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Vincere la sfiducia dei giovani nei confronti dello Stato
Vito Lo Monaco
Alcune brevi considerazioni politiche sui risultati della 16esima indagine sulla percezione degli studenti che hanno partecipato alla diciassettesima edizione del progetto educativo antimafia e antiviolenza organizzato dal Centro studi Pio La Torre col patrocinio del Ministero dell’istruzione
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Dalla valutazione dei componenti del Comitato Scientifico del Centro, sul campione casuale dell’indagine tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado pubbliche, comprese quelle delle Case circondariali, si deduce una conferma generale degli indirizzi delle precedenti indagini
La stragrande maggioranza degli intervistati conferma il ripudio della mafia considerata un fenomeno criminale che condiziona la vita politica, la democrazia e lo sviluppo socio-economico non solo del Sud, ma dell’intero Paese Contestualmente cresce la sfiducia degli intervistati verso le classi dirigenti politiche soprattutto verso quelle locali ritenute responsabili della persistenza e riproduzione della mafia
La mafia appare più forte dello Stato, ma i successi delle azioni sociali e istituzionali di contrasto riducono in modo significativo al 39% la percentuale precedentemente maggioritaria
La sfiducia verso la politica degli studenti intervistati è compensata dal loro impegno sociale volontario per la collettività, verso il disagio sociale, la crisi ambientale, contro le guerre per la pace
È ampiamente condivisa la convinzione che la corruzione delle classi dirigenti politiche locali favorisce l’espansione della mafia nel Centro Nord del Paese e nel mercato globale La capacità di adattamento e flessibilità della mafia ha reso concreta una globalizzazione dell’economia criminale
I risultati dell’indagine confermano la consapevolezza degli studenti della specificità del fenomeno mafioso, dei suoi legami strutturali con la politica che consentono di condizionare le istituzioni, di esercitare le azioni di estorsione-protezione per il controllo del territorio e quindi per il potere da condividere con la Stato grazie alla rete di complicità e corruzione
Anche questa sedicesima indagine conferma la grande fiducia che gli studenti ripongono sui loro insegnanti dai quali hanno appreso della mafia, della legalità e della Costituzione Italiana. Nella graduatoria della fiducia dopo gli insegnanti seguono i magistrati e le forze dell’ordine riconoscendone l’impegno visibile nelle azioni di contrasto antimafia, anti corruzione e antiviolenza In questa cornice risalta la condanna del bullismo cresciuto in questa fase di crisi sociale ed economica, d’incertezza politica e istituzionale, di crisi pandemica che ha favorito solitudine e insicurezza e individualismo esasperato
Molto proficua è stata la scelta di confrontare le risposte degli studenti cercando di conoscere il loro ambiente sociale, il titolo di studio dei genitori, il disagio culturale e sociale, l’inadeguatezza della politica
Spero che lo sforzo analitico del Centro, reso possibile grazie all’impegno volontario di tanti scienziati sociali che ringrazio, possa stimolare l’attenzione della politica, rafforzare la democrazia con la partecipazione dal basso per superare le guerre, la crisi sociale, economica e ambientale