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nee, ma a1tri ·clinici son{) ·dell'opinione contraria .e d altri ancora riten·g ono .è he le iniezioni intramuscolari sieno superiori alle iniezio1n i emd-0venose. Ma, . a parte l'incerte2za dei risultati, la via endoven,o sa non può consigliarsi nella pratica, perchè spesso nei bambini non . . "S l riesce a penetrare direttamente nella vena a cute int~gra. • Egualmente poco pratica e per nulla superiore alla · iniezione sottocutanea è la sieroteraipia ·e ndorachidea; pericolose e di molto dis1cutibile yal9re .s ono le i·n iezioni intrapulmonari di ·Siero antidifterico, proposte ·da Modigliami per combattere la bronco... p-0lmornite difte,. rica; · del tutto inutile è la somministrazione del siero per via ·gastrica .e rettale. .Sui bacilli difterici il si.ero non spiega. alcuna ilil.fl uenza, po·i chè il •s iero antiid·i.fterico ha solo potere antitossic-0, no~ antibatterico. Sono ·quindi inutili le pen(DeUazioni di siero sulle PBe'Udomembrane difterich.e, che alcuni -consigliano. Ancb.e i sieri an.t idifterici co·Si detti battericidi, otten.u ti dai conigli sottorpo,s ti ad iniezioni intraven.ose id i bacilli difterici (Wassermann) oV'vero utilizza.in.do la proiprietà dei batteri di fissare la sosta·nza attiva ·d ei si.e·r i specifici (Bandi), me·n tre hanno dato qualche buon risultato ad alcuni clinici (C1onoetti), sono riusciti ad altri del tutto inefficaci (Mya, Montefusco). Circa Ja dose di siero a.n tidifteri co da inocularsi: la flt1antità varia secondo la gravità della forma ·clinica, second·o l'età, in rap.p orto allo· sviluppo del corpo dell' ammalato, ed al tempo trascorso dal1'inizio ·delila malattia quando s'intrap.reinde la cura. Per molto temp·o le dos i di siero hanno oscillato da 1000 a 5000 U. I. al massimo. Oggi pe1rò sono nio tevolmente modificati i criteri che dominavano · nei primi tempi della sieroterapia e si consiglia d'inocular.e fin dal.. l'inizi·o della malattia dosi di siero molto maggiori di quelle che si adoperavano di.eoi anni or sono. In Germania ed in America, si è arri, vati a.a ino·c ulare fino ad 82,000 U . .1. Ma, in rapporto alle dooi così elevate di siero antidifterico, ricorderò dhe Braun riferi nel 1912 alla Società di l\1edicina Interna di Berlin o di non avere >Osservato all'ospe<lale Urban al• cuna azion.e favo revole dalle dosi molto elevate di siero e ch e gli effetti di 20,000 U. I. n-0n furono superiori a quelli di 4.000. E M11nch aff erma che a Fila.delfia, maltgrado l '11so di ·dosi elevate di siero, talvolta fino a 80,000 U. I. , si è solamente ottenuta la diminuzion e della mortalità per difterite dal 33 al 20 per cento. Le norme da seg11irsi nella pratica sono ~e segt1enti: P er 11n caso mite o anrh.e semplice•
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mente sos.p etto di difterite, bisogna adoperare subito 1000 U. I., che si ripeteran·n o do·po 24 ore, se non si è ottenuta la guarigione; se inveoe il process·o tern·de a peggiorare, si inoculeranno subito da 2 a 4000 U. I. Nei casi più gravi: massjme quando vi è qualche sintomo sospetto di croup, si inoculerann.o subito 30(}04000 U. I., ripetendo la stessa dose diverse volte se il processo non cede.
* ** Per ciò <jhe riguar.da il valore del siero antidifterico, oggi anoora molti medi ci, che si ·sono fermati a.Ila p.rima pagina della sieroterapia, trascuran,do disinvoltam.e nte tutte le disc11ssio1I1i che si son fatte su qt1esto metodo ou·r a• tivo e sorvolando sull'altissima mor.talità che, malgrado l'uso del siero, dà an·co.ra la difte. rite in alcune epidemie, afferman·o che con la sieroterapia è oramai risoluto il probJ,e ma della cura ·della difterite. Altri, invece, esagera11d() in sooso tnverso, n.e gano o,g ni valore alla sie• roterapia antidifteri·ca. Fautore entusiasta anch'io ltma volta 1della siePoterapia antidifterica, oggi, dopo aver Cllrato all'ospedale Cotug.no circa ottomila infermi di ·d ifterite, seguendone siste·m aticamente le fasi d.e lla malattia in rappo,r to alla sie;rotera• pia, dirò che in parecchi casi gravi <li difterite e di croup ho visto la guaTigione ,rapida ·oome innegabile c~nseguenza della sieroterapia. Il maggior num.ero degli infermi .g uariti si .riferisce però a casi di media iin tensità, ahe è ·d a ritenere sarebbero guariti sicuramente anche se,n za siero. Nella quasi totalità dei casi di oroup di una certa grav.ezza, la sieroterapia, . atloperata anche a dosi elevate, non ha potuto eliminare .l'intervento operativ·o. Dei casi gravissimi di ·difterite a . forma ipertossica, non ho · visto che un solo caso di guarigione, dopo la 'iniezione di 20,000 U. I. e l'uso dell'adrena1ina; si ..ebbe po·i in questo caso, quattro giorni dopo la .guarigione, una g.rave laringostenosi che richiese l'intubazione e guarì lentam,e nte senza al tre iniezioni di siero. Nel 1903, quan·do era ancora q1u asi ulllanime il fervore per la si,e roterapia, in ùn1mio lavoro, oltre ad espo·r re i miei dubbi sulla costante efdlcaCJia della sieroterapia antidii.fteai.ca, (riferii le storie cliniche di due casi di difterite accertata batteriologicamente, dalle quali risultava chiaramente l'insuccesso del siero, che era stato adoperato al primo manifestarsi dei sintomi della malattia e in d-0se generosa. Su-0cessivamente, le pt1bblicaziQalli tendenti a diminuire l'entusiasmo per la sieroterapia antièlifterica sono divenute numerosissime. Tra le 1
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. . riiù ~11torevoJ1, t;iterò quelle di Roger, Bourget, r1ca è la statistica, dalla qua1e risulterebbe \Iaraglia110, \Veissenberger, Rt1mpel, Meier- llna diminl1zion.e della n1ortalità as soluta per J\O\V. Egn ize, Reiche. Fahr, ecc. difterite in molte località e una diminuzione Cuno, per spiegare l 'elevata n110.rtalità per della mortalità :per difterite in rapporto al -difterite nel s110 re·p arto di difterici all'ospedale nl1mero d.ei casi in molti ospedali. <lei bambini di Francoforte nel 1914, 1dichiara Circa il primo dato., B.e rtarelli pel p rimo, stucl1e essa l10•n è clov11ta al !)OCO valo1r,e de.} ,sie1ro., . diando la mortalità per .difterite in Italia per ma al fatto ct1e in q11ell'epidemia eran-0 pdù 11n ·dod,i.cen;nio, soste·n ne che non la sola sie.r ofreq11e J1ti le forme settiche, ·contr.ariamente a ter~pia doveva aveir contrib11ito alla dim.i·n ut'iò che E:.i avverava nel 1'890. Il siero,, dwnque, zi·on.e d_el quozie·n te di moTtalità p eT difterite. non ha aziO'Il'e sulle fo1rme ·Settiche, alle qt1ali Jn,di altri ep·idemio.log·i, tra i qrt1ali Gattstei·n , n.p1}unto è dovt1tc1 l'alta m'O·r talità 'Per difterite, Eckert, de i\tlaurans, dim-0strarono che le oscili11n. solo i1elle forme benigne, che gt1ariva:no J azioni della morbilità e dell'a mortalità per a11che p1rima della sieroterapia? difterite &01n o indipe·n denti ,d alla ,s ie·roterapia :-\el crot1p, il siero ant1difteirico. da molti auP so n dovute invece ai ·ci cli periodici ·che la tori è 1 iten1u to del tutto ineffica:ce e sono stati difterite presenta per freq11enza e per virulena11che descritti diversi casi .di gravi accidenti za. Tesiakov, al Congresso dei medi.ci russi di <·011sec11tivi alla sierrotera'Pia. Weisse·n be.rg.e:r .soPietrobu.rgo nel 1913, rilevò eh.e la difteTite. ara ~tiene essere la sieroteirapda addirittura ·conin co·n tin.u o at1meù1to in Russia, icon pro1po1rirotn.dicata nel cro11p, p.oichè in molti casi egli Zii·onale ·at1mento della mortalità, e ·che' que,sto 11a constatato lln ~umento della diffico;:t.tà 1respi- aun1ento era ass,oluto e non da ascriv.ersi ad ratoria do,p·o l 'i.niezio·n e di si ero, .e riferisce un più fa cile a.ccertamern to ·d,e'11a çliag.n o,s i da ~1)ecialmente dei casi nei quali, 'me~tre in prin., parte. flei m,edici. Ancl1e Tesiakov .conohiu1de cipio esisteva una lieve larin.g osteno1.sii, questa che l'en.orme 1Jtropa gazione d.ella difterite in si aggravò dopo le iniezioni di siero1, al punto R11ssia, negli llltimi 25 anni, non è un f.eno... cla richiedere l 'in t.ervento operativo i111 un ;pemeno a ccid·entale, ma ,c o.n.seg"l1enza del1e legìgi riodo di te1npo variabile da uno a otto giorni. che r egolano il cicl 0 delle epi·demie difteir iche Di casi simili, n ella mia pratica che si ,r ifenello spazio e nel tempo. Lo stesso Behring ha risce a molte migliaia d'infermi di croup, ho rilevato che la cifra de1la mortalità difterica osservate:> ain ch'io u11a laTga percentuale. Io a Berlino sj er~ elevata da 2997 casi n.ell'anno ritengo però che tale risultato Si ,d ebba attri1906 a 11,578 casi nel 1911, ·con tendenza ad aul)uire, n ella grande maggioranza dei casi, alla mentare a11cora, come poi si è visto negli anni • ql1asi completa inefficacia del siero n.e l croup, s11 ccessivi. c11e continl1a il StJo idecorso· fatalmei n te grave, Quanto alla ,d iminuzio·n e d·ella mo,r talità re• mnlg;rado Jn ~:i erot e rapia, e solo in pochi casi lativamente· .al num.ero dei casi ·di .difterrite, acl azione no civa del ,g.i,e ro. non vi è d11bbio che le s:tatistiche.·di m,oJti o·s p e'Una prova, del resto, della insufficienza deldali d_imost.rano 11n,a notev ole di.iminuzio·n e di la s1eroterania n,ntidiute,rica è 1data dagli stessi tale mortalità. . . iat1to1ri più convi·nti id i essa. ·P er parecchi anni, Bi·s ogna considerare pe1rò che 1srpe·s so tale didopo l'introcluzione d el siero, trann e qualche minuita mortalità è solo ap-p arente, poichè neilrn ra voce d isco,r de, tutti riconosceva;-no l' effica- le statisticl1e so.no inclusi tutti i casi di angine semplici, le quali, nel dubbio, sono cuùat.e dai cia incontesta:bile de.1 nuovo metodo, di cura, non adoperando che le dosi consigliate fin dal medi ci pratici col siero antidif~erico. Si dimentica qt1indi, come nota gil1stam.en.t e Maragllial)rincipio, da 1QOO a 5000 U. I. Si se ntì poi il hisogno di a11mentare le dosi fino, come ho no, ·che qt1este faringiti ~ enza .nessuna gravità 'Cletto, ad 80, 000 U. ·I. , evidentemente perchè si sono sempre esi.s.tite, non sono ·s tate mai com• putate .n .el numero ·delle malattie _1d ifterr iche e era ricoJ1osciuto che in molti casi le ,d osi sosono sempre ·g uarite s,pontaneamente. A·d -0gmi lite non davano alcun ris11ltato•. Malgrai do ciò, . modo, poi, a q11este statistiche si possoino con'Si apportò alla cura una seico.nda in·n 0 vazio1n.e, tra.pporre le statistiche molto lutSingbie.r.e dei cercando vie più effi1caci p·e r l'ip.tro· d·uz.ion~ del • ca.si di •difte,rite curatj ,s enza siero. (e tra que,... siero: l'intram11seo'1are, l'-e n1doyenosa, l'endoste è notevole quella di Bourget, il quale, nel l'achidea. In.fine, J'iconoscendosi an,cora i1Dso111to il problema, si ammise la necessità di ag- 1910, nella Clinica di Losanna ha curato 404 difterici senza siero con 2 soli' morti, mentre gi11ng~ere all'l1so del siero quello dell'adrenalisu 185 ·difterici cu.r ati col siero ha avuto 15 11a, ed i11 alc11ni istit11ti sieroterapici si pr.epara morti) e le statistiche terrifican.ti delle ultime il sieTo ai1tidifterìf"o adrenalinizzato. epidemie di difterite in Crermania ed in Russia. L'argomento più ìmp-ortante invocato per diAl 30° Congresso tedesco di ~ledioina Interna mostrare l'effìcacìa della sieroterapia antidifte, 1
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di ' 'Tiesbaden (1913)' al cruale parteCipava a;nche Behrfng, R11mpel rilevò cl1e il siero antidifter1•co· a \'eVa 11n po' ·deluse le speranze che si era110 con cepite in prin.cipio, poichè neJ.l'ultima g·rave epidemia cli Amb11rg o si era avuta la stessa mortalità che si aveva :prima della sierotera pi a. R eich e, pri111a partigia n o d ella sieroterapia · a ntidifterica, dopo aver noitato che nell'epidemia di Amburgo, dura ta fino al 1917, l'appJicazio11e del si.ero ad alte doso. ·n io n ha mostrato alc11na effi cacia, pur ritene11do che per ora non si debba a.bban1dona1·la, ·dichiara di non aver più fiducia sul valo.r e de~la sieroterapia . _l\.nche a Be.r lino la rno-rtalità per dilfterite in que.sti ultima an1n i è stata elevatiiSsima. lVIe i ~rkov ha rife1 r it10 che nell epidet11ia di difte. rit e, avu tasi ·n egli anni 1909-191·0 nel di·stretto r11~s·o di \ ì aronei e (circa 60.000 cas i), la mortalitò. è s tata n1olto grave, malgrado il larg o uso del siero a11tidifterico. Eguize riferisce che nell' epidemia di difteTite svoltasi a Mosca negli anni 1908-1911, la m-o rtalità ha raggiunto ' . il 50 pe1r ce·nto; 1n el ·CrOU·P ·difterioo, si è avuta la mortalità di 84,8 p er cento, cioè una cifra foTse superibre a qu.ella ~he si çi.veva prima della sieroteraoia e dell'intubazio,n e. Debbo ricordare inoltre cl1e oggi si ammette da m.cfilti che il sri.ero normale di cavallo abbia , sul de.c·orso del piro.cesso difteri·co, un 'azi one an.aloga a quella del sieiro a.n tidifteri·co. Già, spe.rimentalmente, Detzer.sgo,~.rski av.eva rile' vato che, su 52 cavalli normali esaminati, 39 prese·n ta"ano un siero capace di ne.u tralizzare 1-0 d·osd m ·o rtali di tossina difte·r ica e, co,n tinuando le su.e ricerche in questo, sie nso, .c o1n statò che i cavalli normali che so.n .o in contatto ~'C><n gli uomini conte·n,go,n ·o an.c he oon maggiore frequenza spontaneamente nel lo,r o sie·ro l 'antitossina difterica capace di neutralizzare la tossina difteri·ca. Clinicamente poi, tra le tarnte osservazioni, citerò quella di Binge, il quale, su 937 di·fterici in tutti gli stadi d·ella malattia, n,om trovò una notevole differenza fra i casi trattati col semplice siero di cavallo e quelli trattati col siero antidifte!I'ico. Ma, oltre q11esti argomenti, vi sono, circa la stessa tossina ·difterica e la determinazione del valore antitossico del siero, molti altri punti oscuri, che dimostran 0 come lo studio del si-ero sia tutt altr-0 che compiuto a·nche· .nel lab·o ratoo-i-0, cosicchè non è da meravigliarsi dei Tisultati incerti che .la sieroterapia dà nella pratica. Tralascia·n1do, perchè non dell'indole di questa nota, le questioni ancora controverse ·n el laboratorio e molti altri p11nti della si.e:rioterapia antidifterica, che il laboratorio non 11a ancora fissato, ma che la clini-ca lascia in1
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travedere, com .e dice l\'.Iarti11 , che 'è stato iJ più autore,·ole collalioratore di Rol1x nei suoi st11di sieroterapici all'Istituto Pasteur .di Parigi, non posso fal"e a 111.eno di ricordare l1errore riconosciuto di ·un p11nto fondamentale della .sieToterapia sperin1entale, poichè tale correzione p.r o\'ie,n e da u11a fonte nreziosa, dallo stesso creatore della s1eroterapia, il Behring. .!\I C-o ngresso tedesco id i lVIe·dicina I11terna deù. 1913 a '\'\.iesbaden. Rehring, esponendo un SllO n l1ovo mezzo preventivo contro la ·difterite, dichiarò che questa stia nuova scoperta fu resa p ossibile pel fatto che numerosissime esperienze da lt1i istitt1ite su animali di' ~i versa specie gli fecero riconos cere erroneo orincipio della . il -neit1tralizzazion.e antitossica defi'nitiva del veleno clifterico i·n vitro. iVIentre, in })ase alle esperi enze sulle cavie, si stabi.lì che un a l1nìtà antitossica rencl e atossica i11 vitro llna l111ità tossi ca. no11 solo i)er la cav·ia, ma per tutte le altre specie a·ni1nalr e 1»er l'uomo, sperin1en- . tando poi sull ' asi.n-0 e ·sulla scirp.mia, egli potett~ avere la prova in.confutabile ·che 1 n ·on sf produce disintossicazione .definitiva in vitro. Queste ricerche di Beh.ring, c~e indubbiamente i·g noran·o tutti i medici che ado·p erano in pra.ti ca con fi d11cia la sieroterapia, si co~le g ano alla osservazione che rip.e tutame nte ho fatto. ritenendola il lato veramente debole della sierotera.pia: ql1aI'è la dose di antitossina che bisogna inoc11lare nel1 ammalato per net1tra lizzar-e la tossina difterica circolante nell'organismo? L'esperienza s1111a cavia (e solo sulla caYia) è di una esattezza matematica, ma per l't1omo ammalato n·on abbiamo alcun criterfo, anche approssimativo, per giudicare la quan- _ tità di antitossina n.eicessaria per la guM'igio. ne. Tutti quelli che sf sono occupati 1della .si,er oterapia · antidifterica non possono dare in proposito che indicazfoni generiche, relative alo.' età dell'infermo, alla gravità della forma clinica, all'epoca d:ell'i•ntervento. Si Spiegano così le grandi osoillazio1n i ·d·elle dosi ad·operate ed i risultati contraddittorii ottent1ti. l\1a la difficoltà non è solo quella d'ignotrare la quantità di tos~ina che biso•g na neutralizzare con l'antitossina. Noi ignoriamo an·che if grado .di virulenza della tossina che deve combatter.si col siero. A pa;rte che n-essuno conosice ancora clhe cosa sia precisamente la virulenza: (Galeotti), è certo che ogni ceppo di bacj1lo difterico ha un grado diverso di virulenza. A dimostrare, come sfa difficile ottenere colture difteriche dotate di un a!to valore tossic o, basta notare che i laboratori, che preparano il siero antidifterico, Javorano tutti, per ottenere la· tossina, con un't1nica ~tir!)e di bacilli difterici. Non è quindi da es ~Iudersi, come ammette 1
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I'\:rause, fau. to,1.e er1tusiasta 'd ella sieroterapia , che si ottenga così un siero pro vvisto solo di sostanze cu1·ative 11njlateualme·n te e che non possa qt1indi 1·iuscire efficace per tutti i ca.si. Perciò Uffenh ein1er, Krause ed altri hanno proposto cli adoperare, ~·er la preparazione del sieiro an t1d i fterico, al tr.e tossi·n.e difteriche m olto potenti e })itL i)recisamente mediante baci lli isola ti dag·li 1n f e rn1i nei ql1ali la sierot eI"UJ>ia è fallita. Q11esto te11tativo, pe·r ò, ha in·contrato gra11·di difficoltà prati rl1e. Tt1tto ciò ch e ho sommariamente espo·s to din1ostra all'evicl e11za come non sia serio sor' 'olare st1lla estesa letteratu ra ch e m ette i11 rilievo gli in s11ccess i cle1la sieroterapia ant idifte.r ica. Anzichè ceircaTe cli climinuire, sottiltzzanclo, l'importanza de1lle osservazioni nega ti' e raccolte i1ella clinj.ca, il b att eTiologo doYrebbe farne tesoro e tentare di ris.olvere i1el • laboratorio i.I lato a·n cora oscuro della sieroterapia. :.\~algirado il mi.o convinto scetticismo ci,ricEI .... la sierotera1)ia antidifterica, io consiglio nella prratica di ricorrere sempre al siero, sia perchè è anco.ra troppo radicata la convinzione che solo la sierote rapi a guarisce la diftesr ite, sia perchè altri mez.zi sicuri di cura noi nor. abbiamo per questa n1alattia, sia p.erchè il siero, aJdo.p erato con prt1denza, è assolutament e in·noc110, non avendo, nella mia lunga pratica, osservato mai gravi feriomeni di ana.filassi (tranne cbe in alcurii casi di croup) anche in bambini reiniettati a distanza più o m eno b1r€ve dal primo in tervento sierote,r apico. Napoli, agosto 1921. Dott. RICCARDO CARNELLJ. 1
COMMEN·T I. Ancora sulla tinta dei malarici. On. Signor Direttore, ~1i conceùa una breye risposta alla ·Critica cortese che il -collega dott. Capuani ha mosso alla mia lezione s ulla ti.nta dei m alarici. Io ho detto che la tinta ordinaria del m 2laTico è dovuta semplicemente alla grave oligoemia pro·d.otta dalla infezione, che' è erriolitica qµanto nessun'altra. Il colleg.a accusa I.a mia spiegazione di eccessivo semplicismo, ma io lo assicuro ch·e a qu.ooto semplicismo sono arriv.ato dopo aver dato al fatto semeiotico delle tinte un'osservazione paziente di molti anni, la quale mj ha fatto · rin up.ci.are in gr.ari parte .a.id ipote~i più complesse da cui ero partito. Fino da 1 1912 ho con1unicato a lcuni dati .s ulle tinte all'A·ccaclen1ia ~1 edit a di Padova, appar.si a11che n.ella Gazzetta degli Ospedali (1912, pngina 161€;) ; ora. co·n tempora11eamente alla le0
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zione sulla tinta dei m a larici, ho pubblicato l1na nota su un particolare clella tinta d.ei tifosi, n el numero 58 della Ga::.::.ettci clegli Ospe. dali del c.:.. a., e ivi h o an11t~nciato, come Ji jinminente p·u bblicazion e, t1n lavoro più ~e11e1·ale sulle tinte giall e i1on itteriche, di cui qu.e sti due 110.n sono che stralci, i qt1 uli p·e1'ò 110 ce1icato di docnrr1e11tare in ogni loro afferrn azion e. Nella lezione incrin1inat8, ho trattato u.n l)O' a l11ngo cl·ei p1gn1enti di Ol'igine emolitica ·circolanti m.a}arici, es.eludendo ch'essi vad1.. 11ei . no a d·e positar.si nella cu te, e che contrtbuisca110 a moc!ificarn e la tinta. Di ciò il dot t. Ca p ua ni s embra darmi atto senz 'altro. Invece il collega mi richiama all'importanza che sulla tinta può avere lo stato di iposurren alismo e alle affermazioni dell'Ascoli in prop osito. Ora alle opinioni dell'Ascoli, autorevolissin1e, av.evo già accenn.ato nei limiti ·Co·n cess.i dalla. brevità di llna . lezione, dieie.nd 0 « . . . l'_l\.-' scol i accenna aid eleme·n ti p.a tog·enetici diversi, senza p erò dimootr.arli » . Infatti il trattato dell'Ascoli, verramente mag·i'-trale in ogni st1a parte, e anche in ciò più con1p leto di ogni a ltro, nel p a rlare ·delle tinr~, invoca, quali coeffici.enti, e il pallore di origine anemica, e il giallo sporco emafei-co, di origine ·emolitica, e la pigmentazione bn1 ri:t di origin·e surrenale. l\ifa (.con1e era natur<:tle in t1n trattato generale, e n e.ll'asse.nz.a di ri cerche a nteriori sistematiche) nessuno di questi p·11nti è .analizzato, n,è s ottoposto a l vag·ì~o d·ella critica. · Per conto mio, .c1~edo che qu.i l'ipo,surT·enalilS·m o, .qual.e co, effi.ci ent~ della tinta, .s i,a d a e s·clu.de,~e. L'iposurr.e11alisn1·0, se agi·sce sulla colo·r azione, agi.sce, come dioe il P ende (.che f.a testo in ogni questione ·endoic rinologica;· e in particolare in fatto di Rurreni), cc esagerando il normale p igin ento cutaneo, contenuto n·elle cellule epide-rmiche più profonde e nei crom atofori del derma» e ag·isce cleterminando chiazze pigm.entali anche. .s ulle mu·cose. Ora nessuno ha mai parlato di pigmentazione ·d el1e muoosie i1 ei m.alarici. E nella Cl1te ho già esclwso, nella 111ia lezione, su l fonda1111ento .di osservazio·n i di:riette, l'.aumento de·l normale· pigmento mel.ani·co. Ivi ·h o pur rilevato che l·e me1lanodeirmie diffuse attribu ~.te all.a malaria, rhsultan.0° an1che dalla letteratt1ra cos] eccezionalmente r are, da lasciar dubbios.i se tra i ·due fatti e.s<istesse veramente rappoTto di causa ·ed effetto. l\1a inoltre, non h a osserv.ato }'.egregio ·Collega, eh.e la tinta profond.amentei t errea si manifesta n el n1.alarico grrave, anche dopo uno o dt1e a ttacchi feb·b rili, quanclo cioè è impcs1
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sibile cl1e si sia giò. prodotto tutto il mecca11i·smo di iperpig.m·emtaztone d.a i1Jo~ urrenalis 1no, e quando inv·ec.e potè già ·C01stituir. i u11 enorm e impoverin1 ento del sangue, .quale i11 nessun' .aJ.tra forn1a avviene con tanta rap1dità? Inolire, consid eri l'egregio collega, che l 'ipos11111enaill.•s(lno è ormai ·Chiamato i.11 cal1·s1a, <:> gi11~tamente, non solo peir i m .a}.arlci, ma a{1che i1ei tuibercoJos i, pei cho leT-0si, p•ei dissenterici, pei tifo.si. Or.a ·ciò va b·einissti.mo· se ·deve spieg·are dei fa~ti com.uni a tut.ti questi ri.i: . 1.at.i, qu.ali l'astenia e l'ipotonia vascolare; ma }Jer la stessa I"agione sar.ebbe ben strano -che s1)iegasse il fenomeno, esclusivo dei ma1arici , e, secondo la tradizione, ·s pecifico, della loro · tinta. S 1e l' ipo su rrienalisn10 dov.e·s se d·eterminare una tinta speciale e co.s ta.n te n·e1i m .alarici, no·n , vedo perchè i1on do·v rebbe darl.a .a tubereol'os i, a cholerosi, a dissenterici , a tifosi, nei q11ali, per 1l'nivers ale consenso, esso ha non minore im1)ortanza. T11ttociò, del resto, è nel campo ·delle inter1Jretazior1i patogenetiche. Io mi perm e.tto di richi.amare l "egr.egio colleg·a alla constatazione dei fatti ' e se eo-Li o clispo11e di opportl1no materiale di studio, -:0g lia controllare i i11iei dati rinnovando la sun. ossel'vazion.e, li.n ero dal precon cetto tradiz:io11ale ch 'io mi sono .sforzato ·di combattere. Se egli potrà per~u.ad·e:rsi (ricorrendo .ai semplici artifici che . ho enwn·erato) ch·e la tint~ gialla fondan1e11t.aJ.e 1 appre~e.nta la gran mag gio1·anza de·g·li ir1clividl1i .a nche s.a ni, se d a ltr.a i1art·e potrà constatare che anche tra i • i11alari ci, e anche tra i p erni.ci01sd, vì ,s o,n o dei g rigi e dei bil1n él1i, nelle stess.e p·r oporzioni che tra i ·sani; i.Se l)Otrà vedere che vi •s orto <lei discrasici (sia giallo-terrei, che grigio-terrei, che bi.an·co-t.errei) i qllali a primo Mpetto i111p t·essionano o i)er m a larici., o per cancerosi, e J)Oi invece sono, per esempjo, dei brightici, troverà forse cl1e la mia interpretazione meritava d'esser (letta r)i11ttosto se1nplice· che sem1
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plicista. . ·
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Gra7.ie, signor Direttore,- d·ell'os·1)i talità ch e s1)ero co nced1erà a .questa mia breve rispost:t. 'yi ft1i indotto dal descid·eJ."io no.n solo di rtif€.l1dere 1e mi e concl11.sioni, n1a .anch.e di di ffo111dere la co11vi11zione che la semeiotica d·elle ti11te è ri1l1asta fiuora troppo en1pi rica, e cl1e es~a i11crittt .invece anche ·dal lato .fi ioJoaico o \111a i11tf\rpretazio11e fonclata sia st1 concetti bio-cl1 irn i ci cll e <;n I co11 t rollo a11a tomo-i tologico. i J i I .ci dcvotissin10 1
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G. JONA.
Venezia, 8 settemure 1921.
(ANNO
:'L\:,.lll,
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FASC.
SUNTI E RASSEGNE. GLANDOLE
ENDOC~INE.
·La ghiandola pineale: funzione e malattie. (S MITH ELY JELLIFFE. N. Y. med. J ournal,
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lume CXI, n . 7) . Gli1 studi di m .o rf,01l101g ia comparata, di embTi.ol1og"ia e d'ì.stoil o.gia n1oin Iaisciano dubbio che la gh!tan do,la pine1aile abbia avut,o in p·assa t.o ed abbia ne1l uo1m ·o diistinte funzioni fisi-ologiche. l\Ia prima di discutere qu-est.e ultime sembra desid·e.raibi1e di rif.erire ,alcuni dati chimtco~patoJ.ogici; p·oichè il metodo pato1ogico ·è in1d'ispeTuSabile per p.o rtare iJ.u.ce sui fe.no111eni fisi ol1ogtci. • Ma va subito notato ·Cllre alcuni quad.ri clinici pois.sono pro,v enire da modificazioni della pineale e1s1clusivamente rne ntre altri ~:ono l',ef-· fetto del1l'in·gr.o sisarne·n to di essa .s11i te·s1suti •contigu.i e quindi l1ànno poco o nulla da fare col prob·1 ema del'l,a pin1eale .st.eiss.a. P ·e:r ,ese.n1pio, la sindtfo·m :e di Fr.o elich che .f requentemente. ruooompag.na al·cl1ni tumo1ri epifisari è, con ogni probabilità, doV11ta a un disturbo delle fu,ruzi.o·n i ·dehl'arco ve.getativo riflesso·, le -cu.i vie passan .o pe1r il pedun1coìo 1d:ell 'ipofi,s i. ~in1ilmemite d1ebbo1 n o essere eiscl.u se le sindromi da comp!ress:Lone .dei ·corpi (fl1adirig.emini e t\1tti gli ClJltri fen.omeni ,di oompressione da idrocefalo, che possa e1s e1r:c~tarSli SQIPra molte altre vie. sensoriali motrici .o vegetative. Limitando ·così queis ta parte die~la dtscu.s sione a ciò ·che può essere .streittameinte inteirpTetato come lesione dovuta a interessamento d.ella sola gpiandola pineale i casi non complicati sono -velativamente pochi . I ·dis.tmrbi metaboli.ci .che 1sono ' stati attribuiti 1a malattia .d e ll•a pin,eia:lie, senza che ,s ia ancora ·determinata se a iperfl1nzione ·o a ipofunzion.e d·i essa, 1ri,g uardan·O: 1° iil metabolismo dei grassi: obesità; 2° la pvecoc1tà ,s essuale: macrosornia genitalis; 3° il m .etabo1lisffio; dei ml1s.coli: diiStrofia musco,1 are; 4° 1sin·dromi miste. I 1l metab.olismo ·d ei grassi per quanto riguarda la smdrporne adip.oso ...genita1Je di Froelireh abbtamo visto che deve essiere 1assegnato alla funzione ipofisaria ; restano ql1indi la precocità sesst1ale, la distrofia m11scolare e alcuni casi misti. Pellizzi sulla base 1di d11e rasi (che J>A. riferisce st1rcintamente) ~enza autopsia e senza netta evidenza che in essi fosse interessata l'epifisi. creò la sindrome epifìRaria della mac rog eriitosornia. JJrecoce associandovi casi riferiti da vari altri ..A,.A. l\1a nulla al1torizza ad 1
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SEZIONE PRATI CA
escludere in ·~111osti en.si. l' i.nft n,e.11za di .altre la g·l1i an dol~1 l)i11ea.le aJ)l)ia l1na f1111zione en" g·hiandole endocrine e di .rapporti ormonici rlocrina attiva nei cani sin giovanissimi cl1e fra esse e la pineale. . ad11lti; 3° la pineale è ap1)arentemente non esUn altro, asJ)tetto .clelJe sindron1i pi.n1ooli m es~1enzi.a. le alJa vita e semb.ra ·n on ave re i11fluenza 1S1ul be.n:esserr-.e 1dielil';amd·ma1e1. A parte ch e so in ev1de1ntZa prindipalmeinte .da Tinn€ ·CO•n siste in 1al1ct1n.i tip1i di 1d1st1·,ofia mt1scolare. Q11el'osservazione del modo cli c.omp.ortarsi di un sto A. riferisce 11na forma 11n po' atipica di can.e può rit11scire ·difficile, ruote.r emo che nio n di•str.ofia m ·u scoJ.are progressiiva, eh-e rassomiè affatto a.uto1rizz,ato apiplic~r.e alla fis.riologia glia piutto1st10 a.I tipo · infa11ti1l1e d.i Erb, ad a1n- 11n1ana il e o.~s·ervazio.ni p1 ~ati1cate .sn cani e s11 <lamento straordinaria.mente benig·no ·e lento, altri an.imali jnferio.r .i, e spe1ciaJmente in q1testi a t·g·oment i osc111·i e specializza ti. e Ja attribuisoe ai diisor:d:ini che .sfilan10 studiando. La generalizzazione è basata sopra lo studio 1di ci~ca 14 ·casi, sui q11ali ·si riscointra anche t1na notevole iI1fluenz a ereditania. iVIolti ris11ltati contra<ld itteri sono citati daL 'interes·sa.inent,o clel'la p1i.n .eale i11 que·sti ·Casi gli esperimenti d:L alin1e·n tnz·i one. sarebbe stato dimostrato da st11di radiologici. E ciò è natt1ral.e 1dat1i i .diff.ereinti tipi cli aniE che 11a nadi.og~rafia possa in .aJ.cuni ca~.i met. n1ali u.sati, le 1diff.eTenti clos i, i diffeTetI1ti critere in ·evidenza l'epiifisi è stato d.i mostrato d a teri a1d ottati. Schulller, ·d a Boias e Sch·o1ze, 1da •Krabbe, ·Che E s1t.e1Si es;pe.ri-men ti di a lime11ta.ziio·n e furono IJot.eroin o ri•co·nos·c.erla t;Ul'la la.st1--a in oaso ·di . intra1Jresi su b ctmbi.11i deficienti: alcuni ne ea1cifi eaz io.ne. ebb.e·ro giovamento, altr'i n-0, e dai rap1port i :YI.a una con.cl11 si·o11 e definitiva Sl1 t1n'i11flu eind i Vi.neland a pp a rirebbe coisì g·ran•èLe 1a ·C'OOlza eventiuale de1Jla pin1eale st1J metiabo1isn10 ,dJei pJ.eRsità del problema, da i10 n esse·r e possibile mt1so0Jti. per un 1neccn niffil10 d,e1l bilamici,o veg·el"interpretazione dei risultati. Dana e Bertat.ivo non nuò a.11.cora eiss·er .clata. ke1ey pen sano· chre qu a lch e ·Coisa. avviein e, ma Passando a un a ltro .a:spetto cl,el p1·oble111n, no1n, pt1ò e1~tS;ere .aocu.riatamente 111isu ,r ata or ind1o bbiamo po.r r·e att,enzio·n e a cl à.Ict1ni esperiterpr·etata. Altri si m ostrarono m .e1n o ottimii11·enti di rimozio11r de] la g hiande la pinea;le. sti e r1iten•n er~o che l 'eventtta:le ri~ultato è coStì Sairteschi operò s-u co·11~gli ll el 1910 e su canii nel 1913 lavorando 11el laborq,torio .di P .ellizz i iJ1definito da no;n git1stifica.r:e la cont.in11azio1ne e ~,otto l'inflnenz.a delle id·ee ·di q11·e sto .A.., eh-e .de.g li es.p erimenti su qu.esta via. • Ritorn ando agli esperimenti s 11g·li animali cia·b biamo già e·S·po2te. I st1oi oo·n ·ig·li m ·o riron,01; tiamo solo quelJi di McCord ch·e ha11no aperto e d.ei 1·5 ·Ca111i esoeri1ne11tat:i · n e sonravvisse1 r o 3. ' 11na linea cl'ipotesi asso.Jutamente nu ova. Egli .i\. parte cl1e, co111e a lcr111,i critici h·anno fatto oiss·ervò un aun1.einto nello svilupp·o in p ·o.11li, notar.e, la st1·a 0 1p·eraz io1~1e ais.p orta va 1m·olt.01 p1iù ca11i, cav.ie e girini . l\1a il riisl1lta.to1 pi'L1 interes d,e lla sempli ce ptniea1e, egli so1st·ie11e che :rue.i sant e, ottenuto alimentando g·iovani g·irini con suoi giovani cani si rhbe adiposità, svi1lt1ppo sostanza pineale, f11 lln effetto pronu11ciato sui precoce somatico e g·e.nitaùe e p1re·C'rocità s.e~ <'orpi J)jgmeJltati. di questi animali e che non .s11a:le. si ebbe 00 n .J 't11so ·d.i a ltre so.sta. n ze e1n1doc1ri11e . . . Ex11,er e B.01ese .01)e'l'ar1on.o 1sru ·C onigli con so10,rti tra C·iò è i. n te· r essante per i possibili r app . priavvivernz.a ·d·i 22 ,s1t1 4'5 e ·C01l ristult.ato di nesla ,p1ine~le e gùJj, sttmo li llrmi•n os.i. Dei .giri..r1j <S11na arl.tera.z ion.e s10111 a ti ca ·o gem1ital.e. Foà, la d.i 10 gi·orni alimenitati con pi'fl.e.ale dimo·s tra• vorando suii polli, ottenn1e n1ar.cate 1deviazi,0 ni rono l111a netta translt1cidi.tà, dovuta a ridttc1aJ.Lo 1s:vilUP·P·O u s u a le de1i ·car.at.teri sess11ali . zio.n e p 1·onunciatn del l)igm.e nto melanotico. i)rima1i ,e sec,01n1da1ri ; g·li ai1ima,li dap1prima rif)1testa reazione è così '1niform·e che McCord .... . 1nasero torpidi. IDèt dopo tre mesi cominciala s ng;gertirs ce come mezzio .du campioname nto rono a crescere rapidam~nte. I galletti si svidei p:riodott.i pin1ea.Ji rp er scopi terape11tici. lt1pparono precocemente; le creste e i testicoli si svilupparono più presto e precocemelnte rhe Si ·C01nioscono v:a:ri tipi di cl efo1rn1azio n€ pan ·egù.i am1imali dii co,ntroJ1Jo. tologica jel tessuto pineaJr: secondo Zieg·Ier l\!Iarb11rg con esperime-nti st1 cani eseguiti i più comuni a osRervarsi sono l'ipertrofia, la <'011 t1na te0ni1ca quasi IJerf etta vie111n.e alle se,f orn1a.z io1ne di cisti e gli psammomi: ma ql1eguenti paraid,ois~ali co1n.clu1si-0111i: 1° alla rimoste varie alterazion1i }1at.ologich.e n.01n sien1b1r a zio·n :e ·de~la pirn e.al.e no·n se gue precocri tà o i11abb:Lan10 un ~ patologia specifica. I t11mo1ri. ·deUn cl0Jel!1Za sessuale, 114'Jn segu1e 0 1besità o eimap inea1e siono di una grande varietà d·i tiipi e ciazione, non .segue p:r ec.ocità 0 rita1-rjo so1n anella letteratu.r a ve ne so1n10 òggi raccolti alt.i eo o m 1enta1e; 2° :ni•e nte ~ost.ien·e1 l' ipof.e,si che meno 11n centin a io di casi. Fra Je nlte.~·azio,11j 1
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IL POLI CLINICO
no.n ne·o11 lastiche cltia1no p6i r<tLrofia se1npJ ice, l'ipertrofia, le cisti. l'emo rragia, la .sifilide, glti ascessi. D a.ta l a situ az io11e d el la pin·eal e q1lando essa cres ce in gira111diezza, se·cO·n,clo il g l'ado e il a dir eziOfD1e di qu.esta, -e qt1in1di sec.o·n ,do· i tessiu ti contigui cl1e vengono com11ressi, si ha t1n certo nu111ero di sind1"'omi caratteristi che. L'aumento ·di vo·l urne te1nide cla.p·pTinla pe1r co n1plieissione cùelle v·e-r..ie g·a1ecni ch e a 11ro.du r re l1nrt stasi v·enosa, e quindi, o·b liteira'n·do1 ù' acquedotto, det ermi11a lll1i idroie·e.f al-o· 1Ln te:1·n10. C1ol pro·g redirre di q11e sto e co·n la ·C01mrpresisione {l egli organi vj ciniori, s i possono f:.vill1 ppare le seg·11e1n ti si11iel1rooc11i: a) i11esein .cefalica. (c•o1rpi qt1adTn1g·emini) ; b) pontina e b11Jl;a r e; e)' cerebellare; d) taJamica. .'intn1ni ge?lP rltli di lu1nore JJinralf. - Quando il t11more è ab1)n<...f.ètnza g rande essi so110 di solito t prim i a co1npa rire·, rt1e110 che r1e i piccoli bambi11i n causa del i1011 saldan1ento • d elle Sl1t111·e~ ecl eccettua ti i casj cli tl1more molle o gelatinoso. La cefalea di solito è p r ecoce. Nef ban1bjn i può pe1rò appar ir.e t ardrivame.nte., ,e i1:0in d.ti rrudo il tun1ore può cresceire a lu·n go fin.o ·a ch e u11 blo.c co più o r11eno jstanta11co deteir111ima ucr1 idro cefalo acuto e 18 com1)arsa di cefalea, appen.a prima dell'esito l etal e. N.egl i adl1Jti no11 ·vi. è r egola, ma la t e11denza è p i11t.tosto ]Je1· u no svillLppo precoce 1della cefalea il ct11i inizio è :p·r obabilment e detennin·ato .èlall'av.ere il t umore r a ggiunto· l1na clim ensio11e t étle da pro• ' Tocare urna n etta p1ressjon,e i c1rocefal i ca. E ssa può va.cria:re .d'i11t en sità e la s11a sede dà poco ruirt1to .a11a diag11 osi. Una r.e,.falea occiipitnle è s p esso ass.ociata a 1111a certn rigiditi:l, del colle ed aJ)cl1e ad OJ)i~totono. così <la r\corda r·e l1na s in1clro111e i11enjngea. P ò.sso·no u11i rsii, a n che .d ei fattj con s uil tivi , con o sein.za p e·1·clita d:i cos cienza, i qt1ali !)asson o eRsere localizza ti sen za, ip.e r altro p·ret;entare il ti11 jco a1spettò jacik s.on .i n no. I .a. veriigi11e è rara, ma anoressia, na,1sea e vornito !:•ono freq11enti e vann10 pii1 o lne110 para l lela111em(te al1la cefalea . .i-\ l t e raz i orni ret inie h e pri n,cipalo 1e11te cJ e I t.i1)0 della papi ll a da ~tasi s i sviltlJ)pa110 q11 asi sc1111Jire; in ci rea la rrn,eit:à .rtei .c·,a s,i r.ipo1rta t,i c1uest n. nell rite cl Cl conlJ1ressione rl etermin ò cecità. on.nolen.za .e stnipore sono 1fl1·eq uenti (~i·ntio111 c.1 cli campr e ...1s.io11 e geu11erai1e o di co111 px·ess io11e mcsencefaJica?). Co1l essi possono aspettar~:i grad.i ac r ent.n.n ti d i 1co1m a ron in co11tine11za di urina. e cl i feri. ,.;;indro111r ?1iesrncrfalica. P oir h è 11na pineale i111granditn viene fl ginrere <liretta1l1entt) 1
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s t1i corp i qrta drig;emini, delle paralisi dei n1uscoli oculari sono da aspettarsi, quando la compressione è ql1i diretta, a rr1rno cl1e no11 si tratti .d i tum.omi 1a·rghi e molli. Disturbi pupil1ari so1110 precoc.i: Ja midriasi è ·di reg·ola accoimo;>agnata da irr ego1a1ità; sv.il11ppa rigi1d.ità all1a lu·ce e al1'accon1odazi one. L a · dii:>l.opi.a non è rar.a.. S·o no f,requenti }(\ p.arali1si del retto supe·riore ·e inf,eri1 01~e; son i) ci tate c1evi·az1 on,e co11iuga ta, stralJisr110, ptosi, paral1is.i d e:l tro cleare, oftal1nople.gi a comp1leta esterna erd in teirna.. . L a srpo:rg·enza de.i bulbi è un ·Si11ton1a occasior1ale ed ir1teressa:nte e fa ])ensare a lln di .. sturbo d P. ll'innervazione cen trale simpatica mesencefa lica. • .Qltand.o La corrnpre.ssii,one è d i·retta p iuttosto a ll'in1dietro, inte:reissan1do i quadrigemini posteriori , po~sono esser e notati alc11ni seg·ni ll·d iti vi, fra j qu.ali, pi t\ ~omuni, rumore e ·r onzi.o all'orecchio. L.a C·ornp.r.essione s11i ped11n.co1li. cer.ebr.ali l)llò determina:re emiipares.i o emiplegie ad an da111'en to i1·r eg0Jare. Sor10 stati a ncl1e. cita ti , con1e sintorni mesen cefalici complicanti, par e,si del fa.cci a le e debolezza dell 'ipoglo.s.s.o . Sinrlrorn e ponti11 a. -- I~a co1r111 r essi one s 11l po1nte è p ossih ile solo in rari casi. I pochi si11. tomi pos itivi deb])ono essere i11terpretati i11 qua l che altro modo, certo non -chiaro; e le con1p1icaz,ioni ponto-b,1lbari occasiona.Ime·n te osse•rv ate servono piutto·s to acl OB Cll rare la ·d iag·nosi . Si ndro1ni cerebellari. Q11este non sono co.sì difficili a spiegar si e di fatto. s.01no frequenti. I..'n.tassia cer:ebe1lar e è stato· un,o ·dej • sintomi. p iù freql1Elntem ente riferiti di tumore pine ~le, essendo presente in 1circa un quarto dei ·C&Si. La stazione eretta è difficile e v'è g·r aDde t ende·11za a caclere all'i11ùietro. 0110 citate l'adiadococin1esia e l'atassia d•e.Jle e~.tre111ità su. . }).e r1or1. L e complicaziom.i cerebellari lJOSiSlono essere il rist1ltato di compre$sione diretta di invasio11e n eoplasti ca del cervell etto, o dell'idrocefalo . Sindro1ni t alam.iche. - La grande tendenza dei ne01plasmi pineali a d estendersi avanti n el terzo v(entricolo, implica qua·s i invairiabi1m em te l 'i11teressamento ·del tala1110. Ql1esta sindron1e t11ttavia è raramente o~eervata, probabilroe11te a ca usa cle1lle condizioni men tali del paziente, che i,end ono impo ssibil e la necesisaria coo1>er azio11e rlella sensibilità. Le sinclromi s impatic:J1e, pt)rò. per i11l~ressa111ento ipotalamico, ~01 110 .a.i i11t.e r esse clinico e cli grande in1porta11z· t eo ri c·a. ~ 0110 riportate alternzi 011i va so-n1oto1
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SEZIONE PRATIC.\
rle: vnJ11ue calde nelle rnan1, pallore della pelle. _ È stata -osservata i~erterrmia oome anche polifagia e pollacl1iuri~. I disturbi mestruali possono avere lln'interpretazione locale o esser rtfertti alla sindrome ipofisaria o probabil1nente all'integrazione l)i11eale-genitale.
soltanto quando contemporaneamente la parte anteriore è i11tegro. nella sun funzione. Questa nltirn a ha un'azione di11retica, il lobo posteriore 11n'azione antidiuretica. Venendo a mancare quest'11ltimo, l'anteriore antagonista ottiene 11n sopravve11to e ca11sa un a11mento della cli uresi; se è alterato esso pure, l~ poliuria fa ' nn t11ralmente difetto. Secondo v. Hann, l'inSEBASTIANI. Ro rgere del diabete ir1sipido è legato inoltre alJa funzione integra di cuore e reni. Diabete insipido consecutivo In vista dei pochi casi finora p11bblicati, Neua distruzione del lobo pos.teriore dell'ipofisi. ht1rger fa segt1ire a queste considerazioni un ~NEUBURGER. Berl . l{.lin. 1Voc1ien~chrif t, ancontributo casistico. Si tratta d'una donna cin. . no LVII, n. 1). c111anfenne, affetta ·ai diabete insi1Jido, lue e carcinosi ciel · ferr1ore co11sec11tiva a carcinoma Il nesso tra dia.bete ir1sipido ed affezioni deldella glandoln mammaria, già estirpata. La la gl1ianrlola pituitra,ria fu fatto in questi ultimi a11ni freql1ente ogg·etto di stb.dio. L'ipote- <Jllantità giornaliera d'orina oscillava tra i 6 e 8 litri per riù11rsi appena poche settimane ~i di 1111 st1bstrato a11atomo-1Jatologico di que- · r•rim?- della morte a 4 o 5 1. F11 ammessa un1a .$ta malattia venne cosi vieppiù convalidata. I·~sa1ni11 a11do rn icroscopicarne11te 500 ipofisi, metastasi alla sella turcica, diagnosi però non confermata dal reperto radiologico. R. '\ì\T. poSim111onds risco11trò nel l obo posteriore o nella sitiva r1el sarlgt1e. nega.tiva nel liq11or. Duran1iarte i.11termedia e nel pedur1colo i11 2 casi · 1e la degenza fr qt.t11ra spontanea del femore tumori primitivi ed in 7 dell~ metastasi, invi- destro. i:)arestesia nella guancia sin., edema sibili ucl occ!hio nt1clo. Il lobo anteriore, sede del J)raccio sii~. Tentativi terapeutici con ipopreleritn. dei tuinori era libero. 3 di questi fi sina e jod.11ro, più tardi con preparati merc:asi H.vev·ano JJre sentato clinicamente il quacnriali e di calce, rimasero senza alcun sucdro sii1tomatico del diabete insipido. RicerCflsso. 3 mesi e mezzo dopo l'estirpazione delcl1e s1)e l'imentali avevano già dimostrato ante- la mamn1ella, e 4 e 'n:iezzo dall'iruzio del dia1iormente che l'iniezione dell'estratto della liete, morte q118 si improvvisà coi sintomi dj pri.rte posteriore e media dell'ipofisi portava un'ipos istolia. . • ad u11a l'icl11zione della secrezione urinaria. All'autopsja l'i1Jofisi non presentava alcuna Simrno11cls. inte·rpretò .cllinque la poliuria come alterazione macroscopica. Atl'esame istologico co11seguenzct d' un~1 n1ancata fi 1nzionalità di sì tro·varono il lobo posteriore, la riarte interqueste parti. Negli altri cinql1e dei suoi casi media ed il peduncolo completamente sostituian1metteva sufficiente i·l tessl1to rimasto inalte- . ti da tessuto carcinomatoso; il lobo anteriore l'ato. Non potè spiegarsi in nessun modo · la era libero, prescindendo da alcune rare isole ma11ca nza cli djabete nell\1ltimo caso, in cui metRstatiche nelle st1e 13arti lJosteriori e nella €ra dist1·11tta l' ipofisi intera ed in un altro ci- caps11 Ia connettivale. tato pii1 ia.rdi, in c11i la poliuria cessò poche Con questo caso la teoria di v. Hann trova settimrine prima clella rnorte. La discl1ssione una n 11ova conferma. cli t11tti i casi finora conosciuti di affezioni m. p. della ipofisi nel diabete insipido, la troviamo t 111 un recente lavoro cli v. H·a nn. In 17 casi, si Le cause, i tipi e il traftamento del gozzo. trovò 11na grave alterazione della nevroipo' (H. l{LOSE. 1l!I eri i:inische l(linik, n. 26, 26 giufi i, di c11i 6 (casi cli Simmonds) dovuti a megno 1921). tastasi car1cerigna. In 11 c·a si il lobo anteriore ern. integro o lievemente compresso, in 3 Tre s.ono Le prin.cipa•Ii teo·r ie sull'etiologia 1nvaso pnrzialmente dal t11more. Di 3 casi del gozzo. La teoria .dell'acqua potabile trovò 1nanca jl reperto istologico. In '3 casi, osseril pninci'pale 8ppo,g gio ne·l d,e corsio del'l'en·devati da v. 1-Iann stesso, si trattava di granu- mia di gozzo nel vi.J.laggio ·d·i Rupperswia; ma lazioni t11l1ercolari; nncl1e qui il lobo anterio- clecadde dQno cl1e con osservazioni e con sperire era. q11asì integro ....!\Itri 9 casi, pl1bblicati 1nenti s i JJotè dimo.s trar.e come i11 molte regioni ,,. -dallo stesso a11 tore in i1n lavoro posteriore non il gozzo e iil creti11ism.o scemaJSs.e ro senza ch1e si presenta·v ano affatto Ja sintomatologia diabefo s'"'e affatto mutata l'acqua potabile. . tica, p11r a.vendo distrutto completamente il La teoria del contagio o infetti va non potè lobo l)Osteriore (gomme, metastasi carcinoman·e1mme110 essa ·esser dimo strata sperimentaltose). v. Hann conclude dunqt1e, che la distrumente; ·d'altra ec::sa male spiega il decorso per zione del Jobo post~ prod11ee diabete insipido, lo niù enclemico del go.zzo. Re.centen1ente si è 1
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IL POLICLINICO
[ANNO
XXVIII, F ASC. 3VI
di nuovo messa i11 011ore la teo1 ·ia del ricambio . te dei gozzi basedowiani si s\·]lutpperebbe.r o dal o della defi cier1za di ioclio. È stato sipecialmente terre·n o degli stru.m i colloidi ,difius.i. Baya rd colui che ha ce1·cato di ti o·y are nel di- . Rigua1 ·du· allo st1 u1na no·doso, la cagic11c fetto di iodio negli a'lim.enti o nell'acqua la caa bituale è_ un aden,om [L, cioè, dal punto di visc~t gione di 1q11e.lle tum.ef azio11i tiroid.ee che co·m anatom 01-pato1logico, una n1alfo·rmazi'o11e di tespaiono nella pt1b ert~, e n.ella gr avida.nza e ·dei -suti .con ca·ratt.ere neo.p lastico. I n c.ui vengo110 gozzi nodosi. Bayard ieomn1i:nisti-ando mi·SceJe da germi che fin 1dalla nascita •s ono sparsi i11 jodo-carbonato-potass·iche potè far regredire quasi tutta '1a ghiandoJa e ordinariamente. co ·dei gozzi e perciò racco1nan.da ta;Le trattam.ento min.ci~·n·o a svilt1p p·arsi .n ell 'e,p oca d·ella pl1non solo come cura, ma an che. come profilais·si bertà. Lo stimolo che .eccita tali germi, il moclu per i soggetti ahe vivono in territori gozzig·e11i. di acoresciment.o gei nodi, la gran.dezza e jl 11 gozzo viene così ascritto a~.le n1alattie delnumero di es.si varia n.eJl.e diverse i egio11i. È la nutrizio·n c tra quelle che Fun.k chiama de - merito di Ascho.ff aver richia;mato l'attenzio11e ft,ciency diseas es , e 18. ragior1e di .ciò, oltre che su queste n1odalità, -le quali vengono trasctìnelle e~p e rienze di Ba)rard, è in qt1elle di rate nE>lla 1ette.ratur'a chirurgica, ·sebbene siaG8:yùor·d i.l qlfale potè far r egr.edire i gozzi d i no 1Spesso d·ecisive per il momento dell'interalc ur11i 1p esci sommi11istrando iodio e arsenico. , vento, p~r la" qt1Alità del trattamento chirurg·i. co e per la possibilità della recidiva. Sono elfi, Il pro·bl ema de..1 d o·sagg·io di que.sti inedican1enti seg11e ce·rto Ja legge bio·logi ca fondamentale di ricordare ancora gli studi comparativi fatti da Pfluger-A r11dt, secondo la qual~ gli stimoli Kloppel e Kr amer t.l a le tiToidi ·dei p~esi m o11tl1osi .e quelle .del~ e -ud.an11re; es.si indicano al d.eboli destan.o l'attività vital1e, i medi Ja stimochirurgo di sipie·g ar.e la ·sinto[natologia funziolano, i forti Ja sopprimono. Ma di preci·E·o a 11ale del g ozzo con la sua struttura ai1atomica questo proposito nulla sa ppiamo. la quale. varia da paese a p.a.ese. Oggi nel~ella teoria nutr itiva certo si trova una de1Je 1' an~mnesi si deve. tener conto de·l territorio .ea11se della ipertrofia sen'11plice della tiroid,e; n.el quale il gozzo è stato _contratto, poich è della ste11ma diffu·s.a e .de'.1:1e modifi.cazi-0ni funsembra ·che a1,1e diverse origini geog1·afiche del zio.n ali che la accompagnan o. Ess.a · i1on. cong.ozzo corri<Sponda u.n· determinato tipo di detr~sta n emrneino iù concetto che le alterazioni corso clinico. per Je quali il tessuto tiro-ideo si trasforma in Come 1Jrim 0 tipo a natomo-chirurgico è da strumà difftltSa vengan10 o·p etate p.e:r il tramite d1el sistema n.ervo.Sio e a priori intereissino 1p er·· menzionare la ti'roid e d1ei p.aesli m ontuosi. In ciò tl1tta la tiroide. Ma una spiegaztone d·eifini- essa i nodi ~ono spesso grandi; alla caps11J a tiva clell' origine ·del giozzo non è ancora affatto ordinariamente sp.essa, aderisce talora solo l1n raggiunta. ~o ttile . strato idi paren chima funzion·ante che Dai -lavori di Bayard non ris.u1ta in quale _ha già ·subito compTe,Ssioni. I p.rocessi d.e1g e.n·efo rma di g.ozzo - diffuso o nodoso - il SIUO rativi sono frequenti ( forma.zior1i cistiche, ed.egrenerazioni ialine, deposizioni caltrattamento riesca utile. Si d eve anoo·r a dimo- morragie, • strare che u11 gozzo del pef.i pqQ d.e.J la cresoenza caree, formazioni cartilaginee e. ossee). I nodi d·e i gozzi d'alta n1ontagna 1Comincia110 o della grav idanza - che certo po'S1sono esdi ·solito al polo infe.rioTe ·de,s tro ·deJla tiroide, ser.e si.nlomi fisio1og·i1èi - dipendano· da un diietto di io.dio. Fi1nal111ente si devb ancora stu- sono poveri di vasi sanguig,ni -e ma·ncano cli vasi linfatici e di n ervi. I vàsi san guigni frediare se i gozzi diffusi .Etla110 da riferire a de-quentemente diven•gono fragili e ate·rosclero.. terminate ·r egioni e all'alimentazione in .esse abituali .e se presentino di.f~ e-re·nze m acroscopi- ti ci. Per .q u1esti fatti si co1n1p·rende Ja condizione che .e microscopiche. · · Sulla struttnra d.elle tiroidi normali dei . autonoma di tali nodi; essi agiscono funzionalmente solo se invado,n o e sostttuisc<>no tutto paesi di pjanura . hanno fatto interessanti studi • il . te•sis uto tir1 o~ d.eo. Ciò avviene raramente e I sen schmidt, Sa r1derson e Clercs, i quali hanno trovato cl1e esse per ,g1ra11dezza di folJicoJi e frerciò non mera\ iglia che delle t iroidi invase da grossi nodi presentino solo dei segi1i di ipocon centrazione di co11.oid.e -so110 diverise daile tiroidismc. I gross.i nodi perdono quasi og~1i tiroidi di B.erna. Lo st1'11ma coll oid e diffuso della r egione di r apporto con i tess11ti circostanti; 11anno pocl1i F r iburgo - contraria n1ente a quanto clini·ci e ·v~tsi, prese11tano stasi di secreto e perciò cleanatomi ~ i a mmrtt.evano fu consi·d1erato da generano . . Se s i osservano i po1·tatori di gozzo, H e'llwig i1on conte d-0vuto a stasi di secreto, fa cile è poTre in rapporto ca11sale I 'ipofunzion1a a ipet~_ ec-rezione di colloid e e a iperpJasia n e ti·roid ea con i caratteri geografici dei gozzi dei folli coli. Egli er ede che i po rtatori di tali a·a1ta n1ont::lgna. _rel!,o;ernre C{l1esti gozzi bi . og11a legare i.I gozz i tendano alla i !)ert ireo~ i. J,a maggior par1
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SEZIONE PRAT11-:A
111i11or 11 um.ero di vasi poss ibile e riBparmiare gozzi so110 per lo pi11 sogg·etti g·rar1cli, a s cl1equanto si ·può 1del tes•s uto tiroideo. L ,enucleét.letrq sottile, p s ichicame11te eccita ti, i1ei Clllè.t li zione è l loperazio.ne di scelta e si possono ad il clinico i iccnosce s11bito la v ivace ft111zione ' e•s sa combinare deJl.e i·.esE:zioni atipiche molto tir-0idea. Basta una lieve occasione per b a se. I . conservative. d •O\.\ ificar e qu.e sti gozzi. Tì·e circ.o-sta11ze ne I1l E.e condo tip·o di gozzi è quello \ del1e ,p ian -u- 'so no p ri11cip almente resp on sabi:i : 1° g·Ii i11re. In questo i 110.cli rest a110 orùi11 a1~a111e1 1t e s11lti p sichici e corporei (sopraffatic ame11to) ; r1iccoli come nocciole, mancano la tendenza 2° una inconsulta c11ra iod ica; 3° la. g·r a,vida nza . alle degenerazio11i e a lle form a zio.ni ·di cisti. In 19 Ctl.Si op erati e studiati da1'l'A. l'azio11e Il numero di r1odi è sca r.30 e i im111e sempre ti'reotossic<:l. l)Ote·v a senza dubbio es~ere attritra essi ùel ·1)a1 e11chima tii-oicleo funzio11a11te. buita alla prese11za di I1'0di piccoli rapi·damente Per tal ragione l'ipotiroidismo non si 11a e insviilupp ati. Nor1 tutti i . n·o di sono base clo\vifivece son-0 frequenti dei sinto1ni J)a~.e do ,via 11 i cati, ma E:·o-lo i J>i ccoli. Semb1·a che essi tra ver11asseggeri o intermittenti o durevoli. E ssi comsino uno stadio · ba.sedovviano eh~ poi scompare paiono speciaJm ent·e nei periodi iniziali d.elJa quando raggi l111gono la m a turità. formazion e di · nuovi nodi, mentre sono piutLa ,s.omm inistrazion e d i iodio è stata s·ern1)re tosto rar.i n éllo ·s tadio d i tnatt1rità ·O di d·egeclan11osa. Forse a ncl1e in qt1esti casi si t r atta ne1 azione. di closi i1on sapute g r adua.r e; tuttavia lo iodio , In quest o ti1)0 di gozzo il trattamento chiproduce i segni base,dovviani costantem e11t e.. r1lrgico d eve esser p iù radicale; esso compoiftU. Secondo l'_t\. l.o iodio pro.du ce u11 at1rn e11t,") una con-side:·evole riduzione d e-I lobo malato, r1ella ela.bo razio11 e iodica tiT,oid ea; av\·ien e ll11tt. che ·pier lo più è jl destro, m e di ante resezioiJ'le sp ecie d i rlia'rr- ea tiroidea. I go,z zi cl1e resta11.o subtotale dop o legatura di ambedu.e le arterie. ba .. e jo,,·j.fica1 i i t1 tal m odo ·sono .specia lmente Palticolare attenzion·e si deve po·r tare al polo i g ozzi n1 n.turi, deg·e11erati con colloicl e i)re cipii11feriore s inistro. Ques to già. norma.lmente tata. In ·es~i Ja n1igrazi.011 e della col.lo icle, 8 ~ cl1 e nei gozzi di pianu-ra - si spil1ge più in b·a sso se le connetsioni vas colari con il ·r esto l elled el destr o. I nc) :1i che si formano in .esso hanno ghiandole ~ ono sca1"ls e,, p-u ò eg11aln1ente avYela tendenza a sottrarsi a:lla vista a a l tatto nire, poichè, come per 1molti processi lll1tritiv i; p er fissa rs i i1el m&elia stino o a in cunearsi nela vvi ene i1er osn1osi o })er diffusione. l'aue·rtt1ra, toraci c·a suip.eriore. Il carattere a i1odi moltenli - ci .cle-1 g- czzo cli Il trattamen to chir urgi.cio di q·uesti g ozzi è ì\1a inga11 non è facilm ente ric0noscibile con l'emolto favorevo le : le rf'cidive non s i h anno quasam e clinico : spesso si 11anno tt1tte le a1)1)aren~ si mai e i 1sintomi base.dowia ni , che dipe11do·n o ze dell a str11ma diffn sa colloide. P el' q11el cl1e dai n.odi, cessano di colpo. riguarda la te cnica operatoria, è da notare L 'A. h a studiato il ti!)o d.i gozzo d·e1la :re.gione ch e l 'enu·cleaz.ione non è .eseguibiJ.e; l a reseziodi Maingau nella qual.e eg·Ii si trova. Questo ne st1btota le di 11n solo· .l obo è insu ffi ciente, pertipo è i11termedio tra quel•lo di pianura e .d'alta ch è spesso è ln alato anche· j,l se ('ondo lol)o : o r· n1ontagna. È costituito da n.un1 erosi pi-e.coli corre ordinariamente ese.g·uire u11a res.€zione nodi clisseminati nella gl1iandÒla. E ssi comi11 .. cuPetform e bila t.~ral e cl o:: o legat11ra d ell e ar. cian o di t:olito nell'epoca d el.la ·p ubertà al p olo teri e. inferiore del lobo de~tro e s i diffondono poi a E G JDl. tutta la ghia11dola. I -si ngoli nocli ~on·o r icchi di colloid.e e hanno 11n breve !J·erio.cio di cre.scenza. Or·dinariamente verso la fine · del se,c on.d o Il fascicolo 9° (1° ottobre 1~21 ) della nostra SEde ciennio di vita 5ono già maturi e p·r esentano ZIONE MEDICA conterrà i seguenti lavqri: segni di d-eg·e,n erazio11e. Qi1esto J)i ceo1o arresto cl ell'ac0riescimer1to rl:iffer·ein.zia taile ·g oz?t) ·da , L. D 'A.~rATO: Su di un caso di morbo di Erb-Goldcrt11ello d'alta montagna e delle pianrure n ei . ftam. quali lo sviluppo dei nodi .si protrae e divi.ene notevole sp f·Cialm ente nel terzo e neil qu a rto L. VILLA: Contributo alla conoscenza dei rapporti cl ecennio. Clinican1ente è da o~serva.r.e ch e il tra diabete ·insipido e ipoOsi. , gozzo òi l\1ainga11, per il s uo s vil11ppo unifqrme e 11ilaterale, dà origine molto r a ramente a spoP. B ovERf: Tecnica e valore clinico della reazione al permanganato nel liquido cefalo-rachidiano. ~tamenti e a c.o,m pres.sione ·di organi. T·ra i -s,i n_goli nodi. n ·cn , r imane più quasi a ffatto pa.renchima no"'male e tuttn.vi a manca la tendenza N.B . - Gli associati alla f ola Sezione Pratica c he desider.p.no a vere questo importante numero mandino ca1·tolina·vaglia all'ipotiroidism-0, mentre esis te &piccata te·n di L. 4,30 e lo riceveranno subit o in piego franco e racco .. d·en za .al F ipe1rtiro,idi~m.o. T nortat.ori di ta.Ji manda to. 1
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IL POLI CLIN!CO
CENNI BIBLIOGRAFICI BECLÈRE,
COTTENOT,
::.VI.n1e
et J'(Ldiu1nthérapie.
. LABORDE.-
autori, dOtpo un 0 studio a11aton1ico dettagliato dell aorta norn1ale e ·Senile, passano a consi.. dJerar:e i dati r.adio.Iogici delle a:ortiti e fa11no una iest.esa tr.attazione 1éLei rilievi radiologici nello stt1dio d•egli aneurismi, d·ell,aorta toracica, 1d~le ~ff ezioni dell'arteria ipolmonar·e e d.ella v.erla ·Cav.a su;p1erior:e. L'abbond.anza del1e considerazioni clinicl1e ' ~anno .del lavor.o più lln trattato di clinica ra cli o1ogica che di pura racliologia; esso d·e ,1 e essere c-o·noscil1to da chi si voglia o·ccupare in mo do partioolare della patologia dell'ap})arecchi.o ·ci·rcolato-rio. ,.. P. _i\. 1
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Radiologie,
T1~aité
de pathologte médicale et cle théra1Jeutique appliquéé di E. .... ERGENT, RlBJ\.DEAU J)lJMAS e BABONNEIX. A. Maloir1è et Fils, f.>aris, 1921. l 'ìO fig·ure. l.i11 t1·attu to mode1·110 di i11erlicf11 a non l)Oteva clisj1tte1·essarsi dei g·l'andi&si1ni p1·ogl'essi fatti in c.i:t1 0._ti ultir11i anni 11el c:an1po d éllél radiocliag·11os tica, ma sopratutto della radiotera1)ia. e cl1e ogni medico, alme110 nei sommi ca1)i, cle\re conoscer.e, senza bisogno di . consulta:re g1·-0ssi trattati o gioJ:nali specializzati. Do1)0 una sinte~ica esposizione fatta dal Beclère, il lavoro si occu1)a d1ei pr-in.ctp1i g·1M::!rali cli fis ica, che son·o di base alla radiologia; <J.t1i11cl i il Cottenot espone, dopo un breve ce•11110 cl eJl ' aspetto· normale raid1iòlogico dei si11g oli o rgani, i prin1cipal{ as1)·etti morbo.Si rilevabil i 1-li r.aggi X. Seg·ue il capitolo d~lla radiotera1Jia; ql1i, dopo i· e'Sposizione dei pri11ci pi gener.ali del1 azio11e biologica dei raggi X e dell'azione .Slli tessL1ti norm.ali, 1esist,e ql1asi un prontuario cli t ecnica cli Cl1ra per le vari,e afiezioni. Se rneJ1cle si debbono i1otare nel lavoro, e di .a ver pas~ato sotto silenzio tutta la moderna qi1estio1 te clella ter8 pia profoncla. Il ca1Jitol J miglic rei ·de.I trattato, anche peT('llè l) it1 al c.or1~en te cl elle questioni 1nodern è, • ·è q11 ello s11Jla racliurriterapia fatto dalla L abor-de; p·erò anche qui, ·co111e nei ·capitoli p·re·Cecle11ti, brilla110 per la 101·0 assenza la citazio11 e cle i 1n.Yori st.1anie:t i; ~·O l)l'atutto· italianL Acl og·n i 111òdo ql1e&to trat~ato 11l'erita di tì·g11r a ~· e i1eJla biblioteca di ogni sttl·d1oso. P. A.
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actRDEMIE, SOtiETA MEDIGHE, CON6RESSI. Il Congresso internazionale di Medicina e Farmacia militare.
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è tenuto- tl B ruxelles, clnl 15 a l 20 luglio u. ,· .
il Congresso internazionale di 1\iledicina e Farllla~ eia militare. Fu inn ugl1rn to al palazzo mon.d ia le sottò l 'alto pa tro11ato ed a lln pr€se11za di R. :\I. i l l{.e clel l~elgio e con l'intetvE-11to clei ministti, (lelle a11totità militari e delle rappreRentanze ufficiali delle nazioni. !.'argomento trattato nella 1a sedt11:tt D.1: 1'\f 11rl i() clinica e terapeutico dei gas di co111ba ttinLe11to i1upiega.ti d'u,?:ante la gu erra dagli inzpe·rf. · ceutrrrli .: effetti della, loro a .~·iune sull'organ·i snio e loro in jlueriza sull'invalidità .
Il Congresso for1uulò i ·seg·ue11ti yoti: 1° - 1D .di st1p r e111a im11ortanzh cl1e il tra ttuu1ento dei colpiti da gil.s, ~i<t <lul'a11te la g·uerru organizzato nelle 11nità sanitarie &trettamente sve~ializzate, facihnente spostabili e sitl1ate 11elle vicinan7~ in1me.diate d€1 front.e, con formazioni analoghe agli Ospedali cl~ll 'esercito francese. 2° Il trattamento dei casi act1ti sarà affidato esc:lusiYallle1tte .ni ineclici specialisti in materia <li intossica z iont\ da gel~ di combattimeuto. H. \~AQl' EZ et E. BORDET. narliologie des vais30 Dopo che sarh stata fatta la co11ferrnu de Ila .ùiag11osi <li intossic·nzione in un Osi>etlale s1>ec:iasea,1lJ' d(> la base du cre'ur, con 247 illustrazio11i. Paris, l3aillière et fils, 1020. Prezzo )iz,za to sal'à in1pres:.: o un ti111bro speciale st1l libretto personale del solclato intossicato da gus. )':; f l"' . :.......,. 4° La tnber'colo.;;i polmonare conferrnata come Do1)0 a\re1r esple.tato i1ell1e t·re .edizioni l o conseguenza (liretta clell'intossicazione da ga~ ~i ·t:::tt1clio del ct1ore dal p11nto di vista .r adio lo· osserva in Yio. del tutto eccezionale. .g'ico, l'ill11str e clinico ed il geniale radiolog.o ~ 50 Dai periti saranno p.re_si in considerazione patigi110 s i occupano in questa n1onografia per ~tabilire la perc2ntuale cli invalidità dei mi, . lititri che subirono l'iutossiC'azlone i . egue11ti clicle Ilo ~ t n cl i u cl e.i gr·ossi va>si d·ella ba·se del sturbi permanenti: a) tachicardia (cuore irritù·cuor.e. I dat i 1'adio log1.ci relati,·i ai grossi vasi bile): b) distl1rbi respiratori cronici (enfisema. nJ1a11!10 a cq11i.. t <:~io 1111a tal,e precisione che va. sma, bronchiolite fibrosa obliterante); e) ·p er.dita l e,·a la 1)e11a di raggrupparli in t1n lavo1' 0 più o. meno estesa dei denti; d) net1rastenia e ned'i11 . ieme. cl1e COJl lpleta la n1onografìa prevrosi. 1cede11te d eg·li ste&si auto1i. L'argomento dc~11a 2a seduta fu: Organi::za~ion~ 1
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IJn
i .: cl1ezZ<:l della d ocu111'entazione ortDdiag·r~Jì ·a e clegli ~·c11 e111i, da c11i il lavoro è corTeclat L re~1 10110 qt1·e.st o libro del n1assimo in1e r t''-'.:t n.11 ·I1e a i p1·ofani di radiologia . Gli i
generale dei ser-i;izi sariitari rn.ilitari e suoi rap porti con la Orooe Rossa.
3a. Seduta. - La lotta antitubercolare 11ell'esercito. - I>er l·Italin Cncc·in riferisce sulla im-
SEZIO~E
130.D
PRATICA
porta1lte relazione fatta ~ questo argomento dal o) 1nisure rig11ardanti gli ammalati: 1° diaten. col. med. l)rof. :\Jendes. gnosi prec0ce; 20 isolan1ento cl e i c:o11tagio~i: 3° tra t , Il Congre!:>'SO a1>provu le -$'e2;t1enti concl11sioni : tn mento coi 1nezzi pjù effic..1c:i in Repnrti s1)ecia1° La lotta antitubercoln te ue11·esercito per eSlizzati: 4° sor\eglia117.a 11lteriore clei ll!<llflti: 3° ;i I iuo111ent.o del congedo gli au1n1i1lati sa.ra11110 infors<.)re effic:.tte <le,·e e~-.;ere ba.x1ta anzitutto sulla 111:1 ti .dei luoghi di cura c·i ,·ili oYe potranno conapplicazio11e rig·orosa <lelle misure d'igiene coll€ttinna J'e la CUI a. tiYa ed inclivicl'l1nle di cui l'uti1itil è llniYersal5a ~edttta . - G-li insegna otl'll I i della guerra nel mente ii<·r>11o~cit1ta. e che riguarlla110 l'accu~erma t1·attan1 er1to ù,elle .fratturp r/Pgli arth Per l'Itamento, l'aliruc11tnzione, l 'educ~1 zione fisica, ecc. lia riferirono Ua·ccia, cl1e ria~~nnise 1111 suo im2° 'L 'edt1cazione n11tituberc.:oln re delle c:ollettiJ}Ortante lavoro, e .E 'errarn. Il (\1ngres-~o app,1·oy() rità lnilitari <levi) essere coadiuvata da opuscoli. le segt1e11ti co11clusìon1 : conferenze,, <.:011,·cr:::Hlzioni, ee:c. • 1° I.u neceE;aitit nssol11ta d€1 co11trollo costante 3° Per lE' speciali con<lizioni di SYilnp.110 della e frequente l~elia radiografia <lu rante il tì·a ttatubel'colosi è 11tile i:stituire i:c-r ogni milita\·e la 111ento ecl, oc:c:orrendo . .11 letto tlel innlnto : ~heda intlivid11ale e il libretto ~L11itario c-011 g li 2° La op1}ortnnità di i,rovorzio11are la scl1egantt\cedenti e lo stato cli salute cli esso durante gectomia, nelle ~fr~tture ps1 ·ost<->. fii fini del c11e11 ~lg il serYizio atti ,.o : 11o~sibiln1en tè tali cloeurue11ti gio e della dis infezione ehirurf.!;ica : dovrt:bber0 e~~ei:e mantenuti in regol{l a11cl1e nel 3° I./jn1portanza l)l'inHn cli:1 lc l:er il c.·ltirurgo I">eriotfo del ~ervizio di risf\rYa . 'li orie11tnre il trattame11t > ti11 dai l)rin1i giorni in 4° S11ecinln1ente dnrn11te i primi mesi dell'ar1 elnzione allo .a VYeDire fllll7.iOUH Je dell'arto (1Ì t11olnn1enlo tutti i militari clebbono e sere sotto1·ic:orrere a tale sc:opo a llP i·ii-;01·Re dell<l fi.'iotevosti a \isite wetodic:he e ripetute. ra))ia e principa ln1ente <l lh1 Ul<>bilizr.azione ,1iii1 G0 Non si debbono accettare 11ell 'esercito i11JJrecoce possibile. divid11i affetti da t11be1·colosi accertata co11tngio~n. <1° I.a rarità {lelle 111llil'HZio11i cle~ ·tra ttn lllenro o el1e 110 :i8ano divenire tali. • elassico delle fratture c-011 l'in11uobilizzazio11e mertj 0 La selezione .per q11esto .scopo sarà fa ttn c:è appareccl1i ge.:~nti: in clut• te1uvi : · dur<'.lnte le 011erazioni ùi recluta5° La neee~€itù di 1 itì nrre gli av11~1recchi cli mento e subito dopo. trasporto in tempi> <.1i g-11err<l <.l qu,1lche tipo ele7° l")er la i>rofi.lassi si impone la riforu1a per 1nentare, sen11Jlic~. l'obn~tv . atln ttu bile e cli facile tutt.e le 1na11ife~tazioni contagiose. tubercolari. · 0 È con~:dglia bile che si fncciano ricerche spen pplicazione; fi 0 'L n oppoi·tu ni tit il Pll'o rg-.111iz z11z ione 11e l temciali per dete1·111i11<t1·e il ,.a loi'e pra tie:o dpg·li in· po di pace nei gra11di <-e11t1 i lli setYizi spec.:ializ<lici nt1mel'ici e dL•lle Yalutazioni biometricl1e proza ti analogbi ..a lj_uelli cli g·nel'rn c11e <li:·vong·1110 poste per il gracl·> di 1·obustezza nei rapl)Orti con cli l*rsonti le compete11te e tl i 111;1 tp1·iale acl;.1 tto . . la tuber<:olosi. • (ia S0dutn . La depura .:irJllf· clr ile aeque in Cll>11n° È utile Ì$tituire spec:iali serYizi per la se· vagn.f1.. - Pe1· l'Italia ri fe1i -.iL·e l 111cc:ia sulh1 ielt1lf>zion (.. <lei sospetti. zione fatta da Grix:0ni. 10° 'J'l1tti i inedie-i n1ilitari cloYrebbero fare Il Co;1gres~o ap111·oyn lt · .·ep:1:P11 ti c-01H::lu ~iorù : un <:ori:;o 11ra tjco 11er la <lingnosi -p recoce della tu1° Nella guerra 1914-101~ li.1 (lep11razio11e delle bercolosi. acque negli eserciti alleati è statn i11 generale iì~· 11° l")er Ja l)tofilassi nRzionale cle·v e stabilirs i sicurata .pei.· mezzo del clor o. una stabile intes~1 tra le ammini~trazio11i sa11ita2° Si è sopra tutto 11 tiliz7.a tn il n1etoclo Ia ·,-p l. rie <:ivili. e le autorità n1ilitnri per i11clicare alle il clor11ro di ·calce, il cloro liquido; ·ndclette i soldati riforma.ti per tubercolo ·i. 3° L'impiego <11 cloro i11olto esteso co111e ~1 ....e"''Ht•") 4a. Sedt1tn. - T.,a lotta antirr>nereri nell'e8erci to. Per l'It.1llit riferi~ce nn1piamente sulla ,·asta· · ùi depurazione ha r~erme~~I) lli tonsta ta rfl cl1e e~o ptescnta effetti\amente i1111101t,111ti Ya11ta.g·gi: or~a11izzazio11e aclottatn nell'E~rcito italiano il 4° La cletern1i11azione delle llo~i cli cloro. sebi1rof. Carr11ce:io. bene r ealizzata in nratica i·;111vresP11ta ~1nco ra 11na Il Congres~o ap1)r0Ya le s~guenti concl11sioni : questione un po· delicata: 1° Che Je malattie Yeneree siano combattute 5° Quando le <ICQl1e souo turbide bisognu c:l1iaanzitutto nell'an1biente civile per eliminare i forificarle, prilla del tratta111ento, co11 ~peciali np(·olai di i11feziont' pd e·vitare i cont.1gi nell'Eserpnrec~hi : cito. • ()o 1\..llo stato attt1nlfl delle 110Rtre conoReenze. 2° l l1e in tutti gli eserciti 1a lotta. antiveneren J.'t1tilizzazione del cloro per l 'epntazione delle acsia or!!nnizz~tn e nerfezio11Rta aJ più presto seque in ea1npagna sembra debba e~;..;ere mHnten11t.1; condo i :::;eguenti principii : 7° Tuttnvia qua11clo .sarà 11 n~~jbile si pt1ò ri· rt) mis11re di profiins~·i ed11cntiYa le più difcorrere a d . nltri age11ti oltre <-he ni l}l'Oclotti chifuse, le }>iù faciltue11tE· H ttuabili ed istruttive che . . mici : ~ia possibile; 8° È clesiderDbile cl1e ~ tn11i nlt1.)l'iori , in11n fatb) misure rigu.1rcla11ti la pre~erYazione delti in tal senso e sopr.:itutto 11ei i)roce:-;~i l'uomo sano: 1° inezzi .di distrazjone, c11ra clel , di ~terilizzazione per via fisica, ~11€'cie quelli b·1:-:·1ti ~ul. soldato, sport, ee:r.: 20 so1·,·eglianza, in coll~1bo l'impiego dei raggi nltra-Yioletti e dell'ozo~o. rflzion0 co11 la Sanitil civile delle sorgenti di conFiniti i la\ori .<1~1 C'ou~·res~o è 'tc1ta 11nlllinata tagio: 30 profila~si i11di,·idnale pel soldato co11 u11:1. romn1i~~ione i?1ter11azion~1 le l • l'e~iec1utu clal gegabinetti sanitari e 1nezzi di disinfezione . ecc.; 1
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IL
POLICLI~ìCO
nel'ale medico Wibin p~r la costituzione di una ...~sso riazione internazionale cli Medicina e Farmacia. 1Iiliture. Di• esea fanr10 pnrte un membro per ognuna delle segu~nti nazi-0ni : Francia, Inghilterra. Rtn ti "Cniti, Italia (ten. col. med. Caccia), J:ra sile, Spag·na e Sviz7~ra. Segretario il dottor Vonc;ken, segt etario gen. del Congresso. L'ospitalitit offèrta. dai colleghi Belgi ai Congressisti è stata quanto mai cor(liH le e sim.p.a tica . Furono offerte ai Congres~isti due bellissime ed interessanti gite, \lna a Spa e.d t1n'altra ad Anversa, ed u11 sontuoso banchetto di chiusura. l\I. CARRUCCIO. I
reuze tenaci e per la brevità del 1peduncolo .. i llsò la forcipressura a lla Tansini. Sul la111puna11ie11to a -~ettico .d ell'utero puerperalr. ,
G . ZuccHI. -
J!re~11ta
un tamponatore uterino di cui la cara ttcristiea è cli eYitare alla. garza ta1uponante quasiasi contatto sia esterno che , ..aginale. Sedutri d el
24 giugno 1921.
PresidenZ<'l : Prof. BALDO Ross1, presidente. Protei'noteralìia n elle foruie infetti ve a cu t e ' ('a•
seinoterapia e
Ooliterapia cndort:e-riosa).
G. COLOMBINO e P. Pll.~CID~RLE. - La proteinoterapia endovenosa ool cas<'o~ n (sol . di caS€ina Società Lombarda. a l 5 %) ' ha {lato ottimi ri.sultn ti in ca,si di tifo, di Scienze Mediche e Biologiche - Milano. vara tifo e pol1n oni te ; co1nplessiYamente discreti i':Joduta del 10 tJi'lfgno J 921. in forme pue1ve1·nli e posta bottiYe. Con (·ulture i11a ttivate <li baoteri·u ni coli, si sono Presiclenr.a : Prof. G. .t\..NTONI YI, yjce-presidente ottent1ti analoghi effetti terapeutiC'i nelle infezioni J/ I sti f'ltl o d ;. accerta11ierito d lagnosi icu-projil-atticu di origine genitale e .p nrticolar1uente brillanti di JJJ ila.n.u per la, t·u br~rcolosi. nelle coli-bacillosi uri11arie. \'engono descritte Je G : RONZO:\'!. - ..A..nulizzati gli S·COP·i individuali reazioni g-enerali dell'orgtlnismo, e si richia lll<·l e sociali delL'1 lotta antitt1berc·0Jare quale si deve l 'nttenzione ·sull'eventualità, ri1)etutamente cons~1concepire orn dopo nrolti anni di lavoro ~ dopo tata, del costituirsi, dopo tale t~rapia endovenola diffusione della malattia ver la guetra, 1'0. sa, di raccoltè pt1rulente in for111e dapprima geaccenn:i alle finalità d irette ed in·dirette -Oel nuo- · neralizzate e senza au·p rezzabili localizzazioni. vo I stituto sorto in ~lilano nella Poliambt1lanza La percussione d ella 1·egione paravertebrale nella di via Arena , ne descrive i l funzionamento indi.agnosi d elle nialattie polni ona.ri. terno, fa un breve rio ssunto del forte la Yoro comC. GENNARI. - RileYa l'imvorta11za che assumepiuto nei primi mesi di vita. la percussione legger.a della regio11e paravertebraJe ·· Ouritribu.to alla conoscenza ed alla. t era.pia tra. la 4a e la ()a vertebra do1·sale nella. diagnosi d elle angiocoliti tifo se . . di infiltrazione (lell 'ilo JJoln1oun re ·specialmente A. CERESOLI. - L' A. disting·ue t1·e tipi di annella giova?e età dei pazienti. giocolitj tifo~:e : 1° t1n'angiocolite tifostt Ja tente, ~-ef r ectom'La, per pifJ11<'fro."i e per ra ccolta pu ru <limo tra bile solo anatomova tologicamente; 2° l1na. i enta perire~wle da uloera d el co lo·n perforata. angiocolite tifosa intercorrente cl1e si manifesta con l'ittero duru11te il decorso di una febbre tilt CROSTI. Riferisce urut osservazione intefoide; 3° un'angiocolite tifosa post-tifica che si osressant<\ per rarità della via di 'infezione perireserYa a 1mrecchi mesi di c.listanza da lla guarinale e renale che dilucida la patogenesi di molti gione <li un tifo. ascessi del perinefro e del rene. RirJotta un caso di angiocolite tifosa post-tifica Rilievi · patoge·n etici e cli nic i operativi guarito cun ini-ez ioni per via pa t enterale di ~.;o i1itor1to ad u1i vol u 111 i no so t un1ore r etroperiton ealP. · Rtanze emocl:1sichc: ca3eina, oro colloidale, vaccino autogeno e soluzioni ipertoniche -Oi glt1cosio. G. · CASTIGLIONI. - Riferisce un CùSO di enorwe I~ iniezioni ipel'toniche di glucosio, a differenza tumore retro1leriton<?ule (li·PO~cl rcorna) felicen1ente delle altre sostanze emocltl ~iche adoper<-1 te, 11anno operato e che perùura a sta r bene dopo cirea un determinato la scomvarsa :d i tutti i sintomi e ilnn:!:. la guarigione. e . v .u.LAR01. 1
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Int ervento por OfJ lool osi. rena lf. N ef·r ectorn ia luogo d ella nefr o 01:1·ero d ella. pielotornia.
in,
CR05TI. - Presenta l'operata ~essantaquat trenue, cl1€ offrt" un bell'esempto di tollerabilità. per luolti anni d Pi calcoli r E>nali. Il oolcolo clel bacinetto rotondeggiante, no11i racen1oso, cli os~t1 ln to di calre con tracce di fo~fn ti terrosi l)esava gr. 70; gli altri tre dei ca lici (·ir ·:.t 5 gra11uni. l'ara tteri~ica (1el1'os .. e rYazione - oltre la du1·a t:.t di qt1a si 50 unni - la po::)sibilità di palpare fnci ln1e nt~ il e-al culo n ttra ,·erso le pareti addomi· ii.:'lli tanto <la per1nett<>r~ la di a gnosi. Per le ad~· .
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:~-\.~NO
XXVIII, F..\SC. 3'9]
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SEZIONE PRATI..:A
APPUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. SEMIOTICA E CASISTICA. Le feci nella dispepsia cronica
infan~ile .
La ·defìcioote dige.stione ·dei diversi alim,e nti dà alle :t:eici i Gegu.enti Cétratteri i(J. L. lVIorse, lourn. of am . ·1ned. .-!.ssoc., vol. 75, n. 2): Grassi. Feci abbonda11ti, semi.solide, aci;de, '-Chiumose, con not evol e .quantità di mu1co; talora ,se1cch.e, dure, g·rigie o bi.ancastr.e; od101riei di a.rido butirrico.. Talvolta i graG.3i si trovano CO!l 1·aspetto di coag11li ptccoli, oppt1re le feci han110 un'.a·p parenza oleosa. Al mi crcs,c opio, il .g'ras. o è prese nte in Yarie !forme, di solito corte : :-t,cidi grassi o sapo11i. Zi1,cchPri. :{i'eci ·sciolt,e, gialle, talora yeir di, SCl1iu111ose, acide; odore di acido ruC€1tico O !,a ttico . Contengono mt1co ecl irrit.an0 , l,a cui.e.. c'\ J rriicroscopio non si osserva null\. ·di notev ole, eccetto ch·e talvolta. in cat1.s a d·ella dia.rrea, si l1ann.o gra8si no11l p.ssJ1 bi ti e parti.ce·lle di cibi. troppo rapidar11ente elimi11ate 1)er essere digerite . .411iido. Feci sciolte, gi.all·O-])n1ne, talo·r:a v·erdi, s1;.esso schiumo1se e acide, con odore di .acido lattico ~d a:cetico, tal or.a butirrico·. Irri tana ·la. cute .se molto acide. ,contengono talvolta .mu co e costantemente amido inalterato o trasforn1ato in de.s.trin.a. .4.lbu1ninoidi. Fe ci sciolte, hruniic·cie, alcalir1e: odore di p11trefazione o di muffa: di 1soli10 11on contengono 1nu1co. Dispez;sia con fermentazione. ~ caratterizzata dal ,f atto ·Ch e le feci sono .schiumo,s e e c·o ntengono muco: l'acidità o l'alcalinità, ·co11te l'odo1 e, variano secondo iJ tipo di alim ento non dige·rito. L'e.same batteriologico di solito non ha note,·ole importan~a: nelle feci acide per dispepsia cla carboidrati i)reclomina110 i bacilli g·azogeni, in quella dà alb11minoidi, i bacilli della putrefazione. P11ò avere un certo significato il gruppo dei bacilli dell' aciido butirrico. fìl . 1
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Peritonite pneumococciea idiopatica in bambini! ~.e
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ha osseirvato dtl·e casi U. Provinci.ali (L ct l' ecliatrici, 1° magg·io 1921). St1 tino di essi (barnbino di anni 8), si ehbe inizio improvviso ~on febbre elevata, vomiti, singhiozzo, dolori diffusi all'addome ed esacerbantisi alla pressione. Lingt1a sa.burrale, alito fetido, séte intensa, alvo dapprima stittico, poi d~arroico con scariche abbondq,nti e frequenti. Dopo quattro · g·iorni, discesa della fehbre con tumefazione J)rog·ressiva dell'addome; nesst1n fatto a carico òel sistema respiratorio. Dopo 15 giornjf l'esame obbiettivo dimostra'va .facies peritonitica, crosta em.atica. alla narice e labbro (resi1
di erpete febbrile), addome fortemente tumefatto, prominente, dolente alla palpazione, cori reticolo venoso; liquido molto abbondante e quindi poco spostabile. Con la paracentesi si estrassero 100 cn1c. di 911 s giallo-verdastro, ir1 cui si dimostrò la presenza del pneumococco di Frankel e l'assenza del bacillo cli Koch. Laparoton1ia (estrazione di d11e litri di pus) e dopo a1te1rnative •p1e1r la temtp eratura .e, la stato del cuore, guarigione. Nell'altro caso, rig·11ardante una ban1bina di nove anni, si ebbero sinton1i analogl1i; morte dopo la laparotomia. Come esiste una pleuropneumoni te pr.in1i tiv.a d,a pne.u.mo1cocc.o, analogamente esiste t1na peritonite primitiva per lo sviluppo della q11àle però debbono esistere ' particolari cor1dizio11i di ambie11te, di virulenza, cli reazione, ecc. Il cjclo morboso nell'infanzia non presenta variazioni anatomiche profondamente diverse; jl dec0rso può ess~re larvato in entrambe le for1ne e quindi la diagnosi è ancor me110 ag·evole in quella peritoneale : a fatti più avanzati, n. fusione avvenuta, quando il sintoma obbiettivo della raccolta sia palese, le difficoltà si vanno appianando. Nella · pratica però la malattia deve passare di soli1o misconosciuta, come pro,1 ano i due casi dell'A. in cui la peritonite cliplococcica non era stata nemmeno sospettata. I criterii che debbono guidare nella diagnosi sono particolarmente l'inizio brusco con la nota fenomenolo·g ia dell'infezione pnoomo coccica, l'erpete labia}e, pr:eioedutoi ·d a coriz,a , l'iperlauco,cito1S'i sopra tutto polinucleare, la. sierodiagnosi negativ.a p,er ·i l tifo ,ed i ·p aratifi, ed il rep.erto positivo del pneurr1ococco. fìl. dt10
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La pielite nell' lnf anzi a e nella fanciullezza.
E più frequente nei bambini sotto i due anni,. specialmente nel sesso femminile, ed è data, nella gran nra.g gioranza ·dei ·Ca.Si, 1dal Bact. coli. La diagnosi ne è tutt'altro ch·e facile, in quanto che i sintomi possono essere nulli, oppure svariati e di gravità estrema, come ·nel tipo fuln1inante; spesso essi simulano una malattia del sistema nervos0 centrale (M edical Record, 7 maggio 1·921).. Anche 1'1 eisall?-e dell'uri·n a pu\) lasciare non pochi dubbi.; quando si potrà parlare di piuria? bastano per ciò 6~8 globuli bianchi per og·ni campo in u~'urina non centrifugata? debbono questi essere in ammassi? Non si pt1ò forni re 11na risposta assoluta, ma solo gi11dicare caso per caso, eventualmente tenendo conto del cri terio terapeutìco. Per quanto riguarda la cura, in considerazione cl1e il Bact. coli cresce bene anche in terreni acidi, si era proposta una terapia a 1
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! L POLI CLI~: CO
clj alcali11i; jl coì+cPtto è errato poichè il 13. coli è moltt> toller[tnte anche per qt1esti. CoItlllnqlte q11esto n1odo cli cura è il pit1 poiJOln l'e. I . a vac.:cinoterarJ ia !)llò gn u rire i si utomi gPneral~ se11za agi re sulla n1alattia ~tessa. '
zio11i, i1è $Offi E "oftall110 e\ ide11te, anc11e 5e non acce11tuato · costante il sintoma di Graefe. Fra i .;into111i subbietti,1 i, J)redo1ni11a110 q11elli . nervosi. ge11e rali : cl o lori localizza ti alla regione 0111belicale ecl ai qt1acl1·a11ti inferio1 i, inquiet11dine, ii1so11nia, sl1do1·i. fil. S11 ta li casi l'.t\. tro,1 ò t1tile l'organoterapia Polineurite difterica fatale in un neonato .. u~-a rie a. Qt1esta forma costituisce il ~er·mine In ~1 bambino di 1111 i11e,s,e s,i errano ois·s·e r- ' clj l)assagg·jo al morl)o ·cli Baseclo,v. fil. vati malessere e cLebol·ezza dieg·li arti : il barrtbi110 <la tre setti1n a11e &tarn11tiva. fi ·e1quenteTERAPIA ~ • i11ente, ci.è che .era stato attribui·to a sempl.icr · Trattamento del vaiuolo raffreddore: in quel tempo, nella stessa casa eon applicazioni esterne di permanganato di potassio~ 11n altro bf-tml)i110 era stato ricoverato all'o_\. Balfot111· (Journ. of trop. 111Prl . an.rl liyg ., Slleclale i)er. difterite. 15 febbraio 1921) 11a 11sato con s11ccesso il me_l\.11" esame C. I . . ooft (l-'11 ediciris le R evue e Metodo preco11jz'z ato cla 1)rey·er i1el 1910. Quando d i eal R eview, marz o ·1921) trovò p.arali·sd. di jl l)UZiente è ammesso all'Ospedale, si spent11tti gli arti i1 ~ n chè dei mlJ·scoli del collo nella tutto il corpo con t111a solt1zione fresca e di quelli ii111er\·ati dalla branca inferiore del al 5 %, di per1nanganato di potassio; l'applifaccia.le; vi era as e11za dei riliessi ed aneste. cazione si- ripete nei giorni s11ccessivi. t1sando, sia, salvo i11 due· pu11ti in cui si notava iperese la pelle è troppo sensibile, una sol11zione pi.ù st·esia . ..J ...' e 1 ~::-l 1n e b~tie1·i-0 l-0.gico d1e l s'ec:r:eto 118debole (1.5 '% ) . sale din1ostrò la presenza di bacilli di·fterici : • Gli effetti cli tale trattamento sono duplici : 11dn ·ve1111e clata nntitossin a : il bambino morì da lln lato per l'azione della luce - ch e d iotto giorni dopo. \·enta rossa a traverso lo strato cli soluzio11e !11 m-an·cnnza, c!elresam·e batteriologico. S<-i' c1all'altro per l'azione germicida ecl ossidante l'ebbe proba})iln1e11te stata fatta diagnosi di del permanganato, per cui si ottiene deodoi11alattia di' H.eine-l\tie din, a cui ~,i a.ssocia Ja razione e disinfezio~e, si di1ninuisce il procesI)Olirtetlrite. La lJaralisi diìtericEt clel neonato è assai ra- so st1pp11ratjvo e si prevengono complicazioni, formazione di ulceri ed anche sepsi generara: Hennig ne riporta lln caso (paralisi del le. Ne viene così aumentata la percent11ale di r•alato e del braccio destro) consecutivi a difg11 ar~gioni. An ch e l'igiene se ne avvantaggia. terite ·dell'on1b1elieio, segu-it.a poi da g11arigione. diminuendosi . ìe possjbilità di infezione. Invece non è affatto rara la d ifterite nei neoL'applicazione del mrt0clo è ~tata. fatta spe11a1i : essa va sospettata cruando il n eonato cialmente ai t r opici, fra gli indigeni, nei quastarnuta spesso, l1a io tite o lesioni cutanee speli i l vai11olo è sempre di gravità eccezionale. cialmente alla rr,gione ombelicale. La prognofil. si della difterite ombelicale dipende dalla vil'ulenza dei bacilli : comunqu e il trattamento ' II trattamento della pustola carbonchiosa. 7 • con l'antjtossinn. \ a sempre tentato. Il 1\tlir1i~tero inglese della Salute pubblica, fil. nelle sue istruzioni del 28 febbraio 1921, consiIpertiroidismo della pubertà. glia, oltr e a l r iposo della parte affetta, l,iniezio11e endovenosa di siero ar1tiearboncl1ioso: 60-80 Pototzky (Deutsch. mediz. Woc'hensch., 1921, eme. il prin10 :giorno, 60 il giorno seguente se 11. -i) disting·ue : non vi è stata reazione (alunento di tempera1. Lo struma della pubertà; tumefazione tura) e se lo• stato gienerale non è m iglioratl). tiroidea fisiologica, senza sintomatologia; Non è ne cessario escid-ere: si p o~sono ancl\~ ~2. L'ipettiroidismo pseudoclorotico de~l:i pu1c. alla paf a1'e ini·ezioni sottocutan.ee di 30 1 cm lJertà (pseudoclorosi. cli R. ìVluller): caratterizrete addomi11ale. Sopra un totale di 80~ casi, vi zato da leggera tun1efazio11e della tiroid e, pal lore, facile stanchezza; talvolta eccitabilità del- sa r~bbe la mortalità di 4 % in quelli tratta i.i col sol-0 siero, mentre sale a 11,1 i11 quelli tratla azione cardiaca e sintomi psichici: manca l'esoftalmo ed il reperto ematologico della clo- tati con 1a ·sola escisione, del 14,4 nei trattatt . con sie'.ro ed escisio11e e del 18,3 in qt1elli senza l'OSl; 3. Ba.sedo,,··oide della pubertà, in ragazze speciale terapia. Dett e ist1l1zioni sconsiglia110 7 cle11a età pubere e prepubere (10-13 anni). Ti- n ettan1ente l'escisione. ' ' • H . Ogilvie e ..\. ,,-. roide con note\·oli ingrossamenti, che allarga- Hall (British 1ned. Journ., 8 giugno 19?1 ) o~ r:o la r2gione del collo; non si hanno pulsa- s rvar10 che dalla cit ata c:tatisticfl 11on 1 i'-ulta hètSe
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che l'escisìione n on sia neces,s aria: se quest'ulti111a fesse danno.sa) si avreibb~ una mortalità 111agg·iore che n ei malati .senza nies·s.u n tra·ttan1e11to.. Non è imr)robatbile che i casi tratta ti con solo si.e1ro fo s~·er o affatt_o l egg·eri ed in cl lldessero anche pt1stolei di clubbia n.atura for s~ ancl1e no·n carl)oncl1io1s.a, m entre fo1iSe i ca·~i g1 aYi sono f'tati cu1 ati cc-n entrambi i m eto·di . L essenzialei p er chè si poss,a trarre qua1che concl tt :>io.ne dai d.ati \$tatistiai è c.h'e' si possa es -,e.' sicn ri Jella di agn o;si: l.a statitstica ·dell'o.SJ)ecl a.le G11~r comprende solo· 4~8 casi, tutti però con C!iagnos1 rigorosamente accertata : la mortalità è stata 25 % ·con il solo siero, 16 6 co11 la sola esicisione, 8, 1 con il s iero e l' escisione. P er una nlalattia ch e dà il 5iO % di mortalità, è g·ià cn1esto un buon ristrltato, che ·Consigli.l qt1indi in p1 ima. lin e::i. rescisione, associ.a t a con il t1attamento col sie10. Tutto questo per i casi in cui non sia ancora so 1)rag,git1nta la· ~ 1 et1i ce1n1a. 1
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Cura rapida delle neuralgie intercostali. B. ~Iat1rel (Journ. d . prat·i cien s, 28 m agg·i-q 1921 ) consiglia di identifica re lo spazio, o g·Ii spazii intercostali interessati, di applicare una \'entos a scarificata ad ogni plmto di emergenza costovertebrale de 1 nervo affetto. A partire })Oi da questo punto, spennellare la striscia di cute sovrapposta al r elativo spazio intercostale con una miscela di laudano ed oppio a parti uguali, ricoprendo poi con taffetà, cotone e facendo una fasciatura rlel torace. l ,'i gua r igione si ottier1 e di solito con una .5ola sedutuJ. ,
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IGIENE. I bagni e l' igiene della pelle. Xe·i bagni di acql1a comun e (e~clus i ql1 ind i q11el li mine1 ali o m edicati), olt:rie all'azion.e general e sull'organismo, d ovu ta essenzialmente alla temperat t1raJ si deve considerare anche l'azione Q.iretta sullo strato cutaneo. È ovvio che etSso ag·tsce favore;yolm,ente nel sem,so cli allontanare prodotti seic retivj e sp orcizia atti a favorir e l a vita di microrganismi p.atoigeni ed a vir11l1entare i comuni i·n norc ui sap·r ofiti della p elle. . P. L . Bosellini (Giorn. del M edic o pratico, anno II, n. 8) però fa giu6tàm ente o·sserva ri; come la pelle e l'org,anismo siano protetti dal gras.s-0 (.colesterina. ed ac,i do oleico) ch e, a guisa _di verntce, ri copre tutta la superfic.ie ·cutanea e che quando cesn.ino certe condizioni d ella pelìe e dell'acqua, quest'uJtima attacca e macera
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l'epidermide cor11ea, la· fa caclere, ne 1)e11et1'èl g li strati l)iù protfo11di e risveglia t1na irrita:zione n e1 l'er)id ermic1e sen sibil e e nel der1na ~ insorge ~ llora l1no ~ta to dermitico per lo IJiù c·czemato] de. Ciò ac cade quando la }Jelle perde il i1o'r111a1e in3ras1s,a111'ento; g·li stati n1o·r bosi gien erali, perla più di~ ordini e,d intc1SiSica.zioni .alin1en tari 0 stati ·dep·J eissi'vi g·,e,n erali, l) C1S1SJO·n o1 alterare · la s ecrezion,e quantitativa o· .qualitativa d·el .gra sso cl1tr..11e:o : azio·n i lo.cali i11'eccan1i'c.h e, c ome l'att cito (pieghe cutanee clegli otJesi), i solventi deì gr~assi \ al co·ol, ete_t·e, ·ecc.), i 6•e1c1,e.ti del ·Cor:po, i l freddo che ·di1ninuisce l 'ai~ività ep1idermica, iJ caldo che fa fi"t1ire a bbondante .st1d10l'e sono tutte con.dizioni ch e dimin11isicono la ql1a11tità del g·ra s•so. Anche." l'acqua può p o11.are co11 sè sostanze mi11erali atte a cl isso lv ere, a cl allo.n tn.n ure i grassi ed a CLimin11ire Ja secrezione; l':.tzione è tanto l)iù no civa con l'u·so ecices$ivo di sapojn e. !11 tal i con di zioni, .i l bag·no, tan to, più se lun ... go e ripetuto, provoca la dermite; ciò si verifica con mag·giore frequ·enza ed inten sità n e.i b.antbini, specia lmente. lattan ti, i11 cui i ' d istt1rbi tosiSici d'orjgine alimentar e alterano la secrezione sebacea della p.el1e, r end,e ndo qu esta più s·ensibile : le feci diarroiche, le urine iperac.i de co11tribuiscono a loro volta, in certe r eg·ioni del corpo, a m acer a re e. ad irritare l ,epid ermid e. • Co:nçliziò,n i analoghe d.i sensibilità ·esagera1;·t si .h anrio anch.e in cel'ti soggetti ad.t1lti, co111e neg·li obesi, n ei biondi, ne·g li iperi·drotici, n ei Linfatici. Deplorevole è po·l l' ab itudin·e ·cli dare il ])ag·no· q11an·do la ,dJeir miter è già co.ncl.a1nata, esercitando in essa un'azione vuln·etran t,e, che non ·yienr. affatto .attenu ata 1con l'ag.giunta, di cr1tsca o d.i amido, ovv·ero usan do saponi ·d·etti medicinali. Al pri1no sentore della diermite, a n zi, il bagno va senz 'alt ro \Sospeso, provvedendo, oltre a lJ ·:i. t e1·api fl generale, a d ing-.r.assarie la pelle (con la-. no1ina, sperm.aceti, cera bianca, m escolati ·co11 vaselina ·p urissima, con olio di mandorla o di oliva, per fare i rosì detti cold-cream) e. ad· appli car e le varie• polveri assorbenti. "fil. 1
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Le tariffe postali già sensibilis~lme ma divenute ora più che. mal gravose dopo il loro raddoppio, andato In vigore col 1• feb· braio u. s., ci inducono a consigliare a tutti I nostri abbonati . di non chiederci spedizioni di opere od altro fn pieghi gravati d'assegno dei relativo importo, ma di valersi sempre der mezzo più eempllce, rapido ed economico ohe resta anoora quello di rimetterci, mediante Cartolina-Vaglia o con Assegno Bancario, Il preciso ammontare di quanto si desidera. ; g Lo stesso dicasi pel pagamento dell'importo d'abbona •. mento che va pure inviato mediante Assegno Bancario o con, cartolina-Vaglia. Coloro che desiderano versarlo contro nostra Tratta poetale tengano presente che questa dovrà essere aumen•. tata dr circa 3 lire per le tasse accessorie ed altri diritti postali •. L'AMMINISTRAZIONE •
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POSTA DEGLI ABBONAT I.. (1 i.09). L'uso dell'oual>aina negli scomperisi ccirdiaci co1i tachiaritmia. - All'abb. n. · 4277, , . _r.\..ng,e1o in Villa:.
diffusi e ·y ag.anti con una passegg.era affezione febbrile, di cui sfug·ga sen1pre la causa dimostr abiìe, hanno creato la denominazionje di febbrA r e1lmatica. 111 realtà s'è molto lontani dall'avere djmostrato che dette febbri siano veramente reilmatiche, o che rappresentino 11na forma clinica incompleta del reumatismo articolare acuto; in attesa di una distinzione più esatta nosolog·ica ed eticlogica, noi ci contentiamo per ora di .chiamarl,e cc aiff ezioni febbrili acute ». · La denominazione « febbre reun1atica n~ come entità nosologica, d1eve essei:r.e s c1ppi:t'eissa; con tali parole si può. solo riferirsi alla ft.bbre che accompagna , il re11matismo articolare acuto.
Riusciti vani i tentativi con la digitale, è inclicato 1 uso della ouaba1nf1. neg·li scompensi cardiaci : all'ouab'a 1na viene attrib11ita la proprietà cli stimolare .elettivamente il miocardio; essa ne aumenta il tono, mentre eleva la i:>ressione. ·e non dà modifica zior1i della con'fl11ciLilità e dell'eccitabilità. ·La contrattilità del n1iocardio semhra favorevolmente influenzata. secor1clo Vaquez, in maniera indiretta; ri cliYe11t1to r..ormale il tono della fibra muscolare~ qt1esta reag·isce pii1 facilmente alla con: t. p. trazio11e. I> er l '11so clell'o11aba1na si clevono seg11ire le (~41 1 ) Al dott. G. R., abbonato 11793: seg·11enti i1orme: somministrarla alla dose di Su!lla cura deUa sciatica è già stato ri sposto. i1,n l/U arto cli rriilligra.mmo, per iriiezione enQ11anto a-Ile cure empiriche a base di erbe, rid.ot' en os a .: tale dose può essere ripetuta per medio adottato fra gli altri dalla nota donna di tre. c111attro, cinq11 e gtorni. I.. e iniezioni endoCassano d'Adda, dove ora vi è an che una cosa v.e nase devono oos·ere praticate con grande cu•i.i c11ra; non si ron·osce· nat11ralmente la prera, J)ercl1è 11 liquido nel sottocutaneo ha aziocisa composizione del preparato. Sembra che ' ne forte111ente irritai1te. Potrà acql1istare · l a trat.tisi clella r a.dice di Ranitnculus seeleralus; ò1-1nbai11a nel Laboratorio Nativelle,· Boulevard da tali empirici il rivulsivo si applica .a,11a (le Port.-Royal, 49, Paris. 1) i anta c1ei p i e di. . ; ' L't1so clel rimedio non ris1Jarmia l'esatta osfìl· :sel'vanza delle norme ig·ieniche ed alime11tari nei cardiaci scompensati, quali l'assoluto_ riposo. la dieta ridotta con scarsi _liqufdi e ipo, cìorl1rata, la regolazione e lo stimolo dell'alvo Un raffronto. -co11 cl erjva tivi, !Sle necie:s s·ari, ecc. Il ·dott. Désesqnelle p11bblica sul Bulletiri rtu Q11a11to alla tachia,ritmia nulla si pt1ò prrA'Jy ncl.acat médioal de Paris, 1~)21, il seguente traveclere se non si diagnostica esattamente la fiktto: · orig·ine cli essa oltre cl1e con l 'esame del ma«Ultimamente fui requisito dal Commissario di la.to co11 1 elettrocardiografo e con le grafiche. i)olizi.a del mie· q11nrtiere per esaminare il cadavere .,,\11cl1e le tachiasistolie da vibrazione auri- · di t1na gio,·n11e don1estica di 2G anni, trovata mor·coln1·e o d a :fib·rillazione p·o,s sono .sco711parire. Ì<t nella sua c~mera, e per reclig·ere t1na relazione se .si tra tta di uno dei primi acce&s.i di tachiamedico-legale s11l decesso. Il 2 febbraio ricevetti ritn1ia; non si modificano più, se anche 1l <}alla Prefettu1a c1i• polizia un buono, per il pagan1€'nto della somma di sci franchi, in compenso ci.1ore idraulica.m ente sembri compensato, ql1a11do 11anno dato 111og·o alla così detta arit- . dell'es.-'l1ue e clelln relazione. . ·« Qt1a1lche giorno prima, dt1rante una visita aù · ini ~ perpetttét. L'11so dell'ouaba!na può 1essere tma portiera del mio rione, un guidatore di oanl ion "t111 ntile n1ezzo per la prognosi dell'aritmia. portò un barile di viho per un affittuario della t. p. casa e lo discese in cantina. Pa$sarono dieci mi11uti - l'orologio alla mano - tra l'arrivo e la partenza. Qt1el lavoro gli fu pagato cinque franchi : (1.110) La febbre reumatica. Al dott. St. pnre che si tratti cli una tariffa {llodt-rata. Gr., R osig11 ano, abb. n. 3398: «Io guardai dalla finestra il bra '''uomo allontaL e ca use reu1natizzanti .hanno costituito p~r narsi con aria so<ldi$fatta e co11tai cinque barili molti anni 11na delle ragioni preferite di masul suo carnion. l.,elice mortale! Povero medico!». l attie, p.ecia h11ent.e di 1qu1elle ·ch e si annu11Dai che si ae~un1e cl1e oggi tutto il mondo è zia Ya110 con fenomeni dolorosi, senz'altro de.fl. paese ... R. B. 11i ti co111e reun1atici. L '.&ssociazio·n e ,di dolori 1
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NELLA ·VITA • !
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Clinici ed ospedalieri.
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piccoli ospedali, nei grandi come nei piccoli Gentri, siano num·e rosi e che la durata del serIl prof. Cignozzi, di Grosseto, continua su vizio sia quanto lJiù è possibile breve per modo L'Avvenire Sanitario la camp,q.gna · iniziata da che la rotazione f~equente perme.tta ad un gran tempo sulla necessità della organizzazione dei medici ospitalieri, svolgendo il programma, che n11mero di medici di beneficiare del vantaggio della pratica ospedaljera. deve costituire la meta da raggiùnger;e. Un altro punto delllesposizione programmaL'iniziativa del prof. Cigriozzi è veramente tica del ·pro,f. Cignozzi merita di essere diencomiabile e meritevole dell'unanime con senscusso, ed è Q:tlello rigt1ardante la « sdhiavitù >>" so da ,parte d·ei colleg·hi, in ql1anto che nell'azjone che egli svolge la dilfesa professionale a cui sarebbero assogg·ettati . g·li ospedali da parte delle cliniche, ed i relativi propositi di s'ingrana col miglioran1ento degli istitutf osperiscatto. Il prof. Cignozzi no11 si è saputo lidalieri. Tra l'altro egli ~ostiene che l'ospedale do- ·berare d.a. q11ei pregiudizievoli preconcetti, di che soffl'e ogni bt.1on medico, p er i quali t11tti vrebbe essere l'ambiente di esercizio professioi malanni, tutte le disgrazie, tutte le disav11ale e della gin11astica tecnica per i medici })ratici, per coloro che d~vono affrontare la vent11re dei medici dipe11d ano dalla malvag·ità o dalla Rcorrettezza dei co1 le·g·l1i. responsabilità ed i djsagi- della condotta. NelRiservandoci di tor11are sl1lla ql1estio11e, che l'ospedale il la11reato· dovrebbe trovare il camminaccia di ingrossare a ft1ria dell'autosuggepo di suo esercizio. L'ospedale, oltre che il ll1og·o di cu-:ra dei ma- stione di parole grosse, amiamo ripo,rtare qt1i lati, deve servire di studio e di perfezionamen- le ser_e ne parole con cui il prof. 1'addei replica al Cignozzi : to non solo per il. primario, ma andhe per i • cc Non trovo git1sto parla1"e di i.'assallaggio medici che esercjtano nel raggio di azione di e di schiavitù u.niversitaria dei primari di esso. ospedale, creando o accentt1ando un antagoniA dir vero nei grandi centri la funzione edusmo che non esiste e non deve esistere. cativa ed istruttiva degli ospedali ,è ~ià in ate< Il personale di Clinica scrive il Cignozto tal quale la definisce il prof. Cignozzi. Concc zi - non invada il nostro campo dopo inutili verrebbe ora estenderla alle provincie. Co1ne cc iustri (?) di accaparramenti di posti a scanelle grandi città, la f11nzione degli ospedali « pito degli stessi Ospedali n. nei riguardi della preparazion~ professionale << Ma, di grazia, .in grandissimo numero i dei medici è sorta e si · è sviluppata sponprimari più en1inenti. chi sono se non allievi taneamente senza bisogno di artifici legislati· di Cliniche universitarie? . vi, unicamente perchè scaturiva dalla necescc Perchè un giovane, che va in una Clinica sità; cosi si svilupperà nelle provincie dove e col sacrifizio di anni, senza prévisione di l'elemento sanitario ospedaliero tende ad afcarriera universitaria (per ne,c essità riserbata • fermarsi sempre più scientifican1 ente e con a pochissimi), ·assorbe tutto quello che l'ami)ropositi didattici. biente, il materiale, il maestro possono dare, Tuttavia, a scanso di generalizzazioni perie che poi con tale ricco bagaglio pratico, macolose, non si può fare a meno di rilevare, e teriato di quei fondamenti scientifici, senza dei forse sarà d'accordo il prof. Cignozzi, che doquali la pratica dive'n ta lin mestiere, una rouvendo l'ospèdale . esse.re la scuola pratica di tine o un empirismo, perchè, dico, un giovane applicazione, la palestra nella quale il medico così preparato dovrebbe essere escluso dalla deve acquistare il tecnicismo indispensabile carriera nobilissima d-ell'Ospedale? Perchè doalla sua attività. professionale, nell'ospedale, vrebbe essere sottratto al malato d'Ospedale a meno che beninteso non si tratti di corsi per chi p11ò dargli veramente il benefizio, che i)rostudenti, non può t1:ovar posto l'insegnamento viene da un magnifico tirocinio? cattedratico e tutto ciò che arieggi ad imitarlo. cc L'OsrJedale e la Clinica non possono i1on Negli ospedali il medico deve essere ammes- andare paralleli. so come assistente o aiuto a disimpegnare cc Non comprendo cl1e intenda dire il Cimansioni di responsabilità, senza di che il suo gnozzi quando serive: « la Clinica ospedaliera senso critico ed il suo spirito di iniziativa non «professionalmente e tera peuticamente comin« eia ad individualizzarsi e a differenziarsi · si potrà affermare e svilt1ppare. Donde la necc dalla Clinica 11niversitaria ». Ma come? e da. cessità, che già feci presente altra volta, cl1e i qt1ando? La scienza· e la pratica sono le stesse posti di assistente, tanto nei grandi come nei 1
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se esercitate con coscienza tra i muri di una Clinica o tra quelli di un reparto ospedaliero. · cc Quello che conta è la coscienza dell'uomo .cl1e lavora sia tra quelle o sia. tra queste mura. « Se si creasse:r.o, come le chiama il Cignoz2i, delle cc Cliniche ospedaliere» fuori di ogni .controllo, rgsterebbe a veder si quali sarebbero (a parte le debite e per fortuna non scarse ec.cezioni) i vantaggi per la scienza e per la pra• tica dei frequentatori. « Del resto, dove sono primari di valore, ~sistono già in Italia delle scuole mediche fiorenti presso certi ospedali. « L '« inframmettenza universitaria» non esi-ste ver~o i primari ed il personale ospedaliero. Se così, ed a torto, si vuole quali·f icare la parte che hanno i Clinici nelle Commissioni di (;onoorso e se tale parte si riusciisse oggi ad • .elimiinare, si p.arlerebbe ·d.om.ami di una «.inframm ettenzà ospedaliera ». cc I bocciati, i presuntuosi, domani chiederebbero di essere resi indipendenti (?) dai primari di ospedale ·di maggiorre importa11za, che per merito di attività sci~ntifica o prattca, per superiorità: morale, o arich-e, se si vuole, per cameratismo, saprebbero farsi più larigo posto e riuscire a svoJ.gere . larghe infl11enze. cc Non alimentiamo antagonismj. .tra 'frazioni di classi ·o di categorie..: cerchiamo piuttosto di riunire tutte le forz~ mediche per non snat11rare gli scopi della nostra alta missiòne professionale, al disopra di interessi . particolarj od egoistici,. senza veli di invidia o di presun• -z1on e. cc Ben a ltri pr oblemi, specialmente fina nziaospeda1iera in conri, offre oggi la questione • -franto di quello che mirerebbe ad elevare una barriera tra personale di Cli·n ica -e personale • • ospedaliero, ba rrier a che è da vedersi se riuscirebbe più dannosa. al primo o .a l secondo, ma che certo ri11scirebbe dannonissima all'elie• vazione s'cientifica italiana». Pangloss. •
Cronaca del movimento professionale. .
La '' reciprocità,, concessa ai medici italiani in Russia. Ricordi.amo che la Federazione degli Ordini dei JVIedici Italiani_aveva deliberato nel Congresso tent1to a Roma nel novembre scorso: «che siano iscritti negli .-ilbi dei inedici-chirurgi del regno solamente quei cittadini che abbiano conseguito il diploma professionale in uno Stato estero che ftbbia conce~o il diritto ' di reciprocità ai lat1reat i di medicina in Italia, rifiuta11do il diritto al1·esercizio .d~lla medicina ai medici stranieri laurf'ati in Italia apparte11enti a nazioni che ci hanno rifit1tuto la r~iprocità » .
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La Sezione medico-sanitari.a. della Delegazione della Repubblica dei Sovieti in Italia ha informato della deliberazione suespost.a il Commissario della Salute Pubblica, N. Semascko, 11 quale ha cosi rLsposto al capo della Delegazione R. S. F. S. R. in Italia, ing. V. Vorosovsky: « Il Governo degli operai e contadini della Russia dei Soviet, stimando ed a•p prezzando il laYoro, indipendentemente dalla nazionalità e dall'origine del lavoratore, ed essendo estraneo ai pregiudizii di razza e di nazionalità, riconosce a chiunque può presentare le prove della sua preparazi9ne professionale medica, il diritto d'esercizio professionale medico sul territorio della Repubblica Russa. « Mentre di ciò vi do ·comunicazione, vi prego di informare la Federazione Italiana l\IIedica e le Istituzioni Governative, che si concede alle persone di nazionalità italiana, fornite di laur~'l medica delle Università, il diritto professionale ·e scientifico-medico sul territorio della Repu1bblica Russa dei Soviet; a condizione, naturalmente, del riconoscimento di tutti i vigenti decreti cbe regolano la professione medica nella R.u ss.i a dei Soviet». Il Commissario della. Salute P11bblica: N . Som-asoko. Il Reggente dell'Ufficio d'Informazione estera presso il Commissa ria to della Salute Pubblica : Dottore I. Kali,n a . I
lllSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. Dott. A. R. da F. - Il Poliolinioo si è anche reccnteu1ente occupato dell'argomento .delle pensioni e dei pensionati. Col nuoYO ·P l'ogetto a Lei competerà la .p ensione di lire 2057 in luo&'o di quella di lire 1038 già liquidata. (9039) Diritti acquisiti - Tasse. -- Dott. A. '.L. S. da T. del P. - Dal momento che il nuovo capitolato fa salvi i diritti eventualmente acq11isiti dal sanitario, Ella deve, come per il passato, ricevere lo stipendio netto di R. M. in quanto che l'esenzione dal pagamento di detta imPosta, debitamente accordata ed approvata, costituisce un diritto acquisito .p el beneficiato. La esenzione, però, non S'i est.ende agli altri emolumenti del sanitario e, cioè, alla indennità ufficiale sanitario, alla indennità ambulatorj.o, a i mezzi di traisporto quando sono ricompensati in ci~ra fissa. Tale tassa colpisce anche la indennità caro-viveri, nella misura. de11'8,65 ?{, . Doctor JUSTITIA . (9038) J >ensione. -
P e1· i m.edici n elle Oo-lon,ie fra1ioesi. -
Al dott.
A. I . da R. e altri: La notizia inserita nel fascicoJo <lel 4 a1)rile era riportata dal « Journa l des Praticiens », r>arte professiona le, pag. OL~VIII. La riprodt1ciaruo integr almente: « Tjes gran,des col onie8 frwnçaises d eniandent de~ « niédeoins. - I~s docteurs en médecine, pourvus
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iANNO'
XXVIII, FASC. 39J
SEZIONE PRATICA
du diplOme d'études coloni.ales, sont demandés <t pour servir dans nos possessions de l'Afrique « occidentale française; des contra ts leur assurent « une situation pécuniaire de début de 2.5 à 26,000 << francs environ par an, soit: 20,000 fr. de solde; << 1,500 à 2,000 francs d'entrée en cam·p agne; 3,000 « à 5,000 franca d'indemnités diverses. <t Les autres grandes colonies, Indochine, Mada« gasca.r, Afrique équatoriale française feront très « prochainement appel aux médecins civils euro« péens dans des oonditions analogues. « Les termes de ces contra ts et les formali tés à « accomplir feront à bref délai l'objet d'aVis of« fìciels ». · · La notizia, che ha carattere ufficiale, parla .d unque di medici civili eu,ropei; non sappiamo comprendere perciò come il Console e per esso il Minist~ro delle Colonie francesi, abbia potuto dichiarare i11yece che « tous les emplois de rµédecin·s relevant du Depart~ment des Colonies sont exclusivement réservés aux français ou naturalisés français ». Per il diploma di medico coloniale, si tengono dei corsi a Parigi, Liverpool, Amburgo, Napoli (presso In Scuola d'Igiene e Riologia Coloniale annessa al R. Istituto Orientale),· ecc. R. B. (<
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza Militare e le' Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Mala· rici · - ha concesso ai Sanitari a titolo di compens:> ver l'opera d'assist~nza prestata a favore dei congedati malarici, durante il 2° .s emestre 1920, riservandosi di provvedere a mano a. mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Comitati provinciali:
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Campobello, L. 100 - Curatolo Pietro, Campobello, ·L . 100 - Castelli Cesare, Cama·s tra, L. 100 Turturici Giuseppe, Caltabellotta, L. 100 - Leonardi Giuseppe, Calamonaci, L. 100 - Trafficante Tommaso, Burgio, L. 100 - '.rrizzini Lorenzo, Bivona, L. 100 - Carrara Pietro, Girgenti, L. 100 - Vadalà Pietro, Girgenti, I,. 100 - Tuttolomondo Angelo, Girgenti, 'L . 100 - Bonfiglio Vincenzo, Girgenti, J1. 100. 63. Provincia di M essfria: Dottori: Zingales Giuseppe, San Marco Alunzio, L . 200 - Tomaselli Giovanni. Santa Lucia Mela. L. 200 - Coglitore ...i\.ttilio, Patti, L. 200 - Lombardo Paolo, Messina, L. 200 - Franos Tommaso, Santo Stefano di Camastra, L. 150 -- Didino Michele, Caronia, 'L .150 - Gari1)oli lVlario, Tetoi.anni. L. 150 - Sofia Giuseppe, Novara Sicilia, L. 150 - Stapino Faranda, Milazzo, L. 150 - - Piraino Giuseppe, San Filippo del Mela, L. 150 - - Mastrocinque Teodoro, Graniti, L. 150 - Mingario Nicola, Sapizzi, L. 150 Motta Paolo, Barcellona, I~. l 50 - Bartolotto Tommaso, Mistretta, L. 150. 64. Provincia di Ro1na : Dottori : Cesetti Biagio, Ca1)Qdimonte, L. 250 - Balducci Ilario, Paliano, L. 220 - Baldasserini Angelo. Sezze, L. 200 - Senerchia Giovanni, Ripi, L. 200 - Buglione G. Battista, Alatri, L. 200 - Martelli Ludovico, Veroli, L. 200 - Di Biagio Ferna:ndo, Grotte di · Castro, L. 200 - Baldasserini Girolamo, Zagarolo, 'L . 200 - A.ntonelli Giuseppe, Viterbo, L. 160 Brun:etti Romualdo, Vetralla , I.1. 160 - Gentili Alberto, Albano Laziale, L. 150 - Travaglini Fortunato, San Felice ( irceo, L. 150 - Cammillucci Egisto, Velletri, L. 150 - Bonome lVIàtteo, Villa Santo Stefano, L. 150 - Pietrosanti Americo, Roccasecca dei Volsci, J.1. lfiO - Miraca·p illo Gennaro, Celleno, L. l 50 ·--- Palazzeschi Manlio, Piansano, L. 150 - Massari Michele, Rocca Priora, 'L . 140 - Ariola Luigi, Oave, J1. 140 - Paolelli Fili1ppo, Sermoneta, L. 135 - Lombardi Vincenzo, Moricone, L. 130 - Martulli Zeffiro, Rignano Flaminio, L. 120 - Murseglia Domenico, San Polo de' Cavalieri. L. 120 - Ma-s~dmi Adorno, Anag·ni, 'L . 120 ' - Maggiore. Giuseppe, Jenne, L. 100 - Rusconi Camillo, Montecelio, L. 100 - Fantini Felice, Tivoli, L. 100 - Sivignani Giu·seppe, Vivaro Romano, L. 100 - Busani Carlo, MonteFotondo, L. 100 - Bonadonna Antonio, Olevano Romano, L. 100 Valletta ~.,ilippo, 11arino, L. 100 - Galanti Fausto, Monte'libretti, L. 100 - Duca Gaetano, O.anale Monterano, 'L. 100 - l..1amagna .Domenico, . Genazzano, l1. 100 - Ailarchetti Gioacchino, Castel Gandolfo, L. 100 - Ter.etola Carmine, Castel Mada ma, L. 100 - Suppa Ciro, I.eprignano, L. 100 F-0schitto Antonio, Monterosi, J.J, 100 - Alichanian Armenak, Trevi n~l Lazio, L. 100 - Perilli Alfredo, ' ralleco:r;sa, L. 100 - Benvenuti Gaetano, Bomarzo, L. 100 - Dinia G. Battista, Capranica, L . 100 - Lombardi Nicola, Carbognano, L. 100 Moretto Teodorico, Castiglion T·eve~·ina, L. 100 Grella Carlo, Faleria, L. 100 - Despuches Antonio, Gradoli; L. 100 - Rolli Luigi, Bagnorea, L. 100 - Bene;detti Ernesto, San '.Lorenzo NuoYo, L. 100 - Simonetri Enrico, Calcata, L . 100 - Loffredi Nicola, Ronciglione, J.J. 100 - Pietr.angeli Giovanni, Tolfa, I..1. 100. 1
62. Provincjn di Gir,qenti: Dottori: Martinez Alfonso Girgentl, L. 250 - Castellana Guglielmo, C'.astrofilippo, L. 200 - Bongiorµo 'L uigi, Comitini, L. 200 - Valenti Calogero, Favara, L. 200 - Giuffrida France~o, Monte,rago, L. 200 - Curabba Salvatore, Raffadali, L. 200 - Rampello Giuseppe, Raffadali, L. 200 ·- Caruso Enrico, Girgenti, L. 150 - Amorelli Rizzuto, Alessandria, L. 150 - Saleva. Giuseppe, Arag:ona. L. 150 - Cacciato Vincenzo, Cammarata, 'L. 150 - Bello Salvatore, Campobello, L. 150 - Adamo Nicolò, Canicattì, L. 150 - Castiglione Rosario, Caisteltermini, L. 150 Bonelli Michele, Montallegro, L. 150 - Veronica Domenico, Porto Empedocle, L. 150 - Burruano Francesco, Racalmuto, L. 150 - Gallo Calogero, Ravanusa, L. 150 - Taglietti Giovanni, Ribera, L. 150 - Marraccini J1uigi, 8n.n Biagio Platani, L. 150 - Alessi Pietro, San Giovanni Gemini, lire 150 - . Testone Calogero, Sciacea, L. 150 - MoPrevidenza. scato Carmelo, Siculiana, LA 150 - Arcobasso CaGli effettivi della 1\tlutua istitt1ita tra i medici logero, Villafranca, L. 150 - G11gino Davide. Santo Stefano Quisq11ina, L. 100 - - Rampello Carmecondotti non aumentano come dovrebbero. Trop1>i lo, Sant' Angelo Muscaro, L. 100 - - La Genga Leomedici, esitanti o decisamente imprevidenti, no11 1iardo, Sambuca Zabut, L. 100 - Fiorica. Francecompiono lo sforzo d'in:::cri,;er si nei ra nghi del bQsco, Realmonte, L. 100 - Mangia villani Giuoop. · pe, Palma di Montechiaro, L. 100 - Palmeri "\Tin. nefico l ·s tituto. cenzo, Naro, L. 100 - '1,ito Giuseppe. Menfi, L. 100 .&stenersi •è un tra.d imertto fatto a sè stes i ed - Castelli Alessandro, T1icata, L. 100 - Borsellino Giovanni, Cattolica. L. 100 - Sillitti Libotio, · alle proprie famiglie.
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IL
CONCORSI.
POLICLI~lCO
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Stip. L. 5000 con otto 9Umenti triennali ciel ventesimo, oltre L. 3000 per il mezzo di trasporto e la indennità caro-viv. nella misura stabilita per gli impiegati go,~ernativi.
ALBEROBELLO (Ba-ri). - Scad. 30 settembre. Vedi fa se. 38. ASSISI ( Per1igia) . - 2a condott:a. Scad. 25 sett. s. PIETRO J\I, NATISO~TE (Bergamo). - Ab. 1315; L'annunzio 11on ci t' st <l to rtmesso in temvo pe1· L. ùOOO per 1000 i1ov., 3 quinqt1enni del decimo. darne utile notizia . L. 2000 cavallo, L. 500 .ambulat., L . 600 . uff. san. BA SSAN~LLO (Rr1n ia). Scad. · 30 sett., 'J.,. 7000 Scad. 30 settembre. iniziali, caro-,~iv. , L. 500 pe r disag'. resid. e l .1 . 300 SOPRAPO~TTE e VALLIO ( B resaia).. Scad. 30 set·· per llff. sanitario. tembre. Vedi fase. 38. B .\BDINETO ( G enova ). - Scad. 30 settembre. Vedi VALSINNI ' (Poten~a). S.cad. 31 ottobre. Confa ~ C' . 38. dotta · per i povel'i. Stipendio L. 3000 aumentabili BERGANTIKO (Rovigo). - Scad. 30 settembre. Veper sei quadrienni. Diritti e doveri come da capidi fase. 38. tolato-ti.p o provinciale. CÀ D'ANDREA (Or·en1ona,). - Scad.. 30 setterubre. VARAPODIO ( Reggio Calabria). - Scad. 30 sette111Vecli fase. 38. bre. Vedi fase. 38. 0.ARRARA. - Scadenza 30 .s ett. Vedi fase. 38. \ TIGOLO PARZ:\:KICA (B erga1no). - •.\b. 2100. I.iiCITTÀ DI CASTELLO (Perugi-a). - Scaden.z a 30 setre H500 per 1000 pov., I.1. 500 uff. sttn., I.1. 1300 tembre. \ Tedi fase. 38. mezzo trasp., J; . 700 di&:'lgia ta resid.: abitazione e CoLLALTO SABINO (Peritgia ) , - Consorzio con Colorto gratis. legione e Nespolo; a tutto il no sett.; L. 6000; •C.-V. ; . Doppio caro-vi-v. Scad. 30 setten1bre. . L. 2 ogni povero oltre i 1000; L. 1000 disag. resid. :.\Iedi·co-chil'urgo ventino,·enne asst1Dlerebbe buon e disag. ~ervizio; L. .1000 per resid. povera fìnchè interinato prefe ribilmente Riviera Ligt1re o Adriail numero degli abbienti sarà infer. a 300; L. 1500 tica. Scrivere a l dottor Giandomenico Piermarini per f'..a,r. e L. 500 per uff. san.; 3 quinquenni del Castel di Casio (Prov. di Bologna). decimo. Servizio entro 20 .g'iorni. :.\Iedico-ehirt1rgo, 21 anni di pratica, munito di FERRIFRE (Pi(ioenza).. Capitolato-tipo. Scade.nz!l ..;trumentario, versato in chirurgia, cerca buon in30 settembre. terinato o altra confacentf' occt1pazione. Scri,Tere: GIULIANO nr ROMA (Rorna). Scad. 30 . sett. dottor N. ~It1glia - f. posta - Roma. L. 7000 per 2000 pov., L. 1.50 ogni povero i~ più, 5 quadr. del decimo, L. 300 per u.Ef . .sanitario. Diffid~. )lAGIONI!~ (Perugia). Condotta capoluogo re i. ' ~nove diffide: Saccolongo (Padova), Tricerro e denziale; L. 6000, caro-liv., 5 sessenni, per cavale. ' B11ronzo (Novara), Orsomarso (Cosènza), Ridolfo L . 2000 Rivolgetsi alla Seg·reteria. _(Nel testo l'i(Udine), Boccolo dei Tassi (Piacenza) , I?alazzo11e m e"-.;oci non è indicata la scadenza). , (Siena). per fraz. San Casciano Bagni. :NloKAS'rIER DI .rP.EVISO (Treviso). - L. 6000 fino Revoca di diffi<le: Ferriere (Piacenza), Crescena mille poveri, 'L . 2 ogni povero in più, mezzi tratino (Novara), l\rlercati-no :i\1arecchia (Pesaro), Porsporto L. 2500, uff. san. L. 400, caro-viv. Abitaut i cia e Cavallo, Fanna, Arba (Udine). 4200 circa. T11tt:a in pianura, buone strad~.· Scad. HO settembre. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE: I .JEONESSA (Aqi'1ila). Scad. 30 sett. Vedi fase. 38. Il prof. Jult-s Gengo11 è nominato direttor~ gene LETOJANNI-GALLODOR0 (.1lesRina). Proroga 30 rale dell'l-:-fficio di S::\nità ·p ubblica e :Nledicina delsettembre. Vedi fa:sc. 38. la città 1ji Btuxelles. Egli è anche insegnante all\!ONT:t; PORZIO ~\TOKE (Ro111,a) . ·- Scad . . 30 sett. l'Università libera di Bruxelles e direttore del\Tedi fase. 38. l'Istituto Pa steur dell11 provincia di Brabante, n1a MoRIAGO (Trev,i so) . - A. tutto 30 settembre. Veha cleciso di rinunziare a quest'ultiJno posto. · <1i fase. 38. Il prof. Da vide Qjor.d ano, primario chirurgo delOTRICO~I (Perugia). Scfl d. 30 settembre. ,,.edi l'Ospedale <;Jivile e Sindaco di Venezia, è nominato fa·SC. 38. Grande Ufficiale J1ell'Ordine delln Corona d'Italia. PIETRALUNGA (P eruyia). - A tutto 30 settembre. Esprimiamo il nostro com1'>i::tcimeuto per l'alta di' Tedi fase. 38. f stinzione. R.\MACCA (Oatania). C'ondotta pel capoluogo; Il dott. Giuseppe Fabbri, direttore dell'Ospedale L. 5000, due caro-Yiv., 5 quinqt1enni del decimo. civile di Città di Castello, è nominato cavaliere Scad. 2 nov. ROMA~O DI LOMBARDIA (B erpa 111u). - Scad. 30 set- / della Corona d'Italia. 1
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tembre. Vedi fase. 38.
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CASCIANO DEI BAGNI (Siena). - Scad. 31 ottobre. Medico-chirurgo della terza condott:a del Comune con residenza nella frazione di Palazzone.
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..\.1 dott. prof. Silvio l'orta, chirurgo primario e direttore dell'Ospedale ciyico di Recanati, è stata conferita la medaglia dei benemeriti della salute pubblica .
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fAN~O
XX\iJ1l, F ASC. 39)
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SEZIONF. PRATICA •
MEDICINA SOCIALE. L,assicurazione contro le malattie in Francia. st:ato distribt1ito ai me1nbri del Parlamento francese un progetto di legge ·p er l'assicurazione <;ontro le 1n.alattie, l'invalidità e la vecchiaia; esso forma un grosso volt1me di 226 p~gine, dovuto principalmente a Cahen Salvador, consigliere di Stato~ direttore delle Pensioni operaie e agricole. L'assicurazione viene resa obbligatoria per i soli 'Salariati e coloni jl cui introito annuo non superi 1.0,~00 franchi; è resa facoltativa ·p er i piccoli proprietari e ·m ezzadri, il cui reddito annuo non superi lo stesso limite. In caso di malattia l'assicurato ha diritto ad un'indennità quotidiana pari alla metà del salario, per la durata massima di sei mesi; per a ltri cinque anni <:>gli riceTe una pensione mensile -equivalente; poi g·li è a sseg·nata la pensione cl 'invalidità permanente. L·assicurato ha diritto di scegliere il medico e il farmacista, purchè :figuri110 in un elenco di -esercenti che accettano le condizioni sta bilite per <!ontratto fra le Casse d's.ssicura:r.ione e i Sinooea ti 1neòici 0 fa rmace11tici. Il medico ·preseelt<:> de~ ve risie<:lere nello stesso Comune dell'assicurato -0d anche nelle località più prossime; in caso diverso, le suese supplementari per il tra.sporto del sanitario sono a carico dell'assicurato. T.1a rimunerazione dei medici è fissata mediante un forfait capitarjo, cioè ad un tanto per ogni assi~tito. I./i1uporto viene versato dalle Casse d'assicurazione ai Sindacati medici. Ogni Sindacato ripartisce µol la som1na che gli compete, assegnandola ai singoli medici, in·s critti o no al Sindacato, in ba~e a l numero delle visite compiute -e di chilon1etri percorsi ; è q11esto il sistema detto In Germania della « PalliSChale )) ed in Francia della <<riduzione proporzionale» (poichè l'importo delle Yisite si riduce col loro al1mento numerico). Per infrenare gli abusi event11a li gli assicurati rimettouo al loro medico uno scontrino di visita dn essi prima acquistato n~lle Cais~ di assicurazione: il prezzo del biglietto varia da fr. 0,25 a O, 75, se<!ondo la cla sse cui è inseritto l'assicurato. In tal modo ql1esto concorre a sostenere l'importo di ogni isita (metoùo '\rosginno). 'L a maternità <lelle assicurate o mogli di as,sicurati dà diritto àlle cure mediche e farmaceuticlle, a 11n indennizzo quoti<liano per 12 settimane ~ ad un preffiio di Rllattamento per la d11rata di un anno:' Infine l'assicurato ha diritto alle consultazio1u e .: tl trattamento nei di·spensuri, nelle <<cliniche>> (ambulatort) e negli stabilimenti di cura o di pre·venzione dlp·endenti dalla oaissa ,d 'assicurazione dalla quale egli riceve i soccorsi di malattia o di invallW.tà. · Altri progetti erano già stati elaborati da E<louard ·Vnillant, Re11é Renoult, Hormorat, Erncst -I-'airolle. Il progetto I1airolle è stato ora preso in esame e È
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modificato dalla Commissione dell'Assicurazione e Previdenza 's ociale. I Il n~ovo progetto mira più che altro a risolvere il ·p roblema o~q1edaliero; esso fa obbligo agli assicurati di accettare l'ospedalizzazione tl1tte le volte che il medico dell'assicurazione lo stimi necessario, a me110 di ri'nunziare a metà dell'indennjzzon1ala ttia; di più istituisce, presso il niini~ero di Sanità, un ·<.< Ufficio i1azionale degli . Stabilimenti ospedalieri>), preposto alla costruzione cli nuovi ospedali ed all'ampliamento di ql1elli esistenti, fu 'ra·p porto con i bisogni dell'~1ssicurazione-malattie e invalidità. L'asfficurazione viene resa obbligatoria l)er i soli salariati, :fino alla concorren7At di 8000 franchi di salario all'anno; non è prevista l'assicurazione facol~ativa; l'indennità-malattia decorre a partire dal 5° giorno, con diritto df rivalsa ai primi 5 giorni, qualora la malattia d11ri più di 10 giorni. Il i)rogetto non .si occupa della retribuzione e .d ella scelta dei medici, i quali snrebl;>ero, evidentemente, dei funzionari stipe11diati ; lascia irresoluti od affida a l regolamento a Itri problemi importanti. L. V.
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NO.T IZIE DIVERSE. Congresso Jtaliano di Medicinu. Interna. Dal 2.5 al 28 ottobre è indetto a NaPoli il XXVII Congresso della Società Italiana di Medicina Interna, che accoglierà in grande numero clinici, patologi e medici da tutte le parti d'Italia. Vi sa-ranno l.argan1ente rappresentate tutte le nostre scuole di clinica e di patologia medica. Il Congresso ,verrà presied11to dai ].)roff. sen. A. Cardarelli e on. P. Castellino. · Alla solenne cerimonia inaugurale, che avrà luogo nl Teatro S. Carlo, presenziera1~no S. E. il ministro Corbino, altre autorità dello Stato, della IJrovincia e cjttadine, . spiccate per.so1u1 lità ·della scienza. I temi :fis&1 ti per le relazioni sono : La. tu be roolosi, relatori E. ì\iaragliano e L . L11Cfl tello; L'en,cefaZ·i te l elargica, relatori L. Zoja. e F. Marcora; Ou,ra deZle pleurili 1>urulente, relatori G. Viola e B. Schiassi: quest'ultimo tema ver!"à trattato in comt1ne con la Società ·italiana di Chirurgia. Al Cong·resso sarà u11it.:'1 llna Esposizione di prodotti terapeutici. · ' In on.ore dei Congressisti ~o r anno compiute gite all'Eremo Yoo11viuno, a Capri, ad Agnano e sarà offe l'to un «garden party » nei Giardini Reali. Al Co11gresso, l)er il quale saranno accordati ribassi ferroviari, possono partecipare tutti i medici anche se non ,sono inscritti allà Società, i qt1ali versino alla segreteria la relativa ql1ota. nonchè le persone di fan1iglia dei Congressisti. ~er qualsiasi iuforn1azione riYolgers\ al segretariò genera le del Comitato Ordinatore, prof. Carmelo Ca fi<'l'O, 2a Cli11ica medica - Na·poli, via l\iliraglia. 1
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[ANNO XXVIII, FASC. 39J
IL POLICLINICO
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Il Comitato organizzatore ha lanciato per mezzo del suo segretario un appello agli Istituti unì,rersitari di Clinica e di Patologia ·p er la comp~lazione di t1na storia aneddotica e biografica dei nostri Maestri dall'epoca della legge Casati ad oggi. Tale iin. portante e geniale iniziativa, che, come ognuno facilmente comprende, ha lo scopo di illustrare nel suo svolgimento i meriti e le :finalità della Clinicu italiana 1noderna, varrà senza dubbio a suscitare interesse ed t:fficace collaborazione. Il proposito del Con1itato è di avere una relazione succinta e proporzionata s.ll'impol'tanza dell'argomento della storia della Clinica e della Patologia medica, quale si svolge nell'ambiente d'ogni istituto, l'elenco di tutti i l\1aestri che vi hanno insegnato, il tempo in cui vi sono rimasti, le idee che vi agitarono, e l'infit1enza che esercitarono sul progresso del pensiero medico contem.p oraneo. I cenni biografici debbono essere accompagnati dai ritratti di coloro che personificarono le singole scuole e coprirono le cattedre ufficiali- dell'insegnamento clinico e della patologia, e di coloro che pur rimasti fuori dell'ambiente ufficiale sono degni di essere accanto ... ai primi per rinomanza .scientifica e lustro di dottrina. Ciascun prof-essore ordinario, strao~dinario e incaricato di Clinica e Patologia è pregato di in,. viare la propria fotografia con autografo, un breve cenno biografico e l'indice riassuntivo della produzione scientifica m1a e délla sua scuola. Sarà pure. interessante una breve menzione del sistema di organizzazione dell'insegnamento, del movimento degli ammalati, e del numero e nome del ·p ersonale assiste11te. 'L 'opera sarà stampata in carta medievale con accurata eleganza, in grande formato 35 x 25, riccamente iliustrata·, e. distribuit.IJ ai Congressisti, agli Istituti di Clinica e Patologia, alle Biblioteche, a tl1tte le Cliniche e .agli Istituti di patologia esteri, ed individualmente anche ai loro Direttori, per la più efficace propaganda.
Congresso italiano di Chirurgia. Il :XXVlII Congresso della Società. Italiana di Chirurg,ia. avrà luogo in Na:poli nei giorni 25-26-27 del prossimo ottobre, contemporaneamente al Congresso della Società Italiana di ~Cedicina Interna. Il Comitato Direttivo ha preso a·ccordi colla Presidenza della Società di Medicina perchè in uni1 sed11ta C<>mune, coll'intervento dei Soci di ambedue le Società., sia disc11ssa l~: :relazione sulla Oura delle pleuriti pi1,1·ulente svolta per la parte chirurgica dal ·p rof. Schiassi. Le altre re1nzioni che saranno discusse nelle sedute del Congresso di Chirurgia sono: La a,ura, delle ptosi viscerali, relatori proff. Donati e Parlavecchio, e La oura della tubercolosi renale, relatore prof. i\1arogna. I roci che vogliono fare delle comunicazioni sono pregati di mandarne il titolo ed il riasmmto al S~gretario della Società presso la Clinica Chirur~ica di Roma , non più tardi del 10 ottobre pro~simo.
Il Comitato Direttivo sta facendo le pratiche ne-
cessa.rie per ottenere il ribasso ~i prezzi dei viaggi ferrovi~ri, e si ha la quasi completa <.'€rtezz.a che venga concesso. I soci che desiderano usufruirne debbono richiedere al Segretario della Società la Tessera di riconoscimento.
Congresso italiano di Ortopedia.
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Contemip oraneamente ai Congressi di Medicina interna e di Chirurgia si terrà (a Na·poli) anche il XII Congresso della Società Italiana di Ortope, dia, sotto la presidenza del prof. R. Bastianelli. Sono inscritti all'ordine del giorno, come temi di discussione generale: T./osteocondrite giovanile dell'anca, relatore prof. R. Galeazzi; Il tratt<11rnento della spondilite, relatore prof. R. Dalla Vedova. Inviare adesioni e temi di comunicazione al Segretario della Società, dott. prof. Gino Pieri {Ospedale PolicliniiCo Umberto I · - Roma).
Per la ricostituzione di una Società italiana di Urologia.
In occasi~ne dell'adunanza il Napoli (25-Z7 ottobre) delle- Società di Chirurgia, di ~1edicina inter. na e di Ortopedia, e per iniziativa del Comitato Italiano della Società Inter;nazio1iale di Urologi.a, si terrà una riunione dei cultori di questa branca che ha oggi acquist.a.to tanta imPortanza e autonomia, per far risorgere la Società Italiana di Uro~ogia, ·Specialmente in _vista del Congresso Internazionale che avrà luogo in Roma nel 1924. Coloro che non possono intervenire ai Congressi di Na·Poli, o che, pur non appartenendo · alle ·s uddette Società, si occupano di :fisiologia o patologia. . . dell'apparato urinario e intendano far parte della ricostitueuda Società, sono prega ti di inviare la loro adesione o al prof. G. Nicolich (Ospedale Civile, Trieste), o al prof. R. Alessandri (Clinica Chirurgica, Roma), o al prof. G. Losio (Ospedale Maggiore, Milano). Con altro avviso sarà precisato il giorno e il luogo della riunione.
X Congresso
i~liano
di Stomatologia.
Promosso dalla. Federazione Stomatologica Italiana, questo Congresso a' rà luogo dal 1° al 4 ottobre a Trieste. Vi possono partecipare, oltre ai soci della Federazione, anche imedici-chirurghi regnicoli che ne facciano domanda prima del 2 corrente mese. La quota d'iscriz.ione è di lire ventioinq1l e. La tessera di ieongressista darà diritto ai ribassi sulle fèr-Tovie e sui piroscafi rlello Stato, ed a tutte quelle facilitazioni che il Comitato ordinatore di Trieste ha ottenute il vantaggio dei partecipanti. Le domande devono esRere rivolte alla Commissione eseC11tiva i.n l\ililano presso il prof. dottor C. Ro"\rida, Corso Venezia J 2. Gli argomenti che v~rranno trattati al Congresso sono di indole Rcientifico-professionale, ed i temi uffici.ali cla svolg~rsi saranno i seguenti: 1o «I nioderni progres~i della chirurgia orale » (dott. Cavina); 2° «Igiene orale. Complicazioni generali da focolai settici orali» (dott. De Vec1
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• [ANNO
XXVIII,
FASC.
39]
SEZIONE PRATICA
chis); 3° «Riordinamento degli studi medici in rapporto alla necessità della specializzazione ed al relativo conferimento del titolo di speciali·s ta » (professor dott. R. D' .A.lise); 40 «L'Odontoiatria e le industrie sanitarie» (dott. De Tornasi); 5° Servizio odontoiatrico nelle SCl1ole )) (prof. dott. Piperno); 60 «Esercizio abusivo» (dott. Sosso); 7° « Le imposte dirett.e :sull'esercizio professionale della specialità odontoiatrica. )) (dott. De Tornasi).
132~
Elargizioni cospicue. La C3Jssa di Risparmio ' :-ittorio Emanuele II di Milano, presieduta dal sen. J\tlarcora, ha elargit<> nel 1920 una somma superiore a 4 milioni di lire in sussidi, oltre a 2 milioni quale contributo alla solt1zione della questione ospedaliera.
Mostra Campionarla Permanente delle specialità farmaceutiche e dei prodotti famaeeutlci. ,. T.' Associazione
Nella stampa medica. Ha iniziato le pubblicazioni la «Rivista di Im-
munologia e Scienze affini>> fondata e diretta dal prof. E. Oentanni; ne è redattore capo il dott. T. Rinaldini. Ha precipuamente lo scopo di raggrupr•are, in lavori originali ed in riviste, i dati essenziali e le conclusioni di indirizzi di ricerche. La materia sarà ripartita nelle rubriche seguenti: lavori speri1nentali, relazioni cliniche (su applicazioni immunitarie), recensioni, note di tecnica, notiziario, questionario. La rivi.s ta è aperta liberamente alla cooperazione di ogni r-:tudiooo. Esce biroestralmente; redazione ed amministrazione hanno sede a Milano, via Spartaco 6; abbonamento annuo L. 15, semestrale J.J. 8, numero separato L. 3.
* ** Ha ripreso le pl1bbìicazioni il .periodico << L' Actinoterapia », diretto dal prQf. Mameli Spinelli di Napoli. Ha ora a~sunto una portata più estesa,
divenendo una rivtsta internazionale di terapia dei raggi (roentgenterapia, curietera·p ia, fototerapia) e organo eentrale per la terapia dei tumori; esce in magnifica edizione, a NaPoli (Parco Margherita, 104) al prezzo di L. 30 r>er l'Italia, L. 60 per l'Estero per ogni volume di 6 fascicoli comprendenti 400 pagine circa. Augurii.
*** Col prossimo ottobre ri·p renderà le pubblicazioni a Torino la « Minerva lVledica », per opera di un Comitato di Re:dazione composto dei dottori G. 0liaro, E. San Pietro e O. 'Uffreduzzi. Il periodico avrà intendimenti essenzialment.e ·p ratici; darà lar, ga ospitalità alle recen~doni ed agli appunti di terapia; una rubrica sarà dedicata alla medicina forense; un'altra alla cronaca e critica degli interessi ·p rofessionali. Non sarà una emanazione regionale, ma una manifestazione di italianità medica; uscirà due volte al mese. L'abbonamento a tutto il dicembre 1922 importa 'L. 25, da vers.are al dott. Guglielmo Oliaro, c::toolla postale 399 - Torino.
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«L'Italia Terapeutica», con~acrato interamente alla terapia, sarà diretto dal dott. Gustavo Anguilli; uscirà a l\1ilano. Per informazioni e numeri di saggio rivolgersi a ll' « Italia Medica», vin. 15. .Malghera .
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Ai confratelli i nostri a11gurii.
Sanitaria Milanese, di Via San Paolo 10, alla quale fanno capo numerose éd importanti.ssime Associazioni mediche, inaugurerà prossimamente nella Sala 0€ntrale di C.onvegno una Mostra campionaria permanente delle specialità farmaceutiche e dei prodotti farmaceutici na~ zionali. All'inaugurazione annuale della mostra ~saranno invitati tutti i medici di Milano ed i titolari e ravpresentc"nti delle ditte esPositrici. L'Associazione Sanitaria inoltre curerà, se ricl1iesta, la distribuzione ai signori Medici def campjoni di saggio e della relativa letteratura. Data l'evidente utilità pratica di tale mostra,. già nume1·ose Ditte delle più importanti hanno mandato la loro adesione, ed è certo che fra bl'eve • tutti i posti ò.isponibili saranno accaparrati. Per schiarimenti rivolgersi all'Associazione.
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La città unlv.ersltaria di Parigi. .. Un ricco signore francese, Deutsch de la Mottef ha offerto dieci milioni di franchi per iniziare la costruzione di una città universjtaria a Parigi; egli a'reva posto la condizione che il Parlamento, il Municipio e l'Università sti·pulaissero gli accordi relativi prima del 30 giugno 1921. La convenzione venne conclusa e Ja legge è stata votata dal Parlamento il 23 giugno; ora si metterà mano ai lavori preliminarl. La città universitaria sorgerà molto lontano dall'attuale quartiere Latino, dietro il parco Montsouris, tra le porte Gentilly e Orléans, sopra 9 ettari di superficie, su progetto dell'ing. Autrand; il terreno è costato 13,500,000 franchi . pagabili in 15 annl1alità. I lavori cominceranno il 10 gennaio 1923. Ogni edifizio comprenderà 30 camere in tre fJiani C<?n1pre!:;:o quello terreno: il fitto im·p orterà .450 franclti a camera. Faran~o parte della «città» un campo di spbrts, una biblioteca, sa ln di conferenze, sala di musica, ·piscine, ecc. Esistono già città universitarie a Oxford, a l Canadà e in Danin1a rea. , A proposito di una commemorazione.. Il prof. Enrico Morsel1i ci scrive per avvertire, a proposito della notizia <<La settimana psichiatrica di Parigi» J)Ubblirata nel fase. 31 ~ che non si tratta di commemorare il ·III Centenario di Franç:ois Bayle, nato nel lu22 ( !), ma cli con1memorare la grande· scoperta della paralisi _p rogressiva, ffltta nel 1822 da Ant. J.,aur . Gessé Bayle. allievo di Esquirol: fu in quell'anno che egli presentò alla Facoltà l\oledica di Parigi la sua stupenda tesi sull~Araonite, che è la lesione macroscopica caratteristica della malattia.
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[AN~o XX\-111, FASC.
IL POLICLINICO I
(1ongressi francesi a Strasburgo. · ···
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Nella redenta Strasbt1.!:go,' <lal 3 al 5 ottobre prossimo si terranno i seguenti Congressi : Il XV francese di .iYiedictna: temi di relazione: «Adattamento anatomico e ftmzionalità del cuore alle ·condizioni patologiche della circolazione » (relatori signorina Cottin e dott. Demeyer); «Le Glicemie» (relatori Ambard, · Chabanier e Baudoin); ~< L'antianafilassi )) (rel. Widal, A.brami, Pasteur'1~alle1~y, Radot e Péh11) . Il XXX francese di Chirurgia: temi: «La cura dell'epilessia con~ecutiva a tr~l1matismi cranici>> (rel. Billet e Oh. Lenormant); « Siflro e va.cci110terapia nelle malattie osteo-articolari » (rel. Debrez e Grégoire); «Risultati lontani della cura del cancro della mammella» (rel. Forgue e Walther). L'XI fr!lncese di Urologia~ tema : « L'ànestesia negli urinari>> (r<.~l. Chevassu e Rathery) . Riunione annuale della Società d'Ortopedia; temi : «Risultati lontani della ridl1zione incruenta .della lussazione congenita dell'anca>) (rel. Froelich); «La artrodesi del piede» (rel. Oml\redanne); «Cura operativa delle ftnchilosi del ginoc• chio >> (rel. Ta vernier).
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3i)]
RASSEGNA DELLA STAMPA.
r - _- ... - -· ::_-=..:.=---.::..
Presse niédica.le, 10 ae;osto. - A. B. ~liRFAN. Le convulsioni nella prin1a infanzia. Quaderni di J->sichiatria, luglio-agosto. - N. PENDl. Endocrinolog·ia e psicologia. Berliner kUn. Woohensclirift, 8 agosto. - F. UM1 BER. La gotta cale.area. -- BEITZKE. Tbc. infantile e tbc. dell'adulto. Riv. oritioa di olirtioa 1nedica, 5 agosto. - B. ~lAG· GESI . F~bbre sifilitica a tipo ricorrente. Med'iaina, Ibe1·a, lo agosto. - A. OoRVET'I'O. Forme abortive della tubercolosi polmonare. Berl·iner lclin. Woch., 15 agosto. - M. EINHORN. . Rice1·ca frazionata del contenuto duodenale nell'ulcera peptica. - LTT!'TGE. Errori nella determinazi-0ne ·dello zucchero pèr mezzo della fermentazione. .Med·l zinisclie J(li-nik, 14 agosto. - H. Voo'i'. L'avitaminosi nell'infanzia. - SACIIS e GEORGI. I sieri attivi nella diagnosi della ·sifilide còn la flocula• z1one. Wiener lclin. Wooh.. , 11 ag-0sto. - W. SPAT. Sulla · soi·te dei ca.s i di encefalite ritenuti guariti . J oitrn. of A11ier. rned. Assoo., 30 luglio. P. Congresso francese di Ginecologia e Ostetricia. LvcAs. Fisiologia del sangue nell'infanzia. - E. J ACOBso·~'f . La psicologia sperimentale nella pra Il II Cong1·esso dell'Associazione dei ginec-0logi tica medica. e ostetrici di lingua francese si terrà a Parigi dal 19 settembre al 1° otte>bre, nel piccolo anfiteatro A11i. Journ. ot tned. scie1ices, luglio. C. H. -Oella Facoltà di rriedi-cina .. Ten1i : «Turbe della BUNTING. Formola le11cocttaria nell'influenza. funzione tiroidea nei loro rappol'ti con l~ gestar.rAYLOR. Stuàjo })Ola1·iscopico delle urine dei sizione>> (relatori Frul1instolz, Parisot); « Protezio- ' fìlitiC'i. • . ne mecli<:a e sociale della donna i11cinta » (relatori ~t·udiunt, 20 agosto. G. ROJ\rANO . Il dolore nelle Doleris, Woeg·eli) ; « Indicazioni delle isterectomie affezio11i chirurgiche dell'ad.d ome . .addominali durante il tra vaglio, ·esclusi i vizi 1.'11 e La1wet, 3 settembre. - E. LEIGH CoLus. La J)elvicj » (rel. Courelaire, He11rotar); « Isterectomedicina industriale. mia nell'infezione puer~rale Rc11ta » (rel. Cottes, Jo1"rncil de Ohir1trgie, settembre. A. Mouomi Potvin) : «La racliumteraii)iR : a) nei fibromi, b) nel e J. D unAND. Trattamento operatorio della lus· c::tncro, e) i1e lle metr-0rrag·ie d'altra un tura >> (rel. sazione congenita completa e irriducibile della Eaure, Hartruann, Kanig) . rotula. Segretari g·ener:.1li sono i dottori Brindeau (71, '117z,e Practitioner, ·s ettembre. A. GRAHAA.c-STErue de Grenelle) e Couvelaire (21, rue LouisDn vid). W.ART. Le oause dell'alta pressione del sangue.
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Indice alfabetico per materie .
Augioci>liti tifose
Pag. 1310
A ssic1trr1 .~·ione oontro le nialatt'ie in F·r an-
cia . Bagni e ig·iene della pelle Bibliografia : cenni
. .
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)) ))
1313 1308
))
1315
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1:116
~
))
1305 1314
))
131.;l
» )) ))
1302
Malarici congedati: P ei -
))
1317
Mnlnttie polmonari: r>ercu sione della regio11c pn i·n vertebrale . Me<liciua e far1naci.a milita.ri: Con-
))
1310
))
1308
Olinio·i e<l ospeàalie1·1: Cronac" del niori>ne,1ito professionale:
• Diabete insi·p ido consecl1ti,·o a dist1·11zione del lobo posteriore dell'ipofi i .«Febbre reumatica)) Feci nellèl tli pepsia cronica inftl11tile Glandol<l })iueale: ft1nzione e mal<~1ttie GoZ7A>: cause, tipi e trattamento Ipertiroiùismo della pubertà .
~re~~o
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1305 1312
Pag. 1310 Nefrectomie . . l) 1313 Neuralgie intercostali: cura rapida Ouabaina n~gli scompensi cardiaci con }) 1314 tachicardia . Peritonite pneumococcica idiopatica i11 )) 1311 bambini )) 1311 I•ieliti nell'infanzia e nella fanciullezza l_)olineurite clifterica fatale in un neo)) 1312 nato Proteinoterapia 11elle for1ne infetti,·<.~ aj 1310 cute )) 1312 Pustola c;1rbonchiosa : tra.ttan1ento . )) 129i Sieroterapia. antidifterica Sifilide epatica. Diagnosi differenziale )) 12'.>l dei tt1mori addomina li . )) 1301 Tinta dei malarici . . )) 1310 Tubercolosi : Istituto di nccert.amento Vai11olo: trattamento con applicazioni )) 1:312 estern<? cli })ermnnganato cli l)Ot~1~io
ANNO XXVIII
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Roma, 3 Ottobre 1921
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fondato <lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE
Fase. 40
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SEZIONE PRATICA,
VITTORIO ASCOLI
R EDATTORE CAPO: PROF.
SOMMARIO. Lavori originali: P. Pediconi: La s pirochete della sifilide e il suo polimorfismo. Osservazioni cliniche: ( ' . Porru : Sull'uso dei pr eparati arseni· cali nelle forme spastiche. Riviste sintetiche : G. Aiello : Urea ed azoto residuo del sangue neUe affezioni renali. Lezioni : R. Morisoo: Affezioni addominali acute. Questioni del giorno: V. Calò: I nuovi antisettici. Sunti e. r.assegne: PATOLOG~A GENERALE: Soli: Sul potere batter1c1da della mucosa intestinale. - DIAGNOSTICA: H. Sal~mon: piagno~i differenzi~le tra glicosuria gravidica e d1abete in gravidanza. - NE UROLOGIA: Souques: Le «sindromi parkinsoniane » . ~otizia bibliografica.
Accad~mie, .s oci~tà
mediche, congressi: R. Accademia Medicoch1rurg1ca d1 Napoh. - Società Medico-Chirurgica di Pavia Appunti di .medicina ~ratica:. CASISTICA : Alcune cause meno note d1 morte 1mprovv1s a. -:- . As.cesso tonsillare seguito . da morte. - TERAPIA: Le 1n1ez1on1 sottocutanee di arsenobenzoli. - Il fosforo nelJa rachitide - Intossicazione da ve~onal s~ mulan te l'encefalite e pidemica La cura s olare (elioterapia) . - MEDICINA RCil~ NTIFICA. - POST4 DEGLI ABBONA!l'I.
-
V ARI A.
Nella vit~ professionale: .Cronaca del movimento profesi:iiooale. -. R1spo~te a quesiti e a domande. - Concorsi . - Medic1na sociale. Cronaca epidemiologica. Notizie diverse. • Indice alfabetico per materie.
•lrlUI . di ,r~prle&à rlser'a&I. - È vietata la riprodu~ione di lavori pubbUoati n e1 POtlC::LINIC::O e la IJ')J)1.bb1,: ~ • à· t dl PS81 Renza C'lUtrne la fonf,e. r~ V'VQ,Z'Wne 1- 8U1• •
r. a
LAVORI ORIGINALI. <> i.;f'FD:\LE
S\NTA ~1AHJA
or
E SAN GAI .LlCANO
rl 1i1 ·etto <lnl }Yr'Qf. G. CIARROCCHI, medi co primario
La spirochete della sifilide e il suo polimorfismo. Dott.
PIO PEDICONI.
I111 11 u111ero ~e
i11onog.rafie ed ~n tutti i trattati <l·i sifi:lografia di recente !Pubblicazione sono de~ cri t ti dettagliaLan1entc· i vari metodi di ricerca Pd i caratte ri n1orfolo.g ici 1della spirochete di Sch,L11cli1111, LJ11indi mi limiterò so'lo· ad accen11arli i11olto Ror11 ma ri.am ente. La s1)i roClh ete .s1coperrta da Schaudinn è .coç;.tit.t1i ta da filam1e1nito sottile a spir.e rego1lari e ravvjci11n t e, l)OCO intensamente colorabili con la soluzione di Gie'l.111sa.; g·li altri co.1n11ni spirocheti sono costi1n1iti da filamento• rpiù g ros·solano con s1Yire l)iù irregol ari e si colorano più intensame11te. Esami.nata a fresco la spirochete di Scha11 dinn1 è poco risphen1dente ed è dotata cli movin1ento unifon11e diretto sem.nre - verso t1na direzione; ,gli al tiri s1pir.01cheti sono più ri"Plendentf ed hanno .spe1s1se volte movimento non urnifor1ne e a direzione varia. ' Ora, sen1pre nel ca111po della mo,r foiogia, si tltlò aggtu11gere quache altro caratt ere a l cp1ale del ~e sto ha già da tempo accennato qualche n t1tore : 1
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L·u 1i u lte.zza della spirochete ,palli1da è spes-
o va ria tra individruo e d mdividu-0 tanto che 1
da
~ln
1nirli.rno rl i 5 o 7 µ alc11ne volte raggiun551e 1vn 111Jas1sii.n10 d·i oltre 25 µ. Quindi, pure 1·estando con1e fon1d ame.I1tali i. caratteri· mou.folocici sopra accennati, bl!so·g na cominciare dal distinguere l,e f or1ne iunghe e le forme di 1nedia l1tng hezzrz dalle forme corte, delle quali J>arlerò più detta gliatamente in appresso. :'Jon potrà esservi discussione sulla esistenza fte lle forme medie, poichè a pochi potrà essere . sfuggito cl1e le sp:iirocheti d1 Sehaudi1n n non l1n,nno tutte una eguale lunghezza e forse non ~nrò solo ad avere ·. not ato che capita spesso ·d i osservare in un10 stesso p.reparato forme di lunighezza diversa, e di vedere in due .,reparati .diffeTenti fatti 1eon mait eriale pre1so ·da differen.t i manifestazioni sifìliti·che, tutte fo.r me lunghe ie medie di Uù1 .pr.eiparato, ·e tutte forme • coir te nell'a ltro. Taili differe·n ze sono molto meg"là.o a1PrprezzahjJi. nei preparati a f1resco osis er·v ati co11 la i.llu1ni.nazione in campo oscuro c!he nei ;preparati colorati, dove spesso aocrucLe che non tutte le foir:n1e p1~eoo101I10 ugualmenit~ i l colore e non è raro i l ('~0 che alc1Jne non si -colo.ri110 affatto . Ma, oltre a q11este forme differenti tra loro soltan.to ·pe·r la lunghezza ed aventi tutti i caratteri fo11damen,t ali della spirochete di S chau1
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1324
IL POLICLINICO
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dinn. molti autori 11an110 interpretato come spirocheti della sifilide alcune altre forme spirillari che dal pumto di vista monfologico non ha11no l1,1l1la ai che fare colla ·fomna ·claissica precedente111ente descritta. Krzystalowicz e Siedlecl{i trovarono nehl ,e' same m~croiScQPico del materiale prelevato s11 manifestazio1n ì secondarie della sifilide, num€rosissime e sva.riati ssime forme che interpetrarono con1e agente patogeno della sifilide. Già questi autori sin dal 1908 descrissero le forme lun1ghe e le forme corte c.he ritennero fossero it maschio e la ife1nmina e chiamarono quindi rispettivamente microigam·ete e n1acrogarnete. Descrissero altresi forme avvolte (enroitlées) forme con flagello alle estremità, forme ad Y, fornlie no111 a is pirale ma a ha.s1to1ncel1o 11iù o meno lrun.go e tortl1oso interpretate come prodotto della condrnsazione del corpo del micro.r,gani.smo. Di più J,e spirochete coltivate da Miih1en.s e quelle colt ivate da Scl1eresche,vsky presentarono forme diverse nella stessa coltura, tan- .. to che gli autori desorissero forme sottili e forme gro'Sis olan,e che Muh·len.s e N0iguohi interpretia;rono come vari.età differenti . ' e Schereschewsky .come forme della medesima specie, ed il N 01g,uchi nei suoi studi s111la .spiro1chete Gru11ig·yrum afferma cl1e alcune forme di spiroch ete bocc::lle (S. den.ti1t11i e S. 11iucosum) in coltura .pura e i,o stes1so ,Ca]ligyrt1m non sono morfolo.g iicamente distingi1ibili cl nlla spi:rochet(.) dell·a ·Sifiliide. ))unque la lno1·f alogia di qu~sto n1icrol'ganismo è ancora tutt'altro che be11 definita jn quanto che 1da ino1lti autori, e autorevoli autori, vengan·o desc1·itte fo1rn1e svariatissime no11 facilme11te, a11zi difficilissi1namente distingl1ibili da forme similari di s1)i rocheti com11ni. 1
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IL POLI .\ fùRF!Sl\l{).
So1,g e qui11di la questio11.e del poli111orfìs1110 della spirochete e ve11g-0no a 1)1·ospettarsi i seguenti quesiti: 1° Deve accettarsi l ' opi11ione che oltre al la spirochete •dii 8chaudJinn -esistano altre forme s.pirillari da ritenere come agenti patogeni della ~i filicl e ? 2° In caso di risposta affern1rutiva alla prima doman1da, le forme n11merose e morfologicamente diverse le une dalle altre, debbono essere ritenute come forme a sè o come forme <ti passaggio del ciclo di svilt1ppo di una o pi"ù ~p f?lr i e di ~ pi1·ill1 a genti patog»eni della sifili de? \ 1 ole11do c:;gotnbra re il ter1·c110 ùa1Ia questione prinr i1) ale, rispondo Sllbito alla p.rima domanitn t'.} di r.o 1·J1 e le \?a ri e e clic.simili forn1e spiril 1
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[ANNO XXVIII. FASC.
lari debbono ,e.ssel'e inte:np1retate come appartenenti all'agente patogeno defila sifilid e e nel fare questa affermazione, della qt1ale mi di<::Oliar,o prolfon.damente ooll!Vinto, eS1porrò le ragioni del mio convtincimento il quale 1deriva prin•cilpalm e1n te dalla mia pers.onale esp·ectenza acquistata in v•ari anni durrun,t e i qt1ali continuamente a scopo diagmostiico e a ·sc.0ipo di /studio ho osservato a'l rn·iicros·copio la spirochete .della sifililde. In1fa;ttri, se si trovas ero le forme i&piril~a1i diverse ·soltanto nte l n1ateriale pl'elevato dalile ulceri is jfilitiche della lamina interna del prepuzio o da man11festiaz~1on·i ·s eic ondarie della boc·ca, 1 de~l' ostio va g·im.ale o di alit re regioni dove al liquido pato1ogiieo può esse:nsi meSJColata la • se·crezio11e fisiolo,g i ca, e ,con essa lia. flo.ra dell ~ bocca del sa;oco preipl1ziale e della vagina, il sospetto 1di un inquti.n,a m·ento del materiale sifilitico p uro pctrebbe avere seria cons1stenza; ma le forme ch e chjamere1110 11arie le ho io .stesso ritrovate fre1quer11ten1en1te in ,g rantde nt1mero e-, direi quasi in coltura pura, nel materiale prelevato da scle:vosi· ,della lamina esite·rna del pre1)uzio o della superficie dell'asta o del m el1ito o. di altre regioni estranee alla boio ca e ai genita;]Ji fe~r\minili. Le ho ritrovate numerosissime in preparati fatti con materiale sieroso limpido ottenuto co1n il a Sip•l 'en1itura del tes•s uto ulcerato. Ciò se non può essere argoinento probativo, è tuttavia m·olto ccmviniceinte e conforme alla inter1)retazione che Si 's uole dare alla specjficitù dei vari microrganismi, anche su semp_lici preparati mo1"'fiologici ifatti con materiale prov eniente da una manifastazione morbosa. Dato quti.n,d1 il freq;u.ente reperto di queste forme varie nel m ateriale prelevato da mani. festazioni sicmramenrte sifilitiche, ed esclusa la mescolanza d1 ·germi saprofiti 01 parasstt i che vossono genera re ronfusio11 e, dobbiamo r itenerJe com~ forme in r apporto colla sifilide. Di più la ·color3Jbilità di queF-te fo·rm.e con il Ji.qt1id!o di Giemsa è simile a quella classica della s piro·che,te pa11i•da; cioè si coloran 0 ·p allida1nente, 31nzi frequen.ten1ent.e non si colorano affatto anche con gli altri metodi di colorazioa.1e ed è pe:rciò e.be, oome ho detto in princi~)io, è bene osservarle a fresco. l Jna volta am 11lesso che le forme varie no11 ie:1110 jl p1·odotto di. l1na conft1sione con altri spirilli saip rofiti e parassiti, an1messo quindi t l1P s i8110 in rappol'to r.011 1n . ifilide, sorge il dibattito sulla uniciità o plura lità della specie d egli spirocheti agenti patogeni della in.fezio11~ s ifiliti r a e Ciel loro ci<'lo òi .:::.vil11ppo. 1
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SEZIONE PRATICA
<J lllllche
:5 peci e tl1la o JJltlrime?
Già <la te111po è stata posta l ',i.Jpotest della pluralità del virus sifilitico; oggi sulla base di
dati sperim.e ntali molto cònvin1centi Marie é IJevaditi, e st1lla base di dati clinici il Milian ne. d.anno lt1pa dimo.st.razione qllaSi n.ssoluta. Agli argomenti clei ~uddetti autori, io credo cl1e se ne possa aggì1111gere un altro, e cioè il polimorfìsrrto per i] qrua'le i)ossia1110 ritenere oome p1,o!brubile che tutte le svariatissi·111e forme descritte rappresentino degli stadi di passaggio nel ciclo di svillLlJl)O di più SJ>ecie di spirocheti. ad ogn1111a ctelle quali potrebbe corrispondere 11n q11acl ro clinico diverso come (senza avere individ11a lizzato le specie) Marie e I .evadjti ha11110 pot11to dimostrare. Infatti q11esti ai1tori ini ettando viriis sifilitico prelevato da focolai c11ta11ei o nerYosj, 11anno ottenuto negli animali le~ioni di aspetto differente ed hanno ri~contrato ltno tato di rt•frattarietf1 verso il tr<'1)011ema omologo e })iena ricettivitn verso il .v irus eterologo. Oggi d11nque possiamo tendere ad am.1 riettere 1{t pluralità della specie del parassita dello..i.·ifìlidP ~o'me possirtnlo, io rlic o. senz'altro ammettere il suo polimorfismo costituito dalle for1ne già descritte da.i ''ari a11tori e dalle for1ne che ancora non conosciamo m n. cl1e debbono esistere in a 1cu11i Jiq11idi fisiologici che ~ono "apaci di trasmettere I 'infezione. Ad. esempio: si rlibatte ancora la r>ossibilità di infezioni da 1p1arte del latte·; cp1alche .prova convi1ncente si ha della poSISibilità dell~ infezionte dell' einbrione da parte del'lo sperrna, ma non sono 5tatj rlimostrati con sicurezza n1jcro riganismi r.iferiJ)ili alla infezione sifilitica in questi due liquidi. Q11indi il p-ro.f. Ciarro1c cni, .i nsri.stendo su questo concetto, ·ritiene ch e dovremo fon1datamemte sospettare che, se ifor1ne spirillnri non furono sicu•r ame11te cl.J.mostrate nello spermri. dei s ifiliti ci. dehbo110 esistere forme da lloi ancora complf'tame11te sconosciute. E quindi i1re ces.sa rio seguita.re nelle r icer.che per .poter chiarire quPst'a.rg·omento di capitale impo·rii:a.nza. 0 1oc.orre riceTicare pazienteme:pte e descrivere tutte que1l1e forme\ di rnicrorgani sn1 i che si può ·o pettare siano in rap•p orto con l'agente patoig eno della infezione sifilitica, per pot8{[" giU!Ilg·ere a con101s cere le fasi dlP-1 Sill-O 1ciclo di svilUIPPO. Do1bbiamo fare un lavoro analogo a quello com.1)il1to per l'infezione malarica: il Laveran nel 1880 descrisse le prime forme di parassiti malarici, ma soltanto dopo a ltri 2-0 anni, qiuan1do furono p11b~ bli1rati gli stuid i di l\f archiafava e ·di Bignami, se ne rono·bb·e r·o le varie specie e ·i l cielo d1 'ritfl ctentr.o e fuori <1Pll' organi sn10 t1n1ano. 1
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1rita
os se rvaziorie.
Duranite c;irca 8 armi, i1el'l' Osip eidale di San Gailh:Lcam·o, 110 c1uasi 1giio11"llaln1e11te rioorcato sia a, s copo diagnos,t ico sia a scopo di os.servazione, la spirochete della sifilide ed ho pref etibilmente eseguite le mie ricer:che a fresco c.o·n l'illt1min.a.zio ne i.n campo oscuro t.Sll pre,.. parati fatti co1n liqutdo sierois o limpid-0 otte111uto sp,ren1.e n1do i tesS1Uti ,previa pulitura della ~uperfìcie ulcerata. Riferisco qu·a lche fatto che !ha fermato mn ggiorme11te la mia attenzio1ne: ,~ prefere11za i1·ei .pTaparati fatti ·C011 m ateriale pr.elevato dal,le placche mucose, mi è aicca d11to s11esso di vedere. ctirei quas1 in coltura p11Jra, 1s pirocheti aventi rFtratteri morfologici diversi da qu·elli della bpirochete di Schau- · dinn,; ho vi~to spiT'0 C'h eti a fila.m ento piuttosto grosso e a sp_ire poco 11egolari e poc·o ravvicinate dotati di movimento rapido e più o meno unifo.:rane. Ma il fatto che ha collpito n1aggionnente la mia attenzione, è stato il frequei1te reperto di forme aventi differenti 111nghezze e che in pari ' tempo conseirvaino la fo:rrn a classica della spirochete di S ahaiudinn. Occorre quindi, come già ·dissi, distingllere le forni e lunghe e medie dalle f.orme corte. Di regola 1no11 è frequemte osse·r vare forme lu1nghe e medie e fo1rme corte nello stesso preparato; viceiv ersa è firequ·e nte, specia:lm~nte nel materiale preleva;to dalle SJCle· rosi, trovare o tutte forme l11nghe e me1die ov- . vero tutte foir rne corte le quali di solito si trovano nelle scle~osi i·n iziali romparse ·da oltre 10 giorni·. Le forme corte non sonio fa;cili ad ·e ssere iJ1divid11alizzate: hanno una lung~ezza spesso inferiore alla metà anzi inferiore ad un terzo di una forma lunga, hanno movimento rapidissimo e spire ravvicinatissime (ragione per cui sono molto risplenidenti) e ad un occhio poco esercitato ·dà,nno a tutta prima l'aspetto di girosse forme bacillari dotate di forte motilità. Osservan1d:ole però attentamente si vedrà che non .sono ri,s plen denti in moid o contin110 ma ad intervalli, e che ne·l l'attimo in cui si pres~nta110 più opacne si riesce ri. vederne le • spire. Le forme co'rte con tutti i mezzi di colorazione si ieolorano male e non è raro il caiso che non si colorino affatto. La forma classica della spirochete di Schaudinn (forma lunga) osservata lungan1ente a fresco, ho i1otato che spesso f?i attacca per llrna estremità ai globuli bianchi esistenti nel preparato men.t re e-on l' estren1ità libera comp1 e (iei rr1ovim~nti pendolaTi. 1
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IL POLI CLI!\ IC.O
[ANXO X.\\.Ill, .t'.\tiC..:. iOj
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E questo un fe11omieno n1olto freq.u-ente che •
puu chiama1·si una vera ten·denza, un'attrazion.e del i11i.cror.ganismo veJ'lso i glio1buli bianchi e, senza voler.ne dare u•n a spiegazione che date le nostre conoscenze attuali non potreb: be e·ssere altro che ip.o tetica, richiamo l'attenzione Sflll f·a tto che molto !p1---0babil1nente non è fortuito. Questo fatto oltl'e aid averlo osservato io lo ha con m ·e ois sexvato il pr.of. Ciarroochi ed altri collegihi dell'Ospedale. I.e forme corte che ho preceden.temen te desc l'itte e ch·e mostrai an·che al p·rof. Ciairro·cchi e ad altri colleghi, non posso dire se siano q11elle stesse già descritte cla altri at1tori, o se siano delle a ltre. I Conclusione. · Facendo astrazione dal 1Cf clo di vita, la semplice morfolo;gia della 1s1pirochete della . sifilide è argomento lungi 1d.ail'.ess·e re risoluto e, .se possiamo avere qualche prova convincente che ci conduca a.d a.inmetterne .il polimorfismo, siamo· an1cora lon.t,ani dall 'individualizzarne in modo esatto e si curo le ·v arie forme e a distingt1e1~1-e le specie. Amme.tten·d·o eh/e esistano forme ·spirillaùi riferibili all' infezione si·f ilitica n1orfologicamente diverse dalla spirochete di Schaudinn, dobbiamo modifi1care il meto do per le ricerche a sic opo diagn.o.stico e do1bbiamo se,guire un ·Concetto pitt largo e dlverso da quello seguito fin o ad ora. Oggi no.n trovain·do nel preparato la forma cla.ssica di spiroch·eoo di Schau·<iinn ma tro\ran1do altre forme spirillari simili o dis·s imili non l)OSsiamo sentirci autorizzati a 1diohi1ara re r:neig ativo l 'esjto ·della ricer.ca perchè nrumerosi autori, ed alcwii autorevolissimi, ammettono jl polimorfi smo dell'a&ente patogeno clelJia ·sifili·d e e affe.rman·o che . a1'Clllne fo·rme di queste n1icroTganismo sono djfficilissimamente ctistinguibili dalle spirocheti comuni. 111 qt1esti casi ip er ·dare 11na giusta interpretazio11e a t•iò che si vede al mi·crosiconio biso21Da tener presente qualche altro oriterio .e o se.~t1ire rigorosamente una de~erminata tecnica nel fare il P·I eparato: 1° È assolutrumente necessario che il materiale che si Qsserva sia .prelevato da~la manifestazione mo.r bosa sospetta previa p11litt1ra della superficie ul1oerata, e sia ottent1to mediante la spren1itura id ei tessuti; 2° Ocrorre evita.ire che al n1ateriale sieroso lirnpido possano mescolarsi liquidi fisiologici o patologici che possano rontenere spirilli com11ni. In altri termini bisogna operare in mo·d o da raccogliere sul vetrino unicamente il liql1ido sieroso provenie11tP dagli strati profondi rlPlla pelle o clPllR n111r·o n n]rf\r~t n. 1
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3° Delle for111e ra-.·ie: c:ioè delle forn1e diver.·e da qu el la cla~sica di Schaudinn, non bisogna tener conto se Tl.<On si rinve11go110 numerose e direi quasi ]n cultt1ra pura e se lo stesso reperto non pe1~siste in più esarn.i eseguiti a d.istanza di più giorni d·u rarite i quali l'tllcera 1
sia stata ripetuta111 Pn f P causticata. Nia più 1di o,g.n i altro crjterio vale, per ben irnteripretar e, quel senso ind.efinibile di es·atta visione e di esatto orientamento che non puh acquistarsi a ltro che con una l'Unga p.raticà. 1
OSSERVAZIONI CLINICHE. I
CCINICA DELLE i\1ALATTIE
DELLA
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R.
KERVOSE E
.SASSARC.
UNIVERSITA DI
Direttore l)l"Of. O.
i\1:ENTALI
ROS8T·
Sull'uso dei preparati arsenicali nelle forme spastiche 1per la cl ott. a CARLOTTA PORRU, 3JS'Sistente. Le osservazioni di Sicard, Haguenau, Roger, avevano fatto intravvedere la po~sibilita di 1d.in1inuire, nell e affezio11i sifilj tirhe croniche, lo stato spa&tico dei muscoli mediante la sommini1strazioa1e a dosi piccole e prolungate di pireparati a!'sentcali, 1sopratl1tto di novarsenobenzolo. Con tale rr1ctodo e.li ct1ra 11on si erano notatj gli incon,·e11ie11ti atlriLuiti da aleuni all 'u,s o degli at~senobe11zoli. Questi reperti indussero altri Autori ad applicare la terapia arsenicale in parecchie forn1e spa~ticl1e di origine non lu·eti~a, adoperando di preferenza il cacodilato di sod io che poteva essere introdotto ne11·org·anis.1110 a dosi mo.Jto isupeei0tri a quelle degli altri preparati, senza • determi'nare, nella magg·i·~:r· parte dei casi. f.enon1 e11i tipici ·di in tolleranza. Infatti 11el 1919, in ti11a secluta della Società di Neurologia di Parigi. Lher111itt.e e Qt1es11el rif.eriron-0 di aver trattato co.n in:iezioni endomuscolari di solfarsenol dne casi di emiplegia di antica data acco1n1)agnati da contrattuTa notevole, e n1ediant e ì11iezioni di cacodilato di sodio a dosi prog ressivame11te crescenti (da gr. 0,50 a gr. 2 per volta) due malati affetti da parn1)legia spastica e uno co n tetraplegia di orig·ine cerel-,.ra}e. In t11tti ebhero a notare u1n a evidente dimi11nzione dello stato spastico. Segt1endo Jo stesso metodo sti>dia1·or10 l 'effietto 1del ·cacodilato i11 un'aJtr3 f0Tn1a con rigidità 1nttsc0Jare, cioè nel morbo di Parkinson, ed in quattro casi ottennero pure di111inuzione. per a ltro transitoria, dello rigidità. In seguito Maréchal e Rodriguez c-erca rono di dimi11l1ire la ri!!'irlit;1 rn11c:cola:re 1
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SEZIONE PRATICA
della paralisi agitante son1ministrando il cacodilato sodico per via endovenosa, ogni 2-3 giorni, nella dose di gr. 0.50-1 e pel'si·110 di 5-6 g1·ammi per volta, ottenendo, a quanto pare, buoni risultati. Il metodo però non fu scev~ro da inconveniooti, rpoichè .durante la cura g"li AA. notarono negli ammalati stati di eccitamento psichic-0, vomito, febbre e dist.t1I'bi a carico del! 'apparato dige.r.e nte. Alla ~\la volta 8ouque:5 sperimentò il cacodilato ..,odico e l'arrhéna.l per via sottocutanea in fei }J·a rki01s·on.iani senza ottenere variazioni apprezzabili: nnzi in clue arnmalati insorsm-o, rontempora11ecu11ente ad una lieve din1inuzione della rigidità, feno111eni netti di intossi cazion1e i qt1ali scomparvero al pari del rr1igld·oramento i1otato qi1nndo venne soRpeRa ·l a som11d11 i .... trnzionc del n1edica111ento. Recente111e11te Rocl rignez ret"CÒ di ap(p licaré la terapia arsenicale i11 caisi di siin·d r-omi p,a rkin•s oniane conisec11tive a,d en.cefaLite letargie.a, nelle quali la ri.gidità n1l1scolare è spesso no• tevole. L 'i\.· a dope·rò una s-0luzione di cacodila1.o oodico al 50 % che ·somministrò per via \. endovenosa in i11 odo da introdurre gr. 1 si.no a 4-5 per volta del sale di a1\senico, praticando due o tre serie di iniezioni ad intervallo di 15 gior11i llu11a dall'altra. La quruntità toT ~dt=> di caco,dilato impiegata dal Rodriguez è \ era111e11te notevole : ad u11 a1T1ma1ato somministrò in circa 4 mesi e mezzo 142 grammi d·el preparato ! ~ da notare però che g·ià dopo l'ini ezione cli 2 e 4 grommi comparvero fatti di j·n tossicazi1inc rar)presentati da di81urbi ·d el tubo gaistro-enterico re da fatti ·reatr tivi generalj. Tt1ttavia l'A. a.ssicura di aver ottenuto i11 cp_1esto caso q11asi la scomparsa della rigidità, ed in altri malati un m1glioramento notevole co11 una S ola serie di iniezioni, peir (';U.i rit ien,e 11 tile consigliar.e la .cura arsenicale per ,,ia e11clo,renosa a dosi cosi alte 1·òme sot)ra è rie or cl ato. _.\nich1e in Italia venne tentata da l)areccl1i la cura ar~enicale semipre con l'intento ·di din1iinuire la rigidità 111usr0J a r e in genere. I~ Roasenda çuirò l l'll malato di e1ni1)legia con oontrattu!ra di grado .ele\Tato media11te iniezioni dj cacodilato sodico, di 011i sornminiistrò gr, 13.2-0 nrl periodo di 11 giorni senza che nel soggetto in esame si determin.assero fatti <lj intolleranza per l'al'selilico· In seguito alla r11ra I'~i.\.11tore nYrebhe l1ntato t111 mjgliornmPnio nssai J11arcato della n1otilità attivfl., talr rla ]1Prrnettere nl i11nlato 111ovin1enti crtP Pra110 p 1·in1a a c:,~ol11tnme.nte jm11os~ihjli. Non · ~i c;a p erò ~e tnli ri~11Jt::iti, i q11Ali si erar1n ma 11ten11ti ~e11~n. ,~a riazioni per 111n n dierin a <11 !!iorni rlopo la c11ra. siano rimasti rostnnti. 1
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ì\iiagaudda avrebbe otte11l1to Ull se11sibile migliovamento d•e lla m.otilità in una ceirebropatica con stato spastico generalizzato della m11sc-0latura; in Ulil ,s oggetto affetto da emipal.'esi spastica ~he datava ·da quattr-0 ai1nì, in altre t1e i11alate che pre:se11tavan10 1emiparesi da pregressa OOI'eb~opatia, somministran·do il cacodilato in ql1a.n tità complessirva idi 10-14 gra111 n1i nel periodo di 20-30 giorni. Però ancl1e i11 qu,e sti casi i varntaggi ottein uti furono di hreve durata, tanto dopo la prima quanto do.p o lilla seco11da •serie di iniezioni. In una mia nota precedente (y. Bibliogra·· • fìa) 110 esposto i risultati ottenuti nel morbo di P arkin son con la. somministraziome per via ipoderrnica ùel c·acodilato di sodio a ·dosi elevate; iisuliati che non sono stati éosì brillanti .come Lhermitte ed altri Autori hanno descritto. Ho conti.nl1ato tuttavia nell.e osservazioni estet1dendole anche a malati cìhe preser1tavano sin.d ro111i parkinsonia11e come pos turni di el!lcefalite epidemica e ad un caso c1i })fl- / ra1)legia spastica ·di origi11e non 111etica. Per 111a.ggi1o·r chiarezza ho r·aggruppato 11ella Cnteg·oria 1a i ca.s i di lJaralisi agitaflte, nella 2a. i casa di s:iin.dromi p a.i-kinso11iane 1post-e·ncefa~ litiche, mentre la 3• comprende un caso di paraplegia spastica. CATEGORJA I, GRUPPO I .• - Comprende dlle aJ11u1alatf' fra. quelJ i . già precedente1nente trat · iati. Uno, cioè l'ammalato Ml1ra, di cui è fatto / • cenno nella categoria III dei casi illustrati. ave,ra otten11to 11n po' di miglioramento nella inotilità rlegli a rti superiori e inferiori, tanto da p oter atten dere alle s11e ocol11pazio.n i in cn.mp:=\.gna· Per circa dt1e mesi non si veTificarono Ei ltri m11tamenti l)eJlo ~ tn.to del P., eccetto t1n lieve a umento del!a rig-idità all' arto inferiore clestro; per ò con l'andar del tempo, pur rin1a11endo costa11ti i risultati otten11ti p er gJi a.rti sl1periori, cont11n11ò a prog·red·ire la rigid~tà in quelli inferiori. Circa lln nn11u dopo la l)fi1na s.erie di in1Pzioni il S. i1e in tra prende una seconda, introducendo in 22 g i o1mi g.ra11111ti 2'4.45 di caco·d i lato sodico. Non si ma11ifestano fenome11 i di intolleranza dura11te la c11ra, e l'esame quotidiano delle llrin e e ~clude ogni fatto renale. Devo dire che 11el P. non .si è rie·contrato alCltn miglioramento evidente. r111antunqt1 e eg·li a·s serisse di sentirsi pitì forte e pii1 lihero nei morvime·n ti cl egli a l't i inferiori. T_.' a.I tro n I111na.Jato, C... Art11ro, di arJ.ni 58. maggiore a riJ)OS-O. che al 11n.ri del mn ln t·o lVIu ra presentava piir rig·idità ch e tremore, e aveva ottept1ta llna lieve e tr n11sitoria climin11zione dell'ipertonia. si ~ottopose alla c11ra dopo 11n perio.d-0 di rirra c i11 r11 1P rnesi, dnrantr i <p1Ftli la ri~·irlitn 1
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IL POLICf.lNICO
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era (lJlÙ~tla a
poco a PO l'Q acce11tua11dosi. 'Pero dopo la !>J'i1na ir1iezione comparse albumina nelle urine. Avendo tl1ttavia cercato di in• sistere co.11 iniezioni di 50 ctg·., l'albumina ebbe t endc11ia nd aumentc.t re; per altro nel • sedin1ento J1011 compéi1·veiro n1ai ·Cilindri od cle tnenti l'enali. P ier questo fatto si dovette tuttavia :--ospe11detle ten1 1)u1·an.eame11te. i ripre ero i>it1 1H.r(li b~1Jcl1è l'albumina nori fos~e clel tut1 0 sco11q)ar·c::a, él.i1zi alt111entasse se1n1)re ad og·11i te11tativo di iniettare una close più forte. Si l)raticarc110 allora a g·.i orni alter1~i, lA.8ciando og11i setie di 8-10 ad intervallo di 15 giorni da quell·a .successiva. In circa i n1esi ' ' en11ero son1ministrati complessiva J11ente gr. 28 del pre1)arato· I l S. .no·n denun ciò alcl1n mig·lioramento, e l'esame obbiettivo non fece i·ilevare moclificazioni dei sintomi not'"'ti prima di i11traprendere. la cura. 1
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(~RCPPO II. - 1 11 tfllesti an1rualè-tti ve1J11 e i11 -• fl'a1)1~sa lu terapin J)er la pr·j111a ' 'olta.
[ANNO XXVIII,
:F'ASC.
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nica nel ge.r1naio 1921 pres-entava l'aspetto e l'atteggiamento di un 111alato di pairalisi agitante: -iigi,dità della fi·sionomia e della rnuscolatU'l·a degli arti, retropulsd>0ne, tremore, sciaJorrea abbondante. Nel 1periodo di 44 gior~ ni si praticarono iniezioni quoti.diane ·di cacodila to sodico con1il1ciando 1da 10 ctg. sin-0 a 2 gr. al giorno, ·e ven:ne·r o complessivamente i11tr-odotti g·1·. 22.60 di cacodilato. Dopo a ·ver11e assunto po.co più di 2 gra1nmi a picco!~ dosi il P. aff.ermò di sentirsi più tibero nei n1ovimenti, che •s embravano anche oggettivamente au111entati di an11)iezza. benchè i11 grado mi11imo. Qu.ando però .Si raggiunse la quantirta di 2 .gr. per v1olta non s9lo il lieve inigliora111ento era scon1parso: ma si erano pr.esentati dist11rbi (cefalea. nausea, diarrea) che i11d11ssero a sos1)e11dere la cura. Un. tentativo di rinnovarla i11 capo a qu·a lche gio!rno anche con dosi di 50 ctg., fece tosto ricom1)arire i fenomeni accennati, che ~i ripeterono ancora per circa uma settima11a. Le condizioni cl e1 P., co1ne sj è pot11to rilevare da. PRam'i ·!=l11 c·ress~vj, · andarono peggioran·do, e la rigi rlità 11a l'[lggi1111to ora i1n g-rado not·e~vol e .
CASO IJ. !\[• Ll1igi, di anni 10., scolaro. C. Gioiva1111a, di a .11ni 53, casalir1· Vi·ene a.ccolto in Clinica il 24 ge.1111.aio 1921, gèt. Donna di stntL1ra al disotto della media, 11n anno dono l 'inizio della malattia. Ancl1e di costituzio11e scheletri.ca regolare. Peso: cruest'an11nalato presentava rigi.dità de,l la. fisi-0~ kg. 40. I ,~.t malattia si il1izjò ltna a11no fa coi i1.0 mia, 1riu·id.ità n·otevol,e dei muscoli degl1 artt .sir1ton1i cart1tteristici, fra i quali l'esame obe del tro11co, retro e lateronnlsione, Rcin lorrefl. biettiv-0 i11elte ora evid.enza la rig·i.dità muNel periodo di ?2 g jo1·ni gli n1rono so1nn1iscolare ;. . Ot)ratutto agli ar•ti cli deistra· Si pra11j trati per via ipode1·1nica jn dosi giornaticò i11 q11esta malq.ta la cura Lhe1·mitte comin.cia111do da gr. 0.20 fino a gr. 1.25 . di ca- . liere da ctg. 10 a ctg·. 7':>, grA1nm·i 10.30 cl i caco.dila1to. T1ono la 1oa iniezione i mo\ i111e11ti coclilato per iniezione, som111i11i trn11do in t11tattivi e passivi deg·li nrti era110 .app~<l ?-Pto g·r. 21- e.lei pre!)arato in 3-1 g·lorni. l'.>e1n a più nn1pi di prin1 R. i 1 bamb1n°0 r1 u·sc1va Dirnin11irono nlqt1a11to la scial-0rrea e il sena. srpog-liarsi dn solo J)enchè con molta lenso di stanchez,z a che la P . accu.sava, ma iJ tezza. - Pe t·ò q11nJ1 d,o ~i g'i11n1se alle 1dosi pii1 t1,· ernore a1lmentò e la rig·iclità rilYlARe invaalte isi era a l)Oro a poc.o ristabilita , la rigiri3 tn. ii ità PJ'ecedentP. ed anche un acce.nn~ di mig'lioramPr1to d.e11o Rtnto gen1eiral e ern glà R·('omCASO II. A. l\Jatteo, di an1n j 68, ro11tndino· p ::t I ~~(). In ques.t i11dividuo, i11alato da 11n a,n ·n o, n-011 si manifestarono ìnc:o11\1 eT1ie11tj finch.è Je do~d CATE(iOR 1' III. P. Rol)erto, in1,p iegato,. di del cacodilato rimasepo a1 ,disotto .di l1n .,g-ran1a.nni 55. Ti S. è affetto cla paranlegia ~past1ra n10, apipena però c;i g·iunse a talr CJUantità il ,s. ebl>e oefa1ea, v e rtigi.ni, clellol f..zzç1, odore for- tipo Erh. che clata cla 16 anini. ten1e11te :tg·IiacPo dell alito. Si dovette q11incli Con iniezioni q11otidian e sj. $On111!intstl'~r·on.o proceclerè cnn dosi non st1periori a 50 ctg., 26 gr. di cacoclilato nel per1odo d1 1~ g1orn1, somministru11dogli i1t un meRe ci 1·ca ~rr. 12.60 iniettandon·e 1all'11ltimo an,che 2 gr. per volta. de] preparato. Dopo 6-7 iniezioni il P. asserigce cli sentirsi 1 ;I ri.Sl.1 tnti ,ft1rono p oco sGctàis·fac'3nti : l' a .. meno rigido} r o~gettivn111e11t.e ~i potev?· nodop o llnH (liecina di ini ezioni. si lagnava che tare llD li0Ve a11me11to nell'ampiezza. dei .m~ il se11~0 di ta11cl1ezLa era piì1 aocentltato e vi1nenti attivi e passivi d·e~li arti 1nfer1ort. gli n.1·ti inferiori se1nbravano più i)e~A.nti. IJ'11 C,ol prog·r.e·dire diella . ·c11ra t·~redì invece l? 11ico lnig1iorn11le11to risco11trato. anch'eRso transcarso n1iglioral'l1enito otten11to, e non solo il ~itorio. fu la di1nin11zione ct·ell a rliffiroltFI nel s. tornò alle condizioni di 11rima, ma. acc1~s? r e. pirnrf. C't1e il ~. a\· \~: n nl itunlnrente anche ·Se11$0 cli ~tanchezza e di maggior ngi~ rlità. cefalea; per .cui si rit·ennr- opport11no d1 C:ATEGORIA TI. - Sindro1ni }>arkin1~ on iaue c.011non ronti.nuarP la terapia. '•1rntive ad ence falite epidemica. I troiiativi di nimin11i1 r 1r1edia11te 1·11so deCASO I. ...\.I. .. J.'ru11ce~co. di a11ni 19. 111a1·icrli arsenicali a dosi elevflte la rigidità· m11na io. Indi vid110 di i1iccnl<.1 · si at11 ra,. pi t1tiosto scolare di qualunq11e orip:ine ~ssa sia. no~ cleperito. Peso clrl corpo kg. 40. , i. an11~a1o nel g-ennaio 1920 ro11 la f P11on1e11olog1a nell en- l1anno rl11r1qu e dato fi11 nrn cl1e l·i ....11 Itati assai cefa lite eJ)icle111irn. ~el frllbraio dello ~tesso 1111cert.i P. cliscordan1i, tntl.i ])erù da rendere a:nno comi11ciò n, 111anifesta rsi t.remol'e al l 'arforternf·nl~ dubbiosi ~e · co11ve11ga nncora proto inferiore !=:inistro. st1,dorazio11e abbondn:nte. ~f'Q.'11irP n~i tPntativi terape11tici di que. to sciA lorren . t i!Zirl itn nnr~l'nlare . ..\ccnlto 111 Cli(: Aso 1. -
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SEZIONE PRATICA
genere. i\.i vantaggi scars.i, di poca entità, e sopratutto di brevi sisima du·rata dia me ottenuti in qualcl1e ammaliato, fanno contrasto spesso l 'i.n ef.ficacia d.el medicamento e talora il pro.d11rRi di ir1conrveinient.i -che hanno i caratteri di fatti di avvelena.mento dia arseni~ co, come dimostrano i casi di Maréchal, Rodriguez1 Souqtle~. Anche quando il medicamento viene ben tollerato in principio e non determina subito dist11rbi, accade qualche volta cl1e essi si mani.f estino in seguito, come io ha notato in un malato nel qt1ale com.p arvero -circa un mese dopo cessata la cura, e come fa os8ervare Sanfilippo in base ad un suo caso di splenomegalia da malaria trattato con iniezioni endovenose di cacodilato a dosi assai alte; nel q11ale, 1~ giorni dopo l'11ltima iniezione, si presentarono fenomeni gravissimi di avvelenamento c11i seg11ì rapidamente exif1.lS. Di fno,n te a questi incomv,e nienti di111inl1is<·f' anco:ra il valore dei fugaci benefici determinati da i prepa.ra.ti arsenicali, tanto più che lo ,s ca.rso 1nigliorH.iruento ·ooincide , quasi ~1e n1pre co11 le dosi più elevate, che sono appunto q11elle più pericolose.
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Sat>sari, agosto 1921.
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ROGEn.
dP ="Jjrr. 16 n vril
AUGUSTE.
RIVISTE SINTETICHE. Urea ed azoto residuo del sangue nelle affezio1'i renali
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RIBLIOGRAFIA. STCARD
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1~?0.
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per il dott . G.
AIELLO.
Seco11c.lo la distinzione che n e fa il l\lagnus'.<\lsleben nelle sue lezioni cliniche, si riscontrano nell'organismo corpi albuminoidei ad alto e ba$~CI peso n1olecolare. I corpi ad alto peso molecolare (albt1mine, globuline) for1nano l'albuminà clel sang·ue e . l'albumina patologica clelle llri11e ed hanno la proprietà di precipitare a. fioc cl1i col ca.lare ed in presenza dei rtoti reattivi. Sotto la de110111inazione di azoto totale si compre11c1e (oltre alle albumine e globuline) razoto dei prodotti del ricambio finale dell'al1umina : si tratta di corpi a basso peso mol~ colare, r elativamente semplici ed in massima parte cor1sistenti in urect. 111 tali composti azotati circolano sempre piccole qi.1antità nel sanoo·ue ' e queste si denominano azoto residuo 1,Rest-N dei Tede-schi) o azoto non proteico, o Hzoto non colloidale. .filtrnto , ecc. , in opposi. ziotie alle grosse qn nntit8 clj albumi11a circola11ti nel s angl1e, coag11lél hili col calore. L'azoto residuo si cerca ji1fF1tti nel sangt1e (totale o ' ~iero ) previa la più completa dealbuminizzazione. Nel s angt1e nor1nn.le è q11indi present~ a lbllmina in gran<le cp.1antità, ed inoltre una piccola q11antità di azoto non p1·oteico (secon- . dò Fal ta e Richter O, ?0-0,30 g1·. Ofou , secondo Strau ss da 22 a 40, secondo Folin e De11is da
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IL POLICLINICO
0:22 a 0,39 eme., secondo A~t\.. francesi fino a 0,25 per mille (1). N-eill'urina norm.ale è p1iesente soilo l'a.zoto, dovuto aJlla elin1i11az.ione .d.ei prodotti alliumi.. noidiei e eh.e è indice del ri·cambio del1l'aJ.ibu' mina. Il significato .dell'azoto reistdluo o non proteico del sangue è stato rioercato ten.ooemente in tutti i paesi dacchè Str.aurSS (1902) ne indi·cò .l'aurr1ento ne1 siero (.completamente dealbuminizzato!) in casi di nefrite interstiziale (vascolare o glon11erulare) . Ma il problema r1emmeno oggi è completamente chiarito e d'altra partb abbi amo le ricerche della scuola di \v"idal e V/eil (1912) su uno dei componenti dell'azoto residuo: 1'11rea. Ad essa è stato, sulla base ·di lunga es.perienza clin'ica, attribuito grande significato pro1gn·o.sti1co e diaignostico, e rie furono fi~sati i lin1iti norma<l.i .a 0,4.JO per mille. Nè in Germ ania nè in America si sono però accettate queste vecl11te delle Scuole Francesi, ed anche in Italia si. sono trovati autor·evo'li oppositori (Maragliano). Sopratutto il procedimento (sol11zione di ii:>ol)romito) è statu dimostrato fonte di errori. poichè con esso _non sj lihera tl1tto l'N, ma circa il 5 % in meno, e cl'altra parte viene scisso azoto da.ll'ammo11iaca, dall'acido · urico, dalla creatina e creatinina, dall'acido ossiproteico, ecc. (van Andersen, Bruns, v. Scl1erl) ; cosicchè tral1.·s ha indicato colla parola cc Bromlaugestickstoff » (azoto della soluzione di bromo) i valori di 11rea. 11el sang11e, dati dalla scuola fra11cese. :\.llo stato normale i comrlonenti dell'azoto residuo sono: 1'11rea, la cui frazione raggi11nge secondo Monako'\I\· il 52 %, seco11do Bang il 75 %, secondo Fleig jl 70 ~c.. (della q11antità totale di az. res. ) ; poi la creatina colla m edia del 6,15 ~4,, la creatin ina 1'1,5 %, l'acido urico 3 % (valore a dig·iur10! ), gli amino-acidi 8 '}~, l'ammoniaca 0,4 ']{:, . 11 Bang i)er tutti cr11e.!sti llltimi compo11enti calcola la fr azione .15-60 % (urea esclusa) denominandoli llnicarnente << azoto 11on ureico ». Inoltre nell'azotv residuo è compreso l'indaca110 (da 0,032 a 0,128 % seco11clo Rosenberg). MfL per u11a e..;atta comparazione dei val0ri, cli11icamente seg·nalGl.ti, · liell'urea e dell'azoto resid110, interessa conoscere il comportamento dei sing·oli co111pone11ti di esso, cn1ando - come 1
(1) È da i1otare cl1e nei l)ÌLl recenti lavori
ìl'a11cesi sotto la de110111inazione di « azote r é~icluel » vie11e co111presa la sola frazione no11 • ureica; i tede:=;cl1i i11vece. dando valori pii1 alti. vi comy)re11dono se111pre l' >J 11reico.
[ANKO ~"XVIII, FASC.
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i1elle affezioni nefritiche - vi è aumento patologico. Si tratta di un problema dibattuto da anni ed anni, su cui si raccolgono annualmente infinite osservazioni; finora generalmente si ammette una differenza nel comportame11to del componente urea tra soggetto sano e soggetto con reni insufficienti : in questo caso 1'11rea viene a formare il 90 % dell'az. res. mentre normalmente, come si disse, la frazio11e non supera il O, 70 %. .J.\.nche recentemente Becher ha dimostrato, con ricerche su cadaveri, che l'az. residuo, acct1mulantesi nei tessuti di soggetti già con ritenzione renale, ha una affatto diversa costituzio11e dell'az. res. dei tessuti normali: consta per lo più di urea. -~.ltra dibattuta questione è quella se la ritenzione sanguigna è lo specchio fedele della
ritenzione totaie. Rosenb eJ·g ha dimostra.to che l'N residuo sale .n,e i m11scoli degli azotemici, solo se ha superato 11na certa soglia i1el sangu e: (1,7 %0 ). Secondo Becher questa in1portante soglia è un po' minore (1.5 % 0 ). La c.oncezjo11e di von ~1onakow, che cioè nella jnsufficienza renale, prima si riempiono i tessuti (magazzino) e poi i materiali riten11t i va11110 nel sangue, non si è ancora sperimentalmente potuta dimostrar vera : è verosimile p il1ttosto un parziale rapporto clella ritenzion e del sangue e dei tessuti: Rosenberg · soltanto in 1111 caso di uremia, clinicamente difficile, con scarsa azotemia, trovò un alto g·rado di acct1mulo di scorie nei tessuti. Da ricerche compa1'ative, il Rose11berg stabilisce che l'aumento dell'N res. muscolare sorpassa quello dell'N r~s. corris1)ondente del sa.ngue, solo nei casi di alte azotemie; me11tre nelle scarse azotemie la massa sanguigna di azoto residuo sl1pera di poco q11ella della mt1scolatura. Il Rosenberg ha trovato i11olt1·e che l'urea, nei muscoli, sale già negli azotemici (anche di • scarso grado) più che l'N residuo mt1 scolare: ad es., co,l valore 1,5 p. mille si ha g·ià nei m11scoli un notevoJe aun1e11to di urea senza a11mento dell'N residuo negli stessi. Corris1Jonde11temente a questo aumento (cc deformazio11e ») della frazione ureica si ha una dimi1111zio11e dell'azoto i1or1 ureico (amino-acido ). In questo Eenso possia1l10, fi.110 ad ll l 1 ce1·to punto, condividere la opinio11e di i\Iar::;l1all e Davis che l'urea si partisce ug11a Lme11te i11 tt1tti gli organi: almeno la st1a di~triLuzio11e è pi Ù pl'OpOl'Zionale di altri COillpOil e l I t j deJ r~ residuo (indacano, creatinina). Così u11 a111uento della creatina muscolare i1011 si lascia clin.10stl'are che i1elle ipercreati11ernie di assai alt.o grado, ed anche allora i·a11mento della crea-
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SEZIONE PRATI('..\
tina nei muscoli non è regolare. Nella maggior parte dei casi di indacanemia, Rosenberg (in opposizio11e alle vedute di Becher e Haas) ha trovato p ure nei muscoli aumento di indacano, piuttosto regolarm.ente proporzionato, senza differenza tru azotemie acute e croniche. L'in<lacano è specialrr1ento al1mer1tato dove vi è distruzio11e di alb11rnina (come negli avvelenamenti da st1blimato), nelle acl1te azotemie. Il Bed11er ritiene che si immagazzi11a l'ir1dicano preferibilmente nel sangue, più cl1e l'azoto res. e l '11rea: dopo nefrectomie egli trovò nei tesS\1ti aumento dell'az. res. (per distruzione tossica di albumina nei g iorni di anuria) ma scarso imma gazzinamento di indicano. Per il liquido cefalo-racl1idiano non si ha la stessa distinzione delle sostanze di ritenz ione. 111 q11éi11to alJu. genef'i dell'azotemia, finora era don1i11a11te la concezione cl1e dovesse attr1ll11irsi ad un'alterazione dell'escrezione (genesi renale). Ora invece, sulla base di lavori sperimentali ed anche su accurate ricerche clinico-statistiche, è stata avanzata la teoria che spetta al fa.ttore della distruzione tossica dell' albt1mi11a t1n don1j11ante significato etiolGg ico. Il v\'::tgner, in t1n recentissimo lavoro cd in una comunicazione alla 1'' erein Deut- . .sclier Artze di Praga, ritiene che non esistono costanti rapporti tra alterazioni anatomiche J·enali (con relativi sintomi clinici di lesa funzione) e contenuto di urea sanguigna. In casi <li notevole azotemia, il Wagner ha trovato l1ormale la facoltà di concentrazione del rene t> perfino aum·entata . l'escrezione dell'N. Ciò ·vale maggiormente per i casi di azotemia da febbre , dove, col cessal'e clello stato ifebbrile, -si ha un rapido declinare della curva di urea nel sangue, e dove le f11nzioni renali sono state trovate corrispondenti alla norma, o spesso in iperfunzione. ' Contro la genesi extra-rer1ale dell'-azot'emia, il Falta opina che la introduzione alimentare ·di N non può conclt1rre ad -alta azotemia, ma il vVagner spiega cosi l'aumentata corre11te verso il sangue : la tossica distruzione di aJ · bumina porta nei tessuti una grande quantitù. di scorie, ecl il corpo cerca naturalmente di sbarazzarsene; ma colla potente « fus~one » di :prodotti atlbum inoidei, si ha una dìff erente ripartizione dell'N res. tra sangue e tessuti, e così sono più. rapide le condizioni di rias-sorbiroento tielrN res . ed il rapido suo scomparire nel s~ng t1e (rispetto a quello dell'urea). Anche l'azotem ia r1eJle g ravi gastro-enteriti è da chiari·rsi con un·a f-0rte fusione dÌ corpi ~ lb11minoidei, _poJchè, ·da sol,o, il componente 1
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i11clacano i1on può far rag·g 1ungere a ll'N res. così alti valori. La stessa genesi, extra-renale, deve attribuirsi all'azotemia di a ltre malattie (Cachessia carcinomatosa, I .. eucemie, J\riorbo di Banti, Tiroidismo, l\ìorbo di ~\.ddison, certe forme d'Ittero specie infettive) . Quella teoria del \Vagner è però certo ben lungi dall'essere completamente accettata. Così Jaksch crede cl1e la distruzione di albumina (febbri), corr1e la ritenzione (nelle malattie renali), conducano entrambe all'alunento di urea ri.e'l sangue. Rosenberg, nelle concl11sioni di una SUE\. importante serie di lavori s11ll'azoto residuo, è del parere che non ci si debba limitare ad esporre il bilancio dell'N, ma cl1e si debbano esaminare altri fattori che sembra abbiano un importante ruolo: 1) la distruzione tossica dell'albumina; 2) la rinnovata utilizzazione di scorie albL1minoidee per intermediaria rigenerazione di sostanze contenenti a,zoto; 3) lo spostamento delle sostanze di ritenzione dal sangue nei tessuti e viceversa. E se dalla determinazione, come attualmente si pratica, della ritenzion e san guigna, non abbiamo alcuna sicura. conclusione i11torno alla ritenzione to, tale, resta sempre però il conten11to di urea (e meglio dell'N residuo) un buon indicatore . Il Rosenberg ritiene inoltre che le formule escogitate da vari AA. per calcolare la ritenzione totale, non sono utilizzabili. •
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In quanto alle ric~rclhe comparative tra determinazioni di N residt10 ed Urea, il Becher ha stabilito, operando per l'Urea col metodo dell'ipobromito, che - nella insufficienza renale - il cosiddetto azoto bromico (B romlauge N ) cambia le sue proporzioni non soltanto nel sangt1e, ma anche nei tessuti, ed una pif1 grossa parte di N residuo (circa il 50-77 %) viene precipitata (in condizioni normali esso ipobromito raccogìie solo il 12-20 ~~ dell'N residuo). AA. francesi, come lo Chabanier €d il Lat1dat, hanno esaminato in casi di grave uremia, il parallelo çomportamento dell'az. res. e del. l'lJrea, ed hanno osservato - frequentemente ma 11on sempre - che l'N residuo è radd.o ppiato (fino al 0,31 p . 1000) dove l'Urea raggiunge cifre altissirne (5,50-8,30 °I 00 ). Con eguale ricerca comparativa, Rathery e Gruat 11anno trovato pressochè identi~i ri sultati, e ritennero cl1e l'azoto non ureico si elevi in modo considerevole, · quando coincidono sintomi di intossicazione grave. Cl1ahanier poi crede che l'azoto ureico indichi l'attività secretiva cl ej
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IL POLICLINICO
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reni; mehtre quello no·rt ureico indica disturbo del metabolismo dei proteici (1). Da qua·nto so1)ra, si vede che lo studio del ricambio delle nefriti è ben lungi dall'essere circoscritto nelle due senlplici partite di 'entrata ed uscita, mo. per arrivare ad esso è necessaria la co11oscenza dei processi anabolici e catabolici e bisognerebbe afferrare nei l-0ro intimo le trasformazioni e le variazioni percentuali delle materie, nella loro incessante circolazione attraverso l'organismo. L'elaborazione degli albuminoidei, problema di essenziale importanza nel nefritico, è connessa al metabolismo cellulare : · ed è nell'intimo dei tessùti che la elaborazione avviene. Ma certo la biologia e la patologia del ricambio cellulare sono allo stato a.ttuale ben lungi dal poter dare alla Clinica un indirizzo, e così si ri cercano le vie 'indirette. Sempre maggiore importanza si dà così ai m ezzi di indagine della funzione rena}e, e se ne cercano sempre di nuovi, che offrano migliori req'l,lisiti o di precisione diagnostica o di praticità nèll'esecuzione: è interessante però notare che l1na grande importanza si attribui• sce alle nuove prove sul siero, anzidhiè sull'urina, e precisamente al contenuto di acqua (Was\ ser retention). Non essendo i metodi reif rattometrici sempre consigliabili, si è cercato di sostituirvi il metodo vagometrico, ed i risultati delle relative indagini - eseguite sotto la direzione del prof. Falta - verranr10 presto pub. Llicati dal sottoscritto. (1) Successivamente. Carnot, Gérard e Moisonnier hanno spiegato i fenomeni tossici in casi di nefrite con lieve iperazotemia, attribuendoli ad aumento dei valori della frazione non ureica di N. Egualmente credono Rathery, .l-Ielonia ed altri, ma la loro ipotesi (per spiegare le variazioni dei valori di az. non ureico in :rapporto colln, gravità del male) che negli uremici si producano, a spese d ell'urea, prodotti . ammoniacali, per neutralizzare gli acidi nocivi prodottisi nell'organismo, è stata dimostrata - da Begun e ~f iinzer - sperimentalm ente non ammissibile (il n efropa tico in periodo uremico perde la proprietà di formare ammoniaca). Maragliano crede che nel n,e fritico esistono nert11rbamenti del metabolismo proteico, che èonducono, per incompleta elaborazione delle albumine, ad un aumento dei prodotti intermedi, a scapito del prodotto finale urea. Bertolini, in nn lavoro recente, in seguito all'osservazione di numerosi casi, crede che ql1ando il rene è impermeabile (insufficiente) per l1na sostanza, tale diventa ner tutte le altre. Q11indi non ammette discordanza tra i valori di N 11reico e non 11reico; contrariamente :poi ai Sl1dctetti AA. francesi ha trovato valori Rlti di az. non llreico in individui senza lesioni r enali.
Metodi p er la ricer ca dell'AzJto residu o.
Rimandiamo alla letteratura speciale, ma accenneremo c~e. la ricerca può eseguirsi co11 soli 5 c. c. di sangt1e (preferibiln1ente siero) col metodQ di Kj eldahl o del Pregi, però hanno la massima importanza la completa dealbl1minizzazione ed i reagenti a tal uopo impiegati. Il mezzo migliore è quello dell'Ultrafiltrazione, a mezzo dell'assai semplice Ultra-filtro di Zsigmondy (ql1i molto usato). Non occorron°' reattivi e si è perf~ttament~ certi che, dalla membrana del fi ltro, non passa la ordinaria albumina coagulabile. La filtrazione, per quanto agevolata da una forte pompa ad acqua, dl1ra però almeno per 12-16 ore~ Per la ricerca della sola Urea, ad evitare i già accennati inconvenienti de_ll'ordinario metodo all'ipobromito, si adoperano i metodi coll'Ureasi (metodo di l\1arshall, modificato dall'ffal1n, 11ell'Istituto di Strauss )~
Un'ultima interessante questione è stata trattata dal Falta, se cioè allo stato normale ecl allo sta.to patologico (nefriti) si abbia nei corpuscoli rossi presenza di azoto residuo o suoi componenti. Per quanto .il numero delle <:>sservazioni non sia a.ncora esteso, si può affermare che allo stato normale i corpuscoli rossi sono impermeabili all'N residuo, mentre in certe forme di nefrite (sembra croniche) si ha nei, corpuscoli rossi N residuo, ed in quantità no1l trascl1rabile. Concludendo, per quanto sia difficile trarre ancora delle ved11te certe da un oosì vasto con1plesso di (libattiti, è da ritenere che f)er ' un esatto giudizio sulla funzionalità renD le di un soggetto è molto più precisa e si,~ur:~ Ja ricerca nel sangl1e dell'Azoto residuo, anzfcl1è quella dell'TJrea. I metodi clinici per ja capacità di concentrazione e diluizione conservano il loro valore, ma solo comparati va111er1te alla ricerca sul sangue. In quanto alla ge11esi dell'Azotemia 11on si può più essere esclusivisti, nel senso di accettare solo l'etiologia renale, ma bisogna co11siderar0 ~Itri fattori, c:ome la distrl1zione to~ sica d'albun1inét (lavori della Scuora di Umber e Cr,ngresso di '''iesbaden 1321). Vienna, 30 aprile 1921. LETTERATURA (solo gli ultimi }avori sull'argomento).
1.
~1AGN U8-..\LSLEBEN.
Klinische Pro1Jaec1el1tik, 2 Auft. - Berlin. J. Springer, 1921. 2. STRAGSS. Die Nen(hritiden. 3 Allfl., 1921. 3. RICHTER. vVien. Klin. \Voch., 1921, n. 3.
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SEZIONE PRATitA~
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Arch. f. exp. Path. LL fJh., Bd. 86, p. 15, e Bd . 87; p. 157, Heft 2, 1920. BECHER. D . ..\rchiv. f. klin. l\led., Bd. 128, 9 e 134 (1920), H. 5: 6; Bd. 135, H. 2. v\~AGNER. Wien. ..\rch. f . inn. Med., , 1920, H. 3, e J\tledizin. Rlin. (\Vien), n. 15, 1921. BocK. J ourn. of Biol. Chemistry, vol. 28, p. 357 e 29, p . 191. CHABANIER. C. R. Soc. de Biologie, 15-5-1920. LAUDAT. Ibidem, 8-1-1921. RATHERY. Ibidem, 28-5-1920 . . HEI,LINGER. ì\Il.1ncl1. l\led. \\.ocl1., 1920, n. 49. Z SIGSMONDY. Zeit. f. anorg·. u. a llg. Ch emie, 1918, 103, p. 1. FAJ.TA e RICHTER. Biocl1. Zeit., Bd. 100, 1919, p. 188. BERTOLINJ. Rif. i\ Tedica, n. 18, 1921, p . 410. ROSEr\.BERG.
LEZIONI. Affezioni addominali acute. (RUTH ì\iloRISON. Rrit. ~1ed. Jotlrn.,
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Poichè il prrogresso i1ella cura di queste lesioni ,dipende dal rapido trattame•nito più che dalla ingegnosità e competenza dell'operator~, il risultato finale è legato ahla diagnosi più pronta e a ll'azii0111e p1iù ra'Pida da p arte del meclico geneirale, al1la cui osservazione generalmente vengono d apprima questi casi. Questo criterio, espresso già 17 anni or sono dal chirt1rgo ingleS:e, lo spinge an.cora ad esporre in due brillanti conferenze, destinate ai m edici pratici, i criteri 9eneraìi da tener presenti in q11esti e.asi. 1
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La facies adclo111inale. Cl1ia111ati per un do-
addo111inale il primo quesito da riso1vere è se qt1esto è dov11to o no ad una causa grave. Ciò spesso !)UÒ essere deciso, ove s i arrivi nei primissimi stadi, da l1na sen1plice guardata. I medici debbono st11diare l'espressione .dell'emozione. È peirchè ·questo esame del n1c·do ·di p.re s e·n tarsi del pazi.en.t e è sta.to .ec1ces.s.ivamern te trascurato che nella letteratura chirurgica re' cente si è insistito s11 q11ella facies addominalis che era, invece, nota da tempo. Lo shock iniziale . - Il .secorndo punto im- ' portante è la stoir,i·a d.eù.la ma1att.ia. A•l1l'inizi.o di Og'n1 lesione add·ominale grave v'è . uno sh.ock c•on effetti tali ,d.a allarmare i parenti de1ll'infer1110, i quaLi pei11sano che « qualcihe cosa di serio è avvent1ito n. È bene ascoltar.e cii=-. che e s13i raccoin tan,o, pe:r.chè i11 alcuni ca.si, an.. c11e di lacerazione o di perforazione di visceri cavi, il qt1a·dro irhp.o.n.e·nte delle prime ore pu0 101 e
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sco1npa1i1 e quasi co111J:.>ìeta111e11.e e q11in d i non 'l'isultaie a ll' esa1ne .d,el rr1eaic10. T l1tti i chirurgi .conoscono casi di questo gene1·e. Nel seoondo stadio 'o .d.i reazione il paziente può avere un aspetto così buono e senti,rsi cosi meiglio cla sembrare qua;s! impossibile che vi siano d a aspettarsi gr avi conseg·nenze. E qi1esto il momento più delicato per la dia.gn0si. Ricordiamo cl1e l'operazione entro le. 6 ore salva i l 90 % di questi pazienti, che Ja tatt.Joca dell',, asipettare e vedere» 11e fa morire il ~)0 1 %. Storia del dol,ore. · - Te,rzo pu11to imp.o,r itan1e., come è cominciato? Come ha progredito? 11't1 preceduto da. qualche sintomo premonitore? \ 'i furono in precedenza attacchi simili? Le ·cause de.1 d()loire addomihai1e ·soino speciali per l'addome. Tutti i ·vti.sceri 1sono insensibi]i agli ·O·r dinari stimoli 1do1lotosi; po1ssono ess.ere tagli·a ti · o bvuciati o .s,u turati senza alcuna sensazione. D altro :lato, il peri to·n eo è · squi1s itaiment1e sensiib11e e 1a ·sua stimolazi·one pro·du,ce •1111 1Jt1limo tipo di dolore; tale i.I dolore i sta.n.tane~ prJ d ottio ·daJla perforaz.i.one di un vi·scern 1cavo e d·a1'la oonseguente irritazio n·e d el perito'Ileo per la fuo1riuscita d·el contenuto visceirarle. -In ,secondo, .lt10°g 0 i visceri cavi so·n·o assai .sen1~b il.i al1l ir1itazion e in,traviis cerale sp·ecialme'Thte quella proclo tta da ciorpi e.stra•n.ei per infezione, e alla t en sione: la contrazione forzata .dei n1usc.oli 1is1ci, e1cco una se·oonda causa id i ·do1lore: ta1'e il dowoire 1da 1strrozzam1en·t o di 11n ansa ]ntestinale,· da calcoli biliari, da C'alcoli renali o uretei·a li, da ostruzione del! 'intestino . Ji"inalmer1te il mesenterio e i mezzi d'attacco dei visceri quando siano stirati o r.itorti sono v ivamente dolorosi, e ciò è la cau sa di 1L11 terzo tipo di doìore : tale il dolore da tor, si one del cordone spermatico o da torsione del fJeduncolo rli cisti ovaricl1e. L a rigidita della parete addominale. - Un altro punto ancora di speciale importanza è ii segu·ente : Qual -è lo st.?-tO della parete a didominale? Q,S1S.ervat e'1a. Si muolv e lib·eramente ·O non si muove affatto con jl re spiro? Nel primo caso è difficile che si tratti di una condizione grave, ne.I secon1d o la i=> erit.onit e' da rorttur.a di un viscere è . po~iblil·e. · Le a:rticolazioI).i e l'addome hanno dei punti di contatto.. Poichè gli .steissd niervi di un'arti~ 00 lazione irnnervan1 0 ' i muscoli che la muovono: u111 d·o1lo·r e in essa d etermina lma contrazi.one protettiva d ei m11soo1i relativi. Similmente un ·do11ore aiddomi.naite è aooom-pagn.aito da rigidità protettiva dei muscoli cihe coprono una lesione intraperitoneale. Palpate ora l'addom e. Se non v 'è sensibilità, non rigidità, non sensazione di una mas-
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c:;a sott0sta11te, è ii1 causa una colrica (contrazione forzata d·ei lllUtScoli 11~JCl); u11a tum·etazione uoJ.ente, ... enza i1.gicLità ·Co11siuerevo·le at di sop·ra di essa, par.l a di una lesione localizzata dd. uno dei v~scie_.rj fl!d dominali; un•a rigidità e una ctolorabilità netta fa11110 per1sare all'infiammazione del peritoneo. Emo1·rug i a intraddo1rii1iale . _1 sa.11gue è un irrita·noie per il p er-ito111·ed non ·ciosi dannoso come il cointen:uti0 dei v·i s·ceri cavi i11a .s;ufiicient~ a produrre dolore, che costituisce di · solito il primo sinto1no di emorragia intraaddominale. Si ha ugualmente~ come nelle condizioni precedentemente studiate, lo shock .se·· guito da i·eazi.o.ne, ma, inv.e•cre di •s viluppars i poi i si.ntoa:ni di peritonite, ril terzo ·stadtio è il ri·s ultato della p·e·r.di·t a di ·s aPjgue: senJSo di a11sietà è deboi1ezz.a, pal1lor.e , .sete, po1so debo.le e freql1ente, fame d'aria, ct1te fredda, singhio·zzi, sbadi.g Ji e irr,equi.etudi1n €, offus·c amen,, to dell,a vis,t a, midriasi .e .s1incope, dtminJUzione dell'emoglobina, sono i sintomi successivi.· Q11 ando es,si si presentino dopo un trauma addominale indica110 la rottura di un viscere SO·lJido;· rd opo un' opeTazione fa'Ili!lJO pensare a u11a Legatura che non ha ten11to; senza traum .a e in u.n a don.n.a, alla rottuTa di una giravidanza ectopica. Trattaniento. - Il 1sqlli,evo del dolore è reiò c:l1e il pazier1te domanda, è ciò che vorrebbe ognuno di noi. Ma prima di somministrare morfina o di dare un• purgante è necessario .a\~er ben determinato se si tratta di un caso · g·rave o i10: non si ricorra a quei mezzi se prima il problema non è stato risolto. Un notevole ai11to è dc-1to dall'andamento ·del pois~: contatelo prima di lasciare il paziente, fatel o contare almeno ogni ora; un innalzamento della frequenza de11 polso è i.I segno più imp-0r- . tante dell'aggravamento 1diel caso. .La -pato·1ogia 1ciinsegna .che ne1la .gira:ruie i11aggioranza dei casi l'unica probabilità di \rittoria è riposta n ell'o1)erazione. La quale i1ell'addon1e .coane altrove può avere i .seguenti soopi : 1) wrrestare t1n'emorragia; 2) rimuovere o escludere un focolaio ·cli n1alattia; 3) vi 11cer.e degli ostacoli meccanici. Prevenire la perito11ite -settica esclu.ct·endo i I foioolai.o d'.infezi·on.e è l' o,g get.t o pri11cipa1e dell'op,erazi0t11'e add omina.le. È possibi1e che. u.n a i.>eritonite si arresti : m .a è necessario aiuta1'e .l a natura. La m ie1rale di queste cogniziOlli è ov,·ia: O·gn.i pazie11te con un 1dolo1~e addon1inale uri i10' fuori dell'ordinario deve essere mandato 5e'l1zn i.ndl1gio a un bene equipaggiato ospedale -ner I ,osservazione e se è il caso. ner - l'oi1ernz ion e. .... arà , hene che lo ac compagni un
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l1ig1Jietto,· in cui il medico descriva le condizioni in ct1i lo ha visto la prima volta, e precisi se ve11ne o no somministrata morfina.
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Si ten·ga sempire JJ resen.t.e che ur1 dolore ada.on1ina1e pilò dip end.ere. da condizioni non str.ettar11ente .chirur ~i che. Queste possor10 ess~re raggruppate in tre , Diagnosi <lifferenziale.
e las.s.i : 1) i r1~itazione .d.ei sei ultimi nervi interco-
stali, da polmonite, pleurite, pericardite, her1)es zost.er, tt1mori o carie delle vertebre, tabe, isteria; 2) intossiicazioni .generali, come quelle prodotte da nefr.ite ·Cronica, ·diabete, morbo di Addison, porpora di H enoch, avvelenamento • da ptomain\t, avvelenamento da piombo, febbre tifoide; 3) affezioni nddorriinali, come pielite, calcoli r~nali e l1reterali, gl1iandole linfatiche t ubercoJari, ·dilatazione acuta deblo stomaco e nelle donne, dismenorrea. È tf.l,le la difficoltà della diaJgno&.i ·che speiss-0 si è detto: cc Aprite l'addome e vedete»: 1dottrina p·e.rniciosa questa, fatale ad ogni progu-esso e tal volta al paziemt.e. Vi son,o an·cora dei ·dubJ)i che posson.o essere chiaTiti oolo ,con 11n'operazione, ma essi' tendo1no a divenire sem.' . . 18re p1u soars1, eome risultato di uno studio più aocurato del problema. Vediamo dunqu.e i segni più importanti che valgano a in,dirizz,are Ja 1d1agnosli nelle varie forme di aoci·denti 00.d'Ominali. Appendicite. - È que1sita la causa più -00mune ed a c11i bisogna peir primo pensare. Di solito sarete chiamati per un dolore addominale. Quando ~'appendice è ·nella sua p-0sizione norma le ed è in l)reda a flogosi acuta, i sintomi sono così netti da imdurre raramente in errore. Nei primi stadi v'è un certo grado di shock e l'infermo ha un brutto aspetto, ma di rado graviiSSimo. Fiiequentemente n ella anamnesi vi sono attacchi precedenti. Al1o .sho ck seooUJe presto lo stadio di reaziooe. Il dolore ·che spesso ha svegliato il !>aziente clal sonno, è dapprima diffl1so e rif~rit.o all'epigastrio o all'ombelico, poche ore piì1 tn.rcli lornlizzandosi alla ,fossa iliaca destra. Sebbe11e d insorg·enza rapida ~ assai intenso, non è J11n i co~1 i~tantaneo o cosl grave co1ne cruello d<l rottl1rn di 11lcera d11ode· nale; i1ei primi stadi può R vere remittenze ~d esacerbazioni, dovl1te lJUeste agli sforzi dell'apr>endice i11fìa111n1:ltn a Yt1otarsi del suo contenuto (colica appPndicolare): se l'appendice 11on llUÒ Y11otarsi ~oprétvviene })resto la gangrena, \
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e, poicJ1è i nervi nrcrosati non conducono pi"ù . il dolore acuto ~compare . Poro d1o·po 1,a comparsa del dolore comincin il vomito -e la temperatt1ra s'i.nnaJza. I seg11i fisi·oi sono: a) .r igidità dei fllUS·C·)li • sovrastanti; b) dolore alla pressione della f0 ~,a iliaca destra. Di e.ssi dovrà tenersi hen co.n to quain1do 1s.i ve1da il paziente nel1'o stacl1o in cui il dolo.re acuto ,è rScompanso, momer1to in1portnnte e <liffici·le pea· la ùiagx1•0.si .e nel qual e 11n 'ap~1en.!iice i·n pre•d.a a .gangrena pu :.1 in in are l'esistenza dell 'indivi{l uo. Un bìJ·on n11n1ero .dei ca1si di appendi~it e ac11ita appaTte11.go1110 alla varietà di ascesso appendic olare. Ciò dipende dalla posizione anatomica dell'appendice. E se questa non è nella su a posizione normale ma nella tasca sottoce · cale o nella pelvi o nella cloocia sul lato esterno del cjei.:--o o ·de1 colon &s1ce1n.d.ente, i sintomi 1sono n1eno d.efiniti e richiedono una più aocurata osi>ervazion.e. L <l i:>alpa.zio::te accurata deJrnddomre, o attrav s.rso il ret.to, difficilmente la$Ce.rà ir1osservata 11ma. z.cm1a specialmente sensibile, sovrastante aJJ'appendi·ce dnfian1mnt.a.. I s jnta·mi <li l1na ftQ1•g osi d-0vunq.11e essa ~i · trovi sono, come è noto, genera~i (f ebbre) e Loeali; ma cletll1e cin·q11e note ·classichei del1 a infiammazion.e, q11 n.ttro ncm son·o apprezzabili rt.ell" append:i·cite fino a che non venga portata 0lla luce l'appe.ndice ste 1 S·s~1 . Q11indi niei c a s~ r1iù ~difficili 11.n dolore addo111imale s11bitaneo e un ir1nalza1ne11to d ella temperat11rn o un a leuco- ''ito~i possono esse.re le sol.e manife·s tnzioni e rarament e si -sbaglia p·on.e•n ,do un n di~ g:nosi -cli a]1pendicite QLlanclo qu.e;sti si t·rovn.n.o 1n:Sieme. Ostr1i-zione in.testinale cicu,l a. - Le c8.11se ~.ono le ste·~ se che in. q ual11n·qt1e altro organc, t1lbol are del corpo, e cioè: 1° ostacoli fuori del t11bo, 2° nelle sue pareti, 3° nel suo lume, 4.0 spostamenti del tubo stesso. L a clia.gnosi del1'ostruzion·e intestinale è basata ~,opra 11n tripode rSi1nton1ati1C'O : grave dolor.e spas:rn od ico, ev~dan.za (visibi1e, udibile o palpal)il e) cti at1rnentata peristaJ.si, impossibilità ,d i pa;Srsag.gio di ft a.ti per l' an·o. Nei ca si acuti si. aggiunge vomito persistente e frec111ente. 1 Quando questi s intomi sono presenti, la pri-· ma ·Cosa da fare è ,d.Ji e1sarni11are le porte e rn.iar:i e perchè la causa più oomune di ostrn- · zion.e in tes·ti1nale è un 'e:rmia stt~ozzata, e i·] pazien1 e ~111ò dimenti·c:are di accusare la prese11z:1 di lln' ernia. Nei primi stadi lo sh-0ck, specie se un 'ansu ronsiderevo1e · venlll·e strozzata, è pron.1111ciatissimo e pllÒ e001tinuare fi.n o a che $i· svil11ppu. la gangre11a: comin "ia a11 "Jra lo stadio delltl 1
reazione, e non è ancora be n noto qua11t.o ingapnevoJ.e po1~5n, essere l'apparenza di g nari. . gione in pazienti con l'intesti~o ga11g·re11a to. Il st1cce.sso del trattamento è affi,dat.o al•l'aziio,ne rapid·a . Ricordiamo ·Che nei bambini l'intus.sus.cepzio11e è la causa p.iù ·comune; negli a·duJ.ti possono entrair.e in causa delle brigli.e id i ader..ena;e da tubercoJos-i g11arita., d·a post11mi ·d' ap. pen1dici1te, da 01perazi101n 1i pre·cedenti, .da residui di diverti1colio di l\lle1ckel; ·e nei Vte cchi bisogna pensare u stenosi maligna S])ecialmente clel col1o·n 1. Non si ometterà mai 11.n es,a me del retto. ' 1
Perforazione dello stomaco e del duodeno. ~ebbene
sia indiscl1tihile lfl possihilità di una gua rigton.e natl1rale, no•n si pre.n ,deTà davvero q nesto come gi1 tstificazione di lln indugio del trntt.arnento ·di tali l es ioni, cJ1e vanno ascir itte n.i più gTavi fra gl·i accidenti add.ominaili. Spec·ialmemt.e qtiando si tenga coin to· che l'ul1oora gemplice dello stomaco· e d.el ·d\1od.e·n o è la 1 ·a11 ~a 1-i-c·0ni0sci11ta ·della grand,e mag.gioranza rtelle perforazi on i, e ,che qt1an1d·o ven.ga suf:ficdente.mente chiu·sa, pr1ma che la: fuoriuscita del conter1uto de1 v·i.scere abbia 1aTgamente infettato · il pe1riton1eo, la guarigi·o1n,e 'è quasi una certezza. Per lo -r:>iù si ha t1ll.1.a st.o:riia rd i pre·cede11te . cn ttiva dige·~tione; ql1indi viene 1111 dolore ista11tan.eto imponente. N.ei ca·si d uode.n .ali il contenuto intcstinaLe i11si11uand osi nella ta.sca sottoepatica e quindi per la doccia .giul ·lato e-sterno del c-0l-0n asce·n dent.e e ,del cieco fin 11ella ne1vi, p11ò far riferi·r e la mag.gioT parte .dei sintomi a1la fossa iJ ia.ca destra; da ciò la frequenza ·Co11 cui tali ·~a~i sono m .andati co.n llna dia.g no,si d 'appe·n rltcite. Gli errorj sara\IlJn.o n1en10 frequenti se si p nò ott2nere una tipi.ca stoirja .di l1lce1r a duo clenale e se jl quadl'o ti1Jico ip:iziale viene tenuto nella debita cons1derazione. · Cal"()li bilia1·i e colecistite. - N.o•n è sufficientemente 11oto eh.e 1se 11n calcolo biliaTe b!o,cca d '11'Il tratto il collo i1ella ci1stife1lea imftammata, p11 ò svilupparsi rapi·da.mel).te uno stato graven1ente pericoloso. consisterite nella gang;r.e na della coilecisti. E s,e questa non è rapi• damente aisp·ortata oort l 'operazio.n ·e, p11ò :r omr·e·r-si e il suo .co.nte1nl1 to ]nfetto versarsi nel periton,e.o ·-On·de peritonite facilmeinte fatale. La dia.gn.osi è basata sopra l1na storia pre. rr<l·ente di co1'~che · biliari, ma principa ln1ente s opra i.J repert,o di una i11ai~sa rotonda, dura. dolente ~lla pal pazio11 e nel'lR sede della cistifell1ea SQtt.o il margi11.e ieosta1e destro. 1
('t ·ti l\~ .'31 1-e
ovarica con torsiorie clel prduricolo. d cn ne questa è l1na ca11sa cc n11111 e di •
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POLICL I~ICO
aoci dente ad·d·omi·n ale. ,S e -il .tt1n1ore era .n oto I nuovi ar1tisettici . sono costituiti d a sostanze • da. prima o se è evidente all'esame,_ e. se s i a base minerale e da sostanze a base organica. è sviluppato tin attacco istantaneo di . dolore Fra l e prime sono da annoverarsi gli ipoaddominale, con dol·OTe alla palpa_ziJon.e e iùlcloriti nella nota for1nola di Dakin e di Giangrossamento della massa, s i tratta probabiln~ttasio: il Car\ el ha avt1to il merito di adomemite di una torsione del peduncoJ..o idi un~ l?erar:e gli ipocloriti nel trattamento metodico cisti ovarica. N eilla maggi-0ranza dei •casi s,01n o , e razionale delle ferite, dando spiegazione del loro · modo di agire, in presenza di tessuti pre.c~duti :un.o o più attacchi .n1in·ori. ~ed casi. lesi ed infett,i. L 'azione antisettica si avrebbe ~ravi la nt1trizi.one v·asco,r are •d.el tumor.e è per la combinazione del c1oro nascente con t~ intf3rirotta e i ri.sultati terminali 1son·o la ganproteine dei tessuti e la consec11tiva formagrena di esso e la peri toni te. 1 zione di cloram_ine ad alto potere disinfettante. Gravidariza ectopica. Nella varietà pi\;. Ri .sono perciò adoper ate le clora11iine, partip.eric.oLosa ·di qt11esta ·lesione la diag1n101si. si bacolarmente .la cloram'in.a. T , che può usarsi in sa p·r incipaln1ente .sopra i ,s,egni ·d i ·~·orragia co;ricentra.zior1i del 0,2-2 %, con tecnica ed efi1tt~rna. Un t1ovo precocemertte fec·o ndato ha ' fetti analo~hi a qi1el1i' ,deg.li ipocloriti; essa è eroso l a tul-,a, di solito vicino a ll'utero, e ne solubi.l e in acqlla, non coag11la le proteine, è segue t1:n'e111 orr·rEtgi.a così imp.o·n e·n te, che 1a. t1n prodotto stab jle e non s i decompone nepYita può esse1'e ~alvata s.olo dall'o·p eraziooie. Nella varietà p iù com11ne hanno preceduto. p11re in presenza di sangl1e; uccide lo stafilococco in concentrazioni di 1 :250. La diclorami11na .o ·due inan cn.nze cli mestrt1i, e la pazie.n te na T sospesa. in olio è pt1re antisettico potente. Eospeitta di essere gravida. Il p,rin10 a llarme è In casi di gangrena. gazosa, Calò ed Oliva dato .d a un .atita·oco subitane.o .'di d 0 lore, eh.e hanr10 otten11to vantaggi con 1'11so della calce l'.l11Ò ripetersi una o più volte pirima de.Jla i:rota;i,idra, la qua l e, spolverizzata sui tessuti,, tl1.r a finale. Questo ·dolol'!e è pro1b abilmente domummifica qt1elli co1p.it.i da infezione, rispetv11to a l1na colica della tt1ba. nei suoi sforzi tando qi1elli viventi ed agendo in seg·l1ito come di espellere l'l1ovo impreg·nato. antisettico, in virtù dell'idrato calA queisto istadio l'esame va·g:Lnale e .})ima- ~ ,energico . cicc. nuale p uò .scoprir,e la tuJ)a di.stesa latera;l1nen1te o dietro UJn utero ·coin . se1gI1i c}i gTaviFra le sosta11ze a base or~anica, vengono clanza. Lasciata a sè la p.az.i ente_ è rapi<;lam8nin prima linea i derivati dell'Cb~ridina (grupte co•l ta da dalo.re e più b meno .Presto si sviJ)O delle flavine), cioè l a pro'{f,avi11a e specialluppano i sinto1T1i di em·orragia i11te1n;:ia. l\Iolmente I '0 11io e l'acrifia1 ina: vengono usate in te voJte il versa.m ento di s.ang·11e è. tale ·,d·çt cosol11zione a 1/10,000 (in soluzione fisiologica o stitl1ire, con i seg.11i di liquid.o Jibe1,o nell'ad- , ipertonica) di c11i s i imbevono compresse di dome, un sinton1a ruddizi oin.ale. garza, che s i ca mbiano due volte a l giorno. S ~BASTI ANI. . L'azione di ql1este sostanze varia a second::i della reazione del mezzo ambiente, della qua• lità e qt1antità del terreno nutritivo, della speQUESTIONI • DEL GIORNO. • cie e dell'età dei batteri in esame; l'influenza di ([l1esti fattori è l)erò diversamente varia· I nuovi antisettici: .. bile. Notevole è l'azione batt er iostatica, cioè (V. CAL~. A ·n11ali <l'lgi~.1Le, ina.r zo .. 1921 ). l'in1peclimento alla moltiplicazione batterica 11 g·rande entt1siasmo destato in primo temclelle ftavine (ecl anche del verde brillante), llO dagli antisettici abit11ali ariçlò . man man0 sicchè esse sono adatte come agenti terapeuscemando qi1ando si J)Otè osservare che quetici locali, in considerazione anche del loro ste sosta11ze - ~td azione es enzialmente batscarso potere tossico sui tess11ti. tericida -· provocavano gravi danni nei tesLo streptococco è assai sensibile all'azione st1t i Sll ct1i dovevano ag·ire, s icefl1è negli andi tali sostanze, osservazione di grande i1n11i prececle11ti la gi1erra si era manifestata 1>orta11za, essendo Jo streptococco il più dan1111a forte co t·re11te a fa vor-e de 11' asepsi, in noso fra i comt1ni pioge11i; con il verde brilco11fro11to dell'anti epRi. Le condizioni stesse . ' Zante ed il bleu-notte ' niglit-blue) le cellule dei rlella g\1erra 11a11110 però din1ostrato ch e non te s nti sono i1iù sensibili che quelle dello è sempre possibile pro\ vedcre ad t1na rigorosa streptococco: con le fta vine, la sensibilità si USe!)Si, mentre llOU ill tntti i CUR i Si pU.Ò cont1gt1aglia: siccl1è tali antisettici risl1ltano ractare s11lle forze cli clifesa d ell'organjsmo. Si comanda lJ ili . l\Iancano i1·erò stu<li sistematici con11ll'encìe perciò c l1 e si Ria a11clati alla ri~t1i d ive1 s i ge rmi l)a togen i, sicchè no11 si r1oscerca di quel cli i11fettante ideale, cl1e, p11r sono ancora trarre concl11~ioni . largarr1ente 11011 clan11ep:gia11clo i te~~:n 1ti. ~i 01)no11gn alla i)robative, ti1l1t o pii1 te.111to conto delle condi, ·itn d ei l1ntterì. 1
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[~.\NNO
XXVII I, F ASC. 4.0]
SEZIONE PRATlC,,
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.zioni delle ferite, cl1e sono ben diverse da ~UNTI .q\1ell r clell e coltl1re. B11oni rist1ltati si sa rebh'ero av11ti con l' uso· PATOLOGIA GENERALE. tlell'acrifiav~na i1 el la blenorrag·ia, uso che saSul potere battericida della mucosa intestinale. rebbe co11sigliato p er l'alto potere batteric ida verso il gonococco (600 volte più che il pro(SOLI. La Pediatria, 1921). tnrgolo) e I1elevat~ potere di penetrazione, per L~ variazione quantitativa , della flora batc11i, clopo 11r1'ini ez-ione endo11retrale, si · av rebterica è ormai fin da Billort dimostrata nei J1e il passaggio fino l)egli strati m11scolari; il diversi tratti del tubo gastro-enterico. 1nedicamento si usa in soluzioni di 1 : 4000 sotDalle successive esperienze di Escl1erisl1 Tito forme di irrigazioni 11retrali o lavande vexier, Gtlbert e Dominici, Liebern1eister, ecc., si scicali. f:uò venire alle seg·ue~ti conclusioni, che i miFl'a le sosta11ze coloranti sono ancl1e da cicrorganismi sono poco num,ero.si n ello· sto1arsi : v'i'oletto rl·i gen:.in.na, cristalvioletto, bleu maco, diventano più rari nel dl1odeno e nella à i 111.etilerie, metilvioletto, ecc. lJrima porzione del ten11e (a volte sterile), per Il ,-erde brillante ed il ble11-notte (nig Jitat1mentare progressi. vamer1te nell'ilo, nel ciehlile) sono molto tossici ris_petto ai tesst1ti; taco, n el r etto. le tossicità però si riscontra (in g rado minimo La cat1sa della relativa povertà della flora n elle fiavine) i11 tl1tte q11este sostanze, siccl1è batterica nello stomaco, come per primo fu ' .{' ncl1e con i nt1ovi a11tisettici no11 si è fatto . ' di1nostrato dallo Spallanzani, è dovuta all'aè\ r1g·ore, un gran passo a vanti. zione del s11cco gastrico; ma al potere di Particolare n1enzior1 e merita il blert di meti(1uale a ltra sostanza, oltre a ll'acido cloridrico lene, cl1e v1ene raccomanclato anche per uso l~bero, ciò sia dovuto, n on si sa con preciinter110, contro la malaria e blenorragia : sione. t~. ~0-80, in cal'tine cli cg. 10, associato al saLa ca11sa della diversa rip.a rtizione q11antilolo ocl a l bicarbonato di sodio, oppure per tativa d ella flora intes.f ina le r appresenta un vi a i1)odermica, in soluzione al 10 %, meglio problema assai oscuro: per spiegarla si sono se cisgocl ato all'ergotina, pt1re in solu zione al invocati fattori di natura meccanica, di na10 °c. . 11 b letl di metilene viene t1sato anche .tura cl1imica e di natura biologica. Come fatco11 s11ccesso per p ennellazioni (soluzione altore meccanico : la i)erist a lsi. intestinale dicoolica a. 1 '~ ) i1ell'eresipela; l a cute sana si . versa' nei diver si tratti, che impedirebbe ~n . • -colora, 11on così le chiazz.e erisip el atose, le lungo soggiorno del chimo e qt1ind~ lo svilupc111ali vanno poi impallidendo e scomparendo. po batterico. Il rosso sca,rlatto di Biebricli è un attivo riCome fattore cl1imico : l'acidità del materiale mecl i o chera.toplastico l1sato nelle lesioni cuenteri co, il vario co.nteinuto in ossig.rr10, r azi otFt l1ee e specialment e nelle ulcerazioni da rane clei diversi su cchi: enterico, pancreatico, <I inm · e da raggi X. biliare; erron ea,m ente però, perchè e$si r1on :}: h an n.o azio,n e batteri cida.· * * Come fattori biologici: l'azjone vitale· di alSiamo a n cora lontani, dunque, clall'aver trotri microrganis1ni e il potere battericida de1lla , -ato 1111 antisettico che uccide i germi e rim 11cosa intestinale. Sl>(trm ia i tesst1ti, mentre, d'altro lato, si urCirca quest'11ltima F ermi (nel 1896) suppose i n contro il gra.ve ~coglio d ell'rls s1lef azione clei un anta.go~ismo tra l'epitelio ,d ella m11co1sa en11licrobi agli ci'ritisettici, per ct1i 1111a dose tosterica e nume r o.se s p·ecie ba tteri·che, tranne il f'irà cl i a11tisettico divent a, dopo t1n certo tem-
E RASSEGNE.
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lJ O. i1111oc11a. Da ciò deriva il post11lato di alle rnare gli a11tisett ici: esso ct1ln1i11a n el con-
sig·lio di Ric11et jitn . di scegliere sette buoni tu1tisettici, l1sandone t1no og·ni g·iorno dellà settimana. È q1testo t1n principio c he si è an- ' cl1e dimostrato l1tile nella terapia interna, J1• F!s. cl el la t11hercolosi, ir1 cui la vera cura co1lsiste i1ell'nso a·1 s11ccessivi e molteplici m edicamenti. ftl. 1
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EJrratu '". - .:\el f<:l~c. ~!9, u 11ag. 1301, la fil'ma <tolta alla fi11e ùelJ 'a1tic:olo precede11te) è stata iusei-1ta a.>er l1na ~.rrtstn del tipografo; a pag. i;:>~~, ..:! \ 11otizin. lt>p;ge re ·<<'29 settembre ».
bacier iu1n coli.
Scl111tz (nel 1901 ) jntro.ducendo una emulsio.. ne ,d i vibrioni di ì\1etchinik off nel cluocteino (escl.11so. l 'azion e dell'a.ci do e l o,r iclrico) do·p ·o tre ore vedendo che qu esti non e:ran o più dimostrabili, pensò che i tess11 ti potessero seg·re ga,re sostanze battericide. Rolly P- 1.iebermeis ter cl opo aver conf11tata I 'azione della. peristals i intestina le e del su c.co enterico, ir1iet tarono in un'ansa intestinale, dopo legate le estrerr1i tà, una sospensione bat- .. terica e tirovando dopo poco ternpo qu.eJla quas i sterile, riten1n ero la mu cosa ir1testinale. dotata di ·P·otere battericida. 1
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I.L POLI CL CN~CO •
Medo\vikow trovando il chimo, racco·l to da una fistola enterica, più ricco di rnim»organisrni di q11ello sog·gior.nante n.ei recipienti, negò tale potere. . Lo stesso fece \\.. olman (1910) studiando due anse, in cu i aveva introdotto una sospensione batterica, l'un.a immergendola in uin a miscela di sangue defìbrinato e soluzione :fisiolo.gica, l'altra ten.endola siospesa all'arria , libera, •p oichè non trovò differenze quantitative microbiche tra le due a1'1se, di cui uri.a ave.a già l'epitelio mortificato, l'altra in:tegra. / Soli,. per ' rlelu cidare qt1esta ' 'e l'tenza intra. prese un accl1rato stu.dio sperimentale, prroc.edendo r1el modo seguente: A•s portata tin'an•s.a di intestin o di coniglio, ucciso p€r puntu.r.a lombar~, la lega ai due estre1ni e v'in ietta 1 o 2 eme. ·di emulsione batteri ca. 4 Poi, dopo ave.r la r imescolata, divide. l'ansa nel n1ezzo tra due lacci; di cui una (ansa controllo) lascia in termo·s tato a 37° in camera umida, l'altJra (ansa in esperien za) utilizza .subi to. I Dalle due anse, rispettivamente, 1eva oon u na pipetta steri1e gradu.a ta un a .determtnata q11ai1tità .di contenuto, eh.e. .s emina i11 piastre di agar. A sviluppo ·OOm·p leto conta 1e colonie sviluppatesi dalla -e mulsio·n .e delle due anse e trov('.'.l sempre che le colonie dell'ansa in esperier1za so.no maggiori di q11elle dell'an·s a ·di controllo. I~ e esperienze sono cinque. · ~ t' l la, i)ri111a adopera il 7Jrodigiosus ·Con l e modalità su indicate. Nella seconda, i·n vece ·di introdurre l'e·m ulsione batterica .nell'ansa si avvale dei microrganismi che numerosi isi trovano nell'appendice su cui es1pe·r imen.ta. Nella terza adopera in di\'ersi tratti i·ntestinali il bacterium aoli. Nella quairta studia il potere della mucosa enterica s11 lle '-'POr e, aclope1·ando quelle del carbonchio. Nella qt1inta studi a il potere della mucosa dopo avere alterato il st10 euitelio con l'ischc-
. mia .
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Ad unn. cavia adulta lega un' ajnsa (controllo) lasciando u11 po' ·di contenuto, acl un'altra (ansa i11 esperienza) l eg.a anche i vasi saJn.guigni corI·if>pOilldenti. Al m attino dopo i:>rocede come al solito alla semina delle piastre agar. Tali risultati, afferma Soli, parlano in favore dell'azione battericida della mucosa in modo chiaro, mancando l'azion~ meccanica della peristalsi, essendo dimostrata nulla l'azione del succo e11terico da altri ricercatori, e non essendo cert o dovuto all'azione del tessuto vi-
vente, ner altre esperie11ze dal Soli eseg11it.e con anse invaginate a dito di gt1anto, in cui le emulsioni batteriche non si mostravano affatto influenzate dal ·co.n tatto delle sierose. P .er cui conclu•de_: 1°· La mucosa intestinale è dotata di 1111 vero e prop.r io potere battericida, clovuto· al1' azione biologica specifica dell'epitelio di iivestimen to. 2<> Tale potere va i)erduto per lesione della mucosa. 3° Tal.e potere varia di intensità nei ·di,-ersi tratti in testi nali. 4° Tale potere si esercita oltre sulle forme vegetative, anch e s11ll e sporigene. 5° Tale potere influis ce all.a determinazione della comune flora intestinale. l1""'A USTO Al\IIANTEA.
DIAGNOSTICA. Diagnosi diDereoziale tra glicosuria ·gravi d\ea e diabete in gravidanza. I
(H.
n:
SALOMON.
Milncltner. med.
Wochensc hr ..
13, 1921 ). ~ sommainente importante distinguere l)in11ocua glicosuria gravidica dal vero diabete, grave co1nplicazione della gravidanza. La glicosuria g·~avidica si presenta i11 tre forme : 1° La forma più comune è la glicosuria lieve persistente. Con a limentazione mista vengono eliminati pochi decimi per cento di glucosio; la soppressione degli idrati di carbonio dalla dieta non diminuisce che di l)OCO la glicosuria senza farla scompàr~re; così pure la somministrazione di alimenti ricchi in idrati di carbonio non fa a11mentare che di poco il glucosio clell'11rjna. Il di~bete vero difficilmente si presenta così; se esso è tanto lieve da provocare, durante l'alimentazione mista, una glicosuria scarsa, la soppressione degli idrati di carbonio fa scomparire la glicosuria; se, vic~·versa~ il diabete vero è rosi i11tenso come lo dimostrerebbe la persistenza della glicos11ria dopo la soppressione completa degli idrati di carbonio dalla dieta, allora un'alimentazione ricca di idrati di carbonio deve fare aumentare i1ot~volmente la glico. sur1a. 2° Esiste una certa tolleranza verso gli idrati di carbonio; soltanto quando la somministrazione di essi ha raggiunto un determinato limite, compare la glicos11ria. E molto difficile distingl1ere questa forma da l1n cliabete nel quale la. tolleranza sia alta; J'n11iC•J criterio differen.ziale è lo scarso al1n1ento del-
t;l::ZlOi\E PR.\Tl CA
la glicos11ria in 8eguito alla somministrazione di idrati di carbonio in quantità . 3° La forma più rara e quella in cui la glicosurin è intensa. Questa forma: non è clinicamente distinguibile dal diabete. Soltanto l a ricerca quantitativa rlel gl t1cosi0 nel , sarlgue rende possibile la diagnosi; questa ricerca è indispensabile per distir1g11 ere con sicurezza· la glicosuria, sotto q11 a l11nqt1e forma essa si presenti, dal diabete. Anzitutto si esami11a il sang·ue d el i11a lato (ligiuno. Un contenuto in glucosio non st1periore al 0.1 % r ende probabile la g·li cosuri:t gravidica, specialme11te se l'urina contemporar1eamente emessa contiene dello zuccl1ero. Nel dia:bet.e il contenuto in glucosio del sangue a digiuno è di soli to più alto. Se si tratta d i una glicosuria della 1a forma si l)Otranno allora somministrare s ubito all'ammalato 50 gr. di glt1cos io; se cle1la 2a o 3a forma (nelle qt1ali è più difficile escludere clinica.mente che si tratti di diab ete}, 150 gr. cli ·pane, e so ltanto poi, se la glicemia n on è a t1mentata cl1e di poco, 50 gr. di g· lu cosio. Si esamina il sangue un'ora do1Jo tu.le somn1i11istrazione ; r1ei casi di glicosuria. gra viclica il contenuto i11 g l11cosio del sangue ri1na11e inalterato o aumenta di pochi centigran1mi dopo la somministrazione di 50 gr. di gl l t 1~cs io, restando sempre al disotto di 0.15 '}6 ; ~ i a11me11t a allora fortemente la quantità degl i iclrati di carbonio, somministl'ando 100 gr. di glt1cosio, i)ane e miele, e si riesamina il sangu e 11n'ora dopo. Nei casi di diabete il conten1.1to i11 glucosio del sangt1e sale al disopra di 0. 15 % già dopo la sornministrazione di 150 g·1·. di pane. I ris11ltati di tali esami del sangue esegui ti riall' autore s11 gravide glicost1ricl1e s i posso110 (}istingt1ere i11 tre g·r11ppi: 1° Il sa11gt1e a di.git1no cor1tiene no11 più del 0.10 ~10 di gll1cosio. I ... a somministr azione di idrati di carbon io, ancl1e in g ran quantità, r1on provoca ch e 1111 Jjeve a11rnento dello zucchero nel sa11gt1e, 0:1e non supera mai il 0.15 ?o . Tale .r isultato è t ipico della glico suria gravidica, e, se confermato con esami ripet11ti, rende assolutamente sic11ra la diag·11osi. La maggior parte dei casi di glicos1lria gravidica app a rtiene a questo g·ruppo. 2° Il sang ue a digi11no contiene s carso gltlcosio con1e 1le l 1° g r t1 p p o. In seg11ito alla somministrazione cli idrati di. carbonio il g·ll1cosio ai1menta fino oltre 0.15 ~~ . In q11esti casi la di agn osi differenziale non è possibile con sicurezza.
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3° Il sang11 e a digiuno è ricco di glucosio, cl1e at1menta ulterior1n en te dopo la somministrazione di idrati di crlrbonio. ·rale comportamento è caratteristico del vero diabete. POLLITZER.
NEUROLOGIA. Le « sindromi p~rkinsoniane ». Nella riunione annu ale d ella Società d i Nettrolugia di Parigi. (3-4 giugno 1921) è stata di~c nssa una sola questione posta all'ordine del giorno e della quale era relatore Souques, intitolata: L e sindromi p arkin.soniane . La sindrome parl{in s onian a non deve esserca considerata con:ie entità morbosa, ma come l1na sinclrome comune a cause differenti che: n.g iscono su una stessa reg·io11e cerebrale. L ·ariatoniia del corpo st r iato è di data rece n te ed è Jegata ai nomi dei coniugi Vogt, di \\' il8011 e di I-Iu11t. Lo- striato è composto di piì1 segrr1enti i crt1ali vanno dis.ti11ti jn un paleostrin.to (N. Cltudato e 1-)itt a1rie1i) ed u11 r1eo striato . (G l obus pallidus) . Il g. palliclits contiene11i:1a sola speeie di cellule i1ervose a11alogl1e a quell e della zona 1notrice d ell'a corteccia, vere cell11le a ne11rone cli proiezio11e. II p1lt a11ie1i eil .~audatils in·vece raccl1i11clo110 d 11e specie di cc llt1le; alcune, rar e, ana log·l1e al le i1 recede11t i e costit11e11ti t1n sistema ~peci ale « del })~1Jli do >> ecl altre a~sai n iù n11111erose piccole a cilindrasse corto con ne11roni cl'as~ociaz i o11e. Il sisten1rl (lel pallido o dell'ansR, comprend~ ~ f aRci effe 1·enti e cioè : 1) il Pallido-tal amico; 2) Pàllido-Ll1ysia.r10; 3) P a llido-rubrico; 1-) 1->allido-nigrico; 5) J->allicl o-segn1entario (al N . di l>arkschewitsch). Il talamo è j} s'olo organo che invia fibre ètl co rpo striato, n1entre che il sistema piramidale, . il cervelletto, il nastro cl i lt eil non v'entrano jn rapporto clte indiretta1nente. Il siste1Ga ciel 9allido })er In ezzo clei 11 t1clei tH Jamici si inrtte in r a!1porto con le vie c-~:tra-pjr an1 idali, costit11ite clal :B.. . r111)ro-sp11Jale, via ancor male conosciuta, che nata d a l ~- rosso di un lato passa nel midollo dal lato opposto u fia.nco del f. piramidale n el co~done· laterale. Così, anatomicamente, il C. Striato appare t1n organo a11tonomo, come un centro· com1Jleto, con la Slla viFt afferente proveniente direttamen te dal talamo e la sua vita effer ente dirigentesi verso di questo e alla reg·ione sotto-talamica. . Fisiologia. - Le lesioni dello striato deterrnina no disturbi motori consistenti in: abolizion e dei. movimenti al1tomatici e associati, eagitazione jnvolontaria ritmica o aritmica dei 111t1scoli. D" a ltra p art~ l'iperton o che determi11n,i10 le lesioni dello striato permettono d 'af-
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IL POLICLIN:co
fermare che esso è uno dei centri importanti d el tona m 'uscolrzre. La clinica ir1segna come lo striato debba esse l'e 11n centro vaso-motore .ed em otivo importante. Probabilmente dalla sede e dal g·ra<lo d e lle lesioni dipen clono le varie s indromi clello striat o. Il tono non è cl1e • 11na legg:era contrazione del muscolo inattivo, rnar1tenuto da t1n 'eccit azione riflessa permanente. l\tl orl erare il tono ed im1) ed·i re · l ,ctgitazi one involon tar'ia dei 1n1isco li, tali sono le .! u ri-:.ioni essenzia li dello stl'ia to. .r-1.naton1 is nio clinico . I. I,e lesioni limita te allo striato determinano: 1° la corea cronica di Il11nti ng'lon, i1ella qt1ale le lesioni clistrt1ttive colpiscono dafJprima lo striato e pitì tardi la cort eccia cer ebrale (d~generazio11e a troficos1riat a cli P. i\L-l rie e Ll1ermitte) ; 2° Liatetosi "Cloppia, o s inclrome di C. Vogt, cl1e riconosccl per sttbstrat a1n anatornico cli t1n état marbré -O.elio striato. II. Le les ioni distr11ttive dello striato e del pallidu .m d a11no: 1) la mala ttia di \Vilson o clegenerazione progressiva d el l enticolare as·soci ata a cirrosi dtil feg·ato, caratterizzata d a : rigidità mt1$col a re, da t1n tremore a tipo par1,i11soni.ano, movimenti coreo-atetosici, spasmi, ·disartria, disfagia e astenia; 2) l a pse11doscle1·os i di \Vestp l1all-Strump ell, difficile a differenziarsi dalla malattia cli \\ i.lson, m a le ct1i lesioni ai:>partengono p iuttosto alla t eratologia. III. L e lesi.ani limitate a l pallidu1n clarebbero 111ogo, seconclo a l ~11ni, a lle s indromi parkinsoniétne. iVla qt18sta teoria non è ammessa da tntti gli ai1tori. Si è cerc ato per ciò il substral11,ni anatomico de'lla p a r alisi agitante nel siste111a n1u sco1a re e poi nell'endocrino; teorie oggi. clefinitiva1nente abhandonate; e quindi 1 nel s istema nervoso: e prima nel Locus niger, })Oi nel N. rt1ber ed infin e nel C. Striato e ·del tala1no. J.:>er J-Jl111t In, sola lesione che possa e::;sere i11vocata a cat1~a (1ella sindrome i)arkinsonia11a è rap1)rese'n tata cla t1n'atr ofia (l egenerativa prog·re.ssiva dej n euroni del s ist ema del pallido. Trétiakoff invece ammetté cl1e il s11bstra t11m anatomico vacla ricer cato nel T.oct1s i1ige r. Altri infine credono di poter conci liare le clt1e t eorie amm etten clo che il f_,oc11s r1 ige r 1·a1> p rrser1ti 11n $egmento del talamo ottico distarcato i i1el corso dello svilt1ppo filog·e netico. I co11i11g i \'" ogt. partigiani dell'origine striata del morbo cli Parkinson, vorrebbero allargata la zona irr1ontabile e 11anr10 trovato a l1· a11topsic.t d i mula t i affetti da Parkinson lesio11 i 1nacroscopicl1e i1elle reg·ion i dei nl1clei tent rali gr ig i e cl ei pecl11ncoli cerebrali. F.tioluuia. - I..a Clt11sa cl e11a malattia speS$0 fl1gge a r1cl1t:; n ì l'i11clag·i ne pii1 mint1ziosa. Serr11
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bra certo non si possano incolpare i traltmi o Je emozioni. I 11vece 11anno parte importante le infezioni fin'oggi troppo dimenticate, e l'ultima epidetnia ir1fluenzale ft1a dimostrato invece qt1anta p a rte ve rie debba avere nella etiolog·ia del Parkinson. l)'altra parte non i)are cl1e la ll1e vi entri conte fattore patogenetico iinpol'tante; m entre non si può dire altrettanto del1' arte r io-se leTosi cerebro-spinale. Il sesso 'non ha grande importanza : l'età })referibilmente colpita è tra i 40 e i 60 anni, ma esistono anche casi in persone più anziane e n ei giovani e bambini. . ~i11to11iclto/r:gla . -· I sey1ìi della sind r onie 1j ctrkinsoriiana sono essenzialmente tre : la rigidità, la perdita dei movimenti auton1atici e associati, e j 1 tremore . Esistono inoltre anche Rlt1·i s intomi secondarii. Il tremore viene sospeso, m a non sempre, d a i movimenti volontarii. I->oco colpiti sono i mt1scoli della faccja. L a rigidità muscola rt3 è il segno più impcrt ante d el Parkinson e colpisce g·er1eral111ent e t11tto un · al'to e non lln segme: n to di esso. Lo • stato dei riflessi è esagerato, in a non si vetifica mai il clono della r otula o clel l)iec1e r1è il ' fenomeno d el B abinsl{j, sa lvo rare eccez ioni. L'::.bolizione clei movimenti at1tomatici e associatl viene resa evidente facil111e11te (facenclo cnmmjnare il })azien 1e si osserva come eg·I i non ml1ova a ffatto le ma11i). I movime11ti volo11tarii vengon o r esi assai clifficili per la rigiclità, specje lJOi ne ~ periodo avanzato , ove so110 lenti, ritarclati, limitati e faticosi. Nel tJeriodo t erminale si. gi11nge acl t1na vera im11ote11za assolt1ta. (Ca.ratteristica la ~to rj a cl i • (lllel !)azient r cl1r morì affogato in l111a l)OZ- • 7a11g·l1era n ella q11a le era caduto! ). .. Evidente il contrasto tra l a conservazior1 <? d ella forza di r esistenza e la s ingola l'e climi;11u zion e della forza di pressione. La facies è ì.tro1'.)PO caratteristica l)erch è meriti t1na descri.zione. La parola è bassa, mo11otona, a volte ;ir11possibile. La scritt11ra esaminata colla lente cli ing·randiment o appare tremula. Un fenom eno sing·oJare è ql1ello clescritto sotto il norr1e cl i J)rogre~si one 1netadromica e che consiste n el fatto cl1e alc1111i malat._i mentre ~ono appena capaci di cammjna r e lent a m ent e da soli. sosten11ti, rie~cono a saltare e a correre ...\Itri sono capaci a ' 'olte -di parla r e correntemente, Inentre cl1e a ltre voli.e non riesco110 a d al'tico:lare llna sill aba. T a le fenomeno è stato definito cl a So11q11e$ come 11na Kinesia paradossa. I clistt1rbi della seJ1sihilità consistono i11 dolori, l)ii1 freql1enti di q11a n to 11on si ritenga, loC'nlizzuti a Ji\'ello (1el1 e ~l iii colazioni e lt1ngo i in11seoli. I cli st11rbi va o-n1otori ~ono i·a1)preI
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ser1tati da suclori, edema e scialorrea, e da Bensazione localizzata cli calore. L'intelligenza .e conservata. : e i distt1rbi psìcl1ici sono più ·app·arenti cl1e reali. Esiste tt1ttavia un'esagel'azione rlell emotività.
esistono solamer1te d ei rimedi palliati vi, alcuni dei ·1uali efficaci. La scopolamina da 1/4 a 1 mn1g. : (attenzione agli avv.elenamenti e alla ass11efazi.one!)·. Come succedaneo si può prescrivere la ioscina, la iosciam]na, il solfato Forme cl in i c li~~ della sindre:1n e parkinso1l iad i dt1boisina, l atropina. Recentemente sono ?l rt : 1) una forma ti1Jica; 2) t1r1a forma frt1state consigliate e praticate (anche per via sta di Parkinson con tremore senza rigidità., endovenosa) iniezio11i ad alte closi di cacodilato 31 una forma frusta con rigidità senza tred1 sodio (da 6 a 8 gr. in 10-12 giorni !) . I sinmore. tomi con tale terapi a possono mig·liorare, ma A secondi.'\. l'età e la natura s i clisting11ono: l)OS"ono present8 rsi ç1nch e i si11tomi dell'avve1 ) la s inc1 r6me seni] e (si inizia dopo i 40 anni, lenamento (ecciLamento cerebrale, detirio, ali11 mn,ni era si lt~11z iosa senza ca11sa); 2) la forlucinazioni) ch e reclamano Ja sospensione del rna giovanile, in genere fa1m iliare e ereditaria ; rimedio. Vanno consigliate insistentemente lrt 3, la sindron1e parkinsoniana i)er lesioni lJl'e· dc1roterapia e il ma~sagg·io, la mol1i liziaziol.l e f:enili dello striato (C . e O. Vogt) che sembrn òelle articolazioni.. Da sco11sigliarsi invece soJlon differenziarsi. dalle forn1e fr11ste senza tre- · 110 gli jnterv·e11ti cl1ir11rgici (all11ngamento di tendini retratti). r11ore; ~.) 1e si 11dromi })a rkinsoniane per lesioni 1nacroscopicl1e èl focolaio, difficili a separarBi Dott. e. :\Igz. dalle forrne, senili; 5) J.. a forma post-encefalo• 1eta rgica. I. . a rig·iclità in q11esta forma costit 11ic.ce il sintoma capitale associato ad un treNOTIZIA BIBLIOGRAFICA 1l:1or e leg~ero e fugace. T., inizio è segnato da CH. IJA t . T BRY et C. PEZZT. Trait é rles M alcidies clolori cl1e scompaiono qt1ando si stabilisce la cong é1iital es rl1i ccr u r . (Ba illière · et Fils, éd., i igidità . Rigidità e tremore si sta1Jil iscono Paris, 1921 ). -cl'e1nblée a clifferenza del Parkinson comune in I .. e malattie congenite, nel gil1dizio di molti, Clli si manifest a no a tappe. I sintomi seconocc111Jano t1n p osto secondar io 11ella patolog·ia dari sono q11elli stessi del Parkinson classico. J)al p11ntn cli vi..~ta prog11ostico i sintomi si didel c11ore : pocl1e i1ozio11i d 'i11clole g·enera le soIlO riten11te s11fficie11ti, per' la ferma convi11zio" ic101lo in l'eg·ressivi, stazionari e progressivi. I })rimi ~ono rari e le ricadute freqt1enti. Sene cl1e ogni sforzo s:::lrebbe f r11strato dalla cli fficoltà d'indagine e clalla impossibilità cli 11na co11do Sou c111es la sindrome di Parkinson consect1tiva a encefalite letargica. va conside1·ata àiscri111inazi.one cliagnostica lJl'ecisa. A consercome 11n vero e proprio Parkinson. vare tal e s1 a to menta le com1lne contribt1iscono non i1ocl1i trattati, i)er il modo con c11i g·li. a11Dili{lnosi e cura. - I"''errore n on è possibile • tori si occt1pano delle n1a lattie congenite; con cl1e sul l'inizio. Si può allora confonclere la s intrib11isro110 le contra di.ttorie p11bbltcazioni r nclrome con t1n crampo degli scrivani o 11na cl1e rPcent.i, le difficoltà d 'in cl o le etio-patogenee1niplegia volgare. Qt1ando preclomi11a o esiste t ica con il facile s11 ccesso per t1na fant a ~i? , da solo il tremore s i debbono escl11dere i treche non 11a controlli. rnori erec1 it&rii e familiarj, i basedowiani. i Ri 11nire in ,,o] 11me ti1tto il material e clinico tossici e q11elli della. sclerosi a placche. Non e . . . isto110, secondo Sot1c111es, i tremori senili, cl1e esistente, criticarlo con q11elJo spirito di serenità che co11cedè solo 11n 11111g·o studio clell'a rl)erò rientrn.no in 11na delle categorie precegomento, aggit111gere a.lla esperienza a ltr11i ·cie.nti. Nella inalattia cl i ilson .esistono a ncl1e tl1tto u11 tesoro accumulato in dieci anni in u Itri eJ eme11 ti che r>e1·111 ettono agevolmente t1na SCllola, cl1e fa onore a lla Francia, {ll1ella 1..~ cliagnosi cl i fferenzin le. Qt1ando esiste solo clel \ 1 aql1ez, cl imostrR.re che ancl1e in ql1esto la rigidità, la 1nalattia di Parkinson può essere con fusR colle paralisj lact1nari p colle campo la medicina cli.nica l1a fatto i1ositive conqt1iste, è lo s copo cl1e s i propong·ono La11si11dromi p se11do-b11ibari, nell a varietà corticabry e Pezzi. Lavoro forse ingrato, agli occhi le e centrale ir1 ispecia l modo : nelle prime di di coloro i quali vogliono veclere ·in ogni conec:; "'e. ii1fatti, esistono dist11rbi della fonazione trib11to medico 11n mezzo di immediata applie r1ell'intel liger1za : 1)1·evalgono nella ~eco nda cazione, a sol lievo delle sofferenze t1mane; l a d istt1rb1 de lln. mimica, della i11asticazione, cl e 1voro difficile, ma a ltamente meritorio ag·Ii ocla ~alivazione e Llella degl11tizione. Nei casi di cl1i di cn1oro, i q11ali vedono 11el1a e~atta pre·grave de~ormitò delle estremità si deve porre cisione dell'osservazione clinica 1,11 p1·og·resRo nella diagnosi differenziale anc:h e ]'artrit e de'formante. per la diagi1osi: flllesta è stat a e resta sempre ln s on1ma 11ecessità della Cl1ra. Cttra. - Nor1 esiste 11n a cura cal1sa le, ma 1
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Nello schema dell'op era alle r1ozioni generali sullo sviluppo del cuore segue quella che 5i. potrebbe chia.mare la fisiopatologia generale: l'anaton1ia generale, la patogenesi, la classificazione clinica delle malattie congenite del cuore. La fl'1rtc cli11ica specittle è molto opportunamente preceduta da uno studio genel'ale, ma pal'ticolareggiato, dei sintomi, e 'dt ogni sintoma g li autori si fermano a discutere l'importanza. generale e sopratutto la patogenesi. Con esatto criterio, che secondo noi potvebbe costitt1ire la guida diag·nostica clif:ferenziale in casi di diffie]le risol11zione, r1ella parte clinica ~ono distinte le sindromi in rapporto con Jesi.011 i del cuore destro, e le sindromi in rapJ orto con les1 oni del cuore sinistro: tra le pri111e sono i1rese i11 considerazi.one la stenosi polmonare, la stenosi e atresia dell'or1fizio tricuspidale, la persiste11za del canale di Botallo; i11oltre e per la f rec1l1er1za con cui accompagnano i vizi cong·eniti del cuore ·destro e per la sintomatologia clinica in parte comune, nel110 stesso gr11ppo sono comprese le lesio11i conO'enite che colniscono i setti (comunicazione ino terauricolare, com11nicazione interventricolare). Le sindromi delle malattie complesse per associazioni. di ,,ari difetti co11geniti, sono accuratamente studiate~ alm eno q11elle cl1e più frequ er1ti. ha din1ostrato l'esperienza clinica. ,.f1·a le mala.ttie del cuore sinistro sor10 pi\1 specialmente considerati la s teno si dell'aorta e r1elle s11e origini e ne·ll'istmo. ln lln capitolo so110 stl1din te le anomalje di posizione del cuore. Infine dopo una breve esposizione sull'etiologia delle a ffezioni congenite. l'ultima parte è declicata all'evolt1zione generale, alla prognosi, alla cura delle a ffezio:r1i conge.nite del cuore. I-Io vol t1 to ri1;ortare lo scl1en1a del libro, per.eh è esso offre già una idea dell'immane lavoro compiuto da T..aubry e Pezzi. Ma non posso t acer e dei meriti precipui nella trattazione: a rne sembra che lln giusto eq11ilibrio domini in tl1tta !'opera, che un eclettismo, forse talora ·esagerato, il q11ale. p ermette di cogliere (e la sce lta è spesso sR.p ier1te) il b11ono là dove esso si trova, sia di g11ida. nelle questio11i controve rse. Il m erito i1erò l)rinci1)ale degli AA. è tJl1ello di aver ripreso le vecchie conoscenze cliniche sottopor1e11do le al vaglio dei reperti n.I1atomici , di avere cleter1nir1ato il valore clinico dei si11to1ni e cl elle sindro1ni, cercan(lo dj coordinare q11ello che era il resultato degli anticl1i m etodi d'indagine coi resultati dei più n1odcr11i: e, ame graflco, elettrocardiografico, ec;an1e del sang\1e specialme11te dal punto di ' ·ista chimico (gas del sangue). 1 oi nbbinmo ~empre pensato che la clinica
è difficile perchè i complessi sintomatologici
sono variabilissimi in sè e per l'individuo : i11:l quando si n.rriccl1iscono i mezzi di rilievo e si arricchisce il bu.gag·l !o di l'icerca., si offre u11 mezzo duttile i11 ma110 abile· per ~iscrin1inare la diagnosi. Questa opera (li fine ricamo, di paziente analisi, Lal1bry e Pezzi hanno compiuto. Non sono certo, così, risoluti tutti i problemi diagnostici ·e specialmente i patogenetici nelle affezioni congenite del cuore, non tutte • le affezioni trovano la loro specifica espressio11e clinica, e gli AA. lo riconoscono ad ogni passo de'l difficile argomento; ma avere riu11 ito, aggiungendo la felice propria esperienza, t11tto quanto di meglio è a disposizione del medico per la rliagnostica e la comprensione delle affezio11i congenite del cuore è grande1nerito cli cui lo studioso sarà grato agli AA. Il lil1ro è co'rredato da figure schematiche-, da grafiche, da elettrocardiograrnmi dimo strativi, originali, dovuti alla perizia tecnica dei d11e studiosi, e riporta una fina e moderna letteratura. t. p .
·ftCtffDEMIE, SOCJ:ETA MEDICHE, tON6RESSI. R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. Seduta ordinaria del 17 luglio 1921. Presidenza: Prof_ G. MIRA:'l.TDA, .p resident'e. È
l'ad1'e11.ali·n a un ormone?
prof. Pro. - Riferisce sulle ricerche e conclusioni del Gley secondo le quali non può con~iderarsi l'adrenalina. un ormone come si è rite11uto fino ad ora. Le esperienze del Gley consistono nel prendere alcuni eme. di sangue arterioso da un cane (datore) nel momento in cui viene eccitato lo splancnico e nell'iniettare questo sangue in una vena di 1111 ~1ltro cane (reattivo). Poichè in tal modo non vien fatto .di osservare a l Gley un aument-0 della pressione arteriosa, co~i egli conclude che nel sangue dell'animale datore non trovasi adrenalina e per tanto l'adrenaii11a, che nell'a.nin1:-1le stesso durante l'eccitamento(lello splancnico si riversa nelle vene surrenali, viene complet.am,~11te distn1tta prima di gìnngere n.l sangue arterioso. Il .p rof. ì\1arfori dimostra innanzi tutto con un· esame <!ritico delle ricerche del G ley che la conclusione alla quale questi giunge non può essere ;1ccettata in modo assoluto, Poichè non sembra prolJabile che le piccole quantità di sangue che egli ~ottrae all'animale (lurante l'eccitamento dello8plancnico ed inietta poi nell'animale reattivo debl•ano cont(,)JlPl'~ una tnJe quantità di adrenalina da poter 111anifesture ancora effetti pressori allorc'h è pen~tra nel sangt1e di quest'ultimo, pure ~ senùo 9Utfici e11te ad esercitare Jn ~"llU azione biologica nel cane produttore. MARFORI
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Nell'inte11to ~di dimostrai-e spetin~e11talmente che del ginocchio con anchilosi angolare operato aI>rendo l'articolazione e sovrapponendovi la fasciai l concetto dal quale il Gler parte non è accettabil~, il prof. Mar.fori fil è posto nelle stesse condilata, secondo un· metodo proprio, in modo da im'Zioni sperimentali del Gley, soltanto che invece di pedire l'anch1losi articoln.re. L'esito è stato buono proYocare la immissione di ad'renalina mediante .essendosi ristabilita la mobilità dell'articolazione. ~ccit:.1mento del si.mpatico nell'animale datore di A. CrusTONI. &1ngue, inietta direttamente nel sangue venoso di questo animale l1na solu7.io11e di adrenalina a dosi diverse e nel resto procede col metodo del Gley. Società Medico-Chirurgica di Pavia. In tal modo dimostta che :::ie si inietta una picco(Seduta del 1° luglio 1921.). la close di aélrenalina e mentre si fa l'iniezione e fil l1a lln ben manifesto aumento della pressione S•l tlla trasmissione del vaiolo umano ai gallinacei ' arteriosa, 5i 1)rendon0 30 eme. di .sa•ngt1e arterioso e sui rapporti tra vaiolo uma1io ed aviario. ~all'animale e si iniettano nell'animale reattivo, E. BERT.\~ELLr. -- l')remesse alcune considerazionon si ha innalzamento in quest'ultimo della presni sovra le analogie tra le diverse forme di vaiolo sione arteriosa. Ciò significa che mentre nel sanclei va.rii vertebrati, comunica sue. prove di trague arterioso dell'animale trovasi una dose tale di siuissione positivu {lel vaiolo umano a l gallo. Scaadrenalina du dure in esso manifesta azione iper~ rificazioni ai barbigli del gnllo infettate con pus t~nsiva. pt1re tuttaYia- se si prenrte una piccol~ ,·aioloso n1nano di pustole in pieno svilu.p po hanno quantità cl'i sangue arterioso e si inietta. in altro ' anin1ale (re.:'ltti,·o) non si inanifesta alcuna azion<' dato risultato positivo con manifestazioni che coripertensiv~. Se la quantitù di adrenalina che si rispondono nettamente alla pust'ola vaiolosa urna inietta è però forte, a llora il sisten1a arterioso deli1a. Innesti corneali non ha11no offerto risultalo I'à11in1ale reatti,,o manifesta evidente azione iperpositivo. tensiva. Bisogna quindi conclu:dere che come in Offre dati cil'ca la inct1bazione, il decorso, le maqueste ricerche di Marfori cosi in quelle del Gley, nifestazioni. il mancato effetto pressorio per iniezione di sanBene inteso il fatto nl1lla depone per la identigue arterioso nell'animale reattivo, non è dovuto tit tra ' Taiolo um!lno ed a viario, ma dice la posal fatto che l'adrenalina non giunge al sangue arsibilità. della trasmissione del vaiolo umano ai gal· terioso, ma soltanto al fatto che con il sangue arlinacei. terioso si iniettano quantità di adrenalina cosl pie><.;opra itn fenornerio paradosso nella tindalizz0rzitJ-cole <la non dare alcuna azione ipertensiva nel1ie e su,l uieooatiisrno il el processo di sterili.zzal'animale reattivo. zione frazionata. Secondo ~1arfori queste sue tfcerche valgono a togliere a quelle del Gley il grande valore di « ea:peE. IlERTARELLI. - Durante la tindalizzazione di ritmen,tum or'u,ois » che egli vi attribuisce e a rimateriali lipoidei, n. ha osservato un fenomeno mettere la questione della natura ormonica delparadosso : in terza e quarta gior11a ta il nt1mero l'adrenalina nelle stesse condizioni in cui trova- delle colonie aumentava invece di djminuire. vasi prima delle ricerche del Gley, quando cioè Il B. spiega il fenomeno col fatto che il ritmo l'aòrenalina era universalmente ritenuta un ormodi trattamento cronologico è nelle solite 24 ore .. 11e ad azioni simpatico-t-0niche lH~n distinte e casuperiore al periodo necessario perchè talune ·spora ttE-ristiche. re possano rivegetare e moltiplicarsi e ne trae a l'gomento a con·s iderazioni ·sopra il controverso l'rese.ntaz·ione ài aloun·i infermi rueccanesimo della tindalizzazione (esplicazioni di e di1rinstra.z io ne d i reperti'. Tyndall e di Gautier). Il fenomeno paradosso sugl'.i8CALE prof. GIOVANNI. Present..'l a lcuni am- gerisce una 11ormn. pratica: quando si praticano malati sottoposti a lla cura. di radium e precisatindalizzazioni di materiali delicati, specie ·n ella mente un caso di epitelioma :della regione tempoestate è bene dopo ogni singolo trattamento al carale , un caso di enorme ipertrofia della tiroide, lore tenere il materiale al fresco çosl che man-con tachicardia ed esoftalmo, lln terzo caso <li chino le condizioni termiche per l'intervenire del ,·ero linfoma maligno. Questi tre oasi sono perfenomeno paradosso. fettamente guariti con l'ar>plicazione del . radium. Il controllo americano de.i oonoe1itrati (metodo bioAl contrario un caso di vasta cicatrice deformanlog·i co) e la proposta d·l un nuovo metodo. 1R del volto non ha migliorato con la cura del E. RERTARELLI. - Anche a nome del dott. Marraclium e così pure in un caso di epitelioma della chelli comunica le critiche sperimentali al metomammella non si è avuta alcuna riduzione del tumore, anzi in quest'ultimo un peggioramento do americano per il controllo biologico ai concentrati e mette in rilievo le diffic-0ltà. ad accogliere -essendosi osservata in un breve tempo una dis-seminazione per le vie superficiali. Questi diffe- il metodo.,,. Suggerisce un più logico pr0cedimento e ne descriv~ i dettagli tecnici isoffermandosi ai Tenti risulta ti della cura del radium stanno a dicorollarii pratici in ordine alla produzione, al tra.mostrare differenze profonde tra i diversi tumo-ri sporto ed .alla conservazione dei concentrati. anche deìla stessa specie. A. GASBARRI!\TJ:. Presenta inoltre l1n caso di sinovite traumatica
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POLICLI~:co \
APPUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. CASIST ICA. Alcune cause meno note di morte improvvisa. • La n1,o rtei improvv.hsa è un °evento molto fre:quent~ e di notevoJ,e inter·eisse per .i l m·edico) cl1e si trova n ella necessità di dover emettere un giudizio sutln. causa. I dati anamnestici, eventualmente i risulta ti · d'ella necroscopia, La r·endono talora evid:ente, come nella rottt1ra dell'aneurisma aortico, nella paralisi cardiaca di un ·C8Jr·d i·o1p3.ltico, nella rottur.a d.i una gravidanza extr.auterin.a. Talor.a però ::ir1· ch e in questi ·Casi, si commettono errori d n. m.edi1ci inesperti. .c . F·errai (Giorrz. del m ed . pratico, anno II, n . 8) cita p . e. una diagnosi di avv.elenam.ento fatta m·entre tratiav.asi d2lla rottura del sacco in gr~aviaanza extrauteri11a, altri in cui venn e giudicata eiaiusa dell::t morte un.a fr att11r.a cra:nica, che invece era stata la con seguenza e si era prodotta per aver b.attuto la testa tSul suolo in seguito a sincoP e rn oir tal.e. Trop1p o s pesso viene ritenl1to cau;s a di morte improvvisa lo· stato timico-linfatic·o, in quanto ch.e, s1)ecialmente nei bambini, si hn. spesso una iperplasia normale del sistema linf attco ·e .s i attribu'isce .a qu esto la morte, d oV\1ta invece a bronchite canillare ' ad enterite, ecc. Pt1re amn1esse tali riserve, è però lln fatto che vi son o d ei casi in cui a l1a costituzione linfatica va attribuita la mort.e ·P €r inibizione: il inon1e·11to occasionale è vario, un ,c olpo alla laring e, .a ll'ep.i g.astrio, la cloro•f or.m1zzazione appena it1iziata, un trauma psichico (spavento). I! reperto .a.natomo--pa.t ol o1g"ico, quando jl settore non vi p onga p arti1c-01lare attenzione, può •s embrare in app1a:r:enza n egativo; s i ris·contra di ·s·olito p erò un timo· a lqt1.anto volumino$0. anche nell'adulto e l'iperplasia non infiammatori a delle ghiandole linfatiche .e d1ella milza. Lo stato di piena digestione .e quello mP.'struale o preme ~ tn1al e può p11re influir~ su q11°e sta moir te ·p er inibizione. Nei primissimi anni di vita, la r achiti·de pu,, e~.ser:e cau·s a di n1 ort e improvvisa; particola rm ente i lattanti r acl1itici l1anno una speciale sensibilità del sistema nervoso centrale, dimotrata nn cl1e dalla frequenza di a.ccessi convnlsivi, con i quali quasi sempre si acco111pagna la ino1i.e. Vi concortI'ono poi spe'5so lir.vi fat t.i di bron·cl1ite capillare, m.al.attie gastro-intestinali, alterazioni del miocarcti o. _\n cl1e l'ipopla.sia d el 8istema a rterioso, collegata con qnella del sistema cr omaffine, e ~pecia ln1ente delJe cap ... ule surren ali, pt1 ò co1
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stituire il momento predisponente per la m otte improvvisa. La causa immediata, occasi0nal.e può essere taloir.a grav·e (arresto di 11•l bo·cq,one n·ell.a ·d,eglutizione all'adito Laringeo, bronchite oapillare diffUtSa, forte per·cossa all 'epigastrio, cloroformizzazione protratta) ; tal'altra inv.e•ce minima, come una rapida stretta <t! coll0, un pic colo rigurgito di latt.e nei lattanti, il primo a:pplic8JI'.e d1el1a maisch·era i~espiratori:t e via dicendo; in altri casi poi ogni momento oiccasionalE}, anche lieve, .s fugge affatto e no11 t>i può ·Che giudicaie in via di probabilità. Ci si d eve però gt1ardave dall'attri.b uire un'eccessiva imp·ortanza all·e condizioni generali capaci ·di determinare la morte improvvisa, m1eLltr1e un .attento esame m.acro- e microscop.ic:o d egli organi fa spesso rintrac;ciar.e la caus:l. diretta. 1
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Ascesso tonsillare seguito da morte. G. Coulet (rif. in Medical R eview, marzo 92l) r iporta l'osservazione di 'un giovane . ventenne ammesso all'o1spedal1e dopo 3 giorni di disfagia assai penosa. All'esame non s i notavano nè ulcerazioni nè pseudomembrane, ma solo una tumefazione assai dolente al palato molle e tonsilla destra : lato destro del collo -edematoso. La puntura. col galvanocauterio diede esito a poco liquido nerastro, sieroso, con odore settico. Il giorno segu1ent~ il paziente fece una passeggiata, senza permesso; un'ora dopo il ritorno, venne trovato morto sul letto~ All'autopsia si riscontrò un grande ascesso tonsillare continuo con un flemmone diffuso del collo, che si era diffuso lungo la guaina dei vasi. Vi era pleurite con placche fibrinose,. liquido sieropurulento e notevole degenerazione del sacco pericardico. II flemmone tonsillare di eccezionale vir11lenza (probabilmente di origine influenzale) aveva provocato l'inf.ezione mediastinica e la morte di un giovane robusto in 1 giorni.
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T E RA PIA. Le iniezioni sottocutanee di arsenobenzoli. La via endovenosa è quella attualmente più usata nel trattamento arsenobenzolico. Vi sono però casi in cui tale via non può usarsi e si ricorre allora alle iniezioni sottocutanee, le quali hanno p erò l'inconveniente di essere dolorose, ciò a cui si rimedia con l'aggiunta di anestetici. Si scioglie la dose adatta (10-15 cg.) in 1-2 eme. di soluzione di stovaina,. novocaina, cocaina a 1 ?lo , praticando l'iniezione sotto la r t1te dell'addome od alla facci a
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SEZIONE PRATI ...'. .\
a11teriore della coscia. In qt1alcl1e individuo· s i l1a, dopo qualche ora , un dolore che si calm a con l'applica.zione di compresse umide. Minet consiglia invece di sciogli ere l'arsenobenzolo jn siero g lucosato a 47%0, fenicato a 1 %.. Si fanno serie di iniezioni quotidiane da 10 cg. , o meglio a giorni alterni da 15 cg.; il trattamento non impedisce al malato di attendere alle sue occ11pazioni. fil.
IJ fosforo nella rachitide. R. Phemister, Th1I. Miller e E. Bonar (J ourri. of Am. 'm ed. Assoc ., 26 marzo 1921) hanno studiato l'effetto della somministrazione di fosforo n·ella rachitid·e, e lo illustran-0 con n11n1e.r o0se r.a·diografie. L ·.effetto è costante nel se·n so ch e il proc.e~so di ossificaz ione viene notevolmente acc·elerato, nelle zone r.ar.efatte, sco111paiono i segni .attivi di rachitide, le eistremi tà delle diafisi 1riprend.ono la densità normale. Il me ccan·ismo d ' az:ione è poco chfaro : quando si somministra il fosforo nell'olio fli fegato di m erluzzo, si possono .a ttribuire i ri~ultati alla presenza della vitamina A solubile in grassi, m a la spiegazione non vale per la sola somministrazione di fosforo; d'altra pa rte I.a quantità di qu.e·s to contenuta n ell'olio di merluzzo è troppo scarsa per .eser.citat·e q11alsia1si in.fl11.enza. È probabile ch e l'uno e l'altro, associati, ristabiliscano il processo di ossificazione normale, temporaneamente perduto nella r acl1itide, ciò che giustifica pi·e na1men' . te l'uso di questi medicamenti, che nella pratica d à n110 realmente buoni risultati. fil. 1
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Intossicazione da veronal simulante 1•encefallte epidemica.
La cura solare (Elioterapia) ì\tl. Gioseffi (Società Triestina d'Igiene) rile-va ch e l»a1Jplicazione dei ll'ag.gi so lari va dosatp. n ella intensità e n·ella durata come la somministrazione di un fairmaco'. L 'azione cu-rativa è ·dovu ta a i r.aggi chimi·ci ·e non a quelli calori1ci; non si devon.o utilizz.ar~e !lerciò d '.e state le ore troppo calde d·ella giornata: le. ore più propizie ·sono guelle prima d elle 10 e. 1 dopo le 15. È neoe&sario .allenarsi prima della cur.a con I '·esposizione all'aria libera. Si devesceg·lieire un luogo riparato d.al vento e. d.alla. polvere, ·~ .quando .n.on si dispone di un.a veranda, di un giardino, di una zona soleggia-. ta tr.a gli alberi, basta anch e ·un.a .stanz.a soleggiata a .finestre .ap·erte. Non bisogna adag iarsi direttamente sul s uolo, n1a - sop r a una sedia .a sd raio, una bran.da, un.a ret~ so·spesa. tra due alberi o pe,r lo meno so·p•r a una coperta o lenzuolo distesi per t erra. Non si deve, f.are I.a cura nei giorni in cui la temperatura d1ell'aria sia inferiore ai 20 .gr.adi. ,S'incomincia con sedute gr.a d11ate di 5 minuti il 1°, di 10 minuti il 2°, di 15 minuti il 3°, di 20 minuti il 4°, di 25 minuti il 5°, di 310 minuti il 6°· gfo.rno seicondo il segu ente Sipecchietto : 1
Piedi : 1° giorno 5 minuti; 2° giorno 10 min. ;. 3° giorno 15 min. ; 4° giorno 20 min. ; 5° gior-. no 2!1 1nin. ; S0 g iorno 30 minuti. Gambe : 2° g iorno 5 min. ; 3° g iorno 10 min. ;. 4) giorno 15 min. ; 5° giorno 20 min. ; S0 g iorno 25 minuti. , Coscie : 3° giorno 5 min. ; 4° giorno 10 min. ;. 5') giorno 15 min. ; 6° giorno 20 min. Addome: 4° giorno 5 min. ; 5° giorno 10 min. ;. 6° giorno 15 minuti. P etto : 5° giorno 5 minuti; 6° giorno 10 min .. Dorso : 6° giorno 5 minuti:
Una donna di 33 f\.,nni venne ricoverata a.11' ospedale in stato di sonnolenza da cui poteva risvegliarsi solo con difficoltà : negli intervalli cli lucidità, dava risposte intelligenti e parlava con coerenza, ma lentamente, ricadendo nel sonno durante la convérsazione. Vj Si ripete ·ciascuna ·s eduta tre volte .dopo una era diplopia e ljeve ptosi del retto esterno. Lo interruzione di almeno 10 rr1inuti . stato letargico g r aclatamente scomparve dopo Perdhè la c11ra sia efficace, va fatta poi tt1tti e~sere durato 13 giorni. Venne fatta diagnosi i gio.r ni p·er n o.n oltre 2 ore, ricord.ando.si che dj probabile ence.f a lite letar gica, pure prein -' i r aggi .solari devono co lpire sempre il corpo clendo in considerazione le altre condizioni che nudo, mentre il capo deve ess-e:re 1sempre riJJOSsono dare il q11adro di quest'ultima e cioè p.a rato .pre~eribilmente con cappello ch i.aro, . diverse malattie cere})rali (tumori, emorragie largo e leggero-. Dopo mezza (o·d un'ora) si specialmer1te nel terzo ventricolo, m·eningi.t e pas sa per 10-15 minuti a ll'ombra . .Se si fanno basilare ~iftlitica) oltre a ll'isterismo ed alla contemporaneamente i bagni di mare, s i p11ò epilessia (narcol essi). 1.'anamnesi cl1ia rì la dia sostituire .all'ombra un tuffo nell1-aoqua, per gnosi, quando si potè conoscere cl1e la paziente riprendere po.i il .D.agno di sole. aveva preso 36 cg di veronal e che a ltre volte ' Ricordarsi cl1e soleggiam enti esagerati posdos i analoghe o maggiori (tino a 12 cg. ) l'asono ·cagionare cef ale.a, irrequietezza, febbre, . vevano lasciata in st.ato di sonnolenza o di ustioni anch e di IlI .grado, mancato deperi-. letargia p er diversi giorni. (S. \Vien, Journ. of Am. med. Assoc., 192'1, . m ent-0 generale. A. S. pag. 671 ). fil.
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fL POL l CLI:\" ! CO
MEDICINA SCIENTIFICA Un fattore non considerato nella resistenza alla tubercolosi.
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PO STA D EGLI ABBONATI. (1412) Cura specifica contro la dissenteria bacillare . - Al dott. ...i\. M. Rutino :
.Corp·er, Gauss e R ewch riferiscono una seNumerose volte ci si.amo occupati Je!la cu1·a rie di esperienze curiose ripigliando una dispecifica della di ssenteria bacillare. Essa cvnmenticata ipotesi ·di v\Teber il qual e ammettesiste nell'uso del siero antidissenterico ad alte va che la diminuzione del C02 nel sangu e fadosi (40-50 cn1c. al giorno) per via intramuvo1·isse lo sviluppo ·della tubercolo1si. scolare. Specialmente. n ei primi giorni di maGli -~A. ossèrvano che u11a concentrazione lattia la sua azione è qualche volta miracodel 3 % in C0 2 inib.isce lo sv iluppo del b. tulosa, sen1pre utile ad attenuare i fenomeni bercolare nelle culture e, alla COJ)centrazione tossici, a · lenire i dolor i, a diminuire il nudel 15 ~~ llC C ide il germe. mero delle scaricl1e, a modificare le qualita Iniett ando b. tbc. ii1 tessuti e m a ntenendo i , delle feci. Se la malattia è in periodo inoltrato, conviene ancora tentare 1'1-lSO del siero; tessuti ad uria concentrazione 01)portuna in C0 2 si ha 11r1a inibizione completa di svilu ppo non rar amente si hanno resul tati buoni ; ess1 del b., mentre tessuti di controllo mantenuti non sono però costanti. Alla cura specifica in atmosfera norn1ale prese11tano lo• sviluppo va associata - tutta la serie dei rimedi sinto• c. • • .}-' • -c a.ratteristico. 111atici e conveniente dietq. ' G'li AA. pensano che il C0 2 possa avere una (1413) Cura rlella. pustola maligna. - Alnotevole in1portanza nello spiegare la resi!'abb. n . 1336, Verbica ro : : stenza a lla tbc., e riteng·o110 che si debbano studiare da tale pt1n to ·di vista l 'infl11enza de 1L' incisiwr~ ·e la causticazion-e, che lei IJrati• la fatica, d ell'esaurim en to, del clima, delle n1aca sulla pustola carbonchiosa, è terapia i1on latti·e doel ricambio, essendo possiJ) ile che qu e- da tutti accettata. Alcuni pensano che sia sti fattori favorienti l'attecch imento della tbc. troppo pericoloso incidere e si contentano cli n ell'organtsmo po ssano esse.re anche in rapcaustica re col ierro r ovente; altri moder11 a. p orto alla loTo capacità di alt erare il conte- mente credono che anche t a le pl'atica sia inutile, forse pericolosa, e che certamente si pronuto in C02 del san gu e. ì u11gl1i il corso della n1alattia ancl1e ,c on lét ì\1erita di essere seguito il ragionamento asola causticazione. Questa d'altra parte po1·nalo.g ico di "''·eber, che consigliava .p er la cuterebbe serie consegu enze quando la pustoln. ra della tbc. l'uso di bicarbonato di sodio e -di HCl inezz'ora prima di ogni p asto , lJer ge- ir1so"L·ga su 11.a pa~pebra per eise·m pio., o a1b ·~1i<t, 1111a sede in tess11tì adibiti a delicate funzioni n erare C02 nello stomaco. di 1)rotezione. L'infezione carbonchiosa qualVleber oss·e,r vav.a ·eh.e i tess11ti a d alto tasso cl18 volta manca di manifestazioni pustolose, in C02 , con1e. i mltSlcol\, ·sono di raro invas·i dal n1a. solo provoca un diffuso edema; viene meb. tbc. ; che n ella gravidanza, q11ando la m a110 così l'indi cazione a ll'ir1tervento locale. dTe è ri·cca in C02 • per l'addizionato ri é.amJ·~ cliffic ile portare ·ragioni convincenti in bio del f eto. la tbc. migliora o si arresta; che . J)ro' delle varie direttive terapeutiche; noi posnei cardiop.atici con ristagno ven oso n·ei l)Olsiamo portare il .res11ltato dell a nostra · non moni la tbc. è r a ra; che nei diabetici la tbc. breve esperienza nel Reparto I solamento del è frequente p erch è il ricambio d ei carboidrati • 1.)oliclinico, dove, dopo numerosi tentativi e è rallentato e circola m en o C02 • confronti, ci siamo fermati alla protezione lo(Path.ologica, 1 agosto 1921 ). cale dell'affezione carbonchi.osa, con impacchi di soluzione fisiologica e ad una generosa cura Interessante pnbbltcazione : sieroterapica con siero anticarbonchioso. L'uDoTT. C. Muzio so di questo, per via intramuscolare nei casi leggeri, per via endovenosa e a grandi dosi IL MEDICO PRATICO nei casi gravi, ci ha dato r esultati ottimi non 5a Edizione, completamente rifatta ed ampliata. inferi ori certo a qualsiasi te11tativo di cura locale. Solo nei casi, nei quali si interviene Un volume in formato tascabile di pag. XIT-978, quando i segni di una infezione generalizzata con 11 tavole, elegantemente rilegato L. 28, più si sono stabiliti, qualsiasi terapia locale e gele spese postali di spedizione ed imballaggio. Per nerale spe~ifica ed aspecifica si ·è dimostrata i nostri associati sole L. 27,45 in porto franco e int1tile. r accomandato. Qt1ando si preferisca la cat1sticazione, il miInviare cartolina -vaglia al Ca v. L(' t C: I POZZI . Via Sistina. glior m etod.-, per la rimozione dell'escara e N. 14. Roma. 1
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{ANNO XX,~III,
F ASC . .i-0]
SEZIONE
PR~TICA
V A R IA _
per aiutare la cicatrizzazione ~ella perdita di . sostanza è quello degli impacchi di soluzio11e fisiologica. rinnovatì ogni quattro o cinqt1e ore. (1114) ~4.ffezione pol1nonare letale con tachip-
nea. - Al clott. M. :\1.., Vico Garganico: La descrizione cl1e lei fa del quadr-0 morboso osservato corrisponde a quello della tuhercolosi i11iliarica. È facile comprendere la ragione in tali casi della tachipnea.
t. p. (1415) Fenacetina e ciario~i. Il dott. M. M. da V. G. chiede spiegazioni ciirra un'intensa
cianosi verificatasi in una donna po,co dopo l'ingestione di fenacetina (prodotto pari), cianosi scomparsa poi seJ1za lasciar traccia. Il fenome·n o de1la cianosi,. dopo ingestione di dosi alte di fenacetina, non è infreql1ente (cfr. Policlinico, Sez. Prat., 1919, pag·. 651); es-
CllOI'~.
80110 frequenti l casi di stt1diosi di malattie infettive morti per 11na infezione incontrata nello studio di esse ; l'icordia1110 tra questi Carbone, morto <li melitense; Siccardi, di spirochetosi ittero-emorragica: Dutton, di n1or\fl; l\tlc. Clintoc, di peste: v. Prowazek, di dermotifo; Carriòn, studente. di medici11a al Perù, della mal~ttia che ormai ne porta il nome. L'A. menziona ancora L. Parck che soffrì di llll<l tipica acromegalia di cui segui per anni i! decorso 1s11 ·sè stesso; Juliu1s Thompsen, che descrisse per primo la miotonia congenita ereditaria nella sua fa miglia : Trosseau, clte ebbe ad illt1strare le trombosi conseguenti a carcinoma dello stomaco, ponendo tale diag·nosi e la conseguente prognosi su sè ste&~. J ,·a letteratura In('<.iica è l'icca di auto-osservazioni di medici sui loro rualnnnj; in genere questi studli rappresentano contributi di valore superiore alla inedia ·:lella medicina del tempo, ·degni quindi di pa rticoJnre «t ttenzione.
so va attribuito al fatto cl1e la fenacetina, coIllP tutti i derivati amidici del benzolo, è un
'releno ematico (discioglie le emazie e trasforIlla l'emoglobina in metaemoglobina). Tale pro:prietà tossica è debole p er i di.eriv.ati .dell.a fenacetina (fenacetina, fenocolle, lattofenina), maggiore i:>er quelli clell'anilina (antifebbrina) e i11assirna i11 qt1elli deila fenilidrazina; fra qru~ti llltimi ricordiamo la mareitina, che a1)punto perchè spiccatame11te tossica è stata abbandonata. fil. I
{1416) Al clott. G. B. cla P. :
U11 buon manuale per n1edici pratici è quello del FLAMINI, edito dall'Amm. del Giornale Il Policliriico e posto in commercio a L. 20, ma ceduto agli abbonati al prezzo di L . 15. E a11che consigliabile il CozzoLrNo: Manuale di Pediatria, di cui è già uscita la 1a. parte della terza edizione, che costa L . 35 ed è edito da \ i . Idelson - Napoli.
. p.
PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.
Al dott. E. ·Biondi, :.\JiJ:..tllO:
A. Morbo cli Raynaud e sifilide. - Napoli, Tip. E. 1\1. Muca, 1921 . PAPANT[ PELLETIEH. Lq, terapia delle ferite àa Ùll,GHELFI
ARPO.
( 1~·17 1
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I medici morti della malattia che hanno studiatoRolleston in una conferenza al St.-Mary Hospital di Lorrdra ha trattato con erudizione e con garbo questo interessante argomento. Nothnagel, noto per la sua fondamentale monografia suil'an.gi1ia peotoris, morì di u11 attacco di · questa forma morbosa . Laennec, cui dobbiamo la scoperta dell'ascoltazione, che gli permise un diligente stl1dio sull:t clinica della tubercolosi ·polmonare, morì di questa. malattia. Gull, che descrisse la fibrosi capillare del rene, che si accompagna ad ipertensione arteriosa, mori di emorragia cere- brale. Mikul:i:cz, il grande chirurgo dello stomaco,.. mori di carcinoma gastrico. Habershon, noto autore di un trattato sulle malattie dello stomaco, morì di ulcera gastrica. Fowler, at1tore di un trattato sull'appendicite e di un particolal'e metodo operatorio di essa, morì di appendicite.. Garrod, che scoprì l'acido t1rico nel sangue dei gottosi, mori <li gotta. <'or,~isart e Lancisi, di 1nala.ttia e.li.
t. p.
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13.J.7
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fortunio sul lavoro co1ife1·niata àall' esper·ien~;a oliiritrgioa di guerra. Peccioli, Tip. G. Cl1 l·-
Un'ottima rivista generale sulle vitamine ven11e pubblicata da P. Ra111oino in questo giornale, 1920, p. 81V, sotto il titolo «Le avitaminosi» . Cfr. a11che A Scala, «Beriberi e rnala tt ie per c.are11za », in cc Annali d'Igiene » (1919), dov1e è seg·uìta la letteratt1ru _u questo tf.l·gome11 to R. B.
si, 1921. lo. Di alcu'Ylli da.ti stat·ist·i oi su 12126 i ·n fort urvi S'Ul lavoro. Piombino, Tip. Gotti, 1921. 1
Io. Un oaso ra1·0 di siringomielia, in rela .zione a tr.<vu,ma? - Pisa, Tip. Simoncini, 1921. Co·ntrib·uto allo -studio del trattaniento clie111ote1·apico· dcll'i11fiuenza. Paler-
GUERCIO VINCENZO.
mo, Tip. F. Sanzo, 192J.
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J31~
I 1. POLI CL IN ! CO
NELLA VITA Cronaca del
moviment~
PRO~-,ESSIONALE~
professionale.
Associazione Nazionale Medici Condotti. Cassa di Mutuo Soccorso. Alle 14,30 del 9 ottobl'e 1921 avrà luogo nella sede del Congresso dell'Associazione Nazionale Medici Condotti la prima assemblea generale .dei soci <lella Cassa di ì\1\1tuo ·soccorso per trattare il ~ guente Ordine del giorno.
1. Verifica dei poteri e nomina del presidente
dell'assemblea. 2. Relazio11e morale. • 3. Relazione finanziaria. 4. lVIodi:ficazioni statutarie (Cassa sussidi per morte). ;>. Nomina delle catiche vel biennio 1922-1923. A VVJ!;R1'E~Z~.
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'
'.rutti i soci in regola col versan1enti possono intervenire alla assemblea sia di !Jersona, sia per delega scritta e .firn:iata consegnata ad alt1·0 socio non moroso. Ogni socio i>uò ~•vere tm nun1ero illimitato 1i deleghe. Si fa vivissi1na raco<fnian.da .-:·iune ai soci di prender parte - anche per delega -. àlla aissemblea. In essa si .d iscutetanno e ap1)1·oyeranno modifichè ed aggil1nte clella più alta impottanza a llo Statt1to, Quali le iscrizioni per quote m11ltiple e la costituzion~ cl't1n fonòo per · iude1mità in caso di morte. Ora pe1· il disposto dell'art. 11, comma 2°, dello Statuto, non si po sono portare varianti a.Ilo tatuto stesso senza l'intervento della 111etll più 11no dei soci in reg·ola eoi pngame11ti. R arrunentino tutti questa disposizione e si curinÒ almeno di con&-egna re le r>roprie <.l elegl1e a coloro che si impegneranno di i11terYe11ire al 0011~resso e all'a·ssemblen. Il presidente: CERAMICOLA .
Per l'organizzazione dei medici ospedalieri. Jt i<;ev i.1n10 la seg11ente lette ra aperta : lll.nio Sig. Presidetite dell' A. ~· . .n1. Ospedalieri.
Credo che Ella avrà seguik'l la campagna che ~ull' A vren ire Sa nit a rio da molto teID:po Yado conduce11do per 1·iuscire a meglio organizzare gli ospe,<.lalieri ecr a stabilire una li11ea fondamentale per La i1ostra eurrie rn. r.0 c:on<.lizioni odierne degli osped.nli ci debbono nmma~strare ed .ammonire per foru1are subito nn blocco della nostra categoria; mirante <l sn lvarc cosi qu~1li tecnici e qua•l i <~ompet(\nti i 11ostri ~o~ocon1i traballanti e la no~tra i i 1tert1\ carriera . _~ella nostra i1rovincia abbiamo crià -0tte11uto dopo <1CC<'l nitn. lotta Qtle i miglioramentio ef·ouomicl e morali clic c:i <l Ye \a dettn t'1 la. Federazione Toscana. Però, metteudo' da parte ogni egoi mo, di cui la nostra clas~e .al)boncla, penso con mestizia a lla ~or te degli nltri collegl1i cl1<' attendono tali benelìc-ii dè1 nrul 1>ii1 vllH)!!\'Dl'n <' f a ttiYa organi7.7<.l7.ione.
La lettera aperta del collega Provera de1 n. 35
che invoca la compilazione di un capitolato-tiPo ']Jer gli ospedaìieri mi spinge a domandare a V. S se non creda assieme al Consiglio che sia giunta l'ora di passare ad un'azione che disciplini questo nostro movimento. Atten·diamo perciò le decisioni di codesta Presidenza. · Intanto vado ad interessare il Presidente della Federazione Toscana a che voglia agevolare ll compito di cotesta Presidenza. Mi &-embra che i tempi sono inolto ma turi ~ di ciò V. S. potrà molto avvantaggiarsi. Sono sicuro che basta un chiaro programma per avviare il movimento verso una sicura meta. Pet parte mia sono a disposizione per ogni ulteriore propaganda . J)ott. Prof. ORES'l'E l'IG~~ozz1 C~hirurgo Primario dell'Ospedale di Grosseto Segretario della Sezione A . N. A'J. O. - Consigliere della Federazione Toscana Ospedalier~. (
Grosseto, 30 agosto 1921.
. l{ISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.
-'~
l 9040) P referenza aà i·n·validi nei ooncur:si. Dott. 'l\1. ~. <ln A. - La preferenza agli in\alidi ùi
guerra è concessa a c-010~0 che sono sempre in grado di compiere, 11on ostante la loro invalidità, il proprio do1·ere a seconda dello impiego cui aspirano. Ella, qliindi, avrebbe potuto essere ammesso a l concorso se la- nefrite cronica., per cui 'L e venne concessa la pensione~ non Le im.p edisse di compiere liberarr1ente le funzioni di medico condotro. Pensistenqo l 'R-ccennata infermità, non pare possa legaJmente sostenersi essere. Ella di sana e robusta. <.:ostituzione. Non sapremmo censurare l'operato clella Commission(! giudicatrice. (9041) Pension.i
'
- Con.tributo straordinario . -
Dott. F. N. d'A. da A. - Tenuto conto del versamento volontario operato per quattro anni, Ella, alle conclizioni esposte, liquiderà l'annua pensione di annue lire 1373.69. Nessun caro-viveri è stabilito per i pensionati medici condotti. Dott<Jr L. R. da li,, A. - La eon cessione della seconda indennità caro-viveri non è ancora obbligatoria per i Comuni non a vendo ancora il Senato approvato il progetto di legge, che già ebbe la sanzione della Camera dei deputati. Molti Oomu11i l'hanno, rierò, volontariamente concessa, uniforma11dosi nd analogo invito rieevuto dal Ministero. Ri\olg-a nd og-ni modo clo1nanda alla G. P. A. (9042) SP-con.da. in,àen.11·i tti caro-viveri. -
1
(9043) l nde?1nità caro-viveri. - Dott. I"'. V. da C. . .\11<:lle n ll'iuterino, che c:o1>re transitoriamente i I i>o"to di un titolare 1na11cnnte, compete la inl1en11iti't caro-vi,·eri stabilita <lnl D. f,. del 9 mnrzo 1!ll!l. n . a&~ .
Doctor JusTITI.L\.
•
lANNO
XXVIII,
FASC.
40]
CONCORSI . ~\.NAGNI
( Rorna).
-
13~9
SEZIONE PRATICA
A tutto 30 ott. Zona .IDst.
I.i. 7000 oltre L. 1.50 ogni povero in più di 1500; <!inque quadrienni clel decimo; doppio c.-v. BARBARESCO (P<irn1,a). Consorzio con Trezzo e Tinella; I.1 . 4200 pjù J, . 500 q11alè t1ff. san. e due c.-v. Scad. 15 ott. BA~~IANO (R0'1J1,fl) . l'ercasi subito medico-chirurgo condotto interinale con stipendio mensile dj I~. 1100 lorde. Rivolgersi nl Sindaco. ('EPRANO (Rotna). Scad. 31 'Jtt.; J.i . 7000 t-i c .. v . : .5 quadrienni del deci1110. I ..e coudotte sollo clnt• C'hied('I'e annunzio. CITTAD.ET.·LA (Padova). - Ripa1·to <J ; L. 7200 e L . 2 -0gni povero oltre i 1000; due c.-T". Obbligo di abitare fino a.I 10 noY. 1923 casa espres&imente fittata -e di rifondere al Comune il fitto cli r~. 1000 in dt1e . rate antici1Jate. ~c:ad. 10 ott. C1,-c som (Berga1nio). - D11e co11dotte ; L. 6500 oltre L. 250 ogni centinaio di ·poveri oltre 1000. L . :J50 oltre 2000, quattro <1ninq11enni del deciu10. due c.-\·., I.i. 500 j1er uff. Ra n. Ospedale. Staz. cli 1na tic!l. Scnd. 30 ott. Gu«BTO (P eru gia ) . - ('l1irurgo lJ!'iruario di cit1i1; wedie:o i>rima1·io di <·ittà: tre medici condotti rurali. L. 6000, oltre I.,. -!OOO per il chirurgo prirua 1·io. I.i. ~ouo per il medico prin1ario. a i condotti J •. ~ ogni pov. oltre i 1500; t<\Yn l c. a cari<..:o del Co111u111.>. o indennità di L. 2000. Assistente chirurgo L . 3500. vitto, alloggio, luce e riscald. Doppio c.-v. Cbit><lere annunzio. Scad. lfl ott. ~lAGIO~~ (Peri"gia). -· · r•apolnogo; J ,. 6000, cinque sesse11ni e r.. . 2(J00 per ca,r. Secondo riparto: lire 6000, cinque qui11quenni, l 1. 2000 per cav., L. 2 ogui l)OYero oltre i 1000, L. 1000 se gli a bbienti ·s aranno meno ili 300. Chiedere .;111n11nzio. Sca<l. 20 ott. Pit;:TRALU NOA (l-'e1·u.gia1 . Proroga al 10 ottobre. L. 6ÒOO. oltre I..i. 2000 Jl<='l' rlisag. r~sidenza e c.-v. C1ondotta resid enziale. " R.\MACCA (()atania). - Co11dotta pel capoluogo; I~. 5000, due caro-Yi,·., 3 quinquenni clel decimo. Scad. 2 nov. . . J{AYENNA. - R. l)refeltura. -· t'o1H·orso pel' titoU ed esame al posto di t1tlìeiale sanital'io capo cl 'ufficio d'igiene nel <'oml1ne cli Faènza. Rti1>en<lio lir~ 8500 aumentat<.\ ùel 20 % per ogni biennio e per 10 bienni oltre l'inden11it.à C'aro-viveri. ~ouo in ' corso pratiche per l'a um~nto tli tal(\ 8ti1~11dio. Etil massima 45 anni. DomarHln, titoli di l'ito scientifici e <li ·carriera da presenta!'~ entro il 31 ottobte. Gli esami avrnn110 I11ogo in Faenza nei giorni e località cl1e sal'a11no a l:>no t~n11)0 d~sign<tti ai con, .(:O i·rentt. ltO:hi!A . Croce f?r,s"ia. Italiana . - Direttol'e dcl Sanatotio di Ouasso al Nlonte (Varese). Titoli . A parità di eondizioni sara nno l)referiti i candidati che abbinno diretto Istit11ti pspednlieri antituber-colari. La Comn1issione sceglierà tra i concor1·enti una terna nella q11ale la Presidenza della Oroce Rossa nominerà il Direttore. Gli altri due desi~nati e gli altri con-correnti non avranno acquisito diritto di sorta. La nomina sarà i:>er cinque anni; nell'ultimo semest···e del qninq·ne nnio può essere ri-
confermata. per il quinq11ennio successivo. L. 15,000 complessive nette. Ogni riconferma dà diritto a d Uit aumento per L .. 2,000. Rimane escluoo qualsiasi altro compenso od indennità, tranne per incariehi speciali, estranei al servizio ordinario, che potesser-0 venir affidati dall'Associazione. Il Direttor~ ·d eve im.p egnarsi ,d i non esercitare la professione privatamente, nè fuori nè dentro del Sanàtorio. Il Direttore ha diritto all'alloggio nel Sanatorio e a prelevare a prezzo di costo dal ·S ervizio cucina i generi -Occorrenti ,per il vitto proprio e della famiglia convivente a suo carico. Le domande di concorso in cartc'l legale, con fede di Il.3JSCita, stato di famiglia, ecc. , saranno inviate al Comitato Centra le, Ufficio II, via. Toscana 10, non più tardi del ai ottobre. Non sarà tenuto conto ·d elle domande che perverrilnno al ('A)mita to Ce11trale della C. R . I. dopo il giorno stabilit J , anche se l)resenta~ in tem- , po utile :tgli Uffici ])Ostali o ferroviari. nè dei lavori non p11bblicn ti P<='r le stau1pe. s. CASCIANO DEI BAGNI (Siena) . - Scad. 31 ottobre. 'l' erza con<.lotta con residenza a Palazzone. L. 5000 con otto trienni <1fll Yentesi1no. oltre L . 3000 p~r lllc~zo <lf trasporto e In i11dennità caro-viv. 1
TRIPOLI. A. mmin,-i-~tra..~ione (7.egU Isti f' 11ti Ospeda1
lieri e rii Benefioeri.~a. -
Di1·ettore <le ll'Ospedale Oi\il~ ~~ . III: L. 8000 (.-' 4 q11inquennj di I..1. 1000, inde1111. resid. L. 4.000 per i non nati. o non domiciliati civilmente in Ti·ipolitania ; inden11itl1 di carica I.i. 3000 ~ -car o-viv. Libera docenza. . in igiene. Età limite 50 .anni. E sperime11to biennale. ]J vietato il libero esercizio della professione. Scadenza lfi ottobr<'. Chiedere .annnnzio. VALSINNI (Poten~a). - Scn d. 31 ottobre. Condotta per i poveri. Stipendio r.J . 3000 aumentabili per sei quadrienni. Diritti fl doYeri come da capitolato-tipo provinciale.
'T·
.J..tcredit;1to poliambulatorio quartieri alti oc<;o1·rerebbe otorinolaringoiatra e oculista. - Scrivere dott. Petricca, 'riu le Principessa l\1:argherit..'l n. 119, , I Roma. Medico-chirurgo, giovane, sette anni di laurea, pl'atico servizio Condotta, nssumerebbe 0Vl1nque interir1ato ben l'etribuito. --· Dirigere offe rte Pietro Zincone. V:ia Principe An1e<leo. 77 - Ro111t1.
Confronti! Pe11sione di l1Il operaio ferrovie1·e di 1 a classe cou 30 ianni di servizio (a 54 anr,. 1,soo ni cirea di età) . Id. id. di un operaio ferroviere di 2'0 )) 7,309 classe . }) 5.900 Id. id. di llil n1a11ovale ferrov i~1rio Pen~ionc del medico condotto a 54 anni )) 1,240 di etit e con 30 a nni di servizio . Non basta : all~l ,-eclo\a del roedi<::o <.:ondotto è concesso il 50 ~~ <l~lla p{\nRio11e spettante al marito, qu.nlunqne sia il nt1mero degli orfani: invece alla vedova dell'op<'raio e del manova le fe rrovia rio si <!oncede il 50 °/o se non esiste prole, il 65 % se ' Ti sono uno o due figli, il 70 % se vi sono tre figli Ni il 75 % se vi sono quattro o più figli . (da La JA,g11,ria /Jil eif i ca.) . 1
•
1350
IL POLICLINICO
MEDICINA SOCIALE. L'a~sieurazlone
contro le malattie in Olanda.
. Desta vivaci cliscussioni in Olanda un disegno di legge per l'assicurazi-0ne nazionale · contro le malattie, presentato dal l\ilinistero. Nell'insieme esso incontra il favore così del pubblico come dei. medici. Il progetto merita di fissare la nostra attenzione, lK'rchè riproduce quu.·i per intero lo schema elaborH to dt1e Hnni or so110 dalla Commissione italiana; se ne diIJn rtisc:e solo in pochi p11nti. Possiamo affermare che ue ripete t11tta l'ammirevole struttura. L'obbligato1·ietà clell'assjcurtizione non è ristretta alle sole clnssi ln,'oratrici, ma estesa a tl1tti gli abitanti il cui ~ntroito sia inferiore a un limite determinato. ciò che conferisce al provYedimento un carattete largamente sociale. L'assi~teuza ::;anit<11·ia viene asseguata anche alle l)(~ rsone di fa111igli<l degli assicura ti. E Yi0ne i11tes:1 nel senso più ampio. comprendendo così la forma clomiciliare con1e quella istitt1zionale (ospedaliera, sanatoria le, :01a1licomiale, ece.); il progetto garentisce tt1tti i n1ezzi <li esame e di Cllra, compresi • gl'interventi el1i1'11rgici, ortopedici, odontoiatrici. ostetrici, ec:c. ; specifi~a IJerfino l'isolamento nelle inalattie l;Ontagiose e i mezzi più <1{1<1 tti per il traS}Jorto dei u1ùl~1 ti. Esso conferisce il diritto di .s cegliere il medico - }Jrincipio sem1Jre più decisamente affermatosi uei l)aesi ~1 regirue assicurativo e sauzio11a to. ormai, in tutti i progetti. recenti e nelle leggi l1 lti111e. Esso è nccolto anche 11.el p1·o?:etto italiano: D1<l, com'è i1nto, 11a destato critiche, ~econdo noi i11giustificate. f .1a fa·colth di scèlta ''iene intesa nel senso cbe si l'Ossa can1biare il medico ai fiducia solo ogni sei n1esi ocl og·ni anno, salvo casi ·s peciali (pe r ca1nbiamenti di 1·esi<lenza, e<:!C.). Vic11e concessa unche nei 1 ig11a rdi dei chiturghi e degli specia listi. 11 i1t1mero di clienti che l1Il medico può avere in «nra 11on deve sorpassn re un limite massimo da fissa::e. 11 con11x,)noo ùt)i lUe<Jiri ,-iene regolato col siste1na <'•ll)itn ri o, cioè ad un ta11to per cliente. È questa ·1n Jlrinci.p ale <lifferenzn che sussi~te con lo schen1ù, italin.110, il q11nlc 8tc-1bilisce in,·ece il paga111ento del1<' pro ta%ionì sic et si'iìtplioiter, sisten1a òimostra tosi 0Vl111q11e inattuabile. Il solo pagamento degli pecialisti è fatto i11 ba~-<' alle prestazioni. Viene clichiarato P. pli<'it:11nente rhe il medico enrante non l)Otr:1 mai essere assuntu come impiegn to (a stipendio fisso) dalle Società assi.curatrici. , -€'ngono istituiti dei controlli per eYitare o infrena re gli abusi. ' Il lin1ite dei J)roYenti per l'obbligatorietà è pel' orn i11dicato i11 2500 fiorini l'anno, che corrispondono incirca a 18,500 delle nostre lire correnti. La '!nota rli ~n i>i tn z ione offerta ai medici è di 4 fiorini l'a11110. c-nrri.spondenti i11circ•l a 30 lire (si noti la difTP L'<'ll~n <·011 lt' quote eorri~J)ORte dallf\ 110 tre nuoYe m1ttue sanitari~!): mc.1 ·i tra tt.1 ai 1111 limitf' che verrà certo elevato, n1t:>r<:è l 'intt")l'Yi'llto cl elle ~t s<.:ot'b1zio11i medicl1e: 1>robn l)ilu1ente ln u1i:-.11r~1 s.a rà •
FASC. ~f)J
[ANKO XXVIII,
maggiore nelle città cl1e nelle campagne. Il nuru1~ ro massimo di clienti per ogni medico sarà probabilmente di 4000. L'onere, formidabile, verrà solo in mode$ta. wi&Ura coperto dallo Stato, che assegna 0.75 fioriui rier ogni assicurato in conto spese d 'amministrazione, ·sostiene una parte delle spese d'ospedalizzazione e per i trattamenti speciali, sussidia· le c8~ di sa.lt1te private che ammettono gli assicurati +l promuove, con sovvenzioni, la costitu~ione di ~o cietà ·o Casse d'assicurazione. L. ,~.
CRONACA EPIDEMIOLOCìlCA. Le malattie infettive in Italia ('L11glio 1921). 4--10
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Il morbillo in evidente c1ec1·esce11za : il vajnolo riLlotto a. pochi casi sporadici; leggero a11me11to nel tifo addominalè, l:'e11za cal'a ttere epiclemico, poiehè salYo i grossi centri tl'à ttasi cli un .·olo ca so pe1 Oomt1ne. È rioompar.sn la <lis~11teria, in qualche Comune con carattere epidemico (Corio Torinese 25 casi) : l'esta però a vedere se la .diagno~i è ~a t•l arcel'tata microbiologicilrue11te. •
_.. 7ntew-essante pubblicazione 1 Prof . AL BERTO •.\SCOLI Ord. nellla R. Università di Modena.
Elementi di Sierologia
E d izione r: veduta e ampliata) con 23 figure e 8 tavole a colori. In questa 3• edizione, accanto all'esposizione teorica. è stato dato adeguato sviluppo alla tecnica delle reazioni per mettere in grado chi consulta. talei opera di eseguire quelle prove sierologiche della. medicina umana e veterinaria cbe banno un interesse prat ico. Con ciò gli Elementi di Sierologia tengono fede al loro programma di spianare la via all'inten· dimento dei p roblemi 1mmunitar. e alla pratica ap11licazione delle conquiste entrate nella. pratica d'ogni giorno. t'n volume in..S, di ps sz. 212, in commercio L . 19.80 comprceo il 10 o"o d'aumento v~r Je spese postali d1 spedizione ra~coo1n11 dnta e rii imballaggio. Pei nostri abbonati sole L. 18 1ranco di porto e rnccoman· (3•
dato. ln\. ia re c.1rtolina·Yaglia. al Ca.Y Ll"IGJ POZZI • Yia Si6tina. ~
14. Roma .
'[.A.1\).0
XX\' III:
FASC. 40~
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NOTIZIE DIVERSE.
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1351
SEZIONE PRA TILA
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vida nza. » ti.SJJetti ,·amente dal prof. E. Pestalozza (Ro1na) e dal f)l'Of . A. Bertino (Parll.la). I Congtessisti fruiranno di speciali facilitazioni
Per 1'80g compleanno di Augusto MorrL . e riduzioni per i viaggi sulle fel'r ovie e sui ·p iroUna rap1>re. entc'lnza Ji nled.ici ha portato ad Au~fi delle Ferrovie dello Stato. I documenti per . gu~o l\iiurri, in occa sione del suo 80° g·enetliaco, tali facilitazjone debbono essere ricl1iesti - prim.a a vven11to 1'8 settembre. un tributo cli fiori e l'.at1del gio1·n.o 6 ottobre - a l Segreta rio della Società gurio di vivere ancora molti anni nella energia del italiana di ostetricia e ginecologia, Prof. C. Micorpo e nelùt ~a ui.tà della mente. I dottori P oggi , 7 ia XX SetterrLbre, 68 - Roma (27). cheli \ ~ovi,- Silvagni. Pntti, l\lattioli, Schizzi, Ta,•ernari. Boselli, B a r on<.: i11i, ~.,orni, Dagnini, Cocchi, Roli, Congresso internazionale abolizionista. Prezzolini, De :-\apoli, rappresentava110 1'11niverLa Federazione Internazionale Abolizionista con ~itc~. g-li ordini, i n1edici condotti, i me:dici osi:>ed.aSede a Ginevra terrà nei giorni 3, 4 1 5 novembr~ lieri, i illedici 111 n nico1nia li , i medici fert oviari, i · JJ. v ., un Congresso Intel'11azionale a Roma. n1edici inilitari, i medici reduci, 1società mediche, · Sono a ll'ordine del giorno importanti temi sui istituti scientifici, e-cc. 11 ~estro accolse q11esti q11ali riferi ran110 per -l'Italia il p rof. Santoliqt1ido, • colleghi, quasi tutti suo1 ex-allievi, con la con~ueta l'on. 1\tlartirè. · l 'on. Con1andini, la professoressa ~\ffabilità e disse lDro quanto gli si.a caro jl loro J.Jabriola, il prof. 1.Vlibelli, ecc. affetto. .. La Direzione Gene.ra le delle ·Ferrovie ha concesNella giornata giunsero al sommo Clinico numeso i ribassi ferroviari: così tutti i med.ici potranno prendere parte a l Congresso. Si possono richiedere rosi altri omaggi ed augt1rt di allievi, clienti, aminforma?:ioni e lo Statuto della J~ga Abolizionista miratori ecl amici . italiana n Ila presidenza (in Roma, via in ArcioI/Orcline dei n-1edici di Bologna annunzia che ne, 98), che per la parte riguardante l'Italia si oc"<la parte degli a llievi si sta preparando 1111.a manict1pa dell'organi?;znzio11e del Congresso. f('Stazione nffettnosn a l Mne-Rtro. >k
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* * ~ell<t
ric:orrenz:i del <·0111 pleanno il lJl'of. ì\111rri h.a. donato all'Osvizio ~1arino Provin<>iale Bolognese centomila lire. Così l'intera sna donazione al detto Istituto raggiunge l a sommn di mezzo milione. •.\i Yoti che 11t1ruet-O$i c:olleghi lNlnno por~ito ad
,\ugnsto ì\1urri so110 pa1·tecipi qua11ti ne con1prendono la supe1·ioritò dell'i11gegno, la dignitit nella profes.qione e nella Yita, la grande devozione a lla <:ausa dei miseri. Mentre fer,~ido e a l to è il suo patriottismo, il -..-en~o dcl civism,) domina così ogni manifestazione cli q11esta .animn eletta, cl1e non a ll'Italia appartiene ma a ll'u1nnnità . ...\.ll'um.a nità aug1.lriamo cbe la gri111<le :fign r a di ~\.11gusto 1'1:t1rri sia a lungo conserva t._'l . A!emoti dell'u11ore el1e . :\.ugtl. to ..\Iurri h.u fatto a l uostr<J « l")oliclinico >> aoc-0rdandoci la s11a preziosa <:oll<1borazione, ~minmo non soltanto 1u.anifestar e la imp~ritura nostra gTatitudine Yer so di lui, ma la fiere?JZ<.l di a-vel'ne diffuso le idee e gli insegnatbenti.
-Congresso Osietrico-Ginecologico Nazionale. La. XXI Riunione degli ostetrici e gi11ecolog'i italiani a vrit lt1ogo a Trieste nei giorni 9-11 ottobre ~
ri11scirit degna manifestazione della scien:;r,a it:'llia na. I Tutti i Congl'e~sisti potl'anno fare co 1nu,nioazioni scientiftolle, invianllone il titolo a l Presidente del f'omitato ordinatore. prof. E. Welponer - Trieste (:\la terni tà). Sarà im·p ortante la disct11ssione sulle dotte rela::ioni -che saranno portate al Congresso sui t.emi: .(( T11berc.0To.~i get11ita l e fe·m n1in1/p )) e «Pielite in gra1
Per la protezione dell' infanzia abbandonata. È nota l'iniziutiYa presa dal Oom11Ile di Roma di provvedere con l 'istituzione di paruglioni intitola ti « Infantire SalllS » nl l'educazione, all'insegnamento e a l ricovero dei ragazzi abba ndonati, sottraendoli ai i>ericoli d~lla vita randagia. r.,a Cassa Nazionale Infortuni, comJ}resa del fine umanitario e sociale dell'iniziativa, ha testè deliberato di concorrere con la ~oruma di lire 10,000 · a lla sottoscrizione promossa dall'Istituto Nazio11ale delle Assicurazioni fra gli I stituti assicuratori per I 'erezione di · un padiglione da intitolarsi alla Pre,·idenza. Il Convegno per la legislazione sociale io merito all'assicurazione obbligato ria contro le malattie. Il Uo11yeg·no per la legislazione socia le, aùuna- . tosi a 1'1ilano·, si è occupato, in un sereno ed eleYato dibattito, d~ll'assicurazione obbligatoria contro le malattie. Il r elatore J;a nr,oni rilevò l'opportt1niti1, anzi la necessiti1, cli mettere un ordine nell'anarchia che attual mente Yige nel seryizio ùi assisten7.<1 e di sped.a lizza zio ne. Parlarono R igola, :\lazzini Azzimonti, l)el'engo, D'Aragona, il dott. Pisenti e Yenne a:pprovato un ord i11e del gior110 del relatore Lall7.A>ni col q11ale il Consiglio ritiene c11e l o scopo dell'assicurazione obbliga.tor i.a contro le m.alattie potrà essere tanto più facilmente raggi11uto quanto più gli elementi indispensabili alla realizzazione di questa assicurazione s ì associeranno in un.a agitazione ca.pace di suscitare in favore :delle riforme larghe correnti di simpatia nella p11bblioo opinione e di esercitare sui ·p11bblici poteri la pressione capace di vincere la resistenza e le ostilità che ne ostacolano 1·attuazioue . Si approvò infine la JJroposta di un grande cong1·e~~o a r.rrieste . ' I
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135~
fL POLICLINICO
[ ..L\.N~o XX,1111. FASC. 10
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Tariffe dei 1uedicinali.
Soccorsi san itari io Eritrea.
Con I >ecreto in da la :.:.o ruagg10 il ministro del1' In terno, presidente . del Consiglio dei ministri, nominò una Commissione con l'incarico di formare, ~ntro il più breve termine, le tariffe dei medi<:iil.:'1li 11er la vendita al pubblico e per la som1ninistrazione ai noveri. J.,a Commissione era così composta: sen. :\1<1rchiafava, preside nte; senatore Paternò, P e ratone r , Villavecchia, Carlinfanti, Natoli, Giongo, Gallelli, Bonansea; ora vi è stato aggiunto anche il cav. Assauto. rRppresentante gli Ordini de i fR r1n o cisti LJ l C'. 8. S.
lit oc1~asio11e del terremoto <:l1e il 14 settembre fuuestò una larga zona della Colo11ia Eritrea, il dott. Costanzo Rocca, direttore dell'Ospedale Umberto 1 di :iYia. saua, insieme al Reggente il Commissariato a vv. Ercole Vellani. ebbei'o ad organizza re .pronta-' mente una efficace opera di ~occorso a.i feriti. ri~cnotendo il plauso generale.
L'adunanza del Consig·Iio Superiore della Cassa Nazionale Infortuni.
E ncefallte letargica in Inghlltorra. Nell'anno iutercorso tra il 1° aprile 1920 e il 31 marzo 1921 si ebbero in Inghilterra 1572 casi den unzinti c1i (-\Ilcefalite letargica con 495 morti. .
Il limite di età nelle Università tedesche.
In Germuuia si è nbba~sato il limite di età da Sotto la presidenza cle ll'on. senatore · Fe1·rero Ji 70 a fl5 . anni per i pTofessori unive:vsitarii. Ciò Cambiano si è riunito il 14 t tembre il Consiglio ha portato una vac~ tnza di 37 c::tttedre nella sola S11periore dell;1 Cassa Naziona le Infortu11i, che ha a pprovn.to i bilanci consuntivi dell'esercizio 1920 TJniversità di Berlino. rela tin aJie gestioni dell'assicurazione degli info1·Propaganda igienica tra i negri. tuni delle in<l11 strie e di quelli dell'~gricoltura. Nel Texas (Stati Uniti d'America) la Società Tali bilanci, ~he si chi11dono entrambi c-0n noted'Igiene Pubblica ha bandito una cc. Settimana vole 3:va11zo, attestano della fioridis ima sit uazione Sanitaria Nazionale del Negro » per educare i neeconomica de l n1assimo Istituto ita li.ano pe1· l'assi, et1razione dt>g li infortuni s ul lavoro. gri a l culto dell'igiene. È questa la terza ·settimana di pr o11aganda igienica organizZ<.1ta n el corso di Su pro11osta ùei tap1)resenta11ti degli 01.>erai e dei i1ochi a nni; l 'ad11n~ ta p recedente aveva intereslavoratori agricoli il Con siglio h.a votato un ordine sato più di 200,000 IH'gri <'lle parteciparono in vari del giorno nel quale, rilevando con compiacimento n1ofli <1 11<:-' conf~rcn7,e e a 1Je din1ostrazioni. che le spese generali e tecniche per ogni infottunio dell'a ssìcurazione agricola a sistema socializzato Centenario della Facòltà Medica di Mon&pellier. raggiungon o appcua il 50 % di que lle di ogni infortunio dell 'èl ~sicu J'a zio11e industria le a regime di IJ'VIII Centenario ùell'insegna mento impartito concor renza, ·1·icl1j a ma la particolnre "1ttenzione del <làlla Facoltà lVIedioa cli l\IIontpellier verrà solenGo·v erno su tale f;l tto, che giustifica a ncorn llna 11Ìzzato con l'intpr.·ventcJ del Presidente de1la R evol1:<1 la net:es "'iti1 tli 1111 · ~m1)i<l f' co111•1)Jeta i·ifo1·ma l)t1bblica e di delegati di t u tte le t!11i, ·e1» itit frande lla legge infortu11i. <·esi. Il C<>nsiglio ha poi av1>r ovato lo :::,-chema di ùe I pri1nordi ùe11·inse~nn1llento ·ouo a 11terio1·i al cr eto predi~osto dal l\Iinistero ùelle Colonie per 1000: ID<l solo nel J120 fu co11ferito alla Facoltà il l'estensione a lla T l'ipolitnnia e a lla Cirenaica delle cliritto di rilnsch-1!:e di1)lo1ni, che a ll torizza vano ad mo<lificAzioni appol'tate .d~ l'la leg·ge 20 marzo 1921, e~e rcitare la ruedicina in tutta Jn cristianità . Il. 29(), a l rr. U. rl i legge 31 gennaio 1904, Il. 51, per quanto c:o1lcc)rnP l'a nn1c:-11to delle indennità per - Per il linguaggio medico. gl'i11fortl1ni ~nl la ,·oro, ed ha ùelibera to la 1JarteI.1a cc Del1tsche Medizinische ,,. ocl1enschrift » del cipazione <lella t 'n s~ Naziolli1 le Infortuni con la somma. di lire u 11 milione a lla costituzione del ca16 giugno vubblica Ullà ùeliberazior1e pell' «Unione pitale dell'Tstituto Federa le di Credito per il risor<.lella Sta.mrJa ì\1eòica Professionale Germanica » gimento del le Venezie, fondato per concorrer e alla che 1is ·a le norme generali per l'ortografia e per restn \1ra7-ione dei danni prodotti dalla guerra. j'abbrevi;1tur a clei nomi n~l linguaggio lllMico. 1
Scuola di Odontojatria e Protesi dentale annessa all'Università di Bologna. ono aperte a tutto il 7 novembre JH21 l e i. crizio11i a lla ~enola cli Odontoja tria e Protesi den~1le annessa n lla Il . r·ni,·ersitil ùi Rologna. Els~endo il i1un1for<) d<>i µo~ti limitato. l'acc:etta%iont> Yiene r~goh1 t n seC'ondo ln prioritil i1ella l)l'e~ n tnzio1 1P 1l0i dnf·11u1en ti (' 11a gamento <1e1lfl 1·el::.ti '\'P ta. ~. 1•<'l' l)rog1·a n1mi l~d i11fùr1uazioni riYolger i presso la I>il'ezion~ <lell 'l"'tituto <'lini<'o J:>el' le malattie <lella bo<'<':l. ,·ia ~. \"it4ll l'. ;)!l. l ~o loe-nn. nei loea li d.-1 lfll<t 1P ha ~<'dP lR Scuola.
Comitato Bibliografico Nazionale io Spagna. La Gazzettil Ufficiale d~lla Spagna l>Ubblica un Ordine Reale, em~nato d,ll Con siglio dei :\Iinistri. che nomina una «Giunta )Iuzionale di Bibliografia e T ecnologia scienti.fica » composta di dodi~i membri. J-'n Giunta flotrà aggregar~i dei competenti, L·he ~ia110 in grado di crn1t rib11ire a l n1i~lior e~ito del :-:no la Yoro.
Diminuzione della popolazione in }.,rancia . Il J ou rnal UffitiPl µubblic;1 i risultati provvisori, 1.er dipartimenti t- C'ircoscrizioni elettornJi, del ceu~o della popnl'lzion<' <·on171into i1 f) m:tr7to ll . .
[ANNO
:'\XVIII,
FASC.
40]
SEZIO~E
Secondo questi dati, eccettuate l.Alsazia-Lore11a e l 'Alge ria, la popolazione fra ncese risulta di 36,084,206 abitanti, n1entre nel 1911 era stata di 38,468,813, il che . ~egna una r iduiione di 2,284,547 abitanti.
Minacciato sciopero di medici manicomiali in Austria Si ha da ' '"ienn.a che medici, aiuti, infermieri e infermi~re dei l.\11<\.llicomi e Asili di carità per alienati della Bassa Austria, hanno stabilito di proclama re lo sciopero, allo scopo di obbligare il . Governo ad assicurare loro i in/lnvrn i corr1tpens1: che og-gi r icevono i dipenùenti dallo Stato. Si è convenuto di abbandonare ~lanlcomi ed Asili e di porre in libertà i dementi se la petizione non verrà accolta.
La morte di N ..~I)OJJEONID COLAJANNl , dolorosamente sentita da tutta la Nazione, è un lutto per la famiglia medica a lla quale egli apparteneva sebbene ::;e ne fosse a llo11tanato per spaziare n ei vasti cam1pi degli studi sociali. Era lUl.to a Costrogiovanni nel 1847. Seguì Garibaldi in quasi tutte le campagne ; subi la carcel'e a Napoli pel' cospirazione repubblicana. Nel 1891 ottenne l 'abilitazione ~l lla libera docenza in statistica presso l'Università di Napoli, ·d ove nel 1895 fll chiamato, quttle 01~dinario, a coprire la <.:attedra • della stessa disciplina. Fondò e diresse « RivistH Popolare». J.,a sua figura emerse sp~ialmente ne lla vita parlamentare; era deputato dal 1900. Lavoratore gagliardo, oratore viva.ce, intélljgenza pl'eclara, cu.ru ttere rigido, profondau1ente onesto. conAA crò tutto sè stesso alla !•a tria . R. JL •
la
13153
PRATICA
RASSEGNA DELLA STAMPA. Rivista orit-ica di Clinica, Medica, 2.5 agosto. -
G.
S11lla etero1Jroteinoterapia nel tifo. (ii ornale di Glitiioa Medica, 1 O agosto. - F. FRANCHINI. Paralisi pseudobulbare. Patliologica, 1° settembre. -- L. URIZIO . Reperto. di corpuscoli nell'encefalo <lei dermotifosi. A. l.1AVERAN e G . 1J'RA.NCHINI . Insetti propagatori c1ella tlagellosi (lelle e11forbie. L(" Presse Médioale, 31 Rgosto. - JJ. SMITR. I-'a profilassi del cancro . Jfunolien,er Mediz . Wochenschrift, 2 settemore. W. JAENSCH. Tipi costituzionali psico-fisici. A.. GE~ZEL. Prognosi della sindrome «striata)} post-encefalitica. • Medioal R ecord, 20 agosto. - 'l'. E. SATTERTIDVAITESulla profilassi delle infezioui veneree. !..et Prensa. M édioa Argentina, 30 111glio. - O. IvAxossEVICH. Nuovo processo di rinoplastica. T~. ~.\. I-Ioui::S.\Y e ..\. ~OROf~LJ ..1. Tiroide e immunità . NATALI.
Tlle .-:1.n1cricnri Jour1uil of Obstetrios and Gyneoology, agosto. - W. BLAIR BELL. Problemi non .
risolti in gine<:>ologia ed ostetricia. - W. P. IIEALY. Tt'tnnia poRt-operatoria da bioo.Tbonato ·s odico.
n. 1. - · D. DANIÉLOPOLU e V. DANULESCO. Sul meccanismo dell'accesso di tn cl1ie<lrilin ·p arossistica ; azionè delF adrenalina . - M. LABBÉ. Le cure di digiuno nei diabetici. B erliner Klinisclie Wochensohrift, 5 settembre. H. ' ' IRCHO,v. Anaton1i.a normale <' patologica dell'articolazione della mano. /J.. ,, Ri.f orn1a Medica, 3 settembre. G. CAVINA. Pielo-nefrite cronica ematurica unilaterale. (7-azzetta clegli Ospeclali e delle Oli1iiche, 21 luglio . - G . JoNA. Il segno palmo-plantare· nel tifo . A.1inale~
d e Jiédec,i ne,
•
Indice alfabetico per · materie. Pag. 134:! . .\dre1tali11a : è u11 orn1one? . » J R:~3 Affezioni adclon1inali acute Affezioni renali : urea ed n zoto re~id llO )) J32H del Sil i1gue . 133() Antisettici nuovi . ~.\rsenicali: uso nelle forme s1)astiche )) 1326 .i\..rSE-nobenzolj per iniezioni !"Ottocu tanee » 1344 ....\.scesso tonsillare seguito da morte .» 1?,44 I •
.1.·sioura,zione
C'ontru
le
n1al(Jttie
•
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Ribliogrnfi.-1 : notjzi<l . (Joncentra ti di po1n-0doro : cont1·ollo americano e proposta di nuovo metodo
» ))
1350 1341
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1343
Oron,a,oa. del '1no i;ùn1.entu professi(nta1<'
1>
134~
»
1350
>>
1346 1345
Olanda
1
Cro11nca
<:>pide111iologi~'l
. Dis~nteri~t bacillare: c;ura svecifica Eliotera1)ia : tecnie<1 . Ji""ena ee tina e eia uosi . F-0~foro nella rachi ti de Ren1a , 1921 -
Tip. Cnrtiere
C~ntrn li.
»
)) »
1347 134!)
Glicost1ria gravidica e diabete in graviPag. 1338 danza : ùia.g11osi differenziale . :\Ieùi~i 111orti della malattia che hanno • )) 1341 studiato . . . . . ~:torte improv\isa: <1 lcune cause meno )) 1344 note .. )) 1337 :Vlucosa i11testinale: potere bn ttericida )) 1346 Pustola maligna : cura . )) 1343 Radiumterapia : casistica )) 1339 ~indromi iparl\:insouiane . ~inovite traumatica anchi losante del gi)) 1343 nocchio: intel'vento. Spirochete della sifilide e ~u opo Ii,morfì.smo )) 1323 Rterilizzazione frazio11ata : fenomeno pa)) 1343 l'ados~o. . )) 1346 rru bcrcolo~i : fatto re cli resi~t()Il7J(l . \..!'t iolo l1mauo: tl';\~missione a i gallinacei )) ] 343 1 ' ero11al: intossicai'-joue da - ~mulante )) 134.5 r en(•pfalite .letargif' . Cl . I.1. Pozzi. ed. resp.
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diverse forme para.ssita.rie - le proprietà dei sieri, con la tecnica e.ppropriata. per la ricerca di tutto ciò che si può presentare di patologie.o nel siero e nei corpuscoli! sanguigni. Un piccolo vocabolario ematologico fa. seguito al lavoro, con richiami nel testo: che ta.cilita il ricordo e la significazione dei numerosi e vari nomi da.ti a.Ile cellule del sangue, nei vari stadi di maturazione e di alterazione patologica, facendo rilevare la sinonimia. di una stessa cellula, de!iignata variamente a seconda dei vari Autori. Due tavole illustrative mostra.no le va.rie- forme cellqlari che possono far parte di un reperto sanguigno e le forme di alterazione patologica. che vi si possono riscontrare. , Quest'opera, che il chia·r o Autore ba preparato esclusivamente per i nostri abbonati, riuscirà indiscutibilmente di grande ~a.nta.ggio sia. a.gli studenti che ai medici pratici. Un volume in-le grande, di circa 200 pagine. con 74 figure e relative spiegazioni, su due doppie tavole in fototipia
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ANNO XXVIII
Fase. 41
Roma, 10 Ottobre 1921
I
fondato •lai professori :
GUIDO BACCELLI - · FRANCESCO DURANTE
·----
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: )'ROF.
VITTORIO ASCOLI \
SOMMARIO. Lavori originalì: M. Pergola: Nuovo metodo per la diagnosi batteriologica della difterite con la <'Ultura di arricchimento. Ouervazioni cliniche: P. F. Zuccòla: Sulla« Myaste nia gra.vis ~. Note e contributi: G. Giorgi: Contributo clinico alla sutura della. vena porta.. Commenti: O. Catalano : Sindrome da fame nei prigionieri di guerra. Lezioni: A . Garrod: La. diagnosi di malattia del pancreas. Sunti e rassegne: DIAGNOSTICA : ·A. J. Pacini : Radiologia delle cardiopatie. MEDICINA: D. Embleton: Febbre cer ebrospina.le epidemica ed empiema. sfe noidale. - CHIRURGIA: A . Hofmann e F . Kauffmann : · Diverticolo da trazione del duodeno diagnosticato e a sportato operativamente. - O'!loRINOLARJNGOIATRIA : Kobrak: Le affezioni vasali del labirinto e il loro rapporto con la siné.lrome di Mé?ière. Medicina sociale: P . Carlini: Ri cer che speriment ali JSUl lavoro e sulla. fatica nello stato puerperale. cenni bibliografici.
•
Accademie, Società mediche, Congressi: Società Medie-o-Chirurgica di Pavia - R. Accademia Medico-(;hirurgica ·di Napoh. - Società fra i cultori di Scienze .mediche e naturali in Cagliari. · Appun~t
di. medicina pr~t!ca: CA~Is':ICA e 1:ERAJ'.IA: L 'epilessia ac1dos1ca - ~pa s m1 Jackson1an1 ed ep1less1a essenziale La c~r~ con il calcio nell 'epiles_sia. - La. diagnosi della parahs1 generale - Metodo di difesa contro gli accidenti bulbari nella rachianestesia. - EPIDEMIOLOGIA.: L ' anofele può propaf?are la malaria direttamente! PosTA DEGLI ABBONA.TI. - VARIA. .
Nella vit~ professionale: Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Amministrazione sanitaria. - Uoncorsi. - Nomine, promozioni e onorificenze.
Litora aliena: G. Peri ili : Una visita. a Colora.do Springs . Notizie diverse. Rassegna della stampa. Indice alfabetico per materie.
I •lrlUI . di pr~•rle&ì rlse~TaSI. - E' vietata la riproduzione di ùwori pubbUcati nel POLICLl~ICO e la pubbUca~ione di sunt' d1 PBS'i senza C'itarne la fonte. •
LAVORI ORIGINALI. L .\BORATORIO DI Ì\1ICROGRAFJA E BATTERIOLOGIA DELLA SANITÀ PUBBLICA
diretto dal prof. B. Gosro.
Nuovo metodo per la diagnosi batteriologica della difterite con la cultura di arricchi-
mento. Prof.
rvr
PERGOLA.
La ricerca del bacillo di.fteri·co, <::h·e dap.p rima s i è praticata essenzialmente a scopo diag11ostico e terapeutico, ha assunto un 'importanza tt1 tta partico,l are an.che per l a ,p rofilassi, quan·do si è ricono,sciuta la grande influe nza ch e ese1 citano, nella diffl1•s ione dell'infezione dj fterica, i · cois iddetti.' p oriatori, cioè individui che alberga.mo, in qualche parte del lor.o prganismo, jl bacillo di Kl.ebs-Loffler, abbiano, o non, subìto il r elativo processo morboso s.pecifica. Infatti lo studio statistico della mortalità e lUOTbosità per difterite e croup fa r11.evare Che -mentre la mortalità, in que.s~timo trentennio, in segu ito 1all'u so del .siero antidifterico, è anelata notevoilmente diminuendo fi.no a r1dUl.r~i a circa .1000 casi all'anno, la morbosità non € diminl1ita n ella steissa proporziio11e ed anzi, 1
1
è rimasta stazion13Jria. Ciò significa .c he la pirofilassi antidifteirica i1 on h a dato i benefici che er ano ·da a ttendeTsene. Le ragioni idi questo · insu:ocesso sono in realtà moltepli.ci, ma una non traiscurabile, della quale app11nto ci proponiamo qui di occuparci, consiste nei difetti pre-: sentati dai m ezzi di in1dagine che fino.ra si av.evano a drl.isposizione e che impedivano il ·riconoscime1n to di molti portatori. Il terreno :c lassico per la ricer.ca del b3Jcillo ~ifteirico è rap'J)resentato, com·e si sa, dal siero di Loffie:r, e tutti g:l i a ltri m1ezzi ,d i cultura proposti ,p er sostitu!irlo non sono riusciti invero più vwntaggi.o,s i. Ora, il difetto più grave 1da rimp1rov.erarsi rul siero di Loffler è che, id i SOlito, peir circostanze svan ate, falli1sce, qu,a ndo il germe specifico vi cap·i ta in scarsa quantità, c.on1e per lo più avviene precisam·ente n1el 1caso dei p·o.rtatori. P er eliminare qu·esto inco·n v.e ni.ente, occorreva dunque sostituire i mezzi .culturali :fi1n ·ora usati, con altri che ren1desser.o possibile di mette.re i•n evid.enza il bacillo .difterico, p·e r quanto scar.so fosse n el materiale .che si aveva da esaminare, e ci ·dessero quindi garanzia de[la massima attendibilità del risultato, in qualunque caso venissero applicati (malattia in atto, conva1escenti, portatori sani, o ex-am1
1
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1356
'
IL POLICLINICO
Esempio tipico del grado di perfezione praticamente raggiungibile nelle i·n dagini batterio'logi•c he di questo g.e ne.r e è il metodo seguito per la ricerca del vibrione colerigeno e che s1 basa, .come è noto, sulJ 'uso di adatti terreni sufflcientemente el·e ttivi, ·dei .q uali alcuni permettono di realizzare. 'i.a, cultura di .a'!'lricchimento, altri _quella di isolamento. Orbene, un metodo am.alogo sarebbe stato necessari·o istituire, per perfezionare la ri·cerca dell ba-cillo difterico: vi si è riusciti utilizzando i.I tellurito di p,o tassio. Questo, u.nito! in· ·conveniente prop.o nione, a sub.~triati costituiti di materiali ricooosciuti i P·iù confa-centi alle esigenze ..nutritive del bacillo di K1ebSLoffl1er, quali il .g iall!o d'uovo .e il .siero di sangue, con·f erisce lo.To le seguenti propirietà essenziali: 1° d.i impedire, od almenQ o·s tacolare al massimo grado, l'eccessiva moltiplicazione dei germi conoomitanti, permetten·do invece a quello difterico di svilu·p paT·s i sollecito .e rigoglioso e pnen d ere sugfii altri •l a prevalenza, anche quand.o si trova in piccola quantità ~el materiale in esame; ' 2<> di differenziare in mod•o più netto . le colonie diJfteiriche e renderle quindi più fa-cilmente identifì.cabili, an·che ql1ando soltanto poche .d i esise sono pvesen.ti in mezzo a molte altre di germi estranei. Ecco la costituzione di questi tenreni: 1
0
•
Terreni l·i quidi per la cultura di arricchimento.
I ) Siero di san gue norma·le (di buB, ·e.avallo, pecorra, eoc.) eme. 50 Solruzione di c1orur·o so·dic.o al )) 50 0,8 ~~ gr. 0,02 (1) Tellurito di pota~sio N. 1 Gialli d'uovo , 1
I
II) Siero di sang11e normale (d1 bue, cavallo, pecora, ecc.) eme. 100 gr. 0,02 Tellurito di potassio 1 N. Gialili d'11ovo III) Stero di sangue normale (di bue, cavallo, pecora, .ecc. ) eme. 75 Brodo con. o senza .gluoosio )) 25 all'1 % / gr. 0,00 Tellurito di potassio . (1) Per questo e pe·r i su·ccessivi terreni, gr. 0,02 di tellurito si hanno prendendo 2 eme. della sol11zione al1'1 %, oppure 1 eme. della
soluzione al 2 %. P erchè agisca be n e, occorre usare un buon prepa r ato come è il tellurito di Kahlbaum, o cp1ello rli \Ierk, dei qu ali appun to ci si è ser1
vit i •
[ANNO
XXV.III, FAsç. i1J
Son.o preferibili il I) e il II) e specialmente il II). Per prepar.are questi mezzi dii cultura, si raccolgono i com.p onenti in una boccetta sterilizzata, si agita per ottenere una miscela omogen·ea e la si sottopone wlla steriJ1.izzazione discontinua, riscaldandola mezz'ora in bagn0maria, a 50°-55° C., per tre giol'nd con.s ecutivi. Il mater:Lal.e, che cosi trattato rimane liquido, d·i stribuito in quantità di 5-7 cm.e. ·Dei comuni tubi da ·Cultuiia previamente sterilizzati, è pronto per l'uso. · Terreni solidificabili per la cultura di isolamento. a) A·gax ordinario .aJl.l'l,p-1,7
'
% 1cmc. 100
Tellurito di potassio Gial li d'uovo 1
gr . .
o,~
N.
1
b) Si.ero id i •s angue normale (di
bue. caval1o. pecora, ecc.) eme. 50 Soluzion·e di cloruro sodico a:l 0,8 % . )) 50 gr. 0,02' Tellurito di potassio Gial•l i d'uovo N. 1 c) A1ga r o.~dina1io al 2,5-3
%
Siero di sangue normale (di bue, cavallo, pecora, ecc. ) Tell u1rito di potassio Gial li 1d'uovo 1
eme.
)) g~.
N.
50
50 0,02 1
d) Agar ordinario a1 2,.5_3 % eme. 100 10,n2 Tellu:r ito di potassio gr. (1da unirsi colla miscela indd.cata in b). Sono preferibili i sub·s trati b) e e), ed è utile. sebben1e non 1nece.s saria, l'aggiunta di gl].ice. . rina nella proporzione del 2-4 %. I terreni a), e), d) sii pr:eparano unendo al1' agar sterile fuso gli altri compÒ-nenti e allestend'O, colla mtsoela resa omogenea, le piastre per le cUJlture; il terr.en.o b) va invece solidificato ·niel1.e .p iastre, mediante il riscw1damento a non più di 85°-00° ·C. e deve' m1a.ntene.re il colorito giallo caratteristico del tuorl-0. o, tutto al più, assumere un·a tinta appena verdastra. Questi mezzi nutritivi, che servono per la cultuTa di arricchimento e per quella di isolamento, possono tenersi già pronti, anzichè .esser preparati aJ momento del bisogino. Il sistema più comodo, a tale scopo, è di raccogliere i varii componenti, ~d eccezione dell'agar, in un recipiente preferibilmente adatto a chiudeirsi alla fiamma, e praticarne qujrndi la sterilizzazione discontinua, riscaldando in bagnomaria, a 501>_55° C., mezza OTa, per tre giomi consecutivi: il materiale rosì allestito si conserva per lungo tempo. ~ molto utile la pre1
[.ANNO
XXVIII, FASC. 41]
SEZIONE
1357
PRATIC~ •
senza de1 tellurito di potassio, perchè serve a svelare eventuali inquinamenti, mediante la comparsa di macchie o punti neri nel sedimento. Le miscele che risultaoo inquinate devooo escludeTsi dall'uso.
vie entità, sono allora anoor meno facilmente rileva.bili. Dop{> 12-15 ore di svilup.p o a 37° C., le cu1onie d·i fteri1che sooo, glià evidenti, piuttosto pi:ccole, nettamente conve·s se e perciò rilevate, 1ucenti, umi·de, di coJorrito oonerino più o meno scuTo e giammai .n.ere. Tale insieme di *** Coni qi1esti mezzi nutritivi, po.s siamo attuBJre caratteri le f.a disti n·g ue·r e dal'le co1onie non il segu€nte m·etodo generai.e per la riceTca del difteriche, le qua~i d1 rado appaiono incolori bacill9 difterico: il materiatl'e sospetto di oon- e per lo più, ri.s ultando costituite da cocchi, tenere il germe specifico si emulsiona in 2-3 sono mere, puntifolI'mi, o 1già molto .s viluppate • cm c. di bTodo, o soluzio,n e fisiologica sterile; e appiattite.· s.e ne seniina una .g rossa ansata, •O una gocA 20-24 or.e di sviluppo, le -colonie ·n ·o n diftecia, sulla superfi·c ie delle piastre allestite ~od riche permangono di solito invariate·, men.tre terreni sOllidifìcati, e col resto si pratica la oul- que:lle difteriche raiggiungono dimensioni magtura di arricchimento nel terreno liquido, o;ve giori e assurno,n o co1orito nero-pl11mbeo, più si può immergere pure i l tam.p onie con oui fu ID•a rcato alla parte Ceiltrale, ove la massa prelevato il materdale in esame. Si pongon0 batterica hia :spessore maggior.e, men 0 alla le cmlture in termo,s tato a 37° C., vi si lascian·o · parte periferi·ca, ove è più sottile e quindi le per un tempo sufficiente (talvolta oocoxroin o color.nie appai10,n o com-e ciroondate da un alone anche 24 ore e più) e quindi si esami·n ano le più chiaro. piastre: .s e vi si trovano colonie difteriche, Col prog,red·ire d.el tempo, oltTe l,e 24 ore, ·aml'irndagine è te~inata, se invece il reperto ebe per \le .col001i.e.1 difteri.che i1 colore può è negativo si seminano un 'altra o più piastre, farsi nero intenso. · con una grossa ansata di materiale preilevato Il lbacihlo difterico, .s'Viluppatosi su 'q uesti dalla Cl.l'ltura d!i arricchimento previam·emt.e suhis t!'ati, ·n on o,ff,r.e .difficoltà ad e ssere idenagitata per renderla omogenea, ~ si .pongono tifi·cato, per.chè · presenta evid·e·I iti e tipiche le di nuovo tutte le culture in termostato peir ul- sue caratteristiche morfologiche, cioè la parteriori esa.m i. tiicolaTe disposizione a p.a lizza ta e a piccole I passaggi dall'arricchimento, per ottenere zooglee, lil ri·gonfiamento terminale, che gli risultati sioori, vanno fatti non prima di 12-15 oonferisic e 'l'aspetto di clava, o di manubrio, ore e tanto me.glio se si faranno con maggiorre secon dochè esiste ad una o ad ambedu e 1€ estremità, e i gra;nuli polari di Babes-Ern.st, ritar.do, poichè, qualora il bacilJo difterico sia piresente, anche in quantità minima, l'arjn generale, abbondanti e nettissimi, · purchè ricchimento specifieo va ·S empre più a ccentuan- si applichino opportuni metodi di 1Co1lorazione. dosi fino a l terzo o quarto giorno ·di cultura tra i quali molto· racc·o man.dabile è il seguente: 1° Colorazione, a freddo, d,el p1reparato, · e persiste apprezzabile per parecchi altri giorni. Perciò, entro certi limiti dii tempo, qu·a·n to già :flssato alla fiamma, per 10-15 secondi~ col più si ritarda, in tanto più elevata proporzio- bleu di meti·lene acetico di Nei.sser. ne si troverà iil baciJJo difterico. 2° Lavaggio ·con acqu a disti'Llata. Per le semin·e di isola.mento dalla cultura 3° Trattamento per 10 secondd col liquido di Lugol. di ar.ricchimento conviene fare uso deg1i ap4.0 Lavaggio con a cqua distillata. positi terreni sopra indicati, co ntene·n ti tel5<> Coil1orazione a f.:ne·d d 0 per 10-15 seoondi, lurito, e ·n on di ,s iero di Loffler o altri, peirchè con· 1soluzi,0ne di ves·uvin.a a l 2 %o, o meglio, darebbero risultati non sempre attendibi1i. di crisoidina all '1 : 300. I granuli polari appaiono coiorati in b.Jeu *** ~ei substrati proposti per 1'8 cultur.e ·di is 0cupo, quasi ·n ero, e il corpo batterico in giallo lamento, le 001loni1e ·difteriche .asS1U.m ono un ocraceo. AlJo, scopo di otte'nere n·elle piastre co.Joni·e aspetto abbastanza ·carattertstico e che rimane apprezza.bile pure ,q u.ando I.e colonie stes·se so- isolate, che meglio si prestano all'indagine no in s carsi·s simo numero, a differenza di macroscopica, si faccia la semina tanto dalla quamto avviene nel siero di, Loffler e altri teremulsiorne de.I materiale sospetto difterioo, quanto dalla cultura di arricchimento, me~ani, n•e i q11al-i rare colonie difteri.che possono sfuggirre anche al più .accurato esame, perchè d,i ante u·n a bacchetta di vetro, mu·n ita cli picin presenza di tante altre colonie banali, le cola capocchia, Jjevemente incurvata. Le indagi·n:i praticat€, sia con miscele 'batteJoro .caratteristiche differen·z iali, sempre di lie1
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riche appositamente allestite e .conter1enti sca.rsissimo .numeiro di bacilli 1difterici, sia con inateriale prelevato dall' uom·o e Sller.ialrnente da portatori, hanno dimostrato che i mezzi culturali in questione possiedono un gr.ado così elevato di elettività pel bacillo difterico, che qualunque sproporzione, si Dt10 <1ire, &Sista tra questo e i germi ooncom1tar1ti, si riesce s~mpre e ·con g.ran1de facilità a metterlo in evidenza. •
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI CUNEO.
Sulla
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~ota
Myastenia gravis ».
del dott. P. F. ZUCCÒLA, primario e docente.
I casi quali io presento, oltre che d'importanza clinica, lo sono anclb.e dal lato epidemiologico per le circostanze di tempo e di ll1ogo in cui incorsero.
M. Domenico, d'anni 7, di Fossano. Nulla Il metodo eh~ si è esposto offre molteplici nel ge11tilizio. L'a. è nato a termi~e, fu tardo nel ,c amminare e nella dentizione, no.n fece pe-. vantaggi per la diagnosi, per la terapia e per r ò m ai malattie degn.e di nort a. L 'attua;le d.ata la p roif ilassi. da due mesi: si iniziò con cefalea, malessere Infatti, poichè i terreni liquidi permettono generale e disappetenza; vomiti e conati di vomito: febbre modjca (37°.8-38°.5) preceduta di realizza.r.e una vera e propria cultura di da leggere perfrigerazioni; mai fenomeni conanricchimento, e quelli solidificabili, 3Jdatti per vulsivi; contemporaneamente, si fece svogliale cu·1 ture di isolamento, oltTe render.e le co- to, disattento, non giocava più, avv.ertendo facile stan.che.zza. Ebbe qualche volta diplopia lonie difteriche -niù facilmente riconoscibili coincidente colla comparsa di uno strabismo per il loro caratteristifco aspetto, p01$1S10llO m·a n- 1nutevole ed ins tabile. Poco tempo dopo l'initenersi lung-0 tempo in termt01s tato senza che, zio della malattia l'andatura si fece barcollante, 1difficile per .la compairsa di incapacità per · 10 svil11ppo di batteri fluidifì·camti e in- a muovere .gli arti dopo· qualcl1e passo. Quasi vooenti, le culture is tesse ven.g ano irese inuti- contemporaneamente si osservò impoteinza fun· lizzabili, l~acce,rtamento diagno.stico riesce più zionale a carico de i rnuscoli del ·Capo e d-egli .superiori, tanto che hl bimbo doveva stare agevole, più comordo e .s opratutto più attendi- arti an che delle. ore ·col capo forterr1ente fles1so fino bile, senza perder·e 1la sollecitu·din·e necessaria ad avere il mento appog.giato all·o ·s te•rno, irella inc.apacità assoluta di rilevarlo e sie ipe:r.esteso pel resp.on•so batteriologico. inic apace a fletterlo; .n e1gli ultimi giorn.i comP er quanto :rdguanda la terapia, il metodo ~ parvero ·disturbi della deglutizione e della fodata la sicurezza deì risultato diagnostico, nazion·e. T11tti questi fatti si accentuavano nel. permette l '·u so più razionale del siero anti- le ore ve:spertin,e; frequenti erano le orisi di difterico, e per quanto riguarda la profilassi, pialI1to ·e di ri.s o anche sffilZa ca11sa apparente. Non ·eibbe mai 1disturbi a carico degli sfinteri. ci dà la mas.sim.a garanzia di poter rintracEsame obiettivo. - Il p. ac.cusa cefalea a car attere prevalentemente parietale sin. ove ciare i portatorti .e mettere i1n .libertà ,g li individui ·che abbian·o subito un processo ·difterico la percn11ssio.n e della scato1a cranica ri·esce dolente. I,a rima nalnebrale sinistra è più o CI'oupale, quando, oltre la guarlgion.e clini- ampia della destra -per 11na maggiore difficolca, sia avvenuta realmente anche quella bat- tà di sollevamento della palpebra. Saltuariateriologica, che, da;l punto di vista profilat- mente si nota strabismo nei movim enti attivi d.ei bulbi, in genere l1n'insufficjenza di tutti i tico, maggiorm.ente dnteressa. E ciò ·anzi si mt1scoli estrinseci, tanto che il mantenere per potrà fare senza trattener.e questi inrdividtui · 11n certo tempo i b11lbi fissi in t1na determipiù del tempo necessario, p·erchè, qua}ora l'in- 11ata direzione è impossibile. Le p11pille sono dag1ne p.r aticata 2 o 3 volte in gio:rmi alterni, midriatiche ug11ali, reagiscono pigramente al:. la lu ce ·ed ahl'accomodamento, dopo un certo o consecuti\ri, con materiale adatto, plfelevato num ero di eccitazioni si fanno inerti. L'a nladdove il bacillo difte1ico .s uole per lo più golo labbiale sin. è più basso del destro, il annidarsi, ciia esito costaiil.temente negativo, solco naso genjano meno evidente. la lin@:t1a leggermente deviata a sinistra. è g~us tificato pTesumere, che l '01rganismo n-0n Il capo cade in avanti fino a toccare col albergl1i più il bacillo di Klebs-Loffler. mento lo sterno; il sollevarlo, e se è ilil iperestensione, jl fl etterlo, cosa impossibile; Finalmer1te altro e non trascurabile van-· difficili i movimenti di lateralità; altrettanto taggio è che, con questo metodo, potr8Jllno dicasi dei movimenti di. estensione e di fleRmeglio approfondirsi molti problemi relativi ~ione de ll'a '\ an1 hrR cci o ~111 braccio. dei inovialla patologia dell 'infiezione difterica, o che menti di prona zione e di s11pin::lzione. ancor niù limitati. cn1elJi del hraccio s11l tronco. imcomt1nque abbia no con essa attine11za. lìORRibile il sollevare le spalle erl il portare 1A m::i no R11l rarH). Ug11a lmente imnacciati e Roma, lt1gli o 19'21. fnri lment e esF111ribili ~ono i movimenti degli nrti inferi0ri. nPrciò l'Rnrlat11ra 'raria d~ or a I ad ora. è barcoll3nte come se eR~i non potes1
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sero essere dominati, talvolta dopo pochi momenti di marcia deve sostenersi, per nor1 cadere. I riflessi tendinei e cutanei sono deboli. Non Babinsky, .n on Oppe·n heim . Non ·esiston·o disturbi della sensibilità tattile e dolorifica, non disturbi degli sfinteri. La masticazione e la deglutizione sono lente, quaJ.che volta impedite - .s pecie verso la fine del pasto - tanto eh.e si è cois tretti a somministra re unicamente alimenti liquidi. Tanto i muscoli del collo e della nuca quanto quelli degli arti superiori ed inferiori presentano la re.azione miastenica di Jolly, evidente è pure su qualdhe ml1scolo il fenomeno cd el Munri (i mu.soorl i esauriti e n·o.n rispondenti niù allo stimolo elettrico riacquistano la lorò attività dietro l'impulso volontario) e del Buzzard (i muscoli che non r eagiscono più all'eccitazione faradica reagiscono ancora a quella galvanica) . L'esa11ribilità elettrica tanto per i nervi qt1anto per i muscoli varia, talvolta non si ottiene sempre - :per quante eccitazioni si facciano - la scomparsa assoluta di ogni contrazione. L'esauribilità è più facile quando l'esame è praticato nelle ore vespertine; l'ipoeccitabilità diretta ed indiretta varia a seconda dei vari territori, va attenuandosi coll'insistere dello stimolo, dopo di che possono anche aversi delle contrazioni normali. Talvolta le contrazioni iniziali sono Lente ed in alcuni ounti amzichè diffondersi a tutto iù muscolo .si limitano ad alcun.e fibre diventando genierali soo:o ·coll'aumentare l'intensità della ooITente, altrim1e nti, e ,s•u qualche f.a..~cio muscolare soltanto, può aversi .r eazio1 ne lorngifm dina1e alla corrente galvanica. Le condizioni del oaziente si mantennero durante tutta la sua -degenza stazionarie, ebbe periodi di peggioramento e di miglioramento, qualche volta l~ggeri rialzi termici (37°. 7-38°.2). La punt11ra lombare diede esito a liquido limpido sotto discreta pressione (non h a formato tela di ragno) con sedimento costituito d.a scars-i elementi linfocitari; co.n tenuto in ·ailbumina normale, non riduce il Fehling. Reazione di Wassermann, tanto col liq11ido c. r . .quanto col sangue, negativa.
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mond, partendo dal principio clb.e nell'eziologia dell'affezione hanno un.a grande importanza le malattie infettive e lo strapazzo, pemisava che questi due fattori direttamente od indirettament.è (anche per l'intermediario di disfunzioni di ghianù.ole a sec rezione inten1a) possa aversi una intossicazione de.l sistema nervoso: teoria questa che si riattaccherebbe alla mo• del'nis;s ima che fondan.dosi sulla constatazione della presenza di tumori del timo, considera la, miastenia grave come una malattia da lesa f1111zionalità di questo. Buzzard e Borgl1erini la credono piuttosto dipendente da 11na lesione vera ·e propria della fibra muscolare; Neri anche, poichè ·1a sindrome elettrica non sarebbe se non r espressione delle condizioni di sofferenza della fibra muscolar.e per ~l ·suo alterato metabolismo e, andando per analogia, perchè una stasi venosa provocata arti1ìcialmente in un arto provoca la comparsa dell'ipoeccitabilità elettrica, la lentezza di contrazione e la reazione longjtudinale. Leclerc e Lermonnat soli respingono l'idea che essa possa essere una entità nosologica, poichè la letteJratura conferma varia essere l'eziologia, mentre le alterazioni anatomiche n0tn sono !llè costanti, n è identiche. Il Murri infine ha intravisto rapporti clinici ed eziologici colla poliomielite e colla polioencefalite, tanto super iore .che inferiore. E tale ipotesi non sembra allontanarsi troppo dalla realtà, quanto si considerino alcune delle forme abortive odi anomale di questi drt1e quadri clinici. Nella poliomielite 11na compa~tecipa zione de·l bulbo è eVientu.alità tutt'altro che ra. ra, sebbene essa non sia mai nè molto accent11ata, nè molto evidente: parq,lisi o paresi dei nervi cranici lievi o transitorie non mancano tanto i1elle forme che rivestono il carattere 'come 110 già avvertito, il caso, oltre ad di una paralisi ascendente del Landry quanto un'importanza clinica, ne assumeva una non nelle forme a carattere discendente (tipo Forindifferente dal lato epidemiologico, poichè, ster ed Erb), anzi tanto più frequentemente come mi venne riferito dal dott. Avagnina di so110 rilevabili q11anto più precocemente il caFos sano, fll il .s e conidio dopo U/11 .altro (d·eicol'80 so cade .so·t to l'osservazione clinica. Indipencon sintomi bt1lbari evidenti e morto per pneu- dentemente da ciò, nelle anzidette forme, ed monite da aspirazione) a verificarsi nel pe- in alcl1ni casi particolarmente, la partecipariodo ottobre-novembre, nel qual tempo ap- zione del midollo spinale può rendersi palese punto f}i sviluppò nella stessa regione una piccon t1na semplice ipotonia muscolare con la cola epidemia di poliomielite. relativa scomparsa dei riflessi tendinei (OpPoichè la patogenesi della Myastenia ·gravis penheim, Wichmann1, :rvtueller), quando la leè tuttora oggetto di discu.s sione tanto più che . s.ione non è am.coìTa più localiizzata, :per es., ai essa non tr<l'va sempre coi:n.fo·r to .di ir eperti an·a - s.o~i muscoli esterni dell'-0.cchio (Medin, \Vichtomici certi e netti. mam.rrl, Takakoski, Netter, Oppenheim). Il quadro clinico della poliomielite infetti va Massalongo collocava la malattia fra le neurosi quali possono aversi in individui affetti può essere quindi vario per gravità ed estenda debolezza congenita dei centri motori. Ray- sione, andando da quello di una forma in1
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fiuenzale o di una gastro-enterite a quello di una lesione di natura meningea o polineuritica; tanto che molte volte in pratica una diagnosi di certezza è impossibile, di probabilità .solo quand·o .coesista una vera epid1emia -0 quando dopo i ·s intomi prodromici tipi ci si ha.uno ·S intomi spinali lievi .ed anche transitori. La poliomielite può quindi assumere il quadro ùella· miastenia non mancando in questa l'iperestesia, i sudori, la leucop·e nia (nel e~o da me osservato il numero dei globuli bianchi oscillò tra un minimo di 3600 ed un massimo di 4800). Di mod·o che il ·cons·i·deral'e questa come una forma rudimentale della poliomie lite non è poi tanto fuor di luogo (Anderson, Prost, Roemer, Holdmoser, Csisky, Palmer, Schlapp ~ W alsch). Ed aH'ipotesi to!'lnano -di sussidi·O· non sol.o i fatti clinici, rha ancora i reperti anatomopatologici, essendo le lesioni identiche e solo variando d'intensità, poichè la primitìva definizione della malattia data dall'Oppenheim di paralisi bulbare ~enza reperto anatomico sembra non poter più reggere. di fronte ai fatti llltimamente accertati. Poichè gia 1\1ayer av.eva riscontrato delle alterazioni .nelLe radici nervose anteriori come pure alterazioni profonde nelle cellule gangliari avevano riscontrato Marinesco, Widal, M11rri, Sussendorf, Thomas, Weigert, Berru:iardt, Pineles, ecc. Nella miastenia grave a decorso protratto è difficile trovare alterazioni macroscopiche grossolane, quande1 la malattia assume un decorso acuto si può riscontrare un leggero edema ·della pia coo liquido c. T. più abbondante della n1onp.a, n.e1la massa cerebrale non serr1pre disturbi circolatori molto appariscenti; microscopicamente in corrispond enza del bulbo e clella sostanza grigia del midollo le note di una encefalomielite disseminata con uno stretto rapporto di .diffusi.one .s eoood·o i vasi .sanguigni e più ancora secondo i linfatici, sia. gli uni che gli altri potendo mostrare un'infiltrazione avventiziale più o meno marcata. Con maggiore freque.nza v.ennero -riscontrate lesioni gangliari (più evidenti dove sono più marcate. le lesioni interstiziali) caratterizzate da u110 sfacelo delle zone tigroidi, da t11mefazione, arroton damento, retrazion.e (r ara.mente di una vera degenerazione con scomparsa della cromatina) del nucleo. Qt1alche volta anzi l'unica lesione constatabile è la tigrolisi delle cellule gangliari (Wickmann, Bielsckowski, Gowers, Knoblaudh), senza tener conto che. può anche mancare un parallelismo preciso fra quadr-0 clinico ed anatomo-patologico (ciò che secO!Ildo qualche A. parlerebbe per la natl1ra primitiva delle le4
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sioni gangliari: (Leiner, Wiesner, Kaufmann, Csisky)'. L'infiltrazione parvicellulare è formata sopratutto da linfociti, si riscontrano pure poliblasti di Maximow ed anche leucociti neu~ trofi.li. Non mancano neppure i fenomeni di neuronofagia particolarmente spiccati ne.i casi gravi decorsi in modo a:cuto, reperto che alla sua volta parlerebbe pure per una lesione primitiva delle cellule gangliari. In ciò precisamente come nella poljomielite. Ma non sempre è rileva.bile un ireperto anat.omico, per modo che resterebbe giustificata. l'ipotesi di quanti .a.mm,ettono più ch·e di una lesione anatomica trattarsi ·di una funzionale : agli elementi nervosi d·ei nuclei 1d'origine d.ei nervi m10.twi cerebr-01--spinali ve:rirebbe d·opo qua.I.che stimolo a mancare •Ogni pote!'le per sopravvenute modificate in•f luenze metaboliche. Ma già Pinel,es, ,Silv.a, Kolischer, Eisenlohr, Charcot, Marinesco, ammettevano anche per que~ti casi una 1e1 Sion•e .a;nche d·OV·e il reperto microscopico .era per i.nsUJffici erriza di mezzi dimostrativi .apparentemente .ne1gaiivo. In ogn.i Jnodo i ·rep.erti .an.atom-0-pato1logici sebbene il :p iù d·elle volte non riv1estano l'estensioine e l'intensità di quelli proprii della I poliomielite, almen-0 per ·quanto riflette. 1e ·lesioni più grossol.8.ne, sono assai simili a qu.elli che s ogliono .c ompl.etarnie il quadro : di mo•do che non è tanto fuor di luogo ammettene che la miastenia gr.ave possa costituir.e un aspetto della poliomielite infettiva. Almeno per quanto riguarda la forma infanrtile. 1Poichè essa viene per 1-0 più descritta oome Ullla 1esione propria degli individui aidulti indipendente, almeno apparentemente, da qualsiasi altr·a maàattia in1fettiva. Però .anche J110ll'adulto l'inizio può ass11mere una sin1dr-0me .s imile a quella della polioen.cefalo-mielite (Murri, vVeigert, Senator, Raimond, Shaw', Erb, Wilks, Eisenlohr, ecc.). Per modo che è ancor logico chied·erci se le due fOTllle n.on potendo esse~e interpretate come simili eziologicamente, J.o possruno essere •Come quadri identici di form·e eziologicamemte varie. Nel qual caso, invece. di una forma mor.bosa a sè, sarebbe un si.ntoma ad eziologia varia: concetto questo già espresso dal Rajmond e soste111llto da quei casi nei quaili la lesione tenne . diet!'lo a.a. 'UD iLeo-tiJfo, ad un'eresipela, ad u.na difterite, rud un'influenza (Hoppe, Goldflarrn, Westphal).' Questo in via di pura ipotesi. Nei casi nostri particolari con altrettante buone ragioni potrebbesi ammettere essere un quadro della poliomielite infettiva, non solo per il fatto di essere insorti durante una epidemie. di tal fatta, ma ancora perchè l'inizio loro fu per mol ti sint omi identico a quelli che so0
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gliono precedere ed accompagnare tale forma morbosa, che pl'lecedettero ed .ac·c ompagnarono :i casi di polioencefalite oontemp·o r.aneamente osservati per.chè alcuni reperti clini.ci\ sono con ess~ comuni, ed infine poichè il q,u adro quale ne .s egui trova punti di rif.erimen.to neJle forme anomali, spurie, abortive che dir si vogliano, della poliomielite. Concetto in ogni modo non sempre ragionevo1mente sostenibile per <>gini caso indistintam·ente.
di qualunque intervento, Iio.n può entrar in discussione, come · mezzo di riparazione delle soluzioni ·di ·Continu.o delle pareti, .che la sutura. P~ ciò che rigua·r da la vena po(l'ta, all'infuori dell'anastom·osi ·p orto-·c ava, scorrendo la letteratura rilevo una sola o.sservazion·e di sutura di ferita d.ella iporta: eseguita da Sohultes, ed anche i·n coodizioni particolarmente fa-
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RIASSUNTO. L'A. riferisce su due casi 'di miastemia gra- > ve osservati durante un'epidemia di poliomielite; discutendo .dei rapporti fra le due f<?Tme, tenuto conto che la malattia può insorgere in seguito alle più svariate malattie infettive, che la poliomielite nelle sue forme spurie od aboi:tive può anche manifestarsi con semplici fenomeni di ipotonia muscolare, scomparsa dei riflessi, facile esauribilità, ecc.; te- t niuto ·COn1.o infine dei rep~rti anatomici, SÌ . r~.,.-. . . ; 1" domanda se nella· fattispecie i due casi non K. · debbano ritenersi come casi di poliomielite I () non piuttosto (scartato il concetto di una ~ .. · forma a sè) sindrome di una lesione consecutiva ad una malattia infettiva in genere. . .
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NOTE E CONTRIBUTI. <:ontribato clinico alla sutura della vena porta per il professor dottor GIORGIO GIORGI chirurgo degli Ospedali di Roma. Ri.p.cwto l a b·rev.e nota 'c linica cc Sutura d~l~a porta » pubblicata nel n. 7-8 della Clinica Chirurgica (anno II, vol. XXVII, 1920).
Trattando l'argomento dell'intervento diretto a ripal,'are le lesioni di continuo delle pareti dei vasi venosi gli autori riuniscono in gruppi le diverse vene a seconda dei differenti mezzi d'emostasi che ad ogni gruppo .convengono: a) Ver1e nelle qi1aili la legatura è possibile .e non .determina oonsegu~nze gravi. b) Ven·e nelle quali la legatu·r a è ·diffi cilissima ad applicarsi, per le loro pa>rticolari condizioni ·di ubicazione anatomica (seni venosi ·d el cranio). e) Vene nelle quali la Jregatu· , r a può non -essere• assolutamente beinigna (cava-·s ottore-. naJ:.e, ~rcmco brachi.o-cefaJd,co, gtlugulave interna,). d) Vene nelle quali la legatura determina -conseguenze fatalii (porta, 1ca,va 'sopra-r.enale): · Per le viene appartenenti a questo ultim0 gruppo, semipre che le lesioni non ·Sia.no tali da die terminare l'obitus peT emorragia, prima «
La fotografia eseguita in direzione postero-anteriore riproduce quella che può considerarsi come la faccia vertebrale del frammento ana.tomico. Manca la lamina posteriore del legamento epato-gastroduodenale, è vdsibile la superficie posteriore della la.mina anteriore del lega.mento e su di essa il tron co della vena porta per 5 centimetri ' di lunghezza, fiancheggiata medialmente da· un tratto dell'arteria epatica. In alto un a porzione l;iel lobulo quadrato del fegato; in basso a. sinistra. la seconna porzione del duodeno e il pancreas.
vor.evoli, in quanto ohe la lesione vasale era avvenuta n.el corso di un atto operativo. La sutura avevq tenuto con permeabilità del vaso, constatata dopo la morte che avvenne il IV giorno ·daihl.a o.p erazione. Dunque: ferita • accidentale, ad ad dome aperto, immediatamente riparabile, caso assai diverso dalla, lesione traumatiea vera e ·p ropria, cio·è a dire non operatori.a. I
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Il calibro notevole del vaso, e la struttura cinque colpi di rivoltella (Lebel 8 mm.) espl<k"l istologica, la sua posizio,n e speciale, le con- alla regione dorsale; quattro ·p roiettili avevano d.eterminato tragitti a canale com.p leto nei tescomitanti lejs ioni d'altri organi, fanno si che suti molli della coscia destra, della coscia sile lesioni ne siano di rara constatazione per , nistra e de.ille regioni glutee. ll .qu-into proiettile penetrava per la regìone .p araverteb1rale esser es·s e rapidamente mortal i : assai pri1ma sinistra all'altezza della 1a. lombare nello speco che il ferito ·sia in con1dizione di ricevere socvertebrale, 11ella çavità 8JddominaJe ed usciva omso chirurgico. in corrisp·onde·n za dell'ipocon.drio destro, un Non ho notizia d 'altri accertati interventi dito sotto il margine costale sulla linea mamillare. All'esa>me obiettivo risultavano difesa a;driparatori delle ùesioni della parete della porrdominale diffusa spe·cialmemte a destra, con • segni di emorragia cavitaria, paralisi di moto e di sanso d egli arbi i.nferio·r i. \In m.arcosi cloro-eiterea eseiguii a destra una i.ncisione obliqua sotto il margine çostale della xifotde alla aiscellar.e anteriore: e ad esisa ne aggiunsi due perpèn1dicolari che, .dalla p arete toTacica, scen1devano a rag·giungerla, per la sezione telffitPOT·8Jnea de·1la VIII e IX oartilagin e costale e fil sO!llevrumen to del lembo· tor·aeico a·lla Postampski. Risco.n travo im1p onente e·m op.eritoneo ed una ferita p·a ssante del lobo destro del fegato dalla faccia infe:r:iore; in direzione deA ·m argine libero · ,d el J.e1game1I1to elpato-g.astro-.duoden.ale, alla faccia antero superiore: entrambi i fo·r'i quello di ingresso e quello d'uscita irregolari, con irradiazion.i ste'l;lari nel 1pare1n·chima ·del lobo stes.so. Riparavo immediatamente le fe;rite del feg·ato cori una sutura a punti staccati in catgut. Però l'emon:ragia contin11ava: aru>eha detersa la cavità add-0min.ale avveniva 11na nuova inondazione di .s angue. Nessuna lesione presentandosi sulla faccia anteriore d eLl·o stoma-co e del du:oden-0 e .d'altra parte ìl sa·ngue provenen·do .dalla regione del forame di Virns·low. incidevo ampiamente il meso gastro-co1ico ed .esploravo la faocia poateiriore g·astrica', il 1p1ancreais e i girossi va.si : oon esito negativo. Rinnovand,o l'e,s plorazione della faccia inferiore del lobo destro epatico ·e della piccola :-.~~•· '" curvatura gastri·ca scoprivo fi·n almente in corrispo1I1denza .èLelJa 1p agina anteriore del ligamento eip ato-gastro-duodenale una lesio.n e aid elis1si molto al1lungata, per più di un ·Centi1m etro, da questa sipecie di fessura fuo·r iusciva un ' La fotografia è eseguita nella stessa posizione: un po' ùi fiotto di SélJn.gue, ad intern1ittenza cotncidente sbieco. coi rilasci.amenti espiratori del ligaimento. Il tron co della porta è rovesciato medialmente per moSollevando questo con l'indice sinistro i·n strare la linea di sutura: questa è lunga. circa un centimetro trodotto nel fo.r~me di VinslO\V, e cercando e mezzo. Nel tratto superiore aderisce alla lamina del legadolcemente con la tenta di .i.solare gli elementi mento epato-gastro-duodenale; nel tratto inferiore è libera. d eil ligame·n to scoprivo il più mediale di essi, L'asterisco nero sovrasta l'ultimo punto dell a sut ura: ne soni) un grosso vaso d.el calibro .di un dito mignolo la pavete del quale, dal lato init erno, prese'!lvisibili il nodo e gli estremi. tava una ferita a ma1~gini regolari lunga più d ' un centimetro: per la topografia ed iJ. calita: e non dd sezi-0,n i complete del vaso per ovbro il vaso corrispon1deva alla venia porta. Sempre sol.levando con I'i;ndice sinistro atvie ragioni. traverso il ' ' inslow il 1egamento in n1odo da Il raso di s11tura deilla po.rta da me eseguito inflettere il vaso e limitarne la emorragia riue che riferisco, data l' entità della lesione pascivo ad afferrare con due pinze di Kocher i r ietale del vaso' determinata da un proiettile di margini delta ferita vasale; successivamentecon un picco,Jo ago cilindrico ct1rvo, e seta n. O' rivolte Ilo.., deve ad un ooncorso di circostanze aidoperando per porta-ago una pinza di Pean anatomiche e fi siologiche s.e ha potuto esse.r 1unga, ponevo e serravo due punti perforanti riparato prin1a ·Che la emorragia abbia causopra e sotto la Kocher inferiore: e tolta quesato la finPA sta nel~ 'intervallo un terzo punto. Ripetevo pel" la l(ocher superiore l1a stessa manovra: ed . Casali .i\lf redo di anni 35: portato all 'Ospe- infine tra le due serie di tre punti ne passavo e serravo un settimo. L'emostasi appariva. dale di S. Giacomo il 21 giugno 1920 ferito da 1
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[ANNo XXVIII, FASC.· 41] camplet~:
SEZI6>NE
PRATICA
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per mag·gior sicurezza riportavo sul v.aso la pagina anteriore del ltgamento epatogastro ...d uo den a1e. Disposi un sottile stuello di garza sul liga.. mento. Ribatten1do il lembo condrale suturai quasi completamente la parete. · Il decorso post-operatorio fu .assai sod disfacente per il risultato della sutur.a vasale, in quainto che ndn si manifestò a1cun sintomo di insufficienza di circolazion e epato-porta1e. La radiografia co1nfemnava la lesione vertebrale all ' altezza de.Ila 1a. lombare: nel midoàlo spinale apiparivano piccoli frammenti di corpi .estranei ossei o metalli·ci (derivati dal proiettile) ».
I l vaso è com,p letan1ente pervio di calibro uniforme, non prese11ta traccia di trombo p.arietrule. Il controllo anatom-0-patolog·ico completa l'osse.rvazione olinica cli quasi cinque m.esi: dimostra che Ia lesio·n e vasa.Je determinata ·dal proietti.l e fu ripa rata, e che la sutura eseguita con mezzi comuni e non con strumenta rio S!p eciale riuscì completamente. Il vaso si mantenne sempre pervio e la ciroolazrion1e epato-p,oirtale no,n s ubì alcun disturbo, la guarigione della ferita del.l a porta va sotto ogni aspetto consi·derata perfettamente avven1Uta. 1
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Le complicaziani settiche ves-cicali, so:pravvennero in seguito; malgrado le precauzioni e gli aocoll'gime·n ti tecnicd usati negili svuotamen·t i gio·rnalteri d.ehla v,e scica p1ara'lizzata per la lesione del mi,dol1o, si p:ropagarono agli urete·r i ·e d ai reni, e determinarono piel~n~ frite puruùenta bilaterale. La lesione renale fu cau,s a dea d eoesso 1ethe avvenin e il 9 novembre 1920, circa oinque mesi ·d opo 1'atto operativo eseguito per la ferita d ella porta: L 'auto.p sia eonfermò la lesion1e subtotale deJ mido:l lo lorrnbare determinata dal proiettile e la lesione s11pipurativa renale bilaterale cau.s a diretta deJl'obitus. L'ossen:azione anatomica del tronco della V'ena lJOrta f11 potuta eseguir.e per la cortesia dei profe,ssori ImpaJlomeni e ~Iassari. Il fra mmento an•a tomi co prelevato mostra il vaso connesso al lig.rurne·n .to epato-gastro-duodenale e 1a lamiina anteriore di questo, ancora i1n rapporto 1con un tratto dell lobulo qua'dirato del fegato in ailto, ed in b asso con la seconda porzione d·el duoden 0 e con una parte della testa del pancre·3JS. Il tronco portale, diretto obliquamente da sirustra a d estra e da.I basso in alto, fiancheg• giato all'i11terno dal!la rurteria e p1a tica, aderjsce, per un breve tratto della sua ci:r.ccmferenza antera-mediale., .all1a lamina anteriore del legamento erp1a to-gastro-duodenaJe. L'ader.enza avviene aip1p u·nto in corrispondenza di 'Parte d1ella linea di sutura. Rovescia.nido il vaso medi·almente (cam-e si vede n'8lla .seconda fotografia che è inoltre eseguita un po' di sb.i-eco) si rende visibile la linea di sutura: essa per · il tratto superiore .aderisce con la tunica esiter-na ·del vaso ail legamento. È perfettamente libera nel tratto inferiore .. e presenta an·cora distinto qu1afot1no d·ed punti di seta: nella fotografia è ben ·distinto l'ultimo della serie, il settimo.. 1
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COMMENTI. ,
Sindrome da fame nel prigionieri di guerra.· Ricevian10: Onorevol e R edazione del
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Policlinico »,
Sul fascicolo 37 del «Policlinico» (Sez. Pratica) ho letto lln a rticolo del dott. Michele Bolaffio dal titolo: cc Sindron1e da fame n ei prigionieri cli g11erra ita lia11i i11 Germania». . L'egreg10 dottore che tratta con tanta con1p·e tenza •questa singolare for1na cli edemi si meraviglia cl1e nessuno dei inedici prigionie1i abbia comunicato p roprie osservazioni. Sta il fatto però ch e, durante la mia prigionia in Germania, a Rastadt prima ed a Celle • J)Oi, il prof. Rinaldo P elleg1·ini dell'I stituto di :\iledicina Legale di Parma, ani111a grande dj studioso e d'italiano~ · p11r t('él. la fame -e g·li stenti tenne nt1merose lezioni ii1 alcl1ne dellè quali es1)ose ai medici e agli stl1denti diversi casi cljnici che poi al rjtorno in patria furono oggetto di 11na ll1nga comun icazione al Reale I st ituto Veneto cli Scienze e Lettere nella sedt1ta cleì 22 gi11g·no 1ç)19. Nella com11nicazi0J1e: «Contributo alla conoscenza della patologia del prigioniero di gue1·ra (Su di 'l.l·n a p articolare forma di edemi Criteri diagnostici differenziali cogli edemi sim·l 1lati) » l 'illu.stne profe1s·s ore tratta con una buo11a ca.sistir.a e con larghi esa111i clinici questo, r1novo capi talo della patoJogia ed esamina in fine tutto quello che ft1 scritto su tale form a morbosa. Gratissimo della pubblicazione di questa. . mia C.\TALANO ORLANDO, lat1reando in med. Chianche di Ceppaloni (Ben evento), 20-9-21 . ~
Sullo stesso argon1ento ri ceviam·o un contrjb11to del dott. G. de Toni, da Padova; lo pubblichere1110 in un prossimo nun1ero.
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LEZIONI. 14a diagnogi di malattia del pancreas. La P'OrS izione del ip.an.creas suffi·cien°temente 1·ernota per p.1·ot.egg.e1·l·o dall'esame1 ma n·on: ria lesiorii, e il fatto clte la sua secrezione è i.111mPssa i11 1111[1, r egione così i11acce.ssibile del oa,naJ.e ali111entare han·nO per l'Ungo tem1>0 .i1nbarazzato il fi·Si•oJog.o e c·o n,fus-0 il ineclico. N ella n1età del secolo isco1'ls-0 Sir Thomas ''yat~c11 di ceva : «Può sembrare trascuranza verso il pancre.a.s di ~·assarvi sop.r a senzn. accorgle1·1si. 1d1el1le ~11alatti·e cui va, so.gigietto; ~le c1ua~ i, in r ealt à l) 0 Ch e, non s•i manifestano attraverso alcun segn·o iintelligibiile » . E poco 11ii1 tardi Bristow esponeva la s11a convinzione cl1e i1.ella rnag·giora.nza dei casi ~ le mal·attie l)ancreati.che rimangono senza 1dubbio ig-nor ate d11rnnte la vita. ::.\la altri dello stesso periodo di temipo erano più ottin.tisti e \'\. ardell r~ el 1871 scriveva: « N.on vi so•110 &ir1trJrr1 i patognorr10111ici di malatti,a pa.n.cr,e ati.ca; roa ll!l in·s iem e di si11to1ni posso no in di·c·a re una les ione di quest'organo ». Queste · parole rnantengon10 a tutt'og·.gi il .i-0.r o· v&Jore e ~ostitt1i s.con·o 11a tesi di LJll~Qta 00111.ferenza, • che Sir .i\rcl11balcl Gar.r~ d ten eva wl Lo11·don Hospital i\1edical College (B.rit. med. Joiir11al, 3 aprile 1920) . Teme11do ~ en1pl'e pr.esiente il fatto, su citi i1csiste a11che Cari1'ot, eh.e · molte vol te il l)iù clifn cile è pensia!'e alla possibilità che il pan cr eas si a affetto. le indi·cazioni diagnostiche a 1.1ostra òisposizione si possono riuniJ'e in tre g· puppi i)rinc.i.pali. N·e1l 1° rientrano j segr!1 clinici 001n.e t1u11efazione, d'o lore sponta n.eo e a lla palpaziorie. ;vomito, ci anosi e .sin1ili~ e i segu i cli ron111 r e~sio n e su.gli organi vicini. . ·el ZJ p0Rsia1no ri l1nirr i segni di de"{ìcit d.ella secPeziot1e e~terJ1 a : c1 i gec;ti.9ne difettosa di protei11e, g 1·:-i s5i e cn rbo-iclrati. Ed il 3° gruppo · ro1np1 c11d1" i segni di deficit clella secrezione i11tenna, di. Clli J.a gliicos111ia è ad un ten1po il pii~ in1portante ed il n1eglio noto. Vi ~on,o poi alcuni 1sinton1i che l'esperienza cli11ir<l e patologi ca ci ha inseg11ato a.cl asso<' ia.re a lesioni panrreaticl1e. Cos1 la diagnosi di ca1 ciJ1oma della t esta d·Pl p a n cr.eas è .$pes~o ro rrettame•nte }Jo ... ta sopra ])a i pt1ramente l'ii11icl1c : e in casi di cliabet e bro11zino con fe' gato cirroti co i11 g ra11dito e p ec11liare pign1ent.aziooe della . J)elle, il 11ancr ea" è sempre inte re-$~U i o. ono (n te ideate t11olte prove ingegnose della fu11zionalit à 1Ja11crea ti ca ed og1111na ha i suoi a dcrertti o i llOi d etrattori. Qt1a11do vi è una 1
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IL POLICLINICO
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cosi g·tande scelta •tl i p1rove ognuno tende na1
tura11nente a con oent;rarsi su quelLe p~che fra esse che gli sono sembrate più utili e di più facile applicazione. L 'A. D·o n ha l'intenzione, · ·n è ~ar.ebbe possibile, idi d.escriver1e tutte, ma essendosi interessato, con lln gru.p po ,di coilaÌJorato1"'"i, per alcuni anni di questo argomento. L'iferirà i risultati de1la sua esperienza. •
I segn.i "fisici di malatti~ del pancreas sono
al n1eglio osservati nella pan.creatite oouta, ·sebbene delle 1g rosse ci:sti dell'organo producano delle tumeifazioni assai più cospicue e ~ebbene è nei 0arcinomi che i segni di coml)ressiO'Ille son o più chiaramente manifesti. U11 i) ancreas molto ingrossato· forma.. un tu111ore nella parte srupertoire dell addome, fra I' xifoide e 1 om·be'liico, non mobil.e col .respiro, e a co11torni spesso mal d1efiniti. L'ottusità alla perct1ssion,e vien1e oscurata ·dalla sovrapposizione dello stoma;oo, e· dell'in.teetin.o·. I n ca;si favorevol.ri in soggetti magri è anche possibile iialpare un pancrèas leggermente ingrandito. Il d olore può esser,e oontinu-0 o parossisti co, è· n.vve·rtito a ll.'ad1d·om·e, e, come talle, è facile a confondérsi .con altri dolori UJcuti addominali. l\Iolta importanza deve attribuirsi all'eve11tt1ale presenza di un dolore al dorso. Il vomito 11ella pan.creatite acuta è di solito in1t1enso: !::·e si aiggiu.nge la costip1azione ostinata è facile pensare all'ostruzione initestinale. l Jn certo vaiore diag.nosti·co ha un lieve grado cl i cianosi. L'addome è di solito teso ma la l'j,g idità è minore ·che in .altr~ .lesioni infiam11la tori e · acu.te. Dei sintomi di compressione l'ittero è il pif1 imponente e ·oiò non· sorprende dati i rapporti nnatomi,ci deille ghiandoi1e con il coledoco (carri no1na della testa del pan·creas); anzi Oser e i\Ia)' O Robson sostengono che il cosidetto itwo catarrale possa .spès~o esser det~rminato da una tumeJ'azione del pancreas. Noi conosciamo ])OC o 1€1 flogosi ·lievi di q11este ghiandolie, ma ve .n è l1Ila varietà ben, nota. .cioè ql1ella che con-· sjste im. t1na metastasi della parotite: orbene, in quasi tutti i casi di questo tipo di pancreatite l'ittero ma'l1ca; mentre non è certo un fenom1eno com11ne ·n.ei ·rasi di pancreatite g.r.ave e1norragi c.a o d'altra specie. D'altro lato vi è una stretta connessione fra i d1ist11rbi da cal•coli biliari e la pancreatitP i11terstiziale, e per i rapporti anat-0mim fra il <lotto biliare e il pancreatico l1n,infezio11P. pllÒ diffondersi dall'uno all'altro. Co~i l'itteM nelle lesioni del pancreas può avere altre origjni oltre la compressione del coledoco. 1
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Un tumore del l)an,cre~s può d;eterminare ()Strl1zìone coinsiderevole anche del duo·deno, .SJ)ecialn1ente quand·o questo è ·completamente circondato dal'la teis ta d,e lla ghi.anid ola. An·co:ra) possono .esservi segr1i (li compre·$ sione sulla })Orta e sulla ca va. Nel 191 2 Cohn ·e Pei . . _e r richiamavano l'.attenzione sulla pres.enzà, in alcuni ·casi. di pancreatite·, di .sintomi" O<t!l1lari ch·e siamo .so:liti ad attribuire a eccessiva attività ·delia tiroi·CÌ.e. Nes.. stlna c.011cl11·sione -d efinitiva può trami dai 5 casi di questi ..L\.A. . e da . uno in c·u i Garro d potè l·onfe,rn1a.r.e il reperto, ma que.sto fatto meritn ltn.o. stu·dio più accurato percl1è inve.ste il p j ù largo argornentio de·l l'inter-azjon.e fra tiroide .e pa11 creas. N e1glli esami f a.tti p.er rn.gi.o,ni militari negli scorsi a11ni si è impar.ato a riconoscere siegni d 'ipertiroidism·o in •condiziond che prima no.n · ·vPnivano co11n1eS1Se .all.a ttroide, .e si è dov11to .a1nmettere eh~ la malattia di Gra:ves [Flaiani] é l)ÌUt ~ o sio tl rJunto c1tl1nir1ante di una s,e·r ie di • ,g·1·adi i11tern1:edi fra esis.a e la normalità. Si è constatato inoltl'e spesso una di ssociazion1e clei sin.tomi tiroidei, p. e. i.n lLn pazi.e nte solo i sinton1i ocu'larj e in t1n altro solo ta;chicardia e tren1ore : sen1bre,:--ebbè dunque ·che esistano 1)ar eccl1i .ormoni tir·oi-dei e che l' eoce.ssio dell ' 11110 11'on irnpltca l »eoce.sso. dell'altro. Del resto, è :J a gran tempo usato .il termine di m-0II"bo di C~rav es [Flaiani] larvato. Di regio.l a quando .so.110 associati sintomi tiroidei .e panic re.atici la ti ro.ide E1e111bra 1' organo primariameTute affetto. :\la. sè .n ella pan.or.eatite i !Sintomi OCU'l art . sono cl Jv11ti a eicce~siva secrezion·e tiroide.a, è realm enite il 1simpati.c10. che istim·o1a la ghian'(1ola all .ipe rattività, e ciò non fa meraviglia, clata la grand.e vicih.anza f.ra il panicreas e i g tandi gftngli e plessi addominali. È anzi a ~Ju.e.sta, vi1cinanz.a ·ch e molti attribuiscono parecchi dei ·Si11t.0n1i dj :pan.creatite ac11ta (do·lore, v·o111ito., c.ollasso). Fu p e·r p1rovare 1 es.iste11za di un1a ta1e in. ierferenza che Loewi intro.dussie la 1sua prova ' della tnirtriasi .a·dlrer1alinica. Due o tre .goc-' e.e di l1111a soluzione al millesd.n10 sonio i.stillate i1el 1E-ac.co .congiuntivale e ·ciò .si rip·et.e ·dopo 5 n1in1tti. Ne1lla gr·a n·d·e maggiorainza dei ca·si non si ha midriasi, ma in po·chi ca·s i in 1/2-1 ·OI'a ..si pro·du·ce una spiccata dilatazione ile-11a l)Upillla. Lo·ewi il a vid·e pro·drursi in 10 s·u 1·8 ·diabetici, e la;. -ritenne in1dica trice drl. una 1es i0il1e pan1creatica e in uno su tre crusi di ·goz~o esoftalmico (lov·e l 'attribuì all ' i:riritabi·Jità deJ simpat.ico e:s istente in queisit a mrulattia. Garrod ha a.p plicato la reazione di Loewi 1a rgan1ente negli · ultimi anni, .e la: ritiene di 1
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indubb·io vp:l.pr.e ·nella diagnosi dielle lesioni pancteiaticl1e piurchè se n·e fìssin·o ben e i l'imiti. Le pupille 1d·e bbo·n o ·eisse1ré .P.,rima accuratam.e nte· esaminate, n·on so·1o rispetto all,a loro ugua,g li,a nza, ma aniche p·eir assicurarsi · d·ella . n1Jobilità de1l'itide sa.g gia.ta. La ·reazl.one può inancair e 'iI1. uno stadio ava!lZ·a to, quando esisteva in uno ·stadio .pr.ecoce. Può mancar.e in casi ·di netta malattia pan1crea tiéa ·m e·n tre p·u ò ri•usci~re quan1 d 0 non v'è gr:ave lesio.n e. della ghiandola. Tutto. ciò 1s1uona molto .sco.r aggiante., ma l':esp.e rienz·a di lln gran numero di ·casi porta il .oon·fet.eill ziere a c.onsi·derare la midriasi adrénalinica c.ome fo.r teme,n te suggestiv·a ·d i una lesio.n e pap.c r.eatica. D'al tr~o· lato .e gli non avv;entur.ere!bbe mai una tale diapnosi s.opr·a ,q ueis ta reazion.e soltanto, .i1rè daJ:la m ·a n-C-'anza d e.1, la dila tazio,n ·e ad~enalini·c.a con.cJud·erebbe C'he il pan-c reas è intatto. •• Uno dei difetti della reazion-é id.i Lo·ewi è · di es·sere troppo delicata. &ì da riu scire positiva anch._e .q uan·do la lesione pancreatica non è n·otevolment.e e.steis:a; ciò che p.e.raltoor può costituir.e 11n vanta.g gio. 1,
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* ** Le indtcaz.i oni di dieturbata secreziorie esterna del l)an1creas sono i in1gliori su.ssidi diagn .osti.ci eh.e possediamo· Po1s sono riguarid are la digestio11e si·a delle proteine •che ·de.i gras·si, che d·e1 carbo-idrati po1c·h .è il .p anc.r.eas ha importanza su tutte e tre le classi .·d1 alimenti . ' Se v'è 11n segin·o che, an1che isioil ato,. posis:a essere oonsid erato patogn·omo1I1:ico d.i m·a lattia pancreaticà e1sso è' la steatorrea vera, cioè l'.ernis.sione con le feci di grasso li·qui,do, ·che so· li·difica col ra.ff Ped·damento: Salomon anzi 1-o ritenne lln \sint.om·a l)res.e.11te s·Olo nel·l e· malattie d.el pan·cr-eas, ma l' A. in ba:s.e a esperiietnza personale n·on sente ·d·i p·ote-rsi associare a qu.est.a ve·duta. . i\ mbedue le se·c·rezio:pi . ·del ·pancrellJs, l'ester. na. e l'in.t01·11a, p:r:end.o.no parte all'uti lizzazione dei gra~-si; la lipasi interven.en,do nella lo.r o s eissione, la s·e crezi1one interna nel loro aissorÌìime•n to. Il grave deficit nella scissione ·dei grassi, che Friedrick Multer d·escri1ss_e .come .car·atte11tsrtico di 1esioiili ·d·e[ panc.reais, può inancare jn c1ueste qua.in.do vi 1sia cospicuo ecce.sso di grasso fecale; unia 1g uf.da più si.cura ci. è fornita dal · contenuto totale di grassi:> (g:rassi, acidi. grassi e saponi) nelle feci; e meglio ancora serve la più laboriosa determinazione delle p.roporzioni fra grasso ingerito e grasso emes~o. Certo u11a cospicua incapacità. a scindere -i grassi ha un grande valore; nell't1omo sano circa il 75 % del grasso delle feci 4
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IL POLICLINICO
è nella forma scissa, mentre negli affetti da rnalattia pancreatica appena il 20 % circa passa sotto fonna di acidi grassi e saponi. Il grande significato diagnostico della steatorrea vera sta appunto nel fatto, che essa indica non solo un eccesso di grrussi ma an1ch.e un'in1debita proporzione di graisso 1Il!eutra. L 'ittero, ,c he cosi spesso ·aocompagna l'ostr'ltzione del dotto pancreatioo, o.scura in parte l'iilldi,cazion,e data dalla steatorrea, .per.c hè la semplice assenza di bi.le . d-a l'l'intestino disturba notevolmente l'assorbime·n to del grasso. Del resto anche qua·nd·o è bloc-cato il solo dotto pan.c reatico posS'On.o av.ersi risultati .a ssai differenti, e inoltre il disturbo del1a secrezione spesso dipende n o.n da bloccame.nto del dotto, ma da da.nneggia.rnento del tessuto ghiandolare . .c'o munque, anche quand10. v'è ittero, u.n a proporzione id.i grassi n.eille f:eci disseoca te· eh ?. sup eri il 40 o 50 % è ailtamente 1suggestiva di un:a malattia del pan,creas. Se.condo Zoja un·a ptr-0porzione i·r idebitamente bassa di saponi indicherebbe una lesione pancreatica, ma secondo l'A· ed altri, poca importanza può 1darsi a questo segn<>. Winternitz ha introdotto una reazione del1'attività p a·n creatica in rapporto ai grassi: oomministrato per bocca 1/ 2 g.r.ammo di sajodina, la quale viene scissa solo dal succo pancreatico, si va a ri.cer.~a.re lo }odio nel·le urin e. Ma po'ichè il su.eco agisce 1s u di essa solo in pr·esenza di bil·e la reazione ha valore, e lo ha eff.ettivamente, ;soltanto quando n·on vi sia ittero. Se a lla deficie·n te scissione o utilizz.azione dei grassi si aggiunge un defi,cit ·e vidente nella digestione delle proteine, la probabilità di una l1e sione pancreattca si rafforza notevolmente. P er mettere in evidenza qu.esto segno vi sono molti mezzi;' ma il più sempli ce è nie1lo stes1so tempo il più convin.c ente; si troveranno cioè n.elle feci molte fibre muscolari provenienti dalla carne introdotta col cibo, mal dige~ite e col'la striat11ra ben visibile al microscopio. Questa creatorrea è di pooo inferiore nel valore diagn·ostico alla steato.rrea e ha il vantaggio che è tndipenden te ·dall'ostruzione del coiledoco. Un'eccesisiva escrezione di azoto nelle feci e una cons1eg11e;nte ·disordinata perdita di azoto determinata n elle rice~che sul ricambio, costi.tuisce una pr.ova aiddizionale del di1s turbo del1'uti lizzazi<>ne delle proteine; ma poichè altri feJ.rmenti oltre la tripsina ·p rendono parte 1n questo lavoro l' azotorrea è molto meno utilizzabile che l'emissione di fibre mr1scolari striate e di nuclei. 1
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(ANNO
XXVIII,
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La maggiorMlZa delle prove pancreatiche riguardan·o la deficienza della .digestio.ne triptica e possono xiuntrsi in tre gruppi: al.cun2 cercano di ottenere una pi.ocola quantità del contenuto duodenale per esaminarlo; altre si La.sano sull'in·t roduzione nel canale alimentar~ di messagg.eti, per così dire, e sull'esame delle feci o di altri secreti per vedere ~h·e .cos·a è a essi accaduto nel loro passaggio; ed altre studi.ano •l 'azio.ne triptica delle feci. A·ppartengono al 1° .girt1ppo la colazione di prova di olio: sotto la sua influenza alquanto contenuto duodenale è rigurgitato nello. stomaco e q11indi può essere stfònato il contenuto di questo. Migliore e meno fastidiosa è la capsu'1a. di metallo di Ein.h orn, ·Che rinchiusa .... in gelatina ·e assicurata a una ~ oorda o a un tubo di caucciù, viene fatta ingerire -e quindi passa D·el duodeno per ·l a peristalsi ,gastrica (sorvegliarne il progre•sso .con la radiosco.p ia). Ritiratala, se ne p,ossono otte·n ere 5-10 .centi1n.etri cubici di contenuto du·odenale, su cui saggi.are l'attività tr.iptica. L'A. non ha ersperienza di qu.e sii metodi ma è evi·dente che, mentre il r:eperto di triptina; in.dica che il secreto pancreatico passa n·el d u·odeno, per la maincanza id i esso nel su.eco .estratto non si r\otrà concludere alla in~fficienza della ghia11dola· Il potere tripti 00 ·delle feci si saggia facendo digerire ·della ·caseina da un estratto alcali11 c_. ·ai quel1e. (O. Gross). Un reperto negativo parla molto per l'insuffi.cienza pancreatica, ma ui1 r~perto positivo ha minor valore perchè altri fermenti 1nelle feci po·s sono agire com.e la tripsina. Le f1rove che abbiamo ·Chiamato cedei .messaggeri » sono parecchie: ri coiidiamo le capsule di gelatina .di SahJ.i che racchi11d-0no una sostanz·a facilmente reperibile nell'urina o nella s aliva ·(la capsru~a .s arebbe .s ciolta solo· dalla digestione tri.p iica). Ma un rep erto negativo è lungi 'd all'esse re .conclusivo, p e:rchè la capsula può resistere alla digestione specialmente se il suo passaggio fu rapid,o. Tutto somrnato sembra preferibile attenersi a fenomeni ,g rossolani comie quelli della creatoroea e ·della steatorr.ea. PaS1Sando alla digestione dei carbo-idrati ~ stato di1r1:::>strato da W-0hlgerr1uth e abbond a11tement.e 0011fermato, che nelle lesioni del pr111creas è comttne un dimin11ito efflusso di diastasi nelie feci ed l Jn a11mento di queste nel sangue e nelle urine; spe.cie d'ittero incolore, dovuto a un impedito efflusso del succo pancreatico .nell 'inte~tino o a.nche a uno sfuggire diretto della diastasi del sangue. Sebbene ln spiegazione di qu esti fenomeni non sia co ì 1
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XX,7111,
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SEZIONE PRATICA
semplic2, i1l saggio della diastasi n:e11e urine costituisce una delle migliori e delle più utili p1 <)ve clell 'integ.r ità del panier,e as, ed è in.oltre facile e rapida: qualità quest'ultima che ha 1grande importanza r1egli sLadi acuti qua1ido occorre non ritardare un inteirve.n to chi• rurgi co. ~fa la prova ·della diastasi partecipa dell'in·certez·L~ che invieiste tutte le reazi 0 1ni del panare as in generale; e ment~e un co·sipicuo eocesso ·di diastasi ne11e urine è al tam ente suggestivo di malattia pa.ncreatic.a, un'escrezione normale nO!Il esclude affatto una malattia anche avanzata della ghiandola. Nè va dim0lllticato ·che in molti casi di malattia renale la capaicità del rene ad eliminare la diastasi è giravemente com.p romessa; qutndi vanno esclusi i .casi con alb}.11llinuria. Inoltre questa prgva come quella di Loewi pecca di eccessiva d·e1ieatezza: ambedue possono da:oo risposte positi-1-e anche quando il pancrea>s è, per così dire , dtst11.rbato a.a una malattia adiacente. 1
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sec1rezio1n i intern,e .p orta a ·u n'alterazione, innalzamento od abbas.san1ei1to, n1e1la tollerai1za al gluc·o·si·b,. La t!'eazi.one di Ca11illlidg1e, che può ben tro~ vare posto qui, è un fenomeno. dli grande inte;r.e s.se, indubbiamente connesso oon .alter.azio11i pancmeatiche, 1e qua:ndo è osservata porta un n.otevoJe ... .contributo•. 1\1a anch'e.ssia ci -nuò venir men.o. in C'atSi di mal!attia gra'V:e .della ghiandola, tSpecie negli stadi avanzati. È quindi naturaJe che molti preferiscano impiegare meto1di che asso·r bano n1eJ10 tempo, e Qhe sia'!lo meno alla ·meircè di piccoli errori di tecniea.
Abbiai110 dunqu·e visto .separatamente vari frammenti di un edifi.cit0 solo quand·o parec-chi di essi pos·s-0110 essere adiattati insieme, ~ossia mo f1orma:ne un distint o qu·adr·o clini·oo di malattia pancreatica· Nè dobbiamo din1er..ticaTe che, rleterminata la sede di una lesione, è .n ecessario precisarne la natura, prob1ema in- ' *** vero, per l'argomento in e·s ame, n1eno diffici1e. Rimane da conrsiderare la deficienza della Per diagn:osticare. le pii1 cornun.i malattie d·e·l secrezione interna del pancreas. DaJlle classi- pancreas, quali la pan.cre atite acuta, il carci· {'he ricerche di l\iehr.ing e di Minkowsky la noma, 1e ctsti ·e la pan,cr.e·atite inteirstiziale g-Iicas11ria ha occupato un p·o eto in1portante cr.o nica, ci basiamo prin1cipalmente •s opra s infl a i segn.i di lesi1one .p an.creati·: a, n1a dal tomi clinici: qui la pratica clini.ca, fortifi-cata punto di vista .clinico essa è ben lun gi dal dall'esperienza deJla cam·e ra in1cisoria, è Ja corrispondere alle. speran~ prom.esse dagli nostra .g uid·a miglio·r e. l\(fa, è J)rob abile che reesperimenti fisiologici. P·oichè, l'iperglicemia sterà p1er lungo tempo un residuo· di casi, in e la glico"Suria po1ssi01no ben r.isultare da un c11.i a1b biarn'o' ragia.n e di ritene~e ·Chei i1 pandisturh-o dell 'equiliblrio normale fra pancreas cre.as è mala·t o senza p·oter determinare, .ooin e a.Jtre ghiand.ole endocrine: :s appiamo ché U•n certo grad,o di a Gc nratezza, l·a natura della p. e. u·n ecce.ss.o di E:ecrezion·e ti,roi·de1a può de- l1esi.one terminare gli.cosuria sebbene il pancreas sia Per illustrare questo punto 1dell 'argome11to inta~•o. D'altra parte 1111 piccolo residuo di l' A. ri feriseie 4 1sto·r ie cliniche di casi a;ssai dipancrea;s {)UÒ impeidire il a gliicosuria e i.a versi fra 1loro, tutti ptù o n1eno caratter1stici ghiandola p11ò .essere gwavemente danneggiata, di rna~attia pancreatica. N·el primo si trattavd s:enza che il paziente em,e tta zuccher o n elle uri- di una pancreatjte subacuta e .la .diagn-0si si ne. Invero può di.r si che eccetto nei casi di baisò p1·incipaln1ente s.u ·s intomi clin ici, sebb·epan~reatite )cronica, la .g li cosuria è un tSin/~&l ne fos~ e con1f0 rtata 1da pairecchie .p•roiVe della ma n·on ·c.omune di malattia pancre·ati.ca; s·G'ò - funzi101nalità pan·cr.ea tica. N·el ;s econdo caso, un ben.e l'A. è propmso a credere che, pratica:ndo carcinoma, !'·evidenza di l1na lesione de1 pannelle ricercl1 e (JUotidiane, si constater.ebbe una creas si ba;sav·a largametnte sui di:sturbi del.la. glico3uria intermittente in m-0Jti .p iù casi tCh e secI1ezi·01ne e.sterna ed i11te.rna della ghian1d 0Ja, non .Sii pensi. ma era assai con.elusiva; eccetto l'ittero inGeneralmente par1an.do l'assenza di glicosl1- tenso, i siegni cli.n ici non portarono un gran.de ·r ia 11on porta al,cUlll argomento oontro la pre- aiuto; unico pumto in dubbio, la se·de p1rimasen21a. di malattie :pancreati·che, ma in non po- ri D. d1e·l tumo re. N·etl. terzo caso la steatorrea e chi e-a.si la sua presenza porta un notevole la creator-rea a;sP10'l'iate n·o.n las·ciarono dubbio ausilio ad una diagnosi ba:sata s11 altri re- per llTha grave lesion e pa11creatica e 1a reaziop.erti. n1e di Camn1idge appoggia va que.sta veduta~ N"·l l'assenza ·di glioos·uria effettiva può essere f'rest1mibilmente era 0tstJruito il dotto·, e il abbass·a ta la tol1eran.z·a per il glu.00,si-0; .e ain- pancreas er a la se de di alterazion.i intersti•che questa prova r~en.tfla fra i mezzi diagno- ziaili; eirain·o negatiiVe 1e prove dell'adrenalina stici a nostra ·disposizi·one, ma va ricordato e ·del:la diastasi, ma ciò n.on poteva infirmare che qua·si ogni diisturbo n·ell 'equili1b rio delle la di aignosi. Nell'liltimo ·caso gli unici segni 1:
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1.:ancreatici erano la !)Osizione del dolore pa.. ros3istico, I 'eccesso cli diastasi nell 'tt rina e lèt i11idrias t adrenali11ica: l' a u topsié1 dimostrò t1n' ui,~ e.ra cror1ic<1 del dt1odeJ1.o a d erente al pancreas, il quale peraltro si n1 ostrava r1or1l1a.le ad occhio nudo.
l )a t11tt.o qu[tr1to i>re.: ede i·ii&ulta evi dente che l)rat.icame11t2 ogni segno, ogni .~intoma, ogni 1 enzi cne, p t1ò <1 volta ~1 volta ~f11ggire, e che, • riel si11gol1J caso ahhiamo ])isogno di pesare ltL quantità e la qualità d·elle proba.b iJit à pro e contro 11na le ~ionie del pancreas. In u11a 1Ja11ola ritorniamo n.ll'affe1rmazione di Warde,11 del · 1871. f: a n.cora 'ero cJ1e «non vi son·o sinto111i r>a tognon1oni ci di rnalt1ttia l)ancrea .tica; lln iri.sierne cli sin to111i parla per· la. prol1abilità di llnn ta1e le.sio11e ». :.\Ia n·oi al)biamo a nostra 1ispo.sizi{>ne una sel'ie di sintomi • assai t"iiù ampia clte n.on avesse ,,~atrdell, e in n.on J)O·Chi casi il quadro di l)roba.bi'lità coincide con la ·certezza· . SEB..\STIA.t~ I . 1
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SUNTI E RASSEGNE. DIAGNOSTICA.
Radiologia delle ca.rdiopatie. ,
(ANì\O XXVIII , FASC. 41]
l L POLlCLlXlC'J
(A. J. P .ACINI. l\! edical Recorrl, 2Z .gen11aio 1921).
I due meto di più u satj l)er la vall1tazione a ccurata della grandezza .clel ·cuore · sono l'ortodiag.rafia e la te~er·oentge11og·rafì a . T.... a prima ha il va.11taggio di dare ur1 contor110 che teoricame11te cor1 i.s1p onde alle 1 dimei1 ~ i o ni ·p recisP dell'og·getto in esame, ma per quanto sia econ·o·1nica nel Jnat.eri a Ie n1sato, per a lit.rei tanto ·richi 2de n1olto tem1 )0 e gTaTude abjlità. La seconcla è più semplice e raipi·da, ma richie·de adatta corr ezione per l'ing.r anid·i mento dell'ombra carrli.aca a cal1sa et.ella cì iver genza dei ra.ggi n e·l i)rodurre la silliouette. Se si mantien e 11na 1distanza costante .di due 1TI1e tri dalJ a targa allo schermo, e il p a ziente sem1p•re si osserva in po. izione ventrodorisalc, la correzion.e è fis sa e pertanto facile ad appli·care. Nel lato d·estro del contorno caridiaco normal e due curve sono apprezzabili, 1a su;perioue t' prodotta dalla v. cava s11periore, l 'inferio-re dahla orecchietta clestra.. Nel lato sinistro invece sono qt1attTo le cl1rve apprezzabili, cl1e cl.al·l ' alto in basiso so.n o la prjma dell arco discendente dell aorta, che è àbbastanza « boml>é n :::otto la clavicola, la seconda dell'arteria polmonare, la terza che spesso manoa (ol\de i11 tal caso le cu:rve a sinistra del contorno cardiaco sarebbero tre) è dell 'orecchie.tta sini::-it1 a, la qt1arta: m a~gio re fra tl1tte, è del ventricolo sinistro. 1
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In occasiO·n ·e d i n1alattia caridiaca si osservano cambiamenti nell'ar ea totale del cuore e n elle curve dianzi ·d•esc1·itte. Però tali cambia menti apparteingono ad un periodo avanzato della mailatti a, qu.ando, !)er eff.etto d ella lesa funzione, si so-n o stabiliti ingrossamenti e di lataziotn i di ·comp en·so nell'un1a ·o noell'al tra sezio ne del c11-0re. I n questi cambiamen ti occorre ' te.n er ·Conto idi alcuJ1e misuirazioni. S-e noi ti .. riamo una linea IJerp·en·dicoJa:re lungo la linen. mediana ·die lla ste.rn 0, e ~·sa divide esattamente 1'01nb-ra cardio-v.ascolare in senso Jo.ngit11d i11ale; da que st.a linea faccia.m o partire lln 'altra in senso orizzontale, c'he arriva alla parte p ii1 sp.orgente dell'ornbr.a, a de·s tr a, è hl diametro d estro del cuore, che chiamerem o M R; al?cora _dalla linea perpendicoLare facciam11 pa,.rtire lln'altra .J:iJne.a in eienso orizzomtale, che arrivi alla l)a.rte pit1 spor~ente dell'ombra, a si11istra, è jl di.ame1:.r10 sinistro 1d el cu.o re, che chia.rne.re1110 ~1 L. La ~omma c1.i M R -1- :\1 L dà il diametro trasverso totale del cuore. I n condizion,i nor.rr1a·li iJ rappo·rto f1 ·a M R e l\!f L è com e 1: 2. · Nelle varie caròiO'J)atie anche questi diamet•r i e i loro rapiJ;o.rt.i si 1no1d ifi ca no e sono v.a lutahili. Stenosi a.ortica . - Nei primi stadi n on mo~tra alc1tn segno radiografi co. Negli stadi ulteriori il .diametro trasverso totale clel c11ore è aumentato, ML è at1mentato, .la distanza, sulla !1ier1)e11clicolare meciiana, fra 1\f R e ML è dimi11t1ita. Negli tLltimi sta.di si notano aggiunti i segni, che in.dicheremo a •proposi1to dell 'insufficienza mitralica. Tn suffi,cienza aortica. - L '~pertrofia del ventri colo si11istro det.er1nina, Slll radi·o g,r amma, l'acce11tu.azion·e clella m.aggio1·e m1rva di sinistra l'a11rnento del diam.etro trasverso totale ' dél cuore, l 'aumen.t o di ML, la distanza fra M R e l\f L è diminuita, p·ermane la curva superiore destra che però n-0n è attrib11ibile alla v. cava 1Sl\.lperiore, m 1a all'aorta P t'c·e ndente, le altre curve sono ap-penn modificate. I J cuore assume 11na posizione trasversa. Negli ultimi stadi, ql1ando distuirbi di con1p,e.nso hanno luogo, si notano cambiamenti -delle c11rve d0Vl1ti al1a dilatazior1e delle a ltre cavità car.diache. 1.~tenosi 1nitralica. - 11 fll1ire ·del sangue dall 'orecchi·etta $ini st· a i1el ventricolo sinistro è ostacolato, e I'orecchiet.ta, che ha parete muscolar•e relélt ivam.ente debole, col sovraccaricarsi si distemde. I n tal caso la piccolissima curva normale dell'orecchietta sinistra si sviluppa molto. dando origine ad una gibbosità prominente. Non vi sono altre modifiche al radiogramma fisiologico. Tnsuf(ìcienza 1nitralica. Gli effetti sono m olto simili a quelli prodotti, allorquando il 1
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ventricolo sinistro, chiamato a maggior lavoro, s'ipertrofizza.. Al r a diogra mma si n·ota il contorno clel cu ore in totalità d isteso; ~IL è aumentato, e la distanza p e.rpendi colare tra 1\1 R e :\IL è i11 genere accresciuta. Cu ore a goccia. - 11 contorno del cuore è più rist1etto del n,or rn ale, le diverse curve sono mante1111te, la p os izione però è più bassa i1el campo del tara.ce, generalmente p a rlan·do. M R ed l\f L te11dono ad ugl1ag1iarsj , e la loro distanza perpenclicolare tende a scomparire. Il c·uoi-e a goccia s.i trova sp esso, in per son e ch e ha.nno l 'habit11s d el tisicJ . Pericn rdit e. -- a) secca o fibrin a.sa. Il radiogramma è negativo . Però, se l'essudato, oon l 'aum entar di volume, forma delle vegetazioni note col nom e di cor villosum , si vedono qu este n1asse di opacità sovrélip-poste al cor..torno cardiaco; b ) essud ativa. Come il liqrtido si erofibrin cso, emorragi co) o p11n1 le-.nto si accum11 la nel sacco p ericardico, esso g"ravtfa verso la pa.l'te !Jassa del sacco, 1~e la n osizione d·el tron co è eretta. Se aumenta ancora, il saoco pericarcliale si clis.tende n forma di p era. In tnl cas·o 1'0111b1a cardia('a normale viene sostitt1 ita da 11n ~t opaci1 à ch e ha la forma cli l1na pera, la quale. inol tr-e, h a la car atte•r istica di esser e di una relntivan1ente e~·11al e disfribuzione da eia scu 11 lato della linea med i o~ternale. Ciò naturalme11 te i c::;ser\·a in casi ava.nL.ati 11el d ecor. o. J.. 'idrore rirard io e l'em operi cardio r a di ografi,·n m e n te no11 so n o differenzial)i li d alla p erica rdite. , ...\ nruri,ç·rni. - Per essi si pratj ca l'osservazione in due posiz~oni: la d ors'ov entrale e la ol1liq11a cle!--tra. S('h en1a ticamente si può affe,1·mRre che l'Aorta nella posizione do11soventra le p11ò Psser e vista ql1ale una curva, la piì1 altn. n destra dello sterno, :il di sopra d·e·l la cl1rva clP1la v. rn va c:: 11:neriore : è l 'ar co ascende11te. L'arc0 dis; endente raram·ente d ebo11da d a l margine sini stro dello ster no. Nell'osservazione oblic1ua l'ombra aorti ca se1nbra un cit1ndro di diétmetro uniforme s11bito dietro l ' o.sso sternale. L' aorta p11 ò tumefarsi i11 'rr1aniera diffusa - in tal ca~o s i accentua sia la Cl1rva a destra ·de~l o ster110, sia. la c11rva a sini stra, e. il cilindro retroRte nn le si cl i ste111de - o f11 si forme, nel quale ca&o si nota 11n allarg8.!mento della Cl1rva a sinistra solamente dello st erno , mentre il cilindro r.etro.sternale \riene sosti t11ito da 11in'ombra a ela,·a con base in alto - - o sacciforme - nel qual ca :;o, })Oichè l a sede deiJla lesione di solito è nell'aorta trasversa, parete inferio.r e, e dietro l'ombra sternale, il radiogramma è m 11to. L a p11lsazione .sarebbe. m1anclo ' 7 elI1i&se percepita chiaramente, un ottimo segno radiosco~
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SEZIOKE PRATICA
pico differenziale degli a11eurisn1i rispetto ad a ltre tun1efazioni mediastini che. Ma pur trop • • po n on sempre gli aneurismi pulsano in m aniera evidente, e talv·olta movimenti ondula-· torii lievi ·p ossono verificar si in altre tum efazioni mediastini che. 'fra l'aneurisma .dell' aorta as·cemdente e la dilatazione de ll ' aorta ascen.dente concomitante aid aortit.e specifica, qu.alche volta esiston 0 ·Segn i differenziali an1che .sul rrudiogramma : fl: e~ prim·o caso si può trovare un ~igonfiamento 'd ell'aorta ascendente sovrappo sta all a ct1rv.a deJla ' rena caY a superiore, n el -secondo caso la curva della vena cava superiore è mascherata e SO · stituita da una curva µiù gran1de, a larga base, ch e è l ' aorta iipertro1fica e dilatata . ...\ rtPro sclerosi. - In genere i :r'3.g·gi R ontgen 1).on mettono i11 evtde.nza l'infiltrazione ca1carea c1elle arte1·ie, a m en·o oh e essa non sia molto in ten12a qua e1 .là !)e·r il corpo. Imrm ediata1nent.e 1d O})O l 'ini ezione di .S a lvar.san nehla vena :\le1dia1n.a Basilica, •s e un .braccio viene esposto . a~ ln, ra·dioscoipia. ·Si osserve1 r à spesis o .sullo is.c.h erm.o .n ettamente il 1deoor so d el la vena. Sebbene orn, ciò non abbia rrra n valore, è bene tener nrecente il fatto pe r i108sibili applicazi.oni fut.u1·e. 1
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GENTILE.
MEDICINA. Febbre rerebro-spinale epidemica ed empiema sfenoi~ale. (D. E~1B LET )N. Brit. 31ecl. J ou1~ri., 3 ger111. 1920). •
Il d ecorso clinico della febbre cerebro-spin.ale presen ta 4 v.arietà : o corn,e mrulattia a cruta, cb e termina r1e1la guarigion1e o nella mo.r tè: o come una recidiva, dopo un considerevole Jnigl ior a mento dello stadio ac11to, che avviene <lal 5° al 12° g iorno; ovvero dopo la convalescenza d ello ~ ta di o acu to persiste 11na tendenza a1 n1 ales~ere, cefa!lea e vomito, sintomi che si ac ,. e-ntua'I10 sen1pre più, mentre il paziente deperisce e la m orte avviene per idrocefalo; infine dopo l1na completa g11arigione dell'attacco preliminare, a lcuni mesi più tardi, si può avere una ricaduta che può esser e fa.ta le. L'A. porta il J contributo di 34 casi seguiti da. a11topsia. D i essi solo 11 morirono nella prima settimana di m a lattia; 21 appartenevano a l 1° tipo, 6 a l 2°, 7 al 3° ; e in 32 sopra i 34 ca~i fu trovato un empiema del seno sfenoidale, cioè una cavità ripiena di pus, tapp ezzata da \una m11cosa congesta. Nel pus preso dal seno sfenoidaJe furon o dimostrati me11ingococchi ·Sier olo.g ;icamente in 8 casi ; col-
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TL POLICLINICO
tivati, ma r1on saggiati con prove sierologiche, in 2 casi; visti, ma non coltivati in 10 casi; nè \'isti nè colti\7 ati in 12 casi. L'associazione di 11n'iniìammazior1e del se110 sfenoidale con Ja febbre cerebro-spir1 a le ft1 segnalata per primo d.a \\' estenhoeffer, che la trovò so:lo in un terzo d·elle st1e 29 alì.to 1 > ~ie . Altri a11tori ne ha.nno riferito, ma se.n za consider~arla c.ome cau~ a c,ì.el l·a malattia, o i1eiclt è non ·Tue co.n·s ta :.aro110 la co.s ta.nza, o pet·cl1è mar1ca va la presenza del rneningococco . I{is petto a quies.t'ultima oonid izione so.110 sta ti •rece1ttemente introdotti molti miglioramenti sui metodi di cultt1C'a del germe: ma, nonostante cio, abbiamo visto che esso non fu riscon• trato in 12 dei casi dell'_.c\.. Tale fatto è probabilmente da attribuirsi alla lunghezza del tempo trascorso fra la morte e l'autopsia, o anche a l raffreddamento sofferto dalle piastre che venivano trasportate al laboratorio event11almente distante, e in una sta.gione fredda . (E la maggior parte· delle morti avviene du! ·: · : : : f! i· inve rno) . ' Qt~ a :i ra pporti i)os;-:;ono correre tra un e·m l)iema ( e 1 ~:~ !~O sfenoidale e la febbre cerebrospinale.> 11 !> l1~· ) d'·in[iresso (lel ineningoc occn è indubl>iame1~ tc il naso-faringe; dove esso è stato dimo stra tv r.el primo fJeriodo dello st~. clio ac11to, nel r c r~ c ùo d'inct1bazione, in portatori cl1e nor1 112 ~ :il o mai sviluppato sintomi me:iingei, in p c 1~ ) · :· · me11ingo co.cciche, e,oc. L'infezione si pr ~ :) '.:ì~~t · 1. persona a persona, c0111e un cornune r n ffrcd ù J re, da naso a naso. E notevole la rel8ti.,-n. r :- r'.tà della malattia rispe~to al grand·e nume:'o C:i portatori: è probabile che l'intera p·o-polazione 'inglese drtrante gli t1ltimi cinque ai1ni sia passata per lo stadio di portatrice. Prelevando il materiale dal naso-faringe per ricercare i portatori, i r:-: !:: T1i l~ gococchi furon o trovati sempre in soggetti c~:e '5 offrivano d1 to3se o di raffredd.ore : ciò fa l.cnsare che il raffreddore sia i11 ql1alche caso <~ ~ vuto al meningococco; con1unqrue è certo che questo può dare o . igine ia un catarro nasale. Sembra dunqt1e probabile che questa sia la malattia naturale pro1 do~ta dal mici·org·aniS11no, e solo quando qua:c1ie altro fattore entra in gi11oco ne ris·'11ta la : nenir1gite o la setticemia. Quest'altro fu ttore Il on sembra consistere in un esalta111ento della virulenza del meni11gococco: quaJ. cl1e epirlr.mia può essere stata prodotta da un rneningococco particolarme11te vir11lento di un ti1)0 s ierologico, ma ciò non è affatto un~ cor1dizion e i1ecessaria, e di solito, nei casi u ppartenP11t: a ima stessa epidemia ft1rono ric;contrati 2 o .3 tipi sierologici di meni11gococro. 1
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I.a fre4ue11te r.011cornitanza di un empiema p rim.a d el seno sfenoidale suggeri ~ ce che questo possa essere il fattore determinante per lo stabilirsi .della fortlia meningitica. L'empic!l1a può essere il risl1ltato di una reazione in, fiammR-toriR al i11eningococco da parte della tnu cosa che tappezza gli os~ ì. Il fatto che i! 1neningococco fu spesso isolato in cultura pure d.al seno fa pensa~e ch·e pe·r la chiust1ra infiarnmat01ria degli osti non è nece:::s·airia 1111'infezinne mista, sebbene 1occasionalmente f11rono trov:1ti anche streptococchi e stafilococchi. Quindi un ernpiema sfenoidale può ess2r.e prodotto da t1n·infezione meningococcica deUa mucosa nasale di un individt10 la cui resistenza nl n1~ningococco sia stata tale che l'infezione rist1ltò in una vigorosa reazione infiamn1<-1toria. P eculiarità anatomiche o pato logiche cli qttesta reg·ione possono anche fa,·orire la prod11zione <ii lln empiema. Sembrerebbe da ciò che, se si pratica un ' t J·a ttar.nento energico e procace con siero e se l'empiem a sf~11o id ale scompare, debba con probabilità seguii e la guarigione. Se, al contrario, I'empien1a i) er ~ i::: tc, se ancl1e la malattia ac11ta guari~ce, seguirà una ricaclut~' o la tra~f ormazione 1n idrocefalo. Tr ~ ca: i 1n cui, nonostante il d ··enag gio tlel ~ en o .sfe11oidaJ.e 1 d11:rante lo .s tadio .aouto, si ebbe la morte, hanno sconsigliato da 11lteriori te11tativi d'intervento in questo senso. .T~'ulfirr10 p1lnto da considerare è il seguente : come i meningococchi passa.no dalla mucos:1 r1asale al le inerling·i? Vi sono molte vie possibili: 1) i prolungam er1ti dell'ar acnoide. attorno ai n·ervi olfattivi; 2) i li11fatici perineurali; 3) la propagazione infiamma.t.oria diretta; 4) la pit11itaria; 5) i linfatici sistemici; 6) la corrente sang·uigna; 7) l' or ecchio merlio. Sembra improbal\ile la prima e la: seconda strada; le maggiori probahilità stanno per la terza e la quinta : è 9ossi bile anc-he t1P.a propag:a.zione per \Tia sangt1igna. Cl1e esista 11na st retta relazione fra empiema (lel se no s ~ en o idale e jdrocefalo: che si sviluppa d o1p o u11 attacco cli cerebro-spinale, viene s11ggerito da molti fatti. L'idro.cef.alo risulta da 11n 'infezion·e cronic.a attoirno ai forami di L11schka ie .Magendie e. intraventrioo•l are. Il modo esatto ool quale i rneningooocchi d·all'empiema sfenoidale r aggiungono 'l'interno dei ventricoli .n on è chiaro, a meno che non si tratti della carrente ~.angi1igna. 1
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Riass1t1nendo: La s11ccessione dei fenomeni dopo l'infezio11e della mncos1 nasale da parte del meningococco sembra essere la seg11ente:
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1° l,Ti1 semplice catarro seguito da guari.g ione o da infezione cronica; 2° Una forte reazione locale nella rr1ucos·a nasale seguita da empiema sfenoidale; questo può produrre un infezione generale del sangue con o senza infezione delle miningi. Se l'ernpierr1a sfenoidale scompare, l'organismo, con o senza l'aiuto di antistiero, può aver ragione dei meningococchi; ovvero può seguir E. la morte. Se l'·empiema sfenoidale persiste e si hanno .gr osse scariche di mening-01cocchi 11t: ll1organismo, risulterà probabilmente la morte. 1Se, d'rultro lato, l'empiema rimane latente, })UÒ aversi miglioiiamento, ma a un dato mon1ento l)UÒ sopravv.enirie una recrudes.cenza o una recidiva; 1ovv ero stabilir.sa. un'infezione or10n ica cl1e porterà all'idrooeftalo. L'opera.zione nell'empiema sfenoidale pro· cl l1 $Se sempre un'acc entu~zione dei sintomi ger1erali. Nello stadio acuto quest'accentuazione ~e 111 brò accelera re in cgni caso la terminazio11e fatale. Nell'idrocefalo si ebbe la guarigione i11 3 casi, sebbe11e in uno dopo una grave r icaduta. 1
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SEBASTIANI.
CHIRURGIA. ' Diverticolo da trazione del duo«leno diagllo~cato e asportato operativameu te. {.\. HOFMANN e ..F. KAlJFFMANN. Centralblatt f. e!tir.' n . 19, 111: maggio 1921). •
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SEZIONE PRATICA
Uria do11na di 3n a nni soffer ente da 10 anni di stom'~f'O, di . ·di$t11rbi cic:è presentantisi ogni :!-:J n1e:'i, lo·calizzati all' èpi·gaistrio che indil)enclent i dai pasti n1a pit1ttosto dagli sforzi r11\1scolari si diffondevano sotto l'arcata co<::.ta le c1ef't ra e talora alla spalla destra. Non vomito, nè itter o: solo qualche vòlta nausea. , l r111)r cvy i :-amente dolori forti atll'epiga:strio, 11nusea, vomito biliare. Il giorno dopo brivi. flo, febLre a 41°.3, po~ .sudori e caduta diehla t~mperah1ra. Al 7° giorno persistendo ancora ·i c.lòlori, le urine . si fecero oscure, le feci ri1nasero colorate, ri~omparve brivido. Il gior110 segt1ente ricovero in C~inica. L'esame obbiettivo rivelò i seg11enti caratteri positivi: Polso .. 102: temp. 3(}0 .3. Erpete labiale; difesa a ll'e1)igastrio; fegato Jeggermerite debordante; pt1nto cistico .n Olll d.o.11ente. Nelle t1rine preis enza di sarse quantità di urobilina .e di quaL~he cilindro jalino. Leucociti 11200. La r.adiois'Copia rl imostrò in corrispondenza del margine ester110 del p11nto intermedio tra parte discendente .e orizzontale inf. del duodeno la presenza di 1111 .divertjcolo di una noce con . della grandezza . 5trato interme.d.io e bolla d'.aria evidenti in rapJ)Orto' a pp·a rente col duode;no stesso. La pres-
sione in .q uel punto non riu1sciva doloirosa mentrie che lo era invece su1la linea mediana .s ull'1epiga.strjo. Lia malata 11 .giorn.i dopo l'inizio d ei .disturbi f-u 1affidata al chirurgo colla .d iagn osi in·certa tra oo·lecistite di antica d·ata con diverticolo ·da trazione del duodeno o (memo p:r obabi1men te) ulcera du·odienale perforata. L' atto ·operativo ·dimostrò: fegiato edematoso : ·ci·stirfiell•e.a retratta con lais~ aderenze ool colon traisversio:, e col d uod·e·n o iJ quale è attratto v:er.so di essa. Non fu possibile constatare se esistesse una fistola bi.mucosa o una semplice aderenza tra i due organi. Cal·Colosi cospicua del coled-0.00. Toi1ette drel coledoco e drenaggio. Gli attaccl1i dolorosi sofferti dalla paziente i1el passato erano da. ascriversi al1a colecistite. L'assenza di una zona dolorosa nel senso di Head dimostrava che la malattia della cistifellèa doveva essere passata in seconda linea. Infa tti la operazione confermò questo modo di vedere. Il ·dolore a1'la pressione sull'epigastrio indirizzava verso la probabile presenza di aderenze pericolecistiche, mentre ·che l'assenza di dati anamnestici, la localizzazion1e del diverticolo e l '1assenza del dolore i.n quel pun.t o parlavan.o contro la pr·obabilità di un'ulcera duodenale perforata. La doforabilità dell,.epig·a .s trio doveva essere riferita alla distensione del coledoco. • • Mentre che la presenza di diverti.coli del ' rluodeno era già ·da tempo 11ota. non è riportato n~lla l~tte ratura alcun caso di diverticolo duodenale diagnostjcato ra.dioscopica ... mente e confermato all'atto· operativo. Solo Forssell e Kiey de·seri-sser-0 .. ,un falso diverti• colo ·d uod.enaLe .cost ituito cioè da u11a estroflessione senza partecipazione della muscolare. Non1 ·s i !)UÒ dare ifìnora un'u.n ica spiegazione n è per i diverticoli veri che per quelli falsi. Ad ogni modo bisogna sempre tener presente e idistinguere a llo schermo i diverticoli dalle rnacclhie persistenti e date da nicchie (gli AA. tuttavia r1on descrivono i caratteri diff.erenziafli) da ulcere duodenali perforate nel fegato I e ieistifellea. Son<\ siate descritt e Jre deforrnazioni del duodeno dopo gli interv.enti sulla cistifellea. Il piloro e il duodeno sono d estroposti, il blrlbo duodenale si disegna male -e assumé la f orma ad imbuto. Rohde trovò inpltre in 8 casi su 74 delle macchie persistenti dovute probabilmente ad aderenze ~ retrazioni post-operatorie e non - come ammette lo stesso Rohde, che esaminò i malati sol-0 dopo l'operazione al processo flog·istico preesisten te. 1
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POLICLI~ICO
OTORINO-LARINGOIATRIA. Le ·affezioni vasali del labirinto . . e il loro rapporto con la sindrone di Ménière. {KonRAK. Berl. Klin. lVochenschrift, anno LVII, n . 8).
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L 'affezione vasale labirintica più nota è l'er11orragia, che _offre il substrato anatomico a · a11ella sindrome morbosa ben definita nella s·ua forma .c1,a ssica g:navtssi1na. co l nome di verti1g inie di l\1énière. Gli svariati rapporti ·Con altre forme pii\ leggere rendono peraltro, necessa~..ia una nl1ova defir1izione, la quale natu-' r ailm.e.n1te allarga talm.ente la sin·dr.0111e del i\llé11ière primitiva, da creare un nuovo cc complesso sintom ~tico al1ricolar e ». ì\Ientre da un lato è deplorevol~ che il morbc1 di lVIénière sembl' i scomparire come entità morbo sa a sè da numerosi trattati otoiatricj ) diventa 1d'altro c1nto in~·o tenibile l'affe1,-nazion8 origi11a ria, che pure nei casi le.ggeri la base anatomo-patologica sia data da lln'emorragia. In og·ni affezione vasale del labirinto vanno presi. in cons.iderazione quali elementi diagnostico-differenziali processi locali anemici, iperemici., ernorragici ed infettivo-metastatici. Le anemie possono esser causate da embolie blan' de o'd i nifettive, da trombosi, en·darteriti, vasocostrizioni, le . emorragie - i cc veri » ·casi di l\fénière - ancl1e da 1ei.1ccrnie con pern1eabilità a.normale delle pareti vasali. Il sistema vasale labirintico s'è dimostrato negli esperimenti e nello stato di fl1nzjone sia r1ormale, che d\ stimolazione morbosa - le angiopatie - come un organo di straordinaria sensibilità e labilità. Nella diagnosi differenziale l'otologo rivolge la sl1a attenzione in prima linea ai processi v11rulenti cle:la cs.vità labirintica., le alterazioni atrofiche dell'organo terminale, la degert erazione delle cellule gangliari, mentre trascura una quantità di affezioni di indole pii1 o men·o 1grave, caratter izzate da rulterazioni più o meno grossolane del sistema vasale. L'angiopatia, come tale, viene facilmente riconosciuta in individui ad orecchio sano. Nei processi flogistici cronici del labirinto però non bisogna interpretare ogni peggioramento che insorge nel loro decorso come fenomeno angiopatico; questo si manifesta generalmente con vertiginE1 considerev.ole 1e ro11zio fortissimo ad inizio improvviso e decorso rapidissimo. La distinzione tra crisi vasale e riacl1tizzazione dell'antico processo organico è di somma im[tortnnza pratica per l'eventuale indicazione ad un intervento chirurgico. Questa differenziazione, possibile soltanto dopo lin a.cct1rato 1
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esa1ne specialistico diventa spesso st1perfIU él e spesso impossibile, l)Oichè alterazioni vasali, come tengono dietro ad ogni processo flogistico cronico simt1lano freqnentemente delle crisi angiopatiche. In qt1~sti ultin1i casi bi~og11erelJ be parlare piuttosto di si11drome angiopatica. La rel.ativa frecp1 enza .dell'a11giopatia vie11e confermata da.i Slloi sintorni caratteristici; ro11zjo pii1 vertigine devono sempre far sosp~ttare l'eziologia nervosa, cioè la localizzazione lab irintica d·u11'.affez.ione gene1:ale. l\1a me11tre gli otoiatri pensaoo 1So1lo di rado al mo1 bo di. ~I é 'n]ère, esso viene ·diagnosticato con tanta J)ÌÙ facilità dai nevtologhi, che lo fanno dive11tare la ca11sa di ogni ronzio e vertigine « nervosa ». I .sin:torrn.i fissa ti in o.r igine· àal ~l én i~re riguardavano; 1) il labirinto, ed erano 2) co11traddi1sitinti ·dal caratt.erie violento, ed accessnale. Non è permesso dunque, come generalmente si usa, scambiare la sindrome labirintica cor1 que~l.a d el ì\1énière. L'angiopatia labirintica per sè stessa pt1ò . essere : 1° Vasomotoria : a) ipertonica; b) ipotonica. 2° N evrotonicn : a) anemica. costrjttiva (freqt1ente ) ; ' b) iperemica dilatante (rara ). 1 e 2 sono spesso combinati. . ... ifili ti3° Ste11os:1nte (arterio~clerotica, ca, ·ecc.). 4° obliterante: a ) trombotica; b) embolica . • 5° Emor.ragica « :\Iénière » . p ·e r ciò che rigt1arda i sintomi clinici, l'ang iopatia va:soim otoria è caratterizzata da ro11zio di varia intensità e vertigini più o meno persistenti. Il decorso cronico viene talvolta inf.errotto da acce8si non tipici. Sintomi permanenti da parte dell'ottavo son o rari f'e privi di s1 bstrato unato111 ico. Ger1eralmente gli accessi sono emicraniformi, di rado èpilettifor1ni, senza voler ammettere con ciò 11n'evidente equivalente labirintica dell'epil~psta, ne 2 ata pl1re da Frankl-Hoch\\·art,. ma osservata in un cnso dall'a11tore stesso. Affezio·n i Jabirintiche su base circolatoria vengono spesso non diagnosticate, perchè il lieve ronzio - di rado l'ammalato si lagna spontaneamente di vPrtjgini. - passa generalmente sotto il nome di anemia. Si p11ò parlare di <c emicrania labirintica» quando il qt1adro sir1tomatico somiglia ad una emicrania localizzata a l labirinto; essa viene osservata. spesso in individt1i che soffrono. cli &micrania comt1ne, o di t11rbe circolatorie .r::e1
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$E7IONE PRATI1 .A
l11erali (cuoir.e!) o aff.etti di labe emicranica od epilettica. Moito più intensi sono i disturbi soggettivi nelle ang·iopatie stenosanti, obliteranti ed emo r1.agicl1e. Il lVIénière· x a i:' €·ç o x ù v, la forma più violen.ta e tutt,alt.ro, cl1e fre qu·ente delle an.gir8p,ati-e. labirintich.e, ·è . l' ,aicce.sso, ;a1cco1m .....oa.~nato Lla brE'.Ve perdita e.i 0oscienza (cl1e })11Ò r111re ~1ancare) e da paralisi completa del labirinto o per lo meno diminuzione cospicua. clell,11dit" ; è preced11to da ro1lzio e lie\', e sensazione di vertigine. Nei casi ,tipici si può parlare di emi1:>legia ù.aibirin tica eivent11allnente labi:i . to~ legia. E ssen do g·eneralrnente . n1ota.' al n1e Ji ~.o })ratico solta11to questa fo,r111a più grav1e, n 1011 vengono Ticio·.r.uo.sciuti gradi più i.eig;geri, ct1e .~o,no molt~ 'f r.e quenii. J,,ipotirr1ie e veirtig1ni d 'or1gine n·on chiara, t !)ec·ie se ro11zio e vertig·ine 1.)er:.:istc:no a.nche d opo l'acce1~so, ctov11·eibbero Selllpre rit'hiama11e r·atte 11.zio11e Sll 1 labirinto,, di cui no1i dovrebbe rr.ai v.enir tr,as,c1i:rato ·1'es·atto esame ft1nzionale; 11 reperto, già breve tempo do1>0 l'atta cco, può essier mi11imo per diventare negativo clopo LIUalche mese, rlimostrando- così Ja s11a Rpecifìcità. Patognostica per l'affezione labirint ica è la diminuzione dell'udito per l a to11alità alta e il ra.cco.rcia.inentn. ·d e'11.a dl1rata di percezione per oonduzione· ossea. Un'es1atta diagnosi differenziale cl1e oltre a ll'anamnesi acc11ra.tu i1renclerit . in considerazione tutti i metodi clinici cli ricerca moderni (pressione· sang11igrta , esarne s ere- e citologico del sa11gne) oltre ai soliti metodi d'esame ben noti~ fornirà pure dei dati te:rapeutici differenziati. I ,' ipertonico, il vasonevroticò, l 'arteriosclerotico e il sifilit ic::> richiede·rar1r.·o ci1a.scuno. 11n trattamento ~flecifico . Nelle fr er1uenti .forme vasocostrittorie si riesce spesso a troncare prontame1:n te l'ac: e.E1SO ·C0 Il 1-2 goccte ujj pitrito' d amile. In que·stj 11ltimi ten1pi v-enne raccoma11dato caldan1ente il chinino (5-20 cg. pro if,ie ) .cl1e ·a d.osi refratte esèrciterebbe un,azione sec,onda,r ia par.alizzantie anzi cb,e vas,ocostrit 1
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&perimen.t r...1.e.· Fran.J:cl-Ho chwa·r t pr0pone la se g·11ente sud·d ivisione : , 1° A oreccl1io integro : u.) forma ap1oplettifo.r me del ::VIé11ière; ~) consecutiva a traumj. 2° Quale co11seg11enza · di a.ffezioni acute o cr~on i che clell'orecchio. ,. 3-> .:Yiér1ière j·nsorto ·dopo inft11enze esterr1e (ta.be; affezioni dei nervi cerebrali). 4° Pseudo-Ménd·~re. et ~·e l'isterismo, ~ epil.es:sia, y e.n1icTania, nòn fàcen clç> alcuna distinzio. u,e tira il moi·bo di ì\1éniiè· ·e e la cosid·etta sindrome labirintica. I .. ,(Jppenheim fa già rilevare l"importanza dei fenomeni vasali caratteristici, ·ma vi rac grl1ppa per.a.~tro de·l le f.orme che' i1on hanno nie.rutie a che, ved1rTe col ::.VIénière dal punto di vista otologico. Crisi vasali furo110 · del resto già menzionate molti anni adclietro da . Ladreit de Lacìharrièr·e e da lui i11terl(retati come stimoli del simpatico con consec11tiva paralisi vasomotoria clel labirinto. rD ettiv,gliate iicherche ulteirio.r i dov,· ann 0 convalidare l 'er1tità morbosa delle angiopati€ lapirintiche, taJme11te u niformi ,e Ca ratteristiche i1ei loro elementi e nel decorso da meritarsi un l) Osto spooiale . in clinica e patologi'a. 1
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MEDICINA SOCIALE. Ricerche sperimentali sul lavoro e Sl111a fa.tica nello stato puerperale. PERICLE
dot.t.
CARLINI.
Annali di Ostetricia
e
Ginecologia, 1920, dicembre).
Il dott. Carlini in t1ueste interessanti ricerche s,p 8 rimen tali ~ttl lavoro l1til<;l ·ester1~ o, su~la. forza rnl1sr.ola re, sulla ireists:te111z,a alla fatica è ·sui 1g,voro men1tale· d e.Ila donna ·n1el1o stato puerperale porta un notevole ed orig·inale contribl1to allo studio del lavoro e delle fatiche nello stato puerperal ~ . L 'autore applicò i mytoçli di. Pieraccini e l\1a ffei, ri11nì _in tabelle i clati racéolti s1ll latrice. voro utile esterno nello stato p11erperale e sul 1 Di m·onog rafie rece11ti sulla si11dro·m e di lVIélavoro orarico al nono n1ese di grayidànza ed . ' . i11ere vann.o menzionate auelle di Reer1nan111 al terzo di pu~r1)erio, rica\randone le relative F'.rankl-Hochw1art, e in i.specie il, re.l 'ativo ca- C'..1rve. I .. a forza rnuscolare fu. st11diata a rpez.zo pito lo .n1el trattato di n1evrop.ato11ogia dell'Op- del din_a mometr'o e la r èsistenza alla fatica pe·11hein1. L'interpr·e tazionie d.e.Jlo ·Heerman.n, di a n1eizo dell'ergografo di lVIosso . .Le esperjen~ co.n 1sidel!'·a re il Ménière come esp "es :-ione d'uno ze furono ratte ,sopra ventisej donne ripetustimolo o rl'11n11nfl11enza dannosa che colpisce . tamente ·a . vari~ epocl1e di gravidanza ed: i primariamer1te g·li ele:r:µenti nervosi periferici dati raccolti ir1 dl1e tabelle, .da cui poi f11rono o centra.li dell'organo uditivo, è troppo genericavate le c11rve della forza e della resistenza rali z.z a t,a; va forse ~·orrefta nel ·s enso . di ·d e- alla fatica Q.ello stato puerper-ale. Il lavoro posizione centrale di stimoli periferici ' come 1nen~ale jnfine f11 st11diato col metodo addi. ful'on 0 . d1e•s critti n ·elle •ric.erche •sru nistagn10 zionale di Krapelin e con q:11ello della lettura 1
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IL POLICLIN!CO
F ASè. 41]
delle parole l!ncomplete di De-Sanctis: i dati CENNI BIBLIOGRAFICI raccolti non furono però conclu sivi. t~ I l\1MINO R. Co1npendio di igiene . II edizione. Da tutte queste ricerche sperimentali l1AuIn-8, di pag. 817 com 86 fig. V. !del.son.. tore d~dusse alc\1ne leggi importanti e cioè N~poli, 1921. -:---- Prezzo, L. 00. che la capacità al In.varo della donna incinta a comincia re dal sesto mese va dirr1inuendo Dopo una breve int~oduzione sulla legislain progressione quasi geometrica col progrezione sanjtaria n.ostra e sull'o:ridinam·ento di dire ~ella gravidanza fino al parto, dopo i l quella degli Stati esteri, l'A. passa a consi•dequ al e va a um entando raggiung·endo v~so la rare la biol-o,g ia dei mi,c ro r.ganiS!Illi ~d espone fir1e del terzo m ese rli puerperio i limiti nor- poi tutti i id iver si capitoli dehl' igiene: &rreno, rn~tl1, che le leggi stal)iJitc p el lavoro esterno ve.stiti, acqua, alimentazion·e, malattie infettiet&. Pieraccini e da lVIaffei non si . verificano al ve, ig·iene delle citt&, igiene rurale, ospedali, nono me.se di gravidanza mentre in generale carceri, ecc. Ab})asta11za ampia è ancl1e la trat· sono seguitie .al t ell'zo me.se di puerperi.o; che tazione dell'igiene de11·tnfanzia e della scuola l a forza muscola.re e la resistenza alla fatica e dell'igiene industria le. Per ogni argon1ento r1ella dortna dimhlt1iscono nello stato puerpe- sono date le in dicazi.on.i tecniche ~1ultle ricerche rale. raggi11nge ndo lirniti bas~i sS imi all'ottavo chimiche, fi·siiche, biolo,gi·che, da eseguirsi, e e nono rnese ùi gravidanza ed . al primo di vengono fatti i riferim.enti .alle disp.osizioni lep11erperio ; che i1ello stato puerperale col pro- gislative, o riportati i re ~ ativi a r-ticoli. gredire 1della gravidanza la :t:orza va dimin11enI l compel)1dio è uti1·e per oign•uno che si ocdo in progressione all'incirca aritmetica, men- ct1pi di que.s ti jnteressa-n ti prob1emi. tre la r esistenza va dimin11endo in progressiofil. ne all'incirca geometrica.; che nello stato puerperale e specialmente negli ultimi due mesi e AUSTEN E. E . : Tlie House-ff,y . British Museum nel primo di p11 ~ rperio la donna si trova . in (Natural History). Economie series N. 1a di llno stato grave di affaticamento. Tutte que52 pa.g. co1n 11 f1g·u,re. - Lo1n1d:r.a, 1920. ste leggi c~ncordemente portano alla concl1iP ooizo · sic·ellini 1I6. • sione che la donna nel lo stato puerp~ral e, e Il lavoro tvatta anzitutto dei raratte1i zoospecialmente -all'ottavo e nono mese di gravidanza e a.l primo di puerperio, trovasi in uno lo1gi1ci d ella mosca comune, d e.JJ.e sue ·diff.ere.nze stato di debolezza,: di m~:por capacità al lavoro, co·n .aJ.tre mo.sch~~ ' d el1a su·8. biologia. S11ccinta di minore resistenza alla fa ti ca tali che non r.n.a ·cihia:r.a è la d ~slorizi one ·dei rap.po1 ti di le permettono, senza la probabilità di cadere qu.esti i1It~1 etti COil.1 , mal Qtt· e, derl.Ie quali posson.o ~,ere veircolo. nello strapazzo, di accudire a lavori gravosi. L'ultima parte cl diedicn ta alle m; sure preTa li concl11sioni, otte11ute col metodo dedutti,ro, ~ono conformate dal metodo induttivo, V·entiive, di ieui accenllffi',e.imo l 'iammu 0chiam e-n• poichè il lavoro è in diretto rapporto col me- to ·d·efl. oonci-mie (si svil1u1p p1a el.ev·ata temperatabolisrno organico e nell'organismo della don- tur'81, che uccide i.e larye), l'aspersione con borace dei r~sidui (ottenendosi così l'uccisione Ha gra\rida esistono r>rofonde modificazioni biodelle uova e delle larve), I 'incinerazione dei chimiche e meccanico riflesse. . resi·dui stessi, la distruzione .d ell'insetto alato, A. S. tn ~.c}i.an.t3 tI'R.pipole, o \Sostanze vene.fich e. Mo 1 to • niti1de . 'i l1ustirazioni ed emi:p.entement.e pra_.. 7nl.-..essante pu.661f~azfone 1 ti.e.o il testo. . 1
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Prof. ALBERTO ASCOLI Ord. nellla R. Univlu"sità.... dl Modena.
.i\ . F
Elementi di Sierologia
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CASSA N~z·I~ALE
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Inviare cnrtolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI · Via SistioL N . 14, Roma.
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La legislazio!T'le sociale dovrebbe poggiare su dati statistici si curi, dettagliati, i qt1ali consenJtano prevision·i attendibili, tratte con i metodi attuariali. Opporiu·n amente perciò la CaSsa Na zionale Infortl1ni, col sussidio di studiosi c-0mpetenti nella s tatistica, nelle assicurazioni e nell a merlicina legale, ha preordinato il
(ANNO
XXVIII,
FASC.
4'J.J
SEZIONE PRATICA
presente S1chema, in. cmi trova posto 1si·stem,a.ticament.e .coordinata l'attività ·dei vari servizi .tecniico-amministrativi .d ell' assicu:nazione i1n_ f ortuni, come in UJD. casellarj o. Esso rispon·de a tutte. le esigenze della scienza e della pratica. Se ipure ..:u•n ' obbiezione può • muoversi allo schema, è la sua sove;I'lohia perfezione; ten er co11to di tutti gli elementi assoggettabili ad oss€rvazio1n e, sie nz.a una 1graJdazione, nè una discriminazione, può importare un Lavoro ·eccessivo., a s c1apito d ell'e,:: attezza. Nell'insieme, però, si tratta di un contrib·u to i1nportantissimo, che desta la nostra ammirazione e che torna ad onore de.I dive.ttore ge: n erale, Barg·o•n i, il quale lo ha ideato e pre disp<>sto. L. V. 0
A. P1PERNO: Salute, Letture d'igiene ad uso delle scu0le e delle famigli e. Un volume
in-16 di pag. xir-221, con 31 figure. - R oma: Istituto Italia no d'Igiene, Pre\ idenza ed Assistenza Sociale, 1921. Edizione di Propa· ganda.
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ftttRDEMIE, SOClETA MEDICHE, EON6RESSI. Società l\'Iedico-Chirurgica di Pavia. ><-fu lla presenza d l spiroohete ·n ell'encefalo dei paralitici. 1
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L'O. presenta i>repa rati micro~opic i, ottenuti coi metodi di Jahue1, e diagno:si l)OSitiYe. microfotogra fiche, le qua li dirnostruno la presf\n za del trep«:>nem·a ))!1 llido ne ll 'e11eefa Jo\ di paralitici progressivi deceduti nel Manicurnio di IV1ombello. Ne clescrive la varia morfologi<1, tentando di interpretilrne il significu.to biologico. E.
BRA VETTA.
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La pleuro-ptieuniolisi ext'rapleurioa neila aura cllella tubercolosi polrno'nare rn.onolaterale.
E. :V!OHELLI. ·- L'O . accenna a tre casi di tubercolosi polruonare gravissima curata con la demolizione costaJe così vasta d.a permettere il oompleto colla~so del polmo11e. L'O. accenna a un altro caso di bronchiectasia graYe, con alito fetido, vomiche abbondanti e broncopolmoniti recidivanti. Su l rioa;rnbio emoglobinico n ella tubercolosi.
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Q11esto eccellente lavoro di lJropag·anda, concep.i to in 11no spirito eminentem ente pratico, contiene nozioni s emplici e. bene scelte ecl è scritto in modo interessante, lucido e gradevole, tar1to che reca t1n vero piacere il' leg·gerlo. Educa il buon senso e d à consigli sicuri. È constella to id i p o·esi,e, di aned doti, di se.n tenze, di cui ciascuna ha il suo valore. Senza e·sitazioni p1u ò affe·:·m arsi che àv:r à un meraviglioso valore edt1cativo; lo vorremmo, solo, un po' meno scolastico. 1 È rjesumiato ·dall Istituto d'Igiene·, P·r..e videnza ed Assistenza Socia~e, per iniziativa d el prof. Ettore Levi, il quale ubbidisce all'idea direttiva che il rinn-0vamento sanitario .e pr·obrubiilmente anche quello econi0mi.co e quello p·olitico ge.n erale dell'Itailia risiedono nella p·r opag.anid a igienica. L. V 1
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O. GALASSI e .L. <JoNTI. · - Hanno constatato ~tuniento della quantità comples8iva di bilinogeno, più costa11te ed intenso nei mala ti più gravi. Talora si notano discordanze quantitative fra il bi1inogeno emesso colle feci e quello emesso colle t1rine; onde la necessità · di un suo dosaggio contempora11eo ite lle f~i e n(\lle ur·ine. L'aumento di bilinogeno tradi·sce un'aumentata distru~ione di emoglobina, la quale a sua volta agisce come ~timolo per la 9Ua riproduzione globula1·e. Così a uto1naticame11te si tende all'equilibrio g lobulare ed e moglobinico, che nella massima parte déi tubercolosi esaminati è relativamente poco abbassato dalla norma. I globuli neoforma ti giungono .p erò in circolo giovani e .p overi. di bmoglobin.a . Infatti .sono in aumento le emazie a reazione gran11lo-filamentosa e il valore globulare è in genere più basso. Anche la :reststenza. globula.re è '. diminuita. • In nessun caso si sono riscontrati ·g lobuli rossi della seriè embrionale; il che ·s ignifica che lo stimolo alla. eritropoiesi ·si mantiene normale per qualità, per q11anto abnorme per intensità . In molti easi · con quadro ·emJ:\,tologico a tipo • clorotico l'aumento di bilinogeno concomitante serve a differe11ziare dalla clorosi vera questa ane· n1ia tubercolare. llicerolie opsoniohe e batte1··i otrop'i che
Sono rimasti disponi bili pochissimi esemplari dell'estratto dal "Policlinico,, - Sezione Medi~8·, 1920 - della importante monografia C. EcoNoMo: Sull'encefalite letargica.
Coloro ~he desi.derano averne copia mandino cartolina-vaglia di L. o.40 all'Amministrazione e, la riceveranno su bi to in porto franco e rac\
comandato. •
nei tubercolosi.
L.
e C. GALAssr. - Dalle ricerehe degli 00. risulta cl1e l'attività opsonica, molto scarsa nei .s ani e nei malati di tubercolosi polmonare in co11dizioni ·discrete o bt1on~, si . eleva •sensibilment~ n elle forme ·s ieTose in ' via di versamento, raggiunge un - grado più elevato nelle forme polmonari a rar>ido sviluppo è · un grado elevati.s simo nelle fornLe sclerose in via di riasso1:birnento degli essudati. L'attività bntteriotropicn invece è nulla o deCONTI
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lL POLICLINICO
bole nei sieri di soggetti ~.ani e nei tt1bercolosi polmonari in condizioni graYi, spiccata nei tt1bercolosi pol1nona1i in con·d izioni discrete, spicca tis~:d ma nelle forme polmonari a tipo sclerosante con condizioni generali ottin1e. i~er conoscere se tali discordanze nel comportnmento delh-t nttivitit opsonica e batteriotropica fossero riferibili a lla inattivazione e alle dil11izioni d ei sieri, gli 00. hanno proced11to a due serie di esperienze, dil11endo in progressioni paralle}(~ 16 sieri ina ttiYati e non inattivati. Coi sieri inattivati hnnno riscontrato minore attività, ma 11on inversione ·d i rappol'ti, la q11ale c1eYe quindi (lipendere cla altri fattori; h a nno inoltre ricercato il ,.,1lore <le lln fagocito.s i con 0111)ortu11e so. tituzio11i dei leu cociti e dei .sieri usn ti. A. GAS BARRINI .
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- - - .... .
R. Accademia Medico-Chir11rg1ça di Napoli. Seduta ordinaria del 31 lugl·io 1921.
P r esid(.:111te : Prof, G.
MIRA:\TDA.
P ri nc:ipa l'i eleni en f·i d i cl en1 oyrafia sanitaria, 'napoleta na 1iel perlorlo 1875-1920.
B OTTC <lott. ALDERTO . - L' o. vrese11ta. otto tà \'0le sinotticl1e e n ltretta11ti diagra n1mi, i·igt1a rda11ti l'ant1aB.1e nto. n èl J'leriodo 1875-l!l~O, de i ·seguen• ti fe11on1eni sta tistici : popol<1zione, nu·7.i~ li tà , nata li t~t, na ti-111ortali~à, mortalità gen erale, mortalità infa ntile, mortalità i >er tubercolosi , differe11za tra D<l talit<\ e mortalttù. l/O. o:::i::·~ rYèl cl1e 1'<1ndameuto <lei cliagrarun1.1 della l)Opolnzio11e f<-1 1>re~.:tgire 1111 1«111ido e e;ospicuo incre.inento avvenire di qt1esta; che la nt1zià , lità, i11olto cl<-'l)l'eSSc:'l n el i1eriodo di gne~rra . ho aYuto 11110 scn tt1) c:ò n.'jùerf\,~oli::;siu10 subito <lopo ; che ln unta litri i>resenta t1na graduale m<l sostenuta tli~c:e~nl ; e:l1e In. nati-mortnlitit è inYece in spiaceYole incr (\mento ; che la mol'talitù. g·euerule preHenta nna c:onforta nte <limint1zione, tanto che 1a stra ordinoria inortalit<l 11el 1918 noµ raggiu11ge l'altejf,za dell<1 ubitun le n1ortalità del 1 75-1880: che In 1uormlitil infun tile ste11tn puttr op1>0 a :rid11rsi in termini a <:cettabiU; eh~ la morta li tà per tuberrolosi, accentuatè1 Ri molto negli nltimi cinni di gnerrn, decresce rapidr1mentt- : <:.>he i11fi11e la differenZèl tra na talith e 111ortalità, ra1>vresenta ta. da 11u111eri i1egativi soltanto n~l 1884, .nel J91S e nel l 9ln. serba 11n live llo inolto e leYato. Dedn<·e che, per migliorare le condizioni demog 1nfiche <lella città. di Napali, occorre sopratutto combn ttere il sovrè1ffoll~tn1ento, portando n<'l contempo la J>oten ?Jin lità dei 1serYil'li pubblici a lln grado corrisr1ondcnte all 'increme11to della .p opola7ione, cl1e tra l)OC'bi anni potrà raggil1ngere, con 1'n ssorbinu:?l,to cli .qua lc:11no tra i Comuni -viciniori. la cifl'fl di 11n lllilione ai abitanti. ~
IJPforrnit1i r11•l colon a8cendPnfP p er la pre.~enzrz. r1rl1<b n1en1bra1u1 di. Jfl C'kson. con, s indron1 e appen,dicolar,, e <li st ro:::-:a111ento - Gnnrigione.
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DE G .\ Ef.\ :\O prof. J, u1c1. - Xe lla interf>retazi')Jh pn tnge1 H' ti(·~1 <le ll c' 1ncn1 br<l ne 11ericoli(~h(' <"Ii
J.aclrson bisotz:na netta 111eutc distiuguere quelle tli origine infian1matoria <1•1 q11elle di origine c-ongenita. Le . n1embra11e pericoliche i11fian1m<1torie sono postruni di appendiC'iti, tifl.iti, c:oliti, pericxlliC'istiti e di ~piploiti . Es~ per lo J.)iù fibrose, Jlli\tte, P iù o meno 1spesse, poyere di vaSi, aderendo intima mente a l colon cd a i tessuti circostanti, lo deformano e vi sta.b iliscono stenosi di pasizioni. La loro aspr.rtazione è difficoltosa ed, asporta t e, f~tcilmente s i riproducono. Si addice a que:-:te il tE>rmine di pericol ite 111f.. 1n 1
branosa. <li Jack8CJn .
Le meyj1brane 1:ericoliche congenite sono sottili, velamento~e, r1it1ttosto lucide, lasche, vasc-oln rizza te, a volte d,n somjp;li:Jre 81 tessl1to aracnoideo 4egli a lcoolis ti. Pa ssa no a 1 disopra clel colon, ade-· rendoYi solo ln ssa mente in qua lehe punto. Per l<l i·is trettez.za dello spazio cl1e r esta sotto della me1nbrana, il colort o Yi resta compresso o de-re ingi:_. nocchi:irs1, determinandosi così del pari defor111ità e stenosi di posizioni di esso. Lu loro asportazione è viuttosto facile ecl, asporta te, diffic-11,.. mente si riproducono. Si actdice a. queste il tern1ine di ·1nf. 11i bra1ia pericolica à·f. .Tac kso n. 'L e mem.b rane peric:ol1<·be C'onge11ite, a segl1ito di }lrOC'è~~· i infian1ruc.1ti-ri iuf~:.ttiY1, l)el' lo ·J1ÌÙ Cl'Ofli<:i . e più frequente1uent(l i1ro,·e11ienti dall 'iutestino ' . possono intìamn1c.1 l'~i e<l a Yer si così cl e lle mem br!lne otìginariame11te c-ong-enite, ma che, per la or~anizznzione def snc eeR~iYi f>l-·~u<1ati infiammatori, hanno perdi1to il 1oro c·ara ttere l)l'imitiYo congenito e possono r . 'f\l·e intervreta te c:ome rnen1 brane infiamruative: ~ouo queste l e forn1e 1niste. 111 conRegnenzn di qua11to sopr a , i1er le membl'a11e pericoliche conge11ite, come t1·a ttamento <"biturgico pt1ò bastnre la sola su.a a~:portazione per · ottenere una gu arigione stabile. l ' n esempio òimos:trn t ivo è' il caso clini~·o da r1oi com11nicato .. r e1· le inembrane pel'icoliQ'he infia m1na torie non semp1·e solo .la lol'o asportuzione può portare a gu a rigione, che anzi, per lo più riformando~i. la indrome fenomenica c1oloro~.n si ris tabiliJ$C-e, onde in esse, per conseguir e una gt1arigione ~tu.bile. occorrono inte~enti chirurgici di n1nggior e in111ort.1nza : ileo-colon-traS\·erso-stomia , ileo-sigmoiòo~ tomia, {:eco-sign1oi<lostomin, colonectomie. Ri('.e r oll e ~lii .tet i pe t l'int erµretazionc patoge111•tica della 1J1r111brana. dl Ja.cl.·. on.
DE GAETANO prof. L 1.r101. - Nelle nos tre i-icerche sui feti abbiamo ~r>esso , in circa un terzo dei casi, riscontl'ate tlelle membrane Yelamentose anteposte a l colon, l)iù o meno largl1e, che si i·iconnetton.o a l ligam~nto 11nrieto-colico, ri!=\e:o11tra tn da .Ja1111e 'CO e .Juvn ra ed nl ligame11to colico <leHtro. Spesso, concomita11ti nlle i11erubrane pericolic·be congenite, abbian10 ri~ontra te n ltre c1eforruitit :t carico dell'intestino, S}leCie dell'ultin1.-'l porzione <1ell 'il~o , stirato ecl in })Ol"i1Jon~ «t , .. - I ..ane"~ kink - e dell'nppen<lice, di l\1nghezw, posizione ed im])innto sì -ra rio e capriccioso da spiegnr bf'ne le svariatisi:;ime sindromi clini{'he appenùic'()lari. La membraua perico!ica congenita di Jackson, m1lla bas~ delle i1ostr e ricer che ecl osserYnzioni, potrebbe e sere i11terpretn t<1 come In e1;.:tr~n1 itit la tern le •
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[ANNO XXVIII, FASC. -1·1]
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SEZ IONE PRATlC.'\
della fa scl<l i1rerenale (i11 sei1so anatomico) . detta , il nt1mero di questi' post11Dli e quello dei casi .di fascia cli Toldt, rl i st~M e n10<.lificata dallo spostae:µcefali.te epidemica . ch'e hanno a vt1to lt1ogo lo m~11to e cln ll'aurue11to di ca libro; formnnte una .scorso anno in tutta la provincia. pi~g<1 cli pasS<'lggio frn il i1~ritoneo parieta le e la In base ad un'analisi della sintcmatologia, per lan1ina \iscerale del C'olon. Formazione affine ai la ' quale egli cr~de dovere adottare il nome di ligan1e11ti '})il rieto-colico, co lico-~·enale ea· ep,a to-coparkinsonismo postencèfalitico e di ravvicinare 1a lìco. sinclro1ne a lla 1>a.ralysis agitàns sine agitation'J, .A . CHISTOXI. e in base a lle odierne conoscenze anatomiche sulle sinclrorni extra.pil'a.mi{lali dimostra. che se pre,.a lgono i disturl>i da riferire al globu.s pallidus è forse ecC€sSiYo li mitare le cause della.· sindrome Società fra i Cultori di Scienze Mediche z lia. malattia ~ una sol.il _formazione. e .Naturali in Cagliari. Tra l'a ltro ha u sato 1p er la cura le iniezioni di Seduta del 30 aprile 1921. cacodila to di sodio, endovenose, ad a ltissime dosi; nia non eonfe r1na i rtsulta ti vantati da qualcl1e Sulla rigenerazione d elle fibre nz.usoolari striate. alt:r;o autore. Dott. Gurno AMATI . - Da esperienze ~I coniglio Sul t ·r a.pianto del t esticolo. l'O. ha. osse1"•rato come nelle ferite mu.scolari si po~sa avere la completa rige11erazione delle fibre E. SECHT. - L'O. ha studiato l'attecehimento dei striate e il loro snlclnmento. Quando la ferita non diversi elementi del testicolo del coniglio in inneè 1uolto c1iv<1rica ta, giil i1ei prin1i giorni dopo l'o~tl omopla•s tici e a11t0Dlastici su animali intieri per.azione 11~t luogo l1nn geminazione delle vece castrati ; egli ha notato che l 'attecchimento ·d ella chie fibre che progreclenclo i1el connetti\O intersola gbiaudoJa interstizia le descritto dalla magpo:;;to yanno UYYici11an.doSli. In un preparato esegioranza degli A.A. corrisponde a d tm reperto non gui to clier·i g·io1·11i tlc1po 1'01)ernzione si possono C'ostante, anzi, eecezio.nale . I trapianti .dell'organo d€corrono senza a l'Cuna legge. In taluni çasi i tt1vedere netta1nente fibre ~triate rigenerate traverb11li semi11iferi e le cellule di sertoli Specia lmensal'e comp1etume11te il connettivo interposto. In te si conservano a lt1ngo senza cbe vi sia una Neguito si nota nna progressiva diminuzione <1i conservazionè dell.1 ghiandola ~nterstizi.a le; in a l(i}nesto connettiYo co~icchè in un .p reparato di cintri casi .si h a effettivamente l'attecchimento degli qun nt!l giorni si pt1ò Yedere un com·1)leto saldaelementi interstiziali i quali po$sono presentarsi 1uento tra fibra e fibra se11za che nel punto in Clli in gran numero e con l'aspetto di cellule attivafu fatto il taglio si veda con11ettivo C€mentante. mente secernenti. Quando invece la ferita è 1nolto divaricata ')i Dott. ~JARIO AREsu. nota una in tensa proliferazione cli gerpme pro\e• nient i c1alle Yecchie fibre che dirigendosi irregolarn1ente in Yarie direzioni nel co11netti,ro interIl fascicolo 9° (15 settembre 192t) della nostra posto Yanno pre11dendo inserzione su questo nello SEZIONE CHIRURGICA conti ene i seguenti l astesso n1odo deRcritto da GoJgi per l 'inserzione vori: òeJle fibre muscolari striate normali 1sui tendini. 1
1
A~ui
rapporti tra apparato ·r eticolare iriterno, Jnitocond ri e ceritrosfera.
. G. l\1ASf-iEX'1'I. - J /O . ha studiato l'ap1)arato reticolare iuterno e i mitoc.ouclri nelle cellule nervoRe degli anfibi dimostrando che si tratta di dt1e categorie ài formazioui le qn<lli anche in siffatti ~Jen1t> uti si mantengono nettamente distinte l'una d3ll'~ l tra. Riguardo a·i rapp9rti fra centrosfera e nrr>ara to reticolnre, rapporti oggi generalmente n111u1e ·si, 1'0. 11a cercato di stt1diarli in elementi in eui il cenlrosoma ha u11a situazione bene indivi<l uabile e ordi11ariame11te a l1a periferia della cellula. In tali elemé11ti st1 di\ersi animali l'O. ha potuto stabilire che non \i ha a lct1na corri pondenza topogr.afic.'1. fra ce-11troso1nn e apparato reticolare i11terno. Ta li repetti, molto più })recisi per la stes~a conformazione .degli elementi cellulari presi in co11siderazione, si contrappongono a quelli finora messi innanzi per ·s ostenere un intimo rapporto tra le due formazioni. Sulle sindrorn i postenoefalitiohe oosidette l etargiolie
L1s1. - L'O. presenta alcuni dei 10 casi raccolti durante l'anno nella. Clinica neuropatologica, facendo rile-vare l'allarmante 1pr-0porzione fra · I.1.
DE
'
A. CosENTIN O : Contributo allo studio degli Ptllatomi extra-du·ra1i di lesione dell'arteria meningea media . G. G10RoI : La ricost.ruzione chirurgica degli strati anatomici cranio-cerebrali per la cura dell'e.pilessia jacksonian~ traumatica. C. OLIVA : Sui corpi liberi dei sacchi erniari. L. CEVAR10 : Tumore lnflaTmatorio della ghiandoltt salivare sottolinguale.
Il fascicolo 10 (1° ottobre 1921) della nostra SEZIONE MEDICA con t iene i seguenti l avori: L.
D 'Ai\fATO:
Su di un caso di morbo di Erb-Gold-
tlam. Contributo alla conoscenza dei rapporti tra diabe&e insipido e ipofisi. P. BovERI : Tecnica e valore clinico della reazione al permanganato nel liquido cefalo-rachidiano
L.
VILLA:
N .B. - Gli associati alla ~ ola Sezione Pratica che desiderano avere questi importanti numeri mandino cartolina-vaglia di L. 8,60 e li riceveranno su bi to in piego franco e raccomandato. •
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IL P,OLICLINICO
[ANNO XXVIII,
FASC.
41)
APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA.
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La loro pato1genesi è staJta discussa: Blum s o. sti.ene che si ·debb001 0 ad una iniossi.cazione 1
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L'epilessia acidosica. G. Gui:l lain (Soc. niéd. des hopitaux, anno 3<3, n. 21) riferisce il cruso ·di .u n siol,darto, in cui si
osservavano crisi caratte·r istiche di epilessia, con co.n,v ulsioni, morsicatura de1lt- lingu.a, emissione invol-ontaria di urin1e; 1e c1i·s i ·Si ripetevano anche 12 volte in un giorno, dando quas'i uno stato ·di ma1e, mentre .ne·g li intervàlli la coscien.z a ·d·e1 malato era obnubilata. Esso prese11tiava ie!Pilple1gia sinisrtra, ico.n ,rpa;ralisi compl€ta d·e·1 I'arto inferiore, inco~plet.a del s l1periOII'e, non pruraliisi facciale : riflessi rotu1ei eid ruchille1i ·ab·o liti d'ambo i lati; riflessi dell'arto SUlperiore deboli; n·o n inversione .del riflesso plantrure ·oubaneo, · reaz'io·ni - pup~llarj n·o·rm~i; diisturbi della serus:ibilità proba.b ilmente ·non esistenti. L'alito aveva oiCL0°re pro·n un1ciato dì acetone; le unine riducev·a n·o jnrf:iensamente il F·eil1, lin.g e davano le reazioni deTI. 'rac1do1s,i. In ~1guito a cura id i bi·carbonato .d i sodio (60 g. al gLorn10 ) e ·di bron1uro .di ipoiaStsio (5 g. al giorno), 1e ·cri~ ·Si attenuar10.n o e 1scom1pa:rve1ro: come sieorn.p arve l'emiplegia. Rimase la sin:dirome dirubeti:ca: 80-120 g. di Z1U ccheiro eliminati . giornalmente, owine abbon1d antf '(4-7 litri) con le reazio1ni. d,e11' acirdosi, polidipsia (6-9 litri· à i liqui1d-0) . L 'o.s servazil()fI}e è ·un eisem:pi.01 tipico dl e.risi COIJ-Vl,lls~ve in . un diabete subacuto .con acetonrt1ri1a; interes1Sante è la co·esbstenz.a dell'emiplegia :sinistra, .s comparsa con le crisii convulsive ed attrib1u ibile aid una inrtossi:cazione transitoria· deilla corteecia. . s .ullo stesso argome·n to M. L·abbé (Ibidem) iriferi sce ·dri altri quattro casi di :epi1te1S1Sia 1diabetica. Jn UD·o ~i avrevano at~àcchi ripetuti, che duravano 1-2 minuti, ·consistenti in torsil()ne dell'a bocga e Scosse alla mascella ed al braccio d eSltro; stato di soninole1n za ·p .r ogrressivo, m-01rte in coma. In un altro, dop-0 un.a diarrea a.b bondiante e Clli si di affa11n~ 1si ebbe pe1idita di co" . s~1enza ·con .oontr~ttu re e •s co1 sse epile·t tiformi alla faccia ed ag'li arti; l'indomani orisi epilettica ge nenale e lieve coma; il giorno dopo, morte. In1un terz.o, assai ·denutrito .e compli.oato con acidosi, si ebbero q11attro 1crisi epilerttich e dn.le ore prima della moa:ie; in un quarto alle crtsi convulsive sJUcced Ert.tero 1crisi di vertigine ie di cefalea, che pod scomparvero. Queste crisi epilettifo.rmi 1So1Pravveng·ono .d unq11 e n el covso di un diabete grave compli·cato con acidosi, e comrpaiooo prima o dopo l'inizio d el coma. Non sono in rappOlrto con Ja ipergli cen1i a., ma bensì con la intossicazione acida.
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sodica per le iniezi·oni .e~ndoven·OtSe di bicarbonato di so1dio, ·ciò ·che. 1110n può essere in tutti i. ca:si. Talvoita si può in.criminare l'intos'Si.cazione u.:r.emica e la diagnosi· fra coma uremico e diabetico può .essere assai rd eli·c:ata. Anche gli e.sperimelll.t i non hanno poTtato rulcuna lru ce al ri.guardo ·di q\lesta compliicazione piuttosrto .rara del diabete c-0n acidosi. · 0
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. .SJ>asml _jacksoniani ed epilessia essenziale. Gli ·~ipasmj ja~c.kson:iani v;engolllJO lg.eneral· mente iIJteirpretati ·Come e~preissio.ne · di una malattia definita, a focolaio, n·eil la corteccia motrtce; .oltre al itumore n•e lla stessa zona motrice può trattarsi di un tumore in altre zone del ·C'e rvelio, di emonragia sottoidurale, di meningo-encefalite, di meningite localizzata, di fra ttt1ra depressa, di as.cesso cerebTale, di rammollimento secondario a malattia vas·c olare, di · oorpi estranei, .di rscler-01si multipla, di an.g ioma. Anche altre cause però pos,s on.o essere inv·oca1.e, co·m e: con.diz.ioiii tossi!che (diabete, uremia, alcoolismo, eco.), il tip-0 mioclònico dell'ercefalite epi.deI)1ica, l'isterismo, .l'epil.essia riflessa. G .• Wilson (Ainer. J ourn. of med. Assoc., 26 marzo 1921) richiama particolarmente l'atten1Zione s.ulla frequenza con etti mo,n.01s.pas·m i ed emis.p asmi s,i osservano n.ell 'epi-lessia essenziale e riporta div~rsi casi in cui i -oazienti er.ano stati in11tilmente soggetti ad operazir0ni endocraniche. Si deve quindi ten·er p·r esente la· possibilità che lo spa:Stllio localizzato 1sia .dovuto ad epiles sia .esiSen ziale e procede·r e ·s empre ad un minuto e·same anamnes·t i·co ed .obbiettivo, e n.on d.ecidersi ad atti oper.atori ~ e non ,,i sono segni definiti e oerti di malattia endocranica. 1
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La cura con i1 calcio nella epilessia. _La medicazione ca1ci.ca contro 1'ephlessia fu iniz1 at.a in I tali a da Saba tani, poi se ne valsero Roncoroni, ,S ilvestri ·ed altri, come ·risultato di investigazioni s·ull'eqt1ilibrio salino umorale. H. J. Rossello (Anales de la F acul' ad de NJedic ina de Monlet'ideo, vol. V, fa~ c. 9-10) ha studiato l'argomento daJ lato clin1ico e sperimentale e viene alle conclusi-0ni seguen ti. L a mecli.cazione .calcica n ell'epilessia, per rendersi efficace, dev;e esser fatta con sali solubili e, possibilmente, per via sottocu tane.n. L 'epilessia però va intarpr~taita come l1na sin·drome, espressione ·di diverse cause e quindi la medicazione calcica potrà essere effi cace solo ql1anI
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SEZIONE PRATICA •
do nella p-atogenesi int€J.I"Ven,g a una perturba· zione del metab 0ililsmo del caLcio, d-0vuto probabilmente a disturbi endo.crini (·da pa r:atiroide, ovaie, surreni, poligland·o lari). E·si!ste una relazi.one evi1dente fra questi fatti e quelli già ben conosciuti .su.ll'eiffioa;cia d ella terapia cal1cica nelle div erse tetanie (in·famti1e, g astrica, .s peri1nentale da _a sportazione delle . p3Jratiro~di) , n1 e ll'ec'lamp1si-a, in ·certe en1icranie paro1s sistiche della 1do nna, in cais i di deliriun1 tremens, di laringite stri du'l:a, di. tic c·onvul.sivi, eoc. Il dosamento d·erl caJJcio nel sangue è una ricerca, ·eh-e, 1d-0vrebbe · ~ erutJra.re neJ1a pratica . ' corrente, specia:1mente·n .egli ~ epilettici; ·s em1b Ta ,. .. _,,. di fa1.to clle qu·ando il cal!cio si trova in quantità mi.noiri di ·g . 0.00-0.07 !}er lit,ro, .si produce Tuel soggetto uno stato di iperoc;citabilità nervo1sa. Nal1e osservazioni dell'A., il calcio è stato son1miniEitrato (per os. -0; sottocute), in qu·antità di g. 1.50 a l 1g iorno, .sottto forma di clo:ruTo e di bromu:r.o.. ft,l. 1
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La diagnosi della paralisi ge'"n ' erale.
netta, esistono inonò- od en1iplegie, r are ri elia paralisi g·enerale: l 'indebolime __to mentale è . .nettamente lacunare, parziale e non globa.le. 3° _"/V euras tenia. sifilitica. E siste. all'inizio dell'in1feZ,i01ne iSifiliitica: quella per $ifili1d e nerV·O•Sia crond. ca è poco nota e· co·nne·St&a 1con la segt1e.11te. 4° N·eurastenia in uri sifi,l.itico cronico. La qiagnosi può e1s.se1re deili1cata, quan·do la si.ndrome n.eu.rastein ica, p11.1re sy.olger1dosi indipende11temente dalla sifilide-, sia .a.c com.pagnata dal ·s egno di Ar.gyLt-R·ob.e rtso.n e 1da reazioni po.sitiva del liquor. Però, m·e diante l'·oiS>~ervazione diretta · o ìn·diretta (.a mezzo dei famigliari), si metter~ in ,rilievo, 11etl semp1ice neurar~tenico, la .C',:QD.sery.azion.e integrale deù .gi-u.di.zio .e ·.d el· l 'autoic ritica. ·5° · Mania, deliri, epilessia. La ma·n. ia, la psicosi con ide-e di grandezza, in un sifilitico neirvoso crontc·o possono v·e nir co.n fusi . con la ;p aral.isi .generale; lo stuidio clintco me.nt.a'le sarà di notevole utilità. Nell'epilettico sifiliti· co ·s i osserva, idu1rante l'intervrullo della crtsi, i.I ritorno rullo stato n-01rmale . fi,l ..
I .sintomi fisi1ci della malattia son-0 nume:r.osi
Metodo di difesa
e svariati e permettono, di solito, una diagnosi contro gli accidenti bulbari nella rachianestesla. abbastanza agevol·e. Sono t ra essi: 1'ineguagliamzia pupil!l:are, iJ .s egno di A1rgy.ll-Rotbertoon, Gli accri.d.enti sincio:p ali, rari, della r .a;chtanestesia (Blodh et Hertz: La Presse médicale, l ' esaJgerazione o ab·olizio.n e ·dei rifleissi rotulei, la disartria, il tremor<1 della lin gua e dei mu- n. 53) so·no r.app·res·entati da: sudori; pallore S1coli perib occali, la linf.01citosi e l '·i peralbumi- · della fac.cra; .r.a llentamento e p1ccolezza die l llo~i del li.qt1ido cefalo-rachidjano~ il carattere polso, n1au!~ea, scomp-ar:sa de.i rifleis si oculari, posiitivo <lella reazione di Was1sermann nel tutti si-ntomi che sono ao.compagnati o seguiti • sangue e n el li1quor. I s.egni o·cular.ri e1d i re. dalla ,s inicop·e ' respiratoria. Tali disturbi v·enperii srul liquor 1SO·n o i se1gni più. impo·r tanti. gono . gener a;lment3- con1battuti mediante lia (R . B e1no11. J ourn. d. praticiens, anno· 34, n. 43). inieziollle epi,d ermica di caffei'n:a ·O un.o degili La discriminazi.0·11e di'agTuostic·a va fatta con altri oardioto·n ici usuali e. con la res.pirazio,n ·e le seguenti malattie: · artif1cia,1e, merto.di, sopratutto questa ultima, . 1° P seudoparalisi generale si'{ìlitica. È che si .ad·dimois trano per ilo più sufficienti, ma un a va>rietà di .dem enza organica silfìlitica, in tal.ora non b1astan10. Invee.e è veramente amrelazione.· con meningo-encefalite diffusa, scle- mirevoil e ,l'e.ffett-0 immediato (d.oip10 qualch·e .s erosa o specifica; i sintomi somatici sono gli. condo) che 1si ottie111.e me·d ia-nte la iniezion1e instes1si che nella paralisi .gen·erale. L'evol1u zion·e trarachidoo. di caffeina. La -t e.cnica è ·la Sie· è molit o lenta e 1dma 10-20 anni; il rt1"a ttamento gu.enite·: No.n appe·n a il p.a zi·ente mostra d'esmercuriale è favorevo1e ed ·u tile, me:nt'I'e è ine1f- , t:ere colp·i to dra;J.la sincope: 1) 19 ,s i mette in ficace o anch.e dannoso nel:la paralisi gen,e- decubito laterale; 2) si pra.tica la puntura rale. L'indebolimento intellettuale è parziale. lombare; 3) si Jasici.a scolare il liquid·o cefrulolacunare; il malato ipuò eSlprimerei penis ieri e rachideo, sie la pressione Jo co·nsiente, per -s otcompiere atti, che d1mositr·an10· la relativa co- trarDe~ 1s1e possibile, l'anestetico non fissato an. sci.enza ·Che ha del suo stat.o e delle con,se1guein- cora; 4) 1s i inietta J;a ·caffeina (20 ctg. bastan10 ); ze della malattia; mancano inve1ce i ·disttrrbi 5) infì..ne si mette i.J paziente i.n posizione dedel giudizio e del rragionamento, cç>1s~ proif·on di clive a te•sta bas.s·a. Il m·eto,do è .s tato sperimen. del paraliJtico generale affatto in.c-01s.cient.e <lel tato 4 volte, de1le q11aJi 3 con successo com-su·o s tato, con pie.na in'.d1ffeirenza emozionale. pleto. Ne!l 4° con successo transitorio in quanto 2<> Demenza organìca sifilitìaa propriamen- eh.e · si ottenne la .s c-0mpars:a ·de:i .srinJtomi del 'te detta, in relazionie ·coni Jesioni varie (arterit8 c0tlla1sso, m.a il paziente (uni ferito di guerra) sifilitica, gomme, encefalite 1circoscritta, ecc.): ven.n.e a m.o rte durante l'opie razione. ì\IIG7. la si.nd1rome par:alitica somatica è molto meno 1
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(ANXO ~'\VIII, FASC. -~ 1]
I L POLlCLI?\!C0
EPIDEMIOLOQIA.
POST A DEGLI ABBONATI.
L'anofele può propagar~ la malaria direttamente? . 1413) Metodi di cu1·a nella malaria cliininnB . Grassi (Atti d ella R. Accademia dei Li·n r esis t ente. -- Al dott. I... l\II., - abb. 14070, Cava cei, 2 genn., g g iu gno e .agosto ,1921) si è poZuccl1erina: / sto d.i nuovo il problema, da lt1i già soll evato . La resistenza della malaria alla chinina è nel 1901, se gli anofeli siano in grado di funepisodio sempre temr>o1·ar1eo, cl1e si riesce spesgerE> cla sen1p~i ci vettori 1deL virus ma.l arico: . so a vincere rn,uta:ndo la ·via di som1ninistracioè di tra.smettere l'infezione per trasporto ziorie del ri11iedio : condizione essenziale è pepassivo del sangu·e pàrassitato, s·enz a '.far 5U rò che l a ch inina sia data a dosi terapeutiche biTe ai parussiti un'incubazione di lurga d11(grammi due a l giorno) . ·· rata.• Naturalmente t11tte q11elle recidive a breve Il fatto potrebbe avvenire qt1an<io essi p11no a lung·A scader1za, che a torto fanno parlare gono s11ccessiv.arnente du·e indiv:i-d11i, di c11i 1l cì i t1na vera resistenza al , rimeclio, si vincono prin10 malarico in atto ed il seco.n do sa11:.. : con il sistema della ·citrct intensa- inter·m itven·endo sca:cciati ·dal primo quando non si t t·nte, prql11.naata. Se il paziente s i assoggetta, sono ar1cora satollati, .andrebbe'!'-0 ad immetiier es., a qna;ttro o cinq11e s~ttimane di cl1inite.re nel secondo l infezio·ne, rigi.1rgitando uria n izzazione (d ue gr. a l g iorno ) clistanziat.e da parte del san.g11e i11 fetto ir1.gerito. qt1 ~1J.ch.·~~ gio·rno ·dli tr.egua, s·e .a tal e ch i•n inizzuQueiSto con1portan1ento varrebbe a spiegare zione intensrL. s i fa seg11ire t1na ct1ra trisetti I ,insorgenza d1ei casi primi ti vi di estivo-a11ma;nale (due gr. per tre giorni della settim a tunnaJ e in un'epoca dell'anno in cui mancan.a~~ poi altri due m esi di ct1ra bisettima11Rle, n·o ctel t11tto i s :J1g,g etti ·sElm.ilunari: 1s i e!luderebselI).pre di due gr. per giorno, se nella pribe così la neeessità d 'invocare altre teorie (1)arma vera ~11ccessiv·a si proéede acl una n11ova ti1co !.a1·me nte1 qtre·l la d ·el pleo1n1orfi~mo, ciotè clelct1ra intensa di tre settimane di chininizzazi~la variabili.t à dei t1~e tipi di parassiti malarici, 11 e, per com ba.t tf're le facili. riecidive preepicleaccolta recentenìente dal (~rassi) . Rimarr.ebbernicl1e, spe.s so la mala ria s i vince definiti1·0 intelligfbjli r1,11cl1e alc11n'e epidemie familiari vamente. Parlo natt1 ralmer1te di malarici che (come ne so110 stati segnalati recentemente al~ abbiH.no lasciato la zona malarica. In coloro cuni casi dal Grassi a Fi11rrnicino). cl1e, n1alarjci, contjnt1ano a vivere n el luogo L '...\. 11a ~,e.gnit o l111a serie di cinque espe111a 1arico, è cl iffìcile_ dire sa la vecchia inf erim·enti nell'Ospedale <ii S. S1)irito (Ra.m a), in zione è recicliv a o -se sj tratta di n11ova infecondizio:ni sp ecialn1ente favorevoli, l1sando cozi.011c: la mala1·ia non dà e non lascia im• n1e « dato1 i» tre .fo ·5getti ncin rhin.inizzati, af- 1n11nità. . tetti da estivo-autunnale e da quartana. L 'eQnanto a i trattati cl i c11i lei ào.n1anda, basito ft1 coistantement.e negativo. D11nqu1e tiposta s correre, per avere le indicazionj, 1a posta tesi che gli anofeli possano trasmett~re ·za mad egli abbonati cii q11esto anno. t. p. 1
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la riel ll irettaniente cl a malarici a sani è ia escludere.
Nella terza nota il Graooi p.r~ctsa i pre1ceden ti, chi.arisce I.a portata di qu·este riceriche e rispon1de a d a lcune critiche che l'impostazione di esse aveva provo cato. • .L. V.
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(1 i 19) Pa sto ?Jer la e?rioclasia digesti1'a nella ins1tffìciPnza cpatlcri. - Al dott. C. S., ab-
1on. n. 13030: Il l)[tsto per il saggio d ella funzionalità epatica, p er mezzo d ella emoclasia digestiva, secondo il ·concetto di \\ìidal, consiste in 200-300 gr. cli la tte. da somministrare al paziente dopo t1n cligi11no di 10 o 12 or.e.
t. p. (1420) i1,ll'uso dell'emetina. -Al dott. E. ì\I., abb. n. 6944: 1 Sl1oi concetti s11lruso dell'emetina sono esat ~i : devo notare solo che i dissenterici cror1ici tollerano in generale h ene l'emetina; tra di essi p erò si trovano i ,più resistenti a ll~ Cl1ra. ì\Ieglio ch e il SAlvarsan, in tali casi rispondono le pillole di joduro doppio di emetina e bismuto sommini strate per bocca in i111mero cli 3-4 al giorno. Poicl1è l'eliminazio-
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SEZIONE PBATIC \
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i1e dell'emetina è lentissima e il rimedio dà fenon1eni tossici da accumulo, è necessario .cl1e i p eriodi ài . cura, di 3-6 giorni ciascuno, siano distanziati con tregue di riposo di 20-30 g·iorni. I fenome11i di intolleranza sono costituiti: 1) da diarrea che sopravviene al 2° o 3° giorno di somn1inistrazione o in una esacerbàzione della diarrea esistente; per essa non va modi-, tìcato il piètno e l'esecuzione della cura; 2) da fenomeni bt1lba:ri: vomito, polso frequente, raffreddamento delle estremità, vertigini, senso di m ancam e11to, lipotimie. Tali disturbi, cl'a.ltro11de eccezio11al1, devono far interrompere la cura e rèndùre prudenti nelle successive somminist ra.zioni; 3) da fenomeni n_e uromuscoln ri sotto fo1ma di gr ave astenia, di paresi, cl i paralisi; essi so110 in rapporto con prol·un-:!J al e o eccessive so111n1inistr azioni del rimedio. E i1ecessario sos11e11dere la c11ra e far trascorrere un periodo di a lmeno un mese prima -<1 i ri1Jrenclerla. t. p. I
(1421) .5itl traf la1nento dell e fratture. dott. "\ l\1. da ThI. :
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Stabilita in un dato caso l'opportunità del i:ratt.ame11to di 1111a frattura con appar-ecchio, eooo ·deve oosOO"e. istituito il più presto p os;-,ibile, con un apparecchio definitivo ben individualizzato e p erfettamente modehlato. Questo ha. lo scopo di immobilizzare i m1on<·0t11.i ·di frattura ii1 gi tlistu po1sizione; quindi s i deve far pr.eoedei~e una i1iduzio n·e esatta d ella. f1·attura stessa (eventt1 a lmente sotto narcosi), -che si ottiene tanto lJiù faci1mente quanto più la m anovra è fatta a in inore distanza di tempo dal trauma. · D'altra parte la contenzione sarà tanto più incile, quanto più la riduzione sarà stata compl Pta. Per far~i un concettò esatto sul trattamento moderno delle fratt11re in gene·rale può leggere la dotta e lucida relazione · del proif. Dall a Ve-dova all'utimo Congresso. della Società italiana di ,c hiru•rgia. CR. , 1
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Inrlennitrì p f r i1ifortunio. -
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VARI~ -
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Pro e contro il motociclismo . U. Righi, nel Medico Condotto del 20 agosto, mette in evidenza. tutti gl'inconvenienti del motociclismo. · . . Questo pone spesso a repentaglio l'incolumità personale .molto •p iù della bicicletta o dell'automobile (ne sanno qualeh~ cosa i m~dici del pronto soccorsò ; l' A. stesso ha dovuto trattare alcuni pazienti conciati male); procura def m~ lanni (a cau~ù ùell'aria clle investe con violenza il . corpo e ne sottrae calore, mentre non si compie nessuna reazione, ·come nel ciclismo): perciò sono da mettergli in conto oftalmie, raffreddori, bronchiti, ecc.; determina fatica. fisica esauriente, sia. rpassiva, per le scosse e le vibrazioni (attenuate solo nelle I" e M e nella Frongia, grazie alla disposizione del motore), sia , attiva, a llorquando la velocità su1pera i. 60 km., dovendosi allora stare bene aggrappa t i alla ma~..hina, per non venire sbalzati dagli urti violenti; determina 1 fatica psichica, IJer l'intensa attenzione cui costringe; per questi motivi procura disturbi digerenti e nervosi e t:alvolta una vera «neurosi del motociclista»; infine la macchina Ta: molto soggetta a guasti, di modo che soltanto gl'indiYidui portati per speciale tendenza ad occuip azioni meccaniche riescono a non disgustarsene. L'infortunistica della motocicletta .. .abbroccia tutte le frattur~, tutte le lussazioni, tutt e le lesioni viscf\rali traumatiche; sovra tutto frequenti sono ·Je fratture . delle costole, . determina te dall'aprirsi della forcella e dalla rottura del telaio. La motocicletta p11ò bruciare acldirittura vivo chi la monta, se prend~ fuoco il recipiente della benzina, il che può avvenire anche per un'anomalia dell'accensione. I pericoli si aggravano usando il side-oar. L ' A . concede la moto tutt'al più a chi si trova in luoghi lontani dai centri e senza -collegamento. Al ~ighi ribatte il dott. Cervio (Ivi, 30 ag.1921), il qua le ha pure molta pratica di motociclismo; egli rileva che l'uso calmo e ragionevole della motocicletta .p uò rendere grandi servigi sovra.tutto a·1 medico condotto che ha clientela estesa in va 7..ona e dove le strade sono possibili. Il mondo eammina, egli aggiunge, e non è lecito tornare indietro, anche se dovessimo trovarci più tranquilli e più sicuri .... 1
sta
R. B .
All'a.bb. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.
·n. 13682:
I:art. 05 del R egolainento Infortuni, che riJìOrta la ta])e lla-s0l1Pn1a delle indennità per inahilità i1ermanente parziale, dice testualmen1e così: «Per la perdita totale di un solo dito rl'11n piede i1on si corrisponde a lcuna indenniià » . I l collega q11~ndi js a bene come deve regol a rsi. A. A. 1
,
(1423) All'abb. n. 13673: "\"'eda 1a risposta data l'a nno .scorso a p. 14.60 ..-otto il n. 1235. ,,. .. L: P. ·
n
l\lAGALDI VINCENZO.
-
problema delle classi medie.
Roma R assegna della Previdenza Soc., 1921.
'
.
Las vegeta&iones adenoideas en los adultos·. - . Barcelona, Francisco Altés y Ala bary, 1921. In. Aboeso del oerebelo de origen, ·otico. - Barcelona, Francisco Altès y Alabary, 1921. Su.N·E MEDAN J-'urs.
BOLOGNESI JO SEPH. Uebf!T die sponta1ie RuoJ\.·bild·ung
des . Hantepitll elioms.. -.
Berlin, A.ugust Hirsch-
wald.
ca~o di '.. oorpo estrfLrieo.. .nell'esqfq.go. Roma, Tip. Naz. di G. Bertero .e, C., .19.15 . ' . .. .
ln. Sopra
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IL POLICLINICO
[ANNO
X.XVIII,
FASC.
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I
NELLA. VITA
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PRO~,ESSIONALE.
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Cronaca del movimento professionale.
lllSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.
L'esercizio professionale nelle nuove Provincie.
(9044) lndonnizzo - Stipetidiu supplenientare Cavaloatura. - Dott. A. B~ da :\1. - Sul p1imo
Presso i vari ministeri funzionano Commissioni speciali che hanno il compito di ooordina1~e ed applicare le disposizioni legislative del Regno nelle nuove Provincie. Furono fatte sollecitazioni perchè tale la,roro sia attuato i1el modo più sollecito nei rigtui.rdi dei sanit.ari, I">er la sistemazione degli interessati e per dar loro modo di partecipare alle elez.ioni dei rappresentanti degli Ordini nel C. S. di S., le quali dovl'anno esser fatte verso la fine dell'anno correnm. Ad iniziatA.Ya òella Direzione G~nerale della Sanità pubblica, so110 ora in corso di p.ubblicazio11e due RR. DD. in data 25 settembre, con cui si estendono alle nuove provincie la legge sugli Ordini sanitari e quella sull'esercizio dell'odontoia- · tria. •
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Agitazione dei dipendenti degli enti locali in provincia di Rovigo. Rice·v ia lllo : In prin<•ipio dell'anno corrente in pro-vincia di Rovigo, tra le rappresentanze :dei Dipendenti degli Enti locali (compresi i lVIedici condotti) e dellè .Amministrazioni comunali, furono cQncorda.ti miglioramenti di carriera e di stipendio, elle e rano già in COJ)SO di attuazione da pa1t,e di vari Comuni, colla a1>provazione della Giunt:a Provinciale èlmministratiYa. Improvvisan1ei1te 11el llle~ di aprile, dopo lo .scio~1imento di tl1tte le Amministrazioni comt1nali :délla Provincia, qualche Comn1issario regio o prefetti7.io .prima, ed in segl1ito la stessa Giunta Provinci~1le nmministra ti va, assunsero t1n decioo a tteggiun1e11to contrario all'effettuazione dei miglioramenti gìit concordati. Dinanzi a questo fatto il Consiglio direttiYo del.: l'Associazione Nazioru.ilc dei Dipendenti degli Enti locali, in pieno llecorclo colla Sezione provinciale dei J\-fe<.lici condotti, 11a .cl€ciso di iniziare subito una -viva agitazione, a base n etta1uente diretta e sindacale, per la et1i effettl1azione pratic~1 bit i1n · mediata.m~nte proceduto alln non1iJ1a di un Diret. torio costituito dn sei l">€rsone sc.'elte tra le varie (~tegorie di <lipende11ti (l\Iedici, Segretari, Agenti, ece .) . G. OLIARO.
Slndaeaio medico della provincia di Roma. Ri è tenutfl a 1{01un
n1blen (legli ~lderenti n l ~il1da cato in~lici <l~Jli1 cittit e pr0Yi11ci.a. ' 'enne :ipprovnto lo stntnto e norui11nto , u11 Con1itato organizza t-0r . I~ se<l<.~ proYviS<>rin del ~indaroto è presso l 'Or<liue dei n1ecliC'i, Yia }toro Traiano, D. 1. r•el' ade~ioni e ~·hia ri1nenti riYolger~i al clott. Coclro Buc-<:hi, piazza ' ittorio En1nnu~le, n. 55 - Roma .
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l't~s.
quesito riSIJOndiamo che non v'ha luogo a risarcimento di dan11i; sul secondo, cl1e come al rnedic.:o com.petopo le lire 2 per ogni povero c111c.1to in J)iù dei 1000, cosi a l chirt1rg'O <!ompete il me<.le~i1110 compenso per ogni povero curato, oltre q11elli inscritti rtell'elenco, <lovenclosi l'art. 16 del ( 'a1)itolato interpretare nel ·s enso che solo in casi -di generale . ed eccezionrue pubblica ca1'lmitù si {lebba il chirurgo prestare gra tuitam~nte; e sul terzo q11esito rii:.,pondiamo che, eosti tuendo la cessione della cn ''alcatura al successore interino t1n onel'e illl-J.J·Orsto a l titolare de1la condotta per ca11sa del congedo 1 i1on è essa punto an1missibile <li fronte alla taiSsativa disposizione del regolamento e della legge ~a nitaria. (9045) StabiUtà - Pensioni. - Dott. C. S. da B. -· È già . divenuta stabile. No11 l)UÒ riscattare gli anni di inte1i11ato, durante i quali non ha paga t<> contributo a lla Cassa. Ai Comuni compete sempre di pagare alla Cassa di previdenza i propri co11tribu ti, i1on ostante che il .posto 1sia retto da i11terini· o<:l anche 'racante. ~ l'interino che non è obbligato a pagare, non il Comune. (9046) '11assa di faniigl·i a o focatico. - Dott... \. D. C. da C. - l/<1rt. Jn3. i1. ::, {lell<,1 vi_ge11te legg~ Comunale fa comprendere che la tas. a di famiglia e q11ella fo<:<1 ti·co si<.·no la 111cde$ima co~n, ta11to <:he le non1ina alternativRn1ente interponendo la particella o. I>e rò t11ia distinzione esiste 1 ed è cltf~ la ta.ssa famiglia compren<l~ tntti i11disti11tament~ coloro cl1e ha11.110 re~i<lenza in un detern1i1~1 to Comune, e per ciò nnche gli .in11)iegnti scap-0li, ~Ii studenti, ecc., mentre 1a tn~sa. fo01tico esclude costor o, perchè non fanno fnoco, cioè i1on mangiano • in casa, ordinariament(-l. Ella, poi, 11011 1pt1ò sfnggire d:t ll'una o lla!l'nlt.ra imposizio11e Jlercbè eff<?ttivamente fa fuoco nella ensn do,•e abita é costituisce, ancorchè solo, una fan1iglia. ~e il Com1111'P ha assunto Jlel' obb1igo di f'orris'pon<lere lo stirw11dio al netto di o,qn'i tassa, è escluso clnl .pagame11t<• anche della tassa focatico. (9048) l~id11 z·io11e delle condotte - Dirf.tti dei sanitari. - Dott. N. S. cla G. P. - Se due medici fanno il servizio di ro11dotta, con l'a nn11en7.a e<l ~pprovnzione delln f!t1torità tutoria Ruperiore, <l<T ognuno di ~~si <leYe <:"ssere corrisposto il caro-Ylveri, in conforn1ità . della ris:p<.>ttiva posizione ginridica. È \'"ero che lo ~iilendio è unico. ina, ripartendosi, diYenta dupli~ ro o~ni sn.11iturio che i1e riceve parte si con~id~rn con.le un -vero ~tipen(lia to. È natural~ C'he ognnno di es~i d~Y(~ riRiedere i 1r loco, sen7.n potersi ~ Jtf'rna re nt--1 ser,~ i7'io con l'altro_ Doctor J usTITIA.
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Iscri-::lo11e alla. ~~o(•icfà Italiana d·i Chirurgia. -All'abb. n. ~~21 : Occorre essere 1>resentati da dne soci. aYer • un:1 certa notori~~) e Yer~'lre 100 lire, di <'tti r>0 con1.-. quota d' iscrizion~ ~ 50 eon1e qnota r><•r il prio1<> anno.
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SEZIONE PRATICI\
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AMM INISTRAZ IONE SANITARIA. Pel congedati malarici.
CONCORSI. ANAO~I
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(Roma). ~ A tutto 30 ott. Zona Est.
L. 7000 oltre L. 1.50 ogni povero in più di 1500; Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che il Sotcinque quadrienni del decimo; doppio c.-v. tosegretariato òi Stato per l' Ass~stenza l\!lilitare e BARBARESCO (0 ttnGo) . ·- Consorzio con Trezzo e le Pen·sioni di Guerra - Servizio Assisteni.a MalaTineJla; L. 4200 oltre L. 500 quale u . s.; c.-v. Scarici - ha concesso ai Sanitari a titolo ·di compen• so per l'opera d'assistenza prestata a favore dei ; denza 15 ottobre. CAsl\+Go (Bergamo) . - L'annunzio non Ci è stacongedati malarici, durante il 20 ·s emestre 1920, riservandosi di provvedere a mano a mano che to rimesso in· tempo utile. · Scadenza 8 ·ottobre. ,;iungeranno i rapporti dei rtspettivi Comitati .p ro. CELLERE (Roma). - L . 7000 ~r 2000 poveri, livinciali: . re 1.50 ogni pov. in 1p iù, L. 300 uff. san., L. 500 d:iisag. resid., due c.-v. Entro il 31 ottobre. Provincia di Salerno : Dottori: De Angelis GuCEPRANO (Roma). - Scad. 31 ott.; L. 7000 e c.-v.; glielmo, Angri, L. 650 - .Oioffi. Giuseppe, Sarno, L. 460 - Oa vallaro Antonio, Scafati, L . 460 5 quadrienni ·del decimo. Le condotte sono due. Salsa.no Tommaso, Cava de' Tirreni, L. 400 Chiedere annunzio. ~ram~ntano C!tmillo, Pagani, L. 400 Amorosi Antonio, Peggiano, L. 350 - Marcia.no Alfonso, CISTERNA (Roma). - II cond.; L. 7000, oltre Nocera Superjore, •J_;. 300 - Marieri Vincenzo, L-. 1.50 ogni pov. in l)iù di 2000 e 5 quadrienni del Controne, L. 300 - l\1ela Pietro, Amalfi, L. 250 decimo; due c.-v. A tutto 25 ott. Servizio entro 15 -· D' Ambrosio Francesco, S. Valentino Torio, ligiorni. Chiedelle annunzio. re 250 - Pagnano Fe.derico, Postiglione, L . 250 Liguori Pietro, Serre, I !. 250 - Ippoliti Emilio, C1~v·som (Bergamio). Due condotte; L . 6500 olLaurino, L. 250 - Mazzo Vincenzo. S. Giovanni tre L. 250 ogni centinaio di poveri oltre 1000, a Piro, 'L . 250 - Lomoardi Raffaele, Fiscino, L. 350 oltre 2000, quattro quinquenni del decimo, L. 200 - Cioffi Alfonso, Mercato San Severino, ' L . 200 - Foglia Luigi, lVlontecorV'ino Rovello, lidue c.-v., L. 500 per uff. san. Os~le, Staz. clire 200 - Marano Salvatore, Salerno, L. 200 matica. Scad. 30 ott. Ruggiero ..\.ndrea, San Marzano del Sarno, L. 200 FRASCATI (Roma). - Condotta chirnrgico-ostetri- Marino Serafino, Bellosgl1ardo, L. 200 - Imperato Luigi, Eboli, L. 200 - Ciementi Michele, c.a; scad. 31 ott.; L. 8000 per 2000 pov., addizionale Oliveto Citra,. I.J. 200 -~agliamuro Pasquale, Val- di 1L. 2000 per gli altri ,p overi inscritti nell'elenco va, L. 200 - Di Santi Basilio, Atena Lu<:!ana, eccedenti detto numero; 5 quaàrienni d~imo ;' c.-v. L. 200 - Sabini Giuseppe, Camelie in Pittari, lire 200 - Priore Emilio, Sant' Arsenio, L. 200 _.... Compensi dai semi-abbienti e agiati. Chiedere anDe Laure11tis Fr~ncesco, S.assa·na., L. 200 .- Panunzio. Abit. 10,400 di <:!Ui 2,700 pov.; ospedali i~ gano Giovamti, Ascea, L. 200 - Lombardi Pacittà. squale, Magliano Vetere, L. 200 - Landomio RiGALLIATE (Novara). ~ II condotta; L. 6600 per naldi, Montano Antilia, L . 200 - Consoli Pietro, Sa~co, L. 200 D'Agosto ~1attia, Valle della Lucirca 1500 pov. Addiziona.le di L. 3 per ogni pov. cania, L. 200 - Rebek .Alberto Ettore, Cetara, L. 150 - Guadagno Nicola, Maiori, L. 150 - Pa- compreso nella zona agglomerata, e lire cinque nei cascinali. Due c.-v. Quattro quinquenni decimo. risi Ferdinando, .i\ilontecorvino, Pugliano, ·L . 150 D'Amato Vincenzo, Scala, L. 150 - Mucci Fran'l'utta in pianura. Ab. 9782. Ospedale. Scadenza 15 cesco, Auletta, L. 150 - Morone Erminio, Gaggia- · ottobre. Assunzione in servizio, pena la decadenno, L. 150 - Pinto Ernestot Padula, ·L . 150 - Meza., entro dieci giorni dalla partecipazione della dici Antonio, Polla, J_;. 150 - Pifano Giovanni, Vinomina. Capitolato-ti.p o. bonati, L. l~O - Scaiipa Raffaele·, Crustelnuovo Cile11to, L. 150 - Lebano Luigi, Lustra, L. 150 GUHBIO (Perugia). - Chirurgo primario di città; Del Baglivo Emilio, Perito, L. 150 - Sansone medico primario di ci.ttà; tre medici condotti ruPaolo, Acerno, l.1. 100 -- Cavallo Luigi, Castigliorali. L. 6000, oltre L. 4000 per il chirurgo primario, ne dei ~novesi, L. 100 - Nelzel Vittorio, Oorbara, L. 100 - '.rroisio Vincenzo, Giffori Valle L. 2000 per il medico primario, ai condotti L. 2 Piana, L. 100 - Ruocc.) Angelo, Minori, L. 100 ogni pov. oltre i 1500; cavale. a carico del Comune,, Piciolomini Giacomo, Nocera Inferiore, L. 100 Pastorino Cro&nto, Olevano sul Tusciano, L. 100 o indennità di L. 2000. Assistente chirurgo L. 3500,. - Arenare Gennaro, Sanza, L. 100 - Viggiani .Alvitto, alloggio, tuce e riscald. Doppio c.-v. Chiefredo, Torrasca. 'L. 100 - Rocco Giuseppe, Torto- dere a.nnunzio. Scad. 15 ott. rella, L. 100 - Cataldo Pasquale, AlfonsoJ.. L. 100 MAGIONJ.t: (Perug·ia). - · Capoluogo; L. 6000, cinque - Torrusio Nicola, Campora, L. 100 - u-abriele Giacomo, Centola, L. 100 - Rambaldi Michele, sessenni e r_.,. 2000 per ca v. Secon·d o riparto ; lire IPutani, L. 100 - De l\1arco Françesco, Gioi, li6000, cinque quinquenni, L. 2000 per cav., L. 2 ogni l'e 100 - Miglio Gaetan-0, J_;aureana Cilento, L. 100 povero òltre i 1000, L. 1000 se gli abbienti saranno - Speranza Ce~re, La t1rito, L. 100 - Racu<:!ci Domenico, Licusati, L. 100 - D'Agosto Matt~, meno di 300. Cinque quinquenni del decimo. AssiMuoi della Civitella, L. 100 - Lombardi Pasquacurazione infortuni professionali. Chiedere a nnunle, Monteforte Cilento, J;. 100 - D' Agosta Mattia, Novi Velia, L. 100 - J;ippi Raffaele, Omigna- zi o. Scadenza 20. ottobre. no, L. 100 - Piccirilli Gabriele, Ortodonico, 1.L.100 PEsOii\. R. Ospedale dei SS. Oosirno e Damiano. - Farzati Bartolomeo, Perdifumo, L. 100 - Vairo - Primario medico; L . 6000, c.-v. in IJ. 2400; 30 Genn.a ro, Piaggine Soprane, L. 100 - Sernicola. E1nilio, Pollica, L. 100 - Cernelli Raffaele, Priper cento sulle tasse di cura dei ricoverati in cagnano Cilento, L . 100 - Falco Salvatore, Roccamera di 1a. è 2a. classe. Scad. 31 ott. Lil>. doc. in gloriosa, L. 100 - Magnoni Arminio, Rutino, lipatologia o clinica medica, titoli di servizio ospere 100 - Scarpa Raffaele. Salento, L. 100 - Piccirilli Pasquale, San Mauro Cilento, L. 100 daliero e speciali titoli scientifici e pratici d'igiel\1onzo Fedele, Stella Cilento, L. 100 - Calicchio ne generale e ospe.daliera. Età limite 45 anni. Il Vincenzo, Torre Oraia, 'f;. 100 - Vairo Gennaro, concorso verrà deciso 'dai membri òi una Facoltà Valle dell'Angelo, L . 100. 1
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medica che il Cons. ammJ.nistr. designerà doPQ <-hluso il concor~; la scelta cadrà sui tre migliori, con votazione segreta. RAMACOA (Oatania). - Condotta pel capoluogo; L. 5000, due caro-viv., 5 quinquenni del decimo. Scad. 2 nov. RAVENNA. R. Prefett·u ra. - Ufficiale sanitario ca-po dell~uméio d'igiene nel Comune di Faenza. Vedi fase. 40. Scadenza 31 ottobre. ROMA. - Oroce Rossa Italian.a. Direttore del Sanatorio di Cuasso al :i\1onte (Varese). Vedi fa·scicolo 40. Scadenza 31 ottobre. SAN CASOIA.l.~O DEI BAGNI (S·i ena). - Scad. 31 ott.; III cond. per Palazzone; L. 5000 con 8 trienni -ventes. L. 3000 mezzo trasp.~ c.-v. TE.RNI (Perugia). - Condotta di cam.p agna; al 15 nov. ; IJ. 6000 oltre i diritti stabiliti in regola.mento per l'ec~epza oltre 1500 w~eri e per le ·spese di vettura. TRIPOLI. Amministrazione degli I stit1tti Ospedalieri e di Beneficenza. - Direttore dell'Ospedale ·Civile V. E. III. Vedi fase. 40. Scadenza 15· ott. VALSINNI (Potenza). - Scad. 31 ottobre. Condotta per i ·p overi. Stipendio L. 3000 a·u mentabili per sei quadrienni. Diritti e doveri come da capitolato-ti.p o provinciale. VILLATA (Novara); - L. 6000 per 250 1pov., addi·zionale L. 4, p.· uff. san. L. 500, ·P · trasporto L. 500, -Oue c.-v., alloggio gratuito. Scad. 15 ottobre. VITERBO (Roma). - Ospedale Grande degli Infermi. - Due aiuti; 'L . 6000, oltre quota supplem. -Oi L. 1200 e caro-viv. jn I.i. 1200; camera di abit.; vitto nei .giorni di guardia. Età limite 34 anni. Nomina e conferma biennali. Séad. 30 giorni dal ~ settembre. Dal Municipio di Santa Fiora (Grosseto) ricercasi 1nterino per tempo indeterminato, non superiore a mesi tre, ·con a-ssegno giornaliero di L. 40, oltre L. 166 mensili di cavalcat. Due condotur. Fra-zioni rurali: pert:anto il concorrente deve essere in ~ondizioni di robustezza fisica d~ provarsi. con .certificato recente; età .non suip eriore a 50 anni. DipJoma. universitario. Rivolgersi al Commissario Prefettizi&. Cercasi interino per due o tre mesi, condotta prevalentemente chirurgica, ospe~ale. Scrivere : Dottor Vincig·uerra - Soriano nel Cimino (Roma). •
Il compianto -dott. Ambrogio Beretta ha fondato due 1premi di L. 8000 ciascuno con medaglia. d'oro di l:t· 500 per i migliori lavori di. clinica medica e di anatomia patologica. I premi sono riserva ti ai medici eh~ risiedono a Milano o nella provincia e che non abbiano con&"'gUito la laurea da più di 12 anni al .81 dicembre 1921. Rii;-olgersi al ~lunicipio. MILANO.
Fcn.da.zione Beretta. -
Diffide e boicottaggi.
Il Gruppo provinciale di Novara della A. N. 1\1. C. ha proclamato il boicottaggio, a f.avore dei colleghi dottori Sella e De Grandi, a partire dal 1° ottobre, <lei due Consorzi sanitari: 1° Vocca, '\Ta lmaggia, ~Iorra, CreYola, Perone, Locarno (titola-
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re dott. Sella); 2<> Roccapietra, Civiasco, Morondo, Cama.sco, Cervarolo (titolare dott. De Grandi), perchè detti Consorzi furono dichiarati sciolti unicamente .per non concedere i miglioramenti economici fissati da.I Concordato di Vercelli e ad essi imposti dalla Gi11nta Provinciale Amministrativa. Si invoca pertanto la piena solidarietà di tutti i colleghi d'Italia contro questa frode alla legge a danno di due stima ti colleghi che già da anni avevano acquistato il diritto alla stabilità e che ora, con uno specioso pretesto, vengono licenziati con soli venti giorni di preavviso. '
Sono diffida ti tutti i concorsi della provincia di Brescia, essendo . stato denunziato il concordato del 1919.
Sono diffidati tutti i ·concorsi della provincia. di Reggio Emilja · non conformi a.I Oapitolato della Sezione M. C. Tariffe, supplenze e interinati lire 100 al giorno, di cui L. 30 vanno alla Sezione. Il Gruppo provinciale di Novara della A. N. M. C. comunica che è stata revocata 1a diffida del Consorzio sanitai-io di Crodo (Ossola) essendo st:a.te accettate le condizioni poste dal GrupPQ provinciale stesso, e cioè : residenziali L. 8000 per il eerv.izio di poveri non superiori al decimo della popolazione; indenni~'\ di trasferta L. 1000; ufficiale sanitario L. 800; caro..\iveri di legge; alloggio e giardino gratuiti. Non occorre mezzo di trasporto perchè in montagna. Sono anche revocate le diffide di Scandale (Catanzaro), Rivolto (Udine), lVlercatino Talamello (Pesaro) per intervenuti accordi. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Nella Clinica ostetrico-ginecologica dell'Universi• tà di Lipsia, quale successore del pro. Zweifel, è stato nominato il prof. Walter Stoeckel. In esito al conc-0rso indetto dall'Ospedale Cotugno per Malattie Infettive di Napoli sono risultati i dottori Carlo Bifulco al primo 1p osto, Gennaro ~iolinari e Mario Reale ex aeqito al secondo posto. Il dott. Bifulco ha, rinunziato al posto, per coprire quello di . Vìce-direttore del La boratorio Medi~o Micrografico del Comune di Venezia. Il prof. Luigi Carlo Massini, libero docente di 1)3.tologia medica. nell'Università di Genova, segretario generale del Comitato Italiano all'ultimo Congresso Internazionale di Talassoterapia tenutosi a Monaco, è stato insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine di San Carlo, da S. A. il Principe Alberto, che gli ha inviato le insegne della speciale onorifi~a. ORDINE DELLA CORONA
D'ITALIA .
Cavalieri: prof. Giovanni Castronuovo, Na1:>0li; dott. Francesco De Pascalis, San Cesario di I~ecce.
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SEZIONE l,RATICA
IGIENE SOCIALE.
LITORA ALIENA.
L'Istituto Italiano d• Igiene, Previdenza ed Assistenza Sociale
Una visita a Colorado Springs. .
consolida sempre ·P iù la sua organizzazione ..ed estende la sua attività grazie alla ferma tenacia ed all'energia instancabile di Ettore Levi, il quale ha fede nella sua opera ed anima tutti i suoi collaboratori. Visitando la sede \p rovvisoria dell'Istituto si prova la ~ensazione ili trovarsi nella ·centrale di un grande organismo industriale. Tra i fini essenziali che esso persegue è quello di funzionare come Osservatorio dei grandi fenomeni sociali di morbosità e di mortalità e delle provvidenze dirette e indil'ette da opporvi, per migliorare lo stato sanitario della razza. L'Istituto possiede perciò una Biblioteca la. quale è in via di rapido incremento, mercè il concorso dei l\>Iin.isteri degli esteri e dell'interno .p er la do<!umentazione uffieiale ed ufficiosa dei vari Stati, delle nostre Provincie, dei nostri magg·iori Comuni, e mercè l'interessamento del sen ~ Sanarelli per la stampa medica italiana. Il copioso materiale che Affiuisce alla Biblioteca - atti ufficiali, documenti d'Istituti, di Co1~porazio1li, ecc., lib1i e riviste Yiene elaborato e vagliato, rubricato ed accasel1a.to con metodo e con abilità. Offre già ora preziosi elementi informativi per gli studiosi e· gioverà ampiamente ai ;fini de Ila propagan,da. La quale costituirà un'altra delle manifestazioni ~I benefico Istituto. La volgarizzazione verrà compiuta non solo tra i profani e gl'indotti (operai, • soldati, scolari ... ), ma .anche nelle sfere dirigenti, tra 1 legislatori, gli amministratori, i com1p etenti, gli uomini di studio. Sono già in via di pubblicazione o di redazione varie monografie affidate a studiosi di valore. Altro compito dell'Istitt1to sarà lo stimolo alla coordinazione degli Enti di previdenza ed ais sistenza sociale. L'Istituto è ora allogato un po' a disagio nel ricco domicilio del promotore. Malgrado l'angustia dei locali, tutto v'è in ordine e funziona ron perfetta regola~·ità ~otto la direzione del dott. Aldo Luzzatto che, richiamato ad altre forme di attività, sarà sostitl1ito dal dott. Carlo Galassi, già specializzato nella materia : e con la cooperazione <li altro personale permanente, volenteroso e solerte. Tra rpoco l'Ufficio passerà in locali più adatti, nella villa Celimontana, insieme ad altre istitu~oni di carattere sociale. Naturalmente per l'esplicazione del suo vasto programma occorre larghezza di mezzi; ma 'già sono stati acquisiti fondi per circa mezzo milione. Date le sue alte finalità, giungono sempre più numerose all'Istituto le adesioni ·d a parte di Enti -e di spiccate peDSonalità della politica, della finan~ e della scienza. 1
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Chi si reca. per la prima volta a Colorado Springs, a circa. 2000 m. sul mare, resta piacevolmente sorpreso della modernità di questa cittadina, che si stende cori. le sue larghissime strade ed i suoi ampi.i ed ombrosi viali ai piedi del monte Pike's Peak, il più alto della catena delle Montagne Rocciose. La cima del Pike' s Pike è coperta :di neve gran l)arte dell'anno, ma vi si accede comodamente con la pittoresca via automobilistica o con la ferrovia a trazione dentata, la cui stazione inferiore, a sole sei miglia da Colorado Springs, trovasi presso Manitou, che noi italiani potremmo rassomigliare, per la quantih\ e varietà delle acque sorgenti a breve distanza .l'una dall'altra, a Castellammare di Stabia. I primi abitatori i11diani, di cui si osservano le vestigia nelle vicine caratteriistiche rovine, diedero alle sorgenti dell::t salute il nome del loro Grande Spirito: Manitou. La ·b ellezm del luogo, l'amenità dei dintorni, il clima asciutto, l'aria purissima, il cielo sereno hanno attratto a Colorado Springs quanti maggiormente hanno bisogno di tutte queste condizioni n~turali, i tubercolotici, ed anche coloro che cercano un angolo tranquillo per rtposare dopo le ansie della turbinosa vita americana, i milionari. In llna sola via si contano più di quaranta sontuose resldenze di questi cosi detti beniamini della fortuna. A Coloria.do Springs, oltre ai tubercolotici ed a i milionari, accorrono anche ... i medici. Tra una. 'Popolazione di circa 30,000 abitanti si contano più di 200 medici, la maggior parte dei qua.li vi si recò per curare1 la salute propria o quella. di qual<!he congiunto; poi, .affascinata dalle bellezze naturali di questo immenso altipiano, si decise a :fissare stabile dimora nei pressi del Giardino !degli Dei, ,d ella Grotte dei venti, delle stalattiti e delle stalagmiti, della Grande Montagna Bianca, delle Sorgenti · Fatate che ridanno la. gioventù, della Foresta Pietrificata, delle Sette Cascate, e di tanti altri luoghi cui il linguaggio immaginoso :degl'Indiani ba. dato particolare rinomanza. Naturalmente se tl1tto fosse così come vien de- , scritto sulle tante guide, sui numerosi opuscoli il- · lustrati ed attraverso la continua e ben diretta réclame, Colorado Springs •s arebbe un piccolo :paradiso terrestre. Il vero è che qualche difettuccio non manca : per esempio, il vento spesso impetuoso. l\'Ia questo e qualche altro minore inconveniente non tolgono .p erò a questa graziosa cittadina il primato negli Stati ·Uniti come stazione climatica di alta montagna. Inutile dirP. che abbondano i sanatori, gli ospedali, l~ piccole case :di sa lute, oltre al gran numero di a lberghi, tra cui due di gran lusso, pari ai migliori di New York. Vi :fioriscono ogni sorta di sport: tennis, golf, polo, ecc., che attirano gli app.a.ssionati dalle più lontane regioni d'America. Fra i sanatorii quattro hanno rinomanza nazionale . : il l\1odern Woodmen of An1erica, il Glockner •
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IL POLICLINICO
Sana torium, il Cragmor Sanatorium ed il Printers Bom~.
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Il Glockner è anche ospedale comune, amm1n1strato dalle· Suore della Carità, ed è un modello per tranquillità, ordine, pulizia, affettuosità di trattamento, ottima cucina. Ho avuto la fortuna di esser presentato in modo molto lusinghiero a Suor Ma.ria, Sopraintendente del Glockner. Ho potuto cosi passare un'oretta jn fraterno simposio con i colleghi dottori O. O. GeeS<', A. M. Forster, G. B. Gilbert e Gerald B. Webb. Quest'ultimo, presidente della Aissociazione Nazionale contro la Tubercolosi, è nato in Inghilterra ed è il tipo dell 'anglosassone nell'aspetto e nelle abitudini sportive, ma in conversazione ha llna vivacità tutta latina. Mi parlò delle sue recenti favorevoli esperienze sulla trasmissione della tubercolosi in animali ritenuti finora immuni. Si intrattenne volentieri a parlare anche dell'Italia e di Roma iSpecialmente, ed io gli esposi in bl'eve quanto si è fatto e si sta facendo da noi in provvedimenti a favore degli ex militari tubercolotici ed in generale nella lotta contro la tubercolosi, sia per mezzo della Sanità Civile e :della Militare, sia per mezzo della Croce Rossa. A proposito del Congl'esso Internazionale del 1912, tenutosi nella Città Eterna, il Dr. Webb mi raccontò il seguente aneddoto. Dopo il ricevimento al Campidoglio i Congressisti furono u-ceompagnati alla Passeggiata Archeologica ed il com.p ianto Sindaco Nathan illustrò il percorso con la sua particolare competenza. Alla fine del giro, il Dr. Webb, nell'accomiatarsi dal supposto gentile Oicerone ... di professione, pose nella destra del Na than una. lira di argento, e questi si affrettò a metterla in tasca, dicendo: «Sono i primi venti soldi che guadag110 come Sindaco» ! Non solo a lla speciale dottrina nella cura della tubercolosi deve il Dr. Webb la sua rinomanza, ma allu intensa vita sportiva. Trovandosi un giorno in treno con un signore, che aveva detto di abitare Colorado Springs da più di venti anni, si era meravigliato di sentirsi rispondere, all'atto della reciproca i>resentazione: 1'1r. Webb... mai sentito! ... Allora egli replicò: Sono il Dr. Gerald B. Webb; e l'altro, facen:do mille scuse: Ma sì ... ma si che conosco il suo nome, non è lei il giocatore di polo?! ... Il Dr. Webb è consulente del Cragmor. che è un sanatorio di lusso, <!ostruito con criteri modernissimi: ogni ammalato riceve la sensazione di avere un appartamento completo tutto per sè, oomposto della ·camera da lfltto e della terrazza (sleeping porch) che con ampie apertl1re guarda da due lati, del camerino guarda roba e di ql1ello da bagno e da toletta. È da notarsi inoltre che le terrazze sono disposte in modo che l'una non affaccia sull'altra, cosi che gli ammn lati cl1e vi fanno spingere i letti, anche a tendine completa mente solleva te, non sono sotto lo sguardo di altri ammala ti. J /Union Printers Home è un ricovero per i vecchi e gl'innbili nrtefici della stampa, ma è anche il sann torio per i tnbercoloti~i dell'Associazione Int~rnazlonale dei Tipografi. C'he hn il \anto di essere stn.ta la prj1na ad idenre erl attuare un con
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grandioso programma di provvidenze a favore dei propri soci. Il Printers Home .è un aggregato di edifici in muratura, con tutto quanto può non f.ar rimpiangere un ambiente familiare a chi è costretto a chiedere a Colorado Springs i conforti di i1na penultima dimora. I tubercolotici poi sono allogati parte nelle sale in muratura, provviste di ampie terrazw, sulle quali sono spinti i letti quando il medico lo ritiene opportuno, e parte in baracche di legno ed in tende ottagonali individuali~ fornite 1p erò di termosifone e di un opportuno sistema di ventila.zionè. 1'1a il più completo sanatorio, dal punto di vista della specializzazione, è di certo il Modern Woodmen of America, mantenuto dalla omonima g-rande Società <li mutl1a assistenza. Oltre all'edificio principale in muratura conta più di duecento baracche ottagonali in legno, ognuna per un solo ammalato. Questo sistema, che a 1p rimo aspetto sembra ideale, non riscuote però la simpatia dei ·sanitari, perchè la sorveglianza dei singoli ammalati non è possibile senza sciupio enorme di tempo e se1iza sovra·b bondanza di personale. A Colorado Springs furono inviati per lo passato numerosissimi invalidi di guerra, che sono stati P<>i concentrati nel R_ecu·p eration Camp di Aurora, vicino Denver, chiamato ora Fitzsimmons Genera! Hospital, in onore del primo ufficiale medico americano .caduto st1l campo di battaglia in Francia. In questo, che è ritenuto il più grande ospedale militare degli Stati Uniti. tutto è davvero grandio' so : è sul tipo a padiglioni, che ricorda molto il nostro Ospedale nfilitare Principale del Celio, a Roma. Dott. GrovANNI PERlLLI.
NOTIZIE DIVERSE. XXVII Congresso Italiano di Medicina interna. Il XXVII Congresso della nostra Società Italiana di Medicina interna avrà luogo a Napoli nella Regia Università dal 25 al 28 ottobre, come abbiamo già annunziato. Esso è preparato da un Comitato organizzatore presieduto dall'on. prof. P. Castellino, e riuscirà importantissimo. Possono iscriversi al Congresso i soci della Società e tutti i medici che CQitivano le òiY<)ree branche della :Nledicina interna. La quota d'iscrizione, fissata dal C-0ngig-Jio direttivo delln Società nella seduta del 9 no,~m bre 1920, è di lire quaranta sia per i socii come per gli aderenti. Essa dà diritto a partecipar<' ai . lavori del Oongresso. a ricev~re la tessera <li Congres~ista., ad usufruire delle riduzioni ferroYia rie, al libero ingresso ai m11sei e alla Stazione ~oolo gjca. al ricevimento offflrto dal Municipio di Napoli, al libero ingresso n Ila Prjma esposizione bien11ale d'arte sita nella Reg~iR di Na'POli, a 1 vo111me degli Atti <lel Congresso ed anche ad un eJ<~j?an tissimo volume, t·i~camente illustrato, della Storia delle Scuole e dei ~Iae~ri del1€' Cliniche mediche-
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~EZIONE
itAliane, opera di singolare pregio storico ideata dal prof. on. r. Ca stellino e redatta da tutti i Pro.fessori di Clinica e Patologia medica d'Italia, che ora trova.isi in corso di pubblicazione; e finalment;e a tutter le altre facilitazioni, che il Comitato si augura di poter ottenere mercè le pratiche , clle sta svolgendo. Nessuna iscrizione sal'à valldia se non è accompagnata .ùalla relativa quota di L. 40, la quale dovrà pagarsi non oltre il 15 ottobre .p er da.r e agio al Comitato d'in,·iare in tempo utjle la tessera ed il modulo per fruire delle riduzioni ferroviarie. Le persone di famiglia dei teongressisti .p ossono godere delle stesse f.aciliUizioni iscrivendosi mediante pagamento di una quota di lire 20. Le quote di iscrizioni devono essere indirizzate al ca ssiere del Comitato, prof. Giuseppe Polito, II Clinica Medica, Policlinico - Piazza J;uigi l\1irag·lia, Napoli. Le Ferrovie di Stat,o concedono ai congressisti di partire dal 20 al 28 ottobre e ritornare dal 25 ottobre al 3 novembre. Il Comitato organizzatore, p~r la difficoltà generale degli alloggi, ha costituito un apposit<> ufficio, il ql1ale ha assunto infor111azioni .p er conoscere la disponibilità degli alloggi, all'epoca del Congresso; tali informazioni, <!on il relativo prezzo per camera, 1saranno inviate a richiesta degli iscritti per('hè questi possano rivolgersi (liretta.mente ai proprieta1i degli alberghi per fissare in precedenza l'alloggio. I <!Ongressisti, che desiderano fare comunicazioni scientifiche, sono pregati di invi.are i titoli al Segretario generale del Comitato, prof. Carmelo Cafiero (II Clinica Medica. via Miraglia) non oltre il 15 ottobre, dopo la quale data la Presidenza del Comitato non potrà procedere ad ulteriori inserzioni nel .p rogramma. A norma dell'art. 5 del regolamento del Congresso, ness1ma. comunicazione può essere iscritta all'ordine del giorno, se prima non se ne sia trasmesso un sunto sommario a l Segr~tario generale del Co11gresso. Non sono accettate le comunicaZi.oni che non abbiano attinenza con la medicina interna. e che non presentino q11alche novitit. I membri del Congresso non 1soci de,ro110. in luogo del sommario, invi.are il testo delle loro comu• • • n1caz1on1. • I temi delle relazioni stabilite dal Co11siglio direttivo della Società di Medicina interna sono : 1° «Clinica. e teraipia delle malattie tnbercolari »: '!)roff. Maragliano e Lucatello. 2° «Encefalite letargica» : proff. Gasbarrini e l\1arcora. 3° « Pleuriti purulente » : professori Morellf e Schìassi. Quest't1ltima relazione sarà tenuta in una seduta promiscTia con i Congressisti della Società Italiana di Chirurgia. In una speciale seduta serale il prof. Giuffrè parlerà di «Dante e la M~dicioo )). 1
XVIII Congresso della Società italiana di ·1aringologia, otologia e rinologia. · Avrà . luogo a Ravenna nei giorni 18-15 ottobre 1921. La reluzionf\ che forn1erà oggetto di disc11ssione
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ha per argomento; «La fisiopatologia delle cavità na·sa.li >> (relatori: dott. Danelon di Trieste e professor Mancioli di Roma). Presidente del Congresso è il prof. Biaggi; vicepresiiiente il prof. Citelli; consiglieri: prof. Lasagna, dott. Rjmi11i ; tesoriere, prof. Bilancioni; segretario, prof. Castellani. 'L e Ferrovie dello Stato hanno concesso uria rjduzione sul prezzo del biglietto di viaggio. Per aver assicurato l'alloggio a Ravenna si consiglia di prenòtarsi I>resso il Segretario della Società, prof. L. Ca ~tellani~ via Fratelli Ruffini, 11, ì\1ilano.
V Congresso Italiano di Neurologia. Da 1 19 al 21 ottobre avrà luogo a
Firenze il V Congresso della Società Italiana !di Neurologia, I titoli delle com11nicazioni scientifiche dovranno essere trasmessi alla Segreteria (dott. Mario Zalla, Clinic.'l _d i S. Salvi, Firenze).
I Congresso Nazionale delle dottoresse io medicina. Si terrà a Salsomag·giore dal 14 .al 16 ottobre. L 'iscrizione è gratuita. L'adesione dev'essere inviata al più pi.resto a lla dott.a Carcupino-Ferrari (Salsomaggiore), che farà pervenire la tessera necessaria per usufruire del ribacsso fer1·oviario.
li monumento a Cesare Lombroso. .-. Il 25 1setten1bre fu ufficialmente inaugurato a Verona un austero monumento a Cesare Lombroso, opera di 1Leonardo Blstolfi. Per l'occasione convennero nella pat,r-ia di Lombroso numerose personalità politiche, civilì, mi1ita1i ed illustrazioni delle scienze mediche e giuridiche; erano presenti il sottosegretario on. Sanna-Randaccio, il vice-presidente della Camera on. Casalini, i senatori Malagodi, l\ilosca, E..erenini, Campostrini, Dorigo, Gatti, gli onorevoli' Ferri, Dugoni, Giac~melli, Florian, Rossi, i tappresentanti della Francia, del Belgio, della Svizzera, della Spag·na, autorità. cittadine e della provincia, rappresentanti di associazioni, ecc. Assistevano la vedova dello scienziato, le figlie Gina e Paola <:on i rispettivi mariti proff. Carrara ·~ Ferrero, il figlio prof. l lg-o, i .p arenti Lombroso, Forti, Levi e Luzzatto. Infinite le ndesioni. Un denso corteo, con oltre cinquanta bandiere, si recò dal l\ilunicipio alla sede del monumento. Il sen. Berenini illustrò l'alto significato dell'omaggio del mondo civile a Cesare Lombroso, al quale hanno contribuito, oltre l'Italia, ventitrè Nazioni. S. E. Sanna-Randaccio portò l'aòesione del Governo a questa apoteosi di un ia:postolo di pace e òi giustizia Ruperiore; frutto della s11a :rlottrina è l'avviamento dell<... carceri a trasformarsi, da luoghi di punizione, in cliniche del delitto, e l'umanizzazione della giustizia penale; egli operò anche per la rigenerazione fisica e morale delle n1asse contadil1e dalla pellagra; nobile intelletto e nobile cuore, impresse orme incancellabili sul cammino rlella scienza e del diritto. Il prof. Heger Gilbert, i~appresentante il Governo belga, ricordò che la • sua Nazione s.ta realizzando una radicale riforma carceraria, seguendo le ideé della scuola lombrosiana. Il 'Prof. l{althazard, rappresentn11tfl rAc-
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IL POLICLINICO •
cademia òi Medicina della Francia, inneggiò al genio italiano di lJOmbroso, che indicò alla giustizia umana nuovi orizzonti di verità e di utilità per la difesa sociale contro il delitto. Il prof. Jurcher, a nome delle Università svizzere, portò il saluto degli scienziati svizzeri ed esaltò la scuola lombr.o siana, per Ja quale la giustizia penale dalla violenta \endetta si eleva a concetti di difesa sociale .contro il delitto e di redenzione dei condannati. Il prof. De Asua portò l'omaggio delle Università spagnole. Da ultimo il sindaco pronunziò un discorso :òi ringraziamento ed augurò che una giustizia .sup<:-:riore regni tra gli uomini. Si tenne poi un banchetto ufficiale, durante il quale furono pron11nzia ti brevi discorsi, cui r ispose, ringraziando per la famiglia, il ·p rof. Ugo• Lorobroso. Al «Teatro Nuovo)) ebbe luogo la commemorazione ufficiale. Lette numerosissime adesioni - tra cui quelle di Max Nordau, Lacassagne, Murri, Loria, ~fortara, Bonomi, Corbino, Anile, Rodinò, Rosadi, Tittoni, De Nicola, Teso, ece. - il professor Antonini illustrò l'opera isvolta da Lombroso per oomba ttere e vincere la pellagra, e l'òn. Enrico Ferri illustrò l'efficacia della sua opera nella difesa. sociale rontro il d€litto.
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Il Museo di traumatologia di guerra della Croce Bossa Italiana. ·
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Il ten. col. in.ed. prof. Giulio Salvi, delegato della Croce Rossa Italiana. presso la II Armata, nell'ottobre 1915, coll'appoggio e l 'incoraggiamento della. Delegazione Generale della C. R. I. presso l'Esercito mobilitato, costituiva nella zona di guerra, e più precisamente a Schio e a S. Giorgio lli Nogaro, dei laboratorii anatomici per preparare una raccolta di pezzi anatomo-patologici, illustranti la tratrmatologia di guerra, in relazione, sopratutto, con i nu ovi mezzi di offesa. Le sup1Jellettili e gli strumenti fur9no prelevati, per cortese autorizzazione del Rettore, dall'Istituto anatomico della R. Università di Parma. La raccolta fu possibiJe soltanto quando, con grandi difficoltà, si procedette al prelevamento diretto da parte del per$onale dell'Istituto, il quale, .con appositi veicoli, eseguiva visite giornaliere alle Unità Sanitarie più avan7Jate, e specie alle Sezioni di Sanità, eseg1iendo\i le necroscopie e riportandone i pezzi anatomici di maggior valore iSCientifico. La raccolta è costituita da circa 1000 preparati: • preparati a scheletro di lesioni delle ossa, ·p reparati di ferite delle parti molli, preparati di ferite dei ,·isceri e di h1tti i sistemi organici del corpo. Il ~Iuseo di trnl1matologia di guerra è st.ato ora donato alla R. Sc11ola di Applicazione di Sanit.à Milit.are di Firen7~. per esS(lre ivi definitivamente sistemato a scopo di insegnamento e di studio. La. C. R. 1. non poteva compiere un omaggio più op11Qrtuno affidando al ·maggiore Istituto di studi medici del Corpo di ~anità Militare, questa preziosa raccolta che ricorderà ai futuri ufficiali medici. non solo la collaborazione della C. R. I. nei servizi ~nitarl del fronte, ma altresi l'opera di un valoroc:'> ufficiale ed autorevole ~ien~atn. il
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quale, pure in mezzo a gravi occupazioni e responsabilità, non dimenticò il suo amore allo studio e volle intraprendere .f ra pericoli e difficolt.à d'ogni sort:a., una document.azione delle ferite più importanti occorse nella recente guerra. Si è $pento a 72 anni il prof. ERMANNO EICHHORST, direttore della Clinica Medica dell .Unive.r sì tà Cantonale di Zurigo. Era. napvo di Konigsberg (Prussia); a soli 27 anni fu nominato straordinario di dermosifilopatia e di pediatria a J ena ; a BO anni passava ordinario a Gottinga ; nel 1884 fu chiamato a in.~egnare patologia medica e terapia a Zurigo; ove rimase poi ininterrottamente. II .« Trattato ·di Semiotica l\'Iedica. » e il «Tratta to di Patologia Medica e di Terapia )>, nei quali consegnò una sicura esperienza personale e raccolse un vastissimo sapere dottrina rio, ottennero il plauso di tutto il mondo medico; il secondo venne tradotto in molte lingue ed è reputatissimo tra noi. Come altri clinici di valore, Eichhorst, assorbito dall'esercizio pratico e dall'insegnamento, non ha avuto campo di legare il suo .nome a nessuna grande scoperta; ma egli è stato un lavoratore formidabile e un propul.sore e lascia un'opera · che resisterà al tempo. L'esito ·della guerra aveva molto scosso la sua meravigliosa fibra. R. B. morto a Vienna, in età di 60 anni, il professore OTTO ZUCKERKANDI, straordinario di chirurgia in quella Facoltà medica, direttore del reparto chirurgioo dell'Ospedale (< R9thschild ». ~i dedicò dapprima all'anatomia ed all'istologia~ poi divenne abilissimo operatore. Pubblicò un ccTrattato di Urologia>> (in collaborazione di Fritsch), e un «Atlante di Medicina operatir-a »; nel Trattato di Nothnagel redasse il capitolo sulle malattie della vescica; con Tandler aveva intrapreso 11uo studio completo dell'ipertrofia prostatica; lascia moltissime .memorie in molti rami della chirurgia. D. È
• A Forlimpopoli, nella forte Romagna, è morto il 22 settembre il dott. ARCHIMEDE VERNOCC~HI, per 36 anni merlico condotto e ufficiale sanjtario. Uomo integerrimo, funzionario scrupoloso~ occupò anche varie cariche onorifiche nelle pubbliche amministrazioni. La sua dipartita è stata dolorosa per la città e per noi che assai lo apprezzavamo. Aveva 62 anni. I
A. CHT'\'IGÒ.
morto, a S. Pellegrino, il comm. FEIJICE BISLERI, il quale a,~c,ra sa1)uto creAre 11n'indl1stria farmaceutica imponente. Distribuì Je ricchezze accumulate in opere di beneficenza: tra l'altro, al principio della guerra donò un Osr>edale di 120 letti alla Sanità Militare. AveYa seguito Garibal<li in molte campagne eò era decorato a1 valore. Di P. L. È
[ANNO
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SEZIONE PP.A1 IC!\
RASSEGNA DELLA. STAMPA. Zeitsohrift
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fur Tuberku,lose, agosto . ....: A. v. WAs-
SERM.ANN, Nt:UFELD. L'imm,lllità nella tubercolosi. Rivista di Olinica Pediat·r ica, giugno. - G. B. SAVELLI. S·n l cranio. a torre (oSSicefalia). fJazzetta degli Ospedali e delle Oliniohe, 31 lug. L. BOLOGNINI. L'ipodermoclisi ossigenat,a nella cura delle nevralgie. FoUa Medica, 15 luglio. - E. ROMANELLI. Il liquido di Ziehl nella cura dell'im·p etigine contagiosa. - 30 luglio. L. MAFFEO. La prova dell'alizarina nell'espettorato per la diagnosi di tubercolosi. - ID. MAzzEI. Microttalmo congenito • bilaterale. The Jou'r nal of Nervous and Mental D isease, luglio. - H. DE JONG. 'L imitazione e suddivisione dell'idiozia su base psicologico-comparata. .J.cta Medica Soandinava, III. - K. PETREN. ~ artriti deformanti e altre affeziorii articolari croniche. - F. LINDS1'EDT. Eziologia e patogeneai della lomba_g gine e forme dolorose analoghe. Spitalul, agosto-settem•br€:. RASCANO. Ricerche fisiologiche sul morbo qi Parkinson e sul parkinsonismo. - P. ToMEsco, L'autoemoterapia nel prurito senile. Annali di Medic·l na Navale e. coloniale, luglio-ag. - l\tl. PIDONE e C. ~IORITO. Sporotricosi cutanea. - E. TROCELLO. Il cianuro doppio di rame e potassio nella tubercolosi sperimentale. - P. GIAcosA. L'influenza del!'An1erica nella storia della medicina. ·
A:rch.-l ves des Maladies d11, Orei1.r, des Vaisseau:c et du Sang, agosto. - LOYGNE. Sulla malattia di
Hodgkin (granuloma maligno). Jornal· dos Clinicos, 15 ago~t.o. S. BoccANERA. Megalosplenia con e1>a tosclerosi a trofica nella
malaria. Revue Tiini8ienn~ des. Sciences Médicales, agosto .. MASSELOT. Le febbri di natura indeterminata.
- ORTONA. Febbre Rifìlitica sim11lante la febbre mediterranea. Paris Aféàicai, 3 sett. - Numero sull'oftalmologia, l'oto-rin-0-laringologia e la stomatologia. Journal <les Praticiens, 3 sett. - N. FissIENGER. Gli abusi del laboratorio . Arohivio di Antropologia Or·l minale, Psichiatr'i a e Medicina Legale.. maggio-giugn_o. L. LATl'ES. La. pericolosità criminale dal punto di vista medico-legale. - lt . ROMANESE. Sulle ferite per arr ma 'da ft10~0. - L. BORRI. Catgut e tetano ·post-
operatorio.
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The Boston }tfedioal arid Surgioal Journal, 25 ago-
sto. -
H. J. HALL. Il neurastenico d'alto grado. La Riforma Medica, 3 sett . ._ A. ANGELI. Dermofibromatosi 1p igmentaria. Muno]!,ener · Medizinische · W"ooh.e·n sohrift, 16 sett. ·E. KEHRER. Tubercolosi e gra vidanz.a. ' Ga.zette des H6pita1ix , 10 sett. - ·A. J?ELAHAYE. Osteite :fibrosa eistica localizzata alle ossa lunghe. Rivista oritica. ài Clinica, M eàica, 5 sett. - N. N1ccoLAI. La sindrome di Unverricht (policlonia ed epilessia). '
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Indice alfabetico per materie. Pag. 1374 Bibliografia: cenni . . )} .L368 Cardiopatie : radiologia . . . . . )) 1377 Cellule nervose : rice!"che . . Colon ascendente: defo1·mità; sindrome appendicolare e di strozzamento . . . )) 1376 )) 1385 Oolorado Springs: una visita a - . . Oronflca del movimento professionale .
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Demografia sanitaria napoletana . . . Difterite: diagnosi batteriologica ex>n coltura di arricchimento . . . . Duodeno : diverticolo da trazione diagnosticato e asportato operativamente Emetina: sull'uso dell' - . . . . Emoclasia digestiva: pasto per l' - nel. . l'insufficienza epatica Epilessia acidosica . . Epilessia : cura con il calcio . . . Epilessia èssenziale e ·S pasmi jacksoniani . . . . . . . . : . . . . Febbre cerebro-spiTu-'lle epidemica ~ em.p iema sfenoidale . . . . . . . . Fibre muscolari stria te : rigenerazione Fratture : Slll trattamento delle - . . Infortunio: indennità per - . . . . .
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Istituto d'Igiene, Pre1:idemza, ed A ssistenza sociale . . . . . . . . .
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1385
Labirinto: affezioni vasali e loro rapporto con la sindrome di Ménière . .
))
1372
Malaria chini110-resistente: metodi di cura . . . . . . . . . . Pag. 1380 Malaria: l'anofele p.uò tra smetterla di)) 1380 rettamente? • • .M ala.r ici congedati : pei -
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di Jackson: interpretazione patogenetica . . . . . . . . .
Tip. Cartiere Centrali.
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Membr~na
Motociclis71io: pro e contro il -
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« Myastenia gra vis >> : sulla -
. . Pancreas : diagnosi di mala tti.a del - . Pal'alisi generale: diagnosi . . . . Para lisi generale : presenza di spirochete I nel· rervello . . . . Puerperio : ricerche sperimentali sul la-· voro e sulla fa tic.a . . . Rachianestesia : metodo di ,d ifesa cqntro gli accidenti bulbari . . Sindrome da fame nei prigionieri di guerra . . . Sindromi postencefalitiche cosiddette leta rgìche . . . . : . . . . . Testicolo : trapianto . . Tubercolosi polmonare monolaterale : pleuro-pneumolisi extra-pleurica . . Tubercolosi ; ricerche . . . . . Vena porta : sutura : contrib11to clinico •
Rom'.1. 1921 -
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CHIRURGIA DEL GROSSO INTESTINO ESCLUSO IL RETTO
Questo bel libro viene a ricolmare una lacuna della Chirurgia l taliama. Con ordine ed esattezza vi è riunito tutto quanto in ltalia ed all'Estero è stato scritto sul difficile argomento. LI lavoro è diviso in t re parti : , 1° Una pa.r:te generale, utiliss ima trattazione, in cui, dopo aa storia, l'anatomia. e la. fisiologia. del grosB-O ·intestino, l' A. rivede tutta. la patologia e tratta la tecnica generale. ' 2~ Una parte speciale ch'è esclusivamente tecnica. e rivede tutte le operazioni possibili sul grosso intestino e per eia acuna operazione i vari proc~ssi. 8° Un contributo sperimentale personale che spinge gli studiosi a nuove ricerche ed i di cui risultati hanno fatto la.nc 1are a.il' A. l'idea. di un nuovo processo d'aipplicarsi alle esclusioni. Ciaiscuna parte oltre alla ricca dotazione icronograftca è completata d'a una estesa ed ordinat_issima. bibliogra.fia. 1
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Prof. O. OASSIOLI
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e prefazione
IL NEONRTO (1,giene - Fisiologia - Patolo,gia)
Clapit-010 compllat.o dal Prof. G. (}A. (}CIA., Docente di (}Jinica Pedia&rlca nella Facoltà Medica di Firenze Un volume in 16° tascabile, di pag. ID-4i>2 elegantemente rilegato in tela, L. 2 2 più le spese posiall di spedizione ed Imballaggio. Per gli abbonati al " POLICLINICO ,,sole L· 20, 7 5 franco di porto e raccomandato'
Prof. GUGLIELMO BILANCIONJ
aiuto nella Clinica ot~-rino-lari~goiatrica e n~gli O~pedali. riu!liti. di Roma libero docente d1 patologia generale e d1 oto-r1no-lar1ngo1atr1a.
La laringe e il sistema nervoso cerebro=spinale Fisio•pa t:o1,o giEà e oti.:n.ioa
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La laringe ha rapporti intimi e complessi col sistema nervoso cerebro-spinale, cosi che importantissimi sono i problemi di fisio·patologia che li concernono e di eguale valore sono lo loro ripercussioni nena pratica. Quante volte una diagnosi precoce di tabe dor-sale non è stata sospettata o affermata dal laringologo, con una osservazione esatta di una caratteristica paralisi larinf?ea. unico sintoma della lesione midollare? Sebbene l'argomento interessi in egual grado il medico generico, il neuropatologo e l'oto-rino-laringoiatra, esso. era pii) o meno (ugacemente trattato nelle opere didattiche sul sistema nervoso o della specialità: mancava, in lta.lia e fuort, un'esposiiione sii:Jtema.tica. di tutto questo capitolo. L' A. ha assolto al compito eh~ si è prefisso magistralmente, facendo tesoro, oltre che della ricca letteratura sparsa, diffusa e incoordinata, della sua esperienza di laboratorio e di clinica., dando un'opera armonica di ~i cura ntil ith. per ogni medico colto. Ecco un indice B-Omma.rio del contenuto di quest'importante volume: Introduzione. - PABTB GBNllB.&r.a, Ca.p. I. Centri corticali della laringe. A) Centri fonatori, dati sperimentali. a.na.tomo-pa.tologici e clinici. B) Centri reapiratori, idem. - Ca.p. Il. Centri aottocorticali, fone.t )rl e respira.tor!. -. Cap: lii. Centri bulbari, idem. - Cap. IV. Oen tri cerebellari, idem. - Cap. V. Centri apinali, idem. - Ca.p. VI. Si~tema 11mpataco: -:- P!ITB SPB· CIALB. Ce.p. I. Lelioni cerebrali. A) Lesioni prevalentemente corti ~ali., disturbi fona.torl e reqp1ra.tort. B) LeB1on1 pre11alente· mente sottocorticali. Paralisi pseudo-bulbare. Morbo di Little. Paralisi agitante. Corea. Isterismo. Mala.ttie m~ntali. Epilessia. Iieura..stenia.. - Ca.p. Il. Leaioni cerebellari. - Cap. III. Lelioni bulbari. Pa.raUsi labio--glosso-la.rlngea... 8cler061 a placche. Biringomielia.. Paralisi laringee associate. ?tliotonia e miastenia. grave. - Cap. IV. Leaioni .pinali. Tabe dorsale. Mala~tia di Friedreich. Sclerosi laterale amiotrofica.. Atrofia. muscolare progreesiva. Poliomielite. Malattia di La.ndry. - Cap: V. Lt1&on• dtl limpatico - EPILOGO. - Ogni paragrafo riguarda i disturbi fonatort e respira.tori e si chiude con copiosa biblìogra.fla.
Volume in-8, di circa 4.80 pagine, con 37 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 18. Per gli abbonati al "Policlinico,, sole L. 16 -, franco di porto e raccomandato. .
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LTIT~l ~OZZT~ Via gJ,atlruL.
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Fase~
Roma, 17 Ottobre 1921
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fondato ttai professori :
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GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE .,
SEZIONE PRATIOA
REDATTORE CAPO: PROF . .VITTORIO ASCOLI f
SOMMARIO. Lavori originali: P. A. Meineri : S ull 'impiego del metilato di sodio nella cura di alcune affezioni cutanee e veneree. Onervazioni clinrche: G. Matronola: Torsione s pontanea del testicolo in un bambino di 15 mesi. Riviste sintetiche: A. Chiasserini: L 'osteo-condrite deformante dell 'anca. Commenti: M. Battaglia: Prostituzione ed abolizionismo. Sunti e rassegne: SEMEIOTICA: O. Cant alli : Il fenomeno degli occhi di bambola. - AFFBZIONI EPATO-BILIARI: Lehmann: Colelitiasi e sistema nervoso vegetativo. - E. Veis~ : Aneurisma dell' arteria epatica. - J. Wal ker: Complicazioni dopo la colecistectomia. PEDIATRIA : A. Marfan : Le convulsioui nella prima infanzia. Storia della mtdicina: T. Ceechetelli: Medici ebrei celeb ri du· rante la dominazione pontificia.
Ascaridiasi causa di ittero - Il contenuto duodenale in casi di ul cera. peptica. - Resezione o gastro·enterostomia. nelle U lcus ventriculi dista nti dal piloro ? - Indicazioni per l'operazione nel pilorospas mo - Sull'opportuni,tà. dell'operazione dell'appendicite - Sulla creazione di uno sfintere nell ' ano preternaturale - Il ca.olino nelle affezioni intestinali. SEMEIOTICA : Una nuova prova diagnostica per la tuberco1 losi - La prova di Roncal per la diagno si di tubercolosi. - IGIENE: L ' approvvigionamento del latte puro e sano. - NOTE DI MEDICINA. SCIENTIFICA: Sull'eziologia dei tumori maligni. POSTA DEGLI ABBONA-TI. - VARIA. Nella vita- ~fessionale: Cronaca del movimento professionale. - R}s:,_.~te a quesiti e a domande. - Amministrazio11e s anitaria. - Concorsi. - Nomine, promozioni e onorificenze.
cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: Società. Medico-Chirur-
Rosb'e corrispondenze: F. Saraceni : La radioterapia
gica di Pavia. - Accademia Medico-(;hirurgica di Perugia. - XXV Congresso di medicina alienistica e neurologica di Francia. Appuntt di medicina pratica: CASISTICA E TERAPIA: Stenosi infiammatoria cronica della regione cardiat>a dell'esofago -
Notizie diverse. Rassegna della stampa. Indice alfabetico per materie.
E' vietata la di essi senza citarne la fonte.
•trH&I di ,roJdMA rlsenad. -
riprodlu~ione dA,
intensi~a
nelle Cliniche tedesche.
lavori pubbUcati nel POLlm.INIOO e la pubbUca~ione di sunt'
1netilato di sodio 'CO!Illsigliato111i e pr~1p.a-rato LA V O R I OR I G I N A.LI. dal chimico d·ott. Chiapp.e ro (a l qua1e ,debbo • CLINICA DER2.IOSIFILOPATICA DELLA R. UNIVERSITÀ pure queste note chimich.e) per osseirvare se DI TORINO questo alooolato p·r resentasse accanto allat sua dir,e tta dal prof. A. FONTANA, inc1a ricato. più g·ran·de stabi.Iità egual·i pTOp·r ietà OO.rapeuti1che. 11 m ie tilato di so.dio è analog 0 .all'.e tilato Sull' impiego del metilato di sodio e tleriv.a ·d all'alicool metilico 1S'_e,con.do la ·r eanella cura dl alcune affezioni cutanee e veneree ~ione: 2CH3 OH+ 2 Na = CH3 O Na + H2. Si prepara nel rs eguente m ro do: In UJD. pallone del dot t. PIER ANGELO MEINERJ ' .a ssistente. munito ·di refrigerante a ri-ca·d ere si tir atta delL ' etilato di sodi,o (C 2 H 5 O Na) COIDSigtliato l'alcool metiltoo asso1uto (distiJ.Lato e ridistilgià &a Gamberini nie11a ,cur.a 1dlella psoriasi, lato su ossiido di cal cio) con pezzetti di .sadio del lupus p1er le 1s ue prioprietà 1CaU1stiche, ed metallico .ch·et si introducono a JJOCo a l)OC'O ora specìal1nente usato per l1a distruzione d,ei da111a :sommità 1d el ref.:nige~ante in n101do11d•a faTc001:di1omi acuminati è un a l coolato di difftcil e li cad eire. nell ' alcoo1l contenuto nel pctll0.r1e. La J>Teparazione ed i.n stabilissim 0. Si otttene pe'r r.etazionie avvi·eiile con <Sviluppo di calore e l'.alsostituzicme 1de1l'idrogeno alooolioo·' dell'aLcool . cool c he ·.ev.a pora ricade p er raffrt=;d :i a n1ento rr:·el etili100 . con .so1dio, 1sci-01gld·en1do del sodio metalpallone. Si continua ad aggit1n gere sodio fin o lico in al·oo-01 etilico assoluto, s e oo·n do la sea ·rh e oessi lo !Svolgimento di idrog,e no e 1Si guente reazion.e : 2 C2 H.5 OH + 2 Na = 2 C2 H 5 ottien.e co-sì u.na soll1zione sciropposa gialla ,di O Na + H 2 . La so1uziom.e ehe 1Si .otttene è di metilato di .s o·djo in alcool metilico. P er riscalcons'i.sten.za sci!'opposa, di colore giaJ.logn.o1o, damento ed in parte anche alla temperatuira oon propriet à c31ustiche. P rese'Ilta però il gran- ambiente il m.etiliato perde l'alcool iii cTistallizde svantaggio di pe;rdere dop o p oco tempio le zazi-QIThe e dà 11na polv.ere bi,a n.ca ·d1ella compoeizione C H 3 O N a . s ue pro priietà in s eguito ad urn p ~ocesso di ossi·dazione (f.armaziom.e cli aldeide) e r-e1nd.e r si *** cosi inservibile. Ho u.sato il metilato di' .sod:i-0 i111 àlcuni casi Per ovviare a que.sto in.conveniente ho volu- di lupu1s volgare, di verruèhe piane giovanili, to sperimentare in al cune malatti.e cutan.e·e il di verruche voJ1g ari e di condilon1i acuminati .
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l\1i sono .s empre .servito ùi una semp.IiJce bacchettina di le.g no del calibro di un zoJf a:nel.lo
oon1une non tropp.o aguzza alle estrer11ità e che intinta i1el m·etilato di 1sodi-0 portavo sulla. .affezione che volevo ·distI'uggere. E bene non rivestir1e 1'.esrtremità d.ella b acchettina con ovatta perchè non assorba t.ro1)pa qua·ntità di liquido e non perda -die.lla sua eisilità che è necessaria peir far bein p enetrare il metilato fra il tesst1to che .si v·uole dtstrug,g·eirie ed aiutarn,e la .asportazione. Il metilato· di ·Sodio 'l!asciato a sè ste·.sso sui tessuti coin tin·u'a la sua azione distruttri·ce per molte ore dopo la sua applicazit>ne, a1lairg.ando così .sui. tes.s uti sani circostanti la cau.s ticazio·ne, Si può eliminar.e questo i.n.co.11veni:ente v·ersandi0, appe1r1a 1tltimata la ape.razione, al.cune gioccie di cloroformio, che rende.nd-0 inattivo il metilato n e a1rresta la azione corrodente. Ho trattato in tre casi alcun.e chiazze dt l11,pus volgare situate su parti divérse del corpo, esc1usa .la, facci.a. Dato l,int.e nso bruciore provocato dal metilato è 1I1ecessM'i-0 praticare l'anestesia locale. Il tessuJto luposo-, subito sotto l'azione del .cau.s tiao si spapp1ola assume.nd.o u11 c.o1or:e nerastro e 1s·i lascia facilmente asportare. In.sistend·o poi oon altro ' metila to si può portare .1a disrt·ruzio.n e in tutte le anfrattuosità ·del tessuto e così ottenere una b·u ona el~min.azione ·di ba·cilli tube·rcolari. L'escara che si forma è di colore scuro, molle, umidi.ccia e tenacelnente ·a·derente. Si stacca dono - oiù - ·di ufDa seJttin1ana I.asciando allo scoperto una piaga ·Che si colma ·ed epitelizza in poco tempo. In due g·iovani d-0nn.e 110 causticate numer-0se ve rruch e piane sul lo l'SO de-Ile n1.ani. Il m etilato me"'so a c.ontatto colle ve·r ruche no.n carrode, n1a appena ·Si scalfìsice u·n po' l'epi.dermic1e' colla bacchetttn1a, st1bito l'azione corrodein te si j111izia ais·p o·r twndo tutta la le<Si·o,n e . .Si forma u11'escara aderientissima nera che dopo circa l G giorni cade lascia11do seiopert.a una piccola ·p iaga che si colr11a c ~·n uT1a cicat.rice alq11anto infossata. Ho tentato pUJre la a1$portazione de.Ile verruche volgari col metil ato di so·dio ma oon poc-0 risultato. Il metilart.o n1esso a colil.tatto colla verr11 ra n.on caustica, meppure faoe.ndo delle man-0vre col baston.ci·n o ·di legno, data lia dur ezza della ve.getazione.. Lascian.d-0 una goiccia di metilat o ·d.i ·S·odio •Sltl1a sommità della ver. . n1 ca l'alcool evapora erl il metilato si depo.sitia !'otto forma di polvere bianca che non p11ò caustica re mancqndo del solvente. ArJnena a contatto col m etilato di sodio la i1arte epid ermica dei cnnrli1omi acuminati subito anrnerisce e si spappola. La parte connet0
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tiva ·oentJr.ale più tenace resta eome un piccolo ci.uff.etto •CÌ\0 a contatto con altro metilato si corrodle dopo po chi secon·di. Per rendere ~a a:bl.azionie stabile è necessario in·siistere alquanto ·sulLa base; si produoe cosi una piccol1a ulceTazio·n e che ripara .con una cicatri-ce alquanto info ssata. ~Sui c-0ndilomi .acuminati ,diffusi a larg.a bruse con m aggioi: diffìooltà si riesce ~ distru.g gere completamente la r.aidice .e facilm ente si possono avere oocidive. Co.n cludenclo p01SSO dire Ch·e :iil metilato di sodio può p,e r la sua stabilità e·d il suo alto poter.e ·Caustico essere utilmente impiegato in sostit.uzio ne dell'etilato .di .sodio, poco• stabile; che la sua a.zion,e caustica p!UÒ esser arrestata dal .clor.6f.orn1.io; che n el l11pu•s volgare pt1ò esse.re t1.s ato l11nitam·ente ai molti altri caustici già in uso; che nelle verruche piane giovanil; ri1es0e util•e; che sulle vern1che volgari non ha alcun effetto <listn1tt.ivo; che .nei con.dilomf nr11m in ati trova la sua ve•ra indicazione soprat11tt.o 11ei co ndilomi piccoli ed isolati per la s11a provata azione dtstruttri·cie. 1
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OSSERVAZIONI CLINICHE. 0f3PEDALE CIVILE DT TOLENTINO.
Torsione spontanea del testicolo in un bambino di quindici mesi Dott. GtR OJ_.AJ.v.(O l\'.lATRONOLA CJ1irurgo pr.in1a1-io, ·diTettore. Credo •Jpportuno trattare brevemente di un caso di torsione spontanea; del testicolo, che ho avuto occasione di. operare in un bambino di 115 mesi. Lu torsioni? spontanea del testicolo, senza essere una malattia frequente, non è, però, tanto r wr.a, e il Carr.aro, tn una sua r.ecem·te comunicazione sull'argomento .a1la Società Lombarda di scienze medich·e e btio·l ogiche (17 dicembre 1920), calcola che i casi finora noti nella letteratura si aggirino ormai circa sul centin1aio. Si tr.a tta, .però, in •g enere, ·di ardolescenti, m·entr.e l'importanza del oaso eh.e io riporto mi l)a re consista appunto nel fatto dello esser:si l'affezione verificata in un piccino di appena quindici mesi. E passo senz'altro alla storia e a ll'esposizione del caso clinico: Il piccolino mi fu presentato il 13 aprile u. s. dal medico nel dubtJio si trattasse di un'ernia strozzata. La madre riferiva .che il giorno innanzi nello sfasciare il bambino si era accorta di una tumefazione della regione inguino-scrotale sinistra. Il bambino non dava a denotare sofferenze
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speciali ; piangeva solo se gli si toccava la regione tun1efatta; ma continuava regolarmente le sue poppate, ,senz·a mai vomita.r e; l'aliv-0 si mal1lte11P.va normale. Soltanto la mattina del giorno 13 si era mostrato un •po.' più aJbbiattuto e si nt1tl'iva con minore avidità. Obiettivamente il ba1nbino si prese·n tava be11e svil1t1)pato e in condizioni generali buone. 'femp eratura 37'.3, polso regolare e di frequenza non aumentata. Addo1ne leggermente meteorico, trattabile in t11tti i quadr·anti, indolente. La regione inguino-scrotale sinistr a si presentava tumefatta: la tum·erazione er.a ovale, a direzione longi.tl1dinale, secondo l'asse dello scroto; cute distesa, ma non sotto tensione, leggermente arrossata. Colla palpazione si l)Oteva meglio delimitaire ·l a tumef.azione, grand:e quanto un u·ovo di pic1cione, a superficie liscia, uniforme, .d i consistenza diu·ro-fibro.sa, irriducibile. Non si riuscì a percepire fluttuazione. I limiti in basso erano bene netti, in alto 1neno esattamente apprezzabili, però non pareva continuarsi nell'interno del canale inguinale, ma fermarsi sov:riappon·endosì ·al dav~ti dell 'orilficio esterno. N·ella i)alpazioner si doveva proceider.e con una certa delicatezza per non risvegliare eccessivo ·do1ore nell'infeTmo.. La percl1ssione dava s11ono ottuso. Molti da ti concon·cvar10 a. fare escludere una dia~osi di ernia strozzata : dati anamnestici 1 e dati ol)iettivi.. Intanto, da quello che riferiva -la madr.e, eTa da esclltdersi il bambino aveisse in pvecedenm un'ernia rid11cibjJe, l)erchè la donna insisteva nel ·dire ch·e il piccolo, prim1a della pre.sente affezione, era ugualmente bene conformato da ambo le parti ~elle regioni inguinali. Di pil1, nonost.'3.nte della tumef azion·e si fossero accorti da !)iù di trentasei ore e si fosse inantenut a irriducibjle n1algrado i tentativi ripetl1ti di taxis d.el medico, il bambino ·Con tinuava a •pre·ndere le su1e po·p-pate e a vuotar~ re~ol a::rmente 1'intesti.n 0. Mancav1a il in.ete-ori:smo notevole, il vomito che denota5-::;ero un o~t.acolo al circolo fecale; ma sonrat11tto la pa1nazione 1d1ava Ja •s.ensazi·onCl di tale 11na c·onsistenza dura come mai mi è occorso di Rentire nelle ernie strozzate, an- che se omentali . Ecl11si , perciò, -l'ernia, ma confe.sso di non esser riuscito ad 11na diagnosi precisa; immaginai qllalche cosa a carico del testicolo o della vaginale, ma non seppi definire precisa1ne11te cli. ctje si trattasse. iVIi decis.i ad l1n'incisione esplorativa per bene n1ettere in luce la diagnosi, tanto più che altri colleghi, l1n chir11rgo compre.;o, insistevano per l <'t ciiagnosi di ernia strozz~ta. Sotto narcosi cl0rofo1mica incisi sulla tu·mefazione dallo scroto fin nella regione ing11inale. _t.\ ttrav-ersa ti g·l i strati ·delle bor:se si presentò lln tessuto di aspetto bianca·s tro, ed':lrnatoso, spe1s1s-0 circa mezzo cen·timetr-0, limitante 11na cavità, dalla <rnale uscì del liquic10 di colorito ematico sc11ro: in essa cnnternp0raneamfnt c ~i rendeva viRihile t1n c1rpo di r0lnrito n·e rastro che lì •ner li mi ifece credere verame~1te avessi flrrato nella mia diagnosi e che fossi in presPnza di un'ansa inte$tinale 1
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gangre11:ita nell' int~rr10 della vaginale, per errila cu11genita strozza,ta. Allargata l"inci.sione mi accorsi di essere sì r1ell'i11ter11c della, vagina.le, ma che il corpicciuo1lo ne'I'1astro non era altro che il testiool-0. Esso .era .completa.mente libe.ro 11ell' inter110 del.J.a vaginale ed era attaccato aJ funicolo p.e r un tenue peduncolo che si presentava part1colarmer1te strozzato in un punto, ov'era più volte. attorto su sè st.ess•J, tanto che. stava quasi per staccarsi. Ritenllli inutil1e tein:ù are una detorsione e per le condizioni del testicolo e perqhè il pu11to torto ·d·eJl funicolo· er.a cosi serra.ito dia non permettere più una 1detorsione. Posi t1n laccio al di sopra del punto ristret-• to ed asoortai il testicoio. Pochi nunti di avvi- alla vaginale, della quale cinamento non potei oblitaTe ·La cavità con un « ca1)itonnage » per la sua friabilità che rendeva impossibile la formazione ieli i>ieghe. Las·ciai, .allora, nel suo i::nterno un ·p iccolo stJu·ello di .garza, in· co1Lsiderazione anche della temp eratura legger-· me febbrile del bambino e sutt1rai tutto il resto per prima intenzione. Il decorso postopevatoiI'i-O fu i de-ale; lo is tue.llino fu tolto• al .secondo giorno, i punti al quinto. Il bambino stette sernpre bene e guarì normalmente.
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Il · caso, come ho già detto, presenta la sua maggiore imp~rtanza per l'età nella quale si è verificato; però alc11ni particolari di esso è giusto sieino me,sisi in riltevo. . Intanto la torsione è nvvenuta in un testicolo che aveva compi11to normalmente la sua dis.c-e:sa nello scroto, fatto ch·e, secon1do il Carrara, risulta dalle statistiche ~ccadere in cir• ca metà dei casi, perchè l' altra metà interessa testicoli ectopici. Nei rigl1ardi della patogenesi credo si debba trovare la djsposizione al male nel fatto che il test1col-0, s.p.rovvist.o id i meiso, 1er.a com1pletame.nt.e libero nella vaginale. E questo d'accordo con quanto è già stato constatato da altri per alcuni casi nei qt1ali, come il nostro, • lo. torsione avviene nell'interno della vaginale. Ma un'altra particolarità clinica degna di n ota è data dal fatto di non essersi mostrati in modo evidente accessi dolorosi sotto forma di coliche con disturbi ' riflessi a carico del tubo digerente, cl1e tanto çontrib11iscono ad orientare il medico verso la diagnosi di ernia strozzata. · S1ar.ebhe ~tiata pos sibile in qu est.o ·caso u~a diagnosi esatta? Certo se nonostante la rarità dell'affezione, specialmente in un piccolino di podhi m.esi, la mia mente fosse stata indotta a pensare a qttesta malattia, essa poteva entrare fra le possibilità diagnostiche. Ma. es cl11:s a l 'e"'n·~a strozzata, c-0,n quali elementi si poteva escll1der-e in modo sicuro un'orchite? ForQe la p11:ntura esp 1 orativa a,~reb be potuto dare qualche lt1ce, mostrando un liquido ematico. l\1a io credo che la torsione 1
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del testicolo sia destinata ancora, nella maggior p arte d ei casi, ·ad essere diagnosticata .all'atto operativo, perchè più facilmente si è porta ti a diagnosi di malattie più frequenti, quali l'orchite o l'ernia strozzat.a, in particolar modo a quest'ultima quando si tratti di testicolo ritenuto. P~r la cura ho già detto che nel caso mio si im poneva la castrazione perchè il testicolo ormai era in ne-erosi e la t empeiria turà febbrile e l'edema della vaginale potevano .far temere complicanze settiche. Però è certo che a in. tervento più pre.coce, a testicolo ancora 1 vitale conviene la detorsione dell'organo € la sua fis~azione, per evitare le recidive.
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Brunn, Zesas, Freiberg·, ecc., avevano· descritto fin d al 1904·-905, insieme co·n a.lcuni casi di artrite deformante 1g io,,1anil1e o di coxa va:r .a , 1altri cl1e certaimente avpartenevano a lla inalattia d a ll1i distinta. \Valdenstroem i1el 1909 sotto il nome di « D.er obere Tuberkulose Co1lumherd » descriveva cert~un ente la stessa aff·e zione : ed in seguito si schierava tra quelli che rivendicano la prio~·ità nello st11.d i·o 1della malattta di Clli ci occupiamo, quantunque •egli la considerasse come ' lln '.affezione tuberc-0lare. C·asi anialoghi sono cr11e lli di Sinding-Larsen re di Forssell. Circa un anno d.oipo la com1l!Ili·cazione fatta cla Legg, e cio1è .nel luglio 1910, J. Calvé, analizzan•d,o 500 ·casi di coxalgia , ne di.stingt1€ 10, che egli chiama di cc pseudo-coxa1gi.a » , I~ cui earatteristiche etiologiche e cliniche si acccxrd,ano con .qt1·ell1e descritte 1da Legg·. Egli dà ISTITUTO DI CLINICA CHIRURGICA però minore importanza 1ai traumi, come agenti DELLA REGIA UNIVERSITÀ DI ROMA. etiologici, e ma gigiore .al· .rachitismo; ·e .c osi si CDirettore: Prof. R. ALESSANDRI). esprime : cc ••• l'irritazione meoc·a nica, cl1e segue nel corso di questa deformità, ·crea forse un L'ost~o-condrite deformante dell'anca. loC1ls m,inoris resistentiae, 11n ·p unto di richia(Malattia di Legg- Calvé- Perthes). · mo per quelle leggere infezioni, -causa di artrite Dott. ANGF.LO CJ·IIASSERINI, assistente e docente. subaJm1ta o cronica, in.on ~peciflca, quale ho descritto a propo sito della difficoltà di diagnosi Di tutte le malattie dell'apparato. scl1eletrico l'o·s te 0·-coodritei .derfo·r mante giov.anilie 1 de1l'a11:~a i1ella coxalgia iniziale» ; e più oltre: cc ••• mi semhrla impossibile trarre attualmente dell~ è certamente quella che og;gi è più discussa. Si tratta ·di u.n 1a malattia, sino a •p ochi anni cornclu·s ioni.. .. Abbiam.o solo voluto descrivere fa confusa con alt~e affezioni dell'anca, special- un tipo clinjco di artrite ·dell'anca, che non corrisponde a quelli finora descritti, e che sin qt1a n1ente con la ooxite tubercolare, e.on I ',a rtrite è stato pr~so per tu1b ercolooi dell'anca». deformante, co·n J,a ·coxa vara. Qu•a si contemporane·a mente .s our.d.at, nel suo Fu primo Legg a tntravvedere .che un gruppo cli ~asi, p~r i suoi car~atteri clin.ici, e per il de- st11.dio r·a;diografico .sull1e coxiti, richiamò l'atcorso, a1ssum ev,a una fisionomia speciale. E ne 1 tenzione su 9 casi nei quali «lo sp.a zio articolare era allargato, l'epifisi appiattita, il collo g i11gno 1909 riferiva diin.: mzi all' « American Orthopedic ..L\.s1sociation » su 5 di tali e.asi, che del .femore ispessito e in posizio.n e di varo » . egli poi pubbli·cò (1·910) sotto il titolo di. « An Con Calvé .ammette l'esistenza di sintomi cli raiohitismo .a carico del femo.r.e. obscu~e affection of the hi~ joint », cioè « Un'afN.el 1913 ·compare il classtco lavoro di Perthes, f.ezione oscn ra ,.d.ell' articolazion,e dell'anca ». n1el q11ale è dato il nome id i cc OsteoC'hondritis I principali caratteri, per ·cui Legg · si era i·n d!eformans j11,1enilis » alJa m.alattia descritta dotto .a far.e un gruppo a parte de.i casi da lui per primo dia J. I .. egg, e caratterizzata da una ... comunicati, erano : l'età dei pazienti (dai 5 cc durclh subckondrale Déstructionherde bedingagli otto ann.i) ; la esistenza di u.n trauma rnel- ten, im Laufe von J ahren sich vollziehenden 1'anamnesi; la claudicazione; l'ispessimento dei eigenartigen Sch,,111nd der oberen Femurepitessuti intorno al collo del femore; I '.assenza di physe ». Ca si di qi1esto tiipo , egli 1dice, sono dolore; l'assenza di sintomi generali; l'assenza . s tati descritti non .raramente negli ultimi annj o quasi della colD.trattura; il .n on a ccor-cia1ne11to; sotto il nome di .artrite deformante giovanile, e la tipicità idei radiog.rammi. da 1ui stesso nel 1910. Egli suppos& che il trauma fosse causa di un Dopo il lavoro di Perthes definito da Legg parziale arre to del circolo nell'epifisi supee< the strongest discussion of tl1e subject yet riore del femore, per il quale la testa (111eno presented... », compaiono fra i principali quel'a colnrizzatn) si sarel)be at1 ofizzata e il collo lo di Schwartz (1913), assistente di Perthes, che si occupa. più specialmente del quadro anafemorale ispessito. tomo-patologico della malattia; di Brandes Legg, esa1ni11a11do la recente lf:ttePatura, (1914) che espone 10 casi seguendo le direttive n nt aYa che n lcnni .~. fra cni Ma)rdl, ?\1ueller, 1
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di Perthes; di Delitala (1915) corredato di 8 Nell',anam.nesi dei picçoli pazJenti si riscon· casi clinici, e finftlmente t1n secondo e grande tra spesso l'1eisiste·n tia ·di lln trauma. A LiUesto 1 proposito Legg distin1g ue i s11oi ·Casi in tre contributo di J. Legg (1916). In .q uesta s11a seconda memoria, d·o·p o aver gru.p pi: 1° quelli consecutivi ad ~n traun1~ riasS'unto lo stato della questione sino a quel (e< cases of known tnaun1a »); 2° quelli in cui tempo, riferisce 55 casi personali, e propone di non e.ra preceduto un tra11ma (cc negative cachi.amare 1a malattia cc Oste·och·ondral tropho- ses »); 3° quelli oo.n is ecutivi e riduzione di lussapathy of the hlp joint ». . . zio·n e c«mgenita de1l'anca (cc cases of oper~tive Quello di Legg è certamente il più gr,a n.de traumn. »). A qi1est'11ltim,o ·gruppo arp·p artenecontributo alla i11UJStrazione clinica della ma- vano solo pazienti di sesso ,f.em_minile. lattia. Si può ddre . eh.e la suddivisione di Legg si In questi ultimi due an.ni numerose brevi me- a;datti anche ai. casi pub·b licati da altri autori, mo.rie, alcune di ordine polemieo, sono com- quantunque non poclli'. te.n dano ogigi a negare parse sull'argomento, speci.almente n el Ze1'lr- 01gni import~za, in questa malattia, al fattore tralbla,t t filr Chirurgie. Appartengono, per ·citrau•m atico. I traumi del resto sono spe1s1s o astare al·cuni ntOlffii, a Pe.irthe1s, Frorrune, Brantdes, sai ten·u i: ,s alto d;a brev·e altezza · (un metro), Sandt, W .alJdenstro1em, FTang.enh·eim, Kreuter, diva:rticamento in1'provviso degli arti in:fieriori, caduta durante esercizi di sk.ating, ecc. ' Levy, ' '7ideroe, ecc. Alcuni di essj si domandano quale nome debNella magigior part~ d .ei ·casi di osteo-condrite ba esser dato alla malattia. Volendo 00.ia.m arla d·e;fo1r mante -i p'a zienti non hanino avuto malatdal nome dell'autore, ·o he per primo la ·descris- tie .pregr.e1sse, e ·sono in buone con·diziani genese, oome malattia a sè, a.a vrebbe evidentemente rali. Si ·ci,t ano però dei ·casi in oui erano prec :~ esse·r detta « lVI.alattia di Legg ». Teinend·o ·o onto dute leggere infezioni generali (Perthes), una però che a11che Calvé, senza oonoscere il lavoro bro1n1copo lm-0n. (Delitala); o ·esistevano .sintomi di Leg.g, la differenziò dalla coxite, ,e che· P1er- di rachitismo (Calvé), o di ipotiroidismo (Rolls, Brandes, La,vean ), o di distrofia adipothes n e dette la prima descrizio·n.e ·compl.eta e il primo quadro anatomo-patol-Ob:,a-tco, la si può . so-genitale (Erkes). T a lor.a La malattia ha un anche chiamare «Malattia di ·Legg-Calvé-Per- car.attere familiM'te (casi id i .calvé, E,den, L·evythes ». Kuttner, B·r and es, ,Sichwa.rtz, Perthes'). Nel eia- · Questa nomenclatl1 ra perso'f\ale, che. è poi so ·di Nieber il paziente affetto cla osteo-condril1n.a q11estionte di priorità, ha d.ato luogo a r e- te .d efo·rmante era fi.g lio di un·a 1d onn.a, la quale centi polemiche. aveva avuto una lu1ssazion.e congenita dell'anca. Il i1ome però, datole da Perthes di cc OsteoL'osteo-oondrite è stata osservata non solo ch0tJ1dritis 1deformante j11venili » d ell'an ca è do1p o la riduzion,e di una lu1ss1azione conge.i1ita q11ello che ha. avuto maggior fortuna, nonodlell'anc:a, ma anche dal lato· opposto .a quello stante l'oipposizione ,e le critiche di molti autori, della luissa;zione. cui accennerem·o trattando 1dlella patogenesi Receintemente Fro111me ha deseritto alteradella malattia. zioni, analoghe a quelle dell'osteo-~n·dnite ·delEtiologia. - La n1alattia, pur .11on essendo l'anca, nella testa del 2° metatars'O. frequ·ente, n-0n è però eccezionale. La sua taSintomatologia. - Il sin·t oma che. per primo rit.à di1Jende certamente anche da ohe es sa è ri,chiama l'attenzio.n e dei genltoci, e li indu·ce spesso camusa ·ooni altre affe.z.ioni, speci.almente a richi1e·d ere il consiglio medico è la ciaudica. con la coxite. Non ostante ciò le "01sservazioni zione. L'andatur:a, seoondo Perthes, rassomisingoLe si ·sono mo~ti.plicate in questi ultimi glia .a quella della lussazio11.e congenita del1 anni, e mo~ti autori ne. hanno cias'Cmno ·PUb1' anea. blieati pa.recchi 'casi: 28 Perthes, 10 Calvé, 9 Leg-g ·così riassume gli altri sintomi: Sot1rdat, 10 Brandes, 8 DeJitala, 55 Leg.gi. 1° Promtnenza trocanterica dal lato malato S'in,i zia in.ella fanciullezza: f:r.a i 5 ·e i 10 wn1 nella .stazione erietta, v:iJSli.bi1e e pa1pabi1e. (Perthes), fra i 2 e i 12 anni (Legg). 2° Limitazio.n e ·di alc11,ni ,movimeinti : prinColpisc,e ·previalentem,e nte i maschi. ,su 50 casi raccolti da Delitala 40 erano ra- ci·pal.J11emte del.i' ab1d·uzion-e, muico d.e ll.a rotazi-0, g;.1zzi. E più dettagliatamente osse1viamo i se- ne i11terna. Flessione normale. 3° Asse11za di crepitazione. ' g11enti rapporti: 9 masòhi su 1 femmina (Legg); 4° Ispessi1ne1I1to capsulare iintor110 al collo 7 su 3 (Bra.ndes); 20 su 8 (Perthes); 4 su 1 _ (Waldenstroem); 4 su 1 (Calvé); 8 su O (Deli- del femore. · 5° Uieve atrofia moocola:r.e dell arto malat'o. ta.la). 6° Dolore, sUlbiettivo o provocato, s·carso o L 'aff.ezioR'e è •di solito unilateral1e, m·a J>UÒ assente. esseire aJllche bilate1·a1e. I
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7° Contrattura cli solito assente o .aippen.a accenn.a ta. 8°_ Tr-0 c.ant.ere un ipo' sopra la linea di Roser-N élaton. 9° Sintoma di Trend elenburg di solito po\Sli ti vo • • 100 Lunghezza ugruale dei d1u e arti, eocezionalmente accorciamento o allung~amento dell'arto mal atoi. 11° Reazione ·di v. Pir.q;uet n1ega.tiv.a; pure negativi la WR. e la reazio•n e alla luetina. 12° Anamnesi f aimiliare ,e personale in ge.. nere negativa. 13° Non segni di r.achitismo. 14° Durata della malattia da 1S1ei mesi ad un anno. 15° Aspetto radiografico caratteristico. Colpisce, dice Perthes, ·il quadro clinico per la scon1cordanza fra l'abolita .abduzione, la flession.e. i10,rma1e, la clau·dicaziom.e e l'indo1or.abilità alla pressione. In .s oli .dt1e ·casi Perthes notò uno scroscio durante il movimentò· id i flessi,ome .d ella coscia., ma di breve dur.ata e non paragona.b ile agli sfregame.nti .p ropri dell'artrite d·e formante. « L:a -claudicazinne è (.sec-01 n do Delitala) in diretta dipendenza ·con la inS1Uffi6enza dei muscoli pel,,i-tr.ocan.terici e l 'imnalza.mem to del . gra.n trocantere, che cagionano l1na insuificeoza abduttcria ·dell'anca; sia con l'accorciamento dell' ar·t o ». L '.aicc0trcLa.m ento (talora di 2-.3 cm.) di~ende probabilmente dal varismo del collo femorale. La spo.rgenza del ·gran trocantere dal lato malato è in rapporto con l'atrofia dei 1glutei. La forte limitazionle dell'a'bduzione, C'he contrasta con la no1rmalità del movjmento di flessione, ·dipende, ,s econ1d-0 P ert.h es ·e Bran1des, principalmente dallo spasmo ·degli adduttori. P erthes i n'rero, in una.. bambina di 9 anni, con osteocondrite d eformante, in cui l'abduzione era abolita, riuscì sotto nareosi aid abdurre l'arto di 1netà della normale esten.s ione del movimento. Legg crede che 1a limitazione dell'abduzi001e sia in primo tempo d'origine muscolare f sp,a s1110 degli add·11ttori), dipenda in seguito dal1e deformazioni dell'epifisi femoJ·ale superiore. Delitala, avendo osservato il ripristino, dopo dt1e o t1'e anni .dall'inizio ·della malattia, del movin1ento d'abd1lZione crede che n on restino estranei alla limitazione di mo,-imento la capsula e i suoi legamenti di rinforzo » . I l sintoma di Trendelenb11rg sembra essere costante, ed in rapporto con l'atrofia dei glutei L'aspe tto radiografico è caratteristico. Ecco con1e lo descrive P erthes: « Si osserva sempre un appiattimento dell'epifisi fe111orale ~11p erio1
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re a un.a d.efo1ì"llazione della testa: che negli st3Jdi ulteriori può raggiu11gere gradi notevo 1 i. Al! 'inizio della malattia si oss~erva:i10 nell'interno dell'epifisi dei fo colai cli rarefazione o dei diietti nel tessruto osseo. Nelle radiografie della testa femorale si nota110 delle macchie più chiare o dei di fetti completi d'ombra, situati tra ·S'UtPe.rftcie cl•ella testa e linea epifisaria:. ... Qua.nd·o que.s ti f.ocolai di distrt1z.ione osooa raggiungono un:a più gran de •sruper:fi:ce, la testa. fem.orale appare framm entata. in due o più parti. Il resto· della testa mostra spesso l1na densità ma;ggiore del norn1ale, così da doversi ammettere una .s peciale ricchezza di calcio. A·c compagna questo processo di .rarefazione a focolai.o una notevole rid11zione ·di altezza dell'epifisi. Evidentemente l'epifisi i1on più g.ufficentemente resistente si è schiacciata sotto il peso ·d·el ·corpo. Di solito .si osserya u11 .a llargame.n to· dell '·epifi si. .. La i101~111ale li11'e.a rotondeg·giante della testa va cosi perduta. Essa a ssume a un dipresso un d eco1rsio orizzontale o • spiovente legigermente verso l'interno, ma non raramente mostra ·d elle de.p ressioni verso il centro. ì\fentre nei i1rimi stadi della i11alattia la. linea epifisaria n on ap11arè rontge11olog·icamente alterata, si trova, in casi avanzati, come spezzettata, in alcuni l)Unti sostituita da tesst1t o osseo, in altr i allargantesi in zone chial'e che si co11tinu a110 con i tratti. cli r are!azion.e della testa. Anche il collo del fe111ore pt1ò, qua11tt1.r1que in m·odo secondario, prender parte al p,rocesso. Si tr01Vano ne.gli .a;n1g·ol i ~.11periore ed ers terno del .collo 1dielle parti chia r·e, nelle qnali In 11ormale struttu.ra ossea è andata perd11ta.... » . In alicuni casi fu osservato 1111 ingrossa1nento del gr.a n trocantere. L'acetabolo in molti casi non sembra alte~ato. Più tardi dimostra nlodificazioniJ corrispondenti a quelle del collo e della te$ta defOJ'ma.ti. La fessura articolare appare fortemente ingrandita. Delitala descrive, in alct1ni casi avanzati. due o tre fo colai di rarefazi one, delle dimensioni di i.m pisello, sit11ati nella porzione ischiatica poste.re-mediale del bacino. Legg dà pu.r e come tipici l'atrofia e l'appiattime.n to della testa femora1e, che, a seconda della deformazione egli chian1a a berretto (« r np deformity ») o a fungo (« mushroom sha,>e »). La de.formazione a berretto si avrebbe q11ando nel nucleo cefalico si alternano zone cli rarefazione con zone di ossificazione norn1ale (« bo113r islands » ) ; quella a. fu11 go quando il pro- . . cesso di rarefazione è più 11niforme. Si os..c:;erva 1
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anche un ispessi·m ento del collo·, P·robabilmenL. il cu.i esito , è I.a rigidità diell 'anca, mentre 11.elte di origine periostea, p·iù notevole sulla sua l'osteo-con.drite, non ostante lie 1def ormazioni f.aecia inferione; da .ciò l'aspetto di coxa vara, de·l la teis ta femorale, la mo.bi.Jità resta ·complet::i Non raran1ente si trovan·o aree di rarefazione. , o quia si; i do Zori .e la claudicazione persilstenti anche sull'estremo superior_e della diafisi fe- nell'artrite deformante. morale. Con la coi:itP la cli.a·gn·osi è più facile, se non \Videroe ha osservato in t1n caso dei processi all'inizio, per il dee.o rso st1ccessivo .del m.ale; si di rarefazione nel collo del femore e delle zone terrà co1J1to del sintoma « dolore », della limidi maiggiorie ·densità (tratti in nec.r.osi) nella tazi·one ;p1ro·gressiva dei movimenti, ·dell'esame testa. · radiog·rafico, delle com.dizioni generali, della Per ciò che riguarda la evoluziorie della ma- reazione tubercolinica a fQ!colaio. lattia, si osserv.a ·che alla abolizione ·del m·ov-iL' accorciamento dell'ar.t.o e l'elevazione del mento di abduzione della ·coscia e alla dimi- gr.an trocantere sono più •p ronunciati nella nuita intrarotazione, succede inello 1spazio di coxa vara infantile; fij)eisso p 100-ò la diagnosi qualche m.e se, talora. di 1-2 Mlni, un rn:Lgliora- s1 fa siolo ·COnJ l'_e.same radiologico1. mento e poi il ripristino completo o, quasi di tali Più facili a differenziare saTanno le fOO'me di m-0vimen.ti. Non.o .stante ql1esto i p.r ocessi ·di reumatiSIIno act1to o subacuto dell'anca, e l'odistruzione della testa femorale sembrano es- ste·o,m ielite. sere progressivi durante il primo Ml.no. Nei Anatomia patologica. - L'esame anatomoradiogrammi suc·oossivi .si ooserva anche ·p iù patolo•gico1, carta ·di rico•noscin1ie11to dell·e maevidentemente ·che « le parti laterali della testa lattie, si è basato fino ad oggi su di un solo o delle sue ·p arti residue sporgono sotto il ci- doCU!mento, fornito ci anoh'esso da Perthes. Si glio ·cotiloideo sUJperiorre ve1'so l'esterno e l.ate- trattava di 11n ragaz?.:o di 9 ainni, n·el quale i ralmente.... Da ciò anc·h e la maggiore spor- primi sintomi della m:aJ.attia .s i erano manigenza della regione trocan.terica, .o·s.se1~ooile -cli- festati ·d·u e ·anni p.r ima. Fu operato di resezionicamente » (P erthes). In uin periodo avanzato ne cuneiforme della testa del fe1nore, per « chia·d ella n1ala ttia, seconclo De1itala, « l'estremità rire la natura del processo m·o rboso.... per s uperio1re del f.emor.e l'.)ÌÙ tozza e più grossa asportare il foeolai0 limitato alla testa, se si clle dal lato sano, ripe•t e imperfettamente la fosse tr.attato idi tuberc-0losi; e, se tuhercolo1si forma di un cuneo·, che ·s i irnpianta nel cotile .. . n·on fosse stata, per toglle:rie l '-0sta·colo al m·oil quale si svasa, per a·c coglier.e la testa .femo- vi1m ento d'i ab.d.u zio.n e » . Perthes, evi1d,e ntemenrale, ma non presenta formazioni osteofitiche >>. te faceva ' arie possibilità, e, a seconda di esse Qu.anto agli altri sintomi, il fenomeno ·d i si p.roponeva scopi diversi! Trendelenburg scompare tardivamente; la cla11In ogni modo il l"'eperto a n.atomico è molto dicazione può durare anche 2-4 anrni, m.a poi inteI'le.ss·ante. N ell 'artiicolazio11e fu tr-0vata una ' -e1ssa pure scompare. pi.coola quanit ità di liquido 1siero.so; la sinoDolori spontan·ei, osservati in alcuni po chi viale (di cui ft1 asp.ortato un frainm!errito) appacasi, furono .s olo transitori. riva normal1e. La cartilagine .articolai e era In conclusione la malattia, clii!l.i·camente si lisicia e di colorito no,r male. La testa del fepuò diVidere iID dt1e periodj : un primo periodo more profondamente defonnata; •p erduti i cond'i progressione dei sintomi, ed un se·cond-0 di torni :r-otondi, essa app.ariva schiacciata, con :riegressiooe. L'esito è .Ja gua;rj.gio·n e (quantwn- l1n infossam·e11to verso il centr:o ],a ·C·onsistenza que Brandes faccia in propoRito qualche ri.ser- dura. va), ·con permanenza talora di una limitazio•n e L'esame ·del fra1nn1ento cuneiforme di testa lieve diell'abduzi-0ne. f1emorale escisso dimostrav.a lo spessore uniforDiagnosi. L'.a;g.g.r uppamento dei sintomi, . me d1ella cartilagine .artieolare. Nel t$suto ose sopratutto il decorso dell'affezione~ differen- seo sottostante .si trovavan-0 ·n umerose isole ziiano l'osteo-oondrite deformante da altre ma- cartilaginee, una ·delle quali 1&a unita .al1:a carlatti.e d.e ll'anca.. tilagine .a rtreolare ·da un p1ediuncolo sottile. Fra E ssa è stata lunga.m.e11te confusa ·con l'osteo- di esse si notava11.o travate idi ·O·s so normalie, artrite deformante .giovanile, e lo .s tesso Per- racchiudenti grandi cavità. piene di midollo thes pubbljcava .s·o tto qttesto' titol-0 i suoi primi giallo. Ne.&SIUna traccia d'infiltr.azion-e flogisticasi di osteo-condrite deiformante. Il qu.adro .c a. Queste i sole cartilaginee erano troppo viradiolo gi·co dell.e du.e aff ezian.i è molto simile. cine alla cartilagine arti·colaire per essere con.. I principali caratteri di_fferenziali .s on,o : la si derate ·com.e .d eriv.anti d:alla cartilagin-e di crepitazione ·costante nell'artrite deformante, -coniugazione. Probabilmemte, sec-0n1d o P erthes, assente nell'osteo-condrite; il carattere progres- ,c;j trat.tc'Lva di 11na neof-0rmazion e cartilaginea. s"ivo delle alterazioni dell'artrite defonn8inte, La conclusione priinc1pale, che Perthes trae 1
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dall'esame di questo pneparato anatomico, si è che nell'osteo-condrite defomnante si tratta di un processo subcon1drale, mentre la cartilagi.a1e articolare è normale. Altrimenti avviene nell'artrfte deformante, in .c ui se si posso,n o avere processi sottocon·dr.ali, quali metamorfosi fibrose del tessuto osseo e midollare dell'epifisi, le alterazioni d·el1a cartilagine articolare (difetti cartilaginei, fasci.colazione, ecc.) 1s-0no costanti. Queis ti dati an,a tomici sarebbe,ro una ·coruf,e rma della div,e rsa sintomatologia delle ·due entità mor.bose. D'.a ltra parte vedremo ·che in questi ultimi tempi •s i tende a far rientrare l'osteooondrite deformante nel quadro dell'artrite deformante giovanile.. Pommer ad esempi·o, nel suo pro1fon·do lavoro sull'artrite de.formante, 1descrive negli staJ'ti iniziali della malattia lesioil1i anatomiche del tutto analoghe a quelle dell' osteo-condrite deformante. La stessa n·o:rm.alità d;ella cartilagine arti·oolar.e nell'osteo"'.'condrite, nota differenziale car:atteristi·ca secondo Pe.rt.hes e Legg, è negata recenterrnente da Kreuter (1920) srulLa base di preparati anatomici raccolti nell'Istituto di Patologia di Innsbruck. Patoge'f}esi. - L'essen za 1d ella malattia è stata indagata in numerosi lavori, e non è per 8'noo ohiarita. Abbian10 già accennato ·che Legg dà grande impo·r tanza ai traumi nella etiologia di questa affezione: tale .s upposizione sareb1be co·n validata direttamente dalla esistenza assai frequente di tale momento etiologico nella sto.ria dei malati, indirettamente dal .fatto che la maiggior parte dei ,p azienti ;è 1data 1d a mruschi; l 'inso rg·enza poi d·ella malatti.a ,d opo rid:uzione di una luis sazione congenita rafforza anoor::i. una tale ipotesi. Il trauma, se.condo Legg, agi.rebbe interrompendo .alcune delle rami.fi<!azioni vascolari, ·che irro.raino l'epifisi. La vascolarizzazicme del collo e della testa del femore, secondo le ricerche di Lexer prima; poi di Waldenstroem è stabilita: a) da un ramo che, penetrato nella parte suip eriore ciel g.r an tTocantene, irrora la parte superiore del collo, e invia una collaterale alla testa d·el femore; b) da un ramo che si distribuisce alla parte inferiore del collo; e) da uin ramoscello per la porzione inferiore d1e lla testa; d) da un .altro1vasellina, che passa per il legamento rotondo. Un trauma potrebbe con facilità interl'ompere una delle poche vie vascolari, eh~ vanno alla testa del femQre, donde distul'bi nel metabolismo del calcio di questo tratto di osso. Legg ha anche studiato sperimentalmente l"effetto di interruzioni vascolai:i sul metabolismo del ca]<:io nelle ossa degli animali. Appare da quei-to che il mec~anismo patoge1
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netico, concepito da Leg:g, è piuttosto di indole generale. Esso non dà 11na spiegazione convincente delle speciali alterazioni del collo e ·della testa del femore, e -della loro evol.u zione. Anche Schwarz, Perthes, Axhausen, M-eisel dànno grand e importanza nella patogenesi dell 'affezi101n e a interrqz.ioni vascolari. Le quali però più che a traumi, ·o he spesso, o non esistono, o ·s ono di lieve entità, sarebbero riferibili 1a processi embo·lici. Perthes crede anzi dì v.edere iin ciò un'analogia fra l'osteo-cond.Tite d·e formante .dell'an1ca e l'oste.o-condrite .diisseecante del ginocchio descritta da Ludloff. T.ali p~o1ce55i embolici potrebbero anche essere, in' qualch.e caso, di natul'ia batterica, dato che l '.affezione si è vista taJo.r a insorgere dopo malattie infettive. ·Certo è però che essa non è per sè di natura flogistiea. Ciò dice chiarame!1te lo stesso Perthes. Egli ha .ohlamato « osteocon1dri te » la malatti·a, ·Solo perchè il processo è a carico dell'osso e ·della cartilagine, senza voler dare alla desinenza in « ite >> il co·nsueto .sign.ifi·cato. Di ·ciò gli è stato fatto rimprovero. Nessuno ammette più og.gi ohe l'osteo-condli.te abbia a ehe f.are con la tu!bm-oolosi. Lo stesso \Vald.enstroem, che .aveva descritto i suoi primi· casi -come focolai tubercolari della parte superiore del collo (obere Collumherden) si è ricreduto. Questi, poichè fino ad! oggi s'ignora . la causa diella malattia, propone, data la def oirmità che ne 1segue, di chiamarla coxa plana. Dello stesso avviso è Calvé. Mentre Lewy, sino dal 1911 l'aveva detta coxa vara capitalis, considerandola come una varietà di coxa vara. Perthes fa però notare che negli stadi iniziali dell'osteo-condrite non si ha alcuna deformazione 1n varo, ma solo un appiattimento del nuc1eo cefalico. Anche Delitala ammette un intimo rapporto fra coxa vara infantile ed osteocondrite: in ambedue l'essenza del prooesso sarebbe data da un disturbo e un parziale arresto della ossificazione encondrale; ma mentre nella coxa vara la sola cartilagine di coniugazione è lesa, o spostata in basso, nell'osteo-condrite anche il n11cleo cefalico è sede di alterazioni. Per Delitala la causa di questa non va ricé:rcata nè in processi infettivi, nè in caJUSe traumatiche, nè nel ratchit~smo, ma forse in un ·disturbo precoc-e congenito del·l 'organo epifisario di accrescimento. .Altri Autori invece, e princi·pa.1mente Fromme, tornano oggi a sostenere Ja primitiva idea di C3Jlvé, che a base della malattia stieno alterazioni di oroine rachitir-0. Secondo Fron1me n11merose cause (trauma, alterazioni circolatorie, flogosi) possono disturbare il normale processo di os~ificazione de11·epift.~i . quando esi1
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SEZIONE
stano momenti })redisponenti. Tali momenti sono rappresentati o dal rachitismo precoce, o da quello tardivo, dhe, secondo le ricerche anatomo-patologi,che di Schworl, .sarebb1e a:ssai frequente. Fromme, al pari di Kreuter, di Frangenb,ein1 e altri, ammette ch·e l "osteo-con·d rite def,01rmante appartenga <1llo steiss 0 grup·p o dell' artrite deformante giovanile. Anch~ Bargellint comprend1e neJl'osteo-artrite deformante giovanile dell'anca casi di osteo-oondrite. Le stesse alterazi·oni di accrescimento si maniJfesterebbero con al te razioni anatomiche e cliniche diverse a seconcla dell'epoca in cui si veriifì• e ano. La prognosi è favorev-0le. Cura: La malattia tende, 1dopo un periodo ·di 1evoluzione, alla guarigio·n 1e spontanea; e ciò indipend·entemente 1dai sooc·orsi- te:r.apeutici. L 'immobilizzazio nie può e•s sere utile per ·calmare i dolori, quando esiston10, ma •n o1n devie essere prolungata, per noni 31ccrescere l'.atr-0fia dei muscoli. L attitudine in · adduzione, quando esiste, 1può essere combattuta con l'e• sten·sion,e rontin11 a u con il ~a,ddrizzam1en1to .sotto narcosi. Utile .r iesce ,anche il m 1assaggio. 1
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BIBLIOGRAFIA CONSlTLTATA.
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1. ADLER. 44 Versamml. d. Deut. Gesell. f. Chir. Aprile 1920. 2. AxHA tisEN. Ibidem. 3. BARGELLINI. Arch. di Ortopedia, n. 1, 1920. 4. BRANflES. 4.4 Versamml. d. Deut. Gesell. f. Ohir. Aprile 1920. 5. CALVÉ. La Presse l\1édic., n. 39, 1921. 6. DELITALA. Riv. di Clin. Pediatrica, n. 6 , 1915. 7. ERKE$. 44, Versamml. d. Deut. Gesell. f. Chir. Apri.le 1920. 8. ~,RANGENHEIM. Z. f. Chir. , n. 31, 1920. 9. FROMME. 44 \'er~ amml. d. Deut. Gesell. f. Chir. Aprjle 1920. · 10. FROMME. z. f. Cl1ir., n. 5, 1921. 11. KREUTER. Ibidem, Il. 38, 1920. 12. LEGG. Surg., Gynec. a. Obstetr., 1916. 13. LE,'Y. Z. f . Chir. , n. 44, 1920. 14. l\tIEISEL. 44 ' 7ersamml. cl. Deut. Gesell. f. Chir. Aprile 1920. . 15. PERTHES. Archiv. f. Chir., Bd. 101, H. 3 (1913) . 16. PERTIIES. 44 Versa mm 1. d. Deut. Gesell. f. Chi.r. _L\.prile 1920. 17. PERTt-IES. Z. f. Chir., 29 maggjo 1920. 18. PERTHES. Ibidem. n. 6, 1920. . 19. ~l ì NDT. Ibid em, 1920, n. 22. 20. vVIDEROE. Ibidem, n. 5, 1921. 21. WALDElJSTROEM. Jhidém , 1920, n. 22. •
Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari dell'~stratto dal "Policlinico" - Sezione Medi~a., 1S20 -: della importante monografia C. EcoNoMo: SuJJ'encefaUte letargica. Coloro ~he desiderano averne copia mandino cartolina-vaglia di L. 5.40 all'Amministrazione e la ricevera.nno subito in porto franco e raccomandato. [.- · · 1
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PRATICA
COMMENTI. Prostituzione ed abolizionismo. (*) Tra l' .inibiziODJe d·e lla v0Ji0ntà indivd.!duale, conSlid·er.a.ndo ,anch~ la ·donna come og,gietto lii piac·eioo ·e Ja a:boltzione de,l le l·eggi 1s ul1a Prostituziorn1e, c'è di m.e zzo tutta una concezione etica del diritto pubblico e di quello privato. c .h i inisistie s·uJle 1e1g1g i ICI0 e:nciltà.v e de11 la Prof'" stituzi,on·e.i per :salvagua:ridare il1a salute pubb~lic.a ha I'laigioni .d a ven1d,ere. Non s ,o no foirse le ·m a;lattie Jiu·etiche terribili mal.attie infettiv.e., ch·e non 1solamen:te hanno malefica inftuenz.a sull 'Jndivi1duo n1a ancoTa 1s:ulla spe·cie? E 1p1erchè dunque con 1eggi spe1cia-li .an·cha coercitive .n0I1 ai dobbiamo difenid!ere dia queste malattie? Salus publica suprema lex esto! 1Chi dall' .altr.a •p arte irustiste su·l l' aboli.vi.011e • d·elle leggi :d1ella Pro stituz.i one, ha ragio.n i iad iosa, e avendo considerazione al concetto etic·o deJ 1di·r titto privato .e so p1r atu1tto ai concetti lI·mani tia ri! 1C1e rtamente sino a ·ch·e la ,conte1sa si dibatte oosd rti.gitdarn·e nte nessuno potrà trovar.e la giusta via, imbattienid osi -0 nel ·concett-0 ~lle cito, ma legale, che moralmente e materialmente .dimezzia •e1d a'blbruttsce l'individuo, ·Sembrando anch·e ·che 1a .stessa legge non . solo perm·etta ma si faccia ga.rante drei mercanti di Ven er e; o nel concetto illecito, ma vero, ·di una 111atli.nite1s a libertà per cui il peri1colo della 1s alute p:u.b1b lica e :del1a degener.az.ione della speiate è immtnente ·e .pern1anente! In qtl'esto .gine·p ra1o di di·ffic,o.l tà c:rie1d.o ahe non vi :siJ.,a un u ,01m o 1co1s i pratico e co·sì srupi·entemente giuridico, che possa sciogliere il nodo gordiano, che da .secoli trav,a glia e civiltà ad ani.m i di fila11tropi . .S timo cl1e J.a gil11Sta via, con1e -in mo1lti argom·enti d'i111dole sociale, che ·Sli rift1erttono· conte.rnpora11eameinte nel dritto pubblico e nal · privato, t5i.a 1d~ farla p1e!'co.rrere a.Ila scuola, desttn ata .a form·al'e la coscienza d el· cittad:iJlo. ·L 'istruzione inferiore sp:eicialmemte ·d·eve essere una funzione principale dello -s t.ato, .spe1cie q11ando in· un P aes.e non si ha il bemefiieio de:l1a. larga .carità p·r ivata o qu,ando qu1e1stcl., per malintesa if~d e o p1e1r gr:etti fini di ·ordin·e .P ubbli1co, vi.eme stu:p:iida1nente disto lta ·O . disp·ersa (.le centinai.a .cfil migliaia d1 lire 1che n el no.stro Paese si spendono in mortaretti o in esterioriità rp,agane dJel culto; mentre gli 0'3p~ dali 1deipe1isco1n o o 1sono la n1egazione del l uo~ go di aura!). L'istruzit0ne in.f eiriore formi il !..! it1n.•iir1G,. c:he deve sapere ,al bisogno difendere la sua Patria e custodi.rie la ·sua salute. E cco il secreto: 1
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fase. 28, p. 967, e fase. 32. p. 1073.
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IL POLICLINICO
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tstruirie, inix.iare alla vita, elevando l'animo e fortifi·CMlldo il corpo. Tu tto un pr.ogramma! tutto un diveni:él Basita visitare la S·cuoJ.a peT giudica.re la aivi!lt à ·d'i un 1p opolo! ed è cosi che aJprpunto n ei paiesi ovie la S cuo1a è intesa come .aita fun zr1one di Stato ed è tenuta in modo .congruo a;Ua iciviiltà ·ed ai prestig·io 11mano, anche il pericolo, de-Il~ m.a lattie luetiche è minimo in confronto con gli altri paesi ove la S cuo1a è mal our.ata o .tMBCurata! 1
XXVIII, Jì AS('. ~]
d 1.1 ~; 1.1 ermetta al capo di ritona1·e alla pos.i.zlo~1é cii parter1~a. E P.vich>è il feinomeno com1e è stat::- o~~ erv.ato1, p·eT qua_11to l'A. sia oonv:i~to
·ch:.escu p ossa rr.t~J.i.f;; :;.ta;!'si anch.e qu·a.l'.ldo i movimenti ocll!Lari viooontairi siano aboliti, con siste nella cr, nservazione id.i tutti i movimenti volon.t ari àei globi ocuJ ari che fa contrasto colla sincenesia dissociata, ha studiato: 1° Il Irn 01do di f.orm·azJ,o:n'e d·ei mo1v imenti associalti, ponendone in evi·denz8 d.l meoaani.Jsmo n1usc;olaTe e n.ervoso; ~ Le condiz.io·n i n &cessari.e per -la :formazione dei inoìViln·enti ai.ssocia.ti, Prof. dott. MARIO BATTAGLIA in·siistenc:Lo speJci alment~ st1l1a il;tevdipendenz·a, Napoli - Corso Vittorio Em., 665. .p el le.igame dli ·SV.M'ta te ' fib.r e 1d.ei nu.al·e i aJbbasDalla Campagna di I=>uglia (Grottaglie Lec- satoTi 1die1'lo sguaDdo e del .c apo, innalzatori delllo 1sguartd10 e 1d.el capo. Si ferma •p,ur.e sullo ce), il 20 settembre 1921. <S!t:udio d ei movimenti rifl·essi, forma.n.~isd al di • • fuori defila vollontà p er l'intermezzo de! fasci sen sorio .e ·s ensi.tiv.o-morori; 3° discute 1'esiis:enza di ~ oentrio umilaterrule v101lontarto. E poiSEMEIOTICA. chè egli .escliu de per ragionam enti induttivi e ·derd uttivi tr,a tti 1d al1a. Clini.aa e d·all'es;p1eirim1enIl fenomeno degli occhi di bambola. to la p1r.e1se.nz,a di t1n centro corti1cafLe unila teDissoeiazlone fra I movimenti di flessione del ca- rale, •s•o·s tooendo che i m ovim enti descritti c;i po ed abbassamento dello sguardo, di estensione troivano eotto J,a dip·e.nid.1emza simuJtan•e a de·i ed innalzamento dello sguardo. del capo due emisierd, c001 al'UJde che il ·fenomeno in paI . O. ·CanteJ.li (Rifo r ma. medica, n. 37, 19"~1 ) · ro•l a, m esso, per la p.r im a volta, in evideru·a dall'A. sta 1n r.ap1p10Tto, 1con ima 1esion e bil aav·e11cjo ·avuto 1oacwsion1e ·di ~i1soont:r.are due e ·ch,e; off.end.e contoonpo1ram·ean1'ente .0 la vo1te fra i pO!Sltumi ·di 1e1I1cefruli·t e letargica J'in- teral· spe1ci·ale di1ram·az·i òn.e ~d·el fas1ci 0 001:r.ti·cale .8:dversione del fatto fi.siolo1g ico, vale a dire:~ l'indetto· ·ai m o•v:i11ne.nti volontari del cap o, 1l·a quanalzamento -d·ello 1sguar1do dura>nte ·1.a flession a Le anima i movimenti rusisoiciati di aibbassadel oap o e l ' abba;ssa.rnenito dJei g.lobi •oculari mento del capo e 1d·e·g li ocohi o i.e fibre im.terdurante l'e·sten1sione di esso, quanb.1nque n on nt11cleari unienti fra ,dtJ. Jior o i i1ucl;ei abbasi101ssa ip1re1sentaI'e•• reperti .iist01logiici, ha .ce1~cato sato1ri -d.~'llo sguaTldo o J.e fibre intemuclieari tuttavia idi studia1~e fil f.eno.m el!lo r11ell·a sua es- unient:iJ fI'a di loir o i nurci1ei ,a})bas·sato.r i dielJo senza e 1c:Li preciis arn,e· J,e conduzioni 1per ,J.;e quali sgtlJa:r.do ·el ,qu1elli aJdJd etti ailla fl eiss101l1e de1l ·oaipo. ,, esso si forma. Dà, innanzi t11 tto, ragione della L'A. ii.nfIDe, dà ragioin:e• d·el m eccanismo padicitura: cc Il fenomeno degli occhi di bam- to.g enetico1, .amm ettendo, da 11n lato, ·che lo stinofn » in quanto .ch e esso pro1duce, in chi l'os- molo volontairio, ohe s1 diparte 1dru1la corte('se.rva, l'ìm1p ression.e apipunto che si ha ved·eindo cia, non ipoten1do 1pa;ssa:ve lungo aie fibre inter' il roteare automatico :d €!g·1i oooh:i in llna b.a.m- nu•cJ.eari 1cheJ p.resi,eldoo.o .all' rubbassam ento d1elbola quando lie si 1cam1b i ,d i po1s izion.e; quan- Lo, ·s guardo o a qoosto m 1ovimento co~iugiato do ad es. la si passi d·allia posiz1i•one eretta in co.n 1querllo d1 fl:eis si.o ne ·del capo, sia eostretto a niv·emsarsi per la via owosta mteg:J'la; e d.alquella orizzontaile e 'Vicev.ersa. J)escrive poii 1e m odalità tecniche d a usarsi 1' altro invocrundo queJJlo speciale ipredominio per la ri·c.erca .d1el fenomeno , che :può 'o n o che acquista un · sistema di fibre quando il sime.tte!Vsi in evidenz·a 1durante i movimie nti co- stelm1a opposto, che fa aJDiche da frenatore, sia mandati. Q11 a ndo p-erò esso noo .si !Presenti evi- int~otto. Perciò .appunto, 1sec.ondo l'A., si avreib be, dudente in tali casi, occorre al1o~a invitare l'infermo a gi1a rdare innanzi a sè a lCinfinito rante Jia flessione ·del .caJpo, l' innalzam·ento per sottrarre i rnovimenti oculari all 'influsso diello sguardo, 2- du1rante l'estensione, avendo della ,·olontà, e, stando di lato, fletterne for- già i musooli ocu1ari raggiunto il masSim o zatamente il capo sul p etto. Si vedono allor~ grado d ella loro oontrazione, l'abbassamenro innanzi tutto i gilobi oculari gir.are in ia:lto la- d,ello sguar.do · per il ritorno a utomatico tiei glolbi oci.1·1 ari a1lla loro 'Posizione di partenza . sciando scope1·ta la .p arte .inferiore d·el1a soleS. A. r oticn.. e tornare i)Oi a girare in b asso, quan1
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SUNTI E RASSEGNE.
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AFFEZIONI EP A TO-BILIARI. Colelitiasi e sistema nervoso vegetativo. I
( LEHl\f ANN.
Berli1ier
klinische
n. 2, 10 gpnnaio 1921 ),
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SEZIONE PRATICA
1~' 0 C1h enschrift,
congestiz.io degJi organi del bacino. Quindi non si p11ò sostenere la tesi assai s~mplicista che un aumento del tono del vago possa determinar~ verosimilmente un crampo della cistifellea, tanto più che ormai tutti gli AA. per quanto divergano sulle teorie d-ella patog·enesi e dell'etiologia, sono tutti concordi nell'ammettere che neìla colelitiasi, il complesso sintom atico non veng·a determjnato dai calcoli ma c1alla stasi e dall'infezione. Quindi è puro caso la coincidenza della colelitiasi eon una disarmonia del sistema nervoso ve~etativo : tutt'al più q11esta può esser la conseguenza di quella. MGz. '
Thie::;, cl1e finora rimane i·t1nico cl1e si è interessato dell'aeg·o1nento, asserisce in un suo lavoro intitolato· cc IJiag·nos i differenziale delle malattie élddo·minali sulla base di sintomi del sistem.a i1er vl)so veg·etativo )), che nelle malattie della cistifellea e delle vie biliari quasi sempre si trovano disturbi del sistema vegetativo nervoso. L' a11tore 11a indirizzato le sue ri.cerche su .10 donne (età media: 40 anni) affette da colelitiasi, stabilendo la reazione ai vari 1 ne dican1enti [vago-eccitatori (pilocarpina), vaAneurisma dell'arteria .epatica. go-paralizzanti (atropina) e simpatico-eccitatori (açlrenalina) J, i risultati del pasto di prova , (E. 'VErss. Am. Jo11rn.. of the M ed. Sciences, jl reper·to del sangue e di altre ricerche. Di giugno 1921). queste 40 pazienti il 60 % reagirono fortemenSe ne conoscono soli 54 oasi; l'etiologia luetite alla pilocarpi11a, il 12.5 ~~ alla pilocarpina ca norn è ·C·OSJ freque11te come 11;egli altri an1eue a-ll'a.tropina, 22.86 % alla adrenalina, 12.5 % rismi, e s~ ne conterebbez,o 5 casi su 26 ,nei alla aclre11alina e pilocarpina, il 20 ~{;, negatiquali l'etiol.ogia fu be nie acc.er.tata, d·i frontrvamente. Sono a un dipresso le stes.s e percenosteiomi.elite o tuali ottent1te nell'ulcera gastrica. Dunq1:1e l'an- a 1'5 cons·ecutivi a po1rnornite, . " . ' iagonismo tra vago- e sim1Jaticotonia sostenu- ii.fo, 2. d·ovuti ad .atero1n.a, 2 a 'c·olelitiq.si, 1 a to da Eppinger e He$S. I1on esiste. Qujndi l'e- trauma e 1 a tuberc-0lo1si. Seco1ndo Grunert il 73 per ·Cento è un postumo di prooossi infettivi:• s a111e far111aro:ogico: ] a parete verI'ebbe lesa da emboli s ettici nei 1. ~o n dà nella c-oleliti.a>Si una i:)eroentuale vas a v asoru111. I calcoli biliari pos.sono leder e inaggiore di risulti ti 1po.si ti vi, che i11 altre mala parete di.rettamente per compressione. J,n Jattie. .alcuni casi Sii è trovato un ispessimeinto del2. Nè la r eazione farmacologica si comporta, nelle s11e ma11ifestazioni, cliversamente da 1'intima e dell a.vv·e ntizia, talora con degenerazion1e ialina (Ro,l land) : in un caso vi ·e.r.a paq11elle di altre malattie. 3. L'assenza della reazione farmacologica non narterite Sl1bacuta. S ec ondo Ban1ch il f.a ttore etiologico più importante è la polmonite: n.ella -dimostra alc11n parallellismo con i distl1rbi di polmonite de,s tra è stato os.s.erv.ato, l 'edie.ma del secr~zione dello stomaco. • connettivo p,e riportale. L' aneurisina dell '.a. •epa.. ~. Cosi anche n ei norma li, ora in uno ora tica è più fr.equente nei giovani e n~i maschi. i1ell'altro, si trovano spiccati uno o più feno. È più sipe~iso pre1so il tronco prin·cipale, pelI' m eni de finiti come stimmate. ìVIa il rler111ografis1no, ìl t.remore, il polso irlo ·più nella parte •e1straepatica: talora l'an euregolare respiratorio, _il fenom eno di Dagninirisma è multiplo. Può guarire spontaneamen1\schner , ecc., l1eosinofilia , le linfocitosi, conte, ad .es. perchè oc cl u so da un tr.o mbo, ma ~tatati da E11.p inger e Iless nei vagotonici e spesso v.a incontro .a rottt1ra, per lo più nel peprovocabili con una iniezione di pilocarpina, i-itoneo o n,elle vie bilia1i, talora n ello sto1naco, non erano particolarmente spiccati nelle malan1el duode1n-0, o nella vena porta. ·Gli estra·epaie affette da colelitiasi osservate. Due sintomi tic.i oono più gra·nrli: la grandezza m·~dia è i11vece si ritrovarono con spiccata !frequenza: que·l la di un :uov 0 di gallina, 1a massima col'inizio della colica durante o prima il periostatata è .q u,e lla di una testa cìi bambino. Gli rlo catamer1iale e la presenza d·ell'e1nicrania in.traepatici pos~ono cagionare la rottura del nella anamnesi remota (33 ~lo). Tl1ttavia l'al1f8 .-::;,a ato. mento del tono durante il periodo mestruale I ·s intomi più comuni so1110 il doloTe, l'ittero, si deve considerare. come .fisiologico o quasi. l' em-0rrR-gia (ematemesi -0 meleina) che si riMa poichè il 42 % delle pazienti affette da colepete ad intervalli v8Jriahili: questo avviene litiasi non presèntava alcun disturbo del sisp.ecialmente qua·ndo il s angu·e si versa n-elle stema vegetativo, è più plausibile ammettere vie biliari. -sull'inizio dell'attacco un'influenza dello stato 1
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IL POLICLINICO
Il dolore all'ipo condrio destro è IJarossìstico e cosi intenso da so111igliare ad una colic~ epati.c a L'ittero non 11a rapporto con gli accessi dQlorosi: è presente n·el 64 per oento dei casi (Grunert), appare rapidan.1e.nte, ed è permanente. La fe~bre, talora· con brivido, è r.a ra, tende a coin.cid·e·re. co1i par,ossism.i d.olorosi. I distur.bi dig-estivi norì mruncano quasi mai. · Talora manca ogni sintoma riferibile al fegatci, e l ,anet1risma si 1rompe p1ima che se ne sia sospettata 1,esistenz.a. In un caso di F:riedma·nn oltre il dolore p·a r.ossistico a tipo ·n1evra1gico vi era pulsazione visibile del fegato, espansiva, .e si poteva percepire un l1rto sistolico sulle coste; pù tardi si .t:l.gigiu:nsero palpitazioni; a.J,l 'i·n tervento si trovò l'arteria epatica ·d·i làtata e all.u ngata. In un ca>so di Bi·c khardt si palpava un'intu . m escenza, ,g rossa oome il pugino d'un bam·b ino, sottlO 1,apofisi ensif.orm·e, ~uttuante: tre giorni prima della morte 1sd asooltav.a su di e-s·s a un soffio sistoJiioo. N el1a diagnosi differenziale fu considerato l'1echinQco.cco, un ca'I'cinoma m'e tastatico, l'asc.esso p,e riigastrico 1d a p.e.rfo.r::tzio1n e1· di ulcera. All,a11topsia si trovò un aneurisrr1a de.ll'a. epatica Iiotto nel 1duodeno. Qualche volta i dolori sono a tipo d·i crampo. Talora l' anie11risma fu una .s orpres·a ope.r atoria in pazienti in cui era stato diagnosticato' un t11.m ,oiie o d 1ei calcoli bil~ari.. ,se le 1emo1rragie sono frequenti può avvenire ao11iusione con l'ulcera duod·e nale. Tener oonto p•e r la diagnois i dell'età, d.el sesso, e ·S opratutto di malattiie ililf·e ttive pTegre.sla , se: se però man.ca il rum1or€ asooltatorio pulsazione una diiagniosi certa 1n on è possibile senza un inteTvento esplorativo. P~r la terapia i pareri sono diisaordi. Kehr in nn caso ~egò l'arteria e il paziente guari. Tuffier invece, dopo la legatura, vide morire il pa.z.i.ente in coma al terzo gi'Orno, ma ·n on potè costatare necros1 epatica all'autopsia. Baruch negli animali ha veduto talora seguire la necrosi alla legatura dell'a. epatica: secoodo Na~oth la legatura ~ tanto men.o })ericolosa quanto più centrale. In questi casi il circolo si ristabilisce per l'arteria gastrica ·d estra e per la g.astroduodenale, com~ fu an·che . veduto i•n. un paziente nel quale l'aneurisma era occluso da un trO!Ill.bo (Merkel). In pratica Baruch consiglia di occl11dere temporaneamente l'arteria a monte, e quindi punge~e l'aneurisma: se viene san.gue, l'arteria si può legare tranquillamente altrimer1ti conviene provocare la formazion~ di aderenze scarificando la parte posterioo-e e più bns&'l. del f e-gato, e la compressione del
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saoco aneurismatico. Anche alt.1 i autori consigliano la legatura dell'arteria • · L'A. :riporta un caso, il 5-5° della let.teratuira. Si trrutta di un la\·orante di piombo, di 50 a.nini che ebbe un paratifo otto anni prin1.a e<l ebb~ . ' Clntq ue ann.i prima un forte acce~so doloroso all'epig·astrio, durato 24 ore, senza von1ito, nè ittero. Non ebbe malattie u rinarie, ·nè veneree; non abu.s ava di .alcool. Il 1° marzo 19'20 entrò in ospedal.e : alle una p. m., in pieno beness-ere ebbe un'impr-0vvisa sensazione di bruciore per ioml)elicale, e gli rin1ase poi un intenso dolo!'=>"' . epi·gastrico, con sensazione di morte in1111ineI1te. All'esame s i rrota subittero e sensibilità addominale alla palpazione, specie intor11o all' 01mb.el ico: l 'addon1e è un po' disteso, non vi è di.f~a. Non si palpano intumes1cenze, si odointestinale·' la no bene i rumori clella ..oeristalsi .. pre31fione sull'arcata cost3le de.stra dà sollieiVo a l paziente. Pr.e sto cominciò il von1ito. La febbre si mantenne iI1torno a 89°.5, il polso quasi normale per frequenza e ritn10, a hassa pressione, leucopitoS.i into:vno- ai 15000. Poi l"ittere:> cliv enne più ma.reato, il ·do~.o,re più j.n tenso, e localizzato a.J punto cistico: la R. W. fu negativa. Il 9 marzo si decise l 'inter\Tento, ma appena iniziata la narcosi il paziente morì • All'aut 01psia si tro ' ò circa 1€00 gramn1i ·d i sangue e coaguli n el peritonreo : le vie biliari erano pervie, la cistifellea distesa, ptena di bile viscida e nera. Il piceolo omento è infiltrato di sang11.e: l'art~ria epatica presenta n·el punto di biforcazione un .a neuri sir na ovoide lungo circa 2-3 cm. pieno di ·coaguli ch·e si estend ono tD1el regata; la .parete è r.oit ta. ,S i trova un ane11risma parietal·e.deJl'aorta, tra Ia medi.a e l 'avventizia,. pieno di coaguli, ed un aneurisma fl1sif orme dell'a. ilia,ca interna sinistra. V'è il reperto ma;croscopi.co di aiortite lt1e·tica. ma non furono trova.te le sp'i:rochete. Nel fegato, i.ntorn-0 ai piccoli vasi, si trovano infiltrazioru di mononucJ eaTi; i vasi stessi mostrano end arterite obliterante. Pertanto I' ~.\. riti·e ne che in que·sto ca~-0 si deva ammettere l'etiologia luetica. 1
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DORIA.
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Complicazioni dopo la colecistectomia. (J.
WALKF'R.
Bo.-;ton Med . a. S11,rg . .Journ. > 14-
luglio 1921) . La coJecistectomia viene ora .considerata op&razione cli scelta nelle colecistiti: la eoleci .. stostomia operazione. di necessità. In 100 interventi sulla cistifellea f' A. praticò 88 oolecistectomie senza casj letali, e 12 colecisOOstomie con due morti. Fu indotto a praticare questo più
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rapido intervento a .cagion,e delle ader.enzé., o delle gravi con·dizi'oni d1ell'infenno; o di una compli1ca11te polmonite, o, appendicite, soompenso cardiaco·, djal•et.e e pancreatite. Esito infa11sto ebbe il polmonitico, -ed un· inferm<> eion colecistite e colangite, in cattive c-01.ndizi-01Di, clle divenne nuovamente itterico dopo l'operazion·e, onde gli fu !)faticato in secondo tempo -il d~e n1aggio del dotto oomune. Jn mani sperimentate l'A. riti.e ne la co1ecisteetomia tanto ·s icura come la coJ.e,cistoiStomia: distingi1e le co1nplicazioni in op·eratorie e della «~onvalesce11za. Le complicazioni op.eiratorie più comuni sono l'emorragja e la 1esione del dotto ,c omune. · Per dimi·n llire l 'oem<Wragia c-0•11si.g lia di aggredire. la vescichetta dal basso in alt-O, di fare un-a larga inrcisio!le (la sua incisione solita va da un punto immediatamente sotto e a d€stra dell'apofisi ensiforme ad un altro situato a 2-3 om. a destra dell'ombelico), di · rotare in alto il fegato onde mettere i·n .evid·enza il cistico .e la Tlelativa arteria, che v1ann10 legati sei:•aratamente se possibile. In un caso, essendo sfuggita due volte la leg·atura, lasciò 11n clam,,p a permanenza. E bene lascia;re quanto più periton.eo st può, nell'ooucl-eare la ci·stifellea, e cucirn.e i m.arigirni, onde ridurre il gemizio dalla superficie di ,f egato scoperta. Questo si può combattere con l'applicazione di pezze bagnate in soluzion1e :fisiologica calda, o in acqua ossigel'.tata, o, se lieve, con lln drenaggio di garza che dal moncone del cistico viene all'esterno. È bene circondarlo· di un foglio di gomma nel tratto che traversa la parete addominale per agevolarne l'estrazion,e. L'A. ricorda. 11n casò, con esito i1llf a11sto per lesione della vena porta. La lesi01D1e deil dotto con1tlne si può facilmente evitare .se si fa molta lu1ce, si toglie oorn cura il sottile .strato di peritone.o e oonn.ettivo. che copre il cistico, e si isola bene quest'ultimo. Il vomito postoperatorio è assai frequente dg po le operazioni sulla cistifellea. P ,e r combatterlo convier1e rid11rre al min~o i liquidi ingeriti nelle prime 1~ ore, ricorrendo ·e ventualmente a proctocl1si glt1co.sate, o saline, o di acqi1a com11ne. 1~ a11sa frequente del vomito è la dilatazione acuta dello ·stomac10. In un caso dove .gli altri mezzi falliron10, il v1omito si ar~estò do·p o una abb ondante flebocli.s i salina. Le complicazioni polmon·ari non sono rare &ia perchè gl'infermi, di solito Obesi, tolleran.o male la narco8i, sia per la temporaneamente dimin11ita fl1nzione del diaframma, che è causa di congestioni diel soprastante polmone. Conviene pertanto mantenere gli opeirati in posizione semiseduta per almeno cinque .giorni, e 1
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se si svi.luppa polmonite-, .fin.chè polso e tempe.. ratura non ritornano normali. L'embolia p olmonare neppure è rara: l'A. consiglia di far muovere gli operati il meno possibile da1 ~ 0 al 14° giorno e cli non farli alzare prima di 16 gi,o rni: .e di tenerli ulteriormente a letto ·s e la temper.a tura: in qualunque ora del .g.iorn-0, passa i 37°. Ad em·b olia dichiarata appJJicare una fascia al to·r ace e noo risparmiare I.a , morfina: polso, respiro e temperatt1ra salgono, e vi è forte dolore pleurico. !.'esito è spesso infausto:' talora si sviluppa un ascesso polmonare Lo ·scolo di bile è più frequente se la cistifellea si rimuove dall'alto, e se n.on fu isolato e legato bene il cistico. Se bil·e appare dopo quattro gi-0rni è regola togliere definitivamente il drenaggio: lo sco.1o cessa presto. Se è precoic e è di so·lit.Q abbondante •e p,rotr.atto, ed è pTeferibile lasciare a !un.go in posto il drenaggio onde si formi un tramite ben circoscritto e sia ,s alvo. il perito.neo. Unico danno è l 'irritazione della pell.e intorno alla f·erita. An,c ora · si discute sulJa convenien1z,a ·O meno di ' lasciare sistematicarrrerute un <lrenaggio dopo la coleci- . .srtectomia: l'A. lo ha .s empre lasciato, ma conviene eh.e esso è ca11sa di maggiori aderenze. Le a der.e nze residue han.no talora richiesto un-0 o p.iù interventi :per rimuovere i disturbi da esse. prov·o cati. Un is olo caso di tal gen·ere è occ-o rso all'A. L'1nf.e.zione peritoneale ·g.eneralizzata è sempre poss·i bile qu.ando si om·e tte il drenaggio. Infezioni più o nJe,no gravi della ferita operatoria .non .sono r.are, .e .si devono a difetto di · tec1lica, all·a colecjstit.e preesistenrte, al drenaggio. L'A. ha talora chiuso I.a ferita operato·ria primitiva, ed ha condotto , ·il dr.en.aggio attra• verso una .st11etta tncisio1n e in, uin p11nto .adatto. L'ittero è dovuto gemeralmente a 11n calcolo del dotto comune sfuggito o.ll'osservA zione, e richiede un altro intervento. Se è dov11to A turno.re, g.eneralmemte non asportabile, n11lla si può fare, neanche stabilire un corto rirr11ito alla bile, essendo Rtata f.imossa la cistifel'e.a : il tentativo conc111('e a fistola biliAre nPrm~ nen.t.e. L'ittero può e.s·s er dovuto ad arlc>renZt"'. ·ed obliterazione cicatriziale del dotto coni11ne. L 'A. ne ri_porta U·n ·c a&o. · L,• a persistenza del tramite è pi11ttostn rn ra . Un corpo eistran.eo (garza) dà secrezionE> ~iP"'n . purulenta. Una S·ecrezione biliare di l11n~A rln . r.ata, oon ittero .e do.l are, . deve fnr nen~fl re $} un cal~olo del dotto comune o a un carrinomn dell'ampolla di Vater. De.gli 88 rasi dell~A., 65 ebbero una convalP· soonza norm.al.e, e. 23 haooo presentato una o più complicazitmi. 1
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L 'A. coin cl ude dicendo che i l)rincipali i)roblemi della colecisteètG111ia sono l',e1nostasi operato1ia e l'opport unità del drena ~ gio, nonchè la. profilassi cl elle con1plicazioni p olmonari.
di nutrici alcooli·s.te, i1efriti·che, cliabeti-che, o clie hanno preso alc11ni meclicinali in dose tro1)po elevf\ta), o en clog·e11~ (11re111ia, rarissin1a i1ei lH.ttanti, a ffezio11 i epaticl1e, lesi.ani delle s11rrenali, intossicazioni i·ntestinali). DuRlA . . · Le. co11vulsioni riflesse seguono l'irritazione PEDIATRIA. rli nervi periferici (n111cosa digestiva, tegu1nenti, g~give) . E proba.bilie che tra le convul·Le convorsioni nella pri~a infanzia.. si·oni .r iflesse ven.ga110 oggi aiflnoverate a lcune (A. lVI:\.RFAN. I)r esse médicale, n .. 64, 1921). cli diversa origine (tossicl1e) . ' 3~ La tetania manifesta e qtTella late·n te Le ·Convu1sion•i, m.o1to frèquent.i nella prim.a -età, veng·ono determinate dall-e cause più di- pos·s ono .esser·e a·ccompagnate da periodi ·con1vulsivi; n1el primo cas.o, nei perio di liberi esiveirse; queste sp esso determiinano la reazio~e e laringospanervosa soltanto nei soggetti in qualche modo stono contratture a.Ile estren1ità . . predisposti. Sì devono perciò distinguer e cau- smo; .n el se con.do ca,.so, l'ipereccitabilità dei nervi p·e riferici, in special n10·do il se gno del .se preidi·srJonenti e ca.u se determinta nti. , fa ci.al e. .4.) Cause predisporienti: 4° Le convulsi·oni èhe non s i J"ies.ce a rifeL'eredità, e specialmente l'età. I bambini rire a causa. alcuna vengon·o ·d ette essenziali. 11ati ·da geir1itori ,s offerenti di nevr.opatie, di Queste corlv11lsioni sono specialmente fre"psicosi, di affezioni or·ganiche de-I ·s istema nerquenti nei ba111b'.ini ereclo l11etici. voso, o sifilitici, alcoolisti, tubercolosi, . sem. Il licruido cerebro-spinale in questi casi può ~rano predisposti a lle co_ nvulsioni. Una forte DTes·enta.r e i segni di una reazion·e meningea, predi spo.sizione è ·creata dall'età; Le convulsi.o-• o p11ò essere normale. In tuttj i casi di convul1 ni ·sono 1s peciaJmente freiqu.~nti d·ur.a·n te i primi · . ·s.ioin1i cc egise.n ziali » si deve tentare la -cur·a antidt1e anni di vita, oiù - ancora tra il III e . il IV sifilitica. inese di ,e tà (ma;ggio1re sen.sibilità· d.el cervello P_rognosi. - La, p nogn 01si d,el1e convulsioni incompletamente ·s vilu.p pato 1e iip·e reccitabil.ità diJ1e11cle anz1t11tto cla lla cat1sa determinante. -elell' asse bulbo-ispinale). Quelle orgrurriche sono le più giravi. Le convulB) Cltuse determinanti: sioni violente, ger1eraliz za~ e , ll1nghe, duramte ·S i possono1 dividere in 4 gruppi: 1° quelle I e quali il l)Olso è freq11e,n ~e e la respirazione che di1p en do1n o .da lesioni dei oentri nervosi difficile d evono far temere l'esito letale. Pariconvuls:i101J.ri. organiche); 2° quelle che non acmenti grav.e è lo cc stato di male» iprolungato.' comipagnan·o al1cu na le·s ione apprezza:bile dei ~'.Iolto importante è ia p rogn·osi remota. centri nervosi, bensì afiezioni di a ltri organi Il lav.o ro più 1~e cente ·SU tale ql1.estione è quelo sistemi oornvu~siion1i sintomatiche); 3° la dialo di i\1. A. Collin e Revon. Questi AA. distintesi spasmogena (tetania manif.esta o latente) ; · guano 2 tipi di convulsioni: 1° .la ·Convulsione 4° ccmvuLsioni essenziali, cioè quelle ·che n~n si è cronica, senza precedente fase to11ica; disturposso.n10 attriibuire a.id al,c un.a 1causa evi1dente. bi .respiratori e ·circolatori n1i_nimi. I bambini 1° Le ·Convulsioni o.:r.ganiche posson.o· dipenche pr:esentan.o tali ·Canvulsiorni possono in ·sedere da .qualsiasi lesione acuta o c:rio.n i,c a ·d el guito1ipresentare dei d.i.stt1rbi nervosi vari, ma nevrasse: : meningiti ac11te, emorragie mçnin- senza gravjtà: te.rrori notturni, sonn,a mbuligee, t:PomJ:>oflebite dei seni (nel •corso di baittesmo, i•nconti11enza di t1rina; mai nè idiozia, n1è rtemie, nella diarrea colerifo1rme), encefaliti, idrocefalia, nè epiles•s ia, nè iC'ontratture; 2<> la lesioni con,g enite del cervello, i·drocefalo, tuconvulsione presenta l1na fase tonica, accommori cerebrali, poliomielite acuta, colpo di pagnaAta o i1on da scosse cloni che; è aissociata calore. Le convulsioni -0rganiche isi riconoa dj sturbi respiratori e c~rcolatori. In questa scono fa cilmente; la prognosi è gÌ'a\1e. forma la prognosi ren1ota ,è grave : di solito Residua.no spessd disturbi 1p sichici, paralisi, residruano idiozia, idrocefalia, ·paralisi, contratoon.trattu~e; talvolta l'epile,s sia. ture, epilessia. 2<> Le convulsioni 1sintomatiche sono inCura: - È diversa a secon,d a delle 1cause. La fettive, tossicb.e o irifl esse. cura dell'accesso singo1o si limita a liberare il Le .convulsioni infettive si osservano all'ini- bambino dalle vesti e a lasciarlo tranquillo. Negli accessi ripett1ti è l1tile il bagno tiepido. zio di malattie febbrili (grippe, polmonite e bronco-pol1nonite, scarlattina, morbill'O, ana 36°, per 10 minuti, con ·compresse fredde sul gina) . · capo; se gli accessi subentranti clisteri di broLe convulsioni tossiche possono essere eso- muro o di clorali.o. Nei casi di accessi molto gene (neonati di madri eclampti·che, poppanti frequenti è utilissima la puntura lombare. I
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vi,u nt et egent-ibus in ?1iedendo subveniunt et Nei casi ostinati si darà il bromuro di ·sodio, di potassio o di calcio (fino ai 6 mesi 50 - pe c.runias exigere· non curant. Bonifazio lX confermò 1e immunità con·cesse ctg. al giorno, dai 6 ai 12 mesi 75 ctg.-1 gr. in ùal ~;.enato riconoscelThdo : ch e per .esser chi3 dosi) . La cura . bro1nica si continu a per 15 rurgi benigni e servo n·o i poveri e sono p•erigiorni, e si riprende do1po 3 gio1r ni d'intervallo. tj ssin1i. P OLLITZER. F,1a i <.liplo·m i dei papi 1;i1asci.ati ai medici ebre.i uno dei più ·car atteriiStici è il ,s eguente : <e In n.o;m~ di Dio, amen. Noi Fra.n cesco de STORIA DELLA MEDICINA. Panciatiris et c..... all'.u .omo dottissimo E lias Medici ebrei celebri Sabbas etbreo, n1e.di co fì·sico e dottore. in m 1edidurante la dominazione pontificia. cina s·aluti ~ favo·r i » . Per. quanto sia da rifiutare l 'infedeltà deIl dott. G. Blustein ha recenten1e11.te pubbligli ebrei, fatti dal Creatore del Mon·d o, e per · cato la storia degli Ebrei in . Roma (1), libro quw11to sia ·da combattere la loro •ostinatezza denso di r i cerche riguardanti in ispecie le pered inc redulità, però la loro conservazione è in s~cuzioni del p.opo1o ebraico ·dt1rante parécchi certo modo utile .e nece.ssanta ai c ris.tiand s·esecoli di don1in,i o papale. ' gnata111ente di quelli ehe es.s.endo ver~s ati 11ella I!l. dott. Bll1stein è di certo un po' unilaterale :\Iedicina ·S.i mo~tra110 gio\·e1voli ~1s imi ai cri11e' suoi giuclizi i1e1·chè n1entre spesso animette stian'i pei· ri ct1perare l' a.11 tira salll te di questi. che, relativa1n·e1tte. ai ternpi, gli Ebrei .che abiOra poichè tu, come l'esperienza ci insegna, . tavano i>Urb·e erano 1neglio trattati .cle,gl,i altri re.sì i1rima co·m e ora, 11ai g t1arito co·n la tua sparsi n elle p101vi:.cie e neg·li Stati E n top e i, r1cejl ebre airf.e m·eqica non s·oJo cittadini no1sitri volge di sovente git1{1izi v'i1olentis.s-i111i <::or1tr10 m a ai:iche forestie1i 1che i11\rocaro110 il tuo a iula Corte papale per~.e·ct1trice de' st1nd. fratelli to, così visto e considerato· che la tt1a vita giudei. pos..:. a esser ne ceis sar.ia ·e sal11tare quale qu·ellla Nel libro del Blustei11 ogni n1 edi co deve provare ltn ·in ti ma compiace11za legge11do quanta .,cli 1 ist:; ratore della t:alute d·ei romani e ·di altri, ii nornir1iaino cittadi110 Poma110. grancli p r otettori fo ~.se. ·o i medici ebTei del Nel 1392, Bo.n ifazjo IX rivolse al medico popo lo loro e c111anta stima gode·ssero presso Eh reo ·del .rione 1'rast evere la lett e1,a seguente: i pa11 i. lJer Ja lc,,ro elevata dott1in·a. H Boniifazio IX al fìg1io a n1 ato Angelo di La fì :s u r:-t l)i ù im p .:>1 tante e più ant ica idi co~Vlanuele, medtco e fami,g !iare l1ostro. · testi seg11nc i cl 'Ec;c1 1lapio fu Emanuele Zifroni, Per chè ·ci siamo convinti dell'esp erienza es~td etto Emn.n.ue.le Ron1ano. Filosofo, matemat.i 00, ' 1a che sei ornato col te soro di o.n orabilità a a1str.ono111 0, 1n e.cl'ico e 11oeta vis·S'llto verso l a g.i ns~ i zia' e , ·irtù e .s·ei YoJ.o,nte1os10 cli a•dop, e~ fine ùel du·ece11to e il pri11cip io del t1·ecento" Si ra rti c.orne faces ti da lung·o te111po ·com lodevo.le crede cl1e Eman1tele sia. stat,o amico di Dante intc11zio·n·e ed an.che co·n · ma.ggiior ze1o, e ·p1orie cl1·e si sia incontrato col divino !)·oeta alla c~1è inoltre abbian10 i11te~10 la fan1a de·Lla tu.a corte di Can Gra:qde della .S cala di Vero'.Ila. giustizia ed essendoti affezionati ,e vo]o,n terosi .. E ~i clice an.cora che l'op.era poet.i·ca di Emadi p r omoverti . co•n tito•J,o più degno, oo.si ti n11ele: Jlechabberotli (specie di ' :iaggio fatto <:l ccettiamo com.e n1edri co n•ostro e dell'apostoda un ebreo i1el t.reoento attraverso l 'i~ferno Ji{'él se·de e . fa rnigliare. .sotto l ''e·g i.da di SS. Piee il paradiso accompagnato dal 1Savio Daniele) t. ro e P aolo con1e. uure .di noi e di .stùJ.odata abbia avt1to inft11enza sull 'ooera Dantesca. S. Sede. I papi IJer un 111ngo periodo si servivano di Vogliamo che tu go·da i privilegf di favore medici ebred ai q11ali ooncedevan10 larghi priaJ?O:".t ol'i co anche più largamente e wtti i 'p rivilegi; eicl ogni volta che la Com11nità e.braioa vilegi, onorj, li bertà: esenzioni, diritti ecceziodi Ro1ma. cloveva chjedere protez'ione erano i n.ali e tutti i favori d i oggi e in futuir.o ·dei nomedici gl 'intPrmediari po.te-nti che soocorrievast1i famig.liari e d.e1la S. S·ede .senza che oois tino i Io.ro frate·ll1 . tnzio.ne. apostolica .ed altri editti vi sian·o conIl Senato R·omano il giorno 8 ago·sto 1385 r itrari. duceva di 30 fiorini il tTib11to che doveva pa,.. Così vo·gli dedicarti all a eiolt.ura delle virt\1 gare La Con1unità israelitica fin eh è vive1ssero invitnndoti ad acquistar ·S empre magg.iori lai due chirurgi ed i figli ma.schi de.I medico • VOTl ». ebreo Angelo, e ciò ·dichiarava dii fare poichè Tanto a Bonifazto I X -oremeva la -nelle sua essi fra i molti altri meriti libentar gratis• sere. ... q11ella dei famigliari!!! Lo stesso Sisto IV in1P'lacabile •Contro i mar<1) G. RLt'STETN: Storia rfrali Ebr ei in Roma. rnni di Spagna, ·si fa-ceva c11rare da t1n medico E·d. )!a~lione e Strini. 1
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eb1·eo e tutti i papi più devoti e più severi si mostrarono larghi di favori per i medici ebrei e per essi con·discendenti colta Oomunità israelitica. Il grande Leone X, papa umanista protettore di Raffaello e Michelangelo, avea intorno ·a sè llna vera corte di medici. ebrei. Il fa1noso ur11anista tedesco l'ebreo Reuclilioo si rivolgeva ,aJ m-edtoo di Loone X, Bon·etto (Giaci0bbe di Emanuele Latte.s) pr.e gan·dotlo di raccorr1andarJo a l papa e dicendo ehe n.ella inano di Do11etto è potenza di tutto ottenere. . Sot lo Acl1 ia110 I\i per mezz,o di me·dici gli ebrei otte11ne,ro unà rinnovata sanzwne del segno distintivo. Cle1nente , .II ebbe medici eb·r ei; Isacco Sarfati fu da Clemente. norr1inato famigliare e con1n1ensale ed ebbe dal Papa di.ritto di esercitare liberan1ente la s11a pD01fessione. PaoJo III tenne presso di sè il medico ~breo Giacomino Martini · che acc.olse con ospitalità gli Ebre'i cacciati dal R e.ame di Napoli . . A Rom.a accor.revano ebrei .d.a tutta Eu.ropa . a cerca.r protezio.ne. , Da lla Catalogna, dalla. Gennania, dalla SiciJi,a qui s i ~tab i li.r.ono co.J.onie ebrai·che .p·er cer car as!Io. ' Questi fatti dimostrano con1e i papi pe.rsegui tas.se.ro men.o di tutti gli altri governanti 'il popolo .ebraico. Anzi p1uò <lir&i che, sempre te11endo conto dei tempi, e fatta eccezione di alcuni paipi, tipo Paola IV, istitutore dei Glietti, molti a ltri papi furono dei veri protettori degli Ebrei d ello Sta to Pontificio. La libertà di cui go·devano gli Ebrei in Roma nel campo degli' .stu,di e l'altezza della loro po.sizione, nonostante le limit.azi,o ni· ·canoniche, sio·n,o testimoniate ,d,al f.atto che il me.dico Giacomo .Martini, eb i·eo, fac eva lezioni all'Università di Roma . · Non meno di 23 medici ·di fama vengiono nomi• nati dal 1524 al 155-0. Cos1 ~.crive il Blustein. Anche il cel ebre l\Ios1è G.'Isaoco da ·Rieti, medico e filoisof-0, fu medico di Pio II. Gin cobbe Provenzale fu m.edico di Leo-n.e X, il rabbino Samuele di Giulio II. Sisto IV ammise il decret.o che vietava di aprir farmacia senza e~.ser maestro o licenziato in medicina e qu.esto decreto estese anche agli Ebrei e fu confermato da Cleme11 te ' ' II. Sisto V fu anche grH.nd.e protettore della Comunità ebraica. P aolo V f11 meno tenero ·ver so gli Ebrei e rl1ppe la tradizione dei medici ebrei presso la corte papale nominando SllO Archiatra Pietro l\'lerolli di Sassoferrato, insigne medico e fe. . d e1l~SlffiC Cav;-,o iCO. Dott. T. CECCHE'IELI..r. 1
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CENNI BIBLIOGRAFICI l\I.
FLA1\1INI.
Manuale
di P ediatria Pratica.
II Ediz. Un vol. in-16 di pag. 352 con 73 fi·g;ure inte:rcalat.e nel testo. Roma, Amministrazione del giornale «Il Poli-clinico», 1921. Rilegato; pi'ezzo L. 20. Questo libJo non ha più bisogno .di essere pI'lesentato .e raccomand.at-0, tantio esso ha i.Sapl1to conquistare il pubblico dei nostri abbonati. Il succes.so arriso al lavoro ha consigliato a ll'Amministrazione di pubblicarn·e una seooncl a edizione, la quale è stata non solo aggior11ata, n1a interamente rifatta e notevolmente ingrandita; di modo che troveranno di loro convenienza prov\ edersene anche gli abbonati cl1e già ebbero in pre.n1io la prima. Ci piace riportare langa 1p arte di una recensione che di auesto lavoro uubblicava un a.eereditato periodico d'interiessi professionali, di ·medicina sociale e di nrntica medica, L'Italia S a,nitarici : « L'A. espone in maniera succinta, ma lim.p i1da e i11 ciisiv.a , i sintomi principali che poosono ~ondurre a\.la diagnosi .e d i metodi di cura più .noti ed a.p.p rovati in modo indiSCtlSSO, trala&ciando ciò che rig;l1arda il lato etiologico e l'anatomia patologi.ca delle affezioni. In questa maniera il dott. Flamini è pienamente riuscito nell'i11t.ento a( fornire ai medici pratici un prezioso volume che costitt1is0e una n1irabile guida circa le linee principali da seg11ire sia n:el dRre consigli alle rnadri sulle ILorme di igiene infantile, sia nel c11rare ed assisteTe il bambino ammalato. Il Jibr,o è .già alla 1secon da edizione : prov.a qt1e.sta della sua bontà e 1del s11ccesso on.de il suo apparire è 5tato •Coronato . L'A. ha introdotto in esso notevoli a.ggi11nte, ai\·vicinantdolo sen1pre più alla perfezione . Se la sua diffusione non ne avesse già dimo<:;trato la grande utilità n oi non esiter emmo a di. re che c·g n i medico -è colpevole se non se ne fornisce ' -T)Oi~hè -nrecetti più li111pidi è impossibile tro\1are e dal grande amore onde l'A. si è dedicato all'infanzia non poteva scaturir.e opera più degna d ella nostra ammirazione». R . B. 1
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dott. Grur..10. La febbre eruttiva: forma specia:le descri·t.ta dal Caroucci. In-8, ·di pag. 74. Casa ed. di Giuseppe C~sari. Ascoli Piceno. 19-21. Prezzo L. 10.
CESARI
Sono raccolte, in questa pubblicazione, le 0 ~~e~·1 !!zic~i ~C'p!'a i.ina forma morbosa verificatasi• a Roma in questi ultimi aD·n i, caratterizzata da febbre e <la eruzione a tipo paJPUloso , che non rientra nei tipi morbosi cono-
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SEZIONE PRATICA
sciuti. Detta ifOO'.'ma è ·s tata osservata e <J.escritt.a ·dal pr.of. Ca!'lducci e co·n tempcxraneamente dal dott. Falcioni; i11 essa rie!lltrano iprobaJbilmente i casi · descritti dal prof. B:iJg:nami neli 'anno 1911. Dalla ·descrizion·e. de.i ·casi, l'A. rpassa a .stabilire la sintomatologia ed il .d,ecorso ·di questa malattia, che p-oi, n1e lle re·onsiiderazicmi 1di agn;ostic he, viene differenziata da queille ·ohe con essa presentano cert.e affinità e parlicoJarmente dal tifo es·a ntematic.o e da~l'eritema poli1
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morfo. Precision.e, accuratezza ed equilibrato rsen1s o critico caratterizzano questo utile lavoro nosografi·co, che viiene presentato con una lusinghiera prefazi-0ne del prof. Big.nami.
fil. A. B. l\iARFAN. Les vo111issements périodiques avec acetoné'mie. Ma;s•s on e. C. éditeurs. Paris. Fr. 4. ·
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ftttRDEMIE, SOtlETA MEDICHE, tON6HESSI. •
Società Mèdico-Chirurgica di Pavia. I
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Seduta del 13 luglio 1921.
Rapporto fra emott·i si e condizion,i pleuriohe.
E. l\IoRELLI. - L'O. ricorda una comuniea~ione già fatta. riguardante l'im1p ortanza delle aderenze
1>leuriche sulla comparsa. di emottisi. Ora asseriScE: di a vere, in parecclli casi di emottisi con pervietà del cavo pleurico, constatato una pressione rteg-ativa elevatissima, molto superiore alla nor-, male. Crede che tale elevata pressione negativa possa deri"vare da una tendenza del polmone, alla . cirrosi, e .p ossa facilitare l'emorragia. per un . meccanismo consimile a quello della sinfisi pleuriea, per una trazione cioè. eccessiva rs ul punto leso. In tali casi lln .p neumotorace dà risultati mirabili, pronti. · 1
Studii oliwioi s111l tono rrt11:scolare (nota 2a). Sul tono dei mit8ooli volontari nei tubercolosi. I
La curva miotonometrica dei muIn questa i.n.teT1e·Ss3'nte m 1onografi.a dell 'ilscoli volontarii dei tubercolosi 1s i avvicina . per la i11stre pediatra parigino, che ha lo scopo di forma generale a qt1ella. degli individui normali. fissare i caratteri di una forma clinica molto Si ri-scontrano però in essà, a differenza di quecomu11e nell'infanzia, è discl1ssa 'la patogest'ultima, variazioni nel senso di un aumento di tono in rapwrto .con stimoli minimi, incapaci 'dì nesi della f·o rma morbo1sa tenerndo conto delle !'ecenti a.cquisiz;i,o ni ·d-ella fi,s io-patologia; con produrre var~a~ioni nei muscoli normali, con la 1nira.bile preci-sio·n.e sono descritte le dive'VSe . febbre, con le ore dei pasti; inoltre la curva miotonometrica. della ·s era è sempre più toniea di quelteorie &ull' argomento ed infine .è tratteggiata , la del mattino. a1npia.mente la terapia dell'affezione, d·ella • Tutti questi sono jndici di uno stato di iperecquale .so\lio ,s tabili.ti i ·criteri diagno•s·tici. cita })ilità del tono di tt1tti i nluscoli volontarii, pr,)Poche pagine ma dense di dottrina e riC'che dotta dall'azione chimica della tossina. tubercodi argom.entazi,o ni originra li. lare, agente sia sugli elementi nervosi, sia sulla GENOESE. fibra muscolare, ossia sui due fattori essenziali del tono muscolare stesso. F. FLARER. -
11 fascicolo 9° {15 settembre 1~21) della nostra SEZIONE CHIRURGICA contiene i seguenti lavori: A. CosENTJNo: Contributo allo studio degli Pma-
tomi extra-durali dl lesione dell'arteria meningea media. G. G 1onor : La ricostruzione chirurgica degli strati anatomici cranio.:cerebrali pe·r la cura dell'epilessia jacksoniana traumatica. c. Ouv A : Sui corpi liberi dei sacchi erniari. L. CEvAR10 : .Tumore lntlammatorio della gh1andola salivare sottolinguale. Il fascjcolo 10 (1° ottobre 1~21) della n.o stra SEZIONE MEDICA contiene i seguenti lavori: L. D'AMA1'0: Su di un caso di morbo di Erb-Gold-
flam.
L. V1LLA: Contributo alla conoscenza del rapporti tra diabe&e insipido e ipofisi. P. BovERX. ·=·Tecnica e valore clinico della reazione al per~anganato nel liquido cefalo-rachidiano N.B. - Gli associati alla i ola Sezione Pratica che desiderano avere questi importanti numeri mandino ca1·tolina-vaglia ' di L. 8,60 e li riceveranno subito in piego franco e raccom.a.ndato.
Un nuovo gerrne
i.~ola-to
nell'espettorato umano.
L'O. riferisce sui caratteri del germe is.o lato dall'espettorato di una ammalata di tubercolosi polmonare della Clinica Medica di Pavia mediante inoculazione in animali di laboratorio. L'a:rµmalata venJle a morte poco do.PO e lo stesso germe fu nuovamente isolato dal materiale · •P<>lmonare e dal sangue del cuore preso all'autopsia. II germe si .p resenta : morfologicamente ovoide con vacuolo centrale am.p io non capsulato, non ·~porigen~, non mobile, Gram negativo,' aerobio anaerobio facoltativo, non fonde gelatina, fermenta mannite mannosio non saccarosio, non produce gas, riduc+~ rosso .neutro, non coagula latte, dà reazione dell'indolo e presenza di nitriti. Viene sciolto dalla· bile pl1ra e dall'antiformioo al 10 %, resiste a 65° per un'ora, un'ora alla. luce solare diretta (32° C.). Inoct1lato per diverse vie in animali da esperfmento, sino alla frazione minima di ansa Ii ucC'ide in un tempo variabile dalle 6 alle 48 ore. La virulenza· è conservata anche in culh1re veccl1ie di un .1nese. Non aggll1tina sieri di. individui yarii, non sieri G.
RIGOBELU>. -
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IL POLICLINICO
di laboratorio (meningococcico). Non presenta i caratteri delle B ~. ~t~ ~ !ac·~(· ~~n1) ael ·)fa riscontrate. Differisce per ~ ~uJ ~ e:. .t .!.a t t-~1 -= J.1.Jra descritti da i vari 1J1-icrococchi ad ha.btt.at orale. Completare le ricerche, verrà flato u11 nome al i1 uovo germe. Cvrnpnrtamento ael bacillo difterico 'nella bile e nella cistifellea.
e;. . I-crooB.lfL.LO. - Lu ql1estione dei terreni di colturn. alla. bile venne trattata da Bierast-Driga.lski, Odell ecl a ltri. Sulla sua. utilità i pareri sono vari e discor.di. Altra questione è se il germe entrato in ~ircolo possa i.>ermanere in cistifellea. Apibedll~ i quesiti vennero trattati e cosi de.finìti : la bile 'Cl.i I.>er sè è litica, tale in ;proporzio1d scalari sino al 10 % <li bile aggiunt..'l. In l)r oporzione del 10 % di bile aggiunta ai vari terreni il bacillo cresce bene, ma i granuli metacromatici appaiono però poco evider1ti colla coloraz1one spe<:ifica. • Pet q uanto rign~trcla la · permanenza in cistifellea si conchiude che, indipendentemente dalla que8tione dell'i11ill1enz<1 sulla. tossina, la bile esercita' azione contra ria alla vitalità del germe. °!'·tuo·?;(' os.~erva ~· iorii inirn unologiohe 11 cl rapporto fra, siero e lipoidi. G. RrconELLO. - Riferisce che intorno a.i lipoidi possediuu10 conoscenze ùi ordine va.rio: nella. reazione di Wasserma nn sono capaci di determinare una modifìcn dellt~ s ie:r·o-globt1line durante la fissazione rlel complemento, modifica della tensione superficiale e ·delJa carica negli elettroliti, agisconc da antiemolitici ed antitossici, favoriscono i feno111e11i cli perrnea bili ti\ céllulare, Ya riano nell'orga11isn10 qualitativamente e quantitativamente in mome:cti fìsiolùgici e patologici. Partendo <la queste conoscenze, egli intraprese r icerche per riconoscere se nelle r eazioni immunitarie l'aggil1nta di un lipoidè a lle miscele: siero immune-antigene omologo, siero imn1une-antigene eterologo potesse spiep:ar11e in vitro i risultati positivi e nega• tivi . .A. questo scopo, con prove di :tloculazione ha differenziato i sieri di fronte alle sospensioni di lipoide ndoiwrato. Ottenuta la divisione dei sieri in due gru,p pi, ha ricercato colla prova di emolisi il comportamento biologico dei lipoidi usati. Stabiliti questi due da ti: sieri :tloculanti, azione emolitica dei lipoidi ha proceduto a lla deviazione del complemento. • I risl1ltnti schematici delle prove di :tloculazioue, emolisi, deviazione, sono i seguenti : Flooulazion,e : siero + lecitina, siero + colesterina :tlocula nella sifilide, tubercolosi, gravida. Incostante nelle malattie infettive va rie ; nel siero normale la lecitinn si raccoglie alla superficie del liquido chf' al d! sotto è limpido. In siero inattivato il fenomeno risult..'1 meno evidente. 'L a miscel!t bilecolesterinn. + lecitina St'IDbrn. neutralizzarsi e dlt risu11:ati dubbi. Il plasma innttivato determina 1111 tlrecLpitnto co1npntto i1el tratt.a mento con let·itina. fJJ11olisi : la lecitiil<.l 110?1 disturba l'emolisi, la ·o pe11.. io11~ bilecol~~terinn o la bile i iura inibisce l'emolisi.
R ea..i ·io1ze di fi.ssa.- :iorie: antigene sifilitico : siero
sifilitico + lecitina principio emolisi + colester ina andamento normaie. Nulla cl'anorma.l~ nella rearione per sieri eterologhi. R ea.z ion e ll ·i jissaf:ione nella tubercolosi: antigene di controllo Vaccllio ì\IIartinotti ......\..ntigeni adoperati o preparati denominati A e B. Con ai1tige11e A la lecitina agisee emolitica, c-011 a11tigene B la col~sterina agisee emoliticn.. Per la reazione di deviazione, le spiegazioni possono· essere ricondotte ai momenti relativi ai vari elementi del sistema $eCOndo le :lottrin~ di Ehrlich, Bordet, ~lo reschi.
Prese.nta.ziorie di 1iuov·i casi di o(JIJ·ci·riorni del collo uterino trattati col radiu,m. 1
A. CAlr!PIGLJO. -
L'O. con1unica su quattro C:'1Si, doet11nenta le dia gnosi co11 prepara ti istologie-i~ Mette in evidenza la complet..'l cicatrizzazione e la totale scompa1· "'a di og11i i1lfiltrazione parametra.le e vaginale in tutti e quattro i casi. Dà dettagli.ate notizie sulla tecnica delle applicazioni. Conclude affermando essere oggi il Radium, riguardo agli esiti illlll1Pdia ti, senza clubbio, 11 migliore dei mezzi cli tra ttaroe11to dei carcinomi inoperabili del c:ollo ut~rino, facenclo cloverosa ri~r ·va l'jguardo ugli esiti definittl·i. G. ch e
l<i' r rolze anatoJno- r istopatologi25 casi di fìl,1=0111 io111 i c'tell'utero .
PIRA:\J: . s1t
A.
GASIJ.\HRI~I.
Accademia Medico-Chirurgica di Perugia. del 15 luglio 1921. PresidPnte : Prof. RIGHETTI.
~t\.d11na nza
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Co1·pusoola.zio1ir d el liquido cefalo-rachidiano per ulcera:.:ion,e
di
tuniore
n.e l
ventricolo
laterale
· destro. R. SILYESTRINI. - L 'O. riferisce la storia singolare (li 11na don11n di. 56 nnni nella. quale insorse iiuprovvisan1t•nte emipnresi · ~inistra, rigidità e tendenza a cadere a ll'indietro : il liquor tinto in ginllo e cor1)11scolato. I/O. pensò nel Ull foeol:1io m.alacico ulcerato nel \ entricolo laterale destro. J, 'autopsia co11fermò la diagnosi: esisteva un'ulcerH zione i1ella i')arte a nteriore del -ventricolo di una zona di . o ta11za rammolli t!l con tracce di e1norragie i11terne. Il ran1mollimento, con l'esame jstologico, fn peraltro ricono~~iuto come clegenernzione di lln tumore, ben ricono8cibjJe nella zona più periferica del foco1.1io di rammolli mento. i è prntic-uto l 'esa111e ro l u1icroto1no co11gelator(\ di un pezzetto dei tu111ore che avrebbe clin10strn to a Yere struth1ra glio-c::a rron1a tosa. ~· uove
vedutr .'"$ul7a ctiolugia del gla11cu1nn.
'"' ~11e Yedute .~ull'ori gi11e en<locrina <lel gln ucon1~1. hn eRperin1enta to gli P .\LTRACCA . -
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c•:--1:l'fl tti or>oterap ir·i ( l., ntl o
oY:l l'ina ~<l
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[ANNO XXVIII, FASC. 42]
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SEZI ONE PR.\TICA
na, dell'Istituto S ier oterapico ~Iilanese) e dalle ~ue -0sservazioni in corso gli è risult:ato: 1. Che nei soggetti giovani normali (25-40 anni) la. oorn,1nintstrazi one ed anche la istillazione per collirio di estrn tti opoterapici, non ha mai dètermina to a lct1na modificazione della tensione endobt1lbare; 2. Ohe nei sogg·etti, ~la vari anni oltre i l r>eriod_o dell 'etù criti<:!a. la .~0111mini-stl'azlone di })l'elJH rn ti 011otern.p ie:i ha determinato sempre t1na note,~01~ din1i11uzione clella · te11sione e ndob11 lbare normnle; 3. Cl1e nei soggetti col11iti cla. glaucoma ad un solo oce;l1io, ine11tre la tens ione si abbassa i1otevolmeute i1ell'occhio sano, ri11J.a11e i11vece pressocl1è i11alterata nell'occhio affetto (la glat1coIUa. e <:iù per le modificazioni anatoruo-patologiche, saldamento clell 'angolo irideo, stabilitesi i11 seguito all'u11ment•.1 t.<1 tensione endobulbnre : 4. Che nei soggetti già opern ti di iridectomia antigla ucoma tosri, a teu . . ione bulbare i1orn1n le , lit cura opoterapica ha serv"ito a mnntenere normale la
ten~ionr
f\11dohulbnre.
I/~111oclasiff.
(li.ycstii;a, ·i n gravidanza .
DEc10. - 1/0. ha np,11lica to il metodo clell'e1110clasi~1 <l ig(•8ti ,.n ull 'esplornzioue clella fl1nzionn lit~t
c11atic·:1 i11 grc:i,·id<111za . Le donne sottoposte ad eF'~n1~ f n 1 41110 ~:.?. 111 duf\ c•c·larn11tiche si ebbe i11 seguito all'i!lf!,C~t1on~ <11 200 c·rnc. j_li latte u11~1 netta <:risi eu1oela;-;ica e:a ra tterizza ta pri11ci1)almente
dn una impo11e11te lencope11ia. ~leno eYidenti fllrono IP Y<triazioYi 11ella pres~ione. In 20 graYicle !'\a11c, l'inge~tio1H:' di latte diecle ll1og·o a netta crisi in dtH.' c<1 ~i, in altri quntt1·0 <.:asi i ·r isultàti fu1·0110 clnh,h i. N'el rin1nnente nl1mero non si ebbe .alcur1:t eri~i . J./utti,·ità vrotope~~ica del fegato r isulterebbe tl u11t111e tn l'ba tn ll<.' 11n gra Yic.1.1nzn. 11orn:ul le i11 un llU illel'O rli C:H !iÌ <:he 11011 è infel)ote Ul dieci per cento. l'ia st1·inoucH<'. i r te11ipo cli tron1bn si r.l'frr1rasr1le: loro
coagula.~·iorie in1vortan .~a
nella clliru1·-
[JiCfl.
:\JExn11ETTI. -
J. . ' (). nrriYa alle $egue11ti con c:ln-
sioni : 1. IJo :-·tnlliD cli focolai
~inori:agici
extra Yasa li, s1>ecie in J tl'f\s~nza di tessuti liberamente trapianta ti, si prPst;.1 alla c1etermi11azione in Yivo del tempo di sn.ngt1in~ln1ento e di coagl1lazione ; ~. f Juesti <l ue fe11ome11i 11on sono in i-a1)po1·to con nJteral'.iio11i 1n0ccHniche <1ella corrente 1sang·uigna, n~ coll'in1111obilità o 1 'nttività motoria (come ad eH. quella (lel cuore) c1ell ol'gano su cui si fo1·n1a lie.1 fì1.lri1~a e pi·ecìpitano le .p iastrine; 3. Il tc111vo e.li snnguiname11to e quello di coagulazion0 i1on dipendono fonclamentalmente dalle <liffercnze biocl1imiche di org.ani, <:<>me il fegato, il <·uore, jl r ene; 4. Jl tem1Jo di sangt1inamento è legato a quello di congul é.tzione e lo precede nel fenomeno complesso <1elre111osta~'i spontanea;
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3. La rieeroa del tempo d i sanguinamento si dere mettere in prima linea dal punto di vista chirurgico per stabilire ùati <li prognosi e indicazioni opera torie ; <>. L ·appli-0azione in s'itu ·s ulla lesione .di Yasi o di organi parenchimatosi cli tessuti viventi, ma ~1)ecialmente del grasso, abbreYia il tempo di sanguinamento e ql1ello di coagl1la7.ione. .\~10:\INI .
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J>rieivnio.:f,,race
terapeutico
e sue·
CfJ nL vlica nz e.
S.
l\1ENGHETTI .
XXV Congresso di medicina alienistica e neurologica di Frhncia. •
La Pl'ima questione trattata è << la co cienza dello stato morboso 11ei psicopatici ». Oratore n'è nl . L OGRE. Egli incon1incia col dire che si ha la coscienza dello stato 111ol'boso nei psicopn ticl, q11ando essi pel'ceptscono i fenomeni l)Sichici e li considerano con1e morbo~i e ciò in vario. ' grado, secondo le forme dei di~tt1rbi vsicl1ie:i. Il debole mentale pnò a vere u11a .esatta conoscenza della st1a scarsez7,.a intellettuale. f./e111otiYo, l'ansioso, l'ossesso 11n11no l)er l'egola coRC:i<'nza del loro stato morbo~o. Il nevrastenico ha éoscienz<-1. del ~uo difetto di resistenza e della sua esauribilitit. I/i teri co è nel contE:111po co:.::e:ientP 0 ine:o n~c:ien te del suo stato. Il inaniaco è uno deg·li sta ti ·p iù 1Eci(1 i cl ella patologia mentale, lllil è a11cl1e uno dei 111~no coscienti. Questi e specie l'ipomania e:o 11011 si sente ammalato, Wlvoltè.1 }J·e l'Ò in principio 1J·l'eYie11e la f:.100 cl'eccitazione e chiede egli stesso l'intername11to. Nel n1elanccn1i·..:r) la co.3cieuzn consiste rne110 ne lla convinzione della st1ù . eccessi,;a tristezztt cl1e i1ella ereclenza d'l1Ua malattia penosa e'.d inc.n l'a bile . l..1'a.ttac<.:') epiletti·co, salvo rarissime eecezioni, è curatterizzato da incoscienza assoluta . Solo le a11ree so110 per cepite clagli ammala ti. Nel delirio la coscienza dello stato patologico fa difetto. X e Ilo ·stato confu sionale è a Yolte cosciente del ~10 torpore è del SllO stato di onirismo. I..1a demenza. precoce può, a l SllO inizio, accompagnarsi ad una esatta coscienza del suo stato morboso. L 'e befrenico, allor C'llè clelira, tal~·olta ha coscienza di q11alche cosa di i1novo, di estraneo alla sua l)er sona e che minaccia la s ua intep;1 itil !)Si~ ehi ca. Il tlemente seni le è in<.:oseie nte . Il maìato .cli stfilide cer ebra le è cosciente clei st1oi dist11rbi. Negli am111alati <lffett1 d<.1 trn11matismi cerebràli s i Ila tanto incoscienza, tnnt-0 ai:::teni i1 dolorosa111ente cosciente, tanto an111e~i a. ...\.Ile obiezioni infine <.:ll l' i11 ~no alla di~-cus..:ione gli ,~eugono fH tte. ~I. l ..oGRE risponde pu rtitan1eute: r\. ì\l. Ley C'he egli non l1a voluto affe1mare l'assoln t-o paralleli-Srno .d ella coscienza e della f-:~n~i bilità.. A H esnnrd eh 'egli ha pn 1·l:1 to della plastic:ità. tlel1
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IL POLICLI XICO
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l'isterisn10, omettendo cli parlare della coscienza La terza questione trattata è la « simulazione retrospettiva. delle malattie ment.ali » : n'è oratore M. P AROT, che A Legrain che i veri deliri sono inaeoeessibili n afferma la simulazione comportare tre ordini di tutte le psico-terapie. fatti: La seconda questione è «l'epilessia traumatica» La simulazione yera, in cui il soggetto pienamentrattata da ìVI. B.ÉHAGUE, il qua.le dice che dopo t111 te cosciente entra, deliber atan1en te nella via della traumatismo del cranio, penetrante o no, lo scop- • finzione ; compito certament.e difficile a sostenersi, pio dell 'epiles~ia è favorito da più cause, cla un 1na non a l d i sotto delle risor se di certi individui , terreno fifilo-pa tologico, come l 'alcoolismo, la sifiéh e hanno un interesse maggiore da difendere, jn lide, da alc1Lne regioni encefaliche, che sono J)iù (·ui a volte la preparazione e la premeditazione ~ . epilettogene delle a ltre, ecc. no eviden tissime. L'estensione della lesione cerebrale e della cicaI/~sagerazione, o la sensimilazi-0ne, ch'è il caso trice che ne consegue. più f requen te, in cui i soggetti ampliano più o Parlando del tempo di latenza che si i nte1~pone meno conscien temente le anomalie mentali reali tra il traum.atismo e la prima manifestazione epie le tendenze ·patologiche. Questi sono numerosi; lettica, afferma eh 'è molto varia bile, oscillnndo cL:'l. deboli me11tali che fanno gl'idioti ; depressi che af• 8 mesi ad 1 anno, e ch'esso dipende dall'estensione fettano un'apatia. completa e simulano talvolta dei della cica trice encefalica e della sua situazione e ten ta tivi di suicidio; impulsi"vi che mostransi come che pare non abbia ness11na influenza sullo svilup- agitati, ecc. po '.dell'e1Jilessia consecutiva. I n generale il tempo ·La perseverazione o metasimulazione, consistendi latenza è più corto per l'epilessia Jaksoniana, te a far durare l lllO stato che non esiste più; perche 11€1' la generalizzata. Ciò crede sia doYuto .al sistenza {lello stupore, della sordità, d el r itmo dei fatto che la qualità dell'epilessia parrebbe d ipengesti , ecc. dere dalle medesime cause di quelle che deter-miE conclude, riportando tut te le simulazioni a tre nano il periodo di latenza. I prodromi, l'ansa, ln gruppi princi pali : crisi e gli equivalenti dell'epilessia traumati~'l so...'\.ttitt1dini negative : stupore, m11tismo, ec~ . no simili a quelli del mal caduco. 'I /evoluzione Agitnzione disordinata; a lluci11azioni, deli ri, e(-c . di essa è delle più varia bili.. I l trattame11to poi si ..~1ssurditn nelle parole, nei gesti, nelle maniere. ecc. disting·ue in chirurgico, se la cuasa è superfici<tle e localizzata; in medico se profonda. e diffusa, e ('iò Infi11e si chiede se la simulazione pt1ò considenelle forme aet1te . rarsi come una degrndazione della resp0nsabilità Nelle forme dtu·u ture il trattamento è sintomadel soggetto e nega ch'essa possa costituire una circostanza n.ttenuante. , tico. 11 trattamento chirurgico incapace di estirpare cicatrici meningee ed encefaliche è sempre Nella discussione ooguitane ~I . HESNARD afferma c:he bisognerebbe aggiungere a lle condizioni della controindicatù. ~imt1lazione la plaRticità dell'espressione psico-mo~ella discussione seguitane M. CLAUD estima che to1ia . il fattore più important:e dell'epilessia. traumatica lVl. DUPRÉ pensa c he tutti i simulatori sono lunè la lesione superficiale meninge.a-cncefa lic<l. e cl1e g i clall'essere degli an9r mali e che la simulazione dal punto d i vista dell'assistenza bisognerebbe istiYera è delle più frequenti. tt1ire dei villaggi per la cura deg·Ji epilettici. M . RoGER indica che i <listt1rbi seu::;itivi i>o~oono sovente precisare una diagnosi dt1bbia, avendo tro_.. 7nt..-essante. pu6611eazlone 1 vato negli epilettici truurua tic.:i co11 più freque11za lesioni sensitive che lnotrici . Prof. Dott. E. TROMBETI'A ~I. HARTENBERG pensa che i fenomeni Jal~soniani, si frequenti nei crani trat1rua tizza ti, devono essere consitlera ti come delle a uree sensitive e psichiche (Vade-mecum diagnostico-terapeutico e formulario rartn. ,c1te e fa delle riserYe sul meccanismo i1)ertensiYo degli ad ueo dei medici pratici). accidenti. 2• eùiziuoe i11 teram~nte rifatta a cura. del Dott. C. Trombetta r ,\nOT cita più casi di mania nei ttaumatizzati d i Edmo11t.10. cerebrali. · SOMMARlO: Avvelenamento. Intossicazioni endogene aaute. l\il. REunrNOYITCfI iillSi ste s11ll'importanza co11side• Infezioni acute. • Asaideratnento. • Folgorazione. • ln10laziona e colpo di calore. • Sistema nervoso centrale e periferico. • Ap· l'evole che l1n11no le intossicazioni diverse,· a parte parecchio clrcolatorlo. • Apparecchio respiratorio. • Apparecchi• le proba bili le ioni cerebrali, e sulla tachicardia digerente. • Apparecchio genlto-orlnario. • Terapia del dolore. residua n Ila compressione oculare, quale segno spe• Indice alfabetico delle materie. cifico di epilessia (11na specie di epilessia del simUn volume in·l6 ( for mato tascabile), elegantemente r ilegat-0 patico). in tela, di p agine XIV-l}46. In commercio L. 18 più le sp~se postali di spedizione e dt E i·o., ringrazia11do, termina col dire di essere imballaggio. Per gll abbonati a.l e Policlinico • sole L. 17.tl d'accordo con Claud Stll meccanismo ipertensivo franco di porto e r accomandato. <lcj!li n <·c·itll)nti e . ull'importanm delle nevralgie e Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI p0ZZI - \yia Sistina. {lei ,-a lol'l' tera I~l1tico proba bi:it: dell~ radioterapia. N. 14, Roma. 0
Medicina d'Urgenza
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. Stenosi infiammatoria cronica -della .regione cardiaca dell9 esofago. Una donna di 34 anni presentava da 11 .a1mi dei disturbi, che ::;j erano inizi,a ti cio n il ' i·eflusso di liquido dal naso nell'atto di bere; .a.Ila fine di ogni pasto, la d·onna .avvertiv[~ iualessere, ·c ostrizione ,aJ.l '.epigastr.io; la disfagia si era d'rattanto accentuata, sp·e cialmente per i 11qui,di, che n0J1 poteivar10 oosere ingeriti clle in piccola quantità. L 'appetito era co11servato, ma ad ogni boccone~ _ ~'~malata accusava un senso di costrizione .all'1epigastrio, variabile secondo gli alimenti; per molte ore, sentiva .u n peso che la. ~1off.ocava, e lft voce m.eno chiara; qualche scT.s ata 'ii liquid·& portM·a allo,r a sollievo. Tosse nottu,rna: costii.p azione : dà escluder·si traumatisrni, sifilide, a.Lcool, tabacco. I.n seg·uito ad un incidente acuto (doloTe puntorio .all'ipoco·ndrio sinistro ed ·e1eiv.amento di temperatura fino a 4-0° la sera, p.e r 1 i±orna re a 37° il mattino) di1egua tosi dopo otto giorni, l'ammalata, fino allora considerata ·Come dilSpeptiica, venne sottoposta all' e.same radioocopico. · Si ri·scontrò: stenosi ·esofagea se.r rata della porzione diaiframmatica vtcino al carc:Lias, con dilatazione ·CiLindroid,e e voluminosa, larga 4 cm. ed alta icruanto t11tta la p-0rzio1n e tora;cica; 250 eme. di latte .di bismuto fluido i:mp·iegar10 c irca 1/ 4 d 'ora a ·p·assar.e, aiccumulando.s.i pri1na n ella eac.ca. Di facci.a, l'ombr.a esofage:-t si porta s.ul cu'O're e .s ul c.ampo polmonar·e d e, stro; lo ston1aoo ha iforma e volume normali; peristalti·sn10 viol.ento, con leggera stasi, cinque o sei ore dopo l'ii.nge,stiome di bismuto. All'esofagoscopia, si trovò r·etrodilata.zione -esofagea a.bba•s tanza voluminos·a (cir:ca un litro e mezzo .di capacità) che contenev~ gli alimenti ingeriti giorni prima; la stenosi è costituita da ttn cardtospasmo, che ha subìto la deigenerazion.e ,c icatriziale con o.s truzioin e qua.si -completa. Con quattro sedute di dilatazione, l ·s intomi eso.f agei soomparv·eiro : l'amm.a lata a umentò 900 ' gr. di peso in 14 giorni. (De Jong e Bo11lay. Soc. méd. d. h6pitaiix anno 36 n. 21). 1
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fil. Ascaridiasi causa di ittero.
H. Bo11rges (Soc. m,éd. d. H6pitaux, 1921, pagina 1491) riferisçe il caso di up soldato am~ messo all'ospedale per anemia ed ipertrofia s1)lenica, che aveva, sofferto in antecedenza at-
taccl1i febbrili a causa ignota. Il paziente era apiretico, notevolmente dimagrato, con spiccato pallore dBlla cute e mucose, colore subitterico delle congiunti,re ; milza ingrandita e dolente alla palpazione : feci non scolorate : urina senza acidi o pigmenti biliari, nè urobilina in q11antità r1otevole . All '.esame del sangue si trovar ono 3.350.000 emazie, 16.000 leucociti (58 ~lo polinucleari, 7 eosinofili, 35 mononucleari, pochì mielociti e qual1ch e emazia nlllcleata); ·diminuita resis.tenza delle emazie: Wasserma nn negativa. Il · fatto che il paziente aveva emesso due ascaridi e la presenza .di eo·sinofilia -indusse J'A. a somministrargli la santonina, che fu seguita da emissione di altri ascaridi (la prima volta 13, la seconda 14·) e da graduale miglioramento, con. scomparsa del pallore, ritorno delle fo rze, n1o·clifi·cazio n.e delle co·ndizioni del sangue, che dopo due mesi divennero quasi normali. "fale pa.ziente aveva dunque una sindrome emoliti·ca, che scomparve con la somministrazione di santor1ina: la distr11zione delle emazie non può attrihuirsi in tal caso a smlide, malaria, tll!bercolosi, ecc., ma probabilmente va riferita agli ascaridi. L'ascaridiasi, di fatto, è ora consi·derata una vera intossicazione: q11esti vermi contengono acidi grassi liberi, aldeidi, sali di eteri ed un composto dapprima ignoto l'alcool Mcaril; nelle loro escrezioni, si sono trova ti acidi grassi, a1deidi, ì:riercaptani, ammoniaca. Tutte queste sosta.nze non solo agiscoho da irritanti, ma possono anche, in seg11jto al loro assorbim·e nto, determinare i sintomi nervosi, éhe si riscontrano in chi è affetto da ascaridiasi~ mentre poi gli acidi graRsi non saturati, come l'oleico e J'a;crilico, dis.trugg·ono le emazie. AnClhe nelrancl1ilostomiasi si osserva tale emolisi, la quale può quindi venire ammessa anche per gli ascA.r.i di. 0
fil. Il contenuto duodènale in casi di ulcera peptica. M. Einchorn (Berl. l{lin. W oc h.ensc lir., n. 33, 1921) riferisce su ricerche eseguite in malati a digiuno, ·e poi 1/2, 1, 1 1/2, 2 ore dopo ~'in gestione di una colazione di prova (brodo). Su 40 casi esaminati • (ulcera gastrica 10, ·pilorica 11, duodenale 10) in 16 si potè prele·vare dal duodeno, o a digiuno o in uno dei prelevamenti frazionali dopo la colazione (li lìrova, del conten11to acido. In due di questi casi (ulcera pilorica ) il contenuto duodenale •
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IL POLICLINICO
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i·isultò acido in t11tti i r>relevamenti. In 24 casi (ulcera gastrica 7, pilorica 6, duodenale 11) il contenuto duode11ale fu sempre a lcalino. Il grado d i acidità del succo gastrico non sen1bra a ll' a utore ave1·e jmportanza nel determinismo dell'acidità del contenuto duodenale. POLLITZER.
Resezione o gastro-enterostomia nelle Ulcus ventriculi distanti -Oal piloro ? La dis cuis·s io.n e su c1ue1sto punto è ant~ca quanto la :decisione da parte d i alcuni di cor1sidera re l'ulcera come un t11n1ore maligno e s ogget t a quindi a resezione (::vr. Krabbel, Zentralblatt f'ilr Chirtlrgie, n . Z7, 1921). Il numero dei partig jani cle1ll'interveinto ra.dicale dap·pri-· ina c..a ·ebb1e, m.a oggi t e111de di i1uo\'o a din1i'Itl1ire. L '_L\ . si scl1iera d a lla ~1 n rte cli col.or o che, con1 e G a e1 é, ::,o no 1 i111asti f ecleli al la .g astroente roston1ia n e lle ulce re lontane dal piloro: nel1la ·Sll1a 1statisti.ca il numero dei pazienti. guariti co,n tale intervento s a1g.o·n o a l 75 °/o . A sosteg n10 della sua tesi rjporta un ca so d ] 11n indivicl110 che 0 p1erato di ulcera callo s1 d ella pic cola c11r\· a tura, compli cata a colelitiasi, e i1el qual e fu J)raticata uJ1.a s e1nplice g a.stroenter1os ton1ia e co1eci.st e cto111i a venne a n1ort e per m .a lattia intercorrente 3 r11es i dop.o. L' a 11 top c;ia din1o·s•trò come ·dell'antic·a ulcera non vi fo~L~·e i o rin1a s t e cl1e le t r a c ce sotto forma di t1na ci ca trice a 11pena a ccenn a ta, radiat8 . I l pilo.r o ch e era s t a to es1cl11so inediante sutu 1·8 era a p p ena pervio alla punta di u11a penna d::-t. scri,·ere, m entre la gastro-ent erost9mia permetteva l 'imp e.g no d·el pollice. 1
::.VIGz.
Indicazioni per l'operazione nel pilorospasmo. L 'ope,n"az;ion e di ''/ c:b er-Ra n1s te1dt (sezio1J e I.om.g it111dtna.l1e ·d·e.lla si1ero•sa e d1elLa i11u1sco·l atura ipe.rt r ofJ..ca ·dell'anello pilori co fino alla sotturn111cosa, .. ·enz a. con s1e,cl1tiva ·ut11ra) è molto snp e,ri or e all a ga.st.1;,0 -entero.s \o nti.a .e .s i dovriebb e a p1)1ica.r e a tutti i casi g ra\·i. È Il!e cesisaria u 1.1a r ·rupida di•s tinzio1J.1e 1cLeli c a si g r a vi da q1J elli p i11 liev.i, .p er i1.c111 a fficl a 1'e a l bl1ir1J,r g o un lattant e gravem ente d en11trit o. Tale distinzione sarà fatta s eg11en·d o i crite1 i 1seg1J enti: 1) La malattia l1a d ecor so tanto più gra ve, cp1anto pii1 precocem ~11te il v omito ha r a.ggiu11to pro1>01'zio11i notev oJ.i, 1e ql1a nto, più i·ap i1dam~lilte :a s i11ton1a t olo 2;-ia s i è completru11ente svilu1) pata; se il quadro .m orboso è giià tipico a lla fi11e d ella 3a. ' e tti.mana ·di vit a , .. i tratta certo di t1n ca c::.o g r a v e. 2) Il caso è g ra,,e, se la q11 1111 ~i tà. cli cip o ·v o111i tn 1o {lo i cl e, e p e~n1e p er cl 11e g iorni di segl1it o \ rn!!~ in 11g0 i 2 '3 cl e 1 e il >o i nge rito . 1
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3) II l)il o r-ospasn10 ass1in1e particolare gra-
vità quan·do l a malattia è famig1ia1·e . I casi lie \·1 ('\·omito e. perdita di p eso scarsi~ rnaa .iinde.b8·lrim,ento tanto spiccato da rendel'e impossibtle l a suzione) gu.ariscono con una .aid1atta .cura meid'i·ca nell. corso .di 8-12 ·s etti1uane. (L. Lang "tein , B erl'i n, Klin. ll ' ochenschr., n . 13, 1921 ) . P oLLITZER.
Sull'opportunità dell'operazione dell'appendicite. Se, osserva H. Doerfier (ll!ilric Ji. 1ne(l. W oclienscJir ., 11. 30, 1 9~1 ) , si sa11no distinguere bene i casi d i ap1) endicite che vanno operati i)recocement8 da qLteJli r1ei quali è opportuno tenta1·e la cura medica, la mortalità in genere clell'appendicite non supera il 1/2 %. La c111·a ineclica si può teritare solo in quei casi nei qt1ali il processo infiammatorio si 1nanti ene .Gettamente iocalizzato all'appendice e ai tessuti i1n1nediatan1ente vicini nei qua li lo stato generale si rr1antiene b11ono e l'addome be11 P. trattabil e in t11tti i <J11arlrant i. Si impone la op erazione imn1ed ia ta. (pos sibilmente entro i r>rimi tre gior11i.) q11 ando ·esista ancl1e t1n u11ico s intomo g rave. Sintomi g r a vi so110 quelli c-J1 e i11c1 ica110 ravvicinarsi d e lla perito11i te. Q11e1 sti sin tomi sono : a) da p arte del le con clizio11i g en el'ali: facies addominale accompag11 a ta da forti dolori R tutto l'adcJom0 o n.Jla r egio11e çecale, lingua :i.rida, vomito ripet11to, ulta freq11enza del pol· so (an che se esis te febbre) , febbre ele vata, 1seg·ni cli occlusione intestinale, agitazione del- . l'infermo, ipotermia che acco·m pagna evidenti fenomeni in:fìammatorii, dolori ad og·ni movirn ento; b) sintomi locali: spasmo muscolare generH le e locale (seg110 di perforazione), forte ser1s ibilit~·1. 8 lla p r ess io11e, senso di resiste11za che a umenta rapidamente accompagnato da ipere~ tesia tattil e, meteorismo più o meno accent11ato di t11tto l'addon1e, meteorismo localizzato alla, i-eg ione cecale, forte sensibilità Dlla pressione di. tutto l'addome, djsturbi nella 1ni11z1one, cliarrea, a1b11min11ria, lieve ittero, hrivid i. Ove s ia presente nno solo d e i si11toJ.11i e n 11n1erati s i clovrà opera re ul più I'lresto. POLLI''ZER.
Sulla cr~azione di uno sfintere nell'ano preternaturale. La creaziu1n.e di ll n éùno preter111aturale contine11te CG5tituisce an.cora 11n pl111to o scuro n e Ila cl1iru rgia addomi nale (' '''. Goldschmitcl, Z entralbla tt f. rflir., n . 27, 19"21). L'A. propone tin m e to do ch e si p11ù ri a s~11n1e re cos1: Incisin-
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SEZIONE PRATit:A
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ne obliqua d311 'addome, ricerca delll1S l"'o m.ano e E.ut111·a dell'ansa al peritoneo, avendo cura di distaccare l'intesti1110 dal mesentere per un• tratto ·di 2-3 dd.ta trasv.erse di in.odo che la sutu·ra al periton.e10 pa·rieta1e avvenga nel modio più 1C0tmplerto. p.o.ssibile. In q·ues.to mo·d10 1a cavità peritoneale viene esclusa esattamente. A livello .d ell'tn·cisione .già fatta si incide .a ncora l a pelle a destra e a sinistra in. mod.o che ne risl1ltino d1te str]sce larghe 1 lh-2 cm. e lunghe 6-8, inton10 all'anCI. Sopra queste .due strisce vte11e trasportata la pelle vicina pre·riame.n.te -mobiljzzata e poi fissata ai bar.di dell 'incisiohe addominale. In questo mo do vengo1n,o coistruiti 1due tunnel con una base di cute e un tetto rappr,esentato dal s ottccutaneo della pelle mobilizzata. Il tl1nnel viooe n1antenuto pervio mediante l'app.osizio11e di un drenagg·i.o di gon1ma e in breve ten1}JO si epitelizza' J)erfettamente. Nel tunnel così costrt1ito intorno all'ano si fa passare lln appareccl1jo contenti vo che permetta la chi11·~a1 ra e l'ap·ertucra d,eJl'an-0, i1.om.chè il ·cambio dell'apparec chio· .steisso. Af.finchè il ·suocesso sia completo :=;i. raccomanda di far trascorrere più teim po po.s sibile tra il 1° tempo e l'.apeirtura .ctell'intestin·o. L 'o.p er azione vien.e a;n co1·a sem,p l incata se l'inunciando ai due tunn.el sottocutanei si .fa passare sen1.plicemente il Jre.naggio sotto c11te attraverso due piooole i•n cisiomi della Cl1te 9ola1nente: del r.es.t o si può a i1che ,s ut11rare a borsa di tabac·co. Il priinoeipio si •p uò riassumere sem:p licemente n·ella treaz1on e di un canale intorno all'ano pT:eternatural•e in cui si po1ssa .g uidare lo sfinter.e f: rtifi cial.e. Il t.e1npo di os-servaz.i1one no.n è troppo lu.nigo e an•che qualche insru•ccess:o si è clov11to laimentare (~ns·ufficienza cLe.lla sutura, impos5'. ibilità dell'applicazione del drenaggio per l'ipersensibilità del paziente), ma i ·v antaggi d·el metod·o 1son10 la P01S1sibilità da pa·r te del pazi,ente 1di cambiar.e e :regolare l'ano e di rispettare la muscolatura •deJl'addO!IDe. 1
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MGZ.
Il caolino nelle 'affezioni intestinali. Il caolino o argilla dep11ra.ta o bolus alba è silicato di alluminio idrato. Vienei .p osto in •Commercio disseccato, in polvere finissima; viene prescritto sospeso in acqua. R. R. \'\7 alker (in Medica.l R ecord, 16 luglio 1921) ricorda che le virtù medicinali del caolino furono già riconosciute dai romani. Di recente esso è stato adoperato nel trattamento della dissenterìa, del colera, dello sprue, della difteria {per ins11fflazioni nelle fauci), ecc. Il suo ''alore nell'arrestare il decorso del co-
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lera. sarebbe stato dimostrato da V. Kuhn, il quale a vr·ebbe ridotto lu, mortalità per questa malattia 1dal 60 al 3 ~o · Durante l'episodio cli. colera manifestatosi a Footcl1ow nel 1919, il rim·eclio fu u~ ato· co·n mol to successo; dall'A. i;en i\ a prescritto sospieso in acqua a parti ugt1ali: i pazienti erano inco1·aggiati' a bere quanto più fosse possibile di questa poltiglie:t. Su 30 casi così trattati, si ebbe µna s.ola m·o rte, ma ,d ovuta a compli·cazione :puerperale; i convalescenti venivano dimessi dall'ospedale in soli sei giorr1i. Nei pazienti che g·iungevano a ll'ospedale in stato di collasso, si praticavano :=tn·che ip.o dermoclisi o fleboclisi , e irrigazio·11i r ettali; si usavan.o in·oltre le ventose semp Uci, rj11ctt1te; per produrre stimolazio- 11i ct1tanee. Nella pratica dell'A., il caolino fu .Più efficace cla solo anzic!hè associato a iniezioni endovenose i1ìertoniche~ come le raccomanda Rogers. Secondo l'.c'\., i principali vantagg'i di questo trattamento consistono nella semplicità, nel1'arresto im1nediato dei sintomi d'intossicazione, nella pronta, cessazione dei vomiti e nel pronto ritor110 dell'urinazione. Dopo un i)aio d'ore di trattamento caolinico, il von1ito cessava completamente, la diarrea cedeva ed in 36 ore s'iniziava la convalescenza. L'A. descrive una serie di esperimenti eseguiti sugli animali, corredati da esami batteriologici e inicroscopici; risulta che anche in dosi e11ormi il caolino non ha effetti nocivi e cl1e mantiene invariata la consistenza poltacea; che ,esso agisce per adS01"bimento, fissando le. tossine ·del colera, ed in parte come filtro, dopo ·esser si deposita to st1lle .pareti gaistr ich e e intest in ali. Secondo l' .t\.., il caolino è utile anche nella di ~ seii1te rj a· e, per irr j.g.azioni intestinali, nelle coliti. Il n11mero di casi trattati non è ancora bastevole per consentire conclusioni definitive; · ma i risultati sono cosi incoraggianti, da .autorizzare a comprovarli e ad estendere le applicazioni ,d el ri1T1edio .n el trattamento delle affezioni gastro-in testinaI i. L. V. 4
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SEMEIOTICA. Una nuova prova diagnostica per la tttbercolosi. .t\. proposito di. uno studio sull'intradermoautosieroreazione per la tubercolosi, dell'Imhof, il dott. Leone, della II Clinica Medica di Nal)Oli, rende noto le proprie ricerche datanti da u11 anno (J:?olia 1nedi~a 1 1921, n. 9). La te cni·ca del Leone è differente a1quanto da quella seguita dall 'Imhof: egli in·f atti raccoglie da un dito del paziente 40-60 gocce di 1
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CI~
POLICLINICO
~angue,
lascia i>er 45 minl1ti a 60° il siero e con dl1e gocce di c1uesto pratica la intrader1noreazione: ltna papula rossa indica dopo 24-48 ore la renzione positiva. L'A. nei sl1oi esperimenti ha cunstatato sempre tale reazione positiva allorch è la reazione alla tubercolina e l 'n ror eazione del W il,dbolz sono positive; negative, c0me le a lt r e, negli ~tati anergici e nei contr olli. l\10NTELEONE.
La prova di Roncal per la diagnosi di tubercolosi. Si aggiungono 20 gocce d i soluzione di a lizarina a 1 % allo sputo sosp€tto: questo, se è tubercolare, assume colorazione r.ossastra, mentre si forma un pre,c ipitato amaranto; lo sputo 11on tubercolare, 1n\ ece, si colora in rosso-porpora, non dà quBJS·i mai precipitato; se ql1esto si forma è di colore azz11rro e tende ipiuttosto a rimanere sospeso .come una n.abecola . Genoese (Pediatria, 1921, f.asc. 5) ha saggiato tale reazione in n.u merosi casi d i' tubercolosi {p·o lmon,a re, peritoneale, meningea, ecc.) ,e d h a ottenl1to la reazione positiva, men tre l'ha avut~t negativ·a neillo sput-0 di bambini affetti da altre malattie. fìl.
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della mungitura. Tali recipienti saranno rimessi possi.bilmente ii1tegri a l consumat.Ore, che perciò potrà egli stesso avere la garanzia e sincerarsi della sicura pl1rezza ed innocuità del . latte. 4° I l latte, specia lmente- neì m esi cald'i,. duran te jl periodo che passa tra le mungiture ed jl consumo, dovrà venir con ser vato con t11tti qu ei mezzi atti ad ostacolare lo sviluppo dei germi sap1·ofiti. Nei com u ni r efriger anti l lil latte pu r o, pl1ò conservarsi 24-48 or e ed anche più, dopo la m ungit11ra. MONTELEONE~
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.
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IGIENE. L' approvvigionamento del latte puro e sano. G. Neppi negli An·n ali d'I giene, 1921, n. 6, pag. 359, si occl1pa del problema dell\igiene rlel latte la. c11i impo·r tanza vitale è -0vvia quando f'i pen si all'enorme consl1mo cl~e di tale a limento vien fatto per parte Q.elle pop·o lazioni dei grandi e piccoli centri, e riassume nelle seguenti propooizioni le con dizioni in dispensabili per ottenere u n latte puro e sano t ale da considerarsi i·gienico .S·otto o,g.ni punto d i vista: 1° Il latte deve provenire da animali sicuramente sani, n11triti con alimenti adatti e mantenuti in stalle che ri spondano a tutte le norme 1delrigiene , moderna. Il latte di un animale, com11 nque ammalato, deve in ogni caso venire asc;ol11tamente escluso dal consumo alimenta re diretto. Il controllo sanitario deve essere perciò continuo e bene oculato. 2° Il latte e.leve · venire munto e raccolto con la massima pulizia per parte di persone assol11tamente sane, che debbono usare ogni cal1tela igienica, perchè il latte non venga inql1inato sia lla lle loro mani~ sia dalle loro I
\· e~timenta.
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3° Il latte (leve essere munto, raccolto, conservato in recipienti pulitissimi e dopo il 1ni11or numero pos~ibile di passaggi, venire rin1' l1iu s0 in bottiglie o vasi di facile pulizia e l1r11e ~iaillnti, p nrt a 11ti in1pressa la data
Sull'ezi~Iogla dei
tumori maligni..
G. L. Rohdenburg e F . D. Bullock avevano fatto l'inter.essante rilievo che n·ei topi il sa.rcorna d.el fegat o è quasi semp r~ a;ssociato· con il Cy st i cercus f asciolAr is, stadio larvale de lla Taenia cr ass i collis del gatto, e che la n eofor111azion·e si orig ina q11asi sempre nelle pareti ·della 1cisti. Ora Bull-0ck e M. R. Curtis (Proceedin gs of tlie N e·w l'" ork Pathological Society, ott.-norv. 1920; The L ancet, 24 sett. 1921) hanno eseguito 11na serie di ricerche sperimentali per .accer- . tare il co1npjto di questo parassita nell'eziol'ogia del cancro. Oltre un migliaio di giO<Vani ratti furono infestati con dosi determinate di sospensioni d'uova di tenia, introdotte nel faringe; eliminato un ceppo di r.atti che si dimostrò immune dall'infe,s tazione, rimasero 565 animali, di cui 279 sopravvivevano q11ando venne scoperto il I>rimo t11more, nove mesi dopo l'inizio dell'esperim·e nto. Nel corso di sei 1nesi successivi, 230 di questi ·animali \ 7 ennel"o a morte o furono u ccisi, e di e~si 55 furono trovati sar.comatosi, il che dà la proporzi.one elevatissima del 29 %. ' ' enne pure a ssGggettata ad esame la prole: su 2: 00 anin1ali appartenenti a qiuattro generar zioni, 30 mostrarono dei tl1mori fino al mese di ge11naio 1~21; dopo id i allora altri 125 ne ven11ero colpiti. Ciò dà lln totale di 210 tumori, prodotti sperimcentalmente. L'esame istologico dimostrò che i neoplasmi erano sarcomi a cellule f11siformi o polimorfe, e che nei ratti iniestati (ta serie) lo sviluppo del tun1ore s'iniziava sulle pareti della ciste. . Poichè i tumori continuarono a prodursi anche nelle generazioni successive, non più infestète (la trasmissione della tenia si opera solo attraverso il gatto, ospite intermedio), il :orn~ pito della ciste non può essere se non quello di I
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SEZIONE PRATICA
prodt1rre un'irritazione meccanica o clii11iica sul tes suto connettivo ·circostante, che . subisce la degenerazione sarcomatosa. Le ricerche di cui ci occupiamo, condotte nei laboratori del Cracker Caneer Research Fund di New York, .son·o da avvi·cinare a quelle, d 'importanza f.ondamentale, ese.guite da Fibi·ger sul cane ;--o 1da spirottere. Le une e le altre t1·ova110 una spiegazione nel cancro da irritazi-0ni meicc~niche o chimiche protratte o riipetute: per es., nelle esperien·z e di Ya.magiwa e Ishikawa, di Fibiger, di Murray e Woglom, Slli conigli e sui topi assoggettati a pennellazioni di catrame. Dl1nque e·s ~e n-0n risoli\Ton-0 ancora il problema della causa im·m.ediata, diretta, efficiente, dei tumori m a ligni. Nl1ove ricerche in questo senso sono .state eseguite da J. v'\7 • Nuz.um (811,rgery, Gynecology and Obstelrics, .ag·osto 1921) : adottamido la tecnica ·colturale id i Noguchi, egli awel>be i·sola to dal carcinoma d.ei topi (ceppo carcin1o matoso n. 11 del Cro·cker Fund) 11n micrococico minrutissim o, filtrabile, immobile, Gram posi- · tivo, coltivabile allo stat-0 di purezza ma cl1e nelle colture climostrerebbe un g.rande pleomorfismo pur mantenendo le caratteristiche morfologidhe e colt11rali: per es., alle volte compaiono form~ grandi che si avvicinano agli streptococchi. Le iniezioni di colture nei tessuti del torace dei topi provocano spesso la produzior1e cli 11ocluli che crescono ,p er 10-30 .giorni e l) Oi sc gliono regredire; micros•copicamente diD1.ost.rano un tes's uto neo,fiorrnato in ,c ui le cell11le si moltiplicano !lttivamente, sostenuto da u n•o stroma connettivo -che di,Tiene vasco,l arizzato. In ltn topo si ebbe la produzione di un tumore a rapidt~.sim.o- svi lu p-po, che· d·opo un n1ese era grosso come una nocci ola e che al microscopio dirnostrò t1na struttur a tipica di carcin-0n1a a lveolare (identico a quello di origine) e nei trapianti dette l '80 ~~ di esiti positivi.
POSTA DEGLI ABBONATI.
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(1424) Preparazione del latte sterile per ia p_roteinoterapia. - Al dott. G. A., abb. n. 5964: Si può nella maniera più semplice ·p reparare il latte sterile, b-0llendolo .estemporaneamente pel1 10-15 qiin'Uti, 1prima dell 'ini,e zione. Per a'Vere materiale facilmente ,oonservabile e sterilità sicura conviene ricorrer.e alla sterilizzaziorie fraz'ionata. in aittoclave. Lo si trova già preparato in fial,e p,r es1so molti :istituti: a Roma, p. e$., l'Istituto Terapeutico Romano lo preipara in fiale 1da 10 eme. Ottima preparazione che attl1alrnente gode il favore di molti studi·o si è il Caseosan, soluz. alcalina al 5 % di casein a pl1ra · (Linding); si ottengono i medesimi effetti; col vantaggio ·di avere un composto eostante. t. p. 1
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(1425) 1\.l dott. A. C., abb. n. 10910: Quale trattato .di metodi di laboratorio ap. .p li·c ati alla clinic.a consigliam·o il Bard, Précis des examens de · laboratoiré, 1918, Masson, éd .. Paris. Il volume. d ell'Ascoli sui metodi di immunidiagnosi riS1ponde ai req,u isiti da lei richiesti.
t. p. (1426) Sulla .cura dell'_4.car.ia,si da grano. Al dott. L. M. da C. d • ,s.:
Ella può consultare il fase. 1° ,del Policlinico Sez. Pratica, anno 1921, pag. 30, dove Lo scrivente ha suggerito quanto può essere utile. ln quanto ad opl1scoli o memorie che ne trattino diffu·samente può C·o nsultare : Laboull)èr1e. et M.e gnin: l\fémo.i ve sur la Sphacrogyra, ven.tricoso. J ourn. d'Anat. et de l'l1ysiol., XXI, p. 1. Ducrey : Ac.ariasi da grano in forma epidemi.ca dovuta al Pediculoides ventricosus. Atti • Soc. Toscana d'Igiene, 4 dicembre 1908. Sberna: A proposito della nuova malattia cli S. Maria a Monte, ossia acariasi da grano. Comunicaz. fatta alla Riu1.. ion·e ,della Soc. Italiana di Dermatologia, 1908. L'A. si guarda bene dal sost enere di aver.e Alessan·drini : l\f,anuale dell'Igienista di A. sc.Qlperto l ' a g·ente del cancro. Difatti un solo Celli - Vol. I: Parassitologia, pag. 1076. Toriesperimento positivo s u 1200 inoculazioni dice· no, 1912. troppo poco; non ·s olo, m.a il .r apidissimo 1SrviL . Puntoni: Epidemia ·di acariasi del grano },upp-0 del tumore e la f-0.r te percentuale ·d 'inn·e(da Pediculoides ventricosits). Policlinico, Sesti positivi sono troppo lo·n tani dalle caratter i- zione pratiGa, fase. 45, anno XXVII, pag. 1273. stiche dei tumori spontanei. I G. _t\.LESSANDRINJ. Il mtcrorganismo di N o,z um ricorda troppo (1427) Ai 1dott. A. R. da V. e R. C. da F. : altri microrganismi isolati da tanti altri autori Per i testi di «Elementi d'Igiene» consulti ed il cui compito eziologico non è stato mai le ri c:- poc:te già date Ct'l 1919 a p. 469 sottG il accertato. n. 1069, ed a p. 729 sotto il n. 1091. L. V. R. B. 1
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IL POLICLIXlCO
' 1428) Al dott. D. S. da S. :
Per la preparazion e di autovaccin i consulti: N. Fiessinger « Les Diagnostics biologiques en clien tè le », P aris, A. Maloine eit Fils, E<Cl. = 1921, pp. 138-lL.1-3. g. s.
ca : è nn \ ero record . E cco come andarono i fatti. llon11rlo il celebre filologo tedesc·o 1Iax l\fiiller cl1e i nsegna \a. a Cambridge, creò il suo ratno dell; I ingu·~ indo-europee, i1on vige\a !lncora la consuelncline .delle abbreviazioni a ba se d'iniziali, altrin1enti lo a"Vrebbe designato con le lettere R. I. E.: n1a per brevità egli usò l'espressione di ramo della l lrigua Olria1ia; su q11 esta deRigna zione filologica i .suoi comr.>atrioti edificarono 11n tipo etnografico, il tipo ariano, che no11 esiste ma n cui essi non mancarono di attribuire indici era nici ben definiti ... (Da l J 01tr1ial <le Méd: de Ro1·aea nx, 10 lug. 1921) .
A VVEnTENZE.
Il ·vino e la durata della vita.
I quesiti devono prospettare temi d'interesse gene1·ale; non devono comportare consultazioni clini· che ; non devono riferirsi a indicazioni bibliografi.che su argomenti speciali. Si prega di non formulare più di un quesito iper volta. Volendo inoltrarci più quesiti, questi dovranno essere scritti su fo gli separati. Perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, e i.I numero d'abbonamento del richiedente ; se ~ uestr ne esprime il desiderio, nel giornale figu re~a nno soltanto le sue iniziali od una sigla con venzionale. Le risposte seguiranno con la massima sollecitudine consentita dalle esigenze redazionali, ma non è garentita una risposta i;rnmediata. Non si risponde privatamente.
I l dott. Cll. Fiessinger, ne l libro Vingt régl-,,nes alinzentaires en, olie1itèl e (Paris, ~Ialoine, 1921), sostiene che hanno ragione i ginnasti - l es athlèt r·s - che in A1nerica reclamano contro la condanna all'.acqua. e che minnccinno di rinunziare ai loro esercizi se n on . ono <.111torizzati, co111e gli <1]11ba~cia tori, a ùere i! vino. L'infl11e11za delle di\erse bevancle \iene riassunt~L così dal Fiessinger: vive meno chi · a busa del Yino; vive più a lungo chi beve lflcqua sola; vive )Jiù d ell'uno e òell'altro Chi be·ve vino moderatan1ente. Gli a lcoolisti muoiono in media a 50 anni; i be,·itori di acq11a. a 59 a11ni; e i be\itori model'a ti di '1110 a 63. «Noi non i·:Lpeteremo, egli dice, con la maggior Jlarte degli igieni. ti c-onten1rloranei, cl1e il vino è un alimento deplore,·o!e. (;ertnni possono facilmént~ farne a n1eno; altri caclo110, a;>rivandosene, in lltlO ~ta to di debolezza inqt1ietante. Dire che questi 11ltimi rassomiglino ai morfinomani che hanno bisogno dellù morfina . e:l1e l'annientamento fisico ili cui cadono ri ulti dalla JJl'i,·azione de ll'abituale eccita11te, ·sarebb~ l1n'es;1gerazione. ~la nei morfinomani la soppr e&sione <.lell'ecci tante produce una (lepr~ssione, elle (lurn. a lcuni giorni, qualche settima na, mentre cl1e la de pressione da mancanza <lel ,-ino <l'l1rn i1Hle finitam ente e spesso si è co:-:t11etti a ritorn~1re nl ~no uso>>. N{,n sap•pi<.t1110 l'origine e il ,·3lore dei dati stati~tici. tlel dott., F iessinger; n1a certo essi corri· ~·1Jondo110 alla esperi~nza comune. <BtJll~tt. Consorz·., ng. 1021).
>Ion si rispo11de ad anonimi. Le s igle ven-
g-ono usate nel gior11ale a richiesta degli interessatj; 1na i quesiti devono portare la firma. ' J ,. p . •
(1120) All'abb. n . 8630:
LA REDAZIONE.
VARIA
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Un ambasciatore che non conosceva la chimica. ~el
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. no libro
Origines {le la guerre», a l <«lpitolo « I#es j ol1rnées tragiques », l 'ex..,presidente della R epubblica francese roincaré racconta una storiella quasi inYerosimile, relativa all'assassinio di Serajevo e alla. cura meticolosa con cui venne condotta l'inchiesta austriaca che d oveva dimostrare, per fas et n.efas, la r esponsabilità del go,~erno serbo ne l delitto. «Un dettaglio piccante, scoperto dal compia11to Ernest Denis, mostra tutto ciò che v'era di artificiale e di nffrettato nelle accuse n.l1strincl1e. TI · testo francese della Memoria che il conte Sczen consegnò il 'Xl _luglio, cioè la vigilia della dichiarnzione <.li guerra., a Bienvent1-l\ilartin, il qunle teneva I 'i,nterini degli Esteri, dice che, per assic11rare il segreto del complotto, gli organizzatori, r-ns l~osik e Ciganovic, con1rnisero a Zian Kn li di intimar€'. ai due esecutori, di uccidersi dopo l·attentato. - Zian K a li., cl1i era questo nuovo c1·i111i11àle cl10 doveva rammemora re ai congiurati il git1rn111ento i:-:.acro da essi fatto di u ccidersi, llel' 001>peJlirc con sè il loro segreto? Derus si riportò n l te to tedPsco e trovò che si trattava di CianKali, designnzione tedesca del cianuro potassico; la redazione primitiva e ra semplice.inente ql1esta. : • «Gli istigatori df:>ll'attentato rimisero ci.an11ro potassico agli esecutori, con l'ordine di avvelenavsi, una -volta compiuto l'omicidio » ! I/ambasciatore austriaco, digiuno di chimica, trasse un u omo dal cian11ro potassico!. .. I tedeschi sanno fare di meglio ancora : hanno trn tto t1n tipo etnologico da un'astrazione filosofi(<
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Interessante pubbltcazione : prof. ALFREDO RUBINO
Semiotica Medica (3 edizione completamente rifatta ed arricchita di nuovi capitoli e di nuove figure esplicative). SOMMARIO : Parte generale, • Esame generale dell'amm•· lato. - Parte speciale: Esame dell'apparato respiratorio. • Esame dell'apparato cardio-vascolare. • Esame degli organi a~ dominali. • Esame del sistema nervoso. • Compendio di chtmlaa e microscoola clinica. • Indice alfabetino. Un volume in-16. ele~~temente rilegato in piena tela. di naeine XV·63:3. In commercio L. 15 pii'.I le spese postali di BD&dizione e di imballa22io. Per gli abbonati al ~Policlinico :t so.le L.14.60 franco di porte 4
Invistre ca rtolina-vni?lia al Cnv. L bIGI POZZI · Via Sistln&. N. 14, Roma..
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N-ELLA VITA PROFESSIONALE . .
Cronaca del movimento professionale. Ordine del Medici della Provincia di Roma. Il Consiglio dell'Ord1ne dei Medici della Provincia di Ron1a, nella sedu ta del 10 corr., ha stnbilito di corr;memorare solennemente in 11na .spe-
<!iale tornata dell'Ordine il dott. Ettore Prosperi, morto per infezione contratta nell'adempimento <lel suo dovere. . Ha ricevuto comunicazione della condanna al. l 'ammenda di L. 500 ed alle spese del processo inflitta dal 1° rretore Urbano di Roma al dott. Alfredo Carbonetti, medico odontoiatra, ~1· a vere ~sercita ta la professione durante il t~mPo in cui dal Consiglio dell'Ordine era· sta lo sospeso dall'esercizio professionale. Ha preso nota del la discu·s sione che doveva a vel' luogo il giorno 7 ottobre da vanti alla IV Sezione del Consiglio di Stato, alla quale da parecchi' anni ha ricorso il dott. Kauffmann eui era stata negata diti Consiglio dell'Ordine la iscrizione nell' Albo perchè provenieD:te da uno Stato (Germania) cl1e 11011 concede la recipro.c ità di eserci~io ai medici italiani. 'L 'assemblea genera.le dell'Ordine ed il Consiglio Superiore di Sanità a. vevano a •SUO tempo approvato la deliberazione del Consiglio amministrativo dell'Ordine. Si è deciso di deferire al Procuratore del Re un <lentista meccanico che, ing-a.nnando 1a pubblica fede, adopel'ava abusiva.mente il titolo di dottore e di medico-chirurgo. In considerazione <leJle continue osservazioni che <I.a parte di molti colleghi vengono espresse intorno all'azione del Consiglio, il Presidente riehiama tutte le pratiche svolte dal Oonsiglio stesso per le questio·n i sulle quali ha portato il suo -esame e il suo stu·d io, varie volte 1senza risultati favorevoli, ed il Consiglio rileva che tutti i casi d'insucce:::ìso Yanno ricercati nelle manchevolezze ' della legge e del regolamento che di·sciplina.no le funzioni degJi Ordini. · • E J)erta11to il Consiglio ha deci·SO di presental'e un concreto programma di modifiche alla legge e .al i•egolamento sudd~tti, maturate nella esperienza giornaliera compiuta, alla prossima a·s semblea genera.le, onde associare tutte le forze della classe medica italiana, per ottenere dagli organi legislativi gli invocati provvedimenti. Il Consiglio ha 8ta bilitç di prend~re .accordi con .altl'e Associazioni cittadine perchè durante gli scioperi degli addetti a pubblici .servizi. l'assistenza .sanital'ia possa essere assicurata alla cittadinanza -con adeguati m~zzi di comunicazione e di traspor·to e col minore disagio possibiJe per i medi<ei. Infine ha deciso di appoggiare con tutti i mezzi il medico \.!ondotto di Civitella d' Agliano per il ricorso avanzato da quel Comune alla IV Sezione -del Consiglio di Stato contro l'applicazione della ~ndottn residenziale. I
-Sindacato Medico di Roma e Provinéia. È ~tata
<iiramata la seguente ·d i R orna e provincia :
circolar~
ai medici
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Egregio Oollega,
Osseqt1ienti al deliberato dell'a..s semblea degli adere11ti tenuta.si il 29 settembre nella Sala dell'Ordine. Ti r imetti.9..!I.lo lo Statuto d,el nostro Sindacato, pel quale sollecitiamo la Tua adesione. C'è tutto '"1a. fare nella nostra classe, ultima arrivata ' n~l grande arrengo delle competizioni economiche : cooperazione significa oggi dovere : e tale dovere va compiuto da ognuno a favore di tutti e da tutti a favore d'ognuno, e tanto più solidalmente quanto 1>iù i11 alto nella gerarchia sociale ognuno di noi si tro\a. Gli
ad~reriti:
Buglioni G. B. - Pampiglione G. - ' Marzio Quirino - Ariola Luigi - Scarano Raffaele Antonio - .P,.scarelli Attilio - Caccialupi Pietro Trulli Nioola - Missoni Ignazio - Rossi R enato - Faelli Giulio - 1VI.a tte11zzi Ercole - Tamanti Vasco - Ambrogetti Pietro - Clementi Anton1ni - Antonelli Giovanni - Baffoni Luciani Filibel'to - . Bel.figlio Giu.9eppe ..L Va.lentini Gabriele De Bernardis Giovanni -.- Drago Armando, ecc. 1
Il Oo1nitcito orga1vlzzatore:
.A.lei;;;sandTìni Alessandro - Grossi Ennio - Buccl1i Codro - Leone Calogero - Genovesi Filippo. N. B. - Le adesioni, a ccompagnate dalla relativa qu,ota., vanno indirizzate al dott. Bucchi Codro,
Piazza Vittorio Em., 55 - Roma. Ecco il testo dello Statuto: Art. 1. - È costit11ito in Roma, fra i medici delln cittit· e provincia ,d i Roma; il Sindacato '.Per la tutela degli interessi economici · e morali della classe. Art. 2. - Il Sindacato è costituito da tutti i medici di Roma e provincia che accettano il presente Statuto. Art. 3. - Il Sindac:ato provvede all'organizzazione ed alla coordinazione delle singole categorie dei medici per tutelare tutti gli interessi morali e materiali delle categorie stesse, stringendo eventualmente con altre organizzazioni professionali speciali accordi di alleanza per questioni di comune interesse. Art. 4. - I l Sindacato è rappresentato da un_ Comitato direttivo e òa una Commissione esecutiva. . Art. · 5. - Entreranno a far parte del Comitato direttivo i rappresentanti delegati delle organizzazioni di categoria in ragione direttamente proporzionale agli inscritti di ogni singola categoria. Art. 6. - I medici che non siano inscritti ad alcuna organizzazione avranno il diritto di rappresentanza in ragione di uno ogni cinquanta. Art. 7. - Il Comitato· direttivo nomina nel proprio seno la Commissione esecutiva composta di I•
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IL POLICLINICO
tre membri e potrà scegliere anche al di fuori del proprio seno il .segretario ed il cassiere . Art. 8. - I membri del Comitato direttivo stanno in carica. un anno e sono rieleggibili non oltre la terza volta. , Art. 9. - Dovere del Comitato direttivo è quello di prendere in esame con la maggior cura e sollecitui!ine le questioni riguardanti gli interessi economici e morali degli inscritti, sia per diretta iniziativa, sia sopra richiesta. delle organizzazioni o individualmente dai soci in1s critti. La Commissione esecutiva curerà l'applicazione dei deliberati del Comitato Direttivo e potrà deliberare a nche di proi>ria inizia tiva in merito alle questioni più urgenti, riferendone poscia al Comitato stesso. Art. 10. - Gli appartenenti al Sindacato sono tenuti alla rigida osservanza della disciplina sindacale ; contro i trasgressori verranno presi opportuni provvedimenti disciplinari. Art. li. - L'assemblea generale degli inscritti al Sindacato verrà indetta almeno una volta ogni tre mesi. .i\.rt. 12. -· Il Comitato direttivo ha la facoltù di nomina r e delle Commissioni per Io 'Studio di speciali interessi di classe. .~rt. 13. Il Comitato direttivo potrà occuparsi d i questioni riguarclanti associazioni organizzate sia quando il ·SUO intervento corrisponda · ad intere. si della classe. Art. 14. - Si provvede al :finanziamento del Sin<lacato mediante una quot.a annuale di lire dodici (L. 12) per ogni inscritto. Art. 15. - Per tutte le pratiche di ufficio vigono le norme sancite in un regolamento speciale. Art. 16. - Il Sindacato riunito in Assemblea espresoo.mente convocata potrà modificare il presente Stat11to.
ltlSPOSTE A QUESITI E A.DOMANDE.
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(9049) Stipendio - Provvedi1nenti in oa so di rita1rdo o (li rifiu,to. - Dott . •~. L. da A. - Il que-
sito da I.iei pr oposto è internn1ente ed ampiamente risoluto nella « I .iegislazion{' sanitaria in rapporto all'esercizio .p rofessiona le'>, del comm. avv. Alberto '"'igo (Dootor J u,stitia), a pi1g·. 110. (9051) Ta ssa c-ircolazione aittoniob·i li. - Dott. O. C. <1a S. V. L. C. - Non consta che sia st:ata concE->ssa 11na riduzione clella tassa di circolazione degli <11.ltoinobili destinati al servizio dei medici condotti. (9032) fetto. -
L~fficial e .~anitorio
- :n-onlina fatta dal Pre-
Dott. G. V. da S . - I ..a facolt<'t del Prefetto <li no1ui11a re 11fliC'iali snnitur! senza concorso è .·ca(lutR da ten1vo. (9053) (Joncorsi per la 1zo1111na a, ·rnedioo condotto. - Dott ....i\... P. da C. - AYendo la relati,i'"a abi-
lith fi~ica J)llò ~n Ella prendere parte a p11bblici concorsi, avendo l'età di anni 49. Anche con 67 a1111i <li f-til ~i può rimanere in servizio, sempre che $i conSt.\rYino le forze n<ieg11n te al servizio, cl1e occorre <'l i~in1peg11nre. I documenti accellD.c'l.ti deb-
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bono essere presentati in italiano. n1a non occorre il visto consolare. (9054) Indewnità caro-viveri. - Dott. F. A. da P. - 'L e compete l'indennità caro-viveri dal 10 gen. naio 1919 nella misura di L. 65, non ·p otendosi calcolare la sorella e la madrigna, poichè non sono entrambe, od almeno una di esse, inabili a lavoro. Può citare il Comune dinanzi all'autorità giudi1
ziaria perchè trattasi di un vero diritto violato. (9055) Disdetta dell'abitazione. - Dott. P. M. da F . M. - Poichè nel Capitolato è detto che sarà assicurato al medico condotto un co11\feniente alloggio, è d'uopo che trasmetta per mano di llSCiere all'Amministrazione de1 Consorzio la diffida che ha ricevuta pe1'chè adempia all'obbligo assunto col contratto di nomina. N~l giorno 28 corrente si .presenti in giudizio e pro1nt1ova l'intervento in causa dell' Ammillistrazione consortile. La disdetta è valida, sempre che subentri nell'abitazione, il padrone della casa, che si rend.e, in caso contrario, responsabile di danni. Vendendosi la casa , l'acquirente deve rispettare i contratti in corso con gli inquilini, proroga ti in forza di legge. Dott. .t\.. C. da A. - Può calcola. re in suo favore il tempo trascorso dal 16 dicembre 1920 ad oggi nella condotta suburbana. Diventerà, quindi, stabile il 16 dicembre 1922, (9056) Stabilità . -
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Dott. G. B. da V. di C. - Gli auruPnti di stipendio accennati, decorrono dal giorno dell'apptovazione da parte dell'autorità tutoria dell'atto relativo. (9057) Aurnento di stipendio. -
(9058) ldniite di età pei rnedioi oo,n dotti. - Dottor A. G . da G. - El1a può prendere parte al concorso. La parola altri t1sata dal bando è parola
generica e può essere intesa anche in relazione a ser vizio prestato nel medesimo Comune . (9059) Età per pren,der parte a oonoursi. - Dottor E. C. da ..t\.. delle ], . - Può ben bastare il servizio interi11ale prest:ato IJ'er farlo esentare dal limite di età, prescritto nei singoli bandi di concorso per la nomina a medico condotto. Confronti: «La legi ·lazione sanitaria in rap!)-Orto all'esercizio r..rofessionale », del comm. A . ' Tigo (Doctor Justitifi), a IJag. (i5. <U060) I 111 posta cli R. M. sitllo stipendio. - Dottor V. R . da 1\1. - Il contratto verbale non può esimerla giurjdicamente (lal pagamento dell'impo~ta
di R . M. Sl1llo stipendio. r~erò esso vincola moralmente il Comune a. mantenere gli impegni asst1nti. Sarà bene che E lla risponda a l Comune di non essere obb1igata a lla richiesta restituzione, sia percl1è è dife~o dalla predetta convenzione, che può e sel'e confe1 mata da testimoni, . ja perchè le somn1e risco. se 10 f11rono in b11ona fede, senza potersene ora invoca re la restituzione con la oondictio indebiti, che suppone il pagamento fatto per errore e non, q11indi. d0Vl1to. (!>Of>l) J/ onte i1ensioni. - Dott. A. .t\ . da S. Il cont1,ibnto :\Ionte pensioni è duplice: uno a ca-
ri(·o della . c\.n1n1ini strnzione comunale ed uno a •
Ct'l-
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SEZIONE PRATIC.-.
rioo del medico. In caso di arretrati ognuno paga la quota sua., non potendo l'uno pagare quella dell'altro. (9062) Gon,corso per la no·m ina a 1n.edioo condotto. - Dott. G. G. da F. - Se fra i designati in un pubblico concorso, non accetta il posto colui che fu prescelto dal Consiglio comunale, si deve procedere
a Ila nomina di altro sanitario egualmente dichiarato idoneo, ed, in mancanza, si deve bandire un n110Yo concorso. (9063) Caro-viveri. 2-. Dott. T. M. da F. - Il medico libero esercente non ba diritto ad a lcun caro-viveri. Ha invece diritto a riceverla l'ufficiale sanitario, in misura da non oltrepassare la propria annua l'etrib11zione.
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AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza Militare e le Penisioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenS•) per l'opera d'assistenza prestata a favore dei conge<L'lti .~larici, durante il 2° .semestre 1920, rioorvandosi di provvedere a mano a mano che giungeranno i rapvorti dei rispettivi Comitati provincia.li:
Provincia di Oosenza: Dottori: Boscarel1i Fran cesco, Bisignano, L. 400 - Riccio Baldassa1·te, I~e-lvedere lV[arittimo, 'L. 400 Graziadio Vincenzo, Castrovilla ri, L. ~50 - Trombini Luigi. Boni(9064) Ricorso contro Za nomina dell'uffi<Yiale safati, L. :300 - Oliva Gaetano, Scalea, L. 300 tllitario. - Dott. F. G. da S. G. a P. - Non •vi Turano _A dolfo, Montalto Uffug·o, L. 300 - Cariera b\sogno di alcun commento, giacchè è chiara gnola Gennaro, Iiossano, L. 300 - Fiore Vincenzo, Corigliano Calabro, L. 300 Musacchio ed esplicita la disposizione della legge. Contro il Oreste, San Martino di Fiaita~ ( L. 250 - Spada decreto del Prefetto che nomina l'ufficia.le sanitaVenanzio, Di1~ignano, I.1. 200 - Frasselli Pietro, rio non si può ricorrere nel merito, ma .solamente L agnano Ca::;tello, I,. 200 Barrese Salvatore, per la forma, cioè, per violazione d'i legge, incomPaterno Calabro, L. 200 - De Rose Gabriele, Renpetenza ed eccesso di po~re alla IV Sezione del . de, L. 200 - De 1\!Iarco Giova nni, San Giovanni in Fiore, L. 200 -- Bumo Luigi Damiano, San PieOonsiglio di Stato o con ricorso i.n sede straorditro in Guarano, L. 200 - Musacchio Pasquale, naria al Re. '.rorano (Jastello, L. 200 - Sa ntagata Francescantonio. Cerchiara di Calabria, ·L. 200 - Gioia Ag·o(9065) Veterinario comunale - Sua sostituzione stino, Laino Borgo, L. 200 - Lat1rillo Giosafatte. da p01rte dell'11.ffioi,al,e sa;nitario. - Dott. G. P. da Langro, L. 200 - Conforti Giovanni, Nocara, liV. - A pag. 169 della «Legislazione sanita.r ia in re 200 - Lopas90 Francesco, P aip<Lsidero, L . 200 - Pirani Agostino, Paola, L. 200 - Cantamecio rapporto all'esercizio professionale», del cornm . .A. Lorenzo, Bonvicino, T.J. 200 - I.;eporini Angelo, Vigo (Doctor Justitia), troverà ampiamente svolto Diamflnt"R. L. 200 - Saporito Francesco. Verbicail quesito proposto. ro, 'L . 200 - Spina Filippo, Campana, L. 200 J~onardif Battista, Longebucco, L. 200 Fonsi (90671 .'?econda indennità oa-r·o-viveri. - Dott. G. Gio. Battjsta, Paludi, L. 200 - Leone Adolfo, San R . ~'l l\1 . l\I. - Avendo il Comune deliberato il seGiorgio Albanese, I.1. 200 - Cosentino Alfonso, condo caro-viveri deve corrispondere l'indennitit Aprigliano, L. 150 - De Stefano Giovanni, Casuppletiva ò i cent. 85 al giorno per ogni peroona di stiglione Cosentino, L. 150 - Granato Pasquale, Celi.co, L. 150 - Cappar~lli Evcole, Cerzeto, 'L . 150 famiglia, compreso il conjuge. Il Decreto ch e la - Colosimo Giacomo, Colosimi, L. 150 - Silvaimpone è quello del 8 giugno 1920, n. 737. In caso gni Antonio, Grim.aldi, L. '150 - Valle Francesco, dl diniego .da parte del Comune rpuò adire-- la via I.Jftttarico, L. 150 - Conforti GiuS(~ppe, Marano gi11diziarla. Marchesato, L. 150 - Grandinetti Giulio, Parenti L. 150 - Tucci Giuseppe. Rose, L. 150 - Ricci . (90('.8) No mina a perito in oausa m'Vile. - Il meVincenzo Rota Greca, L. 150 - Milano Aristodedico nominato perito in cau.sa civile dinanzi nl mo San Benedetto Nuano, 1L. 150 - Marsico EugePretore o al T rib11nale non ~ p11ò ri:fiu tare, trannio: San Fili, L. 150 - Rizzo Eugenio, Scig·Iiano, I..1. 150 - Scannati Francesco, Serra Pedace, L. 150 ne che il rifiuto non sia giustificato da ragioni di - Ferrari Pasquale, Albidona, L. 150 - Pancaro incompatibilità, come parentela, interessi, ecc. Severino Altomonte, L. 150 - Paterno Giuseppe, (9069) Soppress·ione di oondotte. - Dott. E . U. Cassano ' Ionio, L. 150 - Castellano Francesco,. Civita, L. 150 - Donadio Domenico, Morano Cada A. delle F. - La soppressione di una. condotta labro L . 150 - Camporota Fortunato, San Basinon è a libito dell'Amministrazione municipale. le, L: 150 - Pesce Arturo, San 'L orenzo Bellizzi, Essa è deliberata dal Consiglio comunale e deve L. 150 - Ribecco Agostino, Spezzano Alba~e~, L. 150 - Caracciolo Francesco, T e rranova di Sil'iportare l'apJ)rovazione della Giurita Provincia.le bari, L. 150 - Oalvosa Ulisse, T rebisacce, ~· ~50 _.\1nministrativa. e del Consig·lio Provinciale di Sa- F lorio Luigi Amantea, L . l t>O - Del Giudice nità. Se non ha ancora ottenuta la nomina, non ha E J·11esto Belmo:ite Calabro, IJ. 150 - Riggio Pièalet111u ve~te per insorgere contro la deliberazione tro FaLconara Albanese, I.J. 150 - De Rose Giov. Battista. Fl1scaldo 'L . 150 - Sol~azzo Vittorio,. del Consiglio comunale, in quanto che fino al moGrisolia · Cipollina, '150 - Guaragna Biagio, Orsamento de11a nomina i concorrenti hanno una semmarso, L. 150 - Buglia ti Fran~sco~ Santa So~ plice nuda spes di ottenere il posto. Se poi è già d'Efi,s io L. 150 - Molinaro Emilio, Marano Prmstato nominato può .sempre, per la disposta sopci:pato 'L. 100 - Tucci Nicola , Ma rzi, L. 1~ Calfa 'Camillo, P edivigliano, L . 100 - Sa~·PI Erpressione, essere man.dato vi.a, perèhè, se con la S<!>Pnesto San Marco Argentano, L. 100 - Misuraca pressione .p erdono il posto i mediei stabili, a f orFrancesco San :LYiarco Argentano, l .1. 100 - Pelletiort lo possono perdere quelli appena nomina ti. In grini Fra~cesco, Cleto, I.1. 100 - Gian.nuzzi'. Lorenzo, Cleto, 'L. 100 - Serti Fran ce9?0 Save~o, San ogni caso occorre attendere le decisioni della auPietro in Amandea_, J.J. 100 - Macr1 Demetrio, San t<>rltà tl1tori!l. Demetrio Corone~ L. 100 - Ma rrella Vincenzo, San Doctor JusTITIA. Demetrio Corone, L . 100. . 1
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IL
POLICLI~ICO
CONCORSI. A tutto 30 ott. Zona Est. L. 7000 oltre L. 1.50 ogni povero in più di 1500; .ANAGNI
( Roma). -
cinque quadrienni del decimo; doppio c.-v. • l \ .PRICENA (1''ufJ!Jiu). ·- IJ. 4500, dt1e c.-v., due sesse11ni decjmo. Scad. 30 ott. IlAG:NI Dt I,uccA (L ucca). Scad. 31 ott. Tre con<lotte; L. HOOO e 5 quadrienni decimo; L. 2000 cavale.; c.-v., e in corso d'approv. 2° c.-v. CALTABELLO'ITA (Gir.qeriti). - Scad. 31 ott. Per borgata Sa11t' Anna; 'L. 4500. CANEVA (Udine) . - Sca d. 31 ott. Due reparti; JJ 6000 e in,ti.E->n11ità. varie. Rivolgersi segreteria. CAROSINO (Lecce). Scad. 10 nov. 'L. 5000 oltre L. 500 uff. san., c.-v., 4 quinquenni decimo, L. 1.50 ogni poYero in più di 1500. CASTEL RITALDI (Perugia). -- Scad. 10 novembre. L. GOOO, -c.-v., per cavale. L. 4000. CEr.r.ERE (Roma). - L. 7000 per 2000 poveri, lire 1.50 ogni pov. in più, L. 300 uff. san., L. 500 disag. resid., due c.-v. Entro il 31 ottobre. ( ;EPRANO (Roma). - Scad. 31 ott.; 1.1. 7000 e c.-v .; 5 quadrienni del decimo. Le condotte sono due. Cbied(lre annunzio. CISTERNA (Roma). II cond.; L. 7000, oltre L. 1.50 ogni pov. in l)iù di 2000 e 5 quadrienni del decimo; due c.-v . .A tutto 25 ott. Servizio entro 15 giorni. Chiedere annunzio. CLLiSONE (Bergamo). Due condotte; L. 6500 oltre L. 2fi0 og·ni centinaio di povert sopra 1000, T1. ;350 sopra 2000, q11attro quinquenni del decimo, due c.-,·., L. 500 per uff. san. Ospedale, Staz. climatica. Scad. 30 ott. FELTRE. Ospedale Oi·uile. - Due medici secondari, per i reparti. medico e chirl1rgico : JJ. 6000, c. -Y. (J.J. 2400 c~libi f' T.1. 3000 coni11gati), stanza di abitazione, prima c:olazione. Scncl. ore 18 del 20 ott. Prova bimestl'-Hle. i1omina e conferma biennali. Assu11zione dell'ufficio entro otto g·iorni dalla par- • tecipazione :di 11on1ina. FRASCATI (Ronia). - Condotta chirurgico-ostetrica; Rcad. 31 ott.; L . 8000 per 2000 pov., addiziooo.le di 'L . 2000 per gli altri poveri inscritti nell'elenco eccedenti detto numero; 5 quadrienni decimo; c.-v. Compensi dai semi-abbienti e agiati. Chiedere annunzio. A.bit. 10,400 di cui 2,700 pov.: ospedali in città.. LI?.tBIATE (1l!ilano). - L. 6000 fis~-e, L. 2500 co111plementari, L. 300 indenn. bicicletta, I.1. 600 per uff. san., 2 ca ro-viv., L. 1000 J>er f500 poveri olt10 i 1000; 'L . 2000 per l'ambulatorio, '8e approYn to dal1'autorità tutoria; L. 650 ogni quinquennio conse<.•utivo all'acquisto della stabilità. Se.ad. ore 16 del 30 ott. Servizio entro J O giorni. MAGIONI<: (Perugia) . -· Capoluogo; L. 6000, cinque sessenni e J.;. 2000 per cav. Secondo riparto; lire 6000, ci11que quinquenni, L . 2000 per cav., L. 2 ogni povero oltre i 1000, L. 1000 se gli abbienti saranno meno dl 300. Cinque quinquenni del decimo. Assicurazione infortuni professionali. Chiedere annunzio. cadenza 20 ottobre. :\IoxTEVERDE (.1 i-ellitio). - Scad. 28 ott. L . 4500 t' 4 (}\1ndrienni decimo; c.-v. P.\TrH~o o·.\xcox\ (Anc"na). - &nel. RO ott••llr(\. 1.... 000 y~r ;100 110Y .. ad<lizion. ·r... :1. c.-,· .. T,. 2-400 iuezzo tr~1~l .. I~. :100 liff. ~~n.
(ANXO XX\-III, FASC. 42]
PESCI-\. R. Os1Jedale dei S.".. Oositno
e
Danziano.
- Primario medico: Yedi fase·. -!l. Scad. :n ott . R.\MACCA (Oatania). - Condotta pel cai>oluogo; L. 5000, due caro-viv., 5 quinquenni del decimo. Scaù. 2 nov . RAVENNA. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario capo dell~ufficitJ d'igiene nel Comune di Faenza. Vedi fase. 40. Scadenza 31 ottobre. ROMA. - , Oroce Rossa Italian.a. - Direttore del Sanatorio di Cuasso a l ~!fonte (Varese). Vedi fascicolo 40. Scadenza 31 ottobre. SAN CASCIANO DEI BAGNI (S·i ena). Scad. 31 ott.; III cond. per Palazzone; L. 5000 con 8 trienni ,·entes., L. 8000 mezzo trasp., c.-v. TERNI (Perugia). Condotta di campagna; al 15 nov.; L. ~000 oltre i diritti stabiliti in regolamento per l'eccedenza oltre 1500 poveri e per le spese di vettura. VITERBO
(Ronia). -
Ospedale Grande deg'li In-
Due aiuti; 'L . 6000, oltre quota supplem. di L. 1200 e caro-viv. in L. 1200; camera di a bit.; vitto nei giorni di gi.1ardia. Età limite 34 anni. Nomina e conferma biennali. Scad. 30 giorni dal 27 settembre. fermi. -
Cercasi interino per due o tre mesi. Condotta
prevalentemente chirurgica. Ospedale. Scrivere : Dott. Vinciguerra, Soriano nel Cimino (Roma).
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Il prof. A.. :Vlonteft1sco, direttore dell'O ·pedale Cotugno per le J\ialattie Infettive di Napoli, è stato niot11, prof>"·io di S. M. il Re nominato Grandè Ufficiale nell'Ordine dei SS. Maurizio e Laz%aro. Ne esprimiamo il nostro compiacimento al noRtro flllustre collaboratore. 11 nost1·0 Ya.lente redattore per le rt1briche J~a · li, avv. Alberto Vigo (Docto1· J1LStit ia), è stato iI11
signito della e:on1menda della Corona d'Italia. Gli faccian10 i nostri rallegramenti cordiali per l1l meritata <li~tinzione. Con recente Decreto sono rientrati a far parte dE:l Consiglio St1periore della Il. I. i professori R oclolfo Stanzin le, clirettore della R. Clinica Dermosifilopatica dell'Università di Napoli, e Arnaldo Trambusti. direttore clel R. Istituto di Patologi:. genera le dell "(Tniversità di Genova. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.
TIOI.,()0:\"ESI JoREPH. t erale
este1·na.
~'Jopr([,
'I.In cr1.~o rii l'lf,(;.(;n .:ionr ln del gomito. - Ron1u. 'l'ip. ~azio
nale G. Bertero, 1915. Io. ~treptotricosi articolar<'. - Bo1o~na. I~. Cappelli, 1921. DE PA-cLis CARLO. Va.luulo e rarcina~ione nPlla soienza, e nella pratica. Ca. albordino, ~i~la De Arcangelis, 1914. GRL"{Ol\-Y GIOVA:\~I. La àepura:ione rlelle acque potabili pe1· l'esercito 1nobilitato durante la ca,111pagna. di guerra 191.5-1!>1R. - Roma, Stab. Poli-
grafico per l'Amm. della Guerra, 1921.
,
~ANNO
XX\- III, FASC. 42]
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SEZIONE PRATICA
NOSTRE CORRISPONDENZE . . La radioterapia intensiva nelle C·l in i eh e te d e se h e . Negli ultimi giorni del inese ùi agosto e nei pt1mi del me~ tli settembre ll. s., a (-U ra <1ellll So<:ieth tedescu. di ll.adioterapia . hanno avt1to luogo (lt1e in11Jortauti corsi di i.>e-rfezionamento: uno in ~·rancoforte lH·esso le Cliniche dello Schmialen (':' del Seitz, l 'n lt r o in Erl<t11gen nell'l.stit11to clel '\i\.. int7.. Scopo del pri1110 convegno è stato ql1ello di far con0scere 11el modo più completo e più })ratic-0 possibile lo ta to attuale della Terapia radiologica nei ,·ari campi della medicina e sovratt1tto della chi1·t1rgin. J.;e adunanze di Erlangen ii1vece hanno voll1to dare particolare sviluppo allo studio degli i n1portanti ·problemi fisici, che si ricollegano co11 l<l J)rn ti ca della terapia Rontgen ed all'inseg1u1 uLe11to delle Ynrie e non sempre facili modalità del1a tecnica rndi0-terapica nelle affezioni neoplasich~, so,rratutto ginecologiche. Animatori ed organizzatori delle due importanti r iunioni scient ifìcl1e sono Atate le menti ~iù ge11iali, che la moderna tern1~ia rn<liologjca tedesca abbia alla sua t~· :--t.t, qu;t li il Heit;1,, il '~intz. lo Schmieden, i· Ha11H :&iieye1·, l' ffo1felc1er. _\..lle dlH~ ri11nioni hanno preso parte più di d·neeento radiologi, e fra questi si not.aYano i più di~tinti cultori della scienza radiologica di qt1asi t11ltP le nazioni del mondo. In Francoforte clopo una lezione di apertura dello ~cb1nietle11 «~une indicazioni per il trattamento radioterapico nelle VR rie affezioni chirurgiche» assistemmo a dne conferenze del Dessauer: 11na « st1lla fii::ica (lei raggi R ontgen », l'altra «sugli appnrecchi llCl' terapia profonda». Gli' a llievi <lel I>essauer '})rof. Ba<;hem e dott. Vierheller ten11ero lezioni «sulla misurazione fisica dei rag·gi I~untgen e st11la r ipartizione della energia Rontgen 11ella profo11tlitlt clel corpo >). . L'Hans l\.Ieyer parlò d{>Jl'azione biologica eserc·it.ata dai raggi Ro11tgen nei tessuti. L'Holfe lder, ltno clei pii1 valenti coadiutori dello Sehmieden, fece una min11t.a teoretica e p.ratica esposizione · del metodo speciale, che egli ha da qualche anno adottato 11el trattamento radio-terapico delle varie lesioni chirurgiche vi-seerali o no, ROvratutto neoplasiche. Il met0clo co11si~te nel determinare con \arii schablons i11 <'.arta trasparente, colorati in rosoo a ~radazio11i le ntan1ente sfumanti in profondità, e di varia grauclezza (a. seconda della differente dos<~ per-centt1ale profondèt dell'a1n.p 0Jla) il numero d ei campi, la loro sede, il lorn orientamento, la qn nlitit delle ampolle, la durata delle irradiazioni, e tt1tto que~o, sovr<1l)ponendo gli schablons stessi Sll una tavola ll1minosa, ove con isegni speciali son•-, indi<:>ate le vil rie q11antità cli raggi somministrati: la clo::;e mnssima dannèggiante l'inte~tino, la do~ carcinomatooa, la dose sarcomatosa, la dose ovaric-a. Bisog-na adoperare e clisporre gli sch.ablon:.:; in modo tale da avere la scom1&arsa del segno il
cui efrBtto . cor rispon<lente si vuole otte11ere senza mai raggiungere la scomparsa del segno indi<:Hnte la dose dannosa agli intestini. L'Holfelder ci mostrò i buoni effetti del at10 Jnetado, oltre cl1e in n1olte ::tffezioni tubercolari <leIle ossa e delle articolazioni anche in varie lesioni maligne : cito una aehinomicosi del mascellare superiore, un ,sarcoma dell'addome (ad origine e secle ,d11bbia), un sarcon1a della regione pnrietale si n istra, un cancro clella regione tem porale sinistr a (ancora non completamente gua rit.a), un sarcoma della testa del radio, · un carcinoma della tonsilla, un ·cancro del lato s inistro del collo, un carcinoma dello stomac-0, t1n cancro del cardias (migliorato, ma ancora non guarito), una riproduzione di un cancro de lla m a mmella, un melano-sarcorua del lobo sini stro del fegato, tre cancri del retto, uno dei quali con metaJStasi epatiçhe, un cancro del colon, uno $trum.a maligno. 'L a guarigione di n lcuni di questi casi rimonta ai primi mesi del 1920. · Il Seitz, che col Wintz ha il merito di aver gettato le basi del trattamento radiologico dei ttlillori maligni , lo Spiess, il valente otojatria, i l I assionak noto cultore d.i derma tologia, lo Stepha11, internista di gtan fama, esposero i loro stt1di ed i ·successi da loro ottenuti con il trattètmento racliologico, prati<'...ato secondo i più recenti dettami della tecnica , e lo Stra:sburger, il Werner~ il celebr~ fisin tra di Heide lberg, trattaron•) delle modalità della cura del Radium nelle varie affezioni morbose, specinlmente neoplasiche. Degni <li particolare mensione sono i da ti statistici riferiti dal Seitz: ri·p orto a lcune cifre : di 4 sarcomi dell'utero sicuri trattati 5 anni or sono i1e vivono ancora 2 vale a dire il 50 %, di 18 sarcomi dell' u tero ·p ure siC'uri trattati 2 a 5 anni fa ne vivono 12, ,-a le a dire il 66 %. Nei ,s arcomi extra-genitali, di 17 ca,s i non molti avanzati 2-3 nnni dopo la cura ne vive 1'88 %, di 21 casi p.rogrediti, sottoposti ai raggi dopo 2-4 anni ne vive il -18 % : di lb .sarco1ni incompletamente operati e poi 1rradiati dopo 4-5 a nni ne vive il 18 %, di 9 recidive clopo ugual numero di anni vive il 33 %. Di ca rcinoma ·d ella mammella irradiati da 2-4 anni su 34 ca.si ne vivono ancor::t 27., Recidive sottoposte a trattamento furono 63 e dopo 3-5 anni ne vivono ancora 25, i cancri irradiati dopo l'operazione sono §tati 10 e di essi dopo 3 anni sopravvivono 8. Per quanto r.iguarda i cancri dell'utero, il Seitz dopo 5 anni dalla irradinzione vanta con il suo metodo il 20, 7 % :di sopravviventi, dopo 4 a.nni. ·il l R %, ·dopo 3 anni il 26 %. Lo Stephan ha • da lui riferito su tent a tivi di cura con i raggi fatti in casi di diabete, di albuminuria, e mentre in queste affezioni gli effetti favorevoli non furono sempre rostanti, i risultati furono splendi<li jr1 tutti. i casi di policitemia trattati con irradiazioni distruttive delle capsule surrenali. Altre conferenze furono tenute dal Riedel e dal F lesch rol la cura del sole nelle affezioni tubereolari delle ossa e delle articolazioni : il Flesch presentò a documentazione delle sue conclusioni, eompletament.e favorevoli a detto trattamento, llll numero ragguardevole di ammalati guariti o già notevol1
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[ •.\~NO
IL POLlCl.. lNI CO
mente migliorati. Oltre a tt1tte queste l~zioni riguardanti esclusivamente la radioterapia, avemmo una brillanti~sima. conferenza del Gotze sul pneumo-peritoneo e sui risultati di.agnostici da lui ottenuti eon tale ineto.do di ricerca, che per i perfezionamenti introdotti dal Gotze, in pochi anni (i primi esperimenti del Werner datano dal 1913) ha assunto una importanza clinica di primo ordine. Il Gotze ci presentò anche un'am1polla ad elettroni costruita, !-:.'econdo le sue indicazioni, dalla Casa Mtiller di Amburgo: l 'ampolla, avendo lill punto focale strettissin10, permette di ottenere radiogra fie di una particolare nitidezza. ' Il Direttore della Clinica medica di Francoforte, pro·f. Rergmann, volle anch'egli dill'.}ostrarci ·gli importanti risultati diagnostici ottenuti nella sua. clinica con la indagine Rontgen, e ci fece vedere una serie numerosa di ·p roiezioni interessanti lii-a per la loro nitidezza che per la im.p ortanza e la grande rarità dei reperti. Nel ieonvegp.o di Erlangen ebbero una .parte emi- · nente tutti i maggiori cultori della fisica applicati alla radiologia. Ricordo il von Laue, il celebre scopritore dei fenomeni di interferenza dei raggi Rontgen, scoperta che fu giudicata degna del ·p remio Nobel, il Friedrich, il famoso e sim.pa tico fisico di Friburgo, al quale si devono i primi jontoqua ntimetri di uso veramente pratico, il Grossmann di Berlino, noto per i suoi studii sui raggi ·s econdarii, diret, tore del reparto medico delle grandiose fabbriche Siemens-Halske, il Baumeister il geniale ideatore dell'apparecchio Symmetrie, il Voltz di Monaco, fisico giovane di anni ma. non di esperienza, meritamente .apprezzato per i suoi studii di dosimetria, il Glock~r, l'Hal1ser, il Wiedemann, il Zacker, il Daumann. La .parte clinica fu sviluppata dal \Vintz, dal Langer, i l gentilissimo primo .aiuto del Wintz, dal Seuffert della clinica di Doederlein, dal Bucki, il valoroso radiologo di Berlino. L'insegnamento clinico ebbe fini prevalentemente pratici. Come già. a ~'rancoforte, anche qui in Erlap.gen, ogni giorno c.lopo le 5 o 6 ore di lezioni, gli iscritti ai corsi. divisi in gruppi, assistevano .ad esercitazioni pratiche sia sugli ammalati che sugli apparecchi, dei ql1ali si notava in Erlang~n una vera collezione. Oltre 5 Symmetrie e 2 Veifa (uno dei quali con la nuova an1polla valvola ad elettroni, che permette di escludere il cont.atto girevole), vedemmo due Siemens-Ha lsl~e (HED cent. 31) ed il famoso Ita~o-Silex (H ED cent. 9 ! !), oltre ad i1na numerosa raccoltH. di a1npolle ad acqua bollente e ad elettroni. :\Iolto belle le nuove ampolle ad elettroni della. Casa Mtlller, quelle della SiemensH.alske, le nuo~e nmpolle Coolidge della WeifaWerke, che ~pportano nnche 4 MA. le Lilienfeld speciali per i l Radio-Silex, che possono raggiungere anche 8 ~1 ..1\.. La Siemens-Ha.lske esponeYa ancl1e un ingegnoso di9positivo per eliminare i freqt1enti ~balzi di volt!lggio n<>lla corrente stradale . Molto intere ~~'t111te n11 apJ)arecchio del SeeJ1nan di Fribt1rgo, che permette in modo semplice e Ilra-
XX\"I II. F ~se. 1.3)
tico lo stt1dio dello spettro ùei ragg·i Rontgen e Ja riproduzio11e fotografi.ca dello ste. ::;o. Oltre agli apparecchi, <.ì ,-e1nn10 <:<l lnpo di -ve<l,·r ~ numerosi an1malàti e di si.11cerarci cosi dei risul• tati ottenuti in essi col trattamento Rontgen. La 1naggior parte dei casi appartene,-ano alla çlini<:.<.t ginecologica., qualche ammalato era della clini<: a chirurgica, diretta dal Gr<.tser. Gior na lmente non sono meno di 10-12 pazienti, che i1ella c:linica del Wintz vengono sottoposti .alle irradiazioni Rontgen e varie corsie . ricoverano le ammalate già irradiate o che vengono preparate per la irradiazione. Ogni giorno poi affiuiscono nuove an1m.alate (alct1ne delle quali Yeng:ono sottoposte ambl1latoriame11te alla cura) e Yecchie ammalate che, già dimesse, tornano a farsi vedere. E così potemmo osservare numerosi carcinomi della portio, della cer\ix, del corpo dell'utero in condizioni anche gravi con infiltrazioni .degli annessi, per lo più 'trattati do·p o una Verkupferung : in <lue <lmmalati abbiamo veduto che l'infiltra zione clella portio, che costituiva un ammasso (lella grossezza di un arancio, era :3ompletamente scomparsa già dopo la prima serie di a.pplicazio11i e così pure era scomparsa, anche ·prima delle ir:r:adiazioni locali, la resistenza l)alpabile in corrim>ondenza degli annessi mentre la mucosa uterina si era ricostituita nelle st1e norn1ali condizioni ~natoruicl1e; uguali successi abbiamo consta t ato in numerosi casi di fibromi uterini (la statistica del Wi11tz dà 80 % di g ual'ig·ione ; Wintz esclude dal trattamento i tiùromi voluminosi, che si avanzano <1 1 disopra della linea om~licale), in un caso cli sarcoma dell'utero, in varie metropa tie emorragiche. Abbiamo liOi ,-eduto varii cancri della mammella, per lo più trattati solo con i raggi, spe~~. previa \ erku·pferl1ng, parecchi cancri del retto, che, come i cancri m.ammarii, reagiscono molto bene .ai raggi, due cancri dello stomaco, uno dei quali ini?iiavu la cura, mentre l'altro cominciava la seconda serie di applicazioni in con·d izioni notevolmente migliorate, dt1e cancri del mascellare superiore, 11n ca nero del laring·e. Come re la tiva novità nel metodo del Wintz acc:enno al cosidetto Verkurlferungs-,-erfal1ren: dico relativa novità perchè questo prooosso, che il Wintz sta es1>erimentando da pjù di 6 anni, non è completamente nuovo, essendo già st.ato applicato, sia pure con modalità diverse, già da varii anni dal nostro Ghilarducci. Il metodo del Wintz si basa sul fenomeno della catafore~! : ·p er m e1J20 di una corrente elettrica co11tinua., che, a tSeConda delle regioni, varia. da SO (vagina) a. 400 MA (ma mmella) i tessuti vengono impregnati con i joni metallici forniti da una soluzione acqt1osa al o,:; 0/o di selenito di rame. I joni del rRmt'. oltre a. produrre raggi seconòarii (raggi beta e raggi diffusi) agirebbero anche come stimolo Cf'llt1lare. Il processo viene praticato il giorno 11re<"edente alla irradiazione: esso richi ed~ dalle 5 <tlle 8 ore ,]i tem·po. Anclle macroscopicamente i tessuti per 1.1 profondità di 3-4 cent. ~i mostrano intensam~nt · infiltrati daJhl solnzion~ di rame. Mercè questo sistema nella Clinica di Erlansren le RPPlica,;ionl di raffium fd~l qunle hi elinica è do•
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XX\'111, FASC. 42 1
SEZIONE PRA1'ICA
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·vizio:3ameute provvista) sono ,state completamente abbandonate, non avendo esse dat.-0 risultati sod<lisfaee11ti. Un sistema di cu1·a. completamente nuovo ha il \\i·intz ~verin1enta to nella gonorrea della donna con esito <lel tutto f.avorevole. Una lampada elettrica a conformazione speciale ·e della forza 'Cli 100 <:andele ,·i0ne introdotta in vagi11a, un irrigatore a doppia corrente prov,,.ede alla refrigerazione. D11e o tre applicazioni basta110 per la guarieio11e. Dopo le belle giornate di Fra11coforte e di Er!a1ige11. inYitati gentilmente dal Voltz e dal Seuf• • 7 fert, ci -si;11110 recati a '\ iRitare in Monaco la n11ova ' <:lj ni<:a gi11ecologica del Doederlei11, un mera viglioso e colo · ·ale edificio, costruito secondo gli ultimi dettagli della scienza. · Quivi abbiamo veduto in azio11e due Symmetrie ~ù ~tbbi<:1mo trovato una ricca collezione di tubi di :Vlesotorio e di Radio~ con· i qt1ali 1p reparati il Seuffert ha fatto le sue note ed apprezzate ricer<:he. Nella clinica chirurgica di 1\1onaco (Sauerbrt1ck)~ Io Chaoul ci ha presentato il .s uo Rontgensammler e ri ha ·p arlato e ci ha. fatto vedere i risultati (nn sarcon1a ed un linfoma del collo, due <;a.neri della marµmella completamente guariti, uno di e ·si giil da più di due ~nni) dei suoi particolari si~ten1i di cura a closi frazionate e ad irra<liazione pratica.te stl tutto il corpo, • Per formarsi un criterio ancora più completo sulle var1e tendenze e Sll i ·varii metodi della tera11ia intensiva tedesca, abbiamo voluto far una corsa fi110 a .Berlino alln clinica ginecologica del Bl1n11u, clal '\\Tarnekross. Questi si è mostrato con noi gentilissimo ed è stato ben lieto di conòurci a visitare il suo labora.tor1o. Noi vi siamo t.-Ornati anche nei giorni s11ceessivi. Vi sono in funzione due appareechi della. ,~Pif11-Werlre e si stanno ora montando un Radio-Silex ed il nuoviRsimo apparecchio della Sanitu::-;: l'Hnrtstral1l. Il sistema <lf'l Warnekross si conosce : campi vasti, filtraggio c:on lamina di rame (0,8 mm., più un mm. di alluminio e di celluloide come filtri di protezione). AbbiaJ.llo veduto varii ammalati con neoplasie dell'utero, della mamn1ella, del polmone, e-cc. Il Warnekro&-S ed i ~oi ~1llievi non hanno che lodallsi del metodo da loro impiegato e dei risultati oon esso ottenuti. Un carcinom~ del polmone è scomparso con una sola seduta (controllo radiografico) e l'ammalata dopo f~nomeni reattivi generali un poco eclatanti è tornata in condizioni completamente normali. Concludendo, lo studio attento ed obbiettivo dei casi tratta.ti con i nuovi sistemi di cura, che la fervida operosità dei tedeschi ha introdotto nella terapia radioJogica, ca.s i. che, come dimostrano le ultime stati.stiche (Seitz), rimontano anche a 5 anni, ci autorizzano a nutrire fondate e rosee speranze sui risultati definitivi. Il metodo, la tecnica non hanno trovato ancora il loro completo aissestamento (quella. del Seitz e del Wintz è evide11temente superiore per la ma.tematica precisione delle premesse, per la ·p erfe-. zione dei dettagli, la rapidità dei risultati, la manca11za di fatti reattivi molesti); ma ad ogni modo
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..
la messe dei risultati favorevoli è già cosi abbondante da giu.stificare l'entusiasmo, che la nuova terapia ha suscitato non solo· in qt1elli, che anelan_o alla guarigione ed alla vita, ma anche in tt1tti gli ambienti scientifici. Prof. Dott. FILIPPO SARACENI •
della R. Università di Roma.
NOTIZIE DIVERSE. Al Congresso di Medicina interna. Ricordiamo clle :dal 25 al 28 eol'rente si terrà t"L Napoli il XXVII Congresso della Societit Italiana di ìvledicina Intei·na. Le relazioni su cui verterà la discussione sono : 10 « Olinica e terapia delle malattie tubercolari>); relatori sen. pl'of. E. l\1aragliano e prof. L. r,ucatello; 20 «Encefalite letargica »; reln tori proff. A. Garbarrict e F. Marcora.; 30 «Cura delle pleuriti vurulente >) (da svol:gersi in comune con la Società Italiana di Chirurgia); relatori J)roff. E. M-0relli e B. Schiassi. Il Comitato org.nnizzatore, costituitosi sotto l<t presidenza dell'on. prof. P. Castellino, ,prepara n!acremente un programma di lavoro proficuo e accoglienze lusinghiere e cordiali e confida di ottenere un largo concorso di medici italiani dall'Italia e dall'Estero e di medici degli Stati TiciniorL È anche impegnat-0 per la Mostra sanitarin, che si tiene nel nuovo palazzo universitario, e per la documentazione storica .delle nostre Scuole di medicina. interD.c'l.. Al Congres~o prec€dente, ndt1nra tosi a Roma, ln sce lta della. sede venne fatta cadere su Na.ipoli, per Tendere un orn.agg·io al venerando sen. Carclarelli; verrà anohe onorato il sen. Ma.ragliano, che' com·p ie in qt1est'anno un quarantennio d'insegnamento universitario e che a Na,p oli fu allievo di Tomm.'lsi e .di Cantani
Primo Convegno Nazionale delle dottoresse in me·d icina. A Salsomaggiore dal 14 al 16 ottobre -si tiene il I Con,'egno italiano delle dottoresse in medi• c1na.
Lo scope di tale convegno è dt1plice: l'uno è di organizzare l'Associazione nazionale italiana delle dottoresse in me.d icina, ia ssociazione che ha già l'accolto n1;1.merose adesioni tra le dottoresse italiane; l'altro di offrir,e occasione alle dottoresse di incontrarsi per discutere la necessità di una estesa partecipazione dell'attivitc?t medica femminile nei · cliversi campi dell'assist<?nza igienico..,sociale e specklln1er1te de11·assisten7,,a alla donna e al fanI
ciullo.
· I temi proposti per la discURaj_one sono i seg~enti:
10 Organizzazione dell'Associazione Nazionale
Italin11a delle dottoresse in ~fedicina: programma di azione: rupix>rti con l'Associ.azione internazionale delle dottores...c;;e in medicina (dott.sse 1\iI. CarCllJ)ino-Ferra ri e Clelia Lollini). Rela~ione del I Congresso Internazionale delle
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1424
IL POLlCLINlCO
dottoresse in medicina ten11toro a Ne"r York (dottoressa Clelia Lollini). 2<> Partecipazione delle dottoresse alla ricostituzione della vita ita liana: . a) nell'a.ssistenza alla donna (clott. se Ester Bonomi e Lnl1ra Orioli); b) nell'assistenza al fanei11llo (dott.ssa professoressa. Angiola Borrino). 3° Lotta contro la tubercolosi, l'alcoolismo, le malattie sessua Ii, Ja delinquenza fe1nmi11ile, regolamentazione o aboliziontsmo della prostituzione (dott.ssa Carlotta Agostinucri). 4° Riforma <.1€-ll'ass.i.stenza ai malati (dott.ssa Dina Clerjro). Gli Enti locali ha nno organizzato ricevimenti alle Congressiste, che sono inoltre guidate alla '1.sita degli Stabilim,enti balneari.
Per la ricostruzione di una Società Italiana di Ur ~ logia. stat.<1 diramata la seguente circolare ai cultori italiani .di l1rologia : · È
« Sono decorsi ormai quasi clue anni dal momento in cui $Cl'issi nel Policlinico della necessità, pel decoro scientifico della nostra Italia, di ricostituire la Società Italiana (li Urologia, e ho grande ispera 11za che tale ricostituzione sia imminente. L'esser e stata prescelta Ro1na come sede del futuro Congresso internazionale di Urologia (aprile 1924) è stato il più efficace stimolo a iicostituire l<l Società Nazionale. E questa, fedele copia dell'Internazio11ale, do,·rebbe riferirsi a tutta l'Urologia, ossia a lla Patologia, alla Medicina e alla Chirurgia dell'apparato urinario, come pure a tutte le moderne ~ vreziose applicazioni clel I"'a bora torio nel (·a i11vo lll'Ologico. Vi so110 orn per fortuna a lct1ni dei più c-0rnpetenti ·urologi e chirur:gi italiani che .sperano el1e la · Società Italiana di Urologia ri11asca a Napoli i1e1l'oc·c.-1sione del prossimo Cong·resso Italinno <'li Cl1irurgia (25 ottobre 1921). Per llna com une intesa coi Pt'Ofes~nri Nièolicl1, Alessa11dri e Lasio, mi iivolgo quindi ancl1e a I--'ei colla vi\''a preghiet.a che voglia contribuire i11 tutti i n1odi a l risorgere della Società Nazionale e mi at1gl1ro cl1e 1.sei vure possa partecipare <l que...~ pros~im.n e l•l'f'lim111are ad11natn degli 11rologi it<1lillni. Dott. EUGENIO PIROXDINI ».
Esposizione Medica a Londra. Una Es-.t)<>Sizio11e ~Ie1licn si è te1111t<1 a Londr<t clal 3 al 7 ottobre nel re11tral Hall, Westminster: e~sa
ha risp<!ccl1ia to i più tecenti progressi dell<.\. scienze mediche e cl1irurgiche. Essa è stata orga11izzata dal periodico « Tll ~ J~ritish and Colonia! Pl1arruacist >) (London E. C. 2 .. J~ishopsga te 104-200).
Abbonamento ai giornali medici. Riporti.a1uo dalla « IJiguria· ~lediiea )) : L'Ordine dei J\tledici ùi Pur1na si è fatto promotore di un movimento presso i soci di tutti gli Ordini del Reg110 pe1 1111a q11estione che riguarda il pagàme.ato degli abbo11<1111enti ai giornali medici. Si sa che non iPQChi riceYono il giornale e per quanto ripet11tamente pregati di respingerlo, o-ve i1on jntenclano :di u bbonarsi, lo trattengono, facendosi ritenere :ibbonati. l\tla quando si inYitano al i1agamento molti respingono le tratte e pochi i giornali avuti. Occorre che la Federazione faccia sentire ai col}(>ghi la necessità ed il dovere di respingere il giornale, evitando così oon poche S];>€se a color<> che si declic.ano anche in perdita alta stampa dei ' giornali medici l)e1· un jdeale scientifico e patriottico a l me:desimo t eJil'!J'O . I/iniziativa merita ogni appoggio. Per quanto il resping·el'e un giornale non richiesto sia - a rigore - lln dovere di cortesia, bisognerebbe che la coscienza di qt1esto dovere sponta11eo andasse vieppiù svilt1.ppandosi. Ma bisognerebbe, ancorn, che Yiepll)iù si diffonòesse fra i colleghi la coscienza della somma di sacrifici di ogni natura rl1e implic~ oggi la pt1bhlicazione periodica di 1111 g·iornale scientifico e si se11ti~~ il doverf\ :di secon-Onre le iniziative e gli ideali di coloro che senza scopi personali, dedicano le ore <li ripoS·) e i1on oolo quelle ad un'opera iti dig11ità e di (t1tela. 1
Per
~li
Ospedali di Napoli.
Il Presidente del Consiglio on . Bonomi - aderendo a lle vive premure dell'on. Capasso perchè in via tutt'affatto . transitoria fosse dato un aiuto qualsiasi agli Ospedali Riuniti di Na.p oli, in m~o che potesHero momentar1eamente far fronte ad im11ellenti P~ìgenze - I1a accordato, Sl1l fondo contrjbuto J)llhblici i.:1Jettacoli, un ~nssidio cli mezzo i11ilio11e agli Ospedali stessi.
Congresso internazionale di Antropologia..
Fortezza trasforn1ata io S11n11torio.
I/Istituto Internazionale di Antropologia, del cui C-0mitato fanr10 parte per l'Italia G. Sergi. ~ì. Ì\IorRelli r· A. NiC'Pforo, ha ten11to il suo primo Conp:resRo a J,iegi dnl 25 luglio al 1° ago$to u. s. I~ sedute ~i sono altern~te con visite a Musei, con scn vi. ecc. r ~a 4a. Sezione e ra dedicata alla . . rin1jnalogia coi seguenti temi: 'I~ cartelle biogrn ficl1P dei delinquenti; loro classificazione ; la pena cli n1orte : ln tPrapia penitenziaria; la 5a. Sezione a ll'Eugenica coi temi: Elredit<\ nell'uomo; inc-11 iP~te en~Pn l~ti<'he; n1nln ttie sociali: esame son1n tic·o e l •Si•·h in triro npg-J i n n1bienti militari.
Ad inizia tiva clell'Istituto , ,..eneto di cure climatiche e balneari J>f)r gli inv~lidi di guerra, il vecchio Forte degli Alberoni a l.Vlalamocco è stato tra.~
forllUl to in Sanatorio che risponde pienamente agli $Copi prefissi da lla Commis~one esecutiva.
Ospedale donato dalla Casa Beale• J~ Casa Reale, perpetuando le ft1lgide nobilis~ime tradizioni, delle quali ancora recentemente ~. l\1. il Re dava ~gno tangibiie col dono di son-
tuose ville e di storici palazzi, ha ceduto alla Croce Ros.~ I tal1an.1 - e r><•r e~sa ~l Comitato Re-
/ [ANNO XXVIII, Fo\SC .
121
SEZIONE PRATICA
gionale cli Palermo, che dovrà ct1rarne la gestione <~ il funzionamento - il magnifico Ospedale di Baida, che, per la sua felice ubicazione e per Ja vastità degli ambienti ampi e luminosi, potrà essere trasformato, mercè sapienti riparazioni, in un ideale arnenissimo lt1ogo di cure e di assisten• za sanitaria .
Istituto di Biologia Marina per l'Adriatico. Il Governo Italia110 ha affida.to al R . Comitato Talassografico a lcuni Istitt1ti scientifici della '\Tenezia Giulia testè passati a ll'Italia e fra questi la Stazione ~oologi<!u. (li Trieste già dello Stato at1striiJ.co, e \}Uella di Ro-rigno, già proprietà della « Soe:ietlt ìmpera tore G11glielmo per il progresso della Scienza». 11 Comitatù T.alnssografi co ha concentrato tutto quanto si riferisce agli .studi di biologia marina per l'Adriatico nell'Istituto "di Rovigno, che è già in funzione sotto la direzione del prof. Raffaele Issel, coadi11vato da .tìut: assistenti e da un tecnicosegretario. Per scambi di pubblicazioni e ·p er informazioni rivolgersi al prof. Raffaele Issel, Istiti1to di Biologia Marina - Rovigno (Istria). Fondazione Roberto Koch. La Fondazione Roberto Koch di Berlino per ìa l<)tta contro la tubercolosi ha concesso nel 1920 ni.ar~hi 57,000 per ~;ussidi ad <.tutori di lavori scientifici, e marchi 5000 per r1 ren~i. Pet il 1921 Ja Fond:tzione di$pone di circa 100,000 ma rcll i.
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RASSEGNA DELLA STAMPA. Tke A1ne1·ica11, J o·urnal of j![edioal Soiences, ago-
sto. - G. D. HEAD. _.\.rtrite acuta complicant:e la polmonite. - M. l\IANGES . e G. BAEHR. Periarterite nodosa. - W. BoYo. Le sequele dell'encefulite letargica. - I". B. BIBB. La diminuzione di resisten7.a dopo esposizione al freddo. - l\tI. ~I . CANAVAN. -Edema della glottide nelle morti oscure. B razil-Niedico, 6 ag-0sto. - lT. PARANHOS e P. R EIS, Forme a tipiche di amibiasi intestinale. The Jourrial of the A.merican. Med.ioal Assooiation,, 27 agosto. -- I. _i\ , AnT. ?\Iisure contro le malat-
tie trasmissibili dell'infa11zi.a. -- T. J. WATKINS. Trattamento delle ferite addomi11ali infette col n1etodo ch\uso. Riv·l sta Ospedaliera, 15 agosto. - C. DE SANOTIS. Sulla de.menza ebefrenico-parra11oide dei fanciulli. P re8se Médioa.l e, 13 agosto. - G. l\'IILIAN. Profilassi e cura della crisi nitritoide. Note e Rivi8te di Psichiatria, gennaio-aprile. - F. D EL GnEco. Sulle «crisi d'animo ». D. !SOLA. Le cenestopatie del climaterio. Le Soalpel, 20 agosto. - DELCHl!:F. Il trattamento delle scoliosi gravi. -- G . DROESBÈQUE. Dilatazio• ne gastrica acuta {>€r aerofagia. Rifo1·1na Jledica, 20 agosto. - S. SARONO. Febbri e febbricole da B. colitm,bensis. La Pediatria, 15 agosto - O. CozzoLINO. Stridore timico e stridori l}Seii1dotimici. - A. CoRrA. La reazio11e di Abrlerl1elde11 nel rachitismo.
Indice alfabetico per materie. An~uris1na
·
dell'arteria epatica. Pag. 1401 .1~110 preterm1turale: creazione di 11110 .s:finrere . . . . . . . )) 1412 Appendicite : Sl1ll'o1}portunità dell'operar,ione . . . )) 1412 ...\.ticn ricliasi causa ili ittero . . . )) 1411 Bacillo <.lifterico : comportamento 11ella bi l~ e nella cistifellea . . ·. )) 1408 Caoli110 nelle affezioni intestinali . )) 141~ Carcinomi clel collo uteri110 trattati t:ol radium . . . . . . . . )) 1408 Colecistectomia: complicazion.i consechti "~e . . · · · · · · )) 1402 Colelitiasi e ststema. nervooo vegeta tiYo )) 1401 )) 1404 Convulsioni nella prima infanzia . Cron,aoa del niot'imento profession,ale . Emoclasia <.ligestiva iI1 g·ra Yidanza .
Emottiisi : rn.1)porto con le condizioni pleuriche . . . . . . . . Esofago: stenosi infiammatoria cronica della regione cardiaca . . . . Espettorato : nuovo germe . . . ~~e11omeno degli « occhi di bambola » . Glaucoma: nuove vedute sull'eziologia Latt:e puro e sano: .approvvigionamento Latte sterile per proteinoterapia: preparazione • • • • • • • • • • Roma, 1921. -
Tip. Cartiere Centrali.
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I~iquido
cefalo-rachidiano: corpl1scolazione per ulcerazior1e di tuu1ote nel ventricolo la ternle destro • • • . Pag . 111 al(i1·iO'i oongedcit·i : poi )) }Vledicina a lienistica e neurologica : Con)) gresso francese . . . . . . ~letilato di sodio nella cuta di alc11ne affezioni cutanee e veneree . . )) Osteo - condrite ·defol'mante dell'anca (malattia di 'Legg-Cn lvé-I>erthes) . . )) Prostituzione ed ~ bolizioni·smo . )) Radioterapia. intensiva nelle Cliniche te• de&-che . . . . . . )) Siero e lipoidi : rapporti . )) '1 esticolo: torsione sponta11ea i11 un ban1bino di quindici mesi . )) Tro1nbosi extra vasale: 11i a..~tri11ogenesi e tempo di coagulazione e loro impor)) tariza chirurgic.'l . . . Tubercolosi : nuove prove diagnostiche . 1413, Tubercolosi: tono dei muse-oli volon)) . . . . . . . . tari • • • Tumori ma lig·ni : eziologia . . . . )) Ulcera gastrica e contenuto duodenale . )) {ilc~te gastriche d ista11ti dal piloro : resezi-0ne o gastro-ent:erostomia? . . )) I
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L. POZZI, ed. resp.
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Nostra recentissima pubblicazione per i Signori Abbonati al '' Policlinico ,, Dott. DARIO FL&.HINI già assistente alla R. Clinica Pediatrica dell'Università di Roma. Medico nel Brefotrofio Provinciale. Direttore della Scuola· di Assistenza all' Infanzia in Roma
Manuale di p ·e diatria Pratica
•
(Seconda . edizione)
Volume in 8°, 'd i pagine VIII-352, corredato di una estesa POSOLOGIA INFANTILE e wn 74 figure intercalate nel testo. - In com merci o L. 2 O, ma per gli associati al '' Policlinico ,, sole
L . 1.5.50
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franco di porto
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r accomandato.
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INDICE •
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Prefazione. - PARTE I_. Assistenza al bambino sano. - CAPITOLO I. - Alcune nozioni di fisiologia del bambino. Accrescimento del bambino. Tubo digerente. Feci del bambino. Ca.po. Orgàni dei sensi. Deambulazione. Temperatura. Polso Respiro. Sonno. Parola . - CAPITOLO II. - Il neonato normale e prernaturo . Prime cure. Taglio del cordone ombelicale. Assistenza a.I neonato in ca.so di asfissia. Cura degli occhi. Primo bagno. Assistenza al prematuro. Lott~ contro il raffreddamento del corpo. Ali mentazione del prematuro. - CAPITOLO III. · Igiene generale del bambino. La bambinaia. Ca.mera del t>~mbino. Igiene della pelle: Bagno. Vestiario. Sonno. Uscita. Giuocbi: Giocattoli. - CAPITOLO IV. - Allattamento. Latte. Allatta.mento naturale. Allattamento materno. Allattamento a balia. Divezzamento Allatta mento artificiale : a) Provvista del latte; b) Modificazioni del latte; c) Sterilizzazione del latte; d) Somministrazione del latte al poppante. Allattamento misto. Altri alimenti, oltre al latte che si somministrano durante l'allattamento: a) Farine dia.stasate; ò) F arine a mido-diastasate ; e) Farine amilacee; d) Farine composte. Preparazione di alcuni alt ri alimenti o bevande, che si possono somministrare .anche prima del divezzamento. CAPI· TOLO V. - Alim-entazio11e de l bambino dopo il 1° anno : a) Alimentazione dal 1° al 16° mese; b) Alim entazione dal 16° mese a 2 anni; e) Alimentazione dai 2 ai 4 anni; d) Alimentazione dal 4° al 7° anno; e) Alimentazione dopo il 7° anno. Preparazione di alcuni alimenti e bevande per i bambini dopo il divezzamento. - CAPITOLO VI . . Irrobustimento - Ginnastica. - CAPITOLO VII. - Alcune norme di igiene del bambino durante gli anni della scuo la. - PARTE II. Nozioni generali di terapia infantile. - CA· PITOLO I . . Alcune norme generali di assistenza al bambino amnialato. Camera del bambino ammalato. Dosaggio dei medicina.li. Sommjnistrazione dei medicinali ~r via boccale. Somministrazione degli alimenti e delle bevande. Preparazione di alcuni a.li· menti e bevande per bambini a mmalati. Gelatina d'oTzo o di avena. Acqua ' albumina.ta. Brodo vegetale. Bea.f tea. Succo di carne. Clis teri nutritivi. - CAPITOLO II. . Alcuni metodi di cura - Indicazioni e tecnica. Idroterapia. Ca.te.plasmi di Beme di lino. Applicazione del caldo e del fr eddo asciutto sulla cute. Rimedi fisici esterni per far sudare. Rivulsivi cutanei. Lavande ga.stricbe: Cliste~i; Enteroclismi; Suppositori; Proctoclisi; La vande vaginali e vescicali. Cura degli occhi, orecchi e naso. Cura della gola: Polverizzazioni; Inalazioni. Iniezioni : Ipodermoclisi. Puntura lombare : Puntura dei ventricoli. Sa.lasso. Iniezioni epidu· rali. ~I assaggio. Applicazioni elettriche. - CAPITOLO III. - !\.orme generali di assi8tenza nelle malattie contagiose . - CAPITOLO IV. - Cure climatiche. Norme da seguire per il bagno di mare. La cura solare. - PARTE III. Diagnosi e cura delle più comuni ma. tattie dell'infanzia. - CAPITOLO I. - Malattie dei neonati. Cefaloematoma. Afte di Bednar. Oftalmia dei neona ti. Paralisi oste· · tric he. Malattie dell' ombelico Mastite neonati. dei neonati. Sclerema e Scleredema dei neonati. Melena dei neonati Pemftgo dei neonati : P emfigo semplice; Pemfigo sifilitico. I ttero dei neonati. Setticemia dei n eonati. Morbo di Winckel. Morbo di Buhl. Tetano dei neonati. - CAPITOLO II. - Malattie infettive acute: Difterite. Morbillo. Rosolia. Scarlattina. Quarta. mala.ttia. Varicella. Vaiuolo: Vaccinazione. Pertosse. Parotite epidemica.. Febbre gangJionare. Tifo addominale. Enterocolite diseen· teriforme. Meningite cerebro-spinale epidemica. Poliomielite epidemica. Corea minore. Porpora. Anemia da. Leishmania. Eresipela . Influenza.. Reumatismo articolare acuto. Malaria. Morbo di Weibl. Setticemie. - CAPITOLO III. - Malattie infettive croniche. Sifilide ereditaria. Tubercolosi : 1 • Predisposizione ; 2° Tubercolosi delle ghiandole peribroncbia.li; 3° Tubercol osi polmonare; 4° Tubercolosi ossea; 5° Meningite tuber colare; f3° P eritonite t ubercolare; 7° Tubercolosi intestinale; s• Tubercolosi mii a re. La tubercolino-terapia. - CAPITOLO IV. · JiJ alattie dell 'apparato respiratorio. Coriza acuta. Rinite cronica . Pop ili nasali. Corpi stranieri nel naso. Epistassi. Laringite acuta: P seudo croup. l\ll alattie del timo. Stridore laringeo congenito. Trach~ite e bronchite acuta. Bronchite capillare . Bronco-polmonit e. Polmonite crupale. Bronchite cronica. Bronchiectasia Asma broncliiale. Broncopolmonite e polmonite c ronica . Pleurite sierosa. e pleurite secca. Empiema. - CAPITOLO V. - ltfalattfe dell'apparato digerente. Disturbi della dentizione. Ritardo della den tizione. Carie dei denti. Anomalie di posizione dei denti. Stomatiti. · l\1alattia di Riga. Perlècbe. Tonsilliti. Ipertrofia delle tonsille. Vegetazioni adenoidee. Ascesso retro-faringeo. Imbarazzo gastrico. Rigurgito e vomito dei poppanti. Stenosi congenita del piloro . Vomito ciclico. Anoressia. Metodi pratici di esame delle feci dei poppanti e loro importanza diagnostica. La Teoria di Finkclstain sui disturbi di nutrizione dei poppanti. Dispepsia gastro-intestinale. Intolleranza. v er il latte. Gastro-enterite acuta.. Enterite acuta. Enterite cronica : Atrofia. Intussuscepzione. Appendicite. P eritonite acuta. Stipsi ab ituale. Prolasso del r etto. Ragadi anali. Parassiti in testinali. Ittero catarrale. Cinosi del fegato. CAPITOLO VI. . Malattie de ll'apparato circolatorio. Pericardite acuta. P ericardite tnbercolare. Obliterazione del pericardio: Morbo di Pick. Endocardite. .:\liocardite. Vizi di cuore acquisiti Vizi congeniti di cuore. - CAPITOLO VII. - Malat tie dell'apparato genitourinario. Nefrite acuta. Nefrite c ronica. Nefrite materna ed allattamento. Albuminuria ortostatica. Tubercolosi dei reni. Ci· stite. Fimosi del prepuzio. Vulvo vaginate. On:µiismo. Idrocele. - CAPITOLO VIII. - Malattie del sistema nervoso . Trombosi dei seni. l\.feningite acuta. Id rocefalo cronico. Encefalite acuta. Sclerosi a placche. Atassi.a e reditaria. Morbo di Little. Atonia. mu· scola.re congenite. I diozia: Imbecillità. I sterismo. Epilessia. Spasmofilia.. Enuresi notturna e diurna. Terrori notturni. Insonnia. Atrofia muscolare progressiva. - CAPITOLO IX . . Malattie costituzionali del sangue e. del ricambio. Rachitismo. Mixedema: Ipotiroidismo. Morbo di Barlow. Diatesi essudativa. Anemia. Anemia splenica : Morbo di Banti. Leucemia. Morbo di B odgin. Diabete mellito. Diabete insi!>ido. - CAPITOLO X. . Malattie della pelle. Intertrigine. Exema. Impetigine contagiosa. Licben orticato. Sud&· mina. Pedicu losi. Scabies. Tigna favosa.. E rpete tonsurante del cuoio capelluto. - Posologia infantile.
N. B. - Ricordiamo che la sopra indicata speciale agevolezza resterà in vigore soltanto sino al 3J cone.nte e che non sarà prorogata per nessuna ragione. - Si consiglia altresi, causa ~'eno!me costo delle tariffe postali, di non richiedere mai spedizioni gravate di assegno, ma ~1 lnvmre sempre il preciso importo di quanto sl desidera, mediante cartolina-vaglia, che resta ancora 11 mezzo meno dispendioso. ProL cat. GIACINTO QUARTA, libero dooente patologia soeotale medica nella B. Unite Udi Boma.
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ANNO XXVIII
Roma, 24 Ottobre 1921
Fase. 43
fondato dai professori: GUIDO BA.C CELLI. - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. Ouervazioni cliniche: S. Pulvirenti: Sopra un caso non comune di esanteQla bromico circoscritto (bromoderma). G. Marengo: Contributo allo studio delle dermatosi eimulate. Riviste sintetiche : I. Corradi : Sieroterapia. e Vaccinoterapia antistreptococcica e antistafllococcica. Note e contributi: G. De Toni : A proposito della sindrome da fame ne' prigionieri di guerra italiani. tuntl e ra11egne: PATOLOGIA GENERALE : L. à schotf: Dobbiamo modificare le nostre vedute sull'eziologia dell'appendicite ~ - TBRAPIA: Baudouin: La suggestione in terapia. - l\1EDICINA SPERI)IENTALE: G. Bolognesi : Sulla scontinuità delle vie spermatiche. cenni blbliograflcl, Accademie, Società mediche, Congressi : Accademia Gioenia di Scienze naturali in Catania.
Appunti di medicina pratica: SEMEIOTICA: Sul ritlesso plantare patologico - Movimenti paradossi del diaframma. CASISTICA: Sulla malaria congenita - Otite media. e mastoidite nei bambi ni. - TERAPIA: Sulla tera.pia. rivulsiva. - Trattamento locale del prurito - Sul trattamento della scabbia. - IGIENE: La profilassi antivenerea. - NOTE DI MEDICINA. SCIENTIFICA : I virus filtrabili neurotropi. VARIA. Nella vita profesalonale: G. Genuardi : Sugli esami per medici di bordo . - Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande - Ammiistrazione sanitaria. - Concorsi • Cronaca epidemiologica : Notizie diverae. Raaeegna della •tampa. Indice alfabetlco per materie. I
•lrlMI .. tnf delà rllena&I. - E' 'tMtata la riproctu-zione cU lavori pubbUoati nel POLICU!OCJO e la pubb"Uca.Wne cU su11tC di essi senza citarne la fonte.
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OSSERVAZIONI 0SPE.DALE POLICLINICO
Il
CLINICHE~
U~1BERTO
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DI
ROMA
PADIGLIONE
o. MARGARUCCI. Sopra un caso non comune di esantema bromico circoscritto (bromodérina} pel dott. s. PULVIRENTI, aiuto medico diretto dal prof.
clegli Ospedali. :R noto che per l'l1so terapeutico di prepa.rat.i bromici possono comparire degli esantemi, analogamente a. quanto avviene per l'uso di pr. iodici. Si tratta in genere di eruzione di acne, avente caratteri speciali, che predilige alcune regioni cqn cute. ricca di gh. sebacee e di peli. L'acne bromica è uno de.i segni del bromismo, dovuto all'accumulo nell,organismo del rimedio, il ql1ale tende ad eiintinarsi dalla pelle. Meno noto è però come ta~ora l'esantema bromico possa assumere aspetti morfologici non comuni. Esso si può presentare, ~zichè sotto forma diffusa, sotto forma circoscritta; per esempio come un vasta chiazza di cute alter.aia e segregante, a carattere cronico. Tale eruzione, a cui viene ancltie dato il nome di bromoderma, si presenta qualche tempo dopo l'inizio di una intensa cura bromica., ma in qualche caso, corne il nostro, può presentarsi anche
dopo molto tempo da ll'inizio della cura. Si capisce come in tali casi la natura e l'etiologia dell'eruzione possa essere disconosciuta e corne si possano. commettere errori di diagnosi e quindi errori di ct1ra. Avén do avuto occasione <ii osservare e di studia re uno di q11esti casi non comuni di bro~oderma, se ne crede utile la pubblicazione. L'importanza òel caso risulta non solo dalla rarità e dallfl specia li caratteristiche morfologiche dell'eruzione, ma ancl1e dal Jatto che esso si presta ad a lcune considerazioni sulla etiologia del bromoder111a. Come si vedrà in seguito esso nel nostro caso si è sviluppato sopra una piaga da ustione; rappresenta perciò uno di q-q.ei rari casi in cui è s icuraJJilente dimostrabile l'infl11.enza di una alterazione cutanea precedente sulla localizz.azione e lo sviluppo dell'eruzione. Questa breve r1ota illustrativa servirà anche a richiamare l'attenzione del lettore sull'argomento, in g·enere poco noto e purtuttavia interessante, degli esantemi da medicinali e in specie di quello bromico. Sono grato al prof. O. Margarucci, primari.o del reparto, che mi ha permesso lo studio e la pubblicazione del caso~ C. A., di a. 26, casalinga, da Visso ; entrata in Ospedale il giorno 11 giugno, llscita guarita il 10 agosto c. a. Storia clinica. -
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IL POLICLINICO ·
Anamnesi. familiare negativa. Allatta.mento materno. Nesst1na malattia 11ell'infanzia. Mestruata a 14 a. sempre regolarmente; ma.ritata a 21 a. con uo1110 sano, ha avuto 2 gl'. a ter1nine e nessun aborto; non ha allattato i figli, che sono viventi e sa11i; non ha abusato di alcool. Unica malattia degna di nota l'epilessia, 1e cui prime manifestazioni comparvero s11bito dopo la pubertà. Cominciò allora ud avere degli attacchi convulsivi con perdita di coscienza, che insorgevano ogni 2-3 me8i, sempre di notte, 11el sonnn. La loro fr·equenza si è fatta sen1pre maggiore negli D.n11i seguenti, znitigata solo dal1·uso di i)repa rati bromici. Di essi la p. ha fat to costante llSO fin dall'età di 15 a. ; in qué-
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· sti t1ltimi tre anni ha preso 1-2 gr. di bromuro di K al giorno. Nel no, embre ti. s., cioè circa 8 mesi fa, durante uno dei soliti attacchi notturni si produsse una scottatura alla gamba s. per il prolt1ngato conta.tto s11lla ç11te di u!1a bottiglia piena di acqua caldissima (sc ald~no). .. L'ustione di 1° e 2° grado era poco p1u grande di uno scudo, situata al 3° ii.edio della gamba, faccia posteriore. Fu ~uràfà. regolarmente nell'Ospedale di Tolentino prima ?On impacco all'ac. picrico e poi a lungo con impacchi di sol11zione fisiologjca. Nonostante le cure la lesione ritardò a g1· '1 , rire e si formò tina piaga cor>erta da a.bbo1~ danti gr~ n11 Jazioni per c11i, dopo circa 4 ~ec: t, ft1 necessario un raschiame11to. Dopo d1 che 1
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la lesi-0ne cominciò a cicatrizzare al centro, mentre seguitava a progredire alla periferia nono·stante le assidue c11re. Qui, a · dire della p., si andavano formando dei bottoni al cui centro si sviluppava una vescica piena di pus, che poi si svuotava lasciando una superficie segregante; sempre nuovi bottoni si formavano man mano verso la periferia, sicchè la lesione gradatamente andò raggiungendo una notevole estensione. La p. avvertiva loca.lmente leggero prurito e dolore sia spontaneo, sotto forma di tensione dolorosa che le rendeva pe11osa la stazione eretta e il camminare. ~ia alla palpazione .e nelle medicature. Agli impacchi con sol. fìsiologjca fu in seguito sostituita la in. asciutta, talora l'impacco al1·acool; mai si fece uso di pomate od altri rimedi. Durante tutto questo periodo non ha notato -e ruzioni in altre parti del corpo, non fen. di bromismo, non febbre; ha seguitato l'uso del bromuro di K. alla dose di 1-2 gr. pro die> facendo uso di dieta comune non aclorurata. Per il persistere ·della lesione nonostante ogni cura la p. ricovera in ospedale. Esame obbietiivo. All'ingresso in ospedale presenta: nulla di notevole all'esa. ge11erale, all'esa. esterno, a.lresa. degli organi interni -e neyrologico; non febbre; nutrizione / buona; colorito normale. A carico della cute nulla si osserva se si eecettua quanto riguarda la gamba s. In corrispondenza del 3° medio di essa esiste una vasta s11perficie di cute alterata; essa. ha forma irregolarmente ovalare col maggior asse disposto trasversalmente; comincia alla regione anteriore della gamba e si estende v~rso l'interno e posteriormente, dove ha la massima ampiezza, arrestandosi alla reg. peronealP-; misura nella parte più ampia cm,. 15 e si estende trasversalmente per circa 22 cm. Detta lesione prese11ta una parte centrale di aspetto cicatriziale e una parte periferica sollevata infiltrata. La parte centrale è nella . reg. posteriore della gamba, mist1ra circa 7 cm. di diametro e si prese11ta alq11anto depressa e ricoperta df . cut~ liscia, d~ colorito rosso-violaceo. · La parte lnfiltrata s1 estende tutto intorno alla zona descritta ed ha 3-5 cm. di larghezza; essa ha limjti indistinti vers<> il centro net.ti verso la periferia, cioè verso la rute san'a, il suo margine è qui notevç>lmente rilevato, sinuoso; ha colorito rG>sso-v1o~aceo, superficie irregolare per la presenza ~1 nu: merosi nodi rilevati, duri, cl1e in alcuni punti i)resentano al centro una ~es~icola~ in altri t1na oustola ùa cui geme 11qt11do s1ero-pur11lento,- in altri piccole cròste giallastre od ematiche. I~a cute è ralrla a.I termota:tto; la palpazione provoca vivo dolore; la p. VI accusa spon~ ta.neainente s~nso di tensione dolorosa. Al ~1 fuori e nelle vicinanze della vasta superfi~1e descritta esistono altri scarsi nodi di colonto rosso-violaceo, dolenti, e qualche nodo-pustola segregante. . R d. . r:esame delle urine è negativo. La . I ,,·assermMin negativa. Diaanosi. - Ten11to conto dell'anamnesi. (uso prol11ngato in forti d.osi di bromuro di K)~ dei cart%tteri della lesione e della st~a. evol11 ., iene, dell'assenza di dati anamnest1c1 ~ o~ fli e:ttivi !)er la lues, nonchè della R. d1 \\i·
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SEZIONE PRATICA
negativa, si fa diagnosi di eruzione bromica a forma nodo-pustolosa e ulcerosa. La diagnosi è confermata pienamente dai risu-lta'..ti della cura, come si rileva dal seguente: Diario. - · Nei primi giorni di degenza in Ospedale si applica sulla 1-esione dell'unguento m€rcuria le, senza alcun giovamento; si seguita a somministrare il bromuro alla dose di 2 gr. pro .die; dieta comune clorur·a ta. Dopo 8 g. vista l'inefficacia della cura e ventilata la diagnosi di eruzione bromica, si sospende l'uso ùel bromuro e si fanno impacchi locali caldi umidi di soluz. fisiologica; dieta comune, clorurata. Essendo ricomparsi gli accessi epilettci con notevole intensità e frequenza (ogni 2-4 g.) si ricorre all'uso del luminal, alla dose. di 10 ctgr. pro die. Gli attacchi convulsivi dileguano, me ntre intanto non tardano a rendersi evidenti, già dopo rjrca 10 g., gli effetti benefici della sospensione della cura ·del bromuro. Comincia a diminuire il dolore locale :>f:.)Ontaneo e alla pressione; la zona m argin ale della lesione diventa meno rilevata ~ infiltrata, i aodi meno evidenti, le vescicole e le pustole · meno segreganti e in seguito .ricoperte di ·piccole croste. Dopo circa · un mese reffetto utile della cura è evidentissimo e la lesione va rapidamente evolvendo verso la cicatriz,zazione. Si vede una vasta superficie di aspetto ricatriziale, di colorito rosso cianotjco, ricoperta. di squame epidermiche ampie; anche i :1odi situati nelle vicinanze vanno verso la g·t1arigione. Quando la p. esce dall'Ospedale, dopo cjrca 50 giorni dalla sospensione del bromuro, la lesion~ si può ritenere guarita; residua una superficie ad epidermide sottile, dj aspetto cicatriziale, pianeggiante, con margine appena rilevato, di colorito rosso-cianotico che diventa brunastro con la pressione, indolente; alcune piccole aree di aspetto simile residuano in corrispondenza dei nodi e pu.stole alla periferia dell a lesione principale. Sotto l'azion,e del luminal si sono a'111ti solo rarissimi accessi convulsivi di brevissima dt1rata e leggeri.
* ** Dopo di avere esposto la storia clinica passiamo a fare una breve illustrazione del. caso. Come si è già detto. è noto da tempo ~he i prepa.rati bromici presi a sco.p o terapeutico possono provocare lo svil11ppo di .esante1ni. Le prime osservazioni datano da un cinquantennio; da allora la bibliografia sull'argomento si è arricchita di numerosi e importanti lavori in Italia e all'estero, tantochè ormai dell'er11zione bromica sono ben noti la morfologia, il decorso, gli esiti, la terapia; solo alcune questioni sull'etiologia ·e la patogenesi sono tuttora controverse. Come ris11lta dall'esame dei casi pubblicati, è sopratutto il bromuro di K la principale causa. dell'esantema. Ciò è dovuto non solo a c·11e è questo il preparato più largamente r1sat'J in terapia (epilessia, corea, ecc.), ma . an~he
all'aver.e in 'sè proprietà particolarmer1te nocive per la pelle (Thiebierge). Però anche per l"uso di altri preparati 'li ' è osservato lo sviluppo di esap.temi; così pel'· l'uso dei bromuri di sodio, c·alcio, ammonio, stronzio, 'litio, dei polibromuri, del bromoformio (Muller), del bromidia, del bromural (SegI'lè),_ del sedol1rol (Goldreich), ecc. L'esa. p11ò comparire i1el lattante per l'uso del rimeLiio fatto dalla madre o nutrice. :È noto infatti che il bromuro attraverso la gl. mammaria passa nel latte (Fox, Marziani, ecc.). Notevole importanza ha sullo sviluppo del, l'esantema la• dose del rimedio, in genere si ha per dosi forti e uso prolungato. Solo eccezionalinente si è osservato l'esa.. dopo dosi piccole, usate per br.eve tempo. L'esa. compare in genere dopo che da qualclhe tempo · si è iniziata la cura. · · Tuttociò risulta chiaro sapendo che il bro· muro presenta il fenomento dell'accumulo. ~ stato visto sperimentalm,e nte che, sommiq.istrandq giornalmente l1n'eguale dose, cresce di giorno in giorno la quantità di bromo eliminata ·per le urjne finchè ' si stabilisce l'equilibrio; in quanto nelle 2.4 h se ne elimina tanto cruanto se ne introduce; l'equilibrjo viene solo raggiunto dopo alcuni gior_ni (Gaglib). ·s e si sospende il rimedio si riesce a dimostrare quantità dosabili di bromo nelle urine fino a. ....7-15 g. dopo (F.e rè). Tale accumulo è specialmente notevole in soggetti con affezioni cardi~che, renali; donde la maggior.e frequenza dell'esantema in essi. Kel n.o stro caso. l'esa. è dovuto all'uso del bromuro di K; ri sulta infatti dalla storia ch·e la p. ha fatto sempre, specie ip. que sti 11ltimi anni, largo ·uso giornaliero del rimedio, fino a 2 gr. al giorno, sia ,prima che insorgesse l'esa., sia durante gli ultimi 8 me.si ii1 cui l'esa. continuava ad e.v olvere; il rimedio non fu sospeso che, alcuni giorni dopo l'ingresso in ospedale. . Poichè freq11ente è l'uso di pr. bromici anche in dosi forti e protratte a lungo' (basta pen$are al largo uso che se ne fa nella epilessia), e tuttavia. relativamente rara è l'insorge11za in -alcuni soggetti dell'esa., è evidente che speciali cause preqisponenti devono agire in detti soggetti. Una eerta importanza s~ è data all'età; infatti l'esa. si può avere nei bambini, ma è più freq\1ente Jnegli adulti e specie nei vecdhi. . . So.no ricordate le affezioni cardiache, renali, polmonari, croniche, l'alcoolismo. ~ comunemQnte data dagli autori molta importanza alle condizioni funzionali dell'apparato gastroenterico e in specie dello stomaco ed
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LL POJLillLINICO •
rtlla dieta. Specialmente al contenuta> ilnJ acido, cloridrico del succo gastrico e alla dieta aclo-· r t1rata imposta i1ell'epilessia viene data da molti autori grande importanza (Ferè, Pasini). SenJza entrare in tale dibattuta questione~. ne ril~ viam0 l'.importtt11za agli effetti della.i. ter:apia,. come meglio vedremo in seguito~ Non .avendosi in molti casi ness1ma. <iellft> ·dette cat1se predispon enti, alcuni aut(i)ri parlano sem~altro di idiosincrasia: parola v:aga ~b.e; non fa ·cl1e nascondere la nostra ig:n011a.n za. Nel n(l)stro caso a nesst1na delle eaiuse pJT"el.... disponenti generali di CllÌ si è fatto. OOil.1!101 st ·i:.;uò attribt1ire l'insorgere dell'esa.; JaG)'ll.lJ ai lte. .. :.s ioni cardj·ache, renali, polmonari,. nollll a:d ipercloridria, non alla dieta ipoclorurata, ecc. Una causa predisponente locale esiste- imrveee a cui cred~ si deve clare nel nostro caiso Jll!)(j)lta impo11tanza, e cioè alla preesistenza di tlna 1lesione ·cutanea, la piaga da u stione. È qui il caso di accennare ad alcune cauSè ·pred.isponenti locali, che determinano talora '.l'insorgere dell'esa. in una data regione del 1
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1C01'l)O.
Infatti resa. bromico è in genere generaliz~zato .a tutta o a gra11 parte della superficie cuta.nea, ma in altri casi l'eruzione è parziale, -circoscritta per es. Sll una parte del viso, di 11n arto, gamb~ specialmente; qui l'eruzione ..r esta circoscritta, a ssumendovi un notevole :sviluppo, mentre sul resto del corpo non ne -esiste traccia. Cosi è avvenuto nel nostro caso i11 ctli si 11a t1n brotnoderma circoscritto alla :gamba sinistra, sul resto della cute non c'è t1-.a cci a di eruzione. Percl1è questo avviene? In molti casi non si riesce a trovare la causa localizzante, in altri tale ca t1sa pare sussistere. Riferiamo i seg11e11ti es en11)i tratti dalla letteratura. In un cnso si è visto l'er11zione svilupparsi in una g amba in ct1i esisteva110 varici (Hallopeau e ,.iella rd) ; i11 t1n altro caso l'eru. si svilur>pò in 111l pt1nto in cui preesisteva t1na cicatricè (Giovn11ni11i) o delle cicatrici vaccinidhe (Croci; er ) ; in t111 altro ca o l'er11. si sviluppò sulla reg. l'a erale in t1na 7.ona soggetta a decubito (Lt1ccl1etti) : in 11n a ltro caso su una ferita cont11 a Llella gamba (I ,ucchetti). ~el i1ostro caso ~i deve ritenere che lo svil t1ppo clell'e n1. i1ella g arr1ba sia stato determi11a to dalla pree1::,i~t en za clella piaga da scottat\1ra. climo .. trarlo ba ta ricord a r e i fatti in ordine cron ologico. I.a pa. faceva da tempo la rgo ltso tli bron111ro cl i K senza aver mai nvuto esa11terni . . i procluce 11n't1 stione alla ga.mbn: la le ~ io11e 110 11 0 ~ ta nte l'opport11na m e-
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dica tmtai :nl<i>n tende a guanire,. ~nzi i11torno alla lDJiaig.ai si sviluppane>. ùei. llocli e delle pustole, in mod't> che la lesione tende a diffondersi sempxe più verso la cute sa11a, acquistand'1 sempre più le nmte caratteristiche de.1l'eruzioiae bn>mica; intanto in nessun altro punto del crorpo si nota traccia di esantema. Risulta ev.itiente che lo svìlup)Po locale del bromodeTmai è dovuto alla prese'IiWa. della pi.aga da scottatura. È q_uindi iL nostro caso . quanto mai dimostratwo e de<tiisivo circa la questione d~ rapporto tra sviluppo Jocale ditl1 ertwone e; alterazio1m Cl1taneEt preg·resse .. E per questo ~be noi abbiamo volùlto ampia.me11te il~ustrare questo pUJl.lto. Um altro problema molto Gt:i&it1sso è quello della patogenesi de]l bromod.~rma, del m'Odo cioè come· i pr. br0mici, assori>iti pel tubo gastroenterico e cir<eolanti neL sangue, <iLet.erminano s11lla cute quelle speeìali alten~~ioni eostituenti l'esa. bromico nelle sue varie fo1~ me (acne, nodi, pUJstole, ecc~). Senza entlrare in argomento a noi basta qu~ accennare '1}1.lanto è comunemente ammesso e cioè cl1e il bromo sì fissa su alcu11i elementi delJ!a cute (ghiandole), attraverso cnì tende a cl e]imi11arsi e vi determina t1n'azionie irritante chimica~ un'azione iperemizzante, forse un'airione chemiotattica, determinando lo svilu1Jpo dell'esai. nei suoi vari aspetti morfologici. R noto come a parecchi ricercatori è riuscito dimostrare jl bromo nei nodi e nel secreto delle pustole dell'esa. bromico (Guttmann, Pasini, ecc. ). Veniamo ora a parlare degli svariati aspetti clinico-morfologici che può ass1rmere nei vari casi l'eruzione bromica. Non è nostro compito di diffonderci s11 tale argomento; ci limitiamo perciò ad accennare alle fo1·me più comuni. A parte casi rari di esa. bromici diffusi, insorgenti andhe per dosi tenui, rapidi nell'insorgere e ·nello scomparire, caratterizzati dal polimorfismo (eritemi, pomfi, esa, vescicolari e bollosi) (Lesser), 11ei casi coml1ni si hanno esa. simili all'acne volgare, ostinati, insorgenti per l'uso prolungato e copioso dei bromici, specie del bromuro di I(. In questo secondo tipo di eruzione, cl1e è quello che a noi interessa, oltre a nodi e p11stole di varia grandezza, simili all'acne volgare, si possono avere degli infiltrati per la conftt1enza di molti di tali elementi. QueBti infiltrati sporgono notevolmente ~ulla superficie cutanea; q11ando le pt1stole si sono svt1 0tate, essi a ssun1ono l'aspetto di ulcerazioni a carattere tor11ido. A volte si hanno infiltrati dell'ampiezza di tino scudo o di una palma ,
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alguanto dm~i, .di .c01orito rosSAJ>-iDr.\.!Uiill.o., .eh.e ·l•iramo«ìle.r1n:m. a forma nodo-pu stolo.s·~ ~; ulcerodopo qualche lemp..0 pd"esentano la parie ,cen- sa; l'.ass.e nz.a \d i febpre e di fenom<tn.i. di. brotra.le avvallata ~e i p.1argini rilevatli.; ,essi ras- mism.o ; la i·apidità con cui l'eruzione h a volsomigliano ad j®ifiì,ltDc'lti sifilitiei {Kaposi). to verso la guarigione non appena so.speso Quando non si :S.osp_e.nrla .l'uso de~ -b-rvmu:ro l'us..o del bromuro, lasciando una vasta. su-qu.es.te produzioani pos&mo persistere e diffon:- p.e rfteie pigmentata, di aspetto cicatri2iiale .. Nessun dubbio, ten11to conto di tutti questi~ derSi se1npre pm Vler:s<D la cute sana, presentand@ sempre um. max.gw·e rilevato, infiltrat0_ caratteri che nel nostro caso ' si trattasse di. Le -sedi prefe.riit.e .di questi infiltrati sonD la. un bromoderma. Se in primo tempb s-i ebbe· faccm. e ·gli arti., ~spe'Cie 1e gambe; sono uni- qualelie dubbio sulla diagnosi, in seguito la· later.allii. o bilatera.lii., taJ10!I'a disposti simmetri- R~ di Wassermann negativa ,e sopratutto l.'esi-· to della cura tolsero ogni incertezza. cametliktta. Pocl1e parole sulla terapia. Questa conis-iste· I fien@meni subiett.ijwi :So!l1Lo poco ·notevoli, si ha taloina pruri~o, in ra1i eMii dolore molto vivo essen.zial111ente nella sospensione d,e l rimedio .. (Neumarui). La febbre suo:Le mancare; spesso Vie11e a cessare così ogni nuova introduzione;: si <l1anno .fenomeni di bromisqio, ma essi pos- naturalmente pel fenomeno dell;accumul0 persiste ancora per qualche tempo il rimedio ne'I~ sono malll.teare. Il modo di. erompere è spesso acuto, ma !'·organismo, eh~ va poi gradatamente elimiqualche voiia è molto lento. La durata è na- nandosi attr~verso le urine, le feci ed altre turalmente iegata al persistere d,ella causa secrezioni. U11a grave obbiezione si può fare a qt1esto provocatrice. c ioè all'uso del rimedio; l'.e ru. è tenace. So110 citati es~mpi di persistenza per elementare i:>recetto ct1ra~ivo. Se noi sos,p endiamo il bromuro per es. in un epilettico, ~vre mesi ed anni, fino a 10 anni (Giovannini). Sos1)eso l 1l1so dei bromici si l1a netto miglio- ,mo la guarigione dell'eruzione n1a vedremo Per evitare , ramento e in ca1lo a 20.-60 giorni si può avere . ritornare g·J.i attaccl1i .convulsivi. oiò occorre . dar.e dei succedanei del bromuro. la g11arigione. Gli esiti dell'eru. sono diversi secondo la Come tali sono stati consigliati con buon esito forma cl1e lo costituiva; si l)ossono avere su- il veronal, il cloralio, il valeriano di zinco ecc. ; perfici pigmentate o acromich~, desquamazio- recentemente si è riconosciuto efficacissimo il lumfual; di esso si è fatto uso nel nostro ca111, cicatrici piane, avvallate o ipertrofiche. In alcuni éasi l'aspetto delle cicatrici :i;>uò fare so, alla dose di 10 ctgr.. pro die, con ottimo erronèamen te pen~are ad esiti di lesioni · si- risultato. • Alcuni autori consigliano l'uso dell'arsenico filitiche. · • I caratteri morfologici de1l'eru. bromiça so- per via orale, l'uso di diuretici,, di antisetti(!i no tutt'altro che ·costanti; caratteristico è il intestinali (naftolo, salicilato di bismuto ecc. ) ; . suo polimorfismo. Si comprende i:>erciò come 11.e l nostro casp non se ne è fatto uso. Localmente si consiglia l'uso di impacchi se ne presenti talora difficile la diagnosi, an• che a provetti dermatologi. Com·e risulta dalla caldo-umidi semplici o leggermente antisettici; letteratura sull'argomento è sopratutto con le altri consigliano l'unguento alì'ittiolo: delle affezioni luetiche cbe è stata riconosciuta dif- r•olv·~ri essiccanti o altri rimedi s-econdo il caso. Noi abbiamo visto risultar.e efficaci gli imftcil~ la diagnosi differenziale (caso di Fournier, Pini, Szradek, ecc.), ma anch,e con altre 1Jace!l1i caldo-un1idi semplici. Rigl1ardo poi alla dieta non è ancora asdermatosi (casi di l\1uller, Comby). 1 Dal punto di vista diagnostico è evidente sodato s~ l~ soppressione della dieta ipoclorurata {qualora si praticasse) o addirittura. eh~ oltre ai cara tteY.i morfologici, per i qt1ali occorre t1na speciale competenza, bisogna te- la somministrazione di cloruro sodico, po.s sa nere in massimo èo11to il criterio etiologico, migliorare l'esanten1a ed affrettarne la scomla R. di. "'' asser:r;pann negativa; in alcuni ca- parsa. C:iò si 1111ò tentare senz.a arrivare Cl 1 si servirà a decidere il• criterio e.rr; adiuv a11 ti- punto, come co11sigliano Goldreich ed altri, bus, cioè la sospensione del rimedio. _ di non sosp~nder~ a.ff.atto il bromuro, purcl1 è VenelI1do al nostro caso, a noi preme di ri- si dia coll'alimentazione u11a quantità 6-8 volte levarne alc11ne particolarità: la topografia del- s uperiore di clorur,o sodico. Questo sale agel'eruzione (forma circoscritta alla gamba s. ) ; volerebbe la scissiorie e la eliminazione del , la lunga d11rata di alcuni mesi, l'ostinatezza bromuro dall'organi smo, rendendone meno dell'eruzione e anzi il suo" lJrogressivo ingran- dannosa la ·eliminazione per la èute, evitandirsi nonostante le cure locali; la. tend,e nza a , . do co~l lo sviluppo clell'esantema . • Nel nostro caso la p. ha continuato nell a guarire al centro mentre verso la periferia pre$enta i caratteri già descritti come tipici del dieta comune rlorl1ra ta; come si è detto è •
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IL POLICLINICO
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bastata la soppression~ del bromuro coadiuvata dall'uso di impacchi locali per ottenere egualmente ed in modo rapido la guarigione.
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OSPEDALI CIVILI DI GENOVA SEZIONE DERMOSIFILOPATICA
diretta dal P,rof. F. 1
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SPRECHER .
Contributo allo sto.dio delle dermatosi simulaf;e.
RIASSUNTO.
Dopo di avere rilevato l'importanza dell'argoPatonitmla c11tanea da corrente galvanica. mento, viene riferita la storia clinica di un Dott. G. MARENGO, assistente v,olontario. tipico esa11tema bromico circoscritto (bromoIn un capitolo tutto particoJ.ar.e della derderma) in una epilettica che da tempo faceva inatologia, come è quello che si occupa delle largo uso di bromuro di potassio; l'esantema lesionii sim'llllate, non è possibile fare ria~unti 11a sede nella gamba sinistra. storie.i. É certo, ,oh.e tra le patomimie in geVengono quindi passati in rassegna i vari nere, che 1ri,&alg00lo alle più remoit e epoche, le ~lementi etiolog·ici dell'esantema, insistendo 'c utanee frurono 's empre tra le ·Più frequenti, sull'in1portar1za predispon~nte locale di pre- a causa <l.ella 1gran,d e faci1lità con ,cui il tegugresse a lterazio11i Cl1taneee e venendo alla conmento, più di ogni. altro organo, si può aggreclusione che nel caso in esame la preesistenza - 1dir~ e vulneratre. di una piaga da u stione è stata la causa dello· Per non. f.ruiie opera necessariame11te inromsviluppo locale del bromoderma. pleta tralascerò quiilldi dal cit~re esempi tra. Si accenna poi alla patogenesi, alla morfolo- mandatici da trattatisti ~ da medici di ogni gia, al de,corso, agli esiti dell'esantema 'ed in- teanpo ,e, fermandomi soJo a temipi recenti, rifine ai criteri diag11-0stici ed alla cura. Notecarderò ira gli Auto1ri stranieri il Bazin (lJ, vole il fatto eh~ s i è potuto sopprime·r e nel il Thibier.gie (2) , il Derblich (3), i quali f·e c&o nostro caso l'uso d el bromuro sostituendolo delle dermatosi simulate vere trattazioni clascol luminal, ottenendo a llo stesso tempo la siche; tra gli italia·n i, iJJ Ri,-alta (4), eh.e ra.cguarigione dell'esantema e la scomparsa d.e- colse ·ed! iLlrustrò ben 1cento 1ca.si di patomimie gli accessi epilettici. cutanee di guerra: il D e Bella (5), ch e dei pi1't frequenti tipi castrensi precisò la morfologia BIBLIOGRAFIA. e stabilì una classificazione, ed iJ Bertolini (6 ;, che ,p ure iLlustrò i·e pi.ù frequenti patornimie CIARROCCHI. Contribuzione allo studio delle erucutanee in uso1 n1ell '-eser1cito. zioni bro1n,ic he nei neuropatici. Congr. interGli Autori distinguono in generale le dermanazionale di Derm. e Sifil., \ ienna~ 1892. CH1n1v1~0. Bromoder11ia pi1,stoloso-fungoide; tosi simulate in €ndoge.ne ed esogene: queste contributo all'istologia e alla patogenesi delle sono di gran I.u nga le più ni1m'e rose e le più eruzioni cutan ee da bromuri . Giorn. intern. varie, perohè dai tentativi veramente ingenui delle Se. Med., 1904. eseguiti oon mezzi semplicissimi si giunse a GAGLIO. iTrattato di farrrulcologia e terapia, an..de1'le più o meno :perfette imitazioni, eseguite no 1910. nelle cir.co$tanze più strane. Tra queste ultiGIOVANNINJ. 1're casi di dermatite nodulo-ipertrofica degli arti inferiori per l1us'<> del brome è certamente da porre il caso clini.co odier·mttro di potassio e di sodio. Lo Sperimen110 in• cui il soggetto ebbe a.d escogitare un tale, 1889. mezzo assai fuori dell '-0vdin·a rio e, per quanto GOLDRF.ICH. Un caso di epilessia con bromoderio sappia, non ancora segnalato da altri Autori. ma t1Lb eroso e bolloso. Soc. Med. int. e Ped., • Vienna.• 1913. P. A .. di anni ~7, impiegato, celibe, cla GeLESSER. Trattato d. M. della pelle. Vallardi. nova, è ricoverato nella Sezione dermopatica LucCBET1'J. Contributo allo studio dei bromodell'ospedale di Pammatone in Genova il 15 rlermi . (Ampia monografia con estesa bibliomarzo 1921. Dal lato anam11estieo. ne~~11na magrafia). Gior11. Ttal. l\'Ca. veneree e d. pelle, lattia degna di nota. Fatt.o abile al ~ervizio anno 1920. mtlitare, durante l'ultin1a g11errn f11 ferito idiMAP.ZIANI Bro11iodernia titberoso osservato inverse volte e mutilato del rr11into <lito della sieme nella madr<' e nel figlio lattante. Soc. mano sinistra. Nel dicembre ~<lel 1920. per diMed., Par1na, 1912. sturbi nervosi insorti pi11ttosto rapidamente. PASINI. Sulla patogenesi delle eruzioni bromifu ricoveraJto in una Sezione me.dica ospe-dadJte. Annales de Derm. et de Syph., 1906. liera, o'Te, ipoichè il P. aiec11sava dolori, ~pecial PINI. Bromoderma nodo.çu,m f'ungoides. Arch. mente alla regione infragira.polare sinistra, venf. Derm. lt. Syph., 1900. n1e sottoposto, dopo qual·che tempo ·di degenza. SEGRÈ. Un caso di bromoderma tuberoso per anche a aut.re elettriclle. Asserisce il P . che. ruso di Rromural, 11a Riun. della Soc. It. dopo una sedruta elettroterapica, si n1anifest.adi Dcrm. e Sif., Roma, 1909. rono. proprio suJla regione infra.scapolare siTHTElìlERGE. Er11ptio11 .~ lfédi.~amenteuses. Masnistra, sulla quale si faceva agire rn1c dei gon, Paris , 1907. poli della •corrente galvanica, due ustioni di t1na cert.a entiltà che g11artrono in i1na quin~i1
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cina di giorni lascianido, quale esito, d·ue cicatrici anche ora ben visibili. Qualche giorno dopo insorsero, sen1pre a detta del! 'infermo, senza causa aJpp:rez.zabile, .delle lesio1li localizzate specialmente alla nuca, alla regiune soprascapolare sinistra, alle braiocia, alcune anche alLe avarnbraocia. Queste lesio11i, curate co11 pennellazioni di soluzione di nitrato d'argento (?), non accennavano a guarire, anzi peggioravano. Verso i primi giorni di marzo il P. usci dal suddetto luogo di cura, ma ancora sofferente, ed essendo pressochè invaria.ti i fatti cutanei, venne avviato a questa sezione. . Esa1ne obbiettivo. - Soggetto di coS1ùt1uzione fisica bene sviluppata. Nulla si rileva a carico degli organi interni. Notasi in;vece un certo scaidimeinto psichico a ttPo astenico.
La ;palpazion.e e la pr~ssi.one modi.lca degli elementi non desta quasi dolore; le glandole linfatiche prossimiori, cioè le cervicali, le ascellari ed epitrocleari non presentano reazione. Interessa·n ,t e in.fine notare, che là cute dell nostro P . .non presenta, nè in prossimità,· deglt elementi descritti, nè a distanza da essi, alcuna lesione infiammatoria 1d iveirsa daJ.le descritte. Il deicorso di quie ste lesioini fu m1o lto ~sw:nplice. Sotto l'azio·neJ ,della soqa medicazione protettiva •con ·g arza sterile le ·escare di 1alcuni elementi si ·eJimiinaron-0, lascia.DJdo al disottt-. non già ·deJll.e ulc.erazioni, ma del~e superfici bené granuleggianti che in seguito si epitelizzarono. Residuarono, alfi.ne, cica.trici superficiali, i·eg.ola ri, Jegge1rmente pigmen trute, molto simili aJ.le vie echi e ·cicatrici mostrateci da.ll 'in1fermo . Questj, dietro sua 1d10 1nanda, ~u ·dimesso dal1a Sezione dopo q11indici giorni di 1degenza, quasi del if:11tto girarito. 1
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Quali dermatosi 1sono da mettei:ie in discussione per la diagnosi. differen.ziale ? A oe,n e osservare e .con S'idieir.are gli eleni·e nti descritti, io -cl'ledo neStsrUna. Tu~via, una f-0rma -che, a p1rin10 aspetto, potr.e bbe trar.re in errore è que[la id i un1a piodermite pirofooda . od ectima semplice; ma, anche senza ric0Pdar€ che questa lesi-0n·e, frequente nei bambini, nei vecchi od in individui 1che ipresen tano uno stato di cachessia~ è invece piuttosto rara nei giovani robt1sti e, pure prescin1deiJ1do .d.aJia localizzazione frequeniti•s sima .d.e ll'ectima agli ar• ti tnferi ori, invec'e ·che alil.ie braccia ed alle spalle, vi sono tre cara~teri che .co~piscono srubito niel nostro malato. Essi sono: l 0 la simmetria n·elle di.sposizi:001i •de11e lesion.i; 2° la localizzazione· in punti frucilmen.te iraggiun,giibili; 3° la regolarità 1g;eometrica d1ei singioli elementi. Ma i c'a mtteri differenziali sicuri, diecisivi, stanno nell'osservazione delle lesioni elemen1
L'esame obbiettivo della cuite rileva: in corrispondenza deJla regione inf.rascap-O·la.re si-ni&tra due cicatrici ovoidali della grandezza, all'incirca, di una moneta da un soldo, di colorito bianco ma1dreperlaceo, piane, reg-0lari, circondate da piccolo alone pigmentario; tali cicatrici sono residuate, secondo le assicurazioni del P .. , aJle app.licazioni elettroterapiche da lt1i s11bite, e di ·cui già facemmo menzione. In corrisponclenza poi della regione soprascapolare sinistra, della nuca, della braccia ed avambraccia (superfici· antero-esterne) si no:tano delle escare regolarmente r,otond-e ggianti, come a stam,po, della gr.andezz·a variante da quetla di 1u na moneta 1dia run centesimo a quella di un soldo.. La sUipe:rfici.e .d,eJle escrure ha aspetto secco, colorito bruno; dalla loro periferia essuda, in qualche punto, sca~o liquido sieroso; tutte sono poi circondate da alone infiammatorio di colorito rosso-bl\1astro della larghezza di 2-3 millimetri, leggermente rilevato sul piano dell'escara. Se si cerca di staccare questa con una pinza non si riesce affatto; essa fa corpo con i tesst1t.i sottostanti e, · continuando la trazione, si pr\>voca emo~a. 1
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tari. Nel nostro caso, come dicemmo, non è dato riliev.are altro ·che ·d elle semplici e monomorf.e necrosi autanee; manç;ano affatto le lesioni primitive e seoond·arie ahe caratterizzano l'ectima : non lesioni pustolose, non· croste, non ulcerazioni a1d esse sott01Stan1Th. Q·u ando a ciò si aggiunga la penf'etlta somig'J.ianza tra le ci:catrici vecchie e le nuove, noi abbiamo elementi suffi,c ienti per pon·,e la diagnosi di dermatosi simul;ata a tipo escarotico, ·e per stabilire il mezzo, di cu1i ìl ,s oggetto si è servito, non crude dubbio che nel ~stro ieaso questo m.ezzo è rappD~entatÒ dall'azdom.e eleJt-trica della OOTTente galrvanica., ci·oè d·e ll'applicazione ~ punti lesionati ,di un J"ooforo di quel-1 'appareochio, dal quale il P. era stato prima, durante una sooruta elettrotera~.ca, .casualmente ustionato. Noi non abbiamo potuto ottenere la confer. ma da Ullla .conf~SStione del P., m·a ad illustrare 1
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i motivi psicologici che 11anno potuto guidarlo aggiungeremo che il P. _I\. è impiegato in una grande Azienda !)rivata, cri e, in caso di malattia, paga lo stipe-11dio intero i)er tre mesi; che allo avv.i cinarsi di tale scadenza il P. sollecitò insistentemente l'l1scita. Ho creduto 11tit..e ill11st.rare ])revem ente questo caso, come piccolo ·contributo alla ·ca1suisti.ca delle 11ato111imie cutanee, e nell'interesse· della quoti,d ian.a pratica deirmatologirc·a. Non è diffi1cile illlvero, quand·o non rs occorra un e·s ame rucauraito, l'essere tratti in eiiro:re da forme pato1nimiiche cutanee; e sv·ecialmente ora in tempo di pace P·i ù che in gue1'ra., quando il m 1.. dico, per ovvie ragioni, era più portato a dubitare su.ila patoig enesi di alicune derrmato: i. ~el po·r fine a questa breve 11'0 ta sento il dov~e ·di viva1nea1te ;ringraziare il proif. Sprecher p·e r il caso .con cessomi i·n studio ed il prof. De Bella 1pe·r gili utili .con.s igli di crui ini fu r>rodiigo. BIBLIOGRAFIA. 1
1
(1) BAzIN. Leçons th.éoriques et cliniques sur
les affections c1ttanées artifi,cielles. Paris.
Eruptions siniulées. D.e1rn1 a tolog'ique, T. 2°, p. 497.
(2) THIBIERGE.
(3)
Pratique
Die simulirten Krankh,eiten. der Wehrpflic1itigen, Vien•n a, 1889. (4·) RIVALTA. Considerazioni su un centinaio di casi di 1Jalo1ni1n,ie cutanee. Giornale italiaDERBLICH.
no de.Ile malattie veneree e della pelle, fascicolo VI. (5) DE BELLA. Su ltlcuni tipi di dermatosi . si_mulate castrensi. Riforma med., a. XXXIV,
n. 47.
(6) BERTOLINI. Pato11iimie cutanee con pa1~tico lare riguardo a q11.el.le pi~i. comunemente in uso or1gi 1iell' esercito. Pisa, Tip. ,Sirnon-
cini, 1920.
'' MEDICAMENTA ,, Guida teorico-pratica per Sanitari. (edizione ristampa 1914·1920) I~DICE SINTETICO: d i fa.rma~ ia. pratica . -
I. Xoziom prelimjnari. - II. Xorm e III. Dizionario dei medica.mPnti. IV. Farmac ia galenica. - V. Analis i chimica . - VI. l\Iedica· ment i iniettabili. VII. Organoterapia e opoterapia. VIII . Sieroterapia. - IX. Vaccini e vaecino-terapia. - X. Ter apia bacterica. - XI. Viru ~. - XII. T erapia alimentare. XIIC. ,.ozi:>ni di terapia. fisica. - XIV . ..\e que ntinerali. XV . Disinfettanti. Di3infezioni. XVI. Avvelenamenti. XVII. Soccorsi d 'urge nza. - XVIII. Note di ve~rinaria. XIX. Le ricerc he cliniche più comuni. - Appendice • Bibliografi.a - I ridic e generale • Indice degli aut ori. Un volume form&to t ascabile, di pagg. XXX\'1 ·2016, elega.ntemt>nte rilegato in pienn. tela. In Tendit a presso le Librerie. L. 3 5. Pet nostri abbona ti sole L. 3 1 . 9 O franco di
porto e ra.ccomand nt o. l n \ iare cn rtolin3·Vngli a nJ C:iv. Lt'IGI POZZI, vin n . 14, Roma.
istin a.
RIVISTH SINTETICHE. OSPEDALE CIVILE DI '\7ERONA.
Div i si on e l\•l e dica l\I aschi 1 e . Direttore: Prof. A. F"AGIUOLI.
Sieroterapia e Vaccinoterapia anti1treptocoecica e. antistafllococcica. Dott. I.
CORRADI,
assistente.
Negli studi e nelle ricerche incessanti e l aboriose r·elative alla lotta contro le malattie <la infezi0ne in genere, si notano due opposte tendenze che si contendono il cam1)0 terapel1tico, entrambe fondate su basi solide, entraml>e $OStenute da dati sperimentali. La più antica e senza dubbio, la più diffusa, è basata sul la specificità dei germi e d~i Loro prodotti, qllindi sulla specificità dei sieri e dei vaccini. La pratica però ha da qualche tempo dimostrato 111 aperto contrasto con i canoni fondamentali di qu.e sta teoria, che nelle malattie infettive si ottengono successi indiscussi ancl1e con mezzi curativi aspecifici. Né nacque da ciò una se conda tendenza terapeutica che si appoggia sull'11tilizzazione di sostanze r1on specifiche,. quali, ad es., sieri e vaccini eterologhi, proteine irt genere e. prot~osi. Non è mio intento esporre ora dettagliatamente idee e fatti su tale argome11to, e tanto meno discutere l'importanza dottri11ale dei principi sostenuti dai fautori dell 't1nA. e dell'altra teoria; mi limiterò a riassurr1ere in base allo sudio delle es1)erienze fino ad og·gi praticate, il valore terapeutico della siero-terapia e della vaccino-terapia sia s1)ecifica che aspecifica nelle malattie da infezioni ~trepto - e stafilococciche. Non una disquisizio11e scientifico-teorica in 11n campo tanto vasto ed intricato, ma una esposizione sintetica con indirizzo eminentemente pratico, cl1e possa riuscjre di utilità nel quotidi ano esercizio professionale. l\1ALATTIE DA INFEZIONE STREP~OCOCCICA. Le infezioni streptococciche dell'organismo t1mn110 possono determinare la com1)arsa di svariate malattie, ql1ali l'eresipela, la febbre puerJ)erale, le infezioni chirurgiche (peritonite l)Os toperatoria, $etticemia, pioemia ), il flemmone, l'ascesso, la linfangite, l'osteomielite, l'osteite,. l'artrite, eec., affezioni Cl1tanee, quali l'acne, cell11lite, ecc., tonsilJiti, angine, piorrea alveolare. otiti, sinusiti, ecc. Faccio sul)ito notare però che l'eresipela soltanto è un'infezione semy)re e t1njcamente streptococcica (strPptococr 11s del Fehlei~ en ) . mentre le altre forme sovraelencate lo sono rtella maggioranza dei casi potendo essere talvolta cal1sate a11che dallo c;;taftlococco. oppure cla a Itri microorga11ismi.
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I primi studiosi che si occuparono di sieroterapia antistreptococcica (l\1arn1orek 1895 ed altri) ritennero che tutti gli streptococchi di qualunque ceppo, appartenesse.r o a.d un'unica e sola specie. In seg·uito tale opir1ione si di:. 1nostrò errata .p erchè, se esistono lievi differenze in pratica trascurab~li tra streptococchi isolati da varie fonti, è ormai perentoriamente .assodato dhe col mt1tar delle cond.izioni d,aml bie11te il medesiino streptococco subisce modificazioni nei suoi caratteri morf-ologici e biologici: si aggiung·a ir1oltre che differenze notevoli esistono anche tra streptococchi isolati cla individui colpiti da 11na stessa streptococce-_ mia. Q11este constatazior1i. portarono di consegt1e11za all't1so di sieri e cli vaccini prÒvenienti , non da ·una sola. specie batterica, ma da più ceppi di alta vir11lenza ed attività: si preparal'ouo cosi sieri e vaccini polivalenti che in realtà meglio rispondono nella pratica curativa. Il siero antistreptococcioo è un siero antibatterico più cl1e antitossico, e diede qua~i sempre risultati n'o tevoli q11ando venne impie- gato in forme al lo sta.dio di infezione locale o ancora circoscritta alla porta d'ingresso, o nello stadio di setticemia iniziata: mentre nelle pioemie svilt1ppate, q11ando i tess11ti sono già gravemente colpiti, i l e11cociti trasformati in glob11 li del p11 s, ed il vrleno batterico ha invaso oramai i centri nervosi, il miocardio, ecc .. 11on ha corrisposto all'attesa. Il siero antistreptococcico possiede inoltre potere preventivo specie quando vi sia minaccia di infeiione streptococcica, per .es. parti laboriosi e distocici, ferite vaste, slabbrate e inq11inate, atti operativi cl1e possono causare inf Pzione post-operatoria, ecc. In tal caso la somrninistrazio11e si f n o p er via sottocutanea { alla dose di 20 eme. ripe~11 ta a11che per par€c·Chi giorni, o per bocca alla dose di 25-30 eme. -acldizionata con q11alche correttivo (Spiess). l\1:a i l ca.mpo d 'azione più vasto d ella sie ro-ter~pia n ntistreptococcica ~ta nella cura delle streptococcemi e, allt1do alle peritoniti, al le infezioni post-operatorie, alle str eptococcemie puerpera1i , ecc., t1Jtt e fo rme a prognosi genera lmente 1r1fausta, per é11i se la g11arigio.n e avviene, s1 J)llÒ ascTiver e ~enz',altro a ll'a.z.i one del siero. Il Denis di I.,ovar1io st1 otto ca,si disperati di infezione p ost-o.p eratoria ebbe sette g·11arig·ioni. I.,eclef, Bordet, Ne11feld e Rimpon otter1nero p 11re splendidi ris nltati. Il tra ttamento deve però venir e inizì ato quanto pi11 precocemente è possibile, ed è d'altra parte necessario som.:. ministr are dosj generose di. siero (50-60 eme. per via sottoc11tanea, 30-40 per via endovenos a d11e o tre volte al giorno·) e ripeterle quotid iA,n amente fino a q11ando il pericolo sia scongiu,
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r ato : con ql.1este cau tele nella maggior p arte dei casi si ott€ng-0no benefici veramente no1 tevoli. Pe1· l'Ere si pela invece la sieroterapia m a nch alla. promessa. Se il Chanten1esse, che t1sò il siero di Marmorek in cinquecento pazienti notò spesso un abbreviamento nel decorso del lJrocesso morboso e m c~rti casi la guarigione rapida e sicura, la maggior parte degli esp·erimenta tori (Iochmann, GriJçoni, P .etruski, Lehnarzt, Bendix e Pontano, ecc. ) portano ris t1ltati assoluta.mente negativi. In qualche f or.ma di eresipela migratoria o recidivante venne associata alla. sieroterapia la vaccinotera1)ia specifica. I risultati furono abbastanza incoraggianti, ma non assoluta.mente probativi. C€rto date le caratteristiche pec~ liari dello streptococco che da individuo ad individuo assume fisionomia e proprietà di, verse., p11re essendo la cat1sa etiologica della stessa forma morbosa, sarebbe forse più -logico non . l'impiego .d egli stokvaccin1i del commercio, ina il trattamento autovaccino-terapico cl1e in sen so p iù ristFetto risponderebbe me• g·ìio al concetto di specifità . Quanto alle cure . aspecifiche si usò nel trattamento della eresipela la sieroterapia eterologa, il latte e le sostapze proteiniche per via parenterale con risu 1tati seco11do alct1ni assai · buoni. Il s1ero antidifterico, acl es., proposto da due medici russi, Clapiro e Tzoie.toiew, nel 1902, fu usato successivame11te con vantaggio cla Tornaselli, Babes, 1\1a stri, Ohiaclini, Federiei, F erraro, ecc. Polsk lo adoperò a.nche per via endovenosa co11 ottimi risultati che vennero confermati in seguito da altri sperimentatori fra i q11ali ricordo Campani e B ergolli. (In dodici C?.sj gravi .oon iniezioni endovenose di 10 eme. di siero antidi fterico, 500 U. I. ripet11ti d11e o tre ·v olte n-ei ~riorni consect1tivi, constatarono la g u a.:rigi one al massimo in sette giorni). Altrettanto elica.si dei ris1111ati ottenuti con la Cl1ra d,e l .latte e dell~· sostanze i1roteini·ch e J1 er via }Jarenterica (Nolf, Sasch , ecc. ). I n base a lla mia personale esp e. ri.enza fatta in ql1esti a nni all'ospedale Civile di ''erona con i varii n1etodi t1e rape11tici era es1::>osti, mi sono formato il convincimento cl1e l'infezione er esipe1 atosa p11ò veni.re beneficamente innftt1e11zata con ogn11no di essi. Faocio però notare che le forme ord inarie -senza gravi fenomeni di tossiemia e d.i set.ticemia , gt1arjscono in b-reve ancl1e con i mezzi abit11a.li di cura , senza ricorrP,re al tra ttam,e nto siero e vaccinoterapico Ria sp ecifico che a~~pecifi co, il q11 ale no11 dà ri~=n1 lt a ti certi némmen o nei casi• g ravJ.• · Nella streptoc ocrPmia p11Prp era l(> ch e s1.1ole l
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IL POLICLINICO
manifestarsi sotto forma di .e ndometrite, d'una peritonite grave, oppure di una tromboflebite, la Cl1ra sieroterapica ha d~to e dà tuttora rist1ltati soddisfacenti. Nella clinica ostetrica del nostro ospedale si lisa da parecchio tempo il siero antistreptococcico àell'I. S. M. sia nei casi di febbre postpartum dhe possono lasciare aditi o dubbi sullo sviluppo ulteriore di l1na forma setticemica, sia nelle forme già chiare e manife~te. Nelle setticemie vere e proprie conclamate il beneficio è però spesso modesto e ciò in r apporto e con la tardività del trattamento, e col fatto che le streptococcemie pure sono in questo caso assai rare nello stretto senso batteriologico del termine, poichè spesso nella pratica si hanno forme associate o miste anche se l'esame J)atteriologico d·el sangue svela solo la presenza dello streptococco. Comunque è doveroso in ogni caso di setticemia puerperale, anche non batteriologicamente accertata, intervenire quanto più presto possibile con un trattamento sieroterapico (iniezioni sottocutanee di 30-40 eme. o end.ovenose di 29-30 eme. per giorno). Per quanto riguarda la vaccinoterapia in q11esta forma morbosa, si può dire che essa è ancora in via di esperimento. Se infatti a lcuni . stt1diosi ritengono le forme setticemiche specie le puerperali, come quelle ch e meglio si prestano alla vaccinoterapia (\''ynn in 13 casi di infezione puerperale ebbe col vaccino streptococcico d11e soli decessi, mentre gli altri guarirono completamente in 11n periodo dai 6 ai 15 giorni; IIartmel in 18 pazienti che ness11n ben0ficio avevano av11to dalla sieroterapia ebbe ottimo esito: ,,-estern a Londra in 56 casi trattati col vaccino ebbe una mortalità clel 32 °6, in 44 trattati con altri metodi la i11ortalità raggi-unse il 55 %) : altri per contro non constatarono alcun beneficio. Certo se si v t1ole adoperare in queste forme il vaccino con qualche probabilità di successo non si dovrebbe 11sare che ql1ello autogeno in quanto gli streptococchi in genere come del resto altri germi (bacterium. coli, e i consimili) assumono in ogni forma fisionomia loro propria e determinano una produzione di anticorpi spec ifici vari per ognl1no e diver si anche a seco11da dell'organismo ospite. ~.\nche per la proteinoterapia git1dizi conclusivi appaiono prematl1ri poichè gli stt1di in i)rop osito sono hncora all'inizio. ~ella scarlattina si rinvenne frequenteme1ite lo streptococco. ma da t11tti la sua presenza f11 con~iderata t1n episodio banale e privo di imJ)Ortnr1za etiologira e patogenetica. Ciò non o~tn nte ~Io~er nel 1902 preparò un siero anti-
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scarlatti11oso col quale ottenne risultati soddl, sfacenti. Escheric, Bokay, Bujwid, Gertler, Pospichill, Palmirscki e Zebrowski, ecc., si n10strarono favorevoli al suo impiego, ma la maggior parte degli esperimentatori lo trovò privo di qualsiasi efficacia (Quest, Troitzky, :\Ioltchanoff, Bilik, ecc.). Nè miglior fortuna ebbe in pratica il vaccino antiscarlattinoso di Gabritechwsky. Dove la vaccinoterapia ha dato brillanti risultati è nella piorrea alveolare. Si sa cl1e nell'80 % dei casi qt1esta forma è sostenuta dallo streptococco, tanto che molti medici i11iziano senz'altro la cura con il vaccino. Ciò non è esatto scientificamente in quanto sappiamo ch'e la malattia può essere dovuta andhe a l micrococcus èatarralis o allo stafilococco. Occorre perciò stabilire prima esattamente l'etiologia della forma morbosa e preparare poi il vaccino in base al reperto. Data la cronicità del processo vi ha tl1tto il tempo e la comodità per far allestire il vaccino autogeno che senza dubbio è da preferirsi. L'iniezione del vaccino (dose inizia~e 10.000,000) è di regola segl1ita dopo 24 ore da lieve malessere generale, cefalea, infiammazione delle gengive, talvolta dolori m11scolari, ecc. Ql1ando compaio110 t1t1este reazioni vaccinali non è prudente awnentare la dose ma opport11no invece ripeterla. Gi:ì dopo la seconda o la terza iniezione (20-30 milioni) si può ottenere ·la guarigione completa. Anche le tonsilliti follicolari e lacunari, le ' angine, le otiti, ecc., di origine streptococcica. sono assai favorevolmente infl11enzate dal vaccino. Il sl10 impiego · evita spesso le gravi consegt1enze che non raramente senza cura vaccinica si manifestano: si sono inoltre descritti casi di guarigione improvvisa per crisi dopo la prima iniezione. Certo si può obbiettare che queste forme tanto comuni e banali e cosl varie nel loro decorso, anche se lasciate a se stesse spesso guariscono spontan e ament~ e per crisi. Ciò è vero in linea di massimn per es. per le tonsilliti, le angine, ecc. ; ma i1 t fatto di otiti non raramente a.ccade che la mastoide si lasci invadere dai germi e s11ccessivament.e si renda necessaria la mastoidectomia. Orbene dopo la cura ,·accinale delle otiti streptococciche anche con contemporaneo risentimento alla mastoide, rare complicanze tardive si sono verificate e l'intervento operativo specie nei bambini gi è quasi sempre pot11to evitare. Le malattie cutanee d'origine streptococcica sono molto meno numerose di qltelle di natura stafilococcica. Esistono casi di a. r.essi, acne·, cellulite, ecc., nei quali si 1·ie~ce ad isolare lo streptococco come agenf P. ca nsale e In \
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queste forme si può adoperare con successo (s taphylococcus piog. albus, citre·us, ctureus ). il vacci110 autogeno semplice o misto, a se- Il siero da usarsi deve essere polivalente e· conda che lo streptococco è unico od unito il suo impiego nelle setticemie stafilococciche ad altri germi. quanto più è possibile precoce poìchè allo. Oltre alla cura specifica vanno prescritte st.ad.io che precede la comparsa di ascessi pioequelle norm10 igieniche generali e dieteticl1e atte mici l'effetto benefico è più rapido e più sicuro (20-40 eme. di siero per iniezione sottocu~ migliorare le condizioni di difesa dei tessuti. Anche nelle localizzazioni ascessuali sotto- tanea ogni 2-4 giornì, oppure 10-20 eme. per cutanee multiple, manifestazioni acute di una ·via endovenosa). setticopiemia grave, la vaccinoterapia ha ber1 Mitigati col siero i sintomi generali dell'in .. corrispo~to, Pf effel e Hochberg ad es. guarirofezione si. può allora ricorrere alla vaccinoteno tre casi di setticopiemia grave influenzale rapia (meglio i ·v accini autogeni) cui spettano con ascessi multipli sottocutanei mediante una i risultati più brillanti. Secondo infatti le espeo due iniezioni di 250. 000. 000 di streptococchi rienze di Allen nel primo stadio di una setper via sottocutanea a distanza di otto giorni. ticemia stafilococcica è opportu,no intervenire Nelle osteiti, periostiti, osteomieliti di nacon la sieroterapia o anche con vaccini etetura acuta o cronica, lo streptococco può parrogen i del commercio, fintantochè venga alletecipare eventualmente come invasore seconstito il vaccino autogeno che in secondo temdario. In simili forme questo· germe non ha po deve servire al trattamento (uno, due miimportanza tale da giustificare l'uso del vaclioni a intervalli di tre o qu·attro giorni). Dicino, si p11ò ad ogni modo ricorrere all'impie- versi autori tra i quali ad es. Thampon e go di lln vaccino misto nella' cui composizione Molyneux registrano con taì metodo successi entri nnche lo streptococco. I rilievi in pro~ in gravi setticemie con endocarditi ecc. La via posito sono però controversi; così m entre On1- più indicata per la somministraziqne del ribredanne ad es. riferisce di aver avuto recen- medio è secondo detti AA. la via ipodermica. temente j11 farnie di osteomielit~ streptococci- L'iniezione è in genera le ·segt1ita da leggera ca c11rata col vaccino risl1ltati negativi, Gré- reazione locale e generale; si può avere una goire afferma per contro di aver osservato be- zon_H. eritematosa poco dolente intorno al punto nefici non coml1ni. dell'iniezione talvolta con 'lieve indurame11to; si può inoltre osservare leggero rialzo termico, Nelle artriti acute sia reumatiche, che pur11alessere generale, cefalea, ecc., tutti sintorulente la vaccinoterapia (se lo streptococco mi che durano da otto, dieci a ventiquattro ore ne è la causa) ha dato risultati incerti nelle e che corrispondor:to alla fase negativa, fase prime, si è dimostrata pressochè inefficace nelin ct1i l'organisrno si prepara alla difesa e che le altre. Infine per qt1anto riguarda la sepsi è necessario rispettare e lasciar evolvere prireum atica che non è sempre sostenl1ta 1dallo ma di praticare nuove iniezioni. Detti fenomestreptococcus rheu1naticus e le sue complicanze endocarditi, corea, ecc., il vaccino pre- ni sono assai meno pronl1nciati con l'impiego degli al1tovaccini. Nei casi in c11i sia necessario parato con questo streptococco non ha moagire suhito ed. energicamente si deve ricorrere strato influenza favorevole. Da parecchio temsempre (e secondo noi in ogni forma), a Ila sompo invece si è tentata nel r e11matismo articon1inistrazione dei rimedi per via endovenosa: lare ac11t.o la proteinoterapja o le iniezioni di latte sterile con successi secondo alcuni auto- si associano allora all'azione curativa speciri veramente incoraggianti. Io ho trattatq con fica le r eazioni collaterali proteiniche. I. . a reainiezioni er1domuscolari di latte (10 eme.) pa- zione or ganica genera] e si p11ò in questi casi recchi rel1matici nel rep arto m edico dell'ospe- interpretare com.e un o clioc proteinico b·anale, dale, ma non ho mai constatato benefici a11- t1n fenomeno cli etero-colloidoclasia secondo i prezzahili, mentre ebbi talvolta a notare fatti recenti concetti di ,:\.,.idal, Abrami e Brissaud. l\ifa do,re la vaccinoterapia fll impiegata finointensi di reazione infia.mmatoria locale: ra con successi costanti e notevoli è nelle forMAT.ATTTE DA INFEZTO~F. STAFILOCOCCICA. I~e infezioni stafilococciche sono generalmente ca- me ct1tanee con s11ppurRzioni st1perficiali come • l'acne, la for11ncolosi, l'antrace, eczemi, celluratterizzate da un decorso cronico e la realiti, ecc. zione difensiva dell'orgnismo vi si compie in maniera insufficiente ed incompleta tanto che La foruncolosi fll la ba$e della t~rapia vacalcune di esse possono prolunga.rsi per mesi cinale di ,~~rigt, tera1)ia che fin dal st10 inizio ed anche per anni. Nelle stafilococcemie ven- mostrò in ql1esta forma l1na indiscutibile efnero impiegati con successo tanto i si.eri che ficacia. La letteratura è ormai ricca in proi vaccini.. Date le diverse specie di germi che posito. Str11bel su 365 casi di for11ncolosi tratpossono venire isolate dai focolai di infezione tati col \rarcino stafl.1ococcic·o ebbe ·solo 29 riI
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sultati negativi. !\ilauté e Bose che curaro110 centinaia e centinaia di casi di f orur1colosi sono d'avviso che la vacci11oterapia costituisca in detta forma un mezzo di ct1ra pressoch·è infallibile. Il procedimento terapeutico è se1nplice : s i mancla il malato iii u11 gabinetto batteriologico per il prelevamento dei germi da un qualche foruncolo; ottenuto l'autovaccino si inizia la Cl1ra co11 l1na iniezione di 50 milio11i di germi; poi si sale quotidiéltlame11te di 50 o di . ce~to in cento n1ilioni. In tesi generale 1'80 °:. clegli infe1111i g11arisce dopo la terza i11iezione, il 15 % dopo la qt1inta o la sesta, gli alt1:i no11 ottengono cl1e t1n miglioramento relativo. Si tratta in questi casi di intossicati gravi, di.abetici o tliSJ)eptici; è 11ecessario allora intervenire anche con una cura medica igienica e dietetica appropriata. Beninteso la vaccinoterapia va sempre accompagnata da adatte cure locali, disinfezione ct1ta nea, incisione dei grossi fornncoli, medicazioni, ecc. Ancfue per l'An.trace la cura deve essere contemporaneame1:ite chirurgica ed i risultati sol.lo secondo alcu11i autori notevoli. Per l'eczenia, l'acne, la sicosi, ecc., è necessario stabilire prima con esattezza l'agente etiologico di ql1este diverse forme morbose perchè è noto che possor10 essere do\rute a diverse specie batteriche, stafilococcl1i. stre1Jtococchi, rnicrococchi, fungl1i ecc. Se lo stafiloco.cco 11e è la causa determi11ante, a i allestisce l'autovaccino e si inizia la c1ira. Ne 1 50 ~~ dei casi essa riesce a vi11cere le forn1e niù ostinate, mentre i1egli altri determina. 111t p1iglioramento notevole a condizione Ghe sia pf'olungata. Occorre inoltre tener prese11te cl1e gli i11divid11i affetti da sicosi ecc. soffrono quasi sempre contemporaneamente di q11alche altra forma costituzionale che va pl1t·e c urata altrimenti anchè il tratta111 ent.o vacci11oterapico può ri11c;cire inefficace. Così nelle psoriasi e 11el le forme di imp etigo c·he hanno quac;i sempre lllì'o rigine stafilococcica: si ottengo110 otti1ni ris11ltati daJla cura èlUtovaccinotera1)ica q11ar1clo nel conten1po f'i cerchi di regolare le t'ltnzioni digesti·ve, di curare i diRturbi orga11ici. cl1e le accompagnano, di i11iglio ra l'e i poteri difensivi dei tessuti. Le iniezioni di ' 'acc i110 i11 t11tte q11este forme croniche devo110 es~ere almeno dodici (oltre- ' passa.ndo com1)lcssivan1e11te nnche il miliarclo <li germi) se ::: i vogliono ev itare recidive. Nelle for111e ch e rico11oscono l1n'etiologia. tnultipla ~i. do\.·r:ì ll~a1·e il \ accino misto. co ~ì 11 gli asc,·ssi, cl1 e raran1 ente hanno i1er l111ica t'n nsa lo ~t n ti lorocro, ma pii1 s1)esso sono doY11 ti n<l n ·~orinlion i 1nicrobicl1e; così in altre f o rtnc ru t n 11 re cl1 e d in iu , tra no 1n p resenzn
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dello stafilococco associato ad u11 ir1vasore principale (diplococco, bacillo della tubercolosi, della lebbra, ecc.). S11i vantaggi però della vaccinoterapia mista in queste forme morbose . tlata la scarsa e.sperienza in proposito, è ancora prematuro il giudizio. Per quanto riguarda la piorrea alveolare ho già detto che essa è ge11eralmente di origine strepto!!occica; i)erò anche lo stafilococco i1uò rappresentarne la ca11sa ed allora la vaceinoterapia stafilococcica è sempre inclicata e dà buoni risultati. Qt1alora. la piorrea si mt1ta.sse· col ten1po, come talora accade, in una infezio~e multipla nella. quale agiscono quattro, cinque microrga11ismi diversi, la vaccinoterapia dovrà praticar8i non solta11to con vacciD;o autogeno ma con \raccini misti. Anche nelle tonsilliti follicolari acute o lacunari, nelle anginè, 11elle otiti e mastoiditi croniche ad etiologia stafilococcica, la cura vaccinale ha dato ris11ltati notevoli e dopo jl suo uso molti interventi operativi anche gravi si poterono evitare. In oculistica la vaccinoterapia vanta lusinghieri successi specie nelle blefariti, congiuntiviti e cheratiti cror1iche, di origine stafilococcica: CormaJt ed altri portano casi di guarigioni complete in for1ne che duravano da étnni e che no11 avevan-0 risentito beneficjo ulcuno da altri. procedin1enti terapeutici. 1-Io eler1cato cosi le varie malattie da inffizio11e Rtrepto- e stafilococcica ed ho parlato dei relativi procedimenti terapeutici. Prima di conchi11dere s11ll'argomento, desidero fare un bre\'e cenno s11lla stomoterapia (Centanni). L'a zior1e delle stomosine poggia sulla terza in1 m11nità che sarebbe legata in parte ai criteri della vaccinoterapia specifica ed eterologa, ir1 parte fl quelli della proteinoterapia. In alcune forme nct ir1fezione strepto- e stafilococci ca lfl stomosina antipiogene e quella antistreptococcica 11anno dato secor1do taluni autori successi l u s i11p:l1ieri, secondo altri invece scar~i ])er1efici. Certo Ja stomoternpia è Rncora in ,·ia di esperimento ed è perriò necessario. atte11dere lln più largo trib11to di esperier1ze e di st11di, prima. cl1e sia lecito pro11nnciarsi con fonclamento e i11 mnnieru d<>ci~iYft ~l1lla ~11n prHtirn 11til ità. In base a qt1csta sommaria esposizio11 c ~11 i risuìtati della sieroterapia e vRccinotern. 11in nelle infezioni c:;trepto- e st::tfi lococcich e. q11n I i corollari pratici possiamo ded11rne? Poichè se i11 talune forme morbose i beneficì otten11ti f11rono tali da gi11stificare in ogni ca8o l'i1npiego del rimedio. in altri per contro la ter~t pia sia specifica c11e aspE>cifica ''enne a man-
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care com1)letamente allo scopo. Dinanzi a tale varietà di. l·epert.i come dovrà regolarsi il medico pratico nell't1so dei sieri e dei vaccini? Ogniqualvolta ci si trovi di fronte ad una streptococcemia anche se il caso è grave E' ò isperato, saremo autorizzati. ad istituire un trattamento siero- e vacci11otera.pi.co: n elle forme croniche o i1ei processi localizzati soltanto la vaccinoterapia autog·ena po ssiede nn valo .. re curativo indi scusso. Nelle sta.filococcemie si potrà tentare subito il siero polivalente finchè venga allestito il . vaccino autogeno · ch·e è sempre da preferirsi. Nelle form e cutanee (ach e, foruncolosi ecc.) si nttengono coi vaccini. i risultati migliori. Da talu110 si è soste11uto e ancor oggi si soRtiene cl1e l'impiego di questi mezzi terapeutici può presentare pericoli e danni per l'infermo. In verità per l'uso del siero si sono os~ervat e forme anafilattjche a11che gravi; ina queste con lln po' di oculatezza si posso110 preve11ire, sia investigando bene nell'anamnesi per conoscere eventuali precedenti cure di siero, sia saggiando prima con dosi minime (1 / 10 di eme. secondo il metodo subentrante cli Besredka) il grado di risposta dell'organismo e facendo poi seg11i 1~·e l1n'i11iezione abbondante i1oicl1è le dosi elrvate sono per se stesse antiana.fi1attiche, sia impiegando siero di altre specie animali o somministrando. secondo i vari metodi, peptone, clorl1ro rli. calcio, o citrato sodico. T f E>nomeni lega ti alla tossicità del ~iero sono p11re in pratica 'trascurabili. L ' impiego dei vac:cini. per \Tia sòttoc11tan ea non presenta pericolo alcuno; se la son1ministrazione si fa invece per via endovenosa (che è qua.si sempre da rreferire) è necessario assicurarsi anzitutto o11e non esistano controindicazioni formali (lesioni. gravi agli apparati cardiaco e renale); in secondo l11ogo cl1e le dosi sieno esatte ed appropriate. Con ql1este cautele il pericolo è nullo e trR11ne il br11sco riserrtimPnto generale (brivido intenso, febbre ele, ,ata. rnaJessere generale, ecc., tl1tti fenomc11i che compaiono i1nprovvisamente, ma con a ltrettanta rapidità si dileguano) non si osser,·ano mai inconvenienti spiace\ oli. 1
' ' erona, 28 giugno 1921. Son~
rimasti disponibili pochissimi esemplari dell'estratto dal "Policlinico" - Sezione Medi~8, 1~20 - della importante monografia C. EcoNoMo :~Sull'encefaUte letargica. Coloro che desiderano averne ·copia mandino cartolina-vaglia di L. 6.40 all'Ammin1strazj one e la riceveranno subito in porto franco e raccomandato.
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NOTE E CONTRIBUTI• •
A. proposito della sindrome da lanie nei ptigionieri di guerra italiani.
Dott. G1ov A~N1 ])E TON r assistente della R. Clinica pediatrica cli Pado,ra In una intere~:::a r1te comur1ic<:lzione, co111pa rha n.el Policlinir;o ('Sez. prat. , fase. 37, 1921), il dott. Bolaffio mt1ove ai medici italiani . . ex-prig.ionieri di g·l1erra, il giustissimo appunto, di non aver a·n cora reso di pubblica ragio11e il frutto dell'arrtpia messe di osservazioni fisiologiche e cliniche che essi poterono racco• gliere, in grazia delle ecceiionalissime condizioni nelle quali si svolse l'opera loro. Questo rirnprovero è tanto più git1sto in qlLanto i medici francesi ed inglesi, pr.igionieri ir... Germ ~tnia o in Austria, non potero1lo avere clinnanzi ag'li occhi u11 sì largo campo di esame; infatti i loro Governi avevano ol'g·anizzato fin da1l'inizio con largl1ezz a e regolarità Stlfficenti, il serviz~o di rifornirr1ento Yi.veri i:>er tl1tti i prigionieri• '; rifornirneJ1to cl1e da 11oi i.uvece verliva lasciato all'iJliziaiiva. privata e <leile singole Sezioni della Croce Rossa. No11 111i consta craltroncle cl1 c i i11eclici cli ql1elle nazioni, jn Clii j I servizo viveri era a11cor più clif etto~o del i1ostro, o quasi i1ullo adclirittl1ra, quali la Rumar1ia, la Ser])ia e la Russia, aJ)biano dato pubblicità alle loro osservazioni. Rispondo perciò ben ·volentieri all'appello del dott . .Bolaffio, sperando cl1e altri collegl1i vogliano contribl1ire a lla ricostrt1zione clei vari q11adri clinici . osserv<l ti r1ei prig·io11i eri cl i g·uerra.. , , Non rnailcano argome11ti cli stu clio di alto interesse: a titolo cl'esempjo, cito le polmo11iti franchP. con decor5o ir1terame11te a1)iretico> cl1e _µotemmo asserve-ire al)bastnnza freque11teme11te negli R .. t enici pe1· i11 a11izi0Ile. Rigua.rclo alla s ir1drome da fal11e .' esporrò brevemente ql1a11 t0 ho potl1 to nota re i11 do cli ci mesj cli i)rigionia i11 .J\.11 . 1ria. cll1ra11te otto dei quali ebbi . la fo1·tu11a cli })restare servjzio Ile.ll'Ospedale di Sign1uncl sherberg-, che per i1nportanza e numero rli i11alati (J)iù cli 3000) occt1pava il · secondo l)ORto tra gli Os1)ed·a1i lJer ' ' prigionieri eretti dal Governo ~u~triaco. Comincerò con le osservnzioni cl1e h o potl1to raccog·liere 11el 1° reparto t1fficiali ael can11)0 di Hart bei Amstette11, clave tenni l 'arr1bt1latorio per pi1ì cli 1111 ir1es r , nell'e11oca in Clli i1essun uffic)ale aveva ancora inro111inciato a ricevere pacchi di viveri dall'Italia. La razio11 è alimentare. in causa clell a i)ess ima amrr1inisteazione anrlonaria a11. triaca. e dell'enorm€ affi11sso di prjgru11ieri dopo la di•
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sfatta di Caporetto, era molto inferiore a quelnell'Ospedale di Sigmundsherberg. Ricordo . pela passata dal Governo Germar1ico. cialmente bene in t11tti i suoi particolari il Ricordo che per ingannare la fame e la primo caso che potei osservare e ciò perchè noia, facevo ogni giorpo il bilancio approssi- . esso costituì per me un grossolano errore diamativo delle calorie ohe introducevamo con gnostico. gli alimenti, giovandomi per ciò delle abituali Avevo assunto da pochi giorni servizio in u11 tabelle fornitemi gentilmente da lln collega reparto di medicina a llorol1è vi fu ricoverato austriaco. · un .soldato proveniente da una compagnia di Nei calcoli cercavo ·di peccare più per ab- lavoro addetta al taglio dei boschi nei Carbo11danza che per difetto; ad esempio conside- pazi: !e condizioni in Clli questi layori si comravo la razione di pane come se si fo.s se tratpivano erano veramente 11ietose. I soldati latato di vero pane e non di quell'ig·nobile n1i- voravano 12 ore al giorno, in mezzo alla neve, stura che tutti gli ex-prigionieri ben ricordacon una tem·p eratura di anche 20° sotto zero; r10; con tl1tto ciò la media oscillava sempre al loro ritorno uelle ha1·acche I1on trova-vano tra le 1000 e le 1100 calorie'; solo una o due che lln alimento insufficentissimo e durante lu. volte la settimana si raggiungevano le 1200. notte dormivano so1Jra un po' di paglia co11 Gli alimer1ti erano costituiti in modo preponuna sola coperta per ripararsi dal freddo i11tenso. derante e spesso anzi esclusivo, da vegetali, Il mio, i11:ilato entrò in uno stato di grave e cioè rape, carote, barbabietole; più di racl0 patate. La razio11e di carne era scarsissimn e anasarca; r eclema era specialmente imponente agli arti. inferiori, allo scroto ed -alle palsomministrata 11on tutti i giorni. pebre. L'aia di ottusitù. cardiaca era un po' Questo regime alimentare poi·tava con sè aumentata su tutti i diametri, ed all'ascoltastesso necessariame11te un'eccessiva as t111ziozione si avvertiva distintamente un soffio sine di acqua; si ag·g·i11nga oltre a ciò che t11t ti i1e bevevano in più llna gra11de quantità pe1· stolico ber1 netto, alla pt111ta. Data rimpone11cercare cli cnlmD.re i n1otsi dello stomaco; ·t a- za degli edemi, non pensai neppure ad esaminare con n1aggior cura il cuore per assic11cevamo poi tutti l1n esag·erato uso di sale, dj rarmi se si trattasse p1·0I>rio di soffio orgac11i ciascuno sentiva il bis.og·no insaziabile. Ad onta cli tt1tto ciò, ad onta della scarsezza nico; ma feci Sl1bito diagnosi di cardiopatia e dell'insuffi.cenza degli ind11menti e della man- scompensata. La combi11azio11e \'Olle cl1e i11 q11ello stesca11za di qualsiasi riscaldamento nelle baracche con un clima rigidissimo (ancl1e 15° sotto so giorno la Commissione dei 1nedici _.\.11striazero) in più di l1Il mese non ebbi acl o·s ser\ra- ci dovesse passare la visita ai inalati da noi re tra i 500 llfficiali . del reparto, _a lc11n Cétso cl i proposti per· ·e ssere rimpatriati come invalidi. Io pensai be11e di aggiung·ere nella lista edemi degli arti inferiori. dei candidati il nome del mio malato, ed i11Ep1)11re inolti erano così de1rt1triti ecl indebofatti i tre medici a11striaci, dopo cl1e l'ebbero liti i)er l'ina11izio11e proll111g·ata, che dovetti esa1ni11ato, si traviarono d'accorclo nel dichiafarne ricoverare parecchi nell'Os1)eclale ctf\ I rarlo invalido per .cRrdiopatia in scompenso e Campo. 11e uroposero il rim11atrio irrunediato. Se1nbra a 111e. 1)11re perciò che no11 sia giuOr quale non fu la mia sorpresa il gior11u st ificato cli assegnare jm1Jortanza etiologica. appresso, nel constatare durante la visita cl1e a d un solo fattore piuttosto cl1e ad lln altro, ma be11. ì alla loro aRsociazione. Per produrre gli ede1ni erano molto diminl1iti, e cl1e il reperto ascolta torio del c11 ore era ridivenuto asgli eclemi 11on bastano l'abbondante assunziosolutamente 11ormale. Nat11raln1e11te non tl1tne di liqnidi e di cloruri, l'inanizione, il frectdo: ha u11a grande im11ortanza · cel'tar11e11te ai1- to il male era ve1111to per 11l1ocere, percl1 ~ anzi d11e g·iorni apJ)l'esso, i1 111io malato parcl1e il fattore lavoro, ed infatti gli ufficia li tiva per l'Italia, vispo e gi11li,·o acl onta dPl prigionieri non erano assoggetta ti a c111esto suo cartr.1lino che portava la $Critta cc grave come i sol da ti. • Nor1 ripeterò ql1anto ha detto egregiamente cardiopatia scon1pe11sata n. Dopo di questo caso tipico, ebbi occasio11e il clott. l1olaffio sugli altri sintomi della si11di osservarne r1l1merosis~iT11i altri: si tratta\·a cl r o111e ci a. fan1e. La nicturia è fissa nel ricordo lli t11lti gli ex-prigionieri; q11anto alla brn- sempre cli <::olcla.ti r)rovenie11ti dalle compagnie di lavoro, n1ai di ql1elli ten11ti a riposo nei ba(licn rdia. l'ho potuta constatare i1it1 volte Sll raccamenti del campo. 1nolti dei quali tutta111e qfeC\so e su parecchi altri. ,·ia erano ridotti a rondizio11i spaventose di Preferi~co ''enir s11bito a i)nrlare negli eden1agrezza. Con<::tatai se1npre che una giornan1 i. llei t[ltal i potei fa re esperiPnza ~olo più tn o clne cli riposo a letto r. di <lieta ospedalietarò i. a llorcl1è f11i in,riato a prr~tn r ~ervizio •
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SEZIONE PRATICA
ra nutriente, bastavano a far diminuire o anche scomparire del tutto gli edemi. Nelle urine dei soldati affetti da questo strano edema transitorio, non rinvenni mai nè albumina nè cilindri. Non voglio trattenermi a discutere le teorie sulla etiologia e sulla patogenesi di questi edemi; la rnia esperienza personale mi permette soltanto di rite.nere poco probabile un intervento delle vitamine. Infatti la carenza di vitamina B (idrosolubile) dà luogo ·co1ne è noto a degli edemi, ma si hanno sempre contemporaneamente turbe nervose. a tipo neuritico: ora io non ebbi mai a constatare una simile associazione. I miei malati nor1 presentarono . mai neppure le turbe trofiche della cute o la xeroftalmia, caratteristiche della carenza di vita.mina A (liposolubile). Quanto alla vitamina C, dirò che durante il mio servizio n ello Speriale, ft1rono ricoverati nel mio reparto tin tutto undici malati affetti da scorbuto o da peliosi, alc!Jni dei quali. molto gravi; nessuno di . . essi aveva presentato mai i caratteristici .edemi. Si trattava all'incontro per lo più di soldati ben nutriti, addetti stabilmente ag·li t1ffici del Campo, e che ricevevano per ciò r egolarme11te i viveri d a!le loro famiglie; ricordo benissimo che l1n0 di questi malati mi disse, che egli da quasi d11e mesi si cibava unicamente di galletta e di viveri ricevuti d a casa, mentre egli passava ai compagni più bisogr1osi la s11a razione di pane e di vegetali, che g:li spettava come prigioniero. ~el suo a.rticolo il dott. Bolaffìo dice, cl1e J?1ei reperti d'autopsia si trovavano tl1tti i. caratteri della morte per inanizion.e, ma nulla più. Non poss0 in ciò ess€re d'accordo con lui, <:i con gli Autori sulle cui osservazioni egli fon1.ia il suo asserto. Nella sala anatomica del -campo, f11rono praticate nell'ultimo anno di gt1erra, circa settecento autopsie. Le prime trecento furono eseg11ite dal Collega dott. Giorgio Cevolotto, le altre da lt1i e da me irisìem e. Ora noi non abhiamo mai &.vuto lln solo reperto di rriorte per pura inanizione. . ..\ll'atrofia muscolare, alla scomparsa assoì11t a di tt1tto l'adipe sottoct1 taneo o intersti2i ale, alla degenerazione torbida del cu or e, alla deg·enerazion,e granulo-grassa del fegato e <lei reni, era sempre associata qu alc{he altra lesione che aveva più delle altre il diritto di essere considerata la effettiva ca11,sa mortis. Si trattava quasi sempre di una poln1onite o di localizzazioni tubercolari. ::\1'on avemmo a notare ·mai a1cu11a speciale caratteristi ca nei reperti di p rig·ionieri morti in stato cii erle1na. in confronto cog·Ii a ltri. ,
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ì\tii sembra soltanto interessante di ricordare la· straordinaria frequenza con cui alla 11ecroscopia dei nostri prigionieri (avessero presentato o no gli edemi), trovavamo i segni macr~scopici -evidenti di una lesione abbastanza intensa del parenchina rr,nale. E ciò senza che l'esame delle urine eseguito anche poclhe ore prima della morte avesse mostrato esistere una corrispondenza clinica col fatto anatomo-patologico.
SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE. •
Do,bbiamo modificare le nostre vedute 9Ull'eziologia dell'appendicite ? (L. AscHOFF. Berl. K·l.in. Woch.en.schrift, n . 44, 1920).
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-~.llovchè
nel 1903 f.u discussa per la prima volta in un con1g.resso di a11a tomia p·atologica l'appen1d icite, le norme fi.110 aill'O ra vigenti i.n medicina f3 1chirurgi1a f.u:rion,o n1·odifica te radicalmente e riassunte brevemente 1come segue: 1° Il priµ10 attacco i·nsorge quasi semi) re in 11n'appendice completamente sana; 2° L'affezione ,s'inizia quasi semvre bruscamente, col cosiddetto ac.cesso, che per i11comp1eta guarigione dà spesso esito nell 'appendicop atia 1cronica; 3° Il coprolito si forma quasi esclusivamente in un'ap.p endiee già primi-eram ente alterata; esso non sta in a1cun rapporto co·l primo accesso appendicolare, ma predispon e alle recidive, le qliali in presenza di questo coprolite pr.eniCiOJlo generalmente un d·ecorso più g:rav.e. Ogni attacco è 1dovuto a d un'in1fezione locale entero,ge11·a. 4° L'aip pendicite acuta è un'affezione oh e dev'.esser curata individualmente, talora con rimedi interni, tal'altra coll'intervento chirurgico. ' Queste affermazioni non furono modificate da nessuna. 1delle rice rche posteri ori. Oltre a queste .questioni d 'im•p ortanza piuttosto clinica, fu discus·s a pure l'istologia dettagliata dell'appendice infiammata, in rwpiporto tanto col1' eziologia che colla topografia del processo flogiis tico. S eooncLo Aschoff, esso ·s'inizia quasi esclusivament.e ·ne11e « ·CriJpte » ed è dovuto ad un'i111fezion.e enterogena con cocchi e bastoncini graimpo.s itivi speomci e nion ai comuni anaerobi deJla putrefazione, coltivati dalla maggi•oT parte d·ei clinici e batteriologh i. L 'affermaztone dii Kretz, che la ·fl ogosi act1ta è dovuta .a processi embolici fu presto confutata, poten1dosi dimostrare artifi.oiale l 'impressione di parttcelle fecali contenenti bacteri nel tesst1to fol•licolare faciLmente ledibile. L 'elen1ento 1
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predisponente più importante per l'attecchimento dell'infezione va ricercato nella forma· fisiologica.m ente si mutabile dell'appendice e non nell'arrivo di masse fecali o nella primaria formazione di coproliti. Decisivi sono tutti quei momenti ·mec·caniici i quali favoriscono un contatto prolungato di masse bacteriche colla mucosa. (Aderenze peritonitiche con consecutivo strozzamento dell'appendice, paralisi sua da compressione, iperemia degli organi del bacino, coprostasi generale, qualità della nutrizione). Fu molt-0 discuss·a la probabilità di lesione diretta dell·a mucosa per opera di col1pi estranei o parassiti. ~Ientre i primi, secondo le esperienze degli ultimi a·nni, sono di ipoca importanza nell'eziologia de1'l'3>ppendicite acuta, pericolosi soltanto se la peculiarità della loro struttura riesce a danneg.gi n re djrettamente l<t ' mt1cosa, no11 fu ·possibile stabilire u.n· rapporto immediato tra localizzazioni primarie ft-0gisticl1e ed elminti, nesso negato categoricamente da .l\.schoff. I l frequente rep erto di ossiurj n·e1'le ' cosiddette pseudoappendiciti, a s11bstrato anatomico negativo, ffrcero creare una nuova entità morbosa, nettamente distinta, l'aprpend1copatia ossiurica di Asoh·off, oaratteirizzata clinicamente dalla man·c anza ·di notevoli alterazioni d~lla temperatura. Secondo Rheindorf, le ossiuri vanno te11ute respon sabili tanto dell'attacco appendicolar·e acuto, ·come ·di ·d ifferenti stati morbosi dell'infanzia sp.e~ie, questione im1JortnntiR.sima dal punto id i vista tel'rupeutico per l'indicazione all'intervento chirurgico o ad un sempli.ce vermifugo. l\1e11 tfle l 'Aschoff conferma qu.e sto secondo IPUnto, potendo gli oss,t1ri penetrati nella mu·oosa determinare differenti alterazioni circoscritte - e tl :reperto di ossiuri inca·p sulati neille pareti intestinali non è affatto raro, - egli 1conisiidera oome artefatti le peiidite di sof-l-tainza da O~$i11ri. descritte cl al Rheind orf. Questi, a sua volta, afferma che le perdite di so5ta112a epite1iari e le fissure 11ella mucosa da lui trovate n·elle ap.p endiciti potevano senz'altro esser a&critte alle 'Ossiuri, 1° se nell'appendi1cite in genere si constatava la preRe·n za di ossiuri in ·una percentuale abbastanza alta, e 2° se questo reperto basato su ricerche istologiche scrupolosissime poteva venir messo in rarp porto genetico colla ftogiosi apP e11dicolare. Per ciò che rigua'.I'd.H. il primo punto, è dimostrato dalle relative ~ tatistiche proprio il conti o.rio. Rheindorf ste~~o tenta di spiegarlo i1ella :::,ua n1onografia co:l'ipotesi che gli elminti, probabilment.e a causa della febbte alta, abbando11ano Ilappendice. La precedente loro presenza sarel)be testimo11ia ta d nllP ~t1mn1e112io11ate 1
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lesioni, per lui assolutamente· caratteristicl1e. Egli n.e distingue tre specie: 1° distruzio11e locale traumati.ca delllapitelio; 2° distruzione loca·1e traumatica della mucosa (formazione di fissure); 3° alterazione diffusa to.ssica dell'epitelio superficiale, appendicite catarraile superficiale. Ora è impossibile, an·che colla tecnica più m~icolosa, evitare lesioni epiteliari, c;l)ecie quando escidendo i pezzi ;per la biopsia dal1' appendice indurita in toto, particelle di fe (·i o mu-co ven.gooo im'Presse ne1ll'epiteJ.io o ancl1e nella mucosa. Perdite di sostanza simili furo110 constatate da A-schGff 1n tt1tte le appen.d ici sa11e o alterate, contenenti ossit1ri o no. E se ancl1e fossero pro.dotte ,d all'impressione di ossiuri nell'epitelio, le lesio.n i sarebbero pur sempre degli aTtefatti, È inoltre a~dita I 'affermazione. che 1e o·ssiuri, costantemente presenti prima dell' nperazi on.e ne scom,p,aian.o in seguito. Ammetterne una data anterjore, non è possibile, non trovan;d·osi in alcuna d·elle lesioni .p rocessi rea ttivi di ess11 dazione o emigr-azione leucocitari.a. I canali prodotti da parassiti poi, possiedono. finchè questi vi sono contenuti, delle paretf per.f ettame·n·t e li.scie; in ciò son.o d'accoroo tutti i più emine11ti parassitologhi. ..\Rkana.zy con1pr€so. L'assenza di €mor!'agia o reazione leuooci tarìa va attribuita da Rl1eind,orf a dei pro• cessi immunizzanti, diretti contro gli elminti. Perchè allora la mucosa non è immtJone pure contro le particelle fecali e·d i bacteri in esse contenuti, e come una mucosa cos] immunizzata p11ò ancora infiammarsi? Secondo Aschoff questi artefatti sono dovuti in parte al trauma operatorio, improvvisa stasi sanguigna alla 1cgatura ,del mesenteriolo, a cont11$ioni per !ru\ no del chirurgo, in parte a difetti della tecnira istologica (indurimento non uniforme per la differente 0onsisterlza ·d i parete e contenut·o fecale, inclusione in paraffina) lesio·ni tutte che non si dovre.bbe:r.o incontrare in a·p pendici appartenenti a i1on portatori di ossiuri. Le co.._ irtdette alterazjoni to,s siche dell'epitelio, pur esse prive di fatti reattiYi, vanno a.scritte alla compressione esercitata dalla colonna frca.1e durante l 'inten·ento ed il processo di fissaggio, e·d aJ.J,o sfacelo postmortale delle oel l11le s 11 perficiali per l'azione dei fe1menti contenuti nelle feci. Le non rare suppl1razioni superficiali rlef'critte in i~pecie da Golazieher, sono ad ece ,_ :1,ione delle forme dissenteriche, dei processi floC7istici o diventati cronici o in via di guElrigione, con tutti i resid11i caratteristici dell'accesso pregre$.~O negli strati periferici dell'a1)1
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pendice.
Conft1tato ogni nes"o causale tra ossiuri P-cf nlterazioni epit.eiliari e d ella mucosa, A'choff
• SF:ZlONE PR.\TlCA
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inBiste cion-011dimeno an.oora una volta sul1'iilllpOrtanza d·elle ossiuri nella pa tcxlogia del tratto intestinale. L'ossiuriasi va di.1nque combattuta nel modo più energico, essenido essa la ca11sa di molte appenclicectomie i1111tili. Queste . pse11tlo-appendiciti, 11on a.ncora ben definite nosologican1ente, dovrebhero esser fatte oggetto di dili·genti stu1di per ' stabi·lire esattamente i · sintomi diffe.r.enziali ieoù.la vera aipp.endicite, il decorso con ispeciaJ. riguardo rulla ourva della temiperatura e d.e l polso. · Non dimostrando questi l1ltimi nessuna tendenza ad aumentare si dovrà pensare, spie.ci.e nei bambini, ad lln'ossiuriasi e desistere cl~t ogni intervento dl1irurgico. .
tro !'isultato che quello di ap1)rofor1dire ancor l)iù nell'incosciente i co1npl essi, essa non :a. rebbe altro che trasformare o rimpiazzare i sintorui. Per la scuola del la i11itomania un g·ran nunun1ero di indd.vidui affetti da Tuevro·$i non sarebbero che simt1l a tori, ca1ie si guariscono svelando la loro simulazione. Per questa . scuola il preteso valore della s11ggestione non sarebbe che una ciarlataneria, in ·quanto che sarebbero gli· stessi i1evropat.ici si1ni.1latori che forni-. • rebbero ai medici si.1gg·e$tio11atori i sogg.etti del si.1ccesso e del trurco. Qu•oote obbiezioni e .queste . critiche h,ann~ determinato un processo di .1·.evisione del concetto di suggestione, co1ne fatto psicologico e Jn.• p. come espediente tBrapel1tico. TERAPIA. Gli ultimi stu.di tenderebbero .a d.imost:rare La suggestione in terapia. cl1e la sug.g)est]one 5i riduce sempre ad .autosug·gestione. Essa no1n è 11n f e1n:omem.o di triantl3At 1001 IN. Sr;ientia, ìuglio 1921). . sito avente per ]Junto di partenza la volontà 1.. a suggestione come mezzo ter~l.pet1t.ico, ac . dell'operatore e per pu1lto di arrivo il cervello colta in principio con entu'siasmo, è andata i11 diel ·SJ01gg.etto. T l1tto ·ciò che v.i è di .e ,ssenziale · questi ultin1i te111rl~ in l1n certo djscredito. Il nel .fatto si svolge nel soggetto stesso. Può carattere 1nera,·igJioso del fenon1eno, subito aversi in;;omma s11gg·estione Renzn. suggestiosfruttato dai ciarlatani, è stata la prima rana tare • gione di diffidenza. l\fa non è n1en vero che Una prova dimostrativa a favore di questa il metod.) ha a,·uto serie obi1iezionj sopra tuttesi sta nel fatto che con d.i1~cipl~na meta.dica to da parte dei partigiani della persuasione e si può avere 11nn. perfetta edt1cazione dell'audella psicanalisi nonchè da parte della sc11ola toiSu.ggestione. 11· pr.atico ;non è che una gu,id::i della miton1ania. che inseig na al soggetto il modo di autosuggeDtibois e Déjerine preferiscono la persuasiostionarsi. E i risultati terapeuticj dell'autone alLa .sugigestione, perchè queist'l1ltima f.avo- sug;gesti.ome metodicamente diretta eguagliar10 rirebbe la disso ciaz:Lone mentalie, dar.ebb,e ine sup.e r,ano anche i 1ri~u'1tati della .sug~esttio cremento .all'auto mathsmo. La pePsuasio111e· in- n·e ·c1asatca. vecie rivolgencl.01si al coisici•entei, 0 ssia al1a int.e·lL'autosugg,e stione è per a.ltro lln fatto 1corligenza ed alla volontà, non darebbe tali inr€T1te e normale. E <::;e essa è poco conosciuta convenier1ti e r ..=tfforzerebbe il carattere. si 0 nrrchè mette i11 gi.oco elen1enti Sl1bc o-~ Per Freud e lJer tutti i sostenitori della psi~e i enti. canalisi la s11ggestione non farebbe a Jt1·0 che La su,ggestione o .autosugg·estion·e è um'idea approfondire ancor più nel subcoscier1te Je eh.e si ttasforma subcolS-Cientemente an re.altà idee, che sono la ca11sa della malattia. econ- Nel pensa:rie una cosa si (',ampi~ un lavorio do la teo1·ia freucliana i sen timenti, i pe11sieri, s11bcosciente -che realizza Ja co·s a pensata. le tende11ze, cl1e per una qualsiasi ragio11e, La vita comt1ne fornisce i1t1merosi esempi di che noi abbiamo bisogno di dimenticare, ~ono st1gg·eRtio11i spo11ta11ee: vi ha l1na parte costidimenticate in realtà, sono ricacciate nel subtuita da suggestione nella cadl1ta da vertiginer cosciente, dove contjnuano a vjvere cercando dove· l'd·d:ea d·e·l la cad11ta d·etermina la caduta, u11a via di t1scita., donde una lotta che costi- nella neu,r:alSlt.e Tùa, dove il n1.a.lato. è v.ittima d1 tuisce la malattia. Questa non pt1ò guarire se un.a .qu.antità di im.i)otea:ize1 1Sng·geistive (l,i'dea r1on si elimina .la lotta che le idee, i sentime11- di i1np·o tenz a de ter'J.11 iJna J;a unpo·t e·n za), nèlle ti. le tendenze ricacciate nell .incosciente fan·cattive a:bi1tudini dove il ·so•g g)etto pensa ·dli non no per affiorare nt1ovam,e nte a lla coscienza. p oter resistere, ed in effetti no~ lo ipuò neilla Qt1esta lotta non si pt1ò eliminare se no11 rie- misura cl1,e ·egli pensa, ma ~5olo in questa n1isumando i co111p.lessi pertl1rbatori. Da ciò la sura. Uri gran numero di sintomi morbosi. necessità dell'analjsi, del sondaggio profo11do di malattie, oono aglgra·v.ati, .e talvolta dete 1 ~ della psiche n1alata. Ora per i sostenitori clel- m:hl1ati deJ tutto, dall,autosuggestione, ossia. la p8icanalisi la suggestione non avrebbé a l- dall'ide.a del n1al€ sotto fo1111a di attesa , di ap-
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prensione, di certezza che in certe con.dizioni il n1ale de.v e v·enire. La suiggie:stione ha le 1su:e legg·i, di cui le du e più importanti sono quelle dello sforzo conve rtito e della finalità subcosciente. . La prima si esprime così: quando un'id ea si è i mpadroni ta d ello spirito in 1nodo da costi1
tuire una suggestinne t1ltli gli sforzi coscienti cli e il soggetto f a per 'r esistere a questa S<UggAstione non ries cono che ad attivarla. Cosi co-
ll1i che apprende ad a ndare in bicicletta ~i getta sul sassolino il più mjnuscolo, per p oco che faccia degli sforzi per evitarlo temendo di andarvi su. Tutti gli sforzi che fa un ubbriaco f.ler non bere più lo spingo110 suo malgrado nella vicina osteria. La lotta cosciente contro i. sintomi nervosi 11on fa che agg·ravarli. Per vincere nei casi del ger1ere occorre -cessare dag li sforzi, sostitu.i re la sugg·estione alla volor1tà, l'elemento rappresentativo a quello attivo: io guarirò, non già io v oglio guarire. L'.app,e l•l o a lle forze d-e.lla ·Co•s cienza chiara, ragione e volontà, è insuffii.;iente anzi contrario allo scopo : è n ecessario f.a:r:e apipello al subcosciente ch e. i partigiani de.li~ « persuasione » vogliono eliminare. La legg1e de·l la .finalità sub·cosciente ci a.pp!'e111de che in ,o gni sugigesti·o·n 1e esserido pen1
sato il fine, il su b-co sciente s·i incarica di trova,re i m ezz i p er r ea li:.~ar lo , ed in ques ta scelta dà prov a di una grande i1lgegnosità. Que-
sta 1egg.e dimostrà eh€ ·il pericolo d ell '.automatismo, temuto rla ql1 a 1cuno, non esiste. Il Sl1bcosciente noti è lln i11anovratore i·t1tina l'io, ch e compie sein za ragio11e gesti meccanici, m a t1r1 operaio intelligente, t1n mwratore ch e la vora ad -esegui1pe il piano ch e l'architetto - il co . .~cie11te - gli ha propo to. La stessa legge della finalità rtsponde alle Dbbi,e zioni drei p sicanali!Sti. S e f ossie n ecessario, p er far scomp.ariire. deri stintomi a mezzo d e I la sug.gestio11-e, indiri.zzaù.'S:i imp errativ:-tme11te a ciasct1no d'essi, si correrebbe in effetti il riscl1io <li crearf' nt1ove lotte tra inco.;;cie11te e coscie11t e, ossia far rie11trare un sinton10 per far lo riu cir e sotto altra fotn1a. :\la in lt1ogo di questa sugg·ootione 11eg~ativ a e SlJ€cializzata che ordina a. aia ct111 sintomo di 11011 I>iù e sere, "i l)UÒ for111ulare lt11a sttggec:;tione positiva e generale cl1e no11 e11tr a i1el llt">tt aglio e che e\·oca, cl1 ia111a la salute più c l1 ~ s cacciare la malattia. ·n fatto cl1 e Ya be111pre l>Ìll affer111ando.s i si t' l·l1e la. -...11gge~tim1e agi e.e n11c11e n e1i casi or2'nuici e 11or1 solnn1en_te 11ei C'fl$i ner,·osi e f11n1
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. z]onali. La guarigione delle verruche per Sl1ggootion•e è un fa~to in sè di scarsa importanz<.A.. ma di gran conto per Le sue ccm.segu-enze in quanto che dimostra la possibilità di questa a zione nei casi argani.ci. I nervi vasomotori sotto la infll1enza del cervello contraggono i capillari, .rurrestano la circolazione e così ]f! C·elluJ.e .p arassite .deperiscono, s i disseccano, e J a vt81Itr'u1 ca . cad e.. 1
Sri. può .runche ·S ostenere eh.e in tutti i casi, 11ei quali il malato è cosciente, 1a suggestione 11uò agire come ausiliare. Il pensiero di un 0
mal•e per sua .n atura rib~ll·e alla .s uggesti•o ne, .pensiero più ossessionante ,se v'è dololf'e, determinerà un.a suggestione ed aggiungerà al ina1e primitivo un male sugg-ierito. Di modo che praticamemte ogni ca:so s i com·pone di un el1en1einto primitiv·o e di un e1emento autosugg.eriio. Ora, mentre il primo può essere ribelle, il se.cond,o dev·e .oodeI"e .al tratta.mento suggestiv;o. U·n migl'to1r.amento deve ·quindi sern.pr-e seguire, e cosi la suggestione può essere applicata almeno oom·e adiuvante .in tutti i casi pos.s ibili. Del resto in ogni tempo si è rtoornosciuta ta . im1Jortanza di ciò ch e si el1iarr1a il 11io ral e in tutte le specie di guarigione. L'autosuggestion1e è l'azione del moral e. Ma .non bisogna .confondere que st ',azione con la volorntà, comie si fa troppo spesso quando s1 l'arla di morale. Non si tratta di vo l er guarir e, si tratta invece di apprendere a p en sare a guarire, il cl1e è molto differente. L '~1utosug g·estione deve essere praticata seljlza sforzo volontario. In effe.tti 11ello '5tato .di sug·gestton e ogni ide<1 tende a realizzarsi ii1 qualcl1e maniera nell'orga11ismo, se quiind.i si fa tino sfo rzo, poi che la coscienza dello sforzo presu1)pone la coecienza deJ.l'osta.oolo e della difficoltà, qu dst't1ltima t ende a r ealizzarsi. Così si faranno le due suggestioni i11a Oipposte, quello dol fine e quello de.ll'ostacolo, che tendono a net1tralizzrur..,i. E perciò l111 errore grossola110 co11fo11clere l' a utosugg·estio.i1e co11 la vulo11tà. L'at1tosuggestion e H.SSllJlle dt1nque u11 gran valore nella medicina, facendo 11tilizzare metodicam ente il fattore . pirituale sul qt1ale non c; i avevano cl1e nozioni as"ai va~ he, e nella n1 or a le cla11clo <.tll'idea la })riorità sul lo . forzo, cli tnostrando come lo ~pirite umu110 può divertire verame11te cr eatoir e <li valuri n n1ezzo de~Ja ~ola a ffer111azione. • DR ..\ GOITI .
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!ANNO XXVlll, FASC. 43]
Sulla scontiuuità delle vie · spermatiche. (BOLOGNESI
G. Arch. It. di Chir., F. 3, 1921). '
Non o.stante i nu1nerosi lavori esistenti in
letteratura l'A. crede opportuno intraprendere a11iCora uno studio sperimentale e clinico sul1' argomet1to on1de portare hl suo cGntributo su questio.n i ancora dibattute. Dal punto di vista sperirnentale esegt1e : Gruppo I: la e1Jididimo-deferentectomia st1 -cani (1) e conigli (4) ; Gruppo II: la diéLi1nectomia su conigli (2); Gruppo III: l'a11to-innesto del didimo in ca1
' ie (3).
Ha sperimentato su animali giovani e procurando nell intervento di- i1on ledere yasi e ner·vi poichè qt1este lesi-o n i come è di111ostra to da parecchie esperienze 13ossono infirmare notevolme11te i risultati sper·imentali. Trova che la epididi1no-def erentecto11iia non provoca altel'azioni apprezzabili nelle condizioni g·enero li dell animale, nè nell'istinto sess11a lr. ~el clidin10 i-imasto si pr0.ducoJ10 dei fe110n1e11i che non son·o in diretto raipporto con la dt1rata dell'esperin1e11to ed essi. consistono in atrofia della parte seminale che può essere lenta o rapi·da co11 colliquazione dell'elemento epiteliale e viceversa, iperpla"Sia del tessuto inteirstiziaLe e delle cellule i11terstiziali tanto più accentuata quanto più accentuata è l'atrofia semi.nale. Cell11le i11ter~tiziali in·\·adono il l'l1me dei tu.bl1lj. :N' ella llidirriectoinia si verifica au1ne11 to del corpo d el'l' animal1e co11te n.ei _(~astrati. L'epididimo subisce atrofia nella parte tutiulare con prése11za di cellule libere e talora gig·anti llell iute rho dei tubuli epididimarii i qt1ali so110 generalmer1te ridotti, di raro ectasici, iperplasia invere del tessuto i11terstiziale co11 elementi del t11tto simili alle cell11le interstiziali del testicolo sopra descritte. Il trapia11 to J il) ero at1to1Jlastico del clidin10, nella cavità peritoin eale o nella va.oinale dei o castrati, dà scon1parsa per collicp1azione e riassorbimento dei tubuLi se1ninif·eri; attiva iperplasia invece ·del tessuto inter.stizi.rule ·con cellule inte1,stiziali a11mentate di n·um.e ro 1e vo111me e talora s.otto for111a .di cellule . giga11ti. In q11este esperienze di ·ectomia si prodt1co una les.i one d.ella vaginale, ed una Jimitata le sionie ,,asale, però gli st11dii 1diretti di tali lesioni a sè clanno delle lesioni testicolari a tipo necrnt.ico e ben ciiverse di quelle osservate dall nt1tore per cui i s11oi ris11ltati sono da riferirsi preYalentemente alle con.dizioni speri1
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SEZIONE PRATICA
SPE~IMENT ALE.
MEDICINA
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mentalmente volute, ma t1n po' ancora alle dette lesioni. Circa il'interpretazione dei suoi reperti istologici si riferisce alla dottrina delle arn1onie gonc-somatiche del Diamar, il quale nalla go11ade distingue 4 f.asi : . I. Fase di costituzione, stato infantile in cui prepon!dera il te SS1).to interstiziale mie ntre il g·ermin.aJe si .costituisoe; Il. Fase di attività sessuale in cui il tessiu to inter.stiziale è assai scarso netl rigoglio 1della CSipecifioa fun~one g'ermigena; III. Fas e regressi'oa senile in cui il tessuto inter-stiziale si a.trofizza p arallelame11te col germinativo; IV. Fase di inattività provocata in cui il tessuto interstiziale aun-ienta per alterazi-0n~ di quello germin a le nel1a fase sessuale provocata da a lterazioni patologiche od operatorie (innesti, distruzione della via emi.ssaria). Per qu.esto at1tore '19' g·:P,iandola interstìziaJ.e è di n.atura ·connettivale ed è di g·rado inferiol'le alla ghiandola gern1inale con la quale però è i11 relazione ar1no11ica; e l'ipertrofia e iperpla. sia di tale tesst1to nello stato patologico· cli quello seminale , · an110 interp.et1 ati come stati preatrofici. T11tta via con via di emissione tronca i diclimi possono continuare a vivere con Pffetti t1tili su tt1tto l'organismo più per la l)arte gern1inale residt1a che p er la intersti ziale. Su ques te basi il Bolo.gnesi considera tutti i fatti ·d·a 111i osservati di natura atrofica e se essi sono più giravi di qt1elli .che si .hanno per sempli-ce leg.atura del d·efe'!',e nte si ,deve all'ine,·itabile lesione va·sale e delJa ,-aginale. Dal punto c1i vista clinico stu.clia in manie·ra a11atomo-clinica tre g rtl})l)i di casi: I. casi d] c1 iptòrchismo; II. oasi di inte1Tuzioni vio1lente degli elementi del funicolo; III. casi di -0colusio1ne compl eta o parziale l)iù lenta delJe vie · escretive (per difetti congeniti, legat.u ra, epididjmite sclerosante, tubercolosi, e.cc. ). NeJ I g.ruppo si ha atrofia seminale, in cui la riel uzione dei tessuti seminiferi non è associ,at a a iperplasia di tessuto interstizial.e. Nel II gru1)'po si 11a atrofia sen1.i nale ·Co11 ricl11zione dei tessl1ti se1niniferi associata a rile. vante iperplasia e ipertrofia del tessuto e gl1i,andola interstiziale (come negli espe1ime11ti). Nel III giruppo si l1a atrofia con· incostante e n o11 uniforme ri1duzio11e dei tesst1ti seminifer i e corrispond·enteme11te incostante e poco inte11sa ipert:rofia e iperplasia di tesst1to e g1hiando1a interstiziale. I reperti in Clinica cl'atrofia se111inale per occl11Rione delle ' 'ie sperr1'18ticl1 e "0110 cli g ra cl o 1
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IL POLI CLINICO •
n1eno eJ.e,·a tu e a decorso 111e110 rap ido d eg·li sperimentali. l)i questi r eperti solo qn rl lo del secondo gruppo corrisponde a quello sperimentale os.serv ato dall'nl1tore e come nell'eSJ)er·ie.n'za esso è da riÌerirsi no11 solo a lla interruzio11e della. via se. minale m a anc-0rn alla lesione di a ltri .e le111enti del funicol o. 'forna a l'icord al'e, infi11e, dhe nelle sue esperie11ze h a osset·,·ato nel didirno immigrazion e cli cellule interstiziali nell'int.erno dei ti1b11li; e anaJoga1nente in quelli clell'epidi·dimo di ele1nentj del ti1tto simili a_ q11elli interstiziali; ciò djmostra cl1e de>tte cell11l e ~ono semovent i e fagociti e sono perfettam ente t1g u a li a q11 elli che si pos~ono trovare nell'in.d uran1ento brun o del polm one o n ei follicoli d'uno f-'.troma (Di amare). Seg11e il reperto come dato di fatto. G.
s. s.
CENNI BIBLIOGRAFI CI G.
LIEBERi\IEIS1EH.
T1Lberkulose. lhre verschie-
<lenen Erscheiriungsfor·n1.cri und Stadi.eri so1uie ~hre Bekaern,pf'it11.g. Berlin, Verlag von J. Springer; 1921, ìVlk. ·96. .
11 liba·o del I .iel'>ern1ei.ster è il risultato di un lavoro di osservazione ·di moltissimi an11i. La ·c ura princi11a].e dell'A. è stata quella di
raccogliervi lln iicchissin10 materiale di fatti, facendo gi11stizia di ti1tto ciò .c he d 'jpotetico è stato scritto nel campo della tubercolosi. l)opc) le indispenoo.bi1i 11 ozioni anatomich e. batteriologiche e tecniche, passa a trattare i rapporti tra t11be.rcolo1si .e le varie malattie, sia dal pl1nto cli \'ista anatomico ch e clinico ; infine tratta, seco11do i concetti moderni, clella t11bercolosi co111Siderfl ta nel s1 1°0 stadio p1in1a1·io e secondario. La terapia è s·volta con rrite1i 111oderni e rnzionali. I .. a n1on-0grafia cl el I .. i ebe 1·t11eister n11 - ò consi derarsi il migliore tnat;tato .chle sia 1Stat o ·sc ritto rrecentemente s11lla tubercolosi e merita l'attenzione non ~010 clegli speriali~t i n1a dei n1eclici pratici. P. A. ~
Leh rbttc1i der Lilnge11 kran:kheiten. Con 103 fig11re e tre ta\"'Ole a colori, ~ edizione. Edizione G. T11i eme, T... i11~ia 1921. - Prezzo :\Ik. 100.. O.
.\001 F B.\C::\IE18TER:
Il tr<1 ttato 'iPl Bac1neiste1~ il gran,d e specia~ i...:ta della tnbe1 colosi. 11t"\llo s\·olgere di q11al1·lle a n110 g i1111 g·e n11 a ~eron da edizione not.eYolmente arricchita di fìg11r e e delle più rert\11ti acq11isizio11i clottri11ali e prntirhe, SC'nzn che co11 ciò ~in 'tata i1otp,·trlrl1ente aumentata la n1ole del libro. cl1P 11n c:co110 e~rl11c:i\"R-
i11e11te pratico. La. parte etio logi ca e anato1nopatologica dell~ rnalatti P pol1nonari è be11 trattata, ma il 1nass irno svolgime11to viene dato alla parte clinica ed alla terar>ia. Il trattato è n1esoo al corrente degli Ltlti111i progressi llPl CaJnJ)O del1a radiodiagI11osti ca, per quello c.11e essa possa essere di llti lità a l n1edico pratico. A tale 11opo sono state 0111eisse t n tte le cognizioni non ancora s ictll'e ; lJerri ò s i può affern1a1 e che il libro per ancora 111olti anni potrà fare testo per cl1i voglia occ11parsi di ma1attie polmonari. Nel trattato \ri è prOfuso il risultato d ella · ricca esperienza dell'autore ,. specialmPnte dal punto di viiSta ·della terapi::t del la tl1bercolosi polro ona1"e, che s ta in questi ultimi anni suhendo 11na 1n-0t evole trasformazione. P. A. Tuberku losP. Diagnostik ·u nd Therapie . Erste .J\.bteilt1ng. Die spezifìscheD.iagnostik. (C. H. 'I'anchnitz, Lipsia 1921 . ~1k. 33) . Il trattato dell' Eisner co11sta di tre parti. Di esse soltanto la p rim a vie11e ora pubblicata mentre le altre clue cì1e si riferiscono ai p:Poble;mi d ell .imn1un1ità nella tube.r1colosi, e clegli elementi cli. ding11osi e cli terapia sono in corso di stan1pa. I1l questa pri1l1a parte e ai111)jamente S\ olta , l'applicazio·ne clelJe l'eazioni all~ tubercolina nella diagnosi delle varie forme di tubercolosj e specialmente nella tubercolosi latente. In singoli capitoli alla t ecnica della reazione ct1ta.nea locale alla tubercolina, della reazionepe.rcutan.ea, della ofta.1111oreazione, e della rea zio11e alla iniezi . o11e sottocutar1en. di tubercoljna, 1Segt1e l1n·an1pia esposiz.1one di clati sta tistici -e .di considerazioni sul ' 'alare delle singò.l e reazioni sia llel con~ro11to di esse f l'B loro, sia i11 rapporto ai ,,ari eleme11ti clinici forniti dall'esame tl ei casi trattati. r.,a pubbli cazione delle altre due parti co111l)let,crà l 'opera dell 'A. arri ccl1endo la letteratura medica (li 1111 utile com11endio di quanto oggi s i cono~re st1i metodi in1piegati nella di agnosi della tubercolosi e ciò che pi11 in1porta sul valo1·e di qnei n1ezz.i ch e possono recare qt1alche contrib11to nella diagnosi rli forme inrinienti e latenti cli t.111)errolosi. 1
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0LFF EISNER A.
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TR. O. .A.MRF.IK. 1\l inik dPr l'tngenfuhPrk11lose fiir ~"t 1tdie rcnden 11 n rl .-1 Pr: tr.. Bernél. eclizion e
Franke. 1917. Il problema della t11l1ercolo~i si è in questi ultimi tem1Ji totalmente ~·i11110,·ato ed 1111 lavoro ~intef i{'o cl1e niette...~e al corrente 111edi~i e c;.t11denti delle niorlcrne qt1ec::tio11i rife-
I
SEZIO!\E PRATlC.\
rentesi alla cliagmosi e alla te1·apia corrispondeva ai bisogni di c11i n°on avesse tem.p o e opportunità di sfogli are i i11m1erosi gi-0rnali e mono grafie cl1e re .:enien1ente si occupan,o di tubercolosi. L' ..~., seco11do noi, è riuscito pienaJl1e11te i1el suo intento e da bl(on pratico della questione, oome diretto.re d·el san.atori.o di Altein-Arosa, ha 'p iiofu,so jn un1a monografi:a odi piccola mole i dati del·l a sua .ri,cca .esperie·n za non disgiunti da 11n,a esatta valutazione obbiettiva•. Il La.\1 0To deJl'A11-rretn è sv·olto in n1an]era chiara e coocisa e in esso, oltre ai criteri di diagnosi Pil'ecoce, dell'attività o no del r1rooesso è presa nella dovuta considerazlone sopratutto la c:ura; e in questa è trattata 'c on serena critica la terapia [>neurr1u~0rac1c:1 e la cUTa sanatoria1'e. Com.e a.rµù11di·ce ~iste un piccolo iiaR1st1Y1 Lo fatto dal ·d ott. lleinz s11lla tecnica di laboratorio nel .camp:J della diagn.ostica della tubercolosi. 1 Le incisioni e J.e .r adio·grafie che · co.rredft.no la monografia sono tecnicam·e nte b·en-e ese-
guite e m·olto din1ostrative. R.
si sono inoltirpli cate e la perfezione degli apparecchi ha fatto .s ì che la di.ag,nosi special1nente d.eJI,e forme iniziali abbia oot evolment~ l:>Togredito. La documentazione radiografica però dei trattati ha La.sciato fin.or.a molto a desiderare sp~cialmente per la difficoltà di una b•u ,ona riproduzione litografica. Essa è stata S'U perata in questa splendida m ·oin ogra.fia, dov,e sono riprodotti circa cento radiogTammi con · una finezza di dettaglio da n,011 farEt invidiare 1~0·1-igin.a le. Nè .il 1avoro merita plauso solo per il suo valore a .r ti:stico e te cnico, ma ancl1e p~r la parte dottrinale e per il fatto cl1e aJla doct1rne11tazione radiologica .tii accompagnia : t1n.a ,e~att.a de~crizione del reperto fisi co e in alcuni e.a.s i dei d<1ti dell'autopsia. T a li pregi l·e11dono i11.dispen·sab ile il lavoro non s olo ai cultori della 1-adiolog·ia n1a anche ai medici pratici che vo1g ·liono occuparsi in 1nodo particolare della di.a.gnosi clelJ1a tube1 colosi p-olmonare. P. A.
G. B.
P . .t\
.4.ltes 'u1id 'ne'ues ueber die 1'uBerli 11, ' ·' erlag, A. Hirschvvald,
GRUBER.
berk11,lo se.
1920, Mk. 6.
~lERct · R10.
/.,a lill.Jercolosi 1ieU' itifan.::.ia. U11 di :200 1>ng-. , eclizior1e « La Pediatria ».
In questa coinf.erenz.a tenuta alla Società me' dica di ::.\Iainz l ,illUJstre anatomico svolge con l~.!1. chia:rezza i dati pii1 i'ece.nti che lo studio anaÈ un pregevole 1avo1·0 frutto di accurata e to111ico ha po.rtato nel campo della tuberco]Jaziente si11teisi e di profonda esperienza clilosi. Vi sono anche trattate le questioni che nica riel quale ~o no trattati con vera con11.>e· si riferiscono a lla po.rta d'ingresso della tutenza i vari i:>u11ti del lJroblema clella tuberbercolosi e all.e vie di difft1sion-e, all'i111munità colosi nella i11fa n:tia, da Lluel lo della eredità e alla latenea del pro·ce.sso: vi è anche svolta a qt1ello dr.I la lJredisposizi.one e della diffl1la concezioin e mo•dern·a della tube.r-c.o.Losi nel sione drlla 111aln1.tia. L'A., vale1Ldosi di l1na vasta esperie11zu, ac- .seniSO d·el Ra;nke. Infin,e l' A. rp,r-0pon e 11na clas~ific azio1ne anatomica della. tub.ercolo1 Si polmoqt1i·situ in ispecie n,ell'a111.b.u 1atorio an~itllb1:~1' narfi. P . A. colare an·ne~so a lla Clinica Pediatrica L1i Napoli, vaglia con actune le indicazioni ed i risnltati della cura t11bercolip.ica di cl1iarando::-;i con,ri11to f at1tore di essa, i11ostranc10 11ello stesAccademia Gioenia di Scienze naturali so ter11po C'on1 e la ~t1 a .i111p ort a11za è ùa ritPin Catania. . nere soprat11 tto di. t1atu r a IJrofilattica della malatti a tub err·o!Rre, in quanto è pro1p1io nei Seduta ùt!I i maggio l~J~l. casi di tubercolosi a~i11tomatica e latente cl1e Prot. A. CA.PPARELLI. - L'atf i 'i;ità del c1tore di essa svolge i s noi pjù ben efic.i _ effetti. rana staccato dall'aninia.le nell'olio di ulive. In lln periodo in cui sen1p1·e , .a l)i Lt face11L'olio di ulive è un liq11ido più adatto a ~onser d osi ~t r n da il concetto cl1e i 1na ll tile lotta vare la funzionali~~ cardiaca dei cosidetti sierj a11titnl1ercoln re non i111ò realizzarsi se non si fisiologici : si ·deve pertnnto dubitare del va lore co111hn t te 1a t ub ercolo ~i cl ell'inf anzi a, la lettl1fisiologico dei sa li e di certi ioni. . . ra cli cp1esto libro del l\1erc11rio rappresenta · Prof..A•. CAPPARELLI e dott. G. R vsRo. - B eriBeri ed a?nm,onìaca. ·- Il colombo, tenuto i:l dieta lln valido a iuto ·alla conoscenza d èl vrusto .e a vitaminica esclusiva, non presenta sintomi neuri· ron1ple R~O 111·ol1lrmn. GENOESE. .. tici ove gli vengano pratica te iniezioni giornalie re di nmmoniaca. ()\' f.REN I>. Tlt f' raclingrap liu of th e Dott. G. Rcsso. - Contributi chin1ici allo studi1J cllpst. \ .. ol. I. Pillmonary t1tb erc11 l osis Lonà(~/Ze qhiandole genitali: ~ota 1a: lnfiueriza d ell() clon. ' 'yilliam Heinen1ann, 1920. stato fu·n zionale sul 001it e1111 to in azo to totale. -fn CfllP~t i 11ltin1i ')nn i ]P rir rrrhP r n òiol0In nlcnni ~nin1 ali il ta~Ro Cli n7.oto rl~ i teRti co li gie!1e n el cn n1n o dell rr t uhi:-.1·( ·olo~ì ncln1 onnr 2 i11 piena a ttivi. ti1 è ns~:i j :-;11 1H·1· io r0 cli qn~llo dei vol Napoli ,
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RECffDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI.
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IL POLICLINICO
testicoli a 110 stato di r1noso. La differenza è assai meno spiccata nell'ovaia. Dott. G. Russo. -Al011ni fatti nu,ovi su,lle aziorii enzi1natiolte coniugate. T.i'attività fermentativa di un unico enzima su cl11e substrati differenti posti a co11tatto è massima quande il substrato più attaccabile è aggiunto in tenui proporzioni e non contiene a tomi di carbonio asimmetrici. Dott. G. Russo. - Sugli enzimi peptidolitioi degl·i in,,vcrtebrati. Le ricerche precedentemente iniziate sono estese a quasi tutti i gruppi di invertebrati. Dott. G. R usso. - L e variazion.-i dell'a~oto 1iello sviluppo dell'uovo del bombice del gelso. -:---- Dutante lo sviluppo dell'uovo si ha aumento dell'azoto totale, dovuto al maggior consumo delle sostanze non azotate, diminuzione dell'azoto delle sostanze estrattive, e scomparsa degli amino-acidi liberi. S. GRECO. -- Il petrolio liquido atto a niantctiere l'attività cardiaca. - Il petrolio è atto a mante11ere l'attività del cuore staccato di rana meglio dei :-sieri :fisiologici a1".tificiali. Pro:t. 1\1. CoNDORELLI. - H eteraJi·is in.ftexa rit,d. rieZl'aZbume di uO'liO dl galUnaoai.o. - L'O. spiega cosi il meccanismo dell'inclusione: l'heterakis inilexa, abituale parassita dell'organismo del pollo, disceso nella cloaca è passato nella vagina e risalito nell'o\idotto sino a raggiungere la porzione media del inesan1etro ove, inco11tra to un vitello, insieme con esso è rimasto coin,·olto negli strati di albume rivestendosi più giù di testacea e di gu~c-io calcareo nella .di~cesa lungo i successivi tratti <leIl' oYidotto. Prof. M. (.'o '\DORELLI. ~ l proposito di u.n, uovu 1
cen tenino.
Prof.
~1:.
Po1iel1nintiasi da teniu soliun1, assuciata. a tenia sagi1iata Goeze. Prof. G. Cu'l'OR~. - l 1a, ghiandola i·ntersti;:;ifllf~ dell'a 111 polla. clel condo/t,o deferen t e degli equidi C'oxnoRELLI. -
(con dimostrazione di preparati). -· Nella m11cola dell'amp<>l1'l defer<'nziale degli equidi (cai;-allo, n~ino, mulo), si troi;-n una ghiandola interstiziale costituita <la un g:ra11 11umero di cellule aventi la dispo~izio11e ed i cn rn tteri citologici di quelle delle ghiandole ]nterstizin li dcl testicolo, ovaie, pancrea ~. ecc. I.a n1aggior fr~q11enza e sviluppo neJ 1nulo, uni1n:1 lc ~t<'rile n1t1 di forte attiYità sessu:lle, prospetta nuoYi problemi di endocrinologia. rrof. S. CITELLI. - Rfficarin delf.n vaccinoterapia nelle suppurn:.ioni timpanir·he acute inte1ise con minaccia di mastoidite e di inff'zione labirintica. AYendo rongf'gnito ottin1i ri~ultati terapici in pa-
l'ecchi ra .. i in rui l' inten~ infezione timpanica pio~ena, ad 011~'1 delle comuni curP cliniche, minaccin \a con in~istenzn t1na i11a~·t-0i<lite purulenta. ed a11che in C'asi in cui , con o , enza mastoidite. esi-' ~tev-ano eYidenti sinton1i labiri11tici. racromancla di n~1rc nella pratir:t la \accinoterRpia, come adi11Yn11tc 14' c11re Jo<'<l li . D0tt . P. C.\I.TC'FTl. Sulla cura degli sporotri(con d11r rari casi di spnrotrfcon1i del padi!llinnr att1·icnlare) . -- llln$trn11tlo òue C'Asi rari per 101·() lorst lizza ziont' a 1 p:ldielione. richiam8 l'a t('n111i
tenzione sul fatto che in uno dei due casi la gu.urigione si è facilmente ottenuta meqiante iniezioui locali di soluzione di r"ugol alla. base della l~sioue ulcero-gommosa. Dott. P. CALIOETI. - L'autovacc-inoterapia n1assiva nelle inoipien,ti mastoiditi aoute. - Scomparsa dei sintomi di incipiente mastoidite e rapida diminuzione della suppurazione auricolare mediante l'autovaccinoterapia · massiva. Dott. P. CALIOETI. - L'a·u toi,aocinoterap'ia negli operati ài mastoiàotoniia. - L'al1to,·accinotera1>ia ha determinato un rapido miglioramento nell'aspetto della ferita ed accelerato il })rocesso di guarigione. Prof. G. IzAR. - S'lli oosiàetti batteriofagi. Nei filtrati di culture di bacillus Coli dell'Herelle che hanno subito lisi completa ad opera del batteriofa go specifico, si sviluppa~ in oppottune condizioni am·b iente, un germe dotato di proprietà litiche trasmissibili in serie che nei successivi passaggi non si diffrrenzia per le proprietà biologiche e culturali dal coli d'Herelle a proprietà litiche tra-smissibi1i quale è possibile isolare dalle cultlll'è di bacillus coli d'Herelle che hanno subito una lisi quasi totale per opera del batteriofago. Dott. P~ FERRO. - SuZ·l a cuZtu1·a dei pMassiti malarici in i'>itro. - Illustrate le sue iicerche ecl i 1nezzi culturali usati, giunge alla roncl11.sione che «allo stato degli atti non è pos~ibile coltivare in vitro il parassita 1nalarico )), ma solo in determinate condizioni si p11ò osservare llll transitorio sYiluppo .atipico. Dott. G. 0ARUSO. - Stu di sulla glire111 ia: Notn 2: Dosriggio col ori1n P.tr ico dei oa1·boid. rati nel sa 11g11C'. 1
- Utilizzando la Jlroprietà degli idra ti di cai·bonio di fornire formaldeide per os~dazione con perma11gana to in mezzo .acido ed appli<'ando alla ricerca della formaldeide il metodo !Rach-Salkowski, jJ. lustra un metodo colorimetrico per determina re contemporaneamente nel siero il conten11to iri idr:iti di carbonio in numerose prove ~ria1i. F. SERIO. -
Sull'errore di principio del metodo rt.'{coltatorio di J(oroJ.. to10-Ellret 11ella dete·rminaziune della pressifJn.c arte1·iosfl. - Con 01>port11ne mo1
dalità tecniche din1ostra che il n1etoclo Rscoltatorio di Korokto1\·-Ehret, contrari.a111ente all'opinione comune, non <letermina la pressione al livello de t punto di compressione, n18 a Yalle cli esso, e c11e per questo metodo Yalgono pertanto le osservazioni mosse dal I 1 achon al metodo cli Riva-Rocci. ' S. RAPISARDI. - Sulla ren:ionc del pira1nidone per la 1 icrron dei pign1enti cn1atiei e sul 1nf'tndt> <lel Piltarelli p e1· la rice1'ca dell'acido lattico . J.,a reazione clel Jiiran1iclone, esSC'ndo più sensibile di quella del guaiaco e non necessitando di tutte le precauzioni con cui va a llestitn la prova della benzidina, socldi~fa ;1 lle esigenze della clinica. 1
La reazione del Pittarelli, pur offrendo un metodo facile per dimo~trare con cllia rezz.a quantità anche piccole di acido lattico, non si può ritenere .·pecltìca per q11est'acido se non quando venga st:1bilitn su11·e~t1·att1) C'tcreo del liqui,lo in esame. G.
~CORZA.
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SEZ!ONE PRATJCA
APPUNTI DI MEDICINA PRATICA . I
. ~to
dei dubbi, che di poi dive11nero fortissimi, 'f rovando negativo il reperto dei plas1nodi sulSul riflesso plantare paiologico. la parte fetale della lJlacenta e nella v~na Contrazione lenta, forzata, e isosten,u ta, di on1belicaJe si giunse persino ad asserire come tutte le falangi è la caratteristica ·del riflesso provata l'i:rr1muni tà del feto. plantare patolo·g i·oo, in.d ice di l·esione piramiMa queste eccezioni furono prontan1ente scosdale. L'alluce è g.e neral1nente in flessione dor- se e conda11nate. nel trattato dell'Ascoli, che sale, le altre dita sono in flessione dorsale eoncJude do·v ersi afferma:re i·n ne1gabile la mao plantare, in abduzione, o a ventaglio. Bar~ lrur.La ·o ongenita, pur no'n 1e:sise·n do facilmente raquer (Re1;ue neurol., maggio 192~), descrive dimostrabile; potendosi a·vere da madri malaun caso di riflesso plantare patologiéo con al- riche feto sano, o con parassiti in circolo o luce in flessione plantare forzata, in un ragaz- latenti o morto per intossicazione. Fu infatti zo di 12 anni, affetto da emiplepia cerebrale di poi da molti sostenuta la latenza malarica post-infettiva. Ricorda che anche il riflesso nei bambini. Alle f11nzioni della placenta, sia normale può a versi con le dita in flessione per il s110 potere intercettivo, che può con aziodorsale, compreso l'alluc~, ma la contrazione è ne meccanica rlifenderè il feto, sia per l'attività momentanea, poco sosten11la e meno esagera- biologica dei suoi elementi destinata a· modita che nel riflesso patologico. ficare gli agenti tossici provenienti dal circolo P. Marie e Gavaut 11a.n no pubblicato casi di materno, dovrebbe riferirsi la cag.ione prinemiplegia nei q·uali lo stimolo planta.re del cipale dell'i1nmunita, e alla mancata funzione piede paralizzato produce estensione delle di- di essa l'inf~.zione congenita m.alarri,cn. Ad atta di detto piede e lieve flessione delle dita testare l'immunit.à fetaile per la mirabile indel piede opposto, mentre lo stimolo plantare ftu1e:nza ·p rotettiva plaoenta\.re, sta ,a nche il ca.del piede sano provocava flessione l)lantare bi- so pubblicato nel 1897 dall'A. (e quello più silateralmente. DoR1A. curo di D11molard del 1909), in cui in t1na doru1a gravida morta per malaria, alla necroMovimenti paradossi del diaframma. scopia si notò un singolare contrasto tra la Negli individui giovani si osserva talvoltri profonda melanosi dei visceri e l'abbondanza (Unverricht, Berlin. Klin. Wochen schr., i1. 28, di parassiti. negli organi ematopoietici materni 1921) un innalzamento del diaframma durante e la n1ancanza assolt1ta di q11alsiasi elemento la profonda inspirazione, un cosiddetto «mo- malarico nel feto. vimento paradosso »; esso dipende dallo spoB da .notar.si pertanto cl1e con l'a.va11za.r€i stamento passivo del diaframma in seg·ui~o a I- d~lla giravida:nza oesser eb be un ta.1e p.otere· iii • • • la respirazione costale. In casi patolog·ici s i immun1zzaz1one. riscontrano i movimenti paradossi ·del diaIn questo· rigual'!do· l 'A. cita un caso di sua framma negli esiti di pleuriti (quando delle reicente osserrv:azione. Feto, morrto. po co dopo il masse connettivali si frappongono tra. il dia- parto provocato (in donna al 9° mese di g·raviframma e la parete toracica), nel seropneumo- danza in condizioni di estrema cachessia .matorace (in seguito alla contrazione del diafram- larica, con nefrite) di colorito marcatan1ente ma spinto in basso dal peso dell'essudato), ne~ roseo, di peso kg. 2. 700, di cm. 49 di 111nghezpneumotorace secco e nei frenicotomizzati (i11 za. All'aspetto somatico potevasi ben ritenere. seguito alla din1inuzion~ del tono mt1scolare). che ,f osse rimasto immune da malaria, n1a il All'A. rdUJSCì di provo.care negli animali ope- repe1rto istolo,gico dimo•stl'ò un 1e vidente pl'orati di pneiumotoraOe' d·ed. movimenti ipairadossi cesso di 1epatite i·nter.stizd..a1e con me1amosi e del diaframma p1er mezzo di inalaziani di am- stasi sangui gna e biliare; miilza conge:sta con moniaca e oofSi pure ,ool paTializzare 1e termi- blocchi mi0]an.otici e; granttli di pig·mento. naziro.n i n'eT1Vose pro~.rio1cettiv1e ·d el diaiframn1a Riassumendo, la questione dell'infezione macolla ooca:in•a . POLLITZER. larica congenita si può dire trasformata. Poi.chè vi sono casi ben dimostrati dì infezione di CASISTICA. origine intnauterina e casi in cui il feto rimase Sulla malaria -congenita. immune, bisogna pil1ttosto che infirmare l'una I vecchi osservatori, rileva P. Pennato (Bol- o l'altra t:lluzione, ri~ercare lie cause che rendono possibili queste vicende. Lo studio delle lettino delle · Clini.che , n. 7), costatando la prole delle malariche cachettiche, non dubita- funzioni placentari, pare possa darci st1ffìcienrono della. realtà dell'infezione congenita, ma ti spiegazioni. F. AMANTEA. lo ricPrche microscopiche sollevarono ben pre-
SEMEIOTICA.
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Otite media e mastoidite nei
bamb~i.
~a lito
Se ne occupa S. I ... Kopetzky . (American .Wl ellicine, gennaio 1921 ). Per quanto riguarda la mastoidite, l'A. richif!ma l'attenzione su quel tipo cl1e si presenta senza dolore nè sogigettivo nè obbiettivo; riei bambini decorre di solito con' ten1pFITFttwra elevata, fatto che però in q.ualche cas0. non €Siste. La }esdone .può essere riconosciuta da ciò che l n. secrezione ohe fuoriesce dall'orecchio è abl1ondante e cola, durante la notte, sulla guan(' Ìa e s11l cuscino, in quantità qui11di sproporzionata a q11elJa che pllÒ 11scire da t1na cavità piccola, quale è quel.la timpanica. Quando l'affezione, che richiede un pronto intervento chirurgico, è trascurata ~ si rivela poi ad un tratto tumultuosamente oon infezione dei vasi Séi.nguigni (trombos i dei seni) e delle meningi. L'-~. fa rilevare che. mentre in un gruppo di ca&i la sempliic e otite purulenta <iei ba1nbi11i, senza O()m!p&rtecipazione della mastoide, g11ar1.soe anche sen~a •c on seg·uenze n1ediante l 'ir1cis:ione del timp ano, ve ne s ono altri iil cui ·tale atto operativo non previene affatto l~ mastoidite. Il fatto ahe un banl.bino preser1.ti un lieve innalzamento <li ten1peratura, accusi dolore all'orecchio , ed Bll a \'isita si veda il timpano c:.rrossato, 111 a i1on co11vesso, no11 deve spingere a frure una J'.)arac:en·tesi, la qt1ale :--)on darebbe esito che a poco s;ieiro ed aprirebbe inv·ece la porla ad ii1fezioni che porterebbe1·0 t1na otite purule11ta tSeeon 1dari'a. L ' arrossamento .ò•ella n1~mb.ra.11a, del tinupa110 si osserva poi f1requenrten1ente r1ei bar\1bini febb.ri cita.11ti e sar ebbe un e·rirore grav e decidersi troppo presto p er t1na 1parace11tesi, cl1e J1a la siua i 1ì(lic:tz1011e solo i)er evacuare cl el pll:' e i1on 11a .qJcun e;ff etto su I I a, se1n plice o tal µ·i a f' s11l r otite catarrale. \ ' i sono stati caisi 11ell'ulti111a ~pid~111ia di inflt1e11za, in c11i la parace11tesi i:.· stat a eseg·uita per~ino qu attro volrte, i11 pochi giorni, .serr1pre con lo stesso eff.etto di dare esito a poco siero: ora, se trattasi di otite purulenta, basta lllla sola perforazione cl el timpano ben fatta; il ripeterla può condUiITe alla forn1a.zior1e di tess11to cicatriziale e di retrazioni, c-011 e n~e~~;11e rl ze llanno8fl per il i1azie11te. r. s. 1
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TERAPIA. Sulla terapia rivulsiva. Il. Qt1i11ke C~Iilnch. in.ed. \\ ·och en:ch r .. ii. :30. 1921 ln esperin1entò i11 dt1e categorie rli affezio11i: n ff ez ioni localizzate degli involucri mi<lolln ri e n ff ezio11i del le nleni ngi cerel)rnli. 1. t1//P.:ione delle 1neni11gi s11i11nli. - I ca i f 1 fl t t n t i t r ri ; 1o r n r n n 1f" tl t e r1e 1 r è• .... i 1>r i n1 f r i. d i 1
erano seco11dari ad affezioni delle vertebre (spondilite). Dopo i-6 settimane di riposo a letto, l'A. intra1)rer1deva la terapia rivulsiva, passando ~ul dorso del malato in nal'cosi, ai 2 lati della colonna vertebrale t1n f erro arroventato rosso del diametro di 2-3 cm., e l)roducendo con esso 11na striscia necrotica 1unga 8-14 cm. .. La seguent€ infiammazione reattiva ver1iva c11rata cercando di mantenere per lungo temP.O (due ~nei;;i), la suppurazione; ciò si ottene'' a per 111ezzo di medicazioni con unguentum basilicu111, o ung11ento Mczerei.. Su tutti i casi così trattati, anche nelle aft'ezioni tubercolari, l'A. potè osservare, spesso già nei giorni imn1ediatamente s11ccessivi alla cauterizz.azione; i1otevoli 1niglioramenti, scomparsa di dolori locali e irradiati., diminuzione di spas:çni, mig lioramenti di motilità e di sensibilità. Ammalati con p°9.raplegia completa f11rono ir1 grado di camminare. Però l'_c\. raccomanda l'uso del iferro rovente soltanto nei casi g·ravi e ostinati, ribelli alle cure d altro genere. 2. Aff ezio'ni. delle m,eningi cerebrali. - Furono curati dei malati che soffrivano di cefalea ostinata, da mesi o da anni probabilmente dovuta a processi infiammatorii delle meningi , ;;pesso insorta in ·segt1ito a trauma. L'A. otteneva la rivt1lsione per mezzo di 1-2 frizioni giornàliere di u11guento di tarta1·0 stil)ia to (1 · 4) su una zona rasata del capo, del diametro di 3-4 cm. J,Ja frizione d11rava 10 minuti; si usava 11na qt1antità di ung·uento granaeI ql1anto un pisello. l .1e frizioni si sospendono alla comparsa dei sintomi infiammatorii; la s11pp11razione va mantenuta (ung. basilicum) per 3-6 settimane. I .ri s11l tati ft1 rono spes~o ottimi. 1
POI LTTZER.
Trattamento locale del prurito. l3 agni co11 amido (1-2 k g.), con gelati11a (300 gr.), co11 olio di fegato di merluzzo (1/ 2-1 11t ro emulsionato con rosso d'uovo). Lozio11i co11 àceto da teletta, o con decozione di teste di JJapa vero (indicato i1el prurito ,a11ale o vn lva-. re). Polvere di talco (g·r. 97 ) co11 ca11forn. g11aiacol, mentol {ana gr. 1\. Frn le pomate occl11~ive, Gougerot (J 0Hr1i. 11<' n1f•rf. de JJari.), 1921. p. 136), con5iglia l'os~iclo di zi11co co11 olio di mandorla (ana gr. 30) a c11 i ~i l111isco:n o ca.11fora, guaiacol, mento! (a11a r'r. 1) ; l1tiJe è a11che quella al glicerolato d'amiclo (gr. 90) con acido tartarico. fenico, Sél1icilico (ann gr. 1 . Thib ier ge J)rescri,,e la colla seguente: acqlta 1,ollita. glicerinn ana gr. 300; gelati11a gr. 1~0, rrrenetina. ossido di zi.nco a11a. gr. 100. 2nmn1a nrabica gr. 5, feno ~a bil (per impedire In for1.i,1zi onP 1li Tflllffe) gr. ~. . Ì fonde la l'Olla cl
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bagnomaria e si applica sulla cute mediante un pennello. Ripl1gnante ma spesso assai efficace è 1 applicazione dell'olio di fegato di merluzzo, in forma di impiastro, di pomata od anche puro. fil. 1
· Sul trattamento della scabbia. Le cure abituali della scabbia pr€sentano inconvenienti ben noti. Tra l'altro, insudiciano molto la biancheria, cl1e poi riesce difficile ripulire sovratl1tto l)e1·chè la vasellina, che fa da menstruo, non è saponificabile. La i1ecessità di ripetere le frizioni e unzioni per t1·e giorni, riesce molto fastidiosa a quasi tutti i pazienti. L:irritazione d~tevn1lnata sulla cute dallo spazzolamento e dai carbonati alcalini (i qt1ali facilitano la penetrazione del rimedio acaricida) è spesso cat1sa di eczemi che richiedono un trattamento ulteriore. E ' . COSI via. I rin1edi proposti in gra11 nun1ero per f acilj tare il trattamer1to, sono poco s icuri. Questa critica non si a1)1)licl1erebbe a l metodo preconizzato da II. Slobvziano (Gazette d. Hopitaux, 3 feb. 1920). Esso consiste nell'impiego di naftolo sciolto in alcool a 90°, i1ella proporzione di 7-10 %. Basta110 400 gramn1i di solt1zione; si può dunque prescrivere: " Naftolo . . . gr. 28-40 Alcool a 90° . . » 400 IAl proporzione più debole vale per le pelli più clelic~tte. Nei malati che presentano profonde lesio11 i da grattamento, conviene ridurre il titolo al 5 % (20 grammi di naftolo). Per gl'i11divid11i nervosi può aggiungersi 1'1 °'6 di mentolo. I.Ja pelle dev'essere secca, per facilitare la penetrazione dell'alcool. Il modo d'applicazione consiste s11ll'imbevere la pelle, eseg11endo d11e lozioni successive, l'una immediatamente dopo l'altra; il trattamento va ripetuto per d11e o tre giorni. L. V. •
IGIENE. La proftlassi antlvenerea.
_.\. Gnl1lucheau, in t1na comunicazione a lla Società di rr1edicina <ii Parigi, 11a messo i11 rilievo i grandi vantaggi cl1e si possono ottenere con 1'11so siste111atico de·1la i.:>omata al calomelano, a cui e·g li ha agg·iunto il timolo, modifìca.ndola con1·e segue: tim·olo gr. 1,75; lanoJjna gr. 50; calomelano gr. 25; vaselina gr. 23,25. Si •Scioglie il tin1olo nella vaselina i11tiepidi ta, e si ha cu ra di fare l1na miscela 111olto omogen-ea, ripartendo lJene il calomelano. DO·· po il co ito la ·p omata si span de be11e specialmente sulla n1l1cosa e ~i introdu-ce anche nell'11rf\tra. In co11fronto con la solita pomata al calon1elnno, lfuesta prese11 ta il Ya11tag·gio di 1
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SEZIONE PRATICA
proteggere anche contro l ' ulcera molle e la blenorragia. Le esperie11ze in vitro ne hanno · din1ostrato l'effucacia e così pure quelle fatte con soldati, che oppo,rtu11amente istruiti, hanno spontaneamente .di·chiarato di v·o lersene servire e1d 11anno ruvt1to rap.p orti diversi, quasi sempre con prosti~ute clandestine, che sono, notoriamente, le più infette. Le osservazioni du~ate. più d-i ·un anno dimostrarono che dei 624 uomini che avevano usato la ·P-O·m ata, nessuno si era i11fettato. Questi risultati, eh.e diff eçiscono da quelli di altri cl1e invece h~nno anche registrati diversi insuccessi, sono dovuti alla perseveranza con cui i medici hanno agito con i soldati giungendo a persuaderli di fare uso della pomata. dopo ogni coito. A risultati pure assai favorevoli etano giunti i medici della inarina italiana, facendo usare la pomata ai marinai cl1e tornavano a bordo dopo l'uscita serale. Dell' ap·p licazion·e esatta del profilattico biso·gna esser si·curi prjma di pubblicare i risultati di qualsiasi esperienz a ·del genere, la quale, in caso contrario, è indubb,iamente fallace. Beninteso l'antisepsi indt.v iduale n·o n è una panacea clestinata a sostituire gli altri mezzi di lotta antive11erea, de-i quali vuole essere soltanto un complemento; bisogna a.nzi tener conto della l)OSsibil it.ì di qualcl1e inevitabile insuccesso, noncl1è di un fattore nocivo, dato dalla relativa sicurezza, che. -IJOtrà s·p ingere gli uomi.ni a moltiplicare i contatti e quindi le probabilità di contagio. N-0i do~biamo pe·r ò considerare la profilassi i11dividt1ale ·come una buo11a arma contro le infe:zioni sessuali: non si compren.de d.el resto perchè i1oi che sappia. mo lJUre d.ifenderci contro 1a peste, il colera, ree., 11011 lJos.s.iamo farlo contro quest.e ' jnfezion.i, a ger1ni piuttosto labili , a ]:>11nto d'ingresso e n10111ento id i co.n tagio ben noti. Qu.este nozioni \ an110 quindi largamente diffuse fra il popolo, i11cominciar1do dai soldati: g·ià una h·t1011a pulizia dopo il coito è efficace, ma però i11 ~ ufficiente; l'applicazio11e · d·elJa pomata, dopo perfetto asciug·amento e dopo la minzio11e. comnleteran.no l 'antisepsi. Nella discussione seg"Uitane, Cavai11011, Faivre, EyI·olles, Caln1ette, Granj11x, 1".ferlin hanno riconosci11to alla 11nanimità la grande praticità delle osserva.z ioni di Ga11l11cl1ea1L P. Boudin 11a con:si<?'liato di este11dere tale fo1·n1a di }Jrofilas·s i nn che R lle prostit11 te. Infi11e, Ja Società, co11siderando che t11tti i mezzi di lotta co11tro le l11alattie ve11eree van11 0 n1e~si in opera, e pure ritenendo cl1 e il migliore preservativo è l'astensione, basata so1)ra una elevata educazio11e morale, espri11"e il Yofo che si dehbano diffo11dere le 11ozio11i circn l'antisepsi individuale · fa\rorendo inoltre le n1i ~ ure di profilassi sanita1·ia. e morale. fil. 1
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IL POLICLINICO
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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.
VARIA
I virus ftltrablll neurotropi.
L' Ospedale italiano di Londra. (P. HARVIER. Paris médical, n. 25). Ve11ne fondato dal defunto coroni. Ortelli nel 1884 Esistono tra il virus della rabbia, della po- per ammalati di qualsiasi nazionalità e religione. liomielite e dell'encefalite epidemica delle ana- Sta sotto l'alto Patronato dei Reali d'Italia, dellogie e delle differenze che si possono cosi la Regina J\lladre, dei Reali d'Inghilterra, del E>nca e della Dt1chessa d'Aosta e del Governo d'Italia. riassumere : Ne è Presidente l'Ambasciatore d'Italia a Londra. Questi virus invisibili, filtrabili, aventi un,a Il Corpo Sanitario consta di 3 Consulenti onorari speciale affinità. per il sistema nervoso, esisto(1 medico e 2 chit"t1rghi), di due assistenti medici no in esso allo stato puifo. Le tre ma1attie pos- ed un assistente <:hirurgo, due chirurghi, un oet1· sono essere riprodotte sperimentalmente per, lista, un laringologo, 1un odontojatra, un ginecoloinoculazione di eml1lsione dei centri nervosi e go, un radiologo, due I anestesizzatori. Non vi sono per i filtr.a ti di .e ssa, non solo per via intracere- però che due medici italiani : il dott. Melandri (laureato a Bologna) ed il prof. Tallarico (laurea brale, ma anche per via oc11lare, nervosa, pet-0 a Roma.). riferica e nasale. L'Ospe~ale Italiano !li I..i0ndra provvede all'assi· Essi si comp-0rtano in mod-0 analogo innanzi. stenza e cura di infermi it:alL:ni o di lingua itaa·gLi .a genti fisici e chimici: resistenza alla luce liana, di qualsia.gi religione e partito, ed altresl e al disseccamento; mt1oiono a 55°, si conser- di infermi di q~lsiasi altra nazionalit:à.; vi funvano in glicerina, son distrutti dalla bile. ziona un Ambulatorio-Dispensario. Gli infermi acIJ8 culture col mezzo di Noguchi mostrano colti annualmente ascend9no a 4000-4500. delle forane microbiche molto simili; l'iniezio- · Durante la guerra l'Ospedale Italiano di Londra ne di esse prodl1ce la malattia sperimentale e fu trasformato in Ospedale militare, accogliendo si .constatano i parassiti nei centri nervosi de- soldati Inglesi, Cana:desi, Australiani, Neozelandesi e dell'Africa del Sud. gli animali morti. (Rij. Med.). Più intime sono le relazio·n i tra encefalite e 1
poliomielite, rispetto alla rabbi·a . Esse si traBrnettono per la via del n·aso-faringe, nelle cui m11cose sono state messe in evidenza i relativi virus. Anche la propag·azio.p e della malattia pare avvenire, per entrambe, per gli .rummalati, i convalescenti e i soggetti sani (portatori di virus). TuttaviR tra esse esistono de11e differenze fondamentali: ineguale recettività, div.ers.e proprietà del siero degli animali vaccinati e diveirse particolarità ·d 'immunità. Il siero degli ainimaJi ·vaccinati contro la r abbia neutralizza in vitro e in ,·ivo il virus rabico. Lo stesso avviene per ]a poliorni.elite; m a non cosi per l'encefalite. Non esiste poi una immunità reciprqca fra le tre malattie. Gli animali che sono immuni da poliomielite, per immunità naturale, sono sensibili alla rabbia. Il virus encefalitico non '·accina contro la poliomielite, nello stesso modo càe il 1101iomielitico non \ accina contro l'encefalitico. 1
• FA l JSTO AMANTEA.
Confronti? Sotto questo titolo ave,amo riportato dalla IAgurta Meàtca un trafiletto, citandone la fonte, com·è nostra consuetudine. Veniamo orn an"ertiti dal dlrettore di Lotte Sanita•·ie che a questo periodico spetta la paternità del O<mfronti; l'altro confratello si era limitato n riprodurli. Diamo a C~sarP quel che è di C~re.
L'accaparramento Inglese del radium. La qne~tione della prodt1zione del radium è una di quelle che interessano 8empre il mondo scientifico inglese, il quale cerca di accaparrare all'Iughilten·a qt1anto più materia prin1a è possibile per la estrazione del prezioso elemento. ~ noto come un Sindacato inglese si sia assicurato diritti particolari nei riguardi di alcune miniere boeme che l)roducono il pitoh.blende da cui derivasi il radium é come l'Uni,·ersità di Oxford sia ora in possesso di due gramn1i di radium del valore approssimativo di sett:anta mila sterline. Ora si annuncia che ffi sta costituendo un'altra SoctetA per l'eserelzio Lli alcune miniere di pitchblende che si trovano in ('ornovaglia, all'estremo ffild-ovest dell'Inghilterra. T>ozzi di esplorazione sono già sta.ti scavati in queste miniere fin dal 191.4, e sono state ·estra~ trecento tonnellate di pitcll blende: ma la guerra ha reso impossibile la continuazione di questi lavori che soltanto ora vengono ripresi. La Compagnia in questione spera di ottenere in pochi anni una produzione maggiore di quella che attualmente è data. dalle miniere boeme, tanto più che JJ radium estratto in Cornovaglia può e~re purificato dagli elementi estrRnel che contiene, eon maggiore facilità di ogni altro prodotto nel mondo e ~almente del radium americano. L'importanza del radtum nella terapeutica moderna .può ~qere vnlutRta dal semplice f.atto che , J'tstituto Londinese affitta agli ospedali quantiùì infinlt.esimali del prezioso elemento, in ragione di sei st:erllne e sei scellini per ogni ventiquattro ore e per ogni fialetta <lata in consegna.
[.t\.NNO
XXVIII, FASC. 43] •
SEZlONE PRATICA
1453 1
NELLA .VITA •
PRO~-,ESSIONALE.
Sugli esami per medici di bordo.
Vige attualmente un decreto secondo cui ogni anno si dovrebbe tellere una sessione di esami per gli aspiranti a medici di bordo. In tal modo si prepara. uno séont.ento e un di• sagio non solo dei medicl di bordo esistenti, ma di quelli che verr.anno, illusi che il diploma da essi acquistato con tanto studio e tante spese, possa servire a qualche cosa. Il diploma di abilitazione a medici di bordo non è come un titolo di laurea., un diplo1na di perfezionamento, un.a libera doeenza, ehe llOSsa essere t1tile nei concorsi per medici condotti, ospedali, carriera scientifica, ecc. ; il diploma di medico di bordo a null'altro può servire che a fare il medico delle navi mercantili italiane, o che ·trasportano emig1~nti italiani. I posti, gpecialmente adesso, sono pochi, ta~to che sono sta.ti licenziati dai bastimenti dei medici fissi a ca.u~ di disarmo; come faranno quindi a tro,~are posto tt1tte queste ondate di medici, che la Direzio11e Gf\nerale di Sanità getta ogni anno nel molt.o angusto mercato della marina mercantile? ~ercbè creare degli illusi e degli spostati, proprio tutti gli anni? Per qual motivo le autorità producono a sè stessi tutte quelle noie e seccature, che una grande massa di disoccupn. ti deve necessariamente produrre? Perchè far fare degli esami sel'i e sostenere tante spese, qt1nndo si sa con certezza che tutta qt1esta ge11te non troverà modo di occuparsi? Ciò facendo '8i ,~ie11e a <listrt1ggere del tutto l'Associazione del medici di bordo, che è riuscita oon tanta perseveranza ad elevare la posizione morale del medico di bordo, .a rinsaldare la disciplina, con grande vantaggio d'e llo stesso Governo ; perchè l'Associazione nssicura il medico a tutte le Compagnie che ne fam10 richiesta, con ordine perfetto, stabilendo i turni di imbarco. Ma chi potrà :fare più il medico di bordo, quando 1 turni saranno così diluiti da non avere assiet1ra ti {l lmeno trP imbarchi a.11 'anno? A mmenochè le Autorità non crroano che noi :facciamo il medico di marina per sport. Se si continua con questo ~istema di esami, i I medico ritornerà nell'avvilimento di prima.; il danno per il servizio sanitario sarà enorme, perchè . chi fu il viaggetto di piacere, e non m la :professione di medico di marina, può anche infischia?'rene di tutti i regolamenti, perchè dopo tutto ~li ha 11n altt·o mestiere. Busta evitare il Codice. · Da informazioni mi risulta che l'illustre oommendator Lutrario, Direttore generale d~ Sanità, abbia preso a ct1ore la questione, e abbia nominat:o una Commissione, che studierà la questione e modificherà. le imperfezioni del passato. Noi medici di marina, che abbiamo diritto di vivere anche noi, siamo fiduciosi nell'opera del comm. Lutrario, tanto più cl1f\ la classe dei medici d1 bordo è creata dalla stes~ Direhione Genemle di
Sanità, sotto il suo controlfo e la sua dtscipljna, e in questa non deve vedere lln potere destinato soltanto a })Unire, ma un'organizzazione. centrale di sana disciplina e di giu·s ta protezione. 13 ottobre 1921. Dott. GIUSEPPE GENUARDI .
Cronaca del movimento professionale. Convegno degli Ordini Medici.
I
II VI Congresso Federale avrà luogo a Roma
11ella seconda quindicina di novembre. Non ce ne sono stat<. ancora comunica.ti la data , definitiva nè il programma.
Convegno dei Sindacati Medici d'Italia. In occasione del Congresso di Medicina che avrà luogo in Napoli dal 25 al 28 ottobre, il Sind~cato l\fedico di Napoli ha presa l 'iniziativa d'indire un C-0nvegno dei . Sindacati Medici d'Italia per trattare i })roblemi che riguardano la classe medica. Le ade..~oni al Convegno >Si ricevono dal segretario dott. Guglielmo Marsiglia, via Depretis, 31 Napoli.
. Congresso dei Medici Condotti. Si è svolto a Cknova, dall'8 all'll ottobre, come <1 vevamo annunziato, il XV Congresso nazionale · dei i\iledici Condotti. Ne daremo un resoconto nel
i)rossimo numero. ,
Convegno di Medici Ospedalieri. .Al principio del prossimo mese di novembre avrà luogo a Roma il Congresso dell'Associazione Nazionale l\iledici Ospedalieri. Richiedere informazioni al prof. N. Sforza, via Ll1dovisi, 16 - Roma.
l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (9070) fi'ornit·ura ài m edio-in.ali ai pove-ti. - Dottor G. S. da I. - L'incompatibilità fra il Consigliere comunale ed il farmacista fornitore di medicinali ai poveri ·sussiste sempre, sia che si compia la. somministrazione in base a contratto, sia che si compia in base a ricetta, di volta in volta,
sa.Ivo liquidazione da parte della Giunta municipale. Secon:do il disposto dell'art. 60 del Regolamento genera le sanitario approvato con D. R. del 19 lt1glio 1900, n. 466, ~ 76 del Regolamento sanitario del 3 f~bbraio 1901, n. 4n, il prezzo dei medicinali in vendita nelle farmacie mtmicipali od in quelle farmacie che assumono l'obbligo di fornire i medicinali ai poveri, non è libero, ma non può mai eccedere quello ad essi attribuito da 11na tariffa speciale approvata dal Consiglio p;rovinciale la quale, a sua volta, non potrà mai eccedere i limiti contenuti nella tariffa dei medicinali pubblicata dal Ministero dell'Interno ed ogni anno da esso riveduta e CQrretta.
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1154
IL POLICLINlCO
Le Autorità. provinciali sanitarie hanno, pertan-
(9074) '1 e1·n, i.ni utili per 7a p ensiotie. - Dott. J,;. C. da. R . - Il termine utile per la pensione decorre per 'L ei dal 1° aprile 1902, epoca in cui si è inscritt<> a lla Cassa di previdenza, non potendo riscattare gli anni di servizio fatti precedentemente perchè no11 era servizio ordina rio e normale, ma bensì interinale. Ella conta. ora 19 anni e mezzo di servizio util~. Non monta che non ft1 a,-,-ertita l'Amministrazione eh~ Ella trova,rasi sotto le armi. Purchè sieno stati pagati nel frattempo entrambi i contrib11ti, è Sllfficiente.
il i>agame11to clel contributo. Ad ogni modo, se crede, J)tlò inviare analoga istanza in carta da bollo all'Ufficio sanitario i1rovillciale. (9079) Pension.i. - I>ott. C. A . G. da P. P. ~I. Per ottenere una l)iù Yantaggiosa pensione non v'ik'l altro ·mezzo c-he qt1ello di fare dei versamenti Yolontari a11nuali 11ella ini~ura prescritta non superiore a lire 400. Quando ~i saranno compi11ti i 2:i anni di oor\izio, il capit..'lle accumulato coi versamenti predetti, ~i può trasformare i11 assegno \italizio a sup1)len1ento della pensione. Faccia ana . Ioga dichiarnzio11<~ all'l-1'ffieio sanitario provinciale. Non sono i·iscatt.<1bih g-li anni di assistentato da r iei indica ti. (!>OSOJ l nàen,nilà oaro-i:i.veri. Dott. P. D. C. da S. P . in L. -- Se f> impiegato comunale e ric-eYe stipendio sul bilancio della ciYica azienda. ha diritto alla inde11nità cnro-viYeri, però in ragione di lire 600 annue, non J>oten.d osi con essa ·sorpassa re Io stipendio che si nercepisce in atto. (9082) ~'J'u,pvlenza r <:;r.'ipruca. - Dott. G. G. dn G. di P. - Sempre che Ella non abbin acc<>ttato volontarin mente per contratto ùi nomina la clausola di en1pplire gratl1itame11te i qun.ttro ·colleghi in caso di licenza ordinaria, può chiedere al Co1nt1ne che sui. dispensato da tale obbligo ed, i11 C-<1so di esito infruttuoso, può rivolgeMi alla G. P ....<\. (9083) Oo1n,pen.c:o 1>P1· atto npet·a.fiv o. - Dott. T. D. G. ò~ G. (44G2). - E il ·marito cl1e è obbligato a pagar<~ . giacchè egli nn1mini~tr8, per legge, ancl1e i beni :della nloglie. ~e il compe11~ offerto non è adeguato a.I lavoro ~ostenuto. può sperimentare gi11dizio c·i\ile dinanzi l"ordiooria antoritA. giudiziaria. Doctor .JuS'rl'fiA•
(9075) lnco1npatibilità - Farniacie. - Dott. A. N. da V. - Nessn11a legge impedisce al fratello di un
AMMINISTRAZIONE SANITARIA..
to, l'obbligo non di porre lID vero calmiere sui farmaci cla somministrar i éli i)o,·eri dai singoli Comuni, ma di formulare e fare osservare una tariffa acconcia.mente ridotta. (9072) Oonge<li per infernzità.. - Dott. A. P. da O. M. - . I congedi .per infermlt:à sono regolati dai singoli Capitolati, i quali però non i .p ossono discostare dalle disposizioni conte1111te al rig11ardo nell'art. 29 del Regolamento aipproY<1 to con i l Regio Decreto clel 19 luglio 1906, i1. 16(), secondo cui se la infermità 11on dipende dal serYizio il congedo può estendersi fino a tre mesi, se dipe11de, invece, da ragioni di servizio, fino ad un anno.
(
(9073) Oor;corso per la 1ion1ina del 1nedioo condotto . - Dott. C. M. 6099. - Non è illegale nè lesiva della onorabilitit del sanitario, la riportatn decisione della Commissdone giudicatrice. La pubblicazione del v·erbale a l!' Albo ·p retorio Comunale e Prefettizio è prescritta tassativamente dall'art. 35 del Regolame11to, approYato con il R. Decreto de.I 19 luglio J 90t), n. 466. Non vi è, pertanto, adito ad alcuna nzione giudiziaria. .
1
medico teneL"e llna farmacia. La domanda deve essere fatta al Prefetto. Le specialità medicinali t'\ le fiale per iniezioni ipodermiche debbono essere \endute da farmacisti, in ba se a ricetta. (9076) Sup1i le11 .~:a 11ei co ngeclo - Contr'i buto ca.ssa pensioni. - Dott. A. A. da F. - Se può provare legalmente il corso compron1esso di rimborsarle lo intero stipendio durante il congedo, anche mediante tc,~tin1011i ; se ln. ·omma è inferiore a lire 500 pt1ò be11 citnre giuridican1ente il Comune per ottenere la rel~1tiYn somn1a. Ella non potrebbe mai ottenere clalL.1 Cn ssa di previdenza la restituzione di d~na ro. cht'\ non I,e sia direttamente versato. li Co111une c.ln rn nte la vacanza ctella condotta è tenuto ft pnp::ire tanto il proprio qnnnto il contributo del sanitario. 1
1
(9077) Q11ntn di intcgrazio11e P<' r lo sfiJJ<'·ndio • •4.n1niontarc rli c.ssa agli effetti della pen.çinn e. -
Dott. E. P. dn G. -
Il Con1une snprà inclnbbinmente la <]nota di integrazione <'he annualnlente 'rerS<-1 :t lln ('11 ~~n rli previò<'nzn lWl' :t rrotondn r~ 1;1 pt>n i<)Jl(\ ò~J ~;1nitario . _\ 1101 n1ancn1lo ~li elen1enti 1~r òPter1Tl i11a rln. <}na n<lo ci n'·rà fn tto couo~r~ L'l ~n1n1a T.R f:i l'(\1110 il cn lcolo della -pensione eh<' liqnid\rh. (00i . ) J. ci i:innc allr1 f"f!ssn di 1>rr>ridf' J1Zf1. Dott. F ..\ . ,1:1 ·r. -- f ..:1 inS<·rizione alla C"ns~'l dl
Jll'eYiclenza
SÌ <)Jtt"r:1
di t)iritto. nel
~11~ Ch~ OO~ta
Pel congedati malarici. Continuiamo l'efenco delle sovvenzioni che il Sottosegretariato di St:ato per l'Assistenza Militare e le Pension.i di Guerra - Servizio Assisten?.a Malarici - · ha concesso ai Sanitari a titolo di compensi> per l'opera d'assistenza prestata a favore dei congedati malarici, durante il 2<> semestre 1920, riservandosi d i provvedere a mano a mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Comitati pro-vinclali: Provin<:ia di . ·a .c:srt ri: Dottori: rnla ~1ichele. ~iniscoln. T.1 . 500 Demarris Achille. Terrano,a. 1.1. 2.~0 - ~irgann ).I:. rio, Orosei. T.1. ~:lO - l\fund111'1 ~alvn tore. Oschiri, J,,.. fmO Giau Fr,1uc-esco. ~ ·1<lo, Pontedecimo. T.... 500 - Emilio ~01<111, ChiaY;tri, T.1 . 2.50 - Emilio Petroni. San Pier d'Ar<>na. T.1. 2:50 - ~averio Ricci, Sarzana. T,. 200 - At1~e lo Altamperga. J)ortoYenere. T.1. lfiO - Gtac-o.tu? De Barbieri. Rapallo, TJ. 150 Carlo Pa11l1n1 . Pe~li, L. 150 Antonio Borteccia, Carr~'lun. In nu... J.... 300 - )fannazzu S~ Jv~1 tore, Rerch1dcl:t. IJ. 200. Provincia di Pe ru gia : Dott. Roncrh~tiani ~In reo. Cannara . I,. ~00. Pro,·i11cin di GenfJva : Dottori : ~(>Y~rino E<1oa rEdoardo. Pontederin10, T.1. 500 - En1ilio Rolort. Cl1inv-ari. T.1. 2:>0 - En1i1io Petroni , S. Pier <l' ..\renn. T.1. 250 - Saverio Ri<-ci. Rnrznna, L. 200 .:\ ng<.'lo i-\lt.'l n11w.rga. Pol'to,·f'n<'r~. J,,,. l ::ro - ni~ como ~ Barbieri. Rap:1llo. I .. 150 - Carlo P.aul1ni. Peg-li, r~. 150 - _\11t1>nio nortecch1. Carrodano, 1,_ 150 - I ..orenzo )fhruone. :\Insone, L. 200.
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SEZIONE PRATICA '
CONCORSI. ACQU~\.PENDEXT•~ (Ron1a). -
Scud. 5 nov. L. 7000 xesiden7.ia li, cal'o-viY. ·c ome peT g·l'impiegati dello Stato, IJ. 2000 per cavalcatt1ra. ALATRI (Ron1a'I. - A. tt1tto 31 6tt. 3a. condotta : J.J. 7000 l'.>el' 1500 ·p ov.; addizion. L . 1.50; due c.-v. Abit. 18,000: :i ci.rea 90 li:m. d.a Roma. Chiedere annunzio. ANAGNI (Roma). A tutto 30 ott. Zona Est. L. 7000 oltre L. 1.50 ogni povero in più di 1500; cinque quadrienni del decimo; doppio c.-v. APRICENA (FOUfl'i<l·). ~ L. 4500, due c.-v., due sessenni decimo. Scad. 30 ott. , . BAG~IT Dl LUCCA (L1icca). - Scad. 31 ott. Tre condotte; L. 6000 e 5 qt1adrienni decimo; L. 2000 cavale.; c.-v., e in corso d'ap.prov. 2<> c.-v. CALTABELLO'ITA (Girgenti). - S·cad. 31 ott. Per borgata Sant'Anna; 'L . 4500. CA::\"EV.\ ([j din.e). - Scad. 31 ott. Due reparti; I.i. 6000 e in.itl(->nnità varie. Rivolger.si segreteria. CAROSINO (Lecce). Scad. 10 nov. 'L . 5000 oltre L. 500 uff. san., c.-v., 4 quinquenni decimo, L. 1.50 ogni po,Tero in più di 1500. CASTEL RITALDI (Perugia). -- Scad. 10 novembre. ' L. GOOO, <!.-v., per cavale. L. 4000. CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Ospeclaie Oi v'ile. ·Al :JO nov., direttore chirurgo; IJ. 10,000 e 5 quadrienni decin10, TJ. 1000 indenn. ten1poranea alloggio. Nomina. su terna . .Chiroere annunzio alla Congregazione di carità. CELLERE (Roma) . - L. 7000 per 2000 poveri,. lire 1.50 ogni pov. in più, L. 300 uff. , sa:n., L. 500 disag. resid., due c.-v. Entro il 31 ottobre. CEPRANO (Roma,). - Scad. 31 ott.; I..1. 7000 e c. -v.: 5 qundrlennl del decimo. Le eoudotte sono dtte. Chiedere annunzio. CL"G SONE (Bergamo). Due condotte; L. 6500 oltre JJ. 250 ogni centinaio di poveri sopra 1000, IJ. :350 sopra 2000, qrmttro quinquenni del decimo, due c.-v., L. 500 per uff. san. Ospedale, Staz. climatic!l. Scad. 30 ott. CORlA:'fO (Forl-ì). - ..~ tutto 15 DOV. 2<> e 3° rep.; L. 8000 e 10 bienni del , rentesimo e T-1. 2500 ·C avale. per circa 800 pov., e<1 ro-Yiv .. IJ. 1000 assegni. Servizio entro 15 giorni. Cl1iedere flllllt1nzio . • FOGGIA. R. Prefettu,ra d l Oapitana.ta. - Sanita1·io presso Ja Ooloni.a .dei Coatti ~ Tl'emiti; lir<· 5500 oltre L. 900 indenn. resid., L. 600 arm. farm., 1..1 . 1000 11ff. san., alloggio, dt1e caro-viv. Chiedere annunzio. Scad 15 dicemb1·e. FRl\SCATI (Roma.). Se<i.d. 31 ott. Vedi fase. 42. GAGLIANO C.'\STELFERRATO <Oata,' Jiia) . L. 5000; cinque qltinquenni del decimo; doppio caro-viveri. Scadenza 15 i1ovembre. Per info.rmazioni rivolg·er.-$i alla Segreteria. GALT..t ATE (Nova;ra). Il concorso ad una delle • due condotte mediche è stato prorogato a tutto il !-11 ottobre; gli in.teres~ati posSùno rivolgersi all'lTfficio di Segreteria per le opportune inf-Ormaz. • GE~\l'AZZANO (Ro1n,a). Scad. 30 giorni dal 15 ott.; 2a condotta; età. limite 45; I.1. 7000 e caro-viv. GE~GA (Ancona) . A tutto 31 ottobre., d11e 1
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condotte; 'I.1.~ 10,000 e 1.0 bienni del ventesimo; li. re 2400 per inezzo trasp. da servire per la generali~'\ a bit.; assistenm ai non l)Overi con 50 % tariffa Orcline; L. 800 p. uff. Sùll.; L. 200 gestione ~lrm. farm. Età limite 40. Chiedere aru111nzio. LI~!BIATE (1J![ila1110). - .
Scad. 30 ott. Vedi fase. 42. ~1ÌLANO. Opera Pia Pol·i a.mbulan:ia ]Jilwnese (via 1\.rena, 20). - Dirig·ente. e {lit1to Sez. Cardiologia. Scad. 20 no,·. Mo.NTEVERDE (A·vell·i tio). - Scad. 28 ott. L. 4500 e 4 quadrienni decimo; c.-v. PATERNO D'ANCONA (Ancon,a). ·- Sca.d. 30 ottobre. L. 8000 per 500 po,· ., adclizion. 'I.1. 3, c.-v., L . 2400 mezzo tra.sp., L. 300 uff. san. PESCI.\. R. Ospedale àei S S.
aosimo
e Damiano.
Primario medico; vedi fa.se. 41. Scad. 31 ott. R.\MAOOA (Oatania.). - Condotta pel capoluogo; L. 5000, due caro-viv., 5 quinquenni del decimo. Scad. 2 nov. RANZANICO (Berganio). - Consorzio con Bian1..ano; L. 6500 per 1000 pov.; abitanti 1700; p. uff. 1s an . L. 500, p. disug. resid. L. 4250 (per scarsi proYenti professionali liberi). Doppio.. c.-v. Scad. 31 ott. RAVE~A. R. Prefett·u ra,; Ufficiale sanitario capo dell'ufficio d'igiene nel Comune di Faenza. Vedi fase. 40. Scadenza 31 ottobre. Rom. - Oroce Ros.~a Italian.(t. - Direttore . del Sanatorio di Cuasso al :Nionte (Varese). Vedi fascicolo 40. Scadenza ' 31 ottobre. , SALGAREDA (Tre1Jiso) . - Se.ad. 20 ottobre. L'anllllilZiO di oonco1·so ci è stato rimesso troppo tardi. SAN CASOI.L~O DEI BAGNI (S·i ena). - Se.ad. 31 ott.; III co.n d. per Palazzone; L. 5000 con 8 trienni ' yentes., L. 3000 mezzo trasp., _ c.-v. SA~ GIOVANNI IN MARIGNANO (Forlì) . Al 30 nov. (ore 19); L. 8000 e 2 caro-viv. per 600 pov., I,. 2500 per cav., abitaz. SAVIANO (Oasertri). - L. 6000 per i pov. Scadenza 15 novembre.
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REGHENA (Tldìne). - l)u~ condottè in pianura, ottime strade carrozz., circa 18 kmq. e 25 kmq., ab. 3000 e 4000: L. 6000 e due caro-viv., L. 2000 per cavale., L. 300 all't1ff. san. Serv. entro 20 giorni. Chiedere annunzio. SORAl"O (Grosseto). - Due cond. IJ. 7000 (in corso d'appTov. aumento), trienni di L. 700, assicuraz. Per capoluogo due anni assi.stent:'l.to ospedaliero e suppleµi. di L. 2QOO (in corso (l',11)prov.). Scadenza 31. ottobre. STRIANO (Caserta). - Scad. -1s nov.; L. 60QO e caro-viY . TERNI (Pe1·,ug'ia) . Scaò. 15 nov. Vedi fase. 42. E\ES'fO AL
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TERRA DEL SOLE ( Fireif!t~:e). - Al 10 nov. (ol'e 18) . C,ons. con C.a.s trocaro; 2° reparto; L. 6000 e 8 trienni decimo, dl1e ca.ro-viv., L. 2000 per cavale.; kmq. 19; pov. GOO circa. Età limite 33. TRAREGO (Novara). - L. 4000 per 50 poveri; lire 500 per uff. 1san.; L. 500 p. i11dennità alloggio. Scad. 31 ott. VITERBO
f ermi. -
(Roma). -
Ospedale Grande degli In-
Due aiuti. Vedi fase. 42.
IL POLICLINICO
•
Row. Jfinist c: ro ù<-lla Marwia (Ispettorato di sa.aperto il concorso per esame alla nomina di 24 tenenti medici in servizio attivo permanente. Potranno i>rendere parte al eoncorso: 1) i tenenti e sottotenenti medici di complemento <lella R. Marina; 2) i tenenti e sottotenenti medici di complemento del R. Esercito: 3) i medici ci vili ; questi ultimi non dovranno aver superato l'età di 30 unni alla data di chiusura del concorso. L'esame aYrà luogo in Roma il 10 dicembre. L. 4800 inizia li, coniputandosi gli anni di studio; indennità l)l'Ofe~-sionale in I.1. 2500 e indennità caro-viveri. P er quelli prove nienti dagli ufficiali di complemento del R. Esercito e della R. l\farina, sarà pure tenuto conto degli anni di servizio . ' •prestati durante la guerra come ufficiali, per il conseguimento dell'aumento qnaclriennale di lire 800. Chiedere l'annl1nzio. Scad. a tutto 15 nov. nità militare 1na1·ittima). -
È
Medico-chirurgo giovane, 5 anni di laurea, ver$ato prevalentemente m· chirurgia ostetricia, pratico servizio condotta, ospedale, case di salute, accetterebbe conveniente interi11ato o altra adeguata occu1Jazione in provincia di Roma. Scrivere: Primo :Jiartin<:tti, via Quintino Serla, 15 - Roma.
ea.
•
Cercasi medico-ch,irurg'o-ostetrico dia prendere servizio m1bito e interinalmente per 6 mesi con probabile pennane1iza. stabile; n1ille lire mensili. ScriYe re dott. Fr:1nce~co P f>tricca, Viale Principessa ::\Jarghe1ita, Il. 11!) - R oma. D'i ffiile. R evoca di cliflide : Cellere e Monte Porzio Catone (Roma). •
CRONACA EPIDEMIOLOOICA. Le malattie infettive In Italia 1••4.go::.to-Settembre
8-14
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1921). 22-28
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42
83
45 167
L'epidemia vajuolosa può considerarsi ormai esaurlb. Si accenh1n Ja recrudescenza estiva del tifo adtiominale e della dissenteria; per t:ali malattie, ln mn~gior porte dei casi denunclnti si riferl ee a Comuni de ll'ltalk'\ settentrionale.
NOTIZIE DIVERSE. Conferenze con&ro le malattie veneree. Dal 24 al 2S corr. ~l v1·à ll.1ogo a Parigi, pi·cs. · la Facoltà di Meùicina, la conferenza dell'Euroirl Occidentale per 1a lotta oontro le maL.'l ttie ven~~ ree. A questa conferenza, organizzata dalla Lem delle Società di Croce Rossa, prenderanno pa~ ·te l~ Società di Croce Rossa di Fr~ncia, Belgio, s1ia gnn, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Svizzera e i rappresentanti di alcuni dei Governi d~lle suddette nazioni. . I~ 5 dicembre si. riunirà a Praga, sempre IJer invito della Lega, la conferen7.a per la lotta antiv~ner~ destinata ai paesi dell'Est dell'Euro11a . Vi assisteranno le Croci Rosse della Zecoslovac· chia, Austria, Grecia, l "ngheria , Jugoslavia ' I'o. 1onia, Rumenia e i rappresentanti dei Governi. La I Jega si Pl'opo.ne di organiEzare una conferei1za simile per l'Estren10 Oriente. Si ricor.d a che la prima conferenza antivenerea organizzata dalla 'L ega in E11ropa fu tenuta a Col)enaghen nel maggio ultimo sotto la presidenza del prof. Raseh di 001.>en aghen e riunì le Croci I-tosse della Danimarca, Germania, Inghilterrn,. Finlandia, Olanda, Norve,rf;~~l, Svezia e i rappresentanti di qualche Governo.
Corsi di perfezionamento. Coloro che hanno compiuto i loro studi ed ottenuta la laurea dottorale in ql1a.lsiasi Universit.à del Regno o anche a ll 'estero e che intendono di continuare gli studt !)('r perfezionarsi in qualche ramo ·s peciale delle. scienze mediche, potranno iscri1 ,.el'Si ai Corsi di perfezionamento organizzati dalla Facoltà. di Medicina e Chirur~i a del R. Istituto di Studi superiori pratici e di perfezloname11to in Firenze, presentandone la domanda in carta legale al Presidente della Facoltà, e dichiarando in quale parte delle scienze mediche intendono di perfezionarsi. Coloro che a bbi'lno il diploma. cli laurea in l\Iedieina e Chirurgia potranno domandare il perfezionamento in materie che s'ini:segnan0 nella i.·~1coltà medico-cllirurgica. Coloro invece che abbiano riportato il diplomn di laurea in scie11ze naturali o in un ramo di esse, non potranno iscrl,·ersi ai corsi clinici. È ammesso il perfezionamento in due materie. ma solta11to quando l'orario delle lezioni e gli obblighi di frequell7~ negli Istituti rispettivi lo permettano. È data facolt.à ai perfeziona ndi di iscriversi a i corsi liberi a. tenore del regolamento uni,·ersitario vig'entR, semprecbè non vi si oppongano incompa tibilità di orario. Sa.ranno tenuti per la durata dell'anno scolastico corsi ordinari. di perfezionamento nelle seguenti materie: Battt!riologia (('orso complementare>: prof. A. Amato; Patologia speciale chirnrgic·a (Posti 10): prof. G. Gatti; Patologia speciale medica: 11rof C. Frugoni; ...\nn tomia patologica (posti 5): prof. G. Banti; Igiene (posti 4): prog. A. ~cla,·o; CliniC1t o~nlh: ti~a (posti 5) : prof. De I .. ieto Voll~ ro; Glinica delle malattie nervo~ e ment.all: professsor A. Tanzi; Radtolo::tia <-<l Elettrotera1•fn: prof. I.1. Sicill.:1n<): CUnica rnedi<:'a (post.I SO): pro-
(ANNO XXVIII,· FASC. 43]
1467
SEZIONE PRATICA
e
fesoor F , Schupfer; Clinica chirurgica (posti 10): di Firenze, Biondi di Siena, Pisenti di Roma prof. E. Burci; Clini<!a pediatrica: prof. O. ComOarozzi, ,capo del Servizio d'igiene presse. la Lega ba; Clini-ca 9ermosifìlopatica (posti 12): prof. C. delle Nazioni a Ginevra, ed altri. Pellizzari ; Clinica ostetrico-ginecologica (posti 20) : Non ·s ono ia mmessi più di 4-0 medici. Tassa di prof. E. Ferroiji; Medicina legale : prof. '.L. Borri. i~rizione L. 100. Saranno anche tenuti corsi speciali di perfezioLe domande d'an;i.missione si dirigono alla Senamento della durata di due mesi (marzo ed apri- greteria degli . Istituti Clinici, via Commenda, 12. le 1922) nelle $ègUenti materie : Clinica oculiStica Agli iscritti •che avranno frequentato regolarmen(posti 10) ; prof. A. De Lieto Vollaro ; M~ teria te il corso sarà rilasciato l'attestato di frequenza. medica e terapia: prof. G. Coronepi ;· OtorinolaPer informazioni rivolgersi alla Direzione della ringologia (Co1'so libero - Posti 10) : prof. U; TorClinica del Lavoro, via S. Barnaba, 8. T e l. 19-73. rini; Ortopedi.a (Corso libero - posti 10) : prof. P. · Il Segretario didattiro dei RR. Istituti Clinici. Palagi. cav. Pupilli, è in ufficio (via Oomn1en..da, 12) nei giorhi di luhedi, giovedl e sabato, dalle 16 a lle 17. Pel corso di perfezionamento sono istituite le seguenti tasse, oltre quelle di laboratorio: tassa Le associazioni sociali In Inghilterra. <l'iscrizione pei corsi ordinari, L. 300.30; tassa pel certificato di diligenza e profitto, L. 30.10; tassa La « National Insurance Gazette », consacrata principalmente alle assicurazioni .s ociali in Inghilper il diploma, L. 100.10; T.a ssa d'iscrizione pei corsi special1-, L. 300.30 (compresa la marca da terra, annunzia che le condizioni finanziarie delle bollo per la quietanza. Oltre alle ta:&se di cui· soSocietà l\i111tue riconosciute (cioè ammesse a prapra, gli iscritti dovranno pagare alla. Segreteria ticare l'assicurazione nazionale contro ie malattie) L. 5.35 per libretto, bolli, diritti e marca. sono diventate floridissime. tanto che il 'l'esoro po• trebbe, senza recare danni apprezzabili, soppriQuando la natl1ra dell'insegnamento lo richieda mere il oontr1buto statale corrispondente a 2/9 dei potrà es..."lere fatto obbligo agli iscritti di provvepremi. · àersi di un microsc-0pio. Le iscrtzi"ni si ricevon0 alla Segreteria della Corsi di Igiene sociale in Germania. Facoltà ~:ledico-Chirurgica (via degli Alfani, 33) Le Accademie d'Jgit>.ne sociale di Oharlottenburg a tutto il 5 novembre, giorni in cui incominciano e di Breslavia provvedono allo .speciale inisegnale lezioni. Le tasse devono essere paga te alla Casmentu pei Medici distrettuia li, comunali, scolastici; sa dell'I·stituto, Piazza S. Marco, 2. vi sono istituiti corsi di igiene sociale, di anatomia • patologica, di batteriologia e di medicina legale. Corso di Medicina del Lavoro. Si terrà presso la Clini.ca del Lavoro di Milano Il centenario di Vlrchow. 4.al 3 novèm bre al 18 dicembre.. Le lezioni e le dimostrazioni avranno luogo in ogni giorno non · Il 13 ottobre si è compiuto il centenario della festive nell'au1a della Clinica (via S. Barnaba, 8) nascita di Rodolfo Virchow, uno dei più grandi e negli altri Istituti che sarann0 indicati nell'oranomi della medicina. rio-programma definitivo. Il corso si inizierà alle Virchovv non ha Bolo creato la patologia celluore 11 del 3 novembre. ~ la.re, ma hà impresso orme indelebili nell'antropoLe materie che formeranno oggetto del corso sologia ~ nella medicina sociale. no le seguenti : Quando egli, ancora vegeto, compi 80 anni, si recarono a farg·li omaggio, a Berlino, Baccelli, lord - Malattie da lavoro (malattie interne e di speJ_;ister ed altri soro mi medici e scienziati; molte cialità) P materie soci.Hli. ,. .Accademie e Società mediche gli resero onori. - Infortuni ed infortunistica. Quest'anno la ricorrenza viene tnod~stamente ri- Prevenzione tecnica degli infortuni. cordata .all'Istituw patol~gico della. Oha.rité di Ber-- Igiene del lavoro. lino con un discor.oo di Lubarsch, alla Società me- Ispezioni del lavoro; medici ed assi.stenti di dica di Berlino, alla Societ.à Antropologica di Berfabbrica. lino e in altre .Associazioni mediche e scientifiche - I...€gislazione sociale ita·llana e comparata. della Germania. - Previdenza e assicurazioni sociali. •
-· Oooperativismo. - Abitazioni, alimentazione conforti per la classe lavoratrice.
~
Oltre a professori ufficiali della Facoltà medica ed Istituti Clinici di Pavia-Milano e al personale ' scienti.fico della · Clinica del Uivoro, prenderanno varte al corso, come docenti, il dott. Gilliio Calamani, direttore . generale della Previdenza, l'ingegnere F. 1\-Iassarelli, direttore generale dell'Associazione per la prevenzione degli jnfortuni, il profe.3sore U. Gebbi del Politecnico di Milano, il professor G. Loriga, capo dell'Ispettorato mooico del lav~ro, l'ing. I..1oca.telli~ il dott. Manfredi, segretario generale delle Cooperative, i professori Borri
Un monumento a Finlay. stato eretto all'Avana un monumento a Carlos _J. Finlay y de Barrès, il quale aveva proclamato il compito delle zanzare. nella diffusione della febbre gialla fin d:al 1881. È
--=--In ricordo di Schaudlon.
Compiono in qt1esti giorni 15 anni dal.la SC<>perta della spiroch~te pàlllda, compiu1:a da Schaudinu in collaborazione di Roffmann grazie ad una tecnica microscopica fini~ma. che fece differenziare l'esi.J.e microrganismo; questa scoperta ha segnato una n.uovn ~ra nellu sturuo della sj.fillde: ba avuto
•
1158
lL POLICI.TNICO
larghe ripercussioni nel campo cliagnostico e t.erapeutico. Il nome di Schaudinn resta legat;o anche alla sc<>perta dell'ameba istolitica, che prima era confusa. <X>n la coli, a studi impareggiabili sull'evoluzione dell'ema.t;ozoo della terzana, sul doppio ciclo di sviluppo dei coccidi e su a ltri protozoi.
Onorari medici e lnefflclenza delle cure. Al Tribunale della Senna (Parigi) si è svolto un pro~so intentato _d a tlll imprenditore di lavori murari contro t1n medico il quale, a parere 1
del cliente, aveva errat<> la diagnooi, e perciò non lo a,~eva guarito. Il querelante ragionava per analogia con la propria professione : inco1Tendo in un grave errore nell'esecuzione dei lavori commessigli, egli diceva, la fattura gli sarebbe tornata indietro non saldata. I"a magistratura ha confermato il principio che « il cliente non può far dipendere la remunerazione del suo medico dal .Sl1ccesso o meno delle cure prestate»; ha opinato che l't1fficio del medico non è quello di guarire, ma di curare, e che, a meno di un errore di estrema evidenza e1)però imperdonabile, il medico ha :fatto tutto il suo .dovere quando 11a prestato coscienzio&tn1ente la sua opera.
Nuovo Inasprimento di tasse sulle acque minerali. 1,a «Gazzetta BfficiaJe >> pt1bblicu un R. decreto che eleva la misura della tassa cli bollo sulle acqt1e minerali in bottiglie, in misura variabile da L . 0.10 a L. 5 per un prezzo fino a I.J. 50; per prezzi superiori, ogni cinque lire o frazione di cin · qne lire de11·mtero prezzo L. 0.50. Le di posizioni di questo decreto entreranno in vigore il 1° novembre. '
I
XXVIII,
FA&.:.
43]
.RASSEGNA. DELLA. STAMPA. G. l\IILIA~. Profilassi e cura della crisi nitritoide. Le Sca.lpel, 13 agosto. •- E. Doul\IER. Cura delle fetmentazioni intestinali pt1tride con l'amido paraffinato. ~a1·is Médical, 6 agosto . .Nt1mero monografi<!o sulle malattie urinarie. Note e 'l'-iviste ài Ps?oliiatria, gennaio-a.p rile. - F. DEL GRECo. Sulle «crisi d'animo». - D. Isou. Le cenestopatie del climaterio. .J or1ial dos Olinicos, 15 luglio. - A. PRADO. Distrofia genito-ghiandolare con blocco carcliaco completo. Jf Unch . rn.ed. Woohens., 19 ngosto. - PAYR. Cause e trattamento della i1euralgia del trigemino. KoELL~~R. Teorie delJa visione del colore. B ritish 111.ed. Jou.rn., 20 agosto. -- Discussione sull'effetto dei raggi X e del radio stù sangue: la dia termia chirurgica.. Lancet, 20 agosto. - L. Go1,LA. I..10 .stt1dio obbiettivo delle Ileurosi. Brai'li, luglio. P. SARGENT. Lesioni del plesso brachiale e coste rudimentali. - ARIENS KAPPERS. Leggi strutturali del sistema. nervoso. DuDGEON e GY • Sulla sclerosi disseminat.a. Giorn,ale di Olinica rne<l-lca, luglio. - G. BIA~CHI. I postumi mentali 'lelh1 encefalite letargica. -A. DAZZI. Nuovo metodo per lo studio della funzionalità epatica. La Pediatria, 1° agosto. - I.J. NAsso. Diagnosi della tubercolosi con la ricerca degli antigeni. Journ.. of À.'17L. 'lned. Assoc., 13 agosto. - P. ~1uL LER. 'L'istruzione del chirurgo. A. FERREL. La formazione degli ufficiali . sanit:.1ri. fJresse rnédioa.le, 13 agosto. -
1
Indice alfabetico per materie.
A1>pendicite: dobbiamo mo.dificure le Pag. 1441 nostre vedute sull'etiologia dell'- 'l Ba tteriofagl : s11i cosidetti . . . )) 144 Bibliografia : cenni . . . . . . . . )) 144u Cronaca del 11tovirnento professionale . )) 1453 Ct1ore stnocato: mantenimento dell'attività. . . . . . . . . . 1447, 1448 Dermatosi simulata: patomimia cutanea da corrente galvanica . . . . . )) 1432 Ditlft\:'lmma: movimenti paradossi . . )) 1449 Enzin1i : ricerrhe . . . . . . )) 1448 Esantema bromico circoscritto (bromo)) 1427 derma) . . . . . . . . . . >) 144R O licemin : rtcerche . . . . . . . ~Ii1lnrin : coltura dei parassiti «in Yi)) 1448 t ro >) • • • • • • • • • • )) 1449 )f,1 la rin congenita . . . • )) 1454 Jlfalarici congedati: pei . )) 1451 ~l<tla ttl~ ,·~ne ree: profilassi • 1447,144 C>r!!:t ni g-(lnitn li : ricerche . • • • • Ro1n:1. 192L -
( ..\NNO
Tip. Cartiere Centrali.
Otite media e mastoidi.te nei ban1bini . Pag. 1450 Pressione arteriosa: determi11azione • )) 1448 Prurito: trattamento loc.aJe . . . . . )) 1450 Itiflesso plantare patologico . . . . )) 1449 Rivulsivi nelle meningiti midollari e cerebrali . . . . . . . . . . . . )) 1450 Scabbia: trattamento . . . . . . . )) 1451 Sieroterapia e vacci11otera1>ia antistreptococcica e <t11tistnfilococcica . . . . )) 143-1 indrome dn faine nei prigionieri di gt1erra italiani . . . . . . . . . )) 1489 Stiggestione : la - in terapia . . . . )) 1448 Uova di gallinacci: inclusione cli « He· teraki~ infiexa l"Ud. )~ . . . . . . )) 144q Vaccinoterapia in otologia . . . . . )) 1448 ' ' ie sperma tirhe: scontinuità sperimentale . . . . . . . . · · · )) 1445 ,.irus filtra bili neurotropi • • • • • l) 1452 L. POZZI, ed. resp.
•
• I
ANNO XXVIII
Roma, 31 Ottobre 1921
\ Fase. 44
tondato 'lai professori : GUIDO BACCELLI ~ · FRANCESCO DURANTE , •
SEZIO.N g
REDATTORE CAPO:
PRATICA
l •RoF. VITTORIO ASCOLI
..
SOMMARIO. 011ervazioni cllntche: G. Bianchi: Psicosi allucina toria acuta consecutiva ad atto operativo con rachianestesia in alcoolista. . Ilote di teenioa: P. F. Zuccòla: Dosaggio degli anticorpi nella J.iruv li u1 W" ssermann. . Mote oUniohe: L. D. Veronese : Il valore del segno del faccia le ne' bambini della seconda infanzia. Dalla pratica, per la pratica : P. Gil berti : I criteri che regolano la cura medica e l'intervento chirurgico in alcuni casi di patologia addominale. L'ulcera gastro·duodenale. Sunti e rassegne: NauRoLOGJA: L . Alquier: La cefalea per ingorgo linfatico. - CHIRURGIA: D. Maragliano : Nuovi punti d'appoggio chirurgico nelle lussazioni vere da coxite. - DERMATOLOGIA: Sussig: I casi di morte nella terapia salvarsanica. MEDICINA SOCIALE : L. Dublin: Il problema sociale delle cardiopatie. çenni bibliografici.
AcNdemie, Società mediche, congressi: XI Riunione della Soeietà Italiana per il progresso delle Scienze. -
Società
'
nJedico-Chirurgica di Pavia. Anconetana.
Società Medico-Chirurgica
Appunti di medicina pratica: CASISTICA : Rapporti de' cosiddetti rumori sistolici accidentali coli 'ipotonia del cuore - Endo-cardi te gonococcica - Disturbi psichici in rapporto al fenomeno di Cheyne-Stokes io malati di cuore - Un caso di sclerosi precapillare - Le obliterazioni della vena cava inferiore. - TERAPIA: Tratta.ment.o d'urgenza degli avvelenamenti - Cura dell'ipertensione. EPIDEMIOLOGIA: Osservazioni sulla biologia degli anofeli. - MEDICINA SCIENTIFICA : La funzione dell'appendice ileo-cecale. - PosTA DBGLI ABBONATI. - VARIA.
Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Risposte . a quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomiae, promozioni e onorificenze. Notizie diverse.
Rasaegna della stampa. • Indice alfabetico per materie.
•trtsit dJ ,re,deta dlend. - E vietata ùi riproctuzìone cU l<wori pubbUcati nel cti essi sen~a citarne la fon.re.
•
POLl~LINIOO
e la pubbUoaaione cU sunt•
,
OSSERVAZIONI CLINICHE.
~
pure vivente e sana, e .non fu mai a:nunaliata di a lcuna fonna morbo·sa e tanto m ie no ebbe mai a soff1r ire idi malia ttie nervose o mentali. ISTITUTO or CLINICA DELLE MALATTIE NERVOSE Si rivela di metdio·cre inteJligenza, -c on· ca.m po E MENTALI ideativo 11n po' ristretto, tarda nella comprenDELLA R. UNIVERSITÀ DI PARMA s iane, lenta ed.I un pò incerta n ·elle rispo<Site. ·S posataisi ancora. in ·giova;ne età ha avuto tre Direttor.e: prof. LUIGI RONCORONI. gravidanze condotte a termine e due aborti, Psicosi allucinatoria acuta consecutiva: ad atto senza .c.auis a appir ezzahile.. . U110 zio patern,o del paziente ha abUJSato di alcoolici e d è m o·:r.to operativo con rachianestesia in alcoolisia in se1gruito ad una form·a .aicuta mentale imp r ecisa.bile. Un1 !fratello del paziente è morto peT i1 dott. GINO BIANCHI, aiuto. d1u e mesi dopo la nas·cita, non si sa ben·e per q11ale malattia. Null'altro risl1lterebbe dal laNel decorso anno tra gli inifermi di mente to anamnestico familiare. accolti nella nosrtr.a • Clinica ho aviuto occasione Il .p aziente è il secon1do nato. Naoqrue a termine d'a parto :fisiologtoo, fu .a lle·v ato al seno di OS1Servare un caso di p-s ioosi allucinatoria. materno, ed ebbe dentizione, d.eambulazione, acuta ·che mi è iparao interessante oon soltaninizio della parola normali. Nell'infanzia · ha to 1per la ·diagnosi ahe all'ini·z io speci.a lmente soff.erto 1delle ·coml1ni fo~me esantematiche e poteva essere mqlto dubbia, ma anche p er l~ di ;forme intestina li li evi. Non ebbe m.ai , concircostanze ~olle quali il caso si è presentato vu.l1s foni n1è !Sf01ffri ·n ep.p ure di equiva lenti erpilett.ic1 od isterici. Nega malattie veneree e sialla nostra osserv azione. Credo opportuno quin1d i illus trare il caso · filitiche. Sin da rau·azzo ha abusato invece ' di alcooli ci e ·sipeciàlmente in queis ti ultimi clinico e incomincerò a descrivere · brevemente an'!li si era d.ato a beire .simod·a tamente ubbriai dati an,amnestiCi e quelli che si riferiscono can·dosi spesso e spendendo cosi q.u.aisi tutto il denaro .g'll.1adagnait o nella .giorniata. Nel 1916-917 all'esame obbiettivo dell'ammalato. prestò servizio mili tare per qualche m ese, ma i)Oi tu riformato per ernia in·g uinale destr.a. Storia Clinica. O. Pietro, d 'anni 24, di Riicoveirato per questa affezione nella Sezione professioi:ie ~ontaidino, ·oeli·b e. Il pad1re, ·u omo Chirurgica dell'()sipe<lale Civile locale, il 4 magdi media età, è vivente e san-0. Ha sofferto di gio 192.0, previa anestesia loml:>are con novO"Yaiuolo e di febbre tifoide, ma 1senza alcuna complicanza. Non è alçoolista ed è sempre caina, veniva .sottoposto alla operazione rastato uomo eql1ilihrato e bravo lavoratore; nedicale detll'ernta. Nei giorni ohe PII'OCedrettero
1.1so
JL
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i)ato e 111entre poi si co1111) i~,· a u di lui l 'atto operativo, egli riuSiCì a vedere i11 pal'te qua11t-0 si faceva e ne rin1.ase inolto turbato. ~ei pri111 i due giorni dopo l 'interven.t o ebbe leggel'i elevarne11ti J i ten1peratul'a serotini, 37°.5-37°.6, ·e11za cefalea, senza vei-tigini, i1è nes ·un aitro feno111e110 .clegno di importa11za,, La te1111perat11ra in terza gior11ata era ri- , tor11a ta co1npletan1ente normale e la lieve i1Jert:et111 i a poteva attribuirsi alla reazione dell'organis 1110 alla ip untura !01nbare, co111e spe- so ltole avvenire l'legli c,perati sottopooti a tale i11ezzo di aneste·sia lon1bare. Sin dal prin10 gio1·no .però consec·u,tivo aJl'operazione 1chil l1rgica i~ !)H.z iente si presentava mesto, taciturno, .notevoln1e11te depresso nell'umore ect il gii0rn.o 6 ma,ggio sit1ccessiiv01 in•con1in•ciò co11 fe110111eni di irreq11ietezza a dar e·gni .e yidenti di 11n ve1ro squilib1·io i11en tale. l)a to l ' a2 g1~a varsi delle sue condizioni psi chiche veniva dopo al eunì giorni .e cioè in 7a giornata, tra· . .ferito 1dlal repa1-to chirurgico, J1ella i1ostra Clinica. Esqni~ obbiettivo. 1Sog'gettl0 di origi11aria n1edjocre costituzione fisica; sisten1a scl1eletrico, mt1scolare, sistema ghiandola1·e !1eriferico, normali. P~1nnicolo adipoi:;o scarso, colorito della rute e tielle i1111cose viE-ibili roseo, vjf:;o n1olto acceso, anzi clecisa1ner1te co11Q;esto. Notn i le,g gera asirnmetria cra11io-facc.iale. 11011 esi~tor10 !)erò in com11Iesso vere e pro1)rje c:;ti111111ate deg·enerative . Ancl1e la capacità crn11ica e l 'indice cefalico sono i101·1nali. No11 tatuaggi s11lla cute. · Fitn:;ioni di 1no :o . - Il 1)aziente non offre n•11lla di ~JPeciale <tJl' esan1e di i11oto. Infatti egli non ha i11ai ~,offerto ·di co11Yt1lsioni; no11 pare 11 eppu·re abbia ina i a v11to ,·erti'?.ini J1 è equivale11ti i11otori o !)Sichici di q11alsi3Jsi Jlat11ra. No.11 1)rese11ta s11asmi, n è contratt11re, 21 P. fer10111e11i catatonici. 'f11tti i movi1nenti attjvi e µas ivi so110 p o sibili eJ norn1ali ta to ag·li arti st11)eTiori che inferiori . Si nota un 1certo grado di tre1nore 1Jp,11e apl)rezzahile alle n1ani, al la lin·gua ed alle palJ)ebre, soecie facendo· chiudere gli occhi. Non esi stono- alte1,azioni ·di n1oto con ·carattere di incootcli11azio11e. I riflessi n1UCO·$Ì w·no norn1ali; viYaci d'ambo i lati c::ono i rifies~i profo11di, ~)rovC' c'tl)ili e non esagerati quelli cuta11ei. Le pll~) il le sono l1g11 a:Ii, t1n po' midriatiich-e n1a con rifle~ 1 si al1a l111ce. accomodazi-0ne e COl)\•erge11za normali. Non vie11e esRIPina tn rr1.Ildrttn ra. rle rcl1è la ferita nperatoria, Cl1e dcl resto proce1de regolannente ''er~o la cicatrizzazione, n~ n è an('ora con1pletamente consolida tn, t11 r1 l1u11 a d all'esan1e fatto , fa ~ospet tn re l)OS$a110 e~igtere alterazioni in qi1esto r nn)'P;· La parola è no1ìl1a1e. I... a forza mt1~rolare è bt1ona. ed (l n1e::;f'a l)ene alla nro\•a clal pazi.en.te ~~)ecie in certi n1on1enti di so,·rne cr1tnzi o11e ))sichi('a. L'atteggiamento e l'e"l)res$io11e <lel '"iso tlel !Jfl7iente è di persona so p ettlOc:.a e diffidente. · F1tn :i on i rl i SPTI ~() . - nate le .c"Ondizion i psi <'lliCllP. clel l)flzirnte non f11 poR~ibile al s110 i11g-ers. o in clinica pratirare t1n esame delle f11nzio11i di ~e11~ ehe rle<=$e ris11lt.ati ntt.endihili. T./ 0gnn1e l) erò rinet11to nella eonvale~cen za l1i11 \Olte Ì'on hn rile-vato alct1na alte 1• .. _ zione di ~e n --o. .. 0rn1ali infatti furono $.em1J re la ~P11gih ilità tattile. tr1"Tl1ica. 'lolorifira. to1) e-rafir.n. ~el1"0 ~terPog11ostico. <'~tec;ion1etr in P. 1
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POLICLl~lCO
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sensibiiità 1J1·ofu11ùe i1ormali. i\'or111ali le f1111zioni dei vari organi di senso specifici. L~.,un::.ion i orga n.iche. Cuore çon toni nett ?~ il seco11do u11 lJo· rafforzato, f'l)ecie alla pu11ta. Polso 70 al 111' regolare. _4r terie peTiferich•.; 11n po· indu1·ite, sop1·atutto se si tie11 conto della età. ancora giova11e del paZierite. Nulla di lJatologico da parte dell'apparato respiratorio. l,a ten1peratura: come già si disse, tranne i1ei prin1i due gior11i, si ma11te1Jne se111pre 11ormale. Da pall'lte delle fua1zio11i cligere11ti si notava li11giua patinosa, con alvo te11de11te alla stitichezza. _k\11' addome poi, in corriSll.)011- . d,e nz.a della re-gioJ1~ imguinale destra, si nota. t1na ferita operat-Oria l'ece.nte, in via di regolare cicatrizzazione, a direzione obliq11a dal l)as~·-0 all'alto; 1esi to dell' a.tto otperativo r·o111P i uto. Le llrine ·sono norn1ali. La puntura 10111bare con i1ovocaina è stata nratii c ata il'èt la • 1.a e la 5a vertehrn lornbare. ..F'itn:.i nni µ.sicliiclie. Sin dal !)l'in10 giorno dell'o ~)e raz io11e s i e·b bero a notare nell' ar11n1ala to 11na cert _l preoc cu1>aZi·o·n e, idee vag·l1ee 1111 po, sconnesse, accon1pagnate da lln fa1·e i1ncerio, scispettcso e cla 11n tono en1otivo clepressl1 . Il paziente però r1on ebbe i11ai aid a i·cui:;are i1essnn dis111rbo speciale; si lamentava cor11e tutti gli 011eirati di i11alesse1·e ge11erale, di lln dolore mediocre i.n corris~--011de11za .cleI trlt11111a 01>era.to ri o, e di modica cefalea. Non ebbe ' 1ert·igini, ebbe invece lievi disturbi visi,.i, con off1u ·ca111einto di vi~ta, ma non v-eri fenome11i che potessero anche lontanamente far sos11ettare lesioni me11i11g·ee. Ancl'1e jl mar di capo, accusato "sog-gettivamente, scompar\-e dopo d11t> o tre giorni, e non f11 mai accompag·nato da vo111i·to. Allorquan.do esaminai l 'an1malato ner la orima volta nel reparto Cl1irl1rgico. e cl.oè la n1attina segl1ente al 3° gior110 dall'onerazione, notai le a.Iterazioni menta11 cl1e ora \rad o rias~11n1endo: i nota va ai1zitutt.o fisionomia t ri.ste, carattere eccitabil e. L'ammalato nr·esentava in •Certi mon1enti 11oteivole i1~Tecruiefezza; in certi alt1i viera e propria Figitazione rpsiro-1notoria: non \'oleva stare .p iù in letto, ~i dibatteva colle m ani e cogli nrti inferiori. voleva ::i 1zn:rsi e fi1ggire dall'ospedale. tantochè anche per l1on comp1~0111ettPre l'P'~it-0 d.ella olfernzio: ne ohiri1rgtca era già gtatn ft~~ato ron n1e2z1 coercitivi. All 'interro2;n torio ri1~pondeva con le-n tezza, ed .a c:tento, proiett nn do 11n delir~o a cootent1to 101er ecutorio e ·terrifi"o. s1111a ])::\se rli a1111cinàzio11i vi c:.i,re ed 11ditivr. cc Contro di l11i in fatti 'i era ~ente n e11 a rorsia de ll 'o~ueclale che stava comp1otta111do, egli ne sentiYa le ,·oci. i1e ricordava i òi~,co r~i, e vedeva poscia pe1rso11e C"he dovevano a111n)az~arlo cort 11n c-olt ell~ ». C:l1ia111ato \·iri110 a ~è il padre, gli confidava di aver visto 1lle ,-alte u11 soldato n111nito di ~ciabola rhe era vent1to nP-r tagliargli il ro 1 lo, e lo i)reg~~a di porlo. tanto in salvo da q11ec:.ti i1e-n11 . .1. .\nche gli 1nfermieri do\re\•ano perseguitarlo ed egli difficta,·a· di loro, n1ttlvolentieiri risponde;a .n~le loro don1ande n1a più che gli era poss1h1le cerL·.ava cl i ri11cl1iurJe1 ~i c-- ~~ tro ~è . t e::---o, n n$C011<i enc1 o~ i a11rl1e sotto l e cop~rte co111 11er· i1011 a\rere affatto ron1nntcnzio11e col 111011 e :---te r110. '\Ton .1ve\·a affatto l os ,ie11za della fJl'GJ>ri< n r11alattia, t\la e ~ li era r.o~i ii va.so dalle 1
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idee delira11ti e pres·o da allucinazio11i terrifiche cl1e pitl .di u11a volta tentava di a lzarsi Jal letto e di darsi alla .f u·g a. L 'orie11ta1nento era pt11·e con11pro111esis01; non· 1rico.Ilo~iceva il lt1ogo; i11on aveva più la i1ozione del tempo; ri.co11o~ceva 'Però l)ttrzial111ente le persone ·dell' a111bicn1 e ed in n1od·o quasi del t.u tto no1·111ale i ~en itori ohe lo a:SiSistevano. I ~)l'Ot·essi psichi ci ap[)ariva110 ralle11ta·ti ·e co11fusi, coRì pure lct coer_enza de.J.le idee ed il potere c 1·itico era110 profondamente alterati. Il tono e111oti vo si i11a11teneva se111·p re tri.ste; i sentil11e11ti affettivi e i11orali n·on era.110 scomll3l'Si, i11a a:p•pa1 iva110 sos1)esi. Nei primi giorni della 111ala ttia q11a11ido Ii1ag~g"iore era l' agitazione SI a.ve' a pt1re i11sonn1a. A 1ida 111.e rito clinico. Quan.do l 'a111111ala t.o f11 tra~ferito i1ella i1ostra Clinica i sinto111i n1e11tali e1ano si può dire cp.1asi im111l1tati ecl il !)azie11te presenta,·a il quadro sopra.des c1·itto cl1e si protrasse per circa una settima,na. In se~:11ito '-'Co1111pat\·e Ja cefalea, ritornò normale l'orie11t'1111e11to, scon11parvero le allucinazioni. le icl ee del i·ra 11ti e con esse l ,irre.quietezza e l'ag·itazio11e l)~ico -111otri ce; riappal"'' e la coscie11za e lo stato i11entale del uaziente .andò ro~ì gra,clatan1ente e ·sernn:re !)iù ricomponenrlof;i. 1~ · 11tocl1P il 17 i11aggio potè esRere dimesso dfllla Clin ica e i·jconseg·nato alla. fa111iglia co1n11letnn1e11te gt1arito deli'operazio11e dell'er11in i-"' <leJlc t11rhe !)Sicl1icfue sofferte. •
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SEZIONE PRATICA
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ole11clo ora 1)re,·e111ente ria&s11n1ere i })ri11cipali $i11•to111i psiiehi 1~i, insorti in· n1odo acuto. <p1asi $llbito dO!)O l·inter,·ento operativo essi sono i ~eg11(lnti : 1
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Fisio11omia triste , a.tteggiamento scontroso, to110 emotivo costanteme11te melanco.nic-0, grave agita1~011e psico-n1otoria, fenomeni di auton1atismo 1p sichico, jflee deliranti a rc onter1uto 11ersecntorio . e terrifì r.o> a llucinazioni visi ve ed t1di tiv e. i i1 co~1c ie11za1 to1,po1"e p si ohi e.o., discreta c-0nf11sio11e n1entale, insonnia. ..\ quale formn. l11orbosa, -a quale entità cli-· 11ica i1oi cl0Yre1111110 ora as·crivere il nostro caso~
Le i1)otesi più probabili che si possono porre sono dunque a n1io avviso le seguenti : 1° si tratta qtti se111plicemente di u11a neuro1)si1cosi e111otiva, astrazione fatta dalla io•r za amènziale, in rapporto della ubìta operazione chirurgica ? 2° .si tratta ir1\rece di una for111a me11tale acu·ta svil.uip patasi 111 ·seig·11ito alla p·u ntu1"a lon1lJare con i1ovocairla, del tipo della conifiusio11e mentale? 3° il paztente 11a offerto foTse un quadro co11fusionale com L111e? 't.0 il quadro clinico so1)ra eS})Osto corrisponde invece a quello ·della psicosi allucina- , toria acuta, alcoolica ? /) iscilssione del caso clinico. Seb·b ene la 1Halattia mentale di cui ha sofferto il nostro ai11Illala to ·sia insorta in modo qua;si acut9 e non ·si po:ssa.n-0 ,d j s'c ono·scere anche influenze emotive in rapporto al.l'atto operativo, i1on · i11i pare dleibb·a ;parlaPsi qui di una seim.p li·ce ...... I1e,u ro·p si cosi en1otiva . Infatti questa forma sruol e·s serB ra·pp.resentata fondan1entalm.e nte e più ·comunemente da fenomerni cl,eipreissivi, accompagnati da turbe ansiose, da tremori, 111elan1oonia, con cri si di pianto, astenia psirhica e muscolare, rallentamenito dei pro•cessi ~ i deati·ci, facile impl'essionabilità e·d irritabilità, così da costituire un complesso di sinto111i ben .chiaro e be11 d efinito. ~ noto ·p ure .che le e111ozioni, i traUJ11i ipsichici l)OSsono poi a11 '"'11e d ete11'1J1i11 are facilmente l 'i11.s·o·1 "genza ·di fenorn.eni psicastrr1ici o dar ln0go a semplici sin1dro1ni nevra•ste11ic.he o i1evras tenoidi; i11a . n•u JJa hanno in. •Con11111e quest.e forme ,col no-stro caso. Altre volte invece, a .se·coa1da del g.rado di res isten~a nevropsicl1ica del so~rgetto e del grac1o cl'intensità del tra1U111a. subito, ,pe·r I.e stes. $e cause si po.s sono a\rere quadri diversi dai sapra accennati e con gra\·ità maggiore non ta11to per la ·durat a della inalattia, ·Che a:ssu111e talvol·t a t111 a11dam e-nto assai lento, ma a11 che per le .d:hf:ficoltà in ag·g·iori che si in·c ontrano. iper un esito fa\rore\'ole, sopratt1tto quando la malatti a.. r.olpisce 1ndivjd11i già in età pi11ttosto ava11zata. Voglio alludere a fo•rme i11elFt11coniche cl1e !)Ossono l'Ft{~'gjnn.gerEl il vero i11top·p o psi.co-mot.ore o, i1iù l1rer·is0n1ente, uno si ato in ct1i il completo ai·resto !)Sicl1ico è ca1·atterizzato dall'impossibilit8, di ogni rapporto clella ·' 'ita psichica dell~a.mmalato con l'ambiente in c11i egli vive, in ca11~a di 1111 a inibizionEl completa o quasi di t11tte Je s11e fac~ltà n1entali. Si pt1ò avere a llora persi110 n1l1tismo as~0111 to, rifiuto del cibo ed altri seg11i di p seudonegativis1110, vuoto, affettivo ecl ambientale, di sordine deJla condotta tanto cla dare talvolta 1
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.Anali1.zc.t11 Llo il q11adro clinico so1)ra.es1).osto, ne 11 ·in t e11di111ento di . giu11gere alla cliag11osi, l.tOi clobbian10 norci i1111anzi alc11ne forme mentali le quali sia i1e r la loro eziologia e patoge11esi .co111e pure l)er il con1plesso si11·to111a tico loro .p roprio, possano avere col no st1·0 caso punti di contatto. Nel i1ostro ammalato p11c) inta.11to dirsi se11za tema di smentita 1che si tratta i11dubb'iamente d'una forma acuta, ad andame11to be11igno e .com1pletamente reinte;grabi le; i11 essa, poi, se SI eccettua il tremore - sovratutto evi.dente all e mani - e l'a gi·t azio11e psi co-motoria - fatto questo legato emintlnte111ente ad un eccitamente psicl1ico, senza quin di una lesione primitiva. dei mecca11ismi p11ra1nente moto1i non .esistevano vere e proprie e profonid e alterazioni di moto. 1
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IL POLICLINICO
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al quadro persi110 l'a1)1)arenza di una · fonna Calmann, nel riferire alcuni ·s uoi casi analo. ebelfrenica che il decorso della malattia l)Oi ghi, attribuì i cattivi ris11ltati della puntuta smaschera, perchè col temrJo essa si risolve ed lombare all'l1so del .medi camento in fiale (noil piì1 delle volt•~ pn ò anche evolvere a guarivocaina-soprarenina Hochst), che si alterò dugione completa. . ranlte la guerra e >Constatò minori inconve. Di questi casi, mo1ti ne abbiamo potuti nienti invece adoperando delle compresse da osservare e seguirne esemplari ancora aibbadi!Sciogliere. stanza recentemente drurante la guer"(a italoM. V. Bru1m riscoptrò feno111eni tardivi, cioè a11 stria ca. sia al fronte che in altri , centri spe- 'lievi cefalee; non osservò insu•ccessi totali e cializzati nei e.filiali i militari v·enivano sotfenomeni .accessori. topo·s ti a lun gùii peri.odi di o.s se·r vazione. An cora nel campo degli a·cci1denti pura1nente È poi ,d 'altra parte risrup·u to che generalnervosi, fenomeni · co.sì •g ravi, sin.o al collasso mente nel .coir so delle neuropsicosi emotive non come li notQ Kirschner, sono rari. Per otten.einsorgo.n o che .r aramente, Yere e proprie idee:> re paralisi .respiratoria con collasso, l 'inftuencleliranti si·s te1natizzate o fenomeni alluciza dell'anesteti co derve arrivare i11olto in alto. natori. dipendendo questi fenon1eni gravissi1ni clalln E invece caratteriistica di queste form·e departecipazione del mj.dollo allunga.to e ,del I\pressive la fi sionomia psichialgica dei soggetti ventri·oolo. che ne oono c.olipiti, come · 1p u·re il 1oTo speciale ,S i osservarono nUTe 1con la comune aneste. atteggiamento, Ja ten·denza ad allontanarsi da sia lombàre analgesie prolungate, estese a tu t,t utti per ruppartarsi mrugari in un .angolo 'Ctelto il tron.éo e ad ambedue le braccia senza la stanza, talvolta persino col viso coperto p€rò ·aloU!lJ altro sintomo de gm'O di impor~a.nza. con1e per .sfugigire lo .sgua:Pd.o degli altri· comI ·d~stu:rbi più f:vequenit i ·che .p ossono sopravprugn.i, :solo ·compresi ed invrusi 1da un :p rofonvenire ·dopo l'anestesia lo·mbar.e, sono adunque clo scoraggiame-nto e da llna depressione graleggeri elevamenti termici e cefalee di lung.a ve d.ell'animo. S0J10 soggetti vinti, fa.cilmente durata. Una parte di queste ultime dipende diagn.ostiicabili, incapaci il più delle volte 1druda fenomeni di meningismo ed è accompagna.rante questa fase, di reagire agli •stimoli este ta da aumento della pressione del liquido ceriori: indivi d!ui ·che vivono solo nella cerchia falo-rachidiano con aumento cli albt1mina e di 1~istretta delle 1oro idee tri sti, ·dalle ,q uali essi ceJlt1le (molti l~ucociti polinucleari). Q11esti sono completamente presi ed inibiti. casi vengono gt1ariti mediante una puntura Se si escl.u de ora possa trattarsi se~iplicr lombare - eventualmente ripetuta - con la mente di una forma emotiva, soffermi~moci evacuàzione di liquiclo in tale quantità che la sulla secon,d a i.Ipotesi, 1cercando di esan1inare quale influenza nociva pos·s a ave1~ avuto l'in- .p res sione normale possa esseTe ristabilita; inoltre somminisrtran1d:o al paziente purganti terve11to 1della anestesia lombare con novo. <>a ina. e pro.due.e ndo una dit1:resi abbo11dante. In altri Per quanto i·o abbia 5tcorsa COIJl cu~a la letcasi invece la raohianestesia determina lln noterat11ra dell'argon1ento, non ho trovato in tevole aibbassamento della pressione del liql1iessa alcun 'accenno a .casi che possono aver do con un conten·u to cellulare minimo ed un avuto qualche analogia col ·nostro ammalato. :piccolo aumento d'albumina. In questi cnsi 5i Se la anestesia p11ò dar lt1ogo ad inconveni enha la scomparsa. della cefalea in un periodo ti, questi a vveng-ono sopratutto !Ilel ·c ampo rela tivamente breve somministrando un'abbondella funzio.n e n ervo.sa, mentre le funzioni psidamte quantità di liqui do in modo da ristabi' chidhe rima ngono generalmente normal~. Ed lire il compen·so. eocone la dimostrazione ch e io attingo daIMa in ·s eguito all 'anestesia 10111bare si posl'Hos emann, ·da una su a m en1oria apparsa nel sono avere casi più gravi, caratterizzati da cel' nliclinico dell o scorso a nno. falea violenta, che si protrae per settimane con Tra gl'in.convenieinti ai qualj può dar luogo vertigini, malessere, vomito, fino al rifiltto ·del !.,anestesia lombare, il Kirscl1n er pubblicò, non cibo, ma senza vere e proprie alterazioni psi1nolto t empo a ddietro, alicune i1ote nelle quali chiche. Nel nostro paziente ee si eccettua un t' g-li fa cenno anche a g:ravj ~~imi fenomeni che modico mal di capo, lln lieve elevamento terp os~ono giungere fino al collas o ed all'ar~ esto n1ico all'inizio, nulla di tutto ciò si è manif~ r espiratori o (t1n caso di mort.e) e ad effetti. stato. Nè si potrebbe d'altra parte ascrivere il consecutivi di 111nga durata, caratterizzati socaso nostro a qualcuna delle forme mentali, pra tutto da cefalee più o meno intense. • sino al delirio S1Cuto, che possono sopravven1· Un altro a11tore, il Floroken, notò pure in re talvolta, sebbene molto raramente, negli s eguito all'anestesia lombare cefalee frequenti opera ti con o senza puntura lombare, perchè e g ra vi con fenomeni di eccita zione meningea. 1
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SEZIONE PRATICA
du,rata della malattia in generale da 2 n. 3 setl'esito e il complesso della sm drome par.la intimane e, più raramente, .di alcuni n1esi. ,·ece per u11a fon11a ben più chiarà e defi11ibile come dirò in seguito. *l F• * Entrando ora ad esaminare la terza delle , ipotesi, ossia quella di una forma ·confusionale Conciudenào, il quaJdro clii11i-co che si è presentato alla mia osservazione, sia per i precedel tipo della an1enza, ce1to non •s i può, a prima v~sta, escll1,de·1"'ne la possibilità .p er un. comdenti anamnestiei ,e per il 111odo di inso1·ger1za., pleSISO cli dati· che pure er.ano presenti nel , .c ome ·p ure per la :sua cl1iara e. ben netta sinquadiro clinico. In.fatti a pa rt~ il modo di intomatologia, per il decor so, per. la . durata e sorgenza acuto · che può {teporre aniche pe1· per l 'esito, si deve ascrivere ad una .sindrt)me • l'an1enza, ll·Oi aibtbiamo notaito Il·el .nostro pa.alcoolica, la quale riveste più p1recis:a1me11te . ziente 11n discreto grado di confusion e mentai caratteri della psicosi alll1cinatoria aci1ta. Il le. L 'a.mmalato inoltre era an·che un po, disocaso mi sembra non privo di interesse clinico rientato, un po' incoerente nel discorso .ed ape pratico, perchè esso ~i scosta clalla norma ed è insorto non in dipendenza diretta, esclusiva pariva anche ·disordinato nie lla con.dotta ed in certi mome11ti in preda a viva ·agitazione psi- . ed immediata deLl'azione tossica dell?alcool. L'atto operativo,, il trauma psichico consegilenco-motoria. :.\fa ·il complesso del quadro clinico t.emente suhìto e forse ancl1e la puntura lomi1011 de-po11eva, a l)ar~r mio, per una. forn1a bare con novocaina, devono aver agito come a.1ne11ziale pel prevalere dei fatti allucinato.rii act1ti cl1e rivestivano i caratteri delle turbe elemento occasionale e d ~ve ritenersi quindi cl1e essi abbiano contribl1ito allo sviluppo di sensoria li cla intossicazioni eterogene. Anche ltna forma mentale latente, i.n rapporto a fatla dl1rat<l <lella ma.llattia, relativamente breve, non depo11 eva })er l'amenza. Non risulta va poi tori tossici di origine alcoolica . una rnnlattiv infettiva, non llll esaurimento da eccessivo lavoro fisico o mentale; e anche il NOTE 0 .1· T É C N 1.C A. \ ti:al1ma psichico costituito 1jall'at.to operativo mal potrebbe considerarsi com.e causa suffiOSPEDALE CIVILE :PI CUNEO. ciente a determinare l111'amenza. ì\Ia a nche se Dosaggio degli anticorpi nella prova lloi ora volessimo dare i1nportanza a quest'uldi Wassermann. tin10 elemento, i1on si spieg·herebbe la mancanza. di taluni sintomi capitali della malattia, Ja I>ott. PIER FR,\NCESCO :~1 ·ccòLA, prjn1. ~ docente. qt1ale anzi, per i st1oi caratteri speciali, doNe11' apprezza1nento de·l graido ·di l)ositività vrebbe essere ascritta .tra le forme di psicosi della prova di \\7asser111an11, il n1etodo comun l l11cinn.toria acl1ta di origine alcoolica. nen1e11te segl1ito - qt1ello cioè di distinguere La quat·ta irpotesi quin·di, clre io ho po:;.to t1na reazione dubbia o va riamente positiva a prin1a di entrare ne lla discussione d r,1 caso seconda del resi.duo pi'L1 o meno grande di clind·co, è qt1ella che n::i.ag~giormente a cquiztn. emazie non emolizzat.e - può fino a d un certo valoife e cli.e dev.e ess ere da noi pres a iin ma~ J·Unto sod disfare il clinico, poichè la varia . silma -considerazione. i11terpretazione non solo può essere frutto ài Infatti si tratta Cflli di una forma ins0rta jnafferra bili variazioni cli tec11ica , ma ancora in modo a:cuto, analogamente al delirio allucidi un vario apprezzame11to soggettivo; per cui natorio ac11to degli alc.oolisti, il qua le, d'ordierano logici i te11tati,1Ì di graduare o nu.n1eranario, suole appun.to iniziavsi rapidamente can re l'intensità della r eazione in n1odo da unichiari dist11rl)i psico-sensoriali a content1to form a re il più possibile il responso ed elimipeTsecutorio. nare i1no dei fattori, alme110, ca11sa di diversa In qu.esta forma, con1e del resto n el t1ostro interpretazione. D onde il t entatjvo di ' ' ernes ammalato, si i1anno infFttti dist11rbi della perdi stabilire 1111a tavo l~. colorimetrica, alla quacezione, idee deliranti u conten11to terrifico ed le fossero riferibili i ris11Lta.ti ottenuti, quello aj.lucinazioni. Queste ultime son.o · .p er lo più Calmette e Massol clj cletern1inare la quanuditive e visiv.e; Sti ' p11ò avere pure zoopsia,. Anche lo stato di a;~:i+t.azione psi-co-motorin. si · tità di alessina che p11ò fissare il sistema antigene-anticor110. riscootra qiu.asi sempre nel delirio alcoolico, Se non che i metodi, portando ad un magoome p11re l'offuscamento della coscienza, il o·iore lavoro, complicano la prova t11tto a dedisorientamento parziale, l'amnesia sien1pli<!e, ~ri111ento della sua d esiderabile sen1plicità e l'insoo.n ia, il profo.n do di.sor.dine oeon incoe~n si:•ecl itezza, norJ. potevano avere soverchia f9rza delle idee ed in-cauacità a connetterle vrdituna; solo Dujardin ha tentato di metterla n.atan1e11te. In favore della .diagn.osi di d·elirio in pra,tiica e del tutto recentemente il Peyre. al,..ooli co, dep one pure il d·e corso clinico e la 1
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IL
POLICLl~ICO
Il 111ctodo consiste n el cleter111in·are diel siero Il disp os iti\~o dell'eS})erienza è il eguente : in e~ame la d il11izione limit.e contenente la Sie ro d iluito all' I: l ll quantità di anticorpi necessaria e sufficiente • I l I I alla costituzionie del complesso fissatore. Liquido in esa1ne . . 0.20.\0.90.80.70.60 .50.40.30.20.t Gli autori anzi citati dil11tscono il liquid·o Anti gene 1/8. . t 1 1 I 1 1 1 1 in e~a.111 e all'l / 10 ed all'l / 100, perfin-0 all'l / 1000 Complemento . 1 l 1 1 1 t.. ql1ando è neoessa1rio, e ·con esso pPo.ceidon10 alla _ Sol uzion e fì siol. 'l · h . prova, con que~ta differenza che invece di per por~are a eme. 2 2. adope 1 a re ce11t im etr·i cu.b ici o frazioni, si ser• ' rono cli gocci e ottenute m ecliante pipette caliIl Te'Ynpo J • brate in inodo cl1e og·nt1na corrisponda a 1/'20 Siero emolitico. . l 1 1 1 1 1 1 o n. 1 10 di cn1c. • Globuli rosst • • 1 1 1 1 1 I1 1 11 d i1spo i ti.vo dell'esperienza sarebbe il seg·uente: Di modo che se ''oglia1no come cifre indicare la q11antità di anticorpi in ogni. tubetto indiProve t te 1 2 3 4 5 7 6 8 cando con 1 queJla cl el primo corrispondente f1 a b a b b alla dose di sier o C-OIDJUnemen.te llSata per ogni 2· !) JJi 'lui do in esame 2 1 2 5 1 1 reazione, nel secon1do ne sa11~nno .conten11te 2; 11 So Iu z . fi s • 9/000 11 12 8 8 I1 1?. 12 • nel terz-0 3; nel quarto 4, e icosì via; se pure 2 ..L\lf'ssin a . • • • 2 2 2 2 2 2 2 no11 si Vltole indicare sen1.plicen1ente il grado ~ ~ ~ An t igene. • • R ~ ~ ~ a cli clil11izior1e del siero nel quale l'emolisi non ' è stata co1nple1t.a. 1 . 1 wiero e in oli t.ico t 1 1 t 1 1 Indu bbiamente il n1etodo come t11tti gli altri 1 11 t Gl . rossi 1/7. . . 1 t 1 l 1 1 cl el ge11ere non semplifica, nè dà speclitezzit Etlla prova, tanto più cl1e non interessand ù Co rri~ po 11de11 te al. la diluizi o ne . . ·t :tO 1:20 1:40 1:1001:2001:400 1:1000 1:2000 se no11 i f'ieri a reazione po~itiva deve es~ere l Tn i tà in ~ . . 1 2 4 1o 20 40 100 200 precedt1ta da t1na prova prel iminare: acl onta di ciò mi se1nbra la s.ua 111aggiore }) reci. i.011e a) So l uzion~ al tiecim n. p os~ ic·on vantaggio .sostituire le fo11n11Ie at) Soluziont! al centesi rno. t.uali coll e cruali si git1dica di essa ; dall' altra' . parte - c.l ini ca n1ent~ parlan<lo - il procediPer la lett11ra cl€i ri s n·l tati essi ritengono mento ci (là mo.d,o di segi.1ir.e con rt1aggiore l1a prova posittva in ql1ei tubi 11ei quali l 'e1110precisione l'andai;nento dei pro('essi rPa.ttivi collisi non è com11leta di moclo che se essa è l 'evoJJU.zione cliniica della lesii0ne. inoor11pleta già nel primo tuJ)o il liql1ido contiene nna l1nità-anticorpo (ciò viene indicato Il Faseicolo H0 (30 settembre 1921) del nostro co111 ~ ) qu::tnda lo è nei primi qu~tJtro a11-0ra periodico so110 co11t0n11te 10 ~, ~e r>oi J1 essun ti1bo preLe malattie del cuore e dei vasi senta en1olisi il J.iquido co11tiene 200 ~ . Così cliretto dal Prof. VITTORIO ASC-OI"I pe1· eseJ11pio essendo positivo alla dil·uizioRedattore ~apo : C. PEZZI. n e 1/40 e non più al·l '1 / 100 essi di.cono che oltre n llltmerose Ra~Sf>gne tli in11>01t~111ti ill1?:0ID€'ll-
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la clhlruizione base (1/10) contien e, ; :: ~J
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tà d'anticorpi.
l ... a dicitl1ra. abitt1ale verrebbe in tal modo sostit1Uita. da ~ifJ"e in modo più preci1SO nei confronti clel1'inten s ità cl ella reazione dell'infezion·e col •decorso cliniico di questa. T en11to conto che indrlbbiarnente qt1esto apprezza111en to della intentSità d-ella R. \V. d-eve riu rire di grande l1tilità a ~copo pratico, ho voluto riprande re le ricerche in ql1esto senso non attenend1Qn1i J)e1·ò strefJta111e11te al metodo D11jnrrlin-Pe)·re. rr1a impiega11do frazioni di eme. di 11na solnzio11e al decimo 'Clel siero in esame poicl1è, ~f\rondo la mi a eQperienza. per qu~11tu i11te 11_n po::--.c;a essere la r eazione non L)1·corre nel la ti i 111 iz ione a ndn r oltre il detto lin1ite. ·
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rfliÒlog-ici.
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DAcc1cr1ETTI:
i ~:r11e11ti noteYoli lavori :
Oo1itributo cl iwico e radiologico
a.llo studio delle cardiopntie co11ge nite nell'i11 1
fanzia (con radiogrnfie). t7. ~1ELDOLESI : S'L1tl le forrn e clinioh <' oh e si aeco 1n pagn.ano ad a11mento per1nanentc della prc.\sion e a rteriu.<:a .
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:E l'11nico periodico del genere eh~ ~i pubblic·bi J11 Italia in fascicoli men.ili ill11strnti. e ram1nentian10 che, rigli associati clel « Polieliniro l), ,:i.s,.~o È'
ceduto per sole
Lire 18 per l'Italia, anzicl1è Lire 2 4 e Lire 2~ per l'estero1 anzichè l.Jire 30 Un fascicolo separato Lire a. N. B. - I nuovi abbonati del 1921 a •• LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI •• potranno aUresl ricevere. In porto franco. I' In· tera annata 1~ del periodico stesso per sole 15 Llte In Italia e per sole lire 20 se alt' estero.
l,El>r otten<)rlo inYinre il 1n-edetto imr.orto ('aY. T.t-ICl 1•07.zr. Ti.il Risti11a. 1~. no1un .
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SEZIONE PRATICA t
mi sembra op1po.rttmo f a1r segt1ire le nos tre osservazioni sul ifenomen-0 cli Ch'1vos t.ek-'\.' eiiss, togliendole d~J lavoro in corso. C Ll~JC,\ PEDlATRr CA DELL A R. U NIVERSITÀ Dl PADO\'A La presenza del fenon1 en o nella teta11ia. paDh·e tt oi·e i11c. : iprof. G~ BERGHIN Z. lese è costante e ind.iscu tibiJ.e. Nella tetania latente eiS~o è freqt1ente1n~nte Jl valore del segno del facciale ~ei b~mbini uni co seg11-0 dim01StJrabile, -0ltre al1a reazione della seconda infanzia. ·di Erb. .N e1lla .r a chi-t1d.e è freq.t1ente a risc.on.trrarsi "\ ot a d el clott. I ,EOPOLDO 11 i No , ...ERONESE, aiuto . q11ale esii)res1sione 1di c:o·n ieomitamte 'teta nia laOccupandomi, per i~1cariw del rp rof. Berten t e (ipe·r la nostra S1Cll01a raich.iticle e spag l1ir1z, in collaborazione con la dott. a. G. Zadra, srn ofilia riéo.nosco110. una ·unica etiolo1g ia). assisitente nell!a stessa C1 ind.ca, .del significato È ptes.ente pur.e in molti! bambini che non v ero e dell'intea:u>rretazione che deve e!S'sere data di1nostrano ~ egni di .rachiti de, n{)!Il. ha11no dia cl alouni &i.nrtomi ·descritti come pa;rticolarj mostrato e non din1ostI·an 0 segni pal.esi di di ta'IJune inalattie, e conosciuti con il ~on1e t et a.nia. tlegli Autol'i .che per primi li !hanno segnalati, Secondo il d-0tl Pollitzerr, in qt1esti ultimi rni colpì la grande frequenza nei bambini dal ba 1nbini il fenomeno deil facciale « aSS'Ume 5° al 9° anno drl segno cosidetto di Chwostek, 11n' importanza diagnostica; la constatazione di oe da cilrtca 1dt1e runni aooia.n10 praticand-0· osseresso 1d.eve far IP·eniSare a1la 1p o1ssibilità d ell'in' razi-0ni ststemrutiche allo .scopo di precisare la fezione tuberco1'are » . i1·eqtienza 1del fe110111 eno, i rapiporti trra la sua Riaissumo hrevemente ·d alle .n ote clinich e rac-pres-e.n za e la costitl1zione o le .event11ali maco tte nel bien·n io 1919-20 e 1~1 (An.ni accalatitie dei bambini nèi qru.a li esso è 1dimostrabile·. c1emic i),, i ris'l1·ltati ai quali rsia1110 pervenu·t i ChV\l·ostek senior, già nel 1876 (Wien. Med. i1elle. 11ostre osservazioni : . Presse , 1876) e ne l 1878-79 (A llg . Wien. Med. Ricericammo il sin·t .oma ·del fac ciale· su molte Ze·i tu1ig, 18ì'U) rjcl1iamò l'attenzione s11l fatto centinaia di bambini dai 5 ai 9 an·n i, è.ì.pprocehe nella t eta11ia si osserva u,n aumento della fittanid o dei i<icoverrati e degli ambula111ti della eccit abi1ità m eccanica dei nervi, per cui peoc-clinica; trovo. elencati 413 bambini, con 8G ('.t1otendo an che legigermente -col ma.rteJ lo peiraventi i1l sintoma positiv,o, pari al 21 ~{, . ceu ssorio o con il dtito su ·di essi, si ottengono In 49 bambini con segni di pregresso rachinei m11 scoli da e.s si inmervati, delle ra.p ide, tis n1 0 il sintom·a del ·f accial e .f\1 risco11trato i a lvol t a spiccate contrazioni. (Il prof. Berghinz presente 14 volte (28.5 %) ; nesst1no di tali h a fatto osseiI"Vare ·Che in me>lti deii bambini. bambini aveva a ltre manifestazioni di tetania ch e pre1sen1tano tale fenomeno manca ·o è tarido attn.1ale. il 1refte1sso patellare). Il vVeiss, alcu11i anni 1Su 41 ba111b1n.i affetti sicuran1ente da ttlber{lopo , faceva rnotare cl1e nei .s og.getti affetti d a rolosi (.ghiandolare, .o.ssea, p.eirito.ne1ale, polmot etania, perr-Ct1-0ltendo sulla guan·cia, nel p11nto nare) 11 sintoma. er a evidente in 9 (21. 8 %) ; a1in cui il n .ervo fa;cieiaile si scinde nei s·uo~ rami cuni di questi avevano però segmi di pregreJSIS·a t erlninali, costitu-endo la cosidetta zampa d' orachiti•de, o ne11a loro anamniesi e·r ano iprecisaca. si provoca 11na, contrazione folgorante, a tiili fatti di spasmofilia nella prima infanzia~ guizzo, ·dei mi.1isooli 1del.1a faocia dal lato coral pari dei Z7 tubercolosi sospetti per costiturris pcmd en,t e. zione ed ereditarietà, nei quali f11 dimostraIl si11toma del facciale può esister.e d a solo, bile 5 volte (18.5 %). -e.cl anzi freq11entementei esiste ne1lla tetania laIn 40 i q11ali non presentavano segni di ratente, pur n on verificandosi il ·comple~o del · chitide, nè altri '81inrtomi di teltania attuale, nè 'fenomeno di Chwostek, e cioè la ipereccitabiper anam11eisi nè ,p er fatti personali potevano lità meccani ca .gene1rale dei nervi. essere 1oosrpettati ·di tube:ncolosi, il fenomeno Nel fase.. 32, <Clell'8 a1g'l0\Sto, de·l gi·oma.le 11 er a presente 56 volte (23.7 %) . Di questi in 23 casi .si 1p-O'tè dimostrare prePol:iclin.ico , Sez. pratica, leggo. una interes~·:ente anche nella madrei ·e in due casi eSS•) sa11te nota del 1dolbt'" R. Pollitze\r ·s ull a Tub erera pr~sente nel ha1nbino, nella madre e nelle colosi e sintom.o di Chwostek nei bambini, t·ispettive 11onne, sessantaqt1a ttrenne l'una , set•dalla qrrrale riJS1Ulrta l 'imporrta.nza ~iagnosti.ca ta11tenne l 'altra. • . -attrib11tta daJ.l' autore, come .già aveva accen'A narr1nesticamente, ho potuto appurare che na.to l'Oppenhedm, al fooomerno, nei rigi.1ardl in molti dei 56 bambini di c11i • sopra, era stata d ella tllberooil osi, quando si possa esclutlere i 'l J~atChitiismo. 1Jresente nel primo asnno di vita una spasm otì li a ma.n·ifesta (.nella maggior part.e IarjngòP e r qu ello che l'argomento ipiuò interessare,
NOTE CLINICHE.
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IL POLICLINICO
opasmo); essi erano dunque nel n1omento della DALLA PRATICA, PER LA PRATICA ricerea, con grande ,p robabil ità affetti da t~ OSPEDALE CIVILE DI CLUSONE (BERGAMO}. ta.nia latem.te.. Infatti, iper noi che riteniamo I criteri che regolano la cura medica c I' intetania e rachitirle etiologicamente strettamentervento chirurgico in alcuni casi di pate legate. ma che l'una possa esistere senza i tologia addominale (*) segni dell'altra, il numero degli affetti da te• tania latente, oome il prof. Berghinz ci ·inseL'ul~ra gastro-duodenale gna, è di gtran lun,g a superiore a quel:lo ch'3 ·1)er il dott. P. GILRERTI, dhirt1rgo dirigente. generalmen·te si crede. Si può dire che quanto si riferisce all'etioloGli altri in gran pairte appar1tenevano a fagia, a ll'anatomia ed al decorso dell'ulcera gamiglie con tare neu1ropatiche, nelle quali ercl $trica vale anche per quella duodenale e giacesistita palesemente la spasmofilia nell'inf anchè è dogma terapeutico che ogni cura debba ~a, nella maJdlre o nel padre, e in· taluni si è ~tvere di mira di rimuovere direttamente i fatti potuta scoprire nell'anamnesi dei nonni attracausali, diremo cl1e anche a riguardo del tratverso ai ricordi trasmessi, dalla pci.ma infan- ta.me11to curativo havvi comunità di mezzi. Le zia; o esisteva 1'iist.erismo, e in un caJSO l'epi. due forme sono infatti cosi affini cl1e ancl1e a 1essia nel padre. riguardo della loro frequenza le statistiche moAnamnestiicamen·te, in alouni di · questi bam- derne l1anno stabilitu che fra di esse non esiste quella differenza di percentuale numerica bini. con sinton1a id i Wei•SS positivo, si potè cl1e prima d'ora ris11ltava di uno a nova11ta. app11rare l'esistenza di fatti uricemici in urto (1 : 90) della dt1odenale st1lla gastrica. · o in entrambi i genitori, anzi recentemente I fratelli ~Iayo. in una comunicazione alla I~ nostra attenzione è stata attratta dalla freSocietà Americana di chirurgia hanno dimoq11enza di questo fatto . . In 27 baimbi·n i osiservan1mo ·d nran,t e la feb - strato che l'u lcera duodenale suol presentarsi bre la .compaJrsa del fenomeno che normalmen- cc1n frequer1za . pari a cp1ella gastrica.. Non è • il caso che qui si espongano le singole state non esisteva. tistiche cl1e variano assai specialmente fra Concludendo questa hreve nota, possiamo digli a11tori ang·lo-americani e gli a ltri italiani, re .che dalia nostra osservaz.ione1 ci siam o fra llCesiJ tedeschi. · ~<\. noi basta sapere cl1e 111 lformata il ·oonrvi'Il!Cimento: cera duoder1a1e sebbene i11 Inghilterra ed in , 1° Che, cto me la generalità degli Autori afAmerjca si presenti con maggior frequenza è ferma, il .fe11omeno di Chwostek-,:Veiss, oltre anche in realtà più conosciuta. Dicono Riche nella tetaniia palese (attuale o in atto), si card e Paucl1~t che l'ulcera duodenale è di riscontri -con n1aggior frequenza nei bambini sovente t)resso di noi misconosciuta per cui affetti da crachitide, e questo rper le ragioni già essa è più freql1ente di quanto si crede. Forse esposte (tetania latenrte). son-0 sfuggite in molte auto1)sie i reliquati 2<> Che neltla maggioranza dei caJSi i1ei quali di antidhe ulceri dt1oclenali passate spontanon e5isto.no note evidenti di rachitide, esso - neamente ·a • ompleta guarigione, reliquati. si& pure espon·ente di una tetania latente. non rilevabili ad occhio nudo e cl1e il Cod3° Che possa.no determinarlo tutte le cause mann principalmente) metodican1 e11te i11Yestigando, 11.a potuto invece mettere in rilievo che 1rendono ipereccitabile il sistema nervos0. sien-0 queste c-0stituzionali, origaniche o t.ossi- in d11odeni apparentemente sani. Anche . la sintomatolog-ia è pressochè l1 guacl1e (rarissimo nella epilessia). le. Vi sono dei fenomeni. clinici che sono co4° Che tra le forme costiJtuzionali sia da muni ad entrambe le forme: dolore spontaneo darè maggior valore alle neuropatie d'origirte ' famigliare e all 'urioomia (i Limiti i1etti in tal ed alla pressione per quanto la sede si spocaso tra forma costituzionale e origine tossica sti più verso la parasternale nella forma duodenale. Esso però, in entrambe le forme, è non sono nen definibili). 5° Che le cause tossidle possono essere del- legato al periodo dei pasti, sebbene per rala più svariaJta naitmro, dalle infezioni più gra- gioni ovvie per l'ulcera gastrica si manifesti più presto che per l'ulcera duodenale nel qual vi al sefn©'lice fatto febbri1e, e clle .p erciò il caso è detto appunt-0 1lolore tardivo . Il vomito sintoma di Ch,vostek-\Veiss non possa avere particolare valore diagnostico di una deter- 1nanca ordinarinmente nell'ulcera duodenale, minata infezione, e cioè di ~1bercolosi, sia an- così pure mancano gli altri fe11omeni gastrici, che perchè la tubercolosi e.o.sì diffusa nel bam- quali l'inappetenza, la rirosi , ecc.; mentre enrilevate e conosciute ·bino, si ha. e nel normale e nello spasmofi- trambe le fom1e vengono in occasione di una complicanza; l'emorragia~ Jiti co latente. 1
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Padova, 9 agosto
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SEZIONE PRATlC.\
la perf orazio1re, la ·stenosi, e uo11 i)er i ... i11to-
m1 i11 sè
stes~i ,
poidl1è il quaclro clinico può essere oltremodo vario. Esso infatti è troppo legato a certi fatti special i di profondità, di sede, di estensione clell'ulceraz ione ed alle complica11ze inftam1unto rie cl1e Roglior10 acco'tllf)ag·nar 1. Co1nltllCille abhiumo visto come vi sia u11a certa coJ11u 11ità. cli sintomi , perciò ecco cosi git1stificata la riur1io11e dei cl11e arg·omenti • in un sol capitolo, su c11 i è poi s11perft110 esporre i concetti cbe ci guicln no nella sce lta d.ella trattazione i>ratica cli e ... so alla qI1ale è i11forn1ata la serie dei contribttti cl1e :-;ti amo completa11do; l'ulcera cioè nella s11a fase di cro11icità, q11ella così detta }Jeptica o rotonda.
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Ciò cl1e 11iù ci i11teressa è se1111Jre la cura ecl il in omento più O!)}Jort11r10 per la scelta dell'bperazio11e. È q11esto un problema anco1·a .ir1certo, JJerc.hè le cli'ffico I tà che si parano clinnanz i a l i.•ratico 11011 ~0110 lievi. Per q11ar1t.o g·li étr1g loa1nerica11i affermir10 cl1e il cliagnostico di ql1este forme 1n1ò essere sic11ramente posto prima clell'inte1 vento e cl1e la .se111eio logia:. clell,t1lcera è sir1golarme11te caratteri ~t ica, 11avvi pnrtroppo in realtà ur10 svolgimento polimorfo dei sintomi cl1e spesso può inganr1n re, specialm er1te per la forma duodenale. E cosi sono facili q11egli errori cli diagnosi cl1 e vengono tanto freqi.1entemer1te corr~e tt.i su l tavolo ope rativo. L' ing:a nno cl el cl i agnostico è poi tanto più facile in qt1a 11 to s i Rggil1ng·ono tutte qn·e l le l:1cl1ne che si mantengono . tt1ttavia apert.e .su lJa co11osce11z.a pntog·en-etica ed eziologica. di qt1esta ent itù morbosa di ancora non ben clefi.11ita i11te rpl'etazione fisio-p atolog·ic a. Chi non l)OtrebbP i rifatti comprendere l 'importanza di q11este cognizioni la ct1i conoscenzn. sar·ebhe la via aperta alla pi1:i razionale ct1ra ix1ed i ca e cl1i rn rgica, noncl1è alla profilassi perfi110 a <.111e l la posto11era tiva. profilassi che cleve essere cl i massima im11ortanza qi1ando si te11ga coJlto cl1 e 11n'ulcera d11odenale p110 verificarsi prop1·io in quanto è stata fatta 11r1a g·astroenteroston1o~i per ét1ro.re la stessa l1lcera. rlello stomaco? Alc11ni n1edici inte.r nisti · si n1ft11tengono ostinati ecl escl11 si visti propugnatori de I la cura Jnedica; cl 'a ltrn parte alc11ni cl1ir11rgi spinti <la un fal&a er1tl1Riasmo ripongono nel bist11ri 1'11nico JY1rzzo cl i diagnosi e di c11ra.. Fra q11e~te d11e opposte ter1denze vi è ql1ella via ·di n1ezzo che con1e in t11tte le cose è sempre circondata clH lla \'irt11osa ed a11rea praticità. I
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If avvi cioè q11ella scuola lJratica cl1e rifuggendo da malsani preconcetti ed a ffidandosi caso per caso al giusto ragionamento, unisce le risorse terapeutiche del medico con quelle del cl1irnrgo. Chiama cioè a vicendevole aiuto l'arte clell'11no e dell'altro or1de ne riesce un lavoro cti logica cooperazione a ct1i si tende in modo -s pecia.le oggi che la terapia vera e razionale deve avere per base l'indirizzo medico e ql1ello g·iustificato . dall"enorme progresso cl1iru rg·ico. Quali sono g·li scopi della cura dell'ulcera gastroduodenale? Sono principalme11te 3, ed il Beati nel suo pregevole e completo lavoro sull'arg·omento lj espone nel modo seguente: 1° Con1battere le cause ritenute probabili fattori dell'ulcerazione; 2° ì\Iantenere il d11odeno in condizioni di assol11to riposo onde permettere la cicatrizzazione della le1s ione; 3° Sopprime.r e i riflessi spasmodici d.eJ piloro, abolendo l'ipersecrezione e la stasi. ',1 A questi intenti convergono iillfatti le due terapie: la 1nedica e la chirurgica. Dice il Loe"'Y (Presse médicale, 1921) che a qualc11no sembrerà. fuor di luogo parlare di 11n trattame11to medico dell'ulcera gastroduodenale oggi che q11esta malattia sembra di pertir1enza quasi esclusivamente chirurgica. lVIa anche due cl1irurgi di altissimo valore - Berkeley Moynil1au e Ch. Ma.yo - a proposito della Cllra interna, almeno in certi casi, si sono espressi jn modo pit1ttosto favo• revole. ,
Sippy, dopo un'esperienza di .12 anni s11 mille pazienti scriveva : io son,o convinto che la
maggior parte dei casi di ulcera g. d. che si -curano ch.irurgica.men f.e, possono essere ben trattati ariche con tl??fJ terapia medica. Posto il problem a in termini più espliciti Ja qL1estione è assai semplice. Qualunql1e sia la causa d~ una l1lcerazione g. d . la s11a permanenza ed il passaggio allo is tato cronico sono dov11te all'azione del1a pepsina 1n presenza d'un acido libero. La pepsina è praticamente inerte in ambiente alcalino o net1tro ed è egualmente inattiva in J)I'esenza di acicli combinati. Ne viene dunqt1e di conseg11enza eh~ la. cnra 1r1edica deve tendere a togliere di mezzo q11ei vari stati di ordine prevalentemente tos~ ico e discr'a sico che secondo le teorie patoge-, r1eticl1e possono prod11rre dei processi ulcerativi, migliorando e guarendo l'ulcera col neutralizzare e mantenere ne11tro il content1to gastrico per tutto il temJ)O che gli alimenti sono manten11ti nello stomaco; col rlimint1i re la secrezione p11r co11serv n11do lo ~tuto di nl1trizio-
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POL1CLl~ICO
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ne clel inalato 111 ecli a1lte t111·è:1li1ue11tazio ne st1fci<liYe cl1e fureblJero ca1)u allo Sruitl1 e cl1·} ficie11te. 11oi cl1ia n1e1e n11110 I ardivi. ' Ha11110 dunqtie Yalore i 111ezzi dietetici e Co11siùerando le cose sotto il 1Ju11to di ' ri"ta <ruelli medicamentosi. · più pratico i1oi dobbia1110 ricorclare che !'01}~ )Jon è il caso cl1e io qui 111i cl il111lghi ad razione cl1i r-l1rgica co11 tl1tti i suoi i)ericoli ne porre la condotta del medico per l'applicavrà ta1Jto i1iù valot e ql1a11to più lt111go sn1·à il zione degli uni o degli altri poicl1è dai clift1iido di he11flssere c l1e noi po ~ sia1110 })fO CUl'ètsteri 11utritivi che banno lo scopo cli lasciare re al paziente quando espPiriti tt1tti i mezzi n1ejn assoluto riposo lo stomaco ecl il d11ode110 dici I'am1nalato rimane pitì o nieno i1ielle stesri~1)ettive sedi dell'ulcerazione, degli alcalini se cc111dizioni di sofferenza e di dolore. allo svuotamer1to delle secr,ezioni gastricl1e, si Noi che tt·attando dell'appenclicecto11Lia nel trova ogni rtotizia in l)roposito nei trattati cl1e capitolo i1recedente ahl)ian10 esposta l'idea pra• piì1 pecialmente si occu1)ano delle cure delle tica di i11terveni•1·e i1ei casi più ordi11ari quanma lutti e gastro-intestinali. D'altra parte q11edo si sia g·i:\ presentato qualche acceS'so, a prosto nostro modestissimo studio critico è rivolto posito de}l 'ulcera gastrod11odenia.le non po.-lsiaal m edico pratico il quale. ha }Jrecisamente per 1110 ch,e accettare e seg·t1ir.e l 'idea di 11110 d e i caratteristica della sua professione la speciale Id ù grandi cl1ir11rg'l1i n1odern i, il l\'.fa)Tnila11, conoscenza dei mezzi terapeutici e delle loro il q11ale consiglia di as1)ettare la ricompar~a r1iù ordinarie applica.zioni. di qualcl1e atfa,cco, ~ottoponendo i1e1 frattem1)0 , il pazi ente acl t1n tratta111ento inter110. \ rediamo co~ì i=>1'atica1nente e logicame11te ri11nite le *.** d11e terapie, medica e chir11rgica, in q11el con1t1La cL1ra i11terna dell'ulcera g·astrodt1odenale ne accordo dal quale s11ol trarre l'esito i1iù brilè oggidì descritta in modo così raziona)e che lante e d11raturo della c11ra, dell't1lcera gastroIJerst1ade assai~ soltanto che l1avvi. anche duodenale. e~ito fondato sulla. preparazione in eper questa certi risultati cl1e si mantengono di.ca e s n lJo .-tudio del caso ~ mezzo di quella trillanti solo per breve tempo, sono miglioravicendevole collaborazione rr1edico-cl1ir11rgira menti e s11ccessi momentanei cl1e dt1rano podi c u1 in ogi1i capitolo al)biamo vol11to far ~·i cl1i mesi, quindi il git1dizio st1 lla efficacia delsaltare l'alto valore nratico. In linea ·ge11ern le la terapia interna d eve essere ancora prudenie dt111que data J,a natura della malattia e l'i11cl oe riservato: è cioè giustificato ancora, nono tante l'asserto clegli internis ti cons olidato le di essa, tale cioè che noi ci trovj amo ordinariamente di fronte alle ulcere coJ11plicate cl ai cl1ir11rgi sopra cita ti, l 'interve11to chirt11·quando il ternpo e Ja tra8<!11ranza le hanno ing ico in un numero di casi superiore a quello veccl1iate, in linea generale si de,'e innanzi t11tcl1e le speranze degli internisti avrebbero poto curare intensivan1ente l'am1r1alato; insiRte re t11to far giudicare. cioè presso di lui perchè esso segua i consigli \ ediam.o piuttosto quando si deve doman\.. del m.ediro. l1on si perda di coraggio per la 111ndare al la chirurgia ciò che la n1edicina n·on ghezza cl.e lla e tira, e ::: ia p l'onto a lasciarsi opeha pot11to dare. rare qt1alora non vi siano miglioramenti, opp11re dopo a lcuni pel'iodi di appairente bene * ** sere recidi\·ano i sinto111i. se11za l)erò })er111ettell trattamento cl1irurgico trae la sua indica• re che le recidi,re si nloltiplichino se l'arte del zio11e dalla deficienza della Cllra interna ed chirurgo deve sortire l'esito lusinghiero che e so è tanto più razionale e radic.ale in q11a11tc: sempre è fine e scopo clell 'operazione. talvolta si aggredisce il focolaio niorboso estirNon è quindi lecito segnare lln lin1ite alJa pandolo. rt1rn medica, un li111ite che sia netto, schematiRiguardo al mon1ento di inte1-venire chirurco conle avreJ)be voluto lo mith il quale aspetgicamente vi sono diversi parer.i. ta a git1dicare inst1ffìciente un trattame11to n1e- · Ravvi t1n gruppo di interventisti prr>coci cJ1e dico quando vi sia.no state 7 recidive e l ' a1nn1:i~ faruno capo al Tuffier e che chiamere1no prolato conti più di 30 anni di età. E; certa111ente filattici. più logico seg11ire le condizioni SJ)ecia li del Ha.vvi tin gntppo di interve11ti~ti che operecaso. rel)be'l·o solo dopo che la terapia iu terna è staEd ora ci Ria lecito cli aprire l1na J) reve J)Hta senza vantaggio esa t1 ri ta. rente. i 11Jln .. celta dcl metodo c~1irt1rgico più E~si farebbero capo ad t1n internista, lo razionale poicl1è havvi ancora \111 d11Ll)io a ri1~ \\nl,l, e noi li cl1in.n1e1·en1mo nrcrs.çari. gua rdo clelln. scelta fra la 1>iloro1)la~tica. la aIla\"\ i finaln1ente u11 ultimo grup])O cli i11terstro~11tP.rosto1nin e la ga . trod11ocleno tomia. ve n tic; ti che agi rel 1he ro olo dopo ri11eft1te re~ 1
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(_.\.~~o XX\~lll, FASC.
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SEZIONE PRATICA
111 l)l'atica Je opi11ioni sono ancora oggi i11olto di ,-erse. Il inetodo più semplice e che a prima vista sem0rerebbe il l)iù razio•n ale è que1lo che con. siste nell'escisio11e de1l'ulceraziorle: ma la pratica insegna che mentre n·on è n1·olto se1nplioe non. è neppure metc do del tutto .r adicale in ql1q_nto non è detto cl1e nel pt1nto operato o ll vicino non si insedi i t1n iJuovo processo 111 cerutivo i11 breve volger di te1n1)0, nè si. ottiene una dcl le condizioni specj ali dello sto1naco per la gua,rigione dell'11lcera: cioè lo svuota111e11to sufficiente e rapido di ~sso; concl izio11e q uesta cl1e i11 realtà è vantaggiosissima senza cl1e se ne J)Ossano stabilire.. esattamente le ragioni, non conoscendo ancora i rapporti· tra i1)eracid ità, 11lcera e SJ)asmo del piloro. Co11tro l'uso della gastroduodenosto111ia si è rim11roverato il torto che lo ston1aco non acc.111ista 1111 completo stato di riposo p11re elemex1to necessario per la riparazione dell'ulcera. Co·n tro la gastroenter·ostomosi metodicam-e•n te llSata sta oltre i soliti inconveni enti generici a tutti noti il fatto cl1e recenterr1ente sonu a11me11tate Je osservazioni di ulceri peptich e post-01)era ti ve del d ig·iuno. • Fisiologicamente pare cl1e abbia 111agg· io1· valore la piloroplastica. Infatti il Ka11scl1 riass11me le sue argomentazioni terapel1ticl1e 11el modo segt1ente : · « 1 n, ogni caso di operazione di un'ulcera gastrica io esami1io sempre dapprima se sia incli~atci la piloroplastica; se essa non lo è per lo 1J'i.ù sarà almeno praticabile la gastroduode1iostomia: pongo se·n1pre ultima la gastroenterosto111.osi posteriore proc'u.ra nllo di tenere l'ansa 1' i1ì corta 7Jossi bile ».
* ** Ritornando ora all'indole del n ostro studio è d'11opo concludere cl1e tocca al medico gi11dicare sul decorso della malattia dalla minaccia delle complicazioni; dalle condizioni del malato, e se è o n1eno leçito e conveniente di• lt1ngnrsi nella ct1ta medica. Se l'equilibrio creato dalla cuTa. medica tende a dimostrare una eerta instabilità. Se 11na causa lieve IJllÒ bastare a creare n11ove crisi, nuovi dolori , nt1ove emorrag·ie, o il deperin1ento dcl · malato riappare, · a llt>ra do' ;rà prender parte alla c11ra anche il chirurgo, o q11anto meno dovrà entrare a guidare ed a sorvegliare i'ammalato 1n attesa di un eventuale probabile atto operativo. E il trattamento o• perati\'O, qualunque esso sia a scelta del chir11rgo, avrà tanto maggiore efficacia e probabilità di successo qt1anto migliori saranno le condizioni del paziente.
Or111ai le i11dicazio11i del resto si so110 i1otevol-
1nente allarg·ate, ir1 IJarte i1~r se11113licità e perf ezio11a111en to della tecnic a operativa, n1a pri11' ipalmente J)ercl1è la ct1ra cl1iru1 gica delle <;omplicanze riesce efficace a11cl1e sul la g·11arig·ione dell '11·lce: a st e·ssn. N el no stro stncl io 11,on n.bbiau10 11eppure accennato alle di ,ve ,.~··e forme di lllcere l)Oichè sia• m o stati .attaccati ad Tina trattazione g_enerica d ell 'argo111ento, escll1sivamente co11. i der a to i1ei riguardi cura ti vi ·g enerali. , Pur tuttavia 13er la pratièità del nostro stucl io e prima di concludere dobbiamo almeno esporre la classificazione IJiù com11ne1nente aòottata delle l1Jceri gastro-duode11ali, classifica alla quale corrispo11de la linea di condotta del medico di fronte alle eventualità. di allears i nn cl1i r11 i·go. L 'l1lcera g. d. è sernplice e comi:>licata. L'11lcerazione se111plice diventa complicata : 1
per I3er per per
perfo1·azio11e; .stenosi; e1111orragie; a-derenze.
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'
Senza bisogno di s1)e·ci u li a r goJ11e11tazioni. in questi casi la cura interna n o.n p11ò e·ss·e re di alcu n vantaggio; c11ti il clomini o è escl11siva1ne11te della cl1irurgi~1. I /operazio11e in t11tti ql1esti casi trova la sna più razio11ale i11dicazione poichè è affatto 'inutile c he il 111e c.lico ce1 chi di i11sistere i1el la terapia i·11ter11a mediante la • quale non fa che pe1rder~ del te1n1) 0. l1tile affinchè l'atto operativo che dovrà o presto o tardi essere eseguito dia lçesite desiderato. Non è quindi in questi casi che s i cleve restare titubanti sul ~onsegnare rammal::-1to al chi• rurgo. . Bimane piuttosto disc·u tibile ql1el gr11ppo di con11)licanza . casi nei qtiali i1on esiste alcuna . che mette in pericolo la vita e .s11i quali è lecito, anzi doveroso d a !)arte ù el medico l'attesa, sia per esperire con111letamente la c11ra interna, sia per osservarne e stu diarne le recidiv~ dopo le quali potrà ùeciclere con animo Più sereno e tra11quillo cl'i con1 nne ncco1·do c-01 chirur:go I '.intervento radicale operativo . • Sarà però berle cl1e in questi casi veng·ano te .. rtnte presenti le co11diz ioni ~ocia li clel malato poichè a seconda cl1e eg·Ii può o i11 eno godere di lina vita quieta fra i con1odi dell'agiatezza o è invece costretto al di11tt1rno lavoro dell'officina o dei campi, m11tera11no le indicazioni per l 'interve11to. Per.ciò volendo co11cludere in :-enso del t11tto categorico sarebbe benie che il medico pratico s i attenesse ai dettami del Kausch: L'ttlcera g. d. recente non com,plicata è di ~pe tta11-:,a del 711edico. E p11re clPl medico anche
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fJ1l ella rhe sr11iy1.tin,r1 71urcl1 è r ece nte , però in questo caso il chiruryfJ tf r)t'e essere ai·visato 71 e r c liè /)'UÒ rPndersi ?1rgenl e l'intervento. 1'11tlP le altre ·u lc eri. 1111Pllf> co.~ì <lPtte corn.11licat e. son o tli spellan:.r1 c1tiruruica.
L e ulceri croniche non co111plica.t e cl1e i1on costitujscono pericolo di , ·ita pnr r enclendo 'l'esi:-ten za tliffieile ed i:a.fcl ice a $econda delle con.ci izioni ~ociali del m ecl ico in te1·nist a dovrn n110 ~s~e rr o 1r1e110 t.l'atta te operativan1e11 te . •
SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGI A. I~a
cefalea per ingorgo linfatico.
L. .<\LQ t ' IER. Tf P 1' tlC n ,, u rol., n1n? gi o 1921).
E la cefa Lea rl el l' artri tis n10 e. cl e. I l'i11tossicazio-
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ep a tod igestiva. D iscontin11 a, l)~ ros is tica, cl 'i nt ensità e se<.l e va ri ahi IP, è sempre acco1npa · g11a ta da ipe1·ten.sione d·ei i1111s·coli laterali e post e rioni. 1diel col}o. C1e ~alea e ipe rteniSio11 e 1n nsco1 are .~ono1 in stretto rappo1·to con I ' i11gorgo Jinfatico, ca 1;att erizzato sp ecia lm ente dalle i ufiltr~tzioni, i1Hlurazioni e nodosità della cellt1lite cosicl cl ett~t artritica o r e111n a tica. I.a. l)a l1)az io11 e d e lla r eg·ione J>OsterolH terale del co ll o in ette in evidenza dei pu11ti dol enti, la co1llpre::Jione d a1i quali ri·sYeglia il clolote con le sue J)ÌÙ Jonta.n e irru1diazioni. LH f1equ e n~.a d ell e cri ~ i variH cl a 11n sogg·etto n ll'<1 ltro: ricorrorio og11i n1ese (cefalee m estruai i), og·ni setti111a n a, ogni. giorno, più volte a 1 gio rno: sono lJrovocate cl alla fatica , specialn1 e r1te d e i m11~coli clel collo e de1 cinto scar>olotoracico, cl a ogr1i a ltr:a C'ansa di co.ng·estionr cefn.lica., come il vento' o i cambiamenti br11~c h i cli tP111reratura, e ~ opratutto dalle variazioni clell' A 11 toi nto s~ icazio11 e~ onde i> es, o con1 · paiono a l risveglio; cli 111 in11 iscono ~u bi to clo1)0 i i1asti. e ricom1>«1 ion o qnalcl1e o ra dopo. l ,e \ :1riazioni cle lla r efa lea presentano llll 11otev01 ~ paralleliR1110 con le variazio11i d ei l)iccoli rg 11 i tlel l 'i11 to~s i caz ione epatodiges ti va, a i1cJ1e se ig11orati dal 111èl lato rJ·i r1tens ità è n1 ecl ioe re , 1t1 a a · 1nom e11ti è viole11ta. IJa ~ecle l) ll Ò Y~lti<.L1·e dt1 u.n a-ccesiso a ll' al 1ro. pe ~o i11va rl e il te 1·rit.or1o cutaneo clei t1er' 1 occ ipit al i (ce fnlea 1111ca le clei i1 e11rasten ici ). o qu t llo cl e ll'n.1 11 ico lnre p O!: teriore: })llÒ es~e re pc--1·i- o r~troo l'l) itari n, o clif(u ~a ai lat i e al \·ert ice diel cru11io . . e11za $Ov r a1)po1 . i ai t e1~ritori "- en~ itivi c11tanei. "'0110 freq11e11ti !e ,·ertigiui t"\ lrt nau , a. 1>• o,·oee:1te cla r ei ti mo,·i111 enti d el ,·ollo. che 1111-'ttl)no in •tet!Si1)ne i n1u'-COli ip ert~-
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. . ""\. ,. r I I l . . , , l L- \ :\.\O -"-~ ... • · .\~t_. 1 J ' .. i. Talç>1 a 0 11 0 acc:t1sati clist.urbi oculari, se11za r eperto oftal1110 copico. Vertigini, turbe ·visiYe. rigidità d'ell a nt1ca non bastano pe.r porre diu.gnot:i di n1Pni11gite : la cefalea cla ingorgo li11fatico 11on ha i CH ratteri clella vera emicrania c1iftal111ica; l'asse nza del dolore a colpi di ariete otto gli sforzi e la tosse, e ra. . se11za cli segni oftalmoscopici e~,c I udono 1'ipe1 ten~io11"e intracr a nica . L 'i11gor g·o linfatico .dà cefalea solQ e occupa Ie r egio11i l)Osterolater.ali del collo: nell1e regioni anteriori dà inivece con.gestione faJ:ingo-la• rin·g·ea, con ,·oce penosa, co1)erta, d1ebole, bitonale. e 1s forzi idi to·sse incoercibile. ~ e lJ e acleniti s i possono avere gl1ian,dole e11ormi se nza cefalea, nell'ing·orgo i ga11gli ono piccoli, cl 11ti, 1·aggrinzat1. Caratteristica dell'in go1·go è l a cell11lite, con indurazio\)e m11scol ~1re sopratutt o a livello delle inserzioni, clove .. pe1sso si nasco11clono l e nodosità ·crepitanti s.otto il dito e dolenti alla pressione. I pt1nti algo- · g·en i sono iSl)e1sso, st1l t ragi tto di ·branche 11ervose, ma }ì ossono essere, non di rado, zone più J.argl1e, co1·1·is11)on,d e·n ti alla diffusion.e della rellttlite. Punti cl0lenti si trovano 11Un.g o le s11tt1re, m;a m olto più in1portanti •sono qI1elli delle i 11serzi oni 111uscolari della nu ca e delle apofisi trasve r e. ero11.clo Thon1as no1n è ,s·e nza importanza Il·elln. prod11zion e. della cefalea il filt1zzo sim patico cl1e accompagna l'arteria vertebrale. So lo la ce ll 11 l i te prof 011cla dà cef~lea; la s111)e 1iiciale i>nò an ch e mancare. Talora manca Ja cefalea con ltUl. colJo rig·i.do e in1durato. talora invece poche nodosità ~ on-0 c a gione di gr avi sofferenz·e: il dolore \·a ria seconclo cl1e l 'in·gor g·o è o no congestionato, 011de si s1) iegu l'intermittenza degli acce .. si e l ' azione d Pl le cau se 1>rovocn f.rici. T~' impastan1ento edemat o~o della parte al ta clella nuca ·p er stai.Si linfati ca non è ccn1gestio ne: qt1€sta consi·ste nella t111n ef~tzio11e cli ogni i1odosità presa isolatn111e11te. P er la c11 ra 11011 basta il m assagio d ei i)unt i a ff etti d a cellulite : ciò esacerba talvolta il dol~re. È ben.e aissociarvi la fo toterapia, o il calore osct1ro e la darso11valizzazione locale. ~i de,·e fa·r n1ig rare la cellt1lit.e nel senso d ellu corrente linfatica , d 'alto in ha sso, libera1tdo p r i 111a le zo11e i Il f eri o ri. ~la l'i11gorgo s i ri1>-ro< l11 r r ù ~e 11e per. i'-te la ca usa; esso sar ebbe clo"·nto, , eco11clo F euill '3e, alla crisi leucocla . . ica tl e ter1ni11ata da certi vele11i, for~e identirè1 alr e1nocl<t. Ì èl lllge!:-tivn ùi \'"iclal, ..\brami. e .l a11('0Ve co. lìel' u ltt·1·nzio11e <l el potPre proteO}H'''·co (lei 1eg-ato: !H:\ rt a11to occo1·re ron1l>atterf' l· in to. ~i c n 1 io1ie L'!)fl tocl i €!P.~t i \·n.
LL POLICLLì\JCO
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~~V III, FASC.
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-1:4]
$EZ IO~E
CHIRURGIA.
Nuovi punti d'appoggio chirurgico nelle lussazioni vere da roxite. ( !\ fARA GLIANO D.
La Cltir . <leali o ry. ri i
11101' .•
f. ?, aprile 1921).
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PRATI C.\
l1a i1otev0Je e11101·r8.g1a delrosso e cl1e s i produce Ltl1 ce1·t.o grètClo cli acl duzione. P e r ciò iin un seco11do caso ha disr.>osto di\·er~ au1 e11,te Ja s tecca (a 11.cl1e in questo c'era i>1·oces. o ftog·is tico ili atto) e cioè: previa in- .. c isione sulla facc ia inter 11a della coscia, t erzo '-'llp., fino all'os~o e scn.va111e nto d 11n a r1iccl1ia i11 esso e i11ci::.ione daJ la t11berosità i ohi ati.Cè.1, è-tlla J:lir tma i111cisione e ·sg·o·r b iame11to d 'u11a 11icchia 111el ~a tuberosità, h a cl iSJ)OSto 1111a stecc·tt del la t ibia , J) r esa con pe1·iostio e 111idollo, d n l l'1 111 a niccl1i a f e1norale alr al tra iscl1ia tica --11turar1dola co11 J)1 111to metallico a que. ta solta11to. 1
11 problema tera1)et1tico d el Lét 111 ssazio11e i~ · rid11cibi l e dell'anca· i1011 è a11.c o r a 1·i ;-:; olto ed è r. it'1 difficile lJe r c1uella di nat11la tub e1·c0lare. ..\. qt1esto pro11osito so.no da clisti11gu el's i le lussa:.ion,i f alse i11 cui si ha 11·n a mi g··razio11e tlel cotile per erosio11 e e in Clli non $ ])erduto il contatto fra i clue ca pi artico.lari, e le l11 ssar:infermo, g11arito clal processo cox itico, dozioni vere in .culi eletto contatto è p-ercluto i:>e: po 5 i11es.t.. ft1 in g r a d o éli cam111i11al'e ser1za le iome })rim i t iv a dei I.egan1e nti e d el la ca1') s11 l a . ne~·s un sOJstegno e oggi. s i i11uove co 11 d isturbo 111 q11esti u ltimi casi quando il processo coi1otevol1nente corretto m e11tre la coscia JJ11.) xitico è guarito e la riduzior1e, con1e <l 'ordinacompie r e tina ce1'ta (35°) ft essior1 e ecJ esten siorio. i1on è &tata possibile, resiò11 a 11r1a. d efor11e per una i)seudoa rtros i for111atu. i all1 estre. 111ità di d ifficilissima c11ra . n1 0 i. clt in tico. 111 CJltesti casi, corr1e n ell a J11ssazio11e 111 g·eJ .n s tecca ir1 e.Jtt r a 1nhi i casi si è J1otevol11ere. g·li infermi zoppicano: 1° p e r acco ro ia 111e11te is1)ess ita : ciò cl imost rn. da 1111a par te la t11e11to dell'arto; 2° per deficie_n te azio11e d ei in11. sua funzione, dAl l'alt r a d~t esempio cli costitn, co: i clell ' anic a .p er aJte1razione d ' i11 s~rzion e ; zio11e d 'un n11ovo '-'egn1 euto rleJlo scl1 e let r o: il 3° J)er mancanza di punto d'appog·gio osseo tL ll<tl e, t rovandos i f ra te~suti non capa ci di sul 11aci-no; 4° i)er spos tamento indi e tro e alo~teoge11e~i. è cap ace di accrescersi i11 t11tte le re~terno d e l capo fe111orale , c11e im110 1·ta i1na (}irezioni a .~ ue SJ)ese . a 110 1u1alità i1el ·uo i-apporto co.n l ' Hsse di g l'aL'A. infi11e i'il eva i vnnta,ggi di q11e1s,t,o n 1eYi tà. tod0 Sll quello d el la cleca13itazio11.e : :\ scopo di cwra si è ricor s o a 11n1ne L'osti a 1')1° perch è rid11 r.e nl inini1110 Ie ~offe re uze IJ<lr ~ cchi ortopedici fissatori dell 'an ca, i quali poRtoperntori.e, otte11 e nrlosi in 8 g'iorn i la g·11u.... 0110 di scarsa efficacia e diffici I m en t e -i1oi abo1·igi01J1Je d ~lla ferit ~1 ~ l!l1ili. Con n1iglior risl1ltato s i è usn t o l'inter2° i1el'cl1è : i evita 1111 nlt f' ri o r e nccorC'ia,.t!11to cl1ir11rgico, cl1e con s iste · rl e lla deca pitamento d ell'arto; z1011 e clel femore e ap1)oggio d e l collo ~t l co3° 1)ercl1è s i ott iene i1 11 a1·to sicu1·a111e11te tile. porta11te; :\Ia <'.111esto inte r ve nto aggrava il distu rlJo d i 1.0 }'.)ercJ-tè .:::i ottiene la guarigio11e d el pro• accre~c im ento, è seg·11i to da i111a ])l'og·r e. iv a ce o flog istico e n el contempo s i e linlina110 i étdcl11zione dell'a rto e· può s vegliare focolai t11<listurhi cl ea111lJ11l a tori i della l11s~ azione d e ll 'n11('a pi11 agevoln1ente e i1t g r a do lll aµ,giol'e ch e Lercol ari obsoleti (lel cotile. co 1t l a, clecapituzionc ff'111 o rn le. P e r ovviare a q11e1sti i11coinve11i enti 1 ~..\. J1 a p1 o ce duto .a c11ra media.11te t1·a1}iallt i ossei d i (; , s. ·"· st0ccl1e di tibia ap(llintati tra baci110 e fe1nore DERMATOLOGIA. in 111odo da fis--are e da sca ricare i cll1e cai:>i rtrt icolnri dell'ancfl. I casi di niorte nella terapia salvarsanica. 111 u11 primo caso, in c11i il proces.-o n o11 e ra (. ' 11ss 1c . 1lle<li:.iriisc liP kli n ik, 1t. 3n 1921 ). a11cora s1)ento, })I'evia i.ncisio11e lo11 g·i tl1di11a le, · 1n 111ani1eia da "Scop tire l 'il eo sotto ,Ja · er e , t <1 l C<l~ i i1l1111 e ros i 0 1"1n;:1 ! ui e n cefalite emorra • e il collo anatomico del femore, 11a l) raticnto g .ica cla Salvarsa 11I ò. P~c ri tti, ~o no ir1 g·e11e ra1e rtel pri1no 11na docc ia , nel secondo 1111 foro : a cl agli n11tori attribl1ili ad uri a azione r1oc i\':t questi l1a appuntato la stecca della tibia e la cl el fnr1naco s11l sisterna n er voso ce11trale co11 . 11a ricoperta poi co11 le grandi n1 a ge r1111~co 1necca11is1110 dirett o e tnò iretto. Di r e ttarr1e!!te lari. I/ infermo è g· uarito dell a cox ite fir1 dal sar ebbe r o i derivF.iti ciel Salvarsan , l 'ar:-::enico 1!t11 e J)llÒ be11 camn1 i11a're fi11 dR 70 giorni doe i] b enzolo, i col11evoli di pl'ocl11rre, alc1111i po l'intervento. g i o1·11i do1)0 l' iniezior1e, i sinton1 i cer eb r ai i o · Pe1·ò l 'i\. ste ~o rileva cl1e l'impia11to fe1no- .il t111arlro anarom01)atologico della into;.;sicat«•1'e p110 non cad<:>re su tes~11to , ;J110. cl1e si , zi o ne a r~e11icale. ·« ~I a n if e~tRzio11i a esenotos1
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IL POLJCLlNICO
~ic:h<' 11 I· c:1liar11:1 il lJre~- fns e le a .. c rive <:1 lll'~:i igr•11zn cli co11troi11clic::tzioni . J11 (lirc·tta r11e11te ag·irehbe il ._al\'ét r an Slll sisternn. 11ervo~o l)e r l'azione norivft cl1 e stii vasi a , ·r elJbe l'o i veleni res i liberj dalla di s truzione <le i rr1i ero ru·a n is m i cl ella sifilid e. " J~ eaz i o n r !'p irjlloto~sica », secon clo il Dre)1 f l l S.
f{ cce11 te in e1~te Stoec keni 11s s ulla ])a~e cli osservazior11 Hr1 a t ornqpa to log·iclle, 11 a osservato cl1e il Salvar. arl. nei cas i di 1l1e poco 111anifesta, dete rm i11e1·ehhe lo sv olg·ersi di unà reazio11e jnfit1 n1n1éttoria a c11ta . a)ec ifi ca con Jèt }) rod11zione cli ir1filt ra ti perivasali, s p ecie linfocita r i, i11to r11 0 ai piccolissi111i vasi. 1 L'A. rife1·i. ·ce il ca~o di n11'inferma tl'enten- . ne· Ye11l1ta èt mo1 te in eg 1Lit0 a una iniezione di gr. 0.30 df neosalvarsan, })raticata do1)0 due iniezio11i, l'L p ettivam·ente di 0,1O e 0.15, · a quatt l'é> g·iol'ni d 'intervallo ~i tl'atta va· di ltna donn a cJ1e nve,·a ci.a. pochi m esi , offerto di t1n a gra,·e poli artrite rel1matica e cl i eresipela r eci tiivar1te, aveva a\11 1to aborti rip etll ti, era. 5olo da •1ualche giorno gl1n rita da un nuovo Cltta.cco di e res ipèla con g·r ave str e1)tococce rn i a. ..i\ ve va R. \\1 • })ositi va.
te non aveva l'aspetto anatomopatologico di nna lesione lu etica, bensj doveva - dice i·A. -- ascrivers i all'infezione da stre1)tococco. E a d ogni 111odo ll di 11n rene così prece clenten1ente 1000 avrà pot11to a g·ire il salvarsa11 i11 1rtorlo d e leterio. CESARE Dt:CREY.
MEDICINA SOCIALE.
Il problema sociale de1Je cardiopatie.
In _..\.merica esso può esse re consi1derato no' ta L. D l tblin (N. Y. M ed. J our., CXI-15) quasi ·d ella s tessa impo.1·tanza che quello della tubercolosi: dell 'l1na e dell' altra malattia vi son o cir'ca 2 milioni di malati negli ,Stati Un~ti e, tanto dell'l1na ch e dell'altra muoiono appros 'ima tivamente 150.000 p er sone all' a nno. ~tfa m e n tre la tl1bercoi.osi è stata affrontata con g·rande ricchezza ,cl,i m ezzi e .con notevole ris nlta.ito (in 30 anni la mortalità è stata rtdotta d i ci.r·ca un terzo) poco o nt1lla .s'i è f atto contro le candiopatie. Qua nto sopra risl1 lta concordemente da vari dati: circa il 2% d ei •soggetti esaminati dalle compagnie ·di assicurazi one sono ann11alrne11te I/ iniczio11e di ·g·1·. O 30 di l1 eosaJ ,· a rsa11 proJ·ifiutati i1er vizi ca.rdiaci organici; cifre anavocò . s11l"ito dop o, brividi i11tensi, febbre a l oghe dànno i risultati di esami medici fra i la '1·0°.2, vorni to, ri ~ iditit de Jla n 11 ca, mios i invoratori a N e\v York e a Cincinnati; a lle visite ten~a, cl evi azione a d e~trn r1 e i b11 lb i oc11la ri , nl·e diche del co rpo sanitario militare il 2.6°{, co111a. E c inque giorni dopo l u rnm n lata n 10d elle recl ute sono, riformate per vizi cardiaci: riYa co11 n na prog·r essiva sintom atologia ce- all'esame d ei bambini delle sc11ole di Ne\\- "\?o rk :r ebl'ale . Il 1·epe rto necro!3copico fu q11 e llo di l '1 - 11 I 2 - 2°{, son o stati trova ti a ffetti da importa11ti vizi- c a rdia ci: possiamo dl1nque concll1deuna encefalit e r. morrn~ ica con n111u e ros iss.i me rc che circa il 2 % d ell a pop<?lazione, vale ()_ en1 o r,.ag ie p11ntiforn1i i n ti1tta. 1n ~o~ta 11za bian "a e 11 e i corpi ~trin ti. dire ci r-ca due milioni di abitanti degli Stati Uniti soffr ono cli cardiopatie. l\Ia 1 'a11t o1ì ~ia rn i:::.P i11olt1·e in ev icl e11za i seg·11i di 11na. infez ione ~encra l e con 11n'endoc a r. D 'altra parte la presenza di cardiopa..tie abdite verl'u co n. e 11na glon1er11 lo-11 efrit e nc11ta hrevia note,·olm·ente la longevità: d a lle s taticlalla t11il za si o tt e11e ,'a Jn. c11 ltl1ra di 11110 ~t rep tic11e cli comp agnie ·di assicl11 azion e s11lln vita, tococco n o r1 e111 oliti co - P g·Ii psi ti d i lil la p o liclei soggetti che presentavano insl1fficienza i11it ra lica, ben com pensata (e quindi il vizio forse sierosite eia J1 on l egn r~i -·. seconrl o l'n11tore '-- a Ila 111 es. il piì1 l1enigno e nelle mig.liori con dizio11i) a l lnomento della loro assicurazione, ebbero poi N'E'l cervello e n egJ; ciltri organ i 11011 si rin1111a n1ortnltà dal 50 a] 100% i n più del normale ve11 nero c;p i rocl1et e e l a ric erc a. cl el l 'arse11 ico 11 el fegato 1l1 negativn. delle persone d el la loro età ri spetti ve. I: . . illl1 ~ tra i r ep rrti macroscopici con miJ)ata c.rl1 esta g·ranid·e frequ ennzu delle ra1~clio 11nte os~ervazio ni i ~to11atolog i cl1e . patie e 1da ti i gravi effetti di q.ueste sulla lollgel)i fro11 te n. 11n tH ~o clini co così comple~so, vità, no11 so111rende il tr ovnre delle alte cifr·e di l'A. c;i cl1batte per pieg·a r e il cleterminism') mortalità.. per malattie di cuore. N€1 1917 le cl i qnpc;fo CflSO di rn orte rl a att ribllil's i al neocai·diopatie o rganiche ris ul tano essere le priSr\ J\·n 1 ·~n 11 , senza rili sci re a pro1tl11lciarsi se abme f 1a Ìe cnn~e di morte con una propo 1zio11e hi a prcYaL. o una r eazi'Jnc 1:::1,i 1·iJlotos ica nel del 1.J3, 1 p er 100.000; nel 191 R, l'anno de11 ·eJli · '-en-..o cl i l1re \·fu .. s o 11nn re() zinne i11 t inmn1a t ori a de111 ia, la pro1)orzione fll idi 152,3, seco11da c:u- · ac11tn nel spnc;o di ~toeck.enit1 .. o se ri 11fezione la111 erlte a ql1e1ln della poln1onite e inft11enza .. treptocorcica . ia tatR iru1)ortante concau. a. . e le cardiopatie hanno rnggit111to fra le cause C~rt o i.. per 1111 cl1 r il c:nl,·ftr,n11 <lc.·tern1in11 I ~ <li nl orte qnesto ' f11ne '"" to Jlrin1nto. ciò è <lov11to •fll 't fH I iii> 1n~11t re l;l g-Jonlt"l l'lJ lo11c"l ff'itt• p-..i~te 11 al f n rt n cl1P. Ja 11101·t<1lità J>er n1ala1tia di cuore
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SEZI ONE PRATICA '
si è 1nantenuta sem1)re alta mentre quella per CENNI BIBLIOGRAFICI t11JJercolosi ha i1otevol111ente <l~clinato. I... R. i\ltiLLER. Das vegetntive ·1\' errerisy st e·m . Lu n1or-talità per cardiopatia varia consicle\ 'e t·lag· von .Julit1s. Spring·er, Be1,li11, 1920. revol111 en te con l'età· essen1d-0 più alta nell ' età 1\tlk. 1R, rileg. 56. a va11za ta. ~la i1on deve iite.nersi che le n1ortj Questa mo11og·rafia del l\1iiller, direttore del11er n1aln ttie di ct1ore siano rare a nche ne Il' età • . la Policlinica cli \\ "urzburg", fatta in collaboprecoce : 'o tto i 25 an11i esse iagg·iungono la razione con Dal1l, Glaser, Greving, Rermer e stessa f l'e'q11en'za che 1.e mort:i pe.r febbre t ifo.iZierl, si può consiclerare l'ultima parola nel cle; fra. i 25 e i :3.i anni esse h a nno l1r1à p ercenc.ar111pq dell'anato.m .ia e d eJ,la .fisiolo·g ia ·tl·el sit11a 1e ugn ale a L111ella ciella polmonite; fra 35 e ste1t1a veg.etativo. Negli uiltimi ve11ti anni è 41 a q11ella clel morbo rli Bright ; e dopo i 45 a.nsta.ta· tale la messe clei fatti nuovi 1~accolti ni la mortalità per cardiopatin è piì1 alta che dal punto rli vista istologico, fisiologico e far11e r q11a lt1r.tcp1e a ltra. cat1sa di i11orte. Altre statin1acolog·ic-0 d el s istema ne1·voso vegetat ivo, che s t icl1 e in te ressan ti rig11ardano la n1ortalità per era giu1stificat o il raccog'li·eJ.'li in una mo110~ nai1 atti e di ct1ore in rapporto al sesso: qua si g·rafia d oct1111entata da ·ricche ed interessant] se11za eccezion•e fi.110 ai 20-24 an11i essa è magi ll11 st r n zio11i. giore nelle donne ma .dopo questo perio1do av>; atural111en.te molti proble1ni sono a p pena' je11e l 'oppos to. Ne con1s.egl1e quindi che la ca rimposta ti, ma è merito a1)punto deg·li at1tori · àio1)atia ' 'i•ene a colpire i capi di fa111ig lia e di non aver voluto, i11 ba se a pochi fatti, por1)rod1uttori cli lavoro, spesso dopo 1l1ng·hi periota1~e del1 l e eor1clusioni avv entate c.on1e hanno f lj cli malattia , co11 con s eg11enze e.con orni che e fatto molti ch·e ·dell'argornento 1si s e no occupati nrin1 a di loro. sociali che no11 po ~sor10 ri~ulta1·e d a lle n 111cle ciDopo un capitolo g·enerale sull'anatomia fre' cl e11 n ~ta tistira. del sisten1a nervoso v.egetativ.o ed 11110 sulla Si ]Jt1 ù c1uindi concluclere ch e le m a l att i.e dj fisiolog'ia, .si •p a sa allo .studio dei s i11 goli sict1ore costitl1isco110 un probleina di sall1tie pubster11i ed organi. Poi vengono trattate a parte blica altrettanto in11)ortante qua nto quello delle qt1~stioni delJa sensibilità Yiscerale e infine la tubercolosi e che attenid e lo sforzo combinaviene sottoposto ad un'ana lisi documenta ta lo t o di g·ov e rni, rn11n'icipi e p.rivati. st11dio d ella sensa zione della fam e e d ella La ,·ecchia or~·a11izzazion·e d·edl ' igi ene pt1bblisete. ca indirizzata al risr1na m ento dell ' ambiente, I.Ja n1on ografia va considerata con1e una ~o~ deYe esse re integrata cla tentati Yi cliretti a l li·da base· per le ft1tt1r·e ricerche di fis iopato,migliora rn ento d·ello 1s:ta to fis ico delJ 'jndivid110. logia in u n can1po così oscuro" e cosi in1porS1)e(' i Hl n1 en te J1'ro111 ettente è lo S\'il nppo d eg·li tante clella scienza medica . Essa è corredata esa111i .fic::ici a rin11a.Ji ·d'i bambini e g i·ovan i adrulèli circa 170 figure in g·ran pairte originali. ti: i11 m olt i casi cr11e~ti .Stveleranno 1d elle lesioni p • L.\ ' ca.ndia cl1e in cipie11ti ch e l'ist.1·uzio11e o il tratt a 111e11to potranno far al1olire o a lme110 con\\. TEKEL. 4Ver1 ose A ·n g .slzustdnde itnd ihre · tl'olla re. 13 Plìrt1i!llurig. l\'Iarclli 112. Onan ie u1id ._ EBASTI .\ l'\ I. H ontose.ritalitii t. l\Iarcl1i 80. Die Geshl fc li t skdlte cier Frau. i\Jarchi 74. Editori U rban e Scl1\varzenberg. Berlino-\ -ienna. Importante pubblicazione : 1
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Dott. MARIO FLAMINI
Medico nel Br efot rofi o Provin ci a.le, già assistente &Ila. R . OU· nica. P ediatri ca. dell'Università di Roma., Direttore della. 8C'Uola di Assistenza. all' I nfanzia .
Manuale di Pediatria Pratica (S econda edizione) Volume
correda to di un a eatflsa POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figu re inter ca late nel t esto. - In com n1erl'io L . 2 O, m a pe r gli a S:Soc:iati al « P olic'I· DICO>
in-8°, di
pa.g.
VIII-352.
SOll:
franco di p orto e raccomandato. Invia re ca rt olina-vaglia al Ca,· .. LrIGI POZZI , via . istina !\. 14 , Rom~ .
Son o i J)rirni tre volt1mi cli un'ope r a podero~n sulla Yi ta sess11a.1e d el l't101no. La fi siolog ia e la patologia dell'amore sono trn tta te con metodo di scienziato, con sen so di a rti.sta. Alli.e\10 d el F t·et1d lo Steikel insiste in quest'opera· st11la jnfll1enza decisiva della sessualità i1ella vita degli individui e delle raz~e e mette in rilievo la d ecisiva importanza dei dist11rbi, deìle l)erversioni delle tendenze e r oticl1e c.;ome cat1~e dete rminanti delle i1et1rosi. I vol11mi so110 riccl1i di. casistica, di osservazioni e di citazion i. Oltre cl1e un'opera m edica è nn'opera fi losofìca e ~ociale di grande interes~ e . DR.
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lL POLICLI.:'\ICO
Tlt e louic ot the U1l.C01lSCÌOU~ niind. P l'ezzo scellini 16. Editori Fro\Yde and Stor1g l1t o1L Londra.
l-.\~:'\O XX\.lll, F.\~t.:.
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BRADLEY.
Il libro del Brad1ey tende a m ettere in evidenza la importanza della logica incosciente 1~elltt vita rJegli i11d1vidui e dei popoli. La condotta dei singoli, la storia dei popoli e delle razze è diretta da un determinismo, da t1na concatenazione di cause ed effetti giusta ed :-trn1011ica ancl1e se que sta logica degli atti 11on affiora nel ca1Jo della coscienza dell'uorno. Ottimi capitoli sono q11elli riguardanti ì' istinto e l'intuizione, ed il rapporto fra il cosc iente e l'incosciente. D1t PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. l •ERnox1-: PIETRO. Oo1nplicazioni otitiche in, di abetici. - Milano, Soc. Ed. Libraria, 1U21.
Lu. TIG
Gli effetti dei gas asfissianti e la c r1111 o.r;e1ii stitdiati <l1t.rarite la g·uerra (1916191 ). - l{oma, Stab. Poligr. per l'Amm. della ... \.LESSANDRO.
L e in,iez iun,i cnclove·n ose ed "lldo artc riose n ella curn della tuberco losi polrnona re. dclln sifilide e d·i altre 1nalattie infettive.
Xnpoli. G. Barca, 1921.
r~IXIZIO
san ifa ria rlell'an,1io lfl20 (I stit uto di aiuto n1a terno e di as~i~tenza ai Jat t:.intiL -- Cnserta, Stab. Tip. « T..n ~ociale», GAETANO .
R elazio1ie
lH:.?1. ftt: .\T.\ Gu100.
'ulla patogeue,·i di alcun e for11 1e di
.~ ifillrle rierrosa. P esa r o, G. Federici, 1921. r ).\LEH}.fO .t\ XTO~INO . .llalaria. e bonifich e in, Sic'ilia . - Palermo, r.ri1>. ~a11zo Francesco Di Carlo, 1921.
Drenaggio o sut·u ra in cert,i in,ff'r re11 ti addon1'inali . l\;lila110, Frn11cesco ''"al-
FEDF.RICT X1co1,rNo.
1n rdi. 1921. 1'1i::B1 ; \ . D ella estraziorie <lella ca teratta in toto e co n s:i<l <>razione 8Ull' Erisi pha k c> Ba rraq 11er. - N:t• poli, Ri,·. della Rtampa medic:.i. 1921. CORYETTO A!'\IBAL. Jilo rrnas abortivas cle 1(1 tubercolo i pul111011ar. - I~i1nn. Snn1n1:1rti e C., 1921. ~Iuon 1A Gil: 8EPPE. Per la lottrr contro il gozz·o P11rl en1 i co . - GenoYa, Tip. G. 13. ~far. ano. 1921. :\JExc1rETTI •. ~ ull'en10.~tasia d el rene per tro ni bosi e.rtrn1: asnl<'. - Firenze. Enrico Ariani. 1921. BRt.-s' PIERO. Gan9ren,a spontan e(I .~i111 nz etrica rTèTlP 111,,ni in ba1nbi110 di 14 1nP.~i. ~filano, Roc.
Efl. T,ibrn 1i.'1, J!l2l . BrfrP.~10 . •<::.ull e placche . enili (rii. R edliollPf.t;;('h er). - PH\•ifl, Tip. Coo1l., 1921. Io. ~ ulla pr~sen ~a di spi1·och et e nell'e11Cf'fnlo dei pnrf1 litlri. Pavi~. TLp. Coop., 1!'.'121. .'\ BRHe7.ZETI'I ..4-r..Fo~so. Si11rlro1ne l enticola1·e e 1>arki 11 .~0 11 i.~ 1no i1~ encefnTitP l eta.rgica c1·011 irn. BR.\\' E1T.\
X n Jl<'Ji. F . Sl111gi0Ynnni e C.. J921. l{("o' TÌOt"I 8 . L'e ·prit de la· 1né<leci11r frnnçrri.se (f ..et:on inau~1rnll-'). Paris, I,. ::\IarétJ1enx. J921. ~ \I~~fO:\ ALBERTO. G risi c piletl i elle d ' originp <•ndo<'riufl r f'ri.~ i epilf f fi r hr d"ori,qint• cortir nlr . Nn11oli. ,.rip . <leJln ,, ~tn<li11n1 )\, 1921 .
Sezione di anatomia, fisiologia e patologia. A .:·ioJLc ùiulofiiCa, " c·uratira llelle 1·a.<1iu.: ·iu11i s<'cu11drrrie ottenute 11er 111.ezzo flPllr,1, 'i<>noforP.~i arqeutica. (Riassunto delln conferPnzn tenutn 1'11 ·~t
tem b 1;~ I n21 ) .
l'rof. , lf . Gl:llLAHUt:CCJ. - J ,o studio delle raclh,1 zioni secondal'ie assurge ad un a lto interesse biolog·ico e clinico, purchè il })roble1na s·imi:>erni $Ull e loro proptietil q11a litati\e e 11on sern1)licemente quantitn tiYe come si !-;llOl(> univerRnlrueute . Xell'<lzione biolog·ica delle raòia zioni la loro qnalitit ha la stè~~a in1portanz:1 d~Jla quantith. T/O. ri\endic·a il Ila sua sct1ola Ja J>riori tii di questo concetto (190...:191.2-J :1-1-!). su I lJHale s i ba Ra la dottrina .dell 'attiYi til biolog-ioo specift c·a <lf\Jle rncli.nzioni, econdo In quale la 101·0 azio11e biolog:icn è funzio11e della lunghezza d ·onda pre<>iR::t 1nente eo111e le racli::i zioni lurie,·oc~1 gli nrg·on1enti in fnvore <li tale dottrina ·deF1Un1encloli da i suoi la \Ori sperimentali sullo ~ton1~co del co11igl io (1914-1919) pfinciJ)aln1ente d.all 'azione n11tibatterica delle radiazioni second~rif' , che l'O. hn clilnostrato per il primo (R . ..\eea.clen1i<1 n1edicn <ii Rou a, dicen1bre 190-!. Ct la Yori ~ucce~siYi ~uoi e rlel <lott. :\Iilani (1919-201n21 ). i·icorda gli es1~rin;eriti ~noi e del dott. ~Ii . In ni sugli effetti .d ei raggi di fl11ore--c,-cenza <eoruna ed irrncliazione (1!112): ac-cennR ai caRi di lnpu~ da lui C'l1rn ti 11el 1U19-20 coi rag-gi ~conclari f'tue~ s i da pol\eri e Jamine n1eta l li(·he <R. ~t\.ccaclen1 i:1 metlic::t cli R01n.~t. dicembre 1 !11 H: Tr Congre~so <li Radiologia, ottobre J 920); illui:;tra Jn nuoya tef·n1ca da lui ideak'l l)ropo ta (ift(ln1. 27 febbr::.io · J921) per la produzione dell~ rn <lin zioni ~condn rie (ionoforesi a r gentica usa n<lo ~o lnzioni cli prqta rgolo a l 0.50 % as~o(·i ntn nlln irrndia7.io11e). dimo.~trn l'azione antibatterica c1~11'argento introdotto neJl~ culture allo ~t.:1 to di ione e rnme qneRto ~n rinforzato <lalle rnclinzioni ~C'on<l:trie <iden1. '>.f a1)riJe 1921 ).
r: o.
.A.)L\LFI'l'.\ XO (}Iusi::PrE.
'
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XI Riunione della Società Italiana per il progresso delle scienze.
mino~.
G u el'rn, J !J21.
-
ftttnDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI.
1
I./O. riferi~ce ·ni C'a~i elinic-i cur<l ti dnrant~ l'an no corrente col nuo,·o n1~todo e pr~. enta ti in p..1rte alla R . Ae<>aòemia mecli(la di Ron1a (25 aprile 1921), L'O. iiferisce ~ngli ottimi re~n1ltati otttlnuti in un cni::o di ca rc•ir101na ul(°'()ra to clPlla ~\lan cia e òf)l naso con ~erezione fetidi~sin1a C'hf' Yol~ n rn pid.a g11n rigionc- clopo nnn Rola npp1i<'nzion<> in 11 <:>Asi d i epitelioma 11lf'Prn to ed in 24 rn !zj •1 i luptt•~ n10Itl dei qua li grn vi ~sdmi f) inYetf)l':l ti. ConC'ludendo 1'0. riti()ne <·he d.'l Jle ~ie esperien~ sia hen dimo~tr;l t~ 1n <lottrin..1 t1(> ll'n tti,ità biologica €:J">eeifiCR. <l~11e radiazioni in qu:tnto Mneernfl In loro azione sul l)n tte r i : nltPrlort ~sf)Pri111pnti <la P l3~uir::. i mig1iornndo ln t<)c•11i r·n P \·nrinnd<l In natnrn d~ I n1etallo l>Otl':l nno 'li rno~trn rP ~ tn l<· teoria è applicabile ng-Ji el~n1 enti nf>opJrtsici è eYiclent(' l'i11tereSSf' di qn('~ti stncli cle~tin:tti n<1 orientarf\ n...:~;1 i più 1~1zio11n hn ente J:1 radiot ' rapia <lt•i tnn1ori : qne. t;l è 01 !.I Jiinitn ta f:i t•l 11111>.utP ,1:1 JJn
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~r: z.O~E
PRATlCA
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147;)
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radio-sensibilità <li alcuni elementi i101·1n-.1li (globuli bia11chi e globuli rossi), e:he non con~ente di raggiungere le ùosi cli i·aggi efficaci per il tumol'e senza gra Ye pericolo per l'infermo. È evide11te cl1e la radioterapia dei tumori maligni darebbe resultati ben più efficaci se potessimo aggredir.li COn radiazioni Specificamente attiY€l 1-.er gli ele1nenti neoplasici ed inefficaci sn~li elc>menti i1or1na li allo ste-soo 1noc10 che gli elementi retinici sono sensibili so1>0 per la parete media dello ~pett1·0 lulni11oso. · Il l)rof. Ghila i·du<!ci 11a illustrato In sua confe l'Pnza cou nun1ero~ proiezioni. ' S.
te oltre la se~~1utinn) cl1fl YH11110 at1menta11do giornalmente. Gli oratori sono ùi :iy,·iso <:l1e si tratti di lllla manifestazione •di lllla. forma infettiva che rientl'a nel grande quadro. delle ma la ttie i11fluenzali. SALA, VERATI, Zo1_\ esprimono le riserve st111 ·e11tità nosologica descritta, che può essere sinton1 r1 di malattie già 11ote . . I
Note _so7>ra, una, serie di i ncidcn1fi. 1:eri /ioa.ti8i n el t-ratta..1ncuto cogli a1·8e·noben~·oli. (Si:lr~1 MAHlANI.
1
pubblicato in e:r:tenso). ( 'A LCATt:RR .\.
• I
Società Medico-Chirurgica di Pavia. ~edutn
'·
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::3ulle µl acche senili
~~
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luglio 1921.
(cli
llecllich-F'i.'SCli er) .
E. RRAYLTTA. - ·L 'O. ·si intrattiene intorno a lla morfologL'l e alla ~truttura delle p lac:cl1e 1 senili, quali si vossono riscontr:ire nell'encefalo di de menti ~11iJi e pre biof1·euici : poi si sofferma a di·· scuterne l'origine e la natura, nccettan<lo, in ba,s e ai propri reperti, la teoria secondo la quale le placche iniziano sempre da una cellula i1er,·osa . Di conseguenza opina che quelle alterazioni ,.che, in qualche rnro caso, si possono dimostral'e nella ~o.stanza bia11ca ùelle circon~ol11zioni cerebrali, n o11 siano J.a i11ter1)retar~i come plaeche senili, ma con1e i)roùotti di clisfac:imento in genere. Pre11dono parte a Ila discussione i clo ttol'i SALA l' BR.\ \"'ETT.\.
.·11 11orec('/tie for111e di r achialgie a c11 f (( a caralterr· JJart-icolare:
D0tt ~..\ . lt11>ELL.\ e sJott . ..:\.. 'l'.\C..'CHI~1. - Uli 00. riferiscono su una forma epitlen1ica s \·iiu1Jpa ta si da pochi mesi ne1la. Jlrianza, che s i ln<:l11ifesta con sintomi dolorosi l ocalizzati alla colo1111a Yertebrale, assu1nenti e~ l'a ttc•ri accessua Ii. I.Ja sinton1atologia saliente è rapp~·esentata da dolori spasmodici che insorgono re1~nti11au1ente a l là colonna Yertebrale, con prevaleuz~1 nel tratto lombo-sncr<1le e l."he si irradiauo late1·al1ueute lungo le radi<"i ~plnali del tratto colpito: inte l'essn.n.. . ùo le pareti dell'addo1ue, con l'apparenza di coliclle, ecl il b;lcino con spasu10 alla Ye. ciea ed al retto e fatti di i,aravlegia e di iperestf1SiH <1e11a regione i1111ervata dal nerYo sciatico. La malattia per lo l)iù è accom1)agn~1 Lt da feùbre, che può perd11rare a lt1ssima per va1·ec.:cl1i g·iol'ni, e che scompul'e ge11el'almentè col I' a tte11uarsi dei f~l tti tlolorosi. Talvolta ~tlla ~intoll1~1tologia rac:l1ialg-icu ~ i <t::;sociano H nehe fatti in testin..l li, e !)i u i·a ra w e11te fatti b1·011to-polmonuri. Caratteristiche ùella malattia, oltl'e l.a insorgen·· za repentinn P ln intensitt1 dolorifica, sono la congestione a 1 ,·iso, con fatti di cianosi. In pro. trazione generale, la stitichezza ostinata e la .. en ~a zione di u11u mala ttin gra Yissima. Tale foru1a morbosa si è andata .diffo11<.lenclo con cnratteri .cli epiòe1nia. e g·Ii or;1tori l1anno aYnto campo di o~~'er,·nre i1nn1etn~is~imi cnsi (att11.:iln1en
Società itledico-Chirurgica Anconetana. Presidente : P roff'. 'so1· I ; .\ ('('.\ IL\ x1. Seclu tu J(.-ll 17 g-i ugn o 1921.
I
A..louni reperti -istopotolvyici n ella « De111 en .~·a /Jrecoce ». - Gorn1111icazion,e prell111infl~·.e .
Dott. SALU STRI. - L'O., <:011t~·oll~nùo i l'e11erti dl V. nl. Bussaino sulle « C<1 ln'ie auaromo-1>atologiche delle manife$tazioni :-:;chizofreniche nella d emen7.a precoce >) tRiY. cli J>a t<JJ. Nerv. e :iYlent.. vol. 25), ha. esa1uinato siste1natieamente il siste1na 11ervoso centrn le di 7 i11dividui, 4 de menti pl'ecoc:i, un den1ente va ralitico, un morto di sclero8i wultipla, un idiota e1•iletti<:o, 111o rto i11 stàto lli n1ale. 111 base alle ~ne i·i(-e1·c.·hp i ·eu te autorizza t(, a couclndere <:he ~e }lllre <t tali reperti non s i può :1ttribuire il Yalore di snb~trato istopatologic:11 ~1>ec:ifico .delle inanifest<1 zioni ~cbizofreniche dell:l cle1nenzél precoce, deY<? 11<·ri) n ttrih 11ir~i un valore g 1·a udissimo, che n1eri ta Rtudi ulteriori. A.11111r sifl 't:r' r/Jol<' p11ro. 1
Dott. U. :iYlONDINI. - l'resentn un easo di awut:sia ' re rbule pura i11 un uom-0 di .)7 anni eh~ uon l1a sofferto nè prese11ta alc11n <.listu rbo psicl1ie;o ·Llè nervoso i1è a ca rico dell~ funzioni Yeget.<1 tive. Data l 'integritù della J)1·onuncia delle !Jèl rolt>. noncllè della perct·zione, <lell'n~~o(·i fl7.ione, dell"è8t>cuzione degli o rdini. P inYf?ct-> f\~ ~e ud o assente il ricordo del simbolo Yerbale c:orri:..:poncle nte all'i<l e~1. coneluae con la· din~nosi di .111111es ia rerl>nle p11ru. L'esa1nc de!. co11te1111/q un str ico 1iell e .~clero si ]>(' n i g 11 f e 111nlig11 <: d·el p il() ro. Prof. EMILIO F u A. - r;o. riasst11ne i resultn ti c:l1e si ottengono dàll'esflme clli1ni·co e microscopi<'n dcl contenuto gastrico, nell'i11di vi duo sano , lit µiattina a .dig·iuno. J 2 ore clopo il pasto della ~E> rn ; indi espo11e quelli c:he n p Jle stesse eondil'lioni. si hanno negli ammal;1 ti di ·te11osi benignH e IlP~l i a111ma lati cli 'tenos! rnalign,a del piloro: ctnl I1n·1, confronto conclud€ con1e ~in f:l rile cling·no~ti<«ll't esntta 1ue11te l'e7.ll)l">gLa <l ~ l n1ale +>fa r e ln prognosi ~ <'n rn rela tiYa. ~:\ L \"01 I -'l.
IL POLICL l ~ l LU
APPUNTI DI MEDICINA · PRATICA~ •
CASISTICA Rapporti dei cosiddetti rumori sJs&oJici accidentali coll'ipotonia del cuore. J ru11101·i <1 cciclent. a l,i od a11o rga.1iici in alcl1ni l a:i ·i n·\·ve 1io110 in qualsiasi po. ,izi_one d-el pazie11te, i11 a ltri caisi soltanto in a lc11he ,det e nnil1<tt e l)Osizioni. Potain consid era i :n1.mori anorganici come extraca1·diaci cl i orig1ne cardiopoln10 nare, s orti i11 seg11ito. a ll azione ais pirntrjcP. cJ1e il c11ore in sistole ese11Cita sui poln1oni. Tali 1 n1nori cardiopol1nonari se11za ·dub hio ec:isto.110: ta1lvolta essi si r end ono manifesti so ltanto n E.è1 a posizion e erettn , altre Yolte soltanto nella posizio:ne ·di ste~:a. _.\lt.ri .t:\.i\ ,. attribu iscono i rn n1 ori a:norga 11ici a d.istlrrbi della velocità cirrolatoria (:n111no ri anemici), a;lt.ri alla bassa 11res, io11e sang11igna, altri .infine a d ist11rbi fllnzi011a li .d el m11 ~co lo ca11diaco, i1eir Clli in s egl1it0 ft lla Jìig·ra contrazione della m11scolatnra val'" ula r e ris n1lt e.rebbe ll n 'i11s11ffl rienza l'el n tiva tiel l a n1itral e. 1
G. Z11elzer ( ~Ierliz1tischP T{l inik, 1\. 37, 1021) '1ccettando l'l.1lt.ima teoria. Rffe rma che in molti casi i run1ori nccirlenta li di1>endono da l 111n atonia del n1t1 ~col o cardiaco, dov11ta, sia ~ deho1ezza costit11zionale, sia ad inft.11enze to s~dcl1e. Si comprencle come i11 t11tti e d11e i ca. i i p 8zienti s iano nnche anemici; da ciò Ja • de11ominazione antica «rumori anemici ». L'A. l1n osser,·ato tali rumori in mo·lti bam·b ini co7lYn.l C?~ce11 ti da scarl a tti11a. A differenza di q11 elli cn rrliovascol ari i i"\1.m ori « atonici » scompaiono ten111oranea m ent1e s e nei ·b ambind si pro·,·ora 11n a 'irritazione })Sichica. se si comprime ad ec::c::i 1' ao1·ta acl d omin a le o 1se si sollevano gli a rti inferi ori. Co11 q11 e ti n1ezzi ~ i ottiene un pas::::eg:ge r o a11m.ento rlella pre~sione sanguigna, <1 11111ento r he ridà te1nporaneamente a l c11ore il tono ll ecessario. I rumori di tale natt1ra ni ~olito non s i ren cl ono 1nanifesti nei malati a ros izio11 e eretta, i11a soltanto in posizione distesa . p er-chè il rilaissamento mt1scolare generale cl'1e hn 111og-o jn tale r>ogizionie e che comprende a ncJ1e il c11ore n.e fa discendere il tono al <ii c::otto (lPl limite n ecef'~ario alla produzione di to11i p111·i. T~' .'\. propo11e p er qn es ta atonia cardine'n il non1e di cc miocardi a» . 1
\
T4 atonia del c11ore g uarisce ed i rumori q11in'-l i "Con11)aiono in bre,·e tempb (8-14 giorni ) in ~ee:1 1it o n Cl1ra ndHtta . L'A. r accomanda cn!d·1111e n tl' la t! i1111a ... tic a r e s pi ratoria di Albre\. ht ·e lle ~i J> r n po 11 e cli d escrive.r e lln 'altra \'Olta), rJ1t"\ ngi~ce n1e ccn nicamen te ~111 m11scolo Ga r1it11·0. OJ) l'll .. t' le iniPzio11i enllo,·e11ose cli .. tro-
fanto (2 volte &Ila settimana. 0,3-0,6 mg., al caso in 10-20 cn1c. di sol11zione al 20 o.~ di gltlcosio ) che si <iovrebbero praticare precocemente. · POLLITZER .
Endocardite gonococcica. Thaier ·e Blum·er nel 1896 riferiron10 per primi un caso provato di endocardite esclusivamente gonococoica: p.r ima se ne 1era sospettata l'esistenza, per la frequienza delle con1plicazioni endocardiche n ·e lla gomor.rea. Probabilmelilte non è rara uin°a lieve setti ce1nia gonococcica con sintomi di breve durata, come la febbTie, il brividQ, J'albumin11ria, ma solo in certi casd si sviluppano lesioni m eta.statiche, per minor resistenza local~ o fors e J)er le proprietà dello speciale siipit1e batteri co. L.e lesioni .si trov anio sulla linea di chiustrra ' delle val vole, un po' d ietro il margine 11bero. I di1:>lococehi vi giungono diretta.mente col sang11e c11e tr aversa il c11ore : Rosenow però pensa che vi .g·inngano come emboli pei capilla.r i. ~fa i capi.llEtri normalmente non raggit1ng-ono Ja linea cli chi11s11ra (Coen e Lal.1ger). ..alvole già. lese sono più pr:edisposte. Un terzo delle e. g. colpisce il cuore destro, forse perchè, come hanno accertato ' ' ' l1erry e Oliver, il gonococco cresce meglio in am1biente più ricco in C0 2 e più po,·ero in O:? . L en1docardite gon.ococci ra è du,e vol t8 più frequente nei n1aschi; è più freql1ente ' intorno I ai \'enti anni. P11ò insorgere pochi giornii. dopo la prima i nfezione, oppl1re ne.1 oorso d·i recidive r ipet11te. Ve ne sc•n10 due v.arietà : 11.n a b•einig·na e l1n.a malig_na . La benig na git1nge di rado a 1ra11topsia: le n Iterazioni, essenzialmente sclerotiche, possono for:se anch'essere di natura tossica; può esc;ervi lieve infiainmaz·i one dell ' enidotelio o qualche ver.ru·c a; spesso si pnò udire qualche rumore . >-Ion di rado l ' emocl11tura è positiYa, ma ciò non prova ~e v è •endocardite. Qt1esto tipo r1enigno p11ò risolvere, o divenire maligno. L ,e. g. n1aligna è più freqt1ente: dà luogo a vegetazioni molli e sbricjoJate, che cre~cono rapidamente, tanto da occlt1dere l.ln orificio valvolare. Spesso tutta la , ·alvola è rapidamente. di.strutta, e ne rimane qualche sottil e filamento cui aderisconi0 grandi trombi. I4e vegeta zioni iniziano rome verruche r.om post e di g iovane ronnet1ivo, cell11le migranti. polimo rfont1 r leaTi, e gonococchi: ~apra si deposita Ja fi hrina. I..' endotelio parietale contig110 AIla ,·nI,·ola è ge n e rnn1 P-nte pin o rneno alterat o. Sp e~~o si òi ~tnr<·n n o PTnholi infetti. 1
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SEZlOKE PR..\TJCA
~ 011
vi è tra tté1111ento specifico : se vi è un f ocolaio cl infezio11e, ·u na prostatite, un ascesso, conviene trattarli ad,eguatamente. 1L'ar~ento colloidale e gli altri medicameinti per via en.d ovenosa poco o nt1lLa giovano. N1ei casi cronici so110 da consigli.are i vaccini. J)11cll ey Smith (.4.111. Journ. Med. Scie1i., g·i1tgno 10? 1) l'i11ortc1 il caso di t1n giovane di 28 ar111i cl1e ebh e nretrite nell'agosto 1917; nel settembre 001ninciò a soffrire fetbbre serotin.a co·n b rivide .e s11dore·; il 1° dicembre in · preda a giràn debolezza, dispn€a e go11fiore di tutto il corpo, fu ricov·erato in ospedale. Il C11ore debor dava a deistra dello s terno 1 cm.; pt1nta al 5° spazio all'estern·o del iiemicl.aveare. ....t\.l t eirzo spazio i11tercosta le si11istro, presso lo s terno, dop1)iO · r11more, che si t rasmPtte al polmone: alla p11nta r1111101·e sistolico r11de. PoJso 84, co•n. inte:r:ruzio11e ogni 8 battute circa. In g-randimento del ft:gato . l\1oclic a "iimin11zione delle emazie; le11cocitosi (polirnorfon11cleosij ; emocultura negativa. Nell.e llrin,fl ·pus e pigmentj bili.a ri. Obitus - ulil 5. ger1naio. 'Diagnosi clinica : .einiçtocardite ce1·o~a, p.robabil111ènte aortica. Alla sezione si trovò e11docardite ulcerosa e v•egetante polmon a r e, e. 11 lcer a A ortica, e. parietale. I nfarti l)Oln10118ri, fegato g·rasso, adenoma tiroideo. Il 111n ~tolo carcli aco er a di aspetto torbido, il ventricolo destro disteso, occupato1 d a u.n tro-m bo chiaro r h r si est e·n ide s1111e valvole polmon a ri qua~i d istrutte e fin nell 'arterja poln1on &re. En1.ort1lt11.1'e negative: strisci dai t r ombi · most eano cliplorocchi intracellulari gramnegativi di a.spetto caratteTis ti c.o. L 'i11sieme d ei dati è sicura prova dell 'eti0ilog"ia g onoroccicn, m entre ognuno iso.I a tamente pot.rebhP In c;c·ia r adito a 1 rl u.b bio. 1
•
I
1nente comparivano i J>rimi , per dai· luogq ai secondi, e cos] di' seg11ito. I disturbi lJSichici erano cli vario g·t~11ere . I nialati erano diffidenti verso i. pare11ti, si lag·n avano cli venire maltrattati, erarto irrequieti , la notte volevano alzarsi e t1sci re nf Ila ~tra da; improvvisamente, spesso veniva r10 c1.1lti d a perdita di coscienza parzia le o totale. Frequenti le illusioni sensoriali ottiche e ottic,1 .tattili. Alcuni andavano soggetti a cris·i di furore, accompRgr1ate da dispnea intensa. .A.ltre volte i cli st11rb i psichici ass11mevano un carn,ttere inf a Titile. I n generale si pt1ò d ire, che i rlist.t1rbi psichici assumono negli individ11i g iovani il carattere dell'amentia, tn q11 elli Vl~cchi il caratt erP cl e 11 Ft demenza. ' ,
'
I
Por.LTTZER.
Un caso di sclerosi precapillare. È riferita da J(. Dietl e A. Fritz (M ed. Klin.,
n. 25, 1921) Ja storia di u11 malato di 11n pruce-sso scle!'os ante diffuso del sistema rurterio.so. precapil la r e. L e a ltera zioni tipiche erano evidenti spec.i alme·n te a cari,co di 3 or gani : 1). fondo oculare; reperto caratteristico di sclerosi dei vasi retinici; 2) ren·e; sintomi di ttna sclerosi r e11al e (a lb1uninuria. tal.v olta nicturia, forte .at1mento della pressione sa11g·11igna mentre i • r eni sono funzionalm ente norm a i).; 3) milza, policitemia rubra. Per varie c0nsid·erazion1i gli autori pensano che l.a policitemia rubra indichi una scle.rosi d elle arterie iPrecapillari della milza. POLLITZER.
Le obliterazioni della vena cava inferiore.
DORJA .
Sot10 r a re e dovute ad una tromboflebite da i 1rop~tgazione (in conseguenza di puerperio, tiDfsturb l psichici in rapporto al fenomeno foide, tubercolosi, infll1 enza), a compressione di Cheyne-Stokes In malati di cuore. da t11more, ad invasione neoplastica. I sintomi principali sono l edema e la circolazione .'. \·a,sserm an11 (M ed. Klinik, n. 27, 1921) nel collaterale; di solito, 11 primo si riassorbe decorso di a ffezi oni cardiàche croniche (specialql1ando la seconda è svill1ppa ta: si può però 11:ienfe vizii ao rtici) osservò più volte, all'iniziars i dello scon1penso, la comparsa combinata. . . avere coesistenza dei due fenomeni. Talvol- , ta la dia gnosi è ~mbarazzante, come in un cli dist\1 rbi psicl1ici e dei fenomeni di C]1eynecaso di f:l1alier (Lyon 1nédical, 25 aprile 1921) Stol{es (a lte rnar11 e freqllenza del polso, sintomi • ' in ct1i, p er: la presenza di edemi df)gli arti in ocu lo-p\ 1pilla ri, oscillazioni ritmiche della pre~si or1e san g·l1ig·11 a. (1ispnea accessu.ale; i dist11rferiori e della parete addominale con ascite, albumi1111ria, dispnea., s i era pensato a nefrih i p!'ich· ci preced e vano od accompagnavaJlo te ac11ta, mentre si trattava il\ realtà di caril fe1101neno di C1heyne-Stokes e contemporacinom a 1)r:lmitivo d el feg·ato,' con perforazionearnente ad esso o poco dopo scon1pariva,no. 11 e clell a cava in ct1i era penetrato un bottone Nei casi di «stato di Cheyne-Stoke s » (perca 11ceroso ostrt1endola. siste11za. d ell' agitazione motoria e clello st ato I segni dell'oblit erazione v·ariano secondo pseucloasma ti co, s11sseg·11irsi in.i1lterrotto di acl'altezza; se si tratta del terzo inferiore, si ha cessi) i d i. t11rbi p sichici erano pit1 dt1ra t11ri. eclema degli arti inferio~i, circolazione collaT11 . altri ca~i i sintomi d i Che1 ne-Stokes si. a 1te1·n le 11 rl le regi oni i11gtti11ale e sottoomfielica" tr1 ·n n\'flTlO coi clist11rl)i psichici : alter11ativa1
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POL I C Ll~l CO
le; a se11za di albumina. Se . . i tl'atta del segmento 1nedio (r enale), le vene sot tocl1tanee sono svil llppa te fi.110 al torace: a lbt1mint1ria abbonda11te, che l)erò non è n ecessarian1 en te mortale. "\Jet caso cl el segmento epatico, s i aggiungo110 i segn i del feg·ato congestionato, d i~turl)i gastro-ir1testinali, ascite, talora itte ro. La })rognosi clipe11de dalla malattia primitiva, se non si 11a la morte entro un periòdo va riabile da due giorni a tre settimane, in conseguenza diretta della obliterazione. fi.l
TERAPIA. Trattamento d'urgenza degli avvelenamenti. L. ~1 ayet (Jo1lrrial de rriéd. de Paris, 1921, pag. 135) così ri assume le principali i11di cazioni :
coglie re il l)rec1pitato:_c l1e va poi so111qiinistrato a cuccl1iai negli a\·velename11.ti da acidi, ·alcaloidi, vegetali tossici, a r senico, fosforo, iodio , ec.ç. C) Trcitta111 e?ito sin l 0 11ia tic o cl egli effetti tossic i. Iniezioni di olio canforato di etere, soruminist r azio1le d i liq11 o re cli I-l offllla11T1. caffè, alcaloidi ca ldi, the a l r11r1i, vino calùo co11 cannella, ecc. Frizioni con g\l1 a 11to cl i c1·i11e co11 a lcool , acqua di Cplo11ia ; r espirazio11e al'fificia1e, i11alazion i dj ossigeno (eve11tualn1e11te èll lcl1e i11iezioni sottocl1ta11ee di 3-5 litri di ossigeno). Questi trattamer1ti , ,an1lo p c·oh1ng·ati a11cl1e oltre 11n'ora, ed i I inal ato y1otrà salvarsi se lo si fa r1 e~pirare fì110 a rip-resa d elle fu11zioni bulbari. Se vd è ·edema delJa g lottide. intl1bazione d el faringe . Event11al111e11te ~v1 1 0tat11ra· della ' 'es-cica ed altri soccorsi del ca o. 1
fil.
Cura dell' ipertensione. _.\) E vactlazio·n e del ve leno, da farsi ainch e se • l'azione tossica è già incomin1ciata. Si p1·oc.e1: _ipe.rten siorte, dice (i: r ass111a11n (1l!liiric l1, del'à a ll 'irrig·azio ne de:llo stomaco co11 g l'anùi la.tl ed. W.ochensclt r. , n.. 30. 1921 ) è 1111 s intomo; ' qua•n tità di .acqua i)ura tiepida, op1)ure co11 va quindi curata la malattia fond a mentale. 111 albm11e di llovo (s·a li di mercurio ), con solfato alcun i casi ciò è facile (d ieta i)ell. a cli1Josità. di sodio (acido fenico ) con so,l fato di ran1e (fodieta e purga nti nelle a ffezio11i de]l 'ad do111e sforo ), co11 iposolfito di sodio (ti11 tura di iodio), accornpagnate éla l1110 spostamento in a lto del clia fran11na: a l1oli zion e del fumo; str t1n1ectocon acqua di calce (acid10 oss·alico e o s alati), n1ia) . Spesso però non è !10ssi1)ile la ct1ra etiocon ta11nino (a lcaloidi), con borace (velepi milogica. I n questi casi s i deve curare il sin to1110 nerali), con sa1)one al 10 %o circa (acidi i11iper se stesso. onde recare sol I i evo a i malati e r1erali), con carbone gran11lato (in tl1tti i ca ·i). g·a: a ntirli d -:tlle consegt1e11ze dannc se deJI'iperSe non si può fare ·· I'irrigazion-e (ma1J canza ten ~:ione. P er la cu·· a sintom atica si clcvo110 clella 011da, tu1nefazione della g·ola, contrat-di~tinguere i casi con e qneilli senz8 nefrit e tt1ra dell'esofago) si som ministr e 1·an110 gl i e rn e1° Casi con nefriie. - .L'ip.erte11:4ion.e di oritici, cl1e })er ò hanno Jo svan t ag·g·io di i11debolil'e gine l'enale è un· f enomeno di con1pen~o e va iJ , i ... teina nervoso già scosso, e di diminuire qu in1d i })ossibilmente ri•s pettat a. P11 r e ir1 ~ 1('Uni l' energia cardiaca. l11icomincia!'e con i m ezzi cas1 si i11:1-pone la necessità dj cl.im i1111ire eJ1tro u1eccn11ici (titill a mento del faringe ) ; i11iettare certi .limiti la pressione troppo alta del sangt1e l'npo n1o rfi11 a (1:-10 n1g. negli adt1lt i), oppl1re r perc11è essa provoca ce falee i11sisten ti, OPlJ ref:::o n1111i11istrare il o lfato di rame (cg. 50 in 1 /2 sion e, extrasitoJi , ecc., e può essere la ca11sa ldccl1i e 1·e di acql1a) o la fal'ina di . e11n1>e (10 in1n1ediata di lln attacco apoplettico (]Jres:--.io11 c> gr,1111111i i11 1 /? })icchiere di acqua) ; in in a·n s istolica costante di 250-300 n1m. e pjì1 ). In ca11za di tali mezzi, 1icorrere a l tartaro stil)inqt1esti casi si può ro111l)atte1·e l 'iperte11sion e to ( c~ r·. 10) od a lla l)Olvere d i ipecacl1n11a (gr. , con dei 111ezzi m ed icam entosi, di etetici. idrl>te· 1 , ~)0-2 L Son1111i11i. t rar~ pt1rgantì (25 g r. di ~ale r apici (diaf 01·esi, p11 rgnu ti. di rtn i1)oclo ru ra t n. di eig11e tte, o iO g r . .cli solfato di sodio ) o i ~.aJ ::is~o ) . cli .. teri. • 2° Cas i sP n:.a 11.efritr,. - a ) 111ezzi 11 1edit.:nB ) Fi ssu=io·ne ed c1ssorbi1n.e11 to chiniico del 111e rltosi: nitriti. jodio, JJr epn r ati di calce, clil1r1•/e110. - l--:0111e antidoti si consiglia11q la mareti11n. digitale, !)U})Hverina. I pre1)arati jocli,·i 11e,in idrata a .cl1ccl1iai nel caso di av·v ele11on si d evo110 t1 ~a re se e> iste una le~iune d ei nan1e11to con acidi o con arsenicali e l'anti ret1i. La r)apa,·eri11n è ~11es. o efficac i4'!'i111a; òoto 111l1lti1>lo, pre1)arato face11do t111a so.11e11e sa agi::ce 1)e r Yasoclilnt:izion e. ~pe t· inJn1en· e . . io11e di 75 '-'gr. di 111 ag11esia calcinata e 40 .gr. _ nel te1·ritorio detlo c;:pl n11 cn ic o: 11 1 111ezzi fi,ici: ..._ di C(lrho ue rrn1111lato in 00 gr. di acqt1a. ed e~ercizi ginnatici 1)rurl e11ti. l1ng-ni n :~x·.:l!l 0 • a~!!i n11 (1'en(lo 100 gr. tli soluzione di ~olfato di l1ngni di acido carbonico. fer ro a i::->0 JinH111é: a 00 it n re Yiole11ten1 e11te; rncPOLLlTZER. 1
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SEZIOì\E PRATl CA
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EPIDEMIOLOGIA.
r10 allora i nascondtg·li e .si racc-olgono più o i11 eno n11mero.si n .elle .stalle, dove i giorni preOsservazio~i sulla biologia degli anofeli. C€1denti n•on se ne- trovava nessu·n o o molto poB. Grass i (Annali d'Igiene; n. 6, 1921), conchi. Nei paesi freddi questo })eriodo d'ibernati11Ltanùo le Sll e ricercl1e sulla biologia dei no1J1e11to 1.leve durare molto più .a lungo . 8tri Anofeli , rife risce alcuni partico lari r ela tivi Negli individui dilnagrati l:e uova si trovan-0 a11·ibername11to, agli s11ostamenti ed ai pasti. semJJ i e n ello, stadio arretrato in. cui erano prilb erna111ento: ..4.1lO/e li grcis si e magri. - Il m a di ingrassare e ·n on crescono se l 'anofele non su ochia nuovo sang·u.e.: anche a temperaSella, i11ca ricato d a ll'A. deg·li studi intorno tura bassa un 1sol pa;sto pt1ò bastare p er .m aall'ibernan1ento d eg'li Anofeli, riferiva che nei tn rare I.e uo,va. r11esi frecldi gli .4.11.uplieles cl(tviger possono I.e epidemie di malar.ia, cl1e r1ei paesi nor rr1a.ng·ial'e JJiù di t1na volta se11za s viluppare dici s i verificano di prima ver a~ potrebbero esle uova. Il sang·tle allora si trasforma i11 rn a teria l e • ser subordinate al risveglio degli a,nofeli (ib e1~ nanti-dimagrati) c'ontenenti sporozoiti nelle J i ri~erva - corpo adiposo cl1e fa ri go11tiare fn<lclon1e d ell'insetto: tale riserva perrnet- g·l1ia11dole salivali: senza dubbio questa condizione è di molta importa nza , perchè gli anote loro cli 111antenersi in vita per u11 ce1·to terr1feli n1agrì possono succl1iare ancl1e d 'inverno L'O se uza rna11g·iare. sangue o frutta, b semplice acqua, e così di- · L' ..\. con il tecriito Neri, ripre11cle11ct·o le ris infettarsi, mentre g·Ii anofeli grassi non ascercl1e, cattt1 r a va cl~g·li Anofeli vuoti e grassi s11rr1ono 1111trimento <li so rta . i11 ca11tin e e sottoscale di Locate Trit1lzi (ì\1ila 110) ove la temper·ut11ra era di 8°.5 c.; evicl enP as ti 'é sposta1nenti d egli anofeli. - Le i11it eme11te eletti Ar1ofeli clovevano defin.irsi ibe rnt1te ricerch-e d ell'A., del ·Sella , 1della dottor essa. 11anti. · Ge1nrnra , rigu a rdo a.i past i d egli anbfeli, portano ~A. Finrr1ici110 i prirr1i A11ofeli vuoti e g·r ass.i a ·C'·oncl udere eh.e g·li anofeJ i possono pungere fL1rono 1) r e5i ir1 i1overnbre 1920, g li ultimi s i a.nche quando so.no press'a poco a n1.ezz,a digetrovarono a M accar e r il 17 febbraio 1921. stione. La percentuale degli a nofelj ch e tornaP,er qUia•nte prove e riprove l'A. abbié-t fatto 110 a ptiJscersi prima che la ·digestio11e sia corr1non è m,ai riUiSCito a d otteneire che g·li anofeli pi·uta è rr1i·n imia. L'A. ritiene che non tutti gli grassi l)t111g·essero. .anio feli ·che abbandona110 i loro ricoveri prima I l Gi·assi 1iporta una· serie di dati i·iguardandi aver oompiuto 1a cligestio!Ile siano mossi dal ti le cat111re g io r na1 iere di Anofeli nei varii l isogno di assuim ere nUO\'O cibo, nè bisogna ~tadii eseg·u ite a Fit1 mi cino, a Maccarese, n elc11ed eTe ·che il pascers i n11ovamente prima di l'Isola ac r-a, n el Po l'to : clai dati esposti e da n,,·er compiuta la digesti·one si verifichi solo inolte altre osservazioni a fferma esser pien a nl lorch è le t1ova non'. , ·.an;n,o aJvanti a svilnpn1e11te g·in g.t ificnto l'appellativo di iberr1anti ai pa 1·si. ~ ~o li ~nofeli che si p r esent ano vt1oti ~ grassi. R iig·u ardo allo spostamen.to degli a nofeli le Seco,n do l 'A. le f.emm~ne degli a·nofeli, cl1 P ricerch,e 1)ossono far affermare che il tempo 11 ei di11torni di Ro111 a nas cono ,a ta·rqo a ntu r1degli spostamenti de.gli anofeli va-ria col va110, cio è quando co1n1ineiano i primi fredclj. ri.a:re d·el sorgere e del tramontare del so.le. dopo di essere sta te fecondate, si ci, b ano e.I i . Di regola g li anofeli con le uova m a ture·, le ~nngl1 e e lo cl igeri scono; ingrassano, m a 1e f ernmin.e vuote e non a·n cora fecondate e i ln.a 11ova rest ano piccole: ciò incontra d clice la ~ll })schi f.tioriescon,o per 1-0 più dai Iioo'Veri alla 1)0.siz ion e cle l \ , . e~e 11h e rg; che i C·u l e.r pipi ens sera prima che s ia calata Ja notte: in piccola 11ascar10 giù. g ra.g~ i e 11on si nutrano ])rima parte, prima che sia giorn-0 fatto. <le l l'ib e rr1 a ru eT1 to. L ' eITTtr a.ta nei ricove ri a•vviene in parte çllla L 'i11t esti110 cl eg·li i n1dividui in.grassati preser a, prima cl1e sia calata la notte, e in parte senta v11oto: l'A. no1n sa se per l'ing·ra1ssam en.al inattino, prima che s.i a gi orn'O fatto; i l nl1to sin n ere~snri o !1i i1 di i1n pas to. :E: certo chr Jner-0 però dì qu.elli che e·n tra.no al mattin10, è l 'i11g1·assame11to ll·e l clini a di Rl()m1a n vvie·n 1e i11 rno I to n1tiJggto1re idi quelli che entran.o all a ,s sra. 11 n numero li111itato cl i i.ndividui e che l'itJernaGli a nofeli che entrano so110 maschi, o femmine 1·ne11to 11011 è nn a11ello necessa-.r i·O ·p e r la con-· 'uote ancora non feconclate, o femmine che ~ ervaz i o 1n1B tlella gp ecie. 11.ain.no fatto le 1101Va. L 'ent1rata però ver ifi.casi, Il 1·is1yrgli o 11rimaYeril e (legli a n.ofeli, è se n b encl1è in molto minore proi)orzione, anclhe za dubbio in ra1Jporto col dimagran1ento. \ ' i n eJle ore d ella notte è perfino anch e di giorno. deve e~se 1 ·e t'.n certo i1umero di ir.divid11i che viene a dimagrare contempo.,,.anean1 en1 e alln E videnteme11 te l'esodo ha dt1e scopi: 1° di n11e cl ell 'it1.,·erno : qne~ti i·ndivid11i al)ba11clonn . provvedere alla f econdazion·e da -parte dei ma•
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l l J POL ICLl ~reo
.scl1i e delle fe 11tmi11e; 2° cl i· a nda1e a c.l e1)o•tre Si sa ])c11e cl1P . l 'ap ~1 e11di ce è (letta l'an1ig dal :-. le uova. aùù ominale, 'l)er i ~ noi eloo1e11ti linfojdi; 111n L ' e11 tra ta h a del pari clue sco1:>i: riCO'Yerar. i H parte ciò, essa r. vllebbe lln te~s11to gl1 in tH.l n. ' ten1pora11ea111e nte da parte dei neonati mascl1i lare speciale, d el tui~to imile a qne Ilo d e1le e fe111111ine aspettando il momento opportuno g l n.ndule va~olari s a11gl1igm.e. (1ra1no nto ) per fe co ndarsi all' a perto nell'aria: P er :\Io11son nella mu cosa o v e ~0 11 0 cellule succ hiar ~angue e ri coverarsi per compiere la pri s111ati1Ch•e e calicifo1mi, t a nto n e l teut1 e, cl1e digestione e n1 a t l1rare ] e 110,·a da· parte delle n e ll'app e11dice, che nel .g ras o. esi5tono d elle fen1 mi'Ile f eco11d a te. cellule a.rgentél.ffine, il c t1i insien1e oost itt1i ce L e espe1·ienz e din1ostrano infine ir1ifo.n date le t1n.a gl :1ai-dula en ·d ocrina diffu sa, a'l1aloga alla opinioni che g li aillofeli s i rip.ascano ogni gior.r.· fLJ1creatica costituenti gl'isolotti di I.a11gerno e che giornalm·e nte dai loro ricoveri f11orieJ1a llS. Sconos ciuta è la fisiolog·ia di qlte ti elcscarno a ll'aperto, e ciò ha un'importanza non . r11 e11ti; ma in patologia si deve a loro ravvicidtThhia !Jer il mo·do di diffusione della nialaria . 11are certi ueo1JlaBrni segnal ati al livello clel• l' appendice. F .\ L. ' TO _..\:\I..\XT!-..A . l\10NTELEONE .
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MEDICINA SCIENTI-FICA
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POSTA DEGLI ABBONATI . .
La funzione dell'appendice ileo-cecale. (L. BJNET e G. Duso1s. Presse m édicale , n. 63).
(11J:30) N ei r es i ri1igimenti urei ral ;. L.1 n ato i1. 131 ~: •
Si co11osce dopo le ricerche di Roge r la toss icità degli estratti d.i questo organo, e la vivace i11orti.I ità ed ea1er.gia .ct:i .c001tr'aziooi, tale da rirC011dur.r e nel ,rn..eico 1d.ei. oo.r:pf estranei introdotti nella stia cavità. Gomu avrebbe oss ervato dP.i 111oviment i peristaltici al livello dell'apper1dice umana, appena dopo l'ablazione cl1irt1rg·ica, e posta da una soluzio11e Ringer; ma es·sa più 1ch·e funziO\Ile meccani1ca .avrebbe, secondo l'auto1~e, una funzion.e s.ecret.ri.ce, che si disti.ngue in 1digestiv1a, in erLiminatri ce di mi1c robi e secretiva interna . . Dalle ricercl1e di Roger nei conigli si sa cl1e l ' appendi ce segrega llil liquido vischio·so. chiaro, i1ettan1ente alcalino, senza pot~re microbici1d a , ma con tp0tere amiloliti co,_ benc11è i1011 attacchi la fibrina e il saccarosio, p e r c ui questi con c.luse che tal1e seiorez:Lone ave1va l ' nfficjq principale di lavare l'appendice. Dalle .ricerche idi Rob:Lson 1sUJl·l e appe11dici umame sti. sa che il liqutdo secreto, coo1 frequenza a-ciido, ha 1tna 1a.zion·e loota, ma nett:-t e parziale s ugli albuminoidi e più piccola sugli idrati di cairhonio. Oag li stttdi di Hartmann e Bi11et ~u l acco app endi colare, estratto dJa individui affetti dn aippe..ndi·c i te cro11ica, si sa che il seo1"eto rulcA.lino digeri~ce ran1ido e contiene n111cina. Le e. J)C-ri e11ze di Roger, Friedland er , Dominici. ecc .. i1an din10 ... trato cl1e i11iettando nelle ve11e d e i co11igli d e i microbi più diversi, si osse r'Y<lYa sov e11tc delle le ioni ap11endicola1i. e111orrHgie ptlrencl1imatose, fo llico lit e. ecc. , che (1i111 o~t r n no l'e iste11za e l'importa11za p e r l'appe11tl i c~. l)iù c l1e J)er gl i altri eg111e11ti d ell'i11t .-:ti110. <lelrelin1inazion e n1icrohi r.a .
Nella cura dei restringimenti ureti-ali la dilatazione graduale è sempre il m e todo prefetibile q lla11do l10n sia i11dispe11sab ile r ii1t e r vento operativo. lVlo lti r a cco1nandf.tno l'11so co11tellil)O r <.111eo dei preparati di tiosinamina (tìbl'olisir1a ) per ir1iezioni ipod e rtniche, ciò cl1e favorirebbe iJ bt1011. esito , della ct1ra ran1mollend o i tessuti i11 l)l'eda ad j s p e.~ .. i1ne11to fibroso causato clalln i11fi31111n azio11e e r or1 i ca. \ '.
\ 1131 ) .4.lopecie -
Al l'aJ,
~ lO!\TE~AN O.
4.1 dott . 1\. ,J. da l {.: I
l ,a caduta dei capelli. ql1an<lo :-:.i ]> OS ·0110 e .. e l l1dere le malattie parass ita l'ie del cuoio capelluto. può essere ca11. ata J a i }) i t1 differ enti stati morbosi: affezio11i d el le glandole seb acee (seborrea), dei follicoli (follicoliti atrofizzanti-ltleritemi), alterazio11i 11e r,·ose (area Ce l s i ) ect endocrine, infezioni n Cl1te e cro11icl1e ( i11ft11enza , tifo, ~ifilide ) . ecc. -:\011 è po s~ib ile q11i11di dare norme genericl1e e(l è nece$sa rio co11oscere caso pe r c a ~o a q\1ale . tu to !)ato lug ico local e o ge11era le è leg ato il fe11ome110. \ ...
:\IO~TE~.\XO.
. (143:?) .4.rieslcsie per e.~ tru,_:i o ni d1 1tflfrifl. Al l' ~lb]). 11. f»61 : 1
La novocai11a d à i n1igJio ri ri l1ltati. Ottin1a. è la segt1ente forn1ul a : et T, Pr. ~ovocai11a Bicarl:lo11ato di sod io milligr. •1c mi1ligr. 16 Clort1ro di "Odio
i>e r n11~l fiala di 2 s t e rilizzn ta.
cn1c. di uc<1ua distillata e r>1PEH~O.
~EZlONE
(1433) .\I dn1t. ~L\. 1). ~L , abbo11ato
1.4.34.
ii.
Pontata di lvl etscli1iikoft. - Calomela110 J). una: l.ano11na p. tre. Si- usa per la p rofilass i antisifilitica dor)o il coito. .4..cido nitrico-nitroso. È l'acido nitrico a c11i si sia no aggiunte aicune gocci~ di acido nitrico fun1ante (2 goccie per 100 · cn1c. ) Più semplicemente può ottenersi nei modi seg·u enti: espo·s izione dell'acido nitrico a.lla 111ce in bottiglie non colorate: far bo llirè l'acido i1itrico con un pezzetto di legno, arr estando l'ebollizio11e q11a ndo l'acido nitrico è ing·iallito: mescolare acido nitrico ed acido solforico a parti l1g11ali. Per la reazione di Gruelin nel siero sar1g11igno, viene raccomandata la rnisceln segt1e11te : acido nitrico puro g·. 200 : acq11a distillata g. 100: nitrato · di sodio cg. 5: conserva re in hottiglia nera ben tappata. I
,
fìl.
Il dosa11tento dei sol1'ati di terre 1·a r e per l a cura • delln. t11bercolosi è quale ven11e i11cticat!ì (Polic., Sez. prat., fase. 32) ; per via ~ndomuscolare, non !:)i può usare la soluzio11e acquosa nè t111a concentrazione m agg·iore, i)er cl1è provocl1erebbe dolori. Per la fornitura si rivolga a-« F our11ier Frères, 26 Boulevard d e r I-Jòpital, a P al'ig i, dove si trovano le soluzioni g i à pronte, or> lJUre a, Poulenc, di Cll i esiste llU.l rappresentanza in Italia (Società Na ziona.le prodotti cl1imici e farmac eu tici, ì\1ilano) .
fil. (1435) .i\ llabb. n . 14, 170:
Per r ag io11i ovvie non si l)UÒ rispondere sulla posta degli abborlati a qu'e siti' che rigt1aràano informazioni 9l1 case di salute. Le indi, cazioni da noi date potrebbero consid~rarsi una r éclame · interessata . e suscitare le proteste di cp1e1le case, eve11tualmente dimenticate o a noi SGonosciu te .
t. p.
(1 i36) 1\l ct ott. F. P. ì\'1,eana Sardo :
Sulla f eb brP reil1riatica abbiamo risposto rie l , fascicol o 39, pag. 1314·. I. 1J.
(11-37 ) ..\ 1 crott. G. P. da P.:
La splendida prolusione del fJr·ot. 'l':-iddei è pubblicata in « Conferenze e Prolu s ion i ,, del 16 febbraio, n. 4. l ~.
1 t8J
VARIA La cooperazione tra medicina umanà e veterinaria. In t1na co11fet<-'n7J<'l del prof. F. H obtlay ('l 'lt e J ou r11a l of Tropicn 7 M edici 11e a ud H y y ie11e, 15. sette1nbre 1921~ .s ono flOSti in ri1i0Yo i ,·nntnp:gi che possono trarsi da una n1ng·giore ,intesH t1·a n1eclicina l1mana e veteri11H l'i;t. Alc:une conquiste ùella Illf\<l icina Yeteriuaria. sarebbe ro sub,i to ~1ppliCil bili n ll'uo1uo, co11 g1·ancle vantaggio dell'111nnni:ti1, ~ fo sS<~ ro rese meglio note. È c:osì che il \ eteri11ntio fta11<:ese .)J. Cl1a rlie r f11 r ea ln1ente il pioniere della cl1irnrg·ia e:t utiset tica . poichè insegna va a bollire gli strumenti ed a. lavarsi le mani prima di procedere a Ile operazioni: in que.sto nlo.do potè compiere le prin1e òYariectomie, sulle \acche. Anche in un a ltro campo le due llledicine po:ssono prestarsi iuutuo aiuto : 0i oè 11ellu lotta c:outro 10 malattie infettiYe <.:01nu 11i u 11' nomo ecl Ha·li a nimali. Gosi è or111;1i ac<'fltt<t to il compito <:he spetta ai boYini nel <leter1ui11a1·e la tnbetcolosi infantile : séco11<lo In1u;1n il ;.i..L % ùei iuorti per tl1ber colosi sotto i 5 a11n.i deYe la 11111 Ja t tia ai bovini, il 2() % d;:ti :l a i 10 n11;1i~ il lH 0 '0 <lai 10 a i l o. il 5 % sopra i 16 nn11i; se('ondo :"u therland nel 50 % <lelle h1berrolosi loca li infuntil i si repertano i bacilli <.l i ti1>0 boYiuo: e{·c. Qu<1lor;t i Yeterinari riu sci s~ ro aù estinguere q u~sta ~orgente d'infezione , (il elle non è aSSl1rdo, 1>oicl1 è co11t.ro gli animali possono adottarsi misure, radi cali), si tisparrnierebbero, dt1nque. 1noltissin1e ,·ite P :..;offere1Jze <1ll°t1 manità. Altre màla ttie com11ni all'uomo e agli a nin1aJi s'impong·o no per la freque11za o per l'ecc.-ezional~ gravità: l 'echinococcosi, la rabbia, l<i. mor,·a .. . Ciò pasta a dare t1n 'idea de i grandi ·s ervigi che potrebbe rende re nna più str(:lttc'l cooperR7.ione delle dne ca tegorie d i sanitar~. R. I~. 1
I
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(1131) _'\I clott. A. A. , abbonato 101·31::
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PRATl CA
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Microscopio ultra-potente.' L'unico esempl:ire è pos~<lu to dall'Istituto na· zionale per l'tnd·1gine n1edicn , diretto .dal clottor Barnard, in Inghilterra . Negli ultimi trent'Rnni i progressi nella co~tru zione dei mici·osco1)i i10 11 furono n1olti . I microscopi più I1erfetti i11grà_ntliY~1no gli oggetti di 1000 diametri, cioè <.li 11n 1nilione d i Yolte in superficie, lII! tr:ilione di volte in vol11me; essi da vano t1na imn1ag;ine poco « risolta )) . eioè poco diffe renziata. L ' i<.l<~~l che impro11tè, la eo~-trl1zione .d el nuo,·o microscopio è ispirata all' uso non di ln~ bianca. ma di luce ,a· onde più brevi. Barnarcl n sò dappri-• ma lu ce violetta, poi i r~ggi nltrR-Yioletti: ora sperin1enta con i rrrg-gi X inolli. .fil così, riuscito ad ingrandire gli oggetti tli :1:;00 di n nietri (12 milioni di .volte 1n supe-rfl ci(), -l2 tl"ili0ni di \Olte in Yo-. lume!). Ricordi.amo che i })rincipi di qne~ta applicnzione della luce inTisibile Yennero es1)osti ed illu stra ti una cl ecjna di :--t11ni or $ODO rln. \~erner in qn~sto giot n~ le.
IL POLICLI);ICO
NELLA VITA
PRO~, ESSIONALE.
'
Cronaca del movimento professionale. XV Congresso Nazionale Medici Condotti. (C1 e11ova 8-11 ottobre 1921). IAt inaugurazione ebbe luogo nell'Aula ~lagn~ •lella R . Universitit ;tlla p1·esenza clelle Autorità ~iv ili e miJiì.atj, <lt vnri cle11u tati e senatol'i, ùell:t .·t.11nva c-itta.dinn. ec:c. Il IJrof. sen. E . Maraglia110 J)1·on11nciò il discorso inaugurale, trattando ùell:t J>roji/fl .~si della tubrrcolosi in rapporto ai serv i: io rii eon,dotta e riscoten<lo alla fine un.a ve1·n <; \-;l zione.
C{Rìtituitisi iu
seguito l'Utfi<:io <li Presitlenza < J~rc : r.10~1 !{OMA NO-'' A<'I~o), l'uffic:io di Seg1·eteria ( OLIARO, segl'etario generale ùella .Aissociazio11e, ~1ssi~tito da ALZO:\TE, APPIOTTI, rnoPERZI), i 'ufti<:io di Yerifica dei Jl'oteri (t•.\nOBBIO, cassiere ge11tirale. assistito clit DA..x1ox1. l,AOLUCCI, ZUPPA), :si iniziò Ja dis<:ussione dei temi i10sti all'ordine t.1el giorr_ ~ , dopo aver in,-ia to al J}l'Of. Luigi SiJYRgni un saluto e;;ad urt ringraziume11to per l'appoggio ~mpre dato .a gli i11teressi della classe dei Wtltlie;i condot~i: il prof. 8ilvagni ringraziò eon nol1ili P<lrole a mezzo (li teleg·ram1ua pervenuto po<·he ore dopo la chinsnra (lel ( '011gl'esso. · J'(ela .~·ione ·1 norale e rela .? ion,e fina·n,ziaria del Con1
'
itfl lu Ocritr(lle fnron·o i due te1ni che richiesero il
n1aggior tempo al Congresso, UYendo essi offerto l.<t<.ldc>ntellato a solle,·are. da parte dei non pochi ora tori, numerose qnestio11i , quali il secondo ca1o-Yi \'(\l'Ì, la riforma della Cassa di Previdenza, l'nfti<·io Rtampa, ~c . Dopo le repliche dei diri~e11ti ~1ARTINEI.LI. Or,I .\RO, l'.\ROBBIO (ciascuno per ln }>arte c l1e lo rig-u~trclaYa) la relazione i11ornle fu él11provatc1 con ordi11~ del giorno di fiduci<l pre~en ta to <lai colleg·hi '..\STELLI, PRUNAR, TOLA, VALERIO, ~cl .. n Itri dieci cong·res~sti. J, 'orc1i11e del gìor110 ottenne 1364 sì, 1&" ;istennti e i1esi-;t1n voto contrario. fOccorre ricordar~ <:ile la votazione avven11e col ~iste1nn della rapvrei:-;{>ntanza <liretta, npproYato : 1 l <'011gresso di NHvo1i). • f , ;1 l'elazlone fin;\ nzinria fu approvn ~'l · a ll;t una11i111it<\ su un Ordi11e <l~l gior110 del dott . •-\HPI"'.\1. .-.:f.çtenia di vota :ione a i Oon{f ressi. Dopo lunga \lisc:n . ·~ione. ritenuto e-be la c:lasS'e non sia ancora 111 ~1 tura p<?r ln 1''1l}l'l'e~·ent.'ln7.a singola diretta 1i111 u1a turitit ùin1ostrn ta dal fatto che appena il tt·rzo <lei ~oci si er·H fatto rappresentare all'att11all' <'ong1·e. ~o). <·on ordine del giorno VACCI~o, ;t pproY;t to a g-rn1ule n1agg-ioranza, si deliberò che. a eotll i nei a re da I p1·o~sin10 congresso, le yotn zioni ~i faf'r iano f'ol :·ti~t~n1n di tnnti Yoti quanti sono ~li i11se ritti in J'{>g-oJn c·ol pnga1nento dei contributi ~oc:iali, e <·lit.- t:tli '">ti (di maggioranz.1 e di rn iuol'nnza) siano 1>01·tati tl<1i rnp11resentonti n (·ib tl~le~a ti dalle ri, pC'ttiYe ~ezio11i . . •t;/)<'11dio ;11i11i1no
11a~i<1nale
uguale prr lutff> le
Altro tpu1n d~ll:l 1n;1~sin1~t imporr:1 111..n e C'he rin :e! non po(·O rnmoro~ nell:1 cli~ · t1~"'ion<' . u lti rua l:l c·olln. ,-ot;1zione <li n11 or(linc' 'l t>l !!inrno ('\~I P OT.1 Ì l\ C'lli • j ri<·h if'<.lf\ cl:\ 1 (;o\el -
<·undoltr.
-
no l<.1 fis:-;azione pel' !t•gg-e ùei r:riteri per Ja deter 1uinaziout· lii t1n0 stirentlio 1ui11in10 resillenziale, uguale per tutte le condotte ùel Regno, e si in carica il Comitato centr.1ie di l'l'ÒYYedere colla massima energia IJf\r 1'4-1ccoglin1ento della ric hiesta. Per il ·.~eoondo ouro-i-i1Jeri. Il gra Ye, asslllhnte problema fu discusso come i11 un ,-ero coDlizio dai medici con.ùotti e dagli iru1)iega ti e divendenti enti locali deWa Liguria che tenevano !Jroprio il loro congresso negli stessi giorni. I due Congressi si erano giil scambin ti a mezzo di <1ppositi reciproci commi sari i propri ·saluti ·~ itugt1ri co11 relative att~~azioni. di completa solidarietà classista che ebbe fnlge11te cli1nostrazione nC;l comizio, ili cui - . in seg·uito ad aYYenuto accordo - parlarono unicame~te il clott. J.\1ARTI~":r.Lr pPt i me<)ici condotti e l'avv. lVlAGRIXI per g·li im1)iegt-1 ti. Fu votato u11 lungo ordine· del giorno decidenclo che le re<:]ptoche classi non dove... seto, a J)Hrtire da \lna data che ,·erril quanto prima fissata, ulteriol'1nente oceupa l'·Si <lei lavori riflettenti i servizi di carattare ta tale,. servizi sanitari compresi, e compresi quelli riguardanti il l>rossi1no censimento, come protesta contro iJ mancato tlecl'eto del ~f· t·ondo caro-viveri e la ritardata presentazione clf\lla riforma delle pensioni. In tal ~nso fu subito spedito n 8. E. Bonomi un tel{>gramwa firmato dal dott. ~lartinelli e dal1'<1 "'". Rosso. Doveri deontologici nelle ta riffe rlelle condotte t>lcin iori. - Il tema :fi1 ri~oJto co11 01·dine llel giorno di ERNESTO ~fATTIOLI inYitante i colleghi tl1tti 1
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cli attener ·i alle regole deontolog-iche cl1e proscrivono la f-'l leale coneorrenza, la c:ia ria taneri;1, e le cove1te vie tra n1eclici e medici. S 11 pplen.ze a scavalco. Si dPl'ise che il regolamento della A~sociazione conte11esse un articolo col quale si vietano le supplenze a scn valco durante il iuese di cong~rlo, e si ammette che i crit~ri 11er le brevi supp1enze saranno cletern1inn ti dalle ~zioni interessute. oa.-.;a del n1edico condotto. - Con ordine deJ giorno D1 N"EGRO si .diP<le mandato ~ll 1•residente Generale, ai Presidenti federali e se~io11Hli di a~ire presso l<l cassa depositi e i>rei-ttiti e pre~~o IP •.\ iurui1tistrazioni c0munali perchè la casa del . medico conclotto sia n 1 più presto un fatto compiuto, ~q~nclo essa non .meno necessaria di quella clei 11arroci, dei 1naestri e di altri i111piegati. Tariffe 1ne<liche nelf.e aN.itic-11rrt1ioni info»funi. Ft1 uccolto lln ordine <ltll giorno !)1 Xt.:c.uo. <·ol qua le. in seguito a Ya rie <·onsiclel'azioni e prelllf''-· ~' ·i i11\·ita il Governo a porre n c-aric-o delle ~-·ocietà
ns~icurntrici
In
~pe~..i
per le cnre inter-
1ne<li0. J11cicln <.)d ."'·tnriente e~po:-eizione ~nll'i1nportantt> 1;1 rg-01nento il clott. BRACCINI, il qnnle pre111e1'qo cJ1e l '.\~~1(.'iil zione dei :\ledici Condotti l1a ~en11l1-e ~egnito w e tl")di sindncali (diffide. ùoic'Ottn!!f!i. •lZioui c·ollettiy·e . e.cc.) tn11to <la. pott·i. e~~rP 1·011:-ii1lt•1·;\ t:1 <·ome Sinrlnr·n'i 111f•rliri. -
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I
LANNO XXVILI, FASC. -i4]
SEZIONE PRATICA
un vero Si11dacato, riaffermò la necessitil di p·r oseguire non solo su tali metodi, ma di integrarli e di perfezionarli per metterli in rapporto e-olle future immancabili lotte. Dimostrò in seguito che nei Sindacati medici da poco istituitL - sopratutto nei gra udi centri - non è sanzio11a ta la esclusi,·ità della inscrizione dei singoli medfci 3d una sola c..'lteg·ori:.1 il ehe costituisce la condizione indispensabile per eliminare dissidi e per formare la base di t1na ben intesa azio11e ·si11dacale, e propose perciò cl1e l'hQ()('i.a zione non aderisse per ora ai costituiti ·Sindacati medici. Il relatore presentò quiildi come conclusion~ un 01~ine del giorno, eol quale si dà mandato al Comitato Centrale di trattare l'adesio11e ai Sindacati solo quando le altre Associazioni di ca tegoria. sa.ranno C'Qstituite sulla: -base dei princ·ipii esposti dal relatore, ed in accordo colla Presidenza degli Or(lini dei .\ledici. Organi;·zo,zion 6 iritellettu,ale dei m.edi<>i oondutti.
-
'Terua della 1uas~irna importanza e che non potè t-ome Yari a Itri . essere illustrato ampiamente. .•.\cl ogni moclo 1u <.1011cisa. relazione del dott. BAROXI, concludente co11·m,ritnre il Comitato Centrale a studiare n tempo ovportuno la lllodalitil <li una tale orga11izjt,.41zione, Yen.n e accolta con simpatia cln 1 Congresso. · · Di.'"<ti.-11.ttvo di riconuscime1ito dei niedici co11clotti. - Il (_'ortg1~sso ric-onobbe l'utilità cli tale istituzione e diede incarico al Comitato Centrale di studiarne la pratic.<1 attuazione, in accordo con qu.alcl1e artista. Riforrna della legge e Regolanze1ito sugli Oràitni.
- Si st~ uill di invitare la ]"ederazione degli Ordini dei Medici pe1"<·hè, in accordo con quelle dei farn1n.cisti ~ <lei ,-eterinari, studi la. soluzione della rifor111ll a 111ezzo di una Commi~one mi~ta. Purtro1)po il lungo terupo eccorso per la di·~n~ sione dei teiui ed il ]')()CO tempo rimusto, quindi, t>er gli alt1i, in1pedi la trattazioi1e di iargon1e11ti i1111)()rt.'lntissin1i i quali furono ritira ti C1agli :;;;tessi 01~tori : tra questi argou1enti Y<l 11110 ricol'dH ti i. T'ari r>resentati a propo~ito d~lla. legge sulla .AssiCtf.r<Mi-011,e nia.lattiR. (loro lin1itazio11e, loro.. applicazione. speciale trattan1e11to dei i11e{1ic;i dei gra11cli ce11tri, ecc.), u,ece.issità ài una rappresentanz a, po1
litica nella nos tra A ssooia 2·io1ie, i.n Rc:ri.z·i one delia Associazion.e alla Con.,f ederaz ione Gen.erale d el La. ·evro, ra.pportt tra Qràin,i e s;11dacati, pa:ssaggio 1
del, servizio sanitario coniunale rill e dipendenze <lei 00'n.9igli Sani.tari 1-'ro r inc:iali. I l'elatori e pro-
poi1enti ùei teu1i, })Ul' rinuncian{lo, data la imp;rescindibiie rngio11e cli tempo, a tratta.r li, dicl1iararo110 p(ll'Ò dl rieer,?a1-.si la libertà di continuarne l<> svolgimento s11 l Dollettino d~lla Associazio11e i,n attesa del proasin10 Oongresso. Cosi vnre gli a\tri urg·o1uenti subirono di necessità uno $tr<>zzan1ento nella loro discl1ssione. Ba~ ad og1li 1nodo ac-cennurli pe1~ comprendere subito quale possa e-.~c:;ere stata la de<:<isione del Congresso.: ;R irf 11 z io11ti ferroV'ia1rie Istituzione · <J.i '1'1ria Gassa. .~ us~i.d i. a d isposizion,e <lel Oo11iitato C entrale Cap·itol,ato Regto1iale 19itl ritardo 11e1 pap<J1111erito degli stipen,</i - L'autoréclatne s1,1.i µiornali politici è lesiva aT decoro d ei 111c<lici -
1483
Paroella esecuti'Va pe1· .<Jli on.orari dovuti per tutte le prestaz·ion,i sa1iitarie -- I>ispen,sa dalla presentazione de6 docume1iti ài r ·ito per i mediai titolari ài co1idotta in seguito a regola re concorso .
'L 'argomento sulla sistentazionc economica àel 'Bollettino er<l stato in gran parte risolto nella di&eus sione delia relazione finanziaria.. Alla fine .f1.1rono espressi alcul'li voti, tra cui importante quello ·di completa solidariet:à. per i medici condotti di Ca..~le l\IIont'errato che stanno per u bbandon.are il servil"'Jo in ~'11ito alla. cocciti• t.aggine delle loCàli Amministrazioni nel non Yolerne riconoscere i {Tiri tti che pure furono accolti dn lL'l G: 1'. •i\. ùoi)O una. proPosta pe1x:hè il Consiglio N a zio. nale <lella A.ssociazione (a cui .s petta la decisione in merito) decida perchè Bari sia sede del Congresso nel 1922, si procedette alla chiusura dei la"ori, invia~ un ealoroso -ringraziamento ra GenoYa OSJ.Jit.ale e<l al Comitato ordinatore del Congres. o che, con a capo i bravi eolleghi ìVIossa, llevestrello ed Arpini, seppe in n1odo mira bile supera re diffi<>oltà non poche, corrispondendo alla generale aspet,t atiYa. )lartedì 11 ottobre la qua.si totalità dei congres$ÌSti pa.rtecip4> i1ll<l gita, per mare, a Rapallo, ove ebbe luogo al Gra.nd-Ht>tel il pranzo di chiusura. Dott.
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GuGLIELMo- OLIARO.
Convegno del Presidenti degli Ospedali della Toscana. Il ù ottobre presso l'Amministrazione dell 'Arcispedale di, S. nlaria Nt10,·a di Firenze si adt1narono i Pt.. ·~- - -.. i Direttori degli Ospedali della Toscana lJ'ti .Jlectt<1re dal Governo p-roYve<liruenti atti a 8uperare la Cl'isi 1i11anziaria cl1e a ttra Yer&'lno gli Ospedali. Dopo ampia disc11ssione fu votato il seg-uente .ordine <lel giorno proposto dalltavv. Marabottini, Segretario ge11erale del R.• Arctspednle tli S. Maria XnoYa cli Fire11ze: . « r Presidenti degli <)spNlali, riuniti, ecc., Considerando ~he gli Q.g pedali d'Italia in genere e quelli della Tosc·ann in is pecie si trovano nell'assoluta impossibilità di .c:o11tinuare a compiere la loro funzione di assist€'nza e di cura I*r mancanza assoluta dei mezzi necessari a far fronte al ~rvizio di Cassa, di g-uisa -che ove .non si prendano dal Governo t~mpestiYi ed .adeguati pro\rvedimenti dovranno i11eluttabilmente per la massima parte chi11dersi del tutto ed in parte limitare grandissin1a:rpe11te la loro funzionalità; Considerato che i Dee:reti T.Juog·otenenziali S uiarzo 1917, n. 504, e 21 aprile 1918, n. 601, per qua11to inspirati al concetto di agevolare l'inca·sso dei cretliti <li spedalità, non rag·giungono in pratica il de~iclera to sco1)0, si.a per la troppo lunga e ' lnborio..~'l. proc-e<.ll11·a da essi 1iehiesta, sia perchè, nnche dopo esaurita. la trafila de l ioro complicato 1>1'0cedimento, si a.rriya ad ottener~ degli. ordini ili 11:-tgamento in pratica non realizzabili, in q~anto le Prefeth1re non pJ.·oy,·edouo a farli e~auire coa ttivarµente; Ritenuto che i l)rovvedimenti definitivi c~e il Governo sarà· certamente per adottare a vantaggio
•
IL
tlt•g-li ( >r-,11 dal i,
POLICLl~ICO
·i:1 e-on la 1f>gge sull' As~dc11razio11e
(•ùblig;1toria contro J.e malattie, ~ia co11 J'i~titui1-e delle appo itc• Dl1ove tni:::~e od èJliq11ote sulle t>~i ~tPnt i 'l fa Yore <lei X o~>comi, ia c:ol deYolYere ;\ f~ Yù l"P ùi eletti l:-;ti tn ti i proYenti di l1na e Yen• tun le Rta tiz7At7.ione dei giuoc_h i tl 'n7.zardo, questi où altri !->in1ili p rOYYt-dim<:-nti 11a1111ù ancorn bi og-.no di profo1ulo e tu<l turo stnclio ecl esa1ne. tal<·l1è 11on potranuo <·ssere elabora ti e(l applica ti che frn cl~g-li nnnl nneora, mftntre frattanto in qt1esto 1)(.•ti()(lo <li te1nr>o gij 08ped~1 li , nelle (\Ondizioni n t· tu.ii.li fina11zLl1·ie, 11on avrebbero cli _c·he YiYere: Ritenuto 1><:>rciò come si renda indiSJ)ensabile i·eruanazione cli nn provvedimento, sia pt1re tran~ i torio, atto a dar modo agli Ospf>dali di <lisporre di fondi neeessa ri al loro fnnzio11:t111ento; Ri.ch ieclono:
1° Cl1e il GoYerno ron una immeclintn, contin11.1 tiYa e propotzional~ dii:::tribuzione cli ~ussidj :-:\tl provento delle ta s~ sui pubbliei spettacoli <:l1e occorre sia Hssai a11mentn.to e in neRsu11 modo distratto dallo Sèopo per cui fn a1Ssegnato, metta in grado ~li Oapeclali di far fronte ai loro iu11>e~ni. fino n Ila fine del corrente anno. 2° Che Y<·11g:a, con quella sollecitudi11e clì.e re:-:tre1na l1rg·er1w. impon~, emanato un l)ecreto-I.. ~g ~~~ in ba~ .al quale i Oo1uuni clellH rroYincia. oye ha Sf-'cle l'Ospe(lHJ~, o quelli <l~lle provincie limitrofe, sinno obbligati anno per n nno n YerRnre hitnestraln1ente, entro diec1 g·iorni, d<t og11i 8Catlenza dell~ ta~~ , un acconto sulle ~1ledc.1lit~t dell'anno in eor~ <:orrispond~nte nel J / 6 <l~i -!/:-' clel1· i1111)()rto J)re..~nnto (lelle ~peclalitit c1~1r,11u1ata Ytllu~i.to in base alla retta o rette dell'tt11n<1ta ste~~1 ed al i1umero UH.• dio cklle cleg;e11ze Y<.>rifica te~i nel triennio 191 -1!>20, P g;arnnt~ndo il puntuale J)ag'àu1ento del!<~ b'ei rate bin1e~t1·n li n1ediante l'ila-:-;rio, anno per anno, di un.a <leleg<1zione ::,·rulla su,·rin1Jl<>.. tù comnnale pag·abile per J / 6 n<l og·1ti ~ca denza delle tasse salYo conguag:li-0. nel prin10 inese dell'anno ~uC"C-essivo, fra l'in1po1to clegli ~1c eonti Yer$3ti e l'a.m.montal'e definitiYo clelln spell;1 litù. 3° Cl1e la procedura per In riscossione clei cre<l l ti di speclnlità in base al D. f;. 21 aprile 191R. n. HOl ed a quello prececlente (lell'8 mnrzo 1917. n. j()4 siil. notevolmente .semplificat.41 ~1 bbrevianòo' ~ i tutti i tern>ini in eletti decreti indica ti.· abolendo tt tie 11<> <lei cl11e meRi dopo la 8eCon<la notifiC•l7.ione fl 1?li elencl1i vistati e ~tabilen<lo ancora ~he le I)refeth1re al n1omento clell·applicazione cl~l Yisto fll e~ntoriet:\ agli elenehl. de<'retino fin cl'allora ~l allora J1i'r· q11anrlo il 1:np.'-:1n1ento <·°'1tti,-o ~1 cari00 cl~l ( 'on1n11~ in en~o cli n1ancato pngan1e11to r-utro l~ !!'io1·ni dnlla uotiti<·azione <lell'clcneo -vi~tn.to.
-to
t'hP ,·png-:ì.no Jll'Orogate k>
cli~posizioni
di cui nel D. 14. 14 febbraio 1918 per il l'ipinno dei di~1Yanzi finc·h{~ il co to cJe.11'1 vita non abbia ripreso il SllO rit1no i1orrnale, e i bik1nci prt',-enti\i non pus.~ano fnr~i ~'1.t bnsi. ~rte e ic11re e n<>n ro11·aie~t •lPll'attun lt• <.-ontint1''l osctlla7.iou~ clt>i pr~zzi e cl1~ fratr~1 nt<' ,·~n~ facolt1zzata l.'l Ca~qa Depoffiti e 1•1 P~lti ~1 C'.()Ut'<'Òf\J'f'\ :t ltri inutni di f,, l"ore pt.•r l 'im-
L-.\:'-i~O \\\"III. F ..\.
c.
~i]
n1ediato ripiano clel J i:l~qiyo o~pitaliero rinno,·ando il de<!reto luogotene11ziale :!1. a1)rile 1918 n. 601. 5° Che ,-engano JK>~ti i Comuni nelle condiiio11i di far fronte •ll gr~lYE' onp1·e di spedalitù, anche ati.tori'l.znnòoll, ove OC'<'()rra, ad imporre un'appo ita t•l&'ii.l. 6° ('he sj dia iu1mediata Olleta a provY&limenti definitiYi. r on p..'lrticolare riguardo a quello cl1~ ~:· inti toln Ll Ila n ssicnr<1zione obbliga to~'L.1 contro le mala ttitl . • E considPJ'<t11do <·he ove il GoYerno no11 ~i intereRsi in1111e(tia ~11ne11te nel n1odo SO})ra esi>res..qo delle &'Orti degli 0~1>eda 11, qut>. ·ti non potranno troYH rsi. a b1·p,·i~~i1ua •list.n~7..a. cl1e nel1èl inevitabile ed assoll1ta nec·ps..o,;;ità di doYer e~ sal'e dalla loro ft111zione, I con,·ennti, declinaudo ogni resi1011&ibilità per 1e co11seg11en7.e dolorose .di 1mo stato cli cose da essi preYisto cd nl~1n1P11te ripett1tamente proclalliU t~~.
DE·l i Ù('1"(11fl o di t·~~(.)re pronti a ra&-egnare in mas~a il loro ma11da to perchè il GoYerno, !)()tendo e do,·endo tutf>lare 1e sorti clegli Ospedali. ove 11on si interessasse de lln gravis~ima attuale questione Of.}I>italiera, l)r'OYYecla direttamflnte alla nssistenzH degli i11 f ~ rn1i >) •
l{ISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (ù0S4) Supplcnzr1 - 001npenso. -· Dott . .A. C. à<l ~' .
r•er il ten1po che cl.a ~olo ha fatto l'intero serYizio tlella condotta 11a cliritto acl un maggiore n'"segno, di fronte a quello pattuito per la gestione di tlrut sola ~'l.ione. F:t(:Cià analoga dom<in•1a. al Comune. -
(9085) Secondo oaro·viveri. -· Dott. G. G. da :\I. - A titolo di se(]on4o earo-Yi\ eri e non di cl oppio, come Ella si espr.ime nel quesito, I ..e co1nJ;X'tono lire 100 mcn·s ili, oltre tnnte volte cent. ~5 al giorno, J.>er qt1ante sono le I)er~one di fnmig·lia. con1prew il eonjuge. In altri ter111ini lire 151 mensili. {U081) Oo-ncu'l·re1iza professiondle. - Dott. F. P. eta :.li. S. - I~ circo. tan7,e e~oste- sono ben g1·av1. in quanto rivolgono la <:lientela n1igliore, che pagri, Yerso chi si può per1nettere cli esercitare grati l:t J)rofession{!, ri.JnE·ttencloci eziandio q11a lche meùici na le di li~ve entità.. .All'altro sanitario. al terzo, non restano che gli a.vnnzi. se , -e ne sono. Xon ,.i è, perb, mezzo lega.1e per fai: c:eS."-'l.l'e tale i;redominio, che gioYa a chi lo esercita, ma danne~ ~a enorn1emei1te chi lo subisce. (90S8) Oongedo ordinario. - Dott. )J. Al. cL.'l lt. - l;a ri«•biesta clel ('0111 une <li farle rilaR<.·ia re là dichiarazione con ('Ui si obblighi o rimanere in
conflott:l fino al 31 di<Ymbw rn·ossimo, e ciò prima di nccordarl~ il congeòù. no11 è le~ale, in quanto e.be Subordina la conces"ione ~l lla a~"UD.zione di un obbli~o. ad onere. a c:l 11sa del ron~edo, contrari2lruente nlla tassativa di~osizione della legge sanitaria. Ella s1 p11ò ben rifiutare di ncx>ettare la imposta condizione, e. ~ <lel C:t 90, rieorra n 1 Prefetto dellu P1 ovinc·ia .
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( •..\.~1'0
:\XVIII,
lt'ASC.
4..1]
SEZIONE PRATICA
rnog9} C'1111corsr) a IJle(/icu coridutto. -
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l>ott.
(~.
IJ. da ll. l'. - ~011 a,·enclo acce-tt~1to il posto il i1rimo gl'n d nato Il<' 11' <' len('O, Ri p11ò ...:c€'gliere il e· <'Oil(lo ~ c:oRì di :st'g11ilo fino, anche. è1 l.l'nltiu10. gia<:<:hè tutti c·oloro <·l1e . ono c-n1upresi 'nella gr:1dnn toTia 00110 cgu<tln1~nte eleggibili. Se qual vlu10 .di qnPlli precel1Pnte.n1e11te nominati asS111nesse. ~in pur p<>r l)oco te111110, serYizio, il concorso sHreùl)e co11 qnel1n non1inn stnto esnurito e se ne do,1·ebb<_\ b t111dire llll ·altro. (0090) .4.r111a<liu jar1n.aOP.·U tico. - l)ott. r1i . I>. <1a JI. - Gli ar111.u<lì fa 1·1na~11tici sono per l(lg·g-e c1n
tentJJO -soppressi. ~ e-sistor10 lo è i)er tolleranza -ecl a11<.·l1e 11n J>O' 1ier neee~itit, non poten<l-0 fnr ri111an~re n1u1 1 ·pg:ion~ ~enzn :1 lC''!lllft farn1acia. l VOHl) 1: ic·(·h e::z·a 111 o bilP .sullo sti JJ'e 11 <l·i o e s 11 ll n in.deuriit<i di (·aralr·atura . - Dott. I "'. A. òa 1. -
SulL'1 ind1:11niti1 g-ior11alieri1 -che Ella pereepi~C(\ c:o· me intcri1to d<?Y~ pngare la R. )1. Sullii ind<?n11iti1 <'a v.alcù tu 1·11, Re è pn~a ta a forfait. cleYe eg·11-al111el'-
te corrispondere ln detta tassa. Xon si è obblig·atl a tnlP 1;ng·nn1e11to se L1 eaY!1lcat11ra è pagnta sotto f orma cli riml)orso di spese già fatte . (9002) Diri ttrJ dì rtbita,~:ione. - Dott. E . n. da ~ . I 1. N. Dul 111omento che l'abitazione d~ve esSt' 1 €\ per pn tto co u tra th1n le di prima nomina, fo r»i t.èl gratuita1ue11te (lai C,01nt1ne, i1on si può ora pern1ettere cl1e ~i l't;\\'O<'hi In fatta <.:011c-essio11e. Es~..1 Sf-g·nita a s11s..';listere. rn:.1lgr~do i conseg·niti i11ig·Ji ol':i nlenti <li stipe11dio. 190H3) EserCizio professio1iale delle levatri<·i. Dott. abb. 681. - Per conoscere a fondo• le orierazi-0ni che p11ò eorupiere la le\ a trice bisog;na te ner presente il Decreto )linisteria.le del 17 g·i11p:110 ultimo, con cui è di.sciplina to completa1nente il rela ti'lo servizip. PPr a~er contezza della telnzione ~ll'l1opo presentata rlRllèl Commissione no1ni11a tn dal Ministero dPlln Pnbblirn I8truzione. occorre ehe legga la Sezione~ l •rn tica cle I (\ Policlini<'o )) , n pn~. 1211-l (.nnno XXVIIT , fase. iJ6). •
90fJ4) Presta.":i11n,i obbliga.tor,l e. - Dott. T. IL cla :VI. F. - TJa lPp:ge sulle i-:trade obblig-~1 to1·ie nou esclude il medico dnlla prestazione in natura. &\ egli non pt1b anela re a la Yorn r~. deve p.1 ~;a re. :FJ Jlna tassa come tnttt" le nltre. <
(9095) .4.cqui.sto della. staòilità.. Dott. I .J. l\l. (9342). - Il periodo di interinato se non è seguito <la nomina in base a concorBo non produre mai I 'acquisto del1s. SJt..'lbilttà, per quanto lungo esso sia ~tn to e per q\1anto non ,~i ~ia stn ta. disdett<1. (9096) Ooncor.so - Di1·ftto alla 1io1n ina d ell'11nico COttCOrl'P,rt,te. I>ott. T. D. G. da G. (4462) - [} diritto alln no1n in:t del rt1niro concorrente è ampiamente Rvilnppnto, co11 ricl1in111i nlla vig·ente ginrisprudeB7.a. 11e l volnu1e del C'o1un1 . Vig·o:. «IJa Jegislazion~ sa nit.aria in rnpporto a ll'e~rcizio professio11ale n. n pn~. 74. 1
(!l007) ,.<:;er<incla inden.n?tà caro-vivPri. - Dott. A. ~.\. <la l T. la (, . Per 1n second:'l indennità C'a1·0-
' iYf"ri ~Ptt~no ee11t. ~ nl g1orno ad ogni persona ci i famig-lin, <.'<:>tnpl'e~ il C'oniuge. Quindi i primi trt.~ figli pi~linno c'f\nt. ~fi per ciascuno e gli altri clne pre11dono og-nuno due volte cent. 85. R~ttificl1i. I
1485
jn tali sen:-'i. i conti c:on ti pah· . Preòta .~· ion i
l'An~ n1ini str~tzio ne
mu11i-
sanitarie ai poveri.
Dottol'e :\I. R. da P. - - l >oichè il (,0111u11e ha l'obbligo <li .proY,'eclerf\ a Ila n·ssistenza sn nita ria pei po\erì, ad esso éompf>te il p:lgnmento della vr~sta7-ione fatta n lL'l pa rto1iente. Se non ci fosse stata Lei, ' il C,01nune, con m-nggiore spe~n, n. Yrebbe clon~to 1unnc1nre la l~nziente in l1n O~pe<lale e pRga rne le rispettiye rette di ricove1·0. Si inte11cle che la fan1iglia della partoriente deve risl1ltn re inscr1ttn nrllo (\}~ll l'O dei poYeri. J)octor .JUSTITI.-\. (9098)
.-.:<·ri'i.zio n1edico 1nilifare. -
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.Al G. '\r. da S.:
Dato il temJ)() trascorso non rin1ane altra al1torità competente a rilasciarle il certificato che il :\linist~ro clellà G11€'{·ra (Direzione Centrale dei ~ervizii ~è1ni~1rii) nlla (.Jtla le potrit rivolgersi eon c1om..:'lnda regolarmente diretta, in carU.l bollata. Le provoste di ric·ompense ai benemeriti della :·alnte l)l1bblica sono ~ut te tutte, per il tramite dellP Inte11clenze (lelle ,·arie Armate. inoltrate al l\'Iinistero dell'Interno (I) il'e7'ione Ge11ernle <1ella Sa11itit l'nbblica) cui spett<l il conferl1nento cli· q11esta SJ">eeie cli onorificenzE·. Ella J)Otrà quindi, previa la ~u'Cl<l~~tta Direzione, a çe1· notizic'l <lella prn tiea ·che rigTt.:41 rd•1 la inedaglia per la ql1ale è st~l to pro- , posto. G. )1.
CON CO RS I. .\.CQu~\1•t:xDE~ TE ( Ro n1 a) . -
Sca d. 5 nov. 2a cond. ; ( .. 7000 J)€'r 1500 J>OV., :,tclclizion. J,. 1.50; caro-viv. co1ne 1)er gl'impiegati clello Rtato, 'l ). 2000 per cn valC'a tt1ra. RARI. Jf uni.cipio. Coadi11tore del Laboratorio n1e<.lico-inicrografic:o ; titoli ed esan1i; e tà 25-40 'anr1i; L. 7000, ai1111e 11ti annuali di 1,. 160 per i primi 10 arnti e di L. 200 per i 10 SllCCe&..~vi: caro-viv. ~c·acl ol'e 15 del o no,. Chie<lere an11-i1nzio . IiERGA~10. Ospedale ;Jf aggi.o,r e. - Primario 1a. Se- . zio11€ Medica : J;. 5000 e curo-viv. di I.1. 1200 ise amn1o~li<-1to, L. 780 .se c€1ibe. Scncl. or\:· 15 del 30 ~oY. È perme~ l'esercizio pr-0fessio11ale libero e di c.:~1se (li sal11te. · .~ CARO.S INO (Lr-cce). Scaò. 10 nov. L. 5000 oltre L. 500 uff. san., c .-v., 4 quinquenni clecin10, I ... 1.50 ogni povero in più di 1500. CA SOLE D'ELSA (Siena). Sca a. 15 llOV. Due cond. l L. 6500 e 8 trier;ni clel ·ventes.; L. 4000 <'•lV.rllC'.; 2 caro-Yi,r. e ~u11plementi per le ·p ersone a carico. CASTELLUCCIO DE~ ~A1 1 nc (111oggia). Hcacl. 10 no,:-t -lllbr€', T.J. 4500 iniziali doppio cal'o-vi,r. (in corso d'appro,raz.), L. :.oo inden11. malar.; I '· 1900 uf!. san. Serv. entro 20 giorni. CASTEL RITALDI (Per11gi11). ·- Scad. 10 novembre. L. nooo, ('.-V., per cavale. J,. 4000. . . (~ASTIOLIONE DELLE STIVIERE. Ospedale 01vile. · .\I 30 nov., èlirettore cl1irurgo; L. 10,000 e 5 quadrienni decimo, T.J. 1000 .indenn. temporanea allogp:io. Nomina su ternn. Cl1iedel'e nnnnnzio alla Congregazione di carità.
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IL POLICLINICO 1
A tutto 15 nov. 2o e 3° rep.; L. 8000 e 10 bienni del lentesimo e L. 2500 ca vale. per circa 800 pov., caro-viY., L. 1000 assegni. Se.rvi9;io entro 15 giorni. Chiedere annunzio. FOGGIA. R. Prefett111ra, di Oapita11,a ta . - Sanitario presso la· Colonia .d ei Coatti di Tremiti; lire• 5500 oltre L. 900 indenn. resid., L. 600 arm. farm., L. 1000 uff. sall., alloggio, due caro-v1v. (1hiedere annunzio. ~cad . 1:> <lice1nbre. GAGC..IANO CASTY.LFERR.o\TO <Cata.n·i a). L. 5000; <!inque quinquen11i del decimo; doppio caro-viveri. Scadenza l 5 no,·embre. Per informazioni rivolge rsi alla Segreteria. GEXAZZANO (RO'in(f.). Scad. 30 giorni dal 15 ott.; 2a condotta : età limite 45; J.1. 7000 e caro-viv. l\iIIL-\NO. Opera Pia Pol.iambu,l an,z:a j1ilanese (via Arena, 20). - Dlri~ente e aiuto Sez. Cardiologia. Scad. 20 nov. C<>RIAXO (b orli). -
~IILA~O .
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Uffici,o Provinciale d el l.Allvoro. -
Sca-
denza 30 nov. :\Iedico igienista : IJ. 10.500 ~ 12 bienni decimo; clue caro-viv. NIBBIANO (A·n oona) . Scad. 29 nov.: per Tredozio; L . 6.500 oltre L . 3000 pei poveri : 5 quadr.; doppio caro-vi,·. ; I J. 400 per l 'ambt1la torio . NORMA (Rom.a). Scad. 3 no,r. 'L . 7000 più lire 500 illsag. resid. e I.i. 300 llff. san.; due c.-v. SAN GIOVANNI IN MARIG.NANO (Forlì). ·AI 30 nov. (ore 19); f.;. 8000 e 2 caro-viv. per 600 pov., rJ. 2500 per caY., abitaz. , SAX GRF.GORJO DA SASSOLA (Roma). Scad. 5 novembre; I.J. 7000 e 5 quadrienni decimo, I .J. 500 di- sag. resid., L. ~~00 uff. sa11 . , L. 300 arm. farm., clue caro-viv. Ser,·. e ntro 13 giorni. SArIA~o (Oasert1i). I.J. GOOO pèr i po,r. Scadenzn 15 novembre. STRIANO (Case1·ta). Scad. 18 nov.; TJ. 6000 e caro-Yi,·. TEaxr (J>crugia) . - Scad. 15 nov. Vedi fase. 42. TERHA DEL SOLE (Fit en..ze) . Al 10 nov. (ore 18) . Cons. con Castrocaro: 2° t·eparto: L. 6000 e ~ trie11ni decimo, due caro-viv. , rJ. 2000 per ca.val~.: km<i. 1!>: pov. t>OO circa. Bth limite 33. Al inistero della Marina (Ispettorato di Sanità. 111ilitare 1na.riltin1a ) . 24 tenenti tn()ò ici in R OMA.
S«?rYizio attiyo pel'DJ11nente. Veòi fase. 4:1. Rc=a<lenza 1;) novero bre. :\Ie<lico, pratica professionale, conoscenza qt1Httro Jingue strani~re, cerea posto quale A~~i~tente fn'e, so Casa òi cnr:l . Sana torio o ~in1 ile. RiYolgersi alla re<l<1 zione giornn 1<> «Feder azione )fedica », Bologna. IlnJaz7A> dell'Arcbigiuna~io.
:\ledico straniero, laureato in Itali<l, poli_.glott.a, l'rati<'a condotte ed o9])edali, cerca occupazione adattn.. Indirizz.1re : Alatri, -via Arco tl<>i Ginna.si, 2:;, I{on1a IJWl' il dottùre). .
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZF: .
(.A.NNO
XX\1111. I•.4.SC. l-ij
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Xella · stessa seduta il Consiglio di amministrazione deliberò di non1ina re il prof. Gu tavo Quare Ili primario di mecliC'in<l peJ posto che si rend~sse ''a(!ante entro u11 aru10 dalla data della deliberazione. .~
direttore (lel La bora torio ba tteriologiro J)resso l'Ufficio ti'Igiene Ci,·ico cli l\1ih1no è nominato il dott. prot. Celestino Gozzi.
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C-011. R . 1). 19 <lgosto 1921 è stata conferita la. mednglia di brOil7,A> al valor militare ai dott. 1'..,ranoosco l\iilano, ~x S. tenente medico del lf)o Batt. d'.Assalto, per il seguénte motivo: « Per tl1t~'l la durata <li t1n com ba ttin1ento Yiolentissimo fu sulla li11ea <li fuoco per apprestare al feriti le cure più pro11te. Sel'l'~l to èlJ)presso dil • i1umerosi nemici, impugnò llll moschetto e combnttè ùa \aloroso, primo tra i })ri1ui )). - ì\ionte Meletta. di Gallio, 5 dicembre 1917. Jl dott. Gottardo Gottardi , libero e...<:1ercente di ' :-enezia., 1° capita 110 medico nella C. R. I., Sll lJroposta del Presidente della C. R. I. è stato nominato · cnvalier e della. l orona d'Italia « i.>er alte benemerenze a(!(Juista te nel cli~impegno delle sue in11)ortanti fl.1nzioni durante la guerra )). 1
Il Munic ipio di WUrzbt1rg h a conferita la ctttadinan7At onoraria a ,., Ilontgen in occasione del 25° nnniversario della sco1>erta dei raggi X. ..\ Iln~il<.)n, clopo il rifinto di Abd<-'rhnlden, è
sta-
to chia1nato il prof. K . Spiro da Strasburgo co-
.
me su<X!essore di G. v. Bupge.
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NOTIZIE DIVERSE. Nuove nurme per gli infortuni
~grlcoli.
11 Co11sig·lio dei n1i11i~tri, su proposta del n1inistro de l ·L avoro on. Beu(>d\1ce, ha a1>1)ro,·ato alct1ne modificazioni & a l vigente regol.in1ento ~n1~li infortuni ag1·icoli, in relazione alla lPg-ge 2-! inHrZ<) 1021, la quale aveva aumentato le indennità d'infortunio. Con le nuoYe dis1">si1Joni regolamentari si por:tn. llnft $empJificnzio11e nel ser~izio dei rertlfica ti e denuncia deg-li i11fo1·tuni ~ s'int:e11b'ific-r1 no le ga ra11zie e si n1iglior<1 Ja procedura delle inchieste an1ministratiY(> Affitlate <li i>retori; ~ semplifica il funziork"lnle11to <.lei Comit.'lti di liquidazione e <lt'lle C-Oll1tnii-lffioni arbitrali: si i11<><lific'l la t.'lbelln esemplificativa delle lesioni infortnniRticl1e: ciò a nche in relazione ntl analoghi rit<x'(·bi l>Ortc'lti nella tabella 1>er gli infortuni industriali .~a <llla rid11zione dal 1J ;1 1 10 % d<>l minimo ind~n11izzabi le stabili to da lln l~gge; si 1uigliora no le retri bl1zion i , tabilite p()!' l'opera ùei ni<~diei, d ei membri dei ('omitati òi liquid..'lzione e di q11elli clelle Commiooioni arbitrali. .
In t"tSito del concor$0 bandito iJ 2H ai>rile 1921 Le zone di rispetto del eimlteri. per t111 posto di primario <li me<licina ll(>ll'Ospe<lale 1~.. • n~ .. to al s."<'11 ::\iinistero rtell'luter110 LI.il r1pre W1 • di 8. Gio\Tanni i11 Torino e in ~CY\l ito a l giudizio <'Wlla. onlll1i ... ~ion~ ~~1111inatri~ con1posta dei prouato del l~no un <ii~gno cii leg~ già approY:ltO <lal lo ste .. o nel gennnio ~orso, ma. che non fu fessuri: sena tort.' :\I;\ ragliano, Zagari. Cantù, Ron. fi di chetti Dogliotti 11 t '<}nsigllo di ·1m111i11istrazione <liscu so òal~' Can1era <1~ 1 deputati per ne <lcll'0°~pe·rl:1lE>. n~lln ~t1t~t <1<'1 'i ~l:tte1ub1·~~ !lrocltt- l~islatl.1rn. f'-0n t~ di un _articolo che sostituisce >11ò ,·i111·itore del t'o11corso il prof. HJrne~o Pesci. l'art. 196 '.r. U. Je~g1 sanitnr1e . •
...
• I
(.~~NO
XXVIII, FASC.
44J
I
. S EZIONE PRATICA •
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1487
<'Arso di perfezionamento In Igiene.
Dati demografici su Roma.
Dal 10 genn<Ii•> al 10 marzo 192!!, 11e11·r tituto d 'Igiene <lella I{. l Tniversità di J{o111u n Yl'il luogo u n cor so ùi perfezion Rruento in I giene pel' laurea ti in }fediciM e Chirurgiil, ed e·rentualmente JJel' laureuti i11 '1·eterinaria, Chimica-E'armacia e Fa1t macia. Il c·orso AArà svolto tene.n<lo conto dei progrn mmi 1"*1' gli esan1i di concorso ai P.osti di t1fficiale i:in i1i tari o. Gl'i11segn<tmen ti cl1e ~'im1pa1·ti1·nhno nel predetto COl'So sono 6i ~eguPu ti : Epiden1iologia, B.n tte .. l'iologia, Sierologia, ~lieroscopia, Protozoologia. P arassitologia, Chim i<·a e fisica .applicate, Igiene del suolo e dell'abitato, Legis l;17.io11e e polizia sanitaria, Statistica den1ografie1. Stnzio11i iclromi11erali e climatiche, I giene delle carni e leg·islazione s11nit.1ria Yeteri11<1rin. Il corso sari1 svolto p revalente.mente nelle ore antimeridiane, salvo qt1alche insegnamento sen~a €sercitazioni, che sarà tenuto nel pomeriggio. ...\.. chi avrà freqt1entato reg-olnl'IlJente il corso Terrà. in se~uito a prova <l'esame, rilasciato u11 c-ertificato degli stt1<li fatti. Per essPre ummessi a l corso s i dovrà farne domanda. (su carta bollata da. L. 1) ~ l Rettore di questa Università, pre..c;entando: 1° dii>loma o cert ificèlto dt laurea; 2) fede di na~ita leg.alizza.tu; 3° ricevuta òi 'f1. 2fi0.30 . rila~iata da ll' Econo1n1) <lell'"Cniversità . Inoltre ~i dovrà versare alla Cassu' àell'Universit;t la somma di L. 79.10, . occo1·renti per sopratassa di esame, , di diploma, p~r gli esercizi di Labol'atorio, per bollo e indenni t~t . Per ritirare il diplo1na gli interessa ti dovranno in seguito presenta re clomanda su carta bolla tn. d.-t li1·e 1.15 e versare n.lla Oas~ Universitaria J.;. 10.80. Le .iscrizioni si ricevono fino al 9 gennaio 1922, • ed essendo limitato il 11t1mero dei posti disponibili, le an1missioni avranno lnogo secondo l'ordine rli presentazione delle domande. · Coloro che po~~egg·ono il microscopio, sono .p rega ti, neJ loro stesso interesse, di porta rlo, per 11so personale, a l predetto corso. . Corso d'Igiene e profilassi portuale. Il 10 c. m . nella sede dell'Ufficio Sanitario d~l Porto di '\"e nezia fu t~n11ta l'ultima lezione del eorso d'Igiene e profilassi portuale, ideato e attuato con mirabile Yolontà dal prof. Casagrandi, direttore dell'Istituto Universitario d'I giene <li Padova e autorizzato da Ila bénemeri ta Direzione Generale di Sanità. Le ultime iezioni del cor so furono te1111te in Venezia dal m~dico di porto dott. Cnmrmnella, che , illnstrò ·c on yel'a competenza ciò che i·iguarda la igiene navale e portuale . facendo •s eguire ad ogni lezione la pal'te pratica con la visita a bordo dei piroseafì in .arrivo e in partenza nel porto e ai vari seryizi di disinfezione della Sanità Marittima. Alla chiusa della lezione il d ott. Campanella fn viTftmente con1plin1entato dai colleghi, i ql1ali feC0ro voti percl1è ogni anno abbia a ripetersi in Venezia questo corso d'Igiene, che potendo uni1'e a lla trnttnzione teorica la esposizione pratica i11dispensabile, dit ~icuro .affidamento di uM buona preparazione per i medie~ cl1e vogliono intraprenclere la carriera di Medico di bordo.
Dal più recente Bolletti110 dell'Ufficio ì\Iunicipale del Lavoro di Roma risultano i seguenti clati. I>nll'aprile ~l m aggio la popolazione è at11ne.n tata di 1648 persone contro 2645 dal marzo a ll'aprile; il 1ni11ore incremento è d ovt1to ad una più ba-ssa ecceden7..a di jmn1igruti (730, inen tre nei tre mesi • I•recede.nti aveva superatò sem1)re il migliaio) ed alla quasi stabilità della guarnigioné : inveee più alta che jn tutti i mesi precedenti è stata l'eccedenza dei nati: 474. r..,a popola~ione prese1ite è oolita da 673,793 a. 675,445 e quella resident e dia <J59.160 a 6HO,Sli. I matrimoni sono ·s tati 352 di cui 7 fra vedovi, 36 fra celibi e vedoYe o fra vedovi e n11bili, 6 fra consanguinei; g li sPosi analfabeti sono sta ti 7. Son0 morte 650 persone, di cui 344 maschi e 306 femmine; 20 con meno 'di 30 giorni di vita, 10 oltre g li 80 ar1ui. · I..e malattie <>he hanno mietuto più ' ittime sono la tubercolosi (221, di ct1i 95 per tubercolosi polmonari), la polmonite e la broncopolmouite (160), i tumori maligni (6!5), le malattie di cuore (47), le f:nteriti ·(42 in preva lenza bam·b ini). Sono av·venuti &~ suicidi, dei quali 15 compiuti e gli a ltri tentati. I/Istit\lto arltirabico 11a ricevuto 137 pe1~sone: 4~ sono state rimandate, 93 ·a mmesse ~ Ila c11ra. Sono n '"''"e11uti 649 inrortuni ffi.11 lHvoro denunziati alla questura; 155 in opere edilizie, 134 in lavori metallltrg·Jci o meccanici. Nei dispensari antitubercolari si sono presentati 4146 individui, di eui 530 giudicati tubereolotici, 846 in osservazione; ai dispen~ ri celtici municipali si sono presentati 380 malati.
Nuovo Ospizio Marino al Lido di Venezia. I l 6 ottobre si svolse la cerimonia della posa clella prima pietra. del nt1ovo Ospizio ~!arino che sorgerà sul 1nare ::l! I.1ido, i11·esso S. Nicolò. Questo Istltuto non è che la ·rinnovazione del . vecchio esistente in altro posto, su un'area di :23.000 mq. che si estènd~ per una lunghezza di :100 metri <li fronte a l ma re sn un.'ampia distesa cli sa bbi<l . Sorgeranno per ora sei padiglioni a 40 met1i circa dall'acqua con possibilità di costruzione fino a undici clispo ti ~n due linee in modo che tutti possono godere della vista del mare. Vi saranno padiglioni a due piani con tetti a terrazza pra~cabile 11er le cure speciali, con sa le ariosissime e Jun1inose, da 150 letti, con 15 mrr. di superficie per letto e a ltri 25 me. di volun1e. Appartate vi saranno camere per i bagni e servizi. Vi sarà nncl1e un padiglione per dozzina nti. I{iscald.amento con termosifoll;e. Nella parte posteriore S€'pa rati da giardini sor~era 11110 i padiglioni di cl1irurgia e medicina ron impiant i radiografici, sa le per le cure elioterapiche, con tuttò quello che è n~C€ ssa rio per un perfetto impianto o..~pedaliero. Vi sarà un padiglione di osservazione per i bambini appena accolti., .capace di 50 · lf>'tti. per la lavanderia a. vapore con impianti moderni per disinfezione, per l'isolamento di forme infettive. ecc. Nel centrt1 dell'area sorgerà un ampio fabbri cato a due piani per uffici, refettori, alloggi per ftersonale sanitario e di servizio, cucine, ecc.
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JL POLJCLlNlCO
•<\Ila cerin1onia interYennero : il ~i11ò.1 eo l)l'Ofessore Giordano, il P <1triarca. tutfc le illtre Antol'ità e u1olti Ra nitari ed il proge ttistn ing·. Spa11dti. \~i fl1 rono discorsi yari. Intanto si può anc11e a nuuncia l'P lil vro~si111a fu s i-0n e co11 l ' Ospizio ~iarino, dell'Jstitnto Ilachitiei, e del1:1 c:olonia AJ11i11a : così tnt~'l la ct11·n. d ei bumbini Yerrit coordi11ata cob. metodo l>l'atico <" scientifico al mn re ecl Rl monte secondo il bisogno <:.\eia un'unira <t1111uinistrnzione s i avrtt uii:t u1igliore g-e~tic.n1e econon1iC'a a ptofitto ,<lel l'in fnn7ij;1 11isogn osa .
Congresso Stomatologico Italiano.
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I>ron1osso dalla Federazio11e Sto111a tol-0g·ica It.1 lian.a. eqbe luogo a. Trieste. nei p:ior11i 1-4 ottobre corr., il X Congresso· Stomatologico ItaliH 110. Oltre a numero~e e d im1)ortanti comunica zioni furono svolte le f'egu e11ti relazioni ~u ten1i proposti dalla Federazion e : ---; ~erYizio odontoiatrico 11e lle sct1ole (relator e !)rof. l)i1)e rno, Roma); . - Rio rclina mento elfi-gli stu ili 111edici il1 J:appo1-to alla nec,e~sitit de lla SJ.)€Cializz:1 zione e al 1'€ln tiYo eo1l:f<>l'i111ento del titolo cli .s11ec:ialii-"~1 (J>tof. R. D'Ali se, :ì\<1l)Oli) : Igie n e Ol'a le. Con1plieazioni g-<_)11e1·ali .d a focoln i ~ettici orali (dott. De \ Tecc:his. ~.1poli); - I n1-0<1erni prog·l'es~ ·della c-l1iturgia orale (ùottor Ca Yi11a. Bologna); · - f/Oclo11to ia tria e le industrie &1nitarie fcdott or D e 'l'ornasi . :\iilano) : - I.1e in1poste fiscali dirette in l'apporto all 'f\ser<>izio l>rof~ssionnle del1a S'J)eei a lit~t odontoiatl'ica (1.l ott. l)e '.ro ma si, Milnn-0) : - Snll 'e8e1·cizio abu~ivo ( dott. Sosso, '1'0 1·i110). :ù"' n l>l'~seelta R oma quale sede· dell'XI c·o11~~:re:;:;~o Ston1n tologico per i l 1922.
Laure d'argento.
( _.\NNO
XX\ "I II,
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.dio e \·o e it<1liani u1ode tni, ii1 a u ton1obili cle<..:Ol'<l t e • il1viate diti rapprese11ta11ti t~ i tutte le Società e ·dalL1 magg;ior pa ttP d elle <li tte italia11e di r~onc1 rn, · lla ~fih1 t o per l<.' Yi(·. I
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L'assicurazione eontro le malèl&tic in lnghilte1·ra. Il ì\finistero di Sa11itit i11 11igl1ilterrit ha ufficitllruente noti.ficn.to che <:ol i1n0Yo anno l'nttua le quota. cli <:a1)itazio11e cor1·i~po~ta a i n1e<l ici <:l1e i1restano In l oro opei·a JH\11 'assic:u razione nazionale u1al.:1tti~, dovrit eSfi~l'P rh.Jottn . Essa è ora di 11 oc-elli11i (ossiu più di 40 <le Jle i1~"1:re lire cartacee !), , 111e11tre l'assicutaziou~ medica britannica a ' e'a insiRtentemente richi0sto J F: , icellini e G penCE:~ (o~sia oltre 50 dPlle r1ostre lire). f.;n riclnzio11e ininacciata iJ11po rterebbe un ·econo1ni<l. ài 2 milioni di sterline. Xù turalmente il cou1u11ica to del )Iiniste1·0 .·olle,·a una ,.i,~a opposizione da pRrte dei medi<:i~ <1r1che in consicler<1zione del florido s tato finanziario dell 'a8sicn razione nazionale, DOllCl1è della rid11zio11e el1e ~1 :VIin istero in te11òe l)Ortare nel n11mero massi1110 :di c lienti con sentito a cin.1~n medtco (ora è di :{000, sa! vo i11 a l cune loc~1 liw, o·ve è di 2500: ci(> c:orr isvon<le aù un i ntroito m~1 ~simo di 130.0IH) t1eIle 11ostre lire a Il' n i1no inciTcn.
Termometri tedeschi io Franc.ia. sta to scoperto ehe molti~~in1i dei ter111ometri cli nici 11sa ti in Frnucia sono cli fabbricazione te<les<::<1 : i c-onuue r cin11t i francesi ~i limitnno a fonùerne un'estr emità , nd usportarue una listerella el1e porta · l'iscri z i o ne clel la fabùric•a ed ~ sostitnirvi ". . . . , 11u ISC'1·1z1011e fra neese. 811 ogni t e1mon1e tro lo Stato f a p~lgare ora una tas..~1 <li fr. 1.25 JX>l' il conttollo obbligatol'io. (Dnl Jou.rn. d e Aléd. de Rordea 1:.t , 10 Jug. 1H21 J~ È
Clarlatanlsmo ,farruaceutleo.. Il Paris Jléd loal r eca ch f• n11 farn1acistn e(l t111 el1imico .so110 stati concla111~1 ti clal T1·ibnn.~1 le del , la S e 1111a ad un mest· di 1>rigi-0ntl ~ 5000 f1·onchi rl,]i <-lIDn1e11da per la . loro l(écla })/ e cll (( Toxicurol l). Jlroclntto c·l1e e~si .affermn Y:1110 n tto a gt1arire la tubercolosi e m e no rlis1>e11dioso di altri rimedi. r. e reri7-i~ di1u0Btrnrono trattar~i cli un ra so tipico di ré('la n1.e fr~1 u1lole11ta : ma i 1 Tl'ihu11n le non entrò ne 1 u1erito e ~i limitò a c.·on1111in;1re la iru.1ssima i•ena sancita per eserci zio illeg·a le della medicina. 1
Rilll'e nde ndo l 'a11tica e l'in111<1 tic.a 11,sH nv,n in tet·-
totta (Ìàlla gu ~"rra, i laureati iu 111edicinn tlel 1R9H d e ll'l:11iYe r . itit di Roma h<.i11110 Yoluto fest<.~g~i<lre la S~l'fi .;,_lf\l l:! CO l'l' .• a lla tr:ittoria RU C'<:i, il XX,. ;111niYer~•1 rio dPl loro <1ddott ora1ut?11to. lnt(• rye 11ue1:0 i profe~ori Dalla \'edo,·a , Bo1lfigli, n c<·i<l, DP J{o.·s1, GnJli Giulio, )Iilesi. ~Iontesa no \'., 1->a s-sP1·fl. Per·ori. l •e11110sì e Sorge11te : ecl i dottori R<l <:C'i. l'-t!lloni, 1~ uc-z·ioni, Gentili. I 11111eri<1li, l Ja .:\Inuic<l . ~la0cl1ia, )J · t ~·a lli, :\Jasseuzi, Orsini. I'41 u1ver:qi. P-0Uti-JJ'la1ni11i , Ru . .·co11i. Spi11a. Tama11ti e Taui . Dis~ero ~-in111a ti\.·i1e p: t role, fra l 'entt1sm slllo_; e la i1il.1 lieta gioco11ctità de' couYenuti, il cou111l. Ta1nanti e.tl il p r of. })assera, organizzatore della festa, così ù1·iosn e <:ord ia le, che pt~r t111a11i1ne co11se11~0 ,·err~t 1·in.novata nl 30° e, a11guriaruo di g;l'H.11 cuore , a11c l1e n1 :50° anniY(>r~a rio. 1
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Per l'Ospeda le italiano di Londra. Il 16 ottobre corr., per le p ri11ci1)ali Yie di I .1011dra, s i è RYolta uM manifestazione . alla quale 11nnno i:>arteci1:>ato pareecbie inigliaia di persone, e che lLc'l <1Y11to ~ r ~oopo di raccogliere fondi de~ti11ati
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a ll'O,peclale italiano di I.1ondr l·11 c-0rteo <\ Iti~tico in c-ostumi romani, del m e-
Sciopero di n1edicl
n~lln
Czeco-Slovncchfa.
I medici delle a ssicurn zioni sono sta ti in scio11€1'0 nell:i <..: zt·co-Slovacel1in . Seco11<.l_o ln prel"id€nza C'entrale de lln loro ..:\.s::;oC'iazione. lo ~c:io1:>ero è •Stato <.:01npleto i11 tt1tLt la r~pn l>blicn. I fo11di del l 'as~ocin zione ffi .esaurirono ~nbito, Dl~l i n1e di ti l>Ot(\1'0110 sostener~. lo sc:io!)€ro p1•estn11do la loro opeTa .1gli assicura ti die tro compenso : in altri termi11i~ lo sciopero fu rivolto verso le Casse d'assicurazio11c e i1on ,·er.so i inalati. (Journal .:1. Jl. G.).
Riforma de11·1nsegnamento universitario In Russia . . Co l princ i11i-0 <IPI pros..~in10 anno scolastico le nn iyersitiì. r11sse a<..:coglieran110 tlllc'l riforma, in ba:-:e n ll<l qun le l'in~g11a 111~nto propriamente det-
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( ...\NNO .\.~\Tlll, FASC.
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SEZ IONE PRATICA
to verrà ser>arato c~l lavoro scientifico~ In vista èi questa rifor111a gli scienziati l}Otranno compiere i loro stnòi senza essere costretti all'i11segnamento, cui possono non essere portati, mentre le lezioni verranno in11...artite da abili . didatti anche se non sono scie11zi..1ti di ,~alore. Così la Ru s.sia dei Soviet.
L'insegnamento della medicina al Gla ppone. In t1n'acl1111n11za cli medici gk'lpponesi tenutasi. a Berlino, ft1 trattato il tema dell'ù1segnamento medioo al UiapJ)011e . Esistono u.l Giappone sei ·Università con Facoltà n1ediche aru1esse; ma il numero totale di sc11ole we<lir·l1~ :1~e~nde a 21; una di esse è ris-ervata esclusiY..1lllente al sesso fen1mi11ile. . Il e:orso dura 4 a1mi. Og!1i a11110 vengono <1iplo1ll<1 ti ii1ei rea 1000 medici. Quando. da 1 l SGO al l ~70, fn riorg<lnizzn to l'i11Hegnan1~nto medico. si Yollero <lotare alc:11ne cattedre co11 personale e minente: s i rin1.1 se l.letplessi sulle nnzionalitit cui trarlo: infine la scelta cadde sulla Ge 1:n1nnia e ~\tll' Austria. E sebbene oggi gli insegnanti siano tt1tti giapponesi, l'inflt1enza della <:oltura tet1tonica continua a farsi sentire. 'lì1tti gli nnni, in aprile, si tle11e n11 Cong1·esso meclieo, ripartito i11 sezi{>ni; le sezioni di m.edicint1 e di chirurgia generale . durano tre giorni. Il Giappone conta molti perioc1ici medici, ma la maggior part~ è in Jingua giapr)one-se, e1Jperò inacc-essibile a.' 11oi. <'JfJ], Siglo M é<l ., 3 sett. l~ZJ ). I
Il numero dei medici nel Giappone. ...
Sel:oudo u11 r ecente t-ens imento, rife rito dal Japa11 1n e<1ioal Wo1·td, i medici n el <}ia1}pone ~ono -:!i,UOO. i:>er una 11{1polazio11e ,d i 55 milioni; ciò che corris1)01Hle 11 c:i1·<.-a un ruedico per 1200 1:1. bi tanti. I n1ediei sono più t:!lle ~t1tlicienti nelle città e borgttte. mentre li<>Do scarsi 11elle Cùmpagne, ciò che l'('lHJe i11 que~te llltime l'assistenza sanitaria f\(1 igieni<:<l .1tiatto inSl1fficiente.
Scuola medica di Pechino. È terminata a l>ecl1ino la costruzio11e dell'edifi-
<:io ehe aceoglierit la Scuola t1ni\ersitaria tli me<1iclua fo11<l<lta .da un Comitato ~tnglo-a mericano co11 1un(li vr oYYeùuti ùai .l{oek.efelle1-. È ~ta ttl <lti:sorl•it.11 la son11na dl un ruilio11(\ e mezzo tli sterlin(\, cioè l:JJ rnilioui ù~lle nootre li1·e ; per consenso g<~n~ra lP,
la 11l10Ya Uni,~ersità è riuscita un vero 111<><le llo. \ Ti imparti ran110 l' insegna.i11ento 90 profes..'iOri. < ~ ul-'sl~t l'uiver~iti.t tli medj<.; ~na .sostitltisce una ~c·t101l istituita. da un missionario inglese, il dottor J~aln H:>. Il(ll J827, e mantenuta poi con sottoscrizioIµ ,~olontarie di cittadini inglesi. (Da Pathol.ogica, 11 ott. 1921)'.
Scuola medi<' a nell'Africa meridionale. _i\. .Tolltl 1111esl>u rg. nel Trans\aal, si è ina u.gt1ra ta
l111a nuo,·a g ra11de sede degli Istituti clinici. E ssa rawresenta il primo avviamento per dotare la CO!.
Ionia di u11a tni \rersità degna della importanza da questa a ssuntR. Xel piano degli organi7.zatori (loy1·ebbe essere la maggior(\ dell'Africa.
Un Ministero federale di Sauiià australiano. 11 M.cdioa,i Journ al of A u stral,ia porta la notizia clella i stituzione a 1'1elbonrne di un lVIinistero fede rale de lla Sanità., con 11n ministro responsabile. Pa r e cl1e l 'iniziativa ,s ia ~tata favorita dalle attiYità del signor Heiser, <lirettore dell'Intern.at. East 13oarc1 dell'Istituto Rock efelle r , in segi.1ito a lle ris11ltan.ze di 11na inchiesta St1lla diffu sione del!'anchilostomià si. La R ockefeller F gund, 11lette a disposizione <1el nuoYo l\linistero tre ~perti: uno in igiene industriale, n110 in igiene tropicale ec1 uno in ingegner ia sa11ita ria, oltre ad un es11erto i1ella organizzazione de i laboratorii di medicina 1>reYentiva. Si è già l)rovveduto ad impiant.are òieci la boratorii del genere.
K. D . l{. E.
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Non è un Yele110, ina seeondo gli Archires <l e ·111ec/.ic-lna., ci·r ,,rgia y espPcia l·idad es, l'appe llo cl1e <le,·e i11via1·e per telegrnfia ~enza fili, ogni '\rapore ·c:l1e a bbia a bordo 1111 inalato. <lnesto nella spel'clnza cl1e qt1t1.l clle IlH:Hlico, viaggiante su un altro Yapore nei pressi del ba stimento, possa essere àYYertito del caso e tlon1<1 iHl:t re, sempre i)er telegJ·nf<• senzn fili , delle infor1nn zioni che gli permetta :10 di stabilire una diacr1H1!-'i E:l .l li istituire un tratta1ne11to d'attesa.. (Ga.~·z . cl . Osped. e d. Olin.),
111orto a 91 nr1ui il fi siol<.).go prof. HEXRY BE Al.r~rs. n110 degli ultimi ~opraYYis~nti della Fac:olth n1eclica d i Strasb11rg:o qnale es~~ er a costitl1ita i1rin·u1 della g1.1 erra fra11co-prussiana. Do1)0 la Yitfo-ria teutonica , 11«1f-;8<'> . a Nn11ry, doYe c:ontribui .a 1c:r~are la fn mosa ~eno lu. per lo st1rt:1io <.l ell' ip11otisn10, c1e l1a qun le e1·a :tni111a Bernlleinr. Consacr:tto~t-nlle t i c:erch e Rt1llu fisiologia del si<:.:tema ne1..voso ce11tra le, ha fatto compiere sen sibili progr~.~i alle no.·tre c:onoscien ze sulla din3.mica c~rebra le, sulle sen sazioni i.Qterne, sulla psico-111etrin: è in graJ1 parte rnercè gua che la psìcologia te11de a diYe11ire tln ('è:l l)itolO della fisiologia. F't1 voi cltia1n~1to alla Rorbona, per fonda:n·i i l in·i1uo lab~r«rtorio france~P <li psicologia . H a pubblica to tln grandioso « 'l'rn tL'l to di fisiolog1a )) , trarlotto e la r gar.ae11w co1n1ue11ta to in italia110. ( 011 ~-\:. Rinet fondò r << Anuée })Sychologiq11e >>. I)Hscin molte pubblicazioni in CHDlpi vari della fi~iologin . R. B. È
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Dovo 18 a 11ni (li indefes.cm e f.n ticoso lavoro profe-~sion n le, nello gcorso luglio, <-1ppen.a quarantenne, C'olpito da l)t1lmonite, lllOriV<l m1lla breccia 11 Dottor GICSEI>PE I NGRAO, colto, intelligente e ~olerte medico -condotto <li L€11ola (Caserta). Fu sineera1nente co111pianto' cl agli a bi tanti della sua J~enoln e <.lei pcae~t circ·ùnYicini. c11e apprez7.Rvano la sua bontiL tli ani1no ed il · =-uo i1on comune vrtlol'P rrofessiou:1 lL'. g. i.
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[ANNO XXVIII, F ASC. ·4.4]
IL POLICLINICO
RASSEGNA DELLA STAMPA. Annali d'Igie1ie, luglio. -
V. PUXTOXI. Vaccinazione antirabic~1 con emulsioni fenicate. - F. Brssrnr. Bacilli J>iociane~ e bac. .fit1orese€nti . f,oUa Gy·n eoolog ica, fase. 3. C. DE'c10. AiSma è gravidanza. - L. BARIALLI. I .. a febbre nella gravi.da llZa. extra uterina. M orgagni, Archivio. A. v?I.XAJ . nlodificazioni ematiche e circolatorie in<lotte dalla . diatermia. Le Soalpel, 20 agosto. - DELCHET . . Il trattamento delle .scoliosi g ra vi. - G. DROESBÈQUE. Dilatazione gastrica acn ta per aerofagia. _4.rch1.v es rnéd. B elges. - REYN{>ERS . J.a puntt1ra del gomito. Presse Médioale, 20 agosto. - J. GursEz. Patogenesi e trattan1ento delle grandi dilatazioni esofagee. - H. S\yIEOlKI. l\1orbo di Basedow e surrenali. , l?iforn1.a Medioa, 20 agosto. -- S . Suoxo. Febbri e febbricoJ~ da R. colu~·bensi.s. Q ior·n alf cli M edlcina militare, settembl'e. - I gas di guerra (A. l.1USTIG e A. BUSINEO). MerJ.i.z. Klin·ilc, 21 agosto. - M. STRAUSS. Piocola chir urgia della mano e del piede. Boston rn.ed. a.n d surg_. Jo'U.rn., 11 agosto. - C. J'. E NEBUSKE. ltea.zioni significatiYe rlella .tensione arteriosa . J 011 rn. of A.m. rned. .4 ssoc., 6 agosto. - E. GuEDEL. Anesoosia generale da cloruro d'etile. H. lVlrLLER. Dosamento degli anestetici. ll erlin er Klin. lf' ooli . - ?oLoSTEIN. I riflessi in ra.p1>orto allo sviluppo ed alla funzione. Aroliivio gen,. di !·l eu,rolouia, Psich.ia.tria e Psico• arialisi, ''Ol. II, fa se. 1°. TJ. ZA~ON D!L Bo'.
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Indice alfabetico per inaterie . . Pag. 1481 Acido nitroso-nitrico: preparazione )) 1480 .\lopecie . . . . . . . . . )) 1475 Amnesia verbale pura . . . . . .Li\nestesie per estrazioni dentarie . . . )) 1480 Anofeli : osservazioni sulla biologia . . )) 1479 Appendice ileo-cecale : funzioni . . )) 1480 )) 1478 ...\.vvelenamenti: trat~'lmento d'urgenza. Ilibliogra fia : c-enni . . . . )) 147H Cardiopatie : disturbi l)Sichici in i·apporto al fenomeno di Oheyne-Stokes . )) 1477 )) 1472 C'ardiopatie : il problema sociale delle l"'.efalea per ingorgo linfatico . . . . )} 1470 Demenza precoce'. reperti istopdtologici )) 1475 Endocardite gonococcica . . . )) 1476 Ipertensione : cura . . . )) 1478 Lussazioni vere da coxite: nt1ovi ·p unti d'appoggio chirurgico . . . . )) 1471 ' .Ad edici condolti: XV Congresso N azi o1
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l\Iedic:i11a u1113na e veterinaria : coope• razione . . . . . . . . Microscopio ultrfl-potente . ().çpec1.a7L: per r ·i .sol·vere la crisi finanziaria degli . . . . .
R oma, 1921 -
Tip. Cartiere Centrali.
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Piloro: tsame del contenuto g~1strico nelle sclerosi benig·ne e maligne del - Pag. 1475 Placche senili di R edlicb-Fischer . . )) 1475 •
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Psicosi allucinatoria acuta consecutiva .ad atto operativo con rachianestesia in alcooli\9ta . . . . . . Rachialgie acute a carattere particolare l{ a.diazio1ti se<!Ondarie otten11te per mezzo d ella ionoforesi argentica.: azione biologica e curativa . . . . . Reazione di Wasser1nann : dosaggio degli anticorpi . . . . . . . . . R estringi1nenti uretrali : nei . . R ltmori sistolici accidentali : rapporti coll'ipotonia del cuore • . . . . . . Salvarsan : i casi di morte da . . • Sclerosi precapillare . . . . . . . Segno <lel facciale nei bambini della seconda infanzia : valore clinico . TJlcera gastrico-duodenale : criteri che regolano la cm·a medica e l'intervento chirurgico . . . . . . . . . . ,.ena c.-1 va inferiore: obliterazioni . .
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L. Pozzi, ed. resp.
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ANNO XXVIII
Fase. 45
Roma, 7 Novembre 1921 \
fondato "rlai professori :
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G UI D O
BACCELLI-· FRANCESCO DURANTE .
~EZIONE •
R EDATTORE
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PRATICA
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CAPO : PROF. VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. I
COo~essi ~ . Medicina Interna d1 ~ed1c1°:a I°:ter n8:. Itah~~a d1 Ch t_rurg1_a. -
e di Chirurgia: XX VII ( 'ongresso XXVIII Congresso della Società Seduta comune ai Congressi di }4ed1c1na e Ch1rur g1a. - XXVII Congresso di Medicina Inter na, N a.poli.
Co~ent i : J?o~ori
E: Milani e S . Attilj : A proposito di r a<hoterap1a intensiva. .
Nella vita professionale: Pangloss: Sfruttamento professionale. - Cr~naca. del movimento pr ofessionale : - Risposte a quesiti e a domande . - Concorsi . - Nomine, promozioni e onorificenze. - I giene sociale . Notizie diverse.
Rassegna della stampa. Indice a lfabetico per materie•
81JhU . dl •f!J•rle&ì rtse~a&t. - E' vietata la riprodinion e di l avori pubbUoati n el POLICJLOOCJO e la pubbUca~ di sutat• di t>88'lt senza citarne ia fonte. .
. . II Congressi di Medicina Interna e di Chirurgia .
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XX VII Congresso di Medicina Interna. I
~ed11 ta
i11a ugu rale 25 ottobre 1U21.
ore 10, nell'Aula ~lagna della R. Università, nlla ]Jresen7ta clelle •.\.lttoritù sono stati solennemente inaugt1rati i Co11gre~ai di ì\!Iedicina e Chirurgia. Primo a prendere la parola è il Sindaco di Napoli, Gr. TJff. GRtlE:\11ccA, che dopo a vere recato il ~aluto <lella città a tutti i convenuti, rammenta il carumino glotjoso compjt1to dalla medicina ed esprime Ja riconoscenza. ed nrumir~zione ai: ,p rofessori Cardarelli e i\laragliauo uel nome dei quali il Congresso inizia i suoi lavori sotto i più alti auspicii. Il Rettore Magntfico, i>rof. i\lrnA~-OA, dopo aver rivolto il saluto dell'Università di Napoli ai congressisti, cosi continua il suo discorso : • «Nessuna terra è cosi .sacra come la nostra n.1 culto della Medicina e delle Scienoo Naturali, nes• suna altra t"erra ebbe cosi validi sostenitori fino alla 1)el'Secuzione ed ul martirio della concezione di insieme delle scienze biologiche nei loro mutui rapporti, in nessun altro .Ateneo come nel nostro 1<:1' discipline mediche e chirurgiche vantano una tradizione ininterrotta che ' "a da Cirillo a Cotugno, <la J;anza a Vil)anova, cla ' rulpes a Trinchera, da Salvatore De Renzi u Ramaglia, da Marco Aurelio Severino a l\1ichele Troia, da Felice De Re11zis a Ferdj nando Pala sciano, da Carlo Gallozzi ad Antonino d' Antona: da Salvatore Tommasi e Camillo Dé ì\I~is a Francesco Prudente, da Arnaldo Cantani g_d Enrico de Renzi, dal nostro glo.1:ioso e venerando decano Antonio Cardarelli al maestro iniSig:ne J.Jeonar(lQ Bianchi. La l\1edicina contemperane.a nello sforzo diuturno ~r t1~c1re dal cieco empirìsmo ed assurge1·e .A~lle
ai dolllilli delle Scienze Naturali ha ottenuto r iSlll U\ ti Ulerav igliosi ». AffeTma elle il medico è stato spin.t o a non considerare l 'uomo sol6 in sè stesso ma. nei rappor ti più estesi che passano tra individuo e collettività, rapporti che elevano i l compito del .sanitario all'altezza morale dello educatore e dello psicologo, il qua.le serenamente affronta difficoltà, suscita, coordina, disciplina le operosità, i mezzi, le energie per affrontar~ la lotta contro certi flagelli che purtroppo ancora mietono miglia ia di vittime e prepara no il deca:dimento della vigoria :fisica di tanta pal'te della nostra razza. • Sostiene che bisogna eccitare tutta la vigoria di cui la nostra razza è capace come lo dimostra !a 1nirabile prova di resistenza, che sui caIDtPi di battagli~ hanno offerto al n1ondo i no$tri soldati i quali coi meravigliosi eroismi collettivi ed individuali 11anno dato all'Italia nuoYa e più alta la coscienza e più elevato prestigio. «Nessuna opera oltre quella della rigenerazione igienica e :della eleva zione iu tellettuale cli nostra gente sari:L degna del Parlamento italiano. Ed è con questa fede, con questo augurio che io sono ' SUJperbo di potere in questo vetusto Ateneo inaugl1rare i vostri lavori» . I
Terminato il discorso del prof. l\!Iiranda, fra continue e imponenti ovazioni cosi parla il senatore prof: A. CARDARl~LLI : Acc(\tto questi n pplal1Si ~enza inorgoglirmi: essi souo dov~uti alla mia età cn.de11te e al mio modesto luvoro >). Con viva paro-lsi. ringrazia i col-. legl1i ro11vent1ti da ogni parte d'I talia e.d il Comitato Centrale per ayere se<.>lto Napoli quale sede <<
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del Congressq. s·intrattiene a pa1·lare lungamente della scuola medica napol~tana, a cui non sono inferiori le altre del regno d'Italia che anch'esse vàntano illustri clinici. Il prof. Car,da.relli · afferma che in fatto di scienza non c'è campanili•smo e che la ~ct10Ia medica italiana è unica ed è precisame11te qt1ella nazionale, a cui sono legati tutti coloro che sono veramente italiani. «'L a 11ostra scuola medica napoletana - aggiunge - l)llò a vere il \anto di non a vere a'Clottato dei sistemi, ed un pregio ancora mag-giore perchè essa è stata la culla dell'insegnamento privato>); su questo l'illustre otatore parla a lungo, specie dell'ampia libertà <li scuola che si concedeva anche sotto il dominio dei Borboni. Ricorda che sotto Qll~lla dinastia egli insegnò per ben due anni, senza aYer chiesto un permesso sp~cia le, ina solo affiggendo un 3emplice avviso. In ~apoli \i era, quindi; la vera libertà di insegnamento. Ricorda un episodio del VII Congresso. di medicina che s i tenne anche a Napoli, sotto il regno di Ferdinando I.I. I congressisti allora furono accusa ti ·d alla , polizia di cospirare contro la dinastia ; ma Ferdinando lI lasciò loro ampia libertà. Il prof. Cardarelli ricorda cb,e egli nel 1880, alla Camera dei deputati, ministro dell'Istruzione De Sanctis, pronunziò lln discorso sulla necessità dell'insegnamento privato. Il De Sanctis fu talmente toècato dalle parolé dell'oratore, che egli stesso $i fece iniziatore ùella istituzione di scuole libere, cl1e tro\arono poi altri difensori in LaYoro, in v·illano,·a, iu ()a.pozzi ed altri insigni 11omini. In fine parla dell'importanza dell'ospedale degli Incurabili, che oonte11eva allora circa 1300 infermi cli ogni parte d'Italia, ed era q11ello il luogo ·d ove si esercitava il libero insegnamento della medicina. J;11nghissimi applausi ecl e1'1~iva coronano la fine del discor.so dell'illustre Maestro. 11 generale DELLA VALLE, in ra.p presentanza della Sanita Militare, porta re,rerente omaggio ai senatori Cardarelli e Maragliano e ricordando l'opera di umanità e di sacrificio compiuta dai .medici italiani nella grande guerra esprime non il voto, ma la certezza <:he la medicina italiana che tanta gloria seppe acquistare Sli.i campi di battaglia, recherà nt1ova luce nel progresso delle ·scienze mediche. Il prof . .IluRcr, presidente della Società Italiana di Chirurgia, fa rilevare l'in1portunza clell'attuale Congresso }Jer l 0affer1"!la7.ione clella necessità che lie<lif·ina e Chirurgia. cooperir10 in l111'intelligente e cordiale 11nione alla lotta contro i mali cl:1e attentano all'umana salnte. Ricorda il rapido cammino compiuto dalla Chi1ì1rgia dall "i11tro<.1uzione della aneste~in, (laJle scoperte di r>asteur e cli Lister: alle brillanti conquiste cl1e essa se1;pe in breve tempo ottcnel'e. ::\In perchè T'opera clel chirurgo sia di · rnaggiot ~iovan1ento occorre cl1e f\ssa frja integrata da1l'o~ra del n~edico e reciproca.mente e conclude Sl111a necessiti1 di 1111a pii1 stretta collnbornzione frn i c-tùtori <.1ella meflicina e clE'lln cl1ir11rg·ia.
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Il sen. prof. :\1ARAGLIANO, presidente della ~o cietà Italiana di Medicina Interna, pronuncia il seguente diis corso : <<Un fa.tto nuovo conferisce oggi speciale imPortanzu alla nostra annuale riunione. I cultori della chirurgia si trovano qui fraterna mente raccolti con quelli della medicina interna, e le due Società di medicina e chirurgia consacrano utlici,tlmente la loro alleanza, inauguranùo ora qtti 11uitamente i loro Congressi. A me per privilegio cronologico - privilegio Poco. invidiabile . - spetta l sonote ùi parlare .per entrarube, e lo faccio con vivo compiacimento, perchè l'alleanza che in questo momento viene consacrata t1tlìcialmente, ha un significato che varea i confini passeggieri di un cerimoniale simpatico, ,ma assurg·e ad un'alta importanza scientifica e pratica. Questa. alleanza è l'esponente di llna situazio~ ne di fatto che, ,p reparata poco a poco dalla necessità. délla pratica e dalle conquiste della scienza, è oggi solidame11te stabilita in tutto il mondo civile. Due grandi clinici ne furono i p:i;onubi: uno chi• rurgo, Mikulicz; uno medico, N-aunyn. · Le vicende di quel graduale prog·ressivo 'pellegrinaggio che in Germania i professori tanno da· una Uni ,·ersitil <1 ll'alttu, pellegrinaggio che ebbe una grande parte nella forte e potente nazionaliz7..azione della scienza a'\rven11ta colà, mentre le residenze jmmutate tendono a farla diYenire regionale, qu~ste vicende li a,·evano riuniti i1el 1887 a Konigsberg. La comunione di spirito e di proPositi nata e cresciuta a l letto degli ammalati, nelle const1ltazioni• pubbliche, destinate per discutere €> stabilire gli interventi chirurgici nelle malattie in~ terne - così narra N a unyn - · féce ma turare poco a ·poco nella loro mente .la necessità di una più intima 11nione fra i cultori della chirurgia e gll inter11isti, fìnchè essa fu consac1·ata colla fonda· zione di una effemeride che ne fosse l'espressione e l' org}1 no : i noti Grenzgebiete1i, che cominciarono a ,·ede1·e In ìuce il 24 g~nnnio 1896, sotto la direzione n.pp11nto di ~lik11licz e di Na11nyn. E basta sYolgere i volun1i pubblica ti ùi essa in questi venticinqt1'anni, per v-eclere quivi raccolti in classici la vo1·i i n11111erosi doeu1nenti, che provano come e q11anto siasi imposto il connubio delle due brancl1e s11l ·terreno pratico e Sll quello scientifico. Non Yi è oggi yiscerc 11el quale non: .p ossa essere nec~s&1rio il soccorso èlelln chirurgia: dai centri ne1·yosi. agli orga ni 3 dòominali, e tali iuter\enti, frutto clel concorde u v'iso dell'internista e del chirurgo, provano la r1ecessità di questo inti1no connubio. Io che fin dai primi anni del mio insegname11to clinico, l>ro1>ugnai la necessitit di molti fra questi inter·venti, quando a\eYano pochi e tie}lidi proptLgnntol'i in q11alche ruro internista, la magg·ioranza essendo reeisamente a\'TerRa, io oggi ~luto eon entusiasmo l'avvenirnen.to odierno, cbe realizza un'antica 'isione da me 111ngame11te accarezzata . Però, questa co111l1nione. deve ef)istere in fatto e non in forn1a . Quando i clinici <lelle due hrnnc11e: r111l1blicn1uente inrutnzi alle scolare~che di1
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scutera11uo Sl1lla opportunità degli interventi, nella singola casuistica clinica, ~i avrà la grande massa dei pratici famigliarizzata colla loro possibilitit ed abituata a valutare la parte che nel deciderli s1Jetta al chirurgo ed all'internista, eliminantlo così quella con fusione che oggi disgrazia• tamente, nella mente di molti pratici, esiste in ordi11e al compito che rispetti,·arnente spetta alle òne l1ranche, ciascuna delle quali ha i.m attribl1to s1>eciale: l'una tii rile,rrre l'opportunità di intervento, l'altra di vagliarne la possibilità, lJer poi procedere alla esecuzione. Dare l'esempio ùi que~to affiatamento spetta ai Clinici delle due branche acciò da tutti se ne con1pren.da la necessità che spesso è ancora misconosci11ta. La cerimonia att11ale dà la sicurezza che questo avverrà. Pf'r conto mio è a '' Vènl1to da qt1asi 40 a 11ni ed t' uno dei \Unti della mia vita clinica. IJa disC11ssione di un tema in cui me<.licina e chir11rgi.a si incontrano e si fondono, quale è quello c11e discuteremo riuniti in questo Cong1·esso, attua oggi q11ello chf\ dovrà essel'e attuato J>Oi. La nostrn alleunza poi è rnfforzata da un compito che Hblliamo comune: quello di dare alle scolares<:he una c11ltt1ra clinica quale è richiesta dalla missione ehe i giovani laureati hanno nella società. La importanza cli qt1esta niissione è ancora poco valuti' tn nei nostri ordinamenti scoln.stici. E dobbiamo, l'lilti.ci. :\ledici e Chirurgi, lan1entare ~he a colpa di questi ordinamenti sia impeclito ai giovani. di dare alla loro istruzione clinica, medica e chirurg!c:t il te1upo necessario. Questa deficienza ci crea il doYere ùi unirci per- difendere, non come erroneamente si crede, interessi nostri, ma gli interessi della società, nella quale ogni anno si versano giovnni, non sufficientemente preparati al pratico esercizio. Qut'Sta di ·meglio intensificare gli stl1di clinici è del resto 11na necessitit nniversalrnente sentita iI! tt1tti i centri um\ersita ri nostrani e stranieri: fra questi in Germania dove da q11asi mezzo secolo si el'a poco a poco snaturato l'insegnamento clinico e tolta ad esso la personalit:à che deve avere e dove ora si riconosce la nece-ssità di riprendere l'indiri7;ZO già abbandonato. Del resto, quando propugniamo q11estc1 intensifica~ione, noi clinici non YOrremmo e~sere frainté:--;i. L 'edl1cazione <>linica. ..non ba per co1upito solo. C>on1e dn· inolti profani erroneamente si crede e dn non f}.rofani talora n1nlig:nnmente ~·insinua, l'osser,':.azione ed il rilieYo rl('i f01101neni n1orbosi, ma .. l}llt q11ello della valnt-.nzio11e e delle i11terpretazioni ùi f'::;si, e questo implica l'ap1)licazione di tutte le C'Onquiste fntte nelle ''arie branche clelle scienze :1l1~ilinriP, per quanto sono Rpplicabili allo studi0 clella inorbilità umana. E per n ssolvere questo compito che la permanenza dei giova11l nellf' scuole cliniche deve e-ssel'e più <'~tesa di qnello cl1e oggi non sia. "'.\I;1 nltri eo1nplti ba la clinica : perchè no11 solo la snn a tti\itil tl('\~ esplicarsi nel famlliarizza1·e i giovnni c:ogli insegna111euti dello.. scienza conclitn: ma <leve p11rnnco rivolg-erla a clar opera alla scien. I f i(I ('On<lenda.
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SEZIONE PRATICA.
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I fu tti che \ia via
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din1ostrano nel campo della batteriologia, della J1atologiJL. ;:;perimentale, cl€1Ja biolog·ia e speeialruente \.l ella chimica biologi <.:~t impo11gono alla clinica nuovissimi compiti: priu10 fra essi quello di coordinare q11esti fatti alla l) Utologia umana onde vedere quali possano essere applicati, quali uon lo possa110 e non lo debbano. Fino ad ora ~enza o con p-0ca critica si è a.r.cettato tutto e si è dimenticato che la. clinica deYe accettare solo ciò che si attaglia ai fenomeni cl1e presentano gli infel'mi; quali sono e non come si vorrebbe che fossero solo per adattatli ad una concezione o ad un reperto sperime11tàle o male interpretato o ril<:>vato sopra u11 terreno organico col quale non p11ò essere comparato q11ello umano. Fino ad ieri pareva eresia il rifiutarsi di applicare alla patologia ed alla terapia 11rh.ana tutto ciò che :-;i osservava sugli anima.li, oggi si conviene che il terreno organico signoreggia le manifestazioni 1norbose ed ,ha una personalità variabile da s_peeie a specie ed anche àa soggetto a soggetto di una medesima specie. Dal punto di \ista biologico assoluto ciò che le ricerche compiute stigli animali rivelano t1n \'alore indiscutibile e diventa prezioso per sorprendere !!Cl interpetrare le moùi.ticaziòni intime cre~1 t~ dai singoli processi morbosi: ma la pretesa di valersi di situazioni sperin1entali crBate ad arte negli animali per imporre alla -clinica l'àmmissione di situazioni morbose che non si verificano nell'norno o J.ier tracciR re metodi curativi o compensi curativi, deve essere respinta, ed è SJ>iHce,yole che la clinica non l'abbia sempre respi11ta o non siu "'t<l ta troppo accorta prima di acèeclervi. 1TI da questa condiscendenza è nata u poco a l)Oco una deplorevole confusione nella mente dei medici e 8pecialmente dei. medici che .s tudiano o (;be leggono; i quali si la ~ciano facilmente suggestiona re dalle afferma7'ioni dj scienziati puri di labo ratorio, per portare al letto degli ammalati · co11cetti di patologia errati o metodi curativi cervellotici; concetti e metodi i quali spesso hanno Poi, se applica.ti, conseguenze disastrose. Il dòttrin$trismo invadt'nte n<·lla mente dei pratiri è lll la deplorevole conseg·l1enza dellò a vere spes·so la clinica permes:se i1ìvaf'i-0ni e ditta ture perni(•io~<'--
_.cl.Itro com1)ito altisRiD10 spetta oggi alla clinica: quello cli penetrare le mo<lifica7.joni intime che i proce.ssi morbosi creauo nell'organismo umano. A ttl1almente la situn:lio11e è questa : in base a lle din1ostrazioni anatomicl1e la patologia ha identificati i morbi cogli organi colpiti in base alle ronq\liste nel campo della etiologia e specie in quella batterie-a, ha comrJetato la nozione della sede con quella delle C'a llSe dei morbi. Così i Jnedici in possesso di un quadro nosogra fieo in cni sono comprese le varie malnttie, ciascuna caratterizzata da sintomatologia e terapia ~na propria, creclettero conoscere i segreti della morbilità umana e di conoscere ' le vie per combatterle. Speranza vana 11eechè la conoscenza delle alterazioni anatomiche ci ~appresenta solo le consegnenze· 11Jtime cli un processo morboso : la cono-
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IL POLICLINJCO
sc-enza dei m un1euti c tiologici ci addita solo agenti capaci di det<?rmi11~tle: 1na nè l'uno nè l'altro ci dicono per q11ali pro<.:edime11ti il morbo nasce. Perel1è il morbo ua:-:ce è solo pt'l' m0dificazioni intime nell'atteggia1ue11 to .lt'll~ unitit cellulari dei tessuti che sfuggono al coltello dell'anatomico ed all:t lente dell'istl)Jo:;o; ma potranno essere svelate <la · inrlagini fisico-cltiniic:lte capaci di coglierle nelle origini loro e nPl progressivo loro svolgimento. Sono perturbamenti che colpiscono la vira, il n1.oviu1ento 11utritizjo e le funzioni delle unità cellt1lnri, onde poi a lterazioni di umori, di funzioni e di . stru ttare istologicl1e; fatti i quali pO$SOno essere com11ni a st:ati morbosi che etiologicamente appaiono diversi, che per localizzazioni anatomiche sono anche di~ersi. . Cosi si accomunano in quel movimento inti1nu cl1e signoregg~'l in fatto una si. tna zione mol'bosa, €'ntità diverse che nella nosogtafia o:dierna hanno ciascuna personalità dtffel'ente be11e definita. S·p etta quindi alla: cJjnjca investigare in questo seuso e valendosi delle conquiste e della tecnica ·p ro.p ria delle branche acc<:·ssorie, -;oYratutto della chimica biolog'ica, penetrare questi inovimenti intimi, svelarli con U,llèl semiologia r1uoY.a , ricercare il mod.o di correggerli nelle loro deviazioni. Così la patologia <lvrà capitoli nuovi e si indivicl11n.lizzeranno s ituazioni n1orbose comuni in base a determinate òeviaziùl1i intime nella nutrizione ~ nella ft1n7.ione degli elementi cellulari, e si .p otrà istituire .poi una terapiR. .Patogenetica nella singola casuistica che non si a~solverà più copiando la r.lcetta di un formu la rio e son1ministrando farm.aci che mascherano gli effetti del processo morboso, ma non lo combattono nf'll'essenza sua. L'analgesico col q11ale si att11ti~re il dolore di 11na nevralgia dovuta a tossjen1i;i {gnorata, non c11ra il processo che lo crea. Gli ori~z.o11ti cl1e 1)osso110 aprire tali ricérche • sc!no senza CfJ11:fini. La clinica ha già esem1}i nei l1uali •seguendo questa via s i t::a.povolgono concezioni ritenute .sicure e provve<limC'nt i terar.i-et1tici ritenuti razionali. C-Osì oggi abbia1uo già imparato che si ha un gruppo di neofropatie nelle quali , contrariamente a quello • cli~ si è ritenuto sino ad ieri, i perturbamenti nel ricambio d~l l'::izotv hanno la loro origine nelle alterazioni degli elementi dei vari tessuti, ed il rene no11 li crea , 1na lì subi8ce, e di qui direttive terapeuticl1e divc·r~e da quelle seguite; lo vediamo in quello che è avvenuto per le malattie tubercolari, per le qu!lli la conoscenza intima dei processi dell'offesa e della dif~sa hanno create concezioni nuove che tracciano alla clinica ed alla t€'rapia direttive diverse. Il la vor•) immenso a compiersi in q lleste dir~t ti ve non può essere fatto che nelle scuole di patologia. e di clinica medicR; nè può essere frutto dell'opera ìsolata dei cultori speci alisti nelle branche b;ologicJ1e singole; perchè non è sugli animali, ma sull'uomo che principalmente queste ind.ngini si debbono istituire, perchè i problemi etl i que~iti ad esse inere11ti na~o110 dall'osservazio-
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ne dell'uomo ammalato e a d essa dehbono essere ispirati e coordinati. Sarebbe certo c.lesider<l bile che gli speciali·s ti tecnici si raccogliessero a tale scow nelle cliniche P.d ivi colla borassero alla creazione della patologia ituoYa che non ,potrebbe uscire complet:a dal luYOl'o i~lato degli uni e degli altri. Questo certo . avverrà perchè non potrebbe altrimenti essere: facc:io voti che spetti alle seu ole 1taliane di aver<' in questo movimento nuovo una parte prePonderante. e l'avranno se ~aranno provvedute dei mezzi opportuni.
* *'* Ql1esta la terza volk'l che nel COl'SO più che trentenne della ~ua vita la · Società Italiana di l\Iedicina Interna tiene in Napoli l'annuale riunio11e sua : ventisettesi1na in quella serie di convegni interrotti solo i1egli am1i in cui l'attività dei Medici italiani - maestri e discepoli - si svolgeva sui campi <li battaglia, o presso di essi, · pagando a lla Patria g~neroso tributo .di opere, di sacrifici di sangu€ e di nobilissime vite. Parve che in questo i1eriodo di vit.a italiana iu cui pei· og11i can1po ùella umana attività le energ·ie clevono ravvisar.si ed ·ogni operosità allenarHi a nuove conquiste per la grandezza della Patria, fosse opportuno ritornare ancora qui dove la fecle nei destini della Patria., a nche eni momenti più angosciosi, non venne mai meno; qui dove alti i11telletti sdegnosi di ogni egoismo accumularono n°l corso dei ~coli tesori di sapienza in ogni diseiplina, tesori di ubnegn7iione e di nobiJi.ssimi ese1npi, dai quali esce una fiamma perenne destinata ad accendere a grandi cose l'animo dei forti e degli operosi. E qui ci trasse ancora il vi'vo desiderio di a vere c0n noi il Nestore della l\Iedicina clinica italiana, il senatore Cardarelll, in cui splende sem])re .p iù che mai \"'ivida la lt1<?e dell'intelletto, mentre Je esigenze fisiche non gli avrebbero concesso di ~ssere in mezzo a noi se ci fossimo recati altroYe. A questo nostro sentim~nto di devozione per lui si associano certamente con entusiasmo quanti fra i medici it:aliani presenti ed asSénti apprezzano ed onorano una mente da cui irradiò ed irradia tuttora tant,a lt1ce di sapienza clinica, una vita che n1 •s cuola ed esf>mpio per. tante g·enerazioni, la Clti memoria ·sarà ~uola ro esem·p io per le generazioni future. • Oggi tutte le scuole di patologia e di clinica sono qui rappresentate e con esse i grandi centri medici italia1Li: tutti qui convenuti ad esporre i frutti della ripresa attività negli studi e nelle 01>ere : tutti qui convenuti in on1aggio a questa scuola medica nap9letan.a gloriosa nei secoli erl agli illustri Col.leghi suoi httuali degni rappresentanti. E quanti qui siamo convenuti da ogni regione d'Italia, abbiamo ragione d i sentirci commossi allo spettacolo dell'interessame.nto che la cittadinanza na-poletana, a capo l'illustre suo Sindaco. prende alla nostra riunione. :ID solo presso i popoli altamente ctvilì che si sente viva la con·s iderazione È
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per ~i dedi<:a. la propria attività alla scienza, e·d alla più benefica delle scienze, come giustamente ebbe Guido Baccèlli a definire questa medica che noi professiamo. l .ia prova della civiltà non si ha solo dal rispetto alle forme, ma sovratutto ed in primo luogo dal rispetto per le manifestazioni dell'intelletto nelle sue molteplici estrinsecazioni. Questo rispetto si è sempre sentito qui in Napoli un po' anche mia. Concedetemi, signor Sindaco, eh<_) · io dica cosi perchè se a Napoli non ebbi i nat~Ji fislci, vi ebbi i natali scientifici, e Napoli, quale madre adorata., amo e vene ro. Il grido di viva Napoli, .s egni, cari Colleghi, l'inizio dei nostri lavori; il ri('ordo di Guido Baccelli, che della nostra istituzione ftl c:ren tore, gt1ida eò artefice, ci accom·p agni nello svolgin1ento loro. Viva Napoli ! » Si alza quindi a parlare il Prefetto Gr. Cff: PEsc·E. portando il sa lnto del Governo del Re a i medi('i d'Italia. Dopo a Yere passato in rapida ra&S<•gna tutte le benemerenze che la ,~a1orosa fa1.1nge dei n1edici ·seppe acquista re in ogni teIDJ)o e dovunque dichiara inu11gurati in i1ome di S. M. il Re i Congressi òi ~I<~d icina e Chirurgia. Seduta pomeridiana.
Alle ore 15, nella Sala De Sanctis della R. Uni• versità, hanno inizio i la\ori del XX,TII Congresso di ì\Iedicina.
Presideu.za QuE1no1.o. Dopo alc1111e c.:on1unica zioni del prof. CA STELLINO inerenti alla costituzione della Segreteria del Congresso, prende la parola il senatore prof. ì\lARA.GLIANO, la111entando anzitutto la perdita del professore :\Ioreschi, ta1lto più dolorosa in quanto essa avvenne imt)I'O\"Vi$amente togliendo alla scuola medica italiana uno dei suoi più valorQsi colla bora tori. Esprime il voto che i • giovani animati da ~ari arde11te volontit di sapere e spirito di umanitit possano colmare il grande vuoto che la perdita del prof. :\1ore~hi 11a lasciato ne~la ~cie1iza medica it:'1liana. Svolgendo quindi la sua relazione 1
'' Sulla Tubercolosi,, illu ~tra le segt1enti conclu·s ioni :
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e della patologia 1sperimentale e i1on avesse lasciato ad essi di .gi11dicare ·sulla applicazione alla patologia ed .alla clinica umana dei fatti via via messi in luce, e li avesse valutati con criteri pl'opri e con indipendenza di giudizio. Riservando a l reln tore pro:f. Luca.tello di riferire SOJ)ra quanto può essere utilizzato per la clinjca, ~peeia lm e11 te dal punto di vista della se1neiolog·ia, della diagnosi e della prognosi, per conto mio mi propongo, in modO' 1sintetico, di ,gegna... la re qt1elle fr~1 le conquiste fatte che possono essere utilizzate ~1· la P<'ltologia. e la clinica in generale, la profilassi ~ la terapia della tubercolosi. La mia esposizione sarà fatta con i11tenti clinici fermandomi solo q11el tanto che saril i11dispensabile, sulle questioni di ordine biolo.gico puro omettendo in regola le citazioni quando non siano strettamente i1ecessarie. II. - Fra le veritù conquistate, d11e in pri1na linea. emergon0: quelle relative a l modo con cui il Btb. aggredisce l'organismo e quelle relative aJ modo con cui si •lifende. Il bacillo della tubercolosi aggrediisce, crea le a lterazio11i dei ~esst1ti ed inquina l 'organismo per mezzo dei suoi Yeleni secreti e '?eleni contenuti nel suo protoplasma.. Il -vn lore ùel bacillo, come t1nità organica e patoge11n, è ra11presentato ùalla sua ricchezza maggiore o minore in veleni, dalla sua maggiore o• 1ni11ore attività nel riprodl11·si, in quanto aumenta il numero delle sue llnitù operant i. E questa una veritit n1Pssa in eYidenzrt ·d a ricer che italiane, inizial111eute da quelle del COIDJ.)ianto IJrof. ì\!Iaffucci, poi cln quelle della ·Clinica Medica di <*nova. Prin1a di esse i B. T. B . i1on erano annovera ti fra quelli che· agiscono in virtù qei lH'opri yelenì: si e rano min11tamente studiate· le alterazioni creatP. da · es~i , ma non se ne erano ricercati e dimostra ti i fattori intimi. I veleni debbono consi'derarsi i veri antigeni tu• bercolari. Se ne dimostra la presenza nell'ambiente organico, dopo l·avvenuta infezione e nelle varie fa.si delle malattie tu ber<·o 1~1 r i. 'l,utti i ma.t-eriali t11bercolari contengono veleni patogeni . I veleni sono multipli e JVll1ch· li ha differenziati col non1e di antigeni parziali, ma que· sta differenziazio11e i1on m11ta. il concetto della patogenesi tossica . III. - L'organls111u si difencle clalle offese che gli arrecano i B. T. B. <i uali antig.e'n,.;;, per nie~·zo di processi difetisi'l;i .~peoifi.oi, olle si accendono
necessn rio, nell'interesse dell'umanità e a guida ùei medici, fare con criteri clinici tm esame delle conquiste odierne sulla infezione t ubercolare e ~ulle malattie tuber colari. quando i niaterial i otfrnsivi P't'en do110 co1itatto co·n Non si richiede 11na enumerazione analitica di esso . Essi sono dimostrabil·i òiologica1nente e spetutto ciò che da un quarto di seeolo Yenne p11brimen,talmente: essi 1:engono r 'ivelati dal la con,stablicn to su questi a rgomenti, n1.a una valutazione ta.zione nel mezzo or!Janiro, ài p1'odotti elle ora so· e:o~ei<.'uziosa ùi ciò, clle i1ello stato attt1ale delle 'no desi[Jnati in, t erminol.og'la biologica, col nome ài no:-;tre cognizioni può essere utilizzato dal medico, a·n tioo1:pi o di fer1nen,ti . Que.sti prodotti son,o qiielper cono.~ere, 11€1' prevenir-e, per combattere le malnttie tt1bercolari nella loro preparazione e nel • l~ che per lo addietro .~i chiamavwno «antitossine » o corp·i d ifellsi1:i (F~cll nt.~koerper) da Bi1oh'Tl er. loro i11izio. I/esiste11za <li questo mo,-imento difensi'Vo e di l..'11n1anità non ha potuto trarre da tanti studi qt1es~i J>l'odotti, à1111unciuto da me fin dal 1895 ~ quei benefici che avrebbe potuto trarne, se"' la clilnngamente contr<.1st:1te,~, orini è -u.niversalnie11te an1 11i<:a i1on li avesse a bbandonati nelle mani di culntes.sa. tori .della batteriologin. clPll.a biologia patologica ":ID
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Questi n1ateriali difensivi si troyano uegli Ullloù tt::>tite ~ulle ri<:ercl1e fatte• nelle cavie n1eritano di ri: sovratntto negli eleme11ti morfologici del san- esser~. rivedutR e corrette. g11e, nel In tte e 11ei t~ssnti. Essi di dimostrano neIn soggetti pei quali non si han110 segni tangigli anim:ali trattati, sovr:it11tto in quelli di g·rossa bili cli malattia tubercolare, oppure si hanno le taglia . La ca via s i JJre~ta poco o nulla a queste stig1na te della infezione tl1bercolare e ·s ono . q_uindi dimostrazioni. Essi sono rappl'esentati ùa antitosin istato cli difesa, si c-0nstata la i)resenza degli sine, da batteriolisine, <la opsonine, da precipitine, nnticorpi s.p-ècifici e di tutti i noti mate1·iali dida .'lgglutinine, da fermenti e sovratutto da antifensivi, prova questa di una situazione immunitacorpi fissatori del complemento: insomma, da tutria creatasi a utomatican1ente. :m intel'essante attendere non solo ~ Ila '\'alutazione degli anticorpi, - ti i principii antagonisti degli antigeni sui quali 1na a lla contem,poranea val11tazione degli antigeni, ltanno proprietà altera11ti: dato questo caratterinei s:lni inoculati ed in coloro che sono già infetti. stico in tecnica immunitaria. <-Osì si ha lo specchio della lotta che s'ingaggia A completare la dimostr[lzione del significato dif1·a l'agente patogeno e l'organismo, se ne sorpre11fensivo di questi principii sta il fatto che gli aniùo110 le fasi, che ordina.riamente corrispondono alwali nel cui n1ez.zo org:1nico si dimostrano in for te quantità, restano ir1sensibili alla inoculazione l ' andamento clinico della malattia: aumentano gli anticorpi e climin11iscono gli antigeni negli andadi piccole qli8ntitù di bacilli attivi, che però uctl'~enti. felici e si ba l'inverso in qt1elli infelici. <.:idono i controlli. Negli uomini accertati, coi mez . zi che possediamo, vergini di infezione tubercolaSe la questione della difesa specifica può presen1·e, in seguito alla introùuzione di antigeni i1el tare in dettaglio dei fJt1nti discutibili, la sua esiloro mezzo organico si trovano materiali difensivi stenza è fuori discussione e tutti ne convengono, compresi quelli che furono più ostinati a negarla. analoghi a quelli che si hanno neg·li animali tratPuò dirsi così oggi che mercè questo nuovo catati, e si banno in essi le stigmate della jmmunizpitolo, creato dalle modei·11e conquiste, fu strapzazione. pato alla nat11ra il segreto con cui essa naturalGli antigeni capaci di cr~are questa situazione 1uente difende l'uomo dal bacillo tubercolare. difensiva sono rappresentati dai bacilli vivi e morti, dagli estratti bacilla ri di ogni forma, da tutto I\-. - Dalle conq11iste fatte scaturisce l1n'alt1·a ciò che proviene dai bacilli. verità, èd è questa: Perchè 'lt1ia n1alattia tubercoLa credenza aYanzata da alcuni che i B. T. B. lare nasoa e si s·volga non bcr,sta la presenz:a del ruorti non siano capaci cli creare il movimento diB. T. B., ma è necessario il concorso del te1·reno fensivo non è conforme al vel'o, come i1on è conorgan,loo. f-0rme al vero che i B. T. B. vivi o morti non posSe q'ltesto è in grado cli svlluppa re S'llf/ìoienti sono . ser vire da nntigeni, causa 1a loro corteccia c nergie diferhsi!Ve, rnalattia non si avrà. impenetrabile e che is olo gli estratti bacillari di Questa proposizione è l a con~guenza necessari.a. l\lucl1, detti antigeni parziali, possano darla. E incli quanto si è detto· precedentemente sulla difesa fatti indubitato che i B. T. B., sia vivi che morti, dell'organisn1-0, che diviene arbitro della insorgensono d1sg·regati e digeriti nell'am·b iente organico za o no di una malattia tubercolare, perchè per in virtù di processi fermentativi e la dis~regazione quauto il bacillo sia penetrato nel rnezzo organico, si dimostra colla massima evidenza. può vivervi innocuo. ç-0sì il terreno organiieo as· su.me la f)reponderanza che deYe avere: fatto inLa produzione dei materiali difen$ivi non è prol)Ol'zionata <1lla quantità df\gli antigeni: antigeni tuito meràvigliosam'.ente da Baccelli, quando <lisse che il B. T. B. è l'esponente della malattia tubercopiosi e Yiolenti possono renderla impossibile. colare non la malattia, e giustamente Yalutato Si I>tetende che a determinare il movimento di' fensivo siu necessario una precedente infezione, la . dalla Scuola di Padova cl1e prima, per bocca clnl compianto De Giovanni,, poscia per quella di Viola, q11ale avrebbe il compito cli sen.-ilJilizzare gli elerivendicò la ];>arte che nella genesi delle · malattie menti organici e renderli capaci di produrre antubercolari spetta al terreno organico. Per intanto ticorpi. la formula tanto cara ai batteriologi: bacillo e·r go In pl'oposito osservo che in animali vergini sinialattia, t1ibercolare, cade; formula che fu uno dei curan1cnte di ogni precedf\nte infE:·zione tubercoln tanti e1·ro1·i :d erivati dall'aver voluto imperniare re, ca·valli; ad esempio, ho ottenuto sempr~ ed ot · stille ca vie tutto il problema tubercolare. t~ngo la pl'oduzione di anticorpi specifici, che in Dai fatti c:he ei i)()rtano a tali conclusioni è uomini nei quali non esistono tracce di stigma te ·u scita una forma clinica nuova: la infezione tntubercolari, l'inoculazione di ~utigeni tubercola1;i bercolare senza malattie tubercolari, di cui in pracrea lu così detta ipersensibilità. · tica si han.n o n111nerosi esempi, non solo nell'l10Il fa tto ammesso d~lla sensibilizzazione creatA. mo, lna nei boYini. TJa parte che ha il terre110 d<t l1n primo co.u tatto di materiale t11bercolare, crganico spieg·a qneste oscillazioni nell'a.ndarne11lo dcnott.L che già quel co11tatto ha ·p ortato un moviclinico cl1e i pratici hanno sempre notato· nelle mento immunitario nell'organismo. Può essere benissi1no che le prime n1odificazioni intime a vvent1tP. • malattie tt1b~rcolari, e di c:ui no11 si comprendeva la rRgio11e, che è ora rivelata dalle conoscenze 11on sia110 tali ,ja produrre in tutti gli a11ima1i acq11 istH te Slllla lotta fra org·anisn10 e bacillo. ed i11 tutti i casi la ipersensibilità> ma credo che Il terreno in q ne~te J.1.)tte si ,·-ale degli antico1·pi qu P~t:o feno1ne110 òebbu e ere ancora intlagato e c:be attaccano l'u11ti~ene nei -t1oi effetti, lo renrlo<li ~<;llN5'0. r>erCllè la lDa~RiTil:l p{l l'te delle é0llC111~iOD i '
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no inc.GJpace a nnocere, per quanto conservi la sua .a t:tività patogena potenziale. V. - «Oggi si può asserire che esiste itnà im-
« muriita tulJeroolare, che uomini ed ani1nali pos« sono acquistarla automaticanien'te innanzi aà una «infezione sporitanea, ohe è possibile conferirla « t ·i fioialmente all) uotn,o ed agli an1ii1nali >).
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Per \alutare la portata di questa proposizione è necessario ben intenderci sul significato che -si deve attribuire alla parola immunità, che non equiyale a.d una refrattarietà assoluta in qualsiasi misura alle infezioni comunque a vveng.ano, ma subordinata alla misura ed alla modalità. Per noi Clinici l'immunità va considerata quale «lino stato speciale per cui l'organismo umano re« sta più o meno 'indiffere-nte 2gli agenti patogeni «che enu·ano in esso per infezione spontanea». Ed un batteriologo che ha il senso della realtà, Romer, la definisce: uno stato per cui l'uomo e gli animali non sono uccisi nè si mostrano « am<J malati ii1nanzi a quegli ag-enti patogeni che nelle
« medesi111 e circostanze e nelle m,edesime m,oaalita « sono dannosi ad uomini ed animali ·della mede« sima speoie >). Quanta diiierenza dalle pretese di quei batteriologi che vogliono ottenere la refratt:a rietà assoluta c.l ella c:avia e Yogliono p(?rsino che sia fatta inc.aJ)ace, come vorrebbe Calmette, ad albergare il bacillo della tubercolo8i e solo a questa stregua concludere sulla immunità umana. Sulla imn1unità. in ·g enere si è del resto lavorato molto nella mia Scuola, indagandone i fattori e le condizioni. Fra esse va ricordata sovratutto questa : - che per ottenere l'immunità verso materi~ li estranei, batterii compresi, è necessario che qu~ sti sieno assimilabili e quando non lo sono, come può avvenire per certi batterii, ad esempio i tuberC'olari, l'organismo produce principi fermentativi <:he li rende assimilabili. Ed incidentalmente ml piace qtù osservare che ·d'immunità non se ne parla ad orecchio nella mia Sct1ola, ma con sperimentata cognizione di causa. Passando più speci:fica1nente a dire della immuItità tubercolare, al quesito se possa ammettersene l'esistenZ<.i. 11er l'u o1no, rispondo colle parole di ì\1uch il quale ad analoga questione i·ispose «che a negarla è necessario mettersi le mani jnnanzi agli occhi per non vedere ». E questa ora1uni è l'opinione· dominante, come • è do1uinante la. ~onYinzione che sia possibile conferirla ad a"rte, e ciò in base a dati di natura clinica, biologica e sperimentale. Le divergenze non oono su l fatto ma :::11lle mi~nre di essa . Cosi la · esistenza della immunità tubercolare da 1ne annunc.:iar::t nel 1895 e tnnto fieramente co11tr~t $tata, oggi viene riconosciuta. Sul u1odo di conferirla nrtificia.lmente dirò fra !JOCO discorrendo della vaocinazio·n e. VI. - « In base a q uarito s·i è app1·eso sutlla di1
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« fesa antitube1·colare dell'organ,ismo e sulla imm1t« iiità, ant·itu òeroola1·e si è reso possibile p1ratioare « 11 n a, terapia specifica an tit1tbe·r colare >) .
Dato il fatto cl1e innnnzi agli antigeni si p1·oducono iua teria li <.lifensivi ~pecifici che esistono . nel
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sangue deg·Ii animali irnn111nizzati: ·d ato il fatto clre questi anticoTpi pos~ono essere trasportati dall'organismo produttore ad altro organismo, come si fa per il siero di .animali im1ni1nizzati contro • altre infezioni, si rendono possibili anche nelle malattie tubercolari d11e modalità di terapia specifica : l'attiva e la passiva. La attiva sj pratica coll'im1p iego di antigeni t ubercolari, abitual1nente tubercoljna, non nella direttiva traè.ciata da Koch, quella di agire Slli focolai tubercoln ri, ma. ql1ella tra.ccia ta primamente dai miei stndi : di provocare cioè nell'organismo la produzione di anticorpi, fa cendo cosi una autoimmunizzazione, direttiva del resto generalmente ammessa. Gli antigeni usati sono gli estratti bacilla. ri (tubercolin~, antigeni pi! rziali di Much) oppure anche i corpi bacillari morti, che si usano per la vaccinazione . Le vie di intro.d uzione sono la sottocutanea e la gastrica 1p er la quale si hanno i n1edesimi effetti che per la -cutanea. Tutte le tubercoline che l'industria ha create, la straniera sovra tutto, per inorpellare la buona froe dei J)ratici e far loro credere che una valga J)it1 clell'altra, tutte })OSSono essere usabili, purchè 1)(-!ne tl·o sate i1t tossicità, cosa che disgraziatamente ~1 lJitl1almente si dimentica dai produttori. La terapia s1)eci:ficu attiYa 11a .p erò dei li1njti rl1e non bisogna ' rarcare, perchè se può essere util e nei soggetti in Clli si ha un alto margine di resi~tenza, pl1ò essere dannosa in ql1elli che non l'han· no. In questi può dar l11ogo ad effetti perniciosi: H<;utizznre nna forma cronica ed accelerarne la marcia. Lo \idi più volte. È necessario qttindi che i pratici siauo guardinghi nell'usarln. rJa terapia specifica passiva si pratica portando nel mezzo organico i materiali difensivi sciolti nel sn11gue impiegati 's ia per via sottocutanea iniettando siero, sia per Yia gastrica, sia per via rettale, nei modi che la pratica da oltre 20 anni ha ormai consacrati. J.;a tera.Pia. specifica dete rmina la comparsa di nnticor1Ji specifici nel mezzo organico, ·P UÒ esercitare t1r1'azione cura ti,,a importante, se è applicata opportunamente. lo soglio associare spesso le ·d ue forme di terapia specifica. Nelle inalattie tnbercolari del polmone spesso, e più spesso di qnello che non si creda, altri bacilli patogeni, aerobi ed n naerobi; si associano a ql1e!li h1bercolari .. I miei ~tu·di dimostrano che cosi avYenendo essi spesso signoreggiano la situazione 111orbosa. In q~1esti casi è n::t turale che la terapia specifica antitubercolnl'e debba essere inefficace contro queste altre infezioni. Questo dell<~ associazioni microbiche è un capitolo im.portunte nella Clinica delle malattie tl1bercolari, elle i pratici non devono perdere di \ista, specie dal ~unto di Yist.a terapeutico percl1è ne scaturiscono )ndicazioni speciali . Di terapia sin torna tica non credo opportuno oce;upn rme11<', perchè nulla di nl1ovo è avvenuto, all'i11f11-0l'i di <Jl1ei comPOisti .. a baoo di sostanze i1ote ed us<tt e d<l tempo, che tutti i medici sanno ricettare ed i farmacisti preparare. L'industria $traniera li ,p resenta ni nostri meclici sotto forma 1
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di specialità, ubusanclo (1ella loro buona fede. I
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assimilano troppo ra·pida1nente, non possono essemedici usandoli sappiano che danneggiano l'ecor~ completa mente utilizza ti, possono agire tumul~ Jtomia nazionale perchè· dànno luogo ad esportatuariamente e tra11sitorian1ente. zione di valut~, offendono la loro ri~ttabilità, Il materiale che meglio presenta i requisiti voe non reca.no utile ai loro malati. luti è costituito. <la bacilli ·di colture attive e viVorrei che ql1este mi{\ pal'ole giungessero in rulenti uccisi col calore e finamente polverizzati • . ogni angolo d'Italia a monito ed a.nclle a ramLa via d'introdt1zione a. scegliersi è la intracupogna. tanea, onde creare un focolaio di :flogQsi tubercoVII. - Per le applicazioni a _beneficio dell'uomo lare nel quale il ma.teriale tl1 bercolare ·s i scioglie delle ronquiste fatte fs ulla immunità havvi quella a poco a poco e si a-esimila. di una S'tta vaccinazione- preventiva allo scopo di A tale aopo si imipastn.no con glice1·ina i bacil1·ende1·lo insensibile innanzi ài baoilli della tuberli tubercolari. Si' ottiene così una massa della concolosi e tarlo così immune dalle malattie tubersistenza e dell'aspetto del vaccino J e:qneriano, eh·~ colari. viene inoculato itel braccio, ·ma potrebbe inocuQuesta Yaccinazione è allo stato attuale delle Iarisi altrove. nostre cognizioni scientifiche fondata, praticamenIo costumo fare tre pt1nti di innesto. te attuabile e già parzialmente attuata. Segnenclo dopo la vaccinazione quel che succeI.Ja ba·se sc1enti:fica di essa ·s ta nelle conquiste già de nel mezzo organico, si trova che prima comricordate st1lla immunità e sovra tutto sulla pos~i paiono gli antigeni tubercolari soli, poi succesbili~~ dimostrata di creare uno stato immunita- · sivamente compaiono, in capo a ao; giorni circa. rio nell'organismo animale, introducendo in esso gli anticoripi i qt1ali crescono via. via fino a che materiale tuberco.Jare. raggiungono il . punto massimo circa 3 mesi dow , Per attuarla praticamente è necessario scegliel'av,1enuto innesto. Via. via che si accentua ' la re ·1:antigene più opportuno, cioè capace di provoprodl,lZione degli anticorpi, diminuisce la misura care la produzione della. immuniz~azione e nello degli antigeni. Questi fatti constatati nell'uomo, $tesso tempo sicuramente i11nocuo nel senso di non ~i constatarono nelle scimmie ugualmente tratpotere in alcun 1nodo rendere possibile la creazjota te. Le ~immie così immuniz7J8 te sopravvissero ne di una infezione tubercolare attiva. e restarono imml1ni mentre i controlli morirono di È necessarjo quindi scartare l'impiego dei bac:iltubercolosi. li tubercolari vi vi e riproducibili sotto qualsiasi Nel latte delle femmine vaccinate si trovano forma. Sono in conseguenza da scart:arsi anche· i materiali difensivi analoghi a quelli tro'\'"ati nel sangue, ma in minore quantità. bacilli attenuati perchè in qualunque modo l'atI nati da donne vaccinate e da fem1nine di anitenuazione a vve11ga non può escludersi la possibillYlli vaccina te, «ontengono nel loro mezzo orgalità della .riprodt1zione. La Commissione inglese c-lte nieo, a11tigeni e materiali immunizzanti. Le prove ha stt1diato questo argomento la ha dimostr.1ta fatte sui nati da animali si mostrano indifferenti nettamente possibile. Del resto poichè sono i Yealle infezioni s~rimentali cli bacilli attivi. leni che raippr(\S{\ntano gli antigeni creatori dello Inna·n zi a qu&"1:i f~tti constatati con una serie stato immunitario, gli elementi tubercolari vivi organica di ricerche, mi trovo autorizzato a conno11 appaio110 necessari. '.l /eisperienza lo ha dimoclud.ere che la vaccinazione col metodo da me escostrato largamente perchè ormai sono legione ~;li sperimenta tori che hanno prodotti i fatti immu1li- gitato, ·Si presenta corredata da tl1tte le pro,·e. che possono dare affidamento della sua 11tilità. tari co11 i.na teriuli morti : oo cilli, v-eleni estratti da Io la ho applicata st1 vasta scal l ~pec ial1nente essi (tubercolina, antigeni parziali di Mt1ch, ecc.). sopra adulti e bambini, la mflssima tiarte dei quaI bacilli 'in piena vitalità jpossono contenere magli appartengono a famiglie provate tlalle malattie giore riochezz:i di veleni e di veleni a.n che più enertl1bercolari. gici? È possibile, per q11anto non sia dimostrato. Non ho nelle migliaia di a.pp.Jicazioni fatte ·ve· Nè ~ è dimostrato che ad ottenere immunità siad11to a lcu11 effetto spiacevole. Nei ,·accinati che io uo neressarie azioni offensi,re violente, anzi ~l • ed altri abbinmo potuto seguire, non si ebbero mal1anno moltepJici dati pPr rite11ere che tanto per le lattie tubercolari. Dopo 4 nnni dalla praticata vacaltre infezionj quanto per la tubercolosi i migliori cinazione .s i è dimostrata la persistenza di prineffetti imnxnnizzanti si abbiano dalle nzioni offen, cipii immuni con prevalenzR di anticorpi. sive lente, miti. anzichf' colle troppo energiche. Do1JO che io ho Janciato la proposta delle vacE 'poichè i materiali morti· sono sicuramente incinazioni ne furono tenta te da a ltri c~n bacilli nocui e sono capncl òi creare t1no stato immunivivi, co11 bacilli · attenuati, con estratti bacillari. tario è logico cli i)ref€1·irli per 11na vaccinar-ione Non mi consta che siano stati ·p ubblicati studi orpreventiTn. d~ll'11omo. Altro reqt1isito che deTe avere un materiale vac- . ga11ici di ricerche sulle modificazioni constatate cinante è quello di Yersare gli a11tigeni nel mezz<> 11el !nezzo organico a documento di l1no stato immunitario raggiunto. Pi certo però che i tentatiYi organico lenta111e11te, nccìò ' possano essere asRimii11 propo8i to si fanno in molti centri del mondo la.ti P.oco a llOCO e a poco a poco utilizzati. Per civile. Finora i più estesi sono q11elli di Shiga. rr tal modo si è sicuri di non e~a11rire l'azione degli elementi organici che dete1·minano lo stato imml1- ·ro1tio. Conell1<lendo il concetto di l1na Yaccinazione preItitario. Xon so110 quinòi n scegliersi i materiali Yentiva dell'uomo è t1niversalmente accettato e se morti g:ih sciolti <?:li e~trntti bacillari). pe1 cbè ~i 1
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ue invoca 1a pronta attuazione nell'uomo e nei bovini. Il metodo più diffuso, organicamente stt1{lia to e largamente applicato è il mio. In Italia. tlove .p rima nacqt1e il pensiero di una. vacC'inazio11e a11ti tubercolare, dove una tale vac<:inazione fu scientificamente ed organicamente stu-Oiata, dove fu prin1a attuata, è giunto il mon1ento -di applicarla $U vasta scala. Ogni n1edico dovrebbe, data la st1a innocuità, applicarla e sovratutto nei membri delle famig·lie colpite da malattie- tubercolari. Il tempo dirà la misura in cui serve e pt1ò servire, quando mig·liaia tli medici sopra milioni <li sogget~i l'a \rru1no ap• • lJlicata . ~ t1na questione che ormai non può a Yere soluzione dall'opel'a esclusiva dei laboratorii, ma da q11ella dei 1-ll'atici, corue è a\Yenuto pel Yaccin6 J enneriano. ,~rrr. - Valutando in un insieme sintetico e con-cl11sivo le conquiste fi11 qui rifel'ite, bi·sog·na riconoscere che ver esse è nato un periodo nuoYo. nella storia della. tubercolosi. La scoperta del mo-do con cui l'organismo , i dife11de dai bacilli ·d ella tt1bercolosi, ha c:apovolto il concetto patogenetico (lelle iualattie tt1bercolari, ha tracciato un inclirizzo nuo,·o alla profila.ssi, ha segnato nuovi orizzonti alla ternpia. La conoscenza acquistata dei processi intimi della difesa organica ha fornite solide basi alla esistenza di una. immunità pel' le malattie tubercolari, rite11uta per 1o adcli~tro impossibile e da queste cono8éenze sono scatt1riti indici bene determinati che la personificano e permettono di accertarne la presenza. . Le veritiL segnalate hanno ·p oi segnato a lla Clinica delle malattie tubercolart un indirizzo nuo- .. vo, ha1mo creati capitoli nuo,·i di ~mejologia, 11anno dato alla prognosi ed alla diagnosi basi })ositive di cui non si sospettava la ;possibilità, hanno aperto la via alla redenzione dell'umanità dalla tubercolosi, per mezzo di una vaccinazione preYéntiva. La scopel'ta delle ' rerità fondamentali che hanno • dato origir1e, base e corpo a questo nt10,ro periodo è dovuta alla Scien~ Italiana. Queste verità successivamente furono fecondate dall'opera febbrile . dei lavoratori di tutto il mondo civile. Si è aperta così ai ricercatoli 1100 via nuova, sulla quale si potranno raccogliere sempre nuovi frutti, se il p1·ogresso nelle conquiste e nelle applicazioni nuodogmatismo e dottrive, non sarà. ostacolato 11ari.smo di uon1ini e di scuole>).
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'l,erminata la relnzione del prof. Marag:liano prende la parola il J)rof. LucATELLO che esponendo ~inteticamente quanto si riferisce alla patologia e cli11ica delle malattie tubercolnri git1nge alle seguenti conclusioni : 1. La sede delle malattie tubercolari è alle dipendenze della morbilità individuale (costituzione, individualità) e la loro evol11Zione è in rapporto con la mh~nra e le vif'<.lnde della òifesa organica.: 2. J;a fe11omenologia delle malattie tubercolari è coordinata a d11e principali fattori: a) la tos1
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SEZIONE PMTICI\
sie1ni.a tubercolare; b) le alterazioni . di tessuto e l~ loro conseguenze ; · 3. Al1a tossiemia bacillare propriamente detta si sommano gli avvelenamenti, che proYengono dai tessuti alterati e da eventuali associazioni micl'obiche; 4. La tossien1ia, espressione dell'impotenza dell'organi~mo a difendersi, e i .proc.-essi locali, espressione di mancata difesa .l <?cale, possono procedere a l>binati o disgiunti do·nde la rnolte1)licità e il Ytl1·iabile decorso delle forme cliniche; 5. I~e infezioni secondarie attive, clle complicano ed aggravano la protopa tia tubercolare, imprimono al .p rocesso una nuoYa fisionomia clinica. l ;a loro determinazione ha importanza clinica e te1·apeutica; U. 'rra le classificazioni proposte per la differenziazione delle varie forme cliniche polmonari è preferibile quel1a che è in1prontata . alle modalità del processo anatomopatologico, ai (lisordini funziona li e .al decorso. ì\1eritano srieciale considerazione le forme larvate e latenti; 7. 'L a di3gnosi di un'affezione tubercolare i1uò prescindere dal reperto batteriologico e basarsi st1lla esistenza <li alterazioni ·d i tessuto o distrofiche coesistenti a stign1ate tubercolari él1e le qualificano; 8. La radiologia i:>uò farci ~eguire il processo nelle sue fasi più o meno iniziali e nelle sue t1lterio:ri ;peripezie : però ogni ima g ine ra eliografi ca abbisogna di ùna interpretazione che non p11ò trascurare gli altri fatti e segni clinici : 9. La. constatazione del bacillo dt Koch segnala un periodo generalmente ava11Zato del 111orbo : essa inoltre l)llÒ essere a cciden tn le o n1om entanea, cioè incostante; 10. Il Yalore diagnostico (lelle forme gtannlari del bacillo acido-resistente e dei gra11uli GrampositiYi di Mircoli-~Iuch va l:;empre più accreditandosi; · 11. r~e varie reazioni tubercoli11icbe )'<l ppresentano un processo endog·eno equi\alente, il quale viene diversa mente modifi<:a to da mome11ti ectogeni; 12. La reazione di focolaio della J)rova tuber.. colinica sottocutanea ha valol'e diagnosti<:o pari a; quello del reperto bacillare; 13. J~ constatazioni degli antigeni e degli anticorpi nel sangue sono altrettante prove dirette e indirette dell'i11fezione; non 's ono indice di malattia tubercolal'e: servo110 a qualificare le alter!lzioni morbose rilevate con gli altri mezzi cli incìa0·ine '· o 14. Gli eleme11ti morfologici nello spl1to (fibre elastich e, epiteli, ecr.) rivelano i processi intin1i delle alte1·azioni [lnatomiche, Jna non hanno 1·alore patognomonico; 15. La diagnosi precoce, assillante bisogno d<~l la pratica medica, 11uò ba-sarsi sulla esistenzc.1 di stigm<Ute a·ssociate a modificazioni fisiche per qt1anto minime, ~pecie ~e circoS<'ritte ai lobi ,Sl.1periori, o su q11este anomalie fisiche accompagna te da rea.. zioni biologiche specifich <', o fibre elastichei labilità termica, ecc.; I
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IL POLJCLfNTCO
16. Per fa prognosj : se prevalgono nell 'orga -
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Ed oltre a queste cond}zioni costituzionali genenisn10 gli anticotpi la prognosi è lusinghiera: se rali esistono co11di~ioni locali particolari che posdomina la tossiemia la prognosi non è buona : se sono renderci ragione della più frequente localizzasi constatano ·a ssociazioni microbiche e le relative zione (lella malattia nel poln1one e specie nell'apice. tc.ssiemie 1.3; prognosi è infausta. r. . a persistenza 'l'ali condizioni locali sono anzitutto rappresentate dei fatti tossie1nici e delle associazioni ba ttericl1e clal deficiente rapporto tra cuore e polmone e quin11a n1aggiore in1portanza :delle alterazioni locali. di dalla deficiente irrora~ione .sanguigna dell'apparato respiratorio: dalla mag·giore distanza dell'apice clipendentè dal particolare tipo costituzionale, ~i.; e(l a 1-<t a n t i111 eridia1ia del 26 0ttvbre. <lalla minore Yentilazione dell'apice stesso. I fatPresidenza Qu ErnoLo. tori di u11a buona nutrizione cellulare sono quelli che mantengono ed esaltano i J)Oteri difensiYi delCostituzione e tubercolosi. l'organismo .di fronte al virus tubercolare. E l'espe(Reln tore prof. VlOLA). rie11za raccolta durante la gl1erra ha dimostrato - · Il i-eJatore, dopo •.tYere osservato collie il i)roblecome la in·sufficiente nutrizione e le condizioni sfama dei rapporti fra costituzione morfologica e tuvorevoli di <l bitazione si.ano stati i più importanti bercolosi sia in accordo con le conclusioni espostf! coefficienti della diffusio11e della tubercolosi. E poinelle JJ1·ecedeuti reluzioni dei profes~ri ~Iaragliano cl1è nel rriigliornm~nto delle condizioni di nutrizioe l.it1ca tello, a fferrn:t cou1e l'importan7..a della. costine dell'organismo risiede un elemento di maggiore tuzione 11ello sviltllJPO ·d elle affezioni tubercolari sia resistenza nellu lotta contro il virus tt1bercolare, già pienamente co11ferrua ta dalla dimostrazione che rosi l'a bito tisico acquista i11 ciò ·p articolare valore • iion basta jl bacillo tubercolare per determinare la . rappresentando quello st.-'1 to costiluzionale nel qua• maln ttia, ma che occorre si aggiunga acl esso il le e per la microspla nenia e per le disarmoniche eoncor-so 'iel terreno org;anico. liJ la parte che nelproporzioni organiche le cellule ·Si trovano in conla malattia tubercolare a ssume l'oganismo è grandizioni di scarsa nutrizione. dissiina, giac:chè tutti i fenomeni dello stato morJ;'abito linfatico ha per caratteristica 11n ristaboso, con1presi i f Pnon1e11i immunitari, altl'o non guo della circolazione e quindi tm ralle11tamento 8ono che u11 prodotto dell'attività dell'organi·smo tanto nell 'a.p1>0rto del mu teriale nutritivo ai singo"" s tesso sotto lo stin1olo del bacillo tubercolare é li elementi cellulari, quanto nella eliminazione dei delle sue tossine. Nulla vi è del bacillo tubercoproclotti catabolici. lare e delle ~rue tossine 11ei corpi i1nmunizzanti, ma Conseguen7-c'l. di t a le fatto è la dimin1tita 11utriql1esti sono una pura prodtizione cellu lare ._Il R. dizione clélla ct'llula e quindi un n bbassaménto dei poreostra l'erroneitc:\ flel concetto puramente bacteriotf•ri di :d ifes·1 contro il Yiru.s tubercolare. logico della tuber<·olosi, insistendo ancora sul fatRignar<l-0 Hl problen1a dell'i1nmunità il R . .nffe1·to el1e tanto i fen\) ~11eni di malattia, quanto quelli n1a eh~ non dobbiamo accettare il concetto di t1nn immunitari rnp1)re. entano l'effetto di una particopura immunità un1ora le, ma che accanto a qt1esta la1·e a ttiYità c:elltLl1.1 re. Il virus ti1bercola :i.·e rappreesiste una immunità di origine cellulare, istoge8eDta quindi l'eleniento esterno occasi<>nale che agina, strettan1ente collegata con lo stato di nutriziof'\Ce S ll un sistema giù J)reva ra to determinando in r1e delle cellule. Onde anche i fenon1eni in1n1t1nitnri. esso lo svilu11po di fenomeni e di energie difensi,~e sono collega ti alla dottrinà costituzi<>nalistica. che si tl'oYa v.ano .'ino allora allo stato potenziale. J1a terapia ,quinrli deve e~sere indirizzata ad inVolgendo lo sgu;1 rdo alle più clifft1se Btatistiche 11alzare l'i111munità u1norale da llna parte, e dalconcer11e11ti i mnln ti di tubercolo~ è f<:1cile ricono1'a ltra a. cercare cli al1mentare l'immunità istogenn scere co1110, l)Ul'e essendo pos ibile cl1e la malato cellulare. ·~Ientre al prin10 compito si .p rovvede tia evolva in qn n l~ insi ho,lJitus, pure noi troviamo ('On 1nezzi tetapentici opportt1ni, al secondo si provcl1e i1reYn lente111ente 00110 affetti da mala ttie tuYede con la inernntri?;ione. berc·ola ri coloro ch é presentano uno di questi quo tDiscussione delle Relazioni sulla tubercolosi. tro 11 abitus : CA~'l'AXI. Rileyatn. l'imJ)Ortanr..a delle endotos1) longilineo o tisico; 2) infa.11tile ; 3) òegenerasine bnct<~riche, prega il prof. ~Iaragliano di Yoler ti\'O; 4) linfatièo o timo-linfatico. In tale constaJ>rovveclete largamente il 1nateria lé necessario alle tazione già ripone il valore dei ra p porti fra costivaccinazioni. Ritif•11e i11dispensabile che si usi un tuzione n1'o rfologica e tubercolosi; ma qt1ali sono 1·accino di til)O l111ico, sempre t1g11ale. i legami c:he interc:edono fra le forme esterne corI/O. propone che Yenga usata la re.azione alla poree e que~to stato di inferioritit clelle cellule tubercolina co1ne inemo di ricono ci111ento dello sta<lell'orga11ismo i1ella lotta contro il virt1s tubercoto di i1n1nunità dell'orga nismo in seguito alle Yacln re? Il R. si sofferma prinr ipalme11te a considel'n re i due tipi : 1011gilineo e linfatico. Il tipo lon- <'inazioni, ra11prese11tando tnle reazione t'ln mezzo di. più f.n cile ap11liCil7. ion~ clella deviazione del comgilineo è ancl1e 111icrosplancnico: povero di masse l)len1ento. Riferisce vari dati statistici e ricorda ol'g·1niehe, :debole in ogni St1a funzione, specie per C'OBle negli incliYi,1ni cl;e fl'e~en t n Ynno cntireazi-0la :-qn·oporzione frn organi i11terni e sur>erficie cor11~ nettan1ent~ positi,·a, tale renzion~ divenga neporea: 011de le ragioni costituzionali cl1e ma11tengativa dopo il trattame11to imn1unitnrio Da ciò p:ono ba ~so il li,~ello nutritivo cli tutte le cellule l·utiliti1 della cutireazio11e ~r Ja riC'er r.n. degli an<lell'org-n 11i n10, r €'ndono queste più vulnerabili <li tic·orpi s11ecifici n11titubC'rcola r1 . fr )-~~"' :1 lJ 'azio11e del 'Tirus tubercolare. 1
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Si:ZIONE PRATICA
.. Ricorda
come il Yaetino antituvit~1. e come inYece il mas~u10 delle infezioni bnbercolare l)OS8iel1a non soltanto proprietà immunizbercolari si abbia verso il 14° an110. 7..anti, m·a anche potere r.:urati,'o, e i1l'nica i risulOggi la lotta antitube1·colare deve essere fatta tati brillanti ottenutj dalla scuola francese nella imn1unizzando l'umanità, ed ayendo so1)ra tutto di vac-cino-ter<'lpia. i11i1·a di eYitare el1e si di"renti tubercoloso. L ' O. otA proposito della relazione del itrof. J.. ucatello tenne g·ià grandi ,·anta.ggi con la tubercolinoterapia pone in riliero l 'imvortanza clelle n ssociazi9ni miiusata sia a scovo cl1rativo . el1e vreYentivo. crobiche 11ell1~ m~lla tt1e pob11011ari tubercolari, ill.1FERRANNINI .A . - .l)isting·ue dal punto di vista cliporu1uUL resa manifesta dai tisulta ti della terapia, nico (1ne tipi di prediswsti alla t11bercolosi: gli clte fo1·11isce not~voli Yilntaggi, quando si<l eostiuni cl1€> contraggo110 facilmente la tubercolosi, ina tuita oltre che dalla ct11·u specifica antitu·berc:olare, la vrese11tano con modica gravezza; gli altri che anche da quell<l contro le associazioni iTiic1·obicl1e, i1ell'andarci sogg0tti fa cilmente, la presentano con il che si ottiene con aut0Yacci11i opportuna1ue11te Rpiccn ta gra 'ezza. I l)rimi so11ò immu1uzza ti dalla i1re1)arati. I..i'O. si soffer~1a quindi a parlnre della tt1bercolosi della· i1rima infanzia o presentano una imJ>0rtanza de11 ·e1eme11to linfoc:itario nel processo ere<lo-cJistrofia tubercolnre, e1}per<'iò presentano con tubercolare, e crede che tule e1en1ento tlebba essere Ul()(lica gra yezza il male, quando vanno incontro. l>l'eso i11 giusta considera zion€> di frontf\ a i fénoac.1 una tubercolo:-;i acquisita; in essi la \accinazion1eni lega ti ai fermenti cli ~l bderbalden. Rile,~a cone a11titubercolare sarebbe un pleonasmo, negli al111e In terapia genel'ic~1 (elit>tera1)ia, ipern11trizio.tri invece che no11 sono immunizzati contro la tu11e, ecc.), detern1ini una iperlinfocitosi. bercolosi in nessuna maniera conviene applicare so-. pratl1tto la vacci11oterapia. J;a distinzione quindi TEDESCHI . l~ifel'i~ce ehe c1a sta tisticl1e JJersoè indis1Je1rsabile clal punto di vi.sta tanto pro11ostico uali h a r>otuto l'ilevare co1ne fra i di1scen~e11ti di qt1anto terapeutico. ~lrtritici e tubercolosi s i trovino individui ~1ffetti ~CHTJ PFF.R. Osserva che nell'infezione tu berc-0o da a.rtritis1no o da tubercolosi, quasi nlni c1alle la re bisogna tenere in con.side razione la quantità due lll<llattie contemporaneamente. Rivolgenilosi al ~ la qualità del virus che ,penetra nell'organismo prof. ' 'io la cl1iede spiegazione del fatto i1ei rape che i gel'mi che permangono nell'organismo manporti fra tubercolosi e costituzione. ·o sserva come tengono contint1amente l'individuo sotto l'influenza si tenda ad esagerare l'importanza dei raggi X dell'infezione. R ileYa come la i11ernutrizione non nella diagnosi della tube1·colosi po1mo11are e con1P ~iu a lle . volte consigliabile ~ per le speciali condital'\"olt.1 anche l'esame radiologico non riesca a rizioni dell'apparato gastro-intc-~tina le e per le tenle\are le alterazioni anatomiche esistenti. Nei r i· denz€> artritiche del ·soggetto, e che del resto iperguardi c1elle Yaccinazioni antitubercolari si augura uutrizio11e cellt1lare intesa come esipone il prof. Vi<>che ess-e J>o:sano essere applicate largame11te. e chf\ sia vicino il 'tempo nel ql1ale la vaecinazione anti- • la nella s u:i relazione non implica di necessità i11eJ'alime11tazione. h1ber<·olare sarà sancita da una leg·ge di Stn to. OsCAiIBIASE. - Espone i risultflti ott enuti pratise1·ya 1Jerò <:l1e è a~~ol11tnmente necessario cl1e si c:a11clo numerose y·a ccinnzioni co11 il vaccino Maabbia un antige11e llnico, del q11ale si pos;::a gnranJ'agliano. Osserva come la cutireazione ·Sia ' tanto tire l' innocui til. 1oaggiore quanto più alto è lo -stc1 to di i111m11nità. Grcr~FRÈ. Ricor.cla g-li sh1di com.p i11ti sulle so'!.JA~DOLFI. .An11nncia cl1e nella II Clinica Me·~tall7.R cllin1ic:he 11rese11ti 11ei focolai tubercolari <" 1 dica di Napoli verranno npplicn te1 si· s tem.a.ticai{lentiche a quelle cl1e si ritrovano nelle culture in Jnente le vaccinazioni · antitubercolari col YacciYitro. "~crnntc, n queste sostanze se i1e tro~{ano a l110 ì\laragliano. tre vrovenienti d<1ll'organi~o e rappresentanti sostanze òi difesa. Esi::;e sono state messe i11 luce Sed 11 t a po n1 er irti a Ha. <lalle ricercl1e dt:ll .p rof. :.\laragliano. Secon<.io l'O. Presidenza : Prof. Qli l\IHOLO. J1ello Rvil11ppo c1€>lle malattie tubercolari deve rti CroFFI. - Si intrattiene sulla terapìa SJ)€Cifica 1.ec-e~sità n lle alterazioni a11atomicl1e precedere un della tu~rc-0losi e sulle 11roprietà del siero Ma1ierioùo dj ~sclusi ,.é alterazioni umorali . rngliano. Non è .cl' accordo co 1 relatore prof. \ Tiola Ricbi<"t1na q11indi l'attRnzione :c1ei congressisti sulnel concetto che il bacillo tl1bercola re rapprela tenclenza ad a b11sa re dei mezzi di la bora torio se11ti soltanto 1a scintilla che provocu • Io svilupe rafliologici uer 1<1 diagnosi cli t:nbercolosi, ecl ini10 deJla rnalattia, senza esercitare poi n lcuna insiRte sulla 11ecessità che la diagnosi sca h1ri·s ca neltl l1e11 za ~ul decor~o e sy il nD'PO d€11.a malattia l:l ge11ern liti1 dei caffi clal solo esa1lle :fisico. stessa. ( ~irca l 'i111vortn11zn delle costituzioni ricol'da cl1e PARI. - 0Rserva eo1ne ~i Jiossa dimostrare fagiit i1el Cougl'esso di Pndova ebbe ad affermare cocilmente, applicando l'oftc1 ln1oren zione, l'assorbin1e a ecn nto nù lll1tt individualità morfologica, esimento n vvenuto dei proclotti dei bacilli tubercola8ta una incli,iidua lità chimica e come entrambe ri e specie delle sostanze imml1nizza11ti, introdubanno unn i1otevole importanza nello sviluppo delc?ndo le sostanze antigeni per Yia orale. là .ma lattia tnbercolnre. Nella inrmunote rapia tontro In t11bercolo$i titieJE1t::\L\. RileYa co1ne la lottci. antitubercolare ne cl1e sia utile, snggia11c.lo la sensibilità del sog<lebbn SOJH'èl tutto basar~i sull'allontanamento clel g~ tto, cominciarB con una i1nn1unoterapia passiva ban1bino <ln11·nn1bie11te contagiante; come siano rari per giungere gra<1ual1neu tP, n ttra verso la immunoi casi cli tubcl'colosi nei primissimi tem.p i della terapia n1ista, a quella attivn . BARLOCCu.
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IL POLICLINICO .
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Anca~GELI. -
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Osserva che nei detenuti, i quali rilevante quantità di vir11s, perchè il terreno orgavanno assai facilmente soggetti a 114'lla ttie tubernico non ha .sufficienti difese. Conviene con J emcolari, potrebbe essere su larga scala applicata la ma che le misure adottate per la lotta antitubervaccinazione. È convinto, specie ver osserYazioni colare sono insufficienti, e che t1n punto import.a.n. I cliniche personali concernenti una imm11nità nat11te è la precocità della diagnosi. Insiste 1 sul~ utirale spontanea, della l1tilità della Yaccinazione. lit:à. della ipernutrizione e della elioterapia. Nei Rileva come nel maggior nt1mero dei casi, già l'erigua rdi della teril pia per via orale, afferma che :same fisico del malato ·sia .sufficiente per giungele sostan7~ bacillari introdotte per bocca vengo~e a lla diagnosi · senzn. bisogno . di ricorrere !ld no veramente digerite ~d assorbite, ed egli st:esso el€'menti sussidiari. Insiste ·sul' fatto che oltre la ebbe occasione di osservare un caso di av-velenac:ostituzio11e ha Jìote,·ole importanza il contagio e mento per ingestione di tubercolina in dosi ~che occorre q11i11di ii;;olare i tubercolosi e i predicessi• ve. sposti se si \Uole che la. lotta. antitubercolare giunRispondendo a Silvestrini dice che i soggetti ga a buoni ri·s ultati. . vaccinati da 4 anni presentano ancora anticorpi MOSCATI. - Richia111a l'attenzione sull'importanantitubercolari. Solo una osservazione prolungata za delle . Yie d1 infezione i1ella tubercolosi. potrà stabilire la durata della immunizzazione arCASTRONUo\·o. - Domanda a l relatore prof. Matificiale. È certo che es...qa .d eve essere limit.ata, onde ragliano il rapporto esistente tra digeribilità della necessità di ripetere la vaccinazione varie volle tossine tubercoJ~1ri introdotte per .v ia ,orale e I.a te. Conviene che la c11tir~n.zione .p ossa essere apformazione di nnticorpi. 0 sservu. la importanza plicata per la ricerca dello stato immunitario. Aldella tossiemia tubercolare nella determinazione la domanda di Tedeschi risponde che l'Antigene clelJ.e malattie :del .s angue. Propo11e l'approvazione da usare è quello che li somma. tutti, e assicura di llil ordine del giorno rigllardante l'applicazioche i.I vaccino preparato secondo il suo metodo è 11e delle vaccinazioni antitubercolari. assolutamente innocuo. SILVESTHINI. - Si intrattiene su un sintomo riSi augura di 11otér vedere, ver la collaboraziolev.ato nelle affezioni tubercolari e -specie quanclo ne dei medici italiani, a ttl1,a ta nel campo pratico esistono si11ecchie pleuriche dell'apice: consistenquella cl1e è stata llDa conquista. scientifica nella te nella presenza ·di soffi retrocla\icolari in- ed lotta contro la tubercolosi. espirato'ri. Ritie11e che il potere agglutjnante del LUCATELLO. Rispondendo alle osservazioni di Barlocco riconosce l'importanza delle associazioni siero po..~sa e~rB ~~atol pe1· misurare lo stato dei poteri di difesa dell'organismo. Crede che la reamicrobiche specialmente in riguardo alle applicazione· di Abderttalden non .possa essere applica tA. ~ioni terapeutiche. Ritiene che la linfocitosi non sia segno patognomonico di infezione tubercolare, :uella tt1ber colosi e riferisce come egli abbia otteri.uti risulta ti negativi. • ma espressione di una infezione lenta. È d'accorOsserva che l'tl·SO dei sieri non ha portato ai r i- · do con Tedeschi e Giuffrè sul valore che occorre dare all'esame radiologico e conviene con Arcansultati che si attendevano e ritiene che .ciò dipenda dall'esistenza di numerosi · tipi di bacilli tugeli che nella maggioraD.7..a dei casi è sufficiente l'esame fisico, .p urchè esso sia rigoroso ed esatto. bercolari e che come avviene nelle altre infezioni Rispondendo 8 lla osservazioné di Castronuovo ri(tifo e meningoeocco), sia necessario usare sieri co1:da che egli già a ccennò a lla tubercolosi latenintonati ai diversi tipi bacillari. Domanda al rete quale causa di malattie dell'apparato emopoielatore prof. l\'.Laraglia no quanto crede possa pertico. e rileva l'influenza benefica che spesso dimodurare l'immunità a11titubercolare artificiale. ·s tra la cura antitubercolare, su anemie che ·p oteINCRAU. Rileva che fra ì solfatari pochi sono vano .n.•p parire dovute u. cause ignote. Circa le obcoloro cl1e ammalano di tuber colosi e interpreta biezioni di Silvestrini crede che si ,~oglia confe. il fatto come dovt1to forse' ad una azione .specifica r ire ec_:;essiva. importanza 'alle ricerche delle aggludello zolfo contro il bacillo di Koch ed a speciali tinine e dell~~ p reei·p itine, e che si debba invee? inodificazioni anatomiche collegate alla professiodare maggior valore alla reazione di Abderhalden. ne (enfisema). \r1or,A. - Dichiara che se i costituzionalisti fanD'AMATO. - Ha compiuto osservazioni circa la no ai baeteriolo~ pl1ri l'appunto di assegnare un cri·si emoclasica nei tt1bercolosi, e applicando la ,·n.lore eccessivo al bncillo tubercolare, non voglioemoclasia \ligestiva . per saggiare lo stato di funno cadere essi nello stesso errore dando eccessi va zionalità del fegato ha cons tatato come ·n elle tuiin.p ortanza alle costitt1zioni. Due fattori entrano bercolosi iniziali la prova sia ~egativa, e diventi nelle manifestazioni di ogni processo morboso, il nettamente positiva nei ca·s i di tubercolosi avanvirus ed il terreno org~nico, e la malattia è ap7.ata. I/O . ha osservato inoltre che nei tubercolosi punto la riisultante- nelle lotte di questi due poteri, l~t iniezione di quantità infinitesime di tubercouno offensivo e l'altro difensivo, che stanno fra lina (un mi!ionesimo di grammo)' · dètermina l'apparire dello choc emoclasico, mentre nulla di si- loro in rappòrto inverso. Se 1a densità. del virus tubercolare ha una certa 1nile si osserYa ·nei sani. importanza, è pur vero che maggior valore ba l'or~1ARAGLIANO. - Rispondé _ ai vari oratori che hanO'a ni-smo ' e l'esperienza che ci ha dato la guerra no preso ln .pa• rola nella di~ssione sul'la relazior't ha por~1to alla constatazione che nonostante l'a11ne . .tli professori Schu·p fer e Arcangeli osser·v a che mento d~Iln densità del virus tubercolare, rari se è vero che la quantità del virus ha im.p ortanza, sono stati i <>asi di tubercolosi primitiva; mentre è pur ,-ero che l'organisn10 non resiste di fronte a 1
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L. .\N~O .
XXVIII, FASC. 45]
SEZIONE PRATICA I
la n1aggior gra,·e-kza e diffusioue delle malattie tl1, bercolari era certa1nente in rapporto con circostanze di iponutrizione cr.e pro.vocano nell'organi, smo un abbassamento dt•i · 110teri. dife11·s ivi cont1~0 il virus tubercolare. Circa l'osstr,razione cl.i Ferrannini afferma che 11essuno ha 110tuto d.imostra..re che i pr.odotti del bacillo tubercolare possano deter1ninare quelle modificazioni cootituzionali quali si rilevano nell'habitus longili11eo; mentre è certo che essi possono deterruinare condizioni -distrofiche particolari ben clifferenzia l;>ili dall'abito tisico tipico. <J-Osi vi sono individui scrofolosi sin dalla n{lscita con abito breYilineo, nei quali 1:1 vermanenza clell'in:fezione tubercolare non provoc-a a lcun mutamento del tipo morfologico costituzionale. In ogni gruppo demogtafic:o esisto110 llll tipo normale e va~i tipi anormali, che hanno ai due estremi della loro serie il tipo 1011gilineo e quello brevilineo. Ciò. deriva dal~ la spinta evolutiva cl1e, per la legge degli errori, erra :fatalmente climostrandosi ora deficiente (abito brevilineo), ora eccessiya (abito longilineo). Questi ·due tipi sono l'uno l'antitesi dell'altro, e non si può ammettere che la tossina tubercolare di ·per sè abbia il 1Jotere di dett'rminare o l'uno o l'altro dei tipi morfologici costi t11zionali. /
Terminata così la {lisc11ssione i11torno alle relazioni s11lla tubercolO'si, a'lla ·Secluta pomeridiana del 27 ottobre vengono rimandate le comunicazioni relative alla tuberc.olosi. Il prof. GlUFFRì!: della UniYe1·sità di Palermo tiene la sua annunziata conferenza sul tema : « D an..te e la J![ediai1ia ». Espone i concetti cl1e aveva Da·n te sulla costituzione dell'Universo e dell 1 Uomo e sui quattro elementi. Ai quattro 11mori accenna solamente a proposito della malattia di maestro Adamo. Dei versi, che ad essa si riferiscono, , il conferenziere dà una i1uova Sl)iegazione e ne prende occasione per "parlare del concetto, che allora •si .a veva del più nobile degli umori, del sanrfue., della sua formazione nel fegato, dei suoi rapporti col cuore ' e colle vene, della .s ua distinzione in rosso bruno ~~ rosso ver1nig-lio f' del suo lt:fficio Dl1tritizio. Nelle arterie da Da11te designate col nome · di pol.'~i, si credeva allora che fossero content1ti gli spiriti, · specialmente quello vitale.. Però la parte più perfetta. del sangue serve per la formazione del tll1ovo esser€. per la generazione 'o riprod11zione. Pr~,ndendo a rgo1nen tu, che tra gli uffici del sanecrue, Yi è quello di essere sede della vita e id.ell'anima parla del concetto che di q11esta aveva Dante nei suoi rapporti. col corpo. Il e-0nferenziere si occupa quindi in particoJare d€lla sede degli spiriti dell'ani rna, e cita,ndo diversi paiSSi della T'·i~a, J..Tuo1iri, c1el Convivio e 9ella Divi.na Co1nm.eclia, ,·i~11e alla concl11'Sione essere questo il concetto che D'3.nte aveva . sulla sede dell'anima : « come il Creatore di ess-a , il q1IB.le è puro spirito, pure essendo in tutte le parti dell'Universo è nell'Empireo che più particola,rmente risiede (in ogni parte impera e q1i ivi regge: e Ql1ivi è la su.a 1
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città e l'alto segf!.io) così egualmente l'anima, che aòita l'edifizio det corpo, ,pur tro\and.o si in / tutti
gli organi, quanto alla sua parte più fina e più pura, nella quale « Za divina luce i 'rraggia », è nel . cervello, << 'nell'alta oamera )), che anch'essa ha il suo alto seg·gio. Lo spirito ani1nale si trova in ra,pporto coll'ani. . ma sensitiva e motrice e colla razionale; e a pro, posito ' di esso if conferenziere illustra ·la descrizione che fa Dante dell'accesso di epilessia. In:fi11e ·si occupa delle opera'Zioni i'.iello spirito vitale e dei ra·p porti di esso col cuore, colle vene, colle arterie (cioè coi polsi) . Quindi mette tali dottrine in ra.pporto coll'altra più a·ntica, che nel cuore hanno sede i sentimenti · o passioni dell'anima, della quale dottrina s i trova . traccia nei Poemi Omerici e anche nel « IAibr-0 dei morti )) degli antichi Egizii. Da <!iò la sinonimia delle parole spi1·ito. anima, <n11ore, sentirne·n ti. Cita qi.1indi diversi passi dcl1a ·p oesia Dante9ca, che •si riferiscono al cuore come sede dell'amore, del desiderio, della gioia, di ardire; coraggio, viltà, paura. E dimostra che la conoscenza dei eone-etti di Dante intorno alla sed€ dell'anima e degli sr,iriti in rapporto al sang·l1e, al cuore, ed ai va-& venosi e a rteriossi, rende à:ge'Vole intendere nel loro vero •sig1tificato .p arecchi punti, cl1e senza di q11ella reste1·ebbe1·0, come sono finora restati per molti. oscu1·i e incom·pre~. T:ale dimostrazione è più particqlal'mente data da (jl1ei paSSi della V ·i ta l:l1iova e della Divina Comrnedi.a,, in ct1i Dante parla del tremore delle vene ·e dei p-0lsi. Il quale è in rapporto con qnel1o degli spirjti e del cpore ed è .p rodotto ·d a quei sentimenti~ passioni dell'anima e più. specialmente dell'amore. A pro:posito di questi tremori emoti,·i il conferenziere accenna anrhe agli alt~·i tremori descritti da Dante. Infine dù qualche csem.pio delle spiegRzioni assolutamente insussiste·a ti, false· date da molti commentatoti a l t1ie!lll;ore delle vene e dei polsi. Prima di conclll·d ere dà lln cenno della tradizione di quelle antiqh(: credenze in epoche posteriori • a que1le di Dante, nel campo della. Medicina, ·d ella Filosofia e .della Poesia.. Al quale proposito tocca l)iì1 partic9larmente dell'ostaC'olo eh€ .le teorie animisti<:>he e \ritalistiche, portarono al • IJl'Ogresso deJla. H1edlcina scientifica, delle lunghe -O.iscussio11i f~ttesi fino ai giorni di oggi -sulla sede dell'ariinia (accennando agli .Studi di Frenologia, , a quelli sui ce~tri 'Vitali 1 sulla centralità della cosc1enza, sulle localizzazioni cerebrali, e a quelli . ' re<:!entissimi sulla cito-architettonica della corteccia , cerebrale). Per q11anto l'iguarda 'la tradizione nell'arte dà · lln gustoso :florilegio dei P':;t&si delle poesie di ·Parini, Monti, Oard.t1cci, Pascoli, d' Ann11nzio, ove si fa parola di /vene o polsi. - Nella perorazione esprime I'augi_1rio che .si estenda e si intensifichi sem})re ·p iù l'a,lta oiiltura· tra gli scienziati, i blosofi ed i letterati, per il reciproco vantaggio, come ci è indicato dall'esempiQ lt1mineh..~ <'.li J)ante, della Scienza e della Filosofia della Scienza e dell'Arte, ed anche della Scien)lAl e {lellR Fede. .
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!501:
IL P OLICLINICO
[ANNO
• SPduta anti1n.eridian.a del 28 ottobre 1921.
Presidenza:
LUOATELLO.
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E .z·l ologia e patogenesi. l\ilARCORA.
Roma .
11 R. giunge alle seguenti conclusioni: •
1. ·- 'I/enéefalite e1)idemica è caratterizzata da
I
un processo .flogistico n tipo prodl1ttivo e a decorso g·eneralme11te acuto, talora cronico, che coivisee ~lettivamente il siste1na nervoso centrale. e che, pur mostrando una spicca tu predilezione per talune regioni di esso, può localizzarsi i11 ogni parte clell'a.s se cerebro-spinale, e nelle n1ening·i. 2. I.1'encefalite epidemica, pei caratteri e.pi<lemiologici che · 1e Rono propTi, assume, fra le affeziòni c:he colpi:sc:o110 elettivamente il sistema nervoso e l: i i manifestano in forn1a ept{lemic<1 (r>oliumielite anteriore, loc~ lizzazio11e cerebrale <lell'infeziorie g1·ippale, ecc:.), una J}artieolare fisionomia. Contro l'ipotesi, più volte a vanz.a ta e disct1s a, che enc(\fa lite ed i11fiuenza siano tli\erse manifestazioni <li t1n'µnica forma morbOSc:'l - ipotesi cl1e s ern bra confortata da appa l'enti rapporti cronologici fra le due malattie - ,pos. 0110 invocarsi, nei rigu:1rdi ùe11·epiden1iologia, i seguenti dati cli fatto: a) la cliversa estensione clei singoli focolai epiC1emici; b) la netta mancanza <li contempora neit~t nell~ n1nnifestazjoni epiden1iche delle fliverse ma~ lattie : o) il g·rarlo di fliffusibilitc:\ proprio di ciascuna forma morbosa. 3. - Tanto il « diplostreptococcus l)leomorpl1u·s » isolato cla Wiesner, ·co1ne ·d iversi altri germi clescritti da varii autori - ~lagg·iora, Colombo, Boccolari. Panini, 'I'unola, Tron , Gabbri, Stafforcl, ecc. - debbono 1 ignardarsi con1e espressioni di infezioni concomitanti o secondarie. Le interessanti esperienze comp5utp (1a n1olti autoreYoli ricereatori - Levaditi e Harvier, OttoJenghi e ·coilabora tori. Bastai, l~radford e Wilson, Bashorf, l\1ac Into h e Turnb11JJ. f;oewe. Strauss, Hirchfeld, Za11elli e S::tntangelÒ, e altri - portano concordemente ad ammettere l'esisb.~nza :cli un ·virus filt1:abile encefalittco. lVIa le opi11io11i sono discordi i11torno alle t>i'apri~tà carattel'istiche fondament<:1li ùel Yirus stesso Jnorfologican1ente {lefinito secondo alcuni, morfologicamente indefinito -secondo altri, p~r cui il problema eziologi<"'o della encefalite epidemica non p·u ò dirsi ancora -defìnitiYame.n te risolto. 4. -- J... e alterp.zioni .Cc'lra tteristicl1e della encefalite epi·d emica sono r~ppresentate da proce.ssi infiltra ti vi propri· della infiammf_lzione prod~ttiYa, che si SYolg·ono IJreYal~nten1ente nel tessuto connettivo p-eriYasale e sono rilevabili ·solo microscopico.mente. Ad essi si accompagnano di regola iperemia, edema interstizi~le, talora scarsi fatti ernorra?:ici e infine <1lterazioni regressiYe delle cellule e delle tìbre ~lf'l'YO~ che possono~ portnre alht totale clistrltzione degli elen1enti cellulari. Tanto gJi infiltrnti peri\asali, quanto le altera7.ioni degli Elementi ner,osi non sono strettamen-
FASC.
46]
te specifici della encefalite epidemica. Per contro, la costante e caratteristica distribuzione delle lesioni, la òarticolare i11tensità che e~se assumono di regola in alcune regioni (mesencefalo), la netta tenden7~ del pro<'esso infiammatorio a localizzar.si nella sostanza grigia, il car~ttere parcelJ3re delle alterazioni nerYose, e infii1e l'assenza di alterazioni costanti e caratteristiche 11egli orgarii non . !n diretto rapporto col siste111a ne1·,·o~, conferiscono al quadro ana tomo-patologico della encefalite letargica lin1iti ben definiti e netti caratteri {li~tintivi . 5. - I dati forniti clalla epidemiolo~ria, dalresperimento e dalla anatomia patologica, non meno cli q~elli desunti drul'osseryazione cli11ica, ci autoriz~ano a considerare la e11cefalite epidemica, an• C'he in mancnnza cli si,:t1re C'o11osce11ze ehiologicl1e, nna forn1a n1orbosa n ::.è.
Relazioni sulla encefalite e-pidemica. Prot. F.
XXVIII,
~in ton1 a tolf)gia.
forrne
cl i niclte, diagnosi,
patoge-
I
'ne si, 11ro.(Jn osi e terapia .
Prof. .A.
GASBARRINI.
Il .R. cosi ria ·stime la
Pa \ia.
na relazione:
L'encefalite evide,1nica nella st1a forrnè1 completa, classica. offre una })articolare impronta -clini<:cl : non è lode,"ole la tendenza a Cl'&tre -vari ti1)i definiti ~ sistematici cli questa malo ttia, a seCQ11da :dell'este11sione e localizzazione delle lesioni. ·a seconda del r>redominio {li alcuni sintomi, delln diversità di cleeorso e di durata <lell'affezione, potendo 11scirne danneggiata la 1isonomta clinica. Il i>olimol'fismo si11toma tologico 11Qn cleYe f.atct pel'dere cli vista il quadro classiCD cl ella. mala ttin., a cui spesso c:orriR1><>ntle t111 reperto u11atornic0 ed istologico be11 netto. 2. Sinton1atologia. - Nel suo andamento <:ara tteristico l"encefalite epidemie-a offre una serie di si11tomi che si 8gg·rl1J)1>R110 e si sue-cedono con particolare modali~:t. Dopo u11 bTeve l><?rio·c1o 1)rodromico di {listutbi ,·aghi (111nlessere, .s tanehe7-Z<:1 . Yertigine, cefalea, ùolori <1 tipo rel1ma toi<.le. modica febbre) Yeng·ono in scena fenomeni di eé-citazione !>Siro-motoria e i>sichica, n. volte a!g·ie nvis~ime e della i1iù Ynria .sede. Nello -stesso tempo, tHlora più tardi, subentrano 8i11torui di paresi, meno frequente1:ne11te <li 11arali~i, n <·itrico della ruu~c:oln tura estrin~ec.a. ed intrinsecfl dell'occhio, in ~pe e:ie nel cnn1po di alc:u11i n111scoli in11ervati ùnl ~o· paio (ptosi pa11-,ebrale uni- o bilèl tel'ale,' diplo.1>iu, strabismo, n1i.osi o mirlria si. deficienza dei riflessi ' pupillaTi alla luce, all'accomodamento), associa ti o non a cleficit motorio 11el don1i11io di a Itri nervi tranici. I sinto111i ocuta1~i c rr118entono di diagnosticare 1
1. P re11,i.essc. -
1
precoce1nen t e la malattia. : sono ,/varalisi d'ori,q,ine nuoleare e peroiij incon1plete, pa·1'.~iali, dissociai ~, sp esso fu9aci, con. fPndrn .~:a a n1igrare da un lato all'altro e .c;usoettiòili rli recrudescenze; altr<' 1·01(6, fn,veoe, rappresenta.no .~oltanto fen,01nen·i d'i a:slr>?iia rnusoolarP. · 1
Possone insorgere ancl1e sintomi di deficit motorio in altri territori.
lANNO
•
XXVIII,
FASC.
45]
SEZIONE PRATICA
il fatto {li maggiore interesse è la co~parsa, a volte l)recoce, a volte più tardi,·n, di clonie loca lizza te ad un gru·p po muscolare, ad un muscolo, od nnche a porzione di es o, oppure est~se p iù o meno largnn1ente. La SC'ossa clonica st1ole essere br11sca, così {lèl l'icorda re (]tiella · data dall'eccitazione elettrica, eon ritn10 l)iù o meno regolare e frequente. Que te c1onie possono aRsociarsi ad a ltri fenome11i cli eccitamento motorio (di solito a co11trazio11i fascicolari e fìbrillari, a movimenti coreiformi, atetosici, coreo-a tetosici, tremore, più raramente a spasmi muscola ri, c:o11,·ulsioni generalizza te o parzia li, a ti110 epilettico, i1">ertonia mu$C:Olare, <ltteggiamenti c·<ltHtonici, ittil sia) . Esiste ipereccitabilità dei muscoli a stimoli meccanici e fa rn <lici. l)iù o llle110 rapidan1ente si attenuano o si dileguano molti di questi ~intorni, la febbre si innalza, in mis11r~1 però non sempre proporziona le nlla g1·a vità o.d alla durata dell'affezione, a tipo spesso continuo-remittente, e com·p nre, quasi seu1pre in modo insen.sibile e graduale, una sonnolenza, c-he può giungete fino a l sonno letargico od nl coma, c:o11 acce11tt1azione nelle ore pomet1diane e <lella sera, s1:>esso i11tel'rotta da l)eriodi di a~i tazione e di cleli1·io. Tratta8i. di un. 11:ero stato di iperso1inia, da ct1i gli iufermi possono il più ·delle Yolte essere <lestn ti, dimostranclo 11n certo orie11tamento nel tempo e nello spazio. :Nla i11 alct1ni cnsi, inY-ece del sonno, può a Yersi ·u na in,so1inia. ostina tn e ribelle. )!a11cano assai spesso la ·r igiditit c.lellu nuca ~<l il l{ernig. In generé le yarie ~ensibi lità obbiettiv<- si mostrano integte. I riflessi tendinei e superficiali offrono un'insolita Yariabilità; sono soYente altera ti i riflessi oculo-c·a rdiaco ed oc11lo-va.soclilnta tore. Può eE'-servi il segno di Bu binski e cli Op1.i~nheim, per lo più unilH teTalmente. In rasi gravi esistono disturbi :degli sfinteri. Spioc:ano per la loro frequenza a lcune manifestazioni riferibili a ll'app;1.ra to ~·ndocrino-si1upa tico. Il liquido cefalorachidiano in nlolti c~si è normale, in a lt1·i offre lln certo a uu1ento della pressione, <lcl tasso degli albuminoidi, ipergJicorrachia, rirehez7x'l di linfociti· ec.cezic.nal1nente è èn1orl'~gico. ~i\. catico dei vari apparati poco o nulla è dato rilevare se si eccetttl'ano frequenti fatti semplicemente i'peren1ici o catarrali delle nlucose Yisibili, cli solito fugaci, ~titichezza, let1cocitosi più ~ mc~ • 110 spiccata, con polinucleosi neu trofi.la, e nei casi gravi, dispnea, tachicardia, ipotensione a rt~riosa, alb11minurin con cilindrur ia, modica dolenzia del fegato. · · Costantemente negatiYa la sierodiagnosi per 11 tifo, i paratifi, il proteus X 19 , positiva la R. rli Was1*rmann in qualcne caso, n ttestante che la 111alattia si svolge in t1n luetico. Quando la forma morbosa volge a g-uarigione, si ha la regressione dei vari sintomi cli solito dopo 1-3 8ettimane, .Permanendo più o meno . a lungo o w ltanto feno1neni aste11ici, tendenza a l sonno,. qualche mioclonia fascicolare o fibrillare, ovvero residuando in altri ca~i po~tumi di yaria ·entità. La morte sopraggiunge orclinari~mente ne i priiui )-15 giorni di malattia per paralisi bolbnre. ~la
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3. l 7arietà oiin,ich c. - Possono nel quadro clinico dell'en~efalité epidemica predominare ora l•t sonnolenza ('rari~tà letargica), ora i fenomeni di eccitamento motorio, particolarmente le mioclonie (1·tir. 1n i-0cl o111ioa ), ora infine le algie, spesso di origine radicolo-neuritica (var. mono- o polinevritica-). I.Ja varietà iper'oi1ietica, pura è rara, ais sociandosi quasi ~mpre ad un certo .stato leta;rgico
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( var. ipercineticfJ-letargioa) . La. particolare .(;indrome descritta col norn e di singhioz.zo ep·i dern ico · deve r ,ien,traJre con, ogwi probabilità nella varietà ipercinet ica dell'en,cef. epid ., con ou i mostra d·i a·vere stretti rapporti epidemi.ol ogicA e clinici. 4. Diagnosi. - La diagnosi riesce genel'almente
taci.le innanzi tutto in base ai dati clini·ci e suffragata dal criterio epidemico, nonchè dall'esame isto-patologieo. Il })oli.morfismo 1sintomatic:o può tuttavia richiamare talora quadri di svariate af~ fezioni del ~istema nervoso, i11 guisa da rendere i1nb::truzzante la diagnosi . L'esame clinico cleve ess~te qui11di ~1cc11l'a tissimo : nessuno dei sintomi è i1atogno1uonic0 d<:>ll'enc:ef. e11id., ma ciascuno di <:>ssi è tli oO'tande ausilio nell'orientamento diagno. . &tico ; sono qu,a,, i sempre i fenon1 en i nucleari di pares'i o di irrita,zio 1ne nel.. do1n i.nio <li alcuni rie1·vi ora'n-i cl che costituiscono il fulcro della d,iag1iosi.
La diagnosi d ifferenziale d€Ye porsi con le \arie forme di polioencefalite acuta emorragica, con la poliomieljte anteriore acut.-'1 di Heine-Medin, e 11~i ca~i che si acco1npagnano a risentimento men ingco, con le varie forme di meningite (siero&'l, .cerebro-spinale epld., tubercolare, •sifilitica). La tu bcrcolos i e la sifilide possono ta 1ora, offrire nn: qua.<lro clinico assai 'vicino a qu,ello d ell'enoef. ep id ., 1na l'esame .n1etic-0loso del malato sp~sso per1
mette nn esatto orientamento diagnostico. L' injtuen .~a a. forma, 11.ervosa vresenta qua si sempre una diversa in1,pronta clinica: v ari argo1n e·n t i, propen.rlono a fa.r r ·itene1·e, pur con, le do1·ute ri.~erve, ohe essa non a.1Jbia ra.pvorti diretti. oon l;a, <--ncefa lite epidern i,on.
Nella ya l'ietù i1)ercinetica può un encefalitico ricorda re un coreico. La. oorea. elettrica d el Dubini. deve rite1ie rsi corrispunde r e rilla for111a n1ioolonica. clell'ericef. epid., pur '> 'iConoscen do alcune d'ifferrnze sinton1a t ologiclt~ .
Certi segni clinic:i, infine, it1ducono a !)rendere in esame una ,serie di a ltrf' eve11ienze cliagnosti·che, facilmente diffe renziabili, che b.anno per base fenomeni tossici tbotuli1Smo) o letargici (tifo addominale, tumore cerebrale, coma ·d iabetico, 11remico, apoplettico, malarico, l{ltargia i·s terica ) o clolorosi (polinevrite), ecc. 5. Decorso. :EJ variabilissimo: dalle forme a o'llte, a decorso rapiào, siano esse gllarib~li o tali si passa a lle forme suba.cu t e o oron.1clic, in cui 'i vari disturbi si trascina110, ora più, ora me~o imponenti, per mesi e talora per anni. Possono aversi oscillazion,i o riprese dei si ntomi. · 6. Post'ltmi. - Fra i postt1~i nervosi di natu_ra organica sono degne del maggiore interesse .le s1nclromi pa rkinsonia11e, che ricordano talora in mo-
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d o perfetto ln paralisi agitante; altre 'Tolte sono distnrbi del trofis1no muscolare o ·d e.Ile varie sensibilittt obbiettive, fenon1eni paretici più o meno circoscritti o di eccitamento motore, oscillazioni b1·R dicinetiche, indice di una lesione del sistema nervoso a \aria sede. Ma v'hanno anche postumi di natura istero-f11nzion,ale (ad es. spasmi l)iù o meno localizzati, rientranti nella categoria dei tics funzionali, atteggiamenti oampto-cormici, ecc.), in sogge'tti con tara nevropatica; spesso disturbi psichici e talora i1iversione del 11·itrn o. del sorino e della veglia. 7. Patogenesi. -· Nell'encef. epid. l'ariatomia patologica 1ioti sempre ci reride corito dei fatti cl i11ico nien,te osser v ati. Alcuni fenomeni sono indub1
bian1ente di ordine UxC\sico, p.rovoca ti non diretta! mente dal virus, ma a di.stanza da questo, altri l1nn110 riscontro in lesioni dell'asse cerebro-spinale n 'yaria sede, soprn ttutto la corteccia cerebrale e·d il mesencefalo. Cosi, per i fenoil1e11i dell'ec('itamen to motore, la loca lizzazione loro non è ~illlll'e la ste$Sa, ma può essere posta lungo tutto il fascio piramidale, dalla corteccia alla regione bulbare e ~otto talamica, alle corna grigie anteriori e perfino a i nervi ·p eriferici. T.JO stesso dicasi per i feno1nt.\11i di paresi o di paralisi. La rigidità pupillare può indicarci la co111partecipazione del ganglio ciliare. Quanto all'interpretazione del sonno, considerato quale manifestazione clinica deJl'encf. epid., si debbono invocare le stesse teorie che sono a base del sonno fisiologico. La sindrome parkinsonian.a postencefa litic.:a può essere spiegata, sia con una le.sione atrofica, degenerativa degli elementi cellula ri del qln bu s pa llid1t.s, sin del loou s niger, sia dell'uno e deJl'altro ad un tempo; oc"Corrono tutta via più ampie e s istematiche rie€rche istopa fologiche al riguardo. Alcuni .sintomi, infine (astenia, asinergia. adiadococinesia , catatonia, atassia), denunzia110 talora una tuJ.'bata funzion·! cerebellare. 8. P11·ogn,os·i . - J~u mortalità nell'ultima. epidemia di en~f. epi·d . ha oscillato fra il 5 ed il 55 %;. io ebbi il 16.6 % su 42 casi. Sono specia lmente alcuni postumi che comportano una ·p rognosi riservata. 9. Terapia. - Mancano soccorsi t erapeiltici, caI
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1)aci di in:ftu erizar~ in modo apprezzabile l'anàa111.ento della malattia o i postumi di essa.
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[A~NO
IL POLICLINICO
La puntura lombare il ·più delle volte non serve. Sono rimasti senza effetto i vari tentativi siero e vnccinoterapici specifici o a.specifici, chemoterapici, antitossici od antinfettivi generici. Contro la ipertonia mt1scolare della sindrome parkinsoniana J'Ostene€fa li tica la cura di . cacodila to sodico a forti <lo~i. s. Lhermittc e Quesnell, n.o n h.a risp0sto al. I 'a spetta.ti va . F.ra i rimedi atti a mitigare temporaneamente l'ipertonia, la rigidità, il tremore, è tuttavia con~iglia bile l' iniezione sottocutanea giornaliera di 1-2 cc-: di solfato di rnag-riesio nella soluz. di 1: 10~ a nche percl1è iueno tossico degli altri medicamenti Pl'Ol)OSti. '
xx,·rr1,
FASC.
45j
Discussione delle relazioni s u 11 a e n e e f a I i t e e p i d e m i e a. CARDARtLLI A. - R jferisce come studianclo il comportamento della pressione arteriosa in 18 ca.Ri df e11cefalite epidemica, ebbe come risultato qt1al"i costante un certo grado di ipotensione. J;:n alcuni casi l'ipotensione fu notevole tanto più che i malati erano quotidianamente sottopo~i a trattam€'nto con i-poder1noclisi aclrenalinizzate. TAROZZI. Osserva come i11 7 casi di encefalite e.pidemica potè all'.a utopsia notare lesioni broncopolmonari del tipo infiuen7>U le . Non ritiene che il ,·irus €ncefalitico filtrabile di Levaditi sia specifico P-Oichè afferma che lesioni ugua li possono ottenersi con l~uso di tossine. Egli stesso iniettando in conigli, sotto la dur:_~, i filtrati di essudato broncopolmonare di encefalitici, o le culture, o i filtrati delle culture ottenne alterazioni anatomiche C€rebrali in t11tto paragonabili a q11elle dell'ene€faJite epidemica. Secondo l'O. esiste un ra.p porto eziologico tra influenza ed encefalite, e le lesioni anatomo patologiche encefaliticl1e• sono donire a ll'azione delle tossine del virus influenzale localizzato nell'apparato respiratorio. SPANIO. - IIn constatato. in encefalitici con si11drome parkinsoniana una esagerazione del riflesso ocnlo-ca rdinco, ed in 10 isu. 11 reazione positiva nlla pilocar;pina ed atropina, in llno reazione positiva all'adrenalina . Conclud~ per uno stato \agotonico di tali mala ti e ·p one in rapporto il ~onno con la v.agoto11ia . H a ott€n11to buoni ri~11ltflt~ usando la scopolamina. BEiTELLI. Ri intrattiene sullo stato vago.t onico degli encefalitici e su~ ricambio azotato notando· come egli abbia r iscontrato lln val-0re elevato della costante di Ambard e d~l coefficiente azoturico , sen7~ poter t rovare alcun segno d.i lesione renn le. Secluta vom,eri.diana del 28 ottobré 1921.
Presi(lenza : Continl1a la
di~·cussjone
ARCOLI .
sul tema dell'encefalite.
Da Ile sue rieerche sul sistema nerYosovegeta tivo è tratto a concludere che nella encefalite epidemica esiste una sindrome para-simpaticotonir.a . Ricorda <'Ome il tono dei muscoli striat i èdovuto al sistema r}Rra.sirrtpatico, e come nel mesencefalo esistano centri che danno il tono ai muS<:oli striati. Nella interpretazione clei filntomi dell'encefalite occorre tenere in considerazione quindi· le localizzazioni del virus nel dominio del pa . ra ~impatico. Da ciò 1'0. pensa dipe11dano i disturbi del sonnò ed i sintomi parkinsoniani. OsservR inoltre come nell'influen7.ra non si abbiano mai sjntomi a carico del parasimpatico, e come tale fatto abbia importanza non solo :daJ punto di viste. nosografico, ma anche da. quello eziologico e terape11tico. SABATINI. - Espone alcun€' osservazioni cliniche ~condo le quali ha potuto consta tare ' che nei po~tumi dell'e11cefaJite epidemica esiste una iIÌver8ione non solo delle fnnzioni della vita vegeta tiva ma anche delle fun7.ioni intellettive e psichiche. P ENDE. -
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XXVIII, FASC. 45)
SEZIOKE PRATICA
"1507
Ciò egli votè osser,•are e , nella grana e nella ideache determilia.no sugli animali .le iniezioni di èmulzione. sione cerebra le stetile e di i11:odotti di setticemie Circa h1 terapia egli ha studiato sistematicamenbanali. te h1 tti i rimedi antiprotozoari sempre con rist1l.J Acoxo. - Nota come ancora 11on ·Si conosca esattato negativo. fJ di~rde col , Gasbarrini circa la t<1meute la biologia dei vari ger1ni; e come sia fuor identità eziologica ed ana tomo-p.atologioa fra endi proposito .p arlare di pare11tele tra influenza, efi cefalite epid~mica e singhiozzo, non conoscendosi encefalite epidemica, non conoscenclosi ancorà con <:he t111 solo en·so di singhiozzo seguito d~ a11topsia. sicurezza il 1rirus dell'una e dell'altra forma morSILVESTRINI. -- Si sofferma sui rapporti tra enbosa. cefalite ecl influenza e per ragio11i epidemiologiche C1HISPINO . -- Sofferman(losi sul n1eccani.smo d€l e di contagio ritiene che il v·irus dell'influenm sia singhiozzo rile\a come molteplici siano le cause diverso da quello dell'encefalite. Ritiene che il che .p ossono determinarlo. Onde data la moltepli• virus encefalitico abbia delle ·sedi di .p redilezione, cità dei fenomeni del~'encefalite, non uno solo di ma che però possa localizzarsi in qualsiasi parte questi p11ò inflt1ire nella provocazione del sing·hiozde11·a.sse cerebro-spinale (localizzazioni periferiche zo. Ammette che ·si pt1ò a,rere il singhiozzo da lee cerebellari). , sione del frenico, senza l'esistenza di lesioni ceOsserva che tra il Parkinson vero e le sindromi rebrali. parkinsoniane post-encefalitiche esistono delle dif~loscATI. Riferisc-e di a vere avuto occasione ferew~ speci.-'llruente nei riguardi della scialorrea cli constat.are lo svilupr>o di sindromi mesencefalie clei disturbi psichici. tiche in individui già guariti di gravi manifestaFAMULARI. - Cita un caso di osserYazione .p erzioni influenzali. Richiama l'attenzione sulla personale di encefalite iniziatasi con sintomi a carico dita dei riflessi congiuntiYali, come seg·no t1tile ·p er del .5o paio (nevralgia sopra-orbitaria, herpes). la diagnosi precoce di encefalite. QuEIROT o. No.n è convinto ché esistano' dif~1ARCORA . - · Risp.o ndendo ai vari oratori fa noferenze eziologiche tra l'influenza e l'encefalite, ta re che effettivamente esistono rapporti epidemioma per altro riconosce di non avel'e argomenti per logici, più cbe rapporti cli11ici, tra encefalite ed sostenernè l'identità. Not.a che l'encefalite è mainfluenza.. Circa il rilievo di localizzazioni cerebellattia infettiva con fenomeni generali di intossicaln ri se è ' 'ero che clinicamente esistono sintomi zione ecl i11fezione e con localizzazioni i1e1· sistema c~rebellari, è però fin ora certo che ana tomicamennervoso . te non .00110 state riscontrate alterazioni a carico • Circa il reperto anatomo-patologico ritiene che del cer\"elletto, ed invece con certa freq11enza nel le lesioni riscontrate nell'encefalite non abbiano mesencefalo in corrisponde11zn .dei ipunti noclali dei carattere cli specificità. fasci cerebell<1ri ....\.fferma che le lesioni macroscoD' AL1.occo. - •.\fferma che nell'encefalite epidepiche nell'encefalite non sono nè Rallenti nè cara tmica ~i possono a 'rere lesioni anatomiche macroteristiche. , scopiche. Insiste sulla llnità nosografica dell'enceA Qt1eirolo ri~ponde che nella st1a relazione cirfalite. È con,into ~he il singh_iozzo epidemico sia ca i rapporti cronologici tra infiu.enza ed encefal111a forma <li encP.falite a manifestazione monolite, ha te11l1to conto 1soltanto delle ultime epidesintomatica. Pone in rilievo alcune differenze osn1ie, perc.hè i ca~i riferiti nelle precedenti epide~rva te fra il Pal'ld.nson ""ero e le sindromi par111ie non erano sicu ra1nente identificabili come di kinsoniane post-ence-f.alitirhe , e11cefalite. CARRERAS. - Riporta nn caso di osservazione perRignarclo <:1ll'a11atomia patologica dell'encefalite ~onal~, nel q11ale si ebbe singhiozzo, poi dopo un osser,-a che nel 1889 e 1890 furo110 notati i primi 01ese lo svilnppo di una ·si11drome parkinsoniana, ca si tli influenza con manifestazioni nervose che di clonic, di fen-0meni bt1lbari e la morte. ft1rono attrib11ite a fatti tossico degeneratil'i anaConsidera tale caso come ~i en<:efalite con un 1<.)ghi a quelli che si hanno nella difterite. All'a.11primo sintomo consi.stente nel sing·hiozzo. topsia {li questi casi furono tro,ra te grosse emorZAGARI. - Si sofferma sulle forme psichic11e deragie. Ricorda altri casi della letteratura che venmenziali e parkinsoniane ·post-ence:flalitiche e St1lle nero interpretati come di encefalite influenzale, forme cerebellari dell'encefalite. Riferisce alcune Jna i cui reptrti anatomici non ·sono probativi per o~servazioni personali su disturbi dell'nppareto una encefalite infiuenoo.le vera e .p ropria. cardio-vascolare negli encefalitici. E Strt1mpell stt1diando le encefaliti avvertì d! SoFFRÈ. - Afferma che è fuori di dubbio che l'inrlistinguere le forme suppnrative da qu€lle non supfluenza pt1ò dare sindrome llguale ~ quella delpurative. L'O. o~rva che oggi si è ancora lontani l'encefalite epi,d emica com.p reso il sonno; richialll<"l (ial potere effermare l'esisteIWai di una encefalite l'atte nzione sulla coincidenza di tempo e di sintomi infl11enzale vera € propria; che le affezioni nervose tra le epidemie di influenza e quelle di encefalite; di .ammala ti di inflt1en7tn ~no uc:c:ompagnate a le- ' è d'accordo con Mareora. sulle differenze tra il quasioni caratterizza te ùalla varietà cli se.de e di nadro a!k'ltomo-patologico dell'influenza e quello dell'encefalite, ma 8i domanda se poi le lesioni ana- tura (fatti emorragici. e clegenerati,i). mentre i~~J l ·encefalite epidemica Iè lesioni a11a tomo-patotomirhe dell'encefalite sono veramente specifiche. lo[!"ich e sono distril>11ite in detern1ina t0 zone. ed PIAZZ.\. Osserva come nelle ricerche bacteriol1n1mu carattere i1ettamente infiammatorio produt.. 1ogiéhe ~nll'encefalite si abbin aVl1to e~ito positi\o ti,·o. i11 nn solo (laso s11 35 Bh1dia ti, e rjfetisre gli effetti
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R i·sr..K>'uclendo a ·ra1·ozzi osse1"\·a c11e non s,a che esista.no dati auutomici che permettano di alfern1a1·e il cara t:t:er e specifico infl ue11za le delle lesioni bronco-polmou.ari iiseontl'a t~: e rileYa c·h e nelle l'Umerose auto1)sie di E>ncefa litici eseguite in R oma (Marchia:fava) fu raro il 1·E>pert o di le~ioni del1·apP.a,ra to r es1)ir.atorio, e che tali lesioni si ri~ntrarono in indiYiclui Jllorti in profonda cachessia dopo un decorso ec:cezionalmente lu11go e grave della malattia. Ripete che le lesioni anatomiche <lell'enc.-efa lite non sono specifiche, poichè lesioni dello stesso tipo 1si troYano in altre malattie, ma <:he però e ·se sono anzitutto cara tteristi cl1e per la loro distribt1zione. Conclude , cl1e il problema dei rapporti fra encefulite ._.d i11flue1lza non è a11cora risolto e che solo potrà es~rlo qt1a11<lo ~ari1 risoluto quello dell'eziologia dell'encefalite e dell 'infiuenza. GASBAHRL.~I. Convie11e che esistono dati e1}iclemiologici e clinici che stanno contro l'identità tra e1\cefalite ed influenza e nota pure come a diffe1·eJlza. di quanto si osserva nell 'infil1enza siano 1·ari 11ella encefalite, lesioni impottanti a carico dei reni e del c11ore e come nell 'in.fiuenza non si ~iano mai ri~contrati postumi del tipo di quelli eon~e cutivi a ll'encefalite. Circn l 'iclentit<ì. fra en cefalite e singhiozzo e1)i<lt-n1ico i·itiene c:l1e 11on sia moti'ro sufficiente per Jttlg<lrlo, In rarità del ~in g·hioz.zo nella e11ce-falite. e la n1ancanz<l nel ~i11gl1 iozzo cli altri sintomi propri <lPll ·enc·0falite, ma ·se nel primo caso il fatto può <lipe11dere cl a lla locnlizzazio11e, I.>er il s1?condo è . notq_ ro111e esi9tano altre nialn ttie n1ouosinton1aticbe . Ricorda di a Yere os~er,·a ti ea8i di ~inghiozzo ~"-'),gniti da encefa lite. J"'a n1ane:anza n€1 singl1iozzo epidemico di postn 111 i !)r O!)l'l dell'eneefa lite risiede rier i ·o. nel fat to c:l1e le lel-Jioni so110 1uolto circoscritte. È d 'accor:do con Pe11de e ~11nnio circa le alteraz ioni òl?l paraisi1npa tieo ~ crE>de sia accetta bile l ' i· potesi for111t1 lata clngli 00. ~.\ fferma di non avere notn to cliffe r e11ze f r a il )!. cli Parki11~on e le E=inùromi parl~in~o11iane post-encefaliticl1e. e con la trasc1izione grafica hu o~~ery·ato l'identità dei tren1ori nelJe <lue forme. Inoltre è 11oto c:l1e i1 viru~ enc:t?fa liti<:O lHlt> determin:i r~ il Qnatll'O e~n tto cle 1 1\I. di Parkin~n. _i\ Ca rdarelli r i spo11cle di a\ere egli pure notato ipnt0n. ione: a Zag:nri òi non nYe1·t> O:'\~l'Yato alternzio11i notevoli a carico de ll 'np1 in rato ca rdio-vascolare ~
Comunicazioni sulla tubercolosi Seduta pon1f\ridiana tleJ 27 ottobre 1921. ( S econ4a S ez·i one). Presidente : MARAGLIA);O.
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[AN~O
JL POLlCLINICO
Ins i ste s11lla imJ)Ortanza cli 11na <liaguo..,i precoce nelle affezioni tl1bercolari, éd es110TIP 11n nuovo mezzo -di omoge11eimazione per l~ ri<:1~rca <1el bacillo t nbe1·col.are. C AMBL.\SE. Si intratt iene diffu~mente sulla t ti(·nica t1ella Ya ccinazione a nti-tubercolare. ~ \Gc.IORB. Riferisce ~ulle osservazioni i~tolo...i\ RE:.\A.
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XXVIII, FASC. 40)
gi~e
della distruzione del bacillo tube,rcolare oper a ta dai tessuti (ron clin1ostrazione di J)reparati)_ FERRANNINI. Parla clell'a~ione ditStrofizz.ante ùei vele11i tubet·coluri, quindi dei rapporti fra tiroide e tube~·colosi ed in.ii-ne dei tisulta ti pratici 11egatjvi della chemiotera1)ia della tubercolosi. Bucco. - Espone le sue ricercl1e S{>erimentali e <:linich e fat.t e nel campo della chemioterapia della tt1bercolosi con i sali di cerio con risultati poco sod<lisfacenti a l l)ari <li quelli ottenuti con i prer>ara ti CU}JrO<:ianici. Espone ql1indi i ris'n lt2 ti comvlessivi e sintetici clelle Slle numero.~ ossery·azioni cliniche sul pne-l1n-. otora<'e terapeutico che Yuole circoscritto solo ai casi con lesioni limitate Hi.1ilaterali, senza aderenze p leuriche . CAì\TANI e ARE1'A. Si intrattiene sulle indicazioni e controi11diea zioni del pneumotf>ra ce insistendo particolnrn1e11te sulla necessità di applicare il r·neu111otorace nei casi iniziali; sulla scarsità dei pericoli ; Sl1l1a semplici te\ della tecnica ; •Slll mecca rsismo di azione. CIOPFI. A proposito della chemioterapia antitubercolare o~serva chl-~ approfittando delle agglut inine presenti llel sangue di tubercolosi iniziali, ~da utile cercare di mobilizzare i .b acilli tubercolari oude renderli i1irr facilmente aggredibili e agglutilJ.èl bili. Pensa che ciò si possn ottenere llSando una solnzione glieero-a lcoolica ài piroiodone e lecitina. CATri;A~Eo Riferisce le sue i·icerche nel camv.o d f'll~1 inJm11nizzRzione ::i 11titubercol~1re, tli1nostr ando con1e i bacil li tu~rcolari morti determinino gli !~t(-\ssi fe11on1t>11i dj ipersen~ibilitit dati cl.ai bacilli ,.'i vi. CosTANTIXI. - Si sofferma a considerare la patogenesi t'li à lc11nt-l forme asmatiche. FORTUNATO. - Tratta di modificazioni de l sangue nella tubercolosi e tlell'imp ortanza àelLa 111011ocitosi. E8!)<)ne quindi IP sue osservazioni cli11iche e sperimenta Ji ~ulla vaccinazione antitl1bercola re . I zAR. - Consider a i rRpJ1orti esistenti tra tubercolosi e ghiandole a secrezione interna. Pa ssn qui11di a parlare cl()ll'isolamento del comples.~ antige11e. n nticol'pi iwr la prova della fissazione del co1nple111ento ne 11:1 tubercolosi lllna nn. ~1?d11b1
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.1ntiu1eri<liann <lel 28 ottobre 19~1. (Secon da. F:te.:·iune). 1
PrP.-:lrlenzn : ~1\ 0RI.
Rifp1·t~f·f\
JJ.\HAC::LIA~O.
nu111jn111e11te s11l Yele110 tl1bercolare in tPg:rn le ~oln bi le i1repn rn to in collaborar.ione cnl J)l"<Yf. R eh.audi . È la pri111;1 yolta cl1e si riesce nel ottenere Ull<l sostanza che rappresenti co1n1)leta1nente il bacillo e che JlO~~a e~~re lltiJizza to nel campo pratico della irun1nnità per ottenere dall'organisn1-0 In pro<lt1zione di $Ostnnze difensive contro I.a tubercolosi . lJAXDOLFI. - E~1Jr111e i risultati dei snoi studi su i uuoYi orizzor;ti 11ellu diagnosi e 11€Jh1 J>rognosi tlella tubércolosi (sondaggio potenzia le degli orga111 endocrini) . J.;EO).'T. Riferisce i suoi studi s11lla autosierol'l..<ìZione nella t11})(>rcolosi. i1roponenrlo 11 n n110~0-
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[ANNO XXVIII., FASC. i>]
metodo di ricerehe a "Seopo diagnostico e prognostieo.. LICCIARDI. Espone aleune sue osservazioni rilevando l'importanza della vaccinaziont Mara~
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gJ1an~.
~f UC7l1IA. - ·
Porta un suo studio interessante sul pi-oblen1a im1)()rtante del ricambio del calcio nei tubercolosi, concludendo che l'uso terapeutico del calcio è negativo. CL>\NCJO. __.. Desidera schiarimenti sul metodo seguito, rileva11do <tnch'egli l'importanza. del trjbuto tli tali ricerche alla t~rapia , LOMB.\RDI ANTO~IO. Con osservazioni farmac0Jogic-h~ e tel'apeutiehe, si associa pienamente alle i11evanti deduzioni del dott. ~!uggia. B.\RLoccn. - Fa notare che le ricerche del :àluggia condotte accuratamente riflettono i \ari eìenj~ti d~l ric&mbio. Egli consente con le conclusioni di notevole in1portanza desunte dall'O. aggiungendo che qualunque soggetto in preda a procP.ssi <1isa "~imila tiYi p resenta ~rdita di calcio. ~! UGGIA. EsponB le sue ricerche sul contenuto di grasso nel sangue dei tubercolotici. PEZZAl\" l, di Genova, riferisce diversi studi, sul ricam·bi<., di acido urico nei tubercolosi con deduz1one clegna di molta considerazione e sul ricambio azotato dei tl1bercolosi in compenso o scompenso e sulle putrefazioni intestinali dei tubercolosi. CASTRONUOYO. riporta interessanti osservaziooi ~ulla te-ucemia e tubercolosi e sulle nefriti nei tubercolosi. Fa una serie di considerazioni in or:dine a JJa cl1nica di tali lesioni. 1\1ARAGLIA:SO GIULIO riferisce brillantemente sul oomportn 1ue11to funzionale dello stomaco e del pa11creas nella infezi1>ne tubercolare in una serie d'infermi de ~umendo clopo ricerche numerose che non si rileva fl1nzioaalità pancreatica degna di nota e che preYn l~ono invece Je alterazioni di .secre'i;ione ga~tric:a sotto forma di ipoclo_rid1·ia , anaclori·dria , ipoactdità, ipopepsia.
Comunicazioni varie.
..
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Seduta llOme1·idiana del 28 ottobre 1921. <,··ec-onda. Sezione). Pre~identc :
•.\.RE~.\
1500
SEZIONE PRATICA
GrcrFRÈ.
riferisce a lcuni s11oi studi circa l'alcalinit~t <lt-> l ~n ng;ne nelia g-otta e nel reumatismo ReCt,11d11 1e Y~d nte di G11elpa. ScALESE porta il tontributo clinico a llo studio ezin1•)2;ico <l~lln P'~en d o leucemia infettiva nei bambini. E.!RLocco si intrattiene sul ricambio intermeclio nell'e!lile~sia, portando il contributo di sue origina U indagini circa lo studio del glucosio, dell'azoto, del ca lcio, (lella colesterina. Per quanto rigt1nrda i Yal'i compone11ti l'oratore non ha avl1t.) modifi c~1zio11i notevoli circa il glucosio, l'azoto ed i gra ~si nel contenuto sa ngttigno prima, durante e dopo l 'n ttacc:o : però ebbe riSl1lta ti molto noteYoli l">er ciò che riguarda il ricambio del calcio. Ciò
dimostra quale sia il meccanismo delta diminuzione del calcio nell'epilessia, in quanto che normalmente 11e11:epilessia in condizione di equilibrio si ha un notevole aumento durante l'attacco e diminuzione alla fine di esso. Devesi trova1~e l'inter.p retazione di ciò, ·secondo l'autore, nelle modificazioni della compagine dei tessuti e specialmente del cer\ello. P.a tla quindi sulla bili-genesi illustrando il modo di utilizzare a scopo diagno.stico il -criterio della funzionalità del fegato. • AIELLO parla dell'influenza della stasi venosa sullo stato fisico chimico dei globuli sanguigni. BoLAFFI riferisce circa la n1alattia di Erb Goldflam ; quindi circa il comportamento dell'azoto non ltreico :del sangue e della prova dell'emoclasia di~ gestiva in alcune malattie epatiche. BoRil\TJ parla del metodo razionale di Cltra nella. ossil1rasi intestinale. CANDELA riferiSC€ due casi di pseudo relllIIlatismoarticolare luetico ; indi sui segni org·anici nella corea. CIAXCI •parla delle modificazioni dell'area epatica dorsale per tumefazione, tossinfettiva della: 1nilzit e delJ.a sindrome obbiettiva patognomonica delh1 malaria. STANGANELLI rif(\risce i ri1sultati ottenuti nel dosaggio dell 'ul'ea col metodo del xantidrolo afferma lldo che è Ja ritenersi assai superiore ·agli altri coml1nemente usati. Pa ssa poi ad ill11strare una serie di ricerche per~onali sul valore della costante ureo-secretoria di .Ambard che, salutata come la più brillante sco1)erta della fìsio-pa tologia con temporanea, ancora appa~sionn con alterna vieenda il mo11do dei n1edici prat ici e sopratutto dei chiru rg·i. L'O. espone il metodo ecl il piano del suo lavoro obbietti \ àmente condotto i11 una larga ·serie di ca•si clinici per concludere che l 'i111portanza _di tale costante va l'idotto entro limiti assai modesti, non c~rto s11periori a quelli degli altri metodi di ind·a gine fl1nzionale del rene. BOLOGNA parla dell' azione del cloroformio sulhl tiroide portando il co11tributo di a le-une sue interessanti ricerche sperimentali. EPIPANIA riferisce sul rneccanisn10 di azione dél i111en n1oto ra ce artificiale . Grt-rFRÈ r iferisce circa il n1eccanismo di origine dell"iperpil'essia nell'acces~o malal'ico. GERARDI riferisce sull'azione del trifenil nella te. tn pia delle malattie infetti,re . GRAXIZIO riferisce circa la djagnosi e la teoria dei n1orbi gastrici. I z.\R illusb:a il cosicletto fenomeno di Herelle. BASILICO parla del ricambio dell'azoto nella maln ria. r,o~rBARDI pa r ln della berberina nelle splenomegalie da nla la ria e $lllla ~na importnnza t erapeutica, diagnostica e })rognostica ulla riducibilità del tumore splenico. )1ALCA:XGI riferisre circa la cnpacità vitale nei tu heteolotici. LE'O:\~ s'intra ttiene St1lle zone Yaso-motorie e ~ull e pr<)iezioni cutanee dei T'ari organi interni illustran(lone l'importanza diagnostica come segno f1l'ecoee nelle mala ttje interne. Comunica inoltre '-'
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'
151-0
IJ. POLICLINICO
~tue.li
istop.a tolog\ci sui ra1>porti fra tiroide ed altre ghiandole a secrezione interna.. ~ lAZZF.I riferisce st1l meccanismo della coaugulazione rlel latte pro<.lotto dai batteri.
[AN!\O
XXVIII, F ASC. 45]
XXVIII Congresso della Società Italiana di Chirurgia.
,
Seduta pomer idiana del 25 ottobre 1921. 'l'erminn ti così i In vori del 1..XVII Congresso di J\1edicina Interna prende la parola il pl'of. ~iara Ptosi gastro-intestinali. gliano eompendia11do in breYe cenno l'i1tupPrt.anza (Tema generale). , dei ttilli svolti nelle sedute e rilevan(lo il noteYole I. - P.\TOLOGIA E CLINICA ]r1teresse e la non poca ut ilità die1ivante dallo svolDELLE 1lT08I CrA~TR-0-INTE:STIX.\Ll. gime!lto di un temn Cc)n la collaborazione d~i meclici e dfli chi rurgi R ingrazia il prof. Ca.stellino <: Prof. l\I ABlo DONATI ()l odena), relatore. - L'O tutti i medici di Napoli per l'accoglienza r i\olta 11 nsa la p~rolà splarw'noptosi' nel .senso generico di tutti ·i congre~~isti ed annuncja che sede del pros- - ptosi dei (o di) visceri addominali ; la parola e·n.· S'i mo Congresso sarà Firenze. J temi .p roposti sono teroptosi, nel senso specifico di ptosi dell'intestidue, l 'uno pu ran1ente medico sugli itter i : l 'altr•) no. La splancn optosi può essere generale, parzia-· in collaborazione con la Società di Chiturgia sulle, locaJe (o univiscerale); l'en teroptosi, totale o l'ulcera <luodena le.. parziale (duodenoptosi, ileoptosi, tifl~tosi, coh>nptosi, ecc.). E con l'augurio che i.l prossimo Congresso se-gni come questo un altro passo della Medicjna ItaliaNella ptosi, oltre all'abbassamento dei visceri na verr::;o nuoYe conquiste dichiara chiuso il XXVI I (letteTa lmen~, caduta: m:wal; ), vi è ·sempre un Congr~so di ~ledicina I nterna. grado variabile, ma costan te, di mobilità abnorme del viscere, la quale è anzi la con d ìtw q'u a non Inaugurazione nell' Au1a della Clinica Medica del clella sua spostabilità in ba~so. L'equ..i l i brio stntico de i visce ri aàdo1rl·ina,li. ricordo marmoreo alla Scuola Clinica ~apoletana . CiaSClm org·a110 ha nell'addome una sua lJl'OI~ria. 1
Il Z7 ottobre terminata la seduta pomeridiana del Cong·resso di 1\iiedicina Interna i ·congressisti si port.:1 rono nella II Clinica 1\11e;dica d il'etta da J prof. Castelli110_, dove ebbe 111ogo una solenne ce• • r1morua. Il prof. Castelli110 volle eternare nel marmo i r1omi i11signi di coloro chE: insegnarono Clinica :Nledica nella. R. Università d1 Napoli. L-e due lapidi furono affisse a lla parete princiJ)a le dell1ul1la. In essé sono segnati tt1tti gl'insegna;nti che ";·~ nn v dai primi tempi fino all'unificazione italiana e da questa data ai giorni nostri comprendendo Salvatore Tommasi 1861_-1883, Ganta.ni 1868, 1892; Errtco De Renzi 1883, 1914; Gaetano Rummo 1906, 1917; Sergio Pansini 1918. Antonio Carclarel1i e Pietro Castellino 1914. Il prof. Castellino, presidente del Comitato, pror1unziò lln dotto e;d ele\ato disco1~so oc~upandosi (lella scl1ola medicn napoletana non senza rivolgere un ealoroso sall1tù ai i)rofessori De Renzi, Cardarelli e :.\laraglian!). Il pror. Rubino, cli·scepolo ru Cardarelli, lesse le lodi dell'insigne maestro, ed il prof. Boeri del II13.est~·o De Renzì, di. cui fu discepolo. Parlarono· anche i professori Q11eirolo, Giuffrè, Oastronuovo e Andrea Ferrannini. I nfine al senatore Mariagliano fu offerta una pergamena '.da parte della scuola medica napoletana e a questa un'altra .p ergamena a nome di t11tti. i clinici e 11atologi d'Italia. Il prof. ::\1aragliano ringraziò tutti per la dirnos tr<l ~ione di ~1 ffetto tribt1ta tagli. 1
E.
TREXTI.
1
situazione, determinata da meizi diretti e d!l mezzi indiretti di :fissitìt, i qnnli, nel loro insieme, u1antengono quello che l'O. c-l1iama « eqnilibrio stitico addominale >L r•er ('SSo og·ni orguno conser,(a ller og·ni posizione .del corpo un.._'l determiM ta pr'>pria situazione, e non altera in alcu11 modo ql1ella <lei visceri coi qooli è in rapporto. La cavità peritoneale deve essere c:onsiderntu in condizioni normali t1no s.1)azio "'Tirtuale parngoll•l · bile alla cavi tà pleurica : per l 'esi~tenza <lei ù 11 foglietti J>eritoneali, i Yisceri ad{lo1uinali ~<>no obblig·ati a rimanere accollati ovunqt1e alla parete <1cl(lomi11ale e a sosténe1·si l'un l 'altro, eo~iechè ne il'interno della C.H.vità addomi11aJe - da clistingne1B ' dalla cavitil peritoneale - resta annullata o qua:-.i l'azione del rleso. È ql1e~to t1n mezzo · di fis~itil ,~a lidis~mo . Come già al l)epage. anche all'O. espPrienze mnnoruetricl1e 11anno dimostrato che nell r1. cavità pe·t lto1ieale Za p1'ession.e è n<>ga titt;a. Nella caYità aclcloruin·a le invece può verificarsi 11re~sione
po:;;itiYa 1}€1' Yarie ca11se, fra Clli importa11te la contrazioné dei m11scoli addominali. In111ortanti mezzi indiretti di fissitil sono la tonicità dei muscoli addorn i nali (diaframma, musco~ li e fascie antero-latera li dell'addo,me, muscoli e fascie del pavimento pelvioo), per la qliale essi mantengono la forma della cavità addominale e reagj~ono con sq"t1isita oonsibilità' ad ogni causa che tenderebbe a modificare la pre~ione endoa.d· d·o minale; l'appoggio reciproco che i visceri offrono l'l1n l'altro; la. conforma.z ione norniale dello selz elet1·0.
Codesti mezzi, i11~ieme alla pressione negati' a e11cloperitoneale. l1anno lln'in1.port<'"l11za cli prim'ordi11e 11el rna11ten~re i Yis:ceri 11ella loro pof-:izione ; a einscl1110 di f\Ssi ~petta 11na parte non tI'i1S('Ul'<lhile nella statica nc1don1in.1le. e tntti ~12'iscono i11 i11tin1a ~1s,·ocinzione.
1511
SEZIONE PRATICA
Quanto ai u1e~zi vropri <li tis~ità, o mezzi statici diretti, bene studiati dal I?arlavecchio, 'secondo l'O. 11onno utp.cio <li freni nelle più diverse contingenze fisiologicl1e e ~\ ssumono valore nella statica particolare di cias<..:un viscere, rnentre i mezzi itidiretti 11aùno importanza specialmente nella static-a gener:ile d-ei Yi8c:eri. , l'ol l)ilrlavecc:l1io, ro. ùistingue ruezzi di sospensione {pedl1ncoli, legn me11ti, mesenteri), di soste. gno o ~ospinµ:imento t i>onti di sierose), ·di restrizione !;finterica (sfinteri), di ade~ione periferica (n dere1lZe). )1~t ].JOic:4è }Jer lo storna c.:o ~ gli in te stilli la po~izione norm.a)e non in1ò e sere intesa corue a lcunchè ili assoluto, e sit11azioni di visceri ap1)arenten1e11te .111orma li Potrebbero essere invece dovute <.1 lhl va rticola~·e ino1·folog·ia dell,'organisruo il1 esame. J ·o. insiste su lla necessità di condurre l 'indai:;iue clinica non separando la morfologia addon1i11ale da quella generale dell'organismo ; è que~to il solo mezzo ll{\l' rendersi co11to <li <:iò che deYt> esse1·e ·compreso e11tro i limiti della norm-alità . Ln <1nale esiste allorc11è la i>osizione, assoluta e rel;ì ti ,·a, dei singoli ,·isceri e delle loro parti non cletern1ina alcun ostacolo meccanico allo s~·uota n1e11to tlel contenuto; nllorc11è è permessa la dilatQ bilitll e la spostabilità di certi vi'S('eri .p iù cl1e di • altri e <li certe loro sezioni J1i1ì che di altre: quan<lo infine è con. ·erYà ta alle singole .p arti la forma più adàtk'l alle esig-e11ze funzionali . • Oltre che di quelli considera ti, l'equilibrio morfologi<.:o-funzion<t le è voi ri~ultante Anche di a ltri fattori : la normalit<l del sistema nervoso di relazione e simpatico. e l'equilibrio endocrino-simva tico, che è in i11tin10 rapporto (Pende) con l'abito morfologico 11orn1ale. Lo squilibrio statico aclclorninale. Uno s'quiJjbri<) statico addominalfl può p1·odursi per diverse c<"tuse, e no11 Bolo di ordine meccanico. An7.it11tto. per alterazioni del s istema nervoso e modificazioni dell'equilibrio <?11docrino-simpatico, senza però che ciò autorizzi, secondo l'O .. n foru1ulare una teoria nervosa o endocrino-sin1pa ti ca della splancnoptosi. Lo squ ilil)rio nervoso o endocrino, si111pa tico ihfluisce sulla gravità e l'esten8ione della l)to~i. t:ome qt1esta a sua volta influ is:ce RU quello : u1~1 11011 è clin1ostrnbile che esso sia la causa cletetn1in,1 nte (lella ~ulnntnoptosi. I/O. discute poi a l11ngo la teoria dell'astenia gf'nE>ralP congenita (Stiller), rileva la frequenza della ~pla ncnoptosi nei longiline~ (De Gio\anni, ' Ti ola), dolicoscheletrici (A. Ferrannini), e conclt1de chf\ l'astenia, congenita od acquisita, intesa come speciale debolezza dei tessuti in genere, dei t~~Rnti osseo, connettivo, muscolare in ispecie, non J)tlò e~~ere considerata a sua volta che come causà ì11·edisponente. r.. ·o. mette poi i11 e\idenza aloune altera.~·io·ni u1orfol().Qiclle congenite che possono asSt1mere noteYole importanza nell'eziologia e patogenesi della splanC'noptosi (cieco .n1obile, colon ascendente . mobile, megacolon, ecc.). In11)0l't<lnza di prim. 'orcli11e 11a, nella spla11cnoptosi. lrt deficeriza della m.uscolatura addomin<ile _;
rua la ·teoria, parietal e, che con::::idera come causa
ètlic iente il rilascia·mento della parete addominale, non è applicabile a tutti i casi . Ad ogni modo, tutte Je cau se che n1odificano le condizioni anàto~ n1iche dei muscoli della parete addomina·le - e C'he l'O. enumera -- possono di'tientare causa di splancnoptosi. Esse 11anno Yalore di determinanti la }Jtosi solo se entrnno in giuoco le cause predispo11enti oopraelenca te . lluanto poi alle al te razioni ùei mezzi diretti di fissità, hanno importa11za essenzialmente nel det~rminare le pto:-ìi llèlrziali e il grado di ptosi dei ~j ng oli visceri nelle splancnoptosi generali. l .10 sq'u ilibrio f 11n:<:ionale nelle ptosi. Fra pto.si <tnatomicamente c;onsiderate e quadro clinic:o può 11on esservi alcuna rispontlenza; la rottura :dell'equilibrio statico non significa necessariamente rottura dell 'eqt1ili·b rio fn117'ionale. Se però sono supera ti i limiti di ad~1 tta bilitiL a lle nuove condizioni, intervengono la stasi snnguigna ed alimentare e gli stiramenti eccessiYi ~ui pedt1ncoli ner-voso-vascolari, e a poco a poco Ri rende mallifesta la sindron1e ciinica. Quando insorgono i segni clinici di detto squilibrio (cou di~turbi che .})Osson essere nervosi, dispeptici, <Ii i1utrizione), si deve ammet~ tere cl1e questo dLpend.a in un gran numero di casi dalla deYiazione morfologica vi1sce1·ale . La ."lpla'ncnopto.·i generale. - I/O. descrt"~re i sinto1ni ~ubbiettivi ed obbiettivi aella splan<:noptosi gPlH'rn le, soffermandosi a discutere la genesi del dolo1'~ svontaneo e proyocato e diverse particolal'ith dell'esame obbi0ttivo. Per gli scopi della diag11osi, <l~'l Yalo1·e nl complesso dei sintomi; per gli scopi di fissare le indicazioni all'intervento, affer1ua cl1e bisogna val11tare l'importanza delle cause 1>recl]sponenti, la qualità e il modo di applicazione delle cure medi<·l1e fatte. l'esistenza e la qualità <lei disturbi di c:ana lizzazione piloro-auodenale e intestinale, l'i1nportanza che nella sindrome a~sun1e la vtosi di a lt1·i organi, sopra tutto del rene e del fegato. Nella c·nr;J della SJJlancnoptosi, il campo riservato alla cl1irurgia è not~\olmente ristretto. J,,ri ga.~troptosi e la duodenoptosi. - Descritti i· vari tipi di ~toruHco c:he anatomicamente e radiolog·ican1ente possono considerarsi normali, l'O. ùistiJ1gne la gastroptosi totale e lia gastroptosi parz·ia le; :il duodeno partecipa quasi costantemente a ll'abba, ~samento, eon formazione di stenosi duodenale di posizione nell'angolo epatico (A. Ferrannini), e secondar]n 1 gn troduodenectasia. Ritiene the di fronte ai dne fatti, gastrectasia e ptosi, n on si abbiano ~rgomenti diretti che possano far ammettere la primitività ·d ell'una piuttosto che dell'altra, ma 1Jos~1no i::er·v ire esclt1.ffivan1ente dati indiretti ed appros~1ua tivi. 'L 'O. descriYe quindi a lcune modalità e con...~ guenze della d11ode11optosi parziale, e specialmente i re1)erti di dilatazione del coledoco. est<?nsibile al cistico e;d anche alla cistifellea, e di stenosi sottoYaterianR: accenna a lla possibiiità di d11-0clenoptosi totale. J Al ~:•1 stroptosi può rimanere latente, ma dà luo' ~:o <l Ri11tomi '1.iretti, che l'O. a11alizzn, per il n181
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1512
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lL POLICL INICO
nifestarsi di uno scompenso funzior1ale, <.:l1e può essere di origine meccanica o no. lfinchè è compensata, la gastroptosi non esige nessun trattamento; in periodo di scompenso, l'indicazione ad un intervento chirurgico non può provenire che da.Ila constatazione di un .disturbo funzionale paragonabile a <Juello di una stenosi piloriea o dl1-0-· denale, o di una .p rogressiva cachessia per impossibilità della ali1nentazione gastrica. J,i'intervento ,. è sern,p re indicato nelle ptosi seconda rie a stenosi organic:l1e del piloro. I /i l eoptosi. I/O. rileva le difficoltà cli scoprire clinicamente l'ileoptosi e l'importanza della constatazione ra.diologica della sta si ile<1 le. ..A. naliz~a in seguito le conseg11enze J>ossibili dell'ileoptosi : rL) stenosi del duodeno fra terza e qnartn potzione per compressione della radice me ·e11terica, e stenosi a rterio-mesocolica del . duodenQ; b) stenosi di posizione dell'ang·olo dl1ode110-·digiunale, amn1essa come frequente dalla Scuola del I,.ane, 1na che bioogna essere ca11ti ad affermare; e) stenosi di J.)osizione dell'ultima ansa dell'ileo, di patogenesi non sempre unica. Anche qui, inginocchiamento dell'ultima ansa dell'ileo non Significa necessaria1nente stasi intestinale per ostacolato circolo fecale : tuttavia, per l'assoeiazione di ptosi e di adere11ze può svilupparsi il quadro éle1le stenosi ileo-coliche di posizione, sinto1nntic-0 di affezioni anatoruo-.p atologican1ente diYe1-. e tra · loro (Donati e Alzona). t e ptosi del colon . - Anche la colonvtosi non è necessariamente legàta alla :Qresenza cli si11tomi morbosi, perchè la ptosi può non accompagnnrsi ad jng·i11occhiamenti patologici e la forza di contrazione mu·scola re può . es8ere sufficiente a compensHre <:'Ventuali osta~oli meccanici. J;e pto.·i dell'ascendente e del trasverso sono da consjclerare in.s ieme, perchè entrambe legate a lla , . c~dt1ta dell'angolo destro del colon; ;d1 questa ptosi sono analizzate tutte le dtverse eventl1alità., fino ad un certo punto diagnosticabili con l'esame radiologico. Spesso un altro fattore, le aderenze, viene a complicare la ptosi, e sopratutto a renderla fissa. Dopo un cenno alla vtosi del colon discendente e del co lon i liaco, l'O. sti.1dia accuratamente i disturbi fun zionali n ell e co lonptos'i, argomento della tna.ssima im.p ortanza. Egli ammette che nelle ptosi pure Po&~a no a l)OCO a poco coi:;tituirsi :d elle speclali leggi fì~io-pa tologiche, per le quali, se altre condizioni non intervengono, si ha un rendimento funzionale buono od Rnche ottimo; perciò in un primo periodo vi è compenso funzionale alle alterazioni di forma e posizione. conipenso che pt1ò rl\\Pnire anche t1el caso che il vizio di posizione sia connesso fin flapprincipio con a lterazioni più o meno estese della fi~iologica contrattilità intestina le. 111 l ln SPcondo periodo si svolgono le alt 0razioni an8 tomich~ e iniziano i primi disturbi fnnzioua li r onseg11enti : l'O. r1in1ostra come l'inir.in le compenso Yenga tnrbnto ed alla fine rotto. T11fine . ~i pnssa i11~enRibilmente al terzo periodo. 11t>l qn:i 1e pi\1 tro,·:1no incliC'n zione i mezzi tera1
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[ANNO XXVIII,
FASc. 46)
peutici chil'urgici, qualora nella . sindrome acquistino prevalenza, co.m e accncle di frequente, i disturbi da ostacolo meccanico; tuttavia, la sindrome di .stenosi di posizione, generalmente coi caratteri delle stenosi ileo-coliche di Posizione, non è legata necess.ai:iatnen te all'esistenza dell' ost.acolo meccanico, e bisogna che di questo sia data la 'dimostrazione, perehè siano fissate le indicazioni' a ll'intervento chirurgico. L'O. riferisce infine la sintomiltologia generale e d1seute la diagnosi delle stenosi ileo-eoliche di I>Osizione, come q11elle che possono se1'"\ire da J)èlradigma e 11anno maggiore interesse per il cllirt1rgo; i dolori, i disturbi gastrici, la costipazione, la sensibilità o , dolora bilità a 11~ pressione, il ineteorismo c.-e<:<ile o cieco-colico, la stasi cieco-<:olic:u radiologicamente rilevabile, le ptosi viscerali a . socia te in Yario modo, lo scadimento di forze, il ùeperin1ento, le turbe psichiche sono gli elementi del quadro clinico. E discutendo le indicazioni all'in tervento c:hir11rgico, conclude che esse restano limitate quasi esclu·s ivamente ai casi nei quali può essere affermata una stenosi, cioè un ostacolo mee<:anico, conseguentemente a ptosi parziale o totale del colon. Anche co~ì, però, il problema chirurgico non è ·semplice, iper la frequente concomitanza ùi ptosi di altri visceri, per le possibili complicazioni con a ltri processi morbosi, .p er il frequente associarsi di di sturbi nella sfera del sistema i1ervoso. che potrebbero non essere gran che inft11enzati dall'intervento. Ad ogni modo, se \i è ostacolo meccanico, molte circostanze si tro, eranno ri11nite a consigliare l'atto operativo: graYitiL clel quadr o clinico, alto grado di ·d eviazione di P-Osi7.iio11e e turbe fl1nzionali facilmente accertabili, con cri.si di più accentuata stenosi (pseud-0-occluRio11e), eventualmente constatazione di processi infin1nn1.a tori pregressi, ecc. L'esperienza dimostra che certe s indromi apparentemente concomitanti possono invece essere conseguenti all'alterazione clj posizione, giacchè scompaiono correggendo que~to vizio, riparando all'ostacolo meccanico: l'especienza dimostra anche che migliorando la funzione gravemente lesa di un segmento intestinale, tutto il fnnr.ionamento gastro-intestinale pt1ò favorevol111ente risentirai. E ciò conforta, poicbè è possibile sperare buone gt1arigioni in una affezione i cui sintomi non sempre scompaiono col porre rimedio ad alterate condi?.ionl di ordine meccanico. • 1
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II. - Sulle pessle del tubo gastro-entel'ico. Prof. PARLAVEOOHIO, Palermo (relatore). ,
Questa relazione, sunto .p arziale cli una monografia coIDJ>leta di prossima ·pubblicazione, consta di due parti: la 1a riguardante le Pessie in genere, la 2a le Pessie in ispecie. Nella 1a il R. riass11me i st1oi recenti lavori riguardanti le basi razionali della Chirurgia Ortotetica Viscerale. 1n E:-SSi egli ha affermato che le pegsie non posoono più oltre venire con·siderate soltanto dal p11nto di \i~tn statico, ma, e special.niente, da q11ello dinamieo, e che t>isogna <:>onsidera re ron1e cn none fon-
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XXVIII,
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SEZIONF PRATICA
ùamentale che 1e migliori pessie ~n quelle cl1e ripristinano la posizione normale d~ll'organo rispettandone s<:rttpolosamente la libertà funzionale, e ci-Oè quelle che prendono a i11odello l'ortotesi naturale. Parten<lo da q nesto concetto basila l'e, il R. i11trapres~ nno studio gen.~rale, non ancor fatto, st1i tl!ezzi ùi fissità t1sati dalla natl1ra, mezzi consi<lera ti 11011 solo dal punto di vista statico, me:l altresì <la q ne llo ùinan1ico, funziona le. Egli dis tinse .qnesti n1<>zzi in 2 grandi categorie : mezzi indiretti (lJres~ione endocayitnria, ermeticità e recipl'ocità <lei contatti dei visceri, efficienza nt1merica di qt1e"ti~ tonicità delle ~'\reti cavitarie, ecc.): e n1 e.::zi cliretli, n1ecli<1ti ed immediati (che fissano cioè il Yi8Cere 111edin11te legamenti: pedt1ncoli, .e cc.. o dirett.-1mente). I.1a ca tegeria c1ei 111 ez~i d·iretti venne da lui s ud{li Yi&1 in 4 specie : 1° 111. di .t::osµen.sione, che attirano l'orga110 i11 alto (n1eoonteri. legamenti, peduncoli vascolo-escretori) : 20 rn. di sost e_q no, che sospingono il rtscere dal basso o lo accollano contro una parete (terete epn tico, cuscinetti gl'assosi, borse, ponti cli peritor1eo, ~pinta idro-aereostatica esercitata .d alla rua s~a ir1testi11~1le e dalla camera d'aria di alcu11i . 'ri~ceri cavi, (lCC.): 3° n1 . di costrizione clegli orifìzi ed angoli <le lle Jk'l rti distali dei canali escret ori (sfinteri, ,.ftlvole, ang·oli più o meno aperti retto-anali, utero-\agi11a li, vescico-uretrali); 4° 1n. di adesione p eri! erir·d. 'f.1a efficienza statiC'a cli q11este 4 sr>ecie di rn<>zzi degrada da quelli cli so~n ~ione a llnelli di adesione, e cosi p11re la libertà funziona!~ <lR e~si con..;entita agli organi, prestando,-i~i più cli t11tti \lllelli di sospensione, i quali sono dalla na tnra lt sa ti per l'ortotesi c1egli organi cl1e han bi~ogno di c·an1bia r forrua, v·olume e posizio11e. Importante P la determinazione del ce·ntro rii. 11ravità dei viSCf.'ri, sinora non ,studiato, il quale permette ili fissa re l'asse di gravità, J.a cni scomJ•CJ~izione, mediRnte il parallelogra111m-0 de lle forze. indica i punti in c11i l'applicazione ·d ei mezzi artificiali di fi~snzione dà il migliore ed il mag~gio re rendi1nento ~tatico-dinamico. ln organi come il ,·entricolo oceorre, oltre al baticentro. determi11n re il n1etacentro, a \endo la st.a ti ca di esso dei pnnti dj contatto con q11ella dei gallegginnti accinei ed aerei. Egli ha messo inoltre in rilievo il moclo di fis~nzione peculiare delle porzioni J)iù Rvasate del tnbo gastro-enterico (stomnco, cieco) . Rt11diando il signiftcat<> fisiologico e protettivo della n1n-.9~in1a li be1·c\ della loro parte larga in co11tra.11 no~to coll<l fisF:ità dei loro dne estremi. Altro pnnto ·deg·110 rli nota è Io st1i.dio· del sig·ni:fica to orto tetico delle r urve più o meno angolari delle parti distali dei t t1hi m11cosi escretori in rapporto a11·n11g·olo che il loro asse cli .grn,ità fa con quello <lell'a sse rli . ~o~pingimento del torchio addominale. nngolo che r•ermette alle po1·7.ioni superiori di gomitnrRi s ulle inferiori, anzicl1è cli prolas$arsi attrnYer~o q11 e~te. .Essendo in1po~:--ibi le riR RR111uere ln riccn e pl'ou1ettente i11e~~e <li acqni~izioni fi~iol og·iC'he frnttn tn fln fJll~Rto :::tu elio fn tto cla 1111 1n111to <1i Yi~ta 1
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FASC.
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uuo\·o, e;i contenteremo di riassumere i postiztlati tera.pe'zt:ticl generali da esso ricavati dal R.: 1. - r,.a efficienUt ortotetica di tt1tti i mezzi incruenti, diretti éd indiretti, è aleatoria: essa è per lo più inefficace, e, nei ra1i casi in cui giova, il benefico effetto dura di solito quanto l'applicazione del mezzo che lo produc-e. 2. - La efficacia statica dei mezzi cruenti, diretti ed indiretti, è in generale maggiore, ma essa val'ia q11antitativamente da categorja a categoria come seg·ue. 3. - L.'l; c·ap~1cità ortotetica dei mezzi i11diretti è comple1nentare. 4. - La capRcità fissatrice dei mezzi diretti degrada c1a q11€lli di sospensione a quelli di sostegno, di c:ostrizione sfinterica e di adesione . 5. - L'im1)ieg·o con1binato di .p ii1 mezzi della stessa o di diverse specie dà un rendimento statico coruplessiYo .superiore a quello della somma clei vari mezzi impiega ti. 6. - r,a efficienza dei mezzi di fis...~zione deve essere proporziona ta al peso del viscere da oostenere; per i più pesanti sono da preferire i mezr.i di sospensione e di sostegno, specie se non uni~ t i e se opport11name~te con1bi11ati tra di loro o con n1ezzi di altra specie . 7. - f;n libertà funzionale , consentita ai Yisceri dai mezzi di fissazione, degra da .parimenti d.a quelli tli sospensione a quelli di sostegno, di costl'izione e di a.desione. ~. I mezzi ùi sospensione sono i più validi e quelli ehe con~ntouo la massima libertà funzionale, perchè la loro inserzione lineare .p ermette agli orga ni di cambiar fotma, Yolume e posizione. 9. - I mezzi di adesione sono i meno valicti.r ed i più limitanti, perme ttendo bensì cambiamenti di for111a e di volume. ma soltanto minimi cam·bia.menti di posizione. 10. - I mezzi di sostegno e di costrizione ,s finterica occupano un tPOSto intermedio tra i due precedeuti, ·s ia come efficienza statica, che come rispetto alla libertà ft1nzionale . 11. -- La resistenza dei mezzi di fiss~zionè ·è in ragion diretta della loro robu·stezza e della largh ezza del loro impianto: ed in ragione i11Yer sa della loro lunghezza. 12. - Nella fissazione di rn~ga.ni ohe han bisogno ili cam bia1· for11i a, vol111ne e posiz iot1e (stomaco e trn tti liberi òe,ll'intestino) non possono essere ~ piegati che mezzi di sospensione, essendo incompatibili colla loro libertà funzionale gli altri mezr.i, e ~pecinlu1ente gli adesivi. 13. - Nella fissazione di organi elle han bisog'>tO r7i oa1n biar forn-ia e 1·ol n1ne, ma non posizione ( trn tti fissi dell'intestino, r etto perin~ale ed ano) possson 'enire . im·n iPg«1 ti n1ezzi Rta tici di tutte le specie, con1bi11n ti t1·::t <li loro in in,a nie ra ana } ()o·a ::a 1la J1aturale. J 4. - I mezzi Ol'totetici O] lern tori espli c~nn la lol'o nzioue tern pflntic·a sin rol r·r f\are delle fi:::c:::l7.io11i nrtifici[lli più o n1cno !=:tnbili, Ria e S'[lf\C-i<1l1ne11te col sottrarre i n1ezzi ~tatici nntnrnli. •llle .111ormali trazioni d~biJ it n nti, col metterli in ~ lnt·11·0 l'ipo~o èCl i11 opportnnn po~ izione e perci<'i ~te~
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IL POLJ CLINI.CO
ro .in .grado di rinsaldarsi e di con serYare l'ol'toresi ristabilita dei' · viscere. 15. - Se le pessie Yengono praticate con mezzi riassorbibili, la l'icuperata ortotesi resterà in avveni1·e affidata. in massima parte od eselusivamente · Hi n1ezzi statici naturali rinsaldati; se invece le i1e~~ie yengono praticate con fili non riassorbibili e ~vec:ialn1ente con legamenti o cuscinetti, · av-011ey1·otici o grassosi, vivi o Yita li, questi peri.na11gono a contint10 S11ssidio clei 1ner,zi naturali riqo~tih1iti.
Nel praticare le pe sir si de.Ye acct1ratamente evitare, dentro i limiti del P<?S8ibile , di (la1111ei2:ginre i mezzi statici naturali ; dal r insaldan1e11to clei quali dip.e nde in tntto od in gran parte la guarigione sta.bile della ptosi. 17. - Si debbono preferire i mezzi artificiali tissa tori 11on perruanenti e, quando non si pt1ò, le ]Jla'Sticl1e dei naturali, in t11 tti i casi in cui questi 11ltiuJi non sono tro·p po alterati od ipoplasici, e .·i v11ò quindi fare si<:t1ro affida 111ento sulla loro l(i. -
[ANNO
XXVIII,
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In e:in s<:uno <Ii que sti ca,pitoli espone successiYa111e nte le caratteris tic-he dell-'ortotesi naturale e clella a rtificiale, deducendone i J:elativi postula ti terape11tici; ttttti i n1etodi indiretti e diretti di pessie, i loro l,'i$11ltati clinici e relativo apprezzamento; la cura delle e yentuali lesioni prodotte dalla l)tosi sullo stesso orga110 e st1 altri organi vicini o loutaui. I.,a relazione succinta, ma colllpleta, comprende J}arecchi meta.di opera tori introdotti dal R. e corredati dai risultati spel'imenta li e clinici con e ~i ottenuti dal Parlavecchio stesso e clalla sua Scuola. 1
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Discussione sulle relazioni : " Cura delle ptosi viscerali ,, e comunicazioni su argomenti atlini.
(Pavia) . - 1!J cl 'accordo eon Donati netl'OJ}inione cl1e la ptosi 11on è t1na malattia, ma lo può diventare. È fay ore,-ole a ll'intervento chir11r gico tardi,o, poic·l1è le r>tosi pos$0nO essere .p er 111ngo te1npo com110n::;ate. f;a ptosi l)UÒ e ..sere iperreslitutio ad. i1itegr1,·n1,. to11ica o atonica; iueccanica e costituzionnle ; queJ . . . - Si debbono in-rece preferire i mezzi artist' ultima DR~ai pi ù grave (ptosi delle vei·gini). ti<:i<ì li fi :-;~atori permanenti, e special111ente. quelli .\..n11nette che il 110J1none a bbia gra1l'de i111porta nza ''iY,i o vitabili, tutte le volte che non si può connella sta tira 'Viscera le. A. Yrebbe in1portanza auC'he tare s11l ripristin o della efficienza dei naturali. lèl maRsa ga~ssosa jntestinale 1n. - Per praticare una buona pessia non è nel">er èiò che idg11.arda la Cllra è necessa rio stue:e~sa rio tentare di rinforzare o di sostituire tutti diare P·r ima, con il con t r ollo dei raggi X. il gra d<> i mezzi statici naturali, ma basta contentarsi delcli correg'gibilità della ptosi . lo stretto necessario per mantener l'organo ptosi:\loNTANARI E. Si1itesi pa-togerietioa dell e pto8i <:o in posizio11e normale e per mettere in riposo 'li isoe ral i. -· I coefficienti pa to~enetici sono l'uno ·a lu tare il resto del fruO appar ecchio orto tetico ; meccanico. l'altro trofico . .L\l coefficiente meccanico ("iò basterà a rinvigorire quest'ultimo ed a comappartiene l'elen1eRto costituziona le. Questo ha gr ande importanza nella pto.si renale, s11lla quale lJletnre cosi l'opera del terapi~ta. . 20. - L-a cura delle ptosi Yisce1·ali si deve ispi- \ l'O. s'intrattiene . .Al coefficient e meccanico appar- · te11gono anche a ltre cause endoge11e (tun1ori, racrare a con cetti r igorosamente etiocratici, miran<'olte di liq11icli. gravidRnzn) ed esoge11e (busto, lac<lo a sopprimere, quan~o ,J)UÒ, le <.:ause che pro·ci, trat11ni). A11ch e il fa ttore sforzo h a im.p ort an7..a . <.l ns~-ero la lussazione del viscere, od a sostituire . \.l te~su to m n ;oco la re ~petta ! 'ufficio princi·plile <:on ligamenti artificiali apo11e\rotici, vivi o vita11ella stn.tica clei visceri : l'insufficienza muscolare l>i li, quelli congenitan1ente ipopla·s iCi. ' Dopo lo studio dei 1nezzi riat1c rali, il R. fa quelvuò essere congenita e acq11isita . Il connettivo comnje t111 'azio11e Yicaria11te. ma insufficiente. I mezzi lo .dei niezzi artificiali, indiretti e diretti, cruenti di sospensione h nn110 so11ra tutto l '11fficio di con~cl incru~nti, classificati a llo stesso modo dei p:litrollare i rapporti tra i Yari orga11i. Terapia: imrni : e poi lo stud io dei metodi operatori che u tipi<.)gare il tessnto muscolare nella fissazione dei vilizzano n J)referen.Za una o più delle dette specie sceri. <li m~zzi. Si ferma a con siderare la capacità dei ' 'rr.xoLo. Oonsirlerazioni- sulla, ga stroptosi. Lo ,.ari 1uezii a. rin1110Yere le e.a n .~e patogene, il loro stato della secrezione e d~lla n1otilità gastrica ha me('cnni$mo d'azione ed il loro òiYenire. imnortanza nel giudizio della gravità delle gastro... tndia q11indi in due altri capitoli la cura degli pto i. Di solito ~i ha ipoèloridria, e variabile com~\entuilli danni subiti dall'organo ptosico e quelI>Ol'l<'l mento della eYac11azione gastrica ; talora t1n l,\ dei dan11i prodotti dalla ptosi u altri organi R I ternarsi tra evacua zio ne rapida e lenta. \icini o lontani , soffermanclosi ·m1lla interessante 1/0. ha eseguito ancl1e importanti osservazioni question e della importanza òeila ptosi nella pr o.anntomo-patologic11e in casi cli gastroptosi, sullo dt1zione, e delle pessie nella cura dei clisturbi nerston1aco stesso € rispetto ad altri visceri. Ha osvo .. i Rimpa tici, endocrino-simpatici e cer€bro-spiservato anche alterazioni flogistiche periviscerali. 11nli. . I gaRtro1)tosici di antica data sa rebbero .degli ipoNella parte speciale tratta in cnf)itoli separati cloridrici . f ;H funzione pilorica verrebbe a mancare la cnra delle distesie (come eg·li f'h.iama con pain un prin10 t e1npo: l 'osta~olo al v11otan1ento viene r ola generica tutte le alternzio11i cli po izione) e p<>i dnllo spostamento gastrico. ~peciRlrn ~11te òelle ptoRi Ciel ' rt,ntric·olo e del PiloRCilIASSI. Sul trattamento di ~1,.,:· io11e nPll a ga1·0 . (lel Ciec0 . del Colon ...-1 rend011~ <' e clell 'Angolo .<:tro-ptosi-ectasia idiopatica. - Cr~rle che n ella ga(>Jl:l tico cli e-R~o : del Colon Di~ce111l<'nte e dell' An.~troptosi la migliore operazione sia la plica tio, conp-o lo ~P l('ni t·o ; del C'olon Tra ~Yerso ; cle1 Colon Ileo~i nntn fl ll·1 .....2"astro-enteroston1ia, e rle~cri-rf\ alcuni r<.·lY ic-o: d~l Retto-Ano. 7\IOHEI.LI
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. LA~NO XX\~III, FASC.
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(lettagli <li tecnica. che in questi hanno dato risultati buoni.
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SEZIONE P RATICA 11 lti1ni
tre anni gli
trn tta i1on cli vera gastroptosi, ma di allu1igamento dello stomaco. Questo a llungame11to, che si trova: GaPrF;LLI.' Ptosi d noden,ale. In casi di discesa nelle donne longitipo, è for se un·è1 lterazioue con<lel l>iloro e della parte in iziale del duodeno si posgeni t<l . ~on crede esatta la eli visioue in ptosi virsono aYel'e a ngolaiioni <.l ei dotti biliari. 'L 'O. ha ginea ~ ma terna . La gra Yida rtza favo1isee cerl1tilizzato in tali casi, come 1nezzo di sospensione, ta me11 te la })tosi per un rilasciamento della parete il leg'a:mento rotonùo, con buoni ris-ulta ti. adçJ.omi11a le, e per ·p erturbamenti di ordine nervoso. CROSTI. Risultati remoti della oolopessi in, seguito Crede che la gastroptosi deve sempre essere cona ptosi. - H a avuto nelle donne buoni risulta ti side rata come una inalattia, a11che se talora non clalla fis~'lzione d<"gli a11goli col~ci . In questi ulti.d à :-iintomi, poichè lo stato anatomico, l'allungami ten1pi ha eseguito a11che la plastici della pa. 1nent.> tlt"llo ston1aco, esiste, a nche se non dà sinton1i . rete addominale, ottenendone risultati soddi&i'.acenti. T,a :-JPn~iùili tit alterata dello stomaco, il dolore, FAS.\NO . Dell'epatoptosi in rapporto alla vtosi è uno dei si11ton1i r>rincipa li della g·astroptosi . Quedello ::;to1naco e dell',intest ino . - In 4 ca~i operati ~to sin toID<l c1ipe11de probabilmente da un vertt1l'bada11·0. cli epatopessia ha avuto la scomparsa dei 1uento f11 11ziona l~-nervo so dello stomaco. sinton1j morbosi. Recentemente ne ha operati a lI/O. non crecle si debba parla re di sco1upenso· tri 5 ca~i. La ptosi epatica sa rebbe quindi primitinei rasi di gastroptosi. Yn, quella gastrica e i11testinale secondaria.· I.e donne gastroptosiche sono di ..solito anche psiSoLIERI. Sindrome di colica epatica 'in caso di copa tic-he. In queste persone divenute psicopatiche ptosi del colon trasve r so. - l./0. ricorda due casi la funiion~ gastriea diye11ta, si pu ò dire, coscente • in c11i la sindrome e ra dovuta e stiramento sulla e si com-i)ie mn le.. Il fatto della ptosi non è che cistifellea da parte del legR mento freno-colico. EJbun episodio della malattia gener a le nerYosa, il fatbe guil r1gione con la coliciRtectomia. to mec<'n nico h a solo ..sca1·sa importanza. DoxATI. T erapia ohi'r ll 1'.rJioa in, alcuni oasi di L·i11terYento chir1.1l'gico agi·Sce di solito più peJ"' splnncnopto.'J'i, con, speciale 1·1g'llardo alla terapia suggestione che per altro, o anche percbè l'organo delle .~tenosi di posiz·ione piloro-d1todenale e ileofissa'to, muoYendosi meno, in,ia u11 minor numero coliche. - Come Schiassi anche l'O. ha usato la d'impt1lsi sentitivi. gastro-e11terostomia, ma specialmente nei casi in Non crecle che la gastroenterostomia sia litilec11i il pi loro era risti'etto. Vi ha asssociato però nella gastroptosi. C'Ame cura raziona le consiglia, nei ca~i gr~1 vi, la resezione gastrica. a11che, ~ con successo, la gastroplicatio secon do TADDEI. I/O. parla della cura ortopedica della RnY"' ing. • · gaHtrnptosi, ch e oggi è i1·raziona l e. L 'applicazione I,a g;<1 ~tropessi da sola p·nò non eRsere sufficiente; rlella Yentriera deye es~r fatta sotto il controllo ~ a llora egli h a associato la epat-0-pessi. del lobt) radioscopico. sinistro rlel fegato, Rervendosi de l legamento ro' ;:IG:\fOI.o. - Insiste sulla ~o lid a:rietà nella ptosi tondo. ~elJe i-::tenosi di posizione dell'angolo destro del fra scg1uento pilorico e duodenale . Nell'interventoper ptosi-l)iloro-dnoqenale b1 sogna tener conto del colon . I 'O. è stato parco ne lle pessie. fattore Jneccanico. È favorevole a lla g·astroenteroG10RDANO. - Richiama l'attenzione su tre casi rli gastro-ptosi jn c11i il sintoma dominante era stomia 11ella cu1·a della gastroptosi. Sarebbe bene aggiungervi una entero-entero-anastomosi. la disfagia. In du~ ca.si ha f atto la gostro-enteroP ASOALE. Osserva cl1e a lcuni caisi di ptosi vistomia con buon risultato. scera le llon sono che malformazioni congenite. Im . PAOLUCOI. Esperienze ~u,llo shock traumatioo. portan t~ per la ptosi è la considerazione della m11Ricorda le idee di Quénu sullo 1s hock, che egli cre8Colatnra propria nell'intestino e del suo t ono. Crede. di natl1ra tossica . Ha fa~to paree<!hie~sperienze clf' cl1e nella pn logenesi della ptosi abbia110 grand~ Sll cnyie e conigli. importa11za le '' lterazioni :delle g·hiandole endorrine. Conclnde per la natura tossica dello shock otte~lo1rr.LLI. I11siste i1ella distinzio11~ <l<"lle ptosi nuto col .p estamento dei muscoli degli animali. La in q11ellf' a P:::vonente meccanico e in quelle ad semplice le~atura degU arti durata per q11alcl1e esponf'nte costituzionale o nervoso. Il dire però che ora può condurre pure a morte forse per immisesiste una ptosi ad e~ponente nervoso, non esclude sione i11 circolo di veleni. il fattore meccHnico. L'O. è d'accordo con Taddei sulla necessit:c'\ di osservaz,ione radiologica per deRrc7,u ta a'litlnieridiana del 26 ottobre 1921. termina re il g:rado -di correggibilitìt della ptosi e In principio di se.d11ta viene appro,ata la proposl1Ila n.p plicazione delle fasce ottovedicl1e (non elastn di r.Jusena 11er l'istitl1zione di l1na lega contro stiche). il cancro. 1
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Ri.~1>0Rfa.
f~e_quito
della àisou8sio11r su,lla relazione : « Ollra.
dPlle pto8i visce1·a1i )).
S'intra ttieu~ ~ulla ga~trovtosi . T.1a. r in cla parte le lesio11i che a rro11111ag11ano le ga. ~tropto~i. ma che no11 ne clipen<lono. Parla della gastropto~i pura. X ella n1agg·ior J):l rte (1Pi f'<1 si si BA TI.\XELLI. -
riel relato·r e :
Per c iò cl1e riguarda i rappor ti fl·:1 si~ten1 a n pr yoso e ptosi, l'O. crede che esistano degli inrliYirlni in c·ni i fatti nerYosi su ccedono alla ptosi. Ciò p uò dipendel'e da ehe i t'isceri ptosici stirano i leg~iuenti ed e~rèita no con1pressioni: ot·n. I n pt>~~ i :t ngi~C <' f c1cendn nn<l Y<.)rn i1eu1·oxi c1el1 t) PA RT,.\VECCBIO. -
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1516
IL POLICLINICO
ra1uirl<·c.1zioni 1u~1· ,·ose contenute in essi, e <.:onduce .alla gnarigiorle. Alterazioni nervose pi:eesistenti predispong·ono al· la 1}tosi, e vìceYersa Ja ptosi predispone alle alte .razio11i d'indol~ ner·vosa. Esistono ptosi (JJer esempio ga!Stroptosi) che col ten1po si acc'om1>ag11ano ad alterazioni flog·istiche {1:ieri1)ilorite) o di altra · natura. Crede si debba ricorrere alla ga.stro~nterostomia <iuando con altri metodi non si riesce a ristabilire la fu11zione gastrica. Non stima necessario aggiungere alla ga•stro-enteTo:::;tomia la gastroplica tio. l)t•:scrive il suo metodo opera torio di gastropes:sit1 : consiglia anche di :fi~sare il fegato. Per ciò che concerne la ptosi del colon, 1'0. fissa l' ~ngolo colico, ricorrendo a lla riformazione dei <lue legamenti naturali (epatocolico e frenocolic-0). Per ciò che riguard~ le ventriere egli è favorevole c.1 qut·ll~ elastjche. Alcuni ammalati non sopportan o le ventriere e si tratta d'individui con lesioni deJle Yie biliari.
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Tubercolosi renale. Helazione clel I>rof.
lVlAROO:NA
(Genova).
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XXVIII, FASC. 46]
quanùo si debba intet\·enir~ nelle forme così dette inizift li o rite11t1te tali cl1e più domandano accorgimento cli giudizio. Quando possian10 afferma.re che una for1nn è iniziale? Non sempre, perchè tutti sappiamo come a lievi sintomi vescicali rifle~i in mdi vidui nei q11ali si sospetta la tubercolosi ret:ale ·Sl1ccedano sinto1ui t11n1ultuarii di tubercolo~i uvanzata lll~1 utenuta si latente fino a quel momento, e come, viceYer ·a, in c:asi con manifestazioni graYi della Y'escica :-;i trovino alterazioni anatomor1a tologich~ renali non avanzate. Tutti gli errori sono vossibili anche i.>er il più accorto e diligente i11Yestiga tore. All'errore ci può esporre il fatto che qualche volta anche i segni ritenuti più sicuri sono fallaci e quincli è ne<:essario valersi olo di più segni qt1ando è possibile a veTli. Alt'11ni ritengo110 .di poter fare 'd iagnosi cli forma inizh1le o per il solo reperto positivo del bacillo di K oc:h nell 'urina separata o per l'unione di esso con gradi minimi di l>iuria e di dimiuuito potere fu11Zionale . Alllpiam{!ute nella relazione a bbiamo eletto come per le os8ervnzio11i cla noi fatte ed ulteriormente ronfcr1ua te da nItri la bacilluria tubercolare nei tisi<;i ~ia un fatto c:o1i. tata to. Se tale bacilluria si :111rmette cleYe l)Ure ritener i 0he il semplice reIlerto vositiYo del bncillo n on può farci concl11dere per nna diagnosi di tubercolosi chirurgica. come u11 reperto negatiY-0 non può infirmare tlna diagnosi fontlc.1 t<1 '"'t1 altri ~g·ni clinici. CrNli<~ n10 t:-satti i c0ro1ln l'ii di .Jossuet, e-be l a
<;on<..:orde il lJ<lrere che la tubere.olosi l'enale h a t1na evoluzione- lenta ma fatale, che è più spesso rnil:1 terale, che quando un rene è ruala to l 'a ltro ~t1bisce i danni delle tossine che s i fo1·ruano nel ùa.aill11riri 861nplice si può osservare nelle forn1e focolaio opposto e che presto o tardi esso pure acute, suba<:ute e oroniohe; che la baoillu ria sem~i i11fetta di h1bercolosi o per via ematogena o \ plice supprJnr l'e.<:isten.z a cli 1.1n,a bac-illemia in atti· • per ,·ia canali col<1re, che i casi di gtLarigione per 'V ità; che T.ri bacil?uria, quantunque semplice_. s·i ao~clerusi sono rari nella fa.se iniziale e rarissimi oomvagna nella i·r nrnensa maggioranza dei casi con 11el i1eriodo di stato (lascianù-0 da parte. i càsi di u.na l eggera alburni1iuria . • e·. cl11sione l'enale lJer obli térazione de 11 e '"j e e8ereOc<''>rre d1111q11e che il reperto, posi ti ,.o del batrie:i e di trasformazione cretacea; guarigioni più e;jilo cli Koc:l1 sia unito acl altri segni. I.1a piuria., <ll'Parenti chè re.ali), da ciò la incontrastata opi- anche microsc:opica, rapp1·é~e nta il 1nigliore di quenio11e che l'unica c11ra efficace di essa sia la 11esti per quav.to anche in tnle ·Caso si possa cadere in. errore. 'Non è oziosa la disc11ssione su l tipo <li fre<:t0mta . X on tutti i chirurghi sono J >~rò inter,·e11zionis ti pi11ria che depone per una alterazione tnbercolare o lo 00110 i11 grado minore o ruuggior~; alcu11i opec:hi111rgic.a sapenclo che altre forn1e infiammatorie 1·<1110 in qt1alunque stadio della malattia anche semplici pos~no dare presenza di leucoriti. Délh:1 l)iù inizialP, e quando poel1i ed i11suffi<:ienti Noi rit~niamo che basti che il reperto &'i.a cos<:·g11i soccorrono la diagnosi, nltri re1,utano utile stante in numerosi esami, che ·Si trovino in tutti l'interyento solo quando il male ùia cl1iari segni, i campi più 0 i1teno numerosi e disposti a ·p lacche. 'L a inoculazione delle urine negli anin1ali sulla <Lltri infine si limitano a , cure specifiche mediche, .<liagnosi anche se non abbiano 11n valore assolutn. (:oi.ne l)er la tubercolosi polmonare. Abbia1no detto come il reperto òi Colornbino ci Si t1sarono varie tubercoline e sieri e filtra ti basembri degno di considerazione . Piuria e bacillo cillari. I casi pubblicati di guarigione con l'uso di di Koeh associati, anche in assenza di altri segni 111\0 t1u a lnnque di questi prodotti non so110 molti cisto~opici potranno metterci sulla via della dia€ fra tutti solo t1n caso cli Karo tegge alla criti{«1. ..... 2:li altri o :finirono n€lle mani del chirurgo o gnosi, ma non dovrannp di.sgiungersi dalla ricerca di n ltri dati che meglio potranno con,~aJidare la $i climostrar(,no guariti solo per poco tempo. Nel dia gnosi anche se non abbiano 11n valore assoluto. solo CRS<) di Karo si trovò ciò che si domanda _per La inoculazione delle urine negli animali ffi.1 lla n1111r!ettere la gt1a.rigione, cioè, assenza di tutti i quale da molti ffi fa un assegnamento eccessil'O sintorrii mo1·bosi, 'ltrinarii. e generali, sco rnparsa non contradice la èfiagnosi se è negativa : tutti (lei ùaoilli. àalle nri·ne controllati con l'inoculaziohan110 r1ot11t•) osservare easi iii h1bercoloi--i renn le ne, 1JPrsi, tenzn <lf.lla, f11n:iio11e af.tc:tata dal cat eini7.in 1(.. <~<l n 1 l'}el'iodo di st::1 to. e co11 reperto po1('ri.~>no urctr>ral.fl. . I.1a nefrecton1i.a, quindi, riman~ oggi il solo metodo di ct1ra della tt1bercolosi re- s!ti'o del bncillo, nel quali la illoc11lazione fu ne!ra ti'n J1~r ql1n11to rip0h1ta ~ fn tta co11 i pi il \:1 rii 11: : lP. :Jia se è ~inplice nefrectomizzare nelle forì1rore<liuJ011ti ron~igl iati {lagJi antori. Illf' t·l1i;:i I'f\, è A<-·n1pre viYa la discussione se e È
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XXVIII, FASC. 4'5]
L'affermazione, giusta in via generale, deve t{'lLer conto della l)<!)Ssibile eliminazione unilaterale di bacilli. La prova ;dell'antigene di Debre e Paraf, tenuta. ancora i11 onore in Francia, è buona, ma IJassibile di errori per la difficoltà di a vere sieri anticorpi di ,-alore fisso e dosato. JJa termoprecipitoreazione di \'Vi.get-Ascoli avrà un'importanza eccezionale l)er stabilire 1:Jna diag11osi di tt1bercolosi i1tiziale se si djn1ostrerà sicul'a. A parte il .suo valore scientifico a i1oi non di,e.cle risulta.ti sicuri e crediamo non sia dèstinata ad • eutrare nell'armamentario d~1 meùico pratico. I. Retie olle secerne ,u rina che tu bercoli.z.za la ca ria con a1bun-iini1ria o no, sen,:ta piuria, niicroo tnacroscop·i ca, u ritie oli iare, non, Si'ntoni6 vesc-icali o lievi sintonii ·r iflessi. - Pt1ò trattarsi, in qt1e-
sti casi, o di l1na bacillate semplice o di una ini~i.a.le formazione òi granulazioni grigie o di piccoli focolai miliari. Essendo im.p ossibile sb!bilire il g·rado clella lesione, che deve ritenersi minima, è meglio astenersi e tenere in osser\azione il paziente prati(\..ando frequenti esami delle orine globali e 3eparate. Secondo Albarran, Wildbolz, Legueu, ·Chevassu, Isr.ael, un rene in queste conclizioni &1rebbe pa·s sibile di nefreetomia. JI. Rene ohe secerne u1·ina con bacilli di Kooli, P<;Sitiva alf;a inoçulazione nella cavia, no1i albunii11uri<i e piuria 11iicroscopica, u,ri1ie 0Jiiu1·e, non sin toni i vescioal-i od alterazioni oistoscopicli e. I alure funzionale uguale in 'lln rene e nell'altro. l11 questo ca so u lcuni pra tic:ano senz'altro la nefrecto1·1ia, poichè la pi uria inclic:herebbe che è comiu.
I
ch1 ta la fa.se di ùissolvimento dell0 gta nnlàzioni; secon<.lo noi è il caso di attendere llDa più chiara determinazion(· ll4:'lla forma. III. Rene elle .<:ecerne uri'na ron. bacilli. <li Kooh. piuria ed enl.aturi>a mic1;osoopica, cistite con, alterazioni rinche minime dell'1tretere 00 rr'isponde·r ite. Valore f ·u nzionale del rene colpito diniiunito . - In 1
ql1~st,)
1517
SEZIONE PRATICA
caso è nettamente indicata la nefrectomia .
IV. Rene di un lato certamente 1nalato per presen .za rli bacilli rli J(och, pi·u.ria 1nacro- e 1nioroscopica; ematuria, sinton1i t}eso·icall e stato di cistite. va.Zore fiinzionale del rerie m.alato diminuito. Nefrite non grave <lell'olt1·0 rene. - Nefrectomia. V. Rene di 11n lato gravemen,te inalato. Re1ie dell'altro lato con gr.ai11.;i segni di nef1·ite · e valore funzio'Ylale <li1ni,nu.ito (albuniin,u.ria, cilindruria e cellule renali.). -- Nefrectomia. È questo uno dei casi più cli~cnssi e nel quale p11ò aver \alore 1a
costante rli l,lrubard e la prova dell'azotemia per stabilire fino a qual segno quella nefrite g·raYe è arrivata e quel rene potrà lllteriormente reggere alla epurazione di tt(tto l'orginisruo. Noi pensian1-0 che per grave che sia la nefrite ,d el rene adelfo, scaricnnclolo {lal peso di tossine del rene gra,·emente l~~o lo ruetteremo q11asi sem.p re in condizio11e di laYotare ineglio e di riprendersi. Purtroppo si hanno dei decessi, ma la valutazione dei rifiessi renorenali e clei blocchi consecl1tiYi alle opern7.ioni va oltre la 11ost:i;a con1pete11zu. Dalla nostra esperienza. <lest1memn10 cl1~ re11i in stato <li g1·nv~sslma nefrite tossica, qt1asi i1on funzio11n11ti i1iù. ffi ri]liglin l'ono ~nb it o rlo1lo In nefrecto111i;1 . •
Abbiamo c.:on:ic.lerato i casi e.li tubercolosi inizi,;1le e quelli di tubercolosi unilaterale al periodo di ~tato oon nefrite del rene adelfo; ,-eniamo ora _ a studiare i casi di tubercolosi bilaterale e tentia.ruw di classifiC'.arne le indicazioni chirurgicl1e. l\Ii pare utile seouuire la divisione di Legt1eu e distinguere i casi nei quali fu potuto fare: la cistoscopia eù il ca tet:erismo ureterale da quelli nei quali non si potè. I. R.eni 1na,lati con lesion·i ini.~·iali tJres·" 1nibiln·ie11t.e. Accertamento n.on s·i cu,r o del grado delle lesio1w . Valore f'lt1izioriale din1i1iu·i to da un lato. - ...~sten
sione. II. lleni ent ran1 bi ntalati. Reperto >nicroscopico 'Uguale. Alterazioni ve.<;oica li diffuse senza predon1 inio dall e d·ue pa,ir ti. Valore funzio1ial~ 'U guale. -
.Astensione, r1oicl1è nulla ci dice qt1ale è il rene più lèso ed an<:he una lombotomia esplora tiya ci la ,cerebbe for9e i1el dubbio. III. Re rie graven1 erite leso da u1i lato. v alpre fu1izionala d·imin uito. Re1iq adelfo tnalato (presenZ~!t di bacilli, piuria n1icroscopica). i ·azo1·e fu1izio11ale buon0. Nf~frectomia. È gt1esto il caso in 1
cui l'operazione è più indicata e riel quale più si 11;1 ·dia sperare i1el .sollieYo del rene adelfo. IV. Re·ne forten1.erite l eso da un lato. 1-alo·re firnzional e d·i minuito 1nolto o nullo. Rcn,e adelfo let;o in grado non apprez.~· a_bile e co1i segni di nefrite. fi aloì·e f1ttiz·wnale diminuito. - Nefree:tomia. . V. Rene pionef1·ot lco da u·n lato, con febbre alta, d(I. rite1izione, dolo·r i. R en e ad.elfo leso con. valore f u·N zioriale cl'iniin'll ito nia sufficie1nte. - Nefrecton1ia . In q11eRto c:.a so l 'indic.a7;ione è t1 atn clul rene
JJionefrotico. VI. Rene grave1nente leso da
lato. Deficit fun ::ioria.le· assol-uto . Rene grosso tubercolare co1i 11efrite dall'altro lato. Deficit fittizio1Lal<> grave. -
Astensio11e-. VII. Rerie tub ercolare distrutto, g1 os~o, escluso. Jte·ne adelfo in ooridiziun,i gra ,i;·i con, deficit f u1izionale grU/Ve od a1iclte grwviss·i ·n io. Nefrectomia. lu questo caso l'intervento ·Si ridt1ce a11 ·asportazio11e di una sacca <:l i pus e cla essa si l)llÒ speral'e un giovan1ento nelle condizioni dél paziente. 1
I ·oasi 1iei qiiali no1i f ·u pot1lto fare il ca.teteri.-;rno 11,reterale sono quelli che più mettono a dura vrova il giudizio :del chirurgo. Non rimane che fondare la diagnosi sulla cistoscop1a se è possi-
bile, sulla palpazione, sui sintomi clinici, sul risultato delle urine globali, sulla lombotomia esplora ti v·a , sulla nefrotomia, sulla escl11·s ione del rene o dell'uretere, ed anche sulla costante di Ambard. l\'Iolto frequentemente è possibile il giudizio dal rilieYo dello stato dell'uretere, sia con lombotomia che senw.. Non si pnò ne.gare che Rnll<1 lombotomia però si fa da va.rii chirurghi troppa fidan.ta e che bene spesso è impossibile il ginclizio anche dopo una. accurata palpazione. Effetti dell.a, nefrectomia. Gli effetti beni2:ni della nefrectomia St1lle altre lesioni clelrorg·ani~rn o ~nno rapidi. specie ~ul rene adelfo: in g·enere le le~ioni dell'11retere cicatrizzano rnpiclau1ente ed il . 1u oncone si trasforma in lln tratto fibrooo. 111u qna lche volta il n1igliora1uento e la ~n;1 rigio11e ~o•
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[ANNO XXVIII, F ASC. 45)
IL POLICLINICO
no lent i; si 11a la forn1a%ioue di una fistola cà~ un dato di probabilità, non di positività di tubersi cl1intle e ~i riapre e chP g·l1arisce dopo lunghiscolosi renale chirurgica, poichè la bacilluria tuber~ simo ten1pÒ. Le lesioni Yesc:icali domandano un colare è vroYata clinican1ente e sperirnentalm€nte. teinpo molto più lungo, qualcl1e volta sono ribelli 6° La inoculazione c.lelle urine negli animali a qualunque cura; il miglioramento è tanto più ra 1)iclo qun11to pi1ì ra.p i<lamente si i11ter,riene. Le può es~re 11egativa ancl1e in casi di tubercolo~i lesioni genitali pure migliorano o retrocedono do- sicul'a; la sua negatività non infirma la diagno8i quando alt1·i segni concorrano a stabilirla. J. . a_ prop-0 la i1efrPctomia come le vescicali, ma esse sono YR clell'ant1gene, la termop:i.·~cipitoreazione di \Yi· ~e1n vre llll fa ttorc di gravità. che in g-enere per11L•tu;1no le lesioni yescicali e che gravitano col get-•..\.scoli sono i11certe e non praticl1e. loro peso sui risultati opera.torii della nefrectomia 7° Nel caso di cistoscopia e catetel'is1110 irupo~in qu a11t-:> focolai inòjpendenti òelle vie llrinarie . sibile si baserà la cli.agno~i s11i sintomi clinici o intosRicnno l'organismo. Le mod~cazioni dello stasi ricorrerà cateterismo a yescica aperta, od to generale sono sempre rapide e, seèondo alcuni, alla nefroscopja lombare od alla e5cll1sione renale nd~·liorerebbero l<-" le~ioni pol1nonari poco estese. ·ci> 1 n1etod.) di ì\Iarion. I,a resisten%U dei netrectoruizza ti :ì lle malattie in-. fettiYe, i11tossicazioni, anestetici, t1:aumatismi chi·· 8° Jja radiografia l1a Hlla l)arte illllJOl'tante neliurgici, gravidanze è dimostrata da numerose oslo stttdio tlella tubereolos-i renale ~pecie- nei casi servazioni, come è dimostrata la tòlleranza della cljflìcilmen!e cliagnostiçn bili,. ste~sa opetazione da parte delle gravide. 9·> Fra i n1etocli di ùeterminazione funzionale· Xella 111i a relazione ho esposto quali siano i mezdel rene quelli che pi1ì darmo rim1ltati attendibili zi consigliati per trattare le cistiti ribelli e come souo, la cric,sc:opta del sang·ue e (lelle urine, le Ri vossa oYviare agli i11conve11ienti che sono dati proYe della poliuria, dell'azotemia, del blel1 di 1uedall<l tal'diva cicatrizzazione del moncone l1retera1ile o della fe11ol&Ulfonaftaleina; della concentraIe, i1è starò a ripetere cose note. zione ureiea e deJla costante di ~.\m ba rd. FJ be.ne Cl1i11clo il sunto della nlia relazione con le sedetrarrè ìl risultato da l paragone di queste prove,. gnf'nti a.ff0r1uazioni: De~st1n<1 d i esse a vendo Yalore per se stessa.. L·a costante di An1bard non può sostituirsi al catet,~·1o lf·ra le teorie va togenetiche su lle vie di in1ismo ll r~tera le. u1n cleYe associarsi ad esso. fE-·zione clel rerte ql1ella <.:he raccoglie l'unanimità
a.1
,
1
è la teoria ematogena . Essa è provata a:113-tomica-
mente, speri111ental111ente e clinicamente. La teoria astenùeute ocl ul'eterogeua è <lIDIDi8sibile solo per i casi di inf.ezione seconda ria della vescica da tu·· bercolo~i cli llll rene ed <1 llorquanòo si ha ulcerazio11e e sclerosi dell'11retere corrispondente; l'infezione ascendente si l1a <lllo1·a per re.flusso Yescicoren11le.
20 J.,a tl1bercolosi Yescicale primitiva è negata cln i più, ed i casi pubblica ti, per quanto siano frntto di seria ossf'r'\Tazione, sono sempre passibili cli critica. È ancora d11bbia la questione se ~i possa a'?er0 l1na 'tubercolosi ascendente genito-ureterale 11el' Yia linfa ti ca o linfo-eID~togenn. Jja vilL linf;ltien cli 'Ol1tigl1ità è l'Ul'::t; sperimentalmente r1o n si otte1111e. r.Ja tl1bercolo i renalè seg11e un procésso evolutiYo, lento ma fata1e. Vi sono però casi di guarigione di forme iniziali ed ulcerative per sclerosi, ma rare. 30 :Ke1la si11tomatologia variissima della tuberc:olosi l'ena Je ha11110 u11 primo posto i sintomi vescicfl li, Ja piuria, l 'ema tl1ria, i dolori. Le fol'me iniziali so110 diagnosticn bili solo quando si hn pi11ria micro- o macroscopica con presenza del bn cillo cli Koch. 40 Tja c:istoscùpia ed il cateterismo ureterale so110
i
colo~i •
n1i~liol'i
n1ezzi di
accertam~nto
della tuber-
renHle.
I.a rir·erc:1 del brt<'illo è po iti'va nel 60 % (le i <.:•1~i. T..~ pre~enza del ba c-illo per se ste~sa è ;)o
•
1
10° Quando si pratica la nefrectomia bisogna n Sl)Orta re tutto ·i l g·rass'o pel'irenale. Non Yi è un
ruezzo ra<lic:ale di trattamento del moncòne urflt~rnle e di impeclire gli incidenti consecutivi allo SYolgersi clella malattia nel moncone l'esiduo. Dopo nefrectomia la cistite guarisce in breve te1upo se le lesioni non erano profonde; nel ruaggio1· numero 'dei casi permane per lungo tempo, guarisce molto tardi, qualche volta peg'giora. Nei casi di cistite dolorosa grave troYa una indicazione lìtile l'eS<~lusione ve~cicale con nefrostomia. i l0 ~elle operazioni Slll rene per tubercolosi il
miglior mezzo di anesite. ia è la rachidea con tropocn ina o i1ovocaina. 12° Cnra iodica dopo nefrecto111ia.
Discussione sulla relazione : " La tubercolosi renale,, e comunicazioni affini. ~IOOLICR. -
Riferisce su tl'e i11teref.:Rnnti ca~i di chirutg ia renale. BONANOM.b;. - L'O. è inte1·\ellllto in 2 casi di tubercolosi renale bene studiati dal pu11to di \isb1 funzionale. Egli si serve con Yantaggio per l'esame funzionale della cromo-cisto·s copia ( serven·d osi del1'indaco-carminio) senza ricorrere al cateterismo llreternle. Se necessario aggiung·e alla cromo-cistoscopia la costante cli A.mbarcl. Ricorre al cateteris1110 quando l'indaco non è eliminnto 11è da un lato nè dall'altro: gtudia in tal caso il modo di eliminazio1H~ della sulfo-fenolnaftaleina. È bene aste11ersi dal ca t€tel'isn10 n~lln tubercolosi renale, q11ant1o è 11ossibile .
I
'
SEZIONE PRATICA
Las10. - . La Slla esperienza si basa su 219 casi di tbc. renale studiiati e operati. Ricord,a. i sintomi
.principali della tuberoolosi renale e i mezzi diagnostici principali. In 108 casi esi•steva il s intoma dolore. 7 individui a ve;vano avuto vere coliche; il. 'dolore colico coincideva con la esclusione del re11e. Talora il dolore era controlaterale, o 'bilaterale. Il rene era · palpabile solo nel 25 % dei casi. I/ematuria è stata leggera. I disturbi vescicali molto frequenti. Non crede .sempre pratica la iniezione nella cavia. Si serve della ricerca del ba.c illo di . Koch (positiva nel 97 % dei ca1si) , e della termoprecipitoreazione. La presenza del bàcillo di ~och nell'urina. non è patognomonica di tubercolosi renali; occorre vi sia ass0cia ta piuria. Crede ·c he . la termoprecipitoreazione si~ molto utile; si possono però a'rere delle pseudoreazioni. Nei casi di poca distendibilità della ve!:K!ica egli fa un trattamento preliminare (olio gomerulato, instillazioni di AgNo3 ). '
JuRA. Contributo alla, diagnosi della tubercolosi re1iale con la term,oprec·i pitoreazio'n e. - Ha speri-
mentato in Yari- casi la reazione di Wiget-Ascoli, ottenendone risultati soddisfacenti ·per l'accertamento della diagnosi di tubercolosi renale. Ha • grande importanza l'esa ttezZ'ia della tecnica . I
Sed·u,ta po·r neridiana clel 26 ottobre 1921.
. 1519
osservato due èasi; n<,>n esisteva in essi nessun sintoma urinario . TARDO. Ha eseguito 245 esami funzionali del rene nella. Clinica di Chevassu, servendo·s i della sulfofenolnaftaleina .•E per l'O .. il metodo migliore per gi11·dicare il .va.lore funzionalie del rene.. Ini~tti1 la sostanza colorante nelle ' rene. ANZILLOTI'I. - Crede che dopo· nefrectomia per tubercolosi l'uretere debba essere a.sportato fino. alla vescica, e ciò per togliere il focolaio 11reterale tubercolare e .p er àbbte'\1 iare la -durata dei d.i sturbi v.escicali. Il RELATORE riisponde aì vaTi oratori. Difer1de il valore del cateterismo t1reterale. La lombotomia non ci dà .sempre dati sicuri · Stillo stato· del rene. 1 È favorevole all'11so della fenolftaleina nell'esame funzionale. l
MAGRASSI.
Sopra due oasi di invaginazione intesti-
Riferi,s ce su due casi d'invag'inazioi;i.e intestinale a tipo SlJbac-uto, osserva ti in bambini e da lui operati. CHIASSERINI. Stud·io sper'illlentale sitll'idrooefalo. - I/O. ha potuto ottenere sperimentalmente nei cani l'idrocefalo ac11to, ponendo dei piccoli batuffoli di garza nell'acql1edotto di Silvio. Dim-ostra alcuni pezzi a natomici. · n ale. -
Rioerohe speriniientali sulla esclusione dell'·intesti no. - Esperienze eseguite sui cani: de. scrive un suo processo v·a lvola.re di ileo-colostomia . _, SIMEONI.
1
Per ciò che rigl1ar.da la inoculazione delle urine sospette, I'O. isi serve sempre di due caYie, di cui una non va sacrificata prima di .4 settimane, e la seconda \erso il 40° giorno. Nei casi in cui non sia possibile la cistoscopia, cre<.le che non sia raccomandabile il cateterismo a vescica aperta., Egli preferisce di ricorrere alla lombòtomia esplorativa, che permette l'esploraz·i one del rene e clell'urete.re. Non crede che la coesistenza cli 11na h1bercolosi genitale controin{lichi la nefrectomia . Ricorre con vantaggio, come ct1ra genera le, a qu·ella a 1·senicale. UFFREDUzz1. Nei cnsi ·cli tubercolosi bilateTale sperimentale del rene, dopo nefrectomia il rene suIH?1·stite ten<:le a migliora re e a guarire. Ql1esto f.atto è confer1nat,o anche cla lle. osservazioni cliniche. È necessa1·io pe1·ò studial'e se il rene ~rstite fl1nziona bene; mentre in1porta meno sapere se- esso è Yeramente malato di tubercolosi. Crede che la cromocistoscopta sia superiore, per stabilire il valore funzionale del rene, al cateterismo ureterale. TaDDEI. - Riferisce su dl1e casi interessanti di tubercolosi renale : uno èon J;>erinefrite e piccoli nscessi freddi, <!urato conserv~tivamente; un altro con lln piccolo focolaio in una papilla e lésio1ù di pielo-nefrite ematurica. Nei casi di cistoscopia i1n.p ossibile f.a il cateterismo a. vescica aperta e iniezione ·d i carminio. ScALoNE. - In un ca so di rene ptosico osservò tubercolosi che probabilmente era d'origine ascendente. Parla l)Oi d elle. perinefriti ~ubercolari, i11 èui i focolai del rene sono c:orticali; questa forma pl1ò volger~ spontaneamente a g11a rigione. L'O. i1e l1a ROLANDO. -
\
Nella d~sct1,ssione. interTe11gono 0Ascrno, PARLAVECCHIO, B u Rcr e CA ucc1. .ALESSIO .
La p·neu·1ri aturi a oome sinto1na precoce
Cita quattro caSi di pneumaturia di individ11i affetti da tumoi-e i11testinale, passato inosserz ato. l\!1ARGARUCCI O. Su lle oisti non par assitar·ie del f egato. - Riferisce su dl1e casi pel"sona.li di c~sti non parassitarie del fèg·ato; dalla letteratura b.a J)Otuto raccoglierne in tutto 50 casi. In uno dei suoi casi si tratt ava di una cisti solitaria molto volun1inosa, che fu ;parzialmente escissa, e q1ùndi mar1sui.>ia lizzata. Si ebbe guarigione dopo · molti mesi. Lt:l · pa rete della cisti era formata di tes&l1to connettivo, di dotti biliari più o meno · dilatati, e di residui di tes&uto gastrico. In un seconclo ca so osservò lilla degenerazione cistica del fegato. Si trattava nei due casi di cistoadenomi. Pren-dono la parola su questa comunicazione BATTAGLL\ e SCALONE; ad essi risponde esn11rientemendei neoplasnii dell'intest·inu . -
te l'O. VERGA . 'l.1umore
pulsa.nte a tipo co1·tioo-surreriale deZ rnuscolo quadricipite. - Riferisce il ca.so di un 1
tumore pulsante a carattere d'ipernefroma con sede nel muscolo quadricipite. Fa. osservare che le metaistalsi d'ipernefroma nei muscoli sono rare. Non sa se •si tratti ,d i metastasi di un tumore surrenale (il malato dopo due anni sta bene), o di germi aberrati . ZAPELLONI. Ricorda d'aver descritto de' tumori delle ossa a ·struttura tiroidea e paratiroidea, che egli riferì a lla presenza nelle ossa di germi aberrati.
[ANNO XXVIII, FASC. 45]
IL POLICLINICO / •
Rossi. Ascesso epatico-d·is-sentet·ico: operazione e c·u..ra 001i k1. e1netina. - Ne riferisce m1 caso o~~r vato da Romagna . . SCALONE. Fa osserv~re che co11 la sem1)lice cura emetinica guarisce il 60 % di ascessi dissenterici.
del ca so. Importante è il fatto che il calcolo non da Ya alcun di.stuTbo. Ar.Jo1s1. Casi di calcolosi ureterale. - Consiglia di arrivare all'uretere per via e:xtraperitoneale-para ureterale.
Il drenaggio perito·n eo-ipoderniico pernta1icnte 'nella ct1,ra delle perit01i.i t i tubercolari.
per mett~o dell'alta frequenza. -
PELLECCHIA. La terapia àei t11,11io1~,i della ves<>ica,
PARLAVECCHIO.
- Da 10 anni, oltre la laparotomia, impiega l'autosiero-terapia nelle peritoniti tubercolari. Prepara un fn~cetto di fili di seta ·s terilizzata. Prosciugato il cavo peritoneale, fa pescare nel peritoneo un estre1110 del ciuffo di fili; l'altro estremo lo passa nel oottoeuta11~0 verso il basso. Ottiene guarigione nel 100 % dei casi. In clue o tre casi il ciuffo dei . fili ~· è eliminato dopo 2-3 anni. . .\xoREI. Osservai·ioni snlla patogenesi dello pseudo-niixoma ve1·itoneale di origine n ppend·icol(l!f'e. Lo pseudo-mixoma peritonei dipende dalla flogosi appendicolare e dalla perforazione, nonchè dall'acct1mulo di muco, dipe11(lente dalla ipetsecrezione delle ghiandole mucose dell'appendice. N1os1. Sifilide renale a f{)rrna. 1ieoplastica. - Si tratta va di una donna che dopo un aborto cominciò <l cl a vere dolori nell'ipocondrio sinistro, poi lUla tumefazione. Nella Clinica Cl1irurgica di Pisa con cliagnosi cli tumore renale fu operata dal profes~or Ceci. L'esame istologico del pezzo dimostrò tratwrsi di t1na tumefazione flogistica di natuta luetiea gommosa . Casi come questo sono molto rari. L'O. ne ha potuto raccogliere solo 4. C IMINO. Turnori infiarnmatorii della vesaica. - Intervenne in lln caso col sospetto di un tumore della veseica: si tràttava inYece di un ascesso davanti alla parete anteriore cl ella YeS<:ica stessa . L'O. ne ha os..~rva ti altri sei casi.· J_;i distingue in tumori infiammatorii parietali e cnvitari. Q11elli parietali sono a carico della parete anteriore, quelli ca vitari S'orgono dal trigono. Nella cliscussione interviene BATTAGLIA. ~GAMBATI.
Valore clinico della reazione specifica peritonPflle nelle 'u rine. - De~rive la s11a reazione già notn. Ha potuto i~olare In sostanza c11i è do-
vuta la reazione ~tto forma cri.s tallina, senza peraltro che sia $Utto possibile precisarne la natura. FALCO:-IB. Jl esenterite retrattile. ~e riferisce tre c;:t si che pre~enta va no asc:i te. Li i11 terpreta come una tubercolosi mesenteriale con retrazione del mes-e11tere. J., ·o. richiuse l'a d<.lon1e ~enz·a1h·o. I.Je mal<:l te ~tan110 n bba~tanza bene. (I.a i::;ed11ta con1une è l'iferita a parte). 1
~- eduta
po1neridianrt, rlel 27 ottob1·e 1921.
-
DF.:L~'INO.
Risultati sperifn.entali della cistectomia totale e stlbtotate. - Ha osservato che 6 mesi doPo ci~t~tomia,
lasciando il solo trigono, si ha la foT1n!l zione di un corpo piri forme, a spese del tratto di vescica lasciato. :\lARAGLIAXO aggiunge che nella vescica neoformata. si ha al).che riproduzione dello strato musc-0lare. SIGURT.~. ~·uo,,;'i
strurr1enti ed apparecchi di chi-
Presentazione di due 1strumenti, che servono per fissa re le pareti della vescica.
ru,rgia vesaical.e . 1
1
SORREX'fil'\O.
Oon,tribitto alla, ohiru1rgia
dei lobi
Riferisce su di lln . caso di epilessia Jacksoniana (ascesso), e su 14 casi· di traumi dei lobi frontali.
frontali. -
:\L<\RAGLIA~O. L'inftuen .za àell'atie·n zia aàrenalinica
su.i decorstJ della infezione tubercolare sperimentale. - Il decorso della iI,lfezione sotto l'influenza
di tale ainemia non è accelerato. PURPURA. Contributo a.llo studio delle infezioni d.a blastoniiceti. - Ha osservato 2 casi di blastomicosi ; uno con tre noduli nella coscia destra, che poi si ulcerarono, ebbe guarigione con l'asportazione. . ' BATTAGLIA aggiunge che in un caso di blastomicosi (la lui osservato, ebbe guarigione con .s omministrazione di ioduro di potassio. DE GAETA~o. - In lln caso di ustione grave della coscia con f~nomeni di retrazione, ha ottenuto un bt1on ris1.1lta to con la formazione cli 'tln largo lembo c11Ì-<'lneo. ~.\xzILLOTTI. Osserra ~ioni sullo pseud obotriomico-
ecc. - Ne riporta 14 casi (della mano, del labbro, della lingua). I tl1moretti erano formati da tessuto di gTanulazione • con molti -vasi; in certi casi pote·va simulare un tessuto neoplastico. Vi ha trovato lo stafiJococ:co Rt1reo. Ha poh1to inoculare frarnruenti dei tt1moretti ottenenòo la formazione cli r1od11li. Tràttasi di tt1mori di natul'a irritativa, il cui agente è lo stafilococco. 111a,
Comunicazioni. CA. crxo. Cura. rad icale dell'ernia fe111 orale col nu.oro nzetodo d i Parla/IJecollio . - Dopo incisione del legamento di Gimbernat. il Jeg:amento di C-Ooper
Yiene ti~sa to ad esso e nll 'arca tc'l crt1rale per mezzo <li trf\ l•t1nti pas~atiYi con un uncino speciale. I
.
.
Dii;erticolo -i:escioal e curitenente 'Un gros81) e-alcol o con apertura fisto loRa nel conto-rno peri.i 11a l c - (J pPra ~ ionP e f11ta rigionP. De~crizion~ •.\.}.t.\XTI:!:.
La cura con l'alta frequenza dei tumori endovescicali benigni dà effetti sor.p rendenti; può dare miglioramento anchein casi di tumori maligni. , BR'tJNI. La diatermia 1iella oura dei turriori benigni cl.ella. 1.ìescica. - Si serve di un apparecchio perfezio1tato con un· mi8Uratore della corrente. Un cistoscopio da Cà teterismo, che porta un bottone di platino, il quale si applica sul tumore e da cui parto110 f;cintiJle br~vi. Ha così .p otuto curare 21 casi di tun.1ori benigni. Non si ha alcun beneficio nei tumori maligni. Su domanda di SCALONE, l'O. risponde che non 11sn alcuna anestesia, percl1 . . . non necessaria.
CANTEL:\IO.
Oalcifica;;·ioni 1n11ltiple delle guain,e mu-
scolari degli arti. -
Esvoç:izione di t1n
ca~o
clinico:
I
[~.\NNO
XXVIII, FASC. 4:5)
1521
SEZIONE PRATICA
tumefazione sulla coscia sinistra. A.\ll'incisione uno strato ca lcifìca to, ed un contenuto liquido. STINELLI. Un caso d'in,fe.~ione gassosa con nietastasi gassogetie. GARGAKO. Jn;riesto d·i embrione di Scyllu1n stella,,re 'tiella ·n1 ·i lza. - Gl'in11esti vennero riassorbiti. !v1IXERVINI e ZAPPELLONI fanno nourre che gl'innesti en1 brionali non raramente a ttecchisoono. BRANCATI. Reazione da stintolo ed evoluzione dei t n1u oret t·i sperinieritali. - Ha utilizzato la reazione a tipo linfoide, prodotta nella milza e nel fegato, e considerata come reazione antiblasticil., mediante iniezione di acido nucleinico estratto dal timo. l.Jsando tale procedim~nto preventivamente o nel in·imo periodo di S\iluppo dei tumori d'innesto, ha osservato, o involl1zione del tumoer con fenomeni di citolisi o una (lepressione nello sviluppo. FICHERA giudica interessanti 'tali risulta ti, che si ricoru1ettono al principio di stimolo e teazione, da lui e llall'O. studiato, e reeentemente avvalorato da altri studi. CHTAROLANZ.a interpteta diversamente i ritsultati ('-~posti (la 11' O. MINERVI~I. Riferisce su buoni risultati avuti 1n ea Ri dj tumori benigni, e anche maligni, con la raclio e rontgenterapia.. C'HI.\ROI,AXZ.\. È dt>llo stesso a\Yiso di ~Iiner Yi11i. u · ~~GORTI~o . Non h::t molta fiduci:t nelle applicazioni ùi radio. TORRACA. I/applicazione dei raggi X dopo l'intet,~~nto ~a rebbe uociv~. ~C..\ LO SE. i~ ·o. dimostra llna c i s ti del s-eno frontale a ~truttura angiqmatosa. ZAPEI .LO:\"I. Ha ottenuto bt1oni risultati s1.>erim~ntali eon l'uso dell'« ~dipolo)), pel' eYitare la formazione (li · aderf:lnr.e peritoneali. DEL TORTO. L'intraàer1noreazione nella eohinocooor1si. SoLIFHJ. 11 tratta111 en to chiruroioo della. tuberoo• losi 11rt1colnre. - Ha otte11uto delJe ottime guarigioni <:on la sem1)lic~ imm )bilizzazione in apparecchio gessato chiuso. NA~. ETTI. Pla.stiche con cariali outa1iei preforrn,ttti. -- Prepara t1n canale cut:-.neo in un punto, e, al, lorc:hè la gt10 rigione è a vYe11t1ta, tra\SP<)rta il canale stf\~~o (per tor.s]one, scorrin1ento, ecc.), ]11 un altro 1>unto Yoluto. Ha e. eg·uito ric:ercl1e speri1
me11ta li.
P·rese·n tazione di str u nienti . • CAHMONA. /:311lle ·rnoàifioa-::ioni clel san,gue e degli orgwni ern((.fopoie.tici i·n ser1uito ci trasfusione. Ha fatto trasfu.s ioni 01nogenee ed eterogenee, osser, ..ando negli anima 11 cambiame11ti numerici dei leuroci ti. ZAPELJ~ONI. - Fa delle osser\azi<)Di sulla opporturutà di stabilire a q11ale grl1ppo sanguigno appartenga 1·anin1ale su cui si deve sperimentare. Gu100~. Pre. e11t..'l llil giovane nel quale 13 a nni fa praticò la i:a1tura del cuore. f' AT,..\XDHA.
•
•
Ha escg11ito la sutura ~el cuore in 3 casi : llll esito letale e 2 guarigioni. NICASTRO. Dopo escissione di alcune vene del cordone spermatico del cane ba. osservato focolai • necrotici nel te~tieolo, e q11indi fenomeni di oolerosi. BATTAGLIA. Ha bl1oni risulta ti nel vaticocele con la eRcissione del solo gruppo anteriore di ANzrLOT'l'I.
ven~.
Parla della sterilizzazione, cbme misura profilattica, nei degenerati. D' ...i\..GOSTINO. - Sopra un ~1so di utero didelfo completo con· ematocolpo la te1•ale •sinistro .p er a tresia della vagina corris1)cm.dente. Zucc.\RELLI. -
A.
CHIASSERI~I-
•
Seduta comune ai Congressi
di Medicina e Chirurgia. ~eclutr~
I
.'1nti1ue.ridiana del 27 ottobre 1921. f•residente : .p rof.
SCHUPFER.
Trattamento delle pleuriti purulente. Relazione del l'rof.
S c HIA SSI
(Bologna).
L ·O. sostiene cl1e bisogna proporsi di valutareuelln loro giusta portata i fattori principali del-
l'epicrisi, quando un or1erato di emrJiema muoia,. v1·e11de11do in esame: io 1.. a natura e l'iuteusitit della infezione enc111toracica coi 4anni che essa può :determinare, a11 che fuori dell'an1bito polmonare, in tt1tta l'ec0Do111ia. .
20 Le condizioni secondo le quali s 'iniziò e lJoi si Y(·nne svolgendo la flogosi pleurale ed eventl.1a l · men tv j)Olmonare. Se l'elemento microbi~o può essere il
dominator~"
della evol11zione della malattia, qt1ando si debbono i11trnprendére atti chirurgici su ammalati ~artico-· l::irmente rolpiti 11ell'apparecchio respiratorio, l'accertamento· della qnalità e del grado delle eYenttì.nli otl'~se tossi-infettive costituisce una necessità scientifica e pra tic.<i.. Ciò può perru·~ttere, p. es., di eYitare l'applicazione d'interventi, cl1e, volendo essere radicali contro la malattia, diverrebbero perniciosi al malato: ciò dicasi della tora co-pleurotoinia da prn tic~rsi senz'3ltro non apf)€11a formula t;1 la diagnosi. Per git1dica re della gra,'ità della malattia. e Rcegliere le misure rli 01·dine terapeutico, è necessa rio ancl1e l'esame delle condizioni funzionali del c11ore desunto principalmente dai caratteri del pol~.
Il comportame11to generale curativo aYr à allora ver base: 1 ° combattere l'infezione ; 2° soccorrere il malato contro il clisagio 1)01rnonare e cardiaco. È ovvio che si debba far ft1 o riu ~cil'e l'essu(lato; Jlla conze e :iuando?
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152::2
[ANNO XXVIII, FASC.
lL POLICLINICO
451
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J,,'evacuazione i>er toracentesi dell'essudato sem. . . bl'a (lover rappresentare t1n proYYedi1n.e nto preli111inare nei casi : • 1° di we-rpiressia, in cui i prodotti flogistici · non eYacuati intensificano i fatti tossi~infettiYi: 2° di versame11to copioso, che fa sentire la Sll.tl .azione sul cuore e sui polmoni; . . . . 3° cli malattia datante da pochi giorni, quando non si sono a11cora costituitP aderenze .. e quando uno pnf\urnotorace da toraco-pleurotomia ag·graverebbe ancora lo sc11iacciamento del polmone e lo ~posta 1nento del ~etto mediastinico. La toracentesi vuò. eseguirsi in vari mo·d i; assaj buona è la tecnica seguita da ì\lorelli. Ii'O. ricor<la anche i metodi di drenaggio .p ermanente istitl1ito dopo 13 µunzione. Nella maggior parte dei casi però la tora e:o-1)leuroton1ia, r>rimi ti·va o seconda rin, è il metodo di <?l1ra di elezione dell~ pleuriti puruJente. Vi sono J)€'rò cliYe-rgenze ~ulla scelta della regione dove praticare !'.a pertura e sul trattiunento post-operatorio. I/O. ricorda il inetodo di Tuffier per la cura .ae11 · eu,ph~ma, e uon n~ è .p artigiano, perchè non <·recle che con la \·aggi antisettici si possa sterilizzare una cavità le cui pareti sono se-Oe di pro.ce~si :flogh.:;tici. Per ciò che rjg~1n. rda la sede da prescegliersi i>er 1:1 toracotomia 1'0., dopo aver ricordato le i·icer-c:l1e dello Cl1eYrier e le proprie, afferma che essa <lt-Ye trovarsi sulla J.Oa costa e sull'emiscapolare ·(J>t1nto più decliYe) . . Dopo vuot-8 mento e detersione clel ca YO, l'O. a p- , I>lica uno zaffo di garza; grosso <::orne un pug110, st1llo storna pleu rnJe, non oltre; lo zaffo deYe n Yere il solo ~copo• di abituare i tessuti a rimanere diy·a rica ti . l . o zaffo è tolto al 4° giorno, e non lo si rimette più. Xon bisognn trala~iare le cure meclicl1e, s1>ecie (tue ll~ immunitarie. previo accertamento del gern1e. J/ O. 11011 è vartigiano della protei11tera11ia. Fra gli accorginlenti che tendono acl una più ya])ida riespansione del polmone l'O. s'intrattiene soprn tt1tto sull'apparecchio di l\ilorelli. Se uon si J)OS::;iecle qt1esto ap1>a reccbio, esortare l'operato, non a ppe11a clliu sa la ferita pleurica, a fare esercizi <'on gli appurecchi di Waldenburg-Forlonini. Per ciò che rigt1arda il trattamento delle pleu. riti croniche, non tubercolari, l'O. ooserYa che non sempre la r>lenrite cronica è con·seguenza di una inefficace cura chirl1rgica, ma può dipendere da · altre condizioni an.a tomo-pa tologiche. Negli lllti.mi anni si è accentuata la tendenza a ~ostituir~ all~ operazioni parietali (tipo Estlander, S<'h~de) 01)ernzioni dirette a1la riespansione del polmone (tipo Delorme-Fo\vler). La cura deYe essere anzitutto causale: rimuoYerc cioè qt1elle ca11se c-he possono aver condotto il processo alla cronicità (apertura di fistole e di recessi, ·asportazione di tratti necrotici, ecc.); as· sicurare un ampio drenaggio. Dopo una critica al n1etodo Depage-Tuffier, l'O. affe.rma che dopo aver fatto ciò che è 11eceAsario per migliorare le condizioni ba ttericl1e della cavità, t1n completamento ntile Rir1 rn1)11rt=>=--e11t.lto clnll'np11lica.Zione dell'appa-
recc.l;lio del l\iorelli. Se, nonostante questo, il Pol1uone non tende ad espanclersi, è il caso <.li ricor.r ere alle operazioni di decortica mento pleurico, o alJo scollam(:'nto pleuro-parietale secondo Finney. ~eguiti clall'<.l PlllicazionP. cle11·aDparecchio :\lorelli. Relnzioue del lJrof. E. ì\ioRELLI.
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r_ranto e .noto l.Rl'g'Olllento élle llli ac.•c:ingo à tratt~1re e svolto in . clotte monografie che c:redo doYeroSQ sorvolare su tutto quanto è ormai· accethl to come i11 disct1sso. Sor\·olo perc:iò sulle note qui stioni di etiologia. sintomatologia e ùiagnoBtica. ' Per l' etiologia nei riguardi ·d ei microorganismi Voglio -SOlO mettere in eYidenza che non basta Stllcljare il microorganismo per sè stesso pe),' dedurne òella gravità, n1a occo1·re studiarlo in relazione alla n1.alattia che ba preceduto. Ben diver~:1 sarà la gra ,·ità · cli un en1piema prodot~o d:1 0 n1icrooro-anis1ui '>·asQI\ entrati in ea.Yità per e l"''-J e ·eni . una lesione della parete toracica da. quella dello stesso microorgtlnisnJo entrato J)er g-angrena poln1onare; J)i11 benigno il decorso di un empiema tliplococcico snssegue11te a polmonite fra11ca di uno lleriYato da broncopolmonite. E Yoglio vure 11otare l'Jmportanza della porta cl·entrata del microorganisn10. Div~rso è il concetto curativç se la propagazione è per via. linfatiea ed emat1ca, 01)pure se è peT continuità e contiguftit p lel1ropol111011a re: se la pleura Yiscerale è ]ntegra 0J)p11re {~ perforata. 1
;::i
I
JiJ di pri1,:arirr i111porta1i;;a per la c11ra sapere che la. 1>crforo.: ir>nP JJol111ona1·e è rnolto più fre-
Ho avuto la vosr·ibi1itit ùi constatare questo fatto da quando ~il:lt~n1ati cnn1.e ut<' attuo la dilatazione forzata del poln1011e : l ·~1 uno J)nssa to, su 5 casi di empiema, in .f ho notn to per [0J.·~1zi one pol1uonare senza alci.1no <lei sintomi <·la~~ici. Giù sinton10 cli q"t1asi certez- ' • za è l'infezione ]>Olibatterica. Per lu 8inton1atologia. insisto solo su tre fatti 11on i11essi n bba1st.a11za in eYiclenzn : 1) la lJtonta mobilità clel Yer&1n1ento endol)leurico è . ~empte segno di presenza cli gas (il che vuol dire qu.a~'i sempre perforazione), ancl1e senza i sintomi claBiSici cli fiuttt1azione e g11azznmento; 2) la febbre 11on f> sinton10 sicuro; in casi graYissimi, specialmente in emr1iemi da microorgani~1ni g·assogeni, può del t11tto inancare: 3) talvolta l 'otturutà mar1ca ed è sostituita ùa timpanismo pnro. fatto ql1esto facile a \erificarsi negli empiemi cli guerra, SlJPcie per microorganismi gassogeni. . . Nei ri~ rdi della d iag11osi non si manchi mai di fare ia 1iunt11ra esploratiYa nei catSi sospetti, poichè l'ernpiema può essere a lungo qua.si del tutto silente. La puntura esplorattva non sia fatto troppo in basso perchè può riuscire negativa Ì>er l'entrata dell'ago in pseudomembrane. Oura. - r~·ideale C'1.1rati"\o è q11ello di conserYarc non oolo la ,·it~1 d~l n1.:ilato. iua anche la funr111011te rli r/11flnfr1 110111 si pensi. -
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L~t\NNO X.\: \'"III, FASC.
45]
SEZIONE PRATICA
zione dell'organo. Trattandosi cli polmo11e è necessario ed es.s enziale di portare il viscere almeno al !)Unto da i1oter Sllpplire l'altro in caso di malattia. Da anni i medi-ci ed i chirurgi Yan110 ripetendo le stesse discussioni, se convenga fare la toracotomia in un punto piuttosto che in un altro, se con\enga attuare toracentesi, se sia bene lavare la ple111~ oppure no. se si debba faYorire la funzione con dilatazione forzata del pol1none, oppure se conYenga affi<lare la dilatazione alle forze naturali. Io cre'.do non si sia affro11ta to il problema nel suo complesso : si è considerato l 'empiema comè un. ascesso, senza distinzione di ca usa, e si è voluto - secondo le tendenze - imporre un'unica cura. E in ciò sta l'errore. · La base curatiYa è essenzial1nen,t e 1n.ecoan lca e come tale deve essere studiata. I/applicazione sa1·à completamente diversa .secondo la causa produttrice, secondo le condizioni della cavità empiemntiça e delle Slle pareti, la gravità della lesione, il ten1po di sua insorge11za. Analizzia u10 i di\ersi punti : l, V·i a d;entra.ta. - S~ i microorganismi hannv inquinato la cavità pleurica per via linfatica e sanguigna noi avremo pleura polmonare e polmone integri e potremo esercitare sul polmone qualunque trazione senza timore di danneg-giare, se invece l'inquinamento sarà causato d6lla frequente 1)€'rforazione polmonare, ogni dilatazione sarebbe dannosa pe1~chè riaprirebbe la breccia aume11tando l'inquinamento; in tal caso non solo è controindicata l'aspirazione ma si deve attuare in primo tempo unn. netta con1pl'essione del polmon~.
Il. Tern po di in'vasione. - Se l'infezione si è esplicata rapidamente ed è stata inizialn1ente sorpresa, se i microorganismi · si sono versati nella cavitit plft11·ica ma non approfonditi nel tessuto, come accade, ad es., nelle ferite toraciche, è spesso r•ossibile con buona lavatura e con repljcate lavat11re ,Tjncere l'infèzione; sarà spesso im.possibile ottenere <.>iò ~uRnòo l'infezione clata òa tempo e iniziata con infiltrazione pleurica. III. Condizioni dcl pol1none. - Se la lesione polmonare è tale da risentire d(:'] danno dalla dilatazio11e, logicamente non debbono esser attuate aspirazioni, cosi è del polmone tubercol~so o \li un ascesso polmonar·e. In tali ca si occorre curare l'empierrut pnr co1nprimendo il polmone con ll'Il€'11motorace. TV. Con/lizioni pleu1·iche. - Si è già detto della • perforazione pleurica, ma ffi deye por .mente .alle condizioni aderenziali. E:::;se possono essere favorevoli alla guarigione 01>pure dannose. Saranno favorevoli nel ca~o siRno precedenti all~infezione poichè - come 11elle plet1riti ·secclle - verranno a. legare le due pleure in punti omologl1i formando dei punti di fissazione dai quali più velocemente progrediranno i fenomeni aderenz~ali. Saranno dannose se localizzate in modo da: ostacolare la dilatazione d~ 1 polmone e da mantenere aperta u11a fistola. I.1e p1ime dovranno esser favori te
m~di:1nte
1323 aspirazione; le seconde, se l)OSsibile, di
strutte. Nella cavità vi l)Ossono ess.er talvolta forti pseudomembrane, tal'altra liquido fluido: nell'tm cas<~ la toracotomia Sc'lrit indicata, nell'altro potrà esser sufficiente la torncentesi. V. Reazione pleu.ro-polmo1iarc . - La re.azione pleurica ha grande importanza nelle pleuriti, minore nell'emi;>iéma. Se n'~ esagerata l'importanza in relazione alla laYatura della cavità. Spesso la teazione che si è attribuita alla 1)1eura è dovuta all'entrata di liqt1iclo i1ella fistola polmo11are: VI. - Importante a notarsi il fatto, degno dì studio ulteriore, che talvolta le pleure hanno fol'te tendenza a contrarre aderenze, tal'altra sca1·1sissima. Date le suespo~t~ condizioni meccaniche, faciln1ente appaiono Je differen7..e. curative : in alcuni ca.s i sarà bene attuare la dilatazione del polmone ricostruendo la prés..c;;ione neg·ativa ·d el cavo pleurico, in altri converrà la compression·e ; in alcuni la lavatura da.rà facile gunrigione, in altri sa i·à insufficientè; talvolta 1s arà bene aprii-e una la~·ga breccia, tal'altra basterà una toracentesi. Date queste premesse meccanicl1e seguiamo i di'rer~i tentativi di i11tervento, discutendoli singolarmente: 1) Plcurolcnnia e to racoto•n1ia. - E il metodo più difftI-so percl1.è l'aggiung·e più spessi) la guarigione dell'ammalato. Ha il grande vantaggio di permettere l'eliminazione completa del pus e delle pseudon1en1brane :difficil1uente sterilizzàbili. Ila il clannodi non dare quasi mai buone gua rigioùi. · I.1a retrazione del p0Ju1one è massima e non v'ò forza a lcuna che possa dilatare il viscere tranne il n·att1ra le 1>rocesso aderenziale, elle sarit lentoperchè esplicantesi inizialme11te s;11 minima superficie e affidato al caso. Se e.._aj_st.e perforazione polmon<.tre, nel es., potI!ebbe talvolta uu'ad.erenzn allargare la bre0cia mantenendo perciò una. continua infezione endople11rica. Perciò le facili fistole. Generaln1ente per!\ la grande retrazione polmonare e l<ì stessa lentezza di guarigione con la imn1obilità del ,polmone che apportano, faYoriscono la cicatrizzazione. Altro da11no del metodo è di permettere infezioni secondarie. Se ancl1e con questo inetoclo si 11a ta JYolta buona guarigione, se ne deYe attribuire nlerito non al meto<lo, ma a pregresse aderenZ€ eh~ 11an tenuto dilatato il polmone. Riassumendo, jl Jnetodo è b11ono nei riguardi tlt'lla vita, pessimo nei rig11<.1rdi della funzione. I
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Pleitroto1nia e toracotornia con Zavatitra. Dn taluni bene accetta, è fortemente osteggiata da altri c:l1e as..~risce essere la la Ya tura pericolo5".a e mezzo atto a .diffondere più cl1e a vincere l 'infezione. Quasi abbandonata (ti:anne inizialme11te neJ caso di empiema p11trido) è tornata _in onore durante la guerra per opera specialment~ di Carrel. IJa lav·a tura fatta a breccia aperta, molto di$anzia ta. non ha certo gra nd0 valore, e forse anche i11 alcuni ca si è dannosa,, specie se fatta con liquidi ec<!essivamente irritanti: può aYere Yalore solo ~ v'è ristagno di pus. l\i!a ciò è evitabile attuan2)
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<lo la tol'a·c otomia in punto indicato. ~ difficile la
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l'eYacuazione delle pseudomembrane, contunde il lavatura a lunghi r.>eriodi p(}Ssa aiutare Infezioni torac-e al .p unto di a1)plicazione e non può essere ~co11fla ri0 è vincere infezioni giiL approfonda te applicato a lungo. nella pleura . Il metodo di Carrel, a laYatnra si 6) Toracentesi con 'introcluzione di aria. - E l>UÒ dire co11tjnua, può dare risultati migliori. C1·el'altra tappa segnata come intervento regolato e do però non si debbano accettare come definiti vi sistematico dal grande lVIaeRtro italiano. La evai risultati finora ottenuti e non si .p ossano genect1azione è buona se non completa. Può perciò ralizzare. Il metoclo fu st11diato specialmente nf>ser\·ire solo in caso di empiema recente e a migli e1npiemi di guerra, che sono ben diversi dagli croorganisn1i poco Y'irulenti. :m l'unico metodo che em piém i con1 uni. 111 questi la gra Ye lesione r1leuripossa permettere evacua~ione :del liquido senza ca ne è la rt:g·oi.1. e il te1n.p o che intercorre- dalla vericolo di r9ttnra del pcln1one e di riapertura insorgenza (1ell'infer.ione all ,inter\'ento è tale che della fisto la. Questo può avirenire in secondo temi microorganismi .si annidano .p rofondamente nella po se il liq11ido non au1nenta in proporzione del pleura, in .quelli invece l 'inter,·ento è immediato, riassorbimento spontaneo del gas. Ha il grande quando la pleura non ~ le~a o solo superficialmen,·aiore però cli attesa rag'ionata perchè apparta te. In tu.I caso il Ja v.aggio bene attuato può a vere soli.levo a l paziente , non per1nette ~tderenze del efficacia . E bontà anche mag·g·iore del n1etodo è l>Olruone cl1e Yiene a staC'earsi dalla parete.: favoq11esta, cl1e se in poco tem·p o sterilizza la .p leura e risce la cl1iusu1·a di una eventuale fistola palmo1ierruette la chi11sura della bi-ec:cia toracotomica, nare. Se l'infezione è antica non serYe per la guaessendo il J>olu1one c:irconclato da pneu.m otorace, rigione definitiva; non per1nette l'uscita di pseudoperciò aderente solo in picrola parte, p11ò esser membrane. possibile, a mano a mano che il pneumotorace si 7) Toracent esi con introd1cziorie di .aria e la,,;ariassorbe, u11a bt1oua dilatazione del Yiscere. l.Ja tura. _:__ E l'otti1na delle toracentesi nell 'elllJ)iema guaT1g1011e saTà fl1nzionalmente tanto migliote perchè permette l 'evacuazione veramente complettuan to pri1na sa rà steri lizza bile la ca ' :i tà e c:l1iuta del l)US e se l'infezio11e è recente può portare <.libilP. la breccia toracica. la ,·ittoria. No11 apporta peric9li, dà tutti i v,a n• l\1a fl·n che in tal caso vi è I>OS8ibilit<\ di un dantaggi della toracentesi fa.v orendola pe1,chè il lino gra Ye al quale si .deve badare tanto più se si quido di lavaggio diluisce il pus e se1·ye a di~o tra tti di ferì ti cli guerra : se Jn dilatazione pol~truire l'ag·o se pseudomembrane come facil1nonare è troppo rapida, se l'espansione del pol1nente accade - l'ostr11lscono. :ID il metodo otti1none precorre la chi11s11ra della breccia, questa 1no in forme recenti . Unico inconveniente: che può i·iar>rirsi. Se la sterjlizzazic11e inYece è tropvo non leva le ·psendomembrane. Il pneumotorace può lenta, la guarjgione 11on .p otrà e sere buona .p oichè essere .seguito con la misurazione manometrica e 11rocederit casuale, <.'O me per la toracotomia ::;em- ·' inantenut!) se si sospetta t1na perforazione polplice. Se la laYHtur~1 sa rà be11 fatta avrà però monare. Se guarigione avviene è l'ottima delle g11asempre il ·,·:tntaggio di impedite infezioni seco11rigioni e specialmente utile nelle ferite del torace. clarie. 1Vlassi1na la sua utilità nelle forme tuber<:!olari. 3) Tora cèn tcsi sen1 plice - col 111 eto<lo co1n ur1 e. .{.(lpi·razione ~etnpl ic.e dovo to raootorn ia. - Xu• nierosi appareccl1i s0no stati proposti e non è pasPotrà .ser,·ire co1ne int0rYento di urgenza pe r ~pel'~ ~!bile discuterli singolarmente. La maggior I)arte 1)ressio11i, ma è assolutamente da J)roscriYersi coi1011 ~ono pratici; alcuni no11 dànno la netta mi1ne metodo curativo . :fil il tentativo pii1 Y.altclo i;er • sura delL1. aspirazio11e, ~ Itri obbligano ad t1n improvocare t1na perfol'azione polmonare che non l)icciolimeuto tro.ppo Tapido del foro toracotomico; esistes~ e per riaJ)ri rla se già esisteYa e no11 serquasi tutti contundono la parete e non sono perYirà cl1e ad e,·acuare tro11po 8Carsa quantità di ci (> a tenuta perfetta e fanno sì che la ferita toims per potere far SJ)erare in una guarigione. racotomica sia immersa nel pus. Nessuno è tale Non serve per elirninare le pseudomembrane, i1è aa permette1·e la cdru1)ressione del polmone ladrier il rir>ristino fu11zio11a le poichè fa vorisee ade<loYe occorresse attuarla. renze in re trazione polmonare. 4) M et od o cli Bu la-11. -· K on è che una torn cenAbbia~o yeduto che ogni metodo ha dei Yantagtesi comune ·c ontint1ata . Non ser,·e per la evacuazione completa del pus gi e degli inconvenienti. Ottimo metodo sarà quello che unirà tutti gli tranne in rarissimi casi di ottima clilatazione pol11 tili eliminando al massimo i danni ; quello che monare; è clannoso nei casi di rottura del polmoduril la maggior frequenza di guarigioni nel mine ; non :;;;er\·e ìJer la e liminazio11e delle pse11doni.1no te1npo e con la massima conserYazione della membra ne ; contundE· le pareti toccate al punto di funv.ione . applieflzione c.lel tubo rendf)ndo difficile l'ulteriore Il metodo ·da i>referir(l inizialmente sarà la ton ~-pirf!zionè; pel'n1ett{) <lderenzc in retrazione ·Polracentesi con sostituzione di aria e lavatura . Ho monare. perclò descritto io stesso un apparecchio che cor5) JJ. etodo di Forlanini. - E un grande progresrisponde allo scopo. Se con tale metodo la guariso sul n1e todo di Bulau e mostra la ,·era via cugione non :.::i pttiene si dovrà attuare una torarntiva. P ern1ette l'evacuazione c6n1pleta e conti~otom ia. Questa attuata (la toracP-ntesi fatta aYrà nua del pu s, non peru1ette ~l'dere11ze del polmo11e servito a formare quel pneumotorace che leverà retratto, ne fu,·orisc~ la dilatazione in toto. Esso oO'ni pericolo di tral1ma·topnea nel successivo atto vure è però cieeo nello .sua trazione e può essere o~erutorio), eliminate le pseudomembrane, si do.. cl.annoso per rottl1ra del · polmone: non permette 1 )
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v1·a11no stucliare le condizioni locali per ,·edere se convenga attuare un::t dilatazione PBl pol1none o non J)iuttusto una .vri1nitiva compressione. Sin nttuata l'una e l'altra, sarà bene accompagnarla a lavaggio pleurico continuo per fa ''orire il cleflu s~o del J)U~. Ho pel'ciò descritto un ap1)areccbio che n1i .11are l isponda ai bisogni pojchè permette a~i t}lz1one e compressione perfetta1nente CTraduabili . ~ ' Ja chiusura così ermetica rta i1on permettere infezioni secondarie e che nel te1npo stesso rion co11tundè le pareti e permette la luvatt1ra ·del cavo pleurico. 'L 'apparecchio è pa ssibile di molte critjcl1e, qovrà esser~ a n cora n1igliora to; mi pare però quello cl1e più risponde alle vremesse. I risulta ti c-he finora l1a dato si possono dire ve~·ame nte otti1ni. :\li so110 te nt1to finotn in campo critico; s u tre argomenti mi pel'n1etto entrare ir1 'campo chirurgico ller la pratica grande ch e ho pot11to fare; intendo nccenn~re breven1e nte a lla C'U r a clell'en1J>ierua tuberc·olare, clell'e1n·p ierna bilaterale e dell'empien1a da ferite rlel' polm·one. En1pi<~111a tu,bProolarP. Lo dividerò in empie1na tuberc:olare semr>lice ed ~mpiema in -cura di 1>ne11u1otorace. ~011 h o il peseiimismo generRle nè nell'una c l1e n~ll' a ltra forma: genern.~111(\nte yeng·ono a guarigione con la toracentesi e laYntu ra, attuate col 1netodo da me de~critto e reJ>licn to inolte volte. P er 1'empierua tu~ l'COJ,tre se111plic:e se non venisse a guarigione si potrebbe nuche interYenire senza Dericolo co:p. la toraC'otomia e aspirazione, per l"ern1)iemn. in pneumotorace assol11tamente si deve cercare d] e \·itare la toracotornin. Se l 'empiema in Jn1e11motoracP no11 è unito a 11e r forazione polruo_, 11are l'insi$tenza delle toracentesi apporta la guar1gione : qt1est'anno su 5 cura ti ho avuto 5 gua riti. · J;:1 g11arigioue è difficile u·e l caso di rottu ra · del l)Ol1none : in tal caso ::;i tenta la In Ya tura con i1nenmotorne<:> in notevole compressione. Se la perf<lrazione non si chiude Prl il versamento si fa po-· 11batteri.co 5:i attui la toracotomia con l'applica, zione de ll'ar>par ato da 1<1 Yatura in compressione. Se non porterà <.t lln guarig;ione darà il migliorame11to elle potrà poi pt:>rn1ettere In (leu1olizione c:o sta le En1p'iema bilatera.le. ·-- Si tro,ra scritto che nell'en1piema bila ter:t lf:" conyiene attuare doppia toracotomia. ~ questo e l'ror~ grave poichè ~e troYassimo pol111011i senza a der Pnze pleuriche potren1mo :1.Yere la inorte r.apic121 <.lel malato per e lin1inara funzione polmon are. Si deYe anzit utto tenta re torncentesi con la v::t tnra ~ostituenclo aria nella stessa quantiti\ del liquido. Quando si è formato un pneumotorace. lo studio della cavità diventa facile percl1è la percussione e I 'osseryazio11e i·a·d ioscopica dimostrano ·com~ si è disteso il gas e perciò ci informano dell'esistenza o meno di aderenze; perchè ~ v'è ancora un po' di liquido, dal moclificarsi della sua posizione ~i pnò indurre della forma della cavità, e più di tutto - .ciò che è d~lla ma~'si1na illlportan7.a -·· J.a mis11razione iua11on1etrira del gas introdotto ci dirà con certe~za se il JJolmo11e è nclerente alla parete e se è libe-
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r o; d irà cioè con certezza se si può procedere a to1:acoto1nia o se · la toracotomia è pericolosa. li:n1Jie. 1na i n fe;·it a <fr>l polrnone. De,·e essere anzitutto attuato uu J)net1rflotol'ace e sistemato l'esiste nte in modo che si possa chit1dere la ferita l}Oln1onare, im·p edii:e l'emorragia e l'infezione 11leurica. Se questa è già avvenuta devesi lava re I~ ~let1ra. È ciò qt1asi sempre sufficiente n llu g·uar1g1one. ~o bo ~ vuto nei feriti cli guerra il 2 % dei casi ILe l (]u.al1 ho dovuto intervenire co11 la c11ra •d ell'~mpie1na gra\e. Se ']uesto si forma devesi apvlicare l'apparecchio g ià da me descritto e attuale in primo te1111lo nnu netta con1r>res-sione : {lopo t1na decina L1i giorni ~i può iniziare l 'a.s pi1'<:1zione. TJa gunrigion~ è quasi sicu ra ; la ft111zione si ripristina ottima \Dente. I;o stesso iuetodo <.leve~i u ~'l re ne Ila perforazione spontanea del polmone. Qui 1<1 co1upr essione deve esser 1nantennta più a lung·o. Prin1~1 <li abbanùonare l'argomento cloYrei dire degli esit·i. T:-t l,·olta residua no gravi depressioni toraci•cbe : sarà cli ,:alido a iuto curatiYo l'u so d i inspirazioni di a1·ia compres~a. Serve a ctò 1uolto bene I'apr1arecchio Wnldembnrg-Forlnnini . T/en1piema cronico. le fistole torac:icl1e r>o ·sono SJ)esso essere Yinte <ln una Rspirazione continuata . Nei casi resistenti n tali tentn tiYi l<t demoJjzione costa1e si impo11e. DoYrei. pal'Jnr e ora della vaccinoterapia. E quistione ancora da stuclia1·e, ora i1on se i1e l)OSsono avere cbc i co11c:etti che la r>atologia g·enera le in tutte le forn~ infettive insegna: nei rig uardi dell'en1.pie1na non ha <l n to ri ~ultati tali da segnare nn ,·ero prog:res~o. È però ~ n:t via ùa seguire perel1è s1.>ecie n elle forme a lungo decorso, ~nza ten·d enza acl e~t1 rir si, pnò essere cli aiuto. •
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Discussione sulle relazioni: "Trattamento delle pleuriti ·purµlente ,,. è d'avviso che il problema clèlla cura delle ·pleuriti purulente sia ormai r isolto . I/inter,rento deve essere precoce, salvo nel C<:1 si in cui la pleurite n on sia cbe un epifenomeno della lll<11nttia generale . Non crede consigliabile la toracentesi. T.::! pprfor ar.ione i1olnlon;1re nella pleu ra non sarebbe cosi f1·equente come a1}pare a ì\lorelli. l:: a:ssai fa ,·orevole ~lla toracotomia, cbe non è necessario sia 111olto gr a nde, nè molto bn ~'Sa . Egli La pratica di 'olito in corrispondenza della VIII costa sull ~ ascel ln r e media . Detersioni com1)lete dell<.l cavità pleuric.1 non sono necessa rie. In seguito può esrere istituita l 'a~pira z ione secondo ì\lorelli. Po.·sono jn tal ruodo ottenersi g11arigioni anatomiche e ft1nzion.n li. PA~O.\T,F.. I/0. rich ia!11a l'attPn7.ione 81111.a impo1:· t,an zn delle plet1riti pt1rulente interlobari. 1~· operazione. qnale ,-ie ne eseg·uita, nella C liniC'.a cla lui cli retta è la to.r acoton1ia a n11')ia con re~BA~TL\ J~ELLI . -
r~ ·o .
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IL POLICLINICO
zioue co~ta1e; la to~~acotomia, senza .. resezione, nei ban1bini. 'f..a toracotomia. deve essere fatta non · molto bassa, per non . esPorsi alla insorgenza di fistole toraciche. L'intervento curativo deve essere in linea generale suboroinato all'agente causale; ciò sopratutto nelle pleuriti croniche. Ricorda sei casi di fi;:;tole torraciche da lui operate con decorticazione nel 1898. TADDEI. I/O. afferma che l'empiema deve es~re trattato .come ogni altra raccolta ascessuale. L'inci'3~one deve eseere fatta' nel punto più declive, che è variabile. Egli fa dapprima una piccola incision(l esplorativa, da cui svuota il contenuto pleutico: per questa incisione in.fila un dito nel cavo ple11rico e stabili.~ce . con esso qua'I'è il punt.o più declive (di solito vicino alla colonna vertebrale); quivi pra tic.a una toracotomia più ampia, ed applica un gro~so tubo di drenaggio. Ha ottenuto in tal modo buoni ri.s ultati. Sconsiglia i lavaggi della pleura.. Spesso 11a rireontrato la perforazione nella pleura· di a·seessi cortica li del polmone. Non si diclliara molto favorevo)e alla cura dell'empiema secondo l\1orelli; dichiara però di non averne esperienza personale. AMANTE. L'O. riferisce su di un C3SO di empiema, nel quale le i1areti erano rivestite da placche calcificate. MAGBAssr. - Ha curato 220 oosi di pleurite purulenta in bambini. Sette sono guariti senza intervento. Negli altri casi è intervenuto con la resezione co'3jale. Mortalità: 9,25 %. Non ha mai po. tuto con statare la presenza di perforazioni polmo- ' nari nella pleura. La funzionalità polmonare, esaminata dopo molti anni dall'intervento, erasi con- . servata b11ona. . STINELLI. - L'O. riferisce sulla tecnica da lui seguita per praticare la. pneumectomia nei cani. Fa anche delle considerazioni sulle infezioni / .p eritoneali e pleuriche. ' PANE. L'u. s'intrattiene sulla prognosi delle pleuriti purulente in rapporto all'agente etiologico. , (.JUEIROLO. Non ha osservato che le perforazioni polmorui.ri nei casi di empiema sieno frequenti. Coosiglia l'intervento immediato. Conferma , l'os. servazio11e di Magrassi che dopo toraco-.p leurotomia la f11nzioue polmonare tende a ripristinarsi. 1
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Seduta porneridian,a.
Presidente:
SCHUPFER.
Rivolge a lcune osservazioni ai relat ori e specie al pr0f. l\lorelli not.ando anzitutto come occorre disti:Dguere nettHruente fra caso e caso, essendo noto che gli empiemi meta:pneu:monici possono . g11arire spontaneamente senza alcun intervento. Circa la presenza di perforazioni polmonari nelle bronco-polmoniti, quali causa di empiema, osserva che al tavolo anatomico nei casi di empiema CQnsecutivo a broncopolmonite (frequente nei bambini) non si rileva presenza di aria accanto a 1 p11s ed inoltre che questo è monobR eterico, menPONTANO.
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tre è noto c:he quando esiste perforazione, il 1)\1~ è sempTe polibacterico, nè si può comprendere l~l mancanza di aria con perforazione, poicl1è per lo stimolo continuo alla tosse si hanno le condizioni più · oppo1·tune per la immissione di aria nel cavopleurico. · L'O. non ha ir1ai riscontrato inconvenienti dall'uso del Potti in e non crede che tale manovra passa deterruiuare perfoL-azioni polmonari, tanto più che nella maggioranza dei casi il polmone è ricoperto da una spessa cotenna che lo protegge. Conviene col l\IIorelli che la immissione di aria nella cavità pleurica contem·p oraneamente a lla eva~ cuazione del l)US valga a svuotare completamente il cavo pleurico, però dproanda in quale modo possa !'a-spirazione favorire la restitutio ad ilntegrum • del polµlone, quando, per es., delle spesse cotenne pleuriche lo mantengono solidamente in retrazione. Espone alcuni risulta ti ottenuti nella CliniC<l Medica di Roma praticando la toracentesi in empiemi, e faC'€ndo seguire il lavaggio della caYità. pleurica con soluzione di Dakin o sostituendo al pus estratto siero antistreptococcico o antistafilococcico. In alcuni casi si ebbe a notare un nett<> miglioramento; raramente si ebbe con tale metodo la guarigione. ~1oscATI. - Osserva come esistano alle volte raccolte pt1rulente in alcuni recessi , pleurici come qt1ello medias,tino-pericardico, dei quali non è possibile evacuare il pus anche con ipercom.pressi.onepolmon~re. Richiama l'attenzione ~lla esistenza degli ascessi del polmone che de.finisce epipleurici e che possono mentire un empiem.a. In tali casi· non si può fare altro cl1e applica.re la toracotomia. BoNANOME. Osserva come anche con la toraC'otomia non si ottenga sempre la guarigione per- . ehè se essa pròvvede a ~notare il pus, perJl?.<'111e ugualmente il processo suppurativo che può <lare luogo ad ulteriore raccolta. Espone i dati statistici di esprienza personale su toracotomie I'raticate in bam·b ini affetti da empiema secondario a broncopolJl?.onite spesso con per- , forazione polmonare. Egli ,ebb~ a notare u11a elevata mortalità che attribuiisce alla tenera età dei bambini operati e allo stato setticemieo grave. PURPURA. - Riferisce dei risultati ottimi ottenuti in 14 casi di empiema influenzale mediante la toraco1:oruia, e dren11g,g io opportuno. . SCHIASBI . . - Rispondendo alle osservazioni fatte dai vari oratori, si rivolge anzitutto al prof. Ba~tianelli affermando che da oservazioni concordi ' compiute- nell'ultima epidemia infl11enzale si è constatato che molti operati di empiema morivano per l'atto op~ratorio in sè e non per infl11enza .p oichè un intervento violento praticato quando per il patimento tossico · e meccanico dovuto alla presenza 0el pus, si era determinato uno stato di debolezza del miocardio e dell'apparato respiratorio. portava di necessità un aggravamento delle condizioni generali e specie del cuore. Insiste nel concetto che ' . la toracotomia è opportuna quando le condizioni del malato diano affidamento di una certa resi$tenzn t'lll'intervento, quando non ci si troYi in tali
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SEZIONE PRATICA
debolezza .del i11iocardio, e in tali casi appunto la -condizioni, poichè occol'l'e togliere il pus, <:rede evacuazione del pus con contemporanea immissione logico ricorl'ere alla toracentesi in primo temvo, di gas evit.a Ja trnl1matopnea e le sue co.n seguenze poi successivamente, migliorate le condizioni gen~ Sllll' a l)Pa rato ci reo la torio. rali. intel'venire con la toracotomia. E del pareTe A. CHIASSERINI cl1~ occorre fare 11na breccia ampia onde poter la, E. TRENTI. sciare defluire liberamente oltre che gli essudf.ltl • liqtlidi anche i solidi. Il drenaggio deve essere fatto sempre nel punto più declive, e questo sarà indicato ca.so per caso. In linea generale il .p unto .p iù COMMENTI . . decliYe è a livello della X costola nella emiscapo· lare. A proposito di radioterapia intensiva. Conviene che coll'apparecchio Morelli non si può nYere una aspirazione continua però riconosce che Riceviamo: c:iò non impe-diisce che s:i ottenga ugualmente l'amEgregio Sig·n or .Di'l·cttore, plificazione del pol!Illone. ' Nel numero 42 della Sezione pratica c1el e< PoConviene nelle osservflzioni fatte dal Ponta.no 11 clinico » abbiamo letto un articolo del prof. F. Sariconoscendole tutte e~ tte e logiche. l'ace11i suJla «Radioterapia intensiva nelle Clini:\loRELLI. - Ripete di avere già affermato che in che 'l'edesçl1e » cl1e inerita da parte nostr<.l alcl1ni og11i caso occorre stu<liare il metodo che più si rilievi: <!011viene. Alle osservazioni del Pontano risponde Nessuno disconosce l'im·pl1lso che alla Radiologia facendo l'ileYare che esistono negli empiemi da 11anno dato i medici tedeschi, nla. non è lecito, in broncopolmonite delle piccole lesioni superficiali tpma di confronti, nascondere nella glorificazione <lella pleura . ,·iscerale, a ' 'olte ricoperte da e's sudegli altri tutto quel lavoro che in Italia è stato cln to .stratificato che .si rendono evidenti con l 'uso · fatto nel oarupq della RadioteraJ}ia e a Roma per del suo apparecchio, ma che non portano sponta-. -0pera specialmente dell'Istitt1to di Radiologia. 1Jeamente alla formazione del pnel1motoraee, ma A parte che le radiazioni secondarie hanno for<.:l1e lo determinano qua11do col drenagg"io della 1na to oggetto fino dal 1911 nell'Istituto suddetto pleura o con l'aspirazione praticata col Potain si· ùi numerosi lavori sperimentali e clinici sia per allontana l'e-ssudato ehe ricopre la lesione ·plel1rica. opera del Direttore prof. Ghilarducci, .s ia dai suoi Ritiene utilissima l'immissione di aria. contempoallievi, lo stesso prof. Ghilarducci nella seduta delta11e.ame11te allo svuotamento clel pu•s , sia per ot1' Accademia Medica di Roma del 27 febbraio c. a . • tenerne l'evacuazione completa, sia per evitare di preconizzò l'u·s o della ionoforero argentica assocleterminare danni a carico del polmone quando • ciata alla irradiazione come il metodo più adatto t'SSO sia perf-era to, e q11nn~lo non si conosca sino ' I per ottenere con le radiazioni secondarie un'azio11e a qt1ale r>unto possa espandersi. più efficace di quella da lui ottenuta con altri meI110Itre l'immissione del gas impedisce la formatodi specialmente nella cura delle neoplasie e del zioni~ di aderenze fra i due foglietti plel1rici. adelupus. Nella seduta del 24 aprile comunicò i primi renze che avvenendo nella posizione di retrazione tisultati clin1ci ottenuti col suo metodo ·p resendel polmone ne ostacolerebbero la restitutio ad intn i1do un paziente già affetto .da carcinoma u lcef Pgr·u m. ra to <lella guancia e del naso che volse a rapida Tale 1·estltutio poi viene favorita dalla aspiraguarigione d~ 'una sola applicazione. Il nuovo zione· esercitata dal suo aparecchio, aspirazione inetodo del prof. Ghiln.rducci ' fu espeTimentato in cl1e toglie le aderen7~ neofol'rnate e detern1ina il nu1nerosi. ca.si di lupus e di epiteliomi co·m unicati distacco ,delle cotenne. I Ja più frequente è la perall'XI RiuniGne per l'aYanzamento- delle scienze fol'azione con vel"Samento polibacterico, essa però ('l'rieste. 8-13 •settembre 1921) in una Con.f erenza ~i riscontra anche nei versamenti monobacterici. del prof. (}hilarducci, la qua1e destò tale interes~ o~serva che tanto se l'apertura praticata nel torache f11 ripetuta per invito àell' Associazione Medice è piccola o grande, lo spostamento del mediaca Triestina. stino è sempre uguale, esi:;endo esso in dip endenza Qt1anto a11~affermazione cl1e il ' n;ietodo è già in (lella pressione atmosferica. uso da sei anni presso la Clinica di Erlangen, è • ~on è dèlla stessa opinione del prof. Ginffrè, doveroso notare che nessuna menzione è fatta nelI <:he sia opportuno attendere, .prima di intervenire, le · recenti pubblicazioni del Voltz (F. ' "oltz: Die sperando di avere di fronte un empiema che ·volga 1>hisllca,lisQh.en 1tnd teohnisolien Grundlagen der 8])ontaneamente .a guarigione. Messung und Dosierung der Rontgen-strahlen, ..-\. Queirolo ri~nde notando che con la toracoUrban & Schwarzenberg, 1921) e dello stesso Wintz tomia per la retrazione del polmone si obliterano (Seitz und Wintz: Unsere Jfethode der Rontg'enle eventuali perforazioni, mentre in condizioni op-. 1.'riefentherapie 'ltnd ihre Erfolge, Urban & Schwar• portune di osservazione, si possono rilevare anche Z(:>nberg 1920) di quello che il Saraceni chiama a quelle più lievi.. È dell'opinione ché nei ca$i di torto· metodo di 'Vintz. Il quale autore solo nel~piema da perforazione sia più indicata la toral'aprile 1921 comunicava a l XII Congre~~ dei Racotomia. diologi Tede, chi in Berlino la .sua , ..erkupferungOsservo. come più del pnel1motorace sia da te\rprfnhren. J)el resto altri colleghi 11anno potn to mere In tranmatopnea, specie nelle condizioni di consta tn re 11elle loro ~isite fntte nell'inverno 19201
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1921 alla Cliuic-a -ài Erlangen che il metodo della
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n1edici italiani, ma anche- dalla gran massa del pubblico il qt1ale attraverso un'intervista corupa:r;sa recente1nente sulla stampa politica può credere che la · radioterapia in Italia sia davvero all!> stato nascente. Con ossequio
ionoforesi nor1 era in uso nella Clinica dove tuttnYia non si ignora, come ha potuto constatare in llll rece11te viaggio · uno di noi, cl1e il metodo della ionoforesi è &tato g ia da te111po iniziato a Roma. È dunque accertato che la priorità del metodo della ionoforesi a ssociata alla irradiazione per ottenere le radiazioni second·a rie ·Sl)etta al prof. GhiDott. .EUGENIO ì\IIILANI "N1 rducci e deve ~ssere chiamato col suo nome. Per l)ott. SORDELLO ATTILJ · quanto poi riguarda la radioterapia dei tumori in • A i ttti del R . J.sti t uto di Rad'iologia ed Elettroteravia genere è bene rilevare che i risultati ottenuti n~l di Roma. nostro I stituto e nella Clinica Ginecologica <li Roma non sono i11feriori a quelli osserYati all'Este- · ro, e ciò no11 :deve essere ignorato no11 solo da i Roma, li 19 ottobre 1921. )
PRO~.,ESSIONALE .
NELLA VITA •
Sfruttamento professionale. Non c'è professi o·n e, arte o m estiere che s i p1,esti a1lo s fruttamelil t.o più e meglio id i ,quel1a dell m edioo1. È questo un fa.t to noto a tutti, un,a verità più volte affeirm.ata e diep1o.rata. Tuttavi a 1dell'opera çle1 m ·2'dico si pro·f itta s .enz'al.c11n comrp Ecns10 o senz1a co1npen.50 a d e·gt1ato sen1pre in misura più l a rga. Tu,t te le eiate1g ·orie di p1·0.f-e issioni sti e di lav orato.I"i. h-a nn.o cer cato e soin riusciti a precisare 1 il compenso di ogni loro presta zione, e le esag erazio1J.1i talv,o1ta r idico·l e1 e più s pes:s10 ve ssa • t.orie ·di un tale sistema sono ben no,te, -coim .e è b en n oto con qu,an ta disciplina e quanta .s1c1·t1p o1osità l1e tariffe s ono nispettate e fatt .., r iisp,ettare. I ine1dici inv.eice, pur avendo fis &ata una tariffa delle 19r.o preL.Sta~ion1i, non riescoin.o a rispettarla ed a f ar1a .ri·sipe~t.a1 e. ~I a n-on è di . ci ò .che si vt1ol dhscorrreire. Il .p iù del.J e v1o l te 1' oip era deill mt;·dic·o non è pagata affatto. Il più d•elle v o·l te si carp isce dal m edi·co tl parerne, ill 001J.1 sigli10 15enz a .aver l'aria di clomandare cosa cl1e abbia itnportanza o va1l:OPe, c:ois a ·Ch e m eriti di re1ssere con1p€1Thsat a. Si d om.a ndano .ail m edriico .g1u1dizi diag·n .o stici e p rognostièi , p recetti t er a p el1tici, così come si domanda ad lln amico una informa zione o l1na. notizia qualsiasi. · P.er l a stracl.a, a ·ca.sia, in tr.am, in treno, in trattori.a, ]rn te1at110, a tqt.tie le orce il m e·d ico è infastidito da ql1a1cun10 che g·li r.acconta 18 s u e soff eren ze o ql1elle di un parente, e lo assilla di d,o mande e ,g-li p.ro1p .0 n e gu.esit1i spe1sso ·difficilj, tormenta11dolo in ogni modo, costringendolo n elle. <)!rei .anch e di .svago ad lln lavoro 111en trule affaticante e fai3'tidi.oso. E tl1tto ciò è fatto con l1n'aria di disinvolt1l, 1·tt e di s emplicit à ch1e cion1fon d'3 e cl1 e non fa ne1)p!1 re sp1n1tare n ell' anima della vittima jl 1
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pensiero della ribellione e della protesta. Tt1tto ciò è fatto senza alcuna intenzione di sfruttA·mento, ser1za accorgersi o mostrare di accorgersi cl1e un cons.11lto o un l)arere anche se ricl1iesto nel corso di l1na conversazione amicl1~ vole costa. fa tica o è costato fatica ,p er essere in g rado di darlo. Tutto ciò è fatto senza nepJ)t1re, IJen sar e cl1e quel che si chiede al medico è t1n;i n1erce cl1e l1a un valore e come tale dovrebbe Essere p agata. Vi s ono altre fGrme cli sfruttamento delro1:>era d el medico e _Sll q11este 1ha richiamato l'attenzione F. l\1a~tril1i sul Tern.po. Il medico è cl1ia mato in rtna famiglia per visitare un infermo. Fa la s11a visita e riceve il suo onorario, n1a. 11on è con ciò lascia to in libertà. Giacchè il medico è venuto in casa e lo si è pagato, è b ene che egli dia per ciascun a delle pers one di famig lia, .don1estica. compl'esa, qualche consiglio per Cl1rare clisturbi in atto · o prevenire quelli eve11t11ali. E tutto ciò con un'aria di candore, col sorriso sulle labbra, n1entre il medico f:reme al pensi ero del ~empo che perde ed a quello non meno tormentoso del tassametro della vettura lasciata al portone, i cui ingranaggi girano inesorahilme.n te .per indicare forse una somma superiore a (niella che egli ha percepita. I ten tatjvi di sfruttamento, che confina con la frod e, hanno talvolta d el ri.dicolo. "Qn tale clove11do fare a n a lizzare le sue urine, volle l) rofittare dell'occasionè p er assicurarsi con poca sp esa delle ht1one condizioni di salute di tutti i suoi cari, e mes colò in llna bottiglia, insieme con le prop rie, quelle della moglie e dei figli, dei g·enitori ~ dei s uoceri. Ed è ben noto lo strattagemma al quale ricor se lln a ltro risp armiatore, nel gabinetto di t1n illustre speci alista che faceva })a gare ve11ticinql1e lire la s11 a prirr1a cons11ltazione e dieci lire le successive. P er sottrarsi al pagam ento della tariffa più elevata, q11el tale abbordò i1
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professore con qt1este parole: tJ Come vede io son dovuto ritornare ... ». Il medico cl1e a ve va la certezza di non averlo mai veduto prima di allora, lo lasciò dire, si fece descrivere le «nuove fasi » del male, poi 1nise a posto le cose cong·edando il client~ con qt1este parole: «,Non ci vede niente di nuovo, inio caro signore : tanto che ·posso consigliarle soltanto di ripetere la prescrizione e la ct1ra cl1e le indicai quando venne per la prima visita». Purtroppo non tutti i medici hanno la pre8enza di spirito di cavarsela in modo sì fatto. ..... L'idea di se1nbrare maleducàli o interessati, Ja paura di perdere il cliente, talvolta ancihe il sospetto di essere riten11ti incapaci a dare i consigli don1andati, fanno sì che i medici subiscono con rassegnazian.e ogni forma di sfruttamento e so1)ra t11tto quello di dar gratuitamente pareri e prescrizioni in ogni l11ogo, in ogni ora, in ogni occasio11e piaccia ad tm qualsiasi .sec, catare di .infastid.irlo. Occorre n1oclific::tre q11esto stato di mentalità che fa considerare il medico come il distributote automatico di pareri, e senza il bi.sogno di introd11rre il niche1ino. I m~dici risparmieranno così jnutili fasti dii e n1olestie, e se ne a vvantaggeranno econon1icaiµente. D'altra parte è bene notare che il medico che non si presta a cons11lti estemporanei è anche più considerato ed apprezzato. Sta di fatto che è riten11to più coscienzioso, e qt1indi infonde più firlucia e riscuote più stima, quel n1e.dico che gi11dica e consiglia solo dopo 11n esame acc11rato. Ma per ottenere ciò occorre prontezza di s1)irito e fermezza. Rifiutare occorre qualsiasi parere eh~ nor1 sia ricl1iesto .in l'Uogo ed ora adatti. Cosi ·facendo si contribuirà a valorizzare le PA:NGLOSS. nostre prestazioni.
Cronaca del. movimento professionale. VI Congresso della Federazione degli Ordini dei Medici. Sono convoc:ate in Iton1a (Foro 'l'raiano n. 1, ·s ede clell'Ordine dei :iYledici) in assemblea generale, nei giorni 2()-28 i1oven1bre, le Rappresentanze degli Ordini dei ìVIediri ader enti a lln Federazione. 11 C~ongresso si inaug11rerà nlle ore 10 !)recise del 2() nove11ìbre per cli~ute1·e e delibera re st1 di un v~1sto ordine del gioruo di cui riportiamo i temi prin<.'ipali stablllti fin'ora: Rendimento idella sottoscrizione per i danni della guerra e clei sussidi distribuiti (Giunta esecutiY}l ùella Federazione); Proposte òi modificazioni allo statuto (Ide1n) : a) art. 2. Composizione ò~ I C'on·~iglio • fe<:lera le; b) art. 8. Dn ta del Con~:re,~so n1111n~11~: e) art. J O. Contribt1to annuo degli ()r.dini; t\..ssicnrar-ione obbligatoria contro Je malattie (1-.re~dente fed~ra Je); Riforma del1e tarif,
·fe medico-legali (Presidenza federale); Oru:>ranzP ai n1edici caduti ii1 gt1erra (Silvagni-Zambler ) ; ~Iodificazioni alla legge sugli Ordini (Giunta esecutiva della Federazione); Non1ine e condizioni contrattuali dei medici negli I stituti dello Stato: medici coloniali 1 d~lle carceri , dei cpnYitti nazionali, ecc. (Pre~1.denza feclernle e Danioni); J\llezzi I H~r ottenere dal Goveeno l'attuazione òei desiderata della classe sopra.tntto in l'iguatdo a lla moditlCfl delJa I.J~gge e del Regolamento degli Ordini e delle tariffé giudir.iarie (01~iue di Palermo, Bentivegn<1); Commissione n1i·sta tra i rappres~ntanti delle FedeTazioni, ~leclici, lfarmacisti e , . .eterinari, allo scopo di racco~rliere e c:o11creta re tutte !e lnodificazionf per la J . .egge e Reg. sugli Ordini Sanitari <ordine òel giorno di Novara, Danioni); Condotte farmae~uticbe (ordine del giorno di No,·ara, Danioni); Sulle récla1n.e.~ professionali (ordine del giorno di N<lYRl'R, Danioni); Sulla ecces~iva proòuzio11e di specialità mediciq.ali (ordine del giorno di Novara,' Danioni); Per i posti di 1nedici préss0 i Convitti Nazionali (ordine del giorno di Bari, l\iandragora) : Per la repressione dell'e~ercizio abu1 sivo dell'arte sanitarià (ord1ne del giorno di Bari, Mandrag·ora); Inizia tive sindacali e tecniche degli Ordini (Ordine '.Cli Ferrara); I reqttisiti del medico specialista (Ordine di Ferrura); Tariffa Giudiziaria (Ordine di Salerno); ~perequazione di stipendi dei sanitari comunali (Ordine di Salerno) ; . '\zio . ne da spiegarsi dalla Federazione per salvaguardare gli interessi della Classe (Ordjne ùi Salerno): Sulla riscossione degli stipendi dei medici conrtotti (Ordine cli Salerno); , -ertenze della C. R. I. con i i11edici della Lega l\t1edici Ufficiali defla C. R. I. (Ordine di Torino) ; Per lln progetto di nuova Legge stigli Ordini dei Snnitari (Ordine di Torino); Gli Ordini dei Medici nelle terre re.d ente <Presidenza federale); Norme che disciplinino tutti i concorsi rnediei (Ordine Cli Brescia ); Per nna nuova I ..egge contro l'esercizio abusivo della Medicina (Ordine di Torino). I ..a Presidenza federale ha iniziate le .p ratiche per il ribasso ferroYiario da concedersi })~r il Congresso. Il Consiglio fed~rale è eonvoca to in Roma il g·iorno 15 novembre alle ore 15 precise nella .se-de dE>ll'Ordine dei l\ieclici.
I Medici condotti di Casale Monferrato in sciopero. Dal 2-! ottobre i no,·e medici di Casiale ~Ionferra to e sohborgbJ sono in iRciopero, perchè il ComHti.ssario Prefettizio vorrebbe modificare a loro danno il car,itol<ito òi servizio. 'I"'a vertenza cl1e ha portato i colleghi di Casa.le - tta C11i il dott. comn1. Ubertis, veccl1io più che settH11tenne, con 50 anni di laurea, org.a11izzatore benen1erito della cla·sse sanitaria, filantropo, benefattore, stimato ed amato da tutta la popolazione, percbè fondutore della colonia a lpina e marina - a sì grave deci~io ne merita di essere llll po' illustrata . Fi11 dal maggio l!l20. il l)refetto della ProYin«ia di Alessandria n1a11da va <1 tutti i Co1uuni n11 Capitolato-tipo, .a1).prova to in prece<lenza dal Consiglio ProYinciale ~a nitn rio e cl alla Gi11nta Pro'
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''inciale An1,n 1iuistra ti ,.a con l)reg·l1iera di adotcuro che da essa verrà la più &incera ed incondltarlo entro 11n dato termine, per evitar provvediziona ta pro\?a di solidarietà. uienti d'ufficio. . Il Presià. clell'Utf. Centr. Starripa dell' A.. N. M. O.: Tutti i Con1uni l'adottarono: cosi pure l'a'dotOLI.ARO. tò l'Opera Pia iVlisericordia di Casale da cui di• lJendouo i rnedici di Ca.sale: e l'adottò pure il I funzionari comunali per l'indennità di caro-viveri Comune di Ca·sale, poichè concor:re in parte nella spesa pel compenso ai medici; solo che l'U~cio di A '. forino ebbe luogo il 30 ottobre un Convegno Segreteria dimenticò di inviarlo al1a G. f. A. per fra i rappresentanti dell'Associazione Nazionale l'approvazione. Intanto i medici protestavano perdei f unzionari e <1ipendenti dagli Enti locali, l'Aschè Yenivano .sempre com.pensati e-0me ante-guersociazione nazionale medici condotti, ·l ' Associaziol'a. Sem1)re ebbero J)romesse che i loro assegni sane veterinari italiani, il Sindacato del pubblico 1·ebb€ro stati dati completamente .quando si avesimpiego, il Sindacato agenti e ·s ubalterni comunali ~·ero avnti fondi, e tale assieurazione veniva see provinciali, il Sindacato dipendenti Enti locali, gnata in apposito verbale in Sottoprefettura dal per discutere .s ulla \eechia esasperata questione Sindaco della città qav-anti a l sottoscritto. del secondo caro-viyeri e sulla riforma d&lla Ca sa Nel frattempo, .p er le dimissioni del Consiglio, Bensio:ni. '\"enne il Commissario Prefettizio, che, invece di Come è noto, il Governo aveva riconosciuto equo provvedere al .pagamento degli arretrati od a far e do\reroso corris1)011dere una seconda indennità di a1)prova1·e dalla G. P. A. il Capitolato, trasse proeàro-viveri ai. dipei:identi comunali. Aveva a tal fitto da ta le din1enticata approvazione .per negare t1opo pre~entato t1n progetto di legge che la Ca. ai 1uedici i diritti riconosciuti dalle precedenti rr•era, il 19 marzi> u. s., ~ \'eva approvato. Per una .-\.mministrazioni e tentare di porre a loro nuove ;na.teriale inc-ompletezza del testo rassegnato al c:ondizio11i. Perciò i medici, mentre si decidevano Senato. la Camera alta non potè dare la sua a1)H f~r c itare davanti al Triburu:tle !'O.p era Pia e pl'vv.'l.zione a tale ·1>rogetto, che per ciò solo non ~nesta, per rivalsa, il Comune per essere pa(liventò legge. La Camera nuova lo riprese di gati dei loro assegni che invano attendono da due 11uevo in . . esame e lo approvò una 1seconda volta anni, feceto presente alla Presidenza Centrale deled anche gli uffici del Senato lo approvarono, ma 1' •.\.s~ociuzione Nazionale dei Medici Condotti il le vaca~ estive impedirono ùi bel nuovo che avte11tativo del Commissario, lesivo non solo dei venisse la sa1izione ufficiale della Camera vitalizia. 101·0 inte ressi, ma di quelli di tutta la classe e, Di fronte a que~te sfavorevoli vicende le Orgacol consenso della Presidenza Centrale e coll'ap-\ nil!jzazioni di dj1:>endenti com11nali inizi a rono un·a·poggio clel Congresso di Genova, decisero lo scio<Yitazi0n'2 per ottenere la concessione dell'indennità. b \ J)ero. La solidariètà .dei medici liberi eseTcenti ecl Dopi) discussione il Convegno ·si trovò tmanrme sospitalieri è completa. ~ levatrici pure sono scionell'approvare un ordine del giorno nel quale si peranti. diee che i rap,p resentanti delle suddette AssociaIn't anto a disposizione del Commissario vennero zioni, co1l'adesione completa ·dell'Unione l\!lagistra.tlati 4 me1lici militari che doYrebbero far servizio lé": «riuniti in Torino per esaminare la situazione i1ella città e nei 5 sobborghi estesi·s.~imi. l\tla i nove creatasi in seguito all'ingiustificato e colpevole ri1nedici condotti sono rimasti Sl1l posto e la popotardQ nell'estensione del secondo caro-viveri obblilazione vreferisce r icorrere ai proprii medici di gatorio ai cìipendenti degli En~i locali, ed all'òsten . I i <.l t1cia. tato (lisinteressa111ento del Governo circa lo stato Il grttIJl)O Provinciale ,delle ·Sezioni .dei ~ledici giuridico ed economico, la riforma della Cassa PenC'ondotti, presente il sottoscritto ed il Presidente ~ioni nonchè delle ~ltre minori richieste della clascl<)ll'Or<line dott. Percival, si è reso solidale coi se ad unanimità deliberano di invitare tutta la ' . . medici di Casale ed ha deliberato di riunire le , clas~ ·a disinteressarsi completamente d1 ogni ~ r\.ssemblee Generali delle Yarie Sezioni ·p er una qualsiasi ::avoro riflettente servizi di carattere sta, eventuale azione collettiva di -solidarietà contro il tale, .servizi sanitari compresi, e particolarmente tentatiYo di lesione di diritti acquisiti. Ha poi cli ogni pratica avente comunque attinenza col ma·n aato Al prof. Silvag.n i, Presidente della Fenuovo censin1ento della popolazione, ed impegnano I • . . .(lerazione degli Ordini, per protesta contro l 'b1vio ieciprocamente le ri-spettiYe organizzaz1oru a per... dei medici militari, il seguente telegramma: f»éverare nel disinteressamento fino a tanto che « Ordine e Gruppo Provincia le Alessandria 1Vlenon riconoscano concordemente l'opportunità di clici c~ondotti denunzinndo i11vio medici militari 1uodificare la deliberata ·l inea di condotta>>. Ca..~10 i>er fronteggia re agitazione medici condotti • Ie~itti11ta ed aJ•provata Congresso Gmlova chiedoLa Croce Rossa Italiana ..... • I i10 se u ppoggio classe medici militari doveva dare e la Federazione degli Ordini dei Medici. ~imiti ri~ultati krumiraggi~ a n che forzato ed in• Riceviamo: ,·ocan0 ar~poggio lin1iti Sue attribt1zioni Presidenza federale - Per(>ivàl e Mort:'1ra )). I ì\ledici · memb-ri del Comitato della Circoscrizione di I~ologna della Croc-e R oss<l Italiana; J ~a lotta d~i mc.•dici di Casale è basata su alta lamenL'lndo cl1e la Pre~idenrn del Con1itnto <1uestione di IJri11cipii che i.nteressa.no tutta la Ce11trnle J10Iln yertenzu clei 111ecliei della l'irco·«h1 s~0 n10(li ca, · nll:t ri nnle p<:>i-ciò io mi riYol '!·o. ~i1
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S<.:rizione di 'l'orino non abbia ci·eduto di accogliere ·e favorire l'intervento della Presidenza della Federazione degli Ordini .d ei' Medici; fanno invito ai Colleghi degli altri Comitati per 11n'azio11e concorde cl1e tenda a ~lvaguardare la dig1lità dei ~ledici, che sono i primi e più efficaci cooperfttori {lella attività dell'Associazione anche in tempo di i}ace. · f>resane conoscenza, preghiamo i Colleghi di forn1ulare in proposi t.o 11n ordine del giorno e di ttasmetterlo alla PresidenyA:t della Federazione degli Ordini prima del prossimo Cong·resso (26-29 noYemb;re) <li essa Fcclerazione. Per i Colleghi membri del Comitato: Novaro . prof. Giacou10, senatore del Regno Gnudi prof. Antonio - Francioni prof. Carlo Melotti dott. Giulio - Booolli dott. Alfredo. Il Consigliere Delegato al Personale: Dott. Gallo Qulnto Galli.
L'Ordine di Mooena e l'inchiesta Marchetti.
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11 Consiglio dell'Ordine dei l\ledici della Provinc·ia di i\1:odena, i·iunito il 14 ottobl'e 1921, .p er giudicare in merito alle risultanze dell'inchiestd del g·enerale l\farchetti, apparse sui giornali intorno a11 ·eceidio del 2r. settembre 192J a .&ilodena: deplora innanzi tutto che il gen. :Marchetti abbia lanciata un'accusa specifica contro la Classe dei )ledici senza averne il diritto e la competenza ~ senza alc11n fondamento di fatto; protesta contro il procedimento ·da lui l1sato nel compiere la inchiesta omettendo di interrogai re i Sanitarii, ciò che era tanto più doveroso se a 111i appariva indecisione neì 1oro giudizio; dioll,iara che tanto dalla pubblicazione sul giornale « I.Ja Gaz~tta » quanto dalla relazione verbale del Medico ch'ebbe in cura le GYardie Regie ferite .risulta che il medesimo adempi con pie. ' nn coscienza al proprio dovere di. sanitario e di r1v: i to ; . riafjerma la. piena indipendenza della Classe l\1edica, la quale, al di sopra di ogni competizione di parte, pose sempre nell'esercizio della propria rrli~~one un alti:::JSimo sentimento del dovere e il mn ssimo ri~petto per la verità e giustizia. 1
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ltlSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (9099) Soppressione di condotta piena - Pensioni - Oollegio orfa.11i .~a.nitrtrii di P P-rugia. - Dott. A.
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di Pert1gia JJel mantenimento degli orfani dei sanitarii Con la legge del 4 ottobre 1920, n. 1476, fu rissato in lire 24 annue. (9101) Indennità caro-viveri. ·- Dott. G. C. da i\I. Se copre in codesto Comune un posto di 1
condotta privo di titolare, ha diritto alla indennità caro-viveri dal 1° agosto 1919, epoca in Clii ha a~~ nnto se1·vizio a norma del D. L. del 9 mr..rzo 1919, n. 388. In caso di oscitanza o di ritardo nel concederla da parte del Com1me, Ell1a può, per ottenerla di ufficio, ricorrere alla G. P. A. (910Z) Pensioni. - Dott. Vidor. - Con la legge del 21 agosto 1921, n. 1144, furono modificati ed aggiunti parecchi articoli del R. decreto-legge clel 23 ottobre 1919. Non fu , però, toccato affatto il disposto dello articolo 3 circa le indennità una 'rolta tanto, che è rimasto tale e quale come era. (9103) ()oncor8i per la no,1nina a medico condotto. - Dott. G. G. da C. S. P. - Quelli stabiliti · dal R. D. 18 settembre 1919, n. 18~>, sono titoli di l)referenza da farsi valere a parità di merito_ Se entrambi i concorl'enti avessero ottenuto punti 30/30 avrebbe dovuto es8ere nominato Lei; ma avendo Ella. otten11to punti 29 in confronto a1 1 tro che ne ha riportati 30 non ha motivo a dole r, si perchè sia stato nominato q11est'11ltimo. (9105) Elserolzio professionale all'Estero. - Dottor N. d . A . da C. - Con la laurea con~guita in una Università italiana non è permesso esercitare la professione sanitaria in Albania, ove~ .molto probabilmente, or ~al"anno di residen7.~ altri medici italiani. È dubbjo se esistano colà farmacie prettamente ita liane, g-iacehè l'azienda fa rrnace11ti-,. ca è cosmopolita. (9J 06) ,g01nministr~zione di. medi<>inali ai poveri. - Dott. C. I. da C. - Il quesito da Lei proposto ~i trova completamente svolto a pag. 4o del Manuale del comm. Vig-0 = « l1a, legis}(U·'ione sanita1·ia. in 1·apport·o all'esercizio pr·otessionale ». (9107) Pensio'l'lli - f)nro-viveri. - Dott. C. P. da S. <li L. - Il medico con 30 anni di servizio, non ostante l'interruzione di due anni per licenziamento può liquidare la pensione, se fu inscritto alla Cassa di Previdenza. Può iscriversi anche ora C'o1ne n1edico anziano, ma occorre fare almeno altri d;f'ri anni di ~ervizio. I.ie condotte mediche sono ' ora t11tte reside• nrijali. Il medico libero es~rrente1i_<>11 ha fa C') ltà di far pensionare il medico condotto, anche se egli .nol voglia. TAt indennità caro-viV('ri dura. fine a tntt() l'esercizio finaI\ziario posterior~ alla c<1n('lusion..: della pace. I
( ~108) Pt·elPvn111 en to ed esa 1n e ti.i sostanza ali' 1na11,fwre r'iten.-u ta ,qua,sta. - Dott. G. B. da M. 1
T. da C. S. A. -- Nessuna legge ha mai dichiarato Se l'agente della forza pubblica da 'I1ei indicatoobbliga tori.a pe'i Com11ni la spesa per la condotta • nel quesito era ufficia le di polizia git1:d1 ~rio ria, .b en piena. Essa è stata tollerata rome mezzo per assicurare l1n bi1on Sf\nrizio pei poveri. P erò il . ·Mi- poteva prelevare la sostanza a limentare ritenuta nistero dello Interno con recente circolare del 26 guu~ta. ma non poteva arrestare la pre~unt;a autriagosto 1919, n. 20400, obbllgò i Comuni, ove fosse- ce della frode, tranne che nell'atto non sia, i interro istituite, a sopprimerle senza altro. Il servizio · ven11to oltraggio. Jl magistrato si dovea attenere interina.le è valutato al solo effetto di ~breviare al re~ponso dell'nfficiale sanitario, il q11ale è, fra l'altro, t111 funzionnrio gover11ativo e merita, quini termini per l'acquisto del diritto a pensione sempre q1w.ndo si sia nel fra• ttemp'.o corrisposto alla CIL inaggiore ftdn cia d1 lln semplice libero esercenCassa il contribnto . prestabilito. All'interino non te , ,Contro la ~enten zn i:1nes~a, Ri p11ò produrre apcomr>ete congedo annnale. Il contributo al Collegio pello imp11gnandoln èl,p pnnto pel 1notivo di es.c::ersi 1
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IL POLICLINICG
basata sulle · attestazioni non ufficiali del libero esercente.
che hanno compiuto i 65 anni cli età. :;\la si provYederà sollecitamente. , (9109) Ooritribu.to cassa pens·io1ii - Indennità caro(91~0) Tassa val.ore locativo. _ Dott. L. B. da • viveri . - Dott. C. R. da M. C. - Per ottenere "\r. - Dal momento che si ha l 'alloggio gratuito la cancellazione dal ruolo pei contl'ibuti della Oa-s- da parte del Coml1ne non si è obblig'ati a pagal'e sa di previdenza, faccia analoga istanza e la diri- la tassa sul valore locativo. ga all'Ufficio provinciale sanitario. Agli effetti del(9121) Tassa bestiapie. - Dott. ·L . v. da T. _ la indennità caro-viveri vanno computa ti nello sti- Il ca va lì o non va co1npreso 11el ruolo della 'tassa pendio anche ·gli aumenti sessennali precedente- bestiame, ma bensl nell'altra sulle bestie da tiro, ' ine11te conseg·11iti. Di tal che Ella, tt vendo ora sella e soma. Se tale tassa non è · istituita, il cali re 11200, non ha diritto alla indennità stabilita vallo va èsente da. ogni tassazione. · dal D. L. del 9 m<1rzo 1919, n. 338. Può ben a'rer " (V122) Indennità caro-viveri. Dott. ~1. R. da diritto alla ~conda indennità caro-viveri, perchè T. - Per il primo caro-viYeri alla moglie non com~ il decreto reale d€1 3 giug110 1920, che Ella dice pete jndennità ·suppletiva. Pel ~ondo si. Per le g·ià aipplicnto costà, non fa, circa lo stipendio, li- figlie, lontane dalla casa vaterna per ragione ni n1itazione di sorta. studio, occ0rre provare tale estremo con certificati (9111) Elenco (lei pott;eri - Obbligatorietà. - Dotdi Capi di .Istituto, giusta quanto prescrivono le tor C. D. P. da O. - Il Coml1ne è obbligato a i~truzioni eruanate dal l\linistero dell'I11terno in f<1re l'el~nco dei poveri, non quello delle persone data 20 febbraie 1921, n. 5000-60. Cessando . da meagiate. L'elenco che è stato approva.to dalla autodico condott.o si cessa d€l pari di essere iscritto rità politica, è nulio. Ncttifìchi un atto al Coml1ne àlla Cassa. Gli. anni di servizio già fatti restano con c11i dichiari di citarlo ·p er danni se fra un ter- inl1tilizzati, ·sempre quando non si riprenda la carmine, che ad esso assegnerà, non le comunicher~i. riel'a del medico co:p.dotto. Gli anni pais satì sotto l'elenco dei poveri, redatto secondo le forma lità le armi contano per quello che sono effettivamente. prescl'itte dalla leg~e sanitaria. Per 01·a non ri- Per aver la pensione occorre avere 25 anni di serscuota compenso. Lo potrà. fare, se mai, scadl1ti vizio. (9123) Jnsori~io1ie O·r dfne srinitarii. Dott. O. i termini della diffida. (9112) Esito dtjl concorso per la no1nina a meC. da N. - Inscrivendosi il farmacista all'Ordine dico condotto .. - Dott. D. C. da R. - La Prefetdei sanitarii, deve llagare di Dltovo la tassa di tura non ha alcun obbligo di rlspouderle per farle concessionf> pl'ofessionale. -conoscere l'esito di un concorso. Il Comune è ob(9124) l1ide'Mllità ca1·0-vlveri. - Dott. F.· B. da T. bligato a farlo e presso di esso Ella deve rinno- ' -- All'ufficiale sanitario con1pcte la indennità caro-· 'flare a reiterare le richieste, scriyendo al Sindaco, v.iveri, come si ded11ce dalla circolare del ~linistero ' ~1nche · con lettera con ricevuta di ritorno. Del redell~Int~cno dcl 10 ottobl'e 1919, n. 20400-1. sto la graduatoria dei co:q.correnti, che sarà servi(912.5) Ricchez.~a. 'rnobile - Oura piena e reside·nta di base a lla nomina, se fu già fatta, è pubbli- z·l ale. - :ùott. R. O. da C. a·o. - Con l'aumento -cata all'albo pretorio della Prefettura e del Co- clello stipendio otten11to nello scol'so maggio si fìsmune. sarono nuo\·e norme :di ~ervizio e si credette, fra (9114) Soppression.e <l·i ooridot,ta - Lin1 ·i te etcì per l'altro, di far cessare un pagamento di tasse non i oonoors·l . Dott. E. c. -cla . A. - Alla J)rirna di competenza comunale. J,a R. i\1. deve esser paparte del que1-5ito che ora propone n1 ri·s posto fin dal gata·dal percipiente dello stipendio, non dal con c~17 ottobre a pag. 1-!19 del fase. 42 sotto il N. 9069. clente. di esso, che, per di ·p iù, da nes.sun atto ~i • Alla seconda parte rispondiamo 01·~ dicendole che rileva che ai medici condotti si voglia o si sia voil medlco interino può essere amn1esso a qualsiasi luto corrispondere lo stipendio nl netto dell~ R. 1\1. eoncors.:>, malgrado avesse sorpas..,nto il limite d'et.\. Se in luogo della cura ·residenziale esercita anche (9115) Trasferirnento di un sanitario cla 111lci 001ila condotta piena, ha diritto o di farsi pagare da·dotta ad un'altra. - Dott. F . D'A.. da R. M. g"li abbienti o dal Coml1ne. Per il primo caro-viveri La questione cla J ..ei esposta nel quesito si trova uJla moglie non spetta nulla. Pel secondo compete ampiamente tr<1ttata nel \olume ùel comID. Vigo: l'indennità di cent. 85 al giorno, a prescindere dal« La legislazione sanitaria in rapporto n !l'esercizio la co11µizione di co11vivenza e di carico. professionale», a _pag. 41. e seguenti. (9126) Tassa, focatico. - Dott. G. :\1. N. da P. (9116) .1rmadio farrn.aceuti.oo. - - Dott. A. P. da Se non' dimora nel Comu11e d'origine deve pagare F., .abbonato .)lH>8 . - Nello armadio :farmaceuti~o la t~cssn focatico ·sola111ente nel Com11ne ·ove ha la si possono tenere i farmaci e le specialità da Lei residenza :1bituale. indicate. . (9127) Oonoor8o - Morte di -un oorioorrente. (91.17) Servizio ostetrico. - Dott. abbonato 14123. Dott. G. R. da '1'. - Per• l'nrt. 92 del Regolamento - Potrebbe impedire l'eserciziò clella professione del 17 .agosto 1907, n. 642, la mol'te di una delle alla empirica, ma converrebbe provvedere ;prima parti non sospende la .procedura del ricorso inal riordinn1nento ed organizzazione cli un regolare i1anzi alla IV Rezione del Consiglio di Stato. Il servizio. Consiglio comunale non .può. per conseguenza, ban(9118) J!ledic:i ferroviarii. - Dott. R. A. da R. O. dire ~ncora nlct1n n110,·o concorso. Doctor .TusTITli. - Certn.111ente produce l1Il danno professionale il . ritardo nell'applicazione del regolan1ento ferro,·in_E _·_R_ R-. \T -i: --~r-.-~-~ ·-_e_ l _f_n_s_c·. -14. :i Jlag. 1489. col. sin., rio circa il licenziamento dei me-dici di reparto. linen 12, leg·gere « ~i\ssocinzione ». 1
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IA~NO
XXVIII, FASC. 45-]
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· SEZIONE PRATICA
PIETRALUNGA (Umbria). - 2a. cond.; L. 6000 oltre L. :ZOOO disag. resid., L. 2400 caTo-viv., L. 260 se AGAZZANO (l>iacen.-;·a). A tt1tto il 20 nov.; abiuff . .san. · Servizio entro 15 giorni. A tutto 30 dic. tanti 8U06, IJ. 6500, oltre L. 3000 ~r i primi 1000 Chiedere annunzio. pov., L. 2.50 ogni povero del 2° migliaio; 5 quaRAVE.cy"NA .. - A t11tto 25 nov., condotte 16a e 17a. drienni del decin10: 2 caro-viv.; I1. 3000 cavale. E tà-limite 45 anni. L. 7500 e J.0 bienni \rentesirno; Pltre L. 2000 caro-viv. cavallo; per uff. san. lidue c.-v.; L. 2000 :l)er ca vallo od autoveicolo_. Serl'e 500 :fino a 3000 ab.;, L·. 50 ogni 1000 abit. in più Yizio ent1·0 20 .g·iorni. Chiedere ·a nnunzio. _ <> f1 azione; l)er ;lmbul. 'L. 400. Età-limite 45. Servizio ent1·0 15 giorni. SAs BEN EDE'l'TO -OEL ·.TRONTO (A.scoli l'ioeno). - A ALBIN•> 1.Bergarno). Capolnog0, · L. 6500, ol~re ·tutto i l 30 nov., co11dotta chirurgica; 'L . 7000 re250 ogni eentinaio di poveri SOI>-ta 1000, L. 350 sosidenziali; L. 1000 per la cura fi·n o a 3000 pov.; • . ' 10 bienni dei ventesimo. Chiedere annunzio. pr.a 2000, quattro quinquenni {lel decimo, caro-viv. seconclo legge, 'L. 1000 per uff. san., Ospedale, Ferr., SA~"l'AH{,'ANGJtLO (F'orli). - Al 30 nov.· (ore 17); meTram. Scade 30 no, 0mbre. dico primarir> del ·capoll1-0go e dell'Os_p<:dale Civi. BERGAMO. Ospediale Maggiore. - Primario 1a se.le; ab. 3000 di cui circa 500 pov,.; L. 10,000, più JJ. 500 indennità vettura per vi-sit~ con•s ultive ai zione medica; t itoli; L. 5000 oltre caro-viv. (lipoveri del f orese; <lieci bienni del ventesimo; dopre 1200 per ammogliati~ Ii. 780 per celibi), netti. pio caro-viv. Chiedere annunzio. Docum. a l Protocollo Consiglio d' Ammin. Istituti 'Ospitalie:ri. entro ote 15 del 30 nov. :EJ .p ermesso SANTARCANGELO (Forlì). - Due co11dotte; L. 8000, il libero esercizio l)l'ofessionale e l'esercizio di ca~e oltre L. 2500 per caV'alc.; 10 bienni del Yentesimo; di salute. Durata noruina un ventennio. Esercizio 2 cal'o-,rtv.; I.J. 2 ogni pov. in più di lOOQ. Chiedere c1inico od ospedaliero trienn:ale ininterrotto. Lauannunzio. Scad. ore 17 del 30 novembre. \ rea da cinql1e anni. Chiedere annunzio. SAVIANO (_(J.aserta). A ·tutto il 15 no\·. J_;. UOOO (~E:TONA (l~iona.). - Scad. 15 dic. ;· 3a cond.; L. 7500 oJtr~ l'ind~nnità ca ro-v!,·eri come per legge. e 8 trienni ventesiruo, IJ. 3500 mezzo trasp., doppio SEDICO (Be1luno) . - ...'\.. tutto il 15 110V.; L. 6000 e.-v. in L. 2400 e indennità suppletiva di L. 300 ,fino a .1000 ;p ov.; per og1li altri 100 po"\t·e ri o fraper ogni pers. convivente a carico; L. 500 se i pozione non inferiore a 50, l.1. 2 ciascuno; indennitit veri su1.>ereranno 1500. tra,sporto (cavallo e vett. L. 3500, autoveic. L. 1800, ùo~ANELW (Perugia). Al 10 nov.; L. 6000, altri mezzi L. 1000); se uff. ~n. L. 700; caro-viv. earo-viv., per cavale. L. 1800. 0 11iedere annunzio. ~loit. 1000. FARNESE (Roma). Scad. 26 nov.; L. 7000 per 1 r&1VIGLIAN0 Uu1NEsE (Udi1ie). - Ab. 5658; L. 6000 2000 pov., quota supplement. L. 1 .50; cinque quae 3 quinquenni del decimo; adùizion. L. 1.50 sopt:1 drienni decimo. Servizio entro 15 giorni. Chiedei 1000 pov.; uff. san. L·. 500; trasp. (senz.a çavallo) re annunzio. Ab. 3107; ospùdale; farmacia, acqua; L. 1000. Scad. 10 noven1bre. ' illum. elettr. Medico-chirurgo ventottenne, laureato da quattro FUBINE (.4.le.~sandria.). Scad. 30 pov.; due conanni, diploma ufficiale sanitario, perfezionamento <"lotte: L. 4000 · oltre 'L . 500 indenn. traap., L. 700 Cliriica ostetrico-gtnecologica, a;ssistente tre anni in uff. san., 3 quinquenni qecimo, 2 c.-v. Assunzione importante Ospedale Civile; Reparto Chirurgico., servizio 1° gennaio. ' fornito armamentario chirurgico ,compl~to, reix:a GENOVA. 31~nliOipio. - 4 condotte; titoli ed esabuon interinato mesi novembre-die;embre ed oltre: me; 'L . 7000 E; 10 bienni di L . 375 e llOO di L . 250; Piemonte, Liguria, Lombardia, preferibilmente 2 caro-\ìveri. })ocum.. a lla ~egreteria non oltre 1e E1nilin. Scrivere: dott. Tito Lucri, Sarzana (Geore 16 del 20 dicembre. Esercizio professionale uova). ' triennale. Età-limite 35. Chiedere annur1zio. PARMA. l 1'01tdaz'i1>ne « F ·r anaesco Bott-irii )) . ~ 1.U GORNO (Berganio}. - Consorzio con Oneta; a tutaperto il concorso per l'anno ·scolastico 19Z1-22 ad to il. 15 nov.; ab. 2554; mo11tagna; Kmq. 12; lillna borsa di ·Btt1dio allo scopo di mantenere un re 6500, oltre L. 250 ogni 100 poveri sopra. il milaui·eando natiYo di P.arma in qualche centro di gliaio; 4 quinquenni del decimo; due caro-viv.; istruzione e di perfezionamento. La borsa, de1l'imI ... 500 per uff. san.; indenn.ità varie L. 2000. ·p orto di IJ. 2051, sarà versata in tre rate uguali (1" n0vembre, 10 febbraio. 1° maggio) a cura della LUCCA. - Scad. 25 nov.; 100 circondarie rurale; Comn1tssione esaminatrice. La domanda di concorL. 6000 e 5 quinquenni d~mo, due c.-v., L. 1000 so, Sl1 carta bollata, dev'essere indirizzata al Ret- · mezzi trasp. tore della R. Università. È indi·s pensabile essere l\1IGGI\.NO (Lecce). - Scad. BO noY. ·; L. 5000 per nati a Parma. Per n1aggiori schiarimenti rivolgersi 1500 pov ., ·addizion. Ii. 5 fmo a 2000; c.-v. al Di1·ettore di Segr·e teria. l\1oNTEGRIGNANO (Pesaro-Urbino). - Scad. 20 nov.; I1. 6500 e 5 <J,ltadl·ienni del decimo, L. 3000 ca va.le., PARIGI. Premio Franco-Italiano (f ella Società dei L. GOO uff. san. Ol1ir nrglli (fo1idazione Garibaldi). - Questo premio di 1000 franchi in contanti, sarà assegnato nel NoLi (Geno'L'a) - Al 30 nov.; · L. 4000 e tre ge11l1aio 1})22 al migliore lavoro inedito o ·p ubblicato q11inqnenni del decimo; due caro-viv.; 'L . 200 quale anteriormente (ma non ancora ricompensato) stilla t1ff. san. Abit. 2250. Sei-vizio «appena nominato e Chirurgia di guerra . che sarà stato indirizza to i11 le~a lmente notifica io>> .
CONCORSI.
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IL POLICLINICO
n1odo speciale alla Società in vista m detto concorro. Potrà essere assegnato ad un autore francese od italiano. Ogni. lavoro J)resentato dovrà essel'e stampato o d1'.\ttilografato in due esemplari, ed indiriizato al Segretario genel'ale della Societé des Chirurgiens de P aris, 44 rue de RennE>~ . Parigi· ( \TI!), entro il 1° dicembl'e 1921. Diffide
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boicottagg·i .
J.Ja sezion~ ~'1m11na dell'A. N. M. C. IJroclamn il • boicottaggio \lei colleghi presentatisi al concorso ' diffidato di BQrno ; agli effetti di esso il medico eletto 'ie11e rndiato dall'.\ssociazione e non verrà prestata HlCl1na supple11za tranne nei casi della massima urgenza e con la tariffa di gt1erra. Revoca di.- diffide: Bagni di Luc<!a (Lucca.), Mas.. si1no-Nebl1il/no-Forseno (Novara), l\lontemaix:iano · (Ancona).
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
[_.\NNO
XX\"lll,
FASC.
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Igiene Mentale Francese <l fate opera che un a11alo·g o movimento ·ai profilassi delle malattie nervose e menta1i si iniziasse i11 Italia. A t.a.l fine il prof. Levi, <lopo a.v er esposto bre\emente le finalità di tale opera di studio e tli . propagan<la, ed aver dh"'llostrilto l'opportunità clte la S(}(;ietà Italiana di Neurologia si interessi a tali l)roblemi pratici, offre a questa la collaborazione fattiva dell'Istituto Italiano di Igiene, cl1'> si proP-One di dare la massima diffusione a que llt-~ ricerche ed ·a quelle opere di propaganda che la Società Italia11a di Neurologia farà · eseguire ~i suoi .Membl'i. all'uopo d€signati. 1 11 presidente prof. Tanzi hn espresso il .suo plauso .~"'enzu riserve all'iniziativa. dell'Istituto It;aliano di Igie11e, Previdenza ed ~t\.ssis'tenza sociale, ed b a propo!!Jto alla Società di Xet1rologia: 3.Ccf'ttar~
la proposta della So~et.à d'Igiene ~Ientrile Francese e di iniziare un'azione in que~to ~nso in 1talia ; 2(\ dj no1ninare ll'la Còmmissione di tre Membri : senatore prof. Leonardo Bianchi, prof. Lugaro, prof. Cerletti, incaricati di preparare gli op110rtuui Joc11llltnti di propaganda per iniziare una efficace campagna cii lotta contro il gozzo-cretinismo, che infesta le i1ostre splendide valli alpine~ 30 di affidare élll' Istituto Italiano d'Igiene, e !)er esso al ])rof. Levi, il compito di mettersi d'acC'ordo coi suddetti Con11uiRsari affin~hè tali documenti risultino di pratica efficienza, e di realizzarTI•-! la diffn.sione coi propri n1ezzi, al fine di stimolare i Poteri Centrali e l'opinione pubblica locale e generale in rapporto a questo grave proble1n.a di • salute llnbbliea . La Società Italiana di Neurologja ha a<!Cettatoall'unanimità i suddettl tre \·oti: per cui l'Istituto Italiano ·d'Igiene curerà in1me<liatament~. d'accordo corL i prescelti Commissari, la pronta realizr,~zione di tale felioo inizia ti va. 10 di
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Il prof. Gioyanni Cagnetto, Direttore dell'Istituto Anatomico dell'Ospedale Civile di Venezia, è nominato titolare di Anatomia patologica a lla R. Università di Sassari; a.sSl1me la carica nell'attuale anno accademico. ,Il dott. l\1a1·io Flàllilli, a llievo ùel pl'of. Concet: ti ed ora 1nedico nel nostro Brefotrofio Provinèiale ~ Direttore della Rcuola di Assiste11za all'infanzia, ha otten11to In libf'ra ùocenza per titoli in cljnica pedi[l trica . IDgli è• autore di molte e imp-0rtanti pubblicazioni di pecliatria, fra le quali il « ì\1anliale di Clinica Pediatrica», pubblicato a Cllra del no3tro giornale. Afl'egregio professore jnviamo le più sincere congratu1azioni. La Comn1issio11e esamina triee del concorso al P-Osto di diretto1:e del Sanatorium cli Salsomaggiore ba proposto il prof. dott. Guido I.ol'enzani, aiuto alla Clinica medica generale di Parma, libE>ro docente di l\1edìcina interna. La Cornmission~ era così co~tituita : prof. Bertino, presidente; profes~ori Gabbi, Garclenghi, Oliari, memb1i; p;rofe.c;:i's or Cami.:;a, segreta i·io. La dispensa 65 .del 21 ottobre 1921 del Bollettino militare ~onferisce , a l dott: G. Apicella, medico • condotto di Dom~gge, una medaglia di bronzo nl v2lor~.
I G l'E.N E SO C I A L E. Per la profllassi delle malattie nervose e mentali. .A.Ila 5a. l{iunio11e della Società I taliana di Net1rolo<>"ia tenutasi a Firenze, il prof. Ettore Levi, :::' fondatore dell'Istituto Italiano di Igiene, Pre\i<le1iza ·ed _.\.ssistenzn. sociale, comunicò che l'Istituto era Rtato da }liù mesi officiato dalla IJega di
Per la profilassi orale. Il X Congresso {li Stomatologia tenutosi recentemente a 'l'rie.ste ha, con unanin1e delibel'azione, · n'ceettato la proposta dell'Istituto Italiano- d'lgi~ ne Prezidenza ed Assistenza S.o ctale, fondato dal ' Ettore J...evi, di iniziare in Itnlia unn vasta prof. azione di propaganda. igienica specialmente ·nelle sct1ole, dove àssai utilmente potrebbe esercitarsi 11na tempestiva p1·ofila~ffi delle malàttie dentarie ~ del ca \O orale. Il . rresiclente della Federazione Stomatologica. Jtalia11a, prof. Bellin7iona, ha com11nicato al ·professor ·L evi la deliberazione del Congresso. che ha portato alla i1omi1ia <li l1na Con1missione di specialisti oclontoin tri (prof. _t\.rtnro Ber~tta, ord1nariÒ di Odo11toiat1ia nella R. Untversità di Boltlana'; prof. A.Tlotta, direttore del giornale (( Stomfl~ologia >>°, e clott. Beniamino De "\reccl1is, di Narloli 1,. i quali, d'accordo con la Direzione dell'Istituto Italiano (l'J!Yiene Previdenza ed Assistenza sociale. b ' • st11dieranno le modalitit più pratiche per realizzare i Sllddetti benefici fi11i di propaganda.
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!ANNO XXVIII, FASC. 45]
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SEZIONE PR.4.TICA
NOTIZIE DIVERSE. Associazione Italiana per I' Igiene. Con1e abbiamo a suo tempo annunzi<lto, gli igiepisti d'Italiu, . riuniti a Congresso Nazionale a Trento nel Jnaggio u. ~., deliberarono di trasformare l'esi~tente Federazione c.lel personale addetto .alla Vigilanza Ig·ie11ica in Asso~~iaz·iu·ne ltali011ia pe·r l' Igien.e, col pro1)()sito che tale Associazione, con la parteci1)azione non ·s olo dei cultori ed amici -Oell'Igiene,. ma anche delle Organizzazioni, dei Comuni, degli lDnti ed rstituti che si interessano ai 1>roblemi dell'Igiene, abbia. a costituire l'org·ano magg·iore di propulrSione per il progresso igienico del Paese e per l'incremento della coscienza igieILica popolare. Nello .stesso convegno fu approvato il nuovo Statuto ed eletto il 1° Consiglio direttivo con l'incarico di organizzare l'Associazione, costituire il Consiglio generale ed iniziare senz'altro lo svolgimento del prograrnma d'azione. Chi desi<ler~t a \'ere copia. dello Statuto approvato .e chi intende inscri,-ersi si rivolga al Segreta.Ho dott. G. Palombtl, via \rittorio Veneto, 96, RoI
ma (25).
Per l'iscrizione inv1are, a mezzo di cartolina-vaglia, la quota di L. 10 coll'indicazione delle complete generalità (cognon1e, nome, titoli, qualifica, domicilio, eC<'.). ~orsi
di perfezionamento in Pediatria.
Nel corrente anno scolastico 1921-22 a v1·anno luo go presso la Clinica dei bambini della R. Università di Roma, al Policlinioo Umberto I, due corsi di perfezionamento per 1at1reati in medicina e chirurgia. J corsi sara11110 iniziati l'uno col 10 dicembre 1921 ' l"r1ltro col 1° mauA> 1922. Naranno impartiti i segue11ti insegnamenti : 1° I .. ezioni clinicl1e (prof. Luzza tti) : 2° l\Ia l•:t ttìe infettive e dei neonati (professor ~lfodigliani): 8° PueriC11ltura ed igiene infantile (prof. De Villa) ,: 4° Semeiotica infantile ed esel'citazioni di laboratorio (proff. Santangelo, Genoese e Sironi). l)er essere a.tnmessi si de,~e fal'e domanda i11 ~rta da bollo da L. 1.15 a l Rettore dell'Università non più tardi clel 25 novembre 1921 per il primo corso e 25 febbraio 1922 per il secondo, corredata da: a) fede di na.scita legalizzata dal Presidente del Tribunale; b) diploma o certificato di laurea (anche cli Università estere); e) quietanza 1 di J..i. 200.20 rilasciata dall'Economo. ,, ~i clovranno pure versare alla Cassa Universitaria I1. 79.10 .p er sopratassa, indennità, in.arche da bollo, e per ritirare il diploma che sarà rilasciato a coloro che avranno superata la prova di esame gli interessati dovranno presental'e domanda in carta da L. 1.15 e versare L. 10.SO .,Jla Cassa Unlversitaria.
Per un Snnatorio antitubercolare emiliano. Il 19 ottobre in un'aula dell'Istituto d'Igiene delta R. Università di Par;na si riunirono i rappre-
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sentanti di vari Enti delle Provincie di Parma Mode-J1il, ~eggio e Piacen7.a, con l'adesione dei mi-' nora ti di guerra e dei combattenti. · Dopo ampia ed elevata discussione in rapporto alla costituzione di un Sanatorio Emiliano, il ConvegnG, deciso a 1s uperare comt1nqué le difficoltà . dell'impresa, riconoscendo una tale opera sociale assolt1ta.mente indispen-s abile ed. urgente, procedette, su propost:a del prof. Valente, alla nomina di una commissione composta dei Medici provinciali e dei Rappresentanti .del!e ·varie Provincie, per la form azione nel più breve tempo possibile di un regolamento per costituire i Yarii Consorzi provinciali, onde procedere .subito ~Ila creazione di un Consorzio per la ,fondazione del Sanatorio interptovinciale i11 sede da stabilire. •
La Colonia-Scuola '' Antonio Marro ,, I..ie conclizioni eccezionali di questi ultimi anni ::ivevano disorganizzato e fatto trascurare i'assi&tenza sociale dei fanciulli defi.centi ed anormali. Basti accennare al rapido tramonto dell'« Istituto :\ledico-pe:dagogico Emiliano» che a ve\a avuto un inizio pi~no di promesse e ra.g·giunto 11n notevole SYiluppo. I Fo1:tuuata coincidenza di persone, di ambiente, t1i mezzi ha perme~so che presso l'Istitt1to· Psichiatrico d\ Reggio Emilia sorgesse di recente la Colonia-Scuola «Antonio !\-farro». Ideata clal direttore dell'Istituto, prof. Guicciarxli. che Il{· tracciò gli scopi, ne diresse i la\ori, ne stabilì l'organizzazione, ne cl1rò tutti i particolari, ebbe dall'on .....\.nuninistr~zione ogni appoggio (l fu favorevolmente accolta dalle provincie I<;milia ne. f_;a Colonia-Scl10la -renne inaugurata il 15 giug·no 11. ~. : i JJiccoli ospiti provenivano per la maggio1: parte <lalle varie sezioni dell'Istituto, per lllla piccola })arte r1nll'esterno. La dott.a j\1aria Rertol<1ni del Rio, Clli l'Jstitt1zione venne affidata, espone s11lla « RiYis'ta Sperimentale di Freniatria >).. il fl.1nzionamento di essa duranw il primo quadrin1estre. Gli ospiti attua li sono in numero di 24 e precisamente 14 maschi e~ 1.0 femmine. Se è lecito trarre dal~'iuizio auspici per l'avvenire, non si pt1ò non nt1trire l~! migliori speranze per la vii:Rlità e lo s\i!uppo (1ell'~11era intrapresa.
Per l'Istituto siero-vaceioogeno di IUerka. Il J)l'Of. Alessandro 'Lanfranchj, direttore della. Cli11iea medica veterinaria di Bologna, è stato incaricato <lal :&-finistero delle Colonie di una missio ne nella Somalia, ove egli studierà i provvedimenti per nn rnigliòre assetto da dare .all'I.s tituto sierovacci11og'(~no di Merka. ~
Pèr la Clinica per le malattie del Lavoro a Napoli. La ditta vv""assermann ha assegnato 11 solito contributo ft1m110 di L. 5000 alla Clinica delle Malattie del Lavoro <li Napoli - ·s apientemente diretta dall'ill11s1:re prof. T..111igi Ferrn.nnini - a titolo di incoraggi.amento. L',1tt.. munifico inerita una J)<lrola di pla11so.
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IL POLICLINICO
(AKNO
XXVIII, FASC. 45}
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B11.lleti11,8 et Jrléuioires de la Société Méd·ioale des Hopitaux de Pa'l·is, 4 agosto. - P . LEREBOULLET,
RASSEGNA DELLA STAMPA. .4 nriali di Oli n,ioa JI eflica, 15 luglio. Sul metabolismo dei grassi.
U. 1LOMBROs9.
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P.
P~RAZZI.
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R~
sett. -
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3 sett. -- C. E. EMERSON. L'elemento acuto nelle nefropatie croniche. - J. A. KOL1'-IER. Campionamento della Wassermann. },fed·i cal Record, 3 sett. E. H. P. WARD. Azione della tiroide e la febbre . Th e Jo urnal of tlze . -lm. Medical Assoo., 10 sett. W. H .. lVIAN\VL\nI~n. Reazioni renali ed epatichè • all'anafilassi. - C. F . CRAIG. ~ulla produzione dei «portatori)). l 1a Pt·esse Méàioale, 17 sett. - 'I~. REVERCHON, G. vv"orth.rs e RouQUIER. 'L esioni tral1matiche dell!ipofisi e paralisi multiple dei nervi cranici. 'Jl. G1RAUD, G. GIRA-CD e G . PARts. La crisi emoclasica nelle irradiazioni profonde. lViener Klinisohe Wochensolirift, 22 sett. E_ WEIL, F. BREI~J_, e T. GRUSOHKA. Infezione e immunità spel'imentali da tifo esantematico. The Lanoet,, 24 sett. - ì\1. FLACK. Efficien~a· respiratoria in rap,p orto nllo stato di salute ~ di malattia . OentralòZatt f 'ur Oliiru,rgie, 24 sett. - G. Lor01u1sSE~. Sui pericoli del cloruro d'etile. H. BRUH. Operazione radicale o conservativa nell'ulcera libera perfornta dello stomaco e del duodeno. L . I sNARDI. Trattamento operativo del varicocele senza ledere i (leferenti o lo scroto. La PrPsse .1féd1(''t7P, 24 sett. M. l;ABBf e .J. JIAGUE~AU . Rensibilizz8zione e desensibilizzazione all'antipirtna. - P . \ llLERY-RADOT, J. HAGUENAU e A. W ATELJ<:T. Origine anafilattica di certe idrorree nasali. 1
Indice alfabetico per materie. I
Pa.Q. 150!) )) 1529 )) 1504
Chir11rgiu : coninn.icazioui varie 01·01iar.a. del· 1n-ovin1ento professionale
Encefa lite epide1nica J giPne SOCiHle :\le(licina i11t-€'1·11a: comnnicnzioni Ynrie r('~~je del tn bo g'<ì stro-enterico Roma. 1921 -
))
)) •
Tip. Cartiere Centrali.
))
1534 1509 1512
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Pag. 1521 Pleurjti pt1rulente • )) 1510 Ptosi gastro-intestinali . . . • • • Radioterapia intensiva : a proposito di.- )) - 1527 Sfruttanien~o
professioriale
Tu l>ercolosi renale TubercoJosi : $Ulla -
))
1528 151H
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14~:)
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L. POZZI, ed. resp.
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Pubblicazioni pei sfgnopf abbonati al Dott. MARIO FLAMINI Medico nel Brefotrofi o Provincia.le, già assistente &lla R. 01.l oica Pediatrica. dell'Università di Roma, Direttore della Scuola di Assistenza. all'Infanzia.
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prefazione
1i;· NEONRTO (1,giene - FisiolÒ,gia - Pato.lo.qia)
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ANNO XXVIII
Roma, 14 Novembre 1921
Fase. 46
fondato ,1ai professori:
GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE ..
SEZIONE . PRA~ICA
REDATTORE CAPO: l ,ROF. VITTORIO ASCOLI \
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SOMMARIO. Riviste sintetiche: G. Egidi : Le lesioni traumatiche del midollo spinale. .. . Note e contributi: G. Izar: Sulla dolorab1htà alla percussione dell ' addome. Oseervazionl cliniche: L. Tocco: Sopra un caso di orina filante. . fiote polemiche: G. F. Capuani e G. J ona: Allcora sulla tinta dei malarici. Sunti e rassegne: DIAGNOSTICA : P. 1'.lanson- Bahr e A. L. Gregg: L ' uso del sigl!loidoscopio come aiuto alla dia~no.si nella dissenteria cronica. - SIFILOGRAFIA : G. Mar1a.n1 : Note sopra una serie d'incidenti verificatisi nel trattamento con gli arsenobenzoli. cenni bibliografici. Aceademle, Società medìche, congressi : ~ . Accademia Medica di Roma. - Il primo Congresso nazionale delle dottoresse in medirina.
Appunti di medicina pratica: CASISTICA E TERA.PIA: Gl' induramenti muscolari - L ' artrite gonococcica metastatica - Il trat tamento delle artriti blenorragiche - Trattamento delle artriti croniche con lo zolfo. - EPIDE MIOLOGIA: La malaria di Trinit apoli (Foggia) e l'importanza degli- animali domestici nella difesa contro la malaria. - NOTE DI TECNICA : Su alcuni metodi di co)orazione del bacillo tubercolare nello sputo. - NOTE DI MEDICINA ,SCIENTIFICA: Le arterie coronarie del cuore. - .POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA..
Nella vita professionale: Cronaca del movimento pro~essionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi. Medicìna sociale: Come viene attuata la lotta contro la tubercolosi nella Russia de' Soviet. Notizie diverse. Rassegna della stampa. Indice alfabetico per materie.
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RIVISTE SINTETICHE. I STTTtTTO
DI
CLINICA
CHIRURGICA
R. UNIVERSITÀ DI ROMA cliretto dal I>rofessor R. ALESSANDRI . DELLA
Le lesioni traumatiche del midollo spinale. •
11ott. Gt11no
EGIDt,
u i11to e docei1te.
Il concetto idi soccoirrere chirurgic a111 en,t e i trau1natizzati del ir1ido1lo spin1al.e 1Se111bra 1essere 111olto antico, i)oichè già nel "\rII secolo dO})O Cristo Paolo d'Egina in alct111e frattu.re della coloJ1na ·v ertebrale consigliava ùi ossiculurn quod premit eximere. Ma per parecchi secoli il pj ano operat oirio deve essere rimasto . in attuato se si consider a ch e i pr~mi interveinti per t ra1uni midollari e Viertebra1i che ·si trovi1n o citati sono quelli del Lort1:Ls nel 1762 e del Cline nel 1814. Se si prescinde da questi e eventualmente da qualche altr-0 caso isoi1ato, possiamo diire che la vera chirurgia d e.l .rachid e sia cominciata con Mac Ewen e con Hortsley i.n quanto che so1o dopo i bri.ll1anti risultati da essi otten.u ti fu evidente la possibilità di oper.are utilmente in questo campo. ~el 1908 il De Quervain poteva raccogliere 218 opeirazioni ese.ignite per affeziooi tra11matiche, Ma i ri,s ultati certo n.o n eiran10 brilla nti rome n egli a ltri oampi d ella chir u r•giia. Erano g·uariti 13.8 %, m i gliorati 22 %, no11 rr1igliorati 37,2%, peggiorati 1.8%, morti 25,2~6 . In cor aggiava a persist ere nel trattam e11to chirurgico 1
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la co11siçlerazione ·Che la .sorte di molti di questi p.azient.i era segnata fata1mente fin 1dal m o1t1ento del trau m a ; cosi che, se purie in una p iccola ))arte dei casi sii poteva ottenere la guarigio111e o un i11igliora111ento, t u tto il lavoro coml)i n to era i·im t111erato. 1\Ia per poter giudicar e jl vantaggio arr ecato dall 'operazione s,arebb e !=;fato necessario co1i·os,ce:ne con esattezza quale sarebbe stata la s orte dei p azi en ti se l ' opeTazione i1on fos.se s t ata compiuta . Le conos cenze e l ' espie rienza. dei stn go li fu cliveLs.a tanito che - come .riferisce il Murphy - l 'Olive.r divid e\· a i chirurghi in 3 gruppi: 1° qu elli che consiglia no l'operazione in ogni cas,o di lesior11e vertebrale con sintomi midoll.n.1i; 2° qu-e lli c.11e ~con.s~gliano semp,r e 1' op,er azione ; 3° quelli ch e consigliano l'operazione in ca s·i sc elti. Il l\1urphy oppo,r tum.amente dichiara: We l1elona to the last class of surgeons. Ora come si deve p,r ocedere alla .s celta dei casi p er l'o,p erazione·? e in ch·e cosa l'intervento d1eve con sisteir:e? · i\ ql1este domand1e princip1a lmenty ·cerchiamo di r ispon·dere in questo articolo traen~do vantaggio dall'e s11erie.nza e dalla letter atura di questi l1ltin1i anni, durante i qu~Ii p er cagion~ della 1gr.and·e gi1 erra le lesio:Q.i i11iclo.Ilari sono ~ti-1 te osserva te c-on insolita frefp1 e11za.
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ANATOì\lIA PATOLOGI CA.
Le lesioni direttamente causate dai traumi ~111 midollo spinaJe, sia che si tratti di ferite
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J L POLICLINICO
. da arma d·a fuoco o di fl'atture vertebrali, si stabiliscono improvYisa1nente e si possono definire come co,n tusioni. Di!'Ygraziatamente le lesiQ!lli di guerra l1annro mostrato che le porzioni di n1idollo investite dai l)roiettili, anch€ se la dura non è rimasta scontint1ata, subiscono di\ struzioni tali da esssr iidotte in poltig·lia. E le parti circostai1ti pe-r tratti estesi, n1a non. sempre prop.01rzionali alla entità délla lesione distruttiva, pre.sentano ed,e mi e emorragie. Tra le cliverse parti che compongono il midollo spinale la sostanza grigia è quella che soff,r e alterazioni maggiori; ma alterazioni possono t.1·ovarsi a.nche ·n ella sostanza bian.ca. • ~~l di là del tratto direttamente l·e so per l'estensione di 1quattro o cinque segmenti i cilincl ras si possono essere tumefatti, degenerati, disi11teg.rati; talora si formano iffi'egolari ·Chiazze di necrosi e cavità cilindriche piene di fibre degenerate e di nevroglia. Anche se il midollo no n è stato 'Leso diriettamente si possono stabili.r e alte razioni col meccanisrno della concussione o per commozione. Esse vanno dalle emorragie puntiformi con eclema alle -11,ec~qsi più o n1eno diffuse. Nec.rosi diff11 se sono state .osservate $pecialrriente nelle porzio ni in·f eriori del midollo. La ca.g ione di questa particolare sensibilità è difficile a spiègare; Collie;r ha .pensato che dipenda da una. brusca elev.azione della pressione del liquiq.o cefalorachi,d iano e cl1e la porzione inferiore ' clel midollo n1ag·giormente ne risenta il danno p 0rcl1è, essendo il sa~o durale chiuso in bas,· s-0, ivi 1sare1b bero maggiormente i-isentite le v ariazio,ni improvvise di pTessione. Se è vero che ge11eral1nente l·e le1&i-0ni traumatiche del midollo spinale appartengono alla categoria delle conrtusio11i, esistono alctùlli casi nei qua1i realln·e.n te esiste t1na ,co1np.ressione ·c ioè a uni0 stato patologico dete1rmin.ato da una ·diminuzione di spazio lerltamente pr-o:g ressiva. La compre.s sione può esse.re esercitata anche tardivamente per il -costituirsi di calli eisuberanti da fr.a ttt1re vertebrali o per alteraziorti n1eningee tra le .quali le più f1 equenti sono la p achin1eningite esterna e la aracnoidite o n1eningi te sierosa cistica (Krause, Oppenheim). Anche l'otr ganizzazion,e dl · co-aguli i.ntor110 al rnidollo e speci,a lmente intorno alle radicj della éauda (Collier) è stata ritenuta cagione di disturbi. In periodi recenti dopo traumi una compressione del mi dollo può dipendere , oltre che dal. l'azione di scheggie ossee O' di p.roi€ttili, anche <l a ematon1i. Più spesso essi sj fwman-0 nello sp azio epidurale; qualche volta anche ~i hft •IllflO einorragie sotto-ara cnoidali. Ma, secondo Stolpe 1·, I.e en1orragie extramidollari non po1ssono 1
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[.A.XNO XX\'lil, FASC. 46)
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avere cl1e t1na molto limitata inflt1enza s11lla sinton1atologia, pe;rchè quasi semp.re sono di poca entità e e.sercitano una co1np1ressione che passa in se eonda linea di fronte alla lesionie direttamente apportata .dal trauma. Tanto dopo. les·i oni vertebrali per fe1ite da arma cla fuoco, come dopo f.:rattt1re sottoct1ta1n ee si sono osservate ematomieli1e. E.sse sono particol.airmen.te :trequ·enti dopo le·s i 0.n i delle vertebre cervicali. inf·eriori; ma alcune ematomi.elle sono state osservate anche dopo iperfles.sioni della colonn.a. cervicale senza frat111ra vertebrale. Stolper, p r", di.stinguerle da.Ile comuni emorragie da scl1iaccia.mento, le chiama emorragie da stiramento. Le emorragie midollari formano raccolte ci, 11nd·r iche estese ip sein ,sio veTticaLe e possono talora })roltmgan:si per quasi · tutta !,altezza del miidollo. Per quel che riguarda le radici s·p inali basti .ricord.a~e che esse posso·n o veni~ l•ese al momento del tra11ma o comp,r ess,e più tardi tanto entro il sacco durale. insieme col midollo, come da sole a liYello dei fori di coniugazione o doYe costitniscono la cauda equina. 0
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· STr ·nco
SISTEMATICO DEI S INTOMI.
Prima cli enumerare i sintomi sia concesso ricordare che i difetti motori possono essere cagionati: 1° da 1111a lesione de11e vie lunghe di condt1zi 011e sopraganglionari (vie piramid.ali); 2° da un.a lesione 1d e.i nuclei delle co·r na antel'jori clella sostanza grigia del mi1dollo; 3° da t1n a .lesione dell1e · raidi1ci 1Spiruali ,a l di fuori del midollo. Di regola. n ei casi del pirimo gruppo la paralisi è spastica e senza r.eazione degener.at.iva dei muscoli paralitici; nei casi degli altri due grt1ppi invece la paralii~i è fJacC'ida e acco·m pagnata da reazione degenerati,·a. Questo scl1ema è grossolanamente esatto; sebbene in realtà tutte le paralisi sian.o a prin1cipio f:Iacci cle e la spasticità delle paralisi dipendenti 1da interruzion.e delle vie di conduzione si manifesti solo dopo 11n certo ten1po, quando i segmenti midollari sottostanti hanno accp1istato 11n certo automatismo. Sintomi motori. - Rari sono, i .s intomi irritativi (scosse cloniche, clonismo, distonie). Essi sono di bt1ona prognosi perchè indicano che la lesione midollare non è completa. I più frequenti sintomi. sono qt1elli che in• dicano un difetto funzionale. Tr.a questi il pii1 saliente è dato dalla paralisi. Questa può e$sere flaccida e semplicemente ipotonica, oppure spastica. Generalmente le forme ~n~~tirhe hn11n o 11ro p:n oc:i meno f!r ave. 1
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(ANNO
XXVIII,
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4.-6]
SEZIONE PRATICA
Le l)arali.si, in specie quelle flaccide, ,·anno congiur1te con tSeg:nii di ipotrofia o di atrofia musco.lare e tra questi sono da differenziare . quelli che dipendono dalla inattività prolungata e che sono ·diffusi da •quelli limitati che oorrispo·n dono .ai segmenti lesi d·el midollo. Una particolar.e tendenz,a all·e atrofie hanno negli artj superiori i mus-ooli ]m,t erossei e quelli dell'eminenza tena re; negli .a rti ii'1f erio.ri i fl es·sori d-0rsali del piede, onde la frequente campar.sa dell'equinismo. I La areft exia è', secondo il canone di BastianBruns, il seg·no patognomonico della lesione completa del mi•drol.Lo. Questo canone, che nelle linee generali conserva tutto il suo significato. .ha trovato nelle osservazioni recenti qua}che smentita dovl1ta al fatto che si son vedute guarire alcu11e paraplegie con areft exia completa. Così che .s i è stati costretti ad ammietteire che in alcuni casi l'interruZiiO!Ile del midollo fosse completa funzionalmente, m.a ITTo.n anatomicamente; ond.e La po.ssibili.tà della ripristinaz.i one parzial<e o tota1e della f11m1Zion1e. I riflessi che ,s i sono visti persistere più a lungo sono quelli cutanei (cremasterici, plantari); qualche volta il segno di Babimski ha persistito an,c he se la lesio-ne mi dolla;re era an.atomicamente completa. Quando la sintomatologia motoria tende a migliorare, il ristabilirsi -della motilità comir1. eia dall a radice clegili arti e progredisce di.stalmente. Di solito non. v'è par.allelismo tra il ristabilirsi d.alla motilità e quello dei rifl essi. Sintomi sensitivi. - Tra i sintoo1i i,1·,ritativi sono .s tati notati le parestesie, i pervertimenti, i p.r-Oilungamen.ti {di 1sensaz.io.n[, l'alloch.e1 ria, l'alloparalgia e i dO!lori. In complesso però la silntomatologi.a sensitiva irritativa è poveil'a nei traumi del mido11o. Di frequente invece si son notati fieri dolori nelle lesioni della cauda: essi con ogni prol>abilità sono dovuti a stin1oli delle radici prodotti da p.achimeningitti o ·da leptomeningiti sierose. Tra i sintomi di difetto si può dire che il più comune cO!Ilsista in una abolizione della sensibilità al di .s otto d,el tratto coirr:Lspondente .al livello della lesione. I·n genere i limiti entro .i quali esiste un 1èListurbo delle sen·sibi1ità dolorifica e termica sono più ampii di .queÌli per la sensibilità tattil e. Uni distu•r bo di questo tipo corrisponde a u.na lesione trasversa totale deil midollo. Esso è di solito associato a flaccidità dei muscoli e ad areflexia completa. Eccezion e hanno formato alcuni casi nei ' 'lUali, pur d0Yen do esser presun.t a l1na lesione I
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compl·e ta del mi·dollo, la sen sibilità era conservata a livello dei segmenti ,sacrali. P er ·s piegare questo strano compoTtamento SOOlO state formutate ipote:si VM'Le tr:a 1e qual.ii la più diffusa è che trattandosi d~ territori provvisti di innervazione molto Ticca esistano per essi vie di • conduzione acoes.sorie.. Ma pr.obabilme1n te (Marb'urg) d'.altro n(o1n si trattava che di le sioni non d1el tutto compJ.ete o di c.rusi i 1quali ·a v.evruno piresent ato ,s egni di lesione comp•l eta nio n per distruzione totale .del midollo, ma per edemi transitori difPusi associati a lesioni definitive circoscritte. In tal mod·o si pot:r.ebbe1 spiegare come, cessati i fenomeni dovuti all'edema, u na parte delle vie sensitive avessero di nuovo potuto divenire peNie . Tua i casi nei quali il disturbo di senrSO è circoscritto, si possono, rispetto ai limiti del disturbo, differenziare i seguenti tipi : a ) ·ca;sii. nei quali il disturbo, ana log.amente a quanto .avviene n.elle J,esion.i cerebriali, ir.iteresisia ti1tte 1e senisi!bilità in una metà d!el co·r po; b) casi n1ei 1qt1ali il disturbo rigua;rda Le sensibiilità termica è .ctolo~ifi· ca in una metà del corpo (tipo Brown-Séquard). e) casi n·ei quali il disturbo ha distribuzione segmentale come nelle lesioni radicolari. .i.\.tteso -che le lesioni. midollari posso,n-0 essere di forma e esternisio.ne èJ1.1anto mai ,,aria, facile è compren1diere come i . disturbi di sensibilità. d.i carattere incompleto poosano tr.a lor-0 combinarsi. nei più svariati m1odi. Riguardo ailla reintegrazion e della sensibi- . lità fu ·osservato che il miglioramento talora. progredis ce equabilmente su tutto il tratto leso, talora a zon e che a poco a poco ·cor1fluis·co·no; talora dal basso all'alto, talora a.all'alto al ha.isso. La sensibilità tattile in genere si r.isfabili·sce pri1na di quelle peir il c.alore e per il dolorP.; ultima a ristabil1rsi è la sensibilità profonda. In 1gieneire J.a restituzione ·della sensibilità non è completa e i difetti maggiori restano n·e1le senSlibilità tarmiche e dol·orifi che. I disturbi di moto si correggono dop-o dti quelli di sen1so e le paralisi ft.accid~ migliorano dopo di qu1elle sp.astich·e. .4.lterazionì vasomotorie e secretorie. - Nelle zooe cutan.ee ·.oorrispon1decnti a tratti lesi del midollo si 'osservan.o di · frequente versciche, eritemi, 11.lcere. Q11este alterazioni s:ono ancor più freqt1enti nelle lesioni della ca11da. Di~t11rbi freq11entemente osservati sono I~i. cianosi., la freddezza delle estremità e i decu1
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biti.
Particolare .i mportamza ha il constatare una tum efazio11e pastosa delle gambe paralitiche.
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IL POLICLINICO·
Ess.a si ·osserva di s olito in .sog.g etti che hanno ·par::l.lisi completa di senso, di moto e arefiexia; in soggetti oioè che ha1lil1!o segni ·clinici di lesione midoJl.are completa. La tumefazione pastosa delle gambe è un segn'o che oscura anicor l)iù la già grave 1diagnosi di questi so·ggetti . • 1 La secrezio ne del sudoi:re è aumein tata nell e le1si101lli lievi, abo.~ita .n~l.l1e 1°esioni gravi. ln1 tali casi nè il forte c.aJ,o re nè la piloca.rpi11a s,o,no capaei ,d i e1ccitare la secr,ezione d.el .sudo1re. Vescica, intestino, genitali. - I distt1rbi nel vuotamento della v-e sciic a mancano quasi solo nelle lesioru parziali e alte deJ mid'ollo; tuttavia si ,s o1n visti mancare aJn·che in alcune lesioni de1ll'epi cono e della cauda. Essi consiis tono .o in u.n a ·completa incontinenza o n.ella ritenzione o ilil una specie di automatismo per effetto .del quale il pazienit e ha peiriodicamentce un'emissione incoercibile di orina. L '.i.r.nco1n ti1n1enz.a .si b.a p er solito nel.le lesiom.i gravi a qualunque altezza esse abbiano sede. Quando· il paziiente migliora o se fin, d.a.1l 'inizio la lesione n.o n"5 è molto grave, sii l1a la ritenzione. Infine, C'ome segno di ulteri-01 e adattamento, compare l',automatism-0. La gravità .dei lcliJstUlrbi ves oic.a•li consiste principalmente nel fatto che, se abitualmente rimane orina nie lla v.escica, il ristagno rappr esenta il primo .anello di una ,c aten,a patologica che attraverso compli~azioni settiche può condurre a morte.. Notevole è •che i disturbi vesc~ca.li sono i più pigri a .riisein tire ·b,e neficio dagli interventi chiru1rgioi ,s ul mi dollo e purtr.oppo si d·eve ricono.sceTe 10he 1n on ra;:ram.ente eis s·i sol!lo ,s tati piuttois to p,eggio..rati ahei migliorati dal! 'intervento. ' retto sono più gravi di quelli I djstuThi del del1a vescica • Essi si hanin.o solo nelle 1es101n i mi1dollari gravi; no:Ò.1compaiono ,q u.asi mai nelle lesioni cervicali. Con.s istono im in1continenza che dopo un certo tempo te.n d e a passar.e in una srJecie di automatismo oon vuotamenti incoericil)ili a intervalli molto lunghi e terminano infine in una tendenza aLla costi·p azione. I distt1rbi :genetici si hanno ,n1elle lesioni del la cauda, del con.o, del midollo lombare; mancano se la• l1esi,o ne ha sede s·op~a il midollo J,ombare. La completa· mamicanz,a della eretio e della ejac11.latio si ha nielle Lesioni d ell.a cauda. La mancamza della eiaculazione o il ritardo di essa mentre }',erezione è completa significa lesione del cono. V'è talvolta una incompleta erezione indipendente da stimoli. Essa significa che, essendo din1inuita la funzione dei centri spinali, • . 1•redon1ina l'inner, azione simpatica; patoge1
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XXVIII, FASC. 46)•
netìcarnente è quella cosa di simile alla ve.. scica automatica. Tale dist~.bo si può trovare in lesioni midollari di 0igni ailtezza e, secondo \\-agne r-Stolper, è sempre ·segno di lesione g·ra,-e. . Segno di lesione non molto grave sairebbe i n-. vece u.n:o .Slpiccato pri.apismo. Tuttavi.a a tali ,s egni non è conioesso attribuire un deciso significato pro,g.n-0,stiieo. Ma·rburg .e Ranzi si limitano a ·constatare che nelle· loro osserv.azioni la ten:denza al prfapiJsmo & comparsa so.Io nelle lesion,i del mid'-0110 lombare. Liquido cefalorachidiano. - A p·ri:ncipio molto spesso si trova .sangùe nel liquido. M.olto spesso anche la pressione del lfqnìdo è au·m enta ta, ciò che forse dipende più che dall 'emorragia dalla coesistenza di una: meningite sìerosa. Qualche volta si è osse·r vata la xantoeromia del liiqiui1do. 1
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S INDROM :r.
Lesione trasversa comple·ta. - I sintomi che rivelano la interruzion1ei completa del midollo sono I.a paralisi di moto ,c ompleta e. fta·o~a, la paralisi di ·s enso completa, la matrl!canz.a di ogni riflesso, la paralisi della vescica e del retto. ,, li. questi sintomi si associano quasi di regola i decubiti i quali spesso ass.'tlmono· le più gravi forme e sono .capaci essi soli di condurr.e a morte il paziente. Un altro segno che è pr.obabilmente dipendente dall'inerzia associata con ,d isturbi ,·asom'°toTi è .l'edema degli a1ii inferiori. Ma rburg e Ranzi h anno insistito sul carattere pas,t oso di questo· •edema che è s1eigno certo di inguarib.ilità. La sindrome della parap1egia c,o mpleta con areflexia è ql1ella ben nota alla qt1ale son legati i nomi idi Bastian e di Bruns. Essa, secondo la classica interpretazione, sigmjficava llna lesione oTganica completa; attualmente si è avuto tendenza a ammettere che essa esprimess.e solo una completa interruzione delle vie di conduzione del midollo, la quale nOiI1 sarebbe necessariamente anatomica, ma potrebbe anche essere s•olo funzionale. Questo eoncetto apre il campo a considera• • zi.oni di valore pratico; poiehè, se l"in°terruz1one dJel midollo non è an·a tomica, è possibile che il .so,ccorsio. dell'arte possa arTe·Car.e un q~aJ-che giovamento . ._, Lesione trasversa incompleta - Sindrome di comp1·essione midollare. - A differenza dalla contusione e d.aJlo schiacciamento ·che rappresentano diviersi gradi di un'azione traumatica istantanea, seguendo Heinecke, intendiamo per compressione quel disturbo arrecato da una qt1alsiaisi struttt1ra o corpo estraneo che prema
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XXVI II,
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:SIEZIONE PRATICA
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ma com.e generalmente essa viene esercitata a ·-sul .n1idollo lentamente .e in gradLa> imod..er-ato, • livello .dei centri n;iid ollari ·per i mus coli degli ...spesso progressivo. arti superiori, questi sono per lo più . in stato Rara111ente le. compressioni mi·d©1la:ri rie·s codi paralisi flaccida e presentano segni di no . a di sin.t egrare completamen·tè. Ila ?Sezione del atrofia. midollo sulla •quale ag,tscono; La m .ag:gior parte dei disturbi sono doV'Uti a alter.azioni ciirco2° g·ruppo : Lesione dorsale e lombare s11pe, . latorie e a edemi, così che -è possibile che, ·r iil.'i,ore. In questo grrup.p o il ·distuvbo motorio si mossa la causa comprimente,, la f't1;nzione pos~ limita a una paresi spastica degli arti infe--sa to1rinar normale. Ma :nel temp10 -durante. il riori con aumento dei riflessi tendinei e senza quale la compressio·n.e ha agito il mid·oilo può o con lievissime alterazioni della eccitabilità aver S'offerto .alterazioni no·n ripar.aJvili ·e queste elettrica. ·n .at11rà.Jmoote lascerann o disturbi perm..anenti. In ambedue questi g·ruppi le alterazioni di sens~ o sono assenti q consistono in una ipeIn seguito a t.raumi si scoprono spe sso con ralg.esia universale. Nei casi nei quali esista l'esame radiologico dei proiettili o ·d·elle scheggit: ossee sporgenti entro il e.anale ra·c hideo. ' una paru.lisi flaccida delle.. estremità · st1periori, in corris1)ondenza dei segmenti direttamente 'Se in ·tali casi esista una sindrome di lesione lesi, può esistere 11na zona di anestesia 61 di ·1niddllare trasversa incompleta l'ipotesi che il ipoestesia. Com11nql1e, an.ch·e qua ndo il disturmidollo sia compresso è probabile; ma non sibo della sensibilità. sia intenso, esso non .è -cura, poichè il midollo potrebbe esser stato ~semplicemente contuso, e, passato l'istrulllte del quasi mai eguale r:iei due lati e la .Sensibilit~t profonda rimane integra. ·trauma, aver finito di agire il momento· meccaI dist11rbi dell a vescica mancano; il decubito 'nico. In altre. parole :la sin1d1rome di compresè raro; la tumef aztone pastosa delle gambe ·sione ·m idollare è una sindrome di lesilo ne tramanca sempre. ·sversa ·incompleta; ma non tutte le lesioni in'"!Comp}ete che seguono a traumi sono compresQuesto quadro classico che è facil e a de:finÌre passa per gradj progressivi a quello d ella sioni. Come è facile intendere, esistono contus'ion1 ·di ogni grado. lesione completa. I ca~i intermedi sono quelli sui qt1ali j] giudizio è più difficile. Se la _p a Se ·JE>eTò la sind.Foni.e clinica indichi come proralisi è flaccida, ma i riflessi non sono del bahiile ·l:ilila comp·r essione midollare-1 l'assenza tutto aboliti e qualche riflesso tendineo persidi un :f.eperto radiologico positivo non è suffiste; se .i l disturbo di senso non è molto graci.e nte a escluderla,. Le statistiche che il mateve, si può essere autorizzati a ritenere che le riale ·di .guerra :ln;a permesso di raccogliere apparenze della lesione completa dipendano ·indie.ano 1che nel 3 % dei casi di compressior1e non da una disintegrazione a natomica che è m~dollar e la ca11sa 00m1Jrimente non era rapirreparabile, ma da edemi transito~i. Q11esti presentata nè ·da scheggie nè da proiettili, m.u ca si, dopo l'intervento, si son visti spesso trada alterazioni fiogistiehe meningee a andamen. sformarsi in paraplegi.e spastiche e migliorare to cronico interessanti ora la dura meninge s·e nsibilmente. Interessante sarebbe sapere se con ispessim1enti, ora le meningi molli con forin ql1 alche periodo abbiano presentato tutta la mazioni di ·cisti. Qi1esti fatti sono importanti sip.tomatologia della lesione completa. Forse a ricordare perchè sareb'be errato escl11dere da ciò ha potuto avvenir·e precocemente dopo il t1n ragionevole intervento operatorio quei casi trauma, quando l'edema era al massi·m o grado nei quali non si potesse rad~ologicamente disvil11ppato; ma dati sicuri ci mancano. mostrare la causa comprimenf'e da rimuovere . Emipl egia spin.ale. - Sono rare e per lo più La figura clinica classica del disturbo da non sono pure perchè corrispondono a una lecom:Pressione è quello della paresi spastica, la Rione prevalente, ma non esclusiva, di 11na quale naturalm.ente varia secondo l'altezza delmetà. del midollo. Spesso l'emiplegia spinale la les ione. Noi possiamo perciò disting11ere dei rappresenla una fase di evol11 zi.onie di una legruppi. sion e trasv.ersa incompleta che tende a mi1° g r111)po: Lesione cervicale bassa e dorsale gliorare e che ha migli·orato pii1 da 11na parte alta. In ql1esto gruppo sono le estremità infeche dal l' a ltra. Trfl. le cause che d a nno origine 'riori qi.1elle che presentano l a tipica par~si' ad essa sono da computa.re, oltre l e lesioni mecspa stica. Essa clipende dalla diminuita conducaniche proddtte dalle scheggie. Ftnch e Je altecil)ilità delle vie pira.midali e è accompag·nata razioni mening ee delle quali abbiamo p i1ì ' roldi r egoia da. t1n al1mento dei rifl~ssi tendinei. t e fatto menzione. . Al contra'l'io i rifl essi Cl1tanei addo1ninali sono La. tipjca forma, dell'emiplegia spin a le è q11eldiminuitj. I! comportame11to degli artj supe .. la che s •i verifica r)er effPtto di l1na. l esione miriori va ri@ .,,cs.J~r·.0 11do la s.ede d.eJla compressione, dol1 are cervicale l1nilaterale. Essa dà origine 1
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IL PcftICLINICO
[ANNO
alla -ben nota si11drom e cli Brown-Séql1ard nella qu.ale a una paralisi mQtoria spa-stica om-0la terale sormontata da u na circoscritta zona d i 11ar a li si flaccida, si associa llna pa.ralisi controlaterale delle sensibilità termica e dolo, rifica. Oltre questa forma tipica della em i1)leg·ia spin}1le, n.e è stata d·escritta u n'altra (Opp·e nl1eim ) nella quale la somiglianza con le emiplegie di tipo cerebrale è più evidente per la rag·ione che il disturbo di sen so non è a lterno. L,interpretazione di questa sindrome riciiiede o l'esistenza nel midollo di pii1 focolai i quaJli ledano le vie di moto e di sen.so eh è vanno e vengono da una parte del corp o o la presenza di lln a anomalia nell,incrocio delle ·vie o infine 1, associazione di una paresi spastica da compressione midollaTe con un dist11rbc se·n sitirvo da lesione di plessi ne:rvosi.
XXVIII," FAsc. i6J
dal midoll-0 sacrale e lombare ad eccezi one d-e.lle due prime lombari. Avremo 11erciò 1111a stndrome in 2:ran parte sim~le a q11e1la risultainte dalla lesione ammessa nella prima ipotesi. D' altra p1arte eguaglianze neilla distribuzio11,e dei disturbi si possono anoora riprodurre considerando altre possibilità, come, per es., queilJa di uma lesi-0Ì-1·e ·B6{'l·l1si,,1a me.nte· limitata al cono .e quella èii u.na sezian-e di tutte J.e radici eh.e si trovan.o sotto. il seeondo1 Joro sacrale. / E S1Sendo c11e l'e·s te,n sionie dei distu·rbi n on è sufficiente a stabili·r e la diagnosi di sede differeinziale tra lesioni .a livel1lo del cono o della c:auda, grande importanza .deve esser data ad alltrri segni. Tra questi qi1elli più semplici, J>iù facilmente r ilevabili P. di significato più sicur.o sono quelli forniti dalle sedi delle feL esioni del cono · midollare e della cauda rite .esteriori nell caso che si tratti di fetjte eqitina. - Prima di riferire qua nito1 è stato os- trasf.osse .d:a airma da f11oco o dalla siede del • servato ne.i pazienti affetti da leisio1n i di que- proiettile nel _c aso c·h e 1Si tr.atti di ferite· .a fonste strutture, 1a .s,c-0po di chiar.ezza, 1s1arà op- do cieco da arma dia fuo co ·o da qualunqu.e , portuno ricorda·r e ·alcucni dati aniato·m o-fìsioa1tro criterio clini•co o radiolo1gioo1 i[ quale logici. dim ostri ·che l'aziorne traumatica ha aigito su Seg·11en1do R ayn.a11 d, si considera com e co.n o 11.n dete•rminato livello del rachide. Se n :essl liDO la pQl!'zio.n e termina1e ·de~ mid.ollo spiinale che di questi pt1nti potesse essere utilizzato, docomprenid e gli ultimi tre SBgm-enti sacrali € vrebbero soccorrere sol·o i criteri neurologici. il segmento coccigeo. 1Se noi immaginiamo di Di essi parlerebbero in f a vor·e di una lesion.e con°durre un taglio t rasver so .a questo livello del cono: 1) · l'esistenza di paralisi dfssoiciate produrremo n,o n ·soJo un difetto di tutte le di senso (paralisi del sen•s o t.ermico e dolorialle quali presiede i'l con o, m a anch e fic.o, conservazione del senso tattile); 2) bilafl1nzioni • una interruziorne di tutte le radi-ci nervose le teraTità dei disturbi; 3) presen,z a di .contrazioql1ali, iil·ate da segmenti .sil1p.eriori, ve1n go.no ni fibrillari nei muscoli par.alizzati; 4) pr:esenin1contrate dal ta.g li,o menitre decorrono l1ate- za di llna zon.a cuta:ne.a ipel'estesica ,aJ di soral111.einte al .cono per .p .o rtar.si 1Cl.ia.sc11n a ial · pra . rl el tratto anestesico. proprio fo ro di c·o niugazione. I~ quaidT01 · c1lMsi1co •della lel.sioin e completa Ora, poich.è i'l ·Co no oc-cupa 1a region.e che della caudla è rappTe1seintato d·a una para1isi coI·rispo.nde alla prima vertebra lombare, ne flaccida delle ·estremità inferiori ·Con perdita ,·iene che, in seguito alla ·s upposta sezione, re- dei .riflessi pateJlari, a chillei e planta·r i; anesteranno lesi il cono e tutte 1e !radici che, nate stesi a completa estesa dal1a terza radice lom .. da &<:lgmenti mid·ollari superiori, h a·n no il pro,_ bare alla quinta sacrale, paralisi genitale e prio f9ro di coniugazione al di sotto del cono. della vesciica e del retto. In tafi.i com:diziond s i tr-0v·an-0 tutte cinQ11e le Accanto a questo qll adro completo ne son.o • radi ci· lombari e1 l e p·r ime due radici saC'rali. stati 1osseirvati dii ·fooqt1en1te due :Lllc-0mpleti Si avrà perciò una paralisi di serll!SO e di mioto ch·e rappresentano uno una lesione delle rade.gli arti, d el perine-0, de1'la regione sacrococ- dj.ci Sllpeiriori, l, alitr.o una l1e sione dalle radici cigea, della ve sci1 c~, del .rètt•o e ·delle f11nzio.n i inferiori. Ne1 primo il disturb o di senoo si arreis ia al teT'ritorio, della ~conda r.adi<!e sa;crageni talli. Poi chè al di sotto ·de.I cono, Le radi.ci nrer- le; inter es.sa pe.r ciò pvevaleintemente gli arti v:o.se, nate da esso o al di oop·r a di esso, de- inferi.ori, m.entr e la sensibilità ·dei genitali e corrono 8JUC•OTa unite per un certo tratto e se d1el perin1eo è c-01n1servat.a e la vescica è sana n& separan o poi un p·ai.o al1la volta, discen1- com,e avviene nell·e lesioni dBll'epicon.o. Nel secon do il disturbo di seniso oc·cupa solo d·endo di vertebr a in vertebra, n e viene ch e, se, àd es. , imma.g iniamo di condu'rre un taglio i] campo delle r a dici quarta e quinta sacrale e trasverso a. livello della terza vertebra lom- è para·lizzata la vescica. Questa le~ion1 e, che bare sezioneremo t11tte le radici provenienti ha cattiva prog.n osi c::pecialmente in rig11ardo 1
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SEZIONE PRATICA
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alla les ioin e v.esci.cale e a11e co1111)licazioni che 11e deriva.in.o, presenta una an e~tes i1a c11tan ea lin1itata ai genitali e al perineo. Tra le lesioni. di .guerir a del rachide con segni n-ervosi quelle con lesiooi del con·o e della cat1da sono state l·e più frequenti . .S'Pesso però n-0n è stato possi1b ile d'ifferen.ziarJ1e tra loro e la r3;gio ne f.orse .si devce ricerr·are nei fatti che i proiettili le hancno les e ambe1d·u e .opp11rc ambedue sono strute in teressart.e cliall a com11a rsa, di a lteTazioni meningee. Oltre la comune pachimen1ingite e la 1eptomeningite cistica, si c;ono ossiervate con p artioo lare .frequenza in questa regione ·d.elle_ cospi et1e a d eren.ze e in mezzo ad esse d1elJ.e comuni ftog( s; ' che bann o talora dato esito ad ascessi. Nelle J.esil()ni ]imitate alla ·cauda, corriS]l'Jndenrtem.ent·e al frutto che l1a lesione d elle singole radici ha ~n sè qualche cosa come di accide.n.tale, ,s i è osservato che a percorso id~r t · tic o d·el pro i etti1e pos1so.n o ·corrispo·ndere lesioni t:i iverse. In geniere le lesi.o·n i della cauda 11on1 in,teress a:no t11tte le r:a dici che si tr,ova.n10 in 11n ~,e g·mento ·e p·er ciò i disturbi, oltr-e c:he n o,n rappre.se.n tare la sintomatologia com pl eta della lesione d.ella cauda, sonr0 anche ~.simme trici. I clolori, che son-0 stati menzioriFLti come caratteristici per le lesioni della caurla, lll'n sono stati osservati costantemente . .t\. proposito clei dolori è da ri co·r <lare che l~ f 1·equente comparsa c1 i rn fl ningiti può far in sorgere dolori anche nel cnnlpo di radici più alte di quelle lese. Tali do lori n1eningitici sono dj solito accom1)agnati da a11mento dei riflessi é da tenclenza a spasmi. Al eningiti c1·011ich.e. - Nei tcTrito1i nei quali è a\·v,ell1uto 11in traurnn r he 8bbi a i nieressato i 1 midoll-0 O· I.e sole men.ingi si "Vil1Jppétno tal )ra delle a Lter azi-0.u i i.nfinm1natorie a d erorso cronico che interessano la li11ra JYt a dre o ln leptomeninge. I.,a forma pi ìt fl"eci11ente è la leptomeninge sierosa; essa p11ò s11ssistere so la o es.sere .acoompagnata da pachimeningite. La comparsa di q11es tie alterazi oni cl1e segna 11n aggravamento dei disturbi as1su1ne 1tr1 C[Lratte·r e per 11n certo tempo progress ivo . Tn q111e sta evoluzionie noin .éo.n fo.rme a qnell R urrl i- , n.aria d elle J.es io1n .i traumatiche è il .seg.110 prin.cipale deJla ,sop ra.g~g i11n.ta malatti a . Ta li n1eningiti po~sono av·ere ori ~ine ·dop o settimane o dopo mesi da·l trau1na e decorron10 ordjna1·iamernte co111. .segni ·di irrita.zione Siem.sitiva ron "istenti in dolori che si irradiano nel territorio delle radici spina1i interessate. Ogni caso n·el quale, dopo 11n t r anma midollare, compaiono d olori nel carnpo di ~egn1 enti so1
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p1·a tanti a qt1ello les.o, sp e.c1a lmente se la diff11si 011e dei disturbi in senso ,·ertical.e abbia carattere progressivo, è fortemente sospetto di complicanze n1e:ningi1ticbe. DifficiLe è poter s tabili•re se si tratti di leptomeningite sierosa o di pacl1imenin ~ ite; dall,esam e d i numerosi pazienrti pe t alt ro è ri:sultato eh.e i più fi e·r i d olori si sono av11ti n1ei ca si di pachimenin.g ite. Le p ara.li.si di sen~10 sono r a re e per lo più circoscr i tte. Le rad.i.ci moto-rie r.esi ston.o a lungo alla i rritazione m·eni ngiti ca; i difetti di m.oto che sopravvengon-0 p er effetto clelle menin·g iti· dipendon.o dti l1 a compre c·si-0ne che il midollo subi~ce : esse cominciano perciò com.e paresi spastiche · El v a.nn-0 pro1;ref:sivamente anmentando conform men te al grado d-ella a vve.nuta c }m press1011ie. Questi ca.si s.ono n1-0lto· im portanti per il C:hirl11rgo perchè in essi l'inteT1,,,ento dà molt0 l 1uon i risultati. I
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NOTE E CONTRIBUTI. • I ~TTT{JTO DI
PATOLOGIA SPEC. MED. Dl l\lt:OSTRATIVA DELLA R. UNTVERSITÀ DI CATANIA.
Stilla dolorabiJità alla percussione dell'addome. Con tributo alla diagnosi differenziale fra affezioni organiche e funzionali degli organi addominali. Prof. Gt11no IzAR, direttore incaricato. Nell'esame dell'addome tutti i libri di se mioJ-0giia ·aJccanto .a i r.ilievi d.ell'iispezione, pal- · paz.i-o·n e 1ed ascoltazione ·p oin gono, come è natural.e, anc1he ·la percu ssiion e, ·m a ne .limitano •gli attributi .a llo istudio .d1ella qu.a lità e modifì:cazi-0ni d.el .suon.o. Anche il Ciocoiniardi n.eJ •s uo man11ale cl i ~e i11iolog·ia - un libro ch·e diOvrebbe figurare fiul tavol-0 ·da .studi.o ·di tutti i n1edici - .parlando dell'.addome fa solo menzione dello studio della qu·alità dei suoini e di alcu.n e ottusità e chiarezze s peciali. Il dolore, •O per meglio dire la ·d'°lorabili ta, che la ,percussione può suscitare non è nei tes ti pu,n to ricordata, f.oooe. ·perchè .avendone trattato qual più qu,al meno <l.iff111san1ente n~l capitolo :d1e1la palpazi1on1e, g1i arutori riten•gon.o di av.e1r esaurito 1o 1S tudi 0· d1el rili·evo semiologico con .q ualungue manovra venga pos to in evidenz,a . A lm·eno questa è l 'ip otesi più ·1tt endibile per spi.egare una manchevol ezza co- . rnu11e a i vari trattatisti. Così i~agionamdo però si commette 11n du})lice errore : quello di rite.n ere che la d olor1hilità alla palpazion e possa Sl1ffìcientemente 1
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JL POLICLINICO
i1lumina:rci tSulle condizioni degli organi con· tenuti n-el cavo addominale: e .quello di id·eniifiaare la dolorabilità .alla palpazic:me con l.a dolorabilità alla pe1~cuss1on1e. Per dimostrar.e il primo e·r:riore basta un ese1111pi10 pratico: iI1eJ.ll.'ulfdera .g.astrica 1de1Uia parete P·O ·ste~riore e della piccola ·c1u-v.at11·ra, l.a palpazioin e anche profon·da non mie tte 1sempre i·n ·ervi.denza un punto doloro.s101 1addove la pe.r cussion.e (co1l m·artell.etto) lo dimostra cl1iar ameinte. . ;E: di esen1fPi pratici mi se·rvirò an·co.r :a p2r dimostrare come la içlolorabilità alla palpazioriie ed alLa per cus1sion1e .n on si possano ide11tificare. Se noi palpiamo la fossa iliaca 1destra in un soggietto affetto da appendicite, il r1iù d1elle vo'lte troviamo una doloir abilità diff11.sa su tutta la regione, mentre se percu )tiamo col ma,rte11~tto il dolore si localizLa q11as1 se1n11re in un punto circoscritto, che pt1ò anche non essere compreso nella zona di , dolenzia palpatoria, come nel mancinismo del · 1
1~ appendicite .
Aincor.a: n1entre nei1l·e nevralg.i1e d.e:l ne·r vo ileo-ip.o.gaistrico ·e nervi vicini, la p·a l.pazione nella ·s tessa fossa ri·l eva una 1doilorabilità diffus·a, la peroussione sia li,ev.e che, e meglio, profonda resta muta. ~~nche il Bo as (1) che nella 5a. edizione del s110 libro « lVIalattie dello stomaco » dava importanza ai « p11nti di dolorabilità alla, pressione » (da n·on COIIlfon·d.ere con le zoo·e 1di dolor.abilità al·la p.alpa.zione), nella 6a. e·dizio·n e dichiara che oon 1a percussion·e col mart2lletto tali purn ti sono meig lio d.e~i-mitab.ili. 1
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·Nè
è ·d·a credere che la nozi.om.e sia ·d i r·ecente acqutsizio ne. F'in ,d al 1903 Moode.s (2-3) richia.m a l'arttenzi1one sull'importanza ·dielJe wne di doi.ora!>ilità .a lla peircussione per I.a diagnos i di ulcera ·g astrica: Plonrnes n.el 1905 n e clin1ostra. l 'impo.r tamza nella diagnosi ·di molte a ltre affeziomi intestinali: BofingeT (5) i1el 19<17 ritorna, conrfermando, ·sul11'argomento. Schiassi (1911 ), Secchi (1912) n1e parlano favo.revolm.e.n te. ·Ciò nondim,eno btsogma giung~ire sir1,o al 1918 (Boas) · (8) p·er trovarie n11ovi · accenni nella letteratu.I"a. Ancor p iù di recente, mentre le mie ·osservazioni 1erano in cor.so, ROno oompar.si i lavori .di Uhlmann (9), Me;yier e Uhlmann1 (10), Bofi•ngier (11), che giungon10 a conclusioni quasi identiche alle mie. P er rrn.etteire in evi.denza la doloraibilità alli:i. percussione ir.i tengo ottima manov1·a la seguente : Stabilito ad un dipresso con la palpazione, o s ulla scorta d1ei dat i anamnestici se qi.1esta 1
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LANNO
XXVIII,
FASC.
4.6)
è siJ.enziosa, la zona da esaminare, stando il paziente in .giaicituira .s upin.a dorsale ~oi m Jsooli adidomin·ali per quanto è possibi·l e in ritasciame·nto, si percuote ·dapprima dolcementecol marte.11et.to st1l plessin1.etro appo1g gia to a piatto sulla cute ilungo linee divergenti che dall o·m belico si irr.adiano veTso la zona da esarr11na:r:e. IJ :paziente sarà prima istruito in mqdo che segn1ali i punti ·dove la perc11ssione svscita do 1101r1e anche lieve; però, e specialmenit e nella perc11ssio11e p.rofonida, è migli1or consi.gìlio quello di 001nfemnare i dati s11biettivi col rilievo sia di contrazioni involontarie dei muscoli mimici cl1e di cootra zioni cli difesa degli stessi m11scoli add1ominali. S·eg·nati i punti di doloir abilità àlla perc.11'6sio'Jlle lieve si passa a ricercare con percussion·e più fo.r te s11l plessimetro affondato per quanto più torna possibile, la dolorabilità deg1i org.ani sit11ati p1ro1f.ondamente. Una oertAdiffico1li~ s'inconrtr:a in questa mano:v·ra neglt individui p.01li1sarci-ci o comun,que 1con abbond·ante svilup.p o .d·e~l panni·co 1o actiip101s.o dell'arldome, qua·nt11nq11e runche in quesii casi la difficoltà a-ll'·esame con la pe:vcuS1Sione sia 1semJ)r.e di g·ran lun1ga inferiore a .q111ella cl1e si op, .p on.e aJl'esan1e «~on la p·alpaz1one. Stabilite le znne àolorifiche sia alla percussione superficial.e e Jiev.e che a quella profon1d-a ,e più forte se ne determinano i oonfini, che a volte si .sov,rapp·ongono, ma più sp·esso sono conten11ti gli t1ni negli altri (i secondi nei pri:. -ini) ; più raraimente non coincidono, co me succede, ad es~iJio, quando un processo ftogtstico di un org'<:1.no addominale abbia dato luogo &d 11n vasto risentimento peritoneale. Si osserva, cioè, in questi casi lo stesso fat~o d.he già abbiamo· messo in luce più sopra a proposito di dolorabilità alla palpazione ed aJla percussione: mentre la percussione superficiale e leggera fornisce dei risultati molto simili a quelli 1ati dalla palpazione, la percussione profonda e forte localizza veramente la lesione. Uhlmam.n richiam.a l 'attein zione su11·in11)ortanza che, allato ai rilievi della percussione a'Vrebbe l'iperestesia ·Ciutam,ea circoscritta o di proiezione, 1dive:nsa da1le zone .d i Makenz~e (12) ·e 1dli. H1e1ad (13)r. L 'UhlJm.arrrn..diSttinigru;e i.in.f atti una iperestesia do·risal.e, linea1,e (Makenzie-Hea;d) da una iper.este;siJa circoscritta, sup.erficiale, limitata ahle porziorni ventrali, iperestesia epigastrica. ,S econdo Uhlmann la prima (d·o1·sale, lineare) sarebbe llD riflesso midollare; la secondla (circoscritta, epigastrica) sarebbe cc la proiezione dei focolai jnfìammatori alla Cl1te sovras tante ». • 1
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SEZIONE PRATICA
_.\lla ùist inzione n1olto i1)otetica e non ris1)ondente cet·to alle nozioni anaton10-fisiologiche, J'U.hlrnann vorrebbe far coinci.dere t1na rispond-enza coi ris·u ltati .d.el1a p ercu ssion·e, perchè la -eco11da ipere_stesia, l '·epigaistri·ca, si t!'0'\'2rebbe quasi sempre pr·esente quan1do es,iste la dolorabilità alla pe1·c.u ssi·otne e preci1Samente sar·ebb e limitata ad u1n ,a zona eientr.al.e riispet.to a ql1 esta. Le .mLe ·osse.rvaztoni no·n mi p erm.ettono tii condivid1ere l'Qlp.im.rtone di Ul1hnann perchè, se è ve.ro che sp·ej&So n ell·e lesioni 01rganiche ·detgli organi 1del ·cav·o ,a dd.omi11ale le zone di iperestesia (d()ll'sale ed epigastrica) coeshstono oon la. dolorabilità alla percussione, spesa.e v.olte i11vece n1a.ncano, ·Speciall11.ente qt1ail1do si tratta di organi situati profondamente. Al contra1·i'°, l 'esi~t.enza del1e sole zone di ip1e.re1stesia senza dolorahhlità alla percwssion·e parla cùntro la lesione origa.nica, atte.stando inv.e.c.e t1na lesione pur.aro.ent e .funzi.orna.Le .od una lesio11e purja m,e nte nervois a. In ogni modio, m·eLntr.e le z.01n e di .i per,esresia (d.orsal e .od ep1gcvstrica) ,sono n el maggior i1urnero de.i e.asi mal de.J.in1itabili, difflIBe e suscetti1b ili di ampi.e modifiche · sotto l'influ·8f.rlza di jattori subiettivi -d i ..suggestione, le zone di dolorabilità alla pe.rcussiO'll·e profonda e forte son.o -ci·rcoscritte ·e nettam.ente d·elimitate Pl1 offrono un rilievo quasi strettamente obiettivo. 1
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La presenza p.e rtanto di una zona o di . un pt1nto òi dolorooilità ailLa percu·Slsion,e sta ad indicar·3 l'esistenza di u.n a l·e·si.one orgian.it.a ed i limiiti d·ella zona 1dti dio1orab.i1l'ità saranno (ad lln <lip.r.ess.o) i limiti o meg.Iio la 1p.r o.iezion-e dei limiti esterni d·eù.la I.estone. Così, se tutto un orgamo è airnmalato (g.astrite flemmionosa, epati.te, colite acuta) il dol0tre si risveglierà su tutto l'-0rgano .e la figur.a d·el1a zona di dolore TipPodurrà più o meno esattam·ente la proi.ezione ·Sulle pareti d.ell'addome di tutto qt1an to l'or.g.a.no. Più interessanti sono però le z-0n.e di proiezione che attestaJI1J0 lo .s tato attivo di un processo infiam.matoirio svolgentesi i·n U•n a po1rzione di t1n 0°r gano a;ddOlJllinale : la J1ol'o situazi·O'Il•e darà mo•do di 101calizzar:e la se1d ,e dell'affezione ~ i·n molti ccvsi di p.orr.e 11n·a d:iagn.oei diffe·r .enziale, m·entr.e .1.e .su.cc.essive mo·ctifiche nell' arnpi1ezz.a della zona d olorifica .attesteran n10, con un ingrandim·emito, l' estelildersi d.el 1})roceseo .a parti od or.gani vicini, con urta ridu zione l'inizio di pro•ce·s si di riparazion e che megl i0 si preciseranno nei giorni succe$sivi con una ipro.g ressiv.a riduzione della zo111a di .dolorabilità. 2
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Nel.l'ulcera gastrica ben raramente ma11ca questo rilievo ·semiologico.. La zona doloro-Ja ha per lo. più forma. ov.ale o tond.eggiante; la Stla estein sione è assai varia (da un centesimo ad uno &ct1do e• più) : v.aria, è p11re la ·Sed.e, sebben.e nel m.aggior n1Jm.ero dei casi stia sulla lirn:ea alba nel mezz,o .della b.asi-xilo-ombelicale. N·e·l la •s tessa affez.i10,n.e non infr,eqt1enteme:nte ·compai.on°0 pu!'e z,o.n e dc.Joro·~e alla peirc11C)sio.n1e dell.a .c.o lonna verteb.r a le f1ra la 1oa e la 12a verteb ra dorsale, puntd. che corrispondono .ai punti di pressione irndieati dal Boas. 1fol.t o vicine fra 1ojr o, .s ulla stessa linea p.'.1r.a.ste.r na1e ·diootr.a si riscontrano spesso le zone dolo.rose .alla p.ercus5ione nella col.~c,i.s1ite e nell'u·l oera duo,çi.en·al·e : i.a .p rima p e.rò trovasi quasii semp.re (eccetto naturia.lmente i casi di ingran1din1ento o ptosi 1del fegato) appena al disott.o de1ll'arco ·CO•stale, mentre I.a .seoo;nrla g·iace a 3-5 cm. sotto l'arco. L'arn;piezza di queste z001Je, ristretta per uloeira d1uode11a1e alle ·d i·m.en·s-i-oni massrime. ·d i ll·n so1d10, può inve.ce / esserie ln>0lto più grande nella ·colecistite, sino a corrispondere all'intera proiezione dell'organo,. Posteriormente nella colecistite si rileva pure una z.ona dolorosa sul la linea parave!:'tebrale iJn corrispondenz a della 12a. vert·ebJ. a dorsaile. Di gr.an .de inter esse sono le zone dola.rose che si osservano nelle a.f fezioni del ·Cieco, a1)pen1dicite ed annessi. L.a zona d·olorosa d.elJ.'app.endicite, nella ftu· .g osi pura 1senza raccol1te p,e riap1)endico·1 ari, è iìotcmdeg1giante, ·deJla grandezza di un solido, e gi·ac·e n .el maggior num.eiro clei casi al disop:r.a .a.ella linea basiliaca, ·n iella regione ·Compresa fra quei&ta il in.ea .e quella che unsice la spina jJi.ruca anterio r-sup.eirior.e ·alla cicatrice ombelicale, fra le perp·e ndic·o lari al punto di 1\'1ae- Burney oo al punto id i Lanz. In qt1esta regi01· ne la zon.a dolorosa ha na;t11ralmente una posizione varia da caso a caso e, ·ooane abbiamo ril1ev,a to più sopra, può .ànch.e, all'infuori di questa regio1ne av·e1l'e situazioni abnc1rmi molteplici. Ciò no,n dimen.o, fatta ecc.e2io1n.e d elJ.e .s itu·azioni ra-r:e, si può dire che nel·l 'appen ... ·dici te )a zona do.l orosia 1giace più all'interno ·di q111ella Ilro·p ria all1e affezioni «iel ci eco e pit1 in ·a lto .di .qu1eJ.la prop.ria alle ma.latti ~ d(.g·1i annèssi di d.estr.a 1ne11a ·doinn a : che i .suoi 111 n1'gi·ni so·n o più n·etJti, più ristretti, quasi sen1- · pr.e ton.deggianti, m 1entr.e n elle affezioni dcl cieco la zona 11a forma obl11nga, con grande asse diretto dall'alto al ba~so e dall'estf'rno all'interno, e margini poco netti (speciP 11uent (') il s111)e rin re\; nelle Rffezioni degli anuessi .!i 1
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JL POLICLINICO
d eiStra nella donna la ·w11a è sempre più diff11sa, giunge si•n quasi .alla linea i11edia'!la, è di f.arma irneg-0Lare·: che iJ do10ire susci ~rtto con la percussione forte è viv-0 ed ncuto · laddove nelle aff~.zioni del ciec-0 ·e iieg·li a1111.eiSsi . e p.iu . ' cupo. e' s·empr.e n1 eno vivo Si ag;gi11ng.a ancora, .p er le affezioni .degli an'llessi, la frequente co·e si·stenza di una zona dolorosa .$iIDm.{'trica .a sinistra. 1
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Come. abbiall.n pri'n1cipi-0, la dOILen. zia alla percussione d·ello Midome, oltre che a stabili·re l·a s•ede della lesj.on.e, sulla quale rnolti altrj dati ci possono illuminare, ci pern1ette meglio di qi1alui1que altra manovra di disti11guere le affezioni puramente funzionali dall A affezioni organiche degli org·ani addo~inali. Nelle prim·e n.1anca il .s intoma dolOlre .all·a percussiom1e forte e profo nda an·che se esist.1no le zone .ed i P·U nti di iperestesia c11taniea; rjelle seconde è costatntemente presente !ad.dove i11vece . possono rnancare le zor1e di ipersensibilità. Da alcuni ·a;utori si è po·s ta in dU!bbio· que.sta specificità d1el s egn.9 sei;niol1ogico. Co1sì WootfalJ 1(14), n ·on avenido trov·ato l'uloera duodena1 .~ al tavolo operatorio in soggetti che presentavano zon1e ili dol ecnzia alJa p~cussione lieve nel punto duod.enaLe, ritiene il sint,)r.oa. fallace; Ewald (15) oss-e!"Va che punti dolo.rosi al1a piercussiqne. lieve si possono avere a ..1cl1~ ne.Lle mialgie d c·i musooli addomi.n ali e f!)l~; iper.este.sie dei 11ervi cutanei. La distinzione ·da noi premess,a ~:he Le zo~1 e dolorose alla f)ercussione lieve corrispondono ad Uln· ·d tpreisso all.e zone ·d:i d-0lore .alla palp.azione, spiega i r1sultaJti. delle .ricerche 1d1el ' Vestf all e dell 'Ewail1d e dimostra l'impo~tanza della percussion.e fo,rte .e· profon·da. J,~ nostre osser\razioni condotte su di un mat(·riale vario ed abbastanza numeroso ci permettono di affermare che i dati forniti dalla perct1ssione forte e profonda hall1Ilo sempre trovato risponde11tZa e conferma n ·ei riliev~ clinici (gastroragie-melena), operatori, anatomopatologici, per·chè le zone di dolenzia alla pe.r.cussione profonda si s00io sempre risoont~ate sol.o dove eststeva una J.esione .orrgianiica. Non escludiamo con ciò che in a1cuni casi dov,e noin è .d ato rilevwre. 1d()lenzia alla percussion e profonda n.on eisrista .1 esio·n.e ·organica: Ja p iccoJa entità dclla '.Lesi-0ne e· particoll.ari condizioni del sistema n.e:nr.oso p~so1110 Pe111de·T0 n eg-ativa la ricerca del sintoma: ma affermian 10 irwece ch e l'esiste·n za di d olenzia alla perCll~f'i one forte e profonida attesta in m odo si<"· rn Pn n lec:i onie organica. 1
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XXVIII FASC. -1-G] I
CON CL u ,S IONI. Nella diag11osi di lesioni organiche degli ol'gani ad.d1omi-nali la percussione forte e profcmda ·diel1o ad•dome ci 1p.uò fornire pireziosi ragguagli .sp,esso ·di inagigiore i1npo-rtanza rispie tto ai ·dati offerti dalla palpazione.
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BIBLIOGRAFIA.
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OSSERVAZIONI CLINICHE. lSTITlJTO Dl FARMACOLOGIA, TOSSICOLOGIA E TERAPIA DELLA R. UNIVERSITÀ DI MESSINA. Direttore : \ 7 rNCI.
Sopra un caso di orina filante :ger il dott. LTJIGI Tocco,
aiu~o.
Pubblico qt1esto caso del tutto nuovo di orina fi:liante, ehe segruo 1da 11 anni, perchè si -differenzia dai caisi finor:;i descritti sia per l'eziologia .sia per i caratteri .fisici. In·f atti le orin_fdescritte come filanti sono dovute ad un glico-batterio e presentano i caratteri di cc uno sciroppo de·n.so tanto da dare un filo dellt> s1)essor~ di un dito , come si può osservare travasando 'l'urina » [Colla e Fornaca (1)] ; nel mio caso, invece, l'orina è sterile, oltre eh~ filante e vischiosa ed elastica per presenza d~ 11na sostar1za che si scioglie nell'orina -e da dei fili lunghi parecchi metri, delle Jamin_e sottilissime e lunghissime, ecc. , con1e descriverò a st10 111ogo. ~I., anni 37. celibe. ~ titt1zio·ne. ~on ft1 m a i
C.
In.cli\·i<l110 di buon~ comalato, i1on cont1assQ
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!3EZIONE PR4.TICA
nJai malattie veneree, fun1a e beve · moderatan1ente. Nulla si rileva all' esame degli organi interni, del silstema nervoso e degli oDgani genitali. C. ìVI. ·· .,·icorse allé mie cure i1el 1910 perchè essendo alquanto vizioso e r:a:ftfinato, quanrqo protraeva a;d arte l 'org·asmo venereo sentriva qualche cosa di visciido ne:I meato urinari.o, un peso al membro che l'Olb·b ligava ad orinare e subito alla .p rim·a minzio·ne, v-eniva fuori un getto ·di \1na 1s·osta11za m iu cilagginosa, vischiosa ed elastica ch·e ra,ccolta nehl.e mani si poteiva stirare 1si·n o a form·are fili ll\lnghissimi, lamine sottili. Ql1esto disturbo non appariva n1ai se egli sflcrificava a ' 7enere normalmente. ORINA FILANTE.
La verga dopo un legg~ro orgasmo venereo si pre.se11ta tumida, n1a non eretta, e spr.emenido la parte an:tariore fuoriesce da]l 'llretra qua1che1 goccia di una sost::tnza lin1pida, semifluida, a ttaccaticcia, fortemente filante. Dopo lln lungo eccesso i11vece, acl ogni }Jressic,,ne sull't1retra~ il corpo fila11te esce dal meato, ma i1on si riesce a spremerlo tutto oosì che mingendo non se ne trovi mescolato all'orina. L1 nl·a.ssaggio anale della prostrata. non detern1ina che .scarsa e rara ·f uori11scita di liquido prostatico. .Facen1do la pro·v a dei tre bicchi,eri, solo nel primo si trova Ja n1assa filrunte m·e1s colata ad orina. :Se d opo un eccesiso id i orgasmo v·enereo l'ammalato va a letto se.nza orinare. ·1a sostanza filante perrnan e nel,l'l1retra tutta la notte ed è emessa colla prima minzione. Orinando liberamente a terra, u.n primo getto pi-ccolissimo è normqJme·n te proi·ettato a dista.nza, poi si arresta perchè 11n·a massa gammos·a esce con 11n certo stento 1dal meato e cade ai piedi del malato, indi il getto di orina è lanci·ato .di n11ovo .al·l a dista:nz~. di •prima. Caratteri generali dèll'o·tina. - Le orine cl1e conten•gono indisci olta la sostanza filante sono simili a quelle dhe l\IL C. e1nette normalmente, salo i fosfati sono talvolta in aumento. Non riporto gli esami chimici delle orin·e .e microscopici del sedimento perchè non presen tanb nulla di notevdl·e. L'orina su·b ito emessa non pres.enta il ca. rattere di filante, ma lo diventa in seguito se viene così com'.è minta Jas'Ciata a sè, perchè la sostanz,a vischiosa in progresso d'i tempo, o per agitazio n•! o per diff11sione, si discioglie nell'orina. La densità è n1aggiore di quelila de'lle orine 11ormali. di uno o d11e punti, scl1iumeggia fortemente, è densa co1ne 1sciroppo ed imme:rgendovi un bastoncino e retraiendolo si ottie:nie t1n fìlo più o meno lungo e sottile. Questi caratteri si con•s erv.ano per 2-3-5 giorni, poi lentamente scomnaiono coll'alterarsi della orina. Jlaccolta i11 tut:i sterili si mantiene. inalterata per l11ng·o tem1:>0, colorandosi solo in giallo bruniccio. · · Piccole quantità ·di orine filanti aggiunte ad orin.e n o.r mali non deterrninano in es·se alct1na modifi cazione. Prese11ta al cu11i dei caratteri chin1ièi che deOsserva::.ioni .c:ulla minzione. -
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scriver0 trl seguita per la sosta 112a filante : non1 intorbi1da al -calore di ebollizione, i11torbida:. trattata con alcool concentrato o s oluzio11i sature di NaCl, MgS04 , (NHJ ) 2 SQ'1 . SOSTANZA FILANTE.
Eli1nin,azione. - Si fo·r ma e.sclusivameni.e in seguito a cl eccitazione 11sichica d'i,11,dole ·ve-
nerea. La quantità è se1npre proporzionata arla durata ed alla intensità d·ello stimolo. Un desiderio rapido fa secernere tanta sostanza da u1nettare con una o due goccie il meato urin.a rio, forti -eccitamenti determinano · 1secr ezi on e a;bb o·n d a n ti ssirr1 a. L'astinenza i')rotrattà di settimane e mesi non à alcuna influe11za sl1ll.a 'secrezione; .al primo· 1_s timoio venereo si .secerne sostanza fi.la;nte. Durante la defecazione, l'equitazione, non si eh])e mai emjssione di ~ost anza fila;nte. La m~t· · stt1rbazione, i sog11i vol11ttuosi po,s so·no det-ermir1are iaculazione, mai ql1 esta secrezione. È emessa n1escol;:i.~a alle 01'ine dalle quali non si differenzia in alc11n n1odo alla semplice · ispezione perc11è à ide11tica limpidezza e colore. . ' Separa.zione. - ·Ho potuto separa,r la d·alla orina .subito emessa in diversi •m odi: . 1° Si raccolgonc le orine imi provino lungo e stretto e si abbandonano a sè stesse per 15'-20'. La sostanza filante, più }Jesamite, si porta al f,ondo. Si decanta l'orina lentamente osservando il getto dhe cad·e ndo dai1'alto a guisa di filo si sparpaglia poi in goccie. Quando il getto scende intero si sosoende di decanta re, altrimenti tutta la n1assa filante trabocca in blocco dall'orlo. Si versa tutto in 11n filtro e, giocciolata la resta:n,t e orina, s11l fondo resta il corpo filante. 2° Si versfl lemtam ente n~l c:oncavo di una mano l'orina eh.e si fa ~defluire lentan1ent.e dagli spazi interidigitali chei si ten-g ono ben·e ac~ col1ati. Qruanrd o tra le dita si percepisce la .s ensazi,01n e ·di lln corpo· gammoiso, si stri·n go·no f ortem·ente in modo che solo il liquido scoli. La massa fil·a nte resta tutta nel p a lmo della ma110. 3° Di frcnt.e e ad una cert~ distanza di un ventilatore in azione si collocano d11e cri,stallizz.atori ,da 12 cm. di diametro. D.a un nrovino , tenuto verticalmente sul prim-0 ·cristallizzatore, si versa lentamente l'ori11a. Il 12.'·etto liquiid-0 viene lanciato dalla corren~e aerea nel secon- . do cristallizzatore e solo la massa . fi'J.ante più pesante caJCle nel primo. 4° ' 'ersando ·l'orina su filtro di tela a trame str~tte. 5° Versa11do l'orina sopra 11na grande lastra ·di porcell.an a noro.:::a. . 6° _..\ mezzo di imb1Jto sf:pa.ratore. ·S iccome com11nq11e sia. separata contien~ semore delle traccie di orina, ho se·m pre lavato rapirl·ameii1te la massa filante 1nna o due volt.e oon acaua distillata nella q11nle è poco o nientt solrubile. Caratteri fisici. - E ero.e ssa ordinari·ament~ neJla qua.)1tità di 25-30 eme. , ma.i oltreoassa i 3!)-.10. Somiglin rn.olti s·~:imo fl ll'alhume di uov" di gior11at:i. prrfettamente lim1P ida, in1c olore • ar•:rena gial1n~tr<:1, costit11itR di 11I)a pa rt ~ pià a1d,de·n satn e di 1111a pa.rte niù ft11ida che faciln1eJ1 tc e r8pi,d an1ente isi rlis&olve nell'ori1la la 1
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[ANNO
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ql1ale allora fila legger111ente e 'spumeggia ne: subito dopo una leggera eccitazione veneforte. / rea premendo la verga· .si à fuoriuscita dal Forma. - I-lo i1ot11to osservare con diversi rneato di qualct"le goccia di SO$ta1iza filante; a1 tifizi cl1e st1l)itÒ e1nessa, come l'a lbm11e di sia per la prova dei tre bicchieri; sia l)erchè u.ovo, à una form·a .s ua pr-0pria, infatti:· fatta I'.espressio·11e ·di tutta l'uretra e 1sprernuta 1° Se si mette la massa filante in una solula .so.stanza filante, le orine emesse in seguito zio11e di I\ a Cl cl1e abhiFl la sua stessa densità~ essa, non pjù sog·getta a.lle leggi della gravità, ne sono .p rive o quasi. . piglia una forma allu·n·g ata a ci1~n·d.r-0i·de più In quale parte dunqt1e 1dell'uretra si proo meno gTosso. · 2° Se si pone la n1assa filal).te in un vaso duce? larg:o COil ~J }l(J, SOlUzip,ne dilllÌtiSSima di J-JZ $0 11 Per il Jatio che, dopo pulita l't1retra coll'eHCl e poi ·sj aggiunge rispetti va.mente una sprestiione o con lavaggi, col n1assag·gio anale traceia di soluzione di cloruro di Ba o df nddella pro&1ata non esce alct1na sostanza o -trato di al·gento, jl tent1e pr.eci1Jitato chtei si scarso un1ore prostatico, opalescente, colle tif or1na s i de1)osita sulla massa filante che si presenta a forma di nastro più o meno largo .piche concrezioni, mentre la massa filante 2 giac~nte nel fon do del recini.ente. limpi.da, foggi::t ta a cili11droide e mai in essa, È jnodora, à .s apore .appèna salato, re·a zione ho riscontrato concrezio11i micros·c opiche tini1eutra o leggermente aci1da, den1sità superiore a 1050-1060, ta11 to che .n.o·n è possibi'le stabilirnie gibili in ble11 coll'iodio; debbo concludere che la .d.ensità coll'ureometro. ·q11e3ta sostanza, deve essere secreta dalle Seccata a 37° e poi .a 100° si presenta come ghiandoJ.e bulbo-11retrali (g. del Cowper) e dallnminett.e giallastre, splendenti, trasparenti le piccole ghiandole alveolari nt1merosissime che si ·rj goI1fìa110 senza sciogliersi r1ell'a;cqua.. ehe trova.nsi disse.m inate in tt1tto il decorso Q11esta sost.ainza :filante è dotata di una dl1ttilità e.d elaisticità meravigliosa: raccolta n·elle d€1ia mucosa llretrale (g. del Little). mani si lascia tir.are, in grossi o .sottili fili iu·nMa siccome isi sa poco st1l secreto e sulla funghi. più di 2 m., -che. potre·b bero 1di:ventare ai1zion•e ·di queste gh~an1dole e i pochi pareri sono che più 1unghi se per i•l proprio peso non si discorcii (Stil1ing-Hugier-Schmidemiihl) ho già spezzassero; può dare delle lunghe lamine tra-s.parenti e sottilitSlsime che ab.b andanate a sè iniziato ·delle ricerche per ,s tudiare sperime11stes.se .si ra~run1ano. ta·lmente q11este secrezioni e ne comunich~·rò Caratteri èliimici. - Non. coagula . a1 calore i risultati in un•a seconda prossima nota. di ebollizione anche se acidificata ,legg.erme.n te con aci1do acetico. BIBLIOGRAFI_!\, Se è p·u ra, gli acidi mtner.ali e 1' acido acetico <leterminan.o in essa un intorbidame·n to, se contien1e traccie ·di sali .dell'orina . questo intor1. COLLA e FORNACA. Su di.un caso di orina 'fibi·damento non avviene od è appena .accenrn·ato. lante i1i individuo 'diabetico. Riforma meÈ precipitata dall''alcool concentrato, e da soludica, f.r1no IX, vnl. III, 1895, pag. 782 3 4 2 4 zio11i concentrate di N aCl, MgC0 (NH ) S0 • (danno la bibliografia sino al 1895?. Non dà 'la prova di He.ller per l'albumina, c~n 2. STiLLING . ."Pflugers' Arch., 96, B. 1903. acido acetico e f,e rrocia.n uro di potassio non 3 LlTCJANI. J?isiologi.a dell'uomo, vol. V, 1913. intorbida. Dà la reazione xantoproteica, di Mi·llon, del 4. LANDWEHR. Thierisches Gu1nmi, ein no1·maler Besta·n dtheil des menschlicheri Harns. bisureto. Dopo seccata .a 100o .si sgo·n fia in ·acqua sen- ' Centralblatt f. d. med. 'Vissensch., 23 mag., za sciog·l]ersi, ma è solubile in a.leali dil11iti n . 21, 1885. coi quali forma soluzioni ne11tre. Viene scissn 5 LANDWEHR. U eber d.ie Bede'utung des thieridagli alcali e dagli a.cidi, sia a caldo che a sches Gumnii, ecc., Jahres-Berich. f11r freddo, dain1do dei composti che non ho pott1to thi.e r. Ch·emje, 1886. sl..udiare per la scarsa quantità di materi.a.le a 6. ALBERTONI. Urina '{tlante . Memorie 'R. Ace. mia dispòsiziome. Scienze di Bologna, .fase. IV, 1889. Caratteri microscopici. - A luce lat.eralizzata 0 in campo oscuro pre·s enta delle ·s trie 10:n: .../ giturd inali. Si colora. t1nifo.rmem·ente tanto· coi colori ·di anilina aci·di che basici. Natura chimica. - Basan1doci sui caratteri Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari fisi co-chimici sopra rtportati possiamo solo didell'estratto dal " Policlinico " - Sezione Medi1·e che la sosta·n za filante· è id i natura proteica, ~a., 1g20 - della importante monografia cl1e appartiene al gruppo dei proteidi, ma non ci è possibile per ?ra determinarla m eglio. C. EcoNoMo :~ Sull'encefalite l~targlca. CONSIDERAZIONI.
In· qt1ale parte de1'l'apparato uretro-g·enitale s i produce la ~ostanza filante? Possiamo senz'altro escludere i reni. e la vescica '1rinaria s1a per la rai:>iiclità di produzio-
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Coloro che desi.derano averne copia mandino cartolina-vaglia di L. 6.40 all'Amministrazione e la riceveranno su bi to in porto franco e raccomandato. ·
SEZIONE PRATICA
NOTE POLEMICHE. Ancora sulla tinta dei malarici. On. Ili rctl ore,
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alle mucose mentte che n ie lla malaria i1,e ssuno ha n1ai l)n.rlato di pign1e11tazione d ell e n1ucose. I o gli osserv,etò che iill diversi inalal'ici nel periodo in cui è ma1gg·ior1e il co·l or ito terJ'.'oo anche la cong.iwltiv.a scleriale è ·di colore scuro. Ne ho osservato u .n caso recentem eQ1,t e: con la cura sparvero ,gli atcessi febbrili e ia colorazione terrea della sclera. Ora se qui si t rattatSSe sempliae· •a.Jliem ia i.a scl.eir:a ·11.orn1a}mente• biar1 c1a, non piO/trebbei •C'he a;p.arire1 bianca qi1al' è. D 'altra part.e :nell 'ipos.urrenalismo n•o.n è rara ia pigmentazione b·r una diel. la sclera: mi basti citare l 'osservazione antica tipi.ca di Tl1ompson. N el caso mio mi fu fa·cile esclu,dere l.a .presenza ·di ittero . mediante un sen1plice esaine· delle urine. 11 P1~of. Jona mi fa osservarie che la tiin t a terriea si manifesta talora i.n modo raptdo· dopo 11no o· due· ·attacchi febbrili qua11do cioè è
T\Ji l)Cl'mPtt:L ancorrt :·,"J1 J'.)reve ce11no in ris1)ust~1 éll Prof. Jona, sempre st1ll'argo111er;tto dell:t ti11ta clei 111alarjci. ' Egli ha con1dot.to i suoi studi sulle tiinte e in i:>atticolare, lJer ciò che ci ri.g'U,a rida, sulla riln.ta dei malarici, cOID tale rigorismo cli metodi e conforta11d,q ognt s ua affermazione cnn sì grRn ·copia di r.eperti istol,ogici e ricereh1e biochimicl1e, che si è fogigiato 11n l1abitus mentale così severo d.a far.g~li ri1Jt1diare tutto qt1ello • che n·001 può ri·cevere dimostra.zi on1e dai su cldetti metodi sciem tifican1e.nt.e rigorosi. ~ i.Oid.is·c11 ti bile .che un simile fondamento sia il pi\t solido pe-r noi nell'jnlerpretaz1o·n e della semei otica del1e tdnte, ma è pl11· .cosa i11i?npossi bi le che si sia già prodotto tutto il ·mecdiscntjbiJ.e ch e chi vedesse oggi 1aic:ce1ttare soca1iis1no di ipe rpig1n Pnta::.ione da i posurrenalo quella 1parte d ell ' endo~ri_no]o.gia che ha l R rl·P.rP ~·e n 011 r.i t ~ n rJ" !'n1a <iimostr~.zi"101e hfl i::ata. 5u ~nn{'13tti fii bi" · lisrn.o ('Jo~~. p0,~so ri sp0n • le esperi.enz·e idi Konig·stein .che fa testo in fatchimirca e s11l controllo anatomo-istoTogico, to di 111elanodeirn1ia da iposurremalisrn o? Il dovrebbe acco11t e.r1tar si di ])e-11 poca co.sa e ri-· Kon i.gste i11 dimostrava ·che i11 ·cinqu.e cani, già nun.ciare 1a molti dati Cl1e 1a s ola clinii.ca ci 8-10 01·e clopo l'abl azione dei surreni, la pigoffre inconttestabili. . i.\llo . stat o attuale delle n on1e•11tazio11e d ei p ezzi di cut.e staccata era assai stre conoscenz€ 1.a bio-chimica ci può 9010 impiù forte in 00.nfronto ai l)ezzi di Cl1te sta-<}Cati f!eg·r1a re ad . essere 1::>r11<1 tinti neJ I'accettarne le prima dell'op·e1,azio11e. In due cani scapsulati deduzio11i e ad accontentarci di assai poco; i~ Konigstein a lcun e OTe 1dop10 l 'o,per.aJZione l 'anatomia patolo1g ica poi i1ello st11dio dell,eniniettava u1n a soluzione a drenalinica nelle ved·ocr-inologia « non rr1arcia di p.ari passo con ne. Ln questi amimali la cute ch e· già presenl? clir1ica: n. lesi o11i lievi !)ossono corrispondere m anifestazioni f11nzion·a li gra1v i; le·s io n i .tava (si ])ad.i, ·dOP,O a l cl1ne ·ore), i sieg·ni .delanato111i cl1e g1·a ,.i pos sono decorrere clinica- l ' ip erpigm .eniazi1on.e, ·d op 0 l'ini ezione di adre.. . .Illaliina 1av·: v3. pe1ìdt1to queista propl'ietà. Q11emante m11te » (P ende). &te· riceré'l11~ ronfennate d a Biedl .e da Hofstat.se quindi vo.glia1no a1n111ette1re l'inter·ve11to dell 'ipos.u rren a lis m.o n ella tinta dei malarici ter servono a di111.ost:r.a1re con cp1ale ra1)id i tà possiono avv1einire J,e 1a lter.azi1oni ·del pig1nento dobbiamo o,ggìi ~ccorn·t.e111tarci di quei rilievi cutaneo in rap1)orto alla funzione s urrenale. clini·ci 1che sono riasffil1~ti .n eJ ;pe.rio·do da me ciUn 'altra obbiezion e i11i è fatta .dal Prof. .J otato d ell'Ascoli e non siamo a11torizzati a ripu.d iarli solo perchè man~a la .dim·ostrazione n,a in qu1e1s;ti tet .m ini: « is1e. l'ipo.s t1rrçrnali.smo dcv.esse detern1inare una tinta speciale e corichiesta d1a llo J ona. I metodi rigorosi usati stante nei malarici, i1on vedo perchè non d-0r1ello sturlio delln, tint~1 vengono a mancarci vre1b be .darla a tuber.colosi, a 1dissetnte1rici . a quan·do v·ogliamo mettere in campo uina quetifosi, n ei quali, per comune cornsenso, esso ha sti-0nc di endocrinologia; ciò però non può esuna n·on minore importanza ». sere s.11ffi·c iente p er farei esc1u.d1er.e un f.attore P 10,t rei r ispo1D1d ere 1ch e noi .si1a111.o. l)en lungi che i criteri clini.ci ci indJt1cono inv;e.ce a ritenere presente. L'osservazione clinica e-i fa rile·- dal conoscere la n atura .delle tosstn.e circolan\'ure l1na ~ i·n1 a· malarica s1),i generis e ci indl1- ti nel sa11g11e 11ei1 le diverse, m ·a l,att.i e e Cinfl11 en za ,ch e .essé possono avere s11lle g·hian1dole a c1~ a pensare che essa sia in parte dipendente d~ll ipos1:rrcnalisroo; se le ricerche di ìaborasecrezio·n e .intern.a . È · l111 ca1)itolo ancora troppo po,co conosci11to per poter rispondere, è un tp1'i o r estano in,eigative' n•on per qu esto neghe:riemo i I f a.tto clinico n1a solo diremo che il Jflcan1po assai pericolos o l)er fare -<le Ile congetboratorio non ha sa,p uto spiegar~i il fatto. tl1re e tiir ar.e concll1sjon i da pochi fatti isola ti e i11eerti. * * * _.\lc11ni at1t-0ri, p. e. , riferisco·110 i sfu.1tomi di Il Prof. J-0na mi a vvert.e ch e Ja colorazioI1e br11na dell >ipost1r.renalisi111·0 si esten.c1e aJ1Cl1e adina1nia e di ipotensione no11 g·ià al difettQ
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di azioni 1adrenaJinich·e, m1çt ·all'anm·e11to in ve prien.dere la .sua parte (li respon.sabilità per circolo di prodotti tossici aid azione asteniz- la genesi ·.della più ' iruporta.n te d elle anomalie zante red ipotensiva pur ritenre ndo l 'iperpi.g·- pigmentarie patologich~, la n1elanoder1nia de1ne11tazio.ne cli1p endente dalla insufficienza su.r- g·li addissoniani » (Pende). re·n .a le. Ci sairebbe .g·ià in que1sta teoria un Ora se tutto· quest-0 nom. può chiam.a r si di- · nt1·cleo per spie:g arci il fatto eh.e diverse man:iostrazione positiva del perchè una malatt!a lattie diano ipotensione e astenia senza pigfortemente emolitica qt1ale la malaria dia me11tazione, e altre invece diano le· un.e e una pigmentazione cutanea .che non è data l'altra, e ciò in ·dipendenza ·dall.a natura delle da altre malattie non e-o.sì em·olitiche, pure toss ine e·labor.ate .d ai rispettivi germi pato- b asta ad 1avv1ert:Lrici che, ·d·ate div.erse tossine, geni. non dobbian10 niecessari.a.mente attenderci 'de:\la pur amrt1et.te11do i11vece coi più che nella gli 11guali l'isultati dalla loro imfluenza su genesi della astenia mu:scolar.e-psichi.ca e t1na .ghian·dola anatomicamente complessa e dell i1Jo·ang·i·otoni1a .abbia p1artei 1)rep1onderante •a nch-e più c-0·mi:>l et~isa e osc'n:tia dirul lato fisiopatologico. la sostanza mi.dollare c001 la secrez.ione aidrenalini·ca, ·si r itie·11e ( Pen.de) .che nella genesi *** dei disturbi pi1gm·e11tari la corticale deve pren111 o.g ni n lod.-0 voglio tener pr.eziosa nota di dere la sua parte.. Con, qt1esti acoein ni n·o n tutto ·qu~nto mi suig.g erisce il Pro.f. J ona· 1e mi pret.e·n·do 1di111ostrao:-e una d1emarcazione fra le sarà ero sa g!'ìata 1occup,a rmi d ell!l '.argiomento se. funzioni deJle. dt1e parti clel su'rrene; essi laccmd~ le srue .direttive allo scopo di. potelr con-· €Jcia110 però dutbitare ch e pt1r nieJJ:a loTo orm.a i sentire ·con le ~u1e vedmte oppure, in caso conindiscu.ssa st~,ergia funzionale possa la cap- , trario, opp·o rre qualche eventJU.ale. dato d) sulare 1nftt1ire preciip·uamente sopra U·n feno... i&toi1~i a. I . meno, .e la inid ol:Iare sopra t1n 1altro, ·ed allora RingraziandoLa, ·s i1gn.or Direttore, se mi vorcome esclrudere che delle tossine abbia~o i·n - rà pubblicare questa r•eplica, La riverisco profi'llenz.a più s11 d1 una seZlilQne o s1111·a1t1•a.? mettenJdol e di n-0tn voler oltre abusare d~lla Jnfìne i rapporti fra la corteccia ·dei s·u rireni ospitalità del suo giornalB1. e il pign1entò di origin·e ematica sono ormai Cl1ignolo Po, 29 •settembre 1921. ben a.ccertati; tolgo dal P ende che cc in condiDott. GIAN FRANCO CAPUANI. zio11i ·che aumentru10 la emolisi (.ron·dizi-oni che • *** • tro·viamo appunto v,e rificate 'nella malaria a Chiu.derò io .p 1t'l'e 1coo una brev.e. re pli ca. differenza o più che i1ell1e alt~e cita.te malattie) .P ermetta il dott. Capuani ch'io ·insista nel t11tta la coirteccia a.ppare sovraccarica di pi~ ritenie-r.e che a nche d1a·l lato dOlttrin.a1e, nu1la ci mento d'origine ematica, pigmento che dopo auì0irizza ad .amm.ettere .che in p100he or.e la leu11 .certo tempo non si 1djstingt1·e .dal pigm-e.nto sirone isurrernale p.o$Sa deteirminrare nel malaordil11ario delle capsl1le » . Questo 'l"1s11lta llaJle .' rico run · c.01l·o1rit-01 .o.scur:o ·d,el-1,a p·e.lle. osservazio1 n i sper.in1.entali sul comportamento Gli esperimenti di Ko~igstein da lui citati . I . d.el1e capg\1Ue nell·e i.ntossi.cazioni ·da veleini r,on din1ostr·amo nei cani scapsulati che una emolitici. (Pilli et, Laig11 el-Lava·stilne, Zanfl:"orapida esagerazione di q11el fenomeno di iper·gndni, J,aoo1Jil1i, L11cie111 .e Pal'i.50t) . co1orazione r-u~~tnea post-vitale che fu dimoÈ vero che n1elle .ricerche· sui rapporti di strata da \1ei.ro~1 sKy in pezzetti di pelle, questo pigme<nt.o ·oortioale con i.I pigm.en-to ~u escisi daJ viv.o o dal cad1aVieire, e posti in tertan.eo è impos$.ibi1 e non. tener conto anche mostato. Così i suoi dati non smentiscono, ma dell'influp.nza di altri omoni (genitali) ed è complet-a.n·o que~li di tutta l·a serie di osservaimpO!s.sibile q11i.ndi conoscere·. la deis tinazione tori preoede11t.i, 1cha neganooo le macchie piga.ei d11e pign1em.ti, ma cc t1n rap-port<? di esso me11tali nell:1 cute o nelle mucose degli anicon il tono pigme11tari-0 J1-0rmale della ~ute mali sc.apsu1ati ·di recente. è suppionibil1e p·er i f.atti noti concernenti il paìvfa r1on lia,Rta: Konigstein $fesso che consta- . rallel js.m o fr a l'intensa formazioo.e ·di pig- tò la iperpigi11e11tazione cutanea post-vitale n1e11to C'utam.eo in al('t1ni stati fisiologi·ci e l'atJlel cane scaps11lato, la e.se l11se in t11tte le altiva formazione di pigmenti nella corte'ccia tre ~.pecie ani ma 1i sp~rimentat.e. surrenale e ,n.e lle g·hiandole genitali. Ad -0gni N-0n .abbi1amo quin·di d:i.rit.to di g.eneralizzare mod-0 l e oonsiiielerazioil1 i sov~aesipost.e ci co-- i -suoi risl11tati. E poi.chè l osse.r vazione clinica, striingonp a1d ammettere che la corteccia surpenso 9.nch'io c"l dott. Cap11ani, conserva t11tt: ' . renale (e indi•rettamente le malattie a tossine i .s11oi diritti di fronte al ltahoratorio, nmane, ' emolitiche) d eve int.ervenire nel metabolisn10 che nel qu.adro d e11 ipost1rrenalismo acut<l dei pig111enti fi ~iologic i e per conseguenza de- dell uomo la iperpigmentazione c11tanea man1
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anzj Serg·-ent e B·ernard che ha111110 creato ' la. sinclrome dell"inst1ffi~jer1za st1rrena1e acuta, DIAGNOSTICA. fanno della melanodermia il carattere distir1t ivo fo11da?T1Pntale tra le forme lente e acute L'uso del sigmoidoscopio come aiuto alla diadelr insuffi cienza steS$a. E po·i chè essi steis si in gnosi nella dissenteria cronica. (I) ' lina oola lor-0 osservazione h.ann10 notato }'.esiÈ noto come talvolta nella dissenteria crostenza di qu.e1JJ,a piccola m·aJochia. brunastra r1ica sia difficile aècertare la diagnosi in pasulle cosce, si affrettano a negare ad essa zienti i quali hanno contratto l'infezione da ·esplicitarn·ente un qualsiasi significato addisotre, q11attro o più anni. La cror.1:icjtà di questi r..iano. casi suggerisce a prima vista che la maggior· Io mi r>er.metto di consigliare al dott. Ca- parte di essi sieno di origiJne amebica; invero, 1)11a11i llil eguale riserbo nell'interpr~ture il tler quanto le dissenterie amebiche sieno ~re st10 caso (cl1e d·ebbo our considerare ,eccezio- quenti, t11ttavia è stato osservato che talvolta • nale) di colorito oscrtro della cong·i11ntiva in talune dissenterie sono state ritenute inesat. rin malarico. tamente amebiche e queste sono state aggraRiguardo ai rapporti tra emolisi, anche ma- vate nei loro sintomi da un trattamento antia' larica, e iper-pigmentazione delle capsule, io n1ebico; d'altro canto non poche diarree croi1U!l1a h-0 dia eccepire. YLa quanto siamo Lontani 11ich9 certarrnente amebiche non sono state tratd.a qu1est.o fatto a1l'iiperpi.gn1entazi-0n1e .cutanea! tate come tali. N-011 farei che ripetermi, riaoi:rdando ap:coTa Noi sappiamo come un esame microscopico ~l1e le me'1anod1ermi.e da emolisi sono ·Oosì rare delle feci, anche ripetuto per più volte, può ch·i-0 non h·o trovato che du.e osserv.azi.oni sopra essere negativo per presenza di amebe sia lina vasta letteratl1ra, ge,nerale e dermato1o- ' allo stato vegetativo che allo stato cistico,, g'lca. e così anche un esame culturale per bacilli È dur1q11e ai fatti, non alle vaghe possibilità, dissenterici; le reazionì sierologiche sono talcl1'jo mi richiamo ancora. Ho accettato la povolta di nessuna importanza diagnostica dele111ica cort l'egregio collega dott. Capuani per cisiva. Vi sono però casi nei q11ali, prima di la. dottrina eil ii gc-trb') ch 'egli vi ha posto. l\.fa accertare una diagnosi e di stabilire un ra1ni permetta di dirgli dhe a.vrei preferito la. zionale trattamento, occorrono più giorni e riinizia5s~ con ci0 che )1romette invece alla chiupetute ricerche. sa, vale a dire col controllo dei miei dati, da Philip Manson-Bahr e A. L. Gregg han110 r11i, senza accorgersi, -eg1li ha contin11ato ad t1 sato il sigmoidoscopio (Trans of the Royal · Society of Tropic. Medie. ·e Hyg. January 1921) astrarre. Prendo atto lietamente della sua promessa, come mezzo di ail1to all3: diagin'Osi e d1 controllo al trattamento. · e se ci metteremo d'a-coordo srui f.atti, allo.r~ I vantagg·i dell'uso del sigmoidoscopio sono: ~olo potremo ri.p rendere con fr11tto 'l a discus1) una rapida ed accura-t:a diagnosi da visione sulle i·p otesi. • siop.e diretta;. . G. JONA. 2) possibilità di rilevare condizioni intest1nali non sos1Jettate (emorroidi, sifilide, malattie gravi e maligne, pol1pi, ecc.,); • Prof. ALBERTO ASCOLI 3) diminuzione dei casi di dubbia etioOrd. nellla. R. Università di Modena. logia. . I,a preparazione del paziente per l'esame Elementi di Sierologia rettale richiede attenzione. Gli AA. hanno trovato m olto soddisfacente (8• Edizione riveduta e ampliata) il seguente metodo: con 28 figure e 8 tavole a colori. ' . somministrare mezza oncia di olio di riIn questa a• edizione, accanto all'esposizione teorica, è cino la sera precedente e nel mattino successtato dato acteguato sviluppo alla tecnica delle reazioni per mettere in grado chi consulta tah.>1 opera di eseguire quelle sivo €seg·uire, prima dell'uso del sigmoidoscoprove sierologiche della medicina umana e veterinaria che banno un interesse pratico. Con cib gli Elementi di Bierologf a pio, .un clis.t ere di acqua e sa.pone per pulire tengono fede al loro programma di spianare la via all'intenbene il retto. dimento det problemi immunitari e alla pratica applicazione
SUNTI E RASSEGNE.
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delle conquiste entrate nella pratica. d'ogni giorno. Un volume in-8. di pa.g. 212. io commercio L. 19.80 comp reso il 10 % d'aumento per le spese postali di spedizione raccoman1 data e fii imballaggio. Pei nostri abbonati sole L. 18 franco di porto e raccoman· dato. Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina. N . 14. Roma.
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(1) Nella R. Clinica Medica cli . Roma 11 dottor Roiseo ha .applicato da tempo l'uso del sigmoid-0scopio come aiuto alla diagnosi nelle forme intestinali ed 'ha già fatto le stesse o~ servazioni che sono riferite 1n ql1esto riass11nto.
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IL POLICLINICO
s on1mini ~ tr are
dopo il clistere pocl1e g·occie di tintul'8 cli oppio per rendere l'intestino me110 sensibiJe alle manipolazioni; non usare n l1estetic i for ti, l)erchè mentre lo strumento si i11trodt1ce, è l)re feribile esser. gt1idati dalle sens:1zioni di clolol'e o di pena• del 1)aziente; quanclo i inte11de esaminare u11 ir1testino 11lcera1.o si deve a vere unn. g·ra11 cura nell,introduzion e dello strtune11to; dopo . avere attraversati gli sfi.11teri 1asci,arsi g11idare soltantb dalla visio11e .diretta. 11 g·raclo d i dolore è molto varia1Ji1e; i n ge nere è magg·iore r1ei casi della disse11teria bacillare e nei soggetti altamente sensibili; l'ulcera zione dell'i11tes tino sembra di avere poca in1portanza su questo punto in quanto cl1è g·li .t\ .A. a ffermar10 che in alcuni casi con estese 11lcerazioni le sofferenze degl 'infermi erano pocl1e mentre essi el'ano esaminati. Lo strumento pt1ò essere i11trodotto per u11ft distanza varia nei varii soggetti. (10-25 cm. ). Apparenze rJ.eLie ·11.lr. ero:~in11i a.1n P. hi eli.e. - Tr Ice re d l varlal.>111 d1tnens1or11, con r11 é:I rg1r1i e111ur-
della m1lcosa; questa è più sensibile della mu -· cosa nor111ale a l passaggio dello strumento; ' 2) iperemia acuta della m11cosa co11 a1)parenza debolmente grant1lare attra.verso il canale rettale o che occupa definite zone; 3) masse di tessuto di granl1 lazione so-vra1)poste s11lla membrana mucosa atrofica e fibrotica ; 4) polipi granulon1atosi cl1e sorgono clalln, parete intestjna le iperernica o emorragica. I casi con lesioni di estr ema gra.vità so110 sempre in condizioni critiche e qi1indi è molto difficile, a n zi i1n possibile, l'u so de l sigmoi doscohio. c. b. •
SIFILOGRAFIA. Nofie sopra una serie di incidenti verificatisi nel trattamento con gli arse1Jobenzoli. (Ddott. G. rvIARJANI , Soc. M ed.-Chir. di Pa via, . 22 luglio 1921). È la relazione di svarjati inconvenienti, relativ·an1e1n tè poco r1umerosi, ossie rvati durant e
una. lu n.ga·
"ljrij ra
0Pr1n ')~iu lopatica di Pa' ria. (circa 10. 000 ini1ezioni dei di1
tl'c:pp·rifln7')
O•f\ l} 1
ragici e cavità vel'dastra o g·rigiastra; a lcune ve:rsi prepara.ti arsenobenz1olici italiani, franappa i01no di essere poco prof.onde, a l tre solllo cesi e ted·esohi). di notevole profondità. La membrana mucosa L'A. accenna a1Jpena ag·li 'inconvenienti loè d i t1n colore giallastro e sana in appare11zn. cali (,e ndo-peri.flebiti e cellt1liti :LntestiziRli) in . Nel complesso le lesi.oni r assomigliano a · gran parte in r.a1Jpo.r to coll'in1perizia dell'oqu ell e cl1e si vedono all'autopsia, ma sono evjperatore, talvolta con p a rticolari condizioni denti le piccole emorragie petecchiali., le q11a li anatomiche delle pareti venose; la loro gravità dopo morte sonù osc-qrate ed è ai1che evidente è in relazio·n e diretta col ' grado di alcalinità la colorazione dei coaguli di sangl1e cl1 e codel preparato e colla con c.entra.zione· della sopro110 le piccole ulcere. luzione usata. In una piccola }Jercentuale di casi sicurn111er,i-l\!Iolteiplic.i e. dilfficilme11te crassific3Jbili so11 0 te amebiciJ diag· nosticati microsco1) icnm ente, i feno111eni generali, per i q11ali jl meccanis1110 il retto pllÒ · non essere ulcerato; i11 qt1esto capatogenico rima11,e in bno·11a parte o·sc11.ro. Non so è probal:>ile c.:l1e Je ulcera.zioni sier10 r1elln. crede si possa.mo disting1i.ere alterazioni atos})Orzione sl1periore d.ell'in testino largo, a 1 di là ~i. che da · altera·zioni tossiche· in se.g11ito alla cl ella possibilità di visione col sig·moidoscop io. introduzio1ne ·di .arsenobenzoli; tenuto conto dei Introdt1cendo attraverso . il sigmoidoscop10 fatto.Ii eccezioi1ali che entrano in questione in t111'a.n s a si può eseg·uire il raschiamento di rappo:rto ·colle vie an·orn1ali di introò11zi<?ne q11 es te u lcere e quindi importanti preparati e colle dosi affatto specja li nelle quali è usa·microscopici. to il fa,runaco, ritiene si possano far rientrare .-! p p.aren:.e nellcl disseri teria bacillare. - Le tutte le lesioni ft1Jlzionali ed anatomiche n el lesioni vedute nel basso intestino consistono qt1adro d-egli avvelenamenti da arsenico. ~l\.nche di molta parte di tessl1to di granulazione, in questi casi l'arsenico si m.ostra netta111ente cl1e r a ppresenta tin tentativo, da parte dell'in- v.a s otropo; non c'è .perciò ragio·n e di staccare t esti110, di rimpiazzare possibilmente i tesst1ti ,a lcuni gr111ppi di azioni dal qt1a.dro della indi trutti dalla necrosi . precedente specifica ; to.s sicazion.e arsenicale, per il fatto che si tratpossono essere a nche presenti alterazioni in·· ta per lo più di fenomeni ft1 g·aci ·e perch è'" fiammatorie, do,111te probabilmente ad una se- quan.d·o a n·ch e sono gravissimi i1elle loro co~ condaria invas ione della m11cosa alterata da seguenze, non la s·ciano .q11asi nessuna traccia ])arte deg·Ji orgn.nismi intestinali oltre a i baobbiettivamente rilevabile. cilli di ssenterici. Crede di poter distinguere: 1° rlei fenon1eni f,p alterazioni possono essere classificate nel tos si~i acutissimi (essenzialmente vason1otorii. i11odo seguente : fl1gnci , immediati , diretti o riflessi) ; ~ 0 dei . fe~ . . r1omeni acl1ti o s11bact1ti a c::1rico degli sYar1at1 1 ) ln pi ù mite forma appare un ' 1perem1a 1
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SEZIONE PRATICA
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apparati od organ.i, dov11ti alla prima elimi- i11e11te diversa. S1)essi.s sime volte si deve i11nazione del farmaco, più o I11e110 })recaci, fu- crir11inare, accanto a qt1ella dell'arsenico, l'agaci o più duraturi; 3° dei fen-0n1e11i tossici zione tossica del merct1rio, introdotto prima o cronici (eliminazione prolungata, acc11mulo, conten1poraneame11te a quello; le alter aziorni azioJ1j dirette o in.dirette, cliff118e, per lo pitt anatomicl1e a lcune volte leg·g·ei-e e i11aJ l)recia 111ngo decorso). sabili, possono in altri casi essere molto grosNaturaln1e11t.e non vi soni{) linee di den1arca- solane, deg·enerativo-necrotiche. zione nette fra i tre grUJppi dei fenome11i tosA. carico della c11te, oltre a Jie,·i forn1e fusici, anzi si possono osservare. forrne diverse g·aci erj tematose, i:>apulose, erpetiformi, l'A. osdi passaggio fra gli uni e gli altri. servò un .g ravissin10 ·caso di ,e ritrodern1ia JeFra le azioni del primo grup110 le più ro- squan1ativa, in una ·donna sessai1tenne, affetta da sifilide .recentjssima trattata c-01 m etodn muni sono q11ellie note col non1e di rrisi nitritoidi; l'A., che ha potuto osservarne t1n nume- misto en·doven.oso conten1poraneo arse11obenzo.ro notevole, per 1.o pii1 di .grado leggero, iJ1 al- lo-sublin1ato; comp.arve dopo la q11i11ta inie c11ni casi per·ò a11che con fenom.e11ologia i1n- zione ·e fu acco1npa,gn.ata da inte11si feno~neni p.ressio11ante, le deve mettere in rapporto da reattivi a carico delle m11cose co11g·iuntivale, 11na parte con uno speciale n1odo di reagire boccale, vaginale: vescicale, gastro-intestinale; d1ell 'organismo ei ,dall'altra parte co11 una co- febbre ·m.ediocre, a1bl11nint1ria leggera; la grastit11zione ·chin1ica alterata dei preparati; si vr, feno111enologia si risolse in una qt1arar1tina pos.c:.ono osservare in alcuni in·dividui a,nohe di giorni. con closi n1ini111e e con qualiunque campione et i A carico del sistema cti;g·erente, all'inf11ori di ar~ennhE1nzoli.; e c;;i possono oBservar.e, in ~rad0 risenti1nenti pj1'1 o meno ac~Ant.nat.i riel t11ho diverso, jn ttittt 1 soggettl 1n1.ettat1 co,n aeter, gastroemtertco, sopratt11tto 1n corrisponcte11za del min ati ·campioni di arsenobenzoli (serie tossi- colon tr,asve•r so, si .osservarono alcuni casi di che). Distin1gue dal punto di vista clinico due ittero, ·che si ritiene di dover attribuire µer tipi principali di sindromi vasomotorie : la maggior parte all'azione dell'arsenico: ma 1° Un tipo, nitritoide p·rop,r iamie nte detto, a specialmente m·erita menzione un grave easo· base di dilatazione vasale perife rica (crisi va- di ittero acuto tossico che ·p erò non si sa in sodilatatorje ipotensive; efficacia spiccata pre- quante partti 1 attribuire a questo ultin10 mediventiva e curativa deilla adrenalina); came11to od al me,rcurio. I n una giovanie clonn ci - 2<> Un t]po angiospastico, sinic opale prin1iti- gra vicf a. al sesto n1ese, sottoposta al tra ti.amenvo (palloire, cianosi, edema, accompagnamen,t o to misto endovenoso (arseno,henzolo-s11blimato) frequente di disturbi n1ervosi passeggeri, a tipo comparve dopo la quinta ini ezi.one, accom{>~:tepilettico to p;arali.tic-0: \contro.i ndicato )tu.so . {i-nato da• rialzo termico piuttosto elevato e d:.t della adrenalina). scarsissima fer1omenologia intestinale, lln itteNon crede si possa finora con fonielatezza ro acuto roi caratteri ·di orcll1sione completa sta.hilire ricle111rtità, in linea generale, di q11esti delle vie i)iliari : scom1)arsa cornpleta dei pigfenomeni con q11elli noti sotto _il nome di criis i menti biliari dalle feci, gr~nde abbondanza colloidoclasticl1e di nai. ura anafila ttoi-de. N es- degli stessi nell'orjna, p~urii.o, cefalea, fenomes11no dei casi osse:rvati dall'A. ebbe esito le.- ni catél.rral i delle vie respira tori e; interruziotale. Un g.rnppo speciale di fanne a lipo misto ne dell a gra.vidanza; durata. m.olto 111nga dei circolatorio-tossico so110 q11elle note sotto il no- fenomeni itterici; lieve e fugace a lbuminuria. me di r eazioni di Herxheimer, di focolaio; imGli 01~g·ani più gravemente se n·on più freportantissime fra le altre quelle a carico d el q11entemente colpiti sono apparsi i reni : acsistema nervoso, che rapprese11tano una parte canto a riacutizzazioni fugaci di nefriti sifia1meno delle neu.rore-cidive· l'A. ne ha osser- liti r-he, condotte !)Oi al1a gnarigione cogl i ste~ vato 11n nl1me.r o discreto di casi, q11.8Jsi tutti si arsenobenzoli; accanto a lesioni renali di di grado leggero, a carico del facciale, del terzo antica data, non sifilitiche, .riacutizzate dalla e quarto paio, dell'ottico e dell'acustico, che ri- cura, che rie ri chiedono la sospension e assolu ~ n tiene si ·debba110 interpretare caso per caso con o n1e l)ern1etto·n o il proseg·uimento quanto mai 11n diverso mercanisn10 in parte specifico per p:r11denziale, si sono osservate delle . nefriti la ~pirocheta ed in parte caa:·a tteristico per I ' ar- tossicl1e gravi cl1e possono condurre all'esiìo letale. jn111utabili in parte al solo arseno hensenico. Le si11ton1atologie acute , subacute o cron ic!1e zolo, in parte invece andhe, se non prevalendi natl1ra eliminatoria posson-0 p.resentarsi a te1nente, all'azione deleteria precedente o ccmtemooranea del n1ercurio sul rene. -1 due unici . cn1'ico di q11al11nque api:)arato ocl organo eposso110 manife ~ tersi con 1111~t gravità estrema- casi di morte osservati dall'A. nel loro necorso 1
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IL POLICLI NICO
(ANNO
XXVII~; FAsc.' 46]
clir1ico, e seguiti poi al t avolo anato1nico, si avreb·b e ·dovu to, se osservato a te1npo e valuri·fe.1-iscono preci sam ente a forme tossiche pure tato nella s ua giusta importan·&a, sconsiglia.re o miste co11 sede essenzialme11te renale. In uno clall'intervento cogli arsenobenzoli o da un tratdei casi era inneg·rubile la preponderante azione tramento mis to co11temporaineo a r senobemzolleleteria del mercL1rio: lln giovane di 23 anni lo-me:ncuriale o quanto meno a vrebbe suggeriaffetto da sifilide recente curato in modo inopto l1na condntta p iù prudente nel corso delle porttino colil prepar~ti mercuriali, malgrado cure stesse. A. S. Jiresentasse condizioni generali sempre più del)erité e sintomi di lesioni renali (albuminuria èENNI BIBLIOGRAFICl e ciliin<lrt1ria) f11 s ottoposto, per combattere iVlARTINET A. Thérap eitt·i.q1te clinique, 2 vol. in-8, g ravi manifestazioni specifiche Cl1tanee ed di complessive 131~0 pag. con 312 fig. - Masos~ee, a d una iniezione endovenosa di 10 censon ~ C. ie ed. Parigi, 1921. Prezzo 70 fr. tigrammi cli sulrfoxilat-salvarsan; si ottenneUn libro .d el M1artinet no·n può ·Ch·e riuocire ro imm ediati risultati brillanti sulle forme bene accetto ai rr1edici, che conoscono la sua s11ecifiche, ma un peggioramento così rapido delle condizioni del rene da portare l'ammaarte n~ll' esporre le ql1e·stioni sotto forma chiara e concisa, sfrond~ndole da nozioni · teoriche lato in q11at tro g iorni alla morte: 1111efrite gloingombranti e da vaghe incertezze. Quest'opera 111eI'L1 lo-canicola re subacuta degenerativa toss ica; milza molle emorragica; degener a zione vioo.e .ad inteigra1'e l ''8.lltra già !Ilota de.LI.a « Dia~;rassa diff11sa del fegato; reperto ,positivo abgno& c1iruca » ed .espon·e qwa.nto è veramente bondante dell' arsenico nel 1'ene e nella milza, u til.e e 111eoessar.iJo ooooocere per 1a terapia. sca r sis·sirno n el ·fegato; reperto positivo molto Niella prima parte !Sono tr.a .ttati gli agenti B.bbondante di mercurio nel rene. e nel fegato, terapeutici, sia i m.edicamenti propriamen te s carsissi1no nella milza. · detti, come gli a lime.nti (dietoterapia), gli agent i fisici .e psic l1ici. Nella seconda, fatta in collaNell' altro caso che ebbe esito letale s i trattaborazio11e con Desfosses, vengono esposte le va di t1n giovane di 20 ar1ni, robustissimo, tecrtiche tera p eutiche inedici1e, da quelle più senza alcuna lesione a carico dei vari organi; s i1ìlide recentissima non cura ta; dopo tre ini e- semp\Jii.ci, come l ',iniez.io ne iipordeirmica, l 'applizioni di Neojacol 1.S.M. a dos i molto modera- oazi-one di ·Un 1oatap.1asma, aJLe più complicate, te (O,15 ; 0,20; 0!30), appartenenti a serie che quali la tras ft1sione, il pneumotorace, ecc. I.a terza parte comprende la terapia silntoil1rono contemporaneamente u sate per al'tri am1nalati senza alcun inconveniente, presen - matica: l'A. p reiviiene subito .1',accusa. -che gli tò l1na 1n efrite ac11ta con alta albt1minuria e si potrebbe muovere di stabilire una relaziooe cilindrttria, edemi spiccatissimi, fenomeni lie- stretta ·fr.a un sintO!IIliO, che può avere cause multiple, ed .t1n modo terapeutico uniforme. La vi a cn.rico del polmone, nessuna lesio.n e del ' sistema nervoso, niente febbre; n1orte in quin- m·edioazione s intom.atica è invece U1I1a no-terol.e <licesima giornata. All' at1topsia si ebbe un re- diS!ciplma d ' azi·one, quanCLo v.i si connetta sempe1-to caratteristico di nefrite tossica acutissi- pre La rii:ce.r.ca de]La ·causa; pu·r troppo ·dio hbiarna con lesioni degenerative s pecialmente }i. mo cro nf1essare ·che no n raram.e.nte .qu·esta ci carico dei camalicoli; inoltre s i avevano fo- sfuggie .e s.taino oostretti alilia terapia puramencola,i di netrosi nei bollicali splernic~; degene- te sim.tom,atica. La d'Ì!Slposizion~ dei sintomi in . razione grassa diffusa nel fegato; arsenico in questa parte è com.e in quella corrispoodente 111tti g·Ii organi. ·' il~lla « Diiagno1si .clinica» per ordine aJfabetico. P1e•r fornire poi al iprati·oo il filo oon1duttore Concludendo: vi sono evidentemente d elle -particolari idiosin·crasie ind'ividuali verso i pre- che ]!o d1eve gudJCLare ncll e diveTSe ma:1attie, vie1)arati a rsenobenzolici, che va;lgono a spiegare ne ~·sip.osta ne1l'ultima parte Jia terapia d.elle oomuni (infettive, ·dei diversi apalcun i casi do,lorosi, come l'ultimo riferito; · vi malrattie niù ·sono inoltre certamente delle al.te,razio.n i · chi- parati, della rnutrizione., ven!ere·e, cuta.n ee), f.atmi·cl1 e m al precisate che rendon-0 tossi ci alcuni ta con una. certa brevità e con· metodo; 3: differertza. di ql1anto si vede in altri trattati, dove ca n1pioni di arnenobie nzoli, senza che il con; tutte Le oipinioni, tutti i tr·atta.menti .anch-e cont r ollo biologico st1gli animali possa mettere traddittorii sono elencati e messi sopra uno i11 evid e11zét. tali anomalie nella costituzione del farm a co; i:>erò. siamo convinti che nella mag- s tesso piano senza insistere per un criterio di gio t· parte dei casi cli inconvenienti' da arseno- sc~lta, l' A. ed i s11oi collaboratori dànno alla be11zoli si riesce a trovare, con una ricerca ac- loTo esposizione un indirizzo preciso, che ri- , sponite jndubbiamente ai fini della pratica. cu r~ ta stil malato e sul decorso clini co d ella fil. forn1a l11orbosa, qualche d a.to sp€cia1e ch e 1
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SEZIO~E
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1-'nl:vosT ì\I. P. et H. CARRION. I Thérapeu. ttqu~. \ i ol. 3()0 du ·rra.ité de Pha.tologie méJ1_cale de SERGENT RlD. DuMA:5 e· BABONNEI. A. l\1aloie1e, éd ]=>aris, 1921. Prix: Fr. 28. • . Il volume, dedicato alla terapia, e compilato da Pr11vost e Carrion, CO!Iltiene nozioni di bacterioterapia, di vaccirioterapia, di sieroterapia, di emoterapia (Pruvost), un · formul~rio e la tecnica terapeutica (Carrion). Esso è il secondo volume della. terapia, il primo è dedicato alla terapia fisica. Il libro corr1e è concepito, con criteri moderni, s volge capitoli ·che anche nelle sue linee ge11er~li l1on sono che n.ppena accennatEl nei trattati. Difficile compito qt1ello di seleziotn are, nel groviglio delle nozioni, che non ancora hanno avuto sicura sanzion~ dalla pratica; difficile con1pito c.1 uello di essere breve e chiaro in ma-• teria c11e, per sua natura, è fatta di analisi e l'.= }1e'-~O di dati contraddittori. Il Pr11vost ha as· soJ to il suo compito mostrando piena padrol":-111za dei vari argomenti. · 11 contributo del Carrion si riferisce alla pratica ql1otidiana del medico, che ha bisogno (ii conoscere l'azione dei farmaci, le vie ài intr9duzione, !a tolleranza e l'intolleranza di essi, l'arte di ricettare le nozioni di tecnica n1edica. Su tale argomento tl1tte le letterat1ire mediche sono ricche; ma lo svolgimento . che Carrion dà alla ma.teria è moderno e chia1
ro e questo non è piccolo pregio. Lavoro utile adunque nel suo complesso, cl1 e evita al lettore la fatica di ricercare, spare:i nelle riviste, i . coricetti di moderna terapia.
t. p. 1-'l'of. G. BRECCIA, doeient-e di patologia speciale n1edica della R. Uni·v. di Genova. La curà rlelle ·r nalattie tube1·colari del polmone.
155:-
PRATICA
9iego pratico. Quindi sotto il titolo terapia clin:ica delle pne1.tmopatie tubçrcolllri si dà uin riassunto delle modalità di applicazione delle varie cure predette nelle singole fom1e moruose tlibercolari del polmone e nelle principali lJerturbazionj funzionali dei diversi organi che ne derivano. Infine, n,ell 'ultimo eiapitolo· s.i stabiltsicono i rapp·o,rti terapeutici fra la cura dell e pn\e umopat:Le tubercolari e le complicam1Z.e .dei si•ngoli sistemi si.a d·QIVUì,e a maJ,a ttie tub,e reolari che non tubercolari e si illustrano le caratteristiche della cura d·ehla tuber~olosi idell·e varie età (i·nfanzia, giovinezza, età matur:a, vecchiaia) nei due sessi, ::n.ella gravi1danza, n1ei predispo\ s.ti, ecc.; l' 01p.era termina can itno se liema di 1
lotta antitubercolare.
· Il la-voro ha per iscopo di mettere 1sopra un piede di ~onoscen.za e di onestà ,scientilfica la cura pratica della tubercolosi e di mettere in seria e g.i'usta lru:ce i mezzi terapeutici a,.ntitubercòiari, considerandoli come veri . agenti fisiol1ogici ·di cui i'Ilte.r·ess1a con·oseer:e esatta· 1nente l'azi<}ne prima di appli carli .al nlalato. Tiltta l'op·era è p·oi guiid.ata dal CCY.ncet.to che tutte Je curie antit1l!bercolari poss·on-0 come esito finale riliscire 0 atteniuatrici 0 attivatrici del p:riocesso moTboso, e che conviene che il pratico sappia distinguer.e la cura di attivai.ione da q11;ella ·di attenuazionie per stabili.r ne 1'inclicazione e la regol.azione. Con questo libro di pratica e di si,s tem.azione dottrinal·e si riporta la cura antitubercolare sul con.cett-:> della ve.i~a e schietta terapia cliirl'ica. A. S. 1
L.
Die Propliylaxe und Therapie der Enteroptose. (Praga, Urban & Schwarzenberg, pag. 118, m 1<. 33.60). J{NAPP .
t
l 11iO'Ile Tipogra,.fioo-editrice Torinese. Torin·o 1921. (1 vol. in-8, di pag. XXIV-824, con 61 1
i11ci~iorli
nel testo).
È 11 manuale ·di terapia tubercolare peir pra-
tici più moderno e ·c-0mp1eto eh-e esista nella letteratur.a contemporanea. Sono 10 brevi e sintetici capi.teli in ct1i il pratico può dire di troYare tutto ciò che basta a indtriz~ar.rlo in og11i contingenza ·~ella oura antitubeTcolar.e. J~rernesso un capitolo di generalità fìsiopatologiclie della tubercolo.s i p olm-0·n:are, si' descrivono in modo sobrio e completo J.e cure cliniati1
che e soln.ri , le cii.re d_ietefiche, con. agenti fisici, la c11ra sana·toriale'~ il pnettrnotorace artifi,,·iale . . le c1tre f armaco'logiche, le ctlre biologi': he immttniterapiche ed ornionich.e, esponendo
1·er ti1tte · 1)recisi particolari di tecnica e d 'im-
Nono.s tante i più ten.aci sfoTzi di molti autori, le « ptosi» non sono .(ius·cite ad avere riconoscimento incondizio1n.ato e ri.spettata cittadinianza n·el regno , de~Ja patologia e pella clinica: e~.se llanno troppo dt1bbie ·cart·e d'identità per siffatt.a · ammissione. Sarebbe ardito dir.e oggi se il progresso. delle nostre .conoscenze chiuderà ad esse p er sempre le porte, o le fornirà di dati propri e stabili di . ricono scimertto. Ecco perchè è t1n po' arrischiato il libro del Knapp, che vt101e occt1parsi nientedimeno e di null'altro ch·e della ~Tofi..lassi e terapia 1dell'enteroptosi, (la qual parola per l' autore significa ptosi viscerale 1n genere, cioè renale, giastrica, intestinale, uterina, vag.inale, ecc. ). FOTse sarebbe riuscito più ut.ile far precedere, a qu-esta, una m 'Jnog·rafia R11lla sintomato1
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IL POLlCL!KICO
logia, eziolo·g ia, anatomia lJatologica, ecc. d.ell'e11teroptosi: ci saremmo meglio intesi sull ',a rg·on1ento. Il Knapp in questo suo libro tratta i11vece della profilassi dell 'e11teroptosi e quindi della terapia .generale (terapia dina111ica, nleccanica, nervosa) : passa poi alla tenapia m edica delle singole forme. principali ·dell 'e11tero1)tosi e dedica brevi capitoli ai corri.s pandenti interver1ti chirurgici (enteropessia, uJeropessia, e.cc.). Il Knapp dimostra larga conoscenza, anche modernissima, dell'argomento e co11vinzion·e nelle idee, cl1e espone: e si lascia leggere volentieri. Nell'intenzione .dell'autore questo libro è desti11ato aj medici pratici; n.oi non sapremmo mai abbastanza: raccomanda1e al lettore il pi"l1 vigile spirito .critico, affinchè la seduzione delle idee esposte non conduca poi incon.è·ciamente ad appli'care troppo spesso il concetto di « ptosi», 'per etichettare 111alattie di ben altra nat11ra ed impor1nnz~. y. sa batil l~.
L e traitement 11iédiclil des ?1ialades des 1·ei1is en clientéle. A. l\Ialoine, éd. Paris.
CH. l4"IESSINGER.
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Dire ciò cl1e è utile, a lleggerire il testo di discussioni senza interesse tjirettamente pratico »; in· queste parole è la linea di cor1dotta dall'A. nel compilare questo breve volume sulla tera1Jia delle malattie renali, dedicato al pratico. cc Il l)ratico (ha fretta, dice l'A., e al tempo cl1e egli dedica alla lettura, deve corrispondere t1n vantaggio immediato». Imporsi . ' q11esti limiti, in. un capitolo come q·nello delle n1alattie renali, in un periodo difficile della n1edici11a in taJe ca.rnpo è una audacia .perjcolosa: basterà pensare alla difficoltà di sistemare le malattie dei reni· in una classificazione che permetta di intende_rsi, basterà ricordare l'oscurità etiologica, la confusa patog·enesi della stessa sintomatologia clinica renale per con1prendere tutti i pericoli di una terapia, fatta di regole, di giorni di cure, di settimane • susseg·uentisi, come i periodi di una prescrizione d.el calendario religioso. Per tali ragioni i1oi non abbiamo eccessive simpatie per questi vol 111ni riass11ntivi, cl1e tutto al pratico, in breve, vogliono dare ! Il Fiessinger cerca di ovviare a molte difficoltà trattando con di.visione razionale la materia: il valore clinico cli un esame di urina, i metodi di esp lorazione renale, la profilassi e la terapia generale delle malattie renali, la c11l'tl idl'o-111inera le, i sintomi, le malattie, sono i vari ca11itoli nei quali è cliviso iJ volume. In «
(.:\NNO
xx,·111, FASC. -16 l
eEs i è accennato a qu unto di moderno, special-
mente francese, si conosce, il ca1)i1olo dell'idroterapia è a.fftda to ·a1 Robin. Molte notizie sa.l'anno utili al p1·atic-o e potr·anno prieintare bene µelle direttive della cura, IJ11rcl1è il })ratico resti sempre Sl1lravviso che il malato difficilmente si cura cogli schemi e più facil111ente con la conoscenza esatta del soggetto. Il libro in Francia ha avuto fortuna; la seco11da edizione segue alla prima la quale si è esaurita prima che reali progressi siano sopravvenuti· nell ll.rgornento. 1
t. p.
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ntCanEMIE, SOtlETA MEDl&BE, tON6RESSI. R. Accad Sed il ta u rcl-iu a 11·i.f1. cl al 17 luglio lll21. Pr~~ir1Pll7kl
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Il ln111i11ale nell'epilessia sperirncutale.
Pt·of. G. Al.fA.N'I'EA. - L'O., in collaborazione dcl laureando S.~RPI, Si è pro1>osto di apalizzare, dopo i favoreY•)li riiSUltati avuti nella cura sintomatif·a dell'epilessia un1ana, l'azio11e (lel luminale nell•epilessia sperimentale i~tituendo una. serie di rtcetche destinate anche a chiarire il suo meocanismo di azione. I risultati ottenuti si J)OSsono easì i·ia·s sumere: 1° Il luminal sodico applicato diI'ettamente st1i centri sensitivo-motorii del giro sigmoideo del ca·11e, in solnzione ~cquosa i1e deprime l'eccitabilitit · . . in grado apprezzabile già nella concentrazio11e del 2 '?ci; l'effetto divie11~ p.iù marcato auméntando la concentrazione. 2° In un cane con clono di un determidato gruppo mu.s colare da stricnizzazione del corti po11dent<~ ce11tro corticale, iniettando sotto cW:e « Ll11ninal sodico >> in soll1Z. acquosa e nella p1·01)01·zi-0ne -Oi 4-10 cgr. p~r Kgr. di peso si vedono, costanten1ente diminl1ire le ·scosse cloniche e qualche volta J)ersino scomparire del tutto. 3° Le iniezioni sottocutanee òi « J.,umi11al sodico» in soluz. e nella proporzione ili. 5-10 -cg 1·. .[>ér Kgr. di peso fanno scomparire- clopo 20'-30' la possibilità di provocare accessi epilettiformi completi con la faradizz::tzione diretta dei cent1·i sigmoidei. L'effetto si trova pe1isis1:ente ancora do1:>0 24-48 orP. clall'iniezio11e. 40 Nei cani in cui è possibile provocare accessi epilettici anche in via riflessa., tale possibilitiL scompare in seguito ~ll'iniez. sottocutanea di « I.Jl1minal sodico>> nella tlro1X>rzio11e precedente. 50 Sommi1tistranrlo a cani di 3-4 Kgr. l1na dose giornaliera ·a i 10-20 egr. di <<Luminal » per 6-7 giorni consecutiYi si Yede scomparire la possibilitit di provocare nccf'ssi. epilettici completi con la farndizzazione diretta o con eccitamenti afferenti.
SEZIONE PRATICA
I·l'~ba.bilmente tale azione del <le <1<1 modifi.eazioni funzionaJi,
« Luruin.al >) dipe11che esso è specifica tl1 iuente c:apace dj i11d11rre nei centri corticali ' sensitivo-motori, la cui neeessaria .p arteci.p azione all'e11ilessia è da ritenere come accertata. Osserva.~ioni,
sulla struttura delle ossa
'l·7lc for1nano l'a rticolaziorie temporo-mandibola;re. 1
Prof. P. DORELLO.' - I..i'O., dopo aver dirnostl'.ato iu clue pr~cedenti comunicazioni che ~ell'uomo il n1eccani-smo con cui si abb.assa la rnHndibola è notévolmente diverso da qu<~llo col quale tale mo• Yimento si prodl1ce negli altri mammiferi e che in seguito a tale cambtamento si pro:ducono pure t1 n ~for111~tzioni i1ella. forma esterna dei capi artlcolari e tra queste tra sformazioni la più importautc~ è la riduzione del proC"esso a.r ticolare posterio1·p, in que~ta tel'Zé:' comunicazione illustra le motlificnzioni vrodottesi nell'intima strutt,ul'a delle ofsa, che pnrtecipano alla C<>~tituzione dell'articoln zi()11e temporo-mandibolure. Pe:· mezzo di opportt1ni tagli e col concorso dell 'es~nrne radiografico l'O. dim9stra che ~ei carniTo.r i, nelle scimmie e nell'uomQ si trovano impartnnti clifferf>nze, le quali dimostrano come la strutt11ra del trabecolato osseo -sia in ·S tretta relazione <:011 le azio1ti mec:caniche che q11este oosa debbono .. ·o~ tenere. 1
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Il l e1n bo peritoneale vescicu-uterino •
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nella oh·ir1t·r.q ia gineoologioa.
I ..rof. E. PE~TALOZZA. -- L' O. intrattie11e l'Accaclemift sulle n1oltepliei ntilizzazioni che in chirurp:ia ginecologica possono essere fatte dello stesso lembo peritoneale vesC'ico-uterino del quale si serve abitualmente per la isteropessi IJelvica nella retroflessione uterina. Tratta in primo luogo del caso in cui la isteropessi ma eseguita per la cura_ di una retroflessione fissa. Jil distaooo delle aderenze che fissano la faccia posteriore dell'l1tero _ non p11ò a meno di lasciare ·superfici sa11.g·uinanti. Il lembo usato dall'O. ne garantisce la esatta peritonealiz?Jazione col doppio vantaggio di arrestare ogni stillicidio. di sangue, e di prevenire ogni aderenza delle superfici cruentate e-0gli organi vicini. Altra a"pplicazìone si trova nella esecuzione delle miomectomie. Nel maggior numero '<li casi cli mion1ectomia dall'O. eseguiti ha potuto constatare p:li evidenti vantaggi del le1nbo indiieato, che scoll)ito ad operazione finita, viene riportato sopra la ferita uterin.a . Primo \anta.ggio : assict1rarci contl'o aderenze viscerali della ferita: secondo, que.110 . cli prevenire la freque11tissima tendenza dell'utero miomectomizznto a cadere in retr9flessione; terzo, di garantirci contro una eventuale diffusione al peritoneo di un processo infettivo che abbia il suo i>unto di ,partenza. dalla cavità uterina come nel caoo di un fibroma sottomucoso che ha già inir.ia to un parziale sfacelo putrido. •.\ltra applicazione di tale lembo per:itone.ale :-;i ha nella re-sezio11e ·c:uneiforn1e del fondo secondo 1
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Kelly, operazio11e che ebbe l1na certa vog·a e cl1eYi~11e oggidi a11cor.a .adottata in talt1ni casi (li metrite emorragica. Analoghe nella tecnica, bencl1è rispondenti a ben diverse indicazioni sono quelle resez~oni che si praticano nell'11tero gravido quando 'ri sia indicazione alla interr11zione della graYidan1.a. Il lembo vescico-uterino si prest:a anche egregiarue11te allo .scopo di ricoprire di ~ritoneo, quando \'e ne sia interesse, il moncone od i monconi, nelle operazjoni uni- o bilaterali: degli annes~i uterini. L'O. conclude ricordando con1e solo in questi ultimi tempi sia stat:a avanzata nella letteratura ginecologica. la propost:a di servirsi clel lembo Yescico-uterino per ricoprire ·superfici cr11entate delrutero e come il Gell1orn, in una nota p11bblicata 11el dicembre 1920, propone un lembo identico a quello !di cui egli si serve da tanti a11ni ed i11 tante centinaia di casi. Sulla digestiorie della caseina per opera del &ucr:o enterico e per opera dei tessuti.
Pr\.)f. .tt. Cr..EME~Tr. -
Le i11dag·ini sperimentali l'iferlte dall'O. hanno d:ato i >SeooUenti risultati: 1° Il potere <'..aseinolitico ·dimostrato finora da ConnhBim -solo nella mucosa intestinale è presente
a11che neg1i a ltri te~9uti dell'organismo dei lll.amntiferi e la Slta inte11sità .decorre parallela a quell::t del potere peptolitico nel senso che è n1assima ne. gli organi parenchimatosi e minima nel tess11to sa11guig·110 . 2° Il poter~ casei11olitie;o è presente ~tn<;he nella n1ucosa intesti11alè e negli altri tes. uti dei vertebrati non mammiferi (uccelli, rettili, anfibii). 3° II succo enterico (da ansa intestinale alla
Vella pratiCàta nel cane) digerisce la caseina e non digérisce (ad. · eccezione delle protamine) le altre proteine genuine (albumina d'uovo, fibrina bollita, gli!!din~, faseolina, zeina). Da t:1li ri8ultatl I'O. si crede al1torizzato a Yenire alle ~cruenti conclusioni: 1 o I_Ja digestio11e della caseina operata dal succo enterico non è dovuta alla presenza ;di u.n fer-
mento Rroteolitico specifico .p er la caseina e caratteristico dell'intestino dei m.an1miferi, ma è operata dallo stesso ag·ente biochimico c:he <ligeri~'C-e ì l peptone (ereysina). 1
20 La capacità della erepsina a digerire la ca-
SP.ina, a differenza delle altre proteine, non di·l)ende da un .adattamento biochimico del fermento al substrato, ma .piuttostO' è connessa alla speciale i11tima. -costituzione della molecola della caseina. 30 La ·caseina rappresentando la sola proteina
idrolizzabile clall<l ere11sina. intestinale senza l'ar,ione precedente della pepsina gastrica e dell<l tripsina pan~rea tirn si p11ò cons1<ierare con1e la 1)rotei11a ~1liu1entnre pifl facilmente digeribile ti110ra conosciuta . E. GROSSI.
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IL POLICLINICO
Il primo Convegno nazionale
delle dottoresse in medicina. ~·iorni 14-15-16 ottobre ha avuto luogo a Salsomaggiort~ il Primo Oonveg1io Ita.liario delle
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Dottoresse ·i n 1n edieìna., rome a'\7 evamo già annunciato. T a le convegno è . riuscito una bella afferma-
zione dell'attività della donna-medico ed ha raggiunto il duplice sc-0po di riunire le dott-0resse per trattare di svariati a rg-0menti igienico-S-OCiali che riguardano in special modo la donn~ e il fancit1llo e di gettare le basi cli una Associazione nay,ionale delle dottoresse in medicina. Numerose s ono state le dottoresse cl1e sono i11tervenu te e che hanno aderito al Convegno. Il (.~onvegno fu inaugurato nella sala del Ku·r saal di Sa lsomaggiore dalla dottoressa CARCUPINp-FE!lHARI di Salsomaggiore~ all'opera della qt1ale si deYe l'organi zzazione del Convegno e che spiegò gli scopi di esso e dell'Associazi-0ne ie:he si voleva fondare. U .p ro-sindaco di Salsomaggiore p_o rtò j } saluto della città; il prof. CATTAl\'EO della Clinica pediat1"!.i ca di Milano il -sal11to dell' .Associazione l\tledica di Salsomaggiore; la dott. CLELIA LOLLINI l'adesione !dell'Associazione Internazionale deille dottoresse in 1neclicina. L'on. ARJ\IANDO Bussi, trattenuto a l\ililano dal Congresso socialist~, mandò 11er 1scritto la calda a desi-0ne del Gruppo Medico Parlamentare. L'ospitalità offerta dal l\1unicipio, dagli Enti L1cali, dagli Stabilimenti Termali di Salsomaggioré fu cordialissima. Ad un pranzo of · ferto dal ~lunicipio e dagli Enti Locali il senatore BERENINI parlò con entl1siasmo della donna1nedico. Interessanti furono i lavori e le deliberazioni prese dal Convegno. 'L a dott.ssa ESTER BoNOMI, di G€nova, riferì S1illa. morbilità e mortalità della donna lavoratrice, Rugli effetti nocivi che le industrie in genere e quelle insalubri in ispecie a rrecano alla gravidanza e a l parto. L'assemblea discusse e approvò le Slle proposte : cl1e in ogni Comune sia per legge reso obbiigatorio un I stituto A.1ttonorno di a.ssisten.za, m aterna e infan t i le che c-oordini e completi tutte le istituzioni per la protezione ed assistenza gi11rid~ca, mora.le, igienica e sanitaria della maternità e della prim·a infanzi~ , che si migliorino con t1rgenza le leggi sulla protezione del lavoro delJa donna e del fanciullo, che sia resa ovunque obbligatoria la son ·eglianza al baliatico, che si addivenga a unR denuncia obbl1g-atoria Q facoltativa della gravidanza, che le medichesse <Siano nominate in largo numero ispettrici sanitarie ne. gli stabilimenti industriali, cl1e si dia maggior ~viluppo a tutta l'assistenza ostetrica. Ln. prof.ssa ANGIOLA BORRINO, direttrice de1la Clinica pediatrica di Siena, ha invocato una più umana e larga protezione da parte della oocie'tà all'in'.fanzia illegittima, ha e<>mbattt1to l'istituzione dei befotrofi, nei quali la mortalità infantile è elevatissima. Dopo interessante diseussione è Hta to .approvato il suo ordine del giorno col qua le inYOC.-'l uua. p)Ù ntti,ra partecipazione della donnalllediCO all 'as."istenza dell'infn nzia , chiede che si tlia h1 n1n8~111n diffusione ai co11, ultori pediatrici 1
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[ ANNO
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FASC. 4~ J
nei quali si formi , Ci)ll t1na costante propaganda igienica, una vera ed11cazione nwterna. della donna, e a _protezione del! 'infanzia illegittima inYoca la ricerca legale ùi entrambi i genitori avviata di . ufficio dal magistrato col oonseg-uente mantenimento del figlio fino all'età maggiore, propone la sostituzione al vecchio brefotrofio dell' A.silo fa111 i.glia sotto direzione medica fen1minile o\11nq11e è possibile e del Comitato femminile per la madre e per il bambino (tipo Comitato delle Piecole 1\1adri di Siena), ·Che si proponga di vigilare materna mente e singolarmente sulle sorti di ciasc-un • bambino nato fuori della famiglia o pri,=-o di essa. • La dottoressa CLELIA LOLLINI di Roma f~ la relazione del p1imo Congresso internazionale delle dottoresoo in medicina tenutosi a ·NeV\r York ' nel 1919. Interessanti relazioni teru1ero la dottoressa AMALIA Lusso di Cogne, sulle nevrosi del dopo-guerra, la dott.ssa. DINA CLERICO di Torino, sull'assistenza agli ammalati, la dott.ssa CARLOTTA AGOSTINUCCI di Parma, sulla lotta contro la tubercolosi, l'alcoolismo, le malattie sessuali. · Dietro . proposta della a.,-0tt.ssa CLELIA LoLLI~r~ furo110 all'unanimità approvati tre ordini del gi-01·no che riguardano tre questioni igienico-soci...-:tli oggi tanto diset1sse : l) l'abolizione della rego la rne1itazio?ie della prostituzione, con la motivazione che la regolaruentazione sancisce con la tutela dello Stato uno. grave immoralità ed una ingiustizia .sociale e dal punto di vista igienico è asso- · lutamente insuffiieiente ad arginare il diffonders i delle malattie sessuali, anzi talvolta nociva it:>er la parven~ di s icurezza cbe vorrebbe offrire e al contrario non offre; 2) che si · dia ..sviluppo efficace a corsi di educazione sess·uale da tenersi nelle scuole, nei ricreatori, negli opificii e nelle caserme; 3) che sia reso obbligatori~ il ce1·tifioato 1nedico premat1·imon,iale.
Il Convegno raggiunse anche il su-0 intento <li fondare l'Associazione lv-azionale delle Doito·resse in JJfedwina .. Scopo di tale .Associazione è di darmodo alle socie dj incontrarsi per lavora re insieme attorno alle principali questioni di ordine medico-sociale che · più d~ vicino interessano la donna-medi<l!o, di occuparsi di interessi professionali in genere ed in particolar modo di quelli che rig-uaroano le medichesse, di trattare argomenti scientifici vari, ecc. · Il Consiglio Esecutivo dell'Associazione riSt1ltò c:omposto della Dottoressa M. Carcupino-Ferrari di Salsomaggiore, presidente, presso la quale rimane la sede dell'Associazione ; della dottoressa Ester Bonomi, di Genova, vice-presidente; della dottoressa Paola Zaippa, di Genova, segretaria perl'interno; della dottoressa Clelia Lollini, di Roma, segreta ria per !!estero; della _p rof. dott. Angiola Borrino, di Siena, dott. Ama ila Lusso, di Cogne, dott. Ida. Lurà-Aletti, di Mantova, consigliere; della dott. Costanza Bocca doro, di Pa viR, cassiera; della 'èlott. Elena Gardella, di Genova, riYeditrice dei conti. Nell'anno prossimo ~d. terrà il seco11do Conve~no. de ll '~\s~ocÌnz;ione in 111ogo da destillc'll'Si. Dott. CL1<~r.1A I_JOLLIXI. •
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. Gli induramenti muscolari. F. Lange e G. Everbusc/h (M1.i,nch med. Wochenschrift, 1921, n. 14) così li disting·uono, se-
6° dipendenti da miositi specificlie, tubercolosi, sifilide, da tricl1inosi; flebiti, ecc. Trattamerito . - Salvo in casi di g·ravi di-· sturbi circolatori, cor1siste in un massagg·io me todico (im'pastamento) _fatto d"a un m edico, che conosca 'b en.e l'anatomia della regione; vi si· può associare vantaggiosamente la diatermia ..
condo l'eziologia: 1° dovuti a sur1nénage rrit&scolare: si riscontrano specialrt1ente in individui non allefil. 11ati (gin11asti, cavalieri, ecc.), oppure dopo uno ' . L'artrite gonococclca metastatica. sforzo muscolare, molto intenso, durato pochi secondi; vi si possono associare disturbi cirÈ i11alagevole accertare la frequenza di que-· colatori (p. e. dovuti alle fascie da polpacci). sta complicazionè, che proba.bilment.e non sor-· Sono legati a metabolismo muscolare anormale lla&sa il 1/ 2 %; è più fr,equente nella donna . o, come nel caso di sforzi violenti, ad emorra- . per le eiS'.a:oerb.azioni coinciae·n ti con le m·egia endomuscolare. Si mettono in evidenza, struazioni ed il puerperio; nell'uomo, si sviquando si conosca bene l'anatomia della re- ·1up1)a dopo eh-e iJ prooesso &i è estooo .all'uregione, facendo rilasciare completamente i mu- tra posteriore. Il suo .s viluppo non è legat.o scoli ecl ungendo la pelle con olio di vaselina; a ma.g.gtore virule11za del gonococco, ma proparagonare sempre co11 il lato sano. La pal- babil111ente a partiool'arità anato.m iche della pazione, esegl1ita, facendo rotolare il muscolo mu1cosa uretrale che. rendono p·iù .agGvole la sotto il dito, permette di sentire u11 segmento pe11etrazione dei ger1ni in circolo, ed a conm11sçolare duro e sen1pre doloroso. Questo sta- dizioni delle arti.colazioni,. che costituiscono un to persiste per l1na dierina di giorni; locus 'n iinoris resisteritiae . 2° dovuti a siirmén.age cronico: si osservaDi solito, l'affez.ione è monoarticolare; più 110 specialmente in individui affetti da deforsp&Sso i1el ·ginocchiio, ·p oi al malleofo, al pumità diverse, che esigo110 uno sforzo esagerato g110, al gomito, ,f alangi: molto raram·ente so-· da parte di certi muscoli per stabilire il com- no affette le spalle, l'an.ca, le vertebre. penso. Questi indurimenti sono sempre est~si N elta forma più leggera ·s i ha una .sempli~e e rihPlli. Nel piede piatto si trovano in corri- ar.tralgia, con lieve tumefazione; talvolta nespondenza dei supinatori (tibiale anteriore e sono .affette successivamente diveirse articolaposteriore, gemelli) nella lussazione congenitn. zioni. L'articolazione, specialmen:e quel1a del dell'a11ca, all'inserzione pelvica dei muscoli del- ginocchio, può tumerfarsi t~lvolta enormememla natica; nelle affezioni dolorose dell'anca ai te, per la presenza d.i .e&Sudato sierO"$·O. Qul8ista, tensori della fascia lata ed al sartorio; nelle forma è assai ribelle e· recidiva faéilmente, scoliosi, al trapezio e muscoli spinali erectores con esiti in distension<t> e lu ssazione dei Leg.J.spinae. Gli AA. attribuiscono ad indurimenti menti .e della ·capsula. La più frequ.ente è la forma siero-fibrinosu.,. muscolari i crampi dei pianisti e degli seri. ' vani· che si stabilisce con ·disturbi generali più o ' 3° consecutivi a raff reddarne1ito: costitui- m eno intensi, con f.ebbr·e .e viol.enti dolori; ·si. scono la maggior parte dei casi di re1rmatismo ha una !forte tum·efazione dell'Mti col.az:ione e muscolare; vi si rannodano il torcicollo e la d·ei tessuti circostanti, con fluttu·a zione ·s carsa lombaggine. All'opposto di quelli da surména- o man.cante. Il de1corso si protr.aie .a lungo con g e, gli indurimenti si trovano nel mezzo del esacer~azioni, specialm.ente dopo una ricad11ml1scolo e non alle estremità; ta della gonorrea uretrale. Si ha una rapida. 4° dovuti a disturbi circolatori: anemia ar- distruz.ion.e del1e m·e.rnbrane sinovi.ali, formateriosa (embolismo), iperemia venosa (compres- zione di essudato ml1co-purulento, e successisione, trombosi). Molto dolorosi, possono risol- v.am.ente retrazioni ·Cicatriziali della capsula. ·versi se i disturbi circolatori sono leggeri, o con deifonnità ·e disturbi funzi onali. mettere capo a lesioni definitive in caso di di·Nella forma puruJ.enta, si ha nella cavi~,à. st11rbi gravi; articolare un versamento purulento; l'infezio· 5° i11. dipendenza di disturbi del metaboli- ne pllÒ invadere i tesst1ti circostanti e deter.'\rn.o: analoghi a.Ila rigidità muscolare cadaveminare la forn1a ftem.monosa, che ·può dare rica e probabilmente rlerivanti da accl1m11lo di un esdto fatale p1er inf·ezioni suiccessive di rifi11ti clel rica1nbio (acido lattico ); strepto- o stafilo cocchi. Si osserva ]nolt11e art1
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IL POLICLINICO
che un tipo di artrite cronica ·-sim.lle .all'aJ·trit~ d·e formante, con atrofia dei mll&coli. Il gono·cocco è .stato ri scontrato n·el 65 <;~ .dei c·a si: non sono rare. le inf.ezioni rruste con ..st r.epto- e .stafilooo·a~h.i, ·che dànn-0 un ancl 1mer1to più .g ra.v e e prolunga to. La vaccinoter.apia ha avuto buoni risulta(j s olo nelle forTilie .torpide. Secon·d.o N. E. Aronstam (A1rterican 11ledicirie, g.ennaio 1921) è 3Jssai utile 1 ip.eremia alla Bi·e1r ·che mitiga il d.olore e migli(}r.a i t;jr1to1ni o bbi,ett ivi. Q uan· d ~ il ·dolore è forte e I.a t emJlera tur a alt a, è raccomanda,biLe .una relativa inun·obilizzazi.o.n~· d.ell'airto, la 1qu;ale p1e:r ò non ·d·eve d"t+rare a lun.go, .altrimenti si va inco.:1tro .a d·efo r111ità e aid atro·fi·e. Scompansi poi i sinton1i e J.a feb.b r·e, si potranno iniziare co12 grltnd e cautela, i movimenti pass1vi. Negti 6tadii I.S uba.c uti e t~rn1il1ali, ·si tenterà l'app1'tcazione di impa~cchi, di bagni, di tintura di jodio; succ e:Ssiv ament e sono utili .i bagni .e,cl jl n1 aiSiS aig gi o. Qua ndo vi è enorn1·e versainento o abbond.ante essu.dato .p urul·ento, .s.i potrà ll"'icor:r.ere "alla puntura ed all'irrig azion~; nei Cat:ii di fi'emn1.o·n ·e· e su p.p urazion·e peria rticolar.e pu ò ess ere nec.oosaria l 'apertur a della articolazione. Le .an·chilosi vengono poi trattate col m .n.ssag·g·io o con mezzi meccanici, eventualmente con interv·.enti chirl1rgici. , fil~
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Trattamento delle artriti croniche con lo zolfo
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Il trattamento delle artriti blenorragiche. .In una recente discussione alla Société de Ch:irilrgie (J our·n . des praticiens, 28 mag·gio 1921) si è attirata l'attenzione sul trattamènto ' cl1irurg·ico del le artrifi blenorragiche. I concetti nt1ovi in propos1to, consistono in sop1)ress ione del drenaggi.o, chit1sura dell'articolazio!le dopo evacu atone il contenuto e dopo lava tura con il siero e con l'etere, mobilizzazione ·i1nrnediata o quanto meno precoce, soppressi011e della doccia im!D.o bilizzante dopo tre giorni. Si ·s ono avute con tale me'todo tn1u nierose guarig·ioni e persino ritorno ctd integrum. Sono state us ate e.on s uccesso anche le iniezioni di s ali d i radio _(solfato insolubile, in sospensio11e lic1uida: 20-40 microgrammi). Nelle form~ con a.bbonda nte versamento s i inietta il sale nell' articolazio·ne, dopo svuotato il con·tenuto; s e l)I'edomina l 'infiamma.zi.one periarticola r e s i fanno iniezioni mt1ltiple periarticola ri secondo la tecnica di L a nnelong11e per le iniezioni sclerogen e di clorl1ro di zinco. In 24 ore scompare il dolore, dopo una fase di legg·era esH.cerbazione; riap p a re qt1indi la possj}Jilità di m obilizzazione, con c.u i si previene l 'an chil osi ; n e segt1e il riassorbim-e nto degli es-
r. s.
c::n <1ri1 i. ...
.i\'Iey· e.r-Bi~ cl1 ! Miin.cli.. 'med. "'\tVoc 71,en scririf t, 1921, n. 17) co11siglia l a miscela cli zolfo ed olio cl'oliva. all'1 %, per iniezioni endom11scol a ri alle naticl1e, a dosi progressivamente crescenti da 2 . a. 10 eme. a 6 giorni di intervallo. Le iniezioni sono s eguite da f~nomeni generali: fehbre, maless ere, cefalea, anoressia, talora vomiti, urobili11uria e cla ·Concom~tanti reazioni a rticolarj, ca.ratterizzate da diminuzione di dolori (qt1alcl1e rara volta si 11a una esacerbazio:11e transitoria) ~ da ritorno più o meno màrcato dei movimenti. Con la ripetizione delle iniezioni, i fenomeni ger1erali si attenuano. • , L 'A. 11a ottenuto : in 6 casi di osteo-artrite clef o'·mante primitiva, 4 volte la scomparsa co1npleta de.i dolori, 1 volta migli.oramento, 1 volta nessun effetto; i casi più favorevoli sono c1uelli in cui la malattia è localizzzata alle g·randi articolazioni. In 5 casi di poliartrite reumaticcl crorz.ica, vi .sono state 4 guarigioni clinich.e ; l 'insuccesso si è av11to in un caso subacuto; in 1.ale stadio la cura dell'A. .sarebbe controinclicata. Nelle anchilosi prog:rregsive del rachi cl e (ma lattia di Betcher.ew) i risultati furono me110 netti; si sono però avuti miglioramenti ed anche .scomparsa dei dolori.
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EPIDEMIOLOGIA. La malaria di Trinitapoli (Foggia) e I' im1ortanza degli animali domestici nella difesa contro la malaria. La Rivista I aiene M oaerna pubblica nei suoi t1lt~mi tr.e numeri, su tale arg·om·e nto, una interessante relazione, i-n data 29 . dicemb~e 1920, dell'ispettore medico ' superior.e del Ministero dell'Inter,n .o, dott. D. Falleroni. In detta relazion.e, frutto di pazienti ed ac·Ourate osse~va.z ioni 1durate· quattro .ailJili, i 1A., dop.o aver breve.mien.te 1d8!&Clritte ne ·speciali condizio.n i loic ali del territorio di Tr.initapoli rispetto a lla malaria, accennato ai ,gr.an,diosi lavo·r i .di bo11ifica, :im .corso, per oolmata natural,e, a i car.at~eri delle varie ep1d·e·rn ie pr1ece·denti a qruel1e gravissi1ne del 1915-1916, fissa il tip,o di malaria ·d·o mi1nante in Trinitaipoli e spiega le cause d1el'l e epi·d emie d·el 1915-191'6 e .del 1899 con prod11zione di -an.o rmali ristagni .di ac qua mèlle vi.c inanze .d.ell'abitato e con la ii1va·sione enorme d·i anofeli in· questo. Ciò ebbe a determin.a re la in.v ersione d·e lle car.att e ri sti eh~ epi•d·emio1·o·g iche della .malairia di Trinitapoli cl1e da epidemia del territorio, quale p res e1ntavasi no·r malmente, divenne nei rl.etti a n n i e1)idemia ·dell' abitato . I
(ANNO XXVIII, F ASC. 46]
15&3
SEZIONE PRATICA
I... 'A. .prende jn esame i vari foco1ai anofeligeni in rel:Zione ai cen'tri di nutrimanto e di
1·icoverro del·l e zanzare e ·dimostra co,n dati di fatto che l'epidemia malariic a d e'l1'a·b itato d1 Trinitapoli è soJ.o, jn rapporto con i ri.stagmi di acqua ad esso pro1ssimi e inlfatti .appena questi .diveintan10 1gTa,·emente an10feligeni la. malaria compare i.n forma gr.a ve nell'abitato. Vic eve1~s. a altri foco·l ai idrici pur trov~ndosi a di.gtanze non ·Srt1perio1ri alla ca.p acità di vo'lo degli anofeli, no!Il hanno mai influenza sulla n1alaria dell'abitato di Trinitapoli, perchè in prossimità di essi e situati tr a lo stagno e l'abitato, si trorvan·o d ei ricoveri di animali i quali h a nno indubbiamente, secondo l'A., esercitata 11na azione prrotettrice a · difesa de.Il'a, bitato. L 'A. stabilisce così il con cetto di ambi erite ano[ elica : cioè la vita degli anofeli si _ s volge tra il luogo di nutrim ento e di ricovero e lo stag110 per la deposizione delle llova; e tale ambiente non mt1ta, a meno che non intervengano cau.s e estrinse1che. Da tutto ciò l'A. desume la importanza che effettivamente possono avere i ricoveri di animali natia difesa contro la malaria, però tali ricoveri devono essere razionalmente ubicati, de·vono cio·è essere i1n terposti tra il f.ocolaio idrico e il centr,o abitato e .devono costitui.r e per la loro posizione (direzione e distanza dallo stagno), per l'abbondanza di .nutrimento e la tr anquillità di r icovero lln centro di attrazione per le zanzare. • In tale c01D.Jcetto l·A. è pienamente d 'accordo con il M. P. Buonservizi il quale aveva fin dal 1901-902 intrapreso a fo·n do lo studio di tale qu estior.ne e nel 1903-005 CO!Il articoli comparsi sul CO'r rier e Sanitario di Milano a ve va sosten11to che la protezione degli a nima li è un mezzo t11tt'altiro ch e disprezzabile }Jer imp e1dire una larga diffusion~ della m ala ria. L A. ha confer11l at.o tali giuste ,e prima non apprezzate osservaziooi, ed ha portato alla que.~ i·o ne il com.tributo di personali e pazienti studi, ed 11a indicato così un nuo.vo· m ezzo di difesa contro la malaria che aggiunto agli altri non manch erà di far sentire il proprio peso nella loti a contro la epidemia palustre. L'A. neJ la relazione tratta a11cl1e la qt1estio11e dell'anofelismo sen za malarin, si diffonde s11 l In. biologia degli a nofeli con osservazioni i11teressanti e ribadisce il concetto) pure cs111·p~so dal Bl1onservizi, che la coltura inte11siva reca un be11eficio alla pl ag·a mala rica perch è Vi apporta 111n Jittmero rilevante di bestiame da lavoro. Vengono inoltre ampiamente descritti e di srt1ssi i ,·ari mezzi di bo·1
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·nifica attuati .p er il r isanamento di Trinitap oli e l' ~-'\.. fa rilevariè alcuni i11convenienti d·erivati ·dagli stessi laivoiri di bonifica. Ren<le m erito al Genio ·Civile ·di Fogg·ia che con . i lavori cli bonifica ·del 1917 eliminò iin temp o opportun.o i prin1ci1)ali foco lai a nofeltgeni, indica, specifican doli, i pravvedimenti più importanti ancora 1da attuare 1per T.rimita.po11 e con.clu.de aff·ennain.d o che i lavori di bonifica i11 prossimità id ei ce·'n tri abit ati d,evo110 essere ·CO·nidotti con speciali cauteleI tecni1che per ·non aggr,avare i mali che s i vo.glio110 elj minare; che la bonifi~a idral1lica deve essere sempre integrata con la bonifica agraria e la colonizzazione e ·Che infin,e i ricoveri di a11im ali domestici, convenientemente ubicati, rapl) resenta.n o t1no .d ei mezzi più ·efficaci da utitilizzare nella profilassi antim alaric a e so1no il fattore principale dell'anofelismo ~enz a m alari a. 1
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L. cl. l.
N O T E O I T E C N I CA . Su alcuni metodi di colorazione del bacillo tubercolare nello sputo.
P eir risp armiare nella fr:equem.te tecnica clegli esami d.ell'es1p ettorato l'alcool, m.o lto costoso, e imposto col comune metodo di Ziel1l-Nelse1t (Guido Rig·obello, Annali d'Igiene, n. 5), ' da·1la i1eceJssità di oompletarie la de·oolorazion•3 ottent1ta con gli aici.di minerali, Schulte.-Tigges hanno proposto un nuovo metodo, in cui sostituiscono come decolorante il · solfito sodico all'acido. Rip1·ovando questo metodo,. per verificare, se l'economia non sia neutralizzata dall'in1pratic.ità, se la sostituz.i1o n1e deil •Solfito ag·li acidi è nece ssa1ria, se. verrum etei è ut.il·e abbandon are nella color azine di fonido il bleL1 di meti1en e, mi è po·ssi·b il e affe rmare che· t a l metodo pe,rm ette .di ottenetr.e buo1n i .p•D eparati. L'uboliz.i one d·e1l'ail co1o l rnon det1ermi11a i11convenienti; mena convinoemte è la sostituzinne degl i acidi mi1nerali col solfito. I vantaggi oit tenutj con questo reattivo poti ebbe1·0 esse1·e d ete t·111inati dal fatto, che il \Solfito in presetnza di fl1ooina f·emica si muta in TL)Sanilina incol101ra , 1e ·ciò potr.ebbe spi·eg·1a11. e la r es·istenz:.i del germe. Convien,e tener presente che la solt1zio11 e (li solfito sodico si tJ.~a sfo r111a. col t em})O a I contatto dell'aria. Pertanto nel confronto dei prepal'ati trattati con alcool, ovvero con sola acqt1a, n on si è trovata alcuna differe11za.. Rispetto al processo di llna buona colorazio11e del fondo devesi ramlJ!eintare l'acido picrico eèf il verde malachite. adoperando, come 1
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Il, POLICLINICO
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fattò Dista.so, l'acido picrico nella prima POSTA DEGLI ABBONATI . . f t.1~e clel proce,dimento , prilna dell,acido e fa·cendo seguire come colorante infine i1 mala(1138) S-u lle iniezioni di latte ster ilizzato. .chite. AJ dott. G .. l\I., .abb. 2796: E concll1d·e di·oemdo cl1e tenuto p!Te&ente l '~ Sull'efficacia del latte sterilizzato, come mezlezione per il metodo Ziehl-N elsen, è bene sem - . zo di cura nelle infeziooi, molto è stato s-c.1..itto r1lificarne per economia , il procedimento con la in quc.sti ultimi anni: si può dir e che non vi ::-o~ tit1Lzione dell'acqua a ll'alcool, senza V·e nir sla m8Jl.attia da infez.ion·e in ·cui questo, che J11.e110 al con cetto ·di resist~nzai ·~ di chi a r·e zza pt1ò consid€:r.ans1 il più semplice ed il più inde I l) t'e·p a rnto in .r.apporto :al bac.ill10 di Koch. n.o cuo me:zzo dii et~roipro·teinote.r.apià, 'lllOn qiéf, FAUSTO AMANTEA. stato sp:erimentato. Come n.elle setti.coen1J~ i1t genere andl1e nelle febbri , puerperali ha trovato il suo impiego. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La voluminosa letteratura sull'argomento vanta entusi.aisti incond.izio'Iliati, enume1 <L già Le arterie coronarie del cuore. ·i d·etrattori del metodo. P. Brocq, A. l\1ouchet e R . Maduro (GazetIl Centanni nel suo recente volume (Trattato t:! tles hopitaux, luglio 1921) riprendono la did'i11i niunologia) detta le basi scientifiche, su })attuta q11estione so·p.ra le anastomosi tra le cui poggia la pratica della proteinoterapia speù11e <t.r terie coronarie. E dopo aver criticato i cifièa: a m·e pare che ancora un esatto giudivari i11eto•di fiu qt1i seguiti per scoprire le evenzio sull'argomemito non possa definitivamente ittali an aston1o·s i danno· i risultati ·delle loro esseve dato. i111111e 1·os e ricel'che personali basa te s.ulla raPer perison·a1e ·es.perie11za, in m.olte malattie <liog l'afia ·s tereosicopica previa iniezione di t1n cla inf.ezioni n.o•i do bbiamo dir.e che l.a eterosolo te1·ritor io coronario. Second·o tali ricerche proteinoterapia non .provoca q11ei mi:r.aooli tei1el 97°~ dei casi osservati da g·li AA. esistono rapeutiici, ch·e alcuni fann·o giungare al 60-70 % • a11astomosi per !o più esili tra i ran1i delle due dei oasi trattati; nella maggi.or pa.rta d€i maco rona rie. lati, nei q11ali noi abbiamo esperim~ntato il 'Tali anRstoi11osi si rin,·engono più frequente- 111etodo, non .abbiamo osservato decisivi ed r11ente n el .setto interventricolare, nel solco in- i1nmedi·a ti risultati favorevoli, tenendo conto te rventricolare, nel solco auricola ventricolare 5pecia.1mente dei ·OOntrol1i e di qt1anto l' ordiposteriore , nell a punta del cl1ore, nella fac cia naria esperienza ci forniva in proposito (cosi ~l1 !1-e riore clelle or.eccl1iette, n ell'in fnn dib11lum. nel tifo, n .eill 'eresip.ela, nelle malattie e.sar1teI.a (leli cntezza di . tali anastomosi ·però non m.atich·e, nelle mfezi.or.n.1 polmonari, broncop olcon sente il i·i.::tabilin1ento di una circolazione. mona ri e pnetunoni·che, nelle sepsi con emoculcolla t era.le ~ l l fA.c iente nei casi di chius11ra im- ture pos itive). Irn,d ubbiamente in casi par,t ico, provvisa di 11n a delle cor.o narie. lari noi .abbia mo ve1duto .r isoluzioni critiche La patologia inseg.n a che a queste oblitera- de11,a malattta, che ·invitano a rifletter.e e a zioni istantanee segue la morte immediata: tentare. pe · contro un processo cli obliterazione lenta Ella potrà usare in casi particolari la tera1)11r pro·d11cend o . gravi distu1·bi alla funzi onapia col latte sterilizzato: al di fuori di reazioni 11 tà del miocardio, n.on è a ssol11tamente in com- i1nm.edd..ate trascurabii e di qualche r~azi-0ne })fl ti1dl '\con la '' ita . locale, non si osservano inconvenianti di una RADOGNA. qualche gravità. f. JJ. 1
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(1 '~39) Sulla terapia delle malattie infetti ve.
Da t e nere presente! Le tariffe posta li- già sens lbilissime ma divenute ora più che mai gravose dopo il loro raddoppio, anda to in vigore col 1° feb· braio u. s. ci inducono a consigliare a tutti I nostri a bbonat i df non chi~derci spedizioni di oper e od a lt ro in pieghi gr avati d'assegno del r.elativo impor to, ma di valersi sempre del mezzo più semplice, rapido ed econom ico che resta ancora quello . di rimetterci mediant e Cartolina-Vaglia o con Asse[nO Bancario, il preciso 'ammontare di quanto si desidera. L'AMMINISTRAZIONE.
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Lo stesso dicasi pel pagamento dell'importo ~'abbona mento, che va pure inviato mediante Assegno Bancario , o con Cilrtolina-V aglìa. Co loro che desider:ano versarlo contro nostra Trat t a postale tengano presente che questa dovra essere aumen. tata d1 circa 3 lire per le tasse acce5sorie ed a1tri diritti postali.
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dott. F. P., Menasardo: Rispondono ai st1oi desideri, per modernità e praticità i voll1mi 29° e 30° del cc Traité de patl1ologie médicale et de thérapeutique applic.ruée » .p ubblicato .ootto la direzi·o ne d.el Ser. ge11t, di Ribadeau Dumas e di Babonneix, da ì\1aloine, Paris. In essi troverà capitoli generali sulla vaccino- Sl1lla bacterio- e sieroterapia oltre ad i1n forn111 lario pratico. P er le malattie infettiYe è sempre raccomand abile il 1° ,,olt1me clel Mohr e Stal1elin,
SEZIONE
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PRATICA
tradotto in1 italia no ed edito ·dalla Libraria inila.nese. La µarte terapeutica è svolta dai si11goli at1tori in maniera esauriente. t. p.
VA ·RIA Per la purezza e la proprietà del linguaggio. Il · prof. Ernesto Bellan<.l i. <.li I:,i&1 , e;i ~rive: Capita. spe-sso, scorre11clo i la YOl'i s11erin1entali, di leggere « es1Jerimenti st1gli <tni111a li ». ciò che potrebbe (lar acli to q11asi a credere c:lle rnomo non fosse un animale !... Fatta ormai la distinzione tra « uomo » e « be:stie », sarebbe raccomanda bile, dunque, per esattezza, il ricordarsi _d i parlare di «bestie>> ql1ando r-:i intende trattare degli animali non l1omini. Voglia accennare, La prego, all'attenzione dei l~o lleghi interessa ti.
(144-0) Al dott. F. C., abb . 12441, e al dottore P. F., ab·b. 13211: • :\on posstamo dare un gi·u dizio .a distamza 'SU casi clinici particolari, e ci asteniamo dal sugge'I'tre un qualsiasi oonsìglio P er La difficile opera diagnosti.ca non ,501110 el.ementi .sufficienti urna relazione ruriche minuta o le oonsiclerazioni personali cLel medioo curante: ooJ.o alla diagnosi esatta d'altra parte è legato ogni tentativo ter.apeuti·co. . t. p.
* *f.·
(1-i41) Al dott. P. B. , abbonato 11324:
. Periodici medici i n lingua inglese . - Del tiJJ O da lei desiderato possono consigliarsi : Th e
Il dott. B. S. da Siena ci scrive una lettera in cui deplora l 'u•SO della prep<>sizione JJer con1e àttributiva, tra il t itolo ·d ei lavori ed il nome clei lol'o a utori. EJsemplo: « Sopr:a un caso di ... .per il dott. . .. >> . Si tratta, certo, cli un francesi mo, e noi abbiamo cerc.ato J)iù volte di eYitarlo. De...-e riconoscersi però che esso è molto comodo e, pertanto, mel'ita fo1~se cli essere acco;to. IJa sostituzione clella particella rli, ~n cui insis~ il collega, si presta ad equivoci, cl1~ conviene scongiurare. E sempio: «L'ematoma cerebrale)) del dott. . .. ; e< Il n e11roma della coda eqt1ina >> del dott. . .. R. B.
J nurnal of the A1nerican medical Association, ~ettimanale ,
835, North Dearborn Street, Chicago 111. Prezzo 6 dollari all'anno. - The Meàicttl R evie1v, mensile. 70 Finsbury :t:>a"'1 ement, Londra E . C. 2. Prezzo 30 scellini. - The 13ritisfh medie al J ournal, settiman. '129 Straind Lo11.don \V. C. 2. - The Lancet, settimanale, 42:) Strand \V. C. 2. Prezzo sterl. 2, scell. lO - lledical R ecord, settiman~le. \V . \\7ood and Company, 51 Ftfth Aven11e, N evv i- ork. Pre7'zo 5 dollari all'anno. )Trattati. - \V. D. RosE: Phy sical Diagnosis, 2a edizione, di 736 pag. con 309 fig. H. Kimpto, e d. , 263 fiigh Holborn, Lo,n don W. C. 1; prezPUBBLICAZIONI PERVENUTECI. zo 45 scellini J)i t! il porto (1/ 3) . Come patolog·ia GRADENIGO GIU SEPPE. ]11uo riusoita d i liq'l.l/iào dalmedica, succinto ma ben fatto : H. LETHERY l'orecchio? Biella, G. Testa, 1921. TIDY: A synopsis of medicine, di circa 900 pag. RuGGI GIUSEPPE. Ancora del metodo inguinale 'nelJ. 'Vright and Sons, ed., Bristol. Prezzo 25 la cura rad·i cale dell'ernia crurale. Bologn.a, Ind . Grafiche !ta l ., 1921. scellini. - MoNRO: Medi cirie, di pag. 1024. Baillière Tindall and Cox, 8 H enrietta Street, Co- ì\1UGGIA ALBERTO . A1iornaUa, congenita vertPbrale ~ sin,àrom.e ol i·n ica nei ba »1 bini. Milano. Soc. Edit. ve11t Garclen, London \"\.~. C. 2. Prezzo 21 scelLibraria, 1921. lini. - ,, .. OSLER ancl TH. l\IcC RAE : The prin- . l\loRETTI Ezio. T enoto1n in ed avanza·n iento 1n uscociples arid practice of 11iedicine, di 1139 pag. D. lrvre 'nella cura, dello stra b'is·m o conve1·gen te conAp1)leton and Co., 25 Beclford St., London \V. comita1L·te. Napoli, G. Tocco, 1920. C. 2. Prezzo 35 scellini. fil. S CHIASSI B. Sindroni.i 1ie rrose e rascolar; per · anomalie dello scheletro . Bologna, L. Cap11elli.-1921. (1442) .t\ l dott. G. 1\1., a bb. 2796 : l\IooJNOS P. Le Traitern,ent de l'E1~11si1>èle par la Ottimo formulario terape·utico è quell o del cllaleur . .A.lexandrie, Fratelli Ventura. 1921. R 11 bino, edito dalla Casa Dott. F. ' ' a llardi di POC)ITANO VINCENZO. I l Narootal i11 chirlf1'{Jia. Pisa. Milano. t. p. . 1-tlziero Alessandrini, 1921. 1
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AUBE WULFRAN. L ' Ou-aba·~ne, son
AVVERTENZE.
u ·age en théra-
pentiq'U,e cardiaqu e . Montpellier, Firn1in et l\lontane, 1921. · PEcoRI Gru SEPPE. L'e11oefali.te !' pide>n ica. R oma (1919-920) . Roma , Coop. Tip. (< L. J,nzzntti >> .1920.
I qu69iti devono prospettare temi d'ìnteresse generale; non devono cempertare consultazioni cliniche; non devono riferirsi a indicazioni bibliografiche su argomenti speciali. Si prega di non fermulare più di un quesito per volta. Votendo inoltrare più quesiti, questi dovranno essere scritti su fogli se11arati. Perohè i quesiti ab.. iano esito, devono recare la firma, la re· sidenza ed il numero d'abbonamento del richiedente; se questi ne esttrime il desilleriO, nel g;orna le figureranno soltanto te sue iniziai i od una sigla convenzianale. Le risposte seguiranno con la massima sollecitudine consen· tita dalle esigenze redazionali;.. ma non è garantita una risposta immediata. Non si risponde privatamente.
GArIATI.
Di un, raro caso di sijilonii 1n1lltipl'i della
111an,o. Napoli. Enrico ì'tl. ~lu ca, 1921. LOJAOONO VITO. i~lf di u1i caso di psicosi post-ence-
fa,litioa. Napoli, Enrico
JYluca, 1!>21. _l\lAR:rLIANO VrrTORl<:. (Discorso ina.l1gnrnle del professor) al III C-ongresso ita liano di Radiologia ~Iedic::i. 1\Iil~no , Tip. Enrico Zerboni . 1921.
LA REDAZIONE .
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IL POLICLINICO
NELLA VITA
[ANNO
XXVIII , FASC. -l~)
PRO~-,ESSIONALE . •
Cronaca del movimento professionale.
re 5150. Alla uscita le spese gene1·ali salgono a lire 105.000; il mantenimento degli alunni a lire 151.700, quelle delle alunne a L. 91.120; le borse, i sussidi, le rette presso altri Convitti a lire 102.350; le spese straordinarie (riattazioni, ecc.)
Convitto per gli orfani dei Sanitari in Perugia. Il 20 ottobl'è si ad1lllò il Consig·lio di An1mini· strazione del Convitto . a L. 2H.520 . Il presidente prof. Simonetta. ri.feri sull'andaIl Consiglio espresse al collim. Simonetta. e a' suoi mento interno dell'Istituto, che fu soddi,sfacente, collaborato1'i la più viva soddisfazione. e su alcllni 1>rovvedimenti disciplina1i. Dei conè-0,r renti alla fondazione Paolucci solo certo Giannantonio, studente in medicina, che in ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. guer1·a fece tutto il suo dovere, vi avrebbe avuto diritto, ma non è figlio cli medico: verrà ugual· (9129) Impegno ass1'1nto iri aitro Ooniun,e. mente s11ssiclia to coi 1uezzi disponibili. Dott. G. S. da S. M. F. - Non essendo medico Avrebbe <lovt1to pl'esentare il progetto di rifor- condotto ma solamente ufficiale sanitario non doma. del Collegio; ma crede necessario attendere vrebbe essere difficile ottenere l'assenso per all'aggreg·azione clefinitiva delle provincie redente. loutanarsi dalla residenza e recarsi in altro CoLamenta che il numero dei contribuenti volonmune vicino. ove 11<1 assunto impegni. Ne faccia tari sia t11 ttor<l irrisorio: su circa -10.000 sanitari domanda al ~indaco. I.ia competenza a concedere 12.000 sono isc:1itti obbligatoria.m ente; e dei 400 l'assenso non è del I>refetto perchè tale autori• volontari di prima, sollecitati, solo 56 dichinra- tà si occupa is olo della nomina. dello ufficiale sa1·ono di sobbarcarsi al 1111ovo contributo. nita1io,. ~ non si occu·p a del rispetto al do\ere I nuovi contributi obblig·atori permettono previ- della residenza. (9130) Oaro-viveri - Servizio strao1·d inario. sioni ottimistiche. Deve però lament:are il ritardo Dott. A. V. da A. - Ai medici ospedalieri non p.elle riscossioni di b€n · 11 provincie. Non hanno fatto nè il ruolo 1921 nè il suppletivo '20 le pre- compete caro-viveri. Può essere, Derò, volontariafetture di Campobasso, Catania, Catanzaro e Pa- mente concesso dalle singole amministrazioni. Per lermo. Non hanno ancora il ruolo 1921 le prefet- il , servizio straordinario ;prestato può chiedere un ture di Aquila, Como, Cuneo, Geno,·a , Girgenti e co1upen o straordinario dalla Direzione dell'OspeR:o1ua . :m in arretrato col suppletivo :20 la pre- . ùàle, proporzionalo alle economie fatte durante la guerra per la diminuzione ùel personale a,ddetto fettura cli PadoYa. Il dott. ì\1artinelli s'impeg!l4 a sollecitarle per al nosocomio. (9131) lridervn'ità caro-viver i. - Dott. D. S. da n1ezzo <1ei ri::;1>ettivi Ordini medici, sug·gerendo a P. S. - Non le compete a lèuno addizionale, perqu~sti ultimi di offrire il loro per onale purchè il lavoro sia fatto sollecitamente. Si im.p egna pure chè i figli non ·superano il numero di tre. (9133) Sessennio - Tern-1i·n e 'Ut'ile pe1· conseguir·a la ncin re ngli Ordini un nuovo appello per le lo. - Dott. G. D. L. da P. - Ella non ha acquiiscrizioni volonta:rie, fidando che eguale iniziativa prendano le ~"ederazioni dei Farmacisti è dei Ve- stato a lcun quadriennio, perchè il servizio prestato come ttlficiale medico non si ct1mula, a tale eft erinari. fetto, con quello '.l)Osteriormente prestato l(;OODe l~a discuss ione si svolge poi sull'opportunità di medico condotto. , e~tendere le borse di studio e i sussidi convenziol9135) Oura pie,na - R iscossione presta~ioni. nati alle fan1iglie laddove ne risulti l'opportuDott. A. C. da S. S. 1\l. - Fino a quando il Conità. Il dott. .A..11cona riferisce che il posto « Venezia » mune non delibererà la soppressione della condotta piena e la relativa deliberazione non 1$ar-à apvenne u~segnuto ad Oscar Fagnacco. Per l'anno 1921-22· le assistenze cess;1te sono 45; provata dalla autorità tutoria, le cose debbono dE>lle 79 don1ande ne furono accolte 54, respinte restare nello stato in cui si trovano ora. Di gllisa che lo stipendio deve essere inteTo, quale si cor25 per discrete condizioni :finanzic1rie delle famiglie, o per deficente contributo di alcune provin- rtspondeva quando la condotta era piena ed il cie; sono in esame altre 14 domande giunte tar- medico deve seguitare a compiere la cura per tutdivan1ente. Complessivamente si av-rnnno nel Con- ti gli abitanti del Comune, senza poter esigere com1-:>enso da alcuni, avvalendosi delle recenti divitto maschile 62 alunni, nel fen1n1inile 33; borse di st11clio 136; rette in altri Convitti 8, sussidi ~posizioni che obbligano i Comuni a ·d abolire la condotta per la generalitn, il medico può diffidaordinari 19, sitraor<linari 4 : totale 262 assistenze. Il preventivo calcola su 336.000 lire di residui re il Comune, con atto notificnto a n1ezzo di usciere giudiziario, a delibern re la trasformazione in atti-ri in buona parte destinati ~ salda r e i debiti, coi q11ali ~i chiuse i~esercizio precedente; calcola determinato termine, ela~so il quale si potrà pur J)-Oi n I .i. 400.000 le contribuzioni obbligatorie dei esigere compenso per la i1restazione agli agiati. (9136) Aumento sessewnale. - Dott. G. P. da sn11itnri, e ~pera cl1e raggiungano le IJ. 5000 quelS. - Effettiva.mente il ~rvizio interinale è cal1~ volontari~; così le entra te ordinarie ~a lirebbe ro a L. -1f>~.:l6G.80. Le straordinarie (offerte òi Or- colato nel periodo utile per lo acquisto del sesdi11i. Com11ni ed <1ltr1 Enti) si pr~Ye<lono in li- ~ennio sempre quando sin i;;eguito da nomi11a re-
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SEZIONE PRATICA
1567
golare couseguita in base a concor so. Pel'tanto, COI LE DI v"AL D'ELSA (Sietia). L. 6500 ; per ~à come si trova attualmente, non ha diritto ad otYalc. L. 4000: doppio caro-viveri. Scad. 27 no''· tenere che i quinquenni Le sie110 calcola ti. Dopo · FALMENTA (Novara). Con~rzio 'L. 7000, addiil parere riportato nella Legi.slazione sanitarià non zionale di L. 3 e 5 per povero in più dei 600; per nff. 8:1n. I J. f>OO. Scad. 2.5 nov. consta. ve ne sie no a ltri che abbiano trattato il medesimo argomento. F UBI NE (Alessandria). Scad·. 30 nov. Due (9137) Reside·r iza del rnedioo condotto. Dot<'Ond.; L. 4000, oltre L. 500 trasp., L. 700 uff. san., tor abbonato i1. 1871. - Non si Pliò trasferi're lln 3 quinq . del decimo, 2 caro-viv. Assunzione servimedico condotto che ha a cquistato la stabilità da zio io gennaio. una frazio11e nel un altra del medesimo Comune, GAGGIO MONTANO (Bologna). Sca.d. 30 nov.; avendo egli fatto il concor·oo ed essen·d o stato no2·l eond.; J; . 8000 per 1000 pov. e addiz. L. 3; minato con la condizione della residenza in quella quattro trienni e un quinquennio ·d·i IJ. 600; L. 3000 determiil'a ta _località. Bisogna 8 nche cons1ic1er a re cavale.; c.-v. che il disposto cambiamento non è assolu tan1ente GRANZE (Padov a). A tutto 30 nov.; L . 7200 neceHsario perchè vi sono altri medici che ben fino a 1000 pov.; 8 bienni ventes ., 1L. 800 bicicl., fJO~sono e senza pre.g iudizio disimpegnare il seT,-izio e che a Lei nuoce immensa men te trasportare due c.-v.; L. 300 uff. san.: nlloggio. Servizio enaltrove la sua res idenza, sia dal lato morale che tro 15 g. LuccA. - Scad. 25 nov.; 10° cil'con<:l. rurale ; dal lato econo1m ico. I ricorsi amministrativi non L. 6000 e 5 quinq. del decimo, .due caro-viv., lihanno effetto sospensivo, pertanto si opera ora in re 1000 traspoTto. base alla n11ova deliberazione, tranne che la medesima autorità adita non ordini la sospensioì\'.fA GIONE (P erugia). Scad. .vro1·og. 15 nov.; ne. La soppressione di una condotta non si di- 2'.J rep.; L. 6000 p . 1000 IJO\., addiz. L . 2, <lt1e c.-v ., spone in ordine alla maggiore o minore consisten- 3 quinquenni decimo, L. 2000 ca,·fl lc.; L. 1000 se za. patrimoniale .di un Comune, ma bensì in ordi- gli abbienti non ragg·iungessero 300. ne alla necessità ea al bisogno di mantenere il MIOGIANO (Lecce) . L. 5000 per 1500 pov., a.dservizio in quella tale determinata efficienza. dizion. L. 5, caro-viv. Scadenza 30 novembre. (9138) R ·i cohezza m.obi1e. - Dott. C . Z. d'a F. MOMBELLO l\tlONFERRATO (Alessan,dria) . - Ab. 3000; - Anche i medici interini sono tenuti a pagare la L. 4000, p . uff. san. L . 500; indennità servizio poricchezza mobile , sulle loro competenze. Yerì L. 800; indennità cava le. L. 1800; caro-viv. (9139) R it;.ro dal oonoorso . - Dott. S . V. da Scadenza 15 novembre. ' R. E. - Dal momento. che si è ritirato dal con:\foNTEGRI~iA~O (P esaro). Se.ad. 20 no\em bre ; coroo, non può essere tenuto più in conto di conL. 6500 e 5 quadrienni rlel {leciruo, IJ. 3000 e.a v., corrente. È logico che il concor,so si a11nulli. L. 600 uff. san. (9140) Drogherie. - Dott. A. N. dn Dro.NIBBIANO (Piacenza). Scad. 20 noY. r J. ti300 gheria è per vendere droghe e non Rostanze medi- oltre L. 3000 pei pov., 5 quadrien11i, clue c.-v., cinali, come zucchero, caffè, riso, ecc.. ecc. Non r..J 400 p. a1nbulat. si possono vendere medicina li in ioc8 tole, perchè PALAZZO C.\ . ~ \"ESI!: (To1·inu). -- r.J. 4000 ; per 11ff. quest€ sono specialità, che si possono vendere solo san. L . 500: all(1g-gh); ca r o-viY. ~ norma di legge, dai farmacisti in base ad analoga ricetta del meSead. 26 nov. dico. Per aprirle occorre osservare le norme staPERINO (Pia cen,za). Consorzio di Coli e 1i'rabilite nei singoli Comuni per i pubblici esercizii~ vo; L . 6500 oltre L. 3000 pei po\r., 5 quadrienni (9141) Di;ploma di Laurea, ital·la.no. - Dott. G. del decimo, due car o-v1v. ; L. 3000 trasporto oltre ~1. 12061. Veda Legislazione Sanitnria del com- L. 2000 caTo-viv. cavallo; L . 400 amb11lat. Età-limendatore Vigo a pagina 25. mite 45. Chiedere annunzio. A t11tto 30 novemb1·e. Doctor .JusTITI.\. SAN G1ovA~N1 L'\j )1'ARIGNAXO (Forlì) . Scad. 30 nov. 1a cond.: 'L . 8000, due c.-v., L. 2500 cav., abit. SoMMARIVA Roseo ( Oitneo). - Due condotte; lire 5000. (l:ll'O-Yi\·eri . .A.ssunzione 1° g·ennaio 1922. CONCORSI. Scad . 15 noy. CAMARATA NUOVA (Ron1a). 'L. 7000, due C.-v. , STRIANO (Gasertn). T.1. 6000; caro-Yiv. ScadenL. 500 disag. resid., I.J. :JOO llff. san. za 18 novembre. OASOLE D'ELSA (Sienri,). ~ condotte residenziali TIZZANO VAL PARMA (Pa.rn1a) . -. ~cod. 15 nov.; fL ~e: L. 6500, Yentesimi p<:·r 8 t rienni; p . cavale. L. 6000 e 10 bienni Yentes., L. 2000 cavale., c.-v. L. 4000; doppio caro-viveri. Scad. 15 nov. di L. 248 lorde m~ns. e di L. 145 per cavale. CATANIA. Scad. 24 nov. l\1edico vaccinatore TRAVO (Pia cenza). Scad. 30 nov. Consorzio: - e m~dico assistente al Ijabor. di Batte1iologia li- L. 9500 e 5 qt1adrienni decimo, due c.-v., L. 5000 re 5500 e 8 trienni di I.J . 1000 cia•sc.; due c.-v. Ti- cavale., L. 400 ambulat.; età lin1ite 45. toli ed esami. VICOPISANO (Pisa). Scad. 25 nov.; L. 6000 e C AYENA (Udirie) . Scad. 20 nov. Due reparti; 5 quadrienni decimo; L. 600 trasp. ; due c.-v. L . 6000 e indennità varie. VILLAFRANCA PIEMONTE (T orino). Sezione S. il:l . / C'tCINA <Pi .\:a). Ja. C•Jndotta residenziale; li7\fadda lena: f; . 4000, alloggio L . 400, trasporto lire <~ooo ini1ia1i: c.-v.: non obbligo c3.valc. Sc.a<l. re 500; addizionale L . 3 nel capol11ogo e L. 5 nel3(• nov. le fr9 z] oni olt re i 300 poveri. Scad. 30 nov. 1
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1568
lL POLICLINICO
Dullu Federazione Laziale-Umbra dei l\1edici c011(lotti è istituito un Ufficio di colloca.m ento per le condotte delùt i>rovincia di Roma. Dirigere la corrispondenza al segretario dott. B. Alberti, presso il nostro giol'na le (via Sistina, 1-! - Roma-VI). I J ·ffiàe. La Sezione \'"eueziana dell'A.. N. 1\1. C. consi, <lerato come i migliol'amenti economici concordati nella Adunata del 14 luglio c. a. non sieno .&1no ad oggi, ad onta .d elle ripetute sollecita~ioni, stati a pplicatì da nesst1no dei Comuni che li avevano • ac~ttati; ten,endo oon.to che i Comuni non fattisi l'a:ppresental'e in detta. Adunata, non ritennero doveroso, tranne i><>chi, di dare una qualsiasi risposta alla Circolare del 6 agosto c. a.; sentito il parere ronforme della Federazione Venera, ed otten'Uto il Nulla Osta dalla Presidenza Centrale; 1Jruola.ma il blocco dell'intera Provincia, per il quale restano diffirlati tutti i concorsi a posti di ~ledico-Chil'urgo Condotto, già indetti e da indirsi, sino all'intera e totale accettazione ed applicazione del Concordato di migliol'amenti economici clel 14 lt1glio c. a. c1a parte di tutti i Comuni della ProYincia. r.. a Sezione Veneziana ' fa SiClll'O affidamento sulla solidarietl1 dei Colleghi tutti; nessuno si presenti candidato nei co11corsi che verranno indetti; nessuno• accetti servizi interinali con tariffa inferiore, a quella che verrà fi.s sa ta dall'Ufficio Collocamento Regi{)nale di Padova.
[ANNO
XX\.lll, FASC. WJ
MEDICINA SOCIALE. Come viene attuata la lotta contro la tubercolosi nella Russia dei Soviet.
Il Commissariato di Salute Pubbli~a della R. S. F. S. R. (Repubblica Socialista Federale dei Soviet della Russia) ci comunica una relazione dalla quale risulta che la « Sezione ·d i lotta contro la tubercolosi», creata presso il Con1,n 1issariato di Salute Pubblica (Miniistero di Sanità), ha pott1to cominciare a funzionare pratica.mente solo nellit seconda. metà del 1919. :i\'lalgrado il disordine, la fame, le guerre civili, che immobilizza vano sui fronti i migliori elementi, veniva tracciato il piano statale di lotta contro la tubercolosi e si è cominciato ad apvlicarlo. La Sezione centrale ha assunto come cardine l'istituzione di dispensari, i quali hanno contri' b11ito ·molto a cointeressare e attiral'e le masse dei lavoratori nella lotta. Nlolte Sottosezioni provinciali hanno creato le relative organizzazioni, hanno . tracciato i piani di lavoro ed hanno cerca.toe cercano di attuarli. La difficoltà p.iù grande che s'incontra è la scarsezza di medici e òi personale sanitario competente. Data l'imnlensità tel'ritoriale della Repubblica della Russia, dei Soviet, lo stato arretrato d'istrt1zione professionale :universitaria ie potchè una grandissima i>arte del personale medico è tratteRevoca di diffide . Caoole d'El·sa (Siena). nt1to sui diversi fronti, data la scarsezza dei me(}ENOVA. I stituto di (}litiica j]Jedìoa della R. un,.idici civili in genere e degli specialisti in specie, versità. - È ~1l)erto un eo11c0Tso per n. 4 posti si fa sentire enormemente la difficoltà della lotta . di assistente \olontario, senza retribuzione, presL'obbligatorietit de11·mtervento dello Stato, nelso la R. Clinica Medica di Geno-v·a diretta dal la cura ed in tutte le misure preventive, che sono prof. sen. E. ~laragliano. Inviare domanda in gratuite, lei. collaborazione e l'interessamento di c,1 l'tn. libera con elenco dei documenti alla Direretto degli elementi locali e degli enti - sindacazio11e dell'Istituto non oltl'e il . 30 nov~mbre e. a. \ ti, comitati di fabbrica, organizzazioni femminili, FILADELFIA. Oolleg_io dei Jfeclici. 'L a prossima confederazioni giovanili -- costituiscono le bnsi fl ssegnazione clel i1reu1io 4 ..\l,arenga, corrispondente dell'attivit;.\ delle sottosezioni di proYincia. nll'i11t~re~~e n11nuo .del. lascito del !'ìefior .t\..I,·arenga :Nlalgrado la mancanza di stabilimenti adatti, Je e anJn)o11tante a circa ~00 dollari (<"ire:a 5000 lire) , difficoltà edilizie e spesso l'impossibilità di arresurà fatta il 14 luglio 1922. I laYori concorrenti damento sanitaTio, si registra. un .aumento del nupossono couceruere q11nlsiasi ca1np0 della medicina; 1nero dei sanatorii per adulti. La camp.agna 1p er la devono es~r'.~ dattiloscritti e non ancora pubblica.fondazione di sanatorii e colonie infantili ha dato ti; se in li11gua diver.sa. dall'inglese, accompagnati finora risultati poco soddisfacenti. Cresce fra le ,1~ una trad11zione i11glese. Df\vono per\enire allfl masse e le lor~ organizzazioni professionali il bisegreteria no11 oltre il 1° maggio 1922. DeYono es· sogno di creare case speciali per i deboli, gli esausere correda ti cli un n1otto, se1izn il nome dell'auto. riti e malati. re, che figure~à t11 llllfl busta chiusa recante lo ste~ Una ·tabella dimostra l'aumento notevole dal so motto.. Pèr il 1921 il pren1io venne assegnato al 1919 al 1921 dei sanatorii per adulti (da 41 a 99), dott. Joh11 vV. Churchman di New York per jl dei sanatorii per bambini (da 6 a 22), dei sana· ~no l'.lvoro: •: SelectiYe Bacterio stasis of Gentiau torii d'estate (da 10 a 55), delle caise di riposo \."iolet ». (da !? a 17), dei reparti ospedalieri per tubercolo· Rivolgersi a John H . Gìrvin, Secretary of the Col lege of Physieians. 13, South 22d Street, Phi-" tici (da 6 "a 17), dei dispensari (da 9 a 61) e dei letti relativi. ladeJphia, Pa. (S . U. d'A.) . La Sezione 0entrpJe ha provveduto a numerose Il fascicolo 10 (1° ottobre 1~21) della nostra SE- p11bblicazion.i: milioni di copie di opuscoli popoZIONE MEDICA contiene i seguenti lavori: lari riguardanti tutti i lati dell'.a rduo problema; L. D'Al\IATO : Su dì un caso di morbo di Erb-Gold- libri informativi per il personale addetto; guide flam. per l'organizzazione dei sanatorii, del regime di L. VILLA: Contributo alla conoscenza del rapporti lavoro, di scuole estive per 1 bnmbini: sono state tra diabe&e insipido e ipofisi. pure compilate raccolte di progra1nmi e lezioni P. Bn\""ERI : Tecnica e valore clinico della reazione sulla tubercolosi, corsi per i medici, ecc. 1
al permanganato nel liquido cefalo-rachidiano
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(ANNO XX\'Ill, FASC . .16]
SEZIONE PRATICA
NOTIZIE DIVERSE.
1560
Inaugurazione dell'anno accademico all' Università di Roma.
Congresso It11liano di Dermatolog·ia e Sifilografia.
Il Cousiglio direttivo della Società Italiar1a di Derma tologin e Sifilografia ha stabilito cl1e la consl1eta riunione nnnltale abbia luogo nei giorni 15-11 decembre p. '· in Roma. (Policlinico Umperto I, R. Clini~1 Dern10S'ifilopatica). La prima se, duta si terrà alle ore 10. Si fa vi\.·a p reghiera a i / soci che volessero fare comunicazioni d'invial'ne al più presto con il titolo, un breve ria.ssunto .al Segretario della Società, dott. Vincenzo lVlontesano, via Campo l\1arzio, 69, R oma (20).
Stipendi dei Professori Un iversital'i. Il ministro della P. 1., senatore Cotbino, lla dato torruale promE!ssa :ll prof. Se,'eri, Preside11te dell' .Associazione Nazio11nle dei l'>rofessori Universjtari, cl1e gli stipendi degli ste o~i saranno eleva ti in conformità alle e~i~eDZ(:\ ee:o1101nicl1e e sociali della Yita odier11a e clella clign itil della. funr.ione ' univerRitari:t Nel giornalismo medico.
«La Diagnosi» re<.:<1 nel titolo i l vroprio programma : l)Ubblica scl'itti di patologia e clinica medica, a cura del prof. Raffaello Silvestrini; viene pubblicata. a I'erugia <Unione Tipografica Coo1:>erati\.·a); non si trova in com111ercto. Il primo numero, che co1nprende i fascicoli I-IV, accoglie doclici lavori originali, tutti della Facoltà medica di Perugia; conta- 202 pagine. ...~ugurt.
Corso di perfezionau1eoto in Pe(liH tria presso la R. Università di Napoli.
Il 5 corr., nell ' l\.ula ì\lagnu del pa lazzo della Sapienza, alla p resenza del ministro Re11. Corbino e delle autorit<\ accademiche, Ye11ne inaugurato il nuovo anno scola.stico. Il discorso inaugurale fu letto dal •p rof. Federico R affaele sul ·tema~ « J.,a ,·isione microscopica della vita», do1>0 'bTeYi })arole del rettore professor Scaduto sull'aumento in1pressionante degli stl1clenti in qt1esti ultimi anni e .sulla necessità di li111itare le lJrofessioni libere.
.. Congresso internazionale abolizionista . Dal 3 ~11 6 ro,r1·. si è tenuto a Roma il Co11gr~~ so i11ternazionale della Federa zio ne n Qolizionista, con largo cone<>rso di congressisti italiani (l st1·a nie ri. Ne daremo pro~simarnent(:\ un bl'eYe redatto d:al p1·of. V. l\1ontesano.
resoco11t-<J ~
Emigrazione della Università di Kolozswar. Col tr:1 tta to <1i V c1·sailles la Transilv~uia è pal'S;J t: t alla · Ro1uania e con la terra ancl1e ' I'UniYel'sltù di I~olozs"·n r. I rumeni hanno i1a tu ralme11te ir1i%ia tn la colouizzazione anche del! ' l.Tutversitit, ma la massima parte dei Docenti si sono rifiuta ti cli serYire i nl1ovi padroni e si oono rifu.g ia t i :1 Budapest dove, })er intanto, tentano cli far fu uzio11are com~ posc:;ono l'antica "Gniversitù, a vt>ndo· t aggranellato oltre <iOO studenti. Pnre che l' U11iYer::;itc't ra1njnga si in1piunterà <1·· fini1i,·amente n !'Szege<i 0 a De!Jl'etzin. ~
(Pathologica ) .
Il giorno 20 novembre 1U21 ayrà inizio iire so la .R. Clinica Pediatrica dell 'UniYersità di ?\npo!j un corso <li perfezionamento «il Pediatria » ver la11reati in medicina e chirurgia. ~111torizza to dal 1\tlinistero della. P. I. Tale corso avrà carattere en1inentemente p~·a tico e comprenderà 11na serie cli lezioni quotidiane di clinica, patologia e igiene deJl'i11fanzia, noncl1è e...~rcitazioni di labol'atorio e di ambulatorio. Es~o dl1rerà sino a tutto il 31 dicembre· e alla fine del corso verrà rilasciato, dietro esami, 11n di1>loma comprovante la frequenza ed il I)rofìtto; diviom.a. debitamente legalizzato e vidimato da l Rettore dell'Univer~ità. I.sa quota d'iscrizione. da \errore a11:Econoruo della R . Università, è cli L. 200, vii1 L. 50 per ta~'l. di esami e di diploma. Il numero <legl'iscritti è limitato. 'J,,e domnucle cl· i~c!'iilone, in carta clu bollo di I.J. 1 e acco111pagnate dalla quietanza del versame11to fatto l)l'ooso l'Economitto, vanno dirPtte al Direttore della Clinica. Pediatrica : S. Andrea delle Dn1ne, 21, entro il 18 novembre.
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I prezzi degli ttlbergbi nelle stazioni di cura.
giot'nali francesi notano cou ram111.arico cl1 t molte stazioni idrorninerali tedeS{;he sono affollate cli fa1uiglie francesi: la ragione di questo antipatriottismo nella Yilleggiat11~a va ricercata nei prezzi degli alberghi, che, tenuto co11to del can1bio, sono modici (14-20 franchi i n stabilimenti tli primo ordine), mentre in Francia si spendono correntemente 60-80 franchi al gioruo per la sol•l camera. In tal 1uodo la clie11tela viene sviata, sicchè la. sete di guadagno dell'oggi verrà. scontata con i danni d i ùomani . ...~ncl1e in Itc1lia i101. si può dire che gli albergatori abbiano prezzi modesti !, ciò non ostante,. le stazioni climatiel1e ed idrominerali sono rigurgitanti di s·nobs e di géntc che ama diYertirsi <: paga senza fiatare. Chi ' ne soffre mag·gioru1e11te è quello che ha un reale bisogno di cura e che de\e sottostare IJ€1' i Sl1oi malanni a spese e11or1ni. impostegli dalla raJ)t1CitiL clegli i11dustriali. I
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157Q
lL POLICLINICO
RASSEGNA DELLA. STAMPA. ·· l./ Igi ene :illodern!1,, luglio. - G. ~<\. . BRossA . - L 'assorbimento di sostanze c:olora11ti per mezzo cli microrg·a11is u1i. - F. PEPEU . Pericoli clell'acido cianiclric::o gassoso. - D. FALLERO:TI. Importanza d(?gli a11i111ali domestici nella difesa contro la u1alaria. _4-nnales rle .llé<tecirie) n. 2. - V. HUTINEL e l\f. :Jl~\ILLET. Distrofie glandolu ri mono-sin to1na ti che. ·- E . ! .JÉ.:\TOBIJE. Le ruioca rcliti sifilitiche anticl1e (( tliRabitate >> . (<e1·u e 1lléclicale de la. Suisse l?omancle, sett. I... ScHNYD1': H. Le tendell7....e attuali della psicoterè:lpia. - W. BOVEN. Psicologia del sogno. J..,ei;ue Neurol ogique, n. 6. -- Resoconto del Congresso fl'ancese di neurologia e psichia tri:1. (fazet,te d es HtJpitaux, 27 e 29 sett. - I.1 . RÉNON. J,J 'esame regolare e sistematico in meclicina preYe11tiva. JJ rclical I~ eourcl, U agosto. - .J. C. HE~r~111:rri::R. Costituzione e patogenesi . A.rollivos àe Oa1·cl·i ologia y .Henu1itulugia., ag·osto. F. MAs Y MAGNO. La :fi.siolo·g ia dei tessuti linfoidi. _1nnaltl d'Igiene, agosto. B. GRASSI. Gli amori clegli anofeli. - F. SANFEI,ICE. TrasfOl'lU<lZione dei bacilli acido-resistenti in bncilli della tubercolosi nell'organismo animale. - P. ZANNELLI e G. S.\?-.""rAXGELO. Etiologia de11 ·encefali te letargica. La Rtornatologia, sett. - "\T. ALOI. Gli epiteliomi clelln lingua. Patl!ologica, 15 sett. - G . GUERRINI. Ricerche sulla n Yitaminosi . Re'l;/fe de Ollir1trgie , n. 5. - A. AuGÉ e R. Sr~ro:N. Ernie della linea semi-luna re di Spiegel. - Id., 11. G. DELORE e 'VERTHF.Il\fER. Le a nastomosi enterobi l iari (colectstoenterostomia e colecistoga.s trosto111i a) . , :lnn.ali di Odontologia, sett. - A. OHIAVAHO. L'od-0ntoi a t ria in oculistica. e nell'insegnamento me dico. Prrris ~1édica.z, 24 sett. - .T. MINET e R. LEGRAND. b""o1•ma localizzata cardiaca dell'eberthemia.
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[ANNO
XXVIII} FASC .
.WJ
D u~roxTET. I.1a piccola insufficienza respiratoria nei :flanciulli. ~\-eu) York State Joitrnal of Medicine, sett. W. M. LEszYNSKY. La sciatica è un sintoma o una entità clinica? 'J' he Boston Medioal arià Surgical Jourrial, 15 ~tt. - M. BAFF. I/eziologia dell'isterismo. 1JII edizi'nlisohe Klin i k, 25 sett. - H. SrEGMUND. St1l. la vecchiaia e ~ulle a lterazioni della vecchiaia. La Presse ]!Jéà·i oale, 28 sett. G. GuILLAIN, G. LAROCHE e I>. JJillOHELLE. '.La reazio11e del be11zoino colloidale. .1Ieclioal Record, 10 sett. - J. M. TAYLOR. Tera.p ia ortocinetica. - R. W. WrLcox. L'avvenire della terapia. - F. l\I. POTTENGER. Il nichilismo terapeutico. 1Jerli'1ter Kli·n iscll c Woohen,sohrift, 26 sett. N. GuLEKE. Trattamento operativo delle· articolazioni completamente anchilosate. - H. IlEGER. Infezione di la bora torio da febbre dei sette giorni. J,a jj/ edioina 1 bera., 17 sett. - G. 1"1ARTINEZ-BARBOSA . I .. a pneumatosi cistica. dell'intestino. 1'11e Jo1t·r1ia.l of tlte An1erican JJ!ledical Assooiation, ' 17 sett. - A . vVHITMAN, c. DAVISON. Sulle frattt1re del co~ lo ·d el femore. - V; PuTTI. Allungamento del collo del femore. - K. J\i1. LtNCH. Granuloma inguinale. .ll ilnohener ]f ecli .-::inisclie Woch.enschrift) 30 sett. W. FALTA, F. HOGLER e A. KNOBLOOH. Urobiligen11ria alimentare (prova della bile). - K. BAUER. Wa~serman11 IJositiva nel tifo petecchia le. r;a..~.~etta degli Osvedali e delle Olinioll e, 18 agosto. - A. Loscru. Siufì·siectomia parziale «Costa» . 'I'he Amerioan, Juurnal of the !J1edioal Soienoes, sett. - W. DE P. l NLOW . La milza e la digestione. ·- F. )I. PoTT~~NGER. Sulla dia gnosi della tubercolosi. - T. S. WESTCOTT. Pseudo-rubella . .J. B. GuTHRIE. Cla,ssificazione dei rn.ntoli. - H. G.. KUOHNER. Adenoruiomi ricorrenti dell'utero . The P,raotition,e?·, ottobre. - C. l\tIAcMAHON. Il trattamento fisico dell'enteroptosi. - A. SAVILL. Trattamento delle emorragie t1terine con la corrente galvanicR.
Indice alfabetico per materie.
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I
Arsenobenzoli: incidenti '"erifiGati 'i nel trn ttamento coo gli - . Pag. 1554 .-\.rtcrie corona.rie: a nastomosi . )) 1564 •.\.rtrite gonoc:occica. metasta.tica )) 1561 Artriti blenorragiche : trattamento )) 1562 Artriti croniche: trattamento con lo zolfo . . )) 1562 BHcillo tubercolare nello sputo : metodi )) di colorazione 1563 • )) ca~eina : digestione . . 1559 Cl1irt1rgi.n ginecologica: il lembo peri- . toueale T"escico-uterino nella - . . }) 1559 Cronaca del 1n ovin1ento profes.sionale
.))
Dolorabilitit nlla percussione dell'addome
))
Roma, 1921 -
Tip. Cartiere Centrali.
1566 1545
Pag. 15()1 Induramenti muscolari • )) 1564 Latte sterilizzato per iniezioni . . )) 1558 Luminale nell'epilessia sperimentale )) 1562 Malaria: epidemiologia e p1·ofilassi )) 1560 Medichesse : congl'esso . . )) 1568 Medicina sociale . . . . . lVlidollo spinale : le lesioni traumatiche )) 1539 del . . . . . )) 1548 Orina filante: un caso di Ossa dell'articolazione temporo-mandi)) 1559 bolare·: struttura • • • Sigmoidoscopia .nella diagnosi della dis)) 1553 senteria cronica . L . POZZI, ed. resp.
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Roma, 21 Novembre 1921
.ANNO XXVIII
Fase. 47
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fondato •lai professori : '
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GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE "\
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I
SEZIO.N E
PRATICA
REDATTORE CAPO: ] )ROF.
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VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori originali: E. Mondol fo e A. Coscera : R icerche s ulla cutireazione r egi on ale . Osservazioni cliniche : I. Bersani: Tic clonico del diaframma. Medicina sociale: T. Bertani : Il libretto &anitario scolastico. Riviste sintetiche: G . Egidi : Le lesio.11i traumatiche del midollo spi nale. .Note polemiche: A. In del li : Per una critica al mio «Nuovo metodo di chiusura plastica del canale crura le » . Sunti e rassegne: SEMEIOT I CA : J. Babinski e J. J ark o,vski : La surrefiettivi tà ip eralgesica. - M EDI CI NA : E. !vleuleng racht: Condizioni di er editariet à. dell'ittero cronico ereditario emolitico. - O. Lu barsh : S ulla g enec;i deJl ' itter o . - PRo6mDIME.l'iTI 'l ' ERAPEUT JOI : Ma loens : Come vincere la disfagia 11ell a tu ùer colosi l arin gea . 91JllU dl ,ruprle&à rasena&l. - E' vietata la di essi senza citarne la fonte. .
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cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: R·. Is tit uto Veneto di scienze, lettere ed arti. - Società di Medicina legale di Roma. Appuntt di medicina pratica: CASISTICA E TERAPIA: L' urologia e il medico pratico - L ' anuria - Rimozione incruent a d1 calcoli dall'uretra - Il trattamento della cistite - EPIDEMIOLOGI A :' il vaiolo. MEDICINA SCI ENTIF I CA : Sistema sensitivo del nervo facciale - POSTA DEGLI ABBONATI. - · VARIA.
I
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Nella vita professionale: Concorsi . - Nomine, promozioni a onorificenze. Nosire corrisponden2e: A. Dian : Il Corso Minic h. Notizie diverse. Rassegna della stampa. Indice alfabetico per materie.
riprodu~ione
di lavori pubblicati nel POLl()LINICO e la pubbUca~ne d i sutatt
LAVORI ORIGINALI.
sen1p r e assa i p iù marcata della cut:ireiazi·on e br a chia le. Solo in clue ca;si, su 40, l'ott e·n tille n egativa al braccio e positiva r e.gionaJmente. Da Gr adi (1) riferi n el marzo 1919, alla Soci et à 111edj co-cl1irurgica di Pavia, i resultati di 51 c11tireazione .r e.gionale prati.ca t e s11 adulti , rilevando comie 17 ·r esultasaero positive sul foC'·ol.a to morb.01S·o ,e i1egative s11l brac ciai, e com e 1'3 r ima11e11ti 34 fosser o ugualmen te positive. tanta .r1ell'l111a quant o .r-P.ll al ti-a sede. Cami ll o P estalozza (2) sp erimentò nei bamb ini, adoperando contemporaneamente t11bercolin a u 111a1J a e tubercolina bovina. Egli fu in dotto a d 11sare anche qu est'ultima riflett endo come recenti st11di avessero dimostrato cl1 ·~ n ell'inf a11zia, e s1Jecia ln 1ente n ella prima infanzia, oltre l a t11ber colosi da bacillo uman o fos se assai frequ en te quella d a b acillo bovino. fJ alle r ioerch e di qt1esito a t1to-re resu lt ò ch e, nella m a ggior p a rte d ei casi , la cutireazione r egi..on.p.le h.a p r.evale111za .Sll qu.ella br.a·ehia le, n ei rig u a rdi d.e lla intensità ; m.a , poichè in n essun caiso ebbe ad osservrure r eazio·n e nett an1en t e n egativa a l braccio, di fronte a reazione regionale oositiv·a , 1c.oncll1&e ch e, n,ei rigu a rdi del'la
·
ISTI TUTO DI CLINTCA MEDICA GENERALE
R. UNfYERSITÀ diretto da 1 r1rof. G. B. DELLA
DI PISA Q UEIROLO.
Ricerche sulla cutireazione regionale. P r of.
EMANUELE l\tlONDOLFO,
a ssis t ente
e libero do cente. 1
allievo intern·o e l a l1reando.
ALDO C oSCERA,
Fino c.Lal 1916 il Pisan i propose per primo di pir·aticaPe [a cu tireaz.io1ne in 1CO·r risp o·n 1de1I1.za d el ~up p osto fo cola io tuberoolare, a111zi·ch è a l br a ccio, com e llSlla ln1ente suol fail'Si, averr1'.dO osservat o come la cuti.reazio1ie cc r egionale>> fornisse in gen ere resultati più dimo·strativi. Questo a utore r iferì di aver oitte.n u to pi ù vbl te positiva la cutirea zion e •re.gi·on ale, i:nentre .e ra stata n egativ1a qu ella p.ra ti10ata co111 t em p o:r a n.ean1en te sul braccio e n ella regio1n e omologa sia.in a (1). Due a nni d op 0 P.ollitzer '(2) pubblicò i rets11ltaiti ottenuti pra tican1dio la cutire1a.zi10 n1e ·r eg ion a le in 40 b a mbini dai 2 ai 9 anni. E gli co1ncl11,s e rh e la ·cu tireRzion e regi on a le è qruasi 1
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1
(1) PIS ANI. C·utireazione regionale. P a thol10.giiea, 1° a prile 1916. (2) P OLLITZER. S'll lln i1np orfa'n -:, a del l a cut ire aziori e r egionale nei barn b i1ii. Gazzetta inter-· n a zion a le di m edictna e chirl1rgia, N apoli, 191 8.
1
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(1) DA GRADI. V a l ore diagno stico cl ellçt citf ireozione nel l e i11f1'-::ioni t1l berco l ari. B oll ettin o
della So.cietà i11edico-chirurgica di P avia, n. 3, 1919. (2) PESTALozzA. Su.z·za cutireazione regionale riei ba1nbini . I .a P ediatria, n . 4, 1920.
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1572
pedia tria (dato eh-e agli stessi iesultati era pr.esso a poco giunto andhe il Pollitzer) questo nuovo 1netodQ cli i!Ildagi'I1e fallisce completamente, ment!'e nell'aidulto ha un più alto valore, considerate I le conclusioni del Da Gradi, dalle quali risulta che nel 34 % dei casi la cutireazit>ne regiiona1e è ca:p aice di svelar.e la .P·r esenza di UJil focolaio tubercolarre, che non è ~eso ma·nif1 esto dalla cu tireazi·o,nie a distanza. 11 P estalozza 1spi.ega questa dispa.r.iJtà di repe1~ fra adulti e bambini, ammette1Tudo in questi ultimi una maggiore sensibilità alla cutireazione, per .lia quale « forse s'i po'br:ebbe invo.carie la .deficienza delle. difese umorali del- . l 'organismo in.fantil e, de:fictenz:;i che è stata dimostr<llta wtto diveT1si pll[lti di vista da alcuni AA. della scuola Franoese ». Anche per la cutireazione regi{)II1ale come i;ndi"ce di 10 calizzazione del focolaio, il Pestalozza conclude i)e.r UJil valo·re assai scarso della priova. Il ' Tiv,e nza (1) pu1re is tudiò l1a cutirieazi:o_pe regi,o nai.e su 84 ammalati, parte ·di forme tube!'lcola:ri .ap~reticlle, parte febbTili; di questi in 47 ·ebbe reazi,o ni uguali; in 27 reazi•o.ni po·s itive o più evidenti al brace.io; so1o in 10 reazione p1ositi;va o più evid·e!Ilte in corri!spondenza • del foco·la.i-0. Nega pe.rtanto qualsiasi valore a11a ·cutireazione regioiillale. N.00 abbiamo preso in .e same 82 &Q\ggetti amma1ati idi fomne tubercolari, parte acce·rtati batteri olagiJcam€llte, parte grandemente so..spetti. Oltre che sugli a.mm.alati degenti in questa Climca, abbia.imo sperirpentato sopra infermi -Oegemti nei varii tuzm.i medi>ci e ·chi~gici dei RR. Spedali Riuniti di Livor.nQ: al DiTettore Sanitario di detti ospedali dolt. Mattei1lli, ai primarii pro·fessorl. Co,e n, Anzil-0tJti, Mancini e dotto,r i Montalcino e Fabiani, porgiamo i nostri più vivi ri·n graziamenti p er jl materiale di studio C'O.r tesemente fornitoci. Di questi 82 casi 19 risposero negativamente, tanto alla cutireazione sull'avambrac·c-i·o quanto a qu·ella regjonale; tali restùtati negativi, nl1lta significand.o, nè pro nè · ·contro 11a cutir eazione regionale, abbiamo omesso a scopo di maggiore chiarezza del!~ tabelle riassuntivè. La teooiica da noi seguita è .s tata quella di P .i rquet; 'Usammo la rtuber,o olina 11mana al .25 %· che all'uop,o prepara l'I•s tit11to 1SieTo-teTapico ~iilwese. Nel rilevare il rèsultato de1lia ·cutir.eazt-0ne nraticata, curammo di seguir.ne il ·decorso e di 1
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[ANNO XXVIII, FAsc. 47]
IL POLICLINICO
1
'
-
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0
(1) VlYENZA. Contribu.t,o n11" ricerche sui valo'te della reazione tuber.~o lina. r;a t11herco-
il 1reperto solo quandQ la reazioné aveva raggiunto la ·s ua massima intensità. · Abbiam•o spe'seo in.otaJto una !consiiderev<>le differ€1Ilza fra cutireaziorn·e brachiale e regionale, nel riguard.o del.~a rapidità rOOil oui le due reazioni raggiungono il tis·p ettivo acme La maggio·r parte delle vo.Jte, nell.e p•rime 1224 ore, le due zone di reazione vanno di pari passo; indi, ne.ile successive 12 ore, .a ssai spesS·o è la cutireazione regi.on1a le che acquista caratteri. di maggiore ·eviidein2a.. Qu·al<!·h e rara volta, peirò, osservammo la cutireaziorne ~egiona1e r a f1·g·i ungere ra pid.amente il suo massimo, m entre la reaztone dell'avam, braccio 1seguiltava Jeintamente a progredire: raggiunti i rispettivi massi1m i, nio tammo che :i.n tali casi la cutiroozio1n.e regionale si manif,e stava 3'ssai più intensa. , · , .. Queste c1rcostama:e · hanno, a parer nQstro, una grandi.s sima jmpoirtanza nella interpl'le.tazione d·ei resl1lta.Jti ottenuti; e chi, trasc11randole, si limitasse a fare, dopo l,l.Il tem·p o ~e-. guato, una sola volta il coin fronto delle due Z·0 Il1 e ·di reazio1n e, giungerebbe ae'Tto ad eITO·I l€l reperti. , , Per Ja JP.ttura dei tl):01stri iresultati sulle ann·~se tabelle, usammo i segni ·convenziona!~ di cui «li,a mo la spie.g azi1one n.el s.e.guente spec~ chietto: segna~·e
1
1
---.. -
+--++-+++++++
reazione negativa.....- -..,,..,.-,.......,.....,,,...__..,,.......c4...,A,.- .. · -
~
reazione con eritema e papula lievi, ' con induramento appenna a.ccennato.
eritema, papula. e fnduramento
evl~nti.
eritema, papula e induramento marcatlssimt. eritema, papula e induramento maroatfsslm1, con presenza di alone perjferico.
TABELLA
I.
Lesion.i polmonari dell'apice.
'
Cutireazione al braccio
1. Giselda F., anni 16. Broncoalveollte apicale destra (bacilli di Koch nell'~screato).
Alalde M., anni 22 Broncoalveolite apicale s!nistra (bacilli di Koch nel· l'escreato). 3 Margherita B.. anni 27. Broncoalveolite apicale sinistra. 2
Cutireazione regionale
. I .
apice . destro
apice sinistro
+--- ++*+ ++-:-- . .+--- +--- +++..:-' ~
I•
+- -- ++-- ++--
losi, dicemhr 0 1920. (
'
[ANNO
XXVIII,
FASC.
47]
SEZIONE PRATICA
Cutireazione al braccio
4. Giusep9e l\f., anni 44. Broncoalveolite apicale s1nibtra. 5. Armrrndo P., anni 31. Broncoa.lveoH'be apicale destra. (bacilli cli Koch ne:l'escreato). 6. Maria F., anni 21. Rroncoal veoli te apicale destra (bacilli di Koch nell'escreato). 7. A.rgia S., anni 30. Broncoalveolite apicale rlestra (bacilli di Koch nell'escreato). 8. l\1aria D., anni 30. Broncoalveolite . apicale de stra. 9. Umberto B., anni 16. lironeoalveolite apicale s1 -
apice destro
I
apice sinistro
++++ ++ ++ ++-++ -- ++++ ++-' +-- - +++- ++-+- - -
++-- ++--
10. Gino S., anni 23. Bron.
++--
. ---
+- --
++-- · ++-~ +--++ -- ++-- +---
Cutireazione regionale Cutire~ zione al 1------e-m-i-to--braccio emitora- race sice destro nistro 23. Giulia G., anni 19. Tubercolosi polmonare bilat erale (bacilli di Koc.b neJ l' e· screato). Pneumotorace a sinistra. 24. Irma F., anni 22. Tubercolosi polmonare bilaterale (bacilli di koch nell'e· screato) . Pneumotorace a sinistra. 25. Luigi B., anni 24. Tu bercolosi polmonare bilate raie (bacilli di Koch nell'e· screato). Pneumotorace a sinistra. 2G. Ida B., anni 18. Tubercolosi polmonare bilatera-le. Pneumotorace a destra. ' 27. Dina C., anni 16. Tuberco losi polmonare bilaterale. Pneumotorace a destra. 28. Pasquina L., anni 18. Tubercolosi polmonare bilatera.le. Pneumotorace a sinistra.
II.
16. Guido V., anni 20 Tu-
+--- +-- - ++++--- ++-- ++-++ -- +--- +--\
+---. ++-- ++--
Cutireazione regionale
. I
em1torace destro
emitorace sin i stro
+ - - - ++ - - + +- -
bercolosf polmonare icon pre.Talenti lesioni a destra. 17. Gaetano O., anni 21. Tubercolosi polmonare bilaterale con prevalenti lesioni a destra (bacilli di Koch nell'escreato). 18. Olinto P., anni 20. Tu- - - - bercolosi polmonare bilatera.le con prevalenti lesioni a sinistra (bacilli di Kocli nell'escreato). 19. Ezio R., anni 19. Tnbercolosi polmonare bilaterate con f enomeni cavitarii. 20. Vincenzo G., anni 44. 1 Tubercolosi polmonare, con prevalente lesione a sinistra (ba.<:illi di Koch nell'escreato). , 21. Atos P., anni 24. Tu· - - - - - - - bercolosi polmonare bilaterale con fenomeni cavita. rii (bacilli di Koch nell'escreato)• 22. Cesira G., anni 27. Tu- - - - bercolosl polmonare bilateral~ con prevalenti lesioni a sinistra.
+ +- - + + + - + +- -
++- - + - - .
+- -- +- -- +--I
'
+- -- +++- +++-
Arigelo T., anni 26. Pleurite saecata destra. 80. Ugo B., anni 19. Pleurite sini6tra. 31. Santina C., anni 35. Pleurite saccata sinistra. 82. Gina F., anni 30. Pleu rite sinistra. 33. Alcibiade C., anni 2':'. Pleurite sinistra. 34. Ma.ria T ., anni 19. Pleurite sinistra. 85. Giulia G., anni 84. Pleurite destra . 36. Anelusco P., ann,i 24. Pleurite sinistra. 29.
Cutireazione r egionale emitoemitora-1 race sice destro nistro
++-- ++++ +--- ++-+--- +--, ++-- +++++-- ++-+-- +-- - +--++ -- ++--
TABELLA
+++ ++- +- - +++++-- --+++ -
V.
Peritoniti essudative. Cutireazione al braccio
+-- -
+- -- +- - -
•
+--- ++-- ++--
Cutireazione al braccio
•
· ----~--~
•
I
IV. Pleuriti essudative .
LesioTlJi polmonari diffuse. Cutireazione al braccio
+--- I ++-- I+---
TABELLA
+++- ++- -
TABELLA
III.
Lesioni polmonari con pneu1notorace terapeutico.
+ __ _ + +- - + + + +
ni~tra.
coah eolite apicale bilaterale. 11. Ratl'aeJJa P., anni 23. Bronc:oalveolite apicale de· stra. 12. Armida B., anni 23. Bront·oalv-eolite apicale de stra. 18. Ada. F., anni 19. Bron. coa.lveolite apicale sinistr:.l. 14. Adria C., anni 19. Broncoalveolite apicale destra. ID. Ines F. anni 36. Sclerosi dell 'apice destro.
TABELLA
Cutireazinne rf'gio11ale
1573
•
87. Vincenzo G., anni 7. P eritonite tubercolare (accertata alla biopsia.). 38. Romolo O., anni 19. Peritonite saccata. \ 39. Giusepwna K., anni 40. Peritonite saccata.
Cutireazione r egionale (sull'addome)
++-- ++++ - -- ++-+ - --
•
•
1571:
IL POLICLINICO
[ANNO XXVII'!, FASC. 47]
'T AH ELLA v-I. P ol·is i erosi ti. C.utireazione al bracci0
'
40. \Pronta E., anni 23. Pl eurite sinistra. Peritonite. 41. Angelo F., anni 43. Pleurite destra. Peritonite con versamento saccato. Broncoa lveolite bilatera] e.
X. Lesioni linfoglandolari. TABELLA .
Cutireazione regionale emitora- emi t~ra- 1 . addome ce destro e.e s1n1stro
+-- ++-+-- + _ ___ + __ -
+--++-+---. + + __ + + __
---- +---+++-+++- --- +++ - ++ -- +-. - -
TABELLA
VII.
Lesioni degli a?1ri.essi uterini.
•
•
Cuti reazione al braccio
Cutireazione r egionale (in corrispondenza del focolaio)
'
Cutireazione regionale all'addome q uadran=-1-q uadrante infer . te infer. destro sinistr o
.
42. Ada R., anni 27. Sal-
pingite destra. 43. Virginia D : . ann i 38. 8alpingite destra.
+ - - - ++-- +--.
+- - - +++ - +---
, .III. Lesioni reria li. TABELLA
· Cutireazione regionale r egione regione lombare lombare sin istra destra
Cut.irea..zione al braccio
44. Giovanna M., anni 29.
Tubercolo~i
renale bilaterale (hacilli di Kocb nelle urine). 45. Arturo C., anni 39. Tubercolosi renale destra (bacilli di Kocb nell'urina tolta col .c ateterismo ureteraie dal rene destro). 40. Antonio Z.,
anni 33. Tubercolosi renale sinistrn ( ba<:illi di Koch nell'urina del rene sinistro, tolta col cateterismo ureterale) 47. Teresa A., anni 50. Tu bercolosi rena.le bilaterale (bacilli di Kocb nelle urine).
filario D., anni 8. Linfoadenite · regione cervicale ainistra. ...\laria. R., anni lù. A.denite cerYide.stra. Gina G., éli11nì 13. Ade:nite cervi. · 62. Arturo C., anni 11. Linfoaùen1tc cervicale. 6a. Giu:;eppe _.\.., anni ll. ' Liutoa tt~· nit.e
•
Cutireazione al braccio
59. della 60. <:ale 61. cale.
+- - - + +- - + + ++- - - + + +- + +- /
+- - - +--,- +--+- - - ++ - - + - - ~·
IX. Lesioni ossee . TABELLA
Cutireazione al braccio
Cutireazione r egionale (fn corrispondenza del focolaio)
+ - - - + + ++ - - - + + ++- - + - - - + ++ +- - - +- - + - - - ++- + + - - ·+ + + +- - - + + +I+ - - - + ++- - - ++-
48. Sirio L., anni 2. l\lorbo di Pott (10" vertebra dorsale). 49. Dusolina. R., anni 13. ì\iorbo di Pott (1• e 2• vertebra lombare). 50. Sergio M. , -anni 5. Morbo di Pott - - - (3•.5• vertebra lombare). 51. Rosina G., anni 3. Ascesso freddo al gomito sinistro. 52. Santina G., anni 25. Morbo di Pott (2•.3• vertebra lombare). · 53. Santina G., anni 25. Artrosinovite tubercolare del ginocchio destro. 54. Giusep.pe M., anni 20. Osteite tubercolare del calca.g no. 55. Anita F., anni 10. Coxite destra. 56. Giulio M., anni 16. Coxite sinistra. I - - - 57. Anna N., anni 13. Coxite destra. 58. Balilla. B., anni 23. irorbo di Pott 1 r1" e 2• vertebra. lombare).
t---
cerv1t;a1~ .
'
Dalla 1a tabella, ove ti·ovansi rl<;l.ssunti i ri~ ultru1.i ottenuti i1 n. 15 casi di lesioni tubercoil ari apicali, .si rileva •com-e la cutireaziome regio~ nale, praticata in corri·s1Jo11de11za della foss•etta sopracla vi1colar·e de'1 lato leso è apparsa in gelì e.r.e .considerevolmente più intensa della reazione della fossetta omologa,. ed ancor più inten>Sa ·cli quella del!" a van1braccio. Di 4 casi .d.i . tl1b·e rcolosi re1n1al,e (Tabe'11a VIII) 3 diedero cutireazione regionale più inten•sa. In 2 ammala·t,e id i annessite, ce rtamente .specifica in llna, d n bb ia nell' alti a, la c11ti1·eazio11e regionale rilevò r1otevole differenza di inte11sit~\. fra la parte ~a11a e c1uel la i11aln.ta, m·entre lri, reazione al braccio f11 lieve (Tabella '\II). Fin q11i i r·esultati nostri co n•CO~"dttn10 apl3l"O•~si1nativamente e.on q11elli otte1111ti cle:tl Pisa.11i tn forme simili; ma in. altr·e pro;ve i1oi abl1ian10 otte11uto resultati alq11anto diYer.:;i. Il Pisani irnfa tti, in, casi di tubercolosi poln10111.a:re bilalterale, o&servò una cutireazione regiom.ale più prol!lta e più intensa dalla parte d ell a minor lesio•n e, ·Si ·da resultarne una vera e P'ro-pria ·cc reazio,n e paradossa » . No·i invece,_ s.o·p ra 7 an1malati di tale .speicie (Tabella II), irL i.mo .solta1I1to (caso .n . 1'8) risicontrap:uno l1.n1a pi'L1 evi.dem,tJe reiazion·e ·dal lato d1ella l.eisione mooo grave . •se si nota poi che, in qt1esto unico caso, la differenza di intensità fra le due reazioni nçm era eccessivamente marcata. $IP d altra parte si considera che negli altri 6 le due reazioni regionali avevano pressochè la mede sima intensità si può asserire esser mancato del t11tto, nelle nostre osservazioni, il fenomeno della reazione paradossa, rilevato da Pisani. Nei pazienti affetti ·da tubeI"colosi poln1onare con pn1eum1otorace te1r.apeuti.co in atto, qt1esto autore asseri1sce ,c he «la cutireaziome va. dimicc nuem.do sino~ a rendersi oompletrumeinte ne« gativa 1 dalla paTte 1del prn1eum·oto.ra.ce e figura « irnveoe positiva dalla pame opposta ad ec« cezi.on·e di quei casi in cui I 'intervento c11•r acc tivo fu })faticato molto precocemente per lo1
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[AN~O
XXVIII,
•
47]
FASC.
SEZTONE PRATICA
calizzazio.n·i ~sclusive di Ull lat0, i1ella quaJ..e « cir·costa.JillZ,a la crutireiazione fi'l1isoe ·di so1 l ito «per manca})e da ambedue le parti. « In pazienti .soff ere.n rti idi pleurite e1s su1d 1a« ti va ad impronta clini1ca .g rànu1are)) - c ontir1ua i.I Pisan·i - « la ,c,uti:rieazion.e ha un com<< po·r tameinto molto vario; quello che 1 Si può << tnttavia ritene,re, in li nea di massima, è che « la presenza di liquic1o 01staco.l a, più ,che· fa« \'orire, ~l 111M1ifestarsi della reazi-0.n e cuta« nea ». Noi, per co ntrari,o, nei casd con pne11motorace terape11tico, non ris 0ontran1mo mai n°egativa Ja cutireazion,e dal 1ait o leso ; am.zi in 2 su. 6 a111n1alati, il cui pneun1otorace datava .da pat ecchio tempo, la reazione ft1 l,e.g ,germente pi1'i intensa sul.l a p arte i·n iettata ,di azoto, in un s,ol caso· fu di min·ore evidenza, negli a·l tri 3 J.e reazioni apparvero cit1asi uguali. La cutireazio,n e sull'avambraccio, fu in 5 di questi casi assai più lieve delle reazioni regionali (Tabella III). Sopra. 13 casi di affezioni essudative delle sie.l'ose con verisan1ento in atto (i11 parte ·trattavasi di pleuTiti, in parte di perit0'11iti, in parte di polisierositi) notammo i:t; 10 una c11tire·azione regio11ale piiù intensa iln conf1,ont·) di qi1ella brachiale; tale n1aggiòre intensità • si presentav.a poi n1arcatiss:iana in '1· di queste osservazioni. Negli altri tre casi le du-e ·reazioo.1.i (regionale e brachia1e) ·r esultaron,o di inten.siità pressoic hè t1g11ale (Tabelle IV, V e \l I ). Nei .nostri •CaJsi dunque, diversa.mernt.e da q11anto ebbe ad osservare il Pisani, niè gas, nè «
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1
0
1
I
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li<JUirlo inter1Josti fra c1lte e focolaio tubercolare ostacolarono il presen.tarsi d ella ciltireazion e con la tubercolina. AJ)biamo l)rati cata la pr.ova a11che im. 11 sog-
getti che presentavan·o lesioni tubercolari delle osRa (Tabella IX ) : in qt1asi tutti la cutireazion.e in corrispo·n denza del fo.c-0lai6 apparve assai più intensa che non la reazjo:ne al braccio; quest'ultima, ::vnzi, in 2 casi ~e·st1'1tò negativa (casi 50° e 56°). . . Nelle lesioni ltnifo,glan·d ulari la differenza tra le due reazioni non è stata molto not.evole (Tabe l1la X).
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Concludendo, a oori s·embra poter asserire che la cutireaz.ione del Pisani fornisca, a chi sappia oonveni-entemente valuta!rne i resultati, utili criterii diagnostici. Essa i.n fatti .P ossiede una peculiare se.nsi·bilità peir cui, 1à do·v1e u1n fo,colai·o tube·r colare in aitto ha aO'oesa o ravvivata la 1sensibi'lizzazione d el protoplaisma cellulare, può sceverare la . n1uova infezione da un'altra pregressa e latente; può CQl!lfermare la sede della lesione nel punto ove la indagline clinica l'ha sospettata. Che possa darsi i:l , 1cas·o di u.n a cu tireazion·e regionale negativa e positiva al braocio od in altro p11nto della superficie c11tanea, a noi no11 oc,12orse mai di o,s serva{e;· nè cr.eidiam·o tale reperto faoi1e a riscontrarsi, s.ebbene ammesso da a lct1ni sperimentatori. Può bensì verifica·rsi al braccio (ove la pelle è i)articolarmente delicata e sensibile) una reazio·n e caratterizzata da eritema, che non si prod11ce ooniten1poranean1ente nella 'regione so-' spie tta; ma al sen1plice eriterna n·ò n dev,e attri• • buiflsi al1cun significato, ove esso nt0.n s1 acc·omp a gni con l'induramento, segm.t0 essenziale e caratteriis tico della posit ività della reazione. D·el resto,, quand'8Jnche in via e·acezi·cmalissin1a positiva S i dia il cCLso di una reazi·O'I11e brachiale \ . e , re1g ionale negaJtiva, tale f en.omeno n.on è privo cli valore diagin·o·stico, in quanto conse11te di escludere, .co.n grand.e probabilità, la esistenza di 11n foco·lai·o tubercolare in att,o in corrispo ndenza della regio,ne ove la prova ven11 e e.s1egu i t.a. ~1a perchè la cutireazione re·g ionale escluda la lesione ti1h erco.Ja·re irn u11 a .d eterminata se de, non è necessario che la reazione rest1lti ne~:aJtiva: bais teTà ch'eis sa non abbia intensità n1 aggiore (.specie nel rigr11ard-0 de·ll 'i·nduramento ) del I a reazione Al hraccio. · 1
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CON CL U.SIONI.
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1° La .cutireazio11e regionale può gra.n.d.emen-
1e avvalora.re il s-0spetto clinico di lesion.e tuber1c.0'11are in, sede determinata. 20 La c11tireazione re.g·io nale può, più precocemente della reazion·e nl braccio, li1evar.e un focolai.01 tl1beroo laFe in atto. .'3° JJa cuti reazione regi·onale p11ò sceverar.e 11n.a n11ova infezione t'aj>ercolare da altra pre1
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Dal compl.esso di queste nostre osservazio1n i è rest1ltato che, nella grande maggioranza dei cu.si, le due r eazioni sussistono contempora1ieamerite, con spiccata prevalenza di intensità per la cutireazione regionale. Raram ente è stata positiva la reazionie re-
gre~sa.
gionale e negativa Ja brachiale; mai è avven11to il fen,o.m ·e n·o inveirso. Pochi casi hanno pre.s entato le due reazi·orni di 11g11ale intensità. I
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IL POLICLINICO
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI CUNEO.
z cccoLA.
Sezione l\.1edica di.vetta dal prof. P. F.
Tic clonico del diaframma -per il dott. lGINIO BERSANI, assistente. Nell.a . letteratura medica e nei trattati in .g.enere 1s i trovtan.o rari · cenni di un affszio..a1e funzionale ·d el diaJramma, che si eslf:rinseca in p 1u re, ritmiclhe ·con1trazio1n i clo11tohe ·d i esso1. .D elle p-0s1Sibil1i leSJioni d!el rdiruframma, ·da Du1chenne è stato descritto lo spasmo ton·ico, sindrome di natura isterica che si manifesta pure nel tetamo e nella tetania; lo spasmo cloni1co del diaframma, il comune singhi<>zzo, è noto anche ai profani. La sindrome, di cui la presente nota, non partecipa quasi per nulla delle su.ccitate, conrsi:stentlo in frenocl or1ie a rima glottidea dilatata (donde la mancanza 'del singhiozzo); raggiungenti il num.ero anche di • 120 .al min uto, alteranti il tipo, ed il ritm·o respiratorio, indiip en·denti da disturbi di circolo, in1so·l'1genti p·eir lo più ac·oessualmente roa an che ·spe&So freq1uenti dopo tuTbe psichiiche. suscettibili di accen tuazione o inibizione a secon·da della vo.Jontà ,diretta o riflessa del paziente, senza la .concomitanza di alcun altro segmo a cari1co di altro organo. 1
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Si tratta di una n1anifestazione osservata su un ammalato ·C..J?. d'anni 51, ùj pro.fessione giaiidi·nterre, corn iugato con prole. il 1q.u ale, il gior no 16 maggio 1921, chie3e ricovero nella nostra sezione, allegandò certi disturbi insorgenti ad acceissi, dell'apparato respiratorio, ·p er i quali la resipirazio,n e gli ri11is·c iva assai penosa. Ten·e va gli occhi pr·o tetti da una benda per intensa fotofobia. Interrogato, risulta che nel gentilizio nio n vi ha nulla di importante; ha figli . sani e viventi, la moglie non ha avuto aborti. Dei rami laterali no11 sa fornirci notizie precise. Masti·catore di tabacco; non ha fatto uso nè di vino nè di liql1 ori; assir11 ra di r:->11 a Vt~r t1ì 'ltr<t t.t.0 lue. A 23 anni ha se rie: to tifo; a 28 p•")l111onite, a 32 bronchite. T SIUCci.tati dist11T'bi d~ìla resr1i1a7ione ~i sono iniziati da quindirJ me"i. Narra che in tal~ epoca si era messo ai letto con mddica tosse e febbve , che dopo pochi giorni scomparvero. D11rantie lo sfcibbramento~ insensi·b ilmente, e1gli fl\l colto da urna partiicolrare modalità rdi re~pi.ro (che il paziente destcrive .come una taahipnea), duran·t e la quale proivava una 1SeJ?.sazion1e molto pen.o sa di amhascia; tipo di respiro che non tardò a 1p.resentarsi sotto forma di a c.cessi. Pare che 1gli accessi in breve si intensificasseTo pe.r drurata, inten1Sità e frequenza, tanto da ipresenta~si quasi p.;iornal· mente, anche per otto ore consecutive circa , p.referibilmenrte 'al mattino, comparendo a11che improvvisamente pér piccole emozioni o tt1rbamenti di qualsiasi .natura. Tenne il letto per vari mesi, fece cure mediche ottenendo l1n leggero migltoramento, ma senza che la ta1
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c~1i1)n_e~ accéss uale scomparisse. La fotofobia d1 cui e pure affetto, davvero intensa, sareb-
be comparsa come conseguenza di un'ulcera corneale all'occhio destro, di cui ammalò durante la degenza per il disturbo respiratori.() ulc~ra, c?e guarì abbastanza presto. La foto~ fobia e intei:isa pure a sinistra. Da un mesett?, ,essando~1 sottoposto a cause reumatizzanti, 1 a. ha d1 nuo,~o tosse con escreato piuttosto abbondante. Il dimagran1ento subito dal p. a det~a de~ famigliari, è notevole, malgrado ~he egli abbia. sempre potuto nutrirsi abbastanza bene. I disturbi principali che al momento della sua entrata in ospedale l'a. accusa sono la fotofobia e le crisi di dis,pnea. Aggiun'ge che ha spesso dei disturbi vaglhi, pas.seggeri cefalea, parestesie, minzione urente che co{npa. re e ~compare quasi ad accessi (senza lesioni delle vie genito-urinarie), grave adinamia e fa.cile esauribilità che non gli permettono lavoro al.cun-0. All'E. O. si nota stato generale rpooo buono; regolare sviluppo somatico, muscolatura ipotonica, · scarsissimo pannicolo adiposo, notevole pallo re del1a cute e delle mu·oose visibili. Peso 54 Kil. Apiressia.. C-aipo libero; fo·toif oibia :intensa da ambedue gli ocichi; puipille ugruali, r-eagen1ti; leucoma corneale destro da pr.e gressa ulcera. Nessuna altra 1alterazione sia a 1caTico della camera anterio1re ohe ·della ·p osteriore tanto a destra che a sinistra. Campo• visivo uniformemente ristretto. E·same .otorinolaringoiatti>eo negativo. Collo piuttosto scarno, non vi si palpano ghiandole. , Toraice regolare. DuTante l'esame- il paziente è in {Preda· a tachipnea se·n za che la sua attitudine riveli .una sete d'aria molto intensa. I :respiri sono bTevi e1 frequenti (se ne ~ontano 75) e so·n o compiuti es clusivamente a C?rico. del diaframma. Si osservano espansioni e rientramenti delle pareti epigastriche che comu~icano ,piccole sèosse al tronco; gli archi -costali sono quasi del tutto imm.o bili · non su..ssisto·n o segni di ostacolo nell·e vie ~ree superiori. Gli apici sono più bassi della nonna, il fremito vocale è normalmente trasmesso ovunque. All'ascoltazion-e sono apprezza.bili dei rantoli diffusi specie alle basi. Cuore in limiti; toni un po' profondi; pòlso 88, regolare. Aiddome tmttabile, indolente, suono timpanico. Fegato e milza in limiti. Agli inguini pleiade ghiandolare; non ·si palpano le epitrocleari. Riflessi : corneale presen.te; faringeo assente, addominale, cremasteriico, patellarj preseniti, ma diminuiti. NesS1Una altera.zione della seooibilrtà; solo qt1alche rita'I1do :neUa discriminazione del ·caldo e del fireldklo. DermogrSJfism.o, ervidente. Escreato muco-purul·e nto; negativa la ricer0a del b. Koch. Cutireaziome negativa; Reazione di Wrussermann negativa sia sul siero di sangue che sul liquido cefalo-rachidiano. Nulla di importante all'esame del sangue e delle orine•. All'esame radioscopico, eseg11ito durante l accesso tachipnoico, l'ombra polmonare appare un po' opacata a destra, i movimen·t i respiratori avvengono esclusivamente a {'aric-0 del diaframma. la c11i metà sinistra. è niù mobile 1
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SEZIONE PRATICA
della destra. (Ripetuto l'esame d'Ul'ante un periodo intraccessuale, i movimenti .respiratori delle coste e del diaframma sono normali. L 'accesso di taJc'h ipnea o·sservato .drurante l 'esame .generale, dopo ·ctrca un'ora oessa. Il ìl'e&piro riprien·de il ,tilp·o ed il ritmo normale, l'a., a parte il senS·O rd i debolezza, SOg'gettivamente non avverte a1oun dis1ml'b·o1. Posta la diagnosi 1di una forma funzionale, bettian10 l'a. in riposo aS1soluto, in ·conveniente :Lsolamen•t o e oscurità, e inizi.am·o un trattamento ricostituente, sussidiato da applicazioni ·galvaniche 1s ul frenioo. Durante la 1degenza l'a. dimostra u;n roaratter~ molto facilmente impressionaibile; malincom.i co; si ti~ne appartato, assai ipreoccupato ·dei suoi d]sturbi che egli teme ormai inguaribili. Do·p o ciroa un mese !Però idi 1oura, egli m~gliora serusibilmente. La fotoif obia è qua;si scomparsa, e gli accessi di·spno1ci, ahe nei pcrimi tempi inSOI'gevwno 1sistematiioamente ogni mattina, sono più ~ari e meno intensi. Lo stato generale del ipaztente è notevolmen·t e mtgliorato (il pes10 del corpo è aumentato di 6 chili), e, quel che più monta, l'ammalato ha acquistato nozione del suo mtglioramento. .~ magigiore 1diluicidiazione .della ,n atura del dist111~bo, riportd ,quialoona delle note più ·salienti del 1diario ,c linico: 19 maggio 1921: T. 36. 7; P. 8·8; notte riposata. All'atto della vi·sita, al sotpTaggiun1gere dei medici, l'a. viene 1oolto da taichiipnea •Che a poco a poco aumenta fino a raggiun·g ere i 65 respiri al m'. Se l'attenzion1e del paziente viene diis tratta i respiri diminruiscono; al reontrario, se viene ri1chi·amata e fissata sul disturbo, il numero loro amn·e nta •c on moto accelerato, sino a raggiu.n1gere la ci.ifra di 126. Il ip·o1so n-0n subisce modiifi. cazioni. All' ascoltazion,e dell'a~bero respiratorio, si rilevi.a che l'aria .p enetra in tutto il po1lmone, ma .s pecialm enrte nelle po1rzioni della bruse, 1d ove l'iDJSlpi;razione è più intensa IC"h e no-n aJ,tro'Ve1. L ,ac·ce~s·o du1~a 20 m'. 23 ma,.ggio 1.921: T. 36.5; P. 186; R. 30. Si CO·n duce l'a. alla lrù100 diffll!sa, il nrumero dei respiri sale i1111prov,·i <=l1ame·n te a 52; mantenenidosi neri 15'. 25 maggi9 1921: T. 36.9; P . 84; R. 28. L'a. ha avuto 11n nuovo a.r·cesso, insorto dovo la Yi sita in·'tspettata ·di 111n congiunto (fatto ide·n tir--0 si era verificato già per l'·a ririvo di l1na lettera ·della famigliia ). 26 ma,.g-gio 1921: T. 36.5; P. 78. Al momento d.ella visita l'(l·Cicesso è in aitt.o. Invitando l'a. a compiere inspirazioni profonde i movimenti r loni "i ces·sano e il reS1piro riprende normale. Il n. s i sotto·p one poco volentieri a qiltesta man OY ra, pevohè ha 1'imnresision.e di sentirsi, ·d 'ol) O di essa, molto p iù R ffaticat~ che non abbandonandosi a l nat11rale sv·o1gimento d~ll'ac
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È bensì vero che ncl nostro caso lia reazio-
ne motrice n<>n Tealizza un movimento o un'at.. t itudine richiesta, ma avviene spontaneamente, 1esagera·n·do un rp.ovimento normale 1che l'attenzione, le emozioni e lo strapazzo esaltano; la di'stlìazio1n e, la volontà diminuiscono. Nel nois tro ammalato eS'so è u.n .b i so1gno prepotente, ce1sisa 1duran te il son1I101; è ruifl movimento sempre oooiidinato ·che inizialmente ·di1.. retto 1aid uno scoipo e p,er. un bi.sogno, sii è fa~to in un primo t emipo automati,co, .p oi abitudinario andhe quando la causa determinante è venuta a manoare. Ti-es con identica siintomatologia sono r.arissimi. Remack (La .clinica contemporanea) descrive il ca'SO di una donna di &5 an ni, affetta da 1l!Tlla .cifoscoliosi ·di alto grado che andav~ soggetta dia 3 anni, i·n segui·t o .ad un'influenza.i a quanto ipa're, a d!elle scosse ritmi1che di tutt~ la parte ISIUlPeiiarre 1del corpo, le quali risultar.ono ·dipendere dia 1o on1tra.zioni cloniiohe del diafraim ma che raggiungewa.no il n111m eTo di 48-54 a] minuto. 1Con la galv·anizziaziorn e della ·muca e del 1dor.sio lia ta;dhipne:a idiminui e 1e sic osse a ;poco a poco ·cessaronto. Satta (In memoria di C. Bozzolo, Scritti medici dei discepoli) rdescrirve cinque ·casi di ipe1r. cinesi localizzata del di~framma; casi che ·differi·scono dJal mio in quanto il fenome no osservato è 1oontinuo e non accessionale, persistend·o pure n 1e l sonno. E·gli lo aiSiCTive . al grup1p ·o d·elle .mioclonie, oon clude per la .sua natura nevrosica, ma non ·parla di tic, e giustamente, poichè il carattere di permanere durante il sonno è ,proprio degli spasmi. Io cre,do .che l1a manifestazio.01e 1da me de·scritta, 1debba esiser·e regi stra,ta f.ra i tics, non solo perr La ma;ncanza ·di una causa :lrritamte' perife:rica, di una le!sione ,nervosa organie'a (che darebbero ,raJgione di uno spasmo), e per l·a sua aiccessionalità, ma aillCO·r a ipejr l'influenza ·su di ess·a dei fattori psichici; fattori tutti che portano alla conferma di disturbi ·psi.comotori .e ·che fa'll.Ilo consideTare il fatto come un riflesso psichi,co rpa;tologic0<. Che · e'Sistano infatti nel paziente 1dell e- stimmia te psich1che 1degenerative dimostrerebbe .e il .srl110 c~rattere, .g li epiisodi delLa sua facile emotività, il ieomportam,e nto dei riflessi, le pareste.si.e, la dli<'e~l~O. s UJria pure ruocessuale, inidip·e1n 1dente da 1100. Repl1to superfluo riportare altre annotaziomalattia del1e vie genito-urinarie; nonchè la ni del 1dìario, perchè nrulla aggiungerebbe a fo1tofobia non altrimenti spieg.a>bile dopo la qt1anto mi pia.re risulti abbastanza evidente sia rlall'anamnestico, sia dagli episodi clinici, · guarigione della lesione corneale, se non come 11n riflesso dl1revole della predetta irritasi a infi..n1e dai risultati della terapia, che f11 zione ormai scomparsa, esclusa qualsiasi alprevalentemente psjchica. Evidentemente trattra lesione centrale o peTiferica a carico deltasi di un 'affezione funzion.ale ·a carico del dia l'apparato della visione. fra1nma aven,t i i caratteri dei tics clcmi ci. 1
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IL POLICL'INICO
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Nei casi l'ipo,r tati. cla Ren1ack e ·da Satta 1a si11dro111e c.liafran1mati·ca si iniziò 0 dopo tra11n1i psiC"hic i o dopo una ca.usa in·f ettiva · ' si111iln1e11te nel mio paziente essa fu prece·d'll ta .da lln period·o ifebbriJ.e, e1d i fatti catarrali febb·rili delle vie r~spiratorie (tali erano i ·sintomi per i quali l'ammalato si era m ·eis so a letto), inifluein1d10 çon1e srtin10Jo periferico pa:sseggiero, J)ossono benissimo aver determi.nia to 1111 accesso di tacl1i1Jnea, che, data la disposizio11e nevro1)atica del paziente, per deficient.e inibizior1e volontaria, potè ripetersi, fino a cliv ent.aT.e c-111ton1atico, ed .a·ssumere co sì i caratteri ·des1c1itti. Come avven·g~a ques ta inancanza .di _in·ibizioni, vale a dire la 1i1)etizione <li lln d e1t e rn1~nato con1plesso iCli atti, i11 n1odo indefinito·, in pirimo tempo co111e 00J1Jseg~11enti cli un determinato .stimolo, per lo più psichico, e p oi anche ·senza l'inte1'"Vento di e•s so, è :fiellomeno, che solo nella natura psicopatica del tiCO$O trova la sua ragione. cc J\iolti tics pos·~ 0110 a\1 er~ per or~gin.e un·'i•dea. L 'tdea 1crea l'atto i·nizial•e, la n1e1dersima idea gen eira il me<leosi1110 atto; ·se qtUesta' idea apip·a re fr1equente111ente, l'atto si r ipete e ri1)e1ten1dosi acquiista o.g n i gi o1110 più la fa.cilità ·di ripetersi an.coir a, di\1 erltan·d·o 11n'abitudine. In progresso di temJ)O !) Oi l'episodio ~icoso non ha J?iù bisog·no <le11 'intervento dell'imagine m-entale per ri""' rodursi. Riprodrucen1dosi ess·o senza causa e : enza s c-opo, a:ss1un1e il carattere di intempes tivi0tà E1d aissuTdità. La . s11a nat11ra psicopatica è per tal modo evidente)). (C. Negro. J>atologifl, e cl·i nica del sisterna nervoso). U·n l1lteriore ·cair.attere della sin1d rome 1deseri tta, che r.atiif ica la sua asse.g nazione f'ra j ticis, ·Con si·ste n.e1 l fatto C'he invitando il 1p aziente a co11npie-re delle in1spirazioni profonde clt1rante l' aicce·s so, vale a ·dire a inibire con 11n atto vol itivo il -s:uo tic, egli rie•s ce nell'intento, mentre se si trattasse di uno spasmo (sec.on1do Blis ~ aud 11na reazione muscolare motoria Tisultante dall'irritazionie di un punto <p.1all111ql1e dell'arco riflesso) l'atto inibitorio Ti111arirebbe ~enza effetto o quasj. . _'\Itri rili evi idi secon1daria importanza potrebbero .eisseTe ancora riferiti, ma, come ho già ·detto, n11lla a10quistereb1bero1 ·n è alla dia.gn.o si nè a lJ.a terapia ·di una tforn1a ·Che interessa ipre cipuan1ente per la sua rari·t à, trattan1dosi di 11na i.p er.cinesi jun·z i.onale localizzata 11nic.an1einte al ·diaframm·a. 1
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RIAS SUNTO. 1
L ' ...c\. espone un caso circa una lesione funzional-e del diaframma, ver:an1ente rara, che egli, in base ai caratteri clinici, classifica fra i tics clonici.
MEDICINA SOCIALE. Il libretto sanitario scolastico. 11 libretto sani tario scolastico fu istituita. nel 1902, nelle scuole deg·li Stati Uniti e nel 1887 nelle s~uo l e tedesche. l\'.Ca già molti anni prima cl:ie fosse istitt1ito per legge dello Stato,. esso aveva avuto la s11a applicazione in molte . cjità tedesche e americane~ per iniziativa di n lcur1i medici scolastici. L'~stituzione del libretto sanitario scolastico trovò, dapprima, una certa opposizione da parte dei padri di famiglia, i quali temeva110 si violassero i seg·reti più gelosi dei loro fìglit1oli. l\Ia q11esta diffi.denza f11 presto vinta dalla tenace e }) aziente propaganda dei medici, i qual i dimostrarono come il segreto professionale non era e non poteva essere affatto violato. E infatti il libretto sani.tario scolastico· è re· datto dal medico e dal medico è- gelosamente conservato. Di esso in a lcuni paesi, come nel l~elgio e negli Stati lTniti, può prendere visione 1 ~ ir1segnar1te dl1e . alla .s11a volta ha l'obbligo della maggiore riservatezza : in altri appartie11e solo al medico e a lla famiglja dell'allievo. · Al Cong·resso inter11azio11ale di med ici11a scolastica ten utosi a Brl1xelles nel 1906 ft1 ricoItOSci11ta l'immensa 11tilità di ql1esta sa1)ie11te istit1tzione alla tp1alè tal11ni popoli debbo110 ir1 ì·1101 ia parte i mera vigliasi benefici del riordinam ento professionale secondo la divisione scientjfica del lavoro. Il motore 111m ano di fatto è la macchina più preziosa che esiste nel - conveni entemente t1timondo, r,11rcl1è. ~ i saooia -lizzarla. • J,a gioventù ita liana è disorientata nell'applicazione 'al lav.oro, _percl1è non conosce le sue attit11clini. Capfta spesso che giovanetti astigmatici si preparano i'.)er le scuole di navigazione; affetti da daltonismo o concorrono per • il servizio delle ferrovie; giovani che hanno attit11dine alle ricerche sperimentali stl1diano invece scienze commerciali e viceversa. l .. e Hilfsscl111len di Germania hanno 1)rovato c.he ancl1e ai semi-idioti si può procl1rare un mezzo di gl1adagnarsi il pane. Il libretto $a nita rio scolEt stico dà alle famig lie 11n criterio scientifico sicuro 1per la scelta della carri era alla q11ale conviene avviare i lnro figli11oli. Ed ~ in virtù di questo documento medico-ped·agogico dhe i mestieri !)Osso. no trovare b11oni apprendisti, ohe l'indt1stria r•11ò scoprire lavoratori ::\.bili, che i1 con1mercio p11ò avvantaggiarsi degli elementi migliori, cl1e la soci.età può dare alle qualità ed attit11(li11i ùiver~e l'occa~ione di svil11pparsi e cfi I
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fornire il rrtassimo reorlimento. Incontestabil1nente il libretto sanitario scolastico è di .g randissima utilità agli scolari, e costituisce una leva incomparabile nell'organizzazione economica di ' 11n -uaese. Non è il caso di riprodurre, q11i, i diversi mod elli proi:>osti o in uso nei diversi paesi, nè è il caso di farne la critica. Ogriuno ha, dal punto di vista JJr atico, i suoi pregi e i s1~oi difetti. l\:la; per lo i:;copo che si propongono, in generale si equivalgono. ~el libretto sar1itario scolastico si debbono .annotare i seg11enti dati : il nome dell'allievo, l 'età, gli antecedenti ereditari, le malattie sofferte, la data: e i risl1ltati delle vaccinazio,ni subite, l'altezza, il peso, la circonfer.e nza e i diametri del tora~e, l'aspetto generale, lo .stat0 dello scheletro, del naso, della gola, dell'udito, della vista, della dentizione, del cuore, . dei polmoni, dell1apparecchio cligerente, delle glandole linfatiche. Ogni trimestre si prenderà nota della condotta. del lavoro, dell'attenzione, della memori a, del progresso; e, alla fine di ogni anno. delle attit11dini che l'allievo ha rivelato. Il nome può essere anche sostituito da un nt1mero per rr1egl io garantire il segreto professionale. In questo caso il medico avrà un registro indice dei numeri corrispond~nti ai diversi allievi. L'altezza deve essere mis11rata ogni sei mesi. Essa cresce seconda llna media che è in r a pporto con la razza, col cl:fma, con le condizioni igieniche, col n11trimento. Proporzio-, natament e all'accrescimento ogni sei m~si deve variare l'assegnazione dei banchi, onde la I posizione d ell'allievo non ris11lti dannosa allo sviluppo. Se si manifesta in un allievo una deficienza o un arresto dell'accrescim ento, il medico deve ricer<!arne le cause, le quali, quando siano curabili, debbono essere s·e gnalaté alla fa.miglia. Il rapido aumento della statura che si manifesta nelle don11e dall'11° al 14° anno e negli l1omini dal 12° a l 16° anno, preannunzia i fenomeni della pubertà. Spesso in questo travagliato periodo d ella ·v ita si manifestano disturbi nervosi sotto .f orma di svogliatezza, di fiacchezza mentale, di inettitudine al lavoro, di irascibilità, di ribellione all'ordine familiare e scolastico. Il medico ha l'obbligo di sollecitare particolare benevolenza per questi allievi, i11 questo periodo, da parte dell'insegnante e da parte delle famiglie. La severità e le punizioni possono aggravare tali disturbi e condurre a conseguenze dannose. tl peso dev'essere misurato ogni due mesi. Esso può denunziare una alterazione della
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SEZIONE PRATI CA
r1ntriiio11e ,sintomatica di uno stato infettivo late11t ~, che nessun altro ' si11tomo 11a ancora rile, ato. Le oscillazioni ai1ormali del p.eso, messe in rapporto con i precedenti ereditari e con le malattie pregresse, possono talvolta costit11ire i dati st1fficienti, perchè siano consigliate quelle cure preventive 6he valgono a scongiurare i futuri difetti di sviluppo, le ma lattie del . ricambio, talu.n e malattie delle ossa, la. tubercolosi, ecc. Quando la dim:Lnùzione del peso è comune a molta parte degli · alliev i, il medico indag·a se derivi da surn1.e- . 11.a.ge intellettuale, da deficiente ventilazio11e delle aulei o da altri difetti igienici della scuola, e propone gli opport11ni provvedimenti. La . circonferenza e i diametri del torac e, . mis11rati dt1rante l'inspirazione e durante l 'espìrazione possono fornire dati importantissimi s11lla ins11fficie11te vent~l azione polmonare, st1lla predisposizione alla .tubercolosi, sulla incipiente compars~ dì un male di Pott. L ' esame dello sclieletro ,, qa ripetf(rSi og·r1i sei mesi, può sv·e lare spesso la comparsa di scoliosi, che precocerr1ente scoperte, posso110 essere facilmente corrette. 1
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Esame della yola e' degli organi dei sensi. . .
Vi sono difetti dell'attenzione (aprosessi), spesso accompagnati da disturbi dell'udito, i quali sono dovuti alla persistenza della tonsilla faringea nell'età in cui dovrebbe essere atrofizz ata. Il medico, osservando la gola, s'accorge che il bambino è t1n adenoideo; e prornt1ovendo una piccola operazione chirurgica, gli restit11isce la s11a. attiv·i tà somatica e cerebra le. Molte volte capita che alcuni bambini si distragg·ono facilm ente e g iocano con i loro compagni vicini perchè odono male o vedono male. Dove m anca il medico scolastico essi, dimostratis1 insuscettibili di correzione all'insegnante i1g naro dei loro clifetti organici, sor1 0 trasferiti all'ultimo banco, ·perchè disturbino meno la classe ; e le loro condizioni pegg·iorano. Il medico, facendo curare l'oreccpio -. a.mmalato o facend<? correggere, con lenti opportune, il \Tizio di refrazione della vista, può rendere questi bambini docili e studio~i: Il medico dispçne altl'esl rJhe i bambini miopi e q11elli aventi ac11ità.· 11rlitiva deficiente occu"pino i banchi !>iù vicini al.la t~vola nera e all'insegnante. L 'igiene della bocca richiede una pq.rticolare attenzione da parte del medico scolastico. Coloro i quali sono affetti da carie dentaria o da piorrea ·aiveolare, se non ricorrono subito alJe cure del dentista sono fatalmente predestinati alle gastro-enteriti, alle adenopatie, alle infezioni dell'albero respiratorio. La bocca,
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anche nelle or(linarie co11dizioni d'igiene, è u·n ricettacolo, imn1er1so di microbi che trovano in essa tutte le condizjo11i adatte al loro svilup- · po: temperatura ·opportuna, ambiente umido ed alcalino, sosta11ze a lbt1mi11oidee. Si comr11·ende perciò come in caso di affezioni dental'ie, . .questi microbi crescano enormemente, . prod11cendo ston1atiti, faringiti, fermentazioni JJUtride. Il inedicÒ scolastico informa la famiglia dei J)ericoli che minru;.ciano il :figliuolo · affetto da carie dentaria e invoca le cure ne. cessar1e. L'esa1rie acct1rato e scrupoloso dei polmoni ha 11n'importanza soci ale rnolto maggiore del1' interesse personale. l Tn caso di tubercolosi ir1 atto può infettare l'ambiente e contagiare i compagni. Il tt1bercolotico dev'essere, per- . .... tanto, se11za esitazione allontanato dalla scuola. Spesso• lo stato delle. g lclndo l e linfatiche è indice di })redisposizione alla tubercolosi. Per questi p1~e- tuber.colot.ici il medico scol astico può con1piere opera ·veramente utile, avviandoli alle colonie rnatine, alle_ scuole all'aperto, alle colonie dj n1ontagna. Egli consiglierà loro di dormire jn una stanza ben ventilata, di nutrirsi bene, di c11rarsi 01)port11namente, di scegliere l1na carriera che i1on ricl1ieda lavoro in arnbiente cl1iuso e polveroso. Il rr1edico. scor)re i difetti organici del cuore e ne prende nota nel libretto sanitario, perchè le fan1iglie ne teng·ano conto qua11do debbono consigliare ai loro \!)iccoli la s0elta del lavoro professionale. Egli provvede ~11cl1e 11ercl1è q11esti malati siano dif=pensati clag·li esercizi fisici, nocivi alla loro salute. · Dove sono le sc11ole all'a1Jerto (e ormai q11esi.e sorgono in tutte l e grandi città dei paesi civili), i libretti sar1itar i scolastici · forniscono i dati i1ecessari a lla scelta degli allievi cl1e vi debbono essere destinati. insomma questo docnmer1to nella sua sen1pl icità, rappresenta un prezioso coefficiente di profilassi individttale e sociale contro le malattie che affliggono il genere umano, e~ è anche 11na gara,nzia di progresso economico. Dove esso è istit11 ito e redatto bene, q11anti tul>ercolotici in ·1 neno, q11anta economia di tempo e di danaro nell applicazione dei giovanetti a1 lavoro, quan.to m.aggiore rendimeutodel motore umano! l ,a cli11ica insegna che vi s9no ·ere~o-sifi litici i. q11ali, dediti, nella vi,ta, all'alcoolismo, cliventano fatalmente ca11didati alla cirrpsi epatica, al~a tabe dor~ale . .Il libretto sanitar.io scolastico suggere11do alle famiglie la necessità di -ed11care q11Psti. hR1Il1lJini fin da1la .tenera età, all'astinenza delle beyande a lcooliche, può
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grandissimi servig·i ed evitare immensi dolori all'un;ianità sofferente. Tutte le maJattie ereditarie e costituzionali possono avere il loro esordio o almeno i loro sintomi preLn<?11itori l or1tani, nell'età dell'infanzia, della fanciulle:&za o dell'adolescenza. In questa età , si manifestano pure i difetti di sviluppo. Le une e gli altri sono, in quest'età, suscettibili di ct1re efficaci, mentre in segt1ito diventano il più d-elle volte ribelli a tutte le risorse della scienza. P11rt1·oppo i mali i11separabili dalla natura umana sono molto mirtori di quelli che noj troviamo 111ngo il camrr1ino della vita. La scienza può evitare o molcire molti dolori. E r1oi medici vediamo pericoli e risorse, ai qua1'4 sono ciec11i g li occhi del ped agogo e gli occhi della mamma . Il m·edico mod~rno, preparato lJer la lotta, non ta11to contro le malattie quanto contro le ca11Re clelle maJattje, dei difetti dello sviluppo, del decadimento fisico di un popolo, non deve pili limitare la. sua ambizione a « gt1arire qualche volta, sollevare sovente, confortare sempre », e a .f ar dire dì sè ciò che Pirro diceva del suo maestro al Centurione: perf!ransiit benef aciendo. Il suo altruismo deve andare al di là del tempo presente, e le generaziù11i f11ture debbono ritro·vare le tracce indelebili del SllO passaggio qella società, se egli saprà i1enetrf\re nella scuola e saprà clal1a sct1ola irradiar-e la luc·e della • s11a sap ienza. ~
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BERTANI TOMASlJLO.
Prof. Dott. C. P. GOCCIA docente di P atologia Medica nell a R. Università di Geno"Ya
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Qnesiti di Diagnostica e di Clinica Medica ad uso degli studenti e dei medici pratici. Rlapoate aommarle ai più frequenti quesiti di Semetotogla e Diagnostica medica che el presentano nella pratica glom•· llera al letto degli ammalati. , (2• edizione rivedut a ed ampliata) . SOMMARIO . . - Parte prima: Quesiti generali di Semelologla Diagnostica mediaa. - parte seconda: Quesiti di Laboratorio per la Dtagnostica medica. Parte terza: Qunltl 1peclat1 di Dtagnoatlca e Clinica ~edica. Un volume in-16, d! pag. 1-5"1, con 84 figure n el testo, elegantemente rilegato in piena t-ela. In commercio L. 28 pi~ le spese petali di spedizione e di imballaggio. Per gli abbonati aJ , Policlinico> sole L. 27.25 franco di porto e raccomandato.
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RIVISTE SINTETICHE.
voJ.10 i segn.i 1sensitivi. L 'innervazione sensitiva. fino al -s ec.ondo spazio i.nte1,costaJ.e è fornita lSTITl'TO DI CLINICA CHIRURGICA dai nervi sopraclavi.colari che prove·n igono d al DEI.LA R. UNIVERSITÀ DI ROl\IIA 4° s.egmeir1to aervi cale. Poi vengx:>no a ,s trisce cliretto dal Professor R. AlESSANDRI. trasv.e1;sali non parallele! alle coste i territori Le lesioni traumatiche del midollo spinale. del secondo e dei suc oessivi segmenti d,o,r sali . J)ott. GlJTDO EGIDI, aiuto e docente. Secon.d.o K"e1~er il liv.ell-0· ,s up·e ri10•1"'e d:e.lla .~ne (Cont.. e fine, t'edi n. 46). slt ooia corrisponde .al JJThnto più b.asso · e 3JnteDETF;Rl\iIINAZIONE DELL'ALTEZZA DELLA LESIONE. riore dell-0 spazio intercostale nel quale il ' Le tavole che indica110 I.a distribl1zione perin1ervo leso. ·de.corre. Da qujeSlto punto il limite ferica d~lla iinnel'vazioillte n1otoria ·e se11 ~ itiva. dell'a·ne~te,sia no.11 ,deoo1 . re obliieruamente come servon-0 meglio di ogni altra ~ tlescrizion·e a le cost~, ma. orizzontalm e11te in dietr.o. I n corstabilire l'alterna del se·g mento midollare le1so risponif1ein.za d·ella linea alba le Z-OB·e si .allarlttilizzan1do i dati dell'esame ne1urologico. Noi gano lln po' per pern1ettere ch e il territo1-io perciò rin\' ia.n do !1e·r i pa11i·co1lari alla con.suldel 12° n. tnterro ~tale pos~,a g·iun g ere fin-0 alla taziori e di esse, ci lin1iteremo a a1cu11i ricordi sinfisi. • son1111a1·i . Ne.l midollo lomb0tsacrale, a cagion.e d·ella liTra le lesioni del mido.Jlo ('ervi.cale quelle 1nitata altezza dei singoli seg·menti, si hanno co1n1)lete situa,t e al di .sor}ra del 5° se·g men.to spesso lesi01Di conten1po·r an1ee di più di ess.i . cervica1-e so.110 mortali ernrt:ro pochi min1u ti. Per L.e les"ion,i nu.cleari prepond.e rano su1'1e parali. alc11ne di q11elLe situ.ate l)iù in basso basta di si da..oo.11duzione e il rist.abilir·si .dieJl'attività $Olito· uno Rguard•O• all'atteggi.amento del pan.11tonon1a ·d.ei $teigmooti mi{l.ollaTi sotto.stanti ziente pejr stabilire l:a secle della l:esi-otn.e. alla lesione è re,~a diiffici.le d.a lla. v ici11anza del tratto di1·e1.tam.e:i11te l eso. Se la l esio·11ie è a livello del 5° segn1e1nto cerT1·a i m11scoli il c11 i clifett.o fu:nrzion,ale ptlò vicale, tutti i mu,s coli delle braccia e d·elle servire alla diagnosi d e.Il'altezza d·ella .1esi 0J1€, spalle, come q11elli cLeJ tron ·c o e degli a1ii susi ricordi che il 3° .segn1ent-0 10111bare innerva periori, saranno paralizzati e Le braccia restegli addruttori delle ooscie, il 1.0 il m .. quadriciranoo perciò coinpletamen.te in.erti. pite, il 5° i glntei niedio e piccolo e i m11scoli. Se la lesio.n e, essendo a livello cle1 6° seg·111enposteriori d'e lla coscia; il 1° sacrale il m. gra11to, lascerà indenni i muscoli inilervati dal de gl11teo e gli estensori del piede; il 2° i museioomemito sopt astante (so1)ra e s.otto.S 'pinoso, deltoide. bicipite, s11pinatori), le bracci a sa- scoli del p.Ollpaccio; il 3° presiie1de a ll' erezi()lfl e e ran.n .o 11irota.te i,n , fuori, volte in a11o~ i g.omiti . all'eiac1i1lazion e; il 1. 0 innerYa lo sfintere delflessi, g1i avamb.r acci supin.ati. Q11ando il pol'ano. zje:nte giacci a supin-0 Je mani verr·1.n nr) a ronPer q11el che r1gl1arda l'i11.n :ejrvazione Se!DSigi11ngersi nJ di sopra del capo. tiv,a, i nervi 1.on1bari p rovvedono alla f3>ocia Se l a lesione $a,rà a livello del 7° segmento a111t erior.e d·e1la c.oscia e della gan1ba ; e tra i sarà .con-. erv.ata la funzio·n e dei mr11. !)ettora·l i nervi s.acrali i p·rimi du.e provvejdon.o alla face gran. do1 s:-tli i quali con la loro f11 n zio11e adcia posteriore della coscia e d·el la garnba e al ducem.te ron,s er\·eranno la f111TuZÌ·Oll 1~ rleJ deltoipiede, gli l1ltimi ai genitali e al p erin·oo. de; le braccia l)Otranno perciò e·sse re avviciS11 lla dif.fic-01ltà di disti111g uere I.e lesioni delna.te .al tron1co (i gomiti sar8:-Il'Ilo .fì 1~ssi e le m n.- la parte inferiore diel _midollo da quelle d·e lla ni si congi11:ri geran1I10 sul torace !iel paziente cat1da abbiamo già parlnto e.stesame·n te e noil s11pino). La 1)arnlisi interesserà le n1ani e le pare .n e.cessa·rio d1over tornar.e su.ll'argoment.o. dita. Se i movimenti del polso saran110 conserDETERMINAZIONE DELJ.A ESTENSIONE DELLA LESIONE vati, ciò din1o~trerà chie la lesione non ~·Ol' IN SENSO TRASVERSALE. passel'à 1'8° segmento. Infine, se alcuni 1Y!0\ i · Nella magg·ior part-e delle lesioni traumatin1enti delle dita saranno possibi·l i (q11elli d oche vertebrali di una certa gravità accompavuti agli e.~tenS·O'ri e flesso ri) ·e l1e p11pil1 e .s aranno costa·n tem iente miotiche, i1l seigme11to le- gnate da lesioni midollari, il q11adro nel1rologico che si presenta è qt1ello della paraplegia. so ~arà il 1° dorsale. Certo esisto110 eccezioni a questa regola. T anNel con1portamenito della . ensibilità è da rito nella pratica civile che in qt1ella di guerra co·rd.ar-e eh-e il 5° segme-n.to cervicale fornisce il si $Ol1.1J viste lesioni di vertebre cervicali e lato radiale e i.1 1° segmjeD!t-0 dorsalle fornisoP nnche di vertebre lomhnri senza sintomi miil lato lrlnare de,g li arti superiori. I rimanenti <lollari. ~econdo ,,.alton i sinton1i midollari te·r ritori segmern.t ali si distribuiscono a strim ancl1erehbero in circa llD terzo dei casi dei scie parallele fra qu.esti due estremi. tral1mi delle vertebre cervicali. N·elle lesioni del n1idollo dorsale i ,segni moJ,n altri casi i .s in ton1 i di 1e~ione solamente tori non s.om.o q11.a.si affatt-0 lltilizzabili per la parziale d el midollo sono €videnti = sooo i oasi ~· di s~de menrtre abbaslf:.runza b·enie s-e r1
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11ei quali al disotto de.I punto leso rimangono qt1alche movin1.ento v-0lonta:r.io o qualche. funzione sensitiva o un riflesso pa.tellare o la funzione normale della vescica. A1tl'le volte ·l a ·lesione si present~ compleit a -0 quasi nel momento del!J.'esam·e, ma risulta che &ubiito dopo il trauma esisteva.no' siegni certi per ammettere ,che "la lesion·e fosse i ncompleta: sj può in tali .casi ammeìtte r.e che l'aggr.avamento sia dovuto a complicazioni, oome emorragi.e. edemi, mieliti irritative da compressiolle, 111enìin.giti, csteiti raref aoonti dei oorpi veirtebrn·l,i con -cifosi (cosidehta malattia di KO.mm1e1l). In tutti questi .casi o si può ·Con. precisione d·efìni·rie la pa:miale estension.e e la sede della lesione app-0rtata dal trauma o si può p er .lo rt1e.n.o ]Jl~ci.sare che la l.esione tra11ffiatica del midol·1o n·OOlJ fu totale e che la progressività dei dist 11rbi è dovuta al pensistteine ·di 11n a cagion·e nociva · in r.apporto solo in1dtl!'etto col traum·a e spesso curFi1b ile. Al c0'11Jtrari-0 il pass8!gigio, per ·es., di un pl"Oiettile attraverso il midollo produ·ce' lesioni tomeno precisa~e che la lesione tra11matica del midol,lo è limitaJta. Niello studi.o die,lle alterazioni a.i1atom.ich·e abbiarpo infatti veduto che le lesioni oofferte dal midollo sono sempre molto estese oltre la zona ferita o contusa.· L'e.same ooi raJggi X avrà un grap:ide valor€ non solo per determi·n are se· il proiettile o delle ·s che.ggie ossee si trovin·o al p-osto del mi·dolio .e quindi lo abbiano immediatamanrte tlii·s trutto, ma anche per 8!ccerta:re il decorso seguito dal proi·ettile e ci all 0 stl1dio di ·esso determin.are se il midollo sia o in.on pot11to riman.er da.viso. In ca1so •a ff1erma tiv-0 non .sarà dilffici1e ammettere fin dal principio c he la pal'aplegia presentata dal paziente diperi:da d·a una lesione del mid()1lo c-0mpleta ·e inguar!i bile. ~1·a di.ffico11:à gravi •Si hanno in qu:ei casi n1 ei quali si d.eve ammettere che la dt1ra non sia stata perforata e tuttavia il paziente presenta u·n a p31raplegia oompleta. · L'esperienza ha insegnato che anche se 1a lesione .anatomica diel midol1o è stata parziale e anche se·nza lesioi!lle anatomica dimostrabil e, si ha a p·r incipio, ].n una numerosa s1erie di casi, una oompl~ta pe·r dita di funzione chie dà origine a una pa·raliisi flaccird a al disotto .del territorio traumatizzato. ~ solo più tardi, qnand·o il mid-011-0 si è riavut-0 da:IJ-0 sh ock o quando l'edema in tutto o in parte è scomparso. eh€ sarà possibiile determina re se tutto il midollo sia stat-0 distrutto o iSe vi sia stata una lesione parziale capace di guarire con o senza l' a iuto di un' opera zione. 1
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N•eigli stadi precoci dunque non si può di. stIDguere una 1esion.e compLeta da una in-completa. Ma .s e in un soggetto, cll.e presenti una paralisi flaccida fino al livello della lesione e una corrispondente perdita di sensibilità cor! assenza di tutti i riflessi e con ritenzione di orina, en.t ro due o tr:e gi orni dal trauma si ristabilisce qu.aJche forma di sensibilità e uin po' di m~bilità è evidente che la lesione è incompleta. Più d:if.f·fi:cile a g·it1di.care sono i casi nei quali non ricompaiono che i riflessi. Dailla ricomparsa precoce di alcuni riflessi si è -alcune volte arguito che la lesione fosse in.completa e sono state eseguite operazioni non seguite da su·ccesso; in altri casi invece il mUJtamento riguard'ante i riflessi è stato il primo verace indirizzo di una lesione solo parzi.aLe che ha trovato beneficio nell'intervento. L·a difficoltà nel riconoscere i punti differenziali tra Lesioni 0omp1ete e incomplete e la tendenza che alcuni hanno avuto a operare anche in, quei casi nei ·qt1ali il midollo era distrutto pe·r un-0 o più segmenti e perciò la prognosi-era dirs perata han·n o portato discre.dito in questo ram.o della ,c hirurgia. È stato merito del Riddo ch di aver po·r tato luce in questo . oscuro campo diagnostico Sltt1diamdo una na.merosa serie di fe·r iti del midollo spinale. Le sue conclusioni sembrai110 cosi importainti che in qu.esto tratto seguiremo quanto egli ha potuto stabilire. Il quad-ro clinico della lesj·one traisv.e nsa oom · pleta del midollo spinale presenta, secondo Riddodh, tre gradi o r> erioòi. N·el primo per.io'.do d·omina la flaccidità. Du~ante .e sso l·a · diff.e renziazione tra una sezione completa e Uilla incompl·e ta ·del Jnidollo spinale è impos·s ibile. Tt1tti i mru:scoli al di sotto della lesione sono pa.raliiici, il tono muscolare, la sen•s ibilità in tutte le sue forme e i riflessi so• no aboil iti. . u .ni.ca eooezione al la U·n iversale atonia dei muscoli è fornita daìlo stato degli sfinteri della vescic~ e del retto i quali .posso~o trov~rsi in contraziooe tonica. La ragione di questo singolare oomportam·em·t o è forse dov11ta al , fatto che tali muscoli restano sotto il control·lo del .simpati.co. Nel secondo periodo si ristabiliscono alcuni rifl.e ssi e la diagnosi differenzia.le p11ò essere fatta perchè nei casi di lesfone completa i riflessi so.no diversi da qlllelli che si osservano nei ·casi di lesione incompleta. Dopo un periodo variabile da una a tre settimane, se la lesione è oompleta, v'è una. graduale ricomparsa dei riflessi in forma di riflessi flessori. Essi a principio sono solo ecci1
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tati da stimoli nocivi d€1la pelle e ·dei tessuti proifondi; poi bastano a pr.ovocarli i più - li.evi c-011tatti: per es. quelli ai quali i pazienti ~n-0 esposti nel i·iasse.ttare il . letto. N elJo ·stesso tempo .l'ar.ea reflesso,g ena criesce, così che in brev·e lo .stimolo di ogni porzio.n e di pelle e sipectalm.e nte di quella situata s:orpr.a al live1lo della 1esione induoo il ri.fless-0. li riflesso flessorio ~olllsiste in una flessione dorisale delle djta dei pieidi e del piede stesso, in una fiessi.onie d,eJ gin·oc·chio ·e 1d~ll'anca. Più mrdi possorno ' ricomparir e il riflesso achilleo . e il rotu.le·o; essi però m.ostra.n-0 un· rapido esaurirsi delle contrazioni d egli estensori. Qualche volta .si ha il clono del pire·de e un involontario sp.SJsmo ft.e ssorio d·e lle gambe; torna UI). po' ,di tono m11sc9lare e si stabilisce u.n certo automatismo ne1t.e funzioni della vescica e del !'letto. La comparaa di tali modificazioni ha più volte alimentato l'illusione che la leisi,on:e n.on fo,s se oompleita o che l'operazione event11almemte eSJéguita. avesis e recato un qualche gi-01
vamento.
S.e La divisione fisi·ologica del midollo è in· comp,leta, quando a.nçora persiste la ,paralisi di ogni movimento volo111tario e d,e lJa ,seJlJSibilità_, })en div·eirso è il co·mportameno dei r iflessi. Le oorntrazioni di flessi.o ne app,a iono più lievi e S0010 d·o mmate dsa quelle di esten,s ione. L'effetto ,motorip rifl1eisso si mMlife'Sita con un' estensione della gamba sul ginoechio; qualche volta si osset:'Va che la gamba stimola.ta ~i estencle, mentre I '·altra si flette con un movimento ·di1sf.a:sico; . ma il riff.esso tendie ge.n.eralmen te a rlm.anere . lo·calizzato e i mu.s:ooli . I aAidomim.ali non sono niai inte·r essati. L'area diel riflesso di ftessi.one resta limitata alla p erifteria é al di sorpra di è·s sa gli stimoli nociceptivi hanno un eff·etto esten sorio" Il riflesso ro·t11leo è presente e ben. accentuato; flette111do dors1alm.ente il piede ·s i ha 1i.na nie:tta rispoista consiste,nte i:n una scois sa estensoria. Il terz-0 perk>do è indotto dalla 3'Ccidentale comparsa ·di OOIDIJ>licazioni setti·che: Il suo inizi<> può e·sser ritardato p1e r molto t empo, s•e i pazienti posso.110 es9ere assistiti con molta cura ma difficile · è evitarlo e spesso ra1p pre' senta lo stadio oormi11ale. Quando ·COmpaJono compli·razioni bronco-po1n10.nari, .S'e i dJecubiti si infetta.no o se l 'iniezioin e d.ella ve.s cica pr.e.n d1e carattere ascendente, l'.aiggravament-0 · dell10 stato ge,n ,e rale influisce sinistramente anche st1llo stato della to:n.1i·c ità mt11sccilalìe e sui ri~ flessi. L'atti'Vità dei riflessi dimfn.uis'c e fino a scomparir~ e gli arti posisonq pa1ssar~ di nuovo I
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nello stadi-o di ftaccittlità dail quale to·rnano alle COlilldizioni primitive se la sepsi migliora. DETERl\rIINAZIONE DELLA NATURA DELLA LESIONE .
Molto importante savébbe poter ·distinguere fin dai primi giorni dopq u·n tr,aun1a se i dist11rbi presentati dal pazi.e.n te siano· dovuti a u11 a cont1isione o a una compressione; ma disgraziatamente non possediamo alct1n rseg.no diff.erenzjale s ic11r0i. Ess enc10 che il midollo offre UJI1a i~esistenza minima mènti:e resi.stentis.. simi siano ordinariam·ente· i corpi c:q.e lo ledo ~ n,o e mol.t.o grandi l1e f.or:ue t:r:aumatizzanti, si ·deve su:pparre che mooto spesso il midollo resti contuso ·o ferito·; .ooffra ·Cioè una lesi·o ne improvvisa e irr.epa rabi:le. Conformemente a questa supposizione le lesioni di guerra hanno fatto fare la sooraggiante co·n statazion-e che, se un frammento 111eta1lico o o·s seo aveva ra.ggi1111;to il mi~ollo, qu.esto almen.o nel tratto t.o·ccato. e·r a rimaste quasi ·compl•e tamente diSltruttD. .S 9e1sso, anch.e se la -dura era rimasta iLl:esa, il m:id.oJlo per u.n ' e1stensio'.n,e i11rug:g·iore o minore er"a tra,slformato in poltiglia. Le oompressio11i, le ·iesioni cio·è che sono ·Curabili chirurgicamem.te; ·s1en1lJran-0 :verificami di raro. Tutta:via siccon1e so110 possibili, quand-0 e·sis.tano le co.ndizio11i clinich.e p&r10hè UiD.a compressi o"n e esista non ' è le cito esclu1dier.ne la possibiilità. Tali coindizi,o ni sono 'que1le rappresentate. da tma lesione i'Tlcom·p leta del rnidollo, I casi ,n 111 qu.ali a livell-0 ·del tratto J1e'So incompletamente si- possa di111ostrare una scheg·gia ossea o metaJlltca o anche una frattura ve·rtelhr•ale cHiusia sono· quelli che maggi-0rmente sugrgeTi.sco·n o l'in.terv.ento. Nel caso che al.cuna di queste dimo:s tr.azi-0111i n-0n sia evidente p11ò an·che eseere che cagio.ne della c-0mpressio11'e sia un ematom0. l\1a p€r ri·con·o sioere gli e111atomi ·extrad11·r ,a li no11' aibbi:amo alcu·n . segno,.· Al contrario le emo·r ragie initradurali si lascia.n.o ricono·S·Cere per il f ortie contenl1t0 ' fii san1g11e n el , liqui·do cefalo.r achidiano· otten11 to con la puntura lombare" 1Je:r le i'ntenis e parestesie, per l'aurn-ento del to~o muscolare e dei rifies·sL Mentre i detti fenomeni irritati,ri predami. nruno nella si11tomatolo:gia d:elle én1orragi·e intrad U(raJli, n.eUe ,ematoo1iieJie predominano . i fem.omeni pa r:alitici. Le emorr~gie mid1ollari ·si p,os1s·o110 av•ere an.ch·e doipo tra11mi lievi, come p·eir !f,s. dopo llna semplice ipeTfiessione del rachide e senza rh.e siano avvenute fratt11r·e. Si éomp.r en1de· quin1di ro !' e frPq11e11ti debbano esse·r.e dopo traumi gravi e r.'ome si a im po·rt::i.nte il riconioscerl 1
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POLICI.INICO
Esse so110 1f requanti nel midollo lombare e special1ncnte nel midollo cervicale dove danno ori gine alla ·caratteristi·ca diplegia brachiale. Come nelle .siringomielie, 11.elle ematomielie i dtst11rbi di ·Se1nso sono ca1·atterizzati d:alla prevrulen.te l esione de.ll a sensibilità per il doJ,o·r e e per le tempe·r ature. Le pa·chim1eningiti, lie .m.e.n ing.iti ·si.er os1e1, i calli o ~sei es'11bera nt.i son·o le ordinarìe cagion.i a.elle com.pressio·l1i mi1d1ollari post-traumatiche. Ma esse comp,aiono tardivamente ·e ·d an.no origiin1e a. un peg·gioram ento in soggetti .nei quali erano g ià scom11ar i i fenomeni dovl1ti all o shoc}<. e quelli dovuti a ll'edema. Se clunqu.e jn pazjenti che già avevan.o otte1111to 11n 111igliorament-0, dopo se.ttiman1~, me.si o an.n i d:a.1 tr.altma com.pa.iano un aum ento d ei diife.tti motori o un ag1gravan1ento dello stato dei i1ftessi, è n1ol to rag·ionevole pe1n sare a 11na c1 elle a)reiclette p0 $Sibilità patolo1gi c1h e. La ·COffip.ar.sa di dolori radioo,l ani- ·conforterà la ·diag·no$d. e jl rer>erto radio.lo:g.ico dirà .se la cag·ion e comp:rime11te sia un callo osfeo.
lNDICAZlO NJ OPERATORIE.
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Prima cli ese.g11ire ogni operazione, occorre veder chiaro il vantaggio che il paziente ne f'otrà avere in qu·anto che è evidente come int1~ tile sareb})e asportare un proiettile asettico se il mi1dollo fosse complet.an1ente diviso. Tutta ' ' ia una rivista dei casi p11bblicati n1ostra che cruesti criteiri no11 sono stati ·sem·p re s,eg11iti e che molti pazienti sono stati sottop.asti ad intevventi qu·ando la pos,s ibi:Iità ,del miglio1rament-0 n·on esisteva. Anche prin1a che l'esperienza della guerra avesi$€ ·a umenrt:ato le nostre con oscenze molti chirt1rghi avevano •dubitato d·ell'e.fficacia ' dell 101)erazione i·n alcu.Illi e.asi . Si era passati attrav·er.so u.n10 stadio nel quale le opinioni erano dts·cordi; alcuni, tra i quali liors'l:ey, con1sjgliavano l'oper.azione prec-0ce e cr,ed·ette:ro ch8 an·che nei ;Casi d11bbi iS·i dovess·e i,111te.r venire, se n,o·n altro a scoip o espliorativo. Al contrario altri seguiv.ano UiTh indirizzo più co1nservativo, P er e s. il Ne11hof con sjg;liava l'intervento solo quando v' era c.ertezz.a di pr.01gressiva ·emorraintraduralre dimostrata da ripetnte 1p unEYOL t TZJONE· DEl C: .\Sl. bcria tur..e oppl1re qua.nido i raggi X dhno:stravan.o I J)azi enti che nel primo e ne·1 secondo p e- con cert ezza che tt·n fran1m·ento osiseo led eva rio·cl o abbiano presenta.to segni ·di lesione com- 11 midollo nel t ra,tto indicato ·d a lla sintomato J)leta van110 fatalmente incontro a complica- 1o gi a clinica . zioni alle quali pl'ima .o poi soccon1bono. La m aggior parte d ei chirurghi, tra i q11ali Un ae·r t10 ·n umeTo di pazien•ti passa a.ttraver- ELs.b erg, a dottan10 ora 11na condotta intermeso lo stadio di fla.ccirdità e nel1o· stadio delJ.n rl ia. poichè, mentre ne g:ano l'utilità dell'intera ttività 1·iflessa può s u ccessivam en,te n1o ~trare vento precoc·e si·stematico, y'ien :sapo che ·esso che 1a les.io ne· midollare è i·nc.o n1pleta. Ques.ti sia indioato sei la sintornatologia. i;ndi·chi l1ina pazi enti, n111che senza ,e ssere •sottoposti a ope- lesione. inon com,pleta cleJ midoll o. . raz.ioni, f.8·n n.o si1cl1ri progressi ver,s10 il mi,glioLo ·st11dio d·elle alterazioni p:a.tolo1gicpe. pe•r ò 1~am ento e il p·er.io·do durante il quale iJ miin,dica .ch·e, a ln1eno negli S:tadi precoci, la leg·Jio1·amento si protTae PllÒ essere di llilO o d11 e s1o,nie non è pr:atir.amente mai. d ov11ta a coma.nni. Poi o il mig.li()ra.mento si a1:ne1s ta e il pressfooe. Tant·o nei c a·si del tem!)o di pàce, g1~a,d o di fttTuZ.io·n e riac.qui.s tato •s i stabilizza come in quelli del tempo cli ~1erra, qu:alunque oppure si p·r ese11ta t1n .p e ggioran1en1to. Questo, lesione si si.a ·prod·o tta, eis s·à si è stabilita a1 com.e ni1n1erosi reperti 01p erat ori hanno m o- momento del t ra11ma' ed è dovuta alla forza strato, è dm·11to alla 1n.e11ingitis serosa. L'esj - de1l momento traumati00. Ogni a.u mento deII:-t stenza cli qt1esta oomplicazi,o ne p11ò es$er ri- l esione midollare, se a ppar-e entro wn breve conoscil1ta d a lla natn.r a dei sint omi. Com.p aio- perjocto, è 0011 o,gni probabilità dovuto solo a no ·d olori radicolari e l 'area d a e·s si ,_i;nteressatFt infiammazioni secondarie all'infezione della cr esce diffonden d·osi in alto fin·o a interiessare ferit~; gli effetti dannosd dov11ti al1a irritaziocinqn e o ·s·e i seg.m1enti. Con.tern1)01'aneame·r1te n1e nriodotta ,dai. corpi estra;nei - metallif"i o v'è lln netto· a11mento della 1Spastic ità o flessooss~i - non . si mamif.eflltano che d·opo un proria o e·~tensoria .e un;a dimi;nt1zio11e del con- l11ngato intervall•o . . . trollo volontario dei movimenti. Gli sfinter·i D a que·ste ·00111sid·erazioni emergie che 1'1nd1t11ttavia saranno raramein te aff.etti , così r h e, cazione a rirh11overe imrn edi:atnmente Je sche<TPer se il oo ntro·Ilo sfint erico è stato una volta ·riac- o!?i:e m·etallic-he o ossee d.epress.e non esiste. • qt1anto precoce possa essere l asportaz1one, esq11i ~ta to . esso noill andrà più perduto. Eccezio11e n cr11es.ta Tegola formruno solo qi1ei ca~i sa ·avverrà ,.5empre dopo che ~i è prodotto t11tto nei quali, es~ endo affett e dall e alterazio.ni me- . il danno clie le. scheggie potevano prod11rre e . ' . la loTo asnortazione, m,eri,t re ·n on giovera a m111ingitirhe 1l p pii1 ·ba.$se radi ci sen sitiv P, la pePdita rl ell e sen,s azioni vescicali r 1~ettali p11 ò 2.'liorar.e l~ condizin.n i del mirlo1110, de11rimerà ancor più la ~rià depre~sa vitnlità del paziente. det.ern1inare 11 na vera in·r ontipenza. 1
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Diverse sono le condizioni se, s,o·r passato il i1eriodo dello_shock, appaia che il mid·ollo n .o n sia complteit amente lieso. All1ora, ser .e sistano scheggi'e le qu.a li po·s sanio suc·cessivamente dar o'l'igine a lesioni sooonidarie, l' es·tr.azio,n e delle &oh·eggie è imp·erativa •e logi·co appar~ ,come in tali casi l'intervento debba e'SSeir ritaJ'ldato il meno possibi1e. Il punto più importante f!llello at.abilire l'in1dicazione ·dell'inte•rviein to e perciò la diag:DJosi differienzial:e tra lesi~_ne comp1èta e inc·o mpleta ·e a qu.eisto riiguar·do le osservaziomi di Riddioich Sl()no1 preziose. · l 1entre vale il canone che nessuna op etr azione debba essere .eseguita prima che si a.no divenl1.ti 1evidenti i segni di lesioinel in1comp1eta, una sola eccezione se.mb~eirebbe ·che d-0vesse esser fatta: i'l1terveT1ire precocement·e non per c111..are la pre·ss:Lone del mido·l lo, ma per tratta.re la fe·r ita ccme l1na qll·al11nque altr.a f.e'r ita 11ella .qualie si vuol pnevenire l 'i1n;sorgenza di con1plicazioni setti.che. Ta.le trattamento, ·se~ condo le ~egole odiie·rne., compren.d 'e l'e•s cission.e dei! tramite cle.Jla ferita ·e' l'asportaztone dei ro11)i estram.ei. ln tal ca s·o .l' a.sporr tazio.n ie delle ~ :·heggie fa parte d1 ella profilassi asettica e è tu~ttavia il trattamento· decomip·rie1ssivo; :esjsa certo a1)p.at'e co11_1s:egt1ente ai pri n.cipi 1c he 1nforman>0 il trattame·nti0 geneTale dielle ferite. l\Ia tuttavjn ,g li interv1enti eseguiti segue-nd·o tale indicazione non hanno dato più f·eJi1ci rist1ltatj. L a ragione. è' che 1e lesioni del midollo deprimono 1n modo particolare la vitalità rlei pazienti, eosì. che queisti nel primo peri>0do non possono to1Lerare ch·e molto lievi :Lnterventi. Nei periodi lo:n tani dal trauma i prioblemi che si presentan,0 00~.o· semplici. Sie tardjvam einte 1si sviluppano dei sintomi, essi sono dov11ti a raccolte di eiss11Jd'a .ti o a retr.a~rioni cicatriziali . o a formazioo.i callose. Essi soin o cl.avuti alla preissi.one e I'interv,ento, che deve esRere eseguito senza ritardo, li mi1glio.ra. Perfino nie i c::isi di lesione com.p le.ta certa può esser indicato un intervento tardivo.. Ma a:Jlora l 'ind.i cazione deve ess:e r: data da coml)licazi.oni (meningiti croni che) che si manife1Stano con ,dolori radicolari gravi i quali giustifichirno 11n inteTvento p.alliartiv,o (sezione delle radici). Le suture del midollo ·e i triapianti, come era da at.tenclere non hann.o dato .s11coe&~i e hanno al più co.nseguito q11ei m11.tam.enti dei rifl essi che .abbiamo ve.duto poter avvienire an-che nei casi cli lesiio n.e compl.eta abb.and,0tnati alla loTo sorte.
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• deo dal cli dietro meidiap.te asportazione di
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OPERATORIA.
L'operazione che permette cli n1et-tere i•n e;videnza il mi1dol1o è l'apertura de1 canale rachi•
s·ol iito definitiva cli alcune lamin e (laminectomi a). L 'an·est~sia merita una particolare oons.iç1era,z1one pereh~ dev.e v&nire ,eseguita ·su pazie.i1ti che ven.gooo messi in una ·1)ois:izio~e ·disag,evo.Le tanto per la re.spiriazi-0nie . C·Om·e per l'espettorazion.e, così ch e l'a;n1estesia. g·enerale p:riesenta urn, peri-col.o tutto 1spe-cia·Je. Particolare ' con·siidre razi0ine merita a.J1che la p.o sizionei da d:are · al paziente, la q11a1e se sarà .quella 1SfUl ventre deve essere otte·n11ta .J,a;sciand•o l'ad dorr1e lib.ero da pressione·, çi,ffi.11chè no'1 resti ostacolato il respiro (c·h e in t~le po$1zionie• è quasi c-0mp.Ietame·D•i.e add.Jon1in al·e). Per t8le ri~·1lar do più v.antaggiosa della ,; osizion·e 'C11el ·vé.n tre • è qiuel1'a s11 l fianco; es.s.a offre ar1che tl ' rantaggio cli conse.ntire una m .a ggiore visibilità in q11anto ·Che il sanglre può , d etluire dal.la ferita Renza ristag.n1are. in ess·a con1·e uvvie ·-,e q11nnd·o, ·esisiffilldo il p azie·n te .a . giacer.e -sul_ ventre. la feir'ita te.n ,de a formare run.a poiiz.a: Buona visibilità e •0o'lldizioni favorev.~li per i.l respir.o e per il deflusso .del sang11.e dall;a fe' rita sono date ~nch·e d·ahla · p·osizio1n·e seduta col t:r.onco irucli11ato in ava.n ti (pàzie11te a ca- · valcioni s11 11na ,s edi a con le braccia ·e il oapo appoggiati s11lla spalliera della sedia stessa); nta in tale pt01sizi.011e, nella 1.qnaJe· po1ssono rest.are facilmente .s olo i ooggétti ·O~" erati in an estesia lo cale, è perieolo·$•a l'apert~;ra d ella ·dura n1adre in ·quanto •Che è favorita .l'~rscita dJel ljq11ido :eefalo-r.atebi(liano. Si ha cioè 11n·a. · co·n dizione contraria .a q11eilla ·che si iCJer:ca di 0 ttenere .qua;nd·o, nel m on1en.to tli aprine la dl1ra m.adr.e: per .limitare 1'1lscita .del Ii:q\1i·d1~, .i.ncl1na il paz1 ente soillev.an1do 11 ba.c1n10. · Essen1do ·che la · narco1~i p·er 1nalazione pre8enta partiicolari riscl1i, alc11ni chirurghi ha•lì- . no trovato prefeJribile operare le lamin 1ect.on1ie sotto narcosj rettale e n~ hanno avuto esperi1enza favorevo.1e; a.Itri hanno mess10 la detta op·e razìone t;ra quelle n·elle q11ali è in.d;icata l~ r.areoisi pe.r i·ns·u [ft:azione intr.atracheaille. Questa infatti, 1sosipendle,n do i m~ 1vim~nti respiratori, · .abolisce il pericolo d1ella inalazione di li.qui.di e. lascia la più ampia lib~rtà 1di scelta i:>er la posizion.e dei paz.ienti. . Il più j:r:1no èidio mo.d o di a,nes1:.esi.a p.e r _lami. nectomie è 1'an·e stesia locale. Essa in.fatti ha tro:v.ato 1n e1gli t1ltimi ann.i largo impieg·o e •Si è dimois trata :so1ddisf.acente anch e p er;chè l'ad1'enalina, che di .solito vien·e ag,g,~unt.a alla sostanza a.nestetizz.ante, dimi11l.1isce se,n·s ibilmente l'emorragia. Un'ampia esposizio:nie · della J'.'e.g ione lesa è nece·ssari a. L'incision1e può e1sser,e m ediana o a lembo ; q11ella mediana ha il vantag1gto di 1
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Le 1 all1in-e verranno asportate o OOiD. la pinza . sgorbia a piccoli pezzi o i11tere sezionandole sui lati co~ tenag.lie ossivo,re o con seghe. Il modo dipenderà dalle persooali preferenze; ·ma ciò eh e va Ii.cordato _co.m e regoJa è ohe la demol1zione d1e1lle lamine va cominciata in u11t pUJDto che non c·o ms.ponda rulla siede d1e1La lesione affinch€ ·Certo sia che la sottostante dura. non adelrisca aillro ,sohieletro e 1quindi po's sa sfuggire a le: ioni accid entali. L'emorragia che si ha è talvolta COO!Side.r.e-· ·vole e i·ichiede l:_impiego di tamponj, di .speciali ingredienti (cera sterile, scalpello di Passo\v, uncini di Kra11se, ecc~), qualche volta di mezzi emostatici chimici. Tra i m-ezzi più spediti e più pratici per ottenere l'e11lostasi è quello di .app1icare s11lla parete sanguinante un pezzo di muscolo prelev,a to dalle !)'arti viciillJe. Aperto il' canale rachideo e ottenuta l'emostasi, gli a.itti da compiere varian.o· .secoo·do la qualità del trauma e le condizioni d·el reperto, In generre si può di~ ·'che debb1ono es•Sere aispo.rtati i proiettili e .11e sch1èggie ossee, ohe dlet:>bono es.sere v11òtati gli ematomi, fatte scompa·rire 1e sporgenze ossee pericolose di led~l'le il mi1d·ollo. In · iq uesto controllo non basta limita rsi alle parti posteriori e laterali del ca.n ale ra;ehid1e101; sre è necessario oeoorre ancheesaminare e tr.attare le. parti anterio.ri, eventualmente do1p o aver sie zionato al.c 1l,n ·e raidl.cf. per spostar.e il mido11o. N eJle lu_i;;isazioni (1s1 tTatta ordina;riamente di vertebre cervicali), che spesso sono complicate da fratture, ocoo'.rire ri·d urre la dislocazione e mantenere la riduzione ottenuta. A qtUJe·Sto scopo H·rudr.a propose -d i rendere solidali le verteb/I'e( tra tOtl"o ..lie·giailido me.ta1li·camen·tle i p~ocessi spinosi; allo stesso scopo possono servire anohe ~egature tra ·gli arcJ:li o tra i processi tr8JSV ell"Si oppure legatune d·egli a.r chi e . dei nrocessi spinosi, come propose Chipault per impedire la formazione di una cifosi tarcliva dopo fratture da compressione d~i corpi vertebrali. Com~ si vede, lo scopo di rinforzare la colonna vertebrale in determinati ca'Sli è.staito ricornosciuto .n ocessario e ten11to in mira da più chin1rghi: esso si .p uò dire complet;amente raggiunto col processo di De Que-rvain il quaLe, tndipen,d·eiptemente da Alb ee e quiasi oonrtemporaneamente a lui, eseguì un'operazione ·simile a quella eseguita da:l chirurgo american·o per la cura della spondilite tubercolla.rie, che consiste nell'interp orre tra i processi spinosi divisi u.IlJ8. stecca ossea prelevata d all.a spina d ella ·s capola. (1. ) Q11asi contemporaneamente e indipender1Se la dura debba o nan essere aperta dipentemenie dal l)rof. _i\lesRandri lo stesso procesderà dal ·reperto. Se apparirà anormalP, se so è stato usato dal prof. l\1arino-Zuco .
condu;rre sul ca11 ale uruchideo speditamente e . ' con mirnor perdita di sangue: essa sarà perciò preferita a meno che la 1linea nlediana non debba essere· evitata per lliI11a ragio11e particolaire. Supporniamo per es. che sulla linea m~ d iana esista .una ferita che ·dati già da alcuni giorni, che non p!lese~ti segni di fl:o·gosii evidenti, ma che tuttavia non po.s sa ·esser ritenuta ·d el tutto· .asettica. · A1lorr:a sarà opportuno raggiungere il midollo percorrendo con un lembo una via' steTile da ri·ohiud·e re poi tutta; mentre per evi tare complicazioni un pi-ecolo drenaggio potrà. essere applicato attraversoi I ttWDite de1la · ,f lerita su.Ila cui siterilità si hanno dei dutbbi. Q.uiesta condotta è naturalmente molt.o div·ersa da quella che è n.orm.a seguire nella cura dellle· ferite recenti inquinate .n elle quali si hMllilo in mira non tanto le indicazioni rreurol0igi che ·quanto quelle della sterilizzazione d1el.I a ferita. Allei imci-sioni med'ian.e si è rimproverato di . • inclebolire le condizioni statiche1 della ·Co·l onna, ' in quia.nto che non consentiirebb·ero ·che laminect.omi.e non osteop1astiche. Ma in ·r ealtà tale ri1nprovero, che .s r trova espresso amiche :hn recenti tPattati, appare ingi.u sto in qu·a nto clle oome il prof. Aleissandri (1) ha eseguito peT prirr10 e ba poi a dottato come metodo normale, si .può .da una incisione mediana opera1re il denudamento d1ei proceissi sptnosi &U ·U.n S~olo lato e poi tronceal"li alJa base lasciamd'Oli ade- · renti su tutto l'a1tro lato .a uno dei labbri della ferita. La ferita dopo ciò viene divaricata e }'.o perazione viene oon.tin;u.ata nel modo solito~ senzai i·m pecJjmento alcuno. All1a fine del~'ope· raztone, in ·corrisp-01n ·d1enza. de·lla faccia p·o1s teriore d12l canale rachideo. aperto, vengono a tro·varisi i proces"3i sipi110.si i · quali conferisco·n o . saldezza alla cicatrice. Il pregio di tale procesjso apparie ·grande se si considera che i vantaggi osite-0plastici che esso c-ODsiente si ottengono con una operazi,orne che è forse più semplice di una 1aminecto~ia comune e che gli 3Jltri processi osteoplastici ('llrban, Cavicchia, Roncali, Ropke) o· richied·ono l'esecuzione di gr.andi 1embi e · quindi aumen.tano sernsib jJmente il trauma e l'emorragia oppure obbligano a un.a oonsidrerevole limitazione di spazio. n numero dei processi spi·nosi. da rimuovere è variabile da caso a caso; in generè però per poter eseguire t1na. la.iminectomia occorre aver rimosso almeno t~, talvolta an che cinquie o , ei processi spi.11osi. l
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sarà ispessita o non mostrerà pulsàzioni è parecchi a te11tare la sorte della sutura midolchiaro che deve essere aperta; ma se si sarà lare; ma i iisultati sono ·s tati conformi alle trovata una alterazione completamente extra- previsioni, anzi si è 1dimostrato che la sutura , . durale e la adura apparirà norm:ale logico sem- de 1 midollo presenta anche tecnicamente una brerebbe no11 aprirla. Però la pratica di guer- -est~ema difficoltà tecnica a caAgicme della d·era ha in1segnato che, anche ·a du~a tntegra, può boli,s sima r-esistenza ·della .s ua struttura e di eststere una g.rave le1s ione del mi.d·ollo so·tto- qu·elle che Lo circondano. stan te. I.n tali casi po1co si potrà fare di utile, Un1a tume{azione bJtUastra del midollo i.ndi1na poichè, se si ha la certezza che l'opera- . ch~rà la pre1se.n za ·d i un'emorragia iin tramidolzione possa riuscire del tutto asettica, l'aper- lare.· In tal cas·o una piccola in1cisi·one a livello tura d·e lla dura non è pericolo.sa, ben.e sarà d1ell.a commissura posteir iore riesce a evacuare · fLprirla ed esplorare direttamente il midollo. il sangue raccolto (Allen). All'apertura della dura fa seguito. un'abbonInfin.e ·se la ·d ura si trov.a sse ferita per efdante iuo1iuscita di liquid-0 e quindi un di- fetto 1del trauma occorrerà ricercare .nel n1isturbo circolatorio che può aver conseguenze dollo gli eventuali proiettili o pe zzi di osso gravi sulla pressione sanguigna e sulla 'fre- ed estrarli. • quenza del polso. Consigliabile. è perciò di riSe l'op erazione è stata eseguita per miglio... durre al minimo la perdit_a del liquido o di re- rare i dolori radicolari, si deve porre ·cura a golarla in m odo eh~ l'uscita di ess·o noo av- sezionare un suffieiente .n umero .d i radici. Ciò venga brl.1scatnente. Fu per tale motivo c·oo1si- è specialmente necessario nei casi di meningliato di circon·d are co.n dei fili elastici (Sick) gitis cir cums cripta i qu.a li talora ha.nino riil sacco d11ralè al di sopra e al di sotto del chi1esto la sezione di cinque o sei I'a·dici. tratto ·s ul quale si opera e di stringe!'li, senza TeTminato l'interventio 1sul mi·do1lo, I.a dura . comprimere il mid 0Jlo, tanto da limitare la deve esser ·s u tur.ata accuratamente ec·oetto il permeahi1ità ·dello spazio sottoaracnoidale. Mn caso delle meningiti .s ierose nelJe quali il latale manovra noJl va disgiunta ·d a qualche sciar aperta 1a d·u ra pt1ò aver l'utile effet~o pericolo e pe~ciò più pr atico si è trovato far di drenare il liquido verso i muscoli. semplicemente comprimere · con un dito il In ogni caso, e specialmente se la dura fu sacco durale al di sop!'a del tratto ove la dura la~ciata aperta, i muscoli debbono essere accudovrà ~ssere inci~a. Un altro artificio utile a ratamente cu.citi in più strati allo scopo di limitare la perdita di liquido è il dare al pa- evitare 0$1}i racoolta &ottocutan ea di · liquido ziente una posizione inclinata elevando il ba- cerebrospinale il quale ha un 'azionie dissolcino al di sopira del piamo ov·e si trova il capo. vente e espone al pericolo dell:a apertura .sponAperta la ,d ura si darà tia lora esito a un tan.ea ·della ferita e all'infezione seoondaria · . materi1ale c:oomoso che d'i m.o stra oomé i.I mi- dall'esterno. dollo sia irreparabilmente perduto; pe.r ò l'alPer evitare il pericolo ·ctelle infezioni seco1111.o ntanamento ·d el materiale .n ecrotico non po- darie, che sono estremamente perico}os.e, i trà che esser di vantaggio al midollo restato drenaggi debbono ·e ssere evitati in tutti quei sano. Per i casi n1ei qu1ali il midollo si trovais- casi nei quali la ferita non s~a già gr.avemen· se ferito o completamente divi~o ftt con1siglia- te infetta a.Imomento dell'operazione. ta (Chipault) la r iunione con punti di situaPrima di · chi11dere questi cenni s11lla terapia zione piali. l\!Ia tali tentativi, già per premesse chir11rgica dei pazienti affetti da le·s ioni trauteoriche non hanno probabilità di successo. ma •ti che del midollo sia infine ricordato che rruttavia fu pubblicato un caso (·S tewart e ''7i1ms pi;;r rendere .p iù 1sopportabili le con.diHarte) nel quale, in una ragazza tre ore dopo zioni dei paraplegici inguaribili ha proposto una ferita da arma da fuoco del midoll.o al- di amputare le coscie e di eseguire una bottori iera 11retro-perineale o di spostare l'asta ve~l'altezza d ella v11a. vertebra t'o racica, fu fattFl • una lamin,ectomia che · mise in evidenza una so il perineo . Il trattamento è perfettamente · divisio·ne completa d el miid,ol1o con una ,d ia- logico in quanto cl1e l'inerte peso degli a'rti ' stasi di ,tre quarti di l)Ol'lice tra i moncon i. infAriori ostacol-ando i movimemti favorisce l~ Fu estirpato il proiettile che si trovava in mez- formazione dei dec11biti e il facilitare il dezo ad essi e, ·dopo ·accurata pulizia del campc ft llSSO dell'orina rìe previene il ristagno e le operatorio, fu eseguita una sutura dlel midollo complicazioni settiche; ma la mutilazione è con punti di catgut. Dopo un certo tempo f11 così grave che difficilmente potrà trovare pazienti eh.e vogliano sopportarla ~ chirurghi osservato lln sensibile mtglior.amento. Questo' meconio str.ao~dinario ha stimolato per eseguirla. 1
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TRAITAMENTO POSTOPERATORIO.
Gli operati vengono di solito messi a giacere in decubito dorsale. La pressione ch e in tal · mo1do .viene es·e rcitata sul1la ferita certo nelle prime ore gio:va a ridurre la formazione di ematomi; m a trascor so ·u n certo tempo il decubito çlorsaJe non rappresenta t1na condizione favorevole perchè difficulta la · sorveglianza della ferit~ e espone la pell·e d:e1 dors.o ·a lla formazione di ecze·m i e qtlindi alla infezione ·della ferita. P er evitare questi i·nconvenienti De Quervatn u sa f·a r giacere .g]i operati permanentem.e nte s11l ventre, come Rollier usa fal'e 13Jrgç,mente a Leysin con i pazienti ,d i spondilite tubercolare che tratta con la ·ltl ce .s·o la·re. La p.01sizi1on·e vientr~e !perman1en.te è tolterabile se.n za inconvenienti e ha il ·vantag1g i'o di ·sottrarre la pelle del dorso alla pressio·n e e al! 'umidità ·Così che la ferita s i troverà in. co.n dizioni migli ori; ma il vantaggio forse più gr.ande che tale p osizion.e ·o ftre è di liber:a~e· da ogni pressione la regione del sacro tanto frequentemeinte ulcerata da decubiti. Tan to ,s e i pazienti ·Si lascino giEi ceI'ei sul dors o come sul ventre, dopo le laminectomie d,o rsali o lombari non· è · n·e cessario applicar e' let. tie'I"e o busti gessati e aparecchi di tiraggio; solo dopo 1aminectomie cer vi cali siarà bene applicare per qual che settimana un' a n s·a di Glisson prima e uria crava.tta gessata poi. La de.g enza a letto dovrà durare nei casi più lievi due settimane almeno; nei .ca;si gravi quattro1 o s.ei settimane. Ordin·a riamente però in tali casi l·e paralisi esiis tenti· obbligano a un.a ,degenz·a m olto più lunga. Si è spesso osservata subito d·opo le operazioni un sensibile peggior.amento ,d elle paralisi. Se.n.za dubbio esso è dovuto in par te' alle manipolazioni es-ercitate s11il midollo o sulle r a dici; in parte però può anche dipendwe ·dia un aumento della sec!'eziori.e del liquido o da versamenti '~ sa ngue nella regione operata. Se do po uno o d1:Je giorni il peggio·ram-elilto .n on &compare o D·o n inostra segni evi·de1nti di regresso. la prognosi di essi divi-e111e riservata poichè verosimilmente ne è eagione un qualch e r ammollimento de·l la s ostanza nervosa. Lieyi elevazioni di temperatura senza causa nota sono molto frequenti nei primi giorni .dopo l'oper azione. Esse peTò non debbono destare preoccupazione aln1eno fino a che siano scompagnate da segni meningei e anche se que sti compaiano non si può parlare ·di un'infezione m e11inge a o alm eno non si deve considerar e lo stato come conseguenza di una meningite p ericolosa. Infatti la maggior parte delle volte i
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disturbi cessano spontaneamente. Essi sono stati da alcuni attribuiti a una irritazione rusettica delle me11i11gi prodotta da versamenti di sangue. Confo1rmemente a queste conosçenze non s i deve ai primi segni meningei riaprire la ferita. La r iapertura della ferita porterebbe quasi fatalmente a una fistola meningea con per·dita di ir1genti quantità dii liquido cerebrospin·ale. I"'a fistola meningea, 'c he può comparire anche spontaneamente, è una delle più pericolose complicazioni. La genesi spontanea è forse ·dovuta al fatto che l'ape.razione dà ,o rigine a una ipersecrezione e quindi a t1.n aumento di pressicxn.e del liquido rispetto 1alla quale "1a .sutura _delle m enin·gi non è' più ermetica. · · ·S pesso anche dop9 le sutu:ce più accuTate (a me pare che come tali 1debb.a no eisisere considerate le suture. continue in seta molto fina) si forma,... tra i rnu.sco.li Ulna raccolta ·di liquido. Se questa dopo alcuni gio.r ni non si è riassorbita, prima che si .s vuoti attraverso la ferita, bene è -eva;ct1:ar.La con una punh1~a fatta molto ob liquamenie 'd a un lato. !Qualche volta attravel'so i tra.miti ·d ei p·u nti profondi filtra per un pc' di tempo del liquido, ma q.u este con.d izioni non sono ancora Ja vera fistola menigea, cioè la comunicazione libera dello spazio sottoaracnoidale con l'esterno. In tal caso le quantità di liquido che si .versano son·o 1gran.di ie il peri.colo ·dell'infezione, come s'intende, sovrastat di continuo. Tuttavia dopo . . una, due o più settimane la fistola può chiude.r si senz'altra cura che il frequente rinnovar e d~l1a Ir!.edJicatura, sterile. Un altro importftin te fatt.oTe ·d i guari gione è la posizione Sll1 ventre; mediante I.a quale si sposta in alto l'orificio esterno della fistola cosi che l'uscita del liquido non sia più favorita d alla gravità, ma resti possibile s,o,lo per ·effetto della pnessione idi! secrezione. 1Secondo Krause basta la perdita di forti quantità di liquido per produrre gravi sintomi: collasso, febbre, cefalea, nausee; d'altra p arte si è veduto che, se improvvisa.m·e nte si ar resta la secrezione di ·una fistola compaiono gra·vi sintomi di jcompreç:sione midollare e segni di meningite cerebrale, distt1rbi che subito cessano se la fistola si riapre e non ricompaiono più se in fine a poco a poco la fistola si chiude.
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SEZIONE PRATICi\
N OTE POLEMICHE. OSPEDALE
CIVILJ!: DI
BOZZOLO (MANTOVA).
Per una critica al mio « Nuovo metodo di chiusura plastica del canale crurale ». Nota del dott. ANTONIO INDELLI, chir. primario. 80110 dolente di rilevare in rita rdQ dalla lèifor1na Medica n. 26, del 25 g·iugno u. d. una nota preventiva del dottor Silvestrio Bile dell'Istituto di Anatomia Normale presso la Regia Università di Napoli, nella qual nota · il predetto dott. Bile esponendo a sua volta u11 metodo lJroprio di cura plastica di ernia crurale coglie il destro per criticare il metodo mio, il quale ha avuto l'onore di essere publJlicato i11 t1110 dei più importanti e diffusi periodici nostri: Il Policliriico, Sezione Chirurgica, fa5CiC010 t}O del ffieSe di aprile di questo stesso anno. Orbene non a scopo polemico verso un egr~ gio collega., mio co1n1Jetitore su di uno studio già da me presentato per la chiusura plastica dell'ernia crl1rale, ma per ribattere le obbiezio11 i che egli mi fa a maggior sostegno di un metodo da lui proposto apparentemente più geniale e più semplice del mio, sono costrett0 a scendere in questo campo obbiettivo di discussione s~ientifìca con lui, per ribadire 11uovamente le a rgomentazioni oggetto del mio lavoro ed opporre, i11 una parola, la mia critica alla ·sua critica: non del tutto serena invero.
*** Dl1e sono gli appt1nti i1rincipali che il dottor Bile mi fa, e st1i qi1ali sono costretto ad indugiarmi alqt1anto. . Il primo verte sulla dubbia possibilità di procedere alla lateralizzazi one del lembo superficiale ricavato dall'arcata di Falloppio con la plica di Allan-Burs, seguendo il mio metodo. Il secondo. pi1'1 grave, caratterizzato dal pericolo di inclltdere gli ele~enti del cordone spermatico, nella sutura del lembo profondo col sottostante piano pettineo, nella chiusura dell'anello crurale. Ri spondo semplicemente: Primo: che la distanza di d11e centimetri e mezzo proclamata e ricordata dal collèga (non senza mal celata ironia) ·nei rapporti del margine dell'arcata di Falloppio con la plica di AlJan-Bl1rs può essere facilmente superata.. Lo provi e si convincerà il collega Bile.
La ragione d'altra parte è abbastanza ovvia solo se il collega Bile riflette alla differenza
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distanza g11adagnata dall'altezza del lemb0 prelevato e alla possibilità di stiramento per l'eìasticjtà del tesst1to in parola. Ma comunc1ue, pur prescindendo da questa considerazione che, cioè, non ho esposto come norma tassativa per l'esecuzione del n1io metodo la suèsp9sta 1ncriminata sutura (appunto percl1è può V€nire ru eno per circostanze ' s1Jeciali anatomicl1e offerte dal soggetto operando), nii i)reme solo di mettere in rilievo ciò clhe dissi nel mio precedente lavoro: che la plastica, cioè, di detto lembo col piano sottostante ha una importanza secondaria, rispetto alla chiusura dello anello crurale (la ve~a porta erniaria, noti bene il dott. Bile) otten11ta nel · modo da me suggerito. Secondo: Circa il pericolo che il metodo i11io present.a di ferire od includere nella sutura gli elementi del cordone anche se t:rattato da m ani esperte, mi pare che l'appunto · non s1a giustificato. Anzitutto nell'incisione della volta dell'arcata la fin·e stra d'apertura s'injzia al lato esterno e lontano dal funicolo.: la sonda scar1nell~ta, poi, protegge il resto,, del taglio dissettore dai tessuti so.ttostanti. Che se poi si pensi al pericolo di includere r1ella sutura elementi del cordone non posso fa re a meno di risp ondere cl1e ci· vuole tutta la volontà cosciente di chi opera per compiere siffatto errore. Giacchè una volta disseccato il lembo profondo, questo pot~à essere facilmente distinto da.l tessuto cel1uloso conte. ' nente gli ~lementi del funicolo. In:fi11e la sutura parte dal margine inferiore dr questo lembo ripiegato in basso e n1esso in luce con opportun·o st1ramento in alto dell' arcata o, mag·ari, lJrevia sua mobilizzazione, al pube e non v'è pericolo di feri~e il cordone che sta in alto in questo .Primo momento dell'atto operativo e che può essere trascinato . 1n basso solo cruando le anse vengono annodate. Del resto l'atto operati,ro da me Sl1ggerito, ne convengo, è delicato e più complesso di fronte a quello offertoci dal dott. Bile; ma ha viceversa il vantaggio, .secondo il mio debole parere, di fronte a quest'ultimo, di una maggior sicurezza e razionalità di tecnica, in quanto preci.samente .esso mira alla chiusura corn.pleta dell'anello cr11rale ·e termi11a l'ape.razione con la chiusura de.I canale omonimo. Il dott. Bile, invece, in modo abbastanza dis1nvolto e sbrigativo, offre il metodo suo, che ri assumo in queste poche linee ge.n erali. Come il lettore . può aver appreso, egli non si pre0ccupa affatto della chi11sura dell'anello crurale. ùi.
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IL POLICLINICO
Si limita solo a restringerlq con punti di sutura che abbraccia.no i 1eg a 1nenti di Gimbernat e di c .ooper. Procede quindi alla chiusura della porta erniaria a mezzo di un lembo aponeurotico rettangolare prelevato dalla fascia del grande obliquo e ribattuto in basso a li vello del mo rgine dell'arcata. Sutura quindi il margine libero di questo lembo ribattuto ·cori punti staccati comprendenti in massa aponeurosi, musicalo e periostio (nientemeno !) della regione pettinea. Rinforza (?) poi in vi a accessoria questo diafram111a .fibroso con un t uracciolo aponeurotico prelevato dal connetti\·o ambiente ed ha così ultimato in modo semplice la genialità del suo atto operativo principale, completando la pla' stica, a livello dello s1Jortello prelevato, sul1'aponeurosi del grande obliquo. Ebbene, secondo il mio modestissimo parere, io oserei affermare che la semplicità dell'atto operativo da lui esposto va a . discapito della correttezza e pro!I)rietà di tecnica in quanto appunto anzichè rimuovere llln. pericolo per la recidiva di un'ernia crurale ne crea un a ltro e ben più grave. Dalle inediocri mie reminiscenze anatomiche e rim.a rcatemi dall 'egreg·io collega nella sua nota preventiva, mi consterebbe che il piano dell'anello cr11i~a1e non si trova sullo stesso passa11te per il margine dell arcata di Fallop_µio. E precisamente il primo scende a perpendicolo s11l i>iano della branca orizzontale del pube, il secondo viceversa si discosta da • quest'ultimo a seconda della sporgenza in f11ori della spina iliaca anteriore e superiore. V'è appunto 11n breve tragitto tra i piani surriferiti, 11el qua.le, se male non m 'appongo, (prego il coìlega Bile, al caso, di correggermi)· è compresa parte d ~l canale crurale. Orbene q11ella benderella di tessuto fibroso prelevata dalla fascia del m. grande obliquo e r ibattuta in basso a livello del margin·e dell'arcata e ,.suturata al bordo inferiore dell'anello cru!ale non può che lirn,l tare uno spazio triangolare sia p11r piccolo ma sempre . vl1oto, il quale per avere lln orificio aperto (a11ello crurale non completam e:r.ite chiuso secondo il metodo Bile) costituisce a mio modo di vedere llna sacca p ericolosa. per la recidività di un'ernia in una regione anatomica predisposta. . . ' l ,a chi11s11ra della porta ern1ar1a cosi come i>ropone il dott. Bile, si traduce, a mio modo di vedere, in ultima analisi, in una chiusura del solo canale cr11rale. Ed ecco perciò come il metodo di lui mi appare improprio e, chir11rgirarnente Jnteso, non corretto. Vero è ol1e irt .oratica il moncone di sacco es risso p11ò servire alle volte come un turacciolo di chius11ra dell'anello crurale. '
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:E questo per altro 11 metodo semplice già proposto da Durando (1906) e. che io consiglierei seguire a chi si propo11esse di adottare il . n1etodo Bile. Ma esaminandolo senza alcun preconcetto e volendo ùare una indica~ione per la sua 3:dozio.n e, io nori trovo ragione di preferirlo agli .altri ·ben noti, quali quelli di Tricomi, Calzi, Bassani, -ecc., che sono tutti per addos~amento, e quindi' più semplici e più propri, ~ che si p1·estano perciò pe:r la quasi generalità dei casi. A meno che il dott. Bile creda che il metodo proposto da lui abbia le identicl1e in<iica.z ioni da mo l'ilevate nel mio studio precedente. · In tal .caso io rispondo che mi affido al g iudizio dei competenti perchè dichiarino senza riserv€ q11ali dei d11e rècenti r11etodi rli l')last1ca proposti, jl m.io, cioè, o quello del dott. Bile, sia più razionale e perciò preferibile. rrengo infine a dichiarare ch io non iho voluto intestare tl mio metodo con la qualifica di cura radicale appunto per la polimorfa tecnica da noi posseduta. Indice questa, di condizj oni peculiRr! anatomiche, come ebbi occasio11e di ricordare, di una regione impervia, alle volte, ai metodi proposti dai singoli autori, più che e~s ere esoo11~nte dell'audace bizzarria dagli stessi sperimentata per risolvere • rimporta11te problema diella cura dell'ernia cr11rale. Il dott. Bi le viceversa ci·c:de proprio che il s11ò metodo raggi11nga qursta soluzione in inodo semplic·e e preferibile rispetto agli altri metodi noti. Q11esta è almeno l'impressione ch'io riporto leggendo jl s110 lavoro e 1a qualifica chè egli dà. · Io, modestamente esprimendo il mio giudizio, oserei affermare che l'appellativo di radicale è in ·q11esto caso piu che mai impror:·rio, giacchè a mio modo di vedere e la genialità e la sem1)licità ostentata dall'autore s11rriferito non tolgono che il m.e todo da lui propugnato è ben lungi da raggiungere il fine proposto di chiudere in modo veramente radicale la porta erniaria nella regione anato. mica in diSC\lSSione. E ciò per le ragioni suesposte. 1
Nulla ho da aggiung~re al momento. Sol~ t11i credo in do,Tere di ringraziare il collega Bile per avermi fatto l'onore di citarmi nel s11·0 st11djo e tartassarmi colla sua critica, offrendomi così jl modo di ritornare sull'oggetto del modesto contributo da me portato nei riguardi della c!hiusura plastica del canale cr11rale con q11 esta nuova nota illustrativa. \
Bozzolo, settembre 1921.
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SEZIONE PRATlC \
SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. La surreflettività iperalgesica. (J. BABINSKI e J. JARKOWSKJ. Revue neurlog., i11aggio 1921). Gli .t\A. riferiscono tre casi, con sindrome di
Brown-Séquard, nei q11ali uno stimolo doloroso della pelle sulla z.o,n a di iperalgesia, .dal lato del deficit m otorio., provocava una o più contrazioni brusche del1'.arto inferiore del lato opposto, ~ccompagnate da una smorfia e ·da una brusca inspirazione rumorosa (una specie di grid©) che sembravan.o in.dicare u n.a sorpresa dolorosa. Il malato accusava poi u11a sensazione assai spiacevole: gli era impossibile impedire volontariamente il prodursi del fenon1eno. Gli AA. si chiedono se possa trattarsi di una reazione volontaria allo stin1olo do1oro.so, carne sembra indicare la nlil:Q.ica. Ma questa può essere totalmente :Lnvolontaria, come ·dimostra il g·rido e la mimica di soffer enza co·n secutivi ad eccitazioni petriferiche 11egli animali decerebrati (riflessi pseudo-aff,etti'Vi di ,S herrington) . èontro l'i·p otesi della reazione volontaria sta l'affermazione del malato, e la controlateralità del riflesso (che è costante, anche nei casi con deficit motorio on1olate rale minimo). Con tro l'ipotesi che si tratti di riflessi di difesa o di a11tomatismo midollare stanno i seguenti fatti: a ) i riflessi in questione sono legati all'iperalgesia: dimin~ita o scomparsa l'iperalgesia diminujscono o scompaio.n o i .descritti riflessi, mentre i riflessi cli difesa ségudno anche stimoli appena o affatto p,e rcepiti; • b) i riflessi di dii:fe.s a sono contrazioni lente e durevoli, al contrario dèi riflessi in questione; e) in questi manca la flessione del piede, che è caratteristica dei riflessi di difesa; d) i riflessi di difesa. sono prevalentemente omolaterali. I riflessi iperalgesici possono coesistere coi riflessi ·di dife~a, e posson.o an•che ess.ere presenti in assenza di questi. L'insieme dei fenomeni descritti, per la prim a volta, d a,g1 i AA., ha avuto ·da qu esti il nome di s11rreflettività i11eralgesica per i.n.dicarne le .due caratteristich,e, di con,s istere cio,è in contrazioni bru~ehe, ·e di esser legati all'iperalgesia. Mentre il centro dei riflessi di di1esa è al disotto della lesione, il centro dei riflessi (se tali si consid erano) iperalgesici è fl l disopra del- . la legione, for se nel cervello, con che si spiegn110 1€ s•norfie. il .grido, lo spasmo respira1
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torio, e la provocazione del riflesso nel territo~ rio del ~rigemi110, con1e accadeva i11 uno dei casi. ' >Iell' en1iplegia, da lesio11e cerebrale si possono o.sservare fenomeni analoghi. Gli AA.' ritengo110 che la surrefletti'Vità iperal.g esica è probabilmertte l' esagerazio·n e di una refiettività fisiologica. Nei casi descritti la controlaterali- · tà del riflesso può dipendere dalla emisezio·ne mid·ollare, che interrompe le vie m.o trtci omolater ali e I.e vie sensitive controlaterali. Emettono l'ipoteisi che, i11entr e i riflessi di difesa in.dicano un interessan1ento delle vie piramidali, la s11rrefte{tività iperalgesica possa indicare un jnte.re$samento delle vie sensitive. Ri- ' teng-0no, ad ogni mod-0, di aver dim-0strato 1a esistenza di reazioni m otrici intermedie. tra le volontarie e quel1e da automatismo midollare. DORIA.
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MEDICINA. • Condizioni di ereditarietà dell' itt.ero cronico ereditario emf\Jitico. / . ( ~:. MEULENGRACHT. Deutscfh. Arch. f. Klin. Merlic., n. 1, 1921). L'eredità nel 1s en so bio1ogico è legata .aJle cellule sessuali. Le qualità ereditarie - patol-0giche o normali - esistono nelle ·ceJl11 le sessuali come disposizioni, che condizionano lo sviluppo delle determinate qualità. Queste disposizioni sono 1egate .ai aromosomi nucleari delle cell11le sessuali. Le cellule sessuali matur e, spermatozoi ed ovuli (gameti) risultano da una seriei di ,s cissioni ce'llula ri subite dalle loro ce1ll1J1e genitrici. Nell'utima di queste s.cissi·o oi (~ci3sione di ridt1zione) l1a luogo un process o, per cui. ·cia:scuna d1erll·e cel1Iule ,se.SJSUal'i vi·en€ a possede.re soltanto la me.tà del numero di cromosomi specifico per la determinata specie animale. L 'i1ndivi-du·o è il ristu1ltaito dell'unione dei gameti n1aschili .e femminili (in tal modo iJ numero d·ei c.romio somi riddvem.ta normale) .ad una zigota, ch·e possiede le di6posizioni di tutti e due i genitori. Se tali dispo·s izioni sono concoirdi ris•p.etto .ad un.a d·etermjnata ql1alità (norn1ale o pa'tologica) allora l'individuo è « omozigota » per tale ql1alità (a-a) ; se sono di.scordi, l'in.clividu·o è « ~ter·oztg.ota » per qu el'la qualità (a-b). (N. B. : a è la dispo,s'izione positiva, b la. disposizione 1I1egai:>iv1a ad 11na .qualità). Dunque l'individu·o possied e .rispetto ad ·o gni qualità una d 1 op~ia disposiziorne, o Oieil1a stessa specie (,a-a opp ur-e b-b ) op·p·u.:re. di specie diversa .(a-b). Qt1esta doppia ·disposizione 1es1ste in tutte le cellul1e d11ncp1e an·che in quelle genitrici delle cellt1le sess11ali: durante la « scissione di riduzi1one » la doppia disposizione vi-en·e scissa in tal inod.o, che ciascuna reTlu la sessuale che ne 1
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risulta viene aù avere ooclu,s iv.amente l 'una o l'altra d ell e clisposizio11i (a oppure b). 111 segt1ito all'1Jnione clel gan1ete maschile con quello ferruninile, aventi ctascuno una ·S ola disposizione, l't1ov'O fecondato viene .ad av·ere ,a,nch'·esso una doppia disposizie>ne (d-a oppure b-b, opp,11re a-b ): da.ll'accoppia>me·n to di ·due ind,ividui a1nhedu·e concordemente on1ozig·oti riBpetto .a.d una determinata qualità (a-a ed a-a) risulte1'.anr10 per l 'uni1on.e del1.e cellule seSIS11aJi aventi un'11nica con.oord e dispo·siz1one (a ed a ) esclusivarn.ente deg·l1i omozig.oti a-a; ·da.ll 'accoppi.amento di due inrliv~dui disco1rdement1e omozigoti (a-a e b-b ) escl11sivan1ente degli eterozigoti a-b. IJ 'accoppi.amento di d11e et,erozigoti (a-b ed ct-b) cla rà..-origine ad omozigoti (a-a e b-b) se si incontrano le rlt1e djsposizioni concordi, ad eterozigoti (a-b ) se si incontrano le disposizioni discordi dei genitori eterozigoti, Quali saranno i rist1ltati per gli indjvidt1i nati cla tali accoppian1enti? In qt1elli on10 zig·oti et-a .1a cleter.rninata ql1alità. si svilt1pperà sicuramente, in q11elli omozig·oti b-b sicuramente eissa inancl1erà. Quelli eteTo·z igoti (a-b ) hann.o 11na d oppia e ·disco~de dii&posizio.ne : I.a dtsposiz.io11e a cer oa di provocare la qt1alità, q11ella b di imJJedirla. Di solito non l'isultanio vie di mezz.o, ma o l'una .o l'altra dispoo:izior1e ottiene il sop:vavvento: 11a qn,alità ch·e ne .risulta è chiamata cc dominante>> meint1·e 1.a qualità che. 1soccombe è .chian1ata cc recessiva n. Le ma1atti.e .ere1ditarie, c.ome le altre crualità ereditaTie, ,si :ereiditaino ·O .se·c0ndo il tip,o cli q11alità dominanti, o di qualità rece1.Ssrive. Da qt1anto è ,s tato eletto si oomprende c.oim e 1111a m1al1attLa che s·i eire1dita c.01r1 e q11alità d1omi11ante presenti le ca;ratteristjche segu1enti: essa si e1 .edita da rr1alato a ma1ato, non può però i11ai e ~ sere trasmessa da un genitore sano, percl1è 'ess·o n.on oontiene in s 1è la di.s13'0isizione n·ece-·saria. La n1alattia più noo oompa re in ql1e.i ra111i famigl1iari, nei quali è 11na volta scomparsa. Le malattie che si -ereditan·o c·om·e qualità. recessive sono più irns'idioSie. Non è possibile stabilire, come nel caso delle qt1alità do1ninanti se l'inclividt10 sia cc liberato » dalla maln ttia. Gli eterozig·oti infatti ;Appaiono san.i crnq, portano i·n sè 1a disposizione rec.essiv·a in dose· sing·olè1. Se tale eterozi.g·ota si. accoppia con altro indiviclt10 che })11re albèrga in sè i~ d.ose singola la meclesima q"Qalità recessiva, la 111alnttia p11ò i111provvis:::t1nente apparire in alcuni ~~ , .. fig·li )1ati da tale l1nione. Perci ò tt1tti i componr:--H cl i ttna fan1iglia nella quale esistono n1a)attie recef:.~ive possono essere peri.colosi. f~e qtlalità e r editflte spesso non sono conge11it e: e i te La tliisposizione rhe piì1 tard·i farà <tppnri re l:t q11al ità. Qtialità ered ita.Ti'é n11ove che ap1p niono ])er la prima ,~olta in llna fia111i1
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glia non si sviluppano gradualmente, bensì improvvisamente, in seguito ad una cc rnutazio. ne ». La qualità lln giorno appare e da qliel n1omento diviene -ereditaria.- Per « mutazione » si intende t1n'alterazione dell~ cellule sessuali, probabilm.e nte la perdita di certi elementi dispone.nti contenute in esse (mutazione da perdita.). Esaminando seòondo qu•este norme .g.erierali clella dottrina dell'ereditarietà, la trasmiasione ·dell'ittero eredÌta.r io em,olitico, l'A. giurng~e alle seg·uenti .C·On·elusioni, con le :riserve imposte dalla scarsità de;l materiale a ~sposi• z1ane: L'itte1r-0 ·emolitico si eredita sei11prie cla ammalato ad .anunJ.ato; j componenti della fan1iglia rimasti sani g.enerano sempre dei fig'li sa- ' ni: 1.a mal.attia .si ered.ita -dunque come qi1,rJ.lità do1n inante. La ·rarjtà della malattia fa sì che gli ammala ti non 'Ilascamo mai .da ·m.a trimoni tr.a ·d t1e .ammalati, ma tra un individuo amm.a1.ato ed uno san a; gli ammalati di ittero· iereditario em.olit.ico 1Sono perciò d.e,g.li eit eroz·i goti. L'11lteriore trasmissione avviene, accoppiandosi g·li ammalati con individt1i sani (d-b e b-b), seco11no la form11la a-b + bb = a-b, a-b, b-b, b-b; cio·è il 50% dei figli sairann.o sani, il 50% a.m111alati (perchè eguale n1l'mero di tp-OSSibilità per a-b e per b-b ). Nelle fan1ig·lie studi.ate dall'a.11tore egli ·potè osservar:e appnossimativan1ente tale regola: la metà de.i figli è sana e l'altra metà amn1alàta. È con ciò matematican1ente dimo st1·ato, che !'·ittero fam. ·en1olitico Sii ere.dita c.0111e qu.alità dominante. E6So n on possiede alcuna delle i)articolarità di qt1alità re c e1ssive. Non 1sembra Ch·e l'e.raditairietà me sia ' legata al sesso. I casi jsolati di ittero ereditarto emolitico J'ÌBUltan.o da lllla mutazi orne S~ tra$mettono a circ.a J.a metà dei figli. Se qu·esti .. a.m 1m .alati non hanno eh.e pio.chi figli (1 o 2') q11e·sti po;ssono .essere tutt.i sani e la ma.lattia non diviene qt1tndi famigliare. La n1utazione ha luog·o i·n una delle 2 cellt1le .se&sl1ali, dalla cui unione si origina l'ind·ividl10; ooso è quin.di etenozig·ota. S.e La ml1tazion e .avvenisse ne1l 'u1ovo già fecondato ne nascerebbe un .ammalato omozigota; ·Ciò n·on avviene per l'ittero ·ereditario emolitico, chè in tale caso da t1n simile ammalato nascerebbero dei figli tutti amma1ati. Lu gl1arigione in segl1ito a S})lenectomia non toglie all'operato la proprietà di trasmetter~ ai discendenti l'ittero ereditarj·o en1oljti-co; tale proprietà è insita nelle cellule sess11ali e non p11ò venire infl11 enza ta da interventi terapet1tici. Concluden·do, l'ittero ereditario en1olitico si ered·ita ·Come qt1alità dominante; t11na metà circa dei .figli nati clagli ammaJ.ati sarà sana. l'altra metà sarà ammalata. 1
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.' ulla genesi dell' ittero. (O. Lu'BARSH. Berl. klin. Wochenschr. , n. 18, 1921). .
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possibile affermare con sicurezza che entro 1e cellw1e de1l'app.ai~ato .r etri.colo-e·n doteliale v.en.g.a ·elaborata 1a « b.ilirubina fl1nzio·na.1e )) : e i1on m~no si conosoono i .r a;pportd esistenti t:ta tale aipp:arato .e 1'itterD· « .anep.atocellular.e ». Si d'e·v e inv1eice ammettere ch1e 1es.isto·no dei e.asi 1dii ittero. determinat o in ,s pecial .m o.rto tla 11na di1Sltrl1z;i,01n1e infieittiv a. o t•ossi ca ·di e ritroqti; notevol,e, importanza ·S'petta in qu·esti casi .a.Jl.a miJz a, se non a.J.tro per c1t1a1nto .r ig·11a.rda l ' a umein tata. ~is tru.zi qne c1e i g lob ll li l'ossi . Non s i r<>onosc.e .i l m ec0antsr110, per cui l'aw11entato ·S faoelo ·di ~ritrocifi ·determina. l'ittero; è probabile che in tutti i casi esista llna certa 1comparte1cipaz:ion e del•le cell11 le epatiche. Pe.r ora sii deve dtstingll.e:1'e l 'ittie ro in e.patocell1-,lare e anepatocellulare; rimane d a ricercare se q11est'ultimo veran1ente esista. ~
Dopo l'antica distinzione di \ Virchow dell'ittero in eJ>a togeno ed « ematogeno » sono statt• l)I'Oposte ùelle &.!tre divisioni, così da Eppingher qu.ella di itteiro ·eiprutog·e.no eid ittero· ,ext,r a·epatico, da Hismaus v. Berg di itte:Po meccanico ed ittero di.na111ico; aoce1ttata .d a moil ti è l a. dit;tinzione cli ittero €{p·atog·e·n10 -ed iitteJ·o emol itico. (Jl1este d1v:i~oni semb1"a no11 debbano ipiit reg-g·ersi da quando si è ce1·{:ato di attrtbuil'e 11na g·ta11de importanza nel determinismo deJl'ittero al cosiddetto « ap,p arato reticolo-endoteliale » ,. tra. gli ~le1nenti di tale apparato prevale11temer1te a lle cellul e stellate di Kttpfer n el feg·ato. Nor1 s i pt1ò più parlare di un PGLL ITZER. ittero epatico ed extraepatico, perchè le cellt1le di K t1pfe1· s i tr·ovano nel fegato; va ir1v-e1ce (l istin t.0 un i tteir o « ·eip.a t.01cellulaire· » e n11 PROCEDIMENTI TERAPEUTICI ittero tt anepat.ocelll1 lare )). Nell 'ittero anepatocell11ln l'e (ove l'eal111ente esso esista), i tessuti Come vincere Ja disfagia nelJa cont cl'rebl)ero soltanto i pigm1enti bili.ari, ]' it· tubercolosi larinf!ea tero sarebbe oioè « bilir11binemico », e non ( :\rALOENS. L e ScrtlJJel. R evue Belge des Scien« colen1ico » con1e in quello epato-cellulare. CP S nié d.i cales , 74.e année, n. 39, septembre Estste l'ittero a.nepatocellulare:> A.Ile constde1921). raz.ioni ar1ti1che che hanni0 indotto aia am.i11e.tte1·r1e 1'e!s iistenz.a. si ·sono .reicentem1e1nt1e ·agg·i·1111La varietà dei medicam.enti 3ldoperati per te le ossctvazioni sulla. bilirubinemia fisiolog·i- attenua.re nei pazienti aff.etti d a tubea.--c10losi ca, e specia.lr1tente q11elle s11lla differenza tra la.ringea il sirntoma più pen oso, quale è il dol::.t « bilirl1bir1a da stasi» e la « bi.lirt1bina fu11lore alla deglutizione, di111ostra l'incertezza o ziona1e »; la iJl'ima dà una diazoreazione diretspesso la precarietà. d el rist1ltato curativo. ta, la secon cla la dà r itardata. Asl1off e i suoi Si sono oonsig·liate l e polverizzazioni, l e ins_co,ì ari h'a11no attrib11ito la. f.o.1mazione deala stiJ1l1aztoni o ' l1e medicatur~e locali con soluzioni « ])ili1·11bi.n 1 a ft1nzionale >> all 'c~ apparato reticolo- anesteticl1e a 'b.ase cli cocaina. L'am111alato ha en(lote1iale ». Questo cc 9Jpparato » è composto t111 sollievo fug·ace, non compensato dalla necessità di sed11te giornalie re che lo sta11cano . .cli 0e1'lu1le. di origine ·p revalen•temente mesencfi1imale, cellule eh-e 11a.n no la proprietà di as- Inoltre qi.1esiti medicamenti ha1rn10 la co1ÌJJ:.:. di sun1ere e di ace umulare dei componenti orgaprovocare l'anoressia e qt1indi di aumentare nici. Tali cellt1le sono molto diffuse n ell'organi- la ·d·e.n11trizione. IL Frey di Berna praticò nel s 1110 e~~e con1prendono: le cellule reticolari e 1906 l'an.este,si:a tronculare del laring€io supegli endoteli della milza, del midollo osseo e riore ecl i rist1ltati sono stati brillanti, come delle li11foglandole, le cell11le stellate di Kupfer l'A. ha pott1to cor1statare 11ella Clinica larinnel fegato, gli endoteli dell a corteccia soprag·ointrica di Bonin dove qt1esto metodo è in uso renale (esperi1menti s11ll'acctunulo del carmiùa. parecchi anni. J... o sco1Jo dell'interv.ento è nio). Asl1off l1a rag·grt1ppato tutte queste celq11ello d i ottenere l 'abolizione duratura d·e lla lule d,i organi di versi, sotto il non1e di cc ap- ' disfagia con la distrt1zione del laringeo s11peparato di rica mbio reticolo-endoteliale ». Le rio re. Si J)ossono l1 sare d11e metodi: la nevro.to111ja oppure l'iniezione lqcale di cocaina o cellule che 11anno la proprietà di poter accun1111 are il carminio, jl grasso, il ferro, ecc., nleglio a ncora dell'alcool, col quale si ottiene · la si trovano disseminate in numerosi altri orcosì detta sezione fisiologica del nervo. Sorvolo ga11i oltre a qt1elli nominati.; in complesso s11lla t ec11ica dell'atto chirurgico ben defu1ita i · cc apparato reticolo'-endoteliale » si può idenda Liéba11lt e Celles i quali proced.ono all'istesso modo che per la legatl1ra della carotide tificare coi n1acrofagi di l\ietcl1nikoff. e'sterna. I .a nevrotomia clovrà essere bilaterale . L\llo . stato odie1no clel1le co1gnizioni, no11 è 1
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per ottenere l'abolizione definitiva dei fenomeni disfagici e precoce perchè l'ammalato con la scampa~sa del doloo-e ipoosa nutrirsi regolar. mente. Il seoon1do me-todo è da pref1eriTSi. È al1a portata di tutti i .pratici e, non presentando neseuna oontroindi.cazione, p·u ò praticarsi in pazienti febbrili ·ed in qualsiasi .stadio evo,Jt1ti"yo della. tubercolosi. Si può estendere a.n- . che a tutte 1e a:l tr:e 1aff1 ~ioni ·1acc.orn p1aignate ·da dolore r1elJa degl11tizione (laringiti, epitelioma) ed a certi caisi id i to,see convu1siv,a ·Con eretismo laringeo, l'ib·e'1le a qualsiasi cura 01.rdinaria. Il paziente è coricato .sUJl drorso oon il co11o in estensioin.e · leggilera .e isol1ev.ato da. un cuscino di sabbia. È preferibile però tenerlo nella posizi cxne seduta, di faccia ali' o.p eratore eh.e si pone anche lui ,s eduto. ,Si prega iJ ma.lato d•i non mL1oversi, non parlare, nè tossire. La test.a sarà leggermente rovesciata indietro e sostenuta da ui:n aiuto in modo che 1a parte anterior·e del c·ollo 1sia · in ·estem.8i·one. Per facilitar.e l'espl·o·raz'i·O!IlJe 1d.eJ.la xegio·n e tiroidea la . ' mano sinistra deJll'operato·r e 1S1pinge veroo il lato 1d·e·l l'ir1iezio·n e lo ·scheJ~tro del1a laringe ·ch·e apparisce così più evidente. L'indice della ma110 destra , affòndandosi nello spazio tiroideo, esercito. delle leggiere pressioni per stabilire il punto s11l quale si suscita un ·dolore vivo e netto che talvolta si irradia v1eriso l'orecchio. E q11eisto ·i l punto in cui bisognerà info&Sa.r.e l 'ag·o che d·ev.e essere ro olto sottiJ·e •e e.on sd.ring·a da 2 a 5 cc. Mentre la. sinistra immobilizza ancora la laringe, con la destra s'infigg·e l'ago no.n . montato nella siringa, perpendicolarmente al pian10 .cutaneo, .aJd una profoi:n.d.ità cli circa 5 miUjmetri, sin<? .cioè alla· m1ern1h.ran,a; ti roioidea di .c ui si percepisce la resistenza fibrosa. La punta dell'agio può toc_çare il nerv.o 1prov-0c.ando un dolo·r e acuto lanctn,amte, oppure non pro.cl urre alcuna sensazi'one. In qlle·Rto caso • si m11ove l'ago sin-0 a trovare il pt1nto precisio, .situ~to gienerailmente ui:n poco in avanti del corno · superiore d·e lla cartiliaigine tiroide, all'unione dlel te,r zo superio~e con i due terzi inf.erio:M d ella memtbr.ana tiro-i·o.i dea. Nel ·Caso che la riceJ'ic a cl.e l nerv.o s:ta n.egatj,,a, non si m ststerà olt:re per •n on ,a ffaticare l'.ammalato', .s 'inneisterà la, stringa ·e si farà l 'ini1ezi,one. Il lii quid o anestetico , spandendosi nel pi.ano anatomi·co dJo1Ve deieorre il n1eirvo, rie intacca J,e .fibrille e cietermjna un·a vera neu1ro ltsi. E b·e ne impi.e·garie per ciascun lato da 2 a 3 cc. I/azione ·de1la coicaina è tran.~to' ria, inentre l'alcool per la propria azione distruttiva fa scomparire il dolore sino alla rigenerazio11e del nervo. L'<iJnes'f:esiia si ha dopo t1na quindicina di minuti e dura rper parecchi giorni e'l anche per parecchie settiman€ . 1
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Quando fi11isce si praticherà una nu.ov.a iniezio11e. P er evitare all'ammalato il .ct.olore molt0 vivo che si ha con l'iniezione di alcool a 90• _ :.viourè -00nsiglia la formula seguoote: • Cloridrato di cocaina Cloridrato di morfina ' Antipirina • • . .Bisolfato di chinino • Cloruro di sodio • • Alcool a 80° q. s. p . f.
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c.tgr. 20 ))
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gr . 5 ctgr. 50 • • 10 gr . 50 • Nella clini-ca 1aringoiatrica si usa alcool ad SO.O ClJddivi o·n ato .a ,o ocaina alJ 'l %. I risultati iSOillJO ottimi. La soluzione dieve essere preparata di fresco e possibiln'lente riscaldata a 45& nel m.omento dell'ini ezio1Ile. Con questo PJ'Ocedimento si sottrae l'infermo al supplizio della fame. Nei casi n:on molto avanzati abbiamo un miglio,ramento genJrale e i.o.cale. Q11.ar1do nulla rimane a fare suscitiamo, se non altro, una benefica illusio11e nel paziente. •
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AURITI.
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CENNI BIBLIOGRAFICI Ov10 G. Oc·ulistica pratica. IV edizione i11te-
ramente rifatta. di, Milano, 1921.
Casa Editrice F. Vallar-
In questa grande penuria di trattati e manuali Italiani d'oculistica, questa nuova edizjone sarà accolta con entusiasmo dagli studenti e dai medici, che ir1 gran parte ne sono sprovvisti. Le pochissime copie, occasionalmente in giro, ~dell'opera fortgnatissima del Fuchs vengono oggi contese a prezzi P,roibitivi ! Il successo che riportò la prima edizione di questo trattato, circa 30 anni addietro (1890) si rinnovò per le due successive (1899 e 1903ì e l'edizione attuale, com:p letamentel rifatta, arricchita di fignre e di scthemi, pur mantenendo il pregio <iello schematismo didattico,. che è una delle prerogative più importanti per un libro di testo destinato agli studenti e ai medici pratici , contiene quanto possa essere necessario a creare nella mente del lettore idee chiare e complete della specialità. 01tre eh~ alla parte puramente clinica,- i'A. 11a declicato importanti capitoli alla anatomia e fisiologia clell'apparato visivo, alla igiene oculare, ai vizi di rifrazione e infine alla chirurgia oculare: Ciò ch·e costitl1isce una caratteristica i1otevole in tutta l'opera è l'indirizzo eminentemente e costantemente clinico al quale è inspirata la trattazione dei singoli capitoli, per cui anche la semplice parte anatomica riesce ad interessare il lettore, per le de•
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SEZIONE PRATI CA
duzioni pratiche cl1e in g·ran copia vengono tratte. Un capito1o orig·inale è quello cl1e riguarda i disturbi della funzione visiva ed i vizi di rifrazione in genere, nella quale mat~ria si rivela la speciale competenza del prof. Ovio, che ha dedicata gran parte della sua attività scientifica allo studio dei più importanti _problemi di fi siologj a e fisio-pa tolog·ia oculare. Per il SllO indirizzo pratico, per la chiarezza e la semplicità della esposizione, per la serietà. della veste tipografica, questo libro ID·erita di essere consigliato non solo a tutti coloro che iniziano e coltivano lo studio della specialità, ma 3nche ai medici generici, sopratutto per (fuanto rigt1arda il sigr1ifìcato patognomonico del1e affezioni oculari, in rap. i1orto a Ila clinica g·enerale. L.
l\ll\GG lORE.
l\tloRAx .\ :. Putliolqgie oculaire. Un vol. in-16, ~i 4~.o pag·. con 204 fig. e 4 tavole a colori . .F. Alca.n, ed., Parigi, 1921. Prezzo fr. 45. È un trattato oompleto suJJl'istol og·ia patolo1
.gica dell 'occhio e d ~i ,s uoi annessi (paillpebre,
G.
Précis de tliérapeutique médicale oto-rhino-laryngolog·ique. Préface de P. SEBILEAU. Pari-s, A. Maloine, 1921, un vol. i n-8, ·DE PARREL.
di pag. X-671 .
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L'indir.izzo p·reval.ente della moderna otorino-Laringologia, e che costituisce il suo preg,i o e la s ua g"loria, è nettamente .chirurg~co; tu.ttavia anche la parte medica della sp ecialità, al contatto rinnovatore dei nuovi dati della n1edicina generale. si è 111-0lto .avvantaggiata e r affi.nata. La con oscenza di questi p·ro·gi:ressi fat'à d·e ll'o tologo più un rn.edioo 1S})ecializza.t o ' cl1e i1on un gretto e miope specialista. In tal senso il libro del d.e Pan·el avrà di ce.rto buone accoglienze. Esso è diviso in parec. chie p.arti. Dopo alcuni capitoli generali di farmacologia e m ateria medica, segt1ono quelli dedi·cati alla terapia dell·e diverse m1alattie dell 'orecchf.o, est,e1rno, med'io e il!llt:erno, del naso e d.ei seni annessi, .del r1n·ofaringe, della 'faringe priopriamente d·etta, della 1aring.e e della trachea. Segt1e u11a parte -.la pjù nuova e forse la. più 11tile p~r il prati•oo ch·e non ha modo di ccmsult.ar.e libri e monografie ·s1ingoJ.e - sulla vaccino-tera.pia, sulla terapia fìsi-ol-0~i ra (ortofonia. an.a.ct1.s ia o riedt1cazi-0ne uditiva, labiologia o Iett11ra sulle lahbra), sulla terapifl fi sica (elettricità, radiazioni, creno- e _ clima.toterapia). La cura dello stato generaJe, la profilassi. l'igiene, la dieteti ca 00c11pano la r gam ente le pagine di _q nesto libro. 1
.apparato lac:rim·ale, orbit a ); dopo una su·ccinta ..ma ch1ara esp.osiii~oll1e d eili1a tecnica, tutJt,e lie . malattie .e 1e. lesio1li che possono colpire l' apparato visivo ~ono accuratamente descritte nel loro decorso e nelle alterazioni strutturali che prcavocano. Ogn~ céllpito1o è ·Pil"eoeduto drulla 1descrizion.e deJ.l'.anatomia n1òuma1e. Il v1o lume doveva essere oompreso n el noto tl'1ait~to di .isto. logia pato1og.i«~a di Cornil e R ainvier, ma .l'A. G. RlLA NCTONI. I · 'ha antieipato la ptlbblicazione di questa parte, I ' 1a quale non ha soltamif.o iif1p1orrtanza scientj. kh I . JosEPH E. L ehrbtlc1i der Geschlechtskran ei1ìca: ma anche prati.ca, poichè lo studio qoel caten. Leipzig, 1921. V~rlag von Georg.' Thieme. Tattere citologico di llna secrezione congit1ntivale, della .struttu 1'1a di una lesione ·Cutanea o N.e1 giugn.o del cor.r ente anno il libro è uscimucosa, eco., possono esseT~ d·i v.ai1idlo aiuto to nella sua ottava eclizion·e t!, contr.ari-amente per 1a diagntOSi. r. s. alla consuetudine, -l'ultima edizione, anzichè ampliata, è st ata ab.bre-Vi'f'ta. L'A. dict1i-ar.a di ELLIOT R. H. Lectures on tropical ophtalmology. In-8 di 36 pag. con 13 fig. H. Frowde essere stato a ciò obb.ligato dalla n:ecessità dei ·e Hodder e Stoughton, ed. - Oxford e Lon- tempi i quali impon·gono econo·m ie 1di ogni specie. Tuttavia il pregio d el libro non è diminui·drft. Prezzo scellini 3/6. to. Nelle 217 p0Jgin e che lo compongono sono Conferenze ten·u te alla scuola di medicina trattate la patologia e la terapia della sifilide, tropicale .di Lond1~a sulle peculia.rità che pre- dell'ulcera molle e della b1looorragia. ·sentan·o le inalattie oculari nelle regioni tro·Nel trattare i numerosi argomenti che si ri~cali. · feris.cono a ciascuna delle dette malattie è staSono un breve sunto del manuale di oft.a lmota evitata ogni prolissità e l'esposizione, se -iJ? 'logia tropicale diello stesso autore, di cui già ·si è fatto cenrio (fase. 17, pag. 597) e d·anno qualche punto appare sch-emattca, guadagna in ch\arezza. Essa. è sempre esatta e completa. una chiara idea s11ll'importante argomento, Il testo è co rredato da 54 figure e da tma ta'fornendo altresì, dove è ,necessario, utili convola. sigli di tecnica opera~iva. 1
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E. Le trait e11ient ClC t11,e l de la s ypliilis. Un vol. iri-16, di pag. 229. - J .-B. Baillière et .fils, ed., Parjgi, 1921. Prezzo fr: 7.50.
EJvIBRY
Questo liLro cl1e E. Emel'y ha scritto 1n col1aboraz.iiooe 0011 iJ. dott. _'-\.. lVJ.orin, mette . al cor1·,emte il med•i·co pratieio del moderno indirizzo d1 c;u1'a ·n«~dJ.a sif1llid1e. L ,A. riconooc.e ·Che il ni.e.1•c-u1i'O ha .s uWLa sifili1d·e un'azione rea.linein te efficace e durevole, ma cl1e però no11 è paragonabile a quella deg·li arsenobenzoli, e lo con:side:na qu1indi co111e una medic,azioine ,ausiliario ecL .eccezionale. Dedricate poche pag:i:n1e .a qu·eBto mectic.ame·11t-0, si diffonde ampiamente sl1gli arsenobe·nzoJi: Che esamina dal punto rdi v.1 sta d1el.Jia llOrO compo&izi:one, del modo di azione, deJl'efficao1a, degli iincidenti a cui pOtSSon.o da.i· luogo. Si riferisce particolarm,e nte ai preparati francesi (ll1arg·-01, galy1, ecc.), - di cui espon.e le gualità ed i cLifetti, fo rne-hdio .una ql1antità di .ciàr1sigll priat.j ci iSuùJ 'a1pp.Ji-cazjo,n .e d·ei i~im.ed.ii, s.uJ ·modo di ovviare <tg·li inconvenienti. Considera ,poi diversi a :rg1on1·enti speciali > eh.e ,si ran1ni0d1ano ,aJ temia, qu.ali hl m1at1imoni,o. dci sifi.litici, la s ifilide clelle gl'avide, ql1ella ·ereditaria, l'ig·iene del sjfilitiro, ecc. Trattasi in complesso di una bt1or1a gl1ida eh.e può es;sePe lltiJ,e a.l prati<:o. fil . • •
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Dott. D. PA1\1IBOl:KlS. Les 1nalforn1,ations de s orar1,·11.es g énit attx ·i ntei·1ies de la f e111me. (J. . Daillère et f. ·Pa1~is, 1 ~21), pag·. 164 il1-8°.
10 firan chi.
. Rivista orù:Lniata, c-0n1pleta, ·p er quanto in alct111i punti ~cheliet.rica, de·lle varie malfor· mazioni d·ell' appar:a to ·genitale fen1minile. Scarse ·e senza g·rande interesse ~atomico o clinico le osse1rvazioni perso11ali (4, fra c11i t111a di SlJpposta n1anca11za dell'utero e di un ovaio i1on l1a documentazione anatomica sicura); è da l'ilevare un caso di utero subseptus unricollis con l'associazione di una tubercolosi genitale, per qt1arito p.on siano dati più a1npi particolari sulla lesione specifica e l'A. non abbia ferrrlata la propria attenzione sulla associaz1or1e. Un'ln1pro·n ta J) i1\ i)e:nso·n ale e una trattazione pitt diffu'Sa è nel capitol-0 del1e malforma.zio11i oval'icl1e, do·ve si }'.)arla con lar·ghe~za dell1e varie disfl111zi,o.ni ova:riche: qui forse non t.l1tti nn1n1ettern.n·no 0 11tre le dt1e funzioni fondarnentali (ovulazio11e e s.ecrezione interna) ancl1e la terza che l'A . sostiene destinata a elirninare l'eccesso di tossine organicJhe, provocando la mestn1azione. Il lavoro è correclato da 48 figure, schematicl1e n1.:t rli111ostrative, e terrr1ina con 11n qua'
[ANNO
X.X VIII, F ASC. ~7J
dro si11ottico dei si11tot11i co11im1i alle sing'Ole l)1alfo1mazioni, con le possibili complicanze gravidiche o funzionali e la linea di c-0ndotta da segt1irc nella terapia, qua-dro molto chiaro e 11tiJe. Non c è bibliog·rafia: i ricl1iami alla lettet·a.t11ra sono del resto content1ti anche ·::Q.el te8~0 in ristretti limiti; sconosciuta è la produzione ita.liana. Dott. P. GAIFAMI. 1
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ftCCBDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. A,d unanza ordi naria del 21 ·a ·p rile 1921. & plen oniegalia enioUtica.
P . .PENNATO. - 1;0. prende in esame- l'i1)()tesi ùi r..escar, persif-itenza di 1.lil tessuto embrionale per <:l1i <lai ,·ari org·~ui ematopoietici vengono continua1nente ver&1te i11 circ'-Olo n1egalobla,st_i, e t"ipoteisi di Fischer, :1 lter~1ta ft1nzione ' di e lementi, che dalle rioercl1e di Ascl1off e I..iepehne oono raccolti in llll sisten1a retioolo-erid oteliale. Rifer~sc~ t1na propria osser,·azione in cui fu ben cYidente Ja patogenesi sple11ic:a e l'a·ssociazione di pl!ogressi eritrofagici, e fibroaclenici. Questo tlimostra che gli stretti r-apporti nota ti tra ittero ~.ruo litico e anen1ia (li Rnnti posso110 es~re anche a11.atomici. Oontributo allo ,'-:t11d·i o della der1e11era:·io11e gra. s•, 1
nella inani.~ione acuta . •
I. ~\LVIOLI e I. SACOI-rE'rTo. - Gli 00. corut1nic·ano delle i·icercl;le dalle quali risulta che ne.g·li nnimali tenuti . a completo . digiuno (cani e cavie} le cellule del fegato co11tengono gr~sso in qt1an- . tità SlJiPeriore a quello rhe s i può riscontrare nelle 00ndizioni normali, fld ha1lllo anC'he voluto ' rede1-e8e Yi erano differe11ze tra la .quantità di grasso contenuto nelle cellule epa tiehe cli animali di.giuna11ti. e ql1elle c:ontenl1te nelle stesse cellule di animnli a digiuno e poi a ~yeJena ti col fosforo. Con,t ributo a.llo stu,dio della cosidetta degerie·r azione g1·a.ssa del fegato nella inani. zione e n.e[l'ai··velena:n1ento da Josfo?·o. 1
I. SALVIOLI e I. RACCHJl;TTO. - Dopo una serie di esperienze a base ~1>eria lruente di ricerche istologicJ1e e m icì·o-chiu1icl1e, Yc-1le11<losi <li diversi metodi di colorazione risulta110 i seguenti fatti: 1) Nel fegato dei ca11i digiunanti 'ranno man mano scomparendo quei gra-ssi neutri che si trovano in ogni animale i1orma1e·, e in loro vece si nota l~ compaMa di goccioline di lipoidi in quantità notevole specialmente se il qigiuno fu spinto <.tll'estremo : 2) Nel fegato delle C'avie nor1nJ,tli esi8tono par-ticolnri ~llule che no11 risultuno descritte dn altri a t1tori, di as1)etto per lo p~ù globose, un po' più voluminose dPlle nltre cellule epatiche· contenenti 11el loro interno delle gocf·ioline lipoidi miste a poche altre di grassi 11eutri: I
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.. SEZIONE PRATICA
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j) Nelle , ta Yie tenute
a ·d igiuno ancl1e ller bre-
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durata aumentn110 noteYoln1ente 11el fegato le so111·adette cellule a conte11t1to li1>0ideo: 4) Ne i cani RYYelenàti con fosforo dopo lungo pe riodo (li ò igiu110, il feg-a to assume i caratteri <lella ti1)ica dege11er.azione grass.'l, s.e i1on che i1e lle cellule e}l<t tie11e a c<;anto ai grassi ,11eutri si tro,·a ~11ct1e una e<:!rta qn~ntità di lipoidi ; o) Nei <:a11i 1ior111ali avvelenati con fo~foro si riscontr~1 invece negli elementi epatici lii sola J)l'esenzfl di grassi n ~ utri ; H) Nelle <.·a vie a vvele11ate con :t'osfor o si a digiullil nti c:he 110. i l fegato pl'esenta i cal'atte ri delm <l~ge11erazi one gra•s.c;;a, ma dall'esame microscopico ris11lta <:l1e mentre tutte le cellule contengon-0 una grandissima quantità di gocciole di gras!'i neutri , 90110 nncl1e aumentate le cellule globoRe a con~Illl to l i,poidro già deseri tt(.. ne lle ea vie 11orn1a li e cligiu ll<l n tj ; 7 J X~g·Ji <lnintali <.l ·espel'ilnentu ùi cui sopl'a non si rjnv~1111ero nel fegato sostan ze gras&"e bi1itran:enti. J.,a i·ic:ercà delle a ltre sostanze e<.l in patticolare degli acidi grasRi, diede p11l'e risultati interessanti speciaJmente dal .p unto di vista del metabolismo tra grn~i e li-poidi. F:ftndi sulla ciroo lo zio'n<> poltllonare _ _-! .~ione drlla, fl <l 1·e11 al in a 8 11 i 1·a .,...i pol1n 0 '11 a r'i.
JiI. ){AX'J'OYAXI. -=-· A 110 sc.:opo di ri~o lYere al<.:n11tl fiUestioui non a neorfl. ben detini te 8nlln fisiologia del polruo11e e specia ln1ente sulla sua cir<.:olazione sangn ign<:l l 'O R'è prefisso di t.1:udiare <.:on1e .. i con111orti1to i Ynsi 1>ol1nonari sotto l'azio11e dell'<ctdreDalina. L'O. è ri n~c itiJ ad ottenel'e l lll .inruf\11to leggeto e di bl'evfl <lu rata <lel deflusso del liquido tlella ,-ena poln1011ate nell'unitit di temvo. il <:be sta1·ebbe a d ii1diC;àl't' 1111 cel'to grado di Y;1so-c1ilatazio11e. Se l 'adl'enaliu.;.1 c:ir eola con ID<i g·giore conc:ent1·a~io ne ~ per lu11go terup0. si ottiene. iu,rece l111a va-soC'Ostrizio ne vroporziona le a Ila eo11c:e11tl'azioue u ~a t~. J./O. 11el' eo1111 llf't<1 l'e ~ c·ontl'olla re tali r isu lta ti studiè> a ·ntl1e il 1uodo di co1uporta rsi elei Yil·Si JlOln1ona ri col 111~todo ·biolo~i eo del Meyer co·n frontan<l oli con Ya~i di ~1ltri or ga11i e Del' ora si li111it<1 ad es11o r re <:Olll(l< in 1n·e~nr.n df'l (~0 2 l'il <l1·<'nn li11a e;ercit i 1a SU<t a ~ io11e iIJel'toni<'H in modo n1e110 <lC<:ent ri.a to di que llo che ~i oss<->r,«l ii1 J)resenza del1'0, e con1e l 'accorcian1ento ùel Yn so sia lentamente progressiYo nnzir h~ a sl)alzi con1e .s11ccede in p1·esenza dell'O. A . DIAN. Soci~tà
di M;edicina legale di Roma.
Sedute del 15 gi11gno-19-27 luglio 1921. l:.,1'esid0nte 011. DORE _, Segretario dott. BELLUSSI. •
l)J.:of.
f .1e 1Jfi.r11 e t ·ra8'11l 'Ì8Sioni ~elegraficlie cle lle ·i n1prori te digita li . OT1'0LJ<~No1-r1. -
In seguito ni risultati ott~·nuti Ilf\lla tl'a~missione te legra fica delle fotografie cogli a r)ll<lrece11i Belin, const1lta to in pror>osito da ll'ing. Ra11ieri sulJ'a1)plicazione giudi7.i<l r ift , l 'O. consigliò che si inizi&<:;Sero esperimenti s11 lla tr:-lgn1i~ione delle improntf' cligitali. T/on. Ren . ' ri'glic~ n i. Di1·ettore C":i-enerale della 'P . S., ma11dò 1' 0.
a Parigi perchè partecipa~ alle e~verienze i111ziate 1:>e1· s uo cou~ig1io e si assicutHS8P (lella praticità e possibile appliC'azionc· nei ·pubblic.:i serv1z1. :ri~urono fatt~ molteplici esp(?rirueuti })resso h1 l\!lalmaison nel I-'aboratorio clell'ihg-. Beli1i. F urono t 1n smesse le JJri1ne in~pr,011te digitali da Lione a r~a rig·i coi 1>iù socldi·sfa <.:enti ri ·ultati. Nelle impronte ottenute clùll'all<l}arec:<:hio 11iceY itor~, a ttta,·erso resistenze eqniv.a Jenti H tlista11ze {li miglia,ia cli cl1ilometri, l'O . potè <'-011·~tèltH1·e tutte le finissi1ne J)articolaritit de lle i1n,1)ronte ç he pel'rnetton o l 'accertamento df'll<t it1~11tità. l)~l' c:ons ig·lio q~ll'O. '#~1me felieemf'11te i»e1· 1<1 1>ri1na volta .trasmesso a distanza u110 cli è11 u e c:oll'i111·J)l'Onta digitale ai fìp.i giudiziari, (·0111n1Prciali, <trtist1c1, i>olit ici . 1
J>seu.d o-e r u1afroditis111 o att1tdrogeno.
Dott. G: :Jl.<\SSARr . - r~·o. ebbe occasione di tare ht a utopsi.a ili un gioYane be n to11forma to, a 1n1noglia to, con genitali esterni cli / sYilUJ)po normale. T.10 scroto però e ra v110to. Nella t<lY ità addominale presso la regione inguina le o~~ervò uu C<>l'po pil' iforme con l)i cco la caYitit me(lia na (utero) a eu i ~UJ)eriormente aderivttno due corpi ovoi{lali (testicoli) s-eg-uiti \llai ùue dotti defere11ti.
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Sw,l reatt·i vo [/ tl(li.rtco-pirid·iJIO
lt'lorenoe. Dott. BELLUSSI. - 8ag·gi<.111do il l'eil ttiYO g·11a i<.l C-Opiridina del F loren<.:e su Rangt1e l'flce11te ~ antico il1 soluzione acquosa 1'0. l:Onfe l'llla l'osservazione del Flo1·ence ch e la 11iridina ·se11sibiliz~a n ot.e-vol1ne11te la r eazione s1Jecie se Yiene OI)l)()rtunamente tlo~'ata e ~i tiene il ùovuto C'onto an c:he cl.alla concentrazione. dell<t re~1na cl i p:Uètia<.:o e <1ell'acqt1a oss igenat..1. Il reattiv~ otigina.ri{) tle l Ji'loren ce escl11de molti sa li minerali, compl'esi q11elli di ferro. Però le soluzioni diluite di varii minerali non • ma11ifestanti più pro1)rietit o~sigenp.sica riacqt11stano tale i)roprietà in p resenza di piridina · oppor...... t n11a me11te diluita e <li itcqna ossig:e1iata. f;a s1)ecilicità ruag·giore o u1inore . ùella !l'e.azione clipende pertanto tlnlla co11<·e11trar.ione ·d i tutt i i co111ponenti il 1.'('.\atti\o, i~1~ ~neeialn1eµ.te .della pir i<l ina. rlel
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Q ue.r::iti 111 edico-l1J,qnl i in ca da ceri n111111111 i fica ti. e sapon ifioati.
L'O. illn stl'~t 52 casi di caçla,·eri i11 <l(li1>0<.<el'<l tr,1 sporta t i alla. ~Iorg-ue di 1.{0llUl, <1 lcu11i clei quali aY(?Ya110 :oggioruato in acq11a !)iù <li tre <t!111i. Rimasero sco110S<.:in ti 14; i riw:1 neuti fu l'ono tutt i i<le11tificnti i11 pal'te Jl<'l' oggetti e i11du1ne11ti r inYP1111ti sul c:-td<1Ytire, in pnrte pel' la presen za di ' ;111or11nlie <-tn.a torniche, deformità, cicn tri<?i, ~cc. ' i\'<:> ilhtjltra t1·e casi . Dott.
IlELL AZZI. -
.Ano!urt liP auon1ntichr Pc! i1111>ortai+1 2·a n1 edi()()-Zegale
rii alc un e di esse. Dott. G. 11ASS.\HI. - I/O. pnRsa i11. l'tl sseg11a Hlcune a noma Iie sna to1n i che occorsegli nella pratica n1edico-legale. P e r un eaoo di 1na11ca·nza della mil7,.a il u1orto di pe1itonite da ferita dell '~1ddome, cli~ct1te la qt1e~tione della c-0µea u sa , escl11dendola. S . A.
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I L POLICLINICO
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APPUNTI . DI MEDIO IN A PRATICA. . .
CASISTICA E.. . TERAPIA. L'urologia ed il medico pratico. 1
rale (spesso sono in causa malattie del sistema nervoso, tabe, sifilide), poi passare all'apparato urinario; egli dovrebbe saper fare un esame microscopi~o e batteriologico dell 'urin~, saper introd11rr' la sonda a dovere : si eviter~bbe cosi di vede~e dei pratici che, senza fare una diagnosi precisa, sommindstrano per mesi ed anni della urotrop1na, o dcl.la bellaclonna a pazienti •c on un ca,loolo vescicale, oppure che prescrivono a lungo dell'adren'alina ad un p.aziente .con ematuria, senza domandarsi .quale sia Ja cau.s a di questa. Nessun disturbo urog.enitale va curato empiricamente: esso riconosce· sempre una causa che deve essere ·p rontamente in.divid·uata, e qu.a:n<:lo ciò n-0n sia possibil e· al medico pratico, deve init erv.eniTe lo specialista urologx). . r. s.
La diag11osi uroJo.gica moderna è basata sul microscopio, sul cistoscopia, sui raggi X. Medi.a.i1te il primo si trov.·ano i ·batteri ed ogni contenuto patolo·go dell'11riJ1 a. c,01 cistosicopio, s j vedono infiammazione, eid emi, ulcere della 1n11•cosa, dive~icoli, tun1ori, cisti, corpi e,s trai, ostruzione rro -tatica, si può p1·ocedere al cateteris1110 dei due ureteri ed iniettare la pelvi renale per la pielografia. I raggi X possono riv·elare i calcoli nel 100 % dei casi, e possono essere utili per scoprire un diverticolo dei1La vescìca ·(riempie11do dappr·i ma questa cori. una so~tanza opa.ca ai detti iiaggi) od un tumore, quando l'emorragia rende difficile l'esame cistoscopico. Combinando poi l'uso L'anuria. • dei raggi con qUello del cistoscopio, si può arrivare alla diagnosi di idronefrosi, rene mo'\7i è anuria .q uando il malato , non urina ed bile, piegature od angoli dell'uretere, ·ecc. il cateterismo dimostra l'asse-nza di urina nella E . O. Smith (Journ. of Amer. Med. Assoc. , vescica : l'anuria p·uò es ~ ere 'Com.p leta o incom1-0 sett'. 1921) _cita _il cas() di un paziente con pleta (oliguria accentuata, con espulsiÒne giorematuria e reperto radiolo·gico negativo : al naliera di poche diecine di grammi d'orina). L~ anuria può essere: a) escretoria o nieccacistoscopio non si vide altro . che .del sangue fluente con 1'11rina dall'uretere destro; riem- nica: in tal · caso l'ostacolo pt1ò essere dato da pita la pelvi renaJe con soluzione di bromuro un calcolo: anuria bru.s ca per inieuneamento di sodio, si vi·de, con i raggi X, che i contorni del calcolo 3.ll 'estremità superjore dell~l1rete della pelvi erano anormali e parecchi calici re: la secrezione d·el rene soprastante si arreobliterati. L'atto operativo, confermò 1·a dia- sta per causa reflessa o meccanica~ ql1ella del gnosi di neopla,sma renale. rene opiposto ·s i a rresta pe·r via riflessa oppure I sintomi subbiettivi che devono consigliare manca perchè il rene è distrutto. L 'ostacoJ-0 l'esame urologico so.n o il dolore, la disuria e · può esser dato da causa estrinseca, ttunori ·che comprimono gli urela pollachiuria. Ill dolore p11ò esse re addomi- pelvici, adenopatie, nale, inguinale, ge.nitale, perineale, rettale, va- teri e determinano u.n'anuria· lenta e progressto campo che comporta talora errori di dia- siva·' . b) La forma secretoria pt1ò essere dovuta a gnosi e di cura: si ·citano appen,d i1cectomie lesioni del parenchima renale, a disturbi cjrcof.atte mentre trattaya.si di calco.lo ureterale, asportazion·i di insi.gnifi·canti emorroidli, men- la t ori) ad azione del sistema nervoso (anuria tre la vera ca11sa risiedeva nelle vesci.chette riflessa sipecialmente in conseguenza di inter,,enti add-O·m inali), aJd azion·e ·di sostanz.e nefro-Sen1inali e D;~lla prostata. La di,s uria richiede ·u na mi.nuziosa ricerca tossiche contenute ne} san.gue (ustioni estese). Anuria da calcolo. Trattasi per lo più di della ·c ausa, che può risiedere nel!l 'uretra, I?roadulti, che h anno sofferto in precedenza attac-stata, vescica, reni, ecc. ; è spesso accompag-nata da pollachiuria: talora questi d·i sturbi chi di colica nefritj•ca, emat'tlria, r.enella; spessono in dip endenza di •cause di-verse, come so l'ammalato ha fatto qualche sforzo, ha subìto un tra11matismo lom.bare; l'inizio ptlò esmorfinismo, ossiuri. . Sintomi obbiettivi che esigono l'esame uro- sere brusco e ,silen~ioso (l'ammalato si accor1ogico sono la piuria e J'ematuri.a; .l a causa g.e che non )1a più stimolo ad orinare), insidi qu.esta pllÒ essere extraurinaria (ci·s ti pan .. dioso (ematuria premonitrice, poliuria ed oricreatica, malaria, medicamenti): il pus invece ne molto pallide, oliguria progressiva), o doloba sempre origine nell'apparecchio urinario: roso (tipo di colica nefritica che non termina lln primo esame con i due bicchieri, può già con un calcolo). In seguito il dolore lombare sparisce, l'ammalato si sente bene, solo che mettere sulla strad·a. Davanti ad un p Rziente con questi sintomi, non orina ed ha un senso vago di pesantezza alla regione ,·escicale. e di puntt1ra all'estreil pratico rtr,·e anzit11tto fare lln esame genE>-
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(ANNO XX.\..111, F ASC. 47]
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SEZ101\E PRATICA
mità del pene. Dopo un perio do di 3-6 giorni, incomincia a manifestarsi l'intossicazione uremica, co11 $tancl1ezza: cefalea, agitazione, insonnia, fenorneni digestivi. Se non_ si interviene di urgenza, si 1passa al periodo terminale' u1 emico. :\Ia11cano 11erò fe11om er1i inolto accentu~ti, a tir> o co11v11 lf:.i,ro o delirante·; i più irr\portanti sono i disturbi delle vie digerenti, lingua secca e i1era, sete intensa, vomiti, costipazione, singhiozzo. Si osserYa110 talora cefalea, stato di an:lientamento, di ebett1dine, miosi, scosse muscolari; recq1irazione lenta, imbarazzata, talora. ·a tipo (li Cl1eyne-Stokes. c1'isi cli soffoca. z1one, al)bass::tmento di temperatura, il più spesso i11orte. Talora ~i 11a la guarigione; la prognosi 1ont·1na l in1 a ne s em pre gra,,~ . J... i11terrogatorio del malato l)UÒ g11idaTe alla diagno i. specialn1ente fondan·do ~i ~i 1l sinton ·a dolore; ri~11ltati i11rerti dà la ricerca de1 dolore alla I>t e~sior1e: costante è la contratt11ra leggern deJ la parete dal lato ostn1ito; dati di capitale i1nportar1za si ottengono con la radiografia, la ci~to~copia, il cateterismo degli l1rete1·i. _4.11.1Lria (/a cn111pre :'\ ion ··. 1"' : attasi quasi st1111pre cli ma lati con tl1mori pel,-ici: fibromi 11terini i11c ,-1eatt nel . iccolo -})acino, tt1n10: i '1ell'ovaio ' della ' 'escica, della -orostata, del retto; il piì1 spesso o~~e1~vasi in donne con epitelioma del collo i1teri110. Q11esto tipo cli anuria p11ò presentar~i bru~camente, oppure essere remittente. con ~ecrezi ~11e ulina1 ia, che cessa ~ ritor11a. a J)iì1 ripre~e; 01Jpure, ed è il ca.so pilì freq11P.11te. 1J11ò essere progressiva. L'olig11ria si fa ~en1p re più accentnata e pa ss::t taiv olta inosservata come u. e. in d ~ n·ne ci:,i1 fistole ' . ,-es.cico-vaginali in cui ~ djffìcile raccogljere le 11ri11e. Si stab ili scono poi cefalea. mi c;si. Yomiti. e C"n andame11to tral· quil1o si 11a la morte in 10-13 giorni. 11 e~f:.o 1r1igconosci11ta, viene e a : - sifìcata com e cac 11e ;- sia. .4.nuri P sPcr etoriP: o ) per lesioni del parencl1imn >'e11Rle, nelle n efriti ac11te, specialmente to'3siche s11hlin1ato. cantaride, ecc.) ed in qn rlle cronicl1e. in cui trattasi più che altro di olig11 rin; 1J ) Jìer di~tl1rbi circolatorii (infarto renale, <liminnzione generale' della 111assa sanguig11n, co1r1e nel colera, a8igtolia); e) per meccaniP-mo rifie~so: si osservano in segt1ito a lesioni del sistema nervoso centrale (emorragia cere])rale, trauma tis1110 crarlico), ad eccitazione del si~tPn1a 11er,·oso perife1 ico (cadt1ta in acq11a fredda), a i11alattia dell'apparato genito-llri- na.,.io : rl ) posfo1peratoria, speciaJrrente in seg11ito ad interventi s11ll'appareccl1io 11rinario; e re~istenza di an11ria isterica è discusRa. IA1 1liagnosi delle an11rie è facile, basta son1
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<la : e l·am111alato: Ja can s a va ricel'cata il l)ÌÙ spesso nella litia~ L nell'intossicazione grave, i1el carcinoma uterino. Trattamento. Si ~opprit110110 gli alin1enti solidi non permettendo che bevande diuretiche: sono indicate l~ iniezioni glu·c osate (controindicate quelle di a-cqiua salata! ), di c11i si iniettano -1:-500 eme. al giorno in soluzione isotonica a 45 %o : non si fanno però se vi sono ed emi o lJletor.a sanguigna. _.\..ssai t1tiJi il salasso ed a 11che le ventose scarificate alla regione 101nbare, i bagni tiepidi p roll1nga ti, nell.e .an•u rie riflesse o da calcoli, i tonici cardiaci (se vi è a istolia o eden1a). Il trattamento cl1ir11rg·ico comprende: a ) nell'anuria; da calcolo : il cateterismo ureterale, ovYero se l'anuria data da qualche g iorn o, la nrfrotomia d 'l1rg·enza ; 1.J ) nella- con1pressione })Clvica : e il tl1more è benigno f'are la .neifrotomia in l)l'imo tem1)0 e s11ccessivamente asportare il tumore: ·Se il tl1n1ore è n1aligno, H. F euchal1d-Brin (Gazette des H 6pitaiix, 1921, n. 18} consiglia la nefrotomia defìniti·va; e) nelle nefriti 2..cute, specialmente nelle f orn1e ecl ampticl1e, viene consigliata ]a nefroton1ia, seguita eventualmente cla scaps11lazi ~ 110. fi,l. 1
Rimozione incruenta di calcoli dall'uretra. P . _i\ . Jacobs (J oit1·n. A?11. me<l. Assoc iat'ion, 10 sett. 1921) cons igli a di intr-0d11rre sonde m in11tissin1e ad estremità olivare, in osso di balena, come se s i trattasse di una stenosi li t·etrale fil ifor1ne, facendo })assare l estren1ità. della sonda t1n poco oltre il calcolo. Quando si s or10 introdotte 15-20 sonde, si afferrano t11tte insieme e s i tira pi11ttosto decisamente e rapid a.mente. Il calcolo vie.n e così preso con1e fra le branche di una pinza e segue le 8onde, le quali impediscono che il calcolo ste~so leda eventl1almente con le sue scabrosità la mucosa t1retrale. Con la mano libera si p11ò g uidare e coadiuvare l'estrazione. La presenza di stringimenti uretrali può ostacolare la manovra secondo il grado di stenosi . r. s. 1
Il trattamento della cistite. I . F. Dob.son all'89° Congresso del l ~A$Socia zione medica inglese (British 1ned. J ournal, 'Z7 ag. 1921), dopo aver parlato dei metodi diagnostici, fondati Sl1ll' esame dell'urina, l 'esplorazione rettale., la prulpaz.iorie aiddominale, i ra·ggi X e i.a cistosco·p ia, riconosce cl1e sr>eSS•) i l t rattamento dell ' i111fezione locale è di seconclaria in1portanza in confronto della mal 1..+ti.'l principale. Di regola di fronte a<l t1na cistite
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a cnta bis ogna .asteners.i dall'intro duri-e strum e11t i in ves·ci.ca e nemn1eno jl cistoscopio, vi so110 invece ·casi in cui si r en cle n ece1ssar jo il dren aggio della \·escica , qu a ndo cioè il p rn cesso infett iv.o può condurr e a necrosi della m 11cosa, a p er forazione, a pericis tite. 111 tali con t ingenze è necessario ricorrere al drenagg io soprapubico (e l'A. sconsiglia quello perinea le) e ad instillazioni, per mezzo di tubi Ca rrel, con eusol [acido borico ed ipoclorito di calcio. N . d. R edat.]. Per quanto riguar.da gli antisett.i ci llrinari, l'A. os serva che non bisogna aspettarsi da questi più di quanto possano dare: il processo in.fettivo non può in al·cun modo venire gt1 arito se ne p-erman e .la cau>Sa (ritenzione, calcolo, tumori, tubercolo, carcinoma, ecc). Fra i medicamenti, l'urotropina è di ·u so comune -e realmente, fra gli insuc.cessi, si registr.ano dei b·u oni riisultati. Essa svil11ppa formalina ed esericita azione antisettica; ma è inaiti'Vla se J'orina no.n è ac.i·da, di piùeprovo·ca talv·o lta ematuria. Sono usati .anche il salolo, l'acido borico, il ben.z oato d'ammonio. llisultati promettenti si sono ottenuti con 9.l cuni colo·r i d'anilina, specialmente l'acrifl 8vina, ma n11Jla di certo può ancora dirsi. L e lavature vescica1i sono t1ti1li Rp eci c.lm en te com e preparazione p er il trattam ento chirurgi.ca della prosta ta ipertrofi e.a, di ste nosi, calcoli, ecc. , e come cura ausiliaria della lavatura r enale n eilla! pi..;lite. L '.t\.. cor1 s igli a il nit r a to d'ai;g ento (1 :20,000, aume.n,t a ndo poi gradatamente la concentrazione). Quanto alla terapia vacciniic a, l'A. è intera. me.n te sc.ettiico. Nella maiggioranza dei casi, la ·Cistite è sbst enuta da una infeizio.ne acuta del rene o delle pelvi, che di solito guaris-ce con una te1~a pia semp lice (molti liquidi al calini) : nei ca.isi ribelli,. si possono ottenere buoni risu lf a ti con la 11.ruvatura renale mediante col:largol a 5-2-0 °~ ; la r].cenca ·della sorgente d'infezione (~[) ecia.lime nte la pro.stata) v a sempre f·atta a n·che in. tali .casi. r. 's.
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EPIDEMIOLOGIA. •
Il vajolo• In t1na rivista sintetica del Mora <tg11i (anno 1921, part~ II, n. 20) parlando cl ell'Epide1niologia del vaiolo viene riferito che secondo il King (Trans. Soc. Trop. Med. , 1920) d e,rono esistere nel virus del vaiolo delle differe nze di grado, per cui s ono distinguibili dt1e tip i di infezione (_A.frica dell'E st , Africa d el Sltd ), due sottotipi (i\frica d ell'Ovest , Africa d el Sud) e 11na variet à (Africa d ell'0,1 est). Il tipo est-africano è il IJiù virt1lento di t ntt i : n ellr pop olazioni asia tich e esso presenta
una mortalità del 30-60 °~ fra i vaccinati, del GO-bO % fra i non vaccinati . • I11 cer t i p aesi d ell'E 11ror1a, la mortalità an. cb e in periodi di endemia, rimane c-0sì bassa iri confronto a q u ella clie s i nota in ogni altra parte dQl glolJo, cla g·iu s tificare per codeste endemie la denomi11azione di varietà occidentale dei vajolo. Nell'Africa del Sud vi è un secondo tipo di vaiolo, detto A maas, distinguibile 1dal · tipe orientale e dal sottotipo occidentale a causa. della relati\ra mitezza dei disturbi generali mentre sono molto intens e le manifestazioni cutanee: esso presenta una mortalità media del 3.8-4.3 %. • Secondo le statistiche degli AA. tedeschi l...'efficacia della vaccinazione nell'esercito tede. sco è risultata chiaramente allorchè le loro truppe hanno invaso i distretti d.ella Polonia Russa, n.ei q11ali già esisteva il vaiolo allo stato endemico: esse si dimostrarono praticamente immttni sebbene abbiano soggiornate nei paesi infetti per parecchi m·e si, in condizioni igieniche pessime. I"a loro immunità è stata dovuta a ciò che ciascun combattente era stato rivaccinato al momento della visit a di le,1 a e poi ancora al momento d€ll'entrata in campagna, m entre nella Polonia russa la v a ccinazione era assai trascurata. Nell'epidemia vi ennese del 1915 la malattia ha colpito quasi esclusivamente individui non . va·ccinati ovvero individui che erano stati vaccinati da così lungo tempo, che la loro immunità acq11isita si era certaJinente esa11rita' Per la diagnosi, secondo il Sobernheim, , gran·disRimo valore ha il metodo proposto dal Paul nel 1914: esso co11s i ~te n ell'inoculare 11n po' d.el p11s di llna delle pustole .sospette nella cornea di t1n coniglio: in capo a 36-48 ore nei casi a ri.sultato positivo si formano sul punto dell'innesto de.i nodt1li fini, mentre i dintorni rimangono normali. I noduli Ri riconoscono bene mediante i1na lente usuale: ma se si llccid e l'anin1ale, si enuclea il b11lbo oculare e lo si mette in una soluzione alcoolica di sublimato, si constata dopo poco tempo che l,a cornea è diventata di .11na tinta grigia opaca, mentre i nodl1li d'infiltrazione spiccano su di essa in llna tinta bianco di calce. Secondo il Bender .n .ella. terapia i migliori risultati sono dati dal metodo di Dreyer: il rnalato viene su tutto il corpo pennellato con llna soluzione fresca sàtt1ra di permanganato di potassio: nei giorni sPgt1ent.i la pennellazione vien ripetuta , ogni giorno con la stessa s oluzione o, a s econda della sensibilità della p elle, con 11na sollt'Zion e al 1.5 % o anche piil dil11it a . MoNTEI.EO~E.
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MEDI CINA SCIENTI FICA Sistema sensitivo del nervo facciale. (E. BAUDOIN. Gazette Jt-es H6pitaux, n. 32). L'antico concetto dell,ufficio esclusivamente motore del facciale deve esserè abbandonato. Da recenti lavori clinici ris11lta che la distr1buzione sensitiva del facciale comprende più fasci di fibre. Delle fibr~ sensoriali per i due terzi anteriore della lingua e per la corda del timpano. Delle fibre sensitive per l'orecchio interno e medio. Una innervazion1e sensitiva parziale della lingua e della regione tonsillare. l.Jna innervazione ct1tanea dell interno del padiglione dell'orecchio, conosciuta col nome di zona -cutanea cliel ganglio genicolato, il quale rappresenta l'origine di tutte le fibre sensitive del facciale, benchè éellule simili a quelle de~ genicolato si trovino lungo il nervo di ,,.risberg del petroso e del tronco del facciale stesso. Esiste dunque un sistema sensitivo-sensoriale annesso al facciale, che si presenta come un nervo misto. Ciò ci permette di comprendere le relazioni di alcuni nervi con certi sin• tomi e sindromi rilegate apparentemente ai sistemi vicini. Tali sono: l'otalgia (limitata alla zona genicolata) in seg11ito a lesion1 naso-faringee, l'otalgia associata a nevralgie faccia li o cervico-occipitali; i dolori e i distt1rbi sensitivi nella paralisi del faccia le. 1
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FAt 1 STO AMANTEA. '
POSTA DEGLI ABBONATI. (1443) Epistassi ribelle. -
Al dottor L. T.
da A.:
necessario prima di tutto far esaminare dallo specialista la cavità nasale, e nell'esame clinico escludere unia malattia epatica o renale. Se 1€ ricerche riusciranno negative è consigliabile tentar.e le iniezioni di siero· di cavallo a scopo emostatico, somministrando contemporaneamente cloruro di calcio (gr. 2 in 200 d'acqua) quotidianamente. p. t. (1444) Cura della malaria in gravidanz a. All'abb. n . 7622: In cR-si di malaria in gravidanza va egualn1ente usato come rimedio specifico la chinina. La temuta azione ecbolica non si appartiene alle dosi .curative di chinina; bisogna ricordare che più frequentemente l'aborto è causato dalla malattia in sè che non dal rimedio. Come succedaneo della chinina può usare la cinconina (solfato di c:Ln1conina) som1ninistrandola alle ste~e dosi ch·e si usano per la dhinina. , t. p. È
VARIA '
Per un dottorato la igiene. Il magg·ior genel'ale medico ,,. . '.r. Sedwick, membro d:el Servizio di Sanità Pl1bblica degli Stati Uniti, in una recente conferenza ha sostenuto la necessità di creare il nuovo grado accademico di «dottore in salute pubblica», .d ata l'importanza assunta dalle disciplin~ igienicl1e e la crescente richiesta di per-sonale specializzato da parte delle autorità sanitarie: basti dire che ai 48 Dipartimenti di Stato per la Sanità Pubblica negli Stati Uniti sono addetti almeno 150 periti nelle discipline igieniche e nella sanità pubblica: è anche da tener conto degli ufficia.li sanitari addetti a centinaia di cont:èe (provinreie), alle città, ai distretti rurali e di quelli dell'esercito e della marina. II servizio per la Salute pl1bblica. degli Stati Uniti troYa difficoltà a coprire con persònale adatto tutti i posti vacanti o nuoYRmente creati; la Fondazione Rockefeller e la Croce Rossa non riescono neppur esse a trovare sanitari competenti. I/ A. preconizza un corso speciale, che ·s i stacchi da quello per medici-chirurghi dopo soli due anni compiuti in comune; comp,r enderebbe tutta una serie di insegnamenti : per es. igiene generale, igiene munieipale, statistica sanitaria, metodi di laboratorio, ecc . Se non ,s i provYede, egli aggiung·e, si avranno -· dei laureati in medicina •incapaci di affrontare 1 più importanti problemi dellfl. medicina sociale. I
(Annali d'lgierie).
Nuovo diploma d'Igiene ali' Università di Cambridge In seguito a proposta tlella Leg·a dellè Società della Croce Rossa, 1' Università di Cambridge ha istituit<> un nuovo diploma d'igiene. Affinchè que~to diplo1na. acql1i-sti valore internazionale si spera che per>Sone \li varie nazionalità approfitteranno delle facilitazioni offerte •p er questo corso, che . è destinato sopratutto a coloro che desiderano familiarizzarsi con i metodi scientifici inglesi e la pratica. sanitaria ed ottenere un certificato ufficiale che abiliti alle funzioni di ufficiale di sanità. Il corso Qd il relativo diplo:r;na sono accessibili a candidati di qualsiasi nazionalità, 1pt1rcl1è forniti di un diploma di medicina riconosciuto dall'autorità del paese dove il candidato esercita la sua professione. Il ooroo completo durerà nove mesi ; ciascun candidato dovrà essere immatricolato e risiedere nell'Università di Cambridge almeno per un semestre, oppure pe'f un trimestre e un corso di vacanze. L'esame si ruvide in due parti, per ciascuna delle quali si richiedono cognizioni .p ari a quelle occorrenti per conseguire il diploma di sanità pubblica, eccettuata Ja conoscenza dettagliata delle leggi e degli statuti di sanità pubblic:i in Gran Bretagna. I
(Giorn. di Olin. Med.) . •
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IL POLICLINICO
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NELLA VITA PR0~ ESSIONALE. CONCORSI.
Fo1idazione « F ·ranoesco Bott-itii ». & aperto il, concorso per l'anno scolastico 1921-2'.2 ad una borsa di ~tttdio allo scopo di mantenere un PARMA.
Capol11og0, L. 6500, oltre 250 ogni centinaio d i poveri sopra 1000 L. 350 so. ' 1<1ureando nativo di Parma in qualche centro <li pra 2000, quattro quinquenni del decimo, caro-viv. istruzione e di perfezionamento. La borsa, dell'imsecondo legge, 'L . 1000 per uff. san., Ospedale, Ferr., Tram. Scade 30 novembre. porto di I.1. 2951, sarà versata in tre .rate ug~ali <1° novembre, 1° febbraio, 10 maggio) a cura della BARI. - Il termine per Ja presentazione delle (~ommi•ssione esaminatrice. La domanda di concor<lon1 itnde· lTe'l' C'cn1correre al posto Yacante di coadintol'e del JJaboratorio medico-microgrnfico è p1·0- · so, su carta bollata, dev'esse~e indirizzata al Retrogato al 5 dicembre. · tore della R. Università. È indi·s pensabile essereBERGAMO. Ospedale Maggiore . - Prirnal'io 1a. Senati a Pa.rma. Per maggiori schiarimenti rivolge~$i al Direttore, di Segreteria. zione medica : titoli; I..i. 5000 oltre caro-viv. (lire 1200 per n mu1oglin ti, TJ. 7 O lJel' celibi), nette. PARIGI. Premio Franco-Italiano della Società dei Docum. a l Protocollo Consiglio d'..t!mmin. Istituti Ohiru.rghi (fondazione Garibaldi) . - Questo l)remio ai 1000 franchi in con tanti, sarà assegnato nel O spi tali eri entro ore 15 del 30 nov. È permesso il libero esercizio pl'ofessionale e l'eser cizio di ca~e gennaio 1U22 al migliore lavoro inedito o pubblicato. antel'iormente (ma non ancora ricompensato) sulla di .::;a lute. Durata nomina un ventennio. Esercizio Cl1irurgia di guerra, che sarà stato indi:r:izza to . in clinico od ospedaliero triennale ininterrotto. Launlodo speciale alla Società in vista di detto conr ea da cinque a:nni . Chiedere annunzio. corro. CE;TONA (f~iona) . Scad. 15 dic.; 3a cond.; L. 7500 Potrà essere assegna~ ad t1n autore francese od e 8 trienni ventesimo, L . 3500 mezzo trasp., doppio italiano. c.-v. in I-'. 2400 e indennità · suppletiva di L. 300 Ogni lavoro presentato dovrà essere stampato <> per ogni pers. convivente a carico: L. 500 se i podattilografato in due esemplari, ed indirizzato al veri supereranno 1500. 8 eg·retario ge11er.nle cle 11a Société• des Cl1i1·11rgiens FUBINE (.4.le8sanàrio.). - Scad. 30 nov.; due conde I->aris, 44 rue de Renne::::, Parigi (VII), entro il dotte: T..i. 4000 oltre 'L . 500 indenn. . trasp., L. 700 1° dicembre 1921. tlff. san., 3 quinquenni de<:imo, 2 c.-v. Assunzione servizio 1° gennaio. . ~ Diffide. GENOVA. Municipio .. - 4 condotte; titoli ed esaCi si con1 unica : me; ·L . 7000 E.! 10 bienni di I J. 375 e t1no òi L. 250; La Seziene di R eggio E1uilia ha diffidato tutti i 2 caro-viveri. })oc11m.. iii.Ila Rflgreteria non oltre 1e conco1·. ·i meùico-cl1irurgici della Provincia verchè ore 16 del 20 dicembre. Esercizio p1·ofessionale non è stato adottato il C.a1>-i tola to proposto. triennale. Etit-Jimite 35. Chiedere annu11zio. ~ Slll)P lenze e gli i11tel'ina ti soho perrnes~i a I.1UCCA. - Scad. 25 nov. ; 10° circondario rurale; . 100 lire _al giorno, <lf'lle qn~li ~O v.a1mo versate alL. 6000 e 5 quinquenni dec).mo, due c.-v., L. 1000 la Cas&1 Sezionale pel' condurre la lotta. mezzi trasp. Nessuno deve partecipare al concol'so di Soa nNOLI (Geno'L'a) - Al 30 nov.; L. 4000 e tre rJ. i(trio diffi.d a to per la ragione che abbi.aruo <1<:cenquinquenni del decimo; due caro-viv.; 1'. 200 quale n.n to. uff. san. Abit. 2250. Servizio «appena nominato ,.è lep:almente notificato». PIETRALUNGA (Un1òria) . - 2a. cond.: L. flOOO oltre NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZJ:: . I.1. 2000 disag. resid., L.- 2400 caro-viv., I J. 260 se uff. san. Servizio entro 15 giorni. A tutto 30 dic. Apprendiamo che il gr. llff. prof. Davide Gio1·Chiedere annunzio. dano, Sindaco di Venezia e chirurgo primal'io delR AVEN:fA. A tutto 25 nov., condotte 163. e 173 • l'Ospedale Civico di Venezia, è stato tes tè i11:->] Età-limite 45 anni. I.1. 7500 e 10 bienni ventesimo; gnito della Croce al merito di guerrH per l·overa due c.-v.; L. 2000 .p er cavallo od autoveicolo. Ser- · di cl1irurgo e di scienziato })restata durante la vizio entro 20 giorni. Chiedere annunzio. guerra nei vari ospedali milita1i della . zo11a deJ SAX BENEOE'l'TO DEL rRONTO (Ascoli Piceno). - A fronte. tutto il 30 uov., condotta chirurg-ica; L . 7000 reCome è noto, dopo Caporetto e d11rante l'anno sidenziali; L. 1000 per la cura fino a 3000 pov.; 1918, il .p rof. Giordano ha tenuto a11che l'ufficio· 10 bienni del ventesimo: Chiedere annunzio. cli Direttore interinale dell'Ospedale Civico di ''eSAl''J'AHOANGELO (Forlì) . ·_ Al 30 nov. (ore 17); me11ezia. Ci rallegriamo vivamente con l'illl1stre profesdico primario del Capoluogo e dell'Ospedale Civisor Giordano per la nuova ambita distinzione, cl1e le; n b. 3000 di cui circa 500 pov.: L. 10,000, più rappresenta. il rico11oscimento della sua nobilissiI.1. 500 indennità vettura per visite consultive ai D. poveri del forese; -Oieci bienni del ventesimo; dopma opera. pio caro-viv. Chiedere annunzio. Il prof. Giovanni Cagnetto, Direttor(> clell'IstiSA~TARCANGELO (Forlì) . - Due co11dotte; L. 8000, h1to _.\.nàtomo-patologico dell'Ospitale Civile di Veoltre L. 2500 per ca vale.; 10 bienni del ventesimo; 11t'\zia, venne nominato profes....c::;ore di Anatomia Jil& 2 caro-viv. ~ T". 2 ogni pov. in più -Oi 1000.• Chiedere tologica all'Università di Sas...c:mri. D_ nnnunzio. Scad. ore 17 del ilO noYembre. ALBlt-1•> 1.Bergamo). -
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SEZIONE P RATI CA '
Il in·of. com1u. 1-Jrnilio Di Tomma ·s i, medico ca·P<> · delle 'l'erme Agn.n no. per i suoi distinti me rit i ~cientitic-i, è stato i11sig·nito dal Gove rno f rancese della Croc-e cle lla I .egion d '011ore e n el XIII Congre~so Na zion a le d'I drologia , · Climatologin e Terapi<l fisi{\n. in Ca s tellammare cli Stabia 11(>1' Ja ino$tra annessa .gli fu confe ri ta la medagliH ll'oro con la 111otiYnzione seguente : «per la ill un1inntn· opPra (li clir~ttore sanitario e per le i11te ressnnti f'cl ori~ir1a li ricer che bil>liografiche >).
NOSTRE CORRISPONDENZE. Il Corso Minich - Venezia 11 ginrno tl n oYe rnbre . i1e lla Sala della Biblioteca <lt•ll'OsIJitale . c·ivile di Venezia, ebbe luogo l'an11t1nle i nnt1g11 rn ~io11e (lel C:Ol'SO pra tico di medicina is titui to })er la scito <..le l p rof. Angelo l\rlinich. Alla }Jre8<>n za <.lelle ...\.utoritit C'i tta dine, d el cor.p o me{li<:o 0~1)italiero e di iuoltLJsimi medici de11~1 città il prof. G. l!, iocco, prin1ario del rip a r t o der n1osifilo. }Ja ti<:o, te11ne t111a conferenza sul tema : « La polir.ia <lei <:ostumi ed il mal franzoso ,sotto la . R e1n1bblic.:a ' rene ta ». La conferenza <:01nincia ricor<la 11clo un primo p r ovYeùime nto de l 12-16 che ordina·va il tt1tti i eittatli11i, e spec:ia lme11tP a i nobili, di espellere le donne cli niala ffa r e cl agli appa r ta.me11ti l)l'iYa ti. I n con segue11za di ciò si crearon o i p rimi centri cla n <lei::tini ai q11a li il goYerno continua n cl.are spietata u1ente la ca ccia . Nel 13-10 le « peri p.a tetich e )) venezia ne y·enne ro concent r ate ne ll'isoln di Rivo Alto (Ria lto) , ma l1el 1:J38 ' rengono 11fficialmente t o ll( ra tt:• e ~i cli91)011e i1er la ~orYe-glia11za di queste per mezzo dei <.«lPi c.l i sestiere, e ,·engono Yigiln te c:on 8gher r i urrun ti, e s olo nn gior110 a lla Hettiu1ana t>0sso110 t1f;cire dal cosilletto Castelletto <l i ~. < ':i s~iauo n i)r~ncler aria sotto le Yolte su l }1011te di R ialto. Il confer enzie r e acc:e1111<t ad a lt r e n1iRu1·e adotta te. da l 8e11ato nei secoli s11ccessiYi; n1i~u re che se llure testim oniano la. saggerhzn ci-Mea e(l il se11so <.l'umani tà della R e1 111bblica, ~i riY<' ln110 l>er ò i mpote11ti cl in anzi a l dila~:are ùella corr nzione. T rattn (lella comparsa. .a ' renezia clel UJ0rbo gallico e dei 1~rovyedimenti adotta ti in consegt1enza . I lll15rtra l'attività del Senato cla quel t em po (1400) in poi e la creazione di istituti di cl1ra , tra cu i l'ospi tale degli i11cur <1bili : pu r ln. delle cure che si f aceYa110 n llor a per la gri1 ve mala tt ia e mette in rilievo le gr a ndi beneme renze de l governo in ta le ~sprn lotta. A. DrAx . 1
prof. ALF RE DO RUBINO
Sémiotica .Me~ica (a• edizione completamente rifatta ed arr icchita di nuovi ca· pitoli e di nuove figure esplicative). RO ~1 :\IA R I O : Pa rte gener a le. - Esame generale dell'amma-
tato. - Pa rt e specia le: Es ame dell'apparato respirator io. · _ Esame del ..appara t o ca rdio-vascolare. • Esame degli organi ad. domlnali. • Esame del sistema nervoso•• Compendio di chimica e microscopia clinlca. • Indice alfabetir..o.. Un volnme in-16. elegantement e rilegato in piena tela. dJ pa2ine XV-633. In commercio L. 15 più le spese postali di soedizion e e di lmballag;2io. Per gli abbonati al e Policlinico> sole L. 14.80 fra.neo di porto Inviare cart olina -va glia a l Cav. LU IGI P OZZI · Via Sistina. N. 14, Roma.
NOTIZIE DJVBRSE. Corso di · perfezionamento in Clinica delle malattie
nervose. Xe ll' u1mo seolastico 1921-22 a ,-rà 111ogo 11el' i ·1~~tureati in l\It.\.{}i<·ina e Chir11rgia, presso la Clinic:j de lle l\iia la ttie NerYO$'e dell'U11iye rsi til di R o1ua a l Policlinico 1r111berto I , un co11so di 11er feziona mf>nto bi1uestrnle in Clinica cle lle ·m ala tt ie uerYo ·e. Il cor so s 'i1lizierù il l G gennaio 1922 e "'arauno impar titi i seg·uenti in segna menti: l)rof. ::.\I ingazzini I...e zioni cli clinica de lle . mala t tie i1er\ose ; ' . ,p rof. Mingazzini, Lezio11i e.li ana tomia cli11ic11 dei ce11t ri ne rvosi; i1r of . F t11n urola , Lezio11i cli diagnostiC<l e se1neiotica dell~ n1a lattie del ·sis~ma ner voso ; prof. A~-ala , Le zio11i di istologia nor n1ale e pa tologica dei c·entri nervosi. Alla fine de l corso. q ne Ili che l' a Yran110 fre-q11enta to regola rmente e che a vranno St1per ato la l) l'OYa di esnn1e, riceveran110 11n d~ploma cli perfeziona 1uento in Clinica de lle i11alattie ner,·ose. Per essere a mmesoo ~i de ve fa r e doni.a n(la su carta bollata da L. 1.1 5 a l Re ttore de lla R. Unive rsità, non più t a rdi clel 10 geima io 1!)22 l)rese11tn n do : F ede di nascita debitamente lega lizzat<1 d.Hl pr eside nte de l T rib1111a le : Diplom a o c0rtificùto di La.u rea in ~Ieclici11a e Cl1i ru rgia (a11che cli L'nlversiu\ estel'e) : Q11ietn11r.a rli L. 200 rilascia ta da l. I'Econo1110 cle lla R . U11i1·eusità. Si cl ovJ·a11110 llt1re ver~n re nella Cass..'l l T11ive iisi ta r ia I; . 73.90 occorrenti per sop 1~a tn ssa cli esame di diplo111a , per .gli e~rcizi di IJaborntorio. per bollo e indennità . I'Pr r iti rare il Di1)loma g-li interes~ti d0Yra n110 i11 sflguito l)rese11tare domanda ~ caTta bollata da 'I1 . 1.15 e· ver~n r e a lla Cassa l·niver~ta r in L . 10.60. I~ iscrizio11i si r icevono fino a 1 10 ge1111<1 i o 1922. Esenzione dei Saoituri dalla tassa. di soggiorno.
In virtù dell'a rt . 3 della Legge ~ dic. 1920, n. SG.3, i sa n i tn ri e le loro fa n1iglie sono esone r a ti da lla t asRa di soggiorno nelle ~tazioni cliu1n tiche e bal-
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n~ar1.
Associazione internazionale per la protezione legale dei lavoratori. Si è riun ita in questi giorni a Giueyra la IX A ssemblea dell'Associazione in terna zio11a le per la. p rotezione legale dei ln vora tori, con l'inte rvento, J:>er l'Ita lia, clel prof. Noaro, r a p11r esentante d el Governo, del prof. Alessandro CoDsi e de ll'a vv. Foscolo Bargoni, delegati della Sezione naziona le . Era no rappresentati quattordici Sta ti, e a nche la Sa11tn. Sede. Assiste1·a l'on. Alberto Thomas, direttore dell'Ufficio Inte rnazionale del la\or o della Società de lle ~aziohi . È stata t r-.itta t a 1a· q·nestione della coopel'azio11e col Comita to permanente internazionale per le assicurazioni socia li, che ha sede in Parigi, e con I' Associazion~ int~rnaziona l e per 1a lot ta con t r o la disoccupa zione, che lta sede in Gand. I la \ or i si sono svolti intorno a lla protezione lega le dei la-
1601:
IL POLICLINICO
-çora tori dei camr>i e dei la Yoratori dei porti, e ai principii direttivi di una indagine sulla costituzione e il funzionamento dei Consigli di fabbrica. S-Ono sta ti posti allo studio per la riunione plenaria dell'anno venturo le questioni concernenti , la protezione legale degli impiegati, della emigrazione, del la Yoro a domicilio e del lavoro nelle Colonie. L'Associazione internazionale per la protezione legale dei lavoratori collaborerà efficacemente con l'Ufficio internazionale del lavoro agitando a mezzo delle Sezioni nazionali la pubblica opinione nei rispettivi Paesi intorno ai problemi del lavoro che devono essere poi . discussi dalle Conferenze internazionali annuali, ed esercitando la opportuna pressione perchè le convenzioni di Washington vengano ratificate dalle Autorità competenti in ciascuno degli Stati ader~nti alla org·anizzazione inter11azionale del lavoro.
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In onore del dott. Ca.murri.
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P,resso l'Ordine dei l\'Iedici di PatloYa ,·enne consegnata una medaglia d'oro al dott. Vincenzo Luigi Camurri, Delegato federale della Federazione degli Enti loeali della Provincia di Padova, 1p er l'opera sapiente e fattiva spiegata nel campo economico a fa YO Le del personale dei Comuni e della Provincia.
In memoria di Gino Galeotti. Per onorare la memoria del prof. Gino Galeotti, i suoi allievi hanno preso l'inizia tiva di elevare un busto al compianto Maestro, nell'Aula di quell'Istituto, a cui Egli dedicò le energie dei suoi anni migliori. Gli runici ed estimatori dell'Estinto, che vogliano contribuire al pietoso omaggio, sono pregati di inviare le · adesioni al dott. Francesco Pentimalli, Istituto di Patologia generale, Sant' Andrea delle Dnme, 21 - Napoli.
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chiamare. Diagnosticava le malattie, in base all'esame di .... tre capelli strappati dalla nuca della vittima ! Per il trattamento usava pozioni e pomate di sua fabbricazione. I clienti afHuivano da tutte le parti della Germania e anche dall'esterot il che prova che la stupidità umana è internazionale. Era stato pastore, ma divenuto milionario, acquistò 11na \asta tenuta, in cui era installato. (Dal Journal A. M. A.).
La carestia in Cina . Si hanno notizie gravi sulle conseguenze della carestia in Cioo, La. quale interessa le provincie di Shantung, Chihli, Shansi, Shensi, Honan. Si tratta di 11n3 popolazione di venti milioni di abitanti che non ha da sfamarsi. Sono frequenti le morti per inanizione precedute da sindromi edematose che si mettono in rapporto con le alimentazioni .inopportune a base di st1ccedanei. I soggetti poco resistenti vengono facilmente a soc~ombere per forme infettive intercorrenti, morbill~, scarlattina, difterite, meningite, vaiolo, dermotito. Si ritiene impossibile provvedere ad una tale massa di uomini fino al prossimo raccolto, cioè per • cinque mesi.• I soccorsi si limitano ai centri principali. (Patll ologica, 15 ott. 1921).
La produzione di frumento. L'Istituto Internazionale di Agricoltura informa che la produzione di frumento in Eurova, esclusa la Rttssia è stata quest'anno decisamente superiore a - q~ella de1lo scorso anno: l1 paesi hanno prodotto complessivamente 223.t> milioni di quinta~ li, contro 178.5. I quantitativi di segala sono stati rispettivamente di 79.1 e di 61.1 milioni.
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Elargizioni cospicue. La signora l\tiaddalena Arzione ha. legato all'Ospedale 1.Vlaggio.re di Mila·n o lire 100,000. La signora Cristina Garofoletti ha legato all'Ospedale Maggiore di Milano lire 100,000, grava-
te · di usufrutto vitalizio a favore della erede, e L. 45,000 all'Ospedale Ciceri di Milano, per l'i-stituzione di un letto di patronato; tutt'e due i lega ti al netto della tassa di su.ccessione.
lstituto di Terapia. sperimentale di Marburgo. L'Istituto E. Behring, fondato a Marburgo nel 1895, ha ora assunto il titolo iii «Istituto di Terapia Sperimentille », come quello fondato da Ehrlich a Francoforte sul 1\tleno. Verrà diretto da Ublenhuth, il quale aveva rifiutato la successione di Flligge presso l'Istituto d'Igiene <1ell'UniYersità di Berlino.
Il pastore Ast. In un piccolo villaggio della provincia di HannoYer è morto uno dei più noti ciarlatani dei no. stri tempi, il « prrstor~ Ast », còm'egli si faceva
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ERNESTO DUPRE.
(Marsiglia 1862-Deauville 1921). Si distinse particolarmente nel eam1p o degli studi:.psichiatrici. Descrisse e definì la mitomania, tendenza costituzionale all'altera zione della verità, alla fabulazione, alla simulazione, e vide nell'isterismo la mito~ nia psicoplastic.a, la fabulazione delle. mala~~e. Estese i suoi studii a tutta la' patologia dell im: maginazione, immenso domini~. che. .~ltr~passa .1 confini della psichiatria; isolò i del1n1 d immaginazione e studiando i problemi psichiatrici relativi all'emozione insistè particolarmente sulla costituzione emotiva, che descrisse efficacen:iente. Analoo-amente al peritonismo di Gubler, applicò. la deno;inazio,n e di meningismo all'insieme dei sintomi dovuti ad irritazione delle z~ne me~ing°:'cor ticali senza lesione anatomica apprezzabile : isol_b fra certi dementi confusi il puerilismo. Sono nma.ste celebri certe sue ~rizie psichia trlche su de11 tti passionali e le sue lezioni di psicb~ tria me. 1e . D. dico-lega
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1605-
SEZIONE PRATICA
RASSEGNA DELLA STAMPA.
Medizin ·i scl1Je Klini k, 2 ottobre. - .Uterazioni del-la secrezione urinaria inerenti all'età.
1.'he .tJ.111.erioan Journal of Obstetrics and Gynecolopy. - R. W. HoLMES. Ciarlatanismo e fantasie in ostetricia. - J. IJ. BAER. Il n1etabolismo ba.sale in gravidanza e in puerperio. '1'1ze Lancet, 1° ott. - H. JA NSE::\T . Sulla pa togenesi. - .T. C. DRUM:MOND e K : H. C-OWARD. Sulla dieta priva di grassi veri. - E. CRO'\VFORD. Il sulfoarseDol nella sifilide congenita. Zentralblatt f ·U r Gyni(k()logie, 1° ott. - R. SCHROEDER. Patogenesi e clinica del :fiuor vaginale. La Presse Jf édioale, 1° ott. - La settimana medica di Strasburgo. Arohii·io di Antropologia criminale, Psiohiatrta tJ Mediçina T.egale, luglio-agost.-0. - G. ' TIDONI. Dismorfismi endocrini. I Ja R ·i forn1a Medica, 1° ott. G. 1'00010 . St1lla reazionP sang uigna dei nefriti<'i e degli uremici. Proceedings oj t}le Ruyal Soo-iety of JJf ed.i cirzc, ottobre. - '.rrattamento del reumatismo infantile (disc11ss.). Innesti ossei (discuss.). - Casistica varia. J ourna-l rle () h.irurgie , ottobre . - DUTIU ILLET. Obtrurgia dell'amigdala palatina. Paris ~!étlical, 1° ottobre. - Numero sulle malattie nervose e mentali. Eàinburgli Mediool Jo1"rnal, ottobre. - J . YouNG. Un microrgani~mo ottenut.-0 da neop!asie carcinomat.-Ose. S. lVlAGGIORE. ImmunoLa P ecliatria, 1° ottobJ.·e. profìla.~si del morbillo. S. TRONCO~!. Delle vita.mine isolate. Le FJoalpel, 1° ott.-Obre. - A. VAN BENEDEN. La guarigione della tubercolosi. British Meàical JournaZ, 10 ottobre. - G. N. DauRY, T. LEWIS, c. c. HESCU. Il solfato di chinidina nella fibrillazione auricolare. La Medicina Ibero, 1° ottobre. - J. CoDINA. La clinica del prognostico e della terapia. nelle grandi ipertensioni. Berliner Kl.inische Woch ensohrift, 3 ottobre. ScHULTZ-SOHULTZENSTEIN. Sulla teoria della. ca •1salitA in medicina e in scienze naturali.
Idem, 9 ottobre. - H . CuasoHMANN. Sulle distrofie scle rodermiche. - L. LowY. Azioni reciproche de lle malattie interne. · La Presse MédicaZe, 5 ottobre. - J.-A. BARRÉ e· G.-A. SHEPHERD. T entativo di di.ssociazione del1;1 sindrome piramidale. Anales del D epartame·n to Nacional de Higiene· (Buenos Aires), n. 2. -· E. ~CHMID. Immunizzamone cle ll'lndividuo sano contro la ma1aria. Revista Medica aei Ur1tgua11, a gosto. - A . .A.RMAND,. UO-ON. Meningite tubercolare a inizio emiplegico. 'l'h e B ritish Medioal Jo urnaZ, 8 ottobre. W. BLAIR BELL. Difficoltà ostetriche comuni, ma spesso non viste. - V. KORENCHEWSKY. Rachitismo· sperimentalè. Revista de la Asuciaclt5'n 1l1édica Argen tina, luglio .. - B. A. H oussAY e A. SoRDELLI. ~en.sibilità C'-OIDl)arata degli a nimali tiroprivi a ll'intossic.azionee a ll'infezione: La Olinica P ediatrica, VIII. M. BERGAMII\"'I. Contributo allo studio dell'acondroplasia . St.udium, 20 sett. - I. ! ACONO. Sulla c risi emoclasica digestiva e sul poterè proteo-pessico del fegato. - D. ISOLA. Tt1rbato psichismo nel corso . delle nefriti. R erlirier Klinische "H1 och enschrift, 10 ott. A. ScH\VENKENBECHER. Sulla sieroterapia antidifteri~. K. MENDEL e H. EICKE. Malattia midollare i11 uno .sta.dio precoce della sifilide col quadro de lla si ringomie lia . Th e Lanoet, 8 ottobre. - W. G. HowARTH. Mucocele e piocele dei seni nasali accessori. - J. HAY. La prognosi nelle azioni rapide del cuore. B u lletin de l' Acaàémie de Médecirze, 4 ottobre. -H. ROGERS e L. BINET. ta funzione lipolitica f1 r r polmone. Hae1natologica, luglio·: L. LATTES. Sui fatt0 1 ·1 , de1l'isoagglutinazione nel sangue t1mano. - G. SATTA. Sulla linfogranulomato.si addominale. c. rJ. RUSCA. Sul morbo del Gaucher. - A. PERRONCITO. Sulla flerivazione delle piastrine. - PEKTIMALIJ. Sull'intossicazione proteica .
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Indice alfabetico per materie. •
Adrenalina: azione sulla circolazione Pag. 1597 polmonare . . . . . . Anu1·ia
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Bibliografia : cenni . . . . . . Calcoli: rimozione incruenta Qiall'u·retra Cistite~ tr~ttamento . . . . . . Cutireazione regionale : ricerche . . Degenerazione grassa nella inanizione acuta e nell'avvelenamento da fosforo Evi~tnssi ribelle . . . . . . Ernia e:r11rale : chiusura plastica del canale . . . . . . . . . . • • Igiene : diplomi . . . . . . . . Ittero cronico ereditario emolitico: condizioni di ereditarietà . . . . . .
- - - - - - -- - - - -- - --- - -
))
1598 1594
))
1599
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1599 1571
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1596
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1601
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1589 1602,
'J)
))
Pag. 1503 Ittero : genesi . . . . . . . . )) 1578 JJibretto sanitario scolastico • • Mala ria in gravidanza : cura . . . . )) 1601 Medicina legale :• comunicazioni varie . )) 1597 Midollo spin.ale : le lesioni traumatiche )) 158J del - -... . . . . . . . . . . . Nervo facciale: sistema sensitivo . . )) 1601 )) 1591 Riflessi nelle iperalgesie . . . . . )) 1596 Splenomegalia .emolitica . . . . . )) 1576 Tic clonico d el diaframma Tubercolosi laringea : come vincere la dis fagiia
.
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Urologia e il medico pratico . Vajolo : il . .
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)) )) ))
1503 1598 1600
1591
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L.
P OZZI,
ed. resp.
- ''IL POLICLINICO,, .
~ Di i111111inente pubblicazione:
,
•
I \
Dott. Prof. .FRANCESCO VALAGUSSA ME DICf> DELLA. F AMIGLI A R EA L E - DIRETTORE E PRIMA.RIO DEL PREVE NTORIO P ER LATTANTI « E. MARAINl> MEDICO P R I MARIO NELL ' OSPEDAL E INFANTILE « BAMBI NO GESÙ »
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DOCE NT E
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CLINICA P E DIATRI CA
NELLA.
RE GI A
UNIVER SITÀ
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·Co.nSultazio.n i ·di ·clinica, •
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·Dietetica e Terapia Infantile
•• •• I
Terza ediiione completamente rifatta e notevolmente ampliata
,
Prefazione di AUGUSTO MURRI
SOMMARIO DEL VOLUME: Prefazione dell' A. - Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella • Scarlattina - Pertosse - Difterite - Meningiti purµlente Infezioni tifose ·e paratifo se - Broncopolmoniti - Polmonite crupale • Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Bact. Coli,, - Poliomielite anteriore acuta - Tubercolosi - Meningite tubercolare - Rachitismo - Spasmofilia e tetania - MALARIA - NEFRITI ACUTE - ,STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO GASTRO-INTESTINAI~ - Malattie della nutrizione - QUESTIONI DI DIETETICA INFANTILE: Alimentazione ed economia alimentare - Carenza alimentare ed anemia alimentare nel lattante - Alimentazione infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. - CARDIOPAT'E CONGENITE. CISTI DA ECHINOCOCCO. - MO RBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI ALCUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: Considerazioni sulla cura dell eresipela - Elioterapia - Vaccinazioni alla Wright e vaccinoterapia: PREPARAZIONE E DOSAGGIO DEGLI AUTOVACCINI ; A NTIGENOTERAPIA PARASPECIFICA : ANTIGENOTERAPIA ASPECIFICA CON . PEPTOALBUMOSE - Terapia medicamentosa - Medicamenti principali e posologia di essi - Indice. Un volume i n 8° di pag. v111-496, nitidamente stam pato su carta 'distinta, con 42 figure in tercalate n el testo e finissima quat1~ic l~o11iia sulla coper ti n a. . In commer ci o L. 3 6 . - Per gli abbonati al ''Policlinico ,, ·sole 1
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Per ottenere quanto sopra inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIOI POZZI, X,ia Sistina, 14 - Roma '"WI
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Dott. prof. GIOACCHINO FUMAROLA
.Compendio .di· diagnostica delle malattie ·del sistema nervoso Anamnesi - Esame I
~lini[O
- Jsplorazione Elettrica - Concetti diagnosfi[i generali
Con num erose fi gure in tercalate n el testo e tavole a ' colori. Prefazione e due capitoli del prof. 610Vl\NNI MIN6l\ZZINI
Dott. prof. LEONARDO DOMINICI
Compendio di Semiotica Chirurgica Con 11u1ner ose figu re i n ter calate nel testo e prefaziot;ie del prof. ROBERTO ALESSANDRI
..
A~NO
Fase. 48,J
Roma, 28 Novembre 1921
XXVIII
fondato ,lai professori : • • GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA
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J)ROF. VITTORIO
R EDATT ORE CAPO :
ASCOLI
SOMMARI O. !Lavori origina li : P. Gai fami: Taglio cesareo demolitor e per posiumi di ventrofissazione dell' utero. Osservazioni cliniche: C . Arrigoni: Un caso di eresipela mi · grante trattato con iniezioni di « feno lo> - R . Monteleone: La tera1 ia della pustola Ca rbonchiosa nell ' uomo. Riviste slnteilche : C . Moschini: Diatesi spas mofila sulla broncotetanla. luntl e rassegne: SE){EJOTICA : E. Freund : La r eazione citolitica . - l\ilEDICINA: F . Neufeld: Idee od ierne sull'influenza - F. L oewe ohardt: Sull'eziologia dell ' in fluenza. - (HrRURGtA: \V. Jehn: Il t ratto.mento degli empiemi p leurici tu be rcol a ri. cenni bibliografici, Appunti di medicina pratica: UAstsTICA E T ERAPIA : Le cisti o· variche complicanti la g esta zione, il parto e il puerperio Nuove osser vazioni e ricerche sulla cistopielone frite de lla
g ravidanza - Le i ndicazioni dell ' a horto artificiale nelle ma lattie cardiache e renali - Le re cidive nel carcinoma della mammella - IGIENE: Influenza dei risanam~nti idrici s ulla. mortalità pel.' fe bbr e t ifoide in Italia . - N oTE DI MEDICINA SCIENTIFI CA: Come si determinano le emorragie cer ebrali nell'embolia grassosa. - P OSTA DEGLI ABBON ATI. VARIA. Nella vita profeflslonate: Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a doman de . - Concorsi. - !\omine, pr omozioni e onorifice nze. Medicina socia le : Conferenza internazionale della F e der3zione inter na zionale abolizi onista - 1° Congre sso nazionale per la protezi one della prima infanzi a . Cronaca. epidemiologica . Not izie diverte. Indice a tfabetico per ma t erie.
E' vietata la riproduzione di lavori pubbUcati nel POLJatNIOO e la pµ.bbUca~ne di Bu,.tì di essi senza ci tarne la fon te. ·
atrH&l di • roJrle&i rtsena&I. -
LAVO R I O RIGINALI . J~TIT CTO DELLA R
OSTETRICO-GINECOLOGICO UNI\'ERSIT.~ DI t{O:\TA.
Direttore: Prof. E. PESTALOzzA.
Taglio cesareo demolitore pe ~ postumi di ventrofissazione dell' utero. I.;ot t. l:>AOLO G..\1 L<~ \.ì\II, assist . e libero cloce11te. .
.... Ila
_..\.nno 1918, scl1ed a 1761. R. C., 30 anni. ay11to lln parto s1Jo11taneo a ter1ni11e 10 ar1ni fn. Sei a11ni or so110 per retroflessione llterina fu operata di \Tentrofissazione dell'11tero, nell'ospe<laJe di S. Giacomo di Ron1a. Do1)0 l' istero1)essi i1ess11n distur bo d i r ilievo; n essu na g t aviclanza fi110 a ll'attuale, rrur no11 essendo 111esso in pr utica alcl1n mezzo antifecondante. U ltirna mestr11azione reg·olare il 18 febbrai') 1018; cvol11zio11e cl ella gravidanza r eg·olare, senza dolori, senza cl ist11rbi vescicali ; e11t ra in cl inica il 16 dicembre, inviata vi dal s110 paese (Olevano) percl1è, pl1r essen closi !iniziato il t1·avnglio da 4 gior n i, il p arto -n ,o n a veva a ffatto pr ogr edito. I .. e i11em brane si er a no aper te spontan eam en te 4 giorni fa, cioè a ll'inizio dei d olori, i q11a li, m olto viva ci dapprima, co1ne in un parto norm a le si erano p oi a l 2' giorno fatti più rari e più fia cchi; i movimenti a t tivi del feto fl1rono percepit i fin o a jeri ; da a llora m an can o; la temper a t11ra p a r e sia st a t a sempre norm ale. All' ing r esso in clin ica : condizioni generali ·buone ; temper atura 36,8 ; polso 88; a ddome esp a n so come p er gr a vidanza a termin e con p r edominio n ei qt1a -
dranti inferiori, l'utero d isposto col su o maggior asse trasver saln1ente, a p areti molto tese, doleriti a lla pr essione; feto in situazion e trasve rsale con la testa a clestra forrnante 11na snlienza poco sopra la cresta iliaca, già. riconoscibile alla ispezione ; negativa la ricer ca clel battito cardiaco fetale. S11lla linea me clia11 a dell'a.ddome estesa cicatrice sottombe-· lica le, per la pregressa fissazione clell uter o. A !l'esame vaginale: collo uterino t11tto stirato cnol to in alto e 1nclietro sopra a l t)rom ontorio, 11ess11na parte preRentata percepibile; manifesta adere11za della cicatrice addominale alla parete uter ina. 11a to q11 esto re1)erto e dato il precedente Ol)C ratorio; clata la nessuna efficienza avut<l fi110 allora clal travaglio di J.J._arto pur prolung·atosi oltre la norma, ris11 ltando mnnifestan1ente clestir1ato a ll insu ccesso og·ni intel'ventc per via vagi11ale, poich è i l collo era q11asi irraggit1ngib il e, si decide d intervenire J)er vi r~ la narotomica (operatore d ott . Gaifa111i). Na r cosi cloroeterea. Incisione della parete addominale p a rallela u n po a sinistra: dell'antica cicat rice; aperto l'ad dome si t rova che in basso e s11lla linea m edia n a la paret e u terina è p er lur1go tra tto tena cem ente adesa all' addon1e, m ediante lln o zoccolo fibroso largo circa 1 centi metr o; per lo sviluppo ch e l'uter o assume s11periorm en te e ai lati di a11estt1. zona d i a derenza sen1brerebbe che fissa w alla pa r ete a d dominale fosse la pa r te bassa del corp o ed il segrn eT1t0 inferior e clel1'11ter0: di questo è ma nifesta la espa nsione predami· nante in sen so tr asversale specia lmente verSl) ·destr a. Staccate con forbici le a der enze fibr ose l1tero addomina.J.i, poich è q11este sem br avano inte1
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.. 1L POL ICLINICO
ressare solo una zona ristretta quasi lineare dell'l1tero, si pensa di potersi lin1itare a,d una cesarea conservatrice. .. Estrinsecato l'utero dall'addome, ·s i resta colpiti dq.l cambiamento di forma e direzione del viscere; non più col m aggior asse in senso t.:.'asversale, ma invece in senso Iong it11clinal ~ e corrispondentementè la preesistente presenta.zione di spalla diventa t1na . presentazione cefalica. Taglio trasver so sul fondo alla Fritscl1, dop() aver circo11dato il vi~cere con una garza impregnata di etere; estrazione del feto (con i caratteri d ella morte recente); estrazione degli an11essi O\'l1lari, sutura della breccia. Ma si constata a questo punto un mutamento notevole nella estensione e nella sede rlelle aclere11ze; si riconosce cioè ad utero vuoto · che la. }::>regressa fissazione addominale aveva interessato la parte alta della ·faccia anteriore llel corpo e jl fondo dell'utero ili m odo un po' obliquo portandosi verso l'angolo cl estro fino alla faccia . po~te riore: la diversa appare11za ad addome ap1Jena aperto e ·ad adere:µze intatte era quindi dovuta all'essersi d eterminato uno sviluppo sacciforme a carico d ella pal'ete uterina non fissat a. Ma Sf>pratutto interessò l'osservare che all'estremo superiore restava an1cora un ristretto zoccolo di tessuto ·fibros·o . a rappresentare la Qase della a rlerenza 11tero-addominale incisa, in tutto !l resto invece pare quasì che la base d'impianto uterina si sia aperta, divaricata ampiam ente, ris11ltando cosi che quasi tutta la fac cia anteriore dell'utero è sprovvista di rivestiJnento peritoneale ed è invece tutta cosparsa da lacinie .fibrose variamente spesse, alcune un po' sanguinanti (1) . Pare perciò imprud ente seguitare nella prefissaci terapia conservatrice e si p roc ed e alla istero-ann essiectJmia subtota le. .'
(1) Le descritte modificazioni uterine svol-
t esi per così dire sotto gli occhi dell'operatore merita110 di essere messe in rilievo eome dimostrazione della plasticità dell'utero: questo in fatti appena liberato daµ a parete addominale a cui era vincolato col suo fondo si retrae nelia (3Ua p a rete posteriore già sede dell'espansione saccifo rme e si espande invece in quella zona che vincolata dalle ader.enze no11 aveva potuto fino allora partecipare alla diRtensione gravidica; n e derivano due fatti: q11ello che •semb rava: . llno zoccoto ristretto di 1ess11to cicatriziale diviene una largh issima zona sanguinante così da farei cambiare il piano operatorio prima propostoci; e la forma dell'utero p rima ovoide in sen so trasversale si muta in modo che a.ssif;t.iamo a lla sostituzione della presentazione di spalla con quella cefn lica. Una descrizione accurata di un caso simile sotto q11esto punto di vista ci dà il Bidone, riferendo di llna donna già operata di ventrofì Rsazione, con feto in presentazione di spalla, parto non progred ente affatto: laparotomia cl ic:;tacco delle aclerenze. In quel ca.so il prirfo SÌ lasciò poi a sè, C011 oc::ito in cra.nioto1nit1 Sll f Pto nremorto. ~
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Eterizzazi?ne dell'addon1e (1). Il peduncolo del collo viene trattato extraperitonealmente e drenato traverso l'angolo inferiore 'dell~ ferita. ' Risveglio facile, condizioni generali buone· n ei prim_i du~. gi~rni modica febbre (massim~ 3?,4), po~ ap1ress1a. Per alcuni giorni secr€z1one fetid a dal drenaggio del peduncolo· m edicazioni con liquido di Dakin rapida' gran11laz~one . Il 2 gennaio 1919 (17°' giorno dell'operazione) la donna lascia la clinica guarita. •
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Oltre ql1esto caso di osservazione perso11ale ampiamente descritto si ebbel'o nella clinica altri tre casi analoghi negli ultimi anni: .L\. 1914 Sclh. 1271; A. 1. ';) Scl1. 765; A. 192<} Scl1. 153. t
In tutti t re i casi era· preceduta 11na ·ventrofi~sazione dell'utero molti anni prima; c·era stato lln lungo pertodo di steriljtà involontaria ; la gravidanza era d ecorsa senza sofferenZ( di rilievo, m a il parto fu impossibile per le vi~ naturali e s i dovette sempre ricorrere alta, glio cesareo demolitore: all'intervento si rilevò tutte tre le volte uno sviluppo sacciforme della parete posteriore dell'11tero. Questo stesso reperto ved-emmo anche in 11n caso in cui il T. C. era jndicato da una viziatura pelvica (1920 Sch. 2358) e nel quale la ventrofissazione era stata accidental,e, rappresentando un post111no di i1n pregresso T. C. addominale classico. Ora 11el s11ccedersi di questi casi sta la giustificazione a renderli \noti per insistere ancora una volta su quello che è ormai precetto accetta t.o da tutti nel campo ostetrico-gii1ecologico di evitare assolt1tamente cp1al11nque modalità di ventrofissazione d ell'utero niell'età feconda . ·Tale precetto è meno fedelmente seguito n.el campo della chirt1rgia generale ed i quattro casi da noi osservati erano st atj appunto operati da chirurgi generici. Ed è <ii ieri proprio, e in qrtesto stesso giornale (2). Da parecchi anni ormai si ricorre tn. C'linica a questa pratica nelle laparatomie non sicuram ente asettiche ed abbiamo ragione di lodarci dei ris11ltuti avi.1ti specialmente nelle annQ.Ssiti. lTna relazione dei casj crinecologici e ostetrici in cui f11 usata. con rice1·ch e anc11e sperimentali e la letternt11ra s11ll'argomento. f~1 com11nicata n ell'ottoJ)re 1920 da Srontri11·) all'11ltimo Congresso della <::\ocietà ItRliflna di ostetricia e ginecologia (vol. XX, png. 339). (2) E. Rt TSSA LAY. Il P oliclinico, Sez. cl1ir11rgica, 1921. n. 2. Questo A. (pag. 47) clasRificR poi per eq11ivoco il processo di isteropessi pel-,rica di P estalozza fra le ventrofissazioni. mentre n ello stesso nome di pelvi ca, il Pest a lozza aveva app11nto voluto significar e il pregio fonrlamentalP del proce~so. ch e concedendo ·all'utero una <iiscrPta n1ohilitn lo mAntiPn e en(1 )
tro il 11,., <'ino.
S!Zl0.1.'°E PRATICA
publ)licazione i11 c11i . si ripol'ta u11 parto 1torn1ale a termine in una operàta di ventro·fissazione uterina, quasi se upo o pochi cas1 acl andamento favorevole potessero togliere valore a t11tta la• enorme casistica accumulatasi sull'argomento, così copiosa da far introdurre nei trattat~ di ostetricia l.ln nuovo capitolo di d·i stocia (1). Capitolo che si è andato via via rjd11ce11do nppunto dopo che per opera dei ginecologi si è venuto imponendo il concetto di non dime11ticare la ft1nzione dell'organo i1egli i11terventi s11 di esso e sopratutto .negli interventi .volti alla sua statica. I La esperienza fatta negli anni in cui fu hi 'Toga la ventroftssazione fu così larga e docu. mentaria da non lasciare esitazioni; ed è clas"ica la statistica del Bidone (2); su 24 operate di ventrofissazione alla Fritsch nella clinica cl1irurgica di Bologna 10 restarono sterili, due I sol~ ebbero parti spontanei, una ebbe una gravidanza extrauterina, quattro furono ape.rate (li taglio cesareo e due di laparotomia nel corso della gravidanza per distaccare le aderenze (3). Ben suggestivo il confronto coi risultati funzionali conseguiti dopo· la adozione di metodi più fisiologici, più ginecologici sii potre!bbe dire, per la correzione sia della retro.flessione che del prola.5so, quali sono. tutti quelli che si propongono di lasciare l'utero nella sua sede normale ~ di concedergli quella mobilità che gli è necessaria per la sua funzione. A questo requisito fondamentale rispondono anzitutto i metodi innumere,roli che si propongono l'accorciamento dei legamenti rotondi sia per. via inguinale che per via vaginalllla
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le o ·per l'addo111e (t); ma risponde sopratutto ottin1an1ente la istei-opessi pelvica di Pestalozza (2), in cui l'ufficio di mantenere l'utero i11 antiversa .flessione è affidato a un lembo }Jerito11eale scollato :i livello della piega vesc ic o-uterinà. I )a.ta la larga. espe1·ienza ormai fatta. di questo i)rocesso sia i1ella clinica dt Roma cl1e J'er parte di altri 01)eratorj, dati gli ottimi risultati funzionali avuti (3), · crediamo cl1e la iste. ropessi pelvica debba ancor più diffondersi e a tale scòpo riportia.r oo le linee ·pri11cipa li del metodo con le modificq,zioni suggerite dalla e~pe ri e nza di ql1esti anni : ! :incisione addominale preferita è quella di Pfann en stiel, ridotta nelle sue dimensioni: neJle retroflessioni semplici basta una incisione ·di 4-5 cm. quanto è sufficiente per passare due dita; alla incisione mediana si ricorre più volentieri quando coesistano lesioni . infiammatorie annessiali rilevanti. Ridotto l'utero in antiversoflessione vfene sostenuto con un filo 1)assato profondamente nello spessore del miometrio a livello del fondo sul mar~ine posteriore di questo; tenendo teso il filo mentre con un piccolo divaricatore si stira in basso la estremità inferiore della ferita addominale, viene messa in evidenza la piega peritoneale vescico-utertna; la si afferra con una pinza :uncinata sollevandola e trovato il P,unto superiore in cui il dist~cco è _facile si dà qui un colpo di forbice; il lemb6 peritoneale inferiore viene afferrato con una Pèan e stirato in alto mentre si scolla colle dita il tessuto ai lati e in basso (l'indice e il medio sono prima introdotti uniti nella breccia e poi gradatamente divaricatj fino a isolare la pagina anteriore del lega rr1ento largo mettendo in basso a nudo la faccia anteriore dell'istmo). Lo scollament0 r iesce facile ed esteso nelle donne che abbiano l1artorito; un po' più limitato talora nelle nullip a re; . alla faccia profonda del lembo resta110 aderenti delle fibre mt1scolari che lo rinforzano e bisogna evitare di scolpirlo troppo sottile perchè in tal caso la sua resistenza sarebbe tro.p po scarsa. Di solito non si produce
(1) Cna larga bibliog.rafia vedesi in: Gu1cCIARDI: Indi>cazioni meno comu1ii al taglio ce-
sareo. Firenze, Paggi, 1903. Estesa trattazioDt" è l)Ure nel Trattato di Ostetricia di Cuzzi · P~talozza (Patologia ostetrica). (2) 1\tti Soc. Jtal. Ost. e Ginecologia, 1897 e 1898. (3l :\11cl1e indipende11temente dalla facile sterilità, dalla freq11enza di aborti, dalla freq11enza. e gravità delle distocie, la ventrofissazione è cal1sa spesso di sofferenze e pi11 ''alte ci è occorso di dover intervenire per le molestie residuate a codesto intervento, p. e. n€1 1920 nei casi n. 460 (D. C.) e 505 (C. C. ) ; la prirna era stata operata per prolasso e questo era recidivato, producendosi come accade in · qlleste contingenze un allungamento ipertrofico clel collo e provocando dolori vivi mestruali: nella seconda l·a ventrofissazione erasi istit11ita accidentalmente dopo t1n taglio cesareo classico.
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(1) lJna completa rassegna di tali accor-
gin1enti trovasi in ALFIERI: Folia Gynaecologira. 1911. vol. V, f. 3, pag. 443; dove è anche illustrato un ottimo metodo personale dell'A: (2) Atti Soc. Ital. Ostetricia, 1906 e 1912. (3) Il dott. Cuzzi comunicò al Congresso clella Soc. It. di Ostetricia (Pavia, 1920) i rjst1ltati a dis.tanza su 275 casi: di 121 do11ne ri111fl.ste g ravid e 8 ebbero aborti, 5 parti prematuri, e le altre 107 partorirono a termine; un~ proporzione non diversa che di norma. Vi fll lln solo caso di grave distocia, di cui sarà riferito più avanti. E va anche notato il risultato soddisfacente nella c11ra della sterilità: inve.ro st1 43 operate per questa indicazione prevalente ben 23 rimasero gravi'.de dopo l~ isteropessi. Recidive se ne ebbero 7 volte e non complete, in qt1attro di esse c'erano state interposte delle fasi gravidiche.
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IL POLICLINfCO
emorra~i<:t; di raro occorrono l1no o d11e p11nti
emostat1cL . Preparato C?s! jl lembo peritoneale, si armano con ~gh1 i d11e capi del filo già passato nelle carni dell '11tero e si fissa con ef'so la parte mediana del lembo. L'11tero resta già ora sospeso in posizione corretta; se n e cornpl e~a 1a. fi ssazione con altri p11.n.t i laterali di ~ol1to dne per lato, i q11ali fanno sì che .t11 t to 11 fondo .11terino si~ incapp11cciato dal peritoneo (1) ; 1 d11e p11nt1 estremi per lo pitl. si f c:1nno passare dai legamenti rotondi all'estremo terminale del len1bo in modo da togliere ogni recesso che pot reb'be. d.ar passaggio ad ernie.
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c11l'a del prolasso uterino (1) ; essa rap1Jresenta lln tempo necessario t11tte le volte che r 11 _ tero sia in retroversione. Si sa che questo vizio di posizione deJ1'11tero facilita la discesa di esso in vagina; da ciò la necessità di non omettere la s11 a correzione ; e questa riesce ottima1neDte con la isteropessi pelvica. Tanto più che con essa viene ann11llato lo sfondato vescico11terino, eleme.n to non senza valore per il ris11ltato a distanza; e soprat11tto pe,rchè la istero. ' ' ~ pess1 rpuo essere acrent11ata in mo,do da esa. gerare la antivernio11 e uterina, fissando il lembo peritoneale molto in basso sulla faccia posteriore dell '11tero a li,·ello del collo; peT ta1 m·odo _si ottiene di sollevare in alto la vescica dando,~e come sostegn.o il 'corpo dell'utero . qual che cosa ·di sim ile a ciò che si proponeva il ''~erthejm con la s11a operazione della.· int erposizione titero-vescico vaginale. Con q11esto var1taggio, che mentre la operazione di \Vertheim è jndaginosa, richiede virtt1osismo tecnic·o no1n oomttne, e non è scevra da pericoli, la. isteropessi 1pelvica è operazione semplice, alla portata di og·ni operatore, e s11 centinaia di casi non 11a mai dato alcun caso di morte. • Ben si inten de che 1a esagerazione della a11tiver sion e d·ovrà es-sere limitata ai casi i11 cui sia esclt1sa la -i)ossibilità di t11na gravirlanza. Ed è anzi q11esto aYvertimento da tener lJresente ogni volta si intervenga nella età fec.oncla: « non portare mai il lembo peritoneale troppo indietro, ma limitarsi a fissarlo al fo11do l1terfno ». In caso .d'iv·e rso potremmo a Yere clell.e sorp,r ese nel parto, come im. un caso cli osse,rvazio11e 1'.)ersoinale che mi par bene riferire anche da un altro i::>unto di vista: quello della solidità della fissazior1e per quanto essa resti cìrcos,c ritta al margin,e del lembo p eritoneale. Era questa con·s tatazione ch e aveva reso dt1l)itoso l'Alfieri (2) s11lla sol iclità della isterop es~i, 1
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Nella cl1ius11ra dell'addom,e, specia1me11te se coesista IJrolasso vaginale e sopratutto cistocele, viene usato 11n artifizio di tecniGa cl1e serve a stirare jn alto la vescica per l'intermezzo dell'uraco: e ci.oè, chiuso il peritoneo parietale con la sutura contin11a, la estre~mit à inferiore di questa viene stirata in alto e fi ssata alla faccia profor1da delle fascie nel p11nto più alto dello scollam ento di esse. Il processo cl i isteropessi pelvica dà no11 solo ottimi risultati nella cura della retroflessione, n1a viene t1sato com.e atto complementare nella (1) Del le1nbo i)eritoneale vescico-11terino co-
s ì pre.i)arato ci si ser,re ottimamente ogmJqual-
volta sia 11tile i::>eritonealizzare la superficie l1te rina }). e. nel le retroflessioni fisse in. cui il distacco delJe aderenze abbia lasciata sang11ina nte la sierosa, o dopo la m'iomectomia, ecc. Qt1esta !)ratica già in llSO nella clinica di Roma da tanti anni fu com11nicata dal Pestalozza alla R. Accaclemia l\Iedica nel 111glio 1921 . In ~eriamo q11i 11na fig11ra scl1ernatica che oltra dimostrare codesto impiego, dà l1na cll1iara idea del tl1odo cli agire della ist.eropessi pelvica.
(1) K·è è da cr edere che i11 qt1esti casi la ventrofissazione raggi11n ga n1igliori ristùtati, cl1è 1
anzi n1olte volte Yedemmo riprod11rsi il prolasso no11 ostante la più. tenace fissazione addon1i nale; si produ ce allora spesso l111 allungamento iJ)ertrofi co clel collo. (2) Folia Gynaec., vol. V, f. III, pag. 466: l 'A. che ~ra stato il :primo ad esperimentare il proces,s o .d·i Pestalozza afferma che i s11oi primi entt1siasrni si son-0 smo rzati in se guito- « sopratutto dopo av.ere constatato in. una paziente sottoposta ad isterectomia dopo un anno dalla subita operazione di Pestalozza, q11anto, poco salde siano le aderenze che il lembo peritoneale contrae. e come un reale saldamento non avvenga e.be lungo la linea di sutura al fondo uterino». La constatazione dell'A. trova conferma nel caso che sonra si riferisce ; ma non è sufficiente a negare il -ris11ltato ortO!)eòico, come del resto 1
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SEZIO:NE PR.4.TJ CA
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ma, come del resto . dal s·u-0 stesso caso, si poe be·n 1più gravi (i11 tutti fu ne.cessario il taglli-0 trà dedurre infondato co,desto dubbio, dalla cesareo demolitoTe) di di-stocia segt1ente alla osservazione personale che so1nmariamente riventrofissazio11e uterina. Convinti assertori d.e1 • precetto, clo·m inante inco·n trastato 11el campo ferisco. ostetrico-ginecologico : « essere la ventrofìssaSi tratta di u11a signora operata due anni pri1na di isteropessi pelvica e rhe in travagl1o zione in tutte le sue modalità. la più i1·razionale di parto, insorto presso al termine, p1resentò delle pessie uterine», perchè immobilizza l'or·una distocia complte ssa per inetrorragia da plagano in llna sede troppo diversa dalla nor. centa previa, con presentazione di s·p aJla e male, facen do'lo dti.venire extra-pelvi-cc; testi·m o~l)ORtamento posteriore del collo. per esagerata ni troppe volte dei disturbi f11nzio'llali che posantiversio•ne 11terina. (Anno· 1919, sch. 14.64). . son o segui.rne (1dismenorrea, sterilità, abo rti, Si interven·n e ip e.r via laparotomica (operadistocie) ci pare aver fatto opera non in Lltile tore: dott. Gaifa.mi) col taglio cesareo; d11rante mettendo aTI·cora 11na volta in guardia contro I'interve11to si rilevò cl1e la pare·t e posteriore codesti metodi opera.torli. clel r11tero aveva 1u1 modico svil11ppo sacciforSor)rat11tto, per così dire, quasi a g11isa di. rin1e (1) ; si rilevò ain,cl1e che1 il lembo peritoneale sposta alla com11nicaz1on.e .r ecentissima del della isteropessi era ~aldato per ti1tto il st10 cl1i111rgo B11ssa-I,R.y, il qi1ale, . se pur « non co11tor110 alla faccia posterio·re dell'utero., dievuole elevare u11 a legge che regoli genericatro al fondo e la aderenza era esclusivamerite m e11te la condotta ·del chir11rgo di fronte alle 11111ao 11 margine del lembo, tanto che fu a·g .edeviazioni dell'utero o al prolasso genitaJe >), è c . vole, dopo estratto il feto, di rid11rre la esageperò pag·o (e si intrn.vvedo.no le sue simpatie rata antiversione 11terina di-sta.ccando il lembo e forse . il consiglio larvato) «di av.er portato dalla s11a ineerzio11 e e fissan·d·olo più in basRo 11n 'Iluovo elemento a contributo di qi1elle staa liYello del fo'Ildo 11terino. tistiche che dànno come .possihile l'espletaIl caso ora riferito mi pare un documento zione del ·p arto in l1tero vent1ifissato ». dimostrativo a 1J.n ten1po : I ) degli inconve- · Sicuro. Nessun.o n,ega q11 esta possibilità, ma nienti che si possono avere anche con la istepoir.h è si tra tta di casi eccezio11aJi, co·s i da riropessi pelvica quando, nella età feconda , s1 tenerli degni rli pt1bblicazione, non si deve fiP-Ri il 1Pn1bo peritonea.le troppo indi_e tro esaesagerarne la i·m poTtanza ·rira ti.ca. Un caso gerando la antiflessione; II) della solidità della feli ce non p11ò distruggere una. trentenin ale fissazione no·n ostante che le aderenze si stabiesuerienza,, fa cen do·ci fare 1ln salto a ritroso liscano· solo a livello del margine ·del lembo. nella tera,~1ia ginecologica. T8nto più che no.f' E l'an1maestramento rlinioo ~rin10 non deve man.cann orn1ai altri proressi O!»e1·atorii, t1g11ala t1 cln r perduto, pur s€nza ·ch~ ven·ga smin11ita mente e più efficaci dal lato statico, e per i la fidl1cia n.ostra nella isteropessi pelvica. S1 quali gli insuccessi f11nzion.a li sono a.esol11tatrattFt di casi eccezio11ali, ctov11ti più ch e al m ente 11na eccezione. Fra di qi1esti ottima è nletodo ad errori n ella sua e~ernzione: (I h ene certo la ist erope s~ i pelvica e perciò ci è. sem~·enderli noti iper evitarne la ripetizione. 11ra.to 11tile con correre alla .s11a diffu ~i·one , nello ~on altrimenti ci è parso oppo.r tuno rende,re stesso t empo che ci era dato di attirare anconoti i casi be1n 1:>iù ni1merosi (5 in po chi anni) ra una volt.<"-l la attenzione d el rhirurgo sni pericoli l eo·nti ::i ll R. ventrofì ssnzione dell '11tero. fn eeva ofiservare il P e . . tnlozza i1el co11gres~o di ~a.pol i (1912), (vol. ~{''II deQ·li A_tti, pag. 9;:>) D0T T. C. Muzro ri~o·ndenclo app1111to all 'A. che i_I s110 ·caso i;;te~~o rlimostra. non e~se r neressar1a una estesa aclere11za ad assicura re il .ris11lt a to della 01)era,zione. rite•n end·o inoltre che il J'}rovocare IL MEDICO PRATICO 1111ft n ii1 estesa e tenac0 aderenza Cl el le~1190 5" Ediz .. completamt>nte rifatta ed ampliata, in XIX ca pitoli. n 11 ::t . parete n nteriore cl e ll'11tero P·otr~hb~ in rn ~o di ulte.riori graviri:i nze t11rJJq:re il 11bero t . Stati morbosi cbe minacciano la vita., Soc<'or.si. urg~nt.f. ~··j11· 1p11n rlell'llOYO. tT . Mnlattie piil cornuni. - ITT. "Epidem1~ .e rhs1nfez1onL TV. 'Ricord i di ~emeiotica. - V. E~a.me cl1n1co. - VI. Trau(1 ) Nella e$ec11zi on e clel secon clan1ento Ri tromatologia. - VII. Ostet.rici~. -:- VIII. P ediatria_. - IX . Ocuvò che la olacentfl era inserita s111la narete listica. - X. Oto-rino-lanngo1atr1a. - XI. l\1alatt1e dPlla hocca a11teriore ; il che ci in1c111ce a 1)ensare ('he pe-r la e nei denti. - XII. Dennopatie. Infe?.ioni sel'Suali. - XIII. Te. rapia fisica. - XIV. Siero·opoter~_p ia. - XV. Alimenti .e re· u·ene~i della n1acenta. 1nrevia non sia stata sen !!imi rlietetici. - XVI. Farmacologia. - XVII. Necroscopta. ~n im:oortanza 1a esàgerata antifleis Sii.o·n e con XVCII. Cihi e hevanòe. - XIX. Convenzionale nomenclatura lo s'rilÌ.1 nna sacciforme della un.rete rposteriore: clinica òi morbi, segni. leggi. s;ndromi. · invero. tnserito~.i 1'11ovo s111la !larete anteriore. Un volume in formato tascahile rli pa<z. XTt-978. eon 11 tavole. elegantemente rilegato L. 2 8, più. le spese po~tali tl1 e cn1esta non essenclo libera di e~pan1de~i. la .çpedizione ed imballaggio. nl~centa 01Jr nel s11n accrPf'cimen1o resrnlare Per i nostri associati sole L. 2 7. 4 5 in porto franco e ftnì ni1'1 · facilm ente lìer nv,ricinarsi all'orifizi o . . 1
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ra:'~omnndato.
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lL. POLICLI NI CO
OSSERVAZION I CLINICHE. Un caso di eresipela migrante
t1·a ttato con iniezioni di '' fenolo ,,. Dott. CosTANzo
ARRI.GONI,
medico chir. condotto.
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I casi di eresi1)ela del volto e del cuoio capelluto si presentano con relativa freql1enza all'esame · del r,nedico e di solito hanno decorso piuttosto benigno, tanto da non richiedere s1)0ciale trattamento curativo. · Però, se richiamiamo alla m~nte l'etiologia della risipola, cioè che questa è dovuta ad una infezione locale della pelle per opera dello · « streptococco piogeno » e della Slla difft1sione e che s'inizia da piccole soluzioni di continlto, co111e lievi escoriazioni, ragadi, graffiatl1re al n aso, al padiglione dell orecchio o ad alti i pl111ti della. faccia o della cute del capo, no1 J)OSsiamo facilmente renderci ragione dell'eveJ1 t.uale sopravvenienza .ad essa di gravi complicazioni. 1
C. l\f. di Carlo, maritata G., di anni 35, casalinga, cl omiciliata in. Cavenago d Adda . (l\·1ilano). . Nulla d'in1porta11.t e nell'a.na1nr1esi ))erso11ale. Non tubercolosi, non sifilide. Il 5 gennaio 1914, alla mia prima visita. presentava il dorso del naso, il SllO lato sinistro e tl1tta la zona limitrofa, la guancia, assai eden1atosi; Ja pelle di colorito rosso-pa0nazzo. tesa, liscin, lustra; calda e dolente .al tatto. IJa parte colpita era circoscritta da un margine · nettò e palpabile perchè · rilevato. a g11isa d i· corclon cino. Da q11esto partivansj piccole strie rosse, linfangioitiche, segno della · tenclenza clel procrsso f!d estendersi. Le ghiéllldole sottomascellari cd alrune cervicali di sinistra erano t11mefatte e dolorose alla pressione ancl1e Jep:gera. J.. a donna raccontò che tre o ql1attro giorni in11a11zi ave11do nel naso l1Ill'escara se l'er4toltn, ~ratt.ando e graffiandosi con Je unghj e clPll e <lita. Di ql1i !)artì l'infezione cl1e cop-linci ò con q11alche brivido. con malessere genern 1r. in a1)petenza, dolori di capo a tipo lancinante e brl1ciore di gola, specialmente nell'atto riel deal11tire. · 1\Ton ebbi dubbio, nè clifficoltà a conoscere 1'i11fezione eresipelatosa della faccia. Siccome l' nmmalata ave,,a febbre alta (390), oltre il riposo assoll1to a letto, ordinai alc11ne polveri antit<=>rmicJ1e ed insieme antinevralgiche. Prescrissi 11na pomata a base d'« ittiolo», da aprlirarRi più volte nella giornata, per unzioni s1 r11.f\ pn.rti colnite. seguite da impaccl1i caldoasci11tti. Dieta liq11ida, corroborante; vescica dj ghiaccio s11l cano, somministrazione di freq11enti bevande fredde. l\Tri la risipoln. nei giorni s11ccegsivi. andò p:radntamente e~ienclendo~i in tale modo d a ii1vadere completamente il volto e ti.itto il c11oio capelluto fino alla n11ca, sicdh.è ~i ao,,~ procedere a 11 a ra ~ura dej capelli. T.H tengione en il tl1rgore d el le pareti eran o nrrent11ati s~ im e e pii1 alle palpebre dall~ ct1i 1
(ANNO
XXVI II, FASC. 48]
ri1na, perfettamente cl1iusa usciva un umore d'a spetto n1uco-purl1lento. ' Sulla faccia si scorgevano diverse ,·escicole della grandezza press'a poco di tm chicco di g:an?, splendenti e ripiene di liquido citrino, s1mfl1 a delle vere e proprie .flittene. Fra queste, come al cuoio capelluto. mi fu dato d'osseryare la formazione di q11alche Pllstola· a carattere icoroso. Ebbi inoltre a rilevare cl1e men tre nelle regioni 'per le prime colpite l'infezione migliora va e $Compariva diffondendosi in alt.re zone· acca11to, migl1orando e sco111nare11clo da m1 r ~te si rimanifestava in quelle. ~ · Ma lo stato generale dell'infer111a era. per sintomatologja, I)iù imponente. La c11r\.·a termica av:eva il tipo di llna febbre remitte11te. con elevazioni accentl1ate fino a 41°. prea11nunziate da intenso bri,rido e seguite. do1)0 qualche ora. da notevolisRin10 abbassame11to dietro profl1so Sl1dore. fino a rag·gi11ngere la norm~ o poco più (37°.5) . Questo m~do di comportarsi della teìn1)e- · ratura era irregolare durante la giornata; si a\re\'ano c]oè piiì innalzame11ti avvicend.ati da abl)assMnenti. In relazione co11 la febbre constatai dist11rbi f11nzionali del cuore. Il moto di ql1esto viscere era disordinato ed as~ai fre c1l1ente (fino a 150 battute al m'). il polso freq11enteme11te irregolar e, ineg11ale e piccolo, assai compres~ihil e . Li eve cianosi delle ml1cui:;e visil)ili. R espirazione dispnoica, 36 atti a I m '. La donna si presenta, n talora prostrélta. astenica; ta1ora in })reda n grande inq11iet11di11e e smania, sì d a r1on tro\·nr lJosn. Accl1sa,·a fortissima cefalea e dÒlori vaganti per le ossa ed nlle g·it1ntl1re, secchezza d/:)11;1 ling11a, inappetenza. rep1icntj cono ti cii von1ito. Rilevai altresì uno stnto di semicoscienza e r)i1'i spesso di delirio marcatissimo. V'era erpete labbiale non Rolo; ma. la Jingt1a ed il cavo orale appn riva no tappezzati da cl1iazz~- di ml1ghetto. PPr~istevano in grado considerevole Je tlunefazio11i e la dolenzia. delle ghiandole sottomascellari e cervicali d'ambo j lati. Nulla di particolare riscontrai R1l'esame degli orgçtni toracici . r.,o stomaco ed il fegato trov-avansi nei limiti fisiologici. mentre la milza si palpava distintamente al di sotto dell'arcata costale di sini$tr::. e di consistenza molliccia. Non mi sfuggirono però, sulla pelle del tronco ed anche <ie11P coscie, alct1ne s11ffl1sioni emorragiche, p11ntiformi. Urine scarse concentrate. torbide per abbon- • da11ti fosfati. Alb11mjna in cn1a.ntità: colrEc:bach ebbi il 10 %0. Presenza note,Tole di eritrociii. Non gll1cosio. Alvo diarroico. Percleva senz'av,Tedersene feci ed 11rine. Mi persl1asi che a1l'infrzione ereRipelatosa locale ::l:veva te11nto di<=>tro l1n'infezione settica generale. Po~ta la diagnosi di setticemiFl ~treJ1toror. cir::t. il mio prognostico f11 cl i estrPma ric:er,Ta. Il 13 di gennaio volli S!'l'erime11tare la c11ra con i rimedi eroici ner via intram11~rnlare. Sapendo che fra - i mezzi 1ern pP11ti ci con~i gJiati a combattere l'ere.c:i!)e 1'1 e per imnPit i ri:· la $lla invasione ~,indirAno f'nche le iniezioni di Rolt1zione fen ic::i a 1 ? 01 t11tt'rl ttornn al focolaio morhoso (TT11rter), pe11c:ni di ricorrPre 1
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[A!'~NO
:\X\'"111, FASC. 1.S]
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SEZIONE PRATICA
1613
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a <.1t1esto farmaco, rna. applicato a debellare invece la forma settica generale. Le regioni prescelte per le punture furono l~ glutee ed il 13 di gennaio cominciai ad e~e guirle. Introdussi ìre siringhe, della capacità d1 u11 cc., di soluzione per volta e per cinque volte consecutive, ma con l'intervallo di tre ore fra· 1·l1na e l altra. Contemporaneamente non trasct1rai di praticare delle iniezioni di cardioc1netici, quali l'olid steriliz. canforato al 20 % e la. caffeina. Per via orale feci dare a cu_c. chiai, ogni due ore, un infuso all'1 % di fogliP. di digitale. Per il resto, solite cure. · · Il giorno seguente ripetei le iniezioni ed esami11ai le urine. Non osservai un colore verde · sc1iro cli esse, cl1e sarebbe stato ad indicare l'a8s orbimento di t1na qt1a.ntità troppo forte :ji fenolo. Qt1esto nell'orp;a11j smo p11ò s11bire una ossiclH.zione e trasfo1·n1nrRi i11 pirocatechina ed in iclrochinone, i q11a.Ii co1npaior10 nelle t1ri11e accoppiati con l'acido solforico e con l'acido g lic11ronico. Nelle 11rine, dopo la loro en1i!~ si011e, la l)irocatecl1ina e l'idrochinone vengono scissi delle loro combinazioni mere è un J)l'Oce.sso di ferme11tuzio11e e, ossidandosi all'arra. determinano il colore verde-sc11ro. Trovai 11na diminuzione del tasso n]])11min\1rico, mentre la\ q11antità delle urine er a di J)OCO n11mentata. D11rava la presenza dei corpuscoli rossi. Ogni giorno contin11ai le iniezioni ed ogni· gior110 111i ~11 dato di rilevare. nel1e condizioni genera 1i clel]a paziente, llTI le11to, ma graduale progres~ivo miglior::i111ento. L,P 11rine fnrono oggetto Cli i1na miR nttenta e costn.nte ~orveglianza. Cosi vidi, a noce a poco, rlccrescere Ì alb11mina ed aum~ntare la loro quantità. In breve scomparvero i corpuscoli ro~ -,i. l ,n te1nper8 t11ra di scese, nè più si presenf tì a sha lzi; cPs~arono i rl elirii. i] Ren sori o si fece più integro; l'ammalata cominciò a gradir•' il cibo, me11tre notai il dileg11arsi del m11~h ·tto. 11 pol~o clivPnne più ritmico. meno freqn ente, più pieno. Vomito e diarrea scomparsi I,'eresipela regrPdì. rl a.n<lo J11ogo ad llna leggerFt ·desq11amazione. Le Sltffusioni emorragiche constatate s11lla. pelle · del tronco e delle co~cie in1pA11idirono, riassorbendosi. TI 23 gennaio cesRai lP iniezioni di fenolo perrhè Je l1rine mi mostrarono lln accenno alla . colorazione verde-c11po. Però l'ammalata poteva si ormai considerare in periodo di convale~cer1za. Nelle llrine, abbondanti e limpide , l'alb11mina rilevR,vasi in tra.ccia: la fehbre era cessata, la milza. non si riusciva pi:ù a, palnR re· con la perc11ssione si fissava nei limiti nor~ali. Polso reg-olare, ritmico, valido. Il 30 <lel detto mese l'ahbFindonai perfettamente g'llRrl·+. R. 1
1
PPr concl11dere: ~0110
convinto dhe la donna, di c11j ho espo~to con dettaglio e con precisione la storia clinicn. rlovè JR ~i1a sa.lvezza alle iniezioni di fr.n c•l0. l1ercbè il miglioramento si manifestò s11hito dopo le prime sommini8trazioni e cor1 le ~11ccessive s i mantenne costante e progreR~:d vo fino alla g·lt::t rigione.
. -ro
H1 •
(J?a,·ia). agosto 1920.
OPERE CONSULT ,_A,.. TE.
1 ~"-· LUSTIG. Patologia generale, vol. II. · · 2. G. BANTI. A ·n atomie, patologica, vol. I. 3 A. STRfiMPELL. Patologia speciale medica. ,4 citte da infezione. 4. G. LESSER. M.1lattie cutanee. 5. H. TILLMANNS. Patologia speCilll e chirtlrgica, vol. I e II. 6 G. LEUBE. Diagnostica differ., val. II. 7. G. GAGLIO. Farmacolo·g ia e terapia . 8. G.
M6GLIE.
Ric ettario ragionato
e terapia
p1·rt.tica.
I » IN ROMA. Reparto Isolamento. Direttore prof. A. CARDUCCI.
POLICLINICO « UMBERTO
..
La terapia della pustola carbonchiosa • , nell'uomo per
il dottor REMO
:.\Io:r-.."TELEONE,
:1ssisti311te.
l\1a.lgrado l'uso su vasta scala dei vari sier: anticarbonchiosi avesse rapidamente dirnostrato )nsof:ltenibile l 'asserzione del Lej ar~ « della scarsa ll ti lità clel siero clerivan te dall<l' troppo piccola s ua attività». malgrado cioè l'er 1'11nive1·s·ale esperie11za, clominasse inco11trastata per d~cenni la tera1)i~ specifica de ~ car1)oncl1io, neg·li u ltin1i anni vari os~e rva t 0 1 !~ ries11mando vecchi mezzj cli c11ra gjà relegat; negli ardhivi e i11trod11cend one dei llllovi, tent a r10 infirmare il \'é1lore della siel'ot er n11ia antic a r})onchiosa. Così vediamo, da isolati pse11<lo s11ccessi ter i1pici, cercare cli fa re ass11Tgere nl1ovame11 te a metoclo di curn l'acido fenico., la ii11tura di riodio, ir ,su.blim.n.to polverato, ~ · i nr i .::ion2, l a preistorica pttnta di fuoco ecl j11 Fr ~t11cia le cnl tl1re l)iocian ieh e ste rilizzate. JTo cl etto i solati ·in qua11to si tratta in g·enere cli uno < d11e o tre ca si sporadicamente trattati e g·t1ariti coll'11110 o l 'altro sistemn Clll'ativo ; 110 ag·gil1nto pseudo s1tccessi i11 ql1anto l'esperienzn mostr8 clie norl !)Oche volte la p11st ola cnrboncl1 iosél g·11arisce spontanean1er1te senza r11rn a lcu11a. II fnttn dell a p;uarigio.ne spo11ta11ea cl elln pustoln n:-ialigna i1on 11l1ò, malgrad o l'oppof-'izione di ~i11goli a11tori. 1·evocarsi in cl11l)hi o, 11è p.u ò ciò far meraviglia qt1ando f:i p en~ i alla ini· ziale sede circoscritta della lesione ed all" nnt11rali vaì ide barriere che l'orgF111 ism o rap~ cla n1e 11 te opponie Ri g1e1n1i. _.\ n1e ~~cc:::--o n ~ • t.re11tasei casi rli carbonchio. i11 q11attro me ~ osservati. è sta.ta data l opport1111ità cl i cor. ~tatarlo i11 p}ù rli lln caso di p11~tola c8rboEchiosa bflne accertata. Se a ciò aggi11ngjamo il n11mero cosnic110 .a: gnari~·ioni ottenute con mezzi assai sen111Iic i 1
IL POLICLINICO
LANNO X.'{VIII, FASC. 48]
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(iBecker con il sen1pllce riposo a 1etto cd im- narrano di aver notato~ a più o meno lunga pacchi di alcoo1 dice di .avere ottenuto 32 gua- distanza· di tempo, in una delle regioni del r igioni su 33 casi!) rimane fu or di discussio·n e viso ·e del · collo, w1 foruncolo: spesse volte> cheJ il caso o i due casi riportati dai singoli pur considerato il fatto, non vi hanno dato autori, possaino interpretarsi come guarrigioni peso, finchè aggiungendosi a l foruncolo una spo111tanee. notevole infiltrazione, spontaneamente, o per In Francia L. e F. Fortineau, ripetendo especonsiglio di amici o parenti, ricorrono al merimenti g·ià fatti da Boucl1ard, Vooélhead, tlico il ql1ale esamina, diag·nostica, e pronto, Chturight Vo·od ,affermano di aver.e Oit tenuto .ri- lJrende U 1na chiave, un cl1io·dO, ecc., arroventa sultati terapeutici lusi n1g hi·eri i1ella affezione in e brucia: il gonfiore si estende rapidamente J.isc orso con ini-ezioni di culttire piocianiche 11elle ore successiv•e, i)ersiste il giorno dopo:. sterilizzate. Una :Lniezio.n e, al massimo due, sallna nuova visita d el inedico, n11ova caustica1~el)bero s11fficie11iti: ,a c.onfern1a gli AA. porzio11e : altre !)Oche ore di osservazione ed il tallo u.I1a statistica del 90 % di guariti. L a mo·l'- 111alato in tutta fretta viene ir1viato nella più talit à d el 10 % avuta con tale s1ste1na nro n mo· vici11a città. s tra davvero la bontà del n1 etodo i·n quanto Poichè il cas,) mi ha fatto in periodo no11 iaJ.e cifra .di insuccessi o1tr-epass.a notevolmen1e 111ng·o osservare nt1merose volte l'affezione in 11on soJo quelle .r isultanti dalla sieroterapia discorso nell'Isolamento di qu.esto O.spedale anti carbo11chiosa, ma anche qu:e111e derivan.t i vog·lio in bre'!e 'ql1i r-iassl1mere le conclt1sioni cla1le cure oon acido fenico od altro. c11i so110 stato portato nei riguardi della tev· è di lJiù : s.e in· un certo numero di casi, rapia :' cid o fe11ico, sublin1ato, iodio, ca11stici, e1cc,, I malati esaminati in quattro mesi f11rono •·isultn.no i n11tili perchè la natura bre n.eficamen- 36, cli essi 33 prese11 tavano un'unica pt1stola e g·ià n:g·i soe P'er proprio conto, i.n tl1tt.i i casi clinicamente e b atteriologicamente accertata Ri i111ò correre l'alea di ingenerare dan.n i più di natura carbonchiosa: in un caso (çlescritto g r ::tvi. più innanzi) la pustola era doppia, fatto queI . . 'incisio11e della pustola inizia le carboncl1iosto, stando alla letteratura, non comune; in ~a col bisturi, la sua escissione sia col taun altro mancava. Anclle a m e. è stata data g lie11te, sia col termocauterio, non fanno che l'opportunità di constatare in dl1e casi la guarig ione sponta11ea senza cura nè locale nè t: pri re la r g·a e facile via alla setticemia. generale : ii1 26 dei rimamenti il ferro rovente È assl1rdo pensare che cospargendo del biera stato ser1za. parsimonia t1sato con ris11ltati rloru.r o di mercurio in polvere s11 di ttnia .s etali da ricl1iedere il l'icovero d '11rgenza in 7ior1e Cl'l1e11ta, esso non possa assorbirsi e dar ospedale, ove l'ltnica terapia da noi usata flJ l .log·o a ll'avvelenamento dell'organismo ! quella specifica con sieri anticarbonchiosi e Co11sideriaino l'azione del caustico attuale : nelle infezioni associate (o dopo la caduta delda tntti è ammesso cl1e il ferro rovente dil'escara) cure locali con impacchi al Dekin o · t r \lgge le barriere formatesi in loco; da tutti con sol11zione fe11ica. Il s iero usato conteneva ,\ rico 11 o~cil tta 1·azione de.tllrpante ciel fllo co. in 5 e.e. di liqt1iclo 1fl00 U. I.: fu iniettato in ri la inevitabilità di postlime cicatrici deleteclos i variabili secondo l a g ravità del caso, tar·ie ~p e rié"l lmente se 8lllle l)rl lpebre le s11lle1 . lor a git1ngendo fino a 50 c. c. al giorno in ge'"ll fl ncie. ir1 q11anto la p11stola nell a ql1a si tonere im.iettando·n e 10-20 c. c. p .d. La ql1a11tità to11 nlitù elc i CD si trovas j Sll l)arti abit almente tale di si ero jnocl1lato varia dai 10 a j 180 e.e. · f· co1 1c r te. Secortclo a lc11ni il ferro rovente sala via seg11ita ql1asi sempre è stata la intra1
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' P})]le ntile perçl1è diretta m eri te agei1 clo sili muscolare, nei casi urgenti ad essa 110 asso'~e r1ni li clistr11 gg·erebbe: è il colmo pensare ciata l a via endoven 0 sn. ' l1 c la cn11terizzazione possa ri11scire ad ticciI risultati di l1n a simile terapia sono tali tle re 1ntti i gern1i l)enetrRti nell'or gan ismo! . d8. in1pressionare nel 11i'l1 benevolo modo gii Nell'ecle111n ch e circonda l a p11stola - spesso scettici verso le mod ern e conql1iste. i11 quanto di note,1 oli ssim a estensione - possono dimot11tti i nostri 8.mmal a ti gl1a.rirono. Se 1111 def: t1·n1·si b8cilli carbonch iosi n ella s jerosità del cesso s i ebbe a ,,erificare, esso fl1 constatato 1'estren1n 11eriferia della zo11a col1)ita. L'azione ir1 11n calzoJaio sessante11ne. affetto da eclema 11 Pl cnn~tiro att11ale è d11nq11e dimostrata no- m a lip;no carl»onchioso della g·11ancia, che a noi ··i,·n. 1)11rt11ttavia In prim<t arma che il m ediricor~e rtopo 15 gior11i di in11tili peregrinazior·o l)rn11cli sce contro il carbo11chio, è il ferro ni d a i1n a mbulatorio al l'altro, in s tato di acun' ente. I'.: cli l1na 11101noto11ia desolante l 'a- tn. setticemia algidn , ohif~,s 20 ore dopo l'in'1a111nesi cli:ii ca rb onchio~i invia ti nei r epa rti · g r esso e nel q11ale, ql1indi , non si ebbe il temspecia lizzati: q11asi nl l'11ni ~ono essi malati JJO di ag·ire con i $ier1.
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I ..\ "~~o XXVIII,
FASC.
4_!8]
SEZIQ..~E
1615
PR\TlC.\ '
l bl1oni effetti del siero si notavano subita-
lllente specie r1ei èasi in cui era.no compar~i i primi sintomi allarmanti della setticemia. Basterà che io a tal proposito Sltccinta.mente (lescriva une dei 35 casi per comprenderlo : e~so è come il ca.lco su cui si modellano q11as1 t11tti gli altri. I~.
g·omento impostoci se malgrado così larga esperienza clinica; volessimo analizzare i singoli €lementi: a noi p~eme perciò concludere mettendo in evidenza i quattro punti seguenti: 1° La pustola carbonchiosa circoscritta tende a:lla guarigione spontanea: spesso le cure locali non fanno eh~ aggiungervi sepsi l1iogeniche di facile associazione;. 2° ·Forme pe;rniciose sono gli edemi malig11i carbonchiosi e le forme intermedie di pustola con larga zona ~ematosa: da esse è breve il passo alla setticemia carbonchiosa; 3° Avendo dimostrato che i bacilli carbonchiosi esistono nella sierosità fino all'estrema periferia della zona edematosa è chiaro C!he q11esta, per la sua estensione spesso imponente, non può essere certo dominata dall'azione. anche a distanza, del cauterio. A parer nostro il cauterio potrebbe trovare unica indicaziorn-e .n.ella pustola incipient e, esic idendola con es~o, quando però non importi che una li:rl}itata ablazione di tessuti ed in ·zone ove ciò non riesca di danno funzionale od estetico; .. 4° La sieroterapia anticarbonchiosa sola, senza temerne le alte dosi, si dimostra essere il metodo elettivo di cura della grave infezione in %getto. ~ Non può il moderno medjco invocare la distanza delle loc~ lità colpite dai centri fornitori di siero per g iustificare l'uso di mezzi cha possono riuscire nocivi: se noi limitiamo l'inizj ale interYento, ·n1el ca so il bisogno ci trovi sforniti di siero, . ad applieazioni caldo-umi(le, vedremo che la malattia ci dà sempre il tempo, qu·nl.ora, non avvenga in tal n1od 0 1 Ja guarigion e, di correre a quei ripari che intempestive e precipitose c11re ci far.e bbero lo stesso chiedere in stadi più inoltrati della malattia.
O., contadino, di anni 46, è addetto alla s orveglianza di bovini. Narra che nell'arme11to affidato alle sue c111·e nel decorso dell'anno a varie riprese moriro110 degli animali: l'ultimo venne improvvisa.mente a morte nel novembre. Incaricato della sua distruzione volle prima togliere la pelle; due giorni dopo notò la comparsa st1i dorso del terzo inferiore dell'avambraccio d. , a circa 5 cm. di distanza l'una ·da.ll'a1tra, d11e bo11 icine: il dì s'3guente nella zona ad esse <·i r co~ tante notò esteso edema. Ricorso dal meclico fu inrmediatamente cauterizzato in loco: il m a ttino _seguente colpito dal fatto dhe rl gonfi.ore, sebbene di poco, era ancora a11mentato, ricorse ad altro ' n1edico: n11ova applicazi-000 del ferro rovente: la sera il gonifiore aveva· raggiunto la radice dell' Mio d. e dopo 18 or.e ì11sorta febhre violenta preceduta da brivido, in tutta urgenza fu inviato in ospedale. l'.:licovera in grave stato: la temperatura è <li 39<>.3: il respiro affrettato, superficiale; il polso piccolo, frequente. Il malato in preda a ·v iva agitazione, ansioso, si lamenta di dolore violento al braccio destro. All'esame generale dell'irufermo non si ril eva nul1a. Tl braccio d. , l'avambraccio d. , la mano d. <tl)p a iono aumentati nc,tevolmente di volume ; la mano è cianotica: la cute dell'avambraccin ·e .b raccio tesa, aITossa't.a; n1unierose flitten e <li g randezza fino ad una noce, a contenuto s ieroso, citrino, limpido sulla facci a flessor ia dell'avambraccio. Sul dorso dell'avambracc:io, terzo inferiore, nota nsj due zone escaroti,c he !lere: una della grandezza di 5 cm. ovale, disposta longitudinalmente Sl ll lato radiale, l'altra a pochi centimetri di distanza, rotonda, della grandezza di 4 cn1. circa. Il tess11to int.e.rpost.0 è am-oss.ato. tumefatto com e nel resto dell'avambraccio: i ·ederna è d11ro. ' ALCUNI DEI LAVORI CONS'(TT~TATI. L'es amP- dell'urina è negativo. L'egame dell'essuda to, tolto in corrispondenza della faccia inrferio.r e diell '·e sc.are, !rivela i . AYNAUD: P.rurts médic., 1912, n. 36. BALDUzzI e BALLERO. Gazzetta Osped. e Cliniche caratteristici tozzi bacilli del carbonchiò. Ini1914, p. 1878. ziata la cura snecifica senza alcun altro ausilio, si iniettano, nel primo giorno 40 c . c. di BEC*ER: Miinch. med. v\1och. , 1912, n. 4. siero in tre riprese per via sottocutanea. Il CONFORTI C.: P olicli·ni co , S ,ez. pr·a t ica, 1919, pa. 2<> iiorn.o persiste lo stato g rave, il gol1Jfìore ·ITTna 1339. non . progrediAce: la dose di sierQ_ è elevata a FoRTINEAu: Annal~s de l 'In.stitut Pastet1r, 1910, 50 c. c . . Si injzia 11n visibile miglioramento; il n. 12. . malato Ri Rente rinato, cessa l'F\Jlsia. l'ag·itazione. Nel 3°, 4° giorno altri complessivi 60 '.c. c. FORTTNEAU L. e F.: ·comptes-rern.dus Ac. Scienc. di siero, !a febbre cade. Nei 3 giorni seguenti, · 1914. a Jtri · 60 c. c. di ~iero, lo stato gE>nerale torna PERTUSIO C. : Policlinico, S·ez. pr a tica, 1919, panormale: si nota in uno con la regressione gina 1204. dell'edema la delimitazione dell'escare. , RAGUSA: Gazzetta Osped.. e Clindche, 1912, n·. 69.' Non cito altri casi: sinteticament~ affeni)o · ZADA R. : Gazzetta Osped. e Clin:, 1911, p . 2'61. ché · simili .ottimi ·nst1ltati· abbiamo noi otten11to in 35 ammalati: esorbiteremmo dall'ar1
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IL POLCCT.INICC
RIVISTE SINTETICHE. 1liat.esi spasmofila. - Sulla Broncotetania per il ùott.
CES~RE i\•I oscHINI.
Il vasto, complicato gruppo sinto111atico delle cosiddette malattie convulsive dell'infanzia si va se1rlplificando via via cl1e nt1ovi studi ·~ nuove osservazioni permettono di separar nettamente le sindromi tra loro dissimili o di raggrt1·p pare le affini. In questo modo, dalle altre forme co11vulsive, è stata separp,ta quella dl1e I-Iochsinger aveva cl1iamata cc stato tetanoide », Heubner cc stato spasmofilo» e cl1e, più propriamente, i 1 F inkelstein definì cc diatesi spasmofila » o cc spasmofilia >> consistente in cc 11n'anomalia di costit11zione la qt1ale si riconosce da un'ipereccitabilità n1isu rabile, meccanica ed elettrica del siste111a ner\ oso e che costituisce t1na pre- . d.isposizione patologica a cert~ convulsioni parziali e generali, toniche e c1oniche » (1) . ln base a questa d·e finizione la maggioranza degli AA. ha raggruppato, come facenti capo alla diatesi spasmofila : la tetania, il laringospasmo e l'eclampsia i11fantile. S'è cercato di far entrare i11 questo grup~ po altre malattie, quali il rachitisn10, l'osteomalacia e l'asma bronchiale, e ciò specialn1ente in l'apporto all'analogia nel ricambio fisio-patologico dei sali minerali ed alla funzione delle ghiandole a secrezione i11terna; e l'A schenheim (2) considera le due prime corn o malattie g·enerali streftan1ente affini alla spasmofilia soprat11tto percl1è ·i11 tt1tte c'è l111 disturbo del ricambio materiale, i11 i)rima linea de~ calcio, ed 11anno, sempre . secondo l'A., co1ne causa unica patoger1etica, ltn disturbato eqt1ilibriu . funzionale delle gJ1iandole endocrine preposte al rican1t)io dei sali e cioè: ~spe cialmente il timo per la rachitide, le gl1iandole sess11al i -oer l'osteomalacia, le paratiroi. di per la spasmofilia. Il Kasso"''itz, nelle rnanifestazioni cl in i che della spasmofilia, vede addirittura ed esclusivan1ente dei dist11rhi nervosi di individui racl1itici. Non possiamo negare che esistano intimi • rapporti tra la diat€si spasmofila da una parte e la rachitide e l'osteomalacia dall'altra se con sideriamo la quasi identità della curva dell:t morbilità, l'accompagnarsi della spasmofilia col rachitismo nello stesso individuo in un gran numero di casi, il· co.mparire contemporaneamente delle due malattie presso quei popoli (Giappone) che, fino allora, ne era.no rimasti indenni, l'affinità nelle alterazioni del 1
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ricambio, l'efficacia terapeutica delle medesime sostanze. medicamentose. lVIa la sopracitata definizione della diatesi spasmofila, a prescinder·e da alt.re considerazioni, non ci consentedi con1prendere in essa il rachitismo e l'osteomalacia sopratutto perchè troppo spesso in qrteste due malattie manca il sintoma c~rdi 11ale della spasmolilia che è l'ipe1·eccitabilità ~let.tricn o n1eccanica. Forse ·conviene credere col Feer (1) cl1e rachitismo e spasmofi.l ia trovino affinità « nel crescere entrambi sul ter, reno di anomalie croniche del ricambio materiale che sono eguali o sta.nno t1·a loro in stretti rapporti» e col Marfan (4), cl1e le stess~ catise tossicl1e ed infettive cl1e provocano i fatti reattivi costituenti il rachitismo IJOSsano contemporaneamente provocare nelle paratiroidi lesioni anatomiche o .fl1nzionali cl1e costituiscono la base della ·spasmofilia. Vedremo in seg·uito come certe forme cli asma bronchiale si debbano conRiderar.e come manifestazioni spasmofile: Così pure vedremo cl1e, a ragione, il Lederer (5) -incl11se nella diatesi spasmofila la broncotetania o, meglio, considerò qt1esta come 11na manifestazione pecu-. liare della tetania infantile. , L'iridale di questo mio breve lavoro rende Hnperftua l'esposizione particolareggiata deUa sintomatologia di ciasc1ma delle malattie .1 base sp::-t smofila. Rim andando per essa ad uno dei tanti Trattati di I>ectiatria, mi sembra sui. ficiente accenr1are, in linea generale, che la diatesi spasmofila ptJò }Jrese11tarsi come lln q11adro manifesto, per le conv11Jsioni e gli spas1ni, opi:.11re Jatent·E>, rivelato dai due sinto1ni principali d'eccitabilità meccanica (i f enom.eni di Traussea11 e. di Chwo.steck) e ·da'l1·i pereccitabiÌitù, elet~~ica (fenomeno di Erb ) _ Perciò, dopo aver preso in corisideraz.ione. il ·più brevemente possibile, i crit.erii gene1·a I i sul momento etiologico-patogenetico ed i reperti anatom9-patologici rleJla ·diatesi spasmofila, mi occ11però . particolarmente della brontote tani a. \
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Come sicuro si considera il carattere ereditario della spasmofilia.: Schldssman11, . Seeligmuller, Kassowit.z constatarono che i genitori di bambini spas1nofili lo erano stati alla loro volta: ciò specialmente per la madre nella qltale, qualchevolta., si potè proyocare il fenomeno del facciale. Altrettanto certo è . il carattere famigliare: • lo Schlossmann vide sei fratelli morire perSJlasmofilis::- Pincherle e Poll.i dori (6), su ~t bo.mbini spasmofili, in 25 poterono mettere in eYidenza il carattere famigliare della malattia. Etiologia e p1i fog ert esi.
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SEZIONE PRATICA
Le curve della morbilità per la spasn1ofilia, tracciate da diversi A~ . , colLimru10 nel segna1·e lln massirno in feb1'raio-1narzo e nel discende.1·e a zero nel mese di ll1glio ; l'influenza della stagione è così evidente, benchè non spiegata : a. meno cl1e i1on s i vog·lia accettare l'ipotesi (lel l{asso\vitz, da iuolti AA. oppugnata, delle cattive condizio11i .d 'aml)iente in cui specialme11te d'inverno vivono i ba111bi11i, in particola1~ modo quelli delle classi me110 agiate. Per quai1to riguarda l'età, la spasn1ofilia· è rara prima del 3°-4° mese di vita e dopo jl 3° anno : ·h a il st10 massin10 nel 2°-3° trimestre. . LCJ Schlossman11 fa notare· cl1e, dopo il terzo· anno, la diatesi in parola può persistere « per anni e forse per decen11i » allo stato latente e può esser rivelata solo dal fenome110 di Cl1\vosteck cui il Tl1ie111ich attribuisce rimportanza di si11toma specifico di tale diatesi late11te. Qt1est' A. (7) considera la spasn1ofili a come 1a prima r ivel<.tzione di una inferiorità conge11ita, e p1·obabilmente ereditaria, del sistema n ervoso, inferiorità che, i1egli anni successivi, si manifesterebbe con tt1rl)e intellettuali e neuropatiche:· opinione condivisa dal Feer. JJa una statistica di Rose1istern (8) risulta che, n~i prema1 uri, c'è u11a grande predisposizione a lla spasmofilia. ' ' aldameri (9) è d'opinione cl1e la freqt1enza della spasmofilia sia in rapporto all'incompleto sviluppo delle zone corticali motrici e dell'apparecchio centrale inibitore nei primi anni di vita; immatl1rità cl1e Garzia (10) considera come non raggiunta mielinizzazione delle fibre n·ervose. Questi fatti ci devono far ritenere co l. Can11ata (11) cl1e, rtel ricercar la causa della spasmofilia, bisog11a tener sen1pre presente la speciale labilità del sistema nel'voso infantile. Il quale, come l.octls minoris resistentia e, è naturale venga facilmente influenzato e leso da tutte le infezioni, da tutte le mal a ttie esal1rienti che colpiscono l'organismo infantile. <J11este, pertanto, si r>ossono ·considerare come predisponenti a lla spasmofilia così come vi sono predisposti i bambini ad abjto linfatico, sia del tipo pastoso cl1e neuroartritico: nei quali ultimi però la spasmofilia si mantiene, generalmente, allo stato latente. Il Valdameri (9), fra altri fattori, dà g·rand.e importanza alle vegetazioni adenoidi le quali determinerebbero una difficoltà della respira~ione e quindi l1na dimin11ita ossigenazione del sangue: quest'11ltimo fatto costituirebbe la causa dello scoppiare della spasmofilia. Per un certo verso tale ipotesi si ricollega alla . vecchia teoria respiratoria 'd el Kassowitz, c~n divisa da Escherich (12), secondo il quale i
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bai11bini che crescru10 i11 a1nbie11ti ristretti,. malsani, vengono colpiti d~ spasmofilia per· l'aria viziata cl1e respiraJ?.o. Ma le statisticl1e e l'osservazione clinica ci constringono a ri- · te11e re cl1e l'insorgere della spasmofilia in quei bambini si deve mettere in rapporto non solo con le cattive . condizio11i ct·arnbient1 n1a ancl1e, e sopratutto, col m etodo incong·tuo d'alimenta-zione cui sono sottoposti. Il concetto dell'importanz_ft del g·enere d'alf111entazione, come fattore eziologico della spasmofilia, trova consenzienti t11tti gli autori. L'osservazione clinica cl1e la spasmofilia ·colpisce quasi esclusivamente ba111bini all<:l.ttati con latte di vacca e che, ger1eralmente, basta elimir1a r questo dalla dieta per . ottener.e la guariglone O Ull miglioran1ento, da Una parte tece pensare che i fenomeni spasmofiliaci sia110 dovuti ad un'intossicazione, specie intestinale (13) oppure ad anafilassi (13-11), dall'altra fece rivolgere le ricercl1e al latte di vacca ed ai suoi componenti. Le ricere11~e in questo senso [urano accurate e numerosissime. . l=>er primo lo Czerny considerò la spasmofilia come un'alterazione del ricambio materia le del bamJ)ino: gli esperimenti di Fin- · kelstein, confermati da Grulee (14), Helboch, l,arsson e \i\'ernstedt (15), lo condussero ad attribuire l'i1Jereccitabilità. galvanica degli spa,srnofiliaci ·a. sostanze disciolte nel siero del latte e, probabilmente, a sostanze anorganiche. Essendo i1ota l'azione sedativa dei sali di calcio sul protoplasma delle cellule nervose, si studiò il comportarnento di essi nel metabolismo degli spasmofiliaci. Negli animali, in cui eristato deter1ninu.to uno stato tetanico con la paratiroidectomia, Mac Callum e , roetgl.in riscontrarono t111 ' ipocalcificazione nel ·cervello e nel sa11gue ed a umentata e liminazione del calcio; egt1ale reperto denunciarono Qu.est, Sabbatani. Silves1 ri, Symund . (16) , Cattaneo (17), l-Iaverschmidt (18) nei. tessuti di bambini spa~mofiliaci ed :-tL1mentata eliminazione Cybulski, Oddo, Sarles, ecc. Di contro a questi risultati, P~rhon : Dimitresko e Kissipesko, Cook·~ avrebbero trovato, negli animali, cont.enutry normale di calcio nel cervello, Leopold e Reuss ' nei tessuti dell'organismo in toto, Cooke un'elimina zione norrnale; e, nel bambino, Leopold e Reuss, Cohn ed . ~schenheim . contenuto di calcio nonna)e nel cervello, Longo ne l sangue, Cattaneo, Cotta-Ramusino, Scl1abad eliminazio11e normale. Ciò senz~. contare che Stoltzner e Pollini (20) trovarono ipercalcificazione nei tess11ti di spasmofiliaci. . Data tale discrepanza di rist1ltati, giustamente Iovane e Vaglio (21) concludevano non I
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essere affatto accertato eh~ le anomalie nel ricambio del calcio costituiscano la base eziologica della spasmofi.Jia. Ciò conduce Symund ad adottare un concetto più generale pal'lando di l1n di5turbo nel bilancio dei sali minerali: . .s\ schenheim e Lust pensano che sI deve prendere in maggior considerazione il ricambio degli alcali, specialmente del potassio; Berend parla di un deficit dei sali di magnesio; Cattaneo e Rosenstern di un a.lterato rappo1to tra calcio e magnesio. Pollini (20), fin dal 1914, concl11deva considerando la spasmofilia come qualche cosa di più complesso di una semplice ipocalcificazione dell'organismo e cioè uno sq11ilibrio nei rapporti normalmente esistenti tra i vari sali ad azione sinergica od antagonista. · Dopo C'h e venne accertato che, negli adulti, la strumect"om'i a con contemporanea asportazion e o lesione delle paratiroidì, produce t~ .. tania, le osser\ azion1 degli studiosi si rivolsero al sistem·a endocrino e, in un primo tempo, alle paratirodi. Pineles (22) affacciò l'ipotesi dell'origine paratireo-priva della spasmofilia; Erd·h eim, IanaJse1 ·ed Escherich, Strada (23), lavane e Vaglio (21 ), Haskins e We:. helen (24), -~scihenheim (2) ed altri, ip. base a dati clinici, anatomo-;patologici e sperimentali. adottarono il concetto di Pineles, concetto ohe ha avuto ai1che l'appoggio del fatto, recentemente constatato da Borchers (25) nell'uomo, che il trapianto delle paratiroidi è efficace nel· 18 tetania paratireopriva ed è sufficente il trapianto di una S:Ola prnratir·o ide per far scomparire gli spasmi. • Si cercò di conciliare le · due teorie: quella dell'alterazione del ricambio materiale e quella dell'insufficenza paratiroidea. Già, fin dal 1009, Cattaneo e. Cotta-Ramusin o (26) concludevano un loro bellissimo lavoro asser·endo « non esser ardito ritenere che la t eori a dell'ipocH.lcificazione e la teoria paratir oidea possano formare un tutt'uno per le inter pr etazioni eziologiche della tetania ». - Cosi il RicJ1 et p en sò ad un'anafilassi pei sali di caJ .. cio da insufficenza funzjonale delle paratiroidi; P exa (27), in seguito ad esperimenti sui canj, rit1nì i due concetti di ipocalcificazione e di inst1fficen za paratiroidea; Morel (28) osservò esa'ge rata en1issione di calcio, magnesio e solfo n elle orine di cani operati di pa!'atirofdectom ia ,· lVIoll (29) a mmise trattarsi di un'intossi. cazion e da veleni intestinali che, in secondo • t e1n ()O, alte r er ebbero le paratiroidi determi11andovi un'inst1fficenza funzionale. Infine P etrone e ' Titale (30) ritennero la spasmofilia dov11ta : a inst1ffi ce11za delle paratiroidi a neutra1
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lizzare sosta.11ze tossiche le quali sarebbero capaci di precipitare gli ioni liberi di calcio e di i1npoverire così l'organismo rtel calcio fisiologicamente attivo. Nel 1913 il Ll1st (31) allargò i suesposti concetti patogenetici. della spasmofilia mettendo questa in rapporto con un'insufficenza funzio11ale di diversi componer1ti del sistema endocrino sost~nendo che, ai diversi quadri sintomatologici che costituiscono la diatesi spasmo!ila (tetania, laringospasma, eclampsia) corri.. sponda l'alterata funzione di una dell.e diverse gl1iandole a secrezione interna: ciò che no11 si può prendere in senso assoluto, in considerazione della stretta interdipendenza funziona- _ le delle ghiandole endocrine. Il Francl1etti (32), in bàse allo studio di tre casi di tetania, due del q11ali giunti al tavolo anatomico, ammise che questa possa dipendere da. lesiorte çl el timo. Dello stesso parere è il Netter. In rapporto a ciò Cozzolino (33) no.ta che il tin10 esplica la sua massima attività · appunto nell'età jn cui il bambino va soggetto, alla spasmofilia. Simonini stabilì la sinergia funzionale fra timo e paratiroidi. Mello-Leitao (34; trovò lesiooii del timo, tiroide e p·a~ati roidi in quattro casi di t.etania. Più recen~ mente Pinche rle e Polidori (6) considerarono essi pure la spasmofilia come una grande perturbazione nel sistema endocrino cioè della tiroide, paratiroidi e timo. Da quanto finora è stato detto c+ppare evidente che il momento eziologico della diatesi spasmofila non è, oggi, nè chiaro nè definitivo. Giova però credere che non convenga dar importanza sempre e soltanto a questo od a quel f~ ttore, ma si d-evai adottare un modo di vedere eclettico, nel s enso che tutti i momenti eziologici volta a volta dalle diverse scuole invocati, possono, da soli o in concomitanza tra loro, predisporre l'organisn10 infanti~e alla spasmofilia e determinarne lo scoppio, tenendo sempre presente la debolezza fisiolog·i ca dell 'intestino dei bambini e la speciale labilità del loro sistema nervoso s11l quale più facilmente si ripercuotono l'eredità neuropatica, alcooLica, sifilitica, tubercolare e tutte le cause tossi·infettive, .Principalmente quelle d'origine gastro-intestinale. Abbian10 v:itsto. éhe la clinica, l'anatomia patologica, l'espe.r imento non hanno assegnato nella patogenesi della dia tesi spasmofiliaca, lin'importanza unica e costante al calcio piuttosto eh.e al magnesio o ad altra sostanza contenuta nel siero del latte vaccino: e neppt1re hanno stabilito se vi abbia parte una deficenza dei .sali di questi due metalli bivalenti ad I
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azione sedativa o piuttosto un eccesso di sali di metalli monovalenti (sodio · e potassio) ad . azior1e stimolante sul protoplasrna delle cellule r1ervose : possiamo solo ammettere, col Pollini (20), uno squilibrio nel rapporto tra questi sali. Sa11piarno però per çerto che. i sali di calcio, o}tre ad una spiccatissima azione sedativa nello stato spasmofi.liaco, esetcitano anche, in generale, una costante azione antiana.fìlattica, tanto da inibire od atienuare l'ictus · anafilattico da qualt1nq11e cal1sa questo ·venga ·prodotto (Ge\'9ri.n). Sembra perciò sinteticamente logica l'idea, gfà sostenuta cla Dt1rante, Berghinz, Longo e Cannata . al settimo Congresso di Pediatria e poi dal Richet, s.u lla natura anafilattica della spasmofilia i cui accessi sareb llero dovuti « o ad 11r1'incor1)orazione di 11uova e 1110.gg·iore sostanza anafilattica od a dimintizione o niancanza di sostanza antia.nafilattica, il calcio, prodotta da insufficente o mancata fw1zionalità delle paratiroidi» (19). NaturalmBnte tale concetto_, in relazione · a qua11to lo studio della questione ha rilevat-0· negli anni susseguer1ti alla sua enunciazione, ·dovrebbe venir allargat.o nel senso che può entrare in giuoco non solo la insufficente o ma.ncata funzio11e delle paratiroidi ma anche· q11ella di a ltri ele111enti del sistema endocrino, per lo IrJ.eno della tiroide e del timo. \.~ero è che lo Schlossu1a11n si domanda se, per spiegarci l'insorgete della spasmofilia, sia proprio necessario invocare l'intervento delle ghiandole a secrezione interna o non sia suffice11te l'alterato• ricambio dei sa.li dell'organismo. ~'la l'idea semplicista dello Schlossmann 11on mi pare convincente prima di tutto perchè esiste UJ1J indiscutibile rapporto fra tetania J)-OStoperatoria e paratiroidi; in secondo luogo f)el~ le lesioni riscontrate nelle paratiroidi ed i11 altre ghiandole a secrez.ione interna alla necroscopia di bambini spasmofiliaci od in a 11ima li nei qt1ali era stato determinato il qua<lro rlella. spasmofilia; infine per l'azione anti, spasmofila del trapianto delle paratiroidi e della somministr-azione di paratiroidina. È doveroso notare che non tutti gli AA. hanno riscontrato lesioni delle paratiroidi e che, se alcuni (Cattaneo) affermano l'efficacia della J)a.l'atiroidina, altri (Esch·erich) ne dubitano o la nega:no. l\1a, tanto i reperti anatomo-patologici negativi e l'inefficacia della . paratiroidina, quanto i rapporti anatomici tra paratiroidi e timo, la constataziqne che questo funziona specialmente nell'età in cui il bambino va soggetto alla spasmofilia, la sinergia funzio11ale fra· paratiroidi e til110, le. lesioni del timo e della tirai.de . riscontrate in ca.si di spasn1ofilia, ci traggono a ritenere .che non ~i \
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possa _prescindere dalle ghiandole a secrezione interna n~lla patogen~si della spasmofilia, ma . a considerare attendibile la teoria della sua origine pluriglandolare propost~ dal Lust, accettata da Pincherle, Pollidori, Cozzolino, ecc. ~ii pare dunque si possa concludere .che la ·diatesi spasmofila dei bambini trova un terreno favorevole negli individui con sistema nervoso minorato in via ereditaria od aèquidita ·e che tale minor resistenza non può venir difesa cont·ro lo stato di anafilassi cihe $i stabilisce in segl1ito ad intossicaz·i oni di natu1·a organica od jnorganica, . . specialmente d'origine intestinale, per ins11fficenza di alcuni o forse di tutti gli elementi del sistema ·e ndb. cr1no. • 1
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G.ià s'è accennato a diversi reperti anatomo-patologici .n ella spasmofilia e s'è anche visto come, i11 parecchi casi, ~ reperti stessi siano stati discordi. Le lesioni si riscontrano principalmente a carico del sistema nervoso centrale e di al.e.une ghiandole a secrezion'8 interna: paratjroid i, tiroide e timo. Le prime ricerche furono i:·ivolte, naturalmente, a l sistema nervoso centrale. Cervesato e Bo11orr1e ti·ovarono n1ielite centril.le, Peters lesio11i delle meningi; dei · gangli e delle radici nervose, Nissl fa.tti (legenerativi, Filia alterazioni della zona rolandica, Schiffer cromatolisi delle cellule di detta zona, delle corna anteriori e lateràli · del rig·onfi~ento cervicale e formazioni lacunari nella· commJissura grigj it; Ba.bonneix e Harvier emon--agie intorno ai vasi della pia e l-esio11e delle grosse cellule corti e al i. Concetti, Tl1ie1nich e Ferrata non poterono riscontrare alcuna lesione: onde quest'ultlimo A. ritenne potersi trattare di una n1in11ta. modificazione nella struttura, 'e quin- • di ·n ella .funzione, della cellula nervosa. i\>Ia quando il Pineles portò in. campo l'l;potesi della gen:esi endocrina della spasmofilia, a questo lato si rivolse l'attenzione degli anatomo-patologi. Nelle paratiroidi vennero riscontrate le lesioni più diverse: 'dalle emoITagie pur1tiformi e dag·li esiti di queste costit11i~i da fatti di siderosi e di sclerosi (Ianase, Polllni, Erdhein1, Strada, Fi.scher) alla caseifi.cazione (Winternitz, Carnot, Delion1), alla ' d-egenerazione amiloide (Hall1er.feld), all'ipoplasìa (Harvier), étlla mancanza di una o più (Harvior , Ianase), alla loro ma.ncartza assoluta e totale (Clr.1ude e Ga11gerot). Tedeschi-, Schiffer, Ravenna Thi.emicl1, Ko!tj.gsteìn, ecc., ebbero reperti assoll1tamente negativi. Il Tedeschi e, dopo di lui; l'Iovan·e, dubitò dhe le emorragie paratiroidee da alcuni riscontrate An.atomi.a patologica.
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possano essere, anzichè cal1sa, effetto d-ell'acsto si injzierà la cura dell'ipereccitabilità nercesso spasmofilo e, più preci$amente, delle vosa per impedire che altri accessi si verificonvt1lsioni e dell'apnea. ~Iello 1.eitao (34) . tro- · chino. A tale scopo, liberato l'intestino con cli• ò degenerazioni cellulari nelle paratiroidi, steri evacuativi o coll'olio di ricino, si sospe11~rlerosi clella tiroide e del timo; in due casi derà in ·v ia assolt1ta il latte di vacca: questa di Franchetti (32) le paratiroidi' erano intatte è la base della cura. La cljeta, almeno durante ed esisteva irr\1 ece atrofia sclerosa def timo. le prime 24 ore, deve consistere esclusivamente Nel liquido cefalo-rachidiano· di bambini spa- · in acq11a o t11e clolcifica to co11 saccarina; poi. s111ofiliaci Genoese (35) non trovò altro che ai lattanti più piccoli, si darà del latte di ' iperten s'ione clel liquido e, talora, intensa la donna, ai più grandicelli una dieta di idrati reazione clell'acetone. di carbonio consistente in mucillag·ine prepaIlirsch (36), i11 1111 caso di broncotetania, os- rata con farina di riso o di avena bollita, legservò, nella regione ileo-cecale, delle ulcera- germente zucdherata. Sjccorne questa 'dieta zioni st1perficiali in corrispondenza delle plac- non può esser mantenuta i)er l) iù di up.a setcl1e del Peyer, lllcera.zioni che l'A., in mancantimana senza che lo stato generale. del bamza d'altro mon1ento eziologico, interpretò come bino ne soffra sensibilmen~, si aggiungeranno dovute a spasmo vasale dipendente dalla dia- alla mucillagine delle zt1ppe di malto e delle tesi s pasmofila. minestre di legi1mi finemente tritt1rati. Da rist1ltanze così diverse è certamente non Il ca.lcio .ed il bromo sono medicamenti da agevole ·v enire ad un giudizio sintetico e logi111ngl1i anni entrati nella terapia della sp'aco. Non mi semJ)ra troppo lJersuasiva l'idea di smofilia. Recentemente il Berend ha raccomanlavane e Vaglio (21) che, nei casi a reperto clato il magnes)o. Cozzoli110 (33) consiglia di ne~:ativo, si tratti :'cli lesioni clelle paratiroidi as$ocia.re tra lo:ro i tre meclicamenti « potenzianon . dimostrabili anatomica mente ma portanti lizzando così gli effetti a.ntispasmodici e sedaegualmente ad una deficenza o ad t1n pervertivi i11erenti a ciascuno clì essi isolatamente t imento nella loro funzi0ne. Si potrebbe pen- preso ». Il Kasso,vitz, coerentemente alla sua. ~n re invece· che, in quei casi nei quali nulla è co11cezione della strettissima parentela fra spastato trovato nelle paratiroidi, qualche lesione smofi li a e rachitismo, preconiizò in q11ella l'oci J)Otesse eRsere in· altre ghiandole, nella ti1ic·. cl i fegato di merlt1zzo fo~forato. roirle. llel ti1110, forse an.c he nelle surrenali o Q11ant11nqne non sia ben stabilito se, nel • nonei gangli linfatici, e che tali lesioni ~iano stro caso, l'efficacia terapet1tica spetti all'olio sfuggit e o neancl1e s ia no state r1cercate: e ciò , cli 1J1erl11zzo o al fosforo, è certo cl1e il rist1lsemplicemente perchè è 's oltanto _di questi 11l- tato cl1e si ottiene clalle dt1e sostanze assoti1ni anni la teoria plt1rig1andolare della spaciate è veramente ottimo. smofilia mentre quei reperti negativi risalgono Cattaneo e Cotta-R am11sino (2n) e ìVIac Cn.la,gl i anni preceùenti ad es$a. Se si considera l11m - e Voegtlin asseriscono cli aver ottenuto cl1e la diatesi snasmofila -n11ò esser sostenuta h\lOTli effetti dalla })aratiroiclina per via orale semplicemen te da 11n'alt.erazione ctel timo, è ocl epidermica nella tetania; ma la massima facile spiegarsi come, in ' certi casi, le parati- ])arte degli AA. è scettica o recisamente sfaroidi o la tiroirle possono trovarsi od app_ari' 'orevole all'opotera.p ia nella diatesi spasmD- ' re integre anche se la s1ntomatologia era imfila. Forse, in relazione alla teoria della ge11epo11ente. si p11riglandolare ·di q11esta, sar ebbe opport11nQ esperimentare t1n'opoterapia l)lt1riglandol are Terapia. - Si pt1ò affermare che i_ dibattiti con speranza di miglior successo. s11ll'origine e la 11atura della spasmofilia, ben Riassunto così brevemente Cll1ello cl1e ,è oggi poco ne ha11no mutato i criteri terapeutici. Cosiccl1è ancor oggi possiamo dire che le nor- l'indirizzo terapel1tico ne1la spas1nofilia, rimanme profìlatticl1e consistono nell'attenersi alle do, per maggiori notizie, a lln. p11bblicazione regole clella pi1ì sana puericoltt1ra e, sopra- nella quale il Cozzolino (33) ha tra.ttato l'argo- · mento diff11samente in modo m agistrale. t11tto, <td lln a llatta.mento nat11rale condotto La nroncotetania. - Nel 1913 il Lederer (5) rn.zional1nente. Per qt1el ch e riguarda la c11ra, è nat11rale osservò in l•ambini affetti da spasmofilia manifesta o latente, llna sindrorne eme interessava cl1e. in presenza di t1n accesso ac11.to di spasn1ofilia, ci si dovrà preocct1pare delle neces- in modo particolare il siRt~ma respiratorio, ch'egli ir1tuì doversi considerare sotto un pun. it ~t co11tingenti e perciò il bagno caldo, i clito di vista speciale e cioè non come ·una rea$teri di cloralio, le iniezioni fli canfora, la rezione dell'albero -vespiratorio aQ t1n agente ~11i razione artificiale rappre~entano ciò che infettivo •ma semplicemente come una manif..eòi n1eg-l io !'i p11ù fa re per arref;tare od atte• stazione spasmofiliaca. l111are lo ~tato convl1lsivo ac11to. Cessato qlle'
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XXVIII,
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8EZ tùNE PRATICA
La sindro111e rilevata da Leclerer sf può rias.s11111ere così: il bambino è colpito da respiro i11tensamente dispnoico, rumoroso, a carattere _p1·evalentemente espiratorio, accompagnato da tL•sf;e insiste11te, aleg·g·iamento delle naricj, rientra111enti ins1)irato.i:i al g·iugulo ecl agli spazi .intercostal), cianosi. I ..'esa1ne del torace fa sentire delle zo11e di ottusità di estensione ed a localizzazione ·varia,, Slllle quali si sente respil'f) bro11cl1ia.le: perifericamente ad esse la perCllbsione rivela t1n at1mento d€1Ja· sonorità ·~ l'a8coltazio11e rantoli crepitanti ed a piccole e inedie bolle. Il ct1ore è ingrandito; la tempera tura arriva ai 38°-39°. In l1n caso caduto -sotto la s11a osservazione e ·presentante i si11io111i ~oprariferiti, coesistendo ipereccitabilità elettrica ed altri segni di spasmofilia, il Lederer pose la diagnosi di broncopolmonite in incliviclt10 spasmofilo. Il bambino mori coi segni di nr1a lenta asfissia e di adinamia car<lillca. All'autops ia non vennero trova.te tracce (li poln1onite n1a soltanto, in corrispondenza delle zone di ottt1sità rilevate in vita, un,ateletta~ia i1oln1011nre e, tutt'intorno acl essa, delle zone ni enfisema con versamento sieroso nel 111n1e dei bronchi. Il Lederer spiega la contraddizione tra il rist1ltato dell,indagine clinica ed il reperto H11ato1110-pato1ogico ammettendo cl1e, nei sog··~:etti spasmofiliaci, l'ipereccitabilità si possa ma11ifesta.re con intensità particolare a carico -della muscolatt1ra liscia dei bronchi la cui .-controttura porta alla loro occl11sione. In seguito a riassorbimento clell'aria ri1uasta rinct1il1sn. r1egli alveoli, che, per il permanere della contratt11ra, vengo110 a trovarsi escl11si dal] a {!011111r1 icazione coll'aria esterna, si determinano zone più o me.no estese di atelettasia; nel ierritorio circostante invece si forma 11n enfif<en1a vica.ria nte. I rantoli dipendono dalla presenza di liqt1ido trasudato nel ll1me bron~ -chi al e. In una s11cce.ssiva puhblicazione dello stesso A. (37) vengono ill11strati altri 11 casi, èbe presentano la stessa sintomatologia sopra d e~critta e dei quali sette g·uarirono: in essa l'A. consiglia l'esame racliog·rafico del torace con1e -coa.(lit1vante a stabilire la diagn.osi clifferenziale tra la broncot.etania .e la polmonite o la. . bro11cl1 i.te cR.pill are. I trattati cli pediat.rja, anche i più rece.n.ti, si lin·1itano a lievi a ccenni st1 .questg. manifestazio1>e spaismo.filia c,a individrualiizz.at.a da Ledel'ell, e nella l.ette-natt1ra, all'imfuori ·di um caso rif.erito da Rietschel (38) ed uno, g ià eitato, di Hirsch {36). n-0n ne ho trova ti altri. Devo 1però rileva.re <Clle fi.n o dal 1908 il :\1acconi (39) .p1-.eisentò otto ca~i cli b1·oncl1itB e broncopolmonite in bambi ·
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ni nei quali r .A. aveva notato come l'inizio era
stato caratterizzato da accessi di laringospasmo: fatto q11esto messo in · evidenza anche dal ì\1It1gg·ia. Più int.eressante il caso, reso di p~1b blic a ragione clal Silvestri ( 1.0) nel 190~, di 11n barnbino, fin c1ai prin1j mesi stitico, eclamptico, r acl1itico, colpito al1'11° m ese da polmon~ t ~ clell'apic~ clestro. Negativo il fenomeno di Tro11ssea11, incostante il Chwoste'c k, presente il fenomeno di Erb, esistevano accessi spasmofiliaci : la son1ministrazione di bromuro di <.:alcio fece scomparire rapidamente i fatti pol111onari e qi.ielli spasmofiliaci. , Nel caso del Silvestri mi sembra si sia auto· rizzati a cired.er.e che si tra tta-sse di broncotetania: ciò nom soltanto per il coesistere di ·una .sintomatoLOigia che condu&.c;e a.l1a di.agno si <li polmo.n ite ·C-OeSi~tente · con un1a -evid.entissima spalS!IlliQfili a, ·m a sopratutto l)e,r l'azione ra:pida~ ru·e nte spiegata dal bromuro di calcio sull'affezion~ poln1on.atre. Qt1anto ·sopra è stato (l etto mira soltanto a far notare che 'già pri111a del Led•e.re.r, il Ma.e.coni, il ì\luggia e,c1 il 1Silvestri eirano 6tati colpiti dalla coesistenza dei f enon1eni spasmofiliaci con quelli p-oln1on·ari. Resta qttin·di sempre al Led1e.Ter il n1erito di aver stabilito in cl1e coosiste il rapporto tra i sintomi nervosi e quelli polmonari, di avere cioè i11dividualizzat a, sotto il nom.e di broncDtetania, una Localizzazion.e bronchiale · cl ella .cli a tesi spasmofi1a, f.a.c,en te q11indi parte di q11esta accanto alla tetania, al laringospasn10 ec.l all'eclampsia: A<l ill111strare il capito.l o clella •b roncotetania p-0t.rà f.01rse non tornar inuttle ·I 'esposizione dei tre casi seg11·enti: 1
I. - Pierina S., di mesi sei, da \ T. L.a banlbina da ·alc11ni giornd , ha febbre, tosise stizzosa 'dispnea; dorme ·po1chissim-0 ed è molto aO'iui.ta · non riis11lt.a che abbia avuto conVl1lsi~n i. Ì ..'esame obbiettivo, praticato il 18 <Ye11naio 1921, mostra una bambina ben sviluppata, con pannicolo adiposo abbondante, rl1te e n1ucoS"e ,·isibili lrosee, fontanella .an~e riore d'ampiezza notmale, nessun· dente; ·l mg11a p11lita, i111lla alle fauci ; ten1p~ratl1ra~ 38°.6. S11 tutto l'an1bito polmonare s1n1stro st sentono nt1meros1ssimi rantoli prevalentemente i11spiratori, a piccole bolle,_ 11.n iti a ~i~ili: non ipofonesi nè so.ffi~ b.r?'nch1a~e: ;r-espir:i 48. polsi. lM. Cuore nei l1n1_1t1; ~t1t~1 g·l1 altn. or.: ga.ni normali.. Sono . presen~1 1 fenomen1 cl1 Trol1sseau e d1 Erl1, incerto 11 Ch-vvosteck. D11rante a lc11nì giorni viene Cl1rata con. cataplasmi di Reme cli li110 ecl espettora.n~1 : pe ... cibo l atte di vaccR. Si accent11a l a _d1spi;ea. la to~se, la bambina si fa lln po' c1an<?t1~a; la temoerat11ra AA.le a 39°.6. y1~ne ~ost1t111t? il latte- di vacca con creme cl1 rlso e son1m1: nistra.t.o nel brom11ro di c~lcio: i f en0Jnen1 polmonari scomoarvero rap1damente, la n erat11ra ridiscese al normal~. lent~ente ma sensibilmente si a tten11arono 1 segn1 clella spaCAS0
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smofilia, che però persistevano ancora un mes~ dopo l'inizio della presente malattia. CASO II. - Gino G. , di mesi 10, da P.: di B. Il padre fu due volte affetto da pleurite: tre fratelli morir-0no per meningite. La mad·re, durante la 1gravi1danza soffri Pii · nefrite. 11 bambino nacque a termine, cLa parto fisiologico: ebbe allattamento misto. È andato soggetto ad accessi di laringospasmo che, da due giorni, si son fatti più .gravi e fr,e quenti. L 'esame obbiettivo del 15 gennaio 1921 dà: BambiI)o benr ~viluppato, in buone con,d izioni di nutrizione: cute e mucose visibili rosee. Si palpano numerQISi gangli aJ collo. Normale lo · stato delle fontanelle: nessun dente. Lingua. lievemenit e ·p-atin·osa alla base: lieve rossore delle fauci; corizza. in corrispondenza della base del polmone destro si , rileva una zona a &uono smorzato sulla quale il resip:Lro è soffÌ'ailte: intorno aJd essa irantoli umidi a m eqie bol.l~ e rari sibili; reperto percuissorio e·d ascoltatorio normale su tutto il resto dell'aro. bito polmO'Il·a re. Cuore nei limit1. Organi aiidominali normali. Temperatura serale 38°.2; respiri ~; pulsazioni 114. Manifesto il - s~gno di Chwosteck; appena accennato il Trou.sseau; Enb incerto. Il giorno segu.e nte il bambino ebbe un accesso di lar1ngospasmo : si accentuarono i fatti polmonari, la temperatura sali a 39.3'>. Il terzo gior.n o si ebbero quattro accessi. Venne a.boli·to il latte vaccino sostituendolo con pappe s s i sornminist.rò del bromuro di · calcio. rre giorni dopo l'inizio di questo trattamento i fa,tti poln1ç>n.ari erano ·s campar-si. La temperatura ritornò al normale solo dopo un.a ·S ettimana; il fenomeno di Chwosteck e gli accessi, benchè in continua diminuzjone, perdu·r arono a11cora una quindic1na di giorni. CASO III. - Santa B. , d 'anl\i .1, da U. Negativa l'a11amnesi famigliare. Allattamento materno a.nche al presente. Da circa un mese h a a.ccessi .c onvulsivi e larin·gospasmo. All'esame obbiettilvo, il 6 maggio 1916, si constata : Bambina a costituzione scheletrica regolare, in di·s creto stato di nutrizione, ad . ~bito .gra,$ 0-pastoso: presenta eczema al ouoio cap elluto. l\1ilza palpaibile. La bambina è in condizioni gravissime perchè in i-stato dispnoico e conV11lsivo tonieo, con respiro stertoroso, cianosi del volrto, estren1ità fredde. Gli accessi ·convulsdvi 1e di larin.gos\:>aismo sono subcontinui. Il fenomeno a carico del respiro è cosi imponente che si corre col pensiero ad un ascesso retrofaringeo subito esoluso dall'esame. All'esa me del torace si risco11.tra R, destra, in corrispondenza dél lobo medio, una zona di ott11sità non bene distinta, a s11on~ timpa11itico e respiro bron~hiale: intorno a questa zona la percussione dà t1n suono chiaro tin1panìco e si avvertono numerosi rantoli a. 111.edie e piccole bolle. Tem peratura 39.Zo Presenti i fe110.m eni di Chwosteck e di Trausseau. Negativa la. reazione di WaJSSern1ann; negativo l'esame del sangue. ~'Iorte in .s econda giornata. • i\ll'autopsia si osservò : nella zona coNispondente all'otti.1sità sopra accennata il paren·chima polmonare è ricco di sangue, ·di c-0lor rosso-bluaJStro: non crepitante, simile alla carne; tutto a11•intorno il polmone è pallido, rilevato; gli alveoli non collabiscono; nei pie1
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IL POLICLINICO
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coli bronchi esiste una certa quantità di lic1uido sieroso. Il timo, la tiroide, le ghia11dole linfatiche, la milza sono ingrossate. Che niei tr.e sogg€tti dii cui s'è tnattato esistesse una diatesi spasmofila non mi pare lecito dubitare: ci permette di giudicare in questo • senso la chiara constatazione dei fenomeni dì • ipereccitabilità, l'esistertZJa, nel secondo e terzo caso, di accessi di laringospasm_o, e infine il risultato della cura. Appare anch·e e\ridente la differenza tra il primo e g·li altri due: .im quello si ebbe il qt1adrro clini.oo di una broniehite, in questi di una bronco-1)01Inonite. Ma, ad escludere che si t.rattrusse .d i tina oomuna bronchitie .a.cuta e, rispettivamente, di una bvonoopobnonite, sta ta.nto la conco·n1i.tanza c1ella spasmofilia quanto l'esito dèl.La cura nei pri111i du.e casi ed i-1 reper~o necroscopico neil terzo. Q,uesto, infatti, rron ci ha mostrata nè>sSuJ.la di quelle alterazioni ,pohponari che oon.o caratteristicl1e . della bt'Onchite capillare o della potmanite lobularne o 1oba~: ll10 J1 si trovò che una zona di atelettasia ed ,e nfi sema. La constata.zio.ne dell'abito g1~asso pastoso, la presenza di eczema, l'ingrossament-0 delle ghiandole linfatiche, del timp, ecc.> ci 1nettono dinanzi ad un.o stato timico-linfatico: i ri111anenti dati clinici e q11elli an atomo-p.atologici ci consentono 111 'd iag·nosi di bro11cotetania; e il caso va considerato in tutto gi.mile a q11elli a sintomatologia bronco-polmon are descritti da Lederer. Neg'li altri dl1e invece abbiamo visto i fenomeni a. carico del polmone e la febbre rapidamente dilieguarsi e ristabiliir si 11n completo b~re s ubito dop-o che v~nne tolto il latte di vac>0a id.alla di-eta e istituita 11na cura sedativa. Ciò. ct1'i o sappia, non si verifi~a mai nelle comuni bronchiti e n ell.e bronoopolm-oniti ac11t.e eh.e ness1111 v.antaggi'O ritragg.ono dall~ misuJ"e s·urriferite. N.li sembra perciò cl1e, anche in questi d1tie C"aJSi, 1si possa parla~e di broncot.etania ed il · 1)1r.imo· di essi ;si .eleva metter accnnto a quelli d.escritti da Rietschel, il .seoo11d-o, unitamiente al terzo, con quelli di I .. ederer. Ben inteso ch'io non considero essenzifl lmente differe11ti le fotì.11e a sintomatologia broncopolmonare da quelle a sinton1atologia buon-chta1e : la diff-er.enza sta soltanto nehl'intensità e nell'estensir0ne con c11 i lo· spasmo della musoola.tura bron.chia.Le si espli-ca, nesta.nido semp·oo a ba~e del.l'affezi on e la diate~i spasmofila. Qui cade a prop osito lln richiMi10 su lla grande ana.logia nel n1eccani.gmo col quale insorgono la broncotetanta e l'a.sn1a broochiale -0, })iù esattan1ente, a1cune manifestazioni a....~atirlie quale, ad ooefu,pio, 1l'·asma dia fieno: -ed il sospetto di 11na stretta affinità tra le due malattie . 1
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sii fa maggio1re se 6i con.sid·ea:a che esse hanno m·olti fiat.tori ezi-0•lo·g ici e patogem.etici in comune. ( >11de si viene a nensare se non sia esatto il modo di v,ed,~re di Rietschel 1seooncLo il quale molte for1ne di asma bronclii.ale trov.ano 1a loro oirigine ne1la spasmofilia r.i.entrao.1·do n·eil qu1adro morboso doocritto da L~d·erer e quindi nel più vasto campo d1ella ·diatesi sp.a;smoffia. Ed jn·v ero affatto recentemente il Ség~rd (42), ri,es11maindo t1n co.nc.etto già ·da tempo OO·~tenuto da CastellIDlo e daJ1a sua scuola, ha constderat.o gli asmatici com,e ipiervag,otonici costituzionali: in essi cioè l'access-0 sc·oppia quando il vago venga stimorlato dia soota.m.zie ad azion.e anafilatt.ica, siano esse tp·rotei:n,e int1~octotte n eill '-0rgamismo attrave~o i.I tub-0 dig·e,rente, ·si.ano 1polver.i vegetali 0d animali, od.ori o profumi intro1dotti per \ 1 ia. respiratoria. Il Frontali (43), in un lavoro p11hblicato .su q11&Ste C·olonm.e, dichiara di aver constatato, in un aidu.Ito affetto da tetania con lnringospasmo cc una spiccata eccitabilità • ·el vago ,e d l~na i1otev,ol1e vag·oto.n ia; m.e·n tre il eimpatico appairiva. ipotcm.i1co ·e scarsam ente eccitabile ». D'altra })arte 16 Spolverini (41 ) g"iudirca eh.e l,ru;ma inf.anti1e abbia, in certi caisi, per fondamflnto uno squilibrio funzionale endoc.1~ino facile a verificarsi 11ei pi·coo1li .soggietti a ciò predieposti cl alla diatesi linfatica . e dall'eredità neu• 1·0H r1 ritica. Il Rietschel afferma di aver ottenuto, in .alcuni casi di nsn1a bronchia1e no,tevoli vantaggi dall'adre.na.lina. ...Questa .sostanza, infatti, ha un'azione b:rom.codila tatrice per eccitazione del sim11 n..tico , amta;gonista del vago e, emme si ~a, broncocoscrittor.e. Tutto ciò fa ricorda~e la te or.i.a cli Marfori 1su11a geneisi deill' asma bronthiale: dimostrato dal Neusser che la linfoganglin.a, .p ,rodotto di secrezione int,erma dei· gangli linfatici. è antagonista dell'adrenalina in 4'uanto questa eccita le terminazio1n i .p eriferiche del sin1patico e quel1a le deprime, il Marfori ritiene che, nei hn.m bin.i a.smatici, si abbia una iperprrodu.zione ·di ,Jjnf.ogìang1im.a c.h1e vi1ene coin trobi I anciata rla 11n'iperfunzione delle surrena. 1i Che se cr11 esto eq11ilib1io instabile o per star1cl1rzz~ d elle s11t·renali o . }Jer atra causa qua Jsj n si. an cl1e i n a pprez7'1-bile, viene rott(1, l'eccp ~qo di. linfog·ang1ina che viene a trovar~ i i11 circolo .n.gi~ce s11l simpatico e determin~ l.J SCOJ)pio dell'accesso asmatico. Si amm•r tta o n·o il meioca'l1ismo id·eato dal Mnrfori, riman1e p1er certo ch·e 1diue faftotri e11trano ir1 gi uoco n eilJ.a genesi dell' a;sn1 a b·r onchialè : l'endocrino e l'anafilattico. Cosicchè il decor 80 c·li111i c-0, l'eziologi a, la pato·g,enes·i e 1a cu.ra si accorda.no nello stabilire l'affinità tra le manife$t.a.zi on i .e.paismo,file e quelle ·d i oe rte form·e di asma. bronchial.e, conducendoci a partecipare
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de 1 modo di veder.e di Lederer e cli quello, a base più l arga, di Riet~cl:1el, sui rapporti trà spasmofilia da una parte e bro11cotetania ed af·ma br.o nchiale dall'altra. Da quanto finora è stato detto si può conclt1dere: 1° Esistono nell'infanzia n1olti casi di affezioni d·el~'ialbero a:·,esipir.atorio ch·e si p:riesem.tano oo1La sintomatologia d·ella bronc-0p·olmoni te, d€lla bronchite capillare, dell'as.111a bronchiale cni non corrispondono, dal lato anatomico, le rispettive classiche alte·razi.orii del tessuto polmon~re ma eh~ hanno come st1bstrato· uno stato spasmofilo e, per base anatomica, uno spasmo 1d.etll.a musc.olatura bronchiale. 2° Questi casi raiggrupp,ati sotto il non1e di broncotetar1ia (Lederer), devono trovar posto, n·el quadro della diatesi '8 pasmofila, accanto alla tetanin., al laringospasmo ~d all'eclampsia infantiLe. ~
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3° La, diag·n,osi differenzta1e d el1a broncotetania si deve basare, oltre che sulle cognizioni ge.n1e rali e sui reperti r·a;dio1ogici, iSOpratutto sulla contemporanea esiste.n za ·dei segni di una epasmofilia manifesta o latente. 4° Tale dia.gnosi differenziale ha un)ii11porta11za capitale ed eminenten1ente pratica nei rjguardi della ·CUtra 1p1erchè, .q ualo·r.a Si tratti di hroncotetania, il p€I'lsiste1"e o, peggio, l'intensificare la dieta ·di latte v.accino agigrav•eirà la malattia, che invece si attenùerà o guarirà completamente ancl1e con la sola abolizione del I 1aite stesso. 1
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P ederobba, 25 sette.mb1·e 1921.
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JL POLICLINICO
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lOVANE e
' ' AGLIO.
; efrl'n,ia. e
insi1ff. paratir.
J.a Ped., 1910, p . 816. 22. F. PrNELES. Z. P ctthog. d. K ind. Jahrb. f. l(i nd .. vol. 66, fa se. B. 23. STRADA. Tet. inft e JJrtratir. Riv. cli Cl. Ped. , . 1non .• d lC. ;i v . 24. I-Iosi<T NS e \\: HEEl.EN. In suffic. pr1rcltir., ecc. Rip . in: La, Ped., 1914, i)ag". 5~. 25. E. BoRCllERS. Gltarig . dtlru t ilrcl , .ecc. R i1). in: I .. a Ped. , 19~0 .. p. 3ti5. , '26. CATTA>iEO e C<Yl'TA-RA~1:l1SINO. Ricer~ he, ecc. I.. n. P ed., 1909, p. 7~1. · 27. \~. PE'\A. Contrib. sperirtient., ecc. Rip. in: · T_,a Ped., 1911 . nRg·. 312. 28. :JlOREL. Paru.tir. rd -n.ciclosi. Com1)t. rend. d. la Soc. d . Biolog. d e Paris, pag. 871. 29 . .\[OLL. f;;rperirn. ,...pasmoph. Ges. f. Kin·d .. 0 13 9Q_ C) 4. I\'.. , 1J\J ....... . ~O . PETRONE e \ 7° ITALE. Spas·m. i11f. r ali. parat. Atti VII Congr. Ped. It. ;31. l,t ST. Die pathoa. d . Tetanie i1i T\ind. De11.t. in. 'Voch., 1913. n. 23. . 32. FRANCHETTI. Contr. clin., ecc. Riv. di Cl. Ped., aprile 1915. ;33. O. CozzOLINO. Lo · stato att. della terap., ecc. La Ped., 1916, pag. 282. 31·. l\1ELLO LEITAO. A proposito di ?ln. caso di tet Rip. in: T... a Ped., 1913, pag. 620. . 35. G. GENOESE. Rie. sul liq. cef.-rac1li .. ecc. Rif. Med. , 1919, n . 24. :36. I1IRSCR. Ulceri del tenit.e. ecc. Rip. jn: La Pediat., 1920, pag. 301. ' 37. R. LEDERER. U e ber Bronchoteta11ie. ZeitRchr . f. l('ind. vol. XXIII, 1919. 38. RIETSCHEL. Bronchot. Bronch ictlast hma, ecc. Mon. f. Kind. , vol. 12; 1913. :19. l\1ACCONT L. Atti R. Accad. di i\Ied. di Torino, 29 febbraio 1908. (10. F. Srr.' ' ESTRT. Contrih. allo st1tdio, e·cc. I ,R Ped .. 1909, pago. 97. 1.1. I,. M. SPOLVF.RTNJ. .';1J,ll'eziologia, ecc. La Ped.. 1.919, pa.g. 569. 4.2. SÉGARD. Rif. Med. , aprile 1921. lt:3. G. FRONTALI. TJari11,(losp. e teta1iia nell' età ad1tlta. Il Poli.cl., Sez. n1eèl., fa~c. 7. 1C)91 . ,_.,.. . ~-,
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(1° nov. ~21) della nostra SEZIONE MEDICA contiene i seguenti lavori: l .. A LBER"rONI : '' Al Iterazioni termiche e lesioni trofiche nei processi morbosi ,,. F. Cos·rAN·r1Nr: " Sui tumori #del lobo temporale .,. T..J. DE Lrsr : " Sul parkinsonismo da encefalite epi .. demlca ,..
Il fascjcolo 11
[ ...\.NNO
XXVII! ,
-FASC.
1·8]
SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. . La reazione eitoiitica-. (E.
FRELND.
Wie'1ier. klin. Woth.en., 11. 12, 1921).
Ricer·che eseguite p.01i.er1do a con,t .atto cellul,e isola te di carcinoma con siero di carcinoma,~osi, • e con siero di individui sani avevano dimostrato com.e nel primo. ·caso r1on si v·erificasse alc11na a lte.razione delle cellu1e stesse, mentre i1el seco11d.o caso le cellule carcino~tose era~ pro.fondamente alterate e distrutte. J.n·oltre è ' stato oooervato come il siero ·di carcinomaitosi s ia capace di neutra.Jizzare, a.ggiu;11to in deterrninate proporzioni, l 'azione dissolvente del .sieL'O Il·OIIDa le. Fre11nd riporta una serie di osservazioni che se d a una parte si riferiscono alle applicazioni diagnostiche della reazione citolitica dall'altrr i·ntere.ssano il n1eccanisn10 delJa reazione rifere n.dosi a studi s11 lJa. 1sa tura di s oist.a.nze conten nte nel siero normale e nel .sierre dei carcino• ina tosi e dotate delle propl'ietà ' su·dd~tte . Circa nel 12 °,. dei casi la reazione citolitica non corrisponde agli elementi cli11ici, e la mancanza della reazione è dovu1.a o allo stato .dell'inclivjdl10 d el q11ale si saggia il siero (casi di ittero, malattie del fegato, febbre, g.ravidanza\ o al periodo r1el quale è ~tato prele, ato il siero (1)eriod-0 · della digestio ne) . Però si è 01~.se , ,·ato (Pregel) che 11san.do un a particolare tecn ica per la preparazione e la ro11servazione delle l'eJiule carcinomatose, l<i percentuale d.elle reazioni i1on rispondenti al ca.so clinico scende al 7 ~{, . T. . o st11dio chi1nico delle sostanze contenute nel 'stero normale e· rapaci di distruggere le rellufe cli carcinoma, hanno portato alla conC'lus ione che la proprietà . di1ssolvente del siero normale è dovuta ad ·un acido grasso, estraibi1e con l'etere, non satur.o, ed appartenente . alla serie dell'acido ossalico. E difatti cimentando ,gli acjdi di tnle serie com cellt1le carcinomatose si è visto cl1e. hann.o azione dissolvente su esse l'acido succinico, l'acido .esadicarbonico o suberico, l'acido d1ecametilendicarbonico o sebaci.co. Nel siero .carcinomatoso la sostanza capace di conservare intatte le cellule carcino·m atooe è 11na globulin a , differenziabile dalla hucleoglobulin.a del siero normale, pe.r il suo cOIIltenuto in id.rati di carbonio e per 11n acido grasso 11on saturo, solubile. in etere ed appartenente alla serie dell'acido malico. ~ da osservare che mentre gli acidi di tale serie, deriv8Jti dall'acido malico banno tale azione conservatrice di fronte alle cellule di caI'cinoma, gli -"'i someri. 1
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. [.4.NNO
XXVIII,
l~,Asc.
1:8]
SEZIONE PRATTCA
cioè gli acidi della stessa serie,ma derivati dal1· acido fumarico, .s-0no completamente sprov' ~ti di detta azio.oe. Inoltre mettendo a contatto estratti limpidi di cellule di carcinoma con .siero di ca rcjno matosi s i 11a la forn1azion.e di un preçipitato, che è dovuto all'azione di una n11cleo·g lobtriina del siero su lln idrato di carbonio allo sta.to oolloidnle combinato con urt l~ido g·rasso non satu.r.o. ·rale precipitazio11e è i) ettamen·te spe9ifi.ca; ed una a11alo·3 :}, floc cula.zione s i ha fra l'estratto di sarco111i ed il sie.re ù.i :::a~ ce>matosi. In- tale cas0 le sostanze alle q11rL:i ~ dovuta la fiocculazione sono, 11na sost a nza peptonata estratta dal sarco1na, ecl l1na r:>s e11doglob11li11n . cnntenuta nel siero. · · Per quq,nto concerne l 'in1pianto e l'accrescin1ento dei t11n1ori, il '})roblen1a si connette co.i1 le osservazioni del potere del sj ~ro no.rn1al e, a dell'estratto di alcuni organi 11ormali di di5truggere le cellnle carcinon1atose e d ei fattori i"·hé posso110 modifi care o abolire tale potere ·di'fensi,10 clell'orga11i ~1110. Là. ove si impin 11 la l i.Il tumore è scompaiisc il J)Ote re .ai distr11gge.t e Je ce11ule del tt1n·1ore ed inoltre 111 tale p1111to vie11e neutralizz;:ita l':=tzior.t f' · dissolvente del siero norn1ale e degli estratti -d'organi. Inoltre l'estratto del con,tenuto intestinale di ammalati di carcin~a modifica le globulin e d·el si.ero normale sì da r enderle inati:ivP di fronte aUe ceJlt1le di carci.n oma. Gli stuìi indit-izzati a identificare le sostanze cont8111te in detti estratti, hanno portato alla con·cl1u sione che esse .sono il prodotto· di 11na fauna intestinale patologica, per la quale, in luogo -di prodotti ·dt.lla digestion.e normale dei grassi, si · ha la formazione di a.cidi gra·ssi non saturi, e in luogo rli lipoidi n·ormali 1Jn a·b norme composto li'P-Oidno contenente 11na glob11lina ·ed un idrato di carbonio. 1
TRENTT.
MEDICINA. Idee odieme sull'influenza. (F. NEtTFELD. Med. Klinik).
1° Etiologia. L'agente dell'influenza è il bacillo di Pfei ffer. Ciò è stato de:fir1itivamente dimostrato da d11e americani, Blake e 'Cecil, ai. quali ri11sci di provocare nelle scimmie l'infezione tipica per mezzo di culture pure del germe. Essi. sono riusciti a rendere il bacillo di Pfeiffer, coltivato su .agar-san~e, costantemente patogeno 'Per le scimmie. coll'accrescere la virulenza per mezzo rti nassaggi s11 topi prima, da peritoneo, a peritoneo di scimmie poi. Dopo una serie di. tali passaggi i germi istillati su.Ila m ·u cosa del1a bocca. o fatti inalare. o iniettati nella tra('hea alle scim1nie provocano in tutti j casi
u11'infezione tipica: dopo ur1'i11cubazione di 3-5 ore, gli animali ammalano con prostrazione somma, rinnite, tracheite, :iJn alcuni casi bronchite e broncopolm.onite; 1.e scimmie uccise inostrarono nei vari organi tipi 'che alterazior.:.i influenzali e m acro- e microscopiche. 2° Epidemiolog·ia. - Il bacillo di Pf·eiffer provoca i casi sporad1ci di inflt1enza, le leggere epidemie ·e le gravi pandemie. Fuori dei periodi epidemici, il bacillo si riproduce· probabilmente jn div.erse àffezioni catarrali delle vie respirarorie. Alla determinazione <lelle gravi pandemie contribuiscono due fat. ' tori: a) le condirioni di imm11nità: lJ ) la ''ir11lenza del germe . n) I ,e condizioni di i1nmunità : un attacco <li i11fl u.enza può imm·unizzare e può non im111unizzare un soggetto colpito; l' irr1munìtà consecuti,ra sta probab1lmente in diretto rapporto con la ' 'ir11]e11za d ell'infezione. Ciò s1)ieg·a perchè i ca:;i endem ici e le epid~mie legEJ.'e l'e non imm11nizzjno l a popolazione, mentre le g·ravi ]Jandemie evidentemente ]asciano lln'in1m11nità : trn le singole pandemie trascorrono delle decine rti anni; tempo necesRari.o a che si ~v jl11p pi llna n11ova generazione d'uomini non imm11nizzata. J)erchè non vi• veDte clurante l'anteced ente pandemia. h) La vir11lenza del germe : Perchè si detern1ini una pandemia influenzale, è neces- ' saria un'esaltazione di virulenza del bacillo di Pfeiffer, quale p11ò ra:gg-i11ngere soltanto ir1 ~eguito a. passa ggi in s~rie su individui completamente recettivj. J_,a r ecettività della ,generazione nuova di uomini non è .completa, perchè in oerto. qual morl·o, nimjn11i ta dai contatti coi casi sporadici od ,epidemici _leggeri ·che ogni inverno si lJresentano. È neéessario l,attecohimento 6U un terreno vergin-e da influenza. quale non es iste che fu ori d'Europ-a. Da qu~sti pa.esi il germe terribilmente . virulento ritorna in Europa e vi provoca le disastrose pandemie. Cosi nella pandemia del 1889 .J 'influenza f11 portata in Rt1ropa dagli abitanti di Buchara; nella pau·demia recente d.alJe trupp~ a11siliarie nere, il che sp.jeg.a il suo inizio ~111 fronte occidentale. 3° Profi,lassi. - Sembra che la vaccinazione con c11lt11re uccise abbta dato dei risultati soddisfacenti; però 1'immunità conseg11itR. è cli breve <l11rata. J,'uomo si contagtg dj infll1enza in Regi1ito al1'inalazjone di gocce di saliva, pr-0iet.tate n·el1'ambiente dagli ammalati con la toss e e con lo starn11to: la sola pr-0filassi effieace è l'educazi-0ne sociale a non toosire o starnutire senza tenere il fazzoletto innnnzi alla bocca 9 al na ~o. 1
POLLTTZER.
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lL POLICLINlCO
Sull'eziologia dell' influenza. FELIX.
(LOEWENHARDT
Centralbla t t
f.
Bakt.
Para si t, u.n<l Tnfek. Originale. Bd. 8:), H. ~ ' ottobre 1920).
L 'A. 1rip0il'ta bre·v emente i risultati ottent1t! dai vari I'lioercatori nelle epidemie di infll1enza, e accenna ·Come discordi siano l.e opinioni circa l'i1~por:~nza del bacillo di Pfeiffer quale age11te spec1.fic-o dell infll1enza. Cosl a 11che durante 1 ep-id emi·a .del 1918 mentre Uhl.enhut, Gotschlich, Bergmann, Klemper~r, Ne1sser, Netter, Besançqn, Hammo111d, Rollan.d, ritrovarono con notevole freql1enza il bacillo <Jj Pfeiffer tanto nell espettorato e i1e! secreto faringeo quanto .negli organi, d ' altra parte l\!landelbatun, Hirschbruch, :L ubarsch, Benda, Schrnorl, Resse, Schoppler, Grtiber. Kol le, Fried,n1anr1, Sch ottrnijller, ecc. ebbero risultati negativi. N·umerose f11rono J.e ricerche tendenti a scoprire l'agente specifi co dell'influ.enza, gin,cchè la di.sparità dei ris11 l ta.ti ottenu ti faceva p ensare, che non s i potesse più consjderare il bacillo di Pfejffer come l'esclusivo e lemento ezio. logico dell'influenza.. E. Bernhar.ci e Me~·e r indicarono iJ diplO'Coccu s epide 1nicus , Leitner un diplococco Gran1r1egativo, \ 7 • I-Ioogen L11ijze lln ·b acillo simi le a quello della l)este agglutin a.biJe col siero dej malati , non patogeno per gli animali di laboratorio. Sorse ' p11re l'ipotesi che l'influenza fosse dov11ta. ad un virus filtrabile , ed Augerer riscontrò nel sn.ngl1e di ammalati, e nell'essu dato polmona.re di morti di inft11enza dei corpicci110 li coltivabili in brodo glucosato '· Binder . e· Prell eil)he ro reperti analoghi ed indicarono iali cor11icciuoli col nome di enigmoplasma iel l1inft11enza. Ris11l tati si.J.11ili ebbero Lesdhke. Bradfor·d, Bashford e \\7 ilson. Le inalazior1i di filtrato per candela BerkefeJ.d del liquido di lavaggio ~della cavità farin. gea di amn1alati di influenza, ebbero secondo Selter ris11ltati 11egativi, le iniezioni sottocu . tanee degli stessi filtrati di edero risultati positivi a Nicolle ,· J. ebaiJly, mentre senza ~tlcun effetto rirnas-.ero le iniezioni en dov·e nose di sangue filtrato. Gibso11, Bovvma11n, Col)nor, inocularono nella camera. nnterio re delfocchio nelle scimmie del materj aJe di ii1flu e11zat1 filtrato ed ebbero ' ' risultati posi ti vi. I... 'A. compì una se.1~ie di ricerche ·durante l'epidemja di influenza verificatasi a Breslavia. I.a morbilità fu massima nel 1918 (70 %0). searsa nel 1919 e ritor11ò notevole nel 1921J (4..{) %0), 1ant o che la curva dell'epidemia presenta cll1e ondate. 1111a nel 1918 ed una nel 1920. 1
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[_.\NNO XX\. lii
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...
Le ricerche baeteriologich'.e. furo110 compiute s1i 800 casi, usando la segu ente tecnica : Essudato far-i11aPo. Prelevamento co11 tampone cli ovatta sterile e strisciamento Sll piastre di agar-sa11g11e cii piccione. Spiito. - Un fiocchetto ·di espettorato era lavato con soluzione fisiologica sterile. ...i\]cu11 t· ansate del liq11ido di lavaggio erano seininate in agfl.!'-S8ng11e di ,piccio11e. Il .pu,~e gli altri se·creti erano seminati s~m pre in agar-sangue di p.i ccione ·o direttamentr. o dopo dil11izione con soll1zto11.e fisiologica. · La ricerca negli organi era compj11ta prele, vando un pezzetto d'organo con un bisturi ster~lizz~to, .poi strisciando l'ansa sulla superfic1e -d1 sez1one e con essa pratican<lo semine i1' agar-sangue. I ..'A . osservò che tant'o n.eg·li strisci, quanto l1e11e cu]t11.re invecchiate si ritriovavano d-ef g.ranuli ehe . egli interpretò come forme invol11-tive. del baci llo dell 'i nft11 enza. I reperti bacteriologi/i ottenl1ti da Loewenhard,t p osso110 così tlsse1·e riassunti. Il bacillo di Pfeiffer . fu riscontrato i1el 25 ~~ dei casi nel periodo giugno-dicembre 1918 il\ jndividui r1'1e i1on presentavano segni clinici dì infll1énza. e nel 5,26 °1o dei casi nel })eriodo gennaio-marzo 1920. Sopra 160 casi di inf111enza accertata clini carnente il bacillo di Pfeiffer venn-e isolata122 volte dall'espettorato , cioè 11el 76,25 %. L 'e- . sarne dell essud·ato fa.ringeo t'n positivo nel 52 % dei casi, ma tale 11ercent11al e può essete elevata se si tiene co11to della labilità del bacil-· fo di Pfeiffer e della circosta11za che non sa.fil .. pre Ja semi11a potè essere compilata imm·ediatamen te, dopo il prel evamento, al · letto der m·alato. Infatti ·con ri cerche comparati'\rE:! l'A. potè djmostrare che jl reperto può essere p0sitivo _i1el 91. 11 °~ dei caBi quando la semina $]a fatta ·a l letto del malRto (41 casi positivi su 4:5) mentre la percent11ale dei. reperti positivi scende a,J ;30.4 % ql1ando la semina è com J.•iuta dopo 4 o .6 ore dal prelevamento e chele colture, rima.ngo110 sterili, se l'intervallo fra prelevamento e semina è di 24 ore. La -ricerca deì bacillo .d.ell'influenza in 179· casi di t11.bercolosi fu positiva 19 volte ,cioè nel 1
10.62 %.
.
Le cult11re rlel sangue risultarono sempre· riegatjve e p11re negative furono le ricerche riel liquido cefalo-rachidiano. L'esame bacteriologico del pus di 12 casi di en1piema consecutivo ad influenza, diede luogo 2 volte all'isola-mento del bacillo di Pfeiffer. L 'A. ri·cercò pt1re il bacillo dell'influenza negli organi e soprR 56 cas1 potè isolare il ba-
{ANNNO
XXVIII,
FASC.
48]
SEZIONE PRAft C.\.
cillo di Pfeiffer dai polmoni e dalla trachea nel 57.14 ~~{., . Ebbe r.eperti positivi 2 volte da culture della. 1nilza, 1 volta da culture delle ghia.ndole peribronchiali, 5 volte dal pus di caverne polmonari e 2 volte dal pus dell'orecchio. l , ·A. conclude in hase ai reperti ottenuti sul1'importari.za del bacillo di Pfeiffer e sulla sua spec;ifici tà .nell'eziologia dell 'inftuenza. '
TRENTI.
CHIRURGIA. Il trattamento degli empiemi pleurici tn,bereolari. (' '' · .JEHN. Mii1ich.
n1ediz.. TI' ocli., n. 18, 6 1nag-
gio 1~1 ). Nel tra.ttamento degli em1Jiemi pleurici acuti non ttlbercolari si deve avere in mira di ottenere la ries1)ansione del polmone in parte o del tutto retratto; se ciò non può essere ottenuto r e-sidu a t1na cavità <piogenica iche t111·ba g raven1ente le condizioni generali del pazie11te e richiede l'esecuzione di toracoplastiche. Nel tra.ttamento degli essudati tubercoaai~i s i deve i1rocedere gt1idati da critéri del tattp di \ ers i. Dopochè si è appreso che nella tubercolosi 11»ilaterale l a comparsa di un essudato pleurico è favorevole a.Ila guarigione dèl processo poin1onare, occorre rintmciare fin al princillio alla riespansione d el l)Olmone che potrebb~ occasionare t1na 11uovD difft1sio11e del proc~o tubercola re. EvaC11are questi essudati con la toracotomia è, secondo l'eRperienza, 11n grave errore. In primo luogo se, come spesso accade, iJ polmone si rideste11de, si perderà il vantag·gio del collasso pol1nonare; se poi la riespansione del polmone i1on avvenisse o non avvenisse in n1odo completo, residuerebbe una cavità nella ql1ale atteccl1irebbero infezioni secondarie. Si avrebbe un grave empiema fistolizzato e l'esito fata le sarebbe irrevocabilmente accelerato. Da qt1ando si è cominciata a usare la colIassoterapia per il trattamento della tubercolosi polmonare queste evenienze sono divenute note in modo ben chiaro. Dobbiamo perciò trattare (J11 e~t i esst1dati secondo a ltri crite.rii e con altri me1Zzi. In ogni processo tubercolare polmonare incir>iente o ava11zato la pleura può diretta:mente o indirettamente esser tratta a partecipare al processo morboso. 'fra i fogli etti pleurici possono precocemente formarsi aderenze che obliter.anno in t.t1tto o in parte l'interstizio pleurico; allora nelle tl1hercolosi con fenomeni di raggrinzamento 1
1627
qu.egto carattere della malattia in certo qual modo si pro~etta sulla parete, L~ retrazicme della parete toracica, lo spostamento del cuore e del mediastino verso il lato malato· e il sollev~ento del diaframma caratterizzano questo quadro morbos0. In altri casi si formano essudati . pleurici,. consegue11za dei quali è llna retrazione parzjale o to.tale , del polmone. Questi essudati possono, esser non specifici: essi sono l'espressione della gr<1nde sensibilità della pleura verso ogni stimolo di natura chimica, meccanica o tossica. Essi rappresentano un momento favorevole nel decorso di ltna tubercolosi polmonare unilaterale poichè in molti ca.si cond l1cono a guarigione il processo tubercolare per effetto del riposo del polmone, delle variazioni di volume, di . momenti biologici come le modificazioni- della circolazione sang·u igna e linfatica e la produzi-0.ne connettivale~ Se i versamenti pleurici sono specifici son'o per lo più . l'espressi<;>ne della. diffl1sione del processo tubercolare dal polmone alla pleura; l::t. pleura polmonare si trova allora disseminata di tubercoli tipici. Di queste due form e di essudati pleurici,. specialmente l'ultima, pnò precocen1ente çlive- . r1ire purulent a . Si sviluppa t1n empiema tubercolare cl1e resta sempre privo di piogeni. 111entre ordinariamente prese·nta grandi . quantità, di bacilli tubercolari. Fino a che •:p.ie.sti essudati non alimentano tror>PO rapida.mente e fino a. che non si inca1tSulano esercitano t1na limitata pressione Slll mediastino. Solo nel momento nel quale t si verifica il contrario si h anno gravi spostamenti del mediastino che, se non vengno tempestivamente riconosciuti e trattati, possono aver per c-0nseguenza la morte del paziente. In altri casi, precisamente come l'empiema acuto della pleura, })Ossono perforarsi in farina di empye1na necessitatis e condurre a ascessi sottocutanei , sottodiafranunatici e m ediastinici, i quali per mezzo di una fistola restano sempre in comunicazione con l'empiema pleurioo. . ~I.tolto più sfavorevoli sono le condizioni se la perf~razione avviene nei poln1oni. Là dove per l'esistenza di c.aver·ne s ottoplet1riche la pleura è sottile, la parete della caverna può esser perforata -e stabilirsi così. una comunicazione tra pleura, caver na e bronchi. Allora l'essudato pleurico vi ene vomitato. Il quadro clinico è molto caratteristico. Oopo s forzi o accessi di tosse i pazienti .hanno un forte dolore n el .Iato malato. Segue lln transitorio collasso, il respiro diviene breve, . superfici a Ie, il pol so piccolo e i11olle. Se la febbre
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1628
lL
PO~ I CLI N I CO
mancava, compar e nei g iorni s11ccess ivi. Se Il decorso del quadro morboso mt1ta secon1·espettorato era scarso, diviene abbonda nte ; clo il carattere dell'esst1clato; se esso è ste.r ile ~i 11anno vomiche. Lo stato generale si ags i accresce molto ler1tamer1te e può forse essere g·rava, le tem1)erat11re prendono il carattere considerato corr1e' un 11lteri0Te momento utile (lella sepsi; jl paziente decade e poi soccom- alla guarigione del processo tt1bercolare e, ~e be alla ~epsi o all'an1iloidos i. s i v11ole, pt1ò essere evac11ato e fp,tto scompa- . L'esam e clinico, inv.-ece dell'intensa. ottusità ì·ire definitivamente con ltna sola puntttra . • (lovuta n I l'esst1clato, dimostra i .segni cli l111 Qt1esti essudati sterili possono venir infettati piopn'e l1motor ace. La p11n t nra esplora.~iva per- · o p er colpa di una pl1ntt1ra scorrettamente esentettendo di mettere in evidenza stafilococchi, gL1ita. o 1>erchè, durar1te 11n rifornimento di gas 1)n e11mococchi, streptococchi fornisce la prova i1el pneumotora ce, il polmone venga leso o batteriologica clell'infezione mista flella pleu- semplicemente venga11è làcerate delle aderenr·a già diagnosticata clinicamente. ze. lVIa molto più freqtl'enteinente l'infezione Uno stato di cpse simile pt1ò st a bilirsi per viene da:i pol1noni: i germi giungono alla plett11n p rocesso inver so. In p a zienti con pleura ra dalle callosità e dalle cicatrici per.· la yia l ibera, dopo llno sforzo o un improvviso colpo linfatica oppt1re processi broncopolmonitici di tosse, p11ò formarsi t1n pneumotorace spon- raggiungono la plet1ra e la infettaJ;l9. . . ianeo. Q11 esto ordi:qariamente si riassorbe, ma Un'altra via d'infezione è quella 'em.atic..a . -0ccasional m ente pu ò clivenire t1n pneumoto- Se nel corpo esiste 11n qu alche focolaio in. . .. . r::\ce sotto te11sione. fiammatorio (fon1ncolo, a ngina, o~t€on:+i~lite, . Molto riù frequentemente le ca.verne, p er ar- ecc. ) può avvenire per la via ematogena un'in. 1~o sione c1ella lGro parete, s i perforano nella f ezione di qt1esti ess11dati i q11ali in certa 1Jleura fino a llora intatta. Ancl1e qt1est a eve- 111aniera rappresentano 11n l.ociis minoris -r:en ienza. provoca nei pazienti sintomi simili c.1 si stentiae. q t1elli del'l a perforazione di un empiema nel Fina mente l'infezi011 e può avvenire diretpolil)one con la differenza p erò che i pazienti . ta111ente o perchè si perfori t1na caverna .o con perforazione di un a caverna n ella. pleura liercl1è l'essudato ch e cr Psca l'apidamente si 11anno per lo 9ii1 un arresfo dell'espettora- . \ 1 uota in ltn bronco. zione. Compare invece rapidamente nel lato Comunq11€ l'i11fezione si sia ' stabilita, e~sa · 1.nalato. 11n p1opneumotorace e solo quçtndo l'es- è sempre cli g rave prognosi' e spesso segn:i st1dato l1a raggit1nto 11na co11siderevole quanl'inizio clel periodo termin1ale. La m aggior partità pt1ò venir espettorato. I -~ncl1 e qt1esto piote. cli questi soggetti, dopo aver s11bito la tora-pneumoto race è gr Rvem ente settico e decorre cotomia e forse proprio perchè tora cotomizzati, ' con t1n ql1aclro clinico sih1ile a quello dell'·em- vanno rapidamente incontro ali~esito letale. I.a toracotomia metodica. deve essere evitata, fliema perforato. , La prova della com't1nicazione deglii. ess11- })Oicl1è, essa apre a mpiamente la via alle infetla ti pleurici con l albero bronchiale, se l'anan1- zioni miste. E ssa deve essere riservata so1o "11rsi e l'esame fisico concordano, può esser da- ai più gravi casi di infezione mista nei quali_, t rasctlrando le condizioni fi siche del polmone ifl, clinicamente. Essa vien facilitata col seminalato, tutto dipende dall a necessità di svuoplice artificio di iniettare con una siringa _un ta re rapidamente · la plelt ra e così sottrarre i po, di blet1 di metilene neJl'ess11dato. 11 terzo g n1p110 di e ~sudati plet1rici sierosi o l)azie nti al pericolo dell a infezione grave g·ià p11rulenti è divenuto freq11 ente da quando si esjstente. Il trattamento degli ess11dati pleurici s1:>e11sa il pnet1motorace nella terapia della tucifici e non spe cifi ci in paztenti di tt1bercobercolosi 11olmonare. Secondo Brauer e Spenlosi pol1nonare deve seg11ire t1n indirizzo comgler nel 50 7~ clei pne111notora.ci terap.eutici si sviluppa 11n essudato n ella pleura. Ciò non l}letamentte <liverso da. qt1ello cl1e si segtte m eravig·l in se s i pensa q11anto sensibile sia 11el trattamento degli empiemi acuti; si d-eve 1a plet1rn n ogni stimolo e come rapid a.mente in ogni caso evitare 11na comt1nicazione am11ia e l)rolt111gatn tra ln. ple11ra e il mond o reagisca·· con la formazio.ne di 11n e$$ltdato • Sap11iamo inoltre che ogni pne1rmotorace chitt- &sterno. Una prima ragione è cl1e dopo la toracotoso rlimin11i~c e Ja re~istenza della plet1ra coniro le infezioni e ~appiamo infine cl1e, per leg- 1nia il polmone pt1ò ridistendersi e il processo tttbercolare può trovare in ciò l'occasione per .ge genern le. og·ni cavità. nel corpo, sia essa cong·f'nitn o tranmatica. tende a riempirsi di diffondersi ltlteriormente; una seconda ragioliq11i(lO. r1e. non certo 111eno importante della prima. è nel fatto cl1e l'apertura del torace apre la È noto come rapidamente qt1esti essudati 1endano a spostare il mediastino. stracla a g ravi infezioni mj ste della plet1r a.
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SEZIONE PRATJC/\ •
L unico trEtttamento conveniente rimari·e r>erl via fJ1 11 ror>osta cl a , SpeI?-gler. Prima ciò la pt1nt11ra.; la toracotomia non .deve escli, ese:guir€ la toracotomia, la g·abbia torasere esegt1it(t che .nelle infezio1ri. miste molto cica dov1·ehbe venfr ristretta. Si comincia con. . .g·ravi. La J)11nti1ra è assolutamente in'd léatu lo svl1ota.re la plettra,. con 11na p11ntura eva<.t ppena· l'ess11dato sieroso o }J11rt1lento, con o cuatrice e s\1bito dopo si eseg11e una torac<>s e11za nel1motorace, produce uno . spostamento 1:1 lastica extrapleurica, così cl1e il cavo pleulr1ecliastinico. In qt1esti casi ·h a 11n'indicazione rico ~i e.n e · ridotto a 14na f es~ ura. Se poi· l' es, -itale. Certamente. dopo la r)untura l'essudato ~11 dato · si riforma, e-s so non può più raggiun_s1 riformerà.. Gli esst1 clati sierosi, dopo t1na gere le dimensioni cli prima perch~ non v'è più (> più pt1ntt1re, p6ssono scompa.rire definitivalo s11azio e, se la toracotomia ap,parirà neces1nente; g·l.i e~s11clati pt1n1Jenti_- sono più -0stin·ati. saria,, ìa cavi.tà cl1e si clovrà mettere in comù.n1i.-\.ncl1e il tenta tivo di impedire la rìespan·ca zione cori l esterno sarà riclotta. Ql1oota pro-sior1e del polmone iniettando azoto ne}la l)let1l)OSta 11a il vantaggio cli permettere un opera. dopo sv11otato l'es$11clato, fallisce in rp.ç>lti razior1e completamente asettica, éome le toracasi. Presto s i riforma l'essudato e· l'·evoluzioo1e coplastiche extraplel1ricl1e cl1e si fan:ç.o nella <.1 el · male riprende il corso di prima. · ttl ber.çolosi f'OlirlOn ct f~ unilaterale. F11 i1ropo::;to di clisinfet.tare la. pleura. nei Operaz1oni gravi com.e la toracoplastica secnsi di i11fezio11e lieve iniettando della sol11condo Friedrich debbono n. priori essere scar' 2io11e di L11goJ. Questo te11tativo in qualche ca.- tate; è al più permesso di ·eseguire la toras o è stato seg11ito da s t1ccesso. Brauer e Spen- coplastj~a in t1na, in due ·o anche in tre seg·l€ r hanno 1·iferito alct1ni casi nei quali 1 es- . .cll1te da lln taglio paravertebrale, come si. usa s11clato. è ct.iven11to prima. più tenue, ppi siefare n elle clini<;he di. Z1Jrigo .e di lVIonaco (Sa• 1·o_so e infine è scornparso. nerbruch). ' .\fa se l'infezione della. pl et1ra è grave, non La caratteristica del metodo consiste nels i può applicare a ltro mezzo terapeutico che l'eseguire u1!a preventiva cospicua ·e vacuazio. la toracotomia. In tal caso la considerazione n e pleurica mediante pu11tura. Il ·polmone si (:}1e il polmone si riespanderà pa.s sa in secon- l'i clistende .più o meno pe;r effetto della evacl1a<la linea in confronto del pericolo g·r:;tve nel zio11e ple11rica; 111a non si lasciçi,,• per così dire, c11Jale tali pazienti si t!ovano per causa della a l JJrocesso t11 bercolar'e ~l tempo per diffoncler s i, p erchè poco do110 si esegue la" toracoinfezione mista. LR. toracotomia arreca un implastica. n1ediato vantaggio; ma dopo g·iorni, settimane L esperienz8, J1a c1imostrato che qt1esto moo l11eRi l'esito letale p er sepsi o per amiloiclo di proceclere è g·it1 ~to. In 11n grosso ,grupdosi avverrà fatalmente. L applicazione dej drenag·gi sembra all'at1tore sconsigliabile in po cli casi la cavità. l)] e11rica s1 è trasf orn1.a t <l i1t . 11na str€1ta fessura nella .qt1ale 1 essudato qt1esti casi. lVIeglio .è fare llna ampia resezione ' non si può raccogliere. Contemporaneamente costale e poi lampona re ampiamente la plet1il 11olmone r esta in 11no stato di retrazione Ta con t1n tampo·1:ie secor)clo i\.'Iikt1licz. Il t~m ponamento ha il var1tagg·io di comprimere il cl1e è favotev0l8 all~ . g11arigione d el processo JìOlmone, di assorbire gli° ess11dati e d'impe- tttbercolare . • Bisogna ora. doma ndarsi : in quali casi debclire la libera com11nicazjone della pleura con bono essere lisa i i i diversi metodi dei q11a)i l'esterno. Procedendò in tal modo si son ved11ti i pazienti divenire a poco a poco apiret,:- di.sponiarno ? Negli ess11da~i ple11rici di ogni natt1ra chtl tici mentre la ple11ra diverriva povera di g·ercompaiono n~i. pazienti di tubercolosi polmo-· mi. Ci si avvicina così al concetto di eseguire i.n tali casi la toracoplastica poco dopo la to- i1are si fa il trattamento con le p11nture evara.cotomia an1piR. Lo scopo € cli i-mpiccolire la ·cnatrici e si sostituisce s1Jbito il liqt1ido· cor1 l'n.zoto. · cavità toracica e di trasformarla in 11na ca.S e l 'e,s~11ctato è {atto di p11 s ten11~ , sia e~so v ità virt11Rle. t11be rcolare o (lov11to a ·una Jjeve infezione pioI/operazione che deve essere eseg11ita extra:enica , s i con1irlcia col tentare_ il trattamento ple11ricamente e lJe rci ò asetticamente, sebbene @ -possa ess ere compiuta in pi'ù tempi, è grave clelle p11 ntl1re e'1 acuntrici segt1ite da iniezioni • ' di azoto nell a plet1 ra . Si p11 ò anche tentar'3 e ~olo in pochi casi è seg11ita da s11ccesso. Ce r• 1.a1nente rima11e .in molti. casi' una fistola e di f'terilizzare la pleura con iniezioni di li. ql1esta richieder& poi numerosi interventi per- q nido di Lugol. Se q11 e~ to tentativo non riesce, dopo prevench è possD. chiuclersi. Tt1ttavia la g·11arigione è tiva aspirazione dell'·esst1dato, si esegu~ in f ossibile se l'iufezione pleurica è dovuta soct·ue o. tre ~ed11te llna estesa toracopla.stica. la mente a piogeni; se esiste anche una tt1La toracoplastica è tanto più. indie.aia_ in. 1•ercologj della .ple11ra, la fistola rimane de1 fiJ1itiva. q11anto che in ttn non piccolo n·umero di casi 1
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IL POLICLINICO
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ved iamo com e sia l'essudato, come il pneumotorace o ancl1e i due ins ieme non possono agire cl1e parz i aln1ente l)Oicl1è i polmoni, a cag'i one delle aderenze deg·li apici con la plet1rn parietale i1ou posso110 collabire. E nelle }Jn rti ·non r etra tte del }Jolmon~ si trovano ordinariamente le caverne nelle quali abbonda.ntemente si r accolgo110 materiali ricchi di bn cilli. I ris ultati cl i questi procedimenti sono di solito buoni.' 1\Ia poidl1 è clopo l'esec11zion e della toracòplastica rim a n e una piccola fesstir a })leurica, è possibile cl1e in essa s i raccolgano di nuovo d eg·li essudati. Questi ~sst1dati possono prod11rl'e gravi spostamenti mediastinici oppure possono r eSJ.)ingere la parete toracica mobilizzata e così r ender vano l'effetto dell'operazìo·n e·. In tali evenienze è ancora raccomanda.bile di p11nger e le raccolte e tentar di esaurire l'essu dato con tal semplice mezzo. Dopo la puntura è necessario fi ssare la parete toracica ?l1obi I izzata con ber1 clag·g i fli cerotto. . ·e il tentativo di g\1~trire la raccolta con le p1111ture no1ì riesce, si deve esegl1ire 1~ toracotomia. f.limarrà uria fi stola l\1nga e stretta cJ1e se non può guarire spontaneamente, sarà c11rata con plastiche. · l\i1ol to diverse sono le condizi.or1i negli empiemi gravemente infetti. In tali casi l'intoss icfl zione è il fenom eno predominante e la necessità di evacuare compl~tamente l'essudato è assol11ta. Certamente m ett.er en10 in comunicazione co11 l' esterno l111a gran,d e cavità che nor1 avrà più tendenza a chi11d er si; ma non p.o ssiamo far 'nulla di m eglio. I .. a toraco.Jomi~ deve esser a mpi a e seguita da tamponamento. S11ccessivarnente, appena le condizioni del paziente lo perrnettcmo, si d eve procedere ~la riduzione clclla cavità empiematic a . Q11eslta cleve esse r e eseg11i ta in i1iù sedute e con màgg io ri riguarcl i cl1e negli a ltri casi. Si comincerà col ridl1rre la pa1ie SUI>eriore della cavità e poi - a gradi a g radi in più tempi. sen za sottoporre il paziente a traumi gravi si completerù la rid1,zione verso il basso. Restano ordinariamente d elle fi stole che, se l'empi ema a vven11e per la perforazione di una caverna o per lo s vuota.m ento di lln ess11dato nei b r on cl1i, è 11na fi stola bronchiale. Il problem ~ di curar queste fistole non si prese nterà cl1e più tardi qi1a.ndo l e condizioni ge~e rali sa1·n 11no diven11te b11one. Evide11te è r l1e ques t'l1ltimo gruppo di pazienti è ql1ello ch e clà il n1inor numero di buoni rist1l tati. l Tn a parte consid er evole di essi <leve a priori esse re esclt1so dalla cura chi' 11rgica percl1è è in condizio11i gen erali da
non poterla tollerare ~ un'altra parte certo soccembe durtlnt.e il trattamento; ina non 1)0chi pazienti ha11r10 ricevuto un così co11sider-evole miglioran1en~o da ir1coraggiare a persistere nello stesso indirizzo tera.1)€utico. EGIDJ .
CENNI BIBLIOGRAFICI U·rcH,ogi sclle Operationslehre. Leipzig·, 1921. Verl.a.g von Geor g Thi.eme.
VOELOKER
lln<l \\:oss10.{..o.
La parte principale riguardante la tecnictt opera toria è preceduta da una des crizione della asepsi, d ella a.ntisepsi e d ella ar1astesia ch e occo1iono nella pratica u.rologioa.. \Questi argomen.ti sono S'\'olti a.mpia.mente ed è iooicata t~ seri~ di piccoli artifici nei quali il lettor~e troverà la .soluzione di n t1tnerosi problemi dall'apparenza modesta, n1a tuttruvia molto importa11ti. Alla ·compilazione ·del trattato haimo contribuito urologi e chirurgh i insigni, tra i ql1ali cit~ermo ·s olo aJcuni. La tecnica delle operazioni e11doscopic.he 1rretraJf è stata trattata da E. \ \7 ossidlo; qi1ella delle operazioni endoscopiche v'escic.ali da Bl11m. Il Voelcker h.a sv olto il capitolo delle operazioni chir·urgic~ sulle vescichette semin a li e sl1lla vescica ; il Kummell 11 rt trattato le operazioni Slti :reni e sui baici11etti, ~11 ckerkandl e tPaschkis q11elle sugli ureteri. In og·ni ca1)itolo la descrizione d egl i atti 'operatori è p:rece'< luta da ricol'di ana tomici .e qt.1esti sono illustr;ati da m ol~ fi.gure. Il li1bro è spoglio di 1Superfi11a erudizione e perciò si raccomanda a l pratico il qi.1ale troYa. in esso ciò che occorre, senza doverlo ricercare tra i ricordi stari.ci. Questi non sono t:oosc11ra.ti c~p1etamente, ma, qt1an d-0 Yengono fatti. ven g·ono per lo l)iù racchit1si - in appositi capitoli. Uno sviluppo limitato ha avuto quella serié di operazioni cl1e la moderna pratica ha a bbandonato. Invece descrizione e illustrazi.J ne ampie ha11no a vuto tt1tte le operazioni che so~o in uso att11almente; anche se l 'indicazion.e a eseguirle .sia rara. Il trattato di ~oe.l'cker e vVossid lo si p11ò perciò a ragione definire u11 trattato completo· della n1oderna tecni ca ope..1 ' ratoria del tratto urinario. E sso consta di circa 600 pagine in 8°, si p r esenta in una ricca veste tipografica ed è. illustrato da 44.S figure jn g ran parte colorate e da tre tavole a colori. L ' abbondar1 za d elle illustrazioni, la loro esattezza a natomi ca e l'arte con la quale S-Ono stnte eseg11ite rendono !facile e grade,Tole la c,1r11pre111sio11e della materia. 1
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SEZIO ·~E PH .~lf _.\
Del libro era uscita la prima parte durante la guerra; ora, con la data del 1921, l'opera esce al compl&to.. In un volume non ecce~s5 i vam ente grande è contenuto quanto una larga esperienza ha fino a questo momento insegn.-tto a persone 1e quali hanno il merito di aver fatto fare notevoli progressi alla chirurgia 11rologic.a. Il libro è perciò da salutare carne un'o·pera insi~ne e perfettamente riuscita :n€llo s-copo di insegnare agli inesperti e di fornire anche agli es11erti preziose informazioni. EGIDI. E. KrscH. Diag1iostik und Therapie der Knochen urid Gelenktube-rkulosc. Leipzig, 1921, Verlag von F. C. \V. Vogel. -~Ila
spaste nel libro dell'A. nei p!ù minuti particolari. Il lcitor~ vi troverà riferito e illustr~tJto tutto quanto si eseigue in un istituto nel quale si ottengono risultati veramente considerev·oli tJuali quelli che ben a ragione l'A. può vantare. La ve~te libraria è ricca. Illustr·a110 il te·~to 6 tavole ·e 361 figl1re. EGIDI. •
Do~t. G. VE~TURELLL I prodotti della fernientazwne lattica nella cura delle ferite sett1·c1ie. - Ti1)ografia Schoenfeld, Zara~ 192-0i.
Le ferite di guen~a son-0 aff.atto differ.enti da 4ue1le della pratica civiie, perchè in gu-erra 0g11i ferit.a d'arma da fuoco è infetta sin dall'i11izio. E l'infezi·one è dovuta a microrganismi .abitatori soliti dell'i11test,i no di l1omini e anirnaìi e del terrer10, donde passa.no negli abiti dei soldati eh.e t;o11 esso vengono continuam.e nte a co11tatto. Fra questi germi patog·eni, quelli però cl1e espongono L'ammalato a maggiori pericoli sono le torn1e bacillari anaerobiche, ,e lo strep~-0coc.co, speciàl'n1ente .p.e r i suoi rapp·orti di associazione con g·li anaerobi. Il modo inig1iore di combattere l'infezione è stato oggetto di 111ng·11e cliscussioni non ancora sopite. Alcuni AA. sono partigiani della escisione total"e con sL1ccoosi va sutura primaria delle ferite, ma questo è però possibile solo i11 tal11ne di esse che soddisfano a determina te condizioni. I sostenit0ri dell 'a sepsi la sciano all'organis1no tutto il ' compito della difesa contro gli agenti infettanti, accontentandosi di medicare le ferite suppuranti asetticamente con garza sterile. Que·s to metodo fa q111indi assegnamento <:ompletan1.er1te ed escl11siva.mente sulla vis me-
cura op-e.rato1ia della tu·b€rcol-0si ossea e articolare si è rin1prover.ato che la gliarigione si ottie.n€ a costo di accorciamenti ossei e d-el sacrLficio più o m.eno co.n1p1'eto della mobilità articolare. Con l 'immo:bilizzazione, con la ' sonuni,nistrazion~ di iodio, ·c-0n l'iperemia passiva., con l'elio'terapia, con la raidioterapia sole e at'socia te in vario modo tra loro si è cercato di ridurre al minimo la n.e cessità di ricorrere alle operazioni. Recentemente hanno acqui-stato grande fama le cur.e solari eseguite in alta monrtagna e i risultati ottenuti da alcun.i, specialmente dal Rollier a Leysin, hanno ref'o evidente come 11 soccorso operatorio non sia necessario che ecceziona1meinte. Il problema della cu.~a non operatoria della tubercolosi cosiddetta chirurgica ha interesse il15ieme scientifieo ·e .s oci·ale e merita perci0 gr.ande consi.cferazion e. Il prof. Bier di Berlino, che già si era reso bene.meritto, per· I 'introduziodicat1~x nat'urae. ne del trattamelllto con l 'i.pevemia passiva, ha in,·iato l'A., che è s110 assistente, a studiar e a Co6ì i metodi di c11ra, secondo i metodi hiologici, consisterebbero solo nel cercare di esalLeyisin il trattamento con l'eliorterapia :e poi lo ha posto alla. direzione· di un sanatorio per ta re la resi.stenza organica gen~rale e locale, accrescendo i · poteri batter1iotro.1)ici del ·sangl1e tub~rcolosi ostooarticolare istituito ad IIohenlychen, in GermaJ).ia, in lrna località niell18 qua - e moclificando anche la sensibili.tà che~iotropi le mancano i vantaggi dell'alta. montagr1a. Ciò ca dei leucociti ·Con iniezioni di vaccini e con iniezioni ed applicazioni locali di sieri. .L'uso non ostante i risultati ottenuti .SO!llo statl n1ol. to buoni e ~l libro dell'A. fo dim·ostr.a in modo dei v.a.c.cini, più che curativo, è però solo pro-filattico: e quello dei sieri, tutt'al più, non può suggestivo. · Con considerazioni d 'in•dole fisica e con espe- · che rappre~ent:1re ùn sussidio complementare rimenti, contrariam·eI)te a .q uanto a.Itri aveva- i11 mano· al chirt1rgo. Altri AA. ricorrono a de.i metodi fisiologici no affermato, l'A. dim.ostra che i ragg·i tera1)eUcon i ql1a'Ii .c ercano di rendere la .linfa incoaticamente attivi sono èru·eilli calorifici" i quali, nello spettro solare, sono eig.ua·Imen~e abbon- g·l1labile, di stim.olare la emigrazione leucocidanti in pian·u ra come in m ·o n.tagna. Essi agi- taria e di aumentare il flusso linfatico delle scono col meccanismo della iper.em~a che pro- pa reti della f e1ita, allo scopo di eliminare meccanica.me11te e g li organismi infettanti e il ma\1ocano in alto grado. .. ·. Il trattamenrto usato rud .liohenlychen .conc:;i- teriale necrotico. Fra q11esti AA. sopra t11tti ste nella elioterapia associata alla iperemia vanno menzionati· \\1right e Delb et. La maggior parte dei chirurghi però ritiene da stasi ed alia cura iòdfca. Le particolari indicazioni e la tecnica ·del trattameruto sono e- che il metodo antisettico -sia il solo capace di 1
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IL POLJCLfNlCJ
, . fa 1·e abortirè, o rispettivamente cessa1·e, 1' i 11 fezione di u11a fel'ita. Ma a11che gli antisettici vanno cons iderati oltre che pel' la loro az1one generica, anche ir1' rig·uardo a n1olti altri Jattol'i, quali: il potere ir.ritante, la tossicità, la solubilità, la cé1pa·c ità d1 penetrare ne.i tessuti e di esserne da questi a.ssorb.iti in rr1odo da reagire colle n1a.terie proteiche 'e g·l·i alt1·i costi tuenti dei tessuti Basandosi sulle proprietà vitnli ant~goniste ' tra di loro 'd i certi g~n11i, co11 un indirizzo tutt affatto llU)VO, fin ·dall'inizio della guer1·à, si è tentato di ovviare a questi inconvenienti e, sen:1pre allo scopo di v1ncère l"inf ezion~ locale, . di app.li-care nella 1fe1-ita d ei g·ermi dotati di . azione antagc:nista a q t1~lla dei gern1i patog·eni. Questa idea è stata sug·gerita da!Je classicl1e ricerche rli ~let.cl1nik 0ff st1l bacillo lattico nella Cì1ra delle infezioni ir1testinali. Perfeziona11do· questi concetti Samarani l1a i•otuto sostitt1ire le Cl1ltl1re di bacillo lattico I.lella ct1ra delle ferite setticl1e con t111 prodotto d-ella fermentazi-one lattica, che n·o n è che siero di latte arricchito 1d el 2 % di peptone, e fe1·1nentato finD al 1.3-1.4 % di a-cido iattico, \3. rnezz o di colture centrifug·ate di bacilli Jattici epsilon, cli Freundenreich selezionati, e stel'ilizzato. Ventur.elli di questo liqt1ido controlla innai1zi tutto il suo potere antibatt{:rico, misurandolo in confronto dello stesso potere dei lJiù co1nuni antisettici usati.. Poi studia le s ue pro·p rietà di i111pedire l'in$eùiarsi nei tessuti ai germi della put1·efazione e di arrestare la .fer111entazione put1 ida. cl€>lla ca.rne. g·ià in atto. Inoltre qt1esto A. prova cli qt1esto siero di latte acido ancl1e il potere antisettico su vari germi patoge11i. J)al. co.m p,les:so d.elle s:ue esperienze Vent11rell·1 conclt1de cl1e ancthe il siero d.i latte a~ido, benc11è n1eno !)Otentemente de1 soliti antisettic·i i11 u so, è .un ottimo dis ir1fett.a11te, per lo s1)eciale ainbiente biochin1ico che crea in .seno alla , f erita, disadatto allo svilupp-0 degli altri germi: da prefe1irsi a ·tutti gli altl"i per la su.a prop rietà di no11 disturbare _la vitalità degli elen1.enti fisiologici d-ei tessuti. L'~l\.. fa ql1indi seguire t1na casistica dove, per ogni ferita, riporta anehe le g·rafiche dell'andamento batteriologico, seguito quasi g.iorno per giorno, fac endo degli strisci prima di ogni 111edicazione con materiale prelevato in vari punti, e contandone i germi di -m oltissimi campi, dei qt1 a li faceva poi la meaia; e conclude ciw, per i rist1ltati favorevol'i da eSS-O ottenuti, il nl1ovo mPtodo di ct1ra delfe ferite, mediante i prodot ' i <leJln fermentazione lattica. merita di essere Jarg1 n1ente diffu&> nella cura delle ferit.e setticl1 e in gene1-e. A~ S.
TJie· M edic~l .4.. ri1itlal, XXXIX Anno. Un volun1 e in-.~ di pag. 616, con 1.0 tavo le e 134 figl1re. Br1stol, J ohn \:\' rig·ht & "011s IJtd. 1921. RiJeg·a to. Prezzo s. 20. I volumi di ql1esta serie co11teng·o110 un l'e-
soconto preciso ed esteso delle conquiste comf· i~t~ ·di ar1no i11 a11110 dalla meclicina, prefer1J)1lme11te di quell~ cor1seg·nate nella_ letter~tur :~ medica i11g·lese e nor.ci-americana. Essi si rendono n10J to t1tili a tutti coloro cl1e si far1110 \Jl1 dovere di segt1ire dappresso i pidi e ir1cessanti progressi della medicina. Hanno intendimenti pratici: ri1101iano co11 esatt.ezza e nei dettag·Ji i metodi diagnostici E: terapeutici e le indicazioni e controindicazio1~i. L'orctine alfabetico delle varie rubrich~ · (' ~l ' i~dice a.lfabetico g·en erale agevolano le cons l l l iazioni. Nel vol11me a ttual e 11a nno un posto nott!·vole la. batteriologi~ (for111e gran11lari dei batteri, differer1ziazione del bacillo difterico, ecc. ),. l'erriatolog·ja, (vita degli elementi del sangue),. .iuesti ulti1ni (li offrire · il loro r>e1)sonale p11rchèla. cardiologia (skiagrafia, elettrocardiologia) ~ !a cl1irl1rgia inte stinale (diverticolite), l'opoterapia, la JJSicote rap ia, le protesi più svariate, l'oc11listica (cura imc 1·t1enta della cataratta, glal1corr1a, ecc.), l'ostetricia. (distacco idraulico dellu placenta, d j,f e$a del perineo, ecc.). Ci li111itiam0 a c111alcl1e seg·11alazione tra gli innt1meri argomenti trattati. ' L. \ T.
ra-
Il F~.sci<:olo 10 (Hl ottob1~e 1921) del nostro periodico
Le malattie del cuore e dei 'vasi diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI Redattore
~aDo:
C. Pl::ZZL
oltre a numerose Rasse-.gne di importanti argomenti ·ca1·diologici, contiene i seguenti ootevoli lavori: 1\-frxERBI: Il 'rifie.<;so oc-ulo-raso111otore oon1re espou~n.te della. ton ·i cità 1 a8ale (con radiografie). .A. . IlACCICHETTI: Contributo clinico e radiologie()
G.
allo , st,udio del!.::, caràiopritie congenite nell,infan~ia
(con rad1ogrnfie). E. JUNO: Note di -'~fig11101na n~nletria-. i-1i t1,uot:f> o8CilkJm.etro (con illustrazioni). È I 'unico periodico del genere che ai pubblichi i11 lt.alia in fasclcoli mensili illustrati, e ramn1entiamo che, agli a._~ciati del .« Policlinico »,. esso è ceduto per sole Lire 18 per l' Ltalia, anzicl1è Lire 24 e Lire 2~ per -l'estero, anzichè 1~.ire 3 0
Un fascicolo separato Li.e\ ::.. I nuovi abbonati del 1921 a .. LE MALAmE DEL CUORE E DEI VASI .. potranno altresl ricevere, In porto franco, I' In· tera annata 19'20 del periodico stesso per sote 15 lire In Italia
H. 8. -
e per sole Lire 20 se all'estero.
Per ottenerlo invi.are il predetto importo al Cav. J;UIGr Pozzr, via Sietina, 14, Roma . •
APPUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. Le cisti ovariche complicanti la gestazione, il pario ed il puerperio. ln/tue1i:..a delle cisti sttll a gestazione.
L'e- ·
sistenza .d ella cisti dimi11t1isce di solil.o l'Eittitudine alla f ecor1dazione: quando questa si è verifica.ta, possono pro<:Iursi deviazio11i uterine, all'inizio r etrovers ione, il più sp e~so d eviazione later a le, cisti da t1n lato, lltero d all'altro. I.a cisti determina ir1 un d ecimo d ei casi aborto o !)a rto prematuro; può dare fenomeni di compressione, cl1e, se l a cisti è addomin.nle, sono disp11ea, cia nos i, varici, emo_t'1~idi, edema; se è pelvica, incontinenza d'w·in~ minzione frequente e dolorosa, costipazione. (H. Vigne-6 . .Journ. dPs Praticiens, 28 m a g·gio 1921). Qu e$te raramente al1me11 tano di vol11m-e, qualcl1e volta a ssu111ono andamento maligno. La complicazione più fr equente è la torsione, ohe si verifica fra il secondo ed il quarto mese, particolarm er1te in qu~lle addominali. Talvolta si hanno accidenti bruscl1i con grave r ea.zio11e peritoneale, tal'altra vi sono s-010 di tanto iJ' tanto delle crisi dolorose, senza elevazione di ten1peratura, con poco al1rnento di volume e leggeri s intomi peritonitici. Poco frequente è la rottura d ella cisti, cl1e dà sintomi di peritonite acuta ; può aversi an~he infiammazione con esito in suppurazio11i ed in aderenze. lnfiue1lza della. gestazione sulle cisti. -
Durant e il parto. - - Se la cisti è addomina-
le, si ha di solito il parto naturtl.1-e e. qualcl1e • volta presentazione viziosa; le cisti pelviche, invece, quando non s i interviene, determinano gravi a ccidenti, co111e rottura uterina, morte del feto e p11trefazi-0ne n·ell'utero, r ot tura della ·Cisti, s p ecialm ente se si tenta di respingerla . . Dopo il parto, la cisti è particolarmente soggetta alla torsione e talvolta alla suppura. ztone. Diagnosi. ~cere
È necessario anzitutto ricono-
la coesistenza di gestazione e di cisti: qt1esta pt1ò passare inosservata, se piceola, p•1ò prestarsi a confusione con idrarnnios con ge~tazione gemellare; si ricercherà sempre la assenza di contrazione. Pt1ò essere utile la radiogr~fia, ed in caso di cisti pelviche, l'esploraiione rettale. La cisti può poi essere confusa con il fibroma uterino, con una gravidanza ectopica, con 11na retroflessione.
Fobroma uterino. . ~ianca il solco di separazione. Tra smissione dei movimenti del tumore all'utero e viceversa. indurimento du1·ante la con trazione. Tendenza a l ran1mollin1ento c~l progredire della gesta.z1one.
Cisti ovarica. Solco di separazione visibile a luce radente. percettibile a lla pa lpazione. ~lane a .
Tendenza ad indurire. ' •
G.ravidanza ectopica.
Tumore al di sopra dell 'utero u1 rapporto con la data. delle ultime mestruazioni. In caso di ematosalpin ge : dolori, reazione peritoneale, metrorragie. In caso di rottura: , sincope, segn i di emorragia.
Retroftessione dell'utero gravido. Dist urbi urinari . ) [anca a lla ·palpazione la sensazione del fon do uterino. Indurimento.del fondo durante le contrazioni.
Sviluppo sen za rapporto con il tempo della gestazione_ :\lanc ano. In caso di torsione: peritoneali.
segni
Scarsi. Percezione del fon do uterinoNon vi è contrazione del tu
more.
Dopo il parto, in presenza di un tumore liqt1ido firto ad allora ig norato, non si deve p·ensare tanto a lla cisti ovarica, quanto alla ritenzione cl 'l1rina; l'errore è purtrop1)0 frequentissin10. T.
S.
Nuove osservazion~ e ricerche · sulla cistopielonefrite d·e lla gravidanza, - ( C. Colombina (A 1111. di Ost. e Gin. settembre 1921), con lo stt1dio d i 85 casi di infezione del. le vie urinarie in . gravid anz,a porta un in1r>ortante contributo a lla conosc.enz,a del probl~1na. Ql1esiti da risolver,e sono: l a loca lizzaz.ione I~rimi tiva del processo mor:boso, la entità delle lesioni vescicali, l'eventuale rite.nzione pielol1rete ralE!, la mono,.. o bilateralità d ell' affezione, l ' eventuale compartecipa zion e del r ene, la possibilità della misura in cui il r ene stesso d ebb a ritenersi m a lato , e quali sieno le prospettive di una guari·gione anatomica . I metodi d'indagine sono stati la cistoscopia , il cateterismo cl egli l1reteri, l 'esatne' comparativo delle urine, la prova della funzionalità renale stabilita in ba.5€ all'e·limin.a.zione piiovocata dell'acqua, dell'u1'ea e dei cloruri , e fin a l1m ente la prova ieolt\1- · rrule dei gern1L E~rg.ono le seguenti prin-ei'Pali concliusioni : gli agenti 1etiologici della malattia sono forme ...bacillari in cultura pura, per lo più il P,SJCterium roli e is pecie affini d'origine intestinale. La partecipazione della vescica a l processo n1orboso è pressochè costante e be11 manifesta nel p eriodo iniziale; la pa11.ecipazione del rene è pure frequente
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JL POLICLINICO •
e pl'ecoce ora mono ora bilaterale. Spesso si l1anno f-0rme localizzate di nefrite interstiziale a tipo infiltrante o sclerosante, ~uscetti biJi per lo più di guarigione c.l inica, ma oon pe1mane:nté rid11zione della funzionalità, talorn con caratte1i progressivi sin-0 ag·li ooiti più gravi e n·e l tipo prevalente ·di suppurazione r>ielorenale. All'infezione urinaria può as~ociarsi un infezione· pue~rale, determinata .dagli stessi agenti batterici, probabilmente consecutiva alla prima. Riacutizzazione e peggioramento di suppurazioni UJrinarie colib.acil1.ari antiche n.el corw di -u.n a gravidanza. Da l punto <li vista curativo l 'A. ha ottenuto brillanti risultati con la vaccinoterapia colibacillare (50 n . i ~ ioni per dose ) per via endovenosa. R api da guarigj,one e completa anche in senso batteriologico nelle form e .i n puerperio ed in quell1e a.ll'infuorri delLa gravidanza. D·e, fervescen~a con miglior.amento generaJ.e e locale an-che in gravidan:za , diffi coltà però d1 pot.er ·raggi11ngere Ja sterilizzazione delle vie i1rin ari:e. 0 pport11nità di combinare con la ter apia b a tterica la. solita· t er .a pia m edi ca e quelJa locale. ~ Interruzion e della gravidanza ·da prati-caJrsi solo per speciali indicazioni. R . B. Le Indicazioni dell'aborto artiftcfale . 1
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nelle malattie cardiache e renali. Secondo ' '' · Wiege ls (Berline r · klin. Wocliens., 1921 , n . 40) le malattie cardiache ~i trovano in proporzione di 1 st1 200 , gravide : la m9rtali tà fra q.u este cardiache ascend e a 11 I 2 %, mentre. il 75-80 % non risente alcnn disturbo; altri a11tori però danno cif1'e meno favorevo.Ji. .Il numero d eg·l.i é\Jbo:rti artificiali in ta·l i cfusi a rriverebbe a. 3-11 %. Evid,e nten1ente ha notevole influenza il tipo di- malattja; la stenosi imitraliica, !'in.sufficienza aorti~a, le affezioni ac11te o recidivanti deJl' endo-, 1nio-, pericardio, i casi .cronici di in• Sllfficienza Il!iocardica possono facilm.ente essere pericolosi, la situazione poi può farsi .assai critica quando vi sian·o com·p lica.zioni extracardiach.e (tl1hercolo$i, aftiezioni renali, ecc). ·nasvanti a d 11na cardiaca gravida, si ' d·ev.e sopratutto p or mente- a.Jla , hmzionalità . del 111uscolo cardiaco, ·ch e ·p uò esser ei intatto nonostante notevoli vizi v alv_ol1ari. Se non vi ~ . scomipeniso, si può sta·r e tranquilli: in ca...~ contrario,. si deve cercare di ·ovvi·arvi con tutti i mezzi m~dici e particolarmente . con digital e, che riesce quasi semp,re, sal.v-0. nei casi di stenosi mitralica ed . in·sl1ffic ienza · a:ortica, per cui l 'A. ritiene necessario l'aborto. A questo si è a1t1torizzatj quando faillisca la teraipia in1
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[ANNO XXVIII, FASC. ~]
terna, di fatto la mortalità nelle gra\'ide con scompenso sale al 18 %. Se vi è peri.colo di vita, bisogna però procedere molto cauti, e .comunque tentare sempre la terapia interna; prognosi pii1 s favorevole 1Si ha rpoi con parto prematuro artificiale. Non tutti gli At1tori sono d, .accordo sulla convenienza di provocare l'~borto, a cui non si ·dovrebb.e mai proced.er.e in caso di disturbi ca:OO.iaci nef"'TOSi. Aborto e parto prema,turo si provo~ano .con le incisio.n i ·cervi.cali; alla fine della gravi.danza si farà i•l parto cesareo; ~i eviterà la narcosi, faicendo l'anestesia 1ombare o locale. Per quanto riguarda l e 1nalattie ren.ali, le forme croniclle non esigono senz~aliro l'aborto : il pericolo dell '11remia . del T~sio esiste anche senza ·la gravidanza: l'anamnesi, 1a durata, il decorso della m·a la ttia anche prima ·della gr.avidanza potranno consigliare in proposito. In .p r.esenza di &intorni minacciosi, q11ali mal.essere, vomito, alt.a pressione, retinite, non ·s i deve esitare; an.aJogiamente qu.an-· do vi sia scompenso .cardi·aco. Molto grave ·è la si tu.azione, qu:ando vi '·sia ed.ema oon gi11ntivale, distacco retinico, enìbolia dell' a rteria centrale, amaurooi uremica; si (leve quindi provocare l'aborto, e C.08Ì pl1re quando vi sia il timore di t1n t<:l istacco p.recoce di placer1ta. Bisogn-erà se111pre tentare anehe la terapia interna. Affatto mro è il caso clle si d~ba intiervenire peT' neirite oouta; quasi mai nel rene gravido, sotto la quale d.enominazione si riuniscono l'idrope delle gravid.e, l'al·b uminuria, la nefropatia, l'eclampsia, che riconoscono tutte una rnedesima ca1tsa,, e oono probabi·lmente dovute a.id i~fluenze tossiche :· in tali casi si rièorrerà al pia rto pr.ematuro. Raram·e nte oostitui.scono inidieazioni per l'a- borto le pieliti e le malattie renali con prod11ziorn e di ·p.us. ftl . . Le recidive nel carcinoma della mammella . . La metastasi negli oì'gani interni', dopo l'a-
sportazione dell a m a mmell a per carcinoma, può provocare sintorni non sempre ben definiti. I.a metastasi ha 111ogo di preferenza. nel polm~ne e nella pl€ura., di solito dallo stes~o . lato. ..del carcinoma, ma talora andhe dal lat.C? . . opposto. I. sjntomi sono· q uelli d el ca1·ci11o:na primitivo del polmone o del1a pleura, c10~ tosse senza a1'bondante espettorazione, respiro affannoso .e, _talvolta, dolori al torace; i segni obbiettivi si manifestano 1-3 anni dopo !'.operazione ed anche più tardi. Qualche volta la recidiva si ha nelle ghiandole mediastiniche, Renza compartecipazione del polmone : i segni 1
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(_..\NNNO
XXVIII ,
FASC.
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SEZ I ONE PRATICA
sono qt1elli del tumore m ediastinico, e di comp ressio11e di lin bronco, con o senza versamento pleurico. Lo sch er mo fluorescen te sarà un prezioso ait1to per la diagnosi. La recidiva può avere luogo nell'addome e p1esentare nn quadro in1barazzante; la localizzazione addorni1la le pii1 freq11ente s i ha n el fegato . Un gr11ppo ca.ratteristico è dato dalle recidive i1elle ossa: 11e risulta 11na particolare f01 ma di unen1ia g·rave, ·denominata mielotisi, il sang11e prese11ta le particolarità di t1na compir1azione fra l'anemia perniciosa e la le11cemia rnieloi cl e : notevole clirninuzio11e delle emazie, con qualcl1e aumento di let1cociti e prese11za cli i1orn1obla6ti, megaloblasti, n1ielo citi in abbondanza. Siccome il primo sintomo, cl1e attira l'attenzione, è l'anemia, sono possibili gli errol'i d~ diagnosi : in altri casi il primo distur})O })UÒ es!se1 e dato da fratt111·a spontanea di ossa. Ql1alche altl'a volta l 'an1malata si lamenta di sete intensa, cli poli11r·ia , cli dolori ne11ralgici, troppo spesso riten11ti re11matici o f11nzionali : talora i dolori ris11ltano dalla pre~sione s11lle radicì' posteriori di piccoli noduli metastatici, che possono anch e temporanean1ente ridursi e far credere ad un miglioramento. Come c11ra, secondo R. H·1 1tchinson (Prnctitioner. 19"21.· }1ag. 389), non v'è che da ricorrere agli oppiacei.
ftl.
IGIENE. .
Influenza dei risanamenti Idrici sulla mortalità per febbre tifoide in Italia. Nella e11i demiologia della tifoidie, la ·diffusione idrica è orm ai indi.scu·ssa, per ql1anto r iguar.da alcune rep,e ntin·e e gravi epide·m ie: non altl'ettanto rlocume11tata è però l'influenza d el veirolo idrico nella abit11ale endemia di tifo, che ogni a11110 si m~nifesta in Italia. Kè ,·r1le i·ilevare che, in 111oghi idriran1ente ri~a11ati 1 la febbr e tifoi de è forte111en1 t e 1dimin11itn l) ')ièlt c\ Ja di111inuzione cl i crue~ta ma' lattia è 1111 fe11omeno generale, è necessa'·io qi.1in1di, J1ri1na cli emettere un gi11dizio , procede re per co11f 1·011 ti rigorosi, pre·n ·cle11 do in confi icl e 1 azir 11 r nltri fattori gene1 i·ci ·e pa1·tic ·~ 1ari. U110 stn1rl i n .cli tal fatta è stato acc11ratamente co11111i nt o cl a V. Puntoni (A n,nali rl i I gien P, 1920, n. 11 e 12) n r> p 1i ca n d o i me to di g eT1 er ali cl i sta tistica) fir10 ra cla noi poco 11sati nel cam .po r11Pclico. L ' ..\., basandosi 11nicamente s11lla mo1·talità , co111e l'indire n1eno i11.f ido, ha con1frontato 11 11 g·rnppo ·cli 119 com11·n i, che 1dal 1887 al 1905 e::eg11iro110 riforme iJdriche essenziali o parziali coi rimanenti 8141 com11ni, di c11 i si p11ò con~i de ra re cl1e eseguissero p11re riforme nel 2:1 °/n. 1
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Ora, sia con le s·e rie effettive, sia traducendo i termini di queste in termini teo,rici mediante l'equazior1e del la retta interpolatrice, si arriva a l risu ltaio p arwdoss a le -che la ri1duzione ·della 1feibbre tifo.tele è n1aggiore (60%) nei comuni cl1e han110 eseguito minori m iglioram1en t i i·drici che i·n quelli che i1e 11ar1no eseguiti di più. radicali (45 %). Entrando p oi a d dentro n el fenomen.o, s i osserv,a che i11 g.enere le reg·ioni meri clional i han n·o a v uto una din~inuzione più ra..: p ida e più profond.a dii quelLe centrali e settentrionali, diminuz.i one cl1e non sembra in rapporto con fattori g·enerici o specifici (add.ensamento urbano, rifo1me igieniche, ecc.) ma costituisce for~e una caratteristica epidemiologica di cias cuna regione. La diminuzione di mor- . talità per febbre tifoide, d al 1887 al 1905 è poi stata massima nei l)iccoli centri e i11inim a nelle · grand~ città, il che fa ritenere che il r1s·u lta to parad-o ssale -otten11to abbia lln valore soltanto l'elativo e non concl11S'ivo, in causa della notevole diversità di con·centramento· del la p,opolazione. Tale mo do di vediere è anche confortato clalla considerazione di altre partic.o larità d,el fenomeno: rti fatto, se sen1bra di poter asseri re che maggiore è il be·n eficio in comt1ni ove · i risanamenti idrici furono ampii e radicali, si osserv.a d'altra parte un minor vantaggi-0 per i comuni, che eseguirono risanamenti parziali o sempli-ci miglioramenti, rispetto a quelli, che non esegt1irono n·u lla. Probabilmente cat1se estrane·e sono intervenute a tl1rbare l'esattezza del confronto, ed è g iustificato il srospetto che i risultati uarados sali siano d·ovuti ad etero, geneità di compos izion~ r egionale. Quando però si s celg·an.o fl'a i ·d11e g.rupp i," alcuni co:m uni a p o•p olazione pressochè eguale,. · si può osservare una magg.iore diminuzi,one per i1 g·ruppo che e,~egt1ì i 1isanamenti i1drici. Siccome poi la cifra delle sp,ese per migliora1ne11ti igi.enici (esclusa q11ella J)er i11igliorame111ti i1drici) è .stata pre~so·ch.è eg11ale per i 1dn e g;r11p•p i così scelti, si p11ò rit enere che la lieve differenza .di mortaliità a va·n ta1ggio del gruppc, che ese,g11ì i risaname,n ti iiClrici sia realrne11te da att1ib11irsi a q11esti. 1Stl1cliando il f,enom e110 11el s110 tnsien1e, si . ois serva cl1.e in tutti 1 grup pi co11 sicl erati si h a una rapirl a discesa i·n izia le ch e r ag·g·iunge il massin10 i1el 1.891, co,n 11na asre~a ere raggi11nge l 'acm e nel 1898 e poi vari.e osrillazion1 ann11(1li, ~~1e1sso sincr·on,e n ei \ 1 arJ gr11ppi. La ral)ida 1djsresa è affaitto i'nrdipendente dai risanaznenti tclrici, tanto è vero che la si osserva evictente anche J1el con1partimento p11glie~e che esegn l in n1isl11·a 1nini111 a i risa11amenti idrici (spec::a d i L. O, 12 ]1er al1itante, in confronto cti • 1
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IL POLlCLINI CO
L. 8,11 per l 'Umbria, L. 6,82 per le Marche, ecc.) e che pt1re vide dimin11ire la mortalità p er feb . bre tifoide d el 74% dal 1887 al 1905. .Si pitò q1Lincli concludere clie i risanamenti
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·i drici non hanno apportato radicali ca11i· biament·i nel 1novimento generalk (seco la1·e) e ·n ei mov imenti acci dentali (annuali) del fen om.eno e non hcinno modifi,cato serisibil1nerite • l.' abitualP an<iamento epidemiologico d ella febbre tifoide, nei luoghi dove sono stati attuati. '
Q11esto 1)erò non implica la sval•utazione della teoria i1d1ica d€lla febbre tifoi1de, nè il discre. dito per le ope1 e di 1-isanamento idri co; probahilmente con l'attuazione di mezzi più idonej, con una sor \ eglian za l)iù rigorosa su gli im})ia·n ti. l ' abba -- sa1nento della mortalità, in seg·ujto a rifo1·me idriche, potrebbe farsi. più sen;:,i})il e cli q11eJlo finora osservato. fi,l.
[ ANNo XXVIII, FASC. 48]
POSTA DEGLI ABBONATI. I preparat i di j od o e di bromo sono c-0ntroindicat~. ·S i l)Onga molta attenzione alle f11 n zioni dige stive e geni.tali (disme11orrea-onanismo). Si evitino i cibi aromatici, piccanti, ecc., e si otteng·a ch e l 'infermo non d·eglutisca il ' cibo se 11011 dopo averlo aecura tamen te masticato; se i s oliti preparati a base di solfo, acido sal]cilico, ecc., sono rimàSti snza ri-sultato, si potrebbe tent are la doccia filiforme che da qualche t€111po in q11a si consiglia, pare con succes~o. r1ella ct1ra delrncne e di a ltre dermatosi (V. 1·eyri eres, F or1eyroll-es . An11ales de Dermatologie et d e S~·pl1ilig ra1)ltie, 19~1 , n . .}, e D es aux, :'\1 o~ l - Annales cle Dermat olog·ie et de Syp}1iligraphie, 1921 ,. i1. 51 ). •
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NOTE DI MEDICINA SCI ENTIFICA . • Come s~ determinano le emorragie cerebrali nell'embolia grassosa.
Jl i11ich . .i1. 1ed. W oclie1isclt., n t11ncro 40, 1921). Si osservano delle emorraigie cereh:r ali in tJuei casi, n ei qt1ali l'embolia grasso,c::a è oltr emodo abbo11dante le g·occiole rli g r asso ottt1ran do i caphlJari provocan-0 l ln forte a11me11to di pression e a tergo, ciò che è causa di edemi e di emorragie da stasi specie n el la so ' ta nza bianca (e n ei casi di en1bolia breve se cor1temporaneamente esistono aifezioni degli organ i toracici) che proéf,ucon.o llna stasi i1el• territorio della v ena ·cava Sltperiore. La. rarit à. rlelle ernbol ie' abbonda 11ti, e la necessarria co·esistehza, in quelle lie,,i affezioni. tora ci1ch e spiega perchè sie110 relati\ arnente r a re le emorragie cerebrali, rispetto all 1enorm-c fJ·equenza de.'.i tra11mi oh e colpiscofl 'J le ossa. D'altra parte non è rara la coesisten .. za di affezionj polmonari all'el'nbolia, perchè il gras ~ o portato in primo tempo nei ca nillari cl el pol111one vi dist11rba. la n t1triz ione creando in tal modo lÌn locits mino1·is resistentiae a1 1~ in fezi onj. ~ono rifertti duie 1casi, 'nei qua·Ji p 1·occs "i i11filtrntivi. dei poln1nni s1 riecontra110 cotn.(:) nnica ca11sa (11on esistev'-a eanboJia) rli e111 o rr ng in cereibrale (stasi e colpi di tosse); aJt1i d11e casi, nei q;uald esisteva t1n e11lbolia g·r:1s$oc:::a lieve. che essend osi gli org·ani tol'acici tna11 te1111ti sa 111 no11 aveva provocato e11101 r agie (' e rebrali. e infine 5 e.asi cli em uolia '~ras r-. n~a. ta1)to abbondante da aver prodottP en1orragi e cerebrali · 11onostante lo stato nor111 n l.f) rlc~li t"'ll'2:nni del torace• . t). ]'oEi\J I ESSF:N.
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1
1
POIT.117FR •
Al dott. G. ~f .',
(1445) 1\-ell,acne giovanile. abb. 12061:
:\IOXTESAXO .
(1446) Al dott . G. J1. alJ1Jor1a1o 12061: , ,.. IDE A. Manuel de gy111nastique 111é dical e et ortopédiq ii e s11,édoise, i11-8 di 300 pag. oon olt re 90 fi g1.1re. F. Alcan, e·d. P ·arig·i 1913. Prezzo 13 fr. LtrBrNt:S S. H. Lehrb1tch der 1nedizi1iischen Gy1nnastik. Con 177 fig. .J. Ber::rma 11n. erl .. \'\' iesbaden, 1917, P1~z10 i11archi 4.60. 1
1
M assage ger, e cl . ~ Berlin. 1911. KIRCRBERG.
und
Gymnastik
in
Per racqt1isto c;i rivolga a c111alcl1e libraio f ornenrlo le date ind i.cazioni. •
( 1-~!~7)
fi l.
Al dott. G. P. , abb. 7690:
La nt1ova edizio11e recentemente completata ' del trattato di Patologia gener.ale diretto da Bouchard, è edjta da l\Iasson et C., 120, Dut1 levard St.-Germain, P a rigi. fil
VARIA Statistica della 5tampa italiana. In Italia Yi sono ogg·jdì 3879 pubblir:izioill t>eriodlche . così ripartite: 137 giornali politici quotidiani, 6.56- politici non quotidiani, 866 di e:ara ttere religioso, 457 çli economia, finanza pubblica, am1ninistrazi.one, 217 per industria () commer cio. 212 sci entifico-le tter<1ri, 198 per l'economia domestica e l>Olifica d e i c onsumi, 156 per l'agrico~tura. 14.~ cli medicina, igiene, Ye terilk'lria, farmacia, 120 d1 gitUrisprudeiizn. 105 di tecnologia, ingegueria meccanica e laYori ' pubblici, 94 per l'iRtn1z io11e, edu· cazione 79 di ~~nze fisi-che, na turnli e inat°Rm•ltich t-, di storia e geografia, :;3 <li ~c->11ere sati· rico-umori~tico. i;-; trattnno di l>Plle nrti f:-' n1 u~i<-a, 2.~ di mode . 20 di filò log in e S di filosofia.
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<I' a I li '>7,,f1 i ca ) .
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SEZ IONE P RATI CA
1637
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N~LLA VITA PRO jj,E SSION ALE. Cronaca del movimento professionale. le imposte, pt1ò reclamare a lla Cornmh.~sione Il Convegno di Trieste · sull'a ssicuraz1one obbligatoria contro le malattie. Dal 30 ottobre al 1° novembre si · è tenuto a Triest!.! l'an11unziato co11Yegno pr omosso djlla Confe{ltruzione Generale del Lavoro (Ufficio Confed e rale. 1>er la 1.J€gis1.'lzione Sociale) pel' esamina re .~ tlif-'C1.1tere il proble111a dell'assicurazione obbligàto1·in contro le malattie; vi erano rappresenta.te circn ;~oo .\.~:-50<.:i<izionl, Federazioni IJazioniall profe~~ona li e sindacali, Società mutue e Casse d'as"'i<:nrazione 01Jere Pie, Istituti Nazionali e I>ro. ,·inc-ial i cli' I>revidenza ::Socia.le, euc.: le ....\ssoc1a·· z ioni iued i che Nazionali e locali vi erano ra1)pre:e11.tc.J. te in nuu1ero <li 2ti, dai dottori Silvagni, ì\1artil1~lli. Filè-Bouazzola, )lann, Pellegrini, Venovi, C~iortlani, 'l~o\·o, F~1tichi, Pi<"!olli, Piccardi, T1illo, t 'nrtes(~; Pl'fl uo · anche Ilresenti i dottori Pisenti, Uliaru. z . 1111bler, '"'"ec.:chi, Grancini, gli onore\'oli D · A.ra ::i(Ton.a ' ~lontem.a rt:ini, Beltrami, Casa lini. }"'lor, Giac:owetti; il co111m. Oalamani rappresenta,·;1 il :VIini~te1·0 òel I"'a voro; .a. miglia.i a giuusero le ùcle~ioni. Svol~ro le relazioni l'avv. J>neche r. l'onore,·ole Cu brini e il (lott. A1•Huffi, il dott. .i\ling·uzzi: seg-uì 1wa .ùlrg·a disc11ssione, jnaugurata dal pr9f. :-;\iJ\'agni. Daremo prossi1uan1ente unn ~ou1l1!é.!.l'i;1 11otizia dei !avoli..
Il Congresso Nazionale dei Medici Ospedalieri. Xei giorni 27 e 28 corrente si ri11nirà in Romu il co11gre~ o Xazionale dei :N1edici O~tlalieri . I temi g<->uera li sono i seguenti : 1. .\.!'!:-;etto e funzione <legli 08ve<J<:tli italiani in rPg;i111e •lH~icnra.zione malattia (prof. ~forza , R1Jn1a). ~. Ra1)JJorti fl'a Bc:uole ~le<liche ed 0~1>edali (J.>l'of. I~astianelli lt<1ffnt>le, Roll.la) . . :J. T,fl Direzio11i S<111i ta1·ie Ospecl<:tl1ete (P,rofessore RonY,.;tni, A1ilano e C'ampani, Brescia-. Seguiranno <lltl'i ten1i, come la question~ ~lelle penffioni. d€lla ci1 rriera. dei medici ospe<k'll1eri. la nt)b}ioatorietà (lelle necroscopie, ecc. . Pf>i~ cllùt rin1enti e informazi on i dirige1,ffi alla ~egretericl Generale, Yia Ludovim, 16, Roma.
l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (!ilt21 /'f' nsiun.e - Ser1Yizio utile per oonsegnirla . _ Dott ....\. R. da 1~. - Gli a n ni di servizio pre~ta ti
dal J H03 a l 1909 sono u t ili agli effetti della pPu~ione. Oltre di f'Ssi, sono anche v~luta ti come utili 15 <l'ltni . d i servizio fatti anteriormente a l 10 ge1111a io 1899. (9143) Ricoltazza tnobile . - Dott. A. I. da O. P . 111 ~1~:~ L - Anche il medico condotto interino deve i1aga t'P la riccl1ezza m~bile sul m10 sti~endi~. E lla dt>Ye r1ng;are tale tassa cla l 1° genilàlO 1921 fì~O •11 gio1·no dell<l suc.t i1on1ina a medie-o conclotto. in on~ alle lire JOOO, che ha percepite n1enRiln1ente, e <lal ~iorno <lella su a effettiva nomina, i n base ~1 llo a~~g·no' che perC<epir-à nel1'l n1l0Ya ve~te che fl •-..111ne. ~e eo::::ì i1on è stato fatto dall'agente del1
mandamentale per la impoota di iicchezza mobi le.
(9144) A.spettat iva prinia d4 pre·n dere servizio. Dott. C. S . da ftl, F. - Pri1na di a.~"1llllere serYizio &1 p u ò concedere una dilazione od un diffe1
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r i me.nt:o, ma n on l'aspettativa, cl1e suppone un rapPorto di impi ego già in cor so e no-11 ~mplicemente
concluso. (9145) Cu·r a ecl assisteriza san-ltarla. ai RR. (./0. .·4:u·m ento quilnq·u erinale dello .stipe<! io. -' Dott .....\.. P. da T. - Per la cura ed assi-ste11w sanitaria
elle presta ai RR. CC. 11.<l diritto a com1)e.n:-:0 à ca1ico dello Istituto. :N'e r~volga i~1aIJza ai ~upe riori loC«lli od anche, occorrendo, al Co1ua11do delln Di1Ti:-;ione. Se finora 11a e ..egnite le sue prestazioni senza innto ufficiale di al<:u110, 11on può chiedere in un eventuale g·iu,d izio compenso ,p er gl~ a nni decorsi, perchè ~i i1otrebbe ritenere che la prestazione stessa era. fatta a SCOJ)O esclusiYo d i filantropia, senza alcuna idea di ricevere compenso. No11 è esatto quu11to I"'e è :::;tato r iferito a riguardo degli aÙmenti periodi ci quinquennali o sessennali. ESSi vengono cor1i.1S1posti solo ed in quanto sono i>r€visti dal C8.]Jitolato e nelln n1isura ed ePoclle, i11 es.s o i)restabiJite. Non e:s i~to110 altre fonti da. cui I}()Ssa deriva re 1111 s i1ni le ouel'e lJer Je ....\.mu1i11istrc.1zioni munici11a li. DoC'tor J us11TIA. :Serrt.~·iu niedico-niil ita re. ~ ...~ll'<t hl>. 1i. lll80 : Il 1n·err1io di ~mobilitazione 11on li.a nnlL'l a che
vedere co11 la pensione - quando Ella si sia troY<1to nelle eoudizio11i stabilite per n \'·e i·-ri diritto. l)u(' 11uindi sem.p re farne don1;1 nda al s110 Com.ando di Distretto. . • Al dott. X : Du ti i grandi cambiamt•11ti -che ci ~ono sta ti nejh~ Direzioni dei Servizi sa ni t~ t·i i sn t·~bbe .is..~11 difficile ottenere un certificato c h e desse qui1lche particolare s tù ~ervizio prestato. S i tratterebbe quind i cli 1111 certificn to iuolto pooo significativo. , l\l'. G.
CO N CO R S t . Capoluog0, L . 6500, ol t re 250 oo-ni cen t inai o di poveri '3opra 1000, L . 350 soò . pra 2000, quattro qu inquenni del decimo, caro-v1v. secondo legge, 'L . 1000 per uff. san., Ospeda le, Fe-rr., Tram. Scade 30 novembre. ALEZIO (Leooe) . - Scad. 30 nov. L. 5000 l.>€1'150\\ pov., L . 5 ogni ipov. in più, 4 q11inq11ern1i d ee., due c.-v. . A~!ELIA (Perugia) . -- Condotta reside11z. di l ... or- · chiano del Monte : a tutto il 30 noi;-.: I-'. GDOO e <loppio c.-v .. BARI. - . I l termine per la presentazione delle domaHde per concorrere a l posto vacante di coadi11tore del Laboratorio meàico-micrografico è proroo-ato al 5 dicembre . BERGAMO. Ospedale JJ agr1iorc . - Prima.rio 1 a Sezione medica; titoli; L . 3000 oltre caro-vi'. (lire 1200 per an1mogliati. f; . 780 per celibi), nette. Docnn1. al Protocollo <ì'on~iglio (l'_\01min. Il'tituti ALBI Nt>
tB ergamo). -
'
1€38
IL POLICLINICO
.Ospitalierl entro ore 15 del 30. nov. ~ perm~o il libero esercizio professionale e l'esercizio di ca~ di salute. Durata nomina un ventennio. Esercizio clinico od ospedaJiero triennale ininterrotto. Laurea da cinque anni. Chiedere ann"!Jnzio. CASSANO IRPINO (Avelltino) . Condotta; I.1. 3600 I pei poveri e J... 300 quale uff. san., oltre i car9vi''·; ab. 1586. Il numero dei poveri è abbastanza ti.stretto. Scad. 1° d.i c. CASTELGRANDE (l:Joten..~·a). - Po1>ol. legale 2705 (effettiva circa 2300), agglomerata in collina, 50-00 fnn1. poYere; J... 3000 e caro-Yiv.; () quadrienni detin10. Età lilnite 50 anni. Scad. 10 dic. (~ASTIOLIOKE DE'LLE STIVIERF.: (.Jfaiztoi;a). A tutt) il 20 dic. Direttore del ~lil111ico1uio; L . 12,000 e ci11que quadrieru1i decimo; · dOlJii.)io c.-v.; L. 1000 alloggio. Ser\iz.io entro 20 giorni. ..b"'oI.I GNO (Per,u gia). S('n<l. 10 dic. resicle11ziaJe, Chirurgo; I.1. ()500, cl11e <'.-Y., tre qni11quenni d~tirno.
FUBINE (.4 l essandrio). - Scad. 30 nov.: due condotte: L. 4000 oltre L. 500 indenn. trasp., L. 700 ufl'. san., 3 quinquenni decimo, 2 c.-v. Assunzione servizio 1° gennaio. GAGGIO l\lol\ni'AKO (BfJlogna). Scad. 30 nov.; 2·' cond.: TJ . 8000 i1er 1000 pov. e addiz. L. 3: quattro trielll1i e un quinquennio di I.1. 600; I 1. 3000 C:l \alc. : c.-v. 1 CtA'l'TEO (Forlì). A tutto 15 dic.; L. 8000 e bif'nni (lel ventesimo, 11. 2000 cav. ; in co1·so d'ap1n·ov. n1iglioran1enti; I1. 500 uff. san.; L. 1000 direz. O:s11ednle « Ghinelli >> . ...\b. 3800 in due centl'i. GExovA . 1 1lu.1iicipio. - 4 condotte; titoli ed esame: L. 7000 (: 10 bienni di L. 375 e uno di JJ. 250; 2 caro--ç iveri. j)oc11m.. alla ~egreteria non oltre ie ore 1 r. del 20 dicembre. Eiiercizio professipnale I t,1 a.""' trienna1e. Età-limite 35. Chiedere annunzio. .. • GRAX7.E (Padova) . A tutto 30 nov. ; L. 7200 fino a 1000 pov.; 8 bienni' ventes., 'L . 800 bicicl., due c.-v.; L. 300 t1ff. san.; a lloggio. Servizio entro .15 g. l\:11GGIANO (Lecce). L. 5000 per 1500 pov., dizion. I1. 5, caro-viv. Scadenzn 30 noveinbre. :\lOXTl: ~I.\RCIAXO (Ancona). -- 2a (•()ll(l. : a tutto 20 dic.; I.1. 12,000 globnl i ~ biC>n11i d~l ,~e11tesiruo fino a rn ggi1111g. r.. . 16,000: ca ro-Yi'·. : IJ. 2400 caV<l lr., J1fl1· g li <l bhienti: r~tribn7.. n bbic->nti :50 % tn~ riff<t Orcli11e. Scr,·izio e:>ntro -IO giorni. 'Jo~Tt:PULCIA:\'"O (Fs·i Pna). Rea<.1. :10 no\' ., due con<l. : J ... fi:>OO fi110 a. GOO JIOY .• l,. 130 ogni 100 pov. jn ilii1 o frazion~, L. 4000 1nezzo trasi1., c.-v., g t l'it'lllli Yl:\.Dte~. Xor.1 ( G eno ra). _-\.l :-10 noY.: I ... 4000 e Rei q11inquenni del decimo; due caro-viv.; 'L. 200 q11nJe uff. ~an. Abit. 2250. Rervizio «appena no1uinato l~ le~n lmente noti.fica Lo».
11-
PARIGI. Premio Franco-Italiano r!Plla, .~ocietii dei
Questo pre1nio di 1000 franchi in contanti, sarà assegnato nel gennnio 1922 al migliore lavoro inedito o pubblicato anteriormente (ma non ancora ricornpen~n to) sulla ('hirnrg-ia di guerra, che sarà ~to indirizzato in nH>clo speciale alla Rocietà in vista di <letto conClti1·1lrghi (fondazione Garibaldi) . -
cor~.
LANNO XXVIII, FASC. 48)
Potrà essere assegnato ad un . . autore francese od italiano. Ogni la,·oro presentato dovrà essere starup.ato l> dattilografato in due esemplari, ed indirizzato al Segretario generale della S0<:iété des Chi:r'Urgiens de I>aris, 44 rue de Rennes, Parigi (VII), entro il 1 o dicembri 1921. PIETRALUNGA (U·m bria). - 2& cond~; L. 6000 oltre L. I 2000 disag. resid., L. 2400 caro-viv., L. 260 se uff. san. Servizio entro 15 giorni. A tutto 30 dic. Chiedere annunzio. SAX BENEDETTO DEL rRONTO (Ascoli Piceno). - A tutto il 30 uo,·., co11dotta chirurgica; L . 7000 residenziali; L. 1000 I>er la. cura fino a 3000 PoV. ; 10 bienni dtl ventesimo. Chiedere ,annunzio. Sru.-x1 AH0ANGELO (Forlì). - Al 30 nov. (ore 17); medico primario del Ca1)0luogo e dell'Ospedale Civile; R h. 3000 di cui circa 500 pov.; L. 10,000, più IJ. 500 indennità vettura per visite consultive ai fJO\eri del forese; .d ieci bie11ni d~l ventesimo; dopJ.Jio caro-viv. Chieclere annuilzio. SA:\TTARCANGELO (Forli). - Due condotte; L. 8(){H1~ oltre L. 2500 I>er cavale.; 10 bienni del ventesiu10; 2 caro-vi,·.; IJ. 2 ogni pov. in più di 1000. ChiederP annunzio. Scnd. (1re 17 del 30 novembre. SE. TO S. G10YA~~I ( .1 fila,110). Du~ cond. : I.irP 10,000 >di cui T•. HOOO fi~Re e T.1. 4000 per 2000 pov.; J,;. !>00 dopo Jp i:;tabilitù ~ :) quinquen11i 11lteriori; di IJ. ()50: I -'. 1000 1~r trn~vorto misto (hiC>ieletta e vettu1~a). Al 10 <lic. ( 'lliedere ann11n;r,io. ~t· u.J:.O V11.. LAFRA~CA PIEMONTE (Tnrif'lo). Sezione S. M. )fadda lenR ; TJ . 4000, alloggio L. 400, tra s11orto li ft~ 500; adélizionale L. 3 nel caPoluogo e L. 5 nel· lB frflzioni oltre i 300 poveri. Se.ad. 30 nov. 1
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Dalh1 Federazione Laziale-Umbr:t dei l\ileclicl condotti è istituito un Ufficio di collocan1ento per le condotte della provincia di Ron1a. Dirigere la corti:sPondenza al segretario dott. B. Alberti, presso il nostro giornale (via Sistina, 14 - Ronl:l-VI) . Diffide.
J,;a Sezione Verbanese (lell'A. X. ~1. C. cliftid;I il Concorso l\ilediro del Consorzio l!1 aln1e11ta e ,.a.Ile Cannobina (N0Ya1·a), J)e1· co11clizioni non c-onformi ai desiderata (lel gl'Ul)l>O r>1·ovinci<1le Novare~e dei ::\ledici Condotti. ' I
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZ ,... AI vrof. co111m. Vincen20 Giudiceandrea è Rtata nssegnata "1a mecl1ag·l·i::t d'argento per i l>enen1el'iti clella salute uubblicn, con decreto re<1le in data 6 ottobre c. a. - Rallegran1enti al i1ostro ap1)rez-
za to co11ia borato re, ~elln R. TT11i,"ersitiL 'Cli Cagliari, l<t ('on1n1ii;;:--1one .ver la cattedra di ocnlistica costituit~1 dai in·ofessori Ciri-ncione, Albertotti, Angel11c·ci, Gn llenga, Tricorni, 11a fle~ignato nel Utk'lni1nit<ì In terua: S11ecia le . Contin110 ~ G11glianetti. TJ<'\. Comn1i.Rione J)er la Cattedr;1 di n11nto1nin pa tolog·ica. nelh1 R. Università di Rn.~~1 ri. con111o~ta (lai proff. Foil, )J a rchiafa va. Rono1ni e CP · •8<1 i·i~ Demel 11a (le liberato, per· lfl ter11n 'T•111zetti. Cagnetto ~ D~ Vec-ebi.
.. [A.NNNO
XXVI II,
FASC.
4-8]
SEZ IONE
MEDICINA SOCIALE Conferenza internazionale della Federazione intiernazionale abolizioni st~. (f.' uni a, :J-5-7 n oven1 bre 192:1).
Sotto gl i nu~J)ic:t di u11 Comi tato co1npo~to ·di emiue11ti i)ersoru1litit ruedi«.~he e pol itiche 11a a vuto 1l1ogo t~stè in Roma lc_l Conferenza della lf'ederazione i11ternùzioru:iJe abolizionista. N11ul~rosi gl'interYen11ti da ogni parte cti JDuropa; fra gl' I ~'llia 11i notau1mo il prof. E. ì\Larc:l1i:1liquiclo, i l l>rof. G. Il. Gosio, il vrof. A. ~c:h1Yo, il prof. G. l.ievi, membro del C. S. cli Sa11ità , il }1l'Of. Tiettazzi, l rappresentanti del Prefetto di Romc.t 1 d<~l l\Iinistero clella Guerra. e della )lariua, dell'"Cllìc:io d'Igie11e df\l Comune di Roma, dell.3 Croce Rossa, <lf\l ('011..c•iglio nazionale delle donne Itali<.1ne, l'on .•\. I.ucifl.\ro, l'on . E . ~Iartire. 1'0110revole Conti, che llOrtò l'adesione del r)artito repubblicano, eò. l1n i1u111eroso stuolo cli sig11ol'e, di rneclici, òi st11<lio:-:i e di rappresentanti della st.àm-
va n1eùica e c1uotidi.a na .
r . ett0
le nun1c>rose ade.si-0ni, fra. cui quella del ~iinistro de1ln. Guerra cl1e ~1 veva in\i.a to un i10bili~l"i1110 telegr~unu1a, e la lettera del cardinale Ga 1.;1n1 rri, ~eg·retnrio cJi Stil to del Pontefìc~, e d-0l>O i clisc:or~i (l'inaug11razione pronun<:1ati clal vres1<1t>11te della b'edera7.ione intemaziouale àboliziu11il'ta, prof. ~I ..\. de Graaf di Utre<·ht, dall'asse-s::or~ J>el' hl Pubbli<:<l i~truzione del Con1nne cli R ollla, cla 11 a ~ip:no ra Ali<: e Schia Yoni Do io, pre i<le11te della TJ~ga abolizionista italiana, con1incinr0no i ln Yo1·i <lel Congresso propriamente detti, co11 l 'assi ste11:r,a tlell 'illfa ticabile e benemerito segret.1 rio, clott. E. Della Seta, di Roma. Il i>rof. I>. J{ureau, della F.ùcoltù giu1•iclic:n di ra riµ:i, l'i rerì Hllll' (( Aboli7.ioni~lll0 e l 'influenzn iuor;1le della {lonn.n » con 1111 no~Yole discorso i11 cui u1i~ i11 evicl<::11%a la }Jnrte co811jcua cl1e le donne debbo110 c.l Yere nel co111b,1ttere la disciplina del 111eretricio e il vroblemn n1orale c·he àe,·'essere C'()nsiclera to .cla uno steS$.'O i1tmto di Yista sia per l 'llOlllO Chl' ver la (lOilllH. Il cl()tt. Vincenzo ~IonteRano svolse la suà co111unicn zioue Sl1 lla vrofilassi pubblica antivenerea ju Italia facen<lo la ~toria .della nostra. legisl;1 zione i11 materia dai regolamenti Crispi fino a quelli Fortis, C!ouglobati J>Oi nel testo unico delle legg·i sanitarie in Yigore fino a ll'entrata in guerra, P fuc-endo rileYa re la politica liber·ale f.:eguita <lnl <Jo,rerno italiano e basata sulla cura grattlit:1 e <liscretc't di tutti i mala ti yenerei, ricchi e poveri, t~ sulla f]istinzioue netta e recisa <lella questione igierii<!a cla quella 111ora le, di ord ine pl1bblico e cli polizia. I.; 'on. Santoliquido riferì sull'« E11genica in rapJ>Orto con la · profilassi pubblica in generale e spe·Cialn1ente con la lotta anti\enetea >) rendendo conto clell'inchie.sta. da lui fatta sul quesito se le teorie (lell'ere<litarietit ~ono tali da essere prese come bn~e JJer l'applicazione della pratica sterilizzatriC'{', e rlelle risposte n vute cli cui nessuna positivo. 1 ~1lcune eYasive, u1olte recisamente negative.
PR.\'fl~:\
D01 ~>
1639
clin1o::;tra to la. ne,~ .·una ba~ ~ientific·a del1C1 1noclerne teorie di steriliz~<li'.:ionf' deg-li a llenati, c-riu1inali, sifilitici, eec .. l·l1e ora R< 1no di moda in Americ:a, traccia i con1ini clel earupo va sti~simo iu cui cloYrebbe svolger;--·i l':ttti,·itit del la scienza: sisten1a cli IJre,·euzione 1i.~ica e 1norn le, ed11cazione, jgie11e generale e profìln ttica . I I p r of. von Dur ing (Frtt11coforte ~111 l\Ieno) les~ un'elaborata relazione ~u l trntta1nento obbligatorio df'lle m<-1lattie yeneree ·Co11cl11dend-0 per la 11ece&Sità della <lenunzia discret~t e con eompito ~ raml!ute sanitario per t11tti i rua la ti Yenerei i11distintan1ente. Sulla comunicazio11e del - ton During si nccese l1n'animata discussione cui parteciparono frB. gli altri il prof. E. LeYi ed il dott 1)r A . ~Iihelli délla Clinica der111o&ifilopa tica di Ji'iren7.e, il quale aveva. presentato sullo stesso nrgon1ento l1na esa11riente relazione, che ci auguriamo veder presto s~'llll•pata per intero. Sul tema : «I.e 1~11toriti\ c:iYili e militari clebbono o l>Ur no favorire e raccomandare l ' impiego tli mezzi individt1n li cl'ànto-disi nfezione? » parlò per primo i l dott. l)ouglus 'Vl1ite (Londra) che concll1se ~1ffermatiYa1nente, e pre ·eto quindi la parola i r<1pprP~ent:1r1ti del !\1inistero della l\llariun e di quello della Guerra che l'iferirono st1 quello che si 0rft fatto ir1 J'>~·oposito vrel':so <1i noi e .·u1 rist1ltatì i11coraggia11ti ottenuti s ino ad oggi. Un not~·\olissinJo discorso fu J)ron11ncia to dal i~rof. S. Ottolenglli. orcliu~11io cli l\ledicina legà lf\ della i1ostra lTni\er sit-'1, il quale fec:e rile,are come, da quanto era ~ta to precede11teme11t~ detto. r i~l1lb1 '\Se ehiarn la 11<~t~~~i ti'1 cli specia li lll'O\Yideuze per le 11ro~tih1te e tlelJ;1 l:'O~tituzi cn1e delle C<1se di toller:1nz:t. clic ~i Yogli<,no abolire, <:on istituti 11i f'U~todit'.. e cli e<lu cazione. TI problt>u1a clell'infezio11e i11ort11~, cli cui i postriboli so110 centri pro11a- · g-atori, è 11011 lll<-'llO 1>1·eo<:cnpante {li quello <lell'i11ft•zio11~ fJRjcR . Gli ~tn<li clu ll1i co11clotti ver 11111go ten1po lo har1110 conYi11to C'he nn buon nun1ero cli . . prostitute sono clelle n.n<)rmn li. eon <lnom.a lie ~o111a tiche, c011 ~into111i di i nl:'ell l'li bili ti't <11 clolnl'e, clebol~zza 1nentnle, ecc. E 11oic·hè ln Jlrostitn%inue ~lOD sarebbe SC non l'eqniYalente feJllUlillile clella crin1iualith mii sc:l1il~. l· ,·:1 no srier;tre la redenzione dfllle ùonne J1f'rélutE:' tl<l i:- ~m11l'e 11ecessè.1ria, se si nbolisco110 le 01se <li t•)Jlernnz:l, la orYegliauza \:n di es~. non e~1 eL·c·itn ta però dir(\tturuente . dal~·.\.utorith di J>olizi:t, n1a 110r 1nezzo di scienzinti. filantropi, c~c. L'oratore riconoi.;:(·e C'llf\ i1011 tutte le prostitl1te sono delle anormn li così ehe s'imno11e sempre una ~elezione fra le re<litnibili e quel le defìniti\amelite co11ùarntat~ alla Yita tli nbbiezio11e e ,s i augura cb.e questo importantiss i1110 problema formi argomento cli un terun cla dif::cutere n.mpian1ente nel rn·o~simo Congresso tlellà Feùerè1Zione. S11ll'« Internaménto nelle case {li educazio11e e di redenzione delle per8one c·11e n bbiano romn1e. so dei delitti cont1·0 la morale r>11bblic:a » riferiscono In ~ignora ~.\.Yril de Saint-c~roix (Pnrigi), la ~iznorina Xeilaus rli f~onclra ed nitri oratori. Sl1 quest0 nrgomento a·veva prese.ntnto u11·am11ia reJnzione lèl i11·ofe~ oressa T. Labriola di Ro111n. :1 YE'l'
•1 ui11cli
f,1 cilnH.'Hte
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16-1-0
• lL POLICLINICO
Il < 'ongre~so si .c-hiuse dopo a Yer erue ·so i segue11ti 'roti : 1° La Conferen7~ stima che la « réglementation » dellft prostihizione, che costituisce un regi1ne di e<.-cezione mettendo generalrn~nte la donna fuori clel dir:t tto comune, attinge gran parte della sua forza dalla ·Situazione d'inferiorità in cui trovnsi la donna fino a quando la su.a condizione legale e sociale non sia Tesa eguale a quella dell't1omo. ' Questa eguaglianza è clesiderabile per }Jermettere alle rlonne di difen.a ersi da ogni regime di « réglementation ». 20 !.Ja Conferenza esprime il suo profondo convinci1nento nell'affermare che uno dei migliori mezzj per combattere la prostituzione giovanile è quello di eone-edere ai mino1i dei due sessi la più larga protezione legale possibile. Constata inoltre che i principii della b"'ederazione -non si oppongono a che lo Stato prenda sotto la sua protezione d~i minorenni quando e..~i si trovino a causa del 101·0 «entourage>> o delle· loro condizioni di vita C8J)()Sti alle seduzioni, alla prostittizione ed alla criminalità. Per coloro i quali in materia sessuale non u sufrl.1i,scono ·d i questa protezio11e la Conferenza afferma di nuovo il ~o convincimento che la prostitt1zione personale e .Privata non è se non una questione di coscienza e non costituisce delitto. In conseguenza nessm10, per il semplice fatt:ò della prostituzione, può essere internato od imprigionato sia a scopo d'igiene che di castigo o di redenzione. 30 La Conferenza ritiene che i mezzi più efficaci per combattere le malattie veneree, a parte le dis.1>0sizioni speciali per i minorenni formulate nel § .. 2, sono i seguenti : A)I Una riforma della vita socia!~ ed tma eclt1C1J zione razionale; B) I .. 'a1)pJicazione di metodi di CUI\.'1 libera E! discreta. Convinta poi che nessun trattamento obbligatorio potrà essere mai jmparzialmente applicato, afferma la s111~rioritil dei metodi libérnli su quelli C()(l:rci tivi. 40 r .1a Conferenza esprime la sua profonda convinzione che l 'insegna1nento a ct1ra delle Autorità ro a carico dei fondi pubblici dell'autodisinfezio11e e della disinfezione individuale contro le mnlattie veneree tende n.d incor.:iggiare la promisct1itit sessuale, indebolisce la coscif'nza POJ)olare, climinuisce il senso della resr~onsa bilità e rappresentu un l)ericolo per la salute pubbli<>a dando u11 senso di sicurezza contro l'infezio;ue (1). 1
~on po~:~ian10
.* * * tileYare
i1on il successo di questo co11YC'gno t he è riuscito a seuotere alqu~nt<.• i·abih1ale in<lilfcr~nza del pubblieo su di un arg-0111ento, che 1>ure 11a tnnta i1nportnnza scientificn, l~ie nica e n1orale, e dobbia IùO com1)iacerci non solo
-~ 1) ~1c>st'n ltin1<>
Yoto \·a <tc-cett~1 to <"'011 n1olte ri~PT'Y(~ C'J'Ptli :i 1n0 e:l1e la C'-0nferenzn queRtH ,_.-olta. ~in c.1cl11tn nplln ~te-s..;:o errore i11 C'lli catlono i reg11l:t n10nt:1ri~ti \?onfondendo il problema moralP ..nit 1111ello i~·ipni{·o. 111e11tre i·uno Ya nettament~ di . . . ti11to l' s•'1>:1rn.t1) da11 ·~1ltro .
del modo elevato, obbiettivo e sereno col quale si svolse la discnsffione dei vari temi, ma anche del fatto che al Congresso parteciparono i rappre• sentanti di Autorit:à ufficiali portandovi il oontri• buto dei loro• studi e della loro esperienza. Si può ben dire dell'abolizionismo che l'utopia dell'oggi sarà la realtà del domani: questa sald;1 con:vinzione compenserà senza du·bbio gli organizza tori del convegno degl'infiniti ostacoli che hanno dovuto superare per assicurarne il SUrC<!esso. Una m~r1tata lode vada alla presidentessa della Lega abolizionista Italiana, signora Alice Schiavoni Bo.sio, ed al segretario dott. .Eschilo Della Seta, ai quali principalmente si deve la perfetta organizzazione di questo Congresso, che in tutti gli intervenuti lascerà senza dubbio il più lieto ed il più gradito ricordo. I
VINCENZO
1\i!ONTESANO.
I_ Congresso nazionale per la protezione della prima infanzia. (20-21-22 ottobre).
Organizzato dal Comune di Roma questo Congresso è stato inaugt1rato il 20 ottobre nel foye-r del Teatro Argentina: l'assessore MoNTESANO ha l)Ortato ai congressisti il saluto del Sindaco di Roma, 11 cav. CIOFI q11€llo del Prefetto, ed il professor BADALONI, medico J)rovinciale, il saluto dei medici condotti. Numerosissimi i J}èdtatri intervenuti fra i q11ali i professori Jernma di NaPoli, Di Cristina di Palermo, Pincherle di Bologna, Caronia di Napoli, Th.>tti di Firenze, I.Juzza tti, Modigliani, Valagussa , De Villa, <knoese, Simpa, Sorgente, ~-,lamini <.li Ilom.a ed ancora i 1)rofesso1i Pestalozza, Baglioni, Pecori, Artom di S . ...--1gnese, Giudiceandrea, Ug·olini, Dalla Vedova, Rossi Doria, Balle1ini~ Gualdi della nostra Università, il prof. Visco d1 Napoli, Di Stefano, Oaooce di Capua, il prof. Baduel per la Croce Rossa, e le signore Spolverini, ~1odigliani, Magliocchetti, Ponziovaglia, OhiaTaYiglia, dottoresse Sandescky, Farubi, ~Iontan~ ri. ec-c. e altri n11me1·osi dei qUAli ci sfugge il nome. Il Congresso sapientement.e preparato dal profeissore Spolverini, ispettore del baliatico e della l)rin1a infanzia del :nostro :\f11nicipio, ha . di.mo~tra to come Roma. si trova nlla avanguardia delle città italiane in qu. anto ad 01lere di assistenza . t 1''1'nfanzia ed i cong1·essisti con In. gt1ida dello •.1. • • sLesso prof. Spolverini hu11no d11rante i tire g1orru (lel Congresso "·isit.'lto l'.i\silo materno in via Arno <lirfltto ilal Birao-hi la Casa della Provviden.z;1, la .Prot(lzi0ue- d~glie I~noeenti, l'Asilo Maraini .dove il prof. Valagussa raccoglie i figli di m.adri ~ bercolosef la creche della l\1.anifatti.1ra tnba t?ch~. la cu~a del Latte, il Snnatorio municipale .a~t~: m~l<1riro, il Brefotrofio, le c-0nSt1lt:azioni muruc1pali 1.>er latt.'lnti, l'asilo Vita e lavoro, l~ scuo~ tli ·J>uericultura del Flamini, l'ambulatorio a;nt1tuòercolare municipale e h1 f'ncina J>er la · J11'1ID8 infanzia che fa part~ <1f>Jl,.l.~.~i.~tcnza '!'atcrna ~ 1:i be11efica opera di protezione alla quale 11 ~r?~· .fodieliani dedica molta J>.'11t(> cl<'lln ~na n tt1Y1t.1
•
•
SEZIONE PRo\. t lCA
I congr~ssisti invitati dal Gio·r nale d'1 talia hanno anche visitato il Sanatorio dell'Al•i<?Cia, guida ti da.I com1n. Schisa e aau ·egregio dott. Eschilo Della Seta, ed invitati dalla Croce Rossa e dal Presirlente on. Ciraolo hanno fatta breve gita a Fara Sabina dove sorge l'Istih1to ì\Iaraini per i predisposti alla tubercolosi. Dal Co11gresso furono trattati i seguenti temi: Profilassi pretiatale (ARTOM 01 S. AGNESE, relatore). -- Es1>0ne quanto è stato fatto a Roma al riguard<> <lell '.assistenz.a alla mac1re gei:-:tante et1 enumera le opere che ad essa prov,,..erlon.o, e i1ota come nei g·r.and1 centri urbani tale protezione si verifica <;;eeondo sane direttive. Ben cliversa è la condizione dei piccoli centri e della enm1)agna ove Jnanea ogni parvenza. di profilassi della maternità · e le gestanti oono lasciate in oo1ia. della: loro ignoranza: in questi l1.1oghi tntto è da creare onde 1a necessità di un ente nl1tonomo di assistenza. materna. ed infantile sotto la diretta vigilanza dello Stato che deve as• sumere la tt1tela della m.ate~·nità e procurare .1 mezzi aùeguati. , Profilassi, della tu,òe-t'oolosi (Prof. CARONIA, relatore). -· Din1(\stra come i nostri sforzi contro la tuberc-oloffi debbono riguardare la: prima infan21ia pPr ricn,rare il massimo di efficacia nella lotta e con nu111ero.si dati statistici comprova com~ la mortalità è tantò più alta quanto più tenera è l'età del ba1nbino. Accenna alla importanza dell'ambiente u1n1iliare come fonte di contagio, e dice che la migliore garanzia di preservazione del lattn.nte da I contagio sarebbe l'allontanamento di esso dalla famiglia ed il suo colloca.mento in ambiente ndll tto, come si prefigge l'oper~ fonda.ta. in Francia da (ì·rancher. Si augura che Rorga in ogui provincia l'opera <li dife.~ della prima ]nfanzia contro la tt1bercolosi che doVTebbe comprendere un centro ~anitario, nn preventorio ed 11na ·SCllOla di dame ' iqitatrici. Ooncl11<l{;; dicendo che la pro:fìla&Si della tubercolosi ~arebbe semplificata se potessimo disporre di llll IDf)ZZO che immunizzando l'organismo lo p1-e8et·,ra:-:~.. dalla infezione e non si nasconde che nella yac·cino J)rofilaR-~; consiste la risoluzione del gra y:e J)roblenl::t. Profilassi dell e maJattit> gastro-intestitiali cGuTI~:RnLZ, relatore). Nota come la mortalità infanti!<.. ~ia molto alta per le affezioni delle vie digerenti e Jler i disturbi della nutrizione.; parla della nece~sit:\ dell'alla ttc'lmento ma terno che deve essere sen1pre incoraggiato e tratta del problema d<!Jlo nllattun.1 ento artificiale cl1e è uno dei più urùui. l)ror)one che il Congresso faccia \oti per estendere la vigilanz.n., l'as.~istenza e la difesa del lnttante oltre il rnggio di azione delle semplici provYiden7~ cli 01 i·i tà, e di confedera re le spn rse n tti,·ità di tl1teln nlimentare òel1a l)rin1a infa11zia.
*** f...e eoncluffioni c1ei relatori furono ampiamente (1iscusse d:1i eongressisti, specie la relazione del p~)f. Cnrouia che ha dato agio 0Jl'ill11,9tre pro-
161:1
fessor J en1ma .di Napoli di dimostrare come la profi~a ssi av,enire contro la tubercolosi deve riS"iederè nella vaccina~ione antitubercolare praticata. fin d.n Ila pr.ima infanzia così come si pratica. peri I vaiuolo, secondo i concetti del l\ilaragliano, espo~ti anche nel recente Congresso di Medicina a NnpoJi. l congressisti si ~ono alla fine vi,·amen,te rallegrati con il prof. S·po1lv01ini dei risultati ottenuti nella Qapitale dalle opere di difesa della prima infanzia e con il Mtinicipio di Roma che ne.i liDiit1 clel possibile ha ntti.1a te le i)roposte fatte dallr, SpolYerini. G.
CRONACA EPIDEMIOLOOICA. · . Le malattie infettive in Italia (Settembre 1921).
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E1)idemia morbillosa spostat:asi verso le Pugile: recrudescenza estiva ed autunnale • della febbre tifoide diffusa dovunque; in qualche piccolo comune in forme di piccole epidemie.
Da tenere presente Y Le tariffe postali già senslblllulme ma divenute ora più che maì gravose dopo il loro raddoppio, andato In vigore cor 1° feb. braio o. s., ci inducono a coneigiiare a tutti I nostri abbona~! di non chiederci spedizioni di opere od altro In pieghi gravati d'assegno del relativo importo, ma di valersi sempre del mezzo più semplice, rapido ed economico che resta ancora quello. di rlmett erci, mediante Cartolina-VagUa o con Assegno Bancario, il preciso ammontare di quanto ai desidera. L'AMMINISTRAZIONE.
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Lo stesso dicasi pel pagamento dell'importo d'abbona· mento, che .va pure inviato mediante Assegno Bancario o con cartolina-Vaglia. Coloro che desiderano versarlo contro nostra Tratta postale, tengano presente che questa dovrà essere aumen. tata d.ì circa 3 lir e per le tasse accessorie ed altri diri~ti postali.
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[ANNO XXVIII , F ASC. l~l
IL POLICLINICO .
NOT!ZIE Dil?'E RSI:. Mostra Campionarla nazionale · pern1anente. ,
Nei locali .dell'Associazione Sanitaria l\lilanese. (Yia S. Paolo 10, l\Iilano) il lG ottobl'e renne inaugurata una .Jio~tra Can1 pionu l'ia i•ermanente di Specialità Far1uaceutiche, e Prodotti alimentari v·er bambini e c-011\ralescenti e di Articoli sanitari. l)ctrlarono ver i inedici i proff. ~""ilé-Ilonazy,olfl, i>re-sidente della ~'ederazione dei medici liberi i>rofe::;sionisti, e Bertazzoli, presi(le1~te dell'Ordine; per g-l 'indu.st1ia li il sig. Nardi, .della Fabbrica Lombarda e il ùott. Bocc:~'l della Casa Z<lmbeletti. Alla buo11n riuscita della ì\fostra hn avuto molta }>iarte il dott. Federico Ilr11ers, incaricato di raccogliere le nrlesioni e predi~porre le vetrine. \
I
Elargizioni eospleue.
A quE>sto i1rogr Hmmn si l'>l>l)Ongono le trnclizioni c:attoliche e gli interessi degli Ebrei 1•a1estininni che intraYedono spostamenti nelle loro attua li c·ondizìoni ec:ono111iche. l\Ia i capi del mo\rin1ento Sionistico non ralle11tano la propaganda. Or}l è la \Olta della UniYersitit di Gerusn lemn1e che si ya organizzando con larghissimi mezzi e che si propone, fJer quanto riguarda la medicina, di rappresentare un<:1 i~tituzione modello. Si sta facendo una raccolta di libri per l~ i stituenda biblioteca. A tutt'oggi si sono raccolti 40,000 volumi. Il comitato organizzatore raccomanda 'di invia re qt1anto è possibile di opere separate e di colle.z ioni alla segreteria della l T11iversità : ·d ottor D . B. Stnnhill 75 Grea th Rnssel, Street I.Jondon W. C. I. (Pathol.).
l/ i11g. Vincenzo Tanfani h n la sciato eredi cli t tl tta 1a ·S lla sostanza (o1tre 100,000 lire) in parti ~guali
l'Ospedale ~l~ggiore di l\I ilano e l'Ospedale ( 'iYile di 1\.ncona, legnndo11e l'usufrutto Yitalizio <1l:k'l moglie, s ignora AnniL1 del C-01. ,
.Archiv!o srlentifieo di diapositivi a Friburgo in Breisgatu. • I Ja « R iYi~ta di Bi:) logia » l'ec:a c:l1e è ~Lt to i titui to a FC'iburgo in Dreisga11 11n Atchivio scientifico di diapositi,·i. Per ora si cerc•t di co1nvletnl'e la &ezio11e di zoologia e .di· unntomia, diretta cln l clott. v1'<1 chs in Ro ..·toel~. C,a~1 editrice e 11nn Società a11onima « I~ilcln rch iY i11 Freil.Jurg in Ilrsg. » rappresentata dal l)itcttore della Società ller la fotog:rn fì<1 n pplicn ta . f .. e iber e cl<1 l Direttore ~iE.•ntific-o 'l,11. I,,i...•éher di
Università tli Gerusu lemme. Snppia1uo rhe uno dei J)O, tt1lnti del iu0Yime11to Rio11ista è qn<?llo lli creare u11 g·1·au(le 8tn to elJruic:o in l)alesti11a, iYi conr<'ntrnHdo la razza di ·persa.
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Un busto a Bi:illat Savarin.
Nella ci ttadina di Belle~ \·errà eretto un busto commen1oratiYo del comrJatriota .A.nselme Brilln.tSavarin, de1>utùto all'Assemblea nazionale, autore della « l'h~·Riologie dt1 goftt >).
Il Mif:tistero per l' Alimentai;lone In Germania. A questo :l\Jinistero è annesso un Consiglio llel' l'l'omuove1·e indagini scientifiche S1.1g·Ji alimeuti. _ ]'ra gli altri componenti del l..,onsiglio sono i profe~sori Abderhaldf'n e l{ubner, ver Lt fisiologiù dell'ali111e1ltazione : Ba11r e <1. Habetlandt ver la tisiologia clei ,-egetali; A. llaidusc:hka, A . .Ju<:k.e11a ck e Tll. Pa ul per la chimic.'1 degli alimenti; R. O. Neu1llun11 per la batteriologia e 1°igie11e alirue11tare : F . :Jii.lller per qnistio11i cli c·hillliC<"t : R. Kl1cz·.,·nski per la ~t.<1tistiea clell'alin1e11tazio11e. I11 llI1ù recente sessione il Oon8iglio deliberò di occuparsi delle ql1i ·tioni seguPnti : rane. Grassi, Economia t1i ma teti e rrime ( c·ellulos(t. ecc.). Gli s cienziati che isti tni ti\ nno stuùi e ricerc.:he ~ar<1nno .sovvei1ziono ti .fi11anziH rin mente, t-na pure in tenue misura.
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lndice alfabetico per materie. ..\ holizioni~tn
(Cong·re~~o
(lella
~\.borto ~1 rtiticia le
(indica zio11i)
• ...\c11e g;icyru11ile . • l~roncoteta ni,1 C'n i-bon<·hiO!':fl (pu1~tol<l) - Teril i1ia Carci:aoma 111an1mario (RPti<liYe del)
Cenni bi.bliugraft,ci
Ci sti ovaric-l1e . istolitica. (I,a reazio1.1e) Ci~topie li te in gravidanza
,
l~ecleraz.
i tn.l in i1a)
•
1
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Oronrtca del rnorirne11to vrofessiun-0le . .
Emboli<t gr.1ssos,1 ed en1orragia c-erebrale Tip. Cartiere (t;ulrat1.
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Eresipela - Trattamento c;on fenolo . Fe11olo (Il) nel trattamento clell'e1·esii>ela . . I11fa11zia (('011gresso per la i1roteziou~ cle lla prima) . . Inflt1enz~l (Eziologia dell ') Influenza (Idee odierne s11ll') Spasmofila (Diatesi) . . . '.rnglio c>e~areo clemolitore . . . Tifoide (Ji"ebbre) e risanamenti idrici 'rentro-fi~f'itzione dell'utero e tnglio ce::;a reo
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ci renderanno più facile, rapido e preciso il lavoro amministrativo d'ace reditamento dei loro pagamenti se al polizzino della cartolina-vaglia col prezzo 4i abbonamento per l'annata 1922 avranno la cortesia di unire Ja fascetta con col hanno ftnora ricevuto i fascicoli, o quanto meno di indicare il rispettivo numero di abbonamento.
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SOM~AQIO. Lawori originali:
Sulla cura arsenicale ad alte dosi in talunt!i walattie nervose e mentali. Note e contributi: A. Sangui netti : Cinconina e malaria. JtiYlsie sin&eiiobe: T. Mancioli : Fisiopatologia delle cavità. nasali. Lezioni: T. Kehrer: Tubercolosi e gravidanza. luntl e rassegne: MEDICINA . S. Lowy : Sull' influenza reciproc a di mal a ttie interne. A. Arnstein : L' « erpes zoster» quale sintoma di processi morbosi con decorso latente a carico di organi ~nterni. - CHJRURGIA: R. Warren: Il trattamento <·hirurgico della colelitiasi. - TECNICA MEDICA : C. Lauge: Errori nella determinazione dello zucchero col metodo della fermentazione. - S. H. Reist: ~1icro-me todo per dosare lo zucchero oel sangue. - RARIORA ARTIS: Castellani, Douglas , Thomson: Bronco-anaeromycosi. - Il. Lenhartz : Sulla streptotricosi polmonare. cenni bibllograficl. Acoademte, Società mediche, congressi: XII Congr~sso della Società. Italiana cli Ortopeclia in Napoli.
Appunti d! medici~a pr~ti~a: SEMEIOTICA: Di un segno riscontrato in al curu casi d1 versamento pel"icardico. - CASISTICA E TERAPIA: Contributo alla patologia della tubercolosi pleurica - Tumefazioni e calcificazioui non tubercolari delle glandole tracheo-bronchiali - La diagnosi degli a scessi po.lmonari - Sulla pleurite con versamento. - Il trattamento delle pleu•iti purulente. - EPIDEMIOLOGIA : Cambiamento del tipo epiaemico. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.: Azione batteriolitica dei lochi nei puerperi no~m.ali e patologici - Sull'importanza del midollo emopo1et1co delle ossa lunghe per il decorso di malattie infettive acute. IGIENE PRATICA: L' a.nguillula dell' aceto. Po~TA DEGLI ABBONATI, VARIA. Nel la vita professionale : La rubrica dell'Amministrazione. Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine promozioni e onorificenze. - Meclicina sociale. ' Notizie diverse. Rassegna della stampa. Indice alfabetico per materie.
LAVORI ORIGINALI.
m ento, anc1he per effetti sedativi da esso esercitati sul sistema, ner-voso. Più tardi Lhermitte e Quesnel nel 1919 comunica rono alla Società di Neurologia di Parigi i risultati da loro otteputi colla cura arsenicale nelle contratture organiche ·e nella malattia di Parkims on. Riferendosi a lle prove di Bory, Ra val1t e ~laréchal che adoprarono grandi dosi di cacodilato di soda, in talune forme di contrattura. spasmodica di natura sifilit\ca e di altra origine, -esperimentarono q11esto medicamento con dosi sempre più crescenti, per mezzo di iniezioni sottocutanee e intramuscolari. Essi esperimentarono ancl1e gli effetti del ca codilato di soda nella paralisi agitante tipica, malgra.do le sensibili differenze clinicl1e tra la rigidità parkinsoniana e le contratture spastiche ordinarie. ' Maréchal, in quell'epoca, comunicò a nche l'osservazione di un a.m malato classico di Parkinson·, che fu curato pure. con punture endovenose da 1.50-6,00 gr. di cacòdilato· di soda, con notevole miglioramento dal punto di vista dell'ipertonia mu.scolare. Anche in Italia sulla cura arsenicale ad alta dose, fm,ono fatte va rie prove, rivolte specialmente a combattere le contratture muscolari e la rigidità di talune -sindromi nervose. Parve anche che il medesimo metodo potesse dare buoni risultati nell'arteriosclerosi, deter-
ISTITUTO
G. Bianchi:
DI CLI NTCA DEI.I .E MALATTIE NERVOSE E
ME ~TALI
DELLA REGIA UNIVERSITÀ DI PARMA.
Direttor e: prof. LUIGI
RONCORONI.
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Sul1a cura arsenicale ad alte dosi in talune malattie nervose e mentali per il dott. GTNO BIANCHI, aiuto. In questi ultimi tempi, tanto in Italia che a 11~estero comparvero alcuni lavori riguardanti la c11ra di tal11ne malattie nervose colle sostanze arsenicali usate ad alta dose. Alcuni osservatori asserirono anzi di aver ottenuto va11taggi notevoli e la terapia arsenicale ad al t<.1. dose, parve cosi aprire un nuovo orizzonte specialmente per alcune forme molto inveterate nelle quali nessun altro mezzo· terapeutico usato sino ad oggi si era mostrato efficace. Spetta anzitutto a Sicard, Roger, Haguenau e Kudelski il merito di aver dato per primi l'indirizzo a queste prove. Essi infatti esperimentarono nella sifilide del sistema nervoso un lorn metodo di cura con iniezioni endovenose novarsenicali, con piccole dosi ripetute e prolungate. Essi allora pensavano che i sifilitici affetti da una sindrome spasmodica, avessero da avvantaggiarsi oltrechè per gli effetti _specifici del medica-
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minando una notevole diminuzione della pressione sanguigna. , Roasenda nel 1920 intraprese una serie di esperienze mediante iniezioni ipodermiche di cacodilato dì soda, in soluzione al 25 %, con .dosi giornalmente crescenti a seconda della tollerabiljtà , dell'ammalato. Egli riferisce 11n caso di un soldato da lui curato, affetto da emiplegia sinistra, sopravvenuta progressivamente ·e senza perdita di coscienza, i1 el q1Jale parve doversi escludere un~infezione sifilitica. La lesìone senza alcun dubbio era cti natura organica e presentava la caratteristica contrattura degli arti. Non avendo date alcun bu.on risultato la cura idrargica egli fece una prova COIIll iniezioni di cacodilato di soda e nello ·s.pazio di undici giorni iniettò gr. 13,20 di detto farmaco. Le dosi giornali ere llsate da Roasenda va~ riarono da lln minimo di 40 centigr. .a d un massimo di 2 gr. iniettati nell'ultimo giorno e veru1ero .s omministrate brevi ripetuti esami delle orine, del sang·ue e del fondo dell'occhio. Durante la cura non si verificarono in• convenienti degni di nota: si ebbe solo cefalea passeggera dopo la 5a iniezione e leggeri dolori addominali con traccie, appena dimostrabili, di pigmenti biliari nelle orine, dopo la 6a. iniezione. Non si ebbe a verificare alcun fenomeno che stesse a dimostrare fatti nevri. ti ci. L'esame elettrico ha fatto escl11dere poi all'autore a11che la presenza di nevriti latenti. Come risultato della cura egli ebbe una sen, sibile modificazione dello stato di contrattura che potè migliorare al punto da permettere al paziente di compiere non solo passivamente, ma anche da solo, discreti movimenti cog·li arti paralizzati € contratturati. Roasenda ricorda pure di aver usato in questi ultimi terD1Ji il cacodilato di soda alla dose di 30-40 centgr. al giorno in nevrotici, in depressi, in astenici del sistema nervoso e riferisce di aver avuto ar1che in questi casi ris11ltati 111singhieri. Egli da ultimo dopo di aver accennato • alla comunicazione di Lhermitte e Quesnel riguardanti i vantaggi che essi avrebbero ottenuti con tale mezzo di cura nei parkinsoniani e negli arteriosclerot~ci, si ri rromette di estendere le sue ricerche alle for111e ll1etiche del sistema nervoso, alle forme coreicl1e, alle forme t11bercolari del sistema 11ervoso ed in tt1tti quegli .altri casi di malattie nervose in Clli l'arsenico si è dimostrato efficace. . Nello stesso anno 1920 vi furono altri cl1e esperimentaro110 la terapia arsenicale. • Ln Porru infatti contemporaneamente a Roa ~enda comunicò i risultati da lui ottenuti
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in sette Parkinsoniani c11rati con dosi progressive di cacodilato di soda, ma in tutti i casi, tramne · uno, ebbe leggeri miglioramenti transitorii che 5eomparvero dopo una quindicina di giorni cessata la cura. Magaudda nel gennaio di quest'anno riferisce egli pure intorno a quattro ammalati del manicomio e di i1no presentatosi all'ambulatorio, curati collo stesso metodo. Il primo ammalato di cui egli tratta ·e ra affetto da frena.stenia C·erebropatica, a tipo infantile, con insufficienza mentale di graqo elevat.o. Esso, d·e ll'età di 18 anni, prese111!t ava emiparesi destra con contrattura irriducibile in flessione della mano sull'avambraccio e con piede varo-equino; contrattura dell'avambraccio, sul braccio. A questo arrunalato nello spazio di 25 giorni vennero iniettati a dosi lentamente progressive gr. 13 di cacodilato di soda. La contrattura dell'avambraccio Slll braccio che prima della ct1ra si vinceva a stenti, dopo le dosi massime si ridusse molto J)ÌÙ faci1mer1te. .Nligliorarono notevolmente le condizioni di nutrizione generale e si ebbe una leggera diminl1zione della pressione sanguigna. I riflessi tendinei non subirono modificazioni di sorta. Il miglioramento ottenuto 8i mantenne soltanto per circa una settimana , dopo sospese le iniezioni. Nel secondo caso trattavasi di una frena stenica cerehropatica a tipo infantile con insufficienza mentale di medio grado, dell'età di 33 anni. Sin dalla nascita era sofferente di accessi convulsivi d.i natura epilettica. Presentava .e miparesi spastica sinistra con movimenti atetosici a carico delle dita della mano 1;aretica. Esisteva contrattura dell'avambraccio sul braccio sinistro parzialm.e nte riducibile coi movimenti passiyi. Nello spazio di 20 giorni gli vennero iniettati a closi crescenti complessivamente g·r. 10 di cacodi1 ato di godio. Si ebbe un lieve miglioramento nello stato della contra,ttura che durò però solo per podhi giorni. In 11na seconda serie cli iniezioni si somministrarono nello spazio di 10 giorni g·r. 11,25 di cacodilato. Si ebbe lln nuovo n1igliorame11to nella contrattt1ra che IJersistette solo per dieci giorni, lieve diminuzione della pressione sanguigna, stazionarietà nel comportan1ento dei riflessi tendinei.. La terza ammalata era un'epilettica cerebropatica con emiparesi, dell'età di 23 anni. Presentava le note òi llna. emiparesi spastica sinistr:i, con contrattL1ra dell'avam})rnccio sul }}raccio e della mano s11ll'avambraccio. Arto jnferiore iperesteso con piede varo-equino. \Questa ammalata in d11e serie di iniezioni ricevette gr. 17. !)0 del farmaco ed in ambe(lUe
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i periodi di cura ebbe un apprezzabile miglio-
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ramento nello stato delle contratture. Come 'il miglioramento così pure la diminuzione . della pressione sanguigna che si era ottenuta, fu fugace. Il quarto caso riferito da Magaud da riguarda u1i.a ragazza di 16 anni ricoverata al Manicomio per frenastenia. Era. una c·e rebropatica coo uno stato spastico generalizzato a tutti i muscoli e con movimenti coreo-atetosici a carico degli arti. Essa in una pri·m a serie di iniezioni ricevette nello spazio di 25 giorni gr. 10 di cacodilato di sodio. Come nei tre casi precedenti durante la som1ninistrazio11e del farmaco fur<0no notate soltanto minime tracce di pigmenti biliari nelle urine. Come vantaggio della cura si ebbe una diminuzione passeggera d,e i movimenti coreJci ,e dello stato spastico. I riflessi tendinei già dapprima vivaci, s i mantennero tali anche dop-0 la cura. In l1na seconda serie di iniezioni con altri gr. 8,25 di cacodilato sodico si ebbero gli stessi ri sultati l)assegg·eri. Nel quinto ammalato, in cui si trattava di un militare che era stato travolto da scoppio di granata, 4 a11ni prima, si aveva emiparesi . spastica sinistra, anclatura pareto-spastica. Era impossibile al paziente l 'estensione attiva della mano sul l)Olso, limitati erano i movimenti degli altri segmenti dell'arto superiore. Nello spazio di circa l1n mese gli vennero somministrati gr. 1.3,55 di cacodilato sodico aumentando gradatamente la dose e raggiungen~o dosi massime di gr. o, 75-gr. 1, 00 negli ultimi giorni. Si ebbe un lieve abbassamento della tpressione sanguigna ed t1na d1minuzione della contrattura constatabile tanto nei n1Òvimenti attivi che passivi. Ma tale migliora.mento della contrattura durò soltanto qualcl1e settimana, non ostante non si fosse tralasciata Ja cura, perchè essa fu continuata a piccole dosi di gr. 0,20-gr. 0,25. Ln una .seco11da serie di iniezioni si ebbe nuovamente un migliol'aroento nello stato delle contratture, ma dopo breve tempo anche questo miglioramento scomparve. In tutti gli amtnalati l'esame elettrico, praticato prima delle cure e controllato dopo le dosi massime, non 11a messo in evidenza a1cun fatto d'ipereccitabilità o ipoeccitabilità faradica e galvanica tanto dei nervi quanto dei muscoli e tanto meno inversione della formula di contrazione dei musco'li alla corrente galvanica, opp11re contrazioni lente o ve~mi colari. L'Autore dice di aver avuto come risultato nei cinque casi da lui curati una diminuzione delle cor1tratture ed una diminuzione della
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pressione sanguigna cihe è andata di pari passo con la diminuzione delle contrattt1re. Un fatto costante che si è controllato in tutti i casi è la coincidenz·a della diminuzione delle contratture con le dosi massime e della rapida restitutio alle condizioni primitive non appena cessata la cura. Sono le dosi m assime che determinano e mantengono la risoluzion·e delle contratture. Il Rodrigues nel c9rrente anno seguer1do gli studi di Lhermitte, Quesnel e Maréchal, ·ebbe l'idea di curare col cacodilato di soda un malato tipico di Parkinson: egli iniettò per via endovenosa deile dosi cr,e scenti da 0,50 a 5 gr. ogni 2 o 3 gior11i. Soddisfatto dell'evidente · miglioramento ottenuto, molto simile d'altra parte a quello ricordato da Maréchal, credette opportuno di esperimentare lo stesso metodo terapeutico presso ammalati affetti da sindrome tparkinsoniana post-~n cefalite letargica. Gli amma:lati, così curati, furono in numer·o di quattro. La sintomatolo• gia che essi presentarono, era caratterizzata dn. rigidità abbastanza accentuata delle membra e clella nuca, da difficoltà notevole nella deambulazione. I riflessi profondi erano esage rati, i cutanei normali; in taluni casi esistevano fenomeni di paresi, ora da lltilJ lato, ora d all'altro etl anche tremori. Dal punto di vista delle funzioni orga.niche nulla di anormale nel liquido cefalo-rachidiano, .nel sangue e nell'esame delle urine. Dal lato psichico si notava in qualche ammalato un residuo di llna confusione mentale leggera del tipo psico-astenico. Notava.si pure .frequenterr1ente in q11esti ammala ti l1n a abbondante · salivazione. I/ Autore asserisce di aver tPOtuto esperin1entare. il suo metodo di cura senza incontrare accidenti veramente spiacevoli. Egli infatti accenna n ella sua corr1unicazione soltanto a trombosi di vene della piega del gomito, ma rare, ed a qualche ascesso asettico iri c·aso di iniezioni intran1uscolari. Le iniezioni ipodermiche sarebbero p111· esse molto Ì)en sopportate si110 alla dose di 2 gr. e 75 ctg Come risultati della cura si enbero l1na din1inuzione nellf) stato della rigidità, f acies lln po' meno ri'gida, riflessi pressoch è normali, l)Sic:tiismo mig·liorato, sensazione di benessere fisi co, euforia leggera, a11mento del i)eso del corpo. Fondandosi sopra le quattro osservazioni menzionate ed anche sui fatti osservati jn due casi cli ·para li si agitante tipica, in un caso di psicosi con fobie da arterio-sclerosi generalizzat3.' ed in un caso di proba bile ebefrenìa , l'autore pone alcune considerazioni personali a proposito della tecnic? di sommi11i . 1
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strazione e degli effetti terapeutici delle alte dosi di cacodilato di soda nelle sindromi parkinsoniane post-encefaliticl1e. E così per le vie di somministrazione egli qualifica ottima la. via venosa, perchè essa evita le turbe locali e perchè è più 1 apida e più sicura dal punto di vista degli effetti terapeutici. L'iniezione i11tramuscolare sarebbe dolorosa ed incomoda e provocherebbe molto sovente la formazione di ascessi asettici. L'in~ezione ipodermica è meno attiva. Le soluzioni eh.e il Rodrigues consiglia di ad opera1~e, consistono in soluzioni acquos~ (in acqua bidistillata) al 25 o anche al 50 %, filtrata e sterilizzata con cura. La soluzione al 50 ~{, è meno voluminosa e a:ltrettanto sopportata CQme l'altra. Si deve compiere l'iniezione endovenosa con una certa rapidità per evitare la coagulazione del sangue nell'interno della siringa; fenomeno questo molto frequente. Come dosi egli consiglia quella iniziale di · gr. 1,50. Alcuni de• suoi ammalati globalmente ricevettero dosi di 30 gr ~ ed anche molto più mediante. iniezioni quotidiane progressivamente crescenti. Per quanto riguarda . l'insistenza terapeutica, si do~rebbero applicare una o più serie di 14-15 iniezioni ciascuna, ed in tal modo ~i possono applicare con . dosi sempre crescenti dopo un certo periodo di riposo 3 o 4 setie di iniezioni senza alcun inconveniente. Per ciò che riguàrda invece il modo d~ sopprimere il medicamento i'l Rodrigues asserisce di ,aver constatato che la soppressione brusca del cacodilato di soda provoca l'apparizione di turbe caratterizzate da depressione fisica e mentale e da aumento passegg ero derlo stato spasmodico. La soppressione le;nta invece non cagione~eb~e, al contrario, alcun pertur~am~n to. Gli accidenti segnalati da questo autore sarebbero molto rari e la statistica in proposito rig\1 arda più di 150 iniezioni · endovenose e di 25 e 15 rispettivamente iniezioni ipodermiche e intramuscolari. Due volte egli ha assistito ad una sindrome gastro-intestinale da intossicazione con nausea, vomito e diarrea abbondante. Due volte assistette ad un quadro clinico composto da brividi con frequenza del polso, ma senza febbre. Gli ammalati suoi avevano provato talvolta cefalea leggera. Cosi pure la salivazione che in certi ammalati subacuti si mostra di g ià molto abbondante può aumentar~ durante il trattamento potendo arrivare anche ad essere molto incomoda.. La polit1ria è costante. Non si ebbe mai comparsa di albumina, di gl\1 cosio e nepp11re di pigmenti biliari nell't1ri na. I
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Come effetti terapeutici cosi si esprime il Rodrigues: La semsazione subiettiva e obiettiva di rigidità spasmodica delle estremità e della nuca si attenua molto o anche arriva. a scomparire. Riappare la min1ica che era abolita. L'individuo mostra agilità motrice, esso non è più curvo e ca.rnrnina bene. La grande ipertonia muscòlare è rimpiazzata da una leggera ipertonia, da un tono normale. I riflessi tendinei diventano normali, ma si atten\1ano pochissimo dalla . parte emiplegi·c a, aJlorchè essa esiste. La paralisi dell'accomodazione migliora subito per scomparire poi. .L'astenia fisica si corregge, perchè l'individuo manifesta maggiore attività e miru:>r fatica durante gli sforzi. Quando esiste, scompare la letargia e il sonno ridiventa normale. L'appetito aumenta parallelamente al peso del corpo. La tensione arteriosa dirnint1isce lievemente presso gli ammalati ipertesi. Dal punto di vista psichico si osserva: euforia più o meno evidente, sensazione di benessere, scomparsa .d e'l l'apatia e dell'astenia di cui so~rono ordinariamente i parkinsoniani post-encefalitici. L'attenzione del malate aumenta: egli può meglio ritenere e rievocare i fatti, mentre si. nota in lui l1na tendenza a ricuperare il psichismo normale. . Circa il meccanismo dell'azione terapeutica del cacodilato d1 soda Sicard ed i suoi collaboratori pensa.no che la ', àiminuzione delle contrattl1re spastiche sia dovuta a un fatto biologico di nèvrite arsenicale elettiva, opiT1ione questa 11on condivisa da Lhermitte e Quesnel i quali pensano piuttosto ad un fenomeno nervoso di origine centrale per ora non precisabile. Così pure sembra essere di questa opinione il Roclrigues, . il ql1ale giustamente fa notare che i riflessi tendinei non vengono ad essere aboliti dalla cura, mentre poi non vi - è diminuzione della forza mt1scolare nè la presenza di algie periferiche.. In rigt1ardo a.l rneccanismo patogenetico ancl1e i risultati del Magaudda escludono l'ipotesi del Sirard. In nessuno dei casi egli h a potuto notare, dopo la cura alla Lh.ermitte, l'ariflessia achille'a esponente di nevrite nel dominio dello s.ciatico popliteo interno, pn i1essuno alcuna v~ riazione di comportamento dei nervi e dei muscoli allo stimolo faradico e galvanico. Dal complesso de.i risultati ottenuti, corisiderando il carattere transitorio del iniglioramento, s~mbra a11:autore di poter aftermare che la terapia cacodilica ad alte dosi nel trattamento delle contratture organiche non risponda purtroppo .alle speranze che le comunicazioni di Lhermitte, Qt1esnel e Roasenda lasciavano st1pporre. Si è trattato nei
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suoi casi di forme molt0 g·ravi ·e non si può i.·erciò escludere che in altr·e condizioni, ad es., i11. lesioni pure .d.e lla zona motrice corticale, si possa.n.o ottenere val}taggi più evidenti. 1
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Anche n·ella Clinica . Neu1•opatologica di Farnia ·sono state fatte prove e si è tentato di cu1·are col cacodilato di soda ad alta dose alcune ma'lattie nervose e mentali' anche allo scopo di contI·ollare i risultati otte11uti e riferiti dagli .altri esperimentatori. Riferirò quindi, nella speranza di portare ·modestamente il mio contribt1to all'argomento ancora. recentemente di$cuseo, i casi sottòpos ti nel corrente anno alla cura n~lla Clinica stessa : Pi~tro
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R., di anni 47, agric.oltore, . affetto da morbo di l"arkinson, tipico. Trascurando per brevità i dati anamnesti~i dhe qui non avrebte1·0 alcu11a importanza, dirò solo che egli è sempre stato discreto bevitore e non si contagiò mai di malattie v~neree e ~ifiliti che. La presente malattia data da sette annl ed è insorta a poco a poco con diminuzione della forza e tremori specte alla mano destra. Dal 'lato obbiettivo si notano segni. evidenti ·di rigidità delle membra; la rigidità è .o iù ac. centuata nella metà destra del corpo. Notasi pure sopratutto agli arti superiori un tremore a JJiccole scosse, ritmico, con tutti i caratteri della forma parkinsoniana. Per questa st essa forma depongono l'esame dei riflessi, l'a.tteggiamento della persona, la fisionomial l'andatura e tutti gli altri dati che si rilevano clall'esame nbbiettivo. Non avendo giovato .in nessun modo al · paziente le numerose cure precedentemente fatte, si intraprende una cura di cacodilato di soda. Si poterono così iniettare per via intramuscolare nello spazio di 14· giorni, 13 g·r. di cacodilato di soda, ripartiti carne risulta nello specchietto seguente : 31 marzo : ta iniezione di cacodilato di $Oda , soluzione al 25 %, centgr. 25; 1° aprile: 2a ini ezione di centg·r. 25 di cacodilato di soda; il medicaJD.ento è• ben • tollerato, non si ha alcyina reazione locale. TJe condizioni generali sono buone; il polso r1on s l1l1 i~co modificazioni neppure qualche ora <1opo l'i11iezione; l'alvo si mantiene regolare; l ' ersame delle urine si mantiene in tutto . negativo. I .e condizioni psichi®e d-el paziente, che in ~enerale offrono un certo grado di euforia, s i manteng-0110 invariate; 2 aprjle: 3a iniezione dj centgr. 50 di cacodilato di soda; _ 3 aprile: 4a iniezione di centgr. 50 di ca<'Odilato di soda; .} aprile: 5a iniezio11 e cli centgr. 50 di cacorlilato di soda; . 5 aprile: 6a. iniezione di centgr. 50 di cacoifilato di soda ; 6 apri'Je: 7a. iniezione cli centg~. 75 di cacli soda. codi'lato ' I ...'am1nalato a.c cusa. dopo qoosta iniezione, · t1n leggero dolo.T'e ,in corrispond.enza della regione glutea e alimento del tremore. 7 apl'ile: 8a jniezjone di centgr. 50 di cacoclilato di sod~
Oggi si è ritornato al.la dose di 50 centgr. irt seguito ai leggeri disturbi accusati dopo l'iniezione precedente. · , · 8 aprile: ~ iniezione di centgr. 75 di cacodilato di soda; ben tolleraì.at ..:- Nessur1 di... sturbo · obbiettivo e. subiettivo · - Nulla nell'esame delle urine e del sangue;. 9 aprile ': 103• iniezione di gr. 1.00 di cacodilato di soda; 1() aprile: 11a iniezione di gr. 1.00 di cacodi'.lato di soda; · 11 aprile: 1~ iniezione di gr. 1,25 di cacodila to di sod·a. Da oggj le iniezioni si compiono con una soluzione al 50 %. · · 12 aprile: 13a. iniezione di gr. 1,50 di eacodilato di soda; 13 aprile: 14a tniezione di gr. · 1, 75 .çli ,cacoclilato di soda; 1t~ aprile: 15a iniezione di gr. 2,00 di c·a codilato di soda. ' A questo pl1nto si credette opportuno _di sosp·end~re le iniezioni e si riesàminò accurata~ me11te l'ammalato. Dal lato obbiettivo si era, notata una. leggera modificazione nell'atteg. gi,arr1ento della persona. e nella facies ehe pareva meno rigida . nell'~spressione del :voiìo. Così pure era lieven1ente diminuita la contrattura degli arti ed anche l'andatura apparve compiersi più spedit,amente. La . pressione arte·r iosa che all'inizio della cura mist1rava col RivR--Rocci 1'70 mm. si mantenne invariata sia d1Jrante che dopo terminate le iniezioni. Lo stc-1to psichicQ del p·aziente non subi nessun . dar1no e permase invariato ·anche av·e ndo troncato rapidamertte la cura. Era nostro intento, trascorso un certo intervallo di ternpo, dì riprendere una nuova serie di ini-e'Zioni ed ·eventualmente altre successive, ma l'ammalato di cui ebbi occasione _ di avere notizie dopo un certo i)eriodo, vi si rifiutò perchiè i leggeri miglioramenti otteJ1uti, cessata la cura. si erano ben presto dileguati ed egli era ritornato - nelle medesime condizioni di prima. . Giuseppe F., di a11ni _29, vér11iciato:re, affetto da si11drome parkinso11iana post-encefali ti ca letargica. Dalla storia anamnestica, oltrechè l'infl11enza nociva dovuta alla st1a svecial.e professio·ne, ri sultet.ebbe cl1e ·anche l'alcoolismo a cui egli si era dato già da anni, doveva aver ag-. gravato la sua malattia. Nei gennaio 1920 ammalò ,di ei1cefalite letargica tipica e . dopo un certo oeriodo di .ricovero e di cure nella Clinica Medica, venne dimesso e rinviato in fa,.. miglia n1igliorato. Il miglioramento però fu pt1rtroppo breve e cedette il posto ad . l1no stato di progressivo decadimento fisico e mentale che Jo 11a ora ridotto in condizioni pie. tose. Obbiettivamente, oltrechè urì - g;rave deJ)erimento organico, presento. 11na nutrizione scadentissima. Egli ha l'aspetto e l'atteggiamento del · pa.rkinsoni::ino . rigidità delle membra, f acies senza i11imica . andatura rigida. Oltre a, ciò presenta pare~i del ramo inferiore del lfacciale destro. abbondantie salivazione con notevole difficoltà, nella. .degl11tizione. sicchè egli ha c'ontin11amenf.e · 11no scolo abbondatissimo di sa liv~t che esce dalla bocca con frequenza .. AncJ1e dal lato delle pupille si nota 11na anisocoria con midri::i ~i della p11pilla destra; pressione arteriosa 14.0.
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Anche questo ammalato venne trattato con la persona, l'andatur<:l, la paresi del facciale varie cure mediche e fu sottoposto anche a . vresen~ata dagli encefalitici con sindromi parcorrenti elettriche, a bagni caldi, ecc., ma k1nson1an e. nulla ha servito ad arrestare il processo faIn pareccl1i di questi sog·getti la fisionom ia· talmente . pro'"gressi:vo. Tentammo allora dopo il lavoro del Rodrigt1es, una cura arsenicale. .ricorda moi.to cla vicino quella del morbo di Gli vennero cosi somministrati nello spazio f-'arki11so11, r11a Be ne differenzia inquantocl1è di 14 giorni per via endovenosa g·r. 17 di car1on è mai così rigida ed in quanto essa è quacodilato di soda, in soluzioni al 0,25 e 0,50 % si sem1Jre accornpag·nata da paresi o vere pacon dosi progressivamente c1·escenti e giornaliere, distFibuite come segue: ralisi del ramo ill.f~riore del fa cciale. Ancl1e 2 ap'rile: 1a. iniezione di cacodilato di soquesto nervo, 11ei casi da me studiati, era . . da, gr. 0,25; colpito sem1)re e preferibilmente non solo nel 3 aprile : 2a. iniezione qi cacodilato di soramo inferiore, ma cos.tantemente nel lato da, gr. 0,.2 5; 4 aprile: 3a. iniezione di ca.codilato di sodestro. Quale ne è .. la ragione? Qualè può esda, gr. 0,50; sere il substrato anatomo-pat.Glogico ,e i>er5 aprile : 4a iniezione. . di cacodilato di sochè questo dev~ colpire più i.l lato destro che da, gr. 0,75; . rton il sinistro ? Il fatto mi ricorda che anche6 aprile : 5a iniezione di cacodtlato di soda, gr. (}, 75; nella pupilla, come io stesso ho avuto modo 7 aprile: 6a. iniezione di cacodilato di sodi osservare in uno stuclio sulle anisocorie, ~ da, gr. 1,00; l)iù facife riscontrare la lesione del lato destro 8 aprile: 7a iniezione di cacodilato di so~ cl1e non quella del lato sinistro. da, gr. 1,00; 9 aprile : 8s. iniezione di ca.codilato di so . . Anche l'atteggiamento della persona in queda, gr. 1,25; sta forma pseudo-parkinsoniana è un po' dt10 aprile: 9& iniezion~ di cacodilato di soveFso da qL1ello che assume l'ammalato verada, gr. 1,00; rner1te· di Pavkinson. Di quest,ultimo è ben 11 aprile: toa. iniezione di cacodilato di soda, gr. 1,25; t nota da tutti la curva all'innanzi del tronco, 12 aprile: 11a. iniezione di cacodilato di sofatto questo caratteristico, in rapporto alla da, gr. 1,50; rigidità e molto be:n . evidente specialmente 13 aprile: 12a. iniezione di cacodilato di sonelrandatura. Il pseudo parkinsoniano l)Ostda, gr. 2,00; 14 apri'le: 13a. iniezione cli cacodilato di soencef alitico possiede pt1r esso un certo g1·ado da, gr. 2,50; di rigidità del tronco e degli arti, mentl'e la 15 aprile: tla. iniezione di cacodilato di sopersona non si curva mai all'inna11zi quanto da, gr. 3,00. il parkinsoniano tipico ma rimane molto s1)P~ Durante la cura vennero esaminati ripetutamente l'urina e il sangue, ma non si ebbe so :rigida, iperestesa, ritta, senza espre~!'io11e_ mai a riscontrare alcun inconveniente di sorSi direbbe che nel Parkinson tipico so110 colta. Anche l'amn1alato non 'a ccusò mai disturpiti prevalentemente dalla corrtratt11ra, i tnubi; mai ebbe accenni a diarrea, a mal di cascoli flessori del tronco mentre nelle forme po, ma si mantenne sempre anche psichicamente in condizioni invariate. Purtroppo non post-encefalitiche sarebbero lesi e presi dalla si ebbe neppure alcu:µ miglioramento, sia nelrigidità principa,lmente i muscoli estensori. lo stato di contrattura che nel decorso degli altri sintomi della malattia. Oggi, alla distanza di due mesj dalla cura intrapresa, si nota · *** Seguendo il concetto che l'arsenico dovesse uno stato invariato nelle sue condizioni somatiche e psichiche, ma, dato un notevole pegpure giovare nelle forme sifilitiche del sisteim a gìorament.o delle sue condizioni di nutrizio- ~ nervoso, 11n terzo caso è stato da noi ct1rato ne, non ci è p·a rso consigliabile nè opportuno col caèodilato cli soda. intraprendere t1na seconda serie di iniezioni. Il peggioramento dello stato di nutrizione Adele R., di ar1ni 38, affetta da paralisi e forse anche l'aumento della salivazione, nn 1Jrogress1va. maggiore intontimento sotto forma quasi di J)all'esa.rne ar1amnestico era risultato che confusione mentale l1nitamente a decadenza il padre, alcoolista, morì in età di 32 anni pure grave delle altre fac0ltà psichiche, può essere di parali~i progressiva. I nonni ed una zia par dovuto alla. cura ca,codilitica? terna morirono di tnhercolosi polmonar~. L'iIo non esiterei a rispondere in senso negativo, perchè la ct1ra venne assai ben tollerata nizio della malattia. n1éntale rlntn, n cla c:ei mesi. Obbiettivamen.te l'a. presentava: lirYi senza dar luogo ad ::tlcun inconveniente e perchè è molto più probabile, se non certo, · tremori agli arti superiori e alla lingua, anisocoria con riftes!'i !)11pil lari scarsi, disartria. rhe lo stato di deperimento progressivo sia esa.gerazione dei riflessi profondi, disprassia fisico che mentale, corrisponda all'aggravarf;j grave, r eazione di Wassermann nel sanspontaneo della triste malattia. gue positiva con + ·+-' + +, notevole deperiA proposjto di q11esto ammalato. e riferenmento organico ecl oligoemia. Dal lato pfii~hi domi anche ad altri casi analoghi che ho co si notava grave inroerenza delle idee. e11fopot11to osservare, mi si permetta qui di fare ria , delirio di grandezza, di persec11zionP e incidentalmente alcune niccole considerazioni rigl1ardanti la fisionomia, l'atteggiamento del- di gelosia. confusione mentale. scom!)ars~ rlef r
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SEZlONE PRATICA •
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poter critico, perdita dei sentimenti affettivi, I riflessi tendinei vivaci all'inizio de1la cumorali .~ d,i quelli estetici, ~ravi .disturbi. dell~ ra, si son'o costantemente mantenuti tali anmemor1a soprat~tto. pe.r. 1 fatti recen~1, di· · cbè. dopo àd iniezioni ultimate ~grafia, fenomeni d1 eccitamento cop. 1mpul- , .' . ·. . . sività, stolidità degli atti e della condotta, . inNon s1 ebbero algie nè altn s1ntom1 che potessero far pensare ad un'azione elettiva coscienza. . La cura è s~ata fatta per mezzo di i_niezi?ni dell'arsenico sui nervi periferici, nessun se1~tra.mu~co~an perchè d~to lo stato d1 e.cc1taO'no di nevrite arsenicale. z1one ps1dh1ca della .paziente essa non c1 per.e . • , mise mai di poter fare delle iniezioni endoAnche lo stato ps1ch1co dell A. purtroppo non venose. ·f u per nul'.la- modificato dalla cura arsenicale Il condilato venne somministrato nel giore la malattia continuò nel suo decorso fatal~o e nelle dosi seguenti: mente progressivo. 5 aprile: 1a. iniezione di centgr. 25 di cacodilato di soda; 6 aprile: 2a iniezione di centgr. 50 di cacodilato di soda; . Dall'insegnamento e dall'esperienza, di que7 aprile: 3a. ini~zione di cengr. 50 di ca· s·~i casi mi pare ora. di poter trarre le •secodilato di soda; guenti conclusioni: 8 aprile: 4a. iniezione di centgr. 75 di ca, codilato di soda; 1° L~ terapi~ arsenicale ad altà dose usa9 aprile: 5a iniezione ·ai gr. 1,00 di cata con caùtela e con dosi progressivamente codilato. di soda. crescenti può essere praticata, almeno come L'ammalata sopporta bene la cura e non si tentativo, anche in talune malattie nervose e lamenta di alcun disturbo, si può cosi aumentare progressivamente la quantità del me- ·mentali. ' dicamento da iniettarsi e. fare iniezioni gior2<> Purtroppo allo stato delle odierne CO· naliere. I/esame delle urine non presenta alnosçenze, sembra che anohe la cura arsenibumina nè pigmenti biliari. L~emometria 'ricale ad alta dose possa dare solo miglioraleva un grado notevole di anemia. 10 aprile: 6a iniezione di gr. 1,00 di ca- , rnenti transjtori. È sperabile che approfoncodilato di soda; dendo le esperienze al riguardo, si possano 11 aprile: 7a iniezione di gr. 1.2~ di cascoprire i casi in cui essa debba vera.mente ... codila to di soda ; giovare, sopratutto in certe forme prese al12 aprile: ga iniezione di gr. 1,50 di cal'inizio, quando .cioè l'elemento nervoso è an.codilato di soda; 13 aprile: 9~~ iniezione di gr. 1, 75 di cacora riparabile e non di già distrutto. codilato di soda; 3° Il cacodila to di soda ad alta dose non 14 aprile: 1oa. iniezione di gr. 2,00 di ca. pare produca sempre una diminuzione della codi lato di soda; _ pressione arteriosa ed usato c.o i metodi sue15 aprile: non è possibile fare l'iniezione perchè la paziente che è oggi agitatissima, vi sposti non dà luogo a nevriti arsenicali. si rifiuta recisamente. Essa è clamorosa, ri4° La cura· arsenicale ad altà dose fiuta il cibo, è imp11lsiva, sudicia, disordinagr. 22 di ca.codilato di soda in 15 gforni tissima neile idee e nella condotta: Oggi atin un caso di paralisi progressiva non ha motraversa una fase di eccitamento fisico-motore. 16 aprile: Ha trascorso la notte relativadificato per nulla lo stato psichico nè quello mente tranquilla e stamane è più calma e si somatico. nutre spontaneamente. Si può così continuare nella cura .e fare la 11a iniezione di gr. 2,00 BIBLIOGRAFIA. di cacodilato di soda.; 17 aprile: 12a iniezione di gr. 2,25 di ca-. E{fet~ des arsé·ni.ca·u x sur les contractures orcodilato di soda; aaniques et la maladie de Parkinson par 18 aprile: 13a ìniezione di gr. 2,25 di caLIIERMI)'TE et QUESNEL. 1Revue Neurologique, codilato di soda. Presenta nuovamente clo1919, n. 12. morosità, agitazione psicomotoria grave. CoLa terapia arsenicale ad alte dosi nelle congliendola in momenti di relativa tranquillità tratture organiche, per il dott. PAOLO MAsi riesce ad avere ql1alche risposta che rileva GAVDDA. Policlinico, Sezione pratica, 1921, ogni giorno di pi1ì il prQgressivo decadimento fase. 5. mentale sopratutto delle facoltà più nobili e ."i1tr le traitement des Syndrome·s Parkinso· più evolute. Parla senza ritegno, non ha afniens posten,céphalitiques par le Cacodylate fatto il rjcordo dei fatti recenti. de sou.ile par 1\1 BELARMINO RODRIGUEZ (de 19 aprile: 14a iniezione di gr. 2,50 di caBarcelona). Revu~ Neurologique, 1921; n. 1. codilato di soda; . .) 'ttl trattnmento di sindromi nervose (contrat. 20 aprile: 15a iniezione di gr. 2,50 dj cature . m?tscolari, rigidità) e circolatorie co1i codilato di soda. iniezioni ipod ermiche di cacodilato di soda In complesso nello spazio di 15 giorni e ad altissime dosi ner il dott. GIUSEPPE RoAcioè dal 5 al 20 ap:rile si sono iniettati per SENDA. Policlinico, -Sezione Pratica, fase. 31, agosto 1920. via intram11scolare alla paziente gr. 22 di caLn. somministrazione endovènosa del cacodi-codilato di .soda ben tollerati e che non hanno latb di sodio· nella febbre ricorrente per S. dato 111ogo ad alcun inconveniente. · L. PEY~F.. Presse rnédicale, 1919. 2 •
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IL
POLICLI~ICO
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S'ui pericoli nP-ll'zt.~o clel caroùilalo ad alte do si in, t era11ia per il d ott. E l\IA.Nl' ELE 8ANFJLIPPO. 1
Policlinico, Sezione pratica , fa se. 16, 1921. JJa t11rapia arse·n icale nel morbo di Parkin- ·
son PORRU
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Policlinico, · Sezio11e C.
1920,
pratica,
NOTE E CONTRIBUTI UFFICIO PROFILASSI ANTil\IAJJARTCA -
diretto clal r>·r of. A.
III
ARMATA
DIONISI.
Cinconina e malaria. Dott. A. SANG-VIKETTJ.
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Dt1rante la gueT1"a, i:).er quasi clu.e ani ho ' . av11to la fort11na di segt1ire da 1yicin-0 la. sapiente opera del i')rof. A. Dionisi, allora Cons11lente malariologo della III An11ata, e di ave1· p·ot11to largamente sp er1n1entare il metodo da 111i proposto per la cura dei malarici. Tale m etoqo consiste ù1el son11ninistrarie la • cl1inina per bocca n·el modo seg"'11ente: per sei giorni consecu tivi il malato. deve prendei~e • g r. 1. 60 di c hinina a l clì (2 compresse da 20 ctg. di solfa to o bic1ori drato di cl1inina al caffè, 3 oom1}resse al 1° r ancio e 3 al 2° rancio); g.r. 0,80 al dì per i 14 g iorni seg1Jenti (2 com-, presse al 1° rancio e 2 al 2°) e infine deve continuare a prendere ctg. 40 di ch injna a l giorno per i d\1e mesi successivi. Questo per la terza na prin1 a verile, per la qt1artana ,e l'estivo-autt1nal.e'. Per ·g·Ji accessi di estivo-autl1nnale di lhna certa - gravezza é per· le perniciose eran-0 · clettate altre norm.e (dosi m aggiori, iniezioni end om11scola ri , endovenose, ecc.). P er parte n1ia posso afferr11are ol1e segt1endo i dettami cliel prof. Dioni~i 110 avuto sen1pl'e risultati ottimi, sja nelJ,e Inf-ermerie Divisionali cl1e negli Os1)edali· 1specializzati per malarici. E ci oiè n ella qu asi totalità dei ·casi (es cl ns i quelli di perniciosa) t r attati persona.lmente eol chinino nelle closi sopra ·acce11nate si è ottenuta la rapicliRsima sco1nparsa cleg li accessi · febbrili per tutto il perit0do di osservazi011e. I casi da mie ct1rati somman-0 a q11alc'h e ce11titina io. e il tempo cli osservazione, sp ecie negli ulti·m i inesi del 191.8 e n el 1919, si è prot ratto pe.r venti giol'lli. spe~so per cinqt1antn o ~essanta. Posgo agg·il1ngere cl1e non mi ~ono imbatt11to mai in :L11div:ldui che · fossero del tutto resi..ste11ti a ll' aa.ion e del c11inir1.o . o in m ala ti chP. fossero colpiti da fenomeni tossici notevoli dall '11so rli quantità terapet1tt,cl1e cle !l'alcaloide. La chini1no-resistenza per ò e la intollera nzn per il chinino, son.o fatti così b,e n conQsciuti (p€r quanto abbastanza rari), che giustifi1
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cano perfettan1e11te il bi sog110, provato cla n1olt i medici, di trovare sosta11ze cn11aci di sostit11ir e tale i11edican1en to. In qL1esti ulti1ni a11ni le nost re conoscenze mguard.o al valore terapeutico dei succieda112i del ·chinino non ha11110 fatto gran pas&i, ed anche oggi .r:-eg11a m olt a incertezza, q11alora si debba ct1rare 1111 mala.ri·-·.o senza L'alc aloicl~ specifico. · P erciò essendonu stato affidato clal }Jrof. Dio. . n1s1, a1el .giu gno 1919, il co1n1)ito di sp e1--in1e11tare gli ·effetti d·ella cinconina s11i mala1·ici, i1on mi sen1bra int1tile riferirne in succinte, · tant9 più cl1e do·p o 1'uso di questo a lcaloicle da parte di n1edici i11ilitari inglesi e ·francesi in te111pi l 011tani, la ·1etteratura medica è stata qt1 as-i del tutto mu·t a in p roposito. Solo quest'anno, nella Cli11ica :Vledica cli Roma, la cinconjna è risorta per opera di Ascoli e di Silvestri. Il p1·01f. ....\.scoli ha con1unicato all' Accade111ia :\Iedica di R-0n1a dl1e casi di n1 n- • larici con en1ogl,obint1ria da cl1i11ina grua1iti colla cin·coni111a (1) e StlYestri 11a co111unica t.. alla stessa Accademia gli esperirn e11ti colla cinconina in diversi i11alarici co11 ottimi ri~t1l tati, clel tutto simili a quelli cl1e si ottengono con Ja chinina (2) . Il prof. Pontano poi, n el la sua rel azio11ie rritica sulla malaria, al Congresso di ~1:e(licina: , t(ll'D.uto a T.t ieste quest'anno, h a di n11ovo prc1posto co1ne succedaneo della chinin a la rinco11ina (3). . I casi in ct1i, seg11endo i consig1i del })l'Ofessor J)io11isi, speriI11entai la cinconina sono i11 n11mero di dieci, tutti militari ricoveTatì sulla fine di gi111gno i1ell 'osped ale di tappa di 1'rieste. · Di qu esti, sette a'\~evano contratta l'infeziont? nel ba~S-O Pia,re o nel basso Is()nzo -:l a t111a a11r~o o d11e; .gli altri tr·e erano i11alarici i'ece11tissimi, i)rovenienti da Isola ::\Iorosini .e da _i\quileia. Ness11no pre·s entava sintomi cli partico, la·re g ravezza, per q11anto alcuni mostrassero palesi i s-egni della c1·onicità del loro male; per lo più .era.no discretan1ente anemici, in istato di lieve iponutrizi0011e, co11 milza rr1odi· ca.mente ingra...11dita . T11tti JJe-rò avevano r ecidive abbastanza freq11e11ti: di solito gli accessi febbrili er a no sepal'ati da b1t€rvalli irrc~o lari mai s11periori a ,·enti giorni : sol0 quelli a ffetti da n1alaria r ece11te entrarono all'Ospedale dopo varii accessi fn1sseg11entisi in pochi giorni, essendo stati scar sa.mente curati ~i rispetti vi Corpi. . . . . ." . La terapia c ol la c1ncon1na ~1 con11nc10, i11 ogni• · caso~ appena accertata la àiagno.'il coll'esame del sn e dt1rante t1n accesso. . n~\1 '1
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SEZIONE PRATC CA
,S i è sempre tJ·u.ttct to di terza11a µril11averi l e. J. . a ci11c.011i11a fu ro1n111inìstrata sotto ford1a di cloriclra to di -cincoI1in a forr1i to da.Ila Fa rn1acia Ce11tra.le :Jiilitnre ir1 co1nprBsse da 20 ctg. ciascuna , e le cl-0si ado11e rate fruirono, ider1tiche a quelle che erano J}res<::ritte 1)er la cura della malaria coi sali di cl1ini11a.. 111 tutti .t 1nalarici g·li accessi febbrili cessa1·0110 sul}it-0 ,9 i1011 s i presentarono l)iù 1)er tutto il te111110 di osservazione~. Gli a.n11nalati rin1as-ero all 'Os11e.da.le p er 1111 tr1npo variabile da venti a ,,enti sei giorni, poi fnro no ji1viati i11 li cenza di conYales·ce11za !)fil' un n1ese,· pnr e~scr1d0 le loro condizioni di salt1te dcl tutto soddisfar-e11ti. l)11rante lrt cura i1essl1no clP.glj an1n1nlati si lag·.11ò della n1i11imn rnolestfa, a n zi cinscl1no rico11o])be d,i avei' otten11t.o g·rnn"lissi1110 g·io,··a11~e11 tto dalla cn ra; d'altra })<lrte no11 Ri , ,erificò n1ai t1essuna fatto obbiettivo rh€ i11 qua.lcl1e moclo potesse ~~e1·e n~rit to nel 11n'nzio11e tossica rlella c.inconir1.a. D11ra11te In. cleg·enza di q11esti inaJa1rici. all'Ospedn.1€ si os5erYò cJ1e, c·o111e i)er i snli rli c~hinina. cosi ]Jer Ja cinco11inn l'eli111i11azio11e pe1~ Je u1i11e si fa ])en n1a11ifflsta dopo circa r111e ore cln ll'i11.g estion e di 20 r tg·. di a~ca lo id e e che ln. 11eazi-0ne € dell a,, ste~~a ii1teniS'ità e rll1r.atR (reattivo de.l Tanriet). I~-e 11 rin e i1on pre~enta rc>T1o l11 a i alb11me e il ~ed imento , spesso arr11ratRn1Pnte esn1ninato i11 · tntti i casi, non d·iede l11 ni 11n reperto patolog·ico. _ Nell'it1\· in.1·e qnèsti i11alarjci iJ1 li C'enzn cli c ·or1val e ~ren1Za si cli stril1t1ì tl rinsCl1110 1111a q11anti tc':i ili e foridra to di cm cou in a Sltfficiente J>er finil'e la rura., e a rias 1":l1n-0 s i rac{'-0111n.11dò d1 j)t,esentarsi d i 1111-0,·o aJJ'Osp,e dale 111 011 apper11à foR~e cl i ritor110. Sertte <lei cli.e-ci n1ala1·i 0i ritornat·o110 i11 ottitn€ condizioni cli so ll1te a ffeJana11do di <.tvf-'r re.gola1r111ente i11g·erit.n l.a ci11co11ina senza rt\r e 1· rnai. avvrrt ito nlc1111 distu rbo, e se11za esser Ii<'aduti r1egli accBssi febbrili. l)i qt1esti i11alati 111i giu11sero i1.otizie anobe iJJ seg·uitt-0 cl-0po alenni giorni. dal termine della c11ra; nBsst1no aveva più re-cidivato. Colla cin co11i11.a s i era adL1n q11e ottent1to -ciò che si è soliti. ottenere col cl1ini110. I tre malal'ici che non rivicli n.l · ritorno dalla lice11zn i1on mi d.:iiedero l)iù alcuna notizia. ~on POOS-O affeirn1a re che la cinconina po~~n R()stitt1ire il chin ino in ogmi caso, n1a pie11~0 c11e qi1esta sostanza sia da usare largan1 ente nella pratica n1edica, non solo nei casi di cl1i11ino-Pesistenz.a o di intollera11za pel -cl1iniIDo. ' ma ancl1e n ella ternpia corre11tB delle terzane • pnimaverili e delle quartane. Non sar à Jieve il ,·antaggio se si pensi al 1
co111e s ia ' dif1icile p r oc urare .SL1ffìcie11 t.e c1uM1tità cli cl1i ni11a lJer tanti i11alarj ci c1l1a11ti sapl)ia111-0 esiste1·e oggu i11 Italia. I ri sl tltati potrn11no essere otti111i o })essin1i: n1 a è rl1ia opi nione ,cll1e qt1asi ti1tto dipe11derà dal fatto cl1e i m a la1ici prenderanno o non prend ~ra11no la ci 11conina nella dovuta i11a-
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niera.
BIBLI OGRAFIA. 1. , ._ AscoLT. l\. ,.\cc. )[eclica cli 1lo111a, :?5 111ag'gio 1919. J)al «Pol iclini co» , Sez. prat ica, i1. 26, 1919. 2. S. S CLVESTRf. R. Aoc. :.\I.edjca di R on1a, 26 g·i11,gT10 1919. Dal « Policlinico», ez. pratica, n. 19, 1919. 3. T. PONT.\NO. XXV Congresso di :Jledi rina intee11a . Trieste. Dal « Policliniico », S.ezione pratica, 11. 1:1, 1919.
RIVISTE SINTETICHE. I
Fisiopatologia delle cavità nasali. (*) iVli\~c1 0L1.
Prof. T. l. -
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FfSlOLOGTA DELl..E . CA,. lT~~ NASALI
~El.1 .
DELL.~
\ STORIA •
~IED l CINA .
L-<t te0tria cl'I ppoc.r.ate, ·che i1re! «de l l6U p•artiu 1t1 » d escriveva la sensrtzione clelr olfatto come dovnta ad 11.n pneunw. \'aporoso che doveva p·ei1etna.1·e nei v·e.ntricoli Ci8'1."ebrali, e quell.ct di Gn1eri1,<),, ·cl1e veid,eva nellle cavità nasali .a11che n1nn, \'ia -rlj d.efll1ssD di n1ate.r ie nocive al cervello do1)0 ch e l'a1ia, attraver so il naso, 1 ~' a vev·a ,·.entilato., fr1JI'0110 1s\Jl)inan1ent~ .seg"llite clai bizn.r1ti11i, cla.g·Ji . -~r e:tbi. e perft11,o dai i11eclici. delln l~i11ascenza. ·0T·el !:10eolo X\' TI con le ricerche cl i Sc l111eide.r e di '';illis s'.intuisce più netto il i11·e-crea nism o rlell'olfatto, m e11tre Ha.ller ' ·ede cl1e l'aria att l'a ve r 3~11 do il 11 a:~o si i·i~cal da e si l11nidifica, e L e C<"l t ricì1iama l'n tt enz io11e Slli ra11potti tra olfatto e g·t1s'to, e si co111i11r ia. a parla re dei rifl eSISfi. n aiS a11. _'\l pri11cipio clel se.colo XIX Cloq11et, con stl1di cli fisiologia comparata, riass111ne le ·conoscenze a111co1·a. u11 1p o' elen1entari d ei isuoi precleoe...c;.sori s nll 'olfatto; ' ' er so la mBtà d€l secol o ~Ing·endie col i1 011 voler riconoscere al I pai o ill ·C.arr.n.tberrei di i1 er V10 1specifì.co dà 1·u.ogo ad os~ervazio ni e lavori di cui si avvantaggia .la ri11ologia, la quale dtv.e11ta s-cienza co11 \~olto lini, alla n1età d el secolo XIX, con le ricercl1e, oltre cl1e s11ll'nlfatt o. s11lla funzione clelle ca\rità na· 1
( * ) St111to di i 1n a relazione al XIII Congre~ so della Società I tal ia11a. di Oto-rino-laringo-
log ia in
Rn\1 enn~1.
13-1 5 ottobre 1g.21.
,
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IL POLICLINICO
sali nella respirazione e nel iueccani&mo d l· difesia dell 'oi:rgai.nism.o. II. -
l ..E
CAVITÀ NASALI E IL SENSO DELL'OLFATTO.
XXVIII, FAsc. 49]
animali, in modo notevole neJ.I 'uomo) riie.ntrino fra i ri~hia.m i .aJLla riproduzione. Sembrò quinid i at1l'A. di grande ilD.teresse stud iM"e se I.a oocaina .infiu eriz.asse i centri ~}fat tivi. Poch e ri·c.erch~ rpregresse e fatte oon altri scopd avev.amo apportato :rhsultati 1discoroi. In 3 gi.ovami ·da poco .iniziati .al ·cocainismo ha trov,a to che 30 ·CgT. di alcaloide annusato suscita un no;teVioa e gr.aJdJo ,q.i ipero smia della durata di 15'-30' cui segt1e iposmia, poi l'acutezza ·Oll·fattiva toma normale. In .aJtri cocainomani, da tempo abitua1i, l 'a·OUtezza ·olfattiv.a era permrunentemente infe, riore al noum.ale 0001 ne...~un a.umento dell'olfatto ·dopò l'insptraaJione d-e.Iil'rubc.al1o~d·e (sessuail1m ente enano impotem.ti). l\nche la f aooltà uditiva segue 1a grabuna dell 'olf.attiva• L'A. ha fatto delle riicemche sul.La aicutez.zia olfattiva sotto ['.azione de.llo ZUJoche:ro. Mentre h a tr.ov.ato che inspiraz1oni di zucchemo in potlv.e,re non hanno. .imfluenza s111IJ olfatto, ha visto che miscele di zucchero più eo,. caina dann.o .effetti di ipe:r.o·s mia e cti iperaicus:ia 1 suip1eri.ori ·d·ell.a solai 1coi0ai111a. Nè ~ da pensare che l'iperosmia da cocaina .s ia dn rr.aprp0irto con la lieve ischemia ·Che .renderebbe più pe.rvie le vie nasali, che ainzi tale c.Oln:dizione, come ha provato con roluzi<>ni di radflenaJ.in.a, è sfavorevolk alla olfazione, gdacchè. la cor.rente a rerea tende .a ·s fuggire d1IJr.ante -!'atto del fiutare, ~nzi-chè incanalarsi per la fessl1ra olfattiva. Dl1.n que sec0i111dl<? l'A. resrta provato che l'ipeI~<)lsmi,~ ch e ,o opravvi.ene intens1a come p.rimo fen,omffi10 dopo il fiuto della ·oooaina, in,dJoo una iperf11nzi1one 1de1 icei:.rv~l·lo ranteriare, un eecit~mento diretto a l senso genesico, eccitam ento c·h e viene moltiplicato (per il tramite stesso d~11a iper-0smtiaf da tutti qu•egli altri stimoli olf.attori ·che abbondano in cer.rti ambi.emtl. e che di ;front~ aJ ·OOntro ilperf unzionia.nte a'Cquistano nuovo ·po·t ere per sovraeccitarlo. Seguon-o es.Poste con classifioazionei schematica lB cause dirette e indlrette, locali e gener.aJli eh.e .aipp.ortan.o ialterraziani olfattive. 1
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Ri?1Jrdate le ricerche anatom idhe e fisiologiche su i centri olfattori, le osserv·azioni sugli eff·etti. dii stimoli ·non .SJ»a9ifici sulla mucosa olfa tt1 va, le condizioni intrinse.che perchè la funzione . aibbia .ùuogo l 'A. esp one i criteri s ulla eccitabilità olfattiva, sul tempo di reazione olfattiva, sui rapporti tra olfatto e gusto. L'A. si è in special tnodo dedicato allo studio della nct1tezza olfattiva le cui variazioni ha ricercate~ con l'olfattometro doppio di Zwaardemaker in speciali condizioni, e cioè: · 1° In rapf)orto con la fa ti ca: ha trovato cl1e dopo una breve gita in bicicletta (3 km. / l'olfatto aum.enta (ritiene per i1 lieve eccitamento cardi r1.Co che apporta lina migliore sanguificaztone ai centri), miem.tre dopo una ,g ita un p·o lunga (20 kin .) diminl1j .s re (per l'insorgere di fenomeni ·d i ..stanchezza) . 2° In rapporto con l'alimentazione: ha trov1ato che, ·d opo il pasto diminuisce da 1/2 ad 1 grado (riti-ene per stanchezza olfattoria venendo, il'olfatto ·eccitato a,d ogni d.eglutinazi,one). 1
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3° In rapporto co11 infezioni: ha trovato che .nel tifo l 'acutezza olfattoria (risipetto alla m edia) s diminuita nella ~ e 3a. settiman.a ' aumentata nella convalieooenza. 4° Ha fatto in.fine qelle ricerche sulla eccitabiilità 0lfattivia nel sonno sia negli uomini clhe in ani~ali, r1otando· che solo individui ipersensibili possono ,essere destati . da .profumi anch~ lievi mentre que.sta è la norma in alct1ni animali Sll·periori (cane, gatto) . Ri chi·ama. l'.attenzi,o ne sulla imp1ortam..za socia1e de1lle vie nasali in rapporto •C.On a~lcune fr1a 1e più no.t-e abitudini v-0luttuarie. Il tabacco che, sia da fiu.to che d.a fumo, eccita l'olf.attto, l'etere e la cocaina 1che peir le vie nasali vengono con tanta facilità e rapidità assorbite L'~tere non si gener.aJizzò peir l'1odore quas] a tutti sgradito, mentve il fiutare cocaina djlaga, pe1,chè non t~ov.a nell'oJfaJtto u.na barriera di repu1sa; basterebbe tenerla in •Oommereio combinata oon sostianzà di odo:re ·:repu.gnante per sioppr.imere il co,c ainisano. I bi·o logi hanno dimostrato che la cocaina è inizia.lm em te u11 eccitan.t e, ·speicie d,e lla sf.era 1
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s&.~ua.J.e.
Occorre ri.oordare che i ·centri .genetici sono nel cervello anteriore (e, secondo alcuni fisiologi, proprio nei lobi olfattori), -e quanto gli stimoli odorosi (tn modo preval€ntissimo negli
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ITI. -
LE
CAVITÀ NASALI E LA FUNZIONE RESPIRATORIA.
Malgirrudo che il oontrollo sie;col,are deill'abiru~ine e la tradizi<>nare esperi•enz.a oriental.e avessero già .s uggerito .alla fisiologiia che la roopirazi one non può .effettuarsi normalmente che a patto ·di oos-ere bilaterale e sufficiente attraverso il dedalo delle vie nasali, da Voltolini e Mruray, Rugamti e Poli, fu una serie di brillanti ricerche dalle quali si dedusse che La re.spirazione b-0ocale è meno profonda, me1
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XXVIII, FASC. 49]
[ANNO
piressioole che varia .a seconda della richiesta pO!lmon~; ciò mantien1e quell'.e quilibrio di alterne S'timolazioni riflesse; che aiSsiOUIDaD.o la r-espirazione fisiol1ogioa. Autor.i am•eri·oani studiaroDJO l'rilnfluenLa sul la mucosa naisaJ~ d.eJ1a umidità e d ella tem>})eratucra in arn.bienti drl. lavoro. L'A. ha voluto portar.e un contributo a questo .argomento. Sia con la rinoscop.ia~ sia I'itraendo le macchie olfattive che ,con urn .semplice espediente d.eca1ca sul1a earla, ha 1rurgamente speirimetntat:o le variiazdioo.i rd~l1la p.e ;rmeabilità na:sale in va.rie con·dizi-0ni individ'Uali e di {lmbie;:nte t'icercando ,an-che, in aidatti momem.ti, le va·riiazio~i d:ella· cor.r.ente :respiratoria ·0011 pne.umo-
no frequente, meno ritmica del1a nasale (on-
de risulta una diminuzione 'd el grado di ventilazione polmom.are con 1nsmfieiente ematos.i e im.sorg-enza di rifles~ per pr-obabili turrtbe portate al normale autogoverno respiratorio dei centri bullbari). Tutti gli sperimentatori dovettero fare un lavoro di .analiisi mehtìEmdosi in condizioni di espetrimen to che n.on poteV\8. cQ'Il.t em.plare che una quanfil.tà piuttosto .rara di cam ondina.ri, poichè la impermeabilità n&Sal.e assoluta e p ermanente non è tanto oomune come quella
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1655
SEZIONE PRATICA
parz.i.a l.e (su 60.000 1nag,azzi l'A. t~ovò hl 60% di ademoidei). Olltre a ciò la impermeabilità nasale abituale genera dei compensi costitulti da alteirazioni 1d·el torace e ·del v.iso rit'erihili a funzione abnorme cli ~ruppi muscolari che debbon.o compensrure . con attività p,ropria la insufficdemte funzione :regioo.awi.ce delìle ca;vità nasali sulla .respirru:.i0111·e. La m.agginre funzi.one dalle oavità nasali o.ella respiriazione (a parte il · meccanismo di difes.a) poggi.a is11lla. ,gu-ande, ·automatiJca variazione della loro permeabilità, prima. barriera che modifichi .1 a vielocità dlell',a ria ri'Chiamata n1ei polmoni (più lieve m ·odrifi-cazicme sarà da.ta dalla glottide).
1
grafo .
· 1° Per agenti meocam.tci: Tenendo occlusa una lilM'ic.e : la .r,naicchia olfa ttivai dell'1altra, prima ffi raddop.pia, dt0po 2' torna ·Oom1e prima (peiOChè la cavità nrus1a le ha tempo cli .amp.l ia.re i ,guoi ·diamei~ e quindi la pressione deLl'aria espdnata•f prim.a ·r a,dctoppiata, si rildooe). Sperimenta.nido subi.to dopo una gravie fati-
ca (oo•r ·s a)
l'ampiez~a
deJI:e ..maochi.e olfattive
aumenta. tst~aordinari.am·ente mem.tre la mucosa ap1pairisce pallida e retratta.
,
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Fig. 1 - Variazioni d elle macchi e olfatti ve : occludendo una narice (11 a 15) ; con di acqua calda (16 a 18); con applicazioni di solu zioni di zucchero (19 e 20) .
li v.ar.iare dm diametri d·e1l;e cavità nasali ir1 ,r.appo•r to cdl variare della Tichiesta d'a.r ia da parte d.e i polmoni, fa si che l'aria passi in
'-lllantità maggiore o minore e quindi con una
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~irrigazioni
2° Per agenti fisici (fig. 1) : Esponendo :hl viso di un paziente ad
ventilatore d'aria a 16° si ha dopo 5' riduzione d.eIJ.e maochie olfattive e riduzione maggiore t1n
(
1656
JL POLICLINICO
d l)po altri .)·. L'esam e rinoscopi co riYeln: mucosa COl)ge ta, ipertrofica, co1)e1rta ·di 11.1g iada
le e di atlte2zn. i11i110J·e di (Jllelle otte11 ute con l 'a.ria cal1d a . I ,a Coc{tino i11 ~o luzione clù g·Ii ste"-~i · risul. t.ati n1a n1emo i.11te11.si. ' Lo Zit cclif ro i11 pol \·ere ·o i1r1 ooluzio11-e .sa tl1r. clà ri&1lt.ato i11 Le i·m eicii10 trét cocaina e adrenaJi11a.
di muco. Il p11el1rnog rafo dà lln'ond a di 1l111ghezza egl1ale (a quella (li i·ipo1so) ma cli lung·h ezza riclotta, clella n1età. Q11indi g·Ii atti respirat.ori sono l)iì1 brevi e ·u1)eJ'lìc ia li co1n e })er imp e dire all'aria f1;eclda cli i1e11etrare i11 una va:: ; ta, zona · di a lveoli. E &11011endo il vi~o Q11este eisperi·enze dim,ostl'Hno es;:t11ri-er1te·m end el pazie11te acl i1n ve11tilatore cl 'al'in. a 45° s i • . ag·is·ce in moclo da ha clo1p o 5 n1111Jhia1111ento 1clelJ e 111a,ochi1e 01lf<t- te c·l1e ql1am:do uno stimolo fa.r au1111entarne la necessità 1cl'.aria ai }JoJmon.i tiche cl1e aun1 enta a.nco.ra d;o,po altri 5 '. L'esaa g·is.ce a11che in m odio <la i·endiel'e più permean1e ·1·i1101$C01:>ii1co rileva: I11t1co1s.a p.allida, retrn,tbile la. cavità nasale e viceversa. t a , poco t1,m i1d a (1)el' la i·a1)i dia evapo1J·azio1ne). Ill pneurnog.rafo dà onda di lu111.g·hezza do1>I\-. - ] .E CA\'IT.\ :\ .\SAL I E I..'\ FO~AZIONE_ pia e di a1tezza ridotta del1 1a m età. Onde il l'e..c;'}1iro è IJ1 ù .s111)e:r ficin.le e l)ÌÙ 1e11to. Oltre Hl 1•ern1ettere il l'él J) j do i·ifornimento lrll.'·i ga.zioa1i di acql1 a f1-.ed<l cl e di a.e-qua cal<:la cleJ ma11tice p olm0n<11-c, le e.a ,·ità nas ali rostida nno co1'1ri~ipo 11denti r is nl t.ati più .acce n tu n ti. t11iscono gran parte clell'appnrecchio che deve 1
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clare i.l cara.tte1r1e e il vo1lnn1e ·della voce. L ' ..-\.. ritiene ·che all,e VélJrtiabiliià cleJl a permeabilità na,s a.I e d·e bhn,n o rife.r1r.si quelle note v o1i v a1 ·i a.zi·o11 i del ,..e.~ri .... s t.ro vio1c aù.e nelle v airi e ore d el giorno, l'ilevate dal Baglio:ni; conferma
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f> l'I' ngc:1nti cl1im1ic_i: 1: \1lre11al1na. - Alla rinoscopia s i nota la 111 11 cl c:;a 1paJ lidissirna, retr.a tta, macchi e olf<:1t1i '· · e li or i111. I I 1?11cnn1og'rafo d à ond e di 111nghezzn eg·11a-
fi'ig. 2-bis
1-e osservazioili di Ha.11n che la cocain a sulla n111cosa nasale, per , ·ia centrale e pe1iferica. a ltera. H re~iro con tende11za al!' a..ccelerazione clel respiro nel canto, m e ntr·e la Yoce si rende 1
'
. (_l\NNO XX\-111, FASC. 49]
SEZ IOi'iE
te1111Jor.a11eai11e11te . l)iù .sonora pe1";chè Ja n111Cù a ischei11d.ca e Ipo·e.sf,esiica ~11nzion.a come tm 1·isuona tol'e meta]li:co, ri&e11tendo meno degli stin1oli esterni e dello
~tato
emotivo. Rig11ardo alla risonanza cl1e la voce acq1ti· sta nelle cavità no.s ali f11rono distinti t1·e fenonon1eni cliversi: 1° la ri sonanza clirètta: clelle cavità nasa.li 1
' e seni; 2° la riso11a11za i11diretta: soprapalatale; 3° il fenon1e1Jo della nasalità qella voce. ASiSai discu s~a ft1 l 1infl t1e'l1za d·e1lla risG>nanzn indiretta, ina infine .dimostrata. la straor<linaria imJ)Orta11za della riso11a:pza indiretta perfino a velo1)en(tolo abbassato. Schen1atica m ente si p11ò dire che le note a cute a ve11do hi.sog110 di rist1onatori piccoli, tr-0vano ìpl'efe·l'ibile ris.onanza nelle cavità naS·ali e nei seni, le nott~ rriedie tro,-a.no ri6uo~ natori più adatli nel la cavità bu,ccale, e le 1iot~ grav; negli ()rg·a .ni e neJ·l e p.a:reti tora.ciche. l:>erò, tenendo conto del .notevole nl1me1 0 degli armonici. che secondo l'abilità · dell 'artista
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16~7
,PRATIC-~
delle sezironi più piccole de hl ·ap1)a.ra to I i.s11 onato'l'e. L'A. 11a fa.tto este 5'e rieiercl1e snlla f t.11zione del naso 11.el li11gl1ng·g·io e i1el ca11to (fig. 3). ·i" Nel · li·n auagaio 1 tt> rer1clendo le macchie 1
olfattive 11a trovato .che n ei tenori, ba1·i.toni e soprar1i, nella. 1)ron11ncia netta· d·elle vo cali, .\. E, O, i11entre nei cointr.alti e n ei bassi le n1acchie olfattiYe. non ,s i rivela:n.o p·eT nessun.a VO<Crue. sN eUJa .Tl asalizrz,azi.one )éVd . arte, 1 a ria })assa pe1• irl 11aso sempre, .anzi co.n 11·n a progressione ta.nto maggiore p·e r quelle vocali che 11ella pronuncia n.etta ri,c hte·d,o n 0 il solleva1nento del ·velo (o, tl; i ) ; 2°. Esperie11ze col paraboloide. Rac~ngliendo le sin11soidali sopra il tamburo girante ha ricercato l·e variazioni che sulla voce cantata e parlata apporta la occlusione na_sale (fig. 4). a ) Nella voçe parla,ta: 1° facendo pronunciare le vocali staccate (2 /5 di 1,) non si rivetano differenze apprezzab1li d•e lle due linee sinuso1drali Olttent1te p·er ciasct1na vocate (a ll3rS{) chiuso e .a.p erto), fatto 1
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Fig . 3. - 1. Le macc hie olfattive ii.ella pronllr1cia delle vocali A,E, I nei tenori, nei b<tritoni, nei sopTaui. 2. Le rnacch ie olfatti ve nella pron une i a 11aRal1 zzata delle
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vocali .
\
•
..
}Jos·son o esse r e messi in r!Llievo, 8lnche pe~· le n ote ba&Se - ne lla valoTizz,azione artisti ca ·dell a. voce - è necessruria la perfeit ta rison,amza 1
che si spiega .con i.a brevità del te111po di osservazione (fig-. 5) ; 2° facendo r)ron11nciare le vocali per la
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1668
(ANNO XXVIII,
IL PO'.LICLlNIC6
FASC.
49]
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durat.a di una espirazione: le due sinusoidali sono notevolmente diverse, quella presa a naso
L 'A. ha potlllto &noora oonstatSJre che la forma de}le curve per w;;>.a stessa vocale non è ca•
I
I
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Fig. 4. •
Esempio di sinusoidali di vocali . I
I
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ll
o • •
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V
o •
. (.... •
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Fig. 5.
aperto presenta maggiore altezza delle oscillazioni e maggiqra ampiezza delle curve. '
ratteristi ca per parecchi individui, come qualche .autore vorrebbe, ritiene che tali variazioni 0
' •
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[ANNO
XXVIII, FAsc. 4SJ
1t'i>9
S.EZIOI\E PRATICA
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dipe111dain10 d.aLle f.asi relativ e dei diversi .armonici oltre che da, tanti altri fattori (tdi.oma, dialetto, condizto.ni individuali, ecc.) b) Nel canto (fig. 6) : •
V. -- LE CAVlTÀ
NASALI E LA DJFESA DELLE VIE RESPIRATORIE.
Una prima dif.esa è rappresentata, dalla sensi!)ilità del I e del V p aio che m ettono sull'av1
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1!!
JI .
F ig. 6. I, II. - S inusoidali di note cantate a 1ulso III, I V . - S irlu soidal i di l1ote can tate a , aperto. ~ 11aso chiuso. Cia~cu.na
nota ha la sua sin1160.iid·a l e carn.tterislica con leggere modifi·oazioni second-0 i \·a r~ regi1stri e seconc1o i soggetti. 2° La f0trma. d e lla .sjilJUsoidale· s i modifica. occil u1d·en.dio le narici, specie nelle note basse. (Ciò ti·ova riscontro r1ella pratica in cui si n ot n, ·Cl1 e i1 timb~o, •d.eLl.a v.oc.e del te!l10 rie e del so11r ar10 è rnigl~o.r~· se·· il naiso· .nion è molto .ampi..o, 1 al co ntrrurto di aiò che avvi-eine· p·e r il bai~o e . . per i l ba·r itono). 1°
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viso se Ile.11 ,arj a s01110 m e1.Scolate sostaaJze et<'r·ogenie.e. . L'airia attrave:nso tl 11aso s i l'isca llltt e se è troppo fre·d d.a provoca au to.rm ati.cnm0a1te (rorn r llét sveri1uentaJrnen_te r.ip1·odotto) l lll ~gr ossn . . mento clei turbinn t i ieqltlvalente ad t1n1 aumr n tu cl ella sup1e rfi cie riscal da.n.te-. , · L'aria attraverso il n~so si u11ii dific a s1)ecia lJ11ente se calda e secca , feno111eno che 11a speri1
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1nenta lme11tr. riprodotto.
Ha anch e i:>.ro vruto ch e, ln.111ciandD lùll ge.tto di vapo1·0 d 'aeiqtia n eJ~e cavità n asali, anzitutto si ha una ip eiremlia atti,·a d.ella mtico·a na sale (p er eliminare il prodott o g·lanclol are), poi un.a 1Stasi .c:i.r.colatori.a (pe'Vcl1è le g·Iaindiole JlOll poissono ·subito smaltil'e il loro prodott10) c11 i segu.e i<lJror.r ea s ia .c-0m e conse·gl1e11za de1lln .;': 1n si, sia come scarico del Il1ate1'ial e ncc111l11il rl1oRi sotto i1r cssione- nell e gla.nrtole n11tci i>n I'!'.:'. La fu,nz.io n e .di diif.esà pro11 rin111em te rli:it t n c.oint1·.o }e 1>olv·eiri ed. i ge•rn1i è d.ata : . 1
F ig. 7. \
3° I . e m odifica tZioni de.hla iSinusoà d.ale diven1
ta.no
1n.aitcatissim~
negli stud emti di canto ocC' lUt<lell1d1 0 il naso, ~n 'C:iom.f1"0llto dei veri airtisti, i crual1i snnn10 ·s ostenere coi. oompetnsi. una con clizio11e in11)revista o sfavorevole (fig. 7). 1
1° ·dad filt'r.o n18!c:icai1i.eo dei t l111·b inat.Ji; 2° idal muoo i1asale, si.a p e•r az.ione meccanir.a, si.a pel'chè da nt1m.e11000 esp erienze ri sulta terreno sfavorevole a llo svill.1ppo dei gern1i; 3° d.al p otere idi dii fesa della mu.cosa. ch e secon1do alc1pni .arttori non sFtr ebbe p e1·111en 11i Je o.i gern1i n1e.11tre s0c-011ùo alt.ii srurebbe 1ant11 I
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i i:. POttCtINlCO
1JernTealJ1le da lJasrurvi i · c.riteti .de·ll.a teoria. sull'O!rigine nasale 1d·eùla tube1'oo~osi ·p .ollln.onaxe. L'A. ha studiato l'aswrbi'mento de•Il.a mucosa nasale n1on ·con· .otpserva.z~oni su dati necroscopici degli animali, bensì nell'11omo stesso, ricercando le agglutinine :pel si~ro di soggetti a..i qu,aJJi t.amponav.a Je cavità n.asali con tamponi imbevt1.t i ·di vai0cin1~ o di oulture pe.r verificare se la mucosa na:sale fosse permeabile ·.a qu;ooti germi v.iv-i e morti. ' Ir1 un gr11p110 di osservazioni il tampone i1on ftt in;trodottl() ·P·iù profondamente dei . 2/3 an. teriori ciel turbinato infe1iore, in un altro gruppo il tampone fu introdotto per tutt~ la lung·h.ezza della cavità na.sale fino qt1asi alla parete faringea. Nelle -esperienze del 1. 0 • gruppo, sia usando l1n vaccino di vibrioni di colera (Isonzo), sia con ·aultlù:rie vive 1di viib:rione di ~Ie:tcnikoff esaltato .con i 1l .p assagigio, delJn, cuJituir a ·di ·1ab<Xratorio attraverso degli animali, ripetutamente sn,ggiato, il siJero <led. 1pa.zienti .si m-0&trò oos tante·m ente non agglutinante il vibrione o.rigir1a;ri.o e 'n ·Oi11 ,s eguì a1c11n .disturbo fisico. Nelle esperienze del 2° grt1ppo in un caso per: cultur°a si ebbe il fenomeno della agglut1nazi.one e clei rdisturb~ rapipr·esentati da rjpeitute ' . scari·ch.e <1.lvi·n ·e . .S•em·pre st1ll10 stesso tyma delil'assorbi·m ento 11u. largan1e11te sag·giato l'event11ale assorbi- · ment'() <l:el·La tub.eir.oolina ·dalJ.e . vie n.aaali in ricoverati nel sa.natorio, facendo ;pveoedere e seguire le appL~cazi·oni ·cla . esami rino,sco1pi1ci e c1 a speciali. ,osserv.azioni termometri1che. Q11.an1d-0 i tamp,o.n i no11 oltriep.assava,ni.o i 2/3 anteri·ori del tttrbina~o in·feni·o.r e non si aveva. i1è reazione generale, r1è loca.le; negli altri casi si aYeva sen1pre una .r ·eazton·e 1o.ca1,e (iperemia e talora formazione di una pseudomen1bra11a); ra:ran1einte reazione febbrile. 011 esta rino-reaziorie st1 ct1 i l 'A. sta completan~do altre ricerche, ·p otrà e·s&e1r·-e utilizzata eo111e oontribt1to diagnositi co. .J) all e sue osser' vazioni l'A. 'co.nolude quindi rl1e La 11111 cos<1, n.asale ii11 condizioni n oomali è i n11}eitvja ai g·ermi, m entre rarpi1d.o è l '.ass-0rbin1ento in corrispo11denza del cavo naso-fa1
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ringe.o. La difes a nasale è .completata d.all'azi.o,n e ù ell' epi teli-0 Yihr,atil.e e dalla funziione f agocitica specie per le polveri. Non ))en chiaro è anoora un meccanismo .d i c>limi11azio11.e di sos-taa1ze tossiche dalla muco. a 11asale: a ciò però fa penis are hl rappo.rto tra nl e11ne i11fezioni e i.ntossicazioni e lltna co nseµ nC'nt.e l'eazion1e ciella muoo.c;a delJe prime vie resp i.ra tnrie. 1
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CAVITÀ NASALI E l LORO Rl~"'LESSI.
Tali casi, che da decenni occupano i rinolc·gi, rap.p re.sentano più spesso ar101nalie di reazione 1d·a •p arte del .sog.g.etto che valgono meglio a· raccogliersi i·n um.a ·casuiistiiea clinica anzi1chè • in una sistema.tica eSiposjzooe di fisio p a to 1og i.a. Gran parte -cli ciò che si denunciò ·come riflesso appar e alla critica n1oderna : conseguenza di diffusione di processo, o diretta influenza cli lesioni nasali, quando non fui·ono dovute a cause tossiche cl1e contemporaneam'811te ledevano le cavità nasàli, o quando con lesioni nasali non avevano altro rapporto che di cas11a lità, di coincidenza o di suggestio11e. Ma pU!r str.a1cian·do tutti q11 esti ·Casi d alJ.a r1cchrlissima J..etteraturia, itilnumerev.oli lne rimangono ancora dhe ci attestano come le anormalità delle varie funzioni alle quali le _cavit~l nasali sono p repio ste p1ossono appartrure, in individui p.rec1L6postì, disordini funzionali eid organici anche a distanza per il tran1it~ dell'olfattorio, del trigemino: delle connessioni tra la radice 5ensltiva di questo nervo e i nuc·l ei deil vago, del facciale, dei nervi oculomotori, oltre che per il tramite dei centri. Co1ndizionl Spt€1Ciali d.ell.a ffiU1()060. na>.c;ale pOSson~o dar lu.ogo a stimoli anor~ali i qua1i arri veirebbero ai 0e11 tri ~otto fo.r n1a ·di sensazioni diso1ro1inate per intoosatà e qn.a ,l ità ·e q11i11di i·n grado di ,dare l1na reaziQn e no;n più contenuta nei limiti normali, .ed .esplicabile s11lle vnrie funzioni organiche. 1
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LEZIONI. '
Tubercolosi e gravidanza. .
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(czione tenuta da T. KEHRER (Munch. · Med 1,Yo0henscr., n. 37, 1921). Non si conoscono bene le cause, ·per Cl1i la tnbercolosi -tanto spesso si esacel'ba e si este11de nel corso di una gra., 1 ida11za. I.o stato gravidico forse accresce in qi1alcl1e moclo forten1ente ]a virulenza clel bacillo di Kocl1, 01)p11t•e esso priva l'organismo delle necessarie forze reattive. La prirna ipotesi è accettata dagli ai1tori, i quali attribt1iscono il progresso del male alla forte moltiplicazione dei bacilli che avverrebbe in seguito all'alterazione chimica sl1bita dal sangl1e dt1ranté la gravida.nza; : in specia l modo in segt1ito a ll'accumt1lo de1 11 11 oidi, sostanze che per la massima parte r osti1 ni~cono il bacillo di Koch. PiL1 t'a11tori l1a la seco11cl a ipotesi. Alc11ni
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pe11sa110 cl1e il feto negli ultimi mesi di gra' viclanza copra il suo fabbisog·110 in calce . estr aendola dai fo.c olai pol1no11a ri calcific ati; ciò che _provoca naturaln1ente una riattivazione della· tubercolosi. Gra11de importanza hauno probabilmente p11re l'aumentato cons11mo cli i)roteidi, di idrati di carbonio e di grassi, in special modo pe l'Ò. il raru1nollimen to del cor1nettivo, cfrle non ~i limita ai soli organi del baci110, ma sj esten<..le a t11tto l'orga11jsmo e viene l)robabilmente provocato cla 11n ormone di origine ovarica; ,.:e il ra1n111ollim e11to i:;i estende al connettivo cl1e incaps11la dei focoln i tubercolari, avvi ene 11at11ra.hne11te t111a reinfezione. Senza voler acc0gliere l'una o l'altra di qt1este ipotesi che te11tano di cl1in rjre i misteri cJ1imico-biologici cli c11i è sede l'organismo g·ravido, si deve a.m1ncttere cl1e gravidanza, parto e purperio vengo110 r11 a le sopportati da un org an i~mo non rohllf'to, cl1e perciò viene ad essere sensibilmente 111inorato nelle s11e forze reattive. Pratican1ente importanti sono due qu estioni: 1° 111 quali casi si può e sj deve intert·o1r1. per e la g·rt.ividunza n elle tubercolose? 2° Come si deve eseguire l'interruzio11e llella. gravidanza? ' . J> er rispor1det'e a.Ila 1a questio11e è necessario Sfll)ere che: a ) n ell180 % dei casi di t ul1 e1·colo~i latente o g na rita non subentra a lct1n tJeggio r c.unento i11 seguito a gravidainza'. par10 e puerperio. Nel 10 ~c. dei casi il fJl'ocesso tuLercolare si riattiva dl1rru1te la gravidanza e itel 10 o.~,. dt1rante il 1>uerperio; tale possibilità • i1upone al medico ltna continua sorveg·liunza delle grnvicle già tuberco lose, cli cu~ tenterà di r111forzare l'organisn10 il più possibile; b) i casi cli tubercolosi r esasi mani festa dt1r:t11 te Ja gl·avidar1za $Ì devono giudicare a seconcla, dello stadio del male: tt1bercolo~i i1el 1t • studio posso110 rirnanere stazionarie, esi~ t e i)e1·ò se111pre il J)ericol o di u11 peggiora111er1to. I ia respor1sabilità del medico è perci ò ,. . g rand e, e soltanto se le arr1malate s i trova110 in bl1one condizioni sociali ed igieniche e sotto contin·u o controllo medico potrà cor1s ig·liare un proseguimento della gravjdanza. E 11r ce~sa rio p11re ricordare, cJ1e le J)ri111igra.vide e le don11e con gravidanze frec111 e1l ti sono spec;in lme11te in pericolo: e che i }Jeriodi criti~i so110 rnpprese11tati dal 2° e 3° i11ese di g·ravi<I anza. Nel 2° stadio della tubercolosi la gravida11za è se1r1pre lina complicazione se ria. Il l)eggiorn 1nento avviene nell'80 % cleLle g~ravide; i11~l . pu erperio il J)ericolo è anche maggiore. . L'interrl1zione d ella gr avidanza è assolt1taniente indicata; fn seguito a tale intervento
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il processo pol1nona re rr1igliora i1ell'80 %-90 % dei casi. · Come si deve eseguire l'interruzior1e d elJn g ravida nza? Per le tubercolose nel 1° stadio il miglior metqdo è lo sv11otamento dell'utero per via ·v aginale dopo dilatato il collo con laminaria, se nei prin1i mesi, col pallone se tra il 4° e il 6° mese. Non è · n ecessaria. la sterilizzazione tubarica, 1Jercl1è la tuberco10si nel 1° stadio spesso gt1a. r 1sce. Nel 2° stadio il Il1etodo migliore è l'isterectomia ed anessectomia arlclow i11a le in anestesia sacr a le (11elle gravide t11be_rcolose si devono evitare le narcosi per i11alazio11e e l'anestesia lombare). Nel 3° stadio gli jr1terve11ii sono i11efficaci e pot ra11no t11tto al più proll1r1 gare un po la vit a . Egualmente Ìl)effJcace è jl ricove1·0 nei panatori, utilissimo ne1 1° e nel 2° stadio. 1
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POLLITZER.
SUNTI. E RASSEGNE. . MEDICINA. Sull'influenza reciproca di malattie inter11e. (S.
r.iowY. M ed,.
I\.linili,
n.
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e 41, 1921).
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.Due diverse malattie che contemrporanea111ente colpiscono l' org·:fnisn10, possono altern.re il r eciproco ·decorso; p~rchè le m odificazio11 i chimiche e .bio1logiche 1cellulari od t1morali i11d.otte d a ll'1rna delle inalattie possono accrescere o Liin1inuire la re~is.t, enza dell '·o rganismn all'altra. · 1. J) iabete 1riellifo ed altre 111alattie. - 1° Un diabete Jatente l)UÒ divenire rnanifesto in seg nito ad infezion i o 'i1)tossic<:lzioni; è dtl1)bio se esso !)Ossa venire pl'ovocato cta taJi cat1se. Sono descritti dei e.asi cli cli·abete tr~ansitoriu campar.so in segu ito a va'Cci11azioni antivaiolose, a11titifiche, acl erisi.pela., ecc. In org·a11i~n1 i predi~posti al cl in.bete 1'i111n1issione parente rale (infezione o vaccir1azione) di proteidi,. turba probabilmente J'equilibrio J,a.b ile .esisten• te; un danneg.gian1ento anohe li evè · delle cellule è s11ffic~nte a p-rodurre i sintomi dia})etici, o·d a renclere inani:festo lln cliabete la-.
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toote.
z.> Un diabete @ià m a nifesto può \'enire n1olto aggravato da tutte quelle affezioni che S.i aCCOD1l)agnano Ad ipertermia: questa produce probabilmente in vivo una decomposizione di proteidi contenenti cat~ne collaterali d i idra.ti di carbor1io riducenti (riscaldando in •
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vitro c1el siero dj abctico a temr>erature febbrili vi l1a 111ogo t1n flltmento . dello z11cchero). 3° Un diabete i) UÒ rima.nere inalterato (è 1 ife.r ito 11n caso di diabete e leucemia),. pppure })UÒ migliorare e ,g11arire per la presenza eontemporane,a di altre affezioni. Sono descritti dei casi di diabete guarito in seguito rull'insorg·rre cle ll'infezione tubercolar,e (11nica malattia febJ)rile 10he non aggrava ,come l1e altre il diabete) e in se·guito ,a ll'.atrofia granulare .dei rend.
sono determinare delle reiazioni di focolai ar>pa:r.entemente specifiche (la vaccinazione .antitifica provoca talvolta nei tubercolosi delle cc reazioni di f.ocoiaio » simili a quelle ·ca11sate dalla tubeTcolina). Altre volte t111a m.a Jattin. viene arrestata dalla presenza di lin'altra: essa passa rullo stato latente o gua'rrisce deil t l1tto (psoriasi in seg11ito a i11orbillo; è riferito un caso di sifilid1e guarita in seguito a , scarlattina).
·11. Malattie del sangue ed altre malattie. -1' L cu,ce!>tia. In seg11ito a fatto:ri costituzionali
Varie e contraddittorie · so110 le opi nioni :iln.t orno\ all'influenza esercitata da lln. grippe sul decorso della tubercolosi; secondo alcuni essa àggraverebbe esclusivamente lt• forme avanzate, secondo altri escl11sivame.11tP q11elle inizi ali e latenti' di tub ercolosi. · La grippe associata a difterite assun1e decors0 benigno in seguito all'azione a specifica del siero iniettato; è gravissima se si associa a preesistenti affezioni laringee. Secondo molti a 11tori la g·rippe decorrerebbe benigìn ameni e 11ei sifilitici e a sua volta inflt1enzerebbe favor evolmente il decorFìo della l11e (la vVasser1nann diventa negativn, ~compaiono alct1ne ·n1n nife stazioni lueticl1e).
soo:11osiciuti, in alcuni organismi il n1idollo osseo reagisce a •StimOJi tossieii Od infettivi C'Oil l111a leucemia t:r.ansitoria. Il sistema emato1>01..etico wppartiene a quegli organi che reagi~co110 a lievi stimoli con un'iperfunzio1 n,e ; iperfnnzicine che può stabitlizzarsi e manifestarsi. i11 q11ad ro morboso (numerosi casi di leuicernia 1nsorta dopo ·malattie infettive). Il qu.a, d 1·0 .e111a.tologico d1e1la il eu.cemia cronica, mieIoide e lin fati1ca ,si al·tera durante il decorso di rultra malattia: si osserva leucocitosi neu1rofila cl11rante la ipolmoniie cruposa, la tUJbercolosi miliare, la sepsi, l'erisi1)ela; ciò non J>rqduce rerò un miglioran1ento, bensì t1n peggioramento deilJo statio gen,e!'a,.le. 2° Anemia perniciosa: preesistendo t1na (.l.ebolezza costi tt1zionale, le m.alattie infettive • • ed altri ·fa:ttoif'i possono determinare un,·a·lte-. razione transitoria (anemia pérnictosa in 1seg11ito a l 11es, a gravidanza)) ·oppure permanente dell'eritropoiesi (anemie aplastiche in segt1i, to a t11lJercolosi). L,anemia penn.ici~sa può ass11mere ·u n .decorso acutissimo, moTtale, se co1111Jlicata da altre mal~ttie (riferito un tale <'n so, in seguito a dissenteria ); come può per<lere i suo1 i c·aratteri (riferito un caso di anemia . perniciosa, trasformatasi in an~mia se C'Ondarja in seg'11ito a carcinorr1a gastri1c-0) . . III. Carcirioma. - Sembra che l'organismo 1>redisposto od affetto d~a carcinorna sita :singolarmente refratt.arj o rul1e malattie infettive (Schmidt afierma che il 74 % dei Slloi malati di ca rci11ornn gastrico non avevano soffe.rt o le con1t1ni malattie infettive i11fantili). Sono d escl'itti clei casi di tumort regrediti in seguito a n1alattie infettive (etjsi•p ela, malaria). I,... .~Ja,lattie che rendono latente opp'l.tte atti1'a un'a ltra malattia. - l\1icrorganismi patogeni penetrati •n ei tessuti possono per lungo t c1npo condurre 11na vita parassitaria la tento fino H che una c.rnnlche causa (trauma, vacci- · 11nzio11e, rr1alattia i11fettiva) ne detcr111i11i il risveglio (risvegilio della tubercolosi in seguito a n1orbillo o a p ertoisse). Le stesse cause pos1
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V. Combinazione della grippe con altrn, '"" .
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lattia. -
PoJ,LITZEll.
L' '' erpes zoster ,, quale sintoma di processi morbosi con decorso latente a carico di organi interni. ( ALFRED
1921,
ARNSTEIN. D.
Wiener Kl.
Woche1isc1tr .,
2), •
L'A. ebbe ca.mpo di osservare e riporta le storie cliniche di sette pazìenti, i q11a li sem. bravano affetti da erpes zoster idiopatico primario, e mostrarono invece ::i. 11n esame obiett1vo acc11rato J'esistenza di processi morbos1 . a carico di organi interni, i q11ali rnai aveva,110 dato sintomi avvertibili ·soggettivamente. I~'erpes si era sviluppato sempre nella zona cli Head corrispondente all'organo malato. In lln caso, in cui l'alterazione morbosa era a carico del fegato, l'erpes si svolse nel territorio innervato dal IX nervo dorsale destre negli altri 6 casi, che obiettivamente prese11 tavano alterazioni polmonari, l'erpes si estendeva (a .seconda del lobo che era attaccato! nel territorio del III-IV nervo cervicale e J'' · -VI dorsale. Basandosi su queste osservazioni l'A. creò<:di poter ammettere un n esso causale tra affezione interna ed espt1lsione Cl1tanea e concludere ch e l'erpes zoster si presenta con relatjva frequenza q11ale llnico sintomo soggettivo d 1 affezioni int erne. Consiglia qllindi di fare ne1 1
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SEZlONE PRATICA
èasi di erp~~ t1n esame obiettivo di1·ige11te con speciale rigt1ardo agli organi corrispor1denl1 alla zona di IIead Sll cui si estende l'eruzio11e. Fa però notare che n ella grandissi111a magg iorart za dei casi di er.pes esan1irlati non rit1~cì a mettere in evidenza ne~~11 na alterazione i>atologica a carico di organi interni, (non ft11·0 110 })resi in considerazio1le i casi di malattie l:11e r1otori amente possono d a re erpes quale fo11 orneno secondario (diabete, l1remia, gotta, pol1no1tite, meningite, inftt1enza, iIJtossicazione rla As) . Per qua11to riguada la patogenesi l,A. ~c ccita la s11 iegazione data da H ead e Campbell: il orocesso n1orboso Jell'organo interno ind11ce .;on tino f= fimo1o co11segt1ente a 11n riflesso visc~ rose 11 ~ ibile t1n locus minoris resistenliae riel gar1g 1io interve1iebrale corrispondente e lo re11de facilmente recettivo alle cause tossico-infettive capaci cli prod11rre l'erpes. Il ganglio in terve 1·t ol)ra le s11bisce 11n processo d'infiam1nn.zionc cl1e talvolta si est ende fino a lla ~o. ~tn 11zn. g rigia (corna posteriori del 1rlid oll 0 :-..pi11n l1'. (Sc llleRi11ger).
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di 118 ann.i ) . Il cor1fror1to fra i dl1è! g ruppi sottr, qu.esrto primo p11nto .di vista deve però ter1er conto ·d el fatto che n.ei casi in cui fu esegl1ito il solo drenaggio vi erano spesso (10 su 37 casi) com.pl'icazioni , .e fu anzi per quoot0, eh.e fu .eseguito 1quel metodo di cura. Passando ai risultati ultimi , dei 72 casi sopra v,1issuti, 30 ft1ron o rintracciati, e, di questi, 20 erano colecistectomie,. 10 colecistostomie: fatto che può essere una sem1plice coincidenza, n1.a dhe parla già in favore della pri1na. operazione. Ma, precisando rneg·lio, si trova cl1.e i risultati dell'esciss jone furono b11onissimi in 16 casi (guarigione completa) e b11omi (ripresa delle occl1pazioni ordinarie ma talora dispepsia e dolore) in 4 casi, mentre quelli del drenaggio furon o ris pettivamente 4 e 1. Quindi una decisa preponderanza in favore c.lell' escissione. Una consèg11enza indiretta cli qualche importanz a· è l'insorgenza di un,erni,a 1aparotomica d.opo· qu~srte operaztoni, tanto più. [.acile cl ata r.età· e l'obesità di im.o lti di questi .pazienAi. Or.a d1ell.e 20 col·eciste1ctomie t1na presentav~ una groosa e rn~a v·en tr.ale ed una 11na pi:ccola ~po1 rgenza; .dell1e die ci colecd.is tostomie 2 avevano grosse ernie ventrali. Concludendo: i risultati dieJ:l '·escissione sono a86ai mi.gli.ori che quelli della rimozione di l)ietre e dr.enaggio, s.ebbenie qu·esti ultimi non possano ®sd ,affatto cattivj; mentre non vi oono seigni che l a rimozione della ci.stif·ellen prov-01chi disturbo. I D'altra · paTte, si deve cércare d'inteirvenire quando l'a maLattta è ianco·ra lim.i tata atla. cis tifellea e. primai che interv engano, a rend·ere di.f:fi:cile1 o ·impo:ssìbile l'.esci8'S ione, delle oomplicazioni, come sc1eirosi ·e indurimemto car tilagineo .del'la vescichetta, .ad1eT1enzie compatt9, c.alco1i nel coled.oco ·e n1ell',e•p1atico, co~angite, J)ancreatite, ascessi, flsto·le, ·e cc. Sebben,e m-olte di q11est.e p.os:s ano ess:ere trattate chirurg.icamen te e spesso oon eooel1enti Ii.sul tati, e.sse al1mentano il d·anno d·el f e,gato p.er sepsi e pèìf I'et.ropre1ssione, a ocrioocO'Ilo il pericolo O·perntorio e possono genie ralmente essere preven11te con una diagnosi e t1n trattamento precoce. (l·ell.a cal-0olosi. Posto d11JlJqt1e che l'a cole~ist.ecto·mia è il trattamento di e11ezion e quali ne 1sono 1e co:ntroirn·dicazioni? q11,ando ad essa dobbiam-0 sostituir.e la coI ecistostomiia? Dobbiamo tener presenti tre grt1ppi di circostanz.e: 1) Età. - Per sè ha poca importanza purchè le condizioni generali d el paziente siano discrete. In 6 dei casi d ell'A. in cui fu eseg11ita la colecist ectomia l'eta era sopra ai 60 anni e in 1 sopra j 70. 1
barz.
CHIRURGIA.
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Il trattamento chirurgico della colelitia,si. t l l. \\.ARREN. Practition er, .agosto 1920).
I >a un punto . di vista pratico,
l'inter\esse pri11ci1)a1e dell'argomento è localizzato alla t;isÙf "' ll c•1. È ovvio che r1o scopo dovrebbe essere d'impedir.e che in questa si fro rmino o si rifor11'l!ino cialcoli, e, poi·chè i mezzi medicrun e11 1,n~i 1si oo-n o .dimostrati insuffìci·enii allo 8C: OJJO, i te.ntativi chiru.rg~ci devono eooerie attua1 i, no11 app·e na la diagnoSli è· suffi cieinte111 er1 te ct1i.ara. E i ir1etodi . che il chiirl1rgo ha a st1a rli~ 11n~izione ~ono essenzialmente clue: Ja ri111oziotH~ dei caloo1i dalla cistifellea e il dre11 a.g·g to di questa ( coleci@tosto•m ia); 1a rimozio11e drlla cistifellea con ~ st1oi calcoli (coleciste.cto111ia). Al trie operazioni - aspo11azion~ rli ca lcoli dal coledoco e dai dotti biliari, colecistoe11terosto1nja, formazione di un cr11uovo colecloco - sono pit1ttosto dirette ai postumi che n l la malattia priimitiva. E sc-0p10 dii q11·esto artic·olo di conrtrollare i . . .. risnlta1i ulrtimii di qu·ell-e due operaz1on1, po11endo1e ,a confronto fra loro, servendo1si dei ca~i ay11ti in cuna dall'A. al Londo·n H osp1ial dal 1910 al 1916. Si tratta di 76 1cru:;i: in 39 fu .esegt1d.ta l'escistSione, in 37 la colecistostomia. La mortalità primitiva f11 d·eil 5<){, 11.ell 'uno .e n ell'altro gn1ppo (per ambed11e I'età media dei pazienti fn
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IL POLICLINICO
2) Coridizioni del pazie11te. '
Um gran nu-
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l 'ittero, spesso inancano per un lungo perimlo· ' e il primo " egno ùi gtave.zza può .esserie tln at~ tacco ·di .c olecisti·t e aet1ta oon peritonite locale. l..Tn netto dolore alla palpazione della cistifellea o la percezian~e di qt1esta ingrossata, re11cl eranno la cliagnosi positiva; ma ripet11ti esa.mi possono essere necessari prima che q11esti .. seg·ni siano svelati nei casi più quiescenti di colelitiasi. Una accl1rata osservazione deve ·ess ere quindi 1nanten11ta s11 que$ti soggetti, cllè spesso s.i Stl})pongono sofferenti di dispe1)si.a fla t.11 lente o r1ervosa, o di q11alche forma osct1ra cli attacchi cardiaci, se forse la cause reale non .ri.sieda in cal.coli bili.ari; e oo si trova t111a ragrionev1o~e 1evi.Jcùenza di qu1esti, l'operazione clev.e ess1ere eon1sig·tiata, prima che segua110 èLelle ·compli1caz.ioni ca:p·aci d:i. rende.l'e l'interV.ento più difficile, Ja ~o;n,valeiscer.nza più pirolungata.
1r1e1·0 di que.5ti '5oggetti sono olJesi e qu.indi 11 Lai p 1·e:dispo1st,i all'ane.stes'ia. Nella m .aggio r parte. dci crus i è iliifft e ile ·di1,e prima ch 'e l' a1c.l on1e sia a:perto qt1.aLi di.fficoJtà s i incontre1 a11110, così che ·co l p1 rognedir.e d1ell'1operaz.i ,0 11 e il JJj ano .rte può eS6e·r e cambiato, li·m -itand·osi a 11n intervent-0 più semplice e quindi piiù '5icnro. Lo stato del paz,iente può anch e essere de.1)resso daJln. gr.aviità d·ell'infez.i one nella c.olecistite ac11ta, sebbe11e delle cistifellee infiam111ate son-0 abba.stanza facilli a rimuov·e·:rsi, e J',ev ein tu a l e ma,gvgi o:rie. dif.fi eol t à e ,gr:a v.ezz.a d·e11'in te rviein to .sono am ·p iari1ente compensate da,1la i"in1ozion.e di un g·roslso focolaio ~ttico. 3) Condizio?J-i della cistifellea e dei dotti biliari. - È il gruppo · p1iù imp-0rtante e v·aria,t~ di oo.n troind.i cazion1e. Può esservi intorno alln. vesci.cl1etta 11n tessuto fibroso, risu.l tato di pasaata infi aimn1·azione, ta1e ·d ,a r.enél·e~e prati·caSEMSTIANI. 1ner1te imposf3ribile la rimo.zion e dell'organo; e • le r etr azi oni di ques.io tei&suto possono ave;.e TECNICA . MEDICA. disturbato i r apporti al 1punto da non frur ri.co11oieoo1·e 1a toipo girafi·a 1e esporre l',operatol!'e al ~rrori nella determinazione dello zucchero] rischio di ledere uno degli importanti organi éol metodo della fermentazione. ci rco~tanti. In altri casi si trova l1na raccolta di calcoli in lln c_t cavità la cui i1at11ra è incerta (C. LAl' GE. B erl. kli11 . \{yoc:henscll.r. , n. 33, 1921). ( ci~tife 11.eia d·erf.ormata o cavo .a<Scesst1.a.l-e a pareti spesse ?) : è bene allora, dopo qualche tenSono i11 uso 3 m etodi per la d1ete.rn1i.nazio11 l' ta,tivo, di n •o n in·s:iste·r.e tropp,o ,e li1nitar.si alla cliello z1tcch€Jl'O nell ' llri.n a: la poJ.arizzazior1e, rimoziooe d1ei calooli e ,aJ. direm1agg·io.. In u.n all a riduzione è la fern1'entaz.ione. I due primi t1·0 grt1ppo di c.a~i s i tiratta di un b101coo d·~i n1etodi dàn110 lln l'is11ltato 1Je11oeJ:1tu,ale inc·dotti biliari basso, coim1e cal1colo del ·COl1ed·o'co o sa t to ed espongono a num·e1ro.s1e ·cau se di érostru zJon·e di .q u,esto per pa.n c.r1eatite crr,onic.a: rori; il n1etodo della ferme11tazione è, secor1do è spesso allora buon.a prati 0a con serrvnr:re la ci tt1tti, il più esatto e fidato. Però anche talP stifiellea e seirvi-r.scene com .e lltn p.a.ssiaggio per m ·e to do e1spone .ad una causa i1ot.ev·O'.l e di erd:rena.rei Le vi,e ibil'iruri, fino a ·che ri•s ulti chi·aro rori: la ·falsa :fo,r mazione di g·a.$, p·e r cui n el che il blocco del col edoco è vint.o. cor so della fermentazione s i può sviluppare lcn breve, l'A. con s iglia di conservare il a ci- ll11a ,11otevol.e qua.ntttà di gais ·da 11rina ipriv.a. stifeLliera qna.ndo 1e di;ffia91ltà d.eii 1a s11a rirn.10di' zllccl1ero. I..'A. ha. potuto dimos trare cl1e tazione sono così grandi da rendere' I1operazio- · le '< falsa for1l1azione di gas » cli pende i11 grau 11e pericolosa, ovvero qt1ando essa può essere lJarte da qt1ello che egli 11a él1i a.i:nato l'erro re ,,antag·giosamente i111piegata per il drenaggio dei nit.riti, in :piccola parte dall' << errore cl ei rlelle vie biliari. Concl11dendo, ancora l1na volcarbonat1 n . J· ta si impo11e, come per l'appendice, la rimoÈ faici.le d!istingt1-ere la f.aJisa f0irn1 azio.nie ,li zione precoce della colecisti malata. gas dovuta all'cc errore dei nitriti n da quelln Considerando da 11ltimo la CÌriagnos-i pre·co(!e clovt1ta alla fern1entazione dello zuccl1ero; riel <li cal.oo1ti bi1ia:r.i, il punto più imp ortante da primo .caso ~l gas è comp-osto da azoto anziten·er pr·esente è che qt1resiti sono una causa aschè d.a .a.ciid9 cairbonhco (il gas ·n Dn scom1:Jarc seg11ito all'aggi11nta di Na OH). L 'azoto si sai freiq11~en te di :d.i1Stp·e1ps.ia, 1spe1ci,almente nelle clonr1e di i11edia età, di costitttzi.one abooa. In forma in segt11to all 'azion·e dell'acido nitroGo ta li soggetti J.a presenza di dolore o di ina les- ~11ll'ure a. I nitrati contenuti nell'orina vengono T'i1d.o tti a nitrjti in seguito al·l'azione di r1u~e11e do1)0 i i1asti, asso1ciati a nausea; .e talvolmerosi ·microrganisn1i cl1e. inq1ltnano l'urina e ta a vo1nito) ch e non fa scompari1·e il dolore, possono anche essere conte11l1ti n el l~ievito di ron flah1lenza spe so fastidicsa di notte e che clcter111ina 1111 g·rancl1e nla1esser·e nel p·etto C·OJ1 hi1·~a; in seguito all',az.i0111e di questi germi l'acidità dell'urina pu.ò a poco a poco (dllsenso cli so ffc}Cazione, d•eV011'0 far sospettare ra.n te la permanenza in tem1ostato neoessalc.t ca lcolosi. I due fieg11i classici, 1la colica e 1
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SEZ IONB P~AT1CA
ria alla vruva d·ellJa fer111ei1tazione) .aum·e111taappena vh5ibi1e sul1e pareti del tub o, si ùo6}1 re tanto da 1iberare oelai nitriti i·acido nitrocol 1netodo di Sal1li-Po\vy modifica to: si v erso; c11e 'ag1end 0 ~uJl'l1rea, ·dà lt1ogo alla forsano con una pipetta 0,3 cru c. clella. soll1zio.t1e mazioI1'e d.ell ',azoto. Oltue che 1d(,1ll'Ul11eia. l 'acido 1:i. di Po,vy (solfato "Cl i ram e l) tlro cTistallizzato nitroso può svilup1iare d e ll'azoto a11che dal4, 158 gr. ; acqua dis t. q. b. p er 500 eme.) e l 'an1moniaca e dag·li aminoacidi; la formazio0,3 eme. della soll1zior1e 11 (sa le di Seignettc ne di. gas da questi ltltimi è inolto più · pre- ' 20,4 gr. ; potas sa cau~tic a 25 g·r.; amrr1011 iacu coce cl1e 11on quella dall'urea; ciò è impor..'iOO gr. ; a cqua dist. q. b. per 500 eme. ) ; si tante iperchè dt1n 1o~tra cl1e nor1 è ·s em}) l'8· .esatag·g·i11ngor10 1,8 eme. d 'acqua ùist. e si m eta l 'affe1--maziione di Sahli, che Ja ·f alsa forma·coJ a, otter1e11clo così l111 liql1ido azzurro, cU zione di gas è molto più taridiv.a di q11ella ct1i sa l'à facile riconoscere la m escolazione, con<.io\~ta alla ferm·entazi1011e. tro uno scll1ermo . bia 11co di filo cl'amìanto cl1e L 'errore dei oo.rbonati co,n .siste nello svilupsi terrà a contatto col tubo, d11 rante jl riscall)O dri. aci1db ·carbo11ico dai carbonati dell'uridamento prudente fino a lllebollizion e lieve, na; condizion·e indispensabile è l 'aumento dr eboJlizioJ1e che va mante11uta durante il do' .acidÙà in •s eguito a1l'a.ziione batteT.iic a. ' · s aggio. Per e1iminarie in parte gli errori dtescritt1 P er riclnrr~ il liquido cttr>rico a dop erato, sos i d eve us.are dell'l1rina estratta ster.imnente,' no 11ecessa.ri 0,0003 g·racli glt1cosio. Non Su i·sterilizzarla con la bollitu.ra e precipitare pas anelo la glicemia noru1ale 1'1 %o , il g·l11i ca.rbonati ool cloruro di ·ca11ci,o; .in tal modo cosio del sangt1e 11on. b ast a a ridurre il l i"'i eli1t1i1ta.no gli inquiniamemti d ·e:lfurina che quido; tra n11e dei casi eccezion a li di forti ss i}Jotrebbero provocare la formazion·e dJi nitr:it]; ma iperg·Jicemia, è l)e 1·ciò necessario complee si ' esclude « l'errore d1eii carbonati». tare 1a ricluzior1e con l1 ag·g·i11nta di una. cl ete ri dovrebbe usare per Ja f.ermentazi1one dal n1i11ata sol11zione di gll1cosio (0,25 g·r. di g·l11lievito di birra in ,cultura pura. Ciò è molto cosio anidro, pt1ro e disseccato a 100°, ~ciol to tlifficile e l'A. propone di usare invece del in 250 eme. d 'acq1la distilJ nta; il titolo m ecli o I 1ie\'ito, una ·C11lt11ra pu·:r.a cLi coli (,anche p er della sol11zione si determi11a coll llna seri e cli titolazioni col liquido di l.)owy). <)uesta gol utali ct1lture, però, la. capacità di fer1nentare l o z.ucc h eiro va:1·ia 11101.t o a seconid a de1l~tà zione va versata g·occia n g occi a nel t11bo fì11 0 ad ottene r e la clecolorazi one cle l 1ic: uido bold ell e colture, diella freqt1enza dei trapianti, lente. <leJl.a, $'Celta del te1:reno coltur.a;le) . Sottra e ndo a ll a qt1a nti.tà di g·Jncosio (0,0003) In ge11erale la drete,r1ninazion·e d1ello zu,oche1·0 n eLl' uriria, a nche usand,o il metoid o della . .cl1 e corrisponde a i 0,6 eme. di l iq11icl o c11p r ico fe r1nentazione, è poco esatta e norn p11ò avere ado1Jerato, la ql1antità di g·l11cosio conter11 ti a nella soluzione gl11cosica titolat a agg·i11111a , ~i rl1e nn valore cl'i orientamento. Vero va·l ore conoscerà l èl q11antità di g·l11cosi o co111 e11111n i Il ha ·so1ru11eir11:Je 1u. ,aetermin.a.zione diel·lo zuc che0,.1 eme. cli s ang ue. 1·0 n e 1 sangt1e. 1
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POLLITZER.
Micro-metodo per dosare lo zucchero nel sangue. Dat ~t
l'importanza che or111ai ha assu11to in cli11i<:R la det erminazione dello zt1cchero nel ~:-ingue, ris1)etto a1la determinazione nell'11rina., l'ii e11ia1no 11tile di riportare cp1esto metodo , de scritto da S. H. R ei1St i11 ._'chll'<'i:.. 11/erl. "\it 'o• clien.sch r. , n . 18, 19'21, e ri r. in La />resse 'J~ié clicale, n. 64. . Si preleva dal polpastrello- O,1 eme. di sang·11e, che si megcola con 3 eme. cli alcool assol11to, agitando energicamente per far passa re nell 'alcool tutto il glucosio contenl1to nel coag11lo. J)opo 1/2 or.a si filtra in ltn tubo di 15 1rvrn. cli diametr~o. lavando du1e volte e.on altiri 2 cn1c. di alcool per volta il primo tubo e il :fìltl'o. Si 11 a cosi in sol11zione alcoolica tutto il gln>eosio ror1tér111to nel s a11gu.e pre·l ev.ato. Dopo l'evaporazione a bagnomaria lo zucchero, 1
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RARIORA
POLLITZEH.
ART I S \
Bronco-anaeromycosi. ( CASTELLA~ I , DOUGLAS
e THOMSON. The. JOll1'1l((/ of trop ic al 1ned. an,d h.ygiene, git1gno 1921). Col terrn in e di bronco-ariaeromycoRi s i den ota 11na conclizionè bronco-a lveolare, spe so s imt1lante la. tt1bercolosj, nella q11ale a ll es rim r microscopico-cl1lt~rale si trova l'Ana eroni y ces 1
bronch·i tica. '
Il Castellani, che ha fatto im1)ortanti stt1cli.i s11lle micos i e sulle spirochetos i dell'a.pparato respiratorio ha dato, insieme al Do11 g las ed al rfl1oms.on (1921), il nome gene1·ico di Ana eroni uce s a lln grt1ppo di fl1nghi bac illari i quali sono stati trovati in alct1ni casi cli bro11cl1ite e i11ostra110 caratteri interrnedii. tli tra ns izi on e f rfl ])atte rii cl el genere My co nac I,, ri 1c111 (13. liipltle1·ia e) e ft111 g·l1j del genere Noc er<fia
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IL f>OLICLINICO
ecc.) . Sulla streptotricosi polmonare. Questo organisn10 infatti è simile ad un bacillo e rassomig·lia nella sua forn1a ad un ba(H. LENHARTZ. JJ eutsc lt. Arch. fil.r J(lin. Med., cillo diftel'oide; e.sso (1) è llln anaerobib obn . 3, 1921). bligato, non è mobile, non è acido-resiste11te, Strieptob:icoisi Gi cl1iamanp tutte le affezionj è g·ram-positivo; esso misura da 3 µ. a 5 µ. in .oausate da funghi ramificati; gli agenti palung·hezza e 0,3 µ in larghezza. L'Anaerorriyces bronchitica è stata isolata to1g·eni ipossono cre~cere tanto in condizi1oni- aerobie quanto in co11dizioni anaerobie. L'agente da un grande numero di casi di bronchite ; d1ell'actinomico5i è lo « stveptotrix .actinon1y(iuali. possono essere classificati in due gruppi: • ces » , appa1·ti.ene q11indi alla ·Specie .delle strep1) 'fipo emo·r ragico; ' totricee; la diag11osi di actinomicosi va fatta 2) 1.,ipo muco-purulento. soltain-t o se si rinvengono nel pus delle fòl-maI casi del tipo emorragièo rassomigliano zio11i tipiche, form.a zioni clte rappre.sentan·do strettamente alla tt1bercolosi pulmonare; vi esse prodotti di dege11erazione, mancano in un p11ò essere febbre remittente o intermittente. L'infermo diventa anemico e dimagrito; l 'e- · primo tempo nel q11ale è perciò impossibile la diagnosi differenziale con le streptotricosi. ::,pettorazione contiene sangue ed alle volte I ca.si .d i streptotricosi del rp olmone IJOSiS011u è di un vero caratteristico rosso-mattone, Le presentare i segni clinici di una tubercolosi condizioni fisiche del tor ace possono essere oppt1re quelli di una polmonite acuta o sub81 le vo lte quasi completamente negative, ma act1ta. La pro.g nosi è seria, non però assolutaaltre volte .Possono mostrare i segni cpe guimente iirtifa11sta. L'A. riferisce su un caso di dano alla tuberc.olosi, come zon e · di ottusità streptotricosi }Jolmonare in cui la diagno,s i fu e crepitazior1i. difficile per l'inizio improvviso con infiltrazioNel tipo muco-pur~lento i sintomi notati ne acuta di t1n lobo inferiore e sputi ruggino.i 1on differiscono da quelli di un ordinario casi; però il decorso non era q11ello tipico della so di bronchite subacuta e cronica. Lo sputo polmonite cruposa. Vari fenomeni, in special è muco-purulento e talvolta franca.mente pumodo il mancato sf ebbramento e la 1nancata 1·u tenio; vi può essere febbre legg.e ra, ma in risoluzioo1e, fecero sospettare la t11bel'colosi. genere le condizioni generali dell'infermo non ~a febbre contin11a sui 39° dt1rante le prime sono colpite per lungo tempo. In a lcuni casi 8 settimane divenne poi intermittente. Parlail tipo muco-purulento, dopo un variabile pe. l'iod.o di tempo, può tra~forn1arsi in tipo emo1·- vano contro ;l a tubercolosi la localizzazione del processo al lobo inferiore e l'assenza di bn1·ag1co. cilli dall'espettorato, confermata da molti e Castellani, Douglas e. Thomson si domandaminuziosi e~arni. Dopo numerose punture a no se l 'Anaerom,yces sia patogeno per l'uomo vuoto · si riuscì finalmente ad aspirare dalla e se realmente sia la causa specifica della hronclhite emo rragica. I pocl1i esperimenti ese- pleura de.l pus · ch e ncm conteneva granuli m acroscopicamente visibili ed al microscopio morr11iti sugli animali e principalmente sulle ca0 . strò dei f11nghi filiformi ramificati. La c·oltura vie l1anno finora mostrato che, in questi anirnali, non si determinano lesioni veramente \rit1sci soltanto sui terreni anaerobi. Non ri11scì la coltura dallo sputo nonostante l'esame gravi; ma d'.altro canto i seguenti fatti sono microscopico vi avesse mostrata la presenza. in rapporto alla patogeneità dell'Anaer omyces: ~) l'Anaerorn,yces presenta nello sp11to di formazioni filiformi gram-positive. POLLITZER. rapidamente decresce in quantità e scompare col rriiglioramento. delle condizioni bronchiali ; • Interessante pubblicazione. 2) in t111 numero di casi l'espettorazione emol'Dott. MARIO FLAMINI ragica rapidamente cessa e tutti gli altri sinMedico nel Brefotrofi o Provi nciale, già assistent~ alla R. r.1i to111i sco111paiono in seguito all'uso di u11 nica Pediatrica dell'Università di Roma. Direttore delta Scuola di Assistenza all'Infanzia.. vaccino-anaeromyces senzà altro trattamento. Gli AA., in base a . q11este osservazioni, ritengono cl1e l 'Anaeromyces . h a qualche importanza nell'etiologia di certi casi di bron(Seconda edizione) chite emorragica. Volun;ie in-8•. di pag. VIIl-362, corredato dt una e8te1• (Acti'nOJJlices,
1Jiscomices,
Streptotrix,
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Manuale di Pediatria Pratica
c. b.
POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure intercalate nel ~~ _ I n com mercio L. 2 O, ma per gli as..~iati al « Pohc 1. nico> sole
(1) Per le caratteristicl1P. morfolog~cl.tc e biologic11c del gen11e vedere il testo or1g1nal~ .sopra i nd ien to, il ql1a le è ill11stra to da n1t.1rle
fìg11re.
tranco di porto e
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raccomanda~o. •
·lnYlare CluM>llna·Vacll• al CaY. LtJIGI POZZI, Vla 81sUna ll ~ ROii.!
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SEZIONE
CENNI BIBLIOGRAFICI E.
·società. editrice lihrarta. Milano, 1921. Pr~zzo LiCENTANNI. Trattato di immunologia
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Chi .asprirà il ilbro del Centanni oon la speranza .di trovare una esposizione sistematiba, ricca: di m.icn;uzie e di proced.irna11ti tec~ici, quali noi si·a mo abit11ati di Jeggiecre in un « ,.rrattato », avrà una rapida ·delusione: il libro·, nella initenz:ione stes.&a dell'autol'le, i1on suo1e essere un archivio, e&so vu-01e esseue un suscita to~e di energ:i.e >). L'architettura, nelle suie 1ineie genenali, I'ordit11.ra e l'esposizione della materia, quali la . mente dell'A. ha disegnato ed offre a.i lettori, fanno del capitoL.o dell'imn1unità una 10rganioa «~osiruzri.one, la ·c ui visione d'assieme e dei dettagli attira ·ed incatena lo spirito del let-
tore.
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f.acile e chiara usa di tutti i mezzi figurativi e dimostrativi didattici, utili -per rendere lucido e chilaro ed accoosibile runiche .ai non iniziati · Ma qu,eJ1o ·che renderà più ricercato il libro è l'esposizione, sotto forma di dottrina ooncreta, della eteroprotein'Oterapi.a, secondo 1a ~izione introdotta d·~ll'A. s.tesso; .questa terza immunità iehe sp1odiesta in piocola parte iJ v.ècchio concetto del.l'immunità" .amtigene specifica, e milnoocia i1 oonootto di specificità in al- ' cune reazioni umorali, spif€ga ·Certo fatti .che finora n-0n erano chiari, nel corso dei te~tatj vi di cura d·el1e malattie da inf·ez.ion.e. N·el libro però ·a base d.ella d-0ttrina stemoter3'pica troppo affidamenro è fatto .sulle ·st attisticha m-ed.1ch·e, fino.r a pubbli.cate; stando al1e .cifre 1d~ reaulrtati ripoctati, si può dtre..qu.a.si che il JSl1cce,sso -è la '.ne1gola, l 'inst1C'oesso, l '·eccezione! Qu€Sio fondamento p er una dottrina è fondamentc:> ancor.a fr:agile. Noi rioo.r diamo com·e niella storta troppo oon fu d·ella medicina a p.voposito di m ez.zi di cura, ·esistano statistich~ 1liaudati.ve e purtropJ),() concordi che 1dopo UJD. quarto d'ora storico, s.ono srtate .smentite da una più serena e p•r oLung.ata; ·Consi.-d!erazito·n e drei fatti", pur lascta.in·do nel patrimoni'O della medicina curativa ·e «liagnootica .elementi preziosi. Noi pensiam0 che tutto l'edificio dal: C.entanni ~ostruito sulla immunrità aspecifica abbia lln cniucleo fo:n.dam1rntale di verità e la p~r:so1na1e ooperienza ci obbli1g\a a consentir.e iCOIIl m olte indu.z.i·oni e de<iu z:ioni <full'A.; ma con eiguale fermezza riteniamo oh~ si.am-0 ben lbntami dall'.aver trovato o di esseire in pos&e&so ·di un m'etoido facile .e sicuro p er produrre il miracolo nella cura delle \ 1
L 'A. affronta il difficile problema d·a lle sue basi fisiologiche con ·capdtoli, d.e:ru;d di fatti e d i suggestiv,e spiegazioni t.eoTte-ti.ch:e, qua.li sono sulla fissazione eLettiva, sui ferm-enti ed atti v.ak>ri, sulla digestione parenterale, sulla funzione leucocitaria. Tre fom.damentali capitoli .sono dedicati alle forme della immunità; ma ad •e:ssi prooedono nozioni esplioative sulla .n atura, sull'ori·g ioo, sulle proprietà delle tossine ve.rie, sulle endotossine, sulle ptoma.in1e, sulla funliix>ne a gg:I1essinica. La sieroterapia o immunità antigena, ia proteinoterapia -0 immunità stomogene, la immunità istogene sono i tre e.a.pitoli nodali che servono a ·dane un .chiaro 1c6nicetto del come l'A. intenda di rioonoooore il ·oo.mpo immenso dell'immunità ridotto alle suie f-0rme fon·damentali. La conoooenza della bacteriologia, la p&I'fetta penetriazione d'el .con,cetto id i Ehrlich e delle •m edesime oon.cezioni ,chimiche ,e chiarofisi cbe conferiscono all'A., -che ha mentalità magnificamente ~illltettca, .La J>05Sibiliià di svolgere con forma magi.strale la dif.fi.cile materia. Chiude il volume un -oapito:Lo sp.lle applicazioni ter.apeutiche dell'immunità. ~ difficile im. breve cenno riass11m.ere: sia lecito dire solo che il lettore si troverà dinanzi a fatti e teoriie1 già note e da tempo, si tro... verà dimanzi a fatti e teorie nruov:e, o 1a.1meno mai finora naacolte in un volume, che porti il nome di « Too.ttaio ». Le notie· teorie dell'immunità p.erò trovano niel Centanni un abile selezi01D1à.tore ed un .espositOtre mode!'II1ç) e talora geniale: ~gli porta ·1'el1err1ento femneniativo a1 l'importama ·Che nel moderno concetto dell'immunità deve avare, in um.a .esposizione 1
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malattie da infezioni.
Il l]bro d.eJ Centanni sarà tin su.scitatorr e di energi·e e .su di esso ogru cultore di me.dicin a in Italia e fuo•r i dovrà lungament.e ri.flettm·e. t. p.
' Dott. Oa.v. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justltla)
La legislazione sanitaria ,· In rapporto all'esercizio professionale. MA NUAL'E contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Ctrcolart
e tutto ciò che all'esercizio professionale si riferisce, ad u•• ffef Medici condotti. dei liberi esercenti, degli uf'fiolali sant. 1arfl e def Personalt' addetto ai taboratorii di vigilanza lgie.nlca.
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rato 1;1 e:nsi <11 ~1:>ondilite 't11bercol"1re, tutti col proc-es90 rli ..ilbee; si trH tt<t Yn sempre <li bambini :fi.11o XII Congresso della Società Italiana al 12° anno, e tntti a1)pa rtenenti all<-L clnsse Po, Yera, e che ~i J)1·es~ntcl Y<lDO nelle COildizioni menv di Ortopedia ~n NapoJi. fayore1~01i per 11t cura. En nn1to nna mortalit~l 2 ~ uttobr(' 1921. g-lobale clel · 37 ·;l,, do-rut1l ;l ragioni che non sono 11 C'on~rres~ si è ril1nito nella grande .. ala del111 rapporto ·coll'operazione. l'l ~titnto Ortopedict) Ra,~asehieri, diretto dal pro- · . J~~li h.à i·icnvn. to . dalla s1ia esperie11za la confe~sor C'11rcio. , ·1nz1m1e ~11(\ l'opernzio1)e fisSè1trice l'<:LlJP'l't\se11ti uu DAS'l'I.\~ELLI, l)l'e&i<.lente, · co11stata l'i11crerue11to J.>rog·r.~sso 11ell/'.l cu1·!l della tnbetcolosi yertebraJe. dtlla Societh, la nu1ue1·~·a affluenza <.lei soci al p111·cl1f. si sia lJl'eYenuti co11tro il qùa c11·o di faloo Congtc. ·~'O, e clole11(losi d€ll'<.\sse117,a ùel })rof. llosi<::11rezza che essa Cl'~n. Ci rc:a il c:onlJ)Ortamento ma no, cui le· co11dizioni di ~al11te non pe.a.·mi 15ero <l~l la sre:ca os8e.a innestn U1' egli <:on gli esan1i rala p11rteci11azione alla ~uta. pro1>one (e l'il8Ken1 d1ogt~1fic1 e a11a to1uo1)rt toJogic:i (l)r~senta i corriblt"it a111)ro,·a) di non1in'arlo Preside11te del Coit8l>On<lenti r~1diogran11ni e i1teparati) 11a 11otuto pe1·gre~so. ~uac1ersi che e~ col ten11)0 clin1innisce notevol~i nr>1>ro,·a l 'a1nruissione •li 12 nuoYi soci. n1ente di spessore, si all11nga c.--01 crescer de11.1 'ìuincli ·i ~lpre k1 di, ·u.$011e sni temi .di -relascheletr0, p11ò fr.a tt11r~lrsi e in tal <;<1so si ha rizio11e. varazionè e cou.s oli<ù.1zio11e della fra ttnra come in l· - ('ura 1l<>lla spondilite tubercolare. 11n c0m11ne o.sso .<li.a fi~11rio . r>ALL.\ \YBoorA, re1ù. tote, rie.\ ssnme la suia relazio<Jo!'lrrsso. - La, oura d<:lla t·pondilite a Valdolfra. ne conclud~n<lo cl1e il nno·vo indirizzo di cura delParla dei i·is u lto tj otteu11ti 11el HanR torio di la s1>011dilite t11bercol..a.rre (i11tervento cruento diVaJc1oJ.tra colla c111·a i11c1·t1enta, gioYrtndosi s-0prare ttQ a 0ttenere · con ,.ari processi l'anchilosi del t11tto della talassote1·,tpia ed elioter<1pia. Su 8fi seg·rnento vertebrale malato a livello <lelle apofimalati cu,rati incrnenten1e11te, nel 79.5 % ha ot~ si spino$(~) lJre~nta ~n ll 'antico metodo di cura deltent1to la gn.arigio11e, nel 9 % il miglioramento, la i1u1uobiliz7-o1-1zione n1ediante .appa1·ecchi g·essa ti. i1ell 'D .5 ~~ n <J11 eblJe n1ig·lioramento. Non è quindi dtlt,-antagg·i : qt1eJlo di una minore c1urata <lel , favorevole alla cnrn C"I'U{'11ta, cl1e non dà riSt1ltrH ttamento ortope<lico, e q"uello di u11a guarigiotati inigliori e fa COJ'r<->1·e rischi non indlfferenti 11e con con.~eryazio11e de1l'ortomorfis1no (se ~lJ)pli ai malati. cato prec0ceme1Lte). l\fette però in gi1ardia conLa ba$e ài t1ru1 cnra in«rue11ta ellieace deve estro gli ccee~sivi entusiasmi di Albee: anchilosi ~~1:e una b11ona i1n1nobilizzazione, che si ottiene tli 11osteriore non significa guarigione del processo ~olito col 0-0roune a1>pa r~ccb.io gessato secondo Catubercolnr•\ cl:le continl1a la sua eYolt1zione e che lot; Pell~ ~>ondiliu~ <:f'l'Yicale egli ver<'> usa a l)I'edeve PS~r co1ub'.lttt1to con tutte le altre risorse ferew:a i.I •Colletto oYattato cli Schanz; e nei madella te1·a pe11tira rl1e a hbiamo a nostra di8posilati C't)11 fist0le il lettino di Lorenz . • z1one. Sègnn la i buoni riSt1ltà ti ottenuti nei ~1 si c·on Pl! TTT. >-~Ul +,rattan1e1ito olt·i rurgioo <tella. spon~·ibbo J>èl' mez7io clf-1 racl,lrizzan1ento meùi.111tc dilite. - I11 dt1e suoi vic_iggi nel Norcl-America hn ))r~ssione ovattata se.condo Calot. potuti) r~nd~rsi conto dello sviluppo e <lei ri~ul Conclude insìsten<lo S'Ull~1 11ecessitit cl1e tali ruata ti cl1e colà l1a raggiu11to il metodo di :fissaziolnti Yad.1no eu1·n.ti in n1>positi tstitnti <la Cl'enrsi ne cr11enta òella colo11na \C'rtebrale i1ella spondi11pgli an1bie11ti n eo11di7.ioni e·lima tielle più fa vortilite tuoc·?'t:o1nre. I l'isu ltati ~:1g·nalati tlalla .appovoli (Rl mare o in mo11tag·na). 8ita ('0 1 n111issione ili incl1iesta . <:l1e i1on l1a tenl1t.) ' J)o1~.\TI. L'osteo.~intesi clf"lla oulonna ·v ertebraco11to della g·ra11de statistica di .:\.lbee, non n utole nel 1norbo di Kiin1.tn1e77. Ritiene cl1e l'interri1-:7k'1no •1 lln eccessivo ottimismo. vento diretto a fi~sar~ la col-011nn Yertebrale sia l)ELITc\f ,A. La rnia esperien .~·a riguardo al tra t,-i-van1ente racco1uanc1<1 bile per l~ cura della mata 11zen t o rlelln ·.sponriilite ooi n1etodo di Albee. · lattia di Kilmn:Ìell (si1ondilite po~t-traumaticaJ. II:i <lPl>lica to jn 4 casi il processo cli .Albee (tl'aEgli lo ha ~11>plicà to ron n1olto ynntaggio in un pianto di t111a ."tecca os&-ea. fra le a1)o:fi.si . l>ino~e caso. Si . tra.ttc.1 YU di 1111a r.aguzzu di 23 anni eh~ s<?ziona te longitudinalmente) ; in due· e.asi il iiquattro aruu pl'ima avevA riportata la frilttur.cl '4Ultn tCt f11 bnono, in due altri !)OC<> soddisfacente: 1lelln prima v·ertebra Jomhare. Dopo quattl:o inesi in nn caso i dol0ri malgrado 1'01Jerazio11e per ·istetclf1l trauma potè rj1)re11dére le •s tte abitt1ali occutero, in t1n n ltro ca~o $opr<1ggi11nse paraplegia, eh ~ • 1}:1zioni, e st<:'tte bene J)er tre H i1ni. Poi co1nparve~ regredì <lovo as1)ort~ta la steccn osi~a. ro dolori e un gibbo e sintomi di lie\e compresOUROIO . -- Consideraz1·oni cl a uti ve11 lon11 io cl i c ura, della sporirlilite t1lberoolare. - In seg11ito a ' ::5ione midollare, cbe fl1rono inter1lretati come do,-uti a 11na spondilite tubercolare, onde \enne eseun Yentennio di e.~perienza nellu c11ra della sponp;uit..'1 la immobilizznzione con apparecchio gessatlilite tubercolar<· si è per~11aso cl1e lH cura into. L'O. si persua~, coll'aiuto della. rndiogratìa, cn1Pnta t' i1referibile, e se di ii1terYento cl1irurgicleJla \era origine del male, e sottovose la malata co ~i deve l)..'1 l'l n r~ questo de,~e E!SS(\J'C diretto (,! ,, ll'operazione di AlbPC\ nila qu~11e seguì l'immoqnanllo ~ ne l'r~.e11tino le i11clicazioni) alla dellilizza zione con apparecchio ~essa to , JJer la dura t~'l f'OJllJlre~ ... icn1e ( l;1n1inectomia) o n11· ..1sportnzione del <li quattro mesi. focol;1 io (via llH r~ Yertt~brale) . Tn ~ein1ito nll'interYento i clistu1·bi di C'l1i ~of ~lAR.\r: LI \~O. - · I\ isultat;. lontani e/ella opera.ziofriY•l Jfl mnlntn Reon11)nl'Y<'ro: rivh.-ta a :(•i inet-i • ne di .·!11:il'C. -· .\ con1inciare dn 8 anni fn hu opt'-
ff tCff DEMIE,
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JL POLICLI.KICO
SOCIETn MEDICHE, CON6RESSI.
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[A~~o XX\'Ill, FASC. 49]
SEZIONE PRATICA /
dall "011(~rnzione. e~sa sta bene e l«.tn1111in.a 11 111ng·o sen7~1 dolore. Il risulti\ to ~i lJllù <11 l'e iuolto l-:Oll<lisfaeP11t<.'. PrEn1. - l'rocc::;::;CJ uper11tivo ostcupltLSliOu per la fis8a:.iv'l le tff'lla colo11rta vertebrale. Ha sperim~tlttt to sul ead11,·ere (e a11cbe sul vivo in un caso, 11101 to recente) un processo opera torio adopera hi L<.~ :4olo 11(\lla colonna dorsale e . lon1bare c:l1-.~ 0011sititt' 11el cre-nl'e llll len1bo libero •>steofib1·os· 1 fe11d<.~11l10 lnngitudinaln1entc le ar.>oti:-;i \~pino&<l. <' da lt11 k1 to sf\ziouan<lo le en1iH potisi n Il a baSf\ e t<1gli:l 1Hlo allo 8t~~o li''tlllo i leg;n1n(l11ti ~nt~l'~l.Jirlo. si. 11 len1bQ così t•1·ea to Hi ria1}1>licn snJln super ficiL\ ~li crnei1tazione os~1t o ~-o,·p~·in ndolo cli 18lJ" o <.li~locnn<.lolo in se11so loug-itttdinnle (a i:;eco11<l;i che si tratti <lf•l segmento tlorsnle o ·10111bate del racl1itle 1 i11 1uodo che le e1niapofisi del 1en1 bo co1·rispo11d,l no ag-li sp;..tzi interspinosi dell'altro lato, e, (}o,·c J)o:-:.-.iblle (segmento <lorsolon1bare), avvenga l'inc•rocio .delle e1niapofisi. tluesto J>l'<>ees~o a Yl'<'bbe su q't1ello di .c~lbee il vant<.lggio ùi 11011 i·ic.11iedere il tt<lJ)i.ant» osseo, ~ su qut~Jlo cli llihb:::; il do1>pio Yantaggio cli tispettarP il soRt(•g-110 d,e i legamenti inter&_pinosi e di cren r<~ clelle i1no,·e superfici ossee cruente di a<ldos~i1111e11to lllOlto I>iù larghe, e che dovrebbe!''<.\ quin<l i gn rantire una più vasti1 cssificnzi0ne col1ega11te i Yari archi vertE-bra li. _t\.LR\NESE. Sulla resistenza al c:aric-0 delle ap1;jtsi s11i'nosc. -- Ha eseguito espcl'1enze 11e1 C'H dé.l vere s u p1·ppura ti eostituiti da u11 sistema di t1·p Yertebr~. re~eando il corso della yertebrn inte1medin <-' fis~n11clo fra loro le ti po.fisi spinose. r~a re~b.;te1tzn n I eu rieo si è dimostrata ctescente dall~ L~lonn.a cervic>i1le ( 40 kg.) n lla dotsn le (55 li:g.) ~ alla ion1hn l'P (70 l{g.) . Oltrepassa11do ql1esti pesi la -colounn. c<:1Clt'\·a per frattt1ra <lelle apofisi spinoSt.\ (di ~o lit'' In Rl11J-el'iore): In frattura aveva i coninni cnratt<1'ri <li uoo fl'attnrn dn flP.RAione. ("1AJ,,.,"\r>f?.1'.
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Scrilpelio a. rloppia lama a ~JJaziu
gracl 11al1ilf3. - · r•er eseg·t1ire In. :fissazione della co1
lonna ''<'l'tebr~ IP nel1~ svo11di lite ti1be1colare l'O. l1a ic!PH t o 11no ~al1wllo a cloppta lnm:t che perruette dl J)releyarc con molta facilitit . la stecca ossea tibinlP. I/O. in lln caso l'ha trapiantatn 11011 frn le apofisi SJ)ino~e seziona te, 1nn. in n1i..1 dO('Ci:l 8<'9 Yfl f'.'1 1:1 t<?rahueute all~ '1} 1ofìsi ~pin o~<' pre~i::;o
In bn't'.
Il rre~itlcnte ~l lll'{' la cl i~l~:-1iO llt\ ~11 1 t01ll<l di 1'(?lnzioilP. Intt'rloqnisc-onn (è riferiscon o :1ncl1€ · il loro contributo cn~:i~tieo) GALF.AZZI, PUTTI, SCALONE, A1\fAX· 1 Tf:, ( 1-r1 A~811:J!l ~TI, D ~ ES'l'E, XICOLE'l'TI' 1\IARi\O LI:\ . () 1\ NDRf:0~1.
I>AI,LA °'rEDOV ·\ J'i~})onde
.ai i-;ingoli orntol'l e ria:o:~n111e J'importnntc· eontributo portato ulJ'al'g-ome11t > dalla cliscu:::.isio1H?. G. 1-.IERl.
TI . - .·lrtrite àefo·r1na11te. B.\ROFLLI~r, r clatflre, svolg·e la imrte più i1n1Jortn nte cl E' ila ~nn relazione, quella che rigi.1ardu lcl identitìen zione della artrite deforn1ante rispetto :~ tutte }{\ n ltre ~ntità cliniche affini. Conclude dimo~trn11dosi fa,·orevole a t1na concezione unlcista; le V<l rie• forn1e cliniche ora differenzia te in artrite defnJ'n1nnt(\ giovanile, osteocondrite cli r~rthe~.
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ntalu n" coxae se1iile,
Ya 11110 ril'oudotte a un nnil'o
(•leme11to 1>ntog·cnetico (e ·s ulla i1utnra <li q11c:.;t\.) lìOSsor.o nneora so1·gere .di$C11 ~~ion j) c:l1c <l:l lll<l llift:'stazjoni cli11lche di Llere11ti il <;~t usa <.lellc <JiY<'l':--:\..· rondizio11i (di t"'ti1, cli struttn1·a, di funzioneJ jn t:11i trova l a e1>ifi Ri ~upel'iQrc cle l femo1·e. . l),\LE \~ZI. - · 1'-;,•tll'f•rio_loyio l<'ll ' oslcunrt1·i/e clc.tor1nnnte. - Rift•1·i~e i ri~1llt11 ti cleUe sue l'icerc: he, (;h<' ha prot1·:1ttP J><.'r 1111 111J1go nerjo<lo, e s<•c·o?do le quali l 'tl ltera~io11e fond:a n1e11tnle dell'artrite deforn1n11te 11n<l1:<'bhc" l'it"<:l1·cnt.a n0i Yai::·i: I<) lesioni vas~t 11 ~n 1'<' b1>E'l'O poi cli origine infì~ll1n1atori:t. Questa i-;ll<l c:o11c:ezio11e cl iffe1·ire-bbe quind.i d.a lla teoria Y11:-:eolnl'e di ' '"olle1ube1·g, cli·~ rit1f\ne le alterazio11i ,-asnli sero11<lnrie alle aJtetnzioni rleH'artif'ol:1~i<'ll P : inolt.i·<· l'O. nvr(lbbe ri. contr:1to I~ ;tltP1«17.ioni 11.ii<.·1·0HC·opieb€1 date <la 7 \\ ollènl l>erg eoni~ c..11-.1 tte1·i fitic:h e cle 11 'artrite (lefo1·1nantP, .anche i11 alt1·p nrtrorJa tip dell '<.111ca (<.11-trite cronic·a r~11mn tic·1t, c·nxit0). 1
Il 'Pt'€'~i{l~n te filH'e lct <l LS<'ltSSio11e 8111 t( ' llltl (.Ìj relazione. Interloquisc·ono J» uTTI, U!i'FHED11zz1, A:\t>REoxr, DELITALA,
N1oourT1,
'
GALEAzz1.
13AR01'~I.LI~I l'isvon~e ai Yil t'Ì Ol'tl tol'i.
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III. - ('un11111if'r1 .:::iuni i;arie. J::!.op1·a lfna. singulet·r e altera.~·ione art'icola.re. - 1n un gioY~ne elle <l Yevn ripol'ta to una feritc'l. d 'ar1na t111 f~1oco (Flobert) al1a n1ano, il proiettile rimn~ inc:1 strato nella bc1;-;e deik1 pri-
..\.xz11.r.m·rr. -
ma fa lang~, <1 alla radiografia si climoi:;trilva cireo uda to di osteofiti. .1\ lln o pera zi one fu estratto il proiettile ~ furono asporta ti i tesSt1ti circost.anti, cl1e pr~$P'nf:<1 va no una tinta ardes:Laca. J~'esan10 cl1imico riYelò nei te·Rs11ti colorati 1a presenza. del ViOIIlbO; l'esame lliiC'l'OSCOpico l'iYelò ·p resenza ,]j cellule g ig·anti che a Yc,·nno fagoeitn to le particelle tli piombo. f/ln teresse del c::iso sta i1cllH (limostrazione che il IJio1nbo determinò u1t:.1 neoformazione ossea e fibrosa ehe ricol'da l'artrite deformante. 1\'1AnAOI.IA:--;·o. j\'uo1'0 trattamien,to dr;lla lussa.~iune C'ongen i ta. d ell'an,ca irreducibile. In 11na gio\ane di 19 n11ni con !ussazionC' congenita dell'a11ca si <'ra 8tn bilito 1111 quadro lli artrite dolol'Osa ùeila nf'oartrosi i>er eui la dE><.11nb11lazione era rliYenuta r>res$ochè inlpofi~il)ile. 1:0. J:>ensò di scarict1l'e l 'nrticolazione clell 'anca inedinnté un trnl)innto osseo. Prelevata 111m stecC4.l tibiale la co11w ficcò au t1n cn1>0 nel ieig·Iio inferiore (1<?1 cotile, dall'altro n1~lla diafisi ft3111ornle. Quindi :lJ>plicò lln a,p pareccJ1i o gessato. Il risultato ft1 sod<li9fncente: i dolori scompar~ ''ero, ln rle~1mb11lazioue div<)nne molto meno c:lau'-1 i ca nte. DELITALA. Sulla cura, delle anchilosi <tellrr 1n11n<libofa. - In un caoo in e ui In radiop:rafia ilYE" va dl111ostra to In. persistenzn dell'interlinea articolare, invece di praticare la resezione del condilo eSf\guì Ullc'l resezione trasver~ale del i·amo lllontante della 1nan<libol<1 . con interposizione di un pezzo di fascia lata. Il rist11tato fu n1olto buono . Tentrtti vo ài 1·ioost ru ::ione plastica della ma-110. - In t1n ~oJdnto cui UR<t scheggia di ..t\.AL\~E.
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IL POLICLINICO
granata aveva asportato la parte dorsale della inano (pelle, tendini estensori e tre metacarpi), tR,n tò di rl.r>arare alla perdi t.a di sostanza trapja 11:.. tando al posto dei metacarpi una stecca tibiale, suturò i tendini d<>po averli allungati a Z, e ricoprì il tutto con un lembo di . pelle all'italiana prelev:tto dal torace., Il rlsu.ltato fu discreto (l'O. presenta il paziente) in quanto il valore fu.nz'onale ùella. mano così restaurata, pur limitato dalla rigidità delle dita, è molto migliorato dallo stato precedente. NAsTaucci . . - Su.Zia teon4-0a delle osteotomie neiie gravi affezioni raohitiohe. - Nel trattamento delle gravi arcua.ture ra~hitiche della tibia, 1'0. pratica un nuovo ti1>0 di osteotomia. che egli chiama ad incastro, secondo la quale egli ha operato, con molto buoni risultati, due malati, con tibia ri~r>ettivamente vara e valga. . JJa sua tecnica si puè riassumere in una associa zio11e di una osteotomia obliqua con u1ia osteotomia cuneiforme; l'osteotomia obliqua si pratica. colla sega circolare di Albee e ue risulta un f ramn1ento inferiore a becco di clarino, che si snosta in modo da · ottenere la correzione e si in.; ~1str<t coll'apice in un apposito .incavo preparato nel inoncone superiore. Si suturano il periostio e ht pelle e si applica un apparecchio gessato. UHIASSERINI. L'ascesso oro1iioo delle ossa. ~ u·n a delle forme meno frequenti della. osteomielite cronica. Egli ne ha osservati quattro casi e ne h.a operati tre. Due volte si era SYiluppato nella tibia una volta nel femore (epifisi inferiore), u oa nel' radio (metafisi inferiore). Il sintomo do111inante era. il dolore. La radiografia dimostrava una zona -Oi rarefazione, talora a contorni molto u~tti. In due dei quattro casi esisteva una mem. brana li1nitante, che in un caso era cosi regolare ùa far pensare a una cisti. Il contenuto in tre casi era sterile, i11 uno diede svilu.p po al bacillo del tifo. In due casi l'O. suturò totalmente la pelle (in un oaso incluse nella cavità un traJ}ianto adiposo), nel terzo caso riempi la cavità oon leinbi peduncolati di parti molli presi d·i lato. VERGA. Contributo allo studio delle oisti soUlarie delie ossa. - Mostra e illustra la radiografia d i u1\ caso. VERGA. Frattura e consolidazione di uti traplan,t..o osseo li bero. In un caso di trapianto di un segmento di •l)t'rone a livello di un.a estesa . perdita di sostanza della tibia, si ebbe la frattura del trapianto i11 seguito a caduta -Oa.lla bici· c:letta. Dopo tre mesi di immobilizzazione cominciar0no i segni del processo di riparazione che si svolse in segttito normalmente. La radiografia di· mostra la frattura come un taglio netto, 001\ ·aspetto d iverso · dalle fratture cla comuni traumi in ossa normali. GAI.EAZ7.T. Nuo·ve appUca.zioni del tr·apianto tn uscolare e tendineo. - - In un caso di vecchia fru ttura della rott1Jn con allontanamento dei fram. mflnti per 12 centimetri, invece di ricorrere . all'n llungn1nento del tendine del qt1~dricipite, ese· gu1 il trapiant;o dcl sartorio che inserl alla tuberosità tibiale. In un caso di esiti di trattura del calcngno con diastasi grave dei frammenti asso·
(ANNO XXVIII, FASC. 49]
ciò i~allungame1tto dell'achilleo al trapJBnt;o del lungo flessore dell'alluce. 1.n tre casi <li lu&.~zion~ '
a9ituale della rotula sezionò il aemitendinoso e fissò il moncone iruferiore all'angolo infero-interno d~lla rotula. In tutti questi casi il riBulta.to fu aod disfacente. LA Fi:RLA. - V n oaso ài curvatwa della tibia <I i o•r igine congenita. - In una bambina in coi11ci denza coll'inizio della deamb11Jazione si sviluppò gradu.a Jmente una curvatura anteriore, ~he ai ar· restò all'età di quattro .anni. Fu eseguita l'osteotomia cuneiforme e il raddrizzamento. Si ebbe suv· purazione, e dopo due mesi e mezw ellminaziQne di un sequestro, ma in definitiva. si ottenne la guarigione. che persiste a distanza di 18 mooi. ETTORRE. -=- Del m.etatarso vwro congenito. Nell'Istitt1to dei Rachitici di Milano il metatarso varo è stato osservato 7 volte, su 480 casi dl de· ' formità congenite: in cln~ue ca<Si era bilaterale. ma. più grave a destra.; in d'Ue casi unilaterale, a destra. \Ta distinto il metatarso varo dal metatarso addotto. In ambedue la cura con..~sterà nel raddrizzame.nt;o modellante' e immobilizzazione: l risultati che si .otteng0t11-0 sono migliori nel metatarso addott.o. NuzzI. - .La 'Via t ransa.-0hillea pe1· gli inte1·venti sulla articolaziona sopra e sottoastragali.ca. L'O. propone di scòprire l'articolazione tibioo"it1a -· galica e astragalocalcaneare attraverso una incisione posteriore a racche tta, sezione alla Bayer del tendine di Achille, incisione dell 'aponeurofii r>ro fonda, divaricamento laterale dei tendini sottostanti, inreisione dei legamenti articolari. Que~to processo presenta notevoli vant,aggi, speC'ie per eseguire le oper~zioni di artropla.s tica. SoALONE. su.i trattarnen to operatorio del pie de oavo. - Quando la deformità non è più suoc~>t tibile di miglioramento mediante interventj sulle parti molli, biso~na dirigersi allo scheletl'o. }~i nora è stata eseo<TUita la tarsectomia c11neiforn1e. I/O. propone di intervenire attraverso una incisione dorsale longitudinale, tagliare un cuneo a baoo dorsale, e rei.impiantare il cuneo colla base ri· volta verso la pianta. Dopo la guarigione opera toria si m.odella e si immobilizza il piede con un apparecchio geS'S<lto. L'O. ha applicato qu~to proce~so in tm caoo, con buoni risultati. ].JAVER~rrcooc,\. L'ileooo(J)otrietro in fwnzione tli livellatore. -- L'O. di.mostra su ingegnosi schemi come nella misurazione delle scolioPrl l 'ileocoxon1etro si dimostra molto Sl1periore al tra1wzio di Schultess, poichè non ricl1iede calcoli tri~ono1n(' trici e dà ri·~ltati più esatti. Il PRF.SIDE!\nrF., esaurite le comunicazioni, dichia ra chiuso il Congresso, e ringraziR il prof. Cur<'io per la concessa ospitnlità. Si J)rocede 'lllindi alla nomina d~l nuovo cousi glio direttivo, e risultano eletti: D. Maragliano (presidente), V. Niooletti (vicepre-mdence), Pleri (segretario), CuneD (vicesegretario) e AiegiRni (cassiere). Quale tema .d i re lazlone per il prossim:l Congresso viene fissato: La <Yu.ra delle fratture rlet 0011-0 tlP1. f emore. 1
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G. PrERI.
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f ANNO
XXVIII,
FASC.
49]
1671
SEZIONE PRATICA
APPUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. I
SEMEIOTICA.
fatti, mentre nelle condizioni sopra descritte si ha che l ottusità precoorlialA3 destr.a o aum·e nta, o resta fissa .o diminuisce nella posizione laterale destra, ed in quella sinistra o diminuisce o resta. fissa o. a11menta: invece nei .casi di versame:qto pericardico da lui osservati si n-0tava .che, mentre nella posizione latera1e destra 1 ipofonesi diminuiva notev-01mente da quella fissata nella posizione eretta, -e più di quanto non si riscontrasse più · tardi a liquido riassorbito, 1.n quella laterale sinistra invece .di .aversi l'.a..UlIXlento dell'ipofonesi p.re:cordiale o la sua fissità, si otteneva pure una diminuzi.one, diminuzione che non si riscontrava più dopo la ·s comparsa del liquido. L'A. crede che si possa spiegare il fenomeno · e riflettendo che, piegando l'a.mmalato verso destra., lo straterello di liquido si disponga trasversalmente col suo livello, all'istesso modo col quale si• dispone in un qualsiasi recipiente quaindo questo sia spostato dalla verticale o pensando che una parte del liquido compreso fra l'orecchietta destra ed il sacco ' pericardiieo, possa riversarsi nel pericardio stesso. Logicamente poi, cadendo il liquido per legge di gravità verso sinistra, piegando l'ammalato a s inistra si avrebbe la diminuzione dell'ipofonesi a destra. L'A., infine, soffermand~i a dire dell'importanza che p:uò aicquistare tale segno in certi casi dubbi, si riserba di fare altre e più minrute indagini per condurre a termine il suo lav.or-0 SJp1pena iniziato. S. A. 1
Di un segno riscontrato In alcuni casi di versamento pericardico. Cantelli O. (Bullettino della Societa Medica di Bologna, maggio-settembre 1921), oonsiderando, che, nonostante la 1semplicità della ricerca, non è a sua conoscenza che altri si sia occupato dell'argomento, ha oreduto di far n.ote alcune sue osserv,azioni. Innanzi tutto egli si diffonde sulla mobilità del cuore ricercata, col far piegare a destra od a sinistra il malato tenuto in piedi. Tali ric.erche che 'furono ·gentilmente controllate allo schermo ·dal dott. Cogolli, radiologo dell'Ospedale Maggiore, ed eseguite radiologicamente dietro eoillSig lio dell'A. dal dott. Valenti, as·s istente nel, 1·Istitt1to di Patologia ~1edica, avrebbero dati i seguenti risl1ltati: 1° Movimento paradosso det margini e della punta, .anche quando il cuore si dimostr.ava perfettamente spostabile nella posizione laterale distesa: cioè spostamento dell'ombra catdiaca in semis o inverso a quello dato al paziente, contrariamente quindi a quanto potevasi supporre a priori se il cuore avesse doivuto ubbidire alla legge di gravità; 2° Fissità · dei margini e della punta: Vuol dire che il c11ore, nonostante che l'I. fosse spostato a destra od a sinistra, non si moveva neppure di una linea; 3° Compoff"tamento normale (riscontrato però in .soli due casi), vale a dire spostamento dei margini cardiaei e della p11nta verso il lato in C'Ui si pi.egava l'individ110 'in esame. L' A. dichiarando di essere suo desiderio di ritornare sul fenomeno in parola non si diffonde a parlare della sua genesi. Ricorda solo che, essendo tl compio rtamento del cuo~e incostante nelle condizioni da lui descritte, esso deve natltralmente stare in rapporto a iparec~hie cause. La fondamentale potr.ebbe anch'es. sere ricercata nella costituzione dell'individuo, per la quale si può ilogicamente ritener·e come il cuore possa essere più o meno facilmente spostabile da soggietto a soggetto. Un.a causa accessoria poi dev'essere .rico·n osciuta nel fatto che, come ha notato il dott. Valenti, pie-, gand.o l'inferm.o a destra e rispettiva.m ente a sinistra, il diaframma sembra innalzarsi dal lato dell·o spostamento in mo do che esso potreb:t>e an·ch'essere la ragione ultima dello spostamento paradosso. L'A. in alcuni casi di versamento pericardico ha potuto notare un quarto modo <li comportarsi dell'aja di ottusità destra del cuore. In1
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CASISTICA E TERAPIA. Contributo alla patologia delJa tubercolosi pleurica. F. L. Landgraf (Zeitscihrift fur Tuberkulose, n. 1) .descrive due ·C'asi, nei quali in seguito ad una pleurite essudativa si sviluppò una tubercolosi pleurica fibroso-caseosa-purulenta. Gli amrrtalati morirono: all'autopsia si notò la, grande diffusione del processo morboso. Nel primo de.i casi la formazion.e di cotenne risultò in·suf:ficente ad incapsulare le masse caseose; qa ciò continua progressione del processo. È notevole il fatto che i polmoni risultarono sani an-che all'esame microscopico.. La tubercolos~ si era .estesa alla pleura da glando... I.e retrosternàli caseificate. Nel secondo caso si trovarono delle deposizioni calcari: 1dunque un>a certa se anche insufficente tendenza alla . .' guar1g1one. 1
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POLLITZER.
1Gì.~
lL POLICLINICO
Tumefazioni e calcificazioni non tubercolari delle glandole tracheo-bronchiali. ~I.
(~all\vyl é r (Schu ei:.. 11ied .
l\' ochensclir., Jl 1-l·, 1021, rif. da La ]>resse '11iéd.icale, n. 64) rileva. cl1e so110 i·iportati sette cnsi di adenoJ1Rtia , con1 pars a o s11ontar1ea111ente, o in se-
g·11ito <t<.l ~111g·ine rj1)etute, a cìifte1·ite, a bropcl1iti, a, pol111011ite. . E sisteva.110 tutti i seg· ril clnssi{;i (tlo101·i alle s1>ulle, febbre seroti11a, riduzione di s uono e ana.11-e11 to <l e.11a re.siste.i1za ,aJJ a i:1e:1~c uss'ione, i11sipirazio111e ·1,.1 cl e, esl})irazi10J1e .. p rolung·ata 0111' . bre alla radi oscopia) Tt1tto .a ,,,_·e.bbe faitto1 peiI1s are n ll a ti.tb e:l' colosi, .se no.11 fossero 1·iuscite r1egat ive le diYe1·se .r eazio11i biologiche. l,a li111fa.11g·it.e l) l)ribl'O>ll1Chi ét.le, Cli qi1,a1s:i.a~i. i1tttt1 L'a, }Ju ò clar luog·o a tun1efazioQ1i e calcificaz,io11i dri g landole . L e reazio11i biologicl1e <:;Ono le o.le cl1ie possa.110 disting·11eoo questa for1na cla qi1 el la. tube1·c-0J.a1·e. \
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I
POLLlTZER.
La diagnosi degli ascessi polmonari. Passa11 c1 !:'lJesso inavye1·titi a11c11e se r a g·g·iungo110 il volume di un nJa11da)ri110 o di 1111
n.rai1cio: bisog·11a sospetta1:11e l'esiste11za, quo.11tlo si voclono degJi inclividt1i affetti da polr110nite, broncl1ite l)Url1lenta) bronco-polmo11ite, • i11fal'to pol111011e:11·c, cl1e prese11ta110 si11tomi i11.soliti e special1nente oi:>p1·ess io11e, febbre 1Je r:iste11te, i1otevole alterazio11e cle llo stato g·e11erale. 'faJvolta <.lppare t1n sit1ton10 i1uovo, l:i von1ica di lJllS , ·erdastro o · tri~tto di sang1Le, • ~eg11i ta cla e. 1)ettorazio11e un r>o ' feticla e }J11l'l1le11ta: la ' ' 0111 ica s i verifica 15-20 giorni dopo ICI. 11ol111011ite franca, e spesso, I11algrado i segni ca vitt1r·i al la base (gli asce~si tr0Ya11 s i cli solito 11el l obo i11feriore), si l)e11èa e rro11ea1ne11 t e :.tcl l1n n lJle urite i1urrtle11ta lneta.p ·1 leu1no11ica i11cistata. I seg11i fi s ici e la loro to1)og·1·afia so110 gli tessi: la i1recocità. della Yon1ica, le alterazior1i élello stato g·e11erale (astenia , d i1nag·ri111e11to, co lol'e terreo), la fet icl ità de11011g·or10 IJit1 11ropria111ent.e p ~ t' l' asce-.: so. Talvolta in individui co11 infi11e11za e ro11gestio11e 11oln1011are, la co111parsa di 11n asc esso può venire inter111'eta ta co111e tlll)erco lo~i localizzata all a base, ta11to pit'1 in presenza clei segi1i di esa11rin1e11to generale. J. Cl1arlier (La 1\!érler.in.e, n1ag:g·io 1921) :riti ene cl1e la clia.gnosi precoce, che è verru11ente 11ecessaria p er il pronto inte1·,1ento, possa bas arsi e ssenzia lmente sull a rRdiosco1')ia e s11lla ~,unt11ra es1)lorativa. Gli ascessi di lln certo volun1e s i rivelano ben e ai l"ag·gi X, sotto for1na di ombra or>acn di forma tendente all'o,·a•
la.~e,
a co11tor1ti netti e t a lvoltél sfun1ati per la congestio11e d el tessuto circosta 11te. Un pie-· colo ascesso pt1ù l)erò ~fuggire: si riGorre allora a lla pt111t11ra esplorativa, fatta i1eJla zo11a più ottusa, dove è il n1assjmo di oscllrità res piraLoria, R.pprofo11datn fino a 6-8 cm. con 11n ago aJJl)a stanza g rosso: si aspira ad ogni centimetro di approf onda.me11to: la comparsa di l)lJS indica l 'a.scesso. J.. a 1Jt111tnra, se negat ivn , è n.ssolntan1ente in11ocua. ; ~ e i>ositi\'a p11ò i>ortare 1111 i11sern enzan1ento nella pleura, pericolo, i11 1"ealtù., l)iù teorico che reale: d 'nlt1·a l)H.rte la necessità e l'l1rQ·enza della dia,,_, g·t1ost impo11g·ono l'e s1)lol'azio11e.
fil. Sulla pleurite con versamento. Sebbe 11 e tale n1a.lattia s ia. abJ)asta11za frP.c1t1ente, pt1re sfugge s pesso alla dia.gnosi , percliè non ricercata co11 sl1fficie11te ac~uratezza; c111a11do un i)aziente nc:cn si da ternpo dei pie ~ coli b1·ivic.li. acco111pag11ati da dolori toracici e cln ir1nalza111ento ancl1e lieve di temperat11ra., • s i deve te11er pl'esente il sospetto di pleurite. Le c<lllSe più comt1ni di questa Rono il pnet1n10cocco ecl il l1acillo t11bc1·colflfe; a r111est't1ltimo va attrib11ita 1111a gra11 !)arte d e lle pl e11riti co~ì d ette idiopaticlie; qua lcl1e 1111tore ri tie 11 e n 11 zi el1e c;in.110 tnberco1ari 1ut.te le }lle11riti i11 ct1i 11011 !=-i i l)llÒ din1o~t r~lre altl'n ca1n.;n . 1'h. OJiyer (rif. i11 ~f e rli~ al R r ·1ie·H sett. 1921) gil1clica i1011 esD.t.tn. t a.le a.sse rzi o n e) sebl1e11e vi s ia ltna cel'ta affi11it à fra J>erito11ite t11bercolnre e pleurite. l'l. e. p e r q11anto rig11arcla. la gt1arigione c l1t~ ~ i p11ò avere i1ell'11no e n elJ'a ltro ca.so co11 il 1
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semplice sv11otHmento; comt1nq11e per la p.erito11ite l 'orig ine tt1bercolare è certa, pe.r la ple11 rite, soltanto probabile. l,'jnterve11to di ger111i pioge11i t(asforrr1a l'ess11dato da s iero-fibrinoso in pt1r11lento. Lo sposfa,111ento del c1iore è spesso un segno abbastanza }')recoce; è provocato non già dA L liq11ido, nla da.I m ancato eqnilibrio fra. i rll1 ~ i)olmoni dei q11ali, ql1ello del lato sar10 con1IJie movin1enti più an1pi e tende a stirare j! Cl1ore dalla sua part~. I...'ott11sità alla perc11::;sione a lla base di un polmone e lo spostan1ento clel c11ore verso l'altro lato costituiscono segni cli gra.11de vn lorc per la diagnosi di plet1rite -.:on versa111ento. L'ottusità tenrlf' a farsi conves$a in alto i1ella regione ascell:ire (cn.rattere differenziale de1la polmonite ) : l'A. dice che si ritiene in generale cl1e il cambi·amento di po~izione nor1 al terà l'n.rea di ottl1sità, ma che .egli, in qt1alche cnso, h a osservato il contrario e i1on abbiamo clifflcoltà a crederlo; bi~o'511n 11erò stare molto g11arcti11gl1i nel far cambiare J)Os izione nl pa-
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I SEZIO~E
ziente, poteJI1 done a n.cl1e co11seg·l1 ire ltl i11orte. Per quanto 'r ignarda l 'ascoltazione, l'A. non ritiene che il si11ton1a di Baccelli sia costa11te. Il pri1no to110 carcliaco alla base può esse1·e :t ocon11)agnato cla t111 111ur111ui'e, ocl av.eil'si addirittura un rtunore sistolico : il seco11do tono sulla polmonare può essere accentuato. La quantitti di liquido nel torace può essere i1otevolissima senza che il paziente acct1si gravi disturbi: l'A. ha estratto oltre tre litri dal torace cli llll indiviclt10 cl1e .. i larnentava solta11to di dis1)epsia: d'altra parte si sono avuti casi di morte subitanea in persone cl1e, non ostante t1n versamento di t111a certa e11tità, erar10 in piedi. · La presenza di t1r1 versamento abbondai \te cleve consigliare l'aspirazione, media11te la q11 a.le la. gl1arigione è ra1)ida: altrin1enti si pttò tentare l't1so di diaforetici e cliuretici. La toracentesi è 11na rna11ovra se1111)lice e sict1ra : ta.lvolta però si può a ,,ere la n1orte, cl1e rA. ha osservato in tre casi; in q11este disgraziate evenienze, la dispnea, jnvece cli ctiqiinuire, au-1nenta, il paziente diventa inq11ieto ed intervie11e il cotlas~o. Probal)Ìlmente l'ago i1·1·ita la $lll)erficie infia1111nata d el polmone e l)rovoca lln riflesso del va12:0 co11 arresto del cuore. Se_ il paziente si lamenta, d11rante r aspil'azione, cli dolore al torace, è bene sospe11clere l'as1)irazione •stessa ed est1·arre l'ago. 1
fil. Il trattamento delle pleuriti purulente. Fit1ora l'evacuazione clel \ ersamento, not1 , tlppena, fatta la diagnosi, era la .fo1·111ola teraJ)Cnt.i('a corrente; l'espel'ie11za (lella g·l1erra e del!' l1lti111~t epiden1ia inftuienzale 11an110 ,dquanto modific<.tto le id ee in proposito. Janssen e Tuffier, p. e., riteng·ono ·che l'aspirazione vada f\t tta l) recocem ente, l' operazio11e i11\·ece ri-. ta.rdnta. ".\Ientre po·i eta nn lato \\7 illen1s crP.1l e che no11. s i debb.a esnig··er are i1-elle riiserv.e a prol)OSi to dell'intervento pre-co c€, ".\1. Rena11d reSiIJingB cat.eg·orican1ente la plet11·ot01nia 6is~e matica, larga e precoce, che porta seco il cvllas8o e l'adina111ia; operazione cla11nosa: percl1è il11pedisce ogni trattam.ento i11edj co effic.a.~e, ed ·inutile perchè la l)leurite è 1111 e1) is·o dio poco grav·e per sè ste,Si&O, ·Che p11ò provocar·e La morte solo .Ientamenit e, con la cacl1essia si:>eciale alle grandi s11ppuI?azioni. I~ intervento diretto stilla pleura è autorizzato solo qt1anrio l '.attennazione dello stato tossi-infettivo ecl il migliora.me11to d ei disturbi funzionali id.dicano che la battagli.a cc quoacl vil a.m » è vinta. La maggior parte 1degli arri1n1.a lati guariscono con lln ·minimum d'intervento; taluni spontaneamente dopo la von1ica; altri con p11ntu1
PR.\TI CA
1673
r e ripetute, o l)U11ture segt1ite da d1·e11ng·gio lJermanente per 111ezzo di u11 tt1bo-sifo1Je. La sempliice l)Untura aspi ratrice, eooettt1ato la pleurite d.a pneun1ococchi 11elfi11fanzia, era stata abbandonata .p riu1a cl ella guerra, m&Jg·rado qualcl1e successo innegabile, te11d-e.ndo a sostituirvi la toracotomia con dre11agg·io. In seguito, alla plenroto1nia se111plice si è agg·iun ta la · disinfezio11e dell.a cavjtà con• tL1bi cli Carrel in t11tte le direzioni, ciò cl1·e per111et• terebbe la cl1iusura chirurgiica lJrecoce della J)1·eccia toracica. E G11»011 consiglia l'i.niez~one quotidia11.a di 3-3 cn1c. di 1\11 liquido composto con essenza di tren1e11tina, g·t1aiacol ana g. 2, .euc.aliptol ,g . 1, etffi"e g. 96, e ]a Cll l"a C011 ·vruccini .adattati (un'ini·ezione o·g·11i 3-4 giorni); .si pratica l'-esame batterio.logtco 0gni 3-4 giorni, e quando no11 si risco11 trano l)itì streptococchi n1a solo qualche raro pne11mo- o stafilococc-0, si ricl1it1de l a parete i11 tre pia11i, do1Jo avviyam ento, continuando poi il ';accino per t1na dieci11a di giorni. Q11anclo clelle fisto1e bron«~hi.ali obbli gano a rin11nziare :tl liquido antisettico, cl1e dete1111iner.ebbe tosse ed irritazione broncl1iale, si fa11110 iniezioni co11ti11u.e o subco11tinue di ossige110. Qt1a11do il vol11111e clell'empie1T1n .ed il suo gra.<lo d'infezione resta110 a lu11go stazionari, ~c:;i può rìtenere cl1e !'.affezione si~ clivent1tn. cro11ica; dn tal caso, ott.enl1ta ln. disinfezione della cayità pJ.eura.l·e .oon mezzi fisici (sbrigliamenti o drenag·gi) o meglio cl1imici (liq11ido Daki11, ossigeno, ecc.),. si potrà l'icorre1·e a cl11e metodi 01Jeratorii, cioè la cihit1s11ra della parete e la d,e cor ti cazio11.e pol111011{tl'e. In ogi1i caso si pro cederà se111pre ad un energ·ico trattam ento postoperaiorio (g:innasticn. respiratoria, $l)irometria, ecc.). (.Jn11r11al iles prati~ ieris , vol. 36, n. 43). fil. 1
1
EPIDEMIOLOGIA.
. Cambiamento del tipo epidemico.
1
I
·
S}·cleru1am da va irn1Jort.anza, i1 er s11 ieg<tre i vari aspetti epidemiolog·ici assunti da llna stessa .111ala ttia, a s11ecia li i11fl11anze tell11ricl1e o clima ticht!. Il tipo clinico di una stessa malattia lJOtl'ebl )(' e$sP.re, ~erondo a lc11ni, così ,,aria l)i] e che vi è cl1i ritiene cl1e ln mening·ite epide1nica, la • ·polio1nielite ac11ta, l'encefalite le!nl'g·ica. l'i11ft11enza, Eia JlO va ria n ti di '11no ~tcs...~o l)rocesso morboso, ossia diverse mRn i fe!'tflzioni dello stesso ''ir11s sotto speciali condizioni. Attualmente vi :;ono (Roll est on, J Otlrn. _4, ?n. 1ried. .4.s s., 1920, i). 1195) pareccl1i esen1pi di mala.ttie cl1e 11a11no mutato . fisionon1ia: ad esempio la scarlattin a si presenta ·] )Ìll n1ite che non 11el pas$ato: il co11trario per la polmo11ite. , •
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lL POLICLINICO
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I diversi aspetti clinici presentati dalle malattie ir1fettive p-0ssono dipendere da varie cause ine.renti alla virulenza dell'agente infetiiv·o od alla resistenza del paziente: quale fattore entra nel genio epidemico?, Non si deve trascurare certo il fattore batter.i ologico: si sa che i batterii possono variare il loro potere patogeno per causa di influenze esterne (temperatura ed altri fattori' climatici, concentrazione dl. portatori od ospiti, condizioni di traS<missione) od runche spontaneamente . . Le diversità del quadro clinico possono dipendere dalla diversità degli stipiti che sono la causa delle malattie, come nel ti.f0 e paratifi, nella meningite, polmònite, dissenteria. Lo stesso germe produce dunque tipi variabili del quadro cli.nico, quant11nque si possa ritenere che questo sia piuttosto in relazione coni associazioni: ad esempio, un virus ultrarµicroscopico associato ad un batterio. Bisogna te11er conto inoltre delle. vaccinazioni profilattiche, dell'immunità non ·s pecifica data da comuni infezioni, della diver.sa resistenza, delle popolazioni. Ed anche il trattamento deve avere la sua parte: la difterite è perciò divenuta meno vir11lenta.
FASC.
·i9]
per 25' e ·s compare a 75°. Riesce tl'•indi difficile poter omologare queste sostanze inibenti lo sviluppo dei germi con !e alessine contenute n1el siero di sangue no1male. Furono poi presi in esame. 12 casi di e11dometrite settica puerperale. I casi con reperto positivo- (presenza d~ attività batteriolitiche nei lochi) rlPcorsero benignamente; quelli con esito negativo, pa~e beni1gnamente, parte con compli~zioni; i casi a reiperto n:ullo, cioè sviluppo dei g.ermi di egi.1nJ.e intensità nelle due ,s erie di pr()IVette, ebbero ·p ure significato incerto. Dal che si ded11ce . che se il metodo non. . ha ancora diritto di affermarsi in clinica, wure nei casi a reperto positivo ci dà l'indice dì una difesa locale e generale di cui va tenuto calcolo nella prognosi e nel criterio terapeutico. R. B. Sull'im1ortanza del midollo emopoietico delle oss~ lunghe per il decorso di malattie Infettive acute.
MoNTELEONE.
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Azione batteriolitica del lochi nei puerperi normali e patologici. A. P erazvi. (Ann. di Ost. e Gin., agosto 1921), che in una serie di ricerche ha indag:ato le
proprietà dei Jochi nei puerperi normali e patologici, nella presente nota tSt1l:dia la reststen7.a locale a llo sviluppo dei germi nell'utero puerperale fòndandosi sul valore batteriolitico dei lochi. Questo è .s tato esaminato servendusi del metodo di Neisser e Wechsberg, basato sul princtpio che i germi sviluppandosi soolorano il brodo oolorato con bleu di mie tilene. Come germe· fu ,scelto il oolilbacillo che spesso è l 'agente delJ.'in.fe!Zion.e dell',e ndometrio. I controlli furon-0 stabiliti usando soluzione :fisiologica in luogo d.ei lochi. Dalle prove f·atte risultò che nelle puerp.e re normali è molto spiccata l'azione ind.bente dei lochi sullo s'iviluppo ·dei · germi, specie in 3a e 4a giornata. Le proprietà batteriolitiche dei 1ochi, raccolti st.erilmente, apparvero in diretto rapporto con la rapidità e regolarità di involuzione .dell'utero p11erpera.Je. I,, 'azione è esercitata d·a l pla.s1na e dai leucociti, ma questi isolati dal plasn1a h11nn-0 una breve attività batteriolitica. Quest'azione dei lochi si .attenua col riscaldame!lto a 700
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In tutte le infezioni generali acute provocate da germi trasmissibili (E. Mtiller, Med. Klinik, n. 41, 1921) i germi patogeni, oltre a circolare nel sangue, ' si localizzanG> ne.I midollo delle vertebre e vi inibiscono la funzione leucopoietica. Si sviluppa allora rapidamente del nuovo midollo funzionante nelle ossa lunghe nelle q11ali, di solito, non si riscontrano germi 1110r1osta.nte la batteriemia. Questa a~senza di germi dal midollo delle ossa lunghe indica . che le zone di midollo neoformato esplicano una forte azione antibatterica: clinica.mente, l'aumentata funzione leucopoietica si mrunifesta con la leucocitosi. Nelle malattie infettive caratterizzate da leucopenia (p. es., tifo) i germi si localizzano e si possono dimostrare anche nel midollo delle ossa lunghe dotato in questi casi (lo indica la i.eucopenia) di insufficiente funzione leucopoietica: ciò fa ricono• scere per contrasto la gramde importanza che spetta al midollo delle ossa lunghe nella difesa contro le malattie infettive acute. POLLITZER. Prof. ALFREDO RUBINO
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Semiotica Medica (3• edizione completa.mente rifatta ed arricchita di nuovi capitoli e di nuove figure esplicative). SOMMARIO: Parte generale. • Esame generale defl•amm•· tato. . Parte speciale: Esame dell'apparato respiratorio. • Esame dell'apparato cardio-vascolare. • Esame degli organi ad. domlnall. • Esame del sistema nervoso•• Compendio di chtmlta e mloroscoola ollnloa. • Indice alfabettr.o. Un Yolume ln-16. eleRantemente rile~ato In piena. tel&. di oaeine XV-6Sa. In commercio L. 15 pii) le spese postali di •Dedizione e di lmballa5Zrio. Per gli abbonati al •Policlinico• sole L.14.80 fra.neo di porto · Inviare cartolina-vaglia al Cav. L UJG I POZZI· Via Sistina
N. 14, Roma.
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SEZIONE PRATICA
IGIENE PRATICA. L'angulllula dell'aceto.
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sti d ue se1nplici a&'enti: il riscaldamento (che se non s u pera i 50°, non ha azione spiccata sui prodotti v-0latili) e l'esposiz_iòne alla luce solare, il m-ezzo di uccidere questo parassita, che verrà st1ccessivan1-ei;i.te eliminato dall'aceto, inediante la filtrazione. A. FILlPPINI.
Abbastanza frequente nell'aceto di vino è la presenza di piocoli v·ermi a1e1n.atodi, A nguillulci aceti, che sono di osta.c<»lo all'acetificazion?,, ma non .a1·recano danni .all'aceto g.ià fatto . Nr n risulta che la loro ingestione· determini disturbi nell'uomo, e forse in c-0nsid·er3..Zlione di ciò, i nostri regolamenti non fanno espressa menPOSTA D·EGLI ABBONATI. , . zione dell'.anguillula e non vietano , esp·ressa.. (1448) Qi1,esiti f armacolpgici. - Al dott. G~ ,, mente lo spac~io di aceti che le contengano. . , P . da 1\1. (Ascoli Picenw") : Comunque la loro presenza deprezza ieon1me1·Gli · antichi chia1 1. Diagridio solforato. cialrnente l'aceto e può essere oggetto di r ipu1narono diagridi.o il « solutiv.o gagliardo di gnanza: è qui11di pi·e narnente •gti.ustifi·cato lo scamonea », cioè un purgante forte pre1)astt1dio di ~. ' Pas serini (Le Stazioni sper·imerirato con l a scamonea, ed u sarono il diagridio tali agrariè italiane e Boll. Ist. lrit. di agricoli so1forato, glicerizzato, cidoniato, ecc., secondo ti1,ra, 1naggio 1921) dedicato .alla r~·sistenza d Blcl1e uni,•ano la scamon ea ad altre sostanze. 1.e anguillule .a differenti ag-enfi ed al m odo cli Ora si intende col n-0me di diagridio la resinA distrug,gerle. di scamonea estratta daJl.a radice di Cont' olNumerosi sono i n1ezzi studiati dall'A. per t1cvol1ts sca11i1rl.01iiae; è un purgante drasti.co, icidere l 'nnguillula: alcuni senza importanza dragog·o, cl1e agisce come Ja gia.lappa," di cui pratica, come, J). e., il solfuro d i carbonio, il ha le stesse proprietà ed. indicaziopi. Viene subliJ11ato corrosivo, il cianuro di potassio, c}1e, usa to spesso nella terapia jnfantile perchè quase anche efficaci, 11on potranno mai u s arsi : si senza sapore. comunque anche la prova ·Con questi agenti 8 2. Calornelano ingL~~e. - Il calomelano vie• stata utile perchè ·dimostra la· grande resjs te11ne preparato con diversi n1e't odi : per subli• za di questi ·vem1i (vivo110 diverse ore nel sub l!· mazione, a va1)ore, per precipitn.zion.e, per eletmato a 1 %0, ' nel cianuro .p otassico a 5 %0 ). trolisi. Interes.sante è il repe;rto che le anguillule po~ì I,l C. i11g·lese è quell·o a vapore , cl1e è la SoDO ViVeTe diversi . giorni nell'acido aceti CO ;l, qnalit.à più US?-ta ed è la sola officinale. ftl. ,. 18 %, poichè -contraddice a qu.anto si ammetteva un tempo, che 'cioè esse non pote.s sero vi· · vere che in aceti a titolo inferiorè a.l 4-6 %; sicc-01ne poi gli aceti anche buoni, diffiieilmenJ;e s1lperano il titolo di 6-8 ~~ , ne viene di conse- · Uso delle reticelle contro le Zanzare. guenza che la presenza di anguillule non può Riportia1110 dai Pathologica (1° agosto 1921): di perr sè sola indicare una deJìce11te aci·dità. 'Valter e T\1aster parla11clo clella pr0tezione mecUn agente susoottibile di applicazione ·è l'anict1nica <'011tro le zan7,.<tre dicono che tale difesa si dride solforosa gazosa, che, abbondantemente ' l• i11izia ta i11 I 11dia 11el 1881. applicata, .finisce con l'uoctder:e tutte le anSir Patrie}{ Hehir in Lancet -(n. 5089), 'o.sserva che guillule. Poco sicuri sono invece l'e~clusione J iuso (1ella l)t'otezione n1eccanica contro le zanzar~ dell'aria, la sovrapposizione di olio ,d'oliva o rii è assai antico; ne parla Erodoto rome di metodv usato dagli antichi . egiziani e ne accennano ,·a rvaselina, i raggi u ltravioletti, i raggi X. Il dis· sieocam-ento uccide rapida111ente le anguillul·~- rone, Ora7jio, l.>roperzio, Giovena le per quanto riguarda i Romani, pre&<)() i qu<.tli la rete di difesa ma evidentemente esso non può usàrsi. SuscetfiY~va il nome di Oonf)pe1tn1. tibili di applicazione pratica sono invece il r1 scald.amento e l'esposizio11e alla luce .solare; ba.sta fare i-.aggiungere al liquido la temperaE al)1:>ena necessatio cli aggiu11gere cl1e questi tura di 50° per .essere certi di aveve uociso tutte in(>zzi eraqo diretti a difendersi dalla molestia le anguillule. Indipendente111·e nte ·d .all'aumento delle zan.ur:~ : la fintLlità (li ·d ifendersi dalle ma · cli temperatura, agisce la luce so.lar·e , che le lattie trasmesse dalle zanzare e l'uso sistematico llccide i11 poche ore: l ''A ~ non ·dice i)erò a quale delle reticelle, sono conrecutin alle scoperte di spe.s,~or e ·a11·iv a la sua .az~one, poichè questn. Gl'a.ssi preparnte da que~le ·d i Manson e di Ros.~p d·eve esser e i1tdltbbiamente diversa secondo 1a e c.lobhinn10 f:11:n e ci:·~flito :111·autore italiù110. capacità e. la larghezza del recipiente, la na• R. B. tura d_elie pareti, ecc ...\})biamo dunque in queI
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IL POLICLINICO •
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PRO~,ESSIONALE. l{ISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (9146) Qbbliglii dei padr9ni 11.;erso i p?·oprU àiJJl'n.<Jent i
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rig'l1.a·r do .<lella, assistenza sanitaria. -Dott . .ID. }j'. -V. da C. - Nessuna clisposizione di le~ge o di reg·olamento obbliga i padroni di pagu re per i prcwri domestici, colpiti da inde1mitit~ in~ritti o meno nello ele11{'0 dei povei:i i medi.t
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sem-
to del tenni.ne fissato per acquistare il diritto aYa pensione. ·
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e1nali e le spese di spedalitit qualora per qualsiasi r"ugio11e i1on fOS$e pos..··dbile la cura n ' domi.
cilio.
(9147) Periodo i1iterilnàle - Va.l uta.zione agl·i effetti deiia pensione - Caro-viveri. - Dott. A. ~1. rlQ_, ~I. I l ~riod-0 <li servizio interinale no11 riscatta agli effetti del;La. . p.e nsione. ~o, però, è tennto in c,onto i:>er affrettare di altl'ettanto. ·tea..-~() l'acqui·s to del relativo ·.dirttto, se si sia . ne frattemPo pagato il relatiYo contributo. Può aver diritto alla inde1mità caro-viveri, ~re che il ' . posto che. oocupa, sia previsto nella pianta ,organica, sia privo sel titolare è non sia'. ~'ltà compresa od nltrimenti valut.'lta nella ' retrib'l1zione gior-
naliera. (914 ) J1i.scr·i zione alla Oassa ài Previde1iza dei >nerlioi anzi.ani. ·_ Dott. G. C. da M. - Entro llil decennio di inscrizione si deve pagare alla Cas.sa di Previdenza il cn1>itale eorrisPondente ai cornJ)lessivi contributi clell'ente e <J.el medico, con le quote mutue e gli intercsSi comPosti, in . h1tto una somma che si aggira fra le cinque o sei 1nila lire. Dalla inscrizione di I~i alla Cassa di previdenza nessun nuovo o mag'giore onere potrà risentire il Com11ne, il qua le già paga, coane per legge, il prt>prio contributo, non ostante che il sa.n jt.ario non nbbia ancora aderito alla Cassa. In·&"Crivendosi ora alla Cassa, .con 25 a.nni di servizio e r,... di eti't, liquiderebbe la soro.m a di· lire 1451. Con la nuova tabella in base a 30 anni di ~e1·yizio ed a 70 anni di età, liquiderebbe la. som1na -<li lire ()300. Occorre osservare cl1e in tal caso si dovrebbe aumentare proporzionatamente la somma da 1-ersarsi pel riscatto clei q1tindict anni di servizlo, · fatti prima clella inscrizione. ' (9149) l11111osta di Ricchez~a niobile. -
(9131) R·i.sca_tto per la, tJen.s.ione di servi~ Vnterina l e. - Dott. M. C. da S. - Il servizio ~l.lteri nale prestato p1ima de11a. infK!rizioµe alla Cassa di Previdenza non si può riscattare. Di esso, pre qu.a ndo si sieno ·.J!'C;ig.a ti i presta·b iliti contribt1ti, si tien conto pel ptù sollecito iiaggiungimén-
Dott. G
T . da T. - Il D. L. del 9 settembre 1917, n. 1546. a riguardo del tasso della imPoSta di R. l\iI. ·fù i >1·otogato con altro òec:reto T.Juogotenziale del l<' .agosto 1918, n. 1289, fino alla fine dello esercizio :finanziario in cui fu co1iclusa la pace. Con successivo D. R . del 7 novembre 1920, n. 1542 fl1 prorogato ancora per tutto il tempo necessario alk. a tt1iaziooe della riform:'l tributaria.
(9152) Tassa. di Riecl1,e.zzà niobile. - Dott. S. :}f. da R. - Anche sull'ònor ario giornaliel'o di lin medico · supplente, grava la imposta d:i RieclÌez1~ mob~. , · ..
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(9154) 11-,.rlennità oava7catura - Rinu:noia. -
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D-0t-
tor l\iI. lVI. da M . - Può bene opporsi alla . rièhiesta clel l\'funicipio di · cedere lire 300 sulla inden.nità caYalcatura per il mese di con gedo, d.u rante il quale non ha fatto llSO di mezzi cli traspoli'to, giacchè (letta indennità è fissata ad anno e non ft mese. Può ~sere, d'altronde, ~e del risparmio cli spesa per un mese si sia già ten1.1to conto nel fissarne l'ammontare complessi\o annl1ale, che ai sia appt1nto· stabilito jn quell3. misura per lÌi,i-Oici ~ non per dodici mesi. · •
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(9155) Ilicchezza .mob-ile. - Dott. E. A. da R. . Anche s ulla indepnjtà caro-viveri si deve pag~re la tassa di Ricchezza mobile.
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(!llJG) Riohezza mobile. - Dott. G. Z . da C . .....:_ Il compooso che ;ritrae da. ogni atto operativo non è stipendio. Esso è colpito dalla Ricchezza mobi.le, a tliffetenza dello stipendio che, come Ella ~, 'ra. esente dalla imposta. Il tasso della . imposta sarebbe .Quello :fissato per l'esercizio professionale libero, cioè il 9 per cento. Doctor JuSTITIA. •
LA RUBRICA . DELL'AMMINISTRAZIONE Il movimento eulturale e le tarifte postaiI.
Sotto la presidenza del sen. Corbino, ministro della P. I. e ''ice-presidente della « Fondazio11e L€onardo », si è riunito il C-Onsiglio Direttivo del la « I...eonardo )) stessa per l'esame e la discus&ione di importanti argomenti relativi alla espansione all'estero della cultura nazionale. È nota l 'azione che la. «Leonardo» persegue per {9150) Seconda indennità oaro-vi·vet"i. - Dott. N. . quest.o che è tra i ·p iù gravi problemi della vita G dcl S. - Re la deliberazione di concessione de1 del nostro paese. Le Gt1ide pubblicate dalla «Leosecondo cnro-nveri ern detto che esso veniva dato nardo>> costituiscono lln prezioso mezzo di oriel}.a. tutti gli impiegati. non Yi è ragione per negarlo tamento nel vasto campo della produzione C11ltualla lev.ntrice ed al meclico. Per toglierlo si san\ rale i tali.alla per ogni singola disciplina. Oltre a ciò la. « Leonardo » sta Pl'eparando ~I poi <lovuto prendere l111a nt1ova innova tiva delipiano per un.a collezione di S~rittori italiani. SJ1e# Qerazione, che bisognerebbe tener sotto occhi per cialmente contem'l)oranei, ehe sarà pubblicat.'l in ~edere come fu motivata. •
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(9153) Oonpedo . ..:._ Dott. A . B. da T. V·.' _.:.__ No.n è necessario che passi 11n intero anno 'd i serVÌzi-0 per 1X>ter chiedere ed ottenere i l ·mese· di conge- • do annuale. Esso .può essere chiesto in ogni tempo e co.nce&.'ro egualmente sempre quando ,lo consentino le condizioni .sanitarie lo~ Jj.
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; Sb:ZIONE PRATICA
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lingue .di,·erse, ih paesi diversi e per opera cli diversi editori; e ha organizzato un ser,·izio di i11formazioni per le riviste stràniere alle ql1a.li inYierà tradotti ed eventualmente correda ti dalle IX?cessarie illl1-&truzioni, gli studi, gli articoli, le memorie scientifiche più im,p ortanti che in Italia man ma.no si · vanno pubblicando. 'PreocCUP<'l to inoltre del òisagio Cl:ea to al movimento culturale e librario ·dalle alte tariffe posta.li per la spedizione dei libri sia all'interno · che all'estero, il Consiglio dlrettivo ha formulato i segn~nti voti che saranno presentati ai :àlli11i-stri delle Poste e dei Tragporti da una speciale Commissione nominata in seno a1 Consiglio direttivo= ' <\ Il ·Consiglio direttivo lJer la «Fondazione Lronardo » I:>er la Ct1ltura Italiana, fa voti che S. E. il ~fir1istro delle Poste : riconoscendo che lo SYilu.p po della . vita intellettuale italiana è fattore necessario alla prosperiti1 economica della Nazione e al buon nome del nostro Paese ne~ mondo, . e c,be. le condizioni. in eui oggi si svolge l'attività editoriale e libraria sono estremo.mente difilcili; voglia concedere una tariffa di favore ni sottofascia e ai pacchi postali spediti all'i.nter1lo dngli eclitori e dai librai )>. «Il Consiglio direttivo per la «Fondazione J..;eonardo )) per la Ct1ltura Italiuna, fa v·oti cbe S. E. il l\iirrlstro dei Trasporti : riconoscendo cbe lo SYiluppo ò élla vita intellettuale italiana è fattore i1ecessario alla prosperità economica della Nazion-e e al buon nome del nostro Paese nel mondo e che le condizioni in cni oggi si svolge l'attività editoriale oono estre1nnmente difficili; voglia concedere una noteYole riduzione alle tariffe per l'invio dei libri sia a piccola che :-i grande velocità, render più facili e meno costosi ?:li invii dei -p archi ferroviari contènenti libri. (~a -:1.e~ttn re le SJJ<?di~ioni dei . libri fl1ori sacco · come è eonc~Roo ai petiocli(li )). ~ lln vastn opern <1fllln e< J.eonardo » il Consiglio <liretti,~o. <lel CJnaie oltre a l presidente · Ferdinando :\la1"tini C'lcl a l nce,,.presidente Orso Mario Corbi110. faru10 partf\ come del(lga~ del Ministro d()lln P. T. Giovnnni Gentile, degli Esteri il comm. Am~cleo Gianni11i, delle Colonie il comm. Nobili :\LaFJ.~nC'ro, del Comn1i~sario clell'emigrazione il • prof. ~rorqnnto P~rrussi, e come consiglieri i pro- . ff\S-()Ol'i Giusepp<?' Chiavenda, Almagià, Formiggini, attRnò(l <'011 n lncriti'l e C'On il massimo fervore.
CONCORSI. BRF:SCIA. Ospedale dei Bambinli, « Um,be1·to I ». Primario del ri1}arto Medico; !L. 2300 11ette e r 1200 di caro-vi,r. Scad. ore 16 del 15 dic. Etr1 massima 40. Anni 5 di pratica pediatrica in clinich~ od ospedlali. Anno di prova. ,.Il Co11siglio · di _\mminlstrafilone si ri•s erva la facoltà di scegliere sui primi tre ela.ssificati. CASTELGRANDE (Pote-n,za) . - PoPol. legale 2705 (effettiva circa 2300), agglomerata in ·collina, 50-60 fam. povere; L. 3000 e caro-viv.; 6 .quadrienni èe<'imo. Età limi te 50 anni. Scad. 19 dic. 4 •
•
. ..
'.,
ÒASTIGLIONE PELLE SnVIERE (Ala)itova). ,.:._ A tutt) il" 20 dlc. Direttore del M61micomio; , I.1. 12,000 e cinque çiuadrienni decimo; doppio c.-v.; L. 1009 alloggio. Servizio entro 20 giorni. CE'roN.i" (Siena,). - 3a. cond.; scad. 15 tlic.; L. 7500 per 1500 ·P oteri, 8 trienni ventesimo, L. 3500 mezzo trasJ;)orto, L. 2:100 c.-v., L. 30Q per ogni conVivente a carico e L. 500 .se i :Poveri .sono più di 1500. FoLioNo (Pe1·ugia). -- Scad: 10 dic., residenziale; chirl.1rgo; L. 6500, due c.-v., tre quinquenni decimo. · · ·
'
A tutto 15 dic.; L. 8000 e bienni del ventesimo, L. 2000 ca v.; in corso d'appro,·. m1gliorainenti; L. 500 uff. sa~.; L. 1000 direz. Ospedale « Ghinelii ». Ab. 3800 in chi.e centri. GAzza~IGA (Berganw). Condotta residenziare • del Coru,~rZio ~'tZzaniga, . Fiorano al Serio, Orezzo. Popolazione agglomerata di 6000 abitanti, sparsa di 10ù0; poveri .lOQO. .Estensione 5 kmq. Indennità .residenza 6.5òQ lorde; . 250 per ogni 100 poveri da 1000 a 2000.; 35Q per ~oni 100 poveri oltre i 2000; :.500 per u.ff. san.,. 300 ·p er spese a.m bula.torio ; doppio c.:-\r~ . ;e assicurazlru1e contro g·li infortuni professio11ali (L. 120). Qt1attto aumenti quinquennali. Il 'medico condotto è autorizza~ alla. direzio:i;i.e . servizio chirurgico nell'os~le{ Scadenza 15 dic. GENOVA. M unioipio. - '! condotte; titoli ed esame; ·~. 7000 é 10 bienni di L. 3J5 e uno di L. 2-00; 2 caro-viveri. ))ocum.. alla Regreteria non oltre ie ore 16 del 20 dicembre. Esercizio .P~ofessionale triennale. Età-limite 35. Chiedere annunzio . . MONTEPULCIANO (Siena). - Scad. 80 nov., due cond. : L. 6500 fino a 500 pov., L. 150 ogni 100 pov. in più o frazione, L. 4000 mezzo trrusp., c.-v., ~ trienni ventes. PIETRALUNGA (Umbria). - 2a cond,; L. 6000 oltre L. 2000 disag. 1'°esi(i., L. 2400 caro-viv., L: 260 se uff. san. Servizio entro 15 giorni. A tutto 30 _dic. Cl1iedere annun"zio. SES'l'O s. GIOVANNI (Jfilano). Due cond.; Lire 10,000 di et1i L. 6000 fi·sse e L. 4000 per 2000 pov.; J,;. 500 ·ctopo la stabilità e 5 quinquenni ulteriori; di L. 650; L. 1000 per traspcrto misto (bicicletta e ' rettura). Al 10 di.e. • Chieder~ annunzio. GA'l'TEO
(Forlf). · -
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A'V'Viso.
«L'Ufficio Collocamento Medici di Padova _.:_ Regia Clinica Medica - ha richieste di . . sanitari dai seguenti ~muni: Gallio, Velo d' Astico, Ovaro, S. Giovanni Manzano, S. · Michele a l Tagliamento, Crespadoro. In quasi tutti i detti Comuni scino aperti o stanno espletandosi le pratiche per i relatiYi concorsi. Se vi fossero medici che desidetassero assumere l'interinato 1sono pregati di rivolgel'~i a ·eletto Ufficio. · Sara-n no preferiti, per desid~ri o delle Amministrazioni Comulk'lli, i medici settentrionali>). 1
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Difftde. Nuove diffide: provincia di (Bergamo), wnsorzio Falmenta vanni della Vena e Sassetta (Reggio Em.). È mantenuto il Yincia di Reggio Em .
Venezia, Predore (Novara), S. Gio(Pisa), Scandiano blocco della. pro-
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IL POLICLINICO
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
cet ha assunto un'attitudine di arrendevolezza :
Con recente decreto R.e Alberto del Belgio ha concesso l 'alt.a 01101ificenza di ufficiale della CoroDèl d i Leopoldo al prof. Giova1mi JM.asnata~ di Stradella, per le benemere:Ilze da lui acquistate nella qualità di tenente colonnello medico alla fronte belga. In pari data i dottori Er1100to Bottini e Carlo Codecà, di Stra.d ella, già ca,pitani medici, veni,·ano i1isigrliti della Croce dl Guerra 'belga. Il p1·of. dott. Giusep1)e Cavallaro, libero docente, incaricato dell'insegnamento della .stomatologia nel R. Istituto di Studi Superiori di F irenze, su pro1'>00L1 di S. E . il Presidente del Consiglio, è stn to non1inato co1nn1enda tore nell'Ordine della Corona d'Italia.. Il dott. Antonio Scuteri è non1inato ~.avaliere nell'Ordine della C-0rona d'Italia per le sue bene1nerenze mili-tari e civili . Il prof. Ul1lenl1uth, che rinunciò - ad: o~upare a Berlino la cattedra. d'Igiene, alla. quale era chiamato, per i~suificienza degli ei11olumenti, è chiamato a dirigere l'I;Stituto di Medfci·n a sperimentale di Marburgo. Alla Sezione sierodiag·nostica. dellostesso Istituto è chiam.ato .il prof. Doldl, da ll'Istituto di terapia s1:>erin1entale di Francoforte.
invece il Brit-isli è intransigente. Secondo il Bri, tisli, ciò cl1e si deve riformare . non è già la retribt1zi9ne dei medici, i quali lavorano onestamente e atti va.mente a servizio · delfe assicurazioni, ma la retribuzione dei para•s siti burocratici, che viYon o sul inargine delle assicurazioni e ne sgretolano i bilanci : fondi enormi l'anno cosi dilapida ti I medici potrebbero adatt.arsl a lla riduzione della loro quota, solo -se l'ascia ministeriàle tagliasse nel vivo anche la foresta degli abusi. Se i medici venissero in blocoo nella decisione di rifiuta,re la loro 01)era a lle nuove condizioni. ne verrebbe un arresto dell'assicurazione malattie in Inghilterra. L. V.
MEDICINA SOCIALE -
L'assicurazione malattie in Inghilterra I
Come una bomba, è seoppi<1ta in Inghilterra la notizia che il ministro della Salute, sir Alfred Bond, intende ridurre le qt1ote corrisposte ai medici cl.le ·prestano serYizio <.l i assicurazione-mala ttie. Date le co11dizioni dioogiat.e <.l el iilc-1ncio, il Go\erno intende realizzare clelle economie e comincerebbe da: l ll'Iinistero della. Sal n te, il quale non è st.ato mai troppo popolare. A sua Yolta il ì\'linistro tesponsabile comincerebbe i1on già dagli alti 1)3])3\el'i del l\'linistero, che p11re aissorbono molto denaro, n1<.1 dai medici, i1oicl1è si ritiene generalmente che questi guadagnino troppo in regime assicurativo (possono introitttre fino ad un massimo di 150,000 deile nostre lire, senza contare l'e~rcizio libero) e rendano poco. Quando comi11ciò .ad applicarsi la legge, la quo1<1 di capita zione vern1e fissata in scellini 71;2; J)Oi ft1 poi:ttt ta a 11; ora si Yorrebbe ridu rla a 9, cor1·cln tivamente alla riduzione generale dei salul'i: ciò pern1etterebbe di realizzare un'economia . di 2 mili-0ni di sterline (1/5 di miliardo della nosti'a valt1ta). I medici l1anno con<Sidera to la proposta. con1é un'ingiuria ed un atto di ostilità.. Essi fa11no considernre che i loro introiti non sono netti, ma gravati dalle spese perun'ubitazione dec<?rosa- Cc.on annes..~ gabinetto da viRita, sala cli aspetto, ecc.), per i mezzi di trasporto, per gli strumentari, i libri e Je ri Yiste, ~e1iza considerare le t:-tsse elle riassorbono buona :ix1rte degli introiti. Dei ùue massimi gioTnali me<lici inglesi il Lan,.
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NOTIZIE DIVERSE. Corso di perfezionamento io
cologlca.
clini~
ostetrico-glne·
·
Nell'a1mo scolastico 1921-~2 avrà luogo, per i Laureati in ~Iedicina e Chirurgia, presso la Clinica ostetrico--ginecologica della Università <li Rolllil, ~11 Policlinico Umberto I, un Corso di Perfezio11ame11to in Olinica ·ostetrico..gine<X>logica. Il Corso s'inizierà il 10 gennaio 1922 e durerà sino a l 31 maggio: saranno illl;I>artiti i seguenti in~naruenti : l ) Co11ferenze cliniche di ootetric:ia e g'inecologia; ~) Diagnostica, igiene e terapia: ostetrica e ginec:ologica; 3) ~rcitazioui clinicl1e. Alla fine del Coroo, quelli ehe l'a·v ranno frequentato regolarmente e che avranno su.p erato l;l 11rova di e.sa.me, iice-veranno un Diploma ili t)el'fezionamento in Clinica ostetrico-ginecologica. P er esservi ammesso si deve fare domanda su carta bollata òn L. 1.1;> al Rettore della R. Universitù,. prese11tando : - a) Fede di nascita òebi tamente legalizz.at..'1 <laI lJI'~S'idente del T1ibunale; b ) Diploma o certificato <li laurea in :\1edicina. e Chirurgia (anche di Università estere): e) Quie tanza di L. 300 rilasciata. da·l l'Ec:onomo della R. Università . Si dovranno pt1re Yersare nella Cassa Universitaria L. 78.90 occorrenti per eopratassa di esame di diploma, per g;li esercizi di Labora torio, per bollo e indennitìt. Per ritirare il Diploma gli interessati dovranno in se g nito pre.~ntare domanda su carta bollata d:t L . 1.15 e ' rersare alla Cassa Universitarin I~. 10.60. Le iscrizioni si ricevono fino a raggi11ngere il numero di 60 e non oltre il 20 dicembre 19"21. .
Corso di perfezionamento In " Medicina del lvaoro ., Presso gli J stituti di Clinica Medica, di Igiene e Medicina J~ale della. R. Università di Roma, sotto la direzione dei professori Ascoli, Ottolenghi e Sarutrelli si svolgerit per l'anno accademico 1921·22 un Oorso di l">erfezio11amento, clic avrà lo sropo
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{A~NO
XXVIII,
FASC.
49]
SEZIONE PRATI CA,.
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di fornire ai i\1edici le nozioni più indispensabili Per la esportazione dei nostri prodotti .sono in per l'eser·cizio della ptofessione medica presso gli via di attuazione accordi internazionali che debsta bili:tnen9 in<luStriali, le ferrovie, i lavori agribono consentire un trattamento ·ai recj,.procità in coli, gli istituti assict1ratori per quanto rig·uarda h1tti quei paesi d·a i quali noi riceviamo specialità la. J>i1tologia, l'Igiene, la Legislazione e la l\lledifarma ceutiche. ci11a legale del La,"oto. Il Corso si svolgetit con lezioni, colloqui, dimoSettimo centenario dell'Università di Padova. . strazioni ecl esercitazioni pratiQhe e conferenze. Si Vengono organizza te feste solenni, da tenemi terranno i -seguenti insegnamenti: nella prossima pr.ima vera, ]!er il VII Centenario Patologia e clirnica del Lavoro ('PI"Off. .Ascoli e d€l glorioso studio Patavino. Pres~dente del CoRnne1letti) : Igiene g·enerale del l.avoro ('p1·off. Sumitato esecutivo è il ' JJrof. Lucatello e membri llflrelli e I>untoni) ; Legislaz. del lavoro e Jg·iene due Profe~so1·i di ogui Faooltà.. in<.ll1~triale (prof. Lorig·a) ; )?.a tologia chirnrgi<'n d e-1 lnYoro (prof. Diez) ; ì\Iedici.na legale gene1·a1e Censimento della popolazione lo Inghilterra. <vrof P~:40r A.scarelli) : Infortn11istica n1edico-l0gal~ Giit dai primi l'isulta ti delle operazioni di cen'Jirof. ()ttoleng-lli) ; Uonfetenze sulle va1ie specia simento risultel'ebbe che la wpolazione è aumenlitlt , <lei ;prog. Alessnn{lti. /\.scoli 11a2:lio11i Bi<Tn·.. tn tn cli quasi flue '111ilio11i d~l 1911 al 1921 (da mi, c·11iavaro, Oirtncione, Dalla "\' eclova, De Sanctis, Duere~r, Ferreri, G.agli<>, Ghilar{lucci, lVfarchia- · 40.~31,946 a 42,467,530); riguardo ai sessi si hanno / ·11onii1ii 20,430,623, don.ne 22,336,907: le donne sufn \'il . :\Iingnzzini, P estalozza, Zeri. pera110 dunque g·Ii uomini di circa 2 milioni. Il <Jorso avrà pri11ci1>io il 16 gen.n.aio 1922 e avrà la durata di tre mesi. Alla fine del Oonso, a quelli che lo a v1·anno frequentato a ssiduamente e a''ranno superato le r<\lati've prove di esame, sarà PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. n~~gooto u.n Diploma di perfezionamento. ALFIERI EMILIO. L a t erapi a oliir1trg loa dei fibronii()l'er esservi aJnmessi, si deve :fare domanda Sl.1 mi uterini. Atti XX Cong. Ostetricill, 1920. c..1 rtn d'a bollo di I.i. 1 al Rettore della R. Univer~1AZZOLANI D. A. Il bagno <li mare a Tr·ipoli. sith, uon più tardi del 15 gennaio 1922, presen' Tripoli, St:ab. Ed. «Nuove Arti Grafiche», 1921. tnl1(lo : In. [ /assistenza, san,itaria alle rn alattie infett·i ve e a) Fede di nascita, debitamente legalizzata dal infettivo-ooritaglose a Tri poli . - Tripoli, Stab. P re8idente del Trib11nale; Edit. «Nuove Arti Grafiche », 1921. l>) Diploma o certificato di Laul'ea in l\ledici~luGGIA ALBERTO. Lo « slioc Jl; )> a·n afilattico in, terana e Uhirurgia (anche di Unive1~sità estere); pia infant·i te. - i\Ii In no, Ooop. g·rafica degli Opeo) Quietanza di L. 250 rilasciata d'all'I-0conor ai, 1921. mo della. R. Università. AooSTINI CESARE. Siridrorn i pseudo parlcinson.i ane Si dovranno pure ' ·ersare nella Cassa. Univerda encefalite epide1nioa. - , Perugia, Tiip. Perl1sitaria L. 78.90 occorrenti per sopratassa d'esami, gina, 1921. , r.>er gli esercizi di labora torio, per bollo ed in(le11nità. I\1oNDIO ENRIOO. Oontrib uto allo st1tdio delle psicosi da Basedoiv. N<1poli, Tip. dello Studium, Per ritirare il cliplon1a, gli interessati 'dovranno 1926. . , in ~eg·1tlto presentare domanda 1su carta bollata Atti det II Oongresso della Federazion e nazion ale <la I1 . 1 e versare alla Cassa Universitaria L. 9.80. dei ..~i edic;i ohirurgh i l iberi profess·lonisti. - l\lif.J€ iscrizioni -si rice,rono fino al 27 dicenibre 1921. lano, Coop. grafica d~gli Operai , l!l21. .
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Laboratorio Neusebtiler. T./Opct~t
« Il :n·\1ro <l·Itnlia » pe1· la })l'e,·enzione 'lelJa cecità e per la vrotezione dei ciechi, P·r esie<luta <la miPis \Viuifl'ed Holt, eretta i11 ente morale cu11 i1ece11te <lcrreto, riceve11{lo in dono ed «\S~1meudo l '<\1nn1iuj~ttazione del 'I.aboratorio Ron1ano dei Ciecl1i (i11 'ia Aracoeli, n. 59-60) 11..1 deliberato, pe1· onor:1te il suo fondatore, di intitolare con il nome {li ..\Ifonso Neuscl1liler il T.1abora.torio stesso e di ,·ets11re la somn1a di !1. 100,000 r>er l'incremento della be11e1nèrita istituzione cP.e tanto A"iovamento :t rl'eca n lla re-llenzione morale, ecqnon1ica e sociale della classe dei ciechi.
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P. Une nou z:elle Théorie sur l 'Etiologie
l\IooINOS
d e la P ellag re et son traite111ent. -
...:\lexandtie,
Fratelli Ventl1rà. 1921. OnEPIEUX J ANIN J. l.1 es ùases fondan1e·n tales de la Grciphologie et d e , 7' Ercpert i.<~e en. éoritit·re.s .
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FIORITO
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TANFANI
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. lL POLICLINI CO
1680 •
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,
Indice alfabetico per. materie. Anguillula dell'aceto . . . Pag . 1G75 )) 1672 Ascessi polmo11ari: diagnosi )) 1667 Bibliografia : cenni . . • • )) 1666 Bronco-a.naero1nycosi . . • • )) 1653 Cavità nasali: fisiopatologia » lG.52 Cinconina. e malaria. . . . . )) 1663 Colelitia...9i: tratt;ament:o chirurgico )) 1673 Epidemie : cambiamento del tipo . « Erpes zoster» quale sintorua di pro)) 1662 ces.9i interni . . . . )) 1675 Farmacologia: quesiti . . . • Glandole tracheo-bronchiali : tumettà.-· » 1672 . zioni e calcificazioni . . • • • Lochi: azione batteriolitica nei puerpe)) 1674 rii n ormali e patologici. Malattie interne : influenza reciproca . )) 1661 Rvma, 1921 -
Tip.
Cartl~re
l"·elltra li,
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,
' .
.
:\fal.attie ne1-vose e mentali: cul'a arse-
nicale ad alte dosi in talune - . . . Pag. :)!idollo emopoie tico d-elle ossa: impo~ tanza per - il decorso di malattie in)) fettiYe acute . . . . '. . )) Pleurite con versamento . . )) Pl~1ri ti purulente : tra tt;amen to 1 )) · Spondili te tubercolare: cura . )) Streptotricosi polmonare . . » Tubercolosi e gravidanza )) Tubercolosl pleurica: patologia . • )) Versamento 'perica."r dico : segno Z11cchero : e rrori nella determinazione )) col metodo della fermentazione . Zocchero: micro-metodo di dosaggio nel » . . . . sangue • • •
16-15
! 674
1672 1673 166-:>)
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1671
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Roma, 12 Dicembre 1921
ANNO XXVIII
Fasr. 50
fondato ilai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANC.ESCO DURANTE SEZIONE PRATICA .
REDATTORE CAPO: ))ROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. · 1
Lavori oriçinali: G: Caminiti-V1 n ci : La gastroenterostomia con esclu~1one del pJloro alla Parla vecchio nel carcinoma g a stroenterico. Osser!'azioni clinic.he: B. M a sci : Sindrome di eancreatite cronica conse:cut'1va ad ulcera gastrica . Note e contributi: <;7 • Pansini: Atonia muscolare Jarinaea in 0 soggetto malarico. Rivist~ sintetic~e: G. Aiello : L'odierno orienta1nento nella terarua del diabete. Sunti e. rassegne: DIA~N~STI CA: ~. ~éclér: La diagnosi radiolo~1ca delle aff~z1oni addom1nah dopo ins u fflazione preli· . !!nnare del pe~1t~n~o. - MEDICJNA: ,,.. ~I. Booth by: Le ofan.dole pai:at1roidi. - ( HIRURGJA: \\' .Chorburn: Osservazioni sulla r1zotomia. pos teriore a sc opo analgesico. - S1F1LOC•RA 1'.'~A .: H. Langstein e II. Putzig : Rivista riassuntiva sulla s11ihde congenita.
LAVORI . ORIGINALI. La gastroenterostomia con esclusione del piloro alla Parlavecchio nel carcinoma gastroenterico. <1 ) Contributo elin1co pel dott. G. CAl\1INITI-\ -INCI
Accade'!'ie, Soci~tà me~iche, C~n.gressi: XXI Congresso della Società I t aliana d1 Os.tetr1c1a e Ginecologia. Appunti di medicina pratica: SBMEIOTICA: La reazione di \Vass erm~nn e i dati clinici. TERAPIA: Trattamento della. proctite. - Cura del prolasso del retto nell'infanzia TECNICA: Gli aghi. d' _acci.ai~ per l,a puntura delle ven~.1.GIE~E:. Le contro1IJd1caz1on1 dell e sercizio mu scolare nei f &D;ClUlh. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA : La secrezione interna della rnilza.- POSTA J;V!:GLI ABBO NATI. - VABIA: Nella vit~ professionale_:. Cronaca del movimento professionale. - Risposte. a _ques1t1 e a domande. - Concorsi. - Nomine, prornoz1on1 e onorificenze. Notizie diverse.
Indice alfabetico per materie.
rii e resezioni come avviene coi varii metodi di escll1sio11e eseguiti da E:LsielaberO' Doye11 ' • I:>) Ko1cl1e I', Bio11.di, Schiassi, eoc., fino al più recente eseguito da Georgesco di Bucar,est (Pre sse méd., gen.t1. 1921) a modifica cli quello del Biondi. ·rutti qt1esti i11etodi sez.ion•anti riescono pii.l o meno aggressivi e qumd.i compli ca110 l operazio111e principal·e ed i suoi pericoli ' tanto . mao-o giori in qi1anto si tratta di ammalati che spe:---. so si operano in co11 dizioni veramente dispern tP. Sono egual.mente da riigettare i metocli di esallusto.ne d·el pil0ir 0 con ,plastiche 1seco111do Doyen, ::.\Iayo, Koerte, Wilny, M·ariani, Girard, Tappeiner, Polya, ecc. :gerchè anche essi prol1111,ga110 1 01).er.azione. at1111e11tano il tra11ma e no.n sono di esito sicUT-0. Rima.n1gon,o co·sì i metodi di legatura, fra i quali, t.olti quelli es-e gt1iti ,con fili ·di seta o d'argento troppo taglienti, l'rmico che l'esperim ento e la clinica han dimostrato di ri~ol vere il pnob1ema dell' esclusi.o.n e col mtnimo trat1n1a e C'Ol massimo rendimento è il metodo de] Parlavecchio. Esso ormai 11a resistito alle critiche infondate mosse da varii Autori ed i casi clini ci, 01'.)erati con success·o, com questo ~en1plicissimo metoclo. i1e f:ono la l)iù valida conferma. È noto rnme si e$eg11e l'escl11sione del piloro alla. P a rla v.eccltio. 1
chirneJo primario dell ' Osped. Civico Piemonte · in l\IesiSinia. Nei casi di carcinoma gastro-pilorico, quando })er lo stato di clebolezza generale dell'infermo e per la diffusione e n1etastasi del proc esso neoplastico è controtndicata la gastrectomia, si deve ricorrere all'operazione palliati,·a de11a ga~tro-digi11nostomia. . Per ter1.e l'e in })iena effj cienza il i1eostoma, e per evitare la 0011tinua irritazione prodotta dal passaggio dei succhi gastrici attraverso la regione ammalatia, è nec1cssari o completare l'operazione suddetta con Ja esclusio·n e del piloro. Coo q11esta si isola e si mette in riposo assoluto 1a porzione pilorica affetta dal tumore e forse si 1agevola quella regressione spontanea del tessuto cancero·so sostenuta dal PerteT'Sen e d a Kahlden • Per se1gi1ire questo concetto terapeutico è necessario che la detta esclusion-e sia attuata in UlllJa maniera molto semplice senza dissezio1
Cor111111irazio11e lettri n l ' ' I ConQ;res~c ~Iediro ~i<·ilia1~0 ir1 Pa.le.r1no (23-26 a pr. 19'21 ). (1)
cenni bibliografici.
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· l L FOLICLI:N lCO
Co11 lln klemmers curvo si passa l'estren10 di 11·1 nastro largo 15 n1m. attraverso un 'asola J)raticata nel gi·ande e 11el piccoJo om,emto attorno al ,·en tri>Colo., R monte della ma.ssa del tumore; si stringe il n a~1tro tanto da o ccludere com1)letamente il lume ~-astrico senza stroz- · zar.e la circolazione ed i d t1e capi si uniscono fra loro JlQlTI. col :nodo, ma co,n sutura allia seta; 11 nast110 si ricopre infine con varii pUT\ti sieromuscolari. Così in men.o di ci11que mi1111ti vie· 11e esegl1ito i1n atto operati·vo di esi.to sicuro , senza al r11n notevole traun1a tism o come avviene con tutti glri altm metodi. \ . Et>eg11ita rosì rapidamente la esclusione d el piloro, si p assa a lla gastrodigi ,, no ~ to1mia p oste l'ior.e retr ocol i,r a \"'erti cale a l'l a 'Petersen col metodo di Ricard e Chév.r ier, che ~econdo me è }) referibile agli al t.l'i 111 etodi cli gast1 o-entero::-.tomia perchè ,agev.o.la lo svuotamento dell a ra \Tità gastrica ed im1)edis '"'e il rign rigito _d ella r•ile n ello stomaco. ~ Seguendo i ~udd etti meto{lt, ho operato nel rr1io Reparto di Cl1irurgia d ell'_O spedale civile tl: ~(r~~ina cinque casi di carcino111a gastro· pilorico. In tutti h o ·nsato la pu1n t11ra loi!.nbo-d.orsale cli J.onnesco con soluzione di no·v oraina 5 °{. irn11ie.2:a11done 10-12 .cg·.. con esito posjt.i,1 0. Dei casi srtrriferiti pos~o dare notizia del1'Psito lont.an-0 cli tre soli. Gli altri e.rano guariti chir11rgi cn1nente e migli orati 1n ello stato general e q11ando l·asciaTono l'ospedale; ma poi non ho' :!)ot11to avernre lìÌÙ notiz.ie. Ho avuto agio di seguire l'an·d amento d el nJal e ne1l'iri!e:rn10 R osari.o /\., di anni 63. E·gli era lln l avoratore in fa ti r abile e dopo un mese clal1'opera.zio.n e si .r imise aJ lavoro di contalino ed a lle s11e o~dinarie alimentazioni senza acc11~are mai alct1na sofferenza. Dopo tre anni fi 1 eseguita la Tadio,sco:p.ia e il neostoma fUJDzio111a y·a be.n issimo, meliltre perdurava l'o cclusione del piloro. Il tumore si sentiva alla palnazio11e molto rild-0tto. Nell'aprile del 1920 ho riYisto l ' jnfermo e.be accusava dol1o ri all'epi_ra trio: quivi infatti si riscontrava il tumore n1olto i1iù est~so, durissimo, f aciente corp·o col 1t'gato. s pecialmente con l'ala sinistra. L'infer1110 tlimagrl rapidame11te e m orì sil.11 map-gio ~11rrr~sivo, cioè dopo circa cinque anni e mezzo ò all' operazio l1e. :\11cora ~eg-uo gli altri cl11e casi; il 4° ed il 5°. f)11e:--t·n1timo operato d a .14 mesi l'ho incon-+ rato i11 h11ono c:ta to cli salute e non è venuto ·t ln ""T'lnr~i di cli$t11r])i. t111i11di . de,·o ~11pporre che tn hene. T.'altro rhe è operato da q. an.ni, - Pll 1 rP'!'inne 1 • h , ri' i ~ 1 n q 11 n le11 P gi o rn o l ti . }li D'i f.1. a rlpc:trn clrlln ·ir-ntrjce 1apri l otnrnirn. 1
si sente 11na certa resiiStenza indeterminata non b en delimitabile, indo1lente.. I. . 'alimentazione si compie regolarmemie; la d,oona è ben J1utrita, soltanto dice di non po.ter fa.r e pasti abbon1da11ti perchiè allo ra ha u11 senso di ap1)a11:. ci·amento. Alla radi·oscopia eseg11ita. dl1P gior11i fa dal prof. Spagni0li·o si osserva che la pappa ingerita· passa tutta per il neostoma e il passaggio per j'l piloro è c-ompletarnente aboli to; dapprima la massa nera vjene spinta dai mo ~vimenti peristaltici verso la regio.ne pilorica sen za oltrep assarla. ma a !)OCO a po'co il ventricol10 .s i svuota dia] l 1 parte bassa. 1S11i ca1si da m e r i fr ;·iti trovo da fare lJOche oo.n .sideraziioni p el metodo operativo in1piegato r iguardo ·all1a malattia e -nJ1g11a.r do alla tecni,ca . . La gastr o€nterostomia ·è senza dubbio un 'operazione 'palliativa nel cancro dello stomaco. È 11.n 'oper a zione cii Tipiego, di· ·rnecessità, che h a lta s11a .indi cazione solo q11an1èLo la gastrectomia è co.nt.roindicata. Quest'ultima eseguita a tempo, Q11ando il male è limi.tato e !'.e stirpazione si può fare in toto, r aiden·do su le parti sane, p11ò dare Ja spernnza cli 11na i·ecicljvn i11olto J.ontana. Infatti ~e diàmo 11no sgnardo. nd alri.1ne stat i sti~he personali, .che sono le più attendibili, vedia1mo che con la gastrectorr1in Czerny ~l't 52 gt11ariti ha 11na meclia di sopr avviven,za di 600 giorni e un massimo di 9 anni e m ezzo (um. solo ca so·); Ko cher su 140 ca:si di r eseziont> ne h a 10 operati da più di ·5 a.n ni: Tuffìer h ·1 11n solo caso che ha ol.trepa~sato i 3 an1J11i (seguito fino a 6 •anni). Di front.e a ,questi ris11ltati è confortante l'esito otten11to nei miei casi d ei quaJi uno è morto dapo 5 anni e 4 mesi d a Jl'operazio11e ect i.in a.ltro dopo circa 4 anni è vivente ecl i1l ottim a salt1te. Ri·~ardo alla tecnica d ell'operazione debl)O e far .rilevare che questi due ultimi casi sono la prova più certa e più dilmostrativa della bontà d el metodo del Parlavecchio per la esclusione del r>iloro, poiJchè a distanza di 4 anni dall~ o perazione si è potl1to controllR re con la rad~o scopia la persistenza della e ~.clusione e la piena fi1inzione del n eopiloro. I :\I e~c::inn, 22 aprile 1921. ;:;
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Il fa~"i<'olo 11 (1° no,r. 1921) <iellR .n()gtr~ .SEZIONE MEDICA ~ontiene i srg uPnt1 lavor1:
p. ...\ LHF.RT<)~ 1 :
A1ter~zioni. ter~ jclle e les!oni trofiche nei prqcess\ morbos1 ,, • F . CosT:\NTINI : .. Sui tumori del lobo temporale .,. TJ. D E J.,;!.SI dern,ic1 ...
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Sul narkinsonismo da encefalite epit'
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(ANNO xx,·111, FA ~c. 50]
SEZIO~E
PR.\TIC.\
OSSERVAZIONI CLINICHE.
l'ulcera stessa, mi propongo di s11ccillltam·en te farlo noto. . OSPEDALE POLICLINICO UMBERTO I IN ROì\iIA. Sch·e~a N,. 3447. A... S ... , di ' anni 29, muraVIII P.\.DLGLIONE. Primario: prof. A. CARDUCCI . • tore, ea1tra 1n elrospedal e i·l 22 .aprile 1921 . Con anai11nesi faini 1iare e p1eiT1Sonale negativa, non 'Sindrome di pancreatite cronica consecutiva c-omn1ettendo mai abusi, no1n contagiandosi di lue, vis>Sie in •buone cond'izi,o ni di salute fino all'età di 18 a.nini, qu1ando ieo•minciiò a. soffrire ad ulcera ~astrica di dolori all'epigastri.o 1che co111,p arivanio 3-4 pe!· i·l 1do·tt: BE~1\ARDINO :\l..\SCI, .aiuto. 01·,e cùop.o, aver n1angi.at-0 e ·Sii calmavano con l'int.r101duz.tonie ·di nu101vo :ai!b·O· .n eJlo .~t10tma1c.o. Il Q11ello· dell~ulcera gastrica è un· arg·omento 23 111g·li10 1912, mentre era, inteinto .al lavo.r e, fu co~ì prediletto ller i cl1irt1rghi sopratutto, che im1)ro\·vi1samiemt1e colpito ida un dlo·l·OT'e vivissis1 pttò affermare che non esista at1tore di van1!o, co11ne 1pugI1aJ.ata, ahl'epigast.rio . All'os~e lol'e che 11an se ne sia occupato. I diversi gradiale di S. Antonio, doVte fu subito trasp,o rtato, peu· g-li a11teoede1r1ti annmnesti·ci e pel' la. :stintodi di svilttl)l)O dell'11lcera, dalla fo1·ma iniziale, matolog'ia di llna lJie<J.'itionit.e ac11ta i·n atto, fi1 rilevabile come un semplice ispessi111e11to locasottoposto a laparotomia con diagmosi di ul- . lizzato clella parete gastrica alla fo1·111a. cp.llosa cera 1clu'01den1ale p1erforata. Si tiiovò. infatti, una ulcera gr a111d·e qt11anto un ce,nteisiirno, p1en:fo1ra.ta, a bor(li is1)essiti e. dt1ri come ca rtilag·ine cl1e rin121lla ])l i1n.a porzioillle del duo·de·no. E.ss,a f11 suJJO::::ar10 sopra una base egu.a,.l1r1en1.e indu1it:i, turata. e la cavità peritoneale drenata a ll'ipoall'ulcera . terebra11te adere11te cl1e, . ragg'iungais trio. I l d·ecoir so po "t-o.peratorio, ove s.i prege11(lu u11 org·nno vicino \l)ancl'eas, fegato ), se scindia •da 11na pl enrite .essudativa. rom1J·licante, · f11 buono : l 'infenn1.o no tè lasci aire g11 a.rito i1e serve co111e fo11do o addirittt1ra vi penetra, l'ospedale"dopo un mese dall'atto 9perativo. all't1lcet'a. perforante l1bera, cl1e rompendo le .S enornchè, ·d0po .appen1a 6 n1e1S1i, ricom11n,,·vepareti gastricl1e s'ai)re dir:etta11iente nel pero i dolori della fame con gli ste·s si caratteri e ri 1011 ~o . })rovoca11do una lJerritond. te ·pl11·uleaJta. con la medesima intensità di prima. Pur di rec11 pera re la sal11te, si sottopose, nel luglio 1913, o 1111 èt se esso perig·astrico, sono •perf ettame.nte a.d l1n nuovo intervento chirurgico, che connoti a q11<1l11nqt1e inodesto cultore di patolosistè nella gastro-enterostomia e nella esclugin ~ uf=t ri~a. Le emorragie, talvolta in fo.rma sione del piloro mediante lega t11ra . con u11a. vrof11sa ecl allarmELnte (ematemesi, n1elena), banideletta di peTiostio tolta da11a tibdn. Qt1esta operrazi one, iperò, .lungi 1d,al1l'a1pnorrtare l'ililvotéi lui i .·rt in forma d1 stillici,dJi occl1lti scoperti ca.to n1iglioramento, peggiorò le condizioni : sola rnente con ]'analisi chimica o microscosenso di peso all'epigastrio, dolore dopo l'inpic<t cl elJe fècce; la 1 trasformazione neoplasica gieistione de.i cibi, e1rt1tuazitohi ,a,c,id.e, fr e q\1·en ti del l'u l('e rn. sopratt1 tto della f orn1a callosa; le vomiti, sti·ps1, qu.aù.che -volta emateme1s~ e n1estenoc:i cicatriziali piloricl1e e mesogastriche · lena, fl1rono a. •disturbi che. I.e teinne~o . dietro~ Non notendo re€1isterre a a11esto stato di oose. (ston1aco , a clessidra); le cicatrici non stenosi ~oftom·iee acl i1n teirzo a;tt.o Òperflltivo. che ~a11ti. i 111nto di partenza di riflessi spasmodici consiste però nella semplice rimozione di bri . o di 1111a degenerazione cancerigna; la periga- · gl ie stenosanti ed ader enze, essendosi constatato il perfetto f11.n zio:Qamento della bocca ga~ · ~tl'ite i1Iastica; la comunicazione dello stoma~o str o-enterostomica. Il vantaggio questa volta fu con l'esterno ·o con un org~no vicino, sono a leffettivo e l'infermo potè tornare in breve temtrettante complicazioni croniche sulle quali è po a 11'11f'ato lavoro senza avvertire più fastidi stata richiamaté. da tutti l'attenzione. Il rise'Dcli sorta . . Torna ora aill 'ospeclaD.e, nerchè d a 11n mese timento da parte del fegato e delle vie biliari ha cont jn11i do,l ori 1adc1ominaJi, ·di1arrea, disap(se n~azioni dolorose all'ipoco11dl'io destro, eo11etenz;a . si sentJe assai :fi.a;cco, is.i è notevolmenliche, itterizia) quando 1'11lcera terebr.a nte a dete dimag·~ato 1e an1emizza.to, 1lTiila 1p o·co, si affann)a al mi:nim10 1sfrorZ10. n·orn sd reggie più in rentP affo11dandosi in qi1esti tess11ti vi provoca p1'edr.i. stiran1enti, stenosì 1 retrazioni cicatriziali, benL' esa.nie obbietti1·0 .a.il momento dell'ingre.sso chè complicazione n1olto rara, pure di tanto in nell'osneoole dà il 1segn·entie repe.rto: tanto è stata riscontrata. Condizioni geinera~i d1 nutrizioin e molto scarlernti. s ·e[)SIOrio integro. Dect1bito }1refierito ISUl Il pancreas, che degli organi perigastrici doirso . Co,~t1it11zione sc·h.eJetrica re1g olare. Masse è q11ello che più freq111~ntemente offre il ,s uo n1uscola1i i,poitrofiche e flaccide. Pannicol0 ad.icorpo aJ fon· d o ·deJl'ulcer.a e ·OOIIl ques.t a conpoiso qi13.Jsi ·comp•l,e•tament.e sioon1rla rso. Cu.t.e e • trae intimi rapporti, in genere non comp,a rtemt1cose intensamente pallide. Sulla c11te del vi• • • •• so vi è un le.gge:no fondo bro·n z ino. ~i\c:::~.enz.a ·di c1pa in modo sens1b11le al p1rocesso morboso edemi e di pigmentazioni cutanee e m11co,54e . del vicino organo e funzionalmente rimane Nelqe comuni !Stazioni linfat.icl1e si palpano n111to ·di fronte alJl'invasione. Avenclo osserpiccole glamdole senza caratteri speciali. Pu,.a to 11n caso in c11i l 'l1lcera gastrica si co111- piile 11g11all e reagenti a11€l luce e alI'accomo. · plir.ava con aJterazioni del pancreas, le quali . dazi rn1e . Lin~1a t1mirlA, cleter:::ti. N11.lla alle· fa11ci .. PolBo 11guale. ritmico. piccolo, ipoteso, erano così profonde da prendere quasi intero il di freq11enza 90. Respiro 18. Ten11Jerat11ra afeb. :;:l)prélvve11to. flnJ pnntn di vi~ta clini f• o. sulbril P, . 1
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as..s1111to: a Yeva.:10 con.si6tanza l)Ol tace-a, color.i to Collo : nulla. Torace notevolmente sca1·no con fosse sopra11nifor111e1nent.e cretaceo come il n·1n<::.tief• dei vetrai, it1centezza speciale, odore fetido, reazio' e sottoclavdioolalri, sopna e sottc1sip1inose egn,al1n 1e acida. I11 e se L1esame iui croscopico clin10111ente pronunciate, s1)1azj_ tnt,eiiooota:li ampi, e sottoclavicolari, sopra- e sottospinose egualstrò la presenza di grassi e acidi gra<::.~i in q11antità aI1ormale. ) e ct.ia ambo i lati; tipo r·espiratorio to11aco-adPol.J11on,i. : aptoi e margiiini inferior1 a11a ·nor_.\ 1)eggio1,are sen sihilmente le conclizio11i del rr1ale altezza; .en tram·bd i m a.r girni inferio·r i si paziente si ag-giui1~e. il 19 n1aggio, llnu forte esp<:mdono bene; iil f1~emito vocaJe tattil·e sj emo1roiagia nel tl1bo di~erente, rivelatasi i11 t-vasmette ov11nqu.e n·otma.l mente; .alla perc11ef or111a di i11 eile11a e di en1a tel11e s,i. sione is·i h1a .st1 tutto il.'an1hito s1110 no chiaro polCon dolori actdomir1ali qt1asi contia.1ni ag111011.are; .aJl'iaJscoltazion·e ,si ode o\·unquie murg1ra vati ·d alle l)OCl1e c11ccl1iaiate di vitto licrt1ido 111uré ·v escjcol.ar:e normai.e se·n za r umori 1acasst1111to malg1,ado 1a in,·i11cihile a.sS!oluta anocessori. · T1e1ssia; ,s emp1r e em ette11do g rande quantità di C11pre: l~ p11 1nta non è ':is·ihile nr. pa1pabile: f.eoce cretacee, luce11ti e nattseabobde; con amcon la. perçussione si deli.mjta al 5° spazio inbaecia irespitrator.ia quasi co11tinu·a. polso fret·ercostal e sinistro a.ila ' i1Jt.r11"n b d1eJr e·m 1i1cl1avieare: q11ente ·e vl1oto, ipoten::mia. perdita prof!'rees.iva no11 si palpano fremiti; il cuore destro non dedelle forze, . dimagramento estremo, pallore bol'lcla d.a,11n. m 1arp;inale de.Ilo ~tern.o : i toni son-0 ce!Peo delll a Cl,.1te, s Qpr.rag·giunse la m o 1te 1'11 cl eb oli, i111a netti. . . gi11gno . ..L\.dd 0 111e: .si 1p.11e5en,t.a tt1mi do .spe.ci e n ·eri qi1aReperto necroscopico. - All'anatomo-}Jatologo il cadavere fu inviato con diagnosi di cc 'ul<lrant.i sti~eriori con ciaat.rnce omb~lii1c>a11e ·s1)ianata. Sul:Ja linea mediw1n si risicontrnl!lo due cera dl1o·d:enale· pancre.atite crolllica H. L 'at1ci·c.atricj da int.erv·ffilti chir·u rgici. 1'11na ~nlla topsia dirno.st.rò il b11on fu11zi!o11amento della linea xifo-ombelicale, · l'a:ltra ·Sulla linea ombocca gastro-enterostomica, la cicatrizzazione he1li co-1111·b ioa.. A1ssienza idi reticolo velll 01So. Non di antica data dell'ulc·e ra d11odenale, la preesistono zone di iperalgesia. La palpazione ,p rosenza s11lla parte posteriore dello stomaco, vo·c a 11n 1·ise1ntim.e nto doloro$O ·diff111B10 ,':)cl 1111 pr.eiss.o il •n·e1orlpi~ooo., .di 11n 'ul cel!"a Tiotondegvero dolore im corrispondenza della parte degiante, ·d·el dtametro di ·uno scn·d o circa, a mar- . stro dell'epi- e m esogastrio. Non si senton-0 tugini e fondo cal1osi, e.on il fondo f'o lcato da · mefazioni. Non esistono p11nti dolorosi dorsali. .arterie di caLibrvo al)bastaJ11za g;rande, tinteTrotAlla 1p·ercu1SS1ione si ha ·ovUJnque suono tim.p .ate 11ella oo,nt:Lnuità, o·l1 litera.te dn traml1i . I l fondo dell'ulcera si adagia,ra Sl1lla test.a c1el nic:o. _4..ssenza 1d1i liquido . Feg,ato: 1'eispi1I1to d.1n alto dal met e1oriiS1m o, si pancreas, fissato allo stomaco e facente corpo con esso. Tl1tta la testa del pamcreas e la })arte JJ1~ese.nta ·d·i .g~raind1ezza no1marr1e. . cor1tig11a del corpo a'revano 1t11 aspetto bel'noc'Jiilza : n ei· timiti. col11to irregolare, una consistenza notevol1nenReni : non Sii pallpamo. te acc~esci1~ta, sclerotica. Alla sezione là conG~ni tali : .sain1i. Sistema nerVioso: l!lJeisst1na .alt1e·razi10 ne n10 .. sistenza era del tessuto fibroso, e degli f'pes~i tori a e semisirtiv.a; · i~i.fleJssi c11tanei, mucos1i e tentl'a1nezzi madreperlacei circoscrivevar10 !liccol~ dili in ordine. · pt111ti i·osa, re.sidt1i della glan~ola: Il clot to d! L'egame .delll1e ·11rin1e ·11,on fa v eclere ni1lla di \\'"irsung, specillato attr.averso 1 ampolla d1 particolarmente not~vole : ~uantità .delle 24 \ i ater, era 1Jerfettan1ente pervio. Il feg~to. e l~ ol:e .cmc. 1300: reaz,11on1e .aClda ; densità 1020; vie biliari non presentavano alteraz1on1 d1 a:lbun1ina e zu.ocheiro assenti; ti.ndacano presorta. , s ente; ·sediin1.e nto D1eg1a1tiv 0. . . L 'esan1e u1.i.0110.soopi co })ermettè di co1111p~eta L 'esam·e d1etl ,s angue dà so.lta,nto 11n anemia, re lo studi·o de1ln. sclerosi pancreaiti1ca : i11 alsec.onda1~ta. cuni p1mti si aveva 1m i pessi~~1ento ~elle tl''!-La reazione dli \\Tasser11iiann è n .egiativa: vaite co1111.ett.ivail;f che oepas a111'0 1 lobuli, co11 d1J_,a iprova ·d·eille ·errl1orragie occulte pria t1ca ta stanziam,e.nto 1e compreissi001e dd. essi.; in a'.ltr1 ~11ll e fecce con i metodi di W ·eber e Meyer è o-li acini erano qt11asi totalm.ente d11str11tt1 ~ ~ostitt1iti da tesst1to cicatriziale, ~O? zon~ d~ negativa. . . . ,, .L\.11' esame radiologico del tt1bo d1gereinte, p1 ~lipomatosi e persistenza dei sol~ isolott~ di via assunzione di prusto opaco, l 'infe1~m'? reCIL,ainge1rha111s in mezzo .al tessuto d1 scleTos1. sam·e11te si 01ppo·n e lJer le troppe sofferenze a.dd.on1inali · Questo caso è i·strutt.ivo: Decorso morboso. - 1D t1rante tutto tl tem~o 1o p.e:vchè dimost:na che, se la gastro-e11tedel1a ctegenza nie.11' ospedale Jia sintomatolo_g1a rostomia ha tavo1ti.to la c:t~at.rizzazio11e delpre~,entat,a dall'infermo ~b~e 11n _as.cpett~ p~l1t 1'ulcera quodle11aJ1e, no'n ha im1)edito cl1e si tosto untfoirme. A·d ogni ing·est.1one tC11. ,cibo, ancl1e in proporzioni minime e di <1?al1ta f~ sviluppasse ex novo un,ulcera nello stomaco; cilm.ente di.geribil e, seguiyan~ do~lor1 a~dom1e ciò per la ragione che, pratioando. l 'op~-ra nali con il massimo d'intensità 1n cornsponzicme d-i 1gatStr.o ...~rerosiomia, •n1on s1 agisce den~a della parte d·esill'a ·deill 'ep.i- e d:el m esosud.la ,causa, ancora, così prob~ematica, de11'ulgastrio: l'add1ome si t1rmefac,~via, .d11ve:ntava meteorico, insorgevano senso d1 oppress1on~ e cera e che, questa catI.Sa pers1~teindo. altre ulamba.scia respiratoria, finchè , . co~ u~8: scarica cere possano prodursi; al\"ina abbondante, i disturbi s1 m1t1~a":a110 . " 20 percbè dimostra che il fondo calloso delLe fecce ave\·ano proprietà caratter1s~1cl1e : l'ulcera, prendendo intimi rapporti con l~ te,·e11ivano e.ine&?e 11u1a o dl1e volte al ~or1~0, f;e111pre in q11a11ti.tà &trabilia}1te. st1;aord1.nn.r.1asta e con parte del corpo· del pancreas, ·v1 ha. n1(\11te spro1)orzionata nlla qt1nnt1tù d1 c1bo 1
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(ANNO XXVIII, FASC. 50]
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SEZIONE PRATICA
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provocato un processo ilJ1fiamm.atorio interstiziale, con proliferazione del connettivo e strozzamento del tessl1to nobile secernente; 3° percl1è, maù.g-:rado che la .sclieroffi fosse liinitata a!Lla testa del pruncreas. e · rimanessero integre b u-011a })arte del .corpo e l1a coda e fosse pervio iJ dotto .cli Winsu1n g, si è sviluppata in un modo eclatante la sindrome dell'in-. st1fficienza pancreatica estern,a, portando a morte il paziente con i fenomeni dell'esaurimento progressivo delle forze; • .~ 0 percl1è la secrezione interna del pancreas, per re1atiV1a incolumità de111e· isoJ·e, di La11g.erhans, non .ha soffe•rto in modo tale alme110 da rivelarsi aì nostr,i ,mezzi di1agn.ostici. È ~opra tt1tto su1l rapporto esistente fra ul. cera e p,an1creatite .e che segma u n contributo nu ovo all'eti.ologia ,e patogenesi detl.J a .p ancre·atite cro11ica, che v·a .s opratutto fissata l'a.ttenzioue. Le infeziOllÌ. acute (tifo, colera, l)neun1011ite, fe])bt·i ert1ttive, ecc.), le infezioni croniche (tubercolosi, sifilide, malaria [Lancereaux]), l'infezi·o11e canalicolare leg·ata a litiasi pan.creatica, l'i'Ilfezione asce11dente consecl1tiva alla litiasi biliare - entità morl)osa bene individualizzata e la ct1i frequenza sembra considerevole. -, le intossicazioni (uremica, alcoolica), la scl erosi dei vasi, le malattie proprie della glandola (cisti, cancro della testa, ecc. ), figurano ' fra le cause nbituali della pancreatite cronica; malattia rara., che ordinariamente si rinvi·e11e co111e reperto fort11ito di. autopsia, e di cui i. si11ton1i, ql1a11do esistono, di solito sono di nat11ra così eq11ivoca) cl1e la diagnosi non può es. ere cl1e di prol>abilità. L'uJceTa callosa o terebra.n te dello stomaco, di cui il fondo si fissa strettamente al pancreas, provoca iJn questo un processo in.fia.I11matorio inteirstiz,iale, cl1e ten.de a li1nitar.e e ad aa·reistar·e ìl QYl"ogredire della lesione da.il· ~a to cli q11esto viscere. Il ~iù de1le volt.e il processo reattivo è superficiale e strettamente limitato al fondo dell'ulcera, dove si forma 11na pLacc.a o lln·a corazza alla. .suprerfìrci 1~ delln glandol•a ; ma può .avv·enire eh.e intere p1orz.i.o·n·i siano distrutte per digestione o per gangrena e che frammenti. voluminosi se ne stacchino e cadano n·eùJa cavità. delJo ston1a.co. Ad ogni modo rim.an€ sempre l1na parte de11a g1andola anatomicamente e funzionalmente integra. cl1e basta a prodt1rre la quantità di succo nece~saria alla digestione degli alimenti, per c11i, con1e nella grande maggioranza dei casi di pa.ncreatite cronica, la lesione deaorre in.a\·vertita , J.atente. ..\nche n€l caso che esistan 0 a.I terazioni gravi a carico deJ pancr€fS, 1
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le E:iUpplenze c:t1g estìve estese dei diffeirenti vi• sceri spesso non permettono alla insufficie-nz.a funz.i ona1lle dieJlll!a glandola di manifestarsi in modo evidente. Que.g,ta, inv1ece, Ilei} nostvo oruso 1si è pr~esenta ta nella .s ua o1assi.oa e p1atognon1oni·c a integrezza, quale non aocade dJ 0S1Servare quasi 111a.i. L 'iinvinoibille inappeteinoo., le gravi turbe digerein.t i, J1e ·crisi d·o.Ioro.s e diffuse a tu.tto il · ventre, la quantità straordinaria di fecce emesse ad og11i. eva.cuazione, il colorito di mastice, la consistenza poltacea, 1a fetidità di esse, la stearrea, la seccl1ezza e la poca elasticità dei teg11meriti, il colorito bronzi110 dell~ cute del viso, la invincibile sonnolenza nei momenti di tregt1a del. dolore, ·il rapido din1agramento, la estre111a debolezza, erano · sinton1i così precisi di pancreatite o meg·lio di in ~ltfficienza pancreatica esterna, cl1e ·non abbiamo sentito 1 af• fatto il hi~ogno di ricorrere, ancl1e per un rig11ardo a Jr infermo, a tl1tta que1lla serie di prove speciali (di Schn1idt, di Sahli, di Vollhard, . di Cammdge, ecc. ), cl1e sono stat~ proposte per sag·g.ia.r e la funziona:lità dcl pancreas. D' altra pai·te, la midria:si adrenalini,c a (reazione di Loewi) fn nettamente positiva; la prova d.ell'amilasi nelle 11rine (reazione 1di Wohlgemuth) de tt€ t1n atm1ento di eiscr.e zione di essa attra' ''8r,c;o q11esta via; si potè anche mettere in evidenza 1111a defiçienza nella digestione delle protei11e (·creatorrea ), poichè ali'es·a rne mi.crogcoJ)ico delle Jfeici si rinv1ennero1molte fi1b re muscolari della carne introdotta col cibo mal digerite e con 1a striatura ben visihile al rnicro·sco1pio. Neilìla 111ancata sinergti!a fumz·i.onal·e d:igeistiv.a dei djfferenti viscerri, più ·che ne-lll a gravità . della lesione pancreatica, si devono, secondo . nod, ricercare ,Ja gt'a\•.ezza d'ei ·S int.omi e l'asi to rapidameµte letale del morbo. L' inferm.o· a Vie via subìto l' ope1,azj,om1e di gastrio-e1nte1·1os•tomia tn 11n con l'.esc1lusi.01n e 1deJ. 1piloro: perciò, la mancata digestione peptica degli ingesti, 1a conten1po rianea d1tmint1Zsio11 e dei1J.a 1oocrezione esterna del pamiereas in dipendenza dell'insuffi.·cieinte prodl1~1cme ·di ·secre:tina ·di BaylisiS e Starling dalla mucosa duodenale in seguito ad .esc11sione del piloro, sono i principali fattori che, congiunti c001 la 11lteriore diminttZione cli secirez:Lon1e d.edla gland ola p.aincreatic a legata al proces1so 1sc1emoti1co indoit to dall'ulcera gas tric.a, spiegano le gravi tu.rbe digerenti e tSpiegano an,c he come la secrezj-0n1e p·a ncreatica jnterna non abbia ,s11bito alcuna. a Iterazione. J,11 g J i o 1921. 1
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1688
CL POLICLIXICO
[ANNO
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NOTE E CONTRIBUTI
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Atonia muscolare laringea in soggetto malarico. Dott.
GIOVANNI PANSINJ.
Questa nota essenzialmente pratica è t•l 'atta dal.Lo studio di casi seguiti fra i sol dati del 9° Reggin1e11to Fanteria e da reèenti stt1dii · ulle nuove fiorme di malaria importate dall 'Albel·n ia e lVIaced·on:La.. La ,statistica di n1alaria i11 Italia occupa il primato fra tutte le nazioni d Europa: e 1e n11ove fo:rine i111portate dai i1ostri bravi sol·dati redl1ci qaJl'Albania e :.\Lacedonia sonio anco ra po co note. La mia osservazi0111e è ::;tata attirata s~ un feno111er10 stra no che 110 notato in un soggetto 1na.Iarico. 1
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Storia clinica. - D. G., di anni 30, contadino, eia Lèc·ce,
si pr.ese..nta alla \'i,sita ine4ica il 13 febbraio 1920 eissendo· affetto èla accessi di so.ffo1cazione. Anamnesi ereditaria negativa N.ell anamnesi r.emo ta nulla di noitervole se si eccettuano · i c:omuni esain.Jtemi dell infal)zia. Nega mala.ttie veneree'. Non bevito~e, nè fu.ma-· tore. Non ha albitato CJase umide. Dall'a.:namnef:'i prois s'inla ris11lta di aver contJratto la .nu:tla, . . ria i1n :\Iaced on ia dove ha prestato serv1z10 n1ilitare. RLf\erisce che nei primi di febbraio 1920 fu colto improvvisamente da dolore co- · strittivo in gola, disfagia. voce q11asi spenta e velata con accessi febbrili preceduti cla brivicl i e seguiti da. prof11sa sud'.amina. .i\ ceusa refa.lea, ,senso ·g:r:a.vativo ai globi oculari, pros trazione 1 di forze, ina·ppetenza, stitjchezza. sp e·rie tCli ~·offocazione, -c h,e aumenta nell'acme febl:>rile: ' .Stato presente. Scheletro reg·olare, nutri- · zione 'Scacluta, Cl1te pallida, coJ10rito terreo rara t1e ristico. 11l,.n ecl efn i, mai"Se m 11 scol::tiri · fl a('_ 1 cirle. P. 96. R. 24. Tm . .37°.5 ·alle ore 10 del mat1ino. I .. ing11a con leggera patina, 11.n lla al faringe. I,' esame de.Ila retrobocca e · del laringe ron Jo specchio di Clar e col 1a1·1ngoscopio i1on fere rilevare ness11na D;ota infiamn1ativa della m11cosa, no111 rossore, non edem a , non catarro. no11 n1embran·e, nè fluttuazioni ed edemi tonsillaTi , nè con sistenza di tumori, nè presenza dj corni il paziente a com- .c;tranieri. Invitato . riere i movim.en,t i di deglt1tizione Ii compie a stento e 1con grande fatica. C<>llo, tiroide nor~ mali. Tornce am!}io, b en coin formato, simmetriro, ~i espamde be'Ile. T margin i p11Im onari ìnferiol'i gi11.n gono a q11attro dita dall'p.ngolo ~rnpolnre inferiore. hanno esc11rsion.i normali. Gli npici alla ~tessa a Itezza a livell o della prominente. rliametri c11c11llari eg11ali. Non ''aria1i on e 1li s11ono a Ila r>er~11s~i11n e comparata. Fi Prnitf) con~rr,~n fo. m11rm11re normn le. non • 1
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XX\ 1 III,
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rumori patolo·g ici. L'ascoltazione è i1egati\.'a, Il cuore non è in·gran,dito 11è sp(}Stato, i· azione è ritmica, i toni netti, non rumori pa.tologici. Polso ritmico, eguale a pr.essione niedia, normali i vasi venosi ed arteriosi. L 'add-0u1e di volume e fo1r ma regolari, t1·.attabile, indolei11te, non contiene liquido libero. ll fegato i1on e ingrandito, normale per consistenza. La milza si palpa a tr,e dita trasv,erse dall'a1·co costale. dura; dolente, i1n alto non si può ·d elimitare a causa del meteorismo gastrico. Assenza di ga.ing·li linfatici in tutte le stazioni, comprese le epitrocJeari. Nulla a carico del s-istema nervoso cer1t.ral.e e periferico. Se·nsibilità supeTficiale e profonda conservata, mobilità attiva e passiva dègli arti normale, la dearnb11lazione ed il lin.g uaggi·o normali. L'esame clinico e mi·croscopico clell t1rina è 1n1egativo. Positivq, 1' .esame del sangue per la malaria, 'llegativa . . !'emocult111ra. La . re.azione di ' '' assern1ann e Ja Sa ch~-Geo·rgi · so1110 neig·atiYe. L'·esame del sangne col Thoma e Zeiss dà: Emazie 2,000;000; 0,000) ' Eb. 75 %. Alla conta differenL·et1cociti 1_ ziale (colorazione May Griinwvald-Giemsa) si trova : Granulosi polin1orfo-n11cleari: neutrofili ~0 °{, ; eosinofili 0.6; b,asofili 0% ; non gran11lari: JìlO'llOciti. 38.5 o l ]inferiti ~.5 °~. T~R punt11ra 10111bare dà liquido limpido a pressione nor~ale. Nonne .t\ppelt n egativa. C11tireazione negativa. Esan1e dell'espettorato negativo. ~ega.... tive le aggl11tinazi001i macro- e micro!'ropiche per il tifo, paratifo A, paratifo B e i11eliten,e. Febb're a 1ipo t.erzana re111ittente con suclnri, ]a sera a 3\)0 .6, la mattina ~ 37°. L'e an1e l'adioscopioo del 1ari11ge negat4vo . Diagnqsi. - i\toriia muscolare laringea in soggetto rnalari.co. La stri1·nina, 1 atropi11a, i collll ttorii, le pennellazioni iodo-guaiacolate, il massaggio, Ja corrente faracltca ne su11 benes$ere resero al inio pazie11te. Attivai Ja c11ra chininica per via ipodermica: immediatamente sco1n1)arYel'o gli accessi febbrili, la cefalea, la prostrazione e ritornò i1orn1a1e la fl1nzio11e lari1n1gea. Il .nostro n1al ato !)rese11tava du11quc u11a classica si11ton1atologia r11alal'ica, febbl'e a tipo terzana 'remittente con sudori, Ie11 coci tosi, in lln sogg·etto in discrete cond izio11i generali. Presenza dell ' èmospori,dio de1ll~ inalaria nel l 'esan1e cl el sa11gue. Tl1tte le ricercl1e di labo l'atu rio f11rono 11egative; il prohle111a diagnc tico era quindi molto cir coS'critto: i l nostro sugg·ettu era un malarico a tipo terzn11ario. rlie n1anif est a \:a s11lla ... jndron1e fenomenica l' a t1J11 ia cl e i n1u~roli lnringei. E\·ide1tte111ente quec:to feno111e11u i1el c:a...,o i11 oQgetto è i11 diretto raJ)purt r o1ti In n1n n i f t>t::t azion~ terrnoge net i ea r11aln rie a, 1
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SEZIONE PRATICA I
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i)e l' tLii s~o111p al've a mezzo del chinino. Ribelle tazione !lOn SO!lO non inferior e alla DOI'ffictle, ma anc l 1e u11 po' più ricca di calorie: secondo tico, la voce del nos tl'o infern10 ricon1paJrve v. Noorden bisogna calcolare almeno 35 calorie con la c11ra sp.e cifì.ca della malaria. I.nso·m ma, a v11to rig1lardo alla co 1Telazio·n e s.ir.etta se- J)er ogni k g. di ipeso. i\Ia si.amo ade::i.·o, iu meioJogica, n.o.n chè ai ris11ltati terapeutici, te- · og·ni caso, ben lontani d a lle diete di fame, e nuto conto dell'esam·e del sang·ue e radiosco- ~.tc.111.e setti111 a n e di digiuno o quasi, d el!~ cure dii Allen. e Guelpa, pur serrza essere c·o1 i.e]' ' pico le dell 'assenza ln.c:;·soluta di n1alattie a n .3 che r a ccomandava di r egolarsi coll'appeca.rico cl el laring.e, ri~ein.go ~he l ' atonia d·ei i1111tito d el l)azie11 te ..... scoli laringei del nosf1 o pazie·n te è da consiclera.rsi ro n1 e lliliO dei tanti sintomi (ben chè Pa·ssar.1do a·l la con11Josizione de1le diete di · ahhastnnza. raro) della in.1f ezione n1alarica. Che betiche, Ju. q11estione che è stata sinora JJlU controversa - . qt1ella dell a introdt1zione pit1 L agente causale vi aJbhia a$'ito per via emo•l ino n1 eno ]imitata dj a lbuminoidi - può 1t1 :-,i fat.ica o dei n.ervi, che esso si sia i1n1sediato nelle termi1nazioni nervose Yagali, per i·nibire qu a.si con co rdemente risolta colla accettaziu 11e d ella teo r.ia del KolieC'h s11lla formazio11e cli l'azione neuro-m11soolare d.ei ml1scoli costrittoTi e dilatatori la1rin.ci:ei: rhe clebl1a ammet- .z t1och.e ro da.gli albui:i1inoidi. Si è visto i1erò t er~ i llDfl .::;peri:"lle ~1recli ~p o sizione del paziente - nel·le ricerche d i F a lta e Gigou - ch e è lliin 1111 7.or11.'\ 111i11or;s resis tPntiae, per il mover.sa la se r1s jbili tà dei diabetici alla introd11mento non h o pot11to precisare; forse ultez1 on e cli albumin:..t (aumentando co.Jla gravità: riori ri ce1r l1e, che mi ri~erbo ·di p.raticare, die la durata del caso) e ch·e bisogna distin1g1uer e tra alb11mina v.eget.a.le ed ,aJb,11mina anil111·idern11no la pa.to2:einesi del ~int-0 1ma. A me n1ale, ' 8'';sen,do la prima m olto m eglio to1ll e1rnt•asta nverlo i1otato e segnalato. I~ 11~1 i o. 19?1. ta. A questo pr opo sito rico:ricl.er emo ch e già da 1cn1po il nostro De R enzi aveYa raocouìa11• d ato l'nso dei le.gi.1111i verdi ed ora poi la ~c11olR (li v. Noorden ha generalizzzato 1'11so l{ \I gF.RTN ELISABETH SPTTAL - WIEN. dei Ge11ri.i~eta .g.en (giorni a base cli Ieg11rni, Di r etto r e: H ofrat dot.t . Nov AK. ~perir erbru~·g i ; l)Oco alcool e g·rassi). La quantità oggi permessa di .a1b11n1ina, 11elL'odierno orientamento le di ete diabeticl1e, p11ò dirsi geneir alm ente 11ella tel'a.pia del diabete fL"'satn. in 1.2 g . ·di alburminoicli per kg. di peso v·er i1l dott. G. AIELLO. de1l co rpo, arrivnndo anche in cert i casi, seFo1~se. 11Pl terreno d eilla t era11 ia, per nesst1n r onclo ' ' · Noorden , n. 1.5-1,8 g r. Nelle diete Iìrestato 111orl10~0 s i è tanto discusso - da oltre valrr1 teme11 tP a hn se d i Yeg·etn li, sono <: 11 ffii1n secolo - com e per il dia1b ete m.e.IJito; anc ie n ti .0.1 di nlhu111. i1r r kg'. (K oli sch ). <'l1P. i1rll'11•l timo Congre~1so di m edicina intprl'na forte co r rer1te cli a11tori si è. l)ero da na di \\' iei$hnden (aprjl e u. s .) v arie se.d11te· te111po i11wi1f estata. favorev oJe .alla sosti.tu.zione ~0 110 sta te rlecl i rate alla discus~iione del lo incon iclrati cli C. degli alb11minoidei, badant eresRn t1te 1enla - relatori v . Noorden e Mindo a. non sovraip•p orre Le due specie di alit~o,,r~ki r se le n umerose osservaz.ioni climenti. In Fran cia L abbé, Cha11~oi s ed altri, ih nicl1e, colle ricerche di laboratorio oh e ne hanI ta.lia il I ).e Domi11ici, in Germa11ia il R oth erl 1 no for111ato la base, non h anno con dotto ad alil Kolisch si son 0 manifestati ·p e r l'introd11zio11e cuno nuova cura, è certo p erò ch e si sonu aIcl egli idra ti di C. nella dieta d ei dia b etici, lo11tn11a,ti molti pregi11clizi. fon·d ati su teorie ma se1111)re co11 speciali J)recauzioni; ora 11 l1'c.tlmalie acca.r11pate e pur 111ngamente in onore. ta ha pubbli·cato 11n grosso volum e, con amOggi si è al .punto di 1')oter nl1trire un .l ia- pia m .esse di osservazio11i, suJ:la « cura de.gli l1et ico, anc h.e in stato n,-anzato, •con relativa amiln.c1ei n (1) e nella prima p arte di tale YOet h bon d n i1zn e va 1·ietà di cibi, senza a ff an1arl11111e, d opo lar,go stinto a.ella lettel'at111ra. viene Jo (no.n torn a · più il d etto di B ot1chaPclat: co11statato che oggidì non si è più, cotne l1na manger le inoins poos.ible !) e sen~a costrinvo·l t a, sev eri nella intro1duzione de gi1i iclrati di gerlo ad 11na. a limentazione 11nil at.era1e .( c11ra c. e ohe occorre ancl1e co11trollare il bilande11n ca r11'r di Cantani, della farina di gra no cio (entrata ed 11scita) dell'azoto. Il FaltcJ è cli Bl1 1\Y. rl el riso cli D11ring, delle patate di ~Io~sé, K Octee11) . ..\ nzitt1tto l·e im11ortan t.i ri cere be t'lll ric~n1 (1) \,-. }'.\LT.\ Mehlfritchtekitr bei D ia lJ Pft>s bin .....ga~soso d.i B e11edj ct e J o$lin e q11elle ·~ul .lfPlli tu .. t rrban e Srh"·~rzenberg·, Berli11 & \\-ien . 1f)?1, pag:. 3, 8. J~r . 300. ric,1n1h io n1aterinl e rli Noorclen. hRnn o ~ta-
p.er cui soompare a mezz9 clel cl1i11ino. Ribelle a qualsiasi trattamento terapeutic-0 sintoma-
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RTVfSTE SlNTETIOHE.
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IL POLICLINICO
con\·into cl1e la introduzione degli ai11ilacei 11ella ordinaria dieta dei di.ab.etici, in qu.alun<111e stadio, apporti dei notevoli beneficii, e primo quello di evita rie o diffe.rire la comparsa <1 e11· acidosi. Le et1re C'he precorrono questa da,1 Falta intro1dotta, sono quella del Bl·111n clella farina di grano (\\.eizenmehlk11r) e la cura dell'avena di v. Noorden, nonchè quella del riso di v. During, colla differenza però c·l1e tali .cure aviev.ano u11a durata l~mitata n1entre - come ha fatto osservare il v. Noorde11 nella s·11 a rel.azione a 'VLesibad·en - i1l Falta applicherebbe gli amilacei siste111.ati.camente in ogni caso, e con continuità. In qua11to al1la farina di ave11a, il cui e.ffetto ben~fico sulla· limitazione d·e:lla escrezione di zu,ochero urinar.io fu per caiso .scoperto, si è creduto drupprima oh.e avesse dell e proJrrietà specificl1e, poi che agisse aumentando Ja .spessezza del filtro renale (Barrenscheen); lna. IJer quanto finora la sct1ola del v. Noorden non ·s ia, riuscita a spiegarne il meccanisn10, è ri·m ·asto .indiscusso iù st10 iJrnipieg.o specie per pochi giorni, genie r.a:lmente tre ai primi segni ·del1l'a cidosi. Il Falta net! . 1914 si pr01Pose di stabilire se ~ii potessero imp1i.eg,a1~e an.ch.e altr.e Sipecie di étn1ilacei (farina di gr.ano, tapioca, riso, se:rnolino, ecc.), e i1on riscontrò differenze tra la B zione di esse, cosicchè ritiene che nqn si debl>a a.d esse pr.eferiDe la farina d' ruvena., d~ c11i 11on . è chiara la speciale az-ione. . <\. . r11ano a m.ano, 11 F . ha .permooso, invece delle zuppe colle suddette farine, i pu~eBs, J>O i 11a a.ssociato i legun1i e poca carne, 111ic1·liorando anche neilla tecniic a die1la sommi111t::trazione (anllilettendo ad es. .i:1. risotto tnvece <.lel riso, .gli sp.agihetti e n1accheroni in sostituzione delle farine ed un· po' di pane). Ritenian10 però che i migliori effetti si ottengono j'l.ter·calando frequentemente dei giorni di strett,1 1dieta, con1posta per lo più di prodotti di ori~ gine animale (Hauptkost di v. Noorden) e d1 Jr.gu.n1i (Gemusetagen) e praticando ogni 10 giorni una m .ezza giornata di digiuno (fino .rtJile due de'l pomen~ggio so.le bevande e ri1)0So a letto, e· clopo le ordinarie sommjnistrazio·n i). InoJtre la c11ra no11 va .applicata in tutti i (·asi di dib.h2!.e, ~ nche legigeri e di r11edia gravità; la ritenn e il v . Noorden \ ~Gj16!'~s~o . di \"\.iesbaden) preferibile nei casi avanzati. Ecco s.che111aticamente tre tipi della c111~a degli an1ila1cei, ed in agigiunta i tiipi di diet a <;t1e ""0110 co11sigliabili per alterna're. I Gt 'J rno delle :.ilppe: 2 caffè 11er1; 60 gr. di n1accl1e r oni i11 due zuppe: 2 p11 r éec:; di fa1
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gioli, lenticcl1ie, ecc. di 30 gr. l'uno; 60 gr. di riso (se1n0Lino, farina d'~v·ena,. tapioca) in due zuppe. A d ognuna delle 6 zu.p pe o purées si aggi ungono circa 30 gr. di burTo. Tra 11na z11ppa e l'altra intervallo di 2-3 ore; vino della ordinaria dieta ospedaliera.. In tuttò calorie 2880 e pre.c is. 200 in albuminoidi, 350 in Idr. di C.; ' 350 in alic ool; 1650 in grassi. Il peso d,egli alimenti è oa1colato a cnlJdò; se si voglio,n o son11ninistrare patat-e, se ne calcolino 100 gr. (anc.he per purée, arrosto, eoc.) invece di 11na zuppa d.i 30 gr. di farine. II) Giorno 1n,isto legumi-amilacei: 2 caffè· neri - 2 z·u ppe da gr. 30 di ri.so, semolino, ecc. · 2{}.0 gr. di cavoli - 300 gr. di spinaci od rultri erbaggi, badando di non oltrepassare, in totale, la quantità a cruid·o di gr. 600. - 25 gr. di pane ordinario. Burro per 1e verdure, zt1ppe e p·er il .pane, g·r . 2-00 in tutto. III) Gior1io misto a?nilacei-::carne-legumi: .:2 caffè - 1-00 gr. di carne ·_ 400 .gr: di vevdure (in due volte) - 2 z11ppe (come so.p ra) - pane 40 gr. in due voltie. Burro gr. 200 in totale. 1
· Dieta principale (stretta dieta) di v. Noor-· den: 2 caffè - 1-3 1. di latte; 2 brodi ristrettj; 200 gir. di carne, 2 t1ova, 200 gr. di cavoli, 300
gr. di altri erbagigi, 200 gr. di grassi. · Giorno di legumi (erbaggi) : 2 caffè, 1-3 l. di latte, 2 lJova, 200 gr. di cavoli, 300 gr. di s1Jinaci, altri 200 ,gT. di e1~agg.i, 200 gr. in grassi. Giorno di digiuno: Brodi ristretti, The, Cog11.ac (gr. 100), ·Caffiè, Acque minerali . DiPta di -prova (all',entrata de1l'inf.eranu i1\ ospedale, per sag'gia:re la tolle·r anza, e da co11tinuare per 3-4 giorni). Differisce, dalla stretta di·eta per l'a.~giunta ·Ùi 75 gr. di pane, da dividersi in trie vol.te e di 150 igr. di mele, od altr.a frutta non doJce.
***
..\ . Si!)iegazione dell' azione « para>dossa » d eo·li idrati di C. nella cura ·degli a.milacei, il Falta crede che la si debba attribuire alla liniitazione degli albuminoidi, che è i:roplicita111e11te :legata colle ·cur.e stesse. L'aun1ento i1elr org·anismo del movimento di aJ.bun1ina (1) in11~edisce l'assimilazione degli idr. di C. (come r abbas an1ento dello stesso n1ovime11to la fà cosi-0ehè l'al·b 11mina deve aYere sulP roo-redire) 0 , lt . la forn1azione di zucchero ancora un n r a az10'. l ) J~ da co11 itìe ~·~ro..:j
1<
il 1110,·i111~~1to » de~li
nell'org·a11i ruo e i10 11 1 11!t1·0~11~1011e di essi, p erchè la tol le1_·a11za (.e I as81m~Ja zione) l)er i ·Cal·boi·d rati dl] )~nde S?ln d.all.~1/ettit'o 1n0Yime11tn rlell'albl1111111R; d1 fn~t1 l aJl111u1 i11a cl1e ,·iene in1n1a2'azz i11n!~l , è '--e nzn eff etto riguardo alla for111nzio11e r]1 zn~C'hrro. itU1 uminoidi
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XXVIII, FASC. ~O]
SEZIONE PRATICA
oltre quella rdi forni.re - 1 CO]ia SiUa distruzione Zl1cchero all'organismo. Q11est'a1ltra azione può, sembra al F·a:lta, essere · ricercata in un influsso su•l movimento di zu·c thero ·della cellula, nel senso .che il pro.c.e.siso ·glicogen,etico· nella cellula viene aumentato col:la contempo1·anea distn1zion1e di albu.m ina, e sappiamo, per le .01ss1ervazioni di Benedj et e J oslin, ·CO•n f.ermat~ dallo Staehlin, che la distruzione di albumina è nel diabetico at1mentata (v. Noorde11. ammette pure ciò, ma soJ.o per infln.enza di irrazion.ale dieta). Se è pu·r e, la dtstruzione di alb11mina, a11mentata nei casi di coma, non si è ancora riusciti a stabiljre. · Nei diabetici , colla distr11zion.e de11 a lbumina introdotta è ·certo eh.e, corrispondentemente al suo conten11to in N, sale la formazione di ca· lore, e con ciò si rende più .g ra;ve l'accumulc di idr. ·di C. Infatti mentre1 nei non diabetici si ha, in tal ·caso, 11n aumento del quoziente r.espiratorio, nei diabetici invece viene calI'Sato t1n ai1n1€nto nel1a escrezione dello zucchero, restando il quoz. respiratorio invariato (1). 00,
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Ogni raziollale trattamento di.eteti•co è oltremodo di·fficile a mettersi in .atto ed a mantenersi, ma sopratutto . nel campo della t1erapia antidiabetica ogni schem·atismo è partico1arn1ente dannoso. « Bisogna jndividu.a:Jizzare », ha detto v. Noorden nell'ultima parte deilla s11a relaz,i.one al Congresso di Wiesbad1en, « nè sarò io ad indicarvi il m ·eto,d o della ~celta od 11n trattamento generale dii elezione». E per indicare i l)eri·coli di una faJsa te·r apia riconderemo Le rece.nti esl'p1erienze dii1etetiche di Allen, su animali resi sperimentalmente cliab,etici; e.g li ba pot11to osservare che - co•l la parziale estirp1azione d eìl p1a11crea1s si ha, nel cane, 1111 diabete 1di m.ed.ia e leggera gravità, ma a q11osto s01Pra~vi1ene - colla falsa dietetioa sperimentale - una grave Ietal1e forn1a , c·h e non è ·-n iù su:S'cettibitLe di tratta. mento. Cosi nell'11omo, una in siuffi·cienza pan, creatica può esse:re di re.Ja tiva bu·ona natura e trattnbile, p11r dim ost!'a ndo la funziona1lità ci.olla gla11dola ~lna grande labilità: se so,p rnvviene, a q11esto p11nto, lln sovraccarico di lavoro od lln trattam.ento irrazio·n ale, si h.a l1na progre~siva. irreipara:bile insufficienza di qt1ella glan,doltt che - ·se rii•S[>,armiata - p11ò dar.e lln relativo b11on funzionamento. P ertanto Je Cl1re ltnila terali, a base ·di ?lna sola specie di 1
(1) Il q. r. a l1n1enta' q11.an.do nell'organismo viene bru·ciata 11na magìgiore q11antità di zùc-
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a Jimenti, e sopratutto di idrati di C., possono finire per eis sere dei letali esiperimienti, e secondo l 'opinione di v. Noorden bisogna collo studio a1co11rato e perciò lunsg·o del s·ing:ollo caso - fissare una alimentazione mista, c·h e miri alla scom.parsa d ·ello zuoohero urinamo· ed .a mo1dificare la iiper:gll:Lce:mi.a. Abbiamo in1drcato i va,r.i tiipi de.:lia cura degli .ami1acei percihè riteniamo ohe essa 1sia molto a,datta a ll e c-ondizioni .ed abdtudini aldmentari del nostro P.aiese, sugg.erend.o però i tipi «misti » di essa. ·Comuni:aherem.o jn seguito alc11ne o.ssel"Vazioni comparative ( eseg11ite nel Kaiserin Eli.sab,eth Spi tal - III Abteil1111 g) tra i va·Iori di to1leranza e di atSsimilazion,e cbe si rileyaoo a lte1rnando, negli .ste1sisi ammalati, diete coin vario contènuto1 in N ed Idrati ·di CardJ. Risulta finora 1che i-ns ·e.a si di media grav.ità ed avanzati si può ·colla ·cura d·e1 Falta raggiun·g·ere· l 'a glicosuria e combattere l' acidosi, miglioranclo1 nel . contempo' la .tolleranza· e l' assimilazione. Trattamento de l coma diabetico. - Sommi- nistrazione. di alcali peir os, da 6--8 e più trurdi 1'5-20 gr., fino .aid 11rine neutve. Al1c oo1. A11mento ·dei giorni di legumi e diiete con amilacie i, e farina ·di av~na. In presenza di sintomi gravi, intrc·duzione endoiveoosa di alcali (1 I. .di soll. al '3-4 % di Bic.aflh. So1d. ) e 50 gr. di aJ.cali per os. Rimedi cardiotonici, diuret:Lci, alcoorJ e ricca intro.duzioiI1e -di liqui,di. C·o n,si.glia,bili i gio,rni di diigi.uno (con solo the e 150 gr. di al·cool). Una buona prescrizione mtsrta ,di ~ l caJ.i :p.er os è la sie·g u ente: Bi.e. Sod. gr. 6; Bic. di Potassio gr. 6; Carbonato di lVIa~nesio e di Calcio ana gr. 1. (Toennienssen). Vienna, maggi o 1921. 1
LETTERATURA. 1. BARRENSC IJEEN, Bioch. - Zeit., Bll. 39, -oarg. 2'32. 2. Ar.LEN. Bos+on rned. Jùurn. , 171-241, 1915. 3. BERNSTE IN e FALTA. DeutiSiCh Arc·h . f. l{.Jin. lVIed:, 1921-95-191~ e 12'5-23'3-1918. 4. BL Ul\f. l\1unch. m eò. Wo.ch., 19111, 1p. 14-33. 5. FALTA. 1\11111,c li. i11e d. ,,,och. n. 22-1911, e ' '' ien. kli11. 'Voioh., n. 35-1918. 6. Josr.TN. Arch,i·v of Intern. l\~t:.ecl. , 16-693-1015. • 7. ROTH. l\Iunch. n1eid. ' 'Toch. , Bd. 25, pag. 1861·. 8. J{or..rscH. 'Vien. klin. Wo·ch., 1903, p. 1321. D. KDSTER. B·er.l. klin. W 01ch.. n. !:>, 1917. 10. V. NOOROEN (H.8Jf1erk11re.n): Berlin. klin. '''och., 25-1BOO, e VII Aufiage (1917), « Di·e Zn ckerkrankheit » , B·erlin-Hi:nsich,v.al d. 11. ELrAs e SrNGER. ~' ien. klin. Wo·ch., n. 47 e 52. 1918. 12. rfOF.NNIENSSEN . l\il1ncl1. me·d. 'Vooh. , 29-IV0
0
1921.
chero. 2
,
1~91
16U2
IL POLICLINICO
SUNT·I E RASSEGNE. La diagnosi radiologica delle affezioni addominali dopo insuttlazione preliminare del peritoneo. . l ~ÉC( ÈRE. Paris M édicaL,
n. 6, 1921).
Ql1ant11n<}11e già precedentemente fosse stato teritato da, q11alcl1e a ll tore l 'intro d11zione di gas Jlell'a<l<lorne , [) Cl' sostit11ir,1 i liquidi aspirati, solo nel 191 8 Goetz i1ropose tale m etodo, i1er J1i1)clagir1e rac1iologica delle affezioni acldo:(ni11 :tl i. N onosta11te la rgl1i esperimenti eseguiti ~pec ialm c r1tc in America, in Francia ed in I ta1ia i1011 tt1 tti gli a 11 tori ~ono d'accordo sulle modalità di a.p plicazione e s t1i pericoli dl1e possono insorgere nell'applicazione d~l metodo. Vàri sono stati i gas usati: per primo fu sperimentata l' ...\11idride Carbonica che 11a il di fetto di èssere rapidissimamente assorbita· sue. ' ceRsivamente f11 tentato l'azoto, cl1e a l dontrario è di assorbime11to molto lento, l 'ossigeno p11ro e l'aria atmosferica, ma i migliori risulta.ti si sono ottent1ti con una n1isce la di acido ra11·bonico (-1 1Ja1·ti) ed ossig·eno (1 parte) permettendo t1na dt1rata di esame da 30 a 35 mint1ti. Negli ~tati Uniti il pneumoperito11eo è stato • appljcat o largamente e molto semplicemente, 111etter1do lln p·allone di ossigeno ir1 comunicazione con 1111 ago fla puntura o un trequarti con rubinetto mediante un raccordo che possierJe l1r1a dil<.lta zione sferica con del cotone sterile. l/flgo s'infigge . nella r egione paraombelic:.t le e Ri fa pen.etrare il gas pren1end{Y st1 J p allone fìno n. cl1 e l a !1arete aclclominale non si t e11 d n 11n po' o .i i1.so1rga t1n dolore S·ca.polare.. 1'n l e 1netoclo semJ) ra troppo semplice e non scev1·0 cl i 11e rico li , ed è pi1ì OJJport11no di circond n r~i d e ll e magg·iori precat1zioni sia. ricorrenclo a strnmentari speciali che permettono di controllare costa ntemente la pressione del gas cl1 e d eve mante11ersi llniforme d11rante t11tta la (l 11 rata clel r ins11fftazione, sia curando la mas "ima asepsi e l'op11ortuna prepa.razione dell'an1malato. Occorre infatti cl1e venga accurata1ne11te v11otnto il grosso intestino del paziente, c11e clevP es~ere a digj11no e ciò per rende• r e i co11trast i ra<li0log·ici pitL netti. l_,' ins11ffiazior1 e c1eve e~sere se1npre fatta in cl ecn})ito clorsale con controllo radioscopico inte1 r11itt ent.e. 111a finita l'ins11fftazione è preferihilP rn ett e r e il paziente in clec11lJito F1<1domi11nI<'. po~ i z io11 (' el1e \rienc mP110 hC'rie sopportntn n 1" .r I H • 1.H' 1·1 n e t t e s p ee i al n1 e n t e I 'e s a 1n e <1e i reni , llll 'lll l'P la n riBl<l t>OSizin flP f::tcilitn l'r ~ HlTIP dPf• In nlilz~ . d r l fP g-n to e nPrn1ettc di segt1ire lo '-tnlli1 111 c 11t o del cliafrn1nma. 1
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XXVIII, FAsc. 50]
Rigu~rdo ai 1)ericoli del metodo, finora non
DIAGNOSTICA.
(E.
(ANNO
sono stati segnalati casi di decesso, ma il processo è ·molto doloroso, talvolta accompagnato da incidenti d i collasso, di cui l'autore riferisce i casi personali, onde pur essendone ottimi i risultati, occorre ricorrere all'insufflazione del peritoneo con discernimento, soltar1to quando effettivamente se ne ritiene l'applicazi0ne t1tile a rischiarare q11alch e osc11ra s inclrome addominale, non altrin1enti d iagnosticabile. € fOTOLA.
MEDICINA. Le glandole paratiroidi. M. .BOOTHBY.
(' \' AL'C'ER
Endocrinology,
luglio
19.?1). Fu il pl'imo San·dstrom nel 188Q a descrivere J,e paratiroidi esterne nell'uomo ed in. al.cuni anim.ali ir1terpretandole come tessuto tiroiid1eo embrionale. Baber ne:l 1'881 in un lav,oro .sulla t iroide, fc.rse i rsnorar.1do lo e.tt"tdio di .sandstrom, .des cri s,~e porzioni di te&sl1to tiroi1deo non svil.uppo te, che pos ~iono essere ide·ntificate con le paràt~ro~di esterne e1 d jnterne. L'A. rife.Tisce altri dati · storici interessanti, ma un po' slegati. Biedel nel 1913 · chiamò glandol e carotidee le paratiroidi degli embrioni di pecora. Ho.r sley n°1 1886 esclu,s e, con un lavoro sperimentale, che il tessuto n,on svi ll1ppato di Baber fo sse tiroideo. Gley nel 91 fon·d a·n dosi ·sopra 300 tiroi. de.ctomie sp·eri mentali nensò che 1ç1.elle glandole tiroidi f 0prannumerarie . avessero grande in1portan7a nella conseguente ,s,indroim e tetnn·ica. W e.i s,s n.eJl '81, nella ·C.lini,ca di .B illroth, stab iU che la tetania l)UÒ seguire alla tiroi·dectomia. s.chiff nel1'84 ottenne· tetania sperimentale sPguita da. morte, n.ei ·cani e rei gatti, do.p o tir ~·tdectoimie complete. \' agn1er, Carle, EiselsbeJ·g ed a ltri confermarono q11esti ri1sultati. Gley ·ne1 1891 .stabilì ahe n.elle tiroidectomi.e , risparmiando « le paratiroidi » di ·Sandstrom che eQ'li p referiva chiamare ghiaPd0Je tiroiclee, $i evitava la t etan ia mortale.. Cristiani con ta~li ·seria li mo:'trò l '1 posizione i11tern1a rispetto al te s11to tjroicleo ·del l e para4 i •'oidi n·ei topi. Nicol A s (1873) t: ovò quattro para tiroidi 11el pipistr.el la.. C·h antemesse e Marie n el 93 dimost r aro"o c1'1e nel l uomo posson.o ess~re rispa rmiat.e le partiroidi .esterne nella t.i1roidecton1in. T<ol1n nel 1805 !1referendo cl1in111a.rle cc corr>i euiteliali ester11i » le identifirò istologicamc11te ai corpi ep it elinl i i ntern i clel µ-ntto . Fl1 Grosfl111ff nel 1896 cl1e dcfìnit ivan1 entP. stabilì per ragioni embriolo ~ i che una uetta differenza tra ti1·oi(le e •no.rati roicle. .
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[ANNO XXVIII, F ASC. 50]
1G0:3
SEZIONE PRATICA . •
Ve1~dun
1studiò l'embriogenesi ·delle paratiroidi. Blumreich, Jacoby, Va~sale e Gene.r ati fecero parecchje ricer-che sper imentali sulla estirpazione delle parq.tiroidi. Qt1est'ultimi ·due autori e,bbero il merito di accerta re che all'asportazione com1pl·eta ·delle paratiroidi segue immediatan1ente la tètania mortale, mentre ch·e l'aisportazicl!le di una parte di esse (.anche 3 quarti) è con1patibile con la vita.. J eandelize ed Erdheim (1903-1906) per n1·ezz.01 id i ~tcerch.e sperimentali ·ven.n e1ro .alla ·C-Onic'1u·sdon~ .c he il te.ssuto paratiroid·eo è del tutto in·dip1e,ndente da qu,el 1 0 tiroicleo. Recentemente (1920) Vin·cent e Jolly so·no giunti allo ·stesso concetto per n1ezzo di esiperimienti, ed orm a i la teoria. che fa dipendere la m ort.e ·p er tetania n ei tiroideton·izzatii dalla esportazione .de11e paratiro·i di p11ò esseI'le con sic11rezza a.c.cettata. Quan1do ·s i inietta l'estratto di paratiroidi in anim.aJi r.esi tetanici per .a,sp.ortazio·~ ·e delle paratiroidi, non si cisservano m o1dificazioni apprezzabili sopra la ipereccitabilità dei mezzi sep_sitivi, messa in evide·nza cla MacCallum e Vo.gel (1912); però p11r rimanendo la ipereocitabilità neniosa in,variata, la tetania viene a diminuire o anche a ce~1 sa re del tntto. ..
Le orine dei cani com1Jleta111ente tiroi<lect.omizzati ~ono più tossiche di quelle dcj ca11i n o rmali. .Srubbatar1i (1901) ebbe il !tlerito di proml1overe gli .studi relativi ai rapporti tra il calcio .e la tetani a con lo stabilire ·Che llna . 01'11zione di calcio applicata sul ce i~vello diminuisce la •S ua· irritabilità a lla corren te el ettrica mentre che le sostanze che pro·duco110 la ·p recipita'z ione del ca1cio, ·come .gli o•s salati ed i citrati, ne a urrl'entano l'jrritabili tà. Stvelzn.er (1906) an1mi,s e l'ipotesi ch e là tetania s ia dovuta a.d un accu1nulo di calcio i1el ~.angll·e: m~ solan1ente i l !1 vori di Cyl)nlsk e di Schabad confermarono tale ipotesi. · La presenza dello i odio n elle g1nndo,i.e parél(ti• roi.di ·d.a molti s osten \11ta è in c1na11tità c9sì piccola da e· ~.sere praticamente t1 '.asè11rabile. Il siero specifi co citoliti.co realizzato nel 1900 da lVIacCallum p,e r la c11ra della tetania :paratir eopriva h a fallito nei risultati. Invece Parton e Urecbie (1907) (On tewp orn n eam.ente ottennero effetti d n 11 'Pso ·:l·el calcio. ' Carlso·n e .Jac.obson (19110) richian1arono l'at.. tenzione stulla stretta somiglianza tra i ,s intomi • t et.ani·ci n ei tireoparatire0idecto1nizzati, i sinton1i dell'avyelena111ento ammoniacale e .i .sin* * * tomi di avvelena111ento che preR.entano i cani Il sangi11e degli animati in tetani·a, paragonato .a quell o d1egli animali normali è :wiù ope1·ati della fis.tola ·di Eck qua.n do son.o n11triti con ca111e. In u l te fiori eti1perirn criti es·sj nòtaroscar~o di calcio, ma questo Jl.on a11menta somn1inis1 rantlo eis tratto idi paiiatiroidi. no che il conten'l1to an1n1oniacale cl.el ·S angue è Secondo Va~sale la t.etania s'intensifica ·du.. normal.e e che le ini ezioni enid o·ve.n o,s.e di calcio non alterano · la concentrazione ammoniarante 18 gravid an za. ·Gli esperimenti di Hoski11s e ,,.heclo.n (1914) m·o~trano che alla di- cale, ina r er>rimon.o gli accessi tetanici. P er !=:trnzione d ell1e : •arati ~ oi·di tien dietro· t1n a11- di · più qp.e.~ ti venivano ·soippres~i da 11n estTatto 1nento della irritabilità vasòmotor.ia, messia in di ioofi$i e cla 11na p.oluz iorl'e i·l"'ertonica ùi Zl1Cevidenza dalla reazion·e alla nicotina, all'ep1- . chero. Greenwald para,g·o1r1a.n)do le o.r ine d·e·g li m1inefrina ,e a l 1a pituitrina non e~.send.ovi pur tl1ttavia parallelismo· tr.a si.ntomi di defici1en- m~tli ,Paratireoidecto,n 1izzati con. qn1ella di à ltri 1a paratiroidea e .llr ado di irritabilità ,,aoo- no-rmali (1911) trovò che la e1 in1i11azione dell'azoto aun1.enta s11.l)ito doipo la comparsa del1notoria. E stata .dimostrata falsa la téoria di Uhlen- la tetania, che . ln concentr.azio11e ammo.niaieal<' h 11th che faceva ·e laborare al tim·o· s;.stanze an- nel ~an711e non -è a11nlentata, cli.e la ~liminazioY',e ,dela creqtini1n a h-reve1ne11te dimi11t1isce. tagoniste a q1uell e e'1,aborate dall1e paratiroildi. . . Underhil l e BJatterv i ck· (1914) tr~axono che R efeirti i·sto-patologici ·d i aJ.cnni al1tori (Ja:rn ella tetania con secntfva alla tireoparatir0iroP.e, Esteri ch) din1-0strerebbero che .Ja teta·n ia infantile saTebb1e i.n :rapporto a lesio·n i (e.mor- dect.omia, il f! li1-cogeno [CO·mpare com.pleta111ente dal fegato e rhe il ·conten11to cli z11ccl1ero i1 el -ragie soprat.l1tt10) palren·chiifl·ali ·dielle .parat.iroi rli, meTrtre se-condo a lt ri q11 eRto rapporto S8.n gue è n-0t.€rv olmente diminuito. La rretil-gi ·a.nidin·a fl1 isolata 11.r l 1913 da rli ra11sa lità non sarebbe costante (Bliss). Nel , 1915 ·Harbitz st111di n.n1do i tu,m ori de1lle paTa.ti- l{.01ck i1elle ori11.e dei cfl.ni parn1iroi cle·ctmnizroidi rtpo1.. tò dalla l·etterat11ra tin caiso .di ade- znti; altri a ntorì stabiJirono cl1e J' iniPzion·e ·di noma con osteomalacia, ed lln altro ·d i a deno- guanitJin.a o di m etil ..gt1anidinn negli animali 1da esperimento è ca11 ~ a apparente della si11n1a e.on JJarali.çis ngitans . \llen nel 19?0 o~se ti\'Ò una n ote·vole ipertro- cl ro1ne tetanica. La stessa sindron1e si prodt1ce fì a ò elle pa "a tiroidi senza però modificazio.n i con l ' iniezio.n e e1nd·01veno~a di l1na soluzione di ic::toloçric.h e , in casi ·di tiroid.eiGtomia praticata a.ciclo ·rlorid·r ico. Patou Findlay ed altri ritengo110 cl1e la .s i nel eome t etani·ca si sviluppi nei s1 1 pàrecchi.e. 1a1 rve di Bufo . 1
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ÌL 'POLtCLINICO
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paratiroidectomizzati per la mancata azione che le parati r·Oi1di es.erci:e r.ebb.e ro sul metapolismo ·de.Jla guanidina. Qu.esta in tali icir~costan ze aecumulan·dc,si nell,organis1no a,gire·b be sul, . le cellule ne rvose della medulla attrav:erso le t.erJ11inazioni n.e1~v o·se idei nenri peTiferjci determinando la s~Jeciale irritabilità della me·dul:la. La terapia più efficace per combattere la tetania (la ablazione clell e paratiroidi è q1Jella di somministrar-e da 40 a 60 gr. di Jattato di calcio ogni 1 ore finchè g·li a.ccessi non siano scomparsi. Poi. si può contin11are con somminj strazio11i !)ÌÙ in od e rate. P .ADOGNA.
CHIRURGIA. Osservazioni sulla rizotomia posteriore · a. scopo anaJgesieo. (SIR >N'· CHORBURN. Brit. ~f ed. Jourri.1 30 aprile 1921).
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1Sebb·ene · eseg11ita pre·cedentem.ente (Bennett, Hoflsley, 1Chiipauli ed altri), ·11a rizotomia posterione ha •a vuto jl 1Slllo massimo illustratore in Foe.rst_e r, sotto il Ctli nome viene oggi comu11emente de.s ignnta. L'A. tedesco l'adottò principaim•ente in 3 circo1stain.z.e, ·C-ioiè: nei fatti spa$ti1ci ,de 11 '.a.rbo•. inferiore, ~ spe.cia!lmente qu e11i dovuti ad emiplegia ceirebrale d;eri bambini. nel le crisi gast_riche della tabe .e in vari tipi di dolo· re, Il presien:te arrtioolo sii limita· pe:rò alle due iJltime .inidiea:z;ion.i, jp.oichè l'A. non hR, n1ai a·d.ottaJo q11es ta overazion·e per il m.i gliorame11to de,i fa.t ti ·sprustici, e dalle OtS·e eirvazionj degli altri non è possibile git1dicare s11lla st1a efficaci a ' tanto -nii1 dhe -per apprezzarne gli effett.i è necessario sceverare ciò cl1e è d0Vl1to ad 11n'a.cc11rata. a ssistenza e la rieducazione. 1
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RIZOSTO l\!lTA .?ER CR~SI GASTRICHE.
Opport11namente Foe.rsteir divide le orisi gastri·C:h.e in d11'e t.111i: 1° le cc vagali»' iri_ c11i v'è nau1E:;e a acce·nt11at :;l, e.on 1ruppena· sca1 so d·ol1ore o ip.erestesia.; 2° le cc simpatiche~ ·i11 c11i ·dodore- e1d i.perestee1ia ,son.o com11ni, n1a ltt. .nau.E·e a di rego1la noJ1 è spi0èata. 1 È 1n .q11 est 'u1 t in10 tipo c:l1e la r·izot.or11ia p.r1nci pa.1111.en te si rac.co111.an(1a. e Foerster. ~d o tta J.a resez io·ne h.i lat era1e dell e radi ci d·crrisati , da.1la 5a a lla 1 ~?a., con lo SIC.O·p ·O di tagliare intierarnente le im1) re s~ ioni afferenti entro questa zona. E g-li i·i11n isce 6t casi personaU, ·cli cùi 6 m orirono 1.7 g11ari1,ono o n1iglì1oìfaron-0 n-Ote,·oltt1er1t.e. 9 ebhe'l"O un certo mi·glioram.ento, e 2 n e s ~rnn o. 1
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.!\!c l flrili s/t
.l n llr11U[ Of
.'-;·1tr{j er 1.J (ottobre 1914) 1
sono ri1)or tati 5 · ca si co11 nessuna morte, 2 in1
[l\.NNO
XXVIII, FASC. 50]
succes~ti e 3 suicc·essi. n .e•i prjmj 2, uno ft1 t1na r.esezione bilaterale ·d~ll1a 6& all't1a. radice dar-
.s ale e l'altra, ·che interessò soLo la ga., 911. e 1oa bilateralmente, fu iprrabaibilmente tvoppo aimitat~. Dei successi, 2 furono operazioni bilateralj d1a lla 6a. al1a toa .ra1d:itq1e, oed un·o, ·Op e1rato dall'A di ql1est a~tico1~0, fU: una res·ezione dalla 4a. al1'.Sa del S0 lo l~t10 sini•stvo A qu.esto caso di .cui riferi~ce •l a ·s toria, l'A . ne .ag'igiurnge altri due. D·11e ·di qu·e sti 3 cas1i ·datan.o or.m.ai da più cli 6 anni, l'·a1tr.o è mo.Jto più reoeITTte (ottobre 1920) .e n on può offrire ·g iudizio sor>ra il risultato finale. · ·L'A. non ha credut·o di · segui!!'e i'istruzione di Foerster di 11na sezione bilaterale dalla 5a all1a. 1~ 1 p.oichè non è certo "c1h.e un'op,eraiio·n e . co~ì estesa s.ia essenztale. Quan:d 01 il dolio re era limitato al 1lato si'Ilistro, l'operazi:o.n e fu ;solo 11nilateirale. Nel primo· ·Caso, in cui si elbbe guaTi9ii·one c·o mpleta, fulìon10 -sezi101n ate d,a lla 4a. a!ll '8a r3.ldice; :nel terzo, dallà 4a. ,all '11 a (m iglio!'am.e n to, ma caso r.eceinte); Jl.e-I c·aso secon1do (miglioramento parziale) la reseiz~one fu bilaterale, dal!La· 5a.. ·all'8P.. A 1P arte l'esito, può anco·ra essere richiamata l'attenzjO.n1e s11 du·e pri1•n.ti, cioè, la completezza e permarn.e nza «leTI!anestesia e l'a1ssenza t.otR le di alterazioni trofiche nQlle parti affette, conformemente ai ris11ltati orodotti dalla sezione .d.ella radice ·sensiti·v a d·el ganglio di Gas&er. 1
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RiiOTOMTA PER AFFEZIONI DOLOROSE DEGLI ARTJ.
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_.\.nche di questa in1dicazio.i1.e ,s onio O·ra p11hblicati numerosi e~ ~i. Foemter ne ratcco Ls1e 1.4, di ·Clli 6 m·o rironoJ 12 gua1·iron.o, 23 m·os,t rarono un €ffiettivo migùi10I'a:m.ent.o e 3 non furon 0 ri11traccia ti. Nella sta t.istica inglese sopracitata sono raccolti 15 casj: in 1 l,01p erazio·n e f11 dovuta a'.bban·d·01111at,e Ìn 1 il risultat10 è 81f'OTIOS<'i1lto e1d 1 n1or"i. D,egli altri 12 si ·eb ber·o 8 g-uarigior;ii e i in·s 11rce·~1~i. Barr ecchi •dei .casi gi1ariti !)rasentavano neuralgia assai li.n1itata, e in essi f11 sieizio·n ata t1·n a sola radi<~ è ; deJl c affezioni <l·qlorose più .estie.se sen1·b r._t._ che sr>esso sia110 r.i1na1 ~te s·ernza n1igli·oramento an·cl1t> co11 es+·ere operazioni. La .g ran·de mrig(Tioranza dei cas,j ~ri g1.l a1·(1a va· il plesso brachia.J e, le condizi oni c1~t,e rmirnanti clel m,ale fttr o.110 della pi\1 • S\Tia.riatn natura. L 'A. ha 2 ·ca.si personali dj cui ·r·iferisce la st0rin.. Essi djn1or;trano s11ftì ci·r:' nt.emente l 'inrertezza di s:orp primere, un.a ll.e11ral gia grave con la rizoton1i,a p.o·s teir ioroe; 111i.o dei due inrJica assai c-hiara.n1ente quia nto nJc11n·e affezJ.oni dolorose d-egli a rti, possan.o as.:- ociarsi a lesioni che si esteinc.10110 aJ si.sten1a ne1·voso .centrale. 1
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XXVIIl, l~ASC. 50)
~EZIONE
E not1c-..v ole · che la più gran,d e i)ro1101tzione di kJt1011i risultati si è otten.t1ta in qu·ed ,casi
in
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cui per una n.eur,aJ·gia limitata fu rese'Cata una sola radice. E poicih è il111a resezione cosi limitata non produ-ce .anest·esia nella i 21g ion-e, affetta, i s-uoi rel.ativ.i su-02essi debtbon.o attrilbuirsi a qualche altro fattore 1non an1c ora bene spjegato. Va anche notato, sia nei casi di ariisi gastri.ca tab etica, sia in qt1elli di r1euralgia di lunga ,data, cl1e i 1r,i1sultati d ell'operazione vengono molto confusi dalla condizione squisita1nente net1rotica del pazi,einte. l\1olti di questi sono abituati a gran,d i dosi ·di morfina, dì alcool e di altre d:r.ogihei e· una volta i1n ospedale, sentono ·vivamente l asi&9-n.za di esse. Ra1ccoma'Illdando un uso più fr e.quiente deY.a r1zotomia , l 'A. richiama l'attenzione sui fatto che i pericoli dell'operazione, in ma110 esperta, sor10 assai mill1ori di quanto sembrerebbe dai risultati pubblirati. Così Foerster cita 28 morti su 267 1rizutomie per varte maJat.ti:e1; e nei1 &8 casi della st atistica in·g les.e sono cjtate 6 n1orti: cioè il 10 % circa sia negli AA. jng1esi ch e nell 'A. tediesco. ~l a inv estigando le cifre di singoli chiri.1 Pgi troviamo un risultato assai differente. Già altrove l 'A. ha cevcato ·di determinare ln. m10rtalità delle laminectomie per tut~ 1e en,use. U:n a nalisi 1d.ei s·uoi 50 e-asi dà una mortalità del 6 %. Egli potè stabiline ch·e : «le 0pei·azioni esplor ative e le o.p erazioni per tumori e per condizJoni simili, so.nfQ state unifo·r me .. n1.ente segt1ite da si.i.ccasso p·er quanto rj..guarùa l a vita; e an ch e nel1e o·p ·erazioni per 1esione \ i è 1s olo un cais o iµ cui1 la m,oTte fu probabilr11ente affretta.fa dall'inte1ve.nto » . In .q~ell ' epo ra (1909) r_L\.. non potè i ncludere un .g rande num el'o di operazioni di drenaggio, rizotomia o ~·i 1nozion.e di tnrnori intraspinali; ma da allora egli l1a esegt1ito m.o lti di quest i interv.e nti e l'l1t1i ro caso di mo.r te è stato qu.ell·o di un esteso ·Snr ron1a ina.srportaib.fle e .associato .a;d a lterazioni ~eicon l arie avar1za.t'3 della vescica e del rene. l(ussuer ha ese•g11ito 32 rizotomie c-on 2 morti , Ei~e1sberg, 12 senza morti, Els berg, 22 senza morti ; a•ggil1nge-ndo i 5 .casi dell'A. a:bbiamo 71 rizotomie con wlo 2 risultati fatali. · Ogni chirurgo prati co di lami.neèto·m ia concorderà i.n ciò, chei l'opetazione,. per s è, non è più letale di 11na lapa1rotomia. La morte può difficilm-ente c.onsi·d e r rursi com e 11n ris11ltato di questo i11t erv1ento, a meoo ohe la malattia originale· o le con dizi-0n,i genP.ra.li a.issai deteriorate del paziente, introdt1cano uno speciale e grave fattore. . Concludendo, se per ciò che . . riguarda. la guarigione del dolore i irisultati son<> aJlJcora al1
PRATICA
qnanto incerti, e se a1bbi.a1no anco 1·0 d a jrn})arare su lla .scelta ·dei c1si e sullo ~·r opo d ell'op1erazione, è . indiscutibilmente ben giusto di dare a questi pazienti la probabilità cli guarigione o di migliora mento, che offre la rizoto~ mia posteriore. 0
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SEBASTIANI.
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SIFILOORAFIA. Rivista riassl1ntivL1 sulla sifilide eo11genita. •
(H. LANGSTEIN .e H. p UTzTG. Ii1 ccl. Kl inik, n . 25, anno 1921). Si ammette che a l1n er10 ~l 4 % dei lattanti sia affetto da sifilide. Quanto a lla modalità del contagio gli AA. più autorevo li ammettono la teoria di R ietschel, cl1e cioè il feto venga infettato dall a rnadre che p11ò . n o11 apparire clinjcan1iente am~alata (reazione di \Vasse t mann p osi tiva n eil 92-93 % dei casi). Il feto si a n1mala p er via placentare (d i solito nella ~eco 11da metà d ella g raviclanza) oppi.1re dur a11t.e l'espulsione. 'l'a lvolta la placenta non la scia passare l a spi roche te e posso110 nas cere <.lei figli sani da genitori s ifi liti ci (Gerstenbe;rg vide u:n gemello sifilitico, l'altro ·clir1icamente e 1sierologica1nerite sano). Kolmer calcola al 10 % i matrin1:oni di ·S ifilitici in Amer1ca; d.ei fi g'li nati da questi matrimoni 1'83 ~{:, sarebbero affetti da si•filide, il 17 % sani. Pe.rò si dev.e oon si<l.e:rare ch e un repe1t o clinico negativ-0 e una \Vasserman11 praticata una volta sola e negativa no11 escludono la sifilide congenita. In tt1tte · le età una notevole parte dei cas i sf11gge alla diagnosi. Quanto al valore dei singoli s intomi, lavori recenti ricordano la grande frequ enza delle co rize (riel 74 %) , delle ragadi e tumori di fegato e di milza (ne1 77 ~b) , delle p seudoparalisi di Pa1irot (nel 14 %). I denti di H11t1chi.ns-O,n indicano la sifilide soltanto se sono tipici (espans ione e fo\ill a clavata della corona, angoli arrotondati). Green si occupa delle alterazioni o·ct11ari; le riscontrò .in 74 su 100 bambini. Le forri1e più frequenti sono la cheratite interstiziale; si osservano in alcl1ni casi l'irite e delle ineguagJianze p11pillari. lVIolto freq11enti sono le alterazioni del fondo oc11lare, sp ecialmente delle anomalie pign1entari.e; pigmentazioni o d epigment_a zioni peri.feri1che a punti o a macchie; talvolta scl erosi dei vasi retinici, neu.roretinitis punctata e ,alterazioni dell'ottico. H11tinel e Stevenin si occ11pano dell'inftnenza' d ella sifilide ereditaria su tutto lo sviluppo d el bambino. Essi distinguono: 1) distrofi.e locali (malformazioni e anomalie a carico d ei •
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lt POLICLINtcò
1600
denti, naso, orecchi, cornee, cranio ecc.) che é1ttribuiscono non all'azione di tossine ma al, l'azione diretta dello spirochete st1gli organi in. via di svilUl)PO; 2) distrofie generali (gigantismo, nanismo, a lterazioni articolari ed os~ee ). Esse sono causate dall'azione precoce d1e•lle spiro·chete · sug1i 0.1 ,g·ani: possono venir causate cla altre malattie infettive croniche 1osi, l'acro(tl1bercolosi). An·cll·e le ipo-e1 d ipertire • m eg.alia, la distrofia adiposo-genitale, e in special modo le di str0Jìe. sanguigne (anemie gravi, porpora, talvolta la cloro·s i e l 'itte.ro e•m olitico), in al C\1r1i casr l'atrofia, il rachitismo gra' ve, J'i11fa;ntilismo, il linfatismo, ~ano _ spesso in rappo.r to con la si·f ilide; 3) .distrofie eredità.rie, che J'A~ at.trjbl1isce a.d alterazioni endocrine, cnnsetutive al da.inno s11bito dalle cor.rìspon<lenti glandole clei genitori in segi.1ito alla sifilide. I ge·n i tori stessi possono essere anche corr11)~eta111re11te1 gt1n.riti, la reazio·n ·e di "\i\Ta.ssern1ann c1ebolmente posit1va o anche negativa in • es ~ i e 11el ba1nl)i.no (Baseclo"'', c.s teopsatiTos1, condrodistro· f ia). La re azi,one di \Vasserma·n11 . sarebbe positiva nel HO % clei bambini con mani festazi'Jni c:lir1iche. L'e ~ito negativo non dic~ i1nlla specin.l111e11te nei i)rimi 10 giorni di vita (incl1bazione). Gli an1eri-cani consiglia.n o l'intradermorea.zione alla l11etina. Pi.c k rileva il grar1.cle .vnlore . cliagnosticQ 1della radi.ografia. An cl1e nei caBi in c11i' _n1ancano. alterazioni oss ee cli~nicamente evide11ti (o·steocondrit.e, perios tite , ere.). le c1S$a, sip·ecialmente quetlle piatte (l)acino, scapola, costole) clegli ere·d oll1etici si · clisti11gl1ono per 11n clisegn.o car~tteristi c·o : 11na o 1)iù linee che deco.Tron-0 !1àrallele alla linea di cnlcificazione e tra q11e ste linee delle zone riscl1iara te. Pro{ìlassi: cura della n1adre gravida. Adams trovò tra i figli di 37 ~ifilitiche cu.rate, 11no soI" con \Vasserrunnn positiva, tra quelli di 28 sinl i ti eh e n on, o J11 al e ell rate ~ 17. La c1 1 ra delJa sifili·de congenita deve essere lJrecoçe e c·o111pleta n11cl1e nei bambini privi di si11ton1i. · · Il Salva1rsa11 si l.>llÒ da.re per clistere, se il J)re11a rato è hnono; sono prerferibili le iniezioni endorn uscolari. Le dosi del n€osalvarsan sono di 0.015 gr. per kg·. fino alla d·ose massima di 0.15 gr.; alla cura 01ocorrono 8 iniezioni. La ~oln c 11 1 a c\.)l Salvarsan i1on è $Uffièiente; ·essa va con1l>inu.ta con ltt cura mercuriale (12 i11iezio11 i cli 1 n1g. cli calomelano per kg. ). Dop o cl1t-"> la ' '' a'se r1nanr1 è djveJ1tata 11egativa, sono itecessarie almeno altre 2 serie di tali iniezio11i. L e i11iezioni di sublimato sono pericolose. Per evilnre la d o!1pia ct1ra s~lvarc::an-!nercn rio, nlcuni conc;i$'1i a no anche .n ei lattanti il 1
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[ANNO XXV lÌ!,
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Ji"'ASC.
---(10.07-0.1 in solt1zione al 10' %)
salvarsan sodico e il salvarsan n.rgenti.co (0.1 sciolto in 5 c111 c.: . di acqua distillata: 3/ 10 eme. per k·g .). Sono r1eccssarie 30 .di tali iniezioni (in 3 se.rie) e vanno fatte nelle vene. La mortalità tra i • lat• tanti affetti da sifilide con.genita è molto eleva·t.a. Anche se ct1rati be:ne, la mortalità sarebbe s-ec0indo Muller del 3-3 % di fronte al 9 °~ dei lattanti non lf)ifilitici. I lattanti con sifilide congenita hanno una grande disposizione verso tt1tte P OLLITZER. ]e 1nalattie.
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CENNI BIBLIOGRAFICI. ~AGNUS-ALSLEBEN
E. Vorlesungen uber Klini sche Propiideittik. II. Auflage, J. Springer, Berlin, 1921. Mk. 38. • È la riaccol,ta di 24 lezioni di clinica, conc~r-
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..Q.enti le malattie priincip.ali d:ell 'apparato respitratorico e circolator.io, d€ll'apparato digerente, del fegat-0 , 'd ei reni diel sìstema n.e rvoso . . ' ... Alot1ne lezioni son.o ·dedicate alle malattiè i1nfettive, ialle m alatti e del ricambio, .a.Il.e ghiandole .a secrezione interna. Alla partei clini,ca di '°gni lezione, consistente nella ·di1scussi.on e di un .c aso clinico, ora preeied,e, . ora segue la esposizione degli elementi più imparta,nrti di .semeiotica, di anatomia patologica, di 1bacteriologia rig11ardanti l'organo o . l 'apparato ·c11i .·si J·if.ffi'i,src e la malat• tia i11 ·di1sc1issi.o.ne, o !'.agente micrOlbicb che ne è la ca11sa. Il volume del l\1agnus-Alsleben •Sii presenta inter.essanite ed utile, sia per gli: arg.omenti svolti, sia per la forn1a 11sata ne1la esposizi,one delle ·C01gnizi-O'lli fornite dalle varie. branche della scienza miedica, e ti1tte neciessarie per la ..eompleta investigazione e delucidazione del caso clinico. . TR. I
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Diff erential-Diagnostik der ln1ieren Krariklieiten. Lipsia, .J. A. Barth, 1921. Mk. 25. • La VII edizione del manl1ale deJ Kuhnemanin mantiene le· caratteristiche delle edizioni precedenti, rappresentandone un ampliamenw -e p erfezionamento. 'Drattare della diagnosi differenziale delle molteplici affezioni dei vari appairati ed organi, costrilllgendo tutti gli elementi necessari in qt1adri sinottici è cosa non ageVlole e l'A . .stesso ha creduto op.portuno aggiungere alle varie tabelle alcune brevi note, specie per 1qt1elle forme n1orbose che non possono essere trattate co•s i schematicamente. P11ò essere utile allo st11dente, come guida a iripetizione e riass11nto delle ro~nizioni giA ac·
KtiHNEMANN G.
quisite.
TR.
(ANNO XXVIII, FAsc.
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Sl!:ZIONl.!: PtlAT1CA
i6D7
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1·ccBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, EON6HESSI. XXI Congresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia. ' Jlrie.ste, !l-11 ottobre 1921.).
8olenne riusci la seduta i11c'lllgl1rnle : parlnrono con alta e nobile ·l)~ rola, 11er il Siu<la<.-o co11te Noris, il ca' '· Villasanta, il. Commissai·io per l~ Ve11ezia Giulia S . }J. l\lloroni, il senatore Mangia- · galli, }>residente della S(){' i~til, il prof. Welpo11er, i>re~icl(l11tP clel (~ongresoo . Il venera11ùo dott. Gros~iel1 <1'l 1~,iu1ne mandò un patriottico telegramma. Inter\·ennero clrc.:'l 150 congressisti. Larga partP delle sedute fu data alle Relazi-0ni scientifich e cui Segui L'l l>lù ampia discussione. ] o TEMA DI R ELAZIO:\'E.
Tubercolosi genitale femminile. Relntore prof. E. CoNOLUSIOl\TI
PESTALOZ~A
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1. La tubercolosi genital~ <le11'infnnziA e nel p{)riodo prepubere è a SS.'li 11iù freqnente <li qua11to comunemente si pensi. . 2. Se la bambina non soccombe all'infezione tl1 be.l'col::l 1-e, la tubercolosi genitale p11ò g11arire, laSC'Ia11do però freqt1entissirui l J-OStumi : 1Jt1ò anchP ·v erma.nere allo stato di la teil7AJ . .'J. } {'J'.::t i postn1ni delln tubercolosii genitale inf<lutile 11.a llJl.fl &1.Jec:inle i1nportèln·z a l'ntresia òellH C<1 vitit ute1ina, che an11nlltt nn tu r a l1ue11te tl1tte le ft1nzioni dell'organo; se l'atresi.a è li111itata a ll'orificio interno ne deriva il non r.nro viometra. 4. _Altro postumo freque11te è d~1to dalla ipopl<1sia della sfera genitale i11 ge11ere e l)iù particola rme11te dell't1tero, col ·solito corteo di &intorni .diRmenorroici. . 5. Alla :iipovlasia. genita le Pllt> eoncorrere lo stato delle O"{<-lie, che seppure rara111e11te col11i~ dal processo tubercol are, 'bono menon1ate i1elle loro funzio1l:i d~ lle pseudome1nbrane che le U\\•olgono. (i. ('i·stl eu1aticl1e de l corpo 111teo e cisti tuboOYn ricl1e sono non J',è1Ta1ne11te il J)ostnn10 remoto di anticl1i J)ro<:essi tl1berc·o1ari. • i. D:t n nticl1e tubereolosi g·e1litali estinte residunno speooo le forrue nodose intra ruuriali e f orse ancl1e taluni così <letti acle11on1ioni degli angoli tt1bnrici. 8. Gli interYenti cl1irurgici co11tro le i1poplasie, data 1~1 frequente 01-_i~iue di qt1~ te .dà un antico l>l'<>C.:€'~~ tUbel.'COlare, possono in C'.èlSO <li lat~uza de l 1)rocesso riuscire a ltamente pericolo:si . 1
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Tubercolos i !JPn·i tale infant1lr.
·(Roma).
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DELLA R ELAZI ONE.'
Frequenza. I
1. Ru 100 donne tubercolose, dieci a ll'incirca presentano UilJl tuber~colosi genitale. 2. I,e statistiehe italia11e ·p ortano una fTequenu n1ag~iore che non quelle degli altri paesi. ::. I.a tubercolosi genitnle è lll.:1 1.n ttia che col1)iH«e ~1)(l(·inln1ente le don11e giovani, molto giovani, i1on e9<'.lus~ le ban1bine. 4. J/orgn110 r>iù C'olpito è 1:1 tromba. Delle locallzl'•.nzio11i utPri11<> si è 'isto in questi ultimi anni tt :-;~u n1e rt\ ~rH n<le imr>ortn u.z.a q11ella ·sulla porzionP ,.alo{innle dtPl <'<>llo. J.1n I'clritil estrema della vera tul1tlreolosi ovarica è ,~Dl}lte più oonfermata. Eziologia.
1. L'infe7.io11e primitiva, eteroinfezione, dell 'ar>parato genital(:l femminile è a.sSQlutamente ec<-'er.ioru1le; ~n nu1~gior parte dei ca·s i d i tl1bercolosi genitale <l~ri,~nno da autoinfezione. ~. In un terzo circa dei oosi la tubercolosi ge · nitale si tro\'·a co1nbinnta colla tubercolosi peri• toneale. PE>r questi casi, mentre s i può accettare COUle I>iù probabile rinfeziòne del veritoneo per Yia en1atlc11, l'infezione geni tale ne-cade in modo secondario per i>ro1}agazione diretta in via discen<lente, oppure per vie linfattcl1e. 'f,n pro1lflg~zio ne della i11fezione dell'al)pArato genitale nl :peritoneo è un f.a tto eccezionale. a. In circa due te:rzi dei cns1 la tubercolosi genit.:lle non è subordinata ud infezi one peritoneale e ~i sta bi lisce per lo più per \ia ema tic-a, rpeno freqnentemente per diffu~ionè diretta da organi '\'iC'ini (intestino) . 4. Come nelle tl1bercolo~i combi11ate (genitoperitonea li), cosi anche in quelle ~mplicemente genitnli l~l propagazione della infezione lungo il tratto genitale si fa !li regola per via discendente, qualche volta .p er via linfntjoo. •
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Anatornia patologica .
1 . F1«1 le locnliz7A\Zioui tnb.triie:l1e è abbasta11z.a • fr<.~uente l:l Ha etnsalpinge ter111 in<1l~, éd è 11nitt • I . co11,d11zion e · fa voreYole iall 'in-sorgenza cli torsioni. 2. Un.a d]SlJosizione sve<!i.nle n1erita di es&el'e ricorclin tR, la .sactosa lpinge confluente. H. J.,a tl1bercolosi sa J.pinge.a in cletel'mina te cir-
costanze dà luogo alla iusor ge11za <lell'aseesso intertubarico, che può organizzarsi in un pseudotumore. 4. Accanto a lla ~nlpingite a. tipo easeoso deYe essere l'i·corda ta La sa I1~ingi te tu bercolal'e vegetante o papilla re, che J>Uò e:isere occa.s ione a nche ad una pseucloascite. :>. Freql1ente è la forma no<losa interstiziale od intra1nl1rale della tubercolosi tu°b<-'lri~a, che si confonde nella. adenomiosite clegli ang-~li tubarici. Questa form:n può talora erigersi n fn ttor0 di grn vidanza extr auterina. Q. R a r.a è la forma di Yern e vro1>·rin tubel'colosi ovarica; assai più frequ~n~e l'inc.ttv~nlaruento .de.ll'oYaio da parte di l)Sendomc1ubrane ti1bercola1i, alle quali po·s sono riferirsi i di~1rbi cli nt1t1izion(~ e di funzione dell'oy·aio. 7. T/endometrite tubercolare 11a la tendenza qt1asi costante ad arrest..'lr~i i1ett.'l1uente a liYello del · l'orificio interno. Ne sç>no frequente conseguenza la a tresi.a di tutto il ca YO t1terino, o quella semplicemente · dell'orifirio interno, con piometrn.
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1698
lt POttCLJNltò
8. Si osser\a ptue la localiz7,azione della tubercolosi ill miometrio, dove giunge per le Yie linfatiche. 9. Ln tubercolosi della porzione Yagi1iale del col lo, nella sua forma più comune, lo. pa·p illnre, è as..~ai più frequente di quanto finora si sia credt1to. S1)etta Sl)ecialmente alla ginecologia italiana il merito di avere .studiato a fondo questa forma, a~segna11.(]ole lH. meritata. dig·nità. .10. La tube1X!olosi ipertto11eale ha te11de11za a intensificarsi a livello del IJeritoneo pelYico. 11. Fra le complicazioni ·a ccidentali della tubet· colosi genitalé 11a.nno S].Jeciale importn11zn i fibromi, le cisti oYarichf), il cancro e le co111unicnzioni col lume intestinnle. Sinto1ni. -
L'a nzeriorrea nella tu lJercolo. i ge1iltale.
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1. I./amcnorren·, pri1niti.va o second.n rin, transi toria o permane11te, è uno dei sinton1i l>iù inJ1J>Ol' t.:'1 nti della tube1,colo~i ge1utale in genere. 2 . .Anche il ritar<lo nellò stabilir si :clella J)lllJertù è un sintomo di non poco valore per rintruccinre una pregressa tubercolosi genitale. 3. 111 u11 nun1ero rileY.nute di easi si riesce ~1 metter~ in evidehza lft oa uSa. della a1nenorr<.:.a iu alterazioni genitali prodotte · d.<R lla tubercolosi. -1. Fra le alterazioni locali tubercolari ear.>3ci <li determinare l'amenorrea primitiva banno un posto im!)9rtunte le · atresie p..;'lrziali o totali delln ca" itit 11tC"rina, prodotte dalla di~truzione òell.a mucosa pel processo tubercolare, atresie che sogliono ~rresta vsi a livello dell'orificio interno. · 5. Una forma di tubercolosi che provoca facilmente la amenorrea, ora primitiva ed . ora secondaria, è In tubercolosi del . collo, specialmente nella sua più comune forma papillare. · G. Anel1e l'endometrite tubercolare cJ1e non abbia avuto esito i11 .atresia è causa abbastanza fre· qu~.nte di amenorrea, più di rado di n1enorra.g ie.
Prognosi. 1. I-1a tube11colosi ge11itt1le inisiclia fi110 !(}alla più giovane ctit la a lute e 1 aYTenire sessuale della donna. 2. Raran1e11te essa è c:a. usa dirett:'l di morte; però in circostn11ze ~peciali (1na lattie intercorrenti, 1>ubertà, n1ntriruonio, J)<lrti, traumi) colle sue ria·· Cll tizzazioni J>uò creare gravi pericoli. 3. JJ,t tubercolosi ge11itale, SJ)e<:ialrnente se .a•ssocia ta alla µei-ito11eale, determina nella donna sofferenze gra Yi e la inieapacità assoluta nl lavoro.
Profilassi e terapia,. 1. 'l'u tte le misul'e l>rofila ttiche i11tese a proteggere l infu11zia dalla, tubercolosi contribuiranno a ùiminuire I.a frequenza della tube1,colosi genitale. 2. In ogni gioYane (lonna. cl1e n bbia focolai mnnifesti o latenti di tubercolosi sono da evitarsi i traumi chirurgici sull'iapp.arato genitale, specie quelli ri1'"olti a curare la dismenorrea e la sterilità. 3. Nelln tubel·colosi genitale .de\e sen1pre e pe0
[ANNO XXYIII,
F'ASC.
50]
rin1ent..'l1·::d 1a cura nle<li~"1. (cur.a joclica , eliotera~ . inn, eure balneari). 4. La r.adioterapin, che h.a dato buoni ri~ultati 11e~la cura .della tubercolosi peritoneale, -conta giù ù~1 succesS'l anche nella <.:ura della tub_ercolosi ge1utt.1le, specialmente, tino ud ora, come complem~11to delle cure chi1'11rg'iche non l'~1ùicali. 5. La cura cl1irurgica è l)ienamente g·iustificata r1elle tubercoli0si limitate aJ collo ed. all'endometrio, e IJ.UÒ · essere J'Ui>r11·esentata dalla umputazio11e del collo, e rispettivamente dal rai;;chirun1ento. 6. In ogni al1J1·0 caso cli tubercolosi ge11itale lu cura chirt1rgica, se ricl1iesta <la gravi sofferenze o dalla incapacità al lavoro, <leYe consistere nella lapnrotomia, elle si doYrù liu1itare ud una laparotomia esplora ti,,a in, og11i caso <li te-naci aderenze eoll 'intestino e si coru1>leterà colla rese?"Jone degli annes.~ ammalati se la tubercolosi è limitH.ta a questi, o si estenderà alla ablazione del! 'utero se anche qt1esto sia C0111-·1}rornesso. Si e'1teranno i d1·enag·gi; prima. di rinchiudere il Yentre sarà be· ne Yersarvi dell'etere. 7. 11 pericolo clell'iute1·ye-nto chirurgico li1uitato alla :ablazione <leg·li u1111essi è Poco eleYato; la mortalità relativa non supera il 2 %. 8. Gli inter,renti più radicali sooo accompagnati cla una mortalità opera tol'ia che si eleva al 10 % · n. . .-\.i pe11.ic:oli immediati con,1ene aggiungere la ])O~sibilità di ·formazione <li fistole intestinali. ÌO. I pericoli iIUlli~dia ti e medi~t ti ine1·enti .al l' interYento OIJeratiYo i1n1J011gono ùi non ri<..."Orrere alla cura chirurgica se non J.>er i igorosa in(lieazi-0ne e .guggeriscouo <li este11dere g·Ji esiJeriruenti della radioterapia.
Discussione alla
R~lazione
I.
I>rof. BEH'l'OLOKI (Ale:::Ysauùria). - Porta 't lll cunt ribu tu a?i,atonto-patolou loo allo stud,io della tu bercuJ.osi genit<ile feui111 ,l ·n ile co1l. un materiale di 40 casi, 15 ·d ei quali ,d i lesione tubercolare peritone1le. l\tlette in i·ilievo la frequenza della rua la ttia i1el periodo dell'attivitit oo.s:::ruale, c:l1e J:>erò ~i osserY.it anc:he in etit i11oltrat<1 e<l i11 ciò l'O. c-011ferrua le yeclute <.li l .1 ubarsc·h. 111 ue~..;;u110 .dei suoi casi può esser diruo~trn ta I 'infezione l)l:imitiVè1· dei genit:'lli. Xei suoi casi risult:'l n1i11ore la ·frequenza dell'infezione dei g·enitali stessi i>e1· via sanguigna i11 co11fronto (li qt1ella lJer c:o11tiguità del ca,·o iw.ritoneale alle tube. La tubercolosi peritoneale in qnesti c:.a Ri suol i·i1llont<1l'e all'infanzia. ~"ra ipol>lasia e tubercolosi ge11itale femminile c'è nn rap porto di dipendenza scambievole. Prof. OLIVIO (GenoYa). - Espone (lelle consi(ler;1 zioni clini-che 8'll un, oaso di lubercolo.c;i ?(tf.rina, riguardante una donna <1a 7 anni guarità cli lln morbo {li Pott e clte .da 1 a11110 circ·it i)re·s ent:ava ttna lesione tubercoln re clella IX>rtio, c·lle a YeYa rispettato tutto il resto <lell'a•pparato g(\11itale. I/atto operativo <li1nosttb C'l1c e.· n ern <loYuta ad una peritonite pel-rica tubercol:11re guarita, <la.lla. quale era residuat:'l l1na raccolta di PUR <:aseo o, aderente alla· faccia posteriore dell'utero. I/O. fa delle considerazioni circa la Yin cli diffusione r1e1 ma le alla portio e circfl le modalità della cura. 1
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[ ..L\NNO l~rof.
XXVIII,
FASC.
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(Rari). -
i·erff're l' i1nportanza dell'u.<;o del tern1ocauter'io · 1nel/.a. terapia dell e rrosioni e rlella tul>ercolosi papillare dcl coll0 utr>rino. Nella ct1ra <1C'lle erosioni c-J1C? si nceom.p aD'ERC'HIA
Ji'a
1
g11n 110 nlle enùo1uetriti e cervicon1etriti e sono inrur.nbili l'O. hn nYnto vantaggio appunto col ter Jnoca11terio crlbr.n11do tutt.'l la superficie erosa. Nelle forme tnber,..olari poi questa pratica con la r>iù completa tro1mbizzHzione ·d ei vasi 1sang1ligni, c·or1 la })il't ·&'icul'u <ltstruzio11e dei focolai tubercolari ' rale meglio <lell'amputazione e delh1 stessa isterectomia iad evitare la facile immissione in C'il'l'olo <l~i ba.cilli tbc. r... o. è così in parte di accordo con le vNlute del Francb, che per tema cli fJU<>st~1 in1missio11e i11 C'ircolo <lei b,1eilli tbc. con<ln nr1a l 'a1111}utazio11e del collo nella fol'ma di tubercol<>si della portio; però non l)l'ef<?r i. re, com E> il J?t·n 11cll, la isterectomia in questi c·nsi, ma la c·n11te-rizzazione col r~aquelin. In u11 caoo anche egli ron 1'1 ignipuntu1ra ebbe diffusione del morbo. l)ott. DE PACE (Bri11dif.\i). - Riferisce su di u·n oa.~o cla lui oss-er\"~1to nel 1907 <li rara localiz:ta• zione <lr>l processo tl>c., costituito <1<1 una mas&a fra utero e vescic~1 eo11 molte1)lict <1dere112e inte~tiun li, omenw li e tali cl1e non pern1i'sero di .p ortn rp c.t t<'rn1i11e l'o1)01·:1ziJne tentata ed i11iziatn d.a 11'0. J11 questo ea oo l'nppareccl1io ge11it.'lle el'a p<~rfPttu niente i11tegro. J. .a guarigione com11leta ott<>nnta ù.nll'atto operntivo pur incompleto è .p er I'<). fntto che dimostrerebbe la i1atura tbc. (lel pro<'P~so morboi;;o nel quale egli s' imbattè, come è 11 rgo1nento per questo, a suo cre<lel'e, la locaJizzn, 7.lone interuterovesct~'lle. l'rof. '.rnuzzI (Pa<iovn). - Dit i1111Jortunza in bùse n rnolteplict sue o~servazioni IJerso1wli al fatto cl1e i· ipoplasia costituisce il terreno l>iù ada ttv o Ilo sYilu.p po della tubercolosi, ciò in accordo cori i concetti del prof. De Giovanni citca Ja morfologia e la \'Ul11era bilitit ili un orga·n o. Per la tera_. 1ti n è <1 'n eco rd o c·o 1 R. circa la doverOOfl preferenzn rh~ deYe <la rsi n Ila cura ·mec1ica in confronto cl i qt1elù:l chirurgica per sua natura demolitrice 11(\l c:<iso di tttbet<'olo~~i. In quanto i soggetti mala ti ~ono }ler solito giovani la demolizione cl1i · r11rgic·a clf> 11 'n pp.n reccl1io ~essuale pare a 11'0. tan to 1>lù rifiutabile. ller la cura iuedi<·a elogi.a l 'eliote1·a·p ia, trova clic ~i llebbo110 n ,·0re bnone .sperunr,.e <.lnlla radiot~ra pia e d.nlle <'nre joclo-ars0nicali. I>it i1otizia di una cura adottata ver i11iziativei del <lott. prof. Zanihoni , c:oni::;i~ente nelle. iniezioni ipoclermicl1e di FJier-0 <l.a \'ePCiC'a11te. Questo mezzo ternpeutico fli incerta spiegnzio11e hn cla to buoni risulta ti. J>rof. :N1ANGIAOALLI (.1\ililano): - Notn <:l1e giusta111~1tte il R. 11a u1es~o in evidenza il i~rimato italiano per qt1esti ·studi. Ricorda quindi l'i111porta11- . za dcl rap1:>0rto tra infezione tbc. ed i11fezioni miste - 'JUella dell'insuperabilità quasi -c·ostante degli orifici (tubarico ed orificio llterino interno) da i1n rte d~ 1 r>rocesso tbc., qua·si come è per il ca i1cro. Nella C1.1ra chirurgica· dei procei:::i;;i tbc. genit'l 1i feu1minili è d'i preferenza conservatore; in ':!011~guenza, se l'utero, come nel maggior nume.r o dei cnsi, è indenne, fn solo annessiecto1nia. In un 1
1600
SEZ fONE PRATICA
rn RO operato in gravidanza ebbe poi l)n rto regolare. Nel concetto di f\vitare le girancli mutilazioni re.sta tanto più fnciln1ente in qua11to nncl1e dopo q1H.·ste la proYa <lelln tubercolina, positiva il più delle 'Volte, dà segno di altre localizzazioni tbc. Ricorda pure l'importanza che procesffi tubercolari infantili hanno &'11lle condizioni morbose dell'età ad11lta, conJe su lla for1nazione di cisti ii1tJraJignmPn:t'?se. Na tnralmente · i iconosce l'im.p ortanza cl1e l' iplopa sia ha st1ll 'insorgenz.a della forma tbc. Urede che la Roe11tg·enterapia sia stata più spes!-;O 111èlle applicata per le forme tbc. ed anche là cloYe la cura c:llitu rg·icn a Yrebbe <.lato rnigliori risulta ti (laparoton1ia, drenaggio nelle forme ascitiche, eventua le annessiectomia). Crede che le cure mediche (elioterapia, vaccinoterapia) debbono aver la precedenza. Dott. SERAFINI (Ri.c cione) . - Dà importa.1iza alle cure n1ediclle (elioterapia, sieroterapia Broschetti11i. Dà jm.porta11~a nella sintomatologia alle for111e di neuroaste-nia. precedenti o compagne delle for1ne tbc. l>rof. l3ERTIKO (I>arma) . - Riferisce su di una sua ricca stat1stic.'l di forme tbc. lmP-Ol'tante un caso di tbc. della glandola del lla1rtolino curato cl1irl1rgicaruente. Nota le difficoltà della cura chi· rurgica. in alcuni casi (aderenze) e mette in rilievo l'utilità llelle cure me,diclle, specie dell'elioternpia. . J>rof. ALFIERI (I>ttYia). - Dà importa nza all'e• redo-distrofia come cnusa lli tbc. gf'nitali femminile. l>en~..;a però che i11 ogni caso di distrofia ge11itale 1.'i debba rieer,c:.are semp·r e la })Ossibilità di vr€c:eùenti fatti tbc. perehè è indubbio che questj possono dal' luogo a di8trofia. Nella cura chiru L'gica ora dà preferenza alla tecnica conser\atrice. L'infiltrazione del i1n Yìmento pelvico deYe fare escludere ogni atto operatiYo. l'rof. CuzzI A. (l\1ila110). ~ Porta un contributo ùi 3 casi di tbc. genito-femmìnile. Dà importanza alle cure radioterapic1le. Un caso, curato inutilmente con 14 rnF:chiamenti uterini, gunrì con radioterapia e gl1arì così bene che ne seguirono gravidanza e parto. l{iferisce però anche casi nei quale Ja radi oteravia mancò .d i efficacia (tbc. del corpo uterino) o fu <1annosa {peritonite). Crede convenientè l'elioterapia in questi casi. ·Ha ésJ,erimentn to la radioterapia nell'ipoplasia genitale. I>rof. NA~fIA s (l\1u11t0Yn). - Riferisc:e <li un cas0 guarito cli J>Prito11ite tòc. associata <l <.:i:;ti o\·urica supp11rat<1 be11chè l'op.erazione no11 .fl\'esse potuto esse.r co1n1>Ieta (1nar~'Upializznzione della cisti). J.;'operata morì n1olti anni <.lor>o l'ope.razione vie1· ~ncefalite e l'autopsia dimostrò la perfetta g·uarigione genitnle e addominale della tbc. J-'rof. FERRO~! (li'irenie) . - R-1fe1·i~ u11a sta tJstica <.li 180 c,1si, lli et1i 31 di tbc. del corpo nte· l'i110 • ~lette in eYi<lenza la tbc. genitale delle \f\Cchie non infre~1u~11te, come quella della pubel'tà. Ha ,.isto la for1na genitale associn ta a fibromi. E d'accordo cir~a i rappo1ti fra i.p oplasia e tbc. ,;enitt1le. Vuole assoluta preferenza per la c11ra medica, sia .applicata sola, sia preventiva o successivo n-0 n ttl opera ti vi. Per la tera.pia fisica ha vi.no 1
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(ANNO XX\tlll, FASC. 50]
lL POLICLINlCO t
successioni gra Yi alla ra.diotera-i)ia n€i casi localizzati, a notevole contenuto salpingeo; buoni effetti i1e1\e forme lievi di peritonite tbc. sottoposte prima all 'evact1azione del liquido per lapara tomia. , Ila fede nf\ll'elioterapia razionale. Per i casi trattati chirurgi-cun1ente ebbe la mortalità dell'll % nelle forme gravi, t'lel 2% nelle forme meglio cir• coscritte e meno gravi, Yera.mente le sole che ùànno indicazione a ll'operazione. Nei oaRi non opera ti ebb~ il 4 % d'i in9rtalità. l">rof. CuvA (Siena). - I)er la d~'lgnosi rapida clelln tbc. <lel collo ·uter;ino nota l'im:portRnzu della c-0111une rice1~en <lei bacilli di Kock nel muco elle talora J>llò riuscire J)OSitiYa. O servia che se è Yero elle I 'anestesia generale neg·li interyenti JJér tbc. può e~sere n1olto J1ericolosa, ancl1e.- l'annlgesia spi• nale non è~ senza J1€il'icoli. In un Ruo "a~o poehe settiruan~ dopo la in.Intura lombare si ebbe meningite sì da far· pensare che il J>iccolo trnu1na sulle meningi ifiYesse ])Otnto stabilire t1na lo<:alizzazio11e clella tbc. Prof. ~lfIRANDA (Nav·o li). - o ~~serY a In frequenza della tbc. nei paesi a fotte emigrazione. Nella terapia dà larga pal'te alla cura medie.a. Crede che la cura chirurgica ~1bbia im·portan7..a ancl1e J>er le 1UOdifii:?a zioni biologiche Clle ùetermin:l 1:1 castrazione tubo-ovarica . In ba se ad espe·l 'ienze eseguite ne~la sua Clinica ~·.peeiaJ1nente il ricambio clell'azoto e del calcio pen1s a sia influenzato dialle operazioni di uteroannessiectoruiu, pri1na di queste jn perdita, dopo invece in iitenzione. Co&1 è pure favorevole per questo concetto alle cure chirurgiche. Riferisce una statistica ru 47 casi ope1:ati: 2 casi di morte. Prof. Guzzo~r (1\'Iodena) . - 1. .e larghe contl'ibuzioni degli studi itnlinni su questo argomento sono l}OCO conosciute a ll'estero : fa voti che la Società ostetr~co-ginecologica italiana dia modo a lln. i1iù larg~ diffusione d(li 11ostri studi. l)rof. PESTALOZZA (Roma). - Ri1Sponde singolarn1cnte a tutti gli 00. circa i rapporti fra d ~trofi([ e tbc. genitale (Truzzi), circa I'aut o.<:ierot erapia · (Truzzi), circa le tappe del processo tbc. a, livello degli orifioi. ed alla 0 pl)-Ortunità, conseguente a <Jnesta nozione, della cl1in1rgia co11se1·,·atrice nella tbc. genitale femn1inile (Mangiagalli), circa ln rad io t erapia, cl1e vuole applicata con g.rande pr11denza (Cuzzi ed a Itri), circa la si ndrorne ne111·nstl'n ioa pret'll.bercolare, che quindi doYrebbe esser eurata (<"·ure mediche) in ba~ u qnesta nozione. se confermata (Serafin.i). Non si è occupato della I
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tbc. delle sezioni genitali. al di8otto del collo 1.tf Prino (glnndoia del &'lrtolino) che hanno in<lrome ~ cure speciali (Bertino) . Conviene circa I'opportun ;tlz della cutirea.z ione in ogni caso <l i ipoplasia genitale e ciren la lin1 itaziorie ilrgli atti. cli irurgi ci nella. tbc. del pari111ento peli:ico (Alfieri) : ,circa la gllaril>ili tà delle forn1e tbo. con c11re n10c1iel1e e cl1il'nrgicl1e ns~orin t~ (Nn1nia s) : circa In prerlile:-;onr d ella tbc. Iler l'eu1 { strè1na (Ferroni); circa I'i11 11nqine diagnostica, drl >nuco del collo uterino
1>ref<.'ribìle e J)()sitiYR alla biop"'ia c-he vuò dar luogo a diffu~ione del processo tbc.
tfJf'.,
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Pielite in gravidanza. Relatore .p rof. A.
BER'l'INO
(Parma).
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CONCLUSIONI
DELLA
:ij.ELAZIO~E.
Colle espressioni cli pielite o di pielonefrite in gr::t Yidanzà, si suole de&1gnare la flogosi delle vie orina rie Sl1periori, la quale ;può es:~re limitata al bacinetto ed alla prirma porzione cle-ll'uretere, ma che più frequentemente è estesa dalla vescica al rene, e che è in stretta connessione genetica rollo stato gravidico. La ,p,ielite delle gravide rappresenta ~dubbia mente il ·1)rototipo ùelle affezioni, nella genesi delle qunli il fattore ·me<Y~anico esercita u11'influenz.a di gi·àn lt111ga superiore a quello del fattore biologico, il quale n on sappiamo bene se ed in quale mi · sura ,~i .p artecipi, :IJe1x:hè le caratteristiche che offre il quadro morboso della pielite gravidica sono essenzialn1ente subordina te alla azione mecca nie:'1 dell't1tero gesta11te. J.Ja pielite può com.p arire eon1e malattia idiol là tica ne lla gravidanza; essa pl1ò ra~resenture una re~idiva o meglio un· ris-vegli-0 di una pielite latente; essa .p uò infi11e mnnifestnrsi in puer.perio, ma anche in quest'ulti1110 caso 1Sll terreno reso ricetti ,~o da Ila l)l'ececle11te gravida·w :a. C'ontrariamente <1. quanto si rite11eva. un terrupo, è n1ala ttia piuttosto frequente a ve1ifi{'.a·r si, e In sua freq11enza. è a rite11erS'i mrperiore a quella riSl.1ltn.nte ,d alle ·s ta ti$1:i c•l1e, <:lle si aggira. intorno al 4.3 ~loo, p{)rebè in un certo numero di casi ~ssa non viene esnttamente dingnosticata. Non r}a re che il grado di parità abbia una manife ta in1ftueooa predisponente alla pielite, perchè I.a si l'iscontra qu·a si con pari freq11enza tanto in priu1ipare che in pll1ripare. Può manifestarsi, anche · nei primi mesi di gravidall7Ai, ma l'epoca in C1Ii più frequentemente Si osserva si può sta·b ilire fr-tt il 50 e 1'8° mese. JJa pielite gravidica può essere bilaterale, ma iplù sr>esso essa è linila terale, eq in questo caso ro11 grnndissima preponder~nza ha se<le· al l~to ò~strD. ' la oom,p arsa della pielite . 111 . graA detern1inare vidanza concorrono <lue fattori, e cioè 1<1 staffi orinarla nell'uretra e nel bacinetto renale, e l'invasione batterica dell'orina stagnante. T.J::t gravidanz.a crea indiscutibilmente delle ieondizioni fuvore\oli t:1nto per clet~rminare la ·Stc'lsi orinaria, quanto {}e l' fa \Orire la infezione del li<JlliÒO ritenuto n<-' Ile Yi~ orina rie. J ,a congestione e la tun1efazione d~lla inuc0&1 <lell'n~tere , il quale parteci•p a alle modific~zioni . . ci1·eola torie indotte da Ila gra viclnll7AJ. in tutti l visceri pelvici, può spi~are in pn rte la tendenza ulh1 stasi orinnria ed alla dilatazione dell'\1retrn e del bacinetto, clle si m.anifeRtnno d11rante lo stato gra\idico. Più che a queste cause ed alle loro consegt1enze, si deve però da re im portail.7Al alle modificazioni' topog1·nficbe che l'utero gestante determina in bitti i ,·isceri 1..elvici e .particolarmente sugli uret(>ri, per spiegare la patogenesi dell'affC'zionc, ed allo steRso t~mpa la ~un pr~fe1
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[ANNO XXVIll, :f~;~
S~ZIONE
1701
PMTtCA
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rita Iocnli.z?-.;'17.ione. al lato destro. I JJiù i11timi rappor.ti cl1e ve11gono a <:rearai fra uretere destro e
rin, poichè in questo caso è lecito inferirne che alla flogosi partectpa il bacinetto. La palpazione del utero gestante, a cagione ·dello S\ilup'l10 pal'zialrene, e la ricerca dei punti ureterali, iiescono malllP11te i1lfraligan1entario a destra cli quest'ultimo, lageyoli durante la g·ra vida!!za; solo l'esplorazione seco11do il pensiero di Pestalozza, ed il maggior vaginale può l~rmettere i11 qua1c:he caso di sentire iwrcorso cl1e <leve compiere l'uretere destto per I.a ultima porzione dell'uret~re e di p rovocar.e il giungei-e alla vescica $posta tR a sinistra ed in alto riflesso l1retero-renale. I.t'inizio della • malattia · può essere bru..sco ed dall'utero gi'.avido, secondo il conic etto di Cntl1ola, sono condizioni cl1e sp·iega110 le predisr1osi_z ioni ncco1npagnato dn 1s inton1i clamorosi, oppure può clell'urete.re destto ad essete colllpresi:;o e stitato essere subdolo, i nsidioso; corrispondentemente si nella sua porzione pelvica. Consegl1enze d1e lla ~o·m l)llÒ distingllere una forrua acuta e(l una cronica: presslone, dello stiramento, dello incurvaruer1to e Il decorso è assai ')'ario: ora breYe, limitato a podella risultante stenom dell'uretere pelvico, sono cQ.i giorni o qu.alche settimana ; ora prolungato ù1 ~ta:-.·i orl11nria e la dila ta.zione della pol'r.ione anche per mesi. I sintollli possono emendausi gia ad<lo11J.i na lt:> <le 11 'ur~tere e del baci11etto destro, che in gr.aviòanza, i1iù freql1entemente• ciò avviene doI1er tali ron<lizioni sono resi yuluerabili nll'nzione po il parto; in entrambi i casi si può avere la riegli agenti infettiYi. guarigione, oppure la malnttin 1>11ò lllantenersi allo • I~'inquir1n1ue11to (lell'orina rite11uta nel bacinetto, stato di latenza. Cal'atteristica della pielite è · la })UÒ a vve11ire per over.a <li ger1ui di spec·ie diYel'se, tendenza a lle riaccensioni durante la stessa gravid.auza, eù alle recidiYe in gravidanze successive. fl'a le qunli J)rinleggiano il bacterium è:oli, i l'ioI sintomi ed il decorso clinico de\la pielite in geni, il gonococC'o e(l il bncillo tubercolare. Re per quHleh(• sr><.\cie batterica ~ <li1nostrnto che una ~o pl1e1"'perio non diff,~riscono da quelli tlella pielite la, e scm·p,r e quelln, è la Yia seguita <.l.nl gel'Ulè iu gravidanza . l1a diagnosi in gen~rale non è difficile, piurchè si 1)er rnggl1111gere il baci11etto, per la fo1·u1n di gl'a 11. luugn l>il'l f 1·e quente a consta ~'lr•si in gra vid~tn.%<.t, ten:g a sem·p re 1Jre~'e11te la possibilità di questa afcioè i1e1· la <:oli11ielite, è da amruettel'si clle l'agenfezione in gra vid~1nza ; si . potrà rin1ane1~e in d11 bt"P 11101·l>oso J>O.f."Ra .eguire la Yia diretta o ns<:enbio 11elle prime fa~i della malia ttia, quando per <le11 te o urC)gen.a, h1 ,~ia ern.a ti<'n, e la via l intla ti<«t . e&en1pio esista soltanto una battel'i11ria, ma -l 'esaI.a frequenza colla · quale la sindrome pielica è me batterioseopic:o dèlle orine :potrà eondurre an})receduta da una ci•stite, il fatto che nella g·1·aeli.e in questi ca·si a lla diagnosi. La cistoscopia., il vidanza non si arl'iYa acl una stenosi co1npleta cateteristuo degli ur~teri, la .p ielognafia, riescono <lell 'uretRre che vossa far escludel'e una co1nu1tidi i·ncltscutibile 11tilitc\ per la diagnosi dell 'affezio11~, ma essi non sono indi~pen•sabili' per· la generacnzio11e, sia pure interrnittente, fra il c.ontenn to • della yescica e la colonna liquida soprastante, la lità dei ça·si; lo diYentano però Iler la diagnosi gran<le. mobilità del germe che è in cal1sa, ci intlella sua uni- o bilateralità. . ducono a ritenere come più frequente l 'infezione Be11 raran1e11te la. Yilè1 della madre è messa in per la via urogena. serio pericolo, eù i ca si <li morte per .pielite i11 l vocl1l rC'verti ·'1ll~ltom00-patologiçi (le·su11ti dalla grnvidanr.a sono sellli>te rari, <li fronte allà freauto1>sla <li <lon11e n1orte in '~eguito ~L 1>lelite in quenza della n1ala tti~1 . Quanto al1a guarigione del· gru vidanza, se <lilll<;>strano che le lesioni dell'ap· l'affezione, però, non se1n.p·r e questa si ottiene • pitrato orinarlo non si differenziano essenzialmenc-0m.p leta. I metodi di ct1ra diretta <lella ritenzione t~ cla q11elle riscontrate alla necrosco11ia di indipielica, pote11°d o portare un:a liruitazione nella vidui n1orti per la stessa affezione, ma al di fuori estensione del p1·oce so lllOl'booo ai reni, hanno <lella gra vidnuza, ci climostrano però anche cl1e 111igliorato lia pTognosi' iwr ri·spetto alla madre; r;er le condizioni sfa,rorevoli create dallo stat-0 a bbre-vianào il decot8o della ma la ttia essi possono gr~1 viclico, e vri11ci11aln1ente dàl tra un1a iislllo clel . renùere llligliore la ii·r ognosi nncl1e per il ~eto, la rmrto, l'infezione pielitiC"a ha tendr1v.a atl iu,·a. cui Yita per ·a ltro· è sem11re minnC'cia t.<1, inquantoclere l<> i>a rti Yieine del rene, ed a generalir.zarsi c:l1è la vielite ..determina fl'~q ue11ternente l 'insorgenÌll fol'lfl<l ~tticopie1nica. Questo risulterebbe vel' ll.l za dell'aborto o <lel })(1rto ·1n·01naturo. I'ieliti <.la / eoli, co111e per quelle da g·ermi settic:i, La tera1~ia della 1>ielite , in graYid~nza può eson<ie ri1sulterebbe ancl1e din1ostrata la posR'ibilità sere distintà in profila ttiea, medic.n, <'hirl1rgica ed di llnn loca li?.zazione ge11ita le dell' i1lf~zione clopo ostetriéa. il ·})a rto. Dal lato della profiln1ssi, l'attenta sorveglia11za 11 qn.H<lto 1:1into1na tirco che ea rn ttc1·ir,zn In pieceli.a gra Yida; gli oppol'tuui c·onsigli riguardo <11lltp in gravidanza no11 si differenzia da quello de.I- 1'igiene dei genitali esterni, lft <lingnosi e la ct1ra le i11fezioni p·i elo-renali che a '""rengo110 · ill ùi fuori precoce :<J.ella batteriuria e della eistite, la regok'ldello swto g1~aYiclico. In esso primeggia la tl'inùe 1·iz:r,azione delle fu112ioni intestinali, il c<Ynsigliare fe11omenologica co$tituita dal· dolol'e, dalla febbre di eYitare una nuova gr.a vidanz~l a donne che 11an~ dalle alterazioni orina rie; i i>rin1i ·d ue possono 110 sofferto inalattie dell'avvarato orinario non ve 1·<> llln 11ca re ·O e :Jsere <t•pipen.a aocennn ti, nei <:a si co1npletrunente guarite, potranno eYitar€ cl1e si lteYi. Il <lo lo te spontaneo, o prOY()(.:n to, in corl'isYill1i)pi, o che si ridesti una cistite o una pielite svondcnzil della regione renalé, ha lllolta imporla tenti. Diagnosticata una pielite, è sem.p re da istituire tnnza qunncl<> con esso si i-i.scontrano alterazioni anzitntto la cura. medicn, la quale nel rungg:or deJl'o1 iu:.1, 11nrtiroln1111cute lu tk1tteriur:a e la }lin0
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1t. POttCLINlCO
nu1uero dei casi è ~ ufficiente ~r debellare la maln ttia. Il riposo a letto, la dieta latte.a, le beya11òe a lc:aline, i d1si11fettanti delle vie or inntie, i lassntiYi, i purganti e i disinfettanti intestin~11i, rappresentano i mezzi più se111r,>lici. Co111ternrioraneamente a. tali c·ure si IlOtrà ancl1e r icorrere .alla va0cino-terapi.a, sebbene i1on si abbinno ancora risultati concordi <:be ne dimostrino l'efficacia . T.ia terapia chirurgica de~·e venire in &1-ssidiv della tera .p ia med·i oa nei casi 111 cui questa si sia <1imost.rata ineflicact.!, e qu~ndo vi 1s1ano fenomeni d i l'itenzione nella pelvi renale. !./intervento più Hf>n1plice è costituito dalla distensione vescicale n lla Pasteau, cl1f' i11 mol ti .casi è s ufficiente per r>rovocare il defiussq dell'orina stagna11te. Il p iù razionale <lren•a ggio clell'u retere però, lo si può otwnere sol tanto u1e-rtiante il cateteriismio degli t1reteri, :unilatera.le o ' bilatera le, a l quale si potrà fa r seg11ire, quan<lo lo si gi11dicherà opportuno per la persistenza {lellèl febbre, o per la spicc»ata a)ul'lllen7~ {lell,e orine, il J.avaggio clel bacinetto o l'applicazione del C:'ltetere a dimora. IAi rnefrotomia e la i1efrectornia so110 le estreme ri8orse chil'urgicl1e alle 11uali si l) UÒ essere cbinmiati pei· combattere 1a pi~looefrite in cais i di ec·~zionale g·ra viti!, e quando nessun ia ltro mezzo s~ rcbbe idoneo per ottenere lo sco,po. I l prim-0 dl tali interrenti è per lo p iì1 suffi·C:i~11te, e trova Ja sua ne1:.tc'l indi aazione, tanto in gra ,·id::unza, con~ e clo1Jo il parto, quando persiste febbre elevata, e s i l1anno i segni fisici di una raccolta .p urulenta nel baci netto o n el pu renchim~t renale. La nefrectomia è giustificata. t1nicamente n ei casi d i p ielo11efrite tubercolare unilaterale, o qub.ndo sia rit1' ~x: itn in~fficace .1a nefrotomia . 1h'l tera;pia ostetrica, consistente nella i nterruzione della. gravidan7~'1, trova infine 1a sua indicazio~e quan,ao, essendo ·1·a gestazjone vi-ci no a l .suo termine, 11on siic'l indicata, o si ritenga troppo grave la nefroton1ia; ed i11 tal caso questo interYe11to può essere in<.li~1 to ~i1cl1e nell'interesse del feto, la cui esi.isten1..a potrebbe essere mes&'l in pe· i·icolo dalla gravità .dell 'affezione materna.
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Discussione alla Relazione II. l,rof. GAIFAMI (Roma). - !{ iferi~cc r-:.11 100 ca.s i d i J)ielite i'Il gravLll~1iwa della Clinica di R-OJna (l!l08-1920) s11 llll run te ria le di 20000 r i<!overa te (1 Stl 200). Si contò 11n ugual nu1nero di .primipare e di pluripare, ma ciò òe1)one, os erva l'Q., per la prevalcn7J<'l delle i1rimipare (reC'iòiY<.1 della pieli te nelle m1C'c-essiYe graYid.a11ze delle plu1·i~re; r>ropo1·zione della l>l11rivarità e priu;iI>arità) . l.i'inizio della sind:rome si ebbe intorno a l VI mese nel maggior r1u inero <lei casi. J,J'ini7Jo precoce <leJ)One llel' pregresS<> sofferenze l1rin~1 rie 1n·1mn òelln ge ~'lzione . I~'l leffio11e si riscontrò nniln terale nel mag-gior nu1n(lro <lei C«1"":i; bilatern le i11 13. Netta la tendenza I>t(•r:t lente al parto prema turo. La ·for · ma nscenùec.te d<"lla n1alattia non 11uò l>it1 esser negn tn co111e C"a1:o1i c·l i11ici numerosi di1uostr<i110. C11re 11recoci in ogni C'aso e profilatticl1e in C.:'lSO Ji prp~r~s~1 1~~ionè d(•lle Yie uri11arie, sem1>re ne<:c~ ~' ri<>. )fostrn n J)fOJ><» ito òel cn teterismo urete•
IA_NNO XX\~II I, FASC ....>Ùj
rn le ~1 J)ern1a11einza i1ella. cura della p ie lite ,. .. fotogr:1fia ·d i ri'})i~ga tut·e del cn te te.re i11 t1n ea~o h l KiC 1ato in p·osto 24 or<". R i oor da ro. i primi suoi 1
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tR1tt}1ti'\i <li Y~1cci 11nzi011e l.>er la pielite co11 lJuon
esito non sem·p re i1erò cost-'lnte. Buoni risultati si ottennero in Clinica con la distensione sistematica. della \esc.ica e tale cura è raccomandabile :11 medico pratico. rrof. CoLoiv1srNo (Milano). - R iferisce su 95
ca.si p·er sonalmente osser vati nell',Isti tu to ostetrico-gi necologico di Milano (1914-1921). R icorda le sue recenti pubblicazioni sull'al'gomento. Rileva la particolare importanza dello studio della funzionalità renale comparativa , t1tile alla sicura d imostrazione delle lesioni · rena li. Sulla base di numerosi. ~uocessi diiende il s:uo metodo di coliterapià endovenosa, d imostr andone la por t ata e le i nd icazioni. · Prof. PEST.\LOZZA (Rom.a). - Crede che di front~ ad t1n oa so suscettibile di cura cl1i rurgica questa debba esser messa a par tito ])lima della interruzione della gra vidallZ<'l. Questa cleve ritenersi sempre contr-0in<1i~'lta in périodo .abortivo. Prof. l :i'ERRONI (Fitenze). - R iferisce su 33 casi (1i p ie lite osser1ra ti ne lla Stla Clinica d11rante gli llltirni 12 mesi dei qu.ali 26 in don11e gravi-00, 7 in fomne ginec-0logiclle. Si t r oYò 28 volte bacterium coli, 2 gonococco, 3 b. tifo in tifose. L 'O. fa utili consider<l7.ioni sulla irnportan7At della vin ematica dell'i11•f ezione clelle vie nrioorie aJte. I n tutti i casi fu praticata la cist<>SC"Opia l1tile anche a lla dimostra~ione clell 'irJofnnzione renale òel lato leso, neces...~ria alla ct1ra. Not.'1 che questa disfun zione ret1ale pe1~siste anche <lopo la guar igione della malattia . La ritenzione dell'urina ne lla pelvi e nell'uretere è constatabile in 1/3 dei casi. I,Ja distensione della Yescica fa vedere che il liquiòo può r imontare nell 'uretere leso il cui 8bocco si p i esenta ;pervio e beante, il che fa 1redere oon necessaria lia ?tàsi u r inaria per la insorgen za della pielite e la possibilità dell'infezione ruseencle-11tc diretta. nell'insorgenza prima e nelle recidive · del- • la malattia, spf\cte a causa clel p.nrto. T utti i metodi di cura riffil.ltarono buoni nel maggior numero dei casi (li!Ynggio pelvi-ureterale-vnccinazione) sQPratutto utili le iniezioni enòo1renose di m·otro,p ina (fiale S·c hering - 0,20 % d i l1rotropin.n da 5 a 10 eme. - 4-6 iniezioni in tutto distan· zi.nte d i gior.n i) le qunli possono entrare nell'esercizio pratico professionale. 1
(Continua) .
AVVERTENZE. 1 quesiti devono prospettare temi d'Int er esse gener ale: non devono comportare consultazioni cliniche; non devono riferirsi a i"dicazioni bibliografiche su argomenti speoiall. Si prega di non formulare più di un qu esito per volt~. vo. lendo inoltrar e più quesiti, Questi dovranno essere scritti su : togli separati. Perchè I quesiti abbiano esi to , devono recar e la firma, ta r e· sidenza ed il numero d 'abbonamento del richiedente ; ee questi ne esprime il des iderio, nel giornale figureranno soltanto le aue Iniziai I od una sigla convenzionale. Le risposte seguiranno con la . massima soll e~ ltudine conaen· t it a dalle esigenze redazionali; ma non è garantita una risposta Immediata. Non si rieponde privatamente. LA RED/.ZI ONE .
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI DI .MEDICINA PRATICA. SEMEIOTICA
non deve iitenersi di progn.osi assolutamente fa vor evol e. L a reazion e n eig ativa non ha valore davanti La reazione dl Wassermann e i dati clinici. . a fatti c.Jinici nettamente positivi; ~e questi La r 2azwne ·di w.a~sern1a·nn, anche se fatta siono du bbi, la reazione positiva potrà essere da persona .esperta e su cui non si abbian o l1n argomento in favore , qtt-e1la negati va imd11bbi per la tecnica, n on corris1'.)on1de all'idea po,n e la n1e ce1ssità di ripetere l 'esam·e. I .e magche si sono fatta il publ1lico ed i medici, po,co giori difficoltà si hanno nei casi con reazione familiarizzatisi con .essa. Si preten.de s·p esso J! Ositiva e nessun dato c·linico in favore della cl1e il siiero·logo fac cia un.a diag.n o si e stabilisi·filide; la 1reazio11e debole, in tali circo.stanze s·ca se l 'individuo è o ·n,on sifi·litico, concetto · n·on h a valore, se ii1vece è evid ente, converrà q11ant0 i11ai ei:rr oneo. i·ipeter la Mtcrie diverse v.ol te prima di dec iAmn1e1s a llna tec11ic.a in.ecoepibile bisogna diersi per il ttatta·m e.nto specifico. tener present.e quanto segu·è : n.eJle prim,e 4-6 fi,l. settimane dall'infezione, la- reazione è abitualTERAPIA. ment,e ne.~ativa; è sp.esso ptC)1S1itiva n el ·p1e1riodo Trattamento della proctite. secOIIldario, pure essendo però neg?-tiva in qualche caso. Finiti i sintomi d.el periodo La pro·ctite ·Si manifesta sp·esso acutamente f-ieco•n<Cl.ario, che ta.J.ora sfu.g g·on·o all'osis ervacon brivido e febbre : sensazione di peso, <li zione d.el 1me·dico, l a reaziQIDe !)UÒ essere nuo- bruciore, di dolcrr.e a l retto, , irradiant.esi al le vamente negatival e ciò non ostante, il sifilit i co cosce e·d a l sacro: .polla·chiùria, teniesmo vep11ò e ·c-.ere éln cora cau~a di conta3"io. Il tratscical·e · contrazione d e•gli S!fìnteri con contitamento può cambiare la reazione da positiva nuo biJso·gno, ' non mai pienamente soddisfatt.o, in ne0'1nti \'ll, senza che si po ssa perr qt1e:sto di vt1otare il retto. J., e feci sono e?pul se con co11cll1dere per l a guarigione. N.el periodo pena, s i prod·tl•Ce facilm.ente il pro lasso nei fprziario aumenta la proporzione delle reazio'- bam1b ini. Le prime scariche son fecali, poi son i ne-gutive, le qt1ali non deb1b ono - fa!f esclt1- no tinte di .~angue e miste a . m11co. Il sintomo dere il trattamento specifico se i dati clinici più penoso è ii tene~o rettal·e. dan.no il sospetto di sifilide. Ne1gativa è spesso È .consi.glia:bile esaminare1 il paziente sotto la reazione nella 1sjfilfd~ mal~gna e nel 15-18 °{> anestesia locale (novocaina ·al 2 %) o genedelle madri con figlì affetti 1da 1s-ifi1ide conge- rale; l'a.n .o si preS'einta rosso, doJtente, lo sfìn1
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tére .c,ont.•·ntto : cori lo ·specn.111111 si \rede la J~a reazione pt1ò invece. ess eire po1sitiva nella membrana congenita, edemat.o.sa; negli stadi ~rarlattina, pellaigra, l ebb ra, febbre ricorrente, avanzati con u J,c erazi o11i, da cui pos,son.o de1 tifo esantemru1 i c.0 tal ora .niella malaria; nel- rivarn.e pe1 i toni ti od ascessi. (C. J. Drue•ck. I 'u lcePa n1olla, si può avel'e pure re.azione pon1ell. R {'CO r<l, 6 ag. 192.1). 1 ~it iva, per c11i, olt.r.e a lla o·1cer ca 1della sp1 irop ,e,r la -.c11ra hisog11.a n:nzit.11tto ·e liminare Ja rhcte 11i:'ogna bene russo·da11e i fatt1 clinici . Al- ca11sa. : l e f Pci stngnarit i vanr10 allorita.n at·e: si. 1'111 fu ori d i q u,e sti caRi,. la reazio11e po.siti va fa •so111ministra. t1n ·pt1rgante sali11p 1n ·dose s11fconc l ti.det~e gerieitalrnente 1 per )'esisten·z a di si- :fi.c.iente da !Jro{lurre sic ari·ehe licru ide, dopo le nIi i·e; !)i sogna p.erò te11.er }J re~·ente .che, talora, qt1ali si faranno i 1·1·i·g azion i con soluzione fi · estratti .ed arnbo r ettori di d ivèrsa provenien- sio·l ogica a {3°, tenenrlo 1 irrigntore• nel o1tPzzn 7::t d an111 0 ris n l tati di versi , n i e.n tre p,o·i sii l1n.n n·o d i 1.5..eo c11i. dal corpo, cl1e deve s.ta re in po8i1 r11alche volta renzi<J11j pa.radossalment.e po.sizio11 c latern1e co11 le 11aticl1e rinlz<-tte; si provtive in i nc1ivid11i seI1za alcu.n si11tomo ·ùi si- . vederà peT ll n •c.011ven ie·n te deifl111f'15o della solt1fì,lidie; .J. lie1ler (Zeit. f. drztlich.. Forlbil llu11 a, zione clestinat a a :p11:Ji,re. Si ip i ette r anno poi giugno 1~'2 1 ) cita dei ·casi di <:lo·roti che .e di 5-6 eme. di soll1zione 1: 5000 di nitrato d'aristeriche con sintomi })aseclowi ani e reazione gen to, invitando il paziente a tratt,enerla. Se di \V. 11osi tiva.. il dolore e.d il tenesn10 non n1igliornno, s i tl nSi de.ve :conc1udere che 1a sierolc,gia r1on p11ù ranno su~'.)]1osito ri co11 6-12 cg-. clj O·l)pio. SP ~:o,~titu i r~i .alla 1clinica; 1se 1entramb e coin1cii sintomi contin111ano clo·p o tre giorni di q11edon,o la ccnclotta èiel n1edJco è n1anifesta. Non sto trattamento, ciò ~.ignifica che vi sono lll' si deve però continu a re n e,l trattan1ento p er cere. del ta pa.rete re1,tale; si c.ercEtno introd11il solo fatto che la rcnz;one è p·ositiva, inv€r- cenclo Jo specl1l11m, me11tre il pazi·e nte è in p·os.izionie ge,n u,p eti.orale: s i riipt1lisco110 e C)i samente, la negatività in 1111a s ifilide ,anti·ca 1
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IL POLICLINICO
[ANNO XXVIII, FASc. 50]
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toccano con ittiolo o con nitrato d'argento
d.ri110, si .i ntrodu·ce con la punta in basso in t1n [l, 0 / O • . tubo da emoli8i sterile; vi si v.ersa una soluzi oDieta : esclt1dere il latte ed i \'egetali fibrosi; n,e di paraffina in cloroformio (3 %), in n1odo cln.re pa.p pe di avena, riso, orzo, albume d'llO- che vi sia completamente immerso, e si tappa il \'O, gelatin.a, brodi di carne, peptoni: b-ere tubo ·con sughero. Dcpo ll n'orra l'ago pt1ò conlar.gamente acqua &otto forma di d·ecotto J~ si:derars-i ste rile; lo si !)Uò la.sciare indefinitaseme di lino aromatizzato. Il pazient~ deve mente, oppure si può estrarlo, co·n una pinza stare a letto fino a che siano scampar.sii pus e passata alla fiamma, e n1etterlo, con la punta sangue .dalle feqi. fil. in b·a:si~.o, in un ti1bo st.er· ile 0on tappo di ovatta.. rSi -riov-escia il tub 0 sicchè l 'imboocatura Cura del prolasso del retto nell' infanzia. deil l' ag-0 'Venga a;d ap po1gigiare roin tro i l e.atone, D'Espire, della clinica di Ginevra, ha intro- · TI·erl ql1ale scola dall ' a~o steisso il cloroformio dotto il trçittamento ·con le iniezioni di alcool. pa.raffinato; 1'evap•orn.zion·e completa di questo ·Previa somministrazione cli 11n purgante, evenp uò .otter.ie1si ten en·d10 poi il tubo ·a 37° per tualmente ancl1e applicazione di 11n clistere, 2_ 01·e, oppu1 e .a temperat11ra ambiente per 24 sotto anestesia, si introclucono d'ambo i lati qre, l'ago a.I m.omento dell't1so si eistt!'ae con J.e del retto eme. 1.5 di alcool asso1uto. Il perineo note caute1e batteri o lo ~i ch e. Con tali procediviene dapprima pulito con alcool metilico e dim.e.nti, e·sso viene rivestito a ll'intierno da '!i_n sinfettato con tintura di jodio: si introduce un sottile strato di paraffina, che lo protegge dalago ordinario, già montato sulla siringa, ~, la ri1ggine e permette che iJ sangue coli senzn 7 mm. circa dal margin~ anale lungo il retto, a erirv·i nè coagu lare; il sistema riesce l)f>llP. fino ·a circa 2 Ih-3 pol lici (.cm. 6.2-7.5): si ri- a nche con aghi d1i piccolissimo calibro. Per pete l'iniezione dall'altro lato. Si occludono l e glf ag·hi già 11sati; si fa })a.s:sar.e prima una rnr1)untuTe con collodio, si applica 11n panno rente di aoq11a po i 2 eme. di alco·ol a 95°) poi grande e si fasciano strettamente le natiche; i l 2 rmc. cl i clorofotrr1io. fil. ' bambino non deve alzarsi per clefecar e, d11rante i 7-10 giorni di degenza in letto; si cambia freq11entemente il panno. IGIENE. L . Findlay (Brit. J 011,rn. of Children's diseaLe controindicazioni sP.s, 1921, pag. 83) ha trattato così 22 casi di dell'esercizio muscolare nei fanciulli. .p rolasso ~ettale, che durava anche da Jungo tempo, in baml)ini dai 5 mesi ai 7 anni.. Il Al me jic10 ven~o,no spesso richiesti certifiprolasso si produc(lva arl ogni scarica ed esi- c.ati r •e r d'i~pensa1·e gli ail unni da lla ginna, g-eva la ridt1zione manuale; in alc11ni bambini st i·ca .e dagli e~ ere i 7 i ft si.ci ; fra i n'll n1 eros i ce ril prola.sso era permarJente. f)ra tican1ente si ot- tifì cati di C·orn1pia.0enza ehe vengon·o riJ ascia t,i, • tenne la gt1arigione in ti1tti i cusi, in alctini quiesti t:jrovocan·o forse i inag.g iori danni, pe·rl'lei quali le iniezioni f11rono ripet11te l1na o an- ·Ch·è, con ],o speci-oiso, pretesto di debolezza fiche d11e, volte. L'A. ritiene inutile ct1rare in sica, privano dell'esercizio muscolare all'aria. . . i1recedeni:a · la diarrea, la qt1ale è mantenuta apertq. !)rcipri,o .qu ei ~.i·ovan i , che n1e avrebbeiro m?1~gi.or:nente bl.sqgno. spesso dal prolasso. Vi ~.c no -nerò cn·r 1i in cni r ealm ente l'ese~·ri·J)11e sono i fattori ch e inflt1enzano la guari. gione: l'uno è l'irritazione locale, dovuta al- zio può dare clist111r.b i e devo esc-ere proibito. l'igiene, con co11sec11tiva formazione cli tess11to H . G·odl : wski (~l ~'urn. ?nérfical fr ançnis, agoisto fibroso e fissazione della parete rettale (l'A. pe- 192 L~ li r:11nisce ~.o ~to dt1e tipJ: • 1. Forn1a mictossie111ica. - T·r atfasi di fanrò non th a. mai trovato jnd11ramenti o ster1osi): l'altro fattore, che sarebbe il più efficiente, è il -rit1lli che non S)no Flstenici, ma anzi nppn8ritorno del tono dello sfintere, che si ottiene sionati !)er i .giuo.chi, spesso nn.che ai1dn.ri, e 11o·n aoc1tsa,no maless1ere nè sen~·azione rli faentro 11na dieci11a ·di giorni. r. s. tica. E ~.si h anno però t1r1 asp·etto di sovraffaticati, pallidi, con gl i O·CChi rerchiat i; il :nnJlor.e TECNICA è più evi·dente a.1.la &e ra, dopo l 'eserci7io Asiro ; Gli aghi d'acciaio per la puntura delle veoe . . allora p.a1~no an·cl1e meno appetito, talvolta ·v omiti al.i111entari nell.'l i1ot'e. _l\.l l'esnme fisico. Gli a~thi di a.cciaio ha11no il difett,o di ossi• si presentano con t.orace ~tretto, ·braccia ~ot darsi rapidan1ente e di divernire inutilizzabilj. tilt, n111scoli del la cintnra Frapolnre n1olli e P. P. LeYy (Presse 1nédicale, 1921, n. 78) proflaccidi, invece i rri11c;co li del I a rin t ll ra pelvica l l Ol1 e il m etodo ~egt1 e1J1te che permette la sterie deg-li arti infe riori ~ono no1·mali e solidi; la lizzazione dell 'a ç:o e lo protegge rlal ·a ruggine. tens; on e a rtrrinsn è in fc rio 1e al la 11ormale. Se ~ i trnt.ta di l·n n :0 nnovo, tolto il man• o/
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{ANNO XXVI II, FASC. 50]
SEZIONE PRATICA
1705 ,
Nell'anamnesi ·di q·uesti fa.n .cin·l li si tro' ano von1iti r.cetonemici e f·requ.enti rin.ofarjngiti, che si accompa.gnano ad abnorme ipe.rtermia. 2. F orma di iperme tabolis1no funzi onal e. Gli scambi fìsiologici sono irre1golari per eccesso di con~1un10. I f an ciu1li si presentano con ltn aspetto generale soddisfacente·; hann.01 b11limi a, dimagrimento, taahicardia (in riposo 90, d10!pò eser1cizio 1110); tern1siorie a.rt1eriosa n1or1na le1, n.on si ossei:rv.a ipertroifìa tiroid ea. Ten11ti in rip1oiS,o, tali 1fa nci11lli non dimagra.n10 più in rr11a;11to .che il lono •con sumo enèrgieti,eo e su1periol'e n.ll a normaile, ma può venir compen~ato n1eJdia11te l'alimentazione 1s.e i1rcm viene esagerato da lltl lavoro muscola.re eccessivo. L'esercizio fisic~ € anch.e 1controin·dicato ' q11ando la curva de1l'accrresciment.o fa de.g li sbalzi ·.esa·gerati, iin quanto che verrebbe ad • • • agg111nge1 s1 un e·o cesso d1 cons11mo, pe·r cu i gli sca.ml)i si farelbbeiro difettoc-[ e si avrebbe dim agrin1 e11to. Tali sbalzi si osserv~no spesso d o·po l11n.gh·e infezioini . . · Altra 1oont~ojn1dtlioazio.ne è 1co.stituita dal1e m 1a lattie. rr:on i1che, fta cui le a ffezioni cardiache e la tube1r·colo1s;i spf?·Cialmente polmonare; v·er l '.al'b11mint1ria ortois tatica, biso,g na p1i-re avere n10.1to r1guar.do e non riprend e.re l 'esercizio appena. scomparsa l'albumina do-por il periodo di riposo. Una controindii cazio,n e tempo~ ranea all'esercipio fisico è data da1l'ins11fficienza a 1im entare, cbe si osserva in fanciulli sottomessi a regimi sneiciali in segu.i to a disturbi gastro-intestinali. · fl,l. 1
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è cl1e altr i autori avendo ritardato oltre il ne· cessario nel conteggio dei globuli rossi, furono tratti in inganno da questo aumento ulteriore compensatorio di origine midollare e lo adùebitarono all'azione ·dei prin.cipi attivi del tessuto splenico, messi in circolo, traendo, dagli stessi esperim.eriti, conclusioni del t11tto opposte a quelle dell'a11tore. L'azione della leucocitosi sarebbe quella di sbarazzare il sangue dai detriti delle e1nazie distr11tte. Prol>abilmente l a diminuzione delle emazie ciroolanti è dov11ta acl l1na depression.e dell'attività ematopoietica del n1idollo osseo influenzato dall'estratto splenico, oppure ad un temporaneo, allontannmento delle emazie dal san-. g ue circolante. ~L\lle splenectomie in gener e tien dietro dopo breve tempo diminuzione nel numero delle emazie e le11cocitosi. _t\nche q11esta' le1 tcocitosi è interpretata come necessaria per sba r azzre il sang11e con una attiva fagoc itosi dei detriti delle emazie frammentate. Non è possibile per ora stabilire la natura chimica ed il n1odo di azione di q11e~to ormone splenico che r egolerebbe la ql1antità di emazie circolanti. RADOGNA.
POSTA DEGLI ABBONATI.
(1149) Contro l'ip ertricosi. - Al dott. F . F. abb. n. 10581: Contro l'ipertricosi è consigliabile, oltre l'e' lettrolisi, ancl1e la ùe11ilazion e a n1ezzo del NOTE DI MEDICINA 'SCIENTIFICA. raclium o dei raggi X, atj.operati però con le i11assime .cautele1 pe.r impe d.i're d·ern1atiti, n~ .. La secrezione Intero~ della milza. Fra le varie funzioni assegnate alla milza erosi dei tess11ti e cicatrici consecutive. Anche pare vi sia anche quella di regolare il numero . l'amtitiroidina è consigliata in quelle forme che si suppone legate ad ipert iroiclismo. Nelle dondeJle emazie nel sangue circolante a mezzò di ne talvolta lo svil11p1Jo anormale dei peli p11ò 11na speciale secrezione interna (Nathan B. essere conseguenza di disturbi della.· sfera geEdcly, Enclocrin ology , luglio 1921). Questa pronitale e di questa circostanzà va tenuto conto prietà del tessuto •sp.lenico è ;s ta.ta st11diata V. l\10NTESANO. dall 'A. eh.e ha son1min.istra to per via ipoder- nella ter apia. mica. milza secca e triturata .dis1ciolta in 2 cc. (11 50) L à sierodiltgnosi lii Widctl riel liqilicln cli sol11ziooe fisi.ologica, ad alc11pi coni.gli. ne.lla cc{ alo-rachi<l·io.no: - All'abb. n. 1331(): Jo~e 1d i 10 mgir. pe.1· chi lo grammo di i1eso. Contati i globuli rossi, subito dopo si notò Ne l liql1ido · cel'ebro-spinale cl 'orclinario nnn . la ùimint1zione del 5.88% di essi per una du- J)~tssano le aggl11tinine conten11te riel sjero di rata. Bi 69 . minuti; i glob11li bianchi si m o&tra- sa.ngue, quindi ness11n valore pratico p11ò e~~ · gere attribuito ad una aggl11tinazio11e per Jnt•z. rono aumentati di numero (leucocitosi). t p. Ris11ltati simili si ottennero somministran- zo del 1iq11or. do sempr e per via ipodermica un e.s tratte fre(1151) J> e,rioclici 1ri e di.~i. - All'abb. 1i. 13313: sco di m ilza ai ·cani. Il mìdollo osseo eccitato cla lla scar~ezza di emazie nel sangt1e circolan11 11ostro P c licli1iico, Sezio11e pratica, e l èl te ne mette in circolo t1n numero tale di nuoI' resse 1nédicttle rispo11d 0110 ai requisiti da ve da sopravanzare il difetto precedente; onde I .ei ricl1iesti. t. p. I
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1706
I
iL POLICUNICO
VARIA
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Il dott. Warren Crows dichiara che; do1)0 l'aJ)plicazione della legge sulle otto ore in Ingl1ilterra i casi di nistagmo tra i mina tori sono divenuti piÙ numerosi. Egli attribuisce questo fatto al lavoro tropPo continuativo : in·vece di quaranta minuti per il pasto, i minatori non ne .prendono più eh~ quindici; 11e consegu~o disturbi digerenti e uno stato di fatica generale, fa 'rorevoli alla produzione di quella forma 1uorbosa caratteJ;istica. Secondo l'autore, la d11rata dell'intervallo dovrebbe esS<:·re di un'ora. Il rili~vo del medico inglese ne co1lferma u110 del medico belga Rutten, a parere <lei · quale ogini intensifica ?.:ione del la Yoro tra i Jllina tori predispone a quell'affezione professionale. (Le Soalpel, 8 ott. 1921). R . B.
Sulle Orme illeggibili di certi medici.
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Il Commissario civile di Trieste, con lettera del1'11 giugno scorso inviava alla Sopra.stanza della Camera dei Medici la seguente nota: «Si verifica. molto spesso che a quest'ufficio vengono presentati, per la legalizz~7'ione delle firme, certifica ti medici firmati in modo illeggibile o soltanto con· il cognome del rispettlYo medico. « Poichè la ·d ecifrazione di tali firn1e va congiunta con una rilevante .perdita di tempo e, talvolta, riesce affatto impossibile con grave dian110 della. pnrte, si prega codesta Presidenza di richiama.re l'attenzione dei n1ero bri t1ella o~ mera medica w tale inconveniente, invitandoli a firmare i certificati in maniera chiara e leggibile e, con riguardo all'omonimia di alcuni medici, con il nome ed il cognome». E davver<;> non soltanto i1ella Ve11ezia Tridentina, ma in oghi angolo d'Italia. sembra elle iuoltissimi medici si stuc1ino di l1sa re un~ c.alligrafia indecifrabile, e non soltanto nelle firme, meptre non do,·rebbe e8Sere molto clitlicile scrivere in modo a l111euo intelligibile, Sll<:><·ie qun.ndo trottctRi (li ricett~ con pr<._,.scrizioui che coinvolgono 11011 poc-l1e re-· (L'_4.vve1iirc Sanit .) s1Jonsabilit11.
Trapianto degli occhi. Tll e Hospital del 1:~ ttgosto, dà qualcl)e rn:-1ggior clth1rin1ento 1Slli risultnti clai111crl dallo studente unghere8e I\oppnuyi in re11n>ort<J al truvianto degli
orehl. l(op·p a uyi lavora <:on
pianta gli occhi <li (l1111C'lea 1ln
I,r~il>ram
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\."ieru1~1
~1h1n1a11dr€', l)P8Ci C'
ocC'l1io e lo
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1'atti. Egli
sost itni ~c~ i111n1<..~liatan1ente
co11 un altro fì~sando con 1111 i11111to le vnlpebre. Il ner,·o ottico e i '"n ~i ~i ri~n lòer ebbero e !a integriuì i ~tol og-ica (lC'l globo oc-11la J'{' p0r111nrrebbP. ~<) ll ~i CR l)j ~co dn I co nt<'~to el1P ço~~1 ~uccccl~ cle 1ln fnuzione. Il periodico da c11i traian10 la notizin non inette i11 <lnhhio il 1·e11-erto lin1itnndosi n òi~c·ri111h 1 are lt' r:ig-ioni c11e fnnno ritClner0 in~1 p1 1 Iic:1bi!P ver ora il llll'tollo :l 11' n 0n10 . <l'a 1lt ulur1ica.
XXVIII 1
FASC.
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La circoncisione previene la sifilide .
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Una conseguenza della legge sulle otto ore.
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[ANNO
1G ott. l!l21).
Cosi assicura con · tono convinto, perfino biblico, un medico nord-americnno, il ·d ott. Irvine, in llU breve ~rticolo nel numero di lugljo di quest'anno del V_irgiriia ?nedioai monthly. La sifilide acquisita si contrae per infezione attraverso un'abrasione del prepuzio, quindi rimovendo il l)repuzio voi non avrete a bra.s ioni, poichè la mucosa del glande diviene tenace come lji cute, ed a llora le abrasioni si producono molto difficilmente-, si può calcolare i11 appena il 5 per cento · tlelle voi te. Gli ebrei E:o110 ru ra1nente affetti da sifilide in conseguenza della circoncisione cprescTitta dalla llibbia, l'uni,,ersale gu ida di tutti. La sifilide, dopo la tubercolosi, è 1a maggiore cauiSa di morte. Il dott. Irvine calcola che la circoncisione obbligator·i a di Stato potrà prevenire la mort.e di 50 mila persone ogni anno negli Stati Uniti; in pochi anni essa fa rà praticament.e .scom• • par1re la sifìli'de tanto rtcquisita che ereditaria; la donna viene contagiata da ll'uomo e questi dalla donna in un -circolo vizioso; la profilassi in un sesso previene dunque l'infezione dell'altro. Sarà una. misura igienica più efficace che tutto il mercurio, 'l'iodo ed il sal,"arsan del mondo! La prevenzione dell'a.brnsion.e del pene è la chiave dj volta dell'arco nella profilassi antiluetica; la sua i1nportanza dovrebbe essere riconosciuta universalment.e .. .. «Prova ogni cosa, fermati tenacemente a ciò che è buono» è l'ingiunzione biblica du seguirG senipre. 1
( J;a Ligu rja Me dica). 1
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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. RONZANI GUIDO
e
PIZZIGALLI LUIGI.
IZ fadiglion.e
«Accettazione e Guard1JL >> dell' Ospedale Maggi()1re ài Mila.no. l\rlilano, Ti1>. Anto11io Corda-
ni, .1921. 1Jollietti110 <tn1.1n.inisl ra,f'i.vo -s fat·islioo cl el Oo111une. cli · Ila ve1111 a. Ra ve1111n, Ti1). Dante Alighieri, 1921. PASINI l·~lBEHTO. c ·n <leC<'lt11ÌU <li pratica, Cltirurgioa 1902-1912. I~ologna, T1. Cnpvelli, 1914. lo. F eriti. di gu erra (1915-1918). Bolog11n, L. Ca1'-
pelli, · 1921. •.\.oos·rA ALDO. L ·asa n1 e del l e ficn ~i uni rr 11a1 i. ~1i1H -
i10, Soc. Ed. JJibraria, 1920. 1D. La Pa.raepilessia. Milano, l\la rti11i e l\la ttazzi, 1921. . Io. l ./inncrv(tz ion e sen.i:.;itiva del fa cciale.
l\ililano,
Carlo Sironi, 1921. PASC.\LE
C. I ,o
provvi dcn .~·e .i:.;an i ta1·ie p<' i t 11 bercolo-
•
ti ci di gu erra 111. Napoli nel dopo-gurrra. Napoli, Tip. Enriro l\f. ::\fnca, 1920. I1USTIG
A.
~<.:turli
r<l
os.i:.;er·va:.iu11i. s111Tfl, J>cllagra
(Relazione del sen. J)rof.). lflirPn7.e, Enrico ~fiq ni, 1920. SA1'IAJA NINO. JforlJo di Hir.r~cll sprung e nanismo i1>ofisa1·io. P esaro, G . F<•derici, 1920. c· ., s~.\N"1':I,LO RJXA r uo. ~Iil~no ,
Renr }JlUlJJle ed appendicite
F. '"nllarcli. 1n20.
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f A1'NO XXVIII,
FASC.
50]
SEZIONE PRATICA
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1707
N ELLA · V I T A · J> R O F~~E SSl ON A .L E. Cronaca del
~ovimento
·professionale.
tari e la111enta <.:11e gli Ordini non funzionino, il che im1Jedisce anche un migliore funzionamento Congresso degli Ordini dei Medici. delJa F eùerazione. Informa l'assemblea di .t11tte le altre JJratiche completa te dalla Ifederazione e ter11 p:iuruo ~7 noYembre u. s., 11ella t5ala della mi11<1 ~ostenen<lo lu uecessitù dell'abolizione deIsede di Roma. si è rit~nito il 'TI Co11gt~9SO degli 1·u l't. 3 percl1è gli Ordini rientri110 nell'osserYanza Ordini ùei :\'.ledici. del In legge e pet impedire cl1e ,contro di essi si Sono intervenuti i1t1lllerosi delegati: i ùottori Gic:on~n1ni qt1alslasi so1)raffazione. , gJioli. Fite11ze: Fis(;hietti, S. Remo; Botti )larsiAlla di8Cussioue <:he segue pa rteci11ano con noJia e l.andolfi, Napoli;- Porca<-"Cini, ' "erona; De teYoli discorsi il dott. Ronconi di Cremona, il (ì-l'eg1Jrin, Ronl.n: dottoressa .:\lira Carcu1>ino, }j.,erdott. Tonelli di !)arma, li,isc11ietti di S. Remo~ 1ara: dottor D' •.\.gnoni. Xovara: RonC'oni, ('reGanger di SaJerno, Giglioli di Firenze, Bertazzoli monct; Flaruwa, •.\rezzo; Baroni, r.rrento; (,l1iesa, <li :\lilano, Garosi di Torjino, Oriani di ,,.icenza. Udi11~: ~landragora Domenico, Bari; Nicastro Sa~lorandi D'~-\gnoni di Cremona, A.bbruzzetti di , ,.e llf'Zia ed altri. verio, ~<111oli; ~e<:chieri Arturo, [ ..e11dina l'à : Bentivegna .\..ntonino, Palermo; Bola, Camvol>asso; I ultimo :::;i a1Jpr0Ya, con un orcline del giorn~ Erll(>!nni. ~,orli; Giov<1nni Càstron110Yo, I>alermo; ùi Roucorli, ,. aleri e Ra bitti la relazio11e morale 'l'rett<"n nero, PadoYa : l>ic:coli, ~lilano: l'>ischi. Ifere l'opera compiuta .dalla. Federazione. l'•:t ra: .\lllbrosi Gianfranchi, l\!assa .; ! ornelli, ParXella seduta pomeridiana presieduta dal prof~ Jn<l t.' 111olti altri . SiJY;.tg:11i,· sono i>resenti tra gli altri la preSidente ...\Ila presic1enza prendono pa1·te: il ptesidente <lf'lJ(~ le,·atrici cl'Itnlia ·dottore....c:;sa Malacarne di <lella I·rllerazion<:> prof. I ..uigi Silvagni, il ' 'iceFerrara ed il genera le medico prof. Santt1cci. il prt->~1rlt•n1~ l~alleri11i di Roma, il ~egr~tario dottor qua le ree-a il 1Salt1to del gene1 a le Della ' Talle, diEnnio ·rouioli di Bologna, il clott. Braccio Bracrettore dellè:l ::Sanitù n1ilit:1 re e rn t1gurio che tutti eini tli r.rerni . i l)roblemi dellè:1 clas~e è1 bbin no il più complete:> .. \prt• la seduu1 il presidente della ~'edernzione succe~oo . . • dott. ~ilvag11i, il quale dOIJO aver rivolto u11 e leSi acce11de una lunga ed aui1n<1ta discussione-vato "" ln to agli interYe.lluti, J)àssa ad occt11)arsi in orc1ine alla \'erifica d~i .v oteri ed in merito ~i. d<•l dis-.:<•11., 0 manifestato da alcuni Ordini, ai quaapprova l·ordine del giorno del prof. Fatichi di li riYolgt• t.:aldo inYito di inter\enire all'attuale Firenze, con cui si fa invito agli Ordini di torriuniont_> pt>r svolgere quivi tutte le loro critiche nare in sel).o alla Federazione. all'azionP federale. 1'er1nillà rico1·dando le l)aro~i appro,·a la relazione finanziaria esposta nile JJI'u11ucia te nell'11lti1ua I unione per incitare i tidamente dal .cassiere dott. Braccio Braccini di n1ediei ;t fa re OJ)(ll'tl di pueificazione sociale per il Ter11i, il quale ill11stra dettagliatnmente le modi- , .lib(•ro :-:\·ol~in1e11to delle iniziative nazionali e per fiche cl:i. apportn rsi allo St1 tuto, elle · dopo bre\i i1 lwn~ del 11ostro JJaesf\. I/elevato discorso del disc11-ssioni ,·engo110 approva te. pt'l)f. ~il,·n~ni è coronato da vivissin1i al>plausi · Nella sed11m antimeridiana del 28 setteu1bre il t1ui11ùi ~i procede alla costitu'z ione dell'Ufpcio di pr<)f. Silvagni co111n11ica le adesioni degli on. CiI•resiclenzu. Su proposta di Caiano di Salerno vieriucio11e e Cazzan1fllli.' Tra i nur:perosissimi interH '> l•<'l' acclamaznione confermato alla. presidenza -rent1ti si nota la clott.ssa Ca rcu·p i110-Ferrari, Pres. il ]Jrnf. 8ilvagni e a segretario sono nomina ti il de11' _.\s~ociazione fra le donne laureate in medicina. <1ott. rronioli e J)agi1oni; il dott. Braccio BracI11 principio di sedutn il prof . .hlttore J,e,·i. espo('ini 1·i,·olge un co1umosso ~luto alla memoria del ne il progràmma òi Rzione dell'Istituto Italian<> dutr.. Gu!rlielruo Grifi di Passignano morto sulla di Igiene, Previdenza ed Assiste1l7A! Sociale. organo pratico-scientifico di propag·anda di consuJbrec<:ia in ùifesa dei diritti dei medici condotti. Il lJL'eRidente illustra la relazione morale espotazione. di coordinamento e di studio fondato dallo stesso relatore. Il programma di azione del llt:>Jltlo HintetiCà1ne11te ti1tta l ·opera compiuta dalla 11110Yo Istituto è ispirato a ·finalità umanitarie e rn·e...c;;idenza dall'ultimo Congresso ad oggi~ pratiche: con esse si tende ad eleYa re In coscienA<:C<>1111n allo sciopero dei :à'.ledict ~ondotti di Caza igienica del popolo Pd a rendere maggiormente~a le :\Ionff'rra,to ed nlla increscio a vert.enza di edotte le classi dirigenti dei gravissin1i dnn11i igie~trèt<lPlln cl1e potrà risolversi sol quando la clas11ici ~d economici che a I patrimonio urna no della ~e n1f\dit:n -Ha J)l'à impor1·e la ·p ropria volontà. Nn7.ione Yengono arrecati dal ci:escent.e dilagare l 11fo r111a il Congres~ di un }Jrogetto de i1 ·on. delle malattie socia li: l 'alcoolisn10, la tubercolosi,. 1\ln ffi ~ull~ lll'evidenze per i tuber<:olotiei cli guerra. f'o11 l'utc1 ndo poi le \arie critiche mosse alla Fela n1ortalit àinfantile, le mnlattie ~ssnali. la mn<l~rn zinne riaffer1na nn suo <:011eetto della i1e~s la1i<-1. il tracoma, ecc., che UF;~ociate nella loro c-0~itit <ii u11<l ~rig~io re or·g anizzaizione degli Ordini n1nn<> opera di~trnttiv::t. rnppre~nt-'lno per In Na· zione un flagello cli tale e11tità, da superare. nel e rieordn al riguardo la propaga~c1a fatta pcrchè tempo, gli effetti <li qunlunque e\ento catastrogli ()rdini stessi si trasformassero da liberi in !eg<1li. eon obbligatorietà. dell'iscrizione. Propugna la fico ' J.,n (\~po~itione dE!l prof. l,e-ri è coron.ata da ap11artecip«lzione di una· ra1)presentanza di una claspln11:-;i. Il 11re~i<lente prof. ~ilYa~n-i ri-rolge al re~ n1Pdira nella formazione di m~zzi ~ociali ~ri1
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latore parole di ringrazi'an1ento e di vlauso. Aggiungono an<:he f:\.t;pre~.·ioni di ineoraggiamento e <li simpatia per l'inizia ti va del prof. r . evi, l·on. Dore e · il prof. Giglioli, il quale in unione del <lottor. :\lartinelli r>rese11ta, e l 'n sserublea appro\•n un ~rdine del giorno di plal1so e di adesione. .Dopo l 'approvazione di ql1eRt'ordine ùe l giorno il J)l'Of. ~ilvagni rife risce ~ulle « Onora11ze a i me<lici eadnti in 'g uerra», esponendo quanto in proposito 11a fatto la 'F'e ò e razione, nel senso d1 pubblicare quanto })rima, in acc-orclo Gon la Sanità 'JJilita re e ma r itti111a, un ,·olnme in 011ore .dei glorio~i c:1cluti. ai qn<1li ' rivolge nn comn1o~c:;o e rive-
rente pensiero. Il clott. Garosci, di Tol'ino, a1111unzia. ché nell '08pedale di S . Giovanni ~1ag·g·iore della s-na città \errà inaugurato un mont1me11to ai medici ed agli stt1de nti di medicina. torine~i caduti in gt1erra: · inYita i1erciò i 'c olleghi ad inter'\"'enire a lla ce-
riniouia. Il j)t e sidente i>rof. Silvagni l'i(;ordà con .11obili IJarole 1·erois1no del dott. Giulio A scoli ùi Tl'ieste <:he hil preferito lasciarsi morire cli fu me a \ ' ienna, auzicbè ~-~~ere inc-or·p orato J1ell'eserc:ito a u.stritt c:o . .. 'i in11n·e u dc qni11ùi 1'e sume delle moditicazioni -<lll<t lt>gge sl1g li 01·c.liui, su <.;ui fu lln'amvia rel~i zion~ il v res. prof. SilYàgni. 111 merito il dott. {.7;1 l'O:-ìC:Ì di rl 'ori110 preS()llta un l>l'Ogetto di una ituo,·a lt'gge, formulato dal st10 Ordine e sul quale rife risc~
il clott.
~Ia'ttioli-Bertac<::hini,
'
che, no11 po-
tenc.lo i1er la ri!:4trettezza di teruvo comm e utare io ~c:l1eu1a
<.li legge l n·oposto dalla ('omrui.ssione eletb1 {l.ill'Otlline di Torino, si limita a d acc:e11nare a i i1no'i <.l esidera ti da i11trodursi nella nt10\·a legg~ . !Sulla necessitù di far sì che i Siwitari di Stati ~steri <.:l1e non <:i u·sano reciprocittl n on siauo isc-ritti i11 Albo fiuta11tochè non <t ùbiuno soste nute {1Ul'lle vroYe gen etali e speciali ·e:h e R.ssic urino della loro idoneità a ll'eser cizio òella prufes~ione: ·11Jl;:t · i1eeessi tà cl1e i1e lla legge sia (letto che il <. 'ou:-::iµ; lio Su·p eriqre (li Snnitit ili tema di ricorsi d€>bha pronunciar~i nel merito tle lle qu~f{tioni otteut1ltl I· o~serv anza delle n or1ue vroee<:lurali: stal>ilire che i ·(-l-sercizio della })l'Ofessione sen za la i~-t·1·izio11p i11 <t lbo o in eleneo sia !)l1nibile i11 coofor1nitit <lell'art. 33 'r. U. clelle leggi sa nita rie : ~ulla llf'te~sitit cli aggi.11ngere a ll'art. 10 <.le lla \iO'e11te Jeo·o·e un comma in c:ui 8iu detto <;he i.l far ~ Ob J1<1 rtP dt>lln <'omu1is:·done clic vrevarc•ri~ il r:gola u1e11Lo in a1>plicnzione della nuo,·a legge siano <.:hia n 1a t i 1111 me(lic:o chirurgo, u11 Yeterin a rio e un fn r1na eist<t, e letti dal rispetti YO orcline ua zionale. 'i.l'C<L i denti~ti llOil medici, è ·tcl to <llll11'0Vù to il -.:eµ:ue11te ordine del giorno : « I I ,-i Con~re :-;o clella Federazione degli ordilli df\i 1n<·clici ~ y istn la l>ropo. ta di legg:e clell'òn. ~a11(111lli per ri~tituzione cl~gli Ordini d<->~li C>dontnia tri: ( ·on:--idernto c:h<> la c.atPgorin dei tlenti.sti non HH'<lici è dc~ti11a ta a ::;eo1n11nrire i>er effetto <lelh.1 l\' !.!;µ.·p :i1 111 a rr.o 1 f)l:!. n. ~H. vl1e irn1 ~one In l;t nrea iu ni••tli.('Ìiln per J'p..;(\reizio tlc·l l;1 C>clnutnin trin e }ll'Htt'!'l
tll'11t:\ h=> :
(ANNO XXVIII, FASC. 50]
' Co1tsiclera to a lt r~ì .che il proposto
ordine del clegli oclontoiatri ]1otrebbe divenire facile pretete~to alla continnitit indefinita di tale cln s.~e di profes::;lonisti e f o rnite cli nuoYe sanatorie. sosr>etto· non azzardato .poichè lo stes$o · progetto Sa11dulli tende coi suoi artieoli due e undici a leg'nlizzare In po:-;izio11e <li un'altra numero~ scl1iera di c1enti sti abusivi: Rit~nuto che la .g iu ~ta as:pjrazione dei de ntisti 11on meclici a s:-11 ,·agna l'da re il decoro d ella loro classe e a re...qprimere g li abusi dei suoi membri irosRa 1'ealizzarsi as,~ai meglio deferendone la tutf\la <lgli ordini dei ru<->clici, i1oicl1è tali a bu~i . co111e r e~perienza in~g11a , ~no costituiti qua si Re1npre dall~ u surpazione dei titoli e cl<?llf\ attribuzioni cl<?i meòici; Si ùiebiarn risolntam~11te contrario n lrn1•1)ro,·azione clella propo~ta San<l11lli e confern1a il 1>ro11rio ùeliber<lto <li pro1nuovel'e ~na legge cl1e aftidi agli ordini (lei medici la compilazione cleJl'el euc:o d e i clentb~ti diplomati e abilitati e la tutela clella ùi..sci1>liua (1egli iRc:ritti in tale eleuc-o ». ~ella secll1ta pon1eridi<111a . il dott. l\fu.ttioli-Bertac:c:ini rifPrisce sulle tratta ti"ve condotte. eon esito fn,·ore\o l<->. insien1e ni cl<.,ttori I~allerini e )fartiI1<.'lli eol rn°p1>resentante ctegli Predi del vrof. Tosca11i. ~i im1>ren<le .poi la trattazione del tema : « Assic:n1·azione - obblig,1toria cont1·0 le malattie », su I c-ni fa un·nmpia e lu<:ida relazione il :P rof. Ril1
yag·ni.
Il .clott. lfatic hi ' di :U'itenz~. J>rcme8SO che la· clas~ 1uf'c1ic<1 ha innta to orie11taruento in fatto di assict1razione obbliga toria contro le malattie,. ,-o~ r ebhP inna11zi tt1tto che i medici, tra tta11dnsi di ca1nbia.n1ento di contratto, ottenessero d:lllH nuova leo·O'e llD mio·liorame11to d e lle nuo\e con<lizioui, b Rlle<-ia ln1ente agli €>ffetti. della pensione. I /<ir::ltore n ft(• rtna che l'nssicnra zione ohblign t ori a pl't><.JP11ta inr·ognite e peri.coli. I~a, cli.scussione cl1e si syolge sull 'appa~~iouante n rgou1c11to· si fa lunga ed anin1n ti~sim~ e Yi partecip<1no con i11tere~-sa nti c1isc·orsi i C'ongNlssisti : Abbru%zetti, l\ln ttioli, l\Ia rtine lli, Brune Ili. f:tiglioli, pje rnccini, Be11ti \'egna, B onn~zola , Tonelli, dottore~~n Oarcupiuo-Ferrari, ed altri a i ql1nli tutti repl ica infine il !)residente p rof. Silvagni. . f At cliscus~ione si chil1de con l 'approvazione di un imtiortn nte ord i11e del giorno del <lott. Oriani • cli \-icenza. 11 i)residente a qt1e~to p1tnto riYolge. tra \ Ì \ i a111>ln11si, Re11tite pnrole di ringrnziamento al dottor Donioni, (']ll\ l1a s0Rtih1ito il C'on1piant<• <lottQr ·n on1enichini nelle ftmzioni cli segretario. Il <lott. ì\Iartinelli, presi<l{=lnte clell' .t\~r-:oc-iazione 1n edici con(l otti, s i occupa delle tarife .!!indiziarie, e . come mezzo cli lotta per ~ollecitarne le n1odificazioni, l)ropone cl i fare ~n~ì 1'(.)ferti e ~l<'r izie m~ clov·(_) i l c111bbio scientifico 1o eon~enta tl1 a "tener si cl~l l preci~a re diagnosi e pro~nosi in n1odo r.'.he . al ginclice i11anchirto gli e le1uenti nou oolo rl1 gl~ cliz io. rua anche per i proYYt>dimenti procedurali: • ·, 1 ,r 01){)sta del prnf ... ilyngni si· confe1 n1:ino 1 1 ,·ot i r1P 1 prt><'erlentC' co11!!'r~...:...:n P ~ appro\n no n lc 11~~
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SEZIONE PRAT !CA I
ne mvdificl1e proposte e si delibera di aggrega re nl Cosiglio federale il dott. Mattioli-Bertacchini 1.>er collabora re nella compilazio:µe del memoriale sulla rifo.r;ma della Jegge degli Ordini dei sanitari. Ri stabilisce che l'attuale Consiglio federale resti in carica fino all'aprile del 1922 in cui Yiene riconvocato in Roma ·il Congresso. L'on. Cirincione, 'f 'eca ul Congresso la acle~ione e la solidarietà del g rup1>0 medico I>U rla1nentare . Sul tema : « l "na violazione de lla legge sui Manicomi come pericoloso precedente ·v er l '<1 Yvenire degli istitt1ti c>sv-edalieri )) rife risce il prof. Pugliese,;di Firenze, dando r:1g·ione di un ordi11e del giorno che Yit'De approYato d.è1 ll ' a s~ u1 bl~a. Il l)I'Of. J~orl'i di Firenze i1arla cli un «nuovo {tt'tlinaruen to de l si·stema peri t:<1le >) c·l 1<:' clii luogo acl una dotta 1discu~sione da .parte cli molti sanitari. Si *1.pprova, in proposito, un ordine del giorno nel qua le a conclt1sione, si f<lnno Yoti che il ì\li11istro <le.Ila giustizia vogli<t affidare allo stuJio cli unn Con1missione mista di git1rii:::ti e di mediei la ela boruzione di nuovi ordinan1enti di proced111·a. i quali rivendicando ·sag.gie e nobili tra dizioni paesane cli collegi medicì consultivi e colla11datori restituisca l'Istituto suddett9 alla dignit~t civile che gli coml)(lte, r()integrandone l'intrin~eco pregio e l'affidativo valore. Circa le t::rriffe n1edico-legnli ~i a pproYa il segt1e11te ordine del giorno dei pròfessori: C'anger, (~n ia no, Galletti ed altri : « Il C-011gres!40: conside1-.1 to éhe i · meùici furono giil troppo lusingati da promesse di radicali migliot•aruenti delle tariffe meù1co-legali; entre ques te !Jl'ullles . si ùiu1ostrano in contrasto con· i fatti, qu.a le l '<1 tteggiamento cli n}.agistr<l ti cl1c ~i permettono, llPl (·omputo delle vac:azioui d n liql1idare al 111..-<lic·o perito, falc:iclie ii1giustiticatc ed offensive • Pl'l' il <lecoro < lei sanitari: d e1il>t'1"1 cl1e a datare <l •t l 1 o m n rF.O 1922. ft nalol'<l nel frattempo non . sia a ,-,·c11ntH l.c:'l 11rom11 lgar.io11e delln proniessa legge, tu tti i ~unitari d'ltalia inizi110 rn tt nazione dell'ostruzio11jsmo alle oper azioni peritali, e dà manda t<> ;1 lla presidenza federale a che invigili cl1e tutti v;li Ordini feùerati ott~ 1n1r1~rino ~trettn 111e11te a tale de liberato >>. Do1)0 rappT0Ynzio11e di questo ordine del gior110 il dott. :.\l•l rtilielli di\ c.:onto della sua opera coni<· L'ap11re::;entantc degli Ordini del Consiglio SuJ)eriore di Sanità, opera elle tac-coglie il plauso <l<.. ll'a ssen1bl(la 111anifestato (lal clott. l1"i sel1etti, di ct1i si approva i 1 Yoto cl1e il Con siglio Superiore <li Sa11ità etl il Cousig lio e 10 Gi11nte Pi·ovinciali di ~anità ~da no c:omvo~ti J)a riteticamente .p er metà <li nomina go,·erna·ti,ra e per meta di rappresentanti di c:a tegoria eletti dagli Ordini Sanita1i. Si ap1>rova poi la relazione del dott. Nazzaro sni pr oYedime nti ver servizi locali di vigilaJ1!Ài igienica e quella .d el dott. Boschi di Ferrara circa. i 1·t-c1ui8i t i del 111edi(·o specialista. ~i yreu«le poi in P8n 111e l<t vertenza della C. R. I . c:on i ~ledici della l . eg-a ~ledici Bfficiali della · c. R. J... e dopo la r e lazio11e dell'Ordine di Torino 1·a~selllble}1 ncc-oglie le ~viegazioni de l d<>tt. Ballerini. tende11ti a dimostrare l;l i ir opria corrett l';1,z;1 yp1·so . le orgil llizza r.ioni in rn11.pre~ntanzn
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delle quali rite une ~uo do,ere i>atteci1>are al Con~iglio di <li~ciJ>lina della C. R. I. Infine dovo una lunga ~l'ie di o rùini del gior110 cl1e vengono demandati a llo ~tndio del Consiglio ùirettiTo, il Co11gresso si ehiu·d e <:on un apJJla udito discotso .ùel presidente prof. ~ilYag:11i. fatto segno ad llna calorosa dimostrazione cì i sin1patia cla ·p arte <li tutti i congre~~isti.
Congresso dei medici ospitalier,. Nella sa.la de lla Ditezio11e ~ani tari.a a 1 l'olic:li11ico Umberto l si è inaugurato a R o111<.t il ~(j noYembre u. s . il C<.>11grel"'80 X azionale ùei ~Ieùi~i Os1>eda.lieri n lla l)resenza di numeru~i de lega ti cll'lle 22 sezioni aderenti all' Aissoc:iazione e di molti medici osvedalieri intervenuti. Er}\ llO }Jresenti ii vr~sidente clell 'A1111llin istrazione degli Ospedali ' H i u11iti cli Roma, comru. :\lazzolani, il ~-eg·retario genel'ale c.:olllru., Core lli, l'<\Yvocato Buonerbo. e il <lott. 'till~ per la Fe.der<1zione degli 01'<1ini dl'i rned.iei di R o n1a, ecc. Hanno adetito il i>i-of. i\lonte~ano <lel ~lunic:i l>io di l{ on1a. il n1edie;o pr0Yine:i;1 le, la IJire:>ziuu~ dègli Istituti 08-ped.alieri della città, il l >rof. ·Giordano sindaco dì Venezin , e<.l altre person a lità . Dopo' la relazio ne moralt' <lel pre~ddeute dell' .Associazione prof. Carducci. n t-colt<l co11 pia u ~, il prof. Sfor za ha trnttato l' importa11te argomento
dell'assetto e fn·n z io11 e revin 1e d i assi e u ra z io n f'
rlf' yli. o.~pedall italiani. in ut al a t ti (l. "' Il r e lato re afferma la H<'c:e-~sitil L·lt<.' una l egge itn lian.a sulla a::;si curazion<' malattia dia la ina~
l)l'epon<.leranzn n Ila a ~siste1iza -< >~1.>edn liera 11ella cura delle i11fc r1nitit degli i·sc·ri tti. Que~ta assistenza de ,·e esser e cli~c·iplin<:t tèl. .Jla il solo iute1·yen,to desiderabile 1lello Stnto è q1 H.~llo inteso acl n~i<:urare le fonti eèonomiclle della· assistenz.'l osvedaliera . l/in1prec:iRion0 {lei rapporti della riforma progettata colla r ifor1ua os.1lcdalier<i ci lascia piena libertà di <lefi nire ·i 11ostri 1>0. ·tu IHti in u1a teria. Essi sono : 1. R apporti di carat/rr1• socialf>. Il relatore affer111a che l ·a:sisti•nr..a os1>~claliPra deve es~re co11s-iderata nssi:.:;te11~u foJ!c!a111entale e non comvlementare, per ragioni etniche. fi scali, socia li. D0Ye c) tlin<li ek~l'e ~111ci to l'obbligo cl0ll'inter11amento O!-iJledalic r o d<' lrn ~sict11ra to. nei cnsi e nelìe forme da definire . Gli. Istituti ospf\dalieri dehhouo 111<1ntenl•re la loro au to11olllia tecnjca P<l an1111i11istr tt tiYa. I loro rapporti con le Cnsse u1n l<l ttia snl'anno definiti cl n convenzioni. Il clomicilio di ~oc:cor~ c.1<',·e essere necessarìau1ente a bolito . 2. Ra,pvorti di caralti,re tecnico 11rufe.-;ShJn(fTe. Qui il relatore 111·r1c:la111èl c·l1e l' !!innto 11 te1npo di l1niformizz;,tre gli ordiD<lllH.'llti teenici · ospedalie1j, di dare u n <l conyc11.ie11t(• in·eponclera nza a ll'eleme11to tecnic·o. e Ropratntto. con la ista uraz io ne obblign toria dPlle Direzioni ~Hnitarie. 1\fferma qni11di la nccess.itit cli cli~ci11Ii11are le carl'jf>re dei n1e<1i<:i 08peclalieri; cli ~lefiu i re Jliil equ.nn1l'nte i rap1)orti fra ospf'cln1i l:' cli11ic·llt· lllli,-er~i tarie nei rign,1 rcli rlell'azione 1·t"'CiJ>1.'0cn f' ùf~lla 1010 collaborn 11i one <'l i fini clell'e<lncnzione }1rnfP~ionasin1a
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( •.\NNO
• 1€; infine di ~ite1uare ec:o11on1icawe11te il personale zioui, elimiru1nclo così il li111i te cli etit lJer adire ai sanitario ospedaliero. vosti meùesimi ; Partecipano alla disct1:-:sioue tlella lucida. rela5. Che in ogni o~pedàle sia istitt1ito il Coll~ zione i proff. Oria iii, Xi1111i, I one, Tritto, Cignozgio dei sanitari quale or,;ano consultivo della Dizi , Ronzani, Ilubinato. (~niglisi e Provera, tutti rezione; ùichiarandosi concordi <:on il relatore sulla d efi<>. Che presso la l)irezio11e della Sanità pubuizioue d~i postula ti prec:isa ti nella relazione, e uli<..:a sia istituito un Ufficio per il coordinamento snlla i1ecl's~ità c-he rap1Jre.sentanti della clase chiadell'assistenza ospedaliera in Italia; ma ti a far J)a rte delle commissioni cl1e dovranno 7. Che siano intanto invitate le Amministraf'l<lborare la legg·e sulla assicurazione malattia .e zioni ospedaliere- a C<>})rire i posti vacanti di diil ~uo regol~tn1ento. Si è approvato a ll'unanimitit ' rettoTe, ad , allargare le attribuzioni del direttorei I seguente ordine del giorno : medico sia nel campo sanitario . che in quello di « 11 VIi, Congresso nazionale . 1\iledici o·s pedaliefu11zionameuto economico ùe ll'ospedale e a chiari i11yocando la introduzione nella legislazione soma re il direttore a partecipare alle sedute del ciale italiana della assicurazi<rne malattie, nella Consiglio ,di amministrazione con voto consuJ~1ua le rn,·visa la soluzio11e più sicura della gl'ati YO )} . -rissiu1a crisi dell'assistenza ospedaliera, osta~olo ~econdo re.latore è il })l'Of. Ettore Levi, il quale a ltrimenti in8ormontabile per qualsiasi sistemazio<:l1iede il conco rso dell 'Assoc:iazione nazionale me-. ne razionale dell'assistenza sanitaria integrale; ùic:i ospedàlieri ài fini eleYa tissimi dell'Istituto da dà ruanùa to alla presidenza di fare a rgomento lui fondato. · di studio e <.l i propaganda · le mod·alità dell'assetIl Congresso dà la }Jropria adesione all'iniziato e d~lla fu 11zione degli lstituti ospedalieri, che tiYa del prof. r..e,1 i, ap pr0Yando il seguente ordiin~ieme alla eqt1a tutela degli interessi materiali . i1e del giorno : e morali de ~la classe, dovranno iufor~are i rap« 11 "\'"II Cong1:esso nazionale medici ospedalieri . porti delle · istituzioni ospedalie re con istituti di llùita l'esposizione del programma di azione del• previde11za sociale ; I' «Istituto itali•1110 di igiene, preyiden~a ed assie la inYita a domandare che i rappresentanti ~tenza sociale», plaude alla attivitit fin qui ~olta . delle organizzazioni dei medici ospedalieri siano ùa questo Istituto e deferisce alla Presidenza il chiamati a far parte nella i~edazione della legge e cò1upito di ùefi1tire praticamente i rapporti cl1e del regolamento. possono iutercedere fra l 'Associazione nazionale Xella sedu ta di domenica 27 novembre, sotto la u1édici osp(ldalieri e u1 Je l$tit11to, ai fini della. reapre5liden za del J)rof. Bac:carani di .Ancona, prese lizzazion~ delle comuni :l~pirazioni cli carnttere 1,1 J)arola il prof. Campani, di Brescia, relatore insocia le». &-i(\me al prof. Ronzani di ~lilano, sul tema : « Le La seduta del 28 noyeu1bre fu presieduta d<ll direzion,i .san·i tarie ospedaliere». i>tlof. Ninni di NapoJi. I ço11cetti esp1·essi dal re.latore si compendiano 11 prof. Cignozzi di Grosseto fa la relazione su l U(\ lle ~eguf'uti conclul:\ioni che, dopo discu ssione comma : « Capisaldi gen erali <lei r egola1n enti osJJtan1pia e<.l iuteres&'lnte, ,·engono approvate : dalieri », ent1merando le richieste che egli .p ro1)oue sia110 definite in capit0Jati-ti1po circa la carrie1·a « L · ..~"'ocia"'ione naziouale dei medici os1Jedalieri, ritenedo irtdispeu,sabile che tutti gli ospMali dei medici ospedalieri. Il prof. Betti di Firen~, parla. dettagliatamente sia no dire tti un medico dir~ttore ; fa voti ·p ersul tema : ç< Petisioni dei mediai ospedalieri». chè t,tle po!';to .s ia stabilito J)er Ìeg·ge e <:l1e ne sianv Il prof. l\Iinguzzi .fa un quadro impressionante determina te le lllansioni assicurando ul direttoredella situazione di estremo · disagio in cui si tromedico la i1ecessaria autorità ancile per quanto \ano gli ospedali italiani minacciati da l periC()Jo riguarda la gestione economica inte rna e la parùi un.a imminente chiusura. tecipazione ai Consigli di a1nminiistrazione, in ronL'assemblea manifesta in merito con llll ordine formiti1 presso a poco u quanto pel' legge è dispodel gioruo la lJropria solidarietà incondizionata. sto per i direttori dei manicomi; Il prof. Raffaele Bais tianelli ·riferisce sul tema: :.?. l~he negli ospedali con numero di letti supe«Rapporti fra souole niediclie ed ospedali». riore a 200 il direttore-medico sia escll1sivamente Il relatore considera la eventualità di una pre~1dibi to a lln direzione non addetto . anche alla cura ponderanza assorbente delle cliniche sugli ospedei n111ma la ti, a solo al controllo dell 'ae:coglimento dali o della possibiJità di esistenza e di sviluppo <lei malati; a. Che p~r i di1'ettori addetti esclu sivamente indipendente dagli ospedali stessi. Seg11e i! d-0tt. Gallinaro di Fire nze il quale meta lln <lirezioue dell'ospedale si richiedano per la te i11 rilieYo rome le necroscopie si faeciano semloro a&"t111zione titoli nel cami:>o della clinica e pre più ·r are negli ospedn li, ed inYoca provvedi<h)1rig:ie11e, tenendo in pa rticola re considerazionè menti risolutivi su tale questione che pure ha la prn tic:a f<l lt<'l. pres...<::<> altre direzioni e che a far p: ra 11d ~ importanza sia nel campo u1edico-scientii1al'te dellt' t '01n mi~sioui tecnicl1e giudicatrici dei fi<.:o che in q11ello sociale. c:on<..:ol'.si ~ia110 chi.amati a lmeno due direttori-meIl Cono-resso si occupa poi della org;111izzazione di ~i (.li i1uporta11ti ~peda li~ <lel la ....\.s;ociazone nazionale )ledici o. veclalieri e' i . l'l1(• ai ùirettori-n1edic:i siano riconosciuti si fissa la quota che le ~ingole sezio11i debbono H!!li ~tl"Ptti dt>lla Pl\usio11e gli an11i cli effettivo ser,·ersa re. vi'l. hl JJ l'('.l~tnti pres...;o altre pn?>bliche amministra1
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XX\7111, 14~ ASC. 50]
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[_:\~NO
XXVIII, FASC. 50]
SEZIONE PRATICA
Sono poi conferm~1ti ver ace:la.mazione il i>rof. ('arducci i>residente, ed il l)f·of. Nicola Sforza seg ret.ar io ge11e1·a le de11 · ..l.ssociazione Ka ziona le :\ledici Ospedalieri. Do1)0 di che il Congresso termina i suoi lavori clc:::iigna11(lo , ..enezia a secle (lel • ( 'ougresso Yentl1ro.
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lJ Congresso dei Sindacati µiedici. Il giorno ~5 noyembre 11el riùotto del Teatro Argenti11a, 11a avuto 111ogo ' l'inaugurazione del pri.,._ mo eonYeg·no dei Sindaca ti n1edici d'Italia, con l'interYe11to .ùi numerosi.ssi1ui <.lelegati e medici. fJ e:lli<.llllato .alla presidenza, il ùott. prof. RossiDo1 ia. Bgli c:hiede inn<lnzi tutto quale <.lebba essere l 'nzione ùei ~in<lac11 ti medici. I 1 rela tu1·e <.lel primo c:oilllllè.l, ùott. Bucclli Co<1 ro cli l{.om•1, riferentloRi a que8ta precisa doruand ~l . clliede <.-he il Cou,·eguo ~tabil~1sca a priori che il ~iucl<u..:•l to l\ledici non ùebba à vere ::;oltanto un <:ì11n1>ito e<.:011omico, ma un<'he quello dell'ele\azio11e n1orule della classe Sànitaria. Il llott. De {i~abritits cli C'nm11ob<t8b""O, presenta llll 01·tliut\ tlèl gio1·110 i::;u11·azione del Si11daèato. t 'on tale ordine del giorno ~i proclama il Sin<lnc:a to ~ledicu ltùlin110 es1Jone.ute di cli1sse e cu~tode vigile dei JJroblerni ~uuituri nazionali. 1>01>0 ·.-1, <l tli~c:us~io11e ,a lla · quule .prendon<J parte i dt·leg.s-1 ti di _jfilauu, 'l'orino, :N°<.Lpoli, ecc., il l.'u11veguo c:hlu<le la seduta mu ttutina Yotando a<l uuaui1uitit, e<.:c:etto il delegato <li ' Tiareggio, il set:.nP11te ordint> del giorno .Jla<:.c;iaroui-Du<;('hi: <l È (·o~tituit a lu b'edera zioue N.aziona le clei Siu~ln <·a ti \ledi<; i. « Il 'onYegno nollli11a uu direttorio pr0Yviso1·io al tJUàlt.• tlà a1H.:lle il iua11ùato di com1Jilare lo statn tu da ~ottoporre alla àP!Jl'OYazione del e:ongres.... c. da t<.•up1·si entro ~ei me::;i ». _.\. far parte del cliretturio sonoc:hiaruati: ·Di ~1.1 rzi<> di llorua, De ~\t britiis cli Campobasso, Lantiulti ù i X <l poli, l>inaroli di 'l'orino. ~egtetatio generale ,. ieue 11umi11a to Pi<.:C"-Oll di .Jlilano. La } 'e-Oerazioue a ,~ril selle a ..'\J ila U<>. l>tituèl cli scioglie Te h1 Keclut.<1 .a11timericlh1na 'l'rotti I'ilComn.nda <ll Direttorio di ruettersi j11 relazione colla L.,ederàzj.one ,\ledic.:i co11ùotti ver deriwere hl questione di incomva tibilitil. sorta per l'ordine del giorno Batacci11i. Alle ore tiua ttordi1e:i si iuizia la ùiscussione sul <:0111111a : ...-\.8sic:urazione obbligatoria delle IDàlattie. Dopo 111nga e vivace discussione nlla quale prendono varte tutti i e:ongressi8ti vengono votati, ver ac:cordo, i dt1e seguenti 01·dini del giorno: « L',1sserublea della JJ'eùerazione dei Sindacati ' wedic:i italiani convocata in l{oma il 25 noyerub1·e l~tll ùo1>0 ampia discu..."Sione sugli ordini del gior. uo votati dal Sindacato medico di Xapoli e di ,~ia l'egg·io a pro.i;osito della prowulganda. legge sulle A~sìcurazioui contro le malattie, Riaffermando: a) il r1rincipio fouclitmentale el1e nessun diritto acquisito ,·enga 111enorua to. cosic·C'l1è ll<\ssnn iuedico attnu huente ise;ritto in nlbo ne
1711 •
risenta · al<.:uu ùanno wotule od cconowico : /J) i cavisaldi di ·1){)&1:ulati già escus ·i <lalle Ya1·ie categorie. e d i11 massima. contemplati dall'a1tieolo 7:! ùel ùrogetto della Co1n1111~~i-0ne ministeriale; dà ma11dato al seg·retnrio g·euerale pro,..\·isorio della Federazione del Sindacato di curare elle una rappresentanza della Fe<:lerazione dei ~inda c:a ti . ia chiamata a far parte dellil Commissione tec:nic:a c:l1e concorderà con la Confederazione generale del lavoro il prog·ramllla ùi n:s.sistenza snui taria in regime di a ssict1razione obbligatoria <..:011tro le in~1 la ttie. «Il I Co11Yegno dei ~indncati ~eùici . delibera c:he il Direttorio nomini nel suo f.i-e110 11ua <..:ou1n1is~ioue pern1<tnente co1111Josta dei tleleg<1ti viù e."Ilerti. verel1è inizi sltbito u11'attiYa 1n·opùga11ùa ~ec:ondo le clir(_-)ttiye sta bili te nel ConYegno e, a}l{)e11a conosciuta la legge e durante la discussione di e~s<l, sia i>ronta ad esaminare i nuovi eventua Ii probleJni e prend:a vroYYedimenti u tti a scon.g·inl'<t l'e ogni de<;i1 ~"ione èL:11u1o~n pel' la <:ln~ ~e medica ». Sul COlllllla riguard<1ute la que~tio11e ùella Cr<Jt.:'-~ l{o:::;sa il l'<lJ>lJteseuta11te di Torino riff\risc-e au11)itlrne11te ed il ( 'onvegno Yota il seg·nc•11t0 or.di11e tJ~l gÌO L'110 ; « L ·a~wblea pei ~i11{l;1 ea ti :\ledici Italiani couYenl1ti in Roill<l il 25 noyewbre, u<lita la relazione del Sill(lH C:èl to :\Ieclici cl i rrorino C:il'C'<l la i;ertenza della l iega Nazionale fr<L 1uedici della C. R. I. colla prefiidenza genern le tlell' ...~ssocin zioue. cleplora11clo che il Comitato Ce11trale dt>lla C . R. I. ~l>bi<l ritil1tato Henza pht11~ibili n1otiYi l 'inter,~ento . concilia ti,-o cl ella Federa7'ione degli o. d. nI., vi\ arue11te bia.sillla1Hlo· le rap1>ressaglie dei dirigenti della C. R. I. <'ontro il })J'(.~ sidente e<.l il ·egretario <leila Lega nctzionale fra 11teclièi clella C. R. I., delibera di ~1pproyare l·oper<1to del :::;i11ll<.lc<1to medi.ci di 'l1orino in. tale controyersiH ». Sul comma: «Richiamo alla l)iù ::;tretta os~->1· vanza {lelù1 legge ~ulfese'l:cizio tn1·mace11tic:o » riferisce , il llott. Bucchi Codro. Il Conveguo H ppro,~a ad un<.lniu1ità il segl1ente ordine clel gior110: « Il Conv~no , ec·c·., cou:::;tà tata la e;o11tinua iuosservanza della legge. :::;ull 'esérc.:izio farmaf'e11ti<:o. ver qt1anto rigu<ll'<.ln la vendita al pubblico di droghe e cli medicinali senza la debita rtcetta, denunzia. all'nl1toritù t11toria il per1>retarsi di tale ubuso e poichè le pene commiunte dalla leg·ge sono irri~orie, in'lita gli organizr.<1 ti a boicotta re le faru1acie colpite dallà legge». Si approva <"lnc.he il seguente ot<.li11e clel giur11u l)l'e~enL'lto dà De Vec:cl1is: · «Il Convegno, ecc., plnl1clendo all'ope1·u dell'Ordine dei me.dié.i di Torino invitn. i i>residenti ùeo<»li ordini a far bandire i concorsi ai l>~ti di odontoiatri, a impedire lo esercizio a busiYo della odontoiatria e ad opporsi a l costitl1endo orcline dei dentisti )). Dopo di cl1e il Presidente saluta i conyenuti a nl11~1 felice ascensione alla organizzazioue oO'urando . s.111itarin ~i 11cl nc<1 le e sc:ioglie il conyegno. 7
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1'712
IL POLICLINICO •
Gli amminisiratori ospitalieri dall' on. Bono mi. In e8ecuzio11e al deliberato del Co11gtesso. clelle
Au1lllini:strazioni ospitaliel'e .d"Italia, u11a C001J n1i:-:sione, <:om1)0sta del l}l'esidente c:omm. Rebusc.:j (fi Bologna, del vice-r)residente <lott. Lqigi 1\1in guzzi di· ~lilauo, degli on. Pio Dona ti, Oviglio, 1 t hi2:giato, Baneo, sen. Vicini; dei sig11ori .prof. Rio11cli cli Sie1i.a, à \'\T. Finzi di Fir~111~. avv . .Augel1ui e Buffa di Torino, a vv. Bellu~zi di Reggio Emilia, lìl'Of. J\!Iol'esco <.li Genova, corurn . A vèllo, ne e l)l'Of. ìVIaufreùi di Palermo, GeS&1roli di Rimini, èlYY. )larabotti di Firenze, <.lott. Pezzana <li Torino, a\' V. Gilli di Venezia e de l b'egretario gen. a vv. Gè.lggi cli l\1fjJano - è stata J'iC:eYut.è1 <.lal1·011. Bo11orui. Il r>resilltl11te del C'onsiglio ha seg11ito col l>iù YiYo intere.':-\~ la es1>0sizione fa.tD-1gli ùa l comu1. l{ eJ>ussi, ou . Da11eo e ùott. ftlingnzzi sull<'l g1-.1Yis~illl<1 ecl a llarmante crisi che ntt raYel'&lllO g·Ii o:-:peùtili c.l 'I talia ed ha accolto colh1 i11nggiore belH:> Yc.>lenza g li ordi11i del giorno cni.e~si dal (.'on-
gresso. / ~11
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cli c~~i si è 8Yo ltn,. d a parte ::-:11{-\<.:ial1ue11te • <.legli on. C'l1iggiato, Donati e sen. \ Tic.:ini, un'a111icl1evole disvu~io11e, che ha dato ruotlo 1:1 S. E. IJ01101lli . tl i n1;.u1 ife~tare il suo più ,ri"vo .interessa· 1ne11to :.ti problemi J)t os1)etti1tigli, riserYandosi J:>erò d1 Sl-'tltir<:' il varere cle l ministro (lel te~oro J)e r il di:-:b1·igo illlllll'tlia to <lell'operazione ti11<111ziaria ri<: h i('. ·t ,1, T,t-> ;.t ~~i<.:n1 azioni del rreside11te del Consiglio l ;l~l'i~Jro110 i11 tutti l'i111prf)s:-:io11e · <:l1e e~l"C fossero i s1>i l'<l te <ln l ,. ivo clesi<lerio di sodLlisfH re i1el più h1·e,·e ten1po possibjle i legittimi (1(-)~idera tn Ill<lni festa ti dal 'ong1·es~o e cli risol ,·ete cof>1 la i1reoc<.1.1pn11te <.:risi che tr<l\aglia· g li os1:>€clali e] ' I ta lia.
La fine dello
sciope~o
di Casale.
Lo s<.:iopero dei ruedici condotti di Casale Mon· ferrato è stato composto col riconoscimento dei diritti de lla classe che era sorta in armi per la difesa de l principio del Capitolato-tipo. Fu infatti ·conyenuto quanto segue : 1) a1)plicazione del Capitolato dal 1° gennaio ] !l:!l ; 2) pas "aggio dei medici alla diretta ed e clu~iYa dipe11denza del Comune; 3) r itiro clei ruedici m11itari; 4) ~olnzione di eventuali divergenze nella liq uitlazione degli a rretrati 1920-1921 deferita. ad appo~it.-1 Co1n1uis "ione, comvosta ~l deputato del luogo, on. :\Iarescalcl1i, e clai ra ppl'esentanti clel t.1 oml111e d~ll'Opera Pia, t1ei medici e del Sottoprefetto . •
Per la regolare compilazione dell'elenco dei poveri. J.c.t ~ezi1 Hll~ bie llt\~ <lei me-clic i eond otti l1n YO-
ta to il
~·gnen tc orclin
del giorno, ehe rive" te t1na gra11de i1n pnrt~1 nza perel1è il male la u1enta to è L•iù !!·en er;1 le (li quanto -.:i Gr e<.l e: cc r.a ~C'z i 111tL' l'i<"'llc -.:e .dt>i medici eondotti: << ]11\'!" , :1 tto ·h • n io lti f'omu 11i no n o tt0n1 1 l;\llo al tli~11t\-. t n d ~IJ':\rt. J I tlel R P!!'oh1n1e11tn 19 111e·li1l J~Htfi. n. .Jli<i. dt 11:1 lt>~!.!'P ..:àllitu1 ia: · i1on
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l)rOYYèdono eutro il 15 tlicembre alla deliberazio11e dell"elenco (legli H Yenti dititto alla cura e somministrazione gratuita dei mecliciruili 1secondo le norme stabilite; l< considerato che l 'Hµplic~1zione del detto articolo 17, oltre cl1e un obbligo t.assativo per i Comuni, è _ di so1nn10 i11teresse anche per i l\fedici, ora che fu stabilita nei i111ovi Ca1>itolati la addi- . zionale pel' i J)OYe1·i in pit1 del numero stabilito; « delibera ùi ricl1ieclere, mediante circola.re, a tutti i Co1uu11i, 1'esatta applicazione nel termine fissato dalla legge dell'art. 17 sopr,ccitato, ran1n1entau(lo ai Comuni elle ·Holo in vià eccezionale in1ò essere permesso a Ila Giunta coml1nule di. inscrivere .d urante l'anno n11ovi I>OYeri i1ell 'elenco». ! .. 'ordine del giorno ,·enne inviato a tutti i sin<l<l r'i del Circondario percl1è, ricon.osciutone if foucl ;.1 merlito !)rettamente lega le , in considerazione clel· In tutela .d e-gli intereSSc:'lti <popolazione e me<lici) BP cu r ino la appliéazionc.
Collegio-convitto per gli orfani dei sanitari italiani in Perugia. Il 20 ottobre ~-·( è tenuta un'ac111nanza del C-011. ~iglio cl'..1.llln1inistrazione, i)r esenti il · l)resi\lent e p1·of. Simonetta, il generale Della Valle, il dottor ~Iartinelli, il dott. \ 1 iJia, ecc. \Tennero di~cu :::; ~i fatti d'ordinaria amministrazione ed approYat:.> il bila11cio preYent1 \ 'O ver I 'esercizio 1922. Il i>reventi\o calcola ~u ~3{;,000 lire di resiùuj atti,·i in buona pa•r te destina ti <t sa ldar:e i de- f biti, coi quali si chiuse l ·eserci zio prec:edeute; ca lcola lJOi a IJ. 400,000 le c:o11tribuzioni obblig·atorie dei sanitari, e SJ>el'•l c:he raggiungano le li-' re 5000 quelle volontarie: c:osì le ent1·ate ordinarie salirebbero a ·r-'. -!68,3()6.80. I.e straordinnrie (offerte di Ordini, Comt111i ed altri Enti) si pre\.'edono in I 1• 5150. Alla uscit.a le spese generali salgono a I.i. 105,000; il mantenimento degli alu11· ni a I;. 151,700, q·uello delle alunne a L. 9;t,120 ~ le borse, - i sussidi,' le rette . JJresso altri Convitti a L. 102,350; le spese straordinarie (riattazioni, ecc.) a I-'. 23,520. Il dott. )Iarti11elli s'imvegnò a sollecitare le riscossioni arretrate, per n1ezzo ~legli Ordini medici, ai quali Yerrà suggerito di offrire il loro ])ersonale percl1è il lavoro Ria es1)Jeta to sollecitamente. Si impegnò pure a lanciare agli Ordini uu nuovo appello per le iscrizioni Yolontarie, :fidando che eguale inizia tiYft ])rendano le Federazioni dei Farm:ieisti e dei "'\Teterinari. .
Aggressione ad un medico. B st.1 to clirarna to il seguente comunicato : « J,.. •An1mi11istrazione Comu11a le di S. Biagio tlj deplor:1nd-0 I 'atto i11co11snlto comIDe~s•> a c1,1 nno dell'egregio clott. Antonio Bottani, la sera <1(:'1 (i no\erubre, raccomanda. alla IJOI>Olazione tut· tn cl1e fa ttì sin1ili i1on nbbinno a ripetersi e cllenon ,·enO'a 111ai meno l'usato tradizionale e do- · o . \'Cl'O:;:n rispetto Y€ 1'80 i 8<1 llitnri, i CjUUli nell'aden1]1iille UtO delle loro funzioni <le,·ono i.Sen1pre es'l"l'«' ~i<.:l1ri e tra11q11i11i )) . I 11 ...p~ ui to •.l ' lJie!!•lZioni ('<l necordi avve11uti fr<l r.\1111ni ni-..tr;1zinn e l' Ordine dei )ie<1ici e J'.\.,Ca lla ltn,
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SEZIONE PRATICA
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dei i\Iedici Condotti, è ::;ta to, è.a .p arte di questi llltim1, tol to da oggi 26 novembre in ogni sua !)arte, il proYYedimento preso in data 15 corr., ri.1?uarda11te la tati!fa punitiva a carico del Comune e dei non poveri. D<"t I )lunicipio di S. Biagio di C~llaJta, .adùì 26 noven1 bre 1921. Il Sin<lnco: f. Purisiol dott .. Giuseppe - Il Preside-nte c1e11'0rdi11e dei )ledici : f. dott. Arturo 'fa. c:ellari - Il Presidente della Sezione dei ~le dici Condotti: f. dott. Fa usto Scl1enardi.
l{ISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.
prov. miglioramenti; L. 500 uff. san. ; L. 10()()1 direz. Ospedale « Ghinelli ». Ab. 3800 in due centri. GAzZA~IGA (Berganio). ---- Consorzio. ''"edi fasci colo 48. Scad. 15 dicembre. • GEN.OVA. Mu,n icipio. 4 condotte; titoli ed esame; 'L. 7000 E! 10 bienni d i L. 375 e uno di I.J. 250; 2 caro-viveri. :l)ocu m.. a lla Regreteria non oltre 1eore 16 del 20 dicenl,,bre. Esercizio professionale triennale. Età-limite 35. Chiedere annu11zio. · MARANO . (Novara) . Consorzio con. Mezzomeri co; L. 6000 e L. 5 ogni pov. sopra 300; per uff. san. L. 500; pe~ mezzi tra.sp. 'L . 500; per alloggio. L .. 500; doppio cavo-viv. Scad. 20 dicembre. I\1 ~~e della Sabina, prossimo Roma , cel'ca wedico-cl1in1rgo, qt1alcl1e anno di la11re<1, prati<:o ~er Yi~io c-011clottn, rlisposto. prendere s11bito servizio. Conrlizioni · ottirue. Ri,·olgersi sig. :B'ilac1efio C1·emisinj. yJ;1 <lel I~e-onciuo, 31 - Roma. .PrETRALUNGA (Uutbria). - i a cond.; L. 6UUU oit1·t L. 2000 disag. resid., L . 2400 caro-viv., L. 260 ~ uff. san. Servizio entro 15 giorni. A tutto 30 dic. Chie-dere ann11nzio. ·
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l'agan1ento oontribMti alla Gassa cl·i prerif/, 11:a. Dotl. B. da ~-\... - 8i può il pagallH'llt11 in·o,·are <.:on un certific:àto Tilasciato dallo Esu t 1orp o dal Tesoriere comu1i.ale, se pur ciò non ri..: 11 lt i <l:i i registri <:on tabili dello I stituto. 1!111;111 p·,.terinario cun111nale - Obblighi dell'u!Jicirt/e so11ilario. - Dott. G. C. da \". - Nessuna le1!!.!.'<• iJ11pnne nll't1fticjale ~anitario ùi redigere i lll11d11 li JLPr rall)L'ggio del bestiame. Tale lavoro SAN REMO (Po11to Jlaurizio). ~ Direttore del DiS})eusario celtico; titoli ed esami; L. 2000 e c.-v _ i! di ·~c-ln~iYn c:on11:>etell7x1 cli un vetel'inario, che J" 111•1.. bbt> P:-:sere an(i'he t111 profe~Rionista cli a ltro , Scad. 15 dic. < 'H1111nP od un libero e~rc:ente. SPOLETO (Per1"gia) Due. cond.; L. 6000 e due 1n11;11 !ticostitu.~·ione rlcilrr cr1r1:iera. - Dott. S. c.-v.; L. 1800 ca vale. Età limite 35. Scad. 16 dic. . I l\I. eia .\I. \"ale l'intero ser\izio di condotta. TREDOZIO (Firein.z~). - L. 6000 e doppio c.-v.; Gli :i 11n1enti Yanno fatti ~t1llo intero stipen<iiu e I... ·1000 per ca v. ; otto trienni decimo; in corso n()n ~iii solnruente sulla parte obbligatoria, chè a·ap.provaz. aumento a L . 7000. Se.ad. ore 20 del ri!..! 11;1 rtla i I ~eryizi<• dei po\·eri. 23 dic. Servizio entro 10 giorni. Doctor .JusTITI.\. ZELOBUONPERSICO (.3{1:Zano). L . 6000;• addizionale complessiva oltre i 1000 pov. L. 1868; c:vmplementare L. 3000; uff. san. L. 500; cav. L. 300. CONCORSI . Scad. 15 dic. ~ledico-chirurgo con 5 anni la urea, pratici. ·~iUJo BnE. CIA. Ospedale dei Banibini « Urnberto I» . condotta, assumerebbe, se buone condizioni, 1ut;ePrimario del _riparto l\ledico; L. 2800 nette e · ti !1ato con preferenza posto che offra probabilità , L. 1200 di caro-viv. Scad. ore 16 del 15 dic. Età di 11omina stabile. Scl'ivere eve~tuali proposte : Arm'assima 40. Anni 5 di pratica pediatrica in clininaldo Pozzi, via Sistina, 20 - Roma. che od ospedali. Anno di proYa. Il Consiglio di A v'V'iso. Amministrazione si riserva la facoltà di scegliere sui primi tre classificati. « L 'l~fficio Collocamento ì\Iediei .di Padova - Re, "'ASTIGLIO~E DELLE S'IIVIERE (illan,tova) . A tutgi<l Cl inica :\Iedica. - ha richieste ai sanitari dal t) il 20 dic. Dii·ettore del l\1anicomio; L . 12,000 e seguenti C<?lllt1ni: Gallio, Velo d'Astico, Ovaro. S . Giovanni :\Ianzano, S. Michele al Ta:gliamencinque quadrienni decimo; dOJ)pio c.-v.; L. 1000 alloggio. Servizio entro 20 giorni . j to, Crespadoro. In quasi tutti i detti Comuni sono ape1iti o stanno espletandosi le pratiche per i reCETONA (Sie1ia). 3a cond.; scad. 15 dic.; L. 7500 lati Yi concorsi. Se Yi fossero medici che . desideper 1500 poveri, 8 trienni ventesimo, L. 3500 mezzo ra ~~ero c.1ss11mel'e I 'interinato sono })tega ti di ri,oltragporto, L. 2400 c.-v., L. 300 per ogni convivenger~i n detto Ufficio. Saranno l)l'eferiti, per desite n c~ìl'ico e L. 500 se i poveri Rono più di 1500. derio delle ..:\tumini~trazioni Con1unali, i medici ( ·o~1ELICO SUPERIORE (Belluno). - L. 7000, qt1attro :-.-ettentrionali ». I qui1H111enni dee., inde1111ità varie. Scad. 15 dic•. Diffide. f'Rt:sP,\DORO (licenza). L. U500 fino a 1000 J)OV . , acl<lizion. L. 2, per uff. san. T.1. 400: J1el' C•:tvallo i\110Ye diffide: proYincia di Venezia, Predore L. ~:HOO: per mei;:e congedo non usufruito r.... 1000. <Bergamo), conso1·zio lPa.Imenta (Novara), S. Gio.. Sr:;1 <1. 15 dicembre. vc.1n.ni della '""ena e Sassetta (Pisa), Scandiano . • 1Tieg~io Emilia), 'l~izzano Val Parma (Parma), <...'t-GG1oxo <Mila11<1L l)uP c-onll.: L. ~ooo e <~a.gli;1 no r·a~te'lfranco <Ca tanin). È n1auteuuto 11 I.i . ~oo: chiedere annunzio. ~ca<.l. 16 dic. ' VATTEO (Forlì) A tutto 1:; clic.: I.. 8000 e , hl1)( '1·0 clelln proYineia <1i R eggio E1nilin. I:pyor-a 11i tliffitle: I>remosello (?\oyara). biP11ni del vente ... i1110, r .. 2000 caY.: i11 cor~o 11·up(:11:-iS)
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1714
lL POLICLINICO
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
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Commemorazione del dott. Prosperi.
Il dott. Eu~enio Pironcliui ha c-on~guito il ~! del Xelln sala cl~ ll' Ordine dei l\:Iedici il :Jo novem<:01·rt:'ìlte mese la libera dot-e11za i1er titoli. i11 l">abl'e u. s. ft1 sole1me mente commeruorato il dot' toJogia e Clinica ,d elle , l\lu ln ttie l~l'inarie, i)resso tor Ettore Pto~veri, nobilmente nlorto vitti1ua del ' 1·1; iii Yetsitit cli Roma, SO$ìtene11clo la lézione cli in·o- . suo do,·ere profes~ionale . ,-<-l sul tema : l'ie lografia e l'i~tog;rafia. La 'oru11.ii~ Assistey·ano iuolte autorità mediche e le sorelle ::-;io11e. presiecl n t<t cla 1 prof. E. I>e~talozza. f'ra fotdel defunto. ma te:1 dai in·oft-s~ori ,~ .•~ scoli, G. Perez, E. Iiurci. Il dott. co111ru. :\Iariotti, 'ice-presidente de11·or(,. 11r11ni ...\.I nost1·0 valoroso colla bora tol'e. le pii1 c1ine. ricord<> l ·a cloleseenza e la gioYentù rlel gioco1·1 lin li c;cn1gr:1 tu !azioni. '"nnissimo 1ned.ico, che 1si trovò c.apo di famiglia Il ca,.. , uff. <lott. GioYan Bn ttista Bt1glioni, mea 20 anni e cl1~ fece tutto intero il st10 doYere di <-1i<:o-chirurgo in •.\.latri (Ro111a). st1 pro11osta del soldato rimanendo quattro anni, in p1imà linea, :\Ii11fstro de 11 ' Interno, è stato con rece11te lletreto nel Trentino, sul S. Gabriele, a Gorizia, sul Grapnomine:1to l'on1n1011datore · 11ell'Ordine della ('oronè~ pa e che tornato tra i suoi. realizzato appena il <.l' Itnlia. , ,, st10 111ngo ~ogno d'n111ore, do\e\a e:ssere eoS'ì ~trap_\Jl 'emi11ente 1n·ofessionista ., <t 11 'a u tol'eYole Pre1>a to all 'an1ore ò.ella famiglia. ~il1ente della :F'cclera,zione l ·111 bro-I"aziale dei i\IeE commoi:t~ 1·11ditorio quando ran1n1entò cl1e il clici C,onc}otti. i 11ostri più viYi 1·allegramenti. Prosperi, operan·d o una. bimba che egli salvò dalLa « :Nledizinisché Klinik » reca che il famoso la morte, ri1>0l'ta Ya una lieve fe1ita. a lla q11<1le se,.. i)re11tio svedese noto come « n1ed.aglia BerzeliU'S » guì fulu1in~'1 la setticemia che cloYe,·a conclurlo è stato conferito al prof. E. Abderhalden per le alla tomba. su(> ricerche s11i fermenti dife nsivi e in alti~i camI,' Uoivers!tà Cattolica di Milano. pi clella biochimica. È istituita a ~filano e comincerà presto a funIl prof. Abderhalden tiene da iDOl ti anni la catteòra di chimica fisiologica all'Univers~tà di Balle. . zionare una Università Cattolica, che per ora comJ.Jl'enc1erà due Hole Facoltà, di P,loso:fia e di scienze lTltimameute l1n cleclinato l.'invito di ·St1cceclere a sociali, con 52 c'a ttedre; ne sarà rettore il padre G . ' · Bu11ge 11(lll'Università di Rn~ilea. Di reAp:ostino Gemelli. <:ente la sua ::tttività si è volta anche all'igiene •
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~oeia lf>.
NOTIZIE DIVERSE. · La biblioteca del. prof. Romiti. Il r)1·of. G11g·lielmo Romiti h.a fatto dono a llo I~tit11to l""niYersitario cli A1tntoruia umana i1or1ua le clell 't:11iver~ità di Pisa, della sua bella e prezio a biblioteca anatomica, og·getto di tutte le ~ue ct1re e clella sua affezione, u11ieu riccl1ezza cl1e in lunghi anni di insegnamento è riu scito <l J)1·ocac:ciarsi coi l':UOi risparmi. I>er tale dono la biblioteca del :-;nr1·icordato Istituto .cle'e co11si{le1·n l'Si co1ne la i•i1) completa in Italia dal p11nto di ,·ista · delle pt1bblicazioni di ...\.11<1 tomia. 1
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ll'acc:ia io pe1· la J)unh1rèl delle Yene J>ag. 1701 Iiiùliogra:fia : cenni . . » 1H9U I>i;t ùete: odierno orien'tàru~nto nella tel'<l l>i<l . . . )) 1() 9 Di<lg:nosi radiologica delle affezioni nddo111innli doi:>o ins111flazione }lrelin1innre <.lel peritoneo . . . )) 1()92 E~er<:izio muscolare nei funcin lli: controindicazio11i . . . )) 170-1 G~1 stroenteroston1ia con escl11sione del piloro all'-1 l>arla Yecchio nel carci1101ua p:astro-e11t0rico . )) 1683 {il:t11llole i>arntiroidi: le - . » 1UU2 )) 1105 Il~l'itlro~i : tratta mento :\lèllàl'ia: cau.·a di atonia m11scol~te là» 1H8" • • • • • livma, 1921. -
Tip.
7
Indice alfabetico per· materie.
I ~ \g-hi
A.I momento !li compiere 81 anni è stato <:olto (lalla inorte il prof. WILHEI.Jl\I I<JRB, il cni nome è i11delebilme11te leg~'lto allo S\?illlllJ10 clelht ueuropn tologia. Dei suoi studi lX>derosi rueu11;ioneremo soltanto qt1elli relativi ai riflessi tendinei. alla JnlJ'alisi spina le ~1>.astica, all'eziologia clell<l taçe, nlla disfasia H11giosclerotica, alla di~trofin 111u~co lare progre~siva, al morbo di Thomsen. al ntorbo di Erb o miastenia pseudoparalitica, alle malattie dei ner, i r>eriferici, · a ll'elettrodiagnosti<:n, all 'elettrot~rapia .... È stato uno ùeg1i osser,-ntori più . acut'i, delle menti più ol'ganic::he, e più aIJ('rte, cl1e ln ineèlicina clinica possa vantare. I~.·
<Jartlt:>r~
le11trall. •
• •
ospitalieri: Congres:su l\Iilza : secrezio11e interna . .
.lled·ioi
O rrf i 'n i dt;3i niedioi: Oongresso. :
'l'nbercolo. i !?enitnle femminile
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l 70;)
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1707
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1700
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l'ancreatite cronica : sindl'orue di - co11secutiva ad t1lcera gastrica . PieJi te in gra ' 'idanza . 1-'roctite: \rattamento . . · Prolasso del retto nell'infanzia: ct1ra Reazione di ""assermann e da ti clinici l{izotomia po~teriore a scovo <lllft lgesico ~i~rudiagnoi:;i di \Vidal nel liquido ccfi1lo-rachidia uo . . · Xitilicle congenità: ri,·ist.a ria::; ~unti,·a ,'-!.i11<lr1cati inedie-i: Congresso .
Pay. 17U9
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17114 lTO;J luUl
1105 1b.·q-·) 1111 1()97
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Fase. 61 (fine)
Roma, 19 Dicembre 1921
ANNO XXVIII
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fondato 'lai pr9fessori :
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·DURANTE · GWIDO BACCELLI -- FRANCESCO . .
.SEZIONE . PRATICA REDATTORE
CAPO: I
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PROF.
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VITTORIO ASCOLI
SOMMAQIO.
'L•w•rl originati: E. Santìlippo: Appendiciti e pseudo-appendiciti di origine amebica. qaervazioni oliniche : B. Masci: Febbre criptogeoetica ad accessi ritmica.mente ricorrenti ; esito in cachessia e morte.• Note e contributi: D. Pantaleoni: L'acariasi da grano in Romagna nel 1921. eommentl: A. Capograssi: A proposito dell' e Urina filante> . Sunti e rassegne: NEUROLOGIA: C. Duverger e J. Barré: Sui disturbi dei movimenti associa.ti degli occhi nei tabetici, parkinsoniani. encefalitici e labirintici . - PATOJ.OGI.A. GBNKRAiE, Impor,anza. patogena dell' e Ascaris lumbricoides '>. CB1RURGI.t. : Delore et Conrozier: L' enterostomia nel trattamento della perito_n ite. eenn1 bibllografici. Accademie, ..Società mediche, Congressi : XXI C-Ongresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia.
I
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Liberazione delle funzioni del sistema nervoso_. - Un segno speciale nelle crisi gastriche della tabe. - Su di un nuovo sintomo aella meningite.- TERA.PIA: I colori di anilina. - Il liquido di Ziehl nelle dermi ti infettive. - Le alte dosi di siero antidifterico. - L'arsenico ad alta dose ne1le affezioni polmona.r i. - Edema dei genitali da a.ntipirina. - La somministramone dell'adrenalina per le vie digerenti. - Formole difettose. - POSTA DEGLI ABBONATI. ' . Nella vita professionale: 11 Con·v egno di Trieste per l'assicura · ztone contro le malattie. - Le a ssicurazioni in Francia. Confronti. - Assistenza· e cura deì congedati malarici du. ran~ la campagna invernale. - Pei congedati malarici . ;.. Risposte a quesiti· e a domande. -Concorsi . - Nomine, premozioni e onorificenze. Notizie diverse. · · Indice alfabetico per materie. . Appunti di medicina pratica:
SEMEIOTICA:
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le lesioni dissenteriche, mettendo in evidenza la massima frequenza delle . perforazioni ap.ISTITUTO Dt PATOLOGIA MEDICA DIMOSTR.ATIVA punto in corrispondenza della regione ciecoDELLA R; UNIVERSITÀ DI CATANIA. appendicolare. Nella statistica di Heuy~r, su ,• . Prof. G. ~ZAR, direttore inçaricato. 49 autopsie di dissep.terici, figurano 7 casi con 11erforazioni intestinali: tre volte la perforaAppendiciti e pseudo-appendiciti zione risiedeva nel cieco, due volte nell'appendi origine amebica • , d.100, 1druie volte nell'ansa .sigmrorid431. LeveuJ ed pel dott. EMANUELE SANFII,IPPO, ass. volontario Heuyer (5) hanno mostrato che la parte ini· La sede più comune delle lesioni da enta- ziale del grosso intestino resiste meno bene aldis$enterica che la porzione ternioeba dysenteriae è il sigma-c,()llon .edJ il1J retto. l'ulcerazione , Nell'80 % dei casi di amebiasi cronica si ri- minale del colon, ~educendon·e l'opportunità di un intervento chillurgico che permetta di' agi~eontra alla palpazione della fossa iliaca sinis tra lln corpo all11ngato, rigido come corda te- re direttament~ con dei lavaggi adatti sulle ' ulcerazion~ della parte destra del grosso 'inte· sa che è il sigma a pareti fortem ente ispessite: la palpazione suscita dolore più o meno stino. Questa localizzazione delle lesioni trova · vivo. Non rare sono pµre le localizzazioni piu tl'altra parte · riscontro ~ella frequenza con cui alte, al colon ascendente, all'angolo spleno-co- molti a~malati accusano ·un dolore localizzato lico, al trasverso, che certe volte si estendono . alla fossa. jJiaca destra. Talvolta vi· è anche ' .sino all'angolo epato-colico. Più rare invece a una vera crisi con tutta la sintomatologia di r iscontrarsi sono le lesioni del cieco, che a un attacco appendicolare acuto, come nei casi illustrati da Hoppe-Seyler e da Le Roy des ~econda dell'insorgenza nel corso di una dis: :s enteria acuta o cronica, assumono il quadro Barres. Esiste dunqu.e un',a ppendi oite vera n,el co.r so <li Ulla appendicite vera .o, di un attacco· pseudi una amebiasi acuta COIIl· l e,~ioni 1dell'organo d .o ...~pe.nd.iicotrure,. La trequ-e nza di lesioni .append1·c olari nell'a- stesso : ma, come vedremo, 'si può trovare la mebiasi è già stata segnalata. da Kartulis (1), 1sdndr-0me ~lini~a dell,appençlicite s:enza alcuna V\Tooley e Musgrave (2), Harris (3), Hoppe- lesione dell'appendice, nel corso di un'a.mebiaSeyler (4) , Lenz (13) Hogan (14), che hanrto si cro;nica recidivante. Descriveremo pertanto insistito sulla pariecipazione dell'appendice al- per sommi capi la prima forma per soffermar-
LAVORI ORIGINALI.
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IL POLICLINICO
ci più a lungo sulla seconda di cui abbiamo avuto occasione di osservare due casi. Appendicite vera nel corso di amebiasi acuta. - Q.u ì i fenomeni lv.cali dell'appendicite vanno per lo pilì occulta.ti dai fen-0m€ni più imponenJti d.alla- stnd'romie .dissenteriJCa. Tx·e casi
possono verifica:risi : 1° La ·S indrome dissenterièa .s i svolge coi suoi ·ca·ratteri pecu•l iari: nulla richiama l'attenzione del clinico sulla regione cieco-appendjcolare; l'ammalato muore e l'ulcerazione • <l el1'appen1di.ce è un se1nplice rilievo d'autopsia. 2<> L'app.~n.dicite è ·mascherata n.o n più dalla 6indr-0me ·di&sent&.ica ma dal quadro di una 11eriton1te acuta gieneralizzata prodotta .s pesso cla. perforazione ·del .grosso intestino o dell'app endice stessa. ~ La peritonite generalizzata s i m a nifesta in -.soggetto che ha pr.esentruto sin dal1' inizio della ·s indrpme 1d1ssenterica un dolore , , ivo alla fossa iliaca destra e fenomeni .di rea.zione periton·eale nel!la regi{)I1e cieoo-appe11dicolare: è il solo caso tn clii si può parre diag·nosi di appendtcite perforativa inel oonso di an1·ebiasi acuta. Con clusicmi: In.sorgono acutame11te nel co-rso di. l1n'amebiasi a cuta tutti i sintomi e tutte le lesioni anatomiche dell'appendicite, dal .semplire fatto infiammatorio co,n presenza di amebe nell' appendice all'ulcera appendicolare con ntnebe n el pus p.eriton.eaJe. La diagnosi è molto difficile poichè i sintomi passano il .più rle1 1e volte in.osservati ne l quadro di una dis• senteria ac11ta o di una peritonite actita genei·<tl izzata. 1
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Appe1icliciti e· pseudo-appendiciti croniclie in a niebiasi ·cronica recidivante. - Se nell'ame}); nJS'i acuta la compa rsa di una localizzazione appendicolare è quasi sempre oscurata dal
qlta.dro gene rale della disse.nteria eh.e domina ln. s toria dell'ammalato o dal q11adro di una p.-> ritonite co1nplicante la s indrome dissenteri ca., nell'am.ebiaisi cronica il più delle volte s11cced·e lì ropr.1·o l'opposto, percl1è la sindrome ~npendi co l are crooica ri cl1iama tutta l'attenzi,"nie sia del n1edico ch e del paziente e solo rn rame.11te ,,a accompagnata a quiel corteo di sintomi che siamo t1sati ascrivere alla forma cro11ica dell'amebiasi. In altri casi invece la c; indr-01ne app endico1a r e prec.ede solo di po.co lo scoppi() di 11 n~ tPcidiva della colite cronica. i po!='so110 CO$Ì prec;cntn r~ clue quadri distinti: Nel primo vi l1a l1na vera sindrome appendicolare co11 localizznzio11e dell'entamoeba n ell' n ppend ice e f Ol'$e nel cieco e la dissenteria t•rcgresc;n ri s11lta i11 11n anamnestico più o m e0
[ANNO
XXVIII, FASC. 51J
no lontano. Qui i sintomi non sono diversi da quelli ben noti di una comu.ne ap-pendicite di asltra natu.r a. Ncl secondo quadro invece più
che di una v•er.a ap.pendi-cite si tratta di una sindrome appendicolare o di pseudo-appendicite che dir si voglia, la qt1ale, pur rives~ndo alcuni dei caratteri della vera -appendicite, non presenta nella sua interezza il noto quadro sintomatologico (mancanza di iperestesia cutanea, del dolore all'estensione dello psoas~ a sse112a di resistenza sotto forma di piastra alla palpazione, ecc.), ed è a più o meno breve scadenza seguita dalla comparsa dei sintomi propri ad una recidiva di colite cronica (diarrea mucosa o muco-sanguigna, comparsa di dolenzia su tutto il colon e nella fossa iliaca sinistra, tenesmo, sintomi di rettite e sigmoidite, ecc. ). Tutte e. due .le forme offrono però un vivo i:nteresse : ·l a prima per la diffi coltà del diagnootioo etiologico da cui consegue la cura specifica, diagnostico che troverà logica presunzione nel rilievo anamnestico di chiare crisi dissenteriche e conferma nel risultato dell'esame coprologico: la seconda perchè sta a dimostrare come il cieco possa essere sede di u11a lesione cronica di origine amebica e ricl1iama il quesito se l'opera del chirurgo non possa in . questi casi portare maggior giovan1ento della semplice cura specifica. Qui la djagnosi, forse dubbia all'inizio, diventa relativamente piana e semplice con l'evolversi della sindrome e col conclamarsi della forma co ... lica. Anche in questo caso però solo l'esame coprologico potrà dare un giudizio definitivo. Di origine oscura è i.n questa seconda si11drome la patogenesi di que i sintomi c!he costitutscono il quadro della cotSidetta pseudoappendicite. La mancanza di .lesioni appendioolruri ' di fronte alla frequenza d-e lle lesio.n i ~ecalri risoontrate ifil questi casi all'auto?sia f~ ritene.re che questa sindrome sia di origine nervosa, analoga cio.è alla cielalgia di L oeper (7) ed ai dist11rbi simpatico-addominali descritti da Deglos (8) nel corso di dissenterie croniche e dovuta . come vorrebbero alcuni autori, ad a lterazione e dissociazione dei filt1zz i nervosi indotta dalle lesioni dissenterich e. ...
* *·XI casi ch e riportiamo illustra.no appunto nei
due diversi aspetti la partecipazione deJ1'ap pendtce ne ll'amebiasi cronica: la frequenza del riscontro fra noi dell'enta1noeba dysenteriae (9) (10) (11) fa ritenere che queste forme sia.110 molto meno rare di ql1anto si possa credere. 4
[,ANNO
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XX\1 III, f"' 4.SC. 51']
S ...!\g., di anni 17, studente, da Catania. 1918: febbre lieve: purg81nte <:>leoso: emissione di abbondrunti masse ·mUJOOSe. La febbre è poi continuata per un mese con disturbi gastro-intestinali: periodi di diarrea alternati a stitichezza: inappetenza. A lunghi inteirva.1li altre poussées a forma colica e dolenzia vaga nell1a foosa ileo--cecale. 13 nov. 1920: lieve diarrea: l'a. 'Dlon ricorda i caratteri. delie feict. 22 nQIV. : dolore vivo nella f-O'&sa i'Leo-cecale, poi dolori diffusi all'81ddO·m e, m.odi1ca f~bbre. Nella notte sintomi di risentim,e nto peritoneale circoscritto (rilevati dal padre medico), lingua suburrale, a lvo chiuso. In tale stato rimane due giorni. 25 n-0v. : e;missione di gaz seguita da em~s sione di feci a carattere fiec.aloitle. 26 nov. : diarrea muco-purulenta ematica: 00 scariche nelle 24 or.e: tenesmo. E . O.: facies abdominalis; decubito supin-0 pa&Sivo. P. piccolo, 140. Lingua fortemente
1mpaniata, addome m.etoorico (cataplasma) : regione ileo-cecale sporgente: quivi suono ottuso, gorgoglio, dolore vivo alla palpazione an·che lieve prop.a. gantesi al testicolo destro, dife.sa muscolare. La palpazi.on.e della fossa iliaca, sinistra suscita vivo dolore locale e dol01·e vivo nella regione 1SOp-rapub'i1ca; il s igma aippare lievemente ispessito. Minzione scarsa, dolorosa. La defecazione richiama vivo dolore nella regione soprapubica. Milza e fegato nei lin1i ti. 27 nov. : diarrea muco-sa11guigna: 24 scariche.
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SEZIONE PRATICA
Feci: fioccl1i mucosi: numerose cisti di ent.amoeba dy senteriae. 28 nov.: 18 scariche: 4 ctgr. di .emetina per inieziO'lle. 29 nov.: 8 scariche: 6 ctgr. di emetir1a per iniezione . 30 nov. : 2 scari che: 8 ctgr. di emetina pel~ iniezione. . / Le rondiziolilli g·enerali e 1ocali vanno1 rapidamente mi.gliolI'ando. Essendosi però .sospeso il trattamento c0in emeti.na ,si ha un1a brusca ripre·s a della forma diasen,t erica: una 1rura prolungata mista emetinico-arsenicale porta a guarigio11e ad oggi persistente. 1
Signora I~. ~1., ·di anni 37, da Acirea1e, casalinga. Nessu11 1ilievo nel gentilizio e ool1ate:rali. Morbillo e pertosse nell'infanzia. 1V1estruazioni a 12 anni. Sposata a 19 anni ebbe due figli sani e robusti: gravidanze, parti puerperi regolari. Abitudini casa:lingihe. Emigrata i1n America dieci a:.n·n i OT sonio godè ottima salute sino a 4 anni fa. 1917, at1tunn<>': ins.o rgono ditstutrbi enteroco-lici caratterizzati da scariche frequenti, precedute e segt1ite da dolori addominali piuttosto vivaci. Le scariche dapprima liquide si fecero in seguito commi$te a muco, infine muco-sangt1igne. Le scariche erano· precedute da senso di peso all'an@ e segt1ite da tenesmo. Contemporanearr1ente 11otò debolezza generale, lieve pallore, senso di astenia: non comparve mai febbre Ct1ratasi con purganti e tannici la sindrome e11terocolica rimise dopo circa due mesi senza i:>erò scomparire completamente perdhè
a periodi vari di tempo l'ammalata ci racconta dri ·aver ·subito nuovi ruttaochi enteroc-0lic:i di intensità e ·durata varia. Tale stato persistette sino al luglio 1920, epoca im. ·cui Si venne 1d-elimeando un qu1adro ~in toma tologjioo ·db.!e tutti i clinici ·diagnosticarono come UJI1a forma appendicolare. C-0•m parve cioè ruolore acUJto dapprima, poi sordo profondo nella foosa ili8.lça destra irradiantesi in basso wlla vesci·ca, turgore e :do1ore 1ocale a1la fossa 1·liaca 1dlel'10 •s teso lato: . stipsi in primo tempo, suc-cessivamente dia.irr·ea che dmpprima inucosa si fece poi m11co-sanguigna, febbre remittente quotidiana, anoressia, lingua impaniata. · RifiutaJtasi l'ammalata ·di .sottoporsi ad un atto ,o perativo, ·Segt1ì cura inedica che atten.u ò sino qu·asi a:lla .s co111parsa i sirnto·m i flogistici locali. Però ·col mutare d1e·1'I'asnettio d·elle masse fecaJ.i assieme alla ·com'Parsa -di n1uco-sangue, si &t;abilì il n ioto· quadro e.nteroooli,c o che durò con periodi di remissione sino ad un mese fa. In questo perio.do di tempo per ben tre volte ricomp~rv·ero i segnd di un risentimento appendiool.are abbastanza ,s piccato. Persuasa da. medjci e chirurghi si decide a sottoporsi ad UJD 'operazione: due giorni prima si presenta a .n oi chi·edendo· i·~ no srtro parere .e tacen d•o la d.elib·e razione pFesa. E. O. al 19 fe.b br. 1-921 : Sog.getto 1cii cost1tuzione abbastanza robusta, ben conformato, con ·s egni .evidenti di u·n deiperimento abbastanza spiccato. ·Cute pallida, secca: pannicolo adiposo scarso. Li'Thgu;a impaniata. N essun a1tro rilievo offre a'esam.e del ieapo, oollo, torace ed ·organi iin esso contenuti. Impuro il primo tono a!lla pun·t a, rinforzato il secondo polmonàre. P. 85-90. piuttosto piccolo, debole, vuoto: Pr. mx. 110, mn. 70. Addome: pianeggiante: .n essun rilievo all'ispezion.e. Al la palpazione: sigma C·dlico, oolon 1discen·dente tesi duri a pa·r.eti ispessité: colon ascende'l1ie e trrusv.e:r.so diiste.si da li,q uido e .g~z : cieco. mobi1le disteso da liquid.o a gaz. La pal'pazi·o ne· dell'an·s a -stgmoi d.e, m .a più specialrpetilite della regione ileo-cecale riesce dolorosa. Sulla regione ileo-cecale, in corrispondenza del punto di Mac-B.u rney iperestesia cutanea.; d{Ylenzia vivissima alla p.e:r.cu.ssione col martelletto. Segno di Rovising presente. Contrazione d~llo psoas dolorosa. Nessun altro iilieyo offre l 'e. same dell'intestino tie nue, sto.m a·co, fegato, milza. Stab·ilito trattarsi di un.a lesione appendjcolaTe nel quadro ·di un.a colite cronica, si consiglia l'esame d·el~e feci. Eseguito questo il giorn.o ·dopo .s u fec.i da puTgante salino, si riscom tra.no num.ero.se forme cistiche e vegetative di e·ntamoepa dysenteriae. Esaimi sp·eciali : Urin.e nul·l a di patologi.co ~ emom€tria 75: eritrociti 4 milioni, leu1cociti 85 mila: all'esame morfologico del sangue segm i di an.emia secondaria, lieve mono11ucleo1si con oo·sinofi'lia. Consigliata di esperire la solita cura medica .dia noi adottata prima di ricorrere all '·opera del chirur.go l'ammalata c001fessa allora che il giorno successivo aVT-.ebbe dovuto entrare i·n u.n a casa di salute per essere ope1ata. ·Si prendono accordi col chirurgo, e lui consenziente e sotto la s11a oculata direzione si istituisce la cura medica. Il risultato fu la 1
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scomparsi& di ogni disturbo subtettiivo e di ogni slintoma obiettiv-0 di risentimento appendicola r e : migliora.mento sensibile (che noi non osiamo ritenere definitivo) de-Ile condizioni del sigma e colon discendente.
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Prognosi: Va natura:ltnemte subordinata al-
1' enti,t à della lesion e< e ·del quarlro morboso e alla rpos8iliillità o mem.o (p·e r distwrbi circolator i · o i·enali ·,concomitanti) dii intraprendere subito ma ·CUTa specifica. Nelia forma . pseudo-appendicolare J.a prognosi sta in rapporto ancora con l'entità e diffusione della l~on.e colica e ·con il grado di reazione individuale.. Trattamento: A oostro avviso tn un primo tempo il trattamento deve esse:rie esclusivamente medico, speciaJrrn.e,n~ per ch è tarna difficile •differenziare sin dall'inizio se si tratti di una vera localizzazione o di una pseudolocalizz~zione appendicolare. Al lato pertanto al·le cur.e comuni a questa forma ·e d alle forme appendicolari di alta natl1ra (riposo assoluto a l·e tto-ghia.qcio o catap1asmi secondo tolleranza, ecc. ) si istituirà la cura specifica. Il sistema curativo da noi BJdoùtato si pµò cosi schem atizza r e : peì periodo di 30 giorni si somministra: n ei pTimi die•ci g1o:rmi u~ quantità di emetima corris po nd·ente a d 1.5 ctgr. f.ler Kgr. di peso corporeo: nei secondi dieci giorni 5 clisteri di 0.15 gr. di 914 o di Ne_o a giorni alternj : negli ultimi dieci giorni trenta compresse di Nooar.solo o di Na~.senof alla d ose di 3 al dì: durante tutto il mese purganti salini bis ettimaniali. T ale trattamento s i ripete per tre volite su ccessive. Se alla fine del1 a ct1ra p.ersistoino i.e cisti di entamoeba n el1e f.eai, la serie si rip ete dopo tre mesi di riposo : im questo secondo p eriodo l'emetina si sommin istra in quaaitità m.i!noiri: circa 2/3 che n el p eirio,d o weced.erute. Al~a cura ~etiruca s i fa s eguire quella di 914· o di ,N.eo per clisma: p oi fra cn1 esta e le pastiglie d i N a r sen ol o di N earsolo si interpo()ne un.a cu ra con pillale di iodu ro doppio di em·etimia .e bismuto.. Siccome · per ò .queste dan·Il!O vomito e .disturbi vani, sarà bene sorve1glia r e 1'.amm rulata (in un caso· osse rvammo am.1al1r osi, tr1Mlsd.t.oria) . Iù vomito ·Ch e può 6USCitare I.a somministrazione del sale doppio si può evitare a vvolgendo le pastiglie i n grasso di bue o di maiale. A questa teraipia apeci:ftca o p araspecifica noi abbil1iamo sempr·e una terapia a n tit ossica, s intomatica e r icostituente con aidrenalina , sparteina, aci1do clorid·rico. f ermen tJi dige~i vi, ferruginosi. Se i fenom eni a ppendicola ri non cedono a l trattamento med ico della dissenteria con ca-
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Il1itante, ci si deve porre i·I quesito dell'iindicaz.ione operatoria: se essi cedooo J':ilndicaz:io- . ne è ID·OO.o n>etta, ma può anic·h e essere disc11ssa • specialmen te quando i fatti dissenterici pTesentino un 'abnorme resistenza ·alla terapia. Le Roy des Barres d1stirngue tre c3J&i : 1) dtsse nteri·a lreggera COID. segnd di a'ppe·n " dici t e a forma 1ieve: non bisogma operare : il SO·lo trattamento medico appcxrta lia guaT'i1
giione.
'.append·Lci.te
grave in dissenteria a decorso mi te : bisogna operare. . 3) awen·dlicite lieve in dissenteria grave : bisogma o·p erare. L'operazione di scelta, • e di questo parere è an1che Viv.e s (12), 1SM"eibbe 1' appendicectomia con ceco stomia che permette dei lavaggi della mucosa ·per la via del ceco, colon, sigma, retto: essa è s\ata adoperata con successo anche da Lev.€lll!f e HooY:er e sembra riunire le m i• g Jio ri condizioiµ di efficacia. A n oi pare che nooi si possa accattare questo schematismo d.el L~ Roy des Barres perchè è molto difficile stabilire dei dati differenzi1ali tra a ppendicite vera e .sin·d:vome pseudoa ppemdicolar.e : la s celta ·d·el t r a ttamento chi:n1rgico e del trattam.ento medi co deve essere la scia ta aH'apprezzamernto del cliinico, il salo che dallo sh1dio d el caso può ri1ev are le variazioni dei . sintomi e l a loro importanza. Il tratt amento medico insomma può servir·e di pietra di paragone. Se i fenomeni appendicola:re migliorano, scompaiono, non resta che continuare il tratta.mento generale della dissenteria. Se i fenomeni appendicolari non migliorano, persistono e s'aggravano, come del resto in tutte le appendiciti, bisogna operare, E noi ,c onsigliamo che ove insorga.mo fenomeini appen1dioolari il m edico ed il chirurgo assi.stano· d' accordo l 'amma!lato per poter porre a su 0 suffragio i l frutto della loiro sp ecial€ e diveii·~ra esperienza. Co n clus ioni: EtSiste n el corso ·d·ella dissen·teria amebica a cuta un'appendicite vera con ulcer azio!Il.·i ne·J.l' a ppendiice. .Qu esta appoo.dicite è spessi ssimo mascherata .dall' evoluzion e della dissenteria o da fenomeni di peritonite gen er a lizzata p er perfora zione dell'organo. E generaln1'ente un ris contro di autopsia. An che nel corso di una a m ebi.asi cronica si osservam:o talvolta loca.ljzzazioni appen dicola1i ch e decorr0J10 col quadro di una a ppendicite cronica r ecidivante e posscmo o no esser e accom pagnate da t urbe coliche per roncomitan te lesione deille a ltre poI·zioni dell 'intestino g rosso. Più sp esso p er ò si ha lo scopl)iO di una sind ron1e pseudo-appendicolare ca2)
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ratterizzata da un quadro clinico un po' atOSSERVAZIONI CtlNICHE. tenuaito ma niella quale non si rileva• all'autopsia o al tavolo op-eratorio alcuna lesioae Febbre criptogenetica ad accessi ritmicamente anatomica dell'appendi-ce. Questa sindrome paricorrenti; esito fu cachessia e morte r~ di natura nervosa riflessa a1le lesioni clissenteriche che sempre si riscontrano in tali per il dott .:,3ERNARDINO MAsc1 casi nell'intestino ceco. degli Ospedali ·di Roma. Il trattamento di questa forma è all'inizio Nè saprei scegliere miglior titolo per questa .itriettamente medico: sarà ·n eoossario l''interv~to chiruI1gioo e per ' evitare una perfora- · nota clinica in cui mi prGpongo sempl~cemen zione e P·eT ·co1adiuva:re ooi· trfl,ttamento di- te di descrivere il caso occorsomi con tutte le ricerche dirette ad illuminare la diagnosi del r~tto la guarigione della lesione cecale ero-· • morbo: diagnosi, che, malgrado i ripetuti diRica ribel1e al trattamento spe.cifìieo. ligenti esami obbiettivi anche dia parte di valenti clinici, malgrado le n111m erose ricerche BIBLIOGRAFI. !\. . di laboratorio, per tutta la lunga durata della 1. l{ARTULIS. Vircho\v's Arch., v-01. 99, voi. 110. malattia fino .all'esito letale et ultra si mostrò 2. WOOLl:Y e MUSGRAVE. Joum. Am. med. Ascostantemente avvolta da un fitto velo, inacsoc.. 1905, p. 1371. cessibile a tutti i nostri mezzi di indagine e 3. HARRIS. Am. J ourn. med. .se., aprile 1918. 4. HOPPE-SEYLER. l\•I uendh. med. \Voch., 1904, di raztocinio. Ecco perchè ad un sintoma ban. 10. nale, la febbre, sintoma accessibile anche al 5. LEVEtJF e HEUYER. Soc.. d~· Chir. de Paris, più umile pel volgo, sintoma che d'altra parte. 1918, dtcembre. . dominò in, modo così caratteristico nel quai. LE RoY DES BARRES. Bull. Société chir. de PMis, 14 février 1912; IV ·Congresso della dro morboso, io ho dovuto dare la preferenza cc Far Eastern. Assoc .. of. Trop. med. », nello scegliere un titolo. Quan.do non si riesce Jfanoi. a formulare una diagnosi , concreta, è con i 7. I.,OEPER. Prog·rès méd., 1919. sintomi più salienti che si cerca di caratteriz8. DEGLOS. Paris méd., 1918. 9. !ZAR. BoH. Aac. Gioenia. Se. nat., Catania, zare la malattia. 1912; .i\nnali clin. med.Jo 1914; Arch. f. Come il naturalista di fronte ai segr&ti delSchiffs u. TPopenhyg., 1914, Beih~t, 2; la natura, cosi il medico, che è anche bioloRiforma medica, 1921, n. 7-12; Policlinico, go e psicologo, davanti agli oscuri penetrali di 1921; Morgagni, 1921 ;. Pensiero medico, 1921; Studium~ 1n21: n. 2-6; Boli. Accad. 11n morbo, rimane in quello stato di penosa (Tioenia, 1921. insoddisfaziop. e, ·che non dà tregua e sprona ad. 10. !USPA. Folia medica, 1921. acuire sempre più la mente di fronte all'in11. FERRO. Giornale di cli11ica medica, 1921, 3. comprellSibile. Ed oggi, dopo oltre due anni, 1!. VIVE&. Thèse de Paris, 1919. 13. I"ENZ. Arch. f. Schiffs. u . Tropenhyg., 1910, · con la niente pii1 arricchita di nozioni scienvol. 14. tiche e più illuminata da casi clinici, mi do14. HoGAN. J ourn. Am. med. Assoc., 1920, vomando ancora, ma sempre vanamente, qu~l e l11me 75, pag. 727. possa essere stata la natura di quella malattia . Ma pi1'1 d'og·ni conRiderazio11e, varrà l'espoOott. Cav. Uff. ALOERTO VJGO (Doctor Juttltla) sizion·e del caso a éonvincere della · difficoltà ' di poterlo riportare ad uno dei quadri morbosi noti. Le asserzioni di De Giovanni, KrauLa legislazione sanitaria se, Bozzolo, che s0no Rempre utili le osservaIn rapporto all'eserc1zio professionale. zioni e le com11nicnzioni dei sing·oli casi di febbri nascoste, mi tranq11illizzano di non . MANUALE contenente Leggi, Decreti, Regolamentl, Clrcolarl a• ver perd11to ,,anamei:-ite il tempo. 1
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• tutto ciò che all'esercizio professionale ai riferisce, ad u11 del Medici condotti, del liberi esercenti, degli ufticlall aan1. t•rll e del Personale addetto al l~boratoril di vlg•lanza lgle. 11lca.
S1.,0RIA CLINICA.
Un volume in-8 rti pag. X'' l-214 nitidame11te stampato i• commercio L. 16; ma per gli associart.i al PoMolinicÒ sole
L. 10,so franco di porto. Inviare Cartolina-Vagita al fav. LUIGI POZZI, Via !ls&ina 14 - Rom1
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G. R., di an11i 71, calzolaio, ammogliat-0, residente in Roma. Entra in ospedale il 12 otto? re 1917. · Nell' anamnesi remota eredo-familiare non vi è nulla d'in1portante: i genitori sono mo1ii vecchissimi, di malattia i1on precisabile. I precedenti del paziente sono completamente negativi : l'età infantile, la giovinezza, l'età matt1ra sono trascorse nella più perfetta salute.
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Non abuso di alcool, non sifilide. Dalla moEsame obbiettivo (13 ottobre). - Condizioni glie, vivente, ha avuto cinque figli sani e vigenerali depresse. Sensorio integro . . Decubito venti e nessun aborto. indifferente. · L'-attl1ale malattia è cominciata, nel pie110 Costituzione scì1eletrica regolare. Masse mubenessere, il 1° ll1glio corr. a. Con maléssere scolari ben sviluppate ma flaccide. Pannicolo generale, inappetenza, deibol~zza, cominciò a adiposo in gran parte consumato. Cute bruno febbri.citare: la febb.re, insorta .senza brivido, si pallida. Mucose roseo-pallide. Assenza di edemostrò gradualmente ascendente fino a toccare mi, di emorragie, cli efflorescenze e pigmentai 3~.5 C.; vi rim·a s·e p er 5-6 gioirni, poi cominciò zioni cutanee. a lentam·ente declinare, fino a scomparire al 10° Nelle comuni stazioni linfaticl1e si palpano giorno, senza sudori. In pochi giorni si rimiglandole della grandezza di grani di riso : se, si alzò, tornò a nutrirsi come di consueto nulla si sente alle epitroclee e nella regione nei giorni di salute. Senonc hè il 20 luglio, presopraiòidea. Assenza della glandola di Trqiceduta da malessere, debolezza, inappetenza, sie:r. la febbre si ripreser1tò con i medesimi caratPupille uguali, non deformaite, reagenti alla teri di quella precedente, cioè senza brividi, 1uce e all'accomodazione. Lingua umida, rogradualmente ascendente fi.110 a toccare un sea, impaniata, un po' tremula. Assenza <li c.ton1e di 39<>. 7 C., pei poi rimetterie . per lisi, cordicine gengivali e di pig~entazioni mucosenza sudori, ed esting11ersi completarnente se. Nulla ,alle fauci. Polso U·g uale, ritmi·co, dj al decimo g iorno: media ampiezza, lievemente iperteso, di freSiccome il medico curante aveva attril>uito quenza 96. R·espiro di ritmo normale, di fread autointossicazior1e intestinale l'origine del- qu,e nza 20. Temperatura f~bbrile (38°.4 C. ). la febbre , volle poi trovar la ragione della Nufla a carico della testa e del collo. ricaduta nel fatto che l'infermo s'era levato Torace: di forma cilindrica, simmetrico, con da letto ecl aveva ricominciato a ma11gfa.r fosse sop,·a- e sottoclavicolari ugualmente protutto troppo presto. Perciò la convalescenza 11unciate, angolo di Louis sporgente, angolo ql1esta voJ La fu mag·giormente curata: il p a.· epigastrico ottuso; l'espansione è uguale da zient 'J si -.ì.17'.ò solo dopo sei g·iorni di comp LeJ.:1. ambo i lati; il tipo respiratorio è addominale. apjress1a e proseg·t1ì a i1utrjrsi con alime1lti Polmo11i: apici alla prominente, basi in sedi facile cligestione. _ de normale, l'espanF.ione si compie bene; jl Malgrad.1.; (flLeste precauzioni, dopo 1iier i fremito vocale tattile si trasmette regolarmengiorni di apiressia, il 1O agosto l'infer1no cote; alla percussione si ha Sll tutto l'ambito minciò di nuovo ad aver febbre, ch·e gradual- polmonare suono chiaro ipersonoro; all'ascolmente .ascese a 39".8 C. e declinò p.er lisi, con tazione si ha ovunque murmure vescicolare ritorr10 alla temperatt1ra normale il 20 ag0normale senza rumori accessori. s t o. Asse11za di brivido iniziale; nessun diCuore: l'itto p11ntale non è visibile n è pal5 t urbo speciale all'infuori dei soliti legati al lo pabile~ si nota rnodica pulsazione della parte stato fe°!:>l)rile; niente sudori durante la reprecordiale del torace e del giugulo; non si missione della febbre. palpano fremiti n~ alla punta nè alla base; Tale · osti11atezza nella ricaduta fu anche con la percussione l'aia di ottusità cardiaca questa volta attribuita dal medico curante a · si trova u11 po' coperta, la punta si delimita. persistenza nel tubo digerente di. so~t.anze to~: al quinto spazio intercostale sinistro un po• siche piretogene, e a lla di eta e .a1 drs·1nfettar\ t1 all'interno dell'emiclaveare, la ba~e è alla terintestinali fu ancora data la preferenza nel za costa a sinistra, il cuore destro non detrattamento terapeutico. borda dalla marginale dello sterno; l'aia di Per quanto sgradita, timorosamer1te attesa, ottusità dei grossi vasi non è a11mentata nè la febbre si ripresentò p11ntualmente il 1° set- si raggiunge l'aorta infossando il dito nel giutembre, raggiungendo un acm.e di 40° C. e degulo; i toni sono netti, il primo accompagnato clinando poi per lisi, fino a raggiungere la da un dole.e rumore sul distretto di ascoltatemperatura normale irt decima giornata. . zione della polmonare senza rinforzo del seSorse finalmente il sospetto che si p0tesse condo tono, il secondo un po' metallico sultrattare di un processo morboso diverso da l'aorta. · quello diagnosticato: si pensò al tifo addoz:riiI vasi periferici .sono serpiginosi, pulsanti, 11ale, si pensò alla n1alaria. E nel succe....~1vo sclerotici. · ritorno febbrile, dal 20 al 30 settembre. fuAddome: di conformazione normale, avvalrono date quotidianamente all'infermo pe1· boc- lato con cicatrice ombelicale infossata, senza ca dosi generose di solfato di chinino (gr. 2). svil{ippo di reticolo venoso. Nòn. si del~ean? J.,,e q11ali ebbero soltanto ·per .effetto ùi ten er e tumefazic.,ni attraverso le pareti addom.1nal1. l1n po' a freno :a temperatuira, .s enza .~odlfi Queste sono flaccide e si lasciano d.epn~ere care a.ffattiO l1.abituale ·durata d·ella Cl'lSi febassai facilmente. L'addom.e è trattabile, indol1rile. le11te. Non vi si palpano tumefazioni: esplorando accuratamente la sezione pilori_ca dello Il 10 ottoùre, iniziando il sesto acc~sso febbri]e, inedico, paziente e famiglia del paziente stomaco, per riconos~ere se ci sia o non qualche tl1more, poi la piccola curvat~ra fin sotto si sentirnno esasperati di fronte a questa febl'arco costale di sinistra e infine in massa la J:.re ostinata e d'ignota r1atl1ra , per cui si congrande c11rvatura, non si r~esce a tocc.are alve11ne nella decisione di ricoverare il malato cuna reEistenza. Assenza di rumore d1 gua.zin lll'l ospedale. '.!.n.me;nto. _.\ssenza di versamento nel cav:> pe I11 tutto ql1esto frattem1)0 l'infermo s'era inritonr aie. clebolito, anemizzato: aveva perduto l'appeti: Fegato: mar.gine superiore (area di ottusità to, non s'era più levato da letto; ma non s1 a.ssoluta) alla 6a costa Sllll'emiclav~are e .co~l (\ra presentato nessun sintoma che accennasse comportam-ento normale sugli altn punti: il <.Lei t1n e\'entl1ale localizzazione del morbo. 1
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margine inferiore i1on si riesce a palpare in rtessun punto sotto l'arco costale; con la perct1ssione si conferma che non deborda; la pressione sul relativo ipocondrio è indolenfe. Non si palpa la cistifellea. Milza: polo superiore all'8° costa sull'ascellare media, margine anteriore all'ascellare anteriore, il polo inferiore arriva all'arco costale solo nelle grandi inspirazio11i. fienitali : sani. Espl<Or.azione rettale: negativa. Sistema nervoso: motilità e sensibilità ln ordine, iifleS1Si cutanei e tendinei normali. Organi di senso: ~ulla di speciale.
Ricerlihe di la,boratorio. - 1° L'analisi dell't1rina non dà nulla di speciale: quantità normale, colore giallo, reazion·e acida, peso spPcifico 1015, urea 17 %0, cloruri diminuiti; assenza di albumina, di zucch-ero, di pigmenti bi.: liari e di urobilina; ind~ano lievemente au1ne11tato; all'esame microscopico del sedimento non si trova nulla di rilevante. Dall'analisi cli quest'urina non ero.erge dunque alc\].n fatto importante. 2° L 'esame del sangue non ha inostrato che u11a lieve anemia: globuli rossi 4,000,000, globuli bianchi 8,000, emoglobina all'emometro del I• leischl n5, valore globulare 0;81. La formula leucocita1·ja poi è la seltuente; polinucleati neutrofili 62 ~G, linfociti ~5 %, mononucleati grandi e medi 10 %, forme di passaggio 2%, eosir1ofili 1 %. , 3° La reazione di Wassermann è negativa. 4° I.a ricerca. del plasmodio malarico nel sangu e è negati.va. 5~ l~e prove sierodiagnostiche di 'Vidal per il tifo e i paratifi sono negative. t.iv La prova di agglutinazion e per il mi~ro~occo di Bruce è i1egativa. 7° Cutireazione negativa. 8° La semina del sangue nei terreni di cuìturu più ltsuali 11011 ha dato luogo. a .sviluppo di germi. 9° L,analisi del chimismo gastrico (previa coJ.azio11e di Ewald) ha dato il segllente risultato: airido ·Cloridrico presente, a:ci·do lattico as. sente, acidità totale 30 espressa in acido cloridric'1 0.11; l'esame microscopico del contenuto gastrico non ha messo in evideriza fatti ar1urmali. 10° L' esa.me delle feci non ha dimostrato 11i, presenza di parac-;siti nè sangue occulto coi processi di \Veber e di Thifeyer. 11° La puntura lombare ha dato esito a liqt1iùo limpido, sotto tensione normale: l'esa111<· chimico, micro.:;copico e citologico di esso 11on ha fatto rilevare nulla di anormale. 12° L'esame 1·adioscopico del torace e del tubo digerente è stato completamente negativo. Forma e d i.ametri del Cl1ore normali; lieve ectasia dell'aorta, cU1e appare anche leggerrnente allungata; normalP. traspare11za ùel parer1cl1ima polmonare, esc111·sioni regolari del diafran1ma, qualche glandola peribronchiale calcificata. Stomaco '?.1n po' abbassato e atonilco; contorni netti; l'antro ·P ilorico .s i d.elinea l'ene; lo svuotamento si compie regolarmente; il progredire del pasto opaco nei djversi tratti dell'intestino, sorv€gliato con ripetuti esami, avviene s~nza ritardi e non mette in evioenza lesioni dell'intestino stesso. T11tte queste ricerche, più volte ripetute nel 1
1721
SEZIONE PRATICA
lu11go corso ,jel male, non hanno dato sostanziali differenze ·dai risultati qui .r iferiti. Decorso morboso. - Durante tutto il tempo d.ella degenza nell'o.spedaie, fino all'esito letale, il tipo febbrile conservò ì caratteri suricordati: dieci giorni di apiressia e dieci giorni di f ehbre, <IUesta preannunziata da un breve periodo prodromico caratterizzato da malessere generale, debolezza, anoressia, non preceduta. da 11rividi di freddo, gradualmente ascen- • dente fino a toccare un acme di 4()0 C. .circ[i e poi gradualmente discendente, senza sudol'i, fino a raggiungere la temperatura norma·1e. Durante la febbre si ebbero esclusiva.m ente sintomi legati allo stato febbrile: cefalea, . inappetenza, bocca cattiva, lingua impaniata, polidipsia, malessere generale, debolezza, urina carica; mai si ebbero disturbi che potessero far sospettare una localizzazione della malattia. Nell'apiressia l'infermo si sentiva prostrato, debole, era sonnolento, apatico, assu1neva poco cibo, non aveva la forza di abbandonare il letto neppure per pochi istanti. I l ritorno della febbre, oltre che sospettato dal regol<i.re tipo periodico da essa assunto, era annunziato e riconosci'lA\.o da un breve 1"\€riodo prodromico di speciale malessere che l'infermo avvertiva. Ogni accesso febbrile aveva per effetto un progressivo p€ggioramento delle condizioni generali del malato, con l>rofondo scadimento delle forze e defedamento della nutrizione. Il pannicolo adiposo .scomparve co1npletamente; la cute e le mucose andarono assumendc, un colorito serr1pre più pallido, con. tinta giallognola della pelle; il sensorio diven11e sempre più ottt1so (i più intimi familiari non erano più riconosciuti) ; comparvero periodi saporosi; si manifestarono ambliopi~ e cofosi. Il cuore destro andò sfiancandosi, .fino a debordare di circa un dito dalla marginale dello sterno, i toni si fecero fiochi s 11 tutti i ciìstretti, il rumore funzionale sistolico più netto. Sulle basi toraciche posteriori comparvero r.antoli cr-epitanti a ined~·e e .Piccol·~ bolle. La milza non presentò mod1ficaz1one cl L dimensioni. IJe urine si fecero scarsé e debolmente albuminose, però · senza cilindri. Comparvero lievi edemi agli arti inferiori e in u n periodo più avanzato si manifestarono anclie rilasci.am~nto degli sfinteri, con perdita invf). lootaria dell1e urine e del1e feci, e çt,e-cubiti. A stento si riusciva a vincere lo stato saporoso e a far ingerire qualche cucchiaiata di vitto liquido. A questo grave stato generale corrispose un'anemia non molto intensa, poichè l 'ultìmo ·esame d.el sangue, praticato suZ, liniite vitae, d·ette quest-0 risultato: g·lobuJj i\-:>ssi 3,100,000, globuli bianchi 7000, emoglobi- ' na ~' formula let1cocitaria normale, modica poichilocitosi. La somministrazione di chinino, di 11rotropina; le iniezioni endovenose di neosalvarsan. di elettrargolo; le .ini.e zioni eccitanti non modificarono affatto il decorso del morbo. Al 13° accesso febbrile, svoltosi nella prima decade di marzo, poco mancò che l'infermo non rendesse la vita. Questa si spense, in gravi condizioni cachettiche, per a.dinamia, al 5° giorno del 14° accesso febbrile, il 25 marzo 1918. Del cadavere non si potè fare !'·autopsia per pietosa opposizione dei parenti, che all'estinto vollero rendere gli 011ori f11nebri. 1
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[ANNO XXV111,
IL POLICLINICO •
Davanti a certi casi, scrive il . Bozzolo (1), in cui il sintoma morboso principale è costituito da una iebbre a lunga durata, senza alcuna localizzazione riscontrabil~, il medico si trova a~sai spesso in ~inbarazzo grave, a malgrado dei progressi ,d ella diagnostica moderna. I due mezzi clle ei posseggono per diaanosticare la natura delle febbri ~ .la clinica e il laboratorio, spesso non corrispondono al fine che si pr~ongono. ' ' Molt~ di tali febbri si battezzano con l'appellativo di intestinali. La comoda teoria dellP. auto-intossicazioni intestinali ha impedito la • • eiatta interpretazione delle diverse febbri, poichè certamente esistono delle manif.,estaz.ioni cliniche che hanno una perfetta somiglianza con certi avvelenamenti d'origine organica o mi, nerale, ma l'auto-intossicazione d'origine intestinale d.ev'essere intesa restrittt~amente e limitata a manifestazioni sintomatiche temporanee e non da confondersi con le febbri di una certa durata e con le febbricole. Il concetto di febbre autotossica, di feobre da autoi11t.ossicazione intest~nale, non regge alla critica, ed è veramente strano, osserva il ~um mo (2), .come tuttavia s'insista su certe denominazioni. che nascondono un errore o una . . imperfezione d"inqagine etiologica. Esi~~f·ono delle febbri, specie di lunga durat<l, Iielle quali, malgrado il più attento esame degli organi durante 1a vita e talora anche dopo la morte, non si riesce a 'S coprire la causa. Bozzolo ne fa un gruppo .a parte, ed an cha Ca!' . du-0ci. {3) in un tentativo di classitfi.cazi.one delle febbri,' distingu·e ·da quell~ di frucile diagnosi le cfebbri inte:rmittenti di diagnosi impossibile. p-erchè d'etiologia -e patogen-e.si ignota. i ' è un altro . g ruppo in cui la febbre costituisce bensì l'unico fenomeno clinico, ma più tardi, all'autopsia, si riscontra110 dei focolai J:.>rofondi. Esempio classico di questo gruppo di casi è costituito dll'endocardite a lungo decorso. Fino a poco tempo fa si credeva che la endocardite vegetante o lIIcerosa decorresse in pochi giorni "O in due, tre~ quattro settimane, con esito quasi sempre letale nelle seconde, co11 es1to in g·uarigione o nella sclerosi val· volare, la cosi clett::i. impropriamente endoc~r dite cronica, onde i \'izi organici del cuore, nella prima. Ora si conosce anclle 11na forma di e:!idocardite ' dhe inizia insidio ~a. latente, che .ha un decorso di mesi, di diagnosi, almeno nel pri-
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pre letalè. È una forma di endocardite cl1e
sta fra la verrucosa genuina re11matica. e la lllcerosa propriamente detta. È una endocairdite cl1e ha un lungo decorso, di origine infettiva da un rr1icrorganisrr10, il quale, seb berie non · provocatore di gravi lesioni distruttive, non. ha di regola tendenza ad attenu~rsi e ad estinguersi come avviene in quello della endC'Cardite reumatica genuina, onde la pe'.rmanenza della sepsi e del processo- endoca.rditico lento. · ller la etiologia di questa endocaz:dite o di (ruesta sepsi con localizzazione eridocarditica, senza voler ora entrare diffusamente nel campo ba.tteriolÒgico, ricordo che la maggior importanza si deve dare allo str~ptococco· e speciale'lente alla varietà ·descritta da Schottmtiller sotto il 11ome di streptbcoccu~ viridans sett 1nitior, cha si coltiva non difficilmente dal san. gue e si rinviene ne.Ile deposizioni trombotiche ctelle valvole. La frequenza speciale nei soggetti giovani o in adulti non avanzati ii1 età, spesso portatori di un'affezione valvolare aortiica o mitralioa; l'andamento della febbre caratteristi·ca per la ·s ua irregol.arità, Spes80 in. ternnittente, •con o senzai brividi, che perdura con disperante monotonia per settima.ne e mesi; I '.anemia grave progressiva anche con reperto ematico di ero.a.zie nucleate e mielociti; il t11more splenicq d,olo1'060, che si manifesta ~ d-ecorso avanzato della malattia e che cresce lentamente; i sintomi di -embolie in vari org~ ni (cervello, milta, reni, retina) e anehe nelle i.arterie ·degli atti; le m odificazioni · nel cuore, cioè la dilatazione, i canlbiamenti nella qualità e n~ diffusione dei rumori, il sopravvenire di nuovi rumori; le emorragie e a ltre manifestazioni cutanee (nodi dolorosi di eritema, ecc.) già descritte da Osler; la leucocitos1: la '1efrite ·e moITagica nell'ultimo stadio; il risilltato positivo 4elle culture del sangue per uno streptoooooo; l'esito quasi sempre letaLP, sono i fatti precipui del comple·s so sintomatico sul quale poggia la diagnosi di endocardite ~ decorso protratto, non .così ra.ra, come si ere deva lln tempo. È su questa forma morbosa che maggiormente ~ lungamente· fu concentrata la nostra attenzione: ' ma la negatività di tro1)pi sintomi e dei più caratteristici (la i)reesistenza di un vizio valvolare, l'irregolarità della curva fel)b1~i1e, il tumore splenico doloroso, le embolje, le manifestazioni cutanee di Osler, la leucocitosi, la sterilità delle c11lture del san(1) BozzoLo. Sulle febbri di origi1ie nascosta. gue, ecc. ) e il decorso ritn1icamente ciclico Il Policlinico, Sezione pratica, anno 1904. della febbre non hanno recato nessun confor(:2) RUM:\10. II P oliclinico, Sezione pratie·1~ 1910. to a tale sospetto diagnostico. (3) CARDUCCI. Il Policlinico, Sezione pratica, \ Ti sono forme nelle quali la febbre costi1DOG. .' tuisce il Bintoma unico dt1rante lin f P.1npo p1u mo l)eriodo, non facile , con esito quasi sem1
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X.XVIII, F ASC. 51]
o meno lt1ngo,' ma delle localizzazioni evid·enti compaiono più. tardi. Il focolaio di . origine p ~ò .essere talora piccolissimo e nascosto; co~e ad · esempio piccoli foèolai prostatici, o non vi è t1n focolaio propriamente detto, come nel caso di restringimenti uretrali. Un grupp · di febbri criptog~netiche di lunga durata riguarda ind'ivid11i giovani affetti da pielite. Spesso nella tubercolosi, specie di natura glar1dolare, esistono 1'ocolai occulti, dai quali si versano in circolo ' dei veleni; •c he ·aono -la ·causa .aeilla foobre: sano le lf.ebbri pretubèrcolari, le feb • })ri glandolari, le febbri ricorrenti di Ebstein. A questo gruppo appartengono ancl1e le febbri che precedono Ja c-0mparsa dei tumori glandolari nella leucemia · e n-ella pseudoleucemia, come pure le febbri che precedono lo sviluppo del ca~cinoma (specialmente di quel-.., lo dello stomaco, della. milza, del fegato): febbri precancerose, sotto la quale denominazione rientrano le febbri, che. assumono spesso il tipo della febbre intermittente accessionale, e che si manifestarlo quando il t11more no11 è ancora accessibile al nostro esa.m e e quando gli altri sintomi che gli sono caratteristici maneano ancora. Tutte le nostre ricerche dirette a scoprire focolai latenti piretogeni neli~ . tonsille, nel fegato, nella cistifellea, nella pelvi renale, nella pro...c;;tata, nell'uretr.a, nell'oroochi-0 me·dio, nel1·appendice> nelle glandole peribronchi.ali; le ricerche dirette a scoprire neoplasmi epiteliali occulti, specie dello stomaco, di cui si sa il frequente decorso ·asintomatico specifico, non portarono ad alcun risultato positivo nè una qualche localizzazione apparve in un~e poca tardiva della malattia. N è più fortunose flrronll le ricerche nel campo delle febbri del periodo terziario della sìfilide o, per meglio dire, del periodo di latenza di una sifilide antica; febbri che han.no per lo più un tipo intermittente quotidiano, irregolare, in cui però i massimi della temperatura non sono molto elevati. L'assenza di contagio · nell' anamnesi, la nessuna trasmis: sione alla moglie e ai figli, il non rinvenire sintomi o •s ti·gmate del morbo all'esam·e :iel paziente, la reazione di Wassermann negati.: va, la completa inefficacia· di una serie di iniezioni neosalvarsaniche:i sono tutti argomenti che fanno escludere in maniera assoluta la infezione luetica. N·on è qui neppure il caso di accennare alle febbri nervose o isteriche, gruppo poco determinabile, irregolari per durata e per altezza, ca:ratterizzate dall'-ì ncong!Uenza fra . la temperatuva e gli effetti della nutrizione e dall'irregolare distribuzione del calore nelle diverse parti del corpo, più frequenti nelle donne ed '
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1723
SEZIONE PRATICA
...
individui con alterazioni funzionali del sistema nervo.so . Il tenta.tivo di riportare il nostro caso nel ' gruppo clelle febbri nascoste·· propriamente dette, g·ruppo che riguarda le batteriemie e le setticemie senza localizzazioni o con localizzazioni tardiv·e, processi sostenuti da batteri o c\alle loro tossine, neppure può reggere alla critica diagnostica~ poichè sotto ben altro as1)etto si presenta il qu~dro del~a sepsi generale. Le febbri che si protraggono a lungo e che spesso sono di diagnosi difficile rientrano, secondo il B-0vaird (1), quasi tutte o nel gruppo delle tifo idi o· dipendono da tubercolosi,. setticemia, :nfluenza, ;m alaria. L'infezione eberthiana a più. ricadute dev'e~Q€re presa in considerazione; ma febbri tifoidi a più di sei ricadute nor1 si iconoscQno. · Il .d ott. Stow.ell (2) ne .ha riferito un caso in una donna di 30 anni, durato 20 settimane ·e terminato con la guarigio11e. E poi la sierodiagnosi di Widal negativa, l'assenz,a di splenomegalia, la mancanza ·delle note alterazioni del sangue (leucopenia, mononue1eosi, assenza di eosinorfili), il decorso a ciclo periodico così costante e caratteristico fanno abbandonare subito tale sospetto diagnostico. La febbre . melitense, la , malaria, la febbre ricorrente, sia per la mancanza della sintomatologia loro propria, sia per la negatività . delle ricerche fatte in pro-· posito, non meritano di essere prese in co11siderazione nella disquisizione diagnostica. . Vi sono però delle forme di febbri protratte, riconosce lo stesso Bovaird, di cui non è possibile scoprire la causa nè in vita nè alla autopsia. E a quest'ordine bisogna , riportare il nostro caso 1 il quale spicca, fra le tante febbri criptogenetiche ·descritte, per il ciclo febbrile p·e riodico è di durata costante, legato in dubbi.am·e nte 3Jd un biomoirfi·s mo h.atteri-co speciale, con eccitamento del centro termoregolatore c~n un ri.t mo che ricorda quello che . si ha del centro 'r espiratorio nel respiro di Cheyne..Srtok·e~ : una pausa, una faise .asioendente nella curva febbrile, un acme, una fase discendente; e di nuovo una pausa, tutte legate fra di loro da un :ritmo meravigliosamente armonico e costante. Ed è appunto il diagramma febbrile , che nel ritmo ricorda le oscillazioni di un pendolo, più che l'oscura natura del morbo, che conferisce al caso un interesse ~peciale. Gli agenti batterici coi loro ·veleni devono aver creato ltna situazione morbosa, nella qua.le la febbre campeggia e di\
~
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1
(1) BovAIRD. Am. Journal of the Med. Sci·e n-
ces. 1909.
(2) STo~ELL. ':New York med. J ournal, 16 mag-
gio 1903. ,
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1724
[r\ NNO XX\ 'II I,
IL POLICLINICO
I~"'ASC.
01
sia
Yunta l'esponente più tangibile del male e in· E qi1in<li pref.eribile dal lat-0 igieni co cl ice della sua evoluzione e del suo svolgidell'ali111entaZJione,( sia. dal Jaito l)rofilattic ù. mento, nel mentre dà11no luogo ad alterazioni fa1 ·e 11.s.o del solfu ro rl.i car})onk» da versa1·si nutritizie e degenerative degli elen1enti cellu11elle de])ite dosi e con le dov11te cal1tele . 11i lari aei vari tessuti e. arl alterazioni funzio<·uml1l i di grano o nei sacchi, jn ~olai cl1iu&i. l lé:tli dei ·vari organi. Dal lato profilattico 110 visto esse1·e i11olto ~ei periodi di apiressia ed apparente gt1alttile l'uso cli spalm arsi le parti scope1ie cori rigio11e persiste l'infezione; forse è temporavaselina. I 11fatti h o conosciuto m11grlai })a--r1eamente inibito l'accrescimento dei batteri e . are inn11lini t11tto i l perio{lo dell'epicl·e n1ia co1l Yc ngono probabilmente distrutti i loro l)l'Odotti l'uso di vaselina alle 111 auj, bra.ocia, ' ' iS10 e t os sici. col lo, ogni çiualvolta lavoravano 11el m11li110 E me11tre, con tutta l'influenza perniciosa; i11torno al g·rano: fimito di lavar.are face,·ano I tn li febbri si ripetono co11 ritmo costa11ten1e11te i1n bagno caldo di pt1lizia ed ogni })ericolo e1·a a 11nonico, senza il mi.nil110 accenno a produscooigil1rat9. zione di materiali difensivi, si assiste al proIn quanto alla. c11ra nl1lla ho da nggiung;ere. gressivo dissolvimento. dell'org·anismo, fincl1 è Coi p.nimi freddi. rlel noven1hre o.g'J1i caso nttoFt I 14° accesso febb rile, d opo nove mesi cl i 1n8 vo è sco1npa.rso perchè 1€ ten1perature bn.is-:-.e. 1ti ttia, j~ gravi condizioni eacl1etticl1e, con come quelle alte, , so110 sfavorevoli allo sv·1• c:o 1npartecipazione al morbo di quasi tutti g·li lu1' . )po degli ~ca ri e c1 ei lo·ro ospiti. • 01·gani ma senza poter in , ness11uo localizzare Forlì, 11ovBn1]')re 1921. la malattia, non pvtendo più l'infermo morbi ' D. PANTALEONI . injuriae 1nole·n i sustinere, sopragg·1l1nge l'obi. t u s dopo lu11ga agonia.
COMMENTI.
NOTE E CONTRIBUTI
A proposito dell' '' Urina
L'acariasi, da grano in Romagna nel 1921. .\nche ql1est 'anno è apparsa, durante i mesi d i set t.en1bre-ot1.ohre, in Ro111ag11a, l'eruzione d n acariasi ·del grano. Le zone colpite sono presso a poco ide11ticl1e tt cru cll e dell'anno s ·01·s0 (' "all e clel )lonto11e, fr.tz ioni cl.eJ circ-0:~ 1 Llario e.li I~.,0·1·iì , Ce..:.e11n. e Ra.: ' ('11na) però i11olto me110 jntensa111e111te tn11to <'Ile &i contar1 0 pocl1e fa1nig"lie 1)er frazd. one. I caratte ei. eziologici, erJi clemiologici e cl i11ici ~)no identici (ra1)porti col g rano; inso1·genza i111 pro,,visa e ro11te11111oranea in t11tti i meml•ri della famig·lia; er11zione c11tanea co111 pru1-:t') , eC<' .). ' La mi11ore diffusione è clovuta alla, migliore c~ ualità clel g·1 1ano di q11est'an11-0, alla magg·iore Y<'t1tilazion.e cln. ta a i cn rnt1 li cli g·rano; al ·clima ,, · t'1 calclo e asc.i11tt{) e llleno favor evole a l lo . ,·i luppo dell e tignole e degli acari; all'uso più ,. )ng·1·110 eid este~o del solf11ro cli carbo11io. I l 11e3<sun a llar111e rlei r11 erlici e ln. tranquillità d ella vopolazione è clovuto alla perst1asione cl r lla :nessuna g·ra·vità ·del n1ale, alla conosoon7tl delle c n.nf'e e Llel rir11edio di e~so . )·I-0lti contn.di11i Pd op€rai a1}pe11a si accorg; 1no del l)IJ.ll'ito , fa11no maci11are tutto il gran o e l' effetto d.ella guarigio11e è r~ggiunto con P'"'Ca &1pe a, ma siccome l'ac.ar o \·ive ancl1e 11clle farine. a lungo an·da1·.e si n1oltiplica e inYade di nuoYo l 'uomo, con l'i11convenient e <" lle sulle farine no11 si po "sono usare i rin1edi 1' i-.1tici per il grano.
Prof. ~\Iedico
ACH!LLE
filante,~
e \I>OGROSS1
i1uima;ri-o 1deill 'Osp. C. l\Iazz-0ni _..\,sicoli Picien o.
de~critto
Ll ca.&0
dal dott. Toioco nel n . 46 d i questo g·iornale n.ell'anno corrente, rtchia111 H a.lla memoria i pochi casi di Urina filant i>_ ch e f11rono 1)11])bl1cati par€ccl1i a11ni fa. Ti1tt ,tYia qnie sto cleil dott. To0c-0 no11 0 ])fl rag·onaliilP. ng·li altri, r.ome egli stesso clic1c. Secondo le Slle co,n clnrs ioni non si dov;i·ebbe parl are ·di 1t11a vera 11rina fil ante, ma J>i11ttosto di u11a secrezion e uretrale filant.e, che si n1.escola a cci<lentaJn1e11te all'uri11a in certe date <:'O·n cl ·ziomi. Se le s11e ulteriori ricerche c-0nfermasser() c1u.e~ti ri su] ta ti, sarebbe ·O·p·pol'iu110, per e,·itar con fn ~.tan i, 11.o;n adopre r.a1·e i1er questo e })er casi co11sin1ili i·J no111e di urina filante. Questa è !:·empre più o rrJeno filante, per opera di lU1 gierme speci,ale. Cogli an11i la vitalit~ (1f·l g·erme si. esaurisce e l tl)rina ritorna nor111ale. No11 sarà i n-0pport11no che i-0 i·11)orti qui le conclusioni del C8'SO da me ~e1vato J1ell ·1 Clini ca Ostetrica di Dologna. (prof. Pinzani, nel 189.1., qua11do ero studente, e pubblicato nel 1900 (1) quando il soggetto era già guarito della sl1a strana malattia. Non i11i. è riu1
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(1) Ras~r>ana i11terria:.io11ale di 'Jl;Jedi rin a .l~ rJ rlr'r na , an110 I, n. 23-24, 1000. Il lav-0ro co 1t.1ene ru1che la letteratura preoe<leinte. Le ri ee1·che f11 r .:-no esegi.1i te nel Lal1orarorio d€11' Albe.rtoni e fu.rono presentate crone te.si du 1.aurea.
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SEZIONE PRATICA
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scito tL"o,·ar.c nella letteratur1a successiva descrizio.ni di casi sin1ili. 1. L'itririli fil111ite è. cl ovuta ad un g·e n1)e sp eci.a1e, le cui proprietà morfo1o.giche son'O ri1
SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA. Sui disturbi dei movimenti associati degli occhi nei tabetici, parkinsonia11i, encefalitici e labirintici.
Sl1ltate cli\·erse seconclo i diversd. autori. Queste clivergenz.e poirebl)er·o . essere forse spiegate co-11 la varia 1-Jilità ~ella forma del micoo(C:. DuVERGER et J. BARRÉ. R evue 1~Purol. , n1agorgiai1ismo i1.elle s110oessive fasi di sviluppo, gio 1921). risco11trate cl1a a l c11ni O·sisen·vatori, trattandosi In · og11i pe1io<lo della taibe SOJ]O freque11ti i di 1111 ·co.ccoba·cterio. distt1rbi clell 'oct1lomozione, fu.ga·c i o . dl L·l'"evoli, 2. P osso110 J)ea- certo essere riuniti in w10 i:>er lo più di i1atura i)aralitica, a cal'ico d el stesso g1."'11ppo (Gli'Sèrotbacterio) i casi ,s tudiati terzo e sesto pai o; ma non sen11pre si t1atta cli dall' ..\lbertoni, dal 1'1a1erba e Saruna Sa1air1o, ·1)aralisi ·perife1iche o nucleari. clal Brazzola, dal l\Ia:ncini e ·da me. E a111ir.1anclo ·isrtetnatica1ne11te l'oculomozio3. Il fenorr11eno non ha inJpo11·t.a.nza patolo- 11e i11 dodici tal)etici, gli ~A,._A·, che riferiscono giioa, non reca di·situ11)i, e, per quanto. i o ho ])re ..:e1nente clue. casi, h anno tro,·ato che può pott1to ·ved€i-e, sao111parisice dop·o un certo tem- esister e ·di1)l01P1ia .a 4 o 5 met1·i e inai1.ca r.e a brepo (tr.e aJt111i aJ massin10), spo.n taneamente. 're dista11za, che la diplopia I>llÒ essere di~etta 1.. Il Glisr robacte1io risieèLe n1e11a vescica uri- o crociata · seconido la dista11za, 1>uò m.anrcare n.a 1ia ed •\ possihjle (n-ei casi s11dde-tt.i) cl1e vi i1ello so.uardo in alto ed acce11tua1-..si nello o . 0 sia it1nto clall 'ester110, date l'an11Jiezza e I.a so-ufùedo i11 basso; le immagini non si allo11t.an.n.t:1 breYità dell 1tretra fen11ninile n e-J caso d el l\1a110 i1ei settori Jat.er ali ct.el ca.m1)0 visivo, come lerl)a e nel lnio, 'e con l e i1ttezto,n i endouretrali avr1er nebbe ipel' la ,p aralisi ieleg·li aJ)d.ucentL So-fatte 11er la if'11ra del!l.a ble11or.ra1g ia preoede.n te lo qt1alcl1e raso potrebbei spiegarsi co11 parali si nel c~so rlPl M aa1lcini. La fo.r ma del Gliscro- c~1nplesse. l}er ·g li altri è cla a1nmettere piut.tobncterio è q11ella di 1111 bastone in.o tozzo (~L 1.11 . ~to w10. s1)asmo clei movi111enti a.ssociati della x Jt 0.07) mobile. conve11genza. T alora qnesto distu1·lJo ~i H.ccomr.n sua JJI'ef;enza eisiclude per inolto tem1)0 J)a.g·nava n. nistagi110, vertigini, Ro111berg, ten1lrell '11r111Ja qn1e1lla dei comunt ger111 i della. fer- . c1enzu, a c.ad,ere <la l lll lato. N·~11a scle1:osi .a nlPt1 tuzio11e aciJcl.a e della ammoniac.aJe. pl1accl1 e e Ilei 1 )arktI1so11irund si trova inve·oe infi:sso vive })e.I1e .in. un gTan numero .dfi terreni s uffici.enza o aholizio11-e della conver~ge.nza, ncitl i o alcaJini, e r esiste a l Gram. . q11indi di.1)Jopia oL·oc i.ata i1ella Yisione pros~i 5. "' i 1111 - ò liteJ.1ere che la sostariza filante, ma: i1ella sclerosi coesL5tono tailora ve1·tigine, filt1·a})ile a.Ila carta e allo C:hambetland, e pre- 11d.stagi110, late1'0[)tillisi-011:e, modificazion e delle <·i1)i1nhi1e 11el Jl1-0do cl1e si è detto, sia 11n. rea.zio111i labirint1c11e, ·nei park.iJ1,~011iarìi i.I niprodotto del rica~11Jio n1ateriale del Gltscr·o~ t;tagJ110 111a11.ca, l)OSSOllo p -erò esistere d isttl!rbi hrvcf.e1'iio e ·verl"osimil111e:nte un id-rato di car. labirintici. l>onio. .~n,che nell'e11refa lite epiden~ i·CB, a forma parCeI·to la s11n ~ol11zione aoq111osa non dà le ki11~onia11a o no, si 11a cli111i11illzio11e o abolizior&"l.zioni degli all)u111i11oi di. , , ne clella co11\·ergenza, i11e11tre i movimenti di lateralità di ciasc1111 occl1io sono poc0 o L ulla limitati; l}Osso110 coesistere vertig;int, nistagmo, _... Altri .voJumi della Collana MAHUALI del POLltLIHICO : clist111ibi labil'inticL Gli AA. ragg·r111)1)a.no i descr itti dj2turbi ·del_... Ix:i o o r s o cl.i sta..m pa..: l'oculo111ozio11e in due t:Lpi: tabetico, caratteDott. Prof. GIOACCHlNO FUMAROLA rizzato d a llo spasmo d-el!a conv~1 geflzn, pa.rkin1so11iano ca ratt.e1·izzat.o da din1inuziò.11e o Anamnesi • Esame clinico · Esplorallone elettrica - Concetti d1agnosht1 generali aholizio11e della meflesima. ('on numerose tie-ure Intercalate nel testo e tavole a colori Nel tivo tabetic-0 disting11ono uno spa,s1110 .fisPrefazione e due capitoli del p1 of. G JOV ~NNI MINGAZZINl so (eguale dista.nza de.Ile i rr1mflµ:ini in tutte le DoU. Prof. LEONARDO DOMIHICI posizioni .dello sguancio: t~llora hllche Jjev.e scartamento in alt~zza, tptUtre inva i'iRbile). spesCon ncmerose· figure intercalate nel tes1o e prefazione del prof. ROBERTO ALESSAMDRI so ignorato dal paziente; -ed un() ~rismo variiabile con l'ele, az1one e l'abb'l~snrne1tto clello Ixi prepa..ra.z:loxie: sg-11ardo, j11Yariabile in n1oivi n1e n ti rii later aliDoti. Prof. GUGLIELMO BILANCIONI tà.. Lo s11asm-0 della. convergarii~t ~i a<'con1paManuale di Oto=Rino=:=Laringoiatria g.na di rado a vero nistag1no. 2• edirlane. compratamente rttatta. amplfata ed arricthi1a di ll\lmeroSe tigare originali 1
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Diagnostica dalla malattia dal sistema .~arvoso
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Compendio di Semiotica Chirurgica
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IL POLICLINICO
Nel tiipo parkiiDiscmiano si può mettere iin evitlenza una diplopia crociata hella visione. prossima, a C{)IIllinciare da m. 1,5{) e anche rr.eno, talora solo a 20 o 30 centimetri: è fissa in tutte le posizii-Ollli .dello sguardo, ma it alora è ;più evidente nello sgua ruo in . alto e può scomparire ne1lo sguardo in ba!SISO; è spesso ignorato dal paziente. · Gli AA. n on Cl'ed pno alla na tltr-a par;tliti c:t di questi disturbi: notano eh~ spesso il 1)az.i.ente, con uno sforzo di volontà, può completare iJ movimento che d'oirdinruri·o è limitato. Li avvi·cinano ai fenomeni 1d ':iJp-e rton.i a ri1loosa : non a nim·ett ono l ' ~otesi di Par:ilnaud, del resto non dimostrata, di centri sopranuclea.ri <lei nlovi1ne~ti associati degli occhi, e danno invece importa,nza, per la .g.enesi dei disturbi alle vie di asso·ciazione tra i v.a ti nUJclei oculomotori, tra qu:esii e .gli altri nuelLeii del 'I»onte e. del bulbo, e soprattutto ·ool · nt1,oieo v.estibollare. E·s aminand·o le funzioni labirintiche n egli a mmalati in .questio11e, ·g-Ii AA. non ebbero risultati costanti: spesso le prov.e di Barany er ano negative, mentr·e la soglia diell'.eccitabilità voltaica (.prova. di Babinski) era molto bass a. Per ·dare ·p iù solida base aile loro vedute studiarono l'oculomozione n ei labirintici .pu:ri. Riportano tr.e c asi, in due 1d1e.i quali vi erano disturbi dell 'oculorriozione a tipo parkinsoniano, nell'altro a tipo tabetico; quest'ultimo con diplopia omonima a distanza, fissa, con l'linmagin.e corrispondente al! 'occhio sinistro più bassa ; vi era inoltre abolizione dell'elevazione, sostituita 1da retr.~pulsfon·e idei bulbi, e spasmo dell 'orbicolare a sinistra che abbassava· .palpebra e SO/P'racciglio. I~ tutti e tre i ·casi vi era n isttagmo. Gli AA. esaminarono pure l'oculomozione in cinque s oggetti normali, rd urante una forte eccitazione voltaaiic.a 1de1l labirinto. Du.e. no.n presemtairono .disturbi, in ·du e .altri si ebbe diplopia nefila vision·e pr~ima, in uno s emplice limitazione ·d ei moviimenti di ;l;ateralità. Gli AA. {'onclud ono che una perturbazione a natomica o fisiologic a delle vie labirinticl1e (ivi comprese le connessioni labirinto-ocu1omotrici) · può dar luogo a distur bi dei · movimenti a ssociati degli occhi: che questi son-0 d a con. sider a r si fenomeni di ipertonia r iflessa , an al og·hi al clono, con i)u 11to di i)artenza dalle vie di connessione del po11te e d·el bulbo, e principal111en te dal fa scio longitudina le posteriore, dai n er vi vestibolari e loro nuclei: ·ch e il dominio · • delle m a.nife.st azioni . patologich e d 'origine labiri ntica è prob abilmente più esteso che nòn si creda finora, e pitl d ' t1no ha rilevato l'influenza ~l1e ha l '~ppareccl'lio labir intico sulla tonicità di quasi tutti i mu scoli del corpo. Gli AA. rico11oscono che le loro vedute han no bisogn o di l1 lteriore accertamento. DORIA.
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PATOLOGIA OENERALE. Importanza patogena dell' '' Ascaris lumbricoides ,, ~lì
studi minuti sull'evoluzione degli ascaridi, eseguiti nei recenti anni, hanno guidato a.d avere u11a conoscenza più co1npleta sulla importanza patogena di questi vermi. Grassi, primo di tutti, dimio strò che il modo di tr.asmission~ degli ascaridi è dir:e tto; egli osservò che le nu,o va di Ascaris lumbricoides contenenti embrioni, dopo 5 settimane dalla lo• • r0 ingestione aveva110 di già raggiunta la ma• t11rità e si erano formate le nuove generazioni le cui uova si riscontravano nelle feci.' . le ricerche del Grassi sono state ulteriormente confermate. . , I Davaine, con esperimenti sui topj, accertò che le larve di Ascaris si ·evolvono nell'intestino dei topi, ma. che esse sono nuovamente espulse IJ.elle feci. Stewart (1915), riprendendo l1argomento con 11.cerche sperimentali sui topi, confermò i risultati del Davaine, che quando le . uova mature di Ascaris sono ingerite dai topi • (Mus Decumanus e Mus Musculus ) un gran numero di esse possono bensì passare nelle feci, ma egli osservò inoltre che era p ossibile riscontrar.e, dopo alcuni gierni, larve di Ascaris neJ f,e gato e nei p00moni ·dei totpi in eS1Perimento; le larve trovate nei polmoni erano una .piccola percentl1ale . delle uova somministrate; (ialla media di 5000 uova non più di 50 larve (1 %) erano vedute nei polmoni. Ulteriori ri• cerche dello· stesso Ste,vart (1917) hanno confermato tali risultati stabilendo che le larve i;ersistono nei polmoni e nella trachea dei topi fino a 8-10~12 giorni dalla ingestione e ·che poi migrano nel canale alimentare traversando l'esooa.igt>·, [Q stom:aeio e \Si .aocumuJ.ano nell'intestino largo; un rilevante numero di dette larve passano nelle feci. , · Ramson, con più recenti esperimenti (1919), confermò anche che le larve di Ascaris, dopo la ingestione, non si fissano immediatamente alla parete intestinale, . ma migrano al fegato, ai polmoni ed altri organi e durante questa migrazione esse raggi11rigono notevole accres·c im ento e sviluppo; le larve che raggi11ngono i polmoni ritornano, come è stato detto, per via • della tra.ichea ·e· 1del'l'.e sofago, all'intestino dove, negli animali recettivi (uomo, suini) si fi ssano e si svdlUJppano fino alla maturità, mMtre in altri animali (topo, ra.itto, cavia, cooiglio) son o eliminate nelle feci; negli animali non recettivi ,q ueste larve possono presentrure uno svilrua>po a.bOTtivo che non porta mai alla maturita tfertile. La conoscenza dell'azione patogena degli ascaridi appare più completa al lume delle ri1
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SEZIONE PRATICA •
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· ferite ricercl1e. La presen.za di ascaridi può inrestinale. L'azione tossica avrebbe, a quanto 11on determinare disturbi di sorta, ma altre pare, una grande importanza nella genesi delvolta può causrur.e sintomi differentì ·dov·u ti o la distruzione globulare (?) ; il Bouges (1920) alla loro aziop.e meccanica, che dà 11na sinto- riferisce l1n caso con sindrome di ittero emomatologia differente secoI\do i .vari organi collitico (?) in un giovane soldato infetto di Ascn ris lumbricoides; i sintomi scomparvero i1el piti, o alla loro azione tossica generalé. periodo- di circa 2 mesi dopo rjpetuta sommiGià da lungo tempo è stato osservato che gli .ascaridi a llo stato adulto, s~ in 'gran .n umero nistrazione di santonina ed espulsione degli 11ell'intestino, possono determinare occlusione ascaridi; il 1ninuto stt1dio cliniço del caso· aveintootinale ed è stato osservato anche che essi va escluso sifilid e, tubercolosi, m a laria e no~ eravi a lcun sintomo clhe facesse p ensar e ad possono f'Ssere espt1lsi dalla bocca, dalle fosse i1asali o a11cl1e dài dotti lagrimali; è noto inol- t1lcera gastrica, a cancro, a cirrosi del feg atre cl1e asca l'idi sono stati trovati negli ascessi to, ecc. L'A.sc<:iris pt1ò avere ancl1e importanza come periesofagei, riel faringe e come dal faringe . possono passare nella tromba di E11stachio ecl portatore di germi infettivi, durante le sue miessere perfino espulsi nel condotto uditivo . grazioni, al fegato, pancreas, polmoni ed . altri egterno. Ofg'allll. Per qua11to riguarda gli organi interni la Seg11 en·do Crow.ell ( 1~20), ch ,e per lunghi invasio11e, da •1 )arte degli ascaridi, del fegato, anni ha studiato ~'ascarid1osi in l\1anila, dove dcl pancreas e di altri organi, riscontrata ri- questa infez.i.one ·è Jia~amen te diffusa, noi p06J)etute volte alla autopsia, ha potuto e può talstamo oggi clrussifi crure gli effetti patogeni delvolta lasciare tuttora il d11bbio che essa possa l'As.c aris lunibricoides com·e ·seg"lle: . esser avve11uta clopo inorte; oggi però gli studi 1° effetti m1eiccruntci ch e ·p ossono essere deS\J llu migrazj-one in vita degli ascaridi e sulla· terminati dal verme allo stato adl1lto nell'inpossibilità che essi, clurante tale loro rnigratestino o durante le S\le migrazioni allo stato zio11e, i aggittngu.no considerevole accrescimen- larvale, ai dotti bili.airi,. fegato, panereas, eoc.: to e i1otev0Ji dimensioni, ci guidano a cono2° importanza del verme a determinare, scere che essi in villl possono determinare le. nei suoi sta di evolt1tivi. sintomi bronco-po ln10sioni nel fegato, I)ana1~eas, lJolmone ed altri nar1; organi. 3° azione tossica dovuta all.a presenza tJ i Di tali lesioni particolarmente nei polmoni sostanze elaborate dal verme e capaci di desi ha. t1na dimostrazione negli ar1ima.li speriterminare sinto1ni 11ervosi riflessi e forse ai11nenta lmente infetti, i1ei quali è stato osservato cl1e clistr11zione ,globulare; cl1e ie 'larve di .4.SCllris, durante la loro mi4° importanza <;lel verme come portatore g·razione attraverso i polmoni, determinano di ge rmi infettivi nelle sue migrazioni. sintomi bronco-pollnonari; tali sintomi. broncoc. b. . J)Olmonari Ri l)l'ese11tano clinicamente anche CHIRURGIA. ' • 11ell'11omo, specialmente nei bambini; a tale rigl1ardo il P antin ( (1918), riferendo le sue osL'enterostomia servazioni t;Ull' ascaridi osi in Cina, nota come nel trattamento della peritonite. in l1na località che egli ha potuto seguire per 15 a 1111 i e nella quale la popolazione è infetta ( J)ELORE ~.t CoNROZlER. R e1Jue de Chirurg iR, 11 · 11, anno 1920, pag. 606). di Ascaris lumbricoides n ella percentuale dell'l % è frequente. una toose, 1d.ebta tosse da verL' enterostomia ~1iaticata parecchi an.n i or mi (wormy co11,gh); qt1ivi la bronchite nei bamsono come intervento di preparazione alla labini è c11rata, nel massimo dei casi, con dosi paratomia ven11e di p oi usata n ·ella pe1itonite di santonina senza espettoranti. post-operativa con1e 01p ·erazion1e c11rativa dopo L'Ascaris può avere notevole importanza per l'inteirv~nto i)rimitivo, specie qu.ando sopragla Sl1a azione tossica; dalle ricerche di Ales- ' giun.gessero i &intorni di occlu sio'Ile intestinale sand rinj e Paol11cci è stato riconosci lito che . o ileo-paralitico. Ulteriormente esisa fu abban · gli ascaridi secernono e contengono nel liqui- .donata e ciò forse p,erc}lè gli interventi addodo che riempie la cavità del corpo una so- i11inali più larg:hi e più p1'er.01ei ne hanno stanza acida e volatile la quale ha un'azione ristretta l'a1)plicazione. s11iccatamente urticante sulla pelle e s11lle co11La ino1"te per periton~te non fa. t1sare .ai cl1igit1ntive; tale sostanza determinerebbe negli rutgi quesia operazione così frequentemente individui fortemente s~scettibili quei sintomi cor11e bisogner.ebbe. Purtuttavia gli AA. crenervosi riflessi che si osservano nell'ascaridiosi dono che della iper1tonite si potrebbe guarire .. e che son dovt1ti a ll'irritazione della mucosa perchè essi considerano che l'e11terostomia i11 1
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certi casi è I ,unica i iso rsa clel chi l'urgo e deln-0 di initervenire in tutti i casi nei qt1ali cli1' ann11alato. La lesione c<:.1usale della ])eri10nicainente si possa a.pprezzare che l,an1malato 11ite, le sue co1111)lica11ze, gene.i·ali e locali deno11 sia al disotto delle risorse generali chi,·ono essere tratta.te e 0011.siderate. Il can1p.o cli rurg·iche; ' ' ale pii1 di t11tto la ·grande esperie11azicm1e nelle peritoniti è lin1itato cla un lato a za acquisita per potere g·i111d icare di tali limiti tt1tti qt1ei èasi nei quali si riconoscono çau sc di risorse. A tale uopo cita il caso cli un a1nlocali cm~aJJili, ,clalr al tra .ai casi di aste11sio·n e 1nalato 11e1 ·quale clovett.ero intervenire per peoperatoria : peritonite settica diffusa. ritonite in diffu sion.e da air)lpen<li-cite trattata Quali .sono le cau.s e di ruo:vte, quali sono gli d.11 p1imo tempo co11 appenclicecton1ia e con aspetti clinici i1elle 1Jerito11iti .cli cui le l'esio11i drenaggio della ifossa iliaca. In secondo tempo, primitive furo110 già trattate, ed alle qt1al1 dopo 48 ore, com1)ar~i 'i si11tomi di peritonite sopraggiunser o le i)erit.oniti diffuse? La causa g-.eneralizzata con ileo-paralitico fu operato di della n10.rte è 1 ileo i)araliti-co co11secutivo alla. fistola intestinale nella fossa iliaca sinistrn. peritoilite. Evidentemente i casi di .guarigione n t1men tano L ,intestino, coperto cli i)eritoneo infetto,· si paqt1ando ~~ ha da fare con delle perito(l1iti me110 1·aJ.izz.a, il s:t10 contenutO fermenta; .g as e liq11idi .gravi e localizzate, nelle qu.a.Ji ~.i J)resent.ar1 0 ritenuti aggrava110, blocca11do, le ·condizio'Di · ugualmente i 1si ntomi di ileo-paralitico. Citano clell,intesti1i.o .sopradisteso, i11a11tengono la pe- .a tale prop9sito un altro· caso n el qu·ale l,Rn1l'itonitie per impregnazione settica della sie.rosa malata ft1 operata prima di ente.r ostomia alla .attraverso le tuniche dell'i11 testiJnQ malato, faFontan per .p eri tcmite e·cl ileo-paralitjco, e dopo Yoren.do l 'intossicazione g·eneir ale per assorbirisol11ti i fenomeni ~peritonitici e cli il eo, operata n1ento delle isecr.ezioni tossi·ch e tflnt.o intesti- di una raccolta · aiscoosuale app&11dicolare ·comnali cl1.e p(}rit.oneali. Nel r>.r aticare lelenteroplicata a restrin.gin1ento infia1nmatorio della st.omie gli ..\A. iinvennero degli occhielli sulle porzione prececale dell'ileo. pareti intestinali, le an.se rosse, appannate e Un gr11ppo interessante di in.clicazioni di e:nperfettamente tappezzate id i placclle di essuterostomie g·li AA. t.roV1ano nèlle perito11iti ro11dato. Se si tratta efficace111ente l'ileo, in assecutive ad ernie strozzate tardivamente 01)2... s-e11za di ogni cau.sa lo•cale, si sarà dato alla rate. P eri~ ta.l e gru.r>ro eita no lUl caso in rui r ncpe1itoni te il trattamen to. ;più efficace. Se per r l l11Sione imtestinale completa era con1parsa do1. esempio si è .intervemlllti in un,appendicite a po parecchi giorni .dall'int.ervento di llil'genz.a ca1do o in un,ernia strozzata operata tardivaSt1ll'-ernia s·t rozzata e si tmttiav.a di 11na periton1ente, la comparsa ·di fen.o meni perttonitici 11ite in via di cliff11sione, la quale si riftolc:;e facon i1eo-paralitico costituiscono l'indicazione vorevolmente con la e11 1terostomia. asso1uta i)er l'enterostomia. Gli AA. ricordano che a primcipio delle loro ~li AA. a11ali2zamdone le div-erse applicaosse•rvazioni, -come la n1a:ggior parte dei chin1rzioni ricoJ'.'ldano che 1, ent~rostomia preoperagi, essi interveniva11-o con operazio111i più vaste toria, usata .al · principi.o degli interventi addoi1elle perito·n iti; i11a, con1e gli ~ltri, vi h a11no 111inali, non ha oggi .p iù il suo n1otivo di aprin11n1ciato perchè gli ammalati non sopportano plicazione. una laparatomia, ,e l,e11terostomia rin1pia.zza, I .. 'ooterostomia n€11 coirso dell'intervento ladando la guarigio11e dell 1ileo. }Jaraton1ico da altre cau1s.e a\ rebbe la sua indiT ec11icam,e nte éssi sono contrarii alla costit11cazione terapeutica J1ei casi i11 cui il i11eteorizion e di un ostio ten1poraneo per gli accjclenti s1110 delle a11se si accompa.g11a alla reazione a i quali questo espone (inoculazioflle i1eJ periperitoneale (arrossa111e11to, appannamenito deltoneo d·el contenuto intestinale attraverso i la sierosa). In tali condizioni citano um caso punti, n1inaccia di infezio•n i delle pa.reti, tardiper briglie cicatl'iziali in corris1Jondenza del van1ente denl1trjzione grave, fastidii nello incieco le c111ali aveva.no dato oecl.t1sione e periter,Te11to di riparazione). La fistola invece ha ' . to11ite. iid tJ)l'egio di esse1'e contin ent~ e tli richiudere r.. ,enterosto111ia consec11tiva ad . nltre Òpera- s p ontainean1ente, come acl essi è avve11uto nelL1 zio11i trova la s11a ir1clirn.zione J.1 elrileo-paralimetà dei casi operati. La loro teC!Dica si intico posto1Je1'atorio: Di tali -categorie di amspir.a a queJ.la di Fontan pe.r la g·a~t1~ostomin. n1alati essi si ~0110 pri11ci1)aln1e11te occupati. In si~to110 nel divieto di ap1ire la fistola sull'inDif'feirente è l·incl1cazi o11e .e ra1)plicazlo11e secisione della prima operazio11e per non operare co11do le diverse for111e oli11iche di peritonite. su un focolaio ~di infezione locale. ...l\.prono ln X elle Jl e1·i toni ti setti-cl1e diffu.se, nelle quali parete add. lo strettamente ;i1ecessario, pratiSlt sette O(l)erati ebbero sette decessi, nonocando l111a fistola sul viscere dilatato. Iu'ansa c--t a11tc i ris11ltati sco11J.f0Tta.nti g1i AA. consig·lia- intestinale, presa con una })i11za di Cha1)ut, 1
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SEZIONE PRATI CA
esteriorizza·ndo11e dn lln fe1·ita della parete t1n co110 di cni la base · vie11e fLs~ata alla parete a cldo111inale. I11di si J)H ~~a. u cl11e centin1. ciI'ca al di sotto tle1la pu11·1n del co no lli trazio11e, t1n pt111to c·i l'Colare di i111J><1stjt111·a, (li cu i i d1Je C"api liberi sono prc~i (la 1Lna l)i117.n.. Con ~a punta del bi stori) sl1lla so1n111ità .del ·Co>no si apre t1n.a breccia appen a. :st1fficicnte a fa1· i)ass.are u11a Néla.1011, ln q11al e è i11trod-0tta i11entre· vi fa trazione ~11i due ca11i liberi del filo, produce.ndo un'invaginazione d el \'isce1~e appreS6o a lla Nélaton e·d evitr1.ndo così i l contatto cl i retto clell<t i1111co~n C'On la .sonlla Jnentre l) el conten1po si protegge ' 1a 1)01·zione di 1111~"ti110 fì,'-1~0 e la parete adcl . dal cu11te11·t1to i11testinale. Si Ml!Ilodamo i due capi di filo into1110 alla son,da e dopo, rip·r en1clendoil i, si fis... a no alla ))a rete. _-\·l la. Nélaton, q11ar1do l'ammala.t<l è a letto, si appli ca lln t11bo cli ca11trho11t il q11n le ft1n ziona da sifone. Opportllali sono dei li;1 \·nggj c.111rarnte le 2'4 ore attrave1·so la sonda. Qrwn(lo tale p.1·in10 interv.ento sia stato negati' o g li .-\ .~. consig·liano uria secon.d a enteros101nin , cl Plla. q11ale .si giovaron·o dne loro amn1nlati. Gli .\A. po~soil10 riunire i risultati in 22 os.ser,yazioni complete di enteroston1ie i.n peritoniti co 11 ileo-paralitico·. Essi ebbero 10 d ecessi e J ;.> guarigio11i. Raggruppandoli ~econd-0 le d iYer-..e rorn1e cli11iche ebbero: 7 ca~ i cli ent erosto1n io. r1elle peritoniti d iffuse setticl1e, con sette l11orti: 3 casi nelle peritonit i iln difft1 sione con due g11arigioni ed lln decesso; 4 casi nelle perito11iti localizzate o in via di limitazione co11 4 gttn.ri g·io ni; 8 ca;si nelle pe·r itoniti i(liscreto. e, ~P.f'oncl1arie ad ooc1usioni, 1a più 1),rurte runtiche ecl i11 sug·g·eti.i v1ecchi, ·oon sei giuari1gioni . <~li AA. ag;gi11ngono eh.e h a n no av11to l 1im1)ressio11e nettissin1a di aver operato i loro am111 a lati nel mo1nento nel quale l'evoluzione f atale non lasciava alcun dubbio e quando t11tti ,g·li interventi più larghi ooll'addo1ne aYre·b])el'o fatto soccon1bere i pazienti. JURA.
CENNI BIBLIOGRAFICI.
vie11e tratta con p rudenza,
I
I-lcn1NSTEl~
~I.
Traité pratiqu e ll e Sérologi1: et de Sé1:o cl'ia,gnostic . ....\.. :.\Ialoine et fils, Pa-
ris, 19'21. :V"'r . 22. È una raccolta di co11fe l'e11ze te11l1te dall '_-\_
i11 u11 cor~so di serologia.. Nella compilazion <: del trattato poco .conservano del loro carat. t.ere. d i conf ere11ze o lezio!J.i, e l a mater ia è svolta e:ssenzialn1e·nie dal p u nto di vista dellt ap.p'1icazioni. pratiche ch e gli stu,di d i serologia l1anno portato nel campo della diagnos1 di svariate 1nalattie. I n alcuni capitoli 1, ..:\. . eiS1)one i concetti prir1. cipali sulle J)I'Ol)rietà fisico-cl1imicl1e dei sieri. st1gli a11tigeni. e gli anticorpi 1)e l' i)assare poi alla irattazio,ne dei ,·aa.·i i11etodi sie.r odiagnostic.i. _.:\n1piamente s volto è i l car>jtolo della ~i.erodjag11osi della sifiljcle, con ila dettagliata esposizion1r. della reazione di \Vassern1ann e di tutte le modificazion.i ad essa apportate, e cle1le renzion i d.i precipitazione trattan do a11cl1e bt'evemerJte clelle qt1estio·n i cl1e .s i ricollegn no aì la it1terpretnzio11e d·el n1eocantsn"lo e{l al vnloT·e clella reazione di ' Vassermann. N"ei ca11itoli s n rcessivi l'A. tJ'atta della siflrod iagn o~i. ·ii. s' 1 aria te n1n.la,ttie jn·fettive (prste, colera, tifo, morva, ecc.), della tl1bercolo~i , dell'ecl1inococcosi e del cancro; -e da u ltimo espone le applicazioni dl1e nella sierodiagnosti ca hanno trovato le ri cer che di fermenti (On la. reazione {li Abderhalden. L'e,si:>osiz.1one f;ltC.cinta ·d ella mateTia e l e inclica.zioni bibliografiche annesse ad ogni ra y1itoJ.o T'e11 dono tal e trattato b 11on.a guida n cJ1j. si i11te1'e1'3sa in m od-0 ·i:>arti colare degli ·Studi cli sierolog·ia. TR. I
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SIMON E .
CHA.RLES.
Il ma11uale è particola11nente adatto per ·c hi Prof. ALFREDO RUBINO clebba 1-..trn.clare gli studenti alle rioerche di laboratorio per uso clinico e pe1r gli .stes·si stucle.n ti, che vi trovano 1e i11dic·azioni p-er gli esercizi, e le ql1esti oni cl1e ci si propone di risol{3• Pdizlone <'ompl et::imente r i fatta ed arricchita di nuo ..-1 e.&· pitoli e di nuove figure espli cati ve). vare in , o·g-ni esame. Con1.prende 39 lezioni cle~0 !\I~IA RIO: Parte gener ale. • Esame generale dell'am"'•· dicate alle Ticercl1e suil $·ang·11e (eleme11ti mor1:tto. . 'PA rte special e: Esame dell'apparato • respiratorio. • Esame deM'apparato cardio-vascolare. • Esame degli or~anl att. , foliog·ici, l'.>arassiti, 11eazioni sierologiche, ,.ricerdominali. • Esame del sist ema nervoso. • Compendio di chlml11 che cl1i.n1iche), stig li espettorat], il liquido cee microacoo la clinlca. • Indice alfabetlno. · relJro-spinale, il s11cco gastrico, le feci, l'urina. "ln volume in·16. elei?antemente r ilep:ato in piena tel a. d1 JHHz inP XV-63~. Tn rommercio L. 15 più l e spese postali di llD&· ecc. Pe1· og·ni Jezi·one vi e 11el e11co cl egli ap11adizione e di imballasz2io. recchi e reag·enti n ecessari, le indicazioni di Per gli abbonati al e Policlinico > sole L.14.60 fra.n eo di Porto • tef'nica ed l1na serie di don1ande, ch e ricapitoInviare cartolina·va glia al Cav . LUIGI POZZI • Via Sistina , ln110 l'ar~omento s tudiato . ftl. N. 14, C{oma.
Semiotica Medica
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1730
IL POLICLINICO
ICCIDEMIE,.SOCIETA MEDICHE, CON68ESSI. (Continuazione e fine, vedi n. 50)
XXI Congresso della Società Italiana di Ostetrica e Cinecologia (Trieste, 9-11 ottobre 1921).
Comunicazioni Individuali. I. Prof. R. COSTA (Novara). -
I l'i-111iti à'intf3'1·,. vento eà il meooarllismo del parto nell a sinfi,siecto1nia pa1·ziale. - ·Se l'operazione è bene eseguita, cioè- se si asporta tutto i l tratto est:eso dal tubercolo pubico dl un lato a. quello del lato ~
sto, .p er l'altezza di un een,tjmetro, si possono ottenere i seguenti · ri&uJ.ta.ti: 1 con C. V. non inferiore a 83 mrm . la t.esta :teta.le passa a tPieno ; con C. V. non inferiore a 73 mm. la testa passa col meccanismo comune, cioè drLsponendo il òja.m etro biparietale parollelo ad un · obliquo dello stretto superiore ; con C. V. non .inferiore a 72 mm. la testa J)assa con 11na forte inclinazione sul parietale superiore e si misura colla C. V. il òjametro che va dall'a{Pofisi mastc;>ide al sinclpite. Ne consegue che i migliori risultati si han,no quando la C. V. no:q.. è inferiore a 83 mm., mentre l'estensione <lelJa sjn,f isiectomia ai casi tra 75 a 72 mm. deve essere eccezionale. Sotto i 72 mm. il risultato è da ritenersi nullo. La sinfi siectomia parziale va cirooscritta ai bacini semplicemente piatti. Eccezionalmente può es~re estesa a bac1'ni altrimenti vi21iati, purchè, ben inteso, la ,sf:.enosi ~ia prevalentemente insita nel raccorciamento dei dia·m etri anter0-iposteriori :dello stretto superiore. 1
II. Prof. OLIVA (Genova). - Sinfisieotomia parziale alla Oosta. - Riferisce su un caso dell'operazione, il primo eseguito fuori della Olinica di Novara (l'ottavo qujndi della serie). Esso gli <limo~trò la facilità e l 'iinn-OCUità dell'intervento iper la madre e per il feto,• si che è (là aspettarsene la più ampia applicazione. Domanda se non sarebbe più ;proprio per l'operazione il nome di « emipubiotomia ».
. [ANNO XXVI I I ,
01)
a <;lar sofferenza fetale. Le o.p erazioni compleme11tari, PoSSQno dar OOIDJ)licazioni. Si 1>uò llensare anche all 'eventualità di frattura de11a sinfisi divenuta. meno solida per l'operazione nel c.:aso di trazioni di «forcipe ·SUll'.aisse ». ~i deve Yedere ~ l'operazione possa. esser fatta pure a . scopo J)l'eY~ntivo secondo una p r oposta clle ci viene dagli Stati Uniti. La questione del risultato pern1an~n te per l'ampiezza ottenibile dalla pelvi è illlJJ)Ol'ta.nte. Si sa oome esso venme negato ;per la. re~e zione del «pr omontorio» a causa della produzi<;ne di nuovo t.essuto os.9eo, ma le due operazioni non. ·SOtn-O paragonabili percllè nella resezione pubica si asportano i tessuti periostei, il che no11 si , può fare nella resezione dell'angolo sacro vertebrale. 'L 'operazione di Costa infine è venuta a dar e mag·gior importanza al problema della ric-erca di lln'aperazione che ci f.accia ottenere la <1 i1
latazione permanente del bacino ristretto.
III. Prof. SANTI (Arezzo). - Di 'una t"'arissint rt furnz a di ,r ott·u,ra spontanea. dell'utero in, travaglio di JJa rto. - Trattc'lai di una nuova for"lla di rottur<l i11completa <lct.I'utero con lacerazione della lllt1scolatnra del segmento inferiore oon perfett:1 integrità . del peritoneo e della superficie intetn.a <lell 'u tel'o, Yeri:fìca t:isi 11ella co111plet.a assenza iii ::;i11ton1i in Uill tra.vag·lio di parto n-0rmale in d o·u ua. pllll'ipara con bacino norn1a le e feto normale. 8i eb·be llll emqt0111.1 Rotto e retroperitoneale. r:o. c:rr-·tlt> qut>St.'1. nioùalitit di lesione non i~t1·issi1ua ; la c1·e-dP I>i1tttosto <l iffi.('ile a C<l.d<"re ootto l'osserv;.lzi01u.> , percl1è se i>oco <"\~stesa J)UÒ passare inavve j titi1 ~t g·uarigione: oo est<: sa maggiorn1ente p11è> di,·en ir~ ln.cerazione C'ompleta. !\.... Dott. l jAURo <~npolil. - u·ri caso non, oo111un c di rottn1·a cl'utc1·0 in tra1.;aglio di parto. -
La ùo11na non ave,-a vizia tl1ra pelvica, era ruulli i>ara, dimensioni normali avea il feto. La lacerazio11e a Ye-ra secle nell.a sezione antero-laterule clestr;1 del seg·mento inferiore. Feto e plac-entiL er:.110 })(.1-.i~ati nel ca,·o aùdomihale. ~on fu rilevata ~ léu11tt alterazione anato1uica della parete 11te!:t.ioo all'esame microsco1}ico. A..ssenti _le cause c-onn1ni di rott1u·a si dette importanza al mancato in1peg·un della testa fetale in asinclitisino ed alla riu;idith del collo 11terino da pregresse cicatrici da })urto ~ 1
Disouss io 'te.
Prof. lVlANGIAGALLI C~ilano). - Preferisce il nome di « Sinjìsioto1nia parziale -suveriore >> a meglio indicare l'operazione di Costa. Dimostra la l'azion.aJi:tà del prin.cipio di questà tecnica. L'otI>erazione, se comprende nella resezione il tubercolo retropubico, deve dare lln vantaggio notevole. In ogni caso, ten11to couto dei valori \rariabili della testa fetale, pensa che nelle condizioni permi tte.nti non . si debba a.nùar sotto i 78-80 mm. di C. V. L'osso deve esser asportato con t11tti i teSSt1ti i)eriostei · ad e'ritare successivi anomali ritorni di ossificazione. I/operazione è sernipli~, L'lcile, senza emorragia, specie se praticata con l'incisione di I>fa11nen~tiel. Può esser fo.tt.a a distanza clal parto con \antaggio, nd evitare che· la narco~i ffi ~ggiung1 alla ll1nghezza. del tra,raglio
F ASC.
Diso'usS'lone. Prof. l~ST.\LOZZA (Roma). - Il caso riferito dJ1l prof. Santi è interessante non solo dal lato cli1ù.ro ma anche da quello anatomo-patolo_A'i<·o. I·;s.~-. <.li.inostrando la muscolanua divisa dallH }:if•ru~ •:> clalla mucosa nel segmento inferiore <·i fa n1 Pgl ii• concludere che la resi~enza della parl'tP 11teri11a è legata essenzialmente al1a solidnrietit fi·a i t1' ~ ~tra ti che la compongono. È forse d iHi<·ilP da ri-:i ragione del· meccanismo cli scollameuto llclla 1nn-
ros-a. I
V. Dott. A. Dittel-Fo1·g11..e
(~apoli) . JJ'opera1irJ1ie nelle fistole ve.scico~u..terin<-. RICCI
di .€,
come noto, intervento soprapubico, .<;Ile in1ò essere eseguito con tre metodi: sottoperitoneale (Ba.rdenhe11er), tra n~''es<:icale (TrentlelPnbu rgJ e
,
[ANNO
XXVIII, F ASC. 51 J
SEZIONE PRATJ C..l.
transperitoneale (Dittel-Forgue), che iI>are debbasi J)l'(.)ferirc, secondo l'O., perchè lo crede più razionale e verfetto. Egli l'ha praticato in un caso felicemente. VI. Prof. l\iANGIAOALLI (Milaoo). - Rapporti ereditari fra fi bro·nWJ e oanoro dell'utero. - ~.\Ila stregua della su.a. vasta esperienza crede deg·ni di 11ota • questi rapporti. Ha 'risto m aari oanoeruse e figlie fibrcmiatose. Nell'incertezza de.11a genesi dei tumori malig'l1i ·sarebbe forse da don1andars i se i fibromi no11 siano dovuti ·all'atten11azione di quegli stessi e llln1enti dai quali ,fil 11a il caooro.
Discussione. Prof. GuzzONI (l\lodena) . - Ha visto tre volte ca8i ùi fibromi in donne figli~ cli madri cancerose. l'rof. IlERTixo (Parma). - Hu osserYato ' 'erifiCftrsi il fntto anche per tumori di sed.e extra.geni, tale. \ TI[. l)rot. DE
(Trieste). -
L'opera:ione di Gube1l-Stoeckel 11,ella cura dell'inoo·n tinen;:.a àl)ll'uri11a. - La tecnica di Gobell-Stoeckel in
/
•
GRISOGO:\O
casi a <latti, adottat:a come . operazione èomfl)lemen. tare alla ~Jlastica muscolare diretta, può portare a g11a·l'igio11e arlJChe quei casi d'incontine11za , nei quali :i lt l'i n1etocli rin1asero senza effetto. L'O. riferisce! ~lt {1.ue ca·s i 01Jera ti nel suo repal'to.
Disoussiorie. l'rof. ~A~TI ( ..'\.rezzo). - Nei ca:;:;i senliplici di iucoutiueuza si vuò otteuere buon rist1lta to anche con l'opp1 lzione di Pestaloz~1 con le note modificazioni. !\ci casi complica ti, perchè seg11e11ti a tiatole chi11.'<" co11 cicatrice scl~Totica, l'O. te111e cl1e l 'oJlt•raziotH• di Gobell vos~a far r1a1>rire la Ii·toln .
·
1•rof. 1,1~:-,TALOZZA (Rom<.1). - La &ua operazio11e solo il11li 1·etta1ue11te i111b ri ll ~ire alla ct1ra dell'incontin<'...nr.n . l>er SU:l eSlJf'l'ieuza il tempo porta un iuiglio1·u1nc11to 1::iensibile i1ell' incontinenza da nre~ ,. t l'opli1 ~t.i<'H P J)erò W. operazione di Gobell ir1 questi eu~i gli parr<"bbe eccessi va. 1•rof. l>c <tHISOGONO (Trieste) . - Osserva (.-JJ.e ~n<..:llc In Htoecl{el limita le indicazioni clella sua . opp1·n~ion.<~ ~ fa ~edere i casi nei quali è OP!POl'tuno ag·giungcrc all'operazione della fistola la tecui~1 <li pln ~tiea con i fa,sci p11bici del m. eleva tor nni (li.,ranz). 1
VIJl. Prof.
BRUGNATELLI
(Genova) . -
Su di un
caso ài rene policistico iti gravidanza. - Il caso 8imu la Yà 11n ci~toma ovarico in gr.a vidaD7.J3. a c:a11~
dell'ectopia. (lel rene· malato, come risultò a ll'esan1e istologico, per tubercolosi. Il rene era inultiloculnre , pesn.va 2 'kg·., ave,~a parete assottigliata con te~suto renale solo qua e là cori.servato, con abbonda11te infiltrazione intercanalicolare • i>arvi.cellulare e n1olti glomeruli in sclerosi; C'era compenso perfetto fu11zionale clell'altro rene. Il reperto urinario era normale per l'obliterazione dell'uretere del lato malato, al quale si arrestava il processo morboso. IX. Prof.
(<knova). -
Sul signifioato fisiopa.tologioo degli e,le1nenti intersti-:iali. BRUGNATELLI
1
L 0. riporta ·esemplificandoli tre ord.i ni di fatti: 1° La comparsa di formazioni a tipo interstiziale, simili alle ovariche, nell'epiploon; . 20 I punti di contatto fra reazione deciduale extra uterina e gli elementi intersti7Aali; 3° Il comportamento del testicolo - ad elementi interstiziali spèrimentalmente iipe"r!plastici - di fronte. alla cultura dell'orga no stesso . Trova che tutti portano un contributo all'idea che gli elementi interstiziali non costituiseo'Ilo singoli organi, ma sono 1>arti di un ststema. diffuso in tutto l'organismo, che in alcune regioni e<I in certe epoohe della vita fisiologica o patologica .assu.mono un patrticolare svilu.p po. Nella sfera genitale sono più frequenti ecl abbondanti; vi. com·p iono cicli vitali più complessi i11 relazione .alla complessità delle funzioni dei sing·o li organi. X. Prof. , . .ERCESI (Ge11ova). -
S u di una 1·ara f u·r ·nj,(J, d;i tumore del cellulare pelvico. - La dia...
gnosi clinica era çli «tumore solido del legamento largo )) . Trattava.si invece di una trasformazio11e
fibrosa e-on infiltrazione calcarea di una raccolta ern.A.tica del !~amento, avvenut:a, secondo l'O., da emorragia dei Yas.i utero-vaginali lacerati in trava.g lio di parto al'tificiale !)regresso (forc.:ipe). (Gei1ova). - Contribu,to "alla radiote'rapia d el ca1"0'in.01na 1,r1,operabil e. Riferisce dei r isul tu ti ùi •t·Pt>licazioni di Radio e d ~ Raggi X su 24 casi (23 c.arcinomi, 1 oorco1na). Conclude, senza voler dare risulta ti .d efuùtivi, che r)er i casi inoperabili la i-.adiotel'apia costituioc-e il ntiglior sussidio <li ct1i si òisponc. P er i casi opera hili fa molte riserYe i11 base a reperti micro~C<>f>i ci, < lll'incoertczza . <lella tecnica, ecc. XI. Prof.
VEROESI
XII. Prof.
BOLil,l"IO
(llon1a). __: rllcuni vroble1n·i nella, Ro1itge·n terapia del cancro dell'utero. - Illn-stra ·s pecialmènte il p_roble.ma della dose, qt1e.llo <.lella tecnica e. quello clel l.Jrocesso :di guarigione. XIII . l)ott.
Ruutgenterap~a
(Roma). -
l nftue1iza d.ella sulla oo·n zposiz i<i'ne mo rfolog·i oa del
l\1A.S I ERI
1
sangite. - Fu 1110tare l'importanza dell'esame ematologico come mezzo .p er controllare l'and3crnooto clil1ico della malattia cancerosa. Dimostra gli etietti della Rontg-enterapia dei car cinomi sulla composizione morfologica del sangue. XIV. Dott. A. PAis (Roma). - Radioecoitcvnl ento delle ghianduie sessual·i. - Ricorda l'azione eccitante oltre quella. distruttiva dei raggi X: azione eccitallte spe1imenta ta dall'O. per la guarigione di forme JlU\lariche croniche a ripristinare la fùnzione degli organi e1na topoietict nella malaria, divenuti .pigri e stanchi. Esperimenta.Ildo i riaggi X sulle g-hiandrule sessuali, tale azione eccitante determinò .'lumento del lLumel'o degli spermatozoidi. Anche Stllle ovaie, con dosi minime finora ID<li usate, dimostrò llrut g·rande sensibilità, così che si potè ottenere persinv tllltl rapida maturazione ft1nziona.le nelle donne in amenorrea con• l'aspettata compar&n della crisi • pubere. Crede l'O. questa azione eccitn11te dei ragg:i X offra llil campo grandioso di e~'l)erimento.
1732
JL POLICLINlCO '
X,•. Prof. rif'l<:rapi<·<J
UU%7.I ~\ .
(?\filano). -
d ell J st it11t o
o.·tetrico
11 repart o C11di. 'Jlil(lno. -
J, ·o. di1n°'<:,-tra i i·isult<:lti soddisf<t<;enti delle a.p pli C•lr.ioni 'nrie t<.\l'<llJiehc fa tte da lui nell'l\9tituto <li l\Iilauo P 1H'PS<'nt<1 11ot~,·0Ii con~iclerazioni cliniche-"ltn tisticl1e. X\~I.
i•ro 1!. C'UZZI .\. e tlott. nI. ~IUS.\7.ZA (:\lila110 ). - (Jo 11 side1·ciz;lon,i su, di al eun i casi di. fibro1n i Jfleri11i. trrrttali con ' i r ar;r1i. _\-. DlsO fl ~~ iOJf;C
sulla, Jla<liu- e Jla Cliu1111<' J'(lj)Ìa.
Dott. PAIS (l{oma). - I risultati delle irl'adi•lzio11i ecc:itan ti (dosi minime e b1·<.:.Yi) no11 sono con11>a rabili co11 quelli <lf' lle irradi;tzioni tlistrt1tti ,·p (<losi f o rti ~ l>' 1·o lnn~rate) . 1•rof. ...\.LFIJ::Hl ( l:'èt via) . - Nellà i--'11n l'linle<1 ft11·0110 et1ra ti co11 radio \entiqua ttro <-a rcjncnni n terini e YàginiUli. In quelli Yag;inn li f111·0110 bnoni i risl1ltati 11elle fo1n1e ve.g·l"'~nti; 11ulli uellP ulcer.1tiYe. Xel ca rcino1nn l1tel'ino c:ervicul~ i risul tati f11ro110 noteYoli a 11<:11e se inolto spe8~o temporanei e parvero a11Cl1e 1K.'1li <ln allargare il limite del1·01)<.'ra bilità . Nel c:areinolIU.l clel COi'J}O il ra<lio f11 u sato a11te e vost opcralionent. PriI11a <lelroperaz ionp pure' qni imrYe lltile a rendere O}Jer<tbili tu 111olài in·il1Hl riten11ti inoperabili. In 1111 c·a·so però 'ide de terminarsi \1n ispe...~mento col'iuceo tlel pc1·ito11eo pelYico -elle Yiet<tY:i la tec11ica della }}alli~te re<.:tom iil.
i•rof.
(:Jlilano). - Cr ed e che hi~og-1i.'l ~l Yere il corHggio di applicare il r a dio o i l'i\ggi X ri nc.:l1e nei ca si opera bili, perel1è n ltriruenti il i>roble1n~~ ~n rit <lifficiln1ente riso lto, i11 qnanto tutte l~ c·u1·e n1>pli<:H te tn rcliYnlnt>nte finiscono per ~s~e1·e ine ffica ci. I>rof. ll1-:RTOLOXI (Ale~'1 11clrin ) . - I•er SUH espel'Ì<'llZU t' per qnelln. cl1e g li ri.suJtn d.alle osserrYazio11i fèl tte n lla Clinic.:'l <li Bumm, c·rede che non Yi sia rngio11e di temere il pericolo clella cach essia per . i rr~1(lia zio11i molto estese. Prof. IloLAFFIO (Roma) . Anc-l1e l)er la sua esperienza il ca ncro primitiYo della ,.<1gina ha. una €levata n1alig-nità ed è facile a lla 'r ecidiva dopo fil)1)<1rente g'11èlrigione per la c.:ura <lei raggi X. Le 011erazioni cl1e seguono n Ile irrn cli0 zj oni J)OSSono tro,·nre speci~1li difficoltà cli tec:nica come ha tro,~a to il J)rof. 1\lfieri. Il qnad:ro Lqtologico· di molti <:n11c ri 1spes~o i1on corriF;ponc1e al q11adro clinico s~ie in ordine al <lecor~o. Gli s tessi cancri c-h0 guaris·o110 con l'irra{oazione gi1arisco110 probal1ilme11te <:011 l' opetàzio11e cl1irt1rg·iea se qnestn è con1J)lf\tn: 1nn l'irradiazione p11ò colpire più ~ic11rn mente i l tun1or e e })ll t) clare ininori pericoli in1 mecliati.
x·\"·rr.
:\IA:.'\GI.\GAJ,LI
Dott. R. I ..tFn1'IAXN (Trieste). -
Cento ce-
li<Jlonti<' t1i11<'<-olo.qic-li c 1i<·l reparto operator i o 'lell(( Pnlia1nlJ11ln11:a cli. Triest e. Operò per ln·J:h'1roto-
111in ~·t1 volte, ] >f' l' Y;1g'inn 17. 11tortalitil 4 casi. I ..fl n1ort.t litù ~i Pbbe i1ell~ opera zinni per cancr o 1H·lh• nnnc~~iN'to1ni<'. T/(). lnn1011tò dn e casi cli fi~ro l e ( u1t.a nrPtr•ro-Yag:i11all' e-<1 una retto-Yng:inal(\) T>Cr ll(l('l'O~ i post-01>eratori<1. ~i a tteDil<' per q11a11to 1>0. sil)ile ul <'riterio <li e:onservare la fnnzion<' o,·~1 ric:a fi110 n<l i11<l11 r~i ad 01wr;1 re le g-rn Yitla nr.e
Pxtranteril1e c-011 la sola ·al1>ingectou1ia. Ji]~pone i critP1i fte1· la :-:<:elta della T'ia <lcldo111i1làle e -çag-illfl }(!-.
Discus:sionc. •
i•rof. l'ES'l\ \LOZZA (Ro1un ). - I.i.<t c.:oniservnzio11e <lell'o,·aio può e::;sete l1tile nelle la1~1roton1ie i>er tumeµi.zione annessiale. Non lo è mai nella graYi<.li1nzn extrnuterina. I./oyaio 1·iu1n~o oolo può <lar lt1ogo a recidive (1i ectopia. gra,·idica per n1igrnzioue esterna dell'uovo fecondato. J>rof. ~IAX G IAGALLI (i\IilanQ). Os:serva .c:l1e <1uan(lo è po::;. ·ibile si 1>0trebbe tentare di conservare nelle operazioJ1i per gra 'i<lanz.a tubarica non solo l'ovaio ma la stessa tuba. Egli ha con buoni l'ÌStllt".è.l t i tentato questo llell'nborto h1barico €SI>l'i111e11{10 fuori .della tuba a pa(liglio11e largamente nperto con opportuna (:ompressione l'uovo intero o l)a.rte ,d i esso che vi fosse rinllasto col sang11e che Yi fosse trattenuto. (I{omn). - Contributo allo stu <l io d el 001·1>0 lv t eo . I.1'istogenesi epiteliale del corpo luteo , è contrastata n11cora da molti i·eperti che semb1·ano a1)poggiare la ·t esi dell,origine c.:011nettiYnle. L'ov11la7'i-011e si fa . COJ.l p1·eva-· leuza i1ella prima Jneti1 clell 'intetmestruo. Di solito il C. I~ . è in. atti va e Yol11zione alla Yigil1a della. mestruazione, sic<:hè fra q11esta e quella è an1r J11esao u11 ra.p1)orto ùi inter,dir1Jenclenza i1el senso di inibizione esercitata. ~al corpo lnteo st1ll'effius...~ di 8c'lD.gt1e. De,·esi amn1ettere llik'l diYe r~ rapiditi1 ùi :-.·yiluppo del C. I-'. da caoo a cnw e riò in armonia c:o11 Je dif(e renze n1orfolog ichc cli esso così not~' Yo_li. ~OU Si llanil.O mai follicoli appena 8COppifl ti <.:onten11lorane ..11nente ad nltri n1aturati o già runt11ri. ' r~1 ne<.:e~itit del C. L. per l'e,·oluzio11e regolnre <l<•lla gra Yidèlll7'a è or!l mai scossa . È insostenibile l<l tesi dell 'i1111>ortanza etiolog·ic-a delle cii:rt:i 111 tei11icl1e r>Pr la g·ravidanz..1 extranteriI1n. Può essere ve ro i·iuY~1-so rapporto o i dtte fn tti pe1· lo più ~ no leg·ati ad t1gt1<-1le causa : cli solito antichi proeessi flogistici.
x'rlI l. Prof.
G.AIFJ.MI
1
.T)isczr.ssione.
Prof. Cuvio (~oYa). - Rioorcla le antiche sne ricercl1e sul co11)0 luteo oo ovaia di bambinu . Orede anche egli che non sia detta. anco1'a l'ultiu1a i)arola Sl1lla ql1estione dell'origine del corpo 111tec,. XIX. Prof. E. WErjrONER (Trieste). - Un, feto rlifallo 001i 'raddoppiamcrito parziale degli orgoni
L'O. illustra ampiamente il f eto <lifallo elle presenta a l Congr~~so. Il cnso teratologico è raris imo. xx. J)ott. P. GAT.T.1 (Trieste). - Il Forr·iJJ<' di 1\ ie17 a 11 rl. - ~lette i11 eviclen7.n l<l c·ostr11zio11e let?· g-era cli questo foreipe. Fa Y~<lere <:<>n1e eRSO <lifferisc~i (lagli altri fo rcipi iwrc:l1è i1011 11a tlll..'1 Hrti<-oh1zio11l~ fissa . Esso ric:l1ie<.1e esattcz~a di tlia~110~i e rorrettez?:a tC'cnic-n. Di111ostra la tec-ui<·;1 per la ~11a npplicazio110 C'Ì1e ~ 01ip:i11.<1lissi.m•t. J><~r<-hè la bra11C'a anterior(\ Yiene <1l)l)lic·,1ta c.-011 Jn <:i.11~ Yntura pelvica riYolta verso la 5'infisi e poi ruot.1ta di 1R0 gradi. T.e e~-periPllZC fa.tte11e lloll }' ~L·a<ldoniin ali. -
1733
SEZIONE PR..\TIC.\
mettono ancora osb'e1·yazioni 1Jerw11uli. I i >regi i-;:1l'l•l>bel'o: 1) ~ll)l>lic:nzioni esn tte nel tliuruetro biva-· i·ietalc; :?) n ote yole risparmio cli forze; <l) u1inori l l"''ioni vaginali e perineàli.
.D i.~c· u ss ioue. Prof. 1\1.\NGI.\GALLI (~Jilano). l:~a <le.Ile <:ritit:l1e :st1 que!:)to ID()(l(:)llo e.li foreipe e specialmente• sulla t~e11ic:a di u1>1>licazio11e el1e ric:hiede e <'lle in J11a no 11011 ~ic-11 ra 1Jntt~bbe es~re ~l11c:l1e m olto 1Jer icolo&:1 ~'veçie ~e ln diagn osi ostetrica fr~. ..,~c er-
serY<.tti ambed11e lHJl'tati • nll'o11erazio11<' : 1'11110 tli cisti oYaric:a gfil1rito, l'altro riconosc:into il101>eru bile al ta Yolo opera tor1o (tu111ore retr o11e1·itan enl e ]}Olic:isti c:o r e nale tli::ig1108tic:a to i>er ('i St omn o\·n riL:O) - . Itic.·ortla le 11ote c.liag·nostic:l1e· cliffe1·e11ziali e concl11cle el1e queste gi0Ya110 solo i11 casi di , tt11uori no11 Yolnminosi~ i1011 gioYa 110 in c:.asi di ' tn1nori oec.:uvnuti gran varte tle11·ad<.lon1e .
XXl\' . Dott.
('l"'rieste). Oon.-icle,.azio11.i s·u. ccuto ca.si dl place·1 ita prer·i,a. - I ' casi fu1·0110 oosetYu ti i1ella ~la tetnità di 'l'rieste. E~1 -
l'il t:l.
xxr.
p:1rtic.:olal'111ente :JJ C'<lSi tratta ti con la 111~ tren risi e c.-onfro11tundo questo iue to<lo con q11e llo del rivolg·imento nlln Bi·a xton-llic:l~H, fa rile,·a1·e i Ya11tag·gi d e ll<.t metrel1ri&.i el1e oo dit n11a_ mo1t~1li ti't n1aterna <1nasi t1g·nnle a ql1ellt1 del rivolgin1ento misto, luigliora u1olto la .prog11o~i f etale. l 'l'c-tle l'O. cbe orarr1ai bisogna non contentarsi più 111 i11a
(l'aglia r i) . - Stilla oura (ff·llc for11t<' i11fia111111atorie annessiali, con, ln trcinenti 11<1. - Hi tratta cli iniezio11i tli olio p111·0 di tre111c.. nti.1ul i11 l Lllil ~ol11zione sterile nl 20 % in olio 1i11is.~i1110 di o li,·i1. Risultati: 40 cnsi guariti, n lniglioi ati, ;J ~ta~ ionari , nulli nelle torme tuber<·okt ri. Ec<·o le con<:lusioni del1 ·o. : 1) la tremen tirm. 11r0Yocn in JH>thi giorni In ·~'Com 1pansa dei òoJnri, la <'<t<l11tn de lla f~bbre, la di111il1t1zione d e lle ise1·t1itP (~d u11 ~~11sibtle mig·Iiorn n1ento delle contlizio11i µ:cut' 1·:t li. XelJe forn~e <lente recenti dà rnl>jda g·un rigiont:: nelle n i1tich c tlit ris11lti1 ti miglio1·i di q11Plli c·h~ si 11a11no per nltre C"l1re; 2). q11e~t n lllP1 c><lo fl i ('lll"a è C li ll IUl appll<:azione tean.ica :'lP11tpli.l'i~·isi111n. 11011 proYocit tlisb1rbi, ·p uò essere cJl(•ttna to n u1 h11l;1turif1 n1e11te e ,·ale in qualunque ~t:1dio 1Jclh1 malo ttin.
l>ott. X.
I>.\I.LER.\
<lei ri~u lta ti delln Yeccl1ia te1·a1}in Y<lgioole e eh<' l"i d<\bbtt ull<.11-g·are l'in(licazione del tag·lio cesnreo lll'lln J)laeenta preYia. XX\.. Prof. PiccoLI ~ALYATOHE (NaJ)oli). ~ Sul si.<J11lfic-ato dei l ipoid·i, placentari. - 80110 l'icercl1e istoc:l1i1uiche ,s11i lipoidi i11 placente ptovep.ienti d a gl'n 'i(laJ1z0 µ:emellari nelle qt1n Ii 11110 clei feti
t•ra J)remorto. T..'C>. ueyn (:lle il g 1':1$-RO placenta1·e . in cli originP degenera tiYa o che ffiu g·rn1sso di assorbiIlll'llto desti11a to n l feto. Crede in\ec:c che esso dt•hbn consi<leta t8i c-onie sem11lice eRp1'e.~one rlel 1nPt<tboliRn10 c.~llulare clf\ l villo, i-;trC'tta1nente lei~:1 to a ll•l sua Yitalità.
XXI l. Dott. ..)JE::\RTnox (Trieste) . - La t erpiol ii11a 11ella <'llra <lolle au11cssiti. Riferisce Stl 42 <>~~t'l., ,, 1,ioni cli tale c11ra in sei mesi. Ottimi rinlta ti ~J)N:ie i>er le condizioni generali, la. cessrt:zi• ~i1e tlP-i <lulu1i, la tlimil1uzione <lelle tumefazioni t.·cl i11 a ]<·uni c>asi 1n co111pletu g·11nrigione, senza n1:1i d:1r è·omplicazloni.
XXVI. Dott. J1\ SPrn1To (X<lI.>Qll). -
·i nte1·,1HL clell'ovain · ecl. osteon1alacia. 'I .. 'O. lut s t11diil to in ci11qut'• cn.Ri cli osteo.mn lacia fnoti g;raYi(lanzn, nppnrt011e11ti a donne Cc'lstrate in JJP1·io(lo 1011r...1110 llalla rnt~strnazio11e, ed i11 due c:a 8i <li <>stco111àl<l <:i:.1 ii1 gt<"l 'i danza, le oYai<l per ,.+->tl <•re [-(e fo:-;se fo1Hl n tn l' a ffe1111azio11e di v\~allurt r)er l'ipertrofin tle lr elen1ento inte r m i7.inle O\fltico e J)tt rago11a11d o i re1Jerti otten11ti a q11elli di oYai.il tolt~ a don11~ 11011 inaL1te di osteo111nln <·ia . l>;,tll 'insien1e <lelle :::;ue osseryazio11i co n<.:ln~le cli~ il re1)erto j11costa11te e ('Onttadditto.r io è contrario nllù teoria d\"ll v\~a ll-.1 rt, rig·u,1.I'(lo l ' ptiologia tle l1· ostPoll1:1 l<1 <· in.
l' rP t,. N \'\'II (A r<>:r.z-0). - X on ebbe i risul tn ti co-: IJ1u11i1··1 ti <lni i)1·ec0<1<)1tti 00. Crede essi sinno {lovuri a 1 rì1>0:.-o al 1etto ecl <lltl'e ci1re ·v agina.li c11i le n1:1lnl1 · :-:.ouo obbliga te couten1.vo1~1neamente . r•rof. l~EH'l'OLOl\"'I (Ale ·san{1l'ià). - Il metoclo del1<· i11iezioni 1>rofon<le di. Lren1entina è innocuo, può
s1)eri1uer1tato 1~1 rgarnente. Dalla e. pe1·ieuz:1 f.:11n 11011 ,s i :1Yrebbe l'in111ressione di· risult:-tti :--orldi~facenti. i•ruf. ~ \ltIAS (i\In11tovn) . - Ricorda cl1e il })l'O· fe:::<.:or ( 'hial'<t fin ùal 1883 11s ..1va i1elle forme infia1n111<1 torie a unps~in li in11)acchi c.·~1 ldi8silll i fortelllf'ntc t1·t·el>elltillati P rir>et11ti s11ll'a(ldo111e. 1>rof. I >1-:c10 (l'(l.rugia). -- H a 11 ~'1 to la ter1)ichi11a iu Y<·uti <:n ·i. Rolo i11 clne ca~i s i ebbe rapida scom1ln r~a della teni.p era t111·a ec1 1n 11no .·olo una c·f'rta <li1niI111zio11e <li YoluJne;: d e lla 1n~tssa inflam1nn torin. C,rede anc:lle egli cltc tali riSl1lta ti po~ sa110 f'sser <l OYl.lti a l c:ontempora11eo 11SQ <li ghinee·] o ecl al ri1Joso a le tto. Nelle for1ne cro11i<.:he non 1'i vide :1C('elerun1r11to f'Yjdente del rinsool'bimento delle ina~~f'. Il n1c' toc.1 0 ·d i ct1ru essen<lo in11oc:110 e8~..\.r
J.>11i) <>~f-i('ll' s1~rill1ei1t.1 to
Cellule a
.~f'<· 1·e.~· io11 c
JJis<·11ssio11r. su l tc111a della ou1·(i clolle an11essiti.
t.1 n1H1 li<'
D E l)ORE.'\'.l'.\
xx·v·1r.
D ott. :\IA s.\zz.\ (.l\Jila110). - La fiebocli«i cli soluziun.i glucosa te ·ipe1·to·n iolt.e 11clla ou ra delle. sev s l puerpe·r a,li. l}Rì> ~blnzioni <li g·lneosi.o al 23-30 °~ nel1'l dose di 200 c·n1e. in · forni~ {li e11<101uetri tP ~-ettiC'<l p11cr1)el'n lf' co11 l'~J.>e-l'to b<l tterio logico <li c.:occhi <~trepto- e . tafi lo-) e di l). c<0l i u~l lo('hi ,-~1gi11nli. Vide catl11ta l':lJ)icln <lE'll<l te1n:p<.:>rttturn . consecnti,·a regolare:• invol11zio11e uteri11<1. , . . i<ll' ]H1J'P ri~nltati faVOl'f'YOli in -l f·n. i Sll ~i tr.1ttn ti di ~-etti.cernia i1ue1-p€'ra le ;1cl 01nocolt11rn JlO· i-;itiYn . 1
XX\1 IIT. l>rof.
Jargamente.
tr
,r.; ,,
ra 1.
BAFFONI-T.JUC I \NI
( l{ Ol1Hl).
-
7
").
)-
1a iJtfez ione p11erperalr (J>otoy<'11<'si e r·11 ·
S tn<1i<l le ,·urie Yie <1·i nfezron~ <'<1 il 1.:onte11 l1to ba tterico abih1<1le. I>assn iJ1 l'ass0g-na i Y<.l J't 1netodi di c11ra e-ù i ri111N li •l \Olt:1 :1 Yolta
XXIII. Prof. ì\1. I .. AMPUCXAXI (NoYara.). - Tu1n.ori o i;a r ici e tun1 ori. renali. -· RiferiF-'Ce 1<1 letterri t ura ~ 11ll' a rgomento; illustra due casi da 111i os-
•
•
-
,
. IL POLICLI NICO
(ANNO '
'
i·itenuti efficaci e 5i &'Offe.rma s1J€cialmente ~! l'u so di un nuovo rimedio l)l'Oposto «il trifenil » ne 1 quale, oltre ai derivu ti fenilici, entra a fai· • i>arte l'acido nucle inico. Illus tra la letteratura di questo nuovo rimedio e riferisce 1111a aoo casistica. XXIX. Prof. C.
(Roma). -
L'ittil·i lcì d ella più gra·n de Unt'ilazioric del rasch la nìe·n to <lell'u t ero 1iella aura d ell'aborto. - L'(). trae le sue l\1IcHELI
1
concltlS'ioni • • dall' oooor,·uzione di oltre J 500 ca.si di aborto curati ne ll'ultimo d'e cehnio nella 1Vlaternità degli osi>e<L:tli <'l i Roma da lui diretta. L 'osservazione dei 1500 ea~i di aborto è fatta su un totale di circa 18,000 t icoYerate i1el deceru1io. lt ~eorùa, a pro1J-0F3ito dell'argomento qel1a limitazione del raschia1nento nella cura ùell'~lborto, Ull<l sua })recedente 11ota illt11~trati,·a . :.\1ette in lu. ce i vantaggi della dilatazione del cànale cervica le atb.1 ~tll'introd11z.ione .cli u11 dito 1ic?lla cavità u t~rina e (lella es1>lorazione cligitale endo11teriDJ. contemporanea e seguente a l distacco ed alla cstrazio:ae clel proùotto abortivo. In contrasto con i r isultati ottimi ottenuti con questa tecnica. i·icorda i frequenti de1)lore,·oli risultati che si ave. Y<t 110 prirua e si hanno ancora da alcuni i1ella c 111·u dell'aborto <:on il i·uschiame11to uterino. Il c11c:<:lliaio tagliente apre nella .p arete uterina facili vie <li penetrazione allo flora batterica, clle 11011 n1anca più spesso sul p·r odotto abortivo e dà luogo a ~psi e11dÒuterina, a loca lizzazioni freq11e11ti l>a rametrali ecl an'nessiali <lella infezione. •
~
'
XXVIII, FASC. 51]
Disou.ssione.
quale st.a.vano un centinaio di statue muliebri jo tufo. J,a .Dea porta nelle mani una melagrana matura - 8imbolo di feeo11d ità - e<.l una <:olon1 ba - siirnbolo ·di fedélt.à in amore - L-e altre statue rui1)1>resentano madri nelle più nobili loro attitudini e portano da 11no :El quattordici n eonati_ Il culto, a qt1unto se ne :p11ò ded11rre a t<1nti millerutii di distanza, ap1Jarc semplice e severo e ri- • velerebl:)e nei costami degli antichi Osci una saldezza dei vincoli . famigliari ed una sana uspirazione alla fecondità, quale è quella. che fu seu1pre Yanto e forza di nostra .stivpe. I
Altre comunicazioni annunciate al Congresso. Dott. G. Cuzzr (ltoma). - L'e.<;anre della fun,zi,Jne r e1i ale in gravidanza. Dott. G. Cuzz1 (Rrona) : - (./o>"ioe11itelio11ia cervioalc .
l>rof. I>.
GAIFAMI
le aniazie..'
Ptof. 1L. A.
(RM1a). -
:::Jedi111 entazione ciel -
(Genova). -
Oont1·ibuto olin ic() sui ben,cjioi effetti r _ e1noti d ella. 1Ju.b'ioto1nia all a Gigli. Dott. A. :JilARI NO (Roma). - Sul canoro del corpf) dell ' 1t.te1·0. f l>rof. I">. SFA~IEXI (Bolog11a). - Genesi e valore tl.iagnostioo dell'espan sior1,e e tu-niefazione d eli' are·ola 1riarrirriaria e delle srn agliat-u.re, o·utat1 ee i'IA gl·avidanza . · l'rof. e:.. VoLPF: (N"a11<>li). - Ra rissinio caso di epiga strio-omfaloscliisi in nn neonato. Prof. f; . .A.ccoNCI (C.agliari). - (Jra1Vidanza ectopica con, inipianl i d ell' uovo sulla fini bria fJC r ooc11fsione dell'ostio t ·u barioo. • Dott. Il . RAGUSà (Roma). - La reazione di "J-c111na n ;i ed Hcrn1ann, nelle gr<Widè sifilitiche. i•rof. PIHANI (Bologna). - Tt·e casi di corioa11r1ion1n clrlla plaoen,ta. Dott. CALDERINI (Tol'ino). - Su di u1i caso di ~ 001·i.oa·n giorna di.sse1n'i1iato della .placenta. Dott. C ALDERill!J: (Torino) . - Oo1i tribu,to allo si udio del papillonia della vescica. Dott. DI BERNARDO (Spezia). - E?1101·ragie eorloperitOll<'nli ed ematocele· tio1i di p cnde1iti da nrn vida·n.za extra11ter ilna - Ulcera g orn niosa ti' ba ricr1 - O·i sti folliooLari ematiclle ovario/te. I">rof. .A. Guzzom (Modena). - Nell'i1iondartiont peritonéal e da gravidatiza extra uterina si derr interven i1·c subito o 1io? OLIVA
1
1
I>rof. ì\I ANGIAGALLI ( ~1ilano). È perfettament e d'accordo con la li.mitazio11e 111assima del rascl1ia.mento uteri110 nell'aborto. XL,. Prof. A. G ozzo:-u
C~~odena).
g11 a n1ento dell'ostetricia. e della
-
P er l'itiseginecologia. -
L 'inse~ namento ora an11uale era biennale t renta arlni or sono. Tutti ri.co11oscono c:l1e in lln anno solo not1 è possibile espletare l'iu.segnarnento teo-
rico e c.:li11i(·o. I.ia Società di ostetricia e ginecolo~ ia si occupò già della questione nel 1898, nel 1911, nel 1913. ProPone che la Società rinnovi quest'<\ nno il · voto per l'insegnamento biennale. Discu ssione .
Prof. MANorAGALLI ()filano). - I voti della Societit nostra no11 furono accolti per questo percl1è le Facoltà mediche si mostrarono ad essi contr~lrie. Non a l Ministro quindi, che inai si è qpposto, ma ai Presidi delle Facoltà mediche bisogr1a 1nan<lare questo nomro voto. XXXI . Dott. Buzzr (:!)Iilano). -
f in, oulto prei-
storico alla fecondità pre.<.:SO gli o~oi. -
Illustra 1·0. un materiale di archeologia esiste11te nel must\o di Capua, materiale figurativo ed architetto11ic-0 attinente ul culto che gli QS{;i da vano ad t1rui Dea protettrice <li 11111ana fecontl i tù. Il Koch. col poco mater iale a m1a disposizione, r icostnlJSSe \In 1>1Jdio cl'ult::trc ]lortante la Dea ccl intc)rno al •
1
1
Il Co11gresso si. (·hiuse indicenclo il XXII Congresso in Sardegi1:i con sedute a C ngliari ed a ~n ssari e stabilendo per (\HSO le r~la zion i S(·~uent i: 10 tema: Dilatazione pern1a.Jie11/c· riPl l>rt('i110 I~~lntol'L\ l)rof. ll01\1.0LO ('OSTA CNo\·nru). 20 tenUJ. : Sterilità nella donna e ....·ua c11rr1. - Rehl tore : l)rof. E . ..~LFIERI. . 1
;~eg re ta rio: I
prof.
(~. )JICIIE LI.
. (A~NO
XXVIII,
FASC .
51]
SEZ IONE PRATIC.\
I
1735
APPUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. SE~EIOTICA
..
Liberazione delle funzioni dcl sistema nervoso. Com1)io110 ormai .cinquanta a.n 1n i dall'epoc}1 in cui Jackson affermava ·che ·l e lesto11i di• struttive del sistema nervo·s o n.0.11 provocano m·ai effie tti positivi, ma deternl.inano solq una condizion.e n:egativa g-rrazie alla quale possooo n1anifiestarsi dei fenom.e ni positiv·i. 'fale le·g·g·e, trascurata. dappri1na, sen1brava esse.re oggi 11ella fisiologia e nella patologia. attual e, ·l ' espr~ssi-0irie più esatta ruella pato·genesi dei sii11rl:omi che la .clin.ica e l'esperimento offr-0110 alle r·icerche dei neurologi. - M. H. Head ( Proceed. of the Royai Soc. Rifer. in Ga:;ette des Ho'[Yitaux, n. 84 pe.tnSa c.he se si ap·profo11Jdis(!e iJ meocanismo delle pertwrbazioni organiche del sistema nervoso, siamo icostretti ad ammettè:rie l'esiste1nza di due gruppi . patogienicamente .differenti. I f.enomeni lnorbosi ,consistono inifatti da una parte nella .perdita di funziione di un oen· tro superiore associata all~esaltazione dei ce[Il · tri ohe narn1almente sono soggetti alla loro azio11e i11ibitrice, dall '.altra vediamo fenomeni positivi diOvuti all'assenza d1 controllo ·dei centri snperio1i su uno o più centri gierarohican1ie nte subcxr.ddJnati. ..t\l p,1in10 di questi fatti si applica il nome di ' rl isin tegrazione, al ~secondo di liberazione del
.
Un segno speciale nelle crisi gastriche della tabe.
Brai,,. o,n ing (Y.f edic. ' Record, 1920, pag. 728) ha constatato in tabetici, durante le ~risi gastri·cbe, l'esistenza di una zona di ipetrrulgesia s11l fian,co s inistro clrella col ornna v.ertebrale. P.er mettere in evidenz.a l'iperestesia cutan1e1a , baista sfregare leggermente con l'estremità .delle dita ·la regione inclicata: nel m-0mento in cui la zona senslibil'e viene c-0lpita li inalato ayrà U'Il susslùto o addirittura pian' ~era. . Qu~sto sintoma -persi te nei gitorni che seguono a:lla crisi e. può nuche preludere a dolori gastrici. ì\'.IONTELEONE.
Su .di un nuovo sintomo della meningite.
. G. R. Lafora insiste nuovamente (La Medi · cina Ibera , n. 173, 1921) su di 11n· .s tntoma da lui diescrito i1eil 1915. . 10onsi-ste il s in.torna in quist.ione n.el fatto che un :infèrmo ~di 1metnin.g ite .cerebro spinale epidie mica si gi:rafiìa e lace1ra, fino a farla· sanguinare, la :nariice. Gen.er.almente tale fatto p.r-ecede di vari g·iOJ"!Li il quadro c1inieo tipico e continua insieme con 1lo starto di deambulazione rd ell'infeinno. L 'A. crede ipoterlo differenziare dall'i(lentieo segi1o òell'elimintiiasi inte• s tinale, per la sua violenza ie ·costanza. Causa , del siintoma. è una iJrritazio~e e · còmpressionE co11.trollo. del trigiemino e del ga.nglio di Gasse.r dQIIlide I m ovimenti di 1automatism.o midollare conor]ginerreboo llll f orn1icolto paii.eistesioo· della statati nella 1sezio:ne toitale ·del midollo da Lher- inu100s'a nasa.le e consegt1entemente il graffiar1nitte, II erud e Riddoch, i fenom•en1 doloro1s i si de.hla nair:Lce. che frequentem·ente si associamo al defi,cit senL 'A. aonviene co11 a:lltri autori) ohe tale sinsitivo delle lesioni ·del1o strato ottico~ appar- toma non è esclusivo 1d1ella m.eningite cerebrqte ngon.o al primo gruppo. spil!lale .epidemica, ma ·di tutte le .f.o.rane di m eQuc5te manifestazioni secondo Head, non di- ningiti. mostra no llno stato ·di irritazione dei centri ili un recente caso il La f•ra Jo h a osservato ' n ervosi, ma la liberazione dei membri inje- unilateral.e. · rior.i con perdita delle fuinzioni superiori. La Si tI'latta.va. di un bambino ·di aspeto sMlo. liherazion1e del contr.ollo appare meno una con- ma oon prece.dlem1ti tubercola•I i. Pochi giorni segt1e'Ilza cle ll·e 1 esioni distruttiive del sistema prima dell'ie>Sservazione medica, i genitori av.e- , nervoso d·el •CoTol1ari.o d.Jell'indebodimento fisi-0- v.ano .n otato che suppurava a lquwnto l'ore cC'~i o logico d1ei ·Oentri supe•riiori. Nle è chiaro esem- , sinistro e che spesso si graf.fia,·a la nari ce si pio il dolore viscera1e: mentre U•n a n1,oCLe- 11istna: nuna mattina imprrovvisRment e fu preratu. irritazio1I1e rimane limitata e •n etta, 11na so da oonvu.1sioni, sp·e1ciei s nJ lat,o destro. Ftl identica irritazi-0n1e se le con·dizioni gietne::ra.Ii giudicato a.ff,e tto da n1enin·gite tuberoolare ed del soggetto son·o alterate, :pt1ò sfu.ggire al inviia to 1al1 L,afora. L'esam.e ·obiettivo rivelava controllo e diffondersi .in regioni Jontane d1el- che la fossa i1rusale si1nistra sanguinava, dela zo11a i rrit.a ia - così come 1Sli verifica ne.gli vtazione della testa -e ·ùiegld occhi a de.stra: non stati febbrili, nello shock. J{e;rnig; assenza de.i riflessi rotul.ei; presenza dei riflessi pupillari; srtip·Sii ; r efaJea; vomito; de1--mogr.a:fismo; s-0nnolenza. MONTELEONE. 1
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1736
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TL POI.I CLI~ l CO
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S11p1)11razio11e dell'0Teccl1io .e rottur,H. del ti111pano. Nei g·io t1.1i ~eg·11e11.ti f1t fn tta J.a p1 1nt11ra lom• b are ; il liquido mostraY a le@ger.a linfocit osi , leggero at1111e11t-0 della glob11li11.a, a:lb1111U.na O. 7 p e r 111ille; gln~io 0.2.6 J)e l' i11ille ; assieinza di b acill i cl i K o1cl1. ~I e 1ltre la di r1g110. i cli laboTatori.o e clinica facevn v 0Lge.re l ~t i11ente al la i11en.i11gite tl1berr olar.e, 1nort.c1le, do1)0 JJiocJ1e se ttim'a ne il bambi 110 -e Pé.l g11a1ito . L \ 1:\.. J:itiene s in si trattato cli un caso cli m eningite circosc ritta, di origine otit.fta che rlet e1·111i11ò 11nite r a.1 111e11te il sinto111a des·c.ritto dal . L a fora, le 0011:cl11 s io·ni e la r efs tante sin·tomatolog ia., L ' i11t.er esse del ·caso sta n ella co.nfern1a che eB~o ,·iene a dare per la tea.ria neuriiic.a d·e l ·s intorr1a detto. 1
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~lONTELEONE.
TERAPIA. I colori di anilina. i sa che a lcune sostanze coloraa1t.i, cl eri vat.e clal l 'a11ilina, sono, &ta te p1J."'econizz,a te i11 terapia q11a li antisettici (Chei11isse : L a Pre5 se ?1iedicale, n . 81, 1921), co~ì il "Qle11 di i11etile11e, 1a pio.ctaniJ1a ]) let1 (violetto cli i11etilien e"'
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la pio et.a 11ina ·gi a lla (a t1ran1i11 a ), il ros~o scarlatto. ~'.Ie 11 tre p erò clapprin1a g·li AA. c1·ed 1eiv auo acl u11a · a:Zio111ie ip11ram·en te m.eccan ica tcleJ le sost anze i11 disc.orso, oggi ~1appian10 cl1 e il i)oter e J)atte 1i·c:icl a dei colori cl".a11iliJ1n. è fn11ziCYJ1 ·' della str11ttl1ra chin1ica l)ro1)1·ia a <111 e t.a o ql1ell a n1a t.eri a ro1oran te. Speic·ia ln1 e111.e 1}er quel ch e 1·ig'111arda l 'oftal i11 olog·ia, ~.0110 i11te 1·essa.i1ti i dati, basC1ti S ll di eci n1111i cli, es1)erienze, cl1e ci dà il clinico Lò11lei11: co~ì da. essi a pipre111d i.am o cJ1.e n ell e i1.1 nlatiie cl e~li occhi sugl i 7J11 e.1l1n,ococ·c1ii agiscono· l 'azofta,ri11 a, la ·c.1·isoid ina il J)le11 · di n1etiil r11e, iJ ro~a b enga.la, il g·iallo Vittoria : .s11gli st afìl ococchi: il ver cl.e brillante, • il violetto di g:enzin11.a, il ,·erde allo iodo, il verd e 111 a lacl1ite, 11 .violetto· cli 111ietilene, il violetto di n1etile; . lti l>a cil/i. della xe ro si: il v i-0letto H ofn1 a.nn . il ,·erd€ ll1alachite, il violetto cli metile11e, il veede cli inetj le, i l ,-iolet.to di n1etile 3 D, ln ~af1 ani11.a. il gial lo \~it.torja; sul tliplol>acillo '111o ra.r-:lxenf elri: ]l ver Je briII:n.nte. il Yioletto cli ~·e 11ziana , di H ofn1an,11 , di 1netile11e il ' '-er{le 111alacl1it e, ln sairanina. il l)lell cli tol11idina; SllOli .\· [rfJ>lOCOcrhi: il Yerd.e brilla11fe, 1)1U1acl1ite-, il u-ial lo \ ' it to ri a : s11 i r1n·no.cotchi: il ve rde l)rill nnte. aùlo jodo. 111alt1r l1ite, di 111eiilene. ncido. lti crisnni1
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li11a, il violetto Hoff111ail.lD, di n11etil e11e, di m etile 3 B ., la saf.r anin a, il ble11 di n1c't.ile11e. n.a r iò .1·isl1l ta ch e oltre aj coloranti })a ~ i f'i, coo1e ft:nora solo amme tf.e\ as.i, 11 n i)otere l)c'ltte 11cida ~})etta a11cl1e a i c.o•l oranti acidi. ~ ei oosi ril)elli, Lohl·ein 11sa u-n i11isc11gli o cli 111aterie coloranti di solito effic-ac i contro i l microbo · in causa. T.ali n1iscu1gli l1a11no cla to buoni 1risu ·l ta ti n1ei processi i11fettiYi lornlizzati a lle palp eb.r e ed aJla cong"i1111t i ,-a. :Ma 1i.01n è solo i11i oftalmo logia, cl1e l e sosta11ze ·Co1ora.n ti hanno reso hl1oni ser·yigi: l '~.\ . l1n · infiatti eion Sltccesso 11sa tn. la. piocta i1in a 1) l.et1 nelJ~angina di ·y·i11ce11t; QueyI·at 11 n. 11sato i l rnisc11g:lio cli Pick e Jaco~)so111 (fu csilla <li Zi el1l .e hl e11 di metilene) neJ:l'nlcern lnoll e- ott~nen clo rapidè .cicatrizzn.zioni; ,,~ol1lgen111tl1 11a usato .con Sl1cce·sso jl violetto cli 111etil e11e e l a fu·csi11:a in un ca so di osteomi e1lite t ifica. Qn e~t! fatti ha stn·11.o ])er far co1111J I'end ere q11ant<:> varie l)O·ssano - essere le applicazioni tel'a.p e1ltiche dielle s·ostalllize t:o lora11.ti. ' 1
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MONTELEONE .. I
Il liquido di Ziehl nelle dermiti infet.tive. E. Romn 11elJi ( f.'olict 1netlirn, 1921, n. 13-1 1.. 1 tratta col liquido di Ziel1l l'imp.etigo contag·ios·n cle i ban1b.ini , facendo a 1)111licazioni og·ni d11e g·ior11i e él l t e111 a.nd o co,n lJ,oana ta al xel'of orn1 io ~ i ~i g'l1arigione ~i ottie11.e i·apiclan1ente. .Nj. Ii'i.ef"f5111g:er ( J 01tr11 . rl. 11rrttici P11s, 1921, 11. 1.3) ha trattato con suoces so drei casi di ,raj llO·lo conft11 2nte e cl i varicella : })er evj ta 1'8 la colo•1 azio11e d ata dalla f11osina sostituisce> CfU€1sta cort l'eos i11.a (2:5 rg. in 25 r111c. di aciclo fe11 ic.o al .J ?~ ) rlella Yaricella s i spen nellan . o i si11Q:ol i elerne nt'i 1111n ~o la volta m an n1ano . si. ~ril111)·pnno; il p·1·11rito re~.sn ,. si ha il ra1)icJ () r1isS12C{'am t'nt.o, no11 si })ro·d11 ce cicatrice. .fl l. 1
Le alte dosi di siero antidifterico. \ ·. Bie ( Ugeskrift f. L rle(J~) r e Jour11 . . \ nL • meri . •..\ ssoc., 1° ott. 1921) ha adottato da 011nlcl1e a 11no il sistem a cli iniettare R0.000-100.000 ur1.ità nej c.a: i l)it1 gravi, con 1111 tota le ,1 i • 160.000 i1elle ])rim e 24-36 or e nei 1Ja111bini ~otto i 10 an11i, e cli 220.000 ]Jer i i1iìi ~ 1 ·a11di; 20 c1u .c. d€.lla pri1na dose so11 0 so111111i11i. trati per via eu do,·-enosa, il resto r)er ,·ia endo1nt1$'COlare. ~ei casi più "leg·geri la l) r i111a do e è cli i.000-1·0.000 11J.1itù . Da q11ancl-0 ha int1·oc1otto tn.lr ~ic:te111a , 1· -'. l1a ,·ecluto rid11r i l n 1nortalitf1 i1e i casi pjit gra,·i. rlnl 52 % a l Z-2 n.~ , e non ha pii1 avuto morti per para lisi re~irat oria , 111en~re nei cat'i n1en o g ravi Ri è a,·utD 1111 d-e-<'orso affatt<>
ben ign o. I
SEZIONE P RATJC.ì.
1737 I
Dal 1896 la pro1)orzione dei casi grnvi si è raddo1)1)iata, 111a la n1ortalità totaJe è · diminuita cla 2.6 ~{;, i11 896 e-a si a O. 7 °~ in 1.341 casi i1el 1917. fil.
L'arsenico ad alta dose nelle affezioni polwonar·~ r~.
:\idel'ga11.g (Press e 111édicale 1 lV:!l, 11. 78i 1~sa él ta.le c:::corJo il cacodilato di soclio al ci11qna11tc.1. per ce11to in acqu a distillata, ag·g·iur1g·e nd-0\"i talora nei sog,getti de1)1-.essi il g·Ji cerof us t'ato cl i sodio u 2.0 % : sterilizza in autocJu ve jJ fta con·e a tap1)-0 larg·o ~rr1erig·liato; pratica. i11iezio11i re11 love11ose, r1011 t·ndo1n11scolal'i, cl1e :-:.)n 1.el1he·ro dolorose) ,bi~ttirnar1ali incon1incia11do ro11 1111 cn1c. e ' crescendo og11i voltn cli 11n c111c. lino ad un • rotale di ·10-12 iniezio11L L ·11so di tale ll1edicazio11e è ir11clicétto r1elle affczio11.i l)O]mon ari diS]_}neizzcu1ti, particola1111 rnte 11 n 1I e-nfi.:.e111a polmonare con o senza J)roncJ1ite, nrllc di~~)11ee asmatifo1111i vere e l)l'Oha1'1ln1e11te 11Plla ])1'or1chite fetida e llel la 00·<:111 g-renn pol111onn.re. Ne~-.:nn ri:::·u ltnto sj ottic~n ;~ 11ellé1 tnbel"colt}Ri pol111onare confermatn . •
fil.
· Edema dei genitali da antipirina. t,e eruzio11i da <lr1tipiri11a no11 so1~0 co111u11i, n1a Bo110 svariate: inorbilliformi, scarlatti11iformi, a tipo di orticaria, })01·1)ora, eri tema 11 oclo'0: qt1a11do !'-:ono in fo1~rna di vescicole er1)etjcl1e, '-lllle 1n11co~e, 1Josso110 simulare la .. ifiliclP erosiva. J.'.er11zio11e lJiù tipica const't di 11u111c1 c .:;e l>laccll1e rof\siccie, clel dian1et1·0 fi110 acl 8 centi n1. c.;011 1111a certa r>ign1e11tazione. El1r1n<1n11 cita. ét11cl1e d0dici casi di eclema ai ge11itali i11 110111j rii. II. llons ( [~yrskrift for Lacger e Merlical Re1 lr'lV. sette1uJ) l'P. 1921), l1a osserva.te 11na i·ag·azzn e.li 10 nr111i, ~trn111essa all'os1)edale co11 er1t. z io11e sifilitica J)ap n lo-sql1ai11 osa ti pica; per 1~ cefale<t, cli cui ~off1· iva, le e1·ano state sornmini. trate c81·tine co11 30 cg-. di fenacetina e 30 di a.11tiJ)iri11n, :3 volte ttl g·iorno: clopo averne J rei;e clieci la cefalea sro1nparYe, ma tre g·ior11i più ta l'Cl i, la 1·agazza notò lln ce1to g·o1lfiore ai genitali, e l)Oi ai piedi. Ali' esan1e s i riRto11trò il lJiccolo la J)l)l'O di sinistra grosso qnanto 11n lJ OVO di gallinn, lln lJO' m .e no lo era il destro; eòe111citoso er a altresì il prept1zio della olitori'<.i.e; ede1i-1i si OS Se1·vavano al volto, n i l)i~cl i ed alle g·n111 l)e. I-4a ragazza avvertiva malesRe1·e ecl a.veva tempe1·atl1ra di èirca 38°; non a ve,,a tna i avuto ederrti n-è 1presa an tiipirina .p ri111n d'allora. L'eden1a scompar·ve gradatamente in otto giorni, da l1ltimo quello delle piccole Jnbbr·a. Come riprova, venne sommini strn.tn. 11na rer-Ut quantità di antipirina: dopo -1.. giorni comparvero gli edemi, dopo i quali ve1111e 1
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so_pèso il rin1eclio. f . e crt1zio11i cla a11tipii·i11a c;om1)aio110 di solito (1uasi sttbito .dopo la l)l'i111a close, l)ersisto110 fi110 a quando si sospende il 1·imedio e cessano sospe11de11do questo; talv·olta, i11vece, come i1el caso attuale, vi· è u11 i11tel'v·allo fra la prilna dose e la comparsn. flPll'e.r11zione la. quale l)UÒ lJOi persistere a])ba~ star1za a lu11go. fil. 1
La somministrazione dell'adrenalina ' per le vie digere.nti.
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o 1· i11troduz.ione 11el retto .ii <l.drenaJi11a, a 11-che .a forti dosj, n·or1 ha azione costante 611lla P.ression~ arteriosa : talvolta ~i o s~· eLrva le,?;g~era asc,esa della teTuSione ma.ss:111a ed aun1e11to dell'indi ce oscillomet1ico s·en' :tlz.a modificazione della te11sione diastolica; t1·e volte, i11ve-oe, .si o ·ser,·a ipotensione. 11 111as. imo d0ll'avio11.e si osserva entro 16-30 n1int1ti, meintr e in l111'ora-1111'ora e 111ezza scom1Jure ~g11i modificazione della prr essionie arteriosa. . Les11é però osser\'a ( ·oc. niéll. cl. Hùpitrzil.r~ a11no 36, n. 21) ·che c11 1ei.c;ti L·i lievi i11 co.st.anti ·ed • a11cl1e paraclo·ssali i1ou ~c;o110 :·ufficienti pe1· giudicare l'azione dell'a cll'ellétli11a, la quale, at1ch e S-011uhinistra tu i)el' bocca, ~ ·erci ta u11 ·azio11e n1anife ·ta stli segni ùi insl1f.fi·c.ie11za s11rrenale act1f.a o cronica. E un fatto cl1e la t-0Bsici tà deill' adrenalina ~t:1co 1n1)are se q111esta. viP11e i11gerita i11entre ri.lna11e quanclo la si dà. })er via rettale; ciò va u ttribu i to al fatto c!1e ql1esta sosta11za vien e neutl'a1izzata dal feg·ato. La via rettale f'a rebbe da. i)referiTsi .al !a ])Q cc.ale, }Je1111ettenclo di otte11cre co11 clooi IJi rì deboli un' <tzio11e pitl ra1)i1da e i1ilt efficace. fil• .L' ing·e·.. tio11e
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Formole difettose. Fra le cliverse fo1m.o le per rtcette che sono sbag·li,ate peir inco1111)atiJ)iJità fl'a i <live1~i me:. c1ica111€111ti lmiti, sono da l'ÌC1ordarsi le seg·uenti (.Jotlrrial d. Pra ticiens, 1921, 11. 38) : La misoeJa di clorato di potas.sio con ca1·b o1ne o polvere di china (polven~e cle11tif ricia) c)1e J)UÒ cletona1·e nella :prepa1~azio11e, oppt11·e l)er urto o per elevazione dii temperatura; a11cJ1e i)e1·jcol c1sa può .esser e l'unione di pern1.aJ1,ga11ato di pota~ sio con alcool e g·lice·r i·n a: il })erma11g·a11ato no~1 ·deve ma.i eisse1·e aS6IOCi.a to con sDistru1z t: o.rga.i1iche. J) eti011a11te ·1)uò esse1•e la i11is cela di tirrtu.ra dii jodio coa1 eR1se11za cli ti~e.mentina , o co11 ai11n1oninca; no11 f'i clcv-0110 fare spen11e1lé1.t111-e cli tre1ne11tina in 11n.a i·eigi 011,e già spe111n-el1ata con tintt1ra di j oCLi-o, si a rrischierel)he di vedeTe prod11rsi intense bruc1a.t ure. · Truo1~ i i11edicamenti si tr~for111nno e perdono l a loro effica-ciia: così mescol.ando ad.rena-
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IL POLICLINICO
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lina (1 mg. ) con iperalarur o di ferr.o (g. 10) si ha UJll'osstdazione dell'adrenalina (.colorazione verde <> violaoeia) ·Che per<lie le su·e p.roprietà. L 'associazione di fo sfato o glicerofosfato di sodio, o ··ca>co:dilato id i 1sodio (ana g . 1) oon sollfato di 1stri·cDJina (cg. 1) in adqUa distiIJ.ata (g. 10) dà, durante la sterilizzazione, t1n precipitato. di stricnina : è preferibile in tal caso prepa' Dare JJa a oJuziione idi strùcn.iina a parte da qu1ella ded f-0sf ato e caJco.c1tLato e. m .e.scolar1e al momento dell'in1e zio1n e. Un precivit.ato di stricnina si ha pure mescolando il solfato di stricnina (.cg. 5) con iJ liqruo·re .del F.owler (fS. 12); eiò aocade per opera del ciar.bonato di potassi.o; con.tenuto in quest'ultim,o. fil . 1
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POSTA DÈGLI ABBONATI. (1152) Sulla coltura della spirochete pallida. - All'ab-b. n. 10710: I mezzi culturali adoperati pe-r !'() sviluppo
della spirocheta palli·~a, e che ·d ànn·o · buoni :ri~tati, oono prureochi. Rkordiam-0 'il terr e110 di Noguchi , che è qu-e!l;o che si ·aa.oper.a con mag.gioTe frequenza. Si preip a ra un terrren:o liquido consistente di 1 pairte ·di siero (di cor1iglio, di cavallo, di pecora) e id i 3 parli di .acqua dist:i:11a ta, i l quale si distribuisce nella quan~ita di 16 eme. in .p rovette alte 20 cm.e. e Jarghe cm.e. 1.5. Si fa la sterilizzazion·e frazionata a 100o (15' p er V()lta) p'eir tre giorni ·Consecutivi. _Ad o~ni tt1bo -si aggiunge l1!11 pezzettino di rene di coniglio r acooJto asetticamente. Poi si mettono i tubi in stufa a 37° per qu.alche giorno e si utilizzano quelli che rimangono sterili, approfondendo nel telì'e·n .o un piccolo frammento di. ,tesst1to infettivo. Le culture si ten,gono a tempi .costante a 35-37° . e, in oorn dizioni di anacropiosi; .si ricoprono quindi con olio di vasellina e si teng on,o in campane e<rmeticamente ·o hiuse al c~i fon do si ·trova una soluzione .aoquosa di acido _ pirogallico sulla quale mediante adatto di.sp-0sitivo si lascia caclere goccia a g oocia una soluzi'one concentrata cli potassa caustica, doip o ch e l'aria dell a ca1npana è stata sostituita con idrogeno. , Sarebbe troppo lungi() Tiporta.re altri procedim enti -che IJUre dànn-0 buoni ris·u ltati. Un.a acct1~ata · i.oro d escrizione si trova sul Tr attato pra tico di Parassitologie del Lustig (V. 2°, 1
p. 670) .
g.
·s.
(1153) Il 1.' accino antitubercolare Calme,te. - ..t\l dott. A. A. da P erfllgia , abb. b. 10.434: Il vacc ino Calmette è allestito CO<Il un bacillo tuber co1aJre che l'A. ha coltivato per molti an-
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[ANNO
XXVI II, FASC. 51)
ni in mezzi nutritivi ·oonten.enti bi.Le e che è divenruto d~l tutto .avi:nul.ento. Il Ca1mette org1anizza ro ra un'esperime-nto in g.rande sua cimp1anzè 1africani. ~ se gtli animali immt1nizzati, irr~po.rtati in Europa,, resisteranno .sei1sibi1lmen. te più d.ei contr-olli alla tubercolizzazione {clii le scirnn1i.e antTopomorfe , va·r mo qu.a:sd fataln1ente sogg.ette in un . ambiente civile), l'effica1Cia vrofilattica ·de~ rimedio risulterà . dimostrata e si potrà !pOìi. procedere alla vaocinoprofilassi .11.m ana. Il vacaizto Cot1mette l'li·e ntra in .u n grup.po di vaccini at0ssici o a virulenta di cui si hanno già var.i. esempi, dal ·bacilllio ·iaillfa di F.arran al bachl1o 3'CiiJdo-resdistente dell~ tartarughe di Fri edmann. · ~· B.
(1154) I l metod@ Beck per la cu1·a delle fistole'. - All'abb. n. 8819: Dato l' interesse dell'argomento,· esso far.à oggetto di una rivista -che verrà pubblicata nel prossimo n 11mero . L... Jj.
•
(1155) Al dott. M. À.. da S. R. (Genova) : Può utilmente .cansul·t are CALLIANO C. Ma.. nuale dei Soccorsi d'urgenza, di m1i si è puibb11Jcato .d a non mdlto una nu101V.a ec;liziomre (H oe p li ecìi torie Milano). C1ome maruu ale teori1c0-p rati.co pecr l ',infeTIDiere sarebbe co11sig.lia1b ile ·q u1elo del Quarta, ora -esaurito, ·d i cui s i sta· preparaJilldo 1a r:iJstrumpa. fil. (1156) Al dott. T. G. da Terlizzi: Per il bitbr.etto sanitario, c 001JS1t1lti ill i11anua.Iietto Per la. Scuola nuova edito dalla Federa1
zione it.aJ;iJana dlsl1e Biblioteche pO{Poliàri (Tipografia Mam:looorri) . Vi troverà molte nozioni che le PIOSSO'lllO interessare, moduli e schemi d.i lilb.r etto sanrl.tiario. Il vo1um etto a~bbe 1dovurto essere :iinvi1a:to 1a tutti gùi· 1urfructali $anitam, ispettori .soolasti.ci, maestri, ma la distri.buziiQIIle deve 'B's&el'e .stata assai ·lrimitata. Per ave·r lo si ri'vo1~a ,aJl'Assooiazione itaJiana pteT l'i1 giene clelle Scuole scriv"Bndo al dott. A. Albertini, V. Carrooc~o 6, Mil1ano~ fil. 1
(1157) All'abp. n. 1910: Sl1ggeria1no: 1. Simon, Elf'm,enti di Farmacognosia. l\1ilano, iS oci.età Editrice Libraria, 1912. . . R. B .
5a Edizione, completamente rifatta ed a'ffi:pliata. •
Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina. N. 14. Roma.
Un volume in formato tascabile di pag. XII-978 con 11 tavole, elegantemente rilegato L. 28, più le spese postali di spedizione ed imba llaggio. Per i nostri associati sole L. 27,45 in porto franco e raccomandato.
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SEZIONE PRATIC.\
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e n. .I. ~-
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NELLA ·v1T A PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE
11
Il Convegno di Trieste
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per I' assicumzione contro le malattie.
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Abbiamo già da_t.o una notizia preliminare, nel fase. 48, di que~t.o importante convegno indetto dalla ConfederM.Jone generale d~l Lavoro e.d al quale erano rappre.senta.te le principali orgailiizza~toni 1 sa.nitarie professionali. Diamo ora 1l!Il breve Tesoconto dei lavori. I. TEKA. L'assiourazione obbligatoria oontro le malattie in ordine alla sua organizzazione amiministrativa ed ai suo cooràinaniento C01'b le assicu·ra.~iotii in atto. NecesSità ài istituire una uniforme legislazione sulle assiourazioflli in tutte 'le province d'Italia. Relatòre; avv. G. Puecher, direttore della Oassa distrettuale per gli· ammalati di Trieste. L'O. rileva la st;rana situazione che presenta •na l'Italia con la aua .d'!versa legislazione in ma~a di assicurazioni tra il veoohio Regno e .le nu.ove sue provincie in cui vige dal 1888 l'assicuruione contro le malattie. Ne deduce l 'impellente necessità di estendere t.ale assicurazione a tutte le Yecohie provincie. i1i deve stabilire: ohi deve essere assicurato e o~ oosa si deve assicurare, studiare i 1nezzi fiti~i ad.atti e · giungere infine al fulcro del problema.: l'organiz~zione; cioè oome le a~cura.zio ni debbono essere applicate. In linea di massima le vedute sociali moderne impongono l'assicurazione tanto per gli operai quanto per gli impiegati. Riguardo agli operai, non vi dovrebbe essere e<!cezione alcuna: l'obblig~ "~a esteso 'U. tutti iudi&tintamente gli operai del-. l'industria, dei trasporti; dell'agricoltura, dell'eco11omia domestica, ecc. L'estensione agli operai dell'agricoltura è doverosa. In Au,s tria non esiBte a1icora, .m.a ora è da augurare che la sua applicamone non tardi. E non v'è ragione di eludere i pi<X!oli fitta bili e i mezzadri. Quanto agli impiega.ti, sono anch'essi dei lavoratori. Si potrà discutere mi un limite di stipendio àa fissarsi, oltre il quale cesserebbe l'obbligatorietà per subentrarvi eventualmente la f acaltà ,· ma è indubbio che devono esse).'e assicurati. Ciò si dica siano essi privati o statali o dei Comuni o delle Brovincie (salvo ,che non fruiscano già di provvidenze equivalenti). Il $u,ssiàio deve evidentemente consistere in un::t indennità giornaliera' in danaro all'assicurato ammala~. In genere l'entità del sussidio varia, a ~onda del luoghi, dal 50 all'80 ·p er centb della paga. Alcuni vanno oltre e chiedono che il sussidio sia eguale a lla paga giornaliera. Il concetto animatore della proposta. s'inspira al ~fatto che l'individuo ammalato, avendo maggiori bisogni del sano. 11011 ùovrebbe, perdere nulla ; ma il ai.atema sarebbe pe1icoloso, per i non difficili abusi: i tempi non sono ancora maturi per l'attuazione
'
~atica ~i simili concezioni mutualistiche. A ill<lg-
g1or ragione . non può accedere a)l'idea di chi sostiene che il sussidio dovrebbe essere BUperiore al salario ed arrivare al 120 per cento. Poichè non è possibile generalizzare ed applicare alle ,,arie regioni d'Italia, un concetto unico, -sarà opportuno fissare un minimo del sussidio che debba in ogni .p arte essere rispettato (50-60 per cent.o del sala.rio) lasciando libertà di aumenta.re tale percentuale alle varie Casse. Un punto che non va trascurato, riguarda l'eventuale aument.o del sussidio nella malattia di lunga durata ' in cui maO', o giormente si fanno sentire le cpnseguehze economiche sull'assicurato e 1la sua famiglia. Su lla durata del sussidio ritiene che non dovrebbe essere inferiore a 52 settimane. Riguardo · alla carenw, è pemonalmente favorevole acl una breYe carenza. assoluta. (due-tre giorni) . Oltre al sussidio vero di malattia, l'assicurazione deve contemplare ~li qualità ,di sussidio: di gravidan23. per le ultime settimane (quattro in genere); di puerperio e di allattamento, ft1i1erario. L'ass~iste11,za sanitar'i,(i, deve essere completa : medici, medicine, cure ospedaliere, ecc. Rileva la imPortanza sociale delle assicurazioni, le quali consentono di offrire per la salute delle classi medie e lavoratri ci mezzi pot<>nti diagnostici e Cl1rntivi, cui ~ltrimenti non Potrebbero aspirare. I oongressisti ;che vormnno visitare gli ambulatori generici e di specialità e gli ~li della Cassa distrettuale di Trieste, non potranno che constatare la verità della sua affermazione. L'assistenza medica deve comprendere le cure domiciliari, le cure ambulatorie e le cure presso gli Istituti. In merito agli I·stituti occorre procedere con ca ut.ela : bisogna prima consolidare , la , 101~0 potenzialità economica per non correre · il rischio di travolgere la Cassa. In ip rimo tempo occorre u sufruire degli ospedali e degli istituti speciali esistenti in mto. Agli ospedali ed agli istituti proprii si ·ricorrPrà in seguito: essi sono però una necessità anche per un migliore e iPiù facile controllo. L'assistenza . medica deve com,prendere anche l'azione .p rofilattica ed igienica. Anche nel campo dell'assi9tenza sanitaria si affa<X!ia il problema. 100 essa ~b1>a essere eguc1le ·p er tutta Italia. Ritiene che sia qui opportuno :fissare un minimo. Un punto cl1e indubbiamente ya sancito è che l'assistenza df\bbtt essere este&.'l alla famiglia dell'assicu1·ato. ~~1rà solo questionie di discutere e di intende l'si sulla definizione della qu.a1ità di membro del1a fn1niglia a cnrico dell'as sicurato. Senza l'azione concorde clella classe n1e dica n o11 è possìhile ~rare nel buon esito dell~ as&icurazioni; ma di questa azione concorde non dubita. Riguardo ai rnezzi fina,n zialri, ritiene equa. questa ripartizione del contributo: due terzi .a carico · dell'opera~o, un terzo a carico del datore di 1
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!L POLICLINICO
la 'Toro. 1 n tal moc1o si a..~cura k>galment:e il di . ritto alk1 pre11011deranr..a numerica di pa1i entità clella rappresentH11za operaia nei Con.sigli d'am1ninistrazione (lelle Casse. I~a percentuale del contributo deve essere egt1a le ·per tt1tti con un aggravio (a carico del datore cli lavoro) 1~r le industrie .unti-igienic·lle o ten11te in modo no11 igienico. );on llils<·on(le 1.'l sua opposizione al cont1ibuto statale ecl al contributo comunale. L€ Casse, a parer suo, possono farne ben1ssimo a meno, e .~i evita l'ingerenza (lello Stato e flei Comuni nell'a1nministrn~one delle Casse. In merito all'organizzazione, il <!oncetto ili llna azienda statale deve essere del tutto scartato; così p11i-e la libertà <lSSolt1t.a agli assicurati di foggiarsi a proprio c1iterio la loro organizza.Zione; v'è invece una ooluzione intermedia raccomandabile: la forma àutonoma: lo Stato determina lo schema generale e lascia libertà di estrinseca.zi()i1e alle Casse. Si richiede 11n funzionamento svelto e quincli non deve ~re accolto il principio ili un organismo centrale ed accentratore che sarebbe mastodontico e poco fattivo. Occorrono invee-e tante Casse territo1·laU, foggiate Stl di 1mo schema gene!'ale stabilito dallo Stato. Esre non devono essere klè tl'oppo piccole nè troppo grandi : à vere all'incirca per nucleo la provincia. Ma è im.p ortan te che siano iiunite in 11na Federaiione regionale e collega te in tma -Confederazione nazionn le. Quessta struttura è indispensabile per ma·n tenere il dovuto contatto tra le Casse, pel' evenhiali sussidi o ria.ssicurnzioni di rischi. L.a 001·veglianza statale va conte11uta in dov11ti limiti, senza. intralci ql1indi a quella libertà .di iniziative che deve essere consentit:.t alle Casse. , I>luralitit <:li Casse in uno stesso territorio significherebbe llispersione di forze; le Casse jpl'Ofession.ali, come tt1tte le Società di M. S., non de·y ono temere <li scompa1ire : potranno sussistere anzitutto sotto 1a forma assicurativa libera, ma più (·he altro ·l)Ct chè vi sarà tanto {la fare nel crtmpo ~e11·assict1razione-malattie che pure esse troveranno n1odo ili concorrere brillantemente alla funzionalità dell'istituzione. Date le diverse condizioni dei lavoratori della terra, non sarebbe però ia.Jieno ic1all'ammettei-e che avessero una Cassa territoriale propria, indipendente da quella degli altri assiet1rati. Illltstra la necessità della coordinazione delle a thta.li leggi cli previdenza (infortuni, inv-alidità) colla futl1ra legg·e sulla assicurazione-malattie.
II.
JJ'assiouraz ione obbligatoria oon,tro le 1n.aLattle, i Coni.uni ed i servi,zl di profilassi i,gienioa e d·b ass-i~ten.za degli arrvrn,al<it i n, domieilio. TEMA.
1
Relatori: oi1. òott. Giulio Casalii1i e 0 11. dott. Francesco Zanardi. ln assenza ùell'o11. Zanardi, riferisce soltanto l'on. Oasalini, il q1iale rileva che la previdenza libera e ql1ella sussidiata o integrata non h.anno JJrobabilitù. di risolvere il problema dell'assicurazione. I/esperienza h.a dimostrato la superiorità dell'obbligatorietà. Dev'essere compito delle assicurazioni di curare e con<:'ed.ere l'assistew.,.a sanitaria, oltr~ cl1e i massi.di di malattia.
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XX\.III,
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51]
1.'eme che i medici siano te1)idi a.miei delle as.sic:uraztoni ; ma sostiene che a torto essi si preoccupa.no, paicJ1è l'assic'Urazione non tP<>trà costituire in nessun caso un danno .p er essi. Tratta poi la q11estione i11te1-essante più diretta me:p,te i medici, delle rnodal-ità del oompe11so: afferma che il l)agamento a notula condurrebbe a roviw:. le Cas$e-malattie ed esprime la sua -simpatia !I)er il pa-
gamento ~'lpitario, che potrebbe consentire anche la libera scelta del medico; ma. ammette la. n€· cessità di un altro convegno tra rappresentanze dei lavorato1i e dei sanitari, apposita.mente destinato allo studio ed alla soluzione dell'importante problema, prima che alla Ca.mera la questione sia comunque compromessa, e prende im·p egno di promuoverlo. Quanto alle farmacie, vorrebbe che diventasse~ parte integrale del servizio assicurativo. Non ch,ied~rebbe nes.crun contributo ai Comuni, i qi1a li ·P otrebbero destinare le somme attualmente stanziate per servizi sanitari, ad altri scopi i)rofilattici, come il risanamento delle abitazioni. III.
L'assiour(tzione obbligatoria oontro 7.e malattie, le opere pie spedaliere eà eiemos-inic• re, i sanatori, le stazioni climatiOhe, e<!C. RelaTEMA.
tori: dott. Minguzzi e dott. Arzuffi. Il dott. Minguzzi dimostra le condizioni gra ,.ilSSime in cui si trovano attu:ilmente gli ()spe:(U1li, per concludere in fa ·vore di una soluzione, sia ·p ure semplicista, del problema , assicurativo, cbe risolvesse soltanto la questione os,pédaliera. Tendenzialmente, l'assicurazione dovrebbe assumerei la gestio11e degli Ospedali; ma conviene che in J)r:imo tempo essa abbia solo IUI~Porti contrattuali con le ammini:strazioni ospedaliere. Con la traslazione grad'l1ale dei patrimoni e dei 1·edditi delle Opere Pie, si compirà la trasforma9.i.one di que.c:;te, inRn mnno che ~ assicurazioni prenderanno forma e consi8tenza. Il ·d ott. l\.rzuffi, preconir.7'~1 l'n.bolizione d€lle con.clotte mediche, J>erchè or111ai sorpassate.
*** ln un co11vegno preliminare dei sanitari. era stato delegato al prof. Silvagni l 'incarico di sostenere essenzialmente quattro punti: rappresentanza della. classe medica in sen-0 ai Comitati delle Ca-sse malattie, assorbimento del servizio sanitario ai po,rerl, libera scelta del medico da parte clell'assistito, pagamento a notula; ma dopo la relazione dell'avv. Puecher, si decise di non intcr,•enire nel dibattito. Il prof. Silvagni prese però la parola in difesa della classe me<1ica, accusata dal Casalini di essere contraria allo spirito informa to~e della legge c.he si invoca, ed in difesa degli interessi dei medici. Prese atto delta formale promessa fatt:a dall'on. Casalini, assicurando che su di essa avrebbe richiamato l'nttenzione dell'in1mi~nte ConO'resso degli Ordini dei 1\-Iedici. liJspres.9e ·il pa1·ere ~he i medici non deblkuio iin11nr,1''1 r~ al pagru:nento a ,'i..c:Qt;n. Stim<> va ntnggioso il C'OnCOrFIO dello ~tnto
e d(>i 0omuni.
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XXVIII,
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SEZIONE PRATICA
11 dott. Deveseovi, i>resi<lente della Cassa ammalati cli Pola, .sostenne che le assieur<tzioni non debbano Ùla.!I'e solo i sussidi di malattia, ma anche
una efficace, pronta e coseienz.iosa <.:ura me-
dica. Il dott. ~Iartinelli insistette Slll riSJ}etto (lei diritti acquisiti dai medici condotti. J I prof. Pisenti, contrariamente alle idee del Puecher, si <lichiurò favorevole al contributo statare e comt1nale, senza però ,con<..'edere nè allo Stato, i1è al Oomune ingerenze nell'Amministrazione. Sostenne che l'assicurazione infortuni debba rimanerf• stuccata da guella malattie, come in altri Paesi. L'on. D'Aragona volle dimostl'are la necessitit della pre1>onderu1iza che i la ,·oratori devono .asst1mere nelle J\n1.m inistrazioni delle Casse te1·ritoria li; dovrebbe ~SS(>l'e spinta sino ad avere i quattro quinti clei membri, consentendo cosi la rappresentanza delle minoranze, e riserbando ai datori di la\01-0 tm quiI1to dei membri. Non accennò alla rappresent.anza della classe medica. Parlnrono ancora l'on. Flor, il oomn). Paretti, il prof. Inwinji, l'a.vv. Scaletta e molti altri. ' 7eru1e da llltin10 concretato e approYato un hlngo oriline del giorno, eh~ riassume le relazioni e le discu.ssioni. Sull'ordine del giorno il dott. 1Vla1tinelli, in assenza del prof. Silvagni che aveva dov11to n.llontnnar~1, dichiarò che la mancanz,a cli un cenno a quanto riguarda il .servizio sanitario Yeui,-..1 dai l'appresentanti della classe me.dic-n interipretato <."Ome una conferma della promessa formale del1'on. CaMlini di appooito convegno.
Le assicurazioni sociali in Francia - Confronti. 11 Governo Francese ha presentato or è qualche
tempo agli Uffici della Camera un progetto di legge che istituisce una 'Tasta assi<:l1razione sociale clestinat:a a ooprire insiéme i ri~hi di malattia, d'invalidità, di vetcchiaia e di morte ed a prestare assistenza alla maternità ed all'infanzia . . Questo progetto, del quale e,i siamo già OCCUJ)ati (nel fase. 39), coordina varie previdenz~ assicurati ve sociali : cioè realizza .la cosi detta assi01~razio1ie globale di cui in Italia è da tempo apostolo fervente e convinto l'Abbiate. Ne resta esclusa però l'assicurazione infortuni sul lavoro. Il progetto della Commi.s~one mini'81:eria.le italiana si informa alle stesse direttive, auspice l'Abbiate; es..~ anzi è ancora più vasto ed orga11ico, Poichè congloba anche gl'infortuni .sul la,~oro (lasciando però seillt{>re a carico òegl'i.mprenditori l'onere l'elativo); al tempo messo assorpe l'assicurazione matelillitlt e l 'a.s sicurazione invaliditit e vecchinia. L'estensione dell'assieu.r azione - cioè il g·raclo d · univerBalità - è molto minore nel progetto franc.-ooe anzi che nel progetto it.aliano. Quoot'ultimo sanziona l'obbligatorietà .p er tutti i saù1l'iati, qualunque sia il loro guadagno, e :per tutti gli «eco- nomicamente deboli», qualt1nque sUi.no le loro occupazioni; escl11de dnll'obbligo dell'assicurazione
•solo i più indigeriti, nonchè g·l 'irupiegn ti, profes~ionisti, artigiani, prop1ietari, ecc. il ('Ui introito i-;nperi un limite massimo. Invece il progetto fran(·ese restringe l'obbligatorieti1 ai soli salariati (dell'industria, del C<?rnmercio e tlell'agricoltura., compresi i mezzadri) legati cù1 un contratto di lavoro e la cui i·emunerazione od introito non supe1i un limite massimo (10,000 franchi l'anno). In a ltri termini, il progetto francese .p rovvede a Ile solB classi addette a lavori manuali e solo in parte, mentre qt1ello italiano ha un carattere mol~ to più largame11te sociale. . .i\.11cl1e nei rig11<:1rdi dell'assicurazione facoltativa il progetto f°rancese è meno liberale : con.sente l'assicurazione ·solo ai piccoli proprietari, artigiani., fittavoli e coltivatori, salariati o no, il cui introito non SlllJeri lo stesso limite sopra indica• to; invere il progetto italiano non pone restrizioni o limitazioni di sorta. Nel progetto francese l'assistenza sanitaria di c11i fruiscono gli assicurati, viene estesa al coniuge ed ai figli di età inferiore ai 16 anni. Il progetto italiano è più prodigo, poichè la estende a tutta lu fa.miglia, largamente intesa, per es. agli a.scendenti ed ai colla. tera.li :fino al secondo grado .se a carico dell'assicurato per il loro m3;ntenimento e perfino agli estranei eonviventi, se a cariieo. Nel progetto francese la quota che l'assicurato paga è indipendente dallo stato civile; ~ssa conferisce, senz'altro, il diritto dell'assi~enza sanitaria gratuita a l coniuge ed ai figli. È qt1esto uno de: molti espedienti cl1e troviBn10 nella legislazione fran-cese, diretti a promuovere la costituzione di fa.miglie ntunerose per fronteg-giare l'impo\erimento demografico della nazione. In Italia, invece, non si è sent:i.to lo stes.~o bisogno; perciò viene posto a carico dell'assicurato un piccolo contributo per ogni componente dell<1 sua famiglia a. titolo ili roncorso nelle spese <:li assistenza sanitaria. • Per lo stesso motivo J)oe'a11rii accennato, il .p rog>etto :francese fissa un J)reruio (per ogni nascita, mentre questa pl:'OYYiùe11zn. mnn~a i1el progett;o italiano. In tutti e due i progetti la gravidanza viene assimilata alle malattie nei riguardi delle so'rvenzioni e vengono istituiti .aiuti per l'allevamento dei' bambini. Quanto alla 1·etribn.zi.one dei 1nedioi, il progetto fraD.<!€00 stabilisce ùei «contratti collettivi» tra le Casse d'assicurazione e . le torpora.zioni professionali mediche (sindacati, <.1ssociazioni), le quali provvedono, poi, al 1pagn1uento a yisite dei singoli sani tari, applicando la « riduzione proporzionale » qtu1lora il numero delle visite iisulti eccessivo, cooì da non Sl1perare mai la ~omma assegnata ad ogni corpora7.io11e (è il metodo che i tedeschi chi.amano della <t Pau·s chale ») . Inoltre i pazie11ti concorrono nella spesa per il medico, mediante i cosidetti « is contrini moderatori », destinati a moderare le richiest.e delle ' 'iffite e lo zelo d.ei medici. Per interventi speciali (operazioni chirurgiche ed analisi) è stabilito il compenso delle singole prest{) zioni, senzn restrizioni.
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Il progetto ita1i.ano stabilisce invece tout oourt il pagament.o delle prest.a.zioni in ba.se a tariffe concordate con gli Ordini. Noi ci siamo sforzati di dimostrare l'inattuabilitit di questa forma semplicista di compenso, che, secondo noi, costituisce. un punto debole del progetto. · Tanto il progetto francese quanto quello italiano consentono agli assicurati .la libera scelta del medico e del farmacista: è questa una condizion.è cl1e non dovrebbe più formare oggetto di discusSloni. In Francia l'assicurazione ver'.r ebbe esercitata da Casse regionali, clle abbraC(.'erebbero varie province: se ne co,nterebbero una ventina o poco più in tutto il territorio. Invece in Italia si è creduto conveniente di valersi della ripartizione amministrativa vig·ente per ·p rovince (non però in modo rigido, essendosi previsti anche degli Istituti interprovinciali, che riuniscano due o 1più province di scarsa estensione o di scansa densità. demografi• ca). Dat.o il cumt1lo di funzioni e la mole di la.coro clle graverebbe su . di ogni Istituto, ci sembra, molto pratico limitarne la }Jortata, come fa il progetto italiano. . . Tutt'e due i .p rogetti I.n:sc:iano sussistere, oondizionat.amente, le tSOcietà mutue. Quanto u I fin_an,z·i amento, nel progetto francese l'assicurazione verrebbe a limentata : 1) da quote . dei lavoratori. (che sono, ·r ipartiti in sei ca.tegol'ie, come nel progetto italiano), nella ragione del 5 % è.el salari.o medio ann1iale (per ogni categ<>ria; 2) dai datori di l~voro, nella stessa misura; 3) da sovvenzioni statali; è prevalso dunque il principio del triplice contributo. In Italia si vorrebbe anche il 'concorso dei Comuni e delle istituzioni di pubblie,a. beneficenza. Nel progetto francese le quote sarebbero versa te per int:ero dai datori di lavoro, che poi si rivarrebbero della parte dovuta dal loro personale, prele\·andola sui salati. Questo .sisten1a sopprime q:uasi negli a~icuTatj la nozione del . mutualismo, , annienta la coscienza di C()llltribuire ad aliment<ttc le a<Rsict1razioni : si tratta di un momento peieologico che si riflette in senso sfayorevole Hu tutto il funzionamento e sui ri'901tati pratici delle assicurazioni. In Italia si è i1uTe adottato lo stesso cii-terio per gli a.ooicurati ricevitori di lavoro; ma naturalmente gli a r tigiani indipendenti, i professionisti, i piccoli proprietari, ecc., provvederebbero direttamente. (Nel progetto francese sono ~tju ·i dnll' obbJigR.to1ietit) . Il progetto di legge francese, semplice i1ei prin. clpii g~nerali, non lo sa rit forse altrettanto nelle n1)plicazio1ti. I Illf'dici sono tra i più interessati a discuterlo seriamente ed hanno già aperto vigorosa.mente il fuoco. Il parallelo -· si.a pu1:e molto ineopleto - che noi abbiamo tentato d'istituire col in·ogetto italiano, dimostra come, nelle linee fondamenta.ti , si accostino non poco l'Wlo all'altro: quindi le discu.ssioni che Yerrunno svolgendosi potranno interessare da'V'it:ino n11cl1e noi. L. V. •
AMMINISTRAZIQNE SANITARIA. AssiStenza e cura dei congedati malarleJ durante. ia campagna invernale. Il SottoRegretariato ~r · l 'assistenza militare e le pensioni di guer ra ha stabilito che, a datare dal 31 dicembre, rimangano soppresse le funzioni del coadiutore ed il relativo servizio ispettivo nelle, segt1enti provincie,: Arezzo, Como, Forlì: Geno-
va, Livorno, 'Lucca, M.aiSSa Carrara, Pesaro, Piacenza'., Porto Maurizio, Reggio Emilia, Sien.u, Torino; e che nelle ·8ec,oUei1ti altre J)rovincie, ove dt1rante il 2<> ~en1estre 1921 non fu ritenuta necessaria la nomina <lel coadiutore, rin1anga soppresso il servizio ispettivo: ' Alessandria, Aquila, Belluno, Bergamo, Brescia, Cuneo, Grosseto, Mantova, Potenza., Ravenna, Reggio Calabria, SondTio, Teramo. In t_utte le altre provincie, il servizio ispetti,~o. a datare dal 31 dicembre 1921, dovrà limitarsi. in modo che Ja relativa spe.sa, per l'int:ero primo semestre 1922, v~.nga ridotta alla metà della oon1ma già assegrtata per il 2<> semestre 1921. Rimangono immutate tutte le provvidenze in favore dei congedati ~alari<!i, stabilite con le precedenti di.gposizioni, nei rigt1ardi clelle cure ambulatorie ed ospita liere. Nessuna. innovazione è parimenti apportata n~l1~ disposiztoni che regolano le spese per la .somn1inistrazione di medicinali ai Comuni. L'erogazione di sus..~di sarà continuata fino ad esaurimento delle somme avure in anticipazione a tale titolo. Qualora i Oomitati provinciali antimalarici .ritengano di dover erogare ulteriori sussi<li, ne rappresenteranno la necessità al Sottosegretariato. Non oltre il 15 gennaio, i Comitati tr-~smette1~nno al Sottosegretariato i segl:lenti dati e do<·tt1nenti: 1) Consistenza di medicinali residuati al 31 dic~mbre; 4?) Censimento dei congedati lrullarici a l 31 di~.mbre; 3) Statistiche dei risultati delle cure; -l) Propoot~ di premi pecuniari ai Sànitnri per l'anno solare 1921; 5) Rendiconti delle antii.;ipaziolli effettuate a titolo <li spese generali per il funziona1nento dei Comitati.
Pei congedati 'malarici. •
Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che il Sottosegretaria.t".> di Stato per l'Assistenza Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenSt) per l'opera d'assistenza prestata a fa'\"ore dei cougedati malarici, durante 11 2° semestre 1920, riservandosi di provvedere· a mano · a mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi ComiL'lti provinciali: Ele11co dei Sanitn.1i ni qua li è t~ to ~·nnc·c•.. so i1n premio a titolo di cornp~1.so 1u~r 1 a~H1stPilY-•• plt \sta ta a.i eongedati malanc·1 d11 r:1nte il secoudo · mestr~
1920 :
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Provincia di Torino: Dottori: le~ter:~ Ec1onr~l~ 1 • Torino, T.1. ~O - Ein.t1ldi ('o~:i nzo, T.or1no. f •...!.i') - tTfficiali ~a11it;11·i : f'c:n rn111117.J'..à G1ac?1110. < •l J:ma l"Pnoù1, I~ . 1;;0 -- Roòolfo G. :1l··. Car1gnnno, !1re .J50 - :\Io~~·1 .\nc1r1•n. _,[onc;t]H•r1. I ... 100 - ~ l•
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SEZIONE PRATICA
('ola (-X. B., Villafninca, L. 100 - Busso Giuseppe, ViJlafranca, J". 100 - Nlar~ca I-'uigi, Pinerolo, lire 150 - Perino Rolnndo Luigi, Rivarolo Ca.na ,·e~ L. 100 Gaiottino Bartolomeo, TASnzo Tol'i11ese. L. 100 -- Canaperi.a Giovanni, Corio, L .. 100 - Tr()II}n Artuibale, V~naria Reale, L. 100. Provincia di ìlf ilano : Dott. Catucci Dino, Setll'i.ano, r,. 100.
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(9171) Chilltsi1/ra di con,corso. - Dott. S. V. (la. R . E. - Se tutti hall'Ilo ritir<lto i proprii !1oC:umenti, il concorso è e&-J.urito e si deve ripetere. S-e è rimasto qualéhe concorrente o parte di l"SSi il sanitario rima8to o fra quelli rima-sti, deve essere nomiooto il condottato. Non è possibile per la sua lunghezza riportare integralmente il parere del Consiglio di Stato da L€i indicato. (9173) Congedo all'ufficiale swrvita1rio. - Dott. L. ~I. da V. La risposta contenuta. nel n. 9129, fuse. 46, anno corrente, non riflette congedo all'ufficiale sanitario ma altl'o argomento del tutto diverso. Il conge.do è ftccordla to dal Prefetto, ma non il temporaneo asse11so <.li assentarsi giorna1mente _per qualche ora dalla residenza, dopo aver aclempito i doveri del proprio ufficio. (9175) Oongedo - Sessen,nio. - Dott. 1\. B. da P. - Al medico e,-ondotto, investito delle funzioni di ufficiale sanit.ario, il Coml1ne durante il mese di congedo deve corrispondere non solo lo stipendio da. medico condotto, ma anche la indennità di llfficiale &initario, giacchè il fatto ,d ella privazione di ,t.ale compenso costituirebbe lln indirett0 aggravio, nqn consentito <l.alJ'artic:olo 29 del Re.·- golamento generale sanita1io. 1•e1 c:ompiµiento ùel ses.9ennio va comp11ta.to anche il ,s ervizio Interinale, come giustnmente ha ritenuto il Consiglio di St.ato con parere del u dicembre 1912. (Vedi legislazione sanitaria in r~p1Porto allo esercizio professionale del C'-Ofillll. · Vigo n. p:1g. 114 e segg., ove è ampiamente trathtto 11argomento). Doctor J-OsTITIA.
ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (9162) Oo,1 iàotta ·residen<'tiale. - Dott. U. ì\tl. dà G. - I .meilict in servizio non possono oppol'si u che la. propria condotta. sia trasformata in l'esi.<leniiale, giacchè tale trasformazione è imvosta
dalla legge. (9163) Tassa eser<>i.zii e rivendite. - Dott. ..'.l. S. da S. - I medici condotti sono, come tali, esclusi dall'obbligo di pagare la tassa esercizii e
rivendite. Sono, però, tenuti a tale pag-a.mento come liberi esercenti ed in proporzione del ricavato dalle loro prestazioni professionali. (9164) Oaro-vive...i - Pensione. - Dott. S. P. da 8. M. - Il caro-vive1i concesso in base al P. L. del 9 marzo 1919, n. 338, non può essere, sotto qualsiasi motivo, sospeso dal Prefe~to, Esso de<-on·e d~11 1° gennaio 1!:119 e non dal 1° gennaio 1920. Non vi è legge o Regolamento, ohe faccia obbligo ai Giomuni di applicare il 2<> rero-vi'\·eri, quantunque esso sia stato, in moc1o speciale e quasi categorico, ieonsiglia.to da.I Ministero, in attesa di apposita legge. Per liquidare la pens:iene, occorrono 24 anni e se.i mesi .di serviz.io. A Lei ne mancano ilncora 5. L'anrno di ospedale si può riscattare, se prestato prima della adesione alla Cassa di previdenza.
Av v ERTENZ.a. - I quesiti pervenutici dopo quel li cui si risponde nel presente fascicolo, avranno esito a partire dal 1° f!lsclcolo del· la prossima annata, che si pubblicherà Il 2 gennaio 1922. Clé valga di oorma agli abbonati che han ne formulato del qu~slt I e che volessero sollecltare Il riscontro. La Reda:io·n
(91tl5) v'igile san,ita1io· - Iniezioni ·lpoderniiohe. - Dott. E. R. da. C. - Per essere nominato vigile sanitario otlCorre far la doma.nda al Sindaco
tlel Comune, mostrando aver pratica e eonoscenm llelle principali norme igieniche. Neanche nelle circostanre esposte, si può incaricare un individi.10 sprovvisto di titoli a praticare l~ iniezioni ipodermiche, che, per quanto lievi, sono selll!Pre operazioni di chirurgia. (9166) Medico ospedaliero - Stabilità. - Dott. S. G. da V. - · I medict ospedalieri non sono nomina ti in base a concorso e non acquiistano ma i la stabiliu\ cli diritto. Potrebbe., tutto al più, esserle conferit<l una lunga riconferma ed anche la nomina a vita, .sempre c:l1e non ostino apposite speciali disposizioni dello statuto. Nel·l a nomina si stabilisce lo stipendio. (9167) Ufficiale satlllta,rio. - Dott. C. C. rut G. - Per legge, trovandosi nel Comune un libe1·0 esercente ad esso deve essere affidata la funzione dell'u'ffictale sanita.ri-0. Ove non esiste libero esercente tali funzioni, si ~:ffid:ano al medico co11dotto, in 'rirtù dell'articolo 14 della legge sanitaria. · (9168) Inden,nità caro-'Vive1·i. - Dott. ' ' · C. <la S. G. - Entrambi i figli da Lei indi<:<tti 11an perduto l'indennit.à caro-viveri, percbè maggiol'enni. (9169) Medico condotto· - Non è pu,bbliO-O 'Mfficiale. Dott. R. P. da C. - Il medico condotto :non è pubblico ufficiale. Non si può procedere che per ingiurie. ,
171-::3
Il F<asèicolo 11 (30 no,ren1 bre 1921) del nostro riodico
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Le malattie del cuore · e dei vasi diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI Redattore 'Jai>o: C.
PBZZI.
oltre a numerose Rassegne di importanti argomenti e.ardio logici contiene i seguenti notevoli lavori : . ' c. PEZZI (I\llilano) e A. CLERO (Parigi). L'azione oardio-vascoZare del ohini·no. Ricerche sperin1entali. (Con 9 tracciati). G. PEzZALI. n polso ve1ioso eà arterioso 1·egùstrato per mez~o delle oapsu,le di 1 'rank. (Con 4 trac1
eia ti).
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l'unico periodico del genere che si pubblichi iii Italia in fascicoli mensili illustrati, e rammentiamo che, agli associati del « Policlinico », esso è eedu to per sole . Lire 1.8 per l'Italia, anzich è Lire 2 4 e Lire 2~ per l'estero, anzichè lJire 30
Un fascicolo separato Lire :::.. ~ N 1
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I nuovi abbonati del 1922 a ., LE MALATTIE DEL CUORE · É DEI VASt potranno altresl ricevere, in porto franco, le in· tere annate 19'2oe 1921 del periodico stesso per sole 15 Lire ognu· na se in Italia e per sole Lire 20 ognuna se all'estero. Inviare il predetto importo nl Ca,r. LUIGI Pozzi,,
,·ia Sistina, 14, Roma.
IL POLICLINICO
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Diffide e boieottaggi.
CONCORSI.
Consorzio Marano-1Iezzonierico (Novai'a). -
Si avverte che questo Consorzio è sempre boicottato a favore dei colleghi Bonini cli Mii i·ano e J uli tta di ~1ezzomerico. Oon,sorzio 1.'a.gliuno-Oal,eppio (Bergamo). - Diffidato perchè .non ha adottato il Ca.pitolato-ti1>0 ~.:' perchè i I ·d ottor Pergomi fu costretto, dalle eSl'tgera te pretese e dalla il1giustificata. malevo.le.nz,t della popolaZi.011e, a diare le {Jin1i1s sioni. Il serYizio interinale sarà ad a1ta • tariffa. Con.so1·.zio Sanitat·io primato a;, Ca.Ztignaga (Novara). -- I.,a Sezione di Novara. dell'A. N. M. C . ~nde noto ehe nel Comune di Caltignaga, con una popolazione di 2000 abitanti, di cui ben 1300 in~critti nell'elenco dei poveri, ad opera del Circolo Agricolo Ricreativo si tenta costituire un Consol'zio Sanitario privato, e venne già compilato il i·elativo capitolato d'oneri, che non potrebbe essere più reazionario ed ·un1ili.ante ed jugulatorio, inac cettabile da qualsiasi manovale!! Si .p regano pe1tanto tutti i medici, organizzati o meno, a rifiutarsi n-011 solo ad accettare un si in ile posto, ma :t rifiutare qMlsiasi trattativa veni~ offerta, ricordando che ta1e Consorzio viene creato in odio alL1 trasformazione della condotta da piena in residenziale, e mentre dal titolare Yennero accordate tutte le facilitazioni Possibili e compatibili coo l~t tlignitit professionale agli ooclusi dall'elenco dei
POLESINE (ROt'i{/O). - · A tutto 31 <lit:., due reparti; etit lin1ite 45; L. <'>000 per 1000 i)()Y. (in corso d'approvaz. aumento del' 15 %), <:.-Y., L. 100 ogni 50 pov. in più o fraz.; L. 2500 caY. !1el' il 1° rop. sp. Serv. entro 15 giorni. .l\..RIANO NEL
.A.TrIGLIAXO (Peru.Qia). - Al 15 genn., L. GOOO, doppio c.-v., J.J. 300 quale uff. S<ln., L. 50 assicur. Servizio entro 15 giorni. Ol1iedere annunzio. Al 20 clic., per i .p overi delle trazi0ni; 'L . 9000 e doppio c.-Y., L. 2000 per ln cav.; 5 quadrienni del decimo. CERVF:TERI (Ronia). -
Crv!TELLA S. PAOLQ (Roma). - Se.ad. 31 dic.; L. 7000 e 5 quadrienni dee. , IJ. 500 uff. san., L. 500 arm. farro., abitaz., doppio c.-,.. CUPRAMONT.\NA ( Rorna). - A tutto il 31 di<:., 3a cond., in prevalem..a medica; L. 12,000 pei poY., doppio c.-v., L. 2,400 p. cavale., 3 % tariffa p. gli abbienti. Il Consiglio sarà libero di non addivenire alla nornina nel caso di un solo concorrente. GROTTAFERRATA (Rom.a) . L. 7000 fino a 2000 pov. LIBERI (Oaserta). -
Scad. Bl dic. MILANO. • I
Scad. 31 dic.; 1a cond.;
L. 6000 e benefizi di legge. •
Oonsiqlio degli Istituti Ospitalie1·i. -
Medico primario pediatra e primario oculist.a; al 28 febbr.; età-limite 44 pnni. L. 7000. Titoli od esami o titoli ed esami a scelta. ()hiedere annunzio alla Direzione medica. MOLINO DE" TORTI (A.lessantdria) . Scad. 30 dic.; cons. con Alzano; L. 4500, dop1)io c.-v., L. 500 uff. san., L. 500 trasp.
(Dalt'Uffic:io S ta111pa ùell'4.\. N. M. C~)
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Il prof. dott. Giuooppe Cavallaro, incaricato dell'inRegnamento della stomatologia. nel R. Istituto di Studi Superior'!. di FireD.7~, su proposta di S. E. il Preside11te del Consiglio, con R. decreto 24 ottobre 1921 è nominato Commendatore della Corona d'Italia. ..t\l neo-comme11datore congratulazioni vivissime. Il dott. E\1genio Milani è abilitato per titoli alla libera docenza in elettroterapia e radiologia medica .p resso la R. Uni,·ersità di l{oma. Al valente studioso e profe~ionista porgi.a.mo i i1ostri rallegramenti cordiali.
8cad. 31 dic. Cond. residenz.; L. !JOOO e 8 bienni yentes., L. 2500 oav., doppio c.-v. MOSTEGRIDOLFO
(ForZ.i) . -
(AscoU Pie.). - Al 31 dli..cembre; L. 6500 obblig-0 r esid ., L. 1000 .fino a 1000 ~v., ad· di~on. L. 2.50, IJ. 500 uff. san .. d·ne c.-v., 10 bienni MONTERUBBIANO
Yentes. ; non obbligo ca vale. ORTAì'lUOVA (Fopgia.) . Per Ordono; ab. 1200 cir· ca riuniti: L. 4500 pei pove1i e un ·decimo per: indenn. rru\laria, c.-v. Scad. 30 dic. PETRELLA SAL'l'O (Aquila). - Scnd. 30 dic.; JJ. 6000, sessenni, L . 2000 ca,·., 'L . ·500 uff. san., due c.-v. I>ioLro (Ro1na). - Al 31 dic.; L. 7500 per 1500 pov., aòdizion. L. 1.50, L. 300 quale uff. san., ;) quadrienni del decimo. TREDOZIO (Fircn,ze) . - Scad. 23 dic .; oond. di ponente; I.i. ~.ooo, ùue c.-v.' r.J. 4000 Oà V. (soggetta a revisioni), , trie1u1i decim o : in corso a.pprovaz. a 'L . 7000. l\JMico-el1irurgo trentenne assumerebbe buon i11t.erinR to, preferibilmente di lunga durata. Scri\"ere al dott. G<>nteriui Giusepiw - Fornello .(Rou1u) . Medico ottin1i tito!i cerca occ1)d">3.zione presi:x) Ospedale, C:.l~l di sa lute, l'tf.nnlcomio o bt1on interinato alta Itali.a. Indirizzare corrispondenzu : &'llVl>.t:ore Colucri - Ll1cera (l!,oggin).
LA RUBRICA OELL'·AMMINISTRAZIONE
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GIUDIZI DI ABBO!{ATI.
In qu\-'Bta rubrica faren10 posto, ~i t.ant:o in ta11to come lo scorso anno, ad alcuni d~l~ apprezzn11uenti più significativj che numerom Cl perv~ <,.ono in occn~iouc del rinnovo degli abbonilment1 •
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Ci lin1 itiarno, per orA,* a* tras<:'ri\erne un paio. : Il dott. Luigi Florio, da Amantea. <Cosenza), ..1 quale a,·cva disdetto il suo abbonamento del 1921. scrive: J> r « InYio la miA quota. d'abbon...'lme11to al (( . o Jcliu.iro » 1X'r l'annata ventura. l\Ii f\0110 conY1n~ cli~ nes-CJt.1n medico eosc:iente, che Yi ,.e lontano d111
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(,ANNO ~~VIII, FASC.
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SEZIONE PRATIC:\
grandi centri, può fare a meno di quell'ottima riTI.sta di medicina e chirurgia ». I l dott. Ercolano Cappi, di Castelverde (Cremo-
na), scrive: <(Profitto d~ll'occasione per esprimere la. mia "iva ooddisfazione pel giornale, che, ispirandosi alla dignità. della scienz.ia, sa Ìnantenersi .supe1
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riore».
NOTIZIE DIVERSE. Un Società ltailana di Medicina e Chirurgia Ospeo-
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daUera. Un gruppo di medici ospedalieri ·p rimari di medici.n a e chirurgia, fra i ql:mli citiamo Giordano di Ve.nezia, Nicolich di _Trieste, Basti.anelli, Re G. , .A.roangeli, Nazari, Sforza e Carducci di Roma, Grossich di Fiume, Riva llocci di Varese, Gia.11nelli di Roma, P.,accarani di Ancona e M.attoli di Chieti, invia unc'l circolare incitant:e i medici osped8.lieri d'Italia a riunirsi in una Società scientifi(t& nnzionale di medicina e chirurgia ospedaliera. I medici ospedalieri da rompo hanno ùato larga prova della loro maturità di C"Ultura e rd ella loro eapacitii ed attività didattiche. Essi eontallO fra loro epi<!Cate individualità, periodici medici come la Rivista Ospedali-Ora di Rm:na. e l'Ospedale Maggiore di l.Vlilano, nuclei di attivitlt <..."lllturale come la S-Ocietà Lancisiana P.egli Ospedali di Rom.a, la. Scuola. Minich degli Ospedali di Vene-Li.a, la Scuola ()a.pozzi degli Ospedali di N.a·p oli. Ma la loro at· tività. manca di differenziazione; si perde u.el mo· Ti.mento ecientifi.co medico itali;a no; non è posta nella sua giusta luoo, e per queste ragioni non è a.pprezzat:a come dovrebbe esserlo. Preme invece ai medici ospedalieri elle fuori del loro campo, a coloro elle li debbono apprezzare e alle autorità. di Stato alle . quali essi si accin~ono a chiedere equo riconosci.m ento della loro :funzione, appaia chiaramente l'alto grado di matuxità che la classe sanitaria ospedaliera ha raggiunto, la sua perfettibilità, il gTande contribt1to che e.ssa, coi servizi tecnici che anima e dirige, può portare all'insegnamento della medicina. Essi domandano che lo Stato utilizzi a contributo dell"ed:ucazione professionale dei giovani, le personalità sanitarie e le organizza.zioni tecniche di cui i grandi centri ospedalieri t{>OSSOno disporre. La. Società costituenda si a6Sll1De la responsabilità di ~ iuta re il perfeziona mento scientifico del 1>ersonale sanitario ospedaliero indricendo RiuniO·· ni o Congressi annuali, Org(\nizzando Coooi dii per.tenonamento, creando Borse di studio, preparando viaggi di istruzione, promuovendo l'interessa mento e l'appoggio delle Ai1torità governative alle iniziative proprie, e quaiI1to altro potrà essere ritenuto confacente ad elevare la dignità intellettuale degli Ospedali italiani e a favorirne i progressi scientifici e tecnici. Il C,-0mitato ordinatore, di citi è .segretario il prof. Sfon..a Nicola, Roma, via Ludovisi 16, riceve 1~ adesioni dei colleghi ospedalieri che approvan o l'iniziativa della. costituzione della Società a ll!l qua.le, raccolto il necessario numero di adesioni. si darà. forma regolare e vita attivissima.
1745
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Corso di perfezionamento io Or&opedia e Traoma&ologla dell'apparato motore. Nell'anno seolastico 1921.-1~22 avrà luogo, presso la Clinica Ortopedici>-Traumatologica della Università di Roma, u·l Policlinico Umberto I, un Corso di Perfezionamento trimestrale, in Ortopedia e Traumatologia àell'a;pparato niotore per i laureati in l\iledicina e Chirurgia. Il Corso s'in jzierà 1'11 geruiaio 1922 e sa.ranno impartiti i seguenti insegnamenti : 1) Prof. R. Dalla Vedova, Conferenze Qii clinica ortopedica e traumatologica; 2) Prdf. G. L . Gazzotti, Patologia delle defor-· mità congenite e acquisit:e d~l'apparato motore; 3) Prof. S. Crn.inz, Patologia. delle lesioni violente dell'appar-ato motore; 4) Prof. G. L. Gazzotti, Tecnica c1egli apparecchi gessa.ti (con esercitazioni pratiche); 5. Dott. E. Gualdi, Ginnastica medico-fisiologica e rieducazione funzio11ale. Alla fine del Corso, quelli che l'avranno frequentato regolarmente e che avranno sfipera to la prova di esame, riceveranno un Diploma di pel"fezionament:o in Clinica delle malattie nervose. Per essere ammesso s i deve fare domanda su carta bol lata àJa. L . 1.00 al R ettore della R. Università, non più tal'di <lel 10 gennaio 1922 presentando: a) Fede di nascita debitame11te le.galirL:zata dal PN>-Sidente del Tribunale; b) Diploma e certificato cJj laurro in Medicina e Chirurgia (anche di Università estere) ; e) Qi1ietanza di Ij. 300 rilasciata dall'Economo della R. Università. Si dovranno pure versare nella Cassa Universitaria L. 78.90 ocmrronti per soprat;assa di esame di diploma, per gli esercizi di Laboratorio, per bollo e indennità. Per ritirare il Diploma gli interessB.ti doYranno. in seguito presentare domanda su carta bollata da I -' 1.00 e versare a lla Cassa Uruversit;aria L. 10.60. Saranno accolte soltanto le prime 30 dom3nde.
Corso di perfezionamento in Ostetr icia e Ginecologia. Viene tenuto presso i RR. Istitu ti Clinici di P erftvhion nmento di Milano. ~faterie d'insegnamento sono: 1° Dimostrazioni • • operatorie : a) operazioni laparotonticlle (MangiRgalli) ; b) operazioni non k~J>arotomiche (Aiuti ecl .A.ssist.); 2o Lezioni : a) Clinica ostetrioo-ginocoJ. (:Mangiagalli) : b) Anatomia o..c;;tetrica (Livini) ; o) Pelviologia e Operazioni ostetriche (lf'o..~ti); d) Propedeutica ostétrico-ginecologica (?rlirto) = 3.:. Confe renze : a.) Anaton1ia p;a tologic.a ootetri~1ginecologica (~fonti); b) Ostetrici.a. legale (Magnanimi); o) EJugeneti<'a (PD tellani); 4° Visite quoti diane (.alle ore 17-18) tranne il giovedi; 5° Esercitazioni di laboratorio (Ma.issazza.); occorre a ll'uopo una iscrizione speciale, pagando una quota di. L.' 50 I*r il con.sumo dei reagenti.
La nuova Clinica ('birnr(.?ica di Modena. Sono stati solennemente inaugurati i nuovi graIJ.· dioffi locali della Clinica Chirurgica di Modena . presenti le a11toritlt civili, militari e accademiche
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1746 •
IL POLICLINICO
moltissimi invitati. Vari oratori hanno' inneggiato all'opera sagace clel prof. Mario Donati, direttore della Clinica, aug11r.andosi ·che egli - seb. bene riuscito primo nel concorso per la Clinica. chirurgica. di PaQ.ova - non lasci la città ove è , circondato di t.anta stjn1a e di effetto devoto. · •Il Dona ti dis.c;e poi il discorso inatigurale sul tema : « Dottrina - e prati.ca in chirurgia >>. (!
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Corsi di perfezlonameo to lo Igiene. Nell'Istituto di Igiene della R. UlliYei'Sità cli Torino (via Bidone, 37) avranoo luogo nell'anno S<..~lastico 1922, a norma dei vigenti Regolamenti, due corsi di perfezionamento in Igiene. Il primo nel quadrimestre dlal 1° febbraio a tutto 1 maggio, di preparazione ai Concorsi fil posti <li Carriera Sanitari.a, governativi e comunali; il secondo nel bimestre aprile e maggio, per gli aapimo.ti alla carica di uflìct.ale sanitario nei Comuni. Sono runraessi a qt~esti corsi i laureati in Medicina e Chirurgia, in Veterinaria, in Ing-egneria, in Chimica :f..'lrmaceutica.
[ANNO XXVIII, FA-SC. 51)
I;e domande di iscrizi-0ne devono <lirigersi al sig. Rettore della R. Universit<'t, .corre<la.te <.ial certificato di laurea. J...a tassa di iscrizlone al primo e secondo Corso è di L. 300, al solo secon~o corso di I.i. 200. Si raccomanda di munirsi di proprio microscopio; per valersi di. quelli dell'Istituto ·si ~herà 11na tassa di 'L . 20. Una quota romplessiva di L. 30 sarà pagata per spese di segreteria e di diploma. Le lezioni ed esercitazioni hanno luogo tl1tti i giorni, all'infuori delle ' domeniche, fra le ore 14 P le 18. ,
Di ERRICO DE RENZI, che alla clinica medica <.,'Onsaerò la sua attività meravigliosa e che lascia tant:a. eredità di studi severi e apprezzati, di1·emo ampiamente in un prossim-0 numero. ,
,
Il fascicolo 12 (1° dicembre 1~1) della nostra 'SEZIONE MEDICA con tiene:
L. DE L1sr : Sul paklnsonismo da encefalite epidemica.
s. · R.
SILVESTRI:
La oincontna nella éura della malaria.
M:\RCHESINI:
Sulla plastrinosi e plastrinogenesi. ,
Il fascicolo 12 (15 dicembre 1921) della nostra SEZIONE CHIRURGICA contiene : M. SALAGH1: Contributo allo studio della deformità di Sprengel.
Sulle pseudoartrosi. L~ G. GAzzoTTI : Contributo dello studio del trapiaa&o osseo alla Hahn-Cocllvllla. G. GAVINA : Due easi di idronefrosi miermlUen&e. F.
PuTzu :
I
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Indice alfabetico per materie . . Acar1a.si da grano . .. Pag. 1724 Adrenalina : sommini8trazione per le vie
digerenti . . . . . . . . . )) 1733 Antipirina ca.usa di edemi dei ge.nitali )) 1737 Appendiciti e pseudo-appendiciti di ori)) 1715 gine amebica . . . . Arsenico ad alta ·dose nelle affe~ioni )) 17;J7 polmonari . . . . . . . . . . « Ascaris lun1bric:0ides » : importanza pu'. . )) 1726 togena . . . . . . 1739, 1741 ..:\ssicuraz.ione contro le malattie )) 1729 Bibliografia : cenni . . . . . )) 1736 (~lori di anilina in terapta . . . Crisi gastriche della tabe: .s egno )) 1735 Dermiti infettive: uso del liquido di Ziehl . . . . . . . . . . )) 1736
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FINE DEL VoLQlfE
E.,ebbre criptogeneticà ad aiccessi ritmicamente ric-orrenti . . . . . Pag. 1719 E ormole difettose . • • • )) 1737 • • « Liberazlone » delle funzio11i del sistema nervoso . . . . . . . . .. · » 1735 1"1eningite : n·uovo sintomo . . )) 1735 Ocehi : disturbi dei movimenti associati nei tabetici, parkinsoniani, encefalitici e labirintici . . . . . . . . . . )) 1725 C>~tetricia e ginecologia : comunicazioni 1
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r•eritonite: euterootomia nel trattamento della . . . . . . . . . Siero antidifterico . ad alte dosi . S1>irochete pallida : coltura . . . . Urinn .filante: a proposito dell' - . . \Faccino antitubercolare Cnlmette .
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172:/
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1736
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1738 1724 1738
XXV[IIo (Sezione Pratica)
Il fascicolo 62 contenente Il frontespizio e I' Indice generale sarà spedito nella prossima settimana . Il 1° fasci colo dell'annata XXIX uscirà Il 2 gennaio 1922.
Roma, 1n21 -
Tlp. Cartlert Leutrail.
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L. l •ozzt.
ed. nsap.