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NASCE LA RUBRICA VIVIECONOMY

Nasce la rubrica ViviEconomy: iniziamo a conoscerci meglio

Strumenti pratici per il rilancio di artigiani, attività e Piccole Medie Imprese

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Iniziamo con questa rubrica a dare una serie di informazioni a piccoli artigiani, Piccole Medie Imprese del territorio nella speranza di affrontare nella maniera migliore l’attuale situazione, non florida per tutti, e soprattutto di dare strumenti pratici per il rilancio. Ogni mese affronteremo i temi che ci permettono di essere sempre più a nostro agio come imprenditori, startuppers o artigiani, sfruttando anche quanto proposto da pubblico e privato nei campi della consulenza, del project management e della ricerca di fondi per avviare o sostenere un progetto o un’impresa. Parleremo quindi delle opportunità offerte a tutto campo da un sistema di interconnessioni e di finanziamenti attualmente a disposizione. Prima di affrontare il tema (senza pretesa di esaustività) è necessaria una premessa che riguardi il nostro territorio piemontese, e nello specifico Torino e il suo hinterland. In passato la piccola impresa, anche individuale, era considerata residuale rispetto alla grande, vero modello di impresa efficiente. In pratica, la piccola impresa era destinata ad aree di mercato abbandonate perché non abbastanza redditizie. Ma il suo ruolo ora è cambiato, da parecchi anni. L’esempio più lampante è in riferimento, ad esempio all’internazionalizzazione. Molte piccole aziende piemontesi sono di eccellenza e si rivolgono ai mercati esteri, avendo elementi di competenza manageriale, ma esistono opportunità di rete che vengono adeguatamente sviluppate e realizzate, anche sapendo che occorrono strategie difficili, che però alla lunga comportano un grande vantaggio competitivo. Parleremo di questo nei prossimi mesi. Perché abbiamo fatto questo esempio? Perché l’internazionalizzazione è elemento di concorrenza e quindi di acquisizione di competenze enormi, che solo una piccola azienda può avere, con la sua agilità e in virtù delle piccole dimensioni, del controllo diretto da parte dell’imprenditore e senza modificare la propria struttura originale. Altro esempio è la possibilità di creare start-up, soprattutto usando le opportunità offerte sul mercato, se si ha un’idea innovativa o a cui dedicare la creazione di un progetto su cui lavorare e guadagnare. Lo startupper può avere a disposizione consulenze per un programma di incubazione (anche online) in modo da semplificare la strutturazione del business attraverso formazione e mentorship personalizzate. Per quanto il grosso del lavoro è sempre di chi ha l’idea di business, gli incubatori classici forniscono, a partire dal business plan passondo allo sviluppo di un piano economico, fino alla ricerca di fondi attraverso anche i numerosi contributi a fondo perduto, con diverse tipologie di finanziamento che corrispondono a categorie (giovani fino a 35 anni, ad esempio, o imprenditoria femminile). Nel prossimo numero ci occuperemo di scandagliare i vari bandi per start-up. Seguiranno poi alcune news per quanto riguarda i rimborsi legati al Covid-19 in atto, rimanendo a disposizione nel frattempo presso i nostri uffici con personale esperto.

Marco Bertone

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