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TRE GIORNI DI FESTA PER IL CARNEVALE
from Chieri Febbraio 2020
by Vivivoce
Tre giorni di festa
al Carnevale Chierese
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CHIERI Allegria e spensieratezza gli ingredienti principali della coloratissima “tre giorni” T re giornate di allegria e spensieratezza: questi gli ingredienti dell’edizione 2020 del Carnevale Chierese, organizzato dalla Pro Chieri, insieme al Comune, nel fine settimana dal 31 gennaio al 2 febbraio. Dai classici coriandoli alle tradizionali maschere, il giusto mix di divertimento per tutti i chieresi e i tanti turisti accorsi in città per l’occasione. Il clou, ovviamente, è stata la sfilata dei carri allegorici di domenica 2 febbraio: una bellissima giornata, con molta gente. I bambini si sono divertiti tantissimo e la festa può dirsi riuscitissima!
FOTO DI MICHELE GALLETTO
Tugnolo A. Servizi per l’Ambiente s.r.l.
ASPIRAZIONE POZZI NERI E FOSSE BIOLOGICHE DISOTTURAZIONE TUBAZIONI DI SCARICO VIDEOISPEZIONI TRASPORTO E SMALTIMENTO RIFIUTI LIQUIDI
Via MonteAdamello, 71 – Frazione Pessione – CHIERI (TO) Tel. 011.943.68.16 – Email: info@tugnoloambiente.it – www.tugnoloambiente.it 345.629.72.89
I veri grissini rubatà
dai Fratelli Vergnano
PESSIONE DI CHIERI Dal 1975 al Panificio Pasticceria di via Martini & Rossi 105 I l Panificio Pasticceria Fratelli Vergnano si trova a Pessione, una frazione a 5 chilometri da Chieri, in via Martini & Rossi 105. Quando si entra nel locale, tra profumi di pasticceria, ci acco glie un profumo di rubatà appena sfornati, che Mario e Luciano producono giornalmente dall’1 giugno del 1975.
Mario, classe 1953, e Luciano, classe 1955, con la moglie di Lu ciano come coadiuvante più due commesse, sono la forza lavoro della panetteria.
“Avevo appena finito la scuo la media nel 1967 - dice Mario - quando cominciai a lavorare presso la panetteria di Baldissero Torinese. Due anni più tardi iniziò anche Luciano. Abbiamo lavorato insieme a Baldissero fino a feb braio del 1975, quando decidemmo che era ora di portare avanti una panetteria da titolari. Abbiamo sempre fatto i grissini “rubatà “, quindi abbiamo un’esperienza in quel campo di 53 anni, e quando vedo quei pacchi di grissini nei su permercati, prodotti da mesi, con la dicitura “rubatà“, proprio non mi va. Non mi va perché si rovina il buon nome del nostro prodot to artigiano, con il profumo ed il sapore del buon pane del tempo che fu”.
Questa specialità nasce intorno al 1679 per mano di un fornaio di Lanzo Torinese, Antonio Brune ro, il quale aveva avuto la richiesta da parte del dottor Teobaldo Pecchio, medico di casa Savoia, di confezionare un pane ben cotto, senza mollica e facilmente dige ribile per il futuro re Vittorio Amedeo II, che in giovane età era molto cagionevole di salute e con difficoltà a digerire la mollica poco cotta. Questo prodotto si diffuse ben presto, soprattutto perché si conserva a lungo senza alterarsi, in special modo se non vi sono oli o grassi aggiunti all’impasto.
Per quanto riguarda l’origine del nome “rubatà”, si sono dette mol te inesattezze, ma la ragione più logica e più giusta, rimane sempre questa: “rubatè” in piemontese, significa “rotolare”, anche se comunemente e impropriamente usato con il significato di “cade re” al posto di “drochè o “tombè. “Rubatà ”, perché sono rotolati sul tavolo di legno, imprimendo una leggera pressione per allungarli. La sua ricetta è molto sempli ce, farina di grano tenero a basso tenore di glutine, acqua, sale 1/1,5%, lievito 1%. A seconda della temperatura, 3 ore circa di lievi tazione per l’impasto. A piacere si può aggiungere all’impasto, il 5% di strutto puro ed un 4% di estrat to di malto per renderli un po’ più dorati. Cottura a 280 gradi.
IN FOTO, LUCIANO E MARIO VERGNANO ALLA FIERA DI SAN MARTINO A CHIERI