IN/ARCH Master Progettista di architetture sostenibili XII edizione
PRODUCTIVE RESIDENCE
Laboratorio di sintesi 2A+P/A studio associato Gianfranco Bombaci - Matteo Costanzo
IN/ARCH Istituto Nazionale di Architettura Via Crescenzio 16 - 00193 Roma Master Progettista di architetture sostenibili XII edizione - maggio 2012
2A+P/A studio associato Gianfranco Bombaci Matteo Costanzo Via di Monte del Gallo 26 - 00165 Roma office@2ap.it
Blog del corso
http://productiveresidence.blogspot.it
INTRODUZIONE
In un periodo storico caratterizzato da importanti trasformazioni del sistema sociale ed economico, la città diventa specchio della necessità di reinventare le strategie, le politiche di gestione del territorio e gli strumenti capaci di generare innovazione, con il fine ultimo e costante di migliorare la qualità della vita della popolazione. In questo scenario, il dibattito sui temi della rigenerazione urbana, assume esempre più maggiore interesse. Come afferma Andrea Branzi1, modificare secondo le proprie esigenze abitative, produttive, commerciali o promozionali lo spazio ereditato da precedenti processi di dismissione, produce una sorta di metabolismo urbano, difficile da prevedere e governare, perchè legato ai flussi discontinui di una nuova economia relazionale, una buzz economy che segue flussi discontinui delle relazioni più che tradizionalmente produttivi. In quest’ottica, la rigenerazione urbana passa per il riuso della città stessa, delle sue strutture, delle sue aree dismesse e abbandonate, attraverso fenomeni integrati a diverse scale, in cui gli elementi di riqualificazione urbanistica ed architettonica si intrecciano strettamente con la cultura, l’economia e l’organizzazione sociale della città, perdendo quel carattere di rigidità imposto dall’approccio modernista del XX secolo, ma acquisendo una maggiore propensione alla temporaneità, all’effimero, atto necessario per rispondere alle nuove esigenze di una società in continua trasformazione. Il tema progettuale proposto prevede il recupero architettonico, energetico e funzionale del complesso di edifici dell’ex Residence Roma, in via di Bravetta 451. Attualmente il complesso, costituito da cinque edifici di sette piani fuori terra, giace in stato di abbandono, scarnificato al solo telaio strutturale. Le vicende che hanno portato a tale situazione affondano le radici nella complessità di scelte politiche e iniziative private che hanno caratterizzato la Capitale negli ultimi trenta anni, mantenendo sullo sfondo il tema dell’emergenza abitativa, allora in termini di assistenza alloggiativa, oggi nei termini di un Social Housing sostenibile. Non si tratta di uno dei tanti ecomostri abbandonati e mai completati, bensì di una struttura caratterizzata da una complessa storia trentennale, in cui l’evoluzione sociale di questo cambio di secolo (e di millennio) ci restituisce un paradossale grado zero. Un invito a ricominciare, un’occasione unica di ripensare un brano di città.
1
Andrea Branzi, Modernità debole e diffusa, Skira editore, Milano 2006
Area d’intervento
Definizione dell’ambito di progetto
01
Via di Bravetta 451, 00164 Roma, IT
MUNICIPIO XVI Superficie: 7.312,53 ha Popolazione al 31/12/2010: 142.983* Densità: 19,6 ab/ha Zona urbanistica 16B - Buon Pastore
Figure ground Il contesto
Complesso del Buon Pastore Armando Brasini 1929-1943
02
Parco della Valle dei Casali
L’ex Residence Roma
03
Il Roma Residence ha una lunga e complessa storia alle spalle. Costruito nel quartiere di Bravetta tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, viene dichiarato abitabile nel 1982. In quel periodo la città di Roma vive la drammatica situazione dell’emergenza abitativa che si protrae almeno dagli anni ‘60, così nel 1983 il Residence entra a far parte delle strategie del Comune come immobile da destinare al problema della casa. Le prime famiglie vengono trasferite negli edifici di via Bravetta. Il complesso edilizio, nuovo e ben curato, è formato da sei fabbricati. Il primo è destinato ad essere un centro commerciale; il secondo, la palazzina A, è costituito da sei piani ad uso residence; gli altri, le palazzine B, C, D ed E, identiche tra loro, sono formati da sette piani adibiti anch’essi ad uso casa-albergo. La tipologia degli appartamenti si articolava in mono e bi-locali di vario taglio, ciascuno con balcone, bagno e angolo cucina. La permanenza “temporanea” degli inquilini in assistenza alloggiativa si protrae per tutti gli anni Ottanta fino alla metà degli anni Novanta. Agli inizi degli anni Ottanta la proprietà vende l’immobile all’Empam (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici), ma rimane tuttavia locataria del Residence attraverso la società Ceim. Alla fine degli anni Novanta, sotto il secondo mandato della giunta Rutelli, inizia gradualmente un fase di assegnazione di case, ma il Residence non si svuota poiché Ceim procede alla locazione degli appartamenti che si rendono liberi. Sono gli anni in cui la presenza di italiani in assistenza alloggiativa tende a diminuire e la società, specializzata nell’acquisto, la vendita, la costruzione e l’amministrazione di immobili, inizia ad affittare ai primi immigrati di origine libanese. Diverse le comunità straniere che prendono dimora al residence pagando regolarmente l’affitto: prima quelle africane, poi la sudamericana e solo negli ultimi anni quelle rom e dell’est Europai, provocando, nel giro di pochi anni, il sovraffollamento del luogo e l’acuirsi delle tensioni sociali nel quartiere. La via di uscita definitiva consiste in un cambio di destinazione d’uso da ricettivo a residenziale, con impegno da parte della proprietà alla cessione di altri immobili e proprietà per sostenere l’esigenza abitativa. Nel 2006, quando cominica lo sgombero della prima palazzina, al Residence Bravetta, la popolazione residente si aggira intorno alle 3000 unità tra gli affittuari e 124 nuclei familiari in assistenza alloggiativa. Un centinaio di famiglie, in maggioranza rom ,rumene e italiane, lasciano i loro appartamenti, trasferendosi nelle altre palazzine del complesso oppure recandosi altrove. Quelle in assistenza sono condotte verso una nuova destinazione: una parte nel quartiere di San Basilio, l’altra alla Giustiniana. Nell’agosto del 2007 viene completato il drammatico sgombero di tutte le palazzine e onde evitare una successiva occupazione dei locali, gli edifici vengono scarnificati e ridotti al solo telaio strutturale. Si attende ora che si sviluppi un piano di recupero in cui, a fronte di un cambio di destinazione d’uso del complesso, da ricettivo a residenziale, la proprietà privata converta i telai in abitazioni dotate di circa 5000 mq di servizi, quali un asilo nido, una scuola materna e un centro anziani, capaci di compensare la scarsità di servizi dell’intero quartiere. Tale convenzione, ratificata dalla delibera 47/2007 del Consiglio Comunale, non è stata ancora attuata.
Fotografie
maggio 2012
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6 3
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Punti di ripresa fotografica
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Analisi
Dati dimensionali Edificio 2 18240 mc Edificio 1 18240 mc
Supermercato 10750 mc Edificio 3 18240 mc Edificio 4 18240 mc Edificio 5 37820 mc VOLUMETRIA_totale 121.530 mc
Edificio n.2 - 8 piani
05
Edificio n.1 - 8 piani 760 mq/piano h interpiano 2,75 m 6080 mq
760 mq/piano h interpiano 2,75 m 6080 mq
Supermercato 2150 mq/piano h interpiano 5 m
Edificio n.3 - 8 piani Edificio n.4 - 8 piani
Edificio n.5 - 6 piani 2140 mq/piano (PT + 1째) 1725 mq/piano (2째 >> 6째) h interpiano 3,6 e 2,75 m
SUPERFICI_totale 37.650 mq
760 mq/piano h interpiano 2,75 m 6080 mq
760 mq/piano h interpiano 2,75 m 6080 mq
Analisi
Dati morfologici
COLLEGAMENTI VERTICALI
06
Telaio in cls armato pilastri 20x50 solaio h=25 cm
STRUTTURA STRUTTURA
Analisi
Dati funzionali Edificio 2 Edificio 3
Edificio 1 Edificio 4 Supermercato
Edificio 5
Residence Commercio / servizi
DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA
Edificio 2
07 Edificio 1 Edificio 4 Supermercato
Edificio 5
PROSPETTO DEGLI ALLOGGI / USI
Edificio 3
Analisi
Disegni architettonici
Area d’intervento
N
Pianta tipo (edifici n. 1-4)
Prospetto sud
08
Prospetto est
Prospetto ovest
Prospetto nord
Pianta tipo edificio n. 5
Prospetto sud
Prospetto est
Assignment
Il laboratorio di sintesi del master sarà finalizzato ad esplorare le possibilità architettoniche, tecnologiche, ed economiche di strategie di intervento finalizzate alla conversione del complesso di edifici dell’ex Residence Roma, in via di Bravetta 451. L’intervento seguirà la strategia stabilita dal Comune di Roma, attraverso la delibera 47/2007, non ancora attuata, che prevede l’accordo di programma per la riqualificazione degli edifici del residence con cambio di destinazione a residenziale e realizzazione di circa 5000 mq di servizi pubblici, quali un asilo nido, una scuola materna e un centro anziani. La consistenza complessiva del comparto è di circa 35.000 mq. Obiettivo del progetto sarà dunque verificare le possibili forme di recupero e trasformazione degli edifici esistenti, attraverso un attento studio programmatico di un sistema misto di residenze, servizi alle residenze e di quartiere, proponendo innovazioni tipologiche finalizzate alla costituzione di nuove forme di abitare capaci di stimolare la condivisione e la costituzione di comunità attive. Non verranno effettuate sostanziali modifiche della struttura, ma si studieranno nuovi sistemi di involucro finalizzati ad ottimizzare la vivibilità e le performance energetiche ed ambientali dell’edificio, integrando tecnologie passive e attive per la riduzione dei consumi e la produzione di energia da fonti rinnovabili. In questo senso, il progetto potrà in parte modificare l’architettura dell’edificio, proponendo anche nuove destinazioni d’uso e mix funzionali, nuove contaminazioni tra spazio pubblico e privato, addizione di elementi architettonici quali balconi, logge, in una generale reinterpretazione della volumetria.
09
Il progetto di recupero riguarderà anche l’area verde adiacente e in continuità con il Parco di Forte Bravetta, e alla porzione dedicata nel 2009 ai Martiri del nazismo e afferente alla Riserva Naturale della Valle dei Casali. La progettazione di questa area verde farà parte di una analisi di tutto il comparto per dimensionarne l’eventuale impronta produttiva, a seguito del cambio di destinazione d’uso.
Bibliografia
Druot F., Lacaton A., Vassal J., Plus, Editorial Gustavo Gili, Barcellona 2007 Ferguson F., Urban Drift, a cura di, Talking Cities. The Micropolitics of Urban Space, Birkhauser, Basilea 2006 Friedman Y., Architettura della sopravvivenza, Bollati Boringhieri, Torino 2009 Picchi F., a cura di, Urban retrofitting, in ÂŤDomusÂť n. 926, Editoriale Domus, Giugno 2009 Ruby I., Ruby A., Urban Trans Formation, Ruby Press, Berlin, 2008 Ebner P. et al., Typology+, Birkhauser, Basilea 2006
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Riferimenti web Residence Roma
http://www.mezzaroma.it/bravetta.html http://www.youtube.com/watch?v=c4xvT6Css64 http://www.youtube.com/watch?v=NWmSKvV_PlM