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Pag Il Festival Pianistico festeggia Rattalino

Il Consiglio direttivo del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo festeggia il suo consulente artistico Piero Rattalino, ospite al Lazzaretto di Bergamo per la conferenza concerto ‘Affetti e miti nella poetica di Chopin’ con Ilia Kim. Un’occasione per celebrare dal vivo i 90 anni del Maestro, compiuti lo scorso marzo, dopo l’uscita della docuserie Con le note sbagliate, realizzata dal Festival e trasmessa su Rai 5 e RaiPlay. La presidente Daniela Guadalupi Gennaro e il presidente onorario Andrea Gibellini hanno consegnato al Maestro un riconoscimento per la sua decennale collaborazione con il Festival.

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Piero Rattalino si è diplomato in pianoforte al conservatorio di Parma nel 1948 sotto la guida di Carlo Vidusso e, nello stesso conservatorio, in composizione nel 1953 sotto la guida di Luigi Perrachio. Ha insegnato pianoforte nei licei musicali e conservatori di Cagliari, Trieste e Parma. Dal 1965 al 1996 è stato titolare della cattedra di pianoforte principale al conservatorio di Milano. Dal 1987 è professore di pianoforte all’accademia “Incontri col Maestro” di Imola e dal 1993 dell’accademia di Portogruaro.

UNA FESTA PER RATTALINO

UNA FESTA PER RATTALINO

Per alcuni anni ha tenuto un corso di drammaturgia musicale all’Università di Trieste. Tiene inoltre corsi e masterclass di pianoforte alla Hamamatsu International Piano Academy. Tra gli allievi, Simone Pedroni e Davide Franceschetti. Dal 1967 al 1970 è stato direttore artistico dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC) di Roma, del Teatro Comunale di Bologna, del Carlo Felice di Genova, del Regio di Torino, e del Massimo “Bellini” di Catania. Dal 1988 al 1990 è stato consulente artistico del Festival Verdi di Parma e dal 1981 del Festival Internazionale Pianistico “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo. È il direttore della rivista “Symphonia” edita dalla casa discografica Ermitage. È Presidente Onorario dell’Accademia Musicale Praeneste. Autorevole studioso del pianoforte, ha pubblicato numerosi libri sull’argomento, sia dal punto di vista della letteratura pianistica sia dal punto di vista della storia dell’interpretazione, incluse svariate monografie su importanti pianisti del passato. È sposato con la pianista coreana Ilia Kim.

2POLITICANDO di Maurizio Maggioni LIBERTÈ, FRATERNITÈ, EGALITÈ E TOUS VACINÈ

L’Europa, come al solito, non sa cosa deve fare, ogni giorno è alla rincorsa di qualcosa che possa determinare la necessità della propria esistenza. Dall’appoggio ai decreti anti omofobia in Italia, come se tutti gli italiani fossero dei beceri che agiscono negativamente riguardo coloro che vivono contronatura, come si diceva una volta. Invece è proprio l’opposto contrario, noi italiani sappiamo benissimo cosa sia la sessualità, da Dante a Virgilio a D’Annunzio, sì proprio il Vate. Poi dobbiamo pensare e capire bene che non sono le leggi, e ne abbiamo troppe, che fanno la Società, bensì è la Cultura che fa la differenza. Noi ragazzi degli anni ‘70, non abbiamo bisogno dei movimenti marxisti o pseudo comunisti-democristiani, siamo cresciuti nella Libertà più completa grazie ai nostri genitori che non interferivano nelle nostre scelte e perché avevano più coraggio di quanto non ne abbiamo i giovani di oggi. Ma è storia, per cui tra vent’anni quando si rileggerà cosa sia successo ai millennial, si capiranno tante cose. Ho visto giovani correre agli HUB (centri vaccinali) prenotandosi per avere un’estate libera e in sicurezza, pochi che non hanno capito la necessità di vaccinarsi, tanti però non hanno capito come ci si deve comportare per un bene comune. Ma non è colpa loro, è colpa del sistema, soprattutto informativo e mediatico che dice tutto ed il contrario di tutto. Vaccini sì, vaccini no, libertà sì, libertà no (di scelta!!!), obblighi istituzionali sanitari, coprifuochi, limitazioni, tamponi e certificati. Insomma un gran caos che disorienta i molti e tante ragioni hanno coloro che non credono nel Sistema. Certo, l’OMS non esiste, l’Europa è imbelle, Speranza è defunto, il Comitato Tecnico Scientifico finalmente tace un po’, come i virologi che non vanno più in televisione. Tutto alla normalità, cioè non si muore più di solo COVID! Il COVID si può e si deve curare come una normale malattia, ed i protocolli “Bergamaschi” la fanno da padrone: Mario Negri, Ospedale Papa Giovanni, Progetto Rocco etc etc… L’infezione Covid 19 si cura a casa con farmaci semplici a controllo medico, sperando che la medicina di base risorga ed esca dalla sua ghettizzazione burocratica. Semplice, come si è sempre detto, chiaro limpido, Recoaro (aperitivo), recitava la pubblicità. Se vuoi essere libero devi essere vaccinato, se vuoi la libertà di tutti, tutti devono vaccinarsi, ma siccome nessuno ha il coraggio di imporlo, allora si dovrà morire ancora per un po’ di tempo, senza pandemie. Il 14 luglio, presa della Bastiglia, un Macron inesistente, decimato elettoralmente, economicamente e politicamente, dopo errori macroscopici compiuti in questi 18 mesi, ha dichiarato: “Libertè, Fraternitè, Egalitè, tous Vaccinè”. Certo, la Grandeur ha i territori d’Oltre mare, l’Africa e il suo Franco... il nord Africa in casa. Di conseguenza la più alta virulenza Covid. Non accetta le proprie navi ONG che traghettano i migranti, non possono controllare il territorio, la Securitè è saltata e allora, avanti tutti, schediamo gli schedabili, controlliamo tutto e vacciniamoli. Cattivi pensieri? Fallimento di un sistema? Incapacità politico-sociale? Chi lo sa… Meglio gli Inglesi che avanzano i loro diritti e sopportano le morti senza stress, o noi Mediterranei che da sempre sosteniamo che vaccinarsi è cosa buona e giusta, che se ci rispettiamo saremo rispettati e che se governiamo i flussi e controlliamo la corretta erogazione dell’informazione e dei vaccini, allora vinceremo alla grande ed entro la fine di quest’anno: ricordandoci però che vi saranno 24 mesi di scientifica attenzione e che il “Sistema Sanitario Europeo e Mondiale” dovrà essere riformato. Non dobbiamo, però, dimenticarci da dove tutto ciò si è generato. Il virus proviene da est e ora siamo ancora ad est con la variante Delta, perchè non si può dire indiana. Cina e India, allora non perdiamo di vista l’obbiettivo: no all’alienazione mediatica. Buona estate e buon vento, ricordandoci che il vento non lo possiamo governare, ma le nostre vele le possiamo orientare per raggiungere nel migliore dei modi la nostra meta.

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