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2021

UNA AVVENTURA ELETTRIZZANTE

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OLTRE 1000 CHILOMETRI IN QUATTRO TAPPE TRA MONTAGNE, CITTÀ STORICHE E POLI TECNOLOGICI D'ECCELLENZA. PARTITO DALL'AUTODROMO DI MONZA E ARRIVATO SUL LITORALE DI PIETRASANTA, L'ERAID HA MESSO ALLA PROVA LO STATO DELL'ARTE DELL'AUTO ELETTRICA NEL MONDO REALE, EVIDENZIANDO PASSI AVANTI MA ANCHE CRITICITÀ

possibile percorrere oltre 1000 chilometri in quattro giorni con vetture elettriche attraverso alcuni tra i luighi più affascinanti d’Italia?

Questa era la sfida dell’ERaid, tour da 1054 chilometri, con sedici vetture full-electric di 11 marche, tra Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana. Un viaggio attraverso panorami straordinari e località uniche che spesso soprattutto noi italiani tendiamo a dare troppo per scontati.

L'evento ha rappresentato un'utile opportunità per migliorare la consapevolezza sul “dove siamo” e, almeno in senso automotive, su dove stiamo andando. Ma qual è la risposta a queste domande? E’ possibile affrontare un viaggio di questo tipo con un’auto elettrica?

La risposta è sì.

Se non hai appuntamenti tassativi, impegni lavorativi, familiari… o troppa fretta. Insomma, è fattibile, ma va preso un po’ come un lavoro.

L’ERaid ha dimostrato che, purtroppo, in Italia è ancora complicato spostarsi in elettrico su percorsi lunghi e articolati, specie quando si hanno degli orari tassativi o limitazioni di vario tipo. Anche ammettendo di far tutto per bene, basta una colonnina KO per far deragliare tutto. Per non parlare dei parcheggi abusivi sugli stalli, del vandalismo e delle problematiche tecniche. Mentre l'industria automobilistica offre prodotti sempre più concreti, la situazione italiana per quanto riguarda l’infrastruttura di ricarica è fragilissima. Se non, di fatto, quasi inesistente quando si parla di ricarica veloce da 50 kW in su.

IL PERCORSO DELL’ERAID HA TOCCATO ANCHE LA DALLARA, UNA DELLE REALTÀ DI PUNTA DELL’AUTOMOTIVE ITALIANO. L’AZIENDA DELLA PROVINCIA DI PARMA, FAMOSA PER LE CORSE, SI OCCUPA AD ALTISSIMO LIVELLO DI CONSULENZA, PROGETTAZIONE E SVILUPPO PER CASE AUTOMOBILISTICHE E SI È TRASFORMATA IN UN POLO DI ASSOLUTA ECCELLENZA TECNOLOGICA A LIVELLO MONDIALE. ANCORA A CAPO DELL’AZIENDA, INSIEME AL CEO ANDREA PONTREMOLI, C’È GIAN PAOLO DALLARA, CHE A 84 ANNI SEMBRA UN RAGAZZINO E PARLA CON ENTUSIASMO DEL FUTURO E DELLE SUE IDEE PER AFFRONTARLO. E LA SUA SOLUZIONE NON È TECNOLOGIA FINE A SÉ STESSA, MA ANCHE LO STUDIO DELLA FILOSOFIA GENERALE, QUELLA CHE DA SEMPRE GUIDA LE MIGLIORI SCELTE

L’ERaid in un certo senso è stato un vero e proprio raid, un viaggio impegnativo reso possibile sia dall’organizzazione, sia dal fatto che i tempi fossero flessibili e adattabili.

Ha aiutato anche la bellezza delle destinazioni, che ha reso tollerabili alcuni disagi. Non tutte le persone però possono permettersi di parcheggiare nella splendida Piazza del Campo di Siena, o ai piedi della Torre di Pisa, oppure salire sul campanile della Cattedrale di Pistoia per godersi la vista dopo un lungo viaggio. Viaggio magari al caldo, col condizionatore spento per risparmiare corrente, e a volte coi finestrini chiusi per migliorare l’aerodinamica.

Bello, emozionante, indimenticabile… ma non è la vita reale.

A riguardo dell'infrastruttura l'ERaid ha evidenziato in particolare tre ordini di problemi.

C'è in primis quello numerico; sono bastate 16 macchine sullo stesso percorso per creare ingorghi ai punti di ricarica e per evidenziare falle della rete.

Cosa succederà quando saranno 16.000?

C’è poi il divario da colmare tra nord e sud. Il giro ha toccato Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, tre delle regioni più avanzate d’Italia, mentre è chiaro, anche solo usando l’app per la ricerca dei punti, che la situazione altrove è ben diversa.

Poi c’è il tema della velocità: le colonnine più diffuse in Italia usano lo standard da 22 kW che molte vetture non sono in grado di sfruttare, limitandosi a 11 kW o addirittura, se si è sfortunati, a 7: vuol dire,

COME DICEVA FEDERICO CALENO RESPONSABILE E-MOBILITY DI ENEL X ITALIA, RIVOLGENDOSI AI PARTECIPANTI DI ERAID CHE HA INCONTRATO LA SERA DELLA PRIMA TAPPA A PARMA, ENEL X STA MANTENENDO LIVELLI ALTISSIMI DI DIFFUSIONE DI NUOVE COLONNINE E CONTESTUALMENTE STA DISSEMINANDO IL PAESE DI STRUTTURE SEMPRE PIÙ EVOLUTE, CAPACI DI DIMINUIRE I TEMPI DI RICARICA IN MANIERA IMPORTANTE, IN TALUNI CASI DEL 60-70%. LA MOBILITÀ ELETTRICA STA CRESCENDO CON UN RITMO ELEVATISSIMO E PRESTO ANCHE GLI SCETTICI DOVRANNO FARE I CONTI CON UNA REALTÀ CON LA QUALE, PRIMA O POI DOVRANNO CONFRONTARSI SENZA PREGIUDIZI

BMW IX3, CITROEN EC4, DS CROSSBACK E TENSE, FORD MUSTANG MACH-E, LE HYUNDAI KONA, LE JAGUAR I-PACE, KIA E-NIRO E E-SOUL, OPEL MOKKA-E, PEUGEOT E-208, VOLVO XC40 RECHARGE SONO STATE LE TANTE, VERSATILI E DIVERSE AUTO, PIÙ O MENO POTENTI E DALLA DIFFERENTE AUTONOMIA, CHE HANNO OSPITATO GIORNALISTI ED ADDETTI AI LAVORI. DA SEGNALARE COME ALL’ULTIMA TAPPA, TRANSITATA DA PIAZZA DI MIRACOLI DI PISA (PER LA PRIMA VOLTA DELLE AUTOMOBILI SONO GIUNTE PROPRIO SOTTO LA TORRE PENDENTE) ABBIA PARTECIPATO ANCHE IL CEO DI TARGA TELEMATICS, MR. ADRIANO SCARDELLATO, AFFIANCATO DA UN CAMPIONE COME THOMAS BIAGI. GLI OLTRE 13MILA PUNTI DI RICARICA ENEL X DISTRIBUITI SUL TERRITORIO ITALIANO SONO STATI LA LINFA VITALE DI TUTTE QUESTE VETTURE: LA STRATEGIA DI RICARICA SUGLI OLTRE 260 CHILOMETRI GIORNALIERI (GRAZIE A VARI “PIT STOP” ALLE COLONNINE PRESENTI NELLE AREE TOCCATE DAL PERCORSO, TUTTE INDIVIDUABILI CON APP DEDICATA), HA RAPPRESENTATO LA CHIAVE VINCENTE PER GODERSI L’EVENTO NELLO SPLENDIDO SCENARIO DELLA PROVINCIA COLLINARE ITALIANA

I COSTRUTTORI, DOPO LE PRIME RESISTENZE, HANNO CAPITO, O SONO STATI COSTRETTI A CAPIRE “NON PUOI FAR FARE ALL’OSTE LE REGOLE RELATIVE ALLA SUA CUCINA - SPIEGA L’ING. DALLARA - LA TECNOLOGIA ELETTRICA OFFRE GIÀ TANTI VANTAGGI CHE SIA TRAMITE L’ELETTRICITÀ STESSA O TRAMITE L’IDROGENO CONVERTITO IN ELETTRICITÀ. ANDIAMO VERSO UN’AUTO CHE SARÀ MOLTO PIÙ SOBRIA, A PARTIRE DALLE DIMENSIONI; NEGLI ULTIMI 20 ANNI ABBIAMO VANIFICATO TANTI VANTAGGI PORTATI DAI CONSUMI PER VIA DELL’INCREMENTO DIMENSIONALE E DELLA SEZIONE FRONTALE DELLE VETTURE”. SENZA DIMENTICARE LA GUIDA AUTONOMA, GRANDE TEMA, SUL QUALE OVVIAMENTE A VARANO SONO GIÀ LANCIATISSIMI. PENSATE CHE PRIMA DELLA FINE DELL’ANNO, 10 VETTURE INDY LIGHTS SI SFIDERANNO A INDIANAPOLIS, TRASFORMATE IN VEICOLI AUTONOMI E PROGRAMMATE DALLE MIGLIORI UNIVERSITÀ DEL MONDO, INCLUSE TRE ITALIANE, PER UNA COMPETIZIONE MILIONARIA. UN MODO CONCRETO PER… LANCIARE IL SASSO in un’ora, ricaricare la propria percorrenza di poco più di 40 chilometri.

Sul mercato, la situazione attuale vede un player privato, EnelX, che si è letteralmente “caricato sulle spalle” una nazione. Tuttavia, in quanto privato, non è in grado di fare le scelte radicali (e come tali spesso in perdita) di cui una tecnologia innovativa spesso necessita. C’è il rischio che il principale freno alla diffusione dei veicoli elettrici sia rappresentato dai prezzi, in quanto i privati dovranno remunerare i loro investimenti e, già oggi, se ricaricata solo da colonnine veloci, una vettura elettrica ha costi da… turbo benzina anni ’90.

La speranza è che con l’arrivo del Recovery Plan, la mobilità sostenibile venga messa al centro delle riflessioni e delle decisioni politiche.

Non solo con semplici incentivi, spesso “neutralizzati” dai prezzi alti di questa tecnologia, ma soprattutto con scelte infrastrutturali di alto livello. In altre parole, con investimenti più che con spese.

La buona notizia, è che la limitazione non deriva più dalle auto. Di quelle provate, anche le più piccole hanno dimostrato percorrenze più che sufficienti per la vita quotidiana. Dopotutto, quando hai a disposizione 250-300 chilometri sei a posto per la quasi totalità degli spostamenti.

Va detto che, in effetti, gli spostamenti che restano a rischio alto sono in realtà tutti quelli “belli e gradevoli”: andare in vacanza, a un concerto lontano, a un evento sportivo, dai parenti, e via così. Ma anche in quel caso, una rete di ricarica di qualità potrà porre rimedio.

Oltre ad impressionare per l’efficienza, in particolare per le modalità di recupero dell’energia, alcune vetture hanno mostrato anche la capacità di divertire alla guida, per prestazioni pure ed esperienza generale. La sensazione è che, anche con l’elettrico, siamo in presenza di personalità diverse, con vetture dedicate a tutti i gusti e senza la “spersonalizzazione” che in parte si temeva.

C’è la BMW iX3 che sembra ritagliata attorno all’utente-tipo del termico della casa bavarese. C’è la Jaguar iPace, proposta di alta classe e ben rifinita, ma con guida non particolarmente coinvolgente. C’è la DS3 Crossback con handling sportivo e preciso e un design originale, oltre alla Tesla che è… Tesla, un mondo a parte. E poi ci sono le coreane.

Lo step delle proposte di Hyundai e KIA è impressionante: a dispetto di un carattere non proprio deciso, offrono un’efficienza sorprendente, grazie a ottimizzazione e aerodinamica, in particolare nelle situazioni in cui di solito le elettriche faticano, come in statale e autostrada. E' vero che l'appassionato dovrà rinunciare ad esempio al cambio o al sound, e sarà un sacrificio importante, che priverà l’auto di quel piacere “inutile” che caratterizza così tante cose che amiamo, ma quantomeno c’è una strada tracciata per salvaguardare almeno un po’ il piacere della guida: non è detto, che le auto del futuro saranno solo degli elettrodomestici, anche se alcuni sembrano inspiegabilmente puntarci.

Pericoloso, considerando quanto ancora l’irrazionalità conti nell’acquisto di un auto e quanto i paesi emergenti siano bravi a produrre frigoriferi anche sottocosto.