Numéro ITALY
FREELANCE TEXTURE james Franco vu
FORCE DE LA NATURE Catherine Opie CHAUD LALAPIN james Franco vu per Catherine Opie
5,00 €
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COVERSTORY: Numerò Magazine 26
texture: Numerò Magazine n°26
INTERVISTA A ALICE BONATTI Da un piccolo paesino vicino Bari, alle passerelle di Parigi. Lo stilista italiano Corrado De Biase (1977) racconta il suo percorso creativo e le sue esperienze come footwear designer da Fendi e Galliano e come assistente da YSL. Dopo l’esordio con una linea haute couture a Roma, oggi Corrado ha all’attivo un brand fashion con tre collezioni prêt-à-porter presentate a Parigi, oltre alle collaborazioni per Galliano e Rochas. shirt: Marios styling: Fiammetta Bacci photographer: Andrea Busnelli Make-up Artist: Fiammetta Bacci Art Durection: Anna Bonanno
26 Passionale e determinato, il suo immaginario è così vasto che ogni sua collezione è una sorpresa. L’abbiamo incontrato nel suo appartamento parigino. Uno scrigno di arredi vintage dalle pareti oro e nero che riflettono un aspetto fondamentale del suo stile: il contrasto. Quest’anno parteciperà all’Andam Fashion Award, progetto per valorizzare i talenti della moda con la propria base in Francia. 3
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shirt: Marios styling: Fiammetta Bacci photographer: Andrea Busnelli Make-up Artist: Fiammetta Bacci Art Durection: Anna Bonanno
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Come hai mosso i tuoi primi passi nel mondo della moda?
un vero problema culturale nella scelta del corpo docenti delle scuole italiane. Mancano veri professionisti che lavorano in vere aziende di moda e che giustificano i costi che uno studente deve affrontare. Sinceramente non credo che lo IED di Roma possa vantare nel corso di moda questo tipo di personale. In Francia, per esempio da Esmod o all’École Duperré Paris, ci sono docenti del calibro di Pierre Hardy o Jean Paul Gaultier che insegnano accessori o stilismo di moda. Persone del settore e preparatissime.
Dopo il liceo i miei genitori non volevano che intraprendessi una carriera nella moda. Allora ho cominciato giurisprudenza a Bari e a oggi mi mancano 3 esami per laurearmi con la media del 29. Mentre studiavo legge mi sono iscritto a una scuola di moda serale. Eravamo 10 studenti. Solo in due (io e Francesco Chiapperini) abbiamo fatto un po’ di carriera, gli altri fanno abiti da sposa. Era una scuola molto modesta, ma per la prima volta ho avuto la possibilità di condividere la mia passione con qualcuno. Quindi rimpiangi di non esserti formato all’estero?
Eccome, non avrei aspettato 10 anni per fare la mia linea. Christopher Kane è uscito dalla St. Martin School e ha fatto la sua collezione. Dalla St. Martin School ogni anno escono almeno 3 stilMinacciando i miei genitori. O mi iscrivevano a una isti di alto livello. Se esci dallo IED di Roma non diventi scuola di moda o sarei scappato. Così ho iniziato un direttore artistico di un brand importante, se non dopo corso estivo alla Marangoni di Milano per due mesi. Di- moltissimi anni. videvo l’albergo con un messicano che si vestiva tutti i giorni da donna. Non si truccava, era rasato e portava E dopo il diploma come hai fatto a trovare un posto da abiti strettissimi e neri, perfetti. Fu una rivelazione. Mi Fendi? diede la speranza di poter fare, un giorno, ciò che da sempre sognavo: una mia collezione che esprimesse Già prima di finire ho inviato curriculum a Parigi pera pieno me stesso. “Io vengo da Città del Messico una ché volevo trasferirmi qui, ma non ho avuto risposte. città di 24milioni di abitanti”, mi disse, “ma laggiù non Marco De Vincenzo lavorava da Fendi e mi disse di conosco un solo designer. Non è la grandezza della città mandare un curriculum a loro. Durante il colloquio, che fa il posto giusto, ma la passione che hai dentro e Silvia Fendi vide il mio book e disse che era troppo forte quanta voglia hai di affermarti”. Non l’ho mai dimen- per l’Italia e che avrei solo perso tempo. Mi proposero ticato. uno stage entro la fine del corso e accettai. Dopo due mesi volevo lasciare, ma in quel momento si liberò un Dove hai proseguito la tua formazione? posto alle calzature con Roberta Andretti, che ora è designer delle calzature Gucci, e andai a lavorare con lei. Milano non mi era piaciuta, allora ho optato per lo IED In quel momento a dirigere il dipartimento calzature di Roma, scuola carissima e onestamente poco utile. c’era Ilaria Fendi, la sorella di Silvia, che aveva bisogÈ stato un errore e francamente non mi sento di con- no di un creativo. Un mese dopo Roberta lasciò Fendi e sigliarla a nessuno. Però allo IED ho conosciuto Mar- rimasi con Ilaria a fare le scarpe per 4 anni. co De Vincenzo, una persona con cui da anni ho un grande scambio creativo. Prima di andarsene da YSL, Stefano Pilati si è sfogato duramente sul mondo della moda. Lo condividi? Oggi lavori con diversi stagisti internazionali, che differenza c’è fra la loro preparazione e quella degli studenti Ha detto la verità. Ci sono commerciali che diventano italiani? direttori artistici di un brand di moda. Come puoi vendere televisori o cibo in scatola fino al giorno prima e Nelle scuole italiane si disegna e basta. Non sappiamo subito dopo pretendere di capire qualcosa di un tailneanche come si fa una gonna. Invece uno studente leur o di un cappotto di coccodrillo? Non puoi. uscito dalla St. Martin School di Londra è capace di fare il modello di una giacca in due ore, poi da mettere solo Dove hai proseguito la tua formazione? a punto. Allo IED c’è innanzitutto un problema di corpo do- Milano non mi era piaciuta, allora ho optato per lo IED centi che non insegna nulla di utile e non conosce il di Roma, scuola carissima e onestamente poco utile. mercato di riferimento. Se a insegnare stilismo ci sono È stato un errore e francamente non mi sento di condocenti che si ritrovano lì solo perché hanno fallito la sigliarla a nessuno. Però allo IED ho conosciuto Marloro carriera di designer, mi chiedo che tipo di deside- co De Vincenzo, una persona con cui da anni ho un rio di grandezza possano trasmettere agli studenti. C’è grande scambio creativo. Fare l’avvocato non era la tua strada. Come l’hai cambiata definitivamente?
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shirt: Marios styling: Fiammetta Bacci photographer: Andrea Busnelli Make-up Artist: Fiammetta Bacci Art Durection: Anna Bonanno
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