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newsletter dell’incubatore accademico arca febbraio 2008
COLLOQUIO CON UMBERTO LA COMMARE, PRESIDENTE DEL CONSORZIO ARCA E FABIO MARIA MONTAGNINO, RESPONSABILE DELL’INCUBATORE ARCA Come è nato l'incubatore ARCA? ULC
L’Incubatore ARCA è nato da un’iniziativa congiunta dell’Università di Palermo, di Sviluppo Italia Sicilia, dell’Associazione Sintesi e della società privata Easy Integrazione di Sistemi in risposta a un bando emanato dal Ministero delle Attività Produttive (oggi Ministero dello Sviluppo Economico n.d.r.), che destinava una parte delle somme ottenute dallo Stato dalla vendita delle licenze per la telefonia UMTS allo sviluppo di programmi per il sostegno della creazione di aziende innovative, con particolare riferimento al comparto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Dopo l’approvazione del progetto da parte del Ministero, i quattro partner hanno dato vita al Consorzio ARCA con l’obiettivo di implementare a Palermo un modello di incubazione orientato alla creazione di imprese innovative, ponendo una specifica attenzione al bacino degli enti di ricerca operanti sul territorio. La missione che ci siamo dati è quella di contribuire a sviluppare nel ricercatore una capacità di proposizione attiva delle proprie
competenze sul mercato. In tal modo si incrementa la ricaduta dei risultati della ricerca nella società, accelerando la capacità di generare innovazione. Come si svolge il processo di incubazione? FMM
Si parte da un’attività preliminare che probabilmente è la più importante di tutte, perché è quella che determina, in qualche modo, la domanda di servizi di incubazione: la promozione della cultura imprenditoriale all’interno degli ambienti in cui possono nascere idee d’impresa innovative, integrata ad una attività di scouting di idee. Da una parte bisogna, quindi, promuovere l’interesse per un percorso di accompagnamento che traduca il valore potenziale di competenze, di prototipi, di prodotti della ricerca, in reali opportunità di mercato. Accanto a questa opera di sensibilizzazione va fatta un’opera di indagine, per andare a scovare nel mondo universitario e della ricerca cosa ci sia di interessante dal punto di vista imprenditoriale, sia in termini di persone che di risultati scientifici. Questo avviene per
conoscenza diretta delle strutture, attraverso il passaparola e mediante un contatto costante con i ricercatori garantito da seminari, incontri e iniziative promozionali. Alla fine, quando si è raggiunta una massa sufficiente di attività promozionali e di comunicazione, il sistema comincia ad alimentarsi da solo. Sicuramente, una componente importante in questa fase, è stata l’organizzazione della Start Cup, un’iniziativa annuale di premiazione delle migliori idee imprenditoriali, che motivasse i ricercatori, specialmente i giovani, operanti negli ambienti di riferimento della nostra attività a farsi avanti, a tradurre in una proposta leggibile da parte di un gruppo di valutatori indipendenti, la possibile iniziativa imprenditoriale. A valle di questa attività promozionale e di scouting, inizia la vera e propria attività di accompagnamento. Le iniziative che emergono dall’attività di promozione vengono assistite da un tutor in una fase di analisi di fattibilità, passando quindi per un filtro che seleziona quelle che hanno un potenziale maggiore in base alla loro fattibilità tecnico-economica. Naturalmente in questa fase è cruciale la qualità del gruppo proponente, sia dal punto di vista tecnico-scientifico, che in termini di
L’Incubatore Arca anno di apertura
2006
superfice
600 mq
numero moduli
imprese ospitate servizi
11
12
segreteria, sala stampa, sala
convegni, sala riunioni, aula
didattica, cucina
motivazione imprenditoriale. In questo modo si riesce a comprendere quanto si sia vicini ad un prodotto pronto per essere commercializzato e quanto il mercato sia interessato a quel tipo di prodotto. Se per il tutor l’idea funziona, cioè risulta fattibile tecnicamente ed economicamente, i proponenti possono entrare in una fase di preincubazione: l’iniziativa viene validata dal Consiglio Direttivo di ARCA e le vengono assegnate risorse per un prima fase di accompagnamento. Questa fase consente di arrivare alla stesura del business plan e di dotare il gruppo imprenditoriale di una serie di strumenti che, una volta costituita l’impresa, ne consenta l’ingresso tempestivo sul mercato. A seguito di questa fase, l’impresa può sottoscrivere un contratto di incubazione per ottenere un “modulo” di incubazione, un ufficio in cui insediarsi e svolgere la propria attività. Insieme al modulo riceverà formazione ed il supporto di consulenti fiscali, di consulenti del lavoro, di grafici, di esperti in gestione della proprietà intellettuale o altre consulenze specifiche. Fino alla preincubazione l’assistenza di ARCA è gratutita. Dal momento in cui l’azienda viene costituita ed entra nella fase di incubazione, il rapporto fra ARCA e l’impresa è di tipo contrattuale e le attività di assistenza vengono cofinanziate, in parte, dall’impresa stessa. In cosa differisce un incubatore accademico da un incubatore d'impresa generico? FMM
Cambia la focalizzazione. Un incubatore d’impresa generico assiste qualsiasi tipo di impresa. Credo che il tempo degli incubatori d’impresa generici sia tramontato, nel senso che gli incubatori oggi possono non essere accademici ma, per dare un supporto efficace, è opportuno che siano comunque specialistici. Intendo dire: se un incubatore si dota di infrastrutture e di una rete di relazioni particolarmente utili per le imprese che
sviluppano software, sarà un incubatore specialistico nel settore del software, lo stesso nel settore della meccanica, del design, delle biotecnologie, e così via. Naturalmente, se dispone di risorse sufficienti, un incubatore può seguire adeguatamente più ”cluster” tematici. L’incubatore accademico ha in più un’attenzione specifica per quelle idee imprenditoriali che possono nascere da ambienti universitari e di ricerca, nella convinzione che il potenziale, in termini di opportunità per investitori e in generale per il territorio in cui l’impresa si muove, siano molto elevate quando il contenuto di conoscenza, il contenuto immateriale, nel processo o nel prodotto della nuova impresa, venga dall’innovazione. I servizi che offre l’Incubatore ARCA sono rivolti esclusivamente a soggetti provenienti dall'università? ULC
No, sono rivolti anche a soggetti non provenenti dall’ambiente universitario, intanto perché esistono enti di ricerca non universitari, come il CNR, che operano sul nostro territorio e che producono ricerca che potrebbe avere ricadute imprenditoriali. Più in generale il prerequisito per entrare in contatto con ARCA è che l’iniziativa imprenditoriale sia innovativa e che almeno uno dei proponenti abbia svolto attività di ricerca che vengono valorizzate dall’idea imprenditoriale. Questo vuol dire che,
potenzialmente, anche una buona tesi di laurea sperimentale è sufficiente per essere presi in considerazione dall’Incubatore. Quali sono i principali ostacoli che i neo-imprenditori incontrano all’inizio del loro cammino, e come si adopera il Consorzio per consentirne il superamento? ULC
Innanzitutto la carenza di mentalità imprenditoriale, che si sostanzia in un approccio che tende a non valutare correttamente e a non assumersi in pieno il rischio dell’attività d’impresa. Per questo, uno degli obiettivi di ARCA è quello di mettere i proponenti a contatto con ambienti imprenditoriali, di far respirare loro “l’aria giusta”. Il coinvolgimento di titolari d’azienda nello staff dei tutor di ARCA serve proprio a questo. Un altro vincolo è il tempo. Spesso le idee vengono da gruppi per i quali l’attività di ricerca e la didattica costituiscono il primo impegno. Noi stimoliamo i proponenti a trovare da subito al loro interno una figura che si dedichi in maniera prevalente all’impresa, altrimenti l’impresa stessa stenterà a partire. Infine, un ulteriore limite, al quale si fa fronte con attività formative ed attività di tutoraggio, è la scarsa esperienza nella gestione aziendale. Questo è l’elemento su cui si può lavorare di più, nel senso che se c’è la mentalità giusta e un reale impegno, gli ostacoli legati alla poca esperienza si superano, grazie all’assistenza che ARCA fornisce. A tre anni e mezzo dalla sua costituzione, l'incubatore ospita dodici imprese e altre sei sono in fase di costituzione. Un bilancio positivo? FMM
L’incubatore accademico ha in più un’attenzione specifica per quelle idee imprenditoriali che possono nascere da ambienti universitari e di ricerca, nella convinzione che il potenziale, in termini di opportunità per investitori e in generale per il territorio in cui l’impresa si muove, siano molto elevate quando il contenuto di conoscenza, il contenuto immateriale, nel processo o nel prodotto della nuova impresa, venga dall’innovazione Il bilancio è in linea con quelli che erano gli obiettivi del progetto. Il numero di imprese da creare a fine progetto era fra i più impegnativi, ma siamo sostanzialmente in linea con gli impegni presi con il Ministero. Con un obiettivo di venti nuove imprese da costituire, abbiamo dodici imprese assistite dall’incubatore, altre che sono nate a seguito delle attività di preincubazione, anche se non hanno proseguito il rapporto con l’incubatore in forma strutturata, e ulteriori sei iniziative sono in fase di preincubazione. Il progetto ha, tuttavia, richiesto uno sforzo promozionale superiore al previsto, perché in qualche modo le resistenze iniziali dell’ambiente di riferimento in termini di approccio al tema dell’imprenditorialità sono state significative. Abbiamo dovuto fare molta fatica per far conoscere ed apprezzare le opportunità offerte dall’Incubatore. Questo, in relazione al territorio all’interno del quale il Consorzio opera? ULC
Si. In un territorio come il nostro, l’elemento determinante per l’economia locale e prevalente dal punto di vista occupazionale, non è l’impresa privata; il nostro territorio vede un sottodimensionamento del sistema produttivo privato, soprattutto in ambito manifatturiero, meno nell’ambito dei servizi. La prevalenza è chiaramente del sistema del lavoro pubblico o legato alla mano pubblica, anche in forma privatistica, mentre l’attività privata è orientata verso alcuni comparti tradizionali come il commercio e l’edilizia. In questo contesto è sicuramente più difficile sviluppare il tema dell’impresa ad alta tecnologia o comunque ad alto contenuto di competenza e di conoscenza ed affermarlo come uno degli elementi costitutivi dell’economia locale. Per altro, il fatto che nella nostra economia questa componente non abbia ancora trovato un’affermazione, in una fase in cui si tende ad una generale
riduzione dell’intervento pubblico nell’economia, forse rappresenta anche un’opportunità, perché la proposta di un incubatore di imprese come il nostro rappresenta un chiaro messaggio innovativo ed attrattivo per chi immagina un modello diverso di sviluppo locale. È evidente che tradurre questo messaggio in qualcosa che incida fortemente sull’economia locale richiede un salto dimensionale ed è questa la nostra visione per il futuro di ARCA. E quali quindi le prospettive per il futuro dell’Incubatore? FMM
Le prospettive future sono determinate, da un lato, dal recente rifinanziamento di ARCA da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. I nuovi fondi ci consentiranno di dare un respiro più ampio alla nostra attività, potremo sviluppare ulteriormente il nostro approccio per altri quattro anni, con importanti novità: punteremo molto sull’internazionalizazione delle imprese e ci rivolgeremo ad alcuni
cluster tematici che ci sono sembrati più promettenti in questa fase: informatica e telecomunicazioni, nuovi materiali e nuovi processi industriali, risorse naturali e biotecnologie. Vogliamo che alcune vocazioni territoriali, per esempio l’agroalimentare, trovino spazio nell’incubatore. Dall’altro lato, vorremmo che ARCA partecipasse ad una strategia territoriale più complessiva rivolta a fare del territorio palermitano un’area di eccellenza su alcune tematiche, su alcuni ambiti di competenza e dove sia naturale creare o insediare imprese. Chiaramente, in questo, il rapporto con gli altri soggetti impegnati nel governo del territorio è essenziale, e mi riferisco sia agli Enti Locali che alle aree di sviluppo industriale, pensando anche ad una sempre maggiore sintonia dell’attività di ARCA con quella più generale dell’Università degli Studi di Palermo.
A cura di Luigi Cafarelli
LE AZIENDE DELL’INCUBATORE ARCA
BIONAT
IRRIWORKS
SECURPROJECT.IT
sistema per l’estrazione
che gestisce la
e sviluppo di applicazioni
La società ha brevettato un
Ha sviluppato un software
rapida del DNA: cinque
minuti contro un’ora dei
metodi tradizionali. Un altro brevetto riguarda un
sistema rapido e semplice per l’individuazione di
soggetti geneticamente predisposti alla malattia
celiaca. Clienti in tutta Italia: ospedali e laboratori privati.
DOCTOR GREEN
progettazione di reti di
irrigazione tenendo conto
della morfologia, del tipo di terreno e del tipo di
eventuali malfunzionamenti dell’impianto, con
sensibili e nel controllo della vulnerabilità dei
l’incremento in quantità e qualità delle produzioni agricole, e risparmi sui costi di installazione.
importanti in questo campo in Italia.
IDRAMBIENTE Svolge un ruolo di
consulenza nel campo del
rischio idrogeologico, per la
mammografico Cyclopus
CAD, un software che emula le capacità
diagnostiche di un medico senologo con grande
esperienza, grazie all’implementazione di tecniche
di intelligenza artificiale per il riconoscimento
d’immagine. Il sistema è attualmente in prova al
Policlinico di Palermo, e presto i primi esemplari
nazionali.
Offre tecnologie
soggette a potenziale esondazione, e per la
multimediali per la
gestione delle reti idriche. Sviluppa tecnologie
aziende private impegnate nella gestione del territorio.
INTRAM
La società studia e propone soluzioni innovative e
scientifiche per organizzare
conoscenza, la divulgazione
e la salvaguardia dei beni
culturali. Si rivolge a musei, soprintendenze,
pubbliche amministrazioni, studi di architettura,
restauratori e privati in generale. Tra gli attuali
impegni, il rilevamento con scanner-laser della
Cappella Palatina e i rilievi di Palazzo Branciforte
finalizzati al progetto di restauro di Gae Aulenti.
SIN
il traffico cittadino e per
La società sperimenta le
pianificare, progettare e gestire sistemi e reti di
applicazioni industriali delle
trasporto di persone e merci. Intram si rivolge in primo luogo agli enti locali preposti alla
pianificazione territoriale ed alle aziende che gestiscono sistemi logistici e di trasporto.
OPERA
radiazioni ionizzanti, che alterano la struttura dei
materiali irradiati: per esempio, irradiando un
legno povero, come l’abete, questo assume le
caratteristiche di un legno pregiato. L’attività
principale è il monitoraggio e la gestione delle
sorgenti di radiazioni, con particolare riferimento al Radon.
SOFTENERGY
La società si rivolge a
cliniche, impianti sportivi,
alberghi, centri commerciali
e più in generale a tutte le
strutture che hanno grossi e costanti consumi
energetici; propone anche applicazioni innovative, come l’installazione di impianti di raffrescamento
a energia solare e la produzione di energia elettrica da piccolissimi impianti eolici.
WINGS
saranno utilizzati presso altri centri diagnostici
valutazione delle aree
hardware e software destinate ad enti pubblici ed
sistemi informatici.
La società produce il CAD
ad esempio la “flebo” per le
col Parco di Monza, una delle scuole più
nella protezione dalle intercettazioni di dati
MEDICAD
tecniche innovative, come
la gestione del verde ornamentale in collegamento
informatica, che si rivolge
sia a privati che ad organismi pubblici come la
magistratura e le forze dell’ordine. È specializzata
realizza aree verdi usando
meno nocivo per l’ambiente. Organizza corsi per
software per la sicurezza
coltura. I vantaggi consistono nel risparmio di
acqua e fertilizzanti e nell’individuazione di
La società progetta e
piante, un intervento fitosanitario più efficace e
È un’azienda di consulenza
La società ha studiato un sistema per risalire
all’autore di collegamenti
illeciti nelle connessioni ad
Internet condivise da più utenti (alberghi, centri
congressi, internet-point). Più in generale Wings
progetta sistemi innovativi per la gestione di reti
di telecomunicazioni, con particolare riferimento alle reti senza fili.
WISENET
La società si occupa dello sviluppo di sistemi di
rilevamento dati. Attraverso reti cablate e wireless,
Wisenet consente di monitorare parametri critici
di tipo ambientale o strutturale. I campi di
applicazione riguardano, ad esempio, l’agricoltura
di precisione, la gestione dei beni culturali, la
prevenzione sismica, il controllo delle discariche.