Il policlinico sezione pratica anno 1934 parte 1 ocr parte5

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\.LI,

1 UI\I .

42)

1651

SEZI ONE PRATICA

<l ro111e n1orbosa ch 0 la i1ostra a1111na1la la J)rc-.. e11t a: mi ri ferisco ai ricorren ti :periodi febb ri1i con fa. . tig·i talvuJLa cospicui , ch e s'acco1m pagn a110 ltl riacuti7zar ... i cli quelle lesioni ai carico clel >O ltooutaneo della region e glutea sinistra , cl1e j>ri111a vi h o desc.rilto . f: trtil e farn e ce11110 , l H~rch è tale ~ i11tom a tologia di più o m en o i)erioclici e di ~ La11zia Li ricorrenti ep,iso,d ii f el)bri ]i 11on di r::tdo è og·getto di inter.pre.tazioni erra te, '<.JUar1do l 'a LLenzioin e 110 n sia• ric.l1iam.ata dal re11erto locale. Di fro11Le al fatto febbrile, ricor r ente, si pe1l sa .allora piuttosto a fatti su1 >1111ra tivi 11ascosli, a lesioni orinarie, ad a ffez ioni l)ro,s tatic h c, a ton silliti cripticl1e, ed e' 'en Lual111ente a!d un linfogr anulom a o ad una infezio11·:.. nialtese o al Sodoku ecc. ecc. Certo occorre se1npre indag·are ed escluder e quest e po ~ il)i]i Clluse; rn ~ qualch e volta tali feb bri i rj p reSE-1ttan o i)er a11n i ed anni , eppure h ann o l1n 'o1·igine n1o<lesta , cl1e n o11 di rado 11a a inosserva ta. Si iralta dj esiti. cli a11ti.ch e i11iezioni , f)er lo· più in corrispond en za dei glutei e cl e11a facci ::t e:;.: tern.a delle cosce·, mai com pJetam ente .assorlìite j)f' r n1.a1teriale inadatto , e sog·gcitte a riC(>rre11ti floo·osi di natura chin1ica, n on b atteri ca. Io 11 0 in osser vazione casi n ei q11ali ogn j 3-5-6 rnesi o più, cla b·en 10 ·o 15 an ni , in :"orgo,n o febbri , talvolta alte. intermitl enti , ,-]1e d11ran o un a o due settiman e all 'incirca, e 11ei ql1 ali lulta 1'0J1bi.ettività è data da pocJ1i rtoduli profo11di. in t1na n atica o n e11e co ce, in g·en ere indole11ti o quasi, m a ch e og·ni tanto s i tum efan11 0 - ed è allora ch e si. h anno i periodi febbrili - , e al di so1pra dei quali la pell e i fa r os&a. violacea e &i indurisce e i i11filtra a rorazza. So110 celluliti più o m en o profo11de, ct1i dia1n o "il 11ome di elaiopa1ie, oleo. r lcromi , oleoconnettivon1i o vaseli11omi , ch e ri alp-on o, n ella rna, ~gi or 111ar te dei casi al p•0ri odo della gu erra., q uando le soluzioni. oleo e di canfnr a ve11ivano qualch e volta preparate con 0lio di vaseli11a, donde la deno,m inazion e sopr a indica ta. Per e.ssj !'i è an ch e invocato t1n t erreTl <) organi oo-costituzion a.l e e 1)er sino una ... p ic<'ata parli colare sen sibilità del fog-lietto m esodermico. a costituire una diatesi fibro-conn ett i vale. 11 r e1>erto istologico è ca r~ tterizzat o df\ u 11 ])tl'l'ti colare tessuto di granu]azion e, ell e 1nostra i1ole di floaosi per la J1resen za di foro Jai i1odt11ari con fibroblast i e rellt1le g iganti ' ed accum uli linfocitari ; n el 111entre si di . 1jn g ue da certe n eoplasie fuso-~·i gn n to-ce ll nJ n ri i}er particolari car a tteri del] e celll1le fusat e cll e' ~ i identifi can o coI1 i fibrobla1 sti , e l)erch,r Je col111l e g·iga nii s,0110 elen1enti ist.i oriitar'ì i11 f11n zion e oleopessica (Bt1sjnro). Son o qt1i ndi r enzioni del connettivo a t in10 li chi111i ci abnor111i ; non suppt1ran o n1ai. Per esse poco c 'è <l a f::lre, e n on ap1)licazioni fredde locali (di ncfJUa vegeto-·n1in erale ad esen1pio): l ' in1port~n 1 e f. di non errare di diag·n o i e di 11011 0s!'rrr tr~ tti , da i sin1on1i ,g enerali tn l, 1olta im ronr nli , fu or i di trada . 1

LAVORI ORIGINALI l\EP.\R'r o

DI

PATO•LOGI \ DTGF.STIVA

DE CLI

() :3P E DA[.T DI

diretta dal Prof. P .

E

DrE T ETJCA

l~ Oi\ IA.

ALE SS A ~D RI~ r .

La diastasi pancreatica nello stato gra· vi dico

1

1

1

i)er il Dott . ~1entre

V I NCEN ZO

M \ R.ZET T I.

esis1e unn ricca letter atura ul]a rur1zion a li tà epatica in gravida nza, car e sono le ricer cJ1e sull 'attività pan creatica. L 'atlt=-n zior1e è sta ta specialme nte rivolta sulla secrczio11e i11 ter11a del pan c reas e sui valori ùell a g·licem ia in rapporto alla gravidan za e nel travaglio di i)arto: non esiston o invece ril erch e a tte a svelar e quella parte della funzion e pancr eatica ch e h a rapporto indiret lo con l 'insuìin en1ia e 01)ra lul lo ricerch e sulla cli Hstasi . La ricerca dei fern1cnti pa nc reatici sopratutto· lipasi e diastasi l1a assun lo recentem ente t1n ' i1l1portan za n otevole per quel ch e si riferj sce alla clin ica delle fu11 zioni 1)ancreatich e, importanza i11aggiore di quella ch e pu ò darci lo studio delle secr ezioni esterne mediante il JJreieva!11e-nto del su cco dt1odena le e con lo stu dio dell e feci. Og gi si va facendo sem pre più trada il con cetto ch e accanto alle gravi indromi pancreatich e quali ]a clinica ci aveva insegnato , rsisto110 lievi alterazioni fun zion ali cl1e solo 1·0same dei fer n1e11ti l)UÒ rivelarci, alterazioni eh.e sono frequenti e son o l 'ap1)an11aggio qua~ i costante di o·g ni alter.azion e fl1nzionale epati ca oltre ch e rli altre malattie. :È nlerito del W ohl ge111uth di aver richiarnato l 'irr1portan za dei fern1enti pan creatici 11ell 'orine. Però in seguito Kat~ch h a dimotrato ch e vaste oscillazioni in rasi di malatti e na11creati ch e si rileva110 dall o slt1dio della dia. tasi del san gu e an ch e quando a rene sano con il m etoclo di W ohlgemuth n on ri ultavano alterazioni e le feci eran o perfettam ente n orma]i . Per con seguenza la magg·iore importanza è stata dat a all o tudio dei fermen ti pancreatici nel sangu e, com e per il diabete h a assunto la n1aggiore importan za la determinazione dello zu cch er o n e] sangue più ch e ]a ricerca dello zt1cch ero n ell e orin e ch e ci dà u11 'idea so lo approssin1a ti va . del grado di alter azion e del ri cambio dcg·li zucch eri , giacch è le modificazion i della .. ogl i.a renale possono n1olto alterare lo stt1cl io del processo morbo~O e delle ue osci11azioni. J,o studio 11elle ori-


« JL POJ,lCLlNJCO »

11e dei ferme1lti JJancreatici che versali n ell 'i11testino vengono riassorbiti i1el angu e ed eliminati con le orine troY er ebbe un 'altra causa di errore nello stato g ravidico dove è frequ e11tc un g·rado più o m e110 lieve di alterazione f unzior1ale d el rene. Era perciò indispen a biJe rivolgere lo studio sul comIJortan1e11 lo d ella diastasj pa11cr ea tica 11el sangue. È un fatto b en stabilito cl1e i i11assimi valori della dia ta si e d ella I ipasi i1an croo.tica si hanno n elle occlusioni t ot.ali o p arziali del dotto 11an cr eatico con10 1tella ca lcolosi pa 11creatica e n ella pancrea tite. l'erò moélifi cazioni del con tenuto in fern1enti IJ e1 sar1g ue si ha11no in o·g·11i caso i11 cui esiste u11 di._ tt1rbo an ch e di lieve grado o in eccesso o ii1 difetto della .:ecrezio11e e terna del J)a·n cr ea Elman nel uo tudio sulla a 111ila i cl el sang·u e in r elazione con le affezioni del pancr ea ha trova to la amila i d el sangue n orn1ale qua11do g li aci11i d ell a g·land ol a sono 11 or111ali , d eviazioni ir1 più o in m eno quando il pancr eas è malato , ricer cando su ,renti casi di cui quattordici han110 avuto u11 ri contro al1atomi,c o ia al! 'o perazion e ia all 'autopsia. Anche noi ab·biamo rivolto la no tra attenzio11e sulla sola diastasi pancreatica percl1è il rn etodo di ricer cl1e d ella diastasi è più sen1p Ji ce e n1eno sog·getto ad errori. Confro11tand c i risL1ltali clella di asta i con i valori d ella g·licen1ia po ian10 studiare i ra1p 1)orti reci1)roci tra funzio11 e interna ecl esterna oancreatica n ei rap1)orti della utilizzazione deg li idrati di 1 carbonio. AJ)biamo pertanto ,esa11tina1 0 d al ]Ju11to di \ 1ista d ei valori g liccn1ici e della diastasi t5 donne g ra, icl c a varie epocl1 e di .g·ra vi d anza in g rar1 i)re,ralenza p erfetta111e11te sn11e , r11ai glicos11ric]1e, co n fron.tand o in 9 di esse i ' ra ]ori prin1a e d opo il })arto. P er lo studjo d ella glioe1n 1ia ci ia1110 ser viti d el m etodo di H.ag·eùorn ch e è il metodo che f'ra g li .altri dà i valori più esa1 t j. De~crivia1 l1 o bre,·emente la lec11ica, rima·n d a11d o al traltato di Rondoni per j i).articolari e .n·Ji ~ peciali accorgi111e11ti. In u11a .p rovetta si m e lte u11 em e . di sol11zione n / 1O di NaOH e 5 c111c. di soluzion e cli solfa to di zinco O, ~ 5 ~lo : si h a u11 precipitato gelntinoso di idrossido di zin co : si mette 1 d ecin10 di cn1 c. di ~angu e, e tratto a dig iun o o i11edian te ll untura capillare o n1 ediante 11untura ve11osa e r eso in coagulabile con agg jt111ta cli piccola quantità di cloruro di .~ odio, s i i11el.t c la l>rove tte iri ba,g no111aria per 3 mir111li. J,e prote jne forn1a110 ora elc i fiqcchi grossolani in un li c1uido li1n1Jido. Filtrando s i ottiene un liquido r hiar o enza trarcia di 11roteine. Si aggiun gono a d es . . o 2 cn1c. di so1

1

1

[ ...i\NNO

XLI.

~t;~I. 42~

luzione di ferricianuro di pota io (acqua di~ lillata cmo. 1 OOu, ferricianl1ro di potassio gr . 1,65 , carbo11ato di odio anidro g r. 10,6). l~&gnom,aria per 15 i11inuti ; si lascia raffreddare e si aggiu11ge la soluzione di ioduro= . olfato di zinco (KI g·r. 5, ZnS0 1 gr. 10~ NaCl g r. 50, H 20 fino a 200 cn1c .) i1ella qua11l ità di 3 eme., più 2 em e . di soluzione aceLi ca al 3 %> due goccie di so]11zione di amiclo, come indicatore (1 gr. di an1 ido in 100 gr. di soluzione acquosa satura di NaCl) : poi si I itola con Ja sol uzio11e di jpo oliìto n / 200. l :na tabr lla dà modo di calcolare dal valore d el! 'iposolfito così corretto il g lucosio in mgr. In compendio, il metodo (; b·a ~ato sulla os:-:idazion e d ello zucch ero p er m ezzo del ferri cia1111ro di potassio cl1e ha il ,,.antaggio di 11on riossidarsi facilm ent e l1na volta ridotto c.la llo zuccl1ero. Si usa il ferricianuro in eccesso: poi si detern1ina il ferrician.uro r esiduo, non ridotto dal g1ucosio, i11 base al1a r eazione che ess8 dà con ac ido iod itrico (co111e ioduro) : la titolazione dello iodio lib,erato, i })asa sulla re azione do11o iodo con l 'iposolfito ~o dico, i] con sumo cli iodio essendo . . e·g 11alato dalla con1par sa d ei color b1eu in p r esen 1a dr salda d 'amido . P er la ricerca de lla diast asi , ci iamo er \iiti del lnetodo di I< Rtsch che si i)ratica i1eI inodo eguente: pre]e,ra111ento di sa1tgue come p er il metodo preced e·n te; rig·uardo al1·l1 so d el fl11oruro di sodio t1na qt1antità eccessiva di fluoruro l)Otrebbe ostacolare I ' azjone clei fern1enti , ~on il ri . . ultato di avere artifìcialmente d c i valo ri più ])assi . Viceversa le lJiccole qt1a11t.it.à di fluoruro no11 alterano i ri~ultati, con1e abbiamo riscontrato preleva11do il sa11gue con fluor11ro e senza. P er nostra con1odità abbia1110 Jire levato il sang u e m ediante puntura venosa co11 l 'agg·iunta di fluoruro seg·uito cl a in1med iato i11vio d ei can1pio11 i di ~angue in laboratorio e inizio delle ricer cJ1e. Ci siamo serviti d elle do·n ne della marter11ità di S. Spirito, sia ricoverate si.a provenie11ti dall'an1bt1latorio. P er i fer1nenti si prepnra110- tante provette quanti sono i cam 1 p io11 i di c:an gu e da PSaminare, con 2 cn1c. di oluzione al 0,3 % di g·licog·eno e s j agg·iun.ge 1/ 10 di cn1c. di sangue: una· pro,retta co11 so lo g li correno ser,re come controllo. Permane11za 111 b t ern1osta Lo p er 2 ore. 111 questo periodo la ctias l«a si JJresente nel sang·ue. t rasfor1l l <l i'l glicoge110 i11 g lucosio il c:ui valore ' rien e ricercato con il m e to,do di Hageidorn , e percio seg·uendo le s tesse modalità descritte sopra. L"nica cl'ifferenza è l 'aggiu11ta di -J em e. di ferri c ja nuro in·v ece di 2, te11endone naturalmente conto r1rl)a lettur~ cTcTia ta:,toTa.. .t\l '1al0re rica,-at o 1


[ANNO XLI,

42]

NUl\f.

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o c.. a.

NOME

·-ee

1.6

..... «I

.....cd

a

epoca di

-

parità

.... Cl) C.)

gravid9nza

C>

~

UJ

(.

-

1 S. C.

22

lpara

A termine

1. Ot

3.20

2 M. N.

26

lpara

A termine

o 93

2.80

3 L. M.

22

4 S: T.

32

5 C. F.

24

lpara

Oltre il term.

6 S. A.

33

3para

4para 2para

3para

V m., minac- 1. 25 eia dì ab.

1. 90

30 P. A.

24

3para

V m.

1. 08

3.47

31 F. A.

26

Spara

VI m.

I 04

2 36

22

3para

' ili m., placenta pr.

1 03

2. 10

1. 34

2.89

33 l\·f . I.

25

lpara

' ' II m.

1. 11

3. 13

A terrr1ine, in 1. 06 travaglio

2.68

34 E. M.

36

3para

VIII m.

1. 08

2 78

G.

24

lpara

\'-III m.

0.99

2.77

36 B. G.

22

lpara

VIII m.

1. 04

4.29

~- 5

1. 08

2. 76

8 A. L.

29

lpara

A termine, in 1. 34 travaglio

3.56

A termine, ir1 1. 08 . travaa1io . - t•

1. 58

t 2 C. A.

25

32 S. M.

A termine

l 1 O. G.

29 G. E.

3.45

lpara

o

b.o

travaglio

-

25 27 29

.

-

,,; ~ -

3para

..

·li.

3p·a ra lpara

......

1. 08

31

1

z•

....

8

C>-

1. 91

7 S. L.

B. A.

gravidanza

o;> (.)

A termine, in 1. 27 travaglio A termine, in

35 lOpara .

a

parit à

s:: ...

CIS t'$ ::. ::2.

cd .,...

Ppoca di

CIS I-

g

bL

z

9 M. L.

1653

SEZIONE PRATICA

A termine, in 1 02

al

:...

bi)

8

3.08

travagljo A termine, in 1. 13 travaglio

2.23

1 27

2.42

A tern1ine

~.

o..

epoca di

....

§

Nome

c;S

parità

. . diastasi glicemia pa.ncrt"at. 0 /oo O/(J(J

eravida.nza

ante p. pJst p ante p, post p•

z•

31 2para A termine, in 1.01 1.04 2.67 1.93

37 M. T.

travag-Iio

27 2para A termine, in 1.25 1.08 1.23 1.65

38 P. Z.

travaglio lpara

Presso il ter. mine

I. 01

2. 29

22

lpara

A termine

1 06

2.04

15 S . R.

27

lpara

A termine

l

16 R. C.

24

lpara

A termine, in 0.88 travaglio

17 Z. M.

21

13 S. T .

25

14

p.

{~.

18 P. M.

28

29 lpara A termine 40 M. V. 21 lpara A termine

1.08 0.99 2.60 1.50

1.08 0.86 3 50 2.79

2.03

41 M. G. 33 3para A termine 42 DiP.L. 27 lpara A termine

lpara

A termine, in 0.92 travaglio

3. 11

43 R. A.

25 lpara A termine

1.08 1.022.16 2.66 1.06 o95 3.68 2.86

44 A. G.

21 2para A termine

1.04 1.27 3.93 3.56

2para

Presso il ter- 0.93 • m ine

2.62

45 P. L.

26 3para A Lermine

1.31 1021 .90 1.38

1. 19

2.74 2.42

dalla tavola va ancoTa sottratto il valore della riduzione del glicogeno nella provetta dove 11on è stato messo il sangue. I valo ri medi riscontrati in individui norn1ali da Katsch e Otte11stein , verificati anche dalla scuola di Alessandrini, si aggirano sui 150 mmgr. l/~ in individui digiuni con piccole oscillazioni al di sopra e· al di sotto" In casi patologici, eone nell'occlusione pancreatica si possono avere valori altissimi fino a 700, 80·0 mrngr. come ha riscontrato anche il Dott. Lolli della scuola di Alessandrini che i1t 3 casi di occlusione delle vie pancreatiche ha ottenuto un valore n1assimo di 716 . Nel diab·e te si riscontrano spessissimo valori molto bassi sempre inferiori al 100 di modo che esiste un netto contrasto tra i valori della glicemia e della diastasi.

~

.,.(..

19

~I.

26

2para

A termine

2 o B . .i3.

32

2para

Presso il ter- 0.86 mine

19 B.

4

.

30

3para

A termine

1. o1

1 58

38

9para

A termine

0.88

2.46

23 L. G.

21

2para

A termine

o 97

2.43

24 M. G. 28

lpara

A termine, i11

1. 19

5.58

25 T. T.

24

2para

A terminP , in 1. 17 travaglio

3. 12

26 P. T.

36

6para

• 0.95 III m. , ipereme51•

4.25

27 C. E.

26

2para

III m. , abor- 1. 17 to febbrile

2.34

1. 02

2 48

24

2para

travaglio

IV 1n.

1.36 0.97 3.09 2.47

1

2 1 B. L. 2 2 C. V.

28 B. E

39 S. G.

4

1


1654

• cc IL :POLICLINICO »

J)er le malattie di fegato esistono oscillazio11i della diastasi in più e in meno che possono spiegarsi con la partecipazione parallela o con f e11omeni di com penso da parte del pa11creas. T dati degli autori che si sono occupati dei fermenti, di1nostrano che nelle lesioni r e11ali di notevole ~ntità si ha un certo numero nei valori dP-lla diastasi, mentre n on si hanno alterazioni nelle lesioni renali lievi. Stabilito così lo staio attuale della questione, veniamo a riassun1ere brevemente i nostri risultati. Dall 'esame dei casi risulta prima di tutto come si possono avere in gravidanza normale valori glicen1ici pi11ttosto alti C<?n cifre di 1, 19 (caso 15) 1,19 (caso 19) 1,13 (caso 11) 1,11 (caso 33). Molto raramente i valori scendono sotto a uno. Croci nel suo studio su 70 donne ha trovato come massimo, 1, 1 7 con un valore medio· di O, 62 per cui conclude che nella gravidanza rtormale no·n esiste iperglicemia. Pterò dati riportati da· altri autori, riferiti dallo stesso Croci, dan110 cifre che si avvicinano alle nostre. Così il Bergsma ha trovato valori di un minimo di 0,7 a un massimo di 1,36 ; l\1ainoldi un minimo di O, 48' e un massimo di 1,23; Gruenthal un minimo di 0,45 e un massimo di 1,13. Le cifre diventano più alte quando la donna è in travaglio, tanto più al-te quanto più deciso è il tra:vaglio di parto, specie in periodo espulsivo. Il massimo cl1e abbiamo trov.a to in donne in travaglio, è stato di 1,36 (caso 40). Su 9 donne che sono state e~minate prima e dopo· il parto,, in 7 la glicemia si è notevolmente ab·bassata vicino e sotto a 1 a breve distanza dal parto. Conveniamo perciò con il Croci e con gli altri autori che in travaglio di parto notano una iper glicemia probabilmente in rap·p orto all'aumentato lavoro muscolare determinato dal parto stesso. La seconda considera·zione da fare è l 'aumento della diastasi. Il valore medio della <liastasi in individuo normale, secondo Katsch e Ottenstein ·è di 1,50. Noi in un caso di primi.para a termine in travaglio di parto abbiamo trovato il valore di 5,58 (caso 24) Salvo queste punte massin1e, i valori sono compresi fra due e tre. Solo in 3 casi i valori so·n o stati 1,58 (caso 9) 1,58 (caso 21) 1,23 (caso 38), 2 gravide a termine e l'ultima in travaglio di parto. Quale spiegazio11e dare all'aumento della diastasi ~ Si potrebbe pensare o a una iperproduzione di fermenti o a un 'in suffi cienza 1

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renale o a un o ostacolo meccanico della gra''idanza 0 a interven to del pancreas feta]e. Data quasi la costante assenza di lesioni renali - una sola donna presentava lieve albuminuria e per le ricerche precedenti di Katsch, questo elemento n o1n deve· per no~ esser preso in considerazione. Ha molto valore l 'iperp·r oduzione dei fermenti, corrispondente a una aumentata attività del pancreas in gravi danza. Rig uaTdo a un 'iperproduzione di fermenti, sta l'appoggio degli studi fatti sul pancreas di animali e di donne gravide,. Ros·e nloecher h a trovato le isole di Langerhans aumentate e allargate durante la gravidanza; anche il numero degli epiteli delle isole è aumentato. Il parenchima mostra cambiamenti degli epiteli e loro nur lei e un aun1ento nei granuli zimogeni. Così 11el pancreas durante la gravidanza si verifican o cambiamenti considerevoli nell'apparato in sulare e nel parenchima. La massima attività si ha verso il periodo medio e la fine della ge5tazione. Sulle -15 donne da noi prese in esan1e, 11 sono a varie epoche di gestazion e dal 3° al1'?.'() mese: già al ter zo mese troviamo un valore di 2,34 (caso 27), al quinto mese un valore di 3,47 (caso 30). Abbiamo detto cl1e la n1 edia a 1ermine di g ravidanza varia da 2 a 3. Generalmente non possiamo dire che col J>rogredire della gestazione aumentino di pari passo i valori della diastasi. Questi valori della diastasi sono più o meno alti n elle varie· epoche di gravi danza e stann o a dimostrare l'aumentata attività del pancreas in gravidanza. Nella donna gravida al terzo mese (case, 26) affetta da ipere·m esi con un valore della diastasi pancreatica di 4-,25, possiamo pensare cl1e essendo il pancreas una glandola sul tipo clelle sali,,ari, l'attività delle glandole salivari messe in intensa funzion e in occasione della iperemesi abbia provocato parallelemente una esagerata funzione del pancreas con una più notevole iperproduzione di fermenti. Resta a dire dell'importanza che ha il fattore meccanico della gravi danza. Nel caso ch e ci ha dato il valore più alto 5,58 (caso 24) si trattava di una primipara a termine in travaglio con feto che è risultato essere di 4 kg. Si può pensare che l 'aumento della pressione addomi ria le possa in qual che modo ostacolare l'eliminazione dei fermenti e quindi favorire un più rapido assorbimento. Riguardo al! 'ultima ipotesi che il valore della diastasi nel sanQUe della gravida sia tenuto alto anche per o OJ)erai della dia stasi po.ncreatica del feto, è .da ricordare ch e le diabetiche , mentre per solito pe.ggiorano ali 'inizio della gravidanza, col


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8Ez.IONE PRATICA

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progredire di questa vanno incontro ad un BIBLIOGRAFIA. notevole iniglioramento che è stato per I 'apCANTO~I. Della secrezione esterna del Jìuncren.s in fJUnto spiegato come dovuto ali 'azione vicagravidanza t in, puerperio. Folia Gynecologica riante del pancreas fetale. l\iaggiore schiari1921, XIV. ' mento lo ·p otrà dare lo studio della diastasi C Roc r . I.,a glicemia nel campo ostelrico e qineco... logico. Stabil. tipogr. per l 'amministrazio~e delpa._.1creatica i1el neonato. E certo che il valore la guerra, 1923. della diastasi dopo il parto si abbassa. Nelle ANTONELL1. L o stato del pancreas in gravidanza. 9 donne che abbiamo esaminato prima e Napoli, Tip. 1?errotti, 1924. dopo il parto, questo comportamento è pre- E'EnuAccru. Corilrib u to allo studio lc;llu. j un zionalilà pancreatica nella gravida. Folia Gynecologisente _in 8, pure rimanendo il valore diastaca, 1926, fase. 3. · sico superiore alla norma. Possiamo pertanto OsTENSTEIN. Biochim. Z., 1931, 350. ritenere che il valore della diastasi pancrea- PECKHA~i. Diabete mellito e gravidanza. J ohns Hotica nel sangue della donna gravida sia alto pkins Hospital, Bull., Baltimora, sett. l~~l . per iperproduzione di fermenti che coincide ELMAN. L'amilasi del sangue in r elazione con le affezioni del p. Archives of Internal Medicine, con lo stato anatomico del pancreas gravidi i10Yembre 19Jl. co, per il fatto meccanico della gravidanza SCARl'ITTI. Sulle alterazioni anatomiche ~ fcin:t ioche ostacolando l 'eliminazione dei ferm ent i 1iali delle isole del L anger hans in gravi<ie . Ann. ne favorisce l 'assorbimento ; in ultimo va conOst. Gin., n. 12, 1932. siderata la possibilità del passaggio del feto G10NIELLr. Reazione iperglicemica irisu linica in grav. e puerp. Rass. Ost. Gin., 1932, V. alla madre della diastasi pancreatica fetale. Mutarrienti nel pancreas durante la La maggiore importanza riteniamo si deb,b :1 · RosENLOECHER. gravidan za nelle donne e n egli animali. A.rchiv. attribuire alla iperfunzione del pancreas i11 f iir Ginakologie, nov. 1932, Berlin. gravidanza. J AOONO. Secrezion e esterria del pan,creas n.el diabele. Policlirtico, Sezione Pratica, 25 genna io 1932. L'esame della funzion e pancreatica potrà EANU-BoNTRoux. Contributo allo studio delpertanto essere eseguito allo scopo di sa,g gia- BRANIST z·climinazione dell 'amilasi urinaria in diversi re il potere digestivo e a-s similativo de.g li idracasi norma~i e patologici. Maladies de l·a11pareil ti di carbonio della donna gravida e per sveclige:slif, giugno 1933, n. 7. Jnre indirettamente alterazioni funziona1i ep·a - P. R oNDONI. Elemeriti di biochimica. Unione Tip. Editr. Torinese, 1933. tiche. LEVI. Cont ributo allo studio dell'organo insulare Conclusioni: Sperimentando con il metodo in grav. Ann. Ost. Gin., 1933, VI. <li Katsch in 45 donne gravide, a varie epoche G. KATSCH. Diastase in. Blut. Munèhener Mediz. vVoch en., aprile 1934. di gravidan1a, prima e dopo il 1p arto, abbja \·\ · Hl.I ~E~ruTa . Cital0 da KAT scn n el lavoro Dia5i•1..:;i mo potuto rilevare un aumento in gravidanza riel sangue. clella diastasi pancreatica che riteniamo dovuto principial1nente a~l'ipetrprodu~ione di ferRammeallamo l'Importante pubblioszloae: menti per maggiore attività del pancreas: Dott. FERNANDO DI BIACI probabilmente esercita un 'influenza anche il fattore meccanico della gravidanza e l 'azione, Alimentazione, igiene e cura del bambino ~Seconda edizione corretta ed ampliata) attraverso la n1adre, del pancreas fetaile . refazione. - Introduzione del Prof. Concetti alla I" edizion e. Il metodo di Katsch ha valore , applicato - P Mortalità infantile .. Cause e rimedi. - Bambino prematuro. alla donna gravida, per meglio co11oscer e le Il neonato , Particolarità anatomiche e fisiologiche. - Cordone ombelicale. - Profilassi oculare , Primo bagno. - Allattamento possibilità digestive della donna gravida in materno. - Controindicazioni all'allattamento materno. - Previ, merito agli idrati di carbonio e per saggiare, sioni sulla capacità di a llattare d ella madre. - Mestruazione e gravidanza durante l'allattamento. - Regime e ig iene della madre i11 via indiretta, la funzione epatica ch e va panutrice. - La prima poppata. - Orario per le poppate. - Du, rata della poppata. - Quantità di latte giornaliera , Razione ali, rallelamente con la n1nzione pancreaitica. me,tare. - Lunghezza del bambino. - Peso del bambino. - Bi, 1

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RJASSùNTO. L 'A. in 45 donne gravide ha ricercato la diastasi pancreatica seguendo il m etodo di. l~atsch: ha trovato che in gravidanza esiste un momento della diastasi , dovuto, per la i11assima parte, a iperfunzione pancreatica. Il fattore meccanico della g ravidanza e l'azione <iel pancreas fetale attraverso la madre probahilmente concorrono a rendere alto il valore clella diastasi pa11creatica in gravidanza.

lancia. - Urine del bambino. - Feci del bambino. - Analisi del latte di don.,a . - Vitamine , Disturbi di carenza. - Allat.. tamento per nutrice. - Scelta della nutrice. - Esame della nu .. trice. - Regime della nutrice. - All attamento misto. - Allat.. tan1ento artificiale. - Razione alimentare e sorveglianza sull'al, lattamento artificiale. Diluizioni del latte. Sterilizzazione d el latte. - Latte modificato. - Latte condensato. - Latte in polvere . - Latti irradiati. - Surogati d el latte. - Fa rine lattee. - Miscugli. - Ris ultati dell'allattamento artificiale. - Divezza.. mento. - Alimentazione dopo il divezzamento. - Dentizione. Cenni sulle malattie di nutrizione dei lattanti. - Gastroenterite acuta . - Enterite ed enterocoliti infettive. - Vomiti abituali. Igiene del sistema locomotore e della sta tica. - Igiene generale infa ntile. - Igiene della psiche. Volume di pagg. Vlll--256 +VIII. Prezzo L. 2 O più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » sole L. 1 8 in porto franco . Inviare vaglia all'editore Luigi Pozzi, Ufficio Postale succursale d iciotto Roma.


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« IL POLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE

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rassi~i delle !arve di mosche e ci consigliò di pro-

seguire le ricerche, trattandosi di un caso poco ISTITUTO DJ ANATOMIA PATOLOGICA freq.uente nella . patologia nostrana. Il giorno successi~o, all.a .pr1.ma osservazione, abbiamo trovato DELLA R. UNIVERSITÀ DI PALERMO c~e .i tragitti fistolosi erano alquanto aumentati Direttore: Prof. A. BusINCo. d1 . diame.tr~. 9u~sto !at~o ~empre più si accentuò 11e1 pochtssim1 g1orn1 d1 vita dell'infermo. Su '61SANATO•RJO POPOLAR.E (( VINCENZO CERVELLO )) t~i campio~i di larve, che si dimostrarono di varie Direttore: Prof. V. FicI d~ension1, da due fino a otto millimetri abbiamo potuto in seguito riconoscere i car~tteri Empiema putrido pneumotoracico e .m y- particolari e differenziali della specie di dittero che aveva determinato l'infestione. Si trattava di iasi secondaria (*). larve di Chrysomyia, grossa mosca di cui le vaDolt. VIRGILIO l\iIAccoNE, assistente nel Sanatorio riet~ che allignano in Europa sono' caratteristiche P?r il colore verde metallico dell'addome. Una in. ' diretta conferma che si trattasse di tale infestione I e :p resentato recentemente alla nostra osl 'abbiamo ricavato dal fatto che du.r ante una mese.rvazione un caso , di cui non abbiamo trovato dicazione, abbiamo osservato pdsarsi in vicinanza 1 j ~contro nella letteratura medioa dei nostri degli orifici esterni delle fistole, u~a grossa mo. paesi. ~ca dal.l '~ddome verde scintillante, che però ci fu 1~poss1b1le callurare. L'infermo venne a morte Si tr~ttava di un infermo che, all 'ingresso nel prima che potessimo intervenire con un tentativ<> di cura dell'infestione. Sanatorio Popolare « Vincenzo Cervello », presentava un. p~eumotorace ter~peutico sinistro per tuL'autopsia, eseguita presso il R. Istituto di Anab~rcolos1 fibro-caseosa cav1taria del polmone omo- · t?!11!a Palologi~a., confermò pienamente il quadro nimo, versamento pleurico pncumotoracico limc~1111co. Tr.asc~1Yiamo, del reperto autoptico, solo ciò, che più interessa, in riguardo alle lesioni a pido, in~iltraz~on~ ulcero-caseosa del lobo superiore destro, laringite tubercolare secondaria colite carico dei polmoni e delle pleure: « In corrisponcronica, ed uno stato di tossiemia e di denutridenza delJa parte inferiore e laterale dell 'emitorace sinistro si nota la presenza di due ulcere lizione di medio grado. La dege11za dell 'infermo in Sanatorio non ebbe altro risultato che il rallenneari, dirette nel se11so delle coste saniose comunicanti col cavo pleurico, da cui' fuoriesc~ del tamento del decorso evolutivo della malattia. In muco-pus, misto al quale sono numerosissimi verseguito, però, si ebbe ad osservare la trasformami b.iancastri , di piccole dimensioni, a testa apzione del versamento in empiema, con notevole puntita, nera .. . All 'apertura del cavo pleurico, si aggraYamento dello sta to generale. Vennero quinnota la presenza di abbondante liquame più o· di praticate due toracentesi con lavaggi medicati; 1nei10 consistente, di aspetto in parte caseoso, in però, malgrado si fossero adottati gli opportuni parte purulento, alla cui superficie stanno altri accorgimenti di tecnica, si assistette lentamente vermi dello stesso aspetto dei precedenti. Il polalla formazione , attraverso i due tragitti dell'ago 1none è diminuito di vo)l1me e respinto nella docda toracentesi, di due tramiti fistolosi . Questa cia vertebrale corrisponde11 te. La pleura è ispesnuova complicazione aggravò lo stato - dell 'infersita, di aspetto caseoso; nella parte alta del cavo· mo , pe~chè l 'empiema diven11e putrido, con risi rileva come una vasta zona di essa sia disfatta, percussione sulle condizioni generali fino all 'indeterminando una erosione del parenchima polsorgenza di un vero stato marantico. La terapia monare aperta nel cavo pleurico. Alla superficie locale delle fistole (uso di paste bismutate, poldi taglio del polmone, i due terzi esterni del viveri assorbenti, ecc.), essendo rimasta del tutto scere appaiono trasfor~ati in una massa omogeinefficace, si procedette all'applicazione di due nea, di aspetto distintamente caseoso (e più nelle <lrenaggi di g·omma, chiusi da pinze di Mohr, atporzioni iriieriori che nelle superiori). Il resto del 1raverbo i quali si intendeva praticare l'aspirazione polmone, in vicinanza dell'ilo, si presenta ateletdel liquido purulento dal cavo pleurico. In ques L'occasione si videro uscire dalle fistole numerosi tasico ed indenne (almeno macroscopicamente) da lesioni caseose, che si arrestano con un margine vermiciattoli biancastri della lunghezza di circa n etto. Sinechia pleurica totale destra. In corri111ezzo centimetro, con una estremità appuntita , spondenza del lobo su pe.riore del polmone, caverr1era. Si ebbe allora ii sospetto di una forma di ne concamerate; focolai di broncopolmonite sparsi parassitosi intestinale, la quale avesse potuto giunnegli altri lobi. Ghiandole ilari di ambedue i polgere al cavo pleurico per diverse vie : la esterna, moni iperplasicbe con focolai di cascosi ... ». per contatto di 1nateriale infetto; la interna, per La diagnosi anatomica fu la seguente: Tuberco-· via retrograda, attraverso il canale digerente e losi cronica cavernosa del polmone destro e pleutracheo-bronchiale. Ma un accurato esame clelle rite cronica adesiva totale. Polmonite caseosa sifeci, diarroiche, non mise in evidenza che muco, nistra con ampia lacerazione parenchimale supc>rinis lo con pus e con sangue, in cui erano assenti fir.iale ed empiema caseoso purulento con fistole· l 'ameba, ancl1e nella forma incistata, ed ogni alpleuro-parietali e myiasi pleurica corrispondente. tra forma parassitaria, mentre erano abbondanti I"infoadenite tt1bercolare caseosa delle ghiandole· i bacilli di Kocl1. L'indirizzo diag11ostico ci venne dato dal prezioso linfatiche òegl ~ili polmonari e del mesentere. Larjngite tubercolare a tipo prevalentemente prolifeappoggio del prof. Businco, direttore dell'Istituto rativo . Enterocolite ulcerosa tubercolare. Miocarcli Anatomia Patologica, che riconobbe in quei padosi. Nefros1. Epatosi. Marasma tubercolare. ( •) Comunicazione alla ,Sez. Reg. Siciliana della Gli antichi conoscevano già che larve di mof'ed. Naz. Fase. per la lotta contro la tubercolosi, sche possor10 ,-ivere come J1arassite ul corpo ~eduta del 25 luglio 1934-XIJ, in Palermo.


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dell'uomo e ne ave,rarto a11cl1e tratto p·a rlito pei loro railìnati suppJizi . Plutarco racconta ch e i re di Persia facevano ungere col mie·] e i loro c ondannati, esponendoli al sole, perch è fo ·sero divorati vivi dalle larve di mosch e. ~1itridate, così giustiziato , visse novanta g iorni in tali strazi. Le larve dei ditteri d etermi11ano· n ell 'uo1110 quadri cli11ici ormai no·t i. Essei Jo infesta110 con pairassitism10 facoltativo od oh·h ligato (secondo ch e esso sia o non necessario al loro ulteriore sviluppo), agen.do per mezzo di secrezioni ch e 1iquefan110 e nec:ro·t izzano i t e suti. Le larve a i1arassiti smo obbl·igaJto pro1ducono la myiasi cuta11ea, quelle a parassitismo fac·o1 lél1ivo ]a myias i cavitarria e quella inte·s tinale. Tralasciamo di occuparci della prima forma nei suoi molteplici aspetti clinici, riservandoc i di r,onsiderare p i1'1 partjco1larrr1ente i casi di n1)riasi con sviluppo sulle piaghe o n elle· cavità Ilaturali. Per ordin e di frequenza, ]a più im 1>ortante localizzazio11 e di queste ultim e è quella delle fo sse nasali, in cui le larv e causano dapprima forti pruriti con t11mefa zio·n i locale, che Lente a diffondersi a· quasi tutta la fa ccia, poi veri dolori inso·p portabili e cefal ea sottoorbitale. L'irritazione arprportata dai viol <.~nti morsi d elle mandibole d elle larve sulla i )i tuitaria )Jrovoca frequenti st ernuti, e, per le lesioni dei vasi, epistassi, an che copiose ed infr enabili; si ha scolo delle narici di un liquam e siero-sanguinolento, fetido. Se le larve 11a~...,ano dalle coane J1el farin ge, il malato ac-· cu a dolori alla gola; se invadono anch e i se·n i fronta•l i, e di lì , erode·n do il tavolato i11te·r no d ella teca c ranica, aLtacca110 le m eningi , ~ i ha11110· gravi turbe rifJ e.sse, quali convul sior1i, vertigini , alter azioni visive, veri sintomi me11ingitici; talora perfino si ha la perdita d ella }Jarol.a e d ell 'udito. Questo quadro è proprio ùi tutti i paesi , ma piarti co1armente di quelli caldi , a causa della maggiore attività dei diti e rj n elle zon e tropicali. Contrariarrtente a questa forma clinica, che 11uò riscontrarsi in intl1ividui precedentemente sani , la myiasi del co11dotto uditivo pare oh e intervenga solo in .pazienti colpiti da vari e affezioni auricolari. La co·n ferma di ciò si avrchl'1 e i1eJle ricer cl1e spe rin1entali di Brum pt n el co11iglio, nella cavia, nel topo , ecc., con lar' 'e di !Ji, erse sp ecie di c:alliphora, Sarcoph aga , I~ucilia. Nell 'uomo anche questa localizzazione provoca d olori intollerabili, vertig ini, von1ito , co11vulsioru, aumento d ello scolo puriform e dell 'orecchio colpito. In qualche caso , perfo''ala la n1.e n1brana timpanica , le larve invadon o le cavità dell'orecchio medio e della m astoide , il seno giu·g ulare, le meningi. Può così. :1,-cr~ i la lnortc in n1ezzo a so fferen ze a troci . 1

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SEZIONE PH .\TJ CA

La 111y iasi oc ulare è Ull J locaJizzazio11e raira1n en Le isolata; i11fatti per lo l)ÌÙ si p r esenta co1ne una complicazione della forma i1.asale; c.lelle larve passano aittraverso i seni mascellari 11ell 'orb1ita, attacca11do il g lobo ocula r e. Le larve tli certe Callipho,r a e Sarco·p hag·a, specia]n1ente tl i \tVl10ìfal1rtia \l .ieb erger) vroducono cong· i urrti vi acute dolorossissime; ul cera11do t alora Ja 111ucosa , determinano la ru ~ i one J>ur·u ler1ta dell 'occhi o. l .,' inf es.tiou c deJ le vie uri11arie può eoSsere r1r oùotta dall a AnthOl11) Ìa canicularis (in qualc:l1 e caso fJerfino dalla Musca domes tic<l). Le .... lil r , 1e , schiuse da uova deposte ~ul m ea·t o uri11t1rio, risa lgo110 n ella vescica per mezzo delle lungh e setole ch e presentano lateralme·nte e r•o ·teriorn1ente a l loro corpo cilindrico e proc.I uc.:on o <lolori 1)iù o meno vivi. La myiasi . i1n11 I t R nea d el] e cavità 11aJturali è evidentemente la f orn1a: p iù grave1 dal punto di vista sinlomi1tol ogico e p rognos tico ; ha com e punto di partenza la nasomyiasi . l\ cca11 to a que. L<.' forme cavicula ri , sta la IIl)'iasi dell e piag·h e, in cui le m osche ·vengono direttamente a posare le uova o le larve su rerite tor r id e, ul ceri ' 1.a ri co. e·, foco.l ai ecze111atosi, p i ~g·l1 c IJurulente, il cui odore le attira. Ques ta forrn.a è di gran lun ga la più comune n ell 'u on10 e neg li ami111a Ji d ei no·s tri fJaesi p ure 11on essendo un r eperto fre·q uente; è p iù fa cile riscontrarla, n elle campagn e, fra i !)U Lori. i~ell e r egioni terr1perate è cau sa ta, i1t gen erale, d a larve di Sarco1>haga e di Calli phora•; r1ei paesi tropicali è d eterminata s pec ialment e da larve cli Sa rco p·h ag·a, Lu c ilia, Pieno ·orna ecc. La Jll )riasi inl c, li11ale ·è un a sin clro1ne rnorl iosa, di relativa frequenza n ei r1ostri c!in1i, lle lcrr11inata dalla penetrazione i1 el ca na le gal re-enterico di Jar,·e di muscidi al traver so g li a ] in1e11ti (carni , formaggi , vege1ali) in p11tref.azione. Agenti di questa forma po so no e ser e i11o·lte sp ecie· di ditteri (Musca domestica, C:alli·p hora vomitoria, Pio·p hila ca6ei, Cer atitis cc·rasi , T eichomiza fusca, ecc.). La into·r11atologia è varia , dal quadro a cuto con nausee , Y01niti, dia rree, vertigini , febbre, dolori a tipo co)ico, eventual1ne11te enterorraigie, alla forn1a dj dissenteria cronica con feci di a rroicl1e mis to co11 muco-pus e sangu e. In casi eccezion a li (Cruveill1ier), l 'uon10 può c_sere ir1v.a so dall e larve i11 più punti de] corpo. Quanto a1la diacrn o i di que ta affezione. in (l ualch e caso il paziente ricorda di aver se11tito 1;e11etr-0.re g ior11i prima n el su o naso una mosca: in gen er e, però, l 'a namnesi fa difetto e l:i d iag nosi è fatta in b ase al re1)erto ohietlivo del Je larve. J,"\! progn os j, fa, nrcYolc qt1anclo c1t1csle _ia1

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IL P OLlCL I )i J CO

i11 piccolo nu111e r o, è i11 vece i11fausta quand o ia110 ab·b o11dar1ti, in quanto posso110 prociu·r re lesjoni irreparabili , ollre ad infezior1i seco11d,a rie n1ortali. P e'l' la c ura o cco1·r c lirltitar i .a d a ~11orlare rr1 eccanicam e11te il più g ran num·ero 1>0 sibile d i la r ve . Nell ' oton1 yiasi e n ella myia ·i delle piag·l1e sono r11olto efficaci le irrigazio11i Jocali di cloroforrr1io , b enzina o di una soluzione diluita di acido fer1ico asportando poi le Ja r ve morle co11 lavaggi cli acqua tiepida·. Nell a n ason1yiasi, inalazio11i di cloroformio. Nelle forme ac ute della localizzazione gastro-inlesti11ale si .p uò avere guarigione totale con lavaggio gastrico e con lai so111ministrazio11e di san to11ir1a e. di felce maschio ; le forn1 e cr onich e, ch e determinano pr0cessi ulcerativi e cica trizia li , quasi sempre localizzati in corrispond en za del colon , richiedo110 una terapia locale a base di clisteri m edicati. 110

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CONCL U SION I.

Vie n e descritlo il caso di u11 inferm o , ricevuto n el San atorio Po1)olar e cc V. Ce rvello » cli P alermo, in cui u n emlPiema pneumot or acico 1>11trido preisen tavasi infestato d a numerose la rve di inosca (Chryson1yia). 11 caso è degn o rli par ticolare rilievo per ch è rappresenta una localizzazione inusitata della n1yiasi in una ca,1ita interna , mantenuta ar tifìcialmer1te, suppurante (cavo pleurico con pneum otorace ter apeutico co111plicato d a empiema), in comunicazion e col m ondo esterno attra ver so una via lJiatolog·ica (fistole I)leuroparietali). Sfu g·ge il preci8o i11o·m ento d,e ll 'infestion e; essen clo· starlo il paziente ·q uot·i dia1tamente 1nedicato, e, quindi , visitato , per circa un m ese , si presume che, eludendo la ,·igilanza del p ersona le assistente, abbia esposto I.a parte malata al sole, re11dendo co,s ì possibile la de posizi on e e lo sviluppo delle lar·ye suJlc piag he. L ' in,·a~ i one del cavo si è delerrr1i11ata pei· i11ig razion e attiva, dovuia all a g ra nde ,.<Jracità --dell1e. larve sui tessuti in decom p os iz.ione. I.,a sintomatologi.a subiiettiva è stata n1uta; la diagno ~ i è risultata alla sem plice is.pe. ZlGDe. 1

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l. '_"l_utor e descri ve u11 Cd SO cli ern_!)ier11<t tubercolar e seco11dario a l)n e umotorace ter a1Jeutico , fislolizzato al! 'esterno su ccessivam ente in, aso da i1un1erosiss.inJe larve di mosca (Chrysomyia) . Ricorda brevemente i quadri cli11ic i delle di Yerse locali zzazioni dell a larYe di ditteri sul corpo d ell 'uo.n10 ed osserva ch e il caso è unico n ella letter a tura p er qua•n to ri1

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g· uarda la localizzazione ì11 u11a cavità artificiale ·uppurante, in comunicazione con l 'esler110 attraverso una via pa1t0Jogica ed a n cora è n o1e.vole perchè di risco·ntro affatto freqt1c11 te 11 ei nostri climi. BIBLIOGI-lAFIA. BH Ui\lPT.

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G ·IHARDI.

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SUNTI E RASSEGNE INFEZIONI. Sulle suppurazioni bronco-polmonari. (C. COSTANZ I. eroce l·i ossa, lt1gli o 193 ~ ) . I r ecenti studi an ato111ici e clinici h a11110 co11d o tto a d abbandon ar e la antica distinzion e di Laennec in asoessi p olmonari e gang rene ccl a. r iu11ire tutte le form e in urt so1 g ruppo . L 'A. ha u sato la denon1inazio·11e di su1)'lJl1razioni bron co-polmonari p oich è 11on è pos~ i b i­ lt:> sep ar ar e rigorosam ente le sup·p urazioni polrr1onari da quelle bro11chia.li ed an c1h e IJer cl1è co ·'.1 Sii vengono ad ·escluder e le suppurazioni della pleura.. Limita inoltre lo studio alle SU!pµt1r azioni 11on di natura sp ecifica e n on consecu1 ive a traurr1i toracici. Que·&to gener e di malattia, prima della gt1~r­ ra mondiaìe molto rara, è .andata in seguito facendosi t:en1pre piiù frequente : soco•r1do alcuni a causa dell 'uso fatto in guerra dei gas ~l&fi ssianti , secondo altri i:n rapporto co11 la p n.ndemia di influenza del 1918, secondo alcuJJ i Americani per l 'est er1sio·n e degli interventi f'ui denti, tonsille e faTing·e eseguiti in base n Ila teoria focale delle infezioni. L 'A. è pr o1pen so a dare la maggiore i111po rlanZ1a alla connessione . d ei P'T01 c~ss~ suppurativi bro,n co-polmon.ur1 con 1 ep1derl11a n1111uale e sta ~ionale dell 'influenza.. . . Le suppurazioni br. µ•. vanno dist1n~ e . 1~1 }Jri1nitiYe e secondarie. Nelle forme .pn.n11t1' e , più frequenti di quanto . non . s1. cred a ! ]>assano in secon·da lin ea i d1sturb·1 1ne~e11t1 al pun to dì in g r esso dei germi ~ la affez1on(\ bi rivela co•n certezza, al sopragg1unger e .d~ ll a vo1r1ica. Le forme secon darie h anno or1g 111e o d a un [ocolaio di iu fe.zion e esistent e in u11 1


fANNO XLI,

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SEZIONE PRATICA

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'.org·ano diverso dal polrr1one, op1pure da una lesione poJ1r1011are preesistente. Lo studio l>allerjologico di queste affezio·n i è Lccnican1e.n t e diflìcile : i11 pratica si ese.gui.sco110 le ricercl1 e sull.' es pettorato . della prima vo111ica o sulJ 'e~::,u<lalo r]i eveniuarle pleurite reaL Liva. ~ell n 111ag·g·ior }J·a rle dei casi esiste _polin1icroihis-m o; per ordine di frequenza si r jsco11trano: strept.ococ.c1u:J [Jyogeries, mioro-

Ogni suppurazione br. p·. passa per tre fa: : i . la prima di cos.tituzior1e tra i sintomi di u11a pneumo·p ati.a acu.ta od anche quelli di llI! a infezione acuta, senza localizzazione nel1:apparato resp iratorio·; la seconda di escavazione è l'apertura d·e1 foco·~ruio· suppura.ti'vo i1t un bronco: la von1ica; 1a terza di evacuazion e è rappresentala dalla persistenza della SU])purazione aperta in u11 bronco. In questo -eoccus ca.tha.rralis , diµlccoccus p1ieum,o niae., stadio sj ha la guarigione spontanea o la mor . .li . irijluentiae di P feiffer, spiroc.J1aela1e; b. fute o recidive ripetute de l processo polmonare. siforniis, pneiimobaci [l 11 s di J:.' ri edlander, I\.ourilsk·y ha ragg ruppato un certo nun1eJ'roteus ecc. ecc. ro di segni che rpermettono in pratica d-i difNon è a11cora con sicurezza as ·oda to se i feren ziare le sup.p urazioni circoscritte dalle .germi a[laerobi costituiscano ·esclusivamente diffuse. la c.aratt6ristica. delle forn1e gangrenose : essi La diagnosi di SUjJpurazione circoscritta è :s<.1110 stati riscontrati a11cl1e in fo rrne interfondata : sulla es1Jiettorazio11e purulenta senza n1ed.i·e tra le ,slltPpurati ve e le piutride e d 'albacilli di Koch , faLta sia per vomica ch e per tra parte s i arr1n1ette da alctrni ch e il proces- emissio·n e fra·zio·n ata ; nella perdita di sosta11:so gangrenO$O siar10 ca1)a1Gi di p ro;vocarlo da 1a intrapolmon.a re m essa in eviden za con l'e·soli arlch e i germi aerobi. ..\.11cora molto d·i-· ~ame clinic-0 e radiologico. -s<·u sa è l 'importa11za de lle spirocl1ete e i loPer s tabilire se la suppurazione è semplice T<) ra ppo rti con i i11icrol )·i anaero bi nella etioo j)Ut1~ida, 11a vn lore il fetore del prin10 pa togen esi del,le sui)puruzjoni }}ro11c.o polmo;. Cf;j)Ottorato purule-n to . . 11.ar1. J ..a :liagnosi di sup1purazione b·r . p. cliffusa Per tre vie l 'infezjo11e può g·iungere nel tes- si fonda ::;ugli sLessi sin t.on1i di qu ella circo·suto j)Oln1onare: sa1nguigna , linfatica, bronscriLLn, però all 'esame ra c1io1ogico si nota u11 chiale. Lt:1 più probabile è la via b·r onchiale, opacamento esLeso cl1e o]tre1pa.. a .ancl1e u11 m en1 re la linfatica è Ir1olto rara e la sangui}(l])o, con piccole cavità chiaTe. gna è evide·n l e solo per i casi di embolia polL'esplorazione con il lipiodol non ha ottem ona1r e settica. nu to llO·tevole successo perch è solo le dilataNella patogen esi delle suppurazioni h·r . p . zioni dei bronchi e le escavazio·n i p olmonari h:i11no iri1p or~a11 za la quantità dei germi, le che h anrr.o con essi an1pia comunicazio·n e , si ·condizioni i)re dispor1enti ge11erali che dimi- 1 jer11piono di olio iodato. nui con o la r esistenza dell'organismo e quelCon la b·roncoscopia si può valuta1re se e&il e locali di cui fan parte le bronohiti, le pneute U!l drenaggio favorevole della cavità po.Jr11 oni ti, .gli infarti en1bolici e i processi infiln1cn1are o se vi sia qualch e corpo estraneo • • ni1sconosc1uto. trativi in genere. Tra ]e co·n1plicaz ioni , le en1ottisi sono mo 1D·al l)unlo di vista ar1ato·n10-p·a tolo.gico è .generalme11te ado1tu la la distinzione in sup- lo fre1quenti e ~1ora cospicue. Le pleuriti si p11razioni circoscritle e sup·p urazioni diffuse. }1anno quando il rp•rocesso suppura1tivo risi e·r..a sUJpipurazio ne circoscritta è secondaria .ad de alla superficie de] poln1one. !\follo spesso si ri ·co11trano le deformazio·11n a cavità preesisLente o prodottasi per escava7io·n e del IJo lmone in seguito ad infiamma - 11i delle falangi co·1ne: dita ippocratich e, dita 1iune ~1cuta ; essa è in gen ere acuta e non fe- a bacch etta di tamburo. Raro è il pn eumotorace spontaneo e g li tida , p er quanto esistono anche forme ad an·da111ento cro·n ico e carattere p·u trido. Il lo·b o ascessi meta sta tici . Rigu~rdo alla cùra l ~A. dice che essa è per f'0Jn1o·n are, sede della &uppurazione, è di vol11m e ie consjstenza .a:umentati. Alla sezione quell0 che riguarda il trattamento m edico. .a f'pare .!!_Da perdita di sostanza irregolare, pie- in una fase di prova. Solo le suppurazioni di nn dei resti del tessuto e di pus cremoso, gial- origin e ar11ebica ha11no nell 'emetina un rime·10 vérda&tro o bruno , spesso inodore, talora dio specifico. Sergent riunisce i vari m ezzi del trattafetido. La cavità è circondata dai una zona ,di tessuto infiltrato . l ,e suppurazioni diffuse n1 ento m edico in tre gruppi principali: 1) La e· circolari, sono estese a tutto un lo1b o o a ch emioterapia che corruprende l 'uso ·di prodotti ad azione antisettica generale, ma spetutto un polmone o ad entrarnb-i. Po ssono adeodorizzante sull 'espettorazione .,,ere decorso acuto o cro nico e son o in gene- r ialn1ente feLida : mugolio , go1rtenolo, guai\colo. Per r e di carattere putrido. Si tratta di una. v.asta zona rammollita, li- ottenere una più energica azione antisettica ·milata da tratti sclerotici; a fluidificazione sono state sperimen tate : la arsenoterapia col con1pleta si forma un liquam e feti do conte- Jteosalvarsan, le iniezioni end ovenose di alr1uto in cavità multip le a pareti irregolari . cool, la tripaflavi11a, con vario succe --so. 2) La bi0Lera1pìa: n è la sieroterapia, n è la ·si trovano inoltre -0.ll erailioni b·r on chiali di reazio·n i intersti zi.ali r lerotich e e r eazioni ' Dccinote.r apia h anno dato risultati soddisfac.c11ti. 1>leurich e. 1

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« IL P OLICLIN JCO »

3) La rneccanoterapia:

basata da una pairte sulla realizzazione d1 un sufficiente drenaggio bro,n chiale della cavità polmonare, da ottenersi con il cc drenaggio· di posizio·n e » e con la broncoscopioterapia , d'altra parte sulla tpJOssibiilità di diminuire il tr.atlma respiratorio m ediante il pneumotorace terapeutico e ]a frenico·x eresi e la tracoplastica. Questi metodi hanno e fautori e avversari numerosi. 4) Fisioterapia: recentemente Lucherini ha introdotto la diaternt•i a nella cura delle suppura1z ioni br. p. con risultati so ddisface·n ti. L 'A. non si occupa nel presente lavoro della cura chirurgica delle suppurazioni br. p., ma rico·rda . la conclusione di Sergent nella relazione al Co·n gresso di Medicina del 1932, cl1e affe,r ma doversi trattare chirurgicamente J'">'er azione diretta ,s ul focolaio ogni sup·p urazione polmonare che non è guarita Sponta11.ean1e11l,e o cort la cura medica, nello sipazio di sei settimane a due mesi. L' A. i11 un p eriodo di circa due ai111i 11a {)S&ervato se·dici casi d·i suppurazioni broncopolmonari che riferisce esaurientemente n el suo lavoro m iette,n do in evidenza i fatti più sa lienti p er quanto riguarda la 1ocalizzatZione della lesione, la sua com·p arsa primitiva o secondaria, il tipo sen1plice o gangrenoso, il clecorso e la cura adottata . Riguardo alla sede 11a oo·n statato, una lieve 1)re,valenza di localizzaaione a sinistra con s1)ecialo predilezio,n e per la regio·n e dell 'ilo. Pa:rticolare importa11za ha il fatto cl1e le f orm0 loca lizzate nella regio·n e dell'ilo hanno a,·-uto decorso più lu11go e più grave, in rapporto probabilme·nLe co·n la costituzione ana' to1nica dell 'ilo , povero di t essuto elastico. L ' A. infine insiste sulla sproporzione da lui ii scontrat.a Lra. i l re1)erto fisiico del polmone ed i disturbi funzionali e generali della malattia: ritiene ch e ciò sia dovuto alla virulenza delle .associazioni i11icrobicl1e esplicanti la loro azione ir1 un org,a no a struttura complicata e fu11zioJI1 e elevata con1e il polmone.. Tali asso,ciazioni microbiche virulentate trovano 11el polmon e stesso il terreno adatto a d un.a intensa aZJione flogi tica : lao nde in,-ece di u11a alterazione circoscritta al tessuto i1olmonare, si ripro duco110 reazioni notevoli collaterali essudative a carico dei bronchi, del tessuto pol1nonare e della , pleura che im::piedi~ scono la condu.zio·n e del re·s piro dall'albero l'>r on ohiale alla superficie toracica. È così che l '1\. . cer ca di interpretare la discordanza da Jui osservata tra r eperto p er cu ssorio evidente e reperto a.s ooltatorio scar so·. VICENTI NI. è

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Recidive nella polmonite pneumococcica. e A. w. v\TI NKLER. Th e A m eri c. .Joi1rn . of tli e ~ledic . .~ c'. iences, sett. 1934).

(N.

1FINLAND

Xei precedenti dei polmonitici ci sono altri attacchi di polmo·n~t·e in una pe1roentua1Ie alta (dal 13 al .~ I %). Sono· stati osservati anohe

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NUl\f.

18' e P'ersi110 28 aLtaccl1i in uno stesso n1alato. Le teorie cl1e spiegano questa ripetizione delle i)olmo niti sono le seguenti: 1) un attacco di poln1onite pred·i spone ad a!l tri attacchi; 2) e 'è una perdita locale di resistenza nel lobo che g ià una volta si è arnmalato,; . . ~) c'è una predispozio·n e costituzionale ir1d1v1duale alla polmonite; 4) i gern1i patog·eni persisto110 nel polmone do po guarigione e })Osson a dar luogo ad t1na reinfezione; 5) ogni attacco ha un liv ello più basso di immunità naturale. Secondo Irons gli attacchi che si ripetono non sono dello stesso tipo di rpneumococco. Ma ~Itri studiosi non sono dello stesso parere. Gli AA. hanno1 esaminato· 57 casi di recidive pr1 eumoniohe ch e furono anche studiate dal punto di vista batteriologico·. J.J3. maggior parte dei malati è rappresentata da· maschi dì razza b·i anca; 5 ave.vano meno di 12 anni e 7 più di 50. Ci furono 9 donne, di cui 1 di colore. Nel 72 % dei casi la lesione polmo,n are era lobare. In 16 casi la polmonite era secondaria a stati dive,r si dai co1m uni raffreddaim enti : 4dopo operazioni chirurg ich e, 5 do1p o insufficienza cardiaca , 4 do·p o attacchi as1natici e 1 volta per uno dopo frall.t1ra costaJ e i:>erto·s se e com ai diabetico. ' P er la sede della les ion·e rp 0Jmo1n are: 3,2 casi si ebhoco à destra e 26 a sinistra nel p rimo attacco. Nella r ecidiva è più frequente l 'inter efisan1ento bilaterale. La mortalità n ei ca(si osservati è stata mi11.ore di quella media. Gli intervalli fra Uil attacco e l 'altro sono stati \rari: da w1 r11assimo, di 11 anni e 8 mesi ad un minimo di 1 settimane. Su 19 casi recidivaiti nello ste.sso a11no, 4 erano dello stesso tipo di pneumococco. L'intervallo m edio n ei casi di r ecidi, a con 1)neun1oc occo dello stesso tipo notato nel p ri1no attacco', è stato di 2~· mesi. Non c'è correlazione fra i tipi di pneumococco ottenuti in differenti attacchi; co,sì i 19· ch e -e1b ·b ero 11el successivo attacco il ti,p o· I non .a vevano un tipo identico n ell'attacco precedent e. 1 'emocultura è stata l)O,sitiva 9 \ 70·1le sui 4 7 casi in cui fu fatta n el J)rimo attacco, mentre fu positiva 6 vo]te su 52 nel secondo attacco. In 26 casi fu usato il siero antipneum.ococ cico specifi co, e n elle r ecidive si ebbero anche alcune ipolmoniti dello stesso tipo del siero ado·p erato precedentemente. Tutti i malati prcse11tarono anticorpi del ti• pn proprio . In generale g·li attach1 uccessivi m ostrarono u11 quadro clinico m olto simile a quello del primo attacco, però n egli altacrl1i su ccessivi si osservò l 'interessame11lo bilaterale in 1

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SEZJONE PRATICA,

, una percentuale doppia di quella notata nei primi attacchi. Da tutto questo risulta ohe l 'immunità data dalla polmonite è di breve durata. Le recidive dello stesso tipo di pneumococco sono 11'iù frequenti fra i malati curati co1 siero speR. LusENA. cifico.

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Di particolare interesse dad punto di vista epidei:mjologico sono state di recente fatte da parecchi AA . ne.gli Stati Uniti. Il tipo porcino di Brucella è per 1'uomo ipiù virul ento del tip·o bovino, ed il contagio avviene· più facilr11ente per contatto con materiale infetto che con l'ingestione di alimenti. :È stato anche constatato che gli individui che sono stati a co11tatto con materiale infetto possono. presenLa. bruc~11osi cronica. tare reazioni imn1unitarie senza mai aver sof(A. C. EvANS. Journal Amer. !.1 edic. Assoc., ferto notevoli disturbi. Le osse·r vazioni fatte 1o. settembre 193 .1:). 11-e.lle stesse con trade su larga scala hanno diL 'affezione che ora è generalme11 Le nota co n 1nostrato che la brucellosi nella maggior paril nome di brucellosi era prima variamente te dei casi sfugge alla diagnosi esatta, solo nel denominata: febbre m editerranea, febbre di 20 % si fa la diagno·si. Malta, febbricola. Il nome di febbre ondulante ha con corso ad 11 no1ne di febbre di MaJta. o infezio ne meaumentare la confusione e a non frur fare la htense era prima il più diffuso, ma per legit- dia g nosi, perch è esso implica il concetto d 'itimo riguardo alla storica isola nel Congresso pertermia che non sempre è presente. internazionale di medioina e igiene tenutosi a La tendenza alla cronicizzazione· .è tutt'altro Londra nel 1913 si convenne di adottare il ch e rara, anzi la brucellosi ha un posto :prenome di « febbre ondulante » proposto da minente n ell 'ordine delle inf~ioni acute che Hughes fin da1l 1896. 1'ale deno1ni11azione però si riferisce ad una possono assumere un andamento cronico·. Nei paesi dove la malattia è più frequente essa è i11 a11ilestazione clinica, il tipo della febbre, c h e può mche mancare nel corso di tutta la temuta appunto per questo carattere. Nume111alattia. t pertanto più conveniente il nome rosi sono i casi n ei quali la febbre, !P'i ù o medi brucellosi che tiene conto dell 'agente etio- no alta e ricorreitt.e per lo più la sera , dura per m esi e mesi ed anche per anni. Interessa logico, scoperto a l\lalta nel 18'8 6, dall 'ufficiale 1nedico Bruce, senza riferirsi alle mani- an che in riguardo alla diffusione della malatfestazioni sintomatologiche ch e sono estrema- tia ch e ques te forme cronich e a sintomatologia più o meno evidente ricorrono co·n molta 1ne11te multiformi. Dieci anni dopo la scoperta del micirococ- frequenza negli ovini , n ei bovini e negli animali dome~.tici. cu s nielitensis fatta da Bruce, il veleriano daiIn queste forn1e g·e11eralmente l 'individuo rtese Bang scovrì l 'agente causa.le dell 'aborto contagioso degli armenti cui dette il no·m e· di continu,a , sia pure con fatica, nelle sue occubacillus o.bortas. I due microrganismi hanno pazioni. Egli avverte un sen so di debolezza, m olte affinità, se non identità, che spiegano di esaurimento, irritabilità, insonnia e dolori alcun e particolarità epidemiologich e dell 'in- variamente localizzati. Si comprende come fczion e un1ana e bovina, e perciò si convenn e inolti casi di bru cellos i cro,n ·i ca ve,n gono diadi dare ad ambedue il nome di brucella. gnosticati come neurastenie. La brucellosi ·è una malattia dalle multiforPertanto quando queste forme asteniche si rni manifestazioni, tale da assumere spesso il presentano in località dove· si possa spiegaire quadro dj altre affe.zioni. Anche nel bacino il contagio di brucellosi, e specie quando si del Nlediterra11ec) do·v e è mo.Jto diffusa ed as- presenta qualch e ipertermia sia pure a larghi sume le fann e più gravi, s~·esso non viene ei1ttervalli con viene tener presente la possibilità sattamente diagnosticata. Certo nel periodo ch e si tratti di un 'infezione da Brucella. Al riinizia1le è m en ch e mai diagnosticabile. Le g uardo coil:_c lusioni diagnostiche si possono form e acute di brucellosi sono facilmente dedurre quando l 'esame ct11turale del sangue sc.an1biate cor1 il tifo , la malaria, il reumatio la :::;ieroreazione sia nettamente positiva. s1no acuto, l 'endocardite, la tubercolosi , la Alcuni AA. hanno proposto come mezzo broncopol1nonite, la bronchite e 1'influenza. diagnostico più semplice e più sicuro la rea' ' i son o forrne aLortive o ambulartorie n elle quali man ca qualsiasi disturbo o è presente zione intradermica, ch e si provoca iniettando dentro la cute va·r ie sostanze derivate da culsolo un leggero n1alesser e, e la febbre è appena avvertita. Queste forme sono molto comu- ture di Clrucella. Si deve però tener prese11te ch e individui n ormali possono presentare una ni a Malta e Shaw esarminando il sangue di 525 la voralori di quel porto trovò la sierorea- ipersensibilità costituzio11a le per tali sosta11ze zione nettamente positiva n el 15 % degli esa- e che la ipersensibilità cut.anea rper iste a lunminati e cultura posiliva in 10 casi. Epprure go negli indiYidui che 11anno sofferto la br11ce llosi e ne sono guariti. qu esti individui lavoravano come se nulla fosComunque il metodo de1la rea1ion e intrase, alcuni però avevano di tanto in tanto legdermica può essere co·n siderato com e ro·m plegere ipertermie. Succe sivamente analoghe osm entare di qn cllo cultural e e sierologico. servazioni son o ·tate fatte in altre località . 1

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Le osserv.azioni fatte su larg·a scala tenderebbero a dimostra r e che il contagio da uomo a uomo sia 111olto raro, mentre è più facile il contagio da parte deg1i anin1ali domestici (car1i, gatti, maiali, oa1pre, cavalli, ecc,.). Tuttavia l 'infezione si diffo nde maggiormente co·n l 'uso di latte di a.n in1ali infetti . DR. 1

La sintomatologia dell'encefalite epidemi· ea di St. Louis. (T. C.

[ANNO XLI, NuM. 42)

(( IL I POL1CLI N ICO ))

l-IEIVIPELMA~N.

Journal Amer. Assoc ., 8 settembre 1934).

Medie.

J)urante l 'esLa,Le 1933 si è verificata nello St~rlo di St. Lo·u is un ' epide1nia di en cefalite corl caratteri epidemiologici e clinici pariico,_ lari. In breve lasso di tempo se ne verificarono nt1rnerosi casi (ne furono ospedalizzati 786) in t111 :area relativamente ristretta1. L'affe·zion e fu caratterizzata da un inizio improvviso con cefalea , fe·b bre alta, rigidità nucale, confu sione me11tale e a 1Lri sintomi neurologici, n1entre le mrunifestazio·n i oculari fu1 0 110 affatto transitorie. A questa invasione le1npestosa segue per lo più un ra.p ido migliora111ento 0d in due o tre setti1nane g uarig ione senza postumi. Lo sviluppo e1)id·e·111ico ha dimostra1to che vi sono due fasi distinte nell ' infez.i one. La prima c<;r1sistonte in disturbi genera1li e la seco·n da c,011sistente nell'invasione del sistema nervoso ceJ)trale. Nella prin1a fase si ha un senso di pr<>fonda prostrazio11e, malessere grave, brividi , dolori ai lombi o agli arti , nausea o· vomito e d.olori addonli11ali e rrteno· freiquenten1ente fotofobiat, co1lgiuntivite catarrale, arros$amento delle fauci e aliri segni di modica infezione delle vie aeree superiori. L'invasione ilei sistema ne·rvo~o centrale è annunziata da febbre alta, forte cefalea, rigidità nucale, confusione mentale e tremori e a ltri sintomi neurc>logici variabili a seconda la sede della le• s1one. Poich è l :infe·zio11e colpisce so·p ra tutto individui anziani, la sintomatolog ia è spesso· mo,d ificata o mascherata da co11dizioni preesistenti, quali la senilità, l 'arterioscl erosi , le cardiopatie e lo nefropatie croniche, l'ipertensione, fatti Lutti che hanno notevole rifl esso sulla pro• g11os1. Furono cons1atabi tre distinti tipi della ma-1.éittia. Un tipo nettamente encefalitico nel quale i sintomi cerebrali si manifestano fin dal primo momento; un tipo nel quale precedono i fatti generali che dura_no da uno a, quattro giorni prima che si manifestino i sintomi encefalici; ed infine un tipo a forma leggera o abortiva nel quale si hanno disturbi vaghi ed indefiniti e la diagnosi si può faire solo· con il criterio epidemiologico ed in base al risultato dell'esame del liquido cefalo-rachidiano. Nel tipo puramen Le encefalico o meningeo , chf è il più comune, la malattia s'inizia con 1

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febbre alta,, fo·r te ce,falea , rigidità n.u cale, nausea ed eventualmente vomito, sonnolenza, confu&ione mentale, dillìcoltà della parola, tremori. L'ac.m e si ha dopo 24-48 ore . Durante la ste•ssa fase si possono avere altre manifestazioni rnorbose, e, specie nei bambini, convulsioni. All'esame neurologico si riscontra quasi sempre rigidità d ella nuca o di tutta la colc>11na vertebrale e scomparsa dei riflessi addominali cl1e ritornano con la convalesc-e nza. Per lo· più è 'l »resente il segno di I\.ernig ma non se·m p·r e nella fase iniziale. Il contegno dei riflessi tendinei è incostante, ma sono per lo più esagerali. I riflessi plantari (Babinski, G0rdo11, Oppenheim) sono molto irr·e golari. Le pupille sono di solito piccole, egual i ed un po' torpide alla luce. CoI1 l o sviluppo d ei sintomi meningei si può aver e un rapido deterioramento delle facoltà rnent.ali. · J\folti infermi so•n o· disori entati nel lc-..n1po e nello · s1p•a zio, ed hanno ]a memoria fiacca. Parecchi hanno una tendenza allo stato d'incoscienza o all'apatia, ma raramente si ha vero coma. Talvolta invece della letargia si :h anno· stati di eccitazione, delirio· ed inso•n nia. Ne11e forn1 e g ra-vi la parola è p iù o meno disturbata e talvolta si ha completa afasia. I treimori a medie o fini oscillazioni colpiscono le mani , la ling ua e le palpebre e dl1rano fino a11 a t erz.a settimana. A differenza di quanto alVViene nella classica ei1ceifali.te epidemica o letargica le manifestazion i oculari sono rare e scarse. Solo nel 1± % dei casi si è notato un transitorio offuscamento della vista, diplo·p ia, strahismo e nistagmo. Il fondo oculare non p resenta notevo·l i alte1ra• • z1on1. In qualche caso furono con statate vertigi11i , atassia, lieve esoftalmo , ronzii e sordità transi1 oria , i!Perestesie, paresi facciale, paresi spastica di uno o p iù estremità, p·a resi vescicale e rettale. In queste forme tipiche di encefalite la febllre è più alta nei primi due o tre giorni e cede I"<:l ])idarmente per lisi in modo che la temperatura ritorna norrn.a le dopo sette o· tutt'al più dieci giorni. Eccezionalmente la febbre dura u1\ mese e anche più. Il polso segue la temperatura, ma in genere è più bradi- c.h e tachicardico. Nel sangue si riscontrai una ]eggera 1

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le ~1cocitosi.

TI liq1iido cefalo-rachidiano è limpido , leggerrn ente iperteso e presenta un leggero aumento del co11tenuto cellulare sorpira tutto di r11ononucleari. Nel secondo tipo, nel quale le manifestazioIti neurologi che se·g uono quell·e generali d 'in. . . . . . .' vas1one, i s1ntom1 premun1tor1 sono p1u o meno imponenti: brividi, cefalea, narusea , fotofobia, faringiti . La febbre fin dal p rincipio è al-· ta , ma dopo qualche po' cade e nello stesso tempo migliorano anche gli altri disturbi, per n1odo che ìJ paziente ha la sen.saiiione di avviarsi alla guarigione. Questo stadio può du1


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rare da U·n o a quattro giorni ed anche una set-· timana , quando la temperatura improvvisamente si risolleva , la cefalea diventa molto intensa e si sviluppa il quadro tipico dell 'encefaìite su desori tto·. I11fine nel ti1po medio o abortivo i sintomi pri11cipali sor10 la febbre , la cefalea moderata ed altri leggeri disturbi generali. Eccezionalmente qualcl1e sospetto sulla vera natura della rr1alattia. può essere dato da una leggera rio-idità della nuca, da legge·r i tremori, ma rn~­ cano assolutamente disturbi mental·i e neurologici. Tali casi possono essere diagnosticati solo in periodo epidemico e mediante la puntura lombare che dà un liquor con aumento di mononucleari. La diagnosi differenziale de.JI 'encefalite epidemica quale si è presentata a St. Lo·u is può offrire difficoltà specie nel periodo d 'invasione , quando non si sono ancora manifestati i si11ton1i neurologici . La malattja viene spesso diagnostica La come influenza . Solo l 'ulteriore cnrso del I 'a ffezio11e ed eventualm ente 1'esame del liquor consente un acoertamento esatto. I cas.i ch e si manifestano co·n brividi e febh·re non accompag11ata1 da leucocitosi posso no far i)ensare aJla malaria , ma la mancanza di tl1more di milza e I ' assenzai di 1parassiti nel S::l1tgt1e fanno scartare tale ipotesi. La malattia può simulare il tifo specie ql1.ando esiste leucopenia e bradicardia , ma lo t1lterìore &viluppo della sin tomatologia rende c:h iara la diagnosi . Lo scambio con il delirium tremens no·n è possibile percl1è nel1 'en oefalite mancano quasi se1npre le allucinazioni e la sonn olenza è più frequente. Nel r>erio·d o iniziale l 'ertcefalite e la meningit e tubercolare non sono disting uibili. Però n ella: meningite tubercolare l 'i11izio è più len 1o, il respiro è irregolare, e la malattia ha un ar1damento cronico con esito fatale. D'altra parte l 'esame del liquor dimostra la formazione di 1nembra111e, marcato aum 0nto della globulina, dimi11uzi one o assenza di zucchero, presenza di b.aci11i di Ko.c h. La poliorr1ielit.e anteriore acuta può present3re una sinto.m atologia clinica ed un reip erto del lir1uor analogl1i a quelli dell'encefalite, ma 11ella poliom ielite il sensorio è gen eralmente libero, la parola non è disturbata e i disturbi visivi, le vertigini, le modificazioni del riflesso plantare sono rare, mentre sono· relativam e11te frequenti nelJ 'encefalite-. D'altra. p·a rte le caratteristich e paralisi flaccide di vari gruppi muscolari ch e si verificano nella poliomielit e sono ben diverse dalle eventuali paralisi spastiche che possono osservarsi nell 'encefalite. ]\folto ma.ggiori sono le diffi coltà per la dif1crenziazione da altre forme di encefalite. Ne] così detto tipo letargico non c'è febbre , l 'inizio è di solito graduale, si hanno oftalmoplegie, sintomi di parkinsonismo, i] decorso ero-· 1

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SEZIONE PRATICA

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rtico e posso110 com1)arire nuovi disturbi a distanza1 di mesi ed infine si hanno spesso postumi permanenti. Ma i1ell 'encefalon1ielite disseminata acuta o nella così detta encefali te postinfettiva associata al morbillo, agli orecchioni, ali 'innesto vaccinico., alla varicella e simili, i sintomi possono essere di effetto ailalog hi e la differenziazione ·è po.s sihile solo in base all 'anamnesi, ai sintomi concomitanti clell 'affezione primitiva, e, nei casi mortali in base ali' auto·p sia. D~ . 1

D I V A G A ZI O N I

La materia vivente. Problen1a· arduo e complesso qu-esto della materia vivente, che le varie gene,r azioni considerano successi varr1ente da diversi punti di vjsta, nella speranza di approssimarsi alla so]uzione. E, certamente col progredire degli 5tudi e 1'ailinarsi delle ricerche , si airriva a IJeI1etrare più addentro della CO·n Oscenza dei renorneni, pur se11za coglierne l'intima essenza, sicchè le nostre nozioni in materia ci appaio110 corr1e rare fiaccole in una vasta regione 0&cura1, di cui non ci illuminano che qualche particolare, senza poterne cogliere l 'aspetto nel suo insie111e, soddis fatti se le osservazioni successi ve non ci i11dicano che, 11elle prime , sia1r101 caduti in errore . Lo st.Jto attuale della queslion-e è stato recentemente delineato in Niiova Antologia dal prof. ·F. Botta.zzi ; ne riassumo i punti principali. Non esiste, egli osserva, un 'unica materia v]venle; ne esistono tante varietà quanti sono gli esseri, cl1e po1>olano Ja biosfera Così pure no11 conosciamo, oggi, materia vivente inforn1e (1), ina soltanto ci si presenta in forma di cellule. Gli studi citologici recenti no·n più lin1itati al solo studio istologico della cellula n1orta, indagano invece, con i metodi escogitnti da Carrel, la cellula vivente posta in ambiente a11alogo a quello naturale; e la inda gano non solta,nto nei suoi rapporti con questo, ma anche nella successione dei suoi atti nel tempo. Si è così veduto la grande importanza del fattore cc terr1po » nella vita, talchè, ri]eva il Carrel , esso deve e sere considerato come Ja quarta dimensione per gli orgarnismi viventi. Con l 'an1bìente in cui vivono , le cellule for!n.a no t1n tutto inscindi bile, sìcchè si può parJare di un vero c:; istema cellula-an1biente, in u11 continuo proce so di divenire. Le cellul e dei tessuti hanno semiptfe, anche in vitro, una ~pic cata tendenza a riu11irsi, a formaTe co]o(1) E. HAECE:EL, di cui ricorre quest'anno il centenario, aveva descri lto il Bathybius h.aeckeli , m assa protoplasmica informe, che egli riteneva il pri1no staclio di Yitalizzazione della materia. Opera di pura fantasia, Yeduln con gli occhi delle teorie allora domj11anti , ch e egli portò all'esagerazione.


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« IL POLICL1N ICO »

[ANNo XLI, NuM. 42)

11ie, secondo il tipo del tessuto da cui derivad<:1ir~e dotate. di potere d'imbibizione aoquosa, 110; 9uelle, invece, ah·i tuate alla vita errabonderivano varie conseguenze. Anzitutto è l 'imda. rifuggono dall'associarsi in colonie. Tutti r~ens? num~ro ?i varietà di proteine e, quinusi e costumi che, con opportune alteratZioni d~, ~i materia vivente, per cui anche gli indidell'ambiente, si p ossono modificare, facendo v1du1 della stessa specie differiscono fra loro assurnere alle cellule caratteri contrari a quelsicchè ne risulta la specificità e l'ete·r ogeneità li originali. delle proteine. Queste ricerche biologiche vanno poi inteAltra conseguenza è lo stato colloidale cara tgrale da altre d'indole chimica e fisica. Carait- teristico della 111a.t etia vivente, per cui fra l'altere par.ticolare ~ella. ~a!er~a vivente, compotro, acquista grande importanza 1'energia di sta degli ~lem~nt1 cl1~m~c1 p1ù comuni, è quelsuperficie a causa deTl 'immensa distesa d iO·· 1<.) d~ll~ s1nl.es1; ~asti citare quella degli amit~rfacie, t~~ le fas~ disperse ed il mezzo dispe·r noacidi e poi l '~n1one dei residui di questi, co- s1,:o. Nell mterfac1e, poi per il fatto della etestruendo le gigantesche molecole eteropolari ro1)olarità, le molecole si orientano con le e~elle p~oteine sen1plici e coniugate, che sono stremità affini .disposte in uno stesso piano, il cost1tue·~te .fondame11tale e più complesso mentre sono rimescolate nell'interno. Anche della materia vivente. Nla le nostre conoscenze irt questa proprietà, il feno meno dinamico del• • 1n proposito s1• arrestano ai comrposti che sia- la vita riappare, in quanto, che tale orienta1no capaci di isolare e che sono soltanto fram- mento non. è invariabilmente fisso, ma può rnenti ineguali (forse anche alterati) delle com- mutare variando la composizione chimica o lo plesse molecole salino-proteiche, di cui non stato chimico-fisico della fase a cui sono in c.onosciamo quindi, nemmeno il peso ed il vo- contatto. lume normali. L' A. accenna poi alle singolari proprietà eQuesto lavoro di. sintesi, per cui viene crea- lettriche della materia vivente ed allo stato crita i:uova materia vivente. in1plica un imma- s'l allino di certe prurti degli organismi viventi, gr11z1name1n to . di ei:ergia libera, proveniente, fJassando poi alla questione della forma e delle oltre che dall energia1 raggiante del so·le daldimensioni minime della materia vivente., qua1; attività clJirnica catabolica della materia viJe è stata sollevata dalla scoperta dei virus filvente. Sotto tale punto di vista, quest'ultim.a trabili e dei batteriofagi. r1on rappresenta certamente una macchina eLe ulteriori ricerche p~otranno portarci più conomica.; poichè, p. es., il nervo soltanto per addentro nei fenomeni e, forse , a farci coin o·te·n ersi pronto .a funzionare - senza far nulla scere gradi insensibili di passaggio dal sistema - spende circa la metà dell'energia che trafisico a quello biologico. Ma vi saranno semsforma quando comipie un lavoro massimo· ed pre dei fatti oscurissimi, per cui non è possiil rene dà, per il suo lavoro specifico, un ~en­ hile una spiegazione so·d disfacente. Ta,l e è queldi1nento1 dell'l %, mentre il 99 °/o è consumato lo della lotta che la materia vivente sostiene soltanto per n1antenere l'efficienza delle sue per la propria conservazione. adorperando mezcellule. zi sempre più adeguati contro gli agenti che Il lavoro della materia vivente è quindi una ne contrastano la diffusione. Ed è questo che tr.asformazione dal semplice al co~plesso: che fa riteneire ad Hill che, in un tempo p iù o mect1lmina nell'attività costruttiva dei singoli ele- r10 lontano, abbiano ad 1nvocarsi, piuttosto Je menti, vera creazione dall'informe al formato. proprietà della nlateria vivente per spiegare le Crescendo in miriadi di forme diverse la 1€-ggi fisiche, an zichè spieg-are come ora facmateria viv~nte, sospinta da un incoercibile ciamo , quelle con queste. potere diffusivo, ha invaso· la biosfera e· vi si è La supposizione appare forse meno strana sp.arsa in un'ondata travolgente, Nè la morte ne ha ragione, poichè essa riassimila i prodot- di quanto sembra quando si tenga iprresente che ti del pro·p rio djsfacimento e la distruzione 1a fisica moderna è corpuscolare o quantistica sembra stimolo alla creazione di maggior nu- e che quantistica può dirsi anche 1'azione nervosa , identificando i quanta di questa co n gli mero di viventi. Lai notevole velocità con cui proce dono le impulsi nervosi, discreti, discontinui. separareazioni chimiche nella materia vivente, mal- bili, che trasmettono i messaggi dagli or~ani cli senso al cervello e da questt> agli organi dj grado si tratti di sostanze pochissimo reattive, è dovuta al fatto che esse si svolgono sotto l 'in- moto. E, se discontinue ci appaiono o~Q'i mafJt1enza di biocatalizzatori, di cui gli uni sono teria ed energia1. ciò potrebbe dinendere da 1 gli enzimi, gli altri i così detti geni, partioe.Ile fntto che invariabilmente discontinua è l 'attiuJtramiscopiche costitutive della materia nu- vità funzionale dei nervi . che co stituisco no J'ucleare, dotate di autoduplicazione e della ipiro- nica nostra via di com·t1nicazio·n e col mo,n do prietà di catalizzare il processo della divisione ef'terno. Anche i fisici non dovrebbero, quindi . cellular·e e di trasmettere i caratteri ereditari. trascurare la materi.a vivente , nel costruire Jr Dal fatto che la materia vivente è costituita ]rtro teorie, perchè, in ultima analisi è per processi fisiologici. che si svolgono in apoarati c0principalmente di molecole di proteine semplici e coniugate, che sono ad un tempo reJa- n1e quelli neuro-sensoriali, costruiti di mate·r i n · t.i,1amente molto grandi ed eteropolari e dalla vivente. che J'uomo percepisce ]a realtà estC'fi 1. spiccata tendenza ad unirsi per valenze secon- riore. 1

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I ANNO XLI'

'Ul\I .

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CENNI BIBLIOGRAFICJCl> Die. l(linische Roentgendiag1tostik der in,neren Erkran.ku11g e1l. Due

If ERBERT

_..\ . SM1\. NL':.

'T

\·olun1i. 5n eclizio11e, 1934. ogel editore. ~{arcl1i 87. La pri111a edizione del trattato di diagno, tict• radiologica del Cli11ico di Lipsia (a l1 o·r a) e oggi d·i I\.oenisherg risale al 1U21. È stato il traLta Lo ch e per molti anni è a11dato _p er le mani di tutti i radiologi i ql1a]i 11anno saputo a1r1mirare n ell ' Assn1ann l.a trattnzione chiara , sohe1natira essenzialn1e11 le co1J riferimenti nel]a cli11ica . La 11uova edizione non diversifica n elle li11ee fondan1 entali e i1ella irr1postazion e dei capitoli dall e eidizio11i precedenti e dalla prima ediz•ione : accresciute le pag·in e e divisa 1•opera in due volumi so110 accr esciute an ch e le figure (oltre 1200) e quel cl1e è più im·portante l 'jconografì.a oltre a essere ricchissin1a è ancl1e perfetLa . I progressi del la tecJ1 ica radiolog·ica n1edianle le sostanze di co11 lra lo 11a11 fatto sì r he 11uovi carpitoli sia110 st·at..i ag·giunti all 'o1Jera [01ld.am ental e : l'ang·io,g r afla. ]'epatografia , la veritriculografia e la mieJog ra fia e per ognu1110 di questi in etodi 11uovi l 11\. ~ch e n1ati camente e su ccintan·1en te ri feri ce le po,s sibili uti]ità 11E:11a clinica e11za 'OYe rc.h i a let1 era tura ch e è irtv oce raccolta alla fin e dj ogni parte. Coloro cJ1 e hanno avuto in inaJ10 ]a prima ed iziotn e i1011 i1otranno che acqui stare e desiderare anc)ll e questa ·q uinta ristan1pa. i ~. l\1rLANI . 1

~r .

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SEZIONE PRATICA

ScIIIRJ.\.I!\N~.

Die -physi .. cli.ali sch.-f f'·c.l-1,111'.scl1en Methoden 1ier Elektroniediziri.. ' To1. di pagg. 275, con 220 figure e 5 tavole. Urba n e

Scl1\varze11berg, 193±. Ivlarcl1i 9,50. Prernessc alcune cog11jzio·11i u]Je. m oderne teorie Os iGh e e ui fcno111e11i elettrici ch e si veriO cano uei gas, l ',\. riuni sce ir1 tin breì\·e r.apitolo tutl j i m etocl i i11 lt o n ella elettrofisiologia; un car>itolo a par le cl edic.a alla elet trocardiogra fia; un capitotlo (da 1Jagina 81 a 162) alle cog·r1i zioni e aglj appa recchi di e]r l lrotera] >i a dalla g·alvanicn alla dia.t ormia e alle onde corte; un ca pitolo alla r adio logia e du e brevi ca pitoletti all e sosta11ze rH1dioattive e <l ll a fototerapia . ll ]i])ro è raccon1arld.nl)ile come un ri asst111i o pratico dei vari ·mezzi fì '"' ici in t1so n ella eletl rom edicin a. E. ~11T..\~ T . 1

I lOLF BuLr. E!\"f~ELS r 1\.DT.

[!eber di e Wi rknrige11 der ì~oe ritgenst ra.h.len auf if.ie Lt1tnge1i. Su11plcn1ento agli Acta l~ ac1iologica. VoJ. di pagg. 87, co11 18 taYole. 't occoln1a. Coron e vedesi 10. E: tino studio corn11iuto sug li aalinl ali (co nia li) co n nur11ero~e belle ta 'Tole di ~ezioni i. 1o._ (1) Si prega d'inviare due copie d ei Jihri di cui sj clcsidera la recensione.

logich e di po1111oni et>a1r1ina Li: clOJJO uno ~ta­ clio iniziale e un ter111)0 di latenza di circa 2-~~. , ettima11e si inizia la reazio11e principale ol1e })Orta a una a]Ler azion e dege11era1iva dell 'epitelio broncl1iale e dello :str o.n1a polmonar e con ir1filtrazio1le peri vascola re, peribronchiale e broncpol111onare: e la dose è stata subepiderrnicida queste alterazionj i1el termine di unoclu e n1esi in parte regrediscono e lo stadi o d L rigenera1zione porta a una p1ro·l iferazione conrtettivale e a u11.a c]erosi del p0Jn1one. E. MILA I . P.

AuBOUHG-lJ \YiI,LE e

LE Gc. La 1iégatiration

éleclriq1.ie. \ 7ol. di i)ag·g. 116. Ma~ on, 193±. Fr. 20. Lavi1Jc 11a djn1 o · Lra to ch e la fun zion e dei rriuscolj lisci e st rjaLi e i11 via ge11 erale - il n1·etab·olisn10 celluJ are - so·1lo condizionati da ~·postame11ti ·intra- e i11tercellulari di carich e cJel tri ch e ei1 clogene prodotte per una1 azione cle1trogena del glu cosio cl) e è la sostan&a dina1nogona iJr in c~i~a 1e cl1 e as ·icu ra l 'energeti ca cellulare e il lo110 lnu colare. La teoria clas i ca di Ln.,·oisier (tern1 o{lin an1ica) è p ertanto o... l iluita dalla teoria elet troclinam ica : il e.alare ù un r esicluo, uJ1 otto1>i·oclot lo , u11a energ·ia dearaduila: la proprietà in·vece dell a e.lcllrj cilà di lrn formarsi isla11ta11 eamente in altre form e di ener.g ia , permet 1c cli con ce])ire 1.a s ua azio·n.e autonom a di en erg·etica1 ce llt1 ]a re e il 111odo di funzioname111 o clel]a merca11i ca vitale. Non pii1 quind i al)rarecchi a effelli ternto·di11an1j ci ma a effetti elettrici puri: si devono dare, secondo La ville, dçsi fi siol ogicll e cli elettricità tatica a basso poLcrJzia1le. cl1 e lcndono a riprodurre le caratteri stich e fi ich e di tension e, d i quantità e cl i forma delle cari cl1e elettri ch e normali dei te s11ti dell'0Tgfln isn10 in 1n odo dn ~ upp·lire a lle de·fi cie11ze della fu11 zio11e dei 11111._ro li Lriati e del n1e1 ab o1i ·m o re 1111 I.are . J,'ap1)ar ecclti o ideato <la La,, ·ill e sornn1 inj , tr:-t closi infinite imal i di elettri citil usando solo il ·p·olo nega li,-o (on de n1etoùo di negatiYazione) e on1 n1ini str~nclo detta c0rre111 c inlerrotta in n1odo mo·d11lalo. TI libro ,-tiole esset e UJl.a e'"'1)0. izione clcLtag·li atai di c1uc .~1a nu o,v.« dollrina e ne ll o slesso LemJJo vuole di111o: trare j buoni ri .. u]tat i cl1 e rLnora .Q·li t\A . l1 an 11 0 otte11trl o. I_,',. "ft.f !\ TJ.\"\11. L

. I tti del TV Co1igresso Int ernnzionale di rarlio-

logia m edica. Quattro ' 'ol11 n1etti. T11i c111e. editore. Dei ± volu111cl li edi li dal Tl1i en1c in ocrasione clel Cori o-re ~ so i1l I er11a ziona1]e cli Zt1rig·(I i11leressano e.. en7ialn1cnte il TT e il Ill: il T lt(l'TI è che la lisla de1 0-li iuter,'enuti e i] I'' il ra1)t1orto final e J\1:e11Lrc 11el Tl YOll11111elto ,·enlg·o110 r ia ... :-.unt c· ~01nrrtaria111enle ]e con1u11i cazioni e le relazioIL Ì ( per l 'Il alia il r ~rus. ia cli ~·fil ano 11 a rifrrilct


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«

JL

POLlCLI"IICO »

~sulla

radiolerapia dei cancri della cavità bue.cale e del fari11g·e, e il ~iaragliano è stato correlalo re sul quadro radiologico della tubercolo i i)oln1onare), nel III volun1e vengo110 riasst111Le le relazioni cl1e da parte di oratori de...:ig11ati per i ' rruri paesi so110 :·tate tenute a p1ro1>osito della lolla co11tro il ca11cro. ' ' entisette p«~esi (e i)er l ' l ~alia il J>all nieri di Bologna) hanno co ... ì e l)O$to le i1roY' iclenze che i vari .g(>Yer11 i l1a11r10 org·a11izzalo pc r la 101 ta contro il can cro e 11anno riferito sul numero e la organizzaz ione dei vari I stituti radiologici, sul 11un1ero cle·i 1nala1ti ourati e ui ri ultati otter1utj in que ·tj an11i. E. 1\11L1\ NI.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRES51 R. Accademia tdelle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli Seduta del 16 giugno 1934. Presiden le:! : Prof.

~en .

G. PA s CALE.

:Sug I i effetti della inoculazione di sangue nelle avitaminosi speri menta! i G. A$CIONE. - Le caYie e i piccio11i le11t1 ti ;l <lieta privata di yj lan1ine ed jnoculali i)er ,·ia gastrica, a g"ior11i al terni, co11 notevole qua11 tità dj .sangt1e defibrin a lo di bue o cii coniglio, han110 inostralo i segni evidenti d elle avj tan1inosj sperimentali, <:ome i con lrolli tenuli solo a dieta avitaminizza ta. In base a tali r i ull a ti si potrebbe dunque clire ·Che i1e1 sangue circolante di llue e di coniglio non .si trovano neancl1e tracce dj vitamine, oppure che vi si trova110 j11 quantità co ì picco] e <la essere ))ra tic;a1nen le trnsc11rabili. ì\ila, co1lsidera11do che le vi tan1i11e si tr0Ya110 ne-gli alimenti e, jn varia mis11ra, negli organi, e .ch e i loro pri11cipi i altivi deYono inevitabjJmente passare nel sang·uc per espli rare la loro azione, ·qualu11que essa sia, si è autorizzati a pe11 sare che tali pri11cjpii sia110 prese11ti 11el sangue inoculato, -e cl1 e iano deJU)1uroli o dislru lti ètall'azi one dei · ~11 cc hi rl igere111 i. 1

O. FRAGNITO. - L 0. a dimos lruzio11e d ella molteplicità delle or igi11 i cli tali atrofie, presenta u11 .caso di tabe i11ol lo avanzala , nel quale sono col_piti cla atrofia, 11ell 'é.1rto superiore destro, i muscoli innervati dal cubilale, e, nell'arto inferiore clello stesso lalo, il quadri cirJite estensore della g·amba sulla coscia. . Le clue atrofie n on so110 cle] Ja stessa i1alura. ·Quella dell 'arto superiore , oltre all 'essere strettan1ente limitata al territorio Ciel cl1bitale presenta le reazioni elettri cl1 e ti1)icl1c delle atrofi e da le·sior1e o rganica ciel neurone periferico; dei piccoli .u1uscoli della n1ano inner·val i dal cubitale - se si fa aslrazione rlel 2° inter osseo rlorsale, ch e pre·senta ancora u11 1ni11uscolo r esiduo del] 'ecci tabilità faradica - tt1 lti gli altrj la hanno interamente J1erduta, dimostranclo nel tempo stesso gravi alterazioni 11uali t aliYe dell 'ecc i tabilità galvanica. 'Qu esti due dali topografia e caratteri elettrodiagnostici della atrofia - at1torizzano a qua'ljfj carla come a lrofia 11euri li ca. È i11fatti impos1

[ANì.'\o \LI, Nul\r. 42J

sibile confonderla, g·razie a11pu1l lo alla dj s lribuz.i~~c Lopografica, con l 'a trofia da Jocolai p olio1nicl1 l1c1 tanto spesso riscontrati nei tabetici. ~~n. si può ·dire altrel tanlo dell ·alrofia del quaclr1c 11)1~e, la quale, }')llr essendo molto progreditn, 11on cl1moslra a1terazio11i qtiali1 ative dell'eccit abili là eletlricn , la qual<=> t1011 presenta ch e una lieve dj111inuzione quantilaliva. Ql.1es la, dt1nque, del quadricipi Le non può es• ere un 'atrofia neuritica. Bisogna cer carle un 'al lra cau~a. Ma i1on è affn l lo cliffi cile scoi)rir1a, esse11doc1 un 'atropatia mol lo pronunzia ta del ginocchio d es tro, e sa.pendosi per lunga esperienza che le artropatie, di qualu11que origine, l)Ossono dar 1t1ogo a(l atrofie mu ·colari . Le quali atrofie n1uscolari di origine ar licolare hanno dt1c cara tteri fo11dan1e11lali che le inclivirlualizzano: quello di colpire a preferenza i muscoli estensori dell 'articolazio1le lesa e quello di no11 })Tesentare alterazioni quali la li ve ùelle reazio11i elettriche; caratteri c·r1 trambi riscontrabili nel caso l)rese11te. Nel quale, però, manca110 dne delle più freqt1enti particolarjtà dell e atrofie ar lropatich e: un certo aurn en to di tono i1el muscolo atrofico e un'accenluazio11e piii o 1neno ril evante ciel rispettivo riflesso te11din eo. i\-Ia è agevole co1nprendere il perch è della loro mancanza nel caso in esame : il paziente, tabetico avanzato, non ha integri gli arC'hi diastalli ci spinali a] servizio del tono muscol.tre e dei r iflessi profo11di. Difatti, ipotonia muscolare ed a11olizionc clPl riflesso rotuleo si osser' ano anche nel qL1a<lricipite sinis tro non a trofico . Concludendo: il 1ncdesimo sogge l lo presenta due tipi <li atrofie: l 'uno neuritico, l 'altro artrogeno. Del primo è chiara la pa Loge11e i ; prr il secondo, in mancanza di u11 'in lerpretazione più n<leg·uata, ha sen1pre credito la patogenesi cc rifl essa» sos lc11uta t n11li anni fa dal \ Tulpian e Cl1arco l. Dalla articolazione lesa partirebbero stin1oli, i quali , giu11gendo al midollo })inale, no11 11e altererebber o la str11 l I ura al mo(lo de1le vere lesioni organiche, ma indurrebbero nelle cellule d el corno anleriore una modifi caz io11 e funzionale , uno cc sta to cli stupore » che s i riYerl>ererebbe sui 111uscoli provocandone l 'atrofia o l 'iper tonia, o l 'una e l 'altra insien1 e. S. C.\cc1 rnr.

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Gli eff el li controlalerali del pneu1n otorace terapetili co.

Seduta del 30 giugno 1934. Presiclcnte: Prof. Sen. G. PAsc.\LE. Su di un caso di neoplasia delle guaine tendinee con decorso clinico non comune

E. P. T1Nozzr. - L 'O. riferi sce sul caso di u11 r ~gazzo di circa dieci anni sofferente fin dalla i1a. cita per u 11 t1 1more del dorso della mano. Due interventi operativi, praticati n cinque ed a sette é1J1ni , fl1rono seguiti da rapidissima r ecidiva; l 'O. di scute la diagnosi clir1ica, din1oslrando l 'origine cl ella neoplasia sarcoma tosa della g·u 1i n a t endinea cleg·li est en ori comune e del in ig11olo e riferisce I 'intervento, a cui soltopose il pazienle - riteJlcndo eccessivn l'ampu tazione d e11 a ma110 ch e era s ta ta consigliata - e cioè l 'exer esi assai larga del I umore con asportazio11e a111pia sia dei tessuti n1olli, ch e lo ricopriYano sia (lell 'intera guaina e clella fa eia dorsale profonòa. Sulla lar ga ]esione


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SEZIONE PRATICA

di co11l i11uo praticò dopo qt1a l lro g ior11i , u lla pl as tica all 'italiann con leTn h o dalle r egioni epi- e rnesoga trica. All 'i11lervento seguì l a r oe11Lg·c11ler api a. Il r is ul la lo })OSloperativo fu ottimo, anche clal lato d ella j)e rfetta ft111zionnJj là dr.Jla 111 a n o e d elle d it H, c.,0111e è possibil e co11 la lare, cl opo sette m e~ i , sul p ozien te, che è dall 'O. presentato all 'Acc ~1d emi a. 1~10J ogi ca 1nente il tumore risu l lò t1r1 fi]Jr osar co111 a. di cui l 'O. discl.rte la is togen esi uppon endol o j11sorlo, })er alcur1i caratteri, su di un })r im itivo 1teop lasma meno maljg·no (mielon1a) . RileYa infin e l a opportt1nilà cli aYe r e ~ eg·ui ta ]a m obilj zzazio11e })I ecoce dell'arto, p er o ll c11er e una p erfetta li])erlà cl ei t endini ed u11a fun zionalità co1n1Jlela. e~. PAS CALE . Ri leva l'o ttimo ri su l lalo d el metoòo o peratiYo seguito cla11·o. e piglia oc.:casiorie })er i11sis tere sui vantaggi della pla tica eseguila col n1 etoclo cl1e torna ad onore d ella cl1irurgia i lalia11a, ch e p er prima lo pro1Josc (T agl i acozzo) , e di c ui p orla an cor a il n o i ne. F a inoltre rileYarc. cl1e il chirurgo, prefig·ge11d osj di ri correr e a ques to m etodo, n on l1a alcuna 1Jr eocc 1Lpazio11 e sull a (fuanli là di less11lo d a asportare e c iò p er i lu111ori inaligni, con1e è il caso cl irn os tra to d a Jl 'O., è di om111 a importanza , 1)ern1ettendo una exer e i larga ilei tessuti n1al a li o sosp e tli. D ' altrn pnrle il buo11 risu l talo fu11zio11ale è dovu lo all 'a' e re appo~to su ll a l esjone un lembo ch e n on ha 1)r ese11t at o altro ch e una 1ieYe cica trice linear e all a su a p eriferi a: qualunqu e al tro m e tod o di lr:i piant o libero, con lem]) i p iù o n1 en o largl1i e profon(l i 1ìon avr el)be , in alcu11 caso, polt1to clarc una c i('a lrice così esig·ua e capace di cli turba r e })C' f nulln ld fun z ionali là. Raccon1 and a inoltre cli n on essei C' corriYi in ogni caso di turnore di ri correre acl O'j..1Crazione mutil an te, se non nei casi , in cui v i si è n. solula1ì1 e11te cos tretti per l 'es ten sione o la 111 alig•1i tà d el procc so . Seduta clel 21 lugli o 1934. Presidente : Prof. C. C0Lucc1.

Tumore del midollo spinale e gravidanza. G. TESAl.. n '1. - L 'O. cl escrive un caso di ncuri11on 1a d elle r ad ic i S})inali post eriori (X-X I dorsale) . J_,e pri1ne n1anifestazio11i si ebbero al 7° m ese <1 i g·ra vi<lnnza co n l)arapleg ia d egli flrli inferi ori. L a do11na par torì a termine, spon taneamente, sen za r l1e il parto presentasse nulla di anormale. La dja:!nosi cJi nic l"l e radiolog·ica è s tata in seg·uil o co11 fer1nat a d al r ep erto cl1irurgico. R i unendo g l i altri casi analoghi d ella lett er a tura, l 'O . <li cu le i rapp0rli fra il n1iclollo spinal e e l a n1n zion e gra idica r· la eYentual e inflt1enza cl ell a g·e ~ ln z i o n c st1l t11n1ore.

,~ala.

ln lt1lU i ca i, a u ch c i11 qu<'JU cJ1e aveYa110 resis lito acl al l ri i11et oc1j cli inalarjo lerapia, si è a ,·uto la fcJJ]Jre :ibbastanza elevat a, a tipo inler1niltente o guolicliana, con i1n periodo cli in cubazion e più l.Jrc r e p er i inal a rizza li a freclclo ; i1on s i è avuto alcun incidente o i11con ve11ien lc. Dei sed ic i paralitici u110 è dirr1esso da ll 'O . p edale rla c irca due inesi e può co11s iclerar si g uar ito d al lalo sociaJe. C n o è qua i g u ari to, 111 a i1on è stato dimesso a11cora ; ei Ol lO Jie' en1 e11 te rn igl iorat i, clei (f ua]i u 110 p iLt <l a] la to J)Si c bi co c l1e li s ico; lre so110 no leYol111c1ll c i11ig lior<tl i ; qu al lro sono im n1ula li : uno ò rn or lo .'1 !:1 di s lan1.a clj cir ca Lre rtte, i d a ll a ma Ja ri zznzio u e. Gli Q(). r ite11g·o110 ch e lft r is ler1 1a-malari o ler a11in co. lilu isra u11 nu ovo metodo c ffirnce p e r la cura de l la pnrali si })r og·re siva, cd è so prtt lu tt o c;uperi ore [I cru el la ]>reco11i1.za la cla l>uco, té, F crd ierc e Co ll o ud o11 ch e 11anno in oru 1 tlo il san g- u e i11alarico n.cll n sos la11zci ]Ji a11ra del lobo fro11lale d estro e n ei ve11Lri co li cerebrali , co11 1 .na percentuale d el 9 °o di d ecess i inu11ecli a li . col 111el ocl o Yentri co1are.

e;.

n1iriis1n o clello shock z>r ole i co .

Sui movimenti antiperistaltici dell ' uret ere . A.

J APP ELT. r.

-

L 'O .. <l opo aYere fallo a1 c t111e

(·0 11 ider azion1 :"ulla trullu ra cd innerYazjon e clel 1· ure le r e, s ull.l s ua peri. lal si , ~ ul n1eccan i. 111 0 di r l1iust1r .1 d ell 'os l io urclcro-Yescjca lc, lra1 la d ell e cru es li o ni r el nli \ e al]a i11 . orge11zn di 1110\ jrnenli :tn liperi ·Lallici ::?d al lo r o d eter111 i11i 1110. E s1)011e ])O i jf caso di un sogge tlo ql1 aran lacl u en ne, Jtcl qu al e, Jj11 d alla e tà di di cia11n 0Ye anni, f 11 co n s ln l:1ln la presen za di 1111 cn lrol o n el la J)Orzio11e intramurale clell 'ure lcrc . i11i tro , e tale r eper to fu confe rn1a lo s uccessiYan 1ert te , n d is l anza di a nni. :\el 19:30, c. poi nel 1982, ul t eri ori e. n 111i l'<l(liograri ci d in1os traro no in ol l re la p rc, e n za cli un altro calco lo nel r e n e jnis lro. Nel 19:1;i, él opo Yiolentc colic h e con irrad iazioni a cldon1i11a li n ti110 1)erito1Jitico , un. 11u 0Yo esan1r cljJ11oslr ò rl1e jl cal coJo 11reteralc aveYa abba11clo11alo 1a s11 a secle ullraven len11a lc, ris n le 11d o i1 el r c 11 c acrnn lo al l 'a l Lr o g·ià i\' i CO Il~ l i:l tal O. L 'O. illt1 lra i l n1eccJ11i f' n to iu .eg·11ilo nl quale "i è· 1)o lula d e lerrninarc ln n1oh ili zzaz io 11 e d el calrolo: in ordi11e di len1po . aboli zione d ella 11 or1n aJe peri tal si òell ' ureler e, clilalazio n e di esso, reflusso ,·rsr ico-ure lera le, j nfi11c ron lrazion i f1 n Uperis I alt ic h e d ell 'ureter e, a pu11l o cli parlr11za rl :i l t ra1to i11lran1urale. Il caso r iferilo ba il Yalor c cli un c. perin1cnlo f i iologico s ull 'uomo, e, fra i non 111ol li e is tenti 11 e ll o lc ll cratt1ra . (• :1no <lPi pj\1 rlin1o~ lra l iYi.

La cisterna-malarioterapia nella paral isi progressiva. E. ~[An1C1TTl e M. Sc1-UTJ. - I buo11i risul lati t cr a1)eu t ic i otlen ti ti i1e1la para lisi prog r essiva co11 1c intezion i cli san g u e rn a1Rri co n el cavo rachicleo 11anno con sig liat o gli 00. di avvalersi delle i11iezioni n ella ciste rna n1agn.a d i san g u e n1a1a ri ro, r accolto n el p eriodo feJ)})ri le e i11 Yari ]Jeriod i di apiressia , e con finalità di n1e tter e a maggiore <·011tallo il viru s n1al nri co con il trep onema locai izza1o i1el neYrasse. È ·tata pra Ucata la lecnira d el la, })tintura cis lern ale pro1,os ln du Obregia e i.:~f'°k11 ch en, in ed ici paral itici , Lut l i in fa .. e a' a11-

J)F ~~rTo. _,. Cli or n1oni ip oten sivi 11el rlel er-

DOVERI , . ORA LI DEGLI

ABBON~TI :

Di/ fondere iL « Policlinico » tra i colleghi, facendolo conosceYe ed app rezzare e procurando nuovi associati; i) Provvedere al pagamento della quotG dovuta ali' Amn1inistYtv zione, Sen,Z:t farsi SOllecit<:YI'. L'im1,orto d 'abbonamento Vfl inviato preferibilmente mediante Vaglia postale od A ssegr.o Bancario. Può anche esseYe Ìn · i•iato vel'SCl>lflo la relati ..11J. somma <•Il' Ufficio di Posta per il Conto Corrent.e Postale N. 1/ 5945 d ell' edito re Luigi Poui • Roma. Coloro che pr<!f 1viscono as petta1•e da!l' Ani mi nistra;:ione la T raC, ta Postale, tenga110 P>'esente che q uesta aum~nterà di L . 5 l'impo,.to dovu to , per le varie tasse postali e altYe spese che la stessa co1nporta. t)


1G68

<1

JL

POllCL C ~I CO

»

(ANNO

XLI,

NUl\I.

42],

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. 0SPED1-\. LE

Dott.

lJ 1v1BE]{T O

I -

CUORGNÈ .

G ro·vANNT P ERARDI.

Su un caso di fistola

pe1~ianale

da corpo

estraneo. 11 caso cl1e c red o O·p portt1no riferire no11 interessa ta11Lo p er la lesion e ch e presentava (una fistola anale cieca ester11a) qua11to Jler l 'eziologia d e llai fistola stessa .

1

C. G., anni 52 . ntanoYale ferroviario: nuJ]a di noteYole nell 'ar1a111nesi prossin1a nè remota. Beyj tore d i Yino e di liquori . à1[as licalore di tabacco e Iu1nalore. No 11 l1a n1ai sofferto n1alattie d egn e d ·in1 IJOr tanza. Il_ 16 .febbrajo 1932 ir1 IJien o he11essere fu colJ)ito cla Y1ole11 ti dolor i add omi11ali con alvo chiuso 11ou Yo111i to. Durarono sei ore e sco1111JarYero coi~ l 'ing·estione di un purgant e e la so111111inis trazio11 c cli un clistere. Il g ior110 dopo al i11allino cluran le Ja clefecazio11e ft1 colto cl a u11 11u 0Yo dolore pu11 lorio che l 'an111lalato 1)ar ago11 a ad un col po d i coltello alla. regione a11al e. Do1)0 t ale defecazion e i1olò senso cli }Jr=so al peri neo, stimolo alla defecazione , spasmo. Do1)0 clue o tre g·ior11i co111p ar,·e u11a tumefazio11c dura alla reg'ione peri aI1rt1e, dolente sponta 11ea111('n t ~ e defecazione dolorosa t an lo ch e i l 1H1zien l•! eY.i.tava 11el li1ni te de] possib]le, n1angia11<l0 poco, <li dover defecare. Siccome il dolore si faceva sen1pre pil.1 Yivo e g'li j rnpedi,~a ancl1e d i ca111n1inare libera111ent e , ricorse all 'opera <l i un 11\edico ch e g·li orrlinò inrpacchi ca]rlj ed a1)p]icazion e 'li J)Om ata all 'i l ti olo. DoJ)O <lt1e o tre g iorni cli tale cura .ebhe, dura11te l a élefecazion e, obbonclan le emissione c'li pus e s11bjt o dopo se11so cl i solli evo , . icch è s i rilen11e g·l1arito e r iprese le su e occu pazioni. Senon c hè notò ch e ogni g·ior110 , in.clj j)en rJent em en te a.1 lla cl efecazion e, fuoriusci va d a ll -anc, un liqua1ne feticlo cl1e g·li macchiava la ])iancher ia. Dopo un mese ricon1parYe la tumefazio.n e J::leri 111ale ch e g·i à era insorta r1el febbraio. ina s i ri solse cl i nl1ovo con riposo a Je tto e ]1n}Jaccl1i <l OJ)O e111 issione cli pus cluran Le l a defccazio11e. Lo Yedo alla fi11e di rnar zo e constat o : sta to ge11er a le buono. Jndivi(luo sa110 e di r ob11 sta co~ liluzione. Nulla a i Yiscer i Loracici ed add on1in ali . All a reg·ion e anale, st1ll <1 parle sinis lra ò el rafe 0 110 ht1lbare e Yer so la fossa iscl1io rettale sinis lra, l a cu le è arrossa ta, Yi è scol o Cli )) U dall ' ano. Al1a pal1)azjo11e sen so cli fJ11 ltuazio ne e r11111ore idro-aereo. La pa l1)azi.one è <l olorosa e 11roYoca 1u fuoriu sc i tn òi ])llS icoroso dall ' a11 0. L ' an1rn al ato rif1ula l 'esarr1e reltaJ e percl1è tro11J)O dolor oso. F.iccio <liag·nosi <li f1s lola cieca es terna con ace ·so perianale e g·l i consig·li o 1'operazione. L amrna lllto ·n on accett a e Yu o]e a11cor a provar e a ri11e tere la c urn cl1c g i?1 l1a provalo precede11 t e111er1 le. Il 3 111agg·io però, esse11do i ri1)elul a la lt1rnefazio11c peri111 .1 le ch e lo o1J1Jliga a d al)bando11are

le su e occ upazioni ed avenclo se111pre d efecazjone dolorosa e la 1noles tia d ella se11sazione data dallo sco~ o di pus all 'ano, si d ec ide per l 'operazio11e. Entra in ospedal e il 3 m aggjo e viene operato· cl al cl ott. Trabucco di Torino: 1-lachian es tesi a lon1bare n ovocainica. All 'espl orazione con lo sp eculum anale si rileva sttlla parete relt aJe sinistra , a circa 6 cm. d al l11arg·ine anal e, una p iccola apertura cla cui fuoriesce pus. · Posizione g-in ecoJog·ica. In ci sion e arc u a la, co1)1e p er incisione d i 1111 ascesso prostatico, clal r afe an o bul])are all 'ischio cli sini s tra. In cisa la cule, si apr e una cavità g·rossa con1e u11 uovo di Q·alli11a d a cui fuoriesce un liquame felido, jcoroso. De lersa Lal e cavità, vi ene excisa cor1 le for]Jici tutta la parete e ver so il fondo si rj scon tra con sorpresa u11 cor1)0 duro cl1e resiste al taglio. J_,a,·at a l a parte co1ì acqua ossig·e11a la, l '01leratore sj r ende conlo trallar si di un corp o es tran eo ch e· vie11e tol lo con una pinza. Esso è cos lituito d a un 1)ezzo cli leg·no aguzzo alle es lren1 ilà. Cont1 11u ~la l 'excisione di tutt a la p ar e te clell a sacca fiu con tro il rello, ques ta con1unica con lale cavità per· u11a piccola apertur a ch e vien e suturata con u11 IJunlo di catgut addossando u11 po ' di g ra sso pararettale. Dre11aggio di tutta la ferita con garza al vioforntio e medicazione giornaliera. Gt1nrigio1te dopo 35 g iorni.

fJ11 a -·cesso }Je ria lla le o peri rettale è l ' orig·ine

nbiLua le della fistoJa rettale e , a seconda che l 'abcesso si fa strada verso 1'estern o o verso l "i11Lernu o i11 tut te due le direzioni , abbiamo· la fis tola cier.3 esterna , cieca intern a o com11lela nell e. d11e dire7.ioni. Quali cause di quesli ascessi , secondo J_Jokart Mum 1nery son.o: le c isti congenite; i corpi estranei ; ]e ragadi e le ulcerazioni ; le sup·p.u razioni delle g·l1iandole ii1trar11uscolari periana li ;

la tu])ercolo·si . Og11i corpo estraneo agu zzo o acuminato che sia st ato deglutito l)UÒ, quando .giunge .all a reg·ione ar1ale, n ell o sforzo clell a defe cazione Jedere la parete dell 'jntestin o ed ir1fettare il tes~ uto perirettale dando orig i11e ad un ascesso e ad una fi stola este rna. <)uesta eve11ienza è però 1 ~ra e<l il caso cl1e ho descritt o rientra p·recisan1 e11te in questai categoria. l ndaga11do lJOi e-cl i11terrog·ando il malato ho snput o cl1e egli aveva 1'abitucline di t enere iii I ~occa f 1'ai i denti , quando r1011 teneva tabacco, dei pezz i di leg·no . I11dub.J)iarr1ente egli n e deglutì uno ch e percorse l 'intestin o e fu verosiruiln1en te la causa del la crisi adclom ina]e sofferla n el febbraio e cl1e, d11rar1te una defeca1io11e, 1!erforò la parete intest ill ale ·p roct1rando 11 dolore vivissi1110 accu sato ri al paziente e de-


[.'\.'\:\IO XLI , l\u~r 42]

1G69

SEZIONE "PRATJ CA

ler111i11a11clo l 'origine dell 'ascesso i)erirettal e e Ùf:'lj a fistola IJoi.

RIASSlJN1·O. L ·_·\... descri \'e il caso di una fi stola peria11ale d'>vuta all 'ing·est1one, da parte del paziente, di un pezzo cli leg110 :iguzzo cl1e, percorrendo i ·i11testi110, determinò in un primo ten11Jo l 'o_rigine di un a cesso peri.rettale e 1poi della fistola . .Evenienza rara e quindi degna di es . . ere c.l p,.c:critta.

CASISTICA E TERAPIA. .A. proposito della '' osteopsatirosi ,,.

Bouzo11, Hc>l111 o VaJ1 der Zijpen (Scalpel, .27 n1agg io 1933) riferiscon o cli aver esan1inato t1na ,-olta una donna, colpita da frattura del1'est.remilà superiore della dia fisi femoral e de·-.c tr a, con forte spostan1ento dei m on con i . TJ'a111111alala, da ])im.ba , aveva so·fferto di num ero1se fratture , tutte SO}YraYvenutele senza ragione e' ridente. Gli AA. s tudiarono calcio e fosforo nel sang·u e e tro, aron o valori n ormali , talcl1è 11on videro com e si sarebbe potuto penare ad una affezione o.s ea d'origine paratiroidea. Fecero la comoda diagn o i di « fragilità os~en n, e no.11 a·vreb·b ero l)ÌÙ ricordato il caso, se nort ave sero poi constatato che il figli o delln l) .. di anni 12 , presentava la stessa fragilità o ·sea. Il ragazzo ebbe fratture multiple. unn del1 e quali verificatasi 1nentre era a letto. Si trat la,,a della m.alatti a descritta fin da l J 8~0 da Lobstein , e 11ota col barbaro 11ome di o.. t.eo1)sa tiro si. °È i.m1)ortante conoscerla, perchè prototipo di a ffezione famigliare ereditaria. Quando essa c on1pare. si trasm ette semp~·e dal padre o dall a 1nadre ai figli , n on a tutti però. Una inetà resta sana. I malati trasmettono sicuramente la m.alattia. F:r edità conLinua dunque e non atavica; qui11di trasmissione a tipo di caratter e m endeleian o dorr1inante. L 'eziologia è ign ota. Nel ca o dep-li AA., l.a nonn a del p. aveva avuto un tifo durante la gra, id an za. Chi sa poi ch e importanza poteva aver avuto. La 'Pat ogenesi è oscura. Calcio e fo s foro n el sangue sono di valor e n ormale. il bilancio del calcio e del fos foro è, contro tutte le aspettati.ve, fortemente positivo, per riten zione di calcio. non ostan te tutte le apparenze di decalcifi cazione . M. l:oPPo. 1

1

ltapporti tra· spondilosi rizon1elica ed infezione • gonococc1ca.

Bottoli (Rif. med. , 1934:), dopo aver e posto le varj e teorie etiologich e su questa ancor a o:'cura affez ione, descrive un caso clinico, ch e. a parer suo , è molto sign ificati vo per una proi-~~ bile etiolog·ia gon ncocci ca.

Caso clini<Jo. - 1:'. l~ . • cli a1111i 31. A 10 a11ni soffrì di u11a affezione reu1natica, n on feJ)brile. t\. 18 anni , ureLri le gonococcica., curata n1a]e e <l i,;enuia cr onica. _\ 20 an11i , con1in cia acl

accusare lieve do) e11zja al tratto lo1mbo-dorsaJ(' rlelJ a colonn.a verteb·r ale. Questi dolori , in nlod n intern1ittente, durar10 per sei i11e ..i. Dor>o qu esto periodo diven go·n o ]}iù forti e si .accoim pflgn an o a 11oleYolc lim itaz ione funzion ale clellll colo1111a. Anch e le articolazion i coxofen1 orali , i11 seguito, 0110 prese (dolori , poi anc11ilosi os ea) . Enlra in nspedale. ,·ié·n e fatta c.lin,~·nos1i di spondili te deforn1 ante e n on mig-liora co11 1€ cure fi s iche. ' Dopo un a11no, i disturbi , cli i1uovo , i ace cruesta volla ~ i accom .pao-n nn o a secentuano . ] o crez1one urei ra e co11 i·cpert o di gonococchi , 11rosta tile ed e.piclidir11ite go•n o·coccica. Vie11 c t1 rato con vacc ino (mixogon) e migliora. La de-\ iazion e del com1)lemento con antig-ene gonococcico dà risultato fortemente positivo. Il paz. e. ce dall 'ospedal e, e dopo sei n1esi vi r itorn a co11 nrtrite .acuta del g inocchi o de tro (1e1)erto di g·onococcl1i 11el liquido art. ). e con accentuaz ion e dei disturbi vertebrali e coxofemorali. Cu rato nuova1r1e11te con vaccino, migliora, al pun to da essere evitata 1'anchil osi del g inocchio e Jd aversi la ~comp1 a rsa di tutti i do]ori . L 'A. co11clude 1:h e, aln1eno uita parie di q ues1i c~si di p or1d1ìlosi rizo•m eli ca, de1Von o a criYersi al gonococco di Teisser ed all e sue tossine; il caso descritto sa reb·b e a tal riguardo n1olto probativo ])er la co in cid enza e per i rap1iort i t ra le due affezioni. M. MrANO. 1

Quattro casi di spondilosi rizomellca curati col metodo di LericJ1e.

Il n1etodo di Lericlte è la co ·i detta cc paratiroidectomia fisiolog·ica n ottenuta cioè mediante la re ezione delle branch e terrrlinaJi dcll'a. tiroid ea inferiore. In qualtro casi di spondilosi rizomelica Jn ins.ki G. (F1.ev. de Chir., 1933, I O) l1a eseguito operazioni varie: j11 un caso in c ui era concomi tante un gozzo l1a praticato una en1itiroideclomia; in un nl Lr o tina asportazione di t1na paratiroide, in tutti e due i casi associandovi la regione di una a. tiroi<lea jnferior e fra due lega ture; in altri due casi infine h a praticato semplicemente la sezione di un 'a. t iroidea inferiore. l n tutti i casi h a ottenuto rin abbassamento cl ella ca]ce1nia e u 11 aun1ento ( ~) de11a calciu ria , scon1parsa dei dolori , parziale recupero clella articolarità: in co m1Jle. so u11 n otevole 1niglioramento cl1e dur<l da J)ÌÙ di ltn anno. Consiglia pertanto di praticare in casi imili l 'o1)e razion e di Lericl1 e. <li più facile esrr uzione e ch e dà crli ste~~i ri .. t1ltati della parai iroidectom ia effetti ,·a. B. P.~CG T .


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(( l L POLI CLI:'X .eo

Osteoporosi dolorosa posttrn11matica del piede con turbe vaso-motorie trattata con la simpatectomia p~riarteriosa. J. De Girar<li er (l yo11 Chir. , i1. 3, 1933) riferisce un ca o di o t eOj)O rosi d el piede dolorosa ~011 ecutiYa a fra ttura di Dup1rytren , già dat.ant e cla un au110 ch e lra l1 ò, g·iu to la J)l'Opc)sla di Lericl1e (JJ;·ess . ~ 1féd ., 7 i11aggio 1933) con la . i11rpatcc to1r1ia i)eriarter iosa , . eguita da ' Co111par a dei dolor i e c-iua. i con1plela ricalcifi cazione del] e Of'~a, e da una breve r ecidi va di 15 giorni dei se111plici dolori , cl1e })Oi n on son o JJiù ricomparsi e ch e lui attribui ce ad una precoce n1obili zzazio11e dell 'arto, i11e11Lre Lerich e raccom a11da il 1u11go .a1)parecc l1iag·gio. R . (~RA ~so. ìllalattia di Morquio. J). B. Da,·is e E·. J'. (~ urri e r (Th e Joi1rn . o/ flic ,lnie ric. 11/edi <J . ,1Jssnc., 30 g iug·110 193±) d e . :cri\ 0110 due cas i dì rrl . di Morquio. 11 _i\,lor c1uio, n el 1929, descri e un a di trolia ossea fan1ili.ar e i11 ba111bini apparen tc1nente sa11i e cl1e so110 i1ormaln,le11te cr escit1ti i1 el 1 anno di vita e ch e prc e11taro110, quando corr1incia ror1 0 a ca:m r11inar c, dell e m odificazioni o~see. ch e no11 c0J piva110 la te t a nè la faccia, i11a ch e J:.>rodure va no di Lurbi n1 orf'ologici e della inol1iliLà, sen za dolori . Le deformità er a11<J sin1n1etrich e, ]e es Lrem iLà era11 0 di lungl1ezza J1 orr11ale, m entre i I t orace era rido tto in lung hezza e allar gat o. l't adi ologicam e11le si trovaro110 esuber a11ze ossee sull a col onna vertebrale, 31le epifisi de11 'u)n a, agli om eri , a11t gir1occl1ia o as en za cli ossificazion e ai pol i. Gli At\ . tu diar on o i lor o d lle casi ar1cl1 e per quel cl1e riguarda la calce n1ia e il t imo e in un caso fecero l1n 'en cefalog·rafìa. Essi osservar on o a lteraz ioni crani ch e co11 istec1ti in . ca1)ocefali a co11 assen za delle liner di sutura oltre quell e già osservate d a altri. r ioè n ot evole clista11za fra i due occl1i , depre, sion e dell a r aùìce 11.asal e. Nei due casi non c'erano allerazioni della calcemi a (rr1entre ì\'f orquio aveva O$Servato ipocalcen1ia). Ccrta 111ente la rnalatti a omig·lia all 'acondror>lasia, m a se 11e differ en zia per cl1 è la m alattia colpi ce 1'inter o sch eletro e n on '"' i localizza ulle . ole e1Jifisi. R. T,t r sENA. 1

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Trattamento cliirurgico della 1nalnttin 1netatar· sea di Kohler. l~ . P ozniakov (Jou rn.. de Chiru rg ., n . 5, J S3.f) ricord a con1e in questa affezion e n1 olti AA . si ir1ostran o asten sionisti avendo l 'interver1to dato risultati ])OCO oddi fa ce11ti. I proces~i 11r oposLi ed ap1)1icnt i sono sta ti vari . La re ezione della te -La de j n1etatarsi ; la so tituzione del n1i<lol1 o de] rr1et atarso a ffetto con n1idolJ o ano pr el ev~ to dalla tibi a; la semplice osteotorrtia 1011g·itt1di nale dor a]e del meta1arso allo sropo d i m ettere a diretto contatto crue~to rnido1lo con i tessuti 111olli circo ta11t.i . L 't\. ha in Yere in G ca i i)ra lica lo la rese-

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zjone d,e JJa t e la dci r11etatarsi sottocapsulopt ri o · tea ed il Lrapia11to osseo 'Prelevato <i<'lla t.jbia. Ila ottenuto otLimi successi; i trapianti 11anno attecchito e pure hanno assur1to una· co11 l'orrrt8zion e n1olto simi]e alle teste dei metatarsi. R. GRAsso. Racco111a11da no il m elodo. •

SEMEIOTICA.

8111 valore clinico di nn nuovo metodo per l'esplorazione della funzionalità epatica: la prova del) a, santonina. Ques1o i1uovo m etodo è stato di recente pro110 ... 10 da l\1ot1 kl1tar e Diévat e si ba.sa sull a iJ J o prieLù ch e 11a la cellula epatica di trasfor111are p er o... itlazio11e la santonina irL ossisanl (•I1i11a: consiste n elJo . tudio de11a ct1rva di cl i n1inazione uri11aria di que ta sostanza do·p o . . 0111n1i nis lraz ion e _per bocca. Si fann o in gerire al pHziente al m·a ttino a dig-iuno e dopo vuota ta la 'escica, clue centigrammi di sanlo11ina · ~ i r a:c rolg o110 ogni O·r.a e per no·v·e orele orin e sc~pa ra t an1e11 Le. ,\ tre ce11timetri ouhicì 1 di og·11i orir1a si aggiun gono cc. 2 di idrato di so da al 15 %. I/o,ssisnntonina ch e tro1Vasi J1 ell c orine act1uist a t1n colore r osso gialla. tro r•iù o n1 ein o ir1tenso. Si J)re1}ara una seri e di firOYC lle COnle11enli lln colorante di CO•J1fron I o (so lt1zio11e idro.al coolica di eori11a a 11 "l %} :ì cJ iluizio11e scalare e pa ra,g·o11ando l 'intc11sità dc l colore delle vari e orine a quello dei ro11lrol1i si traccia la r urva di elin1ina zion e. Negli indi vidui n ormaJi l 'eliminazione orin a ri a cominci.a dopo circa u11 'ora ed aumenta fì no all a qt1arl a oré'\, dip0i dimir1uisce gTadatan1ente. Nei ni alati di f.ega1to: in alcuni il n1assimo della elin1inazion e si ha ])iù p resto e si inanLien e quasi ~1 d un livello costante iper tutto il ref>lo dell a ,pr ova; in altri si risco·n tra un a elin i inazion e irregolare ed intern1ittentc. F. , ,,.aJlll ucci e e; . (f" erraTi (Giorn.ale di eli7t Ì Ca .~t/ e.dica, 20 sc tten1bre 1934) h an n o stu cl ja1o ]a curva di e11minazion e della ossisan L(Jnina u indi vidui sanii , epato·piazienti e IJ'Orto. lori di c;;·yari a le ·n1aJa\ tie, pa ragonandola ir1 r11olti casi co11 altre p·r ove di funzionalilà e1 n~ ­ ti ra . Essi hanno così constatato ch e la e'l lmir1 é1zion e avvien e secondo al cune curve caratter isticl1e. c,h e 1)0 ono ricondursi ai tre tipi fonda111enta li descritti dagli jdeatori della ricerca. l\~ egli 0])a lo1Jazienti la p ro va si è din10. trat~ posjtiva. cd h a dato una curva anormale 11eg lr ill eri , n ell e r irro i del fegato , n el fegato da , l nsi , n ei iteo1)Ja sn1 i del fegato ecc. ~ I risultati so110 . tati pe·r ò discordanti ll811 ·1;az i enti con lesior1 i r e11ali sen z.a l c~ioni. ep~ Li ch c e ciò dimoi&1ra quan to ])Ossa influire 1J f.a1t ore re11e sul risultato de1la ricerca . J\1etLon o gli AA _ infin e in luce un inco11veni ent e capace di fa l_sa re ~ risult~t~ d~ll a_ provae- cio·è lai ,p resen z.a d1 fo_rtl cruant1ta d1 p1gm enl i 11 elle orin e da cc;;a n1111Hre. 1

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Vrcr::~TIN I.


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SEZIONE PRATI CA

MEDICINA SCIENTIFICA. Sulle sostanze coleretiche. Esperienze su vasta scala so110 s tate eseguite da P . A. Popow (1ll~incli. Med . lVoc·h en schr., ?. ( agosto 193±), il quale ha d etern1inato l 'at-· lività coleretic.a d ei singoli farma ci i11isura11do direttamente Ja quantità d el secreto ricavato dalla fistola ùel coledoco (la cosidetta fi~ lola acuta del cole.doco, secondo il n1etodo di Stransky). Quali so·g getti d ell 'esperimento f\gurava110 i cani; a sco·p o di controllo, per escludere la possihilità di u11 'aumento apparente dovuto a.Ila contrazione d ella colecisti, il dotto cistico spe.sso veniva legato. Le esperien ze dell 'A. han n o il merito di stabilire de fi11itivarnente il val or e coler etico di a lcune sostanze, rig·uardo le qua li Je o·p inioni erano finora discordi. Co· ì si è visto ch e il salicilato e il b enzoato, contrariamente aJle asser zioni di Zunz, sono effettivamente coleretici, mentre il chinino , la radice di colornbo , il nitrito di sodio a1g iscono n el sen so di iposecrezione; l 'urotropina, il bicarbonato e il citrato di sodio non esplicano influenz.a a] cun a. Fra i coleretici più potenti (en tro 1-5 ore dalla so mrr1inistrazione) vanno annoverati : il b{)ldo , l' acido lattico, il salicilato di so,d io , l 'alofan , il clora lio idrato (i11 u11 caso la dose considerevole di quest'ulti1no ha fatt o aum en tar e il flusso di circa 20 volte) , alcuni olii eterei come p. es. l 'olio di n1enta, di anice ecc. Sia Ja pap1arveri11a ohe la morfina e il pantopon presentarono un 'azion e difasica; per la prima la fase di iposecr ezion.e pireced eva quella di i.p ersecrezione, m entre l ' inverso si verificava per le due ultin1e; tale fatto sarebbe dovuto, secondo l 'A., alla breve fase acidosica seguita da quella alcalosica che la m orfina provoca i1ell 'organisn1 o. In gen ere l 't\.. avrebbe nota to c.h c ]e sosta11zc a carattere a cido o quelle ch e .dann o d ei J>ro·dotti acidi nelle loro trasformazioni endorganiche (ossidazione, accoppiamento) possegg·ono pro·p rietà coleretich e spie.c a le. S·embra ch e le valenze a cide fissate dal fegato eccitino la sua attività escretrice (ed an che g licogenolitica : così il cloralio idrato pro, och er ebb·e llna iperglicemia m entre il veronal cl1e è a11licoleretico abbassa il tasso g licemico). Va n ot<lto che l 'aiiio·n e coleretica d egli acidi inorganici (ac. cloridrico, solforico, fo.sforico ecc.) 11on è molto 'Pronuncia La (aum ento di 2 volte della secrezione); l o stesso dicasi p er l 'a c. acetico; mo·l to più attivi sarrbbero l 'ar . lattico e il canforico. Ali 'aumen to del flusso bili are per l 'influen-. 7.a. dell e sos ta11z·e coler etich e co·r risponde una r elativa dilui zione del liquid o secr eto ch e diventa più povero in acidi e pigmenti b·iliari . Si noti inoltr e cl1e i fflrn 1aci co·l er etici so110 per lo più an cl1e sin ch olici; queste due ultime llroprietà in unione anch e a debole qualità 1

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antisetticl1 e contrib ui co110 a f.ar11e dei << di-sinfettanti n d elle vie biliari; d el resto talor a basta l 'azio11e m eccanica inten sa (co·m e r}er~ I 'idrato di clor alio) r::- er a ddivenire agli stessi. risultati . S. M1Nz.

VARIA concorso ad esaltazione della maternità. Il Circolo1 di Genova dell 'Associazio11e n aziol lélle fascis ta artiste e la ureate, ch e è aderente· all1a1 Confeder azione n azio·n ale fascista r)ro.fessionisti e arli&t1, b a bandito un concorso fra g·Ii artisti italiani ri pe tl1van1en tre iscrittii al Si11dacat o 11azio·n ale fa f'cista delle arti e a.Jl 'Asociazion e nazion ale arti t e e laur eate, lJer u11a 011era d 'arte (11ittura1, scultur a o bian co-nero)! i~pirata al ten1a: cc Sog11i dj rn a dre ». I...te dim ensioni n1inin1e del sogigetto d evon.o esser e di n1ezzo n1etro quadrato di superficie i1er le pitture_e m etri cul) i 1 di in gombro per I.a sc11ltura e da 2.0 a 100 d ecimetri per il b·ia11co-nero. Le 0 1)er e dovrn11110 l~crveuire alla ·edc d e ll '1\ sso·ciazio·n c nazio11 ale a rt is te e laurea·te i.n Genova n on oltre il 30 dicembre 1934-XIII . Un a1 c:ommission e pre.s ieduta dall '011. ì\iJar ai11j, e composta da 2 artisti n om inati dal Sindacato interpro,-i11c ia]e fascista di Bel le arti di Genova e da due ar t is ti non1inati dall 'A.N.P L. a1JparlerJenti allo ~tesso Si11dacato, i1roceder à al ~iu­ di7 io in.a ppellab·i le del con corso. Le opere do·v r anno essere co,n tra.s . . egn ate da· un m otto; l '~ rlista con corrente scriverà il pro prio nome ·e cognorr1e e indirizzo , trasn1etter1do1o in bu. ta chiusa, all 'ester11 0 de1la (jllale· s~ rà rip etL1to il n1otto assunto . Il concor so ò doLato di due l)r en1 i di lire· 5000 ciascuno , uno per la pittura e }'altro per la soultura: e di un pr en1io di lire 200·0 per il hianco-n ero; ol tre 3000 Jire a g iudizjo della comn1issio ne sar ann o s.uddivise n titolo di premio tra le a ltre opere rp1iù merite, oli. la ciandone la 1Jro·p rielà all 'autor e. Un a ltro IJr en1io d i lire mille de·l l '1\.ssociazion e 11aziona1le artistee laureate, sarà riser Y.ato ad 1111 'artista pittrice· o ~cultrice . Eventual mente sar anno assegnati altri premi in me dag~li e. U 11

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G. F.

L e so rprese che talvolta n ascondo1io i t r au1rii ltlla mandibola. ~ Progr. J'eraSTEFANINr.

pia, Mi1a110, 1934. G.

BASILE.

Il diabete malattia sociale. -

T ip. J ove-

n e, Napoli , 1934. P. P1ccrn1Ni. Andrea Bacci Elpicliano e la sua opera i cl r ologica . - Tip. Cordani, 1\filano, 1934. G. AscHIEHI. Calcioterapia intensiva ed autoemoterapia associai e nelle malat ii e n?eniali. - S. A_

Inòus trie Grafiche, Ferrara, 1934. A. l\I. FIAl\IBERTI . Lo slalo attuale dell'end emia gozzo-cretini ca in Valtellina. - Tip. S. Bernardi no, Sien a. 1934.


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<t IL POLlCLil\ ICO J>

[ANNO XLI,

NUl\-I.

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NELLA AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Il nuoro T. U. delle Leggi Sanitarie. I11 seg·uil o al l'entrata in vigore d el 11uovo 1'es lo Lnico cl ella Legge sanit aria, recent ert1e11te emanato .rl al Go' erno fasci la allo scopo di dotare le pubbli.ch e an1111i11j s trazioni òj a mpi e m igliori conge.fr11a li poteri per il rngg'iung imen Lo delle finalità .fj ssa le d al Regin1 c 11el campo clella lt1lela e d ello . Yiluppo fi.,ico della r azza, il So llosegr etario dj .Stat o agli Inler11i , 011. Buffari11i , 11a ir1' iato ai l'refe tti clel Regno precise dis])O izioni sul contenuto e sulJa portala d el ni1 ovo imporlanle com11le o l egi laliYo (circolare 20 ago lo, i1 . 201731.1-45). Le disp o .. ir.io11 i d el Sollo egr c lario cli Stato agli Int e rni illu ~ lrnno clellag·liatan1eI1 te i Yari titoli dell e sin g·ole cl1 s posizio11i con tenute n el Testo 1lJnico. Egli rile,·a che i I crjterio cliret Livo cl1e 11a i spi r u to la co111posizion e clel Tes lo è s tato quello di •rendere se1npre più effi cienti i poteri delle auto1ri là sanita rie, sia cer1trali cl1e p eriferich e, es te11clendo l 'azjor1e di vigilanza e di co11trollo dell e .n utorità n1erlesim e su ogni attività anche pri·Yat a , ch e abbia finalità inere11ti alla salt1te pubJ)li ca. Org·ani i:>eriferici dell'autorità sa11ilari a sono TH:~ll e proYincie i Prefetti e nei Con1u11i i J)Odest à. .t\.l centro, accanto al rviinistro ·d egli I11terni , Yi è l n Direzion e gen erale <ii Sanit ù I) ubblica della quale fa p arte l 'Is tituto di Sanità Pubblica, or·gan o di indag·ini scientifiche applica le alla tutela d ella salute pubJ)lica e congegno p er adde·s lrare e s1)céializzare il personale tecni co l aureato g ià add etto, o ch e voglia d edicar si ai servizi d i sanità e di ig·iene all e dipenden ze d ello Stato, delle provincie, dei comuni e cl elle pubblich e ammi1Jistrazio·n i, n'lecliante cor s i di in segnamento e di ;aggiornan1enlo cl elle speciali applicazioni pratich e <t 11 'ig·ien e. Dopo aYer p arlalo d el Consiglio superiore di Sa11 i Là e cl eJ Co11sig·Jio provi11ciale di Sanità , in r apporto alla loro com posizione com e alle loro r1uove attribuzioni , le disposizioni in1partite tra'll ano d ei servizi con1unali di vig·iJ an za igienica, rilevand o che a ques ti i comuni provYedono isol n La 111e11le o unit i irt Consorzio e cl1e soltanto i11 via eccezional e e quando non sia possibile la co.~ lituzione di Con sorzio, si potrà proYved ere con l 'incarico al medico condo Llo. Ql1esta <lirettiva, r h e differisce alquanto d a quell a finora seguita , cleve esser e t enuta presente d ai Prefetti. Il relativo r egolame11to, ch e doYrà essere aplJfovato al J:>iù pres lo, deve conten ere il piano or·O'anico d ei serYizi di vigilanza sanitaria delle Pro~incie e le norme gen erali inerenti al servizio Lesso, allo st a to giuridico ed al trattament? economico degli ufficiali sanitari, salva. ~en.e int.eso la determinazione deg'li stipendi m1n1m1 , cui è provveduto i11 conformit à delle dispos·i zioni di 1... egg·e . . Particolare i1nportanza hanno inoltre le norme i'l1e si riferisco110 ai servizi di assisten za e profilas i demandati alle Provincie. Si rileYa i11 prop osito ch e so110 s tat e riunite opportun~r:iente. l e cli ~ posizi oni . t1i servizi sanitari integrat1v1 e d1 i titt1to ch e l e Leggi fasciste h an110 assegnato alle 'l)roYin cie, alle quali è affida ta t1na funzi one sa-

nilaria ch e si rileva sernpre pii1 i111.portante. Tali nor1ne t endono a sviluppare l 'attrezza111e11to tecnico delle Provincie, i cui servjzi mediante l 'ottima rete straclale ecl i m ezzi aL1tomo11tali, sono i11 conclizione di .r aggiungere soll eci ta1nente con com pletezza di assetto gli abitali rurali anche i più lonta11i, facilitando così l ' in cremen.to della vita rurale seco11do le direttive del Governo. Sulla ba~e comunale, infatti, tali scopi non possono essere raggiunti per scar sezza di mezzi. Nè è dublJio che le Prov incie cloYranno con1pletare i propri servigi a11ilari allo scopo di s,·iluppare I 'organizzazione sanita.ria provinciale in un piano totalitario, eYi1ando cloppi impiegJ1i, s tipendi e interferenze p er clifetto di coordinazione . Il nuo vo Testo Unico facilita tale soluzio11 ~ ri1)roclurenr10 e rafforzando le disposizioni d el R . D. 30 dicrmbre 1923 sui servizi sanitari d ella Provincia, cl.e d evono funzionare n ei riguardi tecnici sotto l a direzione e alJ a <liretta rlipe11denza del n1edico provinciale. In i11e rito alla previs la autorizzazione governativa per l 'apertura di officir1e di prodotti chimici e di preparati galenici, si di sp on e che i prefetti }Jreclispong·ano il cen simento di tt1tte le offi cine del ge11ere esister1ti n ella provincia. Si richiama })Oi l 'a tten zion e dell e autorità con1p et enti sulla )mportanza cl1e special1n e11te l 'igiene d elle stalle e delle concimaie assum e i1ella lotta contro le 1nosch e, e per tanto n eJl 'azione cli risanamento rurale intrapresa ital Governo. Occu1)andosi d ell 'azione che deve essere SYolta contro le malattie infettive sociali , il Sottosegret ario agli Interni ricorda che il compito dello St at o, ch e nel prececl ente Testo Unico era prevalenteJl1 ente m edico, si anima e si eleva al g·rado di meclici na preventiva sociale, ·di m edicina politica . I provvedimenti non considera110 sem"{)lici misure repressive per impedire la diffusione del co11tagio, rn a si estendono alla prevenzione, alla assistenza sanitaria sociale, ai fini di conoscere e correggere Lempestivamente le t are organiche e di rafforzare I 'organi smo per n1e t lerlo in condizione di re5is ler e contro le nlalattie. Il Ministero dispone inoltre che la norma, la c1uale a j fini clell 'incolumità d ella razza e della rigorosa tu tela d ella sanità pubblica dà facoltà alla autorità sanitaria di imporre l a visita medica pre\'entiva e peri odica per il personale addetto alla 11reparazione, m anipol azione e vend~L~ di .ali~enti e bevande e di escludere dall 1 eserc1z10 d1 tali attività colo~o cl1e risultin o affetti da malattia difft1siva, abbi a sollecita, piena e rigorosa al lt1azione . In con seg·u enza i prefetti impartiranno le opl)Ortu ne disposizioni affinchè t11 tti coloro che son 0 addetti alle attività suaccennate siano sottopof' t i a vista sa11itaria e munili del certificato at1cs lante le loro condizioni di salute. Il Sottosegretario di Stato agli Inler11i conclude cor1fidando ch e il nuoYo Testo TJ11ico troverà quella sollecita completa e diligente applicazione da J1arte d elle ' n.utorità prepos te ai servizi sanitari .dei Comuni e clelle Provincie, e che da tale applicazione potrà ini ziarsi un p eriodo di lllteriore risanamento e mig·lio.r amento dellél ra7.za in confor1nità d ei fini e d elle dire ltive che da oltre un decennio g uidano l'azione del Governo i11 materia di ~ nni là pub})lica.


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XLI,

:NUl\f.

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SEZIONE PRATlCA

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

(A1ilario). Ospedale di Circolo cc Cos tanlino Cantù ». - La chiusura del Concorso ABBIATEGRA SSO

al pos to di Direttore e di Medico Primario del predetto ospedale ch e d oveva aver luogo al 6 iùe110 20 se ttembre 1934-XII , è prorogat a alle ore dtciotto del g iorno trenta novembre 1lel cotrc~ 11te anno, ferme restando l e condj zioni s tabilite 1:el primo avviso di con corso . Per ulteriori informazj011i e per otlt'nere copia d el ba11d0 ui t:u ~1...,0rso e dei· regolélrru~nti, rivolgersj 1u .A.bbiale~1as~o n' l 1Ammi11istrazione clell'Opcra Pia sumenzionata. CALVI NELL'Ul\1BRIA (T erni) . Scacl. 15 nov. , ore 12; abitanti 3102; Km. 31 da Terni ; et à limi1 e 35 a n11i; tas:3a L. 50,10; docun1enti a 3 mesi d al 1'1 ottobre; ·Lipendi o L. 8600 ; L. 600 p er uff. san. ; riduzioni e ritenute di legge; indennità caro-viYeri; L. 4000 m ezzi di tras1)orto; no11 m en o di tre aumenti quadriennali di un <lecimo d ello tipendio inizial e. Altre modalità consuete. Assu11zione <l el servizio entro 20 g iorni d alla n on1j11a. CATANZARO. Con so r zi o Antitub ercola r e. Due clis tinti Concorsi , p e r titoli ecl esa1ni, pei seg·u en li })Osti: a) Medico Dire l lore d ella Sezione Di s1)en sariale di Vibo Val entia; b) Medico Direttore della Sezione Dispensarial e di Nicas lro. Annuo s lipe11clio per ognuno di d etti posti L . 6000 oltre inclennità cli servizio attivo L.. 1500, Lut to al lord o delle riduzioni e t asse e Cassa ~evid enza. Libero esercizio profess]onale ubordinata111en le ai d oYeri d 'ufficio e .se11za u so dei localj e mezzi forn] li d al Consorzjo. Scad. or e 12 d el 12 n ovembre. Docum e nti di rito con1pr0Yanti età n'lassima an ni 45; la] i documenti p ossono valer e per ambedl1 e i Concor si . l a n o111ina cadrà sul primo classificat o e, in caso di rinunzia , su] secondo. Non1ina per un quinquennio , taci I a111e11 te r innova])i le. RiYolger si a lla Segreteria. G UARDIA P1El\10N'fE SE TEnrvrE ((~os enza) . Sca<l. 20 ott.; per Acquappesa ; TJ. 6000 e 4 quadrienni dee., ol tre L. 2500 trasp .; et à l imite 35 a.; t assa L. 50,10. LA SPEZIA. Ospedal e Civ i le T' il to r io Ernari uele III. Meclico sp eciali st a in Otorinolaringoiatria col tj Lolo di prin1ario. Con corso p e r li loli e per esami con scad e11za al 24 novembre 1934-XIII . P er iodo òi prova anni 5. S tipendi o a nnuo L . 6000 uscettihile di quattro aun1enti q uinqu ennali di L . 500 ci asc uno. Cointeressenza clel 30 ~o su g·li amn1alati paganti in proprio in base a lla t ariffa vi ge11te. Il tutlo soggetto alle tra ttenute e r iduzioni di legge. Età l11assima anni 45, s. e. 1. P er magg iori chiarimenti rivolger si alla Seg·r et cr]a ò e1l 'O .. pedale CiYil e. LuccA. La Presiclenza d ei l{R . Spedali ed O pizi, informa ch e il con cor so b a ndito p er: un posto cli i\Ieòi co Aiuto cJj n1edicinn ; un 11ost o di ~Iedico Aiu Lo di chirurgi a ; un pos to di Meòico 1\ sist ente di chirurg ia; u11 pos to cli J.. evalrice asgis lente, n ei preò e lli RR. Ospe<lali ed Ospizi , è s lato proroga lo n Lutlo il 31 corre11te m ese di o ttobre 1934-XII . Gli inlcr es .. ali potranno rivolger si <liretta1ne11te alla Segre teri a clcll 1Ente p er o tten er e il banrlo di concor so. ~lE.,,S IKA. Osp eda l e Civico « Pi emo1tle » e Ospec1al<1 Consor ziale «Regi ria L\l arg lleri ta ». Il Con1· n1i sario Straurdjna ri o per le Opere Pie Ospedali e-

1673 ·

re, Yis to il bando di concor so 14 ag·ost o 1934 per la t!O lnina al lJos to cli Direttore sanit ario d ei du e Ospecla li qui sopra menzionatì ; vi st a la delibe raz ione 29 agos lo u . s., n . 184-b i /102-bis, debitamente approYa la, co11 la quale, ruentre si proroga il termine i1er l a prese11 tazione delle cl on1ande e· clocumen ti al 31 ottobre 1934, e st abilisce ch e a eletto co u cor so possono anche p arlecipare i liberi. docenti jn Pa tolog ia Cl1irurgi<:a, ferine res tando· tu tte le al tre condizioni , n1odaJjtà e requisiti prescritti d al bando precletto, h a, jn d a la 28 settembre u. s., reso 11o to e confern1alo cl1e il ternùn e 11 tile per 1& p res<::11tazione d ell e is lan ze n ocument i:! le per l)artec ipare al Concorso è vali do a tut I o i] 31 ottobre 1934 e ch e al con corso n1ed es i1n o. ol l1 e i liberi d ocenti i11 Ig iene o Palo logia Medica, p ossono prendere parte an che i laureati in m ectici11a e chirurgia forn it i d el la Lihera docenza in lJ:J lologia Chirurgi ca . Tu tle le al l r e co11djzioni , moclalit?i e requisiti pre critti i1el J.n11d o, r estano i1n111 ~ 1tate. MILANO. Ospeclale Fatebenejratelli - Falebeneso7'elle - Cice r i - Agn esi. - Concorso per I i loli ecl esami a. un posto di aiuto c hirur go. S ti1)e 11cli o L. 7300 riq,otto a 11 orn1a di legge. Non1ina IJer un trie11nio, salvo successive confern1e p er uguale periodo fin > all a clura la mass ima di 15 a n11i. I ta11za ir1 b ollo cla L . 3. 'fi t oli e d ocum en1 i di r i lo. Li1nite età anni 85 (salvo d iritti l)er erYizio n1ilitar e) e in~criz i one al P. N. F. 1)rin1a d el 2 o l tohre 1922. P ei g·in ln . c rYi zio presso 1'0. P. i1 li111it c d 'età è aun1e11tato di 7 anni. Scadenza ore 1:3 del 27 clicen1bre. I)e r ulteriori n otizie r i ,·olger i all a Seg·r et erj a d ell 'Istiluto. ~lLLANO . Ar~1ministraz. Provin.c. -

,Scacl . 30 n oY.; due medici pri1nari o cli Sezio11e nell 'Ospedale P sic.l1ia triro Provinc. d i Mombello rli Lin1biate; lire 13. 000, 4 trien11i e 4 qua rlrien11i d i L . 1400, serY . a lt. L. 3000 ; e là Jjn1ite 35 a.; t assa L. 50 ,10; ri,·olger si all 'A1nmini s lraz. ProY., 'ia Manfort e 31. PAVIA . •in1mi11 i.~ traz. Prot•in c. - - Scad. 1.5 clic., or e 17; d·ue 111ed jci assist enti presso l 'Ospedale P s ichiatrico in Voghera; titoli scien Ufici e r>r atici; e là limite 3.5 a.; lasscl L. 50,10; d octu11e11l i a 3 n1esi ; s ti1). L. 9500, 3 tri cn11i e 2 qt1aclri e1111 i dcl <l ecjrr10. ollr e L. 2100 erY. a ll. , r.-Y. Cl1iC'ò er e an11un zio. Ro 1 \ . fvl in,islero clelle Coni1z11icazioni (F er roYie clello St a to). - Con cor$i per li loli ai eguer1 ti l1os ti di "à1edj co d i rjpar to: F a n o I , Fran rn Yill a a Mare, Narni, Perg·ola, P orto Civita n ova II, Port o d'Ascoli , Torre d e i Passeri, (.\ n conn) ; Brindis i I , Venosa I , rBari ); Ca' di Lancli110 , 1\fan loYa II, Merca lale di Verni o, Pian oro, P ogg·io Rena tico. Riminj Ili. \ i aèlo, (l3olog11 a) ; Cagliar i I , Ig1 e ~ ias, i'\1aco1ner II, (Cag·li nri ) ; Pozzall o, rr:ntania) ; i\Jtop ascio. Cas ligi ion e Fiorentlno , F ig li n e 1 P onte a Mori ano, Sca11 di cci. (Firenze) ; \ scoli Satriano, (~a 111pomarjno, Ceri g nola I , ·L ion i . viel fi II, S . .ScYer o II, (Foggin); L aYagna, NoYi Ligl1rc I , Sa11 Rell10, SaYon a III, (C;enova) ; Aro n a TI. Castel' etro, Don1oélosso1a II, Gl1ecli . P nYia I . (i\(j}(1llo) : ,\ ' er a. C u111)ohn so TT. Lari110, l)orl ic i TI , . Croce cleT .San11io, essa Superior e, (°"a1Jo]i) : Cefalù II, Mis ilmeri , (Pal ern1oì : \ulla, La S·pezia f , La S1)ezja IV , Pisa V, Snline di Volle rra, arza11a I , (Pi sa)~ nattipaglia Il . Reg·gio Calabria lJ , \ filla S. GioYann i, (R eggio Cn1abria); Aqt1 in o, AYezzano II , Bracr inno, Cel ano. Fondi I , Gro elo I . ~lagliano al>ina, \ Titerbo II , (Rorna); S. ~!arco Raggiano IJ . ~·raran t o) ; Cc' a II , i'\fonralieri TI, ' ' er celli I , (To-


1674

« IL P OLICLINI CO »

.r .ino) ; Buessa11one, Bolzn110 I , ('1're11lo) ; Aurisina, Gemona , l 'ricesimo ('l 'rieste) ; Porlog·ruaro Il, TreYiso II, (\ ' e11ezia) . InYiare don1anda e ricl1ie(lere j11for111azi oni ai rispet tjyj Ispe l Lor:i li Sarutari (in«lìcati fra parentesj). ' ca clenza ore 17 de] J2 i10., ernJ)re ] U04-XIll . , -E N EZJ.\.

Ospedali Civili R i uni I i. -

1\l 15 110-

Yem})re 1934-XIII, ore 1/,30, Yiene }Jroroga lo il termine cii amn1issione a l co n corso ])er titoli ecl •eventt1al n1 e11le per esan1 i al l )OS lo cl i Cl1irurgo pri111ario presso l 'Ospedale Civil e Principale per la Divisi o11e Chirurgica II . La 1101ni11a è sog·getta a ·confer1na o rli sdetta entro il primo biennio, e l ' fficio cesserà quando il ti lolare co111pia il 60° an110 di età, sal Yo proroga per non oltre un quinque1111io. L 'assegno annuo è di I,. 6000 no11 susretti])ile cli aurt1er1 lo, e gravato di lul le l e ritenute di leg·g·e e Yerrà ridotto a 11orma d el R. D. Legge 20 ·110Ye1nhrr 1930, n. 1491 e del R. D. Legge 14 apri·1e 1934, n. 561. Ta sa L. 50 al t e. oriere. Età limite -10 anni o 50 qua]ora il candidalo abbia coperto JJer al111eno c inque anni corrjspondente pos to '})resso altro Ospedale, tenute pure presenti l e cli·. posizio1ti a faYore deg·lj ex co1nba tlenti, e di coloro cl1e risultino regolarment e jn crilti al P. N. F. 1)rin1a del 28 ottobre 1922, a 11orma e nei limiti ·delle yjg·crl li cli sposizioni legislative. Certificati di <la ta non a11teriore di. tre mesi al 18 1ug1io 1934. C l1iedere avviso. Vico NEL LAz10 ( f'rosinori e) . Scad. 15 nov.; 'L. 10.500 e 5 quadrien11i dee. , oltre L. 500 se uff. ·sé.1 11., L. 1200 trasp . ; e tà lirnite 40 a.; tassa L. 50,] O. AVVERTENZA. - Qunndo non à altrimenti indicato .i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirur· giche, i compens i nll o stipencl io bnse.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il doli. Georg·e K. Fenn è non1ina lo pre idente ·della Società cli m edicina inlern.a <li Chicago. L ' Associazione ~lecljca Britannica ha asseg·11ato iil premio clinico « Sir Charles Hastings » per il 1934 alla dott.a Dulcie Helen Luki s, per uno lu·dio intitolato « I proble1ni dell ' anestesia nella pratica gene.r a1e »; ha as egnato il premio bie11nale •« Katherine Bi shop Harman )) al prof . .John i\ilunro iJ{err, per l o studio « Morla]jlà e Jnorbosil à materne>'. ·L a ,Società a:merica11a di pulolog·j clinici ha con'ferito la medaglia Ward-Burrlick al prof. Roy R. l.Kracke p er ]a sua opera sul! "an gina agranulociti ca.

Il pjù alto premio scie11tifico del Giappo11e, detto ·« })remio accademico )> , è stato co11ferito a] proi. !Hiroshi. Kon, dell 'UniYersità irnperiale Hokkaido per i st1-0i s tudi sulla reazi one argentica del pro~oplasn1a.

Il C-Olleg·io d ei 1\lledici dj Filadelfi a ha assegnato il premio Alvarenga per il 1934 al dott. Ernst ·Gellhorn, professore iii fis iologia all'Uni,·er sità d ell 'Illinois in Chicago, per lino studio r elativo nll 'influenza d el paralor111on e s,11 sistema neurorr1 ttscolare. 11 }Jrof. Hans Nnujoks, aiuto alla cli11ica g in ecolog·ica e.li l\larburg·o, è chiamato al la ca l ledra <li () ~ Le trici a e ginecologia clj Colo11 ia.

Il clott.

[ANNO

I~d\vard

XLI,

42)

NUI\-1.

C. Rose110"v di 11oc11es ler è no-

n1inalo dottore jrl scie11ze Jio11oris causa dal lelon College » di Norl hfiel(l (Minnesota).

e<

Car-

Nell 'Universilà di Lio11e il prof . .Savy passa dalla cat teclra di terapia a q11ell a di clir1i ca rnedica . Nel J 'UniYersità di Lilla il prof. VaHver1s è nou1 i11ato titolare della ca lleclra cli clinica chirur gica infantile e ortopedica, al posto del prof. Le l•'orl , che p.1 a all a clini ca chirurgica . IJ prof. Haim I. Davis è nomi11alo emerito di psic hialri3, all a Scuola lneclica clell 'U11 iversità di c: hicago, con preghiera di conti11uare l 'insee-nan1ento. Il j)rof. E . .T ar obstha l , <li 1\n1burg·o, è nominato professore di ha t leriologin e èlirettore delJ 'Istituto IJalleriologir.o rlell 'Univers it à di Guale1nala. Il prof. C. l\Ian, di hi el , è chiarna lo alla ca ltedra di or topedia di An1b11rgo. •

E

/ateramente compiuta la stampa dell'opera: ROBERTO ALESSANDRI DIRETTORE DELLA R.

CLIN1CA CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ DI ROMA

MANUAl~E

DI

CHTl~URGIA

OPERA DEDICATA AL MAESTRO NuL SUO XXX ANNO DI INSEGNAMENTO DAGLI ALLIEVI

ASCOLI M. ROMA BAGGIO G. CAGLIARI BIANCHINI A. RO MA BRANCATl R. PARMA CERMENATI A. TERAMO CHIASSERINI A. ROMA CRAINZ S. ROMA DOMINICI L. PERUGIA FERRERI G. PERuG1A GHIRON ROMA SIO S. CATANIA JURA V. ROMA LOZZl V. ROMA MARINO, RO MA - PACETTO G. ROMA - PAGGI B. ROMA - STEFANINI P. ZUCO C. ROMA MATRONOLA G. ROMA MINGAZZINJ E . ROMA.

v.

Gus,

Vol. 1. , ANESTESIA. PREPARAZIONE DEl.L'OPERANDO E COMPLICAZIONI POST,OPERATORIE. FERITE IN GENERALE E INFEZIONI CHIRURGICHE. CHI, Rl'RG IA DEI VASI E DELLE GHIANDOLE LINFATICHE, DELLE PARTI MOLLI DEGLI ARTI, DELLE OSSA, DELLE ARTICOLAZIONI. MALAlTIE SCHRLETRICH E DELLA CRESCl!NZA. D BFORMITÀ CONGENITE E ACQUISITE DEGLI ARTI. LA RADIOLOGIA NELLE MALATTIE CHIRURGICHE; redatte, rispettivamente. da: V. Ghiron, V. ]ura, G. Pacetto, R. Brancati. P. Valdoni,

V. Loz;zi, C. Marino-Zugo , A. Bianchini. Voi. II , Parte I. - CHIRURGIA DELL'ORECCHI'), DEL NASO E DEI SENI DELLA FACCIA, DEL VISO, DEI MASCELLARI, DELLA BOCCA E DELLA LINGUA, DELLE GHIANDOLE SALIVARI, DELLA FARINGE, DELLA LARINGE E DFLLA TRA· CHEA: redatte. rispettiva!""ente . da: G. Feneri, S. Gussio, G. M cv

trono la, A. Chiasserini, P. Stefanini. Voi. Il , Parte I I. , CHIRURGIA DEL cou.o. DELLA TIROIDE E PARA· TIROIDI, DELLA MAMMELLA. DEL TORACE, DELL'APPARATO GENITALE MA, SCHILE E FEMM INILE: redatte, rispettivamente, da: P. Valdo11i,

M. Ascoli, B. Paggi, R. Brancati, G. Matronola, V . Loz;zi, !vf. Cermenati. Voi. Il I. , CHJ ~URGIA DEL CRA)llO, DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO DELLA COLONNA VERTEBRALE, DEL BACINO OSSEO, DELL' APPA· RATO URlr:ARIO; r edatte, rispettivamente, da: A. Chiasserini, L. Do-

rninici, S. C rain.z;, P. Stefanini, E. Mingaz;tini, V. Loz;zi. l V. , CHIRURGIA DELL'ADDOME; r edatta, rispettivamente. da: P . Va!doni, S . Gussio, L. Dominici, G. Baggio. Vol.

Prezzo della intera opera (in quattro volumi, uno dei quali (il secondo) in due grosse parti, tutti rilegati in tela, . di co~ple~­ sive pagine 4300, con 2200 figure nel testo delle quali 103 m trt• cromia, L. 3 9 O.

N. B. , Esclusivamente agli abbonati del « Policlinico n l'ope-rn è ceduta per sole L. 3 5 O ed. anche con la possibilità di ?a~arl.e con un pl'imo ve-rsamento di L. 1 O O all' at~ della . richiesta accompagnata dall'impegno scritto di versare le rimanenti 2 5 O in 10 rate mensili da L. 2 5 cadauna, fino al sai.do. Alla richiestfl unire la fascetta comprovante la qualità di abbonato al « Poli-clinico ». Per l'est ero, alle L. 3 5 O , aumentare L. 6 O per le mag, giori spese postali occorrenti per la spedizione raccomandata. in via re le richies· e ed i vaglia postali o i' editore Luigi Pozzi. Via Sistina 14 , Roma.

chèque

bancari.

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42 J

1615

SEZIOl\E PR.\TlCA

FRANCESCO DURANTE L ·il111)ressio11e arrecala d ella i10Li zi a d ella sua nlorl.e, per qt1a11to d ata ln tarda elà e Jc soffer e11ze deg li ullin1i le n11)i, 11011 d el lutt o i11aspe llala, è s taia estren1amentc forte jlL noi, cl1e l 'abbia1110 llV ul-o l11ae lro e qua i padrp i1cr Lanli a nni , e ci e raYè11no ahi J·u a l1 a co11siti erarlo con1e senl})re

tlre:-:e11 le , 11on i)en tUlcl o 11 e1Jpurc alla possibilità

ecar si all 'es Lero p er co111 ple lare le su e conosce11zc e fu a Parigi col llan vier , a Berlino co1 \ ' irc110\v. Mentre era a Berlin o sco1J1Jiò la guerra fra11co-prussiana d el '70 ecl eg·li pres tò la sua .o pera nell a sanil c't n1.ilitare led esca, colla Croce llos~a , ino all a fin e de ll a ca111pagna. Forse dalla c11ra ò e i feriti i ri svegliò in lui la p assioIJ e 1)er i

I '

(29 Giu g ito 1 44 -

cl elL1 "'Uél perdita: Ja11lo lo \ Ccl c ,a1110 \ Cge lo e a1 L1;cr r d 'i11lellige11zé1 11c! Jr f rc riuenli 'i sile c h e faceYu a Roma })er le se~s i011i c~ el . . ena lo, sen za di111e nlica re 111ai la (\ sun clini ca ». E1a 11ato n Lcloja11n i (~ [e si11a) , do' e (\ spira lo, più di n o , an ta anni fn , il 29 g i·u g no 1 44. Sludjò in Yari e L11ìYer iln , 111 n sp ec ial111 ent c a \apoti e a Fire111.e, <loYe prese la la1-1rea ir1 ~ [e­ clicj1 1n e Cltirurgia . n1a Yer alo ro n1 ' er a 1>ec inl1ne11t r i1ell 'anal o111ict e i$tologi<l J)n lologica, ' oll e

2 OLtoLre 1934).

la cl1irurg· ia, clic ru poi il ca111po c ui si d cciicò e on tul te le for ze, e in c ui emerse ubi l o per la s na p re par 9_zjo11e co n1ple t a a n.a lomi ca, pa lo logica ed c n1bri olog icn, ' er1e11 do a llo111a e puÙ])l ica11do i1nportn1lli la,ori n el Gior11 ale fondato élJ)punlo all o ra , . u l>il o dopo l 'a n11e... io110 all 'It ali a, cl .tll "a]tro u o illu tre co 11 t err~111 eo. F'ran ccsco 'l'odaro, ]lrirno Profe sor e di 1\r1 a to1ni a e <li l~1nlJr i ologia 11ell n 110 Ira Lni, er. ità. <:os tnn zo "Inzzo 11i , clinico di R on1a, 1· he 11 e


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POLICLJl'iICO »

(lpprezza' a il Yalore Jtel carnpo cl ella Patologia cn irt1rgica, lo volle a l suo fia11 co, e g li aff1dò que l l 'insegnamento, in cui egli porlò u11 a som111a <ii cognizioni e un indjrj zzo sci e11 tifico, in c1uel le1npo sconosciu1o in Italia. J) a la110 da quell 'epoca alcuni clei l aYori J) it1 i111}JOr I a 11 ti . corne q11elli s t1ll 'infiam1r1azio1 1c delle p ar e i i vasali e d ell 'org·ar1izzazio11 c del lro111bo e soprall u llo la ge11iale I eoria n lla genesi cl ei l u1no r i da g·c1·111 i e1nbrionali ah erra11li , inclusi , che egli <!J)l)Oggiò con ricerche istologjc h e preci se sui i1e i n la te rni d er1noiclali ccl epiclerrnoicl alj , chiare ndo In r agione l)Cr cui alcune · Yo l LC' cl a essi , i Yedo110 sor ger e tumori a tipo sar r o111alo o , ed al tre ' olte a lÌ])O epiteli o n1a\oso, a secon rl a Ja 11rese11za di el e1ne 11ti connel ti,·a]i o epilelia]i a JJerrali e rirnas1i i11erl.i })er lu11go ler11po, sino a rhe u11a cau sa di ,-ario g·enere no11 ne ri svegli as~e I 'atti' i Là ch e si YolgcYa allora in n1 0<1 0 Lt1mu l l 11arjo ecl anon1alo , appu11to i)er ch è gl i e lem enti er a no rin1asti allo s la to cmbrion a1e. L a teorja, ch e fu poi ripresa e <l iffusa dal Conheim, era g"ià compl et a n elle o ·e rYazior1i <li Duran le, ed oggi è ge11eraln1en Ie rico11 osciu ta con1e teoria D11ran1 e-Co11l1ei1n. 1~. di qt1el le111po an ch e 1.111a ~ lla men1oria su g li epile1io1YLi cl1e ebbe i11 It a li a co11 c n s i e portò ad ap]Jli c:tzioni chirurgicl1e n u oYe , srientifica111en1 e ba S[d e e che gl i servì 11 el co11corso alla Ca tledra dj ~ 11a l ou1i a patologica a Ca tania. .\fel 18 5 alla n1or tc del prof. Cos lanzo l\1azzoni , egli salì alla Cat leclra cli Cli11 ica Chirurgica , g ioYa u e rl 'anni , 111a 111 a1t 1ro cli prep arazione e <li esp erie11za, iniziand o quell 'i11segnn n1 ento scien lifi co e clir1ico a un t e111po, ch e f11 g·loria Sl1 a e d ella sc11ola r l1ir11rgica r on1a n a e cl1e co11ti111tò indefesso , i11 0 ul 1919, e poca i11 c u i, per i lin1i li cl 'età, dovè l 8 .. ci are l a ca t1 eclra , el1e u-veYa len t1lo per tre r1taqual Lro a11ni, e dalla gu ale ta 11la luce di scien za D' eYa irradia t o e tan li prog ressi apportati r1ella <lot lri n a e 11 e·11a tec11 ica c hirurg ica . '1011 è possH)ilc ri cord a r e qui tu LI e ]e sue pubblicazio11i e Lutti i campi , in c11j p orlò 1'opera ·u n preziosa e cl t1ra l tt r a. È U Lolo di m assi1110 on or e !)er lui 1'a, er e eseg· uito 11el 1887 la prirna op er azion e di as1)orta.zio11 r cl i tt1111or e cer el)ral e eb e si a s la la f a tta n el 111oncl o. Oggi ch e la chirurgin cerebrale si è così d iffu a in tulle l e i1 :izioni e s1)ecia l111ente in America l a q 11al sj è 1)ost a alla Les Ia d el prog·resso coll 'op er a di Cl1 hing e dei suoi allievi , è veramenle n ostr o g r a11de orgoglio pe11 a r e che l 'èr a è stat a iniziata d a lui italiar10, c iò ch e Cusl1in g st esso r ccen te1nentc l1a voluto rie,·ocar e n e i su oi particol ari , ce r ca nd o IJU i a Ro111 a i d ati di q11ell a prinia op t'ra z i o 11~ l on la11a. ru n1)1)t111Lo allora c h e egl i id eò quel st10 le111bo os leoplas l iro a bra l lee ossee rliscort1inue che, su p era lo ogg·i d a altre tec nich e, 11a però servito p er n1ol li a nni con1e il proce so mig lior e di cr aniec to111 ia te1n poranea , ed è l1:at o an c h e ade o per r o- · ve ·c iu11te11 to , o nd e i)rov,·ec ler c a colrn ar e p erdite cli so. la n za ossea d el cr a11io. t1 al lro proces o operatorio cl1e r a1)pre entò t111 g r ande p r ogTe o n ella cl1irurg ia d egli arti , ftt l a resezione ciirieiforrne dell ;a rtico lazione del ginocchio, cl1e è se111pr c un o tlin10 processo , e Yiene tutt 'ora ad o1)er a t o n on sol o <lalla n ostra .. cuol n, ma anche da al tre. N<>l cam1)0 della c hir11rg in os eA e nrtico]are è d egn o ancl1e di r i cord o il ron lriht1l o r li e eglj h a })Orlalo alI "artropla.~ t ica , SJ)erialn1 e11 te clcl gon1i to , 0

[AN1~0

XLI,

NU1'I.

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co i s uoi 111~ lodi a lemJJi che 11d11110 r a p1)rese11 la lo u11 ItoteYole }Jr ogresso u quelli sino allora tl ati e . 0 1Lo an ch<-> oggi da 1L1olli preferiti. Così i ·asfrayale clo mia })arzi ale o totale ottenuta m edia11te :sYu o lamento ctell 'osso, nei hamhj11i sia sui piedi t or li con geniti ch e in cr11elli p a r Jlitici, ottenendo 11e i 1)ri11-ii l a facile correzion e della <l efor111ilÌ1 , e ne i secondi d e ler111in ancto colla fissazione d ell 'ar 1iro lazio11e libio-tnr i ca e cl ell e ossa r esidue d el lar o u11 'a rlrod esj olida. Il ])rocesso f11 d a lui propo lo ed a ttualo IJrilna cl1 r d a altri , ct1i fu err o11ea rnente atlribujlo Lo tes. o di ca i d el u o i)rocesso di r e. e1. ione c1cll 'a rticolazion e della spalla. 5.ell a chirurg i:t cer ehrale il L) nrante 11a pt1re tin· n1 e toclo pro prio cli izJojisiec l ornia p er v ia faringea , a11 alo n1ica111 e11 te prec iso; n e l campo d el sjstema· <liger ente h n u .11 procc.-so d i a portazio11e dell a ling·t11. co 11 l eg a lura ))fP\C11li' a d e ll 'a r1 eria lingt1ale, che 1nigliorò l a tec11ica cli qu e lli rlel Reg noli e clel l\ oc h er: e 11 ella chirLtrg ia c.10110 sto1naco egli ft1 u11 pioni ere d elle r esezioni per can cro. Da ricor-· dare a11cor a l e sue numerose o .. ervazioni su1 l 'j1111)orlanza d ella fo rn1 azione cli u11 ano artifi -· cja]e irL t1t1m erose 1rsoini d el colon e d el retto. e· jl co11tributo porla lo al la lt1he rco]o i d el cieco e del 1) il oro. Ge niale r11 il s110 1en 1b o 1)lastico per l a s tenos i l)ilorica ch r d erivò d a tLn 'accid e11tale l acerazio11e aYven u ta n e 11 'eseguire una clilatazio11e (lel pilor o, ris tre tto 110r cicalrirc. P oich è u11a cle11e sue quali là }Jii.1 })ril lnrl li era quella d ell a ca ln1a vig·iJ e con ct1i esegu i' a qualu11que a t lo 01)ern tivo, d on cl e qualsia. i jncid en le Oj)er.1 lorio non l o sg·o-· n1en lava, 111a era spe so font e cli. ii11pro' vise e geniali iclee, ch e talor a co ì re. In' a n o co111e 11ropost e llt10Ye ed i111porl n 11 I i . Co ì acl una ferita accidentale clell 'arteri a a. cel l ar e, occor sagli clura 11 te 11n 'amputazione cl ell ai n1 an11nella per can cro , si ctevr la pri111a Slltura nr tcriosa praticata con successo, eg·11i ta a bre' e· <I is l111za <l n t1na del I 'ar teria ])Op! i Ic1, u ell 'es tirpazio11e cli un Yolun1i110 o sarco111n dell a test a clel perone. ,Su ccesso cl1c e bbe an c h e llll.'.l grand e in1TJOrtanza per i risultn li immeclia ti , ft1 quello rlell a lari rigectom;IJ! co·n len1 bo cn I an eo col quale eg·lf r l1iudeYa l a breccia fa ring·o-csofagea. .S e i11fatti, n.J1r l1e dopo p ochi g·io rni il l en1lJo ced e i11 qualch e ])Un lo , esso costituisce nondin1eno g· ià una salvaguardia contro l e l)Pricolose bro11co-polmonitf ab ing estis, assai facil_i ad avvenire negli altri n1elo<l i. lj n ca1npo i11 cui eccelse la stia O})era, pog·g·ia Ia s t1 osser vazjoni clinirl1e n1int1te e lung he e Sll ' cl a ti sp eri111e11lali e cl i 1a])or a torio. n1 la cu r a delle tubercolosi cl1irurgi ch e coll a soluzione jorlo-jo<lurata che a ppunto da lui prende il nome . Il n11n1ero di. malati co11 affezioni sp ecificl1e glandolari , :tr ticolari. genitali e in g·enere di qualunqu e· local izzazion e acces i])i le, g·u ariU senza n1ut1lazìoni e spesso col p erJ11anere della funzione , a ttes ta il Yalore di qt1 cs lo trattamento , a n ch e og·gf lHrg·an1ente u sato, i11 nssociazion e ad altri 111ezz i ro n servatiYi , e di mo. Ira com e il chirurgo, se 'ero . r ien zi a to com e egli era, non cer ca sempre 1a g uari o·ione dall 'inter Ye nto operatiYo , ma preferi ~ce, q11anào è possn1il e, ottenerla sen za n1l1l il azio11 i e pericoli. . T_, 'effic:i.cia del su o in seg n an1e nto è d1mostrnt a rl nl nl1n1cro cli valoros i chirurg·j, insigni sulla ca ttr dra e n ella pratica. ch e so110 11 scili dalla Sc uola <li Rom:.t e fu confern1a ta rl11rante la gu erra in 1


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SEZIONE P R.\Tl CA

.cui i g io' a11i cl1irurg i })r 0Yenie11ti d alla Scuola di .Roma si din1ostrarono e furono con siderati fra i più sicuri eél esperti di Lulta It alia. Dei Suoi aiuli furono ele, ali all 'o11ore d ella ·Catteòra i proff. ·rricom i , Alessandri, D alla \ ' ed o Ya, Ron cali , Bi agi, P erez, e a n ch e dopo il u o ritir-0, <l ella s11a scuola so110 d a consid erare i proff. Leotla , Bagg io, Gussio, Dorni11ic i, Bra1 ica li, e se anche non clire ltam e nte su oi assistenti, del suo insegnamento si sono ar1ch e in parte g io ati i })roff. Purp11ra, Righ etti , ~Iarag liano D. ed altri . Il Trattalo d i Patologia e T erapia Chirurgi ca c l1e egli scrisse nel 1895, e ch e ebbe una seconda edizione n e l 1903 è s tato uno dei inigliori e più completi lrJ.ttati di chirurgia di quel tempo, in Tlalia e anc h e all'Estero, ecl ha servito J)er n1olti ;u111i corrle testo a più generaz ioni di stuet enti d ella 11ostra e di allre U11iYer sità. Tl1 tt a tJtiesta op era di attività didattica e scjenlifica non è sufficiente a d ar e però l '1dea clella Sl1a intensa attività e d ella su a b ontà e diri ltura cl ' animo. Egli fu con Guido Baccelli l 'ideatore e il pro])ugnatore della cos truzione di un grande Os1Jedale clinico, che doveva serYire a ll 'insegnan1e11to, e se il ~oliclinico di Rorua d a t e1npo costituisce l 'amn1irazione d ei mecliri s lranieri, b enchè al quanto d eviato dall .idea prim a n el suo indirizzo. ~i deve in n1assima parte alla su a opera in defessa presso il Preside11le d el Consiglio d ell 'eJJOca, Fran cesco Crispi. Fonclò, sempre col Baccelli , il g iornale « il Policlinico », che dai su o i due grandi fond atori J)r encle la forza per con lint1a re l a tradizione gl or1osa. Nominalo Senatore del Regn o nel g·ennaio 1889, appunto da l Crispi, er a sinora il decano del Seraato per anzian'ità di nomir1a; ma era an cora e sempre diligente alle sessioni, e anch e l1ltimam ente ha portato l a s11n parol a e]eYat a e se111pre <>pporluna in numerose questioni . Fu fra i primi assertori dell 'e11 lrat :t in guerra (lcll ,Il alia, e noi ch e g li eraYamo Yici11i, ricordia111 0 a n cora il suo entusiasn10 patriotlico, e la ~ua \CJlorLLà, benchè g ià ava11 I i con g li anni, di i·ender si 11tile. Come presidente d el Consiglio Sanitario d el Lazio, e come Med1 co Capo del So·'l.rrano 1'1ilitare Ordine dì l\1alta d ette i11fa lt i l a sua <>p era jnstancabile in Rou1a e j n zona. c~i g u e1:ra, J)er il miglior ordinainento del servizio san~ta­ rio. Scrisse anche in quegli ar1ni sul suo giornale « Il Policlinico » articoli sulle infezioni nelle ferite di guerra e sul tratta1neni o delle f eril e e fratture articolari cla ar1ni da fu oco . Fu tra i primi ch e adeTì al nuovo Regime , elo p o l a Rivoluzione delle Can1jci e Nere, . egli eh~ e ra addoloratissimo e inclig nato per g l1 eccessi d ei sovversivi e p er l a d epressione della vittoria: Entusiasta d ella valorizzazione dei co1n ballent1 ottenuta clal Regin1e e d ella r r eazio11e. del n~?v.o spirito nazionale, sost enne se1npre, fin . da.I l inizio, in Senato e fuori, il movimento d1 r1pre a d ell a 'Nazione. Onore alla su a 5o-rar1de anima di patrio l la e cl ,ila liar1u , che Egli seppe adornare di c?sì ~ccel$e tloti, fra l e quali primeggi ano quelle d1 chirurgo f' <11 srienziato insi g ne . ROBERTO ALESSANDRI.

NOTIZIE DIVERSE• 23 · Cong·resso p er il progrt• sso delle scieni:c. Si è sYoll o a Nap oli , con lar ghissi1110 inter Ye11 lo cl j s l ud io L La ·0Je11ne sedt1 la inau g urale elJhe lu ogo 1'11 corr. , al Ca lel I\ uovo ; era110 i1r ese 11li il Du ca di Spoleto in r a1)1) re e11l éu1za <lel Re , jJ r.arcli11ale Ascalesi, il m i J1is tro De l~ra JJ cj scj j r1 r .1 ppresenta11 ~a d el GoYern o e a l lre a llis irn e a ulorj là e 1)erso11 al i là . 1 e11 11 e il cl i ~corso ill a u gur a]e l ,on. J)e Francisci ; })Oi l 'accad e111ico Parravan o le se l t11 n1e saggio di Guglieln1 0 ì\I arco11i (i111possibilitalo a inlerYe nire), ch e esalla la cie11za, d a cui l 'uma11ilà deYe atle11<l er si an cora i 111agg·iori b enefizi , purchè essa ia or gani zzata e di, c i1)l jna ta ; innegg ia a ll 'a lluale rj1111ovan1er1lo i la ìi a110, rl1e i l Duce l1n saplt lo cr eare. I JaYori h a 11110 a s u11lo a111p io sYiluppo; pareccl1i conlribuli inleressa110 l a 111c clicina; segnalia !Jla le r elazioni d el prof. fJtir l i lz],a s11 ll 'az)o11 c l)iolog·ica d el le 011cle herl zia11e corlc, cli padre GeJ11elli s ul la fi siologia e la p icofis io log ia degli aYialori ; c1ell 'on. l\t[orell1 Slli fonùame11 li scie11tifici dell a loll a a11 I iluber co la re e st1ll 'orga11izzazio11e di es a in It alia, ccc. Non ina11c her e1110 di d ar e un r esoco11 to flei l aYori, n ella ]Jarte cl1e pit1 in leressa i le i lori d el cc Policlinic v n.

Le Forze Sanitarie cona battPutistiche. 11 4 no,·e111bre avr à luogo llna g·r a11de ad u11 a t :i cli tutte le forze Sani tarie combatlenti s1iche cb c eon1prc.,11clon o Uffic iali ìVIe<lici fl el R. Esercito, d ella H. \[ari1ta, clell a Croce Rossa TtaJian:i, clel So' rano \li ]jl ar r. Ordi11e di 1\lalla, far111 ac·is ti n1iljlari , ca1)1;ella1 1i militari ed infern 1iClr c volontari e dell a Croce llo sa Itali :inn. Que l11 acl u11a l.:t è Ira le fiiù fn1ggestive finora fn l lc percl1è )1 Corpo Sanitario 11:1 1'allo onore di f':cupare il secondo p os to n ell a s tatistica d ei n1or1i r er l a g·r ande gl1erra C Yl-10l e s ig· nifj care YÌVa <l CYOZiOne al Du ce cl1e h a t an lo Yalorizzato l a mj ssione San itaria n ell a i11 oder 11 a ciYiltà e sott o il . in1bolo del Littorio . L ,or g·ani zzazion e, 11er in cariC'o avl1lo d all a Con fpcle r azio11e l)rofe. s ioni st i erl Arli s li , è affidala al Sind ac.l l o Naziona le <l e j ~led ir i ch e è g i à aIl 'opera coacliuYa to d a tutti g·Ii J~ nti i11teressati all a n1i .. li ca e patriottica cerimonia. rnl0Tn1azioni presso il Sil1cl acalo Nazio11al e Fasci la cl ei Medici, corso Vi t L. Em. 21, Roma 116.

20 Congresso Nazionale di Radio-Neuro-Chirurgia. Il 30 e 31 ottobre sar à t enuto nell a sed e d ell• 1-l. Clinica Chirurg·i ca ili J\ifila110 (Yi a Lam a rn101 r ct 11) il II Congre so cl ella Socje Ià Radio- eur~ ­ Chirurgi ca Ilali a11a, p r e ieduto ct a J prof . J\il. Donat1: Il Con gres o aYr à ]Jarl icola r e jJ1 l ere~se, p er ch è '1 l ~tlrl eciper a11110 i1on solla11to i 11i t1 nu tore' oli c11 ~ ­ Lo ri c_l elle )Jr a n ch e r acl iol ogica, lle urolog ica e eh 1rnrg ica d 'Itt.1lia, n1a a n cl1e i1u1 n cros i sr ie11zi a li ~ I rnn ieri. Il tem a propo. lo a]l 'orcli nr del giorno riguarda l o diacrnosi dell e a ffe1 ioni del n eYr asse, E' Yerrll l ralta t~ irt colla b orazio11e da i proff . Berl ololli , Ba ~ l i anelli e Boschi, ri spr l tiYan1en le p er l a p arte r~ · diologica, chir11rgica e n 8uro1ogica.

110 Congresso nn.zionnle di 1nedicina del lnToro. Co1nc nbbian10 nnnt11l ziato, è indetto a Torin• da l 29 al 31 ottobre. Il Comi la lo or g.i ni zza Lo r e è lJr e ieòu lo d al prof. G t 1.. la' o Qt1nr elli .


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LL POLI CL l ~ l CO

B ro1tces o 11 ril)asso fcrro\ja rj o cla 1ultc le S la1io 11i d e l l~egn o j11 r agion e d el 50 °1n con Yalidilù 24-31 o I ton r e ( a nda la) e 29 o l tol>re -5 i1ove111})re (ri tor110). I>er ot le iter e ta le ri})as o i 1)a.r l rc i1)anli al Cong! esso rl eY0 1to ric hi ed e r e all a e~·r e l eria lo p ec1ale .Nlodttlo ch e . arà in' ia t o i)r cY io p uga111 e11to (l ella q uo ta d 'ad e ·jo n e i11 ]jre \ e 11tic i11que (i oci d ella '"'oc . Il. <li Thfed. d e l L a, or o son o escll.1 i da In ie obblig·o J. on o st a I e con cord a I e tariffe co11 Yari alber g hi e faci1itazio11 i Yarie. La lassa d 'jscr izio11e t.I~. 2.)) l)er i n1 en1}Jri cffe ltj vi d à cljritt o nlla 'L'es, er a, a llo SclL<lc tlo i11 r11al 10, agli Al li drl Co11gre~.-o. L a In , a cl ' iscriz io n e i1er i fa n1ig liari d ei Co11g·re . is ti è cli L . 10'. L :t egr e leri a ge11cr a l<' h :l . ecl e ji1 c:or o \ -illori o 0 1·~1n anu e l e, n . , J)i a110 :J , lel e fo 110 5 1928 1 i1ei l ocali a Il 'u opo 1nes i a (fj . po. izjo11e d all 'J l. i\l ed . \!nz. l>r r la cu ra o p er a i i 11fortu11ul j c<i ig· ie1te clel lavoro cc La Vig iì e )). L 'i11a ug urazion e d el Cou g· res .. o nv, errà, p er cor tese co11ce ione d el R r lt or e ~Iag1 1 ifico, i1ell 'Aula Ì\fagn a dell a Reg ia l u i' c' I'. il à e: •g li S t11<1 i , i11 via Po.

3° Congresso internazionale delle inedicl1esse. L 'A oci az ic>o e inlern élz ionale clelle m edi ch e e si è a dunata a S torr-oln1 a d al 7 a l1 '11 agos to; 'i l1anno p a rtecipa to c irr:1 200 col lcgl1e cli 18 1\'azioni. L a clel eg·azio11e italian a er a co1n p os la Cl alJ a })r of .s a G. P a s tor i, jnca rica la cl i })iol ogia gen er <:? l e a ll 'U11iver si là Ca llo lica di ~'1il an o, dalla d o ltor e sa R a tti :Vla rline , dell 'Js tilt1to cfj ~ Tedici11a Sy)or liYa d el Littorial e Cli Bologn a, e cl all :i d o ll. ssa •A,.. Cappelli ,~ er g ni , d ell a Clinica O Le tri ca-G i11ecol ogica d ell a R . Uni' er i I ~t fii Mila110. Erano i11 di ,cussion e clue ten1i: « (~li effetl i èlell 'edu cazio11e fisica stillo svi] up1)0 e le fu11zio11 i or ganj cb e cl ella d onna » e « L a li n1ilazion e d elle n ascite». La prof. ssa µ as tori si è oppost a efficacern e11te e p er lult 'e (lUé i te mi :1Jle conclusioni d ella n1agg·ior r111 za c·b e r ec·Iam ava un 'eclucazion e f1 sic a d ella d onna in tutto i denlica a quella d ell 'u om o e l a cl iffusi on e d ~ i n1ezzi ido r1ei alla li1nitazion e cl elle 11<t cit e (s 'ìnYocava cl a i GoYerni l a r en1ozio11e d ell e res tri zioni l eg·isl ati ve e s j preconizza va l 'incr en1ento <l rgli am b ula t ori 1)er ] a di vulg·a zi on e d ei m ezzi l)r ed e t Lj). S i ol tenne cl1e l 'ordi11e cl el g·iorn o r el ati ' O a l se ronrl o t e111a 11011 fosse YOt a to. l

Scuole di perfezionamento. Col pros irno ann o accad e111j co élYTà i11izio p resso l 'I ·tit1Jto d i Cli11ic a P eclia trica cl ella R. Uni,er si là di Nap oli , un cor so di p erfezionamento p er l a ureati , d ella dl1rat a <li 2 a11ni (1934-35, 1935-36). Per infor1nazioni rivol ger si all a Djrezion e <l ella Clinica P ed iatrica ( . 1\ndrea d elle D am e, 4; .Na}Joli 157) e p er t11l lo qt1anto rifle tt e la i scri zion e, alla Segre teria d ella Facolt à cli l\Iedici11a clell a R. Uni ver sità di Napoli. L a Scl1ol a di p e rfezio11a1neni o i n m edi cina d el Ia Yoro presso l a R. n iYersi là cli Ron1a, d1retta dal i 1r of. nu i , i n izier;\ j cor i jl 19 n oYembre. L a c u ol a l1a l a clura la di un biennio. Chi ed er e jJ progr a111111a alla ecl e , P olir l i n i co clel L aYor o, 'i a Ri])el ta 180, R o n1a . Son o a1)erte l e i rriz io11i alla Sct1ol a d i Irlrocli n1a lol ogia Cli11ic1 pre so ] a Reg·i a U11iYcr sil à di Par n1 a, IJe r i lnt1r ra l i i n rn ed ic i n a e chirurg·ia .

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l1\ NNO

.\LI, ~ ·t:l\I. 42)

:\ll a . ri.11 e d ei .cor s j ~·li . iscrj.LLi potra11no conseguire il. di pl o rr~ a di p ec ta l1 la i11 Idroclimatologi a Cli111 ca, ' a lici o a t utli g·li effetti di leg g e . Per infor111 azjo11i rl Yolger i a ll a Seg r e teria d ella R . l ni Yer ·ilà.

Un po' dovunque. . Il, Pre ide11le cl ell 'O. ì\. ì\I.I ., presi g·li accorcli con J 1 Ca po d el GoYerno , l1a i11 11)artito a i !)reside nti cl elle J•'ed e r azjoni 1Jr 0Yi11cia l i le OJ)p ort une i ·truz io11i per la 1Jrossin1 a cc lelJrazior1e d ella « Giornat a <le ll a \fad r e e ci el 1i'a11 c jt1llo », cl1e aYr à luogo, co111 'è J1o to, il 24 dice111bre p. v. La serJ d el 23 dice1n bre il Presidenle clell 'Opera p a rl er à a lla radio intorno alle finaJilà (l ell '01)er u ~\Taz i o na le l\tl a terni là e Infar1zin . Le F ede rar jo11 i provi11ciali , a inezzo clei loro co rnil a ti di p a 1r o n J lo, }) f OY\'ecler ann o acl or g·a11izza r e, i1 ella i11att i 11a clel 24 dicen1bre, ~ole 1111i riu11j o 11i r1 el le qttali s i proceder à a ll 'assegn az io11e di pren1i dj J1uz ia lità e n a tnlità e di a ll e ' an1e r1to ig·ienico d el b él 111bi110. Il 2° Con g·r e o j11t er1t azio11ule cl 'ig ien e n1 en ta le si a d1111e.rà a P ari g·i <l al 27 al 31 lu g Ji o 1936; 1)r esjcl enle 0 11or a rio i1e s:ir à H . Cln t1de; ])r esid en t e eff e lli,·o Ecl. TouJ ou e. P er qt1 n11to ri g l1 ard a i l avorj , c.J1ie d er c infor111azioni al « l)r esidr nte cl el 1)r og·r an11na », clo ll. R en é ("Jh urpen lier , rue P errone t , 1191 Ncuill y- ur-Sein e, c jn e, Fran cia. Q11ote : p er g·li a <ler enli fr . 125; ])er i 111e tn bri di famigli a fr . 75; per g li os p ed a li e i!' liluli fr. 125; per le L eg·h e; n azion ali d 'ig ie n e 111e11lalc fr . 500; riYolg eri al t esorjer e , RolJer t Den1ach y, ru e cl e Lond,res 27 , P aris . L a F ed er a zio11e i rrl er11 az ion nl e far1Ti aceu tica h a scelto Rruxelles co1ne . ccl e d el 12° Con g r es"o in ler11azion al e cli f armac ia, ch e cnclrà durante l 'E- · S])Osizio11e univer sale d el 1935 : durer à d al 30 lug lio a l 6 agosto . Il 5° Co11gr esso r o111en o (li cl1irurg i a e cl elle S})eciali là chirurgi ch e a ,·rà luogo a Bucar est d al 5 all '8 nove111bre, olto I 'alto lla tronato del Re Carlo II ; sarà presieclulo clal i1r of. l. B1lacesoo, d ecan o cl ella F acolt à m edjcn. So110 all 'ordi11e d el g iorn 1 nt1n1er ose r elazioni. J,e ferroYie a ccord an o lo sco nto d c l 50 ed i prinr i1Jnli nlber g·l1i acr or <la110 <l elle riduz ioni . lliYolger i al d o tt. J en n J ian o, r t1a Ca1n 1) inean u 52, Bucure ti .

Il 1° Cor1g r e so r on1e no l1lle n1al a llie co11t a g iose si t errà :i Cr a iova d al 26 a l 28 o tt obre, . o t.lo l 'alto 1)atron a t o del Re Carl o II ; è lato org·a1uz-

za to d al cl o ll. ~Ie tzelescu (n1 eclic 1Jrin1 a r l a SJ)i talul d e b oale co11tag ioa e din Cr a iova ). Tratter à c~l.1e argom e nti : l a difterjl ~ e ]a fe))bre esante111 at1cé'I.

Il 1° Co ng r e o ron1 e n o di 1nd jologia ?<l Plet trologia l11edich e si terr à a l3u cr1rcs t clall al 10 l 1ove111lJr e . ollo l a presicle11za del dol t. SeYerea11u _ Temi: col~cistog·rafia; r oentg·entdiagn osi d ella tb~ . intrat or ac ica; r aèlioler apia d el ca11cr o clel sen o; act11l o ter a pi a cl ell 'er esi1lel a. Segr e tari o gen er ale : d.ott _ G. r. Giurea, tr. S lir l>e i-,7od 1 108, l3uc'l.1re. . t L Dal 12 al 14 ot1obre si è r i 1111j la a Berlin o la Soci et à t eclesca <li 111eclicina <l ei d enti , clellél J,occa e d elle rrtascelle; si è testeg~r i a to anche /.)" . a~ 11iYer sario d ella L ega central e t ed e ca _cl ~ 1 d e11 l1st1. <la c ui d eri va l a .Societ à precl e l t a . Ind1r1 zzo: << Ge. ; Il chaft f1ir Zah11 -, ~1und - l111cl J( ieferl1e i] ](11n-

!1


[ANNO

XLI, NUJ\J. 42]

Heimst·a ttenstr. Gern1ania. de»,

SEZIONE PRATICA

20, Berljn - ~chlachten see,

La .Società Medica Chirurg·ica della l\0111ag11a ~i è adunat~a il 16 settert1bre a Faenza, sotto la presjdenza dell 'on. prof. R. P aolucci, assistito dal seg·retario doLt. P. Galli. Furono fatte comunicazioni da L. Fo1tlana (R aYe11na), S. Solieri (Forlì), F. ì\{arinelli (Cesena) , G. Cavina (F' irenze), R. Galli (Bologna), l\tl. Loreti (Bolog·r.a), G. Benclan cli (Bolog11a), G . LanJi (Forlì) .

La Società l\tI eò ico-Chirurg·ica di Ber g·an10 h a tenuto una sedu ta ordinaria sotto la presiden za del }Jrof. D 'Alessa11èlro. Furono fatte comunicazioni clai soci _C iabò, Nastrucci (per il dott. Lenj), Della Torre, Feci.

1\..lla Settirrta11a Sociale dei Cattolici Italj nn i , SYoltasi a Padova dal 12 al 17 settembre, furono te11ute Je segue11ti relaz io11i cli i11teresse inedico: cc La 'lnor alità professionale med.ica » (J)rof. L.eonci1Ji, orcl. di medicina legale nell'Università di Firenze); cc Il problema del naturismo nella terapia fisica » (prof. Gedda, della C li t1jca Medica di Torino); cc R azzis1110 e sterilizzazio11 e '' (dott. Lamj , d ella C1in.ica ~if erlica <lj Pit.a) . Nell 'Is tiluto <li chirt1rgia sperimentale di Buenos Aires, diretto dal prof. Guillermo Bosch Arana, è stato i stituito un Museo storico di chirurgia.

1679'

IJ « Journ al Officjel » fra n cese\ in dnl::i 14 ago8 IO, }JubbJica t1n decreto del Ministro al LaYoro 1 Marquet, il quale riduce g·Jj 011.orari <lei inedi ci ade.letti al servizio delle assicurazioni sociali. Me11t rc le irr1poste si elevano, g'l'introiti si riducono ... Il « J our.nal Officiel » francese, i11 data 14 ag·o~ Lo, pubblica Ull clecreto del rvfinistro d el lavoro il quale s labilisce ch e gli assjcura li ospedalizzati rLop potran110 più essere tratle11uli su se1nplice clichiarazio11e dei medici, 111a che sp eciali co1n1nissioni tecniche di controllo verificheranno le diag·nosi e })r e ndera11no atto a11che clelle cure. È u na proYa di diffjcl e11za ver so :il corpo merlj co ! ~ell 'Istituto di S. Cat eri11a , Scuola Convitlo p er · Infern1iere })r esso l 'Osp ecl ale cl j S. Martino di Ge11ova, è aperta l 'jscrizione al corso p er allieve ìnfern1ier e e al corso di abilitazione a fur1zioni dire1live p er l 'anno scolastico 1934-35. Ri volg·er si alla

lJirezione Sanjtarià deg·li Ospedali Cjvili di Genova . Il prof. Giuseppe Fra11chi11i di Mod ena s i è r ecato a Buenos Aires, per invito delle autorità del f:/ ' Congresso nazionale di JTl.ed icina è st at o aécoliO' con viva cordialità. Il GoYerno ungherese h a fatto pre1Jartirc dei francobolli con l 'i1n1nag·i11e rl i Filippo Ig n azio Semmei1,,~eis, sul n1o(lello dPi fran cobolli fran<'esi con l 'in1mag'i11e di P ast e·ur. n1orto a Na1)o]j l 'al)a le C·h a upilre, fa1nos0l 0111eopa la. Nato n elle Yicina11ze di Rennes, er a st ato alleYalo per carità ecl avviato alla carriera ecclesiastica ; <liYentat o 11rete, fu iniziato da u11 altro ecclesiastico alla 0111eopatia e prese ad e, er cj tarla g·raluilamente . co11vin1o rli r e11der si utile. JJ sindacalo m e<lico di cc Ile et Vilaine » inlen lò· co11lro di lui 111olte azior1i , o tlen.enclo11e la co11cl an11a a forti inulte ed a n1 Ps i di prigio11ia; no11])E'f lan lo egli llon desi s te l le dall'eser cizio abusivo, 11eppure st1 jnvi lo dell 'arcjvescov-o di Renn es , rn on signor Mig·neu. Invecchiato m a non scor ag·g'iato, con se11tì i11fine, per evitar e un i1uovo carcer e, ad esiliarsi in It ali a. Bra amato dai poveri; (lella Bretag11a. È

111 accog·li enza della pro)Jos ta del Prefe lto di SaJerno, il Ministero degli Interr1i ha dis:µosto la concessione al Comune di .Eboli del contrj]Julo rli L . 20.000 p er l a cos truzio11e del Di spensarjo an titubercolare.

Il Ministro fra11cese della pul)b}j ca istruzione con1unica che se, per r agio11i di econon1ia, è s tato costretto a sopprimere 30 cat tedre n elle U11iversilà francesi , l 'inseg·namento non rie verrà a soffrire, in qiUanlo le materie delle cattedre soppresse sono tate aggregate ad altrr ca ttedre . (P er buona par1 e Je soppressioni riguar (lano le Facoltà di meclicina e le Facoltà iniste di medicina e di far1n acia).

Indice alfabetico per materie. Avitaminosi sperjmental]: effe tti d ella inoculazione di sangue . P ag. Bibliografia . . . . . . . . . . . )) Brucellosi cronica . . . . . . . . . )) Cisterno-mal1rio-terapia nell a J)aralisi )) progressiYa . . . . . . . . . . . . . )) . . . . . . . . Colagoghi: ricer che Empiema putrido pne umo·toracico e mviasi secondaria . . . . . . . . . . . » Encefalite epidemica : ~j11 lo111 a Lologia speciale . . . . . . . . · . · · · · · · » Fegato: prova della santonina per l 'e)) splorazione della funzionaljtà . . . . )) Fistola perian J]e da corpo estraneo )) Gra vidan z:-1 : la diastasi pane.rea1ira ~

Leggi sanitarie: il n uovo T. [T. Malattia di lVIorqltio

. . . .

))

))

1666 1665

1661 1667 1671

1656 1662

1670 1668 1651

1672 1670

l\1al atlia inetatarsea <li J\oh1er . . . . . iVIateria Yivente : la - . . . . . . . . . . Neoplas i.'.l <iell e g·uaine le11dinee : d ecor so cli11ico . . . . . . . . . . . . . . . . . Ost eoporosi d olorosa l)Os t-trau111a1ica cl el piede . . . · Os Leop satiros i . . . . . . . . . . . . Peri visceri t e . . . . . . . . . . . . Polrrio11il e p11et1111ococcH.:a : recicl ive Spondilosi r]zon1elico : cura col m etodo Lerich e . . . . . . · · · · · · · · · · Spondilosi rizom elica: r J{)por1i con l 'infezione gonococc1ca . . . . . . . . . . Suppt1razioni bro11co-p oln1or1ari . . . . Tu111ore cl el n'tidollo spinale e gTavidan za Ur etere : i11ovime11ti antiperis taJ lici . .

P ag. 1670' » 1 663' »

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Diritti di proprietà riservati. -

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico !1e non in seguito ad< autonz.zatione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senta cita,-ne la fonte.

C.

FRUGONI.

Red . rapo

!\ .

R"m"' . <::t:lh Tipn·T.it. Arm:lni <li M. Co11·r rier .

Pozzl. Resp.


.1680

« IL POLl CLI N I CO »

LANKO

XLI, NuM. 42]

Opere a disposizione dei nostri Signori abbonati :

Prof. CESARE FRUGONI

LEZIONI DI CLINICA MEDICA INDICE I.

L 'E SSENZA E GLI OB81ETTJ HELL ' IN SEGNA l\'1ENTO CLI· N ICO, pag. 1. Il. CALCOLOSI DEL COLEDOCO E FISTOLA COLECI STO·DUODENALE, pag. 17. III. SINDROlVIE DI MoRGACN~, ADAM, STOKES, CON AS SOLUTO S INCRON ISMO CARDIOIV. RADICOLITE TIPO DÉJERINERESPIRATORIO, pag. 40. KLUMPHE DA COSTE CERVICALI CON ACROCIANOSI, pag . 56 . V. INFARTO DEL lVIIOCARDIO DA CORONARITE SINISTRA, D1 NATURA LUETI CA, pag. 77. - VI. MIELO S I GLOBALE IPERPLASTICA SEiVIPLICE E l\ilELO~l·GLOBALE APJ..ASTICA ( DA MORBO n1 VERLJ-IOF), pag. 95. ~ ' ili. EDEMA POLMONARE ACUTO ED E~IOllBAGIA SUBARACNOIDEA IN SOGGETTO PRECEDENTE· l\1ENTE SANO, pag. 123. VIII. S PIROCHETO S I ITTERO,EMORRA GICA IN TABETICO, pag. 145. IX. AscEsso POLMONARE TIFICO CON PERFORAZIONE AL CAVO PLEU R.CO E PIO· · PNEUMOTORA CE CONSENSUALE, pag. 167. X. NEFROSI XI. PNEUl\IOTIFO, pag. 217. LIPOIDEA, pag. 193. XII. PNEUI\COTORACE SPONTANEO S INISTRO A VALVOLA CON : ERNIA l\iEDIASTINICA ANTEROSUPERlORE, pag. 241. XIII. EMORRAGIA SOTTOARACNOIDEA PER POUSSÉE IPERTEN·S IVA I N CAMPO DI U REMIA PER RENE GRIN ZO·GOTTOSO, pag . 258. XIV. MEDIASTINITE TUBERCOLARE o NEOPLA·

pag. 269. pag. 289. ·- XVI . STICA?,

XV. MORBO UI POTT SOTTOCCIPITALE t EMPIEMA TUCERCOLARE, pag. 316. XVII . SINDROME DELL'EPICON O, l\U DJ ORIGINE RADICOLARE, PER LECTOMENING.TE SPINALE, pag. 337. XVIII. Tu. MORE DEL NERVO ACUSTICO, pag. 354. XIX. PNEUMO· TORACE SPONTANEO TBC. CHIUSO CON PLEURITE ES SUDATIV! SPECIFICA DA DISSEMINAZIONE, pag. 378. XX. SPLE· NOMEGALIA 1.ROMBOFLEBITICA E PILETROl\1'.BOFLEBITE DA DIF· FUSIONE, pag. 390. XXI. SINDROME DI Bi.iRGER E l\IOR· BO DI RAYNAUD, pag. 412 . XXII. REUMATISMO TUBER. COLARE DI GRocco-Po~cET, pag. 439. XXIII. SPLENOMEGALIA EMOLIT{CA ED OMOGENIA IN SOGGETTO CCN INFAN· TILISMO TIPO LORAIN ED INSUFFICIENZA MITRALICA, pagina 461. - XXIV. SINDROME BI WEBER, D{ BENEDIKT E: DEL NUCLEO ROSSO, CON OFTALMOPLEGIA NUCLEARE DI ORI · GINE VASALE, pag. 491. XXV. MORBO DI STILL-CHAUF· FARD, pag. 511. XXVI. ENCEFALO·NEURO·MIELITE·TI· FICA, pag. 560. XXVII. PROBABILE tNFARTO DEL MIOCARDIO A SINTOMATOLOGIA PREVALENTEMENTE PSEUDOCOLE· CISTICA, pag. 545. XXVIII. ASMA BRONCHIALE, pagina 570. - INDICE ANALITICO GENERALE, pag. 597.

\ olun1 e rJi J)agg. XII-606, 11ititla1ne11Le stampato su ottima carta, con 46 fig·ure n el t esto. Prezzo L. 60, più Je spese postali di spedizione. Per g]j ablJonati al « Policlini co » in Italia e sue Colo11ie, sole L. 5 4 in porlo franco. Per l 'Es ler o, nlle Lire 54, aggil1nger e Lire Dieci per le occorren ti maggiori spese postali di spedizione. Altra importante nuova p11bb/lcazione per tutti i medici:

Prof. LUIGI MAGGIORE

Direttore della Clinica Oculis t ic:i della R . U n iversità di Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica medica generale Prefazione del Prof. Sen . NICOLA PENDE, Clinico Medico di Genova. Per n1ancanzJ. di pazio dobbiamo limitarci a ri produrre uno solo dei molti giudi7i espressi dalla ~ Larn.pa Jt1ecUca, su questo libro del chiar .mo prof. ~1AGGIORE: Puòblicrizione di vivo interesse. perchè improntata ai più si1icero spirito d"italianità nei precisare i rapporti d iagnostici ed anatomo-clinici tra ocul istica e medicina inter na. Proprio ai rapporti tra occhi e cervello è d edicato un ccipitolo dal crotonese A lcmeone nella sua De Natura, che nei secolo VI a. C. precede il « D e A ntiqua Medicina» di l1Jpocrate. Questa millenaria tradizione italica brilla di nuova Luce nella pubblicazione attuai~ delL'A. per Za rie. chezza di ragguagli analitici specialmente di semeiotica. T r a i più completi capitoli emergono quelli relativi ai perturbamenti della motilità oculare e del n ervo ottico ed ci1la influenza d ei perturbamenti endocr ini. La pratica ne t1ae SJ>O·ntanea la illazione di ?'icorrere all'esame delL'ocu ' ista 1nolto più frequentemente di quello che si f a. Dalla . continua collegan za di lavoro tra medicina inte1'na ed oc ~7.istica è grande il beneficio d egl'infermi per la teTapia <<

e per la profilassi. Signorile la edizione come ogni altro libro della Casa "!:ditrice L uigi P ozzi in R oma» .

(Da

(I

La R iforma Medica», Nap oli, anno L, n. 27 del 7 ~uglio 1934).

ANDREA FERRANNINI.

Volume di pagg. XX-328, con 130 belli ssime fig ire nel testo, molte delle quali originali . Prezzo L. 5 2, più 1e spese postali di spedizione. Per <Y}i abbona li al « Policlinico » in I talia e sue Colonie, sole L. 4 7 in porto franco. Per l~Estero, alle Lire 4 7, aggiungere Lire Cinque per le occorrenti maggiori s1)ese postali di sped izione.

Per ottenere quanto sopra inviare Vagl ia Postale o Lhequ e Bancario all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14 - ROMA


.ANNO XLI

Roma, 29 Ottobre 1934:- XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 4:3

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Cllnlco Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : A. Biondo: Sul valore diagnostico e prognostico della. reazione di Takata Ara nel siero di ·angue dei J!lalati di fegato. Note e contributi : S. Di Mauro: Rilievi ne.u rologici sulla dissimmetria del corpo umano. Osservazioni cliniche : S. Marinacci: Endoarterite obliterante. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: J. Schpirt: La componenr,e neurogeno-costituzionale nella genesi degli . 81,a.ti subfebbrili cronici. ...I H. H. Moll: L'·asma riJlesso. - ORGANI DI ~OVlMENTO: Niicole, Morwe-Martin, 'orrel-Madier: Le cisti meniscali del ginocchio. Hanke: Sulla rottura •bilaterale simultanea del legamento rotuleo. - G. Arnulf e Ph. Frieh: Trattamento im1mediato dei tiraumi articolari senza frattura a mezzo dell'iniezione intralegamentosa di novocaina. MISCELLANEA : A. H. Douthwaite: Malattie d'autunno. - Lee Fosh!:ti: Un siero per il traJttamento della tularemia.

Divagazioni : La presbiacusia ed il su·o trattamento. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. I congrissi Nazionali di Medicina e Chirurgia : XL Congreaso della Società Italiana di Medicina Interna. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA COltRENTE: G. Mussa: Un nuovo caso di urto toraco-polmonare in pneumot orace terapeutico. - CASISTICA E TERAPlA : La malattia di Gee. - La calcinosi. - Il linfatismo. Le adenopatie cervicali croniche infantili. - SEMl!lIOTICA: Contributo allo studio delle Teazioni a llergiche crociate nella tubercolosi e nella brucellosi. - MEDICINA SCIENTIFICA : . Il plesso venoso dell'esofago. Nella vita pr-afessionale : AMMINISTRAZlONE SANITARIA: A. Franohetti: I sanitari condotti nel Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da. Buenos Aires. - Da Napoli. Notizie diverse. tndi·ce alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

ne sono interessati. Essi, pur non avendo raggiunto l 'accordo sul ·m eccanismo e sulla vera interpretazione, le attribuiscono. un reale valore p ratico n~lla diagnostica delle malattie cl i feg·ato specie nelle cirrosi. Tutti poi le rico11oscono un 'importanza prognostica non lieve considerando ] 'aumento della1 positività della reazione come un indice sicuro di un aggravamento delle lesioni epatiche e dello stato generale del maJato.

ARCISPEDALE S. GrovANNI IN LATERANO OSPIZIO "UMBERTO I Primario e Docente : Prof. G. LAURENTI.

Sul valo1·e diagnostico e prognostico della reazione di Takata Ara nel siero di sangue dei malati di fegato per il dott. ANTONINO !BIONDO, degli Ospedali Riuniti di Ro·m a.

La reazione di 'fakata, sperimentata la pri111a volta nel 1925, è entrata solo da pochi an11i nella comune pratica di laboratorio. Proposta per la siero-diagnosi della polmonite crupale, applicata in seguito alla diagnostica del liquor, recentemente, modificata nella tec11ica da Jezler, viene anche eseguita nel siero ùi sangue e nel liquido ascitico dei malati di fegato. A scorrere la letterartura di questi ultimi a11ni - dal 1929 al 1934. - si rimane meravigliati de11 'un.animità di consensi che raccog·lie la reazione da p,a rte dei vari AA. che se

1

1

Tecriica. - ·

È molto semplice. Si preparano

9 provBtte in ognuna delle quali si mette 1

eme. di soluzione fisiologica; alla prima provetta si aggiunge 1 eme. di siero di sangue (o di liquido ascitico) , si mescola; 1 eme. di ques-tn soluzione si ag·giunge alla seconda provet1a e così di seguito per le provette successive in modo da formare una serie di diluizioni da 1 :2 a 1 :512; ad og·ni p.r ovetta si aggiunge 0,25 eme. di soluzione di carbonato di sodio al ] ù % e 0,30 eme. del reattivo di Takata preparato al momento dell'uso (soluzione di bicloruro di mercurio al 0,5 cy~ e soluzione di fuxina al 0.02 % a parti uguali); si lasciano le i)rovette a temperatura di stanza; si fanno tre


1682

<< JL POL!CLJNI CO

»

[ANNO

XLI, Nul\r. 43]

letture di cui la prima subito, le successive dopo 6 e 24 o·r e·. La reazione si considera positiva nel siero di sangue se si ha flocculazio·n e in non meno di tre provette e se la prima floccularzione si osserva a diluizione I :32 o a concentrazione maggiore; la reazione è debolmente positiva se la fJocculazione è netta in due 1p rovette (prima flocculazione ad 1 : 32 o 1 : 16) e nella terza provetta1, a destra o a sinistra, è appena evidente. Una lieve flocculazione a diluizione I : 32, 1 :64 è fisiologica (Je.z ler, Lazzaro). Secondo alcuni AA. (Je-zler, Staub, Oliva, ecc.) la reazione .è positiva se prevalgono nel siero di sang11e (o liquido ascitico) i colloidi labili. Serondo altri AA. invece (Knigge, Rol1rer, Korl, ecc.) la flocculazione, e quindi lai positività della reazione, sarebbe in rappo·r to con la concentrazione idrogenionica o anche con il contenuto in sali del liquido in esame. Ciò per quanto riguarda il meccanismo. Nemmeno per l'interpretazione della Takata-Ara si è detta l'ultima parola. Infatti non si sa se la positività della reazione è da considerarsi come espressio·n e di insufficienza della cellula eprutica o dell'apiparato mesenchimale intra ed estraepatico.

* ** Ho eseguita la Ta"Kata-Ara in pazienti tubercolotici in stato di insufficienza epatica rivelata con prove di lruboratorio oltre che con lo esame clinico. In questa breve no·t a mi limiterò a descrivere due casi che ho potuto eseguire sino al tavolo anatomico riservandomi di ritornare suJ1'argomento quando avrò raccolto più nume• • rose osservaz1on1. I. - R. Stefano, di an11i 62, da Ro1na. Ricoverato in Ospedale nel marzo 1934. Nel 1922, epiema destro . Dai primi dell 'a11no scorso, tosse con abbor1dante espettorato, febbretta serotina, anoressia, dimagramento. Modico bevitore; nega lues. L'esame obiettivo e radiologico mettono in evidenza una tubercolosi polmonare bilaterale ulcero-caseosa. Reazione di Wassermann e Meinicke, negative. Esame delle urine: p. s. 1018; albumina tracce; zucchero ass.; sedimento: abbondanti leucociti e cellule vescicali. DurantC' la degenza in Ospedale è stato sempre febbricitante: la temperatura ha oscillato tra 37,2 e 38,9. Dopo circa un mese ha cominciato ad avere disturbi dispeptici consistenti in lentezza della cliges tione, eruttazio11e, senso di tensione al1'epigastr]o ed agli ipocondri, intolleranza per i grassi , dolenzia alla r egione epatica. Ohie1ti'lamer1te: tinta subitterica delle sclere, CASO

~odi~o au.ment? di volume del fegato il cui n1ar-

g1ne inferiore s1 palpa a due dita trasverse sotto l'arco costa!e, -lievemente dolente, liscio. Esame delle urine: albumina, tracce; zucchero, assente: urobilina + +; reazione di Hay +. Glicemia: 1,50 %0. .Prova d~l~a glic?suria alimentare: dopo ing·es l1one a d1g1uno d1 1, 75 gr. di glucosio puro per Kg. di peso corporeo si ha glicosuria in tutti i campioni orari a cominciare dal secondo campione. Prova dell'emoclasia digestiva: nelle due ore successive alla ingestione a digiuno di 200 gr. cli latte si è avuto un abbassan1entd dei leucociti e della pressi_one arteriosa. Takata-Ara nel siero di sangue: negativa.

Il p. durante la degenza ha avuto periodi di esacerbazione della sintomatologia dispeptica; in questi periodi il colorito itterico si estendeva alla cute, le urine erano scarse e contenevano pigmenti biliari, si manifestavano edemi nelle parti declivi, la ·rakata Ara si manteneva sempre negativa. Exitus il 29-Vl-1934. Reperto di autopsia: tubercolosi polmonare cro11ica ulcerosa del polmone D. con focolai 111ultipli di broncopolmonite caseosa jn entraml>i i polmoni. Cuore: peso gr. 350, di aspetto normale. Addome: modica ascite (500 c1nc. di liquido limpido, citrino), peritoneo parietale e viscerale, normale. Fegato: p eso gr. 1650; la sua superficie, aderente al diaframma, è cosparsa di granulazioni del volume da un grano di miglio ad una lenticchia, il colorito è giallo, alla superficie di taglio la capsula del Glisson è ispessita, fibrosa , biancastra e aderisce intimamente al tessuto epatico; piccoli an elli di tessuto connettivo circondano isolotti di colorerosso alquanto sollevati. Esame microscopico: la capsula del Glisson è fortemente ispessita; è evidente la proliferazione del connettivo attorno ai vasi porta1i associata ad infiltrazione linfocitaria; tralci di connettivo penetrano nell 'interno dei lobuli le cui_ trabecole hanno perduto la loro cara tteristica struttura; scarso numero di cellule Yacuolizzate e colorate dalla bile; in certi punti si: nota una neoformazione di canalicoli biliari. Milza: peso gr. 590; modico ispessimento della capsula e dilatazione dei vasi dell'ilo ; la superfi.cie· di taglio appare di colore rosso-scuro, molto molle, con scarse striature e noduli bianchi. E a1ne microscopico: capsula ispessita; follicoli Lene evidenti; modico ispessimento delle trabeco1 e connettivali; seni della polpa dilatati e pieni di sangue; nei tratti in cui i seni sono molto dilat ati si riota una netta atrofia dei cordoni. Rene : a ferro di cavallo; peso gr. 510; di aspetto normale. CAso II. --= S. A11lonio, d.i anni 45, da Roma . Ricoverato in ospedale nell'aprile 1934 Precedenti famjgliari e personali, negativi . Da pochi mesi ha cominciato a notare facile stanchezza, dimagramento, anoressia , tosse stizzosa con scarso espettorato. Modico bevitore; nega Il1es. L'esame obiettivo e radiologico mettono in evi<lenza una tubercolosi polmor1are ulcerosa bilaterale. Dopo circa un mese di degenza, durante il quale ha avuto sempre febbre fra 37,8 e 38,9, il p. accusa senso di pienezza di stomaco dopo i pasti e


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XLI,

Nu~1.

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S 1.!;ZJONE PRATICA

per n1olte ore, eruttazione, difficile digeribilità dei grassi. ' ObiettivamPnte: subittero delle sclere; modico ingrandime11to di fegato il cui 1narg-ine i11feriore si apprezza .a qualche dito dall'arco costale di consjstenza modicamente aumentata, indolente; ede1ni alle gambe. Esame delle urine:. albumi11a e zucchero, assenti; urobilina + +; reazione cli Hay +. Glicemia': 1,30 %n. Reazione di Wassermann e Meinicke: negative. Prova della glicosuria alime11tare: positiva. Prova de~l'emoclasia digestiva : positiva.

Reazione di Takata-Ara nel si·ero di sangue: r1egatjva. Verso Ja fine del mese di giug·no si aggravano l f! condizioni generali e si rendono manifesti i segni di un modico versamento addominale. Exitus il 25-6-1934. La Takata praticata qualche giorno prima è stata ancora negativa. Reperto di autopsia: tubercolosi polmonare crq11ica ulcerosa bilaterale. Cuore: gr. 300, di colorito grigio-scuro, con qualche chiazza di fibrosi nei muscoli papillari. Addome: modico versamento di liquido limpido r jtrino (circa 2, 1. ), peri Loneo parietale e viscerale liscio e lucente. Fegato: g.r. 1500; di colore gialliccio; a superficie finemente granulosa; capsula ispessita ; alla superficie di taglio si notano i segni di una epatite interstiziale cronica. Esame microscopico: proliferazione del tessuto connettivo perilobulare ed in minor grado di quello intralo.bulare; infiltrazione p~rvicellulare in alcuni tratti; le cellule epatiche 11on presentano segni sensibili di deger1erazione. Milza: gr. 400; capsula opaca, dura; consistenza aumentat~; sulla sup~rficie di taglio la polpa di colorito scuro si solleva coprendo trabecole e follicoli . All'esame microscopico i follicoli sono benè evidenti; si nota iperplasia ed in qualche punto ingrossamento e distruzione dei cordoni della pol. pa; i seni sono dilatati e ripieni di sangue.

CoNs10ERAz10N1 Nei due casi descritti lai Takata-Ara nel siero di sangu·e non ha rivelato lo stato di insufficienza del fegato . Infatti la. reazio11 e è stata sempre negati,ra , anche negli ultimi giorni di vita, mentre e<vid,e nti erano i seg.ni di insufficienza epaticai ed estese le .a lterazioni istolo-g iche del fegato . ·c iò è in contraddizio,n e con quanto hanno osservato Jezler , Rohrer , La.z zaro, ecc. i quali hanno a'ruto nei cirroti ci una positività della reazio,n e dal 92,8 ail 96,5 %; essi però hanno avuto così alta percentuale di positività in cirrotici non affetti da altre malattie, mentre nei Ilostri due pazienti la malattia dominante era la tubercolosi polmona1re. Tale considerazione acquista importanza per le osservazioni di Lazzaro e Skouge che hanno ottenuto j11 malati di tbc. polmonare una Takata-Ara negativa con un aumento molto for· te delle globuline (rapporto A/G 0,31 - 0,52 0,63 Sko·11ge, O, 75 Lazzaro) , mentre hanno avu1

una positività della r eazione di circa il 100 % in maJati di sola cirrosi epatica. È difficile daTe una spiega1z io·n e del fe·n on1eno. La fl<>cculazione nella reazione è inii1ita 1)er eventuali modificazioni, delle g·lobuli11e o del siero di sangue, indotte dalla ma1attia tubercolare? ovvero la· Takata non è in rapporto con l 'aumento delle globuline, ina C' determinata da altri fattori P · Qualunque sia la spie.g.azione sta di fatto che nei due casi di cirrosi, seguiti sino all'autof>sia, mentre l'esame clinico e le più comuni prove funzionali del fegato mettevano in evidenza l'insufficienza epatica e le alterazioni cirrotiche erano n1olto pro gredite, la Takata è stata negativa. Non avreb be quindi lai reazione cc una certa specificità nei riguardi della cirrosi », come hanno detto Staub, Zadek, Tietze, ecc. e ciò 11on solo perch1è la Takata può essere ne·g ativa nelle cirrosi ma anch,e 1perchè è positiva in altre 1nalattie. · La rea..zione infatti è stata trovata positiva ir1 casi di carcino si diffusa del fegato (Skouge), di ittero catarrale con atrofia giallo-sub·a cuta (Jezler) , di fegato da stasi: alcoolismo cronico, diabete mellito, metastasi del fegato, (Rohrer), (li ittero infettivo; ascesso amebico del fegato (Lazzaro), di carcinon1a primitivo della colecist.e co11 ittero JJersistente senza alterazioni cirrotiche (Oliva e Pescarmona), ecc., ecc. Nel nostro Servizio ab biamo avuta1 la Takata positiva riel siero di sangue di un malato di tubercolosi polmonare cronica ulcerosa con l)efrite (albl1rninuria da G a · 7 %o; azotemia da 2,80 a O, 76 °/oo; edemi generaJizzati; uri11e ipostenuriche; ipertensione). l\'Ia oltre a non avere il pregio della specificità, la reazione non ha 11·e mmeno quello della p recocità. In ciò ~ono d 'accordo tutti gli AA. (Jezler, Lazzaro, Oliv.a e Pescarmona , eoc.) pur considera11do la Taikata, e.n tro certi limiti, com e un « reattivo della cirrosi ». · L 'accordo dei vari AA. è unanime nell'attribuire alla Takata un importante· valore pratico nella prognosi delle malattie di fe·g ato . Nel decorso delle cirrosi ad un aume nto della flocculazione corrisponderebbe, secondo Jezler, Lazzaro, Oliva, ecc., l 'aggravarsi delle lesioni epatiche e delle condizioni generali del malato. Lazzaro ha notato i.noltre che in casi di ittero infettivo e·d ascesso amebico del fegato la reazione prima positiva ·è diventata rpoi negatiy·a nella convale cenza n1ig1iorando contemporaneamente il rapporto A/G. Non mancano tuttavia esempi nella letteratura di casi con Takata ·positiva e con un netto l·J

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<< JL

POLICLINICO

au1nento del floccu lato durante la co11valescen1a.

il caso

.'È molto istruttivo, a tale rig uardo ,

di ittero epidemico a decorso prolungato p,u bbli cato dal Bottaliga. Il malato presentava una sindrome itterica con bilirubinuria, feci scolorate, edemi agli arti infeiriori ed ascite, fe b·b re continua sui .38,8, fegato e milza n ei limiti normali . Nella seco·n da settimana di d e·g en za si è avuto un aggravamento con d·e lirio, agitazione, so·p ore , rilenzio ne di urina , aumenti degli edemi e del1'ascite, vomito biliare. Dopo circa due mesi dall 'inizio della malattia cominciò il mig lioramento; il n1argine del fegato si palpava sotto l 'ar co costale di consistenza aumentata. In q11esto caso la Takata-Ara è tata1 d eboln1ente positiva n el siero e liquido ascitico dur ante il periodo acuto.; nella convalescen~a inoltrata invece la reazione è stata fortemente positiva con aumento del flo cculato. Anche in un malato di cirrosi atrofica irpierspleno,m eg·ali ca operato di splen ecto,m ia n el gennaio 1934 dal Prof. Puccinelli , e che ha avuto agio di riv·ed ere sino a poco· t empo fa , la Takata-Ara non h a avuto un pratico valo·r e prognostico. La reazione infatti è st ata n egativa, poi d e' l)oln1ente positiva prima d ell 'intervento m entre gravi erano le condizioni del malato ch e presentava un enorme tumore di milza , ascite ch e rapidamente si riformava dopo svuotamento, circolo venoso sottocutail1eo addomina le sviluppatissimo , dimagram ento· con sider evole. Dopo tre mesi dalla operazione con il ' n1 iglioramen to d elle condizioni generali del m alato, chP era a umentato in p eso ed aveva r·i·p1reso· il lavoro, con I.a sco·m p arsa1 dell'ascite e d.el circolo collaterale addominale, Ja Takata 11el sier o di sar1~gu13' ha dato una maggiore flo cculazione. Ho ri' i$to il p. nel luglio 1934, a distatDza d i 7 mesi circa dall ' operazio·n e; la Takata è sempre positiva con flocculazione in 4, 5 e 6 provetta, mentre le condizioni generali p ermang·ono buon e. TI marg ine inferiore d el feg nt o, ch e p rima non si palpava, ora si apprezza a qu::\ lcb e dito dell'arco costale n elle p'I'ofein d e ins.pira1ioni di con $isten za u1n po aument:tta, indolente; n ess.u n se,g no di ascite, n è di c)rcolo venoso .a ddominale. 1

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[ANNO XLI, NuM. 43]

z)one se può essere consideraita come una pro·va di fun ziona lità epatica, alla stessa maniera ch e tutte>, le ·p rove funzionali, ha il difetto di esser e util e alla diagnosi solo quando sono già in1ponenti le alterazioni patologiche e quando il fegato in molti altri inodi ha manifestato la sua insufficie11za . Comunque è da ritenere ch e uno· studio acr 11rato dei fattori che condizionano la positività della re·azione .s arebb e di g rande utilità e p,otr eibbe d efiniti varnente orientarci veI"so una esatta interpretazione ed una1 giusta valutazione della Tak.a ta-Ara nel siero di sang ue. 1

RIASSUNTO. L 'A. riporta due casi di tubercolosi polmonare con cirrosi a trofica del fegato; discute il valore diagnostico e prognostico della Takait aAra ne l siero di sangu e, e conclude ch e la i·eazione, ai fini p-r.atici, è di scarsa utilità per Ja diagnosi e prog nosi d elle malattie di fegato. BIBLIOGRAFIA. C10NIN1. La Clin. Med. ltal ., a . XXIV, t. 1, n. 12, 1933. J EZLER. Zeitschr. f . Klin. Med. , 111, 48, 1929; 114, 739, 1930. In. Schweiz . Med . W schr .. 52, 1930. LAZZARO. Polclinico, Sez. Med ., a. XLI, 1934. MEA. Il Morgagni, t. LXXXI'', 51, J 932. OLrvA-PEscARMONA. 1Ijn. lVIed. , Y. 11, n . 27 , 1933. PELLEGRINI. Arch. Pat. e Clin. Med., 1930 . RoHRER. Zeitschr. f. Klin . Med. , 123, 637, 1933. SKOUGE. Klin. Woch en ., t. XII, n. 23, 1933. STAUB. Sch"veiz. Med. Wschr ., 308, 1929. In. Dtsch. Med. W schr. , !)l, 1931. ZAnEK-'fmTzE-GEBERT. Klin . \Vschr., 2, 60, 1933. Rammeallamo l'Importante monografia :

Prof. GIUStPPE SABA TINI

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CoNCLUSJONE

Dopo quanto· si è detto ruppar e evidente ch e alla Takata-Ara non può attribuirsi un valore ,. . . clié4,crrl.Ostico e prognostico di notevo11ss1ma importanza se non si mette in r elazione con lo esam e clinico del 1nala to . Si d e, e inoltre tener rpresente ch e la rea1

Direttore

della

R.

Clinica

Medica

dell'Università

Sassari.

di

EP~TICA

LA CIRROSI

STUDIO CRITICO E

CLINICO

SOMlvfARlO DEL VOLUME: 0SSER'IAZIONI PRELIM INARI. -

CAP. 1. EVOLUZlONB STORICA DBL CONCElTO DI CIRROSI EPATICA. CAP • I I . Lo STATO ATTUALE DELLE CONOSCENZE SUlLE CIRROSI. E SAME DEI DATI ANATOMIO ED ITIOLOGIO RIGUARDANTE LA CIRROSI EPATICA. CAP. III. STUDIO a.JNICO DELLE FORME COMPRESE sorro IL NOME DI CIRROSI. LA CIRROSI EPATICA COME INDIVlDU ALITÀ NOSOGRAFICA UNICA ED ENTITÀ Cl.INICA DISTINTA. CLASSIFICAZIONE DELLB FORME MORBOSE fNDICATE COL NOME DI CIRROSI. CAPO IV. FORME Cl.lNIQ{E. RAV, VlCINATE AU.A CIP.ROSI EPATICA. L A MALAITIA DI BA.Nll; LA MA• LAITIA DI WILSON B LE ALTRE SINDROMI EPATO,STRIATE ; LA COSIDElTA ClRROSI BRONZINA E PIGMENTARIA. CAP. V. Al.CUNE CONSIDERA• ZIONI Cl.INICHE SPECIALI SULLA CIRROSI EPA!1CA PROPRIAMENTE DElTA.:

Rappo'Yti fra cirrosi epatica e malattie del. sar:gue. o malatt_1e del pancreas; 2 ) Edemi, ascite e . ver~amen~i sierosi. nella cu·· rosi epatica; 3) Rapporti fra la cirrosi epatica .(~patite atrofica cronica) e le atrofie gialle acute del fegato (epatiti atrofiche ac~ ·t e) secondo alc!4ne moderrie acqui~izio~i; 4). Qualc~e ~sse.rv~. z;ione sulla sintomatologia della cirrosi epatica, sui cnten i progntJsi e le possibilità di cura. - APPENDICE: 1:-A CIRROSI ~A· TICA NELLA DESCRIZIONE ORIGI NALE DI l\lloRGAGNI (~plSt. An. Clin. XXXVIII, N. 30). LA OSSERVAZIONE ORIGINALE NELLA QUALE 1)

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LA

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EPATICA.

15

1 2•

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BIBI:I°'

più le spese

fr in porto

a n co.

Inviare v aglia a ll'editore Luigi Pozzi, Ufficio P ostale succursale diciotto Roma.


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·NOTE E CONTRIBUTI 0SPE1J.i\.LE C1v1co « G.\hIBALDI » DJ CATANIA Direttore sanitario: A. BELLECCI. REPARTO "IEURO-PSlCHIATRICO diretto daJ Prof. E. AGUGLIA.

Rilievi neurologici sulla dissimetria del corpo nm ano. Dott. SAL' ATORE D1 1

1685

SEZIONE PRATICA

MATJ RO,

pi ccola , in proporzio·n e, e meno ampia della n1 età sinistra; l 'occhio ubicato un po ' indietro e l 'angolo della bocca più abb·arssa.to, a destra ch e non a sinistra; i muscoli della metà destra del collo m eno svilu.p1pati di quelli di sinistra ecc. Viceversa acca1de per i sinistro-labili. Così pure nei riguardi del toTace, e, tper quan to con minore evidenza , dell'aiddom e. Più difficile si presenta la questione della dissimetria in ra p1po rto agli arti; ma per quel che rigua rda specialmente il trofismo va tenuto gran conto della funzio·n e esercitata n ei movimenti e n elle ordinarie o c~upa1z ioni della vita quotidiana . 1

coadiutore.

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Che il corpo un1ano non sia perfettamente sjmmetrico nei suoi vari S8t,O'Jile·11ti, è fatto facilmente controllabile ad una osservazione anche supei:-ficiale. Nell'attuale tendenza aig li studi fisionorm ici un lavorc, st1 tale argomento è stato reoenten1ente pubblicato in Francia da uno psicologo. P. Ahraha.m (Noizvelle Revue FrançaiJse, 111arzo-aprile 1934) infatti cerca ·d i co gliere l'i11tim·a essenza ed il profond-0 significato di questa asim1netria, riconoscendola e ritrovandola i1ella generalità dei visi uma ni ; e vie ne alla cortclusione di localizzare nella me·t à sinistra le nlanifestazioni esterne (l 'uomo sociale), e nella. destra quelle interne Cl 'uomo in.te. ' !JOreJ. Ma , a prescindere da questi dati , evidenten1ente troppo assoluti , v'h a u11 fa tto notevole. ~i curo , e più o meno costante, costituito dalla <lissimetria dei vari seamenti del conpo umano , e dai rapporti mo.Jto frequenti fra fattori costituzionali e çpatologici. 1

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* **

Era1 stato gjà da tempo notato da otologi la 01l1olater.alizzazione di alcune malattie, tenta 11don e pure una pla u sibile spiegazione (Stei11€r, I oltrain , Campeggi.ani). Anche da diver.~i chirurgi è stato affermato tale con ceitto, suffragato da nu.m erosissime osservazio·n i cliniche; m.a sipetta al Gangi (Policz1:nico, Sez. pratica, N . 33 , 1933) il m erito di a ver raccolte quiest e vor i isolate, costituendone un insiem e armonico, e dando una vara base , c.ientifìca al fatto delle dissimmetrie. Infatti questo A. n elle. sue osservazio·n i , di,;ide i soggetti in destro-labili e sinistro-.Jabili totali e segmentari, a secondo della rp1revalen zà dello sviluppo della m età destra o sinistra del corpo sull 'altra. Tali dissimmetrie, spesso visibili ad occhio nudo, talora si mettono meglio • • • • • in evidenza, con osservaz1on1 e m1 suraz1on1 accurate e delic!lte. Allora potrà ved ersi , a d esempio, che nei destro-labili si h.a la metà de tra della fronte più

* ** Corn1e so·p ra ho .:lccennato , impo·r tante appare il problema delle dissimmetrie, specie n ei riguardi tra patologia e costituzione. Lo· studio delle dissimmetrie costituisce u1 \ elemento n otevole per la spiegazione di alcuni problen1i 1p·a tologici, cer carndo di portare un po' di luce .. ulla origine di alcuni mali, o meglio del p·erchè una lesio n·e o,r ganica od una ~ indromc patologica abbia pTeferito Jocalizzar~j , ad esempio , a destra piuttosto che a sin i tra del e-0rpo, o· viceversa. A tale studio cer co di portare un contribu1 o perso·na1e, elen cando qui so,t to una prrima serie di casi di neuro-patologia. (~ome termin olog ia h o adoperato quella. stessa pro,p osta dal Gangi; e cioè o,r ganismi destr ol <~J1ili e sini tro-·l abili, adoperando d 'altro canto il termin e di cc plagiopToso1p ia n destra o sinistra per i casi in cui ]o studio si è limitato e.sclusivamie nte a lla morfologia della faccia. 1

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CAso I . - M. Gioacchino, rli anni 48, da Catania (9-IX-1933) : Emiparesi d estra. Movime11li jack soniani a carico della m età d estra della faccia. Evidente plagiocefalia e plagioprosopia sirtis tra. CASO II. - S. Giovanni, dj anrli 43, da Catania (1918) : Nevrite d ello sci a lico sinistro ; guarito. 1929: R ecidiYa d ell a n evrite dello sciatico sinis tro; mig·lior am er1to . XII-1933: Riacu ti zzazion e della nevrite nello sciatico sinistro. Eviden lissima p lagioprosopia sinistra (sinis tro-l abil e). CA so III. - F. Pie tro, di ar1ni 16, da Gravina (1929): Cal colosi r enale (specie a carico clPl rene sinistro); febbraio 1930, n evrite èlello sci atjco sini stro . Evidente plngio-prosopia sinistra (sinistrolabile). Co\so TV . - A. Rosa, di anni 70, da Paternò. (Ottobre 1933) : Emiparesi sinistra da trombosi cerebrale. Plagioprosopia e plag iocefalia destra. CAso V. - M. Agata, di anni 47 d a Cat ania. da circa un anno nevrite sensitiva brachjale di destra. EYicl ent e 11l agioprosopia des tra (de. Irolab ile)• .


<< IL POL1GL1NICO »

1686

CAso VI. - G. Gaetano, di anni 33. Lue preg·r essa. 1929, nevralg·ia trigemino sinistro perfettamente guarito. Gen.r1aio 1934. Recidiva nevralgia del trigemino sini stro. Evi(len te p1 ag"ioprosopia sinistra. CAso VII. - C. Maria, di a11ni 49, da Noto. Nevrite sen sitiva radiale destra. Notevole plagiopro~opia d estra (destro labile). VIII. - P. Giovanni, di anr1i 25, da Adra110 (dicembre 1933) : N·evrite del VII di destra. Plagioprosopia de stra (controllo f olografi ço) . GASO

[.A.NKO

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NUl\I.

43)

rebrale : r estitutio ad in teg·rum. Gennaio 1934 : nuovo ictus con emipar esi destra. Plagioprosopia sinistra. CASO XXIII. - O. Giovanni, di a11ni 47, da Rag·u sa . Lue pregressa . A 20 anni otite media sinistra. FebbTaio 1934: nevrite del VII di sini stra. Plagioprosopia sinistra (adeguato controllo fotografico). CASO XXIV . - ·C. Domenico, di anni 47, da Catania. Ernia strozzata destra pregressa. J934: tremore ngli arti superjori e inferiori di des tra. Plag ioprosopia destra (destro-labile).

CAso IX. - . Q. Salvatore, di anni 23, da Zafferana Etnea (gennaio 1934): Nevrite del VII di sinistra. Evidentissima plagioprosopia sinistra (controllo fotog·r af:ico).

CAso XXV. - C. Pietro, di anni 50, da Ca la11ia . 1\ 20 an11j otite media suppurata destra. 1933: Emiparesi sinistra da trombosi cerebrale. Plagioprosopia destra.

X. - L. Anna, di anni 36, da Catania (1933). Nevrite sensitiva brachiale des tra. Plagioprosopia d estra (des tro-labile).

CAso XX, TJ. - P. Rosoli a, di an ni 55, da Centuripe. Lue 11regressa. l\1arzo 1934: Emiparesi d estra da endoarterite. Lieve plagjoprosopia sini stra.

CA so XI. - C. Domenico , di anni 61, da Pat er11ò (gennaio 1934) : Lieve emiparesi sinistra da tro1nJ)osi cerebrale. Plagioprosopia destra.

CAso XX''ll. - S. Vi11cenzo , di anr1i 24, da Pnt ernò. Nevralgia del trigemino di sinistra. Evid ente plagio·p rosopia sinistra .

CASO

CAso XII. - S. Giovanni, di anni 46, da Catania (1931) : Nevrite dello sciatico d . : gennaio 1934. Recidiva della nevrite dello sciatico di destra. Lieve ipotrofia dell'arto omonimo. · Evidente plagioprosop,i a destra (destro-labile). CAso XIII. - R. Barbaro, di anni 79, da Pat err1ò (1933) : Nevrite del VII di destra. Notevole plagioprosopia destra. CASO XIV. - C. Barbara, di a11ni 57, da P3:ter11ò (1916) : Intervento per tumore alla n1amm ella s)nistra (1932) : Emiparesi sinis tra fl a trombosi cerebrale. Plagioprosopia destra. CASO XV. - D . Francesco, di anni 76, da Paternò. (1933) : Emiparesi destra d a trombosi cerebrale. Molto mig-liorato. Gen11aio 1934: Nuovo ictus-afasia-emiparesi destra. Ernja inguinale sinistra. Evidente plagioprosopia sinistra sinistrolabile) . CAso XVI. - G. Maria , di anni 26, da Catania. Nevrite sen sitiva brachiale sinistra. Plagioprosopj a sinistra ( si11is tro-labile). CASO XVII. - l=t. Rosario, di anni 39, da Pater· n ò . Lue pregr essa . Da parecchi anni n evralgia del trigemino destro (branca oftalmica). Notevole plagioprosopia de~tra. CAso XVIII. - A. Ca terina, di anni 64, da Paternò (madre del R. Rosario) (1934) : Nevralgia trigemino d estro (branca oftalmica). Plagioprosopia destra. CAso XIX. C. Giovanna, di anni 28, da Catania. Nevralgia <lel trigemino di destra. Evjdente pl ag·ioprosopia destra. CAso XX. - A. Vito, d.i anni 49, da Catania. Dal 1933 nevrite dello scia Uco di destra. Plagioprosopia destra (destro-labile). CASO XXI . - N. Giuseppe, di anni 55, da Aci Catena. Nel 1932 emiplegia destra da emorragja cer ebrale. Pl agioprosopia sinistra. -r

CAso XXII. - M. Antonino, di anni 64, da P aternò. (1928) : emiparesi d estra da trombosi ce-

·r.

CAso XXVIII. Francesco, di anni 35, d a Cata11ia. Nevralgia, 1.r·i gemino di destra (branca oftal1nica). ì\-Iolto evid en te plagioprosopia destra. - ~1. Salvatore, cli anni 28, d(\ Catani::i.. Lue pregressa . Febbraio 1934: Emiparesi des lra d a ei1cl oar lerite ol)]iler a11le. Plagioprosopi a 8inis tra . CAso XXIX.

CASO XXX. - M. Sanlo, cli a1111i 38, d a Catania. Nevralgia del lrigen1ino di des tra. NoleYo)e J)lagioprosopia cles tra. CAso ~XXI . - D. Con cetta, (li anni 29, da P aternò. Nevralg·ia trig·cmjno di des tra (branca oftalrnica). Plagioprosopj a des tra. CAso XXXII . - D. Paolo , cli an11i 50, da Paternò. Ernia ]nguina]e destra. Nevrite dello sciatico dj (lestra. Plag·ioprosopia destra (destro l abile). CASO XXXIII. _,, P. Carrnela , di anni 38, cl a Paternò. 1934: Spi11a vent osa al pollice della mano destra. 1932: Colecistite ed appen<licite (controllo radiologico) 1934: Nevri le flel circonflesso di destra. Evidente plag joprosopja destra.

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Dalla su esp-0 sta casistica, per quanto non Il umerosa, aip pare abb-a stanza chiaro· e co,s tan te il presentarsi di una data malattia o di una le·sio,n e di 11n dato organo., piuttosto da un lato cl1e dal! '.altro. In tutti i casi studiati s'·è potuto sempre controllare il dato obiettivo di una dissimm.e tria. dei diversi segmenti del corpo riJe'~andola , anche net casi più di111cili, attraverso n1ist1razio·n i e confronti minuziosi. Una conclusione abb·a stanza logic·a credo pç»ssa dedursi dal su detto· studio : la lesior1e di un dato organo 0 1d apparato non è una cosa fortuita o addirittura capric·ciosa1. Tale l esion~ è perfettaµiente in rapp·o·r to n d~·ficienze orgapiche tali da costituire un cc lor-us n1inoris resist erntiae n; e· q.u indi spiega il 1


f_\N:;\"O :X LI, NUi\C. 43]

1687

SEZIONE PRATICA

fierchè della lesione, a parità di C0ndizioni, delJ organo di un lato piuttosto che di quello del1·altro l•a;to. (Juesto fatto è reso molto eviden.te dallo studio delle dissimmetrie dei vari se.gm.enti del corpo. Tale studio·, ancoira embrionario, abb·i sogna di ulteriori controlli più estesi e gooeiralizzati, tali da poterne confermare la portata non indifferente nei rapporti co n la partologia. Riaffermo che è merito del Gangi. avere individualizzato nella dissimmetria del corpo urr1ano uno dei fatto·r i controllabili della predispo>sizio·n e individt1.ale. 1

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f{IASSl 1 TfJ. L' 1\. dopo av-ere accennato alla dissimetria del corpo uma110, si riferisce alle vedute ed alle ricerche del Gangi, e, attraverso l 'espo·sizione di parecchi casi di n europa1to.Jogia , fa ri-· levare la costant.e localizzazion e della lesione o sindron1e morbosa a carico della metà del corpo che più manife$tam·e nte atipiica. La dissimetria costituirebbe, econdo l 'A. un « locus minoris resistentiae ».

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI CHIETI REPARTO CHIRURGICO

Endoarterite obliterante. Prof. S·ERl'OHIO M .l \RINACCI chirurgo primario , direttore. La patogenesi di quelle forn1e chiiurgiche c]1e vanno sotto il nome di endoarterite obliterante è varia secondo i diversi autori. Tl Wini-Yarter riteneva l 'arterite oblite·r ante una malattia primitiva dei vasi caratterizzata da u11a endoarterite produttiva a decorso cronico , con esito in restringimento e chiusura del lt1111e vasale, ad etioJogia oscura, non di origine arteriosclerotica o sifilitica. !Buerger invee.e ammette si tratti di un processo infettivo primitivo che colpisce i vasi sanguigni (arterie e vene) con tutte le note istologiche dell 1angioite con esito in trombosi ed organizzazione del trombo (tro mbo-angioite-obliterante). Oppel avanzò l 'ipolesi che I 'iperfunzione surrenale fosse causa di turbe croniche delle pareti delle grosse arterie con desquamazione del1' endotelio, degenerazior1e del] a tunica muscolare e conseguente trombosi: chiamò la malattia arteriosi surrenale: partendo dal concetto 1

patogenetico dell 'iper-adrenalinemia, propose e praticò per primo nell'uomo l'asportazione della surrenal e sinistra. Ricorderò ancora che il Parkes Weber chia mò la malattia arterite obliterante non sifilitica degli ebrei, poichè sembrò all ' A. che gli ebrei vi fossero più predisposti, e più di · frequente il sesso maschile. Quale che sia la p·a togenesi , l 'esito dell'arterite obliterante è una gangrena più o meno estesa e progressiva a seconda di varie circostanze, e sopratutto della possibilità dello sviJuppo del circolo collaterale. Il co,e fficente essenziale per la costituzione del circolo collaterale, è rappresentato dai prodotti del ricambio cellulare del tessuto an emico che detern1i11aoo una1vaso-dilatazione non solo delle piccole anastomosi arteriose, ma anche delle anastomosi é11 Lerio e, m a anche delle anastomosi cayJillari: per conseguenza, nono•s tante estesi processi di trombosi e di endo-arterite, rimane conservata la vitalità delle parti periferiche. La malattia , come fà notare Buerger, comincia .p er lo più con un episodio aouto : crisi dolorose ch e insorgono bruscamente p. e. al polpaccio;. flebite migrante (Buerger) : questa tromb·o-flebite segmentaria di una vena superficiale, non è che l 'immagine esatta del processo che oblitera i vasi ·p ro.fondi: altri dif:turbi cirr,0latori sono rappresentati dal rossore intenso provocato da una posizione prolungata o dallo stato declive (segno della Chau ssette di Vaquez), pallore della gamba1, ipotern1ia: pulsazio ne arteriosa sco·m parsa sulla tibiale anteriore e posteriore: l 'affezione 1>resenta anche una speciatle sindrome ematolo.g ica: aum·e nto dei globuli rossi, delle piastrine , della viscosità: lieve iperleucocitosi. Il sintoma più importante che domina tutto il quadro morboso che fà decide·r e all'intervento conservativo o demolitore ·è rappresentato dai dolori intensi insopportabili, che non risentono che poco l'azione della morfina, che non danno riposo ai poveri infermi nè notte nè giorno: chi ha avuto occasione di osservare tali infermi sa in quali misere condizioni essi si ri-d ucono per i dolori e per l 'insonnia. Altro sintoma capitale è rappresentato dalla ga!Ilgrena più o meno estesa ad andamento cronico e • progressivo. La diagnosi specialmente al principio può incontrare difficoltà: si può pensare ai dolori reumatici a talalgia : nel periodo di stato si può pensare al morb·o di Reynaud, gangrena simmetrica delle estremità: all'acrocianosi la quale a differenza della malattia di Reynaud non si accompagna nè a dolo-r i nè a crisi pa1


16~8

« IL POLICLINICO »

rossistiche: si può pe.11sare all 'eritromelalgia, affezione c:aratterizzata da accessi dolo·r ifici con se~sazion e di ustione, accoro pagna ti da rossore dei tegumP.nti specialmente all'estremità: c;i deve anche per1sare all'obliterazione di origine traumatica, al diabete, alla sifilide. Quando si possono escludere queste affezioni si deve 1>ensare a un 'arterite giovanile, o per lo meno presenile. Le arteriti giovanili presentano spesso dei 1~eriodi di remissione: il trattamento razio·n ale dovrebbe per conseguenza mirare anzitutto ad arrestare l'evoluzione della malattia, in seconrlo luogo a rin1ediare alle conseguenze della insufficienza circolatoria, infine mitigare i dolori (trattamento sinton1atico). Perciò in pri1no luogo sopprimeremo le cause d'intossicazione (trubacco , alcooJ) : si cercherà abbassare Ja viscosità sangui gna con degli anticoagulanti. (citrato di sodio p. e. ìngestio11e o iniez . endoYeJ)ose). IBuerger per favorire lo sviluppo del circolo collaterale preconizza un tratta1nento ginnastico che egli chiama « tbe postura} method n : essendo il n1alato in posizione orizzontale solleva l'arto a 60° o 90° al disor)ra dell'orizzontale e ve lo tiene 1}er il tempo necessario all 'a111})arizione del paJlore ischemico : l'abbassa poi e lo fà pendere fuori del letto· ·p.er due , cinque minuti sino ad ottenere un 'iperemia reattjva: I'8 rto è poi rim esso in posizione orizzon tale per tre-cinque minuti , durante i quali si applica ttna corr~nt·e elettrica o una borsa di acqua calda il malato ripete questi esercizi .. 6 o 7 volte per ora e 6 o 7 ore per g io rno. t stata consigliat.a anche la diatermia , l'aria ca1d,1, pare ser1za risultato: molti autori ha11no praticato e pare con risultati favorevoli la cura d'insulina a malati con glicemia normale. Mezzi chirurgici. - Anzit11tto la sim·p atectomia p eriarteriosa : tale op erazio:p.e è destinata all :insuccesso: non è logico e razionale agire sui vaRornotori d 'un' arteria la cui parete è molto alterata: i risultati della simpatectomia i1ell'endoarterite ob.Jitera11te sono pressochè n11lli. Resezior1e arteriosa: n elle forme generalir.zate tanto la simpatectomia ch e la resezioue arterio&a rimangono· senza effetto: però il Leriche 11a conf'tatato cl1e nelle forme localizzate (per trauma, per comp ressione, per congelam ento) s1 può evitare l'amputa~ione ricorrendo alla resezione arteriosa. Lericl1e ha dimostrato che in questi casi la 1 csezione arteriosa è la miglio·r maniera di fare la simpatectomia: segue una dilatazione rr1olto marcata, e in realtà l'effi cacia dell 'ope1

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[ANNo XLI, Nui\I. 43]

razio1)e è dovuta alla soppressione del nervo 1nalato.

Resezio ne del simp·atico lombo-sacrale e ran·tisezione. - Il Diez ha eseguito dodici volte la resezion~ . del si1:11)'a Lico lon·tbo-sacra]e per trombo-ang101te obliterante: l'operazione si· esegue in posizione di Trendelenburg : sposLata la massa intestinale in alto si in cide il perito. neo parietale posteriore a d. a ridosso dell 'articolazione sacro-iliaca destra, a sinistra nello· spazio parieto-colico sinistro: si preparano con cautela i .grossi vasi, si ricerca la catena collaterale del simpatico ap1)ortando dal 2° ga11glio 10mbare sino al terzo sacrale: tale operazione· secondo il Diez, sopprimendo le vie vaso-costrittrici , porta a ristabilire il tono naturale def sistema vascolare: con1e risultato immediato. si ha un miglioramento del regime vascolaredell' estrerL1ità: l 'al1me11tata irrigazione l)Orta con sè la cessazione immedia,t a del dolore prodotta dall 'ischemia e la guarigione delle Jesioni trofiche ~ gangreuo e di o ri g·ine arteriosa vaso-motrice simpatiche. Pieri e Adson hanno eseguito· con risultati non favorevoli la sezione dei rami comU11icanti che provengono daJll 'ultimo ganglio lombare e primo sacrale. 1

Anastomosi artero-venosa. -~ Sperimentalmente i risultati sono contradittori: l'anastomosi non sempre resta pervia: l 'inv·e rsione cir colatoria da alcuni è ammessa da ailtri n egati-(: i risultati dell'anastomosi arter·o -venosél per gangrena spontanea degli arti non sono affatto incoraggianti: la circolazione non è invertita o lo è per breve tempo: l'anastomosi non resta molto tempo permeabile: il sangue arterioso raggiung e solo in pa1rte i tessuti i)erifcrici: e ritorna in circolo per le moltep·li ci collaterali venose. L'Antonucci h.a proposto ed eseguito per p ri lllO la doppia irrorazione arteriosa dell'arto i11feriore , praticando 1'anastomosi fra l'arteria iliaca interna e la vena iliaca esterna: in tal' modo si realizza la doppia irrorazione arteriosa dell'arto malato senza aver menomamente compro,m essa o diminuita la irrorazione che per q11anto ridotta dalle condizioni patologiche ~ontinu.a a compiersi per la via anatomica normale, cioè attraverso· l'iliaca esterna e i vasi arteriosi femorali . Legatura della ve11a proposta ed eseguita da Oppel: l'azione fisiologica, secondo l 'Oppel, di tale opera:z ione si basa sulJa pressione periferica dPil territo·r io anemico· che s'innalza anche notevolmente: secondo Donati la legatura agisce per stasi ' 'enosa e per m aggior qi.1nntità


\' o SLI,·

NUl\1.

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cli prodotti tli rican1bio, specialn1e11te 1 acid o co rJ)o11ico, ad azione vaso-dilatatrice. \ -oglio ora fern1armi br~rven1ente ·ulla urr e11alectomia1 oper azio·n e ch e si ispira a lla t eori,1 di Oppel ch e l 'iperfunzione urren ale ..,ia lt1 causa di turbe cr orl icl1e delle pareti d elle r.r1 osse arlerie , n ell '.arterite obliter ante1. ~el 1920 il Bru11ing l1a cer cato di introdurre 11elJa p ratica chirurgica l 'estir1)azio·n e unilatera le (lella capsula f;Urrenale , n ell 'epil essia. La !'ri111a opera·zione di asportazione d ella cap ula surrenale fu eseguita da Oppel. P er com odità di t ecnica si asporta la capsula surren ale di si 11istra: si può seguire la via l ombare e ]a ,·ia tra11speritoneale. 11 p rocesso tran speriton eale di Brii11ing· si esegu e con u 11 'incis ione a11goJare cl1e si inizia dal processo ensiforme, d ecorre per dieci ce11Limetri lungo la lir1ea m ecli;l11a , poi gira obliquamente a sinistra at traver so il r etto e 1'obliquo esterno : si apre il r~ ritoneo , si spos ta in b·asso n1 0b·i lizza11d o]a la flec:sura d el colon, si s.posta in alto il pancreas, ~ 1 apre il periton eo •posteriore: i ricer ca al lat o i11terno e superiore, del rene inistro la ca1)~n l a : si tn g liano i vasi u pinze en10 taticl1e : ~ i ;:t sporta : l'oper azione è g·rave . Bumbe e l\.tittner hann o seg·u ito la via lon1 bare: l 'irLcision e decorre sotto la d odice..: i111a 1·n~ tola sino al r eLto; . i r e$eca la cost ola, i i11cide la musculatura , si scovre il r ene e si a ])hn~ a : in tal moclo la ri cer ca dell a urrc11 ale lJ 011 offre difficoltà. 11 Girgolla ss ritiene, secondo la . . t1a r:•q1eritinz.a , il processo più a datto il seg·uente: inl'ision6 rlella cutr., due dita al disotto della dodicesima costola , ch e partendo a cinqt1e o sei cen tim·etri dalla li11ea . . pinosa arriva al lat o e terno del retto di sin i tra: si r ecido110 i dt1e o bliqui, ~j intacc.a an cll e il r etto, si incide la fascia lombo-dorsale, i 1 lati imus dorsi , ]a rnassa sa cro-spinosa , il legam ento lomb o-sacrale e in pa.r te il quadrato dci lombi : il i)eritoneo viene respinto con cautela; i coYr e il Tene, n1a no11 conviene lussarlo all 'e terno, ma <>hbassarlo, si i sola la cap·sula, facendo atte111ion e a i)render con p inze emostatich e alcune 'e11e cl1e corro110 n ell 'adipe ch e ri,,e t e la .-n p ula: i peduncola al lato inter110 e .. U})e 1 iore e si asporta. Il Donati segue la seguente tec11ica ch e io trascri,;o : « in ci ione lunga quindici centin1e1ri ch e partendo dalla linea p araYertebrale incrocia lie,rem en te ad X iJ decor so d ell a dodicesima costola: in c isione del periostio per la ma.g gior lungh e7za po sibile: r esezion e sotto})eriostal P estesa della costola; sez ion e dei piani pro fondi seco11do la direzio11e e in corri~

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lG 9

SEZIONE PRATICA

~1>011dc11 za del lett o cosLalc , il cl1e i)er111ette cli

penetrare facilmente nella log·gia surrenale : il r en e e gl i strati ch e lo circondano ,ren gono scru·po lo ·a1nente ri pettati , pur do,1 endo, i i)er1 etrare n ella loggia fìbro a di es o: arri, ati Il ella loggia s urren a1le si di · ocia delicatam e111e con p iccoli batuffoli 1'adipe attorno alla capsula . .. i sezionano fra due legature i peduncoli va rola ri e si asporta la g1andola. L 'effetto prin cipale della surrenal ecton1ia è l~ scom1)ar sa del d olor e, dolore ch e è in rapp orto con le turbe circ ~ latorie del t erritorio a11en1ico, soslenute dall 'azione esagerata d el l;adrena lin a e di tutte le ostanze pressorie che la en sibilizzan o (pituitrina, colest erina). Si as]JO rla la surren ale di sinistra p oicl1è la asportazi on e della desLr a dati i rap.p orti di essa col feg·n Lo e colla cava o ffre rrJaggiori diffi coltà operatorie : è buona r egola la ciare alcu11i pezzett i cleJ] a glandola, per evitare llna si11drom e d'insuffi c ienza surrenarl e aouta ch e si è ~.vuta in alcun i ca si in cui la Sl1rrcnale d e tra ·era anaton1icament e lesa, e ft111 zionalmente i11 suffi.ciente. f.2ua11do i m ezzi di eh ir urgia co11uer' atiYh r1on sen1brano indicati , o il lor o impieg·o no11 h a ben corri posto , per l 'i11ten ità cresce11te clei dolori per.:; i · te11ti e viole11ti , per il p,r o1g·redire dell a g·an o·ren a s i è ro~tretti ricorrere al l 'operazione d emolitrice , a ll 'am11uta2ion e. Il qu esito e senzia le e ir11porta11te da r i olver e è cli dec idere d o,·e clebba ca der e l 'an1putazione: dirò subito che ql1i le opinioni so110 discordi e mentre alcu11i cl1i1·l1rg·l1 i son o J)artig·iani della den1olizion e gen ero ·a adducendo il moti, ·o ch e una 011erazion e economica può r e nder n ecessario un econdo intervento r>er il g·ang·renar . . i d el m oncon e, altri , e p iù a ragio11e, rimang·o110 '[}artig iani di un 'operazione eco11on1ica . A m e en1bra ch e bi ogna r eg·ola r i '"' eco11do il criterio di operazioni €Con o1n ich e. J)Oich è il ris1)ar n1 iare sino a] limite del po. ib ile, può dar e ugualm ente un n1oncone fu.n zion alrr1ente più adatto , enza crre~­ sivo ac ri licio d ell \1rLo. È s tat o inf.aLti notato ch e in alcun i ca i di gangrena n on sempre on o colpiti i gros i vasi nl a spes o ·in vece ono colpite solo lì. e. le arterie plantari: i n tali casi una CJ1opart una Lesfra11c p uò esser sufficjente: d'altra parl e Yi sono dei casi n ei quali an ch e con tro111])0$i rstese dci gr o . . si vas i il n1on conf di am1)uta1ion e è 5uffi cienten·1e11te nutrito l)er cl1è è b e11 sviìuppato il circolo collat erale (caso di n1ia o ser' azione); e tanto più fa cilm ente si sYil u1)pa lì Cl' quanto più le11 l a C Yercl1i a r )a le~ ione erLcloarteritica. 1

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lC.90

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« IL POLI CL 10.71CO n

J crit eri sui quali noi p o ìa1110 ])asar ci per stabilire ove (lebba cadere l 'a1nputazio1l e, son o .

,-a r1:

La i)ul azione arteri osa: si dice cl1e I 'apprezzar e la pulsazion e della tibial e po teri ore n el solco r etromalleolare e d ella tibial e a11teriore a I dorso del pit de è un dato in fa,1 ore della de111 olizi'Jne econon1ica. l~uerg·e r consig Jia n1etodicame11te l 'a111putazìon e alla Gritti o Rl t erzo i11ferior e della coscia : altri , se non percepiscono il polso della IJOplit ea, amputano senz'altro la coscia. r)ual cl1e osser vazione sul sintoma in base al re1)er to del caso cln me illustra to : co1ne risu1t n dall 'o~ an1 e clinico e i to-pato1ogico, era oblit erato tutto il tronco principale dell 'arto in ferior e (arteria femorale p·oplitea art. tib. ant. e })OSt .); JlOn si per cepiva alla palp at.Zione ch e la i)ulsazio11e della iliaca esterna : ebb ene i11 q11e to caso I 'amputazion e alla Gritti è stata più ch e sufficiente, operazione ch e eseg·uii ispirandomi sempre a·l concetto di amp utazioni econo.m ich·e, m entre forse il percepire solo la pulsazione della iliaca esterna avr eb·b e potuto i11durn1i al] 'Rmputazion e alta della coscia con eccessivo sacrifici.o dell'arto , e n el caso singolo della ft1nzione. ()sci.llomeLria: non descrivo la tecnica : si saggia col P acl1011 : ci dimostra lo stato della rJa r ete vasale : qua11do 1' onda sanguig na p·en etra n el ' 'aso, al quale è tata tolta la compres. . ., ' . . . . s1on e> qi1esto s1 espanaer a in misura maggiore o 111i11 or€ a seronda della elasticità delle sue r>ar eti e dell 'am1Jiezza del su o lum e : natural m ente J' esan1e col P acl1011 ci ri,re]a lo st ato del tron co arterioso prin cipale, n on lo stato della e ircolazione collaterale . Quando la, p·r ova è positi\ra possiamo riten er€ ch e a] livello dell 'indice oscillometro ampio , il m oncone sarà ben n 11trito e la cicatrizzazion e assicurata: ma i 11 qt1 ei casi come in ,q uello da me illustrato , in cl1i l'oscillometria 11on poteva darci alcun criterio , come r egolarsi? Ebbene in molti casi il critt)rio della oscillometria , come quello della p ulsazion e n on ha valore alcuno per indicarci la sede dell'amputazione, ch e deve esser esegu ita sen1pre econ omican1ente; il circolo collaterale può esser sufficiente a.d assicurare la nutrizion e del m on cone, n o11ostante la n1anca11za dell ' osr.:illom·e tria. Pro,•a di ~Iosk~ov i rz. Ila un ' jmpor tanza n1olto r elativa e dj ~cussa: es. a dovre])b e rivelare lo s tato della circolazione profonda , dal liYello di i1Jer emia attiva che si ha quando do1)0 5 minuti si toglie ·1a fascia di E m arch ap11 l irnta dal pi ede a 11a r adice d ella coscia : con 1

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\Ll , \t l\I. 43}

essa si può avere un criterio i11olt o di ·ct1til)il e e incerto . Arteriografia. - È un 'altro 111etodo cli es1)lorazione della permeabilità arteriosa e clella suffi cienza circolatoria. ~i può iniettare 11elle arterie o lipiodol (Sicard) o joduro di sodio alla soluzio11e del 25 '1~ (in qu.a ntità di 10-15 cn1r.). Se la circolazione è lib·era le arterie sono ' risibili solo per qualche econdo : arrestandosi in lln tronco arterioso la soluzione opaca ai r a~o- gi, avre1no la dimostrazione del punto oYe è}'obliterazion e arteriosa e dove si deve an111utare per cadere in tessuto sano. L'iniezion e si fa scorrendo l 'arleria al tri<t ngolo di Scarpa o pun o-endo l'arteria senza pri n tn de11udarla. Il n1 etodo 11a dei •1Jericoli: em orrag·ia , ,-a~o­ cost ri zione, aumento deJI 'isch emia , intossica zion e ge1)erale; p er di più tale metodo d 'indagir1e JJUÒ portare a error e d'interpretazione: è inesntto ritenere p. e. che Ja nutrizione di un lernbo è él ~sicurata dal contenere le art erie il' li piodol poi chè tale permanen za può dipen cler e d:-l lla stasi: d'altra parte se le collaterali n on si vedono non vuol dire ch e il lembo · è insuffi cient e, p oich è, co mf 11a 11 01ato il Leri cl1e. l ~ vie collaterali non sem11r e sono ' 'isi})i]i . Per conseguenza .a nche l 'arter1og ra fia n on 11a ,-n lore assolut o : nel mio ca ~o la ua applica7io11e i1on era possibile essendo la fen1oral e ol)li1 erata. Giard. Ciro di Alfredo , di a11ni 40. Entra in ospedale il 3-5-1933. Padre vivente, n1aòre m orta di p ar alisi. Il p azi ente assicura di essere stato sempre b en e, n1entre era al servizio miljtar e h a contratto la i11alaria . Nega lues, 11a aYuLo bl en orrag·ia . Da circa qt1attro mesi ha n olato la com1)arsa all 'estremilà delle dita dell 'arto inferiore si11is tro di parecchie m acchie di colorito r ossovinoso e contempora11ea1n ente b a co1nincialo a soffrire di p ar estesie e di dolori lancinanti all 'estreIllit à delle dila . ln eg·l1i1 0 è comparsa sul clor o del piede in corrispond en za Ct ella li11ea incla larsofalan gica dj una zona di colorito cianotico ard esiaco ch e è andat a allarganrlosi, circo11data da t111 a1011e rosso-vivo, 1nollo dolente sponta11earnente e all a pre sio11e. L 'arto n on appar e ede1nat oso e si aJ)prezza la pul sazio11e rlella fem or ale all 'arcala i1on si apprezza la pulsazion e della tibiale post er. dietro il malleolo. Il Inalato avverte dolori fierissimi ch e non ri sen Lon o che poco l 'effetto dei co111u11i an algesici e della m orfin a : più che dalla .g angre~ ·11a l 'indicazio ne all 'inter vento è da lo dai dolori in ~opportabili che 11on <lar1n o un m o111 ento <li treg·u a al p oYero m alato. Operazione (Marin acci), 6-5-1933 . . (Rachian est . novocaina). I11cisione per l~ r1cer ca d ella fe111or ale n el tria11golo di Scar1)a. S1 aJ)J)Orlan o due o tre g·Jantlole linfatich e in grossa1e. P~l­ pando col dito si avverte n ettarnen1 e la p~lsaz10ne dell 'i]iac:i eg ter na e (l ell a fen1 or alr al <l1 sotto C ..\. SO CLIN J CO. -


SEZI ONE PR1\TICA

del! 'arcata; eg·u e lJOi t111 corclo11e te .. o rigido a S\l perfice 11e ' en1en te i11cg·uale, ad er e11 le ai Les u U c jrco tanli 11011 IJUl a11le. i rico110 ce e er l 'arleria fen1ora le lro111bo ata e j) riva co1111)le la111e11 lc di }Jul-

1691

Co1ne effello in1111edja to d ell 'operazione la din1inuzione mollo noleYoJ e d el dolore; però fu transitorio: i d olori ripre ero più gangrena si anelò Je11Lan1e11Le e lc11cle11do,

si ebbe l 'effettò fieri , la qualche

'

\._

'

F1c. 1. -

Avvent izia con proliferazio11e d ell e fibre el a Licl1e. COlorazion e V\Teiger l. l1~n1alo "'ina e oss. Ocul are Zejs ; obb. 12 x Kori s lka.

F1c. 2. Scloppjamen lo della lirnilante interna cot1 di Lacco cli una Ja1nill n e las Uca che penetra i1el lu111e Yasale.

'"'azione; essa vie11 e i o lata co11 laboriosa e a lte11ta })reparazione: Ja vena ad eri sce i11ti1na111en le all 'arteria tro1T1bosala: la ... i e1)ara con <l ifficol Là e si riesce enza af.fat lo ledere la s11a parcle . Si apporta fra due allacciature un lratt o di circa ollo centi-

cJ1iazza cianotica ,1 PJ)a rvc verso la metà cl ella g·amba onde si decise ricorrere all'amputazione d ell 'arto: non pote11do }Jer rag ioni ovvie ser,·irci d ei 111ezzi a nos tra disposizjone (pulsaz. arteriosa, art eriogr afia , osc illo111 e lria) ma11cava infatti Ja fe-

F1 c. :3. -. Bol lo n e elaslico-con n e l I ivo cl1e si .. I riccn dalla li 111il anle i11 Lern a e pene lra 11el 1un1e \ :t ale.

n1e lri, della fe111ornle ch e RJ)pare rnag·g·ior111 e11 le a ll erala . "' t1lura a stral i. C~t1arigione operuloria. ~J acro copica111e11 te 1·ari eri a asporta I a UJ)pare come un cordone rigiclo 1Jea 11lc . riclotta di 'olt1n1 e, co111jJ]e la1nenle oblitera la ii1 c1ue:,to Lrn l lo d a u11 Lro111JJ0 cl1e fuorie cc dal 1u n1 e.

1; 1G.

4. -

Lin1i la11t c in ter n a sclop1Jiala .

n1or ale, ricor i , per le rag·ior1i eS})OS le alla an1pulazio11e osteopl astica all a Gritti , op erazione eseguita i11 e leronarcosi, "il 26-5-1933. Il decor o fu favor<.'Yolc e l 'i11fer1110. col n1on ro11c co1111)J clo.1nente c ica tri zza lo libera lo del tu I Lo d ai dolori lerrillili di r ui era - Lrazjal 0, i11ig·Iioralo 11elle condizionj generali, fu cli 111e o cla ll .osp edale a i pri111 i cli 111 glio. Ho ri' i sto il n1ala10 cl o1)0 9 ine i : ]e s u e con <liLio-


YU92

(< JL l'OI, fCLL.\ICO

i1j loca li e ge11er ali o l Li111e. Bspo11go in sin lesi alc t111e 11o le rj a ~ u11li ve sull 'a11alorn ia p at olo o·]ca cl ell 'affezio t1e, facendo poi seg·u ir e delle n1icrof~to­ g·raiie d i111ostra live dci t agli i stoloo-ici d ella fe1110o r ale a }Jortata. Le n1icrofotografie sono s la le eseg-_L1i te d.al clo ttor Ve l la (Pescara), ch e sentitamente r111 gr az10.

»

[,\:.\ i.\-o XLI , i\ L ~1. 43]

rr1ero cl i elen1e11ti ela. Lici si osserva fra l 'elasti1'a inte1 na e la muscolare. Nella tonaca me dia alcu11 i 11anno osservato l1n 'ipertrofia così accentua I.a delle cellule muscolari da attribuire a quesL1 alterazione la parle più importa11t~ e .1)ri111itiva del proces o (Sternberg-, 'Volf) : altri parlano di urt a.ssotLigliam ento della m eclia (Marlte11fel.1, altri (IJaga, Gruber) parlano di isr,esfimeì1Lo dovuto a s,rilu1)po di connettiYo fra re U11 le n1l1sc0J ari. Il trombo è un fatto econdario: i costituisce essenzia]n1en Le sull'intima arteri osa alterata , co11 il c<1nrorso del rallentan1 ento della corrente sang·uigr1a . Nelle ven e il ]>rote so produtt iYo è· m en o atti,10 ma evidente. Tll c\SSl Tl\'TO.

F1c. 5. -

Li111il a11le inl er11 a co11 pro]jfer azion e fiJ)rilla r e di ele111 e11 li elas ti ci t anto ver so il l un1e Yasal e cl1e Yer o la n1 edi a.

La lesion e ba e della mala ttia è l 'arterite e la flebite produttiva a carico di tutte le ton ache e n or1 g ià una semplice endoarterite com e era stata ini zialm enle conce11ita . La l1roliferazion e dell 'inti1n a è il fatt o in iziale cl1e di alito si m onifes1a più accentuato su di una parte del contorno del vaso e grad.atam er1te progr edisce sino a r estring·ere il lu1ne e talor a an cl1e acl occ lt1derJ o . Le proliferazior1i deg·li elem enti elasti ci S(lJlù pure caratteristich e·: le a.I terazioni d eJla rnedia e delì'avventizia , n1 eno inten e sono sem·p re a forma. produttiva. Le proliferazioni d eJl "intima delle arterie n ort avviene in egual misura sul contorno del ' Ta5o . in ge·n ere si svilu.ppa . u una parte della circo11fer e111n e questo fatto è più accentuato n ei grc,ssi va si. T fl le r eperto non è specifico dell 'en d oarterite ob·lit er ante poich è si trova rtelJe forme lueticl1e e tuber colari : non esiste 1111 andan1 ento· r eg·olare e prog ressivo lun go il cleC(•rso <l ei vas i principali , delJa iperplasia dell 'intir11 a da u11 punto <lista] e a u110 pros ima]e . o \1ce,·er ~a . 1,a qLirtsi Lutti g li ~utori è dimostrato ch e q uest e lE>sion i produttive delle .a rterie e delle ' 1 ene so110 ac:co111pag·11ate so,rente da proliferazi011i di t essut o ela ti co. La lim itante interna è con tinua , sinu osa ed u11ica . Sternberg·, JJaga, Gruber , ecc . hanno osser ' 'a lo la forniazione di una second.a lamina ela~ l ica 1100 continua e sfibrillata , ch e si accomp ag na all a lim itant e i11terna . il maggior nu-

L 'A. a pro1)0 ·ito di. u11 caso o scr y·a to, accenna alla p atogen esi e cliag nosi d eJJ 'endo-arterite oblitera11te : tratta dei m etodi di cura con ser vatrice o demolit ri ce : in caso di inter\1e11Lo dem olitore ricorrla i di versi n1ezzi a dis1Josizion e JJer delcrn1inare o,re si debba am puta re e racr.0111anda di ·eg·uire il criterio di essere eco1)omici p er q u anto è consentit o. ~

1

-ucc1 C. L a doppia irror azio n e ar te ri osa dell 'a.rto i nf er io r e 11el la ctira de lla m alallia d i B uerg er . ,Seri l li in 011ore di Roberto Aless::tnrlri. L. Pozzi , E<li lor e, Ron1a, 1933-"SI. C1l\ITNATA A . L a gangren a sp onta11erz cle yl i arti con specia~le rigu ard o a ll' erid oart eri t e oblite-r an l e. Relaz. al Con g·r. S. I. Chir., Genova, 1929. B EnAnIDA N. L 'art er i t e e fl ebite prol1u t ti va nella gangrena giovanile.• Arcl1iYio Ila]. di A11aton1j a e Is lologia Patolog ica. In. Un caso di gangrena gi ova11il e t r att alo con la su rren alect omia. ArchiY. It al. di Chir. , v. XX'' , 1930. B o n c HAHD. Beitrage zu r pri1nar en Endoart erilis ob li t er an s. D eutsc li Z eilschr. filr Cli ir. Bel. Ll"\-. 1897. G 1RGOL\ \, •. V b er Sp onl an e Ga11griin . Virchoff. Arcl1 . Bel. CL II , 1898 . Ju. Ob er di e Sponl angangrtin rl er i i1iter en E x l r e1ni l at en . Ze11tralbl. f. Chir. 1913, S., 1920. LE1sov1c1 R. R em ar ques sur l e cliagn os lié et l e traitem cn t des gangrèn es p ar arterilis obli lér ants cle l 1adult e. Jour11 al d_e Ch1rt1rg ie n . 3. rnar s 1928. 0BEHTH1JR H. D es obli t ér ali oris arl eri ell es des m ernbres en p arti cu l i er d es ri rtér; t es ju vè n iles. ReYue cle Chirurg ie , n . 9, 1927. OPPEL. On the exper i 1ne 11.t al basi s of t11eory of gangren a arteriti ca suprar en a.lis. The Lan cet , 1922. P AUPE RT-RAVAULT . F ormes cliniqu es des obliler at io n s art eri elles d es m èmbres. Thèse cle Lyon . 1925. G rRGOL,\ ,,- . ulla t ecn ica rl ell. estirpazi on e de l le cap su l e surren ali . ZeI)lra])l . f . CJ1jr., ii. 37, 1922. ANT O


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ì\>u~1 .

43]

SEZJ ONE PH.\ T ICA

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. rJii-~

.d)·r. ~1V'l\f1

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La componente neurogeno-costituzionale nella genesi degli stati subfebbrili ero• •

DICI.

1693

ILica. _·\..lcuni ùi (1ucs li 111aJali accu ,a, an o di::- ~ur~i s11bielli'i <.l cl c uore, per lo più palpitaz1on1 , qualcl1e 'olla dolenzia i)recordi.ale o Jie,.e al'fa11110. Obietti' an1ente ,·eni,·a co11 .. tatata qua i ~ e n1pre Lac~icardia (da 9U a J 20 al n1i11'), ]J-e o acce11 Iuaz1on e del I 0 to110 co11 soffi o "'i._t olico alJa. j) ~11 la; 10 studio radiologico del cL1ore non dln1ostrava a 11n1e11to di \ olt1111e, n 1elte:n do in rilievo solo contraz ioni fre(1ue11ti e cc U]}e1 rficjali >>. L 'ECC er a i1or1naJe. Pa rle11do dall 'osservazio11ei di Cernogot1]}0\·\', r l1e la n1orfina quale lì.arali zzar1t e dei ce11tri I crn1oregolf\1tori ~Yrovoca i11 que ti indiviclt1i lo al1bassa·m ento della feb·bre, l 'A. l1a escoQ·itato '-' llJla r)rova diagnos11 ca cliffcre11ziale, atta a cli111ostrare che ne j ca: i del genere . i Lratta· di uno tato di erc it ab ili tù i)ern1a11 e11te cl el ce11tro lern1ore.g·olatore; difaLli . on1111inistrando dei pre1)arati di lri r nj 11a ( I cc . di soluzio11e a 1 ?loo pro di e) ::-i provoca va lln g·raduale arun-, e~t o d el~ a. feb·l?re (cl1e no11 si osser va negli nl tr1 fel}]1r1c1tan ltJ cl1e tor na' n ai JiyeJ]i preceden ti do.po la sos1Jen sio1n e d el farn1.aco. D altra parte i soliti a1n ti 1>iret ici 11on in fluiscono su stati ubfebb1rili di orig·inc n euro-costitt1zionaJc. Dunque l 'azio1l r clell a morfin a n el sen so dep·rin1 cn te e quella dell a . tricnin a in . e·11so esa l t~nt e co·s ti tuisco no la c.aratteri stica di q t1e·sti s tat1. Pe.r quel cl1e rig·uurda. 1a pa logen e i clclJa lenlJ>eratura ·ub.fcbl)ril c rro11ica a s11bstrato n euro-costiLuzio·n aJe 1' r\ . rrede cl1 e condizion al a d,a lla Ja])>ilità dr 1 cc n t ro l er1110 regolatore in i11d i,·idui a ... len ici (a <[ll C Lo tipo ap•partene,·n1110 l t11 ti i ca. i o, ser Ya li ) e .. a 11a 11er ra u ~n clel er1l1i11an le qualcl1e leg·g·r rél 111 fezion e (ton i11i1 e o i11fluer1 za qu~si se 1l1 pre r i . . rontra1b il r 11 e ll 'a11a1l1 ne. i) r lle aJtcrn 1'crruil1l)ri o instal1ilr cl i q ueslo ('eri Lro. S·. ~lr l"Z. 1

(.J . S c rrPIRT. J/ race brioje Dielo, l 93-1, i1. 3).

Il l J1rob·le1111.a c.legli tati , uh febb rili cro11ici cor1 li!1ua :1d es·'er e di allualità , a11cl1 c p e r la t'Lla i111rp1orta11za iJra.t ica. ' ' arie soluzio11i so·110 ~t l <1 Le i)rospet tate, i11a la ste ~a loro n10Jte1)licit~l ' la a din1os lrare , forse p~ù cl1e I 'i11"ufTì cienza delle si11gole teorie, la ·yaria ge11e i di tale fc1101lteno. . Da Ll uaJ1do Bruke J1.a introdol lo il con cetto clcJJa fehb·r e i ter ica, questa è stala i11vocata nei caf' i ùcl ge11ere, e trova dei fautori an ch e ad e ·o co111e 1). es. il 1 rehl . Per un certo, te111110 11,1 go1duLo fa,·ore la teoria ch e arttribuiva g·Ji ~Inti feh,bri]i cro11ici ad ade11ite delle gl1i andole broncl1iali , cl1e 11a ]Jerduto n10Jto terrein o (l >po gli . t11di di Nola e J\tJora. A11r l1 e l 'i11f] t1en ;,a c ro11ica descritta da l1, ilato\;v è stati.a da talu11i con sideral a co111e cau Ra d i sub febbrilità c·1onicn; più rcc·e11temente ven i' a a ttribuita ad t111 a infez io11e fo,c a1e, c1uasi en1pre ora1le. In J{u ia si è abusato in que t i casi a11che dolla <liag·n osi di endocarùi te cro11ic.a ba ata i)er Jo 1JÌÙ ul solo r e1Jerlo <li lill . oflì o , i tolico. V 'è ( 11i , con1 e Roubel, p~ rl a di « i1)ertern1ia endocri11a » tlovula : 1Jesso al diso·v ari"' mo'. t\t tualn1e11te s.i 11 ola il r itor11 0 alla J)OS ... i}) iJi1 A d i gen e. i i1erYosa dello stato ._ubfeb})ri1 e; '-' i t rn llereibbe e io è di una « ne\ rosi de i te·rn1 ore~·o lalo ri » : i l c :ernog·o1u1b·o~r , r l1e è l11l fat11 orc ~Ii tale teoria:, co11èlude ~ ulla sua IJrob·a bil it ù 111 base1 allo stt1·dio di qu.alr l1e ce11li11aio cli ra~ i r ]·i nic i. . L 'A . . !es.s o l1 a . . oLtopo. lo ac.i u110 f'tudi o c1 c'1lu,g·lialo1 220 individui affetti da .. tali sul)fr1l),. }1riJi. Di que li 12+ l1resenlava110 di . . crclr d iflì (O]l à dia gnosLi cl1e e on o ~ Lali sottopof'1i ol tre cl1 e nil l 'e an1e cli11ico ancl1e ad t1n.a f\e ric di indci.Q"iui radiolog ir h e, di lal)OrRtorj o ( 1t1dio l1iochin1ico e col turale del . a11a·ue) a n11·ove fun z i or1ali ca rd ia c11 e CC'C . ; o,g n i ;,, a la lo ; ,en i' a anch e o . . f'er rn I o dag·l i odo111 ologi e o lori no i atri }1er e.rlu.dere ln1 ])O. ~ iJ}i Jit à di u11 ' infez ionr f0c~1lc . Tl Jnalerialr è s lalo di, iso in Ire g·rtipf>'Ì : 1) fc])brc di orig·in° in.fetti\ra ; 2) Lireo1g·e n a e 3 ) n curoge no-co tit.uzionale; que~l ' 11llin1 0 p·ru p])O, roslil.u il <) di ]~ . perso11e r . tato slt1cJi a lo cnn s1)cc ia lc aLte11zio11e. Ora ap11>u11lo eran o q11 e... ti i11nl ati cl1 r no n J>l'C . c111 a,·a no .alcu11 fenon1 eno n1orbo. o o· qt1 a=' t. eccett o la f.el}l}re r.h e la J11aL tin a era <li 3"" . 8<~ 7 °-.~ 7 °,2 e 11ell e ore serotin e ra ~~rQ· i11 ng·r­ 'a :371).:5. St1 1+ i11fer1r1i 9 er an o donn e: la 1nag·!!Ìoran za, di r là fra 20 e .10 an11i . J_o . lnl o . uhfc])bril e . i r rn n1a nife~tat o in r~. i da q11alrl1r 111 r~c fìno a 2 a11n i J)ri1na del] 'in gre. so in cli 1

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L'asma riflesso. (H. II. lVfoLr.. Brilish. 11f('r1ical .Tourn,al , . lo l 93i).

Lo s.pa·r::1n10 l>ron cJ1 ia le l)lJÒ i)rocl ursi 11er via 11fle. sa in ·eg11ito ad eccil ri1n1 ent o di parti Yari e del. corpo. t tata not.a fa l 'asn1a di orig·ine g·a~1 r1 ca e ret i ale, ch e ce .. a 111 . . eguito a S\"11otan1 ento dello slo111aco e· cl r l retto, l 'asmél cli orig jne l)ulmonare do, nl<t f!1cl erril A111ento da r'arlr di focolai tubcrcolo1ir i ralr ifi ca ti . i\f;:t 1'21. .·1n,·1 rifle.. 0 pi1'1 c0 n1unc è c111c:llo cli ori gine nas~ le. L'arco r i fl e~so n aso-·p11 l1 no11are ~ i stabilisce nllr:=tverso i nerYi lri ,Q·e111in o e va.!!o. I ,n 1 J)'<lrte a fl'er cntc n ~e n s iti v:l è ro. tj1uitR da i rarr1 i o·fl.a ln1ico e n1 ~srr ll flrr Rt1peri ore. cla1le radir i e dal 11ticlro clr l lrig·e1nino: l:i parte c·ffere11te o motoria d ~1 1 nn r leo mo lorr dorsa le clel vago. dal n 11 cleu"' on1biy1111s. r cln ll<' rìhre r ffer r nli flfl Yaan . • ·\l cun<' ri·arti d e l n n~o ~o no 11ii1 delle altrr legale al ri(les-So na:'o-1111ln1onnre e ros li1 11i:=:co no la 70nn a~111ogrnn, cl1 El rornin cia dal n1arg-inP i11feriore drl lttrl) innto n1rdio e rnQ·g-iunrrr la • 1


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stljJerfìcie cribrifor111e, con11Jrendendo le superfi cie laler ali e dcl setto del 11a'"'o , fro11ta]111e11te è Ji11lilata dall 'estren10 anteriore del turbinato rrtedio e1 po•s terior1lJ ente dallo· fenoid·e, caYilà st enoidale co1npresa. Quan tunqu e clinica 1nente sia n1 olto difficil e ])r odurre l '.asm a co11 Ja ~ I im olaz ion e d ella zon a a..·n1 oge11a , tuttavia in u11 asmatico con i1perser1·i_l)il.ità i1asaj e si 1Juò produrre t1n 'altra specie dJ rifl esso , 1loto so llo il nom e di riflesso nasofarciale. "t imolanùo 1.a zon ::l asmog·en a, e specialmen te il turbin ato 111eidio, si possono arvere le seguen ti m a11i festazio11i: 1) La,g rin1azion e inlen sa, dawrin1a 01110- e l)OÌ hilaterale, con iper emia congiuntivale. 2) Arros am enl o dell 'ala d el naso, che si pt1 ò es1end ere a ncl1 e all e palpebre, ai pomelli , alla fr onte, alle or ecc l1ie e perfin o alla n ti c.a . 3) 1'urgor e dell a n1ucosa nasale con rin orrea pr ofusa. -1) i\~idri a i 0111o1ateral e, tosse spasmodica , ed eccez1011almen Le ancl1e n auseai. palpitazioni , co]la!'so e perdita di coscie·n za . La 1)r esen za del ri fl e so n a~o- faccia l e indica ch e r·r o·batVilm e11tc I 'as.n1a è di origin e riflessa. J\e i soig·g·0 t i i fl ll crg·jci si p11ò ot Le ner e llil .altro fcno1ne110 rifl es. o con J'i1111m ina zione inte11sa1 d e]] 'int ern o de)] 'occhi o : si h a tern11to, t<)sse ed e' enlualm en te un a tt acco di a sn1a. La e5po ... izion e all a luce solarf' pt1ò p rodt1rre una cri si di fe,b·b re da fi eno ed an ch e di asm a . Vi so110 in som111a inrl i vid11ì ::;en sib-ili a lla J11ce so1nr e com e vi ~o n o altri sen sibili a1ll e p•r otein e estranee . L ' all cr~i.a fi sjca esist e ecl è stata ben e r j co11 o sci uta. La impo1l a nza dc l fat tor e n asale n ell 'asm a è slala ri conos ciut~1 da molto tem1)0. Ma ta le rap1por to 11atog·enel ico fu dim o 1r ato ind11bb io qlta nclo fu 1)rOYa to che nei bron cl1i esisto·n o fi -· hrc cosLrit1ric,i inner vate dal \rag·o. ]a r11i con tra zione p1Jò essc'rc determinat a eccitar1clo vie se n =' i ti ve di ver se. 1. c ;:ondizioni lHltolo·g·jch e de] n a o ch e posf.:0110 costituire il fai I ore stin1olante pe r la produ zio11e de.J b r on co··pa1$n10 son o n1olterplici. Sta cli fallo ch e l11 entre i casi cli a11 0,m ali e e di n1 aJat tie del naso sono n1 o lti ~simi , solo in pochi si verifica l'asma. Qt1ind·i ,,ie11 fatto di do·mandarsi se de\rono ·esis1er e altre con clizioni pe-rch·è i I rifl esso sj p rodu ca . SLoland . Sl1cr,, oocl 0 V\Tooldbur\ h amn o di 111 ostrato cl1e l' eccilabilità del ,-aio·(cronaxia) è n11me11t.ata d::i lì e i11iezioni rli sier o. Fre11nd e ( i 01t li el1 11a11 no l ro\'HLo cl1e i p eptoni e i sieri 1)r OYocano un r no.r .m e .at1n1enlo dell a reazion e f3:tli ,;are flll a piloc.a rT)jn é\. t cl n l)C n ~.a rc• quindi cl1c lo s li n 1olo nasn lc dn ~o l o, .- ia r>u r inten so ed ecrezio11ale, 11 on sia cn1)acc cli 1)rodurre l'é,\c::n1 a. Perch è qt1 ef: I o ~ i ,-cri fì e1l i , n . , i a T1erc11 P i1 ri 11 r . r . i . i a lì il i se a. r n erPss~r i o un 'abn o11np err if a hilit~ del ·vago, R s11a \O"ll :1 cl elern1 in n1a cl n con di zio11i 11 rn or a 1i . 1

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\LI, Nc:\r. 43)

Al ..rig uardo è s la lo ril eYato come l 'asma si a$80c11 spes.. , o et la ti di ac i cl o~ i e cli alcalosi n ta in eff et,!J è la Lo di1110. t rato clic no11 vi è' alct1n.a interdipe11de11 za trFt il bron co·sip asn10 e t a1i sta ti . Certo l' atLi yiLà dcl vago 11a vari azioni diurne, ~ L ag·io nali e ses uali. G1i accessi di asma ~on o in effetti l)ÌÙ frec1ue11ti cli nolte, dOj)O i 11asti e all a fin e dell a se ttimana . Lo ~ t a t o degli ioni dei broncli.i può a\rer c u11 'i11fl11enza d ecisa sullo si)asmo bronchiale. Polten ger h a stabilito cl1e il calc io ag isce ir1 armonia con l 'eccitazion e de:l sim pa Li co , ed il po Lassi o e meno il sodio con l'eccitazione del vag o. Con l 'a11mento del] 'atti,·it à par a. im1)a t.ica si l1a un aumento relativo dei po ta. s10-ioni e diminuzion e dei ca]cioioni. M.a11c.a n o 1)erò pif0\ e dirett e dell a defi cien za di calcio n ell 'asn1a . Durante g li ultimi 1q u.at.tro a n11i l'A. ha avut <) oocasione di osservare 3.17 casi cli a&ma di ' cui circa. la n1età presentaron o di st11rbi \rasornotori o dell e fauc i. Il dist11rb-0 più co,m une è lo starn~to isolato o in serie. cl1e spesso cast ituiva il seg·no ·r~r o dron1i c o clell 'ace es.so di asma. Un altro disturbo comun e è la rinorrea accomp·agnata o n on da sternuto. Più rari ::::o- ' n e il l)rucio·r e dc,Q'] i occl1i. la la oo-rim azione ' la 'J fotofob·i a . In parerchi casi fl1ron o ron f:tata1i clisturl)i .a cari co della gola : . ccrl1 e77<l. irTit a7ion e. tosse sti zzo~a dov11ta a d crcitn zione rlel palaito e de11a })arl e superior e cl rlla tracl1ea. e m en o frequenten1 e nl e i11fi am1ì 1nz ionr ed ede111a c1ella farin ge e della lari11 ge ron r a11recli11e o nf1.)ni a . Eccezion aln1 ent e si è osservata sorclit ~ da occ lusion <:1 dell e tro·m be. Tutte quesl e r eazioni vaso·n1 of ori e de] n a~o e delle fauci l)ossono lYrecécl er e. acco·m pa gnar e o seguire l 'at tacco cli asm a . Qt1esto può i1 on ' 'e1·i f1 ca1rsi n1entre pe r$]._ tono i intorni nasali (specie la rin or1 ea) nì a ~i svil11ppa n on a p1)en a • c-s&L ce,ssan o. Le affezio ni vasoin otori e del n Rso son o st ate co11stal at e in i11clividt1i con a ll erg·ia fl lirnr11tare • o dél sostan ze in a la le, specie d a l)o]Jine. Tr1 262 rasi fl1r on o accertate a nom alie am::l10Trlir l1e o inalfl1lti e del naso e clell e faur i (de,·iazioni del se i- ·1o. ipertrofia dei tt1rhina li , ade11oid i. l)Oli11·i . r111it e secca , rinit e crorlicai. ipe restesia n.asale, ecc .). In parecchi di. nu esti casi coes isteva t111 0 stato all ergi co n c11if:s im o. È a riten ere r h e lr nn orn1 ali1 :1 del naso e delle fauci n ella m ngg: ioran z.a dei casi so,n o Triù r·lcm en ti coinc id C'l1ti c11e cal l. ·ali . I.,'i l1er1 r o fi a dei t11rbinati e le nffezioni iperpl nstj r l1 P dei serti più r hP la can sn sono lln r ffr lf o d ell 'a~111a. Sta cli fat1 o cl1 e g:li interv ~nti r hirurgi r i in tesi .a cl elin"lin arr le ,affezioni 0 anomali e d el 11aso e dell::i gola nor\ a p nort nno m ai 1 ~ . an ari.gjone ron11)]r ta. e mi ~Ji o ra n o la . it uDz ione solo nella n1elà dei casi. Tn conrl u~ i on r l ';\ ~ n1a rifl e.. o r nna co11clizion e nell a ol1ale la stin1 olaz ione rl1 e sca1enn 1·~ cCe$SO avv icnr n el na~o . n1n rp1 rsta ~tin1ol R 1io11 e l1 on è 11er . è s t r ~ sa 1111 fntt orr ciscl11::.iYo e 1

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SEZlO JE PJl.\TICA

.bt1ffic ie11le. l)erch è aYi1enga il broncospasmo è n ecessario l 'esisle11za di uno s ta to di eccitabilitii vagale cl1e nell a qua.s i totalità dei casi è lega to ad una condizione allergica.

DR.

1J RGANI DI MOVIMENTO. Le cisti meniscali del ginoeehio1 ~N1 coLE. Deuisch. NlOR'1VE-~fAn rrN.

z. Chir., 243 , p. 14 7 , 1934 ; Bull. ménri. Soc. riat . de

Cliirurgie , vol . 60, p. 504, 1934; SoRREL-MAIbidem, v. 60, p. 275, 1934) . .\11cora nel 1925 I\..i.i lt11 er riten eva i 6 casi di cisti 111e11isc.a lì del g·inoccl1ìo cap itati a Riedel co111e una rarità . J)a all ora i casi però sono anelati sen1pre aun1en Landa cosiccl1è ogg1i si rn1ò trattare ques ta affezio11e da un punto di vista sintetico. Il l)ri1110 caso fu descri l I o da Ebner J1el 190-1: cl1e 1)cr prin10 s tabili la l)arentela di. queste affezio11i con i gang·li delle· gua in e tendinee. Da all ora P\iedel 11a ra rcol Lo l 27 casi n ella DIER.

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l e tt e r~ lt1ra.

Dal fatto ch e alcuni AA. n e hanno pub·b li·Cati vari casi si può con cludere cl1e l 'affezione 1to11 è forse co ì rara co111e sembrava. \"icoJe n e lJ a osserva lo ± casi . Sorrel-Henoit 1 caso, così pure ~forv\ e-Martin. Clinicam ente le ci ti dei meni schi articola ri c!el g inocchio son o un ' a ffezionc d ell 'età g·io·y anile \21-30 anni). Solo 2 casi (3 con uno di c1uelli riferiti dagli AA.. francesi) sono di baml)ini ; 3/± dei casi sono· u omini. L 'importanza etiolo <rica del trauma viene assai d1iscussa. f:erto esisle un rapporto funzionale fra n1eccariira arti r01are e i11sorge11za delle cisti percl1è 11 menisco laterale è co1pita assai più di frequen Le del m ediale (83 ~lo) il lato D. p1iù del S. T~a cis ti si presenta come un tumore di gros~· ezza variabile, di consistenza variab·ile dal duro elastico a1 fluttua11t e. n on ridt1 cilJil e, incloler1t e, la cui g r ossezza ''a ria a econdo della iio$izion e dell 'arto (più gran de ad arto e teso , 11iù i1i.ccola a arto flesso). Generalment e, non :'i 11a11no dis turbi fun zionali note,roli n è grancli dolori. Il decor so è ienlo. La diagn o i è fa'<·i] e, tutla,ria son () pof' jbili r on fusioni co11 fìl)ro111i , condron1i , f. a cellt1l e g·ig·anti , ·1.b. c. ecc. Più cliflìcj]e è lo tab ilirr se i tratti di una a ffezion e del m enisco o dell a r apst1la. In que-sto ~en ~o bisog·na 1ener co11to dei int omi m e11iscali . .-t 11 r. l o11iica111 ente i trat la di formazio11i bozz11te, i11t1ltiloculari a lar g·a base , a conte11uto liqt1iclo n1ucoide. _,\. lcL1ni /\A . vorrebbero far e un a clivi ione fra --i ... ti par a ed intrame11jscali . 1.,ale divi ion e è i1ratica111ent.e diffi cil e da fare. T·tolog·icame1Ìte i trall a di for111azioni fìbro e n ba$e cartilag in ea , con riccl1i fenom eni dege11erati' i. Le ca' ilà ci ticl1e 0110 limi.tait e fra loro d a se t li di les ~ ut o connet1iYo e 11on 11re-

~e11 ta110

ri \'e~ Li111 ento ei)ileliale. Nei vari gang· li si d i ting·u 0 una zon a intrameniscale di deg·en erazior1e cistica ed una parameniscale dove ono ]e errasse cisti del vero e proprio gan g·lio. Non tutti gli. AA. son o d 'accordo ... ulla presenza o n1e110 di emorragie e sul riYestimento dei loculi cistici. Suì la Lcrap·ia so110 c1uasi tutti d 'accordo. J~ i ncl1è il ganalio è piccolo e n on· dà disturbi n on c'è ragion e cli a portar]'o. Se vi è aun1ento di volume e dà impaccio funzio11a1e, va iJSportato. I ca i operati n on da11n o n1ai recidi,'e. Et iolog·ia : ' 'a rie teori e : teoria trau1natica; teoria dell'·artrorna (vera n eoforn1azio11e); teo1

ria de·gen erati va, teoria· dell'usura. L' A. tedesco (Nicole) cer ca di ror1s ig·liare la leoria cl eg. con quell a 1r:iun1ati.ca e piega l 'aff. co111e· e ffetto di un trau1lJ ati sn10 stilla base del1' « Llmbau » de l 1r1enis.co nel 011 dece11ni.o clj vita. L 'uni co punto in c11i i Ire AA. non son o fra d.i loro d 'accordo è il punto dell a op po,r tunità o J11e110 della a portazione di tulto iì rr1 enisro. 1\1entre 1' . tedesco e il 'orrel prope11dono all a asportazio11e, il Mor,ve con sig·lia di reg·o l ar~i cllso per caso essendo in g·en ere ufficienl e 1'asportazion e del tumore. ALno C.\r.. ò. 1

Sulla 1·ottura bilaterale simultanea del le· gamento rotuleo. (lIA.NKE. Zb l. f. ch.ir. , n . 48, 1933). Le fratture da strap·}Jcl111ento :;0110 r elati-van1ente freque11ti. l\areJ ono le r otture pure del lendine del c1t1adrici1)it c e più rare ancora ci uelle dc' l leg11r1ento r otuleo. So Jamente 8' ca i sono s tat i clescrilLi d i rottura b ilaterale in1ultanea del lcga111e11to r0Lt1leo. L ' A. rjporta un caso , di o servaz ione ])erson ale, in un u omo di 63 an11i. Il paz. er a caduto dall 'altezza di m .. 2 1/ 2, in lJOsiz ione eretta , batt endo i piedi al su olo e, su cces ivaimente , f1 e·L1 e11do forte111cnte le g·anibe in co11. egt1enza dell 'urto. on era tato capace di ri alz.l rs i ed era stato trasportal o .n casa, dove i)er circa l1n m ese era $tato curato co n applicazion i loca 1i. ~e11za .ri~ ultal o. All ' i11 ~·re .. o in clini ca ])re entava in1J)Oss ihi 1i t ~ di cste11sio11e e f) ession e attiva delle g·an1b·e; al 11 orm ale posto della rotula. d 'ambo i ]ati si 11otava t1n a p rofond a depres~i one; la radiog·rafia n10 tra va un 11otevo]c r i ? lim ento dell a rot ul a e lesior1i clifft1se di artrite deformante. Diagnosi: strappamento })ila lera le del lega1nento rotuleo e artrite deforma111 e . P er vincere la tensione del quadricipi te fu praticata 1'e ter1 sione con fi lo m etallico ]1Cr t1n giorno e qui11<li i procedette all 'interYento : cerchi aggio della rotula e deI tendine stra p1iato. L 'e lensione fu lasciata per 1 ~ g·iorni . Dopo 36 aiorni il r>az. poteva muoYer e b en e le g·ambe e dopo 52 ran1mi naYa $e11za basto11e. f ,a fl e.... ione atti ,·a arri vava a l5°.


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POLICLl~ I GO

L '_\. discute il n1eccani ~ 1110 di r oltura e~a 111 i11a11do le ca11se locali e ge11er n]i ])r edi spo11enti, le co1l11)li caz ioni , i 111etodi di p ia ti ca r1ei casi G. PA CETTO . cli a ntica data .

Trattamento immediato dei traumi articolari senza frattura a mezzo dell'inie· zione intralegamentosa di novocaina. r:. _.\.H NULF e PH. ;F H.IEH. La JJresse Medie., Il . 30, 1934).

Gli AA. ricordano come fu il Lerich e nel 1930 a dimostrare come l 'anestesia d ei 1ega111en ti articolari , cl1e sono ri ccl1i sirn i in ter111i11az ion i i1ervose, sopprime il dolore con ecutivo a lla di torsione e fa pure con1pa rire in1n1edialamente le con sect1tive turbe fu11zio11ali. L'effetto tera1Je,utico di qt1 e ta ane tesia . orJ)a... a di n1o1to per durata la ernplice a11estesia locale, e riJ)e tendo due o tre volte l 'iniezion e, i ottien e jn ge11erale u11a Q'Uarigione com1)leta. _\ ltri AA. 11anno l1sato il i11etoclo con ri s11lta ti eccellenti. Io 1 ~110 usato in una di . . 1or sio11e de] coll o del l}ie·de del o·ior110 1p1r eced ente e la ripetei due ,rolte con clue g iorni d 'intervall o, e con rist1ltato soddis fa cente. La tec11ica è di. iniettare n ell a regione periarlirolare, di preferenza lll decor so dei legarnen ti e n ei punti do lor o. . i, alcuni em e. di no, oca i na al 0.5-1 %. Se l 'impedi1n ento funzion ale 11011 scon1pare subito d el t11tto , i fan110 altre iniezioni 11ei pu11ti rima Li dolor osi regg·iungendo i 25-30 cn1c. Dopo })Ochi istanti il paz. i)otrà inuoYer e dolce·m ent e, con11)let ~r11ent e e sen za dolori la ua articolazione. Tl n1 etodo 1rova la su a p r ecipua indi cazio11e n ell e di storsioni se11 za fratture dei capi articolari. P er Lerich e, nella storta sempli ce, si ha 1111 vero e brulale trauma de·i legamenti cl1e irrita le tern1inazioni i1er,rose di queste, che dive11tano l 'ori1g·ine di un rifl esso spinale del ti,po vasomotorio, ca11 .. a del] ' edem a periarticolure, dell 'ipertern1ia, del] 'in1pedimento f11nzio11ale e della rapida a lrofi a mu colare. Quindi i)er l ,erich e la storta si riduce acl un trau1n.alisn10 del si.sterna nervoso intralegarr1entoso; la rottura dei Iegam,enti articolari r 11er lui un a i1)otesi non confermata dai reperti a11a Lomic:i . Si con1prende allora con1 e una infil trazion e a11este1ica dei legamenti b loccando le termi11azio11i cenlri1Jele del riflesso , n e arre ta gli . ti1noli , in lerrompe l 'arco, e quindi. previen e ] e tt1r]')e va on1otorie. I risultati sono im mediati e definitivi se il traumà è recente; m e110 r n tan li e piu tardivi 11el1e di torsion i .a nti ch e, cl1 e richi·e cl ono pure p·iù iniezioni . Gli ,\A . u citati riportano circa 10 casi in cui il n1etodo rispose b e11e e lo raccon1anda110 per la . ua sen1plic ilà, per i suoi ri ultati , perch è 11lile pure com e n1ezzo diagno tico, falle11do n ei ca. i i11 c11i co11 co1nita frattt1ra. 1

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MISCELLANEA. Malattie d'autunno. (_\. H. DouTHvY.\rrE. /)ractitio11,er , ott. içi:-J±).

(on u1Ja IJa rlicolar e i11sistenza·, con u11 rit1110 111onoto110. an11 0 i)er an110 l 'autunno ap11orla irTevocabiln1ente t1n aumein to co11 ~i cle­ r e' ole de1le i11 fe·z io11i ca tarrali acute. Se111lJra quasi ch e l ' intn1unità ·de1g·li individui verso quest e i11fez ior1i acq11i stata 1'a11no, p1recede11tc e con servata per tutta I ' estate cessi imrn1E'1diat a1nenle con 1'a})bH:~,s.an1ento della te·mp,er a tura e con i 111t1ta1nenti aln1os.feri c i cl1e sop1ra,-Ye11gono co.n la nuova stagio·11e. A ben considerare le roF-e i fattori deter1ni11.a nti del fe11ome110 0110 n10Jt ~plici. L 'at1l t1n110 oltre cl1e dal I ' ab ba sa T11e•n to genera1le clell a le111per a lura è acco n1 pagnato da brusche, i1111)re,-edibili \flrjél7ion i dcll a J11 ede. ima , in 111oclo c lie le ab itudi11i , n· li ab ili di,-e111RiilO da u11 in oJì1e11Lo all 'altro inadatti all 'eccessi' o caldo o él ll 'erressi,ro frcù <lo. Durant e l 'e tate la n1aQ·giora11za dflla popoJav.ione vive 111 can11)agi1a o i11 riva a] n1 are, e an.rh c quelli ch e re$ta110 llell e cilt.à ·vivo,n o· pre.valente.m ente all 'aria al)erta , a fì11 e.strei spalaITT rate o ·p,er le &trade. e d :altra parte si fanno più e~,erc izi fi sici. \.011 l 'aulunno lu lto ciò oe sa : i rito·r na al ]a,-oro, all a vi la ~e d e n tari a•, i11 ambi enti cl1iusi e 'Tizi.a ti . Si Rpii ega così con1 e la re istenza C>r!:?ani ca alte i11fez io11i dell e vie aeree din1i11ui:--ca, e 0111e 1'organ i ~m o diventi più ~u cet lib il e alle Y{iri av.ioni a n1bie11Lali. L 'affezion e autu11nale J>iù con1une. la 11ii1 n1ole-s ta se n on la P'i ù pericolosa, è il ban ale raffreddar-e. L 'ag·e,11tc etiolog ico, il n1ecca.n i~ 1uo patoge11ico di que la condizio11e non ._ 0 110 an co·r a noli . Si tratta veram ente di u11 'n f'fezione o, ulrr1e110 i11izialmente, di 11n di sorcli ne ,-aso111oto r io di ori gin e l erm o.a 1l er.g~1co? La risr1osta1 non è facil e. 1/ A. rn·ope11de a cr e'Clere cl1e si trattj cli un 'in fe·zion e n ella quale il g·er111e t.ro·' 'er e1h b·e facil e altcccl1imento su llll>H n1ucosa alterata dalle varia zioni termi c11e e df!,g-li a1geii1ti irritan ti co,n tenuti n ell 'a1ria co11finata degli an1btenti r hiu s i. Ritie11e perta11to ch e il n1ig·li o·r n1odo d i J1~·e,re11ire la corizza sia quello di coi1tin ua1·e a ' ri,rere 1)er quanto l 'O~­ sijbile all'ari a li bcr~1 . di J)l'Ote1gg·ere la i1111rosa n asale con ' '.a elina e con iniezioni di ,-acr i11i f\ nticatarra li . ((1s er,razion i recenti tender e])])cr o i11,rece a far riten ere l)iù pro·b abil e l 'ori ~t in e a11ergi "a del r a ffrcddo re: com e m ezzi cura liYifJr eventi,ri si $are1)b,ero dimo strati ve ra111e11te effi caci l 'uso di Otnl)iacei per via orale e 1' in ~ l il J,(U:ione di solu zion e di l)Totargol'o o di ar:;rento colloidale ulla J1111rosa '11 nsale. Qu ef~t e ])rat ir l1e fnJ·e.b-b ero r egredire il n1.a le se ado perate ai r1rin1 i sintomi del 111ale. - N . d. R. ). .~ parte le 1110Je-tie e.b e provoca, il raffrecld<?re ha impor ta nza in quanto esso sl1es. o ro:'t1tuisce il fatt o in izia]e di un prore so 111orl1o'il cl1e ~i dil'fond e all e vie aeree otto tanti . I~a trach eii tP l' un ])re,·e . t<1clio di pa·ssnp-~·i o tra nn a corizzn in via di re.g-ressione ecl l1n a 1

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S EZ JONE Pl\ATJCA

1)ro11chite acuta . La raucedin e, la tosse dolorosa, sono indici che I 'infezione tend e a discendere verso aree più vulnerabiJi. Un tratlct111ento a deguato può p rev·enire questa com] Jl icazione. Si faranno inalazioni a b,a e di i11e11tolo, e11 cal~pitolo· e Li11tura di benzoina , i do.ranno n1edican1enti calmant i d ellai tosse e fluidificanti della secrezio ne trach eale : a tal e sco po giovano molto l ' opp,]o e l ' ipecacuan a sotto forma di polver e di Do,\·er. Se do,p o 48 o·r e, m.al:graido le· cur e, la t ois se co11tinua accompagnata da d olore al petto e .. e si presenta. una lieve ipertern1i.a si p1u ò e&ser e sicuri ch e il proce o si è diffuso ai gro· si broncl1i , quantunque i fatti ascol lato·11 si m anife~ l ino solo parecch.i gio·r11i do1 p o. La cura di questa bronchite, com e d el re.. Lo della tra<'heite, s 'impo ta opra tutto . . ul1la costanza della tem7Jeratura d ell 'ambient e ne,t quale trova ·i il inalato.. In questo periodo la mucosa bro·n cl)i a le .è élrrossata1, edematosa e secca; devono quindi essere evitati gli sbalzi di tempe ratura ch e la stìmorano e I 'irritano, come a eve essere ev1tata 1.a p·resenz.a n ell'aria di ostanze ch e producano i medesimi effetti. Si possono adoperare fum iigai.zioni di b-al. ~miei (ol'jo di santalo , creosoto , eu caliptolo. lremeiltjna), n1a il loro potere diS1infetta11te è 11i.:llo, le loro proprietà decon gestionanti car~c : il solo effetto· sicuro è quello di aggravare i ~~ molestie del malato con il cattivo o·d ore . L'arl im entazione deve essere limitata e leg~c.i ra. Il sonno può. esser e assicurato con Je polveri di Do\ver ch e devon o esser e ado·p erate a ii ch e se provocano nauiSeia. L'uso degli espettoranti d eve esser e b en condotto1. Come è noto ve n e sono 4 g rup1p•i : lJ So·s tanze emetich e ch e agiscono IJJrer via rif le sa stimolando la mucosa1 gastrica, le qua] i in clo. i ube·m eticll e ~)rovocano l 'es1?ettorazione (ipecacuana , tartaro sti•b iato, scilla , saponi11a, carbo11aito d 'a mmonio); 2) sostanze cl1e agisco·n o stimoland o il centro· bron ch iale (al 1ornorflna); 3j sos tanze ch e ~ tin1o] a no le ter n 1inazioni de~li organi ser.retori (pilocarp1in.a); -1-) ost:\nze ch e stin101ano, le glandole bro·n cl1iali si a direttamente (cr eosoto·, b en zoino), ~ia attraverso modificazioni della cras i sanQ'tìigna1 (cloruro d'an1monio , a lcalini) ; ._ eimibra inoltre ch e a questi effetti gl i iodt1ri abbia no 11t1 'azione s~cifi ca. . Nel primo stadio d ella 1T1alattia convi ene adoperare sostanze d ei p ri1n i tre gruppi (sopratutto del primo) e i1el1Ja f::t e t erminale medicamenti del 4° grup'J.JO ch e 11anno tra l'a ltro· la -p1ro1p rietà di r ender e l 'e~p ettoraito più fluido. Un'altra malattia molto frequente ne·l la stag jone autunnale è la tonsillite folli col~re, che talvolta costituisce la fase iniziale di n1ailattie .' . ])lU gravi. Di solito essa non dura ch e due o tre gior11i ed è caratterizzata d.a cefalea, brividi , febl>re. Le tonsille appa1iono ingrossate, rosse , coperte da macchie bianch e più o meno estese. 1

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1'alvolta s'ingor.g·an o an cl1e le glando.Je linfatich e d egli ango.Ji mascellari. ~1.aJ ..nuò a cc.ader e a 11ch e che i fatti morbosi sia . subito sia poco d opo si presentino in forma più allarmante: la feb·b re è molto alta , si ha r1aus·ea e vomito, la ling11a diventa, rossa e secca, co.m ,p aiono erjtem i diffusi ed eventualn1ente diarrea. Talvo.Jt.ai la mi]za è pialpabile e do lente , i h.a a]J) un1inuri a, e I 'e ame b atteriologico d el sangue e delle urin e fa rilevar e la :p resenza di s treipitococchi. 1F ortunatan1en t e poch e volte si hanno compliicaz io·n i grav i (emJiiem a, artrite seLtica , ecc.). Ne.}Ja fa. e di ton illite folli colar e due medicazioni hanno un incontestab:i]e valore. La p·r i1 n.a consislie in gar garis1n i o ·per1ri ellazio1 n i con ~olu ziione di acido cromi co al 5 %. P er t ogliere il cattivo saJJ-Or e e le macchi e date dall ' acido cr omico i p uò subito do1po procedere al la vaggio dell a borea con acqua ossigenata. L 'altra co·n sist e in gar µ-a rismi o anch e in a.estione cli una mis tura di pe rcloruro di ferro e clorato l >otassico. Nell e lon ..1illi ti co n infezioni streptococc.i ch e s i può a doper ar e la sier oterapia, ad es . con il f;iero antiscar]attinoso, J)r eferibilm ente per via i11 Lrarr1uscolare a.Ilo SCQl(JO di evitare spiacevo·l i r eazio·11i imm ediate. Que. I l · in ogni caso posso11 (• esser e mili.g ate con ln ~omm ini t razione di gl uco,n a t o di calcio . Infir1e va fatta m en zion e dell 'influen za oh e è una ina lattia frequente n el ta['do autunno. Nella sua estrinsecazione schietta e mite il trattamento sin lom.a tico è semplice. Le even tua li complicazioni dovute p robabilmente ad j11 f ezioni siner g ich e vanno curait e secondo i casi. DR.

Un siero per il tratta.mento della tnlare• mia.

( I .EE ·ITosHAI. J ourn. of• A 1n. .~l ed. A ss., 4 n o-

' 'e1nb1r e 1933).

L' A. h a 1)1r e•piarato u11

iero i11ieltando sottocute delle ~ osp"r1 ioni di Pas teurella tul are·n si ~ u ccise1con form aJ.deid e. Il siero otte·n uto centrifugato o fìll r.ato e al do~aggio Yariava sia in ql1antità ch e in num er o d j jniezio·n i , a scopo ài $labi.lire le dosi da u sar e nei ca ~ di gravi di in fezio11i. La so111n1ir1 i trazione si faceva per ,ria sottocutanea o i11 lramu . . co]arc· o· en dove1tosa. La diagno i clinica di tular em ia er a confer111.a ta dal] a agglu l i11 azio11e o dalla reazion e irttra dermica o da tutte e due. Jl sier o fu so·n1n1i11i trato a 69 }Jazienti , 31 d all'A. e gli altri in altro ospedale. La c ura fu ii1 iziata al più pre to ei gior11 i d opo l 'inizio clella mala tt1ia: in inedia al 20° g iorno di malattia. Si ebbero 4 111orLi: in un caso ' i era grave sclero,s i r enale e ìnsl1ffirienza cardiaca, n<~gli altri tre infiltrazioni tularem ir h e estese d e i visceri toracici e a ddom in.a li , p:rima che i] siero fo.s se sorr1ministrato . In complesso il siero antitularen . . e h a dimo1

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1698

H

JL POLJ CL I L\ J GO

strato di a' ere un benefico effetto sul decorso clella n1alattia i1ell 'uomo. Per quanto l 'A. crede cl1e uria n1elà dei 1)azienti siano stati insuffi c·ien lem e11 te tralt.a li la durala n1edia della n1uJa ltia n el g·ruJ:J po curalo con a11tisiero ·è sl·aL!! ri dol la di quasi la 111età ris1Jetto a quella del g·ru1)PO co11trollo. La durata dell 'ade·no1)atia etl il 1)eriodo di co11 vaJescenza furono 1nolto raccor ciati. ]{eazioni da sier o si ebbero frequenten1ente, special111e11te se si considerano le p1iccole quantità di siero on1n1inislrate, n1 a la m.a ggioranza di La1li r eazioni f uro110 n1olto lievi e soltar1t(, in quattro· casi si ebbero disturbi un po' accentuati. ·i ebbe anc.he un aun1ento delle adeniti SUJJpurati,·e, for'"'c perch è il dosao-crio di -0.ntisiero er.a in u1Iìf ie11te. La pratica fì~ora fatta con siglia all 't\. il seguente dosaggio·: nelle infezioni di inedia gravità iniezione er1do,1enosa g·ior11aliera dì 15 cc . di antisiero o<ttenuto da stipiti virulenti del germe. Quando le g·hiandole li11fatich e sono g ià molto ing ro sate, se si vuol preve11ire la U])purazione bj. sog11a iniettare aln1eno tre di tarl i do i. Ma ciò e.be è più importa11te è una diagnosi precoce : soltanto iniziando la c.u ra nei prin1i dieci giorni di malattia n10Jti casi di n1 ort e 1)0 . . '"' ono e sere evitati e il decor"o dellà ma1lattia e ere di m olto accorcialo. Tale pos ibilità arà a ttuabil e forse tr1ediante l ' ll o della r ea.zio11e dia gno Lica intraderrr1ica associala alla cura con antisiero i)r oposla dall 'A. 1

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DIVAGAZIONI La presbiacusia ed il suo trattamento. r\nalogan1 en le al lermin e di })l'esbio1pia, l\lar leod \ earsle}- ('TJ1 e I ,ancef. Il ago to 1934) dà il n on1e di J)I'e biac u iFt alla sordità senile, cl1e riuò e. -ere o non acco111pagnata da modificazioni degencr aliYe dell 'or ecchio n1edio od i11 terno; qu-este sarebber o da distinguersi d.alla ve.ra presbiacu ia, l)1a f nssai dub·b io ch e 1)05SHJlO mancar e le ioni degen erati ve di qualcl1 e e11li tà specialn1ente nell 'orecc.h io meclio. Non esistono o ser,-az io11i anatomo-patologiche ir1 pro1)osito 11ell 'uo1110. Ne esiste una di L. l\..a Lz per il .g·atlo. Si trattava di un animale inorlo a tardissin1" età (23 anni), i11 cui ta]e A. ba, Lrovalo o t eil e rarefacen te delle ossa circostanti al labirin I o, con degenerazio11e parziale ed atr ofia del nervo coclear e e dell 'or ~ano d el Corti. Poicl1è la staffa non e ra a11 r l1il osa la e tu.llo il legan1ent.o arnulare era intatto, si deve e eludere· 1'oto ·clero·s i e le m odificazioni erano [)robabiln1en le do,·ute all 'età. Ad o1gni 111odo , sono desiderabili non soltanto le ri cer cl1e anato.m iche. m-a anch e quelle cliilich e di indi,·idui a11ziani e vecchi. La J)resb·iacusja i manifesta generail mente fra i 55 ed i 65 anni, n1a incomincia probabiln1 en le a 50 ed an ch e prima. Al pari di altre formC', di sordità n ervo·sa, è caratterizza.ta da1l :abbas an1ento del limite u.periore di udibi1

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[ANNO XLI, NUl\tI. 431

1) là

e dalla dirninuzione della conduzione ossea. Dato lo· s.carso uso che si f.a dei toni molto alti per 1'acutezza uditiva nella no·s tra vita ? i,1 il~ , .sono pro•p rio questi che si perdono per i pr1m1. Dalle ricer cl1e di Bezold, fatte ti 200 indiYidui di oltre 50 an r1i , risulta ch e dai 50 ai 6l> no11 soltanto vi è una dimint1zio11e ne1 numero cli indi,·idui co11 udilo normale, rna vi è a11rl1e u11 succe.s si \ ' O aumento nel grado di sordità. Zvaar.de1r1a~er l1a stabilito in proposito le ~cguent1 legg i sulla J)resbiarusia: 1) Il registro della facoltà uditiva umana i contrae di m ezza ottava àl suo limite suJ>criore, nel p·eriodo rlell 'età .avar1zaLa; in media , di una quarta mi11ore, a1l ~assimo di una qui11ta maggiore; 2) La conlraz1one au1nenta co n. l'età; 3) Il Jimit e $~p eriore di lldibilità, in gioventù , è mi7; i1elI età avRnzata è la:G ("alo·r i mecli). Il limite estremo i)er un udito norn1ale dei vecchi è faG. In t empi più recenti , Pflin1lin , esaminando 140 individui di oltre 60 anni trovò che l 'af' fe·zio,n e I)iù fr.eque11te è la sordità nervosa od u11 'affezione del labirinto ; egli co·n ferma le l~ggi di Zvaadermaker e ritiene ch e una! ·p arte clei casi di soTdità 1p1u ò esser e considerata com e presbiacusia fì siolog ica, m en tre una causa reJnti,·amente fretiuente di . ordità in età avanza la è la fissazione della slaffa. L ' A. ritien e che Pflimlir1 confonde la i)r e'biacusia co11 la sordità dovuta a modifi cazior1i de.Jl' or eccl1io m edio . probabi1mente di n nLura artritica e dovute alla lossien1 ia di i)rol,.a bile origine intestinale. L'A. trova una ce rta co11nessio·n e in se rie fra certe form e· di ordit i• co11genila, I ' oto sclcrosi , alcuni casi ano111ali di f'ordità cronica in ~ idiosa che si install a al]a Tl 1.edia età e la ' 'era presbiacusia; se tali r: 11>porti fos ·ero con1 provati , si avreb.b e u11 nuovo indirizzo IJer iJ trattam e11to delle forme r ro11i( l1 e e j)l'O:o·r e · ·ive della sordi Là. I.'A. ritier1 e n1olto . ignifi c.ativa l 'associazione della f)resbiacu ia con 1·1 tossiemia intesti11 a] e e co,nsig·lia a far molta attenzione a ] vitto, u.11 'e.vac uazione inte•stinalt (eg·li ne esige d11e al giorn o) e s i Yuole ilnpedire lo sviluppo della ·a rdi Là . Olt re a qu.e. ta pro·fil:i.ssi ~te11 era l e , l 'A. co11siglia 'ivan1enl e il nl etodo elett rofonoide di Ziind-Burguet, ba ·ato essenzialmente sul rnass~g·.o·io m edia11to il suono, ch e è lo· timolo nor111a]e 1)er 1'oreccl1io (.:-ul m et odo , l 'A. non dà nlLre indicazio11i). · La degenerazione dei dis1)ositivi nervosi de1l 'organo dell 'udito viene attribl1ita ~· difetti di r ir colazione; l:arteria cocleare è sottile e, con Ja diminuzione <lella for.t;a della pompa ce11lrale, din·1inuisce ancl1e il rifornimento di sangue ir1 tali o·r gani, di cui la nutrizione soffr~. . . '. ('.o n il rnetodo c1taito, Sl provoca un iperen11a a ttiva , col risultato di migliorare_la nutrizione del tessuto· coclea re. L'1\. . riporta una trentina d! casi in ~ui. con il metodo citato si sono av11l1 eccellenti r1s11lt_~11i, com e per ese1npio, di un ca~o n el quale clnpprima la voce sussurrata era udita a 30 cen1

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l \~~o XLI, ì\ui.\r.

4~J

Lj111etri ed, i11 seguilo, a 5 i11eLri. In un caso, anzi, questo inigliora1nento ha portato a dissjdi in farr1i.glia, p-0ichè l 'individuo ha potuto s0rprendere, a ta'10Ja , d ei discorsi punto edific«nti per lui che i familia!r i tene,rano a , ,oce abbastanza alla fida11do si della sua soordità. Se dopo un certo tempo , l 'udito si fa nuo' rtmente duro, un nuovo e b·r eve periodo di t rattame1tlo lo rei11teg ra. L'effi cacia è magg·iore quando vi si a.ssocia il trattamento generale, nel senso di no·n indu1g·ere trop1po all e do]cez1e della 'il.a e di regolare le evacuazioni intestinali. fil.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA Dott.

iF RANCEsco

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SEZJONE PRATICA

LANDOGNA CASSONE. Le curve

glicemiche. Sita i1nµorlanza nell'esplora:io1ie fun1z ioriale del sistema endJocrino vegetativo. Pagg. 250. Editore L . Po zzi, Ror11a. Prezzo L. 35. 1

Ci sia consentito di riportaTe in queste colonne la significativa Prefazione che l'illustre sen. pTof. Pende si è compiaciuto di scnveTe pe'Y il libro del dott. Landogna Cassone.

« l ,a n1011ografia che il mio corl to e dilig·ente a lli evo dott. 1.J.:i'. Lando·g na offre al pubblico inedie.o , rap~p1rese11ta u1t co.n tr•ibulo ]Jtre,z iosi ~­ ~i111c a11a semeiolog ia ancora t.anlo diffi c il e e co 111plicata del grande . i tema neuro-e·n<locrino, e qui11di a]]a semeiolo·g ia d ella costituzio11ç e del temperamento dina mico. e biocl1irrli co individuale, Ja cui conosoenz.a costjtui s.ce il fnlcro d ella moderna n1edicina. È noto com e il g licosio ra1)pr e.senli il co111bu"' tibile dirello della vila, e qualunque ap parato regolatore d·e ll a vita ste,s sa è pro·b abi] e <' he no1n possa agire senza modificare il meta})olismo di questa sostanza. Ecco ,p erchè a priori dob,b iamo cercare n e1Je varia,zioni dei tasso gl icem ico. si)ontaneo o j)rovocate ad arte nel soggetto, una sp ia preziosa degli spostamenti di equilibrio del gra11de apparato regolatore ve,g·e lativo, del quale i I sistemai endocrino ed i] i ten1a del ara n f'impatico costituìsco·n o gli . . trumenti di atlt1azione" Partendo da questo l;r in cipio·, d.a vari an1Ji io 110 elevai o lo studio clelJa curva glicen 1ica , -.ifl alin1enta /e c.h e provocata dai speciali . tilltoli endocrin i e nPurove.getativotr o:p:i, a. crilcrio sen1iologico fo·11dament.ale, rivelatore dello ::: ta to di equilihrio o di squilib·r io n eu1·0-· <'ndocrino. Lo studio di La11dog na affronta e sYiluJJJHl 11eJ 111odo cli1tica111 eitlc il più completo <!lJe~ lu problema. I risult ati da lui otter1uti sono quanto n1ai din1ostrativi e di applicazione estesa ne] can1po della c li11 ica medica . In tal modo il Landogna ha colmato lina 1a<'una del la emeiolo1g ia, portando un n1 ezzo i1uovo di arricchim ento alla com 1)ren sione di <iuell 'intin10 n1eccaniSrmo di armonia funzio11~1 le, nel quale è tutta la ragione del] a vita, e (lt:l qua1e g li organisn1i del con senso vitale 1

ormoni e r1erv i d ell a "\ ita egetativa ci fo·r11iscono la ,p-rova l ) ÌÙ evidente. Sono certo· ch e il b el libro del Lan.dogna sarà apprezzato n el suo g iusto valore dai numerosi cultori della i11oderna semeiologia fl1nzionale " . Genov::i., dall a Cl i1 iica i\t/.edica, ag·. 1934-X JJ . !\.!COLA

PE~DE.

CENNI BIBLIOGRAFICI A._

Les siridrom es hypofisaires et

l \AYBAUo.

infundi bulp-lulJ,jr;e,11s. Editore (-;. C. Parigi. Prezzo 2:).00.

r--r.

Doin e

L' in le1cssanle co JJa11a: cc La, p·ratique 11iédicale illustrée >> si arriccl1 iscc di questa prege' ole monogra,fìa, cl1e in IJiccolo 'Oll1n10 dà un ' e. posizione cl1iara e co111pleta di tu ti.o quanto si è finora assodato sulle manife tazio11i e lin ich e dj or igi 11e i IJOfì f'a ria e d ci centri adiace·n 1i. La tra tlazi one è f.atta in i11odo sch ematico tale cla tare su l) it o orientare sull'intricato argor11 er1to. t u11 lib·ro ve rarl1 e11te util e per i pratici e i;er g·I i studi o ' i lJeroh è concretizza in rp·oche 1)ag·ine c1u.a11to ~ i troYa . parso in n11111 erose pubbli ca7ioni. 11R.

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L\ . Toun AY. Sé1nio~ogie du sommeil. Editore G. Do in e C., Parigi. Prezzo Fr. 30.00. L 'A. è u110 slu d io o d el . o·n110, ed ha IJUb})li ca lo ~ uJ l 'argo ... 111 e11 l o altre intere a11ti n1en1o·r ie. l2ue ta r accoglie il frutto di 25 .a11ni di osservazio11i e di e IJ€rienze . Le varie teorie <.1n11u11c iate i)er Srpiega re il ~o nn o so,110 esp 0 te in n1odo . urcinto e c.h iaro . Ma l 'J\.. s.i offe·r ma ·apra tutto ad e IJOrre f;i1ti. Egli preci .. a tutta la feno.m eno1ogia. del so11no. Precis.a ecl analizza tulle le manifestazio,n i d el <lorn1ic n Le i1 e ll e 'a rie età ed in molte.pJiçi co11dizioni cercanclo d i p~egarne1 il signifi calo. Le .. ue o eryaz ior1 i em·p re accu rate ed intere atllti, . . pe~ .. o orin·i11ali , costitui. cono senz.a dubbio ·elen1e nti preziosi per l ' u]teriore sviluppo della dottrina de l so11110. DR . 1

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(~ . FLANDIN .

.T. BEnNARD e l·' . .l oLY. l_J 'iritoxicalio11 /Jrrr les so1nnifère.'\ . Editore G. Doi11 e

C.. Parig i. Prezzo f 'r. 20.00. J..,a letteratura d egli a' ' elenan1 enti da i1)noti ci si va facendo e111 pre IJiù abbo11da11te in re]a·zione a ll 'effetti vo int e re!' e ]Jratico ch e l'ar.gon1ento desta. L 'uso dei barbiturici va di Yen landa . i11odato , provoca11do tali di u1to .. sicazioni empre lJiù numerosi ch e, pe.rta111o , il medico pratico d€''e apere ricono cere. 11 }Jresente volun1e concorre al]a divulgazio11e delle conosce11ze al rjguardo in modo ' T eran1ente effi cace. La chin1ica e Ja tossicologia dei barbiturici, Ja clini ca e la teraipia delle rispettive into icaz ioni sono traltate in n1odo e~a uri e nt e.

DR.

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H IL FOL.! CLINI CO

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lANNO

XLI, NuM. 43]

I CONfiRESSI NAZIONALI DI MEDICINA E CHIRURGIA. (llon1a, 17-20 o l lol)r e 1934 ).

L'inaugurazione Lft sed 1 tla i 11a11g 11rale d el 41 Co11gresso della Socie tà Ilalia o a di Chirurg ia e clel 40° Congresso d ella Socie là It alia11 a di Medicj11a Interna ha avuto luogo i11 con1u11e i1e11 ·aula iuag na d ella 1-l. Università al le ore JO d cl 17 ollobre. L'inaug·urazione è s ta ta presieduta ùa S. E. l 'on. All)ertini, Sotlosegrelario di S tato al Mi11is lero di Grazia e Giustizia. Al tavolo della Presidenza sied eva110 il sen. l'vlaragli ano , presidente della Società Italian a di l\1edicina , il prof. Alessandri , i)rcsidcn tc della Socie là Italia na di Cl1irurgia, il prof. Busi, presicle d ella Fa col là di i\[edicina in ra1)presentanza dcl ~Iagn ifico Re ltore , il prof. Frugoni, presidente del Co111italo ordinatore, il prof. Bauer della Facoltà d i V ien11a , il gen. v' olpe })er 1a Sanità Militare, il prof. Sal)ati11i, co11sig li ere clelegato del l a Società tli IV1eclici11a. Erano presenli i r ap1)r esenta1tli della Direzione Generale di Sani Là PuJ)blica, d ella Sanità Militare d el R. Esercilo e d ella J\ilarina, d el Servizio Sanit ari o d ell 'Areo11autica, d ella ~I. V. S. N. Notati S. E. Spano, pre ide11te degli Ospedali Riuniti di Ro111a i se11atori proff. Micl1eli , Viola, Devo lo; i 1)r off. Donati, Scl1upfer, Gash arri11i, Galdi , Uffr ecluzzj, J e;111n1a, I•erranni11i, Cesa Bia11chi , Fa ia11i; 111olli in1i altri c1i11jci e pa tologi italiani; un gran 11un1ero di 11rj111arj ineclici e chirurgi conventtti da tulle le }Jarli cl 'llalia. (J

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Sa 1u t a lo da a 1)pla u si si leva primo a p arl are il prof. B11s r, il quale con elevat e parole, a nome del ì\Iagnifico lle ltor e S. J·:. Rocco, porge a tutti i convenuli il benvent1to più cordiale auspicando ch e i lavori d e] Cong·res o segnino un progr esso r eale d el le scien ze medich e. Segue il prof. Bau er p er r ecar e il saluto della Facoltà ~Iedica di v-ienna e per esprimere la propria ar11mirazio11e per la meravigliosa ascesa, anche i1el campo scien li fico, d ell 'Ilalia Fascis la. Il cliscor so in a u g urale

~·ie11e

fa tlo d al prof. ALES-

SANUHI.

Egli dopo aYer ri Yollo t111 eleva lo saluto ed u11 rir1 g r azian1enlo alle Attlori là, alle Gerarchie e a tulti g li altri conve nuti , rileva che d a ormai tredici an11i le Società cli Cl1irurg ìa e di ~ledicina l11ter11a tengono insien1e i loro u1111uali Congressi, lratla ndo oltre ad argon1enti particolari a ciascuna ,Socie là , :inch e u110 comune ad e11tram1Je le branche. Nola l 'importanza di ques ta colla}Jorazione scie11tifica ricorda11do che gli argon1e11ti trattali hanno rig·uardato finor a : L 'ulcer a d11ode nale ; la col elitiasi (cal colosi biliari) ; le indicazioni di operab ilità n elle Yarie form e di splenomegalia (i11g·rossamen_lo de lla inilza); la ct1ra cl1irurgica clella tbc. polrno11are; la lilich ezza abituale; .i tumori d el 1nidollo s1) i11ale; le ga11gre11e d egli arti e special1nen le le arl8riti obliter anti ; le emalurie (emorragia urinaria) ; l e pancreali li acu le o cronicl1e (i11fiam n1azione d el p a11c reas) ; le epatiti croniche e cirrosi (infia1n1n azi on e· d el fega to) ; l e nialattie da Jesio11i d elle paraliroidi. Ques la serie (li argon1enti di a1to interesse e di attualità ch e so110 st ati a11110 per anno svolti co1npletan1e1tle dai due diversi punti di vista, han110 portalo sicuran1e11te ad uu a co11oscenza più larga

dei proJ)lemi diagnos tici e cur a tivi in malattie di così grande diffusione ed importanza. E quest 'a11110 col tema delle bronchiectasie (dilatazione dei bro11chi) , la L.radizione si co11lint1a con pron1etl~n .Le vanta~g10, mer:tre ~ ltre. Società di special1sl~, lra cut quelle d1 rad10Jog1a e olorinolaringolog1a, hanno voluto contribt1ire a quesli studi colJe tlivi. L 'O. osserva e h e ques ta col1aborazione, nelle ricer ca e tiella lotta contro le malattie, data precisamente dal '22, dall'inizio cioè del llegime Fascis t~ , che ques ta co~laborazione è in tutti i campi e 1n tu~Le le classi. ha su scitato e favorito per il vantagg·10 della Nazione e per la maggiore utilità e salute del popolo. « Le nostre discipline egli dice - non ap})a.rtengono a quelle esclusivarnente scientifiche -~he possono anche astrarre da ogni applicazion~ immediata; le nostre discipline, pur su base esatlamen te scientifica e facendo tesoro di ogni ricer ca sperimentale e speculativa, har1no per fine st1pren10 lo studio della cura dell 'u omo n1alato donde il g iudizio quasi disdegnoso di alc11ni che' negano alle cliniche e in genere alla n1edicina e nlìa chirurgia un valore reale di scienza, perchè essenzialmente è la pratica applicazione alla diag n osi ed alla cura d ei si11goli casi, quella che cos li tuisce l 'essenza del nos tro lavoro. Ma se ciò autorizza a rite11ere come un 'arle questo esercizio sa:iita.rio, si d eve anche riconoscere cl1e ques ta appl1caz1or1E: è frutto di una preparazio11e scientifica, poichè dai singoli casi si assurg·e a leggi gen er ali , e dai vari m alati e d alle varie malattie si passa alla m edicina sociale, alla m edicina politica, gius ta il con cetto d el grande maestro Guido Baccelli. I ~ ~ice meclicina, p erch è è la parola con1prensi va, 1>01chè se n ella necessaria divisione di l avoro noi ri clis ti11guiamo in medici e chirurgi, n on vi è [ondamen tale differenza, poi chè si tratta seni pre fiell e variP. :t11alattie, ch e colpiscono l ' u1nanità , e r1elle quali unico è lo scopo essen ziale, cioè di una esalta diagnosi in cui può valere, nella stessa malat lia, una cura medicam entosa ocl una cura operatoria; tlond e l a n ecessilà di una collaborazione fra merl icJ e chirurgi per s tudiare in sieme i probiemi p iì1 in1portanti d ella diagnosi e della terapia». I~ 'O. riliene doveroso illumin are anche l e Au tori là rbe presi edono alla is truzione superiore , nel far rileva r e le d eficienze 11ella preparazior1e di mef1ici pralici e n ella orga11izzazio11e d ella ricerca scierttifica nel campo medico-chirurgico. Questa lJrepai-azione spetta essenzialmente alle cliniche e 11on r>uò essere delegata ad altri; 11on può, come 1nolli oggi affermano, essere purame11le e sempJicemcn te ridotta all a pratica n1inuta delle corsie ospedaliere; questa viene dopo, m a è i1ecessario ch e prima gli studen li abbiano la base unica, corr etta in nn=1 sola direzione, p er polerla poi app licar e e servirsene con ' 'antaggio. Le nostre disp osizio11i permettono al g iova11e m edico appena laureato di sos len er e l 'esame di Stalo senza o con assai scar so tirocinio pra ti co. Diver samente si fa ir1 altre Nazioni, speci almente n egli Stati U11iti, ove i l aureandi non posson o so llopor si subito all 'esame di ~bilil azione, m a devono ri1nanere per l111 anno alme110 in una cli11ica o in lln os1)eclale nulori zzato, i11 cui fan110 pratica · di medico, di chirurgo, di os letrico e cli esam e di laboralorio.


'[ANNO

XLI,

1'Uì\I.

43)

S.l!:ZJONE PRATICA

Unl .riforma d.i. questo genere SI Impone anche f~a noi_ ~ I CJ. r~t1er1 e che se il cor so degli stucli di 1ned1~111a e ch1r?rg ia d iviene troppo lu11go, convenga. ridurlo a cinque anni prima d ella laurea, e dedic are u11 anno all'applicazione pratica ch e permellerebbe di utilizzare il materiale che' possono . clare ta11l e forze ospedaliere, che ora si ·esaur1sco110 in cor si ljberi cli scarsa efficacia, e ch_e, date ~e i1u111erose ~aterie obb}jgatorie ch e stud.en~1 de~J)ono seguire, sono pi\1 di impaccio o <l1 di~lraz1one. La cooperazione e la coordinazione d e lle forze afferma il prof. A lessar1dri - è oggi un postt1lato fondarnental e d ella organizzazione s tatale, e nel campo clell 'istruzione e del] "educazione d ei giovani, e s peci almente in .quel lo grave di responsabilità dell'esercizio dell 'arte sa11i tar~a,, ben _si co~prende come sia di importanza capitate. Si augura , pertanto, che siano t enute i11 considerazione queste id ee su ggeritegli .cJall 'amore della scienza e dal desiderio che i11 Ttalia non si sia in que~ to rampo éla m en o di altre Nazi on i. L '(). accenna ora arl u11 altro grande problern a, la m e<J ic ina soc iale, cioè l 'applicazione d elle no-stre conosce11ze e d ella i1ostra attività alle nu1n e-rose n1 l1 lal li e ch e cos titui sco110 le cau se di deperi1nenlo e clj indebolimrn lo cleJla razza ed in c ui i1on dal punto di vista p11ramente individuale e 1)rofess io11ale, rr1a da quello più vasto della salute ·e del prog~ess? ùemografico della nazio;ne, I 'opera del san1lar10 }) UÒ essere svolta in m odo co11 .corclc ed efficace. Con 1'esempio di quan lo si è fatto e si sta facendo n el ca1npo <l ella tubercolo~i, -sia come profilassi sociale, sia co1ne c ura, e quello .c]1e si s la con1pienclo p er la 111alaria; con le bo11ifiche i11legrali e co11 la collaborazione d ei medici , 1'0. ritiene che si possa ugualmente provve-Oere i11 uri campo più strettamente chirurgico, 11 ella 111in.orazione dfl trau1ni o da deformità congen i le ocl acqui sì te, sim il111ente a qu an t o si fa rtel ca1npo J)Ìt1 diffic ile ancora oscuro dei tumori malig 11i. La 11umerosa fan1iglia s~ni laria può recare 1111 l(1rgo co 11lri1Juto t.:l i inclirizzo e dr applicaziorie pr ~1tica , cJ1e lnette a clisposizioue d el Regjrn e, co n ·discipli11n e rnodestin. Chi ude aL1gurandosi che l 'odierno Congresso ri e-sca d eg110 della risorta coscienza del i1oslro popoJ o ed assic L1r.1 nrl0 cl1e i cuJlori d ella rn edicina e dell a ehirurgja corri sponderanno con tt1tte le loro forze al m onì lo d el Duce: empr e più in alto e sempre nell 'int e11lo che l 'Italia non sia superata da altre Nazio11i . Il cliscor o del prof. Alessandri , interrotto spesso cl a applau i , è coronato da un a ovazione.

g!i

Sorge qui11d i a parlare S. E. ALBEnT1Nr, j n rapprese11ta11ze clel Governo, il quale afferma che in una nazione come l 'Italia ch e avanza :S jcl1ra n ella via del progresso, i congressi scieutifici son o tenuti i1ella m assima considerazione, poichè co liluiscono le periodiche arluna1 e di co·spi cu e forze i11tellettuali al servizio degli i11 leres i superiori d ell a i1azione. Il Governo Fasci sta segue J•err iò col 1)it1 vivo ir1teresse l 'attuale Con gresso, i ct1i 1aYori co11durranno la scienza a conquiste ·sem1)re pii1 a lt e. B viva ancora in tulti 1'eco del1'al la })arol a ch e il Capo del GoYerno in cli rizzò ai medici italian.i: e sa seg11alò la g r andezza della 1nissione, 11e esaltò il sacrificio, incitò a pro' e -sempre ))Ìlt clure per il bene del popolo. Il Governo Fa c is ta, cl1e pone fra i principali obiet ti della su a 110li l ica la sanità della s tirpe conlinuerà

1701

a favorire il progresso scientifico e ne sono una prova g~ 'istit_uti, le clinich e, le scu ole, nelle quali la ~o1 trina s~ ~stende e si perfeziona; gli ospedali ecl i san utor1 ln cui la pratica porta i risultat. d_el_le nffe~maz_ioni scierttifiche; come del pari l 'att1~·1tà leg1slat1va che adegua il progresso dell a s~ 1e-n z3. Accenna alle provvidenze molteplici del Governo Fascista; alla recentissi1na legge sanitaria espressione di medicina pratica rilevando che tan: to .Più_ è fort~ una nazione q~anto più validi ed eff1cac1 sono 1 m ezzi p er assicurare la sanità del suo popolo. . ~hil!de auguran?o che per la Patria e per l 'uma111 la siano fecondi j risultati dei lavori del Congresso, cl1e dichiara aperlo in nome del Ile. (A pplausi). . 111 ultiino il se11. MARAGLIANO con ispirate parole inneggia ai trionfi d ella scienza voluti e favoriti dal Capo del Fascismo. Alla fine della cerimonia i con g ressisti si sono r ecati al Palazzo del Littorio, dove dopo aver deposto una corona nella Cappella Votiva d ei Caduti ~ascisti, sono stati ricevuti dal Segretario d el Partito, S. E. Starace, che in un elevato discorso ha esaltato l 'importanza d ella m edicina e chirurO'ja per il progTesso dei popoli ed ha ring·raziat; i congressisti del! 'om aggio al Partito Fascisla. ·Nella seduta pomeridiana hanno avuto luog0l'inizio dei lavori.

XL Congresso della Società Italiana di Medicina Interna . Ore 15 - 17 ottobre 1934. Presidenza: Prof. C. l1'nuG0~1.

Terapia vaccinica e terapia aspecifica nelle malattie infetti:ve. PARTE

I.

l.1 a Yaccinoternpia in alcune malattie infetti'.r e. Prof. ADoLro FERRATA (Pavia), relatore co11 Ja collaborazione dei proff. V. ·zAMORA1'II, P. INrnozzr, G. PELLEGHINI, A. FrESCHI, R. CASAZZA e deJ Dr. E. STORTI. LA VACCI.N'OTERAPJ .\ DELL.\ FEBMRE l\IELITENSE.

~rof.

p.

lNTROZZI.

La enorme diffusione che in questi ultimi anni ebbe l a infezione d a n1elilense, e la facilitata diag11osi cli essa per una i11igliore conoscenza clinica della malattia tanto nelle for1ne comuni ch e rare, h a in<lot1o clinici , patologi ed igienisti a rivolgere l 'atlenzione allo studio <l elle norn1e di profila ssi e .le i mezzi di cura: ed è così che fin dal 1926 il clinico di P avia FERRATA e con lui VERATTI, J)reoccupati del contjnuo au111e11to di casi Yerifica losi an.che nella provincia di PaYia, e rlella comparsa clell 'in~ezione fTa il i1ersonale del l abor a torio <li - batteriologia annesso all a clinica medica , di c ui due Yalorosi as&i lenti furo110 colpiti e u110 i11 forma niolto grave, YÌ ln I 'impossibilità cl i troncéo e con altri mezzi lerapeu lici veramente efficaci l 'infezione , ha11no i11si li lo perchè fosse riesu111ata e rimessa in u so, face11dola praticare su l J r ga scala in cli11ica e con ig lia11dola ai n1edici 111 alici, la vaccinoterapia pecifj ca ch e, come si

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« lL POLI CLI NI CO >>

(li~se, er a g'ià s ta la precedenlen1e11te

[:\~ ~o XLI, N-c;l\r. 43]

tentata e }Jo1 a . torto quasi com1JJ et ame11Le abbandonata. ~~)ec~fica, a~che quel caso clinico i1el quale la. '\iéJ. CCJ n oterap1a. può restare se11za effe l lo e forse Prattca11do p~rtanlo la vaccinoterapia specifj ca anche cedere il can1po a qua lcl1e altro rjme<Jio ci s u larga scala in tu lti gli amn1alaLi di i11eliten se \'e11~ li. all 'osservazione i11 questi ultimi otto ~~mbra che l 'esperi~i:za con1piu la fin qui abbia. a11n1, il metodo i è dimos trato fecondo di ri~1n1ostr~to. co11 s u~tc1ente cl1iarezza ch e fra tutti s ullali e perciò, se è ,·er o ch e an cora non si è ' i11elod1 di cura finora u sa ti per J'i11fezion e brudetla l 'ulti1na parola in tema di terap1·a della cellare un1 an a, la Yaccinotera1Jia spec jfi ra per via 1. endo,·enosa è· qu. e11,a piu ·' e ff'ic?ce E' i>erc1ò . rj tt!lniaie.ubre ondulante, JJisog11a riconoscere ch e un 111 passo avanti si è fatto: i risulta ti sono raccolti o·· o ch e e~sa,. po1che qua11d o 'ie11 e a f) })J ica la con il in numerosi lavori usciti special111ent e dalle scuoc- It1 s lo cr1~er10 e con le do' ti te i1orn1e n o11 pre1~ italiane, fra. le qua!i non ultime quelle pavesi f~:rl 11 1!'\ .per~c~lj d i sorta e i1011 tro' a ])arti colari <l1 Ferrata e d1 Veralt1, e quella di Di Guglielmo .lazJoni in rapp? rlo allo stadio e a lla forma ~t Cat ani a. clinica d ell a malatt1a, m eriti di eri trdr e }Jiù 1argam en le nella pratica . ·Lo stuàio d ella le tter atura ci per111ef te di seo-uire l_'evoluzion.e s torica della vaccinoterapia clella L 'esa JT~e d~lla ca is tica no tra e d egli altri ci n1el1tense e c1 mette in co11dizion e di riscontrare por~a JJOi a ricoi10 cer e ch e il st1ccesso più r apido come d opo un prin10 periodo di ei1 Lusiasmo see ~J curo <~ ella ' ..iccinoler apia si è avuto in tutti g uito ai primi fortunati tentativi <li Ileicl di 'n as~ 1 ? quasi tutti q~ei cas i nei quaJj Ja Yacc i11ote1 ... et-Smith e di Wrigth, essa sia a11data i~1 di su so apia, qualttnque sia s ta ta la ,·ia di introduzion e e a to.rto al)b:-\n.clonat a per esser e applicat a solo lia pr~Yocat~ una YiYa e i11te u a rp3zio11e gen erale'. S})Orad1camente 1n qualcl1e caso jsolato, i1on esEd ~ prec1samer1le su ques to !)Un to cl1e r i serns~ndo mai sta la ri Lenula come la terapia di c le- 1.:a _<1 1 Yede~e la. co.ndizione. es e11ziale perchè la ~aone delle brucellosi. ' l.<~r 11 ~ol ~rap1a. d1~ 11 sl!o r1 ul ta lo 111 iglior e: il . Anche oggi in cui 1'a tten zi011e deg·1i sludiosi cr~l erio _inf~ttt .da. cui si partì fj11 d al 1926 per le cli tutto i l mondo è richiama la st1l gr ave probleprlnle ' 3 ccinazton 1 con tro la rnelite11se , co111e an1na di salute pubJJJica, cos tituito d alla m aggior c~e. per quelle ai1tilifich e eseguite n ella nostra frequenz~ d ella 111eliten se in og11i paese, e in cui cl 1111ca, fu appu 11 to quello dj a})plicare 111e todicala quest1or1e della t erapi<l di quest a affezjon e è mente la. vacciilo ler apia specifica, j 11 in odo r h e con 1~ n1 ag~ior r egolarit à po sjbile ad ogni Yaccina<liYent at a (li ;1t tua1ità e si sta orie1rla11do , er so 1a Yaccinai.ione, 1a 1noda Jità di so111n1i11is lrazio11 8 zion e risp onclesse una ir1l e11 sa reazio11e 0oen erale J)er via endovenosa del vacci11 0 i1on j 11 con Lra n eld a parte clell 'or g.1n i51no. la gen er alità d ei m edici (Jue l favore cl1e a rag io n ~ la rea.zione ge11~r~le aYreJJhe Lale i1111Jortanza Yedu ta ](; petter ebbe. L 'opi11io11e poi di rr1ol ti agli effe tti terapeu t1c1 della Ya cci11azioll e da inr\.A. , prope11si per la vaccjno terapia per via so lt od~rre alcuni Autorj fra11cesi (Céi111besséd ès e Gar111er ) a~ ~ffer11:iare cl1e « vi è url r apport o stretto c t1 tanea o ir1tramu sco1ate, è addirittura sfaYoreYole per la vi a endovenosa: il metodo, seco11cJo fra rap1d1tà d1 g uarigio11 e e i11te11 si Là d ei fenoquesti, sar ebbe da proscriver si, perch è n on scemeili gen er ali », e da indurre Bianchi ad afferYro cli pericoli <.l ipendenti sopratutto dallo sh.ock n1are ch e « se la vacci11olera1)ia dopo ta11ti a11ni j)TOdotto dalla r eazio11e ,ch e potrehbe co11durre per<l.a r lie h a. trovato a ppJicazio11e anche per la infe~ino al -collasso cardiaco. z10 11 e i11el1te11se, i1on ha a11 cora ri scos o 1 ·un a11iBisogna riconoscere alla sr.l1ol a pavese jl merito Jne con sen so dei inedici , e a11cora si sostiene <li aver riesumato e rin1 esso in valore la vaccinoch e la esperienza avrebbe clin1ostr ato ch e essa 110n offre n1aggiori prohal)i]ità cli su ccesso nei ' terapia per via endovenosa d a noi applicata fin (lal 1926 per tutti i casi di 111ulattie infeltiYe n ei confronti dì altri" metodi di cura noi cr ediamo quali la vaccinoterapia è indica ta e la yia endovech e ciò dipende, al1neno in ])arte: d al fatlo ch e · le vie di i11tr odu~ione per lo più seguite , la r1osa possibile. Le irtfezioni ch e finora ci ha11no fornito il pit1 ~o tto?utanea e la in trainustolare, 110H permetto110 . di ottenere co~1 la necessari a sjcurezza e regovas to materiale sono quelle da bacill o d el tjfo e <la n1e1ite11se. l~r1tà qu ell a reazione senza la qu ale la vaccinaLa prim a i1ota or ganica e ch e mette a punto zione rimane sen za effetto » . l 'ar gon1er1to della vaccin oter apia endoYen osa delQuesto con cetto trova un Yalido a])poggio 11ell :autorevole opinione di Doerr, l 'ig ienista di Bala febbre ondulante venne n el 1932 pubblicata da Bianchi il quale, per consiglio d el ])rof. Ves tlea, il quale in una recen tissi111a llota critica sui , ratti, col m ateriale raccolto i11 m assim a parte nel1ne toài di vaccinazione affer1na c11e a uo avviso la n ostra clinica, cerca di n1 ett ere in valore la il parlare di vaccinaz~ane senza rea.zio11e rappre"·accjnoterapia specifica della brucellosi e in parsenta una vera contraddizione in termini. ticolar m odo quella p er via endovenosa. L 'o·p inione di coloro ch e rite11gon o possibile Numerose furo110 poi Je co11ferme alla utilità conferire uno st ato di immunità o otte11ere una <lcì metodo, apportate d a Ya\enti colleghi e an cor g u arigione per mezzo della vacci11azione anche più quella autorevolissima del Di Gugliel1no, ch e senza provocare n ell'or ganismo vacci11ato una ha avuto campo di speriment~e con ottin1i risu1r eazion e a :~prP1zab il e, at1raYerso c io~ Ja così detta tati la pratica vaccinale in una region e ch e è reazione ]at ente, non è, seronòo 11oi, ai11missibile . fra quelle in cui la melitense è più diffusa. Alle L 'esp erienza d ella vaccinazione antitifica dimoconferme degli altri aggiungiamo an ch e la nostra chiaramente che le funzioni pirogena e anslra, documentata da numerosi casi per sonali ritigen a, entro dati limiti, procedo110 para·11elaferiti 11ella relazione stessa. inente e per ciò riesce difficil e la scissjone delle Pc>r quJnto non manchino autori i quali m etdue funzi oni. tono in dl1hbio gli effetti terapeutici d ella vacciNaturalmente sorge qui Ja que tioi1e della tos11oterapia d eITe malattie infettive e per quanto si i;icità d el vaccino, in guanto uno d ei requisiti che <lebba riconoscere ch e nella pratica si può incons i richied on o è ch e un vaccino non d eve, compa1r JY'e , fra i moltissimi ch e risentono d ell a r ura f ihilrnente rolla sua funzione an tige11a effi cace,

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lAi\"NO XLI,

Nl.T~f .

43]

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SEZI ONE PRATICA

_provocare dis turbi g·raYi e prol u11ga li r1e11 ·orga11ismo del "acci11ato. No11 111a11ca110 a questo proposiln i Le11lativi i11tesi ad ol te11ere vaccini atossici cJ1e abbia no però .conscr,·ata intatta la loro fu11 zio11e a11Lige11a: bisog11a però rico11oscere c he i vaccini varian:1e11te trattati a tale scopo h a11no ma11 le11u to, per quanto _parzial111e11te, la loro · tossicità, diutostrata i se111pre i11 rapporto diretto col valore a11tige 110. Stabililo ad og11i 111odo il criterio Joncll1n1er1tale del parallelis1110 fra funzion~ piroge11.a e funzior1e .antige11a della vaccinazio11e, spetta al 1nedico cli determinare tutte quelle modalità che P.ossono .ottenere d all a vaccinaiioi1e l 'optin1um di effi cacia terapet1lica o in11nunitaria i11 senso lato , se11za _proYocare 11ello stesso ten1po gravi disturbi nel vacci11ato. Riaffer1nato co ì il })ri11cipio cl1e, per o tle11ere dal vaccino u11a fu11zjo11e a11 Lige11a terapeutica111e11te efficace, i richiecle cl1e esso i11cluca una reazio11e de11 ·organis1no vaccinato, che si rag·_git111ge qua11clo si scelgono co1ne Yia di introdu1ione del vacci110 le vene, si pre ~e 111 a sponta11ea la don1anda e gli effetti, ch e si co11seguono colla vacc inoterapia e11dovenosa, so110 da attribuirsj ad una aziorie SJJecifica , oppure debbono essere co11siderati con1e il risullato di una sen1plice protei11oterapia aspecifica. La questio11e è rli carat tere generale i11 qua11to ch e essa si estende a tutte quelle 111alal tie infettive nelle quali sr applica la vacci11olera1Jia, e si è presentata. a!la ni~n­ te d ei clinici e dei biologi allorquando si e com1n-ciato a cor1s lat are ch e spesso gli s tessi risultati i _possono ottenere co11 proteine eterogen ee di varia natura (latte, caseina, ecc.) o p er sino con P!epa ~ rati chimici ad azione pirogena, co1ne alcuni sali -0rganici ed i 111etalli co1lo]dali. La ques lio11e, sia dal pu11to di Yista J)ratico ch e da qu ello dottrinale, è assai coi11ples a e p~r~a_nto ci riesce clifficile es1)ri1nere u11 p ar ere def1n1 t1 Yo , in qua11lo allo stato a ttuale delle noslre. co11osce11ze i1on è pos ibiJ e d ecidere se la reazione, d a ta .dalla vacci11oterapia s1>ecifica n e] la i11fezio11 e J11elite11se, è 01nologah ii e a quella cl1e. si h a colla .i11trocluzio1le per via pare11terale di t1na })ro le111n ·eterogenea (proteinolera11ia aspecifica) . o di preparali ad azione pirog·e11a, oppure se sia legata. acl ltn fa llor 3 s tre tta111er1te specifico , o dipe11d a piuttosto da u11a combi11azione di e11trambi qt1esti fattori. Il probl e111a d ella specifici Là cli azior:ie del Yacci11o 11a indubbia.1nenle una notevole ii11porla11za in qnan to serve come presi.1ppost o J?er lo s~ud.jo del in ecca nism o di azione d ella Yacc1:r.1oterap1a 111 gen ere, e si è per ciò cercato cl~ affro~tarlo con -0lcu11e osservazio11i e prove s1)cr1111 e11ta]1. Bian cl1i e Catta11eo avrebbero osservato ch e la i11iezio ne end0Ye11osa di L1na piccola quantità di ·y accino (l /1000 di ansa .11orma}e'1 , n~~·li individui .affelli eia ir1,fezio11e n1elilense e suff1c1e11te a p~o ­ Yocare r egolarn1 enl e una n etta r eazioJ,le febbr1l.e sol lo for;·na di accesso co11 peculi ar~ cara1ter~, n1entre 11co·li i11dividui sani e 11ellè persone affelle da altre tr1alatti.e a ncl1e· ir1fettive, che non ·sicno l 'irtfezio11 e d a Brucelle, la stessa d ose (l /.1000 di 111sa) :i.1oll produce alcun effetto apprezzab~le ~ per lo ] )Ìtl rin1angono ina tti~·e anch e rl?si d1 gran lunga l11aggi.ori. Sulla pr1n1 a parte d1 questa affermazion e di Bianchi e Cattaneo n o11 abbia1110 nulla d a dire, in quanto anche le nostre osser,·azio11j clini ch e corrispond on o esa t t ~1ner1t e .alle loro; a11cl1e l)er n oi la r eazio11e febbrile che

segue alla irttroduzione del vacci110 per Yia encloYf:'nosa si osserva regolarmente n egli indiYidui ch e albergano l ']nfezione melitense ed avrebbe alcuni aspetti che per la costanza e regolarità loro r e11dono caratteristico l 'accesso di reazione . L 'affermazio11e in, ece ch e la r eazione sarebh~ visibile soltanto nei soggetti malati di melitense, in quanto nei sani e nei malati di altri processi inorbosi la vaccinazione no11 produce alcui1 effetto apprezzabile, non è, secondo noi, sostenibile senza riserve. Dalle nos lre osservazioni infatti risulta che, se è vero ch e la maggior parte dei soggetti non rnelilensi non reagiscono alla i1 iiezione endovenosa di vaccino melite11se, alla dose sicuramente attiva per uno malato di melitense, in certi individui invece, non affetti da bru cellosi, e che si trovano, almeno alcuni, già i11 istato subfebrile, si possono avere dopo I 'introduzione endovenosa rli vaccino anche a dosi ]Jiccole 1/1000 di ansa) delle reazioni febbrili , ch e, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è difficile indagare nella loro essenza, n1a che potrebbero essere considerate aspecifi che o comunque in rapporto a particolari condizioni di reattivit à individuale dei soggetti stessi, forse anche legale ad uno stato di allergia aspecifica. E pertanto ai fini di una t esi a sos tegno della specificità della reazione al vacci110 ineli ten se da parte dei soggetti malati di m elitense, più che considerare la maggiore o minore frequenza degli accessi febbrili vaccinali, che, com e si disse, si posso·n o osservare ar1che i11 soggetti no11 melitensi, seconclo noi potrebbe valer e di più lo studio compara'.ti vo delle reazioni biologiche che avvengono r1ei soggetti malati e non malati in con seguenza della introduzione d el vaccino. Le nostre indagini }Jer ora furono rivolte allo s tudio co~parativo clelle c1.irYe febbrili della reazione vaccinale, le quali avrebbero, secondo le nostre osservazioni~ u1ia inte11si Là e durata ùiversa a second a che si lral ta di un sog·g·e tto ch e alberga o meno l 'infezio 11e· 111eliten se . Ci riesce difficil e u11a esatta valutazione di que-:s l j fa tti cl1e riferia1no, se no11 altro, perchè porI i110 ur1 contributo alla con oscen za d ei fenomeni biolog'ici che la vacci11azion e produce n ell'uomo . Ad og·ni modo in a ttesa ch e si raggi ~nga me.i:cè l 'opera nostra e di altri una maggiore ~. ~1u • • · Jlrecisa con oscenza circa il fenomeno specificità cli azione clel vaccino ai1timelitense, n oi ritenia- · · 111 0 per il moment o ch e alrn en o un a parte del] 'effetto prodotto clai ~~ccini. batterici ~uò es~~re co11sid era la come s11ec1f1ca: importa poi stab1l1re se acc<l11to a questo effetto specifico si deb~a .am111eltere, per i vaccini bat lerici, a n cl1e un az1011e a J)eci fica. Ad ogni modo, arn111esso 1' i11t er~·ento cli un a cornpo11e11te specifica, sia l) ~re J.H1rz~al e,, n el meccanismo d 'azione clella varctn olerap1a, e n ecessario })er interpretare il d eler1nini 1110 ci e~la gua~i­ a ione affro11tare la e sen za ~lel 1Tterc::l.n1 s1110 d ao ' zion e slesso. Il concetto d omina11te ch e la vacci tl§lzion e agisca co111e terapia cli stimolo, capace cli eccita~e i poteri naturali di <lif.esa ?i ~ui ~ispone 1'{'.l~gan 1T ~1no, pro·Yocando perciò r1nY1 g·or1n1ento : dei .processi i1nni.unilari, con u11 aume11 lo degli a~t1~or­ J1i t.ba Lteriolisine, bat t~riolropine, agglut1n1ne, preci pi tine, ecc.) è oggi st a to ab~a~donato d_a r\1 oJ li autori , i q• 1al i penc;ano ~ h e 1 azione c~rati­ Ya del Yacci 11o cleYe 'olgersi co11 un mecca111smo 1

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cc JL POLI CLINTCO »

u11 p o' cliver so d a q:u ello fir10 a qualch e anno fa a Ltribui Lole. Si è poi 111esso i11 clubbio la n atura in1munilaria n el se11so stre lto d ella parola d el meccanismo cl ' azione d ella Yaccin o lerapia, ch e si è cercato di i11dagare so tto allri punti di vista, pur ri1na11endo se1npre nel campo in1mt1no!ogico in sen so l ~ to, intravvedendo in essa elementi per farla ~J_entrare fl:el}a cat egoria ~ei fenomeni allerg ici. :Si p~ns~, c1oe che le m a111fes tazioni locali e geIJ eraJ1 p1u o meno marcate, determinate dalla introduzione d el vaccino, sar ebbero secondo le idee o~jerne, dovute. ~Ilo s lalo di all~rgia che l 'orga111sn10 h a acquisito n el corso dell 'infezione stess~, a_ uno stato ~ioè di ip er sensibilità rispetto al1 antigene batter1co 01t101ogo. La vaccinoterapia agirebbe perlar1to co11 un 111eccanis n10 di dese11sinjli zzazio11e 11ell 'orga11is1no in i st at o allergico. Il inodo migliore per ottenere questa desen sibilizzazione arli~icia le e quinùi la g u arig ion e della malaltia, sarebbe quello di serYirsi della vaccinazio11e specifica per via endovenosa. Per quanto si possano p orre alcune riser' e, com e giustamente fa osservare il Mich eli, sull 'argo1nento del! 'allergia i11fettiva, i11 quanto se ~ vero ch e n elle più Yarie i11fezioni si può dimostrare ii1 varia m1sura una con1ponente allergica, non si p osson o però ascriver e all 'all erg·ia tutti i fenome11i morbosi e tiolog icamei1tc e fi sio1)at o10g icam enle oscuri, ciò n o11 di n1eno iJ concelto d ella jpersen sibi1i tà allerg"ica ir1J e tli' a l)Otrebbe chiarire il fenom e110 guarigione ò ell a ' acci110Le. rap1a. Am111esso pertanto cl1e il n1 cccani s1n o d 'azione della Yaccirto terapia risieda 11elJ a azione d ese11sibilizzazione d el vaccino ~tesso, la d eser1s ibijizzazjone a inezzo d el vaccino diventa ltna qu estione di dose i11 quanto si tratta d.i lrovare. l a d o e u Lile d esensibili zza11te, poichè, com e fa o ser var e Zironi, piccole dos i ripetute s iim ol a~10 111a i1on esti11gl1orto la iper sen sibilità. Natliralmente, oltre ch e ques tion e di d ose, deYe esser e anche que' s lio11e di graùo di sensibilizzazione dell 'orga11is1no. P er ciò l 'effetto t erapeutico della vaccinazion e n on si otterreb·b e se ilOtt quando e n ella dose i11 ·cui l 'i11oculazio11e d el vacci110 determi11a una forte r eazione generale, dovut a allo st tìto di allergia, ossia di intolleranza acquisita nel corso <.lell 'infezion e risp etto all 'a11tige11e b atterico omologo . Sulla base di q ues le cognizi oni dotlri11 ali tro,·er ebbe p erlanto appoggio il con cetto delle cosi clcle lle reazioni utili, ~u cui ha i11sistito Di Guglieln10 , ossia rea.zioni efficaci dovute a una detern1inala dose di vaccino, le q11ali darebbero diminuzione d ella sen sibilità con contemporaneo esaltan1enlo dell1 ; difese immunitarie: in altri termini, la guarigione del processo infettivo. Alle iniezioni ef/icaci, ossia quelle che provoc ano una no Levole reazione ~ebbri le, si arriva nei singoli casi mediante iniezio7f:i di prova, fatte allo scopo di saggiare la reattività individl1ale, ma ineffi cace agli effetti della cura. L ' introduzione del vaccjno specifico nell 'organisi-rto di un soggetto n1alato di infezione melitococcica dà origine, a seconda della via di introduzion e e a seconda della dose, ad un complesso di fenomeni locali e generali alcu11i dei quali ·vanno interpretati quali espressioni dell 'immuTiità, altri come semplici fatti aspecifici, determìnati d alla somministrazione rli proteine ete· rogenee . Fa i fenom eni generali h a partirol<tr e

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valore, perch è co1Lsiderato co111e ele111ento i11dispe11sabile p er l 'azione tera1)eutica d el Yacci110, Ja f~bb~e: volerne dare una esatta i11ler1)relazioi1e c1 riesce ora difficile, for e anche jn1possibile ~Ilo s tato atluale delle nostre cog11 izion1, poichè il problema porter ebbe a co11siderare l 'esseu za di due ques lioni fra le più arctue c.:ne sie110 offerte dalla patologia e il cui mecca 11i~ n10 e sig"I1ilica to non sono artcora chiariti: il feno1ne11 0 della febbre da un lato e quello dell 'i111mu11ità da11 ·a1Lro. Circa gli altri feno1neni g·e11erali deter111in.iti d alla i11lroduzione endovenosa di 'acci110 a11 lin1elite11se n ei malati di brucellosi, n1a11ca un p reciso. e completo studio. ·L a sc uola di Di Guglielr110 u t~a ta11ia ha fatto. ~n pro:Qosi to alcu11e ricer~hc, 111 par le ul Limate, 1n parte ancor1 in corso di esecu zio11e ch e si riferiscono alle rnodiiicazio11i che avY~11go11·0 in cor so di vaccinoterapia endovenosa. Gli s ludi verlo1to sul rica 1nhio azotato e degli acidi orgariici, sui prodo tti di dis i11tegrazione proteica, sui fosfa ti, sui fern1 enti l eu cocitari, sul ,-alore · i agocitario, sull 'indice opsonico, sul potere aggi u ti11an Le, s ull 'eqt1iliLrio arido b asico, ecc. Di L1~i jndagini attendiamo i risu~tati , che certo sar a11 n o i11ter essa11Li, sp era1tdo ch e possa110portare un contribulo p er una più prec isa conoscenza del fe11omeno. Circa le moclificazjoni clel1a cr asi sa11guig·11a in cor so di vacci11ol er apia anlin1eliten se, ricorderemo alc un e 11os lre r ecenti ricer ch e sulle variazioni del nu111er o d ei globuli biancl1i e d ella formula leu cocitaria . Dal co1nplesso d ei n os lri d a li 1Jossi a n10 per ora dire ch e non osla11te le lievi oscillazioni del i1umero d ei leu cociti che si verifican o cluranle la r eazione vacci11ale, la leucopenia ch e caratterizza l i11fezione m eliten se è cost ante e si mantiene anch e durante i violenti accessi febbrili det erminati dal Yacci110. P er ciò che riguarda le m odificazioni qualitative d ei globuli biancl1i dalle 11ostre indagini risulta ch e la formula l eu cocj Laria non presenta grandi spostamenti durante l 'accesso vaccinale: il lievt3 aume11to dei 11eutrofili (80 %) mentre diminuirebbero un p o' i linfociti (18 %) , i11verten<lo così la caratteristica della forn1ula pri1na della vaccinazione, rapprese11tata d a linfocilosi rela t iva (50-55 % linfociti) e da n eutropenia (30-35 % neutrofili). Non abbiamo osservato nessuna modificazione d el nun1ero dei 1nonoci li , d egli eosinofili e dei lJasofili. A1nmesso, dopo qua11to abbiarr10 detto, che la g uarig ior1c della infezione brucellare m ediante la vaccinoterapia avvenga co1ne co11seguenza di uno shock cli natura specifica, ci si domand a come e quando d-evono essere provocati questi fenomeni che caratterizzano quello che può chiamarsi l 'acCf'sso vaccinale . .E le modalità della tecnica vaccinoterapica non sono di poco conto, in quanto se questo metodo di cura è andato e va tuttora ir1contro ad. insu ccessi , questi spesse Yolte dipendono dal fatto che la cura non è stata razionalmente ben condotta. E per la infezione bruce1lare-, co111e del resto per qualsiasi malattia infettiva che si Yoglia troncare nlediante la vaccinazione, la tecnica della sua applicazione in rapporto alla scelt a del preparato, le dosi, il numero e la frequ en~a delle iniezioni, }a via di introduzione del YaCClnO, l 'epoca del! 'intervento, ecc., hanno la più grande i mportan za agli effetti della cura.


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SEZ10:NE PR.\ TICA

Cir ca il n10 111en1o j11 cui ·j cleYe inler' euire , per la i11fezjou e cl a 111eli ten se 11011 esislono clelle particolari 1)r e[cre11ze, poich è e a11ch e qui è 1) UOna cosa in ler' e nire a Il 'inizio della infezio11e, la stessa possit.ili là cli s u ccesso si può ottenere an cl1e ql1ar1do l a n1a1a t Lia rj sale g ià a qualch e se lti1nana o a qualch e 111e e. Qt1an to ai l)ericoli inerenti all a iniezione endove11osa o meglio alla reazion e vacci11ale, essa, se Yiene UJ)plicata con g ius to cri le rio e con le do,·ute i1orn1e, i1011 prese11ta p erico1i di or ta e n on troYa i1articolari lin1i lazio11i iJ1 rapporto allo 1u dio e alla fo rn1 a c ljnica d ella 111alat"lia. L 'es1Jerienza nostra orma i I ung·a , quell a d el prof. Di Gu g·Iielmo, qt1ella d el JJrof. \ ·er atti , ch e co11 t a11ta pas:::io11e e com1)e te11.za .. egt1e questo genere di tcra1)ia, quella di Bianc hi , eser ci Lalasi in questi <:! 1111i su 1arg·a scala p er la fl Yorevole c ircos la11 za <li es"ere a ca110 cli Laboratorio Balteriologico d ella Pr0Yir1 cia di PaYia , qu ell a i n.fi11e di numerosi a ltr.i colleg·h i, cl1e quj non l)Ossian10 lu'lti nomi 11are, cl11~ 11a 11no avu to 111odo <li pra lirare in Italia e all 'es l er o la Yaccirloter a1)i él endovenosa, c i }Jerme lte di affer1nar e gueslo n1e toclo clcJla Yaccir tolerapi a e c1cl 0Yeno a, la rtlo più qua11do g lj altri 111etod i j 011 0 di1110 l ra li sic ura111 e11 te i1ìferiori sì da scr (;dil a r e n torlo ]a Yaccino t era·pi a in gc11ere. Un a ltro quesito e 11r . i pre e11 La in prati ca l 1 (lll elio ch e , i riferi ~cc a i ra J)l)Or li fra vaccir10 e .... h oc k specifico , in quanlo c i i cl1ieit e e, con1e Ji11ea di pril1cipi o, (· 11ecessa rio r aggiu11gere in1111 ecliatame11 le colla prin1a iui ezio ne n1edjan te il . uo effetto reat ti vo Jo .<;hock sp ec ifico , oppure se è 111eglio a g·g i ~tre pri rn a il ..,oggel lo . (2ui i i1ar r ri so110 cli s< ordì: alc u11i ' orrebber o J' roYocar e l 'cffet to r eatliYo g i à fi11 dall a 1)ri111a 111icz ione; difatti qual ch P- Auto re 1)rese111a casi i1 t c ui si el;be una bru sca guarigion e- s ubito d oJJO l lna sola i 11iezio11 e . 7oi preferiamo seguire il <'OJt ig )j o ch e g·ià aveva d ato Bianchi c11e è quello di i11 comi11c iare prin1a a d osi bA sse (0,5/ 1000 di n 11 sa norma le ; 1/1000 fii ~u1 a , ecc .) at1111 e11tar1dol ~ poi grarla la me11le i1er g·r a<l i (2/1000, 3/ 1000, .5 1000, 1/ 100 cli a11 a ) fino a r aggiur1gere quella ufficie11l e n dure u n a r eaz io n e d ell a inten sità ,-olt1 la. Le i11iezio u i cleY0110 e ·ser e lJr a l ica te a cli s ta11za tli tre o qu a tlro g ior11i l 'una dall 'altra in pri11c ipio d ella c ura , in seg·uito l a <li $ta11z« deve es~ere <li 6-7 g ior11i , r egoland os i su11 '< 1nclame111o <le1la te1n1)era tura, ch e doYrà e ere egui ta co ri 1Ja rlicol :ir e a I lenzione. P er l a s11rcession c d ell e <lo i }Jrogre ~ i' e forse n1 eglio cli 11110 sch e 1na Ynl c la r eg·ola cli le11ere con1 e cri terio ge11e ral e l a 'aJu Lnzion e all e nt a d elle n1 orlalilà ro11 le ~ru a li s i è ~' o ll a la r eaz io11e preced ente e del l 'effe tto d a e a 11ro<l o l la; st1 qt1es lo co ni j)les. o òi d a l i co11' ien e fissar e, co111e su g·g·eri sce Bia11c lii, la dose l1cces"i' rt eosì cla aversi li n n r eazion e eg·u a J111en te 'i Yace. In g·e1t~ re co11 c1 11e o lre i11i ez io11i .. eg11i Le da l>uona reazi o11c ( iniezioni effi caci cli l)i Gugliel1110) si o LU eHr u1to Jebbra111e11t o ço1n1)le lo ch e }H:rdura i11d e finitan1 e nlr: J)er ò Bia11c l1i , 'Di (:;.,, _ ~di eln1 0 e i1 o i t e ~ sj ro11 s iglian10 cli 11 on tralasc iare l.a c ura . u bi lo clopo i pri111i e ffe l li . in qua n lo An cl1e a sfe bhrn111e11 lo aY,·ent1to, co11' ien e pra Ucare aln1eno altre ctu e i11iez io ni a cl'j lan zn <li 7-8 g ior11i l 'u11n d a ll 'al1ra 1Jer e~se re })i\1 icuri clj e' itare le rec i<live, le c1u :1li , ro n1e è 11 0 10, po ... 011 0 inlerYenire n11 r l1e ne l cor .. o <le J1 a cura. :Ne i 110 lri c~1 si alJbia n1 0 p oi a n ch e osser, a lo C'h e <lura1ll e i l

Lrall n1ne t1 lo Yacc1n1co j m al a l i inconli11ci a110 a 110 La r e urt ~ e 11so spicca lo di 111ig li or a1ne nlo ancl1e j)Ii1na ch e ia a ' ,~e1 1 u to !ei ~febbran1ento d efi 11itiYo. Duranle l 'accesso vacci11ale i1 011 è ne re sario a1Jpres lare al 1nal at o sp ecial e a ssi Lenza : olo g li si a.ppr e te ran110 quelle piccol e cure sinto1na ticJ1e ch e so110 d el caso (gl1iaccio sulla tes la e qualcl1e cardi o lo11ico) . Un n1trc..1 · JU ~ i lo c h e occorre ri solYere in pratj ca è quello ch e ri g u arda il m on1enlo J)iù op1)ortuno per i11 lerYenire, in c1ua11lo ùi fronte ad un i11aJalo cli i11elil ertse ci s i chiede se si <leYe ini ziare l a Yacc in o lerapia endoYen o a a11cl1 e qua11 clo c 'è Ja feblJr e, op1) ure se cor1' ic11e as pc llar e ch e la malat i ia e 11Lri )11 u11 period o di Iebbram e11to. ì'n lural111e11le è meglio ch e J'ammnl a to s i troYj i11 i la Lo di co n1ple la a pires'" ia , n el peri odo cioè i11le rYa Jlare tra un a ttacco P l 'a llro d ell a n1al atlia. OjJpure in i tn lo sttl)fel)brile (fra 87° e 38° ), però la vaccinotera pia può J)e1lissi1110 essere jy1 izjata, s<-~co11do Je i11oc1 a lità soprari cordat e , ancl1e jn n1aJn ti ch e lro,andosi 11c l oie110 d ecor so di u11 a lt ucco di IeJ1l)r e ondul ante presentino teJ1lpera lt1ra co11li11ua o ren1i lten le elevat a. P er quan to riguard a la preparazione d e i Yarc i 11 i d a impi eg·arsi, i1oi in. Clini ca allbian·10 . empre u sa lo un Yacc ino })r e J)ar a lo cl a B.ia11cl1i , di etro jn cli cazione e co11Lrollo ci el i)rof. , .eratl i, secollÒ O i] n1e'l odo di Pfeifier e Kolle, cos i it uilo c111pli ce n1 e1ile d a unn e111ulsione <li germi i11 oluzio11e fisiologica al 0,85 % fe11icata al 0,5 % r acco lti d a u11a pa tina di 24-36 ore di S\, i lup1)0 s u ag·a r , o s u a g·ar-s an g u e o su agar-fegat o e u ccisi 111ed iant e il r i ca lc1an1e11 to in b agn o n1aria p er ut1 'or a a 56°-60°. L a diluizione d el Yacc ino '1en e fa i la in ques to 111odo: da u11a sospen sione 111aclre co11 te11en le u11 'R11sa I a di qu es ti gerrni (a11sa calibrata norn1al e = 2 n1i li a rd i di ger11li) si preparan o ospenjo11i diluit e cli 10 in 10 Yolte i11 soll1zione fi siolog ica. fe11icé1La in 1nod o da aver e fia] e co n lenen I i rjsJJetli,·a111en lc per c rnc. 1]10, 1/100, 1/ 1000 di a11sa . Il ' ucc ino Yiene conserva lo in g·l1jacc ia ia e r in noYalo dopo al cun e , e l l in1a11 e. Se co 11 l 'e111oc ul lura, o eventualme nte con Ja coll ura òel ~ u cco spl enico, i ri esce ad i olare i l ger111 e dal lllalato , ~ i alle· Lisre c:o11 crues lo l 'at1l oYacci110 cl1e, con1 e abJ)ia1110 d e l lo, è qua11to cli 111 egli o i po . . a desid e rare p er la Yaccinotera1>ia . . 1)eri fi ca rlell a n1eli Len :e. ~

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TEHAPTA V \ CCTN TCA A T ITIFI C:.\.

TJ 111 0lorl o d e ll a Yncc inoler a1) ia a111ilifica, or to per l a ri co11otciula in effi cac ia d ell a icr o terapia. ~ t a lo lnrga1nenle a1) pli cat o in qu e li ullin1i Yen t 'ann i. Si è.· co ì Yent1 la for111 and o l1na ingent e n1d a cli d a ti e cli i1ozioni ed iJ con cet to d ella 'acr ino te raJ )ia anlilifi cn , i è an<ln la ])ro fo nda1n e11l e n1odifica nclo. T Yarc ini an lilifici 0110 la ti so1nn1ini. trali pPr via o ltocuta11ea o 11cr Yia i11 l ra111uscolar e. i1er Yia e11d0Ye110 a, per ,ja orale, ercez ion aln1 e t1l e per altre Yie (per la lrnr h ea. p er il rello). I r isu ltali o l le r1l1li s i P\:e e n tan o di' er~ i . econ d o il tipo. secondo la do e e 1·alli,ilfl, Yariando in oltre profo11d an1enle secondo In fase de ll a J11a la l I ia. Co11 l 'i11iez io11e intra111 u co larf' s i pro, oca J)Cf lo })i\1


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l T. POLI CLINI CO »

t111n r eazion e ge11er al e (lJr iYi(l o, fclJl>r c) cd t1n a 1eaz io n e loc1le (lt1n1ef azione, dolor e, ecc. ) . Il tra lta n1 e nlo Yaccino1 er a1Jico a nlili fico per i11iezioni c11cl 0Ye11 0 e è st a to u a to su l ar ga scala per l a pri111a Yolla d a I chika,va; que, to A. con1 un icaYa J:>rill un ti ris ulta ti o ttenuti co11 ta le si len1a n t•1 1914, in i s lendo e sos ten en do ch e, , e f in o a llor a 11 011 i e r a n o o lte11ulj r ep erti a llra tl a nl o J)rilla11 li , l o si d oYeva al fal lo ch e 11011 i er a11 0 j)r atica le jniezioni endoven ose, i11a sol o jntra mu._col a ri e o llocuta n ee, e co11 d osi di Yaccino i11~ ufficie11t i. Con ques lo tipo di vacci11azjo n e si J1 a n ei cn i pj'l1 fa vorevoli briviclo inten so s ubito «lop o 1 'i11j ez io11e, a umento fino e ol lre 40° e poi <li1ni11t1zio11e d ella ten1per a lura fino a ll a n or1na e a l di sotto di essa; con l o stabilir i di u11a t empera tt1ra n ormale si h a conten1por a n eal1r1e11Le la fr u a r igion e clinica d ell a i11a la llia. Per lo più si ba11110 r cr idi' e a dis la11za d i u110 o di p ocl1i gior r1i, o fe])}Jr a111 e11to i11co111plet o, i11a . 0110 se1nre i 11flue n zate dal v accino e b as ta p er lo pi ù ri}Je ler11e l a in iezio11e p er una o du e Yo l lc 1)er o llene re la g· u a r ig"ion e deii11itiYa. L 'i11 ie n1e cli q ue t i re p ert i din 1os lra la po. s ibi1i 1à d i o tle11er e co11 la vaccino ler apia a 11 tilifi ca })er i11iezion i enrl0Ye11 0 e g u a rig io11i con g·r;n1clc r a pidità: ver e g u ari go11i aborlive; ir1 circa la 111c tà dei casi la n1 alatli a ·Yien e abbrevi ala e l 'atle11uazion e d ei fe n o1ne ni i11 or])osi è ta r1t o più r apid a qua11lo J)iù so110 ri ull a le i11Len .se le r~azl) o11i . A11cl1·e .u sando dosi m ccli e o IJiccol e · e.ii Yaccin o si ha s p es o l a co111p a r a a nticipata d ella f a e a11fiboJica co11 a111 p ie o cill azi onj t errni cl1e; ll a11d o rl osi for t i si p u ò o l len er e a n ch e co11 u11a ola i11iezione l a g u ar igione r a1Jid a d ella n1al a tli a per crisi. A Yer o clire i1on p ar e ch e il n1 e lodo abor ti' o con (l o i forti , p er iniezion e end0Ye11osa d op o ttna ola o lu lto al p i\1 due iniezio11i di vaccino, sia ceYra di pericoli . 'à1al grado l 'o li.im isn10 di m olti .\A. (Ichik a,Ya, Kar oy, Gay, ecc. ) ch e afferma n o ç l1e i l 111e locl o n on comporta in con venien ti , n on si pu ò n o J1 len er conto dei qua ttro casi rloYe Gay -o serYò, d opo il vaccino, un o s la lo allarn1 a11 le, e ' d egli accidentj , n ot ati d a Moutè, ch e ebbe il coll asso, l1e rforazion e i11testinal e (con dosi cl i soli 75 i11'ilio11j) . Il confronto di tutti i (l a ti e d eJl e osser y azio ni di nun1er osi AA. p er111e1 le cli f ormular e l 'o e rYazion e ch e a n ch e inie.ttanclo cl osi m olto d eboli cli Yaccino, inca1Jaci rli provocar e r eazioni ge11er ali trop po forti, i rj sult ati on o g jà evicl enti ied 11 t j Ji, n1e n tre iniet tando d osi più con sid er evoli, i11 t11orl o cl a ot ten er e r eazioni l ocali o g·en er ali ì)arli colar mente Yiole nte, si o tti ene u n e ffe l lo t era1)eulico . irn por ta nte, i11 cer lo sen o i)r opor zio11a le a ll a in ten ità (l eg1i accicl c11li p r o, ocali , m a ~ J)e:-. ~ n n on . ceYr o (li i)ericol i. Il lJ roblem a d el meccani. n1o di az jo11 e clc ll a Yac·c i11o lera pif1 co involge il prol) le111a ge n er al e d ell a f i io pa tologia d el tifo d a l i1t111lo di 'i la b a lterio-jogiro. La cog11i z io11e I is io1Ja lol og"ica clella n1 a la lti n E])erll1 ia r1a è d omi11a ta d a al ct111i f a lli fo11d a111en la li e le d ecluzjoni, ch e si posso110 tra rre d a essi , . ono <li particol ar e inter esse p er interpre tar e il f e110 111 e110 d ell a guari g·i on e sp ontan ea e il 111oclo di i11l erferire d el Yacci110 s11l d ecor so d el J11 orbo. I l n1eccani m o rl i azion e cl ell a Yacr i 110 Ler apia a11li U fi ca Ya con id er a lo n el quadro cl ell a difesa a 11 lib a t lerica. L 'azion e cl ei Yacci 11 i n el tifo 11011 l>u ò r a1)p rcsenla r e cl1e un m ezzo d i azione .t·h e si i11cas tra, J)er così dire, n el n 1ecca11ismo Sì iO])ailolog iro cle lJ 'i11f ezion e, iuod ifican do, ecci-

(A NNO

XLI,

N Ui\I. 43]

la ndo, i11ipe11do alcuni fa ttorj d ell a clifesa i s tioid e imn1u11ila ri a . Il complesso di qua11 lo è a ttu almente noto n ei ri g·u ardi cl elì 'irr1mu11ità a ccrui sita a ntitifica e le 11?zioni a ttt1ali per quanto con cerne l a fisiopa lolo g1a d ella m al a ttia ed i m om enti a cui pare di d oYer attribuire il fen o111en o d ella g u arig ion e sp on ta11ea, f a n110 cr ed er e cl1e l 'azione t er ap eutica d ella Yaccinazion e sia legala a d azioni ch e influen ZélllO la difesa is lioicl e a ntiba tterica e a ntitossj111cu. E prec isam ent'3 va valula to, se e in che moclo l 'iniezio11 e di vaccino antitifico durante la m al attia inoclifica l a se11sihilità d eJ tifoso ver so l 'a11 tj gen e st esso . Ei gj[t b en n o lo c l1e co11 l a v accinaz ion e profila ttica s i provocan o i11odifica zioni della r eattività alle r g ica, dimos lra]Jjl e con l 'intra d er111oreaz ione e co11 is lente in t1n a umento i1oleYole <li e ssa. Or a se si pra lica in t 111 l ifo o l 1intracl ermor eaz i.on e c?11 l 'a nt ig·e11 e tifi co, , i o l tien e u11a papula <11 r eazion e ch e J)r esen la cerli car a tteri di est ension e, di çlurata, ci i infiltrazion e: co1n p a r e d op o una o due or e, a u111en ta fi110 alla 18a-24a ora, p e riod o jn cui r ag·giLt11ge il m assin10. Se si ripet e l a jnlra d e rn1or eazio11c in altra r egion e cuta n ea corris1Jortden1 e, co11t ernpor an ea111cnte alla i1u ezion e di ar1Lig·en e Liiico i11lr avena j11 1nod o che il tempo <l i sviluppo cl ella })apula r ea lli va si svolga co11len1poran earne11te a ll a r eazi o11 e vaccinica (ipertern1ia), si osser va q t1asi cos lant ern en te il formar si dj una p apul a r ea l Li' a pi\1 precoce e molto più j11te n sa p er e te11sion e, per g r a d o di infiJtrazio11e, per durata. l'li1)e le11do u n a terza volta l a cutireazio11e, dopo l a reazion e gen er ale vaccinica, si o tt ien e sem p r e u11 a p apula r ea ttiva m olto inten sa e s1>iccata, t al e in altri termini da dimostr ar e una fo rte aller g i zzazion e d ell 'or ganis1J1 0, ma ch e, ris p c lto a quella p r eced en Le l a vaccinazione ed an cor J) ÌÙ Tis1)elto a quella pra ticat a contempora1tean1ente, si }Jr esen la essa in rnj sura spiccata111ente m e110 inl e11sa e m en o es tesa. L a r eazione g·e11er ale, v accjnica .. i svolge ti11ica111ente in due f asi ; in una prin1a fase si h a au1ne11Lo d e1la ternper a lura, in u11a second a fase l a 1eJ11p er a tura si abbassa al livello preced ente e più SJ)esso anch e a l di sotto cli esso. Ora la cutireazion e, indice d ello s tat o cli sen sibilizza zion e all er g·ica dell 'organism o, presenta un aumento coSJ)icuo conlen1poran ea rn e11 Le alla prin1a fase, una rid u zion e pure m olto SfJiccat a d op o l 'inter a r ea7.ione vaccinica. P er chiarire guel cl1e ri g L1arcl a l 'azione d ella Yaccinote rapia st1llo ta lo di aller g ia n el decorso cornpl essivo d ella i11a l a LI ia, si è pra ticata l 'inlra<lern1or e azio11e clura n te il cl ecor so, in casi guarjt i ponta n eam e nte e i11 ca. i ch e duran te il decorso <l ella m al a ttia l1ann o s ubilo l a vaccinoterapia. Nei casi n on Yacci11ati , la c u tir eazjon e si presen t a g i à ben e eviden te i1 ei pri1ni g iorni e perma11e molto inten sa , pur presentando una lieve riduz ione durante l 'acn1e e t1n a legger a riacutizzazio 11 e durante il period o anfibolico , verso l a malattia s tessa e dura nte la co11valesren za , tin a inodica m a eYicle nte attenuaz io11 e. ei casi in ct1i venne iniet1a lo il vacci11 0 cl t1ra11le l a 1nal a t tia in quantità e j11 l11 od o d a ott en er e lo s fel ll)r am ento, si potè o ser Yar e ch e l 'inlen sità, I 'ampiezza e la durat a d ell a cutireazion e, a gu ari g ion e a YYenuta, era evicl e11 Ie111ente 1n olt o rido lla in qualch e caso, m a }Jr e e11la n rl o i inYece r1ella 111aggioran za d ei casi e,·ide11 te n1en le ]) it1 inten sa d el n or111 al e.


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SEZIONE PRATI CA

'fél.le a lt enu ~zione . risull<t eYidcnle e s pi cca la , . special n1e11le in que1 casi in cui inizial111e11 le la < utireazio11e si presenta 111ollo i11te11sifjca la co11 Ja Yarci11azio11e. La cutireazione quindi pre e11 la dopo 'acci11nzio11e moclificazioni i11terprela]Ji]i co111e l 'es1)re io11e cli u11a diminuita jJ)er e11 ihi.lilfl H1ler.~ticn. Inollre il g uarito di. tifo spon lan ea1ne11le è ::.e1111Jre iper ensibilizzato, inenLre il g u ariLo co11 Ydcc ino , i11, cce, è per lo piiJ iper e n ibiJizzato, n1a l)UÒ a11rl1c cl e en. ibilizzar si. Co1n plessiva111e11 te il 1110(10 cli azio11e clel 'acci110. n11cl1e in ])ase a Lale cri terio , si 11resen l a cara ll erizzalo cla un 'azjo11e lJjfasica: ju u11 ])rirn o te1npo ati1n e11l a il grad o di ipersen s ibilit à aller µ· ira, i1t un secoJ1clo len11)0 quest o Yi en e rid oLlo pii1 o 111e110 n oLeYol111e11le, fi110 ad arri' nr e, i11 c«si parlicolar111e11 le faYorevoli , aci t111a cl c en ~jbi ­ Ji1 LHLio11e COU1J)}e la . L ·azio11c t er ap eulica d el Yaccin o è ro. ì tin a t er apia a caraller e di lin1olo; no11 può es ·ere co11. id era la una terapia an Lil)a l Lerica i1t . e11so rigoro. o e l ·cffelto t erapeutico i)rc ... uppor1 c u11a p arlrc ipa7io11c fon<.l an1enta!le d a })él!,rte cle1J 'orga11i 1110 sles. o, ch e d eve reagire i11 un d a lo en o allo '- li1r1olo rapprese11talo dall 'a11U g·ene. Da Lo un la le n1eccanisn10 si p osso11 0 facil111 e11 le 111lerprc lar e diver si fa lti cl1e rist1lla11 0 sic uri dal 1·ost-erYaz io11e e11111iri ca d ella ·p rati ca vacc ino lera)Jica. 8 di fa lli eYicl e11Le cl1e il 111elodo darà i 111a:si111i risultati n elle fa si 1niziali , cioè n el p crio<lo cl1e si è indi ca lo com e p erj od o ])r eva]e1i lc111en Le ])a llcrico e 1>realler gico, n1en1re darà ri . ul1n li })Oco eYicl enli n ella fase t ossica cli ac111 e, J'ase e~::.en z i aln1e 11 lc Los ica. AJJpare p er ciò anche 11aturale e 11er fe lla111e11te con seg·u e11te cl1e la 'accin o lerapia n on cserci la alcuna azion e i1elJ e f or1ne i1)erlossiche-acli11amicl1e. Per que li s tessi falli , lo ~fe]Jran1e11to per cris i do1)0 Yacci11azione n1 ~1.. s i' et S.trà relaLiYa n1cnle fa cile nel period o di in cr enle11 lo ecl a11cora ar à possi})jl e al prin ci11io clell a fase di acn1e, n1en l r e diYe11t er à eccez ion nle , se 11011 iJHJ)O sibil e, 11e l })erj odo rli ac111e con cla111 a la. La reazione g·e11eral c, attraverso la guale i 11 11 l 'azion e tcrap eu lica, n1ette cerla111en te a dura pro' il la capac it à di r e is tenza di tutto l 'org·anj sn1 0, s pecjaltnente cl cl cu ore: ì1ldicala n elle pri111e fa i , In YrtC'c i not era1)ia J11as iva diventer à co11sig·lia])iJ e 11Pl })erioclo cl i acn 1e e successivan1ente, poichè u ]Jri ori è evide11le <'h e può esser e i1ericoloso ror rere l '& lea di t1110 clioc Yaccinico 11o tente in 11 n orQ"a11 i~ n10 g·ià ClelJ ilitat o o i11tos icalo 1)rofo11clél 1nenle. • Ria~sun1 e ncl o i d n li Iondan1entali ch e i ~ o n o Ye11t1ti cl1iarificando i n ell a present e Lra Lt azionc, . i })OS:-'0110 tab ilire ul ct111i })t111ti. \011 ])ar e ch e i debbano far e d is lin zionj ~ O­ $(anz ial i fra i di Ycr . i t ipi cli Yaccini. : 011 0 in fon <1<1 l10co nun1er o i quell i cl1e non godo110 t1n a ht1011a ·La111pa . Gli ii1 u cces i l amenL a li per nlctt11i di e~ i clipe nct on o con ogni. prob a})ilil i1 d a in e~a lte;,1.n òi ])O oJog·ja o d all 'essere t a li 111111licn li in ca:, i clove forse l 'applicazione n on ri su 1I nYa j)erfel tarnen le· in(licata. Na l uralmente la })O ologia Yaria IJer i diversi lipi e p er le cljyer se 11r ep arazjoni, j11 rapport o con I 'efficacia cl1e e' profon <la1rte11te diYer a, l1'1 a con tali Jin1itazio11 i cl i or clìne lcc11i co gli effe tti i equiYal go110. E c iò è )Jerfc Llan1enle con . eg·u enle co11 il fa llo ch e 1·az io11e lera11ct1lica (lipende clall'efficacia del 'accin o con1e a11ligen e. In ques l 'ultima defi11 izio11e è co11lenula anc 11~ l a g i u Lificazione d ella Yacci11oterapic=t a:' pecifica.

1701

Le i11cl icazionj , le 1in1ilazio11i e l e co11 lroi11 clicazio11i d ella t er a1Jia Yacci ni ca ile i .. ingo i i casi , Ya1111 0 Yalulate i11 fu11zion e d el modo cl ·azion e clel Yaccino s tesso . Co11 un a forn lttl a: andrà pratical a h1 Yacci11azjo11e lutle le Yol lc ch e ar à uLile un «u111e11lo d ell a se11 ibilizzazior1c all er g ica e n o11 nn<lrà J)r a tica ta tull e le 'olle c he u11 a u111e11 Lo c ~ell 'i1)er sen ibilizzazione e d el le real li' i t à sv r à inuLiJ e o 11ericoloso . Per rrucl che rj g uarcl a il d e~ ! cco rso sarà uLili ssitn a i11i zin]1n e11l c 11el per iodo di 1 n cren1e11(0, sarà poro uli]e d uran Lo 1·acn1e sar à peri colosa e i1e t-1an1en lc conlrojndica la clura~ l e il pe riod o anfìboli ro; po lrà e.ser e in,·ece uli]j ssj111 a in co n11)Ji cazio11j pi.ìt o 111en o lon lun e ~o lei li , col cc i ~ Li , i1curili , ecc.).• Riçru o-ura clini ca .._. arcl o ·1a fi cd e] la forn1a, 1a Yacc1nolera1Jia ar à indi ca la i1ella 1n aggiora11za cl ell e for111e lie' i ecce llo li ell e for1ne Q·r aYi ipert os~ ico-acli11an1iche. Sarann o j11ollrc co11I roindicazioni J ·e isten z::t cVi ies io11 i gr avi di ap pa r a li jn11)orta11li , l a n1] orard il e lifi ca il i1efrotifo, il pneun10Lifo, c ioè cru el le co nci izi ~11i p articoltt r i ~li a11p:11·a li j11111orl :111Li l e cu i co11 cl iz]o11i palolog1cl1e rappre enlano una 111i11 oraz io11e g·r aYe jJer l 'or ga11js1110, 111ett e11d olo in condi zio11i cli n1al ~o ppo rl are ]o chock Yacci11i co. ' i n o li però ch e I a li con1plicazio11i 11on r a p1)rese11I a110 una co11l roind icazionc a so]ul a i11 <r ua11 lo no n Ya esclu·o ch e, })ratica ncl o Yacc i11azio11i d eboli e d osi riclol le, si possor10 o lL e11 ere cl al 111 e tod o eYidenti ,·a11 lag·gi. La Ler api a vaccini ca i11 rruanl o meLte ..: ia p 11re ten11)or a11e.a111e11le a dura prova j] sis Len1a carri iocircola lori o, po I rà ri Ira rre g:r aud i va11l aggi d a l1na co11 I en111or a1.1ea on11 11i11 i Lrnzione cli !:> Lrofa.nlo e di aclre11 alh1a o <li s uccedanei . :\'c l ca1n p o ~pec ifi co d cl la po ·olog·in 'accinica 11 011 }Hlr e i1ece sari o l lÈ' util e eguirc il co nce tto e la J)r a lica (lelle do i n1a.. i' c i11lese ad o tte nere l a lOs idd e lia ter a1)ja nl)orti, t1 dell a n1alnl lia , t a11lo più ch e a11ch e co11 dosi 11101 lo <l l le ~ru e la non è a ffal lo icura: è 11r eferi b il e i11 con1in <' ia rc co11 dosi pi ccole e anche i11i11i n1e au111 ent and olc s ucce j,a_ 111e11 le ])itì o i11e110 r a pid an1en lc. Si e' il a cosl il pericolo cli collas. o cl1e può cl1i11d cre l rngira1nenlr llila Yacci11azione lrOJ) PO inl en sn. J~ co rn e si. è ~.r i à arcc11n ato, 11011 è j)OS. ilJil c d ar e u11 criLerio po ologico r ig id o clale l e enor1ni differ enze di atl iYi là d elle si11gole pre par az ioni YéH'c inj r b e. Valga coni e fornYu l a il co11ce l lo <l i sagg·iar e Ì1 ii zial1nente l a crii ca~ ia delle r eaz io11 i e cli o ll enere i11 segt1ilo le rrazioni 1nas i111 e (aun1 e11l o di uno o d ue gracli cli le111pera lt1ra) co1t l a do.e tninitn ~ e fficace. La 'acc i11olcr:tpia a11liliJica t' 11 11 a lernpia di gra11cle C>fficac ia, 111 a di deli ca La a p1l li cazio11C', di r e . . po11sabili lìL 1

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Y \ CC r:'\OTERAPI.\

DEL L E 1:\ l'EZIOi\ J

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PJ OCE~l

E DELLE A RTROPATJ E.

Prof. 1\ . F1Esc1r1. Pren1el le11d o cl1e l a inagg· ior }Jarle d ell e in fezio11i localizza le d a piogeni è di slr c lla con11)elcnza cl1irurg"ica, e ch e il lra l La111en1o lera1)eu 1ico può g·i.ovarsi della pra l ica ,-acc i11 al e in qt1al~ ia i ra i, e . . opra l LuLLo i1ì qu elle forrne a focoJai n1t1lli1)li co11 le11 cle11za rec idi, a nl c con1 e la fort111 colosi, il proble1na 11 el can1 po n1edi co è lin1i lai o (; .. en zial111ente alle ,e lli ce111ic, uncl1e i11 qt1ei ca"i d o' e l1 lil111ente Yie11e ricbie ... La la collab orazione d el chirurg·o. Ed è i11 Yi ta .. OJ)ra llulLo di qt1e .. ti 11lli111i ca i con loca lizzazioni ~ttppuratiYe, 11rin1ili'c o n1eLas la liche (J)er lo J) itt a ce .. ::. i, flen1 1noni ,


1708

(I

IL P OLll:L IXI CO n

'1rtrili , fleJ) il i) ch e .~ i r e11derebl.Je 11ccc::;::;aria u11 a f J1iara d e ri11izio11e d e l co1-..ce lto cli ~e})S i , che per ora, })iii ch e al dnlo cli iaboralorio (en1ocullura), c hiede co11fer111 a alla Yalutazion e cJi11ica d el si11~o l o ca o. In qu es lo c:a111po è i1ecessario di Lingu ere le for111e ac uti in1e iperlos ich e, per lo }) Ìll enza focolai rn e ta la tici , cloYe il problema terapeutico, i n 111a11ca n za di mezzi chi1nici di s Lerilizzazion e 111as .lY::l . iYa, è un problema di in1n1l1no-terapia p a \fel can11)0 d elle sep si ad anda11ie11lo cror1ico o s uhacu tn, J1 0 11 solo strep tococcicl1e tna a11cl1e s tafi Jocorcich e, si trova i11vece la I ipica indi cazion e d ell a ter ap ia vaccinica, e so110 . la ti r eg is tra li 11u1nerosi su ccessi. Lo s tesso si d e'e dire anch e d elle se tticen1ie puerper ali , do' e acca nl o nlle for111 e iperacute non è r ar o trovare for111e a d ecor so rr1e110 rapido e gra,e, so lenule j)er lo ])it1 da iocolai flebitici n o11 aggre(libili chi r urgira111 c11te (ch e d an110 secondo Sch ottr11iiller un a rnortal i tà d el 95 %) e da li11fangiti <lel para111 e lri o di Jlrogn o i i11eno gra \ e. È JJer ò necessarj o per }JO ler JJrevedc re po i1Jili1 à di u cces o avere u11 n1arg in e cl i len11)0 suffi ciente, percl1è le clot i u Lili di \a cci no n el campo d ei J)iogeni 0110 qua11 Lit à a ~ni eleYa te, ch e i1on si posso110 raggil111 ger e ·e i ton })rog·r es . . iYa111e n le. Fra Je d iver se Yi e di in lrod uzio11<' del vaccj11 0 .. olo la vi~ endovenosa }) U Ò Yenir }Jr c n i11 con siderazio11 e qu a11do i lralta di sei). i , l11 e11lre si <l arà la p refer enza all 'i11troclu zion e o l locu la n ea 11el ca o d ell e pi-L1 Yaria te i11fcz io11i cronich e local izza le. 1\ll 'i11tro<lu zion e per Yia i11lraYe11osa è }Jerò in eYil abiln1 e nte collega ta, a do i ... t1ffic ie11lj , un 'azio11 e <li choc cl1e per le sue car a tteri lich e non l1a r1ulla d i peci fico , e sebbe11e n on . i pos a por~e irt d l1l)]) iO 1'az ione fJ.YoreYo] e d ell a choc-i er afJLa cli j)er sè co111e ternpi a cli ti111olo, ecl un co11fronLo dire tto fra terapi e pecifich e ecl a pecifi r l1e 11 011 ... ia m él i ~ t a l o fat to co11 a tlen cli]) i)il à clj ri ulta li , è se m1)re preferibile agir e co11 a11 l ige n i pecifici 11el se11so })ÌÙ s tretto, e cioè m ecli a11le gli aut o. . vucc1n1. È 11ecessario i11sistere sul Jall o ch e 11el ra1n1)0 d ell e i11fezion.i da p iogc11i il d osagg·io cl ei vacc ini ller r it Lscire effica ce cl eve essere eleYalo , i:er u~ })Cr ar c fa cili resis le!1ze, ~11tu]Li~·e. q~a1Hlo si. p e11s1 nll 'abj l ltale closag·g·10 cl e 1 vacc1111 cl1 u so . J) ltl c~1nune, qu a li il Yacrino a11 li li fico e 11 Yarc1 n o a11t1})rucell a re per in lro<lu zio11e e11d0Ye110 a . . . ~el ra n11)0 d ell e e11(locarniti se lli r he i r1 ull~t~ ~0110 ta li n1 e no ])uonj ; acca11lo alle c11<1 ocarè11t1 nr ul o c·o111l111i in gen er e r apidan1ent e lela}j, ar1ch e l 'e11<l ocard ite le1tla l t OIL P 111ai lala fa, or eYol1TLen le influe11zal a rlall 'u so clPl Yarcin o, nialg·raclo alcune r ecen li affezi?ni. contrarie . . j cl eYe ])a rl ico1arn1e11te 1n ·1ster e su 1 fallo ~11.e la ter apia vacr j11i ca i1 or1 e auri ce J)e~ le sepsi il llroJJlen1a lerapeu li co , 1J1ultifortne .e cl1 ~· ra1.1d e r e.. po11 al~ ilil n sopra llullo quando si_ p~~ l1 ch1~0· t e~ ra1) ie v1ole11 le co111e Ile~ caso ~l el. v~cc 111 0. N?11 s1 drYe psr,lud er e perciò l 't1so cle1 s1er1 , rlelle t1a fus ioni e d e.Ile i1111nt1110-I r asfu sioni , accan lo a tu 1.t,e ]P. t er at)ia ge11ericl1e. Il Yaccin.o snrà ~a.nto. J) lll e ffi cace quanto n1ig·li ori so110 le co11cl1 z1on1 clel J)az ie11ll'. l .. a pre n1e . . a J)Cr u11 le11la li' o 'acci n ale ~11 q~1 e­ ~ l e n1 alalti e co11. is te i11 u11 })r esl1p1)0 -lo c l1olog1co ]u 11err i a n cora d all ·e ere accertalo ; 111 C1 lgr ncl o que-

[Al\' NO XLI, .N-c:~I. .J.3

s le ri serYe è cloYero ~o far11 e ce11110 }Jerchè la Yacci110 lerapi a, u a la da ol tre 1111 trentennio . è da alcu11i 111011 0 Jocla la e ro n11111que ha saputo 1111p or si all 'atlc11zione gen erale. ·L a Yaccino lerapia i11 crues ti ca i j)UÒ aYere uno scopo a11libalterico, qt1a11rlo i co11 siderino qt1e~le for111e come i11fezioni g·c11 er alizza te, o ur10 ~rOJ >O d ese11silJiUzzan lc, q11a11<10 si voglia aderire all e <l ot lrin ~ aJJ erg ico-i11 fe l I i' e. Nes.. una llerò di g ue~ te d ottri11e j)og·gia u b as i soliéle, e n1e11lre il r i11Ye11i1nen lo <li ge r n1i è r e perto ollren1odo co11trast a lo, a11ch e i)er ri cer r l1e ]1er so11ali riuscit e i1 e g·a li Ye, 1·i11Lerpre taz ion e d ell e i11<lag·i11i riuscite 1)0td UYe deYe essere 111 01lo ri ser-vala; a1 1che l a (lin10~ lr azione <li lt11a iper se11 siJ)i]ilà . . J)eciflca i1 on è riuscita , seb l)e11e i rc un1 a lici sia110 ascritti j11 g·e11er e Ira i inalali pitl picca ln111 ente reattiYi. Fra i i1u111eros i agenli patogeni indi cati co1n e Jlresurtto age11te eziologico h n11110 la maggior i1111>orta11z.:l gli tre ptococcl1j o germi a sai affj11i ad essi i1ei }Ji11 i11o(l er11i co11ce l li classificatj, i. ~on ~ i deYe 11er ò clin1p11l icar e ch e r ecen lemente (fllalclte 1\. rin1ell e i11 011orc gli · iafilococcchi, co1)1e non è nuoYo l ' uso cl i vacci11i 111 i ti. Per Lale cli ... cor<la11za 11on olo s ull 'ez iolog·ia ina a11ch e sulla paLogenesi , la srell a del vaccino 11011 può che corri~ po1t<lere acl id ee preco11re lte o a u11 criterio emJiirjco: affidarsi cioè al gerrn e clo111inante ilegJi 0,·e11tuali foci infe tti . l'el can11)0 d ell e artropa ti e r o ni cl1e })rin1arie ad HJ1clan1e11lo ìnre ll !'o si 11an110 opj1tioni assai co111ras lanti ; in gen ere g li A l\ . <l a11no la inas.. jnla i1n1Jorlau za n1la a])Jaz io11c di foci se llici , e il Yalore clel vacci1 10 élppare dubbio anrlte acl alcl111i fra i l)i\1 s lrellui o tcn.ilori del la d o llrina focale. 111 Yari ca i per so11a li 1'azione del Yaccino è lnla cosl car sa d a ì1 011 poler es ere }Jre a i11 co11sicl erazio11e co111e ter apia pecifi ca, però for ... e i11t ervie11e a cl e lern1i n are a11r he reazioni cli focolaio ch e a lungo a rid are favori sco110 i processi c~i gt1arigio11e e i 11 qu es lo sen o 11u ò essere co11 ... 1clerata di u11a cerla ttli Jità. Con1e o-judi zio co1111)les i vo si può essere a])bast anza f:Yorevol i, cou i<lcra11do il vaccino con1e u11 inezzo 11on lra c urabile i1el campo clel Ya Lo ar111a1T1er1 lario aspecifico; è parti colarn1e11 te con:--ig·liabil e ove esis.lano foc i sPl tici c he })Osso110 ~ ._ ere fuvo reYoln1ente i11f] ucnza li eia c1t1esta lera1)1a. (Con li n uu ' · Comunicato importante N el Fascicol:> N. 9 della Sezione Chirurgi.ca d el « Policlinico '• diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI si è pubblicato l"interessa ntissirno lavoro del

prof. BENEDETTO SCHIASSI (Bologna)

La iperemizzazionc edemizzanfe intervallare quale trattamento di talune infezioni Con 12 f i1gure n el testo . Prezzo d ell'intero fascicolo L.

6,

I lettori del 1< P olicl inico 1> eh~ n~lla .seri~ del l bbonamento non h anno compresa la Sezione Chiru rgica e c~:o ~esiderano tuttavia leggere i . cor:icetti d.ì larga e pro-., fonda estensione eh~ ;1 prof. Sch1ass1 ha scritto « s_ul tra_t tameato d.J taluae lafezloal » oos-s~no ottene:e s ubito copia del lavoro, invianno L. 2 '5 O medt<ìnte , vagita pC'sta~e .. oppure rimettendole con. fr anc?bolli . racch!usi 1n lettera. ali "?:!ttore del << Policlinic'J » Luigi Pozzi - Via S1suna 14 - Roma . A VVE.RlENZA.

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Inviare V aglia all 'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale. Succursale diciotto, Roma.

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L ) 1.

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SEZJONE

PHA1 1CA

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APPUNTI PER IL MEDICO PR.ATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Dr8 P F'\ S .\HIO

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C 1R1È

Un nuovo caso di urto to1·aco-polmona1·e in pneumotorace te1·apeutico. TJo Lt. GrovANNI l\Iu ssA, direttore. :\"el -febbraio 1928, Rist ed Hirscl1berg· pre:-e11 la va no a lla Società di -1\<Iedicina di Parig i, quattro 'Og1getLi portatori di pneun1otorace teI[1 11euti co n ei quali a' 'evano rileYato un fcno111t:rto 111ai descritto f1110 allora. Si tratt a,·a di u11a se11sazio11e di urto vrodotto dal n1011co11e <l i l)Ol.q_1one colla '"'alo co11Lro la parete toracica, v rlo cl1e Ye11iva percepito dalJa n1ano applicala contro il torace. 1·a1e fenorneno veni,·a clcr~n ito « ballotLan1e11Lo poln1on are ». '""ucces iYa1ner1te l 'repiccioni 1irese11taYa ne l l1Jgìio 1 ~)3 0 alla ]{. Accademi a cl i Ro111a, un i11(li,1ido o in cui era n ettamente ri] eYabiJ e dett o « urto violento secco, con1e quello i)rodotto da una n1assa dura ... , ... e11sazion e di urto ])r ecisa, inconfor1dibiJe, i)er nulla simile a flt1l lt1azio1li e a qualsiasi altro gen ere di rumori. 11nttili o scatti p iù o meno curiosi e sin.g olari ». Il corpo. eh<' era ca u a del fenon1 eno, Yen iYa da l 1're1)icrionì ide11Lifì cato nel cc 111 011cone cl i 11oln1on e jndurito e ri tretto , e n el cu ore t rn loro inli111 ar11e11te aderenti e solidél Ji n. l Tn altr0 caso ' eni'él descritto nel u·c· nn <1 io ' 1 ~1 ]:3 da] 1.Tri lzsch e (le11 'Istituto B . ~f u~ ~o ]ini di [{01na; m a a differf'11za clel caso di Trepicc ion i. jl fenom e110 era ril rY<lb il e a destra e 11 011 a ~ i ­ nj ~tra1 ; e ve1 n iva quindi a co11traddire l 'a .... erto (·J1 e 1'urto fosse rl ovu lo ad aderenza del cu ore coJ moncon e di poln1one collassato. Un ultimo caso Ye11iYa descritt o d al Guiz7t1rdi n el di ce111bre 1933. Dall 'esa 111e d(l i ~in go li casi ri ~ u 1La e' ide11I r t .,J111e sia n ecessario ch e il portatore d i pnet1111oto,r ace prese11 ti caratteri speciali tali cl1e 1.1o "sano perme ttere il prodursi df' l fe11orr1eno: e 1Jrecisan1 e11te : 1) abit o costituzionale lt1ng,ilineo J11icro1

~ila11cni co;

2) ri gidità del n1edia. tino;

3) ma11 can za

aderen ze 11leurir l1e () 111a11can za o n1odico ' 'ersame11to pleurico; 4) J1ressior.·e endotoracica entro detern1 i1.a Li limiti di n1 assi111a e n1inima . Rist e 11 il1schber.g e Trepiccioni 11a11110 o .. -"crvato il fen omeno a sini f'tra e invocano co111e causa al pro<lursi clello stes o u11a tret ta ..•desione cardio-pol111 onare; in qt1anto ch e jl l)locco fo r111ato. i verrebbe in deter111i11ate conJiz ion i a bat tere con tro la parete toracjca. cli

Succe,..... i' a111e11Le i11' ece ,~.,ritz cli e, Guizzarcli ed io stesso abbian10 os ervato il fenom eno a clestra, di n1odo che l ' a de ~· io11c cardio-pol111 0l !D r e i1on l) UÒ essere in,rocata con1e cau sa delc·rminante e n ecessa ri a. .Descriverò . breven1 e11tc j] ca o occo rso a lla 1n1a osser,-az1on e. F. E. Pac1'r e v]vente e sa no ; in aclre n1 ort a i11 ~egt1ito ad a lto OJ)era t1, o. Due . orelle so110 poi éln1n1alale i11 eguilo cli tbc . 1Joln1011are. Ha 20 a1111i '~Ù è st a1a occu 1)ala co1ne j11fer111iera i11 u11« cli11ica priYalu fi110 al n0Yen1hre 1929. Soffer e SJ)ag·nola 11el 1918. rel 110Yembre 1929 in11)roY·Yisa n1e11 le p111otllsi di 11011 g r an rl e c11 Utà, ces at a cl opo qualcl1c g·ior110 j11 eg11i lo alle soli le cur e . Da allorc\ 1)0rò accLtsa d olori alla sp all a destra. rj alzi t erni.iri serotini , Lo se con emissione di cliscr e ta qua11 lilà di ca tarro, as le11ia. Si prese11la a 'i ila di accc.:r tam enlo di ag 110 lico al uos lro Dis pe11sari o, j11Yia la a lla C. N. 1\. . il 2.5-7-1930 . All 'esa111 e obbiet tivo s i n o La: co Lituzione ch eletrica r eg·ol:ir e, p anni colo acli1)oso cliscr e lo, colorj l o clell a ct1te e in u co e r o eo, n1 n e n1t1scolari Lo11icl1e. Stalt1ra m. 1,67; }Je o I<g" G2,5; t . 37°,3;

P . 96; R. 25. All 'i pezio11e si rileYa in cori-i po uden za dell 'aj)Ofi sì pi11osa del] a se lti n 1a vertebra cer' icale eYid P11le e i11 a rca la re te ve110 a s1tlln. cule. Cuor e leggern1eJ1te au111enta lo n el 110 d ia111etro trasYersale. co11 toni })r ofo11di e un po ' scuri . L 'apice des tro è· abbassato. Ipofonesi i1el l;t fo::a .. opra p in o a de·lra. All 'ascollazione rd nto li n piccole bolle e crepi li !)le urici 11ella fo a so praSJ)Ì 11 0 a d estra , e r an toli a i11eclie e g rosse ])olle ùiffu i 11 lu lto l 'a1nJJi lo p ol111011are. E an1e r ad io .. COl)ico : ap ice d e tro "'c uro, J)Oco 111obile ; ili i11arca li spc-cie a d estra, e dj111inuzion e di traspar enza in to to del ca1npo po l111 011ar e. Escr ea to abbon cl ar1te, inucopurulen1o con preseu za cli 11urner osj b acilli di J{ocJ1. L 'a. viene rj coverata i1ell 'Ospedale N. S. del Rosario; e nei J)r.i1n i due 111esi otlier1e notevole miglioran1ento dello s lato g·e11 cr ale, e Yan110 g·racl a la111ente scon1parendo i fen on1eni J)r on cl1 i al i cl i f fusi , m e11 lre si n1a11tiene i11Yar iat a la le io11e al lobo .. u periore cl e ·Lro. Il g iorno 7 o t tobre l 'a. presenta. emottisi <li. cre ta. Le en1ot1isi j rj!)C lon o i11 egl1il o ad in ler Yalli pii1 o n1eno lung hi . L 'esan1e cli11ico e r acliolog·ico fauno riJ e,ar e co111e l a le io1ie al lobo des tro Ya<la prog·r e .. iYa111enlP a11me11tanclo: all 'ascoltazion e si odono r antoli cr epilant.i a JJiccole e medie boll e nell a fo ssa sopraspi11osa e n ella opra- e sottocJaYeare; l a din1i11uzione di trasparenza si eslcn.cl e a tutlo il lobo ~ uperiorc . P 11r tt1 llaYia le cond izioni gen erali delJ ·a. van11 G 111ig·liora ndo e si 11a llll au111e11Lo di J)e o da I\g·. 62 ,5 a }{g. 70. Ai prin1i cli fe])br ai o l 'esam e rncli olog·1co mette ir1 e' id e11za al lobo . uperiore dc: lro t111a caverna d ella g randezza di u na noce. Si i11izia p11eu1nolorare t erapeutico cl1e 1)rored e b e11e, di n1odo cl1e i o l liene i11 breve t empo collasso c:o1111)Je to d el polmo11 e co11 scomparsa della febbre , cli111int1zio11e i1oleYolc clel cat arro, e n el luglio sco1111)ar sa del ])acilJ o cl i }\orli rlall 'e. p ettora lo. L'a. Yie11e di111essa ai pri1ni cli ago to e a ... unl a in Cl1ra a111bulatoria clal Di spe11::-nrio. 1


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<< IL POLLCLIN!CO

La cura an11Jul a lori a procede ])e11e enza i11conYc11ie11 Li , e co11 lato g·e11erale od cli face11le fi110 al g·en11aio 1932, qua11do l 'a. accusa u11a ensaz io11e s1)eciale 1nai sentita i)rim.a di allora. Riferisce ch e <lt tf' gior11i d o}JO il rifor11i111ento cli g·as 11a co111e la se11 azio11e di un corJJO estra11eo ch e ]Ja lta co11lro l a par ete toracica an leTiore quando si p iega ]n avanti. Tal e sen azione clura tu t lo il l)eriodo cbe j11l ercede f i110 al nuo' o riforni111e11 lo. 'J'<lle u1 to è pcrcep j lo i11 rnod o })r11 cli s ti n lo cl alla n1ano applicata a l)i al lo s tilla p are te toracica ante rior e; ed è pur i)ercepila pos l c~r i or111 e ule face nd o con1pier e a ll 'a. n1 ovime11li passjv i cl i flession e a Il 'indietro. L 'c. a n1 e r ad ioscopico n1elle in eYicl e11za: pol111011e co1npresso 111 a llo , ·er o 1·ilo e dà l 'i1npressione cli un cor1)0 rot o11cleggia11 t e appe o per l a s tia par le superiore , e co111e ospe o 11el vuo to. 1on 0 s ta to po s ibiJ e fare la radiog r afia percl1è l ' Is tilt1 lo i11ancaYa di a1)lH\reccJ1io ada t to. Il fe11orn e11 0 r he non cagi onava soYerchia 11lole Pa all'arnmal a ta è dura to u 11 paio cli rnesi e poi è:- scorn pa r . o pe r l ·111sorgere <li 1111 Yersa111ento })leuri co .

Dalla slorin ciel la n1j a a. ri ·tilla i11 i11 odo ev idente con1e . ir\ 11ece · aria u11 a de·iermi11ata pressio11e e11clo1)Jeu1ic.a percl1è ~ i po sa produrre il feno111cn o , e tale optin111n1 si raggiung·o due g ior11i c.lopu il riforni111 c11to e dura fì110 al ri for11 i111 e11 lo succe ivo. Tale optini111n è sta lo n1 e.....:o i 11 cviàenza da l u Lti q-uelli cl1e h a11no descri l I o il fenomeno. J_.e lllteriori o ·servazio11i <lo' ra11110 tu dia r e qual i ra 111p ort 1 possan o e islrrc tra il collasso ideale e quindi r>ressio11 e Of Jf i ni u1n per e~SO <?. la pres ione Opti1num j)er il i>rodursi de ll 'tu·to lor acoi-10]11lonare. l ,a pre$._1onc O[Jli11iiin1. ])e r il collas o t er apeutico è l)tlre la 1)re. s ione O/Jtin1i11n 1Jer il proclur i del feno11 1e1lo, 011purc no11 ,,i ono fra le due p.r css ion i rap 1)orti di ~o rta ? Si ·è scrj tLo el le è nece sari o ll n collasso J?Ol111onare i11co11111lelo con n1ag·gior acldensam e11to di un lobo , o. di part e d i l111 lo)}o in rap1>orlo al i e lanl c t e sul o i10Jn1onare , di 111odo che ,-errel)}}c a i1roclu r~ i t[tla. i l111a caf-eifì cazioJte di un~ l~ a rl e ùel pol111onr, ch e in determjnate cor1tli zio11i per 111ovi1nen lo cli rotazio11e verrebb·e a lJa ll er e contro la p·a rete toracica . Nel n1io ca o inYece ]'esa111c radiolog·ico dava l'impressio11e {.lj lln 1Jol111011e c oll a$~a lo in toto, e appeso a gt1i sa di i)e11dolo a ll 'ilo· di n1odo che i m o' i n1t•t1I j dove,·a110 a Y\'e11i re come in t1n battaccll io di cani-pana. L 'a . esa11li11Jla i11 ql1e ·1i 11 1li1l1i len1pi, a se i n1csi di di ... lanzn dalla ces.._ azio1le dei rifor11i n1en ti di aas. l1re ·enta u11 -pol111one comp·l ela;:, . n1 en te es11an .. o co11 i ... 11es. in1 e11 lo pleurico all a base; ma 11on 1)r esenta ne$s1111a zo11a cli addensnrr1en lo o di J11 i11or diste11. io11e i11 rapporto <ll le altre 1)arli del polm one. La ri gidil ~l dr l n1eùia .· li 110 i nYece è co11dizio1le 11 ere._ ari a al i)rod t1r~i del f enom e110. :È f \i c.l c 11 l e r·on1e e . ~o de])ha i11 n11tc11e rsi rj g·ido 1

[ANNO

XLI,

NU:L\I.

-!3)

e co11 . . crvare un cerlo grado di 1ì ità, sia c li~ l 'urto ~ i prod11ca a mo' di b atl accl1io di ca 111pa11a, ,) i 2. c11e ~ i produca per ut1 n1ovime11to cli rotazio11e a g· uisa di una pagina di u11 li])ro (Tre·p iccioni e :F'ritzscl1e); percl1è il pol1none collassato pos ·a aver e u11 punto di aippogg·io fi sso s11 ~ui 1nuover si libera1nente. :È quindi lecito pensare cl1e i1egli ammalati nei quali si lJroduce il feno111er10 dell 'urlo toracopoln1 onare vi siano s tati ir1 precedenza , op•p ure ' ri '"'ia110 in ~ Ilo processi ir1fi.a 1nmatori del medja..: li110 cl1e vi ab·bi.ano prodotto la rig·idità e la fissitù. Fri l z~che 11a ricercato nei uoi ammalati e vi e istessero fntli di mediasLi11ite in atto. i11a 11on ne 11a riscontr ati; è invece venuto i1 ella conclusione che vi erano stati in precede11za re11omeni infiamma i.ori del m ediastin o stesso r jcercando t ale sir1Lomato1og·in. cli11ica per ' ria i11diretta r11edia11te la mis11razione della rire!'-sione ar1 eriosa e ve11osa. Ordi nariamente il media stino non è u11a riaret.e rig·ida, 111a è spostabile ed estensibile cogli att i r esp·ir:itori; per cui è 11ecessario i111er, . rng·an o fa tti infian1111atori drllo stesso o cle g- li or~a11i in ef' 0 cortt en t1li l.ler produrre l 'in clura1nento e la fi ssit à. Le adere11ze ple11ricl1e 11a11110 l)Ure ]a loro i111portanza, l)ercl1è quando . ia110 este ... e ecl in r a1pporto colla pleura l)arielale pos or10 oslnC<>lare il pr odursi del fenom eno.. Cosi pure 11n versamento ])leurico cli un a certa entità i1t1ò in) lJedire il fen omeno de11 'urto; n1entre 1111 1)iccolo ver. an1e11 to può non a,·ere imporla11za. Resta pe rta11to accerta1 o che per la i)rodu1ione dell 'lirto toraco-1)olmonare sono condizioni J1ecPssarie : 1) ri~· i cli l i1 del n1 edia sli110 di aclere11zc pleuriche ; 2) }11ctJ1 canza di aderen ze plruriche; 3) as~e 11 za o ·piccolct quantità di Yer-..n111e11to pleurico; 4-) }Jrr $ ~ io11e endotoracica optimu.m, c11c,·aria seco11 <l o i casi. 1

lllASSlTNTO.

L 'A. de&;ri ve un caso di urto toraco-1)ol111nrtare e mette in rilievo l 'importanza della ri~ti­ dità 1Jel n1edia .. tino; e pone il quesito se la· pression e optimu1n per ] 'urto sia pure ln p ressione opli11? uni per il collasso, icleale 11ne11 motoracico. BIBLI OG ll1\.FIA. J{ T ~ T ecl }11 ~c1rH F.RG. Ci talo da TREP1cc10N1. 1'11EP1cc10N1. Lol ta, contro la tubercolosi, 1930, i1 . 8. FnTTzscHE. Rivj s ta di patologia e clinica del1 a t t 1bercolosi , 1933, f:i sc. I. Gtr TzZ-\RDJ. Ilrid ., 1933, fa. e. XII.


[ Aì'XO

XLI,

Ì\ U!\1.

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SEZ l O~E

CASISTICA E TERAPIA. La malattia di Gee.

La i11alaLLia ooliaca è stata descriLta lJer la IJrima volta i1 el 1888 da San1uel Gee clell 'OSJJedale '. Barlolon1eo di Londra. DalJa de._ crizio11e <li ques lo A. e da quelle dei ca i eg11alati da nun1erosi r\ A. di diversi paesi. T . Izocl 1Itennet (Presse l~l éd., 19 set t . 1934) trae u11 a espo·s izione sinl0Li ca del quadro clinico c1h e ca ratterizza tJll e ta i11tere1ssante forn1 a n1o·r b·osa, .dell a qua le l 'A. st.esso ha osservato· parecchi casi. I sinton1i p1reidominam.ti più im1)ortanti so110: Ja steatorrea talvolta proYocante Ja diarrea, l 'anen1ia di tj}) O ' 'ario , la tetania acuta o 1 ~1 l c 11te, e l 'infantilis1no con alterazion i o see 'n rianti dal racJ1i ti s1110 tardivo all 'o t eon1 aJ,1 eia. La steaf orr ca j)er lo più si riYela nell 'ana11 111e i con la diarrea cronica , di cui il paziente l1n o·fferlo fìn dall 'infanzia. l\1a dopo n1 olti aJ1nj cli decorso lJer lo più la diarrea '- com r)iar e 1ierch è si la11ili ce una dilatazion e del co.Jo11 cli c rallenta il p.assa1g·gio dell·e mat erie fe cali , e permette u11 nssorb·irr1e·n to più co.n1 1)leto dell 'ltcqua . L 'e~.a 11)e cl1imico dirr1 ostra i)e rò sen1 r1re Un::\ q11an l.ità COll idere,ro]e di g·ra s.SÌ (50 ° (, delle feci di ·secca te) allro stato di acidi ara ... ~ i e di saponi. Sembra ch e que to sintoma sia dovuto non ad in ufficien za secretor ia dell e ghiando le del tubo clig·erente, n1a ad un di fctt 0 di assorbimen to de] le :pareti inte tina]i . . L'aner:iirr i manifesta per ]o p1iù i11 forr11 a l ]Jocrom.ica., t.a I volta in form a m eg·aloci ti ca i percromica , in qualch e caso ron 11resen za cl i i1u1nerosi eritroblasti. La tetonio sott o fc r111a di s11a~ 111i dei niccli r. de Il e mar1i è il sin lon1a ch e i 11 parere hi ras i conduce il i>azien le cla l n1 edico . Ef'sa, deve c. .:e re m essa in rap1)orto con la fort e Jierd i'l a cli rulcio co·n Jc feci ,· ch e se·mbra eYolvcre r>a rallelar11ente aila per clita cli grasso . Le (JJ[terutZiorii ossee so·n o state 11otate dallo s le ..so Gee n ei b.amb·i ni affetti dalla n1 alattia. I / osteoporosi con fra t'ture n1ultiple e l 'arresto (lello svilu p1p o sembrano essere intorni costanti . O!tre il n1e tabolism o dei g·rassi e quell o (lel ca lcio an ch e quell o del g lucosio è a,]terato , co111e dimostra la curva glicemica dopo ing·e. tiene di glucosio: la scarsa -elevazione semb·r a cloYuta al fatto cl1e il g lucosio ' ien e fì s ato cln1 fega lo con estren1a ra\pidità. Questi sin to1 n i i11ducono a ri ien ere c.h e crue~ t a n1alattia sia attribuibile a lesion i in te·stiJtali, sebbe11e ] 'anaton1ia p-a tolog·ica n on ~ i a an-· cora riuscita a dim ostrarle. L'_t\. propon{' il 11ome di « steatorrea idio•p atica n . La t erapia consiste n el] 'alimein tazione ]Jo,·era d i grasso, n ella somministrazion e di forti q11<tnti Là di ferro per corre10"'gere lo stato anem ico, e i1ell '11so di dosi rr1assive di calcio per evitare l 'c.1ggrava111ento delle alterazioni o~. ee. E. r. .\RLJ'\'P\ NTT. 1

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Pfi..\TI CA

Le calcinosi. La caJcil1osi, seri' e Brooks (Tlie Quairterl. .1 ou 1:1i . .l{edic ., lug·Jio l ~)~ -!) è uri esen1pio di cll.lc1ficaz1one pat ologica , in cui deposizioni 1...alcaree occorro110 n ella cute, n el tessuto ot1ocutaneo e, i11 qua lcl1e ca ·o, 11el con11etli YO profondo; è un a 111alattia cronica, a inizio suj)dolo e len·tai:n1ente progre iva. .\.1 diso11Jira delle depo·. izio11i di calce la cu lc si t~r1de, si arrossai e finisce spe so per ulcer :i r~ 1 ; al t~tlo., i. depo si~i. ap1 p aiono co•m e picco] 1 no1dul1 duri, moJ)1l1 0 i10. 1eg·germente cJ ole11ti . ~e deposizio1?-i si lor.alizzan o di ip1refer e1n za n ei lJUntl n1.agg1orme·n tc es.posti alla pressione o ai Lraun1i; gli arrti e s pecial1110nte le articolazio11i delle dita, le ginocchia e i cromiti. La calcinosi si divide in una f~·ma C'ircos~ ri l l a e una 11niversalè: n ella prima, ch e col111sce )e don11e anziane, sono prediletti quasi e.-c lfu~ 1,1 a111\~nte g li arrti superiori , e special111e11l e. le d 1t~; 1p~r l.a ra .. ~011l i o-Jianza di questi 1todu 11 con i tof1 s1 i1arla an r h e di gotta da 1

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calci o. · Nella seco11da , an r l 1P· i co11ne t.tivi pir o fon cli so110 col·piti, e le clei1 ~o ~ i z i o 11i di c.a lcio sono a ·. . ' sai J)lU este e . Lai ralcin osi è ~pe1 so a sociata ad alt re mal:ttlie, co111 e la sclerod ermia , il m. di Jlav11aud. ] a fibrosi n1uscolare; il 1l1etab·oli. n10 del calcio , u él1i si sono n a turalmente rivolte Je ricer cl1e. s i è din10 trat o ora 11orn1 ale, ora h acl E: to valori di cale en1 i a· n o Levo ln1 ent e ele,rati ~ Ja tiroide, il tim o e Je o·onadi ~0 110 tate a Yolla a ,-olta in,roca le ]) Cl' j)ieg·arc jl n1eccanif-1no patogenetico cli que, la malattia : a11cl1e J1; , jt·a1n1ine sono ta le ritenut e da qualch e A. , J)la sen za sicura ba e, re ponsal}ili della cal• • 1

GlilOSl .

Sen1]) ra cl1e Ja 1Jr i1na le·s·ione i .to·loO'ica debl)a ricercarsi 11el tess11 to conn etti,ro e consista i11 una Ìì11bibizion e e rigonfian1en lo cli queis lo . a cui farebbe seg· uilo la de1)os izion e del calcio; cltimi can1enle, le CÌ C])O, izion i ~ono risultarle forn1 ate da fosfa to triralciro. La cliag·nosi. è a~sa i facililnta dall e B.ltera i.Ìo11 i cl1e la cute lJrescn la al cli ... opra dell e clelìO izioni calcaree e clall 'e,r11 Luale cli .. turbo f11n zionale ch e que ~ I e 1111 i111 e po~. on o cleter1111nare. La ])rogno ~i d-eye C ~ $ere ri~ er ,·ata. bencl1 ~11on di r ac1o la calcin o. i coe i ~t a ro11 una ' rita a. -ai lung·a; non esiste ancor a l1na r>recisa, d ir ettiYa cli cura ca usale (vitam i11e. orn1 one 1}araLiroideo , ecc. avendo fallito il loro capo) e ci ~i conte11ta perciò cli t1 na lcra11ia sinton1ati ca. V. SRkRA. Il linfatis1no. F. Jfttnk (Deut. n1ed. ll' och cns., 22 se tteml1re 19331 conclude un suo studio st1ll'argomento affern1 ando r hP. il ron cr l to cli stato li nf at ico . con1e ano111alia di co~lituzio11e non è abbastanza fondat o n è anatom icamente. n è clinica1nente e 11en11n eno la m od ificazion e an1n1e sa da Bé!rtel clel l 'n l)it o i1)op l a~ ti co.


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IL P OLLCLlNICO »

!11,·ece può n1antenersi la d enorr1i11azio11e di li11fa li ·n10 per i11dicare u11 con1portan1e11to cotituzionale contro le infezioni , poicl1è in que.st a costi tuzio11e (che l 'A. chiama alit eri1nm1irie, cioè .ch e presenta un 'immL1nità diversa secondo i casi) le formazioni li11faticl1e l1anno realmente una l)Hrte in1portante. Nel bambi110, la i ved e chiaran1ente n·e lle a11omalie del terriLorio linfatico della gola (scrofolosi) e continu.a poi n e l] 'adulto, c ome può assodarsi con 1'e ame radiologico per cui si vedono le ·omb-re d elle g hia11dol e calcificate ed t1n dise,g·no polmonare molto n1arcato. 11 fat tore linfa1 ico i fa ,ralere in i11odo di' 'er o secoudo le infezioni. Nelle malattie infettive acute g ravi (sp ecialmente carla ttina) il sisten1.a linfatico può fallire d el tutto ; per le infezioni. lie, ri , specialm e11te de lle ' 'Ìe aeree, i ha una g ra11de sen ibillà ecl una 1tinga durata d ell o stato i11fettivo ; sono gli individui cc sempr e raffreddati ». con la tosse invern ale cl1e non finisce n1ai. elle infezioni a d ecorso cr onico (tubercolo i d elle vie aeree) il fattore linfatico fa si che l 'infezione si circoscriv.a alle formazioni linfati ch e , con tendenza alla n eoforn1azione connettiv.a le, fornendo cosiì una i)rotezione regionale i1r1mun itaria e, quir1di, u11 d ecor so benigno della tt1bercolosi per tutta la Yita. Questo modo di r eazione << a literi111n1une » i1 011 è connesso con alcu11 tipo pa rticolar e di ,co lituzione. fil .

[ ANNO

XLI. ~L ~'[ . 43]

l ' influen~a .di cause - e og·ene ocl endoge11e anche m1n1me. E sarebbe una conclusione erronea ed affrettata il g iudicare dell 'esi~t enza di una bacillo . . i od u11 linfatismo. soltanto in ])a e al ri]ie''O di un 'adenopatia cervi ca1e.

fil.

SEMEIOTICA. Contributo allo studio delle reazioni allergiche crociate nella tubercolosi e nelle brucellosi. ' '' . ~a rno'''iec (A nn. I stit. Pasteur, agosto l ~13±) r1corda co1ne n et?·li a 11in1ali tubercolosr ~.e p·o rtatori di ur_io stato a ll ergico sia possibile ottenere reazioni él111aloghe a qt1elle della tubercolir1a , u sando in,·ere estratti batterioi di. versi. L ' A. h.a , aggiato r·o n l 'alJorLi11a le ca ic Lt1ber colose, ed ha osservato spesso un a reazione ch e non ra1g-giunge però mF1i l 'intensità di c1u ell.n t11ber c0Jinica: a lor ,-olta le cavi e infet 1at e co11 11. ab·ortus non reag i.sco110 alla tt1hercolina. An che llell 'uomo tuber coloso· 1'abortina può fJ1'0''0Care un.a reazio·11e .. i111ile .a lla tubercolini.' ca. ma p 1 u precoce. In linea gen eral e l 'antig·cn e aspecifico dà 1111a n1inor reazio11e di qt1e llo s.p erifico; e il f e11 omeno a1)pare legato ~01Yratutto a lle 11roprietà i r. dividuali clel singolo orga11 ism o. 1

1

, - . SERR.\.

MEDICINA SCIENTIFICA.

Le adenopatie cervicali cronicl1e infantili.

Il pie so venoso dell'esofago.

Molte n1a clri si preoccupa110 , osserva11do per ca ... o l 'e iste11 za di gangli infiltrati al collo d ei loro ban1bi11i e ricorron o per con sig·lio al medico il quale pesso ritien e t rattarsi di l1n a ma' nife tazione di linfati sn10 od anche della così d etta scrofola. r.. l:luppe (La Presse !V/édicale, 16 agosto 1033) esnmirìando i b ar11J}ini - da 4 a J O anni - che frequ enta vano un ambulatorio stomatolog ico ha ril cYat o la g rande freq L1enza con cui i ltanno intum escenze gangliari al collo: le su e osservazioni danno una frequ enza dell '83 %; altri 11anno veduto il 71 % m entre in un ser,.i zio di bambini tubercolari , si è trovato il 55 t1er cento. Indubbian1 ente der)bono influire sullo s' ilup1p o di tali adenopatie le cau e locali. Ciò è pro,rato, sia dal fatto cl1e soltanto il 18' % d ei bambini con adenopatie cervicali n e a,revano an cl1e di ing·uinali e di ascellari , si a dalla g·ra nd e frequ en za di tali cause locali (n el 40-50 °fo nelle amig·dale , nel 20 % - e forse anche più se si tien e conto delle form e leggere - i1ella 1nucosa gen §!ivale). D el r esto, la cutireazion e n on dà u11a percen tuale di positività ma ggiore n ei bambini con a d enopatie cervicali ch e J1egli altri. Tali adenopalie cervicali cronicJ1e co titui. cono quindi d ei fatti puramente b anali , in rapporto con il linfatis1no fisio]ogiro dell'età infan til e , cl1e 11uò farilment€ esager a rsi. sotto

D . l(eg·aries (.')11.rg. G-:i'n. el Obst .. 1934) da s tudi anatomici g'iu11ge alla con clusione cl1e esistono in 1Jiù della n1 età dei casi , comunicazioni fra Je ,-ene gastriche e le plenicl1e con il sistema venoso periesofag·eo , an ch e normalmente. P ertanto le ' 'aricj esofagee non costituisco.n o solo un seg·110 di cirrosi epatica. ma possono a,·ersi a11cl1e per altre affezioni in cui vi sia stas i veno a i11traadrlominale. Es. : le splenomegalie , e in .. p ecie il 1n. di Banti. c ]lre agli scon11)ensi cardiaci ecc.

1

"\' . GnrRON.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. P.

Rivertdicazioni iialia11e 11el campo del, la Dermatologia e Sifi lologia.. - Ti1J. Corclani, P1cc1N 1N 1.

Milano, 1934. A.

Co11lribulo alla. co11oscenza dei fattori fisiologi ci clie regolcuio l e variazioni della pression e ra cliidea dopo estra..zion.e, per v ia lombare, di liquido cefalo-ra chidiarn.o. - Tip. A. l\iPACI FI CO.

cola, Varese, 1934.

E. B. RIBEIRO . . lspeclos cirurgi cos de caseose dos riervos 1ia l e]Jra. - Soc. Edi1. i\'[edica Lin1i lacl a, S. Paulo, 1934. .I\.. H. RoFFO . Lo qu e cleb e saberse sobre el can.cer. Imprtienta de l 'l -niversidad , Bt1enos Aires, 1934 . ~[. RAGAZZI. L 'attiv ità del reparto nell'an,110 1933 clel Comun e di Genot1a. - Fra telli Pa ga110, Edit .. Ge11ova , 1934.


[ A1'NO ~LI ,

Ul\I .

43]

1713

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSl()N ALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. I sanitar i condotti nel Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie. Nello storico jstituto della condotta il i1uovo T. U. delle leggi sanitarie 27 lug·lio 1934 n. 1265 ha in trodotto alcune importanti modificazioni, ch e vale !a pena di illustr are b Tevemente p er ch è interessano una vasta categ oria di sa11itari , ai quali è affidata l 'assis le11 za dellè classi n'le110 abbienti della ]Jopolazion e. È da pren1 etlere che sono sta te com1Jlet a111ente t1nificate le disposizioni relatiYe ai n1edici, ai veterinari ed alle l eYatrici e ch e, in li11ea di m assi111a, si son o conservate le norme sull 'assistenza sanitaria n ei Comuni contenute nel T. U. d el 1907 e nel R. òecrelo 30 clicembre 1923 sulla riforma degli ordinamentj sanitari . Una eccezio11e si deve fare per I 'obbligo della compilazione d el d oppio elen co d ei poveri, obbligo che era st ato sancito n el decreto Ci el 1923. neT (ft1nnto. i11 n1an ca11 za <l ell c i1orn1 e. reg·ol.'.ln1entari, non avesse trovato applicn zione 11ella totalità d ei Comuni. Si è ritornati di nuoYo all'elenco unico degli aventi diritto all 'assisten za medico-cl1irurgica e ostetrica gratuita ed all a sommini strazion e, pure gr atuita, dei n1 edicinali. Il provvedimento viene incontro ai desid er 1ti e ·pressi dai medici condotti , perch~ il doppio elen co portava ad aggravare ingiust a1nente il loro laYoro, in q11anto ch e i Comuni i1on avevan o alcun ritegno a lar gheggiare n ell 'iscrizione nell 'elenco d ei poveri aventi cl i ritto alla sola assist enza sanitaria, m entre limit avano, t alvolta eccessiYan1en Le, l 'elen co per la somministrazione dei medicinali, il quale rappresenta un onere 1Jer le fin.an ze con1unali . L'ist ituzione di rondotte consorziali è co11sid erata dalla nuova legge come eccezionale e sempre da autorizzarsi dal prefetto , quand o parti{'olari circostanze la r endono n ecessaria . Doverose cautele sono state stabilite a favore dei sanitari d el con sorzio in caso Ji m odificazione o scioglimento d el n tedesirno, riconoscend o loro il cli ritto di mantenere il posto o di sceglier e una d elle cond otte da C<ìsti tuirsi n ei Comuni già consorzi a tj . . . . . . Qu ando più condotte s1 r1un1scono in con sor zio il posto è a ttri])uilo per con cor so J)er titoli fra j sanitari condotti stabili dalle condotte m ed esime. Coloro ch e non sono riesciti vincitori d el con corso hanno diritto alla n omina, n el caso di cessazion e dal servizio da parte d el prescelto, e11tro un nnno òalla pubbli cazione della gr arluatori a rl el co11cor so. Se, n ello st esso termine di tempo , n on abbiar 10 ottenuto la nomjna in altra condotta, hanno diritto ad lln 'indennità pari a tante m e11silità òi $fipendio quanti sono gli anni di servizio 1)r~ ~a!i itella condott a con un minimo di sei m e11 s1l 1la . T11oltre i sudd~tti sanitari ch e rest assero priYi cli posto, con servan o il diritto, per cinque a11 11i , rli p lrl cr i1)arc ni concor si di ronòotta sen7 a lin1 i1 i

cli e là . Le s tesae disposizioni valgono n el caso di t1nificazione di due o più condotte n el inedesimo Comune. Altra innovazione è la abolizione d ei capitolati, i qual i vengono sostituiti da uno speciale regolantento, approvato dalla Giunta provinciale amministrativa, previo parere del Consiglio provinciale di. sanità, ch e, per ciascun Con1une o co11sor zio, stabilisce an ch e il numer o delle condott e e fissa lo st ato g·iuridico ecl il trattamen lo econ omico del personale. Son o r in1as te inalterate le disposizioni sulla deter1ninazion e d egli s tipendi n1inimi dei sa11i1ari; conòolti cla parte della Giun ta prov. amm., colla li1nitazione per ò ch e tali mi11in1i non possono su perare quelli già attribuili ai p osti di sanitar i condotti ris ultan ti dopo l 'applicazione dei R. decreti-legge d el 1930 e del 1934 sulle riduzioni d egli! stipendi. Come per gli ufficiali sani tari , è stato fissato if limite massimo di e là di 32 anr1i per i candidati" ai con cor si per le condol le $Uni larie, tra11ne per CC}loro c h e prest ano già ser vizio co11 n omina divenutai defi11itiva; e so110 stati is lil11ili i co11cor si J"Jro,~i11ciali , ch e ven gon o b anditi ogn i anno dal prefetto· per il numero complessivo dei posti vacanti n ella provincia. Le commissioni giudicatrici sono non1in ate dal lviinistro dell 'Intern o colle norn1e rbe Yerranno indicate dal r egolamento. Anche l(} altre disp osizioni su i con corsi (fatta eccezione per quelle r ela tive ai Comuni capolu oghi di provincia, ecc. ), sulJ a prestazione della pro· m essa di fedeltà e d el giurarnen lo e sul })eriodo di prova, sono analoghe a queJle stabilite per g-Ji ltfficiali sa11i tari, che abbinn10 g"ià illustrato in u n precedente a rticolo (1) e ch e: pertanto, n on occorre ripetere. Qua11do una condotta venga divisa, il sanitario che abbia in essa acquista to ]a stabilità, h a diritto cl i scegliere una d elle nuoYc condotte. Per ciò ch e concerne le san zioni disciplinari si applicano, iI1 gen ere, ai sanitari condotti le stesse n orme cl1e agli ufficiali sa11ilari, e la nuo' a legge l1a ar111011izzato le disposizioni r elative ai a11itari co11d otti con quelle Yigenti per gli altri impiegati comu11ali. "Gna innovazio11e è la i ~ tituzione rlella Co n1ms ione di disciplina per i . a11itari condotti , la qttale cleve esser sentita qua11do si rit e11ga di npplicare t1na san zio11e d jscipli11are superiore alla sospensione dal g r ado co11 }Jrivazione dello stipendio }Jer un mese. La (;om n1issio11 e è composta d el , icepre[el lo presi<l ente, del n1edi co provinci ale, o d e l veterinario provinciale qu ando l'incolpato sia t111 Yelerinario, cli u11 co1111)onen le clel Cons igljo l)roYinciale di sanità clesignato dal prefetto, di un r appre en tante del pocle là o del con sorzio , e di un r élpJ)re e11tante clesignalo dalla rispettiva As or ia(J ) ' ' · Policlinico,

Il.

40 ctcll '8 ot lo])rc 1934.


1714

H

IL POLTCLINICO n

zione sin cl acale, g·i11rid icaLne11 le riconosciu la, compete11 te JH~ r terri I or io. Si applj cano ai sanitari conclotti ancl1e ]e disposizioni sancite dalla nuova legge per gli ufficiali sanitari riguardo al collocamento a ripo o a 65 anni di età, a quello per inabilità fisica , incapac.i là professionale o soppressione di posto, nonchè le altre relative alle dimissio11i d 'ufficio ed alla dispensa- dall 'impiego. Con disposizione transitoria ai concorsi indetti entro il 31 dicembre 1937 sono ammessi, indipenclenten1ente dai limiti dì età , i sanitari che hanno g ià prestato servizio di condotta , con nomina defi11itiva, precedentemente all 'er1trata i11 vigore del r1uovo T. U. cioè al 24 agosto 1934. Parimente l' applicazione delle disposizioni relative al collocamento a riposo dei sanitari condotti al compimento dei 65 anni di età, comincerà solamente col 1;; luglio 1936; essa tu Llavia ha luogo fino da ora per quei sartitari che, oltre ai 65 anni di età, abbiano compiuto 40 anni di servizio oppure 70 anni di età e 35 di servizio. Nel - complesso la recente legg·e porta molte innovazioni che tornano a vanlaggio dei sanitari concl o11.i ed è da al1g·11rar e c11 e, in arn1011ia con tali disposizioni , possano, in un prossimo avvenire, essere an cl1e migliorate le co11clizioni di pe11sione <li que la benemerita categoria di sanitari. A. f ' nANCBETTl .

CONCORSI. pqSTI

VACANTI.

CALVI NEr.r.'UMBRIA (Terni). Scad. 15 11ov. , ore 12; abitanti 3102; Km. 31 da Terni ; età limite 35 anni; tassa L. 50,10; docuTn enti a 3 m esi dall ' l ottobre; stipendio L. 8600; L. 600 per uff. san.; riduzioni e ritenute di legge; indennità caro-vi' veri; L. 4000 mezzi di trasporto; non meno di tre aumenti quadriennali di un decimo dello stipendio iniziale. Altre modalità consuete. Assunzione del servizio entro 20 giorni dalla nomina . CATANZARO. Consorzio Antitubercolare. Due dj stinti Concorsi, per titoli ed e a1ni, pei seguenti posti: a) Medico Direttore della Sezione Dispensariale di Vibo Valentia; b) Medico Direttore della Sezione Dispensariale di Nicastro. Annuo stipendio per ognuno di detti posti L. 6000 oltre indennità di servizio attivo L. 1500, Lutto al lordo delle riduIDoni e tasse e Cassa Previdenza. Libero esercizio professionale subordinatamente ai doveri d 'ufficio e senza u so dei locali e mezzi forniti dal Consorzio. Scad. ore 12 d el 12 novembre. Documenti di rito comprovanti età massima anni 45; tali documenti possono valere per ambedue i Concorsi. La nomina cadrà sul primo classificato e, in caso di rinunzia, sul secondo. Nomina per un quinquennio, tacitamente rinnovabile. Rivolgersi alla Segreteria. CUTIGLIANO (Pist oia) . Scad. 31 dic.; L. 9500 e 5 trienni dee., oltre L. 2000 automezzo, L. 500 t1ff. san., c .-v. ; età li1uite 35 a.; tassa L. _50,10. LA SPEZIA. Ospedale ei vile Vittorio Eman.u ele III. - Medico specialista in Otorinolaringoiatria col titolo di primario. Concorso p er titoli e per esa-

[ANNo XLI, NuM. 43]

mi con scade11za al 24 novembre 1934-XIII. Periodo di prova anni 5. Stipendio annuo L. 6000 s uscettibile di quattro aumenti quinquennali di L. 500 ciascuno. Cointeressenza del 30 % sugli ammalati paganti in proprio in base alla tariffa vig·ente. Il tutto soggetto alle trattenute e riduzioni ct~ l~gge ._ E~à ma.s sif!la ann~ 45, s. e. l . Per magg1or1 ch1ar1ment1 r1volgers1 alla Seo·reteria del0 ! 'Ospedale Civile. Ospedale Fatebenefratelli - Fatebeneso' ellè . - Ciceri - Agnesi. Concorso per titoli ed MILANO.

c:sam1 a .un posto di aiuto chirurgo. Stipendio L ·. 730~ ridotto a norma di legge. Nomina per un L~1enn1?, salvo successive conferme per uguale per1odo fin') alla durata massima di 15 anni. Istanza i11 bollo da L. 3. Titoli e documenti di rito. Li1nite età anni 35 (salvo diritti per servizio milil are) e inscrizione al P. N. F. prima del 28 ottoL re 1922. Pei già in servizio presso l 'O. P . il limite cl 'età è aumentato di 7 anni. Scadenza ore 15 del 27 dicembre. Per ulteriori notizie rivolgersi alla Segreteria dell 'Istituto. M1LANO. Arn1ninistrrzz. Provinc. - ,Scad. 30 nov. ; due ni.edici primari o di Sezione nell'Ospedale PsicJ1ia lrico Provinc. di Mombello di Limbiate; lire 13.000, 4 trienni e 4 quadrienni di L. 1400, serv . alt. L. 3000; età limite 35 a. ; tassa L. 50,10; ri,·olgersi all 'A1nministraz. Prov., via Manforte 31. MonGANO (Treviso). - Scad. 29 dic.; L . 9500 e 5 (1uir1quenni dee., c.-v., se uff. san. L. 500, trasp . L. 2500; tassa L. 50,10. PAVIA. A1nmi11istraz. Provi ne. - .- Scad. 15 dic., ore 17; due medici assistenti presso l'Ospedale Psichiatrico in Voghera; titoli scientifici e pratici; età limite 35 a. · tassa L. 50,10; documenti a 3 mesi ; slip. L. 9500, 3 trienni e 2 quadrienni del decimo, oltre L. 2100 serv. att., c.-v. Chiedere annunzio. Rol\iIA. - iv.I inistero delle Com1i1iicazioni (Ferrovie dello Stato). - Concorsi per titoli ai seguenli posti di Medico di riparto: Fano I, Francavill a a !\ilare, Narni, Pergola, Porto Civitanova II, Porto d'Ascoli, Torre dei Passeri, (Ancona); Brindisi I, Venosa I , (Bari) ; Ca ' di Landino, Mantova II, Mcrcatale di Vernio, Pianoro, ~oggio Renatico, Rimini III , ' ; ado, (Bologna) ; Cagliari I, Iglesias, l\IIacomer II , (Cagliari); Pozzallo, (Catania); Altopascio, Castiglione Fiorentino, Figline, Ponte a Mariano, Sca11dicci, (Firenze); Ascoli Satriano, Campomarino , Cerignola I, Lioni , Melfi II, S. ~e­ vero II, (Foggia); Lavagna, Novi Ligure I, San Re1no, Savona III, (Genova); Aro11a II, Castel vetro, Domodossola II, Ghedi, Pavia I , (Milano) ; A'ersa , Campobasso II, Larino, Portici II, S. Croce d el San11io, Sessa Superiore, (Napoli) ; Cefalù Il, Misilmeri, (Pal ermo); Aulla, La Spezia I , La Spezia IV, Pisa V, Saline di Volterra, Sarzana I , (Pisa); nattipaglia II, Reggio Calabrja II, Villa S. Giovan11i, Catanzaro Marina I, Catanzaro Marina II (Reggio ·C alabria); Aquino, Avezzano II, Bracciano , .c elano, Fondi I, Grosseto I, Magli~no Sabina , Viterbo II, (Roma); S. Marco Rogg1ano II, (Taranto); Ceva II, Moncalieri II, Vercelli I, (Torino); Bressanone , Bolzano I , (Tre11Lo); Aurisina, Gemona 1'ricesi1no (1.rieste); Portogruaro II, Treviso II, '(Ve11ezia). Inviare domanda e richiedere i11for1nazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari (in<lica1i fra parentesi). Scadenza ore 17 del 12 novembre 1934-XIl I.


l-\NNO

XLI, Nul\lr. 43J

SEZIONE

Ospedali Civili Riunili. - Al 15 noYe1nbre 1934-XIII, ore 17,30, viene prorogato il termine di ammissione al concorso per titoli ed eventualmente per esami al posto rli Chirurgo primario presso l'Ospedale Civile Principale per la Divisione Chirurgica II. La nomina è soggetta a ·conferma o disdetta entro il primo biennio, e l 'Ufficio cesserà quar1do il titolare co1npia il 60° anno di età, salvo proroga per non oltre un quinquennio. L'assegno annuo è di L. 6000 non suscettibile di aumento, e gravato di tutte le ritenute di legge e verrà ridotto a norma del R. D. Legge 20 novembre 1930, n . 1491 e del R. D. Legge 14 aprile 1934, n. 561. 'I'assa L. 50 aJ tesoriere. Età limite 40 anni o 50 qualora il candidato abbia coperto _per almeno cinque anni corrispondente posto presso altro Ospedale, tenute pure presenti le disposizioni a favore degli ex combattenti, e di coloro che risultino regolarn1ente inscritti al P. N. F. prima del 28 ottobre 1922, a norn1a e nei limiti .cJelle vigen li disposizioni legislative. Certificati di data non anteriore di tre mesi al 18 luglio 1934. Chiedere avviso. ' ' ENEZlA.

AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato i GOncorsi si riferiscono a condotte medico-chirur· giche, i compensi allo stipendio base. Il Comitato di Patronato clell 'Urbe per la protezione della Maternità e dell 'Infanzia, dovrà fra breve tempo provvedere a .nuove assunz.ioni di mec'lici specializzati in Pediatria e in Ostetricia, per <lestinarli eventual1nente alla Direzione dei relatiYi Consultori. Tutti i sanitari che desiderano essere tenuti presenti per il conferimento di tale incarico, dovra11110 presentare allo scopo regolare domanda . BORSE DI STUDIO.

F 01tclazio11e cc

I~ ui gi

Lu catello ».

Con scadenza al 15 novembre è aJlerto un con.cor so per il conferimento della borsa di studio di L. 1800 an11t1e intitolata « Luigi Lucatello » e devoluta a favore <ii uno studente del secondo trie11r1io della Facoltà di l\!Iedicina e Chirurgia della R. Università di Padova. Le don1ande dovrann o pervenire al Magnifico Rettore della sopracitata UniYer sità. J?ondaziorie cc Angelo Roth >>.

Per 1'anno scolastico 1934-1935 è aperto il con<;orso )Je r u1la borsa di studio di L. 1200 da conferirsi ad uno studente della Facoltà di Medicin a e Chirurg"ia di Sassari iscrilto al quinto anno. Le domande corredate dai documenti di rito dovra11no essere inviate alla Segreteria della R. Università non pil.t tardi del 30 n0Ye111bre. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il prof. Raul Novarro, il prof. Carlos Robertsin Lavalle e il òott. Luis Estévez Balado sono no1ninati direttori, rispettivamente, dell 'Ospedale Ra"'-s-0n, dell 'Ospedale Ramos Mejia e dell 'Ospedale Nazionale per alienati di Buenos Aires. 11 prof. Abelardo de Britto è nominato presidente dell'Istituto brasiliano di stomatologia.

PRATICA Il dott. José A. Prerno è 11ominato presidente dell'Accademia di scienze meòiche, fi siche e nal urali dell 'Avana. Il dolt. J. Martinez Canas è nomina lo presidente della Società di studi clinici dell 'AYana. Il dott. Rodolfo Gorriti è nominato presidente del Centro di odonlolog"ia d ell 'Uruguay.

NOSTRE CORRISPONDENZE Da Buenos Aires.

Un Congresso internazionale di alfa cultura latina.

I giornali della capitale argentina pubblicano ar Licoli di adesione entusiastica all 'idea lanciata dal prof. sen. Nicola Pende di realizzare in Roma ltn g rande faro di alta ·cultura latina, ch e nelle ,·arie branche delle scienze e delle arti offra la ]JOSsibilità di studi superiori cli perfezionamento . . econdo l 'id~a del Pende qt1es ta superuniversità latina di Roma, ch e dovrebbe essere alle dirette dipendenze del Duce del Fascismo, dovrà servire ad attrarre alla Mecca della la tir1ità , gli studiosi cU stirpe latina, compresi quelli del Sud-America. In la] modo il grande faro ro111ano a tipo di centro intern:izionale di perfezionamento, con inseg na11ti e stuflenli di tutto il mondo latino, rapprese11terebbe un grande mezzo di comunione SJ)i 1·i tuale e di unità culturale e domani forse anche }Jolitica delle stirpi discendenti di Roma. L 'Argentina, che negli ultimi anni ha dimostrato in tutte le sue manifestazioni culturali la "ua grande devozione all 'Italia ed allo spirito di Ro11lél accogliendo entusiasticamente scienziati e conferenzieri ed artisti del nostro Paese, è stata an che Ja pri1na a volere prendere iniziativa per t1n congresso internazionale cli cultura latina in America da te11ersi nel 1936. Ecl a tal uopo i promotori di tale congresso han rl.o do1nandato al governo della Repubblica una sovvenziope di 400.000 pesos, i quali dovrebbero ervire, sia per la orga1tizzazione di tale congresso, sia per la defi11itiva sistemazione di un istituto di biotipologia, eugenesia e medicina sociale, già fiorente nella capitale argenlina. Ad inaugurare e l 'uno e l 'altro il 12 ottobre clel 1936 è stato invitato il prof. sen. Nicola Pende. I due illustri pro1notori di questa grande ma11ifes lazio11e di fraternit à spiriluale latina e di testin1onianza d ·an1.mirazione per la scienza d el 1'ltalin fascist a sono i proli. icola Lozano ed Arl uro Rossi. Il cc ~!attino d 'Italia » del 17 agosto 1934 riporta il inagnifico discorso che il prof. Lozano. accademico argentino, h a tenuto alla presenza d ell '1\.mbasciatore d'Italia, nei saloni del Girccilo Italiano ci.i Buenos Aires, il 16 agosto u . s. In t ale discorso, che è tutto un inno alla cultura i I ali ca ed alla sua influen za sulla scienza ed arte argentina, il grande accademico di Buenos Aires lerrnina con queste parole: cc Affinchè la fraterTliLà fra i due popoli sia eterna è necessario che le glorie e gli allori, che il genio italiano ha spar so i)er il n1ondo come una ered ità del vecchio ii11pero romano, abbiano nella nostra terra una Jtuova fioritttra . Ed il pri1110 congresso nazionale di cultura lati11a in A1nerica, che sarà presied:1lo <lal sen. Pende. costituirà il principio di una r1_t10,·a era di con1pr ensione fra i popoli, che nell a ~i,·ili zzazionP mediterranea ebbero la comune ori-


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« IL POLICLI NI CO »

gine aCfinchè quelJn u1Jeru11iver sità che sorgerà nella capitale s torica della l atinità, sia un faro, ch e illumini eternamente il sentiero della pace e d ella frat e.llanza tra i popoli, fratellanza e pace indislruttibi]i, quando le Nazior1i che la cementano si chiama110 Regno d 'Italia e Repubblica Argen tina ». J;; stato g ià pubblicat o il programma di org·anizzazione di ques to co1tgresso internazionale. Esso comprende unH prima sezione di scienze divisa in: ,4.) Scienz~ mediche ; B) Diritto e scienze sociali ; u11a secon.da sezione di Belle arti, una sezione terza di scienze applicate. ' 'enti sei Nazioni saranno ra111"resentate. P . M. A. Da Napoli.

Nella ri L1uione della Società per il Progresso delle Scienze tenutasi recentemente a Napoli il prof. RoJ)erto AJessa11dri ha svolto come introduzione all a discussione sull'argomento una sua esposizione « Sullo sta to at tuale della diagnosi e cl eJla cura del! 'ulcera gastro-duodenale ». La riu11ione di sezione tenutasi in un 'aula dell 'Univerjtà, lunedì 15 ottobre, fu importante per la pre._.enza di nt1m erosi cli11ici , patologi e chirurghi o p edalieri <li og11i regione d 'Italia. Oltre l 'on. prof. Paol\1cci, che presiedeva, vi erano i proff. Za,gari. Donati , faddei , Fasia11i, Bag·gio, Torraca, Bran·c ati , Pugli si Alteg·ra , Puccin elli, Pototschnig, o]tre numerosi al tri chirurg"i di Napoli , e la discu ssione, cui presero p arte quasi lutti i sopra n o1ninati, fu Yiva e interessa11le. Dr. MARPO. Pubblich er emo presto la conferenza, ch e mette a pun lo sulle idee e sl1ll 'espressione chirurgica odierna, ì ·argomento così dibattuto.

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazjone e giurisprudenza Direttori: 011. dott. Aristide Carapelle, Consig liere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente ir1 Cassazione. Editori. Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 8 (Settembre 19341 contiene :

Per gli ufficiali sanitari. ~OTE SINTETICHE: I provvedimenti definitivi nelle disposizioni del Nuovo 'J'esto Unico delle Leggi Sanitarie. A.

CARAPEJ..LE:

Rassegna di giurisprudenza: Medico condotto; illegitti1nità del provvedÌJlilento che _dich_ia~a. d'urge~~a. l a condizione d'infermo povero ; illeg1tt1·m 1tà dell 1st1tuzione di tariffe in concorrenza con qu ell e regolarm ente ap·provate dai Sinùacati e d_al ~i;efetto; libertà professionale dei sanitari condotti; d1r~tto al conge~o annuale· non cumul abilità di con.ged1. Concorsi; preferen~e; poteri della Com·~~ssi?ne e d el P?destà. - Dimissioni di ufficio; condizioni. - Provved~ento d el Podestà con cernen te rivendite di carne; ricorso. - Riduzion~ 12 %; percentuali dovute ai sanitari ospedalieri; servizio per case di cu r~ ~nnei;ise ~Il' ~spedale; poteri di modirficazione. - Uff1c1ale san~tar10_; attest azioni p er l' ammissione ai concorsi mag1stral1; competenza esclusiva. Leggi e Atti del Coverno : Sostanze _stupefacent i da registi' are nel libro di carico e scarico.

Prezzo del sudde llo i1u1nero separalo L. 5 N. B . - L'abbonamento ai dodici N~e~i del 1934 costa L. 3 6, ma agli associati al « Pol1clin1co !> è conces~o per sole L. 30, che vanno ~nyiate, _ mediante V~~l1a Postale o Bancario, all' Amm1n1straz1?ne d~l (( ~1r1tt~ Pubblico Sanitario ,, (Editori Fratelli Pozzi). Via 81· stina 14, Rom'l..

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XLI,

NUl\1.

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NOTIZIE DIVERSI!, Co11gressi italiani di medicina e chirurgia. Il 40° Congresso della Società italiana di medicina interna e il 41° Congresso della Società italiana cli chirurgia si sono svol li contemporanea1nente a Ron1a dal 17 al 20 ottobre. In co1uormità clelle .consuetudi11i stabilitesi n eglj ultimi anni, le due Società hanno tenuto in <.;On1un e la sedu ta inaugurale e la discussione di un tema. La sole11ne cerimonia inaugurale si è celebrata il 17 ottobre, nella I{. 'C r1iver sità, alla presenza clel sottosegretario di Stato on. Albertini per il Governo, con l 'intervento d ei inaggiori espone1111 della medicina e della ch irurgia italiana. I11 altra parle del giornale ne diamo un am1)io resoconto e corn inciamo il resoconto dei lavori . Dopo l 'inaugurazione i Congressisti si sono recati al P alazzo del Littorio, h ann o deposto una corona nella cappella votiva dei cadltti fascisti, e ono stat i rj cevuti da S. E. Starace.

250 Congresso italiano di ortopedia. La Società italiana di ortope<lia si è ad una la a Roma il 15 e il 16 ottobre. L'inaugurazione ebbe luogo nella sala dell'Accademia Me<lica al Policlinico, in preser1za d el sottosegretario alla Gius tizia on. Alberlini che rappresentava il Gover110 delle autori Là lnediche civili e militari, <lei r appreseutanti di Yarie istituzioni n1ediche e di un centinaio cl i soci. Il prof. De Gaela110, di Napoli, i11forma sull 'a t1ivi t à sYolta dalla Societ à italiana di ortopeclia i1ell 'ultimo u11110. Il prof. Della Vedova rivolge un vivo e cordié.lJe sal11lo ai 11resen li , ed illustra poi la funzione sociale dell 'orto1)edia. Il sottosegretario Albertini dice dell 'interesse !)Orlato da l Governo al <::a mpo di s tudi in cui ag·j · sce la ,Società Medica di Ortopedia. Rileva la fu11zione e gli scopi altamente sociali di questo r an10 della scien za n1edica per la gioven tù m inorata e per le classi laYora trici ~ ricorda. le provvide111e del Regime r1el campo etico e sociale. I co11gressisti si sono r ecati a rendere omag·g10 alla Cappella Votiva d ei Caduti Fascisti a Pala~zo Littorio deponendovi una corona. I con gress1st1 hanno compi11to una vjsila alle bonifiche deJ .. I 'Agro Ponti1lo.

13° Congresso italiano di urologia. La Società Italiana di Urologia i è adunata il 20 e il 21 ottobre i11 Roma , con l 'int erv_en~o di r1umerosi u1ologi italiani ed alcuni stran1er1. All 'inaugurazione erano presen1 i le autorità. I lavori si son o svolti al Policlinico l Jmberto I (11ella R. Cli11ica chirurgica, diretta d al prof. R. Alessandri) e all 'Ospedale del Litto~io (n~l !eparto urologico diretto dal prof. E. M1ngazz1n1). Al Policlinico venne inau gurato il r epart o urologico dirello dal prof. Raimo~di , com~osto. di sale per dege11za di infermi, sezione rad1?log1ca , . un vasto laboratorio, camere p er cistoscopia e sezione operatori a.


L_'\..:\"xo _\ LI, Nul\1. 4.;)J

SEZIONE PRATICA

30 Congresso della Stampa medica latina. Il 17 ottobre, nel grande anfiteatro della r~a­ eol tà di medicina della Sorbona, è stato inaugurato il Ilf Congresso della stampa medit;a latin a. Erano presen li l 'Ambasciatore d 'Italia, il decano della Facoltà medica di Parigi e le più alte personalità scientifiche francesi. Il prof. seri. Pende, della .V'acoltà medica lli Ge110Ya, ha svolto il tema: « Il genio medico Ia lino », passando in rassegna il contributo grar1clioso for11ilo al progresso della scienza medica dalle scuole italiane, francesi e spagnole. L 'on . prof. Eugenio Morelli ha trattato della genialità latina, ricordando in special modo quattro grandi i101ni che onorano la nostra civiltà, quella d egli italiani Malpighi e De Giovai1i1i e d ei francesi Pas teur e Claude Bernard. Ai lavori d el congresso ha p artecipato anche il sen. pro~. Giorda110 di Venezia. Gl 'italiani sono stati molto cordialmente accolti.

230 Congresso francese di medicina.

Il congresso francese di medicina, tenutosi ques l ·anno a Québec, nel Canadà, ha lasciato molti scon tenti . Esso ha coinciso con le grandiose feste organizzate dal « Comitato J acques Cartier », col risultato ch e i inedici sono stati quasi del Lutto trascurati. Per di più, contemporaneamente si adu11a va l 'Associazio11e· dei medici francesi d 'America, di inodo ch e i inedjci del posto dovevano dividersi Lra i due co11vegni. D 'altra parte la maggioran za degli intervenuti dall 'Europa erano atlr a t ti, an z j chè dai lavori del proprio co11 gresso, dctlle visite or ganizza te nella region e, r icca di bellezze naturali. Risultato: alcune sedute andarono c1uasi deserte; la r elazione d i Labarre fu fatta avanti a una dozzina d 'interven11ti; la relazione sul1'ipogliremia non p otè essere discussa, perchè non "'era n essuno a prendere la p arola ; alcune sedute <loYetlero essere interrotte, dopo m ezz'ora di at1esa. Viceversa, le gite soffrivano per sovrabbondanza <l 'inlervenuti: si videro girare il Cartadà carri da lt1risn10 affollati d a 50-100 persone e carichi fino él 500 valig·e. accatastate sul tetto . Oltre allo bellezze turistiche, i n1edici hanno 11111111ira lo i magnifici istitu ti scientifici e nosoco1niali di (luèbec, di Toronto, di Montréal e, na: turalmente, ]a clinica Mayo, n el vicino Stato d1 Minnesota. Parecchi inedici europei hanno fatto anche il giro turistico degli Stati Uniti. 43° Congresso fr Rncese di chirurgia.

La Società francese di chirurgia si è adunata a Parig i dall '8 al 13 ottobre, con l 'intervento di 1nollissin1i chirurgi francesi e stranieri. La sole~11e seduta inaugurale ebbe luogo nel grande ~nf1teatro della l!,acoltà di medicina ; t enne un interessante e ascoltato discorso il prof. l~unéo. Contemporaneamente si è tenuto il 34° Congresso fran cese di urologia. Ai due congressi hanno partecipa to, n on solo c.on la presenza, ma con comunicazioni, vari italiani: proff. Alessandri di Roma, Chiarolanza ~ Di Gaetano di Napoli, U~eduzzi e Ca.porale di Torino Cavina di Firenze Oliani di Trieste, ecc. Eran~ anche presenti ~olte personalità della chirurgia di Yari Paesi: notati Silbert di New

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ìork, Frei di Berlino, A. La,ven di Ko11igsb erg, J er sild di Copenaghen ecc. I lavori hanno assunto n o le' ole sviluppo.

8° Congresso francese di stomatologia. Alla Sorbona ha avuto luogo il Con gr esso di lomalologia, ch e ha chiuso i s uoi lavori il 13 o ttobre. All'invito rivolto dalla presid en za agli s tomatologi esteri hanno risposto, iscrive11dosi al Con gr esso, 35 stomatologi italiani, i quali hanno preso parte attiva ai lavori d el Congresso. Al banchetto di chiu sura il prof. Beretta, presidente dell 'Associazione stomatologica internazionale, ha messo in rilievo l 'importanza del prossimo Congresso internazionale di Bolog11a, invit ando i colleghi francesi e d elle altre Nazioni presenti a parteciparvi. Il prof. Arlotta, presidente della Società italiana di chirurgia della bocca, h a espresso a nome d egli Italiani il voto che gli sforzi che gli stomatologi frai1cesi s tanno compiendo per ottenere nella loro Nazione una leg islazione s ton1atologica integrale sul tipo di quella fascista, siano presto coronati dal più brillante successo. Ambedue gli oraLori hanno riscosso le più calde approvazioni . I colleghi francesi, in tutta la durata del Congresso non hanno tralasciat o occasione per manifest ar e agli ila1iani la loro stima per iJ valore scientifico della stomaLologia italiana e i più fervidi sentimenti di simpatia e di amicizia, eh e hanno raggiu11to un 'entusiastica espressione nel brillante discor so pronu11cialo dal prof. Lemailre, della Facoltà medica di Parigi.

4• Conferenza internazionale di medicina preventiva. L 'Associazione intern azionale di nledicina pre"entiva (A. P . P . P.) ha t e11uto la su a 4a conferenza (sezione medica dell 'Unione internazionale cli tutela infantile) a Lione, durante i giorni 27 e 28 settembr e. L 'inau gur azione ve11ne fal La d~ Ed ou a7d Herriot mini str o di Stato. 'fra i Le1n 1 t rattati er a la profilassi d ella m alaria i.nfa.ntile, rel~tori ~l prof. Ernesto Cacace (di Napoli), il prof. G1llot, il dott. Sarrony e il dott. Barrossmann; la relazione dest ò l 'interesse dei con venuti e d ette luogo alla votazione di un ordine del giorno.

Comitato internazionale per lo studio dei rimedi antimalarici. Con vocata d alla Commissione malariologica della Socielà delle nazioni, si è adunat o a Parigi n efYli uffici d ella Socie tà (rue ' ' err1et 35), un Comitato 1)e.r lo s tudio dei n1erlicaine~ti inletici nell~ tera1Jia e profilassi della .111alar1a, compos.to de1 dott. Ciuca, J ames, Lutrar10, Madsen pres1dent:, l\1J issiroli Pampana segretario, Rajchman presidente Ed . Sero-ent. Venne affid ato l 'i11carico di compieTe d elle ~icerche n el campo pratico ai dottori Ciuca, Missiroli e ,S ergent.

Un po' dovunq11e. La Societ à Italiana per il Progresso delle Scienze terrà la 24a. riunione a Palermo. Si è svolto a Rosario, dal 2 all '8 settembre, il 5··' Coagresso nazionale di me?icina. ? ell 'Ar~e~1ina. Vi h anno partecipato vari m ed1c1 stran1er1.


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« IL POLI CLCl'ilCO >>

[ANNO XLI, NUM. 431

tra cui G. Fra11chini di ~Iode11a L. Binet di Par~g-i, L. ~rauer. di Ambl.1rgo, B. Àusard di Madrid, 1. M. R~vers d1 Ne,,,. York, O. Da Fonseca di Rio de .J ane~ro ecc. 'fenne il discorso di benvenuto e di saluto il decano, R. A. Bullrich. I lavori sono Lati pr~sie~uti dal dott. C. Mui<lgurria; hanno nv~to es1Lo 1n numerosi ordini del giorno, approYaL1 dalle varie Sezioni del congresso. . Si è tenuta a Utrecht la 2a conferenza interna-

z1onal~ del~ 'A~sociazion.e di patologia geografica. o.uest associazione funziona in ll10do interessante: .viene proposto un sog·getto di studio·, si mettono in moto gli uffici di statisitca dei diversi Paesi per la raccolta di dati; i documenti così ottenuti ,·engono comunicati ai relatori , e questi per tal inodo possono stabilire una visione mondiale comparata rlel problen1a.

La Società francese di serologia e della sifilide perin1entale terrà l'assemblea generale l '8 noYembre, a Parigi, presso la Facoltà di medicina (alle ore 9 e alle ore 15), sotto la presidenza del prof. I-evaditi. 'Tema in discussione: valore comarativo delle reazioni di flocculazione. Quota per i non soci : 200 franchi. Sede sociale: In stitut Alfred-Fournier, boulevard Saint-Jacques 25 Paris XIVe. ' ·Il 9° Congresso dell 'A&sociaz ione dei ginecologi e ostetrici di lingua francese è indetto ad Algeri dal 15 al 17 aprile 1935. Presidente onorario: Henrotay; presidente effettivo: l,affont ; segretario ge11erale: Fulconis; segretario agg'iunto e tesoriere: Ezes.

del pal.:ona~o degli studenti . Alla fine di ogni ~nno, s1 r~d1gerà _un ~ommario dei contributi più ir~1portant1 portat1 dai due Paesi alla scienza medie~. Sede: Mai son du J apon, cité universitaire Par1s. ' Presso l '« Istituto Nazionale Vittorio Ema11ue-Je III per lo studio e la cura del cancro » di lVIilano (piazzale G<?rini 20), diretto dal prof. Fichera, è stato organuzato un corso teorico-pratico sui tumori, dal 15 al 30 11ovembre 1934 (ore 9-1215-18). Sarà te11uto dai direttori di Sezione: Alfie-ri, Carminati, Fichera, Pepere Perussia con la collaborazione deì proff. Besta' Calan1id~ Castigliani, Cesa-Bianchi, De Lieto' Devoto 'Donati Galeazzi, Lasio, Nasso, Pasini, ' Zoja. L :iscrizion~ è gratuita. Un certificato verrà rilasciato in base alla frequenz a. Per iniorrr1azioni riYolgersi alla Segreteria. Il prof. Daniel , eminente chir11rgo di Bucarest, ha tenuto a Parigi, sotto gli auspici dell '« Unio11e Medica Latina » e delle « Voci Latine », il 18 ottobre, una conferenza intitolata: cc La scienza romena avanti la scienza medico-chirurgica e suoi rapporti con la lingua francese ». Pochi giorr1i prima dell'eccidio di Marsiglia, la ~egi11a ?\1aria di Jugoslavia aveva inaugurato a l\ame11ica l 'Ospedale infantile anglo-jugoslavo, special1nente destinato alla cura dei bambini 11.1hercolotici. , i è aperta a Sorengo, presso Lugano, la cc Clinica di Sa11t'Anna », gestita dalle suore di Sant'Anna, capace di 100 le tti; vi è attuato il prjncipio della libera scelta del medico. 1

Co1ne abbiamo annunziato, il 4° Congresso org·anizzato dalla Società francese di ginecologia avrà luog·o dall '8 al 10 giugno 1935, a Salies-cle-Béarn. Presidente onorario: Doléris; presidente effettivo: prof. Guyot, Bordeaux. A richiesta del prof. Carnot, le sedute della prossima assemblea francese di medicina generale, il 4 novembre, saranno presiedute da un medico di campagna, il dott. Paul Durand, di Courville, che ha acquistato molta reputazione quale r1osografista: si rompe così Ja tradizione di attri])uire ìa presidenza a personalità dell 'insegnamento u11iversitario. A Berna si sono adunati, ai primi di ottobre, gli anaton1ici delle Facoltà di medicina u1nana e delle Facoltà di medicina veterinaria della Svizzera. La prossima riunione si terrà a Ginevra. La Società Lombarda di Chirurgia ha tenuto delle sedut0 il 6, il 15 e il 27 luglio: la prima e la terza a Milano, sotto la presidenza del prof. M. Donati; la seconda a Torino, sotto la presidenza rlel prof. O. Uffreduzzi. Segretario generale è il clolt. E. Ettorre. Furono fatte complesisvan1ente 43 comunicazioni. Presso la Facoltà di scienze nlediche di Buenos Aires si è costituito un « Consiglio di medicina sociale », che ha per scopo lo studio, la ricerca, la consultazione e l 'insegname11to nel campo della medicirta, del! 'assistenza, della previdenza e della legi slazione sociali; ha sede nell 'Istituto d'Igiene; è presieduto d al. decano. Si è costituito a Parigi un Comitato medi co franco-giapponese, sotto la presidenza dell'ambasciatore del G-iappone Nastake Sato. Per ora ha il olo sropo della reciprocità delle pubblicazioni e

L 'Ente « Aide aux enfants paralysés » ha fon dato a ~arigi un centro di assistenza ai bambini paralizzati ; vi saranno selezionati e curati ha111 hini con disturbi motori dipenclenti da forme I Hltologiche consecutive acl affezioni del sistema n erYoso; comprende un consultorio per la selezio11c. un gabinetto di neurologia, t1n servizio d 'ospeda]izzazione per l 'osservazione temporanea, un servizio di ginnastica e di educazione motrice ed un servizio sociale. Il noto psichiatra C. D. Jung, docente privalo <li psichiatria alla Scuola tecnica superiore di Zurigo, ha donato, a questa scl.1ola , 200.000 franc11 i svizzeri (760.000 lire it.), per costitt1ire ur1 fond o destinato ai progressi della psicologia analitica e discipl ine affini.

Il direttore dell'Assistenza Pubblica di Parigi ha cleliberato che d'ora in poi gli esami orali dei n1erlici C<lndidati all'internato verranno raccolti per mezzo di un « dittafono », in modo che si possa far ripetere a volontà il testo pronunziato. Per l 'acquisto dei dischi, è prever1tivata la spesa annua di 25.000 franchi. La nuova disposizione entrerà in vigore a partire dal prossimo concorso. Un decreto del Consiglio di Stato della Svizzera ren<le obblig·atorio l'esame radioscopico dei nuovi iscritti agli istituti di studi superiori, onde svelare i casi di tubercolosi. I tubercolotici contagiosi non sono a1nmessi a seguire i corsi; gli altri so110 istruiti sulla condotta da tenere , dal punto <li vista sanitario, e so Ltoposti ad esami periodici. L'ini7.iativa è partila clall 'U11iversità di Zurigo. Il Ministero prussiano dell'interno ha emanato llTI 'ordinanza, in data 22 settt>mbre, la quale sta-


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XLI, NuM. 43]

SEZIONE PRATICA

hilisce che a }Jartire dal 1° ottobre avrebbe avuto vigore, irt tutte le farmacie on111eopatiche della Prussia, la 2a. edizione della Farmacopea omeopati·c a, di cui tutte devono essere fornite. La merce già co11fezio11nta potrà esitarsi fino al 31 marzo 1936.

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Il 9° Congresso dei pediatri di li11gua francese vie11e a1111unziato fin da ora per il 1936 a Bordeaux, sotto la presidenza deJ dott. Rocaz. Temi: Epidemiologia e patogenesi dell 'acrodinia . .nel fanciullo; Insulinoterapia nel fanciullo; Deformazioni s ifilitiche del torace.

Si è celebrato l '85° anniYersario del celebre fisiologo russo Ivan Pavloff, che, 1nalgrado l'età avanzata, continua a dirigere la stazione biologica rli Koltouchi, presso Leningrado.

l Tn:-t edizione straordinaria del «.Notiziario dell 'Istiluto Vaccinogeno Antitubercolare » è uscita in occasione della IX Conferenza dell'Unione Int ernazionale co11tro la 'fubercolosi tenutasi a Varsavia dal 4 all'8 settc1nbre 1934, nelle quattro ling ue ufficiali del Congresso (italiano, inglese, francese e tedesco) . Esso porta a conoscenza i risultati degli esperimenti di r affro11to vaccinale favorevoli alla vaccinazione anti tubercolare col B. C. G., espe. rimenti seguiti e controllati nell'Istilu lo da un Con1itato tecnico-scientifico. Si pos ono appren<lere Je cifre delle più r ecenti statistiche delle vaccinazio11i eseguite col B. C. G. in tt1 Lto il mondo, sia st1i bambini che sug·li animali da alle).o.n1ento , Il nun1ero reca Ja raccolta completa e · oròjnata della bibliografia del B. C. G.

Gli amici· ecl allievi del prof. Jea11-Louis Faure , in occasione del suo allontanamento dagli ospedali, intendono offrirgli una medaglia, la cui esecuzione è stata affidata all 'artista Charles Pillet , gran premio di Rorna. A tale scopo si è aperta una sottoscrizione. Ogni quota di 100 franchi dà diritto ad un esemplare della me<laglia. Le sottoscrizioni vanno indirizz.:tte al tesoriere, Georges Masson, éditeur, boulevartl Saint-Germain l 20, ~aris Vie. Per informazio11i complementari rivolgersi al Dr. Douay o alla dott.a Suzanné Lévy.

:B morto il dott.

VARIGNY, encielopedico e n otissimo volgarizzatore della medicina: i suoi articoli nel « Journal cles Débats » ollennero ]argo successo.

La cuoia dj pt1ericol tura di Bordeaux (al P oli c]i11ico, rue Paul-Bert 4) riaprirà i suoi corsi l 'll novembre. Vi si tengono 30 lezioni l 'an110 (una a settimana) e insegnamenti pra tici: in esito ad esa1ni, si assegnano diplomi.

ENRICO DE

Si è spento in Roma il principe i11g. sen. GE~ LASio GAETANI, presidente della Società per gli stu .. di della malaria. Gl 'italiani ricorda110 ch e si di~ stinse molto durante la Guerra. Fu amba. ciatore cl 'Italia a ~'ashi11glon.

Si è iniziata la pubblicazione di cc Health Dio-est » rivista che recensisce riviste e libri di inetlicina di tutti i paesi; è diretta dal dott. J. F . Mantague ; è édita dall'cc American Health Publishers » di New York City.

Rivista di Malariologia,

Il prof. Geoffroy, di a~a~o11ìi~ pa!ologi~a ne~ 1'Università di Beyruth (S1r1a), s1 fer1 nell esa1n1nare il cervello di un cane rabbioso e contrasse l'infezione· Je cure prodigate·g li n o11 valsero ch e . a renderne 1neno atroce la morte.

PUBBLIOAZIONE MENSILE. (Som·m ario - Sezione II, N. 3-bis del 1934) : N-ote storiche : A. GJOVANNOLA: Dopo 300 anni da una grande rivoluzione nel campo della medicin a .. La se~'" perta della china nella leggenda e nella stor1a (2 f1· g ure). - Recensioni (Parassitologia - Patologia - Cli-. nica. - Far:macoJogia e terapia - Entomologia - Profilassi - Geografia, della malaria e camtpagne . a.nti. rnalariche - Malariotera;pia - Miscellanea) . ._ R1v1sta. bìbliografica. - Atti ufficiali. - Notizie.

)

Il 7° Congresso internazionale di 111edicina e <i~ farmacia militari è ann11nziato a Bucarest, pe1 giorni 2-9 novembre 1935, sot_to la p:esidenza del generale medico Butoiano. R1volgers1 al segretario generale del Comitato _p:-r~ane~te, ten. c?l. med. J. Yoncken, HòpitaJ M1l1ta1re, L1ége, _Belgio. Nell ·assen1blea o-enerale che sarà tenuta in questa occasione ve;rà proposto di modificare il titolo del congresso in: « Assen1blea inter11azio11ale d ei servizi di sanità delle arrr1ate ».

Abbona,mento pel 1934: Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 rispettivamente i un numero separato: Italia L. 6, Estero L. 1 O. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue.. cursale diciotto, ROMA.

Indice alfabetico per materie. _\denopa t.ie cervicali cro11iche. infa11 t il~ .\rticolazioni : trattamen1o iiP1 trat11111 Asma riflesso . · • • • Bibliografia . . . · · · · · • t~alcinosi . . · · · ·

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1685

Sa n.itari condotti nel n.novo T. V. delle

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Leggi san.iiarie . . . . . . . . . . . . Stati ubfebbrili cronici: compone11le n eu rogeno-costituzion al e . . . . . . . 1·u1aremia: siero speciiico . . . . . . · Vaccinoterap~a in a1ct1nr ni ala1tie infetti ve . . · · · · · · · · · · · ·

1695 1695 1711 1711

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1 proprietà riservati. _ Non è consentita. la .nstarr;f'a ài. lad~ori .Pubbl.icati.tanel ~~lfionclitne ico se non sn seguito

,,, I d scritta dalla f'eda,zione . E -~·tata la "'ubblica""'one •utori,aazione .,... ,,, ~

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Malattje d 'autunno . . . . . . . . . . F>ag. 1696 J)neu111otorare terapeu Li ro: nuovo ca o di urlo toraco-poln1011are . . . . )) 1709 Presbiacusia e suo trattamento . . . . . )) 1698 Ileazione di Takata Ara nei malati di fegato: valore diagnost. e prognost . . )) 1681 Reazioni allergiche crociate nella tubercolosi e nelle brucellosi . . . . . . . . )} 1712

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r.orrispondenze . . . . · Dissimmetria del corpo t1n1ano: rilievi neurologici . . . . . . · Endoarterite obliterante · • T~sofago: plesso venoso . · Ginocchio : cisti m eniscali • Ginoccl1io: rottura bilaterale sim11 ltanea d~l legamento rott1 l eo • • Linfa lismo . . . . · · • • • Malattia di Gee . . . · · · · O •tt·

Pag. 1712 1696 1693 )) 1699 1711 )) 1715

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IL POLICLINICO n

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!l<ammentiamo

[e due seguenti opere di eccezionale impor>fanza: è di recente pubbl/cazloae

Prof. LUIGI MAGGIORE

Direttore della Clinica Oculistica della R. Università di Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagosti ca medica generale Prefazione del Prof. Sen. NICOLA PENDE, Clinico Medico di Gt!nova Volume in-8°, di pa(?g. XX-328, stampato su carta patinata, in nitidissimi caratteri bodoniani, con 130 bellis· sime figure nel testo, molte delle quali originali.

Prezzo J-4'. c:l2 più le spese postali di spedizione. Per i r1ostri abbonati, franco di porto in Italia, sole L . 4 7. Per l 'este1·0, alle L. 4 7, aggiungere L. 5 per le maggiori spese occorrenli per la spedizione raccomandata. N. B. - Per rispanniare la tassa del Vaglia, le predette L. 47 possono essere anche versate, corrente Postale N . 1/5945, mediante l'occorrente Bollettino che fornisce gratis l'Ufficio di Posta.

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LUIGI

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Prof. LUIGI MAGGIORE DIRE rTO .lE D ~LLA CLl~lUA OCOLIS'r!CA DELLA R. UNIVERSll'À DI GENOVA

MANIFESTAZIONI CLINICHE OCULARI NELLE AFFEZIONI DEL _NASO, DEI SENI FACCIALI, DELL'ORECCHIO . E DELLA GOLA • coil 79 figure nel teslo

Prefazione del Prof. MARIO BERTOLOTTI Affinchè i lettori possano rendersi meglio conto della irnportan:za di questo libro, ne riportiamo l'In.dice generale: PREFAZIONltl. - A VVER'I.'ENZA. - INTRODUZIONE. PARTE I. FENOMENI OCULARI RIFLESSI DI ORI· CINE NASALE. Generalità. - Meccanismo genetico dei disturbi oculari rinogeni. - "Riflesso naso--fa;cciale. - lnfluenza di talu.n i farma ci e taluni interventi endonasali s ul riflesso naso-facciale. - Corizza spasmodica. Segni e sintomi ocula ri nella sindrome del ganglio sfenopalatino. - Sindrome del N. nasale. - Fenomen i oculari riflessi di origine nasale a carico della funzione visiva. - Cefalea del meato medio. - Cefalea 0011 paralisi dell'robducente nelle affezioru nasali. .. Fenomeni -0culari riflessi di orig·ine epifaringea. PARTE II. AFFEZIONI DEL CLOBO OCULARE E DE· CLI ANNESSI 01 ORIGINE NASALE. - Generalità Affezioni c:ongiuntivali, cherato- e blefaro-congiuntiviti . ed affezioni nasali. - Co:n,giuntiviti specifiche. - Affezioni uveali ed affezioni nasali. · Affezioni oculari dell'ozena. - Sintomi oculari delle fratture dello scheletro etmoido~orbita.rio . · Affezioni delle vie lacrimali nelle a ffezioni delle cavità nasali. - Affezioni lacrimali di origine rinogena. - Disturbi di natura funzion.a le. Affezioni delle vie lacrimali nelle deformazioni d el naso. - Dacri-0cistite cronica e complicanze palpebroorbitrali nel rinoscleroma. - Tubercolosi rinogena del sacco lacrimale. - Affezioni del sacco lacrimale ed affezione dei seni etmoidali e mascellari. PARTE IIL AFFEZIO.N I OCULARI ED ADENOIDISMO. · Adenoidismo e tracoma. - Epifora e dacriocistite n egli a denoidei. - Strabismo. ed adenoidismo. - Adenoidismo e miopia. - Adenoidismo ed ipertensione endocrasica. - Adenoidismo ed esoftalmo tip.o Flajani,Basedow. · Sindrome oculo-ipofisaria nelle affezioni croniche del rinofaringe (Yegetazioni adenoidi) e dei seni paranasali. PARTE IV. MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE AF· FEZ I ON I DE I SE.N I P.ER I ORBITAR I. - CAP . I. Anatomi a clinica dei seni orbitari. Consi derazioni generali. · CAP. II. Manif estazioni oculari nelle sinusiti. GeneraZità. - Sintomatologia rinologica delle sint1siti purulente. Metodi d'inda5ine clinica. · Quadro generale delle comvlicanze oculari nelle sinusiti SUJ)purative. - Frequenza delle COllllplica;nze oculari nelle sinusiti periorbitarie. Meccanismo genetico delle .compli canze orbito-oculari nelle sinusiti sup1Purative dei seni peri-orbitari. - Si, nusite acuta frontale. - Sinusiti mascellari purulente. - Sinusiti etmoidali acute. - Sinusite sfenoidale e 13inu-

siti postel'iori s uppurative. -, Manifestazioni oculari nelle complicanze endocraRiche delle sinusiti s~puil'a­ t_ive. - CAP. llI. Sinusiti posteriori late.n ii. • Cenni storici. - Definizione, significato e lìmiti e termini : « sinusite iposteriore latente e •p erisinusit e ». - Reperto rinoscopie.). - Anatomia patologica. - Sintomatologia oculare. - Diagnosi differenziale. - Criteri diagnostici · La ter3Apia nasale delle affezioni ocuJ.ari nelle sinusiti posteriori latenti. - Etiologia e meooanismo patogenetico delle neuriti , ottiçhe e di altre affezio·n i oculai.ri da sinusite latente. · Significato clinico e polimorfismo sintomatolQgioo oculare nelle sinùsi·t i latenti. - Quadru radiologico dei seni posteriori nelle complicanze oculari delle .sinusiti latenti. :- CAP. IV. Mucoceii dei seni periorbit ari. GeneraZità. - Mucocele frontale. - Vacuu.m sinus. - Mucocele etmoidale. - Mucocele dei seni mascel· lari. - Mucocele sfenoidale. - OAP. V. SintomatoLogia ocu-

lare nei tumori d ei seni periorbitari e nei tumori c·ra· n i o- e nàso-farìngei. - TUJlllori del seno sfenoidale. Tumori dei seni · frontali. - '!'umori del seno etmoidale. · - Segni e sintomi oculari nei tu.mori cranio,faringe1 e naso-faringei. - Tumori naso-faringei. - Segni e sin· tomi oculari nei tu.mori dell'apice della rocca. V. AFFEZIONI DELL'APPARATO UDITIVO ED AFFEZIONI OCULARI. - Correlazioni fra l'apparato visiv.o e l'apparato uditivo. · Sordomutismo ed affezioni oculari. - Alterazioni degenerative del n. ottico e s·o rdità da arteriosclerosi. - Neurite retrobulbare acuta e neurite del n . trocleare e del vestibola.-ce. · · Disturbi dell'udili<> nella ottalimite ~impatica. - Distu1·bi del senso oromat.ico n ei malati di oti•t e interna. , Manifestazioni oculari associate a d alterazioni dell'orec· chio del naso ecc. nella sifilide ereditaria. - Nista;gmo vestibolare. - Sindrome del nucleo di Deiters. · P aralisi del VI paio nelle affezioni dell'apice della rocca petrosa. PARTE

VI. MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE AF· FEZIONI TONSILLARI. - Ineguaglianza pupilla.re (miosi spastica) emolaterale nelle angine flemmonose. • .Ma· nifestazioni oculari ùelle '~omplicanze cerebrali delle affezioni del naso-, dei seni periorbitari dell'orecchio e della faringe. PARTE

APPENDICE. - Complicl.nze l•cùlari in taluni interventi otorinolaringoiatrici. - Lesioni a carico del n. ottico nelle punzioni e lavaggi dei seni. , Complicanze a carico della motilità ocula.re.

. Volume in-4° (N. 15 della Collana cc Il Valsalva» fondata e diretta da G. B1LANCIONI), di pagg. XVl-454: Prezzo L. 6 O, più ]e spese postali di spedizione. Per "gli àbbonati al (( Pol~clinico. », .sole L. ~ 4 fra.n~ cli porto in Italia. Per l 'estero, alle L. 5 4, aggiungere L. 1 O per le occorrenti magg1or1 spese d1 spedizione. . •

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!.~NO

XLI

Roma, 5 Novembre 1934: · X111

Nnm. 4:4:

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fondato nel 1893 dai professori: •

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESA·RE FRUGONI Clinico Medico di Roma .

SOMMARIO. !Note e contributi : C. Spa.impinato: Le tiroidi ti acute. -Oss1'rvazioni cliniche : T. 'I'osonotti: Sopra un caso di cosidetta u appendicite verminosa ». - G. Cardi: Considerazioni s·opra un caso di a.imputazione spontanea dell'appendice. Tt:icnica ch irurg ica : G. Bagigio, P . Bastianelli: Per diminuire i rischi dell'emorrargia gastrica post-operatoria. .Sunti e rassegne: G1KECOLOGIA: R. Oruickshank e A. Sharman: La l eucorrea delle ver.g ini. -- C. Traube: Sulla quest ione delle metastasi ossee del carcinoma def collo dell'utero. - MISCELLANEA: D. E. AJ.pern: Sul meccanismo d ell'iper glicemia alill1entare. - M. A. Can.ge: Nave osservazioni personali di cisti idaticbe dell'orbita. ~ ~ nni bibliog rafici. J Congressi Nazionali di Medicina e Chiru rg ia : XL Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. XLI Congres so della Società Italiana di Ohirurgia. -

NOTE E CONTRIBUTI Il.

II Congresso internazionale di Medicina sportiva di Ghamo11ix . .'\ ppunti per il medico 9ra . ico : C ASISTICA E TERAPIA: Risultati lontani del quadro en1atologico dopo resezione gastrica. - Il rruppor lo fra policitemia e ulcera duodenale. - Agranulocitosi complicante la feb·bre tifoide. - Sindro.m e purpuriica da chinino. - La cura dell 'angina agranulocitica con pentanucleotide. - · Tera.pia epatica n ella granuloci'Penia. - La fenilidrazina nell'eritremia. - Sull 1 azio11e emootatica dell a vitamina C, s etmministrata per via parenterale. - NO'):E DI P.ADIOLOGIA: La ·per t.o·s se e le sue maniiestazioni radiologiche. - MEDICINA SCIENTIFICA : '1 itoli antiemolisi11ici i1elle malattie reumatiche croniche ed affini. - VARIA. Nella vita professiona le : Cronara del movimento prof essionale. - Concocsi. - Noll!ine, promozioni ed onorificen ze. N o s tr~ corrispondenze : Da Catania. Notizie diverse. Indice a lfa~eti c-J per materie. 1

lervallo di pochi giorni nel n1 e11 to del Policlinico:

ervizio dell 'Isola-

CLI'llCA ))ELLE MAl.ATTIF. INFETTIVE - ROMA

diret t.a dal Pro(. T . REPARTO

C.rr1RURGICO

PONTANO

DELL'ISOLAMENTO

HEL .POLI CLINIC.:O u~rBERTO

I.

Le tiroiditi acute. Do l l.

CAR TELO SPAMPJN ,.\ To

Chirurgo aiuto degli Ospedali Riu11 i li cl i Ron1n.

La tiroidite acuta è

n1alattia rara. E 1totevole che iii u11 centro dove il gozzo è frequentissirr10 , a Ba i lea , H.agen1l>uch , u ±5 , 953 n1al.ati m edico- ch irt1rgici, ha r iunito 43 ca i di infiammazione a cula della tiroide, di cui 39 in g·ozzut i e solo 1 in Liroide .ap.p arentemente norn1ale. Clt1te e Sn1iLt1, su 112 casi d i malattie (le]la tiroide, videro solo 11n cas o di infiamn1azione acuta purt1le11ta della t iroide e, su 3000 casi di operazioni sulla t iroide, solo tre ve111tero operati per ascesso della tiroide. Per tal e rarità e per a lcu11 e considerazio11i spec iali che esporrerno, c i eu1bra opportuno pubblicare due ca ' i di tiroidi le acuta occorsici, con 1'int111a

CAso I . - G. Giuseppe, di anni 39, da Roma, co11taclino, a1nn1og·liato. En tra ir1 Ospedale il 30-6-1932. Nell 'anamnesi ren1o ta c 'è u 11a pleuri le purulenta 11el '19 per cui fu opera to di costolon1ia, e febbri malariche nel 'C.O. Nega lues e mala Lli e ve11eree. L 'attuale malu t li a co111in ciò 10 g iorni fa con dolore alla parte si11is lra clella regione anleriore dcl collo. La voce si era fa lta un po ' rauca e si iniziò, dopo qualch e giorno, febbre n1oderala. i aggiunse, qui11cli, diffi coltà alla deg·lutizione. L 'esame obieltiYo di1nos lra: collo leggerment e piegato a sini slra, una tun1efazion e diffusa, sopratutto a carico della n1età sinis tra ciel collo e della parte m ediana. La cute è di a.spe t lo normale e scorrevole sul piano soltostante. La lun1efazione è doJentissima, di co11sistenza moll e elas tica, liscia , mobile nei movin1enti di deglu tizione. 1on si palpa110 linfog·hiandole. L 'esan1e Jarin g·oscopico dava : mucosa 11ormale. Lieve clifet lo di tensione della corda voc9.le sin istra. Il res lo d ell 'es. ob. nt1lla dava rl 'in1portante, l 'esan1e d elle urine: negativo per elem en ti patologici. L 'esame del sangue dava : 12.000 leucorili , co11 n1odica polinucleosi . La febb.re, all 'ingresso, era a 38,4 ; e sa saliYa ben presto a 39 e oltre, per cui , con diJ.gnosi di ascesso tlella tiroide, i cl eri e


1722

« IL POLICLINICO »

l 'i11ter Yento che eseguii i11 aneslesja locale 11ovocainica. Con incisione lrasversale, scoperti i muscoli s ternoiodei e sternotiroidei e i solatili sulla linea alba, incisi quelli di sinistra trasversaJmer1 te e scopersi così il lobo sinistro d ella tiroide che appariva fortemente aumentato di volume (quanto u11a g rossa noce) , rosso-sct1ro e con vasi dilatati serpeggianti sulla superficie. Previa puntura esplorativa ch e rilirò pus fetido, denso , grigiorossaslro, feci una piccola incision e in pier10 lobo, che allargai quindi per via smussa. Uscì ur1 cucchiaio circa di pus. Drenagg"io con tubo: Chiusura parziale della parete. La febbre p ersist e tte altri due giorni 1 p er cui disunii la zona suturata della i11ci sione operatoria e allora la febbre cadde, la cleglutizione diven11e più facile. In 5a giornata, nel cambiare la medicatura , si presentò una emorragia 2a., con perdita di circa 200 grammi di sa11gue, che si arres lò col tamponamento della ferita. Dopo 48 ore si produsse una nuova e111orragia, s lavolta sponta11eamente, durante l a notte. Nei due gior11i che seg uiro110, di quando in quan cl o, l 'emorragia si presentava, p er cui aggra\ aI1dosi le condizioni generali e facendosi il polso mollo debole, decisi un r eintervento : con taglì'o longitudinale lungo i vasi d el collo, si scoprì il fascio ncryeo-vascolare e si lrovò u11a erosione a tutto spesso,r e d.ella vena g iug ulare interna, in corri ponclenza <Lel f.Ocolaio flen1monoso stabilitosi n el coi1neltiYo periviscerale. 'fale erosione, grande come una le1iticchia, era in parte tappata da coaguli sanguig11i e lembi di tessuto necro tico, ma, appena liberata l a vena, in via ottusi, un fjotto di sa11g·ue u scjva dalla zona di perforazione, per cui si fece una legatura laterale della parete venosa della giugul are. Da alloru n on s i ebbe pii1 emorragia. La febbre, moderata p er due giorni, scomparve qui~­ di definitivamente. La feril a clre11ata con tubi , attraverso a un periodo di sup1) urazione franca , finì col rimarginarsi completa1xtente e l 'individuo u scì guarito il giorno 9-8-1932, cioè, dopo poco piL1 di u11 inese dall 'ingres o. CA o II. - Piace11tina D. F. , di ar1ni 43, da Roma. Entrò in Clinica il 20-8-1932. A11che questa 11 anni fa fu operata di empieina d est.ro. In ge11r1aio u. s. ebbe polmonite a des tra di cui è guarj ta in circa 18 giorni. Poi è stata bene fino a 20 giorni fa. L 'attuale m.alallia si iniziò con dolore puntorio alla regione antero-esterna del collo; tale d olore 0aradatamente aumentò e comparve forte disfagia; 4 giorni prima dell 'ing resso comparve febbre che si manten eva sui 38, 11on preceduta da brivido· tale febbre declinava il mattino per aumentar~ nel pomeriggio. Si accorse, .inol~re, che il collo si tumefaceva e, insie1ne alla d1sfag1a, notav~ abba sa1nento della voce . Durante la degenza s1 aggi unse olalgia d es tra. L 'esame ~bietliv? ?ava t1na tumefazione diffusa d ella r egione tiroidea, sp ecie però a sinistra. Tale tumefazione , ce:tament e a carico della tiroide, perchè, oltre a r1petern.e la forma, si innalzava e si abbassava coi m?vimenti di deglutizione, era coperta da p elle di ~­ spello normale, spostabile sui piani sottostanti, Jton arrossa la, n è a lemperntura eleva ~a . La pres~ sione sulla tumefazione era dolorosa In p ar ecchi punti , ma in modo diffuso;. essa era. li~cia , elasli<'a, 11on pulsa11te , spostabile so~o ins1e1?e col 1ubo lari1l go-trach eale. L 'csa111c In r1ng·oscop1co era

rANNO XLI, NuM. 44],

11 cga liYo. Non i11gorgo linfoghiandolare, si aYeva IlCrò turgore clella tonsilla li11gualc e delle pliche glosso-epigloltiche, prevalentemente a cleslru, torse p er un ascesso o al1ne110 per un ·infiltrazione del1~ base della lingua. La febbre, all 'ingres o, era circa a 38, durò per quattro g·1orni e J)Oi scomparve. Si fece cliagnosi di tiroidite acuta no11 supP';lrativa. Tuttavia si praticò una biopsia e, co11 1)1ccolo Laglio trasversa le , coslatamn10 che la tiroide era in t o lo ingrossata, 11on dcJorn1ala , co11g·esla, duro-elastica, n o11 prese11 L111cl o aìc u11u zona di rammollin1en lo. Fu preleva lo u11 i.ram1ne11to di Liroi<lc per esame is ldlogico e culturale, e si sen1i11ò una parte di essa in brod o. Chiu sura e guarig·ione p er prima. L 'am1nala la uscì il 17-91932, poichè la tumefazione ct e1la tiroide era pressochè scom1)arsa e i dolori cessati. Reperto istologico: ~1entre nel pri1110 caso si trattava di liroidite s uppurativa e 1100 aJJbia1110 fa llo alcun esame is tologico, del secondo caso, tratt é:lndosi di tiroidite n o11 suppurativa, abbiamo credulo utile riportare il reperto is tologico, dovuto · alla cortesia del prof. Ver11011i che l1a volu lo d escriverlo: « L 'arcl1itettura della tiroide è profondame11te al lerata. Il paren chima appare suddiviso i11 tanti lobuli irreg·olari, per effetto di una proliferazion e nolevole d el connettivo interstizial e. Alcuni di questi lobuli sono forinali da alveoli di aspello l)fessocl1è nor111ale, cioè riYesliti da epile]jo cuJ1ico o appiattilo e ripieni di colloide on1ogei1ea ;. al lri, invece, sono pr0Jo11damente al lerati ; il con11e ltivo è proliferato e gJi alveoli sono carsi e, ir1 u11a gra11 p arte <li essi, si lrova una proJi1'er a1io11e si a d ell 'epitelio, sia di le s uto di gra11ttlazio11c teud e11te a riempire e ad occlt1llere l 'a lveolo; 1rreg·olarn1ente distribuiti nel tessuto inter stiziale, i l1 ovano numerosi focolai flogj slicj , costit uili da e]en1er1lì is tiocì lari ed essudativi, 111a in i1 essuI1 e.i o si n otano acceI1ni a focolai SUJ>purativi. I11 alct111e zone, poi , si notano fatli di proliferazione connetli\ a j11terstiziale con l 'aspelto di processi di lunga d at1. I nuclei dei fibroblasti, iper cromatici , ap1)aiono allungati e quasi filan1e11tosi essendo compressi fra le fibre collagene. In u~o d ei lobuli l)Ìtt g·raveme1tle al leru ti si nota uncl strana trasformazione ciell 'e1)itelio alveolare costituita da una serie regolare di can a' . li coli ri es titi da epitelio , completan1ente vuoti e cir conrlali da tessuto connettivo ia]j110 che si colora com e la colloide >>.

Dall 'esa1ne i Lolog ico bisogna trarre alcur1e c.011siderazioni : malgrado I' a11damento clinico i1 etto di malattia acuta, date le alterazior1i riscontrate: proliferazione del connettivo interstiziale con i caratteri di un proc·esso di 1u11ga data , bisovna a111r11ettere o che il processo in o {ia111n1atorio sia si inizia,to prima ancora de11a comparsa dei sintomi clinici , o che preesistesse alla poussée acuta, un processo infiammaLo~·io cronico ch e sia servito , anzi, di richiamo all.a nuova infezione. Tutta via, se ci ri1)ortiaimo alle esperienze di J\ucrer e Garnier del 1899 c.lte riprodussero spe5 . rin1entalm e11te ]a tiroidite sup purat1va e no11 ~t.!ppurativa, n1e<liante inoct1lazione di germ i 1


[i\1'NO

XLI,

NUl\I.

441

1723-

SEZIONE PRATICA

co111u11i o aLLer1uali nelle arlerie tiroidee dei c onigli , Lrovia1r10 una forma di tiroidite speri r11enlale, detta inLer stizia,Je, oLLenuta con i11iezjoni di gern1i a virulenza atte11uata , cl1e ha c1t1a lcl1e so111ig lia11za co it la forrr1a istologica so1)ra d escritta. Gli AA. d escrisse ro alter azior1 i clelle pareli va.scolari (ispessirrte11to e inOltrazio11e leuco e i Laria), j o rrriazio1ii nod u.lari inji a1nmat orie nel connettivo, il quale si is1)cssisce e, sin dalil'8ri gio rno , la sclero si si orga11izz.a i11 forn1a di cordo11i di tess11to co11n ettivo la sso, disserr1inati d i r1u1r1ero ~e cellul e fusiformi. cl1e ci.rco,n dnno ad anell o le vescicole tiroi cLee, le dissoc j(l no, le soffo ca110. Se è vera 1'a rfermazione di Berard ch e le lesioni osse rva te 11ella tiroidite u111 ana so·i lO 1Jr essocl16 sovra1Jpcnibili a quelle o l te11ute spe rirn en talm e11te negli anim.ali, lJi ~ ogna t ener co11lo di que t a precocità di evoluzione verso }a scJerO·Si (in 8a

di foc olai suppurativi, nelle forme attenuate . i ha che gli epiteli alveolari , i11 alcune zone,. J1 011 sono alterati , in altre presentano proliferazi,oni ep~telin 1i verso la cavità follicolare , contemporanean1-0nte alla. proliferazione del c.onnettivo a ti110 perilobul are , ir1teracinoso en11 cl1e intr.a follicolare, com e . i vede nella fig. 2r 111 cui si osserva tessuto di granulazione che irrompe in un follicolo, riempiendon·e p·a rzialm er.tle. la cavità, ai1cora ricca, di colloide . Quindi il co11nettivo 1proliferantè p·u ò distruggere i follicoli sia ri11serr.a ndol i in un a11ello con.nett·ivo ch e li soffoca e li schiaccia , ia penetrando ucl fo.llicolo st esso e sostilu e11do i a lla sua cavità. I11fine la Lig·. 3 ci di111 0" tra una. eri e di canali (oli riY e~·Li Li da e pj I elio, vuoti e circondati da connettivo jnli110.

l~"'rG.

1. -. Gravi a llerazjo11i d ella s lrutlura. ghiaudolar e; qua e là r esiduano ingoli fol licoli o gruppi di follicoli ancora con servati . Nel r est o, tessuto conne ttivo più o n1en o sclerotico e accumuli nod11l ari di elementi flogi stici .

FrG. 2. - Follicolo tiroideo in via di sostituzion e. E ancor a visilJile l 'epi Ielio cli rivestimento, n1a da u11 l a lo vi è u11 'i11vasione di ele1nenti cl1e si approfondano 11Clla colloid e, SOS lituendola. rf utto jntorno al follicolo gra11de accu111ulo di nuclei deformati di cellul e co1111e lli ali (sclerosi) .

giornata) ch e i o& erYa in certe infezioni ti1 oidee pe1·in1entali e non affrettarsi , quindi , a cataloga re Lra le Ljroiditi sub·acute o cr onicl1e questi casi in cui il reperto istologico mostra ltn a app1a rente anzianità di lesioni ch e n on con corda con l 'a.r1<lame·n to clinico d ella malv.ttia, e che i:;i p o tre.b be, Lalora , a ttrib·u ire a sp·eciale r eazio11c d ei tessuti, in rapporto ad atle11uat.a virulenza dei germi i11 cau sa. U11 'altr<l con s i<lerao:jone util e si ri ca a n el cu o ll O Lro dal co11\1Jort.an1 ento dei diver i elcJl i enti costituiti vi d el t essuto l iroid eo di front e • alla causa infettiva: i11entre nell e i11fezioni gra' 'i , virulente s i h a n ecr osi degli e·p iteli poi , r eazione e sudati''[\ n el co·n nettivo , ccn forrnazio-

Rappr esenta essa delle vescicole schiacciate r allungate dalla prolifera zione d el connettivo perifollicolare, o piuttosto delle fig ure di rige11erazione quali si o serva110 n elle tiroiditi croni ch e, e, a volte, an ch e n ell e acute, in forn1a di no di aden omatosi cl1e si preparano con la lo ro ulteriore se.erezione a sos tituire la funzio11e cl elle vescicole dis.t1utte ~ 111 con clusion e ci serr1bra di potere affermare ch e nelle tiroiditi acute n on su1Jpurative, si l1a11r\o , a«.:ca11 to a ]J roces~ i di ~ lru Lli vi de i folliccdi , p ro lif era1ioni di e1)i teli ve ci cola r i, prolifcr azionè del co1111etlivo , scar i fatti e sudativir caratteri is tologici interm edi tra le forn1e acute e le cronich e, ·icch è dimcile è, a ' 'olte, sta-

11 e

1


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« IL P OLICLI NI CO »

1,ilire limiti 11e ll i tra le due forn1e . che p ossono ~~lssare l 'una nell 'a llra. •~T10LoG 1A. -

Nel due casi s uddescritti si tr.atta, dunqt1e, di tiroidite acuta e no·n di strurniLe perch~ il p·r o·c esso infian1n1atorio acuto è i11 ~orto s u g landola appar enteme11te sana. Il g(JZZO, infatti , h a un 'im;porlar1za predominante 11ello "vilu.v po d ella infi·ammazione acuta d ella tiroide. Secondo Klose, anzi, è il gozzo colloid e, nod11lare il più dis.p·o sto , poichè i vasi sar ebbero frequenten1ente d ege.n erati , l 'affiusso sanguigno in su ffi cie11te e ci ò costituirebbe un locus n1ir1. r es. pe.r l 'infezione. Nei paesi gozlO... i , infatti , le infi <ln11nazioni a r ute delle tira i-

F1G. 3. Zo11a uella q11ale i folli coli si soI10 trasforinati, da sferici ch e erano, in cavità o fessure tortuose e irregolari Lappezzate da epitelio.

de so·n o frequenti , e in grandissima m aggioranza in portatori di gozzo , m e ntre da. noi , ad esempio, son o a bbastan za rare. Non bisogna, tuttavia, dare un valore .assol11to alla. distinzion e tra stru1nite e tiroidite, poich è, un indiviàt:o , anche c,lir1ican1ente imn1une da gozzo , può •prBsentare d ei n odi adenoma tosi, senza contar e ch e anch e una gla11dola t iroide anato1110patolog·icamente r1orma le, può non esserlo d al p unto di vista funzionale. l >er ò , fatte quest e rìserve , è bene ina11Lenere la distinzione clinica suacce11na ta. E direrr10 c he i nostri casi erano da ascriversi alle tiroiditi per l 'a n amn esi , J)er il reperLo della esplorazione oper atoria , per l 'assenza d ei seg ni. com u11i del gozzo. L ' età pre1dom.i11an le per tali infezioni a cute è 1'et à m edia della vi la. L ' età , c ioiè, in cui la glandola subisce dei mutamenti funzionali e anatomici , legati in parte con l e modifi cazioni d ella, vita sessuale. Nei ba1nhini e n ei vecchi son descritte le tiroiditi a cule, n1a per lo p iù a d ecorso 1

rANNo xL1, Nul\11. 44J

altex:iu.ato .e torpido. l\tla se l 'età e il gozzo e tHnt1 altri rr1ome11ti (il freddo, a li sforzi i lraurr1i lie, ri e prolung·ati s ul col l~) sono 'aa c.o~sid.erare c?r11e 1Joredispor1enti , gli agenti e ff1 c1e11t1 sono i vari germi che vossono caipitare nella tiroide. E anzitutto bisog11a ritenere ch e, se ci son o d elle tiroiditi a cule clicam ente 1. ve, in r ealt à quasi tutte sono 2. ie ad un 'al lra malattia ricono.s co. n o·, cioè, una lesio·n e di lln visceire o 'una infezione generale co·r ne punto di .p artenza a1lla infez.i one tiroide.a. Non restano così , di I.ve, ch e quelle dovute ad una ferita i11fetta d el collo nella r egione Liro idea : cioè, p er inoculazio11e diretta (e n ella r ecente guerra se ne osservò q11alche caso) e, p.oi, per iniezioni di jodio (f'trumiti). La ca1usa più frequ ente delle tiroidjti acute ·è u11a infezio·n e d ell1e vi.e; aeree s1u periori (angina semplice , an g ina di Vincent , a . scesso della base della lin gua , difterite, laringotrach eite, bronchile, influenza), o inferiori (pol mon ite, a ce . . so p·o.Jmonaire), o infezior1e dell 'apparato digerente (lesioni d eJl 'esofago, gastro-e·n teriti ec,c.. ). t cl.a. s.ico afferm·a[fe cl1e JJ el tifo sia frequ ente l 'in sorgen za della tiroiclite (Lebert, Iloffn1ann, I ,i e.b ern1ei ter). ~Tutta­ ,-ia Hag·enbuch , su 173 casi di tifo. non vide a1lc11na tiroidite. Su 1643 ca i di in fluenza la ste sa A. nota so·l o tre casi di tiroidite acuta. Pure le infezioni pue1~perali d ànno la tiroidite acuta (\ ' allois e Ro11me). Infine c'è la form.a piie·n1ica , la reur11atica , J.a m ·a l.arica (Ze. as), in breve, tutte le malattie eruttive e contag·iose posso110 provocare l 'insorgenza di u11a tiroidite. Ora, è iI1ter essant.e s tabilire per quale· via avviene l 'infezione d ell·a tiroird e. R notevole rilevare e.b e que.sta g·hia11dola priva di dolto e•s cr·e tore cl1e la n1etta in comunicazione con le cavità naturali sia meno soggetta d elle g landole a secrezione ~sterna ad an1ùl1alarsi , i I ch e dimostra la importanza d ella via can alicolare n ell 'infezione di queste (Clute e Sn1ith). La secrezione stessa d ella tiroide pare abbia 11oter e b1a cterioid a ed anche que,s to spiega la rarità dello sviluppo delle infezioni in essa. La i1er sis tenza d el dotto tireog lo.sso è rarissin1a, quindi pochissin1i casi so110 da riport.arsi a questa vi.a. La via arlerjosa è quella più frequentemente seguìta dalle infezi oni e piega bene le tiroiditi con•s ecuti ve a p roces i infettivi di org·ani lontani ( J)Olmo·n i, intestino, utero) . La ·via ' 'eno·sa è, secon·do Ber ard . p.resceJ.ta n elle infezioni d alle vie aer ee superiori « le cui vene 1)rofonde, ava.lvolari servono la tiroide, l 'esofag·o e la trachea ». E vorrei qui agg iungere un particolare anatomico : la ven.a linguale che i)orta il sa11gu e venoso d ella lingua , al suo im-


lAi"NO -~LI,

u~r.

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SEZIONE PRATICA

bocco 11el tronco con1une tiro-linguo·- facciaJ.e st<t quasi in continuazione diretta con la vena tiroidea superiore, in g uisa che ques 'ultima sen1bra il prosegui1nento della linguale e allora è fa cile ch e un embolo micotico, an zich·è in circolo per la giugulare, pais~i , invece, nella vena tiroidea superioire come emb·olia retrograda. Si potreh·be an che pensare ad una dif-· fl1sio11e p 1eT tro·m hosi ven o,s a. Tuttavia nel prirr10 caso da me op·e·r ato, h o ,·oluto,· ispezionare la venai tiroidea superiore: questa aAf>ariva di aspetto, normale, non era trombosata ed incisa tra due legature presentava un ll1n1e <li calibro regolare. L. H . Meeker ritiene oh e una fa1ri11g·it e o trach eite possa estender i alla tiroide i)er ' 1 ia del sistema post-bra11chiale. Sarebl>e interessante, nei casi di tiroidi te, --ome, ad es., il nostro 2° caso, dove, oltre alla tiroidite si trovò una infiammazion·e d·ella base della· lingua , ricer care durante l 'inter' renlo una eventu.ale persistenza del dotto· tireoglosso. Nel 1° caso noi fummo colpiti dal re1)erto b·a tteriolog·ico cl1e de·t te una r icca flora cli germi a1sF-ociati : stafiloco ccJ1i , str eptocooohi, bacilli anaerobi, di diversa moTfo.Jogia , si tro,·arono conte111pora1Dea.m ente; in una p.a rola si ebl1e lo stes o reperto· cli una suppurazione d el faringe, o d ell'esofago , o del cavo b occale. ~aturalmente questa abbondanza e varietà di germi ci fa ce,,a escludere una infezione giunta alla tiroide 1)er via en1atica . E anche quella per via linfatica. Ci ,,uole una comunic.azione diretta tra tiroide e un organo ca,·o (farin ge, esofago, trachea), per spiegarla. In questo caso pensammo che, malgra1do 1·esarr1e faringo- e laringosco1Jico n e gati\ro, ci dovesse essere stata qual cl1 e ferita accidentale, ad es. IJer corpo estra11eo deglutito, del fari11ge-eso·fago che avesse inoculato la tiroide. Il .s os.petto fu confern1ato , in certo modo, quando, malgrado l 'in cisione de.Jl 'asce so tiroideo, il n1alato c·on1inciò a1d emettere dalla bocca del pus di cattivo odore per qualche giorno·. Praticam 1no anche un esame radio.logico , e facen1mo ir1gl1iottire dei liquidi colorali per ·vedere di raccoglierli poi attraverso il ca,·o ascessuale. l\1a non si ottenne nulla di positivo. Forse· l 'e ofag·o-sco·p ia avreb·b ·e p·o tuto n1ostrarci la porta d 'ingresso dell 'infezione. Neil 2° caso, dalla c.u ltura si svilup J)1Ò u11 ge,r me di i11quinamento e non riuscimmo a isolare alcun gern1 e efficiente sicuro. Sin.tomatol ogirr:: I sintoim i g-tenera10. d 'ini.zio sono: la fehbre spesso con brivido , cefal ea, r011zio agli or ecchi e vertigini, i sintomi locali , si ar1nunziano con dolori alla regione anteriore del collo. Talora con irra1diazioni i11 basso ver o le palle, o in alto ' 'er o la nuca, 1

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o ali ' orecchio (otalgia). 11 dolore in certi casi è unilaterale. Il malato tiene la testa un po' pjegata in avanti o di lato e spesso se la regge co11 le mani per rilasciare i muscol~ pretiroidei. Lahey dà in1 portanza al mo·do come in g hiottiscono questi malati. Essi tendono la l e; ta in avanti e abb.a ssano il mento per rila8ciar.e ap1p unto i ml1scoli pretiroidei ch e, prernendo sulla tiroide, sede di a cesso, aumentn110 il dolo re. La disfag ia è frequentissima e fu notata nei Ilos lri casi . II collo è tu•m efatto nella parte 111edi·a e anteriormente o, m.a n ife1 tan1ente, più cla un lato. La palpazione fa ap1p rezzare una rr1aggior consi~tenza della g landola, non già una fluttuazione , anchie quando ~'·ascesso è forn1ato, poichè esso è i)ro fondo. Importante t' ch e la tumefaziojn e si sposta in ·ieme con la trachea i11 senso vertica.Ie (d eglutizione) e trasversalmente. Il calore , I' arros amento dei tegumenti , l 'edema son tu.t ti sinto m i tardivi. I~a pr esenza di linfog·hiandole della cateina g iug ul.are ingorgate è stata descritta. Aumentando la tumefazio n e, si aggiunge disp1n ea, tosse e voce rauca . . ino all 'afonia. La le·u cocito i è f1'eiquente. Sinton1i di ipertiro idisrno $Ì osservano talora o pa seggeri 0 persistenti anch e dopo la guarigione dell 'ascesso. Il deror o u lteriore -è o la risoluzione., o l 'esito in a~ce SD an11unziato daJl '·a1 ggravamento dei sintomi generali e· della febbre. Le con1rplicazioni dell'ascesso tiroideo possono e sere parecohie: esso può aipirirsi nelle vie n aturali (esofflg·o, trach ea) o invadere lo s1>iazio µeri- , riscerale de·l collo ' il c.11e porta aa fl emn1one _p rofonà0 d cl coll o, con frequente cliffusione al mediastino. Anche I 'uloerazione dei vasi profondi d.el collo è una co1m p1licazion0 ten1i])ilissin1a , 110La La già da Ta,i lhefer e rla Lejars. Que~ti ha perduto, infatti, un malait o per ulcerazione della g it1gulare inte•r na e della carotide. Nel 110 tro p,rin10 caso l 'ulcer azione della giugulare interna, n1algrado 1'apertu.ra an11Jiia clelJ 'asce o a,11 ·e terno , fu dovuta alla diffusione del vroce . . o flemmonoso i1e1 connettivo pcri-lra cl1eo-esofageo. 'Fortunat3me11te si riuscì iu tempo a fermare il susseguirsi rlelle emorragie. Tn q11e to caso io rro sta to tentato· cli fare 1~asportaz ione totale del ]o.b o tiroideo, ~enza aprire l'asce o contenutovi , R simigljanza di qt1ello ch e i fa talora nella strumite sup purata (strumecto,m ia 11rimitiva a c.aldoj . Con tale metodo a'rrei evitélto ] QJ com1jli canza graYe "' u descritta che, pfrò, fortunatament e è rara . e avrei guarito più rapidan1ente il malato. Tutta,·ia n1i .. ono 'oluto attenere al traittamento cla sico della tiroidite uppurata: i11cisione e drenaggio. 1

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f_i\N~o XLI,

cc JL P OLICLINICO >;

f{ IASSliNTO.

L '1\.. segnal a la r arità, specie in Italia, delle in fiamn1azio·n i ac ute della tiro1ide. Riporta due -casi , uno con esito in suip·p·u razio,n e, 1'altro a tipo infian1m.atorio infìlLrativo e proliferativo. Dai caratteri i slolog·ici di que t'ultimo raso si Tj]eva. per ciò , una. 1)r ofonda alterazione d ell ' ~rchilett11ra tiroidea, n1a lg ra do il brerve decor so cJinico. L 'etinlogi.a , la quist io,n e d elle vie segu it~. da 11'in fezio ll e per rag.g:iu11gere la tiroide , 'E-ng·ono b-reve n1e11tc tra i.tate. J>er la cura , si e:.ccenna1, nel] ~ for111 e suµpurati\'e, unilobari, alla utilità, in certe c:o,n dìzio·n i , di una lobectomiai 1. va a caldo, a simig lianza della strumectom ia 1.va a oaldo di certi AA. 0

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Nul\I.

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OSSERVAZIONI CLINICHE OsPEDAr.1

CIVILI n1

GENo-vA- SA J.\ifPIERDARENA

l{EPARTO nt C1rIRTJRGI.<\ GENERÀLE

diretto dal Prof. G.

LrJ SENA .

Sopra un caso di cosidetta ''appendicite • verminosa ,,. Dott. TrTo

~fosoNOTTl,

aiuto chirurgo .

I" 'importan za degli elementi n ella patologia infantile ed anch e in quella cleg]i adulti fu anticamente e per luo go t empo delle più importn1Jti; si attril1uivano alla presen za di essi n el1=organismo le mal~'lttie più strane. Nei secoli :x''lI e xv11r b élstava ch e una qualunque malattia fo sse accorrtpagnata dal] a presen za di ver1l1i per farl:i rientrar e n el quadro d elle affezioni verminose , e fu così ch e diver se epidemi e verificatesi in ltalia , Fra11 cia , Ola11da e Germa11ia , dal 1760 al 1769 , furono attribuite ag·Ji elminti. Nel xrx secolo, })erò per lo scetticism o sul)entrato alle esagerazioni del passato e J)er l:en tusiasmo e so·p ravvento dell a scoperta di l)n steur degli ag·enti s·p·e cifir i dei processi infet tivi , si cadde n ell 'eccesso opposto e si vol le negare ag·Ii elrrLinti ogn i potere patogeno, can celland oli pressochè dal qua dro noso1o. g1co . Tn segui tn , per una m ig·liore conoscenzrt d ella biologia clegli elminti e per precise e r1urnerose osser vazioni cliniche, specie per parte di ch irurgi , gli elminti riacquistarono il g·ius to po~to che loro comp ete come causa p ato1gena, oggi ancora , tuttavia, in patologia r,l1irurgica è data poca importan za a Il ' elmin f'iD si ed i trattati anche rece11ti n e accennano ' rnolto somm.arinmente. Fa eccezion e il r ecente trattato di Patologia chirurg ica del P er ez , n e l Cfl1ale un 'a1)1pia parte è d edicat a alle nialatti e da parassiti animali 1


'[AKNO XLI, NuM. 44J

SEZIONE PRATICA

ecl un capitolo alla ascaridiasi, che è quella .elle qui ci interessa. Una trattazione compJela, poi , delle complicazioni chirurgich e provocate dagli ascaridi è fatta nell 'accurata mor1ografìa òel Pluggeri . All'infuori di questa , -esistono sparse note ed illustrazioni clini che nelle varie riviste. Potrebbe sembrare dalla scarsa importanza data ali 'elmintiasi nei trattati ch e gli elminti, e gli asr,aridi in particolare, rappresentino un' el).tità patogenetica trascurabile , ma se è vero che essi possono soggiornare nell 'organismo ospite sen za provocare il più delle volte <listurbi apprezzab ili , è p·u r vero cl1é possono provocare complicazion i gen erali e locali assai gravi ed a volte mortali. Non pensare poi in certi casi alla l)OSsibilità d ella loro presenza nell 'intestino di un amma](1 lo: può portare ad errori diagnostici e terat>eu tici , ad interventi operativi non sempre • • 1nnocu1. Fra gli acr.identi provocati da.g li ascaridi s ono certamente tnolto importanti quelli di c rdine chirurgico , ch e possono insorgere da parte dell 'i11 testi11 o. J_,e osservazioni a qt1esto riguardo si riferi-scono a casi rli strozzamento ernjario , di occ lusione, di volvolo , di invaginazione , di per forazione intestinale, di appendicite. Qu es1e due ultime evenienze sono ]e più disct1s:--c e controverse, per cni ritengo utile rendere noto il caso da me o sse r,r~to , quale contributo clinico, per dimostrar e ancora una volta l 'a 1ione lJ.atog·ena degli ascarid i ne]Je lesioni appendicolari . Si tratta di un b,ambino se ienne ne] qual e :::l.d un cJassiro f\ttacco appendicolare su sseg·u1 u11 ascesso co11 elimin azione di un ascarici e. 1

1>. Gjan Lorenzo . <li artni

6 , da Campon•oron e.

Nulla di not evole n el g entilizio . A 8 mesi bron-<'Opolmonite. Vn soggetto a<l ascaridiosi , i paren1i ~i sono accorti clue volte di emissione di ascari cii . Il gior110 28 febbraio 1927, al mattino, avvertì in1provvi samertl e un forte dolore alla fossa iliaca rlestra. Somministralo subito un purgante, che proYocò abbondante eYacuazione, ma senza en1is~ ione di ascaridi , comparve alla sera febbre elevata e si acce nt11arono i dolori alla fossa iliaca , Localizzandosi più nettamente in corrispond enza <lel pt1nto di Nlac-Btrrney. Cbiarnato lln sani I fl rio , f{U esti orèlinò un allro purgante che ebbe l'effet1o di provocare i I von1ito e Cl i accen I u<ire i dolori. Poichè le con rli zioni <lel pi ccolo an1malato andava110 peg·giorar1 rlo T. 39°,5, P. 130, f11 chj est o i] r on-sulto di uno speciali sta pediatrri. il qual e fece òia1!nosi di .1p1 H~ n·li cite acuta ed istiluì llna curn m erli ca, die ta idri ca assoluta , Yescica di ghiaccio al1'andorn e, oppio . Col ntiovo trattament o, le co11dizioni graclalam ente mig liorarono . cessò il Yo111ito , si abllassò ln temper atura , il polso si fece 1neno frequente, e rl opo circe\ otto giorni temperalura e polso si era-

1727

n o fatti pressochè normali. Però il dolore, che era a11(lato diJ11j t1uendo alla fossa cecale, si localizzava P si accentuava verso il fianco d es lro, mE.ntre I 'arto inferiore omonimo aveva assunto un atteggiamento di flessione sul bacino, essendo molto dolorosa l 'ester1sione. L 'alvo, dopo un periodo di arres to, si era fatto normale. Rivisitato in consulto dallo specialista pediatra, questi ne ordinò il rico,.Ero in Ospedale per intervento, avendo diagnosticato un ascesso di origi11e appenrlicolare alla regione iliaca destra. · · Alla sua entrata il 12-III-1927 si riscontra: aspetto tossico, nulla di notevole ai diversi apparati. Addome meteorico, palpabile, lieve reazione di difesa a destra. È dolorabile la }lressione in corrispondenza del ql.tadranle addo1ninale inferiore di a.estra e pii1 spiccatamente verso il fianco, ove si rileva che ir1 detto J)Unto la regione è più prominente che a sinistra. La cu te rton presenta eviden ti segni flogistici , salYo un lieve strato di succ11le11za. Alla parte supero-esten1a della règione iliaca, nel pnuto più prominente già rilevato, colla palpazione bimarLuale , che provoca vivo dolore, si apprezza senso <li fluttuazione profonda. Dato il referto obbiettivo clinico ed il carattere d ella temperatura inter1nittente, si fa diagnosi .di ascesso latero-colico di origine appenclicolare e si decide l 'ir1tervento. Oper azione il 15-111-1927. Anestesia generale, cloruro e tilica; oncotoJrtia. L'incisione con1prende la C'ute, il sottocutaneo ed i n1uscoli grande, piccolo , obliquo e trasverso, incisi i quali fuoriesce nbbondante quantilà di pus, di aspetto cremoso. Si dren a con garza la cavità ascessuale, prelevando prima asettica1nente, per esame culturale, il pus ch e fuoriesce. L 'esame culttirale eseguito nel gabinetto anaton10 patologico del1 'ospedale, prof. Ross i, dimos tra sYiluppo di form.e cocciche g·ra1n positive, dispos te n catenelìa, del Upo 111orfologido dello ~ lreJ) lo co cc o.

Nei due giorni su sseg·u en ti all 'operazione la temperalura è andat::t r apid arn en te diminuendo fino n r ag·g·iung·ere l 'apiressia al terzo giorno. Il gior110 20-111 però, si ebbe un r ialzo Lerrnico vesperli110 e nei g"iorni 2] e 22 la temperatura si fece nuova rnente inter111itten te, ra g·g·iuugendo i 38° alla ·tra. Il giorno 23 111atlina. n ell 'eseguire la meòjr azion e, éd esploranòo cat1t an1 e11te col dito la cavi là ascessuale per esclud ere recessi con ristagno 11urulen to, estrassi, con n on por a sorpresa, un 'a~r ar id e morto in perfetto s la lo di co11servazione, cle1la 111nghezza di circa 12 cc11 L. La temperatura raggiunse in seguito, r apidamente, l 'apiressia , la ~. ecrezio ne andò pure rapidam ente din1inuendo e l 'an1mal ato lasciò l 'ospect ale co1nplelam ente gua r i lo il 24-IV-1927 dopo circa 40 giorni di òegen z<i , c·onsigli anò o noi la n1 amrna a fare operare il bam bino di appendi cectomia , (l opo circa :~ n1esi. Durante la clege11za e òopo })ar erchi g iorni cli Fl.piressia e assol11to ben essere , poich è il rapport o fra ascaride ed ap penctici I e m i era parso assni r hiaro, feci prati care un csan1 c radio cuy,i co per accertare, innanzi t11tto, rlle il J)rocesso infettivo e qt1inrli la perforazion e aves e interessato r ealmen1 e I 'appe11ò1 ce, poich è si sarcbl)e potuto obbiettare r l1e Ja lesione aYre})hP poi u to int er essare anch e il r ieco, il colon od altra parte cl ell 'intestino , inf{u anto il quadro clinico, hen ch è tjpico per m anife t azion e, decor o e sede cli nna flogosi appen dicolare, poteYa an ch e ef:. r rc riferì lo aò un a


1728

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IL P OLICLJN1C10

lesione infettiva e p erforativa di altro segm ento intestinale . L'esame eseguito nel gabinetto r adiologico dell'osp edale diretto dal prof. Bianchi, ha dato il seguente referto : « Nulla allo stomaco « ed al duodeno. Nulla al t enue intestino. Il cie« co è spostato leggermente verso l 'avanti e verso « la linea lnediana fisso, rna non presenta irre« golarità di contorno. Il colon ascendente segue « in p arte il cieco n el suo spos tame11 to. L 'a ppen« dice n on si è m ai vista iniettata i11 alcuno dei « numerosi esami eseguiti. Il sig ma è stirato ver« so destra e si allontana difficilmente dal cieco « e dall 'ascendente, da cui dista solo un centime(( m etro circa. Neppure colla palpazione profonda « della fossa iliaca si riesce a m aggiormente dif« fer en ziare tali segmenti. La canalizzazione del « crasso è normale. Nessuna traccia di bario si fa « strada dalle artse intestinali alla cavità asces« su ale » . Il quadro r adiologico si sovr appone esattamente al quadro clinico. L 'invisibilità dell 'appendice, la deviazione e fissità del cieco, le aderenze sig ma cieco colich e sono segni indubb1 di una appendicite e di una peritonite circoscritta, r ecente . Il fatto di non rilevar e alcuna alterazio11e di contorno del cjeco e del colon, di non aver potuto m etter e in t?Yidenza alcuna traccia di b ario da alcun punto del lume intestinale verso la cavità ascessu ale ha pure un certo valore, anche se si volesse obbiettare ch e la eventuale perforazione ir1testinale avrebbe po tuto, alla epoca dell 'esame radioscopico, fatto in vero assai precocem ente (a dieci giorni dall 'on cotornia, a du e dal rinvenimento dell 'ascaride) già esser e cicatrizzata. Nonost ante l 'esam e radiologico assolutaII)(ente prob ativo p er una lesione appe11dicol are e ch e non sj po teva 11on m ettere in r apporlo con l 'ascaride rinvenuto n ell'ascesso, non mi ero deciso ad illustrare allora il caso, d esideran rlo attender e il riscontro oper atorio, ch e in verità si fece assai attend ere. Il })atnbino, dopo la su a dimissione dall 'osp edale, &tette sempre b en e e la inamm a aveva già Gon1pletam ente dimeDLica la la n ostra raccon1andazione di farl o operare ò i apper1dicectomia, qua11d o, n e l m arzo 1932, jnsor sero dolori addomir1 ali con febbre, durat a 4 o 5 gior11i, che allarmaron o la mamma, la quale, preoccupata, t em endo il ripe ter si di gr avi complicazio11i, si decise p er l 'oper.azione di appendicectomia. Il piccolo p aziente r]entra in r ep arto il 23-Vll-1932. L 'esame clinico n on fa rilevar e ch e un a lieve dolorabilità alla fossa cecale, la ricer ca di elntinti e delle lor o uova n elle fec i è n egativa. È op er ato il 26-VII-1932. Ecco il r eferlo del r egis tro di sal a oper at oria, dettato d al prof. Lusen a, ch e operò l 'ammalat o: Ques lo b nJnbino ebbe, anni adclietro, un 'appendicite acu t issi111a, con la formazione di un ascesso; svuotat o l 'ascesso u scì , })Ochi giorni dopo dalla apertura , durante la m edicazione, un ascaride. Per guan to la madre fosse stata con sigliata di far e oper ar e il bambino a freddo di appendicectomia, l 'oper azi011e ve1111e rimandata fino a quando, pochi n1esi or so110, con1parve un nuovo attacco di appendici le subacuta. Si procede con m olta difficoltà all 'asportazione dell 'appendice ch e, alla su a par le di st ale, aderisce t enacen1ente alla cicatrice dell 'intervent o precedente. Si lascia un piccolo drenaggio di garza. l\Ienlre si asporta l 'appendice dal su o P';lnto di

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m ezzo esce un coprolito (l ); l 'esame del pezzo di1nos tra che l 'appendice è fortemente strozzata ed è divisa in due cavità: una apicale, l'altra basale, ripiene di pus. Narcosi eterea. L 'esame istologico dell 'appendice, praticalo in corrispondenza dellostrozzamento , dimostra un tessuto di aspetto cicatrizialè; il lume appe11dicolare è ridotto ad una1 piccola fessura, tutle le tuniche della parete appendicolare sono sostituite pressoch è totalmente da t essuto connettivo n eoformato, nella maggior p arte mollo compatto, in alcuni punti meno, con qualche focolaio di infil Lrazio11e parvicellulare. Nessuna traccja di ghia11dole e follicoli linfatici. Nel segmento n on strozzato l a n1t1cosa e la sotton1ucosa sono assai male con servate, le ghiandole sono assai scarse e ridotte a qualche fondo ghiancl olare, i follicoli sono in preda ad un processo dii i11ten sa atrofia, la tunica muscolare è i11 parte sostituita da t essuto conne ttivo, la sierosa ispessit& e J)iù compa tta. Il r eferto oper a torio mi pate confermi, in m odo inequivocabile che vi fu appendicite, ch e n ell 'appe11clice avvenne la perforazione; ne fanno fede le macroscopi cl1e alterazioni appendicolari,• le aderen ze esistenti fra ]a metà distale e lai cicatrice dell 'antico ascesso, aderenze specialmente ten aci n el pun lo ove l 'appendice è fortemente strozzata, punto n el quale si deve ritenere sia avvenuta l a perforazion e. L 'esame istologico ha· importanza i11 quanto da esso si può arguire che la fort e p r oduzione di co11nettivo neoformato nel' }) Un lo di strozza111ento rappresenti l 'esito di un J>rocesso di ripar azion e istituitosi sui m argi11i deJ 1)rocesso ulcer a tivo perforante, ch e h a p ermesso la fu oriuscita rl.ell 'ascaride. I ..e altre alter azioni n1icroscopich e dell 'appendice ~o no esiti con1uni di un processo infiammat orio, in par le a ttribuibili forse anch e all 'ultimo attacco subacuto di appendicite. Ed eccoci al ia questione più interessante : È stat o l 'ascaride la causa del] 'appendicite

e della perforazion e appendicolare ? La sintoma tologia clinica ed i referti radiologico, oper a1torio, microscopico, la successio11 e cronologica dei fatti morbosi dalla appedicite all 'ascesso verminoso, st anno in favore di un rapporto dirett o tra ascaride appendicite e perforazione. Si è discusso m olto i1r. pn ssato se esistesse un vero rarp p orto di causa ad effetto fra vermi e d appendicite, oppure se questi r a ppresentasse_ro solo un reperto accidentale, spiegando l 'affezione appendicolare con altro m eccanismo, o si trattasse addirittura di pseudo apµ endiciti, di sindromi cioè· di aspetto clinico, caratteristico , ma sen za un corrisponde11te quadro anatom o-patologico. È rnerito di IVIetchni koff , al princi·pio di questo secolo, e precisamente n el 1901 , l 'a,1er chi a-· rito e n1es.so in evidenza il rap•p orto fra elminti ed appendi cite, ed a lui si de, 1ono i }Jrin1i casi ben accertati , an ch e ist ologicam ente, di 1

(1) L 'esan1e ili ques to coprolito djn1ostrò essere forma lo cl a con cr ezioni fecali.


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SEZIONE PRATICA

appendicite verminose, in seguito comparve un gran numero di osservazioni cliniche e di lavori, specie in ,~,rancia Guiart, 1Fayon, Blancard , Bertholet, Rayaine, Veinberg, Feltman , Raillet, Van-Gaver, !Bonn.e!, Villar, Leo -- per cui l 'app:endicite verminosa assume un 'importanza patologica non trascurabile. Se si scorrono le osservazioni di appendicite ,·erminose pub·b licate, si vede che l'ascaride entra in cau~a molto più raramente dell 'ossiuro e Q.el Lricor.efalo, ma esso sarebbe, secondo Guiard, assai più temibile , perchè capace di perforare l'appendice e determinare gravi complicazioni addominali. Quale è il meccanismo patogenetico dell 'appendicite da ascaridi? Due modalità sarebbflro possibili. Nella prima l'ascaride agirebl)e dA sen1plice corpo estraneo, non tanto però per i fatti di compressione e di decubito , datfl la forma e la consistenza del corpo dell 'a ~caride, quanto perchè , occludendo il lume appendicolare , verrebbe a dar valo r e alla teoria ùella a CAVITÀ CHIUSA » nel senso modifi-· cato dal ,D onati, per cui ne conseguirebbe un ristagno di rr1ateriali · settici e ·1oro riassorbi1nento per via linfatica. Cosi certi AA. arnmetterebbero 1~azione degli ascaridi nell 'a p})end icite, così spiegherebbe (~arrone l 'azion-e d el] 'ascaride nel caso da lui pubblicato di appendicite act1ta da ascaride lombricoide. Man ca però nel caso del Garrone il controllo istologico per escludere eventuali microséopiche lesioni esiziali della mucosa prodotte dall 'ascaride. J...a seconda modalità è che l'ascaride, ledendo la mucosa, agisca come inoculatore dei F.ermi infettanti! t il meccanismo sostenuto A1etchnikoff (Blancha.rd, Guiard, Raillet djmostrato con esami istologici da Veinberg e Romanovitch n·e l bambino da Menetrier r1ell' aidulto , Metchnikoff ammetterebbe anzi l1na duplice azione: cc lls (les ascarides) exercent d 'abord leur influence directe m écanique sur l'appendice ou Ies parties voisines. Il s produisent en outre una action endirecte par 1'intermédiaire des microbes; qu'ils introduisent n. Certo, date le sue dimensioni , d ato che è un verme capace di movimenti a volte anche assai attivi , dato che esso è capace an che di u11 'azione tossica-n ecrotica , locale, rp1u ò 1'ascaride produrre a·b rasioni dell 'epitedio ed erosioni della mucosa , lesioni che aprirebbero la via ai comuni germi infettanti. Che se poi 11 verme si fi ssa col st10 app~rato boccale a ll a 1r1ucosa , fatto ormai accertato che possa avvenire seC'ondo le osser·v azioni di Guiard, LeT<)llX, Friedherger ,· Frohner, .Tereneci, !Fo1l1n ynot , W einh·erg, allora il meccanismo ino1

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l 'ascaride alla mucosa appendicolare. Sono patogenetico nel nostro caso? Verosin1ilmente l 'ascaride ha agito ledendo la mucosa e infettandola nel punto stesso ove poi avvenne la perforazione, e la lesione avvenne con tutta probabilità per fissazione deldati di probabilità il fatto che è appunto alle possiamo suppo-rre sia stato il meccanismo l'epoca d·elJa sua migrazione dall'ileo, sua seculatorc si spiega ancora più faciimente. Qua, de abituale, che avviene la fissazione alle pareti intestinali; il punto stesso della perforazione avvenuta a metà circa dell'appendice , punto col quale l'ascaride evidentemente deve essere stato in rapporto colla testa , se attraverso la perforazione è poi fuoriuscito. Per quello che riguarda il meccanismo della perforazione le opinioni sono ancora più controverse. È però sempre il meccanismo dell 'inocula~.one indiretta quello che è amn1esso dai più e quello che con molta verosimiglianza avviene. Railliet così si esprime in proposito: cc Les l1e.lmintes peuvent perforer la p·a roi intestinale, mais ils le font par un m écanisme indire..:t. Lel1r fixation ou leur mordillement rer1eté entaque la muqueuse: cette plaie est une I1orte ouverte aux germes intestinaux; il peut se constituer un petit abcès qui , en s'ulcérant sera capable d 'abourtir à ]a perforation de la r)aroi, perforation à la faveur de laquelle un [l scaride passera dans ]a cavité péritoneale >). Gilberti, seguendo pressochè fedelmente il con cetto del l\ailliet, espone così il fenomeno cl ella perforazione dovuta al! 'ascaride: I ) !F issazione dell'ascaride sulla mucosa intestinale. 2) Nutrizior1e de l parassita a spese del ~angue della mucosa. 3) Set.ticità e virulenza del verme a contatto d ella flora intestinale. Fer cui si stabiliscono: a) la ferita della n1ucosa; b) inor.ulazione del virus infettante nella mucosa stessa; e) l'ascesso e fatti necrotici e distrut• • ttv1; d) la perfqrazione. Così molto verosimilm ente sono andate ]e cose nel 11ostro caso , e questo, è il meccanismo in prevalerua amrrtesso dagli AA. ch e si occupiarono della perforazione intestinale da ascaridi : Bonnel, Villard , C.ignozzi , Canelli , Palma = Rataggi . La paI"te che prende, iperò , il verme n el processo perforRtivo n on si deve riten er e ch e sia quella di semplice spettatore in attesa che gli si apra una via di emigrazione, ma è logico 1


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ritenere che egli, con movimenti della testa dettagliata di Moretti. ~ superfluo dire che in i11 loco, co·n tribuisca ad acce11tuare ed appro- questi casi non erano· reperibili tracce di infondire quelle alterazioni che p.orteran11 o poi fiammazione o ulcerazioni intestinali, Accenalla pe1~forazior1e, la quale, in generale, sarà no ancora · all'ipotesi di Perroncito, secondo IJiccolissirri.a , quale può dare un piccolo asces- I.a quale le larve dell'ascaride, molto sottili so parietale dell'intestino, ma che l'ascaride, (larghe 2 µ , lunghe 2 mm.) e dotate di moviimpegnandosi attivamente, potrà ampliare fi- menti assai vivaci e rapidi, potrebbero perfono a passare attraverso ~d essa. Per una azio- rare le tu11iche intestinali senza lasciar tracce ne netta1nente attiva del verme starebbe, se- del loro pas·saggio, e cadute nel peritoneo condo Solieri, il fatto da l11i constatato micro- continuare a svilupparsi. ·Ta1e teoria sarebbe scopica1nente in lln caso di perforazione in- ~tata recentemente avvalorata dall 'osservaziotestinale da ascaridi nei tessuti limitanti la ne di 1Freudental di un ascaride tro vato nella perfora1ione, di 11na po·r zione dello strato der- cavità peritoneale incluso in un p-ezzo di peritoneo ispessito a guisa di tumore. Anche nel mico rr1uscolare cle1J'ascaride. Il f.atto poi che negli ascessi verminosi i11 r.aso del Sang·alli un ascaride era contenuto i11 genere 11on si trovano sostanze fecali può es- una piccola cisti, formata in parte, da eip1iploon, sere in favore della esiguità della perforazio- in parte da tessuto co·n nettivo neo.formato. ne. Que&ta , iniziatasi per l'evoluzione del pro- Non si p11ò escludere senz'altro· a priori tale cesso a11ato•rr10·-patolo.gi co infettivo fJarietale possibilità, ma per acc.ettarla occorrono ultedell'intestino, e corr1pletata dall'ascaride, sa- riori osservazioni cliniche e dimostrazioni , rebbe a1)1lena tale da permettere il passaggio poichè fi1lora si è veduto che le larve possono del ' 'er111c. ma non del contenuto intestinale. l>ensì migrare in tutto l'organismo, ma non E qui torna opportuno accennare all'ipotesi possono ve·n ire a r11aturazione che nell '{amdi ~I<1nd.i ere, secondo la q11ale l'asc.a ride a biente stesso dell 'intestino. La perfo·r azione de]l 'appendice per parte mezzo della ìe~ta appuntita e fino a ur1 certo punto susce ttib.jle di er-ezione arriverebbe, len- dell'ascaride ·è fra ]e perforazioni dei ' 'ari. tratti tame1tte e progressivamente, a divaricare le intestinali una delle meno frequenti. Dei 31 e.asi di perforazione intestinaJe da ascarin:t-~r'7 n1u<;:rol.ari, che poi ritornerebbero su di sè. alJr1er10 in p arte, in modo che la J1erfora- di raccolti da Solieri nel 1902 , 21 interessazione risultante sarebbe molto p·i ccola e faril- vano il tenue, 6 lo stomaco, 2 l'a·p pendice, I 111ente obliterabile con un fiocco di essudato il cieco. I casi di Guersant. Becquerel , lBrun, o con l'apposizione di una superficie sierosa. Schwanchaus, riguardano appunto casi di perMondiere basava a.p punto la sua ipotesi stil fc)razione appendicolare da ascaridi. Il caso di fatto di alcune osservazioni nelle quali la fuo- Natale riguarda uri.a !gangrena a.p pendicolare rit1scita di ascaridi dall 'intestino dava luogo cla ascaridi . Alla presenza del piccolo co·p rolito rinvenuad ascessi verminosi che non contenevano afto nel nostro caso 11el lume appendicolare non fatto materie fecali. Il fatto di trovare, in c.aso di fuoriuscita di ritengo dover attribuire valore nell 'azione ascaridi dall 'intestino , ampie a:perture e ma- perforati,ra, perchè se è vero rbe coproliti posteriale fecale, depo11e per la ci:r.costanza che sono a volte· favorire, per ulcerazione da dei vermi fuoriu sciti attraverso perforazioni in- cubito, l'innesto di germi nella mucosa a p·· testin·a li preformate e senza alcun rapporto i)endicalare e che per un evolutivo prooesso coli' azione degJi ascaridi, che possono allora <\Scessuale può aversi la perforazione, qui il coprolito avrP-bb·e dovuto fuoruscire per primo essere anche assai numerosi. Nel caso di D·ueben si trattava di un'ampia él1traverso la perforazione verificatasi in corulcera tubercolare dell'appendice attraverso rispondenza di esso, ed essere rinvenuto· inla quale fuoriuscirono 4: 7 ascaridi; in quello sieme all'ascaride nell'ascesso. Quindi è più di Arrault, attraverso due ampie aperture del- probabile che il coprolito non abbia avuto 1'iloo fuoriuscirono 25 ascaridi. In tutti due alcuna parte nella 1pe1:forazione, e che ]a sua i casi gli ascaridi furono trovati nel ca- formazione sia anche posteriore al primo atvo peritoneale corr1e i~eperto di auto·p sia. tacco appendicolare provocato dall'ascaride. La perfora;zione attiva dell'ascaride di pa- Anche nel caso di Schwa,nchaus esisteva un reti intestinali integre ·è d.a ritenersi or- coprolito n.e ll 'aippendice, ma, a giudizio del mai dim0Strata da osservazioni cliniche pre- succitato autore, esso non aveva avuto alcl1na ci8e, che vanno ·dal · prin10 caso del no- importanza nel processo perforativo. La sintomatologia clinica , il reperto radiostro Sangalli nel 1·877, attraverso quelle di Guersant , Bec·q uerel, · Variot, Carlier, Solieri, logico ed operatorio ci spiegano come. avve(iiiberti, (2° caso); Colucci, a quella recente e r1uta la perforazione appendicolare. si sia aYu1

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lo nel nostro caso una reazione difensiva del

tratto viciniore parieto-viscerale, producendosi uri blocco di peritonite circoscritta siero fibrosa che è cosi frequente nelle forme appendicitiche co1t peritonite localizzata. Questo ~tato speciale di. reazione, che provoca barriere salò.e e resistenti, sta qui ad attestare che la perforazione dell'appendice da parte dell :ascaride si è fatta in ,,ari tempi , gradatamente. ~folto ptobal)iln1ente J'elminto non ha leso qui violentemente la parete appendicolare p, non è 111igrato da sè solo nel cavo peritoneale, i1el quale caso non sarehb·e mancata quella ~i11drome acuta di -peritonite generalizzata perforatoria, che si registra più di frequente irt casi di perforazione del tenue, come fu n el caso di Solieri, Ratag.gi, Moretti. Qui l'ipotesi di I\.ailliet e di •}ilberti ha una pi1ì chiara dimostrazione , cioè dapprim a è un'alt erazione lenta graduale della mucosa e delle altre tuniche ch·e. aiuta l 'ascaride alla {Jerforazione in concomitanza a processi settici ed a piccoli ascessi, da qui la lesione progredisce verso la sierosa la qual-e comincia ]n ~ua azio11e di. difesa: sia con la reazio11e essudativa fibrinosa che con l'accorrere del] 'epiploon e con lo timolo deg·li organi ' 'icini. Tale processo sbarra la strada al camn1ino delJ '3scaride il quale, pur en1igrando dentro a ciuesta massa di ~iifesa locale, vi resta sequ~­ :--trato e comr avvolto in una capsula res1~lc11te ]1er la successiva organizzazione della fibrina. La presenza dell'ascaride, ch e ben 1;resto ivi trova la. morte, e di una ab·bonda~te flora batterica da esso trasportata , determin a l?. flt1idificazione i)urulenta graduale e qui11di, in un secondo temp·o , la produzione d·el, ~llscesso, che n el nostro caso, data la virulenza del ger1ne (streptococco) fu ad e''O111zion e assai rapida. Clinica111ente è possibile fare diagnosi di n.ppendicite verminosa? Credo .sia assai arrischiato l'affermarlo. Perso11aln1ente noi i1on l'abbiamo fatto e il rinve1,ire l'ascaride nell'ascesso fu per noi una sorpresa. Così è pressocbè nella totalità d~i casi pubblic::lti. Il fatto di essere un .append1c itico portatore di ver1ni non è suffic1ent~ per i1arlare di appendicite verminosa, tuttaV1a la coesistenza di elminti e delle loro uova con s.egni sicuri di appendicite, specialmente se 1'~ tratta di ban1bini , può far supporre che s1 tratti. di appendicite verminosa. . . . . Secondo Riff di Strasburgo gli append1r1t1c1 sarebbero portatori di ·vermi nell '80 % dei casi. Egli spiegherebbe questa alta percentuale 11€1 enso che pur ammettendo che sono r?

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rissimi i casi in cui l 'ascaride lede direttarnente l 'appendice, tuttavia gli ascaridi localizzati nel cieco e nel colon produrrebbero infezioni intestinali, e sia per propagazione cieco appendico lare diretta, sia per via sanguigna, sia per via linfatica si determinerebbe t1n 'infezione ap pendic0Jare. I,eo aderisce a questa con cezione di Riff. Ci sono .anche casi di appendiciti verminose senza che sia stato possib·i le rinvenire vermi o loro uova nelle feci (Villar). Non è il caso di parlare qui di diagnosi differenziale, ma è necessario, però, tener presente l'esistenza della pseudo appendicite verminosa. Essa pu; aYere origine da cause intra ed extra apper1 rli colari. Nel prin10 caso· è la sola preser1za del ' erme nel lume appendicolare che provori per irritazione meccanica e specialmente nervosa, una sindrome a volte assai tumultuosa Rppendicolare, n1a se·n za che esista un vero lJrocesso appendicitico. Nella nostra statistica registriamo un ca~· di pseudo appendicite dovuta a ossiuri in una giovinetta quattordicenn€. Essa aveva avuto a più riprese forti coliche addomirtali co11 localizzazion e più spiccata alla fossa iliaca di destra, a volte vomito; la pressione in corrispondenza del punto di MacBurney provoca,ra dolorabilità , non aveva però .avùto febbre e risentimento J?eritoneale. 01)erata con diagnosi di appendicite cronica, l 'a1jpenclice si mostrò macrosc?picamente rtormale > mentre nel suo lum e si rinvennero r)arecchi ossiuri. La presenza di ascaridi n ell ~appendice senza provocare fatti infiammatori di essa è in verità as ai più rara che per ali ossiuri e i tricocefali. ,, Nel ca~o di pse11clo appendiciti da ascaridi si tratta })er lo più di azione extra-appendicofnre di questi vermi che irritano non la ap11endice, ma il cieco, provocando fenomeni doloros-i a punto di partenza cecale, ma che si nlanifestano con l 'apparenza del quadro classico appendicolare per la comunità di innervazione dei due segmenti in~estinali. Tali i casi di Arboré Rally, Thiery, Ragaine Ma11on Villar (oss. X\F, XVL , X'\.'II, XIX). U~a diarnosi esatta differenziale di questi casi è perÒ di grande importa.pza, rperch è da essa dipende un opportuno trattamento terP re11tico; nel caso di pseudo appendicite l en1issione di uno o più ascaridi colle feci o col • • ,·omito farà 5comparire rapidam ente ogni sin: tomatologia addom inale, mentre nel caso d 1 vera appendiri te potrebbe esse~e an.che I~ n Pcessità di un trattamento ch1rura1co d1 urgenza. 1

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Nel caso di Thiery era stata posta la di ;. gnosi di appendicite con ascesso peritoneale , in quello di Arboré Rally di appendicite cori peritonite generalizzaita, in ambedue era stato deciso l'intervento operatorio d'urgenza, che sarebbe stato praticato se non si fossero opposti i parenti dei due piccoli ammalati; in ambedue l'emissione di ascaridi col vomito, quattro nel primo ed uno nel secondo, fece sparire rapidamente la impressionante sintomatologia addominale. Jn passato, in seguito ai casi diagnosticati come appendiciti verminose, ma che evidentemente si devono attribuire a pseudo appendiciti, guariti con antielmintici, si esagerò in questo genere di cura tanto che Guiart e più r ecentemente Czerny di Heidelberg, innanzi a casi di appendiciti istituirono sistematicamente . salvo i casi di estrema urgenza, una cu f'<) antielmintica. Il trattamento antielmintico , istituito anche con sano criterio clinico, può essere senza alcun effetto, come già aveva dimostrato Railliet sui vermi situati nell ,appen-

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Henry , a proposit<.' di due su e osservazioni LlJ ascaridi situati nell'appendice , in cui il trattamento antielmintico non aveva dato al r t1n risultato , ritiene in tali casi solo efficace l ' appe1ldicectornia. Giardina, appunto a que~1n riguardo , illustrando un caso di occlusior1 e intestinale da ascaridi, in cui fu asportata ] ~ appendice :perchè infiammata e che contetleva uova di ascaride e tricocefalo, consiglia, a scopo profilattico, in occasione di interventi per occlusione intestinale da ascaridi, l 'asportazione dell'appendice, anche se non presenta a ll'atto operativo note infiammatorie. Già gli antichi ritenevano l'appendice sicuro ricettacolo dei vermi e delle lo ro uova! Del resto ser, irebbe a dimostrare la poca l0gicità della cura: antielmintica in casi di vera appendicite verminosa la considerazio·11e c he es~ non può avere alcuna influenza sulle lesioni isto-anatomo-patologiche dell'appendico, le quali una volta istituite co·n tinueranno ad evolversi , malgrado l'espulsione dei ver,m i. Di più , la cura antielrr1intica può far perdere un tempo prezioso in quei casi nei quali si in1pone un i11terve11to d'urgenza. Essa è assolutamente controindicata nel corso di un 'app endicite acuta , e deve essere riservata ai casi l •en a ccertati di pseudo appendicite o meglio di pseudo tiflo-appendicite, ed a scopo profilatti co, sotto il p11nto di vista appendicitico , in tutti i soggetti riconosciuti affetti da elmi111 ·i asi.

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Secondo noi il trattamento dell'appendicite verminosa, qui11di, è quello classico, medico chirurgico dell'appendicite comune; ad esso ci siamo informati nel nostro caso. Il piccolo a11lma]ato era [>ervenuto a noi ad attacco appen dìcolare già itr<'ftrato, anzi quando già esisteva un~ peritonite purulenta saccata, r1er cui ci sian10 lin1itati a dar esito alla raccolta marciosa, rirrJandando a qualche mese l 'a·p1)eudiccctomia. Da quanto ho ampiamente esposto risulta evidente l'azione patoge1ln de] ]'ascaride nel determinismo dell 'ap,p endicite. Nel nostro c.aso è certa1nente in conseguenza della presenza dell'azione dell'ascaride che il piccolo paziente ha presentato una grave sin· drome appendicitica e peritonitica, fo·r tunatamente con felice epilogo. Qui, se il verme non è stato sorpreso nella sua azione flogogena dentro l'appendice, come in altri casi, esiste, però, tutta una successiorle cronologica clinica e anatomoriatologica, che spiega chiaramente l'azione del1·a~caride dal] 'inoculazione al suo rinvenin1ento r1ell 'ascesso peritonitico. Certo gli elmi11ti. e g·Ji a5caridi in specie, hanno molto iaramcnte un "irr1 portanza eziologica diretta nel1'appendicite, e nella nostra statistica, data da 642 appendicectomie , delle quali 41 di individui sotto i 15 anni , è questo il solo ea-.n capitato ~dla nostra osservazione. 'fa]e rarità non autorizza, però , a trascurare I 'importanza degli ascaridi nelle flogosi appendicolari , per cui ilulla di male se, trovandoci innanzi ad un paziente sul quale abbiamo fatto diag11osi di appr.ndi cite , J)ensassimo che il mon1ento 9ziologic0 di quesw fossero gli ascarid i e si pr.aticassero qt1elle ricerche atte a svelarne la presenza.

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RTASSl TNTO.

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L'A11tore descrive t1n caso di a.p pendicite acuta con peritonite purulenta saccata, incisa la quale ~i ehbe la fuoriuscita, col pus di un ascaride morto , in perfetto stato di co11servazionfl; r~~tto per il quale l'Autore ritiene esservi un ra1)r><.lrto diretto fra l'appendicite ed il Yern1e. Spiega l 'azione patogenetica dell'ascaride, nel caso particolare e nell'appendicite e perforazione intestinale in genere. ..i\.ccen11a é•.l la lii<ignosi differenziale fra la pseudo appendicite verminosa ed al relativo trattan1ento terapeutico. N. B. La estesa bibliografia trovasi pubblicata

nell'Estratto.


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SEZIONE PRATICA

SEZIONE CHIRURGICA DELL ' OSPEDALE CIVILE DI MOLINELLA

diretta dal Prof.

CARLO GAMBERINI.

Considerazioni sopra un caso di amputazione spontanea dell'appendice. Dott. GcuL10 CARnr, aiuto. 1\mmesso che gli studi anatomo-patologici e clinici sull'appendicite acuta sono così numerosi da poter aggiungere l?en poco a quanto è ormai noto, e pur ritenendo che non si debba attribuire all'amputazione spontanea dell 'appendice l 'importanza che taluno ha voluto darle, sia perchè essa rappresenta un reperto operatorio non del tutto raro nella pratica chirurgica quotidiana, sia iperchè le conseguenze non sono poi tanto funeste, un intervento recentemente praticato su una nostra ammalata mi offre l'occasione di alcune considerazioni non prive d 'u11 certa importanza, sia dal lato scientifico che pratico , soprattutto· per ciò ch6 riguarda la sua patogenesi e la sua te• rap1a. E poichè assai scarse sono le osservazioni di questa evenienza operatoria, anche nella letteratura straniera, ritengo no11 inutile riassumere brevemente il nostro caso. •

Francesca B., di anni 42, da Molinella , casalinga. Nulla di notevole nell'anamnesi familiare . A tre anni la p . ha sofferto di foruncolosi diffusa a tutto il corpo; a dodici ha avuto le prime mestruazioni che si sono sernpre conservate regolarissime per qualità, quantità, ritmo e durata; a diciannove anni è ·andata sposa a un uomo apparentemente sano, dal quale ha avuto tre figli, che godono tutti ottima salute, e nessun aborto. Se si toglie un fatto articolare di natura r eumatica, limitato alla spalla destra, e che quattro anni fa la costrinse a letto per quattro mesi, niente altro si può r ilevare dall 'anamnesi personale remota. Nel marzo del 1933, cioè un a11no fa, dopo l 'ingestione di un bicchiere di acqua molto fredda, la p. fu co~ta irnproYvisamente e in pieno benessere da una violenta colica addon1inale, con dolore diffuso a tutto 1'addome, accompagnato da ,·01nito, ma non da febbre nè diarrea, che la obbligò a letto per tre giorni e che scomparve con la dieta e con le solite c1rre mediche. Residuò tuttavia un certo senso di molestia continuo e <liffuso a tutto l'addome, però con intensità maggiore sia soggettiva che obbi~ttiva nella fossa iliaca destra, e con riflessi dolorosi all'epigastrio. Il 3 novembre scorso la p. fu còlta nuovamente da u11a colica addominale assai più violenta della prima , con localizzazione dolorosa identica alla volta precedente, con febbre a 37,8 preceduta da brivido , ma senza Yo1nito nè diarrP.a. Rapidan1ente la febbre salì a 39,4 e circa due ore dopo s'iniziò i l Yornito ch e continuò quasi 1ninterrotlan1entc ))er trenta ore. Furono praticate alcu11e i11iezioni di morfina con scarso risultato ; la tem-

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peratura discese nei giorni su ccessivi a 37,4-37,8, rrJentre il dolore continuò per oltre quarantotto o re con u11a certa intensità, così da non nascondere al medico curante l a probabilità di un inlerYento d ·urgenza. In seguito , anche il dolore si attenuò· la temperatll:ra rientrò nella norma e la p. d~po qualcJ:ie giorno di letto potè alzarsi e riprendere in discreto benessere le sue occupazioni. Afferma la p. che le era rimasto soltanto un certo senso di 1nolestia post-prandiale all'epigastrio. Non. ~ega d'essere stata, in passato, buona 111ang1atr1ce. Entra in O&pedale il 1° marzo 1934. Esame obbiettivo : Donna di costituzione nettamente neuro-artritica, di struttura scheletrica regolare, in ottime condizioni di nutrizione 1 con ,·isceri toracici e addominali sani. La palpazione del ventre risveglia una discreta dolorabilità alla regione epigastrica e a tutto l'addome destro· dolorabili~ che è nettamente più accentuat~ però nel quadrante inferiore, in corrispondenza d.el punto di Mac Burney. In tale zona una palpazione anche accurata non fa rilevare alcuna resistenza. Esame ginecologico, negativo. Positivo il segno di Rovsing, negativi quelli di Blumberg e di Mu.rphy. Non anisocoria. '!em:perat1;1ra al i:nomento dell 'ingresso: 36,8; e ap1r~t.t1ca s1 mantiene anche per i giorni success1v1. Esame dell'orina: normale. Azotemia: 0,316 %0. R eazione di Wassermann: negativa. Pressione arteriosa all 'oscillometro di Boulitte: Mx. 150, Mn. 55. Peso: Kg. 68,100. Posta la diagnosi di appendicite subacuta, si d ecide d 'intervenire. lntervcrtto operatorio, il 4 marzo 1934 (prof. Ga1nberini). Narcosi morfio-eterea. Taglio laterale di Mac Burney prolungato in al lo e in basso. Appendirectomila. Sutura a strati della parete addominale. Guarigione. Reperto operatorio: Ceco discretamente fisso P.e~ fatti di peritiflite lateraJe. Appendice in posizione latero-cecale, notevolmente iperemica, edematosa e totalmente amputata a circa 1 cm. e m~zz-0 dalla blase. L'amputazione è completa; ~on esistono Jacinie connettivali fra i due monconi che appaiono nettamente distanziati fra loro di circa 1 cm. e mezzo. Il moncone basale è ridotto a un piccolo nodulo della grossezza d 'un pisello, sporgente sul fondo del ceco. Il moncone distale è fortemente aderente al ceco e si va allargando verso la punta che appare clavata e ritorta su se stessa. All 'esame anatomico il monco11e distale asportato misura 5 cm. e mezzo; ha forma lievemente fusata; è rivestito di sierosa opacata e ispessita e ha consistenza uniforme. A qualche mm. llalla punta s'impianta un brevissimo m esenteriolo, retratto, costituito di connettivo di aspetto scleroUco, pressochè priYo di grasso. Aperta I 'appendice, il suo lume appare fortement e ristretto, senza tratti però particolarmente stenotici . La mucosa è g rigio pallida, tumefatta; non v'è alcun contenuto e l 'apice è imperforato. L'esame istologico depone per un processo di ap1)endicite cronica, caratterizzato da ispessimen-


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(( lL POLrCLt N rco ))

to della sierosa, infiltrazione adiposa e neoformazione connettivale sottosierosa fra gli strati e i fasci della muscolare. Il tessuto connettivo neoformato , fra il quale si trova110 nun1erosi vasi di J1eoformazion e e accumuli di elementi parvicellulari , gi unge fino alJ.a mucosa, ove si notano infiltrazioni attorno ai follicoli linfatici della sottomucosa che sono ricchi di elementi. Gli epiteli .<]elle ghiandole sono in degenerazione mucosa; 1 'epitelio di rivestimento è in gran parte dege11 erato e caduto. La diagnosi i stologica è di appe11dicile cronica, 1·esidua ad infia1nmazione acuta, con particolari segni di iperplasia linfatica. 'Decor so posl-operat-0rio, 11ormale. La p. viene <liinessa .Jall 'Ospedale g uarita , in X ..giornata. -J

Nel n os tro caso J'anamnesi e i precedenti morbo i ci pos ono spiegar e a sufficenza co1ne il processo infiamrt1atorio svoltosi in preceden za e accompagnato da fatti di peritonite circoscritta , portò indubbiarr1ente a una distruzio·n e della porzione basale dell 'appendice. L 'esito del processo infiammatorio si può perciò ' eramente definir·e, nel caso nostro , com e lin 'a utoamputa.zione dell 'appendice, rimasta cliIticam ente sconosci11ta non essendosi r eso necessario 11n interve11to d 'urgenza. Le autoamputazioni ch e non hanno richiesto i11terve11to d'urgenza, e ch e perciò sono ri111 aste scon osciute, sono , nella letteratura, assai rare. Delmas è riuscito a r accogliere soltanto nove casi, dei quali cinque con con servazione del n1eso-appendice e quattro con liberazion e completa del segmento distale deJ1;.appendice stessa. Egli ne ha aggiunti altri cinque n ei quali il meso era con servato, m en' tre in uno il seg·m e.nto distale era libero. For11i ha descritto un caso in cui la base del] 'appendice era sostituita da una sottile lacinia di con11ettivo cl1e si fissava sulla faccia inferiore del ceco , all'estremità della sua banclelletta artteriore. Avoni riferisce due casi da lui osservati, in uno dei quali l'ap·pendice era ridotta , n el suo terzo prossin1ale, a un grosso cordone fibroso e a un cordone sottile nei suoi due terzi distali; cd essendo fissata tenacem ente alla parete laterale del bacino, assu111eva l 'aspetto d 'una corda tesa fra questa e il ceco. Nell'altro caso, invece, --- in cui .p iù che di amputazio·n e vera e propri~ si l)UÒ parlare di ob]jterazione o praticando segmentazione dell 'appendice uné\) laparatomia per sten osi intestinale cronica riacutizzata da prob·a b·ile briglia della regione ceco-apper1di colare, trovò un'appendice straordinariamente lunga, fissata con il suo apice al meso di un 'ansa del tenue, così da formare un ponte teso fra quest'ansa e il ceco. Sotto qu e~to ponte s'er a insinuata un'ansa del tenue la quale 11e riusci.va fortemente compressa, an1

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che in virtù di serrate aderenze fra il tratto rnediano del ponte appendicolare, sclerotico, e I' an a del tenue ch e n e aumentava il cingolo strozzante. L 'appendice asportata apparve obliterata nel tratto 1nediano da una specie di setto connettivale duro, biancastro, stridente al taglio . ~1a se i casi di autoamputazione del1'appe11dice sono, come ho detto sapra, così scarsi r1ella letteratt1ra , si deve tuttavia ritenere che assai più frequenti siano le osservazioni da parte di molti chirurghi i quali non hanno creduto di farn e JJarola; e che i11 molti casi la difficoltà di ricer care e di isolare n ella sua totalità l 'appendice infiammata e circondata e talvolta ricoperta da numerose adere·nze, ren(lano diffi cile, se non imrpossibile, riconoscere il suo vero stato ana.t omico. Comunque, anche soltanto in base ai fatti bene accertati, l 'amputazione sponta11ea del1' appendice può determinarsi in vario modo e in diversa sede. Essa può essere sezionata alla base e fissata ancora dal suo meso che risulta spesso conservato (Delmas, Forni); oppure la sezione p11ò interessare la sua parte mediana in modo da dividerla in due segmenti di lungh ezza pressochè ug·uale (Aveni); oppure essere amputata nel suo segmento basale, come nel caso <la noi osservato; o, infine, solo la punta può essersi staccata. ]n una paro1a, la sede dell 'appendice amputata è tanto varia, in rapporto al ceco, quanto è ' raria ]a . ua sede normale. 1

* ** osservazioni cliniche

Queste offrono l 'opportunità di alcune considerazioni sulla patogenesi e sull'importanza clinica di tale esito . È indubbio che nella patogenesi dell 'autoan1putazione dell'a1p·pendice si debb·a attribuire una importa11za notevole al processo necrobiotico e distruttivo. L'anatomia patologica e la cljnica ne offrono quotidianamente prove inequivocabili. Ma è anche vero che quasi sempre la distruzione è parziale, e vi si può osser,·are una perforazione più o meno ampia , m a non la distruzione totale , circolare, segmentaria dell 'organo. Per spiegare tale evenienza , Forni ammette, oltre .al processo distruttivo infiammatorio , un • • • • fattore locale che ag1sca in via n1ecran1ca r· contemporaneamente o in secondo tempo: un calcolo, per esempio, che determini nella sua sede appendic.olare un processo di atrofia da compressione e un a con secutiva amputazione. Oppure , -- e anche questo è un fatto di abbastan z::l frequ ente osservazione, - ch e una precede11te flogosi Ft11pendicolare abbia prov~­ cato la forn1azione d 'un a briglia, d 'una gom1-

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SEZIONE PRATICA

ta f ura o di una torsione che abbiano reso in .qt1e] punto la parete dell'organo più sottile e r11e110 nutrita , così da offrire a un secondo attacco in fiamm.atorio un terreno particolarme11te adatto alla sua sezione totale e al suo di:S1acco. Fra questi casi si possono comprendere , a mio avviso', i processi infiammatori an(J1e lievi chPi abbiano causato una oblitera.zione di t1n detern1inato distretto vascolare de] r11eso; poichè qui si stabilisce un Zocus minoris resist?nliae nel quale , in un secondo tempo , in '<)CCasione d'una flogosi appendicolare an-cl1e in clipendente, si può avere 1'amputazione total e dell'appendice in virtù della minore dift:5a q11ivi offerta dal tessuto, consecutiva al difetto di nutrizione. Nel nostro caso abbiamo constatato che i due capi dell'appendice, distale e cecale, non s i erano del tutto obliterati e che l 'appendice era rimasta esclusa dalla circolazione intestinale, ma n11trita a sufficienza dai vasi del mesa. È noto che quando un tratto intestinale veng,a totaln1ente escluso, si creano condizioni particolari, per le quali più fa cilmente il suo co11tenuto bacterico si esalta e si virulenta ; n è ~i deve riten ere che la separazio·n e dell 'appen dice da] ceco possa rendere quella m eno capace d 'infettarsi. D'altra parte non si può di menticare che anche quando l'appen di ce non è più in rapporto col lume cecale, essa conserva A.ttraver o iJ mesenteriolo, i suoi rapporti linfatico-vasali; e che l'infezione perciò può avvet1ire , - com e del resto clinicam ente spesso si osserva , - per via ematogena. E neppure si può pensare che l 'appendice o parte di essa, staccata cornpletamente, possa andare incontro .a un processo di riassorbim ento. Se ciò è possibile, - qualora si tratti di piccole porzioni di appendice staccat!l da] m eso e quando il processo necrobiotico dovuto al1'azione dei germi abbia distrutto l'organo escluso, così da permettere che una neoformazione connettivale sostituisca la parte di appendice staccata , - ciò si deve escludere se l 'appendice ha conservato il suo mesa o la nutrizione sia in qualche modo assicurata. Essa costituirà sempre un pericolo per una recidiva , in quanto si potrà avere una reinfezione per via sanguigna o per via linfatica, anche se ogni connessione anatomica con il lt1me cerale sia stata abolita. Inoltre la particolare struttura linfatica dell'appendice r enderà meno probabile che in essa si determini quel processo di atrofia assai bene studiato e d escritto da Forni , alcuni anni fa , nell 'esclusione dell 'int€stino tenue. \fa, anrl1e .. e si amn1ette ch e il moncone ce-

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ca le possa subire per proprio conto tale processo d 'involuzione, facilmente si comprendono i danni che possono derivare al malato in segl1ito a que&te al1toamputazioni, e come perc,iò sia importante ricercarle e riconoscerle dura11te un intervento o un reintervento, per evitare una recidiva 1)ostoperatoria con tutte ]e sue dannose co nseguenze . ])al lato clinico non vi è alcun sintoma cl;le, i11 sog·getti non precedentemente operati, pos~a far supporre un 'amputazione durante un attacco appendicolare acl1to. Al contrario, se si tratta d 'individ11i già ap11endicectomizzati, i segni clinici possono talvolta con sufficiente chiar ezza riprodurre il quadro d'una 1p eritonite circoscritta o generalizzata; ma anche allora la nozione anamnestica d'una pregressa appendicectomia rischia di condurci fuori di strada, fa cendoci sospettare una colecistite, una salpingite, una epiploite, ecc. Da queste .brevi considerazioni appare evidente che nei soggetti non ancora operati, e che h.anno sofferto in precedenza una flogosi apllendicolare, lo studio della esatta topografia del dolore con le sue probabili variazioni fra 11na crisi e l 'altra, e una particolare attenzione verso i sintomi di un 'appendicite retrocecale o d '11na forma pelvica, e infine la ricerca, durante l 'intervento , e l 'asportazione in totalità dell'appen dice, dovranno co tituire una regola la quale acquista tanto maggior valore in quanto si sa che possono determinarsi autoamputazioni le quali rimangono clinicam ente sconosciute e sono soltanto apprezzab1li con una esplorazione diligente e metodica della regione appendicolare e di quelle limitrofe. Una volta individuata e asportata l 'appendice, sarà bene verificarne sempre la punta. Un aspetto cicatriziale di questa, l'assenza di frangia grassosa , un'appendice estremamente corta debbono richiamare la nostra attenzione sulJ a possibilità di un 'autoamputazione. Osservate queste precauzioni, trovandoci in presenza di un'appendice amputata, si dovrà ricercare accuratamente il moncone staccato che può essere anche a berrante. Si esploreranno perciò la regione ileo-appendicolare, il mesoappendice, la fossa retrocecale, la zona retrocolica destra, il piccolo bacino , servendoci del dito, e badando soprattutto di non scollare un 'appendice senza vedere bene ciò che si fa , rischiando così di staccare aderenze rprovvidenziali o di rompere qualche arteriola importante, determinando un 'emorragia ch e un tamponamento alla cieca difficilmente riuscirebbe a frenare. Tt1tto ciò è tanto più importante se si pensa 1


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IL POLICLINICO »

cl1e l'asportazione incompleta dell'appendice, éiSsai facile nelle autoarr1putazioni per le ragioni dette sopra, espone con ogni probabilità il paziente a una recidiva postoperatoria la quale potrà essere più o meno grave, ma anche fatale. In tali recidive, costretti il più delle volte a operare a caldo, se si ritiene che l'asportazione dell'appendice sia controindicata dallo stato generale del malato, çi si dovrà limitare a drenare ampiamente la cavità ~ritoneale e procedere poi, in un secondo tempo, alla ricerca e all 'asportazione del moncone appendicolare residuo.

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TECNICA CHIRURGICA Per diminuire i rischi dell'emorragia gastrica post-operatoria (*).

Nel rispondere a quelli eh 'egli dice i miei cc a1 p punti », l'amico Cavina ha leggermente s.postato la questione. Prima di tutto, se per app.u n ti egli inten·d e , nel caso mio, dei rilievi diretti à colpire chi ha E-critto, io ho il dovere di dirgli che tale non er.a la mia intenzio·n e: e mi è a.n zi gradita l'occasione per dirglielo co·r dialmente e in pubblico. Se invece « appunto » viene inteso nel se nso di precisazio ne della realtà, faccio osservare che RIASS·UNTO. io miravo a dire soltanto questo: Cavina ha giustificato la illustrazione dell 'uL 'A ., dopo aver descritto un caso di amputile artificio di v. IIaberer contro l'emorra1gia tazione spontanea dell'appendice da lui osser- gastrica post-operatoria traendone argomento, ' rato, discute la patogenesi e l'importanza cli- non solo dalla stia ·p ersonale soddisfazione ma nica di tale evenienza operato ria in rapporto anche dalla1 mancanza di qualche mezzo analoal processo necrobiotico e distruttivo dell'apgo che sia in uso da noi in Italia. Io ho voluto pendice, e insiste sul concetto che nei casi di ricordare che questo qualche metliz o analo go autoamputazione si debba ricercare accurataera stato per lo rrte·n o consigliato da me nel n1ente e m etodicamente il moncone amputaa TrattaJto della Scuola !\omana ». Ma lo ricorto, allo scopo di evitare recidive che esp·o ndavo (come ho scTitto) soltanto per far sapere go110 il n1alato a reinterventi sempre gravi e che la nostra deficenza a questo riguardo di talvolta fatali. tecnica operatoria era meno grave dd quanto Catvina aveva fatto risaltare. BIBLIOGRAFIA. E se Pototschnig f1a riohiamato la tecnica del AvoN1. L e 11.mputazioni spontanee dell 'appendice. v. Haberer già nel 1927, se Cavina l'ha descritta Bullettino delle Scienze Mediche, 1926. nel suo opuscolo su Ila resezione gastrica edito DELMAS. Les amputatios sponlanées mécoll:nues dal Ca.p pelli l'anno avatnti alla rpubblicazione de l'appendice . Thèse de Doctorat, Paris, 1924. mia, non· sono q11esti nuovi conforti alla 0 pporFORNI. Nota sull 'ampdtazione spontanea dell'aptunità della correzior1e eh 'io volevo po·r tare? pendice. Bullettino· delle Scienze Mediche, maggio-giug n o 1925. Perfettamente convinto - come Cavina della convenienza che al pericolo, della emorragia gastrica post-ope.riatoir ia sia rivolta ogni atRicordiamo l'lateressaate pubblloazloae: tenzione da parte ·dei cihirurgi , e già ricreduto oott. E. FIORINI - come ho scritto l 'altra voltai - nel nlio otAiuto nel Reparto Chirurgico dell'Osped. Civ. di Verona timismo sui prog.ressi della tecnica , traggo anL'APPENDICITE CRONICA (.he da questo amicl1evole scambio di conside.STUDIO ANATOMO-PATOLOCICO E CLINICO razioni il convincimento che .agli Italiani si im · (con 18 figure su tavole fuori testo). pone sempre più il bisogno di far meglio cono. INDICE. STORIA Il IEFINIZIONB, pag. 7 a 10. SIN· se-ere reciprocamente il proprio lavoro per frure , TOMI, pag. 11 a 20. RADIOLOGIA DBLL'APPBNDICITB CRO· llOn dello chauvinismo , ma una iproficua co1JaNICA, pag. 21 a 30. DIAGNOSI DIPPBRBNZIALB, pag. 31 a. 56. - APPBNDICITB CRONICA D OCCLUSIONB INTESTINALJIJ, horazione scientifica. G. B..\GGIO. 1

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pa.g. 57 a 59. - APPENDICITE CRONICA ED BBNIB, pag. 60 e 61. - APPENDICITI Cl\ONICBB APPAUNTEMl!INTB O BEAL· MBNTJ!I A SINISTRA, P&i?. 62-63. APPENDICITE CRONICA R ALTERAZIONI DEL SISTEMA NERVOSO, 1)3/g. 64 a 68. AP· PBNDICITE CRONICA Jll TUBERCOLOSI POIJMONARE, paig. 69 &. 71. -

APPENDICITE

pag. 72-73. -

CRONICA

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INVAGINAZIONB

INTESTINALE,

PATOLOGICA, ipag. 74 a 94. 100. - BIBLIOGBAPIA, pag. 101 a 117.

ANATOMIA

pag. 95 a Volume di pagine 120, con 18 fi•gure in tavole fuori testo. .Prezzo L. 1 4 1 più le spef!e postali di spedizione. Per ~li abbonat i al et Policlinico n , sole L. 1 2,60 in porto f ranco. LA CURA,

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Uff~cio Postale Succurl3ale diciotto, ROMA.

Nella discussion€ che ha tenuto dietro alla nota di Cavina per diminuire i rise.b i dell 'ernorragia gastrica post-operativa e nella quale egli adoperò una espressione infelice e non giusta e cioè che presso noi non è curata co(*) Con le due note dei pro~. BAGGIO e .P. BA.STIANEr.r.1 riteniamo o.Pportuno chiudere la dis~ussione? ringraziando tutti ~ valorosi co!laborator~, che. ?i hanno fornito sull argomento importanti notii1e <li tecnica sull 'emostasi gastrica.

LA

REDAZIONE.


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111e i dovrebbe ]a legalura dei vasi nel taglio çlella parete- gastri ca ecc. io r1on volli inte·r ve·nire. Se ne comprenderà 1.a ragio·n e do·p o atver letto ques ta nota. Resezio11i~t.a gastrico per cancro dal 1903, pe1 ulcera dal 1909-191 O, fui fedele bottonista· (bottone del I\1urphy) fino al 1924 quando do-· 110 aver fatto qualche r a1 ro corno al bottone (il pri1no nel 1913 - vedi Clinica Chirurgica, 1914 it. 5 - e g li a ltri pochi nel '23) divorziai co•m pletan1e.ntfl co1ne ho d etto nel 1924 applicando allora sen1 pre la tecnica del]a gastro-dig iunosl omiai a . utura. diretta senza n1ai avere ado,p er ato e11terostati (.-tr.c hivio It aliano di Chirurgia, vo1. XXTJ , fa r. . 2, anno 1928) ovver o coll 'a bolizion e d ella stasi nel le operazio·n i ga s tri che. on entra i in discussion e d opo la nota di Cavina1 i)er chè in vero non mi parve n e avesse il m erito dal punto di vista chirurg ico . Se Gioia fa d eri\ are la al'latciatura diretta d ei vasi i1el taglio delle pareti gastrica e intes1 inale (g·astro-enteroanastomosi) dal non u o <lei con1pressori, a r11e sembra ch·ei essa pro-· ,·eng.a dal più sernplice canone di chirurg ia generale o m eglio di t ecnica operativa , trattanclosii spec ie di organi cavi. I11fa tti è possibile rton 11lacc ia re dei vasi quando si sezionano le ,p areti gastriche e d intestinali ? Noi sap piiamo c~he, sia otto la sierosa ch e nella sottomucosa ; vi son o vasi no11 di picco·l o calibro e ch e f'e non a l laccia ti possono dar luogo a n otevoli e111orragie ::t11che rr1ortali. L 'ematemesi e le n1 elene lo atte.stano _ Ebbene er a· log ico ch e il cl1irurgo dove.ssc direttam ente pinzare, e a] ]accia r e ciascun vaso nel ]' eseguire la sezio11e quando naturalmente, con1e io sempre feci, 11011 adopera i compressori. Non ~ ti n10 davver o n ecessa1r ia la a11accia1 ura alla v. Haberer tra figgendo co11 puntri J.a sol tornucos.a '.\l di ~otto d ei vasi. L 'err1osla i cori Koch e r e allacciature diret te f. in verità la r>iù semplice, ]a più fa cil e, la più rapirla.. Il coltello diatern1ico ancora non può davyero sostituire l 'allacciature e deve l 'e a re s ulla coscie nza di chi l 'adop•erò p er più di un obitll s àa. ernorragia . Ed ecco la mia tec.11ica. Prop·a rata l 'a sola di rnesocolon e fissato·l a alla fa ccia post eriore dello s tom3 co con 4 punti (2 polari e 2 equat(1riali) io roto u11 poco 1'an sa del digiun o su1l 'a8se longitudin ale in modo ch e rimanga una e~tension e maggiore di parete inte tinale su cui deve cader e la sezione per la ga tro- en ter oanastomosi e la fi sso con due anse di seta ottjle agli estremi doll.a lunghezza voluta per la lleobocca. Ho l 'attenzione di leggermente dislendere la porzione di ansa dig iunale prin1a 1

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SEZIONE PRATJCA

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tl j fìs arla· cor1 . due . a nse alla fa ccia posteriore

dello sto·m aco . Allora afTìd o- le due· anse di seta cl1e ·chia n10 a1ìse àirettive all 'aiuto ch e tirar1do u quelle pone i.11. dis tensio·11e la lung hezza del1.a paret e. gastrica e digiunale fissate. Allora eseguo t1na suLt1rfl contir1ua siero-·muscolare co·n filo di seta e cori a.g o in testina] e (io non él dopro mai portaghi) a punti ravvicinati (a u11 ntillir11elro e rr1 ezzo o poco 1più di distanza l 'uno dall'altro) . Nei pri1r1i te1r1pi i>assa, o ogll i ·l:-5 punti un punto indietro di rinforzo alla Do yen, oggi t eng 0 s tirato il filo co ·ì c he i }} Unti si mantengono di ste. i alla te11sione volutn ~ Questi punti a sutur a conti11ua so no l'a pid a111 ente ap·p lic:.ati (certo più rapidamente dei punti . Laccati se la sutura fosse fatta con que~ ti ) . Eseguita tutta la sutura ron tin ua a l1 o·r a n1 i :tccingo ::i sez ionare la sier osa, la muscolare ecc. c.l ella parete gas tric~. P erò JYrin1a i vasi sotto.: ierosi corri, por1den ti a.Ila futura ezione sono :cmipr e da m e allacciati o co,n a llacciature (e1nostasi definitiva) prima di sezionarli nella 11a r ete gastrica o se no afferraiti co·n K och er e qui 11d-ì allacciati . Pratico quindi la &ezion e clella sierosa a 4 rn / m. dalla sutura continua, della.i muscolare e so ttomucosa pinzando se vis ibili i va i i.:rirna di sezio·n are e se no dopo se il calibro lo richied e. Quindi suturo insiem e Ja parete gastrica e la digiunale trasfìgge11dolc a tutta sosta11za e~eguendo cioè una sutura n1a s$i ,·a co ntenti va em ostatica (1\lbert-Ha1t r11ann) ed una siero-muscolar e protettiva, aclesiYa a 1>u11ti molto ravvicinati e tesi. ~ in queste suture ch e il chirurgo gastrico d eve saper nl etLer e quel transjerl di sensibilità in m o do da 1ton d eterminar e zone necroticl1e pericolo e per lJerforazioni e e·m orragie. Bisogna notare che tutte le suture per l 'anastomosi e anch e pe r c hiuder e monconi gastrici, ono eseguite so tto la stiratura delle ail1 Se direttive. Ora quando es. e su tl1re son e, ultin1ate e le anse di'rettive ~on o rilasciate l e pare li gastriche (i tess uti 111 eg·li o) e le intestinali si accorciano e i punti si a' vicina no costituendo una vera costura (nel benso d el lavoro fer11minil e) . La possibiltà di Yasi san gui11anti è un.a r arità. Dun<Jue all 'allacc iatura diretta dei vasi ne] taglio gastrico ecc. io fui automaticamente portato per ch è i o r11a i ado1)er<ti eiil r rostati o 1:1 :<t:-is i n elle operazio1ri gastrich e e a questa aggiunsi t1n 'emos tasi indiretta dei Ya si l)Ìcco ii a I11 c·7.zn de 11 'arti fì zio di utura dell e par eti gastr o-in testina li rr1en tre ql1e 1e erano allungate per la tr&izione ~ ul]e anse diretti,·e. Mi parve insomrna 1'allacciatura <liretta n on artifizio n1a canone di tecni ca operativa e mi dette Ja certezza di una emostasi perfetta cosi da portarla come argom ento per il n on uso dei compres1

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cc IL POLICLJNJCO ·>>

80ri Gltre all'evitato pericolo di con1pressioni dannose sulla n1ucosa e alla sua resistenza biologica. Certo· questa tecnica mi ha· corrisposto Dvendo avuto 3 soli casi di emorragie e non mortali sebbene a$sai gravi sopra a 500 circa re5e:iioni gastriche per carcinomi, per ulcere ga.5 Lriche e dt1odenali e per soppressione del molore gastrico (antro-·p iloro dei fisiologi) çon , -&rie i11dicazioni, per degastroenterostorriie r•er i11dicazio·n e errata d ella g . ent., e che rientrano riel disc reto numero di restaurazioni gastriche. Natur.al'me11le i11 qt1esta c ifra di interventi non sc)r10 comprese le gastro-digiunostomie fatte soltanto per l'indicazione unica, la stenosi di varia natura (tumore, eYoluzione fibrosa di ulcera, compressione 8ul duodeno (le jour après dei colecistec tomizzati, con1e s 'eprime lo Chauff8rd). Rig·u.ardo a s uturare i vasi del digiuno che il Chiasserini ritiene opportuno e che il Niosi fa d.a alcuni anni io non ne ho mai provata la necessità, dato il genere di sutura che eseguo, e il m~teriale seta che adopro . Certo questa discuss io·n e sopra la nota del Ca vina << per diminuire i rischi dell'emorragia gastrica post-operativa » sfiora adesso la polemica. La sfiora non tanto sulla sua essenza di questione di tecnica operativa ma per la frase no11 corrisponde11 le a verità e che cioè cc presso noi » sulla qt1estione non si abbia adeg11at.antente richiamata l 'atte11zio11e. La cl1irurg ia italia11 a rappresentata da Clinici l1niversitari e ospilalieri è i11so1~ta e ciascuno ha voluto con correre a portare il suo contributo. Così ho fallo io c11e n1a i adoperai co111pressori od enterostati e questo corrente.n 1ente fin dal 1924- , e cl1e ho per sen1plice canone di tecnica aperatiYa i11 tagJio di organi cavi esegµita sempre l 'allacciaitura diretta dei ,·asi delle pareti gastriche e a più forte ragione d ei sottomucosi e aggiung·e11dovi l 'artifizio della distensione delle pareti gastro-i11testinali ottenendo così anche un ' e111ostasi indiretta per i va si piccoli non a 1lacciabili con pinze a mezzo delle suture. E tutto questo per la storia come dice acutamente il Baggio quando entra nella discussione. La priorità poi , si comprende è come una meta sudaris nell'agone delle con1petizioni professionali. La conquistano sempre i più rapidi? Io, e co·n me nlolli altri , crediamo di no.

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compresi i sotto1nucosi)· aggiungendovi un suo semplice · artifizio di tecnica per 1'emostasi in·diretta dei vasi non pinzaibili e s~nguinanti e che fe ce sempre a meno della stasi gastrica (uso· di compressori). Prof. Dott. PIETRO B .<\STIANELLI Chirurgo primario Ospeclale Alberti S. Giovanni Valdarno e Ospedale òi Camerata, Firenze.

SUNTI E RASSEGNE GINECOLOGIA. La leucor1·ea delle

ve1~gini.

(Il. CRuJCKSIIANK e A. SHAHl\ltAN. med. journ., ott. 193+).

Edinbiirgh

L 'emissione eccessiva di secrezioni per la vagina può avere tre origini : la vagina, il collo o l'utero. Le ghia11dole tubulari dell'endometrio danno origine ad una piccola quantità di secrezione acquosa e fortemente alcalina, dal1'utero normale. La secrezione delle ghiandole rél.cemose è spessa1, n1ucoide, 11ormalmente in piccola qua11tità e nettamente· alcalina, con un ~1'H variabile da 8,0 a 9,0. La così detta secrezione: vaginale non è uria vera secrezione, poichè nt)n vi sono ghiandole nell'epitelio vagiTLHli; è bi~n castra, cren1osa, di reazione n1olto élcida e consiste. di squan1e epiteliali. L'acido 1\J:t tico, a cui è dovu La tale alta acidità provie11e dalla degradazio11e d el glicogeno nelle cellule e1)ileliali, probapilmente per azione batterica. rl'ali con dizioni si trovano 11ella vagina durante il .p eTio do rip·r oduttivo e per un certo tempo dopo la nascita, quando si trova del glicogeno in. vagina. La deposizione del glicogeno è prohe hilmente co111andata dall'ormone estro1geno. La leucorrea. è co,m l1ne ed è più frequ ente n elle donn e· rr1aritate (nel 33 °J~, dei casi ostetrici e ginecolofg ici). In que&ti e.asi , la e.a.usa è generalr.oente ovvia, per lo più dovuta ad infezioni cervicale con ec utiva al parto, all 'aborto, a gonorrea. i\1eno spesso la vaginite è do,,u ta al Trichoniorlas vaginalis. Meno spesso si l:t1n.entano di le•u correa le vergi11i, seb·b ene sia di!Ticile , e· per ovvie , ragioni, stabilire la frequenza. l\Iolti ginecologi 11all1no veduto casi di leucorrea in v·e rgini ed 11a11no trovato difficoltà a slabillirne I.a patogenesi , donde, frequenti j11su ccessi tera1Jeutici. Si arnmette ge11eralme.nte che dei disturbi C<Jstituzionali possono essere responsabili di u11 'eccessiva secrezione nelle vergini, dovuta ad un certo gra1do d'infezione della cervice. RJ ASSl-1'10. Sono staiti accusali con1e fattori eziolo·g ici a11che la congeslio·n e p·elvica e la costipazion~. L'A. fa noto che nelle operazioni fino dal $ècondo Payn e l'infezione cervicale dell~ nu~111913 in un caso e dal 23 saltuariamente ma depare (in cui il canale è ~or1nalmente nemp1to finiti va men te in tutti i casi dal 192± adoperò . da muco spe.sso e ten.ace c~1e ~gisce come un.a l 'aLl,acciiatura dJirella dei vasi (natura1menta b·a rriera contro la Gontam1naz10ne. della vagi1

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LANNO XLI,

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SEZJONE PRATICA

i1a) in co111incia generalmente con1e endocervic ite ed è deJ ti1)0 asc~11dente·. -lit alcu11i casi di e11docervicite di Burns , vi erano d ell e stig1nate g e1teralmente associa te alla masturbazione. Tale autore ritiene che l 'eccitazione sessuale è acCc.)111pag11ala da co11 gestione deg·li organi pelYici e, se vie11e rip·e tuta spesso, pro oca una condizione analo·g a alla congestio·n e, con ipersecrez ione delle g hiandole ce1·vicali e, qui11di 1eu co·n ·ea. I ge.11iLali esterni rin1angono com e sempre bagnati dalla secr ezione ed i batteri, seim pre p1r esenti , si possono diffondere all a ce rvice e1d infetl.are le g·l1ia·n dole . 1rna volta in fetta te queste, la i)rese11za de-i bacilli e delle loro tossine n1afltiene 1'ipa·sec1·ezione e i si ahtlisce Ja co11dizione di endocervicite. · Ancl1e Kidd e Sin1pson pensan o ch e la leucorrea d elJ e ragazze ia dovuta alla n1 a turbazione , n1a gli AA. ritengono che que ... ta ia u11a cau sa aboo tan za rara. Gli AA. si occutJano di quei casi i11 cui la paziente nega recisan1 ente ogni ra:pporto sessuale ed ha un in1 ene appare11temente intatto. Si t enga pre ente cl1e l 'esistenza d e.Jl 'imen e non è llna prova assoluta di v·e rginità . Si considera leucorrèa qùella secr e.z ione 11on tinta di sa:n.g ue - che si emette in grado t.ale da sporcare la 11ianch eria o da render e n ece sario l 'uso di u11 pannolino ed è co11 1idera ta dalla paziente con1e anormale; si e eludono, quindi, i gradi lievi o forti di secr ezio n e premestruali o che si hanno n ell e condizioni depresse di salute. Spesso, come si è detto più orpra, ri111an e ignoto il m eccanismo di produzio11 e e,'per consegu enza , r e ta in effi cace i] traittamento. Nei 76 casi ospedalieri (dal 1924 al 1929) oltanto il 56 % ha avuto g io,ram ento dalla cura ospecl~ liera ( dilaitazio·n e, ras<'hi.an1 ento , spennellat11re, 1a,ratvra della vagina con anti settic i). Gli AA., di fr-011 te a questi i·isultati , 11anno pertanto· p roceduto a completi esa.m i cli11ic.i e di labora!tori . Anamnesi completa, specialment e dal punto di vista se·s suale, esame pelvico sotto anastesia, e an1e ad occhio nudo d ella secrezione , radiografia d ella S€1la tt1rcica , n1 etabo1i~mo basale, e n1~taboli~mo d e llo zucchero. Gli esami di laboratorio comprende;yano: studio mic roscopico di una goccia della secr ezion e in solu zion~ fisiolo_gica ? _e termin_azione del !J-ìtH, ri petuti esami degli strisci e d elle culture della ' ra gina, canale cervicale e cavità uterina ; in qualche raro caso, escissione di frammenti di 1nucosa vaginale e ricerca del gli cogen o. Es1n1e ·delle urine per la ricer ca dell'ormone • • • p rep1t1J1tar10. Gli esar11i s.i possono considerare comple ti per 33 ·ra~,j , ch e possono dividersi in infettivi e non infettivi. 1) Leucorrea virgir1ale non infettiva. In a 1c11ni ca si ,-i erano forti sospetti di disturbi orn1onici (storia indi"""1.duale, di funzioni n1 estruali); si trattava di ragazze eccessi' am ent e vigorose, ch e si lamentavano ta1lvolta di dolori 1

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qualch e parte dell 'a ddon1e , talora con inter1nittrnze di ar11 e11orrea , periodi nei qual~ la leu correa aumentava. Età m e dia 19 anni (nel g ru1)po infetti vo 21 ). Di 5 ca i i11 cui si fecero g lis kiaigramn1i, in. 2 si trovò i1 oteYole diminuzion e della sella turcica, lieve ir1 un terzo , non s oddi ~ facente nel quarto e norn1ale nel quinto. ( :an1.µo -visivo norn1ale. In un caso , glicemia c1el 2 r>er 1000 e i11etabolisn10 20. Pro"Va di Zonde1k-t\schhein1 i1 egativa, n1a in . -1 ca:i su 5 èic.c.e sso di estrina n ell 'urina. :Ness.11na lesione alJ a vagina; i11 qualch e ca~o , t1lero p oco sv ilu1)1)a Lo , 4 ua e là con i1p€rplasia g hiandol.a re; epi telio vagi11ale fl orido con molti s-lra-ti- ed ahbonda11t e gli cogen o . La. secr ezione Ya,ginale era '"'pessa , b ianca o cr e1nosa e i1on irrila11te. Spe so aumentata prirna dei m estrui . .\!l 'esame 111icr oscopico flora del g rado I con abbo11danti B. vag inae (Dod e rle in) e cellule epi l eliali senza pu.. , ; 10 ~ les. o germe anch€ i11 c ultu.ra1; niente in Sabouraud. S1erili l.e culture ccrvic::t1li (tutt 'al f}lÙ qu.:iJcl1e s1a filo cocco) . Pleazione d ell a ~e c rezi one co11 i)I-l j 9 4 ,_ :i, - - , I. 2) Leucorrea verginale irifettiva. Nella 11 ia.g gior l)art.e dei ca i, . i è trovata u11 'i11fezione da Tricho1nono s ed i11 un ca, o, Af 011ilia vag in.alis. La secrezione d ei casi da Trich onio:1ns era piu acquosa, legger1nent e ~rl1i11n10 .. a, lal,rolla tinta di san g u e e ge neral1ne11te irril<J n le. Lai ,~u},ra e la ' 'agina apparivano s1J>e so i11fian1mate. La diag11osi cle11 'infezione ' "Cll ne f<.l tta esarninando a fresco un a goccia d ella secrezione, do,·e ~i ,-cd evano n11m er osi Trich.omonas mob.J.li . 1Flo ra del grado [ll , con ~,·a ri ati germi e celluìe di ipus; all 'esan1e culturale i11olti g·ern1i, i1-ia gc11eralmente 11on B. vagiriea. l\ eazio·n e; i)fI da 4,9 a 6,0. Nell 'u11iro caso da 1'/ on.ilia, secr ezione n1olto abbondante s-e.m i-purulenta ~ n1olto irritante co11 intertrigo; ali ' esa111e i11icroscopico a fresro e su striscio, abbondanti ce·l lule di l ievito . Tn due casi , un 'erosione d el collo sembrava la cau sa d ella leu correa. La vagin ite da T richon1ona1.s n ell e ver,~ini sar ebbe di orig in e endo.g ena . µe r ro11taminazione d t 1le feci , e fa cilitata dall a di1r1 inuzione d el g licogeno v.aginale. Trattame11fo. Si farà dop o accurato esam e della secrezione det ern1i nan do i)rirna il proces~o ch e provoca la leu correa . Si esan1inerà una goccia a fresco, si laranno degli ~ tri sci e si d t t ermine rà il pH. Nei casi infettivi, si faranno a1)'p]i cazioni }oc.a li di antisettici in forn1a di irrigazioni o di in stallazioni. "E: consigliatbile praticar e il trattan1ento per 7-10 g iorni , fac€ndolo ogni giorno . Vi è tendenza de11 'i11 fezion e d a Trich omonas a r ecidivare dopo il periodo n1 e~trua le. N€1 caso di erosione cervicale si procederà all 'esc i. io11e od alla caut erizzazione. ~ei casi non infettivi , i] tra tta m ento locale sarà probabilm ente ine ffi cace. T eoricamente, sar eb1b ero indicati i 'Pre11arati opoterapici. n1a le prove fatte non h ann o dat o alr un risultato itl

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agli .A...A .; sì può le·n lare l 'antip ituitrina . IncoS1[ill Li e poco soddisfacenti le cure con va ri t<>r1ici e con vitan1ine. Nulla si può dire per ora d cl lira Lta m ento m ediante I 'irradiazion e - d elle ovaie. Si d eve ten er presente La tendenza alla r erni&sio·n e sponta11ea ed alla guarig ione, frequente dopo il rnatrimonio. Importante è di r1 on seguire in questi casi le direttive da te 1)e1 quelli infettivi. La dilatazione ed il raschia-· rnento sono p {\,Cllgio che inutili, per ch è talora seguiti da infezione . N.elle con c Jusio·n i , g li AA. mettono in rilievo il sig n i fìcato d ella estrina, di c ui l 'iperproduzione sarebbe r esponsabile pe r l 'eccessiva d eposizion e di glicogeno e, quindi , per l 'eccesso di secrezion e. Ora , I 'eccessiva pro duzion e di estrin a sar ebbe in rapporto con una - dis fun ziorie d el lobo an teriore della pii tuitaria, rapporto c l1e è pa1rlicolarm enle evidente durante la g r a 'ridanza. Ne ll 'tziolo·g ia d ella leu correa ver g ina le n on infe ttiva , vi può essere un disturbo d elJ(.t fu n zio n e d ella pituitaria , ch e è u ggerito dal r eperto di una sella turcica ristretta in a1lcuni e.asi. Se,n za poter precisare m aggiormente la cosa, si può dire ch e molti casi di leu correa ver g inal e sono in ra,pporto co.n disturbi d ell 'equilib·r io o·rm~nico. fìl . 1

Sulla questione delle metastasi ossee del carcinoma del collo dell'utero. (C. TR.-\ UBE. Zentr. fiir Gyn ., 1933 , n . 49, p. 2 909).

I clinic i h anno rivolto, n egli ul l in1i anni , ] a lor o aLten zion e sulla que.s tion e· d ella fre·quen za d~lle meta·s tasi ossee d el car cinoma .d ell 'uter 0 . È risulta lo ch e la produzion e di ver e metas Lasi n el siste111a osseo n on è po i co.sl ra r a com e per l 'addie tro si su p pon eva . Son o riferjti sei casi di m etastasi o ee, d opo un tempQ più o n1eno lung o d a1ll 'a p ortaz ion e d el car cinoma uterino, rivelate i co,n d olori for t i in d e tern1i11ate seidi a secon d a de ll a locali zzazion e d ella m etastasi , con per d ila <li p eso e cach essia. Rest ai inceir to se la rel.a ~iva frequenza con <;uì n egli ultimi a1111i si osservar on o m eta ta ... i . -o~see d el car ci1101l1a d ell 'u ter o, sia d a a cri-ver si al fa tt0 cl1e la sopravvivenza d ell e d o·n n e · .c.a r cinorn ato e vie11e p rolungata d all 'oper azio. ne r a dicale e d.alla radiotera pia; oppur e alla circo tan za c]1e or a si pen sa più frequentem ente• alla possibilità di m et a .. tasi n elle o . . n e ch e quirtdi queste si cer cano e s.i trovan o nnch e più frequenten1ente . Quell o cl1e inter ess-a è il fa tto ch e qu e Le m etastasi ~i scop1·on o con l a Roen tgen,~·afla ]" ÌÙ frequenten1ente di prim a, tanto n·e i ca i trattati coi r aggi quanto in q11elli trattati c.hir u r.gicam en Le, e cl1e in acrord o con vari AA . ~i r iscontra un a precocità n ella nr oduzi on e d elle a ffezio11i ossee n1et asta ti ch e . Qu este co ns tatazi oni r endon o ancora più im1)0rtante ]a di agn osi precoce del c.ar c inom a uterino r-e r

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[ À NNO

XLI, .NUM. 44J

r ender e in1possibi1 e, co11 un precoce allonta11.arn·ento ra<licale d el focolaio primario la formazione di metas tasi. ' P er quanto ! 'effi cacia del trattamento d elle 1netastasi sia ar1cora di ·cus a , è doveroso in ogni caso fare u11 Lenta tivo tanto con la I~ oe:itgentera1pia ch e e.o n la radioterapia. Siccome le n1 elastasi ossee s:i producono pe r lo più p er via li11faLica ci si può domandare se non sia preferibile ne.Jl 'intervento chirurg ico la via addon1inale, in cui le ghiandole yen1g o.no all~·ntanate, i11vece d ella vi.a vaginale, i1t cui le ghiandole r esta r10 in sito. La soluzion e di ·ques ta q u estion e si avrebbe però soltanto se con ulteriori e$peri enze eseguite su vasto m ateriale si j)Otesse dirnostrare che n ei casi oper a ti per la va1g ina le 111elastasi ossee si p r od ì1oono più freque ntem ente ch e nei casi oper&ti per via a ddomina Je. A. MARTI NOLLI .

MISCELLANEA. Sul 1neccanismo dell'iperglicemia alimen· tare. ••

(lJ. E .

ALPERN .

Vrac ebnoje Dielo, 19.3 4, n. 3).

Il rtoto fe11ome110 d ell 'iperglicemia alirr1enlar e n on 11.a fi11or a trova lo una spieg azione uriiv ersalmente accelta ta. 1\1entre da t eimrpo ven iva a ltrib·uito a l fa llo ch e il glucosio ingerito atlrave·r so la Yena porta p a a direttam ente n elle ven e sovr ae1)atic he, per il sovraccarico l t 1npor arneo d el fe,galo, r ecenteim ente alcuni A.A,. . (Eis ner , F oer ter , Rosenberg) prop06er o invece d ell a teoria cc da riassorbimento n q l1ella e< riflessogen a »; econdo loro l 'iperg licemia è i ovuta ad un.a g licogen oli si epatica, ch e .avvien e p oco t e·1npo do·p o l 'ingestione dei carboidT ati in seioa uito a d un riflesso ch e a;vrehb e il su o pur1to di rp1a1rtenza n el ten.u e o nel ])ancreas n el mome nto di formazione d el secr eto ri:sp. , irtcr et·o e cl1 e ag irebbe sul fegato djrettame11te o per via d el sistem a n euTo-ve:get.a tivo dell 'i11Je tiri o· A confermar e.' tale ii10le"' i s tar eb·b e il fa tto ch e l 'iperglicemia si veri fica àncl1e d o1lo 1' in gesti on e di sostanze p r otei ch~, iion è s01np r e proporzio na~e alla carica dei carboidrati ed è s·p esso tanto precoce ch e n on po trel) be e 0r e dovula al riassorhim er1to (3-5-8 min.' - Martler e Tiiscl1awy) . Inoltre, seco11do Offenbach e H.ahn, l 'iperg licen1ia a1irrlen1 ar e ar e·b·b e molto p·i ù accentua ta n egli ir1.dividt1i con sis tem a n euro~vege1ativo facilmente eccitabile . L 'A. h a voluto s tudiare il meccanismo del ferj omeno ricorrendo ad o·sse-rvazione diretta s11i cani; egli ha praticato in essi la fistola: delln v. p.o rta e dell e v. so·p raepatich e; da queste e d all 'arteria fem or ale veniv.a prelevato il sangue e d eterminaita in esso ]a g li cemia a distanz:i di 7, 15, 60 mi11 . · e 24 or e d opo la cari ca di glucosio (2 gr. per kg . d el peso dell 'animal e). Da i protocolli d elle esperienze è risultato eh e g ià p oohi n·1in uti dopo Ja carica del g 1uco-


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XLI, Nli!\l . 44)

SEZIONE PRATICA

:sjo la quantità di esso nella v. porta erai netta, n1 e11te superiore a quella ' '- epatich e (in alcun i casi g ià dOf 'O 5 n1in. '). Il fatto depo,n e d e.c isan1ente cor1tro la possibilità d ell 'iperglicemia riflessogena , nella quale dovrebbe verific arsi il contra1rj o . L ' A. co·n clude i)er ciò che I ' i per.g licemia alirr11e11 tare· è da considerarsi com e dovuta al rias:sor bimen to diretto; del res to solo cosi si può :Si p 1 ~egare il fatto 11oto ch e essa si manifesta an.rh e n egli individui , il cui fegato per qualsias i J·a gionei è irr1poverito in g lico gen o . Del r esto è indubbio cl1e a11 ch e il sist em a n euro-vegetativo influisce sulla iperg licemia alim e·n tare i11quanto r egola la r apidità e l e m-od alità d ella g·licogenesi e g licogenolisi epatich e. 1

s.

MINZ .

Nove osservazioni perSì4oriali di cisti idatiche dell'orbita. (M. A.

C A NGE .

Gaz. des Hopitaux, n. 3, 1934).

L' A. ri1porta d ettagliatamente 2 e.a si di cisti ida ti oh e d ell 'orb·i ta· ca pita ti alla sua osservazi o11e nell'ultimo periodo .a tre settimane di int t-,,r vallo, e ricorda altri sette casi osservati da lui precedentemente. In' seguito a questi casi 1'A. fa notare il pr€clominio delle cisti n egli indi.g eni (su 9 casi 6 indig·e·n i e tre e uropei) for se in r apporto aJla loro vita , la legger a preponderanza n el sesso m aschile (5 uomini , ± donne), n1entre l 'età n on sembra a ver e impor ta11za . Com e vi sono d ei « campi maledetti n per il carbonchio , così sembra ch e esistan o d elle « terre i da tiche » e l'Algeria è una cli queste. Rig~uardo a lla sintomatolog i'é! si possono aver e tutte Je forme clinicl1e; ]a for ma infiamma(oria. che si annunzia come una tnonitet o come un fl emmo11e orbiL<trio , ma più spesso si ha una evoluzion e fredda e progr essiva c·o n ~softalmo , dolori e turbe visive. Una p·a rticolarità importante che non :'i ritrova n è n ei tumori solidi , n è n elle altre raccolte liquid e è la rapidità di evoluzion e, e questo costituisce un importante elem ento diagnostico. Come dice <tnohe Lagrange un esoftalmo lento n on pro;verà che il malato n on ha una cisti id.atica, m a ur1 esoftalmo rapido deve far pen sar e a questa affezione. 1 disturbi ootlilari sono n1iopia e iperm etropia, ch e pu ò gi11nger e fino n 20 D; alterazio11i c orneali g ravi in dipenden z.a de Il ' esoftaln10, del Jagoftalmo, d ella chemosi conigiunt ivaJe, dell 'edema corneale e dell e turbe n eurotrofic he. A carico delle r etine si può avere : atrofia., n evrite intraoculare, papillite da stasi. La ·loro pa togen esi, da to che sp esso com.paion o precocem e11te, sen za par a lle li sm o con l 'esoftal-· mo , 1.a si è voluta collegar e con acoidenti d 'imbibi zion e 1O$SÌca per il Jiquido idatico ch e filtra a ttraver so la par ete. L 'A. , _nur n o n escludendo qu esta patogen e i , pensa per ò ch e il ruolo più

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in1portante lo a bbia la compressione, dato che ~pesso· Cf?este alterazioni si modificano dopo interventi decompressivi o curativi (estinpazion e). Nelle -sue osserv.azio,n i ha trovato: atrofia d ella papilla 2 volte; nevriti ottiche 3 ·v olte· p apilla da stasi 2 volte; condizioni normali volt~. In 2 casi la com parsa di complicanze ·corneal.1 ha ~o,mprome~so ,l'i11tegrità , delJ'o!gano. . Riguardo alla diagnosi questa spesso· rimane incerta :per la controindicazione di una puntura esp1orait1va. Quando la tumefazione .è a ccessibile certo la diagnosi è più facile, ma quando essa è inaccessibile, è jl })roblema etiologico dell 'eso.fta lmo che d·cve esser e risolto con le su e molte ipotesi. La cis ti d'echinococco è semJ)r e unila terale, n1a n on tutte le tumefazioni f~ut~uanti sono c isl i idatich e, e d '~ltra rparte c1s t1 a forte tensione e a pareti spesse sono state pre~e pe.r tu~1ori solidi o n eoplasmi. Il fremito idatideo dall A. n on è n1ai stato trovato presente, m entre a ltri lo h a nno trovato, ma solo dopo ~nci sione ~lei piani di copertura. Rigu::.rdo alJ e ricerche di laboratorio I' A. in seguito ad u11a statistic.a dei pro p1ri casi e di osserva zioni di .altri AA. riporta i seguenti risultati: l'eosi11ofilia presenta n el 59 ,9 % d ei casi la sier or~azior:e di \Veinber~-Parvu n e·l 55,5 '% dei. ca,. s1, la intradermoreazione. di Casoni nel 44 4 % dei casi. ' . R.iguardo .al t:~ttamento bisog na aggredire la c1st1 ~alla via p1u ~reve e per il tragitto più dir etto in quella reg ione dove tendon o a esterio1:izza_rsi. Le ci sti. sor10 2 volte più frequenti n e.Il emisfero superiore che n elle pareti laterali e 2 volte più frequenti n elle pareti laterali ~he n ell 'emisfero inferiore . I processi usati ~ono l :orbi toLomia e la resezione tem.p orale della par ete esterna dell 'orbita (op er azione di Kronl·e in). L'A. ha eseguito sempre l 'orbitotomia e solo una volta è dovuto ricorrer e ali ' oper azione di Kronlein. Eseguita la estirpazion e della c isti è stata fatta la 1narsupializz:izione d el pericistio , J)er m a nten er e un orifr cio di sicurezza alle sièrosità spesso .abbondanti ch e s~auono aJl 'inter vento. Rig uardo ad accidenti pos t- opera to ri'~ è stato 110 Lato J 'edem a delJ 'orbita , la cihem òsi 'conmuntivale, l 'esoftalmo secondario, e anch e fen'rime~ ni gen erali; per tutto questo n on si d eve incoll)ar e l 'u s.o del formolo ch e non ha aJcuna azion,e nociva n è d al punto di vista Jocale, n è gen erale. Compli.ca zi~ne in attesa è l 'ectrop ion d ella p~ lJ:>eb-ra inferiore, dovuto alla sutura d el peric1st10 alla pelle della palpebra. Questa com plicazion e è facile evitarla se si sta attenti c he la sutura n on d etermini a lcuna deform azion e im m ediata. ~fegli o p ra ti ca re u na mar su piaJi zzazione impe rfetta che cor rer e il rischi o di defor. m azioni con secutive. In tre casi si è avu ta parali i d el r etto estern o. Si d eve pensar e sia rhe il muscolo sia sta to

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« IL P OLICLINICO »

la sede iniziale della cisti, sia che i fenomeni compressivi, le n1anifestazioni infiammatorie e gli accidenti anafilattici locali comportino alterazioni del tessuto cellulo-adiposo per sclerosi, e del tessuto n1uscolare per miosite inte·r stiziale. U. BRAC CI.

CENNI BIBLIOGRAFICI (I) E. J. PAMPANA. Vila più sana e p1iù lunga1. Libro d 'igiene dedicato alle persone colte. _Un voi . in-8!), di 114 pagg. Edizioni « Annali di igiene», Roma, 1934. Prezzo L. 12. La ' 01.ga.rizzazione dei principi di igiene, oltre ch e sc.ienza, è un 'arte difficile; anzitutto, arte di farsi leggere ch e , se manca a tanti che fanno pro.fessione di scrittore e si occupano di t ose più di, ertenli , non può e~sere frequente nell 'u o·m o di scienza il quale , a giunta, tratta argomenti ch e possono esser e ritenuti noiosi . Jler l'ig ien e, si aggiunge un 'altra diffi coJ:tà: l 'esagerazione degli ig ie11i ~ti arcigni ed arrabiati , ch e ,,orrebbero ridurre l 'uo·m o a far vitèl di anacorela e , per salvarlo daJle malattie, gli fanno 1}erd er e ]a gioia di vivere·, e'd ottengono i1i,·ece l 'effetto OJ)posto. Ben altra aria respiriamo con i) libro del prof. Pa111pana. Prin1a cosa, è u11 J~b·ro che si Jegge volentieri ed , attaccato un caJ)itolo , viene il desiderio di continuare. La scienza , di cui è materiato, no11 vi 11esa, ma dà i] sale ch e condisce il di correre p.iano e fami]iare dell'A. Uomo del suo t en1po , egili no,n nega ai ~t1 o i co·nten1pora11ei i piaceri ch e può offrire Ja vita, tna solo indica il modo di u sarne e di trarne anche ,-antaggio, la n1aniera di risentire il minor dan110 possibile dal]a vita artifi ciosa a cui siamo costr etti. L 'ig ie11e persona1e. de]l 'ambiente, le intossicazio1n i vo111ttuarie , i] lavoro. sono trattati in Ull prin1.o ca·p itolo. L ' A. si occupa in seguito de11a n1edicina preve11tiva, tema questo di gr-0 nde attualità, completato dalJa visita period ica, integrando il capitolo con norme pra.ti(.h e su alcune malattie infettive. A parte, tratta le grandi n1alattie sociali di oggi : 12 tubercolosi , la mala1ria , le malattie sessu<i1i , i tumori ed in seguito alcune malattie pr evenibili , il raffreddore, i_reumatismi e le malattie· carr diach e, le infezio,n i tifose, ]''ipertensione, le jnfezioni focali . Da ultimo, qualch e cenno sui nu111erosi infortul}i a cui la civiltà moderna ci espon e e ch e d~biamo cer care di • p·r e, e.n1re. . Al buon libro del prof. Pamvana è da augurare la più ampia diffusione. fiD. 1

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Sc ritt~

·m edici in onure di R. Jemma. Ed . E.

Sorm<ini , Milano , 1934. Tutti gli am.ici e gli estimatori di R. Jen1ma hanno voluto collaborare a questa opera desti(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si d(>si<lera l a recen sione .

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nata ald onorarlo; e il lettore ,-i troverà il no1ne di, tutti i nostri migliori Pediatri e di tutti • • • • • i magg1or1 stranien. Come avviene per queste raccolte, gli scritti riguardano argo·m enti più svariati, e co,stituiscono nel loro con1plesso una mole di lavoro e di nomi che degnamente conferma I 'a·l to ri~petto e la grande fan1a di cui in Italia e ali ' estero gode il nostro illustre Maestro . -~· Bella la veste editoriale; nun1erose e nitide le figure; c.h iara la. stampa: nell 'insien1e, due SJ)lendidi ' 01un1i. \,-. SERRA. 1

A.

Origirti e vice11de della1 trasfusion.e del sangue. CooperatiY,a 'fipografica Azzo<ruiidi , Bologrta. Prezzo L. 12.00. La trasfusione del sangue 11a una storia e SIMILI.

su questa s toria mo]to è stato scPitto.

Il libro del Simili ha il pregio di raccogliere i1l picc-0,Jo ' rolun1e tutte le 11otizie sull'argo111ento chiosandole con rili e,-i critici melto • • conv1ncent1. :E: scritto con nì.olta chiarezza ed i11 n1odo dia av, incer e l 'attenzione de] lettoìfe . DR. 1

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Importante pubbllcaaloae:

Prof. ARCANCELO ILVENTO V. Direttore Generale della Sanità Pubblica del Regno • Do... cente di Igiene SocJale all'Istituto « B. Mussolini », Clinica delle malattie tubercolari e d ell 'apparato respiratorio della R. Università di Roma .

Igiene sociale della tubercolosr Lezioni tenute in Roma nell'Ospedale di Porta Furba al Corso di perfezionamento per i medici specializzandi nelle malattie tubercolari e dell'ap· • • paratfil respiratorio. (Anno accademico 1931-1932) Raccolte dal Dott. Albi no Ciucci

Rivedu'e e completate dallo stesso Prof. A. I LV ENTO INDICE 't>EGLI ARGOMENTI : lntroguzione e cenno storico , La tubercolosi « mai:f{tià socijile » : B4filli tupe,rc~lari. Frequenza del bacillo bovino nella tubercolosi unian.i , Bacillo tuber'"olart. umano , Virus filtrabile: Bacilli acidoresistenti , Azioni pat~gene del bacillo tubercolare umano , Fonti d'infezione , Vie d 'ingresso ... Comportamento del bacillo tubercolare dop~ il . suo. ingresso ne.I... r organismo • , Infezione polmonare pe.r Via hnfattca .e per v•:i sanguigna ... Diffusione d~lla tube.rcolo_s1 nella popo.laz10!1e: Pn: ma infezione. Soprainfezione. Reinfezione , S1ntes1 dei quadr• clinici: Infezione tubercolaYe pre,natale. Disposizione individ!"ale. E redità di terreno. Cause ereditane di minor resistenza , D1spo, sizione individuale ... Influenza della tubercolosi dei genitori sulla resistenza dei figli all'infezione tubercolare , Disposizione di razza ... Studio dell'endemia tubercolare nell'ambiente sociale ... Fattori dell 'ambi;-::ite naturale , influenza del clima , Distribu.zione dell'endemia tubercolare secondo le statistiche demografiche • Mortalità nelle varie Nazioni , Mortalità in Italia , Mortalità in Italia per qualsiasi- causa e per malattie tubercoJar1 dal -18~7 al 1925 ... Cifre assolute , Mortalità tubercolare nei Compa~timenti it"1iani ' .. Mortalità tubercolare in rapporto con l'età ed il sesso • Morialità tubèr.colare in r~Ot"tq; all~ s~Miq11i , rylort_alit~ tu, bercolare nel sesso femminile , Fattori sociali della tubercolosi: Abitazione. Città. Campagtia. Lavoro. Alimentazione. Condizioni economiche. Fattori sociali eventuali. Emigrazione. Guerra. Pro, fugato. Carestie .. Rapporti fra tubercolosi e varie malattie ... B.a si della difesa sociale contro la tubercolosi , Ricerca e riconosci.meqto ff~gli infermi _... Il Dispensarjo antitubercolare ... Profilassi dell'infezione : . Vaccinazione antitube>rcolare. ~ssistenta curatjva. ... Assistenza post,preventoriale e post-ospedaliera , Gli invalidi per tubercolosi ... Organizzazione antitubercolare in Italia e ne, gli altri Stati , Armamentario antitubercolare negli Stati più or.ganizzati ... Bibliografia citata. Volume in-8°, dli pa,gg. VIII-200, nitidamente stàm·

pato. Prezzo L. 2 5 più le spese J)-06tali di spedizione. Per gli a1b1b onati a l cc Policlii;lico u , sole L. 2 1 , 9 O in porto franco.

Inviare Vaglia aJl'editore LUIGI Pozzi, Ufficio Postale succur.sale diciotto, Roma.


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SEZIONE PRATICA

I CONGRESSI NAZIONALI 01 MEDICINA -E- CHIRURGIA . XL Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. Ore 15 - 17 ottobre 1934. Presidenza: Prof. C. FRUGONI.

'Terapia vaccinica e terapia aspecifica nelle malattie infettive. (Contirtua.zione; vedi num. precedente) .

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VACCI)iOT E RAPIA DELLA COLIBACILLOSI.

Dott. E. STORTI. La terapia vaccinica nelle infezioni cla coli viene susata già da nlolto tempo ed i11contra un discr e to :favore. La vaccinoterapia anticolibacillare, pur essenclo un metodo di terapia specifica, non si deve ritenere come un esclusivo sistema terapeutico, vale a dire non si deve ricorrere sernpre ad essa ed .esclusivam.e nte ad essa og11i qt1alvolta si debba curare u11 'infezione da coli, ma si deve invece con-sideTare com e un importante coadiu vante in tali .cure. Infatti molle infezioni d a coli, si a setticeJniche sia localizza le al canale genito-urinario, hanno la loro origine nell'intestino, ma sono favorite e sos tenute d a particol ari co11dizioni locali -Oell 'app ar ato urinario, qt1ali la pre_sen za di un calcolo o di una ripiegatura del baci11~tto. In tali casi quindi la cura co11 vaccino anticoli:bacillare avrà scarso effetto, se essa non Yerrà t1nita all 'as11orl azior1e cl el cal colo od alla correzio11e .cJe1l 'inginocchiament o clel bacinetto. In ogr1i i11od o pri111a cli iniziare un trat ta111 en lo .con vacci110 a11 licolil)acillare, bisogna sempre ass i.curarsi con ripetute ed a1)propria1e i11d agi11i cl1e nell 'urina oppure i1el san g·ue .11011 esis la cl1 e il .coli in collura i)ura, giacch è 11 ella le lteratura son o registrati casi cli piuria ch e sono s tati tra ttati se11.z 'alcun giova111ento col vacci110 anticali 111 a c b e però so110 poi risult a ti essere sostenuti dal bacillo ·t uberro1a r e. Gl 'insuccessi o g li scar si risul lati clell a t era1)ia -vaccinica artlicolihacillar e riferiti cl a diver si autori .dipendo110 clal fat lo ch e quasi se1npre tali ricer catori si so no servi li esclusivamente del vaccino, n o11 -pensa1tdo ch e a quest 'ultimo ~1 evo110 se1npre es-sere unile quelle altre cure medi ch e , dietetich e -0 chirurgich e cl1e va11no opportt111ame11te scel le caso per caso. Le infezio11i <la coli , sia g-eneralizza le che local~zzate, trova110 per la n1aggior }:)arte la loro ori ·g ine n ell 'i11tes tino , il qu ale funzion a a11che in se.g uito d:\ focola io da rifornime11to. Nella do11na h an110 grancle i1nportanza le con ·dizioni del canale genitale_ Altre vie d 'ori gi11 e, però 1noI lo 111eno i111 port anti, clell 'infezione col i bacillar e, posso110 essere: la via urinaria a ce11d ente e la via cutanea p er lesioni dell a pelle . I v.accin i a n ticolil)acillari, co111e i vacci11i in ge1tere, si dis tinguono in11a11zitutto in autovaccini ed i11 ·stock-vaccini. t:s i differi cono poi a n cora fra loro _a seconda ch e 0110 cos tituiti da cor1)i n1icrobici in -

lieri, ai quali di solito si aggiungono i filtrati dei terreni cl1lturali su cui hanno avuto sviluppo, oppure èla corpi microbici disciolti. Al primo tipo appartengono -il vaccino di Fisch, che fra tutti i vaccini contro il coli è quello maggiormente usato il vaccino di Weinberg ed il brodo-vaccino di Gal: ling·er-Bécart; al seco11do tipo appartiene il vacci110 roli-socla di Mauté. Per quanto riguarda l a via di somministrazione cl.el vacci110 nella vaccinoterapia anticali, diversan1ente ch e in altre cure vacciniche, è stata finora assai scarsamente u sata la via endovenosa e con risultati che non diversificano da quelli che si ottengono con l 'introduzione del vaccino per via sottocutanea. La via ora]e invece nella vaccinazio11e contro il coli è quella più u sata e preferita dall a maggioranza degli AA. , ed è quella che fi11ora 11a dato i migliori risultati. Secondo diver~i ricercatori, primo fra tutti Heitz-Boyer, la vaccinoterapia anticali per via ora le troverebbe un valido appoggio nel meccanismo patogenetico di tali infezioni, poichè andrebbe ad agire direttamente sull 'intestino, il quale rapprese11la quasi sempre il focolaio d 'origine e di rifor11i111ento dell 'i11~ezione stessa. La vaccinoter apia anticali può essere usata a scopo profilattico ed a scopo curativo. Quale mezzo 11rofilattico viene u sata e con ris ultati abbastanza ]Juo11i n ell a preparaziorte preoper atoria di indivie] ui piuri ci con colibaci lluria ch e debbono essere solloposti ad asportazio11e di ca1coli o ad altre oper azio11i n el territorio urogenitale, come pure in certi prostatici che d ebbono essere ripetutamente trattati con cate terisn1i o con dilatazioni. Quale ir1ezzo terapeutico la vaccinoterapi a anticoli trova l a su a migliore indicazione n elle for111 e acute, ed è specialn1ente in t ali forme ch e essa h a oltenuto i rnig·liori risul lati, tal volta poi veran1ente sor J)re 11clen ti . Con clude11do quincli bi sogna dire, in })ase alla Jìura valutazione obbjettiva d ei giltclizi riferiti dai diver si Autori, che la vacci11oterapia conlro il coli non deve essere trascurat a e n em1neno t enuta in secondo conto, perch è può d ar e ottin1i risultati quando venga apJ)licata a proposito e con l 'osservazione delle norm e necessarie.

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VACCll'fOTERAPlA Al.'iTIPNEUl\I OCOCCI CA.

Prof. V. ZAl\IORA1'i I. La vaccinoterapia antipneumococcica n ella infanzia rappresenta in parecchi casi un inter vento ,·eramente efficace; - non dà origine ad incon venienti gravi e non provoca r eazioni ch e possano aggravare il d ecorso dell a m alattia 11è cos tilt1ire un pericolo per l 'am1nalato; . - può essere u sala in tulti i casi ; - è irrdicata n elle poln1oniti e nelle broncopol1no11iti; favorisce n ell 'e1npiema il processo di guarigio11e come ele111ento coadiuvante; è inefficace n el la. 1neni1tgite, nella setticemia pneumococcica, 11elle artriti ; 1

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<< lL POLICLINICO

p_e:r via sotlocu lanea può dare reazion~ .. loc~lle, sempre modesta; per via e11dove11osa reazione ge11erale transi lori a non grave; - la reazione locale non presenta un co1nportamento perfettame11te regolare; tuttavia nella 1naggior parte dei casi si è manifestata quando nell'organismo persisteva la tendenza a nuove lo':' c~lizzazio11i infettive; essa sembra esprimere quindi uria condizior1e di ipersensibili là ; - Il 1neccanismo d'azione della vaccinoterapia antipneumococcica è verosirnilrr1e11te da riscondursi ad un processo di dissensibilizzazione specifica. Ulteriori studi sulle oscure condizioni dell 'in1munità spontanea nell 'uomo potranno sicuramente meglio rischiarare il meccanismo di azione dell ~ vaccin9terapia e influire efficaceme11te sul perfeziontimento del procedimento t erapeutico. -

J,A Vt\Cr.INOTERAPIA ANTIGONOCOCCICA.

Prof. R.

CASAZZA .

Pre111essa necessaria alla valutazione complessiva altuale della vaccinoterapia antigonococcica è la scarsezza delle cognizioni che .abbiair10 oggi sulla esisteilZa e sul valore di fatti imn1unitari n ella ii1fezione gonococcica dell 'uomo. Negli animali da e~pe1 i1ne11to si è dimostrala una naturale con ge11ita i1nn1unità contro l 'infezione, in1111unità praticamente assoluta, in particolare nelle mucose, le più recettiYe nell 'uon10 , nel q11ale invece non si son0 }Jotuti rilevare falli di si1nile coi1genila iinn1unità ge11erale. Molto discussa è l 'effettiva esistenza e portata di una immunità acquisita nell 'uomo. Vi sono fatti clinici ben noti e classici (è in via clinica che quasi unicamente si può studiare l 'infezione r1on tras rnissibile agli anin1ali) che depongono se non per una vera e propria immunità acquisita, per possibili fatti imn1u11itari p arziali, transeunti, rudimentali, i quali tuttavia as·s umono notevole valore anche dal punto di vista dello studio della vaccinoterapia antigonococcica. Questa dispone og·gi cli un gran(lissilno numero di vaccini, riconducibili ad alcuni tipi principali, più o meno risponde11 li ad una serie di postula ti rile11t1ti rtall 'esperiénza e dalla critica necessari.1 alla loro buo11a efficacia terapeutica. Le vie di 11ntroduzione tentate sono diverse: per i Yaccini vivi, ad es., è obbligatoria la via sottocutanea; per gli altri i11 massjma si discutono le indicazior1i e le prefere11ze per la Yia sottocutanea intramuscolare e per quelìa endovenosa. Un gruppo a sè formano i metodi di iniezione « locale » : un sisten1a interessante è q11ello dell 'iniezione « in loco l aesionis » seco11do Bucura e coli. ed un altro è quello che i ispo11de al concetto della cosiddetta « vaccination régionale par la porte d 'entrée » di Basset e Poincloux. Questi due ultimi metodi so110 tuttora allò studio con favorevole attenzione, me11tre rin1angono assai u sate la via sottocu tar1ea-intramuscolare (meno quella intracuta~ r1ea) e la via endovenosa. Le reazioni da vaccino vanno suddivise in locali (al punto d 'iniezio11e), generali e di foco laio. Nelle pri1ne ha solo speciale importanza quella sus~egucnte all 'uso di vaccirti vivi: le reazioni generali sono dominate dal fatto di un accesso febbrile con caratteri ed andan1ento èostanti. Le reazioni 1

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~enera]i f; le .reaz.ioni di focolaio assurgono ad alta. 11np~rtarlza .teorica oltre che pratica: sono da 11.1olt1 A~. r1ter1ute necessarie perchè un vaccinos1a da r1 tenersi buono e perchè da esso si ottengano utili risultati. Ciò. si ri~ette. anche sulla valutazione delle pos9logze da usars1 per le diverse vie' di introduzione. Un l~ntativo di str~t.la sch ematizzazione per le po8ologie non è poss1b1le data la varietà dei vaccini a.elle .vie, de~le. le~i~ni! de~le reattività soggettive~ f1ssat1 alcuni ind1r1zzi pr1n~ipali di giudizio, si C'Onclude per la necessità di una valutazione clinic~, fatta malato per malato, iniezione- per iniezione, e tenend? conto delle reazioni, approfittando. del va~tag~10 curativo da queste apportato ed evitando i pericoli concomitanti con la cosidetta « fase negativa ». Riguardo al meccanismo di azione della vaccinoterapi a antigonocoe-eiea, -searta-to -il concetto di Wright che lo riportava a modificazioni dell'indice opsonico (diminuito nella fase 11egativa e viceversa), oggi si discute principalmente su due indirizzi esplicativi. Da una parte si vuol vedervi u11 fenomeno a sfondo immunitario specifico vero e proprio, dal] 'altra parte si am111ette un meccanismo esplicativo a sfo11<lo aspecjfico rientrar1te nel domi11io della protejuoterapia aspe~ifica. Riguardo al canipo di applicaziorie clinica della vaccinoterapia ed alle preferenze da darsi all'uno, od all '.iltro vaccino, al l' uno od all 'altrò metodo, alle posologie, alle vie d 'introduzione, alle forme 1norbose d 'eziolog·ia gonococcica che meglio risentono della vaccinoterapid, vi è noteYole dispr1ri Là di Yedute en tro l 'estesissimo contributo che Ja bibliografia e la esperimenLazione portano all 'argomento . In vista delle indicazioni cliniche generich e, oc-corr e fare la disti1izione fra forme gonococciche suzJerfiiciali e profonde: divisione che, se pur criticabile sotto certi punti di vista, nel! 'argomento della vaccinoterapia riYesle notevole Ya1ore, in quanto la si ritiene in massin1a i1on efficace nelle forme superficiali (uretriti ad es.) e riservata in genere a quelle profonde, Je quali proprio possono interessare varie discipline mediche al di là della sola vEn1ereologia. Le forn1e profor1de comprendono in 1nassima le complicanze della blenorragia, da suddiviclersi n loro volto in genitali ed extra,-ge11itali. Il g iudizio conclusivo complessivo sul valore attuale da attribuirsi alla vaccinoterapia deve, tutto consiclerato, essere forn1ulato con prudente riservatezza, soprattutto tenendo conto del fatto che - in massima - la vaccinoterapia antigonococcica i1on per111etle ùi trascurare un conlern1)0ranEo uso di altri rrtezzi di terapia locale (disinfettanti, mezzi fisici, ecc. ). L'u so del vaccino è quindi da <-onsiderarsi solo come « un mezzo » e con « il mezzo » di .curare l 'infezione gonococcica, in qualungt1e forma o variçtà clinica essa si presenti. Pur tuttavia, siccome contro l'infezione gonococr ica la nostra capacità t erapeutica non è certo pè brillante, nè sicura , nè rapida, l'aiuto che in molte forme morbose gonococciche può darci la vaccinoterapia risulta indirettamente di ·non trascurabile valore, tanto più che la vaccinoterapia st essa risulta in pratica essere il n1igliore fra i vari mezzi di terapia generale antigonococcica che possediamo (sieroterapia, proteinoterapia, chem~ote­ r apia, malarizzazione, piretoterapia in genere).


[ANNO XLI, NuM. 44)

SEZIONE PRATICA

PARTE

II.

Terapia aspecifica delle malattie infettive. Prof. G.

B 0 En1

(Napoli).

Alla terapia aspecifica è stato assegnato tale noJlle per contrapporla all'azione di altre sostanze alle q~ali la bat~eriologia, la sierologia e la immu~ n_olog1a hanno riconosciuto u11a specificità di fu11z1one. · Protein~terapia , colloidoterapia (Luithlen), sti. 1noloterapi~ (von den Velden), terapia omnicelluJare,- terapia con germi eterogenei (Kraus) sono le denominazioni più comunemente usate per i11dicare I~ ter.a~ia ~~pecifica. Il t ermine di « protein?ler~:pia » e 11 ptu co11lune. Esso polrebbe essere gius tificato anche oltre i confini del suo valore chi1~c? .let.terale, perchè pare che tutti gli agenti aspecifici inducono una dj sgregazione cellulare con passaggio in circolo di derivati proteinici. L'azione della proteinoteTapia è in genere bifasica, si ~ani:io cioè, in seguito allo stimolo, prima fenomeni d1 un dato ordine e poi fenomeni di 01·dine opposto (legge di Arndt-Schultz). Si ha, per es., leu copenia in prin10 tempo e poi leuco~itosi, i.potermia i_n primo tempo e poi ipertermia , ipotensione arteriosa in primo tempo, forse per un eccitamento del sis tema linfatico e immissio11e in circolo di ormoni ipotensivi (De Nito), ecc.; si hanno cioè modificazioni più o meno simili a quelle della sindrome emoclasica di Widal . Gli effetti biologici sono più intensi se si ricorre ai derivati delle proteine, anzich è alle proteine pure. 'f ra i più i1nportanti effe tti , secondo Weichardt, deve ricordarsi la proprietà di dette sostanze di provocaTe un aumento degli anticorpi (agglutinine, batt eriolisine, emolisi:ne, opsonine) i11 soggetti natural111ente o artificial1nent e immunizzati, di aurr1entare il potere complementare del sangue, di aumentarne il potere antitossico con tro la tossina tetanica, . di aumentare il potere del sangue di u ccidere i virus :filtrabili, come il vaioloso. Importanti le ricerche sull 'argomento (sopratutto sulla reiniezione di sangu e dello stesso organismo) di Scaffidi e della su a Scuola nonchè del De Nito. L'esaltamento dei poteri immunitari è d 'al tra parte contraddetto dal Sam pietra. Le proteine iniettate, inoltre, stimolano, in piccole dosi, le secrez ioni (lattea, salivare, gastrica , pancreatica, lacri1nale e biliare), stimolano il sistema mieloide e quello eritroblastico, esaltano le ossidasi leucocitarie (Ricozzi), accelerano il ricambio dell 'azoto, .aumentano la labilità colloidale del plasma, modificano la concen1razione molecolare, il con tenuto in elettroliti e degli idrogenioni, la t en sione superficiale e l 'indi ce refrattometrico de] sangue, accelerano la velocità di sedimentazion e èlelle emazie, aumentano ]a viscosità del sangue , aumentano il fibrinogeno e poi anche le globulin e e le aJbutnine del siero di sangue, modifican o la per1neabili là dei capillari, agiscono sui centri termogenetici e terrnorego]ari co.n con seguenti rialzi febbrili, stimolano il sistema n euro-veget ativo. La proteinoterapia esplica perta11to un 'azione gen erale, 01nnicellul are, ma n o11 di raclo agi ce anch e soltanto o· in preYal e11za topograficamente, e ciò più che in rapporto alla natura dello s li1nolo , in di1)e11den za di speciali co11èlizioni dei tessuti ·11 cui lo stin1olo :igisce (von òen Velden). Inoltre tutte le inodificazioni nescritte si effettuano nel mesen cl1ima e ri$ul ta110 più spiccat e negli organi pii1

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ricchi di reticolo endo telio, ad illustrare l 'importan~a de! quale, ?O~ne sistem.a. di produzione degli ant1corp1 (agglut1n111e, emol1s1ne) e come sistema ch e influisce sul potere complen1entare del sang u e (azio11e questa non prima da altri dimostrata) hanno contribui to le rigorose ricer ch e del De Nunno. Tra gli effetti biologici della terapia aspecifica debbono citarsi a parte quelli di alcuni agenti speciali. Le stom osine del Ce'I1tanni esplicheFebbero u11 'azione speci~ica e aspecifica insiem e; l 'antivirus di Besredka agirebbe pure con1e un ege11te non specifico (Ninni e Molinari); i metalli allo s tato colloidale agirebbero, secondo una delle varie teorie sul meccanismo di azione di essi , provocando nei tessuti la formazione di derivati proteici attivi ; gli agenti chemioterapici dovrebbero tra I 'altro la loro azione al fatto ch e i germf patoge11i da essi u ccisi rappresentano delle proteine estranee all 'organism o; la radium- e la rontgenterapia sarebbero attive in quanto ch e provoca110· una disintegrazio11e cellulare con tutti gli effetti di una proteinoterapia. L 'importanza di tale citolisi er a stata già intraveduta nel 1911 dal R., il quale attribuiva alla genesi tumultuosa di essa i fenomeni di reazione o di intolleranza da lui rilevati n elle applicazioni r adioterapiche (febbre r eattiva, dolori ossei, ecc.), mentre n ella stessa pubblicazione (faceva notare come l 'azione apparentemente j11telligenle esercitata dai raggi X sui tessuti patolo~_r ici (leucociti n ella leucemia, cellule neoplastich e nei tu111ori , ecc.) altro non esprime ch e la inaggiore sen sibilità o vulnerabilità (radiosensibilità) di fronte ai raggi X degli elementi cellulari più giovani o più eterolog hi, il ch e equivale a dire un 'azione topografica, di tropismo esplicata dai raggi X, an aloga a quella che pii1 recentemente è s tata talora attribuita alla terapia aspecifica in gen erale. Tra i rrtezzi di t erapia aspecifica deve essere ricorda lo anch e il glucosio, sulla cui azione Ull largo contributo di ricer che è stato portato dalla Clinica del Relat ore. Prerrtesso ch e an ch e i sieri ed i vaccini specifici debbono i11 parte la loro azione ad una componente aspecifica, si può affermare ch e questa compen etrazione della sp ecifici I à e dell 'aspecificità deve rapportarsi ad un principio gen erale di biologia . Anch e per i sieri citotossici antiche ricerch e · del Jlelatore han110 dimostrato, per es. , ch e, m entre il siero neurolossico è fortemente neurotossico, è an ch e un poco emolitico e, reciprocam ente, il siero emolitico è an che un poco n eurotossico. La specificità, cioè, è u11a proprietà prevale11le, ma nor1 esclusiva . eco11do le Yarie teorie ava11zate per interpret are i I 1necca11isr110 d 'azione della terapia aspecifica, o sa agirebbe determinando o u11 niutamenlo dell 'o1·ganismo (Yor1 clen ' ' elden) o u11a ip er sensi bilizzazione dell 'or ga riismo, istoge11a e u1norale insiem e, u11a pecie <ii atler gia che può an ch e idenl ifi carsi con l 'in1rnunità, m a. ch e può talora portare a maui.fes laz io11i an afilattich e (Yon cien Velclen). Per altri I 'azion e della terapia aspecifica è lega la alla 11a tura colloidale dell 'age11te adoperato (col loidoterazJia ); per altri ancora ~1 idal) è dovuta al1o squilibrio coll oidale del plas111a (cui seguirebbe quello dei protopla ·111i) inòotto dall'agente aspecifico. Il Weich ardt J)en sa ch e i prodotti della disi11legrazio11e proteica l)fOYOcat a dalla proteinoterapia e al tino le fu nzio11i cellulari co11 vantaggio-


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[ANNO XLI, NuM. 44]

per la resjs te11za e la cljfe·sa org·anica (attivaziorie <i el proto]Jla..c;m,a).

Altre interpretazioni sono ancora: quella dello stimolo omnicellqlare, quella della fagocitosi, quella dell 'esaltamertlo dei .fermenti difensivi o protei/ivi nel plas1na (Abderhalden) o del 'attività ferruen.l ativa di tt1tti gli organi, attivit~ che può essere di111os lrata e valutata con le recenti tecniche della si11Ioreazione e della enzimoreazione di ;:;ivori, Itebaudi e Menniti, della scuola del Mara.g liano. F. ~lliller e Petersen vertono nell 'azione della terapia aspecifjca un e~etto dello squilibrio simpcclico-zJarasimpatico jndotlo dai mezzi asp·e cifici. Ce11 La111 i i , a proposito delle stomosine, è anche seg·uace della teoria della attivazione del protoplas1n a e 11e river1dica a sè la priorità. della ter~pia aspecifica sono nt1mero. Gli . agenti . S l SSlffil.

1

Per i11olti terapisli la via di introduzione più al tiYa è quella eii.dovenosa, 1na dalla pratica (a11.che del Relatore) si rileva che pure la via ipodern1ica e quella endomuscolare danno buoni risulta li. ~Itiller ha atloperalo Ieljcemente la introduzione percutanea o per scarificazione, altri la via della mucosa digerente e delle vie respiratorie. Il Relatore aveva già messo in evidenza circa venti .a11ni or sono la sorpre11dentei capacità di assorbirt1ento della superfi·cie bronco~polmonalre,, pro·po11enclo jn base a tali ricerche il metodo terape11tico delle iniezio11i endotracheali. È necessario inol lre, in pratica, apprezzare e valutare l 'i11tensilà della reazione, specialmente febbrile, indotta dallo stimolo aspecifico. Contrarjan-ien te al] 'opinione di altri, il Relatore ritiene -che l 'effe t.to curativo sia quasi obbligatoriamente ecl n11che proporzionalmente collegato alla elevazione t ermica ed agli altri sintomi esprimenti <quella stimolazione che provoca l 'effe.tto curativo e giudica che il timore cosi diffuso nella pratica per alcu11e reazioni, anafilattiche soprattutto, sia alquanto esag·erato, poichè quasi sempre a queste ·cr1si seg·ue la guarigione, se esse non si manife·stano in individuj già iperpiretici o in condizioni di notevole depressione generale. Incorivenien.ti osservati in seguito alla terapia .aspecifica, più spesso legati ad eccesso della posologia , so110 le reazio.n i termiche esagerate, l 'in·sorg·enza di crisi e1noclasiche, la così detta fase n egativale, sindromi anafilattiche, la intossica-zione proteica (Galeotti e Pentimalli), l 'esaurim e11lo della capacità di reazione dell'organismo, il riaccendersi di .focolai nlorbosi latenti (colecisti ti, pieliti, ecc. ), l 'albuminuria lieve. Crttroindicazioni assolute sono lo stato cachettico o di gravità in generale dell'infermo, l 'incapacità del soggetto a reagire, un 'endocardite o le flebiti per esempio, per non esporre l'infermo (l})a formazione di emboli. Anche una nefrite di ·fliscreta intensità può rendere esitanti a ricorrere .alla terapia aspecifica. Per ])reve11ire gli incon-ven~enti suddetti si ba.d er à ad u sare per ciasc11n individ110 lo stimolo 111inimo, 11ecessario e sufficiente per ottenere u11 .aumento della resistenza cellulare (stimolo-soglia), il che llOn sempre è facile a stabilire. In pratica occorre sorveg·lia.r e .la curva termica e in caso di reazion.i febbri] i un po' alte non si ripeterà la 1111ezio11 e se non si è prima ristabilita la temper a I tira abituale. ..

Per evitare i suddetti inconvenienti si può ricorrere util111ez1te anche alla nota tecnica delle ini~zioni subentranti consigliata dal Besredka o, per gli individt1i che vanno soggetti· a manifestazioni ar1afilattoidi per t111 dato ali~ento, alla so1n1ninistrazio11e di una piccola quantità di questo tre quarti d 'ora prima del pasto (scheptofilassi) o, se la sostanza si inielta per via venosa al procedi1nento della tachifilassi consigliato 'dal Cesa-Bianchi (aspirazione di sangue, ripetute volle, nella siringa, contenente la soluzione da iniettare, introducendo la miscela lentamente e a Lratti). L 'attività clella terapia aspecifica~ infine, può essere aun1et1tata con varii espedienti di sinergie t era.z)eutiche : facendo precedere un trattamento specifico a quello aspecifico (von den Velden); tt ~ sa.a1do lattovaccini preparati con culture di gern1i in latte (Cantani A. iu1~iore) o vaccini comuni addiziona ti co11 latte; associando la proteinoterapia a seconda delle indicazionì richieste da ogni sin~ golo caso, col salicilalo di sodio, col b·is111uto col mercurio, con la chinina, con g]i ipnotici,' col neosalvarsa11, con lo yatren, con l 'jnsulina, con lo zolfo, ecc. L 'o~igi11e e il meccanismo di una terapia così vasta e multiforme per mezzi, per effetti, per indicazioni e per risultati terapeutici si possono soltanto trovare penetrandò nella più inti1na essenza del1a vita. Questa è dominata e diretta da due principii fondamentali : la conservazione della specie e la conservazione dell 'individuo. Quest'ultim~, la quale è quella che interessa all 'argomento in questione, è affidata ad un principio ge11 erale , fondan1entale di biologia: il principio della difesa org·anica, che si pt1ò 'mettere in evidel)za i1egli esseri u11icellulari così come negli esseri più evoluti, nel regno animale così come nel regno vegetale· Per tale principio, l 'organismo tende a difendere e a ni_antenere .la sua integrità anato1nica e funzionaJe, rispo11de11do acl ogni stimolo perturbatore e funzionale, rispondendo ad ogni stimolo perturbatore o patoge1to co11 u11a ~eazione che in ~onclo è, forse , un riflesso. Il Rela1tore ricorda qui parecchie sue antiche ricerche·, le quali valg·ono :id illustrare tale principio. , Tutte le ricerche fatte dimostrano quanto sia ricca, diffusa, generale, svariata, mirabile la difesa dell '-0rganis1110 contro tutti gli stimoli , cui si possono ricondurre tanto le offese, le cause patoge11e, co1ne le influenze curative e in particolnre gli stimoli della terapia aspecifica. Questa pertanto viene a stimolare guella sensibilità, quella irritabilità, quella reattività o quella difesa che è i11sita nel protoplasma delle cellule. Con ]a terapia aspecifica, in fondo , si stimola questa sapiente e provvida facoltà naturale, per cui ancora un::i. volta il medico si dimostra naturae min ìster non magister. Ma 11elJa difesa organica e11tra a buon diritto il sistema nervoso. Il Relatore già da molti anni ba insistito sull'importa11te influenza che il siste1na nervoso esercita sugli organi della vita vegeta.tiva, influenza che, come risulta dagli studi del Metalnikow e della scuola russa, si estende fino alle reazioni immunitarie, alle q11ali possono aJ1che applicarsi le leggi dei così detti riflessi condizionati del Pawlow. E tra gli stimoli condizionati si può classificare perfino la parola, specie 11ell 'uo1no, cosicchè nt1lla osta acl ammettere l 'ef-


l .J.\J\NO

X.LI, Nuì\I. 44]

Jjcac ia curaliv a d elle parole e l 'az io11e di esse sul-

l 'i1n111uni tà e sulla difesa orga11ica. In tal modo

il ca,1npo d ei 1nezzi e delle indicazio11i d ella terapia aspecifica si allarga, potendosi rico11durre ad c. sa sia la s_ugges tione, o meglio la per suasion e, sia tutte le risorse della rieducazione. della vita veg~ t a tiva e. cli rruella di relazione, sia la psicoterapia , ch e 11 Rela tore vorrebbe chiamare la riedu~:azio 11e delle iclee e del pensiero, fino ai soccorsi 1n11egahili ed ines tin1abili della fede. (Continua).

X(.,I Congresso Italiano di Chirurgia. Ore 15 - 17 ottobre 1934. Presiclenza: Prof. R .

ALESSANDRI.

La chirurgia del colon (esclusi i tumori, le cisti e l'appendice). Prof. L. Dol\>ONICI (Perugia). (Conclusioni).

Il R. , prem esso un capitolo con le cognizioni più importanti sull 'anatomia chirurgica e la fisiolog~a , si occupa in u11a seconda })arte della patologia e della clin ica, divic.lendo le affezioni del co~ 011 s?-sce lt~bili di cura chirt1rg ica, in vari capitoli : J l J) f!~10 r~guarda le malformazioni con geni le ecl acqu1s1te, 11 secondo la st asi intestinale cronica la titich ezza abituale, la costipazione c1·onica l~ 1nalattia di Lane, gli altri su ccessivam ent e ' d ei traumi del colon, dei corpi estranei ivi inclusi i tu111ori fecali clel relto e del sigm a, gli stercoron1i (' g·I i ster colit i, delle flogosi diffuse e circoscritte e delle coliti acute e croniche, della tubercolosi, d ell 'aclinomicosi, d ella sifilide, del linfogranulo1na, clella dissenteria am ebica e bacillare, d ell 'ulcera semplice, d ella porpora addominale, dei diverticoli d el colon (diverticolosi e diverticoliti), d elle occl usioni (volvoli, invaginazioni), delle lesioni del colon da chiusura dei vasi mesenterici, d elle fis lole e d ella poliposi. In un terzo capitolo 'viene trattata poi la tecnica operatoria. Classifi ca le malformazioni in m . da aderen ze, briglie, m en1brane, in m. per anomalie d i posizio11i e di fi ssazion e, in m. per a11omalie di volurn e (n1icrocolon, dilat azione acuta del colo11, 1iflectasia, inegacolon), in m. per anomalie di l ungl1 ezza (clolicocolon), in m. per anomalie di calibro (stenosi, pasmi), in m. per anomalie della valYola ileo-cecale. Di og11t1na di esse studia l 'etiologia e la patogenesi, l 'anatomia patologica e la sin ton1at0Iogia, anche in base alla propria esperie11za clinica, per giungere poi a deduzioni terafJeu licl1e. Per quanto rigu arda le malformazioni da ad erenze, riliene ch e sia sen1pre da tentare pri 111a cl i ogni altra la cura medica e ove questa no11 riesca si debba ricorrere all 'intervento chirurgico ch e può con sist er e 11elle pericololi si co11 o senza operazioni complem entari (pervie, plica ture), nelle en leroan as lomosi e 11elle ectomie. Le prime h an110 d a to assai spesso b u0Bi risultati : se n o11 sono po"sibj]j , p r eferisce le colectom ie parziali, cli cui fissa le i11dicazioni . Speciale cura il R. rivolge alla tratt azione cle1 m egacolon ch e egli disting u e i11 vero e falso, in t end e11do per questo ultimo quello secondario ad t111 o Lacolo. La patoge11esi d el megacolon vero è a11cor a o cura: il R. si schiera con coloro cl1e atlrilJui r o110 all 'affezion e una origine nervosa in <li1

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SEZIONE Pl\ATICA

pencle11za di

clj squili})rio dell a funzione sim~)a ti co-parasimpatica, la cui causa ri1nane però i~not a .. Da _questa leoria lleuroge11a (ipertono del simpatico) e stato dedotto il metodo di cura della simpa tectomia lon1bar e, e i buoni rjsultati ch e n e so110 st ati ottenuti sen1bra ch e co1tfern1i110 la Leoria s ~~ssa. A parte. que~ La Lerapia, le indicazioni IJer l 1ntervento ch1rurg1co nel m. vero sono: n ei ?asi di m ..~igmoid~o, non complicati, colect o1nia irt uno o p1u t emp1 con en lerorrafia circolare i1n111ed iat a, i1ei casi di m. es leso o ger1eralizzato ent eroanastomosi in primo tem1Jo e colec to1nia Lotale dopo qualch e lTiese. Il dolicocolon n on rjchied e in sè e per sè rtessun a cura, . la quale si r ende 11ecessar ia quando ~~so ?~ter1n1na un~. grave costipazio11e o delle grav~ <.:~1s1 do!orose. L intervento chirurgico, al quale s~ giunger à se la tera11ia medica è infruttuosa, co1ls1s te n ella r esezione del seg1ne11lo malato ch e h a dato u11a elevata percentuale cli gu arigioni permanen ti, sebbene abbia dato an ch e una mortalità immediata n on trascurabile. La colectomia in più tempi è preferibile. Nelle stenosi, allorch è è necessario intervenire c~irurgicam~11te J1ei casi non co1nplicati d a occlus1011e ver a, s1 potranno praticare o l 'enteroplastica ovvero delle anastomosi o delle ec lomie a seconda della sede, d ella estensione e d ella cau sa ch e h a prodotto la stenosi. Il capitolo d elle stasi intestinali cronich e è ancor a. in elaborazione e presenta molti lati oscuri p ur clovendosi ritener e al gior110 di oggi che ques te 11011 r apprese11tino una m ala ttia a sè ma un a ... i11drome ch e si p u ò osservare i1l varie' occasioni n1orbose e ch e il chirurgo, qua11do l 'h a diagnostica La, deve precisar e se si tratta di una costipazion e da cau sa m eccanica o funzionale, per stabilire ]e indicazioni di una evenluale cura chirurgica e praticarla in m odo esatt o. La chirurgia ha largo ca1npo cli applicazione 11elle s tasi intestin ali croniche cla cause meccani ch e od ~~a tomiche., n elle quali si posso110 praticar e vari interven l1 con successo, pur ricordando ch e le alterazioni coliche e pericoliche non so1lo ser?p~e ~utlo r1ella s1?si i11tes linale cr onica, perch e v1 s1 posso110 ag·g·1 u11gere spesso le al terazio1ìi funzionali della muscolatura le quali, se qualch e volta sco111paiono d opo J 'in tervento pratica lo sull a lesione anatomica, possono anch e · permanere in modo P,iù o meno a llenuato. ProlJabilmente però dopo l 1nter vento, esse sono più facjlment e curabili con la cura medica ch e bisogna sempre seguitare ad applicar e per qualch e ten1po. Nella s tasi intestinale croni ca purament e od anch e preYalenten1en te funzio11ale il chirurgo ha poco d a fare, come oggi se1npre più si Lende ad amn1ettere. Se in ques ti casi egli si decide ad in terve11ire per la gravi tà della si ndrome, per l 'impossibilità d el pazien te di eg uire a lungo ed atlen tan1è11te la cura 1nedica e per l 'insufficienza di q ues ta an ch e se ben fa tt a, d ovrà preferire alle anastomosi, alle esclusioni ed alle colectomie totali, t111a colecto1n ia parziale che sarà per lo più l 'emicolecto n1ia des tra in u11 tempo , se ]e condizioni del paziente 11on sono i11olto alterale in segt1ito all 'intossicazione, OYYero in più ten1pi. Circa i trau111i del co1011 il R . ricorda la relal iYa ])enignit à delle feri te qt1ando sono isolate, me11tre qu a11do insie111e col colon ono fer~ti altri 'isceri , la n1 ort ali I à ale 11101 li in10. E per 1'inUll


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H

IL POLICLINICO

tervento in1mediato, badando nel decorso post-operatorio alla immobilizzazione e alla tranquillità · del paziente. Le coliti hanno importanza per il chirurgo solo dal punto di vista terapeutico: il problema chirurgico d elle coliti non è ancora risoluto e deve essere meglio studiato. In modo schematico si possono dare le seguenti indicazioni: 1) nelle coliti acute, a prescindere dalle forme complicate da peritoniti nelle quali è necessario operare di urgenza, il chirurgo interverrà soltanto eccezionalmente quando esse resistono alla cura medica e danno disturbi gravi e farà o 1'appendicostomia o meglio un vero ano contro natura cecale, che, come i risultati hanno dimostrato, corrisponde allo scopo più dell 'appendicostomia; 2) n elle coliti croniche l'indicazione operatoria è più frequente, sempre però dopo avere applicato in un primo tempo la cura medica ; e l 'intervento consisterà anche qui i1ell 'appendicostomia o piuttosto in un ano contro natura, cl1e bisogna fare permanente e lasciare aperto per lungo t empo, anche fino a due anni, durante i quali sarà continuata la cura m edica e sélranno praticati lavaggi dell 'intestino malato attraverso all'ano artificiale con soluzione fisiologica o di acido tannico o di altre sostanze. Se questa cura non corrisponde allo scopo, si praticherà dopo qualch e tempo un 'anastomosi, ovvero , n ei casi nei quali si trovano alterazioni molto gravi, coliche e pericoliche, la resezione, ch e in questi casi è stata quasi sempre praticat a in più tempi. Esposti e discu ssi nel capitolo delle flogosi circoscritte, alcuni casi personali , il R. studia la tubercolosi del colon e la indicazione degli interventi chirurgici nelle varie forme dell'affezione. Ritien e che nella colite tubercolare ulcerosa non è possibile una operazione radicale e bisogna ricorrere alla laparotomia semplice non potendosi quasi mai praticar e le enteroanastomosi o le esclusioni perchè è difficile trovare tessuto sar10 per le suture; nelle lesioni localizzate multiple può essere eseguita l 'enteroanastomosi tra ileo ed ansa iliaca purchè questa sia sana, in caso contrario è possibile solo la cecos tomia; nella tubercolosi ipertrofica localizzata, l'operazione di scelta è la resezione intestinale, che in genere trova poche con troindicazioni locali e dà buoni risultati lontani ir1 ui1 numero abbastanza rilevante di casi . Una controindicazione a questo intervento può esser e data dalle condizioni generali, le quali, se sono molto gravi, permetteranno sollanto un'operazione palliativa e nei casi limiti autorizzeranno ancora una r esezione in più teinpi. Alcuni AA. si sono 1nostr ati partigiani delle semplici enteroanastomosi, 1na il R. ritiene fi sso il principio della superiorità della resezione, sia p er chè 1'addebito ch e ad essa si fa di riattivare focolai polmonari può valere anche per qualsiasi altro intervento, sia perch è ben difficilmente le co11dizioni locali sono t ali da costituire una controii1dicazione per la resezioi1e. Nelle forine entero-peritoneali, l 'operazio1te r adicale dell 'ectomia prese11ta in genere difficoltà t ecnich e i11ol lo g·r ai1d i ch e fan110 correre al malato dei gravi p ericoli . P er ciò in linea gen erale hisoo-na limitarsi ad un 'operazione di derivazione: l 'an~sto111osi semplice è insu~ficiente e bisognerà J)referire l 'esclu sione intestinale, per lo pi~ un.i1at er ale, qu ellà bilaterale soltanto quai1do vi è già u11a .fistol a p atol ogica. Al lro capitolo su cui il R . ferma la sua att~n: zio11 e è quello dei diverticoli , la Clli patogenesi e

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[ANNO

XLI,

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tuttora oscura. Og·gi si ritie11e più probabile un 'origir1e meccanica di essi, sia da trazione, sia da propulsione, in quanto le teorie della stasi vascolare e quella adiposa non permettono di spiegare la formazione di diverticoli che si trovino sul margine opposto al mesosig1na. Forse la patoge11esi più rispondente alla realtà è 1'aumento della pressione jntraintestinale combinato con un'alterazione della r esisten za delle pareti prodotta da una delle cause anzidette. In alcuni casi non si può n egare un 'origine congenita (diverticoli formati da tutte e tre le tuniche inlestinali). Quando i diverticoli non sono co1nplicati dalla flogosi o dalla perforazione, essi in lii1ea generale non richiedono un intervento. Ma in qualche caso sono stati operati sia dopo averli trovati accide11talmente in u11 intervento, sia dopo averli esattamente diagnosticati . L 'introflessione e l 'affondame11 to con sutura Cl i piccoli ecl isolati diverticoli non sono consigliabili, sebbei1e in qualch e caso siano stati praticati, per ch è il diverticolo infossato può essere il punto rli una invaginazione colocolica e può anche deter1n inare una stenosi del lume intestinale, sebbene questo fatto in cqrrispondenza del colon sia più difficile a verificarsi che non nel tenue. È molto più indicata la resezione segmentaria o la resezione parziale. Nelle forme basse si può fare una cura locale. Le occlusioni comprendono i volvuli e le inYagi11 azioni. Per i primi la semplice detorsione del1'ansa non pone al riparo da recidive: il R. riti ene cl1e la resezione, possibilmente in un sol te1npo, resta perciò l 'fn tervento di scelta, per i secondi la clisinvag·azione dà risultati buoni nelle prime 24 ore, 1na al di là di ques Lo tempo essa è raran1en te possibile e tutti gli altri interventi, specie la resezione in un sol tempo, sono molto gravi. Accennato ad altri capitoli sulla patologia del colon, il R. tratta in ultimo delle poliposi, distinte irL parassitarie, infiammatorie ed essenziali. Dubbia è ancora la loro patogenesi, se si tratti cioè di tumori nel vero senso della parola o di infian1mazioni. La terapia varia secondo la causa : in quelle parassitarie la terapia è specifica, nelle forn1e infiammatorie» oltre al trattamento locale, si può praticare una derivazione delle feci all'esterno con .. uccessivi lavaggi dell 'intes tino malato; in quelle essenziali, se localizzate, la exeresi o la elettrocoagulazioi1e. Quando la poliposi è generalizzat a, qualsiasi terapia è insufficie11te. (Continua).

II Congresso internazionale di Medicina sportiva di Chamonix. Co·m e fu a suo 1e1111)0 ai1i1unciato ebbe luogo, a Chamonix n ei giorni 3, 4 e 5 setten1bre, sotto la presidenza dei proff. P. CAR NOT d~ Parigi .e A. LA: TARmr di Lion e il 2° Congresso internazionale dl Medicina appli~ata; all 'Eclucazione fisica e agli Sports. Ad esso ha partecipato una lar~a r ap1)resentan za di 13 Nazioni europee e americane, fra i quali nu1nerosi studiosi italiani.: il prof. se11. G. Viola, il prof. sen. N. Pende e 1 proff. Do11a~­ o-io Frassetto F . Schins i, Cassinis , P . Be11ec1e tti , G. Pini, Anto'g11etti , Ajello, Poggi -T.. .ongostreYi , Viziano erl altri. I te111i di r elazione rig11ardavano: 1) La cc stan1

dardizzazio n e » della scheda biometricm sportiva; 2; Il con trollo medico del l 'educazione fi sica e degli


i.1\.,\1\0

XLI,

Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

·'~J~rts; 3) f:e indicazioni 1nediche degli esercizv fi:-. 1e: 1

e degli s po rts a grandi altezze.

. 11 primo teI?a cli relazione, senza dubbio il più 1n1p?rtant~, ~ifle~te una questione di grande att ual1tà e di vivo 1nteresse nel campo medico sporl ivo internazionale. <.iià da tempo in Italia era stata riconosciuta la 11ecessit~ di u~a Sch~da b~ometrica da compilarsi J;er tut~1 .quelli che si dedicano agli esercizi fisici ~ sportiv.i .. Prova. ne sia la obbligatorietà della Sched~ btot1polo~ica per. tutti .gli inscritti all 'OpeTcl Nazioneile Balilla, e ciò al fine di controllare lo \' ilu~po e la crescita dei giovar1i che da parte dello ~lato sono sottoposti all'educazione fisica e di evitare i danni che potrebbero derivare da ~sercizi fi .ici no.n adatti ai singoli individui. Del pari obl1ligator1:\ è presso di noi la compilazione di una ~cbe<la biometrica per coloro che, iscritti ai G.U.F. o ai Fasci giovanili di combattimento praticano lo sport. Oltre a ciò fin dal 1929, com 'è noto, esistono iu Italia a cura del « Comitato medico nazio11ale di cultura fisica » presieduto dal sen . prof. G. Viola . le due Schede massima e n1inima per la valu1dzione individuale fisica e sportiva, schede che il.anno assunto carattere ufficiale con l 'approvaz1one del C.O.N.I. e con l 'adozione di una di esse <la parte della << Federazione italiana dei medici dello sport ». In q,u este schede, fra le altre inr10Yazio t1i originali v'è anche quella, importantissirna, della delerminazione diretta delle attitudini fisiche e psicologiche dei singoli candidati, che v~ngono sottoposti ad una serie di prova a base di esercizi sportivi classici opportu11an1ente scelti, i risultati delle quali sono da valutarsi in punti olimpionici e quindi in base ad un 'apposita scala pentenaria ideata da Viola: di ciascun soggetto <·saminato si apprezzano così la velocità, lo scatto, IJ. forza, la resistenza e lo stile. Le stesse schede co1nprendono, oltre ad alcune misure antropomeLrjche e :111 'esame obbiettivo medico, la valutazioHe inorfologica esterna ispettiva, che è il neces<:ario completamento degli esami metrici. In vista di tutto ciò, e ancora della completa <rganizzazio11e medico-sportiva che da anni è in alto presso di noi, il primo tema di re] azione al <;ongresso di Chamonix: La standardizzazione dell 1i Scheda biometrica, sportiva era stato affidato <I uasi esclusivamente a studiosi italiani. Ne furono i11fatti i relatori il prof. sen. G. VIOLA, il prof. sen. N. PENDE, e i proff. FRASSETTO, CAssINis, Presidente della F .I.M. S. insieme al prof. PIÉRON. La relazione del prof. VIOLA, fatta con la collaborazione del suo allievo prof. P. BENEDETTI, ha dapprima , ileva to, limitandosi alla parte antro})Oi11etrica, come duplice sia l 'obbiettivo della . cheda biometrica sportiva , e cioè da un lato la semplice regis tr.1~ior1e periodica delle misure anlropometrich'3 somatiche e funzionali, dall'altro la 'alutazione individuale vera e propria. Dopo aver esposto quanto può ricavarsi dal semplice rilievo dei caratteri antropometrici prima e dopo 1'eserci1 io fisico e durante 1'allenamento, il prof. VIOLA si è trattenuto sul secondo obbiettivo, di gran 1unga più importante e complesso, quello cioè della valutazione fisica preventiva di ciascun candidato. Egli accenna alle difficoltà inerenti al fatto di dover nello stesso tempo evitare un nun1ero eccessivo di esami e far sì che la valutazione, che ne risulta, non sia troppo incompleta ed incerta. Per ciò propone una Scheda contenente un

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numer? :n;urumo ~i misure antropometriche stan~ dard, 1nd1spensabili in ogni caso, alle quali possono essere aggiunte al tre misure, complementari e. sempre suscettibili di aumento, quando lo si ritenesse ?J?POrtuno. Espone quindi i principi che devono dirigere la scelta delle misure fondamentali le quali devono essere idonee per determinare rton 5010 la massa so1natica nelle sue tre dime11sion,i, ma. anche le. pr?po~zio11i fra le varie parti dell organismo, ossia il tipo morfologico individuale. Il relatore insiste sulla necessità di scegliere le .misure da inc~~dere nella Scheda dopo averne ch1arame~te stab1l1to il valore funzionale, poichè s?ltanto in questo senso l'antropometria può efficacemente servire : e di ogni misura occorre dare i motivi che ne giustificano la scelta. Secondo V10L.\ le misure antropometriche fondamentali da adottarsi universalmente sono in numero di dieci e riguardano sia il tronco sia gli arti; esse formano un vero e proprio « sistema chiuso » e debbono essere tutte introdotte nella Scheda biometrica, perchè ra~prese!1ta!1o il minimo indispensabile per determinare il tipo morfologico e riconoscere esattamente il grado della ectipia individuale (errore s1)ecifico), e così pure per valutare la mole somatica complessiva dell'organismo (valore somatico) . Dopo aver illustrato i pregi del metodo nella sua speciale applicazion.e agli sportivi e l 'istrumentario in uso in Italia, il relatore elenca un seco11do gruppo di misure antropometriche, non essenziali dal punto di vista della valutazione costituzionale, ma tuttavia importanti nel campo sportivo come misure complementari. Passa poi in rassegna, criticamente, le misure tradizionali (statura, perimetro del torace, peso corporeo , ecc. ), che finora sono state assai largamente impiegate, soprattutto all 'estero, malgrado il loro scarso valore dal punto di vista costituzionale; e così pure gli indici antropometrici fondati su queste misure, indici che hanno avuto in pa ssato tanta immeritata fortuna , e che debbono essere definitivamente abbondonati (indice di Brugsch, di Pignet, rli Verwaeck, ecc.) perchè non rispondono ai fini della valutazione fisica individuale. A preferenza di tali indicj, o comunque di procedimenti antropometrici semplicistici o grossolani, quali si adottuvano un tempo e . anche tutt'ora specialmente all'estero, val meglio affidarsi alla semplice ispezione, tanto più che l'esame ispettivo rientra nella pratica corrente del medico e in genere in questo tipo di osservazione i medici sono allenati e possono comunque sempre perfezionarsi. Se invece s'intende usufruire dell'antropometria, è necessario applicare un metodo fo11dato su basi fi siologiche razionali ed applicarlo integralmente, così che I 'individuo ne risulti valutato con il dovuto rigore. La relazione del prof. FRASSE'rro (di Bologna) si trattiene specialmente sull 'utilità dei caratteri metrici della faccia e del cranio, e di alcuni caratteri somatici rilevabili con l'ispezione. La relazione del sen. prof. N. PENDE riguarda la Biotipologia umana in rappoirf o all'educazione fisica e alla preparazione sportiva. Essa con sidera sovrattutto alcuni problemi : la distinzione fra educazione fisica giovanile ortogenetica e preparazione sportiva o preatletica; la necessità di tener conto non solo dei caratteri somatici , ma anche delle sfere affettiva e intellettuale; la necessità di i1on trascurare i fattori etnici, ossia la distinzione ,


1750

« IL POI..J CLJNJCO »

fi11 doY 'è possiJJile, d ei di,rer si tipi raziali in seno a ciasct111a r egio11e geografica; e riporta infine la ch e(la da te n1po adottata dall 'lstituto Biotipolog ico cl i Gertova , la quale comprende quattro di·tint e Yalutazio11i: 1) morfolog·ica; 2) fun zionale ; 3 ; del cara l tere ; 4) d ell 'intelligenza. La relazio11e d el prof. U. CAss1N1s rig uard a Gli esami fisio logi~i proposti [Jer la sc h eda tnternazion.ale cli valu tazio ne fisica cl1e si riferiscono

pri11cipaln1en te ai sistemi: muscolare, circolatorio, respiratorio, re11ale. Egli propone che siano adott ati i segu enti esami: a) del sistema muscolare, 111edianle le prove dinan1ometriche; b) dell'app~­ rato respiratorio con la determinazione del tipo e d ell 'escursione respiratoria, d ella capacità vitale, della ~requenza del respiro in riposo e dopo la cor sa, d ell 'apnea volontaria postinspiratoria ; c) clell 'appar a to circolatorio, con la d et erminazio11e de lla frequenza del polso in riposo e dopo la corsa della pressione arteriosa, eventualmente anche <lell 'ele ttrocardiogramma ; d) dell'apparato urinario co11 la ricer ca dell'albumina a riposo e dopo la corsa; e riti en e, oltre a ciò, {'Om e n ecessario completan1ento l 'esame radiografico d el torace e la r eazio ne d 'os tacolo d el Donaggio . La r elazion e d el prof. PrnnoN, infine, con cerne In parte psicometrica d ella sch eda, che secondo il Rela tore dovrebbe comprendere le seguenti indag ini : 1) l 'esan1e d elle funzioni sen soriali e motrici ; 2) l 'esarn e delle fun zioni i 11 tellettuali (profilo })Sicologico); 3) l 'esan1 e dell e funzioni affettive e del carattere in b ase ad u11a serie di prove che riguarda1lo la su scettività ai perturbamenti funzion a1 i e<l agli jncitamenli affettivi , la resistenza alla (Hs lrazione, alla monoto11ia e al sonno, la t e11acia, la prontezza cli decisio11e, l 'on est à l a su gge tionabilità. Il seco11do tema Il co 11tr ollo n1edico dell 'ed.uca:: i on e fisica e degli SJ)Orfs fu svolto dai r el atori prof. Ch. LAUBRY , in collaborazione con A. V. BoGAERT e D. RouTIER, e 1\1. CoLLET e MATHIEU, che ·i occl1parono <lell 'apparato circolatorio; LÉ.oN-KINDH.EHG, E. LEs. É, Y. LE GnAND-LAl\IBLING in t eina cli controllo d ell 'apparato r espiratorio ; e infine GARSEAux circa il controllo inedico degli aviatori. Il terzo t ern a, attine11te alle indicazioni inediche d egli eser cizi fisici e degli sports di alta montagn a, era affidato ai re~atori di ~1É.u~ e ~~LBA?D (Ese r cizi ,tisici e altitudine: eff etti fi si ol ogici e .i ndicazioni terapeutiche), G. ~1IouR1QUAND (Il. sog gt~ r­ no de i bambini in montagna e l'a sua acclimataz10ri,e), A. RoLLIEn (Sul tratta1nento eli o-alpino ~ sulla rieducaiziorie fi1si ca llei m alat i di tubercolosz ossea é rlei [Jr edisposti), A. ScBICKELÉ e L. TllÉ~ENO~ ~S ~l rilevamento e sul ]Jrinio traspor lo dei f e11t1 in rnonJagna), LABEY (Sul l'a lin1entazione degli sports alpini).

Furono i11oltre presentate e svolte numer ose cor11unicazioni fra cui quelle del prof. DoNAGGIO sulla Reazione' d'ostacolo come test delra fati ca; dal }Jrof. G. V10L.\. ~ulla Scheda: iifficiOJle italiana. per la ·1.1 alutazione fi sica e sportiva (sc heda massi~~). ~ ancora Sui criteri di val'utazio n e cl ei caratleri fisi ci i 11dividual i; di L. BRUBA Sui rap~o rti fra ghia:idol e endocrin e e l avor o muscolar e; d1 G. PINI Sui rap])O rli fra la cort eccia. su rrenale e il lavor o sportivo;

di U. CAssrn1s su alcune modificazioni del sangi~e in raJJpo r to al fenomeno d'ostac?lo di D?napgio rloz10 la corsa,· di C. HEYl\lANS .)ui ~e ccanismi regolatori rlella freq u enza del cuore; èl1 P. B ENEDETIJ

Sul m etodo di valutazione cuor e.

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XLI, NuM. 44]

tridimen,sionale del

Il Congresso ha quindi formulato unanimente iJ voto che siano quanto prima istituiti presso le Facoltà mediche universitarie di ogni Paese regolari insegnamenti di Medicina applicata all 'Edurazione fisica e agli Sports, e ciò per gli studenti, sia per i Medici che intendo110 dedicarsi a questa disciplina; e ancora che il relativo diploma di specializzazione sia reso obbligatorio per quei sanitari che per il loro ufficio debbono possedere una particolare competenza in materia (medici militari, ufficiali sanitari, medici scolastici, delle associazioni sportive, ecc.). Oltre a ciò il Congresso ha ritenuto di addiver1.ire a proposte con cr e te circa la scheda biometrica standard, e dopo esauriente discussione ha affidato ad una Commissione, presieduta dal prof. A. LATARYET, Presidente dell 'Ass. Int. Medico-sportiva, il compito di formul are uno sch em a di sch eda individuale per la valutazione preve11tiYa di candidati allo sport e ciò allo scopo di unificare i metodi e i criteri in uso presso le varie r1azioni. Dalla commissione fu pertanto pienamente riconosciuto che le scuol e mediche italiane da lungo t empo si trovano all 'avan guardia di questo genere di studi , principalmente per merito del] 'indirizzo e del metodo d 'indagine costituzionale di DE GIOVANNI e di V10LA e ancora in seguito alla saggi 1 organizzazione medico-sportiva esistent e in Italia, m ercè le provviden ze del regime fascista, ben con sapevole della grande importanza igienico-sociale ch e assum e l 'intervento d el n1edico ì1elle palestre e n ei camp j di gioco, dove entra in contatto con la gioventù d ella "Nazione intera. La Commissione st essa h a sottoposto all 'Asseml)lea plenaria, d alla quale fu apJJrova t ~ all 'unani111ità, t1na sch ed a-tipo da adottarsi per la st andardizzazione internazionale: essa comprende la serie degli esami funzion ali proposti dal prof. U . CASSL~Is , la reazione di ostacolo d el Donaggio o lo schema psicom etrico di PIÉRON, e sopratt11tto ri sponde fed elmente ai principi e ai risultati delle attuali Scuole cos tituzionaliste rli Bologna e di Genova, e include tutti gli esami antropometrici richiesti d al metodo di VIOLA e già da t empo introdotti i1elle schede con simili ch e sono in 11so jn Italia. I risultati del Congresso di Chamonix segnano clunqL1e 11na precisa affermazione della d~ttrina .e d el m etodo cos tituzionale italia110 ed un r1conosc11nento, quale n on si saprebbe d esiderare più ~spl~­ cito , delle possibilità applicative di questo .1nd1: rizzo di studi clinici, ch e è sorto presso d1 n oi col De Giovanni e ch e oggi riceve così un 'autorevole sanzione in campo internazionale , venendo posto a fonda1ner1to d ella valutazione fisica degli sportiYi. A. DOVERI MOR~LI DEGLI ABBON~TI: Diffondere il « Policlinico » tra i c~lleghi,. f~cenàolo conoscet'e ed appre,aat'e e procurando nuovi associati; Provvedere al pagamento della quota. dovuta all' Amministrcv tione sent.:i farsi sollecitat'e. L'impo:.io d'abbonamento va inviato. preferfln1mente media~te Vaglia postale od Assegno Bancario. Pu.o. an~he essere in.' viato versando la relativa somma all'Uff«:w di P?~ per. si Conto Corrente Postale N. I/ 5945 dell'editore Luigi Pot.z• ' Roma. Coloro che pref~ riscono aspettare dall' Amministratione la. Tratta Postale, tengano presente che questa aumenterà ds L. 5 l'importo dovuto, per le vane tasse postali e altre spese che la stessa comporta.

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Risultati lontani del quadro ematologico dopo re· sezione gastrica. Su Ila comparsa di anemie, a tipo pernicioso o secondario, dopo r esezione gastrica, sono discordj le opinioni d ei diversi AA. Sono stati rPsi 11oti sing·oli rari casi di anemia a t ipo per·11icio.so ed altri più i1un1erosi (fino al 50 % d ei casi operati) di anen1ia a tipo secondario. Rieder (Zbl. f. Chir. , n. 13, 1934) ha studiato il quaàro en1alologico in 162 casi operati di resezione gastrica da 3-10 anni . Il 61 % d ei casi mos trò un quadro en1atologico d el tutto n.ormale; il 15 % n1ostrò un contenuto e1110globinico tra 75 e 70 ~~ con quadro en1alolog ico, per il r esto norn1ale; solo il 2-! % mostrò una notevole anemia a tipo secondario; in i1essun caso fu osservata anemia a tipo per• • OICIOSO. In 8'6 casi dei 162 studiat i era stato praticato· l 'esam·e. d ei] san gu e prima de]l 'o,pe r az ion c e di questi S·6 casi : il 45 ,3 % era normale pri1na e dopo l 'operazione; il 34,8 % era anemico prima d ell 'operazion e e divenne norn1ale dopo l 'operazione; il 10,4 --;{. no.rn1ale p rima d ell'operazion e e anemico dopo ; il 9 ,3 % a nemico prima e d o})O l' operazione. L' A. fa notare ch e in n essun caso h a osser vato an emia a t ipo pernicioso; ch e n el 34 ,8 '7~ l 'anemia preesistente era guarita dopo l 'o1)erazione e che solo nel 24 % ha potuto o ser var e anemia a tÌJ)O secondario. Questa n on er a proporzionale a ll a este11sio ne d ell a r esezion e. P er la comparsa d ell 'anen1ia d opo r e ezion e l'A. dà una certa importanza a11 FI ~rh ili a e alla con seguente gastrite e gastro-enterite; n1a poicl1 fl t~ Ji condizioni si verifica no i.11 tutti g li opera I i n1entre solo una scarsa p er centu ale di essi presenta n ote evidenti di an €n1ia, J'A. f. tratto a cl1ian1are in causa anch e un fatt ore costituzionale. G. PACETTO. Il rapporto fra policitemia e ulcera duodenale. Sono s ta ti d escritti dal !f riedman , n el 1913 , 6 casi di ulcera d t1odenale associat a a poli cit e111.i a e a lti i 11 casi n e descrisse l 'anno su ccessivo. Siccon1e l'eritrocitosi non era accompag nata da Jeu cocitosi non si trattava di p0Jir ite1nia ma solo di eritrocitosi. Secondo i1 Bin g dipende dall'iper secr ezione gastrica e dai von1iti ripetuti, con con se.g·uente concentrazione del plasn1a . Alcuni casi di policitemia associata ad ul rer~ gastrica furono d escritti da W eber , \Vatson e Schneider. Un caso è d escritto ora d a W . Boyd (Th.e r1m er ..! OU1'1l. of the Jvfedic. Sciences, maggio l 933). F11 osservato in un u omo di 37 anni. che n1orì r>er ematem esi. Egli aveva d ei dolori epigastrici e prese11La, 1a versamento addominale (trast1d ato). !\ 1 cu or e ave, a ~olo un soffio si1

tolico. Aveva leu cocitosi (da 23.400 a 34.350) ed eritrocitosi (fino a 8.000.000). All 'autopsia: cu ore dilatato, con assottigliam ento e s fianca111e11to della punta , trombos i della1 coronaria sinistra. C'erano ancl1e due· ul-. cere :iuo·denali di cui un.a vicino· al piloro, per-forata , e l'altra , J:Jiù g ra11de , pos ter iore, il c ui pavimento era for111ato dalla t esta d.el 1pancre·a s. Pro·b iabilmente si tratta di policiten1ia ve·r a , e la tron1bosi coro11aria 11e P una complicazione. Il Boyd pensa ch e I 'ulcera duoden a le possa essersi prodotta collo stes o m eccanismo della· tron1bosi di un vaso duod enale co11 conseguent e necr osi e ch e qui11di ulcera duodenale e· tro111bosi coronaria di11endan o in que to caso dalla })O]icit emia vera . Quel cl1e non è chiaro qui è il n·1eccanisn10 di produzione d ell 'ascite. perchè non c'era trombosi d ella splenica n t• della porta come 11el caso di policitemia decritta d a Chauffard e 1'roisier. R. LUSENA.

A.granl1locitosi complicante la febbre tifoi<le. Secondo Piney la 11eutropenia nel t ifo· ·è dovt1t a a1d insuffic iente en1igrazio·n e di granuloc iti dal n1~do 1llo piuttosto c h e .a d efirc ienza della loro formazion e, per cl1è una e1) i sor\r aggiu11gei11do dà 11eu tr o fil ia . N. 1(. Blackie ha os&eirvat o urt c:aso di agraJllllocitosi ch e con1 plica,,a il tifo (Th e L,ancel , l (; ago Lo 1934 ). Si Lrart tava di un r agazzo di l 2 a1111i. In 6?. seltimana di rr1alattia compar"\ ero ittero e ma1i di gola1. Allora fu fatta la co11ta dei leu cocit i e si eib·b e le·u copenia (ch e o. c illò frJ 50·0 e 1200) co·n la.g r anulocitosi , linfoc.ito•si (da 81-90 %> con n1onòciti (dal 6 . a l 19 %) . I r elico]oc it.i dirninuiro110 1)irogressivame1nte fin o e 0,6 ~~ il .gio rno della morte, c}1e avvenne i1 ono1sl'.~11t e la trasf1usione sang t1ig11a e la cur.a con acido nucleinico. Il titolo d i au·1glutiu az ion c d el sier o di sa11g u e al b . d el tifo 11on st11però l :250. J)Cr cui 1·A. ritien e ch e la de1Jì l'e·... ione d el potere imrnu11 izzante l)rovocò lesiono o-r ave ni idollare con a1)J.asia. R. LusENA. 1

Sindrome purpurica da. chinino. Il chinino può produrre manifestazioni c ul ::lnee va rie, che vanno dall 'criten1a pseudosc.arla ttinoso a lla forma zione di vere i)etecchie ; esso inoltre può da r luogo a manifestazioni di indole genera le (« shocl~ », collasso, sindromi · emorragich e varie) tali d a costituire un pericolo per l 'individuo . C. De Cecco (G iorri. ven. di scienze m ed . , agosto 193!) ha osservato in un ragazzo di 15 anni , dop-0 l'assun zione di polverin e di chini11a, la comparsa di un 'ematuria essenzia~e. c:essata questa , qualche g iorno dopo la so penf'ion e del chinin o, si somministrarono al ragazzo 50 cg. di bisolfato di chinina. Dopo 6 0


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« IL POLICLINICO »

ore, comparsa di petecchie alla mucosa orale; dopo 10 ore, en1at-q.ria intensa, che dura 2 giorni; pressione arteriosa a 92/4:5 (invece di 132/ 65 come era prima); leuco.p enia co,n modica leucocitosi. Cessati i fenomeni, alla nuova som.m inistrazion e di chinina, il paizien te reagisoe co11 gli stessi fatti, soltanto che le manifestazioni purpuricbe invadono anche la congiuntiva bulbare e la cute degli arti inferiori (chiazze ematicl1e di diametro da 1 a. ·5 cm.). l fenomeni 11anno avuto origine anafilattica. 1

fil. /La cura dell'angina agranulocitica con pentann· cleotide. Studi di Sabin hanno dimostrato che stin1oli a formazione di cell11le polimorfonuoleate 11on mobili possono essere dati da prodotti di disinlegra.zione d~ celJu]e omologhe. Si stuiéliarono allora le proprietà stimolanti i leucociti dell'acido i1ucleinico e dei nucleinati. Doan, Zerfas, vVarren e Ames osservarono notevo1le leucocitosi che s~oUe una leuco·p enia. La leucopenia dipende dalla milza, poichè essa rJon si verifica se prima dell'iniezione di acido 11ucleinico si fa l'estirpazione della milza. Jaickson scoprì ne•] sangue umano p entosi Ttucleotidi. Queste sostanze dànno leucocito1si e ·i per.plasia del midollo osseo. Per questa azione 111ielo·p oietica il p entanucleotide, dopo esperin1enti su animali resi ]eucopenici , f11 introdotto n ella cura dell ' ang ina agranulocitica. Jackson, Parker e Taylor raccolsero 69 casi 'in cui questa cura diede il 74 'ì~ di guarigione. J. F. Wiokinson e M. C. G. Israe1s (Lancet, 1 agosto 1934:) ebbero occasio11e di. osseirvare un solo caso di a!Ilgina agrai1ulocitica, in cui fecero, la cura col ·p entanuc]eotide. L'ammala·1:\, che p resentò notevole aumento dei ]euco-c jti (da 1000 a 6800 in 3 giorni di cura), guarì ·rompl e.tamente dopo 8 .giorni di cura. R. LusENA. 1

Terapia epatica nella granulocitopenia. v. Bo1lsdorff (Klin. Woch , 23 luglio 1934:) Tiferisoe due casi di granulocitopenia grave (ri·$1Jettivarmente 1000 e 450 glob. bianchi), uno di 0 rigine oscura, l'altro ri·p·o rtabile con cer1ezz.a all'azione di una cura arsenicale. In entran1bi i casi, la somministrazione e11ergic.:a di un preparato epatico pe r via pai1.9ent f rale (Campolon) [sino a 3 fiale al dì J portò :ad un aumento progressivo dei leucociti sino ai valo,r i normali, mentre le condizioni gooe1·ali andavano di palfi passo migliorando. Dopo una breve discussione dei suo i due casj , l 'A. richiama l'attenzione sulle esperienze 1·ecenti di AA. Americani e Danesi, confermanli la bontà della epatoterapia nella cura di que~ lai emopatia. V. SERRA. 1

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Jja fenilidraziaa nell'eritremia. Finora, il solo rimedio conosciuto contro 1' eritremia (malattia di Vaquez) era la radio-

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terapia della epifisi. Da qualche tempo, è stal~t pro·p osta la fen.il.idrazina, con cui si ottengono, a quanto sembra, risultati di molto superiori. Si mira, con essa a due scopi: la riduzione delle emazie, che va fatta gradatamente fino ad un terto limite, ed il mantenirnento· di quest 'ultimo. A. Vaquez e 1\1. Mouquin (Presse médicale, 4 luglio 1934) consigliano di incominciare con lai do·s e ·di 5-1O cg. di cloridrato di fenilidrazina, secondo il peso dell'individuo e l'entità _della 1poliglobu~ia. Al quarto giorno, si 1)rat1ca un esan1e d1 sa1I1gue: se no·n si hanno rnodificazio·Iii, si aumenta la dose di 5 cg., per un nuovo ,periodo di 4 giorni, e così fino ad effetto, senza però oltrepassare la dose di 25 cg. Ad ogni modo, anche se non si ottengono effetti, si sospende il n1edicamento, per un certo tempo, quando si è raggiunto un totale di 3 grammi. Con la somministra1Zione della dose efficace si ha la comparsa di un attacco leucocitari~ (in genere fino a 30.000 ed in un caso anche 65.000), che indica l'inizio dell'emolisi e rende necessaria la massima attenzio,n e; di fatto , l'indomani incomincia la distruzione globulare. L'attacco leucocitario può., però, mancare. Il trattam·e nto viene cessato quando le emazie raggiungono i 5 milioni circa, tanto più cl1e l 'azione della fenilidrazina co·n tinua aincora do1p o la sospensione del medicamento (in UD caso, si è arrivati a 3.500. 000). Per impedire poi il ritorno del! 'iperglobulia , s i fa la cura di mar1te11imento, con 10, al massimo 20 cg . la settimana, in 1-3 giorni consecutivi. Gli esami di sangue indicheranno la do• se conveniente caso per caso. Il sale più conveniente è il clo1ridrato, che è cri&tallizzato·: lo si dà 1per bocca , in calchebs o capsule gelatinizz.ate, in cui non deve rimanere per più di una settimana. Sono stati segnal.ati alcuni inco nvenienti , che gli AA. attribuiscoin o a dosi tro,p po elevate,. Salvo qualche cais o eccezionale, l'eritremia non guarisce, ma si mantiene in limiti compatibili con un buono stato di salute. fil. 1

Sull'azione emostatica della vitamina C, sommi· nistrata per via parenterale. COIIIlU!Ilicano A. Boerger e H. Schroeder (Miinch. MedJ. Wocliensch.r., 31 agosto 1934:). Partendo dal fatto che Ja carenza di vitamina C si accompagna ad una sindrome emorragica, gli AA. h anno voluto saggiare l'azione di tale vitamina nelle diatesi emorraigiche ap11arentem,e nte no·n colle·gate all'avitaminosi. Siccoim e d'altra parte la vitan1in.a potreibbe in alcuni casi essere distrutta nelle vie digerenti , gli AA. già precedentemente si sono serviti della via endovenosa nel trattare un caso di emofilia, con ottimi risultati. Nell'attuale nota \ iene riferito su un caso di morbo di vVerlhof, i1l cui quale unica terapiru è stata applicata ]a vitamina e sotto for0

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SEZIONE PRATICA

111a di acido ascorbico (sotto il nome di Ceibtio·n ir~ fiale da 0,025 g r .). La dose quotidiana era d1 150 mg·r. pro die, iniettata in una volta end?vena. Già d Qpo ~ue giorni le emorragie sono diventate molto p1u scar se per scomparire d efin1itivamente al 4 giorno. L'interesse e la dimostratività del caso sta 11el fatto ch e - contrariamente a ciò ohe si osserva co·m unemente la cessazione delle emorragie ha preceduto di due giorni la crisi trombocitica cl1e di solito rp1relude o co·n comita alla scomparsa d elle n1anifes.tazio,n i emo·r ragiche. Nel caso d·e scritto invece il valore critico (:316.000 di piastrin1e in mn11cc.) è stato superato· solo 6 g iorni dopo l'inizio del trattament~. Tale fatto co·n ferma l'opinione di K:eh!, il qua~e oltrecch·è alla trombopenia attr1bu1sce J.a s1ndron1e anche alla lesione della1 }'~rm~abilità vasaìe; e probabilmente su quest·ultima ch e ag·isce la vitamina C nel senso della diminuzio·n e. :E: stato inoltre notato un au~ento delle proteine del sangue, sip ecie a carico della frazio·n e albuminica il quale rao-giunse però il suo 111assimo 25 giorni do·p o nizio del trattan1e11to. Gli AA. riportano inoltre un caso di emofilia no·t evoln1ente 1niglior.a to nella sua fase EtC Uta collo stesso traltame11to, applicato d.a loro çon successo anche in casi di emorra o-ie gastrich e, genitali ecc. La vitamina e, secgndo loro, sarebbe i11o·ltre indicata in tutti i casi di tossicosi capillare come p. es. nell'ittero, $peci~ prin1a di un 'e, 1entuale intervento operatorio. S. MI z.

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NOTE DI RADIOLOOIA La pertosse e le sue manifestazioni radiologiche. Pinch erle n el 1925 fu il l1.rin10 a:d occuparsi (li questo argomento e rif.erì che l 'alterazione c-.ar atteristica è la pre ·enza di numerose piccole formazioni anulari a sede sottoclave·a re: in tt1tti e due i ca111pi 1)o}monari e a d un a1un1ento nell 'a1nbito del bro11co infe,r iore·. GotLch e n e l 1928 descrisse un opacamento triangolare della regione cardio. . dia frammatica, econdo lt1i tipico .per la pertosse e ·d a lui defì11ito t< triangolo bas ale». l\tfa vi è ar1ch e un.a Lerza alterazion e co,n cor<iemente risco11trata da ,·art AA. ed è l ' ingros sa111ento si111r11etrico d ell 'ilo dal quale parte una ricca stri aitura. F. Tecilazic (La Pelliatria, 1° ag·osto 1934) in base ad osservazioni fatte n ella . _Clinica Pedia lrica di f\1ilano, classifica i quadri descritti dai vari AA attrib uendo lo·r o un valore di tempo: a Il .inizio d·ello stadio convul ivo com)Jaiono le f orn1e anularj del Pinche rle, ch e stanno a rappresentare piccoli e medi bron chj dilatati colipiti tangenzialmente; in un periodo ulteriore della malatlia appare il l riangolo bas:tle di Gottcl1e do,ruto alla endobronchite, endnb.r onchio]ite e peribr-on chite. Per quello ch e i·iguarda gl i ili , ques ti in u11 r•rimo tempo presenta110 ilite semplice car at1

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!erizzata1 da sottili sLrie raggiale e più tardi si 1r1grossano, quando ciob i gangli si tumefanno per reazione linfatica della infezione. . L'A.. ~o·nclude affer1nando· che i quadri rad101og1c1 sono la fedele riproduzio·n e delle alterazioni anaitomiche. VICENTINI.

MEDICINA SCIENTIFICA. Titoli antiemolisinici nelle malattie reumatiche croniche ed a.ffini. Nel 1933 Todd ha din1os trato ch e do·p o· una ir1fevio11e da str epto.cocco, emolitico il titolo al! Lie1nolisinico del siero aumenta e quest 'aumento si ha quasi senza eccezione dopo un attacco di re11matismo acuto. G. J. Grifiìths (1'he Lancet , 4- agosto 1934) dé1 allora ha studiato da quc·. to punto di ,,ista una vasta serie di casi os ervati aJ Hevo1n shire l 1toyal Ilospital di Buxton. Egli studiò 224- casi e trovò ch e n el reun1aLi5mo sub·a cuto, nell 'a1trite reun1atoide e n ella spondilite' ancl1ilopoielica e 'è un aume1itonotevole del tito lo antiemolisinico·, mentre11elle forn1'e non infettive (e precisamente nel1'osteo-.alftrite .e 11ella s1Jondilite osteo-artriticaj il titolo alto, è raro. Una notevoile i)ro porzio ne di valori alti si è avuta nelle fìbrosi.ti e nelle1 sciatiche in cuic'era stato in }Jrecedenza angi11a. R. L usENA. 1

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VARIA L'attinoterapia in stomatologia. 1-Joicl ~è f-.i t ende d.a alcuni a d ar e g rande im IJOrta1~ za all ' iir11piego d e i rag·gi ultraviol etti in lerapia d entaria, i11 An1.eri".a, il Co11.s iglio· di Terapia iFis,i ca ha ohi '.:\ .. te la cooperazio·n e deiI Con sigl~o1 di Tera:p·i a Dentaria dell 'Asso ciazior1e Odontoiatrica f\,merica11101 i:·er co1 np•i ere inr] Jltrj l l i adegua t e . Dopo accurato s tudio" il' Consiglio cli Terariia Dentaria ha concluso ch e ! '.e fficacia dellater a1)ia in questio ne è stata grandem ent e esag·era1ta e ch e i i1Ì.sultai i a cui ... i riferi ce la leti.~ ra tura fa,'vreivole- i101n g iu Lifi ca110·, i1~l]a pra~ica od o11Joia trica, l'adozione d elle radiazionj ultraviolette corr1e utile agente terapeutico. Ino ltr e, l1a fatto :rlotare co n1e non sia prudentF\ per la profe.s ion e d entaria , im·p iegare questo trattamertto, fino .:i cl1e i pro-m otori e i so$lenitori non JJresentino fatti convincenti pe1~ i1rovarne il re.alle valore. In breve, il Consiglio s te o dichiara che, p er que.I lo ch e rig·uar<la do]o,r i po• t01p1era1to·r i cc1nsecuti'ri ad estrazio n i d entarie o ad altri interventi chirurgici, op1p ure osteiti infettive. o IJiorrea alveolare o traun-iatismi n el cor so d el1'a ne tesia locale, la ' "aintata effi cacia d elle radiazioni ultraviolette non è stata confern1ata da ~le ricer che eseguite. (Da1 Joi1rn. ,,f m. i11ed. A ss., 9 giugno 1934). G. LA C..\..\'..\. 1

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« IL POLICLINJCO

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.NELLA VITA PROFESSIONALE . ·cronaca del movimento professionale. Il Sindacato ntedici nel Consiglio delle Cn.sse Mut11r. Con r ecen te d ecr eto viene istituita la Federa..zion e n azionale fascista delle Casse mutue n1alatlie d ell 'inrlus lria, d el cui . Consiglio amministrativo farà a11che parte u11 r appresentante del Sin·<lacato stes o. È questo un r1t10Yo passo n ella risoluzione del ,problema clelJ e ~Iutue. Il Dire ttorio del ,Sindacato 11azionale fascist a dei medici h a espresso al Go·verno la rico11oscenza d ella categoria dei medici.

: CONCORSI. POSTI

g·Ji abbienti e dei inutuati. Il J>rimario ha l 'obbligo espresso di risiedere stabilmente in Saronno. Scadenza ore 18 deì 15 novembre 1934-XIII. Posto di ~Iedico (Jsletrico Ginecologo dirig·e11te il Padiglione d ella Maternità. Stipe11dio L. 5000 <l11nue, al n etto della riduzio11e del 12 % ed al lordo delle ritenute di legge, o] tre alla percentuale sulle operazioni mediche-chirurgiche e sulle cure a1nbulatorie degli abbienti e rt1utuati. Alloggio JJersonale in Ospedal e. Vitto dt1rante i turni di guar(lia. Scad ertza ore 18 del 30 novembre 1934-XIII. VERONA. I sli luti Ospftalieri. - Scad. 10 dicembre, ore 12; m edj co primario presso l 'Ospedale CiYile Maggiore; t1toli ed esami ; L. 4900 oltre L. 940 serv. att.; compartecipazione; età limite 30-50 an11i ; tassa L.. 50; d ocum. a 3 m esi dal 10 ott.; chieder e avviso alla Presidenza d ell 'Am1ninistrazion e (vi a Valverde 42) .

VACA~TJ .

Quando non è allrimentj indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirur· giche, i compensi allo stipendio base. AVVERTENZA. -

r'\.HTNDOLA (P f>scara). - . Scad. 10 n ov.; L. 8000 e 1. quadrie11ni di L. 500, se uff. san . L. 500, cavale. L. 2400; et à limite 40 a . Scad. 26 nov. , ore 16; 1nedico aiuto per u11 riparto di chirurgia e m edico aiuto per t111 r iparlo di medicina generale; L . 5500 al l ordo di ritenute e riduzioni; 10 % degli ·On or ari r egolamentari versati dai dozzinanti ; età li1nite 35 a. al 25 ott .; t assa L . 50, alla cassa d el1'Economato; d ocumenti non anteriori al 25 luglio. Chieder e annu11Zio.

Lo scarso numero ùi condotte messe a con cor so è in r apporto col nuovo T. U. dell e Leggi sanitarie, il quale esime i co1nuni d all 'obbli go di q11es U con cors1 e stabilisce ch e d ebban o esser e indetti ogni anno clal Prefe l Lo, p er il nu mero com1)lessivo di pos ti vaca111i.

CREi\iIA. Scacl. 22 11ov.; per S. Bernardino; L . 11.000 oltre L . 1500 trasp., L. 300 ambulat.

Concorso p er lavori di n eiiro-psichia lria.

BRES CIA.

Sp eclltli Ci vili. -

CUTIGLIANO ( Pi :loia) . - Scad. 31 dic. ; L. 9500 .e 5 trienni dee., ol lre L. 2000 au lomezzo, L. 500 t1ff. san ., c. -v .; e ln limite 35 a.; tassa L. 50,10. MoRGANo (Tre viso ). - Scad. 29 di r.; L. 9500 e 5 .quinquenni d ee., c.-v., se uff. san. L. 500, trasp. L. 2500; tassa L. 50, 1 O. PISTOIA. Amministr aziorie Provinciale. Sino all e or e 12 del 10 dicembre 1984-XIII è aperto il -con cor so p er titoli e per esa1ui al post o di Coadiutore d ella Sezio11e medico-n1 icrografica del l aboratorio provinciale d 'jgien e a cui è assegnato uno stipendio j11iziale di L. 10.500 au111entabjle di :sei cl ecimi tri ennali, l 'indennità cli servizio attivo cli L. 1900 annue e di caro-viveri come per gli altri impiega li provìn c;i ali, no11 ch è il 10 % d ei pro"·enti p er ricer ch e ed analisi d 'interesse privato, assegni . tutti sogge tti all e riten11le di leg·ge. Et à 11on superior e ad anni 32 salvo le di spos izio11i a faYore degli ex-combattenti e deg·li a !uto od assi·s tenti presso R. Univer sità o Labor at ori e dei vec-cl1i F ascisti. Documeni.i di rito. Le prove cli esa1ne ~ i svolgera11no ser,ondo il programn1a e le n orn1e -st a}Jilite d al Minis ter o <lell 'In ler110. Tassa di ammissio11e al con cor so L. 50. Pe r chi arimenti o per aver copia integrale d el b anclo di concor so rivolv;ersi all'uffici.o di Segr eteri.a d el] ' Am111 i11istrazi one JJroYinciale jn Pistoia.

(T·are se) . Ospedale Civico. - Posto di -Prin1 ari6 l\Iedico. Stipe11dio L . 8000 annue, al n e t·to della riduzione d el 12 % ed al lord o d elle rite1111te di leggo, oltre alla compartecipazion e . sulle cu r e dell a sp eciali tà e sulle cure nmbul ator1e d eSARONNO

N. B. -

CONCORSI

A PR EI\ll .

In occasione d el XX Congr esso d ella Società Italj ana di P sichia lri.a tenutosi in Siena nell 'ottobre 1933, 1a Società di Esecutori di Pi e Disposizioni propriet ari a òi quell :Ospeòale Psichiatrico m etteva a disp osizione d ella Società Italia11a di Psichiatria la somma e.li L. 10.000, affinch è fosse d 1ta in pre1nio ad uno o pit1 studiosi, autori di l avori di p sichiatria o n europsichiatria, l asciand o arbitra completamente l a ,Società stessa <li fi ssare le n or1ne e le mod alilà del con corso. La Societ l\ Italiana di P sichi atria, accettan<lo la gen erosa offerta e il mandato con feritole, bandisce un pub})lico concorso per l avori di Psichiatria o ·N europsicl1iatria. Potranno partecipare al concorso tutti i cul Lori d elle Scienze neuropsichiatri che che siano cittadini italiani , e che al momento rl ell a presentazione della loro domanda, siano soci del la Società Italiana di P si chiatria o facciano do111anda p er esservi ammessi. I lavori presentati al concorso dovranno rig uar(lare l a l>sicbiatria o Neuro1Jsichi atria nel campo clinic~ o in quello. analo~ 111ico clinico, biochimico, sper1mcntale, o 1n tutt1 assie:Ue e dovr anno essere seri tti. in lingua itali a11a o' latina, e inediti, o pubbli cati non pri1na (l el genn aio 19;34-XII. I l avori dal t ilografati o stampati, dovra~no ess.er e ~nv~ati. alla ~r~siden za dell.a Società Italiana rl1 Ps1ch1atr1a (CJ1n1ca Neurops1cl1iatrica d ella R. U11iversità di l\!Iodena) in 5 copie, unitament e alla domanda di part~cipazione a1 con cor so, non oltre il 31 agos lo 1935-XIII. .' . La somma da assegn arsi , i11 uno o p1u premi , a giudizio inappellabile d ei Commissari, è di Lire 10.000 (di ecimila) (f alle quali dovranno però d etrarsi le spese per il concor so. 1


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SEZIONE PRATICA

·NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

11 premio l\ohel per la medicina è s tato conferi lo p er il 1934 ai proff. George l\Ii110L di Bal Li.n1ora , William Murphy di Ne'" York e George 1 \ \ hipple di Rocè1cster ; i nomi d ei tre s tuciiosi n1 nericani sono associati alla epatoterapia dell 'a 11e1nia pcrnjciosa . Il prof. Carlo Lorenzetti è nominato chirurgo primario del! 'Ospedale Civile di Aquila in esito a •con cor so ir1 cui è s lalo g·iudicat o idoneo con pun1i 90 :90. .

II prof. G iuseppe Bus1cca 11a vin to il concorso a ·('l1 irurgo prin1ario direttore dell 'Ospecl ale CiYile di Lari110. La dott.a Clelia Lollini è I1omi11ata , in esito a co11corso, direttore tecnico del Consorzio ar1tituhercolare e direttore del Dispensario an lit ubercolare di Massa. L 'Università di Vilno (Polonia) ha conferi lo la laurea honoris causa al prof.•.t\ntonio Fontes, di Rio de .T aneiro, il cui nome è associa lo alla scoiJJerta dell 'ultra-virus tubercolare. In occasione d el Cor1grPsso in ternazionaJe sulla t uber coJosi , il Fontes fu invitalo a , .il110, ove gli ve11nc r imesso, in seduta solenne, il diploma , ri('camente allumin l to , r edatto in latino. Il Fontes tenne u11a confE·renza i:;u cc La biologia del virus tuber colare ».

La

Société d e Neurologie >) di Parigi ha asse:g11a to j] premio Déjerine al dott. Larue]Je, n1edi cocapo del Cen tro n eurologico di Bruxel les, per i ·suoi l aYor i sull'anatomia mir.roscopira del miclollo 'Spinale in sezioni long·itudinali pl11risegmen t3.rie. cc

Il Congresso an1ericano di fisioterapja ha conferito la croce d 'oro - l a sua più alta onorifi~enza a tre medici europei: il prof. Henry Borèfier di Li one, il dott. Oscar Bernard di Sain l~1ori lz e il dott. Franz Nagelschmidt di Berli n o. 11 clolt. Manuel Bermejillo y l\lfartinez è no111ina I o so t loseg·retario cli Sanità ciel lo Spagna, in sos tituzione ciel dott. Verdes Montenegro , òin1i ssio. nar10.

NOSTRE CORRISPONDENZE Da Cataa ·a.

Peste centenarie dell'Uoiversifà di Cafania .

Nei gio1 nj 19, 20 e 21 ottobre è stato cel ehralo 'l , . centenari o della fondazione dell 'UniYersi là cli Ctita11i1. L '.\11g u s ta presenza di S. I\I. il Re e quella Cli n un1erosi rappresenta11ti di Isti l u Ii cl i alta cu ltu ra di lutto il mondo hanno conferito a1l 'avve11irnento un a g rande solennità . La secl u Ia comn1ernorativa si è svol 1a al Ie:l I:ro Bellini , sommo ten1pio (lell'arte d edica t o all 'jrnn1orlal c Cig no ca la11esr. Dopo il saluto d el n1ag·11ifico Rettore p,rof. e n. ~I t1sca lello, ha preso la parola il prof. Eli:is rr or1110, del] 'Universi là di l\tiaòrid al quale è stata accordata la precedenza in omaggio alla nazionalità spagnola del fondatore d ell ' Ateneo catan ese. Egli l1a ciefi11i lo que ta UniYer si là l 'opera più durevole e fruttifera cli Re 1\lfon o V. Hanno parlato successiYJn1en le il prof. ' '' il111otte in nome delle 11iver ità del Belgio, della Let tonia , •lell 'Olancla, Yezia , Unaheri~ e Yizzera; il prof. Auèlolle11 te per 1a Francia; il prof. Cur lius 1)er la Gern1a11ia; l\[i.~ s

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Eufemia Strong per ! 'Inghilterra, Australia, Irla11da, Scozia e ~!alta; S. l~ . il prof. Breckimendge Long, ambasciatore degli S. U. presso S. M. il l{e per l 'America. Ha parlato infi11e il prof. Chigi, llettore dell 'Urtiversità di Bologna, recando il saJuto del vetusto Studio petroniano. S. E. Ercole, l\Iinistro d ell 'Educazione Nazionale ba pronunziato il discor so commemorativo facendo la cro11istoria del! 'Ateneo sin dal 19 ottobre 1434 quando .Re Alfonso di Aragona concesse il <t plac;et » per uno Studium gerterale in Calania, il più antico della Sicilia. Egli ha ri evocato le rivalità Jnunicipali che tale istituzione su scitò nella s tessa Sicilia, le riforn1 e cii ord in amen ti , i maestri C(l i clocEnli e }Jarlicolarmente l a Scuola di medicina. Il ì\tii11istro si è in trattenuto ad illustrare l'Ate11eo co1ne ccnlro cl 'italianità d al Risorgimento ad ogg·i. 11 discorso è sla lo nlol Lo appla11dito. 1 el pomeriggio dello t esso giorno è stat a conegna la al Sovrano la laurea « ad honorem » ch e J~gli si è co1npiaciuto cli accettare; è st ato inauguralo il 1nuseo s torico universitario. I festeggiamen ti no11 potevano riuscire con mag giore inag11ificen za, qualj si con venivano alla celebrazione del più antico Ateneo d ell a Sicilia, al qt1ale spetta u11 avvenire degno del suo passato. _i\ . 'f.

NOTIZIE DIVERSE. Anno XIII. ' ' olgenclocì a riguardare il can1mino percorso i11 dodici anni , n e siamo or gogliosi come italia11i e con1e fascistj. Lo slancio co11 cui si è cel ebra lo, in tutta la i\azion e, l 'i11izio del nuovo a11no, È' ind ice di fede ~ en1pre più appassionata, di d ed izio11e e1n1)re più totéllitaria. Lo spiri to e l 'orcline fascisla har1110 }Jlas1nato la ~azi one; l e opere intraprese e i11 g r ar1 parte con1piu Le cl ocumen ta110 la porlerosu e org·anica vitaJj tà del Reg'in1e . No11 dobbiamo indug iarci nel co1npiaci1nen lo delle co11quis le raggiunte, ma avviarci con aun1entalo ferYore Ycrso nuove realizzazioni.

Congresso nazionale di oculistica. La Società OCtalmologica llali alla i è a<l un at a a Ron1a dal 24 al 26 ottobre. La cerin1onia in augurale ha aYt1t o luogo nell 'aula n1ngna dell a R. Clinica Oc11li s lica, all1 p!'esenza clel gener ale \ -olpe per la ·inità I\Ji]ilare, del prof. Labranca per la Direz. Gen. di an i là Pubblica r di allre autorità e per 011nlità; tra i nu111erosi congressisti er a qualch e ~lrani ero. Il presicle11te dell a Socielà , scn. Git1 eppe Ovio, direttore clella R. Clinica Or uli s Uca, porge un defere11 le saluto alle a11Lorjlà ecl agli interven11ti ed <'leva un pe11sif'ro di 01naggio e di en lu siasmo al H.e cd al Dt1ce, faro e g loria d 'Italia. L 'oratore annun cia che ques l 'anrto 11on Yi sono relazioi1i ufficialj , ma che le comt1nicaz ioni an11unciate, cir cJ. 140, st anno a clin1ostrare l'impor1anza di tJUe t o Congresso. Cn 111e.-to sall1t o eèl un rnso rli ri111pianto rivolge ai n1aes tri e colleghi scampar. i. L'oratore dichiara che si doYrà rontpiere i] grat o co111pi lo cli con eg11rt1e ai ri spe l LiYi Yincilori i pre111i che già furo110 a segnati n ei Gong-re. i prece-


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« 1L POLI CLI)TJ GO

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[ANNO XLI, NuM. 44]

<lenti; c1u es li vincitori sono i proff. Neu schuller, Ruata, Sabbadini, Gia1111antoni e Zanettin. Si procede poi alla consegna dei prerni. Il prof. Ruggero Pardo di Genova offre al sen. Ovio a non1e d egli Oculisti Italiani e della Società Oftal111ologica una m ed<tglia d'oro, la cui esecu zione Yenne curata d al segret ario generale prof. Leo11ardi, per solennizzare la n omina a senatore tlel Regno. Il prof. Gallen ga di Parn1a si associa con n obilissime parole. Il prof. Ovio manifesta la propria gratitudine p er questa i11anifestazione. Terminata la cerimo11ia 111augurale, i congressisti si reca no a ~alazzo Liltorio a r end ere omagg io alla Cappella dei Caduti fascisti. Si sono p oi svolti i lavori. Ques L'anno sono risultati vi11ci tori dei premi sociali: Alaerts (Belg·io), Anelli , Castelli , Morelli, Nord111 ann (Strasburgo), Pa11ico, Strampelli, Villani.

Il Consiglio h a an ch e approvalo altri d ettagli d ella complessa oper a ch e l 'Associazione svol o-e nel su? partic.olare settar~ di azione, fra cui u1~ progelto d es l1na lo a realizzare in Roma un modernocenlro ospedalier o a beneficio <lei dipendenti d all e pubbliche amministrazioni, nonch è altre J)r ovvid enze. Al potenziamento d elle due grandi branche di a ttività già accennate corrisponde un analogo au-n1ento di m ezzi e di risultati di tutta l 'opera dell :Associazio11e, che si muo~e così in sen so progressivo ed omogeneo - totalitario -- verso gli obiettivi asseg11atile. Il Consiglio, n el dare la su a approvazione alle-esaurienti relazioni presentate d al sen. Cremonesi, h a voluto testimoniarg li il suo alto e solidale plauso, ed h a rivolto un vivo elog io a tutto il personale, ch e in ogni r ango e in ogni grado, ser ve la Cr oce Rossa Italiana. La secluta si è chiusa con· il saluto al Duce.

Al 3° Congresso della stampa medica latina.

Attività dell'Istituto nazionale fascista della pre· videnza sociale.

A qu esto con gr esso, dcl ql1al e d emmo notizia Jiello cor so numero, il sen. prof. Pende t enne, come dicemmo, una 11oleYole conferenza su cc Il genio m edico latino )) ; esi;;a fu lla n oi , per errore,. a Ltr ibui la in parte all 'on. prof. l\'lorelli, pure presente al convegno; invece il tema è stato trattato per inter o dal Pend e. Ebbero anche luogo altre confer en ze e varie rel nzioni, di car.attere cu i turale e d 'interesse corporat1vo. L 'assemblea generale h a ernesso il voto che il futu10 con gresso si tenga a Roma e ne h a acclamato presidente il sen. Giordano. Il con gresso h a dato luogo ad una manifest azio11e di solidarietà franco-itali a11a: i medici italiani visitarono i campi di battaglia della Marn e e depoSPro una corona aYa11 ti al lnonume11to dei caduti ; accotnpagnati d ai colleghi fran cesi , si recarono al cin1itero di Bligny, ove riposa110 5000 solrlati ilalia11i: avanti al monumento cenlr ale furono deposte cor o ne d a italiani e da francesi; parlaro110 i profi. Giordan o, Picci nini , Etie11ne e Le Sourd.

Al Congresso francese di chirurgia t enutosi ai prinl.i cli o ttobre in Parigi e del quale cle111mo notizia nello scor so numero, oltre i chirurgi itaJiani già da noi ricor tlati, h anno part ecip ato a11ch e i proff. Chiasserini di Roma e Pig11atti cl i Brescia.

Consiglio direttivo della C. R. I. Nella sed e d el Comitato Ce11Lrale d ella Croce Ro sa Italiana, si è riunito il Con siglio direttivo d ell 'Associazione. Era110 presenti il seI1. Filippo Cren1onesi , presj rlen le gener ale, il sen. 11rof. l\!Iar cl1iafava, vie~ i)re ide11te, e tutli i co11sig·lieri. Il Consiglio , udita l 'ampia e precisa r elazione presen lata d al sen. Cremonesi , h a approvato il bilancio preven livo 1935, ed h a p articolarm ente soffermat a la sua attenzione sulla esposizione fa tta dal preside11te gener ale in rig11arrlo d elle due gran<li dire ttrici di Jnarcia c h e si presenla110 all 'i1nminente co1npito della C. R. I . per l 'anno XIII, e cioè le opere r elative all 'affinamento e al potenziamento degli apprestan1enti di car atter e protettjyo ])ellico, e la lo l La con lro la malaria ch e ]a C. R. I . ha condotto con s trenua efficacia.

Il Capo d el Governo ha ricevuto l 'on . Bottai , il qu ale h a riferito intorno all'ii1t enso program1na cli costruzionj sopratutto assiste11ziali rna anche di con cor so alla sistemazione e risan an1ento delle città e d elle carrlpagn e, ch e l 'Istituto Nazionale Fascista d ella Previdenza Sociale })er segu e. La somma sp esa rlall 'Istituto n ell 'anno XII p er !!li eseguiti lavori cli cui sopra si calcola in cir ca lire 90 milioni, di cui L. 35.000.000 presuntivam e11te assorbiti d alla sola m a110 fl '01Jera di cantiere. L'importo d elle opere da svolgere n el prossimo a11no XIII si può calcolare in circa L . 110.000.000.

Le organizzazioni dell'agricolt11ra per la lotta contro la t11bercolosi. Il Commi ssario d ella Confed erazione fascist a d ei ]a,1or atori dell 'ag·ricoltura, ha inviato alle dipen denti Unioni provinciali una cir colare r elativa all e provvid er~ze contro la tubercolosi. Dopo avere rilevato ch e l 'opera svolta dal Regime p er il po te11zia1nen1o m orale, fisico ed economico d ella Nazione p oggia essen zialmente sulle opere di p rofil assi, rli prèven zione e di provvidenza sociale, la ci rcolare mette in evidenza che è 11ecessari a .la mobi litazione di t11tte le forze per d eb ellare la tubercolosi. Illustrati i co1npiti d ei Consorzi provinciali antituber colari, dell'Opera maternità ed infanzia , dell 'Istitt1to nazionale della previd en za sociale e della Croce Rossa Italiana n ella lotta contro la tubercolo~i, il Con1mi ssario con clud e impegnando le Unionj fascis te dell 'agricoltura e le org·anizzazioni aderenti a coJiliuvare l 'orJera clelle autorità periferich e, n o11rh è a svolgere l a massi1na attività n el ca1npo del conforto e d ell 'assist en za.

Un gran<le sanatorio nel Trentino. È st at o ul timato sulla pendice di l\1esiano; ac-

coglierà J)resto oltre duecento malati cli tubercolosi. L 'edificio, ch e è coslato co1nplessivam ente sei mj]ioni, è djviso in due corpi, quello d'ingresso per i scrrYizi del san atori o e l 'altro p er le sale osped alier e vere e proprie. I due corpi son o collegati d a un corpo centrale in cui banno sed e i r efettori e le stanze per gli altri servizi. Dal pianterreno si


,( ANNO

XLl, Nu J\I. 44]

SEZIONE PRATICA

<'Ccede a quelli superiori con alcune scale comode ~ ben dispos le; inoltre funzionano due grancli ~scensori adatti anche per il trasporto di barelle. I malali verranrLo alloggiati in massima parte j11 .camerate con sei letti ciascuna, munite di enormi fine~tr~~i .che dànno accesso sulla attigua veranda. .Nell ed1f1c10 central e ha11no pos to tutti i servi zi i~ieni.c i , i .gabinetti per le cure speciali, i r eparti dL ch1rurg1a, le cappelle, gli alloggi p er i medici per le assìste11ti sa11itarie e per le su ore. ' Più ch e un triste ospedale, l 'edificio è una mod.e~11a ca~a di ~ur~ rr1essa gratuitamente a disposizione d1 tutti g·l1 amn1alati poveri assis titi dal1'Istituto sociale di previdenza fascist a.

:Sanatorio infantile in Vnl (!amonicn. ll Sai:ia torio infantile, che completa il villaggio sana lor1l le sorto a Croce di Salven, in una delle più incar1tevoli .posizioni rlella Val Ca1nonica ' è slato ufficialmente inaugurato il 22 ottobre, con la partecipazione delle maggiori autorità bre cia11e ·e cr emonesi e dei rappresentanti dei Consor zi antj tubercol ari delle due provincie . Il Sanatorio in f a11Lile, capace di ottanta letti, è costruito con tutte l ~ più perfcl te norn1e dell 'edilizia e dell 'igien e in materia di preven zione antitubercolare. Esso viene nel unirsi ai due sanatori, maschile e fem1ninile, •entrambi già in efficienza ad opera dei Consorzi di Brescia e di Cr e1nona, tanto benem eri li n ella 1olta con lro la tubercolosi. La cerimonia, im1)rontata al più au s tero rito fa..c:cista, è servita a din1ostrare una voi Là di pii1 il l avoro compiulo in questo cam1>0 clai Co11sor zi delle due provin cie vicirte, fi er e di seguire crupolosamenle le clirettive del Duce, intese ad argi1tare e rivalorizzare una parte m arloriata della s tirpe italiana, affinchè a11ch'essa abbia un po' òi b ene e trovi n ella salule rifiori-la un nuovo inizio di vita . .Sono stali inviati telegra1nmi a S. E. il Capo del Governo e all '011. Bottai. Il n11ovo tnbercolosario di Vercelli. ·L 'Amminis trazione dell 'Ospedale lVIaggiore di Wercelli h a provveduto a consegnare alla Ditta .aggiudica laria dei lavori il terreno des tinato a sede c1el nuo vo tuber colosario, stabilendo ch e le relative .op'ere abbiano se11 z 'altro inizio. Con la nuova cos truzione, il 4° r eparto dell 'Ospe·dale ~Jaggiore, sezio11e tubercolotici, verrà traspor. Lato i11 regione Bert agnetta , ad ottocento m etri circa dall 'abitato . La superficie acquistata clal1 '0spedale . in questa zona è molto eslesa e t ale che, oltre alla prospettata sezione tubercolotica, polrel)be conten er e u11 nuovo nosocomio più va.sto di quello attuale. Il 11uovo edificio con sterà di tre parti: una centrale a tre piani e due parti laterali simmetrich e. L 'edificio, dotato dai più moderni mezzi sanitari, potrà ospitare un centinaio di am1nalali (quaa'anta per ala e ven li n el corpo cen1rale), cioè trent a o quaranta pos ti più dell 'attuale 4° Reparto. L 'edificio sarà completamente isolato ed intorno a d esso sorgerà un parco dove gli ammalali in grado di camminar e troveranno i benefici che loro recano il sole e l'aria aperta. La spesa complessiva prevista per la nuova cos truzione, compresi l 'arredam ento ed i servizi, è di tre milioni di lire.

1157

Nell'Ospedale Civico di Tivoli. Il 28 ottobre sono stati inaug·urali n ell 'Ospedale Civico di Tivoli i nuovi Reparti di Isolamento e il Reparto Operatorio, ol1re -ad lln complesso di opere ch e hanno totalme11tc e so~ lanziai111ente rinJtovato l 'Ospedale, clte si presen La adesso con un a disponibilità di 120 letti e m oclerr1issj111amente attrezzato. Alla cerimonia sono i11tervenuli, oltre alle Autorità locali, il prof. Roberto Alessandri ed il prof. Guido Sotti della R. l Tniversil à cli Ro1na, il prof. Sirleo, medico provinciale di Ron1a, i professori An.tonucci, Matronola e Chjasseri11j, prin1ari chirurgi dell 10spedale del Littorio di Roma, il prof Cermnna~ i, primarjo chirurg·o dell 'Ospedale di 'J'eramo, il prof. Colaizzo, primnrio chirurgo di Albano Laziale, il prof. ' ' jncenzo Giudiceandrea cli Ron1a e moltissimi aJtri cloltori di Tivoli e paesi vicini. Hanno invia lo le llere o · lelegr a1111ni di adesiorJe, per ch è impedì ti aò in terve11ire, .S. E. il prof. R.affa,ele Paolucci, il prof. Aristide Busi, il prof. Raffaele Bastia11elli, il prof. Oreste l\iiargarucci , il prof. Cesare lVIich eli, il prof. Agostir10 Carducci, j professori 1'om111aso Luch P.rini , Cogliati-Dezza, Gioacchino Fu111arola e 11101 t issimi altri. La convenzione sanitaria della Santa Sede con l'Italia. Il 4 ottobre, negli uffici dell a Segreteria cli Stato della città del v ati ca no, si sono riuniti S. E. il march ese Carnillo Serafini, Governatore dello Stato della Città del \ raticano, in quali Là di Plenipoten1iario della Santa Sede, e S. E. il co11te Cesare l\iiari a De Vecchi di \~al Cismon , Reg io Ambasciatore d 'ItaJia presso la Santa Sede, in qualità di Plenipotenziario del Gover110 llali ano, per la stipulazione e la firn1 a di una Con,·en zio11e Ospedaliera fra la Sa11ta Sede e l'Italia; as isleYano 111ons . Piz1 ar clo e mons. l\l[ol tani per la Segre leria di S lato e il duca Saallier de Tour egretario dell 'A1nbasciata (I .Italia. La Co11venzione firmata con sta di n ove articoli e coc1r.erne il trasporto e 1'assisten za sanitaria clei ci ttadini malati della CilLà del Vaticano n el Regn o d 'Italia. Commemorazione del prof. Salvatore Ottolengl1i. Nei locali del l\IIuseo Cri1ninale, con la presen za del Ministro della Giustizia on . De Francisci e di numerose altre autorità , si è riunita la Società ltaliana di Antropologia e Psicologia criminale, per la commemorazione del compresi.dente prof. Sulvatore Ottolenghi. Essa è s lat a tenuta dal g r . uff. i\1ariano D'Am elio, Pri1110 Presidente della Corte di Cassazione, e dal prof. Giuseppe Falco dell ' Università di Napoli e direttore della Scuola . . uperiore di Polizi a, i quali h anno lralteggiato nmpiamente la fi gura dello scomparso, geniale inaes lro della Medicina legale e rl ell 'Antropologia crin1inale, e creatore della Polizia Scientifica. Sotto la preside11za del g r . uff. D'Amelio, la Socielà è passata poi a discutere alcuni problen1i di particolare interesse nel campo della moder11a lotla contro il delitto. Il D'Amelio h a proposlo, con l 'approvazione dell 'assemblea, 1'inYio di un Yoto cli plauso all'on. De Francisci , ~ [ini tro della Gius tizia, il quale h a saputo concre tare una serie di 1


1753

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IL POLTCL!N! CO

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l A:NNO

XLI, NuM. 441:

la rgl1e. e J,Jrofo11de. }JrovYidenze per la lolla co11tro la delinq ue11za n11norile. _1~ D 'A1ncli o ha ri~er! to poi s ullo s iluppo c he va pi e . . en ta11do la Soc1eta, a1 lraYerso la costi tu zione ct i 11 UOYC Sezioni .

L 3 io~ assen1b1ea dei collegi 1neclici e la 2a. asse1nble.a di previdenza m edica nazionale della Spagna, s1 sono adunate a San Sebastian, dal 17 al 21 sett embre.

I medici dei Fasci gioranili di Bergan10. I-la a':u to luog·o a Bergan10, alla presenza del

l a pres1de11za d el prof. Besse di Gine"ra.

segre tario fedc-rale, il 11r~ mo rapporlo dei co111and ~ n li 111e<Uci clei J:;'asci g-jo, an i 1i cl i co111ba I lin1e11 to. I. a<lde llo sanitario a j l•,,.1:sci g i o' anili ha co1n u11ica .lo co1 .ne Berga mo, do}JO Romu , ablJia co11crelalo co1 suoi tren la con1andanti med ici un a lnb ulalorio n1e<l ico sport i o e u 11 , ·ns to pTogran11na di assis lenz1 ig ie11i co·sanil aria per tt1l ti i (; io\n11i fa scis ti del corrla11clo fedcraje (li Berg·n1110. Il se()'relario federale ha d imostrat o a1l 'add e l lo il s uoe Yivo c~mpi~c in1en.to in ]JCr la rapida e i~e rfel la orga1t1 zzaz1on e, 1a per l J_ base s11 cui essa è in s taurata. H a r ipreso i pu11li pil.1 salie11li dtl rappor1o e con cg·11ando l a tessera di ufJic iale d ei Fasci 1YioYn11ili cl i co1nba l li111e11to ai con1andanti mecDci l1a e presso il suo Yivo compi3.cin1enlo per l 'alti~ Yilà i11izinla, che sarà continuata con perfet to ritn10 e s ti le fascj s ta.

Un po' dovunque. Men1re ques to i1u1r.cro Ya i11 macchina si tengono l '11 ° Con g resso i lalja110 cli n1edicir1a d el l avoro a 'Iori110 e il ~u Cor1,gresso i tal ia 110 di radio11.eu ro-cl1iru rg· ia a J\'1ila110. Ne riferiren)O nel pros$1 n1 0 i1t11nero. Il 15° Cor1gres o inlerr1azionale di fis iologia è i Jtdet to a l\Iosca per il 1935, secondo gli accordi presi al 1411 Con gresso t enu tosi in Ro1na. Il comitato orga11 izzJ.tore è presiedu lo dall 'accad emi co I . P. Pavloff; funzio11erà da segr etario general e il prof. L. N. Feder off, direttore dell 'Istitulo 'di n1edicina sp erim entale; membri sono i dott ori L. A. Orbely, A . 1'. Palladine, I . S. Beritoff, J . Z. FolLert e l(ocl1 toian tz. Un cor1gres o i11ternazionale sulla golla e sul1-acido urico è organizzalo dalla 1Socie là di Medicina cli \ -il lel , so llo g·li auspici cl ell 'Is lituto d'Idrol ogia d ella Facol tà medi ca di Nancy; avrà lu ogo d al 14 al 16 sei te1nbre 1935. Tassa d 'iscri zioll e un ica: 50 franchi. Sot10 stabilite conòizioni di favore. Per qua nto concerne i lavori rivolg·ers i al Dr . ~!Ju­ rice Ro igey, secr é laire gé11éral du Cor1grès de la Goutle e l cte I 'Acid e urique , Vitle.l , Vosges, Francia; p er q~1anto cornent e l 'organizzazione materiale rivol ger i a: ~I. Cl1aYane, secrétair e adminislratif, stesso ir1dirizzo.

11 33° Co11gresso dei medic i d i li11g·ua fra11cese, n<luna tosi a Québec (Canarlà) in occasione del 4° ce11lenario d ella scoperta ciel Ca11Ròà da parte di J acques Carlier, h a tenuto var ie sed11le i11 comune e.on il 13° Congr esso dei mecljci cl i li11 gt1a francese del Nord An1er i<Ca. Vi sono jnt erYenuli 143 medi ci fra 11cesi , g uicl a1i cl al prof. E1uile Sergent di Parigi e dal prof. Henri llartmann di S trasb u rgo. I medici canadesi erano molto numerosi. Ai l avori 11a partecipato anch e il prof. Max Ei11hor11 di Nc'v York. 11 Con1ita to internazionale per l o s tudio dei r i1n èdi an.timal J_rici, del quale clemmo n otizia nel fa sci colo scorso, ve1i.ne presieciuto dal prof. Madsen.

. ~a Soci e là- ~vizzera di Balneologia e Climatolog ia. s1 e ad~na t a 11 6 e il 7 ottobre a Solothur11, sott o. L :A_ssociaziorle l\1edica 1'riestina si è adunata il 12 ~ 1~ ~4 o l l?b~·e, sotto l a preside11za d el prof. C. l~av .:ts1111, ass1s ltto d al segr etario dott. G. llobba. li uro1to fa l ~ e cutn t1nicazi0ni da P. Iacchia, R. Moro, O. Soss t, E. Persi, L.. Schiavon. Le due sedute Curo1~0 des tina t e alle inala tt ie degli organi r espira lor1. I l centenario d ell 'Uni versi là Libera di Bruxelles. ~· errà celeb~ato co!l un a sedu t a solenne alla quale 111terverrà 11 Re, 11 20 novembre e con una serie di conferenze; si t errà anche un' banchetto. Cn corso di terapia dermato-venereologica sarà lenulo a P arig i dal 26 novembre al 20 dicembre sotto l a direzione d el prof. Gou gerol; quota: 400francl1i. Rivolgersi al Dr. Bur11ier, Hopital SaintL ouis, rue Bichat 40, Paris. L a Federazione Provinciale rli PJlermo dell 'O. N. ~f. 1. inizierà il 12 n oven1bre un corso di puericoltura p er medici, della durata di un mese (sede: via ' ritt. Em. 459). Il sen. Luigi Devoto è s ta io ricevuto , al Palazzo d el Littorio, dal seg·r e tario del P. N. F., ha futto omaggio di una copia del Yolume di Ber1tardino Ramazzini « Le malaltie dei l avoratori» edito nel 1700.

cui

Il « u11lius Radiologicus », rassegna internazionale di rece11sioni critiche, diretta dal prof. Aristide Busi , ha istituito . una rubrica di cc lettere », 11ella q11ale posso110 venire seg11al ati su ccintament e i primi risultati o g li svilu1)pi di studi in corso e docum enti di qualche interesse. (Ricordiamo che da tempo anch e « Il Policlinico » aveva prospettato ai l ettori ia con venien za di un a rubrica del genere) . A Baltimor a è s lata or gani zz;Jta u11 'esposizione di manoscritti e libri rari di medicina, in sp ecie di medici israeliti, a cur a del dott . H. Fr4etlen"vald. Il dott. Giuseppe Pre tj , deceduto a Car giago di Ghippa, h a legato L . 300 .000 all 'Ospeclale Maggiore di Milano per onorare l a memoria del padre dott. Siro e della madre Maria Preti R amelli.

Ad Ortona a Mare è morlo nell 'Ospedale un veccl1io m isantropo, ritenuto poYero e che ha l asciato l e su e sostanze, le quali superano L. 200.000, al l 'Ospedale stesso, cl1e ha deciso di ricordare il i:>uo no1ne in u11a l apide. La sìgnora Cat eri11a Foletti vedova Cavallotti ha disposto un legato di L. 200.000 a favore dell 'Ospedale Maggiore di Milano. Il sig. Nicolò Paterna Villa 11a clo11ato all 'Ospedal e Civico di P alermo l a somma di L . 100.000, d~ d esti11arsi al r eparto chiri.1rgi co·, in aggiunta di p ari somma, g ià donata in precede11za. L ' amministrazione ospedalier a l1a delibera lo d 'intitol are al Paterna il settore ospedali ero .che sarà mantenutocon la rer1dita della su a Clonazione. L 'on. Ercole Varzi b3. d onato un m ilione per il sanatorio ch e verrà eretto dal Consorzio provinciale: rn1tjtubercol ar e di Novara.

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SEZIONE PRATICA

Il ~'~ii:iste:o de~! 'Interno h a con cesso al! 'Ospedale C1Y1lc dI Aquila u11a sovYenzione di L. 80.000. Nell.'Ospeclale ~ivile ~i Oristano saranno presto eseg uite opere d1 alnpl1arnento p er un complesso cli 128 .000 lire. Acl .\ su11ci6n (Paraguay) la ,Società Italia11a cli f\1utuo Soccorso e la Società pro Osp ed al e Itali a110 costruirar1no pres lo u11 ospe<lale, in uno dei punti più ridenti. Il conte G i acobbe Potocki ha l egat o quasi tutt a la sua fortuna , valutata circa 100 milioni di zloti, allo Stato, perchè la destini alla lotta contro il cancro e co11tro la tubercolosi. Il presidente d ella Jlepubblica, informato di queste disposizioni tes tame11Larie, ha conferito al Potocki il Gran Cordone dell 'Ordine della Yolonia Ricostituita ; le insegne furono con.3egnate al ricco filantropo, }Joco pri1na della morte, dal sottosegr e t3rio Siedlecki .

Co11 SANTIAGO l{Ai\ION Y CAJAL è con1parsa una : delle maggiori personalità d ella m edìci11a· conte1n})Oranea. Ci riservian10 d i parlarne in un pross1n10. 11umero. Si è SJlC11to a Nap oli , in e là di 64 anni , il dott. PASQUALE 1·.\~DOJA, insig n e radiologo·: Era un silen-· zio ~ o e Ul1 soli tari o; ri!ug·g j a da ti to]i ecf OIlOri ; gli f1L qu1si imposta la docen za honoris causa i11 radiologia ecl elettrotera})ia. Per un quadriennio fu. presid e11le della Socielà Italia11 a di Radiologia Me- · dica, la q111ale gli d eve molla parte d ella sua org·anizzazio11e e del suo i11cren1ento. Il prof. ORESTE BELLOTTI, o tori11olari11goiatra nolissi1110 cli ~fil ano , p oco dopo avere portato a ter1nine una 1nedicazione, in u11a casa di sal·ute di via Qua1lran110 , il 25 ottobre, rin1aneva fulmi11ato d al-la rottura di un a11euris1na; lasria l aTgo rimpia11to.

Secondo una comunicazione del prof. Brosse alt 'Università di Chicago, si è riusciti ad isolare l 'alti11io , ch e 11a una radioattività 150 volte superiore a quella del radio. ,Si son o adunati i superstiti di un conYegn o di Eludenti in m edi c ina, che fu tenuto a l~orìno 11eJ r1ovembre d el 1883 p er protestare co11tro l ' infclice u]Jicazio11e e l 'ineffi cie11za dei locali adibiti all 'i11segnamento: i L Yoto formulato i11 quel conveg110 eJJbe pien o &u ccesso e 11el 1884 s ·i11izja a, al Valen tino , la cos tru zione dei nuovi isti t11ti univer sitarì . Si è ora volulo comn'lemorare il cinquante11ario cli tale avYenin1e11to; tra gl 'i11tervenuti , ultrasett ant enni, erano l '011. P ero11i , il dott. Rivano , cJjrettore d el Manicorriio, il dott. Scarpa , il dott. Bal sari ed altri autorevoli medici. Le vicende della lotta fu rono rievocat e d al P ero1li. Nell 'ospedale di Biella sono state ricovera te u11 centinaio dj person e, più o meno gravemente, colpite da t ossi-infezioni alimentari p er aver e con sumato carne equina ir1fetta ; si sono avute due m orti. Si è proce<lulo a vari arresti, tra cui quelli di due veterinari ch e avevano rilascia lo il nulla os ta J1er l:i ve11clita e d el direttore del ci vico macello.

ANNAU D'IGIENE. PUBBLICAZlO~

E

~TENSILE.

(S :->mmario d el N . 9 d el 1934) :

Mcmc.rie originali : P. ZANNELLI : Sulla

prepara~ione

dei. Gieri diagn o::>tici. O ss~ rvazi on i immunologiche e cli-n iche. - N. FAVIA e G. l iARRANCA: Sul potere p atogeno del B. O. G. (T en tativo di virulentazio11e secondo la tecnica di Griffth) (4 graJiche). -- A. GUALDJ: 11 com-· portam ento d ell a vel·ocità di sedi1uent.azione d elle emazie n ello « shock ,, t ubercolinico. - M. MoSCHlNI : Al-cune particolari n1an iifestazioni dello « s hock » (al-cico (2 grafi<Jhe). - P. T IMPANO: La velocità di sedimentazione d ei globuli rossi, la r esistenza glo,bulare e il tempo di coagulazione del sangue degli anchilostomiasici. Problemi sociali : R. SEVERI: La bru-· cellosi con1e mala~ tia professionale. Recensioni (Esercizi fieici - S1port - ~re cni ca) . - Rivista bintio--

grafica. -

Notizie. -

Allegato.

Abbonamento pel 1934 : ItaliaL. 60, Estero L. 100; ai nostri abbonati L. 5 5 e L. 9 5 rispetti"amente .. Abbonamento di saggio per il semestre lugl io-dicem-bre: Italia L. 3 O, estero I.i. 5 O; ai nostri abbonath L. 28,50 e L . 48,50 r isp ettivam en te. E ' stabilito anche un abbonamen to a nnuo al solo Allegato, per L. 1 O.

Per ottennre quanto sopra r iYo]gersi diretta.mente a 1l'editore LUIGI POZZI. t-ia Sistiaa 14, ROMA .

===========================================================================================-··

Indice alfabetico per materie. 1\ g ranulocit os i compli canle la febbre liPag. 1751 foid e . . . . . . . . . . . . . . )) 1751 A11emie dopo r esezione gastrica . . )) 1752 Angi11a agra11ulocitica: trattam. . . )) 1733 Appendice : an1pu tazion e spor1tanea )} 1726 i\ppendici le coside lta verminosa )) 175:~ 1\lli11oterapia i11 s lomJtologja )) 1742 J3ibliogra fia . . . . . . . . . . . . . • )) 1741 Cisti idatich e d ell 'orbita . . . . . Col on: chirurg·ia (esclusj j tun1ori , l e 1747 cis ti e l 'appe11cli ce) . . . . . . . . . . )) E1norragia g astrica post -operatoria : per )) 1736 diminuirne i ri schi . . . . . . . . Emos tasi m ediante vitamina C p er via )) 1752 parenteral e . . . . . . . . . . 1752 Eri tre111i a : l r al La.i11 e11 lo . . . . · · · · · ))

Gra11ulociL01Jenia: t e rél1Jia e1)a ljca . . . . P ag. Iper glice11"1ia alime11 lar e : mecran1 n1o » Leu correa nelle vergini . . . . . . . » l\Iala llie r eun1aliche e an li emoli ine . • » f\1eclicina sport i'" a: co11Q"re so . . . » Ossa : metast asi di car cj n oma d el collo cle11 'uter o . . . . . . . . . . . . . . . » Perlosse e su e manife tazioni r ad iolog ich e . . . . . . . . . · · · · · · · · · » Policiten1ia ver a e ul cer a cluocle11ale: rapporti . . . . . . . . . . . . . . » Purpura: indrome cl i - d a chi11in o . . » 1'iroiditi acute . . . . . . . · · · · · · · » ' 'accinoter apia in alcune 1na1a t tie infettiYe . · · · · · · ' . . . • . »

1752• 1740 1738. 1753

1748 1740 1753 1750 1751

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A. Pozzi, Resp

C. FttucoN1, Red . cap<.1.

Roma . Stab. Tip<i-Lil. Armani di M.

Co~,rrier.


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« IL POLICLINICO

figli abbonati al ''Policlinico

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NUM.

44]

ricordiamo /'importante pubblicazione:

Dott. Prof. ANDREA FERRANNINI

Docente di Patologia SpeciaJe Medica e di Clinica Medica nella. R. Università di Napoli.

Patologia Speciale

Medica

Epitome ad uso dei Medici Prefazione del Prof. AGENORE ZERI Direttore dell'Jstituto di Patologia Speciale Medica nella R. Università di Roma Riportiamo qualcuno dei tanti giudizi espressi dalla Stampa Medica Italiana su questo libro del pro-

f esso re

FERRANNINI:

«Il prof. A. FERRANNINl aggiunge quest'opera alla orniai ricca biblioteca dei suoi lavori, tutti dettati da << u1ia tiasta esperierr.za clinica e da un pratico senso didattico. Non può quest'opera sost;tuire i classici testi ..(! di Patologia spe<·iale medica, dei quali in.vece può essere specie per gli studenti e i medici giovani - un -<t utilissimo compl ~niento. L' A. stesso d efiriisce « Epitome» il frutto di questa sua fatica certamente grand€ . .cc Nelle 520 pagine sono infatti compendiati tutti i capitoli della Patologia medica, aggiornati scrupolosa· ·« mente, sfrondati delle notizie superflue per una pra tica e rapida comprensione di chi legge, arricchiti di -<..< prez~osi r~hiami alla semeiotica e alla diagnostica di laboratorio. Numerosi e pure preziosi i rilievi perso· Ct nali che .;i incontrano spesso in quest'opera e che le danno una simpatica irapronta originale, senza oscu· .cc rarne troppo la necessaria obbiettività. Lodevole l'intendimento - praticamente e felicemente raggiunio ·C< di porre in luce gli efficaci contributi arrecati dalla Scuola italiana alla determinazione di ciascun quadro « nosologico. La fatica dell' A . è tanto piiì apprezzabile in quanto egli è riuscito a creare in poco volume un' o. ·« pera che non è soltanto un'arida esp•osizio1ie, bensì una vivace rassegna dotata di qualità eclettiche vera· ..(( m e1ite notevoli. e< L'edizione è deoorosa e arricchita di molte figure quasi tutte dimostrative. L'opera è meritevole di (( ANTONIO GASB~RRINI )) . .('(grande diffusione. ( Dal e< Bullettino delle Scienze Mediche », Bologna, n. 6). «Non si tratta veramente di un trattato, ma di un breve e succoso riassunto di Patologia speciale Medica, « di un cc Epitome » come si esprime l'autore, il quale, nello spazio di poco più di 500 pagine, ha condensato ~< quanto di più essenziale e di più sicuramen,te acquisito esiste ai giorni nostri nell'ambito della Patologia . « del Cuore e dei Vasi, delle vie respiratorie, del ricambio materiale degli organi endocrini, del sistema ner· « voso, delle malattie in/ettive, ecc. Si può af/ermare che in genere la sintesi fatta dall'autore è riuscita felice « e chiara, cosicchè il medico e lo studente possono trovare nel libro di Ferrannini un conipendio di patologia «medica generalmen,te ben condotto e ben aggiornato, che varrà a richiamare rapidamente alla sua memoria « gli elementi fondamentali etiologici, fisiopatologici, sintomatologici, e diagnostici delle varie forme morbose. « Assai bella la veste tipografica del Manuale, edito da L. Pozzi di Ro1na. (Da Minerva Medica, Torino, 11. 9, anno XI, d ella Seri e). <t FERD I NA.NDO M1cHELI ».

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compendio, epitome, come lo chiama l'Autore, in czii brevissimamente, ma molto chiaramente, . e< sono riassu.nti i molti capitoli della paiologia speciale medica. In poco più di 500 pagine, arricchite da nu· . « merose figure illustrative, l' A. tratta, in maniera facile e piana, tutta la vasta materia. « Il pregio di questo riassunto sta proprio 1iel fatto che, pure essendo flggiornato alle più recenti acqui· « sizion. i scientifiche, è sfrondato di qua1ito vi ha di d•o ttrinario e letterari?. « Ciascuna parte di qiiesto co1npendio si può considerare come ottimo riassunto della parte essenziale di . «ogni capitolo della patologia, contenendo soltanto la definizione dei morbi, i sintomi, e segni più impor· . «tanti clie valgono ad identificarli e le noti?.ie patogen. etiche più accette. « Per quest'ultima parte si è più particolarmente attenuto (e di ciò bisogna lodare l' A.) agli studi e con· «elusioni della Scuola Italiana. E poicliè molti argomenti sono suzti studiati dall' A. nella sua lunga carriera . « di studio~o e di didatta, la trattazione acquista maggiore importanza ed è un compendio che merita di es· . cc sere tenuto su.l tavolo di tutti i medici, specialmente dei giovani, non solo per formarsi un concetto chiaro « delle varie entità morbose, ma anche per facilitare il riscontro coi più vasti capiioli di patologia. ((A. VENZA )) . (Dalla cc Rassegna Sanitaria Siciliana », l">alermo, n. 7). u .1l

Prezzo: in brochure L. 5 6, rilegato in tela L. 6 4, più le spese po~tali di spedizione. Per gli ab ho· nati al « Policlinico >), rispettivamente L. 5 O e L. 5 6 in porto franco . Per l' estl}ro, alle L. 5 O o L. 5 6, aggiungere L. 5 per le occorrenti maggiori spese di spedizione raccon1andata. lnv1are Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editnre LUIGI Pozzi , via Sistina 14, oppure presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


ANNO XLI

Roma, 12 Novembre 1934:- XIII

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Nnm. 4:5

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fondato hel 1893 dal professori : . GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONS PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Prolusioni : A. Gasbarrini: L'attività scientifica. della Clinica Medica di J>adova nell'an.n o scolastico 1932-33. Osservazioni cliniche : M. Faberi: La sindrome di H and-

Sch iiller-Christian. RioonoscimQnti : La Redazione: L'attività chirurgica italiana nel giudiz.i o di E. Forgue. Sunti e r-assegne : T1s10LOGIA: W. Curschmann: Sulla diagnosi e t.i.rattaanento delle emottisi. - G. Dersch eid e P. Toussaint: Contributo allo studio della patogenesi, dell'evoluzione e della cura 1ielle la1·ingiti tubercola.ri. - SINDROMI DOLOROSE: A. Brunet: L'epigastral.gia. - A. W. Stott: La cura. dei dolori cardiaci. Divagazioni : .M. J. Barilari: La tensi ofobia e l a psicoterapia dell'iperteso. Cenni bibliografici. I Congressi Nazionali di Medicina e Chirurgia : XL Con-

gresso della Società Italiana di Medicina Interna. XLI Congresso della Società Italiana di Chirurgia. Appunti per il medico pratico : OASISTIOA E TERAPIA : La cifosi dei vecchi. - Linf.ogranulomatosi nella colonna

PROLUSIONI I STITUTO DI CLINI CA "!\fEDI CA GENERALE DELLA li.. L:-JlVE1"$TTÀ DI PAD0VA 1

:iiretto dal Prof.

ANT ON IO G .<\SBARRINI

L'attività scientifica della Clinica M.ediea di Padova nell'anno scolastico 1932-33 (1 ). Giovani carissi1ni, Nello .scorso· anno·, n el riprendere le lezioni, io tracciavo a Voi le direttive di ciò ch e sa1ebbe stato il n1io insegnamento clinico·; oggi no1n saprei , nè potrei ch e ripetervi ciò che Vi di ssi allora, e cioè che la Clinica, pur spa:zian·do nei vasti orizzonti scientifici, sempre sul terreno della biologia generale e particolare, .appunto perchè un.a Scuola (li Clinica medica ra1p·p resen La la vera fucina di stud1 e di ricercl1e, no11 deve perdere m ai di mira il suo sco1po precipuo•, e cioè l 'uomo ammalato, i11teso nel più ampio senso della parola, non soltanto nel senso inclividualistico, con le particolarità della sua strutturai, delle sue funzioni. (1) Prelezione al corso di Clinica Medica tenuta l '8-XI-19'33, A. XII.

vertebrale. - · Osteite tubercolare multipla cistoide (Jiingling). - Epitelioma basocellulare o riginantesi in ca;vità da osteomielite cronica. - I datidosi del femor e. Operazione, cura. Innesto osseo. Guarigione definitiva. - Il metodo di Orr nella cura delle osteiti t u bercolari. - !GIEN»: Le carni ovine n ell'ali1m entazione. MEDICINA SCIENTIFICA : Contributo allo studio dell'importanza, del fegato nel ricambio idrico. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: RispOGte a quesiti p er qu estioni di massima. Nella vita professionale : L 'adunata delle forze sanita· rie COOl!lbattenti. - A~lMlNIS'J'RAZ I ONE SANITARIA : Sostanze sturpefacenti. - Con-corsi. - Nomine, promozioni ed onòrli:iicenze. Nostre corrispondenze : Da Parigi. Notizie diverse. Rassegna della sta.m pa medica. Indice alfabetico per materie.

ir1a altre.sì n e.I senso, psicologico, sociale; tutto ciò gio,rerà senza dubl1'io al1l 'in fermo ·e d aJla formazione dei m edici pratici, quali sono richiesti dalle odierne esigenze di vita. Nostro cornpito sarà dunque quello di daire a Voi i1orn1e sen1plici, chiare, dimostrative, tratte dallo studio del ,malato, ip er assurge,r e da esse a considerazioni di indole .Q'·e nerale, talj dn fo·r1narvi a. poco a poco una coscienza propria ji medico, alin1e·nt.ata se·mpre. dalla osserva zione e dal pensie;ro, lJerchè la Scuola deve esser e non luogo di ripetizio·n i, ma palestra feco·n da di idee. Lai c:Jinica mod crn,a va riacqui:tando il poste, di dominio, ch e le spetta nella gerarchia delle Scienze: pensate ai progres i veramente grandissirni nei can1pi della 1F isiologia , del)~ Semeiotica, della Istologia, della Bartteiriologia. la ~Iedici na sperimentale, conseguiti per il moltiplicarsi ·ei l 'affinarsi dei n1etodi di indagine, pensate al 11uovo indirizzo di studi altamente scientifico, a Il' indirizzo biochimico , non chr a·gli sviluppi incessanti dei vecchi indirizzi, e ' ,ri convincerete subito come lo studio del malato abbia raggiunto in qt1e ti ultimi trenta ~nni la dignità ahe gli compete. A clii incombe l 'opera dell 'insegnamento deve far-i sentire potente il senso dell a r e... pon .. a'-'


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hilità dell 'indirizzo da dare a lla propriai Scuola, guite in soggelli sa11i ed apatici, hanno voluto· e tale indirizzo deve co·n sistere in una giusta - Vfd~re se l' eccessiva disponibilità di sostanza armonia dello studio cljnico de·l malato· col di tipo carbidratico potesse valere a mo·dificaire· prog resso scientifico. 1'ale direttiva è stata le modal·ità e gli aspetti del ricambio azotato · scrupolosamente s~auita dalla mia Scuola: ne-·· e se tali ever1tuali n1odifì cazioni si verificas~ sfl.rà pro·va l'esposizione molto s.u.c cinta ohe sero con ritmo ed andame.n to diverso n ei sani , ,i farò stamane· sull'attività scie·n tifica svolta · e- negli epatici insufficienti. Ilello scorso anno ~colas tico dai miei assistenti Pertanto, con lo ~ Ludio del. comportamento ai 9uali, ]Jer il 10:0 ~-no1oi•Je ~sen1pio, di. s~udio; ' · di alcun·~ ~etabdliti. az9tati in- soggetti sani e e. dJ amo r e alla Clin~ca ch e li ospita, m1 e, ~ro . S(>fferent1 d1 n1alat t1e a.e.J fegato, dopo carico r1'1 ~lgere da questa Cattedra una parola d1 viva di glucosio, · Gherardini e D 'Ignazio hanno cere sincera lode. cato, basa.n dosi con1e ho detto, sui lega mi ch e collegano strettamente fra loro i vari campi .. F EGATO E , -IE BIL~ARI . - Fin dall 'anno scor- d~ l m etaboli sn1 0 0rga11ico intraepatico, di ad· so lo studio delle anomalie funzio•n ali del fe- cl1tare una n11o·va possih·ilità di esplorazione· gato ha appassionato la mente di alcuni miei f1111ziona~e del fega t0. Le risposte ottenute nei assistenti. Pensate per un momento all 'estre- sani e ne1g li epatici, pe·r quanto è possibile dema difficoltà che si incontra in Clinica tutte le durre .da queste· ricercl1e preliminari , sembravolte ch e si voglia ' :aJ11lare una piccola insuf- no tali da avvalorare i presupposti teorici, dai ficienza epatica, ove si co nsiderino da una par- q11a li essi sono partiti per l'jmpostazione di te i moliep.lici COIDJPiti , ai quali è chian1ato tale saggio funzionale. quest'orga.110, dall'altra, l 'ampia capacità di Naturalmente debbono essere considerati i adarttamento funzionale, conseguentemente la 1nolti fattori i11 terferenti (inte.stinàli, circolapc>ssibilità di compensi i11trae.p atici , ed anche tort, !'enali, acidotici), ch e no·n si po sso no vaextraepatici, per le ormai ben note correlazioin i lutare e tanto meno allontanare, caipaici di indi funzion e fra fega to e visceri, apparecchi, si- d11rre una ':erta diffidenza nei risultati ottestemi più o meno diversi; orbene, se escludia- r1uti; comunque,. non si l)illÒ discono<Scere ch e m o le gravi , estese, lesioni del viscere che ab·- questi tentativ i 111eritano di essere pers~auiti biano sconvolto profondamente ciascuna del- ed approfonditi. le funzjoni da esso possedute, ci troveren10 Sempre col proposit<J di studiare la fun zioin serio imbarazzo ogni qual,ro]ta si debba pro- nalità d·el fegato, Gherardini e D'Ignazio, fac.e de.r e, in caso di estesa affezione epatica, al- e.endo seguito ad alc u11e ricerche di oriental 'interpretazione delle risrp-0ste che ·otteniamo m ento sulla possibilità d·i applicare, allo studio dall'indag ine funzionale, per I 'inlerve11to degli f11nzional e del viscere le variazioni indotte dalaccennati fattori interferenti. l 'adrenalina sull'escrezione dell 'azoto formo,JaEd invero , carne risolvere in q11esti casi, ch e to in alcuni soggetti sa11i e ma]ati di fegato sono i più i11teressanti per noi, in quale mi- (consistenti in un aurr1er1to dell 'azoto formo lasura le interferenze possono val ere a turbare le to nelle urin e dellé due -ore succe·ssive a]l 'inieri&poste funzionali , ove si te·n ga conto della zione, co,n fronto alla quantità · delle ·au e ore precedenti nelle persone san·e, ed in un ' asse11deficienza! di precise nozioni fi siologich e? Sappiamo ch e l "att.ività metabolica del fega- za dii tale a11n1enlo, anzi spesso in una diminut<1>' si estende a tu.t ti e tre i campi del ricamzione di essa n egli epatici). !5li AA. hanno estebio: iJ1 carboidratico, il proteico ed il grasso 1 so le loro prove di contro]lo su un più vasto ~ "le rispettive. molecole subiscono n ell 'intern o materiale, analizzando il comportamento di aldella cellula epatica aizioni e reazioni chimi- 'tre frazioni azotate. (aminoacidi ed azoto ipocbe assai complesse. Le ricer ch e fi siologich e bramito), che non erano valutate nelle loro hanno potuto assodare e ripetere la serie com- precedent.i ricer ch e. Orbene. lo studio accurat o 11licata di reazio11i , in cui fenom eni di scissio- dei diversi rr1 etaboliti azotati , ·e più specialme11 ne si associano a fen om eni di sintesi , e c.h e te le modificazioni dell'eliminazione di azoto conducono alla tr·asfo,rma,zion·e dei .zrassi e an1minico in rapporto alla escrezione azotata 1,. dei proteici in carboidrati, dei carboidrati in an1moniacalc , ureica ed amminica, fanno jnproteici , ecc. Orbene , tale attitud·i ne fun zio- travveder e la possjbilità di ottenere qualche nale del fegato , altam~nte specifica ed oltre- va.ntaggio n el ca1npo dell 'esplorazione funziomodo complessa, ri·chiede la più p·erfetta inte- na]e del feg·ato. <.)uesta prova , infatti , oltre ad grità funzionale rla part.e dell'erga.n o Mossi assum ere il _signifi cat o e l 'imrportanza di vera da tale concetto, alcu11i AA. si sono r hi esti se e propria prova funzio.naJ.e del fegato. rapprenon sia po.s sibile a1)plicare allo studio funzio- s~nta, un saggio fondato su principi diversi da nale del fe.gato, stin1oli che richiamino in cau- quelli abitualm ente ap1plic:iti ~c,;()m e arl es. sagsa le particolari funzioni ora elencate, e .Prr gi di carico. o,d indagini rivolte a svelare ]e tal modo studiare, di fronte· a questi stessi anomalie della funzione disintossicante, biligestimoli , le modalità di risposta del fe~at o sano r1elica, ecc . delJ 'or.ga no); la prova, eia.è, confor- _ e del fegato ainma1lato·. Su tale direttiva si m·e mente a qua nto si va tentando da varie parsono messi Gherardini e D'Ignazio, i quali in tj , sembra rivolger si a ll0 studio di vere e pronun1erose pru, 'c di cari co con glu cosio , ese- prie attività metab-0licl1e epatiche; in quanto 1

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richiamiaino in causa le più com.p lesse funzioni pc~ssedule da}. fegato; tale prova, infine, a·b--· braccia sotto di sè 11on soltanto un unico aspetto del n1etabolismo intraepatico, ma tutte quelle tappe del ricambio intermedio· azotato, carboidratico ed anch e· grasso., ch e per essere intimamente collegate fra loro, costituisco!l10 un 'unica entità funzionale, altame·n te specifi ca per il fegato e .qui11di aissai adatta per fo1"Il.ire ottime risposte dal punto di vista del saggio funzionale (Gh erardini). Gli stessi Gherardini e D 'Ignazio, partendo da presupposti teorici, es.posti in altre ricerch e, hanno ii1àag ato il comportamento della ch etor;emia , sia sp011JtanefJ,, a digiuno, sia pr01Jocata dell 'i11iezione di a drenalina. Orben e, le loro osservazioni conducon o ad amm ettere innanzitutto ch e la ch eton emia a digiuno raprpresenta urt m etodo non fedele p€r il riconoscimento degli sta.ti di insuflicienla epatica. Quanto, invece, allo studio della t l1etonemia provocata, i risultati ottenuti vengon o a con fermare le prevenzioni teoriche da essi annunciate in prec.edenti irtdagini, .e cioè dimostratno ch e l 'adre11alina, probabi1mente attraverso l 'azione che essa esp•lica sul ricambio carboidratico e forse 8nche proteico e grasso intraepatico, comporta n el 5ano più mani festamente nei soggetti an1n1alati di fegato, so·p rattutto in quelli con sicuri sint.01m i d ·insuffì cier1 za epatica , un aumento della ch eto11emia . E verosi1nile pensare cJ1e il fe•n omeno s ia d.a attribuirsi alla scarsità delle riserve, g lico·ge11ich e eip·a tiche , p·rovocata daJla malat~ia ed ag·grava1ta dall 'azion e glicogenolitica dell'adrenalina. Le rispost e ch e a sci llano entro certi lin1iti, in rapporto con l 'aggravarsi o co11 il migJio rame·n to della forma, sembrerebber o quindi utilizzabili come· prova funzi on al e, nei casi di insiifficienze non gravi; in quelle gravissinie, invece, la prova n on potrebbe verosimiìn1ente servire, mancando qualsiasi risposta all'.a1drenalina, pe·r il totale esaurimento di ogni capacità reattiva dell'organo. . Non prive di interesse pratico appaiono le ricerche sperin1e,ntali , co·ndoitte dal dott. Donati sulla prova dell 'i11erg·Jricemi1a ip1ro;vocata con doppio· carico· di glucosio negli epatici. Prernesso che tale pro·v a ·è stata p·r oposta per la esplorazion e . deJl:a funzionalità pancreatica ed in mo·do part icolare de 11 'effìcienz.a della reazio-· ne insulare, e che di questa reazione insulare iJ fattore epatico è quello ch e più spesso e più facilmente ne interferisce l'azione', viene mag:. giormente giustificata la ìp ro·v a in paro.Ja n elle epatopa.tie. Era, pertanto , inte'fessante indagare se dallo studio e dalla interpretazione delle· relative turbe, si potessero sco.p rire aspetti particolari, riferibtli a ll·e suddette interferenze. Si faoova in mod·o che il secondo apporto di glucosio cadesse in corrispondenza del~ 'apice di una curva ' ottenuta precedentemente. con. una llnica dose di g lucosio. Orbene, nei casi ~f'Dn1inati , il Donati ha potuto osservare, a differen za di quanto avvie11e nei sapi, una costante 1

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SEZIONE PRATICA

inancanza· del blocco della seco i1da dose, che egli attribuisce ad interferenze legate alle alterazioni e·p atìche. · Sempre col :proposito di ricercare una buona Jirova di funzionalità epatica iaii fini della pratica, il dott. Jacchia ha largamente sperimentato•, in collnbor.azione col dott. Rapuzzi, un me-· todo da lui proposto fin dallo scorso aocino per la diag.n osi dell e malattie del fegato, ricercando· i segni di una cris i emoclasic.a dopo inie, zioni di estratto epatico in soggetti sani ed in epato pazienti . Sulla1scorta di controllo, a mezzo di altre pro . . ve per la funzionalità epatica, nonohè di accurate ricerch e istopatolo·g ic·b e n·ei casi venuti a morte, ed indagini chirni c.h e sugli estratti epGrt.ici im·p iegati, .Jacohia e Rapuzzi si sentono· di con cludere ch e il meto·d o risponde assai S·p esso al le esigenze clinich e, certo assai più cl1e con gli u suali saggi della funzionalità del fegato. Detto meto·do sembra dotato di una' ~peci ficità di alto g r ado , non essendo fin orai mai sta.t a constatata la crisi emoclasica do·po' i11iezio·n i di estratti epatici, in soggetti non e pa to·p azi el]. ti . Merita interesse lo studio, ·d e.J mio assisfente dott. Sotgiu sul valore clinico dell'iperglicemia alimentare ed adrenaJinica. La co·n siderazione clelle co·n oscenze acq11isite sull 'iperglicemia , inc.l uce a riten ere cl1 e la prima dipenda e·s sen zialn1ente dal glucosio asso·r b·i to ne l tratto· digerente, e fra i vari fattori, a cui. ·è legato· prin r.ipalmente il decorso dell'a curva (modalità dell 'assorb·i mento gastro-in testinale , della f ssazione epatica e periferica, della eliminazio1n e renale) il più iinportante sia q11ello· epatico·. Di esso il Sotgiu precisa il meccainismo di azio1n e additando gli elemenLi della curva, che p1iù direttamente lo riflettono, fra cui più importante è ritenuto il rapporto fra durata: e1d e·n tità dell 'ipergli cem ia. Altrettanto egli fa per l 'iperg 1icemia adrenalinica, di cui viene riaffermata la ge11esi epatica, per glicogenolisi. Secondo l 'A. , le due 1prove 11on possono servire come saggio clel1'eflìcienza furlzionale generica del fegato, ma solo d el}a funzio ne o·d insieme di fu:p.zio ni, che esse cimentano in modo diretto. In 30 epatici -e 22 n on epatic.i è stato st udiato i I comportan1ento dell'iperglicemia alimentare ed adrena:linica (104 curve). No,n ostante le cospicue differenze individuali e la n·1oltepli cità dei fattori interferenti, si rende e' idente che queste due pro>ve portano spesso elementi di moJto interesse nello studio di ammalati di fegato. La loro interpretazione deve I>erò essere condotta secondo un esatto concetto, del meccanismo ge11etico, ed una luce di accurata indagine clinica , senza la quale il loro valore è minimo. La durata de11 'iperg1icemia è quella che n1egli o rispecchi~ 1'effi cienza:, della funzion<?I glicoge11ica. Essa è stata valutata in r1roporzion e al Ji vcìlo iperglicemico ra gg-iuntq (rG1pporto Lc111po: iperglicemia) . Que ~ t o valor e segna in tali ricercl1e unai differen z.a f;·a rra ti ci 0

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·e non epatici, assai più c.os.pioua dell 'indice iperglicemico, del triangolo iperglicemico, e ·della durata d el1 'ip0rglicemia. La differeilZa è partioolarmentei oospicoo nelle prove dell 'adrenal~na. Lo stesso dott. Sotgiu ha studiato il· com .p or·tamento· della bilirubin·e mia dopo iniezio·n i di adrenalina in 33 individui con segni clinici di lesione del fegato ed in altri 23 soggetti. Nei 11ormali e nei non epatici la bilirubin·e mia au1r1.e nta dopo l 'a.drenalina, in modo· più 0 meno notevo1le, e ritorna alla no1ma circa do1p o l 'o,r a presentando in genere una fase ipoil}ilirubinemica. Negli epatici molto .:pesso (circa il 70 %) la curva è protratta, sicch.è dopo 12 ore essa non è ridiscesai ancora al livello iniziale. Se·b bene no·n ·eisista neanch e per 1questa proiv a uno stretto i)ar.a llelismo col quadro clinico, il fatto e.b e .essa sembra subire miniman1ente l'influenza di fattori interferenti extra-epatici, e l 'a~ta perce.i1Lualie di positività riscontrata , la fanno apparire dEtona ài co·nsiderazio11e·. Quanto al mec<:.a.nismo del feno·m eno , l 'A . ritiene che esso 11on possa essere spiegato con I.a sol,a splenoooin trazione. In alcu11i casi (21) ·è stato studiato ar1che il cor11portamer1to della bilirubinemia dopo pasto di glucosio. Il dott. So.tgiu 11a altresì co·r npiuto uno stJudio comparativo sul comportarr1e·n to dell1a1 bilirubinemia e della g·licemia (raprporti fra funzione glicog·enica e funzione b iliare), i di cui risultati so·n o i segue•n ti: 1) n egli itterici non si trovano mo·dificazioni costanti , 11è unil!a terali della g licemia, n è riconoscibilmente in rapporto con la inten sità dell' ittero; 2) nei diabetici la bilirubinemia a digiua10 è generalmente elevata, abbassandos i in seguito al miglioraire della condizion·e diab·e tica per merito della cura insulinica; 3) iniezion.i en·dovenose di bilirubina ·(Holborn, ctgr. 2) provocano assai lievi oscillazioni del tasso glicemico; 4) durante l'iperglicemia alimentare la bilirubinemia dirrlinu:i.sc·e in mo·do notevole in condizini fisiolo·giche, aumenta, invece1, in molti epatici; 5J durante l 'iperglicemi.a adrenalinica si ha un aum.e nto rapido e cospicuo della bilirubine• mia; . 6) durante l 'ipoglice·m ia insulinica si ha in quasi tutti i pa:zienti un abbassarne-rito del tasso bilirubinemico. La considerazione di questi dati , e gli altri ottenuti da AA. mod·e rni , in·ducono .a ritsn ere c.h e l'azione metabolica del fegato sui c:arb·oidrati si riflette sul~a funzione biliare. Le condizio1n i che portano a1d un .aumento, del g licogenei epatico, determin.a no generalmente anche un aum1ento della. secrezio·n e biliare ed una diminuzione della biliruhi11emia, e vicerversa. Questi rapporti sono spesso· .alterati negli e p1a·tici. Il dott. Ba si l1a studiato il valore ed il si1

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gi1ificato clinico dell ' uro1b ilinuria negli epatici. Co,m e sape.te, numerose sono le teo rie ava11zate per spiegare la pato·g enesi de.J1'urobilinuria. Le più accreditate og·gi, son o I 'epatica e quella c.he fa dell 'urobilinuria fisiologica il frutto del 11ormale ,\sso•rbi111e11to deJl 'inteistino·, e della pa-· tologica , particoJarmente., l1esito di processi emolitici. Orbene, il Bassi ha tro vato una urobilinuria intensa so1lta11to in qualche cirrotico, discreta in .alcuni . og.g etti ep·a to-·s plenomegalici co n aumento del rie.ambio emoglobinico, 11on di rado affetti da una ca1t1sa di emolisi; infine, no·n sono. mancati soggetti che, pur presentan.do una netta compro missione del fegato, r1on erano urobilinu-rici. Cosioc1hè al dott . Ba si sembra p·i ù giusto far rientrare Irru urobilinuria nella sfera del ricambio emoglo biuico·, piuttosto che con siderarla sintomo in fallibile di affezione epatica, come vari AA. sogliono fare, ad ·e·ccezione dello Zoja e della sua Scuola. Non si può tuttavia negare ch e in alcuni casi uro·b ilinuria e lesione epatica coesistono. Lo stesso dott. Ba si propone un nuo~o indice (indice bilinico) per lo studio e l 'interpre-_ tazione delle varie for.rn e di urobilinuria. Tale irl·dice, ch e vi·ene calcolato in base al rap1p·orto fra la qu.a ntità totale di bilina eliminata nelle 24 ore e quèlLa quotidiama, data come normale. risulterebbe uguale a 0.016. Variazioni in più cli ql1e.... Lo ii1dioe parle·r ebb·ero per un'origine T're,1a1 entemente epatica dell 'uro1b ilina; valori ·p iù ])a cli di 0.016 de.p orrebbe in favore di un 'origine emolitica del pigmento urobilinico. Lo studio di tale indice, applicato a diversi casi di mail attie ·epatich e o purame11te e1nolitiche , viene a co11fermare queste vedute teoriche. Già in precedenti ricerch e ul ricambio emog·lobinico nel corso della polmonite, il dottor T1assi aveva potuto dimostrare una costante iperbilinia fecale ed urinaria per feno·m eni di emoli·s i. L'indice emolitico d-e l Grep1p1i, ricerC8to nel corso di aJcur1e· malattie del fegato, non co•m po1rta1 un .anda.111ento costante, e 1)re vaJentemoote si osservano i ' 'alori più bassi in forme puramente epatom~galic.he, ed i valori Jliù alti in epato-spleno megalici, p1u r no·n esistendo spesso in questi, un1a! vera e piro·p ria condizione emolitica. In uno stuilio accurato del' ricambio emoglobiinico in varie catego rie di ep·a tici, il !Ba.ssi h~ successivamente trovato ohe esso è in linea di massima dimin11ito in soggetti con fegato leso; fanno ec.cezio11e gli ep•a to-splenomeg alici , ed in particolar modo g·li epatitici (epatiti croniche ed epatiti ipertrofiche con ittero e splenornegali,a). Il ruolo ip1e1·bi.iligenetico del tumore di milza soltanto· sembra identificabile 11on con l'azior1e emolitica di questo ergano·, ma piuttosto con la proprietà ad esso già riconosciuta dallo Zoja, di viscere preparatore del pigmento em.atico per l'elaborazione· finale della celluJ.a e1)atica. Il Bassi , in base alle sue ricerche, pensa cl1e si possa sosten ere Ja conce1

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zi'on e eip.atoge11a del n1etabolismo pign1entario, senza peraltro po ter escluder e un 'azione pre-· pnratoria e forse coll.atera le (non però esclusi' 'a) d1e l sisten1a r eticolo-en·doteliale. Un ultin10 fattore , di cui si deve tener conto n ell\1 valutazior1e d el ricarnbjo emoglobinico, negli epatici , è costituito <lall.a crasi sanguigna , anche iil rapporto a ll 'influenza ch e il fegato pu ò esercitare sul ritmo dell'emopoiesi. Il dott Casanova si è occupato d elle r eazioni nltradermiche per la di.agno i delle itterizie : itt di versi itterici egli ha confrontato l e reazioni ìntra d en11ich e, negli ultimi tempi prop<)Ste per diagnosticar e sia 11a natura delle itterizie (iBrugsoh ), sia la l o,r o intensità (J(.lein). Irt baise ai propri risultati , com1pletati da do~.-t,o-gi della bilirubinemia, il Casan ova è giunto a concll1dere cl1e la reazio·n e all 'istamina di Kl ein, è un ottirrlo indice d ei lievi ' aumeiilti d·ella bilirubina nel siero; la rea1z.io ne di Brugsch , invece, i1on rispond e all o copo , pc·r il quale era stata creata. 1

R1cAIVIBIO . - Anoh e in questo campo,, ne llo scorso anno, son o state con1 p·i ute in Clinica: ric.e·r ch e, allo sco110 dì chi.arire alcuni p·u nti conti oversi e colmare l acune. Così, contrariame·n te acl afferrr1azio·n e es.pJicita di qual ch e· A., Sotgiu e •D 'Ignazio 11an110 potuto aissodare ch e non esiste una n etta e costante sindron1e esocrina de.I pancr eas n et diabet e n1eillito, n è ·è ammis ibile, ff'riza r~iserve, l 'c isle·n za di correlazioni intime fra secr e.zione esterna ed i11terna del pruncr eas. :fi: p·r ecisame•n le, in base .a i ris11ltati otte•n uti in a lcuni diabetici sul poterr an1 ilolitico d el . _,a11gu e, d ell e uri11e e delle feci n el diabele m ellito , qtJ.csti AA. con cl'l1·dereb be.ro ch e esso non si può rjt enere espressi one diretta delle condizio·n i clel·la fuf1zio nalità esterna del pancr eas, soggiacendo• a molteplici in f]uen ze (diastasi e.x trac1Jati ch e, acidosi , r egim e alimentare, ecc.). l el· gli stessi motivi la frequ enza di valori bassi di po~ere en zin1ic;o nei diabetici , p er insuli11a, non è di facile interpretazione e non sembra rispondere a r egole generali . Lo stes o dicasi p'Br il potere ::.tm1lolitico fecale, ch e offre talvolta ris tio&te s tre ttan1ent e individuali. Jl dott. Jaccl1ia l1a con1inuato le sue o·s ser vazjoni circa i va,11 t ~'\gg i dell 'asso·c iazion e di lecitina ex ovo .alla in sulinvlerapia. I risultati con seguiti in aie.u ni diabetici, ten11ti sotto osservazione prolu11gaia, dnnno una co·n ferma cli11ica alle con cl usioni . a c ui il Jacc.h ia era giunto in ricerch e e studi prelin1in.ari ull 'a·r gomento , condotti quasi i11i11terro-ttan1 en le dal 1929 ad oggi L'.a o·giu1lla di mj ~cele di lecit in a e colesterina (lecitina ex ovo) al Ja in t1lina vale a con segu ire J)lÙ ra1pid.a111e11te nej soggetti diabetici , l 'nolicosuria , la scompa r~a della ch etonuria, Ja <liminuzio·n e d ella poliuria , l 'aumento del ,peso cc.•rporeo , il 111ig lio.ra111e11 lo delle condizio·n i ge11 er ali e ;j c.IJ a cenestesi. S11'e tla dunque a lla. le<'ilina ex ovo un 'azion e di rinfor zo s.11]] 'az ione in sulinicn, ilei tcn1po c11e tale med icamento 1

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g io·v a a modificar e favorevolmente l 'alterato Ti cambio org.anico n ei diabetici, e ad allontanare e diminuire i perico]i e g li inconveni enti dei fenom ·eni clinici di ipoglice1nia. In un 'altra serie di riceroh e s·p erimentali, a proposito dell 'azion-e dell 'insulina e d ella lecitina sulla rip1artizion e d el g lucosio· fra plasma e globuli sanguigrii , il Jacchi·a, rileva come le e~1Jerienz e in vivo r1on confermino· quanto hanno asserito altri ricer catori sulla base di esperienze in vitro, e cioè ch e il plasma diab.ftico a bbia la cap1a1cità di inibire la g licoassunzio·n e da parte dei g lo·b uli, e come perda terremo la co·n cezione, che tende a considerare il diah ftico insulinizzato alla stregua d ell 'in dividuo sano. Non sono mancate a ltre indagini sul ricambio. È noto come ancora oggi si discuta sul complesso m eccanismo' del! 'iperg li cemia alimentare e si continuino a proporre ipotesi. Co1sì a1c u.n e recenti ricerche tendono a so1ppiantare la teoria dello· stimolo sulla glico,ge110 1i~i epatica e d a dimostrare il val ore che spetta al raipido asso•r bimento de] .g-lucosio esog·en o nel d et erminisrrto· de 1l 'i pe1·g·licemia provocata. Orbene, il dott. Donati, in base ad o&servazioni personali , crede possibil e ch e la primissima fase ~nizia]'e d ella iperglice.n1ia provocata po·s sa trarre or1gine da un a scarjca glicogenolitica epatica, in ra1)tporto ad uri riflesso entero-epatico, a lla quale segue• direttame11te e si asso,m ma il p,a~safrgi o in circolo del lo zuccllero esogeno, il cui rapidi iino a ·sorl>i1n0nt0 è o·g gi a1rr1piameinte di mostrato. Meri tano d i esser e ricordate le ri cerch e· del d )lt . Suugiu s ulla iperbili rubinemia diabetica e i· i.pob·iliruibinemia a drflnalinica. In 6 diabetici è :;tala s tudiata la b i1irubin emiar. e ·sendosi trovati va10T1 .<:tlquanto elevati , al iin1ite sup. dc~lla r1 or1t1.a]ità o le•g germente' al dri. so•p ra. In sf'guito a lla cura insul·i nica , i è assistito· ad un lJrugres i vo abba. ·Sam ento del ta~so ])i]irubi1temiro, ,: be segue approssimativamente il derr• rç:o delJi., .Q· lic.errLi1 e de.l1la glicosuria. In 20 irid i'>idu i norrrta li ed 3mmalati , di cui 3 dia.ibetici , i r stu cl iato il corn p.o.rtarr1 ent0 rl e11~ l-i,1li1 ubin emia, dopo ir1iezioni. ipod e rmiche di in· . u lina. In tutti i ca~i. eccetto ch e in tre epatici con segni di defici e nza ft1nz ion~l P. si è trovata t1na notevole djminuzione della }) ilirubin en1ia, egu entc a ll e v icend e dell a .gli r e1nia. I d ottori Gl1ari110 e Co·n ti, h anno studiato, a prof10sito d ei r aipJ)Orti. inter correnti fra rerizione ::tttuale d el n1ezzo e tasso del .Q'l11 cosio ~angui~110 . le oiSciJlazioni della .g licemia negli slati di disquilibrio acido-basico, ottenuti medjante ]a legatura de,g-li ureteri , l 'occlu.s.ione ir1testinale sperimentale, la perfusione d egli .a11in1ali "Oil oluzioni isotonich e di acidi minerali . Orbene, mentre nelle iprirne serie di rsperien ze i ri ultati sono stati scarsi e discordi , por..o dimostrativi a cau sa di numero . i fat tori interfer enti 1Jer lo stato grave morboso indotto nell 'anin1a]e, i è potuto a istere ad una 1

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-,n ett.a reazione iperg·licemica , con la perfusione <li acido soì'forico, parall1e la mente ad un certo ..:aumento dell 'azo len1ia. In uno studio sistematico sperimetn tale e ·.clinico, il dott. Guarino si è inoltre 0 ccupaito · delle oscillazioni délla clorerr1ia in i'ap·poil·to ~Il e ' 'ariazioni de.Il ' equilibrio acido-basico del sangue n elle n efriti aicute sperimentali e nella . legatura degli ureleri, n·elle 11ef ropatie e nel diabete m elli to, 11 ~lle occlusioni i11testinali e 11 elle .acidosi sperimentali, giungendot ·a conclusion i e con iderazioni impDrtanti ai fi11i -<lottri·n ali e pratici. 1

Anche n el campo ,(Ieìle a fferiioni dell 'aPJ.1.a rato resp.irato1,io · si B ln,'orato n ello scorso anno. Rico1r do a tal :proposi lo il caso di una pleurite a ripetizione, sintomaLi ca di tubercolosi miliare disareta1, studiata d.al J>ror'. Peserico, da cui egli h a tratto con siderazioni 1di ordine patogenetico e clinico, di sicuro interesse pratico, nonch·è uno .s tudio critico-clini(Y.' del dott. Donati su 1la 'Sifilid e polmonare. Cito alt1~esì lo sLudio d el dott . Carlo Cala·Lr0si sulla tubercolosi gastrica. Egli, attr.averSC· l 'esame · diretto ed indiretto di alcune· centinaia di Ia,rorì , discute il co.m plesso pro-bliema patogenetico, tuL Lora controverso; di questa aff ezion.e, fernTaJ'l.dosi in oltre· a co n siiderarne la si11tom:atologi.a clinica e radi ologica, tuttora a sai incerta e non co11nessa a segni specifici . Lo stesso Calabr esi ha ~ tudiato il to·n o1neuro~vege­ tati.vo nella t;u.berco1lo1si polmo·narei, saggiaito con la prova di Danielopolu , e-d ha trovato· ohe fra i tubercolotici pleuro-·po lmon ari preva]go.n o· i soggetti che il Danielo1pol u c lassifica come 1povagotonici. Tali indagini saffanno· continuiate, col pro:posito di indagare·, attraverso· le 0 pportune ricercl1e, su1] ' in1po,1 tanza de.Jla costituzio-· n e individua le nel det erminare il tono n eurovegetativo d ei tuber colotici . Il dott. Gl1irardi, sempre nel campo della tuberco1losi po,l monatre, ha trovato ch e Ja determinazione del 11umero d élle piastrine , soprattutto se eseguito a diverso intervallo di tempo, può rappresentare un su ssidio di lab·otatorio non trascurabile n elJ.a prognosi della tbc. polmonare No,n di rado esiste' un rp ar aJl e]jsm,o fra il co11~portamento della velo·cità di sedimentazione delle emazie ed il num ero delJe niastri11e ematich e. Il prof. Do] fì11i , i11 collaborazione col laureando Mal.a guzzi , h'.a1 studiato l 'eosinofili a in tuber colosi affetti da elmintiasi. Finora si è él.ttribuito n otevole sign ifi ca to · dia ~n ostico e prognostico al comportam en to degli eosinofili del sangue n·egli infermi di tubercolosi polmo11.are. Ir1 base all e osserva!Zioni ese,guite su un c.t>nt.inaio <li · ammalati, si ·è dimo•S trato cih e è arbitrario considerare il co·m portamento degli eosinofili in questi pazienti com e dipendente e::;clusiv.amente dall'affezione specifi ca. In part.icolare è risu ltato che in tubercolotici gravi , infestati da elnlinti intestinali , si può avere APP.-\.RA.T-O R ESP JHATORIO. -

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u11 ;eosinofilia nor1r1ale non solo mia anch e su})erior_e ~Ila no~n1a, ~ tallvolta p~rfino di grado e1'evat1ss1mo . C1ò spiega, da un lato i contrastanti reperti sull 'eosino.filia nella tubercolosi i1olmonare, e, d 'altro canto, dimostra che la t11bercolo.s i grave noo decorre n ecessariamente con ipo- ed an eosinofilia , come sipesso è stato i11vooe affermato. Cito i11oltre il lavoro del Dolfi11i .sul « bruit d 'alir.ain » nel .:pneumotoracie1 bilatérale . L 'A. ha oreduto op·poi'.rtuno studiare il co·m rportamento del segno di Tro·u sseau, ch e specialmemte per merito di Morelli e Minerbi , si · è dimostrato così utile nella condotta del pneurr1otorace monolaterale. In base a ll 'osservazione rn.eto1dica1, pir olungata p·e r var.1 m esi, di 5 pa-· 7.Ìenti sotto p osti a pneu:motorace bilaterale, si -so110 stabi lite diverse particolarità concernenti la genesi e il significato del fenomeno, e le uti1i indicazio.n i ch e esso fornisoe nellà condotta della coll1assoterapia bilaterale, seco ndo M. Ascolii. Dal mio aiuto radiologo prof. Pero-n a son e state studiate le latenze ed equivale·n ti clinico-radiologiche nella tub·erc·o,l osi polmortare. L ' A. richian1a I 'attenzion e, qel 1p ratico sulle lesioni polmo11 ari, ch e h anno una corrispo1n denzai clinico-radiologica, e su quelle ohe sono millite dal lato clin ico, pur avendo un tipico q uadro radiologico. Nel primo caso il contributo fo·r nito dall 'ind.a gine raldiologica può tuttavia servire a di1nostrare 1'entità delle lesioni, fatto ch e h a impo·rtalnza per Ila prasonosi e terapia dell 'affezio111e. Nel secondo caso il contributo radiolo1g ico assume eino·r rne im·p orUlnza: basti ricordare i vari tipi di lesione 'lJiOl. rr1onare, causa dell 'emo·ftoe, i qu1a1li , non di ra-· do, sfuggo110 ad un 'accurata ind.agine clinica; :n..ella miliare, poi, o nell 'infiltrato· precoce, do,-e i dati fi sici SO'llO per lo più asse nti e la diagnosi può esser e di presunzione, il contributo del1ai r.adi o·l ogia è cosi decisivo da rivelare non solo tipici quadri , ma da conse ntirci di seguire il processo nelle sue varie fasi (evolutive o regressive). L'A., dopo avere dim ostrato come con la sua t ecnica delle proie7.ioni decentrate sia p ossibil e la vision-e radiolo·g ic.a di caiVerne sfuggite alle solite proiezioni , fa rile,rare come t.alora in casi, sia pur rari , l 'esame radiolog ico 11 on permetta di affinaire l.a diagnosi, al pari dell'èsam e fisico, il ch e dimostra come sia necessaria l 'intima co.Jlahorazio·n e fra m edico e radiologo per giungere ad un a diagnosi, ch e av\ icinr.t·n dos.i alla re.al Là dei fatti, permetta ancl1e una cura 011portuna della forma morbosa. Sempre in ten1a di n1alattie dell'apparato respiratorio, i1 Perona si è an ch e occU[>lato dell~ cartella radiologica, istituita i11 alc)!Tie classi elem entari della Città di Padova , fin dal Novembre 1932. L'età dei soggetti e&aminiati varjava dagli otto ai dodici anni: è risultato dai rRdiograrnmi dei normali _ch e esiste semp·r e. t1n certo grado di .adenopat1a tra rh e~-broi:icl11 a·l e ed un rinforzo della trama va ale a1 lobi u periori. Solo qu.ando questa è accentuata in un c:a.mpo polmonare , oppure è più diffusa late1

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Talmente od assu.m e alle regioni apicali un aspetto r eticolato, può avere una certa importanza e costituire quindi w1a spia non trascurabile nelle lesioni pa.renchin1ali iniziali. Tali rj&ultati di ordine dottrinale, son0 però l.a rgamente superati da altri di valore p ratico. Su .circa 200 soggetti esarninati , ritenuti sani , tre scolari presentarono S8tani di cortico-pleurite a1picale ; qt1attro un sottile ispessimento del setto mediano; due, alcuni pie.coli addensamenti micro-nodulari nella region e sottoclaveare; un .complesso primari0 ig n orato . Tali risultati inducono ad insistere sulla via tracciart:a, esse11closi dimo,s trati utilissimi n ella decorsa primavera per l 'assegnazione a lle colonie de.Ile opere é\~siste,nziali .

CuoRE E VASI. - Debbo citare innanzitutto 1111a pregc.vol e monografia del prof. Gherardini « sui vizi aortici ». In questo lavoro sono ·esposte con arnpiezza di vedute, le molteJJlici nozioni ùi etiologia, patogen esi , anall)mia patologica, con riferimento alle loro i1nmediaite consegu enze diagnostich e e prog 11ostich e. L 't\ . si intrattiene a co,n siderare le modalità dello scompenso degli aortici , r1onchè i caratteri ch e lo distinguono dalle <iltrc forme di scompen so, secondarie a vizi di ~ ]tra sede, e sull1e1 co·n se1guenze fisio-pato,]o,g iche che tale condizione comporta , per trarre criteri prognostici e t erapeutici. La materia in ciascun . capitolo è trattata Gon sapore di puro indirizzo clinico" e ùimostra l 'ottim a a ttitudine e la competenza del mio alli,evo al letto de.I malato. Argomento di 1110] ta i.m port.anza p·r atica e dei più a1)passionanti è quello trattato dal prof. Peserico, e cioè le cardio,p atie nell 'iperti1oidismo . S·ulla scorta di una buona casistica e di esµe rienze p er sonali , il Peserico· si ferma· a . considerare innan zitutto i momenti pato genelici di q11 ~ste cardio,p atie. Il cuore del b·a sedowiano è daJl'A. con siderato co me una macchina , cl1e compie 11n lavoro· eccessivo in condizioni intrinsech e di errat o· chimismo, turbato equilibrio cl1in1ico-fisico, attrito eccessivo ed in . rondizioni. em o dinamiche estri.n sech e sfavorevoli; ciò spiegherebbe da un lato la scarS:B- eflì. cien za, dall 'altro· l 'inevitabile u sura. Sulll a s~n­ to,mJaltolog ia clinica e 5ul r epertlO a niatomopatologico il Peserico insiste ·p er trarn e_ quei s11ggerimenti prognostici e 1erapeutici , ch e debbono essere te11uti prese11ti dal medico·. Non vi è c.h i nor~ ve,d a in questo studiio il valore praticr) dell e inda.g ini condotte dal1' A,., le ,qt1ali vengo·n o a riaffermare l 'importanza ch e 1'influ en za dannosa dell 'irertiroidis,m o sul 8uore esercita, non da tutti a sufficienza · Yalutata. Casanova e D 'Ig nazio l1ann o pubblicato un caso di endocardiLe veget'ain te delle valvo·le aortiche, svilup patesi n el decor so di una brucellosi, in un giovane paziente privo, di an. tecedenti morbosi. Il reperto cleJla brucell a ·n1elitén sis , isolata i11 cultl1ra pura dal sangue 1

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e ùa lle vegetaizio ni endocardiche., con giunto a l rilievo isto-patolo·g ico delle sezioni portate Sll tali vegetazio,n i, ed al decor's o della forma n1orbosa, permettono di afferma re con sicure2za la genesi 111elitococcica di tale endocardite. Il caso è veran1ente sin golare, poich è quelli fino . ad 'oggi de.scritti riguardano pa1ienti , nei quali l 'endocardite si impia ntò s11 lesio ni preesiste·n ti , di altra natura. Il dott. Guarino in uno studio clinico ed elettrocardiografico sul com1)ortamento del riflesso del seno· carotideo in ·a lcune affezioni clell 'apparato cardio-vascolare e nel morbo di Basedow, co·n clude cl1e tale riflesso non sem pre palesa · una deficienza de.Ila · fu11zionalità c~rdi:aca , m essa in evidenza con altri mezzi clinici , per cui iJ riflesso stesso non potrebbe e&sere adottato co·m e un elemento sicuro di giudizio sulla più o m en o alterata attività funzionale del cuore . Un argom ento di attu·a lità è stato studiato dal dott. Carìo Calabresi : queis ti., an,all.zzando e criticando la già copiosa letteratur'a s~ll 'argomento , giunge a dimostrare quanto .s ia tuttora controiVersa , ai1ch E} 11ei suoi punti vitatl'i, il p~oblema. clinico di mi&ura e di interpretazion e dei dati della l>'ression e n1edia. · 1

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SANC;U.E. - Po·c he p·a role, a p·r o·p osito dei contributi apportati dé}.lla mi.a Scuola n ello scorso anno nel campo dell 'ematologia. Una questione , tuttora aperta alla discussion e, è quella ch e si riferi&ce alla patogenesi dell 'eo$Ì11ofilia. 1\ tal ri!D}ardo , il p rof. Do,Jfini · h a studiato un caso di grande eos inofili a ed eti1ologia OSOlJ!a, 1)rob.a bilmente costituzionale, di scutendolo da1l P'u nlo di vista clinico ed em.ato,l og ico , in b·ase ai dati della 11etteratura esistente sull 'argon1.ento. A proposito poi dei r<ìpporti, d.à n1olti .l\A . in,r<)cati , fra eln1.i ntiasi etl eosinofilia, il dott. Bassi sulla scorta di lin abbo·n dante material e· clinico·, desunto dalle cartell e di p iù a nni , h a potuto dimo$1rarre ch e l 'abit.ua].e presenza di pal'laSsiti in1estinali , non è d i p er sè causa suffi ciente a detetminarfll eosinofi ]ia , ma che questa si con stata soltan to n el ca.so, in cui i vermi dia ne: luogo .ad una vera malattia. ve·n endo in lal modo ad acquistare il . significato di r eazione antitossica od anafi lattoide. Il dott. Dega11ello h a studiato il comportar11e.n to delle piastrine sotto 1'azione del biossido di torio'. In ricer che s perim enta]~ sul con iglio h a din1 ostra to ch e il torotrast provoca del] e mo difieazion i ·numeriche d'eltle ;pi.astri11e , e pr ecisan1ente dapprima una piastrinopenia, seguJta da piastrì11osi , m odificazioni c.I1e son o in raJ)porto con le dosi iniettate. L' A. ha potuto in oltre stabilire che il toroLrast determina :1n ch e un allun1Q".amento, sia de] ten1po di en1orragia che di c oagulazione. ri chiamando così ancora una volta l 'attenzio11e ulla possibilità ·di incon, e.nienti , di ordine c1nogenico per ini ezioni di tale so tan za 1

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1768

<e IL POLICLINICO ))

l\1e1:itevole di menzione è il con t1'ib·u to sperimentale del dott. Carlo Calabresi alla conosoenza del succo· gastrico da istamina, sia su gastropazienti che su soggetti sa111i. Nel ca1n1tpo, poi clinico-r~diologico , io devo L:itare uno studio del Perona in collab orazio-. ne co·~ Palma, .a proposito dell 'aptpendicite; Jl·ericol'e cisti te e periduo,d e·n ite, i cui p1rimi risultati furono corr1unicati dal Pero·n a fin dal 1931 al Congresso ra1dioilogico di Parigi. Orhenei, in seguito ad u11 accurato studio radiologico dei segni aderenziali diretti ed indiretti dei vari organi interessati, risulta come frequentemenle·, d·e•hle due r egioni ade·r e·n ti , una sola presenti deformazio·n i evidenti, do·n de l.a necessità di proc.edere &ernpre aid esami C<)mpleti (colecistogrrafia ed esame del tubo digerente), in tutti quei casi, nei quali I.a sinto1natol1o gia del quadrante addo·m inale di d. r1on rientri decisarrLente i11 una fo·r ma circoscrittJaJ. È importante altresì il co·m po·r tamen-· 1o fun.zio·n ale· del c·o mplesso ile·o -cecale in queste lesioni, per la po·s sib·ilità che dal'lo· s.t udio delle pliohe dell .ileo terminale si possa qualche volta raccogliere elementi pireiziois i ai fini della diagnostica ra1diologica. Gli AA. sono persua1si ol1e in molti oasi di \1 aste ade·r enze perico1ecist.iche e periduo denitiche di origine appendi.colare, sia indicata l 'appendicec tomia e I:a cole.cistectomia in un so1lo te·m po e se-nza dre·n aggio del letto epatico. È a.lltes:ì meritevole di considerazio1n e, perchè pieno di deduzioni dottrinali e P!'atiche desunte dalla personale espe·rienza, la mono-· graifia: d·el prof. Lovisatti, &11lla radiolo·g ia del1'inte·sti.no cieco e la sua appendice. TUBO DIGERENTE . -

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Nel cam,po dell1a neurologia, t:ito un caso di meningite stre·p tococcica otogena pass:ait o a guarigione, reso IiOt0 a.al dott. c .a rlo Calabresi' ed i contributi del dott. :B assi sulla m~1ingite tuberco1are atipica e su'l le meningiti pse·u do-tuber colari. A proposito delle fo1rme atipiche di. meningite tuberc'ol:are, l'A . discute· l '.ap1passi..o·n ata questione., tuttoì['a dibattuta, di un'autentica e durat11ra. guarigione di. q'lleste fo·r me, dichiaré.!ndosi n1olto scettico al rigu.a rdo, almeno tenendo conto dei casi racco·l ti in Clinica, e tutti seguiti da n10.r te. Quanto poi alla mer1ingite pseudo-tube.r colare, la oui form.a ·p iù comune è La linfocitaria b·e nign.a, p1assibi1e di .guarigione, il dott. Bassi passa in rasseg.na i criteTi diff.erenziali fra queste forme Jinfo·cjtarie e le tubercol!ari, e giunge alla conclu. sione che il più delle volte I.a differenziazione fra l'uniar e l'altra fo1rma è possibile, ma va semp1re fatta co·n somma prrudenza e con grande ca-utela, s·p ecie nei riguardi del giru<lizio 11rognostico. A pro1p osito della r e.a zione di Bo·l tz nel li(jUido ce.falo-racltidjano, il dott. Guarino in oltre cento liquore>S di soggetti con varie a1ffeS1sTEMA NERVOSO. -

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(ANNO

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r.i.oni a,e ll 'asse .~erebroi..s:Pfuale, trova la maggiore perce·n tuale di risultati po,s itivi, laddove il numero dei leucociti è molto elevato, c~osì nella meningite J1urulenta, donde la possibilità che ali 'esito delll a più o meno intensa pos.i tività del1a reazio ne co.r1tribuisca il numero dei globuli bianc hi del liquor .s tesso. 1

Argomento ancora oggi degno di considc.razione è quello che riflette la patogenesi dell'erpete. Il d0 t t. Jaochia è riiuscit o a ripro1durre i1e]l 'uomo n1anifestatzioni e·r j)etiohe tipiche (contro·l late :poi coin ino•o uJazioni nella cornea del co,n iglio), mediante la f.timolazione delle sierose meningee con iniezioni intrarac.h idee di acqua b·i distillata . Lo studio e la critica dei risultati di tali esperimen.t i , nonchè dellre conosc.e nze attuali sul1'infezione erpetioa1, inducono. il Jacchia ad ammettere, in accorido cpin altri AA. italiani, cl1e il virus sia spesso presente nell 'ongianismo t1mano allo stato latente. In uno studio· criti.co e clinico· dei dotto ri Casanova e· D ·.rgr1azio sulle fo1rme cliniche della brucellosi, vengono a!Ilàlizzate le cause presumibili della predilezione della b·r ucella , ora per · questo, ora per quell'apparecchio: gli AA. danno importanza non solo a fattori epiden1iolog'ici , ma so1v raltutto a fait tori individuali . A proposito di u11a nuo·v a reazione proposta d.;t Tsii per l.a diag 11osi d 'infee:ion·e luetica, if dott. D'Ignazio, in ricerche comparative .co11 fdtre rice·r che d ·' uso co·m un.e (RR. di Wasserrr1.aJn n, Meinicke), e basandosi sui risultati in 738 sieri, viene alla co·n clusione che· tale pro-· va, per alcuni inco.n v·e nienti legati al1:a povertà ·di certi sieri in pote·r e emolitico e in complem ·e nto', indipendenti da cause risiie1denti nei caratteri del siero (vecchio o.d emolizzato), pur esseudo dotata cl.i grande semp·1icità e· di sc:atrsa aspeoificità, non è consigliabiJe, da so.Ja nelJa pratica comune. INFEZIONI. -

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In una rivista critico-sintetica sul pro,b lema fisio-patologico dell 'ammo·n iogenesi ren·a1le, il dolt. Guarino , dopo· avere analizzato le varie teorie esistenti sull '.argomento, ritiene che il rene· sia l'organo 1pirinc ipale che piI:e&iede alla funz1ione ammonio·gen·etiea, pur no·n esciluclendo l'intervento di altri organi e tessuti , fra Gui il fegato, l'intestinp ed i muscoli. Ribadisce il co,n cetto della in1portanz:a1 ohe assumono Ilell'organismo la forn1azio·n e e la regolazioine· ùell'am.m oniaca per il mantenimento e la stabilizzazione dell 'equilibrio acido-basico. Altro quesito ì.m,po·r tante ·è lo· studio dell 'ammoDiaca. Orbene, il dott. Guarino, in rice~­ cl1e &perime·n tali sulla determ·i nazio·n e oraria· dcll '.a cidità, del pH e deJl'an1moniaca urinaria in individui sani e nefropaltici , ha co1n swto che., m.entre nei &ani l 'aciclità e l 'ammoniaca urinaria sono andate crescendo con un purtic.o]'a re anda1nento, negli individui, invece, con rene leso si è trovato una. diminu-· RENI. -


(ANNO XLI, Nu M. 45)

zione .dell 'ar11mo,n iaca n elle urine, 11ro·pO·r zioi'tale -0lla gravità della nefro patia . Ne con seg·ue ch e il r en e, più precisam e11te l 'ap p . g Jorn erulare, rap·p rese11ti la sede di forn1.aizio n e d ell 'ammo11iaca. Parirnenti il d ott. Conti h a studiato l 'influenza d ell;';adre11àlir1a ;p.er v ia ipodermica sulla diuresi in sog·getti con vairie affezio11i r11orb·o se e r en e leso , o non , ed in quasi tutti l1a potuto riscontrare lln 'azion è inibitrice sul1'c.Iimin az~o·ne· acq110 sa e m ola r e so pr.attutt o d el cloruro di sodio e dell 'urea , ·ed in n1in or gra d o d ell' acido urico, d ei fos fati e d ei solfati. A scopo di proYa funzion ale del r en e, i dottori D 'l g n,azio e Sotg i11 in numero6i n efropatici 11an1lo studiato iJ r app orto fra il p ot er e di astasico del san g·ue e d e lle uri ne. detern1ir1ato col m etodo di W ohlgemuth a p H cos l ante. H anno trovato cl1e soltanto n ell e più g rruvi le. io11i r enali con cospicua r it en zio11e <tzota ta si verifica una riten zione di fermen to diastasico, e co•n ci(, Wl 'inver sion e d eil r a1)porto i1or male. T r eperti di altri AA. , di alti r e·p erti nel san g·ue, con1e seg·no p r ecocissimo, son o, seco·n do D 'Ign azio ·e Sotg·iu , pa sibili di Gritica , n on essendo stata pre ai in con '"'ide·r azio11e l'influen za cl1e l·e m odificazioni del i)IH l1a11110· sul poter e eim olitico . Il -1ott . Casan ova , in seguito a ricer cl1e spe·r imentali , h a potuLo· din1ostra r e ci1e la r eazion e xantoproLeiica sul sier o di sangu e cos lituisce un ottirr10 sussidio per la diagn osi di n efropatia ; essa è solo n1od estamente in fluen zat a da fattori extraren ali; cosicch è la con sta1tazion e di alite azo temi e, n on accompa,g·n ate da aumento della R. X, parla per l 'or igine extraren al e dell 'i per azotemia. ~1i })iace a n ch e ricord ar e il caso di un t u111ore m a li g·no del r en e a• sintom ato.Jogia molto ati1pica . descritto dal d ott . Do11ati, in cui ~j rliscutono le varie pos~ibil i tà d iag11ostich e e le r agioni ch e irtdusser o all 'error e di tlj ug n o1.:i , m ette11tlo nel co·n ten11Jo in g·uardia il i11 edico J)r atico. 1

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E ssu nA·r i E TRAS UD.i\TI . - I d ot tori D 'Jgnazio e D o·n ati r iconoscono nella p·rova rr)roposLa di recente da F e rro -T~uzzi , basata sulla diver sa e ntità dell '.aciclità fo·1n1ali11ica , espressa i r1 cc,. di NaOH n / 10, ùn u t ile m ezzo· per d if?eren ziare u n essu dato d a. u n tr a udato. Il pr of . Dolfini 11a istit uito <lelle esperienze, dalle quali è ri ultato cl1e l e cavie, trattate con vacci no antirabb ico, e co5i IlUre s on midollo s1·vinale di conig lio i1orn1ale , presentan o, a l pari dei contr olli, u11 lijJico choc da siero . ALLEJ{C,I .t.\. .

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Sono s tati fatti tentativi di alcool ler apia enclovè•llO u 11ell e J)Olmonit i acute daJ dott. D 'I.g·11azio , e.on Rlcu n i lJenefi ci effel ti , ch e ~i r .1 ferj scc)110 in particolao: Inod o al i ni ~ l1c 1-.ln1 en t o clell a c-en es1e . . i, d elJa fu11zio] .ERAPIA . -

1769

S EZlONE PRATICA

ri.alità c.ardio-r espiratoria ed ab bassamento de1la Lern per a lura; n on c hè n ella tuber colosi polmor1a r0, con risultati rpiressoch è ug ua li. . . ono s tati tali ·d a, incoraggiare nei tentativi, sor10 s tati ta li da incor aggiar e n ei tentativi, specie nelle. forn1e acu te J:Jol1nunarj. La sLes.sa terapia 11a tentato il prof. Do lfini i11 tuber c.o lotici in co·r so di trattam ento pneu n1otoracico m ono eJ bilaterale, e tale trattarnento si è dimostrato ass0Jutan1ente scevro (l i incid-enti , a11ch e in sog·ge Lli in ist.ato ver an1ente g ra,•e. Con1ple sivam en te i risultati ottenuti sono incoraggianti, per quanto un giud izio de finitivo sar à reso possibile soltanto cla ulteriori osser vazion i . I due AA. si fern·1a,n o1 poi a considerar e il p1ro·b1a bile m ·eccanis1n o di azione d ell 'ailcool iniettato . Il Prof. Do·l fini , a pr oposito di un caso clinico, ri.c,h iama l 'atte11zion e sulla po .s ibilità cJ1e il ·p nx. terapeu tico determini l 'interruzion e della g ravidan za, sop r atlu tto n egli ult i111i m esi di ·quesLa . 11 D ot t. .Jacchia , in b ase a parecchi ca 1 cli ulcere ga Lrich e e duod en ali , trattate col 11uovo n1eto do d eJle iniezioni endofVen ose di l1·enzo,ato di so·dio·, è convinto ch e il m eto do si.a d otato di eiffi cacia ter a1)eutica, sopratt utto n·ei casi di ulcer a gastrica. Ciò, è conferm a to cl ull 'osservazio·n e d ei rnalati per rnolt·i m esi , d.a.i controlli r a diologici, d egli esami del su cco g astri co , d ell a riser va alc alina e d el pH. In a ltre ricer ch e sp·e ri1nen ta·l i lo stesso Jacchia ha potu to constatar e c.h e l 'associazione d ell 'acid o de :drocolico (cl ech olin) ai diuretici 111er curia li , e salta forten1ente l 'azioin e diuretica loro, mentre n e è an ch e aumen taita la toller an za d a parte d ell 'infermo. 1

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T.ale, in b r eve, I.a SO·m111a de.} laVO•r O CO•f fi fJÌUtO n ello scor so· anno in questa 11o&tra ScuoJ;-1; ìavor o , a cui guardian10 con soddisfazion e, l)E:r ch è è fru tto di te nacia, di feide, di sacrifi cio. Quanclo i)e11sate alla v<lsta lettera tura, di cui si è arriccl1ilo ciasouno de,gli ar gom enti , che, com ·e arvete se11 Lito, fu posto allo· studio dai J11iei a sistenti , potete, g ià sol per questo, pers11ad er vi come la m edicina n1od ern.a sia in co11t j i111n .ascesa e lo studio, clin ico d ell 'in fern 10, e.g11e11do la \ria maes tra tracciata daJlo odierno i11clirizzo scienti fico con la larga vision e di JJr o·b lemi clinici sug·geriti d,a l perfezion amen to d i dotlrine, in passato n eglette ed v111che derise, abbia og~gi as unto notevole 11r estig io. E 11oi r i forzeremo di per seguire sempre la via i11iziata , la quale, se è irta d i spi11e ed esige s tudio tenace e sopr at tutto fed e ince s&nte, è pur quella che vale a ritem1)rare le forze e lo spirilo, IJoich è, o ra11'Ì giovani , il segr eto dell.a viltorja il J) ÌÙ delle volte si p1uò ~ int etizzare in q ue ... te due sole par ole: cc lavorare ed i11sis lere ».


1770

« IL POLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE. CLINICA

PEDIATRI CA

DEI,I .A

l"'t .

UNIVERSTT1\

DI l\Ol\1A..

Direttore: Prof. L.

SPOLVERINI .

l ANNO

XLI,

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11er il dott . l\1Aruo

FABERI ,

aiuto v. e docente

Da quando If and i1e de·, cri ··~e il i}ri1no caso ri el 1891, seguito poi da l(a·y nel 1905, da Schiil1er n el 1915, e da Christian nel 191 9, ])are;cc.l1io altre osseirvazioni sono· ve1nute ad arriccl1ire la letteratura medica, racco.g·liendone J1e1J cl1en 31 casi , e ~1oreau, n ell.a su a n1on ògrafia del 1~30, 36. Il quadro morboso è Sitato così b-e n delineato in tutti i suoi partioo lari, e.d un r·e·c e11te lavar e· di Pincl1 erle n e ha traccialo defi11itivarmente i traLti fo ndamentali. :È una m a l.a~tia che colpisce quasi esclu i,.él_n1 en Le i ban1bi11i e i g iovani da 3 a 16 anni , 111ani[estandosi con una1 caratteristica triad e $i11to·n 1atologica: alter.azioni scheletricl1e, e oftalmo e diabete insi1)ido, la quale per lo più jnsorge spo·n taneamente, e solo ir1 sin goli casi fu 0 sservata i11 se.g uito a m .alattie i11fettive o 1

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t 1'::\IUm i.

Le alteraz ioni scl1eletri che posso110 col JJire tutte le ossa , ma })revalgono in quelle dellJ. volta cra11ica, con com}Jar sa di zone sollevatf· o appiattite, rileva})ili radiolo1g ican1ente co1ne Jacì1ne di d eca:lcificazio·n e , l e quali , contra$ta11do co11 l e zono normali vicine, cr eano l 'asi.-\etto rle l cosi detto: cc cranio geografico ». L' esofLalmo può essere mono o bilaterale, e il diab·e te in~ipido, di grado più o n1 eno inle11so, inizia talora la sindrome, oppure si manife~ la durn11 te il suo decorso. Altri sinto1 n1i sono stati p oi d·e scritti, al cuni d ei quali freq ue11ti a ri~contrarsi, ed alcuni più rari. Tra g li alLri, qua si cast.ante, il ritardo o l 'arre~to d ello sviluppo co1rporeo, legato alla disfunzio·Ite del sistema endocrino, la quale può riure p rovocare l ;.adi1Josità eccessiva, i disturbi d ella. sfer.1 genitale e l 'o·s tacolo allo svilup·-· po psicJ1ico. 'F reque11Li anche le manife.s tazio·n i cutanee, in forn1a di eczemi secchi o cr ostosi, esante1t1i d esquamanti o pa1p ulosi, lesioni d a gratta111 e11to. o addirittura forme a tipo neoplaf.tico•, per accumuli xanto n1atosi . E1gualmenle frequenti le alte·r azioni d e11tarie, con spostamenti e·d es.pulsio11i d ei denti da latte o di quelli permanenti. Descritte poi otiti e n1astoiditi , riniti ed ep ist as~i , e nJ.anifeslazioni viscerali svariate : tu111ore di mil1a, ingrossan1enti ghiando,J ari , ino1

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clificazio·11i d el t essuto connettivo e gras oso, d el p1ericardio, cuo·r e, IJolmoni, ple·u ra , reni cù a1p1paratn diger ente. L ' esar11·e del sangue dette solo in singoli casi re.p erti di mo1di ca Je·ucocitosi. Imp·orta111te i1l, Pce la prrsenza, da qualche autore notata , e 111 e~sa bene in rilievo da Pinche·r le, di for111e cellulari a tip 0 endoteliale del lembo :piroto1Jlasm a1.ico, g r an di , baso·fi1 e, con vacuoli ro tonde.ggianti e nucle.o· di forn1.a variabil e,.. ricardanti ]e cosidette \e Schaun1zellen », g ià de~critte clal l)i Guglielmo n ell e lipoidosi tipo Gauc.h e·r . <Juasi sen1pre costante, secondo la stati stica (lpi H enscl1en , è, fi11alm ente, J'aun1ento d·el tasso co.Jesterinico sanguigno, con va1lori ch e rag·g iu11ser o in certi casi i 525-820 mgr. Co· tituiscono a ciò eccezione, il rece11te. caso di H erl'a11 ·e fJink1is , n el quale la ip,er colesterinen1ia n on sarebb·e stat.a dimostrata, e qualche altro. co1n1e ::i.cl esempio cruello di Rovida. Si è di fronte, dunque, ad un quadro n1ulti for111e e complesso, 11el qu-a1le tuttavia i sin-1 om i accessori si aggrurpa110 sempre intorno ~1 lla triade fo11damenta1e. La base d ell.a sindro·m e è poi, come n1eglio diren10 in seg·11ito, legata al disturbo d el n1et <ll)olisrn o lipoideo, con speciali localizzazio1ri e r eazioni d el siste ma1 reticolo-endo te·l iale, sì da d overla considerare con1e una cc lipoidosi gen eralizza la n, od ancl1e· un.a cc reticolo-end otelios1i ». La sistematizzazione d elle lipoid osi generalizzc; te prin1iti\re è stat.a: ben d·e finita da Di Gug li eln10 ecl Ep·s tein, per cui si .d istin gu ono ora : la cc lipoidosi cereb·r osidica », (co.n accun1ulo clel 1i1Jo id e cc cerasina »), o n1orbo di Gaucher; ln cc lipoidosi fosfatirli ca » (e.on accumulo di lir>oide de·l ,grupip o d ei fosf.atidi, e s.:r ecialn1 ente di lecitina), o morbo di Nien1a111n-Pick; la li:poidosi colesterinica, o sindro-m e di HandSchtiller-Christian . In quest'ultima, con1e si è visto, so·110 la colesterina ed i suoi esteri che si accumulano in certi punti dell 'o·r ganismo, generando i \7·::)ri sintomi, e l 'anatomia ed istolo.g ia patologica n e hanno costantemente offerto ]a ri·p rova. I framm enti di bio1}sia. prelevati di i)r efeJe.11za dalle 0 ssa affette. m ostrnrono sempre, infatti, l.a presenza di infiltrati e no,d uli xan1ornatosi e granulomatosi, nonchè delle tipich·e cellule schiu1nose. Tornando alle co11siderazio 11i clinich e, bisogna però m ettere in rilievo come sia dato taloir a d 'imbattersi in sintomatoiJogie del]~ forma morbosa, n 0lle quali l 'uno o 1'altro dei ~e.gni d ella caratteristica triade fa difetto. 1

La sindrome di Hand-Schtiller·Christian

NUl\1.

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fANNO XLI,

NUJ\vl.

4.b]

SEZIONE PRATICA

. flenschen, infatti, di sti11gue 1• seg·ue11t1• • grupp·1: I) Casi di xa11ton1atosi con al·!erazio,n L scl1el.e iriche, esoftalmo e diabete irtsipido; 2) Ca$Ì con alterazioni cheletriche ecl esof taln10, senza diab€t e in si i) i do; 3) Casi con aJ.terazio11i sch eletrich e e diabete insipid·o, benza esoftalmo; 4) ( ,a si con alterazioni sc1l1eletricl1e sein-· za ~softaln10 e senza diabete insipido; 5) Casi con solo diabete in.si1Jido ; 6) Casi ço·n disturbi de.11 ·accrescim€nto; 7) Ca i di xanto1natosi o xantosairco.m atos i, senz.a .a lterazioni scl1eletriche n è diabete iu~ipido;

S) Ca i di xanton1atosi cutanee nei ban1bini e g io,v anetti. La precedente suddivisione ' iiene basata, naturalr11ente , s11gli esen1pi offerti daJJa letteratura, )a quale, come ùicein1n10 , si va sen1pre ]Jiù arricchendo. Ricorderemo solo i recentissimi casi di v. Doleschall e L. v. l ld,rardv. ' co·n so·lo diabete insipido e lacune ossee; di Rietschel, con tu111ore grnnulomato•s o de·l l'occhio , diatesi e1r1orragica ed epatos.plenomeg·alia.; di Hagne11 ou e Lantier, co11 ... ole lacune cranic.h e. :E: dunqu·e imp ortante co·n oscere queste forn1c oligo- e monosintorn.atiche, ]a cu1i e istenza fa pensare co.m e, in r ealtà , i casi ~p·uri 1possano essere più frequenti di quanto sin qui non siasi creduto. l{it.e11ian10 pertar1to uti]e descrivere un ca so r ecenteme·n te ricoverato neJ]a nostra C1 i• r11ca. 1

V. Giu1i1no, cli mesi 27, nat o a llo1na cla ger.itori )srael i ti, a1nbedue di 32 an11i, sar1i. Il padre non soffrì di malaltie veneree, e la n1adre ebbe 3 gravidanze a termine. Due frat ellini vi"enii e sani. Il bambino nacque a termine, da parto regolare , ed ebb0 all attamento materno per 6 m esi , poi misto con minestrine fino all o SYezzamen to, praticato al 18° inese. I pri1ni denti , primi passi e prin1e parole in epoc1 nor:rnale . Fino all 'età di 2 an11i l 'accr escin1ento fu r egolare, e non vi furono malattie nè disturbi degni di nota. L a mala tti1 attuale si i11iziò nell'ottobre 1932, con poliuria e poliòipsia accentuate, arresto dell 'accrescimento, e abbatl i mento progressivo. Non furo110 notati fe])bre n è fenom eni mor])osi d'altra natura. Viene ricoverato i11 Clinica il 29-1-1933. E. O. 1Soggetto notevolmente ipotrofico e de11erito. Pallore della cute e delle mu cose vjsibili accentuato, con s.carsissimo SYiluppo del sottoct1taneo. Sulla cu le d el tronco e dell e cosci e si notano i1urrterose piccole maculn-papule, in parte emorragiche , in parte ricoperle da crosti cine e squa-

1771

Hlello gi~d~ o-a rau c ione . Masse n1u scolari esjlì ed i po tor1iche. l\lic.: ro poliade11ia ger1ern li zzata . No rmal i g li or g·<.t11i dei sen si. Rulhi oculari n on prolrusi. De11Lalura co111plela e sar1a. La palpazione del cr anio offre se11sazione cli infossa111c11lo della leca ossea ir1 corrisp ond e!1za cìclle !·egioni 1e1ì1porali e occipitali. Addon:ie piu l tos lo glolJoso, meteorico, co11 notevole diastasi elci relli. Si pa.Jpa il fegato a ciYcn J. di lo dall 'arco costale, un p oco aurnen lato cH consistenza, li ~cio , e in alto raggit1ng·e l a VI costola sulla en1iclaveare. Anche la nlilza deborda circa 1 clito dall 'ar co, cl i co11s is le11za aumenta1a, indolen le, e ir1 alto si cl eli1nita dietro la IX cos lola, sull 'ascellare an lerjor e . Normale il r eperlo pol1no11are e cardiaco. Polso di inedia ampiezza, ri Lrr1ico, reg·olare. P. 111x. 90, 1r1edia 62, mn. 45 (Pacho11). Nulla di patologico a cari co del sistema nervoso. Si rileva solo u110 s ta Lo di depression e no1nvole ed una tenden za acl irritabilità eccessiva. Esiste poliuri a netta , · clifficilmiente -con trolla]iile perchè gra11 parle delle urine è perduta nel le lto; comunque la quantilà n1edia nelle 24 ore $.i .ag~ir~ tra 2500-3000 eme. Vi corrisponde poJ;dLps1a 1nten sa, co11 introduzione di circa 3 litri di liquido giornalieri. 1\i[isurazioni dei segmenti corporei: altezza 77 rrn., peso 7,500, busto (melà superiore) 36 cm., arti inf. (metà inferiore) 41 cm., circ. toracica 43 cm., circo11f. cranica 44 cm., diam. bipar. 11,5' cm., diam. a. p. 17 c1n . Urine: chiare, limpid issi1ne, a reazione debolme11te acida e p. s. 1001. Albumina : traccie mi11ime; glucosio ecl acetone asse11ti. Sedimento: neg·al ivo. Glicemia (a cl ig·iu110) 0 ,9. Cloremia: plasma 3, 78, emazie 1,83, sangue totale 3,28. Rapporto 0,50. Colesterir1en1ia 282 m g. Esame del sangue: IIb. 78. Emazie 4.970.000. V. G. 0,78. GlolJulj bianchi 14,200. ~"'o rmula: i1 e u trofj]i 54, linfocjti 38, i11011oc.:i ti 2, for1n e di passaggio 6 . Reaz. "V\7assermann })ra l icata 11el bambino e in a1n))edue i geni Lori: negativa. Culireazjone ed inlradermoreazio11e: negative. Pi:ntura lombare : Jjquor limpido ; pressione 1623 (Claude) ; Albumina 0,17 ~/oo. Negative Boveri, Pa11c.ly e sedimento. Indagine radiografi ca dell 'appnrato osseo: negaliYa per i vari segm enti , tranne che. p er il cra11jo, doYe si i1ota mocf ica ctias t asi n elle suture parietc occipitali e zone dj rarefazi on e a tipo lacuJLare in corri sp onden za dell 'occipj te e d elle fronlo-parielali (vedi radiografie). Radioscopia d el torace negativa. Decorso clinico: durante la p ermane11za in clinica le condizioni del ban1l)ino sono restate invariate, ed ha predomina1o nel quadro morboso IH l>oljuria e la polidipsia , con emissione g iorna1iera di 3-4 litri di urina, coi soliti car att eri e j11 trodt1zione di pari quantità di liquicl o. L'.1 poliuria n on fu jnfluenzata da iniezioni di e11dopi luitri na ed insulina , n1en tre din1 ir1u] noleYoln1en le, con con Le1n noranen diminuzione della se le, in seguito ad insufflazioni nasali di e~ lratlo secco di ipoDsi posteriore (25 cgr. ipofj sj + 25 cgr. lattosio). Si er a deciso di sottoporre il bambino alla cura radioterapica, allorquanòo, improYYisan1en le. am.


1772

«

IL POLICLI N I CO >>

1nalò di broncopolmo11ile> seguita d a oli1 e nledia purul enta sinistra. Lo stato di denutrizione ar1clò paturaìm e11te accentuandosi , e si notò un aumento delle m anifestazioni cutanee già descritte . Sopravvenuta poi infezione morbillosa, fu trasferito al reparto isolan1ento, ove nel marzo 1933 decedette, per sepsi e 1101na della guancia sir1istra. Non fu perrr1essa l 'autopsia.

[ANNo XI.J, NuM. 45]

un cara Ltere speciale, da rilevare ne•l nostro caso, è q1Jello di essere sopravvenuto in $Ogg·etto di ra.zza ebrea, fatto raro ad osservarsi n ella1 sindrome di Schiiller-Christian al ' contrario di quanto invece accade per il morl>o di Niemann-Pi ck . Tale particolarità etioIogica si riscontra solo in pochissimi casi

,

L_~

FIG .

Il nostro caso ri entra, com e si vede, nel 3° f·rup1p o della classifica di Hensche1n , poich è vi ritrovian10 le alterazioni sch eletricl1e, e il diabete i11sipi·do, qu.a li sinto·m i fo·n damentali , a i quali si ~ggiungo·no que·l li, a1c ces ori , m n J.111re in1po,r tanti, dell >arresto dell 'arcrescin1 ento, delle n1anife tazioni cutan ee, d ell 'iperrolesterinemia e dell 'eip1ato·s p]e.n omeigalia. Che l 'esoftalmo vi faccia difetto· non è da stupirsi , in quanto è n ece ssario , per la sua comparsa, l 'accun1ulo di neoform.azioni xanton1.a tose n ell'orbita, le quali spostino m ·e ccani came11te il bulb·o oculare.. Casi con simili al nostro sono stati descritti , e r ecentemente quello di Dolesch all e Udvardy , in un soggetto di 6 anni. Non ci sembra -i:>oii ch e altre dia,gnosi diff.er en ziali debhano esser pTese in con siderazion e, non esiste11do alcuna solida base per discutere sull 'even tualità di un sem1p lioe diabete in ipi do, di un infa11tilisn10 i po fi sario, di u11 '0.s teo-p8tia lo·calizzata , o infettiva , o parassi1 aria, o diffusa; diag·nosi que te ch e, in altri e.a i 111eno netLi e con1pleti, furono poste irt discus.'>ione. 1

1

1.

dellai letteratura (Herzrnberg), così come per eccezione si n otò talora un caratter e fan1igliare. Alcur1e con siderazio11i riteniamo o·p portuno fnre circa il pro,b lema 1piatogen elico. ~uasi tutt i g li .t\A. sono infatti d'accordo. co1ne già accennammo, n el ritenere che si tratti di una sindrome da. alte•r ato ricambio ge11erale e di quello lipo·i deo in partico lare. Qualch e voce discorde esiste tuttavia a tale ])roposito . II Ceelen , p er esempio, ha rece111te1nente so·s teinuto cl1e si tratti dap·p rima dello s,~iluppo di un tessuto di granulazione ricco di cellule, cl1e poi si cambia in tessuto cicatriziaJe fibro-ialino, contenente cellule lipoidee, le quali in seguito perirebber o, residuando il solo tessuto cicatriziale. L 'accrescimento l.nfiltrante e distruente del tesisuto di granulazion e, la sua tendenza alla n ecrosi e rammollimento , e la diffusione sistematica n ell 'apparait o em otopoietico , tparlerebbero p er l 'A. con tro l 'ipo tesi di una alterazione primiti,1a clel ricam bio. Talo veduta no·n ci sembra del tutto accettabile, prospettando il problema da un punto 1

1


(ANNO

XLI, Nul\1. 45]

SEZIONE PRATI CA

di vista troppo esclusivamente an atomopato1,)gico, e non spiegaiildo affatto il fenomeno d ella d eviazione d el ricambio colesterinico tfalla norma, come è invece comp·r ovato dalla frequentissima ipercolesterin·emi.a, dall 'accun1ulo degli an1n1assi xantomatosi n ei tessuti e d::1lla comparrsa d elle caratteristich e ce:llul c: sc.h iumose conten eJ1ti Jipoidi. Pur a111met1endo tutta,ria co1n·e lo·g ira un.a

F1 G.

tale d eviazio11e i11iziale, sar ebbe però assai in1·1iorl.anto svelarne Ja cau sa IJrima ch e la det er• rn1na. A tale .Pro1p osito Je iiJotesi d eg·Ji AA. no11 son o egu.alm·ente concordi. Men tre infatti Rielsch e11 e Rovida, ad esempio, riteng ono cl1e non ))!Ossa parlarsi di malattia primit iva d ell 'ipofi si e m esencefalo , -a.lLri AA. , tra i quali Pinch erle. ammettono co111 e vero.simile un 'alterazione di tali centri. A f.a,rore di tale veduta n1ilitan0 var1 fatti , tra cui quello del frequente inizio d ell a sin· flrome soit to form a· di dia}}ete insip ido, }'estre11Hl fr eql1en1:t d elle co,ncomitanti. e già descritte alterazioni generali da lesione endocrina, e , '-' f.rl aln1ente, il rilievo c o~tante d elle n1odificazio1n i i tologiche dell a r egione paraipofisaria , nei ca i sil1di~ti a11lat omo1)at ologiramente (Pinf 11erleJ . 1

1773

t del r e8to ben con oscit1ta l 'importanza d el Bis te1na neuro-vege tativo i pofis.ario come uno degli a1)p·a rati r egolato•r i deg li scamb,i lipo idei, e a tal ;pr opo·s ito ci semb·r ano notevoli, l r .p, le altre, Je ricer ch e s.peri111entali di Moehlig e Ainslee, i quali riuscirono a p r ovocare '3 ri.azlo11.i n ette d e) tasso colesterinico nei cor1igli , .ai quali erano tati somn1inistrati estratti ipofisari p·o st eriori.

2.

A11cl1e vVarthin h a din1ostrato come n ell 'a trofia dell 'i.p ofi i pe o si abbi.ano manifef-: lazioni in forn1a di lipemia diabetica o cli malattia di Gaucl1er', che son1ig liano alla ma]3 Ltia colesterin].ca d ei conigli. Non ci sembra quindi affatto illo1g ica l 'ipol e j di una disfun zion e primitiva d ell 'appairalo i1)ofisario-n1esen ce falico, determinante. I ' ali Prazione del metabolismo colesterinico , e, di. con seguen za , lo st abilirsi della speciale sindrome . Tale ipotesi è 01g gidi so·st einuta da autor evoli sim i studi o~i , tra i quali citeren10 anche il P ende, il q11 ale, per l 'aprpunto, parla di una r11docrino-sim pat osi , a tipo n euro-ipofi sario. TI prob·l en1a insoluto r esterebbe in,rece anc:0ra quell o della cau a morbo a capace di r'rovocalfc ta le disfunzio·n e, dato cl1 e solo in ~i n.go,]i casi p r ecedette un traum a, e più r.ara-


1774

<C

IL POLICLINJC 1

n·1en Le ancora una malattia infettiva, n1entre ir1 tutti gli altri non si riuscì a svelar e i)r ese11 za di ger111i patologici, il ch e fareb be p e11sare es~ersi "trattato iit definitiva cli una verR e 1rropria n1alattia del ricamb·io ad etiologi<l sconosciuta. La 1)rognosi della malatti.a è varia bilissima, potendosi osservare remissioni ed anche gua,rigioni definitive. In alcuni i11alati si ebbeTo talora deco rsi anche di 10-11 anni ·e:d in a]tr.i . ' ' i11vece, com e accadde i1el nostro caso, la morte sopravvenne per affezioni inter correnti. Per qu anto finalme nte rig uarda· la terap1ia è orrri. 1i assodato che , all'infuori dei parziali resultati cl1e possono ottenersi da quella sint<J111atica, e s1)ecialme·n te dalla som·ministr.azion e di preparaiti ipofisari, influenzanti talorn il diabete insipido. un 'azion e pecifica è svolta solo dai raggi X a11plicati sui singoli focolai ossei e, in genere, sugli accumuli xan-· tomalo·&i. Ciò è comprovato orn1ai da vari AA., tra i quali citeremo, ciei nostri , Rovida, Zaccaria e Pincl1 erl e. Il ricambio coles.terinico verreb1b·e così ad essere diret tam ente influenzato , otten endo i la regre ione. progressiva dei sinton1 i, e, spesso, la O"Uarigion e definitiva. Purtroppo, n el nostro caso, il decorso tt111111ltuario del male e il sopra v, enire delle co111 plicanze n10Tt.ali non ci ha perm esso di a.p plicare tale terapia. 1

1

L'attività chirurgica italiana nel giudizio tli E. Forgue. La recer1t e pu1J)licazione in Italia di alc1111e 0pere chirurgich e clovute ai proff. Alessandri, Uffreduzzi e Ca tterina offre a(l En1ile Forgue, professor e en1erito cli Clinica Chirurgica a lVIontpellier e Men1bro dell 'Istiluto di Fran cia , l 'occasione di C1SJ:iorre clelle consid er azioni ge11erali sull e condizioni della chirurg ia ii1 Ilali a e sulla giovanile attività delle i1ostre Scuole cl1irl1rgicl1e. L 'articolo, pubblicat o s ulla f'r azelle cles H6pit aux del 10 otto])re 1934, è pieno di simpatia per I 'Ita lia, doYe, dice il f'orgu e, il P aese 11a un culto per i suoi scienziati e })Cr i buoni serYitori d ell a Scien7a. Ritenian10, }Jerla11lo, op1Jorll1110 di riproclurre i11tegr al1nent e J1ella li11g11 a orjgi nale la parte più generale e che mag·giorm ent e c'interessa dell 'articolo. Il lusing hiero g iudi zjo che il Forgue esprim e sul Trattato pubbli ca lo d alla i1ostra Casa Ecli1rice ' è t31nto m aggiorn1e11le apprezzabile, jn quanto egli s tesso è a utore cl i t111 lra tt Dto di chirurg ia ben n.oto agli studiosi e cl1e è a11ch e trad otto in italian o.

1

1

RIASSlJNTO. L 'A. illuis tra u11 caso di sindron1 e di Hand- • ~ r,l1uller- C l1ristia11 :1

sintom.atolo·gia incom1)Jeta, e commenta breven1ente le i1iù r ecenti ' 'eclute etiologic,h e ·e pato,g enet.icl1e della malattia.

[ANNO XLI, NuM. 45)

RICONOSCIMENTI.

1

1

»

« On ne sau r ait, sa ris /)ari i pris. conlester qu 'i l se 7Jrodu it ac lu el l e1n e11l, en I taz;e, pour la cl iir urg i e camme da1ls tous les do1nairies, u11e brillanle et irrlz>ortan.te r en ai ssance . C'esl u 1i n1ouve1nen,t de grand prog rès , rlans l es r echerc11es de l .abor atoire, dans la précision dc la technique opér atoire , dans l 'équi7Je m ent et le fon ctionnement niodernes des $e r vices . Il se man.ifeste par l'appar ition, actuelle de traités chiru rgi cau x de premier plan, p ar un Cong rès annuel des chir urgiens où sont présen,tés d es r apports très érudits et judicieusemen t criiiques, par z·activ ité de r "éu.nions chirurgicales régio na·les dont les sociét és piémontaise et l ombarde m ont paru très laborieuses, par 1

BIBLIOGRAFIA. Per la ])ibli og·rafia co1npleta fino al 1931 si cor1~ u lti110 i lavori: ~I. P1Nc.11EnLE.

i\rch . ll . Pecl. e Puer. , vol. I , n. l , setteinbre 1932. IIENSCHEN F. Acta Pcd. , 12°, 19:~1 , suppi. 6. l{ov1nA F. Radio I. l\IIedica, XIX , lug li o 1932. J\.ltri autori rece11Li citnli Hel present e l avoro: - 'l . HEtlZAN e H. l ) t NK Us . T<li11 . Mhl. Au ge11teilk, 89, 7, 21, 1932. - F. v. DoLESCHALL e L. v. UnvARDY. Deut. Med. vVoch ., 8, 281, 1934. - Il1Ersc1rEL. Zeitschr. f. J\ ir1<lerheilk , 54, 65, 1932 . - HA<::Uf.NAU e LA NTIER. Bt1l1. e t -:\Iem . Soc. l\lled. Hop., P aris, 49, 161, 1933. - vV. CEELEN. Deut Med . "'t och., 6 O, 1933. - 1\. C. 1\1oEHLTG e H. B. AlNSLEE . .l\..11n. o f. Clin. i\led. , 5, 772, 1927. - · A. ZACCA RIA U1diol . Meclica , 19, 807, :!.932.

u ri e sè r ie de j ou rnaux bien co m posés, qu 'al im.ente une p r oduction n a li onale int ense et n euve, très exactemen,t au coura nt cles z1u blication s interna-

, iona . Ies.

1

« Tou t ce la va d e l 'ruva nt, animé de ce t esprit

de j eqnesse, de r eriouvellem ent, qui est la caractérislique de l'Italie contemporaine. Une connaissa nce polyglotte très étendue d es travaux étrangers , un contac t plus direcf: que chez nous avec les écoles a llem a ndes et américaines , une. plus gén ér euse acquisition, par l es bibliothèques universita.ires, des j ou rn.aux et li vr es d e t outes langues , rt, par-dessus tout, un encou ragem ent plus efficace, ve nu d'en haut, à l' effort na:tional intensifié: voilà les moteurs de ces prog r ès. cc J e sai t bien el l 'tìge m 'a don né cette expérie11ce qu 'il / aut se garder des apparences. Je 1n 'ab stic n s rle t ou l _iuge1nent rle fonri siir le r é-


[1\N~o

XLI,

Nu~1.

45]

ui nie, bien que j 'a ie b eauco up lu el b eau co up ubse r vé en cel l e 1nati èr e; et j 'évi l e sagement d e passer, co1nme certairis, d e l 'injus le dénigre1nent

un.ité t r ès salisfai san l e; il f aU; l de la discipli11e d'eszJrit pour un r ésulla t se mblable. cc L e premier volume est con sacr é à l 'a n eslhésie,

ù l'(·xcès d'admira lion. J e 1n e borne à constater

o.ux irifecti on.s cliirurgica ìes , à la clii rurgi e d es

que nous voy on s ici ce que p euvent produire le

p arti es rnolles, des va1·sseaux, cles os, des a rlicu-

rétab lisse1nent de l 'au tori té n éce ssai r e, dans l 'I n s-

lati o11s, aux difformiié8 co11gP.n ilales des m em bres,

tructi on publique dont dé /)end la f ormalio11 in-

ò l' explorat~'J 1i r adiolo9i que. A signa le r le chapi-

t cllec tuell e et m or ale d'un. ]Jays; la m éthode et la co nliriui lé des vues concerna nt l 'o r ganisation des

t re écr it pa r l' alclon.i, su r la chirurgie osseuse, qui

grandes Ecoles~· l e b on en1 ploi cl es c r érlils; le choix

ncco r cle aux rlyslrO[Jhi es du squel'e f te et aux tun1eurs de l 'o·s, une descript i on détaillée et actuelle.

l 'aoen i~

L a ]Ja r tie conc ernanl l 'orth. 07Jédie est en général, lrailée avec beaucoup de con1pél e11ce et de JJr éci-

« L es li v re s cl'e ns ei~1 11e 1neri l so n.l, à cel égarcl ,

si on: on voit que, su rt out sous l ' inf ln ence de Putti ,

de JJrécieux indices du niveau et de l'orie n lalion de cu llure des g énéraliorts rnonlantes . Dans l 'o r-

ces qu.es~ions onl , chez n os voi si n s, élé très exac t e-

dre primairs et secondai1r e, ils sont les brév ;ai res,

« L e deuxi èrrie volume, dans sa prernière ]Jarti e,

des hon11 nes; la confiance exaliée dans 11ation al.

n1en / étudiées.

[Jar lesquets s'édu qu e civilernent loute la j eunesse cz:uri

pays el do n.t les l'eçons pe4vent se lracluire

e.xpose,

très

convenab len1enf,

les

m aladi es

de

plu s tard, par cle considé r ab l es événemeHls 11a-

z·oreille, du nez et des sinu s de l a face des maxillai r es, cle la bouclie et cle lGJ l angue, cl11 pharynx,

ti o11aux)· il J' a clone iin intér et majeur à suiv r e

du la1") 11x et de la trachée. L a seconde parlie, plus

et à com p a r er ces l i v r es éléme11t aire$ de classes.

i11tér essa11ie [Jo ur la chirurgie g énérale, contient

Dans

l'i11strnclion profession-

quatre imporlants chap itres: th.J rofde et p arathy rotcle; 1nam elle_: t l1or ax)· apparei l génital. La cl1i-

dcs méthodes de f orma·t ion intellec f ue lle,

rurg ie clcs goitres a élé traitée p ar Ascoli avec

du n.i veau des étiides, des objectifs de r echerc h e

cla.r té et très classiquemenl. L e chapitre écr it p a r

et rle pe rf ecti onne m ent . Les éditeu r s son t, à ce

Paggi su r le.s p ar ail/iy r ol"des est bref , rn.ais bien

l'enseignemeni

niesure des riell e,

point de

progrès

vue,

supéri eu r , ils donnent de

la

1

de pu i ssants diffuseurs de [a pensée

cì j our. A.scoli expose, n.elle m en.l, la chirurgie du

nationale, cles agenls très efficaces de propagande; et il est jusle de r erid r e hommage aux services

t l1o r ax, clu coeu r , de l 'oeso pliage, des plèvres: c'es t au couran~ des tra.v aux rn ocle rnes. L a clii rur gie

qu 'ont r en.cltis, chez nous, nos g r andes m aisons d 'éd ition m édicale , par la largeur cle l eu r s ent r e-

<les orga 11 es g énitaux rle la fen1n1 e est 1noins lar-

prises,

(<Le t o1ne III con/ie1it la· neuro-chirurgie, q11i est l 'o bjel de ch apitres bien r écligés, avec dével o pz:>em en ts d 'ac tua.li lé su r la chi rurgie des tum e u r s cér.5b r ales, de l ' J1ypophyse, cle la moelle, cl es nerfs péripliériques . A insi qu :i l co11vient da11s ll n fraité n1ode rn e de th érapeu tique chirurgica l e, la chi'r u r gie clii s:vstème nerve u:r végétatif est ani/J le rnen.l exzJosée, en ses diverses applications. « L e quatrièm e volume est consac r é à la chirurgi e abdon1inale. A si_q n aler: tin bon cliap itre su r l es l1er11ies, par le professeu r Giissio; une présc ritnt i o11 conclensée cle l a cl1irurgie du pancréas)· un. r ésumé de c/'>iru rg; e gastriqae par le projessvu r B agg i o, écril avec se1is clinique; u n e étude co1nzJlète et à jour des aff ectio11s chi r u rgi cales de l ' inlesli11 n.

le soi n

de l eu r

t y pograph ie et de

l eu r s

il lust r ations, lcn q ual ilé artiste d e l eu r form e. Ces n-zérites du livre f rançais rl.oi1 1en l etre mainlenus

e.t

enco re accrus; car , la co11 cQ. rre11.ce élran.g èr e

introdu it , su r le m arch é des lirres, stiri out des liv r es m édi caux, des reu'1.1res mag11tf;que1nent présentées . (( l ·oi ci qu elques précis et truit és de criir u r gie

I

à ce sentimeri l de production n o lion ale (fare da sè) qiii vie nnen.t

d e p araitre,

qui

et qui f ont honrieur aux l\l!aiir<~s •

1775

SEZIONE PRATICA

rép ondent

qui l es on t dir;-

gés ou r édigés et aux firm es d'édilion, i talien 11e qui en ont assu r é z·exécution. « .4. l'occasion de l'anni1 1er sai r e de la trenlième année d'e nseigneme ril de 11.ol r e ami le professeu r 11lessandri, directeur de la cli niq ue chir u r g i cale de l ' Université de R om e el eri dédicace à ce 1naltre, a été r édigé, p ar u11e élite de d1;x-huil cliirurgi en s

ita liens,

un MANUEL

DE

CHIRURGIE

en

r1uatre vo lurnes et si x parlies. C'esl uri b eau lravai l d'équipe, en.levé <e presto » el avec cnsernb l e. la maison ·5ditrice L U IGI P ozzi lui a don n é une présenla.li o11 JJa rfail e d'i 1npression, d'illu-

Et

sl rati on,

d e r eliure.

Sans doule :

co1nrn e dan s

ioute r édaclion. colleclive, il y a des in égul ilés, cles chapitres plus développ és; m ai s, la divisio1i de la td c11e et le choix des col lab or aleurs onl élé si so igneu.se n1enl ob scrPés, q11 e l' oeue re garde une

gement lrailée.

Dopo la pubblicazion e di tale a111pia rivista bihliog·r af.ira, il Forg u e s i esso in u11a le l tera perso11ale ::i.l JJrof. Ales a11dri preconizza una collaborar io1tc più in Lin1a fra la Francia e I 'Italia; affern1anclo ch e essa ris1;eccl1i a le idee deg li an1bienti i11Lelle tlua li fra11cesi e r l1e ci sen1bra opportuno ] )Ure i)u}Jb licar e IJer co11fern1are l a simpatia reci11roca fra le clue ~azi o11i oggi i11 ol lo pii1 eYide11 le di ieri. « Je

sera is h eu r eux de savo ir qu ' el l e a paru,

à rn es col lègiies italiens , vn

hon1n1age à votre

-t

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1776

« IL P OLICLINICO »

I

grand effort d e tranail riiscirJlin.é, inspiré d ' une i dée n atio n ale h a1ule et l égitim e. «~le serait-il 7Je rn1is d'es1;érer que, grtlce à votre puissante présentation, cette étude - et celle qu e j 'ai consacrée dans votre livr e jubilaire, à Ùl\ J1 ern,iologi·3 itali enne et à votre grand Scarpa soient mises sous l es :yeux de vot r e Chef de Gouvern em ent, de l 'éminent « Duce» qui conduit vos dcstins I Cela lui se rait un té m oignage d e ce que p r. n se rioit re élite médicale de son. reuvre magni'fiqu e. Et ce témoignage ai d'au tant plus de val cur qu 'il est spontan é, libre (Dieii m erci) de toute missi on ou p er1nission de nos dirig eants, indépendarit et sincère ... « J e veux, simplenicnt, el:r e un des meilleurs ou v ri er s qui tra1Jaillent à l ' iinion de nos cl eux gran ds peuples, tionl la co.l laboration, v igilante, me parait la condili.on de la. Paix du mo•n de. « J e vous envo,i e aussi 1non atlocution à la réunion de l'« Umfia » que je prési clait et la fa.ntaisie r i m ée où j 'ai glissé mon ave rtissem ent ».

Condivi diamo toto corcl e i sentimenti es1)ressi d all'in signe clinico e scienziato ed auspichiamo l111a i11frangibile solidarietà dei (lue popoli neolatini; in1ma11cabilme11te i Yi11coli che già li uniscon o n el campo culturale ed intell ettuale e nella vita ·civile diverrann o sempre }) i\1 stretti. LA REDAZIONE.

SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. (\1-.l.

CuRSCHMANN.

Deiztsclì.e Med. lrV o·chenschr.,

14 sett. 1934). L'A. ricorda c.h ,e il solito criterio differe11zial e fra l 'en1ottisi e l 'ematemesi, basato sul1' aspe tto rosso chiaro e schiumoso d el san~gu_e en1eisso, p·u ò talora esse1re fa )l'a ce p:1rc1]1e ~l sangue gastrico attrarverso il f~r1nge P'U? r eflu1r e n ella trachea dove -0ssume l c:aratteir1 sud~e­ f:critt1 . Anche il sangue trach eale pillò mentire l 'emottisi polmonare; d 'altra parte l'~sFt me d~l n1alato non può essere seim p,r e e·s egu1to pe·r t1rt1ore di provo care ulteriore emissio ne di sanaue. Il reperto ascoltatorio , spesso muto anche ~el caso di le.s ioni cavitarie, f'UÒ talora simu laire caverne non esistenti, per rumori umidi provoc.ati d alla p·r esen za di. s.a ngu ~ n e~] a tr~­ ch·eia QTO,s si bron cl1i e nn1tl ad ess.1 a d1ace·nt1. J_,a riC:rca di bacillo di Ko ch nel liquido emesso riesce positiva quand o oltre aJ sangue ' ri si trova· ~nche l'escreto. L' A. stah·i lisce i pt1nti cardinali d ella diag'l1osi differenziale d ella tbc . cogli altri P'r ocessi p·o lmonari che possono dare l 'emottisi: va11no ricordate le bronchiectaisie , in cui frequenten1ente m an ca lo sputo cara tteristi co , e che son o ri}P,\rabili soltanto n1edia nte esa111e radiolog ico col n1ezzo di contrasto·; inoltre la bronohiectasia stessa può ra1p presentare l 'esito 1

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di u,n proce,s so lul1ercolare a tendenza fibrifiCJt11te ~ r e·trattiva. Nelle lesio ni polmonari da act inomi ces, n1onilia ecc. la gui·da diagnostica · s.a1·i•· forni la dall 'odore fetido dello espettorato e dal reperto mic.r o,s co pico di esso . Anche pe·r $1piiroc.h etosi di c .astelJ.ani, n ella sua forma cro11ica lru diagnosi differenziale presenta spesso clifficoltà notevoli; 10 stess-0 dicasi d ella lues polmo·n .are; in amb·edue le affezio·n i che nossono . dare l'e1m ottisi anche il quadro radio]og ico può prestarsi ad elfrOTi diagnostici che possono essere evitati ricorrendo a ricerche coJlater.aJi. Vanno ricordati ancor;. i tumori poln1onari che ran1molJe·n dosi danno luogo a cavità dalle quali talora invece del solito s1p1u to color lampor1e vien,e em esso d el saingue p1u ro; l 'A. ciJa ·u n caso di tumore della raeura n1edia f:tinioai in cui in seguito a co·m pressione d ell 'ìlo si sono manife1state emottisi da stasi d ei vasi broncl1iali. Anche co·r pi estran ei, talora rapp1resentati dai bro,n chioliti pos&ono cau sare e·m otbisi ancl1e in11po•n enti per lesioni va sa1li dovute alla loro superficie irregolare. L ·en1ottisi da infarto poln1onare si classifi ca per lo più facilmente l.n base a l' quadro clirtico; i11vece di diagnosi difficile può essere ]'a en1ission e del san g u e polmonare nei cardiac i; è noto ch e essa si man ifes ta nei periodi d~ stasi e di scompen so·, giun~endo talora peirfin o aJJ ' en1ottisi v·er.a e l)ropria; ora anche n e,~li a ltri i)rocessi l)Oln1onari la tendenza aJ1l 'emottisi vie~ n e favorita dalle stesse condizj oni. Per que1 cl1e riguarda il trattacrn e.nto d el]' en1ottisi, ~'A . enumera i soliti proc e<lime11ti: rip101so d ell 'amm,a lato, calma n sicl1ic.a evein t. fa,·orita d alla morfina, impaic chi sul petto, preparati di calcio ecc.. ; se è possibil'e giova spesso la coll~ ssoterarpia im1nediata tanto più de·s iclerabile inquantoch è nella tbc. il sangue· riassorbito, d.ai bron c:l1i l)UÒ ca usare una dissemiTLazione. La gelatina agisce oltre ch e per l 'azione emostatica anche perch è p1ro;voca febbre; cira è noto che questa, favorisc e la coagulazior1e : difatti quando si manifesta la polmonite febbrile da aspirazio11e l' emottisi cessa sempre. Talo ra si può ricorrere •p erfino al salasso: ta le procedin1er1to è naturalmente più ap·p ropriato pe r i casi di emottisi no n tu.berco.Jare (da stasi ecc.); u11 surro,g ato d·i esso p uò essere rappresentato da provo·cazione di stasi artificiali neg li arti m ·ediante la l e,ga~ura alla base : altern,ando 1a Jegatura sui singoli arti di mezz' ora, e passando da un alI'to all''o ltro , si può m antenere tale stasi per .gio·r ni interi, con un discreto abbassamento della pressio·n e· centrale. 1

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S. MrNz.

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XLl, NuM. 45]

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Sulla diagnosi e trattamento delle f>mottisi. 1

[ANNO

Contributo alJo studio della patogfnesi, <lell'evolnzione e della cura df Ile laringiti tubercolari. 1-). Touss ...\I!\'T. Arch. Medicochiìurg. de l'_4pparc~l respirat., i1. 4:, 1934). l 'n tem1)0 J::t larin,g-i le t11 berco]are si con si-

(G.

DERSGHEID

e

dera,ra in g·uaribile; n1a g ià n el 1897 il Der-


l1\ '\"~o

XLI , f\ ui\L 45]

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SEZI ONE PRATICA

cl1eicl pubblicava l 57 c.a1.. '. i <li g·uar1g·1011e su 2~ G casi (59 %). La 1aring ile tuber cola re è selli pr e ~eco 11d a ­ ria ad Th1l foco]aio localizzato 11el poln1on e. Per quanto rj gua rda il m eccat1J i mo di produzion e della laringite, n on · si i>u ò pe11 are ch e l 'infezion e sia }>ortata al laringe clall 'es1Jetto1ato di orig·ine polm on are, per cl1 è ci on o dei luberco lotici polrn on ari con le ioni laTjngee ch e i10 n espetto·r ano m .ai , e cl1e co1n inr ian o ad €spettorare soJo do.p o un pneu n1ot or.ace o u na fre11icectomia , e prorJirio quando le lr ioni laringee comincia110 a migl1iorare. Secondo gli /\A . la pa1to1gen esi è linfatica e l' iÙ precisan1ente attra er so la rete linfatica so ttomucosa laringea ch e ·è in di1)end enza dei linfatici polmo n ari. La form a principa1le di laring ite tubercolare è fa, lari11gi te ac11la essudativa, costitt1ita istoJogicam ente da un compil esso di eden1 a, essu <lnzio·11e fibrino-l eu cocitaria e di tubercolosi co~ 1ru ltiva1. L 'ini zio è brusco, la u a co·m p,a rsa spesso sin cron a roll 'attacco polr11on arC'. Per un <"'<'rto tempo l a lesio11e lari11 gea è a ll ~ dipen ~ clenze di quell a polmor1are, poi se n e lib·er n ed C'\ olYc pe r co11l o JY I'O·pr io. Si r>u ò avere l 'esito in g uarigion e, in ro,in c iclen za coll a g·u airigione polmonare 0 ppure si l>UÒ avere il passaggio, (dal punto di vi sta ana ton1ico) dal grosso l arin ge bia.n co al gro . . so e }lOi al piccolo lari1 ig·e rosso e g ra1nuleg g ~an.l e e da qui si pu ò a r1<lare ver so la ri soll1zio.n c tot a]e o, s·u btotal e. l\ila sipes o ~ i h a una seq·i1ela vegetante ft.ssn compatibile con unai ·opraYYi,·cn za di ~r reta. rn ~ ch e costitui sce l1n 'i11ferrnità dem oralizzante, una sorgent e certa di sub intossicazion e peri odica, un ost acolo· ad un 'attività continua ta. La larin gite essu dativo è la p1·i ma tappa. ol lJligata rlelle form,, si1baciile? Gli AA. .ri ~po ndono di sì . Accanto a que ta forma es i 1>ongon o 11na f or ma cattirrale semplice genera1i zz01ta o l ocali.zzata (a una corda, ad un 'a po fis i ·vocale, all e a riten oidi). C»è an ch e J.a fo·rma i1:fì ltrocatarrale loca.li::zala, ch e cr ea 1'aspetto vellutato degli .. pa,zi interarilenoidei. Pure quesl a fo·r ma può dare .gr anul1azio11i o ul ceraz ion i Esi ton o an ch e dell e· f orme e.c;senzialmente croniche, di ct1i la più f1~e at1en le è lél fo,r nin 11egetan te limitata (in fi ltrazi011e i nt erarit C'11oid ea , l)oljrpo dell e corde o delJ a co·n11n essl1ra an1erior e) curabil e con ignipuntu re. Ci sono ancl1e t1na f or1ria fi bro.catn'rrale bc1i iq na. ch e i r ura u tilm ente con pen ne 1~a1ure a ll 'arido la ttico. e 11na f orm a venetan.t e diffii sa. Gli AA. non h an110 m ai ve d ut o le f or me tun·1.or ali loica.lzzzrote cl esrri1l e da .L\ \relli . e Po rt Til<;l l1 . La tulJer colo i laringea l)'r orede a pons.1'ées essudative c.h e posson o risol,rere, m a cl1e lascian o e iti a ' rolte im porta11ti . L 'elem ento lesivo temibil e è 1'ul cerazion e . non ol'o per ch è dolorosa (donde disfagia), mR an ch e perch è facilm ente ·è sede di infezio,n e secondarj a ch e tende a e tein dersi in profon d it ~t e dà faiciln1ente una dissezione n ecr otica. Q11e"te for111e si devon o c11rar e attivan1ente · 1

ig·11i1)u11Lura clell e veg·etazjoni cJ1e Le11dorlo a fo11der ... i, ci11Lilla11tenlo . an ch e ra~cl1ia1J1t ent o all 'acido lat tico· dell e t1lc;erazio·ni s unerfi ciali e l 'e I iolerap La locale . · Anch e n ella fase finale, ir1 quell a « dell a rn,e1lzog11a. e dell '011pio » gli ste i l1rocedi111e11Li c,]le.ttri ci pos an o dare al m a lato un sol]i e•' o più n ell o di cruell o dell 'a]coolizzazio ne del lariJl50'CO. R . r,usEN.\ .

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SINDROMI DOI.,OROSE. L'epig:1straJgia. Le Jou rnal de l'Holel-Dieu de

(_t\.. BR uNET. lvi 0 n,tréal, i11arzo 1934-). 1

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L 'epigastri o e l 'ipoco,n drio de. . tr o sono du e regio·ni n1.a l deli.milabili fra di loro 0·1rratl1tto µerch è g·li organi ch e corrispon don o acl e~ :-:e fé>Ur10 parte lanto de)l 'una ch e dell '.a llra. 111 clinica per cjò ,·en go110 ~pe~, o co11fu e ccl il clolnre ch e ' i si tna11ifesta è diffi cilmenlf localizra lo. I filuzzi 11c rvo i portntori delJ n . en. i.b ilit ~t di eu tran1he ]e regio1Ìi term in ar10 al p]e... ~ o in r(li.an o e pa.r a m edian 0 del impa tico: c'è infi11e il .p lesso solar e ch e piresiede a11a inn er vazion e dell o stom aco e di altri visceri adpo min al i . L 'A. perciò è ùcl parer e cl1e volen do l1nrla r r di dolore epigas lrico si debb.a com pr end ere. dal plinto di vista clinico , tuttai un a region e c.J1e comprende 1'epigastrio e l 'ipocon clr io dr~tr o. Egli n el presente lavoro v11ol rich ia n1are l 'atten zion e sopra un a m odali tà del dolo re ep i gas trico: la sua evoJuzio·n e n el tempo. Vi , on o dei periodi n ei qu.ali i m alati so ffrono e d altri n ei qu.a1i n on so ffron o affatto . Sotto quest n l>l1nto di visla si pos~ono rj scon trare d i\' er. i quadri . In certi ir1ala Li il dolor e è co nti nt10. di giorno e di n otte ed il l)a to J1on lo in fl uenza al'fatto. GJi <l l\a.lini vd an ch e altri m ed icinali sono ineffi caci. Si tratta in q uesti cas i di r1eri' iscerite: peritonite cr onica , aderenze , epiploit e. In altra ca tegoria cli m a lati, i nerYo i , Ja ca1·n,tterisl ica è cos li Luita da1ln j rr eg·o l a rjf. ~\ delle so fferen ze : i tra tta di $en~a7io ni di fr eddo o d i caldo, di stir a1l1enti , di hTu c iori , ecc. € CC. 1'.a lora i dolori cessa n o, l1er r Ìf)l'en dere en7a r it orn o, do110 un te1111)0 va ri ab,ile. Un ter zo g·ru1}})0 è costitt1ito da i dispe·pt ici iperstenici o iposlenic i. I loro dolori sono in . Lretto r,a pporto co·n i pa sti: so l Lo l 'inflt1 en za del ripo o , della die ta. e delle rt Lrc . ~i attcnt1aILO , n1a solo per quale.b e tcn1po , dopodiol1è i rr1alati r icom in ciano a soffrire l1er ~c ltiman e r. n1os1.• Vi on o poi gli ul ,...erosi : q uesti com in cié\11 0 a offrire brusrarr1e11te e rontinl1ano ad a' 'Yerlire dolore tutti i giorni dopo il lJasto. ql1 a~i ~c111pre alla . tes~ ora. Dopo qt1aJch e tempo di sofferenze il dolore impr ovvisamen te ces ·a rd il bene. sere si lJrolrae per m e. . i ed an cl1e pc·r anni fì11cl1è tul to acl t1n !ratto. sen 7a motiYr• r lausibile, ricom in eia. l r11 t1l timo gru pJ)O cli malati in fìne è rost itu il o da i Ye r icolari ecl è ra rnltrri11 n10 cla ll 'a l1

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te IL

POLICLINI CO »

t el'n arsi di periodi cli d olo·r e e perio·cli di cal1•ta, g li uni e g li altri più brevi di quelli degli ul cerosi. La crisi dei vescicolari in sorge p1e1r lo più di notte, do·p o un pasto abbondante ed è spes-· so accompagnata da subittero , nausea e m odica febbre. Ecco, i principali sch emi d el dolore epigastrico : occorre però tener presente ch e questi vari tipi clinici po1sso,n o mescolarsi e sovrappors i fr,a di loro, dando luogo ad ogni s1)ecie di co1m binazioni e di sindrorni con seguenti .

e cardiopalr110 , si praticherà lo stesso la u,o-gestion e e si consiglrieranno n1aggiori rio·uarcii. 2) L · ~11gina pectoris quar1tunqu(} e appaia u~1 d1stu.r bo· prettan1ente funzio,n ail e è probab1lme1n le semp·r e l'e·g ata ad affezioni organic.h e. La cau sa fondame11tale è l 'insuffi cie·n te apporto di ossigeno al miocardio dovuto per lo ipiù a restrin.g imento deg li ostii coronari o cli .1ltre parti delle arterie st esse bloccate cla Iesio1ni a teroma tose, oppure a spasmo d elle stesse co,ro11arie . VICENTINI. L 'ang ina pectoris colpisce prevalentemente g·li individui di media età, in ispecie i · lavoLa cura dei dolori cardiaci. 1·atori cerebr ali e quelli ch e conducono vita . edentaria. All 'esam~e si riscontra quasi sen1 (A. VV. STOTT. Practitioner, sette11ilire 193±). 11r e iperten sione, ma di solito non si risconI dolori cardiaci sono tra i ·piiù inte·n si ch e trar10 lesio n i r.ardiache . Nell a forma classica s i ha l1n dolore sub.sternal e a1g.o·n izzante coll l 'uo·m o po1s,s a so·ffrire e costituiscono un sir1(liff11 sione al braccio sini str o, acco·m1)agna to to111a co1nune in i11olte affezioni funzionali ed da p·a ura di morte immin en te. Ma vi sono for01rganicl1e del c.u ore. 111e inedie, rneno dran1matich c, certo più roLa cura p er es ere efficace deve esser e aprnuui di quel oh e si crede e che per lo più sopropriata e quindi richiede un'esatta di agnos i rto attrib·u ite ad indig·estione per il solo fatto della causa e 1'accertamento del vero signifieh e si verificano· d o1µ0 i pa,s ti. cato deì disturbo. I punti princip.ali per stahiJire J.a diagnosi Al ri.g·u ardo l 'anamn esi fornisce utili ele-· . o t10 i seg·u e.n ti: a) il dolore n on è preco·r diale menti. I punti sui quali biso·g na particolar111a s111bsterr1a le -e '-ruasi ~empre irradiato, s11e1nente insistere riguardano il cara,tteire della c-.i e al bracc,io sin istro; b) il dolore no·n è punsensazio11e dolorosa , il suo •m-0do d 'inizio , i t.orio, ma è op11rin1ente. r on1c un -enso di l1efattori ch e tendono a produrlo· (movimenti, stan ch.ezza, eccitamenti ecc.), la sua sede e le so. di pression e o di costrizione; e) si verifica SBmpre, al111eno1 nella.i fa~e iniziale, a seguito sue irradiazioni , la sua duratru. cli llno sforzo ; d) quando .al principio non è Il dolo:re c.ardiaco, salvo poche eccitazioni. intooso tende ad aumentare persiste·n do nello è proid otto d.a tre grandi cause : astenia n eurosforzo; e) il dolore è di hreve durata. circolatoria , an g i11a. pectoris, infarto cardiaco. 1) L 'aste11ia neuroc jrcolatoria è una co11 L 'angina pectoris è un disordine grave e cl1 c si aggra,,a t1irogress iv.ame nte; i11 media ]a mordizio·n e funzionale nella quale pre,rale l 'elete si _h ai durante un at tacco a dista11za di r i11mento nervoso in quanto l 'irer ein.. , ib·ilità del que anni da1f'inizio del male. sistema nervoso J)rovoca u11 abbassan1e11to della soglia del dolore.. Quant unqu e il dolore l .'attaccc nelle forme medie cede genera1possa esser e inolto intenso no·n 11a gen.e ralmf';nte con il riposo ·del p·a ziente, n1a quando mente un sign iO cato p,r ognostico serio. Il d ocj ,~ non ,i ottien e bisogna ricorrere a vasoclilor·e ·è di soli to preco.rdia le specialmente Joca][·ltator:i, a l nitrito di amile eid alla nitrog licelizzato n ella regione della pun ta:. È molto varina o trinitrina. Quest:ultima ha il vantaggio rjabile per carattere ed intensità: talora è avdella facile somministrazione., di essere di J)iù vertito come u11 indefinibile senso di pena , siclrro effe·tto e di non dare i disturbi ch e spesta lvolta è co1r1e u11a sensazione di pizzicore e so dà il nitrito d 'anile (vertig ini , cefalea1, palrtelle for me p.iù inten se ca.m e puntorio o lanpitazione1). Si adoperano tavolette conten enti cjr1ante . Si verifica' per lo p iù in seguito a n1 eizzo decimillesimo di gram rr:o di trini trina. I ,a t.avo letta viene r apidamente mastic.ata e tes1~a11chezza da lavo·r o fisico o mentale e meno nuta in bocca1, dove viene subito assorbita. in seguito, ad uno sforzo iso,lato o ai fatti emoLa 0ura preventiva è su per g iù quella intivi. In qualc11e caso, quando il dolore è for1 e. si può avere irradiazione all 'airto s.uperio re sidicata per l 'astenia neurocircolatoria, ma si insjsterà sopra tutto n el r ego,l are l 'attività fi11.istro. In n1olti e.asi si può avere un 'iperestesia preco·r diale . È importante il fatto ch e il sica . Il pazie11te deve evita·r e ogni sforzo e rima11ere a Jetto ogni notte almeno otto ore e dolore può durare anche· peT par eochie or.e.. E$clusa l' esistenz.a di le·s ioni o·r ganich e, b'i - almeno un'ora do po· i p·a sti. Quando g li attacchi sono gravi occorre un riposo a letto di alS<)gna innanzi tutto convin cere il paziente ch e me n o sei se·t timane, quindi il soggetto ri1prensi tratta di co a di scar sa im1p ortanza, d.i fatti derà lentamente le sue attività . I pasti devono 11ervosi che possono essere e ffi cacemente cues&er e po-co abbondanti e di facile digestion e. rati. Si p·r escriverà una dieta legge•r a, .l 'astenSpesso è necessario ottenere una graduale disione dall'alcool e daJ tabacco, si consiglierà n1inuzione di peso del 1)aziente. lDeve essere una ,,ita a ll 'aria aperta e moderati eser cizi fie,·itato ogni ec·c esso di lavoro fisico e m·e nta le. sici . Ai soggel Li molto nervosi si son1rr1inistr e[)e·vo110 esseTe J)roibiti il the , il caffè, 1'alcool ra:Q.no piccole dosi di bromuri o di luminal. ed il fun10. L 'alveo deNe essere 1nantenuto reNelle forme più igravi , specie quando il dolore è accompag nato da n1an canza di respiro golare con le.ggeiri purganti. 1

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l.AN;'\ o XLT, NuM. 45]

I nun1ero. j i11 edi carne11t i ch e oglio110 con sigliar i pe r la c ur~ dell'angina p ectoris (varie for111e di nitriti. ioduri, teobromi11a, luminal ecc.) ]a. cia110 ge11eraln1ente il tempo, cl1e tr<)Ya110. I 'a11tagg i loro attribuiti son o sicu ra111e11Lc da i11eltersi in conto del nu ovo regime di vita o servato d.al malato . l\1eglio di tutto è ch e egli abbia sem1Yre a poTtata di inaILO le tavolette di nitroglicerina perch è possa servirse11 e al n1inin1 0 accen110 di ritorno del1' a.t tacco·. La· effi caci.a della cura chirurgica (simpatectomia cervicale. alcoolizzazione della 4a. e 5a radice dorsale ecc.) non è stata anco·r a1 co11fer1nata da una l.arg·a esp erienza. 3) Ne.Il 'infarto cardiaco il do·l ore è anco ra più t erribile di y:uello dell'angina pectoris, al quale rassomiglia per caratteri e irradiazione. Se n e di tingue per i seguenti fatti: a) il dolnre sii verifica per lo più nello stato di riposo, aJ1cJ1e durante il sonno; b) dura più a lun go·, pe r lo più parec.chie ore; e) ·è acco1n1·paignato cl;\ u 110 stato di 11ock; d ) n o11 è alle iato dai rtitriti. L'infarto, cardiaco ,è per lo più cau salo daJ1·occlusion e di una b·ra11ca di 11na delle arr teri e ccn·o11arie, dete·r m.inata dalla foirmazione di un trombo su un.a placca ateromatosa. Si ha co i l ' i~chc1mia1 di una parte del miocardio , la quale cau ·a il doJore . La cura ùell 'infarto cardiaco si ria lime ir1 due ]Hl.role : n1orfina e riposo . La n1orfina non Sl)lo all(\via il dolore n1a assicura atnch e il l'li1in~o . T nilrili so11 0 inutili ed an ch e pericolo i . L' i1lfer111 0 deve rin1ane·r e a lett o al111.en o per sei o alto settima11e in mo do da assicurare la co1np Je.ta cicatriz7.1Cllzione dell '·i11farto ed elvi1.are cos,ì 1)ossibili con1plicazioni (rottura dcl cuore . pro,d u2ion,e di enìh,oli). l , 'in f'a rto cardiaco· è spe·sso fata le. La morte J1Uè1 a ve11ire subito e .anch e dopo ·q ual ch e p:iorr10. l\.1o1Li pazie11ti p·erò g11arisco·n o al ·pu11tu du, ri1Yre11dere le 19ro occupazioni. \,iò ~ i può otten ere adotta11do fln dal J)rin1 0 n1ome nto la tri11 ·t a terapia, ossia rico·n osce11do s.ubi1 0 DR. la 11atura del m.al e 1

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SEZIONE PRATICA

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DIVAGAZIONI

La tensiofobia e la psicoterapia dell'ipe1·· teso. T co11rr ll i 11ii1 o 111e110 errati :'ulla p1 res~i o n e sa1t auig11a si . o'no 1Hlme111e cliCrt1.._ i fra il olgo ch e 01"n1ai anc.}1e n elle clas . . i })iù t11111ili è il Jt1alHto , tesso o·d i fa111ili.a1·i cl1e c]1j e1do110 al 1ì1 edi "o ch·ei i misiu ri la pre sione a11 tc~l e se qu e. li nu11 Jle vede a ffa tto la n ere ità. E su]Je ciJ'rc si ' ' llO le raigionare e di euter e, dei val1orri alt i il pazienle i im11re. sio11 a, ag·gratvando così lfl sl1a condi zione. l\1olto opportunamente M. J. Barilari (R e1. n;éd. latino-americana , lu glio 193-1-) ricl1ia11 1n l 'att e11 zio·11e s.ull 'argo111e11to , ri rorda11do il co11 ~i.g li o di Ga ll avardin , di n on dare n1.ai al 1n é'l]ra~ o la r il'ra dr ll a pressio ne, m e1 di rs.1)ri111cr"i

~cdt ar1to

in ler111i11 i ge11ora Ii ; esso deve a,·ere t[lnta fidu cia n el 111€dico, da affidar... i co·111pleln1nente a lL1i. sc11zH e igerc u·n cor o d i patologia o di delern1inazioni circolalorie. Il pa7ieinte, di fatto, non può comprendere ch e si J1UÒ es.sere i11 eno 111alati co11 pressio11e di 220 n1m. di Hg ch e con 150-160, ch e, gli abbassa111enli J) O·S ono co LiLuire un segno di inig lio-r.arnento, an cl1e· un i11dice di aggravamento. Ogni individuo è un'unità som,a~o-psi chica , con le sue car'atteiristiahe piersonali, le sue variazio11i mo.rfologiche, umorali , partico·l ari del sue caratter e, del uo lenr p·era n1 e11to , del uo modo di r·eaigire ag li sLimoli . Avrà quindi la .<.u u i)re· sior1e e n on dovrà l)erlanto ecces'"'i, arn ente i)reoccuparsi di cifre l)iù o me110 ,e]eva1e. Tanto più ch e ]a si e.. a preo ccu~)az ion e, lo te so tirno·r e 11on fa rl1 e aggTa,rare le con dizioni mentre , d'altra parte, tale preoccupazione lavora nel ubco cient e, determin ando un vero stato cli a n sia , di fobia . Un altro errore è quel]lo di pre11deire con1e cifra noTmale la pre.ssion e di u11 uo111 0 di 20 ~ 11ni, dimenticando cl1e o,g·ni età l1 a la sua 1 1 r«~issi one e che il con ce tto di n1alattia non è lo stesso ·p er tutti i e.asi . Si ag·giunga an ch e il fatto che è tuttora di outibile se, fra iy.iertension e ed emorrag ia cerebrale esiste un le·g ame fra ca usa ed ef f·e tto; son o n o ti , per esen1lJi o, g Ji studi s.ulla g·ra ve ri1)ercu s ione ch e l) UÒ a' Tere la di cesa bru·sca della pre sio11e sull a c ircnlazione cerebraJ e, snll 'azio11 e fa, ore' olc di un aun1 ento della tension e arteri a. a . u g]i accidenti di tro.111bof:.i dell a . i lvian a a teror11ato._ a, 111e11tre V\Tor111 s h a riferito ùi un ca o i11 Clii l 'emipleg·ia s.i aggravò in . 0g·l1i'lo ad un'ab,b ondante• emorra1gia. ]\fa t.t1tto qt1esto i1on co 11ta ]Je·r il m alato ol1e r lieto sei ' 'ede la 1?r ession e ahl1a,. nrsi e ..i i~at1rj . la quando si innalza ! Ora , ì ' ij)erte~o è u11 i11dividt10 an c11e i1'1ere11sibi1e . Sono 11oti i rarpportj fra istema vegetati vo e lJ6 i chi ~n1 0 eid è pro1)rio i11 questo si~ l e111a ch e l 'a ltivit à so111atica e l)'"' icl1ica n1arc!a110 di con er va. Ora o-li stim oli )Jsic.h ·i c.i (cc 11ock », goccia di acqt1a em ozionale, Lim.ore, fobia, tensio11e 11-i< li ira costaJ1te) a?'i con o stil . i L e111a 'ege lali' o [!l1iando]are, di cui lo .·quil ib·r io . i rir; erc11ote . u l n1e.ta})o]i n10. Dal canto loro . le a lterazior1i del rn elaboli~n10 sono capaci d·i i11odi fi care ] a 1,p res.csio11e ~a n guignai, i11entre poi le alt crazio11i di qu esta provocano modifì cazioni di l11tti gli organ1 in r:q11Jor to con il . . isten1a 'egeta t.ivo, con1e ro n ~eg uen za di l111 'ecc itaz.ione clei n ervi ·pre "' o-ri('Pll ori desti11 Rti a t.abilire 1'a111 oco11troll o rifl e o della circolazion e. E ' quin cli ron siglial1 i]c cli non daire a l i1a7icnte le cifre isola le clcl1 n 1)re.._. ione , c]1e 1)0~­ ~0110 co tituire un ger111 e di tin1ore e di fo]) ia (len '"'ofobia), co11sid era11clo i11' ece , J1e1· la diag11 o ~i e la t era1>ia la r11r\a dell a })re. sione. da 1110 trare e,·e11l11<1 ln1en te al J)azient c co111e lin e l ~111 e nto p, icotera11e111ico. t ancl1 e 11ec<' ='~n ri o fnrc li ll a l111on a J1;-. ir o1

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u IL POLrCLI N JCO

a11an1ne ·i , .'tuclia11clo be11e Io psichismo del] 'i1}erl e. . o, il ' t10 tem1)era111ento e la sua situ~zi oue p icl1ica: .N·el trattamento ge11erale, po1, Ja ps1co te~·a1)1a deve tenere una parte im11orla11 te, pec1almente n el sen so ·di autoinibizion~ sugo-estione, persuasione, in modo da ~t1sc 1tare la fede te.r.apeiutic.a e ridare alla me1)te del IT?alato la tranquillità indispensabile. Di grande importanza so·n o g li esercizi fisici molto bl.andi e sop·r atutto il ritmo resp•i ratorio . In qualch e ca o, può riuscire bene l 'i1Jinotismo, Gh e però ~eve esser e fatto da uno i1sicote·r afil. ·p euta s1)er1n1ertta to.

CENNI BIBLIOGRAFICI l l Nuov'o T es lo

l_j ri ico

debl.e leggi sanitarie.

Note e Con1men to di A. CARA.PELLE e 1\ . JA JNITTI-PIROM;\LJ.O. Ed . P ozzi Ro1n1a ' 'ia ' ' Sistina, 14. Prezzo L. 45. Si tratta di un o studi o, n on vasto e inutiJme11te. pomposo, delle varie dis1)0• izio11i di Je.gge; .ma .sobr~o, accurato; tale· da poter d.a re u11a d1rett1va sicura per ]ia1 interp1retazion e di esse» . Così g li AA . prese11tano il ri.. , u1ta·io del loro Ia,·oro: c'è fo·r ·c Lroppa mo,d e 1ia in questo avverti1n·ento ; m a c'è an che ' 'erità, i1ercl1è le qt1a]il à i)rp\raJe11ti del loro comm ento 0 no la chia rez.za dei con cetti e ]a emplici là del1a forma. Con que ti ine.zzi gli AA., ev jtando co truzioni teorich e e .a mpie trattazioni ch e a\rrebbero esorbitato dai li111jti di 11n commento ' hann o raggiunlo anohe lo Sicopo del]a or,ga11icjtà. Que to r i..,ulta.t o 11o·n era facile. ' Note, ri ch_iami di 11orm e, precedenti o jn vigo re. e di cfcc isio11i , delucidazioni, coord i11amenti logici , os ervazioni sagge e SJ)e so acute, son o -e n1 ;1re domjnati da .principi i e 1 criteri diretti,-i , ia pur e non esp·r e i . Soltanto il giuristR· r h e h a particolare co·n oscenza rl·ella materia pu.ò SJJiegar e con ,emplicità e Ct>ordinare organic.amente nor1ne varie , ta1vo1ta. no·n .a rmonich e, istituti affini m a di versi . L 'on. C:arapell e, Consigli ere di Stato , tro1ppo noto perch è debba essere presentato da u11 alnico ch e m o]to n e apprezza le qualità di giurista, la aggezz,a e l'ar11n1e, e il pro.f. J.annitti-Piromal1o, Con i.g-liere di C:assazione. an ch'egli lar,g an1cnte stimailo per la lla attivitil di magistrato e di docente e per la sua coltura , erano .partirolarme11t.e indicati a questo lavoro. TJ solerte e intelligente editore Pozzi , cl1e h a a11ch e buon intuit o nella celta, ha visto b en e. lia fatto f;O ll eci L.an1ente una elegante eidizio·ne. di oltre 700 pag·ine, ed h a offerto, specia]n1ente ai p1ratici , una g ujda chiara , lln m ezzo· di ori en t ~mento siol1ro. t il primo commento org·anico; ed€ necessario ed uti_le anc.b e perch.è il 11uovo Testo Unico, da n1 olti p·u nti di vista af'~a i bene elaborato, in alcuni capi presenta non ])evi di tn roltà di inter1.Yetr a zion e e di ap1p li ca1ione, le q11a]i danno d::t pe11sare anch e a gil1<e

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riRt i e. pPr li ~5:i 111i .

G1n' \N"\T SEL'-'.-\GGJ.

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l\. ·DUJA.RH1c méc·anism e

[ANNO XLI, NuM. 45]

L ' lmmu1iité par ph ys i ccJ-chi111iq11c>. Un ,·011. i11-8°, di pag. 73, con 2 tav. nfa son et C. ie, DE

LA.

R1v1.ÈRE.

Paris. Prezzo· 18 fr. L '..\. e&pone i11 q ue t o I iJ) ro il ri su ltato delle ric'-Brc.l1e C·OJfìJliiuLe allo scopo di ~ta JJ>j],ire ]'esis1e11Ul ed il valore di u1t.imn1unit à per mecca11ismo fi ico-cl1itnico. Stu.dia a11zitutto certe 2tLioni fi icl1e e chi111icJ1e , ulJ.a cellul a (azione dei raggi ullra,·ioletti, ra1>port o sul potere antisellico r}j aJc u Ili COrjJi ed il g· rado de.J)a loro di oc.iazio11e elettrolitica). Precisa in seguito i rapporti e iste11ti fra alcuni fenomeni fisici (fl1occulaz ione. dei ieri) ed alcuno modiO cazioni un1orali. Si e·g ue cos.ì la curva di flocc.ula7.ion e i11 sieri di c,a,·alJi in via di in1111u11izzazione e si osser·vano n et te differe·n ze fra i diversi cavalli ])er qu.anto riguarda la r apidità (li flo<'culazion e. Da u] ti n10 tro vian10 tratt ato 1'adsorbimento ed il trasporto da 1}arte deti g·lol'J 11li r ossi del.Je tossine, de.lJ.e analossi11e e di certi m edicarnenti , con1e i sa li di m ercurio, il bismuto, il salva rsan. La ohin1ica fi sica è for e oggi l 'unica scienza ch e oi pern1ette di gettare q11al ch e luce s.uJ1'oscuro fenon1eno dcll'im111l111itù. fil. 1

G . PAtssEA u. H)'·giène et atlim erilation dii nour-

risson. ' 7o1. di J.Jagg. 90. E(l . G. Doin et ·P aris, 1934. Fr. 12 .

r:.

In questo p1iccolo libro. cl) 0 fa parte della collezio1n e cc H)·gièn e et DiétéLiqt1e », l 'A. ha voluto raccog·licre, in forma })iana e J)iace' ole, .p-Ji elei111enti in 11ase a clii si gj tidica e si co11tr oll a lo ~,,i]u ppo ùel ])arr1bin o, e se ne r egoJ.a 1:ali me·n tazione fì110 allo , :vezza111ento e si 11ratica la p-ro·filassi contro le malattie p iù co1n 1u11i. È un libro ,·era.mente llti]~ ch e, ])er ]a s11a pratica e per ]ra fa cilità de 11 'es po. izione. 11uò élJi.dare n ell e n1 a11i tanto clel n1edico quanto di una mam m.a, 0 m eri la per ciò il mi.~li or st1ccesso . V . SERR ., .

tl leclizi11 isclie ii ·orlerbuch. EnglisliD er1,tscl1,, TVtt ed. ri e·lab·o rat a clfl .i\ . Sprin,g·er . 1F. Deuti cke, Leipzig e " T ie11, 19 3~1. Pi e.colo, 111a ])uon dizion.ario i ng]ese-tede~ co , c11e com1Jrende n on .-oltanto i Yoc·a1boli tern ic) dell.a lnedicina , ma an c.11e quelli cl1e in qualr 11e m odo possono ::ivervj attin enz.a. ivi co1npresi ancl1e i ve rbi <2ua e ]à qt1alcl1 e i11esattezza com e i). es., i clio·pa.thy, ch e nor1 corrisponct e n·è ad ortliche lfrmnlfheif , nè a lìesonde.re TI orliebe; o I eh.or per cui se è ad alta la tTad11zion e con .Tau eh.e no11 lo fi altrettanto quella i11 l .Jyniph.c>. Tl libro ]>tlÒ rssere como·do anrl1e pe·r i] lnedico itali ano "l1e abbia una rert a1 con o$ce11za clell e. ctu e lin gl1c. Spesso, leggendo, si incontran o· delle diflì coltfi per trovare ·1a gil1$ta e~pre. ion~ cor ri . J1ondente ed il vrderC' ron1e ]a diffi r.-o]tà È' stat n ,~ira t· ;i in lln 'a 11 rn lin gua1. 11u(). dare dell e i1t ili indi ra7ioni. 1\1.

I\.A.:\TZ.

fì I.


[ A~:'\O

XLI, l';uM. 45]

SEZIONE

1781

PRATI CA

I CONCJRESSI NAZIONALI DI MEDICINA E CHIRURCJIA. XL Congressso della Società Italiana di Medicina Interna. Ore 15 - 17 ottobre 1934. Presidenza: Prof. C. FuuGoNr. (Coritinuazione; v. num . prec. ).

Discussione della Relazione. E. AlARAGLIANo (Genova). - Si con g·ratula anzitutto vi,-amente con i Relatori p er la ine sa a punto della YaccinoteraJ)Ìl dal punto di vist a cli11ico. I Rel atori ha11no 1Jen precisat o i Yanlaggi che si posso110 trarre dalla vaccinoterapia: positivo e affermati,·o è jJ g·iudizio nelle brucellosi, dubbio e limitato :1ell a infezion e tifojdea. A proposito di ques ta desider a che i merlici pratici prendano bu o11 a n o ta <li quanlo l1an1lo detto i Relatori e cioè cl1e l a Yacci1toternpia pu ò essere applicabile solo i1ei casi mis ti e n el primo mai1ifestarsi del tnorJJo , n1e11tre riesce inuli !c e dannosa n ei periodi avanzati e nelle forme gravi dannosa , lo si ricordi ben e. Circa la vaccirlolerapia aspecifj ca in veri tà p er il Ir1odo di agire, per Ia sua rapidità, p er la sua fenomen ologia, n o n mos tra di avere proprietà n è i1l1munizzanti nè antitossich e. Ma sopr atutto dalle relazioni s i appren<le come l a via d 'in troduzione di ques ti vaccini nell 'or ganismo è quella endovenosa, ossi a la via ch e Guido Baccelli, quando ancor a s i aveva orrore di a~gred ire. le Yene, egli p er primo le aprì alla prat1 ca i11 edica. Invita quindi i col leghi a r accoglier si per un minuto e consacr:i.rlo n el l 'intimo all a n1e111oria dj questo grande It a liano. L . li~ERRANNl:\fJ (Bari) . - Insis te sull 'utili là della vaccinoterapia preroce nel tifo . Circa Ja febbre n:ielite11se nota con pincere c he Ferrata ha fatto gius tizia rlell 'i rtcr cdi})il e l 00 ?{, di g u arigion e; spesso S•..! n e J1an110 buo11i ri sultalj ma bi sogna t e11er conto ch e la comparsa della febbre t alvolta. è l em~ poranea e ciò non gius tifica l ~ ~r~sunz1o~e ~i o- uari o-ioi1c e ch e spesso le r eazion1 imn1unitar1e ~1on ~orrispo11do110 co11 gli effetti appar c n ti della cu ra . A. CANTA 1 (Nupoli). r - Rileva come le .osservazioni fatte 11elle Rel azioni dei proff. Boeri e Fe~­ rata rappresenti no fra l 'altro una. base alle. r1~ cerche ch e Egli da anni h a eseguito p er cui si permet le di farne un riassunt ~ f~cendo not~re c~e per 11na opporlu11a c11ra vaccinica uno dei caJJisaldi è la i)reparazio11e del vaccino . F. ì\1AGRAss1 (11oma) . - ·L 'O. riferi s~e s ~ a~cu 11~ esp erimenti rla lui eseguit i n egli animali, i cu1 risultati ollre a port ar e una nuova conferma del1'iinport~nza fondamentale eh ~ l 'el~n1 e11to cellul are ha nella <lifesa dell 'orga111sn10 tmmune contro l 1i11.fezidne, d el lutto indipenrlenl_emente. dal1'azione degli a11 ti corpi presenti su t?l1 umori, cos tituiscon o t1n 'a 1lra 11rova, ch e uni ta ~ ] e .m olte precede11ti r icord 1te dai Rel atori , contr1bu1sce a dimir1uir · <li m o1to n el tifo l 'importa11za, ql1ando anch e e ne. amn1et la l 'esistenza, èli u.na immu11ità locale intes tinal e, inlesa nel sen so cli Besr edka .

E.

NI (Bolog·n a). - L 'O. i IJiù a1npì elogi ai Relatori per J>leta relazione, svolge una su a 111unicazio11e sul « Pirogene ed il CENTA1

dopo aver fatto la b ella e cominter essante corisolvente » .

fil . LANDOLFI (Na poli) . - I4'a brevi osservazioni su ll 'aulovaccino ler apia, vaccinolerapia, mono- e fJO]i,·al ente, ston1 osinterapia, proteinterapia, sieroterapia, ascesso da fissazion e, immuntrasfusione, Hutosierot erapia, autoe1noterapia., ecc., al vaglio clella pratica, n elle m alattie infetlive. Non si può indicare una regola generale n ell 'u so di siffat li m etodi terapeutici, imperocch è a seco11cla delle forme morbose varia il Lrattarnento. Ed anch e n ella s tessa forn1a morbosa vige l a legge del caso per caso, quando non occorra l 'evenie11 za di acloJJer arne due o più di tali cure. Cosi p er es. deJl e febbricole m elite11si, ribelli ad ogni cur a, il vacci no antimelitense compr eso, possono essere clo111inale dall 'immuntrasfu sione, ch e sar ebbe eccessivo applicarla all 'inizio di ogni infezio11e rl a n1icrococco Brucei. L 'O. insiste sulla n ecessi tà cli adoperare l 'ascesso da fissazione molto lJiù frequentemente di quanto attualmente si fa , g iacch è specie nelle forme febbricolari prolungate 11a dato a lui risul lati soddisfacenti assai. All 'in izio di ogni malaltia in~ettiva, l à dove è stata p ossibile applicarla, a paragone di ogni altro metodo , l 'au . .tovaccinoterapia h a <l ato all 'O. ri sultati feli CJS lffil .

lVI . AscoLt (Palern10) . - Si con111iace col prof. Ferrata p er l a simpatica e armonica affe.rmazi?ne di scu ola ed u gl1almente col prof. Boeri. È lieto di clichia'rare ch e sottoscrive le con clusioni del prof. Ferrata, si a quelle positive ch e quelle . neo-aLive. Gli è caro qui inviare un tnesto p ensi ero ~Ila 1nemoria del prof. Fagiu oli ch e pel primo in Italia si è occupalo della terapia vaccinica en (lo,·en osa della febbre tifoide eò al qua le risale la l eoria desen sibilizzatrice dell 'azion e vaccinica al la qu ale ba accennato il prof. Ferrata. . . . . Se per quanto riguarda l a ~ebb:e t1!01~e. 11e1 r .1gl1ardi dell 'applicazione prat1ca 11 g1ud1z10 . ? eYe essere alq u an lo riservato, per l a febbre med tterr an ea la m e toclica sviluppata dalla scu ol a F err ata rappresen.t a un reale progresso in fl.Ua~to consei1te di sfruttar e al maximum i vant aggi òelln Yaccinoterapia evitando possibili danni . . Quanto al meccanismo di azione s~l quale i_ Rel a lori si sono .aiustamente mostrati tanto riservati pensa ch e dottrina d ell 'anac~resi di Al ber~o Ascoli offre Jnodo di con cepire e interpretare in lnodo soddi sfacente alcuni aspetti del problem a. La vaccinot er apia come l a t erapia aspecifi ca po , ono con siderarsi siccome la con correnza fra due o più focolai a:iac?reti ci l '1:1no creato dalla :r:na~ lat tia , l 'altro ist tlu1to d a noi a scopo .terapeutic~, Lull LO 1·u110 quanto ] 'altro operan o co1 loro a1.1r1 buti di fissazione e èli smaltimento del mate:1~l e Plerogeneo: il focolaio cl a noi is tit11ito con ~a 1n1ezione vaccinale o aspecifica attrae dal focol aio in or boso germ i e veleni e li neutralizz~ ; e per con verso la sostanza inietta ta rlal focola10 morboso lo attiva esal tando le su e proprietà difensive ver so i germi patogeni. Ciò premesso allo stesso modo ch e i Yaccini con -

I;


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1782

IL POLI CLINICO

le n go 11 0, co1ne è 1Jac]fico, una componente aspe<'ifica, i faritla ci aspecifici per la elaborazione che c;o rnpi ono del n1aleriale attirato dal focolaio inorLo o conle11gono una quota specifica vaccinale e n1eglio ancora autovaccinale. I11 a I lr(i luce viene a prese11 tarsi con iùeralo sotto q ues lo arLgolo Yisuale il problema della via di so111111 i11i Lrazio1le e vien fatto di c hiedersi se l 'azio11e esplica ta p er via ve11osa vada attribuita alla . pecifi cil à <lel materiale iropiegalo o no11 j)iullos lo a.Ila via s tessa di so1nministrazione. Così J.>er il tifo s i è v is to a suo tempo che risultali uguali s i o I le11evan o con l 'ini ezion e di vaccini specifj cj , di accini qua lsiasi o di altre sosta1lze, per es. a lbt1mo e ecc. \ 1 ariar1clo la via di son1n1inj tra zione ·ta i11 noi 'li sp os lare l 'arena dove la battaglia si vo] ge preferendo ad es. la via so1 locu Ia i1ea n ell e for1ne più g·ra,·j al fine di pole11ziare la derivaz io11 e li111itanci o al minimo l 'attivazione d el focolaio 111or})oso , tiuell a ve11osa quando i vog lia otte11ere t1n a s li 1nolaz io11e massi1nale clei poteri di rlifesa n el foco l:l.io rnorboso. Co1nunque }Je11sa ch e l a dol lrina a11acorelica offra l) Unli di a ttacco per un 'anaJj sj più precisa. ed ur10 st u clio sperime11tale della vaccino terap ia e d ella t erapia aspecifi ca.

F.

(l 'orino). - Esse11do st a lo chin1nuto 11 varie ri1)rese e moJ lo corteseme11te i11 ca u sa dag li illu s tri Relatori , l 'O. dichiara ch e no11 può t i1nersi dal prendere breven1e11te la parola, li1nila11closi a toccare solo alcun i pu11ti delle molteplici ques tioni tratta1e sulle qt1ali è la lo chiesto i1 u o parere o ch e , o n o s la1 e ogge 11 o cl i r icer ch e personali . A proposito della su a frasP cli a lc uni an111 or son o, ricordata da ].,errala, l '() . convie11e cl1e allora e ra alquan to . cettico, i11entre ora l e metodiche ri('er ch e dell a cuola cli Ferrala e di Di G u g1iel1110 u g li effetti clelle iniezio11i e11dove no e <ii closi OJ)p ortunam e11le crescenti cli vacr i110 sp ecifi co han110 senia alcu11 dubbio portato u11 prez ioso co11tribulo al lrallan1enlo dell 'infezione melitense perchè i su ccessi che si otle11go110 con ques to metodo in l 111'alta p erce11tuale di casi sono di gran lunga superiori a quelli raccolti p er il passato. Il collega F'errata 11a chiesto il parere d ell 'O. sul meccanismo cl 'azione di quest e form e di t erapia, ma dare una ris po la esauri ente è difficil e. L 'O. ritie11e 1t1 ltavia cl1e se in questo tra ttamento c'è l1 na ro11lponente specifi ca, l'effetto d ell e iniezio11i ei1d0Yenose di vaccino sp ecifico è legato essenzjal 1r1 e11 le· al com11Je ·o d elle azioni, certo in parte non b en preci. . abili finora , ch e la terapia aspecifica eser ci la nell 'or ga11ismo : azione <lissensibili zzan te, azio11e sti1nol a11t e sul 1nidollo osseo e in ge11er e sui vari 111eccani smi di difesa, azion e sul focolaio o i focol a i morJ1osi . A tale proposito ricorda i rifatti i risu Ita li d r\ lui ottenuti, fin òal 19] 6-18, quando insie me al co llega· Quarelli, intra1)rese u11 <t seri e di ri-cer ch e comparative sug·li effetti delle ini ezioni endove11ose di tifo e di colera i11 alnm a.Ja li di tifo, con risult a li fondament ali so1Jra1)ponibili: carluta bru sca ò ella temperatt1ra, m a p erman en za d ell a plenomegalia , ever1 tuale coni p ar sa cl i r o eoJa , quasi fosse asp ortata la ron1pon e11 te piretogena della malattia. D 'altra parte è nozione corre11 te cl1 e p er lo inen o allo la.lo <l elle co e l 'azione ct1ra liva rlel Yaccino 1lon i può c inélere <l all a ~ tla az io 11e <li focol aio e gener ale. 1VI1c HEL1

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[ANNO

XI.J,

NUl\1.

45]

È spera])ile che i tenlatiYi di Ce11lanni di sci11-

cl er e l 'azio11e ri solve11te da quella })irogena riescu110, i11a per ora 11oi i1on possi an10 se1)a.rare le varie azioni legat e ai vari prod o tti <lella disi11tegrazio11e <lelle protein~ batteriche, che sia1110 obbligati a(l inoculare in toto nell 'organis1no S})erando cl1e cc Dio sceglierà i suoi ». Ha la convi11zione però cl1e questi metodi <li cura. sie110 in genere sforni li o quasi di u l ili I ~• nelle inalattic infettive acute setticemiche , tifo co11ìpreso, per quanto qui qualch e ri sultato si p ossa ottenere sia col tral lan1enlo precoce , sia e forse col tra tta111e11to tardivo (ma su ciò egli non con\·iene) in forme in cui la febbre si protrae· a lungo. La linea di condolla d ell 'O. i11 defi11iliva è la seg ue11te: se il gern1e s11ecifi co si co11osce, ritie11 e preferibile I 'u so nel vaccino sp ecifi co, dappoicbè 11el vaccir10 s1)ecifico c'è a n ch e la compone11le nspecifica c h e ha azione prevalen le agli effetti t erapeutici. 111 alc uni casi co1ne nel tifo , a cau sa cl ell 'alta t ossicità d elle e uclotossine tifiche e d ello carso 1nargine che esi le tra dose sti111ola11te e dose tossica, si può fare ecrezio11e a questa nor1na. Quando il germe non è conosciuto, si farà vacci11 0 Lerapia aspecifj ca o proteinoterapia aspecifica. Quanto a quel g ruppo di germi che neil 'amJ) ilo della stessa specie (strep . staf.) comprendono svariate varietà ]Jiologich e, è forse meg'lio ricorrere qua11do si può al] 'auto-vaccino . In casi di scarsa reazione il pote11ziame11 lo del! 'effetto terapeu I ico : i può ottenere con 1'associazione di m ezzi as1)ecifici a quell o sp ecifico, e n el morlo più sen1plice 11 pirando ron t e111pora11ean1ente il vaccino a qtu1J1·h e cn1c. di latte o di caseal calc ico, com e l 'O. ll ' a far e rla t en11)0 11ell a su a C1injca.

G. IzAR (Mes ina) . -

L 'O. si sofferma solarnente

n J)ar]are d ella terapia vaccin ica del tifo e dell 'infezione rn eliten se cl i m os trando con1e nel primo raso la vaccinazione possa dare speranza di ri sultali solo se eseguita n el pri111issimo stadio della i 11fezione, gua1ldo le lesioni anatomiche non siano a ffermate e n el second o caso, se in un bt1on n11n1ero cli n1aJ a l i il trattamento riesce favorevole, vi sono pure non ])Ochi cas i - e non jnrlividu;l.h]Ji preYentivamente - nej quali la terapia vaccinica e ndovenosa, non infl11en7.a i] decorso dell 'infezio11 e. IJ1 og11i caso va tenut o presente che la caduta d ella .febbre non dirnos lra nè afferma la scompar~ a dP-ll 'infezio11e. l{. FRANZA ( apol i ). - L 'O. riferisce i risulta li ol lenuti clal g iugno 1933 ad ora u 530 infer11li r1 i i11fezio11e tifoid ea, sot Loposti sia a terapia as1)ec.:ifica che specifica . Egli può affermare che la le1 apia aspecifica a mezzo di sostan ze proteiche varie riesce quasi sen1pre ineffi cace nel periodo di in cr emento, assai rara1n e nte riesce a troncare 1'infez ione nel periodo di s tato, men lre i suoi effet li si dimostrano rn.egli o effi caci nel p erioclo anfibolico e tardivo. I metalli colloid ali si éljmostrano d el tutto ineffi-c.aci. La vaccinoleTapia as1)ecifica p er via encl on1uscol are dà risulta ti ch e rnol Lo si avvicina.i10 a quelJ i c1 ttenuti con la pro lei no- e l a Lo1nosinoterapia: questi ris ultati si i11od ifica 110 nel la111ente qt1an cl o i vaccini vengono i 11 ocu l <l li nel] e vene . E. voN KoHLER (Gi11eYra l. - Di fron te a r elatorj di tal Yalore scienti fico <l o1nanda g li sia J)ern1e so avanti tut Lo di sig11i ficar e rl] Con gr~sso g·li 01naggi òei coll eghi di Ginevra.


SJ·:z101'iE PHATICA

t\.ffern1a cl1e 15 a1111i dj e perjenza personale di cl1ock- lera1) ia lo autorizzano a <iis li11g u ere la vacciitolerapia, dalla protejuo- e dalla piretoterapia. Le prin1e due iJOssono o no essere accompag11a te ria e.leYazio11e ler111ica. Secondo l a malattia, e più spec1alme11te seco11cto la loro etiologia si sceglie la specifica o l 'aspecifica ch e bene acloperat e da l1n n1ecl ico espe rl1nenla t o con prodotti di sicura fab11ricazio11e n o11 posso110 d are inco11ve11ienti all 'a111n1a la lo nè la11lo l11eno m et tere la vita in pericolo. La cella i11 g·enerale rlella vaccinoterapia spec ifi ca. riguarda i casi ad etiolog ia Jni crobica be11 d e finita dal Jaboratorio, la vaccinoterapia aspecifica rig·u arda i casi a etiol ogia oscura con car at t er e chia r an1e11 le infettivo (Reumatisn10), in caso di ipo- o ipersensibilità de1l 'organisrno di ft 011te a certe influenze sconosciut e, tossiche. Sen za e11 lrare in dettag·li , desidera tuttavia rie h ian1are I 'al le11zione sull 'impiego d ella Tubercoli 11a Yecchi a di Koch , la quale seco11do le esperienze di Sel te r s e sue })ersonali i1on ha valore specifico. 8 s a agisce i1iente al tro ch e con1e una peptoalJ)u1nj11a i11oclificata d alla presenza d ella eso tossina tubercolare, l a quale vie11e a trasformare la stia s lrutlura acido aminica. Seco11cl o le esperie11ze di Guder11atsch di Ne'\>YYork e di Pincherle in Italia controll a,te da oltre 3 anni i1el 1a hora tor i o dell 'O. cli Gir1evra ins jen1e al prof. B11jard , risulla cl1iara l 'influe11za cli alc uni gr uppi acido-aminlci sullo sviluppo e la metamorfo i de] g irino <li ra11a. In ge11erale tutte le alburnine a11 i111alj, perso11e e J>Ol ipep tidi compr esi , conlengo110 differenti gruppi acicl o-a1ninjci, che secondo il co11ce tto di Flor ence e E11selme rappresentano l 'origi11e d ell a cosli tuzio11e dei differenti ormo11i. Al J)rin10 gr11ppo apparleng·o110 gli acidi ami11i ci se1111)ljci, co111 e per esempio l e glicine, le alan1ine , le leucine, che so110 perimentalmente insufficienti alla sti111 olazione clell'accresci1nento e mela1norfosj cl el girino. · Al secondo gruppo apparte11go110 g-li acidi amirti ci di formula più complicat a c.01ne le argonine, le lisine e l e cis tine. L a loro presenza ag·evola l 'accr.escimento cellulare n1a nor1 la meta1norfosi del . g1r1no. Al terzo g ruppo appartengo110 gli acidi ami1lici aro1r1a ti ci , le fenilalani11e, le tirossine e i triptofa11i, che esclusivan1ente favoriscono l a metamorfo si senza agire sull 'accrescimento cellulare e han110 quindi azione elettiva su determinati gruppi cellulari sli111olanclone la differenziazione. È noto d 'al trai parte che si può estrarre il 50 % di proteine dalle esotossine del bacino tubercolare, e che fra g li acidi aminici costituenti tali proteine si trovano sopra tu tlo delle fenilalanine. Si cli1nostra sperimentalmente ch e i triptofani agiscono specialn1ente come stj1nolo per la formazion e delle emazie normali co1ne i differenti estra L1i epatici. Analogarnente le fenilalanine possono conferire alla cellt1l él vulnerata dalla infezione un potere <lifensivo, pl.1nto di partenza p er il processo di guarigione. 111 conclusione, l1ei casi in cui la vaccinoterapia specifica sembra insl1fficien te in infezioni ad etiologia noia, u11a azione sinergica sia con tubercolina, sia con a.cicli-an1inici aromatici potrà rlare u11 'attivazione più ])iccala. Quando però l o stato infettivo ab})i n raggi unto un certo limite, ancl1e tale terapia })UÒ rin1anere inefficace. Dobbiamo allora ricorrere ad a 1t ri i11ezz i qt1ali le onde cort e e

1783

l 'ele ltro-piressia , la c uj azio11e è or111a j he11 n o ta, lutt 'alt10 ch e trascurabile. Si deve infine ricordare l a pos i.IJi li Là di u11a élZio11e spontanea vacci11anle, dimos trala dalla esis tenza di portatori sani di bacillo del tifo, colera, ecc. determina la dall 'esistenza di a.cidi ami11ici aroma tici messi i11 libertà dall'agente patoge110 stesso.

S. LA FuANCA (Palermo). - Ric;orda ch e a J:>aler1no e n elle J) rovincie vici11e la vaccinoterapia è 11101 Lo diffusai fin <la quando Di Cris tina, Caronia, J e1111na 11e affern1arono con i falli la g r ar1de utilità. P er q,u anto riguarda la vacci11ot erapia neJJa febbre ondulante i risultati, secondo l 'O. 11on so n o s lali invero molto costan ti , inqua.n lo che se la via e11cl0Yenosa spesso risponde, t11tlavia vi sono for1ne rfsislenti che in' ece svaniscono col bru sco camhia111ento di soggiorno, tal 'al tre in c1ti occorre conten1por aneamente l 'u so dell 'au tovaccino. Se la t ecnica segui la dal Ferrala <la costanza di effetti del sistema cura ti vo si è fallo un passo a van li. Per quanto riguarda l ' infezio11e tifica e parati1ica l 'O. ritie11e ch e l a vaccirtoterapia debba riguardarsi come la ·cura <li elezione: la via endomuscolare spesso rispo11de })ene, ma quella endovenosa dà risul lati più sicuri e pi\1 pro11li. Disgraziata111enle la crisi di risoluzione che consegue a11che a1la, pri1na iniezione è accon1pag11ala <la tali fer10n1e11i apparentement e gravi da d estare allarn1e , 111a nessu 11 caso di morte è sta to 111ai registrato . atural1ne11te vi sono delle con troindicazioni da t en ere presenti. È ormai assiomatico però ch e il tra ttament o d eve essere precoce; ed infatti può dirsi che, dopo u11 certo tempo , l ' uso riesce ir1cerlo o inutil e o anc :~ e da11noso perchè è appunto dopo la , econrla setti1n a11a che bisogna temere le emorragie intestinali co1ne effetto di grave reazione di focoJaio. (Milono). - Si lin1ila a toccare due punti della questio11e della acciuo lerapia: il n1ecca11ismo d ·azio11e e l 'applicazio11e pratica. J"j; d 'accordo con il prof.' Micheli ch e pur considera11clo il 1necca11ismo della vaccinoter apia a.sper.ifica l o ritiene associa Lo aò u11 componente spec:j fico: ritiene anzi di andare più oltre affern1ando cl1e la vaccino ter apia agisce essenzialmen t e in senso aspecifi co, pur non potendosi 11egare in pratica un certo valore anche alla sua specificità, nel senso che essa viene forse a potenzia r e i risultati favoreYol i della vaccinoterapia , che resla però sen1J)re fondamentalme11te aspecifica. Condizione clifatti sine qua non perchè s i determini il risultato benefico è la comparsa di una crisi generale da parle dell 'organismo, di c ui la febbre rappresenta il fenomeno dominante e che ne.Ile sue manifeslazio,n i si identifica con la cl assica crisi colloicloclasica o emoclasica da introduzione rapida pa.renlerica di proteina aspecifica. Il prof. Centanni ha detto c he l 'ideale sarebbe cli avere un prodotto in c11i sia diversa l 'azione r isolYente dall'azione pirogena e J 'O. si augura che J)res lo ci si arrivi. Personal1nenle ha provato in qt1esti ultimi tempi un vaccino pneu1nococcico ed t111 vaccino · tifico, prepara li secondo le direttive di Cen tanni, ma purtroppo i risul la.ti sono stati i1egatiYi. Nei riguardi delle altre i11fezioni, la Yaccinoterapia ha grande efficacia 11elle 1nanife tazioni profonde e tarcliYe cl ell a infezione gonococ1). CESA BIANCHI


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« IL P OLICLIN I CO n

cica; efficacia più dubbia nelle infezioni da b. coli, efficacia lin1itata nelle infezioni da piogeni modeste. Circa il tifo e paratifo è d 'accordo con Ferrala 11el dichiarare risultati entusiasmanti a volte de. ' pr1menli tal 'altra. Per quanto riguarda l 'infezione meli tense l 'O. dichiara che personalmente la sua esperienza è limitata. Ricorda tuttavia. che circa 20 anni fa ebbe occasione di usare ii1 un certo numero cli casi di infezione melitense la vaccinoterapia endovenosa ottenendo in tutti risultati veramente bril lanti e definitivi, mentre alcuni anni or sono la stessa vaccinoterapia endovenosa in casi di infezione di laboratorio, gli ha dato risultati pressochè nulli. A tali casi limitati e riferentisi ad infezioni di Ia.boratorio, notoriamente assai più gravi e con caratteristiche proprie, non si può attribuire grande imporlanza di fronte alle centinaia di casi con risultati così favorevoli , riferiti da Ferrata e Di Guglielmo, pur tuttavia essi però ci obbligano a qualche riserva. L 'O. conclude ritenendo quindi che forse le conclusioni riassunte dal relatore debbano essere u11 po ' attenuate.

1

R. J E]_\,IMA (Napoli). - Contrariarne11 le all 'affer111azione del prof. Giuffrè egli continua ad u sar e e ton gra11 su ccesso il vacci110 lisizzat o nelle infezioni t ifoide, paratifoide e meliten se . Ricorda co111e l a via endovenosa fu usata nella sua clinica, per la m elitense, fin dal 1916, come si può cons la lare legg·endo la « Pediatria »: dal prof. Caro11ia, allora suo aiuto, e dopo fu u sa la anch e a P alermo nella clinica di Cristina. Una relazione n1 0Jto documentata sulla vaccinoterapia f11 falta n el Con g resso di Pediatria, tenuto a Triest e n el 1920, (lai proff. Di Cristina e Caronia. Egli ù lieto di constatare che oggi valorosi clinici generali confermano quanto i pediatri hanno detto circa 20 anni fa sull 'uso dei vaccini . Secondo lui la vaccinoterapia risponde molto m eglio nei bambini che negli adulti: egli quindi con siglia ai rriedici pratici di ricorrere sempre alla Yacc inoler apia specifica . nelle infezioni tifoide e i11elilense, perchè per la sua esperienza di 20 anni è convinto che nessun altro mezzo terape11tico pu ò l1guagli are la vaccinoterapia. C. FnuGONI (Roma). ,___.,. Rivolge a no1ne dell 'assemblea fervide parole di caldo conse11so e di plauo ai due Relatori. J~sprime il profondo compjaci111e11to per la profo11dità e complessità dei problen1i affro11lali e jn parte risolti, rilevando da un l<:t to la estrema difficoltà del problema scientifico d el m eccanisn10 di azione ancora quasi completa111ente oscuro e dall 'altro che - ciò non ostante si è venu ti per la febbre ondulante ad eserr1pio ad una applicazione pratica terapeutica diretta p er merilo dei cospicui contributi di scuole italiane. Convien e n ell 'am1nissione generica dell'utilità deJ ìa vacc inoterapia n ella febbre ondulante purchè })fatica ta per via endovenosa e con determi11ale n1odalilà , ma afferma che anche con questa prati ca ter ap eutica si possono avere (e ~l prof. Fer.ra_la J)ure n e avvertiva) degli insuccessi, e questi in i .. pecje n ell e forme ad impronta violentemente set 1icemica con grandi brividi e alte temperature alle quali l 'O. h a veduto an che la vaccinoterapia end ~­ ' en osa r i1nan ere talora inefficace per quanto r1o-uard~ influe11za sulla durata del n1orbo . t:" E ri corrla qttalch e int olleranza, per e . t1n pa-

lANN-0 XLI,

NUl\1.

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ziente di febbre oncl ula11 le con 11efrite e sindro111e en1orragica nel quale ad og11i i1ltroduzione di Yaccino si. av~va ora ~pislassi, ora ematuria; sospesa va?c1i:iaz1one ~ ~1pres a (lo po 36 giorni, dopo due 1111ez1ot11 legger1ss1n1e be11 lollerate, alla terza di n~ovo ebb~ intensa e1n~Luria e tutto ciò o per C1z1one elettiva.mente tossica o per sensibilizzazione Yiscer ale, cosa possibile cer to se si pensa alla reati iYilà clegli ammalati di febbre ondulante alla rr1eli tjna e alla abortin.a. (Continua) . A. Pozzi.

!a.

XLI Congresso della Società Italiana di Chirurgia. Ore 15,30 - 17 ottobre 1934. Presidenza : Prof. R.

ALESSANDRI.

(C ontinuazione; v. nurn. prec.) .

Comunicazioni inerenti al tema di Relazione. SEVERI A. (Perug ia). - l?i ce rche sulle moclificaziarii del ri cambio it1rico in. seguito ad estese re:;ezioni del tenue e clel colon. - L'O. h a eseg·uito ricerche sperimentali 11el cane sulle modificazioni del ricambio idrico in seguilo ad eslese resezioni del tenu e e del colon e ne l rae le seguenti couclusioni: 1) La resezione cli una rnelà del tenue non arreca nel cane alcuna modi ricazione nell 'as ·or1Jim ento dell 'acqua; 2) La resezione circa cli lre quarti del tenue provoca temporaneame11te nel cane un ritardo d ell 'assorbimento d ell 'acqua che dura circa due m esi e viene poi a scomparire; 3) Una resezione ampia del colon comprendente il cieco, l 'ascendente, il trasverso ed il discendente sino al sig ma provoca tempora11eamente nel can e un ritardo ecl una diminuzione dell'assorbimento dell 'acqun eh e· viene a scomparire dopo circa tre mesi . Ricerche sul l 'o-cclusion e sperimenta.le del colon . .__.,. Nelle occ·lusioni TARANTIN O

C. (Perugia). -

j)erimenl ali d el ro lorl si delern1inano net1 e jnsufficienze funzionali epatiche, pancreatiche e r e11ali per ciò ch e riguarda il ri cambio proteico, clelle sostanze idro-carbonale e s i osserva netta tendenza del pH verso I 'acidosi. Il metabolismo delle sos lanze lipoidee n o1t subi sce modificazioni noteYoli. Il ricambio del ferro anche negli stadi più tardivi si mantiene sopra un equilibrio pii1 o n1eno stabile. I risul lati che si riferiscono alla secrezione esterna del pancreas non sono tali cla fare ammettere una in sufficienza grave e costante della ghiandola in questo senso. Le modificazioni funziona} i osservate n elle occlusioni sperimentali del colon trovano la loro conferma nelle al lerazioni istologiche riscontrate a carico del fegato , d el rene e òel pancreas. I~ . (Palermo). - f_,a ciin:a a_min.oacide1nica dopo resezflo ne del colon. - LO. in r1 cer ch e sperimentali, studiando l'andam en!o d el ta ~o e RABBONr

della ct1rva aminoacidemica in seguito a r esezione totale rlel colon, ha riscontra1o un aume11 lo del t asso amin oacidemico e delle aJ terazio11i a carico d ella curYa aminoacidemica, le c ui inlen i~_à deci egco110 a distanza di circa u11 mese <1 ·111 Jnter-


[ANNO XLI, Nul\I. 45J

SEZIONE PRATICA

ve11to, per raggiungere, in segl1jto, i valori iniziali. L'O. interpreta le suddette alterazio11i quali i11<1ice di una alterata funzione dominante della cel lu]a epatica, non grave e del tutto transitoria; nozione questa che nlentre deve essere sempre tenuta presente dal chirurgo che si appresta ad eseguire interventi mutilanti sul colon, tuttavia <leve fargli ritenere tali interventi ben tollera ti e quindi applicabili nei casi che ne presentino l 'jndicazione.

.

SALICI L. (Genova) . -

Ricerche sperimentali sul comportamento del ricambio dopo l'esclusione totale del colon. - Diminuisce la calcemia, aumen-

ta la fosforemià, la colesterinemia, la glicemia, l'azo temia. PATANL<\ A. (PaleTrno). -

J_,a eliminazione del ferro nella colectomia lotale. -- L 'O. ha istituito ricerche sperimentali allo scopo dj indagare se le mo(lificazioni volumetrich e e morfologiche che si osserva110 nel segme11to terminale dell 'ileo anasto111izzato al colon dopo colecton1ia, si ano l 'espressione di un a,dattamento funzionale che subisce il tenue. Studia11do l a eliminazione flel ferro dopo estese resezioni del colon ha riscontrato un aumento della quantità di ferro elin1 inata per via urinaria, e una dimin1Jzione di quella eliminat a per via i11lestinale. Ritiene che questo particolare comportamento si possa spiegare ammettendo che il rene n ei primi mesi dalla colecton1ia supplisca più facilmente dell 'intesli110 tenue alla fu11zione di eliminazione del ferro. RALLO A. (Gaeta) . - L 'O. sos tenitore dell 'interYento sis tematico nelle appendici li acute, si occupa diffusamente delle forme basilari dell 'infiam111azione appendicolare e delle brecce ch e l 'appendjce dista.Dcandosi determi11a nella parete del cieco. In tali ·casi egli o·pina che spesso la sutura non tiene e rilasciandosi determina quelle gravissime complicazioni che non occorre illustrare. Egli pratica in tali casi , e propone di praticare sistema tic.'.lmentt3, una sutura di avvicinamento con punti di catgu t della breccia suturata del cieco alla bre<:cia laparotomica; caso in cui l a s1Jtura intesti11ale non tenga, la breccia riaperta.si trovasi in prossim ità d ella ~erita e quindi l 'addome non viene inquinato. Parlando poi delle fistoJe stercoracee consecutive arl ascessi appendicol arj eg-li è del parere <:'be non si debba mai essere corr1Yi nell 'i11tervento giacchè queste fistol e, a differenza di quell e di altra n a1ura. tendono a guarigione spon tanea1nente e con rapidità relativan1ente confortu11le. SosTgGNI A. (Milano). -

Contribiito alla chirurgia del colon - (invapinazioni ileo-cecocoliclie e del sigma iliaco nell 'adult o). - L 'O. comunica i risul-

tati di tre casi di invaginazioni ileo-cecali n ell 'adulto trattate col metodo della resezione in tempo unico o in più ten1pi. Dopo avere riferito .i r~­ sultati (clue guarigioni e un decesso)_ l 'O .. s1 ~1chiara propenso ad applicare l a resez1on e in p11'l 1e1npi, avuto ri~uardo della contemporan ea affe1ione peritoneale. BASTTANELLI P. (S. Giovan ni Valdarno) . - Contributo di ch irurgia del colon. - Riporta 36 casi <li chirurgia del colon e 140 di ciecoplicatio in ope-

178f>

rl li di appendicite cronica con ptosi ciecale e dilatazione. GRECO F. (Firenze) . - Plastica del colon per inr ersione. ~ L 'O. riferisce di avere potuto realizzare nel cane una nuova plas1ica clel colon per inversione; ne di1nostra la utilit à, le incljcazioni e i Ya11taggi, in confronto clelle altr e operazioni. STOCCADA F.

(Suzzara). -

Distopie del colon JJrossimale co rrelle col metodo Donati. L'O.

riferisce su altri tre casi di inversione del colon prossimale operati e g·uariti. Mostra i radiogram·mi fa lli prima e dopo l 'interve11to. Insiste sulla importanza della diagnosi preoperatoria che può essere fatta solo dal radiologo e st1lla opportuni tà di rorregg·ere l 'anomalia di posizione appena rico11osciuta aspor tando a11che l 'apJJendice. SLAVTERO A. (Vicenza). tiva cli un, i

L 'in vaginazione prin1ihaustrai cecale. - L'O. illu stra 4 casi

cli i11vaginazione primitiva di una haustra cecale, ci i Cui UllO, a sintoma·lologia SUJ)aCuta, con introflessione limitata della parete l aterale del ceco, gli altri 3. a sintomatologia acuta, con un'invaginazione più progredita. Fa uno studio sintetico sul quadro anatomo-!)atologiro, sulla sintomatolog ja e sulla patogen esi a proposito della quale fa risaltare come l 'invaginazione sia esclusiva di u11a del1 e prin1e tre haustre laterali del ceco cioè fii quelle post~ Cli fronle alla valvola di Bauhino. Dirrto5lrata 1'irtd ivjdua lit à e l a frequenza d ell 'affezione ne tracci a l a concl otta terapeutica. L USENA G. (Genova). -

Int erposiziorie epato-cliafram1n aiica del colon trasverso . .-~ L 'O. nota che,

se, nella grande 1naggioranza dei casi studiati sper.ialmente dai radiologi, l 'interposizione rappresent a un sen1plice reperto ana10111ico privo di corrispo11dente sin lomatolog·ja, esistono ~asi , in cui u11 quadro 111orboso si irnpernia su quel reperto. Le osservazioni cliniche p ermettono di conside: rare due gruppi sinto1na tolog-ici: in t1no prevalgono i sintomi d ella stenosi o rlclla occlusione del colon, nell'altro quelli clella compressione piloro<luode113Je con crisi dolorose, co11 ristag-no gastrico e spesso colla presenza ili sa r1gue nel vomito e nelle feci. In questi casi fu frequente l'errore diagnos1ico di ulcera con stenosi. Le osservazioni raòio-ani:lto1niche indu cono a co11siclerarc un 'i11terposi1ion e fissa o irriducibile ecl una libe r a o riel n cib ile. Ql1est 'ultima presenta 1naggior interesse clinico. perchè l a s intomatologia colica e gast ro-cll1orle11ale è spesso transitoria , compresi i reperti di rislagno gastrico. In un caso perso11 ale d11 e rlislinti radj ologi esaminarono un paziente a di s tanza ili una settimana e n1entre il primo con s tatò un completo ristag no d el bario dopo 12 ore e òiagnosticò una stenosi pilorica di al lo grado, il secondo trovò perfett arnente normale Ja funzio11e motoria gastrodt1odenale. In questo caso l 'improvvisa comparsa di un 'occlusione d el trasver so, con rapido aggravamento d elle confli zioni l ocali e aenera li, richiese d'urgenza la colosto1nia sul i 'ascenòente. La conseryazione dello stoma. Yera valYola di sicurez7.El , impedi su ccessive crisi e permise al colon di liberarsi e di manten ersi nell a norn1ale sua sede. Qua rlòo si possa praticare t1n intervento d 'elezior1e. r più lo~ico operare s11 l fe~ato , pra1icando un ·e Lesa epa1ope:>sia, ch e i1npeò isca l 'interposi-


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« JI. POLICLINICO »

zione, ch e sul colon coll 'inte11tc <.l i li111il arn e i movi1nen li. PoTOTSCH:--lIG G. (v-ice11za). alla clii r u r g ia del colon. -

Co nlribuli cl irii ci

È contrario alle estese

pl asti clle d ellè n eonle111brane pericolich e, quando 11011 esis la no g r avi ste11osi <la posizione. Nei casi <li a.nomalc..1. fissazione rlell 'a11sa ileociecal e convie110 proceder~ secondo DONATI (3 cas i). Nella stitichezza abituale l 'intcrYento chirurgico è solo eccezio11aln1e11te jnrlicato; esso ha da co11sister e allora 11ella t j pica emicolon ectomia des lra (2 c asi). 1'raccia breve1nente il quadro clinjco ed anato1no-pa lolog ico delle ileotifliti cr onich e iperplastich e ed illus lra 6 casi p er son ali di c11i 4 operrl li di r esezione ed atti a l)Ortare t1n contributo alla patoge11esi ancora oscura di qt1esta affezione. Ricl1iama l 'a ttenzione sull a invaginazione }Jrin1it iYa di una 11aus tra cecale, osser vata ben quat t r o Yolte in breve spazio di tempo , form a sicura1nente r l assica e sen za dubbio più freqt1 ente di qu anto tuttora non sen1bri. Cita 2 casi di pseudo invag jn azione, interessanti d al pt1nto di vista patoge11etico e d el reper to operatorio (tifo d el cieco con .i i;cr1)l1sia delle ghiandole r egion ali ; ed e111a acu lo clel colon r1estro da drastici) e ricorda alcu 11i casi di ! esio11 e lr au1na tica del c olon e d el su o n1 esentere. Uiferi sce i nfine su due casi di volvolo del m egnsig·1 n a con ger1ito , oper ati una prin1a vol~a d1 ~ ig·1110-si g·n1os Lom ia e nei qi.1ali si rloYe l le r e1n Lerve1rire a ])r eve scadenza per recidiva del volvolo. Nel p rirno caso fu fatto un nuovo intervento i1alJjaliYo, nel secondo ]a r esezion e r adicale in un tempo, operazio11e ch e - so lto certe p r em esse - rapJì resenta in queste contingPn~e i~ 111et odo id eale, se i)ure eccezionaln1ente applicabil e. FonNI G. (Venezia) . -

L 'al t er azione del colon e il loro t r ai tamenlo n el la fistola gaslrorligiu no colica. - H a ricor so n ei su oi casi alla colo11rafia o

nll a emicoleto111ia. Riserva la ciecost on1ia preven[jva nei casi in cui è opport t1no proced ere all a cl eriY1zion e fecale. A

F AS l\NO M. (Asti). - b'le mmon.e r el f o-sigm oideo . - J)escrive u110 speciale procedimento n el tratta rr1enlo del flen1n1one r e tto-sig·1noideo consist ente r1ell 'intervento in due t empi. Prim o t en1po: r esezione p er via addo11.'d nale del. colon pel~'ico e. s ig111oicl eo; seco11do tempo : ablaz1011e p er v1 a per1nale d el r e lto. Caratteristica del nrorenirnento è i l dre11aggio qua rantena che Yie11e stabilito ne~ primo te:i1~0 ossia lo zaffamento clel p iccolo b acino con str1sc1e di ga r za impregna ta in sol11zione al r~Y~nol~ 2 per i11ille r icop erte alla loro volta da s tr1sc1e cl1. gom 1na pura em·b rica le e dispo~te a ventaglio . per 1nodo da ott enere un tentorio, un a separazione netta fra la p elvi e la gran de cavità splancnica. Il procefl irnento è corred ato da una osservazione r11olto d irnostrativa nella ql1a.le nonost ante la r ottu ra del colon e l a co·n ta1ni11azione del peritoneo si è ot lenuta perfet1a gu arigione con d ecor so n orm ale p ost-o peratorio. ' 'ALDONI P.

(Roma~ .

-

P er/ezioriam enli n ella t ecnica dell'anas t omosi cn l oc(l lica. - DesrriYe un n1etorlo di a11asto111osi asettica ch e si prese11 la di

esecuzio11e Il1ollo facile e ch e non richi ede un itilru111e11la.rio specia le.

[ANNO XLI, Nul\1. 45]

Il 111etodo può essere ariplicat o iJ1 qualsiasi tjpo cli ai1a~tomosi sia clel lenu e che del colon. La ji.c;f ola del cieco nella cu r a delle complicanze invete rate e parzialmente stenosanti del colo ri destro cla appendicite. - Da

LEo E. (Milano). -

t1n caso non trequen le cli colite e pericolite del colon d estro a lur1go decorso e con fenon1eni e.li parziale stenosi, seguito arl appe11dicite cronica, I 'O. si ritiene autori zzato ad affermare che qualor a ·- com e n ell 'osservazio11e riportata .-- non v 'è da alle11ersi a c ura diversa dalla stomia dell 'in1estino, la fis tol a clel ceco, la fist ola anzi tubu lare clel ceco è sempre da preferirsi all 'appendicostomi a. Or e 9, 18 ot lobre 1934. P.residenza : prof. ALESSANDRI. BrANCHERI A. (Reggio E1n ili a). colon.

I nterventi n el Stitichezza abitiiale cro1iica. Nel 1927

l 'O. ha riferito l a t ec11ica e gli otti111i r isu lt ati cli llll p articolar e intervenlo, d i n essuna gravità, per la cura della stas i intesti11ale cronica. L 'O . persegue fin dal 1922 questi s ludi e cr ede, dopo quasi trecento interve11ti, di poter esporre p er es teso la situazione. L ·o. n o11 errtra nella, ques ti on e p a logen etica, n è vuole dare alla stitich ezza, la fig ura di m ala tli a a qualunq1J e quadro clinico appartenga, consi dera l a stilichezza come un sintomo o il feno111en o pii1 grave, certo quello sconiparso il quale, tutta Ja persona e t u t te le fu1 1zioni ne b eneficiano. Riferendosi alla fi iologia e all a a11atomia d el reco ascenclente, angolo ep a.tico, trasverso (n ell a S. I . C. des tra) abbrevia, con plicature t r asversali 1nult iple, jl cieco, l 1asrende11 Le, peritonizzan do, lascianrlo libero jJ tral lo dell 'i11testino; abbassa I 'angolo epatico, l o plica , lo modella secondo una curva ampia; plica il trasver so in 1nodo che d al cieco all 'angolo sple11ico, si venga ad avere u11 p iano inclin ato senza g ravi di slivelli n è duri ostacoli, i11 modo che il lrJ:.n sito fecale si a r eso facile e più sollecito. La ])lica1ura mette l a fibra muscolare e quindi la con trazion e n el sen so long·itudinale, jn una condizione di lavoro particol armen.te efficace . I rist1llati anche lontani, sono costanti e ottin1i. CALABRESE D. (Bologna). -.,. Alcu n e osservazioni di chiru r gia de l colon . Illu stra u na st atistica person ale. FILIPPINI L. -

Considerazioni cliniche su alcu ni casi di f eri te del colon. L 'O. r iferisce su al-

cune caratt eris lich e del d ecorso clini co di 118 cas i di ferite d el colon cli cui 13 isolat e e 5 assoctate a lesi o·n i tor aciclie osservate nell 'ultimo rlecenr1 io al reparto dì Chirurg·ia d 'Ur ge11za d egli I stituti Osped alieri di Milano richia1nanclo l 'atte11zion e sulla b enignità d el clecorso, se l 'intervento è sta to tempestivo, e sulla assenza d ei sinto111i tipici iniziali in molti casi sp ecie d ella difesa a~-1 d ominal~ gener aJizzata. Con stalando p~i ~he 1 e1noperitoneo h a una impor la11za grand1ss1m a ~ul decorso richiama ' conf'ro11 t.'.l11dole alle . osservaz10. . i1i clinich e, le pii1 r ecenti osserva,z1on1 sper1111entali. P. VALDONI. (Co11tinua) .


LANNO XLI, NuM. 45J

1787

SEZIONE PRATICA

· APPUNTI PER IL MEDICO PR.ATICO. Osteite tubercolare multip1a cistoide (Jiing·Jing).

CASISTICA E TERAPIA. La cifosi dei veccl1i.

La cifo1s i dei vecchi è la con segu enz.a della srarsa quantità di ~ail cio delle ' 'ertebre. Tale fatto norl è do·' 'ulo alla sottrazione di calcio dalle ossa, i11a a ciò ch e la sostanza oissea per la ricostruzione dell 'os o &tesso contien e mir1or quantità di cal cio , siccl1è la capacità di sostegno viene a diminuire. Si tratta : quindi, di u11 ·p rocesso n1orboso corrisrondente alla rachitide dell 'età infa1I1tile, m.a ch e riveste un 'altra forma lJerch è le s tesse cause di m ala ttia ag·iscono su un org·a11isn10 vecc}1io. La cau sa della i11alattia risiede n ella deficien za di vi tan1in a D n ella nutrizion e . E. Plat e ( ~1 ed izi :~ . VJi elt, 18 agosto 1934) con sjg lia l:a sonuninislrazio11e di olio di. fe1gato di rr1erluzzo, facendo rilevn1re che no·n tutti gli oli di fegatu contengo110 la stessa quam.tità di vita111i11a D , di pende11do ciò specialmente dalla stagione e dal n1odo di preipa razione. Ad Jgni mo do, la sommjnistrazion e di t ale olio , ·ù11itan1ente ail trattam ento co n raggi ultraVlioletti (elioterapia1 natural e ed artificiale), }) UÒ da re buoni risultati. fil. 1

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JJiufogranulomatosi nella colonna vertebrale. F. Standtner (Deut. LVI ed. 11'oc/i ., 13 ottobre 1933) ricorda com e solo n egli ultin1i anni sian o . . tati descritti casi di localizzazione li11fogranulomatosa n ell 'app arato sch.eletri co. Invece le statistich e moderne parlano di un 'altissin1a percentuale di lesio11i ossee; n el maggior n11mero dei cas], si trattava d i u11a localizzazion e vertebrale. L ' A. riferisce il caso di un uomo di 25 anni il quale presentò i segni glandolari dell a malattia n el luglio 1932, e quel~i verteb,rali n el novembre (dolori v.ivissimi a carico delle vert ebre toracich e e lombari); l 'esame radiografico dimostrò l 'esistenza di alterazioni delle vertebre a caratter e in parte distruttivo e in parte neoproduttivo. I dolori scomparvero colle irradi.azioni, ma le alt erazioni vertebrali comparvero, col passar e del tempo, a11oh e in , -erte1b·r e vicin e a quell e g-ià colpite. · I dolori si accompag navan o a disturbi della sen ibilità che prob.a b,ilmf' nte si spiegavano con la compressione esr.r citata da proli ferazioni linfogranulomatose entro il cana le n1idoll ar e. L 'autore traccia raJ)idam ente i prin cipali cenni della diagn osi con le altre più comuni affezioni dello ch eletro, e con clude sottolineando l 'importanza di questo nuovo progre so nel ca1n1 p o dell a si111 or11at olo·g ia clell 'Hodgk.in . 1

' '·

S ERR.\ .

Seco1n do E,almann (Al'ch . klin . Chir. , val. 178', pag . 668 , 193±) la malattia deve e·s sere con siderata con1e ltna foI·ma attenu ata di tut)ercolosi ossea che è localizzata str ettam ente alle falang i e ai n1etacar pi rispettivam ente r11etatarsi. Si svilup·p a per lo più nel 2° o 3° decennio e n on dà ma i manifestalZioni n otevoli , mai ascessi freddi n è si fi stolizza no·n ir1,rade le articolazioni. ·e decorre quasi ' indolore. Le dita colpite sono tumefatte e di colorito rosso-blua.s tro , con alter azioni della i ielle corrjspo·n denti al ll1pus pernio o al sarcoide di Beck , cioè a i1rocessi tubercolari cle lla l)elle. L 'esam e radiologico dimostra la presen za. r1 elle falan;gi e n ei m etacarpi , di zone roto·11deg,gianti radio-tra&parenti ch e h.a nno l 'a1ppafren za di cisti piccole. Nlancan o proliferazio·ni r>eriostee e le alterazioni caratteristich e della SJ)ina ventosa. L 'affezion e va rlistintai da una form a descritta n el 1931 dal I\.iennock in cui si hann o lesioni diffuse di tutto lo· sch elet r o· e de·l lo stesso ti po , però no·n sim m etrich«~ . Per questa farro.a si adat ta ben e il tern1ine di osteite cistica miliare dello sch eletro proposta da Cam ·pi glio1. In questa forma la localizzazio·n e ·è .p r eva lente n ella zona epi- e m e tafi sa ria , sì ch e in q t1alch e caso, IJUÒ e. ntrare i·n di scussion e diag·11ostica una cisti ossea. ì\el caso osser vato dal] ' .t\. ., p er quanto la reazio11e a 11a tuber colina sia stata n egativa , si potè di111ostrare sicuram e.nle J)er la prin1 a volta ]ai i1atura t l1b erc<>lare ir1iettando in cavie del liquido prima inietta to jn una cisti e 1p oi ef:tratto. Nella pa toge nesi della lesion e occorre ricorda re ch e r. er ur1 certo tem po dello sviJup·110 rr1 an ca ]a differen ziazione n elle falan ....gi e n ei 1n0tacar pi della cor licale e canale midollare e::;se.n do l' osso form ato essen zialn1ente da tes~11to SJ)ug noso . C 'è da contare an.cJ1e sulla lesion e delle par ti molli ch e son o e tenzialmen tc trofi cl1 e e ch e· posso n o avere in1portanza n el de lern1inare alterazioni circola torie ne]] 'o so. 1

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V ALDON I .

Epitelioma basocellulare originantesi in cavità d ii osteomielite cronicn. P. Bla11co (Th e .4 m ericrln J ournril o.f Ca11cer, n . 2, o tt. 1933) fa la descrizione .di d ue casi : Ca~o

I. - l.~on10 di 69 anni ch e a 10 a n n i , fi 9 anni prin1a, ripor1 ò u na con tu ione d e] IJiede, ne seguì u11 '0 teomielite dell 'epifisi sup. della ti b·ia sin i ~ tra . Residuò una fì stola . che ne] 1925 e11m inò 11n seq uestro. Dal febbraio ] 928 profuse en1orrag-ie at tra Yerso di essa. Radiog· rafi can1en te si din10 .. tra,·ano le ti1)icl1c le-


« IL P OLICLINICO »

1788

sio11i di osteon1ielite cronica d ell 'estr en10 su]Jeriore della tibia sinistra e nun1er ose aree di rare fazione d ell 'osso malato . Inoltre l 'ammalato pre entava lesioni pulmonari tuber colari. Cacl1essia. P er il ripe tersi de11 'em o-rragia d o110 trasfuioni i1 paziente fu assog·.gettato a disartico1él zione d el gin o·cchio. L 'esame d ell a tibia di111ostrò n ell a epifisi su periore. la presenza di una cavità, tappezzata da n oduli car11osi sang uinanti, ch e l 'esame istolog·ico fece r iconoscer e per tessuto epiteli.ale malpig hia110. L'au lop1sia d el pazie11te, mo·r to d opo alcuni mesi l)er pol1nonite, non dimostrò tum or e primitivo a sede di organi interni. 1

Ca o II. - Uomo di 50 anni, ch e 25 anni prin1a , sciapdo, cadd e battendo la coscia sinistra al suolo. Dopo po·chi giorni si formò t1n a ce so fi stolizzatosi e ·ch e dopo alcuni m esi died e luogo a fuoriuscita di sequestri ossei . Indi si ebbe chiusura d ell a fistola , 111.a con discreto impedim ento funzion ale, tanto ch e nel dicembre 1927 il p. lasciò il lavorai. In tale epoca in corrj s1)o·n denza d e l gran tro,cantere di si nis tra esisteva un 'apertura fistolosa. Radiogra fi camen te si nota va un processo distruttivo del gran t rocanter e e nello spazio intertroranterico. Il tramite fistoloso fu trattato con ra chiamento. L'esame microscopico d elle ~a­ nuJ.azioni dimostrò un'atipica proliferazione e1)iteliale malpi.ghiana. Seguì frattura , per la quale fu praticata la disarticolazione d ell 'anca. I due casi riferiti rigu ardano la presenza di epiteliom i basocellul.a ri che tap pezzano le cavità o teo·m ielifich e, non essendo legati a m etasta si. Essi possono esser e dovuti o a drenaggi per sist enti od a processi infi amrnatori cronici (Brunsch w iz) . JeRA. 1

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Idatidosi del femore. Operazione, cu~·a. Innesto osseo. Gua1·igione definitiva. I m edici in ;Q"enerale e n1olti chirurQ"i n o11 attribui scono all 'idatidosi ossea q11e11 'importanza ch e m erita p er la sua gr avità e abitu almente tutte le idatidosi ossee sono diag·nosticate n el periodo delle sue complicazioni : fratturai, idatid osi , estraesse.a e infe7.io n e. onde O. T' arni sevich (Bo·leliri del l nstit11.to de Clini.ca Chvru.rgica. n. 74-76) con siglia ni far e una diagnostica precoce radiografando sistematicam ente le ossa di tutti i pazien t i r.h e soffrono di dolori r eu.mati ci . Riferisce di un. paziente cl1e a 14 an11i. n el 1920, correndo si produsse una frattura ~pon­ tan ea d el femore. AJJa r a diogra fia fu risco·nt'rata una id a tidosj d ella fr.azion e superio·r e d ella diafi i femorale. Sottonosto a d un atto operativo dal profe~­ sore Vinas , gli ft1 in un primo t em:po estirpato l 'osso in, aso dal parassita; il paziente rim ase naturalmente con una pseudo-artrosi fl ottante. 1

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~J\ NNO

XLI,

NUl\1.

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Tredici m esi d opo la prima operazione si praticò un secondo intervento, facendo un innesto d el perone, per sostituire il frammento femorale assente , lungo 8 cm. e com prendente tutto il suo spessore e il suo involucro periosteo . L 'union e d ei frammenti fu fatta per incastro a pressione n el canale inidollar.e d-ella di.afisi e ir1 un tunnel lavorato n el g r ande tracantere . Dopo circa un ann o il :p·a ziente poteva g ià camminare benissimo . Nove anni più tardi viene operato per cisti idatidea del fegato co11 risultato soddisfacente. . Siccome I'A. voleva conoscer e l'evoluzione postoper atoria lonta11a di questo caso, ne fece ricer ca nel '33 e seppe che il paziente era n1orto nel '02 per tbc . polmon ar e e che fino a quel momen to la d ean1bulazio11e è stata sem r)re normale. Otten.uto il pe rn1esso <li esun1are il cada, ere, p otè con statare ch e ancora do.po 12 anni la guarigione della id.atidosi ossea era con1pleta. Questo caso insiem e a quello pubblicato ne] 1929 dal Makkas di Ate11e è il secondo ch e ~ i conosca n ella letteratura medica.. N. Dr PAOLA. 1

Il metodo di Orr nella cura delle osteiti tuberco· lnri.

Si compone di cinque tempi ch e è n ecessario eseguire con scrupolosa esattezza: 1) Pratic.ar e una gen er o a incisio·n e per arrivare alla zona malata , interessanle il punto più d eclive per fa cilitare il drenaQ".g-io. 2) Asportare tutto l 'osso malato. anzi oltrepassare i limiti di questo. 3) Prosciugare la cavità adooerando prima tintura di iodio e poi alcool e tilico. 4) Colmare la cavità co·n gar za imbevuta di olio di vaselina sterile senza stipare la g·arza nel f0ndo. Impacco all 'olio di vaselina. 5) Mettere l'arto nella posizione di riposo assoluto ed immobiliz7..are le due articolazioni viciniori con apparecchio gessato. II p rin10 apnar ecchio è n ecessario resti in si_to f1er un periodo d::i u·n o a du e mesi : si isnezion erà la ferita· solo in due casi : dolore e febbre. Le m edicature successive sono identiche alla • prim a. Qu_esto metodo da Orr ideato per I.a cura d elle osteomieliti cr onich e è stato utilizzato da G. Rino,napo.Ji (firch.ivio di !Vf edicina e. Chirurqia d elle Opere .t1nlif u b. del Comiine di .Milan o. Ag-osto l ç}13 ~XI) p·er il trattamento delle osteiti tu.b er co lari. L 'A. riferi1sce sol10 cinque casi t-ratt.at~ e n ei quali 1'e.sito è stato ass~ii Jusin!Thi1ero. La g-uarig ion e ottenuta è quasi sempre per1nanente. Il d ecor so post-operatorio è notevolm ente accorciato e si evita la seau e]a interminabile d elle medicazioni . Si h a infi ne il vantagaio cospicuo di evitare i sequestri. 1

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VICENTI NI.


--[A~NO

XLI,

NUl\1.

45 j

1789

SEZIONE PRATICA

IGIENE. Le carni ovine nell'~llimentazione. C. Canè (Ari1iali d' l giene, agosto 1934), in 11n intere1ssante arlico ~o, p r e,conizz.a un p1iù copioso consumo d i carni ovine, delle quali do( umenta il potere 11utritivo. Per raggiungere lo scopo, occorrerebbe non ~o lo inte11sificare g li aillevamenti, ma anche 111igliorare la qualiLà delle razze, valendos i di razze_ ad alta resa carnea , cioè ch e preseint<=tno una buona utilizzazione degli alimenti etl espongono ad una scarsa perdita di m attazion e (per assegn azione alle bassa mac.elleria o per distruzione). \ ' erreb b·e CO·SÌ a ri1dursi anch e il costo di produzio·n e. Producendo carni di miigliore qualità ed a IJrezzo vantaggioso, n~ v·e.Trebbe favo rito il consumo, ._.c oncorrendo al miglior amento d el r eioo:ime a limentare delle. classi m eno ab·b ·i enti. Lai maggiore produzio n e di carni ovine conLribuireib1be a d alleig·g·erire l 'impor tazione carllea d el n ostro Pa ese e stimoler ebbe· a razional jzzare gli a llevam enti. A. P. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA. Contributo allo studio dell' importanza del fegato nel ricambio idrico. Vie11e p:ortato da B. J.->o lej e'v (Vraoebnoje Dielo. 1934 f. 4). L 'J\. si è servito della pro,ra idrofila preconizzata i1e l 1927 da l\1c. Clure e Aldrich; viene passat a in rassegna anche la letteratura rife r entesi all 'applicazione d~ essa. La prova cli cui Ja t eicnic;a, è oltre·m o·do· semplice C(;Jlsis te neJl ;iniezio11e intradermica di O, 2 cc. (li solu zi one fìsiologica; il t e1npo de l riassorbiir11ento d ella bolla formatasi che n ormalmente oscilla intorno ad un'ora, rivela la presen za. o me110 di un 'idro.filia cutanea aumentata. Cosi i1 ei b1amb·ini oder11aLo&i tale te1npo non su per ava i 17 nl' n elle zone ed en1·n·t ose ·e d era di circa ±0 m' nelle zo11e non edem atose . La p rova avr ebbe anche un s1i.gnificato prognostico, i11quanto ch è r iesce positiva (ten1r>o di rias orbi)nento diminuito) g·ià nel periodo preedematoso, e dà r is1)osta n orn1.ale alquanto p rima della scomparsa d egli ed emi . Olmsted ha praticato la prova idrofila su zone edemaLos.e in soggetti p rima e dopo l.a rnorte ed. hai trovato il tem,p o di ri~sso·rbirn einto costante; dunque la circolazione sanguÌfoO"Jla non influenzer e b1be l 'esito della prova, sul cui m eccanismo a n cora si discule. l :ssa dare·b be il temJ)O di riassorbin1e nto din1inu~to ne·g li scarlatti1Josi e n ei difte·r ici (flaker) , nei polmonitici (H.arrrisso·n ), nelle gravide (I..,asch ); secondo questi AA. l 'aumenlata idrofilia cutanea sar eb b~ il s~guito d ell 'inlossicazione risultati analoghi ha avuto Kol100 i1ei casi di anossi emia. L'in1portat11za del fegato n el ricambio idrico è stata m essa specialmente in eviden za d all.a scu ola ji Pick e da Si1nmonds i quali avreb1

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l·ero risco11trato delJEi for1nazioni n1uscolari n el. la vena epati ca capaci di modificare in essa la dir ezione d·e l flu so idrico; ora all 'A. è sembrato opportuno d i studiare le modificazio·ni delle .affinità idriche n eg·ji effetti da malattie eipatiche, specie da fegato da slasi, mediante la prova di Mc . Clure e Aldrich. Uno studio del geu.ere è struto g ià precedentemente eseguito da Zak, il quale a vr eb be risoonLrato una notevole climiinuzione del ten1po di riassorbim,ento d ella Lolla (28 m ~) nei malati sco1n1pe11sati col fegat0 i11gros ato; n ei oa:rdiaci senza epatomegalia t ale leì11po importava 4:0 n1 ' ; n ei normali 48 m ' . La ricer ca1 è stata eseg·uita dall 'i\.. su 18 ca si di epatomeg·alia (cardi.aca, da colecistite, cirro.s i ecc.). di cui 10 in cardiaci ; co·m e controllo ~ervirono 19 soggetti a ffetti da malat tie non eii.-i.atich e. I risultati arvuti possono dirsi quasi n egativi; la m edia del t en1po di riassorb·i m ·e·n to ·i n tutti i g ru1ppi di rrialati ·è stata di circa 70 m '; l 'A. c.o n cluqe dunc1ue che a meno ch e i1ello studio ed ema toso o preed en1atoso il fegato n on influisce su lla i-) rova idrofila . S. M1Nz. 1

POSTA DEGLI ABBONATI.. L 'am.arore d'el vino· llJal punto di vista igieriico. -

Al d ott. l\iiar co de \ Tinceintis, abb·. n. 1877:

Un vino, con1e qualsi a~ ·i a ltra sostanza alin~enlare, per e'"'sere amme so a l con sumo, sia dal i)unto di vista puramente ig ienico che 1per di Stposizione di legge, deve posseder e, r elativamente a1l tipo cui a1)p.a rtiene , perfett·i caratt eri or ga t1olettici. Q·u.alun·quc alter azione n el sapor e, odor e, ecc. sta a d indicare un vino cerla111ente nocivo alla sa lule, e per tanto d.a n on con. ider a rsi cornn1es t.ibile, quailunque sia la c.a usa ch e ha prodotto I =.a]terazione stessa. Nel Suo caso il ·vino è stato colpito dal la n1a1<tttia dell 'an1aro, b en s ludia t a da P a t eur , il quaile accertò ch e tale a lt erazion e è p r ovocat a e:)clusivam en I.e da un n1icrorg·anj S·m o p a.rticoJ,nr e, cl1e atta cca specialmente i vi11i rossi qua11do essi n on sian o preparati e con ser·vati second0 le r ego le della enologia ra1zional e. Il mecca nismo chimico della malattia n o11 è p•erò arLc ora b e11 noto . Alcuni AA . riter1 gono ch e d etto m icror ganisn10 1)rovochi una alterazion e particolare del ta1111ino, altri ])ensano i11' ece, come ]~lJ a accenna, e con1e è forse più J)rob abii le, ad una ab11or1ne forrrlJazione di aldeidi ch e si trasf o·r111ereibbero in una resina amara. Il vino ammalato è co1nunque, ripetian10 , da respinger si recisa1I11ente per l 'alimentazione, a11co,r c.11è potesse esser e ancora beYibi le. · Ci sia pern1esso di cog·liere I ~ occa ione 1)er spezzare una lancia a faYore dell a op·portunità cli diffondere in Italia l 'e11ologia. vera111ente razionale e scienlilica, con1e acl e ·e111pio in Fran1

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1790

u IJ,, POLICLINICO

r ia. In Italia si oro duce mo·lLo vino, rr1a in 1

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i11anier.a il l)ÌÙ d elle vol te cos1 ernpirica, direttamente dai conLa1dini , per necessità ines,p erti ed in colti , che i vini proclotti ris ulta110, salvo eccezioni, non tipici, cioè di caratteri tl1tt'altro che costa11ti , assa i m ·e no pregevo.Ji di q11anto r otrebb ero essere, e poco serbevoli, con largo danno della econorr1ia a1gricola. Bisogna ir1vece r)ersu.adersi che f.are de:l vero vi110, buono· e saIlO, e conservarlo tal e, è co sa no·n fa cile, da affidarsi a p ersone verame11te compet e·n ti p·e r te·c11icai e per teoria. Solo ir1 tal modo potremo <tvere abitualmente .anche in Itali a dei vini de~11i di tal norne, sani e serbevoli. M. TALENTI. 1

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Ricerca dello

iocti~-

nelle izri1te. -

Al dott. Car-·

lo Tes ta., Tre.zzo sull 'J\dda: Fer la rice-r ca 11elle urin e dello iodio sor11ntir1.istrato· sia come sali ch e sotto forn1a di p·r epnra ti organici , l) UÒ correr1ten1ente u sarsi il faci le rneto·do soguen1.e: a 5-ì O cc. di urina si aggiung·e e.i rea I cc. di ac ido· solforico diluito (1 :3) , 2-3 gocce di soll1zione di nitrito so·dico (O. 2: 10 0), e1d 1 oc.. cirC:-\. di cloroformio·. Ag itando il li.qu~do , capovolgendo µiù volte la pro.v etta., il clorofo,r mio, se ])resente io,dio, si r o·lora in ro~so violaceo. Il lìteto·do può prestarsi anche ad un d o·s aggio di esatte.z za su ffi ciente· a sco·p o clinico, p·a rtendo da una. quan Lità di urina ben misurata in_ cilindretto graduato co·n tappo a srneriglio, ed usando 1 cc. esatto di cl<)roformio . In e.gu.a l in.aniera si lavora su acqua distillata, amzic.h è s.u urina, u&ando un secondo cilindretto gra duato, identico al primo, nel quale si aggiunge, rin1escolando 01g ni volta1, goccia a goccia l111a -solt1zionc N1l(JO di io·dio, arrestandosi quando la colorazio11e così ottenuta del C!}loroforr11io 0 identica a quella del cilindretto contenentB l 'urina in esame (su fondo bianco) . E f<"l cile il calicolo , per risalire al per cento, di iodio nell'uri11a in esame. sapendo che ogni gocgia di soluzione iodica N/ 100 (co·nta~occe norrr1ale) corrisponde a gr. 0,0000635 di iodio. M. T AI,ENTI. 1

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[ANNO

XLI, Nul\r. 45 J

VARIA Le unghie rosa. V. Audibert (La Presse rnédicale-, 6 giugno 1934) dà un non1e piuttosto difficilie a1gli indi(li\lli crh e presentano la caratter istica di avere le un.ghie rosa; li ohia111a onicorrodi. Il fenon1eno non c0stituisre una mera curiosità, ma pl.;.ò presentare un i11Le·re~·se clinico. L 'e:same va eseguii.o·, facendo flettere l ecrger111 ente le falangi verso la palma della mano cl1e s i tii ene solle·v ata: le dita debbo,n o essere con1pleta.m einte rilasciate. L 'individuo no1male i)rebenta tutto il dilo e• l 'uinghia di un colo·r e uniformen1e1nte roseo. Se, in vece, le dita si sten dono completamente diritte, il dito e la n1ano conservano lo stesso colore, ma l 'unghia s i i)ref-enta pallida al cenlro, p erchè lai semp,l ice tensione dei ten d ii1i basta per sc.acciare il sangue clai fini cai.:~ il lari.

* ** N eigli 0·1iicorrodi, ii1vece., la mano e le dita, tc11ule n ella posizione di riposo so·p ra indicata, . .: i p-resentano di colore roseo-bian castro , i111en1re 1'llnghia 11a un colore rosa che 1)icca, tanto da sem brare dipinta senza però essere lucid.a. Il colore dell 'unghia SJ)icca tarnto· ma~g-g i or­ roente perchè l 'onicorrode è pallido ed anche Ja rriano e l e <lit.a t.endo110 al b·i.ancastro. In tali individui, le ungl1ie sono lunghe, sottili e fless.i bjli. Le ungl1ie lun.g he indicano una ntonia o·rgat11ica, u11 certo squi]i·b·r io funziona le e rr1entale : la strettezza d elle l1nghie signifìca l1na salute poco valida. La sottigliezza e la flessibilità so.rio i11dizio di man canza di fo·rz.a: fisica (r,he si es.p rin1e .g·e·J leraln1ente con la stancl1ezza n1attutjn.a), di un te111peramento linfatico, dalla volo·11Là debole, dalla pa . . sività inerte. In rr1o lti onicorrodi, le unghie· h arnno anchè delle scan.alature verlicali molto fini, indira11ti u1~ e.attivo stato trofic-0 croniro. 'f a l volta l 'ur1ghia è ourva, oppure si ha una SJ>orgenza dei cer cini laterali o de1lar r adice. Le 11unule sono spes o in ignificanti 0 d t'Senti, .:11ecialr)1cnte all e ultime due dita . L 'impo·r tanza deìJe a lter.azioni ungueali del1 011icorroclia consiste nel fatto cl-ie essa è indi-· zio di t ubercolosi . L'A. ri1)orta in proposito aJcu.ni casi d:n1o·str.ativi. Ciò 110·11 deve meravigl iare, i11 qu.a nto cl1e l 'onicorr odia va co.n iderata come lJn 'acrocianosi (se anche di un tipo 5-peciale). Ora a c rocianosi sig11ifica1 disfunzione c~pill.ar e, clis fun zio11e vasomotri·c e, e quindi di.sl'unzione s irr11).a1ica, quale si ha 11ei bacillari. L ' 011icorrodia pi-ende così il valore di un sen-110 clini c0 i1r1purtante p·e r afferma1 r e o scovare ~na b·a cillosi, taloril evolutiva, spesso latente. fil. 1

AJ d ott. Gustavo De Pauli da S. Pietro Pale•

.s.1ne : Il composto di calcio e can (ora u a,t 0 nelle cure che h.anno dato lruogo alle co·n clusio·n i esposte nel mio lavoro << Shoie le da calcio,: terapia e profilassi n pubblic.ato n el fase. 5. Sezione l>ratica , 1934, è il 'fo1n ira1]. l\if. I\{oscHINr.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G.

Il milo cli Sisifo ovv,.,ro le formull' per le diminuzioni di vis us da. inf ori un io . - Rass. R1 0 CH1.

Prev. Soc., 1934. A.

PACIFI CO.

Sui disturbi da pnntura lombare. -

Tip. S. Bernardino, Siena, 1934.


[AXKO

Xli,

NUì\l.

45J

SEZIONE PRATICA

SANITAllJA E Risposte a quesiti per 'tuestioui di mnssirna. 122° Dottor T. R. - . Se la deliberazione che sta-

l'aumento dello s lipendio ebbe efficacia dal fe hbraio 1924, Lei ha diritto alla differenza clello sUpendio da quella d ata sino alla cessazioné del servizio. Non imporla c he la somrna dovuta per l ·aumento non fosse stanziata ii1 bilancio. ~ur esgendo - cessato il rapporto di i1npiego Lei può • agire. ])j]ì

Se Le sarà concessa una écspe ttativa di tre inesi per motivi di salute avrà diril to allo stipendio per tutto il periodo di cor1g·edo.

· 123° Dottor P . P . -

124~ Dottor

'fratta11dos i <li stipendio , cioè di prestazione doYuta mensilme11 te, cr edo che possa essere opposta con fondr.mento la prescrizione qui11quennale per le rate scadute prima d el1·ultimo quinquennio, salvo che vi sia11 0 stati atti in lerruttivi. T. (; . -

125° Dottor B. S. -

Il servizio int erinale non è

Yalulabile agli effetti degli aumenti periodici, salvo che la deliberazio11e o il capitolato cl1e li attribuisce disponga che il serYizio utile decorre dalla <lata della prestazione effettiva, con1presa cioè quella anteriore alla nomina definitiva. La regola concernente la valutazione del servizio interinale, agli effetti del periodo di prova e della stabilità, ha llna finalità specifica e non può essere estesa per analogia ai quadrie11ni . :È da ritenere che il periodo ili aspe;ttatiYa per n1otiYi di famiglia non sia Yalutabile: la quistione però è dubbia. L'avvi so del concorso non è atto cosli tutivo di rapporU rna ha lo scopo di annunziare al pubblico le condizioni dells nornina. Fonte costitutiva è invece il capitolato o l 'atto che attribuisce l 'aumento periodico: se vi è differenza tra questo atto e l 'aYYiso, vale il primo, perchè il seco11do non può giuridi cament~ n1odificarlo . ritenert ch e il me(lico condotto interino abbia òiritto al congedo anJtuale di un mese e al pagamer1to dello stipendio anche in tale perioòo, se il rapporto sia ·continuatiYo almeno per un anno. Il Poclestà può provvedere senza speciale deliberazione. Occorre, però, che sia regolata ìa sos titu zione percl1è il servizio cleYe essere disimrJeg·n a to. Il congede ordinario nor1 è causa di interruzione ò el periodo di prova valutabile. 126° Dottor V. R. -

È da

Il generico divieto del cu1nulo di uffici relribuiti non è oslacolo giuridico, specialmente quando si tratti della partecipazione al concorso. L 'esercizio di altri incarichi può essere co11siderato invece dall 'Amministrazione pubJ,Jica quando debba scegliere fra più con correnti. 127° Dotlor .4.. D. -

t• ) la presente rubrica è a.ffidata a.ll'avv.

GIOVAN~• SELVAGGI

1791

GIURISPRUDE·NZA.c~;

Il lnedico condottG, . titolare interin o, è.• obbligato per clisposizione espressa del R. D. 30 clicen1bre 1923 n. 2889 a preslare assis tenza ancl1c agli abbienti, quando ne sia richiesto, e ha diritto a compenso, secondo le speciali 1°ariffe :=tppro'vate dal Prefettò. S'intende che, co1ne j1t ogni altro caso, se il medico è amn1alato e non è quindi in condizi on i di prestare la sua opera, il rifjuto non è ill egiltimo . In ogni ipotesi , le spese della assistenza da chiunque prestata sono dovute clalla persona abbiente assistita. Se il rapporto interinale è stato costituito per te1npo determi11a1 o, la retrib11zione valida1nente fissala, con cleliberazione dive11uta efficace, n on µuò essere rnoc.lificata. Se, invece, il r apporto fosse cos lituilo per temJ)O ind clermi11ato il Comune potrebbe risolYerlo e, quindi, anche modificarlo. 128° Dottor L. A. -

129° Dottor S. F. -- 1'utte le famiglie cl1e, bene

o lnale, sono iscrit1 e nell 'ele11 co dei poveri, devono essere assisli le dal n1edico condotto, gratu.itamenle. Se l'ente orfanotrofio o la Congreg·azione di Cari là richiede l 'a$Sistenza sanitaria per la sua organizzazione e il 1nedico condotto n on è obbligato per disposizione del capitolato o dell 'atto di nomina a prestare tale assistenza gratuitamente, Lei ha diritto a compenso per l 'opera prestata ai ricoverati non iscritti nell'elenco dei poveri. Il compenso è dovuto dall 'ente verso il quale Lei non ba rapporti di impiego . Se la persona assistita è jscrilta nell'elenco dei poveri non si ha diritto a con1per1so, quale che sia la entità della prestazione. 130° Dottor S. C. -

La inde11nità di caroviveri è dovuta in quanto sia validarnente stabilila da un allo dell 'an1minislrazione comunale approvato dal1·autorità tutoria. Il se1nplice stanziamento nel bila11cio annuale no11 può cos tituire vincolo obbligatorio per tempo indeterminato. 131° Dottor P. A . -

132c Dottor A . T. __.,. Agli effetti d ella iscrizio11e

ritengo cl1e, essendo costituito u11 rapporto di impiego per nomina definitiva e la ren1unerazione essendo costituita dalla partecipazione certa ai proventi del gabinetto, debba essere an11nessa la do1nanda.

iV. B. -

Ai quesiti degli abbonali si risponde, in ogni caso, direllamente, per l ettera. I quesiti devono essere inviati , in busta, accornJJagnati dal francoboì lo per la risposla e sempre indirizzali in1[Jersonalmente alla Redazione del « Policlinico », i·ia Sisl.ina 14, Ro1na. Le risposte ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratuiti. esercente i!l Cassazione. eone. leg. del nostro periodi""


1792

cc IL POLICLINICO n

lAKNO XLI,

NU!\1.

45]

VITA PROFESSIONALE. L'adunata delle forze sanitarie com bat .. tenti. Domenica 4 noven1bre, n ella rico-rrenza del1·anniversario della Vitto·ri.a , so·n o convenuti a I\.o·m a in grande adunata tutti gli addetti ai &e.rvizi sanjtari di gue·r ra: m edi ci, farmacisti, infermieri e militi. La di:gnità ·e·d il 11un1ero dei parte·ci1)anti ha conferito a questa a dunata un p artiic·o l1are inter esse. Le ceri.mo11ie sono state b·revi , solenni , signifi cati ve : omag·gio al milite ignoto ed ai caduti fn cisti, salu to al Capo del Governo, imbolica 011or anza ad Esculapio, ora.zione con1memorativa e celebrati va. :È stato il ricon oscin1ento dell 'ope-ra compiuta , l 'affermazio11e di un proposito, un atto di fede. A ve·n li .a nni di distanza il contributo c.h e i iu edicò. l1 amJ}o dato· alla vittoria apipare più grande di qu el c.l1e pote·v a risullt:arei .a ll 'atto deilla1 lotta im n1.ane·. Org·anizzati e· diretti dal1'allora esi,ITTlo Corpo Sauitario :Niilitare·, tu tti i nJedici ila,}ian.i , senza distinzione di compe tenze e di gradazioni professionali, prestarono la lor o 01pera, a seconc;la della loro età , n elJre trincee, n egli ospedaletti d.a campo1, n egli ospedali cl t-lle retrovio, si prod.igarono e si sacrifi carono. Affrontaifono co·n le fanterie i disagi e la morte 'Ilel le trincee; subirono n egli osp ed.aletti il m artellamento delle a r tiglierie, fi ssati al letto dei feriti e rlei inalati; sostennero in num,ero esiguo il duro la"·oro di assistenza dell.a popolaz·io11e ci vile. Il numero dei medici in comb1a ttimento o per ra.g·io11i di servizio1, il numero delle, ricompe·n se a l va1lo,r e militare concie sse ai m1edici, prova a quali pericolù essi si siano esposti , con quale anin10 essi li abbi.ano affro,n tati , con quale devozione e f.terizia abb·i ano compiuto il loro do,rere. Lo schier a1mento del'l e forze san°i tarie a sedici é:.11 ni di ùislan za dalla smobilitazione atte~ta ch e l'anin10· dei m edici di o·ggi è lo stesso dj quelli dell'eser cito di Vittorio Veneto, ma r:rova altresì ch e l 'organizzazione· del s·ervizio sanitario militare si è p erfezio·n ata. Il coraggio e la pietà fann o b ella l' opera dei m edici di guerra , rr1a p,e rch è Ja loro· opera riesca veramente pro·fi cua occorre un.a p·e rfetta pr epara1Zio ne di servizi , un 'a1deguata sufficienza di mezzj. Le p·r estazioni n1edich e per un 1)opolo in guerra non si l~n1j tano alla cura dei soldati col-· l)Ìli da ferite o da malattie. Vi sono al tre esigenze sanitarie, ch e intereso.no in pi eno, l 'effici enza. dell 'esercito e la r esi... Len za delle po,p olazioni. Prevalente su tutte, è l 'opera di prepara zione I'iflettente l 'in·obustiri1ento del la razza. ,,. 1

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L'avvenire dei popoli, la fortuna delle guerre dip13nde in gran parte dalla robustezza fisi-· ca, dalla saldezza morale dei cittadini e dei com1b a ttoo ti . I/ OJlera dei m edici no·n si .apprezza solo dal loro contributo n ell'imn1edi.atezza: della lotta, rna anche nell 'op·e ra \n1eno evidente ma più efficiente irttesa a rendere la sa11ità ai c·o rpi e la vigoria agli 5piriti. Ptendendo omaggio al milite ignoto i medici italiruni hanno voluto ricordare e 01n o1rare co-· loro ahe essi i1on potettero sottrarre alla morte e all 'i11validità, coloro che fecero olocausto della pr opria vita e della propria integrità. llende ndo on1agJ5io al Duce essi hanno voluto fare riconoscìn1en to di tutta l'opera poder osa da lui i11trapr e&a e per·fezionata per miglioir are la salute fisica e n10 rale degli italiani. Rendendo on1aggio ~d .E culiapio hanno volu.to fare u.n at l o di fede n e1lla sc ie·n za , alla quaJe essi apporLano quoitidian.amente il contribiu to del lo1ro lav0ro e dalla q·ua1le atting o·n o la luce r!er ill·u minare l a pro1p1ria inte-Jli.genza , i m ezzi per alleviare tutte le sofferenze" 1

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AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Sostanze stupefacentj. Il prefetto cli l\1ilano h a clira1nalo ai Podestà e Co1nmissari prefettizi dei Conrt1ni della Provincia, la segu ente circolar e : La Sezione IV del Capo V, del Testo Unico delle Leggi Sanitarie approvalo con Il. D. 27-VII-1934, n. 1265, r eca, come è noto, le disposizioni per reprimere gli abusi 11el comn1 er cio delle sostan ze velenose aventi azione s tu1)efacente. L 'art. 154, in particolare, fa obb1ig·o ai direttori di Ospedali, ambulaiori, case di cura in genere e case per gest anti ed ai titolari dei gabinetti privati per l 'esercizio delle professioni sanitarie, cli t enere un registro di · carico e scarico delle sostanze e preparati sopraccennati di cui fanno acquisto per i normali bisogni degli Istituti o gabinetti predett i . Nel reg~stro s tesso cleYe essere giustificato l 'impiego delle sost anze stupefacenti acquist ate. In attesa ch e il :Niinistero determini con su ccessive disposizioni di legge le particolarità di tale r egistro, allo scopo di ol lener e la pronta applicazione de] su ddetto articolo con uniformità di criteri in tutta la Provincia, ho disposto che i direttori degli Istit ul i di cura pubblici e privati, ed i titolari dei gabinetti privati per l 'esercizio delle professio11i sa11itarie provvedano ad annotare il m ovimento di sostanze e preparati stupefacenti ch e si effett~1a nel proprio is tituto o gabinetto, su di u11 regis tro del tipo già prescrjlto per le farn1acie, che vien e posto in commercio d al Sindacato ProYinciale Fascista dei Farmacisti (cor so "\'en ezia 20, ~filano) . ,Su t ale r egistro, però, oltre alle


lAr;No XLI, NuM. 45J

SEZIONE

notizie riguardanti il carico e scarico delle sostanze slupefacenti , dovrà essere annotato, nella finca riservata alle « Osservaziò11i », il n om e d ell 'am malato. Prego le SS. LL . di voler portare quanto sopra a conoscenza dei direttori cl egl i Istituti indicati sopra e di fare esercitare la opportuna vigil anza circa l ~adempimento, a mezzo degli ufficiali sanitari. F. to: FoRNACIARI.

CONCORSI. POSTI

VACA~TJ.

BOLOGNA. Amministr azione degli Ospedali . Scad. 30 no,r. Medico prim ario nell 'Ospedale l\1aggiore; l aurea da 10 anni ; età 45-50 a.; tassa L . 50. Un medico assis tente nell 'Ospedale Maggiore e 5 i11edici assi stenti r1ell 'Istituto Pizzardj per mal at tie di petto ; stip. L. 4500 oltre indenn. L. 1050 per la sp ecialità e soprassoldo di tt1rno L. 13,20; tassa L. 25. Chied ere altre condi zioni . Rivolger si Hll 'Ammini s trazio11e (Ufficio Protocollo) , via Castigl ion e 29. BRESCIA. Spedali Civi li . - Scad. 26 nov., ore 16; medico aiuto per un riparto di chirurgia e m edico aiuto per un riparto di medicina generale; L. 5500 al lordo di ritenute e riduzio11i ; 10 % degli onorari r egolamentari versati dai dozzinanti ; et à limite 35 a . al 25 ott. ; t assa L. 50, alla cassa cl el1'Economato; documenti non anteriori al 25 luglio. Chied ere annunzio. CAsOLE Bn1rz10 (Cosenza). - - Scad. 20 nov.; lire 7000 ; età limite 35 a. CREl\tIA. Scad. 22 n ov.; per S . Bernardino ; L . 11.000 ol lre L. 1500 trasp. , L. 300 a1nbulat. CUTIGLIANO (Pi st oia). - Scad. 31 dic.; L. 9500 e 5 trienni dee., oltre L. 2000 automezzo, L. 500 uff. san. , c. -v .; e tà limite 35 a.; tassa L . 50,10. FQRLÌ. Muni ci pio. - Co11corso per titoli ed esami aJ posto di Medico-Direttor e d el Dispensario per la profilassi e p er l a cura della sifilide e d ell e mal attie ven er ee con obbligo della ClLra ed assjstenza dei malati ricoverati n ella sala celtica del Civico Ospedal e; e, come tale, dovrà osservar e le norme del r egolamento interno dell 'Ospedale s tesso. Onorario L. 9000 annue, sotto deduzi.one flelle riduzioni e ritenute di legge; esclusa ogni altra inden11ità. La domanda, insieme ai prescritti documenti, l 'elen co dei quali e rispettive modalilà possono flesumer si dal b ando di concorso da richi edersi alla Segreteria d el Comune, d ebbono perve11ir e all a ;5egreteria prede tta non oltre le ore rliciotlo clel 30 novembre 1934-XIII. FonLÌ. Ospedale G. B. M orga·gni . ....._,. Scad. 28 nov., ore 18; assiste11Le di medicina e assistente òi chirurgia; L,. 4000; titoli ed eventualm . esami ; tassa L. 50; età limite 30 a.; n omina bienn ale. Rivolgersi Congregaz. di Carità. l\1Ieo1c1NA (Bologna). - Scad. 15 nov .; per fra zione; ·L . 8800 oltre L. 3000 cavale. NEIVE (C uneo) . - Scad. 30 nov .; condotta Est del con sorzio con Neviglie e Trezzo Tin ello. PISTOIA. Amministrazione Provinci ale. Sino alle ore 12 del 10 dicembre 1934-XIII è aperto il con cor so p er titoli e p er esarni al posto di Coadiutore d ella Sezior1e medico-micrografi ca del l aboratorio provinciale d'igiene a cui è assegnato uno stipendio iniziale di L. 10.500 aumentabile di

PRATICA

1793

sei cl ecimi triennali, l 'indennità di ser v1z10 attivo. di L. 1900 annue e di caro-viveri co1ne p er gli altri impiegati provinciali, no1l ch è il 10 % dei proventi p er ricer che ed analisi d 'jnteresse privato, assegni tutti sogge tti alle rite11ute di legge. Età 11on superiore ad anni 32 salvo le disposizioni a favore d egli ex-combattenti e d egli aiuto od assistenti presso R . Un iver sità o Labor atori e dei vecchi Fascisti. Documenti di rjto. Le prove di esame si sv0Jgera11no secondo il programma e le norme stabilite dal Minis tero <lell 'Interno. Tassa di ammissiorte_al. concorso L. 50. Per chiarimenti o per· flver copia integrale del bando di con cor so rivolgersi al! 'ufficio di Segreteria d ell 'Amministrazione !Jrovinciale jn Pist oia. ~Ol\t:A. Mrnislero delle Com u n;caz;oni . (Ferrovie dc:llo.s tato! . -.co.ncorsi per tiloli ai segu enti pos ti d1 111ecl1co d1 riparto: Castella1nn1are di Stabia (Napoli); Anagni (Roma); Laces (Trento) . lnYiare d omanda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati sanitari (indicati fra p ar entesi) . Scade11za ore 17 del 15 dicembre. SARONNO (Varese). Ospedale Civico. - Posto di Primario Medico. Stipendio L . 8000 annue, al 11etto della riduzione d el 12 % ed al lord o delle ritenute di legge, oltre alla compartecipazione sulle cure della specialità e sulle cure ambulatorie degli abbienti e d ei mutuati. Il primario ha l 'obhligo espresso di risiedere st abilmen1 e in Saronno. Scadenza ore 18 d el 15 n ovembre 1934-XIII. Posto di Metiico Os letrico Ginecologo dirigente il Padiglione d ella Maternità. Stipendio L. 5000 ;\Jtnu e, al n etto d ella riduzione del 12 % ed al lordo delle ritenute di legge, oltre all a percentuale sulle operazioni medich e-chirurg iche e sulle cure a111bulatorie degli abbienti e rnutuati. Alloggio person ale i11 Ospedale. Vitto duran te i turni di guardi a. Scadertza ore 18 del 30 novembre 1934-XIII. "YENEZIA. Ospedali Civi li Ri uni li . - Scad. 31 genrta10, ore 17 ,30; aiuto nella Divisione Oto-rinolaringoiatrica; L. 4800 ridotte; titoli ed esami · età li1nite 35 anni ; tassa L. 50; documenti a 3 ~esi al 31 ottobre . Cl1iedere avviso al Protocollo. VERONA. Istituti Ospital'i eri. - Scad . 20 dic. ; diret Lore generale sanitario; L. 28.000 e 2 quadrienni dee., oltre L. 6000 serv. a lt. , alloggio oppure lire 5000; età Jj mite 35-40 a.; chj eder e annunzio. Rivolgersi Segreteria d.ell 'Ammini s lraz . d egli Istituti, via Valverde 42 . VERONA. I stiluti Ospitalieri. - Scad. 10 dicembre, or e 12; medico primario presso l 'Osperlale Civile ì\il aggi or e; titoli ed esami ; L . 4900 oltre L. 940 serv. att. ; compart ecipazion e; età limite 30-50 an11i; tassa L . 50; docum. a 3 mesi dal 10 ott .; chiecler e avviso alla Segr eteria dell 'Amministrazione (via Valverde 42) . AVVERTENZA. - Qu anil o non è altrimentj indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgiclle. i co mpen si allo stipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L 'U11iver silà di Edimburgo h a conferito il pre111i o Cam ero11 per ricerch e sulla terapia pratica al prof. Eduard P. Sharpcy-Schafer , em erito di fisiologia., il quale conta ora 83 anni ; lasciò l 'inseg11amento a 82 anni. Il dott. Luigi l\Iinulalli di Ca ci11e di Buli (Pi sa) è non1inato cavaliere nell 'Ordin e della Corona (I 'Italia. Rallegramenti.


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« IL P 0LI CLINICO »

NOSTRE CORRISPONDENZE ·-.

Da Parigi .

Impressioni sul 43° Congresso franc~$._C di --~hirurgia.

Per ~ n~ero~i convenuti al 43° Congresso franicese d~ chirurgia una prima gradevole sorpresa è .stata l aivvenulo ~estauro del g·rande a~1fiteatro, ove Je sedute del Congresso sor10 tenute . Questa veramente utile in11ovazione si è avuta ad opera d el nuovo ed attivo Decano della Facoltà prof. Roussy. La ~e~uta inaugurale. si è tenuta alla presenza d~l Ministro della 1Sanità pubblica M. Louis Mar1n alle _ore 14 di lunedì, 8 ottobre; e i lavori veri ~ propri del Congresso, di cui è s tato presidente 11 prof. Bernard Cunéo, si so·n o iniziati con la solita precisione, alle ore 15, 15. ' La prima Relazione « Patogenesi e cura delle rettiti proliferanti e stenosanti » è stata svolta per .ciò ch e riguarda la p atogenesi, da Weiss ai StrasJ:?ur&"o; P?r ci~ ~h~ rig uarda la terapia, da J .. ~~tellier ?1 Parigi. Le con clusio11i principali, cui i Relatori sono pervenut i sono: 1) che nella massima p arte dei casi le lesioni ch e caratterizzano la proctite stenosante sono dovut~ al!o st~sso agente che è cat1sa d~lla poroadeni~ ing"?inal~ (mala L·Ua di Nicòilas-Favre); e che :i.n essi la intrader1no-reazione di Frei è cos tantemente positiva ; 2) che la terapia chirurgica, coll siderata dai più come la più adatta ed efnc·ace cjoè la res ezione d el r etto , oltrechè rapprese~tare ui1 int urvento difficile, è seguita quasi sempre, a distan za più o m eno lunga di tempo, dalla r ecidiva; . 3) che, dato il fallimento di questa fo:r;ma di terapia ~hirurgica, il n1ezzo di ct1ra più pratico è quello, che con siste n ello st abilire un ano iliaco definitivo. Varie comunicazioni h ai1no seguito alle due ReJ ~.z ioni, fra le quali sono spec ialmente da menzionare qt1 elle di J er sild di Co1Jenaghen e di Frei 1 di Berlino, ambedue invi lati dei Coi1gresso. ~e con clusioni , alle quali i Relatori sono })erve11uti, non sono st ate incondizion atam ente condivise dai Chirurgi , che hanno successivame11te preso Ja parola. Hart1nai1r1 ha fatto una critica piut tosto Yivace delle :leclt1zioni, cui Catelliér era arrivato (e ad essa altrettanto vivacemente , ha poi risposto il Ilelatore); Dimitriu di Bucarest h a presentato degli interessanti pezzi cli r esezione di proctite steriosante; Chiasserini di Roma ha sostenuto il con.c·etto ch e la r esezione pos's a da.r e dei buoni risultati, se tutti i tessuti malati sono stati asportati. Ci è sembrato che nella risposta il Relatore Catellier attenuqsse uh poco la rigidezza delle sue ·conclusioni; rigidezza che, secondo noi , deriva .dal fatto ch e ·la maggior p arte dei casi', d alla cui ·diligente osservazione tali conclusioni pessimistiche derivano, furono sottoposti a metodi di resezione, ~h'e possono considerarsi come inco-m pleti, se si tien; contg sopratutto ·della estensio:ne della péripro"étite sclero-lipomatosa. · · · · - La seconda seduta del Congresso è stata dedicata, allo svolgimento di comunicazioni varie, fra le quali sono da ricordare quelle · qi Proust e di Dreyfus Le Foyer di Parigi sull a indicazione e sulla tecnica della scalenotomia anteriore ; non·C.hè sulla estirpazione della prima costa . A proposito di questa ultima comunicazione ha preso la parola il prof. Alessandri di Roma . Altra interessante comunicazjoi1e è stat a quella 1

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df Oliani_di Trieste su di un secondo caso di eso· fagoplastica pretoracica. . . Prend~ndo_ p~tlto di partenza dalla c0municaz1o~e d1 Oliai:1,· un chirurgo francese ha fatto proietta:re :arie documen tai;ioni fotografiche di esofag@plastiche antetoraciche (circa ·una trenti~a),_ che e~ano state operate a Mosca in questi ultimi tempi, sopratutto da Judine . Il che signific_a che quello, che da noi rappres~11 ta un procedimento di eccezione, è invece praticato co? una certa fr~q.uenza da q.lcuni chirurgi della Unione Sovietica. Nella t~rza seduta Huet di Parigi e de Fourmenstraux di Chartres. hanno svolt0 la loro Relazione sull~ « Cu~a d~lle artr.ili suppurate del ginocchio (ali infuori dei traumi di guerra) ». I Rel~tori_ ·SO~O · ve~uti alle seguenti co11clusioni: che nei casi d1 media gravità Ja puntura semplic~ _o la_ sola artrotomia possono c?ndurre a guar1.g_ione ! n elle ~orme puramente sinoviali la mobilizzazio·n e attiva_ secondo V\Tillems--Championnière è veran:t~nte utile. La mobilizzazio11e attiva può essere facilitata d a iniezioni intralegamentose di novocaina. . Nelle forme g·ravi, sia che I 'artrite anteriore sia divenuta t?tale , sia .che esista un flemmone capsuJar:~. ~ un osteoartr~t~, la.artrotomia è spesso insuff1~1 ente . In questi casi conviene rico1rere alla resezion e di drenaggio; Ja efficacia della vaccinolerapi~ è ancora discussa, mentre la t erapia col 11a ~ter1ofa~o. s~mbra aver dato risultati positivi. Nei ba~b~n1, in cui la r esezione n on può esser e f~tta , s1 ricorrerà,. prim~ di . risolversi all 'amputaz1one, alla operazione di Lawen, o alla temporanea lussazioné della articolazione. Fra le comunicazioni 1nerenti ·al tema di relazione ~ d_a ricordare quella di Lawen di Ko nigs]Jerg, invitato dal Congresso, il quale ha trattato d~l s1io metod ~) di. cura delle artriti purulente gravi, ~he per~~tte di assicurare un drenaggio posteriore suff1c1en te a inezzo della r esezione della parte posteriore dei condili. Chiarolanza di Napoli ha letto una interessante comunicazione, portante il contributo della su a esperienza. La quarta seduta è stata dedicata alle comunicazioni illustrate da proiez io11i e alle cinemato.grafie . . La maggior parte di queste ultime si riferiva a processi vari di osteosintesi. Alcune cinematografie erairo a colori, come quelle di Sheeda11 di New -York (applicazioni di. innesti di pelle) e di Bur di Sélestat (oinematog r afie di alcune operazioni; di una autopsia; di esperienze sugli animali). Quest e .cinematog rafie, . se si sono fa~te ammirare per la _riproduzione dei colori naturali, non han110 secondo me dimos trato una sufficiente chiarezza nei .d èttagli .. ·C hiasserjni ·li Roma ha fatto una comuni cazione sulle a:r;iastomosi intercosto-r adicolari nelle sezioni totali del midollo lomliare, e la ha illustrata • • • .con pro1ezioni. La setluta era sta la prececluta dal1 'assemblea generale dei Soci. Nella ri11nione di venerdi (quinta) è stata svolta da R.. Leibovici di Parigi · e da P. Strickèr di l\llùlhouse la Relazione sulla chirurgia delle sur·renali. Ampia trattazio·n e q11est a, ~he va dalla anatomia chirurgica delle surrenali, al.la tèenica della surrenalectoniia e della enervazione delle surren ali, alle svariate indicazioni e ai ri sultati pros-


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SEZIONE PRATICA

, :simi e ren1oti degli intervertti sulle surrenali. Una r1otevole parte della relazione è dedicata al co11fronto dei risultati della surrenalectomia e della resezione del simpatico lombare nella cura della .encloarterite obliterante degli arti inferiori: e sen1hra che questo con~ronto vada pit1ttosto in favore dèlla simpatectomia 101nbare. Fra le comunicazioni aventi attinenza con la relazioi1e vanno menzionate sopratutto quella cli S. jS ilbert di ·New York (invitato del Congresso), il quale ha ]etto la sua comunicazio11e in ir1glese, confermando i buoni · risultati, che si ottengono col suo metodo (iniezioni endovenose ipertoniche) nelle endoarteriti obliteranti; e quella di R. Leriche, il quale ha pro11unciato, con vera facondia, una apologia della surrenalecto111ia nella cura delle endorteriti obliteranti. O. Oliani. d i Trieste ·ha fatto una comunicazione .Sll 2 casi di surrenalectomia. . L'ultima seduta è stata dedic::i.ta allo svolgin1en~ to di comunicazioni varie. Questo Congresso, p·u r non avendo portato a~­ ·Cun contributo decisivo nel campo della chirur~ gia, ha tuttavia messo a pu1rt.o alcune importanti ques Lior1i. Assai utile ci sembra il sistema di invitare aJ ·Congresso, perchè dicano la loro parola, quei chirurgi o medici francesi o stranieri, ch e si sia110 in special modo occupati degli argomenti , che :formano ogg·etto di Relazioni. Assai opportuno g"iudichiamo anche il sistema di tenere le sedut~ solo nel pomeriggio, mentre durante il n1attino i ~hirurgi pQS$Ono recarsi ad as.sistere alle varie sedl1te operatorje. Al Congresso era annessa una esposizione, ve·ramente rarga di ist.rumenti chirurgici, o aventi .attinen za · con la chirurgia; me11tre questa volta ·10 spazio destinato alla esposizione dei libri era 'J)iù ristretto . l\folti chirurgi si sono recati a visitare l 'l sti1uto del can.cro . Ci è stato guida esperta e cortese i] pTof. Rot1ssy, ch e regge questa magnifica isti· tuzio11e. Egli ha avutò parole assai lusi11ghiere per l'Istituto del cancro di Ron1a. La rappresentanza italiana a qlieslo Congresso ·è stata abbastanza numerosa. Il prof. Alessar1dri di Roma fu i1ominato fra i ])residenti d 'onore del Co11gresso. A. C. 1

Ricordiamo i seguenti lateressaatl Atlanti del

Dott. Prof. CUIDO ECIDI Docente di Patologia Chirurgica, Clinica Chirurgica ' e Medicina 'Operatoria nella R. Università Chirur.go Primario negli Ospedali di Roma

Atlante di Chirurgia dello Stomaco -in XXX T avole contenenti 59 nitidissime figure in Fofotipia, con testo esplicativo deJle medesime in separ.ato quinterno. ,li tutto è racchiuso " in · artisticà custodi'.à di tela • .Prezzo L. 3 5 più le spes~ postali di spedizi?ne, ma ai soli -abbonati al « Policlinico 1) è ceduto per L. 3 O 1n porto franco. AVVERTENZA. Tutti coloro che ci invieranno subito detto iml)orto, potranno, con l'aggiunta di sole L. 4 O• ricevere, insieme .al ·suddetto~ gli altri due Atlanti dello stesso prof. .che costano complessive L. 6 O e cioè:

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NOTIZIE· DIVERSI!,. l

Le For·z e Sanitarie <·u 111 l1nt1 en1 i~tt>. Irt occasione clel X\i J a11nuale della Vittoria si sono adunate a Roma ]e forze sanitarie che hanno dato un generoso contri]Juto di valore e di sangue all'ultima grandy guerra. Il .s~gretario del Si11clacato nazionale fascista dei med1c1, on. Eugenio Morelli, cui sj deve l 'inizialiv~,. ha illustrato in precedenza, per raidio, il sign1f1cato del raduno ed ha rivolto un caldo saluto al Corpo sanitario. IJ raduno è slato ÌID})on ente. Organizzatosi in un corteo cl1e ha sfilalo per le vie di Ron1a~ 11a avuto per meta l 'altare della ~atria a Piazza Venezia ove il Duce h a riv~lto ai sa11itari parole di sim1;1tia, che hanno susr.1tato dimostrazioni en lusiasticl1e . Una im1)on cnte cerimonia si è svolla all 'Augus ~~o; l 'on. prof. Paolucci, merlag·Iia 'd :oro, pronunzio un 1uagnifi?o ed efficace di scorso; patrlarono ll.11che 1 ori . })rof. Morelli e Alessandro J>avolini. La manifestazione ha avuto il più l argo conse~1so 11ella ~tatt1pa, la -quale rie ha dato amplissi1111 .resocon l 1, il cl1e ci esi n1 e dal farne la cronaca. ,S~ è ~nche organizzata una r iusciti ssima rt1ostra s::i.n~tar1a nella Passegg'iala ·Arcl1eologica. . Circa 2500 medici si sono recEl!ti a rendere on1 agg·10 a Su~ Santità. · 1

11° Congresso italiano di medicina del lavoro; ,Si è svolto a Torino 1'11" Cortcrresso della società 0 italiana di medicina del lavoro. , ' , L'inaugurazione ebbe l11ogo ' sol'e;nnemente nelI Aula Magna dell 'tteneo, il 29 ottobre con l 'intervento de~ sottosegretariG on. Arcang~Ìi in rappresentanza del G·overno, di g·erarchi, . autorità professori e medici di ogn i parte d'Italia. · ' Il se:i'. pr?f·. Dev~to, nella qualità di preside11te <lella C~n.1m1ss1one in lernazionaie permanente della med1c1na del lavoro, ha ringraziaio l 'on. ·Arcangeli, il Magnifico Rettore, le autorità e i coi1venuti; ha innalzalo un revere111 e omaggio' al Duce, cui si d eYe la realizzazione degli sforzi concordi di tutti gli studiosi della medicina del la~·oro; si è compiaciuto che il Congresso, la cui 11nport-anza nazionale sca turjscc dalla rece11te ent1·ata in vi.gore della legg·e sulle assicurazioni co11t:c le . mala_ttie professionali , abbia luogo nella città d1 Torino ove da inoltissimi anni la clinica delle malattie professionali svolge attività feconda . Ha concluso con un d evo to omaggio nl Re e aJ Duce. Il presidente òe] Cor1gresso prof. QuareJli ha ring·raziato l 'on. Arcangeli e tutti gli en ti che han110 contribuito tangibilmente alla r iuscita del Congr ess?. ~a pregato l 'on. Arcangeli di portare EA.l Duce il riconoscente e r everente saluto dei partecipa11ti. · Il segretario generale del Congresso, dott. Vigliani, ha dato lettura delle adesioni e dei contribu ti finanziarjj dei vari enti ed ha comunicato che il numero dei partecipanli ascenrle a 385 e il numero delle comunicazioni a 153. Il preside della Facoltà di medicina prof. _>\rnaldo Magg"iora-Vergano 11a espr esso il . compiacimento della Fr1coltà di ospitare una così eletta accolta di studiosi . Il J)OÒestà ha porto il saluto della città. Aperto il Congres o in n on1e del Re, l 'on. Ageo Arcangeli h a ordinato j} saluto al Dure. Ha poi pronunciato lln bre,·e discorso, ne] quale l1a r a111-


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H

lL POLICLINI CO ''

111enti1to l 'orjgi11e schiettan1ente inussoliniana della legge 1° luglio 1934 sull 'obbligo Gli assicurazione i1.t talune ca legorie professionali, legge c)le completando il decreto 29 marzo 1929 h a da,to inizio nlla rcalizzazio11e del program1na assicurativo imp Jicito nella proposizione 27 della Carta del LaYoro. Dopo un caldo saluto a Torjno, l 'on. Arcangeli ha terminato al grido di « Viva il Re! » « Viva il Duce I ». I lavori si sono subito iniziati e si sono protratti fino al 31 ottobre. e daremo un resoconto in un prossimo numero. Alla cerimonia di chiu sura il sen. Devoto ha rivolto un ringraziamento al comitato organizzatore ed. ha esaltato la politica sociale del Reaime fao sc1sta. I congressis ti hanno con1piu lo varie visite a officine e osp.e dali. '

2° Congresso italiano radio-neuro-chirurgico. Nell 'Aula lVIagna della R. Urtiversità di Milano il 30 ottobre si è inaugurato il secondo Congr.e sso della Società radio-neuro-chirurgica che si propo11e, come aJ)biamo g ià detto, di riunire in una efficace collaborazione al ser Yizio d ella scienza e del progresso clinico i medici cl1e si sono speciali zzati i1t 11eurologia, radiologia e chirurgia. Intervennero al Congr esso oltre alle più eminenti figure dell a radiologia, della neuropatologia e della chirurgia italiana, vari scienziati stranieri. Alla seclula inaugurale del Congresso ha conferilo solennità la presenza cli S. A. R. il Duca di Bergttmo, intorr10 al quaJe erano S. E. il Prefetto gr. uff. Fornaciari , il vice-podestà nob. Pini per il Comune, mons. Monti per il card. Schuster, un rt.tppresentante di Ri110 Pare11ti e d ella Federazio11 e fascista, il Rettore della R. Univer sità prof. Li,·ini . il Rettore dell 'Universi là Cattoljca padre Gen1elli ed altre personalità. Numerosa era la rappresentanza straniera. fra c11i i proff. KobJer di Ginevra, Barré di S trJisburgo, AJexander d i Vien na, De Martel di Parigi . Dopo la lettura, fatta dal segret ario , delle nu1nerose o notevoli adesioni, il prof. Livini ha r ecat o agli intervenuti il saluto dell ' Ateneo milanese. Il prof. Mario Donati h a ringraziato S. A. R. il Duca cl i Bergamo, e ]e personalità il cui intervento ha dimostrato qua11to interesse susciti la manifestaziont:· ancbe al di fuori del campo medico. L 'oTalore, accennanclo alle ri sorse ch e offrono la terapia chirurgica e la ter apia radiologica, ha affern1ato ch e se si vt1ole pii1 rapid a1nente e con maggior perfezione gi11nge:re alla diagnosi, alle i11dicazioni terapeutich e, no11chè alla cura chirurgica e radiologica nel c1mpo del sistema nervoso, occorre si formi . special1nen te nei medici generici l a coscienza della freqt1e11za di queste affezioni . Ha inoltre sos tenuto la n eressità ch e le n u o, e gerierazioni di Jnedici si dedichino cori amore allo studio dell a neurologia. Il p rof. Do11ati ha conclu~o dicendo: cc Il nostro Javoro si inizia all'alba dell 'anno XIII, cl1e è stato òefinito cc anno cru ciale ». Nqi lo intraprendiamo con lo spirito an cora cor11mosso dalle rievocazioni e dalle esaltazioni r e<'en ti , e co11 Ja ferma volontà cli marciare nel solco traçciato clal Capo: « 11 passu to non è ch e t111a peda11a dalla quale si prende lo slancio verso il più superbo avvenire». I lavori si SOJlO subito inizia li ecl h anno proseg ujto il 31 ot Lobre. Si sono svol tj sul t erna: « Cri1

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teri di i11dagi11e nelle affezioni del neurasse » · relato!i : . per ~a parte radiologica il prof. M. B~rto­ J? Lt1 d1 ~or1~0; per l~ parte n eurologica il prof. G. Boschi d1 Ferrara; per la parte chiruraica il 0 prof. se11. R. Bastianelli di Ilo1na. I congressisti sono stati ricevu li al palazzo podestarile. Il prossimo congresso aYrà luog·o a Sie11a fra due ann.i ; presidente del con1itato è i] prof. G. Ayala, d1rettore di quella Cli11ica neurologica.

2° Congresso internazionale di neurologia. E indetto a Londra dal 29 luglio al 2 agosto 1935. ' ' erranno discu ssi 4 ten1i: le epilessie; fisiologia e patologi~ del liquido cerebro-spinale; funzioni ciel lobo fron tale; l 'ipotalamo e il sistema autono1no cerebrale. La discussion e dei temi ufficiali avrà luogo nelle sedute antimeridi ane; Je comunicazioni verran110 ri servale alle sed ute })Omeridiane, e· lton potra11110 eccedere la durata di 10 m inuti ciascuna. Le con1unicazioni devono essere approvate in precedenza; se 11 e d eve n1a11dare alla segreteria i I titolo accompagna lo da un breve sunto (in inglese, francese o tedesco; converrà chiedere il riconoscimento rl elJa lingua italia11a tra quelle ufCiciali). Segretario generale è il Dr. S. A. Kinnier '~'il son, Harley S treet 14, Londori. La Compagnia rfl1orrLaS Cook and ,Son è i11caricata dei viaggi, degli alloggi e di quanto co11cerne 1'organizzazione· pratica.

Unione terapeutica internazionale. Sotto gli auspicì della cc Socié lé fra11çaise cle Thé'.'.apeutiq.u e », che ha 70 ar111i cli vita, si è costituita a Parigi, jl 20 ottobre, l 'lTnione terapeutica internazionale, cui hanno già <lato la loro adesione 250 stud iosi di tutti j ~aesi; conterà medici , chimici, farmacisti, ve terir1ari, fisiot erapisti, biologi, batteriologi ecc. J./Ufficjo è stato così costi tuito: prof. Loeper presid e1tte; }Jrof. LeYen segretario generale; dott. Laerr1n1:~r segretario; proff. Zunz, Pereaux e dott. Ful ton vice-presicl e11Li; sig . Babonneix archi vista~ per l .Italia son o rne111hri: Ascoli , Pende e Picci11ini. La nuova nssociazione s1 adur1erà una volta l 'anrto, in sed u le plenarie, per 1'esame òei problemi posti all 'or di11e (lel giorno 11elle varie Sezioni ; ogni tre anni si terrà lln congresso. Sarà costituita una biblioteca di estratti , che i soci inYieréu1110 regolar1r1e11te. Il primo congresso si terrà i11 Svizzera nel 1936, sotto l a presidenza d el prof. Burgi di Berna. Rivolgersi al segretario generale' della Società,. Dr. G. Lever1, rue de Téhéran 24, Paris VIile, Francia.

Società di medicina ed igiene coloniale. In occasione del V Congresso di Medicin a ed Igiene 'Coloniale tenutosi in Napoli dal 1° al 5 ottobre u. s., si è riunila l 'assemblea generale dei $OCi, ch e ha proce(lulo alla ·nornina del nuovo Consiglìo di.r~ttivo, il quale è ris11ltato così composto : presidente ~en. prof. A. Castellani; vice-presidenti proff. G. Alessandrini, G. Castronuovo, G. Franrhi ni, G. B ~tfariotti Bianchi, F. P11llè, M. Peruzzi; segretario generale J'.)roI. Igino .T acono; Yice-segret ario dott. Giuseppe .~canfora; economo-c1ssiere prof. Mario Levi de1la Vid a; mem hri: proff. F. Cantani, G. Caro11 ia, F. Cr overi , Di Domizio , E. E. Franco, G. Grixoni, B. Gosio, G. lzar, L. Maz-


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SEZIONE PRATICA

zetti, R. Onorato, Perrucci , M. Peruzzi , dott. T. Sarnelli. Il presidente ha delegato il gen. Mariotti Bianchi a sostituirlo durante la su a assen za.

:Nuove Stazioni sanitarie nell'Agro Romano. Il G:overna~orato di Rom a, seg·uendo il program1na già predisposto per dotare il vasto territorio d ell'Agro Romano di edifici cla adibirsi a stazione .sanitaria, 11ell 'intento di corrisponder e n el miglior n"Jodo possibile alle esig·enze sanitarie delle varie località , sin dal 1929 diede notevole impulso alle ~ostruzioni · suddette. Infatti, dal 1929 ad oggi sono· state costruite in Agro Romano n . 13 Sta~ zloni s ·a nitarie. Il 28. ottobre, nell'annuale della Rivoluzio11e furono inaugurate altre due nuove stazioni sanitarie: a San Vittorino e a Pratica di l\ilare. L 'edificio della sta zione sanitaria di San Vitt or~no sorge su di u11 terreno d ella superficie di circa 1800 metri quadrati appositam ente acquis tato e situato all 'ingTesso della Borgata. Esso ri.copre una superficie di. 275 metri quadrati ed h a una cubatura di 2000 m etri circa. Si compo11e ·di due pia,ni oltre i locali scai1ti11ati. Il terreno circostante l 'edifj cio, di natura accid entale ed in p endio, è stato sistemato convenientemente a ripiani con piccole scoglier e cl1e racc hiudono aiu.ole co11 piante ·ornamentali. L 'edificio è dotato di acqua potabile (acqua Marcia), di u11 impianto di luce elettrica e di un impianto di termosifone. L 'edificio d ella stazione sanitaria a Pratica di Ma're sor g e su di un area appos itam ente acquistata presso la piccole borgata anzidetta, con accesso d alla via di bonifica, denorninata della Crocetta. Esso ricopre una superficie di 280 metri quadrati ed h a una cubatura di 2900 m etri. )

L'aeroplano come mezzo di trasporto professionale. Vi sono oggi d ei consl1l enti che u san o saltu ariam ente l 'aeroplano come .m ezzo di trasp orto ; è noto, an zi, che il prof. R. Bastian elli pilota d a sè il propri•> aeroplano. Ma vi è un medico, in Au stralia, ch e u sa correntem ente t ale m ezzo di tras porto peL' visitare i propri n1alati, coloni sperduti ir1 una r egione al centro d el Queensland. Il r aggio d'azion e si este11derebbe p er un ter ritorio di circa 100.000 chilometri quadrati (il ch e cor ri.sponde ad un quadrato col lato cli circa 317 km .). Ii m edico rioeve le chiamate per t elegr afo o per r adio ed eventualmente trasrnette le prescrizioni () ]e ricette con lo stesso m ezzo (r~sta a ved ere se anch e il fail'macista si trova nelle st esse condizioni!). In caso di bisogno , il medico si reca sul pos t o col suo aeroplano, in ~ui è anch e inst allata una camera operatoria; se occorre, trasporta il malato .all 'ospedale. Negli ultimi quattro anni , tnle m edico ha per corso i n volo circa m ezzo milione di chilometri per vi~itare i suoi m al ati . A quando l'inclusione d ell 'aer oplano com e m ezzo di trasporto n ei concorsi p er m edici condotti ?

Le lotterie p-er gli ·ospedali australiani. Fin d al 1920 lo St a to di Queen sland ha istituito ttna lotteria per venire in aiuto d egli ospedali ; sono st ati così r accolti 3 milioni di sterline (175 n1ilionì di lire it. al camhj o attuale); di questa s omma il 53 % è anda ta in premi , il 20 % per spese di or ganizz:a.zion e e di propaganda e solo il 27 %

1797

è toccato agli osped ali. Una p arte con siderevole d el (len aro proveniva dal ricco ,St a lo clella Nu ova C~alles del Sud, ove sono sort e molte opposizioni contro la lotteria d ello Stato co1uinante · infine vi si è org·anizzata una nuova lotteria, p on'endo p erò d elle limitazioni: per es . i biglietti non p ossono superare il costo di 5 scellini e 3 pen ce. Il Queensland n~ ha profittato per isUt11i:11e una seconda lotteria, con biglietti a 1 sterlina : si sono tenute fj n 'ora 5 estrazioni su questa nuova base; ciascuna di esse ha drenato circa 50.000 st erljne (3 milioni di lire it .) dalla Nuova Galles d el Sud ver so il Qu een sland. U11 fatto strano è ch e i biglietti sono divisibili in 7 sezioni, e queste vendibili ad uno . scellino, cioè ad un prezzo più alto del valore n o1ni11ale: la differ en za va tutta a ben eficio dei riv-enditori ; si calcola ch e per tal 1nodo sian o andat e perdute 100.000 st erline (circa 7 milioni di lire it .). ,Si svolgono ora forti discu ssio11i sulla n1oralità di lali i11traprese, ch e d al punto di vist a d el fin anziam ento d egli ospedali costituisco110 lln grande su ccesso. Inter essa di seguirle, i1011 solo a titolo di curiosità, ma an che di ammaestramento .

Decorazioni al valor civile. Con deliber azione r ecente l'Associazion e « Nastro tricolore » fra decorati al va.lor civile h a d eciso di ammettere a far parte della s tessa Società anch e i decorati per aver partecipato all 'oper a di soccorso per il t errem ot o Calabro-Siculo del 1908 . I s.lllitari , i militi della Croce Rossa e i volontari che g"ià sono fregiati della m edaglia commern or ativa sono invitati a inviar e il loro indirizzo alla Sezion e d el (( Nastro tr icolore », lVIilano, corso Magenta 55.

lfn po' dovunq11e. L,a 103a riunio·n e annuale d ell '...i\ssociazion e Medica Britannic.a si terrà a l\1elbourne (Au stralia) d al 9 al 16 settembre. 193'5 , sotto la presiden za di sir Rich ard Stawell. Sarà divisa in 14 Sezioni.

La Societ à r adiolog ica d el Nord Am erica terrà la ~u a 2oa adunan za annuale <lal 3 al 7 dicembre, i11 Memphis, Tennessee. Segre lario: Dr . Do11a1d S. Ch ild s, lVIedical Art Building 607, Syr acu se, N. Y., S. U. d 'A. Il p rossimo con gr esso fran ce!'e d 'ortopedia si t errà a Bruxelles il 4 o ttobre 1935. L.a Societ à di Cultura Medica Novarese si è adun ata il 4 ottobre, sot lo la presiden za del prof. G. Dellepi an e, assistito d al segr et ario d ott. V. Gallina. lj'urono fatte comunicazion i d a : U. Clerici Bagozzi , ~i . Lupo, P. Fornar a, G. P . Capuani. Un cor so biennale di perfezion am ento in pedialria avrà inizio prossimamente presso la R. Uni,·er sità di Pisa; dom an de fino al 1.5 n ovembre alla segr et eria univer sitaria . La Fondazion e llockefeller h a assegnat o un mi lion e di d ollari (circa 12 milioni d i lire it. ) all 'Istituto n eurologico dell 'Un iversità McGill di Montréal (Canadà) . Qu esta assegn azione pren de il posto d ei co11tributi ch e prima venivano cor risposti in ragion e di 50.000 dollari I 'anno ; in ol tre la Fondazione aveva già assegn ato 232.000 d ollari per la costruzione e l 'ar red ame11to rlell 'Istituto. La provi11cia di Qu ebéc co.n tr ibt1isce alla manut enzione di esso con 20.000 dollari can aòesi l 'an no e la


1798

« IL POLICLINIJG )>

città di Montréal con 15.000. L 'Is litulo è diretto dal prof. V\i~ilder G. Penfield . Nell'Università .McGill . di ~fontréal (Canadà) si è fondato un Istitut~ di parassitologia; è diretto dal prof. Thomas Wr1ght Moir Cameron. La spesa per Ja costruzione è stata sostenuta dal Governatorato di Québec; la spesa di manutenzio11e è stata assunta dal Consiglio Nazioi1ale della Ricerca. È stato organizzato a 'ro.k io un Istituto oncolo-

gico; è diretto dal dott. ì\1. Nagayo; v '6 an1Jesso u11 ospedale, diretto dal dott. R. Innda. Come abbiamo già detto la Fondazione Mitsui 11a destinato all'Istituto 5 grammi di bromuro e di solfato di radjum, del valore di 1 inilione e.li yen (3 milioni e mezzo di lire it.). N~ll 'aerodrorno

Bourgel presso ~arigi è stato org~n~zzato un laboratorio fisiolog·ico intitolato « pad~glione Paolo Bert » e affidato al dott. Garsaux; dispone di tutti i n1ezzi moderni d'indagine per l 'esame degli avieri e dei candidati avieri e per lo studio dei disturbi presentati durante il volo e dopo.

A Bari per interessan1.ento del clinico medico prof. Luigi Ferrannini e co11 l 'appoggio del rettore prof. Mariani si è costitu'ito 1Jn Consorzio fra Provin·c ia, Comune ed Ospedale, per provvedere al finanziamento di un servizio antidiabe~ico il . funziona con ottimi risultati. ' ·quale già L 'on. prof. A. Perna, direttore dell 'Istit11to East1nan di Roma , ha ricevuto una con1mjssìone sanit aria svedese, con a capo i dottori J. N. Sandblon e O. Strandberg. Questi diriger~t t1n istitut o omologo ch e sta per sorgere a Stoccolma. . Alla Con~erenza farmaceutica l)rita11 11ìc1 il presidente, do_tt. C. H. Hampsh .ire , ha lumeggiato l 'utilità di un1 Farmacopea internazionale ora che i rapporti tra le Nazioni sono molto inte~sificati. 1Accade, per es., che un inedico inglese trovi una formola i11 un periodico straniero e l ai prescriva ; 1na le dosi risult ano <lei tl1tto alterate, perchè si riferi scon o ad un ·allra Far1nacopea, e rossono derivarne dei danni. Si è costretti a ri11unziare a queste prescrizioni, e quindi a no11 recare ai mal a ti i benefizi che avrebl1ero potuto conseguirne (r1on essendo cor1cepibi1e che i me<lici e i farmacisti posseggano più Farmacopee per i ragguagli). Il Diparlìn1cnlo di sanitò della California ha stabilito ch e il dini trofenolo no11 possa essere venduto dai farmacisti che su r>rescrizio11e medica. In Inghilterra il Co1nitato co11st1lente per le imposte sulle importazioni ha proposto un aumento del 20 % sùi dirit li doganali per gli strum enti chirurgici; la r elazion e rileva c11e è desirl er3.bile di promuovere una « sana ind11stria chirurgica >> locale, esimendosi, così, dalle importazioni dall 'es tero. A Filade]fia è sl1to orga1dzzato uno studio dei pollini sospesi nel! 'aria ; la raccolta di ran1pioni d 'aria a varie altezze viene fatta per mezzo di aeroplani; è preYis to uno stu~lio della clurata di quattro anni. Le ricerche sono state inaugurate con alcune conferenze, tenute cla Il 'ufficiale san itario statale T. B. Appel, dal dirett ore clell 'ufficio d 'igiei1e .J. N. Hcnry e da altri.

[ANNO XLI, NuM. 451

ann~nzia~a la pubblicazione del periodico « 0>s~obiologi~ ))' destinato allo studio delle relazioni tra la vita terrestre e le forze dell 'universo. Sede: rue Verdi 24, Nizza; ivi possono richiedersi tutte le informazioni. È.

La « .Société Médicale du Littoral l\IIéd'iterranéen França1s ~> ~a o~ganizzato l '11° viaggio internazioJtale per I g1o~n1. 26 dicembre 1934-3 gennaio 1935. Per informaz1on1 rivolgersi alla segreteria rue Verdi 24, Nizza . ' .,_.,,,,. . . ' .' . L'Accademia di M.edicin~ di Clev~land ha organ1z~ato una. gara di .poesie tra medici, p~r il 10 ltovem~r~; i. co!Ilpo1i1me11ti non devono superare 40 Yers1; il v1nc1tore riceverà una coppa d 'argento.

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A Kansas City il dott. L. Clendering ha tenuto i~oYembre, a due illus trazior1i della scienza. Il sica ». Le Università italiane devono rinunziare, col 1° rtovembre, a due illustrazioni della scienza: il prof. Giulio Chiarugi, di anatomia umana a· Fire11ze,. e il . ~rof. Eugenio Di Mattei, d'igie~e a Calan1a, raggiungono i limiti di età. ~I ?ot~. Ver~es Montenegro ha rassegnato le di-

n·11ssioni da ~1rettore gene-:ale. di Sanità della Spagna. ecl ha riassu11to la d1rez1one del Dispei1sario n11 t'itubercolare detto « de la Pefiuelas ». L 'Ospedale Militare di Mons è stato intitolato al 11ome del sottotenente medico Vinghergnier morto gloriosamente in guerra. Il 24 ottobre sulia facciata dell 'ospedale ve·n ne apposta t1na targa in memoria del giovane e valoroso collega. L 'ufficio per l'esame e la registrazione dei medici dello Stato d 'Indiana (Stati Uniti d 'America) h a proposto che la pratica delJ 'anestesia venga riservata ai soli medici, mentre ora viene affidata a11che ad infermiere. giunta alla Corte Suprema dell'Ohio (Stati Uni ti) una' causa determinata dalla vaccinazione jennerjana imposta da una Società industriale ad t1n operaio, come condizione d 'impiego; seguì u11 'infezione, che ebbe esitd letale. Questo è stato considerato dalla Corte come infortunio sul lavoro e la Società dovrà indennizzare la vedova dell 'infortunato. Una giovane cinese nelle vicinanze di Canto11 avrebbe mes :;o al mondo contemporaneamente otto. g·e1nelli, vivi e vitali. I genitori sperano onori ericchezze dalla prole, avendo visto in sogno settes lelle e una luna, il che corrisponde ai sette masrl1i e alla femmina e, tra i cinesi, è indice di fortuna. Il dott. Francesco Venier, di Maniago, già valoroso ufficiale degli aJpjni ed ora presidente df llna Sezione di Mutilati, h a proceduto da sè alla1 disarticolazion'3 metatarso-falangea del 2° e del 3°· cli Lo del piecle, per postumi di ar1tico congelamento. Il noto chirurgo prof. Vi ctor Pauchet di Parigi; h a riportato un grave infortunio, mentre attra-· versava, in automobile, l 'ave11ue des ChampsElisée. Ricoverato nell 'Ospedale Beaujon con lesioi1i multiple e commozione cerebrale, andò presto migliorando e dopo qualche giorno potè essere trasp0rta'to nella sua clinica privata, della rue de Turin. Gli sono giunte moltissime attestazioni d-1 sin1pal ìa, cui aggiungiamo le nostre. È

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[ANNO XLI, NuM. 45]

SEZIONE

RASSEGNA. DEI,LA STA.M.P! MEDICA · , J ournal A. 'AtJ. .4.., 28 lug. -- Immunizzazione

antidifterica con tossoide da aliume, in dose unica. - M. B. BRAHDY e M. LENARSKY. Difficoltà d 'inghiottire nella poliomielite. J. S. SwEF.NEY. Eclema mestruale. Presse 1"1éd., 11 ag. - R. THIB.\ ULT e L. LEBOURG . Febbre dentaria. Journ. d. Prat., 11 ag·. - P. MAURIAC. I diabeti i11 termi tten ti. Riv. San. · Sic. , 1 ag. - G. EPIFANIO. Attualjtà di radiologia clinica n ella tbc. po11n . Riv. di Patol. nero. e nient., inag.-giu. - · P. E. MAsPEti e F. V1srNTJN1. Cronassia n ella sindrorne ca tatonica e nella sua interr11zione sperimentale. - . F. VrsrNTINI. Cronassia di suhordinazione. D. B0Ls1 e F. VrsENTINI. Conòiz ior1i della trasmissione dell 'influsso nervoso. - P. E. MASPES. Glio1na del midollo spinale diffuso all e meningi. A. PACIFICO. I>is t11rbi della puntura lon1bare. vVien. J(lin. l ·l ' ocli., 10 ag. - TCLEKY. Reumatis1r10 e mestiere. Klin. Woch., 11 ag. -- J. ~10NGu 16 e F . KnAUSE. Valutazione fun zio11ale del fegato. - M. ScHEPS. Eziologia dell 'ipertonia essenziale e dell'eclampsia. Deut. 1'\tfed. Woch., 10 ag. - LENTZ. Ereditarietà 11elle rnalattie interne. - . Mot.L e al. Sull a vita. n1ina C. Amer. Jou1·n. ,~led. Se., ag. - F. M. PoTTENGER. Tratt am. operativo e non operativo della tbc. polm. -· M. GoLDHEl\LER e al. Il fegato nell 'ematopoiesi. -- J. R. H. SMITH. R-adiazione solare e mòr1alità da anemia pern. negli Stati lJniti. - N. J. BuRDEN . A1buminuria fu11zional e persistente. - S. BnosH e al. Trattani. dell 'emicrania. Wien. Klin. vl.ioch., 17 .a g. HITZENBERGER. Azione del salasso. Jourri. Nerv. a. Ment. Dis., t1g. -- A. J. RosANOFF e al. Fattori sessuali dell 'intelligen za. - .T. H . MASSERi\1ANN. Idrodinamica intracranica. - G. A. 1'oURAINE. L 'en1icranico. Presse Méd., 15 ag. - A. SALMON. Meccanismo della febbre. Su.rg., Gyn. a. Obst., ag. M. HARBIN e al. Proprietà dell'osso trapia11tato. ~- E. E. ARNHEJl\1. P er ridurre ]a mortalità d a appendici te acuta . Arcli. inte1n. !\!ccl ., Jug. - P. E. STErNER. Eziologia del morbo di Hoflgk in. - K. E., C?x e al: L'artrite cron. - H. L. BLUMGART. L azione dei diuretici. _,. F. D. GuNN e al. Osteomalacia in un uo1no. Trop. Di.r;. Bull., ag. - J. nALFOUR KrnK. La ma]aria a Maurizio. Ann. d'Ig., -lug. - E. ZAPATERO. Variazione del Bacterium Lyphosum. F. i\.f. MARRAS e vV: -Ori.rAR. Infl11enza dei t erreni irradiati con r aggi U. V. sui microrganismi. Rass. di T.er. e Pat. Cli11. , giu. - M. MARTORO. Le cure fisich e e il r egime igienico nelle cefalee. Rirtasc. l'Yi ed., 16 ag. - - A. ~ABR1z10. L.e az~~e­ rnie nervose. - P . CozzA. Complicanze tardive d infezione tifoidea. 1'Ai11.crva Med., 18 ag. -- G. FERR"O-Luzz1. Iperazoterriia da riassorbirl1ento tubulare retro~rad o. G. ~lr:'\~RBI. Il « riflesso 1naschàlo-fren1co tonotropo ». ,.J J\ . J Ol.TSS.ET. Esis te un P r esse zMél'·· , 18 ag , . ultra-virus tbc. ? Arcli. p ef' l e Se. ~i1ell.., ag. - G. G10RDAN.t:NGO r..o spazio llerldurale.

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PRATICA

1799

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l800

« IL POLICLINICO »

Lance t, 1 sett. -

E.

Disturbi della tem- _.. ·L. CbLE. 'f etano trattato con LAKIN.

peratura cutanea. curaro. Mediz. Welt, 1 sett. - G. A. Ca1unco. Rapporti tra poliposi e carcinoma del retto. A r ch. f. Sch.- u. Tr.-Hyg ., sett. - P. MuHLENS. Plasmodium ovale. Arch. It. di Chi r., ag. G. NoGARA. Tumori rJ1aligni delle glandole salivari. - G. MEzzACUVA. Oncologia sperimenlale .

Mese di Marzo 1934

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Prof. CBSARB PRUGONI

Lezioni di Clinica Medica Riportiamo l'Indice del Volume: I. L'ESSENZA E GLI OBBIETTl DELL' lNSEGNAMBNTO Cl.lNICO, p"g. 1. li. CALCOLOSI DEL COLEDOCO E FISTOLA COLECSTO•DUODENALE, pag. 17. Il I. SINDROME DI MORGAGNI, ADAMS STOKES, CON ASSOLUTO SINCRONISMO CARDIORESPIRATORIO, pag. 40. IV. RADICOL!TE TIPO OgJBRINE-KLUMPHB DA COSTE CERVICALI CON ACROCIANOSI, pag . 56. V. INFARTO DEL MIQ,

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pag. 193. Xl. i>NBU!v!OTIFO, pag. 217. XII. PNEUMOTORACE SPON· TANEO SINISTRO A VALVOLA CON ERNIA MBDIAST1NlCA ANTBROSUPERlORE., pag. 241. Xlii. EMORRAGIA SOlTOARACNOJDBA PER POUSSgB IPERTENSIVA IN CAMPO DI UREMIA PER RENE CìRINZO•GOITOSO, pag. ;is8. XIV. MEDIA• STINlTB TUBERCOLARE o NEOPLASTICA ?• pag 2~. MORBO DI Porr SOITOCCIPITALE. pag. 289. XVI. EMPIEMA TUIUlRCOLARE, pag. 316. XVII. SINDROME DEJ'..L'EPICONO, l'vtA DI ORIGINE RADI<;OLARB, PER LBCTOMBNJNGITB SPINALP. pag. 3~7. XVIII. TUMORE DEL NERVO ACUSTICO,

xv.

pag. 354· XIX. PNEUMOTORACE SPONTANEO TBC. CHIUSO COJ'f PLEURITB ESSUDATIVA SPEOFICA DA DISSEMINAZIONE, pag. 378. XX. SPLBNOMIY GALIA TROMBOPLEBITICA E PILETRCMBOFLEBITE DA DJFPUSIONJ!, pag. 390. XXI. SINDROME DI BORGBR E MORBO DI RAYNAUD, pag. 412. XXII. REUMATISMO TUBERCOLARE DI G ROCCO. PONCET, pag. 439· XXII I. SPLENOMEGALIA EMOLITICA ED OMOGBNIA IN SOGGBITO C.ON INPAN• TIUSI'vt~ TIPO LORAJN BD INSUFFICIENZA MITRAL.CA, pag. 461. XXIV. SINDROME DI WBBER, DI BENEDIKT E DEL NUCLEO ROSSO, CON OFTALMOPLEGIA

xxv.

NUO..EARE DI ORIGINE VASALE, pag. 491. MORBO DI SmvCHAUP· FARD, pag. 511. XXVI. ENCE.FALO·NRURO•MlELIT'E-TIFICA, pag. 560. XXVI I. PROBABILE INFARTO DEL MIOCARDIO A SIITTOMATOLOGIA PRBVALBNTEMENTE PSEUDOCOLBOSTICA, pag. 545. XXVIII. pag. r;70. INDICE ANALITICO GENERALE, pag. 597· Volume

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pagg.

ASMA

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Indice alfabetico per materie. .Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 1774, Bronchie'Ctasie . . . . . . . . . . . . . . » Carni ovine n ell 'alimentazion e . . . . » Chirurg ia : tratta ti italiani . . . . . . . » Cifosi n ei vecchi . . . . . . . . . . . . . » .Clinica Medica di Parlova: attività scientifica . . . . . . . . . . . . . . . . . · » Colon : chirurgia . . . . . . . . . . . » Colonna vertebral e : linfog r an11lomatosi » Dolori cardiaci : c ura . . . . . . . . . . » Emottisi: diagnosi e trattamento . . . » _Epigas tralgia . . . . . . . . . . . . . . » Fegato: importan za n el ricambio idrico » Femore: idalidosi: trattam. . . . . . . » I•'orze Sanitari.3 con1batt entie risl e Giu rispruden za sanitaria: qiiesiti

. . . .

» »

1780 1781 1790 1774

1788 1761 1785 1788 1777 1776 1777 1790 1789 1792 1791

Ipertensione: tensiofobia e psicot erapia. Pag. 1779 Laringitj tubercolari: patogenesi, evoluzione e cura . . . . . . . . . . . . . » 1776 Osteite tubercolare 1nultipla cistoide . . » 1788 Osteiti tubercolari: cura col metodo di Orr . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1789 Osteomielite cronica: epitelioma consecutivo . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1788 Pleuropatie nell 'Escrcito . . . . . . . . » 1783 Sindrome di Hand-Schiiller-Christian )> 1770 Sostan ze stup efac enti: disciplina . . . . » 1792 Unghie· rosa . . . . . . . . . . . · · · · » 1791 Vaccinoterapia nelle malattie i11fcttive » 1781 Urine : ricerca dello iodio . . . . . . . . » 1791 Vino: . amarore dal punto rli vista igie1790 nico . . . . . . . . . . . . . . . · · · >> •

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C.

FRUGONI,

(DA

MORBO DI VBRLHOF), pag. 95. VII. EoJ!MA POLMONARB ACUTO BD EMORRAGIA SUBARACNOIDEA IN SC'GGElTO PRECEDENTEMENTE SANO, pag. 123. VII 1. SPIROCHETOSI ITTI!.RO•EMORRAGICA IN TABmco, pag. 145. IX. AsCBSSO POLMONARE llFICO CON PBRFORAZIONE AL CAVO PLEURICO E X. NEFROSI LIPOIDEA, PIQ,PNEUMOTORACE CONSENSUALE, pag. 167. -

Le malattie infettive in Italia. 12-18

Ramm~ntiamo a tutti i noatri lettori, l'Opera:

CARDIO DA CORONARITB SINISTRA, DI NATURA LUETICA, pag. 77. VI. LOSI GLOBALE IPERPLA5l ICA SEMPLICE E MIBLOSl·GLOBALB APLAmCA

CRONACA EPIDEMIOLOGICA

5-11

[ANNo XLI, NuM. 45]

A. Pozzi, resp.

Red . capo. Ron1a - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


ANNO XLI

Roma, 19 Novembre 1934: ·XIII

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 4:6

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : V. Puddu: Un caso di sclerodermia

eon c alcilficazione operato di parat iroidectomia. Osservazioni cliniche: G. Pittiani: Ascesso polmonare in luetico. Trattamento broncoscopico e cura speciif ica. Guarigione. sunti e rassegne : MALATTIE INFE'l'TlVE : u. Reitano : Le attuali conoscenze sulle mal a.ttie del tifo esantematico. - M. Gioseffi: Febbre da pappataci. - GINECO· LOGIA : R. Beckers : La ginecologia del •m edico pratico. - N. Kissling: Il tricomonas vaginalis e sua importanza in gine~ologia. Divagazioni: La psiJana.lisi e la guerra. Corrispondenza tra. Einstein e Freud. Notizia bibliografica. 1 congressi Nazi~nali di Medicina e Chirurgia : XL Con·

gresso della Società Italiana di Medicina Interna. XLI Congresso della Società Italiana di Ohirurgia. Appunti per ìl tnedico pratico: DALLA PRATICA CORRENTE: G. Perardi: Le frattur e dello scafoide del car<po. -

NOTE E CONTRIBUTI (:LINI CA MEDICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI

Direttore: Prof. C.

ROMA

~..RUGONI.

Un caso di sclerodermia con calcificazioni • operato di paratiroidectomia. VrrTvRIO Punnu. La question e delle sindromi cliniche da iperparatiroidismo è all 'ordine del giorno. In ta pporto a tale problema l 'osservazione di un caso di sclerodermia con calcificazioni multiI"'le, offre l'occasione per qualche considerai.ione sulla forrna morbosa presente nella malata e sul trattamento a cui essa fu sottoposta. Già da tempo era stata constata.ta nella sclerro-der1 nia la non rara esistenza di disturbi del Jllul abolismo calcico (alterazioni osteo-articoIari , forme con calcificazioni) : Pautrier e Zorn e contern poranearnente Naegeli (1929) fecero notare la notevole frequenza del reperto di una ipercalcemia negli c-A;lerodermi-

l

CASISTICA E TERAPIA : Sulla questione della periton ite . cosi detta senza perforazione della cistifellea. - Le lesioni del fegato dovute al tetracloretano. - Su un caso di ttllID.ore ipern efroide nel fegato. - Chirurgia del cancro della papilla di Vater. - Adenoma della cistiifellea. - Un'applicazione ter~peutica rara del me· todo di Meltzer-Lyon. - L'efedrina in terapia e sopratutto negli stati di choc negli epato-biliari. - MEDICINA SCIENTIFICA: Nuove ricerche sui 1p arassiti malarici. - IGIENE : Intossicazione professionale pel tricloroetilene. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Ri~oste a quesiti per questioni di massima. Nella vita professionale : Cronaca del movimento prof ession a l e. - Conco rei. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

ci. Il dato fu confermato da Jung e Chinassi Hak.ki. Basandosi su tale reperto e sulla conoscer1za della frequente associazione di alterazioni anatomo-clini che riferil)ili a disturbi del metabolismo calcico e collegando questi fatti con le recenti n ozioni sulle sindromi i1pierparatiroidee, Leriche e Jung (1913) praticaron9 le prime paratiroidectom ie in malati di tale affezione con ottimi risultati. Nella tab,ella che s8gue sono raggruppati i casi di sclerodermia operati di asportazione o di soppressione funzionale di paratiroidi , cl1 e potemmo riscontrare nella letteratura. CASO PERSONALE .

T. llosa, di anni 44, ricoverata in Clinica il 12 maggio 1933. Nessun dato degno ·ai rilievo nella sua nnAm nesi famili are. Le mestruazioni, iniziate a un (li r i anni di età sono sempre stat e regolari per Cfllél n lità e qualità, talora bimensili. Ebbe una gravi rlnn za normale. Abitudini di vita ed alimenlazion r regolari . Nel ~)15 el)bero inizio disturbi vasomotori a carico ' r· l lc dita d i ambedue le mani , consistenti i11 r nsfitti che, scarsamente doloro~e . Dopo 4 an 11 i i I ale sintomatologia, che era sempre più


cc JL POLICLJNICO »

1802 c6 N

~ .,.. i:= ~

m--

~ UM.

-

Q)

o

Reperto operat.

Risultato

11,3

Para Liroidect. (1 P.)

f\1iglioramcnlo transitorio

P. norm.

3 m.

Id.

Ottimo dura l.

Id.

12 m.

C1'

(,)

o

·L eriche e Jung F. , 34

2

Id . id .

F .,. 32

10,5

3

Id . id .

F ., BO

11,2

Resez. art. tir. i. d.

Guarigione

4

Id . id.

i.i'. ' 34

11,5

Paratiroidect. (1 P. ) e simpatect .

Mig'lioramen l o

5

Id . id.

F., 57

11,0

Id.

Id .

Id.

p

6

Id. id.

?

11,0

Id.

Id.

là.

p

-

Id. id.

i)

?

Moulonguel

?

Guy-Laroche e Gregoire

'

9

10

Id. id.

11

~fathieu,

+

i)

Pi- F., 61 nard, Fiehrer

11,8 ?

+

9,8 2 mesi dopo l 'interv. ?

12

Ballin

13

Cutler

14

Dònati

fi,.' 22

15

Paggi

rvI., 42

46]

Inte rve nto

· - .'-' C)

al

1

XLI,

....

~

Autore

[ANNO

15 m P. nOTffi.

p

Nullo

Nullo

?

Id .

Adenoma

15 m.

Miglioramento transi torio

l>. n orm .

p

Id.

Id .

Id.

Paratiroidect. (2 P .)

Id.

Id.

11 m .

Miglioramento

p

p

Paratiroidect. noma)

(ade-

Par a tiroidectomia

Paratiroidectomia Paratiroidectomia e simpatect.

Id.

14,0

Paratiroidect. (2 P.) e sez. 2 art. tiroid.

~1iglioramen to

11,5

Legat. 3 art. tiroid.

Nullo

evidente nella stagione invernale, si ebbe, come esito di una crisi angiospastica particolarmente grave, la cancrena di due falangi distali della mano sinistra, che vennero amputate. Fu posta la diagnosi di morbo di Raynaud. La malata in seguito, per consiglio medico, mutò soggiorno stal»ilendosi in località a clima più mite: da allora non vide più comparire disturbi di tal sorta. Nel 1927 iniziarono fenomeni dolorosi a carico delle grandi articolazioni, estesi poi anche alle piccole: le arficolazioni, che erano colpite saltuariamente, presentavano dolore, tumefazione, e limitazione del movimento: tali fenomeni erano accompagnati da modici rialzi febbrili. Questi episodi che si succedevano allora ogni 15-20 giorni, con interposte tregue di benessere nelle quali le articolazioni colpite tornavano normali, si andarono in seguito attenuando per intensità, divennero afebbrili, furono separati da intervalli più lunghi : non cessarono però mai del tutto. Le articolazioni offese, mentre ali .inizio tornavano completamente normali dopo ogni accesso, cominciarono in seguito a presentare a poco a poco deformità persistenti e limitazioni stabili d ella motilità. Tali disturbi permanenti si ebbero dapprima alle ginocchia ed ai gomiti: solo più tardi si insediarono an ch e nelle mani , le cui dita assunsero

P . .norm.

3 m.

transitorio 2 m.

a poco a poco una posizione fissa di flessione palmare co'l lieve deviazione ulnare. Contemporaneamente allo stabilirsi dei disturbi articolari, comparvero anche,, assai lentamente,' alterazioni del trofismo cutaneo al volto e alle mani: la cute si fece liscia, tesa; le rughe e le pliche naturali si appianarono : si ebbe in conclusione lo. stabilirsi in tali regioni di un quadro di sclerodermia, non accompagnato da fasi edematose nè da disturbi secretori o sensitivi di particolare rilievo. La malata presentò inoltre durante questo volgere di anni due episodi morbosi acuti: nel 1930 una pleurite secca sinistra e nell'aprile 1932 una broncopolmonite acuta, ambedue ben sopportate e apparentemente guarite. ·L a malata presenta obiettivamente una facies dii aspetto sclerodermico: le pinne nasali sono sottili, affilate, le labbra assottigliate lasciano in parte· scoperti gli incisivi superiori. La cute delle orecchie è assai sottile, i lobuli quasi scomparsi. La pelle, tesa e lucida, è di colorito pallido, di consistenza normale, normalmente grassa, non iperidrosica, non aderente ai piani profondi. Chwostek assente. A carico d elle mani il quadro sclerodermico è assai più n etto : le dita affu solate verso l'estremità distale, sono coperte di cute liscia, tesa?>


--[ANNO XLI, ~ lJj\ [. 4GJ

SEZIONE PRATICA

lucente, aderente ai pi ani profondi sulle falangi n1ed ie e dis tali , qu a e là con qualch e di se pi telizzazio11e e qualcl1e cros ticina. Le ur1ghie so 11 0 sottili, incurvate, striate. ~011 vi è iperidrosi. Le dita sono fisse in flessioue palm are, e in lieve deYiazion e ulnare, solo il pol lice è scarsamente n1obile. Le arlicolazio11i d elle clila n on son o deformate, salvo ch e per una sublussazio11 e metacar po-falan ·· gea dell 'indice S. Mancano le falangi dislali del1'indice e d el medio S. Dell e altre articolazioni j} g i11occhio destro e ambedue i g·omiti h a11110 unu inotiliLà limitata ;

Numerosi calcoli nella cistifellea. Presen za di una calcificazione al! 'altezza d ella lV L.

F1G.

1. -

il ginocchio sinis tro è anchilotico in semiflessione. 'Iutte queste articolazioni sono ingrossate e si palpano ispessimenti di consistenza fibrosa attorno ai capi ossei e alle capsule e una piccola rilevalezza di consistenza ossea a carico d ella faccia anteriore di ambedue le rotule. Il gruppo muscolare posteriore de11a gamba S. è ipotrofico e di consistenza fibrosa. Alle articolazioni dei gomiti , sopra il becco del1'olecranon si palpano due piccoli nodi duro-fiJ)rosi , non aderenti alla cute nè ai piani profondi, non dolenti . L'esam e degli organi interni no11 mette i11 evidenza nessun dato d eg110 di nota, ove si eccettui che a carico d el torace si apprezzano in sieme ad una ipofonesi diffusa su tutto l'ambito respirato. rio numerosissimi rumori di sfregamento brevi e rudi , specialmente numerosi verso le basi. Quadro ematologico n ormale, ove si eccettui una eosinofilia del 7 %. R . W ., M. T. R. , K. R., negative. Glicemia 0,85 %a, Uricoemia mmg. 3,60 % cc. Calccmia (metodo Melli) mmg. 11,55 % cc. Pressione arteriosa (Pach on) : omerale 110-60, tibi ale J20-65. Indice oscillometrico: omer ale (D. e S.) 13,

1803

Libiale (D. e S.) 8, se11za alterazio11i di forma dell 'oscillogran1n1a. Ì\fetaboli mo b asale + 5. Esame capillaro3copico: al Jiml.>us ungu eale an se lunghe, n on nun1erose, ectasiche. Visibile la corre11 le a tipo gra11uloso, quasi a rosario. Al polso aiJ se piccole, sottili, scarse cii n u1nero. ~ visibile qualch e maglia del plesso Ycnulare. Agli arti inferi ori (limbus ungu eale e dorso del piede) anse breYi, spastjch e, intreccia le e co11 torte. L 'inclagine radiologica m ette in evid en za oltre ad un r eperto cl i n e lta calcolosi biliare (fig . 1) , la presenza di ur1 g ruppo di calcjficazioni irregolari

F1G.

2. -

Calcificazione all 'altezza della IV L.

localizzate alla radice del mesentere (figg. 1-2), e una grandissima quantità di mi11ute calcificazioni pleuriche alla base di amb edue gli emi toraci (fig. 3). In guanto alle alterazioni osteo-articolari esse radiologicame11te sono m olto m eno gravi di quanto potrebbe far pen sare lo stato anchilotico di quasi tutte le articolazioni. Esse son o caratterizza te in generale d a un certo grado di decalcifi cazion e che si Yede speoialm e11te n elle ossa delle estremità, sen za però ch e sia interrotta o minimamente alterata la fin e trama delle ossa stesse . Le varie articolazioni mostran o da un massimo di vere e proprie sublus5azioni con erosione dei capi articolari (visibjli n elle articolazioni interfalangee delle mani) ad una con1pleta e perfetta integrità rtella articolazione (per esempio l 'articolazione del gomito). In altre articolazioni come p . es. in qu e~­ la del ginocchio si osservano vere e proprie produzioni osteofitiche che d eformano i capi articÒlari e ch e alterano i con torni d ella rotula . Oltre a questi fatti, si 11otano depositi calcarei nei punti d 'inserzione di vari tendini e un aumento del! 'opacità delle capsule si11oviali. Non sono visibili altre con cr ezioni calcaree specialmente sottocuta-


• 1804

<<

JL P OLICLINICO »

i1ee i11 corrispondenza dei noduli che si palpano all 'esame esterno. B invece netta111ente apprezzabjìe la calcificazione di un breve tratto dell 'arteria poplitea destra (fig. 4). Il 17 .maggio 1933 (operatore prof. P. Valdoni) vt 11ne asportato un nodulo della grandezza di 111m. 4 x 3 x 7 situato a ridosso della superficie esterna inferiore del lobo destro della tiroide. Al1'esame istologico il nodulo asportato apparve formato di tessuto para tiroideo del tipo a cellule fond amentali, di aspetto normale (fig . 5). Li'esame di un fra1111nento di tessuto tiroideo asportato durante l 'interve.nto, climostrò l 'esistenza di una notevole iperplasia connettivale, con fcr111azione di noduli di co11nettivo e con qualche <leposizione calcarea (fig. 6) . Nei gior11i immediatamente successivi all 'inter,·pn to si osservò un arrossamento del volto della inalata che d 'ordinario era di colorito pallido. Tale n1ig·liorala vascolarizzazione - che in un primo tt mpo si potè attribuire a qualche rialzo termico post-01)eratorio - si n1antenne in seguito e per8.is te tuttora a distanza di dieci r11esi. Il 23 maggio cotnparve improvvisamente una contrattura alle mani , che rapidamente si dileguò. Per qualche giorno si potè provocare un Cl1wostek. Non si ebbero però affatto disturbi tali da giustificare l'impj ego di una terapia antispasrnofila. All 'inizio dell 'agosto si cominciò ad osservare t1n lieve miglioramento della motilità delle ginoccl1ia , e tal.e miglioramento continuò, sempre lentissin10, jn seguito: tanto che a distanza di cinqu e mesi dall 'intervento, il gi11occhio S., che pri1na era completamente anchilotico, aveva una mo1ilità di circa 20° ed il ginocchio D. aveva ragg iunto una motilità quasi norn1aJe. Il migliora1n e11to si arrestò in seguito, ed oggi (dieci mesi (]opo l 'intervento) la motilità articolare non ha ulterior1nente prog·redito. Per quanto riguarda i ·fromiti invece non si è avuto nessun aumento della 1notilità. A11e mani forse le clita hanno acquit: l_ato u_na motilità lievissimamente maggiore. Lia1 spetto della cute che si è modificato al volto acquistando un colorito roseo e un aspetto meno levigato, non è affatto mutato sulle mani. Nessun mutamento si è avuto a carico dei noduli sottocutanei e delle deformità articolari. L'esame radiolog-ico ripetuto per intero a distanza di 5 mesi e di 9 mesi dall'intervento non ha posto in rilievo nessuna modificazione del quadro offerto dal primitivo esame. La calcemia ha avuto il seguente comportamento : 5 luglio, 9,40; 5 agosto, 10,10; 16 ottobre, Il.

COMMENTO. Il caso ora descritto , che p.resenta l'associazione di una sclerodermia con lesioni articolari di tip,o prevalentemente fibroso, caìcificazioni multiple e una pregressa sindrome di Raynaud può essere ravvicinato alla sindrome descritta nel 1910 da Thibierge e Weissenbach, e. della quale M. Basch ra.ccolse ne] 1913 46 c~ si (sclerodermia con calcificazioni) T1 dato per cui il caso presente non rientra perfettam e11te nella sindrome di Thibierge e Weissenbach ·è C(lStituito dalla mancanza di calcificazioni sottocutartee, che sono invece presenti

lANNO

XLI,

NUl\[.

46]

nella grande r11agg·ioranza dei casi di tale sindrome. Quanto alltl. sintomatologia angiospastica, culminata con la cancrena secca delle due faJangi, e alle lesioni articolari, esse son state (lescritte ambedue con grandissima frequertza sia nellai sclerod·e rmia semplice che nella forma con calcinosi. ' lenendo or.a alla ·questione etio-patogenetica della sindror11e i11 parola, la sua conness1o·n e co11 una iperfunzione paratiroidea potrebbe essere discussa in base ai .seguenti arg·omenti, tratti da]lo studio della letteratura e del caso personale : I ) dati di orcline cli11ico. Se la sclerodermia semplice è stata riportata a iperfunzione r~aratiroidea (.f ung e Leriche) è certo che tra le forme asso·c iate, la sindrome di Thibierge e '\Teissenbach è quella che dà la dimostrazione inigliore di tàle possibilità: in essa infatti esisLono, oltre alle lesio·ni. cutanee , anche quelle o.lterazio11i a11aton10-c]iniche che vengono cor11unemente riferite a tale disfunzione ( decalcificazioni ossee e calcificazio·n i metastatiche). L 'osservazione frequentissima di una sindrome di Raynaud sembra appoggiare· ancora tale ipotesi. Benchè n el morbo di Raynaud la cal cemia sia normale (Jung) tuttavia sembra possibile un cerLo rapporto tra iperfunzione par atiroidea e stati angiospastici . (Tentativi di Leriche e Jur1g ; casi di mo-rbo di Biirger operati di para tiroidectomia da Bastai e Dogliotti: conclusioni di Donati). Per quanto riguarda la co·e sistenza delle alt erazjoni articolari, volendo trarre da tale fatto C[t1alch e :-irgom·ento in favore o contro l 'ipotesi ùiscussa, ricordiamo, con Donati, che « questo è uno dei ·~apitoli più controversi nei rapporti con la [)atologia paratiroidea n e che a tale riguardo <e le p.a ratiroidi si comportano differenteme11te da caso a caso ». È certo però ch e molti Autori hanr10 voluto vedere, specialmente nelle forme di fibrosi periarticolare un rapl>Orto CO·n l 'iperparatiroidismo e che non pochi di essi hanno avuto b-rillanti riEJultati da interventi conforn1i a tali vedute. Il caso che è oggetto di questo la·v oro, presenta al completo sclerodermia, calcinosi, fat1j JJngiospastici, e artropatie a ti1po di periartrite fibrosa con scarsi fatti ossei: esso è quindi clinicamente riportabile al quadro che si '' voluto VP-·dere con1e m·e glio connesso con llJ 1a iperfunzione paratiroidea. 2) comportamento del~a c01lcemia. Si è già visto c·h e secondo Pautrier e seco·n do Jung o Chinassi Hakki si riscontra con grande frequenza ipercalcemia nella sclerodermia semplice. Tuttavia sono tutt'altro che rari i re-


f_.\ xNo XLI, .Kui\r. 46]

1805

SEZIONE PRATI CA

A28 •

a

'

3. - ~umcrose fini calcificazioni p1euriche alle basi di ambedue g li emitoraci.

FIG.

Frc. 5. -

lJt.traliroicl e.

F1 G.

4.

Calcifj cazione d ell ' arteria poplitea D.

Tiroide. Pre e 11za cli inf11tra li ])Ur' icellulari e cli un n od u lo co nuelli,ale con calcifi. . caz1on1.

F1 0.

6. -

-


1806

« IL P OLICLINICO »

perti di calcemie nor111::lli o anche subnormali · ir1 tale forma. Per quanto riguarda ]a sindrome di Thibier g e e Weisse nb·a ch , M. Basch, che ha approfondite l'argomento, conclude p€r una frequenza forse predominante di forme 11ormo- o ipocal . cemiche. N011 sen) bra c1uindi che da tale argomento si possano tra rre cor1clusioni in favore o corttro l 'i1>otesi discussa. Nel caso presente la c.fllcemia era, ro111e già si è visto , ai limiti n1assin1i della r1orma . .F orse rnaggiore importa11z.a avrebbe a tal e riguardo la determinazione del metab,olismo calcico: esso fu tuttavia eseguito soltanto in pochissin1 i casi di sclerodermia (Donati, Paggi) e mai, per guarito ci consta , nella forma con calcificazio11i. 3) rept?rti e· risultati operatori. Eccetto che nel caso di l\1oulonguet, il reperto operat(>rio fu sempTe, come anche nel caso presenre , di ìJaratiroidi anatomicamente norma li . I ris11Jtati migliori sono vantati da Leri cl1e e Ju.ng: essi sarebb·ero stati ottenuti sia con asportazione di paratiroidi cl1e con legatura di arterie o con opcr azit)11i combinate paratiroidee-simpatiche . Lericl1e afferma che queste ultir11e vanno ri ser vate ai casi associati a dist11rbi -vascolari . Altri ..i\..utori hanno osser,,ato migliorame11ti lr.ansitori (Guy-Laroche, .D onati). P er quanto rig11ar<la le forme associate a calcificazioni, dei tre casi operati , in uno di essi (Moulonguet) non si ebbe nessun risultato (e va· notato che questo proprio è 1'unico caso nel quale si sia risco 11trato un adenon1a). Mathieu , Pinard e fl..,ieher ottennero invece un migliora1ne11to. che· sen1br:i p er~istere da vari mes i. Quanto al caso presente , in esso i risultati non furo110 del tutto i1egativi: per quanto rig·uarda la sclerodern1ia si eb·b e sicuramente un mìg li oran1enlo d ell 'irrorazione e d el trofi ~1no cutaneo a 1 volto; e quanto ai fatti articolari si ebbe un lieve aumento di motilità alle ginocchia: tali fatti p er sistono tutt 'ora , a distanza di dieci mesi dall 'intervento. Tuttavia questo miglioramento, se può avere un. qualche interesse dottrinario: no11 è certo tale da pot-e rgli attribuire valore pratico: la malata non ha affatto mig·liorato la sua d eambulazione; il trofismo cutaneo e articolare delle sue mani è sempre nell e condizioni in cui si trovava l)fima d ell 'in terve11to , e la sua maschera facciale per1nette se nlpre di porre a prima vista la diagnosi. Il quadro r adiolog ico delle alterazioni ossee e dell e calcifi cazioni viscerali non è per nulla mutalo , anche a di s tanza di mesi dal] 'interv·ento.

[ANNO

XLI,

.Ku~1.

46]

Pur tuttavia la ca1cemia della mal at a si è abbassata netta1r1e11t e dopo la paratiroidecto mia; per risalire però lentamente in seguito al valore iniziale, del resto quasi nei limiti normali: fatto questo g ià ripetutamente osservato. Si cadrebb·e for~ c n ell 'i11verosimile volendo affermare ch e il n1iglioramento d ella malata si è limitato al periodo di tempo nel quale la cal cemia è rima s ta ba ssa , i)er arrestarsi 1:oi nl successivo innalzam ento di essa P È arduo decidere in tal sen so, tanto più che le calcifi car io-n i viscerali le quali avrebbero dovuto pre. umib-ilmente per prim e rispondere alla nuova condizione metab·olica, non mostrarono i113i r.essuna ·variazione. A ogni modo bi sognerebbe allora pensare che l'operazione praticata sia stata insuffi ciente, in quanto una pronta su1:>pJenza ft111zionale si è potuta avere da parte clelle altre paratiroidi rimas te intatte, e che pertanto si sarebbe avuto un mirg lior esito co11 una più larga asportazione. l\if a sappiamo che Leriche ottenne risultati ottimi con l'asportazione di un'unica ghiandola. 4) dali cli ordine sperimentale. Seyle ottenne con iniezione di paré\tormone nei ratti ·aree di fibrosi cutanea simile alla sclerod cr11 umana con dep·ositi calcarei nelle zone necrot iche. Parrebbe questa una solida base sperin1e11 ta]e :1 favore della patogenesi paratirvid e·1 cle]la scleroder1nill. Tuttavia ricerche personali di controllo ripetute in un lotto di giovani ratti con paratormone Lilly secondo la tecnica indicata da Seyle, non hanno potuto conferma re i I r e1)erto . Quanto invece alle calcificaz,Joni viscerali 1 n etasliticl1e, es...:€: sono s tate o·r mai riprodotte con somministrazione di paratormone da numerosi autori (Man d1 e l lebelh or , Austoni e Lapidari) . In definitiva, e dai dati d ella le tteratura e dall'esame d el ca _o i1resen te, semb-ra che il p ol er con clude re sul prohJerna che ha formato o.g.g·etto del presente lavoro sia ancora, vuoi per l ét scarsa statistica, vuoi per la difficoltà del t iroblema stesso , trop po arduo. È probabile che vi siano casi di sclerodermia , e tra questi i dati clinj r i , no.n ostante la finora scar sa e piuttosto sfavorevole statistica opera toria, indicano .quelli con coesistenti calcificazioni e con ipercalcen1ia , che possono fa' orevolmente rise11tire di una operazione paratiroidea. È molto verosimile che tanto mig liore sarà il risultato, qt1anto più largo sarà stato l'intervento, e quanto maggiore quindi la minorazione fu11 zionale ottenuta dell'attività ghiandolare ch e 1)robabilmer1te sosteneva la forma morbosa . 1


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SEZIONE PRATICA

RIASSUNTO. Viene riportato un caso di sclerodermia co11 artrite cronica e calcinosi (calcificazione mesenterica, calcolosi della cistifellea·, calcificazioni pleuriche, calcificazione di un tratto di una arteria poplitea, calcificazioni tiroidee). La m. f11 operata di asportazio11e di una paratiroide, che apparve istolog icamente normale. Seguì un lieve miglioramento, rapidamente arrestatosi. Viene discussa la possibilità della pato,g enesi ìperparatiroidea della sindrome. BIBLIOGRAFIA. AUSTON1 e LAPIDARI. Cit. cla DONATI. BALLIN M. Ann. Surg., 96, 649, 1932. BAscH M. Le syndrome de Thibierg e et Wei ssenbacli . Paris, Arnette, 1931. BASTAI P. e DoGLIOTTI G. C. Boll. Soc. Ital . Biol. Sperim. , 8, 417, 1933. l:UTLER. Cit. da JuNG. DONATI M. llelaz . al 40° Congresso della Soc. Ilal. di Chirurgia, 1933. GuY, LAROCRE e GREGOIRE R. Cit. da JuNG. JUNG A. Rapport au 42° Congrès français de Chirurgie, 1933. JuNG A. e CHINASSI HAKKI A. Rev. Chir., 537, 1932. LERICHE R. e JUNG A. Bull. et M. Soc. Nat. Chir., 609, 1931. MANDL F. e UEBELHOR R. Zbl . Chir., 40, 68, 1933. MATBIEU P., P1NARD M., F1EHRER A. Bull. et M. Soc. Méd . Hop. , 1644, 1932. MouLoNGUE'r P. Bull. et M. Soc. Nat. Chir., 57, 1529, 1931. NAEGELI. Cit. da J uNG. PAGGI B. Policlinico, Sez. Chir., 41, 371, 1934. PAUTRIER L. M. e ZoRN. Bull. Soc. Franç. Dermat., 9537 1931. SEYLE H. J . A. M. A. ' 99, 108, 1932. 1'HIBIERGE G. e WEISSENBACH R. J. Bull. et. M. Soc. Méd . Hòp., 10, 1910. Ricordiamo /'Importante pubblicazione: Prof. PIETRO SISTO direttore della R. Clinica Medica dell 'Università di Modena

Malattie da lesione delle paratiroidi Ne riportiamo l'Indice: Introduzione. - Cap. I. Ricordi di anatomia. A) Ana, Cap. IL Fisiopatologia !tomia m a croscopica. B) Struttura. delle paratiroidi. - Cap. III. Sindromi ipoparatiroide6 sperimentali. A) effetti clinici della paratiroidectomia. B) Ef, fetti biochimici della paratiroidectomia. C) Effetti anatomopatoJ~, gici della paratiroidectomia. Cap. IV. Sindromi ipoparat1.roidee nell'uomo. - Cap. v. Forme cliniche della tetania. A) T etania cosidetta idiopatica. B) T etania da iperventilazione. C ) T etania da bicarbonato. O} Tetania da fosfati. E) T etania postrachitica . Cap. VI. Sindromi iperparatiroidee sperimentali. A) Innesti di paratiroidi. 1) Sorte degli innesti. 2} Effetti degli innesti di p a-ratiroidi. B) Azione degli estratti pa'. ratiroidei. r) Effetti di una dose unica di parato-rmone. 2) Effetti .del trattamento continuato con estratti paratf.roidi. C) Rapporti fra paratiroidi e vitamina D. - Cap. VII. Applicazioni terapeuti Dhe degli estratti paratiroidei. - Cap. VIII.. Para~i­ .roidi e malattie delle ossa. A) La malattia -ossea dt ReckJtn, gha'l!len (osteite fibrocis tica; osteodistrofia fibrocistica). 1) La sinto, tnatologia clinica. 2) L'anatomia patologica. 3) Interpretat,ione pato, g enetica. - Ca·t;>. IX. Paratiroidi e artropatie. Cap. X. Pa· .ra · iroidi, sclerodermia, cheloidi. - Cap. Xl. Paratiroidi e malattie varie. - Cap. XII. MetabOlismo del calcio e

su 1i rapporti con la clinica. -

Bibliografia.

Volume di pagine 120. Prezzo L. 1 6, più le spese postali di -spedizione. Per g li a bbon:it • al « Policlinic-o », sole L. 1 3, 5 O in porto franco. Jn v1are V aglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale, Succursale diciotto. Roma.

1807

OSSERVAZIONI CLINICHE DIVISIONE !VIEDICA DEGLI SPEDALI C IVILI DI BRESCIA

Primario : Prof. G. L. SACCONAGHI.

Ascesso polmonare in luetico. Trattamento broncoscopico e cura specifica. Guarigione (1). DoLt.

G1o vA.Nt\ 1 J) 1TT IANI ,

aiuto.

In ordu1e a criteri di cliagnosi e di cura delle affezioni ascessuali del polmone~ che presentai al Congresso della Società lta!liana di Medicina Interna, Pavia , 1933 (2), nella Division e Medica , trattiamo g li ascessi polmonari, ch e ne offrano la indicazione, con broncoscopie di.agnostiche, cui fa seguito, se del caso, il trattamento broncoscopico curativo . Grazie all.a competenza specialistica del Prof. L. Pietrantoni , Primario Otorinolarjngoiatra degli Spedali Civili, e all 'ausilio del Prof. O. Alberti, Primario Radiologo, si verifi ca in pieno la collaborazione fra il medico intE:Jrnista, il broncoscopista e il raidiologo; e le forme ascessuali del polmone hanno iJ trattamento medico e chirurgico più appropriato. 1 Fra i casi che ebbimo ad osservare, presento brevemente alla Società · Medica quello di un ascesso polmonare del lobo superiore sinistro i11 un luetico. In esso potemmo rilevare diversi elementi che io fanno meritevole di considerazioni cliniche e lecniche-specia listiche. F . Angelo, di 56 anni, con tadin o, di Mazzano, coniugato. Entra il 2-9-1933. L 'anamnesi familiare e l 'a1l amnesi personale ren1ota sono negative. Nega malattie pregresse e 11 ega jnfezioni veneree. Afferrna di essere malato da circa tre settimane con fe bbr e a tipo continuoremittente con abbondante espettorazione di catarro, che si è fatto dopo pochi giorni fetido. Accu sa senso di oppression e respiratoria e di peso al torace anteriormente. Dolori diffusi con stanch ezza, anoressia, surlorazione. L 'esam e obbiettivo fa rilevare: malato in cond izioni generali decadute, con coscienza con ser' ata. Costituzione: norn1otipo. Colorito bruno-pall iclo, con cute umidiccia. I,ieve cianosi ai prolabi; Jjng u a impatin ata, umida ; alito fetido; dentatura cariata. Voce rauca, velata. Cuore: limiti norrr1ali, tonj ritmici, un po' deboli , ma netti. Torace: respiro costale superiore, con deficiente m obilità dell 'emitorace si(1) Comunicazione detta alla sedula della Società Medico-Chirurgica Brescia11 a del 20-2-1934. \'enner o pre~entat i l 'amn1 alato e le rad iografie ci-

ta le n el cor so della r elazione. (2) Prof. L. PIETRANTONI e dott. G. P1TT1AN1. Del valore diagnostico e i erapenlico della broncoscopia nelle affezioni ascessuali rlel polmone. Atti del ÀXXIX Congre so di Meclicina Irlterna, Pavia, 1933,

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1808

«

[ANNO XLI, NUJ\'[. 46].

IL POLICLINICO >>

Ttistro; fremito vocale tattile rinforzato nella metà superiore di sinistra, anteriormente. In queste regioni: ipoionesi timpanica; ed all 'ascoltazior1e: respiro scarso, leggermente soffiante, con qualche rantolo, a fini bolle, sonoro sotto i colpi di tosse. Addome: pianeggia11te, trattabile, indolente, con visceri ipocondriaci in sede nor'11ale. Agli arti: alle mani accenno di dita a bacchetta di tamburo, con regioni u11gueali leggermer~!.e cianotiche. Pressione arteriosa 100/30. Esame delle urine negativo. Espettorato di circa 400-500 eme. al giorno, che nel calice si divide in quattro strati; superiore schiumoso aereato · indi uno purulento, formalo da detriti nuotanti', ' d apparenza necrotica e che lentamente cadono come stalattiti attraverso lo strato sottostante; indi uno di liquido siero-mucoso; alla fine , una massa poltacea puriforme. Al microscopio si trovano nello strato inferiore, dei polinucleati alterati; flora microbica abbondante, multiforme, ba11ale. .,,. Una radiografia del torace (29799) dà doppia cavità ascessuale al lobo s11periore sinistro, con forte addensamento polmonare circostante. Reazioni di "'~assermann e di Meinjcke positive. Il 13-9-1933 esame dello specialista : « mucosa laringo-tracheale notevol1nente congesta ed iperemica, specie nella regione ipoglottidea. Diagnosi: laringite catarrale cronica » . Il prof. Pietrantoni, primario oto-rino-laringoiatra degli Spedali Civili, procede a broncoscopia con broncoaspirazione ed inietta 100 eme. di olio gomenolato all '1 %. Esame broncoscopico: « sotto anestesia pantocainica 2 %, si rileva la mucosa larjngo-t.racbeale, lievemente congesta, in particolar modo nella regione ipoglottidea. Sperone bronchiale e bronco destro normali; la mucosa del bronco sinistro appare invece notevolmente congesta ed edematosa per un tratto che va dall'inizio del grosso bronco di sinistra ad 1 cm. circa al disotto del bronco del lobo superiore sinistro. La penetrazione del tubo broncoscopico n. 7 nel bronco del lobo superiore sinistro 1 è notevolmente ostacolata dalla presenza di un processo di infiltrazione ed edema della mucosa rlel bronco che appare in alct1ni tratti lievemente granuleggiante. Il bronco però è mobile nei moYimenti r espiratori ed il st10 lume per quanto ridotto, non appare deformato. Dal bronco fuoriesce scarsa secrezione purulenta ». Pochi minuti dopo essere tornato coi propri mezzi a letto, dallu camera op~ratoria del reparto oto-rino-laringoiatrico, l'ammalato diventa cianotico, dispnoico e deve inettersi seduto per respirare ossigeno: il volto ed il collo sono tumefatti; la palpazione pern1ette di apprezzare il caratteristico crepitìo dell'enfisema sottocutaneo, che appare diffuso alla cute del volto, del collo e del tronco fino agli ingu,i ni ed agli arti superiori fino ai polsi. L 'enfisen1.a cutaneo fino dal giorno dopo va regredendo, pur residuando quanto risulta da una radiografia (29949) del torace, che fa dire al radiologo : opacame-p.to del lobo ~u periore sinistro ( ascess~ polmonare) diffuso enfisema sottocutaneo e degli interstizi muscolari. Il 21-9 il diario registra che l'enfisema sottocutaneo è q1u asi scomparso. Nel frattempo viene iniziata terapia specifica con novarseno-benzolo. La disfonia va regredendo e la voce è più alta; le condizioni generali sono migliorate e l'espettorazione è discesa a 300 eme. nelle 24 ore. Il 29-9 nuova broncoscopia con bron.coaspirazione ed iniezione di 50 eme. di olio go-

menolato all '1 %. Il 5-10 nuova broncoscopia con broncoaspirazione ed iniezione di olio gomeno1ato; idem il 13-10. Il 18-10 una radiografia del tor~ce (~325) ~ostra una regressione del quadro rad1olog1co dell ascesso polmonare. Il 28-10 broncoscopia con broncoaspirazione, Javaggio ed instillazione di 100 eme. di olio gomenolato. Il 1° novembre: broncoscopia. Il giorno 8 novembre finisce la prima serie di novarsenobenzolo (gr. 5,20) . Nel frattempo le condizioni generali seguono un ritmo di miglioramento progressivo. L'ammalato· si alza, mangia, si reca e tor11a dalle broncoscopie· coi propri mezzi. Localmente l'ascoltazione dà una climinuzione dell'intensità e del numero dei run1ori patologici. L'll novembre una nuova radiografia (30561) confrontata coi precedenti reperti mostra il declinare dell'intensità del quadro ascessuale. Il 13-11 i1uova broncos<;opia; il 17 altra. broncoscopia; in questa il broncoscopista fa scrivere nel diario che il pui:; si drena bene. Il 20-11 il broncoscopista dice : pochissimo pus. Il 2-12 in. t1na nuova broncoscopia: cc secrezione ridottissima ». Il 5-12, prima di riprendere la cura di novarsenobenzolo, si eseguisce sierodiag11osi di Wassermann che riesce dubbia, la l\Ieinicke è invecepositiva. Il 13-1-1934 b,r oncoscopia: il malato risulta clinicamente e localmente guarito; scarsissima secrezione bronchiale : inucosa della trachea e dei bronchi leggermente iperemica: il bronco del lobo superiore di sinistra è pervio Altre duebroncoscopie per confern'lare la g·uarigio11e avvengono il 17 ed il 22 gennaio: il 25 gennaio finisce la seconda serie di novarse11obenzolo (gr. 6). Nel febbraio 1934 una radiografia (31511) dà il reperto di « esiti di ascesso poln1onare del lobosuperiore sinistro ».

Una prima osservazione: i broncoscopisti di più larga esperienza, ritengono che gli ascessi polmonari dei lobi superiori non so·n o i più indicati per un trattamento broncoscopico; il nostro ammalato era in condizioni generali gravi e due erano, all'indagine radiologica, lecavità ascessuali del lobo· superiore sinistro. Tuttavia ritenni che una broncoscopia diagnostica fosse indicata, anche perchè la regola non· è assoluta, co,m e il ~uccesso della cura h a infatti dimostrato. Mentre leggo alla Società Medica queste note, ab1bi.amo in reparto, in corso di trattamento col Prof. Pietrantoni, appunto un ascesso polmonare del lobo superiore destro" consecutivo ad un'estrazione di framn1.ento osseo di pollo dal terzo superiore de11 'esofago, dove 1e difficoltà tecr1iche p'e r disostruire il bronco di drenaggio sono tali da non offrirci ancora, dopo tre broncoscopie, alcun elemento per riten.ere che la nostra op,e ra serva, a rendere libero il drenaggio dell'ascesso per le vie na tt1rali del h·r onco . Il malato che presento, era, è vero , un luetico; però si trovava nel perio do fra la terza e: la quarta settimana d.all 'i11sorgenza del n1 ale, che è il periodo ottimo per il trattamento broncoscopico di diagnosi e di cura. Non solo; ma non era ancora comparsa la vorrlica. che·,. 1

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1809

SEZIONE PRATICA

quando avviene, indica che le condizioni anatomiche sono favorevoli allo svuotamento spontaneo, .per le vie naturali, in modo talvolta risolutivo. D'altra pa.r te il nostro malato presentava la forma di ascesso polmonare a decorso st1bacuto, ch e i broncoscopisti più sperin1entati (Chevaliar-.Jacl(son (1), Soulas) rite11gono avere le più nette indicazioni per il trattamento broncoscopico. Non solo: ma1 quelJo che è i] trattamento d.i 3.ttacco per indagare sulle cond jzioni (lelle vie bronchiali è ancl1e un tentativo di disostruire il b·r onco di dre11aggio, il che sensibiln1ente migliora le condizioni generali del paziente e .p ermette di ri<~orrere con tranquillità in seguito, a cure mediche o chirurgich e più aggressive. Ed infatti fin dalle prime broncoscopie la !fnucosa del bronco di drenaggio del lob·o superiore si decongestionava, e potemmo seguire il miglioramBnto delle condizioni gen.erali del 11aziente, la discesa della temperatura. la di111inuzione dell 'e~pettorazione ed il rischiararsi {iel quadro radiologico. La nostra linea di condotta è stata quella di continuare col tratta1 nento broncoscopiro e con la sorveglianza me-· dica assidt1a, sia in vista di una ricaduta, cosa, · e non probabile, possibile, sia in vista di evitare il costituirsi di dilatazioni bronchiectasi.che, che sono il reliquato più frequente degli ascessi polmonari ~linicamente g uariti . 1

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** Due parole per quanto riguarda l'enfisema sottocutaneo. Quando insorse, ci siamo posti il quesito· della patogenesi: si doveva mettere in rapporto ad una soluzione di continuo forlTna tasi durante la broncoscopia nella mucosa l1aringo-tracl1eale? Sì. Infatti: la soluzione di .('011tin~10 non poteva essersi verificata più in ·basso de]la trachea, -perchè avremmo avuto subito fenomeni di enfisema medi~stinico acuto , il quale ha un s:uo complesso semeiotico cd un quadro radiografico diversi da quanto presentava il nostro .paziente; era pure da escludersi una soluzione di continuo in corri·~po ndenza dell'epitelio alveolare o a carico delle pareti dell'ascesso polmonare, perchè avremmo avuto sinton1i prevalentemente od in tutto monolaterali, formazio11e di pneun1otorace, ecc. D'altra parte c'era la sifilide , capace di spie.g are una diminuzione di resistenza e presenza di lesioni istologiche, sufficienti a creare le condizioni per il cedimento di lln qt1alchè' i)u11to della n1ucosa laringo-tracll eale , sotto il passagg,io del tubo broncoscopico. Dif(1) Rapporto al 2° Congresso I11tern . òi 0 .-R.-L ., ~[nrlrid , settembre 1932.

ficile è lo stabilire da che via e come sia avvenuta tale lesione. Essa indubbiamente si è prodotta a carico della laringe o della porzione alta del1a trachea, .perch.è è mancata completamente l 'obb-iettività clell'enfisema mediastinico, che segue ineluttabilmente la lacerazione dei bronchi. Un esame laringoscopico escluse la presenza di enfisema sottcmucoso della laringe . Del resto il paziente, sottoposto parallelrtmen te a cur:l. antiluetica, subì senza nessun incidente e con perfetta tolleranza tutto il successivo trattamento broncoscopico.

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Alcune parole nei riguardi dell 'ascesso polmonare dal punto di vista della sifilide. Anzitutto poteva essere una gomma, che abbja regredito sotto la cura specifica? Ricordo l~l1e è rarissimo il reperto· indiscutibile della sifilide polmonare dell'adulto, nel cadavere. Gli anatomo-patologi non tro,rano abitualmente il treponema, nell'indagine istologica delle lesioni polmqnari, e quindi la loro diagnosi è d 'i in pressione, !p er la concomitanza di altre lesioni sicuramente luetiche. Nel nostro caso non c'è da parlare della lesione sifilitica. polmonare o tip0 diffuso, sia a forma sclero-gommosa, si.a a forma di lesjone parenchim.ale alveolare. Resta in discussione, trattandosi di sifilide del1'a clu lto, la go·m ma. l'\agj(·Jt::indo per induzioni clinicl1e, poichè è rarissima la gomma solitaria , e per il quadro r,a diologico ch e il nostro malato presentava al1'ingresso, viene in discussione soltanto la forma gommosa a nodi multipli necrosati al centro, formanti una ,p iccola caverna sifilitica, che può evacuarsi nel bronco. L'evoluzion e della lesione, il sovrapporsi dell 'azione di germi anaerobi, no11 possono avere costituito quel quadro ascesst1ale che il nostro malato presentav.a. Come in tutte le osservazioi1i di sifiilide polmonare dell'adulto, anch e nel nostro caso, l'azione tera.peutica resta il solo argomer1to impressionante in fnvore della natura sifilitica della lesion e. Certamente però chi ha disostruito il bronco del lobo superiore ed ha faYorito, in maggior o minor grado I' evacuazio11e del pus per la via naturale, è stata la bronccscopia. Il broncoscopi.sta e l'internista riteng·0no di aver fatto op·era utile associa11do le due terapie. llIASSl1NTO. Si l ratta di un uon10 di 56 anni, luetico , cl1e i11 quarta settin1ana di un ascesso polm onare subacuto del lobo superiore sinistro viene sottoposto ad indagine e trattamento bron cosc0 -

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1810

<e lL POLICLINICO u

pico, parallelamente a cura specifica. L 'A. illustra le caratteristiche c linicl1e del caso e spiega come sia rara la possib·i lità di disosLruire il bronco di dren.aggio di un ascesso d el lobo superiore con il trattamento broncosco.p1ico . Il p . ebbe, alla prima broncosco·p ia, un incidente, costituito dall ' insediarsi di un eniiser.l1a sottocutar1eo intensissimo e diffuso al viso , collo, arti superiori, torace fino agli inguini, che regredì in pochi g·iorni , le.gato a lesione delJ 'e·p itelio del laringe o de lla parte alta della trachea, da imputa.r si alla presenza della si filide. Le successive broncoscopie, furono tutte l'erfetta1nente tollerate, fino a g uarigione clinica .

SUNTI E RASSEGNE MALATTIE INFETTIVE. Le attuali conoscenze sul'le malattie del gruppo tifo esantematico. (U . REITANO. Bolletlino d ell 'l st . ,Sier. Mil. , marzo· 1933) . Diverse sono le inalattie infettive ch e pref:.entano quadri clinici più o meno simili a quello del tifo es.a11tematico : ail cune di esse sono p•r op·r ie di d eterminate località, altre invece si posso·n o ritro, ar·e in differenti paesi con il medesimo insiem e di sintomi e con le ste.s se modalità di trasm i ssìon e. Per quanto alcune dì esse da noi non si riscontrino, pure l 'A. è del parere che è necessaria la conoscenza di tutte per poter ben abbracciare il quadro sintomatologico ed epidemiologico delle malattie in quistione e studiare quali rapporti etiologici con g iungano que·s to gruppo· co·n il tifo p etecchiale. Dopo queste premesse l' A. passa in rassegnn le varie sindromi cliniche. 1) Morbo di Brill o tifo endemico benigno: è caratterizzato da febbre ad inizio brusco deìla durata di circa due settimane, accampa-· gnatal da cefalea violenta ed e·santema maculopapuloso che, co·Jl1:pare verso il quinto giorno e si diffonde a tutto il corpo , meno, il viso. La f<)rma , che ha carattere benigno, non è contagiosa da malato a n1alato e d è trasmessa al1'uomo dai ratti, per mezzo delle pulci. La reazjone di Weil F él1x è positiva, ma tardivamente , all'inizio dell'a convaaescenza o a co,n vale-· scenza inoltrata. 2) Tifo messicano o tabardillo: la s.inton1atologia è quella del tifo endemico benigno con alcune lievi differenze: l 'esantema è più l.Jrgamente generalizzato, i sinto·m i cerebrali attenuati ; vi è tendenza marcata alle epistassi; quasi costanterr1ente positiva è la reazione di 1

" .,.l. fF.

_t\nclie peT il tifo mes.s icano, il ratto può es-

l ANNO

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~ere considerato come un serbatoio del virus 1~1 natura: la lrasmissione da ratto a ratto av-

v1er:ie per ~ezzo di un ectoparassita abituale: pol1plax sp1nulosa; quella dal ratto all 'uomo· l)er mezzo delle d~verse specie di pulci del ratto. È stata però dimostrata la possibilità di inf~ttare col virus la cin1ice con1une e tre varietà d1 zecche. 3) Tifo di San Paolo (Brasile) : forma morbosa ai mortalità elevata caratterizzata da febbre molto alta, co11gestione del volto e d elle mucose.; esa!1tema costituito da macul1e ro,s ee e rosse di varia grandezza, che poi co·n fluiscono a_ !o.rmar~ chiazze ecchirr1oticl1e. La reazione di '\i\i e1l F e,l1x ha dato sempre risultati irregolari. Anche l esame anatomo-patologico non ha d ato reperti probativi . .· 4) ,Febbre purpurea· delle montagne r ocCJose : e endem1ca nello Stato di Mo,n tana e ir1 quello di Idaho; si manifesta in primavera e al principio dell'estate; è trasmessa da una zecca . Dopo sette gi?rni di inoubatZione ~nsorge la febbre che ragg1ui:ge presto. i. 40° ed è accompagnata da sta~o tifoso e delirio. Comrparre poi l 'esantem.a , pr1m~ m~oulos~ roseo e poi nettamente p·eteccl11ale . rutto i] corpo ·è invaso ed a?che lar !l1ucosa orofaringea. In qualche caso s1 determinano necrosi della cute dei genitali delle dita, d ell'orecchio esterno e delle tonsille' La malattia dura in media due settimane~ La mortalità varia da r egione a regione in ra1)porto con la differen za di virulenza dell 'aaen te etiologico. ~ Le alterazioni istopatologic he sono principalm~ntei a carico dei ~ piccoli vasi periferic i. ove .s1 nota. endoa·r terite obliterante ,· vi è anch e reazione 1nfiar11matoria p erivasale. I roditori sono. i serbatoi d el virus; la zecca del coniplio lo d1ffond~ d~. co:niglio a coniglio; il Dermacentor variabilis invece lo trasmette a diversi anim.a li ed anche all 'uoim o. La $ierore::izione di vV. IF'. è positiva n ella maggior pairte dei casi. 5) F eihbre esantematica: i primi casi furono descritti nel 1910 da Conor e Bruch coI nome di cc fi èvre boutonnoose n ma rimasero isolati. ' È merito di Carducci e della sua Scuola di avere iso.Jato questa sindro·m e morbosai dal quadro del tifo esan tematico e dii averne riconosciuti come elementi caratteristici d ell 'esantema le papule e i cc noduli >> . Numerosi so·n o i casi di febbre esantem aiti ca che sono stati a n1ano .a mano riferiti in Italia e fuo·r i. I sintomi p1r incipali di questa malattia sono due : la febb·r e e l'esantema; la feb bre ha ini-· zio brusco, ascesa rapida e dura 12-15 giorni r ca d endo poi per crisi. L 'esantema co,m pare al 3°-4° g'iorno ed è costituito da macule e pa1pule di varia grandezza, di col'o r roseo, che invadono il tronco e g li arti . La malattia ha carattere stagionale ed ha ])rognosi benigna. 1


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SEZIONE PRATICA

L 'a·uto:psia dei i)ocl1i casi venuti a morte, 11?n ha nvelato nulla di in1portante nei riguar<l1 della natura d ella n1alattia. L 'esame istologico degli elerr1enti eruttivi ha messo in evidenza altera.z ioni caratteristicl1e dei capillari: deg·enerazione dell 'endotelio e in filtrati pe•r ivasali. Il cane è il più importante serbatoio del virus in natura: gli agenti trasmettitori sono le zecche del cane. Recentemente sono stati anche inc.rimina1ti i r.atti ed i loro ectoparassiti. La -quistione sierolo·g ica nella febbre esanter11atica ha dato luogo a contrasti: SIUl principio la W. F . fu traJScurata o non bene eseguita e f>erciò non le si dette valore: m.a i successivi ricercatoiri sono stàti concordi nel riternerla positiva durante la co·n valescenza . 6) Febbre fluviale del Giap1pone. Dermotifo tropicale: malattia endemica a carattere stag ion.a le (estate), lu11go i grandi fit1mi del Giappone del Nord; non è contagiosa e colpisce in rnodo particolare i contadini. ~ caratterizzata dai f.ebbre, ulcera n ecrot.ic:a nel punto di ino-· culazione co11 linfoadenite satellite, esantema, leucopenia. La febbre dura 2-3 settirnane e poi cade per lisi. L'ulcera cutanea coperta da escarH nera ha sede specialrl1ente i1ttoro ai genitali esterni, .alle ascelle. aJ dorso. L 'esantema è rr1aculo papuloso ed è di t[uso a tt1tto il corpo. Vi è inoltre ing·rossan1 e11to d el fegato e della milza, irrequietezza delirio. I .a mortalità osc illa frat il 10 e il 40 ~~ · La malattia viene tr.a,s messa dalla larva esapode de1Ja Trombicula akan1usbi. Poioh è ìe tron1bicule attaccano l'uomo solo 0 ccaSiiona1lmen te, Ja diffusio·n c deJ]a malattia ,è scarsa. I serbatoi 11.aturali del \!irus sono alcuni roditori selvatici. La malattia rion la•s cia ur1a in1n1unità duratura . La reazio-· n e di W. !f . secondo alcuni 1 è negativa, altri i11vece la hanno riscontrala positiva. rF orme analog'11e a l]a feb,b-re fluvi.aJe furon o a volta a1 volta riscontrate nell'interno dell 'Jndia inglese (tifo tropicale d el! 'India in.glesc), nella ~1a]e, s ia , in diverse località della Au trnlia e in diverse . r egioni d ell 'Africa e dell 'Asia (Dermotifo, tropicale). L '_,\. passa quindi ad occuparsi dellE- Rickeltsie e della ]oro importanza nelle infezioni d el O'ruppo tifo esantematico. Egli ramme•n ta ch e il genere Rickettsia con1prende un gruppo cli DJ1icroorganismi picco,] issimi, pleomorfi, im mobili, Grarn negativi , che vivono ne.Jl'intestin e di alct1ni artropodi. È ancora incerto se si debba:no classificarli tra i protozoi o tra i bac-· teri. Non possono coltivarsi n ei comuni t errer1i, ma n e occorrono di speciali. Le Ricketts"ie f11rono ri sco11trate per la prima volta nel 1907 da Ricketts in strisci di sangue di uomini , scimmi e, cavie e nei tessuti ·e d uova di zecch e, infetti di' febbre delle n1ontagne rocciose. Qt1esto re·perto fu confern1a lo da r110Jti _A.A. anche ne] sangue di n1alati di tifo nl-e sicano e nei JJidocrhÌ infetti di tifo esantematico.. 1

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Per n1ezzo del pidocchio si è riusciti a tras ~nettere l 'i11fezione alle cavie. Anche nelle pulc t e nelle zecche sono state n1esse in evidenza le Ptickettsie.. La questione se le Rickettsie sono effettiva1nente l 'agente eziologico del tifo petecchiale e delle infezioni similari è stata alffennativa-· n1ente risolta da numerosi ricercato·r i , i quali f'Orlano a sosteO'no del loro a serto num erose prove: la presenza costante d elle Rickettsie 11el P.id_o?~1hi~ ~nfetto di tifo ·esar1tematico; la pos1b1l1ta d1 infettare le cavie con il cont.enuto dell :i?~estino de.I pido~cl1io infetto; la agglutinab1l1ta delle R1cketts1e col siero del malato o di animali infetti; il reperto di esse intra- -ed extra-cellule n e.gli orga11i di malati infetti ; i risultati. p·~sitiv~ ~ell 'infezior1e nell'uomo per mezzo d1 p 1ccol1ss1n1e quantità di emulsione di R. ecc. Secondo alcuni AA. le R. sareb bero uin a fase del proteus X il quale sareb·b e l'agente. etiologico d el dermotifo. ì\1a i)are che ormai si posso escludere questa ipotesi secondo il parere di n.umerosi studiosi. È più probabile invece cl1e le R. rappresentino la fa se visibile di un virus rLon ancorai beJn conosciuto'. La siero reazior1e di Weil :E~elix rappires,ernta il n1etodo più semplice per la diagnosi del clern1otifo. È ecceziona1'e la asse·n za completa della reazione durante tutto il decorso della ma1latti a tranne in casi di estrern.a g ravità. A comincia~ re dal titolo 1: 100 la (F'. si può consiid erare probativa. Nelle diverse varietà del d ermotifo la W. F. è statai riscontrata per lo più positi,-a, solo si è notato una comparsa di agglutinjne più tardive che non n el v·e ro tifo pe·t e cchiale. Varie classi ficazioni sono slate proposte dei 1 \ .ari Ar \ . clelle infezioni tifo simili, ma poichè a11cora molto in1precise sono le cognizioni attuali su questo argomento, esse più o meno, tutte peccano in qual1che parte. Alcune si h·a sano sul criterio sinton1atolo,g ico altre su quell o sierolog ico. altre sull'ospite ' rettore de l vi1·us ecc. L'A. si dichiara p·ropen so per un criterio unitario: esistono dunque n~lle varie r~o-:ioni d el inondo delle malatLie infettive a catrattere setticemico caratterizza le da fe1b b·r e della durata di un paio di settimane e da esantema maoul opaip·u loso o petecchiale; in queste affezioni tutt.a la reazione di Weil Felix è positiva più o n-leno intensam.e11te e sempre tardiva. Il virus determinante queste infezioni ha elettività particolare per il sistema circolatorio periferico . Sia n e,O'li animali di laboratorio· inocu]alti . ia ne 11 'artropode vettore del I 'infezione, talora a nr. l1e n ell '11omo sono s tate messe in evidenza le Tiirkettsie. Di fronte a tutti questi punti di coni atto non si può fare a meno di pensare ch e unico sia1 il viru 1)ro,-ocatore di tutte que, te malattie. Ancora oscuro resta in vece dove il ,·irus . i nasconda tra una epidemia e l'altra: il probl en1a sarebbe stato I"'iù sen1plice e in''ece di un 1

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Yirus invisibile si fosse trattato di germi visibili e coltivaibili. L 'A. conclude il suo lavoro insistendo sulla irrtportanza notevole per il medico pratico di cor1oscere le diverse fo,r me facenti parte della g·rande famiglia del dern1otifo, il che po rterebLt: ad avere una casisti.ca più ampia ohe po~rebbe giovare per una comprensio·n e migliore àel problema. VICENTINI.

slrato di pus. Abbastanza frequente è l 'erpete labiaJe. In tutti i e.asi st.u dia ti dal I 'A. non n1ancarono mai le algie muscolari localizzate ai lomlli, ai muscoli del dorso, alle spalle, braccia•, cosce ecc. La progn0si di qu·e sta malattia è benigna. Caratteristica è la prostrazione profonda che residua e si protrae d·urante due ed anohe tre settimane. Febbre da pappataci. La diagnosi non è diflìcile; essa è facilitata dal criterio epidcmiolo·g ico: simultaneità dei lì\1. GrosEPFI. La Riforma ll1edica, 25 ag. 1934). crisi in uno stesso luogo , comparsa in forma È una. m·a lattia infettiva acuta dei mesi estivi, di epidemie domestiche. Mai a1'l 'inizio molti caratterizzata da ternperat.ura1 .e levata, cefalea, c~si vengo110 qu.alifica ti come malaria, tifo, in-· i1evralgie e mialgie, vomito, diarrf..•a , epistasfluenza , febbri malariche , dengue. Contro ]a si ; la sindroim e dura due o tre giorni e lascia n1alaria parla il reperto de.l l 'esame del sang1Ue, tino· stato di profondai :pll'ostrazio·n e. lJi ma.n canza del tumore di milza , e lo sfeb1b raL 'A., oh e 11a ooguìta1 una epidemia in Istria rr1ento definiti,ro dopo du,e o tre giorni anche e ne ha studiato un centinaio di e.a si, riferisce ~·enza che il malato ab·b ·ia preso chinino. Nella sulle osservazioni clinico-e·p ide·m iolo·g ich·e rac-· cliagno1si differenziale e.on l'influenza si ricorcolte. clerà che manCèlr10 nella feh·bre da pap,pat-aci i Lai malattia inizia con febbre a freddo che f~tti catarrali delle prime vie .aeree, mentre che raggiunge il suo acn1e fino a .39-40 gradi nel- i segni a carico degli or,gani digerenti non sole pri.me 24 ore, ma sce:J1de slill>iito e si esau- 110 nella influe11za cosi pronunzia1ti co·m e nella risce in due o tre giorni. In qualche caso però· febbre da pa,p·pataci. Grande è la somiglianza l11anca il bri,rido e si ha invece senso di ca- con la dengue: nlanoa!Ilo 1)erò gli esantemi tilore. p1ici che sogliono apparire nella dengue ed è Sin tomi costanti so·n o la pro.s trazio·n e, la i1nportante per la diagnosi il criterio epidemioa1patia, la p·esantezza degli arti, le vertigini , Jo,g ico. ma sop1ratutto la cefalea localizzata al'l e orbi-· La febbre da pappataci è enderrlica nel] 'Istria te, alle regioni temporali o parietali, ovvero rt1arittim·a1ed è una malatti a esclu siva della stacliffusa a tutto il capo . L'A. non h·ai mai ri- g jone c,alda e secca. Si presenta in tutte le età scontrato delirii , cor1vulsioni, lipotimie, rife- e chi la 11a superata una volta r esta im.munizrite da altri AA. Sovente appaiono dolori forzato. IJa morbilità è elevata., ma la morta1ità è ti ai lombi, al sacro , ai po·pl'.iti che insorgono ri_ulla. La inc,.ub,a zione € in genere di 5 a 7 • • bruscamente e scom:paio,n o al cadere della1 g1orn1. febb,r e. Do,err dimostrò nel 1909 nel sangue dei maCaratteristica è la dolenzia dei bulb·i e l 'ila ti di f ebb·r e da pappataci la presenza di un 11iezione della cor1giuntiva del bulbo a trian- virus filtrabile trasmissibile ad individui sani. golo o a nastro. Il faringe ·è arrrossato e sult'u-· Le ricerche di Cou,ry (1921) c1h e avrebbe trogola o .sulla mucosa. orale si nota talora qual- ' ',a to nel sangue u110 spirillo non hanno avuto che ecchimosi puntiforme. 'Frequente è ]ia cc>nfe1rm.a. Il virus è attivo per una settimana. epistassi sempre moderata, mai a1ccon1pagna- Ir1certa ne ·è la natura. È cosa certa che l ai trata da corizza o da secrezione mucopurulenta $lnissione della infezione avviene soltanto merli.ante la puntura del phlebotom·us p a1paf;asi. Sodel . naso. lo le femmine dei pap p1rutaci pungono l'uomo ; Nel qu.a dro· dell.a febbre da pappataci predominano le turbe intestinali: si ha anoressia , rna non so·n o infettanti che do·p o otto giorni lin gua ·p atinosa e vomito ir1iziale che solo r.he hanno succhiato il sangue di un malato. Le femmine depo·n go·n o le uo,ra allineate e qualche volta si ripete n ei giorni suooossivi. da esse fuoriescono le larve che vivono nelle L ' alvo è in genere stittico ma talora compaioc,a ntine e nei luoghi oscuri ·ed umidi ove si tro110 dia rree più o meno, 1p ro.f use . A carico del sisterna circolatorio non mancai vano immondizie, detriti e sterco di erb ivori. q11 asi mai la bradicardia ed in qualche caso I.io stato di ninfai dura nove gio·r ni e di notte esce l'insetto alato. L'evoluzio·n e co,m pleta è di vi .è tendenzai al dicrotismo . In a lcuni c·a1si dopo la puntura aP!J)are su- r.irca 4 settimane. Se1m b1ra ch·e siano le larve a c.onservar.e durante l >invE:,Tno il virus della feb])\to t1n punticino ros.s o sull1a cute; in altri si J1otano pomfi orti cari che rapid.a mente scom- bre da piappata1ci. La cura è sintomatica. Pontoizl.au e Dubrey 1)aio1n o lasciando il posto a no·duletti duri; in altri ancora si formano infiltra.ti con una ve- 11raticano la autoen1oterapia. previa iniezio·n e ~r. i co l.a conten ente siero g iallo1 g no·lo·. In se- cli dosi progressive di neosalva:rsan , allo SCOIP.O guito ad essiccamento di essa si produce una di evitare la adinamia caratteristica. La profilassi consiste nella distruzio·n e dei crosta, alla caduta della qu-ale residua una ulr eretta a b ordi irregolari ricoperta da te11ue flebotomi nelle abjtazioni e protezione delle fi1

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SEZIONE PRATICA

11 estre con reti. Per ottenere la disinsettazione I 'A. h a u sato con risultati ottimi la Ite. R utile la ventilazione delle stanze, proficua la lotta antilarvale. ~Ia il mezzo principale nella profilassi consiste nel risanamento dell'ambiente, nell'a.Jlontanamento dei letamai , nella nettezza accurata dei gabinetti e nella eliminazione del-· la vegetazione sui muri delle case rurali. VICENTINI.

GINECOLOGIA. La ginecologia del medico pratico. (R. BECKERS. Bruxelles-niédical, 7 ott. 1934). Senza disconoscere la grande utilità che può J)C•rtar~ la cl1irurgia ginecol'o gica, l 'A. insiste ~u 1 fatto che la ginecologia dev·e essere anzit11tto una scienza medica. Anche se, in un tempn più o meno lontano ci si deve deci dere p·er l 'operazione, si dovrà mettere in opera dapp rima il tratta.m ento n1edico , ch e p uò durare per • • se ttimane o mesi. 1

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Prima p·rescrizio1te deve essere il rip oso, 1

C<>mpleto, spesso prolung.ato tanto, che si è detto che il trattamento medico delle affezio ni ginecologiche era riserbato all·e classi agiate. J\1n anche nelle classi m eno fortunate, la donna consacrerà qualche settiman.a per lib·erarsi da un'affezione incomo da. E, dopo tutto , non si potrà considerare 1liil tempo perduto il rimari ere in letto· per 5-6 settimane per guarire di una metrite o di unai salpingite. Seconda indicazio11e è di calmare il d olore. Già le iniezioni calde, che sono la rego·lla in questi casi, porteranno un sollievo, sia pure momentaneo alla paziente; ne mig lioramo le Ilevralgie utero-ovariche e si ha un effetto favorevole come decongestione locale. Utili sono anche i piccoli clisteri a base di laudano, di cloralio, di antipirina ed i sup positori di b elladonna o di oppio. La vescica di g·hiaccio, le comp-resse calde e l'antiflogistin a in forma di cataplasmi sul ventre so no p·u re raccomandabilì quando la paziente può stare in letto il ghiaccio ha anche il vantagg io di prevenire il propagarsi dell'infezione. Tutte queste pratich e non sono che l 'introduzione della terapia. Per questo, si procede-· rà dap·p rim.a, no·n alla disinfezione eh.e è impossibile, m·a: alla lavatura della vagina. Applicazione dello ::;peculum , lavatura rapida con acqua bollita e detersione degli ~ssudati con un tampone. Vario pllÒ essere il trattamento vero· e proprio. _t\nzitutto, gli antisettici: quelli in po lvere (dermatol9 , blu di metilene, rpolvere larttica) sono insufficienti; meglio valgono le soluzioni o gli ovuli in g licerina (ittiolo a 1 % tiogenol a 1/ 5, tannino a 1/ 5, ecc.) . Ma il trattamento è lungo e va aiutato co n cauterizzaizioni contemporanee del muso di tinca mediante tintura di jodio, cloruro di zinco a 1/20, acido cloridrico a 3 % in glicerina, mercuro~ 1

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cromo. Diffidar.e degli antisettici forti , che ir-· ritano la mucosa e mantengo110 l'irritazione del collo. Questo tratta mento può essere applicato nelle metriti leggere, ben delimitate al collo. Se questo è grosso, edematoso·, si faranno , ogni settimanµ delle scarificazioni. Grande efficacia attribuisce l 'A. ai b~tilli lattici, che danno risultati di molto superio·r i a tutti gli antisettici . l\!Iediante l'uso ,di ovulti., meglio , di tan1poni imbevuti di cultura pura di bacillo bulgaro ed rupplicati ogni due giorni, l 'A. ha veduto scom;p arire degli scoli notevoli e migliorare rnolto sensibilmente le ulcerazioni di colli metritici. Il trattamento endouterino delle metriti è &empre più abbando·n ato; ad ogni modo , deve e&sere f.atto con la massima 1pruden za . Instillazioni, lapis, sp·ein nellature·, agenti fisici non sono senza pericolo ed esigono, co·m unque , la preventiva dilatazio11e del collo suflìciente len. fatta.i con le sonde di Hegar. ' ta e pro·gress1va Pericoloso è il raschiamento, che può aggravare lo stato infiammatorio delle trombe o P'r o·vocare la rottura di una cisti; tutt'.ail più lo si l1serà i1elle lesioni rect.nti . Pericoloso è il rasc.hiamento, ch e può aggrarvare lo stato infiammatorio delle tron1be O· pro·vocare la rottura di una cisti; tutt'al più lo si u serà nelle lesioni rec,e nti. Perico,l oso e da riserb arsi soltanto alle salpingi.ti cro11ich e, senza raccolta incistata , e ai1che il massaggio ginecologico. Grande fiducia ha l 'A. nella1 vaccinoterapia locale mediante vaccini polival'e nti . Il trattame:nto delle m etriti , egli aggiunge, sarà fatto soltanto con essa, usando degli ovuli-vaiccini o dei gelatino-vaccini (ch e sono più pratici ch e le compresse imbevl1te. di brodo-cultura) da app licarsi ogni due giorn.i. Cedo,n o presto, il dolore e la congestione; le perdite ca,m biiano d'aspetto, da purule11te, si famno mucose, da gialle, bianohe e scompaìo·n o in 12-15 giorni; migliora pure notevolmente la vaginite. Le metriti acute gua.risco·n o in 8-15 applicazioni , quelle croniche ne esigo110 15-20. Naturalmente, n on sempre si h anno così buoni risultati. \ ti sono delle ul cerazioni del co]] o così va.ste, profonde e così antiche, ch e tale trattamento non basta e bisogna all'o ra intervenire con il caustico di Filhos. l\1a anche tale applicazione va preceduta da'lla vaccinoterapia locale e, per la su a applicazione, si esige ch e g li annessi sian o §ani. Tale caustico è composto, com e è n ot.o, di rp·o tassa e di calce e va applicato con prudenza, ma senza timori. Dopo pulizia della vagina e dei cul di sacco, si applica un tampone protettore nel fornice po teriore per evitare le u stioni da parte di sbaYature del lapis caustico. Questo viene dapprima passato sotto l 'acqua e lo si applica, p1o i, sull 'ulcer a1ione, di cui si oltrepassano i m argini; l 'applicaiiione non deve durar e più di 10-20 secondi ; lo strato di pasta ch e si deposita , dapprima , bian castro ed ann erisce rapidamente in contat1

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« IL POLICLINICO »

to con la in ucosa rna1a·ta; è questo· il segno che il tempo, di applicazione ·è sufficiente. La cauterizzazione provoca tutt'al p iù un leggero scolo .sanguigno ; in qua]ch e donna un po·' sensibile, si hanno dolori o tein denza nJJ a Jir,~t~mia; è be11e e.b e il 1pratico ricordi tale JlOssib1lita per stare sull'avviso. ~i ~pplica poi u~ t?-mpone imbevuto di gli(E\:1n~ , .cl1e .11a. un azione decongestiante. Nei P.r1m1 giorni, s1 ha aumento delle perdite che s1 fanno leggermente sanguino.Jer1ti; si faranno fare due Javan de quotidiane con b-Orato di so~io (un c?cch~aio .per due litri di acqua bollita) . La c1cat:ru;zaz1on e si fa più n etta di 0<Yiorn o in giorno; l 'escara si viene libe·r ando la sciando do·p o 2-3 sett ima n e una~ ferita pulit~ . Si ])Otrà a llora procedere ad una seconda cau sticazione, r~olto più le.g·gera e più superficiale, evitando d1 ragg~u~1 gere la sottomucosa altrimenti si a1rrischia di provocare la stenosi del collo. Dopo un a diecina di g iorni si ha una bella cicatrizzazione, che in seguito scompare. TJ ' rantaggio di q u esto 111etodo sulle altre tera pie, specialn1ente sulla <liatermo- coagul~ione e quello di essere ambulatorio, di sopp rimere d egil i app arece;hi costosi e di sostituire vantaggiosan1ente l 'an11)utazion e del collo, che si è venuta ~bb·alildonai1do, sia perch è espone allo aborto sia perch è t?ssa n on guarisce la metrite, Quando, però, il processo.. di endocervicite è p iù forte ch e quello di esocervicite, tale applicazione non b·a sta e si deve·, a llora, pir ocedere ad 1-2 ·a ipplicazioni n el canale cervica le, per distrugger e la mucosa. A tale scopo, l 'A. consiglia di non u sare il lapis cau stico, ma di utiliz2·.are un porta-cotone, oh e si impregna col caustico do·p o averlo passato sotto l 'acqua. Si fan110 applicazioni brevissin1e (l .0-20 secondi), proteggendo b t ne i cul di sacco, spec.ialmente il posterior.e co·n un lampo11e di coto·n e, altrimen ti si corre il r ischi o di provoc·aTe del•l e u stioni di difficilissima g u arigione. Il trattanienlo delle salpingiti si farà co·n la v<lccinazion e locale combinata alle .arpplicazioni dia termich e . Dopo· qurulche applicazione di ovuli o di gelatino-vaccino ed un perio·d o· di ri})QSO, si fa un trattamento giornaliero, a lterr1ando la vaccinote·r apia locale alla diatern1ia , ch e va fatta con prudenza e progressivame11te ; j11 cominciare con due minuti per arrivare a 30 in 7. 8' sedute; un elettrodo ai reni , l 'altro vagi11ule. La paziente deve sentire un calor e dolce, senza accu sare bruciore. Bas1a110 una quindicina di applicazioni , per ottenere il 60 % di • • • guar1gion1. La reazione gen erale è di solito minima : lie,.e asoensiorie tcrir1ica, recrudescenza dei dolori, leuco rrea più abbonda nte , tutti sintomi oh e cedono a lla II-III applicazione. In s~uito , gli a11nessi diventano m eu."lo sensibili , l'utero riprende la sua 1nobilità, scomip:a re il sen so di pesantezza al ventre ed ai reni, il collo si decongestiona e può essere toccato senza dolore. Le perdite si modificano, di1ninuiscono e scompaiono; le m estruazioni. diventano norm.a li . 1

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La diatermia è SOJ)I'atlutto i11dicala nel'l e ann~ssit.i ?i origine ble·n orr.agica. Nelle salpingiti d1 origine tubercolare g iova n1olto l 'actinl)te1apia, per la sua azione ad un tempo gen erale e locale; la cura so1:alI'e e la lampada ad arco trova;io , qui la loro indicazione, mentre la diatermia e senza risultato'. . In ~amplesso, si te11ga presente che si deve fare d1 tutto per evitare l 'intervento chiruraico il quale, se si rende n ecessario deve esser~ il più ch e possibile conserv:aitoTe. fil.

Il tricomonas vaginalis e sua importanza in ginecologia. (N. I\.rssLING. Gyn. et Obsl., n . 2, 1934). Il Tricomonas vagi11alis è un parassita ancora poco b ene conosciuto, for se perch è non è se·m ])re oggetto di ricerca diligente e· sistem a1tica llelle perdite vag.i nali. Eppure molte leucorree e vaginiti. l1anno alla loro base etiologica questo parassita. La su a presenza è qualche ·volta· ~e.nt:J tolleraita p0r cl1è esso n on pro·v oca alcun s111toma; altre volte p erò il tricomo·n a è cau sa di vaginiti di una impo rtanza clinica non trasr.uraibile. Oltre alla possibilità di una dimostrazione diretta del parassita con preparati a fresco e colorati (bleu di metilene, non adatto però per chi non ha prati.e.a sufficiente; policro-· mo di Unna-Pappenh eim; triacido, di Ehrlich; Gram oh e è la rr1iglio·r e e la più consigliabile) i segni ohe possono guidare lai diagnosi sono : I ) Abbo11danti perdite, piuttosto liquide e purulente mescolate sovente a bollicine di aria; 2) odore caratteristico di muffe; 3) assenza di erosion e sul collo, il ch e in dica esser e il processo localizzato alla vagina. È dai tenere preSé·nte però che in qualche caso si può riscontrare una erosione·, ma ciò accade quando il tricomo11.a è associato ad altri m i• • crorgan1sm1; 4) i inetodi u su ali di trattamento non influoozano affatto tale tipo di l eucorrea; 5) le malate deperisco·n o diminuendo di peso ed anemizzandosi . La frE:Jquenza delle leucorree da tricomona aumenta con l 'età e raggiunge il suo massimo tra i 18 e i 35 anni. Difft.:renti trattamen ti son o stati proposti per la cura di questa affezione, per cui inver o le solite lavande vaginali al p ermanganait o o agli ipocloriti non procur;1no alcun vantaggio. Il sublimato, il mercuriocr omo in mani espert.e h anno 1p irocurato qualche buo,n effetto, ma secondo l 'esip erie.n za dell 'A., conferm ata da quella1di qualch e altro (Koenig) , il trattamento di scelta consiste n ell 'app 1icazione vaginale di pillole di y·atren 105, com e quelle n1esse in comm.EJrcio contro la dissenteria amebica e la tricomoniasi irttestinale. Le malate introducono la sera prima di andare a letto una pillola in ·v agina spingendola molto, in a lto etl una seconda. al mattino quando si alzano: cos.1 ,per una settimana tutti i g iorni; durante la second a sett.imana ogn i due giorni ; due volte 1

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SEZIONE PRATICA

~ol o

durante la terza settimana e n ei m esi su ccessiYi solan1ente 1-2 giorni prima1 della m estruazione. Contemporaneame.nte, poichè qualch E: volta 1il tricomona si piu ò trovare nell 'uretra , nella Ye ... cicai e n ell 'intestino , è utile prE}Scrivere anti ~e t.ti ci urinari (urotropina; bleu di m etilene) e antisettici inte·s tirtali (yatren 105 p er bocca .contro la diarrea). Buone cure complem entari sono l'e ap.p licazioni di ovuli vag inali g licero-· borati al 5 %. Una cura be ne condotta porta 111 gen ~Tale alla scompar sa rapida del trico·m on a con tutto il corteo delle manifestazioni infi ammatorie genitali ad esso legate, tuttavia è J-1r u d e.11 Le assicurarsi c on esarrn:i b atteriolo gici ·ri p etuti della sua1 definitiva sco1m parsa. R ecidive sono di facile osservazione ,p1rima ·delle regole, ma esse sono man mano sem1)r e !)lf:TIO gya vi con un tr.attan1ento accurato. Secc)ndo l 'A. ]e ricadute sono probabilme1n te do,.l1te a foJ:m e inc.istate, inaccessibili pertanto ·a l trattamento. Una sola volta è stato riscontrato dall 'A. i] t ricomona a ssocialo a flora ' ragina le scar sa (1° :grado), poich è o~dinariamente esso si a cc.01n11:ir..gna éld un pullulare i21tenso di g ermi. L'associazione col g onococco è riportata da diver si AA., ma essa ·è di breve durata , analoga m ente a quanto succedE: in tutte le associazioni in cui entra il &uddetto g erme. 1

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S ANNI CANDRO .

D I V A G A ZI O N I

La psicanalisi e la guerra. Corrispondenza tra Einstein e Freud. Sig mli!Ild Freud aveva già co n sid erato il fenomen o cc guerra » al lume delle su e dottrine. La p,s i.can.alisi ritiene ]e varie esp1ressio·n i d ell a -psioh e n e11a storia deg li individui e d ei popoli -come ]a risultante del conflitto tra le t enden ze in coscienti e lo st ato eti co d ella coscien za. La vita d ei popoli è dominata ed indirizzata da "i~tinti best iali mal dissim1 u lati d all 'idealism o. 'E~ il m a t,e ria1is.mo storico va inteso in um senso i1iù lato di quello enunciato da Ma r x . Non è solo il fattore e:cono·m ico ch e do·m ina il m on·do: i motivi d et errninanti della storia uman a si trovan o 11elle ten d ein ze psicl1ich e an cestrali . ·e: 'è n ell 'uo·m o una tenden za alla distruzion e ch e spinge inesora1bilm ente a lla gu erra . L 'esp erien za d ella guerra r e prime solo tempora·rteamente questo istinto quando non cr ea a ltri m otivi di lotta . IJ'u omo fa la gu erra per ch è r1 ei b as 1i fondi d ella s ua psich e è un sa dista , e i popoli ubbidiscon o incon sciam ente a questo i stinto. La guerra si p1rep ara m entre si appresta la pace ed i g overnanti predisp on.o-ono la ·guerra proprio. quando si abbandon an o a l più pacifico lirisn10. Ora Freud ritorn a sull 'argon1ento . P er inizia tiva cl ell 'I stiluto l nternaziona.le per Ho Coop•erazi on e lntel'lcttuale della Lega d elle 1

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N~.z ioni ,

.i\.lberto Ein s lei11 , il n o to autore d ella teoria ciella r E>latività, 11a richiesto a Sig mund !f ,reud di discutere i seguenti p1roble·m i: Perch è la guf:JI'ra ? P er ch è a11che le nazioni più civili desider ano di s trugg·er si a vicenda? C'è un m ezzo r er liberare l 'uma nità dal fato defila guerra ? ì·~ possibile indirizzare lo sviluppo· psichico d ell 'umanità in modo che p ossa oppo rre mag g iore r esisten za alla psicosi dell 'odio e della dj struzione ? Nel formulare queste domande Einst ein esp on e alcune sue idee sui m ezzi per garantire la p ace, idee che no·n h.a nno il merito del}' origi11alità , e ch e all 'atto pra tico si sono dimostrate affatto inefficaci: corte arbitrale risolvent e le controver sie tra le nazioni , rinunzia da parte delle i1azio·n i ad alcune delle loro libertà di a zione o di ~o>vranità . Si tratta di t ante utoip ie , ch e, m algrado si ano Lat e sognate da secoli , sono rimas te sempre tali. . Freud risponde da p atr suo affrontando il ]1r o.b lem a alle r a dici . Egli comincia con l 'esa.m inar e il con,oett o d·i « àiritto e pot ere n ch e ·è stato preso da Eins tein e.e m e p runto di parten za della sua doim anda e sostituisce a lla p alI'ola cc poter e », quella più dutra e impr essionante di cc violen za n . Di1itto e violenza l1anno rap,p orti incoin testabili , a11 zi l'uno è conseguenza de ll 'altra. La violen za e la forza riso1]vono tutto, tra gili a11ima li e g li uo•m ini. In ambedue le cat egorie ù j esseri il fatto primordiale è lo st esso, c'è la sola differenza cl1e i1e·l l 'uomo i conflitti .p sichici imp lican o più alte astrazioni e quindi la n ecessità di una t ecnica diver sa da quella u sat a dag li anim.a li. Ma q u esta n on è cl1.e una co mpl~cazione po·teriore derivata dallo svilup1po psichico ·d el1'u om o. In princip io n el gr egge. uman o ]a forza decideva di tutto . La for za muscolar e fu subito pot en ziata e so~1 ituita dall'uso di strun1enti di offesa e di difesa. Colui ch e possed eva le r11ig liori a rmi o ch e m eglio le a doper ava , vince•, a. La scoperta clelle armi h ai sostituito l'a superiorità m enta le a i potere muscolare. In ogni m odo il risultato fin ale d ella lott a er a lo s tesso·: uno dci com ·b attenti O· p e•r ferite o p er altre r agio·11i p ar alizzanti la su a: at t ività er a costretto a rinunziar e ai su oi d·i ritt.i o all e su·e p1rotest e. Il m iglior n1odo per raggiunger e lo scopo er.a quello di u ccidEJre l 'avver sario, ch e cessava così di es~ere un rivaile. Contem por an eam ente si da Ya un ese1r1pio agli altri e si soddisfa ceva , come si vedrà in seguito· una tendE!n za istintiva. Con l 'andar del ten1po si tro;vò ch e er a più pro ficu o n on u ccider e n1a intim idire l 'avversari o e servirsi di lui : la for za fu ad operata n on per u ccidere n1a per sottom etter e il n emico. 1\1a così fa cendo il vincitor e com p r om ette,ra la su a sicurezza , doveva g u ardarsi dalla vendet ta . Per a ffrorttar e la Yiolenza d el più fort e, i de7


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« IL POLICLINICO »

boli i riunirono e si resero così forti con la cooperazione. Ma ·questa coo.p erazione per essere possibile ed efficace implicava una rinunzia a pretese, llJila limitazione dellla libertà in 01naa-gio all'interesse comune. Sorse cosi il diritto, che è null'altro che il potere conferito alla comunità per contrastare la forza dell 'individuo. Eoco come il diritto è generato dalla violenza, e come il diritto senza forza è un non senso. Quel che sj è detto per gli individui vale na:turalmente per le nazioni . lJn diritto che regoli i rap1p orti tra le varie genti sprovviste di una forza capace di far rispettare le sue no rme r1on è possibile. Purtroppo l'umanità si trova ancora in una tappa del suo sviluppo che rende sempre insolubile il problen1a della sistemazione perman.ente e i)acifica fra le va.rie nazioni. La tendenza alla sopraffazione che negli individui ·è repressa dal diritto, è libera nei popoli, o è frenata solo dalla palllra dell 'avver• sario. È fa cil'~. ,e ccitare l 'uomo alla guerra perohè egli possiede un impulso di oid io che risponde prontamente a tale stimolo. L 'istinto della vita comprende l'im1p ulso erotico o sessuale , m entre' I 'i.stinto della1 morte compr·ende gli impt1lsi di aggre ssione e di distruzione. Ora ambedue questi istinti, vita e morte, sono coesistenti, e tutte le manifestazioni psichiche sorto la ri.s ultante del1a loro cooperazione e del loro anta1g onismo. Essi non funzionano mai isolataim ente, l 'uno agisce in concorso de.Jl'altro in modo da modificarne reciprocamente gli scopi. Così l'istinto di co11servazione è certame·n te di natura erotica, ma esso deve fare uso del1'aggres·sio,n e se vuol raggiungere le sue• finatlità. Analogamente l'istinto dell'amo.r e ha bisogno dell'istinto di dominazione per ottenere il possesso della cosa amata. Insomma l'istinto di aggressione e di morte funziona in ogni essere umruno e si sfo·r za di condurre alla decadenza dell 'uomo , si sforza di condurre la vita allo stato d'impoteinza, mentre l'istinto erotico rappresenta lo sfo rzo per la perpetuazione della vita•. Un esser-e vivente preserva I.a pro1p ria vita distruggendo quella degli altri , ma una parte di questo istinto è rivolta verso lo stesso, individuo. L'incorporazione dell'istinto di distruzio·rte spiega molti stati norma1li e patologici. La coscienza stessa deve la sua origine ad una de,·iazione1 dell'istinto di aggressione verso noi st essi. Se questo, processo d'internizzazione è esager&to diventa sgra,d·evole, m emtre il rivol-· gere le forze distruttiv·e verrso l'esterno, è p1iar.evole. È questo stato di ,c ose che se·:rV'e come scusa biologica per tutte le tendenze immorali o criminali. Ciò posto risult.a evidente come sia illusoria I~ speranza di sopprimere le te·n denze aggress1ve dell'uomo. Questo, anche in piena civiltà, 1

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di aggressioni più o meno dissimu~ate, o ,·aria/mente am.m antate. Affatto utopistica è l'aspira~ione dei con1uni.s ti di sviare l'istinto aggressivo a.ppagando i bisogni materiali dell 'umanità. Pertanto lo scopo da raggiungere non è quello di abolire del tutto l'aggressione umana, ma di deviarla verso scopi definiti perchè non si sc.ate11i n·e lla guerra. L'istinto di dis truzione e di morte deve essere combattuto dall 'istinto contrario: eros,. Questo è quello che unisce, che stabilisce tutti gli attaccamenti emotivi nella razza umana. Questi atta1ccan1enti sono di due tipi: il primo C<)nsiste in uria relazio ne con l'oggetto amato, anche senza scopi sessuali, l'altro consiste in un .processo d'identificazione. La psicanalisi pairla qui di amore nel senso di carità di amare il proprio prossimo con1~ sè stessi ~ di identificazione nel se~n so di produzione, di comunione d i interessi tra g li uo1nini e quindi di sentimenti comuni. Il rafforzamento di tali isti11ti plI'odurrà inevitabilmente un indebolin1ento di quegli antagonisti. Ma il raggiungime·n to di tali sco·p i non può ottenersi facilrrl ente n·è a b·r eve scaclenza. !Freud si domanda infine: « Perohè non accettare la g u err.a come una delle tante straZÌ<ìnti calamità della vita, se ,e sa ·è una cosa naturale , biolog icamente spiegabile e difficilmente prevenibile? ». .È facile la risposta. Allo stato attuale della noslra civiltà la guerra corr1incia a sembrare un anacronismo sia· dal punto di ,,ista moral e ch e di quello economico. Se essa è ancora giustificabile, se tende a por~a re a maggior livello di civilizzazione i popoli i11 rita'fdo o in regresso, non tro·va nessuna ragione1 sufficiente tra popoJi egualmente avanzati. La guerra n1ondiale che nelle ìntenzio1n r dei promotori dov.eva risolveTe tante questioni, r1on ne ha riso·l te n·e ssuna e ne ha create delle riuove, ed ha gettato il mo·n do n·ella1 più colossale crisi economica. Anche dal punto di vista estetico, manca ogni elE-rrnento allettante perch è i moderni mezzi di distruzione consentono poao l'e·r o1is1no individuale. Il movimento pacifista dell'ante·guerra non a1se 3! scongiurare il disastro. Non è facile prevedere quale sarà il f.uLuro. Certo la diffusione della cultura e lo sp·e ttro terribile di una g uerra avvenire lasciano adito alla speranza. Questi farttori intellettivi ed affettivi concorrono· alla repressione degli istinti di distruzio,n e ed a potenziare l'istinto antagonista: l'amore. 1

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argo.

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..... la uao del prossimi Isso/coli pubblicheremo :

SULLA COSÌ DETTA. ''CURA BULGARA,, DEL PARKINSONISMO POSTENCEFALITICO Nota preliminare del Prof. G. PANEGnossI Primario Medico nel Policlinico Umberto 1 - Roma


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SEZIONE PRATICA

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA La séroréaction blennorragique. Paris, 193±. Masson et C., éditeurs, p·a gg. 179. Sotlo il nome di siero-reaeione bleno rra1g~ ­ ru si desigr1a il complesso di reazi~n.i applicato allo studio dei sieri gon ococc1c1 e baf:>ato sui fJrinci-pii enunziati fin d.a l 1901 da Bordet e Gengou , utilizzati più tardi ( 19 ~6) cla Wassermann, Neisser e Bruck per la d1ag11osi dellar sifilide ~ :i·e llo s~esso· anno per il siero dei bl0norré\.g 1c1 da Muller ed Oppenlieim (re.azio·ne della iì ssazio11e: del com~le­ mento nella gon_?rrea, ~01norooz101n e : per 1 A. siero-reazione b1eu orra g tca o· S: R .. B .) . . . . L ' A. si pro1pone di ])l'esentar e I dati aoqu1 s1t~ fino ad oggi, pr~vio controllo, nel campo· d1 questa1 reaz.ion e, il cui valerei semb·r a no·n e~­ sere più contestato, ~(\ c he <:erto· n~n è ancora conosciuta e rr1essa in prat1ca cosi . co·m e sa: rebbe necessario. Nel suo lavoro· e~l1 esp1o~·e ~ r i ultati di più cltc 1000 r eazioni d1 dev1az1on1 f> 150 di flocculazione· e dopo avere fa.tto la storia delle ricerch e r elat itve. fì no al 1934, espo: ne le varie· interpretazioni ch e posso·n o . ~a:s,1 d cl fenom e'llO, la S.ltperiorità e la spec 1f1 c1l~ della S. l\. B. in par agone d~li. altz: !Iletod~ <li laboratorio (cullure n1el ocl1 b1olog1c1 ~ali Ja cuti- e la introderrna-r eazion e, prec1p1tazione. .agglu!Jinaz.ione). 1' evo luzi o·n~ de·11'1. .s. r\.. B. ' la &u a specificità, J.a data cli ap~ii.l1'1 Zl0ne nei blenorragici di ambo i sessi e ne1 baml>ini Ja s11a evoluzio·n e lun go 11 decorso della mal~ Itia n o-rrnale ') co1nplicata , la sua .scornparsa ed il signifi cato di tiuesta per la diagnosi di gua rigio·n e•. . . Caipitoli a parte sono ded1 ca.t1 .alla ~· R" B. nel liquido c. r . , i1 ei liq 11idi .art1colar1, urin e, . essudati. gooitali. Nelle soo conclusio11i l ·A. fa rilevare le d1ffic.oltà tecniche di queste ricerch e specie per c.•1tener e u·n antig·e ne stabile e sensi~ile ~ pe r le notevoli differenze fra i vari ant1gen 1, ~ra i quali i polivale11Li sn1r eb·b ero i ~)iù apµro 1J.r1n: ti. La S. R. B. sarebbe ad ogn1 modo c1ua s1 sempre negativa llei sogg·~tt i sani O· in ~re:da atl infezioni n on gonoco·cc1ch e : essa non e influenzate da u11a diagnosi positiva per lues: Si risco11tra il 5-10 % di r eatZioni paradossa J1 e non ~pecifì cl1 e ed è din1ostrato ch e n.ella b l ~­ norrag ia recer1le esiste una fa se pres~erolog1c<i ch e può pr o]ungars-i sino al 30° ~~orno. La S. R. B. diviene, jn genere, pos1t iva m~r1 mano ohe l 'infezio11e gonococcica a~amza in superficie o in profondità , ecl f quasi costantemente pr1sitiva n el siero ( 9~-1 o.o %) i1~l de: corso defle compli r az ioni ge111ta]1 o arl1colar1 e. nelle blènorragie a11ticl1~ e .complicate, può essere 11nsitj va ancl1e n el l1qu1do ~· r . La S. R. B. è tenace e fj:) UÒ J1ers1stere a lungo dopo la guarrigione clinica: la ~ua SCO·!Il.P arsa rai)presenta un buon S€ìe,O'J10 d1 gu.ar1~1on_e qua11d o vada unila ad a1l'tre constataz1on1 cliBERTRAND

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n icl1e e b·a tleriologic::.h e: Ja sua persistenza i11' 1ecei, ali' in fuori della vaccino-terapia, ob·b liga ad essere prude11ti n el giudizio di g u a,r ig ione. La sua presenz.a per mette spesso nell a donna di scovare una blenorragia latente (l '80 % clelle proslitule h an no u11a S. R. '.B. positiva), cli r icoin oscere i portatori di gc.rmi e, eco·n do J 'A., essa sal'c1b·b e cltiam ata a render ei dei grandi servizi ne lln donna incinta se è ver o che I.a blenorragia p·u ò trasmettersi al felo . 1'uttj questi falli di mostrer ebbero , secondo 1'A ., il va lor e d iag·nostico, J)r or1ostico e pro filattico. de.Jla S. Il. B. Chi conosce· le in sidi e del processo b lenorrngico, le dillìcoltà talvolta insormontabili , cJ1e ha :p1ratic.a o·g·ni giorno mette in evidenza, i1er ricono.scerne la g uarigio·ne·, anch e qt1ando og·ni manifestazione clinica sembra cessata, seguirà co·n vivo inter esse questi studii che l 'A. i1~ quj r i.a, sunti co11 sicura c9~petenza , con il sussidio di ricercl1e personal 1 e larga docum·entazione bibliogr afi ca in cui la pr o duzione italian,a è tenu ta nel debito conto, a parte i rlon pochi errori tipog rafici i1ei no mi . deg li autori nostrani e nel titolo dei loro lavon. Siamo lon tani dal condividere l 'ottimi$mO del l 'A. circa la possibilità, p·e r ora alme·n o, cl 'introdurre nella pratica corrente questo met oclo specie µer quanto r iguarda la profilassi pubblica e la sor veglianza sanitaria sull a prostituzione: ciò peraltro non diminuisce l 'im11ortanza di questo J.avo·r o del Rèm e· ch e ha riassunto in un quadro sintetico ben e fatto lo stato :\ttua] ei di un argome·nto i11 -pieno fervore di studio· e di ricerc,h e (1). V. MoNTESANO. 1

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(1) P er essere oblJiettivi , segnaliamo un r ecentissimo lavoro di BoNCINET.LJ della R. Clin ica D.-S. cli F irenze: Osservazioni sulla reazione di deviaziCJ11e del complemento nella1 blenorragia (!Vola I), 1)ubblicato nel « Dern1osj Cilogr a fo » , se l tembre 1934. Le ricer che clell 'A. au t ori zzer ebbero a rite11er e la gonor eazione alt amente ser1 sibile e specifica e meritevole (li essere· pjù correntemente llSa ta n ella pratica diagnostica pote11do ros Lit uire, i11 determinati casi , un a11silio non i ncliffE'rente alla clinica. LEZIONI CL/NICllE, di prossima nostra pubb/f. cazlone:

FEBBRE BOTTONOSA E S ODOK U Prof. CESARE li'n1r GoN1 (Roma) ADENOCAR C INOMA LAT ENTE DEL CORPO DEL PANCREAS Prof. ANTONIO GASBARRINI (Padova) OSTEOA RTROP A.TI!. IPERTROFICA. PNEU11JCA Dl P. JIARIR (Varie'à Bamberger). Prof.

ANTONIO G .\SB.\nnrN1

C OMMOZIO ~E

(Padova)

]UDOT,J,ARE : S l NORO]IE PARA PL1EG ICA I NTERMITTENTE Prof. G1u EPPE JoNA (Venezia) •


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e< IL POLICLINICO

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I CONGRESSI NAZIONALI DI MEDICINA E CH·IRURfilA. I

XL Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. Ore 15 - 17 o ltobre 1D34. Preside nza: Prof. C.

FHUGONI.

(Continuazio n e; v. num. prec.).

Risposta dei Relatori. (PaYia) . .- llin gré\zja e11tilan1ente i l\'laestri e i Col1 eghi luttj ch e eJJbero· parole di lode per i r e latori e in mod0 peciaJe il se11. prof. Maragliano e i colleghi l\1icl1eli, ecl r\scoli ch e tanto co111pe tenza hanno 11el ca1npo d egli s tudi i1nmu11ologi ci. I11Lere a11li in1i sono lali gli espos ti cli Ascoli 1\1a11rizio e Ce11tann i sul mecca11ismo d'azione d el YdCcino, ar gome1l lo che I 'O. l1a appena sfiorato verbaJ1nente desiderando portare qui, in modo speciale, j parlicolari delle conclu sioni terapeuticl1e, rnenlre i ingoli suoi collaboratori 11e l1anno a n1piamente trattato n ella relazione. Concorcla pienamente col prof. ~licheli circa l 'i 111porlanza cl elle reé4Zio11i, co111presa l a febbrile, i1eJ n1eccanisn10 terapeutico del vaccino, qualunque esso sia, conYenenclo pure ch e anche nella Yacci11o terapia specifica i11teryjene indubbiamente un fn l lore aspecifico come n elle l)fO Leinot erapie in ge11er e. Il pro.f. J emma con i1olevole Yivacilà rive11dica a lui il 111etod o della tera.p ia vaccinica n ella melite11se: n ella relazione sono tati ricordati i lavori e.li D i Cristina e Caroni a jn proposi lo, del r eslo 1ton si è inai parla.lo di l)riorj Là o scoperta lera1}et1Lica; è s la lo solo ri leYa lo <Juesto fatt o i11equivocab] le ch e fi11ora nessuno o qu asi t1sa la vaccinot erapia endove11osa nella ]Jrucellosi ; 1nentre è da i)re un1ere cl1e i ri u ltati ottenu ti in Lon1bardia e jn Sicilia i11 questi ultimi anni d eb})ano rendere jl procedi1nenlo abilucli nario a vantaggio dei nostri amn1.alati. Concorda ])j ename11 le col prof. Ferran11i11i sulla rtecessità cl i scegliere i malati per la vaccinoterapia nel tifo e sulla necessità dell 'intervento precoce: è precisa1l1e11te ques ta l a conclusione a cui è Yenulo 11 e lla relazione e per questo 1notivo no11 può condiYidere il i)arer e d el La Franca il quale a" erisce di iniziare l 'uso d el vaccino quando la febbre si è s lalJilizza la 11ell a sua base massima . C~o11vien e co l prof. Izar che possano nel tifo p er s is tere alterazioni anat omiche ancl1e colla scomparsa febJ)rile del processo morboso, e per ciò che si riferisce all a m elile11se d eve dichiarare che non si è mai parlalo di gt1ari g ioni al 100 per 100 come ri s ulta chiara.n1ente d alle sue conclu sioni a stampa. Se poi vi so110 allri metodi di terapia rlella meliten e più e1nplì ci e al tre tta11to efficaci della vaccinoter apia ben veng·an o: egli sar à il primo a u s&Jrne con gr ancle soddis.fazi o11e. i è a, ai compiaciuto n el] 'a coltare la esposizio11e del co111paesano dol i. Magrassi che porta un lod eYole co11trj})uto allo s lucli o d ella patogenesi rlel tifo Ye11encl o a con<·lusion j non dissin1ili <ia quelle rnggiuntc dai su oi coll a])oratori. Cred eva il })rof. Ce a J~ia11c hi più o ttimi sta cli quar1to non s ic1 oggi apparso in e<le di Congresso . Pre nd e no la dci suoi risul la li )) uo11 i n ella i11fezione A.

FEnRATI\

i11~ltese. spont a n ea e di que1li me11 0 buoni n elle e!J1de1n1e ~a Jabora Lorio·: in questo second o caso ~1 tratta d1 avvenin1enti di molli anni fa quando J to11 e.ra.no. b~n d eiinile 11è le dosi nè il ritmo cle1le i111ez1on1 ; tenendo a11che con·to ch e 110 n si sarà ~ratta lo J)Oi di un con sider evole numero di 1nalat1. . Ri~1~azia i ·a.n1.ico Frugoni delle cortesi espress10~1 d1 assentimento. Per qua11to si riferisce alla mel1 lense e al .tifo ìn~i ste an cora nel con cludere c?-e per l a ~el1ten e 11 problerna terapico è prat1 ~a n1enle r 1sollo itei lìmili d elle possibj lità clir11che e c~e per. il 1i~o si traila specialmente di un~ ques~1on~ ~1 ~ecrtica e cli telUJ)O per arrivare a r1sultal1 in1gl1or1 degli a ltuFlli. . G. BoER1 ( apoli) . Non essendo la sua relaz1one. stata ?ggetto di disct1ssione, non r esta al R. che r1~1graz1are tutli gli inlerve11uti cl ella benevola a l~enz1one a?cordatagli e clelle cortesi parole con c.u1 hanno giudicalo l a r elazione stessa.

Ore 10 - 18 ottobre 1934. Pres ide nte: g·enerale med.

FRANCHI.

Le ple·u ropatie nell'Esercito. ~fag·giore

l\iieclico R. D 'ALESSA~nno (Firenze) . Con.elusioni.

·L o s t.udio del l e rnal atlie d ella pleura h a particolare 1n1portanza per il rnedico militare per la fr egu e11za con cui esse si manifestano nell 'esercito, per la. gravità di esse, in qu an to un 'alta p ercenluale d1 natura tubercol are è funzione d 'jnfez~o11~ t11bercolar~ poln1011are ocl exlrapolmonare rLa tt1vaLn. sotto l 'influenza di fat tori e tiologici generici o particolari, specifici alla vita d el soldato ed ali 'ambiente mi1itare. La frequenza e la gravità d ell 'affezione hanno giustan1en te richiamato l 'atten zione del Direttore Generàle di Sa11ità ìVfilitare, i l qt1ale ha stabilito che l o s tudio di essa fosse l 'argomen to di questa r el azione. Da ricerche s tatis licl1e portate sul decennjo 19211930 s i rileva, oltre la maggior frequenza delle pleuriti nell 'esercito r ispetto ad altre malattie di una cerla importan za, ch e in al ct1r1e divisioni militari le pleuriti sono più frequentj ch e in altre, il che, se equivale a riconosc.imento cli rapporti fra p leuriti e determinale circoscrizior1i territorial j, aventi cara l t eris ti che meteorologiche particolari, p er cui più in tensa e frequente è l 'azione di fatt ori favorertti la malattia, è da mettere ancl1e in rapporto alle armi e corpi di esse prevalentemente disl ocali, il cui impiego 1naggior e li espo11e a fattori inorbigeni. Dallo s tudio della morbilità seconclo le diverse armi e corpi, dalla maggiore .fregu e11za in alcuni delle pleuriti , si rileYano altri elemer1Li atti a lun1eggiar e il fenomeno m orboso, e risalta l 'imporlanza e d el fattore uo1no e del particolare servizio che il soldato disimpegna, oncl e l a m aggiore m orb ilità nelle compagn ie di sanilà, nelle armi a piedi, 11e1 reali car abinieri, nel genio. Dalle sta litiè.·he d el R . altro dato d eg110 clj con siderazione è che la 111orlalità è p iù afla i1 ei mesi clj 1n aggio-


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SEZIONE PRATI CA

giugno-luglio , cioè dopo due , tre, quattro m esi che le r eclute trov1ln si in servizio. Eliopalologia. - , ""'econdo l a feli ce con cezione di L&11clouzy , largantente poi dimo~ lra la, la pleurite è tJno stato morboso sintomatico, è funzion e di allra ni.alattiri, cl1e in alta percentual e è l 'infezione tubercolare i1el polmor1e o in altri organi indovata. ~Ia essa può seguire arLche ad altre n1alatlie freque1Lti n el! 'esercito: poln1011ite , bron cop olmoni le, infezi on~3 grjppale, r eumatica, lurlica, tifoidea, l esjoni éti organi addomi11ali. Ed anzilutlo, irL considerazio11e della preval ente et iologica tbc . delle pleuriti, clobbiamo considerare i fallori detern1ir1anti o faYorenti l ' infezione tbc. n el soldato. Il fattore età, a ventun a11ni le reclute sono chiarnate alle arn1i, ha granci e in1portanza, p erchè è un fattor e costante. L 'alimentazione nuova cu i le r eclute sono assoggettate irnporta alterazioni cli n1eccanisn1i e complessi digestivi esislenti e m oélific azion e e ricomposizione di essi, il che rto11 sen1pre avviene, nè sempre completamente, per cui , al111eno nei primi p eriodi del servizio mili Lare, 1'alimentazione non se1npre risul la sufficiente . L 'allenamento ancora è da considerare, in quanto importe a tulla una massa n'inrlividui, a r equisì li p sico-fisi ci non uguali lo s tesso lavoro non solo, ma anche un la oro nuovo , ch e richiede nuove attività dei diversi organi ed apparati, onde durante Lale p eriodo si crea uno s la lo d 'inferiori Là fi siologica e forme morbose la lenti e forme rlefi ci Lari e si estrinsecano in sindromi pii.1 o meno <·omplele. DobbjaLno ]JOi ben valutare l 'importanza d elle cn.u se p erfrigeranti , frequenti nell 'eser cito, le quali se non rappresenta110 il fa ttore d et ermi11ante d ell a m alattia, p er l 'abbassamento d ella resistenza organica, come l e ri cer che di Pasteur e Maragliano h anno clin1os trato , costituiscono un fattore coadiuvante di valore cospicuo, inibendo forse l 'at liYilà fagoci laria d ei le ucociti, eleme11ti sq11i siti di difesa dell 'or gani smo. Particolare attenzione meritano ancora co111e fattori f:J.vorcn li l 'infezione tuber colare alcur1e maJattie 1nolto frequenti nell 'esercito e qui va menzionata ] ·influenza, il m orbillo, l n malaria, la lue, le malalli e ac ute e croniche dell 'apparato r espiratorio, l 'infezione tifoidea. Alcuni attlori sono andati a11che ol lre ed hanno in base ad osservazioni cli11i ch e e sperim entali chiamate in cau sa le vaccinazioni antitifich e ed <?ntivaiolose. Tali osservazioni, pur mancandoci preci se docum entazio11i , devo110 esser e oggetto di seria consid erazione. Consirlerando questi fallori s uccintamente ricorclati, j} cui intcrvcn lo n ei primi rnesi di servi zio ~ talora più frequente. pPsso cos tante ed inten so, s i p11ò agevolmente comprend er e il risveglio o il determinarsi d ella infezion e tuber colar e in tal ])erio<l'o , ch e costill.1i sce quasi un r eattivo molto squisito cli essa e cl1e può determinare come unica rnanifes tazio1Le clinica o come reazione aller gica periforal e la flog·osi pleurica. Ciò trova conferma anche n elle nostre s tati ticbe di1nos tranti ch e il 50 % di tull e ]e pleuriti si b a n ei primi m esi clj servi zio e itelle ·curve m en sili cii inorbjlit à il cui punto piLt alto corrisponde ai mesi di aprile, n1nggio, giugno, luglio cioè dopo 1, 2, 3, 4 n1esi ch e l e r ee I u ,,, HOn o in servizio. 1

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I nflu en za delle pregresse e conco milartli pleuriti sui process i tbc. del fJOlmo1ie. - In con ide-

razione dell 'alla perce11tu~11e (li p leuriti tbc. e sempre in t em a di e liopatogen es i, tale valu tazio11e è p~r i.I ~edico p ~rli rolar1n c n lc i111portau le . Le opi111011t in proposi Lo sor10 nolevolmen le diYergenti. ~Ienlre per alc uni la pleurite essudaliva in dipendenza dell 'inten i Là clel processo Ilog i Lico esalta i p o leri di clife a dell 'organismo onde un 'influe11za b en efi ca sul processo tlJc. d el polmon e, per altri è precisame11Le l 'in Lensilà del processo Jlogis lico indice di alta virule11za dcl ger1ne, ch e i1on per~ mette cli preparare valicl e difese all 'orga11isrno e quindi eser cita una i11fluen za d annosa. Il R. ha co11sid er ato 600 oggetti (300 co11 e 300 sen za preg ressa pleurite) ricor1osciuli affetti da l esioni lbc . del po11no11e presso il ce11tro cf i accer larne11 lo djag11os t ico ci ell 'o ped ale rnili lar e di Firen ze. Da tal e i11chie .. La è ris11lla lo ch e le forme graYi raggiu11g·o11 0 l111a p er cenlt1 ale J)i\1 al la (35,33 °{,) quando vi è pregr essa pleurj te, ch e quando que la i11anca (22,67 %) . Co11siclerazioni s11 LaJi risulti li e d eduzioni sara11no fa tle dopo ch e avr à con s id eral o 1' altro asp e tto della questio11e, cioè il destino d el pleu ritico in rar>J)Orto aJJ 'ulleri or e eYOlUZÌOilC cl cl]a tu]Jer colosi dej polmoni o cli al lri organi. J_,e indagini lalistich e in J)roposilo h an110 dalo rist1lta ti c1u anto nlai disorclìna11li d al 101 % al 100 % e triluni hanno p er sino rilenulo 111olto rara l a tbc. polmonare n ell 'ayvenire d el ple uritico. A11cora, 111enlre alcuni amme tto110 ch e lra la pl e urite e la su ccessiva rrtalallia tubercolare vi si a . ei11pr e un period o di latenza, altri rit en gono ch e g if1 durante l a r egr essior1e della J)rima i p ossono rilevare segni n orL dubhi della seconda e parlano quincl i cli vera con lin uazione cl i processo. La flogosi ple11rica, fu11zion e de11 'infezione tub er colare, talora è l 't1nica lna11ifeslazior1c cli11ica d ell 'avvent1ta i11Iez ione tubercolare d el p oln1011 e com e 11uasi sp13rjm entalme11t e Hamburger h a òi1nos lra lo e poi a11ch e Hei1r1bec1 , Grau. Corbini. Pii.1 pesso è e sa espression e cli un ri svegli o <li u11 focol aio tbc. prim a latente e torpido, è u11a co111pone11 le in sogge l Lo allergico di una ri1)r esa evolutiva di esso, cl eLerminatasi per l ' inl cr' ento di fattori etiologici generali e parti col ari al i1ostro solda lo e co1ne nuova localizzazi one dell 'infezion e l})C. n on sar à sen za influe11zn stil focol aio primitivo , influenza diYer samen te valuta la. La nostra in c hi es ta st1ll 'ull eri or e d es lino dei plet1ritici e sui precede11ti rnorbosi cfj 500 Lbc. poln1onari accerta li presso l 'ospPclale mili tare di Bologna dimos tra che il focola io b acillare ria ltiYato, cl e lerminante la pleurite, in una perccn lunle a]Jba lan za elevata di rasi con l i11ua ]a u a rnarcia e non è infrenato certo clall 'epi sodio pJ eurico. D 'al trn parte l 'inr hies la por tata su 600 Lbc . p ol1non ari accertati pres o I 'o, l)eclale n1 il i lare di Fi1 en ze no11 dimo tra un 'infll1 en zn JJe11efica della µ regre sa e con co n1i tante pleurite sull a I be. polmorlar e, i11 quanto questa in . oggetti ron pregr essa pleurite ha din10 lrato d ecor so g r ave i11 11n a percentuale IJiù all.:i ch e in quelli in cui la plel1rite mancava. Nè 1naggio ri ro11 e11 i ri. cu o te un 'i111111unità i li ocilaria. Le n eofor1naz ion i co1111elliYali e fibro. e, favorenti econdo al c11n i la r ie al rizzazione della le. ion e pol1no11are, i11 seconcl o Le111po cl eterminano cli turbi funzio nali e circolatori del polmone, ch e fa, oriscon o il progre o cl ell .infezione.


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« IL POLICLINICO »

(ANNO XLI, Nu M. 46]

La n os tra casistica. - Comprende lo studi o di discordi. È uno rlej capitoli pii1 irti di difficoltà 40 J)leuritici allo scopo di m eglio comprender e e c11e ci offra la patologia mili tare. lumeggiare ]a forma morbosa . Con la istituzione d ei noslrj centri di accert a· L 'inizio , la curva t ermica, il d ecorso e la durata rnen t o diagnostico p er la t11her colosi , cl1e vanno della n1alattia di soljto presentano note car atterisempre più p erfezion ati , segu e11do i progr essi cons1ich e ch e, valutate pure con le d ovute riser ve, ci tinui n ello s tudio e conosce11za d ella 1nalatlia tu-danno elem enti utili per la precisazione et iolog ica ber colar e, vera p assion e e travaglio di u omini di d ell a mala t tia . Qu est 'ulti1na , d 'importanza capiscie11za e di g overno, si offre alla soluzion e del t ale per Ja ter apia e il provvedimento m edico-legaproblema u11a via di u scila . Appar e evidente dalle l e, il R . 11a s ta bililo m edia11Le l 'e sam e cjtolo.gjco pren1esse ~he lo s tudio d ell 'ex pleuritico si riduce d el ver sa rnento, la prova bi ologica r eazion e di fisosse11zialmente a s tabilire se esso sia o sia s la to suzion e d el complemento e sieroreazione di Beu11 tuber coloti co , alla rj cerca di eve11tuali focolai sr erk a . Tali ricer che p ar allelam ente valutat e gli b acillari lat enti, sp ecie p er I 'inter vento di quei h anno p erm esso an ch e di st abilire il valor e che fattori già esa1nina li. ad .o gnuna di esse è da assegnare. Giust a quindi appar e la n ecessità di avviar e ai detti centri l'ex pl euritico, ove l 'esam e ~lini co Al lr e r icer cl1e h a pra ticato allo scopo di meg lio accurato, confortat o d all 'esa111e radiologico e d a lumeggiar e la m ala tt ia pleurica n ella su a essenza. t u tte le ricer ch e di lab or a torio occorrenti, offrirà La det erminazion e d ella colest erina n el san g ue e all 'ufficiale medico tj siologo 11ella m aggioranza n el liquido pleu r ico n ella fase essudativa e l a prid ei casi elem enti su fficien ti , ch e, giu stamente vama an ch C' a liquido riassorbito , al R. h a dimoluta ti, l o p orteran110 a r isolver e equam en te la d es tra lo valori bassi nella prima fase, ch e poi si rili cata ques lio11e. prendeva n o qu ando la malattia r egr ediva. Buon a norn1a è c1uell a cli eli1ninar e gli ex pleu La velocil?.l rli sedimentazione di soli to si è diritici la cui n1ala tli a r isulta di I1atura tbc. e quelli m os Lrat a acceler a la, an ch e n ot evolmente, n ella p er cui altra e Uologia i1on è precisabile, a n ch e fase essu dativa. quando lo s La lo gen er ale è buon o, scarsi, m a n on La sier o-coagulazion e di W eltmann, m en1 re lleldubbi i rilievi ohl)ie·t Livi a carico clell 'apparato r ela fase essu cl ativa er a d eviata a sinistra, si alluns11irat orio. g·a va o d eviava a d estra col riassorbim ento del liqui d o. I r is ulta ti. di ambedue le ricer ch e, di solito Discussione della Relnzione. ~onco rdanli , so110 in dipenden za di alter azioni n ei r ar:>p orti delle frazioni prot eiche d el sier o e p r eciE. lVlARAGLIANO (Cienova). - Do110 esser si congr a-san1ente di u n au mento della frazion e globulinica tulato con il Rela I ore per l 'op era così co111pleta che (lurante la fase flogistico-essudativa, ind ican le atcostit uisce un p rezioso docu mento d ella pJ.lologja tività ed evoluzio11e d el processo morb oso. I11fine della pleurite, 1·o. ricorda come fra le ta11te quelo studi o degli elem en ti della serie bian ca d el san stioni ch e si riannod an o a questo argomen to una g u e 11a dimostr ato n el p eriodo essudativo au menè sopratu tt o d i g·r an cle importa11za e cioè se le t o dei J1eutrofili e mon ociti e diminuzion e d ei lin1)leuriti d ebbon o esser e ritenute sempre di n atura fociti , esp r ession e d ella diffusion e d ell 'infezione tuber colar e. Tale con ce tto soslenulo p er primo d a t b c. e dell 'esaltazion e d ei mezzi di lotta d ell 'org aLandouzy e su ccessivamente confermat o d all 'O. 11isn10, fase n eutrofila di lotta secondo Schilling. sulla b ase di osser vazioni clinich e, n on trova oggi Con temporan eam ente lo sch em a di Arneth, spesso l u1a11ime consel1so, e ciò è un er ror e. Dalla m agd eviat o a sinistra mi inclicava sem p r e la gravità g jor an za d ei m edici n on si vuol ammetter e l 'aziodella n1alattia. ne p atog·en a b acillare in qualsiasi forma m orbosa, Questioni m edico- legali. In considerazion e i 11 cui non si verificano foc.ol ai t u])er coJ ari localizd ell a frequen za d elle pleuriti n ell 'eser cito e d ella zati e pronuncjali: qu es to provi en e d al non vol er d)sparità di valutazion e ch e è rlat a osser var e, il R . con siderare ch e i veleni tuber colari, em an ati d aj r eputa d over oso metter e le ques lioni medico-legali b acilli esjstenli 11ella m assima parte d egli u omini , rE'lative 11ei t ermini pit1 precisj p ossibili . ])Osson o d ar l uogo a. fatti tossiemi ci ch e alter ano l a resist en za d ei t essuli e li r enrl on o sensibili alUna prim:i questjone rigu arrla l 'id on eità al ser 1~ azione d elle m oltepli ci cau se perturbatrici ch e ,-izio m il i Lare d ei pleuri Lici r ura li nei n ostri osp ei n sidiano I 'or ganism o nell 'ambi cnte in cui viYe. dali . Qu esta t ossiemia, può esser e facilmente scop er ta Qt1es tioJ1e di p iù d i fficile soluzion e è quella d elp er mezzo d ell 'en zim oreazion e, m e1odo d 'indagine 1 'iclonei là al ser vizio m ilit ar e deg·li ex J)leuritici i n rli semplice esecu zione id eat o e prepar a!to d al prof. ·qu an to si tratta di ben st abilire la natura e g li Sivor i . Ora è da r iten er e ch e le pl euriti, an ch e se ·n.. iti d ella ])r eg·ressa pleurite. Di t ali esiti t alora n on accomp agn ate o n on segui te rla localizzazioni il rilicYo e la valut azion e sono agevoli, quan do s Labilizzate i11. qualch e t essu1 o, p ossan o essere d o-essi son o m ar cat i e J)r ovocano disturbi fu n zionali vute a t ossie1nia tuber colar e ch e è climostrabile. t nli da far r iten ere, indipenrl entem ente d alla naSi compiace di ripet er e i sen si d ella su a amn1iratt1ra d elle lesioni, l 'individuo n on id on eo al servizion e p er il gen. m edi co Fra11ch1 , amrnirazion e 7.io n1ilitar e. Ma sp esso ci troviamo di fronte a p er lui e per il Corpo sanitario Jnilitare, cui egli Binfi si ed adP-r en ze localizzate, poco est ese, poco si gloria di aver appartent1to p er tut t a la durata spesse, con distur})i soggettivi scar si o assenti . Qui él ella g u erra, éli tyues to Corpo ch e ha p~gato con t u lt o rl ipende d all a precisazion e etiologica d el pr.ola vita di tanti st1oi m err1bri cosi largo tributo all a cesso ch e qu egli esiti h a d et erminato : sp esso è 1n Patria. r.nusa I ' infezione tuber colar e, ma anch e altre m ala Llie son o da con sider ar e, che indir izzan o diverF . G.\LDI (Pisa). - l /O. si com p iace si ~ con la san1c11te la valu tazion e m edico-legale. Direzion e di Sanità Mililar e p er la scelta d1 guest 0 In tal i even ien ze, b isogn a pur ricon oscerlo, è t em a rli n ot evole imJJOrlan za e rl 'indole pratica, n1esso a ò u ra prova l ':tcume clel inedico n1ilitar e ! sia con il Relat or e p er aver sviscer ato l 'argom ento l 'opin io11e cd i g iudizi quincli sono quanto m ai


t ANNO XLT,

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· SEZIONE PRATICA

.con grande compet enza e p adronanza di mollepli.ci quesiti. L 'O. desid era però far rileYar e che se l 'etiologia .specifica si risco11lra nella massim a parle de11e pleuriti, tuttavia i1on si può essere nettamente .assolu listi, i11qu an l6 si vedono qua e là clei casi in cui non esiston o affatto precedenti tuber colari .cd il versamento pleurico con segu e ad un 'angina o ad un vero e proprio attacco d i reumatismo articolare. Esso co11tien e a prevalen za polinucleari, .si con1plica talvolta con versan1en Li p ericardici e peritoneal i, si :riassorbe validarr1ente sotto gener ose dosi · di salicilato Na ed una volta scompar so, la:Scia i11denne l 'inrlividuo con1e I 'O. ha potuto cor1.sta1tare i1ella su a Clinica segu e11do gli infermi a Ju11ga dis ta11 za di tempo. Per questi casi s'invoca t1n 'e tiol ogi a r euma ti ca, -cho è oggi ammessa dai buo11i Trattatis ti, sei1za ienlrare nei ra])porti ormai 111 olto disculibili fra r eumati s1no p oliarticolare e tuber colosi. Le inda.gini nelle pleuriti ti ei solda li, or ga11ismi giovani .cl1e vanno spesso soggetti al r eum atism o poliarti.colar e, p otrebbero portare molla Juce intorno ad .t111 problem a e liologiro di n on scar so r ilievo. In seco11do lu ogo l ' O. amerebbe sapere dal Relatore ch e co nvincimento egli si è forn1ato circa i 'l'apporti che la Scuol a coslill1zionali stica 1nassimam ente italiana ha in essi in evidenza fra tora~e :Schiacci a to e predisposizion e alle pleuriti, t anto che si ~ p erfino p arl alo di un « torace pleuritico ». Naturalmente q1.1es lo l ato morfolog ico dell 'inclividuo l asci a impregiudicata l a question e dei germi patogeni ch e sorLo indiSJ)en sabili n el movimento cau sale d el procebso morboso . Pur essendo infatti tutti cl 'accordo ch e l 'indagine costituzionalistica, applicata segnatamenl e all a ·Clinica , ilon va limitata alla sol a con sid erazione delle for1ne corporee ma va completa ta dalla ricerca bj ochimica, entloierinolog·ica., ecc., tuttavia è certo cl1e la morfologia rimane l ai ])ase salda di qu esti studi e forse per Ttessun 'altra m al attia o g ruppo di malattie l a for·m a di una reg-ione d el corpo h a 1anto sign ificato -come ne h a il torace pia tto per l e pleuriti . Ora il torace schiacci ato o piatt o, che so lto questi rigu ardi delle pleuriti è stat o i)articol arn1ente studiato <lall '0., è u n torace 1noriolog icame11te poco mobile. Dal punto di vista rr1ilitare il quesito :.cq~i~ta spe-ci al e importanza per quant~ concern e le visite e . l e osser vaziot1i di leva. L'O. si augura ch e la Sanità l\IIilitare, potrà fornire su quest.o arg·omento del torace schiacci ato una inesse di ricerche ver an1ente 1n leressan ti. A. OMODl!:r ZoRiNr (Roma) . --. Si associ a alle p~­ Tole dei proff. lVIaragliano e Galcli che h~n110 rilevat o l a vastità e profo11dit.à d ell a r elazion e del -collecra D 'Alessandro. Desidera accennare solo ad al cu~i punli di pa togen esi e di ter a-pia, . s.ui ~attori €n clogeni d elle pl euri ti essudati ve dei mil.1tar1. Non aà che una sca,r sa importanza al focolaio polmon ar e primario il qual e cli soli to regredisc~, entro :i primi 10 anni di vita, l asciando tutto a~ p1~1 c~elle -ad er enze pl euricl1e limitate , n1en lre s.1 d1ch1ara partig iano della geriesi ematogena o ,.l1nfoema.t ogena. E d'accordo con il Re~atore .nell interpret ar e la pleuri le come una manifes tazion e vera. e .propria della 1nal attia., non come un mezzo di ~ifes~ ~l)Ontaneo. Essa poi ha il gr ai1de sv~;1tagg1? d1 provocar e sinfisi ch e si oppong·on.o p1u t a:d1 . al1:attuazione <li un pneumotorace in caso di bisog 110 di intervento.

A ques to proposito rileva la necessità ch e tutte le pleuriti ess udative vengano trattate con il met odo d ella pneumotoracei1tesi (F orla11ini, Mor elli), l 'unico ch e possa impedire o dimjnuire il formarsi di estese si11fisi pleurich e, come è dimostr a lo, fra gli alt ri , da un lavoro di Lt1zzatto F cgiz s u inateriale clinico dell 'I sti lu to B. ì\1ussoljni .

U. C ARPI (~I ilano) . - Segnal a il notevole contributo ch e i ce11 lri 111.ilitari di accertamenlo diag 11os lico portano alla l olla soci al e coi1tro la tubercol osi per l a 1ar ga selezione che possono attuare ulla pairte migliore cl ella nostra popolazione .al1'at to della chi a1na ta a ser Yizio mili ~a re. Entrando in merito alla Rel az ione, 1'0 , rileva l 'importanza ch e i precedenti pleuritici di natura tubercolare assumono come fattori di infezione latente , che i lraun1i, i raffr eddan1e1i-li e le fatiche del ser vizio inililare possono riattivare provocando gra i inanifes lazioni di localizzazioni pleuro-polmonari evolutive. Confern1a le vedute d el Rel ator e dirette a sfatare la pretesa azione dei ver sam enti pleurici e la n ecessità ch e la pleurite con ver sam ent o sia r azioi1almen t e curata con l a pneumotoracen tesi e con cure compleme11lari tisiatriche e igieniche gen er ali. M. LANDOLFr (Napoli). - Riferisce alcune ricerche su e già pubblicate con at1 Lo1)si a dj 3 casi di Yersam ento pleurico sinistro , in cui ii cuore si spostava con un d eter1ni nismo })ar t icolare, da trarne conseguenze p er la p ratica, n el sen so che quando il cu ore tende a sp ostarsi in toto occorre una pronta toracentesi. G. P1cc0Lr (Bologna). ~ L 'O. esegu endo una serie• di r icerch e antropo1netriche, secondo il n1et odo Viol a,, su circa 200 soldati, già affetti da pleuri le essu cl a liYa e co11frontando tali d ati con quelli del tipo rr1edio n ormale, h a potuto me tter e in. evidenza com e n ei p leuritici preclon1ini con notev9le frequenza 1'ahito longili11eo, microsplancnico.

Risposta del Relatore. Rino·ra.zia il prof. l\'1aragliano per i lusin ghieri appre~zamenti fa tti sui r i t1lta~i espos~i n ella re] azione e ch e acquistano particolare importanza per l 'autorità e particol ar e ~ompetenza del _~ae­ stro in tale inter essante capi1 olo d ella medicina, alla cui migliore con oscenza e progresso· tanto ha con tribuito. Ricord.i p oi cl1e n el suo l avoro h a t enuto,. ben presen te quel quadro 1nor hoso pr ecoce d ell infezion e tubercolare, morbo tubercolare. del ~l\1~ra­ g lia110 , e se n ell 'int erJ?retazio11.e dei r~sultat.i ott ~11uti d ai due autori g1rip1)ones1, l{an a1 e M1nam1, nello studio della pleurite militare giappone~e , è giunto all a con clusion e che per quella .p leurite è da ammellere l 'etiologia tubercol ar e , c! ò è ~tat.o precisamente oltre che per allre con sid~razion1, r. n ch e in ba~e alla co11o~cenza di tale manifestazione precoce dell'infezione tubercolare. . 1\.1 prof. Galcli, cui è senlitam ente grato P.er il giudizio molto favorevole espresso sulla r elazione , r isp ond e ch e per quanto ri gu arda il rapp~rt o tra la particol ar e forma d el t or ace e ~~ J?alatt1a d ella 1)leura, i ris t1ltati fi11ora co~seg~1t1. in base a poch e osservazioni sono car si ; si r1promet~e eh~, c1isponendo di m aterial e, ripre11derà ,lo st'?'d10 sotto tal punto cli vista, l)er quar1to i1ell; esercito le de-


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IL POLICLI NICO »

viazion i dal Lipo costituzjonale 11ormale non l)OSson o esser e accentua te, in qua11lo soggetti, che prese11La110 ectipie costituzionali marcate, vengono J\ella selezione del continge11te di leYa elimi11ati. Ringrazia il prof. 01'iIODE1-Zon1Nr per aver richiamalo i11 t em3J di e tiopatogenesi 1 'atten zione su quei dati dal relator e esposti, il <:he h a partico] ar e impor tanza di considerazio11e della grande compet en.za del tisiologo dell 'Istituto « Benito l\1ussoJi11i )), Quanto all a ter apia, che <.l i proposito non h a tratta lo, non essen clovi nulla di particolare da dire in quanto ri g uarda la t er apia d ella pleurite n el soldato, Liene a dichiarare che negli ospeclali n1iJitari il i solito la }Jleurite vie11e curata con torace11lesi e p 11eu1notorace mediante l 'apparecchio l\Iorelli . Di esso anzi sono dotati non solo gli ospedali t erritoriali, ina an ch e le nostre formazioni sanitar ie di mo})ilitazione. L 'affermazione autor eYole d el prof. Carpi sul! 'influen za dannosa della pleurite con co1nitante sui processi Lubercolari del pol1none, in pieno accordo con quanto il Relatore h a esposto e dimostra to in base a ricerche st atistich e e arl indagini emalologiche ed umo.rali , acqt1ista gr and e importanza d ata la 1) iccat a compete11za d el tisiolog·o mi lanese e éli tJinto gli è particolarmente grato. Circa la au spicata collaborzione della Sanità Militare r1ella lotta con tro la tubercolosi , n el sen so di co1nunicare i risultati degli esami praticati presso i n ostri cenlri di accertan1ento diagnostico, il Rela tore fa noto eh e i inilitari tubercolo tici accertati Yengono denunziati alle autorj tà sani tarje civili. Per poler poi giu stamente pre11d ere in considerazione Lut t ~ la ques tione, quale la prospetta il prof. C1r1)i. occorrono proposte pi e) co11crete, onde addivenire ad una soluzione. Rin gr azia infjne il prof. Lan<l olfi per J'import ante contributo casistico p ortato , ma il Rela tore dichi ara ch e clurante tutto il st10 lu11go servizio osped aliero, pur avendo osser vato parecchi casi di pleurite _,. purulenta, non ha m ai r il evata l 'alterazion e cos tat a la dall 'illu str e coll ega napolet a no. (Continua). A . Pozzi.

XLI Congresso della Società Italiana di Chirurgia. Ore 9, 18 ottobre 1934. Presid en za : Prof. R. ALESSANDRJ. (Continuazion e; v. nu 111 . prec. ) .

Comunicazioni inerenti al tema di Relazione. Qu1R1 A. (Bologna). -

Un caso di occlusi one da probabile malformazio ne congenita del cieco e del primo tratto del colon. ascendente. - Descri-

ve un caso cli occlusione acut a ci el· cieco in un ·u omo di 30 anni n el quale all 'operazione fu trova to l 'ult imo tratto ci ell 'ileo, l 'appendice ed il cieco enormen1en te dist esi. Tl cieco era in sede Jlormale, nè vi era alcun accenno a volvolo o a inver sione. Ne Sl1na aéler en za, membrana o briglia poteva esseTe invocat a com e causa dell'occlusione, nè alcu11 processo patologico dell 'appendice o fatti cfi i11vagjnazione. Nel lt1me non si è palpata alcuna Jnassa come da corpo es traneo o tumore, s i è nettamente aYYertito per il contrario un dia-

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framma situato tra il tré\lto dilatato e l 'ansa del1!ascendente a valle. Tale cingolo era così ste110san t e ch e neppure la punta del nlignolo introflessa nel cieco riusciva a pe11clrare. Per la gravità d ei fenomeni in aitlo che risalivan o a circa 20 o.re si è pratica ta una ileo-traverso-stomia lat ero-laterale (opera tore prof. PA0Lucc1) ed il malat o è guarito. Son o state descritte dilatazioni segmentarie d el colon dal Sch omaker (1931) ed altri casi di occlusio11e cla cau sa r ara o poco chiara; nel caso da 11oi opera lo per ò pe11siamo trattarsi di uno spasmo accen tt1ato dello sfintere d escritto· dal B·u si, perch è come afferma l 'illustre r adiologo <e il disordine di queste formazioni, la inancan za della loro contrazione o 1'eccesso (spas1no) ll ebbon o es ere cerlnmente chiamati in causa per m olti pa timenti di questi tratti dell 'int eslino ». Inoltre tale sospetto di agnostico è st ato confermato con l 'esam e radj ologjco con un clisn1a opaco eseguito circa un mese dopo l 'operazione che 11a dimos tra lo in n1odo cos tante in esa1ni eseguiti a vario perioòo di te1npo la presen za d ello sfin te.re d el .Busi.

Discussione della Relazione. ·CAuccr A. (Ar1cona). Iliassume qualche con ce lto d 'i11dicazione e di fisio1)atologia operatori a , desu11t o d all 'osser vazione pratica . 1. Go lolisi . - La liberazio11e d elle aderenze è indicata quando risul Li cl1e esse siano cau sa di s ten osi o comunque cl 'in11>accio meccanico alla funzione mo toria d el crasso. 2. P licatu r e e pessi e. - La j)lica lura non sopprime la cau sa d ella dila tazio11e - sia questa seeo11daria ad u1t ostacolo o ad un 'alter azione d ella muscolare -- persistendo: la cau sa, l 'ectasia dovrà recidivar e. Può forse ritenersi un complet amento utile dell 'appendicecto1nia la cecoplicatura (sutura clell a lae11ia anteriore con la laterale) iJt caso di lieYe t iflec lasia e ceco n1obile : in qu est'ultimo detta plicatura può oppor si al prevalere cli11amico d ella t aenia m ediale, che determina, se~ondo K.LosE, la torsion e del ceco. Le pessie n elle }Jtosi rispo11dono ad u11 preco11ce tto teorico molto discutibile. Le p tosi sono cau sa di disturboquanclo insorgono diffi,coltà m eccaniche allo svuot a1nento: di.f.fir.oll à d e termi11a te o da ~ere11ze fjssanti le i11ginocchialure, o <.la insufficienze d i11amich e. Le pessie non sopprimono n è le une, nè le altre, anzi, provocando ad eren ze rischi an o di crear e nuove difficoltà. Logica appare la pessia sol ccuando ripri stina t1na n orn1ale coalescen za m an cante, come in caso di mesenterio comune. 3 . .,4.nasto1nosi ed esclu sioni. - Son o operazioni ch e rischiano d 'essere inu li1i e d annose, quand0i l 'indicazione ii.011 sja precisa . Le anastomosi non funzionano quando la can tlli zzazio11e intestinale sia integra ; le esclusioni unjl a terali sono pericolose se nel tratto esclu so esista , o sj possa fo.rmare (tumore) una sten osi , perchè nel tratto ceco a i11onte di questa si favorisc0no rist agni, con complicazioni infiamm a torie ed occlusive. 011d e la norma : mai eseguire anastomosi in assenza di ostacolo e m ai esclusio11e in presenza, o in potenzai, di st enosi . L 'indicazione unica dell 'anas tomosi è la stenosi (quando questa n on sia dire ttamen te sopprimi-


LANNO

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l::!EZJ ONE PRATICA

hile) cl1e il più delle volte sarà ò at a da ingi11occh ial ure fisse. L 'esclusior1e unilaterale d ovrebbe risponclere a1l 'i11di cazione della derivazio11e i11teru a, in assenza di oslacolo; ina, se i11terro1npe il c ircolo oro-anale, espone al riflusso e al ristag110 fecaie. Perla11L0 le 01)erazioni, così dette, di corto circ uito, i11 a. senza di os tacolo ha11no indicazioni ec(,ezio11ali e con risu Jtato jncer1o. Posson o dare ri Ru ll a t.i fa,·ore oli nell e .flogosi c ircoscritt e; col it i seg·111enlarie ps1e udoneopl asti ch e, tuberco~osi lo.caljzz1La, tumori con suppurazione perineoplastica; esse · riducono i fa tti infiamn1atorì e possono gua,.. rirli (a11ch e l 'O. 11a un caso di guarigio11e di un tumore infi amma torio) . Invece nella così detta (( s t asi i11lesli11ale cron ica » queste operazioni so110 rl a ba11clire. È d 'accordo col R. ch e t al e epressione deve essere ri tenl11a i11 senso si.nlon1alico; non si tratla d 'una n1alatlia. Soltanto quando l a stai.5i fecale sia .cons~gt1e!1z.a rl.'un ostacol o meccanico l a cura ch1rurg1ca e indicala, ma qua11clo è l 'espressione d'un disturbo funzionale , g·li in lerventi sul canale intestjnale s~ 11 0 cl u ba1_idire ecce llo i casi co11 allungan1e11t1 eò cctas1e t1b11~rmi Lral labi lt con l a col ector11ia parziale. 4. Ani GJr tifici1al'i. - Rispondo11 0 a1 quesito della (Ieri vnzjone comple ta d el cir c0l o fecale" In oltre ~onscu lono, nelle resezioni, 1a r estaura.z1one ò ella con Linùi Là colica nelle ni.igli.orate condizioni {! col 1ninimo rischio operatorio. Sono per lanlo u11a gra11d e risorsa della chirurg ia colica, ~he n~ r iducono la graYità; non devono essere cons1deral1 come u11 esped iente « abo1ninevol e » da evitare con l a virtuosi!\ operat oria, ma una tappa salutare del procedimento 01Jeratorio. . . L 'a no artificiale, per ott enere l a rler1vaz1o?e lo~ tnl e, deYe essere esegui to secondo la tecn1ca d1 Mayd1 con l a formazione dello sperone, ovvero con l 'es Lrjn ecazione dei D'lonconi colici sezionali ed nffia11ca l i a ca nn e di fu cile. Pertanto l 'ano cecal e, .cosUlui lo a n1o ' d'un'enterost omia lateral e, in-Fi ufficiente all a derivazione (se co11 la stia ampiezza no11 provochi il prolasso clell a valY?l a il eo~ .cecale), è da evit ar e; l a perdita subcont1nua d1 rnalerial e liquido e irr)lanle l o rendo110 mal tolleralo. Si a1nme lte che i ·ar10 cecal e sia per l a chj,r urgia del colon quell? ch e è l 'a1L? iljaco l?er 1a chirurCYiGIJ d el rello: bisogna cl1e c1ò non sia ! Per 1a cl~i rurgia d el colon sir1istro, cioè dell 'angolo splenico sino al retto , l a sede d 'elezion~ p er forma re l 'ano è il Lrasver so; l 'an o trasversar10. e.segu i lo co,n la tecnica classi?a de~l 'ano ili~c~ .(pre i o scoll amento colo-epiJ?l~1co) ~1pe~e tutti I pregi d el] 'a no sul sig ma, c1oe der1v.az1?ne ass?lula e d efecazione a lunghi intervalli c1 1 n1aler1e fecal i soli de, non irrilar1ti. L 'ano cecal e resta l 'ent erostomia di n ecessità n ell 'occlu sione acuta clel colon a sede ind etermiIta,.la, o quando I 'ostacolo sia a n1ontc dell 'an go.lo splenico, e i1ellc coliti ; per ql1anto . an.cl1e in ·guesL'ulLimo caso potr ebbe essere sost1tu1to dali 'a110 all a Maydl sull'ileo terminal e per l a ~om­ plct a derivaz ione e per nor1 operare su paTel1 ce.ca li infiammate. 5. R esezioni. - La colecton1i a segn1entaria, suffi cientement e estesa, è un ·o lti1na OJ)erazione, che rispon<le r-on su cce so a num~ro se indi ca.zio: ni , comprese quelle per l e q~al1 le 01)er~z1on~ conservatrici h anno dato ca tt1Ya proYa, cioè 1 CYravi fatti aderenziali , le con sider evoli ntalforma; ionj, gl i allungan1enti e le ectasie cau santi in1

g i11occhia ture e torsioni, oltre alle al terazio11i pa· r ie la1i irrid u cibili. Ritie11e l 'O. cb e 11011 sia co11se11 Lilo affidare alla cc bo11tà d el~ -caso » e alla p aclronanza d ella t ecnica il dir itto della r e ezio11e jn u11 t empo in occlusione acuta o cr onica : i11 tale stato è p eren lorio r esecare iri ]Jiù le1tipi, con una fase di derivazione cut anea, sia co11 an o preliminare e resezio11e secondar ia e r es lau razi on e immediat a della conlinuilà co11 circolo fecale deviato, si a con r esezion e i1n111ediala porta11do all ' esterno i 111onconi e r estaurazione secondaria . A canalizzazione i11 tes Li11ale i1ormale la resezione del segmento de Lro (seguita cl a ileo-colost on1ia) sarà praticata in un tempo, pur che non 111 anchino le condizioni per r\1i li e11 ti. Le resezio11i inYece dei segn1enli si11i s lri. ..- lrasYerso e colon sinistro cioè segui te da colo-colostomia, possono essere pratica le, seconrlo le condizioni del sogget to e dell 'i11 leslino e secondo il temperament o e l 'abilità rlel chirurgo, i11 UllO O più teml)i . I\la è certo che il l11et oclo in più t empi offre le inag·giori gara11zie di su cces .. o, cl i iro11 te al quale poco conta lé\ brilla11lezza del] '01)erare. Due sono i metorli in I>iù t e1111)i d a ritenere: quello a tre t ernpi, cioè l a r esezione e colo-colos lomi a precedute cl a deri v.;1zio11e cu la11ea, e quello a due t en1pi, cioè r esezio11e imrueciiflta e colo-col.ostomia su ccessiva con clerivazione rutar1eai intervallare. La colectomia secondaria a 11 'anast omosi prelimi11are h a rare inclicr\zioni e.li necessità (qua11do si Yoglia evitare l 'ano preve11tiYo), perch è è intervento non meno con1plesso clella colect omia in l111 te1npo. Fra i dt1e nlelodi fonclan1er1 Lali con ano t en1poraneo l '0 . dà la }Jrefer e11za al n1e1odo in due tempj (colecton1-ia jn1111ediata) co111e quello sicura1nente })iù benig110 (oltre ch e più facile e più breve) ; e crede di r es tring·er e l'indicazione clel m~toclo a tre ten1pi nei casi operati in occlu sione acutai con la formazione dell 'ano artificiale e in q11elli in cui non s ia possil1ile l 'estrinsecazione d el tra tto da resecare, con il moncone effer ent e sano. La ragione precipua clella preferenza. st a n el fatto che la su Lura col o-colica resta extra:p erito11eale e juxtapa.rietale. Nel volvo lo del sigma , anche con intestino be11 nutrit o l 'O. sostje11e il Ya11tag·gio della colectomia im1nedlata in due tempi, come il metodo più sicuro e atto a prevenire le recidiYe, preferibile alla r iduzione ci opo detors ione, cl1e dovrebbe, secondo i più, e ere seguita da r esezione a freddo . L ·o. in caso d 'irivaginazi one irriducibile bassa (con t esta nell 'am1Jolla rettale ) ha eseguito la r esezione dell 'invagjnato con sua elin1inazione per 1e vie naturali , meòia11Le sezione clel meso del1'invaginato schiaccid1ne11lo clei lre cilindri al collell.o e sopras tante sutura invagi11an le tra ansa affere11te e guai11a. La colecto mia totale i11 lln ten1po è operazione da 1net ler e al ba11do. La st1a indicazione giusta sar ebbe per il n1egacolon totale vero, nel quale. in~ vece è oi1porlu no proced er e a tappe con resez1on1 8egme11tarie, con1inciando dal ~1egas~gma. L 'O. h~ eseo-uito con succe so l a resezione 1n due tempi 0 cl el si CYn1a associata all 'a11asto1nosi del ceco con la !)arte {':)J)assa del colo11 peJYico : la resezione so1)prin1e l a porzione pri11cip a~e del megacol?n, la cecosiO'n1oitostomia dnena il crn so prossima le, ostacolalo a Yalle da inginoccl1iature. 1


1824

CC

IL POLICLINICO »

osse~vato ~lcu11i casi di dolicosigma, associato a manifestazioni morbose dell''addome destra (appendicite, ulcera gastro-duodenale cole-

L.·o. ha

~arland~ di -:-- Jis~ -

[ANNO

XIJ, NuM. 46]

non ba inteso di alludere alla sempl~ce ~1beraz ion e dell 'inlestino dalle membran~ per1col1che, ecc., ma co1npre11de in guecj ~Lite) e .si d?manda se in quesli casi n~n sia slo intervento anche le manovre operative che utile la s1gmoidectomia. hanno servito a mobi.l izzare per esempio il colon A conclusion.e, I ' ~. vuol sottolineare che il poascendente sollevandolo dal suo piano di aiccolter procedere 1n piu ten1pi nelle r esezioni, con lamei:to. alla .colo11na vertebra1e, ottenendo così un a fase temporanea di d erivazione cutanea è buoni r1sultat1. un grande privilegio della chirurgia colica ~he I~1 tutti i 19 casi è stata pralicata la reseziond' permette d 'abbassare sorprendent emente la' cifra c~~ica lat~ro-lateral~ in un solo tempo. Mette in a.ella ~ortal.ità e p~r~anto consent e la volgarizza~' idenza i vantaggi della resezione latero-laterale zione d1 a tti opertlJtiv1, che in ta] modo divengo1r1 c?nfron ~o . della termino-terminale; e ritiene no facili e lJenigni. eh ~ i buo~1 risulta ti otten~ti siano anche in rappo1 to con il metodo operativo adottato. Di1nostra: STOCCADA J. (Sttzzara). - R d'accordo col relatore co~ P!oiez.io~ che lé4 canalizzazione nei casi opesulla op por tuni là di procedere alla r esezione nella rali s1 compie perfettamente e che non esistono tubercolosi ipertrofica del cieco anche perchè in formazioni infundibolari, specialmente nel tratto d11e Célsi 11a visto. associa~a alla for:r;ria speci;fica i] afferente. Gli stessi radiogramn1i meltono in evicancro . Per propria esperienza consiglia a diffidadenza ~he la parte ~naslomizzata è bene disposla re delle biopsie. Nell 'occlt1sio11e acuta da volvolo con1e in una term1no- lerm inaJ e. Nell'esecuzione del colon ileo pelvico - frequente in soggetti di dell "anastomos i ha sempre collocati a ca11i1a di et à aivanzata - crede ch e il n1etodo di scelta sia ~cile i capi. i~testinali pratica11do la stomia più la resezione in più ten1.pi. In anestesia locale con irt alto poss1b1le Yerso la porzior1e terminale dei laparotomia sotlo ombelicale mediana detorce ed capi stessi. es teriorizza l 'ansa int estinale. Se l 'estrinsecazione Non h a potuto per mancanza di tempo e sopra~ompleta ~iesce diffi.ci.le int erroinpe fra legature tutto per non aver potuto fare i dovuti esa1ni di il meso sigma. Avvicina a canna di fucile con controllo dei vari ammalati riportare qui Ja su a punti alla Lembert le due anse badando di non statisticcl generale. comp!endere nella sutura il meso. Restringe la Gli premt di far notare che si è indotto a pratibreccia laparotomica e introduce un tubo Paulcare l ru ectomia so1o quando ha ritenuto che le ri1\ilixter che fissa con punti a borsa di tabacco. sorse di tecnica con servativa non potevano portare Dopo 4-5 giorni quando riti ene sufficienti le adeiJ n ecessario giovamento. re11ze tra peritoneo parietale e viscerale procede Le resezioni sono state lalvol la molto estese con col termocauterio alla resezione de11 'ansa estrine1nicolectomie e persino, in 2 casi, con colectomia secata. Do po un mese schiaccia con un entero tritotale. bo a branche mollo lunghe il setto, indi procede alla chiusura del! 'ano iliaco. Ha potuto così porHa resecato uno o l 'altro o più segmenti del cotare in porto ai:imaJ ati vecchi defedati in preda a Jon secondo le indi cazioni. I risultati funzionali grave stercorem1a, n1entre con la resezione in un sono buoni; si è avuto un caso di morte. t empo ha lamentalo qualche decesso. BAGGro G. (Cagli ari). - L 'O. si occupa del proCAPPELLI L. (Ancona). L'O. riferisce che dal blema patogenetico riguardante le affezioni st atir.?-dinamiche del colon e si riferisce come a para1928 ha eseguito 10 colectomie ed altri interventi digma, alle men1lJrane pericoliche. Spiega come sul colo11 come lisi:, plicatio, ecc. Ha dato la preeg·li le riter,ga p er la massima parle di orjgi11e floferenza 31gli interventi conservativi e ha adottato gistica: da infiammazione del colon per alteraziol 'ectomia quando gli è sembrata indicata per le ne innervatoria. Tocca i punti cli analogia fra il particolari condizioni e gravità del caso e quana.o, per i dati della su a esperienza personale, ha rr1eccanismo e le conseguenze della disfunzione gas trica e quelli inerenti aJla disfunzione del colon. rLtenuto che l 'ectomia potesse risolvere il probleSpiega i benefici eiietti della <'ololisi a ttribue111na curativo meglio del metodo conservativo. doli ad una parziale simpaticectomia pericolica. Le indicazioni dell 'ec tomia sono state sopratutNon esclude ch e si possano avere - per interventi lo per dolicocolon e megacolon secondario con sul simpatico - . ';:'ffetti com.pleti e costar1ti: quali complicazion i o n'leno di stati colitici più o meno 11on si 11anno ora. Si domanda però se 11on si possa gravi,. <la aderenze stenosanti, angolizzazioni, ecc. o ttenere più facil111ente il desideruto rr1ediante ope·L a s1ntoma)tologia consisteva generalmen le in: dolori addominali. coliche, fenomeni di subocclu- r<::zioni conservati,-e dirette a modificare l 'ambien:t~ funzionale del colon. Su di esse riferirà in sesione, talvolta enterorragie, asteni e, dimagraguito se i risultati finora ottenuli lo con siglieran mento, ecc. no a perseverare per questa yja. Cort1e condizio11e di successo operativo e funzionale ha dato gra11de importanza all'assenza di TADDEI D. (Fire11 ze). Nessun trattamento nelle fenomeni d i origine nervos:J. nel quadro patologico intestinale. Gli esami clini ci e radiologici so- n1en1brane pericoliche infi ammatorie in quanto quatlro casi sono seguiti da r ecidive. Nelle altre no stati sempre accurati ; ma da11do pure la masforn1e cosidette conger1ile o meccaniche va fatta sima importa.r..zél all 'indagine- radiologica h a credu Lo cb.e I 'esame diretto con la laparotomia do- la plastica se esista ec la·sia. sottos ta11t e (cieco a batve se costituire l 'elemen1o principale di decisio- t~·g·li o tii campana), angolatura fi ssa, angolo epa1jco. ne nella scelta del metodo operativo. Sostiene la benigni Là e la convenjenza delle ana·L 'esÌJerien7.a personale d el passato lo ha reso stomosi coliche latero-latera lj e dell'ano Sl1l trapoco fau lore delle an astomosi come pure delle sverso. TJessie e gli è sembrato che un ceco mobile per Riliene ch e in molti casi possa essere indicato e e rt1pio funzioni m eglio nella su a condizione di • SCHJASSI. come metodo di elezjone quello di n1obilità che non quando viene fi ssato.


lANNo XLI, Nu M. 46)

1825·

SEZIONE PRATICA

Si intrattiene infine sulla questione della disfunzjone colica ed intestinale. Da molto tempo ha clescritto tali forme sotto il nome di « Simpaticosi addominali » e ha indicato u11 sintoma che è la Dolorabilità alla pressione dell'aorta e delle iliar che. Dire disfunzioni simpatiche e fare come vor-

rebbe talu110 cure sul simpatico vuol dire fare trattamenti palliativi. Bisogna stabilire quale è la c(tusa di t ali disfunzioni. In l.111 grande numero di casi tale causa è riferibile alla tossiemia tubercolare, quasi sempre tubercolosi p0Jn1onare e lieve, che deve essere accuratamente ricercata. Si capisce che i 11 ta] senso ed in via medica bisogna agire. CA VINA G. (Firenze).. - Accenna all 'importanza del trattamento dei volvoli del colon (sigma, ceco, trasverso), illustrando rapidamente cinque osservazioni personali. Ritiene che, nella maggioranza dei casi, l 'jntervento di elezione sia la resezione del1'an sa Yol,·olata, con fissazion'3 dei dua monconi aJla parete e chiusura dell'ano in secondo tempo. Risposla del R elator e.

Dol\r1N1c1 L. (Perugia). - Vi è qualcl1e dive~gen­ za sulla questione della stasi int~s·~inale. cronica e specie delle aderenze e delle ptosi.. Non s1 ~u~ fare della malattia un qualche cosa di ben definito. E. una sindrome e può dipendere da tante cause e r1uindi non si può nemmeno appli.care un un~co ntetodo di cura. ,Sono forme organiche e funzioi1al i ; questa e già una grandissima differenz iazio11 c. Purtroppo nella forma anatomica si associa la funzionale. Sulla parte funzionale il chirurgo non può fare nulla o poco e ciò spiega gli i~successi che si hanno anche i1elle forn1e meccaniche. Nel le forme funzionali oggi la colectomia totale è rifiutata. Non abbiamo nulla da fare nelle forme organiche in cui c'è una componente funzionale se no11 continuare dopo l 'intervcnto la cura medica. Si augura che l'operazione del BIANCHERt possa corrispondere allo scopo. ' ' i saranno pure. sem~re form e di stasi intestinali in cui la cura ch1rurg1ca non è sufficiente alla guarigione. Aderenze. - Alcuni negano le forme congenite e riporta gli argomenti di aI?poggio. a . q~este. affermazioni. È da notare che in molt1ssim1 casi le 1nembrane~ pericoliche non danno dei disturbi. Perchè ques ta differenza ? La soluzione sta anche come 11a detto BAGGIO, per quanlo sia troppo schematizzata .. La dist~nzfone in un periodo ste11otico e in un per1ollo flogistico non è così n etta. ' ' i sono n1embrane che non danno nessun disturbo e altre che danno stenosi. La cololisi è ancora questior1e aperta. In a!cun~ ca.si non si deve intervenire. Vi sono però altri casi nei quali sia perchè le ader~nze de.ter,minan? la ~ tasi , sia perchè sono sede d1 dolori 1 operazione può corrispondere. llingrazia il prof. TADDEI dell'appoggio alla sua relazione. La questione dello squilibrio s impat~c? ~ parasimpatico è molto discussa. Questo squil~br10 .deve aYere una causa che potrà essere congiunta , or;11onica intossicazione da piccoli focolai tubercolari n1a finora non siamo tfiusciti .ad acc~rtare .questa r~usa dello squilibri o: dati i r1sulta~i avuti dalla ~ in1 1 )aticectomi a lombare è bene segt11rla.

Ore 15 · 18 ottobre 1934. Presjdenza: prof. ALEssANDR1.

Comunicazioni Tarie. F. STOCCADA (Suzzara). -

Il sintoma del CarL nella semeiotica addominale. - Fino dal 1930 1'0.

esaminando ammalati con sospetta lesione dell 'addome destro ha visto che il punto di Mac Burney è a volte maggiormente doloroso, mettendo l 'ammalato in decubito laterale sinistro ; tale sintoma è spesso positivo quando all 'operazione si riscontra che l 'appendice è retrocecale. Da una pubbli-· cazione df.3llo ScHOORELL nel cc Zentralblatt !fur Chir. », n." 48, 1933, sarebbe stato primo il CARL a consigliare la ricerca di detto sintoma che anc;l1e per esperienza dell 'O. meri la di essere preso in considerazio11e. S. SoLIERr (Forlì). -

Addome acu lo e sierositi peritoneali specifiche circoscritte e cli/fuse. - L 'O.

riferisce sopra osservazioni di sierositi peritoneali aspecifiche fatte durante una epidemia di influenza estiva con localizzazione arldominale. Dopo aver richiamato quanto sullo s tesso argomento l '0. stesso ha già scritto, illustra la sintomatologia clinica della infermità ed il r eperto della biopsia. Riferisce pure di ricerche anatomo-patologiche e bacteriologiche fatte durante l 'jntervento. Nella sierosa. aperta ha immesso argento colloidale e chiuso la parete addominale in primo tempo. Guarigione rapida e facile. L'O. ha voluto richiamare l 'attenzio11e dei Colleghi su questa manifestazione morbosa, perchè il loro contributo valga a completare la conoscen za della infermità. M. DONATI (Milano). - 1'rova molto interessante le osservazioni del SoL1Eu1, come riprova obbiettiva della esisten za di sierositi peritoneali acute, che appaiono pri1nitive (se anche non si può in via assoluta escludere una origine viscerale ch e sfuggai alla biopsia) e che possono benissimo divenire causa di aderenze e briglie peritoneali, con tutte le note co11seguenze. Osservazioni analoghe sono pure innanz i alla sua mente, con prevalenza nella fossa iliaca destra, ad appendice cl1e appare non infiammata. E crede sia s lalo m olto opportuno aver richiamata l 'atlenzione su casi così in1portanti. G. LlJSENA (Genova). -

Contributo alla cura chirurgica del megaesofago. - L 'O. con sidera il

coside tto megaesofago essenziale epifrenico e conviene cl1e nella pluralità dei casi la graduale dilntazione e l a divulsione in corrispondenza del1'iato diaframmati co sono capaci di mantenere una sufficiente pervietà , tale da consen tire il regolare transito degli alin1 enti . Quando per la durata ed il o-raduale aggravamento dei disturbi riesca sempr~ pit1 difficil e la conservazione di un suffici~nte calibro si deve pensare ad una profonda aJterazione dell 'esofago con infiammazione croni~a di t'1:tta la parete e con atrofia della muscolare in corrispondenza <lell 'iato. In questi casi tutt'altro che frequenti trova indicazione l 'intervei:ito chirurgico .. Ben fissati il concetto patogenetico e la sede d1aframmatica della lesione primitiva , devono senz'altro eli1ninarsi i processi operatori sul cardias e sul segmento sottodiaframmatico ci ell 'esofago. In 0 o-ni caso il primo tempo dell'operazione deYe co11si~1ere nell 'esofagoli si, effett11ata per via lapara1o1


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« IL POLICLINICO »

:mica e n ell 'abbassamento deJl 'esofago liberato dal1'iato. Con questo primo tempo il tratto ristretto .e la sovraslante dilazione vorranno esplorati per scegliere il proces_?o da seguire per completare l 'o,perazione. Talvolta dopo l 'esofagolisi, ch e lascia di regola t1n .fia to pii] ampio , la porzione ristretta del~ l 'esofago !:ii dilata spontanean1ente e 1'esofag·olisi .e la successiva fi ssazione della por zione costituiscono di per sè tt1tto l 'atto opera Livo (v. HACKER - RoP:&.E). 8ono i casi, nei quali non è gr ave, n è avanzata l 'alterazione infi amm atoria e nutritiva della .1)arte ri str etta . Quando invece la stenosi perman e possono applicar si i segu enti m etodi: l 'esofagoplastica (Bozzi, ~lAR\YEDEL, WENDEL) e quindi l 'esofagotomia longi.tudinale completa e la sutura trasversale, l 'esofagoplastica extra mu co~a alla Gon·sTEIN od alla HELLER, oppure , quando le condj zioni siano favo.r evoli, .I 'esofago-gastrostomia (HEYROWSKY). L. DURANTI (Pisa). - A proposito d el megaesofago pen sa che le n ostr e cognizioni , su di esso e -s11lla funzi9ne esofagea in genere, sar ebbero meno ~i11compl ete se l 'esofag·o fosse sistematicam ente ·s tudiato elirninando la forza di gravità ch e tanta .parte, in condizioni normali, h a n ella discesa del .bolo n ello sto1naco. Convinto di ciò si è fatlo costruire un tavolo ra·diologico ch e gli permette di studiare l 'esofago in .Posizione orizzo11tale inclinata con la testa in basso e con legger a rotazione sul fianco sinistro . ·Qu es la secondo l 'O. è la vera ed unica posizione esofagea nella quale eliminata la gr avità, è possibile studiar e la normale m otilità <lell 'eso~ago. L 'esame fatto in queste condizi oni gli h a per·messo di individu ar e una .forma speciale di megaesofago, ch e n on gli consta sia stata an cora de.scri tta. È u 11a forma paradossa di megaesofago in quanto la disterLsione e la stasi esofa g·ea c 'è quando 1 :ammalato sta in piedi , scompar e quando si mette in posizion e orizzontale. D. TADDEI (Fireii.ze). - I casi illustrati da Lu·sENA e DURANTI dimostrano ch e il megaesofago non <lipende da cardiospasmo, ma da ostacolo all 'orificio csofag·eo del diaframma: condizione della quale h a dale varie dimostrazio11i sia con casi present ati a guesta .Società sia anche r ecentemente in t1na conferenza alla Scuola di Sanit~ Militare di Firenze. La dilatazion e (nei casi n ei quali si u sa questo metodo) agisce non sul cardias, m a sul] 'orificio irenico dell 'esofago. La cura cruenta d eve essere la esofago-frenolisi (denon1inazione da lui d ata). Il mega.esofago deve esser e detto: soprafreni co e non essen ziale o idiopatico o car<liospasm o. i\1. ToRo (Napoli). -

Sull'insorgenza dell ' ulcera duocleno-digiu.nale provocata co n la deviazi on e dei succhi duode nali . - L 'O. h a rjpetuto le esperienze

di Weiss e Aronn, provocando la deviazione dei succhi duodenali con la t ecnica che produce nel can e la insorgenza d ell 'ulcera duodeno-digiunale rtel 100 p er cento dei casi . Ha in segu i to som1ninistr ato per via ipodermica t111a soluzione di is ticlina e triptofano e gli animali così trattati non h anno avu to ulcera . Tali aminoacidi, indisp ensabili p er la vita di .ogni orgartismo vengono sot tratti ;:igli animali con

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d eviazione clei st1cchi alcali11i p er ch è la digestione di essi si arresta allo stato di polipeptidi. Quindi l 'ulcera sperimentale clel cane è in rap})Orto diretto con l 'acidità d el su cco gastrico, m a erJ.tra in campo anche un altro fattor e, rappresentato dalla carenza di alcuni aminoacidi, la quale djn1int1isce la r esistenza d ell 'orga11ismo e della mucosa duodeno-di g iunale faYorendon e la digestione. ì\1. 1'1TONE (Palern10). ;--:- L e m oclifi cazioni della fun zionalità gastrica in rapporti co n l 'appendicite.

- · L 'O. ha studiato in 20 appendicitici la funzio11 alità gastrica (curva di secrezione, motilità, p ot ere eliminatorio della mucosa gastrica) prima e d opo i ·appendicectomia . Perviene alla conclusione cl1e n egli appendicitici le turbe gastriche - quan(lo n1ancano fatti anatomici locali intorno allo s lo1naco o al duodeno - siano cla mettere in rapporto con un disturbo nervoso (vago-simpatico) originato e mantenulo, quasi sempre, d allo st ato i11fia1nmatorio - in genere subac11to o cr o11ico d ell 'appendice, ma i1on soltanto ed esclusivamente a ca.rico di essa, ma piuttosto di qualunque viscere d el! 'addome destro. Qu ando l 'appendicite da sola sostiene la fenomenologia gastrica - e questa avvien e soltanto in un numer o limitato di casi - ciò si accompagna con uno slato costituzionale favorevole, tale da rendere efficiente lo stimolo nervoso a punto di p art enza esclu sivamen1 e appendicolare . L 'O. ricorda che il tipo delle manifestazioni dispeptich e, negli appendicitici, è nella maggioranza d ei casi a sfor1do ipercloridrico-ipermotorio, ma, iIL altri. casi, è a sfondo ipocloridrico-ipomoto,rio , qu esto ultimo da con sider are con1e uno stadio più avanzato delle prime forme. L 'appendicectomia semplice dà buoni risultati solo se precocemente praticata e solo nelle forme i percloridri ch e . S. SoLIERI (J:i.,orlì). - Ribatte le affer1nazioni de'l1'0. con quanto ha scritto n elle su e n1emorie sull 'addome dest ro dal 1912 sino ad ora. Si dichiara confortato d al con sen so ch e gli è ven11to e gli viene d alle più s piccate scuole e per sonalità chirurgich e. R.iafferma la costanza e la importanza d el riflesso appe11diculo-gastrico n ei soggetti sintonizzati . Insiste sul con cetto ch e non si può e non si deve gtneralizzare r1ell 'ammettere l'associazione delle lesioni fondamer1tali dell 'addome d estro, concorrendo al determinismo della si11tonia altri elementi, come la costituzione ed il vagotonismo, ecc. C. CAVINA (Bologna). -- Espri111e il suo scetticis1no sulla p ossibilità di guarigione di un 'ulcera g·astrica o iluodenale p er effetto di una semplice appendicectomia. A. B1ANCHERI (Reggio Emilia). - A propos~to de~ casi app endicectomizzati, per provveòere a dis~urb1 gas trici ft1nzionali , può appo~tare un co.ntr~buto cl1e crede illuminatore. Su circa 30 casi d1 appendicec tomizzati per sintomatologia gastrica pern1asta anche dopo l 'intervento, l 'O. ha praticato, a distanza di 9 e m eno anni dalla prima operazione, la plicatio d el cieco, tratt andosi sempre di casi di stasi intestinale, destr a., e h a visto la scomparsa dei tiisturbi gastrici an ch e a distan za di t empo. (Continiia) .

P. V ALDON I.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Os.PEJ>ALE

U MBEHTO I - CuoRG~È (Aosta)

Le fratture dello scafoide del carpo. f)ott.

GIOVANNI PEHA.RDI,

direttore.

Le frattt1re delle os&a del carpo, e in ispecie de1lo scafoide, intuite già grirr1a della scoperta dei Raggi, ben conosciute e studiate dopo l 'uso costante dell'esame radiografico in ogni traun1atisJ110 del pugno, a ppaiono più frequenti di . quello· che si creda. Molti traumatisrr1i del pugno lasciano infatti reliquati persistenti cara tterizzaiti clinicamente per un lato da lie,1 e gonfiore della regione e i)er l 'altro da dolori spontanei e procurati alla reg.ione del carpo con disturb·i di motilità. Ra. diologicamente si rileva un callo osteofibro·s o o . solo fibroso con decalcificazione. Tali reliquati so110 se111pre la conseguenza di u11a frattura misconosciuta· e trascurata delle o sicine del carpo. Il riconoscere tali fratture e il ben curarle è somamn1ente impo rtante poichè spessissimo s i tratta di lesioni traumatiche ri portate sul lavoro, e le conseguenze di una• omissione di diagnosi precisa , e quindi di cura appropriata, sono sempre di non lieve danno per l 'interes: sato. La prognosi delle fratture dello scafoide, scri' 'e Fautelais, è di per se stessa, seria. Infatti le fraLture de llo scafoide quasi fatalmente determina110 una pseudo -artrosi e provocano fenon1eni più o n1eno gravi di artrite cronica che lasciano un "importante diminuzione della capaci là furlzionale d ell 'articolazione del carpo. Le fratture d ello scafoide avvengono quasi se111pre per caduta sulla mano e quindi per causa indiretta. Sono fratture pe,r iperflessione, stt1diate dal Delb·et. I sin tomi sono: cc 1) La porzion e del carpo siLu ata al disotto d el radio è stipata, ispessita nel senso antera· J10Steriore . 2) La tabaccl1iera anatomjca è sollevata da una, sporgenza anormale . Il dito esploralore percepisce in corrispor1d enza di questa, una squama ossea e determina un. ,rivo dolore alla pressione. Si può pure per. ce pire u11a crepj tazione e la sua localizzazione nella reg ione esterna del carpo, è un segno dj : gr.ande valore. 3) L 'arteria radiale, da profoncla che era , 1

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:51 è fatta superfic iale imn1edia tamente sotto la 1Jelle della tabaccl1iera anatomica. (Bego•u in Proust, voi . IV, pag. 658) ». Tali sono i si11Lomi delle fratture dello scafoide. Tula è sopralutto all'esame radiografico cl1e bisogna affidarci in caso di dubbio, percl1è è il solo esan1e ch e possa stabilire in modo cerlo l 'esistenza d elle fratture sopra descritte. Nel coirso di quest ·anno ho .avuto infatti occa~jo 11e di osservare un caso di frattura non cono~r;j ula d ello soafoide sinistro a distanza di venti g iorni dal traurr1a per investi m•er1to. Si tratta di llD operaio, A. G., di anni 32, il quale il 10 giugno u. s. riportò in s~auito ad investin1ento a11 Lornobilistico varie lesioni e lieve commoziolLe cerebr~]e per cui venne curato in altra città . Io lo vedo la prima volta il 4 luglio perch è si la1nenta di n on potersi servire della mano si11istra che ancora gli duole ed è gonfia . All 'esame obbiettivo riscontro un,a tun1efazio11e dorsale al polso sinistro localizzata a lla regio11e carpea. La palpazione è dolorosa in corrispondenza alla base del I e del Il m etacarpo. I mo·v imenti della radiocarpea sono lie\.err1ente dole11ti. So·spettando una lesione del carpo ne ese· g t1i sco una r.a diografia col seguente reperto: fraltura dello scafoide e infrazione deil 'est re· n1iLà pross~m· ale d el II n1etacarpo. Il trattan1ento d elle fratture del carpo è ortopedico con bendaggio in estensio ne o leggera fi es~jone dorsale. <~ osi consigli.a il ~oh ler nel ~uo Trattato delle fratture (pag. 310). Il bendaggio deve essere lasciato alrneno sei settirnnne e si deve ev itare il massaggio e la mobi lizzazione precoce. TJa questa mia osservazione ne con segue la imporla·n za di soltoporre sempre ogni traumatismo del pugno ad esame radiog·rafico: cosa che fu on1essa nel paziente so p·r a ricordato, 11rotraendone la guarigione per mollo te1npo. 1

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L 'A. illustra un caso di frattura dello scafo ide inettendo in rilievo la grande importanza dell 'esame radiografico jn tutti i traumatisn1i (lel pugno allo scopo di sco1Jrire tali fratture cl1e spesso n on sono conosciute e sono poi causa di non Jiev i disturbi cl1e diminuì cono la capaciLà lavorativa. BIBLIOGRAFIA. Revu e d 'Ortopedie, 1D32, pag. 230. To. Revue de Chirurgie, aprile 1931. J'.{EGOU IN PROUST , vol. 1,·, pag. 658. )';'A1JTELAIS.


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CASISTICA E TERAPIA. Sulla questione della peritonite cosidetta senza perforazione della cistifellea.

Pt o s.a.r iu s (Z ent r.

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POLT CLINI ~ O

f. Ch. i r. , I 934, n . 12, p.

109 1) riferisce di un u or110 66enne, arterioscler otico, stato sem1Pre b·EJne fino al 29 settembre l H~3, ·q1u ando avvertì do•l ori colici al]'1irpocondr10 d . durante la notte e lo· stesso giorno verso le 3 fu visitato . Il n1alato p1resentava lieve ittecro alle sclere; ìl polso frequentissimo·, difesa addon1irtale e dolore alla prressione nei quadranti di ~1. dell'addome. Co·n diag nosi di peritonite, a punto di partet1za ~cor1o sciuto, fu subito o·p erato il p·a ziente co11 incisio11e laparartomica ne lla zona iliaca di de,stra Si r111vennt: biliperitoneo e fu prolung:ata ·l :incisione in alto verso la regione epat1 ca . Sul la cistifellea verso il fondo l 'A. no·t ò una cl-1iazza verdastra , con rr1argine bian co, $pesso eden1a1toso; 11 r esto della vescichetta bili<Are ':si prese11tava n ormale ecl altrettanto le nJLre vie biliari, così com e il duodeno , Io stomaco. .i l pan<.:reas. Esercitando pressione sul conte11uLo della cistifellea, la J)arete di questa rton di mostrava passaggio di bile all 'esterr10, n eppure n ella zona a lterata. Per le condizioni g ravi del malato si tampona e dre11a soltanto il peritoneo . P er 8 g·ior11i abbo·n dante flusso di bile .a ll '-est erno. Indi guarigione senza complica.n zei e senza fi stole. , In meti to alla p atogen esi della peritonite sen za perf orazio11e dell a cislifellea "'r. Haberer e Clair1nont credo·n o ch e I.a stasi d ella bile r1elle vie b iliari la fa passare attraverso· le par eti di quE.1sta. Burkham.dt contesta tale interpretazio1n e. Blad ammette ch e un eccesso· di fermenti pancrcatjci determina alterazioni nella composizione della bil e e specialmente sui colloidi, rendendo atta la bile al passaggio at1raver so la cistifellea sen za necrosi della pa1Tete di questa. R osarius n el suo caso ammette ch e possa la b il e esser e pa~sata attraverso la zo·n a necrotica della parete dell a cistif.ellea : attribuisce tale ri.ecr osi a disturbi di circolo per chiusura dei vasi. In seguito a questa si avrebbe· un.a ne·crosi en1orragica. JuRA.. 1

Le lesioni del fegato dovute al tetracloretano. Il tetracloretano , che trova impiego nella fabb·r icazione delle perle artificiali massive, e d nrante la guerra mondjale fu an ch e .adoperato per la costruzio·n e de·l le ali dei velivoli , è respon sabile di alcune malattie professionali i11tlennizzabili. Seco·n do H. Desoille e ì\tlelissonos (La Médecine, luglio 1933), il tetracloretano è, anzitutto, ur1 veleno del fegato . Come tale può iprodurre tutta una ga1nn1a di disturbi ch e vanno dalle semplici turbe dige tive agli itterj b enigni senza tossjemia , agli itteri gravi, e, infine, agli itteri con egni di cirrosi.

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l l i)assaggio da u11a forn1a all 'altra può es:-\erc abbastan za r.apido . Altre lesioni di cui si fa colpa al tetracloretano ~ono: anem~e, polinevriti , eruzioni cutan.<::e diverse (vesc1copustule, eritemi 1prurig inos1 porpora). Tra le misure profilattiche vadano ricordaite: le ca sse. di vetro fornite di aspiratori e, in b~sso, ~1 due .·a perture per cui .passano le bracc1a dell ope~a10, ch e così resta al ri1p aro d 'ogni vapore ,., . tossico. . ~e Insorgono segni di avvelenamento ·è necessario abb·andonare subito il mestiere•. Il trattamento curativo per le forme lievi r._or:isiste i~ soi:nmi11istrazione di estratti epat1c1 ru forti dos1, di citrato di sodio carbonato (}i sodio, 2 gr. ogni tre 0 re, e diet~ a base di l&tte scr emato e piccole minestre magre. I. D1 MAR CO. 1

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Su un caso di t1imore ipernefroide nel tegato .. I tumori a tipo cortico-surrenale così frec1uentemei1te descritti n el rene , costituiscono u11a rarità n el fegato, ove p1rendono la lo·r o <Jrigine da germi aberranti di capsule surrenali intrapar enchimali; sono cio1è inclusioni: ell e ~vvengo·no in un determinato periodo della vita fetale, 1p1er una anomalia di svilu1J110., di difficile inte rpretazione. 1\lfen.tre . nel ca~o di Pepe re, Do-n ati, Cirio e ,\nardi s1 era d1 fronte ad una forma n1aligna diffusa, negli altri casi si trattava di forrt1e b enigne trova te com e reperto cau sale di autopsia , varianti dal volum,e di una ciliegia a quello di una noce, capsulate e ben deli1ni tate dal parenchima epatico circostante. !Fa eccezione il caso che Abell ha osservato in un<t rag·azza di 13 anni in cui l "ipernefroma , di natura b e11igna, raggiungeva il peso di 450 • grammi. Bini (Palhologica, n. 509', 15 marzo 1934) n e descri,~e un caso osservato in un soggetto di 16 anni con accentuata pig·m entazione cutanea ed ipertricosi , il quale presentava una tumefazione ovoidale del volume di una testa di feto di cinque m esi , nel quadrante addo1ninale inferiore di destra ch e giungeva poco a) di sopra della spina iliaca anteriore, non vi era ittero, n on disturbi dell ~urinazione, nessun altro disturbo all'infuori di una certa sen sazione di peso, n essun accenno a scadimento delle forze e della nutrizione. Mediante intervento chirurgico (Sannazzaro) il tumore, ch e si inseriva sul margine anteriore del fegato corrispon·d e·n te al gr·o sso lobo, fu asportato e risultò del peso di 6'00 gramnu. All 'esan1e microscopico il tumore si rivelò del tipo cortico-surren.a le . A. VrTALE. 1

CJ1irurgia del cancro della papilla di Vater. Dopo una rapid.a rasseg na dei segni clinici e dei processi ohirurgici, su 62 casi raccolti n ell a letteratura , Lau,;vers (Journ. à. chir. , t. 52 : n. 6, 193.3) riporta 2 casi persona li. 1


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SEZIONE PRATICA

Sono così 64 i casi operati attualn1ente nei quali è stato praticato un intervento r.adicale. L'intervento, praticato 1n 1ino o due tempi, deve cominciare per una derivazione della bile. IJa derivazione esterna deve essere rigettata, e fra i metodi di derivazione interna l'A. preferisce la coledoco-duodenostomia o la colecisto-digiunostomia a Y secondo Monp·rofit. In questo primo tempo si accerta la diagnosi: solo lo scollamento duodeno-pancreatico e la duodenotomia permettono una esip,l orazione sufficiente per una diagnosi certa. L'asportazione del tumore può praticarsi con una semplice papillectomia (che può interessare solo la mucosa o tutta la parete duodenale) o con una resezione circolare del duodeno o con una duodeno-par1createctomia. Questi due ultimi sono interventi gravissimi che sono st.ati te.r1tati solo poche volte. llandley t1a introdotto un metodo interessante di curieterapia. Nei suoi due casi l 'A. l1a praiticato ~'aspor-· tazione limitata! del tumore per via transduodei1ale e la colecisto-dig iunoston1ia a Y transmesocolica con digiuno-·digiunostom·i a a valle. Il decorso operatorio è stato semplice in ambedue i casi e i n1ala1ti sono viventi €J liberi da disturbi, rispettivamente do1p o 4 anni e dopro 9 mesi. G. PACETTO. Adenoma della cistifellea. L'affezione è molto raira e i casi conosciuti

riguardano tutti tumo·r i piuttosto piccoli, tranr1e quello di Vecchi in cui aveva le dimensioni di un uovo. Nel caso di J(iraly (Arc·h . Klin. Chir., vol. 178, pag. 781, 1934) si trattava. di una ~o;rina di 54 anni operata per calcolo s1 della c1st1fellea ,· oltre al calcolo ' nel fondo della cistifellea . esisteva una tumefazione del volume d1 una i' oce oh.e all'esame istolo·g ico si dimostrò come un cjstoadeno1na. Lubarsch ha ritoouto che nella genesi di questi tumori , abbia im po:ta?za la flo~osi. in quanto per lo stimolo flogistico iproduzion1 eterotopiich~ della mucosa si risolverebbero come tumon. L'A. ha esaminato 100 cistifellee asportate cl1irurgicamente; in una soltant? ha trovato ui1 ispessime-nto della mucosa i.n un . punt~ ci rcoscritto; l 'epitelio insinuatosi. ~ra ~ .. fasci muscolari era cresciuto in profondita. C10 può a\rere importanza nel dimostrare. un ~eis~o genetico fra tumori e queste proliferazioni proVALDONI. fonde della mucosa. 1

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Un'applicazione terapeutica rara del metodo di Meltzer-Lyon.

Labbé e Soupault~ (A rchiv es ~es .~aladies de l 'Appareil Digesti/ et de la lVu~rition, marzo 1934) riferiscono di un caso capitato alla loro • osservazione. Si tratta di una donna di 4.5 a. , che ha avu-

sei colicl1e epatiche, l 'ultima delJe quali seguìta da ittero inte11so e decolorazione delle feci. della durata di 15 giorni. Una radiografia n1ostra la presei1za di cale.oli vesoicolari. Sottoposta ad interve11to, viE.:ne eseguita una colecistectomia ed una celedocotomia, senza trovare in questo calcoli, mai una bile torbida e contenente qualche fìoccl1etto ip·u rulento. Drenaggio delle viEJ che viene tolto· in 2oa giornata, permanendo una fistola biliare. Due mesi dopo si ha brusco accesso febbrile con brivido , dolore epatico accompagnati da leggero ittero e leggero sco.Joramento delle feci; la fistola che si era chiusa 2 giorni prima si riapre. t seguìto un esame radiog·rafico co11 co11 lipiodol iniettato attraverso la fìsto•la; c1uesta mostra un 0stacolo risiedente n ella pa1iilla, non assoluto perchè un po ' di lipiodol .è JJassato nel duodeno . Anche nel vVirsung è rifluito del lipiodol. Sì pensa a tappi fi~rinosi ·~ ll.ecroisi, escludendo un ca1colo· !lierche non s1 11a la forma a convessità superiore. IJraticato un sondaggio duodenale e instillalo del solfato di magnesio, si ottiene del liquido, alcalino, opalino, senza1 !bile. Il giorno dop.o la fistola non dà più bile e due giorn~ do110 le feci si presentano colorate. Non s1 ha febbrEJ. Rivista la m.a lata a 5 m esi di distanza, s.t.ai pèrfettamente bene. Gli AA. pensano come debbai10 esistere queste occlusio11i dovute a ta!IJ1p i mucosi e fi: br1nos1 associo.ti a spasmo dello s,fintere dt (Jddi che dipe11de proba.b ilmente o dalla presenz~ di corpi estranei o da infiammazione delle vie biliari o da stimolo da pancreatite infiammatoria. In questi casi com e n el loro caso tutto .Potrebbe risolversi senza un i.n tervento 01perat1vo. U. BRACCI . Lo

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L'efedrina in terapia e sopratutto negli stati di choc degli epato-biliari. J. Laner (ll f alad. du Foie, du Paricréas et de

lei Rate., luglio-agosto 1934-) rileva che dal punto di vista fisiologico l 'efedrina ha effetti tossicardiaci con ritorno delle forze, correzione del1'astenia e della depressione generale, elevazioIle della pressione arteriosa, rallentamento del 1~olso, aumento dell 'urinazione; oltre a ciò determina eccita1Zione del to·n o generale, correzione della sonnolenza, cosi frequente negli epato-biliari. I malati lasciano più facilmente ~l letto e riprendono più agevolmente la loro atti: vità. Per contro l'efedrina , presa troppo tardt nella giornata, può impedire il so;ino,_ . Dal punto di vista pato!~gi~o, 1 efed:ina c?rre.gge anzi spesso lo squil1br10 vaso-simpatico eçcitando il simpatico e riportando· alla norma i ,·agotonici, ed esag~ra nei si.mpa~icoto.nioi l~ tachicall'dia, il n ervosismo e gli accidenti legatt alla simpaticotonia. , . . . È forse in ragione di quest azione simpaticotonica che l'efedrina ·è utile in un gran numero 1


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<( l L POLI CLI NICO

di casi cli11ic i ch e potevan o esser e interp ret a ti come la m ani fest azione di uno ch oc colloidoc la sico (.a11a.fìlatti co o aller gico) sopratu tto n el i)r u r ito, n ell 'orticaria, n ell 'ed em a di Quincl{e, 11ell 'a sma, n ell e emicr an ie e n elle colich e epatich e c:olloidoclasicl1e . Qu an to a ll 'azion e d ell 'efedrina su certi sta Li depressivi cardio-vascolari, essa p u ò spi egarsi sia per un 'azion e diretta sul sist em a cardiovascolar e sia per un 'azione indiretta in rap·p orto con la c orrezione d ello squilib·rio vaso-si1r11Jatico. Quando si vo·g lia ricorrere a questo ecc ell e•11l <~ 1n edicam ento , non si d eve mai dimentica r e ui r icer c ar e il rifl esso oc ul o-car d iaco , per n o·n e·· SJ)Or si al r iscl1io di somn1ini strazioni interr11Jes tive co11 effe tti n ocivi . C. TosC.o\NO. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Nuove ricerche sui parassiti malarici. ~ noto ch e g li u ccelli si p r estano allo st u dio

sp er im ental e d ella 111alaria, p er ch è s on o so1g getti ad in fezioni d a e111aito,zo i le 1q uali somigli ano m)o l t.o all a m a lar ia u n1 ana , t anto oh e le ricercl1e di farn1acologia comp iut e sug li u ccelli son o t r asportabili alla t erapia : è tpie r ta l mo d o che si ·è g iun ti alla pla smo~hina e all 'a.teb·r ina . La m alaria degli u ccelli è d ovuta a p iù form t- d i parassiti ; le for1ne par.a ssitar·i e più aiffi11i a qu elle ch e d et er m.in an o la m alaria uman.a veng on o trasmesse da zanzare d el gener e (.'ulex , nelle qua1li si com iPi e uno sviluppo ch e coincide con quello dei parassit i d ella m a lar i<t umana n elle zan zar e d el gener e Anophebes. Sulle par eti g a stric.h e si svilup·p·a no d elle Sf)Or oic isti , e11 tro le quali si differen ziam.o num ero·s issirni spo·r ozoiti , ch e invaid on o il conpo àelle zan zar e e raggiungon o le g hiandole sal~­ VDri: ven gono poi ino.c ulati con la sa liva, n el 1iatto d ella pu11 tura, e rip r o ducono la m.alattia1. G. R affaele (l?ìv. di 1-Yf alariol., Se·z. I , n . 4 , 1 ~134) h a ora dimost r ato ch e , se gli spo•r o·zoiti Ye11o·ono in ocul ati i1on g ià n el t essuto sot tocu talleo , co m e d i con su eto , m ai n eil tor rE:nte cir c olatorio l 'in fezio11e n on h a luog o. La t ecnica di q u esta r icer ca è d elica t a , a causa d ella piccolezza deg li u ccelli. OccoTr e far u o di aghi s0ttilissin1i . P E.·r l 'iniezion e en do,·en osa, si deve anE.'Stetizzar e l'anim ale ed i sola;rne u na vena femor al e. Mollo p iù f,a cil e è la iniezione intracardiaca. Si d e, e avere l 'acco rt ezza di lavare l' ago e·st ErTn an1 ente co1r1 alcool , per evit.ar e ch e t r asp orti , &ull e p·a r eti est e rne, d egli spo·r o·zoiti vivi, i qua li det ermineretb h·E.tro l ~i n fezio·n e ven en.d o lasc~ati n el t essu to sottocut~neo od in quello muscolar e. Si d eve an oh e asp irare u n po' d i liquido indiffer ente (soluzione di R in ger sterjl e) , p e r evitar e ch e la n 10riuscit a even tuale di un po' di liquido conte1ten t e gli 51por ozoiti , sia. p•u re ca usa d ell 'infe • z1on e. 1

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[ANNO XLI, NuM. 46}1

P er altro una p1iccola quantità di sporozoiti n ? n pert.urber eh·b e J'esperimento , p oichè dalle ricerch e di L . E. Ylozeb oo1n e .l(. S. Shah risulta cl1e si richied on o a lmen o· 200 sporozoiti per conferire l 'infezior1e agli u ccelli. Non sono m anca.Li i con t rolli (in•i ezio,n i sottocutan ee e intramuscolari, p ositive). Sono state an ch e eseguite m olte ricer c·h e ~n 1

vitro.

I risultati dì Raffaele, quantunque d el tut to i11at t esi , s 'inqua drano co11 a ltri di Missiroli e ne darebb·e r o u na confermai. Questo A. difa tti aveva accer tato cl1e g li sporo,z oiti non p'en.etrano n ei globuli rossi (contra rian1ente alle asserzioni di Sch audinn); m a, iniettati n el t esS1Uto sottocutan eo o n ei muscoli, vi subiscono modificazioni profonde e a d un certo punto n on si ritr ovan o più; in l'oro vece si ved on o d-ei piccoli corpuscoli , a d er enti a lle em ift'Z ie. Missiroli n e aveva d edotto ch e i cosidetti sp or ozoiti sono d elle sporocisti secondarie e che n el ciclo d ei ·p::.i.rassiti m ala rici d eve. int èr po~si una nuova fase, costituita d agli spo,r ozoiti veri (v. quest o p eriodico, p1. 19) . Le attua li iicer ch e .p.orter e·b ber o a far ammetter e ch e quEJSti , pure ader endo a lle e·m azie, n on vi p en etrano': l 'infezio·n e del san gu e si p1ro.d urrehb·e p er una via indiretta , ch e r esta da indagar e. L. V.

IOIENE.

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Intossicazione professionale da tricloroetilen e. Il t ricloroetilen e, largan1entb usato oggi in 1

n un1er ose industrie , in r agion e d el su o potere solven te e diluE-'Il te, è un liquido volatile, non iJ1Uamm ahile e n on esplosivo. È il più p'Oten t e solvente d elle n1ate·r ie grasse ed è, contrariam·e nte a ll'opinion t' gen er ale , l.ossicissim o . In Francia , Germania, Austria e I11ghilterra ha g ià dato luogo a n11mer osi ca,si di intossicazio11e, seguiti da i11orte. È un n a r cotico pote·n te a d .a zion e genera le e localf:; co[)gesLior1ante di tutti g li organi det ermin.a ndo an cl1e fa Lt i d egen,er artivi in essi IJer Ja su a af1ìnità ai g r assi; è p er ò m eno tossico , ·com e velen o d el sang·u e , d el ben zene. Uno studio com p let o è s tato esEJgu•ito da I\1. Ther s (L a irf édicin e dri Travail, lu g lio 1933). su questa intossicazio·n e ,poco n ot a , in quanto comporta lo studio sulle p r oprietà deT t ricloir oetilen e , il su o impiego industriale , 1'azione t ossica, le sor genti d ei d anni , la statist ira, pato.Jogia, evoluzion e , diagn o·s i , p rognosi ,. igien e e lie gislazione. L 'into,s sicazione può esser e .a cu tis.s ima ed è sem1pre morta lei; d 'emblée a cuta , ch e Sii manifes ta con r:-en so di affi cam•en to, di ecc.it C11zin r1e, di st a to ebr o , f6nomeni di incoer en za , ver-· ti gini , vomi tai e n au see , seguiti da attacch i apoplettifor m i , lesioni a l iriig emino e al n ervo ottico; cr onicru: ch e si manifest1a essen zialmente con t u r b e n E.Tvose e lesioni cutan ee e mucose. p . AMBROSIOl\'l . 1

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tA:\~O

X.LI,

NUl\I.

46]

1831:

SEZIONE PRATICA

VARIA

POSTA DEGLI ABBONATI All 'abb. n. 4021.

1) Cfr. La Reg ola Sa·nitari a de- La Scuola Salernitana. T esto latìno con traduzio·n e e prefazione di P. Magenta. R . Quintieri ed., l\ifilano L. 4 . 2) L 'A piolo costituisce la canfora del prezzemolo. Chimicamente si chiama: etere metil·e ntrimetilico del tetra-o·s sipro pe·n ilbt'llzol. Lo si ottiene dall ' o·l io etereo del prezzemolo. Si pre~en ta: in forma di aghi cTistallini incoil ori, dal1'odore di prezzemolo, quasi inso•l ubili in acqua. e sol ub·ili in al cra li , aci1di ed oli grassi. È stato consig liato, JJ·e r uso inte·r no (do·si da 25 cg. ad I gr. pro die, in capsule g-elatinose), contro le febbri intermittenti , in luogo del chinino e contro i sudori dei tisici. :È stato inoltre offerto al pub1b ·l ico contro la dismenorrea e soprattutto co·m e emmena.gogo, quindi, velatamente, per tentare di procurare l'aborto . l'er quest'ultima rag·io·n e, ne è stata pro·i bita l'importazione in Italia. A parte questa c:onsiderazio·n e, l 'Apiol1o si è dimostrato d 1a1nno1s o, s.i a TJer i fenomeni coll aterali che p 1rovo1aa (nausea, vertigini, cefalea), sia perohè può dare delle polineuriti e lJaralisi , che sart.:bb·e ro da attri~· buire ad impurezze (presenza di tricresilfo fato). Con un Decreto Ministerial e d el 1932 , la Germania ha prescritto che l 'Apio,l o non può essere somministrato che dietro ricetta di un 1nedico e si indica anohe la reazione da fars i per rivelare l'a presenza di tricresilfosfa,to. Sulle nevriti dc'\ Apiolo, cfr . Misge ld (Deutsche 1ned. Woch. , 1932, n. +9) ohe riferisce il caso di una paziente la quale aveva ingerito 4 cap-· sule di Apiolo al giorno per una1 settimana. Girail'd e Gamaleia (Soc. de méd. de Nancy, 2± maggio 1932) ch·e riportano l'osservazione di una donna di 34 anni, la qua]e aveva ingerito 2 capsul e di Apiolo giall10 da 10 c:g. in 48 ore e 9 di Apiolo· verde da 2·0 cg. il giorno se·g uente; le desiderate mestruazioni ritorna['ono , ma due settiman·e do1)0 si ebbe la polinevrite, che ebb e rJerò esito favorevole. . Un caso di intossicazione mortale da Apiolo è rifeirito da Trillat, Micho n e Thiers (Soc. obst. et gynéc. de Lyon, 1° giugno 1931), di u!1a d~1111a di 24 anni che, in 2 gio1rni, aveva inge_rit~ 30 oaipsule da 20 cg. l'una . Si ebbero les1on1 renal,i , ohe non guarirono malgrado una ?oppia decapsulazione renale e che, co n gr.av1 fe11omeni po·r tarono a morte la malata . 1

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A.

iFILIPPINI.

Al doitt. G. P. da B.: Nessuna legge. o re·go·l amen to fanno obb.Ji go al medico di praticare L'iniezione antitetalilica l)reventiva nei feriti . Il medico stesso de;ve valutare le condizioni della feirita e le c~rcostanze 11elle quali è stata pro.dotta, per giudicare, se• • condo la stia' scienza e coscienza , se sia necessaria, o meno, l'iniezione antitetanii ca.

A. FR.

Azione delle onde corte nel decorso della bruceI-· losi t1mana. Nellai lunga serie d1i ricerche compiute nella (:J jnica n1edica di Messina, sulla azione biolog·j oa dellfl onde corte, è stato accertato che gli s tipiti di brucella melitensi.s, indifferenti ad ond e di m. 15, vengono u ccisi da onde di Il1. 4-8. ·Da questo fatto si so no ispirati G. Izar e P .. l\f oretti (Lar Rijornia A1 edica, 7 luglio 1934) ad' 1JJ1 tentativo di terapia d ella b-rucellosi umana: con le onde corte . (.7li organi sottoposti alla irradiazio1n e, in sedute quotidialll·e di 15' a 20' ,. furono ìa sol1a milza o il fe·g ato o la milza con- . t e.m1)oraneamente. I mal·a ti finora così tr.attati sono stati sei :-· di essi quattro con risulLa,to ra·p ido e nettamen-tc favorevole; uno con. esito h·uo·n o e uno con esito nullo. Nei primi quattro casi soi10 bastate poc.h e applicazioni 1pe1· uno sfebbrame11to rap.i do e definitivo .. Contemp oraneam e·n te diminuiva sensibiln1ente la i.permegalia epatic:a1 e splenica. Gli AA. non si pro1n unziano ancora .s ul valore di que.sti risultati data la scarsezza d ell e • • osser,raz1oni. R~guardo a1l me·c canismo di azione delle 0 1 nd e cort e sulla rnelitense essi formulano diverse irJot esi : azio·n e battericida sui germii. annidati rtel feig ato e nella rnilza e consecuti,,o effetto .a uto m etavaccinoterapico; azione fi sica: di sti 1nolo termico· e oscillatorio su organi ricchii in tessuto reticolo endoteliale; n1odificazioni circolatorie regionali ch e determinerebb erp iperattività fagoc.itaria; azione di shoc con conseguenti squilib·r i fi sico-c.h imici umorali. Gli Al\. si sono i)ro1posti proseguire e d a pprofondire questi i1lteressanti studi. 1

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VICENTINI .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. R. F. , -ACCAREZZA , l\tf. DALKE y A. J. VACCARRZZA. Valor diagnostico de la sero-reaction de Wi'dal. - Tip. Buffarini, Buenos Aires, 1934. W. GALLI. Guarigione duratura del Flattern (tachisistolia) dell'atrio mediante l'uso combinato di digitale e di chznidina. - F. Vallardi, Milano, 1934. V. ALB'ERr1. L e dir eltive attuali della terapia della tbc. extra.p olmonare. - Tip. Fata Morgana, Reggio Cal abria, 1934. . . . R. F. VACCAREZZA. El tratamtento qui r urgico de la tuberculosis pulmonar en relrrcion con los procesos natiirales de ctiracion. - Tip. A. Lopez, Buenos Aires, 1933. R. F. V ACCAREZZA. Aspectos r adìologicos de la esclerost;" retractil en la tbc. pulmonar. - Tip. A. Lopez , BtLenos Aires, 1933. G. GrL""FFRIDA. Le colonie estive nella Provincia di Novarw neVl'anno XI E. F. __..,. Tip. Immacolata Co11cezione, ~odena, 1934.


J.832

« IL POLICLINICO »

[ANNO

XLI, NuM. 46]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.rJ Risposte a quesiti per questioni di massima. 133° Dottor. P. C. -

Trattandosi di nomina la .cui eìficacia è subordinata alla conferma annuale, ritengo che il Prefetto potesse non confermare in.fljpendentemente da motivi inerenti al servizio. Non essendo modificato, con .deliberazione del comune, approvata dall'autorità tutoria, l 'obbligo nascente dal capitolato in Podestà è tenuto ad eseguirlo . Se no·n fosse pagato il supplemento dovuto per l 'addizionale a norma del .capitolato, Lei faccia una domanda forrr1ale e, riel caso di un provvedimento negativo , ricorra alla G. P. A. in sede gi11risdizionale nel termine di giorni 30. 134° Dottor L. G. -

La legge non stabilisce un ljmite massimo di età per la nomina all 'ufficio fli medico condotto: regola, invece, soltanto le ·c ondizioni di dispensa dal limite, quando questo sia previsto nei capitolati o nei regolamenti locali. È possibile che non sia prescritta condizione di .età perchè l 'amministrazione i1on ne ha obbligo legale.

141° Dottor V. M . -

Se sarà costituito un {À}nsorzio fra i due Comuni, dovrà essere indetto un concorso per la nomina del titolare della condotta consorziale. Questa è conseguenza della soppressione delle due condotte comunali e della creazione di un ente nuovo. Estinguendosi i due rapporti precedenti, per un principio generale di diritto applicato costantemente dalla giurisprudenza, i Comuni devono corrispondere una giusta indennità (generalmente tre o sei mesi) a seconda della durata del precedente servizio) salvo che non notific.hjno preavviso di dispensa dal servizio assegnando 11n termine congruo. La così detta indennità di anzianità è dovuta agli impiegati privati, ma non è stabilita dalla legge per gli impiegati pubblici.

135° Dottor F . V. -

Non è necessario il titolo di specialista per usare la designazione: cc Ambulatorio privato per malattie dei bambini ». Però, trattandosi di un luogo di cura, è necessaria per la istituzione e l'esercizio l'autorizzazione del Prefetto.

142° Dottor P. S. _,. Il rapporto di pare11tela con

l 'unico farmacista esercente nel comune non è causa di incompatibilità. Il J>refetto può tener conto di questa relazione per giudicare discrezionalmente della convenienza di affidare le funzioni di vigilanza sanitaria al congiunto del farmacista . Non è nemmeno causa di incompatibilità il rapporto di parentela con uno dei medici esercenti.

136° Dottor D. S. -

Essendo richiesto il titolo .di specialista, non può essere equivalente la domanda gi~ presentata agli effetti della concessione clel titolo stesso. Non si può ritenere invalido il .concorso se in fatto la Commissione non ha provveduto . 137° Dottor N. M. -

138° Dottor A . C,. -

Non è stabilito un termine per l 'esplelamento delle prove del concorso. Nè i . concorrenti possono esercitare azione giurisdizionale per sollecitare lo svolgimento. Nel caso di persistenza del ritardo, il comportamento irregolare può essere segnalato alle autorità competenti.

Sciolto il O>nsorzio, si estingue il rapporto d'impiego e non si ricostituisce senz'altro quello preesistente che, a sua volta, fu estinto per effetto della costituzione del nuovo ente. Se sarà nominato titolare della ricostituita condotta, avrà lo stipendio che secondo il capitolato spetta al titolare della co11dotta stessa, senza rjferiment.o alla sua posizione anteriore perchè si costituisce un rapporto nuovo, salvo che, agli effetti degli aumenti periodici, sia valutato il servizio anteriormente prestato; ma occorre una disposizione di carattere speciale e transitorio. Le campagne di guerra saranno valutate agli effetti dell'anzianità per gli aumenti periodici.

La riduzione del 12 % si applica anche allo stipendio. Colpiscono le indennità di caroviveri le riduzioni stabilite nel 1927.

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143° Dof,tor P. 1'

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·Non è vietato all'ufficiale sanitario l 'esercizio libero, per disposizione di legge o di regolamento generale. Il divieto può risultare dal regolamenlo locale o dall 'atto di nomina. 144° Dottor F. F. -

139° Dottor G. F. -

Durante il mese congedo _può assumere servizio interinale in altro .O >mune. È opportuno attendere la risposta scritta del Podestà. Può u sufruire della licenza nell 'anno successivo qualora però risulti che non potè essere concessa ,per esigenze· di servizio. 140° D ottor D. V. -

' t..) La presente rubrica è affidata a.Jl'avv.

GIOVANNI SELVAGGI

1V. R. - Ai quesiti degli abbona.ti si risponde, in ogni caso, direttamente, per lettera. I quesiti devono essere inviati, in busta, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico », i ·ia Sistina 14, Roma. Le risposte ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratuiti.

esercente i!l Cassazione. eone. leg. del nostro perindi""'


[_i\XNO

XLI,

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46]

SEZIONE

PllATlCA

1833:

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale.

Segreteria del Comune, debbono pervenire all a $egreteria predetta n on oltre l e ore diciotto òeJ 30 11ovembrc 1934-XIII.

I Sanitari nelle Corporazioni. Nella grandiosa e orga11ica costituzione delle Corporazio11i, i sanitari forn1ano una Sezione della Corpor azione delle professioni e delle arti. Ne fa11no parte i segu enti 1nembri : on. prof. Eugenio 1\iforelli, on. prof. Amedeo Perna e on. prof. Giuseppe ·Vidau in rappresentanza <lei medici; on. dott. Aristide Carapelle i11 rappresentanza dei farmacisti; dott. Luigi De Dominicis in rappresentanza, dei veterinari; una rappresentante delle ii1fermiere; una rapprese11tanle delle levatrici. Espri111iamo loro il nostro cordi ale compiacimento, sicuri che sapranno . tulel are g1i interessi dei sanitari, co11temperan<ioli co11 quelli del pubb lico.

Le tari:ffe professionali. I Si11daca ti di pri1no grad o aderenti alla Confederazione fascista dei professionisti ed artisti si riYolgono di frequenza alla Co11federazio11e stessa, per tramite gerarchico, circa l e approvazioni di tariffe professionali. È opportu110 precisare ch e la i ìssazione d elle tariffe per le prestazionj e per i servizi economici. p ur restando di stretta co111petenza sindacale, potrà essere detern1ir1ata dalla competente corporazione delle professioni e d elle arti. Infatti l 'art. 10 della legge 5 febbraio 1934 n. 163, prescrive ch e « la corpora1Zione, nel ramo di su a com petenza, ha facoltà di stabilire l e tariffe p er le prestazioni ed j servizi economici, e quelle dei beni di con sumo offerti al pubblico in condizioni di priYileg io ». I11 rapporto a tale norma, pertanlo, la cor1)orazion.e potrà, i11 delern1inati casi , e in delerminate circoslan ze, intervenire nella determinazione di det te tariffe.

CONCORSI. POSTI VACANTI . BOLOGNA.

An1niinistrazion.e

degli

Ospedali .

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Scad. 30 nov. Medico primario ne Il ' Ospedale Maggiore; laurea da 10 anni ; età 45-50 a.; tassa L . 50. Un me<lico assist~nte n cll 'Ospedale Maggiore e 5 n1edici assistenti nell 'Isti tu to Pizzardi per malattie di petto; stip. L. 4500 oltre indenn. L. 1050 per l a speciali Là e soprassoldo di turno L. 13,20 ; tassa L. 25. Chiedere altre condizioni. Rivolgersi all 'An1n1ini strazio11 e (Ufficio Protoco1lo), via Castiglione 29. CAsOLE BRUZJO (C ose11.::aì . ""'caci . 20 no,-.; con dotta; L. 7000; elà limite 3!5 a. FoRLÌ. l\tlunicipio. - Cou cor so p er titoli ed esami al posto di Medico-Direttore deJ Di spen sario per la profilassi e per la cura <lell a sifilide e dell e malattie Yeneree con obbligo della c11ra ed assistenza dei i11al ati ricovera li nel la sala celtica del Civico Ospedale; e, co111c t ale, dovrà o servare le norme del regol amento i11terno dell 'Ospedale stes o. Onorario L. 9000 an11ue, sot lo cleduzione d elle riduzioni e ritenute cli legge; esclusa ogni altra inden11ità. La domanda, insie111e ai prescritti documentj , l'elen co cl e i qual i e ri pet UYe l11orl alità possono d esu111er ~ i clal banclo di concorso cln richieder. i alla

FoRLÌ. Ospedale G. B. M orga·g ni . ........... Scad. 28 nov., ore 18; assistente di medicina e assistente di chirurgia; L. 40001; titoli ed eventu alm. esami; tassa L. 50; età limite 30 a.; nomina biennale. Rivolgersi Congregaz. di Carità. MESSINA. Ospedale Civico « Piemonte » ed Ospe-

Il Com1nissario Straordinario per le 00. PP . Ospedaliere rende 11oto che il termine utjle· per la presentazione dell e domande al posto di Direttore Sar1itario è prorogato al 30 novembre 1934-XIII. daVe Consorziale « Regina Margh erita». -

Scad. 30 nov. ; condotta Est clel consorzio con Neviglin e Trezzo Tinello. NEIVE (Cuneo).

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PESCARA. - Concorso, p er titoli, al posto di assisien1e sanitaria visitatrice presso jl Dispensario ~entral e clel Con sorzio Provinciale. Antitubercol ar e. S lipendio an11uo lordo L . 6500, aumentabili a L. 7000 dopo il primo qujnquenrdo ed a L. 7500 dopo il secondo quinqt1ennìo di servizio. Indenuità di servizio a ttivo L. 1000. Scadenza ore dicianove del 30 n ovembre 1934-XIII. Per chiarimenti r ivolgersi al la Segreteria del Consorzio Provinciale 1\ntitubercolare, Palazzo della Provi11cia, Pescara. A nini. ne Provinciale . - Scad. 10 dic. , ore 12; coadiutore n ell a Sez. n1ed.-micrograf. del Labora Lorio provinc. d 'igiene; titoli ed esamj ; L. 10.500 e 6 trienni decimo, oltre· L. 1900 serY. ntt., c .-v. , 10 '>b proventi ecc.; età limite 32 a.; tassa L. ?50. Rivolgersi u fficio Segreteria. PI 'TOIA.

Ron1A. ~Iinislero delle Comu.nicazioni. (Ferroviedcllo Stato) . - Concorsi per titoli ai segu en ti pos i i di ln eclico di riparto: Castellammare di Stabia apoli) ; Anagni (Roma) ; Laces (Trento) . Inviare clomartda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati sanitari (indicati fra parentes i). Scad enza ore 17 del 15 cticembre. 7

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RoMA. I stituto Nazioriale delle 4 ss i curazioni. f1~ indetlo un concor so per titoli e per esarni, a quattro posti di Sostituto Primo ,Segretario (Gr. 5° Cat. <( A») fra l a ureati in l\i[edi<:in:t e Chirurgia. Di detti posti, u 110 ol tanlo può e .. ser e assegnato a donn1!. La do1na11da cli an1n1is ione al concor so jn carLa da bollo da lire tre cloYrà essere· p.resen1ata o invjata (se per pos la , in piego raccomanòaLo, co11 ricevuta di ritorno) alla Direzione Generale <lell 'Istit11to (Servizio Personal e) in Roma, Yia Sallustiana 51, i1on oltr e le ore 12 d el g'iorno 1O dicen1bre 1934-XIII. La data di arri,·o clella domanda è\ sta])i Jila dal bollo apposto dalla Direzjone Generale clcli 'Is lituto. l\011 . ara11no a111n1essi al concor so i candid a i i le cui istan ze ri nltino perYenute nll 'Istituto dopo il ·uclòetto ter111ine, ancl1e se presrnla le in te1npo agli t1ffici pos lnli o ad altro ufficio, o non risu 1Lino r egolar111 e11 l c documentate. F.là lin1il e 36 anni per gli uomini , 33 l1er le donne. J~ e1ribu z ion e ·i n iziale con1 plessiva annua lorcla cli 1-'. 11.405 al nello cl ell e rin11zioni cli cui ai R . D. ·L. 20 110' cn1bre 1930-JX. n . 1491 e R . D. L . 14 a1)rile J 934-XII, n. 561 e, do!10 il 1•a ~::-ngg io in ruolo , il co11trib11lo p er il tra ltan1ento di qui esc·e nza; oltre lP altre i11clennil f1 cbe possono . peltare in base a lle di po izioni i11lcrne. Per le Dltrc condizioni


1834

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IL

POLICLINISO ))

-.chiedere bando di con corso. Rivolger si alla Dir tzion e Generale (Servizio Personale), via Sallustiana 51, Roma. l{O:L\IA. Pio I stituto di S. Spirito e Ospedali Ri uniti . - 1Scad. 30 11ov.; primo aiuto oculista; L. 7300 e c.-v. ; e tà limite 35 a. al 12 ott.; 2 a11ni di serYizio negli Ospedali di Roma com e assist ente e di·c hiarazione finale d 'idoneità; tassa L . 50. RossANA (Cun,eo). - Il Podestà i11forma che la scaden za d el con corso al p osto di rr1edico condotto , ' e sta ta prorogata a tutto il 30 novembre 1934-XIII. S. BERNARDINO (C remona) . - Concorso al posto ·di inedj co chirurg·o. S tipendio a11nuo di L. 11.000. I11denni Là di traspo-rto L. 1500. Indennità di ambulatorio L. 300. Il tutlo è soggetto alle tratte11ute -e alle riduzioni di legge. Scadenza 22 novembre 1934-XIII . Per chiarimertli rivolgersi alla Segr et eri a Comunale. VENEZIA. Ospedali Ci vili Riunii.i . Scad. 31 genI1aio, ore 17 ,30; aiuto nella Division e Oto-rinolaringoiatrica; L. 4800 ridotte; titoli ed esami; età li1nite 35 anni; tassa L. 50; documenti a 3 mesi .al 31 ottobre. Chiedere avviso al Protocollo. VERONA. I stituti Ospitalieri. _.,.. Scad. 20 dic.; dire llore gen erale sanitario; L. 28 .000 e 2 quaclrienni dee., oltre L. 6000 serv. att. , alloggio oppure lire .5000; età limite 35-40 a.; chiedere annunzio. Rivolgersi Segreteria dell 'Amminislraz. d egli Istituti, via Valverde 42. VOGHERA (Pavia) . Ospedale Psich iat rico. - Scad. 15 dic.; due pos ti di assistente.

-

N. B. - Lo scar so numer o di concorsi è i1t rapl)Orto con le disposizioni del nuovo 1'. U. Leggi · anilarie.

gr a11de piacer e dai su oi nu1nerosi allievi ed estillJ atori. Il prof. Alessandro Alessa11dr1ni. aiuto nell 'lstituto d 'Igien e della R. Università di Roma, è chia1na to ad unanimità dalla F acoltà inedica di Ca~ania, come incaricato, alla cattedra d 'igiene già illustrala dal prof. Eugenio Di ~lattei, che ora lascia 1'insegnamento per lin1iti d 'età. All 'amico prof. Alessanàrini, autore di apprezza Lissime pubblicazioni e del quale è ben noto il valore delle ricer che scientifich e, i nostri cordiali rallegramenti. · Il prof. Attilio On1odei Zorini è nominato vicedirettore dell 'Istituto san a toriale cc Benito Mussolini » e la F acoltà m edica di Rom a gli ha conferito il titolo di professore incaricato. Rallegra1nenti sentiti all 'insigne tisiologo. Il prof. d otl. :F'r a11cesco I~o .Pres ti-Seminerio di Agrigento è nominato cavaliere nell 'Ordine della Corona d 'Italia, onorifice11za conferitagli quale dirigente locale d ei servizi sanitari di tutte le Opere di assistenza all 'infanzia, nonchè vice preside della Sezione Sicilia Occidenta le della Società 11 aliana di P ediatria. I_l dott. Lotha r Loeffler, docente privato, è chiarriato alla cattedra di biolog ia delle razze, presso l 'Universit~ di Konigsberg. Il dott. Oskar Eichler, docente privato, è chiam ato come ordinario alla cattedra di farmacologia di Breslavia, quale su ccessore di Riesser, allontan ato per effetto della nuova legge sugli impieglti. Il prof. W alter Blu111enberg, d 'igien e e batte· rjologia a Bonn , è chia111alo a Breslavia.

Utilissimo ad ogni Medico :

(;ONCORSI A PREMI.

Il Diritto Pubblico Sanitario

Premio « Mario :::\egùle ».

Il Circolo di Genova della Sezione l\lledicina <lel1' Associazion e Nazionale Fascista Arti s le e Laureate indìce il cor1corso per un premio di lire cir1que.cen to da assegnarsi al miglior lavoro di una do lLoressa italiana , laureata in medicina e chirurgia, .su un argomento di batteriologia. Il lavoro deve .essere inédito e J.oYrà rappreser1lar e oper a prevaJenteme11te orig inale. Dovrà pervenire r accomand ato in tre copie d attilografate alla Segreteria d el C ircolo, entro il 21 aprile 1935-XIII. Altre modaJj là consuete. 11 lavoro premiato potrà essere pub blicat o a giudizio d ella Commissione sulla rivis la <e P athologica ». La con corrente d ovrà dinìostrare di essere iscritta alJ 'A.N .F .A.L. Per schiarimenti rivolgersi alla . ed e di Genova, via Cairoli 18. La cc Società 'f ed esca per la storia della medicir: a, d elle scie1tze n aturali e della t ecnica » ha assegnato la medaglia Karl Sudla.off al prof. T. v. Gyorgy di Budapest . NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

11 pro f. Luigi Spolverini, direttore d ella R. Cli:r;ica p ediatrica n ella n ostra Universit à, è stato no.minato m embro della Sezione di Pedia tria della !Reale ociet~ di Medicina di Lo11dra. Questa not izia, ch e indica in quale alta stima sia tenuto él Jt rhe ,all 'es lero l 'illustre Maestro, sarà accolta con

[ANNO XLI, NuM. 46]

Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. <lott. Aristide Carapelle, Co11sigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente i11 Cassazione . Edito1·i Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 10 (O ttobre 19341 cvntiene:

A.

L'acqt1isto della stabilità dei sani· tari condotti secondo l' ultimo coruma dell'articolo 70 del T. U. ~OTE srnTETrCH E: 1\.. CARAPELLE: La tassa di con· cessione nei trasferimenti di far1nncin. CARAPELLE:

Norme concernen ti l 'ilmpiego privato; qu and o sono applicabili a~li ~t~ pUlbblici. - Con corso; preferen za assoluta; 1nval1d1 di guerra; condizioni. - DiTettore di ospedale; nQmina . - Sanitario os pedaliero; nomina e conferma triennale; disdetta e licenziament o disciiplinare; con· sultazioni 1·ichieste d a l regolamento; potere istruttorio. - Concorso; esc 1usione ; rimedi; termini. Medico condotto; sa11zione discip l in a re. Cenni bibliografie•. - Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie. Leggi e Atti del Coverno. Sch edario delle prepar ra.zioni contenent i stU1Pefacen t i. Rassegna

di

giurisprudenza.

-

Prezzo del su<ldel lo 11u1r1ero separato L. 5 N. B. - L'abbonaanen to ai dodici .Numeri del 1934 costa L. 3 6 ma. agli associati al « Policlinico 11 è conces~o per sol~ L. 3 O, che vanno inviate, mediante V~lia Postale o Bancario, all' Am.m inistrazione d~l « J?1r1tt~ Pubblico Sanitario 11 (Editori Fratelli Pozzi), Via 81stina 14. Rom;\,.


----{Al\ NO

XLI, Nui\-r. 4ti]

SEZIONE PRATICA

NOTIZll!. DIVERSE. I rettori e professori Universitari ricC\'11ti dal Segretario del P. N. F. Il Segretarjo del Partito ha ricevulo nel Palazzo Littorio i Rettori l\ifagnifici delle Università italia11e, convenuti i11 Roma nell 'occasione d ella guardia monta l::i. dai professori universitari alla Mostra della Rivoluzione. Egli s1 è soffermato sulla posizio11e degli assistenti universitari che, dovendo essere i docenti di domani, saranno chiamali ad assicurare ]a contint1ità dell 'aizione formativa del Regime nei riguarcli della futura classe dirigente. Ha inoltre richiamato l 'atte11zi one dei Rettori n1agnifici sull 'importanza delle borse di studio e 1d ei. pre1ni di in coraggiamer1to, ai fini di quella • "' se1 ez1011e sempre p1u accorta e profonda che è n ec esslria p er dare ad ogni ca1>acità ch e si riveli, il modo di con cretarsi e praticamente migliorare. Nella Sala d elle Adunale, il Segretario del Partito h a po i ricevuto i professori delle Università ch e aYevano montato la guardia alla Mostra della RiYoluzion e.

Per l'Università di Napoli. l h1'in1portante riunione sj è svolta negli scorsi g ior11i presso l ' Università di Napoli ; fu presieduta d al Retlore Magnifico seit. ,Salvi, e v 'intervennero l 'Alto Commissario , il Regio Corr1missario al Co1n u11e . il Segretario Federale ed il Segretario del Guf. Ogg etto della riunione è stato quello di concr et ar e le basi per la costruzione clella grande Casa dello Studente cb e sorgf>r à a Napoli al pari d elle altre città. Contemporaneamente si è studiato il problema di dare un migliore assetto sia ai locali ttniversitari che alle cliniche che sorsero molti anni fa in punti non adatti. Il Rettore Magnifico ha fatto rilevare che l ' TJ11iversità contir1ua ad esser e Lra l e più p-0polose d 'Italia e che da essa -0g11i anno escono 1500 laureati. La Casa dello Studente sorgerà in posizione <l1nc11a e sarà. capace dj ospitare oltre 300 studenti.

Conferenze del prof. Bottazzi a Rio de Janeiro. L ·_.\.ccademico d 'Italia S. E. il prof. Bottazzi ha tenuto a Rio d e Janeiro una :;er ie di confer en ze organizzate dall 'Istituto di Alta ·C ultura Italo-Brasiliana , conferenze ch e hanno ottenuto vivo successo e nelle quali egli ha fatto conoscere e apprezzare gli ulti1ni progressi d ell a fisiologia in Italia . Alla Facol tà di wledicina di Rio de J a11eiro l 'Acca<lemico d 'Italia ha parlato del « Significat o biologico delle sostanze nutritive » ed all'Accadem1 a cli l\1edicina su « Enzimi, ormoni e vitamine ». olennem ente ricevuto all 'Accad emia Brasilian a <lelle Scienze in occasio11e òella sua r1omina a 11le1nbro onorario dell 'Accad emia, S. E. Bottazzi b a intratlenuto gli accaél emici sul t eina : cc La m at eri a Yivente ». 'fut te le riu11ioni si sono svolte co11 la massima sole11nità e ad esse hanno ass)stilo l e più alte 1:ier on alit à scientifich e n on ch è 11u1ner osissimi professionis U e s ludenli, e il r appresentante d ella Reale Accad e1nia cl 'Italia è st ato fatto segno a m anifestazioni di d efer ente simpati a eia parte dei coll eghi brasiliani con cui ha avu. t o utili. scambi d i icl ee. ·Il Regio Ambasciatore <l 'Italia h a offerto in su o ono1 e un .ricevimento cu i è inter venuta Lutta la colle ltiYità ilali:in a. 1

1835

Pri1na d ella p arten za 1)er far riloru o i11 Italia, 5. E. Bottazzi h a tenu to un a confer e11za agli ita1i ani di Rio d e J an eiro sul teina: « Leon ardo » 8u scìlando vivo enlus iasn10 e calorose i11 anifesta-' zioni di deY1)zion e all 'Italia.

Scuola 111edica ospitaliera di Ro1na. La ~c uola 11 a or ganizzat o per i ·anno scolastico l 934-35, come di co11sueto, cor si della durata di tln sem estre m a in cui l 'iscrizione dà diritto alla fr egue11za p er un solo trimestre e può aver luogo a1 1° ecl al 15 di og ni mese , ma non oltre il 1° inarzo 1935; e corsi di durata minore, in cui l 'inizio n o11 può aver luogo oltre la data di inizio d ei co rsi s lessi. Il primo gruppo comprende la ~ecli?in ~ gen e rale, la chirurgia generale e la pediatria ; il secor1do gruppo comprende tutti i rami della merlic~na e chirurgia. .A,. vranno anche luogo « le clc;111en1ch e n europsichia trich e » dal 15 gennaio al 15 aprile; u:µ corso per medici condotti tra febbraio e giugno; un corso cii preparaiZione agli esar11i di Stato dal 1° agosto al 31 ottobre. Chieder e il prog r am1na alla segr et eria Policlinico Umberlo I , Ro111a 127. '

Scuola di perfezionamento in igiene e sanità pub· blica. Son o aperte le jscrizioni alla ,Scuola post-uni"·ersitaria di perfezionamento in Igiene e Sanità pubblica, is tituita presso la R. Università di Bologna e ch e co11ferisce il diploma di speciaJj s ta i11 Igien e e Sanità pubblica. Alla Scuola p osson o es ·ere i nscritti sol I anto i laureat i in Medicina e Chirurgi a . Il corso h a la durata di due anni, al t ermine dei quali verrà rilascialo un diploma di Specialist a in Igiene e Sani là pubblica . Per u lteriori chiarimenti od inforn1azioni rivolg·ersi a lla Direzione della Scuola presso l 'Istituto di Ig ien e (via S. Giacomo 18) od alla Segreteria (Jniver sitaria (via Zamboni 33).

I/istituto medico-legale dell'Aeronautica. Con r ecente provveclimento del Cap o del Gover110 è sla lo disp os to che i11 F errara sorg a l 'I stituto

m edico-legale dell 'Aeronautica . L 'edificio, cl1e sar à costruito col co11corso del Comu1le, compre11der à qùara11la vani, adibiti ai v.:irì servizi: ammini s trazione, egr eteria, ricerche radiologich e, p sicologich e, otori11olar in goiatre; dir<!Zion e, sale d 'asp e tto, l abor atori (l i fisica fo toge11ica, chimica , ecc. U11a vas La e r icca biblioteca rneclìca sar à annessa alle sale della Co1n mi ssion e n1edica centrale. L 'Istituto potrà ser vire alla visita di oltre tren1 ilJ l)er son e all 'anno e , per l 'estr e1na delica tezza dell 'e am e fi ico-p sich 1co, sarà d otato di app ositi e n1oderni 5er vizi sanitari speci alizzati.

All'Ospeùale cilile di Arezzo. Il 28 o ttobre ve1111e inaugur ato il nuoYo p adi glion e d i isolame11Lo dell 'O }Jedale Civile « Vittorio 1'~ 1nanuele III » di Ar e1 LO ch e, i11 eguito a d eliber azio11e d ella Co111missio11 e a1111u inis trat iva O!::ip ed alier a, è intitol a to al i1on1e di u11 be11efattore, il conte Ar1gelo Galli-'fassi , il quale n el l 'a11n o 1 63 legò al Pio En te la so111ma cli lire 123.411, 76, ch e andreb be .d ec uplicat a per r iportarla


u IL POLICLINICO

al valore alluale del denaro e la cui rendita , che a cende a L. 5008,65, viene annualmente erogata per l 'acquisto di strumenti medico-chirurgici. Alla spesa di costruzione del moderno padiglio11e è stato fatto fronte, per L. 300.000 erogando le econ omie di bilancio e per L. 100.000 mediante t111 contributo del Comune rlj Arezzo.

Istit11ti igienico-sanitari in provincia di Lucca. . L 'ammi11istrazione provi11ciale di Lucca ha provveduLo alla costruzio11e di due importantj istituti i1er la . salute pubblica. Il prin10 di questi istituti, co tru1to « ex-11ovo », è quello d'igiene sociale, i11odernamenle attrezzato e che comprende un di._ µe11s~ri.o ant~t?bercolare ed u11 asilo diurno per ba111lJ1n1 g·rac1l1, capace di 40 posti; il tutto con t1na spesa n1ir1ima., di 440 mila lire. Il secondo è l 'Is lituto preventoriale « Principessa Maria di Sav?ia » ?orto in u11a grande vjlla, nel ridente paese d1 Car1g·nano e a pocl1i chilometri da Lucca capace. ?i 60 letti, per ambo i sessi, dotato <ii ~gni serv1z10, con Chiesa, sale di riunione e con un ampio parco per la cura solare. Per riadattare co11venien lemente lo stabile si sono spese 365.000 lire.

Ope1·e igienico-sanitarie in provincia di Piaeenza. Nella ciLLà e provincia di Piacenza sono state attuate r ecentemente nu1nerose opere igienico-sa1ti iarie. Degne di rilievo so110: la cos truzione del1·ospedaletto Umberto I con annessi uffici amministrativi , opera compiuta dall'Amn1inistrazion e degli Ospizi civili; la costruzione di tre nuove ali e relativa Cappella n e]] 'Ospizio Vittorio Emanuele II e l 'amplian1ento del Dispensario Anti1uberco1are eseg·u i1 e dall 'A1nministrazione provinciale. Il grande fabbricato che ospita l 'osped aletto Umberto I è in ~tile classico e si ispira. nelle linee generalì, alla architettura del Vignola. L'ala di cl es Lra, entrando è occupata dall 'ospedaletto, che accoglierà un centinaio di bimbi. L 'altra parte del. l 'ala destra è occupala dalla farmacia dell'ospedale. La parte sinistra è occupata , al pianterreno , dal1·ufficio di accettazione dei malati, dalla sala òi pro nto soccor so e dagli ambulatori pubblici. Il primo piano è completamente assorbito dagli uffici della Presidenza, dalla Segreteria genera]e, dall A111ntinis1razione, dall'liffi cio Tecnico e dalJa Uog·ioneria. Il padiglion~ nel suo complesso, è lJna di quelle opere n1odern,~ le quali fanno onore all'Ente che lo l1a fallo costruire. L 'opera e costata oltre un n1ili o11e e mezzo di lire. La costruzione di tre nuoYe ali n ell 'Ospizio Vitt orio Ema1Luele si è resa qua11to mai necessaria Dncl1e perchè occorreva d ar e, ai vercl1i del ricoYero, n1aggiore con1odità , essendo fra l 'altro au111ent ato il numero degli oS})i lati. T. 'opera è co._ tata 500.000 li.re. L 'amplian1ento d el Di s pe11sario Antitubercolare Yenne disposto d all 'Ammini strazione provinciale J1er faYorire la lotta contro la t11ber colosi destinando L. 200 .000 al Consorzio Provi11 ciale Antitu}Jcrrolare cos lruito llel 1932 con la spesa di lire 300.000 compreso l 'arredamento. Il 28 otto})re Ye1111e inaugurata un 'a ula di fahbri ra lo a un piano. l)OS ta nor1nalmente al fabbricalo e isten te e che r r,clcloppia la capacità dell 'ambiente del Dispensario. Il costo del fabbricato ro1nple lo, <:on maleria le cl i arred a1nen to , supera le lire 280.000. 1

»

[ANNO

XLI,

NUl\I.

461

L'Ospedale Fatebenefratelli di Milano. A somiglianza di quanto è già stato fatto a Roma nell 'Isola 'Tiberina, la Confraternita dei Fatebenefratelli ha deciso l'ampliamento del vecchio ospedale di Milano e la costruzione di nuovi eclifizi, per 600 posti-letti; inoltre saranno costruiti ex novo 8 nuovi ambulatori. La retta di dege11za è di L. 25 giornaliere - co1npresi gli atti operativi - a parziale rivalsa delle spese. Il Cornune di Milano si vale largamente dei {.)Os ti messi a disposizione da questo Ospedale.

Costruzioni ospedaliere ali' Asmara. Continuando il completame11to e lo sviluppo dei vari servizi sa nitari, sono stati recentemente ultimati e attrezzati nuovi padiglio11i dell 'os1Jedale principale della colonia di Asmara che si inti Lola all 'Augusto nome di S. ~l. la Regina Elenn_ Tali padiglioni sono: un ambulatorio oculi tico e O(lontoiatrico composto di sei salè di n1eclicazione e di consultazione: la costruzione, che ~ic~ese numero 615 giornate lavorative di 01Jerai italiani e 2557 giornate di operai indigeni, ha in1portato una spesa di sole L. 62.000; un padig·Jione dermo-celtico composto di se lte Yani e che ricl1iese 290 giornate di laYoro di operai europei e 2700 di operai indig·eni con urla spesa di lire 72.470. Un altro nuovo padiglio11e è s tato costruito in Adi Caieh in aggiunta alla già esislen te infer111eria ~10~ più sufficiente per assistere la popo1a1io11e 111d1gena che con c rescente fiducia accorre a, richiedere le cure dei nostri sanitari a11che da 1011tani p 31esi di oltre confine. Questo }Jadiglio11e si compon e di otto sale e ricl1ie e 368 giornate laYorative di operai italiani e 3360 giornate di lavoro <ii operai indigeni coi: una spesa di lire 81.100.

La lotta contro la malaria in provincia di ltlilnno. L ·attività del Coroitato antimalarico ne11 ·a11no XII, il qua.r to della campagna anti1nalarica della proYin~ia , s~ è svolta seguendo il piano dei precedenti ai1111, con quelle modifiche di dett aglio suggerite dall 'esperienza. Nel campo assistenziale si è ridotto il nun1ero degli ambulatori da 34 a 33, continuando con le s tesse dire ttive , già perfezionate. Nel perjodo i11terepidemico furono conLrollaLi diligenten1 e11te Lutti gli infermi, special1nente al fine di identificare e curare i gametocitiferi, so1nministra11do, oltre al cl1inino, preparati arse11icali, ecc. Gli ambulatori, i11 funzior1e dal 1° g'iug·no ed istituiti J>ei Co1nuni più i11fe lti, espli cano la ]oro altività fino al 15 novembre. Si è pro,·veduto inoltre ad assisLere e ct1rare, gius ta le dis]Josizionj della nuova Leg·ge ed a segttito (lelle seg·nalazioni del « Corr1n1 issariato per ]a n1ig-razio11e P L:t colonizzazio11e interne », i malarici (operai e coloni) r ed11ri cla zo11e malariche, ed ivi <Jddetti a lavori òi bonifica. Per quan1o rigua.rda la bonifica clel suolo o n11tiano.felica, i Con1t1ni ed i pri ,-a ti hanno con tinuato nella consapevole collaborazio11e del Con1itato, assumendosi le spese dP-lla n1ano d 'opera nei ]avori ecl i11lerventi antianofelici. L'opera di deJarvizzazione si è svolta mediar1te la bonifica chimica con Yerd e cii Parigi , tuttora in corso ed ai)J.ilica la in tutti i focolai anofeligeni. Congiuntamente però si è esplicata una intensa attivitn cli i1jccola l)onìfica, consistente j11 lavori di spttrgo


.-\'~o XI~,

.N uM. 46]

SEZIONE PRATICA

e d iserbamento, colmalelle, prosciugame11t1 con !: nvanellizzazi.on~, rettifiche di sponde, ecc., in n1odo da el1m1nare gran parte dei ristagni di acqua. Ed infa~ti nell 'an11? XII sono s tate eseguite 61 < ·o l~11a~e d.1 raccolte d1 acqua stagnante, 6 canalizzaz1on1 d1 acqua stagnante; sono state impian( ate sei idrovore per prosciugamento di altrettani1.! raccolte idriche, e si è proceduto alla lemniz7a1 ione di quattro grandi raccolte jdriche e ad :d tre opere minori. Per maggiori dettagli rimandia1no alla « Riv. di MaJar. » 1 1933-1934.

Un po' dovunque. Il 4° Congresso internazionale ospedaliero si terrà a Roma dal 5 al 12 mag·gio 1935; sarà prel'eduto da una visita. agli ospedali di Milano Ge110Ya e Firenze e segi.1ito da escursioni a N~poli in Sicilia e nella Tripolitani a. ' . La Regina E~isabetta, il Re e la Regina dei Belgi s1 sono degnatL di accordare il loro Alto Patronato <lll a 14a Sessione delle Giornate Mediche di Bru>.elles, indette dal 29 giugno al 3 luglio 1935, in occasione della Esposizione Universale Internazio11ale.

1837

posto dell 'altuale Ospedale Beaujon che è destinato alla demolizione. ' . Ospedali simili g ià esistono in Romania, Brasile, Spagna. ~er sottoscrizione popolare è stata provveduta

un autoai~bulanz a all 'Ospedale Vélez Sarsfield di Buenos Aires. Alla con segna parlarono il sig. Pedro Andr~s Kope11 p er la commissione, il diretl~re dell 'ospedale dott. Eduardo S. Centeno e il direttore dell 'assistenza pubblica dott. Juan M Obarrio. · Con riferimento alla cle:elorata inorte di Barthou - . la. quale si _ sar~bbe potuta evitare con un t empes~1vo e semplice intervenlo, o se n ell 'ospedale non s1 fosse dovuto attender e una ventina di rr1inuti p~r i ~r~mi soccorsi -. un co11sigliere mu11icipale u1 .Par1g1, A~mand l\tlassard, ha chiesto al Prefetto c l_el~a Se~na ~ al Prefetto di Polizia se non sia poss~b1l~ d1 ass~c~rare un servizio medico in ogni r iunion e ufficiale cui debbano prendere parte grandi personalità. Il sig. Florencio Alucha, d ececluto a Buenos Aires, ha disposto un lascito di un milione di pesos perchè nel Brefotrofio si costruisca un Pacliglione per l 'assistenza ai ban1bini tubercolotici.

La ,Società svizzera di p sichiatria si è adunata il :1 e 4 nove mbre a Berna, nell 1aula della Clinica g i11ecologica; le relazioni concernettero l 'igiene tne11tale.

Il canonico don Domenico Lamiani, morto i11 età di 79 anni a Portoferraio, ha legato 10.000 lire al Comune, per l 1ospedale, ed ha fatto altri legati benefici.

Il dott. Ion Jianu, professore di clinica chirurgica ai Bucarest, ha fondato a Praga una cc Federazione dei chirurgi della piccola intesa n.

L 'I s tituto Sieroterapico Milanese ha deciso di mandare in Eritrea una missione scientifica, co111posta di due competenti, per studiare la fauna erpetologica ed eventual111ente cr ear e un serpentario, d estinato a ottenere il veleno per la preparazione di sieri curativi specifici contro i veleni di serpenti.

1\.ll 'Ospedal~ italiano di Bue11os Aires si sono lt11ute delle riunioni scie11lifich e il 31 luglio e il 28 ag·osto, sotto la presidenza d el prof. N. V. Grec0, assistito dal segretario tlott. V. Bigatti. Nella JJr i1na di queste riunioni furono fatte comunica7 iorti da: C. L. Pinto, C. E. Ottolenghi , E. Tenconi-G. Foglio; G. Rizzo-M. Bonafira-E. Depretis, 1J. Boccia-G. Tenconi. Nella seconda furono fatle <01nunicazioni da: R. Pini, L. Pagliere-T. Schiappapietra; P. Priani-0. Da Rin, O. Mazzini-J. Ten< 011i, C. V. l erbini-F. F. Oliva.

La Società l\!ledico-Chirurgica Bellunese si è adu11a ta il ~ settembre, sotto la presiden za del prof. <~ . Pieri, assistito dal segretario d ott. G. Locatelli. J" nrono fatte c-0municazioni da Rita C'°hn, G. F. J~ormenton, M. Bortolozzi, G. Pieri. Il prof. G. l)ieri, ch e ora passa all 'Ospedale di Udine, è stato 1101ninato presidente onorario. La Società Medico-Chirurgica Trevigiana si è ndtinata il 26 ottobre, sotto la presiden za del prof. Fiorani, assistito dal segrPlario dott. 1\11. Bertolozzi. 11 prof. D. Calzavara tenne una conferenza sul}'ipertrofia prostatica; furono fatte comunicazioni <la L. Tornasi, N. Lovisatti, G. Ronfini, G. Zannier. Il minis tero argentino della istruzione pubblica h a rleciso la chiusura della Facoltà delle scienze tn ediche di Rosario. 8 stata, riaperta a Dresda la 2a Clinica medica ed affidala alla direzione d el pi of. Otto Rost0ski. Verrà fondato a Parigi un ospedale d'urgenza, riservato unicam ente agli infort11nati stradali. ~arà di proporzioni ridotte (47 letti); sorgerà sul

A cura della Casa editrice B. Sch,valbe & Co. ùi Basilea si è iniziata la pubblicazione degli« Helvetica l\iledica Acta », diretti dal dott. E. Bircher di Aarau e d al prof. A. Gigon di Basilea . Si è ir1iziata a Caracas la pubblicazione d egli « Archi·vos cie Historia Médica de Venezuela », diretti dal prof. P. D. Rodriguez-Rivera, rettore del1'Università di Caracas, primo vice-presidente del1'Accademia Nazio11ale di Medicina del Venezuela. Il Governo olandese ha nominato una commissione, composta di professori delle principali univer sità nazionali e di person alità eminenti, per ::;tudiare e proporre i mezzi idonei a limitare l 'affluenza di studenti univer sitari e il numero d ei diplomi. La classe medica brasiliana ha commemorato festosamente il giubileo professionale d ell 'eminenle maestro A. Austregesilo, titolare di clinica neurologica alla Facoltà m edica di Ilio de Janeiro e la cui carriera nel campo didattico, scientifico, polj tico, h a p-0che uguali . La glorificazione di Au stregesilo è stata non solo una prova cli ammirazione per la sua dinamica, multiforme e inesauribile attività produttiva in campi svariati, ma anche di gratitudine pel su o sacerdozio nell 'arte curativa e di amicizia, poich è la sua cordialità di fondo gli conquista simpatie durature. Si è celebrato il 30° anno d 'insegnamento di Emilio de Grosz, ch e dal gennaio 1904 è profes-


1838

<< IL

POLICLINICO l>

so re cl i of lal1)1ologia all 'UniYersità di Butlapes l; in ques lo fratten1po i1ella sua clinica sono stati ricoYera ti più di 52.000 pazienti e nell'ambulatorio a1111e so ne sono passati più cli 650.000. L 'attivilà <l ei Grosz è car atterizzata dalle cure diligentissim e ed affettuosP riYolte ai malati, mentre l 'insegn an1er1lo assume un compito subordinato. Un l at o 11 0 LeYole della sua attivi Là è l 'interesse posto n ella l"1ibliol ecu, divenuta una delle p iù ricche sulla specjali Là ; Yanta molti libri rarissimi. Il élott. J ohn A. Kolmer ha rassegnato le dimissioni da professore · di m edicina (clinica m edica) all ' Ui1iversità Temple di Filadelfia, allo scopo di destinarsi per intero alla ricerca scientifica. Il Kolmer era già stato professore di patologia e batteriologia alla Scuola di perfezionamento medico cl ell 'Università di Pennsylvania, nella stessa città. Eg·li n1antiene un insegnamento di ì1nmunologia, 1nicrobiologia e chemioterapia, m a ha rinunziato al l 'in egn amento clinico. Il commissario confederale ori. Balbino Giùliano ha espr esso un vivo elogio al prof. Alessandro Lanfranchi seo-retario nazionale d el Sindar.ato NazioJjale F~scista Veterinari, p er il lavoro di or ganizzazione compiuto. Al Lanfranchi subentra il commissario cl ott. Luigi De Dominicis. Ali 'uscente il nostro cordiale sa]uto; all'eletto t1it to il n ostro affettuoso compiacimento. L a cittadina di Einbeck ha deciso di eriger e una cappella votiva . alla m emoria di Guglielmo Sertu.rner, scopritore della morfina, ch e tanto h a contribuito a l enire le. sofferenze. Il Sertiirner n acque a P arlerborn , n ella W estfalia, e morì a H am eln dopo avere .e sercitato p er molti anni l a p~ofessi~ne tii farmacista a Einbeck , ove ilel 1805 1solò I alcal oid e principale dell'oppi o. Nell a Czecosl ovacchia h a avuto luogo, durante il mese di settembre. uno sciopero di farmacisti , diretto contro una disposizione governativa, che li1nita il diritto di prescrizioni farmaceutich e d a prJrte d elle Casse màlattie. Il Minist ero dell'interno , sentito il Consiglio Sup eriore di .Sanità , hn accolto un ricor so avanzat~ ò~l nrof. Fran cesco Patti. avverso una misura disciplinare - l 'avvertirnento -· i~flittag]i dall :ordine ilei Metii ci òi Catania, provvedim ento ch e risultò viziato per incompetenza, in?on sist~nza ed . eccesso di ootere; la G . P . A. di Catania accoglieva. poi , un ricor so dello stesso prof. Patti, avverso il Jicen ziamento dal post o di aiuto n el reparto ostetrico-ginecologico dell 'Ospedale Civile di Cata.nia, ritenendo la r el ativa deliberazion e del Commissario dell'Ospedale arbitraria eò illegittima . UnEJ1 vecch ia si gnora ingle~e avev~ fatto .un if!gente legato al proprio ~ed1co, a titolo d1. gratitudine p er l'assistenza ricevutane . I parenti d~lla sig-n or a avevano intentato cat1s~: ma la. « M~d~ca! Defen ce Union ». che t11tela gl interessi legitt~mi dei medici convinta della buona fede d el medico : invitò que'sti ad opporre resistenza . Egli . ha ora troncato ogni azione, rinunziando all '~reòità , salYO 11na piccola quota. . ch e, a s~~ avviso. r appresenta le competen ze 1nderogabili delle su e prestazioni. Un Tribunale di Polizia correzionale d el Finestère (J:."rancia) ha assolto il d o.tt. ~eranguyatl~r dal1'accu sa di mancata denunzia ti1 una nasc1ta. In Francia l'obbligo di queste denunzie spetta al

[ANNO XIJ, NuM. 46}

p:ldre del neonato e , in mancanza, al medico, ali ·ufficiale di sanità o ad altre person e presenti al parto. Nel caso specifico il padre del ban1bino era assente ; al parto assis tettero il m edico, l a nonnéJ d el bambino e tre sign ore estranee alla fan1iglia. Queste erano tutte accu sate; il Tribunale l1a ammesso soltanto l a colpa della vecchia nonna. La Sezione penale della Corte di Cassazione di Parigi ha r espinto un ricor so del dott. Zakine, il quale era stato condannato, in primo giudizio ed in appello, per avere dato ad u11a signorina incinta l'indirizzo di una leva lrjce che avrebbe praticato s11 di lei I 'aborto. L 'indirizzo venne scritto dal medico su . di un foglio d el su o blocco per ricette, dopo avere lacerato I 'intestazione. Il n1edico aveva aggiunto, a voce, l e informazio11i per recarsi dalla levatrice senza parlare con i portinai. La denunzia venne fatta dalla. stessa signorina, certa Pérou. g risultato che le manovre abortive si praticavano in una VeTa « officina di aborti )). ·L a cau sa ha a1vuto 1nolti sviluppi ; vi hanno avuto p arte avvoca ti e magistrati mollo noti; la rr1otivazione della sentenza è ampia e cir costanziata. 1

Al prof. Giovanni Revoltella, apprezzato collaboratore del « Policlinico », esprimiamo il nostro rlolore per il grav~ infortunio automobilistico occorso a lui ed all a fan1iglia d ella su a fidanzata il 4 novembre, lungo la strada Roma-Terracina. Il dott. Axel Munthe, medico della regina dì Svezia, da 6 anni divenuto d el tutto cieco, è stato operato dal prof. Vogt di Zurigo ad un occhio , ch e h a riacquistato una forza visiva normale ; I 'altro occhio è da anni d efinitivamente cieco ed inoperabile. Il Mt1nthe si è dimostrato veramente felice, sovratl1tto in quanto ora gli è dato nuovamente di legger e. Alcuni anni addietro il Vogt aveva conseguiro un analogo su ccesso n ei riguardi del poeta J arnes J oyce. È morto improvvisamente a Francoforte il prof.

J ULIUS .S.TRASBURGER, in età di 63 anni, appena rlopo essere ai1dato in q1uiescenza. Era genero di Nothnagel ; fu chiamato a Francofort~ ne! 19~3 daBreslavia , ove si era formato. Era ordinario di medicina interna; dirigeva anche la Policlinica universitari-ai e l 'Istituto di terapia fisica. In numerosi lavori egli si era occupato principalmente di gastro-enteropatie, di cardiopatie,. di terapia fisica . Il dott. FRIEDRICH AEMl\iIER, presidente del Dipar:.. timento di Sanità del Cantone di Basilea, è morto a 68 anni, il 20 ottobre, per un infortunio automobilistico, presso Losanna. Egli è ~oto per. averepron1osso le mutue : a lui si deve in ~art1~olare· l 'organizzazione della cassa per malattie d1 Basilea, l a quale annovera 95.000 iscritti. È per sua1 iniziativa che venne cos truito l 'Ospedale gineco1... logico. Ha esplicato altre attività. ?.Ii si ri.mproverava di non aver sempre curato gl interessi dellaclasse medica; ma si deve riconosce:e che, nel: 1'insieme, ha giovato così al p1ibbl1co come ai· m edici . È morto tragicamente a Napoli., n ell 'aula ~ella. Scuola Medica cc Domenico Capozzi >), m entre insegnava il prof. En~roNDO B ERGER, libero docente,

dirett~re dell'Ospedale Civile di San Leonardo a Cast ellammar e di S tabia, consulente:_ de!J'Ospedal~ d ei Pellegrini di Napoli, valent e san1tar10. M. P.


[Axxo XLI,

NTJJ\f.

4òJ

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA. Wien. Klin. vVoch.' 7 sett. - C. STERNBERG. Cosjdetta precancerosi. Riv. Oto-Neuro-Oftalrri. ecc., lug.-ag. - M. BERTOLOTTI. I moderni me lodi d'indagine radiologica del ne,·rasse. Journal A. "NI. A., 18 ag. - R. A. FENTON. H erpes zosler oticus. ___,, A. E. KELLER e W. S. LEATHERS. Immu11izzazione con tossoide difterico precjpi~v.to media11te allume. Pa.ris M"éd., 1 sett. - Numero di oftalmo}. e di oto-rino-laringol. Jour1 l. d. Prat., 8 set l. -- E1'f. SERGENT. Baci1lemia tbc. Arch. di Anat. e l st. Pat. , mar. -apr. - M. SrNDONI. Tumori benigni dell 'intestino . -- M. Curo' 'ENDA. Il tessuto adiposo suhpleurico. - M. CHroVENDA. Sclerocistite suppurativa ipertrofizzante diffusa neoplastiforme. Med. Welt, 8 sett. - Numero sul pensiero biolog ico in medicina. Minerv(JJ Med., 8 sett. G. RoASENDA e P. E. MASPES. Par.kinsonismo post-encefal. , sindromi i steriche e catatonicl1e. Revue Neurol., giu. - 14° Congresso internaz. di neurol. Ann. di Ost. e Giri., 31 ag. - F. VozzA. Terapia ormonica ovarica ad al te dosi. Rif. 1Vled., 25 ag. ___,, C. VEncEs1 e F. GuERc10. Nuove reazioni di Maurizio Ascoli per i tumori. Presse Méd., 9 sett. - L. BÉRARD e P. CoLsoN. Cuore basedowiano e cardio-tireosi. Journ. Nerv. a Ment. Dis., sett. - L. STONE e M. M. ABELAS. Trattam. della distrofia muscolare con gelatina. Klin. Wach., 8 sett. J. K. MAYR. Il potere escretore della saliva. L. LErTEs e al. Il ricambio dei grassi n el diabete. Forze Sanit., 30 ag. - F. M1cHELI. Glomerulonefrite acuta diffusa. Wien. Klin. Woch., 14 sett. - HoGLER. Dilatazione in termitten te dell 'aorta addom.

1839.·

Bra.sil-~)Jéd., 4 ag . - J. VELHO DA S1LVA. Il fattore cecale in certi casi cli falsa appendicite. J8 ag. F. A. DE lVIounA CAMPos. Azione della cu1narina sui vasi . - 25 ag. S. DE MENDONçA. Perturban1enti nel nletabolismo della bilirubina. A cf;a Med. Sc(Jjnd., I-IV. - E. RosLJNG. La prognosi dell'ipertensione. J. DAIRBO\ SKY e al. Funzione emetrica dello s tomaco. - T. H. LARSEN. A11emia consecutiva ad operazioni sullo stomaco. - P. KALL6s e al. . i\llergia . e immunità nella tbc; ~-tubercolina. - A. L. TscHISHEWSKY. A- . zione fisiologica degli jo11i de11 'aria. - J. W ANDENS1.'ROM. Porfiria acuta. Rif. Med. , 1 sett. S. DE CANDJA. MorlJo di , Cushing. 1Vled. Well, 15 sett.; Deut. Med. Wo ch., 14 sett.; . l<l. JiJl oc li ., 15 sett. Resoconto della riunione di naturalisti e 1nedici t edeschi. Med. Klinik, 14 setl. - - E. ABnEllLRALDEN. L e· cause cl ella vecchiaia. - H. BF.RNHARDT. Patogenesi della 1Ji11g u edine. Journ. l~1éd. Franç., ag. - - Numero sui reumatjsmi cronici. · Arch. Méd.-Chir. de l'App. Resp., 4. G. DERSCHEID e al. Le laringiti tbc. Riv. di Patol. 1ierv. e ment. , lug.-ag. - C. PANÀ. Angioreticulomi. - P. E. MAsPEs. Ricerche pneurr1oencefalografiche. - V. SAGGESE. Probabile paralisi spinale spastica. Rinasc. M ed., 15 sett. - C. MARTELLI. Meiopra- . gie circolatorie nelle infezioni acute. - R. Ron- . nonF. Sulla crisi da rifornimento nella collasso-terapia polmonare. Sarg., Gyn.. a. Obst., sett. - S. L. Kocu. Infezioni rapidamente diffusive della mano consecu-tive a ferite di lieve entità. - H. R. DEW. Malat- . tia idatidea del cervello. - E. H. PooL e al. Trat- . tamento chirurgico del gozzo esoftalmico. ~ M. L. l\1ASON. Tenosinovite tbc. della mano. Amer. Journ. Med. Se., sett. - M. F1NLAND e al . . ltecid ive nella polmonite da pneumococco. - W. A. SALZMAN. Rottura spontanea del cuore simu-lante 1nalattia chirurgica dell'addome.

Indice alfabetico per materie. Apiolo: impieghi . . . . . . . . . . . . Pag. 1831 Ascesso polmonare 1n luetico: trattamento broncoscopico e cura specifica; 1807 guarigione . . . . . . . . . · . · · » Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 1817 )) 1831 Brucellosi: azione delle onde corte 1825_ Chirurgia : comunicazioni varie . . . . )> Cistifellea : adenoma . . . . . . . . . . )> 1829 Coliche epatiche : metodo di Meltzer-

Lyon . . . · · · · · · · · · · · · · · ·

Colon : chirurgia . . . . . . . . . . . . Cronaca del movimento professionale . Efedrina in terapia, sov.ratutto negli stati di choc degli epato-biliari . . . . . Febbre da pappataci . . . . . · · · Fegato: lesioni da tetracloroetano • • Fegato : tumore: ipernefroide Fratture dello scafoide del carpo . ·

)) ))

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1829 1822 1832

1829 1812 1828

1828 1827

Ginecologia del medico pratico . . . . . Giurisprudenza; sanitaria: quesiti . . . . Intossicazione professionale da tricloroetilene . . . . . . . . . . . . . . . . . Mal aria: nuove ricerche sui parassiti . . P él1pil la di V a ter : cancro . . . . . . . . Peritonite cosidetta senza perforazione del I a cistifellea . . . . . . . . . . . . . Pleuropatie nell'Esercito . . . . . . . . Psicanalisi e la guerra . . . . . . . . . Sclerodermia con calcificazioni: paratiroidecto mia . . . . . . . . . . . . . . 1'ifo esantematico : malattie del gruppo - . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tricomonade vaginale e sua importanza in ginecologia . . . . . . . . . . . . . Vaccinoterapia delle malattie infettive

Pag. 1813': » 1831 »

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1828' 1818'.

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Diritti di proprietà riservati. -

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non sn seguito ad autoriaatione scritta dalla ,.edat.ione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita,.ne la fonte .

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONI, Red. capo. Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. CÀ>urrier.


1840

«

IL POLICLINICO »

[ANNO

XLI, NuM. 46]

Per i corsi di Puericultura e per /'esercizio di condotta, rammentiamo a tutti i Medici

/'importante opera: Prof. Sen. FRANCESCO VALAGUSSA MEDICO DELLA FAMIGLIA llEAl.E : : DIRETTORE E PRIMARIO DEL PREVENTORIO PER LATTANTI PRIMARIO NBLL ' OSPEDALE

« BAMBINO

.. GESU

« E.

MAJUINI

» : : MBDIOO

» : : DOCENTE DI CLINICA PEDIATRICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

,Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia Infantile_ ____________________________________________________________________________ .,

Manuale per Medici pratici ~Quarta edizione accuratam~nte aggiornata, notevolmente aumentata ed arricchita di parecchie nuove figure in nero ed a colori nel testo. s t1

Riportiamo due dei tanti giudizi espressi da personalità della Scienza Pediatrica in Riviste Mediche, <J uesta 4a edizione :

« Questa nuova ristampa, quarta nella serie, delle così favorevol1nente note e diffuse « Consul·t azioni » del Chiarissirno prof. F. Valagussa, nome così caro nella sciJenza pediatrica e così benemerito nelle 11 pere assisten.ziali a pro' della tenera infanzia, non rapprese1tta un semplice rimaneggiamento della pre' l(. ,.,[ente 3a Ediz., ma un vero rifacimento ed aggiornamento di essa con aggiunta anche di nuovi capi1.'l ul i e di nuove illustrazioni in nero ed in tricromia. La modestia del titolo cui ha creduto attenersi l'A. è sorpassata di gran lunga dall'ampiezza e pro_/onditd data alla trattazione dei più importanti e, per il meaico pratico, più necessarii capitoli della . patologia pediatrica, cosicchè in sostanza, se non si tratta di un vero e proprio Trattato di Pediatna, · ciò che del resto non fu l'intenzione dello stesso A., ne arieggia i compiti, nelle sue linee fondamentali. Ma non è soltanto in ciò che si limita l'intrinseco valore di questa nuova Edizione perchè essa, come . del resto lo furono le precede·n ti, riunisce ed assomma i caratteri di un' opera con spiccatissima impronta {Jersonale e quindi con significative note di originalitd, rappresenta cioè il frutto del costante evolversi · e perfezionarsi, in oltre un trentennio di vita vissuta al letto dei piccoli infermi 1tella Clinica e nell 'ùspedale, con fine intuito avendo l'A. saputo leggere nel grande e complesso libro dispieganteglisi di. rianzi agli occhi e portando il contributo di una larga esperienza. e di un equilibrato senso critico. Questo volume è da considerarsi perciò l'espressione più genuina di un illuminato pensiero pratico. ~ i.,i entifico di chi ha dedicato un'intiera esistenza alla difesa, ad una meravigliosa concezione di assi. .~ Lenza all'infanzia, alla conoscenza dei morbi cJie l 'affliggono, all'incremento e alla bonifica radicale tie lla razza umana. E non è chi non riconosca nel prof. Valagussa non solo un 'alla personalità, ma le 1;ualitd del più spiccato Puericoltore che vanti l'Italia nuova. Sopratutto da lodarsi è la grande obiettività diJ cui ha tenuto a dar prova l'A., di non essersi voluto . in golfare cioè nel grande gi,nepraio di critiche e di riserve intorno agli argomenti tuttora oggetto di dil'e rgenze e di ricerche, massime a proposito del vasto campo delle infezioni esante1natiche, essendosi I i rnitato quivi a riportare le opinioni contradditorie per lasciare pienamente libero il lettore di formarsi, • rlull'esposizione dettagliata dello stato attuale della qu.istione, un giudizio personale. Libro quindi non solo di grande utilità pel medico pratico, ma di consultazione e di meditazione specie negli argomenti ivi più diffusamente svolti». 1

(dalla Rivista «Il Lattante », Bari; anno III, n. 7, luglio 1932).

OLIMPIO

Cozz,OLINo.

« Il prof. Augusto Murri, nella Sua prefazione alla III edizione delle cc Consultazioni» del prof. F.

f'alagussa, notava come la rarità di una terza ristampa di un libro di medic~r:ia in !talia ~ostituisca di per sè stessa la più esatta conferma dei pregi dell'opera. Noi potremmo ora ritenerci P_aghi, l!er questa r1uarta edizione delle « Consultazioni », di sottolineare e fare anche nostra l'afferrrtazione di Augusto .\I urri se non sentissimo di dover altresì additare all'attenzione dei pratici e degli st.udiosi i molti e sen.. ibili 'migliorarnenti che l'Autore ha apportato all'opera in questa ristampa. . . . Nuovi capitoli si sono aggiunti ai vecchi e questi ultimi sono stati .tutti notevolmente a"!'pliati, .;: reci e quelli riferentesi alle malattie infettive delle quali sono state particolarmente curate ~e r.icerche ~ liologiche; chiare tavole a colori sono state aggiunte al testo onde dare al lettore. una. P_recisa impressione visiva di alcune manifestazioni morbose; citazioni bibliografiche metto!l-o a disposizion_e dello s~u­ riioso un largo materiale di ricerche; le più moderne acquisizioni della terapia trovano ampi~ e precisa illustrazione. Il vecchio testo è così tutto modificato ed ampliato e la s~a ossatura ne lrae nuovo. pre!J.io! ond'~ che l'opera risulta omogenea, robusta, piena di una dottrina che trova nel lungo esercizio clinico del1· tutore la più sensibile ragione della sua profonda pr~cisione . . . . . Edita in elegante veste tipografica dei tipi d~ll 'Edito~e Pozz~, la_ IV. ecl1zione .delle .« Consult<!'zi?ni » d el prof. Valagussa merita dunque, a nostro avviso, la .Più amp1a diffu.c;zone e noi perciò la consigliamo ri tutti quelli che si interessano allo studio del bambino amm~lato e san.o ». C. A. (dalla Rivista « La Pediatria », Napoli, agosto 1932).

Volume ii pagg. XII-832, con 97 figure in nero ed in tricro~ia nel testo. . . . . Prezzo: in brochure I.:. 7 5, rilegato in piena tela L. 85, p1ù l~ spese postali .d1 speò1z1one. Per gli abbonati al « Policlinico » rispettivamente: in brochure L. 6 5; r1le~ato L.. ~ 5, 1n p~rto fr~~co. Per l'estero, alle L. 6 5 o alle L. 7 5 aumentare il comandata.

1o

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tnviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI PO'L7.l, 'ria Sistina I4o oppure presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto, RoJU.


ANNO XLI

Roma, 26 Novembre 1934 - XIII

...

fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BACCELLI

Num. 4:7

''

FRANCESCO ·DURANTE

8BZIONS PRA.TIOA. REDATTORE

CAPO: PRoF. CESARE FRUGONI Cllnlco Medico di Roma

SOMMARIO. 1.avori originali : S. Romano: La glicemia e la curva glicemica nei diversi periodi delle cardiopatie, con e E!enza insulina. Osservazioni cliniche: P. Emiliani: Contemporanea presenza delle tre varietà di ernia inguinale. · .Sunti e rassegne : SISTEMA NERvoso: H. Roger: Piretotera.pia e affezioni del sistema nervoso. - G. VilleyDesmeseret: Tentativo di cura dell'epilessia oon le soluzioni ipertoniche. - R. Leriche e R. Fontaine: L'ane· stesia isolata del ganglio stellato. Tecnica, indicazioni, risultati. - ORGANI DIGER.ENTI: F. Fernandez.: Il metQdo di Bazzano nella cura dell'ulcera gaetro-duodenale. J . Gosset : Il trattamento del cancro e del colon de· etro. - Fischer : Plastica anale dopo fallita operazione di Whitehead. - RENI E VIE URINARIE : P. Merklen e A. Jacob: I diuretici e il loro ·m eccanismo d'azione. - W. Brandesky : Sulla terapia della calcolosi uret.erale. G. Buooo: Contributo clinico-sperimentale a.Ilo studio delle alterazioni renali della brucellosi. - Kleiter : Risultati lontani della nefropessia col m~ todo della sutura della ifascja. Divagazioni: M. Bur.g er: Oome e perchè s'invecchia. Cenni bibliografici. 1 Gongressi Nazionali di Medicina e Chirurgia: XL Con-

LAVORI ORIGINALI Is·r1TUT0 DI CLINICA l\{EDICA GENERALE DELLA REGIA UNIVERSITÀ DI

BARI

diretto·r e: Prof. LlrIGI 1FERRANNINI

La glieemia e la eurva glicemica nei diversi periodi delle cardiopatie, con e senza insulina. Dott.

SAr.vATORE

RoMANo

Alle vecchie e nuove teo·r ie emodinamich e dello sco1n penso cardiaco , Epipinger hai oppo~to una teoria chimica, arrivando a sostenere .che lo sco·m p·enso è una malattia del ricambio idrocarbonato, per eccessivo consumo e <lifettosa utilizzazione dei ca:rboidrati. Esisterebbe, nei cardiopatici un 'alterazione della resintesi dell'acido lattico formatosi durante il lavoro. La maggior parte d-ell 'acido lattico, <..he norma1 l mente viene utilizzata per la ricostruzione del glicogeno, nei cardiopatici, invece, verrebbe sottratta alla resintesi e ossidata. E la mancata resintesi deli'iacido liattico,

gresso della. Società Italiana di Medicina Interna. XIII Congresso della Società Italiana di U!I'olo.gia. Appunti per il medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: La diagnosi e la terapia dell'ipoglicemia spontanea. La patogenesi dell'obesità. - Tras.formazione di una adiposità post-encefalitica con narcolessia e diabete insi'Pido in magrezza. - La terapia della magrezza. La dieta. grezza. - L 'alternanza del cuore negli iper· tesi. - La respirazione a rtificiale nei disturbi cardici. - Modificazioni del q11oziente respiratorio in cardio.:patici durante l'esercizio muscolare. - La tera.pia dell' insufficienza circolatoria periferica. - L' AT· TUALITÀ TERAPEUTICA : Nota sul trattamento di infezioni varie con le iniezioni endovenose di carbone animale. - MEDICINA SCIENTIFICA : '!'umori filtrabili prodotti dal catrame. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella vita professionale : G. B. _i\.llaria: Pletora medica nel regno ed immigrazione di medici stranieri. Amministrazione sanitaria. - Oronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa n1edica.

Indice alfabetico per materie.

unitamente alla diminuita capacità dell ~orga11ismo di n eutralizzare g li acidi , sposterebbe 1·equilibrio acido-basico verso l'acidosi; donde aumento della velocità del sangue e peggiore utilizzazione di ossigeno alla periferia, e quindi aumento di la;v oro del cuore, che 111ena facilmente allo scompenso· un orgalllo già precedentemente leso e non in grado di far fronte ad un aurn.ento di lavoro. Tutto questo, riallacciandosi con ricerche vecchie (Albertoni, Lo·cke, Lomonaco) e nuo,-e (Stewart, Loeper e Lemaire) intorno al] 'azione degli zuccheri sul cuore, da Biidingen in poi, ha inspirato mo·l tissime indagini sul valore tera1pe.utico dello zucchero nelle cardiopatie sco·m pensate. Sono invece difettate le ricerohe sul ricambio dei carboidrati, che si presumerebbe alterato nei cardiopatici. Niemager, Sachi e Goldberg hanno osservato un aumento della glicemia, in quelle cardiopatie gravi, che dovrebbero rientrare nella forma delle cardio·distrofie secondo Biidigen. Invece Chasanaff, in un gran numero di r.ardiopatici , in diversi gradi di scompenso, ha mostrato che la glicemia a digiuno è net-


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cc IL POLICLINICO »

tamente al di sotto del normale (0~85 7'~ uei cardiopatie.i compensati, O. 75 % negli scompensati, come valori medi), sostenendo che esiste un rappo.r to fra la gravità dello sco.1npenso e l 'abb assamento della glicemia . Taterka e Ostreicher hanno confermato i dati di Chasanaff. Se gli idrati di carbo·n io esplicano una benefica azione nello svolgersi dell'attività cardiaca, .specie .sull'attività del cuore scompensato, evidentemente il ricambio degli 1drati di carbonio nello sco·m penso· dovrebbe essere alterato. Per ,p ortare un contiibuto alla conoscenza cie] ricambio degli idrati di carbonio nelle cardio·p atie, ho studiato, in vari malati di cuo-ee; il comportamento della curva glioomica. Ho adoperato per il dosaggio dello zucch ero nel 5angue, il metodo di IF,olin e Wu. Determinato il mattino nel mala1to a digiuno da dodici ore, il tasso g licemico, gli ho fatto irtgerire cento grammi di glucosio. · Dopo 1/2, I, 2, 3, 4, ore, ho dosato di nuo,,o il tasso glioemico. '. Ho cercato sistemati camente lo zucchero 11elle urine. ·~ 1.1• • llo ripet11to la curva glicem1 ica nei diversi perio·d i della cardio·p atia, tenendo conto dei n1edicamenti so mministrati. Ho iniettato nei cardio·p atici in gtJnere e in diversi periodi della loro malattia, dieci unità d'insulin~a, dopo aver fatto ingerire cento gramrrLi di glucosio e ho visto oo·m e si comIJOrtava la curva glicen1ica. Ho adoperato sempre l'insulina della stessa marca. 1

1

[ANN O

XLI, NuM. 471

20-XII-1933. Glice1nia, a digiuno 1; 1/2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc . 1,08; 1 ora dopo 1, 78; 2 ore dopo 1,19; 3 ore d_OP? 0,81; .4 ore dopo 0,80; zucchero assente nel1 ·ur111a, pr1111a e dopo somministrazione di glucosio. 24-I-1934. Glicen:iia, a di~iuno 0,90; 1/ 2 ora dopo somm. 100 gr. d1 glucosio + 10 u. insul. 1,02; 1 ora dopo 1,19; 2 ore dopo 0,96; 3 ore dopo 0,78; 4 ore dopo O, 70; :u~cher? asse~te nell'urina, prima e dopo somrn1n1straz1one d1 gl11cosio. . CAs~ III .. -

z~o n1~tral1co

P ...Giovanni, di anni 14: doppio vi-

da en~ocardite reumatica compensato. \Affanno, card1opal1110. Doppio soffio alla pu11ta). 13-I-1934. Glicemia, a digi11no 0,84; 1/2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. 1,05; 1 ora dopo 1,07; 2 ore dopo 1,11; 3 ore dopo 1,11; 4 ore dopo l · zucchero assente nell'urina, prima e dopo sommi~istrazione di glucosio. 15-1-1934. Glicemia, a digi11no 0,95; 1/2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. + 10 u. insul. 1,05 ; 1 ora dopo 1,~6; 2 ore dopo 0,76; 3 ore dopo 0,51; 4 ore dopo O,oO; .z~cche~o assente nelJ 'urina, prima e dopo somm1n1straz1one di glucosio. CAso IV. - O. A.udrea, di a11ni 47: doppio vizio della initrale e insufficienza delle valvole aortirl1 e in Jie.ve sco~pen.s?, con fatti · tubercolari all 'a-ppareçchio resp1rator10 (tosse, emottisi affanno dolori precordiali. Doppio soffio alla punta e ~offio in secondo tempo sul focolaio del! 'aorta. Finissimi r~~loli inspiratori, sonori agli apici). R. W . pos1t1va. 23-I-1934. Glicemia a digiuno 0,90; 1 / 2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. 1,02; 1 ora dopo 1,19; 2 ore <lopo 0,96; 3 ore dopo 0,78; 4 ore dopo 0,70; zucchero assente nell 'urina , prin1a e dopo somministrazione di glucosio. 30-1-1934. Glicemia a digi11no 0,94; 1/2 ora dopo som1n. 100 gr. di gluc. +· 10 U. insul. 1,2; I ora dopo 1,44; 2 ore dopo l; 3 ore dopo l; 4 ore dopo 0,80; zucchero assente nell '11rina, prima e dopo somministrazione di glucosio.

CAso I . - N. Michele, studente, di anni 13: cloppio vizio della mitrale da endocardite reumatica, scompensato (affanno ad og11i minimo sforzo, dolori precordiali, edemi agli arti inferiori, fegato e milza da stasi; bozza precordi al e, doppio soffio alla punta). R. W. positiva. Nell'urina: albumi11a: 0,10 %0. Urobilina : presente. 22-XI-1933. Glicemia, a digiuno 0,34; 1/2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. 0,90; 1 ora dopo 0,95; 2 ore dopo 1; 3 ore dopo 0,68 ; 4 ore dopo 0,52; zucchero asse11te nell'urina, prima e dopo somministrazione di glucosio. 13-XII-1933. Glice1nia, a digiuno 0,45; 1 / 2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. + 10 u. insul. 1,30; 1 ora dopo 1; 2 ore dopo 0,80; 3 ore dopo O, 77; 4 ore dopo O. 70. Zucchero assente nell'urina, prin1a e dopo somministrazìo11e df glucosio.

CAso V. - ~I . Vincenza, di ar1ni 57, insufficienza rr1itra1ica in scompenso. (Affanno dopo qualsiasi sforzo . Arti inferiori edematosi. Fegato e milza da stasi, debordanti notevolmen1e dall 'arco costale. Bozza precordiale, fremito sistolico, dolce 'soffio in primo tempo). È stata trattata con canfora, digitale, Uabaine, ,S cillaren. Nell'urina : albumina: 0,10 %0. Urobilina: presente. 15-11-1934:: glicemia a digi11no 0 ,50; 1/2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. 1,84, 1 ora dopo 2; 2 ore dopo 1,88; 3 ore dopo dopo 1,60; 4 ore dopo l ; zucchero assente n elI'urina, prima e dopo somministrazion-3 di glucosio. 18-11-1934 : glicemia a digiuno 0,68; 1 / 2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. + 10 U. insul. l ; 1 ora dopo 1,8; 2 ore . dopo 1; 3 ore dopo 0,80; 4 ore dopo O, 73; z·u·c chero assente nell'urina, prima e, d opo somministrazione di glucosio.

CAso II. _,. V. ~1ichele, di anni 34: aortite luetica con insufficienza aortica, in lieve scompenso (dolori co~tinui, spesse volte accessionali violenti, loca lizzati dietro lo sterno. Accessi di spnoici, specie n ot turni. Bozza precordiale, itto scotente, spostato in basso e a sini stra, ampliamento del fascio Yas<,olare, soffio prolungalo sul .focolaio del~ ·dort a, <'he occupa tulto il terr1po della diastole). n. ~~..". positiva.

CAso VI. - A. Lueia Maria, di anni 47, miocardite ed aortit~ luetica in scompenso (Dispnea ad ogni minimo sforzo. Edemi agli arti inferiori, dolori al] 'ipocondrio destro , diminuzione della quanti là totale dell'urina nelle 24 ore). R. W. positiva. Nell \1rina: 'd iminuzione dei cloruri. Albt1mina : tracce. Urobilina: pFesente. 20-11-1934: glicemia a digiuno 0,50; 1/2 ora dopo


[ A.XNO

XLI ,

i\t:ì\L

47]

1843

SEZIONE PRATICA

somn1. 100 gr. di gluc. 1; 1 ora clopo 1,08; 2 ore aopo 2; 3 ore dopo 0,90; 4 ore dopo 0,60; zucchero assente nell 'urina, prima e dopo somministrazione di glucosio. 21-11-1934: glicen1ia a digiuno 0,60; 1 / 2 ora d opo somm. 100 gr. di gluc. + 10 U. insul. 1,40; 1 ora dopo 1,15; 2 ore dopo 1,10; 3 ore clopo 0,61; 4 ore dopo 0,60; zucchero assente n ell 'urina, prima e dopo som111ini strazione di glucosio. CAso VII. - A. Antonia, di anni 23. Doppio vizio della mitrale da endocardite reumatica in ' lieve scompenso. (Dispnea. Arti inferiori aumentati leggermente di volume. Doppio soffio alla punta. Fegato e milza leggermente debordanti dall'arco costale). ~ell 'urina: tracce di albumina e di urobilina. 27-11-1934 : glicemia a digiuno 0 ,80; 1/ 2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. 0,80; 1 ora dopo 0,90; 2 ore dopo 0,90; 3 ore dopo 0,80; 4 ore dopo 0 ,81; zutchero assente nell 'urina, prima e dopo somministrazione rli glucosio. 28-11-1934: glicemia a digiuno 0,87; 1/2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. + 10 U. insul . 0,90; 1 ora clopo 0 ,92; 2 ore dopo 0,80; 3 ore dopo 0,80; 4 ore dopo O:74 zucchero assente nell'urina, prima e dopo somministrazione di glucosio. CAso VIII. -. 'f. Maria , di anni 19, stenosi mitralica compensata. (Dispnea ad ogni piccolo sforzo. Fremito diastolico; soffio in secondo tempo alla punta). È. stata trattata con ouabaina, canfora, sparteina. 8-111-1934: glicemia a digiuno 1; 1/2 ora dopo somm. 10'0 g r. di gluc. 1,70; 1 ora dopo 1,90; 2 ore dopo 0,91; 3 ore dopo 0,90; 4 ore dopo 0,70; zucchero assente nell'urina, prima e dopo somministrazione di glucosio. 13-111-1934: glicemia a digiuno 0,90; 1/2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. + 10 U. insul. 1; 1 ora dopo 1,40; 2 ore dopo 0,90; 3 ore dopo 0,87; 4 ore dopo 0 ,80; zucchero assente n ell 'urina, prima e dopo somministrazione di glucosio . CAso IX. -

E. Maria , di anni 48 1 doppio vizio della mitrale da endocardite reumatica in scompenso. (Dispnea continua, che insorge anche allo stato di riposo. Edemi agli arti inferiori. Doppio sofiio alla punta. Fegato e milza da stasi, notevolmente debordanti dal! 'arco cost ale). Nell'urina: diminuzione di cloruri. Albumina: 0,10 %0 . Urobilina : presente. 5-V-1934: glicemia a digiuno 1,40; 1/ 2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. 1; 1 ora dopo 0,80; 2 ore dopo 1; 3 ore dopo 1; 4 ore dopo 1,70; zuccb er~ assente nell 'urina, prima e dopo sommini strazione di glucosio. 5-V-1934: glicemia a digiuno 1,30; 1/2 ora dopo somm. 100 gr. di gluc. + 10 U. insul. 1,30; 1 ora dopo 0 ,90; 2 ore dopo ] ,20; 3 ore dopo 2; 4 ore dopo 2; zucchero assente n ell 'urina, prima e dopo somministrazione di glucosio. CA so X. - C. Lucia di anni 43. Stenosi aortica compensata. (Dispnea, lipotimie, lieve dolenzia all'ipocondrio destro, astenia. Fremito sistolico e soffio in primo tempo sul focolaio d ell 'aorta). 11-V-1934 : glicemi a a òigiuno l ; 1/ 2 ora dopo "omm. JOO gr. di glucosio 0,80; 1 ora dopo 0,70; 2 ore dopo 1; 3 ore dopo 1; 4 ore dopo 1 ; z.u~­ chero assente n ell'urina prima e dopo somm1n1s trazione di glucosio.

20-V-1934: glicemia a digiuno 0, 80; 1/ 2 ora do1Jo so1nm. 100 gr. di gluc. + 10 l T. insul. 0,89; 1 ora dopo 1; 2 ore dopo 0,83; 3 ore dopo 0,80; 4 ore dopo 0.80; zucchero assente nell 't1rina, prima e dopo somministrazione di glucosio.

Dei dieci casi studiati, quattro erano scompensati. Di essi, tre avevano ipo·glicemiai a digiuno, che era tanto più bassa, quanto più lo scompenso era grave . I11 uno dei quattro scompensati, la glicemia a digiuno era norn1ale. 11 comporta·n1ento della ourva glicermj ca, dopo carico di zucchero, nei quattro casi scompensati, è stato in uno, normale; in tre, ritardato. Nel caso, i11 cui la glicemia a digiuno era no•r male, la curva· glicemica risultò notevolmen te ritardata. L'utilizzazione degli idrati di carbonio è stata favorita dall 'influenz.a dell'insulina..._ in tre casi dei qua.t tro scompensati st11diatI. In uno, oltre alla curva glicemica molto ritardata, non si è avuta modificazione della curva glicemica,, dopo sommini strazione di g lucosio più insulina, rispetto alla curva glicemica pratic.a ta col solo glu. 1

COSI O.

L'attenzione di molti .t\utori, per spiegare questa iipo·g licemia, è stata rivolta sia al fegato, che è il maggior deposito e distributore degli idra ti di carbonio, sia alle secrezioni interne, specie all 'antagonismo insulina-adrenalina, che ne regolano l 'accurr1ulo e la distribuzione nella muscolatu.r a sch eletrica, ch e ne è la maggiore consumatrice. Indubbiamente, il fegato da stasi, è compromesso in 1nodo grave nella sua funzione di glicogenogenesi e di glicogenolisi. Le turbe di q11esto organo devono cagionare, p·r imitivamente, deviazioni quantitative dell'andamento delle trasformazioni chin1iche, secondariamente, deviazioni qualitative , o decorso abnorme de1Je reazioni e delle trasformazioni chimiche. Taterka e Ostreicl1er, in ricerche istologiche, colla colorazione del glicogeno, hanno dimostrato una diminuzione della quantità del glicogeno, accumulato nel fegato da stasi. Per il Chasanaff, l 'ipoglicemia dei cardiop~utici è da ritenersi dovuta ad una aumentata azione dell'in sulina per un diminuito afflusso antagonista. In tre casi di lieve sco1npenso (n. 2-4-7), ho trovato la g.Jicen1ia a digiurLo normale, curva gli cemica normale, &ia do.p o somministrazione (ii semplice gluco~io, siar dopo somministrazione di glu cosio più insulina. Nei cardiopatici compensati. (casi n. 3-8-10) , la glicerr1ia e la curva glicernica dopo carico di zucchero s o110 stati normali. Dai risultati delle mie ri cerch e, vengo alle seguenti conclusioni: 1) Che, nello sco•m ipenso grave, a digi11no ,


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[A~NO

<< IL POLICLINICO )}

la glic·emia è al disotto del normale e la curva g1icemioa, do.po so1nministrazione di 100 gr. di glucosio è protratta, nello scompenso. 2) Che la glice·m ia a digiuno, e la curva glicerrLir..a, nei caisi di lieve scompenso, e nel cc,n1penso, sono normali. 3) Interpreto l 'ipogl1icemia ,a digiuno, 11ello scom·p enso, come conseguenza delle alterate funzioni di glicogenogenesi e di glicogenolisi del fegato da stasi, co·s ì pure il co,m portamento irregolare ·d ella curva glicemica, che ho visto nello scomp·enso, forse associate a disturbi i1euro-ormonici , nel senso di uno spostamento del normale equi librio adrenalina insulina. ±) C:ltc no11 s i possa accettare l'ipotesi di ~~pp·inger , P,~r la patogenesi dello scompenso cardiaco, che egli fa derivare da un primitivo alteraito ricambio degli idrati di carbonio, ma che si deve arnmettere un alterato ricambio idro-carbonato consecutivo allo scompenso, per le condizio ni in cui viene a trovarsi il f egato nello scompenso . 1

1

RIASSUNTO. Nello scompenso delle cardiop·a tie, vi è una ipoglicemia a digiuno, mentre l 'iperglicemia , dopo somministrazione di glucosio è protratta ; nel com·p enso e nei gradi liievissimi dello ~compenso, non v'è alcuna alterazione del tasso g licemico e della curva da carico di zucc.hero. L ' A. attribuisce questo,, alle alterale funzioni ·di glicogeno·ge11esi e di glicogenolisi de.J f eg.ato da stasi, .alterate funzioni del fegato ev.e ntualme nte associate a turbe neuro-ormoniche. 1

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ALBERTONI.

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tati da

~SPOSITG

ESPOSJTO.

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XLI, ~UM. 47]

OSSERVAZIONI CLINICHE. OsPEDALE ZAULI I N

Dov..\DOLA.

( FORLÌ)

Contemporanea presenza delle tre varietà di ernia inguinale. Dott.

chirurgo e diretLore sanitario. PIETR(l EMILIANI ,

Ritengo opportuno fare w1a breve descrizjn11e di ql1esto caso tutt 'altro che frequente che rece11temente 110 avuto occasione di operare anche 1p erch·è si presta ad alcune considera,z ioni sull =ernia o·b.Jiqua in terrna , sull 'er11ia inguinale della vescica, su alcune particolarità di tecnica operaitoria perch€ birocidivo. Ho detto ernia della vescica perchè l 'obliqua interna era formata da un diverticolo di quest. 'organo. C. Cesare, anni 52, Castrocaro, colono, entra in Ospedale il 5-5-33. II padre morto di bronco-polmonite in tarda età; la madre vivente e sana. Ha due fratelli di cui uno affetto da ernia inguinale destra. Nell'anamnesi del paziente risulta un tifo a 30 anni, qualche leggero processo influenzale nella stagione invernale. Nessuna malattia venerea . Nell 'agosto del 1931, alcuni giorni dopo uno sforzo violento, notò la presenza nella regione ing uinale destra di una tumefazione indolente della grandezza di una noce, che aumentava sotto i colpi di tosse, facilmente riducibile nella posizione supina. Forte lavoratore, vedendosi da questa molesta jnfermità menomato nella sua professione accettò di buon grado l 'intervento chirurgico. Ma circa dieci mesi dopo nella stessa regione e con gli stessi caratteri di prima si ripresentò la tumefazione e questa volta con una tendenza maggiore a scendere verso lo scroto. 1Si sottopose nel settembre dell 'anno successivo a nuovo intervento ma purtroppo seguito anche questa volta da insuccesso . La bozza riapparve e accompagnata da dolori intermittenti alla regione vescicale con leggera pollachiuria. Impressionato anche da questi disturbi a carico delle vie urinarie decise di entrare in ospedale per le cure del caso. Individuo di costituzione scheletrica regolare e con masse muscolari discretamente sviluppate, scarso pannicolo adiposo, cute e mucose visibili pallide, micropoliadenopatia. Apparato circolatorio e respiratorio: nulla di anormale. L'addome si presenta normale in tutti i quadranti eccetto in quelli inferiori dove nelle due regioni inguinali si notano, qu.ando l'ammalato sta in piedi due bozze. La cute che ricopre la tumefazione di destra è attraversata da una cicatrice lineare che va dalla spina iliaca anteriore superiore al pube. La bozza arriva quasi alla ra dice dello scroto, riducibile con pochi movimenti di pressione, riesce con la stessa facilità quando l'ammalato,. si alza. Introdotto un dito nel canale inguinale e spi11-

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[•..\..xixo XLI. :Nu~r. 47]

1840

SEZIONE PRATICA

to in alto il sacco erniario col suo co11tenuto si clerarsi ernia di debolezza. Il sacco di questa ]Jercepisce il battito del! 'arteria epigastrica. erJlia assume col cordor1e solo rappo rti di vi_.t\. sinistra la bozza è nlollo più piccola, è sinon intromettendosi mai nella sua tuata nella parte mediale del canale inguinale, .cinanza . guf:l:IJla. non esiste alcuna cicatrice. Il canale inguinale è libero e non è possibile percepire il battito del1. 'errnia obliqua interna, quella cioè che l1a 1·arteria. Da ambo i lati la riduzione delle bozze luogo attraverso alla fovea inguinalis sopraproduce un gorgoglio e la percussione dà suono vescicalis -è rarissirrta tanto che mo·l ti AA. non timpanico. Si fa diagnosi di er11ia i11guinale obliqua ester- la prendono in considerazione e in ·m olti trat1ati di i)atolo·g ia se ne fa un cenno fugace. na recidiYa a destra e cli ernia inguinale diretta a sinistra con probabile content1to entero-vesciLa pri1na osservazione di questa varietà di cale solo in considerazione dei disturbi a carico ernia risale ad .~slley C:ooper nel 1804. Ft1 i11 della minzione. $eguito osservata da C:loquet (1817), Goyra11d _..\..lto operatorio: narcosi morfi-eterea. (l 832), Velpeau (18,i l ), Demeaux (1841), MorAsportata la vecchia cicatrice procedo all 'esecutori (lt)'41), Englisch (1868), Lemaisre (1873), zione dell'operazione di Bassini. Dopo la scoperta e l'incisione della fascia-trasversalis e il tratta- I.upò (1880), Berger (1895), Marconi (1895) rr1ento del sacco col suo contenuto, avendo no:\1011ari (1896), Alessandri (1 901), Bonomo tato il piano muscolare del triplice atrofico e ver(1305), Be11fanti (1906), Bucci (1006), D 'E:;te so l'angolo pubico quasi scon1parso e ridotto ad (1907), ManteJli ( l:Jll) ecc. un semplice lembo co11r1etiivale, vado alla ricerca Velpeau fu il primo a chiarrtare questa erdel margine esterno clel muscolo retto per servir111ene come rinforzo del triplice. Ma con sorpresa 11ia obliqua i11terna. Berger comunicò di aver i1oto verso l 'angolo interno in corrispondenza delorrerato quattro casi di ernia obliqua1 interna l 'orificio esterno la presenza di un 'altra ernia di di cui tre ~o~titt1ite da lla vescica. Nel caso <1imensioni molto più piccole della prima che è del Marconi invece coesisteva un 'ernia oblilimitata medialmente dal bordo esterno del muscolo retto anteriore, in basso dal pube, lateralqiJa esterna <7 l 'obliq11a interna era costitttita me11le dal legame11to di Henle e fascia trasversalis da un cistocele para-peritoneale. Monari depostati in fuori. All'esterno si sente un cordone fibroso residuo dell'arteria ombellicale. Senza al- scrive u11 caso di cistocele extra-peritoneale obliquo interno . cun dubbio era un 'ernia inguinale obliqua inJn quello di Bonom o erano concomitar1tj terna. C'era ora da stabilire, cosa molto importante, un 'ernia obliqua interna ed esterna, la 11rir11a se si trattava di un sacco con1une o di un diverera f orrr1ata dalla vescica sprovvista, di sacco cicolo vescicale. • s teroso. Lo sr)ostamen Lo all 'es ler110 della fascia trasverAlessandri un caso interessante e rimasto salis, la consistenza, e nella storia i disturbi della ininzione 1ni fecero propendere per la settr1ico di ernia obliqua interna bilaterale e conda ipotesi. Ne ebbi subito la conferma quand,o da an1bo le parti l'organo ernia,t o era costiprocedendo all 'asportazione del diverticolo, alcune L11ito dalla vescir.a primA di. rivestimento pegocce di urina fuoriuscirono dalla ferita. Suturata ritoneale. la vescica co11 doppia sutura, procedetti alla ricoAltri casi con Ja coesistenza o no di altre struzione e.lei piani serve11domi ancl1e per le ragioni che sopra h o citato, del bordo inferio,r e er11ie f 11 c·o110 p11bblicati da Luxardo , Delfino. esterno del muscolo retto· che col tendine con1)ell 'Acq11~ , D'Este che ne raccoglie quattro gil1nto t1nii al periosto del pube e al legamento cnsi , e ùa alcuni. altri . di Colles. P er il vero non mi è c;;t a1o ~ssibile trovare I5all 'altro la1o trovai una con1une ernia diretta a solo contenuto intestinale che corressi con la soi1ella letteratura un caso più complesso de] lita tecnica del Bassini. 111io perchè, corne a})biam detto , al cistocele Ultimato l 'atto operatorio introdussi in vescica extra-peritoneale obliquo interno coe, i ·teva a t traYerso l 'uretra un catetere di piccolo calibro u11 'ernia o,b liqu.a esterna birecidiva e dall 'alche lasciai per nlcuni g-iorni. L'urina che ne uscì tro lato un 'ern ia diretta. era leggern1e~1Le ematica. Decor so post-OJ)eralorio normale; il paziente laNell 'er11ia obliqua 1niediale o interna la bciò I 'Ospedale in quindicesima giornata compleporta erniari a coin cide con la fossetta vescitame11 te guari Lo. ro-µubira o fosse li n ingt1inale jnterna di Tillaux clic è limitata all 'esterno da1l cordone * dfll'ar1eria on1l1elli calc· e all'interno dall'l1ra** t a1J1Jena i1ecessllrio ~ccennare ohe l 'ernia co. Essa attravers?.. la parele addo111inale oblicrua1nent e in sen.f'o medio-latera.l e , si presenta i11g11inale diretta (interna secondo Scarra) è all ·.anello ing11ir1.a]e ottocutan eo e sfugge da u1 \·ernia acquisita ch e si fa tra da attr&. verso la fossetta i11guinale r11edia; de limitata inter- q t1esto. Tr1 questo r>ercorso i rapporti anato1r1ici r~he essa corttrae son o: in d entro il bor1aa111en te dall 'arteria 01nbellicale obliterata o tl'J laterale del m11scolo retto anteriore e in }eoan1ent o 01m bellicale le tarale ed esternabasso la fa rc ia s11 perinrr <lel pube e il tuber11 1tnle d a lla arle ri ::t e1riga tric.a. ~ da consj1

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« IL POLICLINICO »

colo p1u bi co, in alto il bordo inferiore dei muscoli piccolo obliquo e trasverso, in fuori la fa5cia trasversalis e il legame11to di Henle. Come per le a1lt.re varietà di ernie anche per que~ta, nella patogen€si b.i sogna prer1dere irt considerazione cau$.e occasionali e cause predispoJ1enti. Queste ultime secondo lai maggiora11za degli AA. sor10: 1) ase.enza o malformazione della fascia tras.versalis; 2) nnomalia del muscolo ret.to anteriore; 3) anomalia dei muscoli piccolo obliquo e trasverso o del loro tendine congiunto; ·1-) aissenza del pilastro posteriore o legam1e11Lo di Colles; 5) anomalie a carico dell 'orificio esterno del c.a11ale inguinale. J/ er11ia obliqua interna come la diretta è un'er1tia di debolezza dovuta cio,è ad un difetto di resistenza della parete posteriore del canale inguinale ohe ~i lascia spingere innanzi dall'intestino. l'er la diag·nosi che ben ditlìcilmente viene f•)rrrtu]ata prima dcli' interve11to, è necessario sa tJere che la tumefazione di solito i1011 è m olto frl'ande: è posta in corrispondenza del] 'ar1ello ing.n inale sottocuooneo, i I caria le inguinale si tro, a p!e rvio, il co11tenuto nell'ernia ptv) essere rappresentato· dall 'on1en to o da] Ja vescica con le .s ue varietà Nel caso mio trattavasi di un cistocele extra ..peritoneale o cistoc:ele senza sacco sieroso di Duret, da disti1i guersi da un cisto.c eie par.aperito.r1eale e iJltraperitoneale. Non esisteva. traacia di liPf!·l na pre,·escicale quasi sempre presente nelle ernie della vescica e che .secortdo alcuni AA. farebbe da guida alla vescica trascinandola fuori della parete addomir1ale (.Jabulay e Villard). La storia del nostro paziente non parlav.rt di c.ause di distensione vescicale (ipertrofiJ della prostata, ipertrofia del collo : r estringimenti t1retra]i ecc.) ohe spesso rap·p resentano un fattore determinante del cistocél.e, si fa sf,lo accenno a lie,1i disturbi a carico della minzione (pollachiuria) so·p raggiunti dopo il second.o insuccesso di cura deJl 'ernia ol>Jiqua esterna. Pur doven d0 ri·c ono,s cere in ·q uesta coesis1enza d.i varie ernie o in questo facile seguir~i di recidive un indebolimento congenito della parete addominale, bisogna ammettere ch e il cistocele è titato nella sua formazion e fa.cilitato 1nolto dalla seco·n da recidiva che a·vevai a lterato tutta l'anatomia della parete I'Osteriore e che qualche errore è stato comn1csso nell'esecuzione delle o,p erazioni prece(lrnti. E questa mia seconda asserzione vien e rc>nvalidata dal fatto che dopo un anno daJl 'intervento iJ paziente non presenta alcuna 1

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recidiva e afferma che i disturbi a carico de1l 1Jri11azione so110 completamente scomparsi. Troppe recidive si attribuiscono al metod o t;,assi ni e bene hanno fatto anche recenteme11te Catterina, lE ,rattin, Stefani, ribadire i capisaldi ed enume,r are gli errori più co·m uni n eJ1 esecuzione dell'operazione di IBassini che rim ,a ne anco1ra il meto•d o più geniale , più efì 1cace, più usato 11ella cura dell'ernia. Nella descrizione dell'atto operatorio ho ruesso in evidenza due mo,m enti della Bassi11i : sco1Jertura ed i11cisione della fascia trasversalis, rinforzamento del triplice debole ed atrofico col 1nargine esterno del muscolo retto a11teriore dell 'add.on1e, che mi han!lo permesso di risolve·r e con su ccesso· una situazione non del tutto sen1plice.

RlASSlTNTO. L'A. presenta un caso di coesistenza delle tre varietà di ernia inguinale nello stesso individuo. S'intrattieine specialmeinte .sull 'obliqua i11te.rna ch e era forn1ata da un diverticolo vescicale. Ne illustr.a l'etio-patogenesi e l'intervento. BIBLIOGllAl~"'IA. BoNFANTI CAPONAGO.

Di un caso di ernia obliq11a

inlerna. La Clinica Chirurgica, 1906. Bucc1. Coritributo alla casistica dell'ernia inguinale obli qua interna. La i11edicina italiana ,

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ALESSANDRL

- -1-9{;}1 . In. Un 1iuovo caso

,ti

er1iia inguinale bilaterale

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! ANNO

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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Piretoterapia e affezioni del sistema nervoso. (H . RoGER. Gazette des Hopitaux, 17 ott. 193±). Numerose sono le affezioni del sistema nervoso allEJ quali sono s tate applicate le diverse terapie piretog ene (i11feltive, chimiche, fisiche). ~ella paralisi ger1erale oramai la malarioterapia c ostitui~ce una pratica abituale, un tentativo dovéToso. I metodi adoperati .p er l 'inoculazione sono varii (iniezio ne endovenosa o intramuscolare di sangue di un malarico, puntura di una zanzara infettai) . Gli acoidenti rnr0rtali si verificano ne Ila pro·p orzio·n e del u-·10 %. In genere bastano otto accessi febbrili, dopc· di che si procede alla chininizzaziooe, che deve esser intensiva per evitare r oc.idive. Negli individui deboli, co,n fegarto insufficiente (alcoolismo), con cuo:re grasso o se·m plicementEJ debole, co·n viene praticare la cura mjtigata attenuando gli accessi fehbriili con piccole dosi di chinino, o praticando la cura in due periodi (quattro accessi nel primo i.periodo, chininizzazione intensa, nt1ove inoculazioni dopo .quattro o ci11que settimane, e dopo altri quattro accessi di febbre , chininizzazione definitiva). Dopo 1111 certo periodo di rì,p oso necessario per i] ristabilimento dell 'organismo in deboli-· to dalla i11ailaria si praticano cure ars&nicali a ·s erie con 21 gra.m1ni di neosalvarsan. In certi casi è stata te11tata una nuova malarizzazione. N&'Ì -easi favorevoli gli effetti della malarioterapia sull'organismo sono di due specie. La TlUOva infezione attenua o fa scomparire i segni pro1prì della paralisi prog ressiva, oppure, rnollo raramente, fa comparire sintomi nuovi 1differenti dalla serie paralitica. Più d.i tutto è influenzala la sindrome so·m at ic,a ; di solito dopo J.ue o tre mesi dal periodo fcl>hrile i ha un aumento di peso di 6-8 kgr . Tn qualche caso dopo due o tre anni si ha la co1nparsa stra11a di lesioni a tipo terziario ch e rt:agiscono al trattamento specifico (go·m me cutane{)-mucose, periostiti, iriti, ecc.). La sindrom e psichica è modificata sopra 'lu tto n ei su oj stati di eccitazione, nelle sue crisi delira111ti, più tardi e spesso in mino·r grado nel suo fondo dem 1e nzial e (ricupero parziale della m emori a, dell'autocritica, della volontà , ed in qualche caso reint~DTazione perfetta d el1' i rltl•lligen za). In o pposi1,ione a queste modi'fi0<'l zioni favorevoli talvolta , parecchi anni do.. po la cura, si stabiliscono forme psicotiche a tipo non paralitico : paranoia ~lliucinatoria ad ì11izio ipocondriaco , psicosi catat onica con stullOr e . muti smo ~ n egativismo. 1

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SEZIONE PRATICA

Nella sindron1e J1eurolo1g ica gli elementi più e urabili sono la disartria e la di&oDTafia. EccezionalmentEJ compare l'epilessia con tendenza cronicizzain te. La sindrome umorale resta più a lUIIlgo ri belle. Tuttavia do,p o qualche mese si può constatare n el liquido cefalo-rachidiano la diminuzione o la scom,p arsa dell 'ipercitosi e (lell 'iperalbuminosi e, più di rado, anche della reazione di Wassermann. Se i favorevoli effetti psiconeuroumorali im mediati si spiegano con l 'azione dello shock piretico scatenato dall'infezione provocata, le si11dromi postmalarichE:! tardive (epilessia, psicosi paranoidoa.l lucinatoria e çatatoin ica) sono dovute ad altre cause non chiare. Le complicazioni nervose tardive della malarioterapia dipendo110 da una lenta tras forma zione della sìndron1e anatomica della paralisi prog ré'Ssiva: il processo quaternario (o metaluetic.O) della. meningoencefalite paralitica, a tiipo, parenchimatoso diffuso, è sostituito da lesioni di sifilide c·e rebrale a tipo terziario, costituita da focolai localizzati intorno ad un vaso alterato. È dillìoile stabilire il bila111cio preciso dci risultati in ragione della molteplicità delle statistiche, delle varie classificazioni nosog rafiche, dei vart metodi d 'inoculazione della malaria. Le remissioni co mplete si hanno in mediai nel 2G % dEJi casi trattati. Eccezionali , ma vera111ente in1pressionanti, sono i casi d 'intellettt1ali ~apaci di riprendere come per l'innanzi la direzione di affari importanti. Molto più frequenti sono i paraliitici, cne pur ritornando in grado di pro·v vedere ai propri bisogni e a quelli della famiglia , rimangono situati in uno scalino sociale Ieggermen te inferiore a quello occu.p ato prima1. I risultati spesso diventano definitivi do.p o qualche anno. Le r E-m issioni incomplete, ch e..· costituiscono il 25--30 % dei ca si trattati, sono caratterizzate d~lla scomparsa delle crisi acute e dal :prolungamento della. durata m edia della vita dei parnlitici. Ma un gran numero di questi infermi _r, ur rito.m ando in graao di attendE-Te ad un lavoro inferiore, rimang ono sempre un peso ]Je r le famiglie o per gli ·istituti di ricovero. I risulta tj clinici e sociali variano secondo le forme della ma,l attia (le form 6 espansive e r ecenti so110 meglio i11fluenzate), secondo i tipi etio·1ogici (carattere più ribelle de.•lle paralisi giovanili; ricupero sociale migliore negli operai manuali che n egli intellettuali), secon do lo stato g E:Jn erale del malato (controindicruzioni derivanti dallo stato cachettico, dall 'ipoten sione, dalla tubE-Tcolosi pulmon ar e, da tare e.p atiohe, cardiache o renali). Gli altri metodi di piretotera;pia infettiva (inoculazione di tifo , febbre fli corrente, ecc.) ILon sono praticarr1ente applicabili in relazione al fatto che non si pu ò con tJ'ollare l'infezion e inoculata con1e si fa con la malaria m edian te il chinino. 1

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1843

<< IL POLICLINICO »

si so110 ott,e11 uti risultali parago11abili a quelli vantati ·con la mala1~iolera.1pia , dall'uso di altri metodi piretogeni, da vaccini (tifo, tubercolinaJ, tJoc.), da sostanze ch·i miche (nucJeinato di soda, latte sterilizzato, solfo·, ecc. ), da mezzi fisici (onde corte). Nella tabe la piretoterapia non si din1ostra egualmente efficace. tuttavia sono stati r egistrati casi nei quali sono scompar si i dolori folgo·r anti , le cris·i gastriche, ed altri nei quali I 'atrofia ottica ha subìto un arresto·. Negli individui, nei quali dopo qualche an-· i10 la comparsa dell'ulcera , presentano anco·ra nel liquor ipercitosi , iperaJbuminosi e reaz·i onc di Wassermann positiva, la malarioterapia ster ilizzando il liquor ha una r eale efficacia per 1:1 prmenzione della sifilid e. n ervo·sa1. Tentata in altre in alattie n ervose la rpiretoterapia no·n ha dato risultati incoraggianti. L'epilessia rimane immutata. Le sindromi ·p arkinsoniane, le contratture em iplegiche, la sclerosi a placche, le polinemiti . arebbero state ta lvolta leggermente influenzatf.:. Malgrado tutti g li sforzi della Scuola italia.na che ha largamente ap plicata la piretoterapia alla demenzai precoce, i risult.ati rimango110 precari e difficili a distinguEJre ·d alle r emissior1i Sipontanee. Il vaccino antitifico e l'olio solforato avrebbero dato qualch e vantaggio 11elle fo,rn1e iniziali, n ei o-iovani . 11e~li stati de-· n1enziali a1)pena arc·e nnati , n ell e form e r3tntoniohe. Nella psicosi n1aniaco-depressa gli sta:ti di eccitazio·nce sare:bb ero influenzati inf,1glio dji qut1lli depressivi. In conclusion e la pireto.terapia agisce m e!!lio s ulle sindronti di eccit azione ch e su quu1Je deficitarie ; più sulle fasi acute della inalattia ' ch e nello stato cr onico. Può essere con sigliata nelle crisi a cute do·lo-· rose dei ta·b etici, 11ell 'atrofi.a ottica, n e·l le polir\euriti , in qualcl1e contrattura emiplegica. Dt.•ve e~sere tentata, sotto forma di olio solforato o di vaccino malgrado I 'incostanza dei risultati, nelle forme inizial1i dell a demenza pre-· coce. Ma trova la su.a principale i ndi carzione n ella paralisi generale. La :rpalarizzazio11 E.1 provoca in questo caso sue.cessi insperati, e in un maggior Ilumero di casi remissioni importanti. 1

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Tentativo di eura dell'epilessia con le soluzioni ipertoniche. (Ci-. VI LLEY-DESMESERErr. ])aris médical', 1934,

31). ~ L 'A. è partito sia dalle osserva2ioni del De-· sruelles e Chiarli, che degli americani Mac Quarry, Temple 'F ay-Gamhle, sia dall'utile ri: sultato della puntura lombare negli stati d1 J11ale epilettico'. Sta di fatto che le soluzioni ipertoniche g ià in mano di altri, in in fern1i. in stato di mal e o in epilettj ci con crisi su11.

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bentranti, h a11110 dato b·u oni risultati: d 'altra 11arte risulta che regimi alimentairi con scarsi liquidi ha11no infl11enzato utilmente la malattia in oggetto. Le soluzior1i utilizzate sono state le seguenti : Cloruro di sodio 2 gr.; acqua dist. e sterile· ~O cc., per iniez. intrav. Bromuro di sodio gr. 2, cloruro di sodio gr. 1, acqua dist. e ster. 20 cc., per i11iez. i11trav. Solfato di magnesio 15 gr. Per un pacch eitlo· da diluire in 150 cc. di acqua bollita per in~tillazione rettale. Nei casi dell 'A. Je due soluzioni per intravenose sorto state successivamente adoperate. Le iniezioni sono stat e fatte tre per settimana. Sono stati curarti tre rnalati. In uno si trattava di epilessia a crisi frequentissime; il lrattamento fu eseguito per un anno : il m iglioramenlo è stato progressivo ed in·duhbio in quanto le crisi sono scese da 130 al n1efie a 3-4. l\iliglioramento notevole si ebbe anche n~li aJtri due casi. Sarebbe interessante lo stt1dio, in malati del genere, del )netabolismo acquoso, te11endo conto de i liquidi ingeriti ed escr eti. 1

MoNTELEO!.'iE .

L'anestesia isolata del ganglio Tecnicn, indicazioni, 1·isnJtati.

stellato~

(ll. LERICHE e R. IFoNTAINE. La Presse Médicale,. n. 41, 23, V , 1934). Gli AA. hanno praticato più di 200 a11estesie isolate del ganglio stellato sia a sco110· diagnostico ch e curativo. Tecnica : soggetto in decubito o,r izzontale· con testa devia ta dal lato O\prposlo ; con un ago· sottile lungo circa 10 cenl.; si punge in cor-· rispondenza del punto medio della clavicola , rasente al suo· margine superiore; si s1)i'n,ge l ·ago fino· a toccare il processo trasverso della 7a V. cervicale poi si ·fa co·m piere al padiglioue dell'ago un do.p pio movimento , uno di eleyazione in modo che la punta scivoli in basso lJer l'aJtezza di una vertebra , e uno in fuori di 30° : a questo punto si arriva sul gangli.o stellato e si iniettano 10 cc. di una soJuzione di no1v ocaina all 'l %. Sub·i to do1p o si h a una· sindrome di Bernard-Horner e una ' 'asodil at.azione di tutta l 'emifaccia e della mano dell <Y ste.sso Jato. Gli incidentfi po sono essere : 1) .p untura· clell'arteria succlavia e vertEJbra]'e; 2) infissio-· ri e dell '.ago nel foro di coniugazio·n e latérale e puntura del cul di sacco dura le; 3) ferite del polmone en fise·m atoso. L'anestesia del g anglio stellato può essere failta a scopo diagnostico o curativo. A scopo diagnostico, P.er fiss~re la natu r~ simpatica di una determinata sindrome; .nei ra&i di a n hrrinn di netto e di a~ma bron·]oh1alf'· • q11a11do l 'ane~I c: il\ in Cll1cnza nf>t I am ente e cri-


(ANNO

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1849

SEZIONE PRATICA

:-.i a llora . i 11ar1no le indicaz ioni di una stelJec lomia. L ·a11~sLesia a scopo curat/.i vo si può fare rt_e~ Je s1nd~o·n1i viscera li evolventi per crisi. <,, 11 .-~A . r1~Jo rtano due st orie cliniche di sog·gett 1 affetti u110 da asm~ bronchiale ribelle l ·a~tr~ da n1~o·cardite con an gina di pe tto i~ cui I anestesia del gang·lio stellato miO'liorò 5 i11 0 1to le crisi. Nei monconi dolorosi degli arti si hanno d ei 11uo!1i risultati infiltrando. anche per via p·os ler101re, il 2° ganglio toraJCico. 1\{ .

PT ...\.STINA .

ORGANI DIGERENTI. Il metodo di Bazzano nella cura del l'ulcera gastro-duodenale. (t.. 'FER~.{NnEz. A rchives ill ala dies Apvar e1il Di· g•esti1 et Nut rition, ottobre 1934).

AJ Congr e·s so di Medicina Interna tenutosi a Ro111a nel 1 93~) Bazzano espose il suo metodo di curai dell 'ulcera gastro- duodenale mediante il benzoato di soda. Su cce.s sivamente h anno IJubib1licato lavo,r i sull 'argomei11to Pa1rer1ti Cecchini, Guelm·i , Pozzi e Sforza . ' . ·L 'P:--· .ha praticato il m etodo in nove pa.z1ent1 d1 ulcera gastro-duo dena le rico·v erati n ella, (~ li t1ica Nledica dell 'Os·p edale San Lazzaro di Gra11ata (Sp~g;na). Dopo le indagini opportune per a ccertare la diag110Sii, ch e risultò sic.u ra in tutti e n ove i casi-, s'iniziò la cura co,n ir1iezioni endo,v enose quotidiane di due em e. di sol11zione acqu osa (}i benzo~to di soda al 25 %Contemporaneamente gli ammalati erano te·r111ti in assoluto riposo ei .ad un r egim e a limen1;J re :1d aLto: 11ei prin1i giorni cli dieta lattea assolu ta, e successiva1ne11te riso al laitte uova e ottt', merluzzo· b(>llito, p1at.ate, carne,' con qualch e crosta di p·a ne, b an.a n e. Dopo 25 -·30 iniezioni la cura fu sos1)esa e quindi ri.pre.sa: alcuni ma11 ati eb1b e r o due o tre serie di iniezioni. All'infu ori di una legg·era ipoten si one a l nlomento della penetrazione d el medicame·n to Jle l sangue, non~ si constat arono incidenti dur <J nte la cl1ra. L 'uni co incon ve-J1ieinte è costituito dal fat.to c-h e· con il ripetersi delle iniezioni si produce una· sclerosi d ella vena ch e 1alvolta rende diffi cil e la continuazione deJ11a cura. Rapidamente scom1p1a ion o il dolore, i vomi-· ti , la sen sibilità epigastrica. Qualch e volta }">er sìste il senso di J)irosi ch e co·n siglia a so·m mìnistra1re un po' di alc.a lini. Con termporaneamente scompar e il sangu e (]alle feci , il pE.•so aumenta, lo stato generale n:_igliora e spessissim o si at t~nu ano o sco,m 1)[) iono i segni r a dio,logici (nicchie , spasmi o contrazioni). L'a1cidità si a bbassa, ma può pure aument are anche n ei casi nei quali il miglioram ento dell'infermo è sensibile. 1

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. Tutta via l 'A. r1on_ si mostra g·ran ch e EJntus1asta d el m et odo. Egli attribuisce i su ccessi con statati più che al b enzoato di sodai al severo r egime ali111er1tare o·s servato durante la cura . Egli avrebbe in e ffetti con statato che basta 1111 .pic~o lo s.carto diet~tic.:.o p er fare ricomparir e ·1 d1sturb1 1provocal1 dall 'ulcera. Secondo la sua opinione il b enzoato di soda è un bruon tratta1nento d 'at,tacco dell'ulcer a gz~~ro-·~~odenale . È an.a logo a,l la paratiroid·i na, (1 Il rpo1 f1 s tna , a lLa pe1p s1na, a l vaccino· antialfa etl altri pro·d otti ch e si sono sperimentati in cruesti ultimi tempi con tr o i processi uc lerativi clello sto inaco. Il benzoato ~i soda. se.r ,v e a trionfare r apidamente del periodo acuto. Consente di arrivare r apidamente ad una alimentazione v.aria.i a. 1\ila llon gruarireb1b e l 'u) cc::ra , la quale non cederebh_e dh e .ad un r~im e . alimentare p-rolungato ~d a1 m ed1can1ent1 mocl1fìranti lo stato sec.r etorio della mucosa e pe.r i quali rimanaono in sostituibili il bi&n1 uto, g li a lca li11i e Ja. b eJlado,n na o l 'atro1pi11a . DR.

Cl trattamento del cancro del colon destro. (J. GossET . .Journ. d. chir. , t. 43, n. 1, 1934). ~ '~.

comincia col contestare la pretesa benig n1ta d el cancro del colon d estro rispetto a C.f1U·e llo sinistr o. P er un trattamento corretto è 11ecessaria l 'emico lecto11lia per ch è solo in t al 1nodo è possibile l 'asportazion e larga dell 'arcata ganglionare 1p·a racolica. Specialmente pei Lumori dell 'an golo è necessaria la r esezione fino. a metà d el trasver~o. L'invasione g·an gliar e s1 osserva n el 40 % dei casi. È n ecessaria f)erciò una larga exer€si colo-mesocolica la qua le importa estesi scollamenti con facilità d 'infezione d egli spazi cellulari dato ch e si lavora in tessuti infetti. Altra cau sa. di gravità è lo stato gen erale alquanto precario d ei malati in rapporto ad uno stato di ostruzione cronica. Su 50 casi d ella clinica d el prof. Go~set tale stato fu riscontrato 13 volte , mentre fu5 casi si trattava di occlusione acut a. La mortalità n egli ir1terventi radicali varia dal 26 al 31 % second o le varie statistich e. Un insieme di precauzioni preoperatorie ed oper atorie è n ecessario rler rnigliorare i risultati. Le precauzioni ip reoperatorie riguardano il r~D"Ìme , la preparazione a ntinfettiva. l 'an estesia. È preferibile di gran lunga l 'anestesia loco-regionale e un reaime ricco dì carboidrati. Molto utili le piccole trasfusioni anguigne e ]a vaccinazione. La vaccin.azione per via intraperitoneale, usata in America, ha fatto scendere la mortalità dal 22 % al 6 %; in •F rancia è usata la vaccinazio ne per via orale (batteriofago o lisatovaccino). Son da evitare le purgh e energiche. Per la scelta del met.odo operatorio bisogna distinguere i casi non complicati da quelli complicati da ascesso o da occlusio11e conclamata. Jn questi casi bisogna limitarsi a fare 1


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« IL POLICLINICO »

lo tret1o J1ecessario: l'incisione dell'ascesso o la 'er11plice derivatZione per rnezzo di un ano oecale . Quando il tumore ha sede all 'origine del colon è preferibile un ano ileale alla ileocolostomia la quale nella fase d'occlusione facilmente espone alla peritonite. Per i casi non complicati il metodo di scelta è attualme11te, secondo molti AA., l'emicolectomia in un tempo con ileo-trasverso-sto• mia. La mortalità è però· abb·a stanza alta. L' A. stima ch e per migliorare i ri8ultati è molto utile l'intervento in due tempi .. In un primo tem·p o viene assicurata la derivazione interna mediante una ileo-trasversostomia con esclusione unilaterale e in un secondo t empo si procede all 'emicolectomia. · L'A. discute i vantaggi di . questo metodo: evacuazione facile dell 'intestino , soppressione del contatto del tumore ulcerato con le materie fe.cali e quindi cessazione di assorbimenti tossici , diminuzione delle reazioni flog istiche perineoplastiche. L'importanza del reflusso 'è trascurabile di fronte ai vantaggi su ddetti; lo sviluppo del tumore nei casi dell' A., non . è mai stato così considerevole da rendere fra il 1° e 2° tempo (15 gioTni in media) inoperabile un tu1nore che si era di1nostrato o;p·e rabi1e nel r0 tempo. P er quanto· riguarda la tecnica , nel 1° tempo con laparato,m ia m edian a dopo un'accurata esplorazione, se j} caso è 01p erabile l'A. seziona il tenue a 15 cm. circa dal suo sbocco n el colon , chiude il carpo p eriferico e pratica col capo centrale una ileo-trasversosto,m ia termino-laterale scegliendo sul co]o11 ur1 pu11 to adatto in rapp:orto alla fut.ura resezione. Nel 2° terr1p·o , con lapar3tomia paramediana destra , l 'A. pratica la resezione cominciando la mobilizzazione dall 'angolo de' stro e pTocedendo dall'alto · al basso. Praticata la r esezione si perito·n eizza quanto più ·è possibile la zona di scollamento drenando dove non è po·s sibile p eritoneizzare: 26 casi su 50 sono tati operati nella Clinica di Gosset: 2 morti operatorie ; 4 perduti di vista ; 4 morti per recidiva; 1 morto con recidiva· 1 morto sen za r ecidiva e 14 viventi di cui 3 da meno di un anno , 3 da più di un anno , 8' da 3 a 15 anni. G. P ACETTO. 1

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Plastica anale dopo fallita operazione di Whitehead.

f. Chirurgie,

1934 , n. 3). Le cause degli insuccessi n elle operazioni di 'Whit,EJhead pe1r e1norroidi, osservai ]'A. , sono· da riferirsi a du·e fattori: a) diastasi de1 margini della sutura tra p elle e mucosa e struttura cicatriziale: b) asportazione di una sezion e trop·po grande del canale anale . Si ha })erciò m an can za delle t erminazioni nervose e disturb 0 de] riflesso an ale. Inoltre l'asportazion e delJa peJl e del can ale a11ale p orta ad un pr olasso della n1u(iF'r scn ER. Zenlralblatt

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cosa, che si accentua sen1pre più col passaggio delle feci. Si può perciò avere stenosi od i11sufticie11za dello sfintere; può formarsi un eczema . o può verificarsi un' emorragia ed in alcuni casi una chiusura a valvole prodotta da mucosa prolassata. Quest'ultima forma è stata osservata r ecente·· mente dall'A., poichè la mucosa , spinta in fuori con le defecaziorti, si presentava gonfia, edematosa, sanguinante , e chiudeva il canale anale, con disposizio·n e a valvola, tanto da rendere· tormentosa la defecazione . In tali condizioni era da sperare poco dalle cauterizzazioni secondo Langenbeck. Perciò lFischer ha praticato un'operazion e· plastica, consistente nella estirpazione della n1.u cosa su una parte del canale .anale e poi n€1la deposizione di t1n lembo di pelle in forn1a di arco, con peduncolo preso dal lato . posto n ella parte mancante. P er evitare suture , ch e di sturbano il marg ine esterno del canale anale, , i prepara un lembo plastico ])er mezzo di un p iccolo lobulo ed essi veng ono g iusta1)posti l 'uno all 'altro co~ una torsio11e. Le operazioni nell e due metà del canale anale ' 'anno compiute i11 due tempi. JuRA.

RENI E VIE URINARIE. I diuretici e il loro meccanismo d'azione. (Pr. MERKLEN e A. JACOB , Revize de MédecinP , lug lio 1934) . La diuresi dipende essen zialn1ente da quattro fatto ri: 1) fatto·r e umor ale, cioè la con1posizio11e del liquido di apporto , il san gu e; 2) fattore circ·o latorio; 3) fattore renale; 4) fattore oTmo·n ale. Patrte,n do da queste nozio·n i generali gli AA. distinguono i diuretici a seconda del. loro n1eccanismo di azio·n e in quattro· gru P·P·I : 1

Sostanze ag enti sulla composizio11e d el sangue. 1)

L'ingestion e d'a cqua rientra in questa ca t,~­ g oria in quanto i)rovoca un aumento dell idremia!. L'ingestione di soluzio11i i1)erton~ che agisce cleterminando 1'aun1ento della pres. lon e os1no tica del sangue . Alcuni ali (p e . il cloruro di calcio) e alcuni estra11i g landolar_i (i p~}fi sa :: rio tiroideo) detern1inano il passaggio dei sali dai' tessuti n el sang u e (diuretici inter stiziali). · Anche il salasso agisce com e un diur~ti co in: ter stiziale in quanto ricl1iam.a acqua dai tessuti nel sangue. 2)

Sostanze agell f i sul fattore circolatorio.

Il prototipo dei diµretici d~ questo genere e' la dig itale. Essa r allenta la dia stole per1nette11 -


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SEZIONE PRATICA

'ag·lierà l 'opportu11ità della terapia1co1n serv.ati\ a o chirurgica . Un primo gruppo viene rappresentato da casi nei quali ,e siste solo il calcolo ureterale senza fenomeni di stasi; la còndotta curativa.i non ha allora per iscopo ch e la rimo~iojne d el calco1lo,; lo stesso dicasi !Peir l 'E-'ventualità di un calcolo cl1 e ha pro;yocat.o una stasi di i11edia intensità: questa1 p uò essere sopportata dal rene per un certo temrpo sen za c h e insorg ano lesioni deifini3) [)iureiici rena.li propriamerite detti. tive. Quando i)erò la stasi 11a portato a lesioni a) Gruppo delle J)Urine. La teobromina sola glomerurali o esiste un calcolo occludente, il o associata all 'a1cido sa licilico (diuretinf\) au - trattamEJnto curativo deve anzitutto promuovere r11enta notevoln1ente l 'e1liminazine dell'acqua e il d eflusso urinar io. 'E'ra i inezzi della t.erarpia del cloruro di sodio. c.on&ervativa diretta .a rimuo·veire il ca1co]o l 'A. b) Gruppo del n1ercurio. Queste sostanze al pri·m .o posto pone il cateterismo ureterale cor~ aaiscon o irritando la cellula renale. Si tratta :::> 1)ermanenza del catetere p:e1r 24 o,r e: a cli una azione tossi ca. ch e a d o.s i forti p·u ò porqu esto può essere associata: la somminitar e ad una vera necrosi , come nell 'intos icastrazioin e dell 'ip1o fìsina per favorire I~ peri:1ion e mercuriafe. L 'azione cloro·-idro diuretica staltica urEJterale; va però notato, che· in casi di ~i acco,m pagna spesso ad un a diminuzione delÌJJerto,n ia della ~uscolatura. uret~rica che si e: 1'escrezione ureica . I sa.l i più noti usati so·n o il strinseca coll a s1ndror11e d1 colich e frequenti c·ianuro di mercurio , il neptal e il novasurol. senza progressione del calcolo , l'applicazione e) L'urea, molto meno to.ssica di q11ello dell 'i.p o6sina1 sarà lJiù :iannosa che utile specie c:he non si credeYa, produce a forti dosi un au- se coesiste la stasi . J n tal~ co,n tingenze si rin1ento della dit1resi acquosa. C<>rra piutto·s lo agli antispastici del tipo della <I) L'ato ph::tn agisce, specificamente abbaspapaverina; il m ezzo sovrano vie,n e rappresen·sando la sogli a dell 'acido urico. 1 ~tto dalla a.n este ia p·a raverteb·r ale, eseguita al· e) Il lattosio e il sac1carosio più che il glu1'altezza della II e III lombare; l 'esclusione d ei c..osio au·me11ta110 la diuresi acquosa. So no conf~sci simip:atici determinerà un 'ato·n ia locale troindicati i1ei 11efro patici gr avi. con rilascian1ento del] ·urE.:tere. L'indicazion e Infine g li AA. d edicano l 'ultima parte· del lodell'ipofisina ri1na111.e so.Jo ~1er i casi di ato1ni.a ro studio ad un 'altra categoria di diuretici: m·eteTale, ca1si cioè n ei quali le coliche sono rare , poco· inte11se e corrispo ndono . alla rea1 1~ ·Pl'?.f) Gli ormoni ctiuretici. o-ressione del calcolo; ta] EJ ato111a ohe d1ffic1la) Ormon e postipofisario. Agendo sulla cel~ente può essere primitiva si stabdlisce di o1u la renale, dirninu'isce la secrezione acquosa. lito dopo u11a ~u~·a . pern1a,! lenza di un cal.colo f.:ontemporaneamente però spostando il cloruvoluminoso 0 ppure in segt11to a pregresse infero di sodio d ei tessuti ed abbassando1la sua sozioni (v. Lichtenberg·). In quest'ultimo caso la g-Jia di eliminazione agisce come· diuretico· interapia co11 servativa si dimost:a poco efficace. ters tiziale e renale. Si noti an cora che I.a c.alcolos1 ureterale· senza b) Or·mone intesti11ale. An cora non da tutti s t it --i co .,tituiscEJ l '.appanna.g gio dell 'uretere co11 a1nmesso è stato dimostrato confrontando gli ator1ia . la auale può esser e riconosciut.R anr]1 c· effetti del} 'assorbimento d 'acqua J)er via digeda norma.l è pielogran1m.a di secrezione. stiva (seguìta sen1pre d a una (li11re i equ ivalenCome m ezz i coadiuv.anti in ogni tentativo cli te) co·n quelli dell 'i11i ez ion e di un 'e.g·uale ciuanri1nozione conservativa del calcolo vanno ritità d'acqua (che nor1 è seguìta. da alct1n e [fette cordate le irrigazioni inte·s tinali, la sommini·diuretico). Recentemeinte € stato p·r eparalo un strazio;ne di glicerina in alte dosi (200 cc. proestratto di muco.sa intestinale, ch e se.m bra avedie), le cure idriche. re realmente un 'azio·n e òiurctica. Nel caso cLi sta·ti l 'A. racco man d.a g·1i tesf'i e) Ormone tiroideo . Agi ce con un meccame l'odi antispastici (papaverina,, anest~sia par.~­ I~ ismo simi.Jc a quello llell a pituitrina·: i)rima ' 'ertebrale) s11ecie quando non e rea11zza.h~le ~ 1 .a zione interstiziale , i)oi ~z i o·n c ren ale. cateterismo. L 'anestesia· paraverte•b ra]e s 1 è cl 1E. r. ·\RLINFANTI. m o·srtrata efficace anche i1eJl 'anuria rifl essa del rene; nei casi del genere tale anestesia 'rienc Sulla terapia deJliL calcolosi ureterale. e~tesa anche alla1undice•s ima e do·di cesima dor-·ali; ad essa può essere associato il c.ate~eri~i:1.o (\V. BR.'-\NDESKY. ~1i;ench.. J\f ecl. l'Vochenschr., ureteTale a! cui frequenten1ente segue 11 TlStab1l126 ott. 1931). mento della diuresi; il funzionamenlo del ren e Secondo l '1\. . ' 'arie ~ono le modalità colritorna al i1orma1le (controllato con radio·gra1nle quali si presoo ta la (;alco.Josi uret~r~l e; ai mi di ecrezion e) dopo 48.- '12 ore. L' A. cita ~u e seconda :'l ella inodalità ·aranno reg·olat1 i ])ro: ca ~ 1 di blocco completo d el rene durato 14 giorcedimenti terapeiu tici. I110Jtre caso !per caso si ni j11 c ui il successo del trattan1e11to fu corndo un aumento dell ' i111 pulso cardiaco ch e porta ad anunento di p r essio·11e. Inoltre determina una vasodilatazione re11alc e una vasocostrizione dei ,-asi intestinali con derivazione verso i • reni. Anche la teobromina che ricorderemo mealio fra i diuretici renali, entra in questo grupper I 'azio11c carJiotoni ca e vasodilatatricf· ren.ale. 1

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POLICLINICO »

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]Jleto; b·a st.arono altre 2 se ttin1a11e pe.rcl1è il rene f11111Jiona . e di nuovo regolarmente. Anche la anuria rifl e sa di ambedue i reni è pa sibile di t.ale trattamento (vengono anestetizzati i due rt11i e l 'uretere calc oloso) ; su 8 casi dell 'A. soccombettero solo due presentatisi g·ià il!- stato pre-ago1n ico; glii a ltri sei guarirono perfetta·n1 ente. L 'insorg·enza di pielite da sta si non sE.mpre d eve gu·i dare a ll 'intervento chirungico; spesso è sufficiente la, stessa infezione p er ch·è si stabilisca l 'ato11ia che .p orta al d eflusso urin.a rio; il cateteri smo· EJ tar1t.o più i lavagg·i de·l b·a ci11etto so no ......co·n truindic.ati. Un 'altra complicazione è rappre entaita dal1'ematuria; questa però non raggiunge n1ai graidi notevoli e sco1npare col riposo. Non lnan cano r)er ò d ei casi n ei quali l 'uni ca 1 isor a I erapeutica è ra1)presEJI1tata dall 'intervento operatorio; l'indi cazione a que to vie11e costit,uita da: a) calco·l i molto volurr1·i nosi con ur·e t er e a1to nico ; b) calcoli co,n tendenza n1an·jfe~sta al1 l1'accreisc,imento nel seno di urE-1:ere ato·n ico; e) calcoli occlude.n ti, quando ha fallito la t era pia conse•r vativa; d ) la 1pielite cron ica o r ecidivante condizionata dalla e istenza de·l ca]c olo· e finalmente: e) la sepsi do·v uta ad 11il1a pielit.e r.a lcolòsa costituisce l 'unica indicazione urgente all'intervento cruento. A parte le operazioin i pallia,t i,re. rappresE:ntate dalla pielo o nefrosto1r1ia , quando una lesione r e.11ale e la mar1c.ata localizzazione del cal colo costringono a. cp1esto genere di intervf.:nto. il metodo di scelta è raipp·r esentato dalla ure trerolitoto,m ia; l 'A. descrive la t ecnica di questa ; t111a localizzazione p r ecisa n ei costituisoe la prE1m essa necessaria, inqt1antoch è le modalità operatorie sono di, erse e tipich e per ogni segi:nento d ell'uretE.Te. S. M1Nz. 1

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Contributo clinico-sperimentale allo studio delle alterazioni renali della brucellosi. (G. Bucco. La I1iforma ~I edica, 29 sett. 1934).

P er quanto il gern1e della febbre ondulante s.i elimini in quantità no·t e,role con le orine, l'Ur tuttavia è ollrer110,do rara1 la localizzazione 1 f nal e di d etta m .alattia. Inter es ·ante è p er ciò il r aso clinico riferito d all 'A. Un ragazzo di !2 anni ammalò con febbre elevaita a ti1)0 r emittente; l 'esarne obiettivo 11on fece ril evare nulla di notevole ad eccezione d1 un tumore di milza molle. Negativa la rioer-· ca d el 1p1arassita maJ.arico. Dopo qualche giorno le orine si fecero scarse e di colore, bruno : 1'ar.;1ili si mise in evidenz.a alb11mina ab·b ondante r 11el "edime11to molte e111az.ie, rari cilindri gran l1 los i , rari ep·i te-li re·11ali. ·F t1 praticata una e1riocul Lura ch e p errnise di isolare un germe , identificato n el g rup1po de·i çevt)i di melitense. La agglutinazione con i sieri test. di melitense , J)Or a ine l ilen e e ab orl u s, riuscì positiva. Date le co11dizioni r enali no11 si fece cura. di vaccino , (

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si assoggettò 11 p. a cl1en1ioterapia, ma si d ecise di ricorrere alla in1111uno-trasfusione che dette risultali otti111i. Trattavasi du11q ue di u11a. evidente n1alattia cli brucella con localiLzazione renale rap1)r esen tata da una glomerulo-·n efrite, manifestatasi ir•. 111odo ìJrirnitivo nella ~ inton1a.tologia. Allo scopo di ri1E·vare e il ceppo i solato con Ja em ocultura avesse in sila in sè la proprietà e.li cletorn1inare elettivamente la particolare les io11e r enal e, ) 'I\. feic.e delle ricerche sperimentali. I11iettò per via endovenosa a due conigli 1 ,4. di cc. di uria ei11ulsio11e del ceppo isolato e . ._ acrificati g·J,j a ni111ali dop·o cruattro g·iorni , iisco,ntrò quadri anatomo,- patologici e istopatologici di g l0.n1 erulo-11e frite. Risultò così chiaro ch e il cerp po di brucella isola1to dal ma~ lato stt1diato, aveva µ er cau e i1g·note acquistato t1n nefrotropis.mo. Con una seconda serie di esp erienze l'A. cercò se era possibile, col pa saggio in serie, tog liere a l ceppo la pa1rticol.are proprietà acquistata. l\tla il tentativo fallì con1pletan1ente•. 11è

VICENTINI.

Risultati lontani della nefropessia col metodo della sutura del la fascia. ( l\.LEITER. Joi1rri.

di CJ-1lr. , t. ±3, n. 4, 1934).

Le .~on1uni Qperazioni per ptosi rena le danno ìr1 media il 50-60 '?lo di r ecidjYe . TI n1eto·do d ell '1\. si ba a ul principio di cr ear e al r en e do110 la ri.po izione in posizione 11ormale lllil sostegno d ail basso com e nelle condizioni anaton1icl1e normali. Il principale m ezzo anaton1ico di fissazio11e del rene nella SL1a posizione normale è, seco11 do g li anaton1ic i conte1nporanE.•i la fascia ren a le la quale è una lami11a di tessuto connettivo , .situato tra la fais cia transversalis e il peritoneo·, ch e sul bordo esterno del rene· si sdoppia per avvolg·ere il r ene. La fusione dei due foglietti di sdoppiame·n to di questa fascia è meno solida jn corrispondenza del po.Jo inferiore e rende 1perciò possibile l 'abbassa1nento del rene. Il metodo di nefropessia elaborato dall 'A. consiste arp punto nel chiudere questo sacco fasciale, al di sotto del rene ript)sto n ella sua posizior1e normale, con un a serie di punti di sutura. In certi casi di assottigliamento eccessivo della fascia co11viene comprendere nei punti di sutura insieme al foglietto· anteriore della fascia anche il peritoneo e il muscolo psoas. Per otte·nere una p iù solida fissazione è cons~gliabil e1 anch e decapsulare il rene. . Di 40 casi opeT.ati in l u anni Ile sono stati riveduti 18 i11 cui l 'interve·n to datava da. 2 a 7 anni. In tutti 18 i risultati sono stati e·c cellenti come dimostrano I 'assenza di disturbi negli operati e le pie-log ra fi e comparative in posizione eretta. G. PACETTO. 1


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1853

SEZlONE PRATICA

DIVAGAZIONI

Come e perchè s'invecchia. I problemi dell 'invecohiamento e della morte hanno affaticato l·a mente di pensatori e di }) iolo~gi cl1e cer cano, fo r e i11va1no, di penetrarne l'essenza. In un 'ampia rivista, M;. Biirger (l'r1 edizin.ische vVelt , 15 . ett . 139±) C0·11side·1~a le ,red11te odierne sull 'in, ecchiamento , rico11osoendo c·he , in comple·s so, due sono le .principa1~ teo·r ie ch e si contendono o·r a _il campo. Secondo lai prirna, il processo d 'invecclhia111ento colpisce i)rincipalmente un organo od llil si·s tema, da cui deriva sec·o·n dariamoo.te lo UlV·e cchiamento degli .a lrtri o·r gani e deJl'inte·r o orO'ani mo. U11a delle formul e più note di quesl<~ teoria è cl1e « l 'uo·1no h a l 'età dei suoi vasi ». Essai riconosce, quindi , c h e l 'uo·m o· i11vocr hi,a anzitutto n el suo s.i ·t en1a -vascolare. Ne risu lta una &e.n1:prre decresoente irrorazione di sangue :lg·li organi, spe~ia 1lmen~e vitali, . ch e soggiarcio110 1)ertanto a ll 1nvol11z1one funzionale ed an.a to111ica, portando come ultima co1n s~auenza la morte cli tutto l 'org~ni smo. ,. AI,tri ~0 11 ~ id erano com,e do1n11n·a nte l ·1inveccl1iamento del . i . . Lerna n er, 0 o. l\1iihlmann rile,·a l 'aun1erlto della deposizio11e di ])ign1ento i; elle cellule gan1g liari del ceT:el~o e ~el n1 ~­ dollo, ch e si vengon o così caricando dl ~~or~e e gradatamente van.110 pe;~endo l e ~nz1on1. tìli impulsi ner·vos1 ivi ro mpr~1 ~nch~ quelli trofi,c.i - ~ f feTen ti .~d e ffer~nt1 a·1 .vari erg.ani diventano· ~~.p·:re p1~ d·ebo.Ji ~ ne n sulta no i fenomeni dell i11voluz1on e senile. Più diff.usa è l 'o·pin ione che l ' involuzione primaria dell e ~~iandol e. germin al~ po rti ~01~ sè il p rocesso, ~1 .1n vecc.~1~m~·nt? <l.1 t utt.o 1 01ganismo .. Da c 10 i tent.at1v~ d1 r1ng1ovan!n1ei1to (Steinach ) co11 la sost.1t':1z1on~ delle .ghiandole ge.rmin.aili O· la so1mm1n1str:az1one dei loTo or• mon1. Contrapposta a questa è la seconda_ teori~ , &econdo cui i singoli organi invecohi.ano simultaneamente ed armonicamente, segu~ndo l1r1a lecrO'e uguale per tutto I ' or~:an is.m ~ secon: do }a, ~gstituzione individuale e . la spoo1e 8: cui l'organismo stesso appartiene .. li: r ealtà ,. s1 osserva ohe impera una le.g ge s1n:1le. per . il conte1nrporan eo invecchiamento . dei1 drver s1 te"ssut.i . Non si p1u ò , ,p er altro, d1oco·nosc~ire ohe o: 2ni organo invecchia a modo l)ropr10 e ~be I processi d 'invecchiament~ in un. t essuto 1nd:: cono, in certo modo, 1 in·vecch1.amento de, 11 altri. Per quanto riguarda i tentativi di :ingio,va: n imento BiirO'er o~serva ch e n el cons1dera1 e I 1 isultati 'otten~ti , no·n i è te111ut? ab·~astanza conto della differenza fr:i « erot12za~10,n e n e ringiovanimento ~on si è finora dimostrato c l1'~ le modificazio·n i di str uttura de·l nostro organ is1110 l)O sano proce.der~ in sen ._ ? co~tr~­ rio. Ne l 111ia li ore dei ca i , s1 trattai d1 un attJ.1

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vazione dE.11 i)roloplasma del tessuto germ1nat i'ro. Si può obbielLare ,:,h e, in p.articol~ri con?izioni cli ma l.&ttia , si h a aJlle volte un invecch1ar11en to tp1reooc.e etero·c ro11ico. Ma tali fatti no11 appartengono più al domin·i o della fisio logia ben si a quello dell1a patol ot,oi.a. A tru~e i~v ec­ chian1e11to, si può 0tpporre una terapia d1 sostituzione media nte la somministrazio11e di orrnoni Siess11a]i. l\i[a l 'eventuale successo non pt1ò dimostrare che il processo fisiologico dell'invecohian1ento sia; reversib1ile.. L'invecchiamento fi siolo,g ico dell'organismo costituisce un prore&so arrnonioo, in cui le si11gole parti del cor· po i1n veccl1 ian o insieme segue~do· 'una le~go determin::tta e secon do la specie e la cost1tuzio1n .e del singolo individuo. Il fatto a&sodato dalla vecchia esperienza che .alcune date n1alattie si verificano praticamente soltanto ad 11na dart;a età e ch e la stessa malattia h a un diverso deco·r so secondo le diverse e1à liello $lesso individuo costituisce un processo del t utto dissimile. clall 'invecc1hi<i1•1ento fisiol ogico . Certarr1ente, la qu estione si ipresenla degna di studio e piena d 'intereS<san ti prohlen1i . La 1)osc;ib·ilità di UI\ efTi ~ac:e. ~ng:iovani~I1.e11to a111n1ett ereb be la r evers1b1]1ta d1 mod1ficazio11i <.J1in·1ir.,h e ~aratterizzanti l 'inveccbian1ento e cht sono , inveoe, sicuram ente irreversibili . Ren ~~iù de1gn o tema di studio, che correr dietro ailJa va11a c.h ime·r a di un ringio<Yanimento del singolo individuo irLvecchiato, è il diffondere l'a no,zione dell 'irreversi1b·i lità de11 'inv€cchiamento individuale ed op 1pors~ i·n vece al1'invecchinmento ch e minaccia attualme11te i l)Opoli (Biirger parla solo del popolo tedesco) per la diminuzione delle nascite. Le ricerol1e dinami ch e sulla vecch i-arra, doYranno, n el futuro , essere impostate sulla deli: m i tazione della capacità di prestazione di ogn1 etò in modo da contribuire alla costruzio11e dell 'econon1ia del lavo·r o n el co·m ple·, so dell a forza del p01polo. fil. 1

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lateressaats pubbllcaaloae:

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Dott. Prof. EMILIO J. PAMPA1NA

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« IL POLICLINICO »

CENNI BIBLIOGRAFICI Cl> ~L•.\s

i\iloNIZ. L ·angiograpliie cérébrale. Vol . di lJlagin e 3~8 e co:r1 192 iìgurE.'. Masson , editore, 1934. iFr. 90.

Tre anni fa lo stesso A. pub blicava un b el Jib,r o ull 'ar teriog·rafja cereb·r ale : il nuovo lib,r o e il nuovo titolo mo·sitrano quanto camn1ino, sia stalo p er cor so e co11ne n1e1to1di nuovi vi ·s iano a,ggiunti in questi u1t imi .a11ni. Sp ecialment e lo s tudio d<::~1e a~rterie cer ebrali col Thorotrast ha permesso nuoiVi s tudi sulla circolazione c.erebrale poicl1è il Tl1orotrast n o11 si scio gli e 11el san g u e e scon ·e col sangue n e i ca·pilla ri e peru~ette a~ch€· di ~a ocogliere d ei fl'e bogrammi . L A. è~ c!isl:an za d::. qualch e g iorno 1pratica se1n-· pre l '1111ez1one i1ella carotide primitiva bilateralmente. L 'A. descrive l ' arteriogr amma e il flebo~ramn 1a no·r male . Il primo radiog·ramma si otL1e110 fac end o· passare la corrente quando si è ?P~nto· nell'arteria 12 cc. di Th; si continua· a i~1 etta~~ fl~o a 16-·l 7 cc. · e si prende la II rad1og·raf1a (fl ebog ramma) do·p o 4-4,5 secondi: se non si è riusciti a d ottenEJre I '-immagine del seno r etto e del longitu,dinaJe inferioir e ci si correggerà n el te1npo quando1 si pratich eirà la seconda iniezior1e n ell 'op:pi0sto lato. Un cap,ito,l o a part~ ,è d EJdicato d.all 'A. alla arteriogrrafin. ~ a lla fl eb ografia d ella fossa p·ost eriore. Un capitolo sullo ~tudio della c ircol azione arte1i o~a e ' 'e11osa d ella. c.aTotide e ·Lerna; uno sulla ,~e] o c il à di circolazio·n e d el san guG' e sulla ra-· pidità d ella c ircolazion e arterovenosa n e] cer' 1ell o (.3 econdi circa}; uno sulla importan za d eJl e angio,g raf·i e in serie. . I du~ ter~i d E:.·l libro sono d edicati ; 1) alla diagn o, 1 d e1 tumo ri cere·b ,r ali mediante l 'angiografia c er eb ra!l e: num erose sono le osservazio1n i ri,po,r tate ia di ca i d'i tun1ori ohe. avevano Ja loro se,d e in vicinanza del sifoin e carotideo', ia di tumori ohe sp·o stavano le a;rterie cer ebrali; 2) alla diagnosi d egli aneiufli&mi t1 er e~ra l j , degl.i asct,1~ i , d egli angio1mi; 3) allo ~ tu<lL o d ella c1rcolaz1one cer t.lbrale neg li idrocefaJi co11geniti . 'l!na bibliDborafia g·en erale sui lavori pubb1icat1 sull 'argome11to chiude il nuovo libro di 1\il 011iz. E. MILANJ. • 1

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~j OREt.- I\.AB N.

L. an riée elecl ro-radiologiJque. l\1as,s o n, ed. , 1934.. if rs. 40. 1

Mo rel-](al1n con la coll.al)orazio,r1e cli .a ltri c.o lJ eighi p ubib·lica p er la prima vo,Jtt a: qu esta ar1n~ta el eLtroradiolo1g-ic:a ch e si promette di C?~t1nua1:e n eg·li anni su cceis si,ri . .~ una rapida v1s1one d1 t,ulle lei cose p iù importanti (e natu-· ra11l1e11te S})ec,ia lmen te fratncesi) pubblicate du1

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(l ) S i prega cl ' i11 viare rlue copie ù ei libri di cui si desidera la rece n sione.

[ANNO XLI,

:.\"ui\r. 47]

ranLP il 1?3-l n el. c~1npo d ell a radiodiag·no'"' tica. Lle Ila. ra~ol~ra1)1a gen erale; r1ella elettroio·o·L.) o ne1 varL Congr c•s si. b Lo sl uc1io .~ ella. ir1am111ella n1uliebre ha a vuto m_o l t~ ::;v1i11ppo dura11te il 193-!. L 'osteosi parat1!·01dea è sta ta studiata <l.a Li·èYre cl1e h a pubb:Jicato .un b el libro. s~ll 'argomento. Oggetto d1 sl:id10 so110 stati i meningiomi , i lobi accessori del po lnl o11e ecc. .L a , ~hi1110g~a(ia· 11a ~vuto largo sviluppo ir1 Ftanc~a n1~ 1 A. non r1co tda n ~ppure i lavori del C1g11nl111i ch e col su o nuovo m etoid o h a m esso la cJ1in-1ografia in u11a nl10, a fase di I.a voro e di risultati. l\forel J~aihn ricorda i lavori francesi sul c.au cro gastrico, s11]] ·,e11ceialografia : sulla radio teira1liia del lin fogranulon1a ;i ]a,rori di Colttard ~ull ~, te~·apia frazionait a e i1rotratta ecc. e i la,1or1 JJ1u in1µ orta11Li usciti nel) 'annata i1el campo t:leltro log·ico (cronassia onde corte io11izzazione all 'i tan1jna ecc.. ). ' ' E. ~IILA.NJ . 1

G. JEAN"~ENEY e ~1. ~R9ssE·r. F'ormrilaire Gyn écoDogi.q ue du. pralicien. Ila ediz . Ed. G. Doi11 e C., Parigi; 193±, p·p . .220 . IF r. 30. . l\fodesto, chiaro, co·m pleto n ellai sua sintetic11 à , qu~sto p rontuario ~rin eco logico riohiama r>er ogni ina]attia i se,g Il i f ondarr1enta]i .ana n~nestici . e dire!~ivi, seg11ala Ja cura generale, lc1caile, s1ntomat1ca , cau a le. Pur ne~la brevità d el t1:1tto,. c'è una r elativa lung h ezza in lln can1 po d1 solito trasaurato1: quello dietetico. Am·pia e. anr:he la l?arte della ter~pia me.dica, con l 'ind1caz1one d1 molte ricette per le va1rie conti11genze. È un libro utile dll1Ilque . E i I fatto della r1a ~dizio·n e seguìta .così rapidamente a lla prima e la docurnentaz10 ne ch e il 1mb1b1lic.o medico ha fatto buo na acco·g lie11za a1l lavo,ro di Jeann eney e P'-osse t. P. G. 1

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K liniaitische f{ ure.n im /{in.desalter. Ed . G. 'fhien1e, Lipsia ,

Prof. dott. l{ unoLF

DEGKV\·1·rz.

1931, pag-. 32, Pr. l\{. 1,20. ln questo piccolo e lin1 p ido libro , il Direttore della Clinica Pediatrica di Amburo·o esamina rapidame11te le nocive ir1fluenze es~rcitate s.1:11 ~arnbi~o dall 'ambiente ristretto, po·v ero d1 aria e d1 sole, ed illustra g li imme nsi va11taggi ch e derivano dalla Freiluftlebe,n , in ·1nontag n·ai e al mare , sp ecialmente ai bambini convalescenti, ai neurop·a tici, agli asm,atici , ai tu~ Ì•ercolosi; a ques to pro posito l 'illustre Pediatra disc.u te a ccura La1r1e11te ]e indicazio·n i e le controindica:zio·n i de.Ila vita a li 'aperto. · Questo· piccolo libro sarà letto con partico1élfe interesse in Italia ; d ove il l\egime esercita, anche in questo campo. una co~ì int elligente ed effi cac,e attività. • V. SERRA . 1

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[i\.N r;o XLI, Nul\r. 47]

1855

SEZIONE PRATICA

I CONGRESSI NAZIONALI 01 MEDICINA E CHIRURGIA. XL Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. Ore 15 - 18 oltobre 1934. l'.>resid e11za: ~I. ASCOLI. (Coritiriuazione; v . riurrt. preced. ) .

Con1unicazioni. _\. €;uGLIUCCI (Napoli) . -

ln.jlue11ze del r eticolo c n.dute lio sul glutalione clel sangu e e degli or9a1ii. L 'O. riferisce su alcune ricerche da lui e~eguite,

i cui risullati fanno ammettere che il bl()C('o del reticolo endolelio determina una dimi11uzio11e dei processi ossiclo-ridultivi dell 'organi~1no. Con ulteriori ricerch e i11 corso si propone di iJJustrare pii1 j)articolarmente queste asserzioni. ~· LOTRUFO (1\apoli; . Comportamento del glu ~ation e '.iel sartgu e e negli organi in seguito ad

introclu zione paren.terale di proleine eterogenee e lli t) Letalli colloiclali. - L 'O. ha studiato il com-

porta1nenlo dei fenome11i ossido-riduttivi ch e tanta parle importante hanno nello svolgersi del m etabolismo cellulare, in seg·uito acl introduzione di pro teina eterogenea e, come elemento indicatore per eccellenza di tali processi , ha creduto scegliere il gl utalione. Ora s tanclo alle cognizioni attuali sul valore biologico del glutatjone, per i risultali oller1u ti da.11 '0. si sarebbe indotti ad argomentare ch e, mentre le dosi picc.;ole e ripetute portano a ~l urt aumento dei processi rid11tlivi, le dosi masS.l\ e j)rovocano uno stato di sofferenza cellulare clelern1inanclo un turbam cn lo ed un rallentamen~ io deJl ·attiYilà organica. · l~ .

D 'AsARo (Palermo). -

Eccezio n ale rep erto di bacillo tubercolare at•enl e caratteri cultural i e patoge1ii d el bacillo della tuberco losi bovina in un rag <vzzo affetto do. osteoperiostite tubercolare a localizzazioni multiple. i---:- Dal pus di un ascesso di

tin ragazzo di 13 a., affetto da osteoperiostite tbc. a localizzazioni multiple, l 'O. h a ottenuto lo sviluj)po cli colonie con caraLleri culturali dello stipit e Lovi110 i.n Pe tragr1ani :,err1plice e di colonie con caratteri culturali dello stipite umano in terrerto cli Lovvenstein. Alla prova biologica en trambi !e cullure sono riuscite patogene, in grado perfettamente uguale, sia per le cavie ch e per i conigli, come è risullato dallè autopsie e dai preparali is tologici. D 'altra parte le culture ottenute con 111aleriale prelevalo dagli ar1imali morti in seguito a prececlenti inoculazioni delle culture originarie, h anno ridato colonie atipiche e colonie con caratteri ora dell 'uno ora dell'altro s tipite. La ])atogenjcità tli queslo b acillo tbc. per la cavia e per il coniglio, palesa tesi sempre ed in grado perfettamen le uguale tanto per l 'una. che per l 'aJtra specie cli animali, potrebbe avYalorare l 'idea ch e ques lo ca o pos ·a cos tituire la prima conferm a speri111e11lale dal! 'ipotesi d1 trasformazione cli t1no stipite <li bacillo tbc . in un altro e quindi dell ' ipote ~i clell 'unicilà di origine dei diversi stipiti di })acilli tuber colari, già prospettata da altri Yalorosi ricer ca lori . 'fal e conferma spc~1mentale

l'o lrà Lrovare evide11 lemenle una base ancora pit1 solida con le prove biologiche ch e I 'O. soggiunge di avere in cor so cori dosi sempre pi'L1 piccole di emulsione delle cullure già ottenute.

R. PAOLINI (Pescara). -

A zio1ie dell' insulin.a € rn etabolism,o degli idrati di Ca in, r apporto ai vari slati di ipe rtensione arleriosa. L 'O. h a studialo in mala I i Yari, in . lato ipertensivo il com-

porLa1nenLo della pressio11e arteriosa e l 'anda1ne11lo della g·licen1ia in seg·uilo a trat t amento i11suJinico, allo scopo d 'i11clagare quale potesse essere l 'influenza della insulina sulla pressione arteriosa e qltale potessero essere allresi i rapporti tra pressio11e art eriosa e glicen1ia. Da tali prime ricerche, d a lle quali per ora tutt avia l 'O. 11on può trarre conclusioni definitive, balza un cla to sperimentale importantissimo e i1u0Yo n el senso ch e l 'ins11lina esercita un 'influenza favorevole sulle Yarie forme di ipertensione arleriosa in soggetli cliabetici e i1on diabetici, quantunqt1e allo sta Lo attu ale delle i1ostre conoscenze no11 possa esserne spiegato il meccanismo di azior1e. Se questi primi risu ltati ·Jov<'ssero aver e ulteriore confern1a d a ricerch e tutt'ora i11 corso, non parrebbe ardita l 'ipotesi che nel trattamento i11sulinico p ossa trovarsi u11 buon su ssidio lerapeu lico d elJa i per Le11sione ar teriosn . · G. l\llAnAGLrANO (Ge11ova). -- L a stabilità colloi~lale del siero dei vecchi. È noto ch e a spiegare il fenomeno d ella selesce11za fisiologica si sia suppos lo ch e le sostanze coJloiclali d ell 'org·anismo vadano jn contro, analogame11te a ciò ch e succede nel le soluzioni di coJloi<li invecchiate i11 vitro , ad 11n processo di is~eresi. Conseguen za di tale proce o sar ebbe l111a d in1inuzio11e della s labilità dei colloidi ed un au1n en to della loro flocculabilità, ecl a lcuni AA. (Ruzieka) avrebbero osservato ap]Junto che con il proceder e dell 'età, diminuisce la s tabilità colloiiclaJ e cl i fronte all 'a1cool . I. ·o. h a eseguilo ricer ch e in proposi lo, m a i risu 11 ati olten11Li 11on possono in alcuna m anier a co11fer1nare, p er lo nieno per ciò ch e riguarda il siero, tale din1inuzione clella stabilità colloidale.

L . PRETI, iVI.

G. Z0Lr.zz1 (Parma). ulla t erapia dell'a n emia p erniciosa co l rosso· Congo. J./ O. riferisce ui risultati ottenuti in casi di ane1nia perniciosa trattati con i11iezion i ei1~lovenose cli rosso Congo a.l 0,5 ~{, oà all 'l ~~ in acqua cli stilla la contenente 0 ,5 ~{, cl i clort1ro sodico , 11ni Larr1e11 te a sommi11islrazio11e per os di H Cl off. Nei ca i a risposta positiva fu con s tatato un aun'le11to cospicuo delle emazie , in qualche caso anche di 3 milioni in 40-60 giorni, un 'ascesa non corrisponden te del quantitativo emoglobinico, con ritorno pressochè all 'uni1 à del V. G. Fu anche riscontrato un aumento <l ei re ticoloci li in misura vari a, scomparsa dei 1negaloblasti. Res ta a con siderare l a durata e la r elativa stabilità dei miglioramenti con seguiti co11 t ale trattan1ento ; al cu11i casi però g ià dopo 1 anno e mezzo so110 ancora in buone condizioni . MA SSA,

F. SEnro (Pal ern10 J. 1t<t111 enlo

d a su blin1al o. -

Sulla t erapia dell 'avvele-

L'O . 11a trattato 5 casi


1856

« IL P OLI CLINICO »

di avvelena111enlo da sublimato con infusioni enc~ove11ose di soluzioni iso- ed ipertoniche cli bicarbo11alo di Na, con risultati soddisfacenti in quanlo 3 di essi potero110 essere salvali. L 'influenza delle infusioni di bicarbonato a si ha tanto sulle lesioni renali che sulle manifestazioni gastroenteriche; la riserva alcalina no11 fu modificata il che induce a ritenere che il bi carbonalo Na e er citi u11 'azione inibente sulla e] imi.nazio n e del tossico (ti ssulare') .

E. lVIACCHIA (Nap,o li). - Indoliiria nel tifo. l.J Lilizzando un metodo di dosaggio dell'indolo nelle urine, da lui propos to , l '0. ha voluto asso<lare se n el tifo vi è indoluria e se l 'eliTninazione della sos tanza, in esame ha rapporto con la Diazoreazion e cli Erlich, 1na dallo stuclio cli 25 pazienti 1'O. l1a potuto vedere che n el tifo non si ha costa11le111ente lln 'indoluria superiore a quella ch e si rinYiene in individui ani e così pure che non esi t e rap])Orlo lra Diazor eazio11e e indoluria nè tra presenza ci i alburni.11a 11elle urine e indolurj n. F.

e L. SrvoRr (Genova) . -

L 'azi on e /olocitoless i ca, sul ricambio tub er colar e rli una sos tanza fotosensibile irradiata con raggi a breve lung.h ezza ili onri~ in vi tro ed in vivo, - E seg·uendo FIGAHI

r1cer cl1e dappr1m.a in v]tr o e poi neg·Ii animali , gli 00. h anno poltrlo appurare sia in v ivo cl1e i11 vitro l 'azione al l.eran te ch e la sostanza fo lose11sibile irradiata1 svolge sul bacillo tbc. sia p er le inodifica7io11i rnorfolog·ich e e tintoriali ch e esso subi sce . anche per l a cessazione della sua vitalità. ' sia Indag i11i fatte anche sopra ratti p ortatori di tumori l1 anno fatto venere che realm en le il tu111ore o ll OJ)Os lo ad inoculazione di so lall za fotoen sibile e quj 11di irradiata , presen La is lologica111ente d ell e ro 1Jicue lnodificazioni 11 r. I sen so dr rtecrosi <lell a cellula can cerigna. F. Frc \RI , L. S1voR1 e DE

A NGEL1 s

(Genova).

L 'azione rlell 'aciclo b oric o sul bacill o tub ercol'are.

- Da ri cer ch e eseguite, gli 00. han110 pott11o s tflb ilire, analogamen te a q11anto ri1i en e Znmbnlcli. ch e il ba ci1l o tbc. è particolarment e se11 sihil e all 'aci<l o, l>orico , cristallizzato. GJi 00 . h<i nno inclag·in i in corso p·er app·u rare se l 'acido ])orico i11cl uce n1 oclif]cazioni n el rnezzo dove il L<i r illo nlling·e il suo nutrim enlo o se invece agisce direllaJ11enle 111 germe s tesso com e veleno proloplas m a li co. A Ltrrs \DJ\ (Napoli) . -

D erivazioni el ettiv e per l e co rren f i r1i origine afria·le, Da tempo si

ct':'rca110 d erivazioni elel trocardiografi che, ch e p er111 e1ton o di r egi strare elettjva111en le e separatame11te sull 'uomo l e correnti dei due atri , p er 111et1e11d o di conoscere esattamente i l oro clis lurbi . L 'O. h a esegui lo ricerche in }Jro1)0sito u nt1n1ero i : oggetti , approfittando sopratutlo cli un caso in cui esisteva un.a costante di ssoc inzion.e fra j clue atri , in modo da permettere ·un g iuòizio sicuro. Dopo aver scartato numerose d erivazioni, l 'O. è ri11 scito arl 1nòivicluare due derivazioni el el live per la reg·is lrazione dell e correnti d e i in g·ol i ;ul ri e cli cinse-un atrio separatamente. 1

F . ~1 \Z \HA ( apoli) . - Indi caz; one rli alcuni clirn i del la Carnpania qu<rli m e7zi di t erapia as7Jecifi ca 11e lfe rnalafli e infettive ac ut e. L 'O. dopo aYer rie hi amato l ' al len zione Sl1lla gran cl e vari età d ci clin1i dei c1inlor11i cli ~apoli , varietà clerivnnte

[ANNO

XLI, Nu~1 . 47]

dal fatlo che Napoli è circondata dal n1are dal Vesuvio, dalle collirLe, riferi sce alcuni suoi ~ludi esegt1iti su,i Yari climi della Campania, deduce11clone, per alcuni , i1n1)orta11li attribuzioni terap eutiche.

F. Lo

B~ANco

(lloiua) . -

La diagnosi ]Jrecoce del-

1e malattie tubercolari. A.

(Roma) . -

Contr;bu.to alla rliagriosi differenzial'e fra l ' ulcera gastrica sernpli ceed il cancro dello stoniaco. - L 'O. dopo aver rleCARDARELLc

~critlo

la tecnica, da lui in parte perfezionata, lJer la determinazione del potere proteolitico del su<'co gastrico, riferisce cli aver eseguito tale cletern1i nDzione · comparalivamente alle abituali ricercl1e s ul chimismo gastrico in 43 casi. ·L 'O. ha potuto Yedere che mentre nell'ulcera peptica dello s lo1naco si ha aumento netto del potere proteolitico d el su cco gastrico, al co11trario esso è sempre dirninuito nel cancro dello sto1naco. ~ENNETII (Napoli) . d el polman.e collassato.

I processi deidrogenativi

E. GREPPI (Catania) . -

Sull 'associazione di un tumore di 1nil'za congesliz;o-scler otica con un u lco.s-duodeni. L 'O., dopo aver ri cordato l a fre-

quenza e la fisionomia clini.ca delle gastrorrngie, di origine splenica o spleno-epatica, riferisce di aver avuto 0ccasio11e cli osser var e tre casi in cui alla sindrome splenica o pJC'11 0 e1Ja tica, ~ i tlC<'Oln pagnava come fattore all re1la11 to r espon sabil e <li emorragie gastro-intestinali , m a rimasto lat e11te fi110 alla comparsa di grossolar1 e 111anifestazioni cliniche, un 'ulcera a sede iux tapilorica o duocle11 ale. Ognuno dei casi s i presta a discussio11e su vari punti, ma l ' O. jnsis te sopratutto nel porre in rilievo la singolare associazione d ell 'ulcus con l a sindrome splenica o sple110-epalica, sindrome ch e di per sè sola in questi casi avrebbe potuto giustificare g li episodi di emorragia. S11pponenclo ad ogni modo, qualche legarne patogenetico fra i due processi occo·r re decidere quale dei due proceda e condizioni l 'alLro e l 'O. èliscute le varie probabili là. C. FRUGONI (Roina). - Rileva co 1ne s ia110 11ote 1 })er quanto rare, le associazioni fra 11 lrera e splenomegalia tromboflebitica.

C. C. DoGL1orn e V. 1°.\GLTONI (Firenze). -

Me-

todo di deter1ninazione del grado di permeabi lità d ei capillari degli arti. Gli 00. espongono u11

loro metodo di indagine d ell a p ermeabilità rl ei capillari nell'uomo , econdo cui dalle prime d eterrninazioni r ·i sulterebbe chiara1nente una fort e clin1inuzione della permeabilità al glucosio nei cliabetici ed inoltre, nell'età senile; la permea})i]ità pare invece aumentata nei casi di scon1pe11 . . o ca1·diaco.

P. RrzzELLr (Lerce). R. MAROTTA (Na1Joli) . -

Emicrania oftaln1ica. Diagno."i errata in casi

L'O. riferisce su alcuni casi di endornrclite l enta, ove a parte il quad ro clinico fino ad lln certo l)Un to confondibile con la melilense, vi era con1e argo111e111o più clecisiYo la positivi là <leìl 'aggl11tinazione. L 'O. mette qui11cl i in rilieYo In freqt1c11za della 1)osi tività cl el1 'agdi endocard;te l enta. -


[ANNO

XLI, NUl\1. 47)

SEZJONE

gll1ti11a~ione. per ~elite11se, la quale è la più infida f~a le s1erod~ag~os1 e può quindi prestarsi a cause

di errore nei risultati.

A. FERRA'L'A (Pavia) ritiene i casi cita li dal l\ilarotta come rari e quindi non tali da infirmare il valore pratico della sierodiagnosi nella melitense. G. BOERI (Né\poli) . - Anch'egli si associa a Ferr?ta nel rjconoscere il valore della prova agglutinante per l a melitense, pur ricordando l 'importanza della emocultura nei casi controversi. A tale · riguardo ricQrèta le ricerche di Konrich su argg~utinazioni positive anche ar1 alto titolo per la 111el1tense 11el siero di ir1dividui sani.

<?"· lzAR .Cl\ilessi~a) . -

Affer1na che quando si ti... 1no cepp·l buoni e proYati per la melitense la ng·glutinazione a titolo sufficienten1enle ele~rato 111.antiene immutato tutto il suo valore diagn ostico . .

PHATICA

1857

l '!11terYe11to. Il drenaggio, coi11e aY' iene in caso d1 ostacolato deflu sso in altre caYi là, ha involto la sco1nparsa d ella febbre e la regressione dei Ia-tti degenerativi. . 'futtavia anch 'egli pen sa che il drenaggio meclJ co in questi casi IJUÒ e deYe essere tentato.

Ore 10, 19 ottobre 1934.

(Tema in comune con la Società Italiana di Chirurgia). Presidenza: Proff.

p \RTE

NlARAGLlA

o - PEREz.

l\IEDICA.

Le broncl1iectasie. Broncopolmonite cronicl1e broncl1iettasiche. Prof. A. 0~1onE1-ZourN1 (Ro1na).

(Concl'usioni).

Le bronchiel lasie i cl i ling uor10 })er la loro ezio1i_al ogene_si. in co11ge11i le (rare) e acq ui it~ (freque11l L) . L~ pr11n3 possono cl er iYnre da agenesia degli ~~. DONATI (Milano). Epatopalie febbrili non ilal,·eol1 o d a atelelt a ~ i a fetale alYeolare su cui interigenc curate con colecistostomia. - L 'O. che l('rviene sec011claria n1 en le i I fattore mec'canico (Yeng ià in una comunicazione alle Società Riu11i Le los.a pl eurica) e infe lliYo. · Pi~montese, e Lombarda di Chìrt1rgiai; aveva ri. È incerta l ~ })arteci1)azio11e di una predisposjcl11amato l attenzione su una particolare epatoz1011e anatomica e f~1 11zionnle c irco~cJ.·ita a deterj)a lia feb·bril~e non accompagnala di ittero con le-· n1i11a ti cli stretti bronchiali nella genesi. di alcune sj o~1i microscopicamente accertate di grave epaJJronchieltasie acquisite, r1011 be11 chiarite n el loro tos1, acca11 lo a piccoli focolai nodulari epatici, n:ovente iniziale. 'futte Je nJ lre forrne a~quìsite con bile nera r isultata batteriologicamente sterir1conosco110 una cau sa foncl a1nenlale infeltiva per le, neI quali inercè la colecistoslomia aYeYa otopera di una g·rave inala l l ia ac uta o ubacuta'. '1 a 1P11uto u11 ' j mmediala cessazione della febbre, rafoco~a io (J)roncop~lmon~t e ) cl1e .rersi~ta a, lt;1.~go pido inigliorame11 to delil e già gra>:i co11clizi oni r1ell apparato resp1rator10 e co]J)J ca tn primis la generali ed infine completa guarigione, ritorna mucosa, al terando JJOi la trl1 llura e la - funzione ora sull'argomento con l'aggiunta di una nuoYa cl i t.utta . la parete ~:onchial e e rendendo] a pi:ù e aJ lrettanlo probativa ossetv~zione. . f1 a~1le ò1 fronte . a 11 impegno lneccanico respi~Ji­ Dj scute questioni di patogenesi e traccia il qua~OrJo i.1orn1 ale od 111 ec~esso; in un secondo tempo dro anatomo clinico di queste epatopatie, inda~ 111terY1ene un meccanismo cc da pulsione » e da gando il meccanismo dell 'a.zione curativa del dre« trazione ])er il ri Lag110 » di secr e to , il trauma 11aggio ~ster110 temporaneo ò.ella bile. •• cl ella tosse, lé.\ Yen tosa ple~ricfl e - lo svolgersi di processi .sclerotici peribronchiali o pl.eu~ici . In G. Bo~RI (Napoli) , È indubbio che i casi qualche caso, d 'orig i11e pleuroge11 a, qu~ s l 'ultimo rjferi li dal Donati sono oltremodo interessanti fnttore . è prirrtitiYo e. ])Y;"e:va1ente. Il Iat.tor-e.· tossì~ pel risultato terapeutico; su ccessi insperati, inteinfetti,~o cronico polin1ic.robico determina · poi 'ie ressa11li dal lato diagnostico o terapeutico, ca~uppurazioni -croniche 1Jro11chiali e fe eventuali r~i tano in realtà nella pratica. Ricorda alcune sl1e cornplicanz.e. È d11bbìo l 'interYento di azioni in'Òross€rvazioni di sindromi infettive acute che ricorhige11 ~ a distanza (sinusili paran~s~1i ) nel detér<lavano l 'ascesso epatico o la colecistjte infettjva n1i11a re le reinfezioni ])roncbj aJi . :.·• · g u.arite con l a puntura ~splorativa del fegalo. I processi infel tiYi c ronici > co111c la tubercolosi e la sifili(le, giuoca110 un ruolo mil)ore n~ila · ·ge. G. I) 'AGATA (Messina) . - L'O. cita un caso cli 11esi . delle Yere bronchiel la ie autonon1e. Così o serYaziqne personale analogo a quelli riferiti pure la ste.nosi dei grossi lJronchi. p ér opera · 'd i dal prof. Donati. Si crede autorizzato a sosle·n ere corpi estran~i> di tumorj , a11et1rismi , ecc., la siasi che il drenaggio bili are possa trovare 1)1i1e indicronica dei pol111oni , la pneun1oco11io i, i ga tos:.. (·azione in alcune forme oscure di ep~tite senza jci, il can cro poln1011are , la nf\rcosi e così Yia·. : . illero. • L 'origine infettiYa d el le bron ch , acquisite, ' 'ìl quadro cronico suppurati,·o delle pareli hronchiali, G. l\ilANN (Trieste) . - Ar1ch ~egli h a avu to occon ria~censioni fe])brili ]Jro11co1Jneumatiche , la casione cl i osservar~ t_re casi analoghi a quelli larga p artecipazione ai1a1on1ica <le] tessuto polmoco1nu11jcati da J)onati, e tutti sono guariti con nare circostante al J)TOCe SO infi1;1mma_lorio croni-· il drenaggio medico. Ritiene quindi che in casi co, bronchiale, giustificl1erebbe, secondo il 'R. ~ recenti possa essere prati ca to con su ccesso o per più che la denom.inazion e di cc bronchiettas1e· » lo meno essere tentato prima di ricorrere all 'in(esponente del fattore patogeneti co n1eccanic9, che terYen lo opera I orio. agisce solo in Yia !'UDOrdiJl a ta l quella più pren iYa di « bro11copolrn on are », di « bronchite t\. FERRATA (PaYia) . - È propenso all 'intervenlo cro11ica 1Jronchiet1 a i ca » . chirurg·iro in ca i in1ili a q11elli riferiti di Do11ali, Le « broncl1i li })r o11chie t lasiche >> si possono ~i­ i11 q11anto, qua i ~ icura111er1 le , malgrado la n1anli11gt1e re dal punt o di 1•i.c; fn rlinico in ron clan1 ~t e ra 11za di il te ro,. i deYe e~ ere tratta1 o di tasì bie lnrY::t1e. liare , di1110, Ira la cl :tlla e i lenza di bile nPra al•• 1

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1858 C(

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POLCCLINICC »

[A No XLI, NuM. 47]

Le forine c?i1cla111ale. so110 sos lenule cla un caq.uanto non ri~sca ad elidere le cavità broncl1iel tatarro bronch1aJe cronico (broncoblenorrea) con ~J c~e. Ess? . a.g1~ce sopratutto sui fenomeni catarbuo11 0 sta.to generale, freque11ti dita ipJ)Ocratiche, r.a11 alveo}itici circost~nti alle bronchiettasie. Molte espe~. loraz1011e abbo11dantc, Kocl1-11egativo, piccole ~oll e pero esso .non riesce per inrper,ietà pleuriti· vom1cJ:ie, talora fetide ed en1oftoiche. .t\11 .esame e.a totale o Rarz1ale, oppure è dannoso perchè proOfarg~ltivo toracico ~i ha un r epeTto acustico va' oca slen?s1 del bronco di drenaggio con conseriabil e, ora. sen1pl1~emenle broncl1itico o bron~ uenle ~1stag~o . . Il pneumotorace trova miglior ?op11eu111or11co cronico, ora (I)iù spesso) cavitario c~~po d1 appl1caz1one nelle bronchiettasie infanin ~na . ~ede .fissa e cos tante a11che a distan;_,a di 1 ~ 11 rr1e~o co~p1i-cate da ader enze plet1riche e nelle anni , piu evidente dopo l 'espettorazione: tale reuronch1ettas1e l1niterali emoft.oiche. p erto talvolta è n1asch er ato da uno stato enfise. L~ profilassi può essere attuata solo nei bammatos?, asmatico o pachipleuri lico adesivo. La sede ]J1n1 durante ~a convalescenza di broncopol1noniti preferita. app~re n~l .polmo~e di sinistra e sp ecie e delle J?alattie esant ematicl1e più frequentemente ~el lobo. 1nfe.r1ore sinistro; viene poi per frequenza cuu sa d1 bronchiettasie. il lobo infer1?re destro e il lobo superiore destro. .11 clim~ più consig·liabiie per le bronchiettasie Il .decorso eminentemente cronico può vei1ire comél\ ;nzate e queJl? temperato mediterraneo. plicato da frequenti malattie associate dell 'apparato respiratorio. E d~ a? g urars1 che sorgano ancl1e i11 Italia dei r~l?art1 d1 broncoscopoterapia dove i bronchiettaIl reperto analo1nico, oltre le gravi alterazioni ~1 c1 possono .esser e sistematicaJnente e t empestivadel~e pareti bronchiali, din1oslra la larga p arteci11 te~te curati c:on le varie modalità ada tte ai sinp azione del tessuto poln1onare circos tante ch e talog·oli ca~i (o .broncoscopoteray>ia, o pneumotorace, ra è, .carnifica!o. e delle. l~n.foghi andol e polmonari e o terap1a ch1rurgica). · dell ~lo (ade~i~1 semplici lperplastiche). Ne1 bambini le bronchiettasie decorro110 come } )ARTE CHI R URGI CA . negl~ ~d~lti; incidono però maggiormente sull e c?nd1z1on1 generali ritardando Jo sviluppo somaChirurgia delle broncl1iectasie. tico e sessuale. Prof. R. ALESSANDRI (Ron1 a). Le forme larYale di bronchiolite bronchieitasica (Omoclei-Zorini) sono stati bronchiettasici cc in mi(Conc lusioni ). nia~ura » ch e colpiscono uno o le due basi polmoIl r elatore, per intesa co11corcle, lascia al relatore nari i1ello sfondato pleurico posteriore e hanno rr1eclico la parte tii etiologia e patogenesi di an aspesse volt~ un decorso secco emoftoico, pseuto1:nia patologica, di sintomatologia e cliagnosi e Ja dotu~ercolare. Esse si p alesano all 'esame fisico cura con mezzi medici, limi la11dosi essenz ialmeri te n1e~1ante . un !eperto di bronchite capillare fisso a riassumere le indicazioni all 'in ter' ento cl1irure c1rcoscr1tto in una deternunata sede an cl1e al g·jco, le modalità e la tec11ica delle vari e O})eradi là del dis lrello bronchiale corrispo~dente. La zioni u sa le e i ris11Jtati otte11uli. bronco.grafi~ (~iln.o~ Lra . in questi casi delle picData però l 'importanza rlegli s tudi sulla pato• c~le d1~alaz.11Jn t c 1l1ndr1c~e. o ampollari con rigigenesi dell 'affezione, in gran parte poggiali su dità del distretto bronchiale corrispondente. La osservazioni chirurgiche, e la differe11za essenziadiagnosi clinica rlifferenziale verte sopratutto con le, specie per la gjustificazione della cura chirurle forme di tubercolosi emoftoica abortiva e con le bronchiti e1norragiche . gica, delle bronchiectasie congenite o sviluppaL8: diag nosi clinicci è quasi sempre possibjJe , les i su base congenita ili fronte alla maggior parie di quelle acq,u i8ite, si soffern1a brevemente sulspecialme11te n elle for1ne con clamate, in via dil E~ più d ecjsive osservazioni e constatazioni che retta. In ogni caso essa va convalidata dalla bron<li mostrarao la frequenza delle bron chiectasie d 'ocog rafia ch e precisa la sede e la forma delle di1arj gine cong.e nita (Sauerbruch e sua Scuola), aptazio11i bronchiali. Non sempre, tuttavia, un repoggiate an cl1e cla osservazioni anatomo-patologiperto r adiogr afico negativo può fare escludere la che (Borst, Rossle) e di q11elle sviluppatesi su base prese11za di bronchiettasie, quando esistano una congenita , benchè questa sia ar1cora non esattastoria ed t1i1 reperto fisico caratteristico. Le bron chiettasie larvate non cmoftoiche e quelle 111ente stabilita; accenna anche alla impoTtanza delle nffezioni e delle lesio1ii primitive dei bron conclamate ma co11 buon drenaggio delle cavità cl1i , sia nelle forme flogistich e (la dimostrazione bronchiali e ottima cap acità lavorativa, non abbi})~t1. . evid~n1e - è ..data da,Jl 'esa111e rlei lobi polmonari sognano di alcuna terapia attiva, mà solò di cura cbirurgican1ente asportati: Robir1so11), sia ·nell e si11tomatica per dir11inuire l,a ·Secre·z ione bronstenosi ed oc.clu sio11i (Chevalier .T ack son; Nissera, ciale e l'attivit à della :flora batterica contenuta nei bronchi . . , Pielranloni) fla corpi estranei , tun1ori, ecc. Le forme acquisite secondarie ad affezioni polmor1ari Negli altri casi si può attuare una terapia meco pleuriche, che prima si credevano le più frecanica o anli11fetti\'a o causale vera e- propria . qo enti, sono inYece · plù rare e anche meno imLa prin1a è rappresen tat a essenzialmente dalla por.tanti per noi, poichè in esse no11 è in genere terapia broncoscopica con aspirazione; la seconda, possibile applicare una cura chirurgica radicaie; a b ase di· balsamici o (li pre1Jarati più moderni, d 'altra. p arte sono c1uelle che più spesso si comcome salYarsan , iodio) alcool , li ocolo endovenoso J)]icano coi1 suppurazioni spesso diffuse e multinon dà -..risultati t angibili , n1e11tre più effi cace semllra l 'in s tillazione enclobronr,hiale di rimedi ad ple e talora anche a tipo gan gr enoso, e in cui azio11e anliseltica (broncoscopoterapia) . dunc1ue la cura è prevalen lemente chirurgica, per qu anto grave e in genere co11 risultati non defiLa t erza cons ta del 1)neun1o lorace e di in ter venti ~hirurgic i vari. riitivi. Accen11ate appena le difficolt à della diagnosi, Il pneun1otorace artificiale può dare ottin1i risia dire tta delle varie forme , sia differenziale spe:sul tati solo in detern1inati casi di bronchiettasie cjal n1en te colla tubercolosi e coll e Sl1ppurazioni rno11olaler ali , quando sia co11clotta a lungo, per


ll~.NNO

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Nu~1.

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tir.L1UNE PHATICA

polmonari, argomento lasciato in inassi1na parte Il rel atore riporla i11fine i risultati cle1la sua alla relazione medica, i11siste sul progresso grancle 0sperie11za cl1irurgica, quasi tutta s' o.l ta i 11ell 'Istidovuto in queslo campo alla ricer ca radiologica I uto B. Mussolini, su 72 casi di ]Jronchiectasie, specie cogli oli opachi di contrasto e all 'esame con 27 operazioni su 22 malati e preci sa1nente 21 broncoscopico, su cui vi so110 pure relazio11i a frenicoexer esi, 2 toracoplastich e, una lobectomia parte. alla 1Sauerbruch, e tre operazioni per complicaLa ir1dicazione della cttra chirt1rgica è svolta in 7. ioni ascessuali, di cui una pne11meclo111ia alla i11oclo sufficientemente ampia, di fronte alle indi(jrahm. cazioni e ai risultati delle cure mediche e bronco~copiche, efl è sottolineata la grande importanza JJ'indagine radiologica nelle bronchiectasie. che per i rist1ltati delle operazioni possono aversi Prof. 1\ . VALLEBONA (Genova). dalla stretta collaborazione coi medici e specialisti per la preparazione dei inalati, specialment e col (Co nclusio11i). drenaggio di postura e col vuotamente broncoscopico. Il Il. intende limi lare la sua lraltazione allo stu.1\.ccenna ai problen1i ir1erenti all 'età dei madio delle bronchiectasie nei r apporti con I 'indagilati, alle condizioni locali e generali, specialment e ne Roent genologica. <lel cuore destro e dei reni, per la decisione e le Considera il problema della indagine racliologica 1nodalità dell 'j11tervento, dell 'anestesia, ecc. u elle bronchiectasjc sotto tre punti di vista e tratLe operazioni proposte ed u sate per la cura delle ta cioè: bronchiectasie e d elle loro complicazioni sono poi - del contribulo apportato per il passato dalla partilame11te esposte e valutate. rn(liologia alla co11oscenza delle bronchiectasie; La collassoterapia, escluso il pneu1notorace che 1 - della semeiologja roentgenologica corrente; raramente può essere · u tile a scopo curativo e · - dell .ulteriore contributo che ancora la ra· che è lasciato alla trattazione del relatore medico, cJjologia potrà dare, adottando dei criteri più moviene riferita nelle varie indicazioni e nei risuld erni dì tecnica. ta.ti ottenuti nelle tre modalità chirurgiche della Dopo aYer prospettalo il programma che seguirà fi·enico-exeresi, de1le toracoplastiche e d ei piombagr1ella lratt azione, passa ad an alizzare la storia, rigi. I risultati per quanto in genere non definitivi, cordando le pubblicazioni di ordine radiologico appossono però essere discreti, specie nei casi limil)ar se sull 'ar gomen lo delle bronchiectasie. ta.ti e precoci e dare iniglioramenti, ch e ]asciano La storia radiologica delle bronchiectasie viene del caso l 'adito a interventi pii1 radicali. rlal R. separata in tre periodi: ·L a pneumotomia o più spesso pneumectomia Conclude dicendo che la storia radiologica h a parziale progressiva è l 'operazione necessaria e ttna importanza fondamentale per lo studio delle talora urgente specie r1elle complicazioni suppu-.. bronchiectasie, e non solo per quanto riguarda rative, quasi ser11pre diffuse, a forrr1a di ascessi la radiologia, ma anche per ciò ch e concerne la multipli e talora gangrenosi: operazioni gravi che, ))atogenesi, l'anatomia patologica, la sintomatoapplicate però sistematicamente e colle modalità logia clinica, le classificazioni, le statistich e, le moIccentemente precisa le, possono salvare la vita dalità di trattamento mediche e chirurgiche, ecc. Il R. viene poi alla tecnica r adiol ogica in rap. a malati altrimenti cQndannati e ottenere anche ]JOrto alle bronchiectaisie. i11 alcuni casi risultati definitivi soddisfacenti. Tratta della radioscopia, della radiografia, dei Viene infine esposta in modo succinto, n1a perfezionamenti di questa (teleradiografica, stecompleto la serie delle ricerche sperimentali e reografia, radiografia di dettaglio, microradiogradelle applicazioni cliniche per cui si è venuti alfia. ecc.) dei pro.blemi più discussi (raggi duri o J 'indicazione e ali 'uso delle resezioni e delle lorag·g i molli, antidiffusore, ecc.) . .hectomie. Mette j11 evi(lenza l 'importanza che, nello stuNon è possibile in un breve riassu11to indicare dio delle brochiectasie ed in genere delle cavità le varie tappe di questo intervento e le tecniche er1dopolmonari, ha la stratigrafia, cioè quel meusate. t odo che permette di evitare la sovrapposizione Allo st ato a ttuale la questione è ancora indedc·lle ombre e di riprodurre isolatamente un decjsa fra la lobectomi a in due o più tempi, isoterminato strato dell'oggetto; l 'osservazione radioJ~nd o dal cavo pleurico il campo operatorio per logica di sezioni isolate del torace quali si posaderenze, resecando o asportando u n lobo, talora sono ot te·11ere nel vivent e coll 'ausilio della stratianch e un intero polmone colla tecnica sistemagrafia è del massimo interesse per lo I 11dio delle tizzata da Sauerbruch : la. statistica su a più recente (a prile 1934) porta su 57 casi 6 decessi: 10,52 % rJronchiec1 asi e. Dopo Je nozioni di indole strett an1en le tecnica, di inortalità, e la lobectomia in un tempo a Yi ene a traltare <lell a }Jroncografia, inrlirando le p leura libera, proposta ed u sata prima da Lid t,·erse tecniche i1npiega le. 111ettendo in eYidenza lienthal e poi abba11donata per I 'alla mortalità , il noleYol e contributo degli autori ilali a11i . i11a con su ccessivi perfezionamen li tecnici ripresa Dopo la }Jroncogr afia accenna pure agli altri mecla. Brunn da Shenstone e .T anes, e da Roberts ed lodi che utilizzano la i11troduzione cli m ezzi di J~d,vard s, di cui la più recente st atislica (com~ni­ contrasto, e cioè il pneumotorace diagno li co, l 'an<'tizione personale del marzo 1934) dà 4 morti su giopneumografia , ecc. 4.5 casi 8,88 % di mortalit à. Chiu so il capitolo d ella lecnica radiologi ca, viene Pei ~asi gravi complicali da sup1)urazio11e resta alla anatomin radiografica dell'a lbero bronchiale e1npre come unico metodo possibile la pneumecto1ior1nale, affermando ch e è impossibile riconosceJnia progressiYa col cau lerio al~a .Grahn:, anch~ re n el radiogramma le lesioni dei bronchi se non essa recenteme11te migliorata nei r1sultat1 da vari ~ i ha l1na bt1011h cono cenza del loro aspetto noraccorgimenti tecnici (dal 50 % i è git1 n U al 25 i n a l r. circa di 1nortalità). 1


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t< IL PQLJ CLI N l t:O

Il Il. i acld e11lra })O i n ell 'argon1 e11lo del dj segn o pol111011ar e, esan1j11ando in m odo p articolar e quale è l 'i1npo rlan za del fattor e ]Jron chi ale 11el determin i 1no di ques to; l 'i11fluen za dei JJro11cl1i n el det er1n inar e jJ cli seg1lo polrpon ar e è sempre an el a la via via au1nenla11<lo col perrezio11am en le clell a t E.cnica (ciò cl1e i1on toglie al fattor e vascolare cì1 es ere il subs tra to a11a lo111ico fond am entale del di· seg110 J)Ol:rnon are ). Passa l)Oi a11 'as1Je lto clell 'albero bron chiale quale è di1nos lra lo d aJla hro11cog·rafia; lra ll a d elle varie f asi e dei varT as1Jetli clei bror1 chi n orn1ali ini etta U. l{ichi a111 a l 'a I te11zio11e sui n10Yi111e11 li proprii clei bro11chi s lucli a li n ell 'uomo a nlezzo della J)ro11 cog rafia; ricord a pure la n1an ca la peris talsi b.ron· chiale 11 elle ])r on ch iect asie; fa presente tu l la' ia le difficoltà ch e si incontran o 11ella esa lta valulazion e -dell 'a t li,·ità muscolar e }Jr opria clei bro11 cl1i . Il ll. tra lla poi diffusam ente cl el q uad r o radi ologico rle lle bronchiecl asie, richiamandosi a quell(} 11ozion i della anatomia p atologica ch e r a PJ)r esentano il subs trato del quadro radiologico. Descrive · prim a gli asp etli delle bro n chi ec la~ i e n on co1npl i cat e, quali ci fa veder e l 'esa111e r ad10g r afi"o semplice, distin guen~o i ~racli pi~ 1.le~ i , ch e posso no sfuggire alla 1nùag1ne r acl 10Jog1ca se1nplice, per venire p oi ai quadri più Up~cj lra c ui ricord a p artj colarmente quello << a cert hJ iuult~pJ i jr1lerfer e11li » . . . . Vien e quindi ad illustrare il quadr~ delle bronchiec lasie col m etodo della broncograf1a . Dopo aver ricord ato cosi i quadri raclio]og·ici ch e p1 esen1 au o le hronch iec lasie sempli ~i , 11011. c91nplica te, al] 'esam e. ~on le div~rse t ccn1cl1e, '~ien e .a d escrivere i quadri presen~a11 cl all e bron c.h1 ec l as1e complicai e co11. f alli pleurici o [Jo lm onari . . . _i\.l rig u arclo della associazio11e ~li ])ron c~1e t ~~1e con altro processo m orboso cl escr1Ye Lre s1lt1 az1 ~ ­ ni : la bron chiec lasia è il fatlo foncl a1nentale, . il pri1no fen om en o insorlo, sull a ))as~ del quale s1 è poi su ccessivan1enle svilUJ)p at o u11 .a-ltro pr?cess~ m orboso ed è ques lo special111en1e il caso. d1 fatti broncop~l1nonari od ascessu ali sovrap1?o~t1 ; . secor1' d a eventualità è quel] a che la bron ch1 ~c tas1 a . r a1)prèsenli il quadro ~inale. d~lla evoluz101ìe cli un processo n1or})oso, ciò cJ1e. s.1 ha spess? 11e]l a tub ercolosi polmonare e parti col ar~ent,e .1n. quella a cor a t ter e sclerotico ; t er za eve11tualità e 1n~1 11e quella di ritrov:lre l a broncl1iec tasia fra1n m1 st a a l e: sioni bron copoln1onari ? pleur~ che senz~ ch e s1 possa r ico11oscer e quale e la les1~ne.. fond ~menlal e primitiva, come in quell a assoc1az1one proce~­ so ch e si ritrova i11 certe forme. s~p1)urat1ve cro111ch e del pol111011e, e n ella ass~c1az1oi:e coi1 a~ere1.' ­ ze pleuricl1e (fa llo quest 'ulli1n o cli s lraord1n ar1a frequen za). . . Alcune cli ques le associa~i~ni . c~i. J)roce so J)r esentan o dei quadri r adiolog1c1 t1p1~i . ello studio d elle lesioni associat e a_lle bro11cl1iec lasie l 'inrlagine radio~o~·ica ha esplica to. uno d ei compi Li pii1 i111portai1 t 1, in quanto h a pe1m esso lo stuòi o della evolu zi on e de i proce.sso oppure l a slazi onar ie l à cli questo per ~~ ezzo cli esami r a diologici ri pt l ul i a distai:iza d1 t em])? . .· . _ Come conc iu si orie cli ord1i1e ge11er ale Jl ~ · JJC~J a ma l 'atlenzione sulla iinportai1za della i~d ag1n e rad iologica in questo capitolo del.la l?a ~o~ og 1.a;. n o,11 fa co11fronti c011 gli altri me torl1 cl1n1c1 cli ln<l:•g ine e<l af[er111a ch e è. so.lla11t o l~ s~~e l l? collah?r u: zione tr a le Yarie s1)ec1al1tà, tra i d1, er s1 n1etocl1 cli

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[AN o XLI, Nu?\1. 47]

iJ1d agine, qu ella cl1e può p er1nt ller e cli raggiun ger e la n1igliore, la più co111plela, la più precisa cog11izione cliagn os lica. · ,

La broncoscopia e la diagnosi bronc.oscopica nelle broncl1iectasie. Prof. F .

LA SAGN A

(Parrr1a).

(C7o ncl usi on i ).

.. ,

L 'endoscopia peroraJe h a assu11lo u11 particolare i 11leresse nello studi o dell e n1alallie bronchiali, Jier ciò essa deve coadiuvare il · cli11ico ed il radiologo anch e n ella diag11osi e nella terapia delle J>ron chiettasie . Bisog n a però ricorc.lar e ini1an zi tutto ch e occorre conoscer e i p articolari an a tornici che ci ven gono rivelati d all 'inlrodu zion e del broncoscopio, ed an ch e le freque11ti anom alie di disposizion e delle ramificazioni bron chiali primarie e seconda1ie p er evitar e incjden li n el! 'introduzione clello s lru1nento: è pure utile il conoscere la funzione fj siologica delle ciglia, del muco, della muscoJa lura, della corre11te d 'aria in- ecl espiratoria e a t al riguardo il R. rjporta dati precisi corredali cl a t avole. L 'istrumentario perfezion a lo oggi ir1 u so d à r ao- jo11'e della su a facile applicazion e e il R. n e -cle~crive diver si tipi conclud endo cl1e fra gli istvu~ trlenti italiani il più consigli abile è l ' Orlandi~i , fra gli stranieri il J ack soii suborcli11 a11.òo pérò talé srel La al Le consu etudini dell 'oper a tor e. · Il R. descrive poi lulli g li ele111e11ti necessa.ri l)er una buon a bro11coscopi a ed es1)011e i d~i vetsi i:iie .. tocli .di an estesia ch e r apprese nl a110 un a }Jarte 1111JJOrlan te di buòn sl1ccesso.: eg·li rilie11e .~he solo i1 1 1Jochi casi sia n eéessar1a u11a a11est es1a. _.g ener[.le, aJJitualmente bas ta quell a per hloc;cagg10 d ~l l ari11geo. . - · Il ll. illustra poi le po&izio11j dell 'i11lerven~? ch e richiede l:>erò un p èr so11 ale ada l lo, oltre . al~ ist.ri11nenlario complet o, eò ent1rrl er a le contro1nd1cazioni e gli eventuali pericoli sia i11 rapp~rto alla a11eslesia ch e agli :st a ti inor])os ~ pol1nonar.i (emot: ti si , caverne) ·O gen ér ali ( an en11e, cach ess.1e, ecc. ): Il R. d edica pure u11a tra LLazion e . diffusa a1 r apporti tra ])roncog:af~ a e l?ro11c?scop1~ espo~e~1cl o cli quella i diver si s1s lem1 fra 1 quali cons1gl1a il inetodo transnasale d a lui.ideat o oppure quello col bron coscopio (Orlandini) ed in sist e sull~ 11ecessità ch e la bron cogr afia sia fatta dal laringologo sp ecie n elle broi1.chiettasie, ove essa non. h~ Y[dore se non ven go110 prim a aspirat e le secr ezio111 esistenti. Dopo tali prem esse il R. svi!uppa . la p arte che si>etla al broncoscopio n ell a diagn osi delle broncl1iettasie . · d ·ru · Egli di s tingu e : 1) le bro11cl1i ettas1.e a 1. ezio1~e (broticosinusiti, interve11ti sulle pr~rn e . vie resp1r a torie con inges tione di frustoli d~ t~ssuto, s ecc); 2) bro11 chietlasie da alte,r az10~ ? elle ~~r~ti b~dnchialì e dei tessuti pe~ibro·nchial1;. 3~ 11ronchiettasie da s tenosi lrac~ea11 .e b~oncfia~~ (tuinori, corpi estranei , ecc .); i.n tali casi so o i ]Jroncoscopio pllÒ· definire la les101t.e·, asp~rtar~a ~~l csa111inar e la r egione so.ttos tan~e d1l~tata,_ ~) ~on~ cbieltasie da rist agno d1 secr ezione 1:r;i c_ui ~l .b 0 roscopi st a può definire la i1 atura cle1 11qu1cl1 e 1o s tato delle p ar eti.


[AN~O

XLI,

\t- ~[.

47]

S EZIONE PRATICA

~al c?n1plesso di lali svariale forn1e di bro1ic~iettas1~ s1. po~s?no poi raccog lier e cl aii sull 'espuls1011e dei 11~u1d1 1 sulla loro qua11 Li là, sul conlerlu Lo batterico, sullo stato d elle cig lia vibratili sullo ~ta~o delle p ar eti bro11chiali e sulle lor~ alteraz1on1 controllandone l 'azion c t er ap eutica diIetta. A c~11f~r1n a dell 'i1n p orta11za d elJ 'u so del bronc? scop10 il R . .concl~de .questo capitolo coll 'esp osizio~e d ella ?iagnos1 differ en zi ale fra bronchiettasie? ascessi polmonari, tuber colosi , bronchiti ·Cron1c~e, as ina, ed afferma che il m etodo bron c~scop1 co ha un grande valore i1el campo (liagr1os~1co · delle bronchiettasie se esso è appli ca lo in i1iena col.l aborazione col clinico e col r adiologo e con cosciente conoscen za di quanlo esso })Ossa dare, senza oltrepassar e i limiti a cui esso è de-volu lo. ( l :o11l i 11u a) .

A . p ozzr.

X III Congresso della Società Italiana di Urologia. I~ ~IIC Co1~g·resso d ella Societ à Italiana d ' UroJog 1a e stato inaiu g urato in Rom a il g iorno 20 ot t?b~e . n ell'aula de!la R . Clinica Chirurg ica al PoJiclin1co co11 un discorso del presidente prof. UL1s.sF. GARDINI. . Il te~a di r elazione svolto dai proff. L . MrGLIARDI ·di Torino e G . PISAN I di Milano, è st ato ·molto ap pJaudilo. L 'asse1nblea clei soci h a no1ninato all'unanimità .soci onorari i })roff. Thomas Kir,vin di New York S Lanle): ll. oodruff di Ne'v York, vVesson lVIiley B. di San l"r a 11ci sco di California e S. G. Gilber t d~ Bos~o~ ; socio corrisp onpente il prof. LoJ)o On ell d1. P ar1g1, ed h a proceduto poi al! 'el ezione d el Con11tato Per111anente d ella Soèiet!l p er g li anni 19351.93.6 c~~ è ~isultat? così compos to: prof. C. R aiva.s1111 (1r1es le), presid e11te; proff. Raimoldi G . (lloma) e Pavon.e 1\1. (Palermo), vice-presidenti ; proff. ~i s~ni. G. (l\ifilano) e Garofalo F . (Bologn a), con.s1gl1er1; d o tt. Oberholtzer A. (Roma), seg r etario; -Oott . .Sabatucci R. (Roma), t esoriere; dott. Taralli (Chieti) , vj ce-seg retario c assiere. Come sed e 1)er il XIV Congresso è stata scel La .Bolog na , il le111 a g i à fissato n el Con g r esso del 1933 è : <e 1·.,r~que11za, d ella d eg·en er azion e cancerig 11a della ipertrofia prostatica ». . Infine è s t a lo scelto il t ema d i r elazion e p er il XV Congres o (1936) : « Dj agn osi J)recoce della tuber colosi r en a le » .

"'r

Es1>1ornzioue della funzione renale e prognosi (·l1i1·nrgica in tirologia. l)rof. L . 1\I1 GL1.-\no1 t'J'ori11 o l, rela tor e. U11a pri 1na })arte d ell a r elazio11e è dedicat a al1 'esplor azio11r cl ella ft111zio11ali tà ren ale g lob ale ; t1na seco11cl a p arte all 'esplor azio11e d ella fun zio11a ] i là renale separ at a. Infi11 e, due altri capitoli trat t a110 clell e alter azioni d ell 'equ ilibrio acido-basico T1 cll 'insu ffi c ie n za r en ale e dell a 11rogn osi e t er apia .delle sinòro1rli t o sicl1e iper azo te111ich e p ost op er at or ie . Dopo aver passa to in r assegn a i cliver si n1e1ocl i rl 'ind ag in e d ella fu11zionalit ~ r en ale g lobale e riferite i11 proposito l e opinioni 11ii.1 r ecenti d egli urologl1i , ii re lat or e con r ll1d e ch e, a ttual111e11t e,

1861

I~ :pro.ve ~unzionali più u sa le sono : la prova clel1 ~l1m1.naz1one d ella fenolsulfonftalein a, la determinazione dell 'azotemia e d ella costante di An1 b~rc~, la prova della con cer1trazione e diluizione di Volhard. P.er quanto rig uarda l 'esplorazione d ella funzionalità r ena!e sepa~ata, ~.à sopratutto importai1za alla cr ornoc1stoscopia coll indaco-carminio e al co1 1 fr~nto ~ell.e concentrazioni ureich e fortuite delle uri.ne d1 ciascun r ene, separate mediante il catet~ri~mo uret er al e. Come controllo ricorre vole11t1~r1. alla prova d ell 'elin1inazione dell 'indacocacrm1~10 sulle .uri11e divise. Nei casi in cui il. catet~·r1~~0 deg·l1 ur.et eri non è possibile, insiste sul1 u t1li t à d.ella p1elog:afia . endovenosa che, quas j sempre ~ 1n gra_do d1 stabilire l a diag nosi di sed e dell_a lesione e il valore funzio n ale dei due reni. ò ando così un 'indicazione sicura per l 'intervento o p er l 'astP.nsione . P assando a t r a ltare dell a prognosi chirurgica in r apporto con le esplorazioni renali fun zionali, il relato~e afferma che quest a non deve essere basata esclt1s1vamente sullo studio dell 'alterazione renale in se st essa, m a ch e bisog na t epet . gran conto di certe .alterazioni d el 1ne tabolismo endogeno qei t essuti che spesso accompagn ano 1'insufficienza ren ale cronicai. Tali alter azioni si n1anifestano con un aumento dell 'azoto non ureico del sangue, e co11 lln aumento di radicali acidi del sangue (solfo miner ale, acidi organi ci) con u11a diminuzione d el la riser va alcalina . Il r elat o re preferisce la de terminazione d ella riserva alcali11a p er ch P. più semplice e più pratica. I~gli h à ossetYato cl1e, quando la riserva alcalina è n ormal e, la prog nosi operatoria è favor evole an.: ch e se le esplorazio ni fun zion ali sono m olto sca.: d enti, mentre, quanto più è òiminuita l a ri serva alcalina, t anto più riservat a è l a prog n osi operat oria an éh e se il ri sultato cl elle comuni prove fun zion ali cl el r en e n on sono così scad enti cl a contro in dicar e l 'inter ve11to .

.. I

Studio della funzionalità renale in i·apporto alla c11irurgia urinaria. Prof. L .

PrSANI

(l\tfilan o) , r elat or e.

I n1c locl i dell a diagn osi r en ale fun zion ale sono 1r1olliss in1i, ma n essun o è p erfett o poich è essi rispecchiano soltanto l a fun zior1 alità st atica ·e non quella dinamic.a, n è la fragilità r enale. Gli ,sq1t~i; 1ibr i postoperat ori nella 'chirurg ia urologica p€>~T son o dipender e t an to d a fattori r enali , quanto dé\ fattori exlraren ali . Per ciò un a buon a d iag11osi r-e1 n ote fu11zio11ale i1 on può p r escinder e d a un co~, ])leto esan1e d el inalato . Essa scaturisce d a un~ sjntesi cli11ica ch e è appunto la prer ogativa det cl1irurg·o urologo sp erimentat o. Il lniglior esam e , secondo l 'esperie11za d e11·o,, è pu r sempre l a K . d i Ambard , p urch è essa sia calcol at a secondo n orm e ben d efinite ; l a K . cl i An1h ard è an ch e l a pii1 fi s iolog ica delle prove cli rit e11zion e. Con1 e J)r o,·a di elin1i n azion e , la p iù acce l la la e òilli1sa è q u ella ft aleinica: bisog na per ò t ener p r esen te ch e an r h 'essa n on è sen1pre s icuran1ente attencl ibi1 e . Il mezzo n1igliore p er esplor ar e 1)reoper at oria1ne11le la f u n zion e r enal e, è qu ell o rli r icorrer e ad en trambe l e prove e di 111et l erl e a r affronto. Al lo scopo ci i n1isurare la cap a -


« lL l'OLlCLINIC} »

cità funzionale di riserva, è stato immaginato un metodo detto del « ricupero » il quale, pur con qualche riserva in certi casi speciali, serve abbas lanza bene a farci apprezzare l 'esistenza di un margine funzionale oltre quello statico. Oggi, co n la terapia glico-insulinica e clorurante, si è fatto anche un sensibile progresso nella tera1pia preventiva degli squilibri postoperatori.

[1\l\:-iO

.\LI, Nul\I. 47]

. F. GALLIZIA (l 'orino). -

I.J ·uroy rafia di elimina-zione co m e teste della /unzio11e r enal e. - In base-

a ricerche sperimentali, confro11ta11do t ale inetodo con l 'indigo-carminio e con le al tre prove funzionali, l 'O. conclude che l 'UroseJectan clà dei buoni criteri sulla funzionalità di un rene riSJ)ettoall'altro, sempre ch e siano assunti i radiogrammi molto precocemente. Secondo la sua tecnica a 2, a 5 e ai 10 minuti dopo l 'irtiezio11 e di Uroselectan B.

Comunicazioni sul tema di Relazione. BLASUccr (Roma). -

Sul modo ,d i eliminare l ' errere fisi<>lt>gico nef"/;a prova della Ftaleina. - L'O .

dimostra che è possibile, modificando leggermente la tecnica, evitare l 'errore dovuto al riassorbimento di questa sostanza da parte degli altri organi. ~I.

BoN1No (l'orino). -

La r eazion e xanto-protcica in urol ogia. Suo valore diagnostico. - L'O.

studia il valore prog·nostico della R. X. in urologia prendendo ii1 esame 60 pazienti urologici. Dopo aver descritto la tecnica conclude che questa r ea1.ion e è un indice sicuro dello stabilirsi dello stadio terminale dell 'insufficienza renale indipen(lentemente dall'importanza della ritenzione azotata. Conclude infine che la R . X. nettamente positiva è indice d 'insufficienza r ei1ale grave e definitiva. A. CAssuro (Roma). ~ Importanza dell'indacanemirr. in chirurgia urinaria: un semplice nietodo di clos.a1ggio. - L 'O. tra i vari metodi per la ri-

cerca sull 'indacano del sangue, ne ha scelto uno assai semplice e abbastanza esatto per le sue applicazioni cliniche, fissato sul metodo colorimetrico. Coine si sa, numerose sono le reazioni qualitative aill 'indacano, ma lal>oriose e difficili, quelle un poco sensibili per stabilire il quantum. A suffragare poi l 'importanza di questa ricerca sul sangue, come prognostico operatorio, ha istituito parallelamente in ogni caso clinico, un controllo con l'azotemia: in tali casi l 'indacanemia si è dimostruta almeno uguale se non più sensibile cJell 'azotemia. Il metodo è quindi raccoma11dabile sotto molti punti di vista per la facilità della sua applicazione.

A. DE LucA (Palermo). -

Valore pratico d ella misura dell'eliminazione ureica nelle prove funzionali con cateterismo ureterale. - ·L 'O. passa ir1 rassegna i principali metodi d~ e~ame per l~ prova funzionale dei reni separat1 fino ad <:>gg~

eseguiti in pratica. Dopo aver esposte le ragioni per le quali alcuni di questi metodi nu~ s.o~o t1tilizzabili o per lo meno no11 hanno un ut1l1tà pratica, si ferma sullo studio della pr?va delle con centrazioni ureich e fortuite su cateterismo ureterale metodo comunemente eseguilo nella Cli' 11ica Urologica di Palermo. I risultati di questa prova, messi al confron~o sistematicamente con altri m etodi . di esame più complessi o incerti, sono stati qµas1 cos~antemen­ t e riconosciuti esatti al tavolo operatorio. . Riferisce quindi a conferma d1 . quan~o sopra ! risultati di cir~a cinquecento esami funz1onal1 cosi eseguili. Conclude affermando la superiorità del metodo ~ i a dal punto di vista della sicurezza, sia e specialmente dal punto di vista òella sua estrema se1np1icità .

P. LJLLA (Livorno). -

Il varore prognostico dei vari metodi d 'indagine della. funzionalità renOJCe,co nsiderazioni su 1500 operati di chiriirgia urinaria. L 'O. riporta la sua esperienza su 1518,

operati di svariate forme urologiche facendo rilevare come sulle sorprese post-operatorie, abbia influenza più la n~tura della malattia che ha determinato l 'intervento, che la gravità e la tecnica dell'intervento s tesso. Parla della su a esperienza di ciascun metodo· affermando di mantener e sopratutto la sua predilezio1te p er la F. S. F ., cb e per non essere influenzata da altri fattori, h a n1aggior Yalore prognostico. Passa rapidam ente in r assegna i suoi risultati e si ferm:i principalmente a rileYare le sue impressioni sul valore funziona.le della pielografia endovenosa alla qua~e attrjbuisce molto valore n1orfologico, nessuno o quasi funzionale . G. ONETO (Genova). C: loremia. e riclorurazione n egl'i interventi chiriirgici urologici. L.'O. ha riportato lo studio di 18 ammalati operati per forme svariate dell 'apparato urinario od in cui fu studiato il comportam ento della cloremia in rappcirto all 'azotemia ed alla ri serYa alcalina negli st a.ti pre- e post-operatori. Ha trattato inoltre della riclorurazione di ques ti dimostrandor1e i benefici risultati.

M. PIGNALOSA (Milano). - Il m etodo Relib erg in chirurgia ur.olo911ca. - L'O. ha applicato il metodo di Rehberg all·o studio della funzione renale, e, dopo accurate indagini, è ~iunto .alla concl?sione che la K. di Ainbard è indubbiamente più sensibile, specie nei periodi injziali di gravi affezioni. Studio. dell~ fun.zionalità r enale n.ei riguarcli della chirurgia ur~na­ ria. - L 'O. riassu1ne brevemente le sue esperien-

C. R.\VASINI (Trieste). -

ze nei riguardi dello studio della ~nzi?nalità. re: nale in rapporto all a chirt1rgia ~r1naria: Egli sr limita a praticare la prova dell az~~em_1a, que~­ la con la fenolsulfonftaleina e con l 1nd1g?car~1nio e dà importanza allo stt~di? de~l a funzionalità r en ale con l'urografia da el1m1naz1one. G. RrvA GRUGNOiLA (Milano) . -

La « Blood '!rea· Clearence J> in chirurgia li rinaria. L 'O. vienealla conclusione ch e la Blood urea Clearence, Pll:r essendo una prova di funzionali~à re~ale sens1: bile, non presenta alcun vanla~g10 1?-e~ ~onfro;n~r della Costante di Ambarò , superiore ai f1n1 pratici. M. SORRENTINO (Napoli). -

l ,,a ten.sione del. bi?ssido d i carbonio dell'a·r ia alveola:e quale indice di acidosi n ell' esame della funzi~ne renal~. -:-

L 'O. ricorcl a i gu oi studi sulla tens1one del b1oss1-


(ANNO XLI,

_\'t."i\I.

47]

SEZIONE PRATICA

do di carbo11io del! 'aria al,·eolare, quale metodo di 'esame della funzione renale. In oltre dieci a11ni di pratica del metodo, su l 'esperienza di molte migliaia di osservazioni, può affer1uare la grande i111portanza della ricerca, per un valore intrinseco, e quale potenziatrice dei risultati delle altre indag·ini di funzione renale. M. SonnEKTrxo

(~apoli) .

- Jl alore dell,a; cromocistoscopia 11 ello studio della funzionalità renale -ed ureterale. - L 'O. ricorcla i suoi studi sulla

cromoci stoscopia, e mette in evidenza la reale importanza che detta indag·ine ha nello studio della fui1zione renale ed ureterale, sempre che sia praticata con rigorosa tecnica. G. V. TAHDO (Palermo). -

La prova della fun.zionalità renale nella pratiC'a chirurgica ordinaria .con particolare riguar(lo alla prova della F. S. F.

- · L'O. si occupa dello studio della funzione globale renale e di quella dei reni separati, considernndo l'eliminazione della F. S. F. , l'azotemia e la K. di Ambard di cui fa una severa critica rilevando gli errori cui va soggetta. Per dimostrare perchè in pratica n1anchi il parallelismo tra la K. di Ambard e la ftaleina, afferma che jn casi patologici entrano in gioco fattori extrarenali tra cui, specialmente, la quantità di urina. Per le urine separate, afferma che il débit di F. S. F. ha valore assoluto nel paragonare 1J.n rene sano con uno malato rilevando come, mentre i falsi débils urejci sono molto frequenti, in pratica quelli della F. S. F. si verificano quasi eccezionalmei1te.

G. V.

Ancora un parallelo tra i ri.sultati dell'esame fun zionale e le alterazioni dei renv asportriti. - L 'O. illustra quattro casi clinici? TARDO.

due di calcolosi e due di tubercolosi renale nei quali fu eseguita la 11efrectomia. In tre cas~ i risultati dell 'esame funzionale, per quanto riguarda il valore residt10 del rene n1alato, corrispon<ievano alle lesioni 111acroscopiche trovate nel rene stesso asportato; in un caso di tubercolosi invece sembrava che il parenchima fosse funzionante mentre il valore funzionale era quasi abolito. L 'esame microscopico, come altre volte, ha da~o ra.gione seinpre ai risultati dell'esame funz1?~ale rivelando estesissimi fatti infiammatori r.ron1c1. F.

(Nicastro). -

Sopra alc.uni ?r.iteri di1·etti·vi nella esplorazione della funzionall ta rena,le -con particolare riguardo alla l?r~va c~n la F .. S. F . VIRGILIO

- L'O. sulla bàsé di una stat:ist1ca cli 55 casi m~tte in rilievo l 'i111portanza che, nel] 'esame funzionale del rene, hanno la cro111ocistoscopia, l'urografia e11clovenosa e la prova dell a F. S. F: Egli affern1a che , con queste tre prove in ~ano , si può co11 sicurezza stabilire una . prognosi opeTativa , ~ace11do a n1eno del ca1teter1 s1~0 u.reterale ie della cos tante di Ambard. In nlolti casi anche ttna sola prova è suffi cie11te a risolv~r.e soddisf.a<'entemente il problen1a della operab1l1tà, m.ai .1n :generale sono necessarie le tre i1rove che si integrano a vir.e11da. G. DoDERO (Tori110). -

L 'indice ureic? emal?urinario, la CostaJ11te. di A 1n~ard .e ìl az~tem!a nella valutazio11e fu11 z1ona le dei r enl. - L O. in

base all "esam e di 45 casi coi1 clude:

1863

1) l 'indice ureico ema to-urinario è un mezzo

semplice poco soggetto a cause d 'errore, abbastar1za preciso, capace di valutare l 'attività funzionale dei reni; 2) corrisponde entro limiti abbastan za stretti ai dati dell 'azoternia e della K. di Ambard. 3) si può ritenere buono un indice tra 1,10 e 3, limite un po superiore al linlite di Cottet. S. R. WooDRUFF e l\iIAc CARTHY ( ew York). I principai metodi in uso n el reparto urologico del « Post Graduate » Ospedale di New Y 0 rk, per l 'esplorcvzione della funzione renale in relazione con la chirurgia urologica. - G)i 00. in una in1

teressante memoria i:ivendicano la priorit~ del1'i1npiego dei comuni testi di esplorazione renale (Fenolsulfonftaleina, indaco-carminio, concentraiione urinaria, iniezioni intravenose di sostanze ch e re11dano opache le vie escretrici). Gli 00 . danno un g iudizio sopra il valore clinico di ognuna di queste prove, giudizio che concorda con quanto si pensa in Europa. G.

1s10 (Bari). -

Solfo minerale ed urea nel sangue degli urinari. Solfo acido e neutro dell ' -qrina. - L 'O. ha studiato il comportamento del

solfo minerale e dell'urea nel sangue e conclude che g·eneralmente le prove si corrispondono, qual. che v·o lta lo zolto rispecchia il vero, meglio del1'urea. S 'i11trattiene poi a considerare il comportamenLo del solfo nell'urina, e precisamente dimostra come il reperto del solfo acido, esogeno è inverso a quello del solfo neutro che è endogeno trispulare. La ricerca del solfo neutro, infine è preziosa per lo studio per la dimostrazione delle modificazioni dell'attività respiratoria dei tessuti, fattor e importante per 10 studio completo, funzionale e clinico del malato sopratt1tto e dell 'operando. A. L. BoNANOME (Ron1a). -

La rriia esperienza sui metodi d'indagine nello stqdz10 della funzio1iailità renale . - L 'O. vuol riportare il problema

sul punto di vista pratico con la revisione dei metodi già sperimentati ·e cliscussi nel Congresso del '23 a Roma e del '27 a Bruxelles e col potenziamento dei met0<li nuovi. L 'O. pratica nella sua clinica la costante di Ambard, la prova. della poliuria provocata, quella della F. S. F., l'indacanemia , l 'eqltilibrio acido-basico, la cloremia, valutandoli in base all 'in~agine clinica e discriminando i risulLati delle varie prove. L 'O. è dell'opinione di Young che i metodi <li laboratorio sono un complemento dell'esame clinico e che tali esami debbono venire eseguiti perchè il 11on praticarli costituirebbe una gr ave colpa.

Comunicazioni sul rene. I

I . CH10_FAL0

(~1essina) .

-

Comportamento dei reni in rat·t i alimentati con la tte diluito. - Aven1

do più autori sperimen Lato. c~ e l 'al.im ~ntazione esclusiYa con latte dà buoni risultati, 1 O., par1endo da questi da ti , 11a v~lu~o a sua volt ~ fare un esperimento con latte diluito, su 9 ratti, per Yedere se il rene, costretto per un cer to tempo ad •t])bo11da1\te eli1niI1azione subisce modificazioni . L 'esame istologico comparativo non n1elte 1n evidenza nlcu n état o <li ipertrofia glon1erulare o cti cellul e epiteli che dei tubuli. I


l864 . I.

· « IL POLI CLI NI CO »

(Messina). - Sull'alternanza fun:zonale dei glomeruli. - Vari autori (Chiron Hil Richard) hanno notato che la çircolazione dei glo: meruli no:Ll è continua. Ascoli ha esperimentato sulle cavie, iniettando per via endovenosa del litio carmir~io e sacrificando l 'animale subito dopo ha trovato carminio nel 30 % dei glomeruli. L'O. ha ripetuto le esperienze deJl 'Ascoli su cinque ratti b ianchi e n ei preparati ha trovato ch e la distri])uzione del carminio n ei glomeruli è notevolD?ente i~e.guale, .~entre alcuni si mostrano privi dl carminio, altri invece sono ricchi della sostanza colorante. Facendo però sezioni in serie l 'O. ha visto, che è difficile poter notare che esistano glomeruli completamente privi di carminio. Per I 'interpretazione dei reperti di patologia renale l 'O. crede ch e il ~atto , come è stato notato, possa essere interessanle : · CHIOFALO

D: Cinn~o e MADD~LENA (Roma) . -- Sulla patoge11esi <.lell'zdroneftos-11. -: Ad un g·ruppo di dieci (;Onigli fu iniettata n elléJ pelvi renale una goccia di soluzione <li jnchiostro di China (grammi 100 di soluzione lisiologica', gr (!mmi 5 di inchiostro di Chi.11a). Contemporanéamente fu legato l 'uretere. • ·Gli animali fùroiì-0 sacrificati da m ezz 'ora a 141, 30 ore, e fu osser vato all'esam e istologico del rene ch e il pigm ento si trovava n ei tubuli e nei glomeruli. Questi reperti fanno ritenere agli 00. : I ) che la via p er ·la qual e si coµipie il riassorbi· ~nento n ellé idro-nefrosi sia la tubula.r e; 2) ch e 11 contenuto pielico n ell 'idro11efrosi, ritornando in · citco1òt d e\'e sùperare i10-tevoli clifficoltà. · '

G. LAs10 (l\1ilano). - Con,tribulo alla resezione <lel re-n e. - L 'O. comunica delle idee e dei metodi nuovi sulla resezion e r enale: detta operàzione A oonforme ai principii della chirurgia conservativa ed è possibile praticarla grazie agli elementi diagnostici che sono forniti dai metodi urogr-afici. · .. :·L 'O. ha potutq operare sei ammalati di resezione renale, ottene11do altrettante guarigioni in un .oaso d.i tumore benigno, due casi di cisti gigante, tre casi di piooalice calcoloso. .L '·O. desc;:rive la· tecnica seguita, illustrando par ecchie figure dimostrative. ' .

~P. ~J..LA (Livorno). - Su tre casi dl. anlrac~ re.. 1.ilt(~·. ~ · L 'O .. J1a avuto occasione di osservare in -W°-Erye tempo ti::e casi di antrace renal~ net quali

:

la sin.tomatologia era assolutan1ente quell.a dt un r,omune In· . - ascesso solitario del rene. .. . due casi è r·iuscita la cura conservativa : escissione al termo~·a\lterto della massa del fa, 0, con ottimo decorso su ccessivo : n ell 'ultimo in cui si aveva per unico sintomo la presenza di cocchi nelle urine, l 'estirJ)azion e no11 fu sufficiente. Continuò il decor so febbrile tanto che 1in u11 se©oRdo tempo fu dovu t a praticare una nefrectomJa . '-

1

G. Nrs10 (Bari) . ._, Sulla clinica dell'ipernefrorna. - Ricorda le note cliniche essenziali di que-

lo n eoplasma del rene, p er illustrare poi ·u n caso a decor so così atipico d a essere sfu ggito in t empo t1 lile all a diag nosi giusta e quindi ad un utile lratla1neq to . R. RrzzI (Milano). - Ricerche ematologich e nella tube r co losi renale. Loro modific(lZioni dopo la n cfr eclomia. - I...»O. h a eseguito una serie di ricer cl1e em atologich e in ammalati affetti da tbc.

~LI, NuM. 47]

renale, dalle quali risulta che per effetto delle tossine provenienti dal focolaio specifico si ha ltna pr<?fonda ane?l-ia dovuta ad emolisi ed iporigeneraz1one ematica. Dopo la nefrectomia si ha. l~n netto miglioramento della crasi sanguigna f1no al ritorno ai limiti nor1nali dopo circa due 1nesi dall 'intervento. A. S. RoLANno (Genova). - Osservazione su 5· casi di blaistorna renale. - L 'O. illustra tre casi cli blasloina renale da lui operati con successo, r1ei quali gli indici funzionali dal lato leso erano· soddisfacen li . In un caso, presei1tatosi a lui con e;inaturia unilat erale, ove la palpazio11e era negativa per tumore e la conce11 lrazione ed il débit ftaleinico erano u gu ali dalle clue parti, l 'atto ope-rativo dimostrò un carcinoma rer1ale. L 'O. dimostra l 'en orme difficoltà della diaunosi precoce di tumore r en ale. I 1nezzi moder~i di jr1dagine sp esso non ci vengo110 in aiuto. Solo la ) ombotomia esplorativa può- l)er111etter e un inler·vento precoce, cioè un 'ectomia eseguil a i11 condizioni .favorevoli dal la lo tec11ico ~ (Co n.linuaJ. Dol t. A. 0BERHOLTZER. ._ ...

Rammeallamo l'Jmportaate pubb/lcazloae :

oott. Prof. ERMANNO Ml'NCAIZINI Primario Urologo negli O speda li Riuniti di Roma Docente di Clinica delle Malattie delle vie urinarie nella R. Università di Roma

UROLOGI-A

r

PRATICA · :·1

Compendio ad uso d e( m.c;,d i ci

Prefazione del fuof. R. Alessandri.

., •

(Vederne l'Indice generale a pag. 962 del N. 24) .

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'

[A:x:xo

Ecco come si è espresso l' Illustre Clinico Chirurgo di Firenze·,. prof. Domenico T addei, intorno a questo libro del Mingazzini, in. Rassegna Inte,..n atiJnale di Clinica e Terapia, n. 20 del 31 otto, bre 1934 :' _ •

t.

uscìto' ,..ecentemente,' in beLla vestè tipograjica, come sono -tutte Le edizioni del benemerito Po~i, questo volume di olt,..e 4op pagin e con p,..efatione de~ prof. Alessandri. f$ssp riassume la mq.. _derna- çhirurgia u,..ologica ormai di/fusa ad un numero sempre mtfg' giore di specialisti. IL libro può essere utile anche a questi, in quanto richiama una infinità di nozioni e porta sia nel campo se,;,.~iologicÒ. e diagnostico, sia in quello operatorio i contributi più mo~rni. ·;.J , P~ Ma specialmente i! libro sarà utile ar medico pratico e aL -chi,..u,..go non speciaLit;:.qt~, pe,.. guida,..lq :.s i~ allei. diagnosi, s.ip. per indiriaa,..io nel campo dc,ve può, pure senta poter fare quello · çhe può il ch~r.urgo specialista: i'1dicargli le vie più conve.nienti P.er i trattame~ti pi~ rationali e m eno dannosi. Del resto basta seguire i vari capitoli del libro pey compt·en, derne tutto il suo intrinseco valo,..e. Dopo un capitolo di sem eiotica è studiata la Clinica delle malattie del ,..ene, della pelvi e- de.. gli ""eteri, àelie capsule pe1·irenali, delle capsule . surrenali, del.. la vescica, deLl.a p,..ostata, dell'uretra,. Natu,..alm en te la patplq, .gia delle.· singole affezioni è sobriamente descritta: ma niente di essenziale è dimenticato. Non esistono nel libro descrizioni minute di t ecniche operat.orie, ma es~o rappresenta un trattatodi semeiotica o di diagnostica o di patolÒgia orinaria o di medi· cina operatoria. IL Libro è, come detto nel titolo, un compendio ad uso dei m e, dici e come tale risponde in modo p,..eciso al suo soopo. Non si può tacere anche che Le figure, pu,.. non essendo numerose, so~<> state però ben scelte e molto nitide. Il compendio, sopratutto, è bene scritto e lo si legge con vive> piace,..e olt,..e che con grande utilità ». - cc

..

T ADDEI (Firenze) Volume in-8°, d1 pagg. XJI,420, con 83 figure nel testo, delle. quali 8 in tricromia. Prezzo L. 4 O, più le spese postali di spe.. dizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 5 in porto &anco. Per lestero: alle L. 3 5 aggiungere L. 3 , 5 O per le occorrenti mag.g iori sp ese di spedizione. .

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Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI~ Ufficio Postale 54~ cursale diciotto, ROMA.


[A -No XLI,

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'U ì\I.

47 J

S l~ZJONE

1865

PRATICA

APPUNTI PER JL -MEDICO PR.ATICO. Trasformazione di una adiposità post-encefaliticacon narcolessia e diabete insipido in magrezza.

CASISTICA E TERAPIA. La diag·nosi e la terapia dell'ipoglicemia sponta· nea. Il quadro clinico dell 'ipoiglicejm ia s1)ontanea 1to11 è facilme·n le rilevabile, p er e h è, per lo p i1ì , è dato osservare solarnente sing·oli sinto1ni. Si t 1atta sp esso di deb olezze pa seggere, di tre·11 tori a!lle m ani e .alle ginocc.h ia , di facil e sta nr o.bilità, od ancl1e di inten se se11sazioni di fa111e che appaiono a tratti , con rl e~ id eri o l1art~ ­ colare di alimenti dolc i . Talvolta i b a11no sinl<ln1i addo.mi11a.li : meteorisn1 0 , diarree, o ma11 ifestazio11i psichiche, interpret a 1ei com e n evrastenico-psicoge11·e , t anto cl1 e i soggetti ' rengono definiti con1e. dei banali cc n er,rosi n . So.Jo approfo·r1dendo l 'anamn esi si l)Otrarlno evitare d e.g1i err ori d1 agno ltici , ta11to p iù ch e l 'e·same fisi co d el n1 a.lato no·n o ffre null a di pari icolare. La deter1ninazio·n e d ell a curva Q'lice... n1ica e la prova cli carico con glu co· io dirin1eranno infine i dubbi . Un caso tipico di siinile sinclro111e morb o. a v ie11e riftt.rito da R. l\iil111 (111i;ncli. J\1ed. ll1 ooh. , 7 settembre 193·1). Nel . . uo malato , gli l1nici segni clinici furono quelli transitori di cardio·p aln10 e di deb·olt€:zza n1uscolare durante il lavoro , la qu.ale ull.]n1a \ 1eniva superata mangia1n d o d ei pani con burro'. · La singolare s intoma Lolog ia dà ocoasion e al]' A. di rammentare i ra:pporti ch e inte·r corrono tra I·aivoro muscolar e e produzione di in uliina. La cura co,n si ~tett c in so·m ministrazione d·i ab})onda11Li idrocarbonalj n0n ch è di atrO'l) ina è sa li di calcio, al lo scopo cli influenzare il sistema v.eigetativo. ì\1. FABERI. 1

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La patogenesi dell'obesità. C:o1n e et.a da !em er s i , l 'a1rli co1o di H . Bernhardt (llfed. J(liri. , 14 sett. 1934) non fa che complicare le nostre idee., g ià cosiì i11cerle , sulla patogenesi dell 'o·b esità . Seco11do questo A., infatti , n o11 è 1) 0 sibil e ir1colpare nessu11a .glando.Ja e.n docrina. n·P- la tiroide, n è il p an cr eas, n è l ' i.pofi i , e nessu 11a influen za est erna (ecce·s so di a lin1,e11lazior1e ecc.); a tutti questi fatto-ii i1o·n pu ò esser ~ rìcono ciuto alLro significarto ch e quello d1 « fattori di seconda ria in1porta11za ». Infatti l 'o·b esità dipende dal di '" tt1rbo della fun zion e cl ei centri r egolat ori del ricambio vegetativo , situali i1 el lllti ve r1tri colo; e.ssi - ~e normali - compen san o ~e1r1 pre qualu11 qu e d1·ordine endoc rino o ester110, e n1·arn t e11go,n o 1'equilibrio d el ric.arnbio d ei. gra"' si. . Solo quando questi cen tr1 son ? a111n1alat1, direttan1 en te o ii1direittan1 e11te, Il con1pe11so n1an ca e l 'obesità si n1anifesta. Naturalmente. cort queste nuove vedt1t e, il proble1na d ella lcr a1i1ia d cl] 'obe~ ità di,•e11ta . en1pre più con1plicato . V. SERRA. 1

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È n oto con1e l.a dj sfun zione di una gihia11d0Ja

a secrezion e· intern·a, IJO$S.a da re m anifestazio·n j 111orbo e di Li1)0 diver ._o . (:o ì , ad esem pio , un i1>opit11arism o l)UÒ p•ro,vocar e ]1' o·b esità .p·ato.Jog ica, merttre l111 a pituar~ismo I>UÒ pro,·ocare la ca cl1essia e la n1agr ezza. Vi cever sa nella! lettera1 ura esis ton o 3 soli ca si , n ei qu.aJi sia st ato· o:servalo il passagg·io da una· fenom en ologi.a all 'alt ra , 11ello slesso ..,oggetto, e J)er la ste sa lesio·n e. Un altro caso n e illu tra o·r a F. Salus (Med.f(lin ., :31 ago.sto 193 4), s tudia to, in una donna· di 32 ann i, la qual e aveva sofferto di en cefalit e· let arig ica n el 1918, segu·ì ta da obesità e narcole1)sia ~ ifiahcte jr1sipìdo, sen za parkinsonismo. con t rasformazione in magrezza prog·ressiva. ta11to d a l)ercler e in 6 an11i 4-6 kilo·g ramn1i dì ]) 050 ed acquistar e il t ipo clinico della magrezza cer ebrale. La spieg·azione p-a to·genetica c h e cr ed e di p ol er em e ttere l 'A. è ch e il p•r ocesso n1orb oso , locaJ:izzato in u11 prirno temp 0 ai centri diencefalici , iasi in ~rguito diffu o all 'ipofi i. Ta le jl)OteiSi ....arelJbe cunvalidata dal fn!tto cl1e, durante l·a tras forn1azion e sintomatol ogica, il diah e lc i11sipido sco1111)arve, per probabile d efir.ienza dell 'o·r mone del lo·b ·o Ì])O fisario· afllterior e, s ti111 olator e de ll a diLiresi. \f . FABE RI . 1

La terapia . della n1:lgrezza. 1\. O ,v.ald (ScJi-weiz. 1ried. TJl o,r lie ns., 29 eit le.n1bre 1934), qua111do non . i ottengono risul tati co11 le con su ete cure d 'ingras amento·, co·n sig lia ] e iniezioni di i11 sulina : 10 unità , due· volte al giorno prin1a dei pasti ; stare attenti alla ·pios,s ibilità di cc s.h ock » ipog licemico, ch e· Ya ro·n 1bal l t1lo e, 11 1mi11istra11 do ub·i to dell o 7.l1cch ero ed e\re11lt1a lmente con iniezio·n i di a.drenalina . Se la magr ezza è dj orig i11e ipofisaria, somministr azio·n e di l)f 0J)ar ati di ipo fisi , ch e sono· p erò n1olto cari. In ogni caso di n1a O'fezza 11otervole, va rice rC:fl!t a acc.uratamente la cauf3a e soltanto qu ando i1on si può n1etter e in evide11za n e._ un m o111e11to ezio log·ico (no11 dim enti car e la po,s sibilità di un 'ipertireosi latent e. di un ~ozzo n odulare in d egenerazione , di art erio ~r l ero i . di n1alatti e· del san g ue) si J)llÒ 11a rlar e di magre7.za ro. tit11zionale. 1

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fil. J,a dieta grezza. W. Heu1)k" (Af edi-:. T11 elt , 1934, n. 15) rife1 i. . ce cl1e si o ll e ngon o risulta1i ta ]or a orrpre11clPnti con ]a dieta g r ezza del diaibete. n egli rdemi del] e n1.ala lti e car cliacl1e, nelle m alat tie rt'11ali ed anch e in ca ~ i di gastrite acu ta; n o11!


H

J L POLI CLI NI CO

.i1resen l.a Jl e SUiJl Ya ntqgg·io i11 co11frn,n to clella diet a ipoG lo rur.ata i1ell 'iperle11s ion e . 011 è adatta co111c dieta co11 t i11u.a ta n el san o . fil. L'alternanza del cuore negli ipertesi. È slato osserY a lo c.11e spesso, n egli indiviclui

con altcran za del cu ore, si 11'a i•per azoten1ia , s icch è si è ' roluto vedere un rapporto fra i due fa tti. È_ da escluder.si un r ap porto dire tto, in q uanto cl1e non tt1tti g·li individui con i1)erazo lemia 11anno .aìternan za e vice''e r~a. Acl ogni l)lodo', l 'alterna11za è da riten er si u11 fer1omeno molt o frequ ente i1el]a iper.azote1nia . V. Cli i11i e P. Slefa11utt i ( (~ iz o re e circolazione, ag·osto 1934) l1a n110 stt1diato il prob.Je,m a cl.ella produzion e di altern.an za m edi ante la p erfu sio ne di sangue di indi' idui ipertesi n el cu ore isolato di a nfibi ecl ha 11no veduto ch e i sieri di iperazoie1nici eser citano un 'azione tossica, arte.ìoga a quella dei così detti veleni a1ter110geni . In quaJch e caso, si son o osservati dei n etti fenon1eni di altern.a11za , n1a soltanto col sier o di indi,·idui ipe rav.o len1 ici c.l1e avevan o essi s t~ssi nlternanza . l 'ali risultati prosp ettan o Ja possibilità di una1 com ip·on ente un1oral1e ai1ch e r1 ell.a i)a tc>gen esi dell 'altern.a n za timana. fi l. 1

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La respirazione artificiale nei disturbi cartliaci.

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E. l-Iasse11ka11)1p (.~1iiric/i. nie·d . JVochens., 1~•3 ±, n. 15) n1edia11te esp erienze con il processo di ott o1)re.. , ~ io~1 e di Braue r e la m asche1·a di Ku l1n ; h a o servato ch e la r espirazion e artificiale provoca abb assamento· della1 pression e ven o,s a, il ch e di111ostra un .mig lio ramento ri el circolo ve noso. Il processo di sott opress ion e h.a indicaz·ioni n el1le deb olezze circolatorie, specialmente del ' 'entricolo destro , n el1' obesità con disturl)i cardiaci, nel co,m ,p 1lesso ·ga stro... ca.r dia co, n ella s tasi venosa .c o n disposizione ::tll a tron1bosi. Nei inalati in forte sc.om·penso, si clovrà da111)ri1n a soro.m inistrare la dig itale. fil . 1

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[AxNo XLI, Nuì\1. 47]

s1;1101c1 t.· fo r_c l~ }Jl'O Ya IJÌÙ evid ente dell 'i11s ulllcienza 1Jo l111011are dei cardiopatici. La riten zione provoca l 'into . . sicazion e ca rb oni ca , d a cui dipendon o d·egli sqt1ilihri u111or n•li , ch e d cler111inano lo scon1pen so. ll isulta, pertant o, qL1,a11to si debb·a and ar e ftuardingl1i 11el p ermetter e o prescrivere del lavoro a card iop atici; ad ogni rnodo, n ello stt1dio del q11oz ie11te r espiratorio, n oi abbiamo un 111ezzo adatt o 11er sta,b ilire se un quoziente ipe rlrofico de h ba e::;sere co11siclera lo , d ail punto di 'i ~ ta cl ell n fu11zion e, com e t1n c11or e n ormale. fi l. 1

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La tera1}ia dell'i11s1tfficienza circolatoria periferica

Queis to airg o111ento è stato 0 g·getto di una seduta :illa Soc . i11edica di G-inevra (cfr . Schweizerische m ecl. ll 'och en.s. , 8 sett . 1934). Tale sind rom e s~ h a pri11cipaln1ente n eg·li ccshock» (ohir111~gico , ostetrico), n elle n1alattie fe}?brili proluJ) gate (tifoide), n elle perforazioni del tubo diger ente ed in tutte le a ffezioni che irritano g li spla n cnici. Talvolta è d.a in criminar si l ' insufficienza urrcnale , a ltr e volte l 'insuljn a, i] colll a diabeti co o le ustioni. Il m alato è pallido. con JJlaccl10 cutanee di cian o'. i , fega to e milzai aun1entati di volume, ] )O lso fil.ari te, toni cardiaci lontani , talvo.Jta con 1umor e di g·alo,p po da ipoten sio11e. Frommel dà come i11dicazioni t erapeutich e : la tirno]azion e del cu or e specialmente n elle rr!al·arttie. febbrili, l 'au1nento artificiale del la n 1as a san g·ui g11a (in iezìor1i di a cqua salata , di sciluzion e di g 1uco io . ch e agiscono pure da stin1olanti del cu ore) , la trasfusione di sangue . J\1a è sopra lt.uttu n ecessario co1n11battere la par.alisi vasor11otor ia p eriferica e stimolare i ce11tri r espiratori . Per il primo scopo , si con sig·liaIlO : l 'adrenalina (che non agisce ch e per poco t empo) , la pitressina - l'oibo p·osteriore dell 'ipofisi - (cl1e ha l ' inco nveniente di contrarre an cl1e le coron arie e di provocare la tachifilas i) 1' cfedrina e l 'efeto11ina (ch e aggiungono anche la lor o azion e sui centri respiratori). Lo stimolo di questi t1ltimi s~ ottiene con la can.fo,r a e con i pre.lparati sintetici di azione analog~a1, ma di costituzione differente (cardiazol, coramina , ecc.). Particola rn1 ente utile è l 'associazio1n e dell 'efedrina assoc iata alla ca11fora. fil. 1

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Modificazioni del quoziente respiratorio i11 car· diopatici durante l'esercizio muscolare • .

Il problem a del la u tilizzazio·n e dei ca rdiacì J1el lavoro è u11 probl ema sociale di grande im11ort.a n za , ch e ,,ien e p.rospett.ato sp eciaJn1ente agli Stati C11ili e cl1e è bene studiare dal duplice punto di ' 'ista clell 'inter es e individu ale e g·ener ale. R. llen os to (Cuore e. Circola.zione, i11a,g·g io 1 ~134) h a fatto delle ricer che ch e 11orta110 un contributo allo ... tudio del t.)ro,b l e·m a , indag·arndo il quoziente r espira to ri o in cardiaci con1 11en sati o ttoposli ad esercizio fi sico . Questo determin a un a caduta del qtioziente r espiratorio, ch e va considerata come dovuta al fatto ch e n on vien e lil1erata dell 'a11idrirle rarbonica. Tale rit en zion e, in cardiopatici di-

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L' ATTU ALITA TERAPEUTI CA. Nota sul tràttamento di infezioni varie con le iniezioni e1tdovenose di carbone animale.

Nel g·enn aio 193± Sai11L-Jacques, di l\!Iontréa1, preconizza!a un nuovo m et?do di. t~a,t~a~ento delle infezioni da cau se varie con 1n1ez1on1 endovenose di 3-4 cc . di una sospensione al 2 % rli · carbone animale lìne n1 e11te suddiviso. lI . Gaudier e Dé111aa·cl (B u ll. d e l ' A cc. de


.I\ '~o XLI, N l.1 J\1. 47]

1867

SEZIONE PRATICA

:11 é(l., 3 luglio 193 t ) riportano i primi ·risultati dc~gli esperin1enti fatti con detto metodo su 25 casi scelti volon la1rjamente in campi molto differenti: crtirurgia, medicina , os tetricia . Essi }1[.11110 utiJizzato una sospension e di siero g lu-· <'osato is.o ton ico dcl nero animale, ch e n o·n è a ltro ch e t1na sos.pensione · estrem am ente fin e, jlnJ)alp·abile d i carl1one am.imale. Hanno pro' alo le concentrazioni di 1, 2 ·e 3 per cento , adottando infine la seconda. Le dosi v.ariavano da 2 a 3 e an cl1e a 5 cc. per iniezioni quotidian e o ·a giorni .alte~~i o a serie . di. ~ue o tre diYise da intervalli a1 tempo var1ab1li. ll trattamento è assolutam ente innocuo. La iniezio,n e è indolore . ain ch e ~e un po ' di Jiquitl ci .. i ·pande a lato dell a vena., non dà _al cuno <·l1oc immediato, 11on dà reazion e termica. In quasi tutli i loro malati gli AA. h anno 11.otato , in seguito al trattamento con carbo·n e all imale un abbassam ento della te·m peratura ~li alme~o mezzo g rado c·h e, n ei casi favorevoli si è m ante11l1to ed anch e accentuato par;tll~.Je,m ente ad un mig lioram ento clinico ta-· .lora sorprendente. Il carb,on·e n on sembra p er ò ag i. ca da anti: termico; esso è i11eflì cace se vi è riten zi_one ~1 l1US. se si tratta di. una infezio~e acuta ch e richiede un interve11to strumentale qualunque. . Il metodo 11a dato i migliori ri u]tati ne1 l 'l O{>essi infiam1n aLo,ri diffu si , in organismi in<apaci dj reagire. C. TOSCANO.

MEDICINA SCIENTIFIC.t\. Tumori filtrabili prodotti flal catrame.

Il r aipporto fra tumori da catrame ·e tumori })011tanei dei mammiferi .è. indub 1~io , n1~nt.re rlon è ancora chi.ara la pos1z1one rl e1 tumori fil-· trabili degli u ccelli . Nel 1923 B. R. (ì . Ilus ell provocò co1l catran1e dei sar comi i11 ratti e nelle g alline, ma n essuno di questi era trapiatntab_ile; altri AA. riu: scirono poi .a produrre tu(11or1 da catrame e dai su oi derivati n elle galli11e. Ne11 'anno scor so J. i\1c Intosh ha dimostrato ch e i tumo ri provo~ati da c.atran1e n eo·li u ccelli son o tra1smissib·i li per mezzo di filtrat i privi d~ c~l~ule. I t1:1mo~ ·ch e eo-.li ha ottenuto so·n o di diffei'eJ.lte tipo is1olo,g ico, per ò ogni tipo si mantien e n ei suc-· {e. sivi piassaggi. . . . , . t-: 'è qt1indi una notevole s.tn1 1l ar1t~ fra 1 turno1·i dei mammiferi e degli u ccelli e la trasn1issibilità coi filtrati ii1dica1 cJ1e il . c.a1 rame l1a una 11art.e re la t1va, no·n indispensabil e, i:ella proc1UZlOTIP de} lurnore. S~ S~ p~nsa .a }l)a d1mostrazione recente. di una s1m1 lar1 tà ~ra la ~ t1:-it: tura1 cih imi ca di questi fi,ltrat.i e gl1 ormoni si può pensare ch e l\iJc Intosh ab,b ia ge tta~ o c?sì le prim e travi di un pon~e fr~ l e t.e or1e h·1~­ chimica e da virt1s dell 'et1olog1a de1 turnon . (Così in un editorial e del Th e La ·1 oet , 27 ge11-· Tl ft l O 103.J.). 1

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R. LusENA.

POSTA- DEGLI ABBONATI La tossicità del' gichero. - Al do l t. L. T. , abbo1n ato N. 7777. Gli Arum (mactllttturri ed italiclim ) - in ita1

liano glcar o, gìcl1 cro o g ìgalo, - debbono la ]oro to sicità alle saponine ch e o·n o contenute in tutte ] e l).arti della pianta - radice, foglie, frutti - . Le fogli e conten gono an ch e acido o sa lico. . . Le a11onine deter n1ina110:. vomito , er:n?l1s1, fatti infìa1m matorì dell 'intest1no e .para l1s1 d~·l sjsten1a n er voso . 11 fatto essenziale € la e·m ol1si, dovuta all '.aflìnità ch e le s~ponine h ann.o con la colesteri11a , l}er cui n e v.ie11e tt1rbato il r1orm.ale eiqt1ilibrio delle co·n1 b inazioni protoplasn1a1Lich e. Probab·i lrr1e11l e all 'emolisi va riferita la cachessia clie ella h a o·sse·r vato n el b an1bi110 morto in eguito acl in gestion e di b'8 cch e di Arum. 1 Fortu11a tamenl e, l 'ingesti on e di Arun1, n on sem1p·r e determina fe11on1e·n1 I ossic'Ì , poich è 1.a n1ucosa intestinale si oppon e al loro assorb1rnento. Gli ,4rum erano u ati nell a rnedicina antica fir1 dn1i tem .pi di Ga1er10. Il loro r izoma costituivn. un tem110 , il ma1eria le p~ù u sato per. I.a pr eparazion e dell 'ar11icl o a ~r opL f~rma ccut1 c1 . Lu ]aYatura asp,o rta. ]a sa1)01n1n.a eirl e p·e r qu_esto ch e il Mattioli consig·li a , n elJ a preparazione dei decotti di A·rurrl di uJ.rettare la prima. acqua. • • L 'A r11nì esculenturn. è molto u ato an trop1c1 Gom e nutrimento e fornisce un a fecola nota in Ingl1jlterra col n om e cli P_ort land-Arro,,rro?t. An ch e il rizo111a delle s pec,te n o~tran e veniva n.1anQ'i ato e così IJ11re le fo·glie, forse per il sapore '"'<lcidulo. da!o ~all ' a~ido ossni]ico. . . Alt.re ap1p1]1caz1o·n 1 degli A rum n e]Ja n1 edic1na C1r1tica j face·yano per uso ester110 (mesc:olato con Ler co di bue 1)er cc le po dagre n) EJd interIlO; il deco tto del rizoma venne essenzi a l~en t e ll li]i zza lo con1e e·S])ettorante (co1n te1n u10 ln ~a­ ponine). Le ])accl1e - a cui il ~attioli a ttrib:t1ice un ~a,pore cc acuto n - tr1ttlrat.e con VI_11 0 : i somn1ioistravano 11c r provocare 1 m estrui e le cc secondine » . In gen erale n el ,-olgo si attril1uiscono alle bacch e pro1)rietà ' 'Cnefi cb e e, con 1e dimost.ra il 110 caso, 11 0 11 n tor to. fil . 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. . ucielcì I taliana. di Benrficen za in Ruenos .1ires. .E se rcizio 1933-34. Rendiconi o amminis1rativo. Dati , la tis tici e St aLi Lich e me<licl1e. Ospedale Italiano. Asilo d ei cr onici e con valescenti . Arn1ninis lrazione i)en .. ioni cl i gu erra . Bl1enos Ai res, 1934. G·. Ll rc .\HELLI. La tubercolosi libio-as trogalica e del far . o. - F. Va1lardi, ~1ilé\n o, 1934. P. P1cc1NI NI. Talassoterapia. S ua importanza scienti/i ca e prali ca. - Tip. Cordan1, ~Iila110, ~934. L. PARZIALE . Su cli un caso rli eri/ ent<;t pol~morfo essudativo con, compl'ica11za lii polineurite. rfip . tu<lil1n1 , i apoli , ]934.


1868

« IL POLICLINI CL' »

(ANNO

XLI, Nui\r. 47}

NELLA VITA PROFESSIONALE. Pletora medica nel regno ed immigrazione di medici stranie1·i. Iliproducia~10 in siu11to l 'articolo J.J1Ub1b licato, con q ue Lo Ltlolo, dal proif. G. B. Allalr ia su « La . 'cuola Superiore », 1934, N. 2. La disoccupazio11e clei n1e.djci i11 Italia che d a 1

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te111po preoccupa i tecnici , 11011 è an cora avverti la dal pubblico il quale continua a vedere soltanto gli << arriYali » e da questi pre11de la spi11ta per i11dirizzar e i gioYani lice11ziati <lal liceo, Yerso le Facol Là 111efli <'l1e . Ei)pure le difficol tà ch e i nuovi laurea li in m e<iici11a incontrano 11ella ricerca di una posizio11e eco110111ica , ·ono 'e11ute moltiplica11dosi in ques li t1lli1ni a.n 11i. Nel Reg110, con1e µubblicava I 'on. l\ior elli , segr etario nazio11 ale del sin(lacato fascista dei medicj (~< Le i or ze a11ilarie » 30-VIII-1932, X) ogni anno Ye11g·o110 laureali i1elle Uriivers ità circa 2.000-2.200 11u0Yi n1ed ici, inentre i vuoti a1111ui cl1e possono esser e co lLnali , 11on oltrepa ssa.J10 l a cifra cli 90010001. 0110 d u11que al111e110 111ille g·iova11i medici itaJiarli cl1e og11i anno veng·ono ad accre cere il r1u111ero clei <( disoccupati » e questo nu111ero i1on acce11na a di 1ni11uire per ora: le Facoltà mediche co11 li11ua110 acl essere affollatissime, forse le più affollale tra le facollà universitarie del Regno. -~e Yie11e che il n11n1ero dei medici upera di g ra11 J1111ga il fabbisogno del Paese e che l 'Italia è l1 110 d egli tal i dove il quoziente (( popolazione: n1ecli r j » è n1i11ore. Il fenon1e110 è coI11ur1e i11 tu1 ti gJi slali J)rincjj)ali; l 'Uffjcio internazionale del lavoro (Ginevrft 1933) p orla le cifre seguenti (la prima colo11n a ari il 11u111cr o as .. olt1to cli medici e lél seconda il 11u1nero medio di abi ta11 li i1er og·ni 1nedico) : I11 ghi Jterra 53.7G9 822 . or,·egia 1.500 1.067 I'f ALI1\ 34. 350 1.218 ,·1zzera 3. ~34 1.231 6.742 1.290 ng l1eria l~ tonia 837 1.326 C~er n1 a 11 i a 47.000 1.344 2.450 1.469 J)a11in1a1ca Francia 27.000 1.509 4. 8ì6 1.543 Ola11<la 180 1.556 Lu sen1burgo 2.344 3.200 Belgio 2.744 2.200 SYez ia 1.700 3.059 .Bulgaria 3.322 S.804 Poloni? a 3.700 3.568 .l u go laYia L 'llnlia è <lunque u110 dei tre · tali che più soffro110 <l ella pletora di medici. . \ n cl1e e 1nisure restrilliYe o lin1.i La zione spontan ea di i crizio11i a lle F acoltà 111edi<'J1e 11 cgJi anni ' e11l t1 ri , produce ero una di111i11 u zion e cl i i1u111ero

d ei laureati nel fulu-r o, luLla' ia il nu1nero di i11eclici attual1nente disoccupati è così stragrande che per a11ni si co11serverebbe lo squilibrio fra flo1nanda e richies ta nella professione. Le cause della pletora i11edica sono parecchie. La ressa dei giovani nelle Facoltà medi~he avviene 1Jeriodicamel1le e entro certi limiti, in se11so inverso che 11ei J)Olitec11 ici: qttanclo l 'inclt1stria e11lra i11 periodo di ini11ore r end i111e11lo, la massa dei giovani devia verso qt1elle profess ioni che ap1Jajo110 Joro più sicure eco11omica1ne11 te, salvo poi a rifluire nelle scu ole i11du triali appe11a l 'industria .. i riprencle. È t111 fenon1 eno cl1e varie volte ho os. ervat o n ella n1ia vita. Poi e11tra in cau sa il forte miglioramento della sanità J)Ubblica CrLe ha fatto forlu11atan1enle (}ÌJllillUire grandemente il numero dei malati; (si consideri soltanto la sco111par a cii certe malattie infe ttive le quali una volla torm entavano estesame11te e terribiln1e11te le popolazio11 i, la diminuzione 11lt111erica e la ])revi là di d ecorso di certe altre, ecc. ) . Poi ancora ur1a lenta ma fatale trasformazione del tipo di assiste11za p er Clti og·gidì molto pit1 spesso e più facil111eT1le il pt1bblico ricorre ag·li ! tiluti di cura i11vece di affidarsi aJ 111e(lico privalo; i11clirizzo dovuto a varii motivi: - alla minore capaci là eco11omica n1edia a tLua le d el i)11bhlico; - alla attrezza tura sempre più perfetta delle opere pubblicl1e (ospedali, asta11terie, ambt1latori, ecc.) in rapporto con le maggiori esigenze della diag·nostica e deila terapia e quali difficiln1e11te i>uò avere il medico di famiglia; - all 'attenuazio11e cli quel ser1timento di ri. tegno e di diffidenza cl1e una volta la massa della ]Jopolazione sentiva cout.ro le is tituzioni pub))liche dì assistenza. Forse q11esta lrasfor1nazione è una vera rivoluzione nei costu1ni, un avviamento ad un nuovo ordi11e di cose n ell 'assis le11za sani lari a. lVI a intanto la conseguenza scottante è urta seria diminuzione di lavoro di cui sono vittime i medici adesso e nel prossimo futuro. Cosicch è acca11to ad un n ·u n1ero di medjci occupati (ch e non si accresce), esistono attualn1ente r1un1erosi altri lnedic i disoccupati o ch e viY0110 a lumicino, stentatamente, tanto che parecchi si sono indotti a cercare perfino impiego rimunerato nelle industrie e nel commercio attinente alla medicina. Donde il quadro real is tico n ella sua tristezza cl1e leggiamo 11el simpatico e vivace periodico <e Libro e n:1oschetto » (nota di P. Pa' esi e M. Con ti 1 cli una situ azione la quale si fa sempre più 1>e110 a J)er u11 nun1ero grande di m edici. Se si potessero narrare i drammi intimi che 11oi vediamo nei nostri allievi, anche fra i })ÌÙ clis tinti ! Usati per una infinilà di mansioni gratuite alle quali si pres lano con ll1tto I 'animo loro (poirhè è


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SEZIONE PRATICA

in essi aJtamente sviluppato il sentimento di ciyi. 1no), questi si trovano ad essere di p eso ai pare11ti ed hanno l'ostacolo finanziario insormontabile alla formazione della propria famiglia eh 'è l 'jdeale intimo di ogni Italiano, trovando sbarrate le strade, malgrado la modeslia delle loro aspirazior1i e la loro buona volontà di JaYorar e e la profo11da capacità e preparazione.

••• Per superare ] a crisi di disoccupazione fra i n1edici, molto si discute in Italia, non di rado anche senza la necessaria preparazione e competenza; rimedi, proposti ed attuati più o meno in al tri slati sono ad esempio: la limitazione d el numero 111assimo di iscrizioni ai cor si di medici11a - la djminuzione di numero delle università - la chiuSl1.ra transitoria di esse - il prolungan1ento degli a11ni di studio clinico dopo la laurea - la chiusura degli aJbi professionali. Ma un rimedio limi· lativo efficace il quale non leda i diritti dei singoli cittadini, non è si ato tuttora trovato.

Recentemente h o letto di una proposta per lenire la <lisoccupazione: che vi sarebbe oggi posto per <liecimila medici disoccupati se venissero retribuiti i 5296 m edici che ora prestano servizio gr atuito i1ell 'O. N. Balilla ed i medici che prestano servizio .gratuito nell 'O . N. ~Ialernità e Infanzia e n elle Federazioni sportive; si aggiunge che vi sarebbe po~lo per altri duemila medici i1elle Casse mutue e })er altri duemila nelle missioni di Propaganda Fi de 1 Ma irt q1uesta proposta sono state calcolate le coneguenze fin anziarie di una t ale << leva in massa » cli 14.000 nuovi 1nedici P In un Paese dove il r apporto numerico tra m edici e popolazione è fra i Jl1aggiori (come risulta dalle cifre ch e h o riferito) P }{apporto significante che questo numero cli medici <.· eccessivo per i bisogni reali della popolazione P Poich è non bisogna dimenticare che i posti retri1t1 i ti vanno assegnati secondo le necessità dell 'ass is tenza sanitaria e non per il desiderio di d are oc.cupazione ai disoccupati. Secondo che i predetti 10.000 medici del primo gruppo ve11issero occupati parzialmente (cioè con possibilità <li. clientela) od esclusivamente, p otremrr.10 calcola.r e un emolumento annuo individuale rispettivamente di L. 5000 o di L. 12.000 (non <.: redo che siano cifre esagerate) : ne verrebbe un <>ner e rispettivamen te di cinqua11la milioni o di .centoventi milioni di lire all'anno da ripartirsi fra l 'O. N. B . e l 'O. N. M. I . Data I 'entità nota dei bi· lnnci delle due O. N. ne vien e che una tale proposta diventa inattuabile. A parte la propaganda sulla crisi economica dei medici per indurre il pubblico a moderare sp ontaneamente I ,iscrizione cli studenti nelle Facoltà rnedich e, il rimedio più studia lo ed en ergicamente applicato all'estero è la difesa Jei medici concittodini cont ro la invas~one dei m edici stranieri .

E da noi? Le nostre Università so110 molto frequentate da stranieri regolarmente iscritti .

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La stragran de n1aggior anza deg·li studen tj stra11ieri nelle 11os lre Ui1iversità è iscritta alle Facoltà di medicina: di 1851 iscritti nel 1932-33 il 64 % appartiene a1J e Facoltà inediche, vale a dire 1185 I Cosicch è per ogni 100 laureati ì11 ~Iedicina in Il a] ia 15 sono stranieri i La prOJ)Orzione viene aumentando, se i11 tutte le U11iversità del l'.\.egno avvie11e quel che leggo avvenire a Moclena, dove sui 284 iscritti nel 1933-34 (quasi tutti Polaccl1i, Romeni e U11g·h eresi), 261 sono i seri tti ir1 Mecl i cina = il 92 % (cfr. « La scu ola superiore » a11no 1° n. 12). Dei riman enti, 22 sono studenti di farmacia ed uno solo di scienze. Se noi facciamo astrazion e dall a Università del Sacro Cuore in Milano, cr edo di n on esagerare affermando che la qua.si totalità degli strani er i nelle 1iost re Unive r sità appartiene alle Facoltà di medicina.

Dinanzi a 'JUeste cifre imJ)ressionanti che significan o una Yer a inYasione di nledici stra11ieri in Italia, dobbia1no analizzare i fattori del fe110meno il <Jllale n.on 11a. riscontro 11ella sloria del Regno. Già prima ò el la g·uerra, i11edici stranieri i1nn1igravano i11 Itali a, ma ei-a un fenomeno « di stag·ione »; erano pochi medici i quali i dedicava110 alla cu.r a dei loro connazionali durante il sogg iorno di questi nelle nostre stazioni climatich e in Riviera e altrove; nè la nostra legg·e proibiva t ale occupazione periodica. Rari erano invece gli studenti s tranieri iscritti reg·olar1nenle nelle Facol1à inediche. La frequenza di iscrizione di studenti es teri in Medicina e di im1nig·razione di medici fra noi è venuta aument ando in modo impressiona11te dopo la guerra. Spostame11ti territoriali con segue11ti all a gu erra, rivolgimentj spirituali, diversa distribuzio11e della rj cch ·ezza, crisi industriale e commerciale, han110 sconvolto i paesi di loro origine, nè questi hanno rngg·iunto ancora un asses tamento tollerabile. È noto pure ch e in alct1ni paesi gli Ebrei sono veduti pii1 o meno co1ne estra11ei. Mo1nenti che rendono òifficile a una quantità di giovani l 'acquisto di una posizione econo1nica in patria. Aggiungasi forse il nu1nero scarso di Univ&rsità i n certi paesi, il nu1nero eccessivo di medici in confr o11to colla rjchiesta, I 'adozione del << numerus clau su s » che colpisce di preferenza i meno benevisi : gli Israeliti. La massa esuberante di giovani di questi paesi cerca, com 'è umano, scamp-0 alt 'estero e, respinla più o meno la.r vamente n'la i11flessibiln1ente altrove, si dirige verso l 'Italia, solo paese dove trova facile l 'ambiente ai proprii fini. Ai fatlori negativi che essi i11contrano in casa loro e che li respingono dagli altri stati, si aggiungono dunque dei fattori positi i per istrad ar li verso di noi. Premetto ch e da questa breve mia tra1:tazione esula ogni intenzione di esercitare critiche o di formulare giudizi su quanto avviene all 'estero in questo tema; nè vorrei che le mie parole fossero


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IL POLl CLI N I CU

i11terpretale co111e ùi sig11ificato meno cl1e rispettoso verso al lre Reiigioni che no11 la mia: in It alia non e is le, nè deYe esisler e una queslio11e a11li- emila ; è fre110 a ciò la antica e profonda ci' il là itostra; fra di noi esistono soltant o cittadini l ulli Lu 1i Li polilicamente, ai1cl1e se cli diversa fede religiosa. Contin·u iar110 l 'esame dcl fenomeno. lJe r clt,è diinque la patria: 11ostr a è fra tulli g li stati, ]Jrescelta come sede di quesli emigrali affo·llanii le Facoltà m edi ch e?

Alla loro venuta non è es tran ea l 'attraltiva del n os lro Paese, ricco di bellezze climatich e ed artistich e e cinto dell 'a ureola di u 11a s loria ch e non ha }Jarì nel inondo. Vi con corre icuran1enle la pace e la sicurezza crea la dal Fascisn10, n onch è il tradizionale cortese ri sp ello della popolazione Yer so gli stranieri; aggiungo la bontà delle nostre istituzioni didattich e. !\ifa i1011 illudiamoci troppo ; g·li stud e11ti stra11 ieri Yengono fra di n oi perchè ne hanno il t or11aconto economico presente e futuro: cc uhi bene, ibi patria ». .Per lo st esso motivo essi prescelgono n ella quasi to talità lo s tudio della medicina, come quella ch 'è scie11za universale, facilmente compren sibile anche se11za la padron anza profo11da del] a nostra l iJl g· ua e ch e professionalmente è esercitabile i11 I u LLì i paesi, dortùe l 'idea che p iù facil111e11 Le dia lit })O izione econon1ica in av,·enire. Si agg·iunga il fattore specifico italiano delle noleYoli ag·evolezze che Governo ed ent i ]ocali offrono agli in1migrati st rar1ieri nelle L11iYersità del Regno. 1\lle facilitazioni g·0Yer11ative, fi11anziarie e lele ag·evolezze sociali ed ecooo·ali si a 0o·o·iuncrono o o 11omicl1c locali, quali ad esernpio le mense e le case tleg Ji slude11li, ap('r le a11ch e a quelli stranieri senza dis linzione di n azio11alità, cti religione e <li razza. È queslo favorevole insien'le cli am ]Jiente italia110 ch e viene seg·n alato all 'estero cl a una , direi, ·pon la11ea re le di mt1tua informazio11e, quasi cli « 111utu o soccorso n che vige fra l 'im1neJ1 so nu111ero di gio' ani sb alestrati nel turbine del mondo dalle conclizioni generali del clopo-guerr a e dalle difficoltà nazionali a cl eler111i11ati gruppi elnici o r C'ligiosi o poli ti ci. Il JJeso della concorrenza dei medici stranieri laureati in Italia ch e grava sui nostri allievi, si è accentua to per il fenomeno al quale ho accenl.1alo, dell 'invasione di un numero enorme di medici israeliti tedeschi i quali , impediti in patria i1el loro l avoro profession ale, sanno che l 'Italia è il solo, paese n el quale g·Ii s tranieri possono ottenere la convalidazione della laurea e il permesso di esercì tare l a medicina. Siccon1e i governi degli altri stati sono corsi ai ripari contro la m inaccia di una seria concorrenza ai medici locali, i n1edici lerleschi profughi si sono incanalati nella sola via aperta: l 'Italia, perchè l 'Italia sola accorda loro con tutta facilità 1 io11 oltanto l a conYalidazione della laurea, ma l

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])t1re il dirillo di eserci lare la professio11e 11el fieg·110.

Queste preme e n11 sug·gerisco110 due do11) é\lirle, co111e Italiano : a) quali vanlaggi lta 1'Jlalia col fayorire o-li ~lranieri pii.1 degli Italiani com e studenti in · 11~e­ c.1icina, e coll a co11valjdazion e de1la laurea slra11iera in inedicina P b) quali agevolezze e quali condizioni cli· reciprocità godono gli studenti ir1 m edicina, italia11i ed i rr1edici italiani all'estero? A) Incominciaino con la pri1na clomanda: - Conco rron o i niedici str anier i immigrati acl accrescere il patrimonio scientifico italiano e acl in.nalzar e il livello della coltu r a 1nedica itali ana:>

No! - rispondo subito. Essi appar tengono al tipo colturale inedio, per niente superiore a quello 1nedio dei colleghi j taliani ; nessun contributo })O~itivo alla scien za itl Italia, nessun vantaggio tol1urale p er noi. - Con corrorio ad aumentar e la ricchezza r..lella patria nostr a?·

No l - rispondo subito. Anzi essi ottengono i>rofitti economici e riescono ad occupare posti ri111unerati i quali spe tter ebbero ai i1ostri lau-reati, J)1olti dei quali oggi so110 disoccupati. Danno eco11omico e morale, du11que, g·r ave ! Vengono fo r se p er cli è al tratti dalla Jiu ... sibilità di f())rsi una. coltu r a 1naggiore da noi e Ile 11 ei lor o paesi ?

No! - . rispondo ubilo. Oggidì è eguale in tutte le U11iversi tà principali clel mondo il sisten1a dici attico per la preparazione indispensabile ali 'esercizio professionale della medicina. Una piccola minoranza in realtà viene nei nostri istituti universita.ri (come già pri1na della g·uerra; per apprendere metodi e flo ttrine speciali; que ti pochi ri1ornano sempre a ·c asa loro dopo un 11o·n lungo sogg'iorno da noi, lél!scia11do quì un gradito ricordo degli ospiti str anieri e portando nelle loro patrie la simpatia per la patria i1ostra. Questi por hi sono perciò esclusi dalla n1ia trattazione. · Nor1 illudiamocj cl1e 11. iscrizione della quasi lolalità degli stranieri nelle n ostre Facoltà ineclicJ1e sia conseguenza di un 1)rin1a lo scientifico italjar10; nè dobbiamo i11Lerpretarc quest a calata cli ri un1erosissin1i s tranieri come u11 r itorno alla tradi zione medievale delle Università italiane, quanrlo l 'Italia era il faro di luce fra le tenebre d 'Europa. Non ricamia1no ! Il mo1nento che produce la nu1nerosa calata è assai più materiale: sono le agevolezze legali ecl econom iche, è la notizia diffusa all 'estero della facilità con cui in Italia si possa conseguire la lélurea . e convalidare quella straniera e niente altro. Notizia ch e trae con sè la leggenda che la laur ea italiana ricl1ie<la u11a preparazio11e più moùerata ... Pur troppo questa credenza , ch e no11 ri~})Onde a verità, corre all 'estero! Gli studenti italiani non acquistano la lat1rea i11 medicina e il diploma di stato se non dopo u11a


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SEZIONE PRATIC'\

se,·era preparazio11e u11i' cr si lari a; i1oi ia1110 esige11ti, g'ius la111e11 te esig·c11ti JJri1na di concedere a1 nostri candidati i due titoli dai quali dipende la anità clella popolazio11e d el Regno. - Ottenuta di r etlan1 eril e la lau r ea o corivaliclata quell'a est er a, rilor11 a110 i niedici stranieri via d ·1talia?

- No ! - rispo11do subito. L ·esperienza mia, le notizie aYt1 le clai iniei colJegl1i di altre Università, i l grido cl 'a llar111e ch e i estende i11 tutto il paese provano cl1e la n1ag·g'iora11za di questi 11u1nerosissi1ni .stra11ieri imn1ig·ra co11 tutt a la ferma intenzione di farsi in Italia la J)ropria posizione econo1n.ica. G1i stude11ti s lra11ieri cl1e a centinaia si laureano in Italia san110 di no11 potere esercitare l a n1edicinai in casa loro, sia per ostacoli politici, sia perchè la laurea italia11a 11011 è riconosciuta legal111ente n eg1i stati dai quali Yengono. Alla massa cli questi m edici tedeschi ed all 'altra falange di stranieri centro-orientali (Polacchi, Ro111eni, Un gheresi) iscritti n elle Facoltà mediche del Regno, si aggiungono quelli cl1e << gira110 la siLuazione n Yenendo a freque·11tare le 110 ... tre clinich e e ch e <lurante il soggiorno fr a di ll Oi, brigano p er piantnr e definiliYamente la te11da in casa nostr a appe11a il Yento sia loro 11ropizio; fra questi, taluni abili, i11triganti, finiscor10 1)er ottenere, median te racco111andazio11i. e protezioni, posti privati retribuiti, muoYendo a pie tà (è la veri là) i dirigenti e 111ostrandosi dotati di un nieraviglioso ada tta 111ento iniziale ai p atti 1nodesti. Poi viene l 'assal Lo al co 11seguin1e11to della cittaòinanzélJ italiana. B) \ ' enia1110 alla seco11cl n clon1l111cl a. Di .fronte a ques to tra lla111enLo (( di faYore n ch e g li str anieri godono in Italia corne s tudenti di m edicjna e con1e medici professionisti , si impo11e il quesito: quale sia i l t r attamento che all'ester o godo no i cittadini italiani per gli st essi scopi. La rispos La corrisponde a gl1a11 lo gli altri stati hanno attuato per la difesa d ei loro medici an ch e cont ro quelli tedeschi e ce.n tra-orientali fuorusciti. Fra tutti gli stati. esteri, ] 'Inghilterra sola l1a una con ve11zione coll 'Italia per regolare in via di reciprocità ! 'eser cizio professionale dei m edici dei d u e paesi, nei rispettivi t erritori . Questa convenzion e è stata s Lipulata il 21 nlagg io 1925 ed approYata dal governo italiano con R . D. L. 18 giugno 1925 n . 1489. È queslo il solo caso cli reciprocità fra l 'Italia e stati est eri ; se n oncl1è ogni 1nedaglia h a il su o rovescio. Non so guanti m eòici . cittadini italia11i erl inglesi, ahbiano fruito di questa convenzione; ma mi si riferisce ch e in questo patto il diavolo ci abbia messo la coda: che cioè dei medici stra11ieri (ch e non avrebbero potuto conseguire la laurea inglese), conseg·uita invece la laurea italiana (o direttamente o per convalidazione), sian o riusciti ad en1igrare in territori (colonie) soggetti alla Gran Bretagna e colà esercitare legalmente la medicjna ! È ciò interesse dei inedici italiani ? È dignitoso per la nostra bandiera o 11on è la traduzione pra1

I il

liC'a d r l Yecchio 1)ro,·erbio di « ca,are le caslag1lQ dal ft1 oco per gli altri » ? l{icordi110 g li I talia11i che Ja i11assa di stra11ieri , qt1asi tutti centro-orie11tali d :Europa, non ven go110 per i begli occhi d ella patria nostra ; ricordino. che la facile o pitalità che i1oi diamo a questi p olula11li esteri coll 'accordare loro non solo la lau-rea 111a pure l 'esercizio professio11ale (con facilitazio11i ch e so110 u11a stride11te perequazione per i i1ostri stude11ti e inedici) è interpre tata come u11a. buo11a occasione da sfruttare i11c11tre so·n o i11 tempo.

Rias u111e11do: me11Lre i i11eclici italia11i inco11 lra110 clifficol tà per il conseg·uin1en to o per la co11' alici azion e della laurea all'estero ed os tacoli pre~­ sochè i11sorn1011tabili per l 'esercizio professionale j'u ori d ei confi11i della patria , i1umerosissimi strn11ieri i111pediti 11ello ::) ludi o e i1ell 'esercizio della 111edici11a n elle patrie loro, (specialmente israeliti ))Olaccl1i , romeni, ungheresi , t ed eschi), trovand o t 111 « Yclo » assoluto n egli altri stati, imn1igrano ir1 Italia, solo porta aperta per il conseguimento d ella 1a urea (con ageYolazioni preferen zi nli in confro11 I o' co11 gl i slt1rler1ti i tali an i), per la co11validazioi1c delle lauree e tere e per l 'escr cizio professionale , con gr ave cl an110 d ei i11edici italian i e sen za Ya11lé1ggi 111or ali , -colturali e materiali per la patria 11ostra. Di fro11t e alla i11filtrazione che clilaga per tu l I O• i I 11aese, di g·iovani medici stranieri i quali, i1011· j)er 1nigliore i11gegno o per più profonda coltura o lJer altri ineriti , 111a l)er la n egativilà della i10stra leg·i slazion e, per peciali rig·uardi di dir~genti italiani , per racco1nandazioni, ecc., r iescono ad i11sediar .. i fra di n oi, incomin cia finalme11le, be11chè i ardi, a ricon oscersi la necessità cli lt1 lelare la posizio11e 111or ale ecl economica dei medici jtalia11i, face11do anch e da i1oi quello ch e assai più tempestiva111e11te si_ è ~atto in t11l.ti gli altri st a ti per la difesa d ei i11edici propri i. Du e a1111i fa il periodico 1111iversitario « LiJ)r0 e ln oscl1ello » aYeva condotto una campagna al1i vissi111a la quale cor r ispondeYD.. al sentimento ed al d esiderio clei 110 tri studenti di11anzi alle strane 11referer1ze per quelli stranieri; il periodico chi cd eYa t111 j)rotezioni ~1110 legale. pratico e giusto. Pareccl1ie al tre 11ote so11 0 apparse i1ei periodici quotidia11i (ved asi ad esempio quella clel })rof. Palazzi n el « Regin1e Fascist a ») . Nt1111erosi sindacati medici (primo. credo, q11c1lo d i Perugia) e parecchi ordini dei inedici hanno seg11alato il pericolo e chiesto r imedi a tutela d ei i11edici ilalia11i e questo grido cl 'allarn1e e di ii1 vocazio11c si è orn1ai esteso in Lutto il paese. Seguirono I 'esempio varie a sociazioni incdicl1e; così il presidente della società iLaliana di pediatria, j11terpretando l 'animo dei p ediatri italia11i , inviaYa un memoriale a 1S. E. il ì\fi11islro della Educazione Nazionale. Parecchie Facoltà m ediche del Regno han110 ri1Jetutan1ente discusso .l a spinosa qulestion e ed


1872

(<

IL POLICLINICO

hanno informato il Minis tero della Educazione Nazio11ale sulla necessjtà di disciplinare più severamente l 'iscrizione degli stranieri nelle Facoltà 131.esse e di ar ginare l 'abililazio11e all 'esercizio proiessionale dei medici stranieri in Italia. Anzi, mentre att endono gli invocél\ti provvedi:rnenti legali per parte del Governo, le Facoltà~ :-s1nessa la eccessiva indulgenza, hanno incomin..ciato ad ar ginare la indesiderata invasione stra.ff1iera, adotlando quei mezzi difensivi che la legge :nostra permette : così la Facolt~ di Torino recentlemente deliberava di accordare la convalidazione !{]ella laurea a parecchi medici ted.eschi sub condi1ione di superare tutti gli esa1ni del secondo triennio e quello di laurea (pur troppo questi postulnnti, vista la richiesta, se ne ai1darono ad un 'al.tra Facoltà la quale, se è vero quanto mi s.i. è riJerito avreb·b e accordata sic et simpliciter la con' ..,validazione I). Così la Facoltà di ~isa, più conseig u ente an cora, respingeva regolarmente tutte le .. domande di m edici stranieri tendenti ad ottenere la eqttiparazione della laurea per ri1nane.re n el .tReg·no ad esercitare la professione (cfr. << Le forze _sanitarie >> 1934-Xll, pag. 846). Qui bisog11a distinguere i due argomenti: - il co11seguimento ed il convalidam ento della ]aurea ; • - l 'abilitazìon e all 'esercizio profession ale delia m:edicina nel Regno. A ) Per il primo scopo , ben vengano i giovani stranieri se realmente sono at t ratti n el no' stro Paese per amore di esso, p er la speciale sti111a della nostra civiltà, della nostra coltura e della serietà e profo11di1 à della preparazione alla m e.,, }icina. Ma si limiti la venuta a questi ospiti graditi ; si .evifi ] '.a ggiunta dei1 i1ondesiderabili stranieri i . quali ricorrono alle nostre F acoltà n1edich e come ' ...all un refugium, perchè respinti dalle patrie loro, perchè non accettati negli altri stati, perchè solt anto in Italia avrebbero la possibilità di « arran..giar si » con r elativo b·u on mercato, a scapito dei r1ostri. laureati . Per otte11ere questa purificazione, necessaria per la dignit~ n azionale, incomincian10 a togliere le ingiustificabili facilitazio.n i fina11ziarie universitarie agli stranieri , seguendo I 'esempio degli stati . esteri. Se n on si vuol e arrivare all 'opposto, si iscrivano gli s tranieri almeno colle stesse tasse. e _so~ra­ ta sse universitarie ch e sbor sano le famiglie italiane per i loro figli. Poi si esiga che questi str anieri studino la no·stra ling ua e la nostra civiltà, se vogliono . diven: tare d egni d ella laurea italiana. Quanclo si pe?si .ch e non pochi s tranieri acquistano la laurea italiana quasi sen za conoscer e la nostra lingua, digiuni di una sufficiente preparazione colturale gen~­ rica italiana ; ch e anzi la insufficiente conoscenza della nostra lingua potrebbe essere un manto inolto utile per mascherare la insufficiente prepar azione scientifica I Poi si tolga.i agli stra11ieri la possibilità che la

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(ANNO

XLI 1 NuM. 47]

laurea ottenuta sja tjtolo sufficiente p er l 'abilitazione all 'esercizio professionale in ll alia, come è i1 1 atto in tutti gli altri stati. Quando si sarà provveduto a quest e tre misure n.llo.ra assisteremo ad una notevole diminuzione di stranjeri nelle nostre Facoltà mediche, ma la mi11ore quantità sarà tutta a vantaggio della qualità Jnigliore. Avren10 allora g-li ottimi, gli amici veri della p atria nostra i quali, laureati, ritornerranno 11ei loro paesi a portare la nos tra coltura, a diffondere la nostra civiltà ed il legam e di simpatia per la patria nostra. E la laurea italiana in medici11a riprenderà alta la stima internazionale. B) Il secondo argomento è quello scottante, quello che r eclamano equamente i medici italiani . È invero dignitoso per noi affidare a numerosi medici stranieri la salute dei cittallini italiani, senza che abbiano 1a necessarja collura italiana e senza ch e abbiano dato prova sict1ra dell 'attacca::nento alla patria n ostra ? È equo elle nu111e1·osi medici stranieri vengano ad occupare le posizioni economiche ch e spetterebbero a quelli italia11i ora che qt1esti soffrono di una estesa disoccupazione P E se11za alcuna speranza di r eciprocità nei p aesi loro ? È giusto ch e i nostri giovani inedici, dopo avere fatto tanti sacrifici di denaro e cli lavoro, cer chino la posizione sogn ala e la trovino occupata da str a11ie.ri favoriti dalla legge i1ostra ? Se da noi no11 ci fosse la disoccu pazio11e medica estesa, se la siste1nazion e econo1nica di tanti medici stranieri : t edeschi « i1on ariani » e centroorientali , no11 fosse di ostacolo al raggiungimento della posizione econo111ica di quelli italiani, ebber1e, essi sar ebb ero i benvenuti: il popol-0 italiano non ha mai conosciuto quei se11tin1enti meschini d elle n azioni m eno evolute, che sono la xenofobia e l 'antisemitismo; la nostra civiltà è troppo antica e superiore per nutrire t ali sentimenti. Tutti coloro che lavorano onest a1ne11te e che ri· spettano sinceramente la patria nostra, hanno fra n oi pien a ospitalità. 1V1a il clisaigio econoll}.ico attuale dei medici è t1no dei più serii ed è equo pretendere che prima òegli stranieri, abbiano diritto di sistemarsi i citt adini i quali ha11no saqrificato i lunghi anni della g'iovinezza, gli anni più belli della vita nella prep arazione ad una posizio11e dignitosa, an che mo(lesta; posizione che li m etter à in grado di adempiere quella missione sanitaria che il Du:e ha ~d~ d.itato nel suo rr(emorabile discorso ai med1c1 italiani . Il g·overno h a incomi11ciato a mettere qua!che freno alla corsa degli stranieri verso la professione m edica in I tali a. Ha abolito i ·esenzione totale delle tasse uniyer· sitarie; m a h a conservato agli studenti stranieri i~. privilegio di essere dispensati dal pagamento d1 n1età di quelle. Ha imposto loro di presentare la domanda di


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N1JJ\f .

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1873

SEZIONE PRATICA

amntissione alle UniYersità del n eg110 per il tran1ite dell 'autorità consolare italiana del luogo di prove11iertza (con le debi le infor111azioni i11orali e politiche). Ha dato alle Facoltà il potere di esigere, se credono, una prova di conoscenza della lingua italjana. I mezzi adottati all 'estero e ch e i nostri n1edici chiedono per la loro difesa economica e morale sono parecchi e di diversa portata. Cerchiamo di riassumere i più signific.ili' j : I) 1 l riconosciniertlo della validi i à dei titoli accademici esleri per l'iscriziorie alle Facoltà italiane dev'essere devoluto al Ministe r o d ell'Educazione Nazionale , il quale g·iudichi secondo un principio

unico e non sia lasciato al parere delle singole Faicoltà; II) Siano gli studenti st ranieri parificati negli oneri universitari agli st11clc11li italiani per il fine de lla laurea.

Vale a dire: - subiscano una p r oYa preventiYa di coltura e li11gua italiar1a , se l)ltre non sia meglio in1j tare altri st a li che esigono eh 'essi sostengano l 'intero esame di licenza liceale (maturità classica); - versino tutte le tasse e sopratasse che durante gli studi universitari versano le famiglie italiane per i loro figli . III) Per l'a conva li daz ione clelle lauree este r e in. niedicina sia d'obbligo sostenere tutti gli esanti speciali e quello di laurea indicati dagli statuti univer sitari italiani. È quanto si esige all 'es tero per i med ici str a-

r1ieri che chiedono la convalidazio11e della laurea loro (salvo parlicolari limitazioni di secondaria importanza negli esami di profitto). IV) Si adotti il metodo della reciprocità per la concessione della laiurea e per il permesso dell'ese rcizio p r ofessiori,ale.

Ciò sairebbe pura giustizia. Finora, come ho notato prima, l 'lnghjlterra sola h a un trattato cli reciprocità con l 'Italia per l 'esercizio professionale dei rispettivi medici. Ma è necessario (se a11cora non esiste) che essa sia l imitata ai 111 edici cittad ini dei due stati contraenti e non possano beneficiare di essa quei rr1edici stranieri i quali vengono ad acquistare la convalidazione o a prendere direttamente la laurea in Italia, secondo quanto ho detto prima. Al di fuori dell 'Inghilterra, rtessun al1 ro stato ha reciprocità di trattamento legale coll 'Italia per la professione medica. Non credo sia sen1plice ottenere l a reciprocità legale delle lauree in meòicina per l 'esercizio professionale con queg·li stati n ej qu ali si dà una preparazione universitaria eg·u al1nente severa come la nostra: difficoltà diplorna lich e e burocratiche, r esisten ze di interessi nazio11ali, influenze politiche ne rendono molto difficile la conclusjone. Per noi si aggiung·c u11 argome11to serio: gli

~lati

es leri t.ro,·ando in Italia tull e le facililazio11 i possibili per i loro n1edici, senza che 1'Italia abbia mai chiesto l a r eciprocità, i1on hanno alcun interesse a modificare uno s1ato di cose così favore,·ole ad essi. V) L'esercizio della professiorie medica, così delicata, non, soltanto sotlo l'aspetto sanitario, ma fJUre da·l lato rnorale e poli'tico, dev·'esse r e riser1!ata ai rnedici ciltadin.i il.alia1ii. È quanlo proclan1aYa già cla le111po addietro il

periodico « Libro e moschetto » e qu anto è aspirazione generale negli ambie11ti medici italia.ni. È Ja sola provvidenza che, come ben si comprende, assicura la difesa integrale dei i11edici nostri contro la invasione di quelli stranierj; n è è da temere proteste di stati est eri, essendo questa misura g ià i1 l a Llo presso d i es i . VI) P erchè la lim.i laziorie professionale ai soli ~tudenti italiani abbia reale efficacia contr o la pi et or a 1n edi ca, è n,ecess<lirio cl1e abbia valor e retrou 11

t i vo.

E questo al men o dall 'ul tin10 triennio; da qua ndo si è accentuata in modo allarn1ante la immigrazione dei rnedici e stude11ti esteri. Sono questi ch e ho riassunto, i provvedimenti J)rjncipali che sono oggidì rj chj esli con insistenza rrescente; essi ciovrebbero essere adottati alme110. lcmporaneamen te finchè persjsterà la pletora in e<lica nel Regno, fi11chè 11on cesserà la es lesa i11 vasione di i11edici stranieri e gli stati esteri no11 accorderanno il tratlament o di reciprocità ai m eclici italiani. Con questi .prov·Yedimenti i medici italiani hai1 no ]a persuasione, ragionata, che si otterranno i .d ue fi11i ai quali essi sono rivolti : la difesa del prestigio della laurea italiana, di queJla dig11ii ì\ cl1e spetta agli studi in Italia per la loro trad izione stoirica, per la severità di essi e per l 'eleva tezza morale cl1e ad essi ha impresso la Rivoluzione fascjs ta; e l 'allevia111ento del disagio eco110mico di cui soffre la classe n1edica le cui benen1erc11ze nazionali so110 s tate espresse così nettamente Ilel discorso del Du ce ai inedici. Prof. G. B. ALLARIA.

Cronaca del movimento professionale. Per i professionisti senza lavoro. Il <t Fog·lio di Disposizioni » del Segretario d el Partito azionale Fascista reca: La Co11federazione fascista dei professionisti e degli a.rtisti, per alleviare la di occupazione nel ca1npo professionistico ed ar1i stico, ove è limitata ad alcune categorie ed ns. u1n e fisio11omia lutta parlicolare, ha chieslo cl1e· ::,iano emanate norme int ese a realizzare i seguenti obiettivi : a) ferma restando l 'a soluta larghezza cli criteri co11 la quale vengo110 accol1i negli istituti 11niversitari italiani gli stucienti stranìeri, quelli fta essi che, con egt1ilo il titolo , intendano eser-


1874

1< 1L POLICLTNIC D

citare la professione i11 Italia , saran110 tenuti al pagamento delle tasse della loro intera carriera scolastica, a perfetta parità coi laureati e pro~es­ sionisti italiani (ingegneri, architetti, medici, chimici, farmacis li, ecc.) ; b) omissis;

e) i Prefetti del Reg·no, per gli incarichi atti-

11enti all'attività normale di categorie professior1ali, a preferenza dell'opera di funzionari e con eliminazione delle prestazioni di pensionati, si varranno dell 'opera dei professionisti competenti (dottori commercialisti, avvocati, ragionieri , ingeg neri , ecc.); d) le prestazioni professionali <lei medici dovranno essere sempre e regolarmente retribuite eia tutti gli enti del Regno e dalle mutue; e) nei caisi di breve vacanza delle condotte mediche e veterinarie, i Comuni si varranno, anzic11è dell 'opera dei medici condotti e veterinari vi·ciniori, di quella di sostituti designati dai Sinda·cati . Inoltre stanzieranno in bila11cio, secondo le prescrizioni di legge, la spesa occorrente per il paga,.. n1ento degli interini, durante il mese annuale di ferie d ei sa11itari titolari; f) in armonia, anche e sopratutto, con la politica demografica del Regime, i CoJ11uni dovranno tutti e sempre valersi di ostetricl1e condotte; g) gli incarichi professionali dovranno essere -~ssegnati, di preferenza, a coloro ch e ne sono privi, tenendo conto della competenza professionale; h ) alla Corporazione dei professionisti e delle airti sarà demandato lo studio di nuove e complete norme giuridiche s11i regolamenti professionali, in modo che, in una visione complessiva e corporativa delle professioni e delle arti, si specifichi sempre meglio la fisionomia delle diverse categorie di professionisti , assegnando a ciascuna un preciso e sicuro campo di attiYILit. Ri11nione di giovani laureati in medicina a Milano.

Ha avuto luogo alla sede n1ilanese tlel G.U.F. t1na riunione di laureati in n1edicina. Il dott. Cirla l1a riferito su alcune importanti questioni attinenti alla sistemazione professionale dei giovani, particolarmente ii1trattenendosi sulla necessità di decenlrare an che nel can1po medico gli incarichi retribuiti e di affidare con maggior la.rghezza ai giovani quelle ina11sioni che possono egregian1ente essere disimpegnate anche dai n eo-laureati. f~ stata inoltre ampiamente discussa la questione dei m e(lici stranieri, esprimendo voli in proposito.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Nomine dei medici visitatori. Il Ministero del! 'Interno ha diramato ai signori Prefetti una circolare sulla nomina dei medici visitatori incaricati d ella vigilanza sul meretricio, i)er il biennio 1935-36; la riporteremo nel pros. simo nun1ero.

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[ANNO XLI, NuM. 47]

CONCORSI. POSTJ VACANTI.

BOLOGNA. Ammin. Prorinciale . - Scad. 22 dicembre; direttore del! 'Ospedale psichiatrico provinciale « F . Roncati »; L. 18.500 e 6 aumenti decimo, oltr~ L. 4000 supplem. serv. att. ; riduzioni di legge; quadriennio di lodevole servizio in manicomio o clinica psichiatrica; tassa L. 50. Rivolgersi alla Segreteria. FORLÌ. Municipio. - Concorso per titoli ed esami al posto di Mediço-Direttore del Dispensario per la profilassi e per la cura della sifilide e delle malattie venerea con obbligo della cura ed assistenza dei malati ricoverati nella sala celtica del Civico Ospedale; e, come tale, dovrà osservare le norme del regolamento interno dell'Ospedale stesso. Onorario L. 9000 annue, sotto deduzione delle riduzioni e ritenute di legge; esclusa ogni altra indennità. La domanda, insieme ai prescritti documenti, l'elenco dei quali e rispettive modalità possono desumersi dal bando di concorso da richiedersi alla Segreteria del Comune, debbono pervenire alla ~e­ greteria predetta non oltre le ore diciotto del 30 11ovembre 1934-XIII. GENOVA-RIVAROLO. Ospedale Celesia. - Scad. 20 dic., ore 16; aiuto chirurgo; L. 5000 lorde, coint eressenze; titoli ed esa1ni; età limite 35 a.; tassa L . 50; docum. a 3 mesi dal 18 11ov. Per altre condizioni chiedere avviso di concorso. Rivolgersi alla Segreteria. MANTOVA. Comune. - Concorso per esami e per ti loli al posto di Diretto.r e della Sala Celtica e del Dispensario Antivenereo Comunale. Stipendio lire 8000 al lordo <lelle ritenute di legge e delle riduzioni di cui ai RR. DD. 20-11-1930, n. 1491 e 14-41934, n. 561 . Non vengo110 concessi aumenti periodici, nè indennità. Nomina per un triennio, salvo conferme triennali. Età massima anni 35, salve eccezioni di legge. Scadenza 15 dicembre 1934-Xlll. Richiedere bando alla Segreteria Comunale. · ' MESSINA. Ospedale Civico « Piemonte » ed Ospedale Consorziale << Regina Margherita ». - Il Commissario Straordinario per le 00. PP. Ospedaliere rende noto che il termine utile per la presentazione delle domande al posto di Direttore Sanitario è prorogato al 30 novembre 1934-XIII. PARMA. Ospizi Civili. '-- Scad. 5 dic. ; medico primario; L . 6000 e 4 quinque11ni decimo, comp artecipaz.; trattenute e rid11_zi?ni d_i legge; tassa L. 50,10. Rivolger si all'A1nm1n1straz1one. PESCARA . - Concorso, per titoli, al posto di assistente sanitaria visitalrice presso il Dispen sario Centrale del Consorzio Provinci ale Antitubercolare. Stipendio annuo lor clo L. 6500, aumentabili a L. 7000 dopo il prin10 quinquennio ed a L. 7500 dopo il secondo quinq11ennio di servizio. In?e_nnità di servizio attivo L. 1000. Scadenza ore d1c1anove del 30 novembre 1934-XIII. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria del Consor~io. Provinciale Antitubercolare, Palazzo della Provincia, Pescara. RoMA. Istituto Nazionale delle Assicurazioni. E indetto un concorso per titoli e . per esami, a quattro posti di Sostituto Primo ~S~gretario \Gr. Cat. « A ») fra laureati in Med1c1na e Chirurgia. Di detti posti, uno soltanto PD:ò _essere assegnato a donne. La domanda cii ammissione al concorso in car ta da bollo da lire tre dovrà essere presen-

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t A .N No

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1875

SEZIONE PRATICA

tata o inviata (se per posta, in piego raccornandato, con ricevuta di ritorno) alla Direzione Generale deJl'Istituto (Servizio Personale) in Roma, via Sal lustiana 51, non oltre le ore 12 del giorno 10 dicembre 1934-XIII. La data di arrivo della domanda è stabilita dal bollo apposto dalla Direzione Ge11erale dell'Istituto . Non saranno ammessi al co11corso i candidati le cui istanze risultino pervenute ali 'Istituto dopo il suddetto termine, anche se presentate in tempo ag"li uffici postali o ad altro ufficio, o non risultino regolarmente documentate. Età limile 36 anni per gli uomini, 33 per le donne. lletribuzione iniziale complessiva annua lorda di L. 11.408 al netto delle riduzioni di cui ai R. D. L . 20 11ovembre 1930-IX, ~· 1491 e R. D. L. 14 aprile 1934-XII, n . 5ol e, dopo il passaggio in ruolo, il contributo per il trattamento cli quiescenza; oltre le altre indennità che possono spettare in base alJe disposizioni interne. Per Je altre condizioni chiedere bando di concorso. Rivolgersi alla Direzione Generale (Servizio Personale), via Sallustia11a 51, Roma. l\01\{A. Pio Istituto di S. Spirito e Ospedali Riu11ili. - ,S cad. 30 nov. ; primo aiuto oculista; L. 7300 e c.-v.; età limite 35 a. al 12 ott.; 2 anni di servizio negli Ospedali di Roma come assistente e dichiarazione finale d'idoneità; tassa ·L. 50. RossANA (Cuneo). - 11 Podestà informa che la scadenza del concorso al posto di n1edioo condotto, è stata prorogata a tutto il 30 novembre 1934-XIII. VOGHERA (Pavia). Ospedale Psichiatri co. Scad . 15 dic.; due posti di assistente. .7V. B. - Lo scarso numero di concorsi è in rap})Orto con le disposizioni del nuovo 1'. U. Leggi

Sanitarie.

consegnati altr.i premi già aggiudicati nel Congr esso Oculistico di l\oma nel 1932 e cioè : al prof. Ilualu il p,.r emio TuJJi Lux di lire cinquemila; ai proff. Gian11a11toni e Zanettin altro premio Tubi Lux ; al prof. Neuschuler il premio Roselli di lire mille e al prof. Sabhatini il pre1nio Foroni di lire mille. Sono nominati presidi di Facoltà mediche i proff. O. Fragnito a Napoli, C. Ferrai a Pisa. Il dott. Silvio Liguori di San Vittore del Laizio (Frosinone) su propos ta del Ministro del] 'Interno è stato insignito della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia. Rallegrame11ti.

a & Mentore legislativo, per tutti i Sanitari Italiani

Nuovo Testo Unico delle leggi Sanitarie con N O T E e CO~'l.1'(1"&NTU di CARAPELLE On. Or. ARISTIDE, Consigliere di Stato e

JAN1NITTI PIROMALLO Dr. Prof. ALFREDO, Consigliere di Cassazione. Il COMMENTO che offrii11mo noi, ha un carattere eminente•nente pralico ed è una Cuida veramente si· cura per la CONOSCENZA E L'APPLICAZIONE DELLE LEGGI SANITARIE con opportuni richiami alla Giurispr udenza e con la. spiegazione delle modificazioni introdott.e nella Legge stessa. La nost1·a Casa Edit1·ice che, con le speciali rubriche del u POLIOLINIOO u e so·prattutto con .l'altro .pro~rio Periodico specializzato u 11 Diritto Pubblico Sanit.ar10 ,,? ha acquistato da tempo ~·esperi~n~a de)l~ .par t1cola:1 e.aigenze dei Medici e degli Amm1n1stra~1v1 m ma.tena ~anitaria è venuta così incontro a quest i, offrendo loro sirftfatta ;ubblicaizione realmente indispen~abile,. la qu~ le 1p er la profonda comipetenza dei due illustr.1 autori, che hanno saiputo impr imervi un carattere di gra!J.de prati-0ità, non . deve esse~ confusa. con a!tre p~bblaoa: zioni congeneri, da. altri annu·nziat_e pr~ve dei no'!'.' degli autori del Commento, senza, cioè, I elemento p1u importante.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

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Durante il Congresso di oculistica tenutosi in JtoJna i1ci giorni 24-25-26 ottobre ultimo scorso, sono stati csa111inati e giudicati i lavori concorrenti al pren1io inlcrnazionalc cl 'oftalmologia per l 'anno 1933-34. 11 primo premio di lire ventimila è stato assegi1ato per acclamazione al prof. Benedetto StrampeJli , aiuto nella R. Clinica Oculistica di Roma, per il suo originale lavoro « Biomicroscopia ed istologia della cataratta a luce polarizzata », che apre i1uovi orizzonti nell 'anatomia pa.tologica del crist allino catarattoso. Jl secondo e terzo premio (meùaglie d 'oro) sono stati assegnati rispettivamente al dott. Nordma11 di Strasburgo e al dott. Castelli di Pavia . .È stato inoltre aggiudicato il premio nazio11al.e <1i settemila lire, divisibile a parte eguale, per 11 1933-34 al prof. ~Iorelli di Siena ed al dott. Anelli di Roma. Non avendo avuto luogo, n ello scorso an110, il Congresso oculistico del 1933, si è a:iche proced~to .all 'asseg11azione dei premi inter11az1onale e naz1?nale del precedente concorso 1932-33. Il premio i11ternazionale di ventimila lire è stato assegnato .al prof. Emanuele Panico, aiuto della R. Clini~a Oculistica di Roma, p er l 'in leressante monografia illustrativa dal titolo: « Biomicroscopia del margine palpebrale e della congiu11tiva » . .Al ~ott. _i\laerts (Belgio) fu decretata la medaglia .d oro. Al òott. Villani di Roma è stato assegnato 11 premio nazional e dj lire settemila. Inoltre sono stati

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1876

<< IL POLICLIN ICO

NOTIZIE. DIVERSI!.. Il viaggio del Sovrano e le opere sanitarie in Somalia. Durante la sua visita all'Oltre Giuba il Re ha inau g ura to a Cl1isirnaio l 'Os1)e<lale « Principessa l\!Iaria », dota to di lutti i più moderni e perfezio11ati im.pianti e servizi. È questo il quinto caposaldo d1 una Yasta rete sanitaria im1)ian t ata dal Governo italiano per la difesa della razza e la prosperità della Colonia . Oggi i1L Somalia fun zionano 5 ospedali: uno a ~Iogadiscio , degn o in tutto di quelli delle grandi cj ltà italian e, e g li altri quattro rispe ttivamente al v·illaggio Duca d egli Abruzzi, ad Alula, a Dante e a Chisimaio, quest 'ultimo inaug ura to, come si è delto, dal Re; da detti o. ped ali dipendono 10 pos ti di medicazione in altrettanti Yi1laggi d elle zone circostanti. Oltre agli osped ali sono state istituite hen 18 infermerie, dire tte ciascuna da un m edico, n ei più lontani centri (lella Colonia e d a ques te dipendo110 altri 25 posti di m edicazione istitt1iti in altrettanti centri minori ; più che agli osp edali è appunto a quest e infermerie e posti di m edicazione che gli indigeni accorrono numer osissimi: essi infatti sfugg·o110 per la loro n a lura n om ad e la degenza itegli ospedali e poichè son o r esistentissimi possono sopportare an ch e i pii1 trem endi n1ali allo stato ambulatorio ch e consen te loro di continuare a<l accudire alle loro normali occupazioni . Le statisticl1e, ch e sono in co11li11 t10 aumento, segnalano d ecine e d ecine di n1igli aia di indigeni ch e ricorrono spontaneamente e fiduciosamente alle cure d egli ospedali e delle infern1 erie. A queste istituzioni bisogna aggiung ere ]a colonia agricola per i lebbrosi i quali sono orin ai stati tutti rintracciati e isolati e le « u11ità m obili » militarizzate per la gu ardia sanitaria ai co11fini e n ell e ])oscaglie . A tali risultati si è g iu11ti an ch e con la sapiente istituzione di regolari cor si p er allievi in , fermieri indigeni e p er levatri ci indigene ; specialn·1ente queste ultin1 e si sono r iYelate necessarie ed effi caci strumenti di penetrazior1 e civile.

L'assistenza sanitaria dell'O. N. Jl. Il 16 novembre I 'on . Renato Ricci h a tenuto a rapporto, n ell 'Accaden1ia fascista di educazione fisica in Roma, i dirigenti sanitari provinciali d el1'0pera Nazionale Balilla , tra cui i sen atori Pende, Valagussa e Ver sari. Assistevano ' ari inedici adcletti al servizio sanitario del Comitato dell'Urbe. ·L 'on. Rìcci h a esposto una fl e l tagliata relazion~ sull 'atlività svolta dall'organizzazion e nel campo sanitario durante l'anno XII, riassumendo i rapp orti inviati d ai Comitati provinciali e precisando l 'azion e d ella l)re iden za centrale. Di t ale relazione son o d ate am1)li ssime notizie st1j giornali quo tidiani: quindi tutli i n ostri lettori n e sono già informati. Possia1110 lin1itar ci a qt1al cl1e .rilievo partic0J ar rl1enle ig nificativo . La relazio11e è oltremodo lusingl1i er a per i m edici ch e 11ant10 prest a to la lor o a1tiYità all'Oper a Balill a e cl1e r aggiungono alcune mi gliaia. Nei 4200 a111bula tori d ell 'Opera sono st at e compiute oltre 1 111ilion e d i visi te e si son o red atte 850.000 cartell e })iotipologicl1e. Hanno aYt1to largo sviluppo la lot I a antitubercolar e, quella antim alarica (sono s ln ti :tfld es tr nli !5000 ])alill a all a lo tta a nti nn o re-

»

[ANNO XLI, Nu~r. 47~

Ji ca), quelle contro il tracoma, contro l 'ade11oicli s1110, contro il gozzo. La Cassa Mutua, « Ar11aldo l\1ussolini n ha prestalo un 'assistenza infortunistica intensa: su 1.327.2~31 iscritti, 30. 758 hanno beneficiato dj tale assisten1.a. Alcuni Comitati provinciali sono stati partirol (1rmer1 te a tti vi. . L'O. N. B. con corre dunque efficacemen te all 'i11I cgrità della razza. Ebbe poi luogo il rapporto dei presidenti proyjnciali. L '011. Ricci notificò, tra l'altro, che l'alli Yità assisten.ziale e sanitaria dell 'Opera verrà 01) portunam.ente inten sific;ata n el! 'anno XIII, seco11<l <J le clirettive tracciat e n e1 convegno dei dirig·c r1ti sani lari .

.15• Congresso internazionale di fisiologia. Come abbi am o annunziato, avrà luogo a Leni11g·rado ed a Mosca, dal 9 all 17 agosto 1935. Il Co1nitato org·anizzatore è presieduto da I. P. Pavlov; 11e è seg·r e tario generale L. C. Ferodov. I titoli e brevi ri assunti delle com l111icazioni devono inviarsi al Comitato non oltre il I 0 a1)rile 1935 . Il Comita.to s 'i11carich er à clegli alloggi, delle })en sioni ecc . 11ei r iguardi di Lutti i partecipal1ti al Congresso e d elle persone di famigli a dipen<lenti . Si organizzer anno escursioni e visite, a tariffe ridotte, in varie località della Russia . Allo scopo di evi lare ritardi nei yj ti ai p a al)Orti e di procurar e le mig li ori con clizio11i di 'i la e· di partecipnzio11 e ai lavori clel con gresso, si r accom anda a tu l l i i f isiolog i i11ten zion ati cl 'inter' enire, d'inviare la loro adesione a] più presto po si bile. La quota è cli" 10 ruhli (poco più di 100 lire it. al cambio attuale) e deve inviarsi a: The State Bank of the R . S. S. R. , Mo~co,iv , Foreign Dpt ., Xeglinnaja 12, Currenl Account N° 7005 of tl1e Commettee of XVth International Physiological Con g ress. L 'assegn o bancario può farsi in qiualsiasi valuta, al cambio d el giorno. Si d evono d are al b an co il nome e l 'indirizzo del mittente. La corrisponden za relativa ai lavori del co11g·resso va diretta a: l\'Iain P. O., Box 13, Le11ing r ac1 , R. ,S. S. R . 3° Congresso internazionale dell'aviazione sani·

tari a. Questo cong resso è ind etto a Bruxelles dall '11 al 17 g iugno e rierttrerà nel quadro dell 'Espos izione intern azion ale universale d el 1935. L 'cc AéroCluh royal d e Belgig:ue >> si è assunt o l 'in carj ro dell 'organizzazion e del co11gresso, di cui il Dr . Ch arles Sille,·aerts, cap-0 del Se;tvizio di Sanità d el1'Aeronautica })elg·a, è i1ominato comn1issar io ger1erale. Ecco i t emi a Jl 'ordine d el giorno : Utilizzazione dell'aeroplano privato e con1n1cr ciale a scopi sanitari, nella Nazione e nelle Colo11ie: La collaborazione dei servizi pubblici e ciegli or ganismi privati per l 'utilizzazione cl ell 'aviazion e sanitaria in tempo di pace; Organizzazione e funzionamento d ei primi 5nccorsi n ei trasp orti pubblici aerei; Il con cor o dcJl 'aYiazione in p eriodo di cn1amità.


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SEZIONE PRATICA

La fon dazione Florence Nig11tingale. Il Comitato direttivo della Fondazione internazionale Florence Nichtingale si è adunato il 5 ot1obre, nell'Ospedale Saint-Thomas di Londra, sollo la presidenza, di donna .A.licia Lloyd Still, presidente della Fondazione. La Lega delle Società delJa ( ~roce Rossa vi era rappresentata da sir Arthur ~tanley , tesoriere onorario della Fondazione, e daJla sig.ra Carter, direttrice della Sezione delle infermiere della Lega. Il punto importante di questa riunione fu la <"liscussione di un progetto di statuti, il quale verrà sottome:5so alla futura seduta, nel gennaio 1935. Fu approvato il nuovo prospetto dei corsi per la sessione 1935-36. Furono cos1ituiti tre sotto-comita ti : di finanza , d'insegnamento e d 'amministrai1on·e.

Un po' dovunque. Le Forze Sanitarie » hanno destinato un nu mero all 'eroismo sanitario in guerra, in occasione <lell'adunata delle forze sanitarie combattentistc, celebratasi il 4 novembre. La magnifica pubblic azione s'inizia con le parole pronunziate sul m e<Jico italiano da ì\ilussolini in Campidoglio il 22 r1ovembre 1932: nessuna esaltazione potrebbe essere più ambita. Sotto il titolo di « battaglie d'oggi » il numero reca anche una conferenza tenuta dall 'on. Morelli al Congresso delle scienze di Napoli, sui «Fon~)amenti scientifici della lotta antilubercolare e ~ua organizzazione jn Italia ». 1

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La R. Accademia d 'Italia ha inaugurato solenr1emente, il 12 novembre, il proprio anno accademico; erano presenti ,S. A. R. il Duca di Spoleto, i] ministro dell'educazione nazionale ed altre autorità dello Stato. Il Duce ha ricevuto il sen . Cremonesi unitamente alle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana.i convenute a Roma in occasione della ~rande adunata delle forze sanitarie combattentiste.

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Duce ha ricevuto l 'avv. Sileno Fabbri che gli l1a fatto un rapporto sulla situazione dell '0. N. M. I . e sulla preparazione della seconda giornata 11azionale della Madre e del Fanciullo, che si terrà Ja vigilia di Natale. IJ 5° Congresso romeno di chirurgia si è tenuto rl Bucarest., sÒ1to la presidenza del prof. J anu ; esso ha acquistato importanza internazionale, per~hè accanto ai principali rappresentanti della chirurgia tomena, vi hanno partecipato molti chirurgi dei paesi vicini ed amici, tra cui l'Italia , l'Austria, il Belgio, i Paesi balcanici. Dal 10 al 15 dicembre si svolgerà un corso di esplorazione radiologica dell 'apparato respiratorio, sotto la direzione del prof. Emile Sergent (Hòpital Broussais, rue Didot 96, Paris). La Società Medico-Chirurgica Trevigiana si è adunata il 9 novembre, sotto la presidenza del prof. Fiorani, assistito dal dott. M. Bortolozzi . n prof. A. Bozzoli tenne una conferenza su cc La 'iindrome chi asmatica n ei tumori dell 'ipofisi »; fu1ono fatte comunicazioni da : C. Ronzoni , M. Bor!olozzi, C. Cella.

1877

Il 54° Corso inlernazionale di perfezio11amento presso la Facoltà medica di Vienna si terrà dal1'll al 24 febbraio e riguarderà la pediatria co11 speciale riguardo alla terapia; tassa scellini 50. Sono preannunziati altri corsi: in pediatria generale (25 febbraio - 9 marzo : tassa se. 900); in ginecologia e ostetricia (25 febbraio - 4 marzo: tassa se. 150); in d ermatosifilologia (25 febbraio 7 marzo: tassa se. 100). Chied ere il programma al Dr. H. Kronfeld, Porzellar1gasse 22, Wien IX, Austria. Al Policlinico Umberto I di Roma i malati clel reparto H Reg ina Elena » affetti da encefalite letargica, hanno avuto l :alto ed ambito conforto di una visita della Regina, che, della. speciale cura cui sono ivi sottoposti, particolarmente ed amorevolmente si interessa. Accon1pagnata dal direttore d el reparto prof. Panegrossi, dal suo aiuto dott. Ruggieri, dai due assistenti dottori Martuscelli e Ottavianelli, l'Aug usta Sovrana si è intrattenuta per circa due ore nel reparto. Il 15 nov. il rninistro dell 'Educazione Nazionale, on. Ercole, ha inaugurato a Parma la nuova sede clegli istituti biologici dell 'l Jniver sità, nonchè l 'anno accademico ed i corsi per allievi ufficiali della l\1i1izia u11iversitaria, con i quali, per la primn volta in Italia, 1'anno accademico si è iniziato.

La R. Clinica delle malattie tropicali e subtropicali, diretta a Roma dal prof. sen. Aldo Castellnni, ha aperto, il 15 nov., un ambulatorio p er le ,·isite gratuite ai poveri.

A Innsbruqk si è preparata una raccolta statale per la s toria della medicina, destinata all 'insegna111ento; il nucleo di essa è dato da una collezione clonata dal dott. Mayerhofer, odontoiatra, che è s la.to anche incaricato della direzione. Il 6 ottobre venne ufficialmente costituita , nell~ J•'acoltà di scienze mediche di Bueno.s Aires, una Commissione di medicina sociale. Alla cerimonia j11 tervennero il ministro d ella giustizia e d ell 'istru zione pubblica e il rettore dell'Università; tenne il discorso programmatico il prof. Alberto Zwanc](, direttore dell'Istituto d 'igiene . La Commissio~ sarà divisa in 4 Sezioni: 1° medicina costituzio11ale, 2° assistenza sociale, 3° previdenza e legislazione sociale, 4° studi e ricerche. Il « Circolo Medico Argentino e· Centro Stude11li cli Medicina >> di Buenos Aires ha deliberato di aprire un consul lorio medico destinato ai disoccupati. La signora Rachele Biffi, vedova del prof. Can 1illo Hajech, ha co11segnato all 'Am1ninistrazione del Consiglio degli Istituti ospedalieri di Milano Litoli di r endita della Conversione per il valore effettivo di L. 100 mila in omaggio alla memoria clel marito e per soddisfare un desiderio da lui verbalmente manifestato, allo scopo di concorrere alla spesa di costruzione del Padiglion e di pediatria del nuovo Ospedale Maggiore. Ha inoltre con segnato titoli di rendita pure p er il valore effettivo di L. 100.000 come suo personale contributo alle · opere suddette. In Germania un decreto del ministro federale del lavoro ha vietato, temporaneamente, la costituzione di nuove Casse malattie (mutue), onde non turbare I 'applicazione della nuova legge sulle assicurazioni sociali.


18'18

« IL POLICLINICO »

Con l a fine del 1934 cesserà le pubblicazioni la « Revu e sud-américaine de m édecine et de chirurgie », edita dalla Casa Masson di Parigi. Il Tribunale di Vienna ha assolto dall 'accu sa di esercizio illegale della 1nedicina la signora Kathe Gundel , una medium che anche a distanza pone le diagnosi di sede delle malattie. Ella non domanda con1pensi, ma non rifiuta le oblazio11i volontarie e,. per tal modo, guadagna qualche migliaio di scellini l'anno. Sottoposta a perizia p sichiatrica da parte del dott . .Stelzer, le sue facoltà mentali sono risultate perfettamente normali.

:E: morto a Budapest, in età di 84 anni, un professore liceale da t empo in pensione, certo J eno Sanclor, il quale, dopo essersi fatto pratica re un innesto alla Voronoff dal dott. Zoltan Nagy, otto a11ni or sono, aveva perduto la r agion e; ossessionato dall'idea di avere acquistato qualità scimmiesch e, si comportava come le scimmie : gestiva e saltava come questi animali, dormiva in una cuccia sopraelevata, mangiava di preferenza noci e frutta.

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dott. Egisto Gavani, m edico condotto e ufficiale sanitario di Granarolo rlell 'Emilia, 58enn e, è stato u cciso a colpi di rivoltella ò a lln esaltato, il mugnaio Cesare Cevolani, 25enne, il cruale Jo accusava cli non aver provvcrl11to in t err1po a far ospedalizzare il fratello e, per tal modo, cli averne cr1gionalo l a mor te (avvenuta n ell 'Ospe<lnle Magg iore di Bologna). Si è sp ento il dott. CosTANzo R1vETTA, Grande I11valido di Guerra. Gli era stat a conferita la med élglia d'argento con l a seguente motivazione: « . . . Incurante d elle sofferenze fisiche. . . con gli occhi bendati .. . si mante11ne ser en amente al suo posto... per dare indicazioni sulle cure da prodigare ai feriti... fincbè rimasP. ferito g ravemente una seconda· volta.. .. ».

:E: deceduto a Genova, in età di soli 45 anni, il prof. GAETANO VIALE, ordinario di fisiologia in _quel1'Università, studioso di valore, Maestro apprezzati ssimo. Era stato chiamato per alcuni anni al1'Università del Littoriale in Argentina, ove i] suo insegnamen lo costituì un 'affer1nazione della scienza italiana. Partecipò da valoroso alla grande guerra, m eritandosi due medaglie al valore e la cr oce di g uerra. E ra nato a Diano Marina (Porto Maurizio). La,.. scia un l argo rimpianto. Con CARLOS CHAGAS scompare una delle più belle figure della scien za brasiliar1a. Era un allievo di Oswaldo Cruz, il quale introdu sse nel Brasile le coricezioni e i metodi di Pasteur. Si d evono al Chagas studi notevolissimi sulla tiroidite cronic~ che infierisce nel Brasile e ch e, in suo onore, s1 chiama oggi « malattia di Chagas ». Egli ne sco:. pri l 'agente eziologico, Trypanosom.n. cruzi, e l'agente vettore, l'insetto ematofag0 Trialto ma megista. Ha compiu lo al tre ricerch e importanti sulle ma1attie tropicali. Dirigeva il grandioso Istitt1to Oswaldo Cru z, nel quale seppe attr arre una .pleia: de di studiosi. Insegnava alla Facoltà medica d1 Rio de J a11eiro. Quale direttore della .Sanità pubblica d el Brasile, seppe organizzare una lotta effi cace contro le malattie infettive. A. P.

[ANNO XLI, NUl\C. 471

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-T

1


lANNO XLI, NUì\I. 47 J

SEZIONE

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PRATL ~A

Arcli. it. di A nat. e l s'f. Palol., i11ag·.-giu. -

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ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSILE. (Sommario del N. 10 (1934): Memorie originali: E. ZAPATERO: 11 fenomeno della va-riazione nel « Bacteri111In typhosnm ». - J'. A. L6PE2 ORTEGA: Un a nuova specie di << Actin·o n1yces ,, della sezione minora », trovato in un -caso di ascesso polmonare (5 figure). - N. FAVIA: Sulla dissociazione del ba· cillo tubercolare. (Studio di uno sti pite umano avi-rulento) (2 tavole). - L . SCHIOPP&.: Ricerche sperimen· tali intorno ad al.c une ap'Plicazioni del metodo sterilizzante oligodinamico mediante l'argent o <! .figura ~-. . - Recensioni (Lavoro - Miscellanea). - R1v1sta bt· bliografica. - Servizi igienico-sanitari. - Notizie. Allegato. Abbonamento pel 1934 : Italia L. 6 O, Estero L. 1 O O ; ai nostri abbonati L . 5 5 e L. 9 5 rispettivamente. Abbonamento di saggio per il semestre luglio-dicem· bre: Italia L. 3 0 11 estero L. 5 O; ai nostri abbonati· L. 28,50 e L. 48,50 rispettivamente. .E' stabilito anch e un abbonamento annuo al solo Al- legato, per L. 1 O. ic

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Indice alfabetico per materie. Adiposità post-encefalitica: trasforma. Pag. 1865 zione in inagrezza . · . · )) 1848 Aneslesia del ganglio stellato A.niministrazione sanitaria

))

Arum (gichero) : tossicità Bibliografia . . . · · · · · Bronchiectasie . . · · · · · Calcolosi ureterale : terapia . Cancro del colon destro: trattan1 . Cardiopatie: quoziente r espirat. dura11 te l'esercizio muscolare . · · · · · · · Cardiopatie : respiraz. art.~fic. ~e~l e Circolazione: t erapia dell 1nsuff1c1enza <.ronaca del 1novimento

rro.fes.~ionrrl'e

.

Cuore negli ipertesi . . . · · · · · · · Dieta grezza . . . . . · · · · · ·. · · · Diuretici e loro meccani~mo d 'az1o·n e . Emorroidi : plastica anale dopo fallita operaz. di Whitehead . . · · · · · · · 1'~ pilessia: tentativo di cura con soltizioni ipertoniche . . . . · · · · · · · · ·

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1874 1867 1854 1857 1851 1849

1866 1866 1866 1873 1866 1865 1850 1850 1848

:f~rnia

inguinale: co11tcmporanea presenza delle tre \rari età . . . . . . . . Pag . 1844 Glice1nia e curva glicemica nelle cardiopatie, con e sen za insulina . . . . . >) 1841 Invecchiamento: proble1n i . . . . . · . » 1853 Ipoglicem.ia spontanea: diagnosi e te. )) ra pia . . . . . . . . · . · · 1865 )) Magrezza: terapia . . . . . ·. . 1865 )) Nefropessia : risultali lo11tani . 1852 )) ~Iedicina ; comunicazion i var ie 1855 )) Obesità: patogenesi . . . . . · 1865 Pi'retolerapia ed affezioni del sist em a nervoso . . . . . . . . . . . . . . . . > 1847 1

Pletora medica n el R egno ed immigrazio n e di m edici stranieri . . . . - ·

n eni: alterazioni nelle brucellosi . . Tumori filtrabili prodotti dal catrame Ulcer a gastro-d11odenale: c11ra rol m etodo Bazzano · Urologia: varia . .

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1868 1852 1867 1849 1861

=======================:=======:=:====:=;==~~====================.===b~b~':~·=:=.==~l=:= o~ 1-~ c~ 1-~ n~ ·1c~o~s~ e ~n~..,,. --~~.~ n =--:se:g~ uito- ~ · · t•1 _ Non è consentita la nstampa di lat1ori pu i.icati ne P= I I Diritti di scritta proprietà C' vietata la 1>ubblicatione di sunti di essi sc'Yl;ta citaf'n e la fonte. wtonzzazione dalla r1ser~a ,.edazsone.• (.;,

C..

FRUGONI,

A Pozzi. resp .

Red. capo. Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani cii M . Courrier

•I!


1880

« JL POL I CLI N ICO

[ANNO XLI, NuM. 47]

>)

Sommari dei Numeri usciti nel mese di Novembre 1934 degli altri Periodici e Riviste pubblicati dalla Casa Editrice L. POZZI - ROMA

''IL PO LI CLINI CO

''

SEZIONE MEDICA (Mensile)

diretta dal prof. CESARE FRU CON I. Il Numero 11 (1° NovelllJbre 1934) contien e: LAVORI ORICINALI : P. STEFANUTTI - Sul comportamento della colesterie C. CAMPANA nemia dopo iniezione d'istamina e suo impiego alla diagnostica funzionale del fegato. M .• TORRIOLI - Studi sulla biologia dei megaoarioe M. GALEAZZI citi sopravviventi in vitro. Nota 111. Azione di estratti di muscolo e di fegato. A. GUALDI - Splenomegalie e ricambio basale e sue modificazioni in seguito a terapie diverse ed alla splenectomia. C. DELFINI - Ricerche con la reazione del Donaggio sull 'urina e sul liquor nella diatel"lmia generale. G. SELVAGGI - 11 pH nel succo gastrico degli UI· cerosi gastro-duodenali. ·G. CHIUUINI - Ittero da stasi consecutivo a fibroacleno-carcinoma cistico delle vie biiiari. Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezione Medica: Italia L. 50. • Estero L. 60 Se cumulativo con la Sezione Pratica: Italia L. 1 00, Estero L. 1 5 O; se cumulativo -con la Sezione Prati.ca e oon la. Sezione ChiTlll'gica : Italia L. 1 2 5: Estero L. 180.

''IL POLICLINICO

SEZIONE CHIRURGICA '' (mensile)

Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica: Italia L. 50. • Estero L. 60 Se cumulativo oon 1a Sezione Medica : Italia, L. 1 O O 1 Estero L. 1 5 O; ee cumulativo con la Sezione Pratica e con la Sezione Medi.ca : I talia Lire 1 2 5, Estero L. 1 80.

CUORE E CIRCOLAZIONE .Periodico mensile diretto dal prof. CESARE FRUGONI Ca;po Redattori : Prof. C. PEZZI, Mil ano - Prof. G. MELDOLESI, Roma Il NUJmero 11 (Novembre 1934) contiene: Lavori originali : I. - P. DUCHOSAL e R. LUTHY : La r egistrazione diret ta ad inchiostro, degli elettrocardiogrammi. - II. - S. LAO:E'ER: Nuove considerazioni intor no alla teoria coronarica dell'angina p ectoris. III. - A. FRANCAVIGLIA: L'anestesia dei seni carotidei nell'uomo. Contributo allo studio della patoge· n esi dell'ia>ertens ione. - IV. - S. DELEONARDI: Studi emo dinaanj ~i sulle poliglobulie. I: Massa sanguigna e volume dei globuli nelle poliglobulie primitive e se· condarie. - V. - E. ASCARELLI : Studi sulla IV derivazione o d erivafilone toracica nei soggetti normali. 1 periodici specializzati. Tra le riviste ed i congressi. Abbonamento annuo : Italia L. 4 O ; Estero L. 6 Per gli associati al <e Policlinico »: I talia L. 3 6; Estero L . 5 o. Un numero separato L. 6.

o.

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RIVISTA MENSil1E DI OTO-RINO-LARINGOJATBIA diretta da CUCLIELMO BILANCIONI Il Ntimero 11 (Novembre 1934) contiene: Ricerc~e di labor~torio: .c. MARS1GLI: Forme tu ber· col ar1 della tonsilla f ar1ngea non involuta Speciali~à e medicina generale : E. DI LAURO: La.rin· goreaz1on e a.Ila ,tuibercolina. Anat~m.ia ~atologioa : A. DELLA VE:OOVA: Un caso di a~~lo1do~1 t umorale laringea in un ragazzo di und1c1 anni. Fone_tica biologica : D. SCURI : Rinofonia e rinolalia. Corrispondenze : D. DI VESTEA : Otoiat ri italiani a Bu· dapest e a Vienna. In biblioteca. Recensioni : Sono N . 27 e se ne t-ralascia l'elenco causa man· can.ta di spat,io.

La nota storica : P. Hl1JJA: In<:ontro a Budapeet dei medici della antica e .m oderna Roma. Notizie e questioni. Necrologi : Francesco Durante. - Oreste Bellotti. Abbonamento annuo : Italia L. 5 O; Estero L. 7 O. Per gli associati a l <e Policlinico » : Italia L. 4 5 ; Estero L. 6 5 Un numero separato L. 6.

LA CLINICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifaml

diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI Il N1llIIlero 11 (15 Novembre 1934) contiene: LAVORI ORICINALI : {L LUCCHESE - L' influenza delle surrenali sulla formazione del callo osseo. (Ri· cerche sperimentali1 G. MONTEll'IARTINI - Contributo sperimentale alla chi· rurgia della vena cava inferiore. B. PAGGI - La cura della tetania paratireo· priva. Ricerche sperimentali sui comportamento della calcemia in seguito a introduzio· ne sottocutanea di sostanze or· ganiche ricche di calcio. UQ

IL VALSALVA

Il NUIIIlero 11 (Novembre 1934) contien e: Lavori originali : A. LA DELFA : Significato ed iIDJpOr· tanza 1pr ognosti ca della reazione xanto"\Proteica e del· l'indacanemia n elle tossi cosi gravidiche. - A. OOLA· VEOCHIO : Sulla atresia intestinale congenita. - R. C.A.RNEIJ.,J : Consider a zioni teorico-cliniche sulla mio· mectoania conservatrice, causa di rott ura spontanea dell'utero in travaglio. La rubrica degli errori : V. PUGIJATTI: Leiomioma sar coona.tode diverticolare dell'ileo, ad esito insolito. - A. QUA~'fTOTTO: Tunor.ragia di sangue fetale diagnosticata come dist acco di placenta. Terapia : A. VALENZI : L 'anestesia generale con l'Evipan sodico. Interessi professionali : G. GALTJINARO : A proposito di denuncie di aborti. Dalle riviste : Ostetricia : La pseudoanemia nella gravi· danza. - Dia.bete e ,graJVidanza. Due casi di regres· sione di sintomatologia diabetica in gravidanza. Sulla vascolarizzazione arteriosa della placenta nor· male e patologica. - I l fattore tossico nella placenta previa. - Sulla terapia attiva e conservativa delle emorra gie in :puerperio. - Cinecologia : La col ica epa· tica mestruale. - La velocità di sedimentazione neJ campo ostetrico-ginecologico con particolare riguardo alle forme illlfia.mmatorie annessiali. - Tumori dell 'ovaio e radiotera pia. - V a.ricocele pelvieo ed ovarite sclerocistica. Etiopatogenesi e fisiopatologia. - Do:p· pio zaffo pelvi-vaginale e addominale in ginecologia operat iva. - Patogenesi e trattamento delle emorragie dette della menopa u sa. - Pediatria : Sulla mala.ria congenita. - Ricerche sullo sclerema dei iprematuri. - Note di terapia : Impiego del sangue placenta.re per la trasfusione. - Note di biologia: Ossalemia materna e fetale. - Ricerche sull'eliminazione dell'acido glicuronico n ei l a,ttanti sani e distrofici. - Sulla presenza di ormoni gr a.vidici in liquidi pleurici di donne ge· st anti. - Fra ipostipofisi ed ovaio. - Questioni so· ciali : L-e prime a,,pplicazioni della legge tedesca sulla. sterilizzazione delle donne. - Il benzolismo in g.ra· vidanza e sua azione nell'apparato gen. femminile. Varietà : Nascita di maschi a volontà? - Per la limitazione delle nascite in Cina. - Contro la fecondazione artificiale nel Masachusetts. Notizie. Abbonamento annuo : Italia L. 4 O; Estero L. 6 Per gli associati al <e Policlinico ,, : Italia L. 3 6; Estero L. 5 o. Un numero separato L. 6 .

più delle summenzionate Riviste inviare Vaglia o Chèque Bancario riscuotibile in Roma all'editore LUICI POZZI, Via Sistina 14 - ROMA

o.


ANNO XLI

Roma, 3 Dicembre 1934: • XIII

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Nnm. 4:8

'' DURANTE

SEZIONE .f:>RA.TIC.A. REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : E. Schiavo: Sulla terapia ovarica dell'emofilia. Osservazioni cliniche : G. B. Cengia.rotti: Sul sintoma descritto dal Comolli nelle fratture di scapola. Sunti e rassegne : VASI SANGUIGNI: J. Diez: L'ischemia conica cutanea nella tromboangioite obllterante. Hua.rt: Tromboflebite dell'arto superiore rivelatasi in seguito ad uno sforzo. - A. De Blasi: I reperti d'autopsia del m . di Buerger. - SIEROLOGIA: A. Versari: La reazione rapida Cantani nella sifilide. - N. Favia e M. Zuppante : Sopra una nuova reazione di flocculazio11•..! sulla sifilide. - MISCELLANEA: R. Leriche: Su alcune regole generali di chirurgia endocrina. A proposito di chirurgia delle surrenali. - G. Farnarier : eo·n~ezioni attJuali su a lcuni tipi clinici di azotemia. - P. Oourreont: I «bacilli nudi » della tubercolosi. Divagazioni : Hrdlicka: L'altez,z a della fronte. Notizia bibliografica. - cenni bibliografici. I Congressi Nazionali di Medicina e Chirurgia : XL Con-

gresso della Società Italiana di Medicina Interna. XLI Congresso della Società Italiana di Chirurgia. XIII Congreseo della Società Italiana di Urologia. Appunti per il medico pratioo : CASISTICA E '.J:ERAPIA : La lues nell a pratica p.rivata. - Malariotera.pia nella cheratite interstiziale luetica. - I dolciumi nell'eziologia della vitiligo. - La oura rapida dell'herpes zoster. Nell'eczema seborroico ostinato della cute della testa. - I misfatti degli estratti ipofisari in ostetricia. ·- La terapia del can cro dell'utero infetto. - Il Dila,udid-<Scopolamina in ostetricia. - Nelle salpingiti. - MEDICINA SCIENTIFICA: Il tasso iodico e colesterinico nel sangue e il suo rapporto all'ipertonia essenziale. - Concentrazione delle proteine del siero in differenti t.iwi di edema. - VARIA. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

NOTE E CONTRIBUTI

Per questo si ò creduto o·p portuno, nel can1p0 delle diatesi emorragiche, procedere ad una cJassificazione, la quale, pur essendo passibile di inodificazio11i, possa distinguere le diatesi emorragiche considerate in senso stretto dalle altre ch e trovano rispondenza o nella loro riconosciut,a o ammessa etiologia o nelle rr1anifestaizioni cliniche che sono la ragione delJ.a loro attuale classificazione. Cosi è per l 'en1ofilia. Malattia a tipo croni cc> e costituzionale o n1eglio ereditario-famigli.é)re, l 'e1nofilia ha alcuni suoi cara.tteri partic,olari che la distinguono dall 'altra tipica diatesi emorragica considerata nello stretto senso di questa parola·: il morbo maculoso di '"'erlhof. In quest :ultimo il processo di coagulazione del sangl1e è strettamente legato a fatto,y·i di ordine vasale da 'u n lato ed emopoietico dall'altro : labilità cioè delle pareti vasali e piaistrinopenia. Al contrario nell'emofilia vi è un 'alterazione dellia composiflione chimica del sa11gue, per cui si ha un aumento del tempo di coagulazione, che sarebbe in dipendenza di u11 difetto quantitativo di trombina nonchè di un ritardo di formazione della

OSPEDALE i\'iAGG10RE DI MII.ANO DIVISIONE

MEDIC.~

iiretta dal Prof. A.

CERE SOLI

Sulla terapia ovarica dell'emofilia. Dott.

EDMONDO SCHIAVO,

assistente.

Le lnalattie del ::;angue , considerate. nel loro C<lmplesso, sino ad alcuni anni or sono nor1 a,·evanc ancora subìto il co ntrollo critico e l '&nalisi sisterr1atica degli studiosi. E perciò rlon JlOCa era la. confusione cl1e si aveva n el cal'itolo delle emopatie: fu soltanto in questo ultin10 sc,orcio di anni cl1e si cominciò a sentire la necessità di una revisione di tutta questa parte della patologia e di llD:a classificazione, sia pure nQ_n definitiva, delle varie malattie dc] sangue. Classifì~zione ch e non si presenta facile sia perchè le sindromi, anzichè essere ben definite nelle loro manifestazioni clinich e si ·confondono spesso una nell'altra così da far ritenere che la singola malattia ·p·a rtecipi , do, .e più dove meno , delle cause delle altre. 1

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.


1 882

\

« JL POLI CLIN I CO »

rnedesima ovvero delle sostanze ch e l.a ge11erano (prosierozin1a, sierozima, trombochinasi). I/origine quindi dell'en1ofilia Mrcbbe i11iziale e starebbe in una n1odificazione patologica del processo di formazione della trombina : iniziaìo in quanto, in un secondo tempo, si ba la trasfor111azione del fibrinogeno in fibrina. I sostenitori della teoria fisico-chimica del processo di coagulazione del sangue, per cui fibrina e trombina sarebbero in dipendenza diretta di una combinazione trambozima + sali di calcio + tro·m bogeno· -+· fibrino1g eno, farebbero risalire il difetto di coagulazione del s.ingue nell "emofilia ad un ritardo della precipitazione del trombozin1a e delle conseguenti fasi della coagulazione del sangue. Altri ritiene invece che emofilia e sindromi pseudoemofiliche siano in dipendenza di una fibrinopenia derivante da insufficienza ereditaria del reticolo endotelio del fegato e della 1nilza. L'accordo no·n regna fra gli Autori, anche quando 1S i tratta della causa che provoca tale ritardo di formazione della trombina: se cio·è si debba risalire al fermento, la trombochinasi, di ·provenienza cellulare, oppure al trombogeno cl1e si o.rigina dal plasn1a. Nu.m erosi t\t1tori ammetto-n o che le piastrine siano insufficienti per qualità (Opitz, l\torawitz, Vohlisch, 1F onio, Sahli), altri invece ritengono Ghe alla deficenza quantitativa del tromboge110 si debba far risalire la causa del ritardo rt ella formazione della tro·m bina (Frank e Hartn1ann, IF eissly). A <iuesto fonda1mentale carattere dell 'emofilia fa riscontro un secondo altrettanto tipico e non meno importante : quello di essere proprio soltanto del sesso rnaschile: casi di en10filia fen1rr1inile sono stati descritti ma non sono attendibili in senso assoluto i1t quanto una critica stringente di questa casistica fa sospettare si trattasse di pseudoemofilia, di fibrinopenia o di n1orbo maculoso di 'Verlhof. Il terzo carattere del!' emofilia è quello della trasmissibilità ereditaria della mala1ttia. Il particolare tipico di tale ereditarietà consiste nella trasmissione ai soli maschi attraverso le fe1m mijne ohe resta11.o però >i,n denni dello stato einofilioo. Eredità quindi diaginica. Questo caraittere tipico d·e ll 'emofilia è stato giustificato se<'ondo la legge mendeliana dei caratteri dominartti e recessivi: essa si svolge attraverso la fen1n1ina conduttrice: nella quale il carattere rec~ssivo del cro mosoma sessuale, al quale è legato l'elemento caratteristico del] 'emofilia è sovrastato dal cairattere dominante dell'altro cromosoma che non è malato. Il cro1n osoma sessuale al quale è legato questo ele1

1

IANNO XLI,

NUl\I.

48)

lTLtnto emofilia (cromosorr1a ipaterno) viene erediéato soltanto dalle femmine nelle quali 1'emofilia non si manifesta perchè esso ero~ 111osoma a carattere recessivo è soverchiato da quello a carattere dominante (di qui la latenza del]' e111ofilia nella donna e la sua funzione i1uramente co11duttrice). Quindi da padre emofiliaco e madre sana possono nascere maschi ~ani e femmi11e conduttrici, da madre conduttrict.i e padre sa110 possono nascere maschi enl ~1fi]ici e femmi11e co·n duttrici. RitarJo quindi del terr1po di coagulazione, ereditarietà, attraverso la fen1mina, e mo·r b·osità esclusiva del maschio sono i tre caratteri fondamentali che fanno dell'emofilia una si11drome a sè. La qinton1alologia è completata da altri fattori che seg11ono i suddetti: anzitutto la facilità di emorragie spontanee sia interne che cutanee, mucose o articolari, le quali ultime insorgenti più particolarmente in corrisponde11 za delle articolazioni del ginocchio e delle altre grar1di articolazioni delle estremità e che pot:·so110 esitare in forme artritiche deformanti e anchilosanti. Inoltre gli elementi morfologici deJ sangue non presentano alterruzioni alcui1e co1ne pure normali sono il tempo di en1orragia e la retrattilità del coagulo; negativa, è pure la prova del laccio. Si ha invece un a11rr1ento del cloruro sodico, un aumento del te1npo di coagulazione e una relativa positività delle prove della coppetta e delle punture. ll potere immunizzante contro il tripanosoma, che è comun~mente presente nel siero umano normale, è assente nel siero del sangue emofilico. Se il quadro ·c linico dellvemofilia è, ·p e!f qua1lto ho sopra esposto, completo e bene i11dividuabile, no·n così si può dire per la tera pia della malattia, la quale , sino ad alcuni ar.1ni or s.ono, esclusivamente sintomatica e 11egativa, è ora arricchita da un mezzo terrupeutico, che pur essendo sino ad un certo punto causale, dà de·i risultati brillanti sia pure più o rr1eno duraturi. Questo mezzo terapeutico è l'estratto ovarico e la sua favorevole azione nell:'emofilia, verrebbe a spiegare perchè il sesso femminile no·n possa essere portatore dell·a malatti~ pur essendone il trasmettitore ai discendenti n1aschi . . In,·ero è questa una questione non òrl tutto pacifica, ma ·vi ·è il dato di fatto che l'accesso einofilico si arresta con la somministrazione di preparati 0\ arici, e gli eve11tuali insuccessi sarebbero da mettersi in rapporto a casi non chiari clinicamente e perciò non attribui'b ili a emofilia vera. Scopo di questa nota è a1ppunto l'illustrazione di un caso di emofilia farevolmente influe11zato da questa terapia. 1


[ANNO XLI, NuM. 48)

SEZIONE PRATICA

C. B., di anni 11, scolaro. Fra gli ascendenti diretti sembra che un fratello della 11onna, emofiliaco, sia morto per emorragia, a 38 anni per cause non precisate. Un fratello (lella mamma del paziente, pure en1ofiliaco, moriva in tenera età pure per emor. ragia. La madre gode ottima salute: non ebbe mai aborti. Il padre è pure in condizioni di salute ottime: il paziente non ha fratelli 11è sorelle. Nato da parto eutocico, fu allattato dalla madre, e si sviluppò crescendo regolarmente. Ammalò a 5 anni di morbillo del quale g·uarì senza conseguenze. Il paziente si lamentò raramente di dolori alla gola e ben di rado andò soggetto ad angine : non ha mai sofferlo di orticaria nè di cefalee. I genitori riferiscono che a due anni, in seguito ad estrazione di un dente, il ragazzo ebbe una violenta en1orragia: fu allora che si pe11sò allo stato emofiliaco del bimbo. A quattro anni, per morso involontario, il ragazzo si produce una ferita alla lingua per cui ha una seconda imponente emorragia. Rispettivamente a 7 e 9 anni per avulsioni dentarie ha ancora due notevoli e1norragie. I genitori riferiscono che spesso al ragazzo per traumi anche lievi si formavano chiazze estese sulla cute, di colorito bluastro, a carattere emorragico e che scomparivano poi col tempo. Il paziente andava spesso soggetto a dolori articolari ritenuti di i1atura reumatica e che sparivano per ricomparire poi a intervalli più o meno lunghi e che oggi si possono riferire, con tutta prababilità, allo stato emofiliaco del soggetto. L'attuale affezione risale alla fine del mese di novembre 1932. Fu allora che il ragazzo subì un trauma al dito medio della mano destra per cui si era notevolmente ingrossato ed era dolente. Dopo varie alternative vie11e ricoverato in Ospedale di altra città soltanto l '8 febbraio 1933. Colà venne diagnosticata, pare, un 'osteomielite della III falange che venne amputata nel marzo successiyo. La ferita sembrava già in via di cicatrizzazione, quando vari giorni dopo l'intervento, si ha una prima emorragia, seguita, a otto giorni di distanza da una seconda, improvvisa e gravissim.a, sopravvenuta durante la notte e che parve mettere in grave pericolo la vita del paziente. Il ragazzo, dopo tre mesi e 15 giorni di degenza ospedaliera, ha voluto uscire a qualunque costo non guarito, stanco del lungo periodo di vita in ospedale, anche se la ferita operatoria alla prima falange, residuo dell'amputazione della seco~da! non si era ancora chiusa nè sembrava avv1ars1 alla cica,trizzazione. :B in q1uesto periodo che viene asportata anche la seconda falange . . . Il 25 maggio 1933 vedo per la prima volta 11 ragazzo: le condizioni generali sono assai scadute e presenta uno stato di anemizzazione così notevole da renderlo di un pallore cereo. Esame obiettivo : Soggetto di costituzione scheletrica regolare, condizioni di sanguificazione assai scadi.1te: cute pallidissima, elastica, sollevabile in pliche, mucose visibili di un roseo appenai accennato. Non si notano elementi di aspetto emorragico nè a tipo di porpora nè di ecchimosi. Neppure a carico delle gengive, lingua e mucosa orale e congiuntiva si rilevano fatti d.egni di ,n?ta. p~~­ nicolo adiposo ridotto. ìvluscol1 un po 1poton1c1;

1883

l 'esame delle articolazioni non po11e in rjlie'o 11ulla di particolare. Alle regioni inguinali, so lt oascellari e cervicali si nota una micropoliadenia di modico grado . Decu.b ito indifferente, non ede1r1i, non tosse n è catarro. Torace ben conJ'ormato, simmetrico, atti respiratori normali; f.v.t. presente e normale, suo110 chiaro polmonare e murmt1re vescicolare su tut:to l 'ambito. Il cu or e si delimita a sinistr a in V spazio inter costale un cm. al! 'interno del1'emiclaveare d ove l 'itto della punta non è visibile m a è palpabile, in alto al III spezio interco-

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1.

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stale 1 cm. all 'int erno dell 'emiclaveare, a destra sulla marginale d estra dello s terno. 'foni rit:piici , regolari, con leggel'o soffio sistolico sul focol!liO mitralico a carattere anemico. Polso 72, respiro l 8. Pressione l\1x. 115; Mn. 75. L'addome è d~ ,forrp,a e volume normali, trattabile, indolente alla palpftzione superficiale e profonda : il fegato è indolente, si delimita in alto alla VI costa sull 'emiclaveare, d eborda appena dall 'arco costale sul prolungamento di quest 'ultima. La milza è pure nei limiti : non si palpa il p olo inferior e. Lo slomaco è n or male. Non si palpano r èsistenze abnormi . Psich e e memoria integre; riflessi cutanei e t endin ei presenti e normali. Esame locale: Al dito medio della mano destra si rileva che mwcano le due ultime ~alang i . La superficie del moncone si presenta gr anuleggian -


1884

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JL POLICLINICO

te, di colore rosso vivo. Appena si toglie la medicazione il sangue fuoriesce parlicolar1nente fluido e di colore rosso-pallido, nè accenna a cessare così da dover ricorrere ad una medicazione · imbevuta di Coaguleno nonchè a praticarne una iniezione. L 'esame radiografico praticato allora ha dato il seguente reperto: (vedi radiogramma n. 1) . Esiti di amputazione chirurgica del dito medio della mano destra a livello del terzo medio della falange basale. Il moncone residuo della falange stessa appare .n otevolmente alterato, per presenza di evidenti orletti di apposizione ossea periostitica diffusi a tutta la diafisi ed in modo uniforme. Esiste inoltre sensibile atrofia di tutte le ossa della mano . Diagnosi radio logica: Le apposizioni periostitiche sono estese a, tu tla la diafisi restante della falange stessa ed appaiono circondar:tti a n1anicotto la diafisi stessa. Si riconosce però be11 conservata ancora la diafisi del moncone della ~alange attor11iata dalle formazioni periostitiche e non si osservano evidenti processi di erosione e distruzione ossea. Questo particolare aspetto della lesione non è quello che di solito si riscontra nelle spine ventose di natura specifica ed a cui potrebbe venire ascritto il processo patologico prese11tato dal paziente, ma si trova ~on frequenza invece nelle alterazioni a tipo emorragico con formazione di soffusioni sottoperiostali. Potrebbe perciò l 'alterazione presentata dal paziente a livello della falange ammalata riferirsi con prol)abilità ad una di tali forme morbose (emofilia?). L 'esame delle urine ha dato esito negativo come pure negative sono state le sierodiagnosi di Wasser1nann e Meinike. Esame del sangue : Esame morfologico: Hb . 60 (Sahli) : globuli rossi 3.500.000; glob. bianchi 8000; valore glob,u lare 0,85. Formula leu cocflaria,.: polinucleati neutrofili 70; poljnucleati eosinofili O; poli11ucleati basofili l; linfociti 28; monociti 1. Non forn1e i_m mature della serie rossa. Conteggio delle piastrine: 32.000 per mmc. Determinazioni del fibrinogeno : 25 mmg. %0. Determinazionì del calcio: 9,54 mmg. % di siero. Tempo di coagulazione: ore 2,10. Prova della retrattilità rlel coagulo: 17 ore. Prova del laccio negativa. Tempo di emorragia: 20' (lobulo dell'orecchio). Prova di Koch : negativa. Prova di Hess: leggermente positiva. Prova del colpo di martello : leggermer1te positiva. La schematica esposizio11e dei sintomi e caratteri principali della diatesi en1ofilica fatta all 'inizio mi sembra trovi conferrna nel caso che ho testè breveme11te esposto. I dati anamn estici mi sembrano assai espliciti: in famiglia vi sono stati parenti deceduti per em?rragia. anche i~ t.enera età, tutti di sesso maschile e d1scendent1 d1 maschi emofilici . . Nulla di ainalogo mi è stato possibile· porre in luce a carico dei parenti di sesso femminile. Vi è inoltre nel i1ostro pazie11te, una certa disposizione a dor0ri ar.ticolari, pur ser1za aver avuto emo.r ragie, che richiamano però una certa tendenza agli emartri tipici dell 'en1ofilico, e che nessun carattere comune avevano colle artralgie di natura reumatica o comunque infettiva. La conferma inoltre d ello stato . emofilico del paziente, ci vi'e ne data dal notevole ritardo del 1

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Lempo di coagulazione del sangue che nel caso descritto è di ben h . 2,10. Ai fatti suddetti nettan1ente positivi per l 'emofilia fanno riscontro gli altri, negativi, quali la prova del laccio, che è generalmente positiva nelle altre diatesi emorragiche. È facile escludEJre i l moroo di Schonlein-He1

rtoch per ii quale mancano anzitutto il fattore purpurico, nonchè la pregenza di fe·b hre che 8.ccompagna i dolori a tipo re·u matoide e la disposizione spesso 2immetrica della porpora c.h e colpisce ])revalenternente gli arti. La porpora (macchie cioè lenticoliformi, rosse, piatte, rios.sono essere acco,m pagrtate da eritema a tipo di orticaria) puè:. avere anche delle intern1ittenze; ad 0 gni nuova accentuazione del fe-nome110 purpurico si ha una esacerbazione di cr11esti fatti (dolori, febbre, edemi) che possono e~se·re acco·n11)agnati anche da emorragia .1 carico dei visceri addo,m inali. Nulla di notevole offre l'esame del sangue che ci dà repe.tti prcssochè normali, mentre nel morbo di Schonlein a carico dei vasi si avrebbe il fattore por pora do·vuta a fatti tossici (tossicosi C8pillare en1orragica di Frank) delle pareti dei cap1llar1 con feno1neni emorr~oici, essudativi e trasuàa.tivi. Fatti questi varian1ente interpreta ti dal I.u11edei il q11ale pensa ad m1a reazio·n e dei tessuti a sostanze tossiche varie, istaminosimili alcune, altre dotate di potere chemiotattico sui leucociti, eid altre ohe favoriscono la di.1~.>edesi degli eritrociti, le quali sarebbero la causa de·lle em<)rra~ie. Ess~ avverrebbero ver di.apedesi e, ~econdo la scuola di Schii1>fer, perrnetterPhbero di spiegare an-che le emorragie cutanee dai stimolazioni chi1njche per iniezion i di wstanze- proteiche, tubercoiìne ecc. nonchè fisic.l1e qt1ali quella di stasi (prova del laccio). ì\'el quadro quindi dell'angio·p satirusi essenziale di Ceconi rientrerebbero le cc sindr(;·m i emor ragiche vent1lari costitu1ionali >, del T_junedei nelle quali l 'assenza dello cc spa~mo ca1pillare di difesa » favorirebbe l 'aumento <Iel ten1po di emorragia dimostrando cosl la lah·i lità dc)gli ultimi ra·m i venosi per i11odificazio11i delle loro pareti ' 3sali. Il dosaggio del fibrinogeno, c11e ha dato un risultato normale, praticato col metodo di Cullen-VanSlyke modificato da Stanzani (J'vli1ierva !'tf edica 1924) mi h a fJer111c~so di escludere la pseudomofilia, della qua le tipir.a è la fibrino·penia, nonchè una positività delle prove del Ducke e di Koch. Tropp0 diversi dal nostro ini sembra siar10 i q·a adri delle cc porpore sinLor11atiche » di cui le diatesi piastri11openiche, così dette in senso latu, sono gran parte. Siano esse di origine splenica e m.ielosica (vedi le milosi nelle loro molteplici varietà parziali miste e globali) , in cui 1

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S EZIONE PRATICA

l 'elemento pirlstrinopenia è originato da una alterazione della funzione piast.rinoblastica del rr1idollo 0 sseo e nelle quali il sinto.m o, eim orragia o porpora è legato a1 fattori 1ssai diversi da qliello dell 'emofilia non ch è a lesioni va ali ancl1e diffuse (vedi leucemie). Inoltre s;p1lenom e·· gailia, aumento del tempo di emon'agia, r etrattilità del coagulo, positività delle prove del laccio, di Hess, di Koc.h . e. del martello, penr1etteranno co11 notevole fa cilità la differ en zi.azio'11e di queste porpore siintomatic.h e1 dalle vere diatesi emorragiche in senso stretto. 1\n11logan1ente si dica per la diatesi emorragie.a ch e ·è sinto mo dell'3 endoteliosi, pure essa legata a fatto·ri diver si quale quello infettivo (streptococcus viridans) al quale sarebbe collegato u11 aumen I o clell'attività del retico·l o e:n dote lio che darebbe l1r1a piastrinolisi i1onchè una alterazio·n e tossica del sistema J)iastrino1blrustiro. Ir1oltre vi sar à l 'elemento febbre che richiarr1er à la diag n osi di endotelio&i (endocardite lenta ed altr e forn1e slreptococciche e non ad anda1nento acuto cronicizzante\ n.elle quali lei manifestazioni en1or r~giche diffuse oltrectt·è essere estrem am er1 te rare arppnrte11gono a.g·li stadi m olto avanza ti della malattia. Nelle affe~ioni epatic.h e si possono pure avere fatti a caratteri diatesico-e·m o·r ragico n1a a tipo però secondario: tro·ppo ~ i discostano dal qua1dro dell 'en10.filia pe·r chè possano esser e qui oggetto di estese conside·r azioni. ~ bensì vero che si possono aver e ritardo del tem po di coagulazione, positività della prova del laccio ecc. ecc., così da ·ricl1i.amare i quadri del W erlhof e tiell'emofilia ma tali sintomi, dovuti ad in coagulabilità del sa1tgue per inagglutinabilità e inadesività piastrinica nonchè a diminuita r esistenza vasale, si accom·p agnano ad altri n on meno importanti cosi da far porre la diagnosi di diatesi emorragica da epatop·a tia (pseudoe-· n1ofilia epatica di i~~rank). E tralascio qui di parlare di tutte le aJtre forn1c di natura infettiva (vaiolo, sepsi m eningococcica, porpore rn::.laric.he, gono,co·c cich e, lueti c.h e), to&sica (be·nzolo , fosforo, salva rsanici, mercurio ecc.), o avitaminosica (scorbuto) nelle quali ultime la. lesione è a -carico dei capillari e clella sostanza in tercell ul.are~ perch.è troppo ci si allo11tanerebbe dal caso nostro . Il dosaggio del calcio nel sangue (m etodo di l(ramer e Tisdall) ch e 11a dato pure r eperto nor111ale mi fa escludere ch e tale diatesi sia dovuta ' a deficien za di sali di calcio o a scarsa fi s~::tzione de·i me<lesimi. 1

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• •• Il richian10 dei quadri clinici delle diatesi en1orragich e, esposto as sai succintamente, la1

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scia vedere come le sindron1i non siano sem.pre . .' . pure, anz1 p1u spesso possono presentarsi come forme di passaggio o 1niste tali da far pensare ch e i vari elementi che costituiscono la patog enesi di dette for111 e diatesiche, siano esse alterazioni del sangue o lesioni vasali, possono fonder si in lino st esso caso clinico. Di tale avvi so sono 11on rpocbi a utori, primo fra tutti il ~iora"vitz, seguito da numerosi altri, nell 'amn1ettere che una e primitiva è l·a ~atogenesi di alcune diatesi e111orragiche. (ad es. : Morbo di Werlhof) pure essend o multiple le alterazioni che si ris0ontrano a carico d·i elementi vari del sang ue e dei vasi i quali ritrovano tutti la loro comune origin e del m esen chima. L 'a1lterazione quindi sarebbe iniziale e ad e.ssa si dovrebbe far risalire il criterio l1nicista n ella patog enesi delle diatesi emorragich e avanzate, irmpllicitaìl1ente o esplicitamente, da questi autori. Anch e n el ca.so nostro vi è qualch e elen1e·n to e he esce dal classico ,q uadro del l 'emofilia per sconfinare n el cam·po di dia tesi e·m orragiche dovute prevale11tem ente a labilità vasale. La prova di liess infa tti e quella del colpo di 1nartello sono ri sultate positive pur non arvendo dato luogò a forti em atomi m a semplicem ente ~ chiazze, abbasta n za larghe, di suffusione 6morragica. Con questo verrebbe dimostrata una certa la1b jlità vasale che esce dal quadro classico dell .en1ofilia, per rientrare nel quadro della diatesi , pure essenziale, ma da debolezza delle 1p areti vasali (1norbo di ·\Verlhof ecc.). Con questo no11 intendo mo·d ificare ]a .diagnosi posta in en1ofilia vera. Troppi e fonda1nentali fattori nli confortano in questo': la ereditarietà, la limiLazione a-l sesso maschile e il ritardo di coagulabilità del sangue, per non citare ch e i principali. D'altra parte non pochi sono gli Autori ch e riconoscono la possibilità che un certo gra,d o di labilità vasale capillare esista pure negJi emofilici. La spiegazione dell a presenza di alcuni sintomi di n1orbo di "''erhoff negli em ofili ci, come nel nostro caso, io cr edo potrebbe risiedere n elle emorr.agie ripetute e nello stato di anemizzazjo11e pr ogressiva del m alato, la quale ultima può portare ad una labilità vasale. La prova di Hess, del colpo di martello e l 'aumento del tempo di emo·rr.agia nel caso qui riportato non sarebbero quindi 111anifestazioni di emofilia , ma solo sintomi che vi si aggiungo·n o in secondo tem po per ] 'associarsi di un 'altra s1ndrom e em orragica. (La lesione alla I [J falange r iportata in se~uito al trall ma, consisteva m olto probabil'm ente in un em atom a, co·n interessam en to dell:osso la cui notevole e11tità '' do riferirsi con 1


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altrettant<'l proll-abilità più che al trauma allo st~to err1ofilico del paziente) . . . · Posta cosi questa diagnosi ho pensato di ap1.)licaire, fTa le varie che mi ero proposto, la te• • rap1a ovarica. I inetodi di terapia dell'emofilia, che sint' ad oggi so1n o a carattere puramente sinton1atico, non . so110 pochi. Anzitutto vanno annoverati gli estratti di tessuti o di elen1enti morfologici del sangue: il C·o aguleno, preparato cori estratti di piastrine avrebbe un 'azio·n e trombocinasica, mentre lo Zimema prepar.a'to . con sangue di cavallo, in quanto ricco di fibrin ferrr1e11to sarebbe raccom:andabi1e perchè privo di azione anafilattica. Jl Clauden , estratto di tessuto polmonare, è ad azio·nc. assa1i ene.rg·ica, ma usato. per via endovenosa può dare delle trombosi. Weil nel 1905 hn consigliato le iniezio·n i di siero umano o ttnimale (di cavallo) per ,·ia en·dovenosa ed endo.m .uscolare, ipe·n sando ad una azione della trombina contenuta nel siero mentre oggi si ritiene che l'azione sia a caratte·r e proteinico aspecifico; nel senso che si avrebbe un. arumento della secrezione del fibriI1ogeno e del tromboìima da parte degli e:ndoteli nonc.Jtè una gettata in circo lo di sostanze tromboplastiche. Azione analoga avrebbero pure la gelatina e il peptone di Witte, al 5 % in soluzione fisiologica alla dose di 5-10 cc., secondo Ho.Jf ed Hewy, ma sconsigliato, quest'ultimo, da Wei] ed altri .p erchè incerto negli esiti e tossico. Lo stesso principio ha consigliato a Riecker e Lichty di praticare del vaccino antitifico per i11ieizione, ma il miglioramento· ottenuto è troppo lieve. L'aumento de.J~a coagul~1bilità del sangue provocato dallo choc anafilattico da siero ha spinto Vines e Mills a proporre, per la cura dell'emofilia, una reazione anafilattica. locale, provocata da iniezioni sottocutanee di siero. ·Van den Velden ha proposto le soluzioni iperto·n iche di Cloruro di sodio e Cloruro di calcio al 15 % (20-,30 cc,) per via endove·n osa con risultati discussi da altri aIUtori (Morawitz e "Vohlisch). • E-ffetti assai scaTsi, quasi nulli; ha dato acl Elving, l 'irradiazione della milza e del fegato proposta da Stephan il ·q uale pensa'Va ad t1na stimolazione· del reticolo endotelio. Ma altri (Szenes , ~Ieuffer ecc.) pensa che tale azione sia dovuta a sostanze coagulanti che vengono messe in circolo per la distruzione dei linfociti. Pute risultati nulli ha. dato la diatermia. della milza a No·n ne·n hruck e Sryszka i quali invece ne hanno ottenuti di ottimi con l 'Eufilli11a. 1

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IL POLICLINICO

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La trasf11sio1:1e d~ sangue pro·p osta da numerosi autori come la cura più adatta del] ' emof~lia ha. dato 1·isultati ottimi, in quanto· si ottiene un .a un1ento della coagulabilità del sangue emofilico, e quindi l'arresto dell 'emorragia e u11 miglio·r amento dello stato di sanguificazione del Paziente. L'inconveniente del metodo è la breve durata dell 'azio·n e emostatica del .sangue tra,s fuso, cosicchè si può avere una rjip·r esa delle emorragie. Il metodo cli W eil a base di siero di ca vallo ' pur essendo un trattamento sintomatico, riesce a lungo andare (iniezione di 20 cc. di siero 0eoni 2 mesi per alcu11i anni) a mo·d ificare in senso favore·, 'ole e definitivo la diatesi emofilie.a . (Sareb·b e da acce·r tare se tale metodo ha dato qualcl1e reazione a~a1filattica nel qual caso l 'aumen·t o della coagulabilità del sangue sarebbe da attribuirsi a fatti di natura anafilattica~. Un meccanismo ipotetico, in qua~to non pro•v ato, avrebbe la « Nateina » proposta dal Llopis sin dal 1919, ~prodotto, con metodi speciali di preparazio·n e, a base di vitamine A, B, C. D. a ddizionato a fosfato di calcio e latto.s io. Seco,n do il Llo1p is le diatesi emorragiche sarebbero malattie da carer1z.a di vitamine con conseguenti modificazio·n i sia del sangue che degli e11dote1i vasali. Si tratteTebbe quindi di una teraipia sostitutiva. TI meccanismo de.Ila cura e i suoi risultati , in buona parte favorevoli , sono stati variamente giudicati dagli AA. (Klemperer, Niehau, Schnitzler, Marcantoni, Samek, Morawitz). J_,o Zeigdrot}1 (19:J8) ha consigliato nella terapia dell'emo·filia la sommir1istrazione di vitamine; una dieta a base di mele, limoni e pomidori semb·r a abbia notevolmente giovato a due ~mofi]ici. Bertarelli nel 1923 a''anzava la proposta çli studia.re da un punto di vista sia ~iologico che terapeutico l'azione dell 'estratto ovarico nell 'en1 ofili~ rib adendo poi nel 1928 l'idea, precedentemente avanzata <t della possibilità di azioni o·r rnoniche che correggono il difetto di co·mposizio·n e del sangue ». È stata pure tentata da Pickering (1929) l'opoterarpia e•p atica che . favorirebbe la formazione di fibrinogeno da parte del fegato . N. Kulge·l mass e J. 1,ritsch (1929) hanno creduto opportuno prevenire lo stato emofilico del nascituro curando la n1adre durante il periodo cli gravidanza. Essi hanno prescritto un regime alimentare ricco di proteine animali attraverso un dietetico costituito in gran parte di visceri (reni, cervello, fe,gato , pancreas, testicoli ecc.). Il sangue materno infatti, già malato (la donn.a aveva avuto quattro figli mancati poi per diatesi emorragica) ridiventò normale e il bimbo 11acqt1e sano. ,

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E veniamo alla terapia ovarica dell 'en10filia. Il primo tentativo pra;t icato a Londra da Grant nel 1904 e protratto per un mese e mezzo, co•n so·m 1ninistrazioni di es·t ratto ovarico, a urt entofilico, ha dRto buoni risultati. Heyter nel 19i3 , otteneva buoni risultati con lo stesso metodo. Si è pensato così al trapianto di ovaia che ha daito 9sito infausto ai primi sp erimentatori, liynek e Prevowsky, in quanto l ' A. morì per fc,rmazione di vasto ematoma in sede di innesto~ mentre invece riuscì a H . B. Thomas del, l'Università di Illinois. Nel 1930 Niel1aus ha innestato due fratellli, ur10 di 10, l'altro di 25 anni, emofilici, co·n ovaie; ad uno mezzo ovaio di vitello senza e.o r.p o luteo, al secondo un ovali.o di pecora con corpo luteo. A distanza di sei mesi notò che nell 'e-· mofilico innestato con ovaio senza corpo luteo il tempo di coagul<lzione era sceso da 5 ore a due ore e mezzo e che la ghiandola innestata era stata riassorbita; mentre nel fratello innestato co·n ovaio con corpo luteo non si aveva avuto nessuna diminuzione del tempo di coagulazione. Risultati analoghi l ' A. aveva otte11uto con innesto di ovaio umano . Niehaus deduce dai ciò che l'ormone ovarico favorisce la coagulazione e che la sua secrezione ormonica sia alternante: a carattere cioè favorevo le e contrario a periodi alterni. Djsard e Fo-0rd (1932) in emofilico orPrato di tonsillectomia riescono a frenarr e l 'emorragia con iniezioni di estratto ovarico. Ki~m e Van Aller1 (1932) in Cina, a Peiping, riescono ad ottenere la cicatrizzazione di una ferita in emoOlico di 10 anni, proveniente da famiglia di emofilici, somministrando quotidianamente, per via endomuscolare, dell 'estrattn ovarico. Essi affermano che l'ormon e ovarico favoris<'e la coagulabilità del sangue, e che le dosi massive non agiscono mentre le dosi ·piccole, son1ministrate continuamente, danno risultati favorevoli. Nel 1931 la Dott. Birck pro,c edeva a iniezioni giorna1liere di estratto ovarico a un emo·filico per un periodo di otto mesi riuscendo a sospendere per questo periodo e per due mesi e 1nezzo successivi ogni emorragia. L'innesto di o-vaio, praticato a un altro emofilico, aveva agito in modo che .J 'esame del sangt1e era risultato normale per cinque m.esi. Ricerche condotte dalla !B irck sugli emofilici hanno dimostralto che generalmente nella t1rina dell "uomo normale si ritro·v a ormone sessuale femminile, e che l 'urina degli eimofi]ìci differisce da quella dei maschi normali per l 'assenza di una quantità apprezzabile di orm,o ne sessuale femminile. 1

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SEZIONE PRATICA

La Dott. Birck parla inoltre di aumento di resistenza de] le piastrine com e causa della ritardata coagulétzio.n e del sangue neill 'emofilia e afferma che se si vince meccanicamente tale resistenza il sangue dell 'emo·filico coagula in len1po normale. Essa dimo·s tra questo fatto speri.mentalmente traumatizzando delle piastrine, in un mortaio, se;parate da sangue emofilico. Queste piastrine traumati1zate aggiunte a: sangue emofilico hanno provocato la coagulazione di questo sangue 27 minuti do·p o l 'estrazione dalla vena e 17 n1inuti dopo il trauma nel mortaio. Il tubo cc)ntrollo ha ri chi esto 3 ore e 25 minuti per J.a coagulazi0ne. La Birck però, a quanto mi risulta, non s:pie1g a se vi è e quale sia la relazione che intercorre fra azione meccanica, da essa provocata artificia'lme11te, e azione ormonica dell'estratto ovarico sulla resistenza delle piastrine e quindi stilla ri duzione del tempo di coagulazione del sangue emofi]ico. La cu.ra ovarica, i>raticata dalla !Birck, consisteva in sornministrazioni per via sottocuta11 ea, intramuscolare ed orale, di una dose quotidiana varirtlllte da gr. 0.97 a gr. 5.2 di estratto ovarico per periodi vari a seconda dei malati. C>uesta indicazione della Birck è in verità al... . quanto vaga perchè non chiarisce i rapporti fra grarmn1i e unità fisiologiche oggi esclusivamente usate per il dosaggio dei preparati ovarici. I risultati furo·n o molto favorevoli sia per le con.dizioni generali dei malati sia nei riguardi delle ma11ifestazioni emofiliche. I tentativi di cura pratica.t i con estratti testicolari e rnamn1ario non hanno dato risultétti favorevoli; quelli con lobo· anteriore d'ipofisi sono tuttora in cor so. llavin" ( 19:1 ~) in :f 'rancia ha proposto l'uso di questo metodo terapeutico dell'emofilia a ~copo prever1tivo quando si debba intervenire cl1irurg icameute in emofilici ed in casi ]imitati alle gravj on1orr.a gie dei m edesimi . · A. A. Birck (1932) avreb·b e operato oon esito felice un e1nofilico di 20 anni di rimozione del • • • • • setto previa tera1)1a ovarica per otto g1orn1 con g r. 0.32 di ovaio. C. Ha1ttig11ani ( 1933) afferma che nessuna azione esf.rcitano gli estratti ovarici secchi per ,·ia or ale, mentre quelli fre scl1i somministrati per un periodo prolungato a p iccole dosi esercita110 una influen za b enefi ca sulla coagulazio11e del sangue. Nè è trascurabile, secondo l 'A., il pronto arresto e successiva scomparsa delle 1r1anifesta1ioni e111ofiliache. Nel caso capitato alla mia osservazione, ho i11iziato ~ubit o la cura a base di estratto ovarico so111n1ini. trando quotidianamente XXX gocce alla mattina e XXX al pomeriggio di Cristallo1

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' 'ar , pari cioè a 50 unità to·p o g·ior11aliert: . Ho 1)rotratto tale sorr11ninistrazio11e per circa un 111ese eù ho osser, alo in tale periodo ch e g ià al sesto giorno di curai o·v arica la ferita al dito medio destro aveva assunto un aspetto assai rr1igliore; il sangue ne g·emeva in quantità mirtima (n1entre ai prirnissimi giorni si aveva serr1pre qualche err1orragi.a) e l 'aspetto del sangue stesso era 11otevolmente rnig·Jiorato. Dopo circa un inese la ferita si era assai ridotta. A tale epoca, ho voluto perGiò sospendere la somministrazione di estratto ovarico per controllar11e. l'azione, osse·r vando se· la f e·r i ta si

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llerali, l 'ap·J>e tito è aume1ltato e il pallore p·rima cereo, si è alquanto ridotto. (Secondo lfrank (1'lie female sex liormo11 e) g11 estratti ovarici secchi sarebbero inattivi e l ' ..\. M. A. (1930) ha riconosciuto solamente. i preparati in soluzione). A taJe epocn 110 proceduto al controllo degli esami sul sangue ottenendo i seguenti risultati:

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IIb. 75 (Sa hli) ; globuli rossi 4.100.000; glòbuli bianchi 6500; valore globulare 0,91; poli11ucleati neutrofili 65, b aso~ili O, esonofili 0,5 %; Monociti 2. Non forme immature della serie rossa. Co11teggio delle piastrine 320.000. 'l'em1Jo di coa-

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FIG.

2.

fosse egualn1ente cicatrizzata i11 modo definitivo: avrei potuto in tal modo affermare l'azione a distanza dell 'ormone ovarico. Ma l 'e11lQrragia due giorni dopo la sospensione riprende.va e si rin11ovava ad ogni medicazione per cui hq dovulo ritorna11·e, dopo otto giorni di sospensione, a :son1ministrare estratto ovarico. Sono cosi cessate nuovamente le emorragie e la ferita, g ià in via di riparazione, si è definitivamente chiµ sa 1'8 luglio 1933. (Avevo veduto il pazie11te la prima volta il 25 maggio 1933). Il paziente durante tale periodo ha migliorato notevo·l n1ente n-ell e sue co·n dizioni ge-

gulazione 23 minuti. Re trazione del coagulo 10 ore. Prova del laccio negativa. Ten1po di emorragia 8 minuti. Prova di Koch negativa. Prova di Hess leggerrr1ente positiva. Prova del colpo di martello Jeggerme11te positiva. Dosaggio d el fibrinogeno 25,5 mm g. %0. L 'esame radiologico praticàto due m esi dopo h a dato il segu er1te !eperto: Scomparsa completa delle apposizioni ossee di origine periostitica. Si Jia la restitutio ad integrum della struttura e della calcificazione del moncone residuo della falang e basale d el dito m edio di destra (vedi radiografia n. 2 e 3).

L 'a. è attualmente guarito dalla lesione al dito 1nedio di destra, le condizioni gen erali sono assai migliorate, lo svilu}Jpo procede regolarmente.


(ANNO XLI, NuM. 48)

SEZIONE

L'azione dcll 'eslrnlto ovarico è stata , secondo l 'impressione mia , veramente buona. Il te111po di coagulazione si è notevolm ente abbassato. il che ha permesso evidentemente la ripa:razione della lesione. Certo p,e rmane lo stato diatesi co ; ma è già molto avere a nostra disposizione un m ezzo che, io ritengo, è di notevole valoI'e n ella cura e nella prevenzio·n e dele emorragie degli en1ofìlici. C0Nc1,us10N1. 1) L'ormone ovftrico ha esercitato un 'ai:ione in(lubbiamente favorevole sulla cicatrizzazione della ferita. 2) La son1minislrazione per via orale si è dim.o strata evidenterr1ente di efficacia notevole e pari, n egli esiti, all 'altra per via ipo·d ermica s1)erimentata da altri AA, forse in rapporto al veicolo alcoolir.o, che secondo ricer che rece.11ti (Schoeìler e coll., M<.1 ìno) facilita l 'a1Ssorbimento dell 'orn1one. 3) I,J'azione si è m ainifestata abbassando nc•tevolmenle il tempo· di coagulabilità del sangue, 11 ten1po di err10.r ragia e di r e·t rattilità del <:oagulo, senza che ve11g an o per nulla m odificati i caratteri degli elem enti morfologici. 4) La quaritità di fibrino.geno è rimasta nonnale. 5) L 'atZion e dell 'ormone ovarico non è stabile e defìnil.iva n1a tem·poranea : la sospen sio1te del medicamento permette la ripresa delle err1orragie do·p o 5-·6 g iorni. 6) L'ormone o''arico deve essere somministrato a picco·l e dosi rr1a continue. 7) l\itengo ch e la cura possa e.s sere ap plicata alilche a scopo preventivo nei casi in cui si hanno frequenti err1orragie spontan·ee. 8) La cura non dà alcun disturbo in n essun periodo della somministrazione di ormone • ()var1co. 1

liJASSlJNTO. L ' A. desc rive un caso di emofilia vera pon·endo]o a raffronto co n le altre emopatie. Ricordati i vari mezzi t er apeutici sino ad oggi escogitati ed applicati, espone il tentativo, ch e ha avuto esito favorevole, fatto con estratto o,·arico somn1inistrato per os .. Esso venne usato n ella cura di una lesio·n ·e, di natura traumatica, di un emofilico. L ' A. ritiene perciò c he l'estratto ovarico possa essere vantaggiosamente applicato n ella cura delle manifestazioni emorragiche degli emofilici. 1

BIBLIOGRAFl A.

... . E.

La lerapia 011arica dell'emofilia è una r ivendicazione italiana. Il Policlinico, Sez.

PRATICA

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delle

emorragie

con

estr atto

ovaric8,

p. 991; The .Tournal of the Arnerican Med. Ass ., 535, North Deaborn str eet, Chicago, LXCIX, 1932, 17, 9. l\1AINO. Archivio dell 'I. B. I. , n. 31, 1930. PAUL NrEHAus. Vorlaufige J\!litteilung zur Behandlu ng der H aen1ophilie . Schweiz. Medizinische W ocl1e11scrift, n. 1, 4 janvier 1931. A. RAVINA. Traitement des hémorragies graves de l 'hémop liflie par l 'ex trait ovarien. Presse Médicale, n. 98, 7 décembre 1932. In. L e traitement de l'hémophilie p ar l'extr ait ovarien. Presse Médicale, 25 février 1933, n . 16. BATTIGNANI. Ri vist a cii Clinica medica, 1933, n. 6. JloNDONI. Biochimica . STANZANJ. Minerva W'ledi ca, 1924. ScHrNz. Lerbuc h der Rontgen -diagnostik, vol. 1, p. 427. ScHoELLER, DoHRN, Jlo'ITLwEG. Meci ical J ourn . a. Record., n. 10, 1930. MESSINr. Le forze sanitarie, n. 19, 15, XII, 1932, p . 1613. Dr GuGLIEL~lfO. Atti Congresso Medicina Interna, 1927. WE1L. Presse Med., 1905. Gong. Med. Frane. 1910. R 1ECKER e L1cHTJ. J ourn. labor. and. clin. med., 1929, Bd. 114. VAN d. VELDEN. Dtsch. Arch. f. Klin. Med. , 1914, Bd. 14. NoNNEBRtJCH e SzYSZKA. De11t. Arch . f. Klin. Med ., 1920. L L0P1s FELIPE.

H am ophilie und irhe Betrandlung.

Y. A. Barth. Leipzig, 1929. Z E rGDROTH. l\1u nch . Med. Woch., 1928, 3, pag. 135. Ricordiamo l'lateressantlsslma Monografia : Prof.

CIOVANN I REVOLTELLA

Direttore della R. Scuola di Oateiricia e Maternità di Trieste

Gli ormoni sessuali femminili (FISIOLOGIA E CLINICA DEI PRESUNTI ORMONI PRE IPO.. PISARI E DEGLI ORMONI OVARJCI NEI RAPPORTI COLL' APPARATO GENITALE) Con presentazione del prof. PAOLO GAIFAMI

R.iporliamo l' l ndice Sommario: Ormoni ovarici. pagg. 1 a 22. - Ormoni preipofisari e fun, zione sessuale, pagg. 23 a 44. - Clinica della follicolina e del, l'ormone ipofisario. lobo anteriore, P!igg. 45 a 62. - Bibliogra, lìa, pagg. 65 a 71.

Vo lume di pagg. VIII-72, con 22 figure nel testo e due tavole a colori fuo r i testo. Prezzo L. 1 8, più le spese post ali di spedizione. Per i nostri abbonati. sole L.

1 5, in porto fran co .

BERTARELLT.

Pratica, anno XXXIX, n. 51, 19 dicembre 1932.

Inviare Vaglia all ' editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale . Sue, cursale diciotto. Roma.


1890

« IL POLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLI NICHE '

OSPEDALE CIVILE DI PADOVA

Sul sintoma descritto dal Comolli nelle fratture di scapola. Dott. G. B. CENC~IAROTrI , aiuto di chirurgia. Recentemente il f~omolli (1) richiamava l 'attenzion~ su . un sintoma, da lui per primo n1esso in evidenza, che si riscontra in certe fratture. della scapola: sintoma che è patognomon1co e che, quando esiste, permette di porre la diagnosi con grande facilità e rapidit~, talora dopo la semplice ispezione. Questo s1ntoma si trova nelle fratture interessan ti il collo chirurgico e qualche volta anche nelle. frattu1~e che interessano il solo, corpo della scapola, ma in vicinanza dell'angolo esterno e consiste nella rapida comparsa al dorso dopo il trauma di una tumefazione triangolare, che riproduce all'ingrosso la forma del corpo della scapola, nettamente visibile e anche ben pa}p,a bile come: una specie di cuscino, a superficie posteriore convessa e liscia. La tu1nefazione permane evidente per 8-10 giorni , dopo di che co,m incia a regredire. Il Comolli ha interpretato tale formazione come dovuta al raccogliersi, nelle tre Joggie della scapola, di una raccolta ematica, proveniente dal focolaio di frattura . Per il fatto di essere le loggie completamente chiuse a causa dell'aderenza delle fasci e a Ila scapola e all'estremo superiore dell'omero avviene che il sangue·stravasato vi rimane raccolto ed essendo la scapola applicata contro un piano resistente, l'intumescenza che ne risulta , est.rinseca11dosi completamente in direzione periferica, solle,v a fortemente sottocutaneo e cute così da provocare la comparsa della netta tu111efazione triangolare. E questo aspetto caratteristico, che viene ad assumere la reg_ione, no·n può essere confuso , come dice l 'A. , con una tumefazione per co·n tusione diretta della parte o con un sollevamento della scapola in rap1p orto a fratture costali e versarr1ento ematico fra queste e la scapola, in qu,a nto ohe in questi caRi manca il carn.ttt,Tistico Cl1sr.inetto a superficie posteriore convessa e liscia e non è visibile il margine' mediale della scapola. Il Cornolli ha poi precisato che qualche volta però il sintoma può apparire poco chiaro e di efficacia dubbia. · La ragione di questo, secondo· l' A., sta nel fatto ch e in questi casi la rima di frattura (1) A. CoMOLLI. Zbl. fur Chirugie, 1932, n. 15. Id . La Presse ~1édicale, 1934, n. 55.

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XLI, NuM. 481

Il?n interessa l 'angolo esterno, là dove l'osso diventa ~pugnoso e dove si trovano i punti di penetraz1011e dei vasi di maggior calibro che irrorano Ja ~c8:pola, i soli che possono 'dare u~a emorragia sufficiente a distendere le fa-· scie. e fare apparire il feno,m eno con caratteri netti; oppure la lacerazione delle fascie, e consegue1nt~ apertura delle loggie muscolari, pern1ett8 1 eso,d o del sangue nei tessuti vicini Ad ogni modo quando il sintoma esiste .ben pronunciato esso è caratteristico e costituisce un segi10 patognomonico prezioso . Questo sintoma del Comolli merita di e,ssere bene conosciuto e divulgato in quanto c]1e .perm~tte. alla ~emplice ispezione di porre 1~ d1agnos1 d1 frattura della scapola colla mas$1ma faci~i~à, e sicurezza. E si comprende di quanta ut1l1ta esso sia per la pratica, dato che so~o pr?p~io. i tipi di frattura della scapola, J1~1 q_ual1 .s1 riscontra il sintoma, quelli di più ?i~c1l e ?-1agnosi. Si sa che in queste fratture' i .s1ntom.1 fin ora a diSiposizione per il lavoro dlagnost1co sono in certi e incostanti tanto che è solo l 'esan1e radiografico che dà la certezza della dia.g11osi o il più delle volte rivela add.iri ttura una frattura insospettata.

* **

Io ho osser,·ato ora un caso di frattura del collo chirurgico e del corpo della scapola nel quale il sintoma era ben evidente e credo' val. ga la pena di ri~hiamare su di esso l 'atten-· zione, non solo perchè si tratta del prirno caso che viene reso noto in Italia, ma anche perchè su i)articolarità, che esso presenta, si possono basare considerazioni sulle condizioni che possono favorire la comparsa del sintoma. Il caso riguarda un portinaio, certo Luigi B_ di anni 43, da ' 7igonza (Padova). 11 giorno 7-IV-1934, verso le ore 21, mentre percorre la strada in bicicletta , viene urtato da una automobile e g·ettato violentemente a terra . Sollevato e soccorso dai presenti è adagiato Rulla st essa automobile investitri ce e trasportato all'ospedale. Avute le prime sommarie medicazioni al pronto soccor so, vie11e trattenuto per sospetta frattura dell'estremo superiore del] 'omero D. Vedo il sinistrato verso le ore 23 cioè a circa 2 ore di d.istanza dall 'infortunio. Presenta alcune escoriazioni alla faccia ed accusa un vivo dolore alla spalla D . .I movimenti dell'arto sono ridotti minimamente, ma provocano un dolore acuto, che il paziente localizza alle regioni scapolare e soprascapolare D. Messo sull'avviso dalla lettura del lavoro del Comolli, passo subito ad esaminare il malat o dal lato dorsale e fattolo sedere ed osservatolo al dorso mi colpisce subito la presenza di una notevole tt1mefazione alla zona corrispondente alla scapola D. Disposto per ciò il paziente in moclo atto al confronto con il Jato sano e cioè con gli arti sup eriori in posizione simmetrica, a braccia verti-


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XLI, NuM. 48]

1891

SEZIONE PRATICA

cali, aderenti al tronco e in buona luce, risulta a clestra la tumefazione molto pronur1ciata, che si estende a tutta la regione n1a in cui la parle più alta, corrispondente alla regione soprascapolare, spicca maggiormente, per essere più sollevata. La tumefazione ha n el complesso una configurazione triangolare e superficie posteriore liscia e convessa. Sono scomparse le sinuosità caratteristiche date dai due muscoli posteriori della scapola e così pure la sporgenza formata della spina. Non rimane ch e una specie di cu scino uniforme senza impressioni o rilevatezz~ , di forma tria:r:igolare, che riproduce all'ingrosso quella del co.r po della sca.pola. Il confroI1to con il lato sano mette bene in evidenza il netto contrasto esis lente (fig. 1). Pur non avendo osservato in preceder1za il sinLoma, tuttavia i segni mi appaiono tanto caratteristici che, esclusa una eventuale concomitan·te frattul'a dell 'omero, faccio con sic11rezza diagnosi di frattura della scapola. L 'es~me radiografico conferma la diagnosi mettendo in evidenza (figg. 2 e 3) : Frattura del collo chirurgico della scapola, comprende11le la spina, che è staccata dal resto; il frammento formato dalla glenoide, dal collo e dall 'apofisi coracoide, spostato e ruotato in avanti e medialmente, è diviso in due da una linea di frattura trasversale, che distacoa il terzo inferiore della glenoide e del collo dal r e.:;to. Dalla linea rli frattura del collo ne parte un 'altra, ch e si dirige in basso e medialm ente e raggiunge a m e là il margine vertebrale, là dove un frammento di questo, a forma triangolare, è staccato. Ir1 vicinanza della li11ea di frattura del collo si trovano piccoli fran1menti multipli del corpo e del margine superiore. Posto il malato con il braccio orizzontale in trazione., ho seguito giorno per giorno il con1por-

FrG. 2.

FrG. 1.

tarsi del sintoma. Ho potu Lo così notare come la tumefazione si sia conservata inalterata per 7-8 giorni, dopo di che si è iniziata uria lenta e gra-

FIG. 3.


1892

<e JL POLI CLINICO

duale dinlinuzione, più m anifes ta i11 corrispon denza della r egione sottoscapolar e che nella parte supero-esterna della 8capola, dove la tumefazione si è conservala più a lungo. Nei giorni seguenti si ebbe una rapida dimi11uzion e e ver so il 12° giorno il segn o n on appariva più chiaro.

»

f1\.NN0

XLI, Nu M. 48j

SUNTI E RASSEGNE VASI SANGUIGNI. L'ischemia conica cutanea nella tromboangioite obliterante.

Si tratta dunque di frattura del collo cl1i(J. D1Ez. JJre1isa ilti édica Argentina, 28 rr1arrurg ico della sca1pola compresa la spina e di zo 1934-) . frattura interessante d a un lato la glenoide e dall 'altro il corpo d ella scapol.a ; di una di Si dà il nome di ischemia conic·a cutanea qu elle fratture in cui il sintoma caratteristico nd un tipo di le.sione che si osserva c on gransi può riscontrare . Dico si può per cb è, d ato de frequenza nella tror11b{)a n g ioite o·b literante ql1anto fino ad ora si sa , in essa il sinlo·m ai e cl1e non è stata a11cora descritta. non sarebbe costante, a lmen o con caratteri Compare preferibilrr1ente nei primi periodi d ella malattia , quando il paziente si lamenta netti, quando esista un notevole spostamento solo della sua claudic;azione intermittente, e dei frammenti. quando ancor a si è molto lontani dal terriSembra che co11 ciò quel complesso chiuso bile periodo· doloroso dell 'ischemia estesa. scapolo-fasciale d entro al quale la· raccolta ~ un Lipo di lesione cl1e si incontra solo e-matica , che conse gu·e all.a frattura , viene tratnella tron1boangioite obliterante per cui la tenuta, possa venir scontinuato in grado tale c onsideriamo çome patognomonica di questa che, sfuggendo il sangù~ al di fuori, venga malattia. a inancare il substrato 1-1e r la compa r sa d r,t La sua localizzazione prediletta è nel palpasintoma. , si r e11o delle 4 ultim e dita a. circa 4-5 millimeCom e si vtide 11el presente caso però antri d a ll 'orlo ung u eale·. che in fratture con forte spostarnento dei Segue i11 ordine di frequenza sul polpastrello o n ella fa ccia es terna del g r osso dito, sul framn1 enti , il sintoma può esser e presente con tutti i st1oi 11etti cara tteri e perdurare a 1ungo . 1t:tto ungu eale , d ello· stesso dito e sui m argini Ia.t er a Ji d ella pia nta d el piede. RIASSl jNTO. Al p rincipio un.a piccola zona circolare della. pelle il cui diam e tro non oltrepassa i 5 o 6 L ' A. ·p rende o·ccasion e da un caso di frattura rr1illi1r1e tri prende un colorito rosso morato e d el collo chirurgico e d el corpo d ella scapola, si fa leggermente dolorosa. che descrive d e ttag li.atan1 ente, per richia1nare (~ on il passare d ei g iorni il colorito diventa l 'a ttenzi on e s ull'im·por tanza d el sintoma d el sempre più intensarr1ente scuro, la pelle che <:omolli per la diagn osi di qu este fratture e lo ricopre cade a poco a poco e rin1a n e una 1 porta un contribttto a ll a mig liore conosce,n za lievissima omhellicatura ; se l~ si co·m p·r irne suscita dolore . I tessuti circostanti sono comdi esso. pletamente i1orn1ali. Si inantiene in questo stadio per 2-3 m esi, Rammentiamo l'lateressante volume: poi lentamente si sclerotizza in modo che uno Prof. MARIO CHIRON Docente nella R. Universit à di Roma . o due mesi dopo n on rjmane che una picco1a cicatrice; è un tess11to fibroso, bianco e duro Le malattie del sangue. cl1e si introduce n ello sp essore d ella p elle. Manuale pratico per i medici Quando l 'ischemia conica cutar1ea riposa Prefazione del prof. V. ASCOLI sul letto ung ueale ·è molto dolorosa e si può SOMMARIO DELL•oPERA cadere nell 'er~ore di credersi in presenza di Morfologia del sangue - Org~ni e!"opoietici ~ _siste· ma reticolo-endoteliale - R1camb10 emoglob1n1 ro e un 'm1ghia incarr1ita ; ciò è g r ave, per ch è il tofisiopatologia dei leucociti - Anemie - Leucemie gliere l 'unghia, in parte od in toto, rompe - Granulomi - Tumori degli organi emopoietici Dia.feci emorragiche - Tecnica ematologica 11 l ' equilibrio circolatorio d ei tessuti ; i dolori si quadro ematologico nelle varie malattie. esacerban_o e la cicatrizzazione è difficile, anRiportiamo anche I'lnd;ce Sia•ema•ico in":riassunto : zi si impiai1ta una st1ppurazione che dura l N'l'RODUZtONE. Caratter i gen erali , pagg. 1 a 10. molto tempo. P ARTE P RIMA: Morfologia e fisiopatologia del sangue, pagg. 11 a 38. - Org ani em~poietici, p ag.g. 39 a 1 ~4 . È facile SJ)iegare il m eccar1isn10 eziopatogeP AR'rE SECONDA : Le malattie del sangue : A nemie, n etico ch e porta alla formazion e di questo tipagg. 105 a 187 ; L eucosi, pagg. 188 a 276; Diatesi emorragiche, pagg. 277 a 332. - P<\RTE T ERZA: Meto· po di lesione. dica delle ricerche ematologiche, pagg. 333 a 408. Un a d elle arteriole ar cuate d ella pell e è sta Tavole a colori e r isp ettive descrizioni, pagg. 409 a 416. ta occlusa d a1l processo tromboangioitico., for Volu me d i pagg. XII-416, con 49 fi gu r e n el t esto e 5 tavole a color i fuori testo. Prezzo L . 68, p]ù le s pese m .andosi un vero infar to d ermico col st10 conp ostali di spedizione. Per gl i. abbon ati a l « Pol iclinico sect1tivo stravaso sang uign o, ch e. riproduce in sole L. 5 8 in porto franco. n1iniatura ciò ch e si osser va n egli infarti d el Invin.r e Vaglia a ll'editor e LUI GI P OZZI, Ufficio P opolmon e. stale Succnrsale d iciotto, ROMA. 1

11,

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[ANNO

XLI, NuM. 48]

1893

SEZIONE PRATICA

La cicatrice penetrante, dura e retrattile è consecutiva alla trasformazione fibrosa dell 'i11farto per aiione dei fibroblasti che l'hanno invaso. N. Di PAOLA.

Tromboflebite dell'arto supe1. iore riTelatasi in seguito ad uno sforzo. (HuART. La Pres5e 1lfédic ., n. 28, 1934).

J,'A . riporta 1 caso di trombofl. dE,1ll'omerale s. s_opravvenuta due giorni do.p o uno sforzo. 'F u praticata resezione segmentaria della vena trombosata e simpaticecto mia p eriomerale con esito ottimo. Dal pezzo anatomico non fu isolato a.Jcun germe, assente era l.a febbre e la leucocitosi. Tutti questi dati facevano pensare alla origine traumatica della tromboflebite, però n el decorso postoperatorio sopravvenne il quadro della trombofleb·ite della v. g iug ulare interna e della n1ediastinite anteriore cronica che per i suoi caratteri e per la presenza di una R. W. leggerm ente positiva fu interpretata di 11atura luetica. Con mignattazione e cura specifica l 'inf. guarì completamente e l' A. qui11di riporta la tromb·oflebite omerale p-qre di na1 ura infettiva, in cui lo s forzo ebbe solo valore di concausa, e dice come di questo tipo sono la maggior parte delle tromboflebiti da sforzo pub·b licati d ai vari AA. mentre ha sicu'.ramente origine traumatica il caso comunicato da Lenormant e Mondor. R. GRASSO · 1

1

I reperti di autopsia nel m. di Bt1erger. (1\. DE BLASJ. Palli oloyicai, lu aprile 1934). L 'autore riporta il re.p erto di auto1P5ia di un 3lenne gi~ an1pu1ato i n viita su gli arti in feriori per gangre11a; ver formare un quadro analo111ico con11pleto di que sto m o·r b·o, ra1ccoglie tutti i r eperti di autopsia esistenti n ella letteratura, in ~utto 16. Ques to stu·dio :1ccurato g·li h a permesso di constatare ch e : 1) La mal&ttia si eslend<:: a tutto il sisterna vascolare e predilige ]a ,sezio·n e arteriosa di questo , compreso il cuore sinistro onde il primitivo co·n cetto di Bueirger ch e l'affezione df·lle vene s uper fi c iali sia uria delle caratteiri~1 iche principai1i della in alattia va p erdendo di valore. 2) La lesio11e a11ato•m ica i11iziale è a carico del] 'intima d elle arte·rJ.e, (t,anto periferiche quanto degli organi interni) e consisté• iprima in nec.r osi e poi in ispessimenti r eattivi; le trombosi secondatrie sono frequentissime, estese, diffuse a i · più varii distretti vascolari , e a fenomeni .tro,mb·o·lici si ri colle.g a e risale g ran parte del quadro anat.o·m ico com plesso d ella malattia:; so]o da questo punto di vista è ancora giustificata la denominazione di « Tromhoangioite obliterante » in1post~ da Buerger . Caratteri8t.ica è l q, rna.n ifestazione pre,ra]ente.m ente lddon1in ale del n1. di Buer.g-er, alla

h.nse della quale -:>tanno trombosi o stE.'Ilosi d elle arterie n1e$entericlte e queste alterazioni delle 1nesei:tE.Tiche sar ehbercl così importa{llti cl1e G.awad1s ha parlato n el n1. di Buerger di 11na1 s1n.drome h·a sata sul tripo·d e anatomico: art erite della coronaria1, della a. m e·senterica ed EJndoarterite negli arti inferiori. 3) La gangrena de1g1i artj inferiori è uno dei sintomi clinici frequentissimi ad o-sservarsi , ma non è esse11zial e e tanto me·n o carartteristi co della malattia. 4) Caratteristica de]J.a malattia sembra: invece, al tavolo anatomico·, la spro1porzio·n e tra obliterazioni vascolari , sem ·p re estese. e fatti gangreno &i assenti o lin1it;a1ti; Ju nutrizion e dei te&suti viene mante11uta dalle arterie collatera]i e non dai vasi di ricanalizzazio·n e· ch e si 0 1s.servano n el tessuto obliterante anche dove . m a ncano vie collaterali o sono senza le . ' ' .a'fnpu_taz10 ni o . disartico.Iazioni banno sempre uri n sultato d1sast.roso. co·m e la disairtico1azione alla LinsfralJlc o l 'am.p utazione al~a Piro.g off. . 5) Le lesioni anatomi cl1e osservate ne·l m. d1 ~u erger h~nno affinità notevo.]e con quelle dell endocaird1te verrucosa e talora nelle piocol_e a~te1ri e e ~ in arterie di organi parenchimat<?s1, si ident1fica110 c·o n quelle della periarter1te n o·dosa. 6) La morte sopraggiunge in età g iovane ed è d.ovuta a trom11'osi o embolie in arterie di or gani vitali. N. Dr PAOLA. 1

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1

SIEROLOGIA. La reazione rapida Cantani nella sifilide.

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(A. VERSARI. Lei Riforma , 'f'rfedica, 21 luglio 193-t). Recentemente ; I Cantani ha p•r oposlo una 11uova r eazion e sier odiagnostica della lue . Essa è una reazion e ra.pida di flocculazio ne carat. ' tE:r~zzat.a, ~econdo ~ '1\. , da a lta sensib·i lità spec1 f11ca, rapi.da e fa cile esec nzio·n e , con a.prprezza.rr..:ento sic11ro di risultati. Sotto i] nome di Leucofenol A. B. C. sono indicati i tre reattivi necessari per l'esecuzione·, no.m e derivante dai principali costitu enti: lecitina , cuore di bue c?lesterina , fenolo alcool in speci·at1e composi~ z1one. L'A . dopo aver chiaramente es.posto ta1e romposizione, Ja tecni ca e ]a lettura delle reazioni riporta i risultati da Jui otten11 ti sperimentand~ la reazione- del Cantani e narnQ'onandoJa. co·n quella di "\iVassermann e cii 1\ifuller su di un comples~o di 246 sieri , dei qu~li 12 di individui a ffet ti da sifilos<'Je.rn~i o ulcere miste, datanti da epoca diversa . 21 di individui con sifilide secondaria co·J) manifestazioni in altto, 24 di luetici in periodo terziario con m::tnifest~ ­ zioni c11tan.ee o di ong-ani interni; 39 di indivividui affetti da sifilide la tente o ignorata, cu rati e non , in periodo ~~condario e ter1i a1'io, 1


1894

e< IL POLICLINICO >;

5<> con sifilide nervosa, 3 co·n lue co·n ge!n ita, 98 di individui J1on luetici affetti da malattie acute cronicl1e diverse, -±3 di soggetti sani presi come controllo. Dall 'insien1e d ei risultati ottenuti 1'' A. crede di poter concludere che : 1) nel1a sifilide se co·n daria con manifesta-. zjoni ]a Cantani da tina perce11tuale di positività al 100 ~~ co1ne le re.azio·n i di Wassermann e di Muller; 2) nella sifilide prin1aria, terziaria co11 manifestazioni in atto, latente o ig·no·r ata in vario periodo, curata o IlO·n curaita, nella sifilide nervosa e congertita , la. reazione di Cantani dà una 1)1vrcentua]e di positività inferiore alla Wassermann ed a lla ~lùll er ; 3) in sogg·etti esenti d.a lue, n1a con malattie varie, acute e c roni c•h e, la reazione di Cantani ha dato se111i.:re risultato negativo , m e·n tre la reaz. di \v-asserma1tn ha dçlto una p ercen-· tuale di positività a,s pecifica del O, 70 ~lo la reazion·e di Miiller del 2,8'3 %; 4) in soggetti sani sia ]a reazione di Cantani che di vVasser1nann e 1\fiiller hanno dato risultato sen1pre negativo; 5) ca lcolando l 'indi0e di se·n sibilità sp1e cjfica secondo De Blasi, ]a reazione di Canta11i ha dato con1e indice 52 ,38, la W.asser.m ann 75,49, la Mi.il1er RU ,02. Considera111do che l'a reazione di Cantan i non ha dato risultati aspecifici, sembrerebl)e che l 'antigene, malgrado t1na minore sensibiliLà, ab·bi.a t1na spiccata specifi.cità. T enendo co11to dunque della, grande facilità e rapidiLà di eser.uzion e e lettura della reazione, 1'A. cre·de che co] perfezio·n arsi d·ella tecnica standa.rd si potra!Ilno in se guito ottenere anche migliori ri~ultati e quindi, poichè Ja 1 reaz . del Cantani s.i dimostra fornita di coefficienti di specificità , si potrebbe ·eseguire insieme .a lla Wassermanr1 ed unitame·n te ad una delle più sensibili tec11ic.h e, di f]o.c cuJazione, tanto più che questa prima tecnica italiana si differenzia netta1ne11te dalle consimili straniere 11ei riguardi della originale corr1posizio·n e d ei reattivi. G. LI\ CAVA. 1

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Sopra una nuova reazione di flocculazione sulla sifilide (R. R. C.). (N. !FAVIA e 1\1. ZuPPANTE . Diag11ostica e 1 ecni'ca di Laboratorio, 25 sett. 1934) . 1

In una recente pubblicazione F. Cantani ha proposto un.a nuova reazione di f]occul~zione per la siero·dia1gnosi della lue, che h.a chiamato R. R. C. (reazione r apida Cantani). Gli AA. esaminando detta.g liatame·n te la rea7ione, contestano il carattere di rapidità di t!ssa rispetto a lle altre reazioni già in uso , spe·Cie ailla Citoc11ol. P~ragonando in 129 sieri la R . R. C. con la R. ,V. e con Ja Citoc.h ol hanno poi co·nstatato che in 30 casi J.a R. R. C. ha <lato risultati contrastanti con le altre due rea· :zioni é' precisamente 14 volte risultati n egativi

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e 16• volte positivi in contrasto con le aJtre • reaz1on1. Concludono c.h e la R. Il. C. pe-r la complessità del suo antigene, p€r la lunghezza del tempo necessario alla p1reparazione 8d esecuzi<>ne de·lla reazione e per la sua1 relativa . insensi]:>ilità e aspecificità , no11 sembra aver portato u1t nuovo e d ulil·e conlrib,uto al capitolo della siero diagno,s i della sifil ide . C. ToscANO. 1

MISCELLANEA. Su alcune regole generali di rhirurgia endocrina. A propoRito di chirurgia delle surrenali. (l\. LERICHE.

Gazelte dies

11 opit. ' 7 novem-

.bre 193±). Ritenendo che ]a chirurgia delle. surrenadi aYrà un gra11de .avvenire, comE:.• tutta la chirurg ia endo·crina, I' A. ha voluto scri,rere queto articolo sull 'argon1ento. Egli cr ede che la chirurgia deve avere metodi secon do gli O·r gani c}1e devE:,• aggredire (ossa, o cervello·, o surreni).

generali ctella chirrirgia endoc1·ina so•n o tutti dorninati dall 'i,g noranza grande che ab·b ian10 ancora dei fenomeni fisio·lo~ g jci ghiandola;ri. Fatti note,,oli sono: 1) che lt• g l1iarldole a ecrezion e interna sono poco colpite da processi infettivi loc:a~i diretti e le infezio11i generali non le mod1fic:tr10 Glie indirettan1 e11le· DaJ pu.11to di vista cJ1irurgico c'è p·o ca tiro·i dite , poca surrenalite, poca ipo fisitt!, e 11on c'è .pa1ratiroidite. ~'inten_de cl1 e iper emia e tumefazione non voglio·n o dire i11f8zio·n e, perch,è IJ0 s>Sono esser pro dotte dal1'ipertro·fia funzionale . L'im1nunità relativa è fo.r se dovuta ad assenza di canalEJ escretore e a1l]a predorninanza del tessuto epiteliale sul co·n nettivo; 2) ch e nella patolog ia delle ghian~ole ~·n­ doc rine .p redomin.a no i fatti di patologia fis10-logica; 3) che il feno·1 neno più in1:p ortante è quello dell 'ipc·rtro.fia per necessità funzionrule: In pratica, se un 0Tn1one è necessano., se ne produce di più. per ipe.rtro·?a della ghiandola e quest 'ip·ertrof1a può d1ven1re permanente con formazione' di aspetto adenomatoso e forse ainc;he di adenoma vero; 4) ch e Jo stato patologie? di una gbi an~ola è influenzato dalle altre gh1amdole endocnne. Quindi la p·a tologi.a end?rCTina no·n è quella di un organo, mai di un s1st.ema; . 5) che molte ghiandol e endo·cr1~e ha~no un'azione acco·p piata a qu8lla del ~1m1?'a~1~0; 6) che anatomopatolOé{Ìcamente . e difficile constatare le modiflcazio11i delle gh1.ando]e ~n­ d ocrine se si escludono la degeJ\eraz1one e l atro·fia. Ci so·n o dc·i basedo,via111i. cura~ili col.l a tiroi,d ectomia e i11 cui l' esa me istologico non

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p1r oblemi

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SEZIONE PRATICA

. dà alterazio~i tiroidee. Così pure valenti a11at?·~?pato.log1 no·~ t!ovarono alt~razioni parat11 o.idee 1n malati di sclerodEJrmia 01perati dal ~eriche EJ ch e ebbero g iorvam ento dall'operazio,n e. Il Leriche inoltre nota c h e molte volte le simpaticecto:r;ni~ dovre~bero essere completate con l1a paratiroidecto1ni.a nella sclero dermia. Quindi Lericl1e pensa ch e la chirurgia endocrina diventerà in avver1ire n eurof:.1ndoc.rina. Lçti chirurgia delle surrenali si estende oggi pii1 in là delle sen1plic i arteriti . In avvenire .s i e&tenderà a curare le iper- ,e le ipotoniEJ d e•l tubo digerente e si cerch er à di moclificare, attravers~ ~ e s~rre.nali , il ~ etabo lismo, d ei lipoidi, deg li 1drat1 d1 carbonio, le aberr.a zioni sessuali. P er quE.'Sto son o im·1Jortanti i la1v ori di DoIl~ti, <li Fontaine e Froehlir~h . Il. Lerich e si est EJnd e p oi a trat t.are deg·li in 1te&t1 di surrene, d ell a cura de.Jl 'ipertensione e d ell t 1 .::\rteriti tro,m bosan ti. Inriesti di surrene. Lerich e n e ha fatti due tino ir1 11n 'anemia p·e rniciosa senza, risultati '· e uno, in un caso di morbo di ' Addison , con ri-' sultato scarso . Oggi p er ! 'Addison c'è l 'e tratto corticale. Se· però si vogliono fare deg li innesti di surrene, b isogna ricord.a rs i ch e le g hiandole en (locrine non si d evon o innestare· in toto, p·e rohè poi si ha ria1Ssorbimento rriassivo di sostanze n ecrotich e-, r11a se ne, d evono innestare f1·ammenti grossi quanto lln chicco di g rano Q un fag iolo. L 'iperten_sione, secondo Lerich e, ·è prob·abilmente di orig ine surrenali ca . Certan1ent e ci sono delle ip ertensioni .parossistich e ch e ·c oincidono con tumori d el tessuto cromaffine e ch e guariscono definitivamente coll 'ablazione d e] tumore a drenalinogen o. Ci ·sono anche i casi di iperten sione .p erm.ant'llle di Galata , MonierVinard e Duma1est, di guarigione ch e dur~ d.a a11ni dopo surrenalectomia. Numerosi auLori giappon esi h anno tr o,rato nel sangue arterioso d egli ipertesi JJiiù adren.al'ina che n el san.g ue no rmale e n el venoso. P erò, anch e ammettendo l 'origine surre1n a1lica dell'ipertensio·n e , essa n on raJ)pr esenta ch e l'ultima tappa del disturbo surre11alico , cl1e prob'é:1 bilmente h a inizio nell'infanzia e dà solo molto tardivan1ente mam.ifest.azioni clinich E.'. Gli in su ccessi ottenuti d alla c hir11rg·ia in questo campo sono probab·i1men te d ovuti a l fntto che ·~ trop•p o tardi quando f'i inl ervier1e . Non si può ancora dire se è meglio fare l;a surrerniru1ectomia o l ' operaz.io·n e di P ende ( r esezion e del grande e del p iccolo s,plancnico). Jl Leriche è favorevole all 'operazione di Pende, perchè d à effetti or1r1on ali e simpatici . Il Leriche ha operato fin 'ora 4 ipertesi. In u:n o si trattava di iper1en sione· paros istica e questa non è più ricom1J1'a r a dall'intervento. Negli altri 3 si trattava di iperte11sione solitaria progressiya. In uno si EJbbe rniglior ain1ento interrotto l)erò da ~ri si di iJp,e rt ension e. Risultato 1

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nullo pure nel 0 caso1. Ne.J' 4°, morte al 4° gio·r ~o per ?on-?"estio ne po·l monar e bilaterale (e al1 a uto.psi~ si tr?1~ò u11a pancr eatite n€Jcrotica). Il Ler1che ritiene che questi insuocessi n on devono arrestarci nello studio d el problema. Pt. LusENA. 1

Concezioni attuali su alcuni ti pi clinici di azotemia. (G. l?ARNARIE R . Gazette des H opitaux, 25 agosto. e I 0 sett. 1934). L ' A,. ir1 un a rLico·l o ch e vuole essere una r~ssegna dell 'ar gomento, riporta all 'ordi·n e del g.io,r no la « vexata qua·e stio » della classificazione delle s.indron1i alZotemiche. . I segni clinici ch e creano il quaçlro d ella sindro~e azolemica son o a carico de·ll'a·p parato digerente, d el sistema n ervoso, d,e ll 'ecoIlomia. gen erale. · . Nella bocca~ oltre la secch ezzai e la patin.a l111 g u a]e, possiam o tro·v are una stom.atite erit ematosa o erj temato,-poltacea. Il vomito manca s~Io di rado1, e se d•i vei11ta1 sanguinolento dol)ib1amo pensare cl1e d elle ulcerazioni si son for.m ate 11ello stom,aco . . La diarrea è abbondante, sier osa, indolo,r e , ~l])~ll e a t utte le cu~e. La m elena p,e·r lo più è i11'dice della1 esten s1one d elle uJceri all 'in testino1. La . on nolen za, l )ast e11ja , l 'adinamia ' uno stato insomn1a di vera e pro11Jria na1rcosi d enotano 1a profonda impregnazione tassie~ d ei rentri n ervosi. 1·alora , seco·n do la diversa capacità reattiva de~ soggetto', ~a sintomatolog i a v.ervosa può acquistare aspetti del tutto diversi , e dar luogo· a fenon1eni an siosi ch EJ posso~ ne andare fino al d elirio a predominanza n otturna, aid ang·oscia preco·r diale. a crampi d olorosi ai n1uscoli e alle articolazioni (uremia artioolare di Saccoud). ~peciale attenzione merita l'esame degli occhi ch e possono esser sede di retinite albumif;_urica, . emorra gie r etinich e, armbliopia ed amaurosi. La p elle, n egli ultimi stadi, p1u ò mostrare depo·sizio11i di urea. I malati a volte accu sano un p rurito ch e paragonano ar vellichio di un caipello. La tinta .g ial la, l 'odore d·ell 'alito, l 'espress~o·ne ~ella ~gua\?o , il d~magriment?' p·r ogress1,·o, 1 anemia, 1 1poterm1a, la parotite, la per~cardi~e, i s~ssul~i muscol'a ri, le crisi ec.Jamptif,h e , il re p iro d1 Ch eyn e-Stokes son o tutti segni inequi v0ca,bili delJ.a fine imminente. La ritenzione azoLata può avere diverse cau se : I) un difetto d'eliminazione dell 'urea in sede r enale; 2) un alterato rnetabolismo ure ico a li·vello dei tessuti e del fegato per turbe circolatrie e11docrine e i1 ervose; :~) un' associ~zio1 1 e cli fattori renali ed estrar P.na li .


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« IL POLICLINICO

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I. Le azoten1ie d '0 rigir1e renale so·n o· ]e più

Il faitt.o c.l1e l'urea non agisce come un sale

frequenti e le n1eglio· co1n o1sciute nella loro etiologia e ·p atogenesi. F'ra le cause da cui possono dei ivare notiam10 : ]a ne·f rite acuta la nefrite. cronic a1 (mal di Bright) , l 'insufÌìcienza funzional e del re11e , acco•n 1pagn.a ta da un abbassame nto della conce11trazior1e n1assima del1'urea nèll '~rina, tlo,·11La seco1n do Castaigne e Ratbery a piccole e fugac1i l e ~ ioni renali.

sull a prbssione osn1otica, rende senz'altro inaccettabile l 'ipotesi di 'B lum che riteneva che la urea servisse a comr;e11sare l 'abbassamento del clo·r o sanguigno.

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II. P er Je azotemie di ori o·ine estrarenale i fattori determinanti da segnalarsi sono: a) un ecc.essivo a,p.po•r to di azoto c on una alimentazione ricca di sostanze gener atrici di urea , in sog getti però cl1e ba11no una diuresi di volume i·n feriore alla diuresi. utile· b) un aumenLo dell"urea endog·e'na. Rientrano in quest'ordine le azotemie in corso di disin~egrazio·ne di t~ssuti come nell'ittero e1n0Jitico, nelle leucemie, 1~ei. traumatisn1i ne~li interventi ch!rurg'ici, nei tumori maligni, lll. tutte Je affez1oni che vengo·n o tralttate coi raggi i quali, cor11e è noto, pir ovocano una ureogenesi esagerata. Alc.u11•i di ·t urbi d ell a funzione epatica, ai prescindere dai casi di epatonefrite, compo,r tano un inna lz.amein to delJ''azotemia. Va ricordata qui la malattia di H anot in cui il cc debit n epafico ·dell 'ur-ea è aumen~to. Alou~e ]es.ioni ner-vose organiche, come e~1orragie cerebrali , ~ncefaliti e1)idemi1d he, sifilide c-.;erebrale , meJ11n1go encefaliti. sono responsabili di alcune ìnerazotemie da cui si è tratto argomento per an1n1ettere un centro nervoso della funzione ureica. Il Rich et figlio n el 1933 ne die•d,e l ai dimostrazione più brillan te locaJizzandolo nel pavimento del 4- 0 ventricolo . Ancl1e le ghiandole a secrezione interna, special111.e11te i surren i e Ja 1tiroide, ingranar10 nella J-"'atoge.nesi di alcune iperazotemie. Un ormo11e a1d .à zione elettiva s.u l ren·e ' 'erreb·b ·e a far difetto: e) 1'o liguria dovuta sia ad asistolia sia a un disturbo del metabolismo dell'acqua: c·o me nelle cirro si e nelle asciti in genere, sia a: insufficiente ingestione di .a cqua, sia ad un aumento del] ',eliminazion e idriic a per via pararenale (vom iti , diarree , su·d ori) . I vo·m ·i ti e le diarree uremich e, considerati a torto come una e' :entualità favorevole per l ' eliminazio·n e del1'urea, devo,1lo invece e&5e.re co mbattuti per I.a raduta della diuresi cl1e essi provocano; d ) l'alterato n1etab0Jisn10 del cloro può contribuire a l 'inslarurarsi di una iperazoten1ia con m eccanism•i di .azione che stanno in antitesi fra ]oro·. : Nel•la classica nefrite azotemica l'aumento dell'urea sangui,g1na può essere dov11ta a ritenzio11e di cloro. La .soprpression,e d el sale neg li alimenti può riport.are la azotein1ia a t1n tasso p r esso a poc o nor111al e . Esiste· per con-· t ro una sindroime azo.temica JJer di fetta di e loro. In quest0 caso la so·n 1mini · tra~ione di sale fa assistere a una vera resurrezione. Quale funzione abbiar10 i c loruri nel1a patogenesi del1 'iperazote111ia è an e ora poco noto. 1

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III. Devono ·essere ricordati ancora alic uni ti0

pi particolari di azote·mie d'origine estrarenale : fJJ) l 'iperazoteimia posto peratoria, per la q11.a le, oltre la dist.ruzio·n e tissulare ha un ruo Jo n1olto in1portante: la ca.duta de·l tasso del clo,r o €irnatlco; b) l '.iperazoten1ja in corso di diabete mellito. L'acidosi ,·iene a scacciare il cloro da1l sangu e e indiretturnente si crea un 'i1JeTazotemia; e) le iperazo•te.m1e da 0 cclusior1 e intestinale che traggono origine dalla decl o1~urizzazio·ne conseguen Le ai freq uenLi vomiti; cl) nelle m ailattie infettive e neJJ.e intossicazio11i a s-pieig·are l 'iperazote111ia a rapida in sorgenza, oltre le eventuali lesioni renali e l'oliguria, devo,n o essere invo·ca.ti i fattori estraren.a li , disintegrazio·n e tissulare e vo·m iti; e) in gravidanza si possono dare partico.]ari co11diz ionj patologiche per cui avvie ne una rapida caduta della riserva alcalina con ipocloremia e iperazoter11ia. Il vo,m ito incoerc,i bile \'.ale .a depauperare di c loro l'organismo. L'abbassamento del cloro ematico a• sua volta det errnin a u.n 'iperazot~1nia per sè stessa gen·e ratrice di vorr1ito Si crea cois ì un circoil o vizio so ch e sol o un 'adaLla terapia riclorur ante può spezzare. I. D1 MARCO. 1

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I ''bacilli nudi,, della tuberrolosj.

(P. CouRMONT . .Tou_rn. d. Médicine de Lyon .. 20 ott. 1934). Sin dal 1898 S. .Arlo·i ng e P. \,ourn1ont in.i 7,ja1rono lo stu.d io dE::l b. di Kocb in colture omogenee liquid e nelle · qu·a li misero in evidenza l' estremo polin1orfismo del detto bacillo; 11elle colture i bacilli si presentavano so tto f nr1r1a di ele1111enti mo bili , isolati e frequententente ;1on acido resiste11ti. (}li studi di queste uliirne forme condotti si11 da allora al] 'Istituto P.atteipiologico di Li.o·n e vengo110 ora brevemente riassunti tla1ll 'A Le ricerche eseguite in ~itro col ceppo S.A. f> .e. eh.e da 37 anni viene coltivato in C0 lture omogenee banno messo i11 evide11za 1'agglut in <~ bilità dei bacilli tul'lie.r co.Jari col siP-ru dei tubt::rcolotici; mE-'Iltre il potere aggì·u tinogeno di ques ti ceppi è pressocahè costar1te, l'agglutin.ubi1ità varia ai secorlda del c.eppo; il siero agglut·in.a.nte non necessariamente si dimosl ra più intensamente tale rispetto al CrEJPPO omoi0~ 0; anzj talora questo non viene a~g-l11ti­ r1r.to , n1enLre lo è un ceppo eterolo·g o; l 'agglutin.a bilità tle] ceppo n o·n r a1J1l)resenta dunque ( . J1 e una .proprietà continge11 te influenzabile da n1olti fattori in gran parie sc.o·n osciuti. ~1ent.re la vegetazione nelle colture è ra:ri<la , ~ queste posso110 resistere a discrete oscilla1

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1897

SEZIONE PRATICA

zio11i di tempE,Ta.tura e cli pressione la virulenza dei bacilli no1n si n1antiene a lu~o·, tanto ohe dopo un _certo periodo di tempo essi no·n sono patogeni neanche in forti dosi (pur es&en,d o oompre cost.ante il potere agglutinogeno) . La modalità di virulenza la più costante e che si mantiene più a, lungo € rappresentata da quella settìcen1ica dimostrabile sperimentalmente colla realizza1zione di forme setticemich e o infiamm.atorie non follicolari di Po·n cet. _ La prfJsenza di bac;illi b le11 non acido-resistenti costituisce la caratteristica precipua di colt1ure omo1g enee recenti, nelle quali essi pre-v,,1lgo1n o; sono ·p er lo più isolati di col'oir e ll!Il·if<)rme più o meno lunghi fino 'a costituire talora dE-'i fil.a1nenti: tavolita sono. amm.assati. Man 1nano P'e rò che la coltura i11vecchia aumenta jf nun1ero dei b . aic ido-resistP,'nti. che solo gradualmente perdono la morfologia dei b'. b leu. l .'A. oonsideTa quest'ultima forma come quella giovane, I.a f orn1a rossa com f,' quella adulita. i~erò . peT azione antiveget:attiva dì siero tuber...:olare o q':alohe antisettico aggiunto, nelle colture continua .a prevalere la forma no·n acido resistente, ohe in 1q1u esto caso ra·p presenterehbe lo stadio giovane, ma, distrofico, del hac iJlo; un ulteriore insemenzamento provoca lo sYiluPtpO dei b. rossi. Co11rmont e Gardere avreb·b ero o·sseTvato, anche la tJ"asformazion~ consecutiva di b. bleu in granuli, poi di nuovo in bacil1li senza passa1ggio attraverso la forma acido-resiste1n te. Degne di nota sono le osservazioni riguard~nti i b. non acido-resvstenti in vivo. Questa forma non rivestita dall ,involucro cereo dell.a forma classica, viene dall 'A. dEJfinita quale cc ba1oillo nudo n . Essa difficilmente viene riscontrata o din1ostrata nei prodotti patologici , r.1uò jnvecei essere rintracciata nel sangue de gli individui affetti da una forma tubeil'colare a11 che se latente o l'imitata ad t1n fo colaio minimo·. I bacilli 11udi possoin o p resentarsi nella fclrma setticemica, in a lcuni casi molto ben e t,o llerata dall '0 rganismo -- bacillemia sen za setticemia_, ; si potrebbe anzi parlare di un a forma saprofitic.a (analogamente a quelJ!a di 'FcTran). Nel sangue dei Vubeircoljo.tici (confrontato con sangue di individui sani e a differenza di questo) i b. tubercolari posso·n o essere dimostra.t i ricorrendo alla colt11ra sul terreno di Loewenstein o dirutt.amente nel sedimento o Ilello strato leu cocitario del sangue centrif11~ato . 11 vi~1's tu,b ercolare vi può com·p arire o ~otto la classica forma dei b. di Koch o sotto forma di bacilli nudi o granuli non acido resjstenti (qt1est'u]timi poco dimostratjvi); per i b. nudi la conferma che si tratti di virus t .b.c. è fornita dalla loro frequE-'Ilte coesistenza oolla forma tipica n el sangue o nel'lla c11ltura. dalle forme di transizione da un aspetto all,a1lt.ro e da] fatto che essi non si riscontrano ir~ indiviidui sani e quando la microcoltura • • r1n1an e n e,gat1va. 1

L'importanza ~linica dei b·a cilli -nudi non può per ora esser~ stabiita : la loro prE:sen za r~~l sa?gue n~n .è in rapp_orto alla gravità del1 .in~ezione: 1 esistenza d1 queste forme spec! a li potre~be ~ssere• in rapporto a ll 'attenuazi?ne del ~rus i·n feltante, o a1ll 'azione antagonist_a del siero dol sangue (come i n vitro); il baic1llo nudo rappresente-rEJbbe una forma di sofferenza (distrofica) e nello· stesso teim1p o, di resistenza del b. tub,e rcolare. Per quel ohe riguarda la sua origine EJSso potrebbe provenire o da forme ana1loghe o in,rece dai bacilli del focola~o~ tuberc?lare, .o dai p-ra?u~i prod~ttisi per d1s1ntegraz·1one d1 quest ultimi o derivarne attraverso una fase filtrante. Comunque 1.a presooza del b . nudo nel sangue dei t.ubercolo1tici costituisce secondo 1:A. un fartto acqu1isito di cui 1,impcrtanza e lo studio son o di notevole interesse. S. M1Nz . 1

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D IV A G A Z IO N I

L'altezza della fronte. Recenten1ente 1·a11tro·p ologo Hrdlicka (Proc. A m. Phil. S oo., 72, 1933) ha fatto noba!fe che , rli tutte le varie parti del corpo , la fronte sem bra essere stata dimenticata per quello ch e riguarda l 'indag ine a b,ase di mi surazioni accurate. Ciò sembTa sorprendere, dato iJI carattere della fronte che , dal punto di vista estetico , ha gioca,t a una piarte im·p o,r tante nelle ~1mane relazioni , logicam ente , si potrebbero às.pettare dalla fronte indicazioni, co,n un ceTto gr.a do di approssimazione, circia il volume crar1ico e quindi correlazione più o meno, dirett n con la capacità intellettiva . Una delle difficoltà è stata quella di scegliere punti di re1p ere tra i qua li condurre le misure. Iìrdlicka adopera come a ltezza della fronte la rlifferenza tra I 'a ltezza n1ento-nasion e la distanza tra i] m ento e il centro dell'arco della linoo dei capelli. Allo scopo di determinare la correlazione tra l 'altezza della fronte e l'intellettualità, nei mascl1i ]e misure sono state eseguite su 510 vecohi am ericani di almeno tre generazioni; 118 vecchi americani dei paesi 1nontami del nord-est del Tennessee, gente e~t.remamente tarda , 25 vecchi amerioani men1bri dell 'Accaden1ia Nazionale di Scienze e 32 membri dello stesso gruppo , di diver se nazionalità. (In 118' membri del'Accademia Nazionale non si sono potute prendere le misure per mancanza di ca1Jelli sulla fronte !). Si trovò la 1nassima differenza tra l 'altezza della fronte n·ei quattro gruppi es ·ere di O, 02 cm . la media altezza della· front.e essoo.do 6,58 cm. Questo sorprend~nte accordo tra i valori in gruppi così divergenti , sta ad indicare la mancanza di correlazione tra altezza della fronte e i11tellettualità. Similn1ente furono studiati quattro gruppi di maschi rappresentanti diverse razze e furono ottenute le seguenti misure 11tedie: americani , 6,59 cm. ; indiani americani


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« IL POLI CLINICO >1

6,62 c.m .; i1eg·ri a1nericani da g iova11i p1u ro sa111g u e ad individui di età media , 6, 98' cm.; e quin1 esi d'Alaska 7, 16 cm. Considerando la caratteristica d ei grup1pi, la e i fra mostra con1 e sia fallace I 'idea cl1e, in ge11ere, una fro·n te alta indichi una alta intel'l e ttualità o r appresenti il segno di una razza sru-· J.)eriore. Paragon.arldO i sessi in tre r aizze amer ican e in11ìortanti, si è osservato ch e l'alte·zza d ella fro11Le nellfl donna bianca è leggermente p iù bassa in &e11so .assoluto, m ai, in r elazio·n e alla s tatura eccede su quella d el masc:h io; l 'al1ezza della fr onte n ella do·n na indiana è, sia irt se11so assoluto ch e in proporzione a quella d el corpo , n etta111ente inferiore a quella del 111ascl1io ; n ella donna negra , essai è, sia in senso assoluto ch e in pro•p otr zione alla statura, più alta di qu ella d el maschio. Variazioni così irr egolari delle n1i s.ure in rarpporto al sesso sono rr1olto in olite i11 antroipometria. Sembra ovvio che l 'altezza della fronte. quale è stata qui definita, abbia poca relazio,n e con la 1'~1Zza , il sesso o il g ra do d el val or e intellettuale. Ino.Jtr·e , questa misura app.ure variare indi·p endei:ntemente dall 'altezza d eJ.la parte frontale d el cranio'. La con clusi o n e ovvia da tirare è c1h e essa è, in d efinitiva. funzione d ell 'esten sione in basso d ella linea d ei cap elli , ch e form a uno d ei punti della Jnisura. Le cause del variare nell·a, ;pjo sizione d ella normale linea dei capelli non sono state ancora determinate. ( Dal Journa1l of Am. Jl,fed. Ass. genn. 1934) . 1

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n.

LA

CAvA.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA L u 1G1 S1LVAGN1 .

Aug1isto Murri m aestro ed edii-

cat or e. Nicola Zanich elli , editor e. Bolog na , 1934-XII.

Il

p'e nsatore n, il << genio del buon senso », 8plende in quE.t'St a rievocazione di una luce nuova: è la luce s.h e tanta commossa de.vozionE' seppe ins1)ira1re in un disceip1olo fedelissimo· quale è Luigi Silvagni. P agine piene di affetto egli h.a scritto , di quell '3ffe tto , ch e, per i nobili di ct1ore, è indipendente ancl1e dal sen so di gratitudine, ch e si m.antiene n ei rapporti col Maes1r o composto, pieno di « sogigezione intellettua.le », segreto quasi e c.h e trabocca s.p ontaineo quando. fine a sè stesso, .più no·n piuò esser e fra inteso i1ella sua inti1na essenza e diventa so lo un irresi stibile bisogno d ell 'anima. Ma ques to elogio d el pater fa1miliae ce.pip o e capo t.~pit e di più gener azioni di m edici è eSf>rcissio,n e an ch e di virtù « che discende pe r li cc

l'Jilìl n.

E ur1 savi o come Silvagni, che per ve11tise LLe an11i, si nutrì alla b·ella Scuola , che attes(~ poi alla n ostra cie11za, alla n ostra arte., cam111i11ando · sicuro sulla lumin o.sa traccia. può c][t,-Yero glori fi car si qual fi,o-lio spirituale di Aug·t1 ~ l o ì\ll Ll rri . :_\ella bella rie,rocaz-i.one. il fer, ente rapido e1

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Nui\1. 48]

sordio, raccog lie lai mag nilìca .a rmonia dei conse.n si nel trib,u to di amn1irazione della dottrina e dell 'alta coltura, per l'uomo il cui pensiero filo sofico eser citò nt11 campo medico ed oltre, un fascino 0h e non rimane solo come un ricordo , ma come un segno perennemente tangibile d ella potenza dell'umano ingegno. Dailla piccola sorgente al ruscello diventato poj fiurna11a, che scorre possente tra rive fiorite e rive t risti , lutta la vita è ritessuta nei ricordi ch e si avv~cendano, si intrecciano, si coordinano. Quindi il discepolo fedele SEJgue con rigorosa indagine la via del su•perbo pensiero c·h e si evolve, e si matura. e grandeggia , attraverso prove sevE-Te, per diverse tappe: Camerino, l'antica scuola march~giana e poi assai più vasti orizzonti: Francia e Germania , Roma con l'insegnan1ento d el Clinico di classica grandezza paludato, G. BaccE.•lli. Poi le prime vittorie, i sicuri vaticini e tra diffidenze, prEisto vinte, in Bologna, lai conquis1a, la vittol'ia defir1itiva , la possibilità di lllila1 concreta estrinsecazione al possente pensiero che presto, in patria e fuori viene riconosciuto senza risel've, quale astro di prima gra111dezza. E Silvagni, seguendo il chiaro pro·cesso formativo ed evolutivo dell 'Uomo , religiosam ente al.tende, nel f.arn e l 'elo,g io , a ricalcare ogni orrna; e s'indugia ·n ~:i paraJleli e n ei confronti con una efficacia rievocante la maniera di Plutarco, nelle cc Vite degli uom1ini illustri n. Per lui la mente d el Maestro è pietra di par agon e ch e, in criticai sevE-Ta e benevola, serve al vaglio del] e più ro·b uste menti. Tra episo di ed a n eddoti , ci trasporta n el chiaro limbo degli sp·iriti magni e si co·mrpiace di accompag11are al «Signore dell'altissimo canto », le ombre gra111di; fra queste è Maurizio !Bufalini , che rievoca fra i primi e più tenaci assertori del m etodo razionale dEJlla osservazione. E da qui la rievocazio11e è tutta te.sa a ru1n a gagliarda difesa d e] m eto do che il grande Maestro pe.r&eguì, perfezionò e tramandò . 1

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d esiderio infrfJnabile prorompente dalla coscienz.a pungeva, il medico condotto oscuro , il cc povero u c'c ell o ch e si dib-a tte smanioso entro una ga b·b ·i a )) . a conquistare gli aperti orizzonti poich è sentiva le r en1igant.i robuste e pronte al grande volo. E anche questo volo librato e sicuro n ei cainjpi dell 'intelle tto tutto riper corre Silvaigni ; e per le sue paro.le, ancora una volta la suad ente }ure e d ell 'idea , sorn1onta e varca il tempo e Io spazio. Ecco n ella prolusione di Bologna l 'i.pot~:si e ]a tesi: cc l 'ipotesi è il più valido istrumento di progresso, m a no11 l 'a ccetter emo co m ·e tesi se 1ton quando l 'esperienza l 'abbia s_aldi~si~~: mente din1ostrata >1 . Ed ancora: « mille 1nd1z11 favorEJ'Voli sono nulla rispeLto a uno solo in contra1sto con la ipotesi n. Disse e ri1)ete Silvagni che , Augusto Murrì 1

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XLI,

NT:i\l.

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SEZJOI\ E PRATICA

era 11emico di ogni inseg11a1nento assiomatico, voleva non afferrr1are, ma dimostrare, e dimo, slrare voleva dire per lui persuadere. Questi furono lo scopo e il fine del Suo insegnarne11to, questa la sua filosofia scie·n tifica, che, mi pern1etto aggiungere, indicava la v·ia dell 'anin1a, on de il maffitro e l'educatore si scildano insie1ne a formare la nota dominante della Persona. Nasce così dall'insaziabile indagine, come J:gli dis$e, e come fu ricordato, la necess·i tà di ricercare il vero con diletto , necessità ch e è << più nobile quando, la ricerca del vero , come per noi n1edici, ci forza a fissare penosamente Io sguardo i1elle più sconfortanti miserie della uman·ità « ... .. ..... n più attraentt· perchè il vero che noi troviamo reca subito una consolazione aJla parte più infeli ce della nostra • specie» . E a proposito di quanto io ho avuto occa-· sione di dire riguairdo all'applicazione della logica sc.;iein tifica e a quella sintesi delle correnti de l pensiero che è l.a cosidetta intuizio·ne , Silvagni è tratto a ricordarn1i n ella bella schiera che mi ricollega allo stesso gTande Ma;estro , e del ricordo ne ringrazio l 'amico , e con lui mi stringo nella difesa del nostro metodo antico e proposto da tanto tem.p o .per la storia delle idee e delle p.a role: ~< Osservare, ascolta-· re, paragonare, pensare prima di parlare »; cosi la fo·r mula manzoniana , ed il parlare è ragionare e ragionare è esprimere il 'pensiero che maturò in noi osservando, ascoltando, paraigoItando; tutta la nostra vita, tutto il no·stro df,1st.i no è accanto al letto del malato , nella Clinica.. n ella nostra Scuo]a. · Legittimo, co111e ho premesso , è 1'orgoglio di Silvagni di aver avuto a Maestro Augusto Murri , ma a torto egli si umilia ritraendosi discreto nell'ombra. La gloria de] Maestro e d el1'Educatore è luce chE-· sii riflette e si ripete. E rivive i1 Ma~tro nei disc~poli ; o·g ni sintesi , ogni concezi one·, ogni interpretazio ne fatta al letto del malato , è finem ente p ermeata d ello stesso pensiero direttivo; e n ell'indagine rivivono lo· steisso tecnicismo e· sopratutto lar stess.a pa~~ione, lo stesso torme,n to. Le più elevate manifestazioni intellettuaJi delle -~enerazioni rinnovantisi e sempre tese alla ri~erca del vero rper la salvezza de1'1a vita, creano atto·r no a noi una ideale atmosfe·r a, nvlla quale, di fatto , vive, vi.ciino a~le esp~es.sioni ' 'itali d ella nostra m e nte , il pens1e,r o dei Grandi scompa.r si. C. FRUGONI. 1

da Loeper con intendimenti e senz ia lm e11le i::iratici. È diviso in quattro 1partj. La prin1a, tuLta d ovuta .a Loeper , tratta la. terapia vascolare (ateroma arterioso, sifilide cardio-aortica, angina poctoris, affezio11i venose). Nellia seconda , /\. 1001.a ire si occupa dell 'i1)er- ed ipotensione. Nella terza, Loeper svolge le affezioni del r en e : il salasso , il rene ed i diuret ici . la Iitfinsi renale, le em,a turie, l 'antise·p·si urina.r ia , la tubercolosi renale, l'opoterapia renale. Da ultirno, la dietetica e la fisiotera1)ia : il r egime degli ateroma.t osi e le sue basi chimiche (M. Debray) ; l 'elettroradiologia nelle affezioni e.ardi o-vascolari (A. Zimm rrn) : la terapia idro-minerale. dei dis turbi vascolari J)eriferici (i\!I. Villaret); i principi diretti,;i d el r egime 11elle nefriti (P. Vall ery-Radot); le cure di diur esi (J. Cottet). Come si vede, n on si tratta di una trattaziorte scolasticamente sistematica, m ,a di scelta dei capitoli ·più importanti e di esposizio11e d ei principi ter a11e11tici d irett.i,1i p er il .g-ruppo di ir1alarttie tudiot e. fil_

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CENNI BIBLIOGRAFICI 1\f. LoEPER e CoLT..ABORA.TORI. Thérap~utique médicale . Vol. vìI. Jt' aisseaux et R eins. Un v?l. in-8° di 340 pagg. co11 26 fig. Masson et C.1e, Paris 1934. Prezzo 50 fr. Questo volume continua la serie di qu~st! buoni n1anuali diretti ed in gran parte scr1tt1

l ,es ordon nari e.es

rriédecin praticien. IIIa ecli-zio·n e riveduta ed aun1entata . l Jn vol. in-8°' di 520 pagg. ~lasson et C.ie, P aris, 1934. Prezzo 50 f r. Il libro è do,v uto a.l la collaborazione di 011 reltJ)a trentina di noti medici e chiruro-hi francesi e s omprE-·nde 256 prescrizioni-ti1)0, brevi , sch ernai.iche e, vure ridotte in circa due r>a.g in e, complete ed applicabili ai casi più con1uni della medi.cina pratica . Sono elen cate per ordine alfn1b·eLico e p r ecedute qua ~1 sernpre da brevi cenni sulla diagnosi e consig li sul modo di iprocedere all 'esam e. Esse costituiscon o un 'ottin1a tra111a a cui iT pratico può inspirare la ua condotta di front e al malato tid in cui trova quanto più di rec(lnte vi ha 11el] a terapia. fz l. dli

\lliiener Archiv f. in,nere i}1edizin. Vol. 25 , fa c. I , di 160 pagg. con 10 fig. Urban e Sch,,·ar.zenberg , Wi en , 1934 . Prezzo RM . 13.20. Questo fa scico]o contiene otto ]a,'orj . fra cu i t1110 molto esteso di P. Pen tscho ff e .r\. 1\1al1t·r s1.l11.a diffusione della sifilide tardi, a. con particolare riguardo alle ma]attie interne . Al t.ri lavori sono: La natura umora le d ella resi ten za all'insulina (BolJer , Ulb errak e F alla ) ; IJ quadro san guig·no citologico nEJgli indiYidui ch e servon o da nutritori per i pidocchi (/\ . Finkel): si pro duce in essi un 'anemia degeneratiYa lie,'e o grave, eventualn1ente con segni di degenera• z1one. Troviamo inoltre: La queslione della prova del tono del sistema n ervoso vegetati,ro (Bcrgn1ann e J3uskpan); Le malattie allergiche (E. liowe,n stein) ecc. fil. 1

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IL POLICLINICO »

[ANNO XLl,

NUl\11. ~]

CONfiRESSI NAZIONALI DI MEDICINA E CHIRURGIA. XL Congresso della Soci~tà Italiana di Medicina Interna. Ore 15, 19 ottobre. Presidenza: Proff. MARAGLIANO - PEREZ. (Contiriuazione; v. nu1n. preced. ).

Le broncliiectasie. Discussion.e della Relazione.

A. LuISADA (Napoli). - · Esposte alcune brevi pre1nesse di anatomia, l 'O. indica come debba essere concepita in base ag1i studi più recenti, la fu11zione dei bronchi, che si esplica da un lato nella ritmica dilatazio11e contrazione tonica respiratoria, dall 'altro nel promuovere l 'espulsione dei secreti, infine nel contrarsi tonicam ente durante la f~se di ipertensione a glottide chiusa che precede l 'atto del colpo di tosse. In caso di alterazioni funzionali della muscolatura liscia broncopolmonare, i bronchi anzichè seguire armonica111ente i movimenti del polmone, subiscono una serie di trazioni e di compressioni. Le cause di un 'eventuale disfunzione possono essere moltissime. Tra le cause riflesse so110 da ricordare quelle determinate da stimoli partenti dai visceri dell 'addome alto e dalle prime vie respiratorie; altra causa può essere data da un disturbo di innervazione per lesione infiammatoria dei plessi dell 'ilo pol1nonare o di quelli ch e circo11dano uno dei grossi bronchi. Ma l 'O. insiste sopratutto sulla lesione delle tuniche muscolari che segue a faitti infiammatori, lesione cioè a tipo infiltrativo o degenerativo. L 'O. ritiene infine che una particolare predisposizione costituzionale possa favorire le forme bronchiettasiche, insist endo però sulla diffe_renza esistente fra predisposizione e forme congenite. 1

U. CARPI (Milano) . - L'O. ritiene che dal punto di vista patogenetico è bene n'lettere in ril~evo c:he l'elemento originario della lesione bronch1ettas1ca è dato da una lesione (per lo più infiammatoria) della parete bron chiale che è causa di perdita di contrattilità e contenzione clella parete stessa. II segmento bronchiale colpito sarà quindi soggetto ad alterazioni p er ritenzione del secreto , e a graàuale dilat~zione per azione dei fattori fisico111eccanici della funzionalità r espiratoria , e fra questi va tenuta presenté la pressione endopleuri~ ca n egativa, che è particolarmente ~ccen~uata nei segm enti bronchiali sede di bro~ch1ettas1a , quando non esistano aderenze pleuriche. Clinicamente l'O. ritiene che particolare attenzione meritino le forme iniziali, primit_ive, ~~l R. definite larvate, che possono essere 1?ent1ficate col controllo radioscopico e broncogra~1co. . . Nelle form e iniziali i mezzi di cura s1ntomat1c1, In t erapia broncoscopica con . aspirazione,_ possono rimuovere la causa della les1one bronchiale e faYorire talora la risoluzione del processo. Nelle for. e' p1u .' ine conc1arnate con ritenzione, la terapia arclua ed è in questo caso che va messa in rliscussione la terapia pneumotoraci ca . . . . Di assoluta indicazione i11vece I 'O. r1t1ene 11 p11eun1otorace nei casi rli bronchiectasia cui si associa broncorrag·ia, avendo oltenl1to 1'0. se1npre 1 isultati vera.111ente felici.

P. BENEDE'rr1 (Bologna). ·- - Sulla base di uno studio sistematico di 23 casi osservati nella clinica, l 'O. si dichiara d 'accordo co11 le vedute riferite dal prof. Omodei Zorini. Ritiene che alle forme bronchiettasiche debba essel·e aggiunta anche una varietà atelettasica , da collasso massivo del polmone, nella quale l'indagine radiologica rron br-011cografica non dimostra l 'esistenza di cavità bronchiettasiche. Questo a differenza della forma con sclerosi pleuro-polmonare, in cui nella opacità non uniforme si riesce a mettere in evi. denza le cavità. 1

G. M. FASIANI (~adova) . -

Come ha osservato i L prof. Alessandri, noi chirurghi ci prese11tiain'lo in questa discussione scarsamè11te a.rmati : nessuno di 11oi possiede infatti una larga esperienza n el campo del trattamento chirurg'ico delle bronchiectasie, e ciò per diverse ragioni; anzitutto perchè, se è vero che le bronchiectasie sono frequenti, è altrettanto veTo e:he non frequentissi1na si presentai l 'opportunità lii · una indièazione di trattamento chirurgico; poi perchè soltanto in questi ultimi tempi si è delineatà la tendenza di creare luoghi di raccolta di amrr1alati di detern1inati organi e si stemi che consentano ad un l1omo di raccogliere in tempo relativamente breve una sufficiente esperienza in un det erminato argomento; ma poi sopratutto perchè è diffusa nel inondo medico e a11ch e ne] mondo profano, l 'opinione che fra i vari trattamenti chirurgici proposti per la cura delle bronchiectasie, gli uni siano estremamente pericolosi, quasi temerari, gli altri siano di solito scarsamente efficaci. Riguardo ai primi, rappresentati 'dalle opera zioni di lobectomia, in Italja si ha poca esperienza: ma il prof. Alessandri ha ricordato col dovuto rilievo, i risultati più che soddisfa1centi comunicati recentemente da chirurghi americani ed inglesi cosicchè si può affermare che la lobecto1nia non è più l'operazione a mortalità proibitiva, quale era ritenuta ~ino ad oggi. Riguardo poi agli altri procedimenti che vennero più frequentemente usati per il trattamento delle bronbhiectasie, e che sono q1uelli della collassoterapia, l 'oratore ritiene che debbano essere consideralti capaci di condu,rre in alcuni casi ad un utile risultato. L'O. ricorda che nel periodo di 6 anni ha accolto in ·Clinica 20 casi di b·r onchiectasie: di questi 10 soltanto vennero operati. Fra gli ammalati del gruppo dei non ope:rati , l '0. desidera . ricordare due fratelli i quali prese11tavano estese bronchiectasie e contemporaneamente un « situs viscerum inversus ; la natura coneo-e11ita delle alterazioni bronchiali appate in questi casi manifesta:. Nel gruppo degli operati, vi sono ~ue casi trat: tati con frenicoexeresi con scarso risultato; e v1 sono 6 casi di toracoplastica e 2 casi di pneumolisi extrapleurica. Uno degli ammalati operati di toracoplastica venne a morte alcuni .giorn~ .do]JO dell'operazione con i segni di una 1nsuff1c1enza circolatoria. Tutti gli altri soggetti .soppo;taror1<? bene l'atto operatorio il qual e è cons1st1to in ogni


fAN~o XLI, NuM. 48j

SEZIONE

?aso in una · est~sa demol~zi?D:e toracica compiuta in 3, 4, 5 t~i;npi .. In tutti i casi si ebbe un evid~nte be1~e~1cio: in alcuni si raggiunse una stabile _guar1g1oi:ie clinica che si inantiene· a distanza d1 2-4 anni. Anche ~ pazienti trattati con la pneun1olisi exl.rapleur1ca ebbero notevole vantag·gio .

F .. l\11cHEL1 (Torino). - . Dichiara che molti colleg·h~ che ~anno parlato, lo hanno preceduto nelle C?n s1derazioni che desiderava fare. Senza dubbio l argoinento delle ])ronchiectasie è stato illuminato, ascol~ando le relazioni di Alessandri, Lasagll:a, . P~ron1 , da qualche fiamma di speranza di m1glioT1 prognosi là, dove fino ad oggi abbastanza ~carse dovevano ritenersi le possibilità terapeut1~he. ~ima. di ve(l ere tuttavia quali e quante s1ano esattamente queste speranze è bene pr~~ettere a~c!1ni conce tti eli?patol?gici. In proposito non vi e accordo fra gli studiosi del dibattuto argomento, come non vi è uniformità di co11retti del resto, fra i due Relatori avendo il prof. Omodei Zorini clichiarato ra~~ le forme c:onge11ite , mentre il prof. Alessandri, in base ai . reperti is~ologici ~ei pezzj prelevati all 'operazione (lobecton11a) asserisce essere in grande predoniiILanza le bro11chiettasie cong·enite. L 'O. non . sa se prevalgono quelle cong·eni te o quelle acquisite, ma ritiene innegabile l 'influenza clel fattore predisponente individuale e l 'esistenza di una cc dialesi bronchiettasica n tenendo presente . ar1zit~tto i reperti anatomo-patologici, secondo I quali , come hanr10 dimostrato anche Carpi, Luisada , le lesioni iniziali hanno sede r1ella inuscolatura liscia dei bronchi. D 'altra parte è da ricordare che spesso nell 'anarnnesi d~ questi malati manca la precedenza di ~11 'affezione polmonare o pleuro-polmo~are, ch e i11vece ~pesso l 'alterazione bronchiettasica si prese11ta bilaterale e che in.fine l 'esistenza di bronchiettasie costituisce un reperto frequente che è J)Ossibile anche in individui che per altro non offrono sintomi soggettivi che lo possano far sospettare. È da tener presente ancora l 'estrema variabilità dell 'evoluzione clinica delle bronchiettasie, onde si è parlato e si parla tutto,r a di forme uni e bilaterali, circoscritte e diffuse, di forme mute (ter1:nine da preferirsi a quello di seccl1e) e concla1nate a.d indicare app,u nto una diversa e variabile tendenza del tessulo bronchiale a· lesioni objettivamente abbastanza simili. Fatte queste premesse, come e quando dobbiamo ricorrere ai metodi chirurgici P Evidentmente non è da pen sarvi nei casi in cui -I >alterazione sia1 bilaterale ciò che è almeno nella metà dei casi e forse in più della inetà: la t erapia chirurgica in questi casi ha limitazioni insormontabili. Nelle forme unilaterali, la collassotera.pia su cui tamto autorevolm,ente ha parlato il prof. Carpi n on può offrire eccessive speranze rappresentando un intervento aleatorio, palliativo. Non sta a dire del piombaggio extrapleurico, metodo non fisiologico e a cui è da preferire senz 'al lro la toraco-plastica, come il prof. Fasiani ha dimostrato. Rimane la lobecton'lia eò il prof. Alessandri l 'ha bene illustrata. 'futto ciò indica che non dobbia1110 rinun ciare nille cure inediche r1è dobbia1no guardare il veccl1io bersagl io terapeutico con la ctlffid en za di

PRATICA

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sfid~ciati . Se non si tratta infatti di lesioni eccessivamente gravi i balsamici per iniezioni sottocutanee eventualmente associati all 'a(pplicazione e~doven~~a di alcool e sopratutto la vaccinoterapia sp~c1f1?a (autovaccino) i:h co,m binazione con cure ?1 aria· possc:>no dare risultati incoraggianti. Se in~ece la lesione è ribelle alle cure mediche e. m?str1 tendenza ad aggravamenti e complicaz10~1,, dovrà esser~ pr~sa in. considerazione (sempr~t;he . la malattia sia un1latera~e) l'intervento chirurgico e sopratutto la lobectomia che è da aug:_l::l-l'a-Fst che- tF&vi larghe- appliea-zit1n'i anche in Ital1a1. •

A. VAR.Isco (Udine). - Non crede di sottoscriver~ gli apprezzamenti in gran parte sfavorevoli fatti. al~a collassoterap,i a ed al pneumotorace in specie,. in quant? è .d'avviso che quando questo è attuabile, può r1usc1re utile non solo come terapia paliativa e transitoria, ma come mezzo che può portare ad una guarigione duratura. Per un buon risultato però occorre che la cura sia notevolmente prolunga,t a anche per 5-6 anni come .risulta dalle esperienze dell 'O. il quale h~ P?tuto ottenere con cniesto mezzo guarigioni cliniche che durano da 4-5 anni. Conviene che la terapia ideale è rappresentata dalla lobectomia ma ancora i risultati presso di noi non sono utilizzabili data la scarsità delle nostre statistiche di froi1te a quelle americane inglesi, tedesche. ' I

V. MARAGLIANO (Genova). - Sottolinea la ten denza della Scuola Radiologica. Genovese a valorizzare l'indagine radiografica eseguita con i m ezzi tecnici più perfezionati, ma senza intervento sul malato (quale la broncografia all 'olio iodato). Non sempre infatti l 'iniezione di olio iodato nei bronchi può riuscire innocua e d'altra parte il radiologo deve cercare di poter formulare un reperto con i mezzi più semplici che non richiedono intervento sull'infermo. F. MARcORA (Milano). - Non è d'accordo con il prof. Alessandri sui buoni risultati sia pure temporanei della frenicoexeresi, non esercitando questa nessuna azione sulle bronchiettasie dei lobi superiore e inedio. Nelle bronchiettasie del lobo inferiore poi non esercita azione efficace in quanto non fa collabire le pareti della bronchiettasia ed impedisce od ostacola l'eliminazione spontanea del vornito contenuto nella cavità bronchiettasica. Gli 00. che si sono dichia.r ati scettici per il trattamento con il ' pnx, maggior raigione di scetticismo troveranno di fronte alla frenicoexeresi . Ritiene quindi che il medico, ·q uando veda esaurite le proprie risorse terapeutiche, deve affidare il malato al chirurgo con la coscienza di richiedere a questo un intervento più radicaJe sebbene più grave della frenicoexeresi. M. LusENA (Brescia). - Sostiene che il metodo della broncoscopoterapia dà risultati eccellenti, giungendo fino a complete guarigioni. Ad ogni modo i miglioramenti sono tali per cui questi malati domandano essi stessi di esser e broncoscopizza ti. Pensa quindi che tale m etodo sia da prendere in considerazione J)rim a di tentare l 'intervento operatorio.


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« IL POLICLINICO »

O. ALBERTI (Brescia,) . - L 'O. ritiene eccessivo ricorrere al broncoscopio per la introduzio11e del1'olio iodato nei bronchi a scopo di broncografia, potendosi a t ale uopo ricorrere a mezzi b en più semplici e meno sgraditi al paziente. Magg·iore .utilità ritiene invece l 'O. debba attribuirsi alla broncoscopia eseguita a scopo terapeutico per l 'aspirazione d el secreto bronchiettasico o del contenuto di sacch e ascessuali. Circa i vari metodi per bro11col:rr afia, l 'O. ritien e ottimo quello della pl:l-H:tuf'a-inlercrico-tiroidea, di semplice ed innocu a es0cu zione. Naturalmente se si avrà la collal1orazione del laringologo allora si potrà ricorrere all 'inieziune transglotlidea e, forse. meglio al metodo tran snasale e 1'O. si sofferma su un particolare di tecnica di tale metod o. ì

(Brescia). - Cred e buono il m etodo broncoscopico e i danni ch e si risco11trano si debbono a; non buone iniettazioni ; su 500 bronchiectasie eseguite l 'O. ha avuti ht1011i effetti su tutte. La iniettazione p er via n asale è un buon m etodo ; è utile però far sempre l 'i11iettazio11e sotto il controllo d ello schermo radioscopico. Riferisce di 988 casi di bro11chjectasie di cui la maggior parte erano opache ai raggi X. Riguardo alla terapia distj11gu e le brorlchiettasie acute dalle recidivanti: n elle prime l 'O. ritiene di non praticare 11 lavag·gio bronchiale, ma solo l'aspirazione; 11ell·e secon cle ci si può permette.re il lavaggio abbonda11te. Negli altri casi non ci si può illudere di guarire delle bro11chiec lasie e qua11do si tratta di un processo lobare bisogn a affidare al chirurgo il p aziente . La broncoaspirazione pone il paziente in condizioni per cui il chirurgo può intervenire molto meglio. Il successo di queste oper azioni infatti oltre ad essere dovuto alla tecnica, dipe11de anche dal soggetto che i1 cbirurg·o tratta: se questo è stato messo in condizioni di poter affront ar e l 'operazion e il su ccesso sarà più facile . PlETRANTON I

A. C HIA SSERIN I (Ro1na). - ·L 'O. h a avuto occasione di trattare 7 casi di bronchiettasie, cifra questa assai modesta, ma che del resto corrisponde alla scarsa pratica, che i chirurg i italiani h anno nella cura di questa. grave affezione. In tutti i casi cure mediche ripe.tute erano st ate tenta•t e per periodi più o meno lunghi di t empo ; e in quasi tutti e.ra stato t entato lo pneuµiotorace. In tutti questi 7 pazienti, alcu11i dei quali furo110 curati nell 'Ospetlale di Venezia, altri n el1'0spedale del Littorjo in Roma, fu eseguita com e prima operazione la frenicoexeresi, ottenendo solo degli scarsi risultati, se si eccett11ano 2 bambini , in cui i vantagg·i dopo la frenicoexeresi furono discr eti , e che ft1ro110 dimessj dall 'ospedale dopo questo intervento. In 2 altri pazienti alla freni coexeresi seguì una toracoplastica parziale o totale : 1 di essi morì dopo u11a es tesa toracoplastica parziale inferiore con sintomi di inondazione del polmone opposto; un altro è notevolmente migliorato dopo una toracoplastica parziale superiore, eseguita in 2 tempi , ina espettora tuttora circa cc . 200 di liquido fet ido ogni giorno; e la broncografia ha dimostrato la presenza di una cavità che comunica larg·ament e con i brortchi. Tre altri pazienti hanno subìto delle lobectomie parz iali o totali irt uno o più tempi. In u110 di essi era stata esegt1i La una toracoplastica totale,

[ANNO

XLI, NuM. 48]

sen za otte11ere un va11tag·g·io sen sibile: si i11iziò la 1·esezione del lobo inferiore <lel poln1one sinistro 1na il paziente morì per ascesso cerebrale circa u1~ anno dopo l inizio della cura. Un esito verame11te soddisfacente è stato in Yece ottenuto, se pure dopo un trattam.ento durato circa 3 anni, in un giovane, che presentava Yaste h:onchietlasie del lobo i11feriore del pol1none si111stro, e che espettorava giornalrnente circa u11 litro di liquido fetido . In questo paziente una toraC<tp1astica v-astissima, u11 vero dismsamento del1'emi torace si11istro, eseguilo in più tempi, non a.veva ottenuto che risullali n1ediocri. Successjvan1er1te si procedelte alla asportazione totale del lobo 1r1alalo frazionatarnente col metodo di Grahan1. Il pazie11te è guarito: esrJettora soJo pochi sputi al g jor110; non IJOrla alcuna fistola; la broncografia din1os tra ch e non esisto110 più bronchietLa sie. In un ultin10 caso, operato n el settembre scorso, si proce(lette alJ a lobecto1nia i11 un tempo (con un m etodo analog·o a quello di J ane-Shenton-Roberts). La lobectomia fu eseguila in narcosi intratrach eale, e non riuscì difficile, se non per il distacco di ter1aci ader en ze fra lobo i11feriore e diafram111a; e per il fatto che la r1ar~osi doveva di tanto in tanto esser e i11terrolta p er aspirare dalla trach ea i l pus, che dai :Uro11chi 111alati si riversava n ella trach ea. Il pazie11 le, urt g'iovan e di 17 ar1ni assai d eperito, superò b e11e lo shock operatorio (al termi11e del! 'operazione venne falla una trasfusione); e sembrava proced ere be11e, quando i11 quinta giornala si i11anifest aro110 i seg·ni di un processo pol1no11are del lato oppos lo; il pa.ziente morì in setti1na giornata. L ·autopsia di111os lrò focolai ascessuali nel polmone destro, ed un esteso processo di carnificazione anche ne] lobo superiore sinistro. ·L a scar sa esperienza non p ermette all 'O. di esprin1ere opinioni di ordine ge11erale, ma solo di n1aILifestare qualche su a in1pressione . Egli crede anzitutto che importanza n1assi111a <•bbia il vuotamento preoperatorio del pus dalle cavità bronchiettasich e: cosa che i broncoscopisti far1no oggi facilmente . Due degli esiti letali, l u110 dopo una toracoplastica, l 'altro dopo una. lobectoJnia in un tempo, so110 certamente dovuti alla inondazione del polmone opposto da parte del liquame fetido contenuto nelle bronchiettasie. La toracoplastica probabilmente non ha u11 effetto curativo; essa riesce solo a migliorare le condizioni del paziente e a dimint1ire la quan1ità dell 'espettorato·. Unico trattamento curativo è la lobectomia n ei casi adatti. Quanto poi a scegliere trai i vari metodi di lobectomia l 'O . dichiara di non aver la compet enza necessaria per pronunciarsi. La apparente benignità della lobectomia frazionata sul tipo di quella di Graham, che anche all 'O. ha dato un risultato veramente buono , nasconde il pericolo principale delle complicazioni di ordine embolico (l 'O. ha perduto un malato per ascesso cerebrale). I metodi che sembrano maggiormente imporsi, sono la lob ectomia in .u no o due tempi. Ne1l 'unico caso operato dall 'O. di lobectomia in un t~mp_o, il metodo stesso non apparve comportare ser1e rl1fficoltà t ecniche. 1

1

1

(Contiriua).

A. Pozzi.


(_-\~xo

XLl, N u1vr. 48)

SEZIONE PRATICA

XLI Congi·esso della Societ à Italiana di Chiru1·gia. ~residenza:

Prof. R. ALESSAl~DRI.

Ore 15 - 18 ottobre 1934. (Continuazione; v. nurn. prec.).

Comunicazioni. 1\I . .DONATI (Milano). - Che esi s la un riflesso apIJend1c ~lo-gastric~ è certo. Così pure è certo che a1.Ler azioni dell'appendice, e tanto più alterazioni p1i1 e~tese (ad esempio il colo11 òes tro), determinano in moltissimi casi alterazioni funzionali motori~ e s.ecretiYe gastrich e e duoclen ali, con spasmi rlt(l1olog·1camenle b en din1os lra))ili a livello del piloro e. del rlu?<len~. Defor1nità cospict1e del duocle110 1~1 ~uest1 c~si no11 Ya11no interpretate come segno 1ndrretto di ulcera , ma cl eLbono essere ben Yaluta le in rapporto alla sinton1atolog·ia. clinica e funzionale. Osservazioni sisteon1atic he da lui fatte in centiILaia di casi di appendicite mostrano tutto ciò cat egorican1ente. Qualora lo stimolo sia rlurato a lungo. può ancl1e for1narsi l 'ulcera. Da q:-ies ta te~i però a concludere ch e l 'appendicectomia guarisce l'ulcera gastrjca ci corre. Vi ~ono ulcere recenti o comunque non antiche che guar~scono spon:aneamente e t anto più e meglio guariranno se e tolta un 'appendice malata . Ma l 'appenclicectomia non può certo esser e considerata un 1nezzo che guarisca sicuramente l 'ulcera-. 1\.. parte ciò è certo che riflessi reciproci esist ono fr~ s~omaco e regjon e ileociecoappendicolare (basti riflettere al meccanismo di aperlura e chiusura dello sfintere ileocecale in r apporto allo s tato cli pienezza o meno dello stomaco) e che cli essi Ya te nuto gran conto nell'apprezzare le consegu enze cli lesioni esistenti n ell 'una e n ell 'altra sed e. D. TADDEI (Firenze). - Allo ce lticismo esposto cla CAVINA e DONATI sulla guarjbjlità cli alcune ul cer e duodenali con le appenrticectomie d eve ag·git1n gere 3 serie di considerazioni: 1) i dati radiologici non permetlono sempre cli riconoscere l 'ulcera rli..1oèl en alc e tanto m en o definire la guarigior1e; 2) lo stesso si dica dei fenon1 eni clin.ici ; 3) i dati anatomjci sui duodeni osservati su pezzi di r esezion e escludono presen za di cicatrici. Le d.i sfunzioni clinich e e ga lrich e e èluo<le·n ali a ttrib11ite ad appendj cili croni che potr ebbero es· ser e in r apporto con di funzione impatiche da t ossiemia (tuber colare, en(locrina, coproemica, ecc. ), e quindi guaribili n ei più vari modi: cure m edich e, operazioni chirurgicl1e Yarie (appendicec ton1 ie cecoplicatio operaz ione s ui gen itali interni femn1inili , ecc.). 1\1. TITONE. - L 'O. risponde al prof. SoLrEnT ci ice11do ch e, sebbene l 'ap,p endice abJ)ia certamente una influenza sulla funzionalità gastrica, pure €. a 11on può con siderarsi corn e un « organo o elemento sintonizzan le la funzione pil oro-ò11ocl er1ale n (SoLIERI), per ch è se cos1 fosse i di sturbi gastrici. nell'appendicite acuta - dovrebbero essere quasi sempr e prese11ti - ed inYece e si si osservano molto pil.1 freque11te1ne11te nelle form e

1903

cronich e di appendicite, oYe l e lesioni appendicolari, lalYolt a, sono ridotte al minimo . Segu~ndo il con~etto del 1SoLIER1 non si potrebbero, 1r1ollre, spiegar e alcuni insu ccessi postoperatorii. ~lELCI~LOR E. (Breslavia). - Su alcu 11i problemi cli cliirurg1.a. de lle vie biliari. - L 'O. accenna brevei1:en l~ . ad. a1 ~uni problemi di fisiopatologi a delle vie ~iliar1 , ricordando in particolare i contributi

sper11nentali e cl'inici suoi e quelli della su a Scuola sulla epatarg·ia e s11lla iper colorrea postoperatoria . Traccia i~1 r api(la sintesi il quadro clinico di queste complicazioni d ella calcolosi biliare e si soffern:a a discu Lere l 'indicazione cl1irurgica nelle varie forme cli col ecis tite ed in quelle della calcolosi d elle vie b1 liari profonde. Spezza un.a lan.ci~ pe: l 'as ten sione più assoluta r1ella sernpl1cc d1 sc1nes1a rlella colecistite e nelle pericolecis litj lievi; e, qt1anto alla scelta del metodo operatorio n ell a ca lcolosi d ell a cistifellea e dei dotti biliari, si dichiara fautore della colecist ecton1ia rispe ttivamente del classico drenaggio est erno secondo J(ehr. SoLIERI S. (Forli). - Si compjace di aver senti to annunciare dall 'O. sulla indicazione della rolecistcctomia con cetti analoghi a quelli ch e egli l1a espos to n el suo recente articolo: Coleci S'tostomia ed app~'!-dicecto~ia ne[la colelitiasi in raprio r to alla, fisiopatologza d elle v i e bil'iari compar-

so nell 'cc Arc11ivio Italiano

(lj

Chirurgia ».

GIOJA E. (P avia). - Volv olo acuto dello stomaco. ___,, Illu stra un caso di volvolo acu to dello st omaco, ruotato per 18011 attorno ad un asse obli quo,. in una ~ig·nora di 57 anni , ptosica, con di e mediocr.e ingrossam ento della milza , e stopia . circa u11 anQO prima operata dal] 'O. di frenicecto1n ia d estra per tuber colosi del polmone con si11fisi pleurica. Il volvolo era totale, sopracolico, anisoperistalti co, seconclo le terminolog ie ait tualmente in u so. All 'operazio ne si troYò lo stomaco ei1ormemente clilalato. e na . cos to dielro l 'epiploon gastrocolico , t·?11 Glll era 1n con tatto con la su a faccia posteriore. Dop o Yuo lamento della enorme sacca gas lrica1 e d etersione, si praticò la g·as lrorrafia cirr0lare, e poi la g·as tropessi alla Rovsing . Il risullat o fu felicissimo e t ale perm an e. CH1ASSERIN1 A. (Roma). -

L ·an astomosi inter coslo ·radicolare qual'e me lodo di cu ra nelle l esio1ii trasve r se totali del midol l o lombare consecut;ve a frattii r a ve rt ebrale. - L 'O. , partendo dalle

cog11izioni ncquisitc, sia nel campo sperimenl ale, ch e in quello clinico, sui r ·isul tali delle an aslon1osi nervo e in gen ere e su quelli delle anastomos i fra1 r adici spinali in sp Pcie, h a ideato erl attuato l 'anas to111osi fra gli ultimi n ervi intercostali e le rarlici d ella cauda equ ina, quale m etodo di cura jn ca i cii ezioni trasverse del mi dollo lombare con secutivo a fra·lture vertebrali. Que to 1nelodo di ai1aston1osi a,·rebbe sull 'anas lomosi interradicolare il princi11ale vantaggio cl i permelter e u11a sutura nervosa assai più precis~1 ; e cli preparare qui11di condi zioni più favorevoli nlla st1ccessiva 11eurotizzazio11e. L'O. 11a applicalo qu ~sto metodo su quattro l)Ll7icn li apport ando' i J11 nn n1ano òelle modifica-


1904

« IL POLCC:LINICO »

zioni, che dovrebbero r enderlo più semplice; e del 1netodo illustra i punti principali anche a m ezzo di disegni schematici. Un paziente è morto per broncopolmonite. Negli altri tre si è ottenuto il completo ripristino della continenza u.rinaria; e in un caso, a distanza di 3-4 mesi dall 'intervento, la ricomparsa dei n1ovimenti di alcuni gruppi muscolari delle due • coscie . CAVINA G. (Firen7.e) . -

Tecnica della resezione gastrica all'a Billroth I secondo l'ultima variante di v. l-Iaberer. - Con alcuni schemi all'uopo di-

segna.ti illustra i principali momenti de·l la gastrectomia secondo l 'ultima modificazione di v. Haberer: Gastroduodenostomia termino-terminale con innesto diretto, circolare. Ne dimostra i vantaggi e ne discute le principali indicazioni e controindicazioni, pur restando fermo nell 'opii1ione già altrove espressa che nella grande magg"ioranza dei casi di resezione il metodo di elezione è rappresentato dalla Billroth II secondo Polya, o meglio secondo Finsterer (anastomosi gas lro-digiunale orale inferiore, retrocolica). FASANO M. (Asti). - 1Si compiace che il prof. Ca.vina strenuo sostenitore della Billroth II si sia in parte convertito alla Pean-Billroth I , si compiace essenzialmente per il suo eccletismo qualità che sempre deve informare le nostre azioni. Dalla fine dello scorso anno allorqu~ndo lesse nell a « Munchener Medizinische Wochenscrift » i1 . 24 la nuova tecnica dell'Haberer fu sua cura subito applicarla nei casi che gli sembravano 1naggiormente indicati. Ha operati con la nuova tecnica solamente 10 casi dei quali 5 vennero da lui comunicati nella decorsa primavera alla cc Società Piemontese di Chirurgia ». Tutti gli ammalati guarirono. Si capisce come non possa parlare di risultati a distanza, tuttavia dall'esame radiografico eseguito da 40 a 50 giorni dall 'operazione ha potuto vedere un buon funzionamento gastrico, uno svuotamento dello stom~co sc·h ubwe ise, come dice il Teschendorf, radiologo del1'Haberer, a tratti e con formazione di un'om bra ovalare, rotondeggiante, che starebbe a rappresentare, secondo il sullodato autore, una neoformazione del bulbo. Del resto che con questo metodo si sostituisca iJ viscere mutilato alla sua forma anatomica è fuori di dubbio, è quindi a sperarsi un più pronto ripristino funzionale e forse migliore ch e con gli altri metodi . . L'obbiezione che può essere fatta a questo metodo che con esso si aisporti forse poco di parete g&st;ica non regge. Con le resezioni è riuscito sem pre ad asportare tratti corrispondenti ai 10-13 cm . di piccola e di 20-27 centim~tri . di gra~de c~r~a , inoltre con le attuali concezioni sulla iperacidità gastrica prodotta da disfunzione, iperfu~zione delle ghiandole del fondo conseguente al .riflesso piloro-motore, è ovvio che con tale resezione la sa iirefabrik (la fabbrica dell'acido) dell 'Haberer viene completamente asportata. ALESSANDRI R . (Roma). - . Ha eseguito da parecchi anni l 'anastomosi con il duodeno dopo r esezione gas trica sia termino-laterale che terminoterminale. Alla prima tecnica ha anche portato una modificazione personale. Il metodo p~rò è applicabile, come h a osservato l'oratore, specialmente nell'ulcera della piccola curvatura m~ntr~ ~~lle ulcere duodenali riesce tecnicamente più difficile,

[ANNO XLI, Nul\r. 48]

quan(lo la resezione sia ampia e l 'ulcera piuttosto bassa . Naturalmente nell 'ulcera gastrica il duodeno è indenne e se ne può lasciare il massimo. Affer1na però di aver abbandonato questo metodo perchè ha osservato casi di stenosi e casi di ulcera peptica recidiva che però forse più giustamente con1e afferma HABERER è un 'ulcera duodenale non riconosciuta. Oggi infalli abbiamo notato che il concetto di ulcera u11ica non è esatto ma che molto spesso s i tratta di ulcere multiple tanto gastriche che duodenali. Ha abbandonato anche il 1netodo perchè si instaurano facilmente difficoltà di transito duodenale e anzi questa è la ragione più importante per cui è ritornato alla Polya classica che pur seinbrando m eno fisiolog'ica gli ha dato i migliori ri sultati. Per giudicare dei limiti della r esezione è poco esatto il riferirsi a centimetri in quanto la estensione della r esezione va di pari lJasso alle dimensioni dello stomaco. Si attiene sempre al concetto di resecare a livello della penetrazione nella piccola curva dell 'arteria gastrica sinistra. DONATI lVl . (Milano). "'-:- Concorda perfettamente col prof. ALESSANDRI. Ha usato pochissimo la Billroth I. Ha, av11 to un caso di ulcera peptica postoperatoria stenosante dopo Billroth I. Nei casi di ulcera quando r eseca applica il metodo Polya con anastomosi orale inferiore; eccezionale la anastomosi gaistrodigiunale abboccando il digiuno al1'in lera sezione gastrica . Usa la via transmesoco1i ~a, non la antecolica, p er lo m eno nella gen eralità dei casi. CHIAS SERI~I

A. (Roma). - Ha praticato molto la Billroth 1, in una serie di 80 resezioni 30 volte. Il duodeno può essere mobilizzato fortemente sì che può essere portato al di là della linea mediana. Sulla estensione della resezione, usa anche lui esprimersi in centimetri, perchè altrimenti non si ha un metodo preciso di giudizio.

C~vINA G. (Firenze) (Risposta) . -

Ringrazia gli Oratori. Crede che l'operazione di elezione sia la Billroth 2 e che il metodo descritto può essere [! pplicato in alcuni casi adatti. BASTIANEIJ,J P . (S. Giovanni V~ldarno) . - .. Resf.aurazione gastrica. - Consiste in una revisione operativa per le disfunzion~ e pe~ le cause da errori di tecnica delle ulceri peptiche. Queste ~e­ visioni sono per casi operati dal restaur~tore e in questi casi rico:r_ioscc il. ge~ ere d 'opera~ione fatta r1ei casi da aJ.tr1 operati, si deve scolpire, preparare il blocco gastro-intestinale nei casi di u~cera peptica o in quelli disfunzionali. Fatta la ~elicata preparazione il chirurgo operalore deve ritrovar e gli errori di t ecnica ch e possono essere ?aus~ della determinazione dell 'ulcera. Deve ogn~ chirurgo applicare i dati ]Jiofiliologici della funzion~ gastr~ intestinale. Non c'è bisogno di ammettere in ogni recidiva di ulcera. (peptica) una distonia .neuro vegetativo o il fato soma.ti.cc del VANDER. B~sogn.a prima esaminare con critica .Pr?fonda. se il ch1rurgu non è occorso in errori di tecnica. che. per un radioloo-o non esistono. Porta esempio d1 ~r~ r ori di tec~ica. Riferisce 3 casi di ulcera peptica (1930-1931) . Ha eseguito innesti alla. Kocher con 1;artifizio di anastomizzare a u~ dito trasvers~ dello stomaco l 'an sa affer ente sull efferent e (e co i


[ANNO

XLI, NuM. 48J

SEZIONE

11on viene derivata l 'alcalinità del liquido bilie pancreatico) 5 con resezioni a brachetta alla Pauchet, operati da altri operatori. Riferisce su 12 piloro-antrectomie in operati da altri con gastroenterostomie sole; 2 suoi casi. Dice che la soppressione del motore gastrico toglie la signoria d el piloro, e lo stimolo che parte dalle glandole derl 'a11tro su quelle d el fondo. Mai ulcere da1 Iili di seta. Egli ha 11sato sempre l 'ansa da 16-17 centimetri al massimo perchè per l 'O. l'ansa corta forse è la causa dell 'ulcera peptica e impedisce la rotazione dello stomaco. Ila fatto due esofagizzazioni alla Tansini e una degastro enterostomi n su 23 casi. Un morto per polmonite. CAPPELLI L. (Ancona) . - A proposito della r estaurazione gastrica, riferisce di avere eseguite i11 breve periodo di tempo 6 degastroenterostomie in casi di gastroenterostomia, operati in a.ltro ospedale. Due di questi casi erano contrassegnati da ulcere peptiche sull'ansa efferente e non presentavano, al pari degli altri 4, quaJsiasi segno di ulcera primitiva, gastrica o duodenale. Ha pure osservali e operali, in tempo relativa1nente breve, al Lri 8 casi di ulcere p eptiche, tratta.te colla resezione della bocca anastomotica, seguer1do iJ metodo di resezione Billroth II. Gli se1nbra che le indicazioni della g·astroenteroston1ia no11 siano sempre eseguite esatta111ente e inoltre ha I 'impressione che in passato le ulcere peptiche fossero molto rare. Può influire sulla patog·enesi di queste il fatto che in passato non si operava sempre in qualsiasi periodo dell 'evoluzione dP.11 'ulcera primitiva? BARco E PASTORINO (Genova). - Sulle resezioni varie dell'intestin o tenue. Riferisce ricer che sperimentali. In animali in cui aveva asportato tratti più o meno ampi di tenue ha studiato le modificazioni della crasi sanguigna trovando variazfoni in rapporto con l'estensione della rese• z1one. MARCozzr V. (Giulianova). - La perilonizzazio rie del p·e dqncolo dell'appendicectomia. Insistei sulla importanza di provvedere a una p eritoneaIizzazione più accurata del nJoncone.

PRATICA

1905

1atcnle che sono s lali da me precedentemente pubblica.li corredati anche dall 'esnme istopatoJogico. MrNERVINr R. (Nap.oli). - Pure a1nn1irando la él(;tl la osservazionp del professor FALCONE e lo sforzo <li indagare un rapporto fra l 'appendicite Acuta e l~ ~ubercolosi perito11eale - pensa che q.uesta1 co1nc1denza può essere semplicemente acc1dentale -- o ch e nei casi riferiti dal FALCONE si fosse trattato di appendiciti croniche tubercoluri acutizzate da una sopravvenuta infezione di con1uni germi piogeni FALCONI R. (Cosenza). - (Risposta). - La obbiezione principale era appunto questa, però pre1ne tte che i casi di appendicite illustrati non sono stati operati. Nell 'appendicile il processo era molto acuto, non si può disco11oscere che si tratta <li appendiciti acute. . Non gli sembra che si possa p:irla.r e di diffusione. AL?r V.

(Catanzaro). Su 151 appendiciti g~·a_v~ opera_te a ca.ldo. L 'O. illustra 151 append1c1t1 gravi operate a caldo che divide in tre g:uppi :_ 45 appendiciti ci 'emblér· , 89 con peritonite circoscritta. e 17 co11 perito11ite diffusa. Richiama l '~ttenzione su lalune crisi appendicolari epide-. ~1cl1e e sul . contrasto fra il quaclro nosografico e 11 reperto b1oscopico. Riferisce s11 molti casi che hanno avuto. b~ sogno d 'interventi complementari allo _scopo. di. r1p~rare brutte lesioni. Dopo brevi cons1deraz1on1 (l1ag·nostiche-clinich e sostien e la 11~cessità dell 'operazione immediata in ogni sladio di evoluzione deJl 'in sidioso male. FALCONE R. (Cose11za) . - Ricorrla un 'epiclE.mia di appendicite acuta , avutasi in provincia di Cosenza, in .cui, oltre alla: forma diffusiva, nello stesso ambiente, nella stessa fan1iglia, di casi multipli si è notata la g ravità del processo, gangrena dopo 12 ore, e la ii1ga11nevolità dei sintomi . _ B1o~ATO D. (Tori1~0). - Sulle plicature longiludinali ~ trasversali del colon ascendente e del

FALCONE R. (Cosenza). - .4ncora dell'appendicite acuta e tubercolosi p errtoneal'e. - L 'A. riferisce su cii un caso, che si aggiunge ad altri tre comunicati in una precedente nola. e n ei quali si trattava di j11dividui con tare organich e e nei quali, dopo uno o più attacchi di appendicite franca, segui li da un periodo di be11essere, si è presentata una forma essudativa di tubercolosi peritoneale. Il quadro clinico così accen11ato, si è presentalo con una cos tanza e caratteristica tale, da far p en sare ad una vera nuova entità morbosa. La spiegazione patogenetica potrebbe essere data da quanto alcuni autori pensano sul rapporto, o che si mettano in causa altri germi o tossine, il meccanismo sarebbe sempre lo s lesso, ossia scariche ripetute da foci Jatenti, le quali creerebbero d ap1)ri1na uno stato allergico del! 'appendice, donde 1'att acco acuto prima, ed i] substrato anatomico poi, per l 'i11vasione del peri to11eo.

ceco. Ricerche sperimentali. - L 'oratore ha eseg uito cori varia tecnica l e plicJtio rlell 'intestino longitudinali alla Parlavecchio, lin1ilandole però al ceco e al colon asce11dente, e trasversali con metodo personaJe. Lo studio n.11aton1ico macro e n1icroscopico, e lo studio funzionale in vivo, gli 11a11no pern1esso <li concludere clal lato anatomi co, ch e le plicatio trasver sali non vanno incontro a quell 'atrofia delle tunich e muscola;ri in cui d al più al m eno si riduco110 le plicatio longitudinali, m~1t,re c1·1l lato funzionale ha osservato: sopravvivenza <.:t i r.5crer.ioni normali i1egli anj1nali opera ti ; ilìflu ~nza clelle plica ture lrasvers3lj sulla n1otricil?l in1 e:· ti nale nel senso che be11chè la nor111ale peristalsi nor1 sia turbala, vi è sempre arresto delle c-11dc cii contrazione anastaltiche a livello delle plicature. L 'A. a1c cet1na ad alcune ipotesi, e conclude affermando l 'imporlanza di ques li risultati in rapporto ad eventuali suggerimer1ti clinici, in quanto le plicatl1;e tra sver sali, vere valvole artifi1 · 1 ~ 1j Jlt>l lu1ne intes'.·11:de, pure riducer1clo il Yolurria del viscere, non ostacolano, 1na probabilmente favoriscono il deflusso inte tinale.

AL01 V. (Catanzaro). - Sono lielo di confermare rrL1anto 11a espos to il professor FALCONE con lo studio di alcuni casi di tubercolosi addominali

Br \NCHEHI A. (Reggio Emili a) . - Le risultanze SJleriment ali ol lenu te dal co11 cga BroLATO gli da11no occasione di ricordare che JosÈ e Snnozzi


1906

H

IL POLICLINICO

della Clinica chirurgica <.li l\1od ena, dove all0ra egli era, aiuto, fin dal 1925, hanno sperimentalmeD:te .studiato la plicatio trasver sale della parsverticalis dello stomaco e .del crasso. E l 'uno e l '_altJ:o ha~no avu to risultati com e quelli che oggi riferisce il B10LATO. Aggiunge ch e un suo assis lente, morto prima di potere stendere il lavoro studi_ò radiograficamente e radioscopi~amente l~ funzione del .crasso dopo plicature trasversali·, DYeva notato, 1n sede di plicature una funzione en~rmemente più a ttiva che nei tratti non plicati ( dott. ALBONI). Nella stiticl1czza sir1i stra la plicatura è meno utile ch e a destra : a sini~tra , data la m inore attività intestinale la S. I .C. beneficia inolto di una. semplice eliminazion e degli ostacoli do,~ti a angolazioni, o eccessive lun ~ g hezze. R. (Roma). - St aii i un.emici del lipo ipocron1ico ri ei colecistitici. - ~as sati in r assegn a i rapporti esislenti tra a·chilie ed anemie per11iciose, pernioiosiformi ed ipocromich e l 'O. ha stucliato in 24 colecis titici conten1poraneamente lo stato della secrezione gastrica e lo stat o en1atol ogico riscontrando jn 21 casi (8 / per cento) st a li anemici, 16 volte (66 per cc11to) del tipo ipocron1ico, accomp agnati sempre la ipoachi]ia. Conclude per l 'imporlan za dell 'esame ematologico di questi i11fermi, ond e complet ar e la cura chirurgica con adeguato tra ttan1en Lo marziale e per un certo valore diagnostico rli questo r eperto ematologico c he contrappone all 'eritrocitosi d ell e ulcere duodenali co11 ipercloridria. GRASSO

EpalozJa l.i e f ebb ri li rion ilterigene cq r ate con la colecislostomia. - Ha os-

DONATI M. (Milano). -

ser vato casi di epatopatie febbrili non j lterigen e, ntd eziologia incerta, m a da ascriversi alle epat osi t1el sen so di Eppinger , per la prevalenza di lesioni parenchimali e per 1a posi ti vj t à d elle prove di in8ufficienza epatica, assai lievi essendo le lesioni inter s lizial i, a tipo di focolai nodulari di r eticolosi o focolai par Yicel1ulari p erivascolari; casi che, i1on rilenut i fino ad o.ra chirt1rgicj, h anno beneficiato invece rapid amente e stabiln1ente d ella colecistostomia. Nel priino caso si trattaYa cli u11 g iovan e di 24 anni in condizioni gr a.Yissime g ià trattat o per app endicite e nefrite e inviato con diagnosi di ascesso subfrenico. Questa diagn osi fu contradetta d al! 'esame obbiettivo e d alle numerose ricerch e eseguite. Dat a la gravi tà d elle conòizioni gen er ali, la temper élltura elevata con carattere suppurativo, il dolore in sede colecistica, si d ecjse 1'in lervent o. Nulla fu trovato all 'op erazione ; la coleci sti era normale, il fegato poco aumentato di volume. F atta una colecistostomia introdt1cendo a lei1uta una Malecot n ella cistifellea e fi ssando il fondo di quest a al peritoneo parietale, la sera s tessa lo ammalato er a apirettico e così rimase. Il drenaggio fu mantenuto per sei settimane circa. Dalla sonda 11scì dapprincipio bile scura, ma sempre ~lerile. Le prove di funzionalità prima d ell'operazion e dimostravano uno s tat o di n oteYo]e insufficienza epatica. Dopo l 'op erazione l 'amn1alato è aument ato di kg. 18. Il fegato fun zion a ora per fellamen te. In altri 2 casi 8imili fu fa l t a an ch e una biopsia del fegato che ha dimostrato ch e vi era una lipoidosi inten sa delle cellul e epati ch e, zeppe di g r anuli e gocce lipo idee, nonchè di granuli e zolle di g licogene. Piccoli focolai 11odulari rli re1 i colosi. Piccole zonu1e a focolaio di infiltrazio11e parvicel-

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[ANNO XLI,

N1JM.

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lulare perivascolari. Integre le vie biliari intraepatiche. Co1ne si disse, vi era dunque essenzialn1ente un netto intenso stato di epatosi. Dovremmo con cludere che vi son o casi che decorrono con febbre e con scadimento delle co11clizioni generali, se n za itJtero, con bile sterile in cui Ja funzione epatica si può dimostrare m'olto compromessai e in cui vi sono prevalentemente rlelle lesioni degenerative pare11chimali. Sangue pure st~rile. Qu esta sindrome scompare con il drenaggio esterno delle vie biliari. . Nel secoi~clo caso aveva proposto in primo tempo J] drenag~~o. medico fatlo per 12 volte che portò acl u.na dim1n1;1zi?ne d ella temperatura; poi cesato il drei1aggio il legger o b eneficio cessò; riprese Ja febbre anche con hriYidi intensi fino a 41° 8· fatta la -colecis tostomia la sintomatologia ce;sÒ i1nmediatainente. Non si pu.ò parlare. in questi caisi di angi ocolille perchè l a bi.Je è ster1~e ser,i:za elementi patologici e solo con i car atteri, a ll inter vento di bile da colestasi. ' Vi sono casi · che gli sono stati riferiti da colleghi , jn cui semplici laparotomie o addirittura vuntu.re esplorative del fegato hanno portato alla cessazione della febbre, ma n on si può senza rtltro asserire ch e siano paragon abili. Mentre n ei casi di epatite con il ler o non esistono c'Iiscussio11i 11ell "indicazione all 'intervento in queste for~11e epatotich e sen za ittero si potrebbe tentare pr11n a un dre11aggio medico ma l 'essen:- iale gli p are . ch e sia n on perdere troppo tempo in cure mediche, se non se n e vedono pro11ti vantaggi. Nel terzo caso il risultato è stato im~11ed iato e ~den tice ai precede11ti, ma maggiore fu 11 vantaggio n el senso ch e più precoce fu l 'intervento L 'operazione n on è pericolosa ed è semplice. Essa agisce certo per l'azione di drenaggio. rimuover1do il fattore colestasi (sostenuto da spasn10 clello fi11ter e di Odrli , come proverebbero certi esen1pi col lipiodol fatti nel decorso posto]Jer ativo n el secondo caso?), e comunque permett enrlo u11 facjle d eflusso biliare dal fegato e mettendo così in certo m od o a riposo la cellula epatica . In con clusione si deve aggiu11gere un altro capitolo chirt1rgico n elle epa topatie, affermando l 'esis lenza di epatosi febbrili non itterigen e in cui vj è l 'indicazione al drenaggio biliare. La colecistostorr1ia risolve questi quadri morlJosi riportand o alla n orma la funzion alità compromessa (lel fegato. La colecistostomia in epatopatie acut e febbrili non itteri gene. L 'O. riferisce il caso di una g iovane donna, che da più m esi presentaiva una sindrome epatica, r appresentata sopra tutto da inorlico aum ento di fegato, d olen zia alla r egione cistica, febbre alta a tipo r emittente e in seguito inter1njttent e, tale da fare ritenere com e dovuta a formazione accessuale del feg·ato. Mai coliche, n è ittero. Deficienza fur1 zio11 ale del feg·ato. Condizioni ge11erali gravi. Fu sottopost a a laparotomia, in an est esia locale, e si ebbe a nota.re feg·ato leggermente ingr andito, rli colori to oscuro, cistifell ea di aspetto normale. J~~seguita una coleci st os tomia I 'inferma ebbe rapido miglioramento , con scomparsa d ell a ten1 per atura e ripresa n orma]e della funzionalità epatj ca. Un a piccola biopsia del fega to mostrò sopratutto diffusa lipoid osi del suo parenchima. 111e11tre n ess1111a alterazion e fu riscontrata a carico

D 'AGA1'A G. (l\Iessina). -


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~Al\"NO

XLI, NuM. 48J

1907

SEZIONE PRATICA

.della parete del fondo della cistifellea. Esame del .sangue e della bile negativo. È da notare che il drenag·gio biliare fu tenuto .circai tre settimane; prima di tale periodo - n ei t entativi ~i chius~ra d~lla fistola - si aveva qual.che guglia febbrile. Ciò farebbe pensare all 'importanza del fattore « colestasi ». Ulteriori studi iii proposi~o potranno ~ortare luce all 'etiopatogen es1 d1 tali oscure affezione epatich e febbrili non i t terigene, le quali (e ciò in pieno accordo con .il prof. Donati), possono trarre b eneficio con il .drenag·gio esterno della bile. EG1D1 G. lRorna). - La colecistostomia è atta a 1nitigare lai colestasi con alterazione degener ativa <lel ~egato. Anch e noi abbiamo oper ato casi simili. Ma noi in terveniani.o quando la vescich etta biliare .sia malata. Quando vogliamo drenare le vie biliari e do1nar e una possibile infezione delle vie },iliari dreniam o l 'epalico. Ora in condizioni si~1ili , si dovrebbe preferire il drenaggio dell 'epa.t1co. ()ues lo m ezzo è più efficace d el drenaggio .(}ella cistifellea e altreltanto semplice . G!1rAHOLANZA R. (Napoli). - Il caso d el prof. Do11 at1, che fu oggetto ,ti discu ssione alla Societ à Torinese di Chirurgia, gli h a fatto rivedere la ~t oria. di un caso da lui r ecentemente operato, con febb.re a tipo suppura Livo, con fegato gr osso m a. •con itterizia, n el quale eseguì ·una colecistectomia , con drenaggio con secutivo d el coledoco. Residuò una fi stola biliare, ch e og ni qualvolta 'tendeva a chiuder si , dava luogo aJ comparire cli 1tutta la sindrome gen erale febbrile, ecc . Si rende conto che il suo caso è accompagnato a ittero, m entre in quelìi del Donati vi è assen za di ittero. Ma siamo in un campo non ancor a b en chiar o; e quindi è utile la raccolta dei fatti, :salvo le debite interpret azioni che l 'esp erienza p otrà suggerire. ALEssANDRI R . (Roma). - . Accenna all 'import an za dei casi di Donati p er<:hè quelli prosp ettati ·dagli altri sono un 'altra cosa perch è angiocoliti ·con ittero e allora si ca p1 sce che il drenaggio sia utile, o per chè casi di illero in cui il drenaggio :Senza ch e esistesse infezione anch e febbrile, h a dato buoni risultati. Nei casi di Don ati, si tratta -di epatosi febbrili senza ittero. Si accenna all 'esi·stenza di colest asi , ina si <:omprende male che in ·questo caso n on vi fosse ittero. L 'irlteresse dei casi stai nel fatto che non c 'era ittero e non c'era ;infezione . La cessazion e immedia ta dei sintomi gli fa ri·cordare un caso occorsogli tempo fa di sindrome simile sen za ittero in cui fece una laparotomia ·e fissò la cis tjfellea alla parete con l 'idea di aprirla poi. La febbre cessò completam ente con que:sta sem_p li ce oper azione. Ha ricordato questo caso 1)erch è simili ad allri riferiti di gl1arigione dopo ·semplice lap aroto1nia sen za dren aggio biliar e. DoNATI (Milan o). - l\ ingrazia il prof. Egidi del •co11trib·uto apportato. Nei suoi casi la cistifellea ·era integra e in ques ti casi n on gli p ar e ch e sia indicato il dren aggio d ell 'epatico p er ch è J1iù complic;ato, n ecessita se n on altro di un dren aggio -Oi garza oltre il tubo. L 'i11terYen lo è innocu o anç,he in condizioni gen er ali g.ravissime. TI c::tso di Chiarola11za è u11 caso con ittero ch e Tientra n el quadro <lell 'itterizie; in ques to caso il dren aggio è utile an zi indispensabile. Vi sono ·d ei cas i di gu ari gione r l1 e cl op o la puntura e~p l o-

rativa, d opo una laparotomia semplice, ecc. , sono guariti e ciò ci fa rim ar1ere perplessi. Però vi sar anno stati anche casi in cui dopo la lapar otomia la sindrome sarà continuata, ecco perch è cr ede sia 5empre b ene aggiungere la colecistotomia e una J1iopsia d el fegato a distanza della cistifellea che coi:fermi la diag·nosi di epatosi . fCo nlinua).

P_ • V A T~TI ONT.

X lii Congresso della Società Italiana di Urologia. (Con,iinuazion e e f i n e; v. num. prec. ) .

Comunicazioni sul rene. G. lluscrcA (Roma). -

Manifestazi oni iniziali rifle sse gastroenteriche in un caso di t u bercolosi r en al e. - L 'O. contribuisce con una p er sonale os-

servazione allai conoscen za delle manifestazioni rifl esse iniziali g astroenterich e n ella tuber colosi r er1ale, discutendone la gen esj e il significato .

P. STURLESE (Mila110). - Su di un r aro caso d i tu m or e r en al e. - L 'O: ha avuto m odo di studiare i ~tolog~camente un Lumor e asportato d al prof. Las10, sviluppato a carico del p olo inferiore d el rene. S_i trattava di un fibroadenorr1a clel peso di 650 gr. .Nella letteratura se n e riscontrano rarissjmi casi. C. ~AR~LI_ C9i~eti) . -

I trau1ni del r en e. (Osser vazi oni cliniche e co n si de razioni m edi co- l egali) .

- L 'O. tratta di 16 casi di traumati smo d el r en e occorsi alla sua osservazione su una statistica d i 35.000 casi di traumi osservati in sei anni di pratica infortunistica. [!lustrati i casi d al lato cli11ico si sofferma in modo particolare su considerazioni di ordine medico-legale, osservando la dipendenza e i rapporti tra trauma e talu11ì casi -di lesioni rer1 ali nonch è le loro valutazioni nei rapporti d elle leggi sugli infortuni. Conclud e sulla n ecessità di praticare costantem ente tutte le ricerch e u r ologich e (esam e d ella funzion alità renale, urogr afi a, ecc.) sia per u11 'esatta diagnosi di sed e e di n atura ch e per il cri terio valt1tativo . TRAVAGLINI (Bari). -

Complican.ze de lla n efro pessi e de l l:x n ef r of omia. (Contrib iito cli nico ed isto-patol ogico) . - L 'O. illustra tre casi clinici di

chirurgia urinaria, n ei quali a distan za varia di tempo d al primo inler vento sul r en e (n efropessi p-er rene mobile in un caso, n efrecto1nia associat a a nefropessi per litiasi r en ale n e.qJi altri due casi), si r ese n ecessaria una n efrectomi a secondari a d 'urgen za p er emorragia gr aYe nel p aziente a r en e precedentemente fissato e in un o <lei du e pazie11ti 11efrotomizzati; una n efrecton1ia di elezio11e per ripetersi di colich e ed aggravar si <li pielec lasia preceden te al primo intervento n ell 1allro caso. ·L ·o. prende lo spunto per discuter e la p atoge11esi d elle complicanze del primo intervento (di J tefropes~i e di n efrotomia). n ipor tan dosi alla ques lione d egli esiti e degli effe lli clelle su ture r e11ali, ricorda i lavori sp erin1f.ntali di Burci e Taddei e di altri autori sull 'ar gom ento, accennando a i inezzi più accon ci ad ovYiar e le complican ze riferite e trae con sicl er azioni con clusive sui m et odi con ser vatori i11 gener e, sulla n efropessi e sull a n efrotomia in p artico1nr e. F. V1RGILI0 (Nicas lro). - Un caso cli voluminoso antr ace dc l r ene. - L 'O. riferisce un caso d i antrace clel ren e, ri ro ntra to i n u ri a ignorina soJ-


[ANNO XLI,

« IL POLICLINICO »

1908

ferente da 5 mesi e che era stata operata precedentemente di colecistite. L 'O. rileva l 'irnportanza <lell 'esame radiologic0 per l'accertamento diag·nostiro . F. STOCCARDA (Suzzara). - La calcolosi renale bilaterale nella prima infanzia. L'O. accenna alla rarità della calcolosi renale bilaterale infantile, ne illustra un caso in b ambino di 5 anni operato di pielotomia posteriore destra 11el 1928 e, a clistanza di parecchi mesi, operato di pielotomia S. ottenendo guarigione duratura. Passa in breve rassegna la patologia chirurgica della calcolosi renale infantile e tratlando della tecnica operativa suggeriscè un metodo di ricostruzione della parete che consis te nel dare dei pur1ti di fissazione sullo strato muscolare profondo onde impedirne la retrazione quando Yiene reciso. Crede che ques1o <iccorgimento valga a rendere mer10 probabile 1'ernia post-operatoria lamenlata dal Bernabeo. F. ZITO (Palermo). - Tubercolosi r enale in rene ipoplasico. - L 'O. riferisce su di un caso di tubercolosi renale in rene ipoplasico interessante da un doppio punto di vista: per il volume del rene e per la sproporzione tra la funzionalità e la lesione anatomica.

Comunicazioni sugli ureteri . A. BARELLA (Torino). -

Calcolo gigante recidi-

L'O. riferisce su un caso di calcolo gigante dell'uretere pelvico , recidivato, e discute sulle cause che possono aver provocato un tale sviluppo del calcolo stPsso. Tratta sui ~et0(li operatori.

vato dell'uretere pelvico. -

A. BARELLA (Torino). -

Grossa idronefrosi da

L'O. presenta un caso di grossa idronefrosi causata <la un papilloma del bacinetto che non diede mai alcun sintomo, nemmeno l'ematuria. Tratla hreve111ente sulla tecnica operativa di queste grosse sacche idronefrotiche. BoEMINGHA us - Possibilità di ripristino nella dilaitazione delle vie urinarie superiori. L'O. tratta della capacità di ripristino dei reni blocca ti da calcoli ureterali e renali. Dopo l 'espu 1sione spontanea e l 'asporta.zione chirurgica del . concreto, egli annette grande importanza a d:Ue elementi: 1) l'esistenza di un altro rene fl1nz1011ante; 2) la presenza o meno di infezione ~ell.e vie urinarie, elementi che sono contrari al r1pr1stino. D. C1unto (Roma). - Es[Jerienze sulla sclerasi del papilloma del bacinetto. -

moncone ureterale dopo nefrectomia, patologicamente alterato. - ;\.d un gruppo di 12 conigli,

divisi in due schiere, fu praticata una calcolosi ureterale sperimentale, mecliante l'immissione dalla pelvi nell 'urelere di un cilindro di vetro fur~o. · Nella prima serie di 5 conigli, a il istanza di 20-30 giorni dal primo inlervent.o fu fatta una nefrect~­ mia sinistra e fu trattato 11 moncone ureterale r1ma.\Sto con soluzione cli chinino-uretano. Nella seconda serie di 7 conigli fu invece iniettata nel moncone ureterale u11a soluzione di salicilato di sodio. Mentre col trattamento chinino-uretano la s~l~­ rosi non si verifica pronta e completa, col sal1c1l ato di sodio òopo circa 20 giorni il lume ureterale scompare in tutti i seg111entj. M. PAVONE (Pale.rn10). - Dirtan1is1no ur~teral.e nelle cofich e r en.ali. Influen za de ll e ciire idropi-

Nu~1.

481

niche, dei sedativi (morfina) e degli antispastici (belladonn.a) . Deduzioni praticlie. L'O. studia

la dinamica ureterale delle coliche calcolose, controlla sperimentalmente il ritmo delle contrazioni ureterali sotto I 'azione delle cure idropiniche, di iniezioni di morfina e di iniezioni di belladon11a, r1onchè verifica alla cromocistoscopia in numerosi casi le modificazioni del ritmo di ·eliminazione delle urine sotto l'influenza delle suddette cause e conclude affermando che nelle coliche renali da calcoli non sono indicate le cure idropiniche che accentuano, per l 'aumento della distensione del bacinetto, la sintomatologia dolorosa e s~conòaria­ men te, per la contrattura spastica tlell 'uretere su 1 corpo estraneo, impediscono la JJrogressione di questo. Tra le cure proposte per correggere la sintomatologia dolorosa, gli analgesici e gli antispastici, per meccanismi diversi di azione, riescono allo scopo, ma i primi non ostacolano notevolmente i movimenti peristaltici dell 'uretere, me11tre gli altri attenuano l'onda peristaltica e riducono il tono del canale, per cui ques ti ultimi non sono indicati quando si vuole ottenere la progressione dei calcoli in vescica. P. BRUNI (Napoli). - Eccezionale reperto ottenuto con la pielografia r etrograda (urografia da eliminazione destra orienuta con pielografia retrograda sinistra) . __:.. L ·o. jllustra il singolare reperto

di un caso in cui con la pielografia retrograda sinistra si è contemporaneamente avt1to elimjnazione del mezzo di cor1trasto da parte del re11e destro, e ne i11t~rpreta il meccani smo. V. Rossi (Montegran :tro). - Dilalazi one dell e vie urinarie in grooidan.za. - L'O. dopo aver riferito i concetti teorici dei vari Autori, tratti dalla osservazione clinica e radiologica della costante dilatazione delle vie urinarie in gravidanza , afferma su documenti sperimentali che tale <lilatazionc non è determinata da ragioni meccaniche, anche se qu.e ste entrano in gioco, ma òa fattori biologici (ormoni). M. NovAK (Trieste). - Un caso di leucoplachia del bacinetto renale . L'O. dopo aver passato in rassegna l'eziopatogenesi dell~ leu~opla~hja de~­ le vie urinarie ed esposto le teorie c1e1 vari AA ..riferisce un caso osservato nel reparto Urologico cc Giorgio Nicolich » in cui il processo leucoplasico era localizzato alla metà inferiore del bacinetto ed ai calici inferiori. In quanto alla patogenesi inv~­ ca un processo di pielite cro11ica c~e por~ò :l1l ~ <11struzione del rene ed a una parziale <l1struz1one della mucosa del bacjnetto.

Comunicazioni sulla vescics.. L'escis-sione cune~forme dello sfintere nella chirurgia del collo vescicale. e nella pi:ostatectomia. - L 'O. tratta. della ~esez10-

P. BLATT (Vienna). -

ne cuneiforme di una parte dello sfintere 1ntern.o vescicale per via soprapubica, proposta c;Ia Ruhr1tius come cura dell'ipertonia dello sfintere <la tt1rbe idiopatiche. I migliori risultati furono ot~ tenuti 11elle i1)ertonie id.iopatjchc, nelle sclerosr . dello sfintere e nelle barre del collo. L ·o. riferisce su tre escissioni da lui eseguite con buoni risultati funzionali. L'O. si dichiara c.ontrario alla cura endoscopica dei piccoli ade11:om1 della prostata e ricorda come l 'escission.e cune1f?r!11e faciliti l'enucleazione degli aden~m1 p~ostat1c1. Su 339 prostatectomie da lui praticate, fu ese-


~-\x:xo

XI.,J, Nul\lr. 48J

SEZIONE

guita in 82 casi la escission e d e l collo, 39 volte per agevolare •l 'enucleazione J· in altri 36 casi ' l 'e• • s~1ss.1one. cuneiforme dimostrò prima la presenza di piccoli adenomi e n e p ermise poi l 'enucleazion e. A. CASSUTo (Rom a) . - Quello che possiamo att enderci dalla radiumterapia dei tu1n ori maligni ~ell.a vescic': e. della prostata. - Attraverso la pur

limitata cas1st1ca p er so11ale, l 'O. p erviene alla con<'lusione che la r adiumterapia non apporti dei seri vantagg'i ch e sul grave sintomo emorragia. Putroppo, l 'applicazione del r adium, tanto p er infiss~one di aghi. di Do111inici per via sovrapubica e perineale combinate, come pure portato in vescica attraverso un catetere o il cistoscopio di Leo Burger, i miglioram enti o le guarigioni, non sono che effime1''3 e apparenti anche malgrado i miglioramenti d ella tecnica chirurgica e strumentale urologica. I. CH10L"ALO (Messina). - _-1.nuria da grosso coagulo per carcinoma della vescica. L 'O. riferisce un caso di anuria da grosso coagulo per carcinoma della vescica: l 'anuria datava da 36 or e e sj può coll ezionare in quei rari casi di anuria da neoplasie d ella vescica. Eseguita l 'epicistotomi a soprapubica dopo sei ore cominciò la minzione e in seguito il paziente fu trattato con la rontgent erapia. G. DonERO (Torino). - Disepitelizzazione m assi·va della mucosa vescicale da instillazione di nitrato d'argento. - L 'O. riferisce il caso di un 'am-

malata in cui l 'instillazione cli nitrato d'argento provocò ripetute volte l 'emissione di uno stampo d ell3. cavi ià vescicale costitt1ito dagli strati superficiali dell 'epitelio. G. N1s10 (Bari). - Sulla cnra di un vol'uminoso dive rticoto vescicale. - Ribadisce il concetto che la cura vera dei diverticoli , la cura radicale è la loro esportazione. Ma agg·iunge che vi sono diverticoli ch e n on son o asportabili, a n1eno che non ci sì tenga all 'esito dell 'operazione che in tali casi è quasi sempre letale. Dimostra con l 'ill1.istrazione di un caso clinico, come si può curare un diverticolo grande e infetto, e come m ercè detta cura un n1oribondo può tornare a vivere e persino a lavorare. G. N1s10 (Bari). - Singolare corpo estrarieo della vescica . - Presenta un corpo es lraneo, sch eggia di g r anata, d el contesto d ella p ar ete anteriore e su perior e della. vescica. Poich è la sch eggia. deriva da un ferimento riportato oltre 10 anni prima il quale non fu affatto accompagn a to da sintomi urj11ari di sorte e obbiettivi e subbiettivi, l 'O . opina che la sch eggia non ha colpito d 'emblée il n1uscolo della minzione, ma bensì lo ha gu adagnato col t empo, cioè vi ha migrato i)rogressiva1r1ente. G. RuscICA e C . .SANTORO (Roma) . -

Rott ura .extr aperi toneale delia vescica urinaria per caduta sulle ,.egioni glutee. - Gli 00. illustrano un caso

di rottu.r a exlraperitoneale <i ella vescica urinaria verificatasi in un uomo di 58 anni, esente da pregresse affezioni d elle vie urinarie, in seguito a caduta sulle r i:)gioni glutee, a vescica piena. Non esistevano lesioni dello sch eletro cl el bacino. Gli 00. si intrattengono su diverse ipotesi p atogene tiche per chi arire il meccanismo della rottura d èlla vescica e mett ono in evidenza i criteri clinici che condus er o alla diagnosi della lesione vescicale e i risultati operatori coronati da su ccesso, malgrad o il paziente fosse st ato inviato in o~ spedale 4:") or e dopo il traumatismo .

PRATICA

E.

1909

(Nap oli). -- Di un. v·; lurninoso e r ar o caccola della vescica. - L ·o. rlierisce su ·uu calcolo congenito vescicale in g iovane di 19 anni di rara costituzione (carbonato di calcio) di non comune volume (un uovo di oca), alt o 7 cm., largo ? 1/2 cm. di diarnetro, e del peso di 170 grammi ; il quale oltre ai gravi sintomi subiettivi, obiettivi e generali aveva determinato ritenzione cronica co~pl~ta di uri:r:i~, ur~nazio11e per rigurgito, sep si l1r1nar1a e tossi-infezione g·enerale. Asportazione con l 'epicistotomia. l)E_LLEC CHI\

A. PERRucc1 (Bologna). -

Contributo alla chi r u rgia dei d ivertico[i della vescica. Resezione parzi OJle di qn grosso d ive rticolo. Guarigione. - L 'O.

riferisce Sù di un caso clinico capitato alla sua osservazione, nel quale difficoltà operatorie n on gli .Permisero l 'estirpazione totale della sacca diverticolare e si dovette limitare soltanto a r esecarn e l 'n a p arte dall 'inser zion e alla vescica e a chiudere l 1orifi zio diverticolare. Il mal ato gu arì u g ualmente iii un tempo non maggior e di quello occorso ad altri in cui potè eseguire l'estirpazione completai. Da ql1esto risultato l 'O. è indotto a credere come non sia necessario asportar e tutto il diverticolo, ch e rende lunga e J)ericolosa l'operazione, e che bast erebbe forse r esecare soltanto il colletto e chiudere l 'orifizio diverticolare de1la vescica. In tal modo molti casi git1dicati ora ii1operabili potrebbero b en eficiare di q uesto inter vento assai più ber1igno, mentre la percentuale d elle guarigioni si elever ebb e ancora di più. A.. ·L. BoNANOME (Roma). - Litotrisia o litotribolapassi endoscopica. - L 'O. comunica 6 casi di litotrisia endoscopica eseguita con l 'apparecchio di \ 1 • Lich te11berg. Di1nos tra i vantaggi in confronto ng·li altri appar ecchi di litotrisia endoscopica.

Comunicazioni sulla prostata. B. BONNEAU (Parigi) . -

v·e r ifica della feritq, prostatica q ual che giorno dopo l'a prostalectomia.

- L 'esplorazion e a dito nudo della loggia prostatica è il solo m ezzo di r endersi un conto esatto del processo cicatriziale, di constatare le modalità d ella r estituti9 ad integrum, come anch e di sorprendere le an omalie di questa riparazione: diaframma vescicale, sclerosi , e d eformazior1e d ell 'uretra, incrostazioni e calcoli secondari. L,a verifica si effettua enlro il 5° e il 9° giorno, quando l 'emorragia primitiva è terminata. La t ec11ica di questa manovra è semplice; si fa al let to d el malato 11011 addorn1en tato ma anestetizzato con u n a supposta cli oppio. 11 drenaggio sopra.pubico viene tolto; u11a so11da ure trale permette un lavaggio cl1e porta via i coagu li e i detriti di t essuto ch e il dito introdotto h a liberato e m obilizzato. Bisogn a assicurarsi che le due mucose (vescicale e uretrale) siano i11 buona posizione rispet ti' a. Quando si è ottenuta la cert ezza ch e la riparazione dell a ferita è soddisfacente, si può sen za timore met tere la sonda uretr ale a perrnane11za. Qu est a verifica sis lematica della loggia è n ello st esso te1npo un a tto t erapeu tico e un control lo di sicurezza. C.

(Chieti) . Il. tratlamenlo dialermico nelle prostatiti acute. L 'O. ritor11a ull 'argon1 ento dell 'applicazione cliatermica con il nJetodo person ale già comunicato nell 'VIII Congres o di Ur ologia. Riafferma in ba e ad una i1umero a st~­ ti tica, agli ottimi ris ulta li ch e si o t lengono con TARALLI


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IL

POLJCLINICO » •

tale metodo (applicazione di un elettrodo a11zich è n.ell 'ipogastrio, sotto le natiche) specie per quanto riguardai la scompar sa dei fenomeni acuti della prostatite in un lasso brevissimo di tempo. Con t ale m etodo su circa 100 casi, l 'O. non h a mai osservato la formazione di un ascesso prostatico ed è ciò che principalmente lo .r ende soddisfatto ' del metodo stesso.

Comunicazioni sulla vescica. R. AscOLI (Milano). -

Ricerche sperimenlali n ella formazione plastica dei tragitti epidermici . Sua possibile applicazione alla cu ra dell'ipospadia. -

L 'O. riferisce su esperienze di costruzione plastica di tragitti epidermici, tappezzati inizialmente· soltanto in parte da cute. In capo a tre m esi si h a epidermizzazion e completa di tutta la superficie intern a del canale : nella por zion e n eoformata n on si h a presenza di fibre elastiche del derma e questo n eppure aJlorchè il tragitto è stato sottoposto per Ja durata di 4 m esi a dilatazioni progressive . I . CHIOFALo (Messina). - Sull'azion e del Prolan sul testicolo. - L 'O riferisce su precedenti ricerch e da lui eseguite prima in cani sessualmen te maturi, poi in animali impuberi , con modiche dosi di Prolan o urina di gr avida. IJ 'O. osservò iper plasia delle cellule interstiziali, abbondante presenza di lipoidi n el protoplasma e scarsi fatti regressivi e pro·g ressivi. V. TRAVAGLINI (Bari). - A proposito di tubercolosi dell'asta. - L 'O. descrive un caso di tuberr.olosi del glande in cui fu praticata l 'amputazio"!'le parziale dell 'asta essendo s tata la forma morbosa interpretata per epitelioma. Discute la patogenesi del caso clinico interessante sopratutto per la su a rarità.

e omunicazioni

varie.

P. BLAsuccI (Roma). -

Una centuria di malati con infezioni del l 'albero urinario, cu rati ambulatoriamente. - L 'O. espone i risultati della cura

di circa 100 malati con infezioni dell'albero urinario, trattati prevalentemente con il cateterismo ureterico e con istillazioni nella pelvi r enale; furo110 praticati circa mille catèterismi biìaterali impiegando sostanze antisettiche , astringenti e batteriofago. M. BoNINO (Torino).

~

Valore delle microculture per la diagnosi della tubercolosi urogenitale. -

L 0. studia il valore del me torlo di ricerca d elle microculture per la diagnosi della tubercolosi urogenitale. Applica questo m etodo sia sul! 'urina totale ch e sepa.irata p er la tubercolosi renale; sull 'urina totale e sullo sperma per le lesioni riguardanti il testicolo. Conclude che questo m et odo è molto sensibile e permette di fare una diagnosi di natura e di sede rapida e sicura nel 100 % dei casi . C. BRUNI (Napoli). - Suìla dieta chetogena n elle infezioni u rinarie. - In America specialmente si è data grande importanza alla cura delle infezioni renali mediante la cura ch etogena. L 'O. h a cercato di dare una conferma o meno a questa cura e si è occupato per ora solo della parte batteriologica, venendo alléiJ conclusion e ch e in urine acide il b acteriuni. coli e lo stafilorocco non vegetano e . muoiono. C. BRUNI (Napoli). - I p ericoli de ll 'ane·stesia ge1

nerale nei bambin,i . Il bal'soform , un nuovo anestetico. - È noto che un p ericolo grave spesso

[ANNo XLI, Nul\r. 48J

p~sa sulla. vi~a ~i b ambini narcotizzati: la p olmon.1te; per.ciò s1. r1cer~a .un i1arcotico che agisca sulle

vie r esp1rator1 e, d1m1nuendo i 'azione tossica del clorofori:;rii? o (le~l 'e te~e, pii1 pericoloso del primo. Nella Cl1n1ca Ch1rurg1ca di Varsavia si usa da un pezzo un nuovo narcotico, il balsoformio che è un composto di eter e, cloroformio, cloruro ' di etile e di gomenolo. L 'O. riferisce su una statis tica di 250 casi di n arcosi al balsoformio praticat e n ella Clinica Chirurgica.:. di Varsavia.

M. PAVONE (Palermo). -

Per un.a norma dai segui:e :iegli es~mi delle urine. - L 'O. espone le

rag1on1 per cui spesso no11 ci si può fare un concetto preciso sull 'andamento di una i11fermità u ·· rologjca, dallo studio degli esami delle urine d ata la diversilà dei criteri seguiti dai diversi a~aJisti e la mancan za di norme precise da seguire n elle relazioni delle analisi stesse, specialmente dal punto di vist a microscopico. Propone pertanto alcune norme da seguire. G. Rusc1cA (Roni.a). -

Eniosiderinu ria irtterm ittente in un caso di splenectorri ia per sindrome iltero-emolrtic11. - In un r agazzo di circa 13 anni,

sottoposto a splenec tomia con la diagnosi di itteroem o]itico (1° Padiglione Chirurgia di Roma, prof .. Puccinelli) si m anifestò eliminazione di emosiderina per 50 giorni consecutivi, poi con periodi intermittenti a distanza di circa due anni dall'atto operativo. L 'O. discute la genesi dello speciale reperto uri11ario. M. VERARDI (Napoli). ,- L a inoscopia nelle u r ine. -- L ·o. espon e una t ecnica per sonale che semplifica di molto la originale r endendola alla portata di tt1tti e la ra ccomanda inoltre per gli ottimi risultati ch e se ne ottengono. M. VERARDI (Napoli). - St erilizzatri ce al formol<> per urologia. - L 'O. pr~senta un apparecchio che ovvia dei tutto al difetto di penetrazione dell 'aldeide formica n ell'interno delle sond e; e con serva ottimamen te gli istrumenti privandoli dell 'acqua . assorbita durante l 'uso. Le culture di pezzi di sonde preventivamente jnquinate e quindi tenute mezz 'or·a n ella sterelizz~trice, furono negative . F. DE GIRONCOLr (Conegliano). - I Je microculture del bacillo tubercolare e suoi r iferirrienti clinici. - . L 'O. p arla del valore positivo delle microculture e fa rilevare ch e soltanto quando si sarà dimostr ata clinicam ente l 'importanza del responso negativo delle microculture, queste avranno supe· r at o la prova del fuoco e potranno entrare nella pratica corrente. A dimostrazione del suo dire l'O. dopo aver riportato quanti più casi si conoscono n ella bibliografia, n e cita alcuni personali.

P. BRUNI (Napoli). -

Un caso di an1zria di diffi· ci le interpretazion e patogeneti'ca. - L 'O. illustra·

u11 caso di anuria in una paziente affetta d a metastasi carcinomatosa e cer ca di interpretare il particolare meccanismo che ha indotto l 'anuria neI caso in parola. E. ScAvo (Bom a). - S11 un caso di ossifi cazionedi ci catri ce da epicistotomia. - L'O. illustra un r.aso ili . ossificazione di una cicatrice da epicistotomia guarì ta per prin1a. Cerca di spiegare le ragioni per cui tali ossificazioni siano più rare sur segmento ombellico-pubico della linea alba che non sul xifo-ombellicale. Dott . .ALBERTO 0BERHOLTZER.


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XLI , NuM. 48]

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SEZI ONE PRATI CA

APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La lues nella pratica privata. H. 1\IcCormak , clern1atologo del Middlesex I1ospilal di Londr.a, illustra e g iustifi ca , con r•umerosi casi cli11ici, il con cetto ch e l 'infezion e luetica di data r ece11Le è co·n tag iosa e curabile, m e11 Lre quella di antica data non è con tagiosa.,· e si può c urare solo con difficoltà e in casi eccezionali (Bril. 1vl ed. Journ. , 21 luglio 1934) . . Le vie di trasmission e r ealm ente pericolose per una lues r ecente sono il coito e il bacio: tuttavia il r>ericolo è sempre presente anch e altre vie, e le }Jersone di servizio sono spesso la causa <li i111pr eveduti contagi : in tali casi l 'A . ritie11e ch e il medico possa a bbandon are il segr e to professionale e rendere noto al capo della casa l 'esistenza del focolai d'infezione, qualora il ma lato n on si decida ad a ndarsene spontanearnente. La cura rleve esser e inten sa e prolungata; e controllata con esan1i rip·etuti di san g·u e e - se possibi le - di liquo·r: l 'A . consig lia un ciclc di arscnober1zoli ad alt.a d ose (1 iniez. da 0 ,60 e 9 da 0,90) i;er via. e nd oven osa, seguìto o un ciclo di mercurio o di bismuto (per 3 rnesi 1 iniezione alla settimana) a cui seg uirà , fventualmente, un nuovo ciclo di arsenico. La cura deve durare per due anni, senza grandi interruzioni. Malgrado il forte uso degli arsenica1li , l 'A. non ha mai osservato danni a carico sia d el sistema nervo·so ch e del fegato. Vi sono, è vero, casi che g uariscon o stabiln1ente con c ure durate solo un anno , o anche meno; ma si tra tta di casi eccezio·n ali. La lues d 'antica data non è contag iosa : una donna che sia antica luetica non infetta I 'u omo, ma può per ò trasmettere la m a lattia a i ::;uoi figli. Enrico '\.'"ITJ era un lu etico e la sua prin1a moglie ebb·e rno]ti abo rti e una sola fi glia, Maria , che fu sempre malaticcia; le mogli su ccessive non 1nostrarono alcun segn o di i11fezione e gli altri fi gli , Elisabetta e Edoardo , fu• rono sani. La lues tarda è curata esclu sivamente col bi$1nuto; u sa to anche n ella lues recente e preferito anzi al m ercurio per la indolorabilità, il bismuto r esta però il rimedio elettivo della lues invecchiata: ad esso si può, ma solo in secondo t-en1po , aggiungere l 'arsenico, allor ch è il perico·l o di una reazione focale - a c.ari co dell'organo leso - è assai dimin~it~. . Le lesioni gomn1ose della lues terz1ar1a L beneficiano dell'arsenico: non è sempre vero cl1e la loro presenza indi chi la contemporanea e futura integ rità del sistem.a n ervoso, perchè si possono avere - sebbenE: siano rari - casi di tabe o di p . progressiva con manifestazioni gommose. V. SERRA.

Malarioterapia nella cheratite inter stiziale luetica. it\.mbler e V. Clerc (Jou rri. Am. jjtfed. Assoc.,. 19, 1934) 11.anno sotto·posto alla malarioterapia, praticata secondo le regole vigenti per la cura della paralisi progressiva, 17 malati, dai 7 ai 35 anni, con cheratite luetica; i risultati sono· stati dei più incoraggianti, il dolore, la lacrimazione e la fotofob-ia son o cessati; anche le forme r elativamente cronich e, purcbè non ridotte alla sola r etrazione cicatriziale residua,. possono g iovarsi della cura che, in n essun caso , ha leso l'altro o·ccil1io. V. SERR \. J dolciumi nell'eziologia della vitiligo.

O. Roop (ìvew Jcrse)' m ell . so c. jotirn. e .Journ. amer. m ed . a::isoc., 8 sett. 1934) ritiene 1

ch e i dolciu1ni pos~no esse·r e uno dei fattori ca usali della vitiligo . Questa sar e·b be il risultalo dell 'asso·r bimento, da parte della pelle, dì certi p·r odot.ti di decomposizione dello· zucch ero, c:J1e subisco,n o un 'u l~erio1re trasformazione chimica n ella pelle stessa. l ,e sostanze chimich e così prodotte, non ancora dete,r minate , ma che· p<)Ssono essere l'ammoniaca od il carbo,n ato c~.rbonato d 'amn1onio, quando vengono assor..'. bjte depi gmentano la pelle agendo co·m e im-biancanti sulla m.e lanina delle cellule a pigmento. Nella scorsa estate, l'A. ve•n ne consultato da 3 donne per vitiligo incipiente e da un uomo di mezza e tà per una vitilig·o che duraVH da 3 anni .ed eifa limitata allo· scroto. In, tutti era evid ente u11 notevole consum o di d ol• • c1um1. fil.

°'

La cura rapida dell'herpes zoster. In parecchi casi ostinati di herpes zoster, 111. Sciuti (L'Ospedale psic}iiatrico, Napoli , an no I , fase . 3) ha ottenuto buoni risultati con ~-3 iniezioni di ossi-acetilamino-fenilarsinato· di dietila·m ina che riesce rapidamente a calmare i dolori ed ai fare sco mparire in .3-4 giorni l'eritema bolloso, guar endo b ene la malattia, senza conseguc11ze n è recidive. fìl 1

Nell'eczema seborroico ostinato della cute della testa. R. O. Stein (Scliweiz. nied. Vf/ochens., 22 settembre 193±) consiglia strofinature intensive· ogni 2-3 sere della cute con : Tintura di quillaj,a al coaltar g . 3.0 Precipitato bianco g. 1.5 l Tngt1ento emolliente g . 30.0 Jn,'a r e poi a1 fondo con: Tintura di quillaja al coa ltar g. 25,0 Etere di petrolio g. 25 ,0 Spirito saponato g . 150,0 ()uest 'ultimo va d iluito (2 cucchiai in 4 diacqua cald a, agitare bene).


1912

(< lL POLICLINICO

Meglio ancora pro·oeid ere nel modo seguente: per i primi 3 giorni della settin1ana, usare I 'unguento, per gli altri 3 fare la lavatura, rtell 'ultimo. Dopo 6 settimane, paus·a per un mese. fbl.

I misfatti degli estratti ipofisari in ostetricia. D. Branzini (La Clinica ostetrica, sett. 1934) riì)Orta il caso di u11a donna, che era in travaglio di parto con rottura del sacco da quaJ<;)1e ora. l)·er motivi non p•r e·c isati, il travaglio si arresta. La levatrice pratica un 'iniezione di estratto ipofisa1rio a cui segue un periodo di doglie forti ed ininte1Totte, senza effetto sul1'andainento del parto. Dopo· due ore, nuova i11iezJi.o.n e, anch 'iessa inefficace. Edema de Jla vulva e della vagina, che si fa poi enorme. Dopo l 'iniezio11e di morfin·a-atropina, compare qualche contr.a zio.n e d·e ll'utero, il corpo uterino ~si rilascia e Ja testa fetale scende lenta.mente; co11 un'applicazione bassa di forcipe, il parto viene espletato. Soco·n damento spontaneo. Successivo svi.lupppo di gangrena fulminante della vulva, delle pareti vaginali e del collo dell'utero, parti che vanno in sfacelo determin.anclo la n10Tte ·della donna in nona giornata. .. Nel ca,so in esame, si avevano buo·n e condizioni per il parto (bac ino norma le, buo.n a posizione e presentazione del feto) ; è ·p robabile che }'.a rresto del travaglio , più che da un 'iner1ia ato·1rica, sia c;tato provocato d ai un 'inerzia spasmodica, la quale anzichè migliorare è peggiorata co·n l 'uso dell'estratto ipo.fi1sario. Ad ii1ggravare la situazione, si è unita l.a mancata <'Ompleta dilatazio ne del collo dell'utero. Il fat-· tore meccanico pro,dotto dalla compre ssione dei tessuti fra testa fetalo e bacino osseo ed i] fattore microbioo so•p raggiunto hanno d eterminato la ga111grena. L'A. termina consigliando che alle levatri ci -sia inibito 1'uso d ei preparati ipofisari. 1

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fil. La terapia del cancro dell't1tero infetto. Il cancro de.Jl 'utero può essere invas·a da :germi infettivi ad alta virulenza, i quali possono .airrivare. nei tessuti del neoplasma dalGa via ascendente. vag inale o d a quelJ.a ematica. .E: importante saJ.1ere ohe il cancro infetto diventa poco sensibile alle cure attinriche e .che, per questo, diventa più maligno. Invece d ella ra diumter aipia J>II'eoperatoria , preferita d.a alcuni g inecologi, F . rD 'Erc'hi a (La· clin ica ostetrica., aprile 1934) co·n siglia di praticare sisten1.aticame,n te un ascesso di fissazione n elle c ure at tiniche , prima, durante e d opo di queste, a llo scop·o di a ]lontan ar.e qualsiasi g erm e SO])r aggil1Jilto a l c.an cro , per r endere questo più sen sibile alle cure fi sich e e per prevenir e d elle forme infettive ch e possono p o·r ta re a n1orte p rimaria da r a dio. Ch e, se poi si S\ i luppi un a grave infezion e do110 l'intervent o chirurg ico, l 'ascesso di fissazion e 1

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serve a cle.b·cl'l are il processo infettivo, rnolto meglio che tulte le cure specifiche, aspecifiche e degli autovaccini. fil.

Dilaudid-scopolamina in ostetricia. Ruch ·~ 11.rrierican .lournal of Obstetrics and &yritJcolO fIY , vol. 27 , maggio 1934) nota co·me J,a combinazione del dilaudid colla sco·p olami!la sia ':\oddi~facente a prornuov'ere la semir1arr osi nei s asi ostetrici. Già 10 mi11uti dopo l 'ir11ezione , in 80 % delle• l)azienti, si pot.è cor1statare 11n 'evidente narcosi ; la narcosi avviene dunque molto pjù presto che non colla morfin r.1-scopolan1ina. Un altro vantaggio che in qu~­ sia combinazione presenta il dilaud~d di fronte c:tlla mc>rfìna è il fatto· che esso dà m ·eino fa cilrnente nausea. L'intensità e la frequenza delle contrazioni uLerine non ve1liva influenzata in rr1odo evide11te dal preparato, anzi, le doglie sE:mbravano spesso se mai migliorate nel loro ulteriore decorso. Non furo 110 oiSseirvate azioni dannose di arl cuna specie sul bambino· (asfissja). I dolori post partun·i furoin o potuti lenire efficacE:Jmente co ll'uso delle supposte da gr. 0;0025 di dilaudìd. A. p . .Nelle salpingiti. Dou&set (R ev . franç. de gynec. e Schweiz. med. 1'Vochens. , 22 sett. 1934) consig lia le grandi lavature vaginali, da farsi senza pressio11e o con pression e moderata, in quantità di 100 (.sia) litri di acqua ai 39°-40°. Si fa SE\,oUire ur1a Ja,·.atuir a fredda e i)oi si avvolge la malata ir1 una coperta per 10-15 minuti. Riipetere ogni 12 giorni. Tale meto•do , in molti casi recenti, an che febbrili, hai .dato buoni risultati ed ha permesso di evitare l ' operazione. fil . 1

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MEDICINA SCIENTIFICA. Il tasso iodico e colesterinico nel sangue e il suo rapporto all'ipertonia essenziale. Per determinare il tasso iodico n el sangue ~J. B11errg er e W. ì\lloebius si sono· serviti d el metodo di Pfeiffer; in una se.rie di soggetti di età diversa banno potuto costataTe che la iodemia aumenta col crescere d ell'età, specie dopo il quinto decer1nio. La media fisiologica osciller eb be fra 30 e !O y % (va, notato che tale cifra s11pera di ~-4 volte quelle ricava/te col metodo di 1F ell·enb(-)rg). Lo s tudio d el tasso iodermico in 20 soggetti i1Jertesi (quasi tutti di sesso femminile) ha dimostra to ' 'alori piuttosto alti; quasi sem p r e superiori a quelli ch e dovreb·b·e imp,o·r tare l' età cl ei sing oli individui. In alcuni di questi è stalo de t err.pi11.a to an c.h e il m etabolismo batSale, che si preser1Lav·a pure superior e aJla norma . Pur no,n o<Sservandosi parall elismo fra 1'altezza della p,r ession e . della iod emia e del m.b. (anc:he le due ultime cifre n on p ote'Vano dirsi proporzion a li) gli AA. cr edo·n o di poter conclud fl r e p er una intercli,t.~ende n za etiologica fra l 'atti-


1913

SEZIONE PRATICA

vità tiroidea e ipertonia essenziale; in questa si verificherebbe uu disturbo di correllazione delle ghiandole en.<locrine; la tiroide a1VTebbe difatti J ~ ufficio di regolarizzare il tasso iodico del sangue; sono noti dei e.asi di ipertirai dismo co11 i1Jerte·n sione (Kyli11 ed altri); anche Vo.Jh.a rd, 11ur mettendo in dubbio l ,azione ipertensiva tlella tiroide, cita dei ca si del g·en ere. In base a i Joro risultati gli AA. considerano co·m e inopl)Ortuno il trattan1ento iodico continuo degli i1.>ertesi. Per ·quel che riguarda 1.a coJ.esterinemia, dai dati degli AA . risulterebbe che pur pre.5enta11dosi talora alta nei so·g getti ipertesi, essa in media rasenta i valori norm ali; 11on avreb·be dunque alcuna importanza etiologica nella genesi della ipertonia essen zial e. S. M1Nz. 1

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Concentr:izione delle proteine del siero in dift'erenti tipi di edema.

H . Hand (Arch. int. 111 ed., vo]. 54, agosto 1834) rico·r da come la teoria di St.arling spieghi il meccanismo dell'edema legat o all a ipoprotei11emia; la caduta della p·r ession e col1loido-opnotica1 fa sì che ques ta sia vinta da quella idro-· statica, co11 conseguente u scita di liquido dal letto vasale. 1 gr. di alb·u mina eser cita una pressione oncotica 4 volte superior e a quella di 1 gr. di globulina Bassi valo·r i di proteine ed edem.a sono trova ti , di solito, per quattro condizioni diverse: 1) per insufficiente a ssunzione di proteine (edema da faine, jn seguito a von1ito ch e disturbi 11'alimentazio11 e, da dieta c.ardiaca1, da d. diabetica); . 2) p er eccesso di perdita di protei:ne (al buminuria delle n e frosi , diarree, emorragie); 3) dis truzione proteiniche dovute a infezjoni cTonicl1e. o a staiti cach ettici; 4) formazione i11adegu ata di p·r oteine e loro deficiente a.s sin1ìJazio ne. Le ipoprotei11en1i e vengono efficacemente combattute so·n 1mini tra11do diete ricch e di proteine, lin1itando il cloruro di sodio, u sallldo a interrvalli diureti ci acidifì canti, facendo trasfusioni di sangue o di 1Ylasn1a e inieiiio·n i e'n dovenose di a caci.a in soluzione iso- o, iperto11iche secondo un n1ei odo proip o t o da qual ch e AA. ·~m cricano. rnil n on sce·v r o di pericoli . V . SERRA. 1•

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VARIA TJa popolazione del mondo. L, Illustra.zio·ne Tl atican a pu1b bli ca in.teressanti dati stati f'.t iri sullfl d en~ità e l'.a di stri•bu1zione delle varie r azze u111an ei sul niondo. L'Asia h a 1155 milioni di abitanti , l ,Europa fi03, le Arnerich e 255, l 'Afri ca1 150. l ,Al1stralia 10. La razza cinese conta 454- milio·n i d 'individ ui l 'indiana 356 la s lava 503, la: nord-Am e' ' ric.ana 170, la ger111anica. 1±9 , la latina 121 , la giopponese 65.

L 'autore defla nota, G. l)eruzzi , osserva: « Se la forza fosse solo nel nur11ero il colosso cinese J)Otrebbe g·uardare dall 'alto in baisso il minuscolo giapponese che no11 gli arriva neppure al ginocchio. La storia dei nostri giorni ci rr1ostra invece una realtà che ·è nettamente opposta: il n a1n o guarda dall'alto in basso il Q-jgQnte ». La popolazione delle cinque gran,d i nazioni elJropee risulta la segu ente : Russia 163 miVioni, Ger1nania 65, Inghilte·r ra 45 , Italia 42 , 'l •rancia1 42. L'A. così commenta queste cifre: « La guardia rossa ha ancora le mani in tasca . ma la s1oria non dipende da1ll 'altez1..a (numerica) . deg li uo1m ini. 'Specialmente la storia del mondo antico ci din1os tra come piccoli popoli , quale il popo1o romano , seppero <laminare tutto il mondo conosciuto ». 1

Uno sguardo a qualche organizzazione sanitari"' della Russia soTictica.

Il :pro·f. G. 1vI.an11 , in u1la seduta al l ,Assooiaz1on e !\.fedica Triesti11a (26 ott. 1934), ha riferito le. im,p ressioni raccolte a 1\ilosca e Lening rado in occasione del. viag gio intrapreso da un grup110 di m edici italiani dopo la conferenza interItazional e di , ,..arsavia. Egli h.a fermato sopratutto la sua attenzione sulla organizzazione deg li studi m edici (:} degli o·spedali , sulla lotta con tro la tul>ercolosi, sulla protezion e della maternità e d ell 'infanzia, sull'istituto di ·p ronto soccor so, s11ll 'istituto d el cervello . Dall e ' risite fatte a ll e -\rarie istituzioni e daille indagini prati cate in argon1E•nto l 'Oratore è arrivato alla con clu io11e ohe il regime sovietico h a a ffron tato tutto il problema sanita1rio con programmi elaborati. tecnicamente in ogni dettag li o. con eccezio•n ale importanza di mezzi , co·n praticità di intenti --,. no1n sen za ch e anché• su qUJesto settore si r~percuotano Le inevitabili malllchevolezze congiunte con i fondam entali sconvolgimenti causati dal nuovo metodo di governo. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. R. F . V ACCAREZZA y M.

Profilaxis maImp. Spinelli, Buenos

B ATTAGLIA.

ritima de la grippe. Aires, 1934. P . P1cc1N1NI. La trasfusione del sangue in !talla. - Uff. Stamp. Medica, Milano. . G. ZAl\IITrI MAMMANA. Anastomoses Cholecysto-Digestivas Pelos Processos Tubular e Tubulo-Papillar. - Tip . De Mello & C., Rio de J an eiro, 1934. R. V ACCAREZZA. BronqU:iectasia y pulmon quistif orme. - Tip. Spinelli. Buenos Aires, 1934. R. F. VACCAnEzzA y G. PoLLITZER. Significado de la imagen lrianJgalar p aravertebral en las bronquiectasias. - 'fip. Lopez, Buenos Aires, 1934. G. IEsu. L 'ipertrofia ereditaria della gengiva. Tip. Cappelli, Bologna, 1934 .. P . P1ccrNINI. Rivendicazioni scientifiche italiane. - Tip. Cordani , ~filano , 1934.


1914

ll

IL POLJCLINICO

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lANNO XLI,

NUl\I.

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NELL.A VITA PROFESSIONALE . .

Il prof. R. Alessandri e l'editore del '' Policlinico ,, comm. L. Pozzi ricevuti dal Duce. Il prof. Roberto Aless(llndri e z:editore Luigi Pozzi hanno avuto l'alto onore di essere ricevuti dal Capo d 3l Governo, Cl!-i hanno fatto omaggio di una copia de'l Manua,le Italiano di Chirurgia in 5 volumi p'ubblicato dagli .4.lli evi sotto lai perso11ale dir ezione del Clinico Chirurgo di Roma. L 'editore Pozzi ha contempo raneamente offerto in omaggio al Duce un esemprare del commento al Testo Unico delle Leggi Sanitarie, scritto dai due eminenti giuristi on. deputato Carapelle e prof. A. Jannitti-Piromalla e di cui ha curata la pubblicazioine. L 'on. Mussolini si è trattenuto affabilmente ed a lungo con. l'insigne chirurgo e col solerte rappresentante dell'industria editoriale. Egli si è comJìiaciuto dell'intensa e proficua attività da essi svolta, nei loro cam[Ji d'azione, il che costi;luisce una decisa affermazione d'italianità.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Testo Unico dell~ Leggi Sanitarie. Istruzioni per la nomina dei medici visitatori . Il Ministero dell'Interno (Direzione Gen. Sanità Pubblica. - Divisione 6a. - Sezione 3a) ha diramato ai sigg·. Prefetti del Regno la segu ente circolare n. <li prot 23500, in data 9 novembre 1934-XIII: I medici visitatori, incaricati in via provvisoria della vigilanza sul meretricio pel 1934, scadra11r10 dalle funzioni col 31 dicembre p. v. Occorre, perciò, assicurar.e tempestivamente la continuità del servizio e procedere alle nuove nomine pel biennio 1935-1936 secondo le presenti istruzioni, che si emanano a' sensi dell'art. 307 del vigente T . U. delle Leggi Sanitarie. 1) Pianta dei posti di medico visitatore: Sulla base delle proposte del medico provinciale, sentito l'ispettore dermosifilografo, dove questi è già nominato, le LL. EE. devono con proprio provvedimento stabilire, per i comuni nei quali occorre tale servizio, il numero dei medici visitatori in rapporto al numero delle case e delle donne da ''igilare sanitariamente, .avendo cura di contenerne il numero nei limiti'.' necessari per le effettive esigenze del servizio. Per particolari necessità della vigiJanza sanitaria, specialmente quando questo Ministero non abbia potuto procedere alla nomina del! 'ispettore dermosifilografo, può essere considerato un posto dl medico visitatore capo, a disposizione dell 'Ufficio Sanitario Provinciale, affidando ad esso funzioni analoghe a quelle dell'ispettore. 2) Concorso interno: In questa prima appli-

cazione della disposizione di legge è doveroso tener conto del servizio prestato per molti anni ecl in modo lodevole dai sanitari incaricati delle mansioni di medico visi tatore, e pertanto questo Ministero dispone che i11 primo tempo per coprire i posti stabiliti dalla pianta anzidetta si proceda ad un concorso limitato ai medici visitatori, che presentemente sono in carica. Ciò deve essere preceduto da una preventiva valutazione, da parte delle ER. LL., dei requisiti morali e politici dei- singoli aspiranti . In tal modo si conseguirà una prima selezio11e con la esclusione di guei sanitari che, a prescindere dalla capacità professionale, non siano in possesso, a giudizio delle EE. LL., dei titoli indispensabili per chi è chiamato a disimpegnare il delicato incarico di medico visitatore, che insieme a funzioni tecniche comporta ancl1e funzioni di medico fiduciario dell'Amministrazione Sa11i tari a e di medico fiscale. In analogia a ql1anto il Testo Unico delle Leggi Sanitarie stabilisce nei riguardi del collocamento a riposo dei sanitari condotti ed ufficiali sanitari , non possono essere ammessi a detto concorso interno i sanitari che abbiano superato il 65° anno cli età. J)el pari, in ottemperanza alle norme d<l!te sul divieto del cumulo delle cariche, le EE. LL. non possono ammettervi quei sanitari che ricoprano altri incarichi o posti retribuiti, da qualunque amministrazione dipender1ti. Espletata questa preliminare valutazione, le EE . LL. devono invitare j sanitari in carica a presentare regolare domanda corredata <lei documenti e titoli attestante la loro competenza nella specialità. Documento indispensabile è la iscrizione al Partito Nazionale Fascista. Nell 'invito al concorso deve fa.r si esplicita menzione che la nomina è conferita per un biennio e non costituisce rapporto di impiego. II giudizio sugli aspiranti sarà demandato ad una commissione di tre membri costituita: 1) del medico provinciale che fungerà da presidente; 2) di un rappresentante del Sindacato Provinciale Fascista dei medici-chirurgi, scelto dalle EE. LL. , su designazione di almeno tre nomi fatta dal Sindacato; 3) dell 'ispettore dermosifilografo provinciale, e, in sua mancanza, del direttore del reparto ospedaliero per malatlie ver1eree o di quello del dispensario per le malattie veneree del capoluògo, o di uno specialista in dermosifilopatica nominato dallP. EE. il. Fungerà da segre.tario un ft1nzionario della Prefettura . La commissione, valutati i titoli dei candidati. rassegnerà non più tardi del 15 dicembre la graùu·atoria dei concorrenti, classificandoli secondo la Yotazione in punti tre11ta trentesimi (dieci pun1j


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XLI,

NUl\iI.

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SEZIONE PRATICA

per commissario), evitando gli ~x aequo. A parità di ,inerito vaJg·o110 la preferenze contemplate dal R. D. L.- 5-7-1934, n. 1176. 3 ) Nomina: Le ~~E. LL., approvata la. graduat-0ria, conferiranno la nomina secondo l 'ordine della gra<i.uatoria stessa, avendo cura di assicurarsi .che non vengano concentrate più mansioni nello stesso sanitario, e tenendo oonto che l 'esercizio delle ~unzioni di medico visitatore deve, di regola, considerarsi incompatibile col contemporaneo esercizio di altre ma11sioni che non consentano lo adempirnento delle funzioni stesse, o vi interferiscan@. Potrà derogarsi da tali norme nel solo caso ir1 eui n011 sia _possibile as~icurare il servizio per la rnancanza sul posto di altri me(fici specializzati in dermosifilopatica. 4) Concorso pubblico: Quando con il concorso interno non si riescano a coprire i posti stabiliti r1ella pianta, ovvero guando si d ebbano coprire posti risultanti vacanti in seguito , la nomina deve farsi a seguito dei risultati di un pubblico concorso, da, indirsi dalle EE. LL. , per lo svolgimento del quale ver.ranno dale speciali norme da questo ìviinistero. 5) Compenso : Deve essere stabilito in misura adeguata alle funzioni sotto forma di assegno mensile, valutato in ragione delle visite da praticarsi e delle donne sottoposte alla vigilanza sanitar:ia, le quali devono essere eq·u amente ripartite tra i medioi visitatori. 1'ali con1pensi gravano sul fondo speciale costiluito presso le Prefetture ai sensi degli articoli 307 .e 308 d,e l Testo Unico delle Leggi Sanitarie, per la ·cui costituzione si conferma quanto in precedenza ·è sta.lo determinato con le istruzioni date per l 'ap1plicazione del regolamento 25 marzo 1923, n . 846, -sulla profilassi delle malattie veneree. 6) Compiti e doveri spettanti al medico visita.tore : Questo richiamo ha grande importanza per i)a regolarit~ del servizio e per ovvia.r e agli incon·ve11ienti segnalati nel passato. I con1piti più importanti vengono così determiu1ati: 0bbligo di eseguire gratuitamente: la prima vi-sita, prescritta per le donne che devono esse·r e acaeol te nelle case; ·le visite sanitarie bisettimanali ·delle donne dimoranti nelle case stesse e le visite -straordinarie tutte le volte che occorra. Tali visite debbono risultare da apposito registro con l 'indi.cazione del giorno della visita e con le generalità delle donne. Vigilanza sulle condizioni igieniche dei locali; segnaiazione pronta al medico provinciale ~ei fatti sanitari più importanti e denunzia d ei casi di malattie infettive e parassitarie riscontrate, oltre che <l elle infezioni veneree. Obbligo di attua.r e nelle case la cura gratuita adelle forme di infezioni veneree ed in particolare rlella sifilide che non sono in istato di contagio' . -sità e che J1on importano l 'allontanamento della rClonna. Obbligo di collaborare con l 'ufficio sanitario 1

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1.915

provinciale n ell'esecu zion e n elle misure di profilassi . Divieto di accettare retribuzione e compenso di qualunque genere od a qualsiasi titolo dagli esercenti le case, e dalle donne in essa accolte, come pure di assumere in cura privata le donne sottoposte sia alla propri.a diretta vigilan-za che a quelli di altri medici visitatori. Quando risult i provato che .la cura non possa .praticarsi nelle case, e quando la donna nella città non può avvalersi dell 'opera di altri specialisti, il medico provinciale può autorizzare il medico visitatore ad assumerla in cura privata , e questi per gli onorari dovrà attenersi alla tariffa minima stabilita dal Sindacato provinciale dei medici. In caso di negligenza, colpa o di scorrettezza nell'esercizio dei compili a.f fidati, le EE. LL. hanno sempre facoltà di sospendere dalle funzioni il m edico visitatore, e di r evocare la nomina. In quest'ultimo caso deve farsi contestazione degli addebili. Data poi la natura del servizio occorre sempre stabilire una rotazione p etiodica dei medici visitatori n elle case; rotazione da farsi almeno ogni trimestre. Le norme anzidette devono guidare le EE . LL. nella organizzazione d el servizio di vigilanza affid ato ai m edici visitat ori, e questo Ministero attende di avere comunicazione della pianta dei posti , delle nomine conferite e delle istruzioni date.

CONCORSI. POSTI VACANTI .

GENOVA-RIVAROLO. Ospedale Celesia. Scad. 20 dic., ore 16; aiuto chirurgo; L . 5000 lorde, cointeressenze; titoli ed esami; età limite 35 a.; tassa L. 50; docum. a 3 mesi dal 18 nov. Per altre condizioni chiedere avviso di conco;rso. Rivolgersi alla Segreteria . MANTOVA. Comune. - Concorso per esami e per titoli al posto di Diretto.re della Sala Celtica e d cl Dispensario Arìtiven ereo Comunale. Stipendio lire 8000 al lordo delle ritenute di legge e delle rid11 zioni di cui ai RR. DD. 20-11-1930, n. 1491 e 14-41934, n. 561 . Non ven gono concessi aumenti periodici , n è indennità . Nomina per un triennio, salvo conferme triennali. Età m assima anni 35, sa]\'e eccezioni di legge. Scaden za 15 dicembre 1934-Xll 1. Richiedere bando alla Segreteria Comun aie. MELrro PORTO SALVO (Reggio Calabria). Ospedal.e Provinciale « Garibaldi ». - Scad. 10 dic.; radiologo interjno per l 'Istituto di Radiologia e Terapia fisica; tit.olo specializzato e 6 mesi di pratica radiologica in Ospedale; L. 5000 e 30 % (elevabile a 40 %) incasso lordo, vitto e alloggio. Rivolger si alla Direzione. MONTERIGGIONI (S iena). - Scad. 31 dic.; unica condotta del Comune ; L . 7500 e 6 quadrienni dee., oltre L. 3500 trasporto, L. 100 assicuraz., L . 500 l1ff. san ., alloggio gratuito. Età limite 35 anni. PARMA. Ospizi Civi li . ._..,. Scad. 5 dic.; medico primario; L. 6000 e 4 quinquenni decimo, compartecipaz .; trattenute e riduzioni di legge ; tassa L. 50 ,10. Rivolgersi all 'Amministrazione.


1916

<< lL POLICLJNlCO

RoMA. Ministero della Ma rina. - Il Ministero ha pubblicato la noti~icazione di concorso per la nomina di 18 tenenti inedici in servizio permanente effettivo del Corpo Sanitario Militare Marittimo. Potranno prendere parte al concorso i laureati ir1 medicina e chirurgia che abbiano ottenuto l 'abiJitazione all'esercizio professionale e non abbiano oltrepassato il 27° anno di età aJ 1° novembre 1934. Il limite massimo di età sopra indicato è aumentato di quattro anni per coloro che risultino regolarmente inscritti ai Fasci di Combattimento . senza interruzione da data anteriore al 28 ottobre 1922. Le domande documentate dovranno pervenire al Ministero della Marina entro il 15 gennaio 1935. Gli interessati potranno richiedere copia della relativa notificazione di concorso (con an·n esse istruzioni e programmi cli esame) direttamente al Ministero della Matrina (Direzione Generale del Personale e dei Servizi Militari - Divisione Stato Giuridico) ed alle Direzioni degli Ospedali Militari Marittimi di La Spezia, Taranto, Venezia, Pola, J_,a Maddalena. 1

Istituto Naziona.ile Fascista della Previdenza Sociale. - È aperto un concorso per titoli e per ROMA.

esami a. 60 pos ti di Medico assistente presso gli Ospedali-sanatoriali dell'Istituto. Gli aspiranti dovranno, non più tardi del 31 dicembre 1934-XIII, presentace, facendosene rilasciare ricevuta, o far pervenire, per mezzo della posta, in piego raccomanda tò, con ricevuta di ritorno , alla Direzione Generale GServizio personale) dell 'Istituto in Roma, via Minghetti 22, i documenti. Età limite 34 anni. Lo stipendio annuo sarà di lire ottomilaquattrocento, nette da imposta di ricchezza mobile, oltre le èompetenze accessorie (vitto e alloggio gratuiti nell 'Ospedale, non convertibili in de11aro) e una seconda mensilità di retribuzione alla fine di dic~mbre. A tali emolumenti sarà applica ta la riduzione di cui al R. D. L,. 14 aprile 1934, n. 561. Sullo stipendio è fatta la ritenuta del 5 % per il trattamento di previdenza. Per copie del1'annùnzio e per ogni informazione gli aspiranti potranno rivolgersi alla Sede Centrale predetta.

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFIClNZE

Con recente provvedimento S. E. il Ministro delle Finanze, oltre ad avere riconfermato in carica gli attuali Consulenti delle Regie Terme di Salsomaggiore: ha nominato quali nuovi membri del Comitato di Censuleaza, i pref:f. Cesare Decio Luigi Preti e Armando Rossi, direttori rispettiva~ Ill:ente dell 'Istituto ostetrico-ginecologico, della C1i1J1ca medica e dell 'Istituto di Radiologia della R. Università di Parma. Le Terme cop. queste nuove nomi11e vengono ad acquistare indiscussi valori che potranno rec~ re un contributo importante alle indicazioni che sarà })er dare in avvenire il C-0mitato. A far parte del Consiglio delle Corporazioni sono sta.ti chiamati, oltre i rappresentanti dellP professioni sanitarie, l 'on. prof. Nicolò Castellino in rappresentanza dei datori di lavoro per le industrie gior11alistiche e l 'on. prof. Antonio Tomasclli in rappresenta11za dei lavoratori per l 'industria de] vetro artistico.

Il premio Nobel per la chimica è stato conferitoal prof. Harolcl Urey, dell 'Università Columbia di New YorK. La Facoltà medica <li Parigi ha conferito la nornina di dottore honoris causa al prof. A. vo11 . Eiselsherg, clinico chirurgo di Vienna. La Facoltà medica di 1'olosa ha cori.ferito la nomina di dottore liorioris causa al prof. Maurice· Brouha, direttore della Clinica ostetrico-ginecologica dell'Università di Liegi . Sono confermati presidi di Facoltà mediche i proff. A. Baldoni .a Bari e A. Busi. a Ron1a. Il dott. Romualdo Costanzi ~orrini, assistente· nella R. Clinica medica di Perugia, è nominato direttore e medico primario dell'Ospedale di Fassano (Cuneo) in esito a concorso , nel quale è ri-sultato prirrto. Rallegramenti. Il prof. Gerhard Wullen\\ eber è nemi11ato ordi11ario di m edicina interna a Colonia. 1

CONCORSI A PREMI.

Concorso per Laureandi in M eP,icina.

L 'Associazione Medica Italiana di Idro-clima tologia, Talassoterapia e Terapia fisica bandisce anche pet l 'anno 1935 un concorso a due premi fra laureandi in lnedicina e chirurgia. di nazionalità italiana o delle Isole Egee o delle Colonie italiane, per tesi di lalu rea discusse nelle sedute d 'esami di laurea del 1935, che illustrino con ricerche spe:ri1nentali qualche punto saliente della idrologia, èJimatologia, talassoterapia · e terapia fisica e che siano dichiarate meritevoli di premio a giudizio inappellabilè della Commissione scientifica del1'Associazione. . I due premi, da assegnarsi alle rtue tesi di ~au­ rea giudicate meritevoli, saranno di L. 1000 (mille) ciascuno. Le tesi di laurea da prese11tare al concorso, dovranno essere fatte pervenire i11 trjplice copia, dattilografata, entro il 30 novembre 1935, al ~egr~­ tario dell 'Associazione : prof. Celestino Gozzi, Mllano via Pascoli 37. l\ilodalità consuete. I lavori presentati al concorso restano di proprietà letter<lria dell 'A.ssociazione che . si r~serva di pub·b licarli o m eno , in exsteris~ o in r_1assunto, sulla e< Rivi s la Italia11a di Idro-cl1matolog1a, Tal().ssoter3lpia e 'f erapia fisica >L

La Società dermatqlogica tedesca ha nominato· presidente il prof. K. Zieler di vViirzburg ; la carica è quadriennale. Il Dr. John M. Wheeler di New Yorik è stato· eletto presidente della « iSocietà di cl1irurgia plar stica e ricostruttiva » deg'li Stati Uniti. Il dott. Gudmundur Hanr1esson, professore di anatomia e d'igiene a Reykjavik (Islanda), ha ricevuto la medaglia d'oro d'onore della Facoltà medica dell'Università di Amb11rgo. L'Accademia delle Scienze di Parigi ha assegnato· numerosi premi, tra cui i seguenti: premio Jean Dagna~-Bouveret, di 15.000 fr:, a Augu~te-Ch. Marie e Paul Re1nlinger, per 1 loro lavori sulla rabbia; premio LaGage, di 10._000 fr., al prof. Portier, per i suoi lavori di fi~iologia. Il prof. Samuel James Cameron è nominato professore regio di ostetricia ali 'Università di Glasco"v, quale successore di J . .M. Mu.n ro Kerr, andato a. riposo il 30 settembre. Alla Clinica oculistica di Berlino, quale successorP del prof. Kruckmann, è stato . chiam~to il prof. V'\' alther Loblejn, ordinario a Friburgo i. Br.


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SEZIONE PRATICA

1917

NOTIZIE DIVERSE. Inaugurazione di an ui accademici. Nelle Università italiane hanno avuto luogo, con nuovi riti significativi, le inaugurazioni degli anni accademici. Alle relazioni dei Rettori hanno fa;tto séguito q,uelle dei segretari del G.lJ.F. ; poi si sono avute manifestazioni militari, per l 'inaugurazione dei corsi di allievi ufficiali universitari e per il giuramento delle reclute della Milizia Universitaria. A Roma la cerimonia ha assunto speciale solennità per I 'intervento del ministro dell 'Educazione !~azionale , del segretario del P. N. F., dei presidenti del Senato e della Camera e di moltissime altre autorità, ciò che attesta l 'alta estimazione in cui il Governo Fascista tiene gli studi superiori. Per l 'ultima volta, dopo. 632 anni dalla fondazione dell'Università, la cerimonia si è svolta nel classico e glorioso edifizio della Sa;pienza; nel prossimo anno si terrà alla Città Universitaria. 11 corso degli allievi ufficiali di complemento fu inaug.u rato dal gen. Baistrocchi, sottosegretario (li Stato alla Guerra.. . A Napoli la cerimonia venne onorata dalla presenza del Principe di Piemonte; a Milano da quella del Duca di Bergamo; a ~isa da quella del sottosegretario di Stato agli interni on. Buffarini · a Parma da quella del ministro dell 'educazion e nazionAle.

Il laboratorio per gli studi della malarin. ·L a Stazione sperimentale per la lotta antimalarica verrà assorbita, col 1° gennaio, dall 'Istituto della Sanità Pubblica, sotto il nome di Laboratorio per gli studi della malaria. Traendo occasio11e da tale passaggio, si è tenuto, il 20 novembre, nella. sede della Stazione, un convegno al quale hanno partecipato il principe don Roffredo Gaetani, i senatori Marchiafava, R. Bastia11elli e Sanarelli, i prof.f. G. Bastianelli , Ficacci, Gosio, Jlvento, Labranca, Nazari, Pecori, Puntoni, Vernoni, la prof.sa La Face, i dottori Escalar, Filippini e Verney ed altri. Il dott. IIackett, rappresentante la Fondazione Rookefeller, alla quale si deve l'iniziativa della Stazione, e il prof. Missiroli, il quale l'hai diretta, hanno riassunto l 'attività svolta riel corso di un decennio. I proff. Marchiafava, Ilvento, G. Bastianelli e San~relli hanno augurato che tale nlagnifica attività continui, dopo il trapaisso alla Sanità. Il prof. R. Bastianelli ha portato l 'eco della gcatitudine delle popolazioni beneficate dalla lotta antimalarica.

2° Congresso internar.ionale d'igiene mentale. Si adunerà a Parigi dal 27 al 31 luglio 1936, sotto la presidenza onoraria di Henry Claude ed effettiva di Ed. Toulouse; presidente del Comitato per il programma è René Charpen tier; segretario generale è G. Benil Perrin. II testo delle relazioni e delle comunicazioni dovrà pervenire, dattiloscritto, al presidente del Comitato per il programma non oltre il 1° novembre 1935. Lingue ufficiali so110 le seguenti : franrese, inglese, italiano , portoghese, spagnolo, tedeco. Ogni manoscritto dovrà essere accompagnato da un sunto di 15-20 linee in francese o inglese. Il congresso comprenderà membri aderenti (dottori in medicina) e associati (p~rsone di famiglia). T primi corrisponderai11no t1na ql1ot a di 125 fran-

chi francesi; i secondi di 75. Si accettano le iscrizioni delle Leghe nazio11ali d'igiene n1entale · quota 500 franchi; si accettano anche quelle di' stabilimenti ospedalieri e di centri d 'igiene e profilàssi inenlale: quota 125 franchi. Al congresso sarà unita una 1nostra. Per quanto riguarda i lavori scientifici rivolgersi al presidente del Comitato per il p~ogram­ n1a, Dr. llené Charpentier , rue Perronet 119 Neilly-sur-Seine (Seine), Francia. Per quanto riguarda I.a parte economica, rivolgersi al tesoriere, sig. Rol)ert De1nachus, rue de JA)ndres 27, Paris, Francia.

2° Congresso internazionale di sto1natologia. S. M. il Re si è compiaciuto di consentire che questo COngresso, indetto a Bologna per l'aprile 1985, abbia a svolgersi sotto il Suo allo Patronato. S. E. il Capo del Governo si è degnato di assumere la presidenza onoraria del Cor1gresso. 'fali notizie costituiscono il maggiore riconoscimento dcll .importanza di questo Congresso, che acquisterà importanza anche in ragione dei problemi di ordine igienico-sociale che saranno trattati e che per1netteranno di jllustrare, agli scienziati di ogni Paese, l 'opera svol La, anche in questo campo, dal Regime Fascista, sotto I 'impulso del Duce.

N1tove istituzioni d'assistenza sanitarin. Il 15 ottobre l 'Alto Commissario per la provincia di Napoli, on. Bar'ltono, si recò a visitare i lavori in corso sull'amena collina dei Camaldoli, per il grande Ospedale Sanatoriale costruito a cura dell 'Istituto per la Previdenza Sociale. Il .sanatorio ai Camaldoli, che sarà uno dei più grandi d'Italia, essendo capace di 1500 letti, è già a buon punto e S. E. Baratono si è vivamente interessato affinchè sia portato rapidamente a t ermine . . Ugualmente agli ha impartito disposizioni per una più spedita prosecuzione dei lavori di costruzione dell 'Istituto contro il cancro, che ha già raggiunto il 1° piano fuori terra. Si confida che si abbia al più presto l'apertura di queste importanti istitl1zioni che varranno a sempre più diffondere nel m.ezzogiorno la vigile opera di prevenzione e di . tutela voluta dal Re• g1me. Il 28 ottobre sono s tate ina11gurate a Napoli le 11uove installazioni dell'Ospedale Elena d'Aosta, che in questi ulti:r;ni tempi è venuto trasformandosi per rispondere sempre meglio alle esigenze della odierna tecnica ospedaliera. L 'Alto Co1nmissario per la Provincia ha visitato i vari servizi, le corsie ed i gabinetti, rr1anifestando il suo compiacimento al presidente dell'Opera Pia amministrata dal « Monte della Misericordia » ed al direttore del1'ospedale. I lavori di consolidamento, restauro ed ampliame11to eseguiti hanno importato una spesa di circa due milioni e mezzo di lire, di cui un milione a carico dell'Alto Commissariato ed il resto a carico dell'opera. L'ospedale così rinnovato e b·e ne attrezzato ha una capacità di 250 letti. Nella riunione del consiglio direttivo della Federazione provinciale di T~ poli dell 'O. N. M. I., il presidente prof. Morisani riferì le pratiche da lui svolte per dotare la città di una guardia ostetrica. Previ accordi col Comune, è stato possibile disporre perchè al più presto nei locali dell'Amministrazione P'r ovinciale in piazza S. Maria la Nuova sorga questo re11tro di assis tenza ostetrica domiciliare alle partorienti.

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1918

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IL P OLICLIN ICO n

lANNO

XIJ, NtrM. 48}

Per la sistemazione economica del personale uni· versitari o.

dot~. P. Fab~is: Furono fatte comunicazioni dai

In un discorso tenuto ai Rettori universitari riuniti a r apporto, il segretario del P . N. F., on. Sta_race, aveva raccor11andato le sorti del per sonale assistente. Aderendo a tale raccomandazione e por! en~osi ~n te~ta a t1;1LLe le consorelle del Regno, 7 I Un1vers1Là di Napoli, a mezzo del suo Consiglio d.i amm~nistrazione, ha approvato un progetlo di sistemazione ecor1omica del personale assistente proget~o messo allo studio, su proposta del R~ttore,. ~i11 d.all '~nno scorso - per il quale gli str1:>en?-1 degli ~1uti e assistenti vengono elevati fino alla misura di quelli degli statali· in pari tempo sul bilancio universitario viene stanziata una somma da devolversi alla concessione di « :pre~ni. di ope~osità _ scientifica » in favore di quegli a1ut1 e ass1stent1 (anche volontari) che dimostrino attitudine, attività e passione per la ricerca scientifica, ed abbiano in cor so studi promettenti di utili risultati.

, Nella sede del. Collegio dei Medici di Madrid si ~ adu!la~a la Giunta dell 'Associazione dei medici ferroviari, sotto la presidenza del dott. Duran Sousa. Venne decisa una visita di ringraziamento al ?ott. German Asua, medico capo delle FerroVI~ d_el ~ord, ~I. ·1uale ~a stabilito che le prest~z10?1 d~1 medici ferroviari sopranumerari e sost1tu t1, fn ora gratuite, debbano essere compensate adeguatamente.

Il sen • .Pende all'Università di Bordeaux. All'Università di Bordeaux il gruppo degli <l Studi economici del Sud-ovest », aderente al Comitato « F'rance-Italie », ha prornosso una serie di manifes tazioni scientifiche italia11e. ~sse si svolgeranno con dei corsi regolari di lezioni e conferènze alla presenza delle autorità consolari, del Corpo Accademico e di tutte le · autorità francesi. In un primo g.ruppo di lezioni, tra gli altri 00. è stato invitato il sen. prof. Nicola Pende, il quale parlerà dei « Progressi rlella scienza m edica in Italia ».

Un po' dovunque. II congresso italiano di ostetricia e ginecologia

r1on si farà più a dicembre, come di consueto, bensì in primaiVera, durante le vacanze pasquali. Il 4 novembre si è tenuta a Parigi, nell 'HòtelDieu, la 13a Sessione dell'assemblea generale francese di medicina; era destinata alla difterite. Ven11e presieduta da un ·medico di campagna, il dott. Paul Durand, circondato da sedici membri del1'Accademia di Medicina, dal decano della Facoltà medica di Parigi, dal direttore dell 'Istituto Pasteur e da altre spiccate personalità della medicina francese : si è voluto così rendere un omaggio al valore dei medici pratici. Il 12 settembre si è · tenuta nel New Jersey, a Trenton, una riunione di rappresentanti di varie classi sanitarie: medici, dentisti, farmacisti e infermiere, per discutere i problemi d 'interesse comune. ,S ono ora in programma riunioni annuali; altre riunioni potranno essere convocate dal presidente, o stabilite in occasione delle conferenze annuali.

L'Associazione Medica Triestina si è adunata il 26 ottobre, il 2 ed il 9 novembre, sotto la presidenza del prof. C. Ravasini, assistito dal segretario dott. G. Robbia. Furono fatte comunicazioni da: ·G. ~Iann, G. Zanier, dott.a G. Barzilai, A. Chersi. La Società di Scienze Mecliche di Conegliano e Vittorio si è adunata il 19 ottobre, sotto la pJ'e-

sideBza del prof. Coletti, assitisto dal segretario

soci Tra111ont1n1, Opocher, Rossi e Del Fabbro.

L~ Le~a tedesca rlei medici per le cure fisiche

e d1etet1che (naturismo) si è adunata il 24 e il 25 novemb~e, all'Ospedale Rudolf Hess, in Dresda.

l?formaz1oni pres~o il presidente Dr. Vath, Sofienstrasse 70, He1delberg, Germania.

L 'Associazione Americana dei Medici Scolastici ha stabilito la ~11a nuova . sede a: Broadway 883, Albany, N. Y. ; il segretarJ.o, Dr. V\~illiam A. Ho";e, d~di~herà ora quasi tutto il suo tempo al1 Assoc1az1one. Questa è presieduta dal Dr. Char· les H. Keene. '

All 'Ac?ademia di ~edicina di New York il prof. A. M. Fishberg ha inaugurato, il 9 novembre le conferenze serali, trattando il tema: « Ricono'scimento e cura dell'insufficienza circolatoria periferica (shook) ». Il prof. Arturo Castiglioni ha tenuto, alla Reale Società di Medicina di Londra, una conferenza su ~< L 'antica Università di ~adova e i suoi discepoli inglesi ». La Scuola di Perfezionamento in Medicina del !avoro. ~ella R. Università di Roma ha riaperto i corsi il 19 novembre al Policlinico del lavoro iniziando il suo q.u into anno di vita. Ricordiam~ che per lai nomina dei medici di fabbrica si richiedono medici competenti in medicina del lavoro; per la nomina di periti o, arbitri nelle co11troversie circa l'assicurazione delle malattie professionali, si d~ la preferenza assoluta, dopo i docenti, agli specialisti in medicina del lavoro. Il Ministero delle Corporazioni ha riconosciuto il diploma di specialista in medicina del lavoro come titolo di' preferenza, a parità di voti, nei ·concorsi per medici ispettori corporativi; e come titolo di preferenza l 'ha anche riconosciuto la Confederazione generale fascista dell 'industria , per la nomi11a dei medici di fabbrica. Si è costituita in Spagna l '« Unione di Difesa. l\iledica )), la quale si propone di « da.re battaglia ai medici accaparratori di cariche ufficiali ». Ha approvato e sottoposto al C"°llegio Medico di Madrid una serie di proposte, tra cui le seguenti: che non si creino posti ufficiali con retribuzione inferiore a 5000 pesete l'anno; che le gratificazioni siano inglobate nello stipendio; che tutti i posti ufficiali comportino la pensione e la possibilità di carriera; che i posti siano resi accessibili a tutti i medici, per concorsi liberi, annunziati con forte anticipo e resi largamente pubblici; che lln medico non possa avere più di un posto; che l 'interi11ato sia ammissibile solo per qualche mese; che una Commissione del Collegio dei medici vigili per limitare i favoritismi e le ingiustizie. In merito alla notizia da noi data, sulla soppressione di varie cattedre n elle Facoltà mediche francesi, l'ottimo confratello « Marseille-Médica-


[A~No

XLI, NuM. 48J

SEZ10N1~

le » fa rilevare, nel numero del 25 ottobre, cl1e questa soppressione non porta con. sè la scomparsa degli insegnamenti , i quali saranno assicurati, a . tariffa ridotta, ma di qualità uguale, da professori se.nza ca~tedr~ e da aggregati. (Facciamo notare a1 11os tr1 annci francesi che nel nostro numero del 22 ottobre avevamo già dichiarato con1e, secondo dichiarazioni ufficiali, l 'inseg11amento no11 verrà sensibilmente a soffrire dalla soppressione di cattedre) . Il Ministro per l 'Agricoltura e le Foreste ha aperto µn. concorso fra cittadini italiani che abbiano, con pubblicazioni , contribuito alla conoscenza, all 'applicazione ed alla valorizzazione in genere della flora officin ale spontanea o coltivata dell 'Italia, Colonie e isole italiane dell 'Egeo. Il Ministero delle Corporazioni, dopo accertamenti presso g l 'Ispeltori Corporativi, ha ritenuto che non è il caso di prescrivere che presso i deposi ti di benzina e di petrolio siano adottate camere di medicazione, specie se nelle vicinanze esistono posti di pronto soccorso. È tuttavia da ricordare che il Decreto 31 luglio 1934 contiene le nuove Norme per la sicurezza di tali depositi e del trasporto della benzina e del petrolio. Il Parlamento irlandese ha approvato una legge che vieta la vendita degli anticoncezionali, anche su indicazione medica; la stessa legge vieta le offerte stradali delle prostitute. Il tifone abbattutosi il 21 settembre sul distretto giapponese di Kwansai e che ha fatto 3000 vittime, h<t distrutto il lebbrosario dell 'isola di Sotojima, ove, su 597 ricoverati, ne sono morti o scomparsi 235, nonchè 2 guardiani; una mareggiata ha spazzato il piccolo manicomio di Sampo, presso Sa;ka : i 90 ricoverati ed i loro guardiani sono annegati. Nella città di Osaka si sono manifestate epidemie di tifoide, di dissenteria e d 'influenza ; nella città di Fukura, st1 ll 'isola di Awaji, le condizioni sanitarie sono state particolarmente cattive, a causa delle infezioni tifoidi. L'Istituto Nazionale delle Assicurazioni era stato costretto, nel luglio scorso, a de11unciare al Sindacato Medico due dei suoi medici fiduciari. La

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PRATICA

1919

doc umentazione allegata alla denuncia dimostrava come i due m edici avevano inviato all 'Istituto vari rapporti di visite, sui mo(luli dell 'Istituto nei quali erano trascri tti dati anamnestici m'isure somatiche, ris:.iltati di esame obiettivo e' di esami cli urine co1npletamente arbitrari. Dei due medici , 1'uno aveva redatto i rapporti senza aver ~ai visit~to. gli assicurandi, l'altro aveva copiato i rapportt. d1 un collega senza aver neanche visto gli assi~urandi. I due medici avevano percepito, come d1 norma, gli onorari per le visite. Il Sindacato e l 'Ordine dei Medici della Provincia di Iloma, d opo aver accertati i fatti, hanno inflitto a~ due medici la sospensione dall ;esercizio profesf'Ionale per un mese ed il ritiro della tessera sin· dac~e fino a nuovo ordine.

La Camera p enale del Tribunale Cantonale di St . G.aller (Svizzera) ha condannato, per la terza ,·ol ta, un eser cente abusivo dell 'odontoiatria· notevole è la progressione delle multe comminate ad . og·ni condanna: 100, 300 e 500 franchi svizzeri. Avanti la X Sezione del Tribunale di Roma si è iniziato il procedimento penale per la morte d el prof. comm. Benedettelli, valoroso medico di Roma, avvenuta il 24 .ottobre· 1933 per investi1nento da parte di un camion della S. T.A. I giornali hanno dato notizia dell 'arresto del dott. Bruno Aliotta, dimorante a Roma, imputato di aver sottratto, con artifizi e raggiri, ingenti valori alla contessa Agnese Holl, da lui curata, morta il 21 settembre in età di 82 anni . Nelle vicinanze di Castiglione delle Stiviere il dott. Giuseppe Rossi, medico condotto, procedeva sulla sua automobile, quando questa, per uno sbandamento, andò a cozzare violentemente contro un autocarro, incendiandosi; vani riuscirono gli sforzi del conducente l 'autocarro, per salvare il povero medico. Questi contava 61 anni. È morto

a Roma il dott. prof. GAETANO AJmJ.o

RABBONI, primario ostetrico-ginecologo, decorato di m edaglia d'argento al valor militare, apprezzato professionista.

Indice alfabetico per materie. Azotemia : tipi clinici . . . . . . . . . Pag. 1895 1896 . )) « Bacilli nudi » della tubercolosi Bibliografia . . . . . . . . . . . . . 1898, 1899 Bronchiectasie . . . . . . . . . . . . )) 1900 1912 Cancro dell'utero infetto: terapia . )) Cheratite interstiziale luetica: malario)) 1911 terapia . . . . . . . . . · · · 1903 Chirurgia: comunicazioni varie . . . . )) Chirurgia endocrina . . . . . . . . . . )) 1894 1911 .t!;czema seborroico della testa: trattam. )) 1881 Emofilia : terapia ovarica . . . . . . . . )) Fratture della scapola : sintoma di Comolli . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1890 )) 1897 Fronte: altezza della • • )) 1911 • • • • • • Herpes zoster: cura rapida

M edici visitatori per la vigilanza sul m erelricio: nomina . . . . . . . . . . Pag. 1914 Morbo di Btirger: reperti d 'autopsia . >> 1893 Ostetricia: im})iego di dilaudid-scopola• mina . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1912 Ostetricia: misfatti degli estratti ipofi. >> 1912 sari . . . . . . . . . . . . Salpingiti: trattamento . . » 1912 Sang ue ricerche . . . . . . 1912, 1913 Sifilide nella pratica privata . » 1911 Sifilide: reazione rapida Cantani . 1893, 1894 1'romboangioite obliterante : ischemia cutanea . . . . . . . . . . . . . . . . >> 189'2 Tromboflebite dell 'arto s-.1perior e . » 1893 )) Urologia: comunicazioni varie . . 1907 1 ' itiligo: dolciumi nell 'eziologia . . . » 1911

. seguito aà Di,r itti di proprietà riservati. --: Non è consentita la nstampa ài lavori pubblicati nel Policlinico se non •n autoritza~e

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scntta dalla yeàaz,ione. E vietata la pubblicatione cli sunti cli esn senta citarne la fonte.

FRUGONI,

Red. capo ..

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l\oma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Coul"tjer.

A. Pozzi, Resp.


Nuove Monografie pubblicate in questi giorni dalla 11ostra Casa Editrice:

43) Prof. Sen. N. PENDE

Prof. MICHELE BUFANO

Direttore della Clinica Medica delJa R · U11 i versi ln di Genova

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Aiuto nella Clinica Medica della n. Università di Genova

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Al.I_ '.I' O R O P ..A... 1 .'i. omrnario. LA FJSIOPATOLOGTA SPERIMENTALE DELLE REAZIONI l\1ETEREOPAT1CHE . . - I. Premesse. II. In.fluenza delle radiazioni. - III. Infl uenza dei fenom eni elettrici nell'atmosfera. _ IV. Influenza della pressione atmosferica. - V. Influenza della temperatura e sue variazioni. VI . lnf luenza dell ' urnidità atmo.~ferica. - Conclusioni. LE l\tETEREOPATIE. - I. Prem esse di metere.ologia. - II . Definizioni e delimitazione nosografica delle metereopatie. - III .. Falti clinici: A) Sindro111i metereopatiche da vento. _ IV. Patog enesi delle metereopatie. Deduzioni profila_tti~bc e t erapeutiche.

Volume di pagine 76. Prezzo L. 1 2, più. le spese posta]i di specli zjone. Per gli abbonati al cc Policlinico », sole L. 1 O in porto fra11co. Clinica della Tubercolos i e delle n1alalli e clell 'npparalo Prof. ATTILIO OMODEl-ZORINI Aiuto nella respiratorio. - Isti tuto cc Benito Mussolini » - l1oma

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(Broncopolmoniti croniche bronchiettasiche) Ecco11e il Sommario in sunto: CAPITOLO PRIMO: Etiopatogenesi , pagg. 1 a 18. - CAPITOLO SEcoNno : St1!dio clinico , pagg. 19 a 52. - CAPITOLO TERzo: T erapia 1nedica e pneumoloracica nelle bronchiectasie , pagg. 53 a 63. - Bibliografia, pagg. 64 a 67 . ...i o lume di pagine 68, con 7 radiografie nel testo . Prezzo I... 1 2, pit'1 le s p r~c posta I i cl i spcd izione. Per gli abbonati al cc Policlinico », sole L. 1 O i11 porli> franco.

Ricordiamo anche l'interessante pub biicazione:

Prof. Dott. A. ROMAGNA MANOIA

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FANCIULLI

LIBERO DOCENTE DJ NEUROPATOLOGIA DP.11 A P . UNJVRRSITÀ DI ROMA DIRBlTORE DELL'ISTITUTO " GABTANO GIARDINO »

EPILETTICI

(Note patogenetiche, cliniche, di assistenza e di terapia) Affinchè i lettori possano farsi un concetto dell'importanza di questo volume, riportian10 qui di seguito l' Indice dei capitoli ed anche tre delle 47 figure che vi sono contenute • . lNDICE. - CAP. I. I sinonimi del « morbus sacer » .. L'attitudine alle convulsioni del cervello infantile .. Uno sguardo alla patogenesi dell'epilessia : le alterazioni encefaliche macro e microscopjche. radiologiche, ecc., nella epilessia cosidctta cc essenziale »; l'importanza delle glandole endocrine e dei disturbi del metabolismo .. I risultati d i lle osservazioni sul liquido cerebro,spinale e sul sistema cerebro..vegeta• tivo. Le ipotesi di RoNCORONI e di HARTENBl!.RG: il centro èj)ilettogeno di SALMON, Pag. 1 a 27. - CAP. II. La predisposizione ereditaria " Le vari.::tzioni morfologiche e costituzionali .. Le encefalopatie con le quali si associa lepilessia inifantile .. Le convulsioni infantili e 1' epilessia, pag. 28 a 32. CAP. III. Epoca di inizio dell'epilessia .. Le manifestazioni cliniche dell'epilessia: grande accesso, accessi parziali motori, mioclocoepilessia, tic di SALAAM, torcicollo spasmodico, picnolessia, epilessia statica, cataplessia, atti automatici; assenze, vertigini. lipotimie .. Equivalenti fisici e psichici .. Lo stato epilettico .. Epilessia e demenza precoce, epilessia ed isteria , Frequenza delle varie manifestazioni nei b imbini e nei fanciulli .. Il decorso dell 'epilessia , La diagnosi del· l'ep1less1a, pag. 53 a 91. - CAP. IV. L•intelligenza degli epilettici: insufficienze mentali di grado vario, Id demenza , I disturbi della loquela e della scrittura , Le anomalie del carattere e del senso morale .. L'inadattabilità sociale e sue conseguenze " Le statistiche degli epilettici nelle varie nazioni .. L'assistenza de~li epilettici, specialmente fanciulli, nel Belgio, in Francia, in Germania. in Inghilterra, in Italia, in Olanda, in Romania, n ella 5 ,)agna, negli Stati Uniti d'America, nella Svezia, nella Svizzera " La vita dei fanciulli epilettici negli istituti .. Il problema dell'a ;sistenza degh epilettici, pag. ·92 a 136. - CAP. V. Igiene .. Alimentazione: le diete, lattea, vegetariana, ipoazotata, ipoclorurata; il digiuno tèrapeutico, il regime chetogeno, il regime ipoidratato, il regime zuccherato , La terapia sedativa, anticonvulsiva; bro-nuri, feniletilmalonilurea, tartrato boricopotassico .. <;ure diverse, antiluetiche, opoter-ipiche, proteiniche, calciche, pireto,terapiche .. Cure chirurgiche, elettriche .. Assistenza e cura durante gli accessi, .durante lo status epileptic-us , Alcuni schemi di terapia, pag. 137 a 184. - Indice analitico, pag. 185 a 187.

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M., anni 8. Picnolessia (30-60 accessi al giorno). Insufficienza mentale lieve.

Accessi convulsivi completi e anche frequenti assenze. Improvvisi e transitori stati di eccitamento, e rapide corse (cipropulsiva).

Anni 12. Accessi convulsivi completi, J.ll uttosto frequenti; crisi di malumore grave, reattività spiccata, ma solamente verbale. Insufficienza mentale lieve. Segni di pregressa idrocefa.lia..

Volume di pagg. VIII-188, con 47 figure nel testo. Prezzo L. 22, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al e< Policlinico », sole L. 1 9,50 in porto franco . Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUJGI Pow. via Sistina 14, oppure presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA• •


Nnm.

Roma, 10 Dicemb1·e 1934: - XIII

ANNO XLI

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

~9

'' DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medic o di Roma

SOMMARIO • •

Note e contributi : A. Bonadies: Contributo a lla diagnostica della gastrite cronica. OssE·rvazioni cliniche : F . Magnani: Manovre a bo.rtive in un caso di gravidanza doppia intra- ed extra-uterina conte rnporan ea . Sunti e rassegne: S!S'l'EMA NERVOSO: H. Schaeffer: Il segno di Argill-Robertson. - A. Feiling: L'emiplegia. REN I E VIE URINARIE: F. s. Fonweatter : L 'esame della f11nzione r enale. - R. Sacrez: I dati essenziali sull'a,:miloidosi ren ale. - W. Scott: Carcinoma primitivo dell'uretere. Divagazioni : Astinenza sessuale e castità. cenni bibliografici. 1 Congressi Nazionali di Medicina e Chirurgia : XL Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. XLI Congresao della Società Italiana di Chirurgia. Ap.punti per il medie-o pratico : PROilLEMI DIETE'l'ICI: A . Fi-

lippini : Gli ali1uenti proteici n el diabete mellito. TECNI CA MEDICA: Teori a e pratjca di somm inistl'azione fluida parenterale. - CASISTICA E TERAPIA: Ulcere ricorrenti della bocca. - Mucosa intestinale eterotopica come un possibile fattore sulla genesi dell'ulcera gar strica. - ConGigli pratici per il trattamento del catarro intestinale acuto. - Della perforazione del diverticolo di Meckel. Importanza delle ghiandole della regione pilorica nella resezione gastrica. - MEDICINA DEL LAVORO: Le affezioni cron icbe aspecifiche dell'aJPparato respiratorio negli addetti alla panificazione. - MEDICINA SCIENTIFICA: Sul ta sso della calcemia nel corso della c<'usolidazione delle fratture. - VARIA. Nella vita professionale : Concorsi. - No1ni ne, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

tema di g . c . forse più ch e per altre malatti e occorre dare fondamenta1le importanza alla predisposizion e, cio,è alla speciale mejopra1gia di certi stomaci c l1e ammalano con facilità in confronto di altr i che non ammalano mai. Per parlc.re della costituzione g·astrica individuale occorrerà con Pende, fissare due grandi tipi di stomaco, lo ston1aco robusto, ipertonico, capace di smaltire un.a grande quantità di. cibo e lo ~tomaco astenico, d e·b ol e a risorse digestive li1nitate e incaip ace di qualsiasi s forzo funzio r. ale. Sappiamo già che è caratteristico del megalosplan cnico il primo tipo di stomaco cioè quel lo robusto, e del microsp lacnico il secondo tipo. Difatti il macros·plancnico è il tipo del mang·iatore e 11evitore di acqua , dallo, stomaco voluminoso in cui egli può cacciare quello ch e vuole, men tre il microsplan cnico, pure se ha buon appetito, sente che lo stomaco si riempie con facilità e n on gli permette di abusare nè del mangiare nè del bere. Tra questi due tipi estren.1i di costituzione gastrica vi è tutta una se.ala in terni edia di valori ch e è possibile fissare tenendo conto delle predisposizioni funzionali . delle anomalie di Lono , di peristalsi , di secre-

OSPEDALI RIUNITI

n1 RoMA

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P1.EPARTO DI PA1.0LOGIA DI GESTIVA E DIETETICA

Primario-direttore : Prof. P. ALESSANDRINI. .... #

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Contributo alla diagnostica della gast1·ite • cronica per il dot.t. AN·roN10 iBoNADIES , aiuto.

11 problema della gastrite cronica è da qualche anno di atlualità ed oggetto di numeros i contributi etiologici, anato,m o,- patologici e clinici ch e tendono a facilitan1e la diagnosi . Nel nostro Reparto specializzato ho avuto Tfi(),do di osservare circa 50 casi del gen ere ch e n1eritano di esser e studiati per ricavare utili ammaestramenti clinici. Etiologia. - Sull 'etiologia della gastrite cro 11ica le opir1ioni degli AA. non sono con cordi. Per chiarezza di esposizion e dividerò, come gli altri, le cause della gastrite in: a) cause esogene; ~) cause endogene. P rima però di passare ad esa1ninare particolarmente queste cause occorrerà dire com e in

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1922

cc IL POLICLlNICO

zione gloh1ale, di secrezione dell 'HCl, della sensibilità gastrica e di altri elementi. :È evidente allora come, se si sottopone uno stomaco, p·o,co c.apace di so p:p ortare sforzi ad una alimentaziolle inadeguata, a stimoli comunque abno·r mi, si può determinare una malattia che invece non si determina in u11 altro soggetto a sto maco forte. Stabilito quel che si deve intendere pe·r debolez.za di stom·a co, di cui comunemente anche i profani parlano·, cominciamo a prendere in esa1ne que,s te varie c·a use di malattia corninciando1da quella che la maggioranza degli AA. ritiene la p iù impo•r tante: l'alcool . Circa la ~ Tllaniera di n.g ire sulla n1ucosa gastrica p·ossiamo ritenere che, contrariam e·n te a quello che pensano Tl1qmsen ed altri i quali vo·r re·b·beTo ammettere una maniera di agire indiretta dell 'alcoo1l, co·m e avviene per il fegato, lo sto.m aco viene leso direttame•n te p·e r la grande facilità della mucosa ad assorbire il tossico. Lo stomaco è mo lto sensibile a que.s to stimolo, e appena in contatto con esso· reagisce prontamente con u11'.abhondante secrezione globale e di HCl con1e ha me8so in evi·d enza nel nostro, Reparto il dott. Arullani su numero·sis.simi sondaggi praticati. Esperimenti inoltre capaci di dimostrare l 'azione· dannosa dell'alcoo l ve ne sono numer<.»si nell 'uomo e anche negli anirr1ali. Uno dei r)iù dirì1ostrativi mi pare quello· rip·oir tato dal v. ~3ergmann e che riguarda la produzio·n e sperir11entale d·ella gastrite flemmonosa : si è visto che s·e. si sor1ìmi11istra ad un cane una miscela di frantumi di ' retro e streptococchi non si. produce nessuna lesione g·astrica; se · invece il cane viene sottoip osto prima a so•m ministrazione p•rolungata di alcool allora la lesione gastritica sperimentale si produce. Occorrerà aggiungere sempre a rigua!rdo clC'I:alcool che gli alcoo1li forti e concentrati 1tu · 11c1 azio·n e patolog'ica molto più spiccata che non le bev.a nde a basso co·n tenuto alcoolico come il vino, la b·i rra ecc. Anche queste ulti1ne1 però posso110 1dare les,i oni cli una certa gravità quando se ne ingeriscono in grande quantità. In tal caso si può amn1ettere che all'a'z ioin e stimolante d·el~'alcool si 3.!ggiunge il fattor~ dilataiZio·n e gastrica da so1p rariempin1ento. Nel materiale statistico del nostro Rep·a rto la ga.s trite alcoolica l'a!b biamo riscontrata in parecchi sogg·etti: in molti altri l'elemento alcoo.J si so·m mava .ad altre cause•. La gastrite degli alcoolisti dà una s[ntomato.Jo,g ia che è n1olto sin1ile a· quella dell'ulcera gastro-duodenale così che sp1esso tali p·. vengo·n o operati e dall'o·p erazione, qualunque essa sia , tragg·o1

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[AN1NO

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XLI, NUl\i. 49)

~carso

g iovamento. Ciò ,è capitato al 11 ). e oggetto della seguente storia clinir a: T. Michele, asfaltista, di a. 68 da Cerreto Laziale. Nulla risulta nell 'anamne~i remota all 'infuori di una malaria sofferta 20 anni fa e guarita presto. Oltre ad essere forte mangiatore e fu1natore è un fo~tissimo bevitore di vini e liquori . Il p. C?nfessa d1 aver bevuto da 3 a più litri di vi110 al g iorno oltre ai liquori di qualunque specie i>urchè forti . Ha sofferto spesso di acidità gastrica di dolori· a sede ~pigast.ric.a co?- alternativa di mi~lioramenti e pegg;ioramenti . .L anno . scorso per l'aggravarsi della s1ntomatolog1a gastrica fu sottoposto a i11terve1!to chirurgico per sospetto di ulcera gastrica . Il chirurgo però non riscontrò l 'ulcera e richi11se 1:ad~ome senza eseguire alcuna operazione. Il p. fu dimesso dall'ospedale e consigliato ad astenersi dal. vino e dall'alimentazione incongrua ciò che egli fece per qualche tempo avendone ui1 sensibile miglioramento. Poi riprese a bere vino e a n1angiare molto e fu ripreso nuovamente da dolori addominali con gli stessi caratteri degli anni precedenti. Per questo ricoverò nel nostro Riparto . I.n ~ipa~to 1:es. obi~ttivo risulta negativo per lesioni dei vari organi e apparati. La W assermann : neg·ativa. L'esame delle urine: negativo. L'esame del succo gastrico dà un 'acidità quasi n.orJ?ale. L 'esame radiologico è negativo per lesioni ulcerose L esame gastroscopico dà una mucosa di colorito rosso-fosco, non lucente con blocchi di muco bruno-verdastro aderenti alla mucosa. Sulla parete posteriore pliche grosse, rigide che si lasciano spiai1are con difficoltà dall 'aria insufflata. Si fa diagnosi di gastrite cronica ipertrofica n1ucosa. Si praticano 3 iniezioni a giorni alterni di autoemoterapia e si dimette il p . molto mi.gliorato, consigliandogli un tenore di vita meno incongruo. • 1

Altri due casi sono poco dissimili dal prec€~ dente e ·perciò non mi dilungo a riportarli pe r esteso. Dopo l'alcool, il tabacco entra fra le cau::se comuni di gastrite. Circa la maniera di agiTe del primo si è un po' in alto mare : e' è clii dà tutta la colpa alla nicotina e c '.è chi la dà· ai prodotti ·secondari di combustione della fo g1ia di tabacco. Se però que·s ti prodotti agiscan(~ per l'intermezzo del sistema nervoso vegetativo c11e già dai tempi di Langley, si sa e·s sere molto sensibile a~ veleno nicotinico (co·m e è ammesso p·er molti stati angino idi) 0ppure se agisce direttamente sulla mucosa gastrica non vi è ac-. cardo fr{l gli AA. lo, cred0 che si può ritenere co n !'Alessandrini che il fumo esplichi la sua azione deleteria per mezzo della saliva carica di prodotti tossici che il b·uon fumatore non sputa ma inghiotte. I~ello stomaco questa saliva irritante congestio·n a la muco sa gastrica e crea il primo gradino della gastrite : il succo gastrico acido farà il resto. 1

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SEZIONE PRATICA

Con lo stesso 1neccanismo si P'UÒ ritenere che agiscano le aìtre cause ritenute comune111ente con1e respo.n sabili d·e lla gastrite e che iu enumP.ro se111plicernente per an1ore di brevj tà : e·c cesso di alimento, cibi tro·p ,p·o grosso1.èt ni, le. drog he (p·epe, pepe·r oni, aceto ecc.), le sostanze alin1entari guaste, i cibi non ma~ticati o ma sticati male (gastrite degli sdenlati) ecc.. Fra i n1edicam enti sono da tenere present i. il sa licitato di so·d io e i salicili·c i , l 'olio di croton , il cloTuro di calcio (cosi usa to · anche n elle emorragie gastriche!), l 'arsenico , il sublimato , la dig·itale ecc. :Natura1mente in questa enum erazione i1on entrano Je sostanze fortemente caustich e, acidi o alca] i i11gerite .per errore o a scopo suicida , e ch e cluinno lesioni g ravi dello sto·m aco a tipo dis1ruttivo·. U. i\rca11geli, in base alla su.a Junga espe1ienza, assegna un 'importa11.za n ot evole n e,l determinism o dell 'ul cera e della gastrite all 'ingestion e di C:l ffè bollente espresso. Egli , 10d.a ndo1le abitudini del b·u on tempo antico (beato '800 I) qua11do il caffè si sorbiva lentamente seduti al tavolino, conversando con gli amici. ritien e ch e no11 possa essere innoc110 il ca ffè bevuto al ba r all 'america11a , in piedi , alla svelta, })ollente, co1ne viene fuori da ll e macchine per espressi. Che valore bisogna dare a qu<Bsta afl'ermazio·n e? I . a n1ia statistica, derivando da lllalati di clientela o })eda liera che· per o-vvie ragioni non p11ò aivere queste ab·itudini, non mi J)ermette di confutare le idee dell 'Arcangeli. E: certo p erò che l 'u so smodato di b ere caffè caldi e _pecialn1ente degli aperitivi no11 è sen za in11 ue:o.za r1 el determinismo dell e g·astrite. ~) Nei casi in cui le cause esog·ene surriferite, nianca110 , occorrerà p·ensare alle cause enclogene. Alessandrini assegn a speciale im porta11za alla . tasi venosa si.a di orig·in e i)ortale e sia cla cau se cardiache o di .a ltra natt1ra. Due casi del ge11ere i11eritano una speciale • lr1enz1one. T. Giova11nì , faleg·11am e di a. 25. A 17 anni soffrì di un a ltacco classico di malaltia rel1m a tica con dolori articolari interni e febbre alta. _-\ questa malattia residuò un 'insufficienza mitralica classica. Stette b ene per qualcl1e anno: poi cominciò ad avere disturbi. Dapprin1a fu torme11t ato da cefalee più o m eno i11te1tse. poi insor se dolore epigastrico modico, che dapprin1a era ad i11sorg·enza dopo i pasti, poi divenne continuo e i fece sempre più inten so. Per questo chiede di ricover are in ospedale. All'esame obiet tivo .. i riscontra un quaclro classico di insufficien za 111itralica con fegato n ei liJ)li ti senza edema. vVassermann R. n ega ti va. Neo-ativo o . l 'esan1e del1 e ·urine e delle feci .

1923

~ 'esame gastroscopico di una mucosa cong·es la

evidentemente, di colorito rosso-scuro tendente al vinoso o al brunastro, non luce11te, con blocchi cli n1uco di varia grandezza aderenti tenacemente alla m11cosa, di colorito verdaslro torbido. Le plicl1e l.ln po' grosse. L'esame radiologico è n eg·ativo per lesioni ulcerose: a piccolo riempimento dà un aumento dell e pliche e una t ortuosità di esse. C. Rosa, di a. 32, da Viterbo. Qu esta p. n on 11a .: i vuto u11a 1nalattia reumatica come la i)rocedente. Da qualche anno ha dolori epigastrici che talora aumentano a digiuno, talora dopo ingestione cli liquidi. È stata vi sita la da vari sanitari i quali h an11 0 tu l1i sospettato un 'ulcera dello stomaco: in nessun caso però l 'esame radiologico ha potuto confern1are il sospetto clinico. La p. viene n el nostro Riparto dove si mette i11 evidenza un 'i1tsufficie11za n1itralica compensa La. 11 r es lo dell 'esame obiettivo è n egativo . La R. di Wasser1nann è negativa. L ·esame radiolog'ico clel tubo dig·erente è negatiYO per lesioni ulcerative. Nemmeno l'esame col ·piccolo rien-tpin1ento fornisce dati attendibili per nna gas trite. Solo l ·esa111e g·as Lroscopico permette di vecl ere u11a n1ucosa gas trica cli colorito tendente al ciano Lico, con scomparsa deJla lucentezza della inucosa. Le pieghe sono norn1ali e si appianano clopo insufflazione di aria . Non si rilevano ulcerazio11i 11(• Sl1perficiali n è profor1de. Ir1 1H1sr a ques Li dati gastroscopici è possibile fare la diagnosi <li gaslri le, g·as trite che, jn a senza di tutte le altre cau se esog·ene ed endog·e11e note , si può nlettere in r apporto co11 la stasi veno a Yi~ cerale cl1e era visibile all 'esame endoscopico dell 'organo.

Lo tudio dellai funzionalità g·astrica co] ros·o r1eu tro ha messo in evidenza un fatto di n otevole in1portanza: si .è stabilito ch e alcune so st.at11ze introdotte per via parente.rale vengo·n o Plin1i.nate attraverso la mucosa gaistrica. Lù sle. o 1neccanis1no vale evidentemente ancl1e i1er spiegare molte forme cli. gastrite di cui n on ci è dato di scoprire la causa diretta: gastriti da eliminazione . Le più comu11i forme di gastriti da eliminaizj011 e (di germi o dei loro prodotti tossici) sono quelle cl1e si accorm pagnano a malattie infettive di poco conto: gastriti da influenza, da to11sillite ecc., e cl1e si m anifestano con inappelenza , n ausea, talora vomito, dolori a sede epigastrica, ling ua fortemente impaniata ecc. Da queste forme si passa po·i a qu elle più frequenti che sopravvPngono, nel corso di malattie infettive vere e proprie come tifo, paratifo, dj:::senteria1. colera , pulmonite, febbre di. Malta (Micheliì, ed a suppurazi0ni. prolung·ate. Dei casi. di gastrite da eliminazione capita.li al]a mia osservazione ne citerò uno solo n1olto tipico sopravvenuto a seguito di u1)pt1razio11i recidivan ti delle mani.


19~4

<< IL

POLI CL1N ICO

S. Ar111anda, di a. 19, don1es tica. Nulla nell 'anamnesi remota all 'infuori dei comuni esantC'1l1i. Due anni fa ha un processo suppurativo al polli·ce D. che richiede un intervento chirurgico co11 asportazione di pezzetti di osso (sequestri) : tale suppurazione durò 2 mesi. . :'.\fe]l'oltol)re ullimo scorso altra su1Jpurazio11e a tipo flen1monoso sopraYYiene alla palma della n1ano D. che richiese altro intervento chirurgico . La suppurazione si protrasse per altri due m esi. La p. che già nel periodo della prima suppurazione aveva avuto nau ca, malessere, dolori epigastrici Jjevi di sc&r a cl urata e intensità, adesso , j1L corrispondenza della econda suppurazione l1 a aYuto una si11tomatolog·ia gastrica così spiccat a e i1nponente da richiedere il ricovero ospedaliero. In reparto in base alla sintomatologia cli11ica , al r eferto rac1iologico, e11doscopico e chimico fu fotta diagnosi cli g·astrite. Col riposo e colla die la il processo in una quindici11a di giorni è guarito , essendosi già cicatrizzata complel.a111ente la lef:- jone suppurativa alla mano.

Altro caso anch 'esso i11teressante è quello C(>nsct,auito ad infezione puerperale e che fu trasferito· al nostro Reparto della 1\ilaternità di S Spirito. La donna che era stata sen1pre bene di stomaco dopo il parto ha una febbre puerperale che guarisce dopo circa 10 giorni. Già durante 11 periodo feb brile e anche dopo si istalla una sindrome dolorosa e·p ig·astrica con ltausea , vomito, anoressia. La gastrite fu ac<e.rtata ra·diologicamente e endo,s copicamente. l\'ligliorò notevolmente dopo una degenza ospedaliera abbastanza lunga. 1

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Circa i ra:pporti intercorrenti fra gastrite e 1ubercolosi pulmonare si può ritenere che molti fe1lo,m eni gastrici dei tisici . i deb·b ono rife · 1 i.re a elimi11azion) di tossine per via g·astri 1'ali dist11rbi possono essere così intensi da ass u.1nere l 'aspetto di sindromi ulcerose. Alessanclrini insiste particolarmente su questo fatto e, <li fro·n tf a 11n lon.ailineo, n1agro, con torace <.1llungato, con pleu~·ite pregressa con siglia d 1 11on tralasciare mai l'esame radiologico del t ornce per evitare di cadere nell'errore di fare operare per ulceroso un so·gg·ett~ affetto sol.o <la g. da eliminazio,n e di prodotti tubercolar1. ( '. asi del genere sono capitati aJ tutti gli osserYatori. Ne citerò qualcuno tipico anch'io. I. Angela, di a. 30, donna di casa. ~on ha l)recedenti tubercol~ri in fa~igl~a . . Dall ' ~pr1le 1933 comincia ad avvertire dolori all ep1gastr10, anoresia, non vomito, talora febbre. Fu ri.co:e~at~ i~ 11na clinica ostetrica e sottoposta ad in1ez1on1 di latte nel sospetto si trattasse di. una. affezion~ annessiale. Nessun miglioramento. Ricovera il 1~ 1narzo 1934 nel nostro reparto per I 'accentuarsi <lei disturbi suddetti e per la febbre. L'esame clinico e radiologico mette in evidenza l.1na tubercolosi del lobo sup. D. in attività._ ·L 'esan1e radiologico, chimico e endoscopico din1ostrano che esiste una g. cronica mucosa.

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D. Pietro, di a. 30. Entra in o pedale il 4-6-34. Esce il 20-6-34. A 14 a11ni pri111a manifeslazione tubercolare 11on g·rave curata con preparati di calcio, riposo, ipernLirnentazione. Ogni tanto, a periodi di 15-20 giorr1i il p . senle dolori all 'epigastrio, anoressia, non ,-omito, impossibilità di fare un buon pasto senza sentire n1olesto senso di ripie11ezza all'epigastrio. ObiettiYan1ente e radiologicamente si accerta t1na lesione infiltraliva cronica sottoclaveare D. Il sonc.laggio gastrico dà u11a leggera iperaciclit ~L L'esame radiolog'ico mette in evidenza a piccolo rierr.pirnento i segni di una g. cronica. Non ft1 eseg·uito l'esame gastroscopico per la clifficol Là di eseguire l 'oss. in questi soggetti senza pericolo dell 'endoscopista.

Oltre questi dt1e citati altri casi del genere sono capitali alla n1ia osservazione e che mi esimo dal ri1Jortare sap.e ndo quanto il fa1tto sia l'reque·n te e noto .a cl1iunque si occt1pi o di ti~ iologia o di gastroenterologia. Qualche A. (Sabatini) fra le cause extra!!astriche delìa gastrite cronica cita la colite ~ ronica correda11do l 'affermazione co·11 due ca"'i . clinici. Questi sog·getti, che si lamentano di turl1c esclusivan1ente gastriche con scarse manifelazioni entero·-colitiche (stitichezza altei.rnalta a cl inrrea con muco) non si dovreb·b ero più verosimilm ente considerare malati di tutto il tubo ~nstro enterico anzichè come dei colitici con <n1 anifestazion i ga~tritiche? Al tipo d~lle gastriti da infezione focale si devono riportare quei casi che sopravvengono in ce·r ti indiviclui nel co,r so del reumaitismo articolare cronico.: le stesse poiissées microbiche e l1e sono capaci di determinare l'attacco di .r~t1111atismo, fann o ris\ egliare il processo gastr1t1co fino allora silente. A n1eno che il soggetto no11 faccia cure saliciliche nel qual caso la gastrite potrebb·e essere da cause · eso·ge·n e. Circa i rapporti intercorrenti fra g. e malattie di fegato e delle vie biliari la questione non è a t1cora r isolta. Può la .g·astrite seguire ad una eolecit: tite cro,n ica per reflusso duodenale di bile infetta co,n tinua: oppure può l 'infezione della i11ucosa gastrica diffondersi al duodeno, risalire il coleido,co e dare l 'a11g·iocolite (infezio,n e ascenclente); ma può ancora, terza ipotesi , l 'infezione indovata nella cistifellea agire come focus da cui partireb1b ero dei germi capaci di produrre una g. per via della circolazione gener.ale. · Un caso capitato alla mia osservazione meritai a tale riguardo un cenno di menzione. 1

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L. Giovanna, di a. 21, domestica. . . . Nulla vi è nell'anamnesi remota che s1 r1fer1sca. a disturbi gastrici. Malaria a 11 anni rapidamente guarita. La p. 20 giorni fa si accorg~ di a':ere le sclere O'ialle· h a debolezza e qualche linea di febbre. Etltra i.; ospedale il 21 febbraio.


1925

SEZI ONE PRATICA

Presenta il tipico quadro dell 'ittero infettivo lieYC con scarsa febbre, astenia, itlero della cute e delle sclere. Urine scure . Feci acoliche. L 'esame ga troscopiéo din1ostra un 'iperemia della mucosa gastrica in rapporto con l 'antro, con scarso muco. Nulla a carico del fondo. L'arrossa, inento della mucosa din1i11uisce inan o a ma110 che clall 'antro si va verso il fondo. In questo caso mi pare si possa ritenere per i dati obiettivi riferiti che la gastrite sia secori daria _a ll 'infezione delle vie biliari e per il quadro gastro copico e p er il fatto che I 'ittero è vertu.to in 11n sog'g'etto che non e·r a mai stato sofferente di mala1ttie. di stomaco e che perciò no11 poteva avere una gastrite .c h e si potesse diffonclere alle vie biliari. Un a ltro caso s j riferisce invece ad un soggetto affetto da 4 anni di coliche epatiche a riJJetizio11,e CH. Angela , di a. 53) la quale al1'esame gastroscop ico dimostra i segni di una g astrite cronica erosiva dell 'antro. In tale caso i1on è possib.jle a ccertare dove il 1p1rocesso si sia viluppato primitivamente data la cronicità di esso. Lai g·ast.rosco pia p otrà darci gli elementi di g·iudizio in questa questione e i potrà conferma.re quanto ha visto in molti ca si Hennig di g·.a striti ch e prec,edono a11 g ioc olecistiti. 1

Cn ruolo importa11te si deve a s eg·11are n el de , terminismo della g. alla lues. Non h o, trovato nelle p11b·b licazioni consultate. questo elemento et.iologico messo n el dovuto riliervo ep1p ure esso nella mia statistica è frequente e con1pare in 9 casi su ·1 8 esaminati. La pro·p orziol1e del 18 % è cosi grande che non mi pare si vossa ip arlare di sempltce coinciderLza o associazio.n e mo rbosa Si de,re invece, secon.d o n1e, ritenere che, o ]a ]ues d ete·r mina una debolezza sp eciale dell 'org<ino p er cui più fa cilmente diventa esso preda <lelle infezionj 01ppru·r e che sia proprio lo spirochetae o la tossina! luetica .ad a.g·gredi·r e lo ston1aco e de terminare Ja g astrite. I r efer ti ertduscopici non mi ha11no perm e so a11cora di m e ttere in evidenza p eculiarità di colore o di forma o di co m po rtan1e·11to d ella mucosa caratteri tici della gastrite luetica. Mi man ca i10 fin 'oggi referti ist olog·ici di mucosa galrica che mi pern1ettono di risolvere il proble111a d ella i1atura di quest e gastriti. L 'unico elernento in mio p o•s sesso è il mig lio·r amento di q ueste g. l1na volla ch e sono trattate con preparati anti luetici. lVTa quest o è un elemento trop110 va.g·o su r ui n on posso basare a1 l cun quadro c arattteri~ti co di gas trite luetica. Sto occupandon1i in modo particolare dell 'argomento e spert) cl i portare elementi differen ziali che ' 'algano a clrscrivere la ga strite 111etica e a disting u erla clalle altre forme banali. 1

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Per q11aiJ.1to r ig uarda tulle le altre cause della g astrite sia esogene e ' ia endogen e non mi pare sia il caso di ripete·r e quanto è detto in tutte le pubblicaz.i oni sulJ 'argomento. Dovrei affrontare il prob Jen1a a.e lle così d ette dispep&ie ipert011iche e di tutte quelle sindromi g·aslrich e a s fondo nervoso, ma 1'arg'omento sarel)be ·p er la. sua va tità tale da allo1n la11 armi dall 'ar gomento c:J.1e n1i so·n o pro posto. Dirò solo che p arecchi casi sono capitati alla mia osservazione in cui oltre al r eferto ra diologico è s tato n egativo an che l'esam e g·ast.rosco·p ico e l 'esame clinico, perciò si può dedurre ch ·e questi so·g getti no·n sono nè ulcero i n è gastritici e 11è iper clo·r idrici. ì\"' on posso lél sciare l 'arg·omento della etiologia della gastrite _en za accennare ad un cais o capita to. alla m~a os er yazione di un sog·getto. 1-\. ~·an 1ero, di a. 37, pastaio , il quale entra in ospedale il 24 giugno 1934 narrando l1na s toria di vomiti specie mattutini da circa 1 a nno, co·n e·limi11azione d i liquido cl1iaro a111aro. Non dolori d opo i pasti. Il disturb~ si accen tua se il p. b e,re molto. Qua ndo entra in ospedale ha dolori addominali forti per cui stava p er esse.r e 0 p erato di ad dome acuto (perforazion e g·astrica) . Il g·ior110 d o·p o sta n1 e o·lio : l'addome trattabil e . A poco a poco il d~lore scompare e il p . si rimette. L 'alito è a.c etonic o. Acet onuria inlen a. L 'esame radiolog ico m ette in e' 1iden za una ectasia1 e atonia gastrica con p lich e irregolari e o·ros o·l ane. L ·e . . a1ne gastrosco1)ico n on f11 fatLo perchè il l' . i rifl ut.ò di sot.to1porsi a tale esam e con1e l ìllre al sondagg·io gastrico. ~ lecito però , l)nrle11do da questo caso, don 1anclar c i di che n atura ed entità sono i disturbi g astrici da cui non infrequenten1ente seno colpiti . diabetici in acidosi, disturbi g·astrici che non .a rrivano quasi mai a l vomito , e quale r apporLo hanno questi co·n il vomito acetonemico dei ban1bini , e se non esistono dit1Jrbi or ganici dello ston1aco da m ettere in r~rpporto co11 l 'eliminaiZio11e dell 'acetone. Naturalmente con quest o r b e 110 detto 11 on pretendo di a'1er e e aurit o l 'argomento della etiologia fl ella aa. trite cronica ch e è quanto rt1ai vasto e p er nul1 'affatto completan1 ente es1)lorato Basterà citare la gastrite a n afilatt ica , la gastrite con secu ti, a ad u stio11i cutanee . quella ch e i11terviene d opo prolung·ate esposizio11i ai rag' 0 ..-i sola ri . la gastrite endocrina ch e si osserva nel .Basedo' ' ' , n el 111.. di Addi 0n ecc., la g·a strite che aJC00 mpagna l 'ulcera , il ca11cro , la gastrite uremica , quella ch e si a ocia alle Yarie forn1e di a11emia per r e11 d er si conto clell a vastità dell 'a rgom ento. 1

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« IL POLI CLii\"ICO »

Quanto al sesso, dalla mia statistica risultn quanto, è già noto , che cioè il sesso maschile è quello che è di gran lunga più colpito del fem1r1inile con una proporzione di 6 a I. Questo triste privilegio degli uomin.i si deve rapportare alle abitudini non igieniche, alla lues, alle es1)osizioni ai raggi solari ecc. , da cui gli u orr1ini s fuggono meno difficilmente d elle donne. Circa l 'età, quella più colpita è quella che Ya clai 25 ai 35 ai111i: P'Oi la curva di frequ en za discende da u11_a parte e dall'altra: una piccola recrude cenza si verifica doip·o i 50 anni forse ver il . opravvenire di disturbi dentari (atrofi a gn strica degli sdentati) e per altre ragioni ch e ~fu g,g·o110 all 'analisi. 1

[ANlNO

XLI, NuM. 49]

tare sotto vari aspetti. Ancl1e lo staito delle g landole gastricl1e ha n otevole ' 'alore sull 'a~r>etto ch e la rnucosa e la parete gastrica presentano all 'operazione e alla aiu topsia. In genere n elle forme !ii gastriti più comuni la mucosa si presenta di c0lorito bianco-grigiastro o bruniccio per la .p,r esenza di pigmento sang u.igr10 che de·r iva da emorrag·ie pregres&e: nella stasi il coJorito è ·violaceo fì110 al bruno a rdesia co. I.a secrezio·n e muc0sa ·è aum·e11tata talora i11 g·rado noteivole fin o a d::lre ir1 cert i casi sulla superficie della muc0sa uno strato den so· e vischioso. Qu31Ildo al processo partecipano le glandole gastrich e allora l'organo p11ò apparire anche J1otevol mente isp essito. I11 qualche caso le g·Iandole prendono, per causa dell 'infiamrn azion e, uno sYiluppo enorme e allora dan11 0 alla mucosa. un aspetto come ,·errucoso cl1e l1a il suo corrispettivo n el quadro gastroscopico della gastrite verrt1cosa cli cui :p arleremo i11 seguito. In qualche caso la mucosa si presenta solle,"ata qua e là a grossi m.a mn1elloni : è quello che da Broussais si chiama état mamellorié : da alcu11i AA. fu attribuito al raggrinza1nento dete.Pmin ato clai liq11idi fi ssatori: oggi invece la ,g·astroscopia ha potuto accertare iri vivo questo stato e attrib uirlo allo stato infiammatorio. Stoerc l~ pensa ch e lo stato mammellonato sia do,·11to ad una ipertrofi a della n1l1cosa i)er con113e11. air e la diminuita secrezione dì altre zon e alrofi ch e. Konjetzny h a o~servat o in sto·m aci g:astritici stato mammellonaLo n elle zone i1on j11,·ase dalle alterazio11i in fiamn1ato-rie caraitteristic.he. Di due casi di gastrite verrucosa capitati alla mi.a osservazione, 1 ·è stato so·t top·o sto ad intervento operativo per r esea;ione: il pezzo asportato è stato esaminato dal pro,f. A. Narari il quale 11a confeNnato pienamente il i~e­ perto endoscopico e ha rliagnosticato una gastrite cronica ipertrofi ca glandolare. 1

Argomento molto .1itcllor;iia patologica . ii11portante e n1olto dibattuto questo della anat 0111i.a patologica della gasLrite ch e ha subìto alterne vicende in varie epoche. Desc·r itta be1n e J?er prima d~.I Bichat ch e fo1rnì gli argo1m enti al Broussais per ì1 qi1adro clinico d ella ga.strite cronica, venne poi n eg.ato da Hunter, Andral e Brlrras i quali scrissero e dimostrarono che La ba ~e anato1nica &u cui il Broussais arveva fondato 1~ edifi cio della g·astrite e1ra quanto mai frag ile e che le alterazioni istologiche descritte erano do' 'tlle a fenon1cni di autodigestione postmo1rtrule. C e r ~ ,vell fin dal 1818' potè dimostrare questo f~1t Lo sperimentalmente . La chirurgia gastrica h a risuscitato l 'argo-n ìe11lo ed ha fornito elen1enti della massi·m a i111portanzai. La diffusione del metod o d,eilla r esezio11e gastrica applicata su larg·a scala da]Ja i11aggioranza d ei chirurghi col metoid o della ' cura cos] detta radica,]e delle lesio1n i ulcer0segastr o-dt101denali l1a 1p1ermesso di aveTe in mano pezzi anatomi·c i p er così dire fre schi e perciò privi di quelle alterazioni un tempo ritenute postmortali e cì1e furo,n o causa di errate interr-pretazio·n i. Ii1 tal modo si sono potute aoquistare nol1oni istolog ich e co·n1plete sull' esten ·· sione del pro ce~so, in superficie e in profondità, sulla sed e prediletta della infian1mazion e e sul carattere di queste .alterazioni . Cosi è ritornato in onor e il vecchio con cetto di Bichat già passato, n el din1enticatoio. •F ondamentnlrnente le lesio11i gastritich e possono esser e : a) a cara·t tere prog·ressivo: u) a car1ttere r eg'ressivo. Nel primo· caso si ·11arla di gastrite 1pertrofica e nell'altro· si parla di. gastrite atrofica. Il p1roc.esso infì1ammato·r i10 può coltpiir:e 110 stomaco con varia inten sità e con varia estensione. Può esser e colpita la mucosa, ]a sottorrtucosa, I.a mi1scolare fino alla sieTosa; e a seconda della intensità ed estension e del proc:e_so la parele dello stomaco si può presen-

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P. Agnese, di r:t. 40. La p . viene inviat a al n ost ro rep·a rto del Padiglione cli 111eclicina generale lliretto dal prof. 1'. Lucl1erini. La p. fu ricover al a in osped ale perc~è p~esen­ taYa una sindrome dolorosa cl1e faceva ind1r1zzare la diagnosi verso un 'uìcera duodenale. L'esame r adioscopico a piccolo riempimento diIT!.ostrava il tipico reperlo d ella gastrite verrucosa (associazione del piccolo riem1)i111e11to e insufflazione gastrica di Vallebon a) . L ·esame a compl~to riempimento metteva in evide11za t1na deformaz1011e del bulbo duodenale (ulcera?). Fu inviata in Riparto chirurg·ico per esser~ ~?t topost~ a~ opera,zione. Aperto l 'a(ldome (Eg·1d1) n on s1 r1scon~ro l'ulcera duodenale. Si senti la mucosa gastrica i~pessita , come scabros.a, ed~i:iatosa : ~onfer~ata la diagnosi di gas trite s1 pratico la resezione d1 un


fA N·NO XLI,

N 'UNI.

491

~ EZ IONE

ler.ulJo di stomaco per l 'esame istologico che mi.se in evidenza l a gastrite ipertrofica con ipertrofia .cospicua d elle glandole.

:Jt stata, o.Jtre queste forme descritte, 0 sser vat.a anche una gastrite cistica caratterizzata 1

da piccole vescichette S·p arse sulla superficie .gastrica a contenuto liquido mucoso e che so11 0 d0vute a occlusione del dutto, glandolare i11 fì.a mmaLo e ritenzione di secreto nel lu.n1 e glan(lolare stesso. Circa la più freque nte localizzazione del J11 r-.c esso, tutti sono d 'accordo nel riten ere ch e l 'ar1tro pilorico debba ritenersi que.Jlo su cui -si ir11piantano con particolare frequenza le allera1z ioni. Tali alter.azioni con sistono in gen eTl' in prolife razioni più o meno cospic ue d el t{'s~uto interstiziale, iperemia, dilatazioni va-sa .li , talora stravasi sanguig ni , accumuli di pilcole cellule rotoL1de, p lasmacellule. La subrttu c..: osa è ispe ·ila e a derisc e alla mucosa sopra~lan Le. La muscolare è Lalor a n ot evolment e i:pessita e traver sat a da · lunghi e robusti 't.r<•·lc i di te,s sulo co nn ettivo fibroso. In qualcl1e caso la proliferazione di tutti i tessuti in 11n punto circoscritto è così vivace (e ad essa p artecilpano tutte Je tuniche gastriche) che si 'fnrman o deg·li ispes imenti così n ot evoli d a ·dttre. se in vic inanza dell 'antro , d ei fe·n om eni <li s tenosi pilorica come è capitato in un caso <la rr1c comunica'lo a ll 'Accade1nia Lancisiana ,e c.he b r eveme11te riporto. 1

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'f.. Se tli111i o, agricoltore , di a. 40, da Roma , m o-

<l ico heYilore, fu.m alore e mangiatore. Da 14 anni soffre a jn lervalli di dolori epigastrici dopo i pasti •con pirosi , acidità , talora vomito. Tali distu~bi sono :incl al i accentu andosi finchè il p. si è deciso a rj coYerur e in os1)edale. Qujvi risulta negativo i·esun te ohietti\O gen erale all'infuori di una do1enzia spi ccala colla palpazione dell 'epigastrico . L ·e._am e chimico <là t1n'ipochilia notevole. L.'e~sa111 e r ad iologico m ette in evidenza una lacuna .an lrale tipica di un epitelioma . . . L ·e 1n1e gas troscopico no11 fu eseguito ~er r1•fiu lo (lel p . a sottomet ter si a t~le esa:r:ne. ~1a~no­ s tica lo llra epitelioma gastrico 11 p_. .vien e inv1ato in lleparto chirurgico. Il prof. Eg1d1, fatta la lapar o lon1ia. conferma la cli agnosi clinica ed esegue 11n a resezione subtotale clello stomaco Il pezz~ asportato aYeva uno spessore d i più di 1 c., d1 .con ~ i s lenza r1ura , di una d'l1rezza callosa. N?n se.0·11 i di infiammazione a tipo di perivis<:er1te. Il :Pezr0 r esecalo ·fu portato per l'esam e al p~of. Nazari il quale <liagnos ticò anatomo-patolog1camen11e 1u ta cc g·ustrite ipertrofi~a e glandolar e » sen za •traccie <li lesioni neopl astiche. Il p. L' ~ I alo bene d opo l 'operazione ed è stato ,clinle so dop 15 g. L 'ho rivisto dopo qualche m ese ·e 1·11 0 trovato i11 buona salute. C a~i el ci gei1ere n on

sono molto rari. G. lnnner11cv n e J1a pubbli cato tin ca o affatt o rect n t~n1e n. l c i11 llll uon10 di tO anni: fu pcn-

1927

PRATICA

sato al ca11cro . . ia .ad addo,me chiuso ch e ad nddon1e aperto e solo 1'esam e istolo·g ico per111ise la diagnosi di gastrite. Su un altro caso riferì Ruscica all 't\ c. La11cisiana di Roma in occasione della mia co1nunicazione. Diez nella Prensa m ed. argeritina ne 11.a riunito 18 cas i . Circa la pato genesi di questi falsi car c inomi si sa cl1e po sono esser e dovuti a bacilli d ella 111bercolosi , o alla lues (g·omme), o all'actino• • 11 1icosi, o a germi comuni . 1

Accant o a quest e for111 e di gastrite a tipo p roduttivo esi st e la gastrite d etta atr~fica. 'f ale forma è i110.Jto più rara ad osservarsi cl1e i ton la forma iperlro fica. Con una certa frequenza si riscontra nei vecchi c~me es~r~s­ sio11e di atrofia senile o n ell'anemia pern1cio~a. La rr1ucosa aippar e liscia , sen za pieg·he o con l)icghe appena accentuate con una vascola.rizzazione della sottomucosa a1)p,a rentemente sviluppata che permette di ved oce il reticolo vasale al gastro·s cop io. Questa evid·e nza clel reticolo è invece dovuta all'estremo assot1io·]ian1ento della mucosa. La gastrite atrofi ca r;p pre6enta o uno s tato primitiv~ 01pp:1r~ _l 'e~ i I o di un processo infian1mator10 prim1t1va11 tonte ipertro fi co co 11 distru zion e d ell ' e]emenlo ilobile, par cn cl1imn toso fino al] ' atrofia. Talora le clue forme di gastrite, 1'atrofica e 1·ipertro.fì ca , s i associano in u~ o stesso. sogo·etto come io ho aivuto modo di vedere in un ~~1 .. 0 di cui ho riferito al c:ong·r esso di gastroe 11 Lero1 l og ia di l\ililano (.a·p rile 1934). Quando ~ i h a un :associaz ione di zone atro fi ch e con 1.on e ipertroficl1e quale significa lo si deve dare al r eperto r A 1ne pare ch e le spiegazioni possa110 essere due: o le. zon e. alro? ch e r arpp1 e-sentano l 'esito della di struzion e 1nfi amm a:oria della m11co,sa gastrica , infiammazion e ancora in at to in certi punti (zon e ipertrofiche), OJ»pure le zone ipe rtrofiche no!l r appre ~n.tano cl1 e d-elle ii:;ole di parenchima 1n stato d1 iper[unziona111en to vicariante che cercano cli su p plire alla deficiente fun zio11e del resto dell 'or~a no . ... Una f0rma particolar e di g·a. Lrite è que.lla rl em n1onosa. Sia d.a l pun lo di vi ta, a11at om1co r,J1 e clinico questa forma l1a una fi sionomia tutta .·peciale. E capitat o t1n ca o alla mia o servazione riferito alla Accadei:n ia Lan cisia11a r e11e riassun10 qui breven1ente . 1

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C. Napoleone, vaccaro, di a. 45, coniugato, co.n 9 l'i o-li Mai malattie di stomaco fino a 4-5 mesi fa <r~a~do con1inciò ad avvertire dolori. epigas trici <H I ir1sorgenza un 'ora dopo il pasto, d1. durata varia, la indrome dolorosa ba prosegw!o con ali (• rna t j, e cii rni gliorarn ento e di pegg1oran1en lo.

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1828

« IL POLI CLI N ICO »

Il 3-6-1934 improvvisam ente i dolori si fan110 tanto intensi che il p. è costretto a chiedere ricovero in ospedale. Qui si presenta in condizioni generali gravi, con polso piccolo frequente, con vomito insistente; addome teso, dolentissimo specie al1'epigastrio. Con diagnosi di add 0 111e acuto il p. viene sottoposto ad intervento laparatomico. Sulla faccia ant. dello stomaco, i11 corrispondenza del fondo si trovano delle false membrane difteroidi ch e n ascondono una plaoca di infiltrazione gastrica della grandezza di un palmo di mano: al centro di detta placca una perforazione faceva comunicare la cavità gastrica con que]la peri lo11eale. Di fronte a questo q1u adro il chirurgo (De Lollis) decide di eseguire l 'affoncl amento della placca per interflessione nello stomac9 con poca speranza di guarire il malato. E i11vece le cose volgono al meglio. A poco a poco il p . inigliora e guarisce completan1ente, venendo dimesso dal] 'osped ale dopo appena u.n mese di degenza.

Il flemmone primitivo dello stomaco, cioè q.uello che rappresenta la locali zzazione nello stomaico di ur1 processo suppurativo a tipo settico-J)iemico (osteomielite, tifo ecc. ) è piuttosto raro. Quello ch e invece si osserva non di rado è la complicazio·n e di un 'affezione già esistente 11ello stomaco (ulcera , can cro , lesio11e di corpo estraneo ingerito ecc. ). I germi riscontr<lti con particolare frequenza sono gli streplococc11i cl1e j)O so110 p e11et r<lre dallo tO·· maco, dalle sezioni superiori del tubo digerente (stomatiti, tonsilliti ecc.). Anatomopatologican1ente si distingue un flemmone circoscritto da un flemmone diffuso. Il flen1mo·n e circoscritto è lin1itato da una pJ.acca di varia grandezza, dello spessore di 2-3 cm., di consistenza IJastosa (edema). Talora tutto lo ston1aco è preso arrestandosi il processo al cardias e aJ pilo.r o . Nei casi gra,rissimi anche queste h:lrriere sono su1)erate e si va dalla gastrìte a lla gastro-esofagite o alla g·astro-duoàe11ite. T11 qualche caso rarissimo la suppurazione si è propagata in basso fì110 al retto. l .ra sottomucosa ·è la sede i)rincipale della infiammazio1n e da dove il processo si diffo nde alla 1nucosa che assume un aspetto come cribroso oppure verso lo strato muscolare e poi sier()SO fino alla p eritonite circoscritta o diffusa . La perforazione ·è un 'eventualità frequente. 1

Siritom.atologia e diagnosticci. -

La gastrite è malatt ia di diflìcilissim a diagnosi se si fa afiìdrumento solamer1te sulla sintomatolog·ia clinica. Troppi elementi vi sono in comune fra la gastrite e le varie affezioni addominali , ulcera gastro- duodenale, dispepsia, epatite , pancreatite, colecistite, appendici1e cronica, ecc., l)err.l1è si possa comunque fissa:re un quadro della gastrite ch e, fondandosi sui rilievi clinici, possa prescindere da due esami com11lementari della ir1 assima jmportanza e cioè 1

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la g astroscopia e la radiologia. Questi due elen1enti sono indispensabili e di primo piano.

La gastroscopia. -

La gastroscopia che era rimasta un po' indietro fra le altre branch e endoscopic he per la mancanza , io credo, di t1no strumento cl1e rendesse l 'operazione n1eno traumatizzante e pern1 ettesse di evitare lesioni di stomaco, oggi è per fare dei progressi n otevoli. Grazie alla tenacia di Schindler e G. \\Tolf oggi })QSsediamo un g·astroscopio flessibi1e che ci permette la esplorazione di quasi tutto lo stomaco fino al piJ oro. Questo strurriento n on l) UÒ mancare in un reparto be11e organ izzato di gastro-e,n terologia. La tecnica della gastrosco pia è difficile in un primo ten1po : poi dive11ta semplice e l)UÒ essere eseguita correntemente. Nel nostro rep,a rto specializzato io h o escg 11ito finora più di 150 gastroscopie, con risulLati veramer1te soddisfacenti. Se la n1a11ovra richiede perizia l'interpr etazion e delle in1m agini risulta, difficile fincl1è non si è acqt1istata l1na buona pr,a tica. In tal senso si può dire cl1e l 'endoscopia gastrica è più diffi cile della radiologia. (Pe·r maggiori dettagli v . Bonadie ,. /·'orze Sa1titarie , lfi g·iugno 1934). La mucosa gasLr1 ca n ormRilf' è lisc·i a. J)ri llF111te per deposito di t1n sotlile strato mucoso .. di colorito arancione, a superficie ondulata. Non sono visibili le ramificazioni vascolari . Nei processi gastritici cronici la muc os ~ gastrica assun1e un colore rosso te11 dente al carminio , di asp·e tto com€ macchiato, irregolare, con capillari talora turgidi ed evidenti : ir1 qualche raro caso sono dilatati fino al pu11to da dare delle p1iccole emorrag ie (gastrite en1orragicaO. La mucosa perde la sua lucentez11a ca-< ra tteristica e assume un aspetto opaco . Quando j) processo dura da più ]ung o tempo la n1ucosa prende un aspetto grigiastro o brunastro e talora addirittura gelatinoso con muco torbido, verd astro aùerente alla n1ucosa gastrica in ])}occhi più o m0no grossi. 111 tutte le forme di gaF-lriti sia acute che croniche una caratteristica d ella mucosa gastrica è la grande fragilità : appena tocc<l ta daJla punta del gastrosco,p io sanguina e talora si ulcera. Le pieghe della mucosa ch e n el sogg·etto r1 orma le son o visibili sulla parete posteriore con disposizione varia da individuo a i11dividuo nella gastrite assumono u11 asipetto più grossolano , si fanno più rigidi e n on este11sibili con l 'in suffiazione di aria durante ]a .ga1

stroscopia . L'insuffiazione di aria ch e in un o sto111aco normale si J) UÒ com11ierC; se11za fa t i dio. è 1)oco sopportata invece dallo ston 1a{'o ga . . tritico: :1 n-


{ Ar\N() XLI, NU l\f. 49]

( l1e questo è un criterio diagn ostico importante. Gastroscopicame nte abbiam o varie forme di g astriti che r.a ppresentan o in fondo tanti g ra di di infiammazione . La forma m eno gr a.ve è la gastrite mucosa .caratterizzata da u11 opaca·m ento della muic osa 11ormale e d al d e1)ositar si sulle pareti di blocc hi di inuco più o rr1en o g ro·s si , opaco', verdastr o, verde grigiastro o grigio bluastro . L 'aspett o d el m uco è t ale 1per ch è è associato a d :estesa d esquam azion e epiteliale e d epositi fibri11osi. Questi blocchi di muco· il più d elle volte son o adr,r e n tj alla mucosa e si lascia no· sp o.stare diffi ciln1enle differ enzia ndosi così dal mu.C' u d eglutito ch e nu,1t a liberamente n ella cavità g as trica ed è con1misto a piccol ei b ollicine <l'aria. L a zona d ell 'antro· pilo·r ico è quella p·i ù inil er essata del p r ocesso . Nella gastrite inucosa le e m orragie 0110 r ar e • a verificarsi. Nella g·ast r ite ipertrofi c·a la n1u cosa assume u 1t asp etto rosso fosco car atteristico, p erde la lucentezza n or1nale, h a p i egh e più grosse , rig·ide, resist en ti alla insuffiazion e di ruria, tor:lt1ose. Il muco in quest a forma di gastrite è n1eno ab b on dante p ur potendo essere presen te q u a e là con car at teri della gastrite mucosa. Le em orragie sotton1u cose sono frequenti a riscontrarsi in quest a forrnru : esse assumon o 1 as1Jet t o come di tan te fiam n1elle r osse disse1n ina te qua e là. La gastrit.e verrucosa si riconosce molto be11e al gastroscopio . Sul fondo r osso d ella m u .cosa gas.tritica si vedono d ei rilievi r oto·n di o ·o-v-ulari di gr andezza. varia d a un a testa di spil1(• fino a un gran o di frumento , disposti qu a e là sulla m u cosa sen za un ordine prestabilito·, qui addossati , là distan ziati uno dall 'altro. Questi r ilievi cl1e d anno la carartteristica alla 'for ma d ell a gastr ite si possono tro,v ar e sull 'antro o sul fond o , più spesso sulla p ar et e posteriore ch e non ~ull 'anteri ore. Nei casi in iziali .c1uesti rilievi si riscontrano isol,a ti specialn1ente itelle valli. Talor a son o· co.Jrpite le cr este, i penclii , le valli. Da quest a forn1a per .gracli più av,a nzati si passa addirittura a que]l.a che si chiama état mammellon é. Qu and o i rilievi ,·errucosi si allung·ano e si ingrandiscono si passn. alla gais trite poliposa in cui si osservano delle for mazioni di forn1a sferica .a b·ase p1iù o merto lar ga : questa u lti111a for111a però è piu ttosto rara. Spesso l~ verruche )1anno u n apice rosso sco,d ella r e e u na base d i colore g rigio gialla tro·: il color e dell 'apice è dnlo da u n a piccola erosio,n e. J_,a gastrite atrofica si distingue in u na for1

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1929

SE ZIONE PRATICA

ma a

focolaio e in un.a forma diffusa. Le zone atro fich e sono r otondeggianti, p allide, con r eticolo vasale ·evidente : talora è possibile scorger e ch e queste isolette p·a llide sono sit uate a d u n livello inferior e. Il r esto· della mucosa. h a asp e tto rosso vivo. La gastrite atrofica t otale è piuttosto rar~ e si osser va n e i casi di anemia iper cro•m i ca grave (H ennig) n on ch è n ei casi di ca r cinon1i gastrici. Il colore è pa11 lido, biancogTig iastro , le pieghe a·ppianate ap pena visibili la m u cosa ljscia o finem ente granulosa. Sono ,,isibili i vasi san guigni com e n ella r etina coll 'oflalmoscopio . Anch e in que.st a forma di gastrite atrofica la r egione am.tra le è la 1p iù colp ita d al processo. L 'eviden za dei vasi sang uigni r1on è u11 segn o sicuro di atrofia d ella ·m ·u cosa gia cch è, a parte l 'in suffiazione, un C€Tto grado di visibilità <l ei vasi esiste sempre per i~ riem pirnento rr1aggiore e per la dist en sione del sacco gastrico ch e r ende t r aspar enti i vasi stessi. Ancl1e la mucosa atro fi ca, co·m e l 'ipertrofi ca, sanguina faciln1e11te al minimo co11tatto. Qu ando in una m u cosa, per lo più ipertrofica, si hanno delle p erdite di so·stan z·e super ficiali allor a si d etern1ina una er osi on e ch e d à il no m e a lla gas trite : g-. er osiva . :È quest o il {Jrimo, passo verso l 'ulcera g·astrica ? P er Ken j et zn y sì. P er m olti altri AA. n o. Il pr oblema È' di n otevole diffi coltà e for se potrà esser e riso11'o qua11do col g·astrosco·p io si potr anno s~o-uire qu es te eros ioni da l n1o·m ento in cui si so·n o forma t e fin o al mom ento c h e diventan o le vere l1lceri g·astrich e. 1

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La radiologia. -

.1'1essun corttrib·u to h a ipol1Jto offrire la ra diologia fino a qualche anno fa <1 Jlo· studio della gastrite . l >ll scoperta d ell 'esplorazione1 d ello st o1n.a co a p iccolo rie·m pimento hu coln1alo la lacu na. (J-utzeìt con ]o stu dio comparativo r a diologico e ga1strosco·p ico 11a l'orlato lln noteYole contributo alla ch iarifi cazio·Ile àel p robl em a. Meritano di essere n·1enzionati an ch e Berg e collaborat ori per avere in tradott o la seriografia cle Ilo stomac0 con1e già si faceva p r im a per il duodeno. l Jlteriori 1)erfezio11a111enli ha11no i)ortato Cl1ac.ul, _.t\.lbrer.l1t, D yes ed altri . L 'esame deve essere l)raticato a ston1aco con1pletamen t e vu oto (dig·iuno da 10 ore prin1a dell 'esan1e). Proi])izione di fumare per evitare ecrezione gastrica. Se vi è ristagno ,~ conver1iente praticar e un lavaggio p reventivo. allo11 tan a11do così tutti i r esidui liqui di. Ciò fn tto si fa ingerire al 111.alato la sol uzio11e di conlrasto. I Jn sospen.. , ione di .gr. 200-:100 di b ar io i11 .J:OO d'a cqua, passata a selacc io per a llnr1l : 1 nare i grossi grumi è la mi~Jiore : qt1 :1lcb e A. u sa 11 diossido di torio co11oicla1e r!1c· precip ita 11ell a 111u cosa . Quand o il liq11ic10 ,'. 1

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1930

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lL POLICLINICO

stato introdotto il malato viene mosso in tutte le direzioni per p.e r1nettere al liquido di spaln1arsi su tutta la superficie. Il malato va esami11ato in tutte le p osizio·n i: eretta, in orizzo11tale, obliqua, a b·a cino sollevato, a bacino b·a sso con sp.a lle rialzate: in ognuna di queste ,p osizioni si fa un film antere-posteriore e uno obliquo e se occorre anche in altre posizioni. Colla co1npressio.n e dosata si cletermina . una distribuzio·n e uniforme del mezzo di contrasto e con manovre praJ1)atorie si pern1ette una · distribuzio ne uniforme i1t tutte le p,jeghe mu.co·se. Le condizioni migliori ~i hanno quando solo gli spazi fra le pie·g he, cioè le valli , sono riempite. Dopo studiato lo stomaco a piccolo riempi~ n1 ento si passa allo studio col riempimento comip leto. Allo stato normale a piccolo riempimento si inettono in evidenza alcune pieghe, dette fo·n da1nentali cl1e segnano la piccola curvatura gastrica fino al piloro: una o due pieghe in corrispondenza della picco.Ja curva abbando1tano la loro direzione primitiva e., decorrendo sulla fa.ccia a11t. si porta110 alla grande curvatura. Altre pieghe centrali si formano in cortispondenza dell'ang olo e arrivano fino al piloro. Questa distrib·u zione così schemaitica € varia nei vari individui pur mantenendo fondamentalmente la stessa fisio nomia. Nello stomaco ad uncino le pieghe fo·n daJ11entali che decorrono sulla parete iposteriore sono· in numero di 4-7 e sfumano insensibilmente verso il fondo, sono di dime11sio.n i di circa 5 m111.: taJora vi è una confluenza , delle pieghe vicine. La regione cardiale e sottocardia le presenta un aspetto più vario, spesso retico lato. \lUando le pieghe della grande curvatui-~ sono molto tortuose e sopratutto se sono molto accentuate e se s.i intersecair10 con pieghe della parete ant. (ch e so•n o e·ccezio·n ali) forn1ano una caratteristica dentatura della grande curvatura a riempimento compl eto. Le P'ie.gl1e della parete ant. so·n o poto accentuate e col riempimento si sp1ianano, cosa che non si verifica per le altre e che possono considerar:;;i fo.rm.a zioni anatomiche che servono ad incanalare il chi1110. Con con1pressione graduale e scarso rierr1pimento si possono mettere in evidenza anche le pieghe della parete anteriore1. Da notare che col gastro scopio no n si vedono q11asi mai l)Ìegh e delJa parete anteriore. Le p ieg·he sono ben e oYidenti n ella parete po·s teriore con distribuzione va1ria ch e non è possibile descrivere. L'antro ch e al gastroscopio no·n presenta pi eghe , n1 r adiologo fa vedere delle pliche 1

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orizzontali che d.eco·r rono nelle due p areti ant. e post., e finiscono all 'antro in forma co·m e· raggiata. Talora l'antro non dimostra pieghe-· oppure le pieghe sono· molto superficiali, sotLili, longitudinali, e visibili solo al passaggiodt)11 'onda peristaltica. Talora si possono osser-vare anchP. in fase di riposo delle pieghe tras,,ersali parallele con aspetto di pettine o di. s1>ina di pesce. La variabilità del disegno dell'antro è e-~pression e ,di un 'attività delle mriscwlaris mu-· cosae c,o me vuole Forsell, oiprpure come qualcosa di pre·f ormato tenuto conto che anche· gastrosco1p icamente il m·uco si disp o·n e a strie· raggiate~ Si tende a ritenere ogg·i che la di-SI)O·sizione delle strie dell'antro è in rapporto· con la forma dello· stomac.o. Nello stomaco a corno di bue le pliche del co·r po si continuano cori qu~lle del bulbo; le pliche longitudiIlali che decorrono lungo la 1)iccola curva si' continuano fino • aill 'apice del b·u lbo duodenale. Nello stomaco a sifone le pliche della pé1rete p-0steriore sono irregolari : si vede inoltre un.a piega che p·a rte dalla piccola curva e· Ya verso. la grande a livello dello sfintere antral e. Sull'antro non vi è disposizione co6ta1'1t e delle pieghe. La forma e le din1ensio ni delle pliche è· quanto mai varia essendo $Oggette a fattori me·c canici var). La co·m pressione ap·piattisce e· a.llarga le pieghe e talora le fu addiritt11ra scom.parire. Con le manovre palpatorie le· J.l li ch e cli uno· stomaco sano si deformano e· scompa·i ono a ddirittura comportandosi cornea} gastr·oscopio dopo insuffiazio.ne. Se questi so·n o i criteri radiolog ici della, n1ucosa sana qual »è l'aspetto di essa nelle ga-· striteµ Si deve ricorrere in questi casi a cri-teri indiretti quali l 'aumento del tono muscolare, l 'aumento della peristalsi antrale coB. o:nde prof011de, lo svuotamento· ra.p1ido e una dentellatura m ob·i1e della grande· curvatura· con dolorabilità diffusa e piccolo· bulbo duocle·n ale. La stessa sintomato.Jogi& si può avere.a n che nelle dispepsie dette altrimenti ancht> r1 evrosi gastriche. Bassler dà mo·l ta irt1p-0rtanza alla de11teJlatura nella parete distale della grande cur'Va-· tura: Eastmond dà importanza alla rigidità dell'antro per cui manca l'aspetto· rotondeg · giante : Gudzeit richiama l 'attenzione sulla d·iln.tazione sacciforme del seno, e alla dilata-· zione antrale sopratutto qt1ando manca una· stenosi pilorica. Alla dilatazio·n e partecipa anche il bulbo duodenale che presenta delle pliche più grossolane. IFra i seg11i diretti dovr à da·r si imiporta1111ai 1

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[ANNO XLJ, NUi\I. 49]

aJJa maggiore ampiezza d elle pliche, ad una 111inore deformabilità di esse sia con la palIJazioné e sia con la insufflazione, all'aspetto tortuoso delle plicl1e stesse. L'aumento delle piegh e ch e viene interpretato come· segno di gastrite ipertrofica è dovuto all'ah·n orme co11t razione delle musciilaris niucosae e no11 al] 'ispessimento della n1ucosa o delle sue verruche : e chei così sia ·è dimostrato· da:l fatto che talora si nota discordanza fra esame gastroscopico e quello radiolo.g ico : difatti in qualche caso di achilia per atrofia della mucosa i o 110 visto p liche g·astriche di volume molto grande. Alcur1i radiologi dicono che è possibile n1elt ere in evider1za radiologicame11 te persino le verruche della gastrite verrucosa : a me ciò r1 on è riuscito mai in mo·d o dimostrativo. ln ut1 caso studiato col prof. Attilj u sando il n1etodo del p icGolo riempimento associato all 'in.sutnazio,n e come fa il Vallebo11a, so·n o riuscito a mettere in evidenza un aspetto particolare clella mucosa gastrica con molte p iccole lacune risifnrmi o miliariformi molto dimostrative. Su questi par ticolari n1etodi di indagine comparati,,i gastroscopici e r1diologici sto compiendo delle ricerche col prof. Attilj che !3aranr10 oggetto di una prossima pubb.Jica.• z1one. Il muco e l 'ari.a dello stomaco nonch è i r esidui alimentari posso110 in qualch e caso rapJ)resentare delle cause di errore : esse forniscon o dflle imagini di masse granulari cl1c 1>erò si spost:"t'IlO colle manovre palpatorie. ] 1 gas ch e t~lora determina l'aspetto granuloso è que llo ch e si rnescola al pasto nelle maIlOvre palpatorie: l'aria n elJo stomaco può clerivare a11r he dal duodeno. ·un occl1io esercjta,to radiologicamente. p,u ò riuscire a scoprire anrl1e una gastrite poliposa per le immagi11i IJarticolari ch e determinano queste escrescenze endogastriche di dimensioni e forma varie. Se alla radiologia si associa la gastrof5copia che p·e rmette la vis io110 piena e com1Jleta della mucosa la diagnosi di g-astrite lJoliposa si ·p uò fare con sic.u rezza. P er quP.l che si riferisce al quadro radiologico della g.a strite atrofica si deve ritenere ch e oggi i segni ch e possiRmo mettere in evidenz.a disco·r dano icon quelli endo·s copici. Così r>er es. possian10 vedere delle pieghe anche accentuate radiolo g·icamente 111e11tre al gastroscopio Ja mucosa appare IJia11a e atrofica. Quaìlldo le p iegh e sono fini e sottili posso110 eSf>ere accettatr come indjzio di gastrite atrofica. In conclus ione possiamo dire che il contrihuto radiologico allo studio della ga trite è 1

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1931

SEZIONE PRATICA

cerLan1e11te notevole ma deve essere inquadrato co n a ltri segni per non essere fallace. C liim.i.~ 1no

gastrico . -

Questo esa,m e che u11 terr1po, senza gastrosco·p ia n è radiolog·ia, aveva la rr1assi1na importanza ha perduto 0 ggi i)arte del suo valore: tuttavia non è stato 1rascurato nello studio d·ei nostri casi. Abbia1no usato il sondaggio frazionato, a digiuno previa stimolazione con varie sostanze (istarrtin a, brodo, estratti vegetali , acqua, a lcool, ecc .). Su questi risul.t ati rife rirà il nostro a sistente dott. Arullani . In complesso si può dire che i risultati ottenuti nei casi di gastrite llon autorizzano a]cuna co·n clusione., Nelle ga striti a tipo atrofico . i è avuto achilia vera1. .t\nche in due casi di gastrite verrucosa s i è riscontrato achilia vera. Negli altri casi il risultato è stato vario: no·n molto numerosi i casi con ipe-racidità e ipersecrezione: discreto il nun1ero delle ipochilie e i1ormochilie. Che ~i può dedurre cla questo P Nel campo delle gastriti a me pare si possa dire che il risult3to d ell 'acidità è quello derivato dalla somma delle zone in funzio·n e : quando tali zone sono numero,s e e di estensione discreta l 'acidità può essere anche aumentata dato lo stirr1olo abnorme: cruan.do tali zone sono scarse l'acidità sarà p iù o m0no ridotta. Un vantagg io potrebbe d eriva.ire dallo studio d elle zone fu11zio·n anti a n1ezzo del g·astroscopio sulla guida della e-li min.nzione del rosso conga. Tale argome1 1to è allo st11dio e non mi permette cli dire null a. 111 posse sso dei dati radio·logici, endoscopici e chimici quali altri dati abbiamo che 1)ossono .aiv·er valore ne1Ja diagnostica della gastrite? lJn 'anamnesi bene accurata che mette in evidenza le abitudini del soggetto con l:>artir o lare riguardo alla sua alimentazione , le mtilr 11ie p·r ecrr esse infettive e non infetti,re, quelle svoltesi nell'ambito addominale (appendicite , co]ite, colecistite ecc.) possono portare contributi talora preziosi per un primo orientamento. Segue I)Oi ] 'interrogatorio del p. cir ca i disturbi sogg~ttivi. Questa lJarte ha jn1portanza grande nel campo della patologia gastro-intestinal e e in qlJello della gastrite in ispecie. Jl malato ci racconta la sua storia di dolori ,Q'as trici talora1 rperiodi ci , talora contin11i, Jd insorgenza prima o dopo i pasti, ad rsacer])azion i in seg11it0 a 1)asti cospicui e Qr o solan i. Con1e si d ovrà int erpretare il dolore nella gastrite e qua le 'a lore dobbi an10 :i ~se gnargli? Ecco un prob lcmn in11)ort[\11te. fino a qt1alche anno fa vigeva in c linica il 'eccl1io con cett o drl Movnil1a1n per cui il doloire da farme e la periodicità del dolore auto1

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« IL POLICLINICO »

rizzavano la diagno1si di ulcera duodenale. ()ggi invece que ·to concetto se in molti casi è vero per l 'ulcera lo è anche per la gastrite. In molti dei soggetti e.b e ho esaminato l'ho trovato prese11te e perciò g·li assegno molta importanza . Quando l'esame radiologico non dimostra la nicchia t~pica se il p. accusa dolore ·p eriodico a tipo di hii1ig er-pein si può far con probabilità la diagr1osi di gastrite . Ancl1e il dolore provocato con la palpazione dell 'e pig·astrio 11a valore. In molti casi non è u1l ve·r o dolore n·1a il p. accusa solo un senso di peso epig·astrico co11tinuo con esacerbazio11i postprar1diali; 11o·n ma11cano vertigini , disappetenza, nausea , alito fetido, alternative di stipsi e dia1rrea. Un segno a cui è stato assegnato importanza d.a gli AA. e che io ho potuto controllare n ei miei casi è il segno del bicarbonato di sc>dio , cioè 1'aumento del dolore dopo inge stione di bicarbon.ato di sodio e anche do·p o ir1 su.ffiazione di aria n ello stomaco· col garStroscopio1: è evidente ch e il do·l ore viene determirLato o esacerbia te dal gas che te·n de le pareti dell ;organo. Anche l :en1orrag·ia può essere segno di gastrite. l J11 te1npo emorragia e ulcera erano ino11in1i. <).ggi si è ,,isto che l 'emorrag ia1 deriva anche dall.a gastrite: g astrite emo,r ragica. Questa entità clinica ha assunto molta importanza specialmente dacchè è stato visto quatlch e caso di emorragia capitato al ta,10 10 operatorio o addirittura all'autopsia e in cui l'ulcera non è stata trovata. Secondo recenti in_terpretazioni queste emoTragie si produrrebbero come qu·elle che talora si vedono sul r ett o p er una specie di essudazione san g11ig1 c1ella muco,s a sotto l'influen za cli t1nn va so · di] atazion e 1n I rn ~a CP. Il ar vies, E. Mai on) . 1

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CoNCLl YDENDO si può dire che la g·astrite un ' en I i t.à cli11ica molto più frequente di quello ch e i rr1edici non ere dain o , ch e la sua indivi d ualit:\ clinica risulta ormai bene inquadrata fra solide b.asi anatomo-patologiche e intomatologich e e che la sua diagnosi risultc1 p ossibile una volta ch e si tenga conto di tutti i dati oggetti, i e soggettivi presentati dal i1aziE'nte. Tnda o·ini ·i ndi .pei1sabili si devono riten ere e la ra1diolo.g ia col ~:i stema- del piccolo· riemp irr1 enLo e lfl g·nstro·s copia col g astrosco•p1io flessibile . 1

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RIASSUNTO.

L: A. in base a una n11merosa casistica clirrica

pas~

in

rassegna i criteri diag n ostici

[ANNO XIJ, NuM. 49]

della gastrite cronica s~ffermandosi in 111oclo particolare sui dati endoscopici e radiologie. i. BIBLIOGRAFIA.

P. ALESSANDRINI. Vedute attuali in terna di gastrite cronica. Policlinico, :5ez. Pratica, 1934. A. C1l\11NATA. I.Ja gastrit e cronica primitiva. Gazzetla Sanitaria, febbraio 1934. G. OsELLADORE. Contribulo allo studio della linite plastica dello stamoco. Arch. it. Mal. App. digerente, agosto 1933. P. ALESSANDRINI. Alcuni aspetti del problema della col'ite cronica tilcero~a. Riv. Ospedaliera, 1934. BLEFARI MELAzz1. Su due casi di polipo gastrico. Policlinico, Sez.• Pratica, maggio 1934. FERRANNINI L. lVn caso di gastrite luetica ulcerato. Policlinico, Sez. Pratica, febbraio 1934. A. CrMINATA. Rapporli fra gastrite cronica e stenosi pilorica. Min. Med., vol. I, 1933. Io. Ibicl. Arch. di F'isiologia, vol. 23, a. 1925. 'l'RINCHERA C. Archivio Il. di Chirurgia, 1929. G. J EANNENEY. I falsi carcino mi dello stomaco. Gaz . hebd. (les se. med. de Bordeaux, 1934. D1Ez E. Su 18 casi cli f also carcino1na dello stomaco. Pren sa Med. , Argentina, 1931. U. RoNDELLI. Sulla sifili cle gastrica. Min. Med. lbid. i~. SABATINI. Su le gaslr. e le loro dtagnosi. Arch. It. Mal. app . dig ., vol. I , 1932, p. 320. HAENNIG. Deu tsch. rned. W och. , 1929. I-loLWEY W. H. Munch . Med. Woch. ,' 1926. llURST A. 'fhe La11cet, nov. 1929. KoNJETZNY G. E. Zentral. J. inn. n1 etl., Bd. 57. ALLODI. Min. Med. , 1928, 1934. Giorn. Med. Alto Adige, ,-ol. II, fase. III. A. BoNADIES. L 'eridoscozJia nella diagnostica delle 1nalattie defl'app. digeren.l e. Le forze sanit. giugno 1934. In. R eperto endoscopicò 1lelle ac/iilie. Atti del I Congresso it. di malattie dell 'app. dig. aprile 1934. In. R eperti endoscopici n ella. gastrite cronica. Atti dell 'Ace. Med. di 1-loma, 1934. In. Risultaiti d esurili da ZOO gastropatie in Atti dell 'A<:.c. Lancisiana, rr1aggio 1934. In. Sopra un caso di gaslrite neoplessiforme d el piloro. Atti dell 'Ace. Lancisiana di Roma, 1934. In . Su un caso di gastrit e flemmortosa, in Atti del1'Ace. Lancisiana in l{oma, g·iugno 1934. P. Grn.ARDI. Diagn ostica. cl inica cle lla funzionalità gastrica in Mjn. l\'Ied. 1932.

or DOVERI MORALI DEGI.I A.BBONA.TI: 1) Diffondere il « Policlinico » tra i colleghi, facen~ dolo conoscere ed appreztare e procurando nuovi associati; . 2) Provvedere al pagamento della quota. dovuta aJ.. l'Amministrazione, senta farsi sollecitare. L'importo d'abbonamento va inviato preferibilrnen_te mediante Vaglia postale od Assegno Banca"!-o. Può anche essere mviato versando la relativa somma all'Ufficio di Posta per il Conto Corrente Postale N. 1 I 5945 dell'editore Luigi PoZ,Zi " Roma. Coloro che p-referiscono aspettare dall' Amminist-ra.. t ion.e la Tratta Postale, te.n gano presente che questa aumenterà di L. 5 l'importo dovuto, per le varie tasse postali e alt-re spese che la stessa comporta.


(.i\N~O

X.il,

~ Uj\l,

49]

SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0 SPEDAJ,E

si poterono raccogliere solo quando 1'ammalata con1inriò a star b ene.

CIVILE DI B OZZOLO ( M .i \NTOVA)

Jlanovre aborti ve in un caso di gravi . danza doppia intra ed extra uterina conte1nporanea. Do t L. i., .

1933

~11\Gì~ANI,

cl1irurgo direttore.

Ho rite11uto O)Jp.orLuno co111u11icare un ca o di gravidanza doppia intra ed extra uterina occorso rec~11ten1e11te alla n1ia osservazio,n e, sembrandomi che esso pTesenti un qualch e inter esse, i1o·n tanto p,eir la r elativa rarità del re1:erto, quanto .p er le circostanze insolite ch e accompagnarono il caso stesso, r endendo indaginosa la interpretazione della sinto·m atolog ia da esso presentata ed ostacolando una diag11osi completa. Del resto la diagnosi di gravidanza intra e1d extra uterina contempor anea solo r aramente era potuto essere posta· p,r ima dell 'intervento. J)ue casi del ge11ere descrive il R:ervo.Jtella in urJ suo interessante lavoro del 1932, n el quale rf'ccog·lie circa trecento casi app·arsi sull 'are-omento n ella letleratura m ondiale . Ritien e ·~ però g iustamente l 'autore ch e il numer o r eale di tale concornitanza sia note;yoJmente superiore. E a credersi infatti ch·e molti ca· i p1a ss in o i11osservati per g li stessi motivi per cui sfugftono alla stat istica p·arecchi ca.si di gravidanza extra uterina; so·n o casi n ei quali il decor so clinico n on fu molto allarmante, per modo ch e .le pazienti n or1 attribuirono la do1v uta im·p orLonza ai sintomi da esse p.resentati, o in cui i l medico r1ell'assenza di lln Li pico re·p erto di rsam e, ri t.P.11ne trattarsi di altra affe.zio·n e co1111,licante la gravidanza uterina sicuran1einte ricon osciuta. Documei1tano ciò g li esiti sicuri di gravidanza eclopica che furon o risco·n trati da vari Autori quale reperto accidentale n el corso di uri interve.n to· l a1p arato·m ico ii1trap11~eso per al1ra ragion e. Cosi n elle num erose osservazioni riportate ed illustrate ·è tutta una serie interes~antissima di casi clinici co j più dispa·r ati errori diagrtostici , ch e permettono di concluder e co1ne J.a possihilità diag·n osticai di g·ravidanza irJtra ed e~'(tra uterina contemporan e8 sia as· • ~a 1 scar~a.. A rendere più oscura una diagnosi con1pleta nel caso cl1 e n1i accingo a descrivere, è da 111etter "i la circostanza ch e la paziente t endeva ad in gannare il medi co , tare ndo ad esso alcune notizi e a11an111e.. ti cl1e. riferendon e altre i11 111 odo r elice11te ed incomrp·l f' Lo , co icch è l 'an n111nesi con1pleta potè essere raccolta ~ o l a111ente in tre ten11Ji , ed i dati pii1 i11l ere~~an I i

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Il giorno 5 febbraio vengo chiamato d 'urgenza pr esso certa R. Rosetta da Bozzolo, la quale era stat a colta da intensi dolori al quadrante inferi ore sinistr·) dell 'acldome, accompagnati da nausea e vomito. Trovo una donna di 30 anni, pluripara, in cui 1' ultimo parto risale al 1929. Essa riferisce <' he era sernpre s tata r eg·olarmente mestruata , ma che clall 'o ttobre precedente i m estrui si erano fatti irr egolari. Da circa 20 giorni aveva perdite di sa11g u e, a Yolte di colorito scuro, a volte rutilante, com1nisto a coaguli, ed accom1)agnalo da dolori 10111bari ed ipogastrici. Il giorno precedente, dopo una breve p asseggiata, essa aveva accu sato un dolore improvviso al quadrante inferiore sinistro dell 'addome, che era scomparso dopo breve ora. Messasi a lelto, il dolore rico111parve nella notte coi carat teri di an zi accenna ti. Alla domanda se nvesse avuto il dubbio di esser e gravida la do11na risponde neg·ativamente. A11 'esame obbiettivo si n ota i11odico pallore della cute e IT\u cose visibili , polso frequente , pjutlosto molle, ritmico. Addom e pia110, dolente alla palpazione i11 modo diffuso, mentre non vi sono punti in cui la dolorabililà sia più inten sa; la pressione, seguita clal r apjdo sollevamento dell a mano, su scita dolore più forte. Area di ottusità epatica e splenica con servate. Dai genitali per<lita, in discreta quantità, di sangu~ scuro non piceo. Al riscontro vaginale, si Lrova l 'utero ingrandito e r ammollato com e in una gravidan za al 3° mese, dolente; dolenti anche i parametri, specie il sinistro. La contrazior1e clei n1uscoli addominali, il dolore, le condizioni poco fa ,·orevoli in cui si può pr aticare l 'esplorazione al do1nicilio dell 'amm alat a, n on con sento110 rilievi più precisi . Ci si orierifa sulla diag·nosi di aborto in alto con risenU1n e11lo peritoneale, di cu i n o11 ci riesce chiara l'ori gine. Si ordinano g·l1iaccio sul Yentre, iniezioni eccitanti, e, dato che le perdite non sono i11tense, si decid e l 'at lesa, sor vegli ando la donna. Dopo circa qualtro ore le condizioni dell 'ammalata appaiono n1ig1iorat e: aspetto normale, polso Yalido, di frequenza i1ormale, mentre le per<1ite dai genitali sono inolto diminuite. L 'addome è trattabile, ecl al! 'infuori di una leggera dolorabilità diffusa, nulla lascia rilevare cti particolarmente notevole. La m a ttina seg uen.t e l 'ammalat a è colta da un dolore pii.1 intenso, localizzato a] quadrante inferiore sinistro dell 'addome, m entre si ripet e il vomito; la perdita dai geni tali si fa più abbondante con fuoriuscita cl i sangue curo co111misto a coaguli. Pallore accentui:tto, polso frequente , tnolle, temperatura 36,4. Durante · la seconda visita l 'a111n1alala confessa che il giorno otto, cioè due giorni pri111.a, si era introdott a nell'utero una cundeletta, allo scopo « essa diceva » di accelerare i ·efflu so di san gu e, dato ch e aYYertiva senso di peso all 'i1)ogas trio ! F:ttta r icoYer are d 'urge11za l 'a1nmalata in Ospecl nle, si procede ad un allento e an1e clel collo ll terino e dei forni ci vaginali , sospettnnclo i una lesjone prodotta dal corpo estraneo: e 11011 si rjron lrarono eh e òu e abrasio11i . . ul muso cl i ti11ca ~


1934

(< JL POLJ CLlN l CO

»

(1\.NNO

XLI, NuM. 49)

a destra dell 'orifi cio est erno . Così, il sondaggio p erdurarono lievi per tutto il m ese, prolungandosi dell 'utero, sen1bra escludere una perforazione. ,Si an ch e n el febbraio successivo. Il giorno 5 febbraio , procede allor a ad una cautissima r evisione della dat a della ricorren za m en sile, esse si fecer o più cavità u terin a, r esa possibile da una sufficen te diabbond anti. E poclii giorni dopo si introdusse la latazione del collo; con le pinze ad anelli si estrag- can cleletta; questa er a di vetr o, montata sopra un gon o grossi ed abbondanti lembi di tessuto, che s upporto rli go1nma. all 'esam e m acroscopico n on l asciano dubbio sulla Se si fossero potute con oscer e prima le notizie lor o n atura di r esidui ovu.lari . Dren aggio uter o- or a riporta le, forse queste, messe in r apporto con vaginale, vescica di ghiaccio, ipodermoclisi . i r eperti obbiettivi , avr ebbero potuto guidare s11Per quanto I 'ammala la avverta un migliorabito al sosp etto di una associazione tra gravidanza m ento soggetti,·o, obbiettivamente le su e condit1terina e gr avid an za extra uterina, per quanto t ale zioni vanno progr essivamente peg·g·iorando, così da diagn osi risulti sempre sommamente difficile. imporre il con vin cimento ch e oltre all 'aborto , al- Ver o è ch e il dolore al quadran te inferiore sinistro tra cau sa esist a a r en der r agione dello st at o del- dell 'addome, e le condizioni gen er ali dell 'ammalat a, dovevano far sorgere il dubbio di gravidanza: 1'amm alat a. ect opica; m a il r eperto obbiettivo uterino prima, e Infatti , clopo u n p aio di ore, il pallor e è aumenla con oscen za d elle manovre con la candeletta dot ato, il polso si è fatto frequentissimo e appen a percettibile, la temper a tura è scesa a 36°, e l 'ad - po, h anno sviato la diagnosi , r endendola incomplet a. Solamente il decorso ulteriore mi fece condome, pur dimostrando una diminuita dolorabivinto che I 'aborto n on poteva da solo dar ragion e li là, si è fatto tumido, e m ostr a i segni di un verdei fatti sia gen er ali ch e periton eali, laddove, agsamento libero in cavità. gr avandosi le condizioni dell 'amm alata, il con cetto Resi tranquilli dal r ep erto degli esami fatti circli gr avidan za extra uterina con temporanea, eveca l 'esisten za di una perforazione d ell 'utero, si ri11ien za sia pur r ar a, e n on m ai p er sonalmente ostien e trattarsi di una gr avidan za ectopica, e si servat a, si impose come probabilissimo, e n elintervien e d 'urgen za : Lap arotomia median a bellico-pubica in n arcosi 1'accinger si all'intervento laparotomico, si aveva la certezza di non recare altro d<t11no alle precaeter ea legger a. Aperto l 'adclome, si presenta il rie condizioni dell 'ammalata. quadro classico dell 'inondazion e peritoneale . Rim ossi r apidam ente i -grossi coaguli occupanti lo Com e ' 'enne riferito , 1'esa1ne praticato s ulscavo p elvico, si trova la tromba di sinistra ingrossat a, isp essit a, di colorito r osso-bluastro, ch e l '11ter o per la ricerca di event uali l esioni , ha presenta una lacer azion e di circa quattro cen t ipern1esso di po-rtare all 'este rn o un abbondante rr1etri n ella su a porzione ist m ica. Resecat a la tu ba tessuto avent e tutti i caxatteri d egli annessi fra doppi a serie di lacci , si procede a r apida t oiovular i al completo , e n on di una sem plice caletta periton eale, ed alla chiusura a strati delle clu ca. M~lauguratamente, date le cir costan ze par eti . rel corso dell 'op er azion e si n ot a l 'assenza di del m om e n to, n o.n si è pen sato di r accoglier e esiti di fatti flog"istici pelvici . L'ovaio sinistro è i l m ater iale per un esam e istologico, e per ciò p iù g·r osso ch e di n orma, e gli annessi di destra, n on è possibjle da r e la dimostrazione docuo ser.Yati r apidamente, n ulla semhr an o presen n1entata, jnc>ppt1g 11abile, d ella g r avidan za ute1nre di an ormale. rin a . D'altra parte, la. tron1b a r otta, con conDecor so post -oper at orio r egolare n ei primi giorn i, con ripresa r apida delle condizioni di san gui- segu ente. impon ente inondazion e . periton eale, ficazion e. In dodicesi1na gior n ata compaiono i seave,"a tutti i caratteri d ella g r avidan za extra .g·ni di una pleurite destra, ch e volge rapid amenut.Prina e n on d ell'ematosalpinge, anch e se Ja t e ::i. gu arigion e. L 'am111al at a lascia l 'osp edale in d(~plorev ole omissione dell'esam e istolog ico, e '21 a g·iornat a. la m .a 1lcata r.i·c er ca dell 'embrion e n ella massa Solam ente qu ando la donna fu in convalescenza , si riuscì ad otten er e da essa più precise e più d ei co~n .,, li, in1vediscon o di d arne l 'asso]uta si11cer e n otizie anamn esticl1e. Si ven ne così a sadimostrazio>I1e pere ch e fin dall 'ottobre, cioè cinque m esi pri~ a, Ma sia n ei r iguardi d el contenuto uterino , hanno avu to inizio lievi dolori al quadrante inch e della tron1])a, i caratte ri m acr oscopici ferior e sinistr o rl ell 'ad dom e, e le m estruazioni, ripetiamo - eran o tali d a n on a mmetter e dubp ur r icorren do col ciclo con s11eto, si er ano fatte di br eve durat a r.on emission e <li san gu e scuro , e a bi sulla contemporatilea esist en za di una g r avivo1te decisai'nen te 11 eras tro; n el dicembre, tre da11za uterina e di t1na gr avidan za extr a uten1esi prima dei fe n om eni cat astrofici, la m estrua• rin.a. zion e accennò appen a; n el gennaio, il m estruo Q11a11to a lla r o ttura d ella tromba gr avida, comparve puntualn1ente, pure essendo di scar sa essai p uò esserr stata r>rovocata d alla m an ovra durat a, il san gu e em esso fu più ~bbo~dante del con su el o· dopo due giorni l a perCl1ta riprese, ascon l<.t cancle·l ett~ , essendo n oti i diver si casi ·sumen do1 un color e scuro , con qualch e piccolo di tale eve11i enza in seguito a pTatich e aborcoag·u lo. In t an to p ersist eva, con . esac~rbazi~ni. i~1·cgolari , il dolore al quadrante infer ior e rl1 s1n!- t jve1. NeJJ.a fatti specie, il caso sar eb·b e inter essanstr a dell 'addo1n e, irradiandosi an cl1e ver so il te a studiar si da un pu n to di vis ta m edico_-lefianco sin. e 1'ammal ata, pur avend o I 'inten zion e d i farsi visit are attribuiva t ali et olori a colich e gale : esclu so l 'interve11to crimino~o di t~rz1 , e ' . r enali ch e aveva i i t an teceden za soffprto, con em isnon esse•n do attendibile ch e la paziente s1 fosse sione anch e di un calcolo. Le p erdite san guign e 1


~A . NO

.\LI,

NG)[.

49]

1935

SEZIONE PRATICA

.applicata la candeletta allo scopo pretestato di .accelerare l 'efflusso di sangue , e diminuire così il dolore, a noi seml)ra che non si possa escludere l 'i1n1putabilità della. donna sulla generica, in qua11to la coesistenza delle due gTavida11ze , intra 'ed extra uterina, no n significa che -entrarr1lJe siano fatalmente destinate ad inter.r omper si. Infatti dail le statisticl1ei raccolte dallo Stein sui casi d el gen ere, risulta che la mortalità dei feti a svilup·p o extra ute.r ino è d el 96 %, e qµella d ei feti a sviluppo endo uterino è del 61 ~b · E pertanto, mentre la vita dell 'e·m brio.ne sviluppatosi nella tron1ba è da giudicarsi precaria e non valutabile ag li effetti legali , lo stesso non può dirsi di quella del feto sviluppa tosi nell'utero. t a nto è vero che si conoscon o .ca si in cui, d opo l 'asportazione d ella tromba ·.grrl' jrla, la .gestazione proseguì r egol arme·n te fino al ter111ì11e entro l'utero pure gest ante. Vero è f.lnohe che 11el ca1SO speciale tr.a ttavasi ·Con tutta probabilità di un aborto interno, e per ta11to l 'en1J)rione era già morto a ll 'atto d elle manovre: rc1a qui si è voluto S<?lamente accen·nare ad una questic n t1 gi11ridica generale non 'priva di eleg.anza. Un 'u llirr1a osservazior1e mi piace fare circa ] 'ovulazione e la fe condazione. Data la gravità e ] 'urgenza del caso, no·n ho potuto osservare se nell 'ovaii o Rinistro, più grosso, vi fossero uno o due corpi lutei. È ormai dimostrato che la giTaividanza gamellare •proviene da un u11ico ovulo o· follicolo di Gr.a af; m a nei e.asi di g ravidanza doppia intra ed extra uterin.a , non esistono a mia con oscenza ·stu fli in pr(lposito. Interesse gra11de potrebbero assumere ricerche del genere per le jpotesi che p·o sso·n o pro·spettarsi circa le C<)ndizioni in cui ha avuto luog·o la fc co11ùazio:n e e sviluppo in sede differ ente di du e. uova ; sorge· qui la questione d ella ·s uperfettazione e f'Uperfecondazione, che p erò nelle analisi specifi c h e lascia adito· a. tropp·e in. certezze per poter permettere una interpret a.zione che esorbitereb·b·e d ai limiti modesti di ·qt1esta nota.

SUNTI E RASSEGNE . SISTEMA NERVOSO. Il segno di A.rgill·Robertson.

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Bozzolo, apri le 1934-XII. RIASSUNTO.

L ' A.. d escrive un caso di g ravidanza intra ed ·extra t1lerina conten1poranea in cui furono praticate Jl1 anovre abortive. Si proced ette in primo tempo ad un esame per eventuali lesioni dei fornici vag·inali e dell 'utero , con svu otam ento dei r esidui abortivi; su ccessivam ente lap aratomi.a. e r esezione d ella tromba. Guari. .g 1one.

(I-I. ScHAEFFER. La Presse rriédi:cale, 12 settembrt1 1934) . Negli ultimi venticinque anni molti lavori sono com parsi sul valo re semiologico del seg n o di Argyll I~ob ertson e sulla sua patogenesi: r1on poch.i AL\.. ne hanno1 segnalata la esistenza a111che in malattie n on sifilitiche del n evra se. D:altra parte r ecentfJffiente Adie, Merrit , Moor e. I-lagu en au, son o d el parere che se alcuni AA. h anno segnalato questo, sinlo1m a in a ffezioni non sifiliti ch e, si trattava no·n del vero segno, rna d e] fa·l so semo (li Argyll Ro bE:rtson. Ed in r e.altà bisogna anzitutto intendersi sul segno di A. R. e sul su o valore semeiologico·. t\.die, l\'Ierrit: 1\tloo·r e, e prima anco,r a, Babinski , a ffermano ch e per il segno in questione l1i so.g n a riferirsi ai sei elementi d et erminati d a A. R. (il sesto veramente è post eriore) : I) integ·rità della soosibilità r etinica, il ch e suppone la integrità d elle vie ott.icl1 e; Il) la miosi, il c.h e &U!ppo·n e la paralisi d el simpatico oculare, l)er chè sarebbe inverosin1ile una m io·s i duratura per eccitazio·n e d el 11arasimpatico ; III) assenza di n1odilicazioni d el diam etro d elle pupille, qualunque sia la variabilità d ella &orgente luminosa1; IV) cont.razio11e attiva delle p·u pille all 'accomodazio11e, il cl1e suppone ! ~integrità d elle vie corticali destinate all 'accomo dazione del TLt1cleo del terzo p aio e delle su e vie efferenti fin o, al muscolo ciliare; V) la dilatazione imperfE-1 ta d elle pupille sotto l 'azione d ell 'atro·pir1a , testimone d ella lesione del sim.p atico oculare; VI) la dilatazione della pupilla sott.o l 'azione d el dolore. Teoricamente si può a mmettere ch e in assen za d·i una delle precedenti condizioni non si può parlare di segr10 di A. R . : praticam en tP. non è così. Nella n1aggioranza dei casi il t ermine di segno di A. R. è sino,n imo di cc perdita d ei rifl e,s si lum·i nosi con conse·r vazione della contrazione pupillare all'accomodazione convergente n poichè questa conservazione dell 'accomoda zio,n e è un movimento associat o e n on riflesso'. D 'altra parte quest a semplice dissociazione è quant.o si osserva più frequentemente IJella sifilid e del i1evra sse. Giustamente Wilson fa rimar care ch e la iniosi non si incontra ch e accidentalm .e nte associ.a la all a dissociazione, in urt 30 ~~ d ei casi. In ver . . amente la miosi sE.nza TJerdita dei riflessi luminosi si osse,r va u crua lmente. 1\tlio i e di -ociazion e dei riflessi lumi1tosi pt11)illa1ri son o dunque due fenomeni che l 'O ~ 0110 o. servarsi uniti n1 n anch e separati . E la nlio~ i è t1n crt1alc.l1e cosa ch e è diffi cile a prf'-· 1

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ci ~re :. quando, co!Ilincia P Seco·n do Adie· qua11do 1_1 d1an1~tro e d1 mm . 2,5,. D 'altra parrte supponiamo di avere un tabetico con. una anisocoria: pupilla normale da un lato miotica dal1'Dltro, in ambe due gli occhi le p u p ille n o·n si contraggono alla luce ma si contraggono alla convergenza : ed a1lora diremo ch e il segn o di !\. R. è presente solo dal lato miotico ? E la integrità assoluta delle vie ottich e è anohe indi. pe11sabile per il seg110? :E: esatto ohe una minore acutezza visiva si accompagna con una d.imi 11u.zione . d el ~iflc'Sso luminoso: ma può e. 1... ter e una discordanza, fra i due fatti: una neurite od una atrofia o tti c.a moderata può a ccomlJagnarsi con una perd ita d el riflesso luminoso. Do,rr ebbe con siderarsi se~a valore : mai anc.h e ~7 ilson si oppo·n e a tal e i1potesi. Questo stesso J\. co·n sidera ch e l 'assenza d el riflesso doloroso è frequen te ma non co·s tante.. Per quanto rig u.a rcla la dilatazione imperfetta1 delle pup1ille . o tto l 'azio·n e d EJll 'atropina, questo rappresenta un sinto·n1.a lungo a ricercare e difficile ad in1erpretare. ' Ti è dunque da i11tend er si quando si parla di « pu.1)illa di A. l:l. ». Re·s tringerne il sign ificato, c1o•m e vuole Adie, sareb·b e un EJrrore : ma sareb·be indispen sabile ch e quando si adop•era que-· $to termin e, ogni medico precisasse, quel che 11a osservalo : sen1plice dissociazione dei riflessi puipillari , presenza o d atSsenza di miosi , stato dell 'acutezza visi\ <1. sen sib ili tà d ella pupilla alla pTova d eri c0lliri. Resta i1 fat.to. Se Adie , Merri t, Mo·ore, voig liono I.asciare al segr10 di A. Il . il s110 primitivo sig nificato , è per c0nserva1rgli il su o valore se1neiologico: se, a] contrario, lo si co,n &idera co-· m e inonin10 di perdita d el riflesso luminoso con ])er sistenza dell'accomodazione, questo, segno r.>uò riscontrar si in multiple a ffezioni secondo Adie. È certo c.h e, co11cepito e.eme vuole Argyll Ro·l1erts:on , il segno è r>re.s so· ch e patognomo·n ico di if1lide n ervosai; così p1u re 1è vero ch e Wilso•n ebbe a ritrovarlo in lln caso d i tumore d el m e-· .. en cefailo. E poic.11è è la sede e non la nat ura c1ella n1alattia cl1e cle t.ermin a la compé!r sa del .. into111a. n on d eve m er a vig liare la sua compa r sa all 'infuor i d ella si filide d el n evrasse. Bisogna r1,e rò r icordare ch e il segno di A. d escritto a l1'in fuori d t,·lla sifilid e, salvo eccezio1n i , n o,n si • • • ncco111-pagna a in 10 i , ovvero t accompagna a lesi on i del TII paio o del simpatico cer,1ica1Je (sindrome di Bernard~Horner): ed è anche cer to r h e le· lesioni d el III p.aio o del simpatico cer-vi cale i.solnto non bastano a crear e una dissociazio·n e fra il riflesso lumino·s o e·d all a, conver-· genza. 1\ ggiun:g ian10 ch e la r eazio·11e parziale o lr nta della pupilla alla luce se si accom pagna acl altri el ementi segnalati da Ro·beiJ.' tson , h a l1f'r Adie lo stesso valore ch e la perdita co,m plet.a del rifl esso IUillinoso . Si tratta a ll ora di Arg i11 111ar ziali . In più: il riflesso può e s.er e unil ~t eral e, o co,n1µl eto da u n.a p1a11 e e parziale dnll'altra; l 'evolu zione è esse·n zia]me11te croni1

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<< IL POLICLINICO

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ca, peir lo mE.rn o n ella sifilide', si installai lentar11E:.•nte e non regredisce n1ai. Int~~essanti ~~no i 1~apporti del se·g no di A. con l 1rregol.ar1ta pupillare e l 'atro.fìa iridea: l'iride norm.a le prp,senta alla sua, superficieclelle travate i11 rilie\•o : Dupuy-Dutemp i1e ~ a fat.t o i1ot~re l 'atr?fia prog ressiva, spesso irregolar e n ei oggetti cori A. R. Questa irregolarità sarebbe un buon segn o di sifilide nervosa1, indicando uri disturbo trofico secondario ad un.a lesion e p·eriferica d ell'apiparato i1euromusco lare d el] 'iride lin1i~ato al territorio sim·p atico d el neiul'one ciliare. Tt1t ta via an ch e l 'irregolarità d ella pu1pilJ.a ·è stata seg nalata in segni di A. R. di orig ine centrale_ 1 . ' ioino ~i « veri >i e cc falsi n S8cani di A. R. ,. lH5ogna ricorda r e alcune reazioni anorn1ali dt-l1 a. pu·pilla . simu latnti ad esam e rap·i do la perdita deil riflesso lun1ino so.. Co·sì è il caso d ell.a p upilla. mioto.n ica . La reazio·n e p upillare t c1n1ca d escntta i1 e1 1902 da Saenger e Stra-· sburger, ·è il più spesso unilaLer a1e : la ·p upilla colpita è più larga d ella pupilla san.a, non è n1ai n1iotica. La r eazi one alla luce, diretta o consens~al e, ~en1bra essere assente, ma , do1po u11 so gg1orno p rolui1g ato· nella c~mera oscur a, essa si contrae lE-· ntamente, alla luce ,riva. La contrazione a ll a convergenza1 è viva e comple·t.a. Può i1npiegar e da dieci a quindic i secondi ed assunìer e le d im en sioni di una testa di S}1illo, per ridi] atar si con la, stes a lentezza im 11iegata1 n ella co·n trazio·n e alla convergenza. La s tessa lenta dilatazione. si pu ò ossen1 ar e nel'l a cori.trazione pupillare dovu ta aù occlusione en ergica dell e palpebre. La confusio11e della ·p upilla mioton ica1 con il se1~1 0 di A. R. è ta-· lora r esa più facile per il fat to ch e può associarsi all'abolizione di uno o µiù riflessi tendinei. Esaminanclo 1.a bemeiolog ia del segno di A. Jl., vediamo cl1e la sua frequ enza1 n e.~lla sifilide del n evrasse ·è ·va riabile seco·n dn le sue forme clinich e : d'alr·,r a 1p1a rte la su.a frequenza n ella s tessa forma clinica è ,ra.ria a seco·n da quello ch e i vari AA. intend ono .p er SfQ'110 cli .A... R. , ed a sec011da d ella taJ)l)a d ella malaltia. Nella tabe è frequ entissi1no : 70 % dei casi seco·n ùo u·t ho.ff; 80-90 °fo seco11do Ma.r ie e Léri ; secondo ~Jerrit e Mo o·r t' il vero segno si riscontrerebbe n el lG : 7 ~~ d ei ca i e1d il falso 11eI 30,2 %, l 'incomple to riel 4,9 %. Nella paralisi generale, n e I 50 o/o dei ra~i econdo Babinsl\.i, ll el 45 ,5 °;,') .. econ do B11n1ke, rnE·no a n cora secondo· ~Ierr,j t e l\f ooré. Nelle for111 e ':frel)ro-·v.ascolari (e1niplegia. e1r1iano•p1sia, a fa.sia ecc.), ]a freque nza è ancor a mino-r e: 3 ~~ . Nell a sifìlid e s1J'i11.ale mai è s ta1o notato da ~1 erri t e Moore. Ne1ll a sifilide d i ffusa del i1e' ra ~ se. legata n lesioni m enin gee, o vascola.r i , ~f errir e !\foore r ilevano il vero seg·no nell ' J % d ci ca i . il falsu nel 15,1 %, il par zia le n el ·i,I %. Nell a sifilide n ervosa asin tomatica,. la c ui 1

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1937

SEZIONE PRATI CA

(liagnosi non può E:JSsere fatta che co n l 'esam e , del liquido ce:fa:lo-rachidiano, gli stessi AA . constatarono il vero segno nel 4,5 %, il falso 1tel 3,3 %, il parziale 11el 1,6 <J~ . Questo fatto concorda con l 'opinione emessa dal Babinski che il s~ono di l\. può essere una manifestazionEJ monosintomatica della sifilide del ne''Tasse, assooiata talora a manifestazioni viscerali delle quali .la sua presenza fa sospettare la 1tatura. Con1e è s tato detlo precedentemente an ch e i11 affezioni non sifilitiche è stata messa in eviclenza1 la prese11za clel segno, iper alcuni non del vero segno. Co 'Ì n elle affezio·n i diffuse del nevrasse, in particolare n ell 'E.'Ilcefalite epidemica. È eccezionale n ella sclerosi multipla. E stato segnalato n ello zona oftalmoiplegico, nelle lesioni peduncolairi, in alcuni tumori cer ebrali speciE.· a sede n ei pressi d~l terzo· vent,r icolo, dell'acquedotto o dei quadrigemini: u gualmente possono detern1inare il segno le le-· sioni vascolari della stessa regio n e. R anche stato seg11alato ·il sintoma nella siringobulbia:, Itell'alcoolismo cronico , nella n evrite ipertrofica ed in alc uni traumatizzati . Per be·n co·n 1prendere il meccanismo del sintoma di A. ll. bisogna ricordare il tragitto del riflesso foto·m o.tore, del rno,rimento associato alla convergeuza, dell e fibre simpatich e pupillo-dilatatrici. Vie pupillo-molorie: la luce ch e illumina la retina detenl1ir1a due fa,Lti fi.siologicament'e ed ar1atoonicamente distinti, il n1eccanismo dell a vista ed il mecca1lismo· riflesso della contrazione pupillare. Nel n ervo ottico Monakow h a climostrato due sorte di fibre (spesse e fine) di cui solo, le prirrte vanno ali tuber coli quadrigemini: e cioè fibre sensoriali e riflesse. Il tragitto delle vie pupillo -motrici è stato messo in luce con ricerch e· spE.Time,n tali su gli a111imali: le fibre del riflesso foto,m otore che partono dalla retina si incrociano a livello del c.hias.ma come le fibre per la viSiio·n e; l'eccitazione del tratto ettico fra il chiasma ed il corpo ge,n icolato ester110, determina mios i, le fi bre riflesse non penetralD.o n el corpo genicolato ma passano nel b-ra oc.i o de] tubercolo quadrigemino anteriore la cui eccit'azione porta mio-· si. Dal braccio anteriore le fibre si dirigon o verso l'estremo cefalico 0 ve una parte delle fibre si incr ociano n ella! parte dorsale dell a r..ommissura posteriore, mentre la parte restante va direttam ente ai nuclei oculo-motori. Anc.h e la eccitazio·n e della commissura postE.'rio·r e determina miosi ' m:i fra la commissura1 ;poste. . rio·Fe ed il nucleo oculo-motore es1ste un p1c-· colo tratto ove l'eccitazione produce solo miosi unilaterale: le fibre dell'arco riflesso, luminoso ch e si incrociano nel chiasma tornan o ad i11crociarsi n ella commissura posteriore e perciò la distruzione delle fibre de l riflesso fotomotore do·p o questo nuovo incrocio, può dar luogo ad un sE-~no di A. R. unilaterale. Le fibre pupille motrici efferenti partite dal 1

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i1ucleo del Ler zo i)aio seg uono l 'oculo motore comur1e fin o al g·a ng1io ciliar e e con i nervi ciii.a ri corti giungo110 al mu5C01o c.ilirure. Fi.lbre pupillo-d ila·t atrici: nell 'ipotalamo esis te una regione ben loca lizzata la cui eccitazion e provoca rnidriasi. Da questa zona. le fibre vanno ai tuber coli quadrigemini , alla commissur.a posteriore. Di qrui una rp arte delle fibre si incurva in a van ti pE.T per1etrare nella parte medio laterale del mesencefalo e discendono nella formazione reticl1lata della pretu})eranza, del bulbo, e del midollo. Un 'altra f)urte di sce11de n el fascio longitudinale posteriore, o molatera le e control,a terale. Le fibre pupillo di]atatrici non sono in crociate e sono i11 rapporto col cE.11tro simpatico cervi cale o111olaiterale, in connessione stretta con le fibre pupillo-motorie. Il tragitto posteriore nel' mi(lollo ~ervicale, nel centro cilio s·p inale, è b en conosc1uto : di lì passano n el gan glio sim1pat ico cervicalv superio·r e , nel g.ang lio ciliare, n ei 11ervi ciliari corLi , i1el rr1uscolo· dilatatore dell'irid e. Vie riel riflesso alla convergenza : in sen so lé.l f.o, ]'accomodazione è un m ovim ento, volontario: f' On centro corticale ali 'union e della s& con.da frontale e del giro p,r efrontale . Per la sua esecuzione questo movimento· associato suppon e la partecipazione del r E-ito interno, del n1 uscolo cili are . dello sfintere dell'iride. Dalla1 corteccia queste fibre vanno alla capsul.a i1lterna, ai peduncoli ceTebrali , al nucleo del ter zo paio. La via TJeriferica è identica a quella della via .p upillo-motrice. Date queste nozioni anatomich e si compren.de G(rme una sola lesion e con sede n ella calotta, ur1 poco .avanti alla comn1issura posteriore in t!r 1 pun t.o ove Je fibre fotomotri ci discendono sulla linea rned1ana , ruvanti al nucleo del terzo paio, e dove le fibre simpatich e disct.'Ildono in avanti del fascio lon gitudinale posterio·r e (in avanti e fuori della fo1·m.azione· reticolare), una solar lesione detern1in erà la pE,Tdita del r iflesso luminoso per la lesione delle fibre foto1notorie, una pupilla miotica in sen sibile alle eccitazioni dolorose, dilatantesi incompl€Jta111en te sotto l 'azion e dell 'atropina per la lesiono dell e fibre discendenti pupillo dilatatrici . Il riflesso aill 'accomod azion e n on è colpito perch è le fibre accomoda tric i provenienti d.al peduncolo cerebrale son o in un pi.ano anteriore prima di p e11etrare n el nucleo del terzo 1

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~io.

Se però una lesione in tale r egion e pe r un g lioma distruttore per una progressiva penetraiiione infiltrartl.e ecc. spiegai anatomicame nt.e b ene la pratica del riflesso, non altrt.1tanto agevole è trovar11e Ja spiegazione per la sifilide. Delle varie ipotesi riroraeremo l 'invocata m eningitEJ cronica de1l'Ingva1r, l'ependimite di \Vilson , la vulnerabilità speciale delle fibre in discorso, secondo Je ipotesi dell o Spielmeyer J)er la tabe.


1938

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lL P<1f., I CLI:."l CO

L'emiplegia. (A.

F E ILrNG.

Practitioner , luglio 1934) .

Con il termine <( em1iplegia » quantunque a rjgore dovrebbe inte11de1 si la paralisi totale di tutta una metà del oor1X>, si denot a comu11 emente lai paralisi o l ' inde.b olimento degli arti dello stesso lato. cui può aggiungEJrSi la i:i.aralisi dei n1uscoli innervati dal facciale del liato on1ol~au o opposto. L 'emiplegia è più freque.nte111ente de.tern1i11ata da lesio.n i vasadi ed in particolare da occlusioni arteriose (embolia , trombosi) e da e.m orragie arteriose. La cau a più comune dell 'e-rnbolia cerebrale è costituita dal distacco d·i un frammento di coagulo sanguigno dal ouore sinistro, probabilmente dall 'orecc.hìetta . eh€ si Verifica in casi di stE:filosi mitralica con o senza fibrilla zione auricolare ed alilc·he in casi di fib·r illazione auricolare senza lesio11i valvolari. L'embolia cerellrale si può ,·eirific.are an ch e n el corso di un 'endocardite malign&, durante la quaJle si possono avere distacchi di particelle di vegetazioni dalle valvole 111itraliche o aortiche. Memo frequE-1nten1ente. l 'en1bolo parte da an euris})1i o ateron1i dall 'aorta, da trotnbi delle e oronarie o delle pulmonair i. L 'em bolo da trombosi delle vene pulmonari non di rado è causa di. gravi emìtpligie durante il puerperio o do·p o ·Ie operazioni chirurgiche . Eccezionalmente si può avere l 'embolia paradossa:, quando l 'en1bo.Jo raggiunge il cervel'Io diret,t amein te dal siste·m a venoso· 1p assando <t t liravtJrso il etto interventrico.lare o il forarn e 0vale. La frequenza dell 'e.m bolia 'cerebrale è n1ag ' giare nelle .donne in relazio·n e a,l fatto ohe· tra esse sono più comuni i casi di stenosi mitralica, ed ancht• per le forme .dipe1ndenti d Hl • puerperio. I vasi più com·uneme nte c,o lpiti so·n o l 'arteria cerebrale media sinistra e le sue principali lJranche. Il punto esatto nel quale } ~ embolo &i a:rrLJSta dipende dal suo volume. All'embolo segue Ja trombosi del vaso colpito , la quale· "f>UÒ estendersi distalmente determinando il ra1nmollimento completo del1'area irrorata dal vaso occluso. Talvolta , però . J.a tro·m bosi non si verificai e la circolazione si ristabilisce. La condizio·ne di solito si manifesta in modo irr1provviso ed inatteso senza sintomi premuriitori. Senza dubbio I' ern:ibolia cerebrale dà la forma più improvvisa di accidenti. Quando l 'embolia si verifioa1 in un piccolo vaso la co scienza può non esSéTe. turbata .. ·S i possono avere t.utt 'al più ve1rtigini o·d offuscamenti di vista. Ma se è occlusa l 'arteria cerebrale media o una delle sue branche principail i si ha perdita improvvisa della coscienza e·d anche prolungata . Le c.onvulsioni sono rare. In relazio·n e al fatto ch e l 'emboJo colp·isce più frequente1

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n1ei1te le arterie cert:.'brali di sinistra, I 'afa1s ia è comune. La causa I)iù comune della trombosi cerebrale è una riduzione del lume delle arterie provocata da un inSPtJS·Simento dell'intima, lri cruade si ''erifica più frequentemenl:e nelle affezioni ateromatose delle arterie e nell'endoarlt.Tite sifilitica. Le, prime sono più frequenti nei ,-ecchi , le seconde nei giovani1. Cause molto rr1eno comuni sono il tifo e la difterite le affezio·n i infiammatorie dello ·stesso· c:tneilo come 1't:ncefalite letargica~ le anemie profonde. Tra i farttori concorrenti alla produzione del' trom110 vanno segnalati la di1ninuzione di velocità della circo.Jazione sanguigna e l'aumento della coaigulabilità de1 a~oru.e. ~ella sua forma tipica· Ja trombosi cerebrale da ateroma si verifica in individui ultrasas.santenni con st1gni di arteriosclerosi generalizza•t a, con J)ressione sanguigna normale in rela2ione all'età e anche più bassa del normale , e sptsso con alterazio·n i senili del miocardio. L'acoi·dente .è precipitato da fattori ohe abbassano la pressione vasale, come il sonno, l 'esa urin1e1n to .d opo sfo·r zi fisici insoliti, le m~lattie debilitanti . · . · . · 'fa , -i so110 allrì ca~i nei quali la trombosi si verifica n elle· m edesime condiziqni nelle quali si 11a l'emorragia cerebrale. Si trattai d '-indi. Yidui tra i -±5 e i 55 anni con ipertrofia. arteriò. ~a gooeralizzat.a. cuore grosso , iperte~sione. 1'alvolta, in effetti, si . verifica , che si ha( prini~ la trombosi e poi l'emorragia. S·i avrebbe co8ì ragione di quei casi di emorragia cerebr~le QGcorrenti in conS(\,oUenza degli stessi fattori dE-·biJitanti. ohe prbvocano lai tro1nbosi~ La tron1bosi può colpire qualsiasi parte de J cervello, ma più frequentemente sii h~ nella cortecci.ç! ~ nella zona subcorticale! Ciò . spiega f)6rc hè l'emiplegia co.n afasia è nel] a t.rombo~i , 11iù comune che. nell 'emoiragia. I sintomi prodromic.i consistono in un senso transitol'io di debolezza ad. una o ad ambo le \ ' gambe, ad una. metà . ·d ella faccia , aifasia transitoria o altre ma•nife.Stazioni di disturbi a foc<:>laio dE.1llia funzione cerebrale. Talvolta si hai u.n leggero e rapide i11debolimento emiplegiico ·e noi dorpo qualche giorno una grave emiplegia. In qualche casp il fatto iniziale è una convu}sione a tipo jaicksoniano limitata alle part.i nel- _ ' le quali poi si stabilirà la tparalisi. La peTdita di coscienza è meno comune. che r1el1'bmboli:a , ma può a.v ersi se · il ·trombo .h a sede in un grosso vaso. · Se l'accide1n te si veri.fica duralilte il sonno è più facile .c:h ·e . si tratti di tro1mbosi. Nelle fo·r me sifilitiche precede per molto tempr. un.a grave cefalea. L' emiorragia cerebrale è meno frequente ma più fatale. I fattori principali de11 'accidE:JDt~ sono la degenerazione delle pareti arteriose e l 'iperte1n sione sanguigna. La deigenerazio·n e arteriosa può essere a tipo ateromattoso o consistere i11 alterazioni della media consecutiva ad iper·

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1939

SEZIONE PRATICA

trofia arteriosa g~neralizzata (fibro&i arterioca.pillare) associata a sclerosi renale. ~ ben no-· to che l'emo rragia cereb·r ale si verifica con n1aggior frequenza in individui che presentano il seguente grlljppo di lesioni : cuore grosso. re11e sclerotico, ipertrofia arteriosa generalizzata. · I maschi sono colpiti più delle donne ed il 1r1assimo di frequen za capita tra i 50 ed i 60 anni di ' età. Senilira accertat.a ·u na tendE:.mza farr1iliare cti~ ·~ n :orrag ia cerebrale. Le parli più frequE::nten1en.te colpite sono il corpo strialt-0 e la corona raggiata. Il vaso che più freqiuE:.ntemente si rompe è uno de·i ran1i perforanti dell ~arteria cerebràle media, più spesso · uno dei vasi · 1enticolo-striati. Il sangue si •s pande nell~ sostanza cerebrale e molte ' Toil te allaga·1 il , ..entricolo cere1b rale. Clinicamente il ·manifest.arsi dì sintom~ è rap5do, quantunque meno improv.y iso di quel ch e si ha · i1ell'embolia . Si possono a' ere sintomi premunito,r i analoghi ai quelli accennati per la trombosi. Di solito si ha all'improvviso una sensazione vertiginosa, ·u n dol'o re al capo, !U/Il indcl>olimento degli arti, un inceppo nella favella e quindi rapidamente peTdita della coscieinza•. CJuesta. può venire a n1ancare assolutamente ali 'improvviso in pieìn o benessere. Solo n e•lle r)'iccoliissime emorragie non · si ha turha·n 1ento de·Jla coscienza. NellE:.s vaste emorragie lo stat.o incoscieIIlte trapassa gradatamente in un profon1do c:on1a ir1dice di una progressiva e pericolosa compressione cerebrale. Nella fase iniziale le convulsioni sono rare. Al principio· si ha per breve tempo tem peralura subnormale; quan do }'emorragia invade i ,·entricoli si ha iperterm1ia. Quando questa si manifesta in primo tempo si deve sospettare un 'emorragia pontina. I segni catratteristici dell 'EJrnoirragia cer ebrale ohe la fanno distinguere dalla trombosi e dell 'emib.olia. sono: . 1) perdita della coscienza r.ui segue coma con respiro stertoroso; 2) marcata congIBtione della faocia e della nuca; 3) polso duro e teso; 4) rapida comparsa di febhre e di paralisi respiratoria. Nei casi dubbi si può praticare la puntura l•)mbare che nel caso di emorragia dà liqu~do ematico. La sintomatologia dell 'em~plegia ,-aria oltre ch e jn rapporto alla natura delira, lt1Sione causale, anche e sopratutto in ratpp0rto alle sua sede ed alla sua estensione. Una lesione vasale grave, ch e colpisce il tratto molDre nella regione del centro ovale o della capsula interna è seguita da una paralisi flaccida completa degli arrti del lato o~sto. Inizialmente si può OSSE,Tvare anche derviaz1one coniugata degli occhi verso il. l~to ~aliz.zato : il paziente guarda la sua paral1s1. I riflessi tendinei sono allora indebolii ti o assenti. Successivamente gli arti paralizzati tendono a diven tare rigidi e spastici, specie al] 'art.o superiore 1

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<l1e assu111e urt 'atti ludi11e c.aratteri::,tic.a : braccin ad·d<.·~!o, ava1n.braccio semifles~ . e tende1J1z~1 della l' le.ssion e della mano e d elle dita:. La ga111ba e m este11sione rigida. Co11temporanoor11ente i i çfles8i si ristabiliscon o e diventano e ·&geq-ati. La para1lisi facciale è naturament.e a tipo sopranucleare, (~ quindi il facciale suJ1€riore i.111. arbicolare e frontale) è meno paralizzato. e d 'altra pa:rtP i n10,1imenti en1oti,-i d el lé:to · paralizzato dtilla faccia sono normali . La lingua nella protrusio1n e è deviat.a verso il lato r)aralizzato. La paralisi della faccia n1igliora per p rin1a, seigue quella· della gan1ba. mentre quella del1' arto superiore è la più persistente. Comunque i mavimenti fini delle dita rimangono meno con11pro1nessi che i n10' i1nenti massivi della s1Jalla e clel gomito : L 'andatura dell 'emiplegtio è c aratte.risti ~a, l 'aifto paralizzato è rigido nel ginocchio e fa nE:Jl passo un inovin1einto di circun1dU!Zio·n e, a falcia. . Le lesioni oorticali ·danno quasi sen1pre n1aJ noplegie. e con,T"Ul_:ioni. . '. L 'a!fasia è dal a da lesioni, particolarmente troniliotiche. della oortoccia dell'emisfero si· rtistro. • Le emorragie subcorticali sono per lo più ..acc-0m·pagnate ancl1e da disturbi della seinsihiìj1 à. Le lesioni tala[l1ti.çhe danno emianestesia, e talvolta dolori spontanei agli arti colpiti con i1>erattività agli st.imoli, noncbè un lieive, grad o di paTalisi n1otoria : NeJ1l'emiplegia da .lesioni del c:rws c.0rebri si può avere la sindr0me ·di Weber (emipleg ia crociata co11 paralisi del1Ia fac.cia1 e degìi art i al lato 0 ppo.sto della lesion e e paralisi dell 'oouJomo·t ore comune- dal lato della: lesione) e )'a sindron1t di Be11edi'kt nella quale aJi sintomi precedenti si aggii\Yngono tre.m ori ed 1

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a ta~sie.

Le emiplegie pontine e bulbari danno sindromi oro eiate varie. Le emiplegie midollari sono rare; in esse le paralisi sono dallo stesso la1to della lesio ne. Le emiplegie oltre che da lesioni vasali embolich e, t ro.m botiche ed emorragiche possono derivare. da altre c:au se. Si ·h anno cos.ì le emiplegie infantili dovute a traumi da ·pa!rto, malf ormazio ni congenite. eincefalit.i , n1eningiti e trombosi dei seni. Negli adulti si po ~ so1no avere emiplegie n el corso della paralisi generale, negli ascEJSSi e tumori cerebrali, nei traumi cefali ci . nelle mffnin.giti, nelle encefal~ti, nelle en1orragie traun1aLiche, nella sclerosi a placohe, itelJa par-alisi agitante, nella c orea e nEJll 'isteria. I ~inton1i concomitanti, il modo con il quale si stabilisce la paralisi , al'c uni caratteri partic-0l alri di que~te rendono in tali e.asi po ~ ­ sibile la diagno.si . La cura immediata delle emiplegie da lesioni vasali è la stessa, qualunque ne sia l' orig ine em.bolica, trombolica. o emorragica. È indispensabile J·assoluto riposo a letto 1

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1940

H

c?n la

J L POLJ CLINI C.:O

~es ta 1.egge11~1e~1te sollev.a ta .p er favo-

r~~e la c1rcolaz1011e d i~ coscen za non si

di ritorno . Durante Ilo stato somministreranno alimenti e si fara11r10 iniezioni r e ttali di soluzioni saline o di g lucosio. In ca o di e1norragia appena ritornata la . . . . ' c~o1enza i somministr era .un purgante: dappr1mai calon1elano e 1p oi solfa to di so,da o di • magnesio. Lo stato d :irrequietezza si ca1m erà coo. bromuri a larghe dosi , oppure cori Juminal m orfi~a o jos(:,~na everttua1n1e·n te per via ipodermi ca. ~ta~ilita la ca,usa d ella le,s ione si pro,ceder~ q_u1n d1 alla ~ura appro,p riata. Nella trombosi s1 da·r anno s timolanti (caffeina e canfora). Nell 'en1orraigia si praticherà il salasso ed eventualmente ]a puntura lombare . . La. cura dello . stato paralitico d E.rve essere indirizz.a~a . ad . ev1t.are per quanto è possibile lt~ s~a b1l1rs1 di. ~t~1tudini rig idi viziose. Quir1 d1 s1 d evono in1z1aire subito pratich e metodict1e di massa.g·gi e di movimenti passivi e possibilmente attivi. L'elettric ità è sempre dan11osa. l,a ,d iate,r mia p~ò da re qua lc.J1e vantaggio· 11el]e. paralisi spastiche. Dn. 1

[ANNO

XLI,

Nu~r.

49]

t~>tale di .ure~ .. Ino]tr~ norn1al:mente durant<e la n<?tte si el1~ina minore quantità di urina ,

ch e e anche p1u concentrata. Nell'i,n sufficienza r~nale c'è minore differenza frai le urine d el g iorno e quel1e d ella notte. Inoltre nel1 n or111ale il peso specifico delle urine varia J levolmente da una minzione all'altra, mentre questo non succede che entro limiti molt o s tretti nel nefritico.. Urea clearance.. - Il con ce tto di urea cleara~ioe fu in~ro1 do~to ne] 19.23 da Vadl Slyke e co1l~borator1. E~i . h~nno: dimos trato· che quando il vo·l\1me d el1minaz1one urinari-a supera i 2 çc. per minuto· ]a e~crezione deJJ 'urea proct:de colla massirr1.a veloc i là e l 'elirr1inazione al l .' rappresenta il contenuto i11 urea di un mass~1no volume di sangue, ch e n ei normaJi è di circa 75 cc. Questo essi chiamano massim a 11rea clearanc e, c h e è data da1la formula UV' C111 == B ' , in cui l.i =-= con cE,n trazione del1·urea nell 'urina , Il == concentrazione di uréa 11el sangu 0 e V = volun1e di urina ail I'. Al iii sotto d el limite massimo l'escrezione 11reica non è costante, ma varia · colla radice 1qua1drata del volum.e· 11rinario. La standard clearance (Cs) è quella ch e Sii ha se il volume 1

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Cs

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V V;

RENI E VIE URINARIE.

t1rinario fosse di 1 cc. a l ' l ' e.cl è

L'esame della funzione renale.

il suo valore n1edio è di !)4- cc. Si son o poi portate delJ e inonifirazio·n i a ll e fc>rn1lule suindicate per poter avere il ri&ul tn Lo espresso come percentuale. Nel r en e insufficiente 1'u rea cl'earajn ce è a l di s otto d el normale. L'i1rea clearan ce dopCi so1nministrazione il rea; (15 g r. ) fu introdotta da 11 :A. Questo. m e todo e 1quello cli '\1J\n Slyke, egli n fft:-U'm a, sono i migliori J>ier sa.gg-ia.re la fun1·,ionalità renale. • . . R. LusENA .

(F. . Fo ,,,-E,TTER. Brilish Afedic. J ourn., 14 lug lio 1934) . ·

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Gli esami di J.aboratorio ncn possono sostituire l 'esame clinico 'IlM certamente lo com pletan9. Cosi i1ella 11efrite, se la diagn osi si fa f'8:c1 l1m f'n t~ co..11 'esam e del m ala to , 1a prog 11 os1 non si puo fa1 r e sen za l 'aiuto d e] lab o. r a t or10. Conceritra.zi o1ie cli u r ea nel san.gue. - J/a11~ento .d ell'azotien1ia no~ 1~ sempa:e segno di

B

a;

l flati essenziali sull'amiloidosi r~nale. d1sfunz1one renale, perchc s1 ha spes,s o coli' oliguria ( dimin u zio,n e dt•l1a somministrazion e di (R. SACREz. Rev. de Jl1 éd., luglio 1934). liqui di, vomito freque•n te, versamenti in caI co·n cetti clas:'i ci sull 'amiloidos.i r enal e ten''ità), come pur e coll'ecoo&siva introduzion e di dono og.g i a subire d elle n1odi!ìcazioni per opeproteine, colla feb,b re, col digiuno. Escluse le ra di numerosi A.!\. specialn1ente della Scuola cause <:.'.xtrarena1i, l 'aun1ento d ell 'azotemia, è di francese. rJ.atura renale. Si ha iperazotemia spesso n ei Secondo l 'A. due sono i fatti ch e emeraono ca&i di impedimento al} 'eliminazion e urinaria. dn lle recenti ricerche effettuat e sia ne] campo p. e. 11ell'ipertrofi a prostatica. clinico che i.11 q11ello biologico: Però ~i l) UÒ aYer e disfuw.io,n e ren.alc• con 1) L 'dmiloid o~ i r e1irile può acco mpaqna;si azotemia normale. o<l u.r emia.. · ~{entre si ammetteva fino ad oggi In tutti i re11i malia.ti c ',è J)erdi I a. d ell a c.ala mancanza ùi riten.z ione d i azoto CDme un~ pacità di con cen trare, i)erò essa non è eviclelle caratteris ticl1e delJ 'amiJoidosi. , pare·c chi den te oh e negli stadi avanzali della méll at.tia, .A.A. hanno riferito casi di amiloirlo·8i termin<lperch è n egli stadi iniziali si ha poliuria ch e tn con una fase uremie.a, n ei quali non era dipermette l 'eliminazion e d ell 'l1rea in quantità mo.s trabil'3 una r1 ef.rit e · l)r ece dente O· con comisufficiente lJer escludere la rjtenzione azotata. Un saggio semplìce deDla funzione renale e tante. L'amiloidosi sarebb e quindi solo in un j)Ti<lhe s pesso si trascura è quello di conservarr e - rr10 t&nOO· un a ll1a]attia nur.amente .g-lo.merulaseparatamente i ' 'ari cam p ioni di urin.a emes~ i re; poi l 'infiltrazio11e a n1i1oide g uadagnando i I nelle 24: or e e ,,.ede rne la quantità, 1'urea e il tessuto interstiziale e p er compr ession e d ei tt1peso , l">e·vifico. ~ell.€.1 r1efriti si h a magg ior quanl1uJri pro'\1och erelJ.be la ritenz ione di azoto. tili.l totale cli uri11a , n1a n1inore· elim in azione 1

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(...\I\NO

XLI, Nul\r.

4~]

1941

S EZION E P HATJ CA

2) Esiste una sl retta p aJ'e,1il eW. fra l 'ami! oi'<.losi; renale e la 1iej ro1si t-bpovdea.. I intorn i clir1ici e l 'e,;oluzio11e d elle due n1alrutlie m ostra n o g rande an a logia . Biologicame11te tale a r1alo1g·ia è an cora ·p iù completa (ipo p r o·t einemia eù j.f.J O~e rinemi a co11 g lobulinemì.a n orma l1e) . I 11fjn e la g en esi d elle du e i11alattie p r esen ta dell e a11alogie inquant o l 'a111iloidosi sopravvien e in se-· guii to a su ppurazioni cr onich e , e lanefr o i l t1}oidea si h a spesso d o·p o su pp u raizio·n i a cu te p n eu m oc.occicl1e . Le due m a la ttie creano de lle a lt er azioni car atteristich e d ella ·:-,r a si sang uig n a, ch e precedon o· 11a sindrome r enale. Questa cc étatpe• sa 11guine » (come l 'l1a chiama4 Abrami) si contp lica poi con l 'alteraziio·n e g lo m erulare, ol1e è seguìta dal! 'invasio n e d el tessu to ir1t8irsti ziale. E:. C .\ RI .I NFANTI . 1

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Carcinoma primitivo ùell' ureter.-. \ V. Scorr. Surg. Gyn,. et OslJ t . , n o v. 1 9 3~ ) . L t\.. r iip o rta due casi di ca1r c i11 on1 a 1Jrin1it ivo de ll 'u·r et e re, affezione rara; egli n on n e h a r i unito n ell a letter a tura ch e 61 casi compr esi lluelli p er sonali . L 'a ffezione è carat1 erizzata dn e111 aturie copiose e ad insorgen za cap·r ic ci osa , d a dolori do vuti alla ten sio11e d el b ac inett o r e11ale JJeir i 'ostacolo al d e,1fluire cl ell 'uri11a, d a l r eperto cis t.osco pico, da 11 a tum efazion e di solito per cepibilEJ solo in uno s tadio, m ol to avan zat o, d al pi·elogramma i)rima di iniezioni di liquidi di co11tras t.o; talvolta d a] r ep erto mic roscopico dell 'urina. P er a ltro la diag·11osi preo per a loria fu p osta raramente . r\n ch o 1l e i ca sj dell 'A. uno fu ope rato in primo t en1po p er idron e fro. i s,rj. luppat::t n el r en e d el l ~to interessat o a cau "a clell 'occlu sio11e uret 0rale e solo in secondo t em p o fu asportato l 'ureter e. epiteliomat oso; l 'altro caso, op e rat e qua-itdo il tum or e aveva in,raso parte notevole degli o rgani d ella m et à de. tr a dell'addome, ebbe solo l1na lapar.1 tomia esp lo · rativa e morì p oco d opo. Tali tu1nori, ch e danno m etastasi e invasionP r aipide Il egli org·an i VÌCÌ•nÌ 11anno l)er lo· p ÌÙ 11rognosi infa ust a ,· solo· due n1a1ati er an o an cora Yi, enti 5 anni clo]JO l ' inter vrrlt o . \ T. G fil HO~ . 1

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DIVAGAZIONI Astinenza sessuale e castità. 1 due termini llOn son o sin on imi: si tratt a <.li con cetti di versi n er forn1a e q11aniità. L ' a~t i11c11za è la m aincanza o la ri11 u11zia a d o·g n i a tt iYità sessu ale, la casti tà è il controllo della funzion e sessu a le. La l)rima ·è g en era lmente d eter111ina ta da fat tori esteriori o costit11zion a li , la seconda rap presen ta semp r e un atto di volontà. Sulla p(:Ti'c olosità rle 11 'astin en za ~ es. uale n1olto ~ i è di scu sso, e ]e varie lc ~ i sos tenute al rig11ardo risentono J 'ir1fluenza di preco n cet ti moral i e r elig iosi . P er alcuni sar ebb e sem11r e '\an-

Lag·g.i o~a

al co r1)0 ed all o ~1;1 r1 to , 1:>er altri sarell-be. ser111)'l·c c.la1111osa al lct s.aJute fis ica e nlor nle . T prin1i 1Jor tn110 a d ese1r.1.pio i i; reti catto lici c he go·do n o gen er aln1e11te un eccellente sal ute; i :-;econ di d oc urn entatno il Joro a ' be r te co11 u n a a1.1bo11clan te ca i .... Lica clin iccl. la c1uale p r overe:bbe c·he molte nc:urosi ... 0110 1·e..:1Jr es: io11e del rnanca lo a&F-olvi1n en to cleJJ a fuu zio11e ~e :-;. uale. P er ql1el ch e rig u a rd a la µr irr1 a1 affer n1 azion e ..: i ob ietta cl1e i p r eti ca ttolici sono i>repar a ti a l loro d c: tino On d all 'a dolescen za e ch e molti 11011 11a 11no av uto m ai p1r at ica d ei fatti ses. . u ali , J 1er mod o e110 'la r ela ti, -A fu n zio11e sUbisce un a ... lJeci e cl ' arre to . Si r iro rda d 'ultra lJarte cl1 e i primi a sceti e r i ~ t ian i de.J d eserto , u on1ini ' igorosi e r i ·oluti , ' ;, c.·ra no n ell e n1 ig li ori co11di zìo·n i per coltivar1 ' il loro idea le n1i&Lico, ed il loro re·g ime ·e r a i 11 len . an lAnte n us Ler o . I 'utlavia er a·n o terribil111en le t urbqti dai de . . id er i car11ali , e c1ucst o Lu r1Ja1ncn to d 111\ lva quB..:i tu lla Ja vita. Del r e. l:o i11 t ntti i tenJ pi e anch e ne·lil 'e1Jo ca n toclerna le tcn tazior1 i della car n e c ostitui ~c on o il lJiù for tE.' in centivo al }Jeccat o·, i l m agigior t or · rr1ent o per i r elig·iosi astin enti . Lo spasimo del cl esid erio e la vol ontà <lj r esi s ter e è r applfesenta lo, m r.r avig li osan1 ente n ella fa m osa t e]a di D on1cnico l\1or elli : cc Le ten tazion i d i Sant '"t\n to nio ». I da nni ùe 11 'a ~ Lin en za sessuial{.! . on o· t ati cer- · I o su p ervalu t a ti attribuendo a d e;ssa condizio ni morbose ch e fo r se son o da metter si in cont o di fa t tori cos tituzion ali. Solo quand o esi t e una n etta }}fP·c.lisposi zion e alla n euro·s i l 'astin<::n za p·u ò J)r oclur r e disturbi e sp ecialmente ]a neur osi d 'an goscia . Sen za dire ch e t alvolta l 'asti r1 enza n on è la risultan te di fa ttori est erni coat tivi 0 rli p eculiari co·n dizioni ambientali , ma essa s tessa l 'espression e di un a co tituzion e 11eur o·p atica. Non è dubbio tuttaYia. ohe l 'a stinen za ses ~ 1 1a le, an ch e se n on importa grandi rischi per lu ' 'ita e la sa Iute , p rese11la d egli incon,reni enti SJJecie per Je per son e vjgor ose. La co ntinE:n za p u ò provocar e legge·r i dist u rbi dell 'equilibr io fi sico- e1d 11na dis1Josizion e a1ll 'an g oscia , uno f:·t at o di lot1 a cos lanten1ente rin ascentE.• con tro ]e ossess io11 i eroti ch e, un · iip~re. te. ia sessl1ale nì alsan a . Pan 'eibbe ch e Je don n e n e so ffra n o di 11iù clc.:1l 'uo·m o, for se perch è p er ess e è p iù d iffi cile Ju sub-l im azion e n el sen so d i 1F r eu d , for e l1er cl1 è per esse l'asti11en za è -µ iù assoluta , o a n ch e p er ch è esse b en efi c ian o più r ara1n ente dcll 'or g asm o s po·n taneo· durante' il so11110 ch e ta],-olta è u n ' er0 ~alli evo p er l 'u o n10 as t ine nte . Al r igu ardo è inter essan t e il q uestion ario ch e la do ttor es sa Da:vis h a r ivolto a d lln m igliaio di d onn e a m erican e : cc Cr edete i r apporti e·s s11ali nece sari pe·r la salutei fisica e n1entale ~ ». Le risposte appaion o - per la ma,g-gior patTte sp on t an ee e since11·e. ma par ecch ie ri ~e nt on o di f.>Tt'C0 n cet ti mor ali e di convenzioni soc ia li . Cirr.a il .) 9 %, in num er o as"oluto 394. h ann o r i1

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11 .

11

l'OT~ T CL l'\J CO

~JJOslo

i11 ~c n so éJ ffcr1ualivo , ed il Gl °;{» in nu11tero assoluto 622, in se n. o i1ega1tiYo. Da nol:.1re c11 e J1eJ JJrin10 gru1)1)0 u11a forte pro1)orzio11e, 76 '7~ , lJralica,ra la 111a. turbazione, n1e•11tre lle.J seco•11do ]a J)ratica' a il 56 %, e ch t-· tra le clonn€ con,·i11te della J)erj c;o]o ·ità clell ' a Li11e11za 11re,ra]c,-ano c1uell e c J1 e .aYe\ra110 c. pcricr1za di l'é.i .PPOrti .EiSSuali. A 1Ja rLe 1 ·n~l in e 11 z0 ..:es.: uale i1n·])OSta a orclini r elig io ·i , se.n1bra cl1e i \rer i rasi di rinu11i'ia a, solt1t.a ali ' eser cizio d el la f11nzi on e erotica ~ ia no 111olto scarsi e forse dcY0110 essere m ess i in co11to di unti Yera n ece~~ità o di ali r 0 rati. e organiche. Purtropvo la m amcanza dc·l'l a sodd] sf.azio·11e 11orn1ale conduce al l 'autoerot i. n10 ' <~1l a masturbazio11e, i cui sva11laggi . ono iati variamente apprE1zzati, senza dir~ ch e v'·è chi . . ostiene 0he es a , quando no11 è eccessi\ a, è tt1tt 'altro cl1e da nnosa. Tullo sommato la_ vera astinenza non ·è affatto ben efi ca. per la alute f]sica e mentale : <:~ssa è causa di di~ ordini ormonici e di con flit~j psi cl1ici ch e possono risolver si in ne1u1

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rt)~1.

La CflStità è tutt 'al1 r é'I

ro ~ a,

essa è una vera ' 'Ìrtù ed è semJ)l e })encfìc.a : è }:'autocontrollo I\ ella; sfera sessu.a le . I J)Opoli selvaggi e quelli civilizzati per tradizion f• attribui.. , cono alla castità un insieme di ,-anlagl)'i di J?ri,rilegi, spesso fanta sios i ma r l1e con corron o sen11)r e a d esalta!fJa. Que te crede11ze s'accordano rr1eravigJiosan~1 ente con i fatti Ò·i ol o~i r,i e le esig-e11 ze sociali ir1 qu.an to a iutano l 'i11cliYiduo ad indiri zzar . i verso il dominio di sè stesso , ·verso u11a vita1 con a1Ycvo]e e fort e, dalla quale trag·gono vantagrrio tant o il sing olo ch e la comunità. Qt1ando la cas tità si trasforn1a in l1na1 §en)plice astinenza obl)li aa toria, scrive Havelock Ellis, ct.·s~a di c::-:ere t1na virtù e1d un be11 efi1 ci o, J1erch è 11er dc il rCI ra tter e nart.ura le co11 fc rit o le dalla trad i7. io11e e dall e nece ~il à o~·g·a­ niche e soci::. li . Tt1tt Cl Yia la dec.a den za di a i1tich e restrizioni artifì r iose nel dominio se su are l1 a proYocalo alt re esag·erazioni , non me·110 a nlin<lllJrali eù ind esi derabili , di li ce11 za P di l1romis.cuità. Occ0Tre1A n10'1Lo t eIl11)0 1)er 0hè crue te o cil. lazio11i ,-jo)ente intor110 a li ~ giusta con cezion·e clella castità rag.o-iun.g ano il Jo,r o· 1)1u nto di equilibrio , pmcl1è ogni sr~ rt o jn tin n direzione ne pro·v oca t1n 'altra dell a st e~S<l i11Le11 ~ it~ dal lnto o·p])OSLO . Ciò si è ,-eri fì cato r crc11tein1 rn te in Ru ~ i.a. _t.\l 1ernno dE·g·li czar r egnava un a fortt' rei1JTe S$ÌOr1e r·Ò11Ycn7. ion ale di etro la q11ale si dis~i111t1]a,-n una lirenza s frena la, e ciascu.na di cru e~ t e ùue forze tendeva a nrodurrf con secu tiYa1nent c la sua r eazio·n e. ]/e.ffetto imn1(}d ial. o d 0]J ,1 liberazione fl1 11 clt<lrr1ent e nel se.11 ~0 c.lell a lif'c' 11za, nl a la 1c11denza at111almente do1nina11te è ,-erso costumi i1iù castigati , tanto cl1e la catti,~a condoLLa in materia se stiale è con siclcra ta con1e oatti\ a ,f\Lt itudin e f'C>litira . D el re ·to la na t.ura ben efi ca, le qua1l~tà po.1

»

,1\ KNO

\LI ,

N1J~I .

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siti\ C della castità, i11lesa nel en ·o di autocontro,llo dell 'erotismo, è 1p ro,rat.a dal fatto c]1~ e::;.s~ cess~ qua1si di f~nzio11arc in tutti quei cas1 11e 1 quali l;l co,n1p,ag111e sociale viene sconvo·l ta : guerre, ri voluzioJ1 i, ca Lacli.. :111j tellurici e simili. Allora I.a licenza 1)iù &frenata. si sca1e:na. Può d::.rsi che questo si.a un fein omcno com.p cnsati\10. la natura co·n l 'eccit.are 1'erotismo tende a riparaire con nl1ovt· nascite al1'.avvenuta disLruzione di vite um.ane. Certo è cl1e ogni ca tacli sma cl1e sco nvolge 1'01rdine sociale scon1piglia le soprastrutture spirituali , l)arali zza1 le tendenzE-' eti che , meltendo a nudo i bass·i fondi della i)sicl1e, . ca tenando gli istinti b·es tiali. argo. 1

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CENNI BIBLIOGRAFICI fl> JV[. SORIANO J11\-IÉNEZ. Srn,iiologia gen eral

:v ex-

ploracion del aipa.rato respiratorio. !Barc·elona, Francisco ' ' igas, 1 ~):~ I L ' .t\ . se·n za adclentrail.·s.i n ell 'esposizione e nel commenLo di Jotlrine .antiche e· recenti st111a f1$iopatolo·g'ia , sulla sen1e·io.Jogia fi sica. e fun zionale dell 'ap:])ar.ato r espiratorio. ha ' 'oluto presenta(['e a studenti e pratici in originale m.a nier9. scihemal'.ic.a le nozion j r 11 i i s.u o le far riror~<) nell'accinger i e n ell 'e·~ . n lf•tare l 'esame di un 1Joflziente. I se,tte scJ1 emi fond<lmPntali cli se1neioloigia ragionatu rig-u nrd ano · il 11rimo. l'ind ura111ent o o roncle11sazio:nc clel tessuto polmo11 arc ; il secondo. l 'at cleltasia; il teTzo', le caYità J)OLn1onari; il q11il rto, l 'enfi sen1a polrr1onaTe; il <Juinl.o, i versamenti p1let1ri ci; il sesto•, l''is.rpessi n1 ento ple,u rico; il settimo , il pneumotorace. Prcredono gli sch emi, bTevi cenni di an.ator,·1ja e fisiop.a tologia. ricordi rli ~en1eiolog·i a g-e11erale e speciale del torace. brevi righe di ana~ tomia p·a tolo1g-ica. Un capitolo è dedicato alla indagine racliolog·ic,a ed en do~co, pica. Lai dizio ne è piar1a, chiara, e, trova rispo·n denz.a in una se rie di illustrazioni molto dimo: l rat.ivo, j)C'f la TI1H g.g ior parte i1e1 r SOnaJi , ch e airri chiSC01IlO j] )ava ro. Jl surces~o al libro in questione non do,-rebl"i e r11 a11 ca r e anc.h e n elJa no~tr.a Na1zione, oltre che per Ja origin alità della eoncezio,n e, se1npJice, didattica, ancl1e p<:rcl1è l ' \. è uno dei pochis in1i ~ tra nieri che sanno l icordars i e m ettere ne.JJa dovuta evide1 nza il (Ontriib·u to cospicuo della scienza medie.a italia11a1 passata e co11te1npor.anea, al]a patologia e ~e111c io 1lo.gi a dc11 'n:pparato re 1~ 1)1iratorio. J\f ONTELEONE. 1

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~f. P1ÉRY-B . LE

flouttnEI,LÈf:.. La pra.tique de la collassothérapie e 1i p1h.tisio1logie. Préfaice de CARLO FoRLANINI. G. Doin édit. Paris, 193±. I~a p1 r im.a edizione di qu e~· to lavo-ro, al qual e il Fondatore dell a co lla ssotc 1~api a dettò lai jJre fnzione·, ' 'ide la luce n el 1913.

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di rt1 i

si desi<lera la recensione.


1943

SEZ I ONE PRATICA

L 'arl.Luale edizio11e è, si può dire, una nuo\·a opé'ra, taln1e1J t e J..>r oJondi sono stati i rimanegg iamenti ap])Ol'ia'ii. ~ ciò è ben n aturale qual<>ra :-; i pe11 i agli innumiereiv oli problemi affro11Lal i nel n1011do inter o nei rapporti d el pneun1clo race a rti c iale, qualora si pon ga mente a]l;.1 rl 1rr~ sa atpplicaizion.e avuta dal n1 et odo, al1'infuori delle i)rin1itive categorich e indicazio11i. l~rl a l iJ11e11 1r1otorace si sono :tggiunt.i col 1.a~soterapie chirurgich e (freaicectomia , toraco11lct::;l ica, pneumolisi iEtrai ed extrapJ euric.a) la Cl ti de crizione ecl i ct1i met oid i di applicazione , 0r amai non ])iù di~ cussi e ben d efiniti , trC·Yano J:>u on d iritto di rlomicilio in un pratico trattatD della . pecialità. I successivi capito·1i tra ttano della st oria d e·g li effetti, del 1no3o d'azione ; d elJ e indicazic1n i e contro indicazioni della collassoterapi a : d ella pratica d E'1 f)n eum otorace a rtifi ciale; de·l la fre-11iceict.omia t or acecto mj a. l"n eumol'isi intra ed exlrap1eurica; :felle con1~)licazion i d ella c ur::t dcl ·Forla•n ini e ~lella col]assotera·pia abirur~· i ­ ca: i11fine rl e ll e formie· · ~linic·ll e, dei ri sult ati .clinici e sociali , della 1p1r ogn osi E' dell 'or ga n1 zrazi6111e della collassoterapia. 1.·esp0sizione è ' olutam 0nte e lement ar e, intesa alla enunciaiz i011e chi.ara d ei dati princ ipali ; l 'indirizzo del lavoro e enz.ialmente cli ·nir;o, pe1: ·poter esser e di guida pre ziosa ai prt.tici applicé\lori d el ge niale metodo di cura. MoNTELEO·NE.

n·1.alica d el neopla 111a risullava non dubbia , per st udiar e a fondo la quistione. Mo lto ac.cur ata· è la seg1Jalaz ione della letteralura. L 'A. elenca e riassume su ccintamente tutti i casi fino·r a pub·b licati di tumori cerebraJ i (glio·1n i , I1e urorl1i, me11i11giomi, angiomi , sar co n1i , tube.rcolo111i , cisti) per i quali è am111 essai l 'etiologia traun1atic.a. DR. 1

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L es lavages de plèvre. Un vol. di 130 pag·. co:i 23 figure. ~1n son e C.ie , P aris, 193±. Questo nuovo Yo1urnc de1'la e< b iblio teca del tisiologo » Lralla dell'impiego· dei la,raggi pleu·rici nella cura d ei Yer amE:nti ·1)le·l1rici tubercolari . È special111Je11te alla teraipia deg li empie111i tuberco1l1~ri n1aligni. , d ei piotoraci $econdariamenti infettatisi, delle pleuriti putride, para ·O meta1)n et1n10Lorucici c l1e- il lavaggio d ella p let1ra1 l1a pern1esso no11 r ar e ·volte in questi ultimi anni di .m o1difi car e la nota progno i . Xel ,rolun1e in esame l 'A. descri,1 e m etodi e ·strument arii all 'uopo· j11 u . o n e1i vari P.a eis i (J.a rgamente , -ien e, a proposito dei metodi Italia11i ' il1uslralo il. metodo l\1ore1li) fermando si alla tecnica che l 'A. prati ca correntemE::nte , t ecillica cl1ei egli h a perfezionato e della quale precisa le i nel icalzioni, la con dotta . g·li acci-denti cli nici. Nume:rosi casi egli appor ta dedotti dal proprio material e danclo la . . cn~azione di quant o pois sa il l i~i ologo· siperare i11 così g·r atve e''enìeinza. 'fn 'TELE ONE. V\TE r LLER.

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U nfall i1nd H ir1tg esch1vu lst. Ecl itore J. S1)ri11 g·er, Vienna. Prezzo R. 1\1. 8 .80 . I.,a produzio11e di Lt1mori cerebrali . . )')ecie di o-]iom i ' a. seo'u ito di traumi ce falici è ~tat a o o an1me sa da te1111)0. . . . L' .\. . p·r entle lo SJJunto dn I re ca .. 1 ca,p 1tat1 ..(l]la .~ua osser,·a:zione. e nei quali ] 'orig·ine trau(). l\fARBCRG.

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J\.. SEM1zz1. Elilismo e vinis11io. Editore Morano, Napoli . l'rezzo L. 20 ,00. L 'A. fa un 'esposizion e p iut;Losto ampia d ella storia dell 'alcoolismo e delle cause ahe ne ha11no incr e1ne11tato e ne incr em entano la diffusion e. Passa q11indi in r a1ss~ona le manifestazioni clinicl1e del! 'intossicazion e alcoolica e le ~ue in te·rfer en ze con allre cau se patogent:J. Non è per iJ pr0ib·izio11ismo perc:hè l 'u so i11oder at o del vino lung i dall 'esser e dannoso è })ein efico , e p er ch·è la cvssazione d ella cultura e clel comn1er cio del vino sair ebbe disastrosa per l' economia nazionale. Bisogna quindi lin1ilarsi ad ado1ta re i)rO''' iclenze c he con sigli110 la Len1r eranza. DR.

La scienza del!a1 n1edicina. nella

] .. G 1uFFRÈ.

teoria e n ella pratica. Casa Editrice Trimarchi, Palermo. Prezzo L . 8',00. Il Giu ffrè appar li ene a qu~lla schiera di un ?.anisti cl1e fu nlolto folta n ella generazione di n·1ed ici ora a l tramo·n to. Parecchie e ;p['egevoli 01)ere lt-iterarie e fììo o fi ch e coiJ.1 .addentellati e 1·iferimen ti r1 1eclici egli 11a pubblicato. Questa el1e ora vie11 e all a J t1ce prova l 'inesauribile ven <1 dell'en1erilo Pro fessor e di Clinica Mtidica di Pa lermo. L' A. discute 11'rilla11tem ente i rappoTti tra )iedici11a e 'Filosofia. la dottrina dell 'organo di _\.r istotele, quella sulla forza medicatrice delJ.a 11o tura, il sign jG calo, il valore· biologico e la r11ra della febbre, il p rinci11io delle cause finali , il con cetto d i n1alatlia e di cau sa morbig,ena , il significato d 'arte medica. È un libro che si leg·g·e co·n piacevole interesse. DR.

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NAPOJ,T.

~ fusso,fi11i.

Edivolun1i. Prezzo

lo·r e CaJJipelli , Bolo1•ma. 2 L. 18,00. I d11e Yolun1i cl1e l 'egregio '1 enereo l o~o pub})]ica sulla1questione demog rafica conferm,a no la fc:~n1a d el brillante seri LIore cli Sesso e A more. r\.noh e SEJ lo .: tile appare tal,Tolta esubernn te e la inlonazione a1)Qlog,e tira, il de ::\1'arpol i ,è sempre mi urato nella so tan za, ' rag-liancl c con ·ponderazione i J)TO ed i contra ch e rendono oscillanti t titli coloro cl1e co11sider ano il l 1rob1ema della i1al a1 l ità. Egli è un a.s ser tore con \ in lo della necessità de ll'aurn ento del1.a popolazione. ed estrin . . eca c1ue ta sua convi11zio11e con entusiasmo. Ritiene tutlavia cl1e sia indispE·nsabile .ga1 \IJllire la anità della razza n1eclia11te l'i ... tituto dcl cert i ficalo i1re111atrin1011ial c. D1c 1

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« TL P OLI CLl l'\I CO

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I CONfiRESSI NAZIONALI DI MEDICINA E CHIRURfilA. XL Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. Ore 15, 19 o ttobre. Presidenza: Proff. ~IAHA GLJ AJ.'\O - P EnEz.

(Co11tin tiaizione e fin e; v . 11u 1n . prec .). Le bronchiectasie. Continuazione della Discussione. G. , \ B.\TIK I (Sa s1ri1. P er i clinici medici q u es ta seduta potrebbe d e ler1ninar e la sen sazione cli nuove Yie cl1e si ve11g o110 ad aprire a quel c he p otr ebbe essere la terapia d elle bron chiec Lasi e. All 'O. sembra p erò cl1e si sia t r oppo svalutat o 1t1tt o quello ch e potrebbe esser e il contributo n1ecl ico 11 ella t e rapia d elle bronchiec lasie . La terapia medica , che è stata rimessa jn lt1ce b e11 più au torevoln1ente di quello che egli p otrebbe fare, dal prof. 1\iiicheli , m erita infatti di esser e con siderata. , Anzilulto spesso gli ammal a li presentan o u11a cliffusione tale di cavità di bro11chi ectasie che si s ottraggono a qual siasi possibilj tà di cura chirurg ica. In quest1 an1mal a.ti qualcl1e cosa si può o t t en er e con l a t er apia medica. Buoni risultati si -0 tten gono con iniezioni balsamicl1e . Buoni risult a li so1)r attu t t o dal Salvar san di cui si d eve fare u11 u so superiore a quello che fi11ora si è fatt o e I 'O. rii ie11e che co n tale terapia si possano otten er e risultati precisi. Noi oggi abbiam o fatto forse purtroppo di ogni erba un fascio. Quindi l a t er [1.p ia 1nedica se clirctta opporlt111an1e11t e co11serYa la s u a f u11zjo11e e in issione anch e oggi 1nolto di pii1 (1 i quello che n ell 'erd u siasmo ò ella ricerca chirurg ica p o lrebbe esser e i11travis l0. A. C A l\'TA N I (Napoli). _ .. Riferisce sui buoni effe tti aYu t! con }a cura pneumotorac'ica:, i1e esp on e i peri coli rig uardanti la possibilità della rottura di un ascesso nella pleura; afferma di aver ad o tta t o p er evitare questi p ericoli la combinazione d ella frenicoexer esi con il pneumotorace. Ha aYuto an che buoni risultati adoperando n ell 'appareccl1i o Forlanini l 'olio gcmenolo al 20 %, i cui ,·opori h a.J1no g iovato nella cura d el pnx . PoroscHNJG (Vicen za) . - H a operato clu e <'a i di bron chiect asia. Ritien e si d el)l)a porre 1'indicazion e alla lobectomia. E. voN KoHLEn (Ginevra). - Gli i11terve11ti illus trali d a i collegl1i r el atori p e r In cura delle broucbie ttasie ecl a scessi polmonari clànno buoni risu l ta:ti in mani sp e ri1nentate . QtJ esti però si n1anifestano a lung a scadenza, e lunghe r emissioni possono simulare una guari gion e definitiva . Seco11d o l 'esperienza dell ' O., l e onde corte abbreYi a110 il p eriodo di conval escen za , éon maggior i1u1ner o di g u arig ioni d efinitiYe, est endend osi 1'i11<li ca zione an ch e ai numer osi casi non trattabili c hirurgicam ente. In ep oca recente h a avuto occasione di curare c o11 on<le corte 4 casi inoperabili , con un sol o insu ccesso. Gli aJtri 3 h anno aYu lo risultati r apidi e d efi11iti,' i . La t er apia con ond e corte i11 t ali casi , (le più a <l att P. p er questo son o di 16 in etri ) è d egna della 111assi111a con siderazion e, an cl1e in b ase alle prece<le11ti osserYazi o11i <li Schliep t<1kr, Au clair, Halphe11, Dau s et, Libern y, ecc .

L: CA.N~Avò (P alermo) . .- .r\lle 1111111er ose ca teg·o r1e d1 bro11cl1ie tlasie enu111er at P d ai RR. , l 'O. 'orrebbe. fosser o aggiunte le bro11 c l1i e tt~sie da. ])ro11co~p~~ocl1e t~si d i Cas lellani, l a eui frequenza nel l.a S1c1l1a Occ1cl . 11a .fat to sì cl!e 111olti casi siano - tat1 osse rYali e s ludia ti n e11a Cli1ii ca Jiiedica di. Palern10. L ·o. cl escrive J ·a~ p etto radj ocrrafico ca1 a ltcris t1co d i quest e for1l1 e. t= Circa p oi l a t erapia fisica d ell e bro1Lchi e ltasie 1 ·~. richia1~1ar1c1 ?si .a qu anto det t o d al prof. Vo~ h.o hler sull appl1caz1one delle 011de corte, riferisce· c l~ e tale ~etodo di cura è g jà i11 u so i1ella Cli111ca Medi ca di ~alermo, rr1a i ri sl1ltati ot1 enuti ... on o an cor a. po~~ n e tti p erch è d a essi pos .. a essere t rait to un g·1ud1z10 faYor eYo le o n o. D . CEs \ B1A.KCH1 \nlila110). Dicl1iar a d i i1on e~ er e t ot alme11te d 'aecorif o co11 il Relator e i11edico· J1C r qu~nto .ri gu ~rda i! criteri o pal ogenetj co delle l 11 on ch1ettas1e. L ec tas1a bro11cl1iale acquisì ta può c. ser e dovuta ru fatti di p11l sio11 e, a fatt i di traz1on e od a fa lli di st en osi ]Jr on cl1i ale a i11onte. lit ogni caso p erò essa ])r esuppon e sen1pre una lJ: ofonrla con1pron1issi o11e n ella r esjst en za e quincl 1 n ella strt1 l l ura della parete ])r on chi ale com pron1i sione ch e a su a Yolta }J11ò esser e clo\·ut a a cau se diYer si ssin1e, n1a ch e in grand e p reYalenza . . on o rau se d 'ordine infe lliYo. ~la doYe si inizia que ta c011111r o111 i.... io11e ~ Dalla 1n u cosa i n ptin1is . ,. ha so._t e11u lo il Rela tor e m edico , p er JJr opagar i quindi a lut1 o lo -lJessor e d ell a p ar et e il ch e equ iYale ad aI11111e tter e t111 'origine semp r e aer oge11a d ella cau a infet1j Yn. Si avrebbe c1uincli. 1111 alterazione rl e1l .P]Ji1 el io d ella p ar ete 1Jror1cl11al e co11 conseguer1le arrest o de1I 'attività cj_ Ji ar e, cui spella buo11a ]Ja rte del l11erca11j s1no espul sivo d ella secrezione broncl1iale. Ora l 'O. rilien e ch e se all e cigli n vibratili d el] ·epilelio bro11cl1iale sp e tta una n1oòesta ]Jart e d ella funzion e di pulizia delle vje aeree que-· s1a è inassi1na nelle fosse i1asali e va in seguito· g radatan1e11te climinue ndo fjno a scomparire del tutto n ei m edi e 11ei piccoli bronchi , pro})rio quin di là dove si s tabi11reb1Je abitual111e11te la bron-r 11iettasi a. In r ealtà le cose van11 0 assai diver sa111ente : lo s luclio istologico d elle bron chiettasie di11los tra ch e l a lesior1e h a i11izio i1011 dal Jt1111e deJ ])1onco ma d al! 'esterno p er finire g radatan1ente a comprometter e tutta la J)ar et e bron chiale, ossia, cl imos lra ch e jl n1eccani 1110 is topatogen etico d elle ])r o11chie I t a ie, 11 ella Jnalattia bro11chi ettasica , ha 1nolti })U11ti di contatto co11 q1tel1 o d ella n1csoaorti te di Doel)l e Heller . Le JJri11Je le io11i a car attere i nfia1n1n at orio cr o11ico n o11 specifi co i osservano· nll a J)eriferia cl ei bron chi n el t essuto di sosteg no d el })Ol111one e for e anch e inizia11nente a livello d ei vasi nutritizi clella p ar e te hro11chiale . A questa l esione pri111itiYa seg·ue l a co111promissione d ella p ar e te bron chiale i1ella su a ar1n att1ra co11nettivoP1astico-n1uscol ar e, con lesioni ch e sono dapprima a carico d ella r icca trama elastica ch e vie11e disgr eg·ata e pre soch è distrutta con compromissione su ccessiYa, e non iniziale com e h anno dPtt o i proff. Micl1eli e Carpi , delle fibre muscolari , nlentre si Ya gradatan1e11te sostituendo a11 a p ar ete bronchial e così comprom essa u11 t essuto di ripar azion e i nfiammatorio d apprima e p oi connettivo fibroso. La tunica mucosa invece r esi s te più a lungo e solo a bron·cbiettasi a stabilitasi p arl ecipn al p rocesso n1orboso, con lesioni a car atter e i1)erlrofico ed iper Pn1ico, d o1 1de gli asp et-


.(ANNO

X.LI,

ì\Ui\.C.

49J

:ti aderton1ato ·i e tela11gec tasici, tan lo frequenti ad .

.os~erYa

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S.BZIONE PRATICA

rs1 .

Ora tali a11alogie istopatolog·iche con le mesoartiti luetiche sono assai suggestive, pur non perrnettendo nessuna conclusio11e a carattere etiologico: no11 va dimenticato però cl1e la malattia bronchiettasica si svolge n1ol lo spesso su terreno luetico nell 'infanle e, più _pesso di quanto non :SEn1bri, a.11che nell 'adulto. ,Stabilitasi anatomicame11le la bronchiettasia, .essa resta lale11te dal punto di Yisla clinico fino .a quando noit s uppuri, ossia s 'ii1quini. Pra1ican1ente l '0. afferma cl1e occorre far distinzio11e, non fra br. congenite od acquisite, ma fra br. seco11darie a cause i10 te e bronchiettasie essenziali, o 111alattia bronchi e I tasica che dir si voglia. Questa è la for111a di gran lunga più importante l)er la ua frequenza e per la sua gravità, per la resi te11za che oppo11e a tutU gli interventi terapettli ci. Per essa, come ii1teso , sono state proposte tutte le tera1)ie possibili dalle specialistiche .alle cl1irurgiche, forse troppe , confessiamolo. Le cure nlecliche hanno aYuto qui oggi poco faYo.re: solo la Yoce autorevole, difatti di ~Iicheli .ed ora di Sal)atini si sono levati a difesa. Che le cure i11eclicl1e 11011 siano capaci di guarire defi11itivamen le la inalattia bronchiettasica siamo tutti cl 'accordo, 111a cl1e esse - si tral ti di balsamici, ·di vaccini cli arsei1obenzoli, di alcool endovenoso - posson~ dare nella malattia broncbiettasica e I!On solo nelle bronchiettasie secondarie ren1issioni, soste lunghe . guarigioni sociali insor111na, è -un fallo non solo tangibile ma anche di frequentissi111a constatazione da parte n ostra. Le cure specialistiche hanno avuto iniglio.r e accoglienza, i11a l 'O. i1on è d'accordo ~h~ _la bron<;oscopotera1)ia ~ia capace di g uarire def1n1t1vamente la malattia ])ronchie ttasica: basta l)ensare al m eccar1isi110 patogenetico ricordato ed alla loro moJ tepli.cilà. Tullo al l)iù in questa forma la ~ron ­ coscopotera1)i 1 può servire a preparare l '~mb1e?te bronchiale per ttn successivo i11.tervento chirurg1c?. Così pure l 'O. n o11 . ritie11e ~ he. la coll a~sot~rapi a (pneumotorace, fre111 coexeres1, p1ombagg10) sia .capace di guarire defii1ilivai11ente la n1al. bronch1ettasica. . No11 resla quindi cl1e la lerapia chirurgica, d~ll a quale h a trattato cosi be11e il prof. Alessa~dr1 , e quindi 1'O. non ne tratta, lin1it an clo s~ a cl1re ch e -egli conYiene nel ritenere la lobectomia allo stato attuale delle nostre conoscenze l 'operazioi:e ideale -per la guarigionE> definjtiva delln malattia bronchie ttasica . G A CH1unco (Siena) . - L 'O. J>Orta ui1 contribut~ d.i 80 casi (20 don11e, 60 uomini) . studjati 11ella Clinic.1 chirurg ica berlinese nel per1?do ~he -vn tra il 1928 ed il 19~1.'3. ll tratta111ento c~1~urgico dei pazienti è stato assai ~-ario ec~ è ?ons1st1t~ nel -piombaaaio olo od a ssoc1~t0 a fre111coexeres1 oppu.re i1~ita ter1uocautcrizzazio11e. e, nelle forme '-Onge11ite, sempre 11ella lol)ec~on11 a. . . . Materiale as ~ai differenle sia dal JJU11to d1 vis tu -dei precedenti ar1an1nes lici eh~ . da .quell.o ?e1.l~ sinto1natologia. L'O. inette in r1l1eYO I dati clinic ~ ~ l 'incii cazione operatoria.: nel ]~Yoro co111pleto, d~ prossima pubblicazio11e , i11 vece illustrerà i reper!1 radiologici mette11doli in rapporto col quadro cl1 11ico e col trattame11to oper:ttorio. Parla del gru~­ po pri11cipale di malallie che emerg·e dalla propria stati~· l ica rappresen lato d alla pertosse o dal.la bro:i: co-poln1or1ile in pazi enti, che ~rano stait1 c~l~ 1 ~ 1 dalle malattie esant en1alich e. R1co~da la possib1l 1tà del mulis1110 nella sintomatologia e fa present e

nei suoi casi ben 33 volte lo spulo sanguii1olento e ben 13 volte emoptoe in pazie11ti, nei quali non c'era alcuna traccia di tubercolosi. Riferisce le idee di Sauerbruch sulla frequenza delle forme congenite e sugli studi fatti nella Clinica berlinese, dice del trattam.e nto operatorio cioè della lobec tomia nelle forme con·g enite, localizzate, nella maggioranza dei casi, nel lobo inferiore sinis tro (80 per cento) e delle basse mortalità. Riguardo alle forme no1i congenite porta un 'osservazione generale nel senso, che i1ei pazienti trattatj colla frenicoexeresi, pion1baggio e plastica si sono ottenuti i mig·1iori risultati e 1'alta mortalità era dovuta alla diffusione della malattia ed alle gravi complicazioni . Bicorda che n el CongreS$O di Chirurgia d ell 'aprile di quest'anno , ~l prof. Sauerbruch ha riferito su ben fi8 lobecton1ie con una mortalità di circa 10 per Cl nto. ·L 'O. espoi1e i rlaU clinici ill11s trandoli con molte proiezioni dei pezzi macroscopici e con belle radiogro.fie. Ri~posta

dei Relatori.

A. OiVIODE1 Zon1N1. - Ringrazia i vari 00. che ha11no voluto parlecipare alla discussione. Col prof. Luisada ammette la possibilità che in ter.venga anche un fa t Lore funzienale nella genesi delle bronchieltasie, nel senso di una disfunzioi1e d ell a capacità contrattile della parete bronchiale; tale deficienza non è però facilmente dimostrabile. · Col prof. Carpi è d 'accordo per quanto si riferisce alla patogenesi ; non per l'interpretazione cl1e egli dà dell e bronchiettasie conclamate come di forme già complicate da ascessi o gangrena pol1nonare. Questa fase « ascessl1ale » interviene in un terzo tempo quando si manifesta il quadro della cc tisi bron chiettasjca l> . Nei riguardi delle indicazioni del pneumotor3ce l 'O. precisa il suo JJUn to rli vista (rispondendo alle obbiezioni di Carpi e di Varisco) : secondo lui il pneumotorace Ya Lentato in tut li i cas i di bronchiettasie unilaterali conclamale o larvate ed emoftoiche, senza ])erò voler insistere quando dopo qualche mese di cura non si ottiene l 'effeLlo d e iderato, tanto più se la sacca pneumotoracica riesce controelettiva os tacolando il drenaggio bronchiale. I casi decisan1ente infll1enzati da pnx cos Uluiscono la mino1 anza d elle bronchiettasie rlell 'aòult o. Ricorda l 'o11inione e l 'esperienza di L. Ki11dberg nel campo curativo delle bronchiettasie , il quale tra pneu111otorace e hroncoscopolerapia, }Jreferisce al giorno cl 'oggi la seconda terapia. Al prof. Benedetti riferisce cli non a~er osserYato nella casistica propria al cun caso d1 collasso in assivo polmonare con broncl1iettasie. Ringrazia il prof. Micbeli per l 'appunto delle $Ue p.r eziose osservazioni clinich e n el campo delle u piccole bronchiettasie ». Il termine di « bronchiettasie larvate n adottato dall 'O. va consjderato in rapporto alla tuber<:olosi; si 1ratta cli quadri clinici ch e })Ossono simulare da Yi r ino una forma tubercolare , sp ecie per le emottisi freqt1enti , sotto una cc n1aschera )) J!Seud?tul1Pr colare si vela invece la larva « bronch1ettas1e ». Ammelte coi prof. :Niicheli, Sahatini e Cesa Bia1t chi che la terapia medica possa ollenere q11alcl1e su ccesso; ma non certo definitivo . 8 d'accordo col prof. CP-sa Bianchi che il prore::.~o istopatologico delle bron~hiettasi.c a~bia in.o~­ t r c.\ analoai.a col quadro degli a11eur1sn1i d a s1f1licl e. Peròb i os erva110 casi iniziali di broncl1i etta-


1946

11

JL POLICLINICO »

sie acute i11fantili da p ertos .. e o da nlorbillo, si trovano vasti processi infian1n1atori che colpisco.tu 1nucosa, parete elastica e muscolare (panbron~hit e' alterandone in toto la struttura senza poter ~cindere quale sia il processo iniziale. L 'esperienza personale dell 'O. non è favorevole ad una frequent e eziologia luetica. R. ALESSANDR1 ~Roma) . - Nella esposizion e ha tocca lo i ·argomento dell 'ezio-patogenesi delle bron' hiectasie, perchè l "apporto dei chirurgi a questo t apitolo è stato veramente i1nportante, ed ha r ipor tato l 'opinione di Sauerbruch ch e la grande tnaggioranza delle bro11chiectasie so110 congenite o viluppat t> u basi congenite, ed è lieto ch e clinici l ome Mich eJi e Cesa-Bian ch i siano della sua stessa idea': con1unque ànche per i reperti di Robinson e h e si accordano come quanto h a esposto il Carpi, ritiene ch e la maggior parte delle bronchiectasie rongenile o ineno , si iniziano con una lesione delJa paret e bronchiale e possono quindi chiamarsi primitive~ le secondarie da trazio11e, ~ono certamente in numero minore : la questione non è soltanto teorica poich è i11 quest e la t erapia radicale non è indicata, per le ... ioni pleuriche o pol. monar1. Per quel ehe riguarda la diagnosi la radiografia in genere ha certamente grand e importanza; m a giust amente Maragliano ha detto ch e il radiologo dà t1n reperto non fa la diagn osi. egli h a aggiun1o ch e coi progressi di ora si pt1ò fare a meno d ei mezzi di co ntrast o· ma in n1olti casi ritien e che qu esti siano ancora necessari. La broncoscopia è di grandissimo valor e, non so]o diagnostico m a anch e curativo, però non può ch e preparare i rnal ati a un interYento radica.le, r1on mai portare ad una guarigione salvo i casi di rorpi estranei . :E indicata n et t a1nente in tutti quei casi ii1 cui una terapia radicale non è· possibile o consigliabile ed in questi casi Ya associata alla terapia medica, costituendone la parte principale. NeJle bronchiectasie la terapia medica non potrà nlai dare la guarigione ma solo un miglioramento; ma p oich è la t erapia chirurgica radicale non pu ò essere sempre applicata, avrà certamente v11lor e per C)1Uesti casi. Il pnet1n1otorace molte volte n on si ·può fare, per le aderenze pleuriche, spesso è incompleto e quando può riu scire può dars~ che ta]ora dia buoni risultati. Però presenta de1 pericoli in quanto le cavità suppuranti bronchiect asich e possono essere superficiali e pe.r riuscire e~­ ficace dovrebbe essere prolungato anch e per anni, come h a accennato il Varisco, e in quest o caso sono anche più facili le infezioni. Dei mezzi chirurgici di terapia collassante, la frenico exeresi è la più facilmente accettata ; m a egli non h a detto, com e ha affermato il Marcora, ch e dia in genere buoni risultati. ~on è d 'a.ccord? con I 'affermazione che porti a pegg1orament1 ; pe~o può portMe un mi~lior~m~nto te~poraneo e in modo p articolare n ei casi d1 emottisi. In 17 casi da lui operati solo in due ha avuto ltn certo miglioramento; crede però s~a ut~le c~~e primo tempo di altre op.eraz~oni specie. nei casi in cui non vi sia una localizzazione superiore. ·Lai toracoplastica, il piombaggio sono operazioni che possono <lare un certo risul1at<>. In qualch e caso certamente dovremo continuare a fare queste operazioni, corne si do~rà in alt~e limitarsi alla cura medica, ma non e questo il progresso ch e è rappresentato da~la lobe?tomia. Oggi i risultati che si sono ottenuti so.~o già mol: 1o soddisfacenti e lo sar anno an cora p1u quando 1 mal at i ci saranno inviati in t empo debito. I risul-

[A1'.No XLI, NL"l\i. 491

tati non ancora soddisfacenti da noi sono in rela,.. zione con l'evoluzione della tecnica e l'esperienza . Oggi è da ricordare che in n1ano a chirurgi esperti di questo intervento la mortalità è scesa a meno del 9 per cento. Conclude che la cura della bronchiectasia nei casi adatti e non troppo avanzati debba essere la , lobectomia. A. VALLEBONA (Genova). - Non pre·n de la parola per rispondere ad obiezioni , perchè alla di lui ReJazio11e non ne sono state fatte , non certo perchè essa non n e meritasse, ma per la ber1eYolenza deì1'uditorio. Deve però fare qualche cl1iarimento. È stato detto che nel collasso massivo del polmone con bronchiectasie è sempre necessario eseguire la broncografia per l'inten sa opacità del tessuto. Ora non è già I "intensità òell 'opacità che possa impedire il rilievo di bronchiectasie m a sono part icolari caratteri di qiu esta. l\ questo proposito ha , n ella r elazione scritta, distinto due .eventualità: « Un addensamento uniforn1e del parenchima polmonare circostante alle bron chiectasie può rendere più facile il rilievo . radiologico .di cavità; sotto qt1esto punto di vista lln paren chima polmonare uniformemente opaco è preferibile alla complessa struttura del polmone normalmente areato; fatti sovraposti alle bronchiectat>ie che n on danno una opacità uniforme, ma, ad esempio, una opacità a chiazze, possono ostacolare la Yisibilità del fa.t to cavitario bronchiectasico ». Ouindi si deve amm ettere ch e anch e nel col .... lasso massivo del polmone $i possono YedeTe le bronchiectasie, applicando una tecnica adatta, anch e senza l 'impiego della bro11cografia. Per quanto poi riguarda le bronchiect asie da broncospirochetosi del Castellani, esse sono state tlal R. considerate nella relazione scritta , almeno <lal lato radiologico. Nella discussione si è parlato di trattamento con le onde corte ; · il trattamento con queste può essere dire tto non alla bronchiectasia, ma ai fatti infiammatori sovrapposti; già da tempo ·è da no:i i11 esperin1ento tale cura nelle forme in~iamma­ torie e suppurative polmonari, st~dio eseguito c~n la collaborazione del prof. _i\.gn ol1, e sul quale in seguito riferiremo. Per quanto poi concerne l ·in1portanza ?ella broncografia prima di adire all 'intervento chirurgico è perfettamente d'accordo col .prof. A!essandri · ed ha infatti detto nella r elazione scritta e' anch~ nei casi diagnosticabili colla indagi~e ra<liologica semplice, rimane alla b~on??gr!lfia un indubbio valore nel permettere dei r1~1~vi. secondari (estensione, sede esatta , ecc. ) ~ r1liev1 .eve~­ tualmente importantissimi per gli inter venti chirurgici ». ., . . . Non gli rimane perci o che, . rin graziare Il pr?f Maragliano ed il prof. Albert1 per le p~ro1e lusinghier e dette al riguardo della sua Relazione. F. LASAGNA (Parma). - Ri spond e breveme~te ai colleghi che toccarono direttamente nelle discussione l 'argomento delle sua relazione. Al prof. ALsERTI definisce. che il m:todo usato di broncografia è stato es~u1to ?a~ant1 allo schermo radioscopico come egli con siglia e colla pinza faringea ideata dall '0. Al sen . prof. M1cHEL1 ch~ari sce che l '~nterpreta­ zione data da lui alla terapia broncoscop1ca è forse dovuta ad un lapsus oratorio di uno dei due relar


1ANNO

XLI. ~t:~r. 49]

SEZIONE

tori. L ·az ione del n1edica1nenlo non può essere che modificatrice ·dello stato · purulento e della qualità del liquido ch e si ritiene per la s ua viscosità coefficiente al formarsi e permanPre della bronchiettasia, co11cetto esposto nel testo. Al prof. CARPI ed a.gli altri ch e con lui affermarono essere la frenicoexeresi od il pneumotorace di azione curativa n elle bronchiettasie, ricorda come le rece1tti indagini di rette su quanto avviene in tale forma dimostr a: 1) il riflesso tossigeno esiste nelle prime pai:t~ dell'albero respiratorio ; 2) l'espulsione tossigena dei liquidi è péllrticolarmente necessaria per la broncoscopia in cui il liquido è viscoso e contenuto in cavità prive di azione espulsiva. Ciò si osserva quando introducendo il broncoscopio si provoca la tosse e si vede uscire il liquido dalle estremità dell'albero bronchiale ed arrivare ai grossi e 1nedii b.ronchi (dove giunge il tubo broncoscopico) e può essere aspirato dalla corrente aerea e spostato dalle cigli a vibratili, ecc . È pure stato dimostrato che se la tosse è sedata con la codeina la espulsione no·n avvien e ed il processo peggiora; 3) il meccanismo di e~pulsione nelle bronchiettasie è stato recentemente illustrato dal J ACKSON : egli stabilisce che la parte sana del polmone contraendosi _d u.r ante la tosse agisce com primendo violentemente su1la part~ m~ata ~ co~­ tenente liquidi de~ermina la fuor1u~c1ta d1 essi, fenomeno paragonabile a quello ch e s1 svolge spremendo colla mano una spugna parzialmente imbevuta di acqìlla; 4) la frenicoexeresi studiata su nostri malati ha dato per il m eccanismo di immol>ilizzazione del polmone e quindi di inancat a spremitura d el focolaio un peggioramento delle bronchiettasie. È a ritenersi che per la stessai r agione 11 ·pneumotorace (così dicono i bron~oscopi­ sti e chirurghi americani) sia dannoso n ei bronchie1tasici. F a osservare al prof. C.IBPI ch e il testo ?h e . h a presente del lavoro del J ACKSON non attrib~1sce alla alterazione delle ciglia la mancata esp'.1lsi?ne dei liquidi che egli con molta esattezza attr1bu1sc.e alle funzioni elastiche muscola ri aerogene, tussigene e cigliari. insieme. . . Al collega prof. SABATINI ricor.da . l~ premessa alla esposizione testè fatta della rel3;Z1one: collaborazione diag'n ostica e · terapeutica del bron~osco­ pista con il medico e chirurge da q.uest~ v:oluta con pieno c.Qnvinçimento che essa può giovare a guarire o migliorare certi casi di bronc?iettasie al: trimenti non trattabili : c.o ncetto che e stato oggi approvato. dai colleghi proff. Ar.EssANDRI_ ed 0Mo: nE1-Zoru N1 come lo è già da tempo dai colleghi americani ch e ci indicarono ]a via da seguirsi nella cu 1·a delle bronchiettasie. Ore 19 - 20 ottobre 1934. Presiden za: Sen. MARAGLIANO .

Le ineteoropatie. Prof. N. PENDE (Genova), Relatore. Il Relatore comincia coll 'affrontare, per la prirna volta. la definizione clinica-p atogen e tica delle ·vere meteoropatie d esign andole come « quelle reazioni m orbose per lo più localizzate, più ~ar_amente a forma di sindromi di tipo clin~co defin1t~, m.a protopatiche ed autonom e che si dimostrano in diretta corr elazione cronologica e cau sale co.n le brusch e variazioni del complesso meteorologico. (co~­ plesso degli elementi dell'ar~a n~l. lo~o. dinamismo) ». Esse sono indiviclt1:al1z.zab~li cl1n1camente per u1t quadruplo ordine d1 cr1ter1:

PRATICA

1947

l 'insorgenza acuta in coincidenza con bru · schi i11utan1enti del tempo ed il ripresentarsi spes· o nello s tesso soggetto ad ogni ritor110 della stessa o di altra reazione ineteorologica; 2) il mig-Iiorare o gu arire rapidamente col ces. sare d elle condizioni meteoro lo~iche scatenatrici. o col subentrare di condizioni meteorologich e di natura opposta; 3) il colpire n el tempo stesso. per es. nello stes . so giorno, gruppi di persone an ch e in regioni lon. tane ma sottoposte alla stessa c risi atmosferica; 4) l 'essere i soggetti colpiti preparat i in modD evidente alla reazione meteorotropa da una speciale sensibilità costitu zionale ed aicquisita (sog getti m et eorolabili). Qu esta definizione permette innH.nzi tutto di separar e le meteoropati e autono111e costituenti stat i 1norbosi a sè dalla i11fi11ita serie di malattie . le quali, pur avendo altra etiologia specifica, per es. una i11fezione acuta delle p r in1e vie respiratorie , ttn crup laringeo, un 'eclampsia , un att acco di an·gina, ecc. tuttavia per la sen sibilità meteorologica del soggetto, e per il me.ccanismo neurovegetativo sui generis, ch e è base della -reazion e 111eteorotropa, pr esentan o il fatto di essere scate11ate dalle varia'zioni meteorologiche. · In altri ·termini il R. tiene a distinguere un meteorotropisrrto, ch e può esistere an ch e i11 organis1ni g'ià malati d 'altre malattie, o ch e può fa. vorire l 'aggression e da parte di age11ti nati, dal gr uppo di aiffezioni in cui la variazione meteoro·logica è il fattore determinante essenziale. Dal lato clinico il R. distingue perciò un primo gruppo di si ndromi m eteoropatiche da uenti speciali, in cui studia la sindrome del vento de l siid e del sud-est de lla regione di M<intpellier e Lione, la sindrome del fohn, la sindrom e del vento delle cos)te brasiliane, la sindrom e del levante , la sindrome da scirocco. in un seconq.o gruppo colloc·a le reazioni meteorotrope per passaggi di fro 1tti ci·· ·clonici; in un- terzo· gruppo cred e provvisariarnen1 te di riunire gli accidenti , ch e si osservano in roincidenza del passaggio di grosse macchie solari tsul · 111eridiano del sole. Tale distinzione è per il Relatore naturalmente provvisoria. l )

Dal lato della patogenesi il Relatore in iste su due fatti essenziali: l 'uno è che l 1age11te inete°'" 1 ~· ~ r opatico non è questo o quel! 'elemento del tempo~' · · ., -come vairiazion e di umidità, di temperatura, d1 pression e barometrica, di polluzione atmosferica, di elettricit à ecc.; bensì tutto il complesso meteorologico nella su a mutazione, così come avviene sopratutto n el passaggio di fronti ciclonici. L'altro fattore essenziale è il particola.re stato di squi · librio neuroe11docrino del soggetto, con esageratn eccit abilità del parasin1patico e di ipotonia del simpatico, squilibrio n eurovegetativo associato per lo più ad insufficienza cli alcune glandole , soprattutto della ipofisi, delle paratiroidi , delle urrenali, con relativa preponderanza degli apparati timico-linfatici e del tessuto insulare del pancreas. Dal lato terapeutico tale patogenesi consiglia una cura profilattica a base di rimedi . ch e moderan o la} vagoestesia ed elevano il tono del sim l)atico, concepito come il sistema della offesa-difesa verso l 'ambiente esterno . Oltre all 'atropina , agli ormoni ipofisa.ri, paratiroidei e surrenali, il Relatore raccomanda soprattutto l 'igiene di tal i soggetti meteorolabiJi a base di cure fisioterapi che e cJimatoterapiche, che agiscono elettivamen te elevando il tono del simpatico, come vita al l'aria aperta in riva al mare od in alta montagna . eser cizi muscolari, soprattutto degli arti inferiori,


« IL POLJ CLINI CO

1948

cure di sole e di raggi ultravioletti, ed alimentazione con sufficiente reazione carnea, e soprattutto con limitazione dei carboidrati. Prof. M.

B uFANO

(Genova), Correlatore.

Riferisce sulla fisiopatologia sperimenlale delle r eaiz ioni m eteoropatiche. Si preoccupa anzitutto di mettere b ene in evidenza il concetto che l 'indagine sperimentale in questo campo no,n è la più adatta per ottenere risultati sicuri, in q:ua.nt~ spe: rimentalmente si usa provocare var1az1oru d ei coèfficienti meteorici molto spiccate e diverse 4a quelle che si l1anno spontaneamente. Ad es. l 'indagine sperimentale sull 'influenza delle depressioni b~rometriche è stata fatta n elle cabine stag110, oppure in alta montagna, attinge!1do di regola depressioni ch e no.n si hanno mai ne~le . va: riazioni meteoriche. L 'influenza delle rad1az1on1 è stata studiata o col sole in alta montagna, o co11 lampade a raggi ultravioletti o infrarossi, oppure con l 'uso di sostanze radioattive, di r aggi X, di intensi circuiti oscillanti specie ad 011de· corte. Pur tuttaviai sono, per quello che è necessario, esposte detlagliatamenté le nozioni che si possiedono sulle influenze organiche· dei vari coefficienti meteorolog·ici (radiazionj , elettricità atmosferica, depressione barome trica, temperatura ambiente, umidità atmosferica). 1'cn endo be11 presente che per effetto di variazioni meteoriche le influe11ze di un coefficie11te meteorico 11011 agiscono mai da sole, ina sempre insieme alle altre degli altri coefficienti e che la risultante non è mai la somma algeb;ica delle singole influenze dei singoli coefficienti, ma è diversa poichè i vari coefficienti ~­ teorici fanno variare reciprocamente le loro influenze. Il reJatore conclude la sua rassegna critica, po11endo questi capisaldi: ] ) nelle variazio~i meteori~he non. è .la ~ola depressione baromel1 lca che agisc.e, qu1nd1 è. improprio denominare le meteoropatie « oiclonos1 » o « ciclonopatie »; 2) non si può ritenere sicuramente. dimostra~o che le depressioni barometriche che s1 ha~no in pianura possono agire di per sè stesse, sia pe~ turbe m eccaniche, sia inducendo una carenza di ossigeno anche minima sull 'orgar1ismo; 3) . la luce è un fattore le cui variazi.oni ~eter­ n1inano più malattie climatiche o sta.g1onal1 che meteoropatie vere e proprie; 4) grande importanza deve avere lo. stato el~t­ trico dell 'atn1osfera come risulta dalle recentissime esperienze eseguile facendo respirare aria diversamente ionizzata; 5) molta importa~za ~eye essere ri~onosciu,ta alla temperatura e all um1d1tà. atmosferica nell etiopatogenesi delle meteoropatie; . . . 6) è sicuro che· i coeff_icienti ~tmosfer1ci agiscano sull'organismo quasi esclusivamente attraverso la cute e la superficie mucoso-alveolare dell :apparato respiratorio; . . . . 7) l 'azione dei coefficienti atmosfer1c1 s1 esplica attraverso reazioni del sistema nervoso della vita vegetativa sia centrale che periferico; . s· le meteoropatie sono pertanto essenz1almenteJ delle neurosi• vege t at'1ve; 9) ha pertanto importanza nell '_etiologia delle meteoropatie la costit?~io~e ~ndocrino-neurovege~ tativa dei sin goli ind1v1du1, in qu~nto solo sug~i ir•dividui non f'quilibrati sul sistema ~n?ocr1no-neu ro-Yeg·eln Livo i cambian1en li meteorici possono ~cate11a re reazi oni morbose;

l>

lA.l\No XLI,

Nu~r.

49)

10) il momei1lo costituzionale ha qui11<li nelle· m e teoropatie essenziale importanza.

Discu sione della Relazione. E. MARAGLIANO (Genova). - Dalle rel azioni dei proff. Pende e Bufano risulta che i ·azione d ei vari agenti meteorici si esplica svegliando reazioni morbose, 11elle persone che per condizioni speciali di deficienza dei loro tessuti , divengono sènsibj]i ad esse, mentre organismi in piena efficienza non ne risentono. Sono quindi speciali ecl individuali condizio11i del terreno organico che rendono possibili le metereopatie, e a tale proposito è necessario segnalare la parte che ebbero gli studi di Maestri Italiani nello stabilire questa verità, studi che iniziati dal De Giovanni, proseguiti dal Viola, dal Pende e da altri suoi allievi portarono sempre a nuove affermazioni oggi u11iver sal1nente ricor1osciute. Il prof. Pende 11a segn alato ch e è la d eficienza del sistemo nervoso-vege tativo la responsabile del1'insorgenza delle meteoropatie e l 'O. ritiene esatto tal e concetto. Si posseggono già del resto dimostrazioni sperimentali dell 'influenza cle1 sistema r1ervoso nella genesi della imrr1unità ed i fattori meteorici possono colla mediazione del sistema n ervoso in date condizioni provocarla. La sintesi del prof. Pende, dalla quale balza fuori la forma morbosa delle 1netereopatie, è la ennesima prova cii una grande verità, che i poteri pubblici in Italia da oltre mezzo secolo ad oggi 11anno sempre 1nisconosciuto: il diritto della Clinica ad esser e ritenuta Scienza. Si credette erroneam ente che le conoscenze biolog iche fossero il solo contenuto scientifico della inedici11a e che stralciatene queste, nulla vi fosse più in esse di veramente scientifico. Errore che deve essere corretto e speriamo che lo sia dal Governo Fascista. M. ~IESSINI (Roma). - A propo8ilo (li quanto affermato dal prof. Pende che i soggetti particolarmente disposti alle rnetere.opatie presentano una relativa preponderanza funzionale del sistema timo-linfatico e dell'insulina, una . tendei1za aJla ritenzione idrico-salina nei tessuti. l 'O. desidera ricordare ricerche da lui eseguite per cui è riuscito a dimostrar~ che il sistema timo-linfatico esercita una funzione tendente ad aumenta.re il ~ontenuto idrico-sali110 nei tessuti, inquanto negli animali privati di timo, ii detto contenuto idrico-salino diminuisce nella pelle e nel sottocut aneo ed i derivati timici tendono a diminuire la diuresi. Ciò quindi confermerebbe quanto veduto ·d al prof. Pende e cioè che nei soggetti n1etereosens]bili e che hanno spesso le note dell 'abito timo timico-lir1fatico, vi è la tendenza al turgore, al1'imbibizione, alla ricchezza idrico-salina dei tessuti. Circa l 'interpetrazione patogenetica dell.a morte tin1ica l 'O. ricorda di aver sostenuto, in base a sue ricer che , 1'importanza di un fattore vagale di origine timica: ora negli individui metereosensibili, i quali come è stato. detto'. possono andare incontro a morte improvvISa, es1st~ appu.nto. ?Ome ha ricordato il Relatore, una 1perecc1tab1l1tà· d el sistema parasimpatico. MAR1Nu cc1 (Napoli). Riferi sce al~une sue ric~r­ che sul comportamento del metab.olismo. basale i~ rapporto alle variazio11i 1.lei venti e ~e1 rapport1 dello stato timo-linfatico con la gravidanza. F. M1cHELI (Torino). - Ritiene opportuna la distinzione fatta dal prof. Pende d elle m etereopatie in primitive e second arie, p er quanto ess~


lANNo· XLI, NuM. 49]

SEZIONE

siano naturalmente legate da tl1lta una gan1ma di gradazioni insensibili. I~a Clinica rileva quasi giornalmente alcune ro11dizioni rr1orbose cui è difficile negare la subordinazione a circostanze in qualche moclo conr1esse a variazioni del complesso metereologico : basti ricordare la comparsa frequente dell 'emorragia cerebrale già rilevata dai vecchi medici in seguito a variazioni atmosferiche e così pure nole so110 le emottisi in serie, osservate nej Sana tori. Ma oltre a tutto ciò già abbastanza noto, l '0. desidera ricordare altri fatti. non n1eno importanti .dal punto di vis ta biologico s u cui è tat a fi ssata fin 'ora me110 l ' altenzione, c ome ad es . la frequenza della mening ite tbc . in primaYera, circostanza c he secondo AA. r ecenti, si ripetereb})e pure per gli infillrati precoci, il che però 11on sembra all ' O. del tutto di1nostrato. Infine è da le11er presente ancora la periodicità di alcu11e ulceri, i11 specie duodena1li, in primavera ed in aulunno i)articolarmente. Più netla ancora è l ' influe11 za rl1e la stagione esercita sul diabete mellito , nalur aln1ente sceverata da quella di variazioni alin1e n tari , di fat1ori emotivi, ecc. come l 'O. ha })iù Yo l le potuto constatare 11ella di lui Clinica. Appare quindi come il problema sia <li estren10 i11 le r esse pratico e n1eritevole di ricerche sist e1n a l ich e , perchè quanto sino ad ora risulta sla a g ià ])roYare com ~ accanto ai fattori amb~entali si <lebba tener conto anche dell e influe11ze n1et eori che.

G. SAB<\TINI (Sassari) . - L 'O ., che da molti a11ni si occupa d el! 'argomento, ricorda anzitutto come cl ebbano essere b en distinte le variazioni inoruose lagionali da quelle metereopa Liche : ad es . so110 i1ote le riacutizzazioni delle turbe ciei colelili siaci i11 ottobre-novembre ed in febbraio-marzo. Così })Ure l 'O. riéorda come a chi abbia avuto occasione cli frequentare le sale deposito dei ce11tri o sp etlaljeri, come eg·li ha fatto per molti anni , i10!1 sia sfug gito certa1ne11 te il fat1o di notare veTe e.p1d emie di alcune malatlie i11 d e lermir1ati p e riodi s tagionali. D 'altra parte ricord a i11fine con1e sia anc?e 11~to clie Yi siano dei giorni di vera i n tt11ra ch1rurg1ca d egli operati sì da ammettere un Yero rapporto 1ra influenz~ meleoricl1e e inler ve11Li chirurgici e forse non sJ.r à lontano il m on1 e11lo iu ct1i ciò sarà preso i1ell a dovuta con sid e.razio11e . A. LUNEDEI (Firenze). - L 'O ., s ll.1d iando i r appor ti 1ra Yari a zio11i m e lereolog ich e e sco1npenso cardiaco , 11a potulo notare ur1 au1nen1o dei ca si <li rnorle n ei periodi di abbas ·nme11lo cl ella le1nµ eratura . L 'influenza cli azio11i J11eteoric he l '0. riferisce di aYer notato anche in Lutte ql1elle si11clron1i n1orbose, in cui si rilie11e in giuoco un f a ttore a11gioS})a s tico e così pure l 'influe11za stagion ale s11lla n1orl>ilità sen1bra ch e d ebba essere Yalutata in r apJ)Orlo al variare st a gionale ci eJl 'ali1nentazio11 e e d el conlenuto vila111inic0 deg·l i alimenti e dell 1 razio11e alime11lare. M. Il100N1 (Bolog 11a) . -· Mediante ut1a s tali s lica e.s tesa a tutti i degenti n ella Cli11ica ì\Iedica di Bulon·na nel tria11nio 1931-34, l '0 . p on e in eviden za al~une oscillazioni di periodo s tagion ale, sem estrale ed a11nuale di fe11ome11i di co111.une rilie' o n ell 'esan1e clinico d ei 111alati, con1e 1'in t.radern1or eazione, ! 'eosinofilia percentuale, l a pressi on e nrleriosa e la secrezior1e urin~ia.

PR.\ TICA

1949 1

Di scutendo sulla causa prima di tali rilmi a lungo periodo, l 'O. insis te sull 'imporlanza preJJO nderante di un altività cellulare cc11trale autonoma eYolvenle a lunghi periodi.

L. SP0LvE1i1N1 (Roma) . L'O. premette a11zitutto che come pediatra può affermare, che l 'org anismo del bambino si presta meglio di ogni altro allo s tudio delle in~luenze metereologiche morb ose . Così ad e s . i bambini allattati artificialmente. sono più soggetti alle jnfluen ze n1eteoricl1e che quelli ad allatlamenlo nalurale . Della efficacia cura liva cli cli111i acla-t li , sui quali 113 parlato il R. , è soggetto <li111 ostra1ivo il ])an1 ]Jjno , il quale si giova pii1 specia!menl e clel cJi111a cl i n1011 l ag11a. Ore 15 - 20 ottobre . Presiden za: Sen. 1\l[AR AGLIANO.

Continuazione della Discussione. F. CroFFI (Napoli) . - Ring·razia i proff. Pende· e 13u fan o per esser e s lalo ricord a to n elle loro r eJazjo11i e si trova d 'accordo co11 loro per il t ern1in e 1\1elereopatie, anzicl1è quello <li Ciclono·p atie . R i liene infatti che occorra coordi11are, d 'accordo· con i m et er eologi, Lutta una 11ome11clatura, una d efinizioil e qualitaU va d ci fenomeni atmosferici. Così ad es . jl f amoso 11enl clu midi , d efi11ito calclorcco , cl nYre])])e chia111arsi di Sud-Es t o di Sud(1ve t pcrch è vene11d o dall e Alpi d ei ~irenei , è· possibile ch e ia a ci utto , in quanto clepost o l a. 1.1n1idilà sui n1 o nti , si carj r a poi di caldo sull a p ianura d el !lodano . L 'O . p en sa quindi ch e lo studio d ella m e Lereologja n1 edica d eve C$ser e seg·ui la con ten1poran ean1ent e 11ei s uoi diYersi fa ttori, tenendo sempre l)r ese11le che ques lj diffj cilmenle posson o sco111p ag·narsi . Una temperatura caìda, con contenuto · ig ro1nctrico elev ato cl eve necessariam ente a cco11l -· pagnarsi ad uno s la lo eJe ltro-ionico sp eciale , ad una speciale pressione atm osferi ca e qui11di p er es. 11on si p o lrebbe accordar e u11 Yento di borea r o n una un1 i di là eccessi va . L o s t11 c.l. io della metereologi a inedica esige una fa111iliarizza zion e d ei r11erlici con l e più elementar i 11 ozior1i metereologir he e l 'O . rilien e ch e qua11clo le s lori e cJi11iclte sara11no 111e lodicomente accon11Jag11a le con u11i i1ozione sulle condi zioni g ior11ali ere a tmosferi che, p otrann.o allora calurirc a11 ch e le · Jegg·i ch e gove rnan o l 'i11fluer1za d ell 'ambiente cos111i co lll n ostro or g anism o. c]j

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V. Ilol\tANIN ('I'rie · te). - I r ela lori 11a nno ù en · di li11t o le 111e ler eOJ) J lie pro lo1)a lich e ed a ulon o111e d n lle s ,·ariate altre form e 1n orb ose , cl1e fino nel or a er an o s tate cla s ifica te n ell e silldron1i n-: clc1 co trope. L 'O. ricorda fra quest e le malattie r eumatich e e fra B se il r eun1alis1110 cr oni co in _cui il fa1 lor e n1c ler eolrop o, co1ne h a cl e lto il prof . Pende <\ si u1t fa lla r e cor1dizionale .i111porl a11te, provoca tore, 1na 11 011 0 il fa tlore p ecifico, n ere . . sari o, cos tante. L·o. hn eseguito j11dag i11i allo copo di s lud iar e le 111a11i re·Lazio11i d olorose n el r eum atism o croni co in ra1)11ort o al clin1 a cli 'Triest e, clima oltre n1o<l o ,·ari abile ed h a p otuto osser' ar e u11 ma. ·i111 0 s tagio11ale cli 1)r edilezione duran le i m esi ])rin1a' er ili , il ch e lo induce a prosp e ttar e an ch e i11 ta l sc11so quell a p articolar e ipereccitabilità n et1ro-' ege lali ,.a ch e il prof . P ende h a ri scontrat o n elle· co tiluzio ni un1an e inet ereoes tesic h e. 1


1950

« JL

POLICLINICO n

Cercando }JOi di valutare l 'influenza dei fenon1eni 1:1etereologici giornalieri o periodici nella produzione dei dolori nel reumatismo cronico l 'O. è giunlo alla conclusione ch e è possibjle am: Jnettere una particolare sensibilità m et eorica ma più verosimilrae11te debbono attribuirsi all 'a~ione inorbosa n1ullipla, segnalata dal prof. Pende del .complesso 111elereologico nelle sue crisi acrodi11amiche. .L .. DE Lis1 (Cagliari) . - Riconosce utile la dist1nz1one fra metereopatie protopatiche e deuteropaticl1 e, rr1a insiste sulla mag·giore importanza che hanno in pratica ques te ultime e sulla mio-liore 0 possibilità r he esse off.rono a una ricerca siste1r1a tica e di riferi1nenti anatomo-clinici. Tn fatto di n1alattie cerebrali, 1)0. ha inteso parlare d 'inf1ue11ze atn1osferiche sull 'apoplessia: o~·a eg·li vorrebbe richiamare l 'atlenzione sulla particolar e i11eter eolabilità dei malati del sistema exlr apirarr1id ale e sopratutto degli encefalitici adulti affetti rla parkinsonismo o rlegli encefalitici n1ollo giovani affetli da muta111enti del carattere e da sta ti di agitazione psicomotoria notturna. l 'O. vorrebbe poi fermarsi sulle svaria te metereopa tie clei nu1nerosissimi so~rgetti nevrosici perchè inetereopalici sono assai spesso i comuni neuropalici. Tale cor1statazione porta al punto culmina11tE: della co rLcezione patogenetica, decisamente approntata dai Relatori con la messa in valore dell 'elem e11to costituzionale neuro-vegetativo e principalmente della costituzione parasimpaticotonica, com e la più e.sposta a risen tire le influenze m eteorich e patogene. L 'O. ha l 'impressione che ~]ano svaria te le ca.t egorie di soggetti nevrosici che possono venir colpiti rla sofferenze metereopatiche. L 'O. nota infin e come nelle ricer che sulle metereopatie non siano state fatte ancora indagini -sis len1atich e sul liquido cefalo-rachidiano, che per la, sua natura e per il suo ufficio sembr erebbe e·sp osto a risentire e forse destinato a regolare certe influen ze dell 'ambiente esterno sul sistema nervoso. L'O. con <1uanto ha detto non intende di aver n1osso obiezioni, ma semplice1nente rli aver espo·sto idee su scitate dalla relazione, che rappresenta ·sen za dubbio un punto di partenza per ulteriori ~viluppi del problema. G. L'ELTORE (Roma) . -

Le brillanti r elazioni dei proff. Pende e Bufano non conse11tono particolari rilievi per cui l 'O. si limita a riferire sull 'influenza dei vari fattori meteorici sull 'andamento .della tuber colosi nella città di Roma per gli anni 1931-32 e 33. Conviene che solo il con1pJesso di tu lti i coefficienti atmosferici posso110 influire sulla ~alute dei m alati di petto , ma in m,odo particolar e va data importanza alla velocità d el vento, quando agisca in modo permanente e sist ematico s enza presentare ampie oscillazioni n elle varie ore t(lella giornata.

Risposta del prof. Pende. È lielo dell 'a<lesione del prof. Messini , cultore <li fisiopatologia timica, al concetto che lo stato tin1olinfatico favo.r isca le crisi ipoglicemiche e la ,·agolabililà ron ritenzione d 'acqua nei tessuti, e la fJOssibile i11orle improvvisa per inibizione ventricolare: ciò può ::tYYenire per br11sche va.riazio11i del t en1po. Interes an ti le osserYazioni clinich e del Marinucci ui rapporti tra scirocco ecl eclampsia, tra scirocco co11'abbassamento del m etabolismo basale

[ANNO XLI, NuM. 49]

~ ~ell~. pressi?ne arter~osa ed oliguria e maggiore alealos1, e sui rapporti tra eclampsia e vagotonismo e. sull.'anal.og'ia dello stato gravidico con lo stato l1mol1nfat1co. Tutto ciò conferma lo studio del . relato~~ sul~a P.r edisposizione dei vagolabili ed 1dr?lab1l~ e t1mol1nfatici con certi venti caldi. Prez1?sa _I osservazione del Micheli sulla frequ er1za dell 1nfiltrato polmonare precoce ir1 coincidenza con la primavera, e sulla maggiore recidività ~ell 'ulcera duodenale in primavera ed autunno: 1~ quanto è noto che l'infiltrato precoce come risulta dagli studi di Kurt Clare s11i bambini è 1nanifestazione ess11òativa propria delle costituzio11 i neuroartri Li che vagolabili, e che anche l'ulcera duodenale è trofoneurosi a sfondo vagale spasmofi1 (>. Le osserv~zioni. ~el . Sabatini sull.a ~aggiore frequenza d1 gruppi d1 certe malattie nelle sale (l 'accettazioP.e in certi giorni e non in altri dimostrano le realtà cliniche delle influenze meteorotrope; e così pure l 'accumularsi in certi giorni dei clisastri chirurgici , per cui giusta la proposta del Sabatini che i chirurgi t engano conto del bollettino meteorologico. Le osservazioni del Lunedei che su 5200 casi di n1orti per scompenso cardiaco non ha trovato coincidenza con brusc he variazioni barometriche giornaliere, ma che la curva di mortalità segue la curva dell'abbassamento della temperatura presenta delle contradizioni: rlifatti egli trova un riaJzo della frequenza di mortalità nel giugno e luglio. È tuttavia inter essante che si distacca dalle altre cat1se di morle quella dell 'a.ngina di petto. Il Rigoni h a riporta lo esperienze dimostranti il massimo della r eattività tubercolinica in primavera ed autunno, il 1nassimo della pressione art eriosa massima in primavera e novembre, e l 'eosinofilia stagionale, e cosi il ritmo stagionale dissociato tra quanti là urinaria e den sità. Ma queste Yariazioni stagionali così bene studiate dal Rigoni rLon possono identificar si etlle vari azioni meteorotrope. Concordi col relatore sono le osservazioni pecliatriche dello .; ;polverini, che trova precisamente esposti a subire le influenze 111eteorotrope sopratutto i bambini alla Ltati artificialmente ed idrolabili con facile disidratabilità dei · tessuti, e come il relatore, ritiene otti1no correttivo di tali costituzioni infantili m eteoropatiche l'alta montagna. Il Cioffi propone giustamente la collaborazione tra cliniche e gabinetti meteorologici, e no11 pare · partigiano troppo della teoria fr ontale o ciclonica della meteoropatia, sostenuta specie dai tedeschi. Anche il relatore crede occorra tenere per ora distinte, come è stato fatto nella relazione, le varie mutazioni atmosferiche. Le osservazioni di De Lisi sui rapporti tra meteore e psicopatie, epilessia, malattie extrapiramidali, si accordano. coll'azione elettrica segnalata dal Relatore delle influenze meteorotrope sui processi spasmofili in genere, forse attraverso rnuta1ne·n ti del rican1bio calcio-fosforo, e dell 'equilib.r io ormonico-neurovegetativo. Anche le psiconeurosi ossessive segnalate come 1neteorosensibli dal De Lisi trovano conferma nella faciJe insorgenza di idee ossessive nei soggetti ipocalcici ecl ipopara tiroidei, presentanti spesso quelli che il Pende ha chiamato spasmi psichici. Utile è la proposta del De Lisi di studiare nelle meteoropatie le variazioni <lel liquor. Le osservazio1li del Romanin sulle variazioni dei falti reumatici in rapporto allo spirare della bora a


[ANNO XLI,

NUIVI.

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SEZIONE PRATICA

1'rieste confermano le ricer che di Feige e Freund, _perchè ancl1e qui non v'è p arallelismo tra acutizzazione di dolori ed abbassamento termico, 1na per lo meno occorre l 'associazio11e del fattore un1idità e d ella b.rusca depressione b arometrica. D 'accordo col relatore è pt1re l 'osservazione d el J"\.omanin, che lo spirare della bora anticiclonica :fredda e scura si accompugn a ad au1nentato senso di benessere 1nentre è la bora umida ciclonica ·com e pure lo scirocco ed il levante che riescono ., . ·O annosi. Da ri tenersi le osservazio11i di L 'Eltore sul rapj)Orto traJ soffiare di vento acl u11a cer ta velocit à uniforme per tutta la g"iornata e peggioramento dei tubercolosi: ciò d 'accordo cori quanto h a se.gnalato U relatore circa l 'importanza specifica di .:eerti venti come patogeni in soggetti sen sibili, d aito che il vento ad una certa velocità e durata può agir·~ suJl 'or g·anism o trasportando da alcuni s trati atmosferici molecole ionizzate e pulviscolo, -.ch e poi su scitano i1ell 'or ganismo r eazioni mor.bose. Comunicazioni. Prof. G. PANEGRossr (Romn). - Sulla così detta ·{< cu ra bulgara » del p arkins onis1no postencefaliti-

co (nota prelin1inare). - L 'O. riferisce i risultati ..da lui ottenuti con questa cura in sei mesi dacch è la sta sp erimentando al l)oliclini co, sotto gli alti . auspici di S. M. la Regina. Premette ch e t ale cura non è nuova (è cono-sciu ta dél. circa otto anni e da quest'ep oca è st ata praticata qua e là in var~ paesi, compresa l 'Italia -ed anche a Roma) e va sotto questo nome perc11è ideata da un bulgarò ed essenzialmente costituita dalla somministrazione per via ent erale di unéJ , rlecozione di r aélici di solan acee (prev . belladonr1a) provenienti d alla Bulgaria , pur comprendendo anche numer ose r egole e prescrizioni (dieta atossica, ast en sione assol11ta dag·li alcoolici, dal fumo -e dal caffè, speciali pratiche idroterapiche, gin11as tica, massaggio, ecc. ), la cui osserYanza o u1en o da parte dei pazien ti può d ecidere del su ccesso . Unico inconvenie11te di q11e.sta cura è la necessità -che essa venga iniziata, e per un certo tempo condotta, in un ospedale, in una clinica od altro luogo cli cura, sotto un'assidua ed intelligen1 e ·sorveglianza: e ciò per la forte tossicità e il variabile contenuto in principi attivi di queste radici, per la diversa tolleranza d a parte dei pazienti, per i danni ch e ai medesimi, senza quest e pre·ca u zioni , esse potrebbero in un primo tempo procurare (in altre m ani si sono avtrti dei mort i). Qu esta cura non è diret ta contro l'encefalite ·epidemica, 111.a contro i po·s Lumi d ella n1edesima e precisamente contro il p arkinsonismo post encefa]itico. Essa non ha qui azione specifica, ma solo si ntomatìca · an zi è con1e cura di r ecupero ch e ' . . si · deve considerare. Come cura s1niomat1ca, come cura di recupero , però, è risultata all 'O . la migliore di quante siano stat e t~ntate con!ro · quest a inalatti a. Particolarm ente efficace essa. _si è addimostrata contro la rigidità n1uscolare ed i ~e­ -nomeni che ordinariam ent e l 'accompagn ano (f1ssj Là ùel volto e clello sg·uardo, ami mia, bradikine·sia fino all 'immobilità assoluta, braditeleokinesia, òisturbi della voce e <lella p arola , ecc.). È così cl1e si son visti in ])Ocl1i g"iorni rimuoYersi , ricamminare, rimangiare Cla soli , riscri~~r~, riparlare! n1 arla t i ch e d a te1n po n o11. era110 p1u i11 g·.r ado d1 ·farlo. Mialiorati son o pure ii1 t11tti i pazienti i fenomeni!:) iper cinetici (tremore, tics, crisi t?nich~ · oculogire, ecc.) e la scialorrea (n ella gen eralità dei

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casi rapidamente e definitivan1e11te scomparsa). In tut ti è tornata più viva l 'intelligenza e subito risollevato si è il morale . Il mig~ioramento è stato in genere assai r apido, n volte in modo sorprendente, nei primi giorni, poi è divenuto più lento, m a dopo sei m esi, sia pure con alternative irL più e in meno, continua a progredire. Non si tra.tta qt1indi di risultati effin1eri, tra11sitori, come « a priori n si sarebbe potuto t emer e . Un vantaggio che ha questa cura su quella deftli alcaloidi attualn1ente in u so in simili casi è ' cl .L po ter esser e sospesa an ch e per q11a1ch e giorno, 11er qualche settiinana senza che i n1alati ne .r isentan o d anno . I disttrrbi prodotti dalla cura si sono ridotti a quelli soliti d a sola11acee e n eanch e graYi, avvertiti solo riel periodo dell 'assuefazione al r imedio. Incidenti spiacevoli l 'O. non ha mai avuto. Previsio·n i sui risultati finali per il n1om ent o egli non può fare: solo può presumersi cl1e continu ~nd o la cura a lungo, in alcu11i casi ind efjnitamente (cosa ch e n on può spaventare d ato il su o mite costo e la su a i11nocui là sem1)r e inag·g·iore a inisura ch e l 'assu efazione si con soljda), i rYJ.a1lati r~otranno vivere assai m eglio di quanto fi11ora h an110 vissuto e in qualch e caso riprenélere anch e, almen o in parte , l a loro attività . L 'O. t ermina la sua comunicazione augurandosi cl1e quest a cura possa in breve essere est esa a tutti gli individui affetti da questa malattia che sono ancor a in vita (e sono qualch e inigliaio) e SJ)ecie a quelli pii1 passibili di r ec11 per o. Esauriti i lavori del Con gresso, prende la parola il se1L lVIARAGLIANo, per co11g·r atularsi del su ccesso da esso r agg·iunlo. Il Con sigli o Direttivo della Socie tà h a sempre di mira cl1e i Congressi annuali portin ) un chia.rin1ento s11i problemi più importanti ch e di volta in volta si presentan o n ella pratica medica ed anch e questo anno i Relatori llann o assolto il loro compito n el modo pii1 completo. Altro scopo è quello di dar modo alle varie Scuole di dimostra.r e la loro attività e n on a caso, infatti, s1Jl 'Programma del Congresso i lavori sono stati elencati sott o l 'egida della Sc11ola da cui proYengorLo, affinchè il P aese p ossa vedere l 'indirizzo clelle varie Scuole, cl1e non è per nulla inferiore a quello delle Scu ole straniere, an.zi in qualch e cosa s11periore. Ricorda che all 'indomani i Con gressisti si recheran110 a Littoria, a vedere quelle cl1e un t e1npo furono le Paludi Pontin e, oggi sco1nì)arse per volere d ell 'Uorr10 i1J signe ch e r egge provvidenzialmente le sorti del nos tro Paese. Il sen . l\IARAGLIANo coglie quindi l 'occasione per i11vitare i Con g·r essist i a riYolger e jl pensiero rico11oscente al Capo del Governo cl1e t anto h a potenziato gli s tttdi m edici in Italia ed il Congr esso si chiude invia11do un vibrante saluto al Duce. (Il r esoconto della se(luta in com11n e è st ato recl att o in collaborazione con il prof. P. VALDONI). A sede del J>r ossin10 Congresso è stat a scelta Bologna. I t en1i all 'orrline del giorn o son o: 1) Sis tematizzazione clinica degli itteri; 2) La nlagrezza costituzionale; 3) Le n1 erliastiniti acut e e cronicl1e (in con1un e con la Società I tal iana di Ch irurgia). A. Pozzi.


cc IL POLJCLlNICO »

XLI Congresso della Società Italiana di Chirurgia. Ore 9, 20 ottobre. Presiùe11za prof. ALESSANDRI. (Co 11li1:ua1zio ri e e fine; v. riurn. prec. ) .

Comu uieazioni. .1'!~INA F. (Messina). - Calcolosi del le gr osse vie b1.liari. Coledoco· ed ep·a ticotomia · colecistend i si. Guarigione. L 'O. espone u11 c'aso di calcolosi delle grosse vie biliari in cui eg·li praticò la coled oco-epaticotomia e la colecistendisi. Come in altri c~si di calcolosi del coledoco d a lui operati , egli ricorse alla sutura primaria di tale dotto e questa volta an ch e dell 'epalico, lasciando un piccolo dre11ag·gio in ~ricinainza della sutura e ritirandolo dopo qualche giorno appen a cessata la filtrazion e di bile. Nei casi in cui si accon1pagnava calcolosi rlella cistifellea eseguì ] 'aspor tazione di questa p erchè 111olto alterata. Nel caso in particolare, non conte11enrlo la Yescich etta che pochi e piccoli calcoli ed aYer1clo un aspetlo pressochè n ormale, eg·li ricore alla colecistendisi. L 'O. co n la sutura primaria d el coledoco, o di ques to e dell'epatico ottenne sempre una guarigione rapirla e p er tanlo, quando esiste la pervietà dello sbocco nel duodeno e non ci siano controin<licazioni di altra na tura, ] a cr ed e molto opporlu11a. Qu anrlo , come quas i sen1pre aYviene, coesis le calcolosi della cistifellea, se qt1esta si presenta poco o nulla al terata ed il cis tico è perYio , cr ede giuslo conser varla alla su a funzion e dopo libera la <lJ.i calcoli mecli a11te colecistolornia o coleci, le11d isi.

Ros

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C. (Palermo) . -

. u talune forme di pan,-

creatite cronica sludiale m edian.te la biopsia. -

1

L 'O. dopo a'·ere ricordato ch e nella patogenesi d ella pancreatite cr onica, d0Jni11a oggi il concetto della dipendenza almeno in 1-ln gran 11umero di catsi, èli quesLa rla un 'ulcera gastro-cluod e11ale o da una affezione infiamina tori a d elle vie biliari, sostiene come debba prer1rler si in con sid erazione ancl1e quel processo peritonitico cronico che par1i to da un'appendicite in a lto o p.r egressa è capace cli colpire contemporanean1ente o successivamente Yélri Yisceri addornina1i (Sinrlro111e acldon1in a1e delra di Leott a). · In un prececl e11le s ludio basato su l 'indag i11e funzio11ale del pancreas aveva dimostrato che in cir ca il 50· per cento di queste lesioni poliviscerali lldclomina1i di origine append icolare, indipend enle1nente dalla coesistenza cli un 'ulcera o di una colecis lile, esistorio i seg·ni cli u11a sofferenza pancrealica. Ritiene or a di dare la dimostrazione cli ques ta sua affer mazione avenrlo studiat o 12 casi di tal i sindromi addo 1ninali destre semplici rneclianle lo stu rli o istologico <l e) pancreas, fatto con l a biop ia , che ri tiene un in11oct10 mezzo di indagine de] pancreas. In 7 rasi ha trovato lesioni consistenti in sclerosi peri eò intralobular e di origi11e canalicolare e vascolar e, -cicatrici connettivali cl1e . ostitusco110 il par enchùna, modiche lesioni deg·ener a l i Ye delle cellule, estre1na rarità, in taluni casi as enza, delle isole di Langerl1ans. ZANARnr F. e PREVITERA A . (Mila110). Esame funzionale e lesioni istologiche rJ el fegato nelle affezioni d<.>lle vi e biliari exlra-epaticl1e. Con-

con1i lan te alle colecistjti calcolo e e i te quasi sempr e una epali te, <i i g·rnrlo 11101lo vorio, senza l 1essun distin tiYo, al1neno nei cas i da n oi esan1ina li , con ]e cpalili t ossi i~1fetti ve emalog·ene;

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XLI, Nul\11. 49)

quj11di 11ulla ci autorizza a p ei1sare ad un processo ascendente, per infiammazion e delle vie bifjari intraepatich e; ma nulla ci autorizza d 'altra parte a credere che tale ep atite sia primitiva 0. pre~o11~era11 le sull 'affezione extraepatica; al conl r ar10, il fati o. ch e il g rado dell'epatite sia grosso 1l1odo proporz1onale al processo colecistitico e si inantenga in limiti modesti con'le climost;ano i rjsul lati delle prove funzion~li anche in casi cli g·ra e affezione colecistica, ed i~fine ch e le st esse })fO Y~ ~nzional~ , ~nche in casi di grave affezione colcc1s t1ca , ed 1nf1ne che le stesse prove funzioJl.alj ripetute a sufficie11te distanza di Len1po dal1 011erazione , ci indichino un miglioramento o u n .3. regressione comple La dell 'al lerazione epatica, Lu tto qt1esto s ta, a noslro parere, per una sofferenza s<.>condaria cl el f egalo, provocata da tossici batlericj o d a al tera lo ricambio, convogliati dal san gue della Yena porta e forse anche dell'arteria e1)a lica; no11 provocala direttan1ente dall'agente infelliYo, giacchè le colture di frammenti di fegat o, quando esegu1 le, risulta.r ono sempre sterili . Nello stesso senso i1oi int erpreteremm o le epati li nel epatosi lievi, riscontrabili in casi di colecistiti emplici, pericolecistiti, appendico-colecistiti , conlracldistinte d aJi medesimi caratteri ch e le preredenti ; a parte l 'infi1trato i11fiammatorio mini1no o assente e, in gen ere la gr avit à molto 111inore clelle lesioni. A tutt 'altro ordine cli fe11on1e11i , per quanto la patog·e11'1si sia forse id entica, appartiene il caso di er1ali l c é1Cut. • febbrile , u esc:-i ~to dal noslro Maes Lro, r ioè alle epatiti priniarie, con scar sa o 11essu11a ro nlrartecip3izione delle vie biliari. Il caso inr lu o nella nostra serie è veramente iniziale e lieve per quel cl1e concern e le lesioni istologiche; n1a come tale for1na possa evolvere, sempr e conserva11clo il cara tter e Cli epat i1 e prin1itiva e pote11do simulare il quadro clinico <li uria grave colecistite, risull::l cJ1iaro dagli altri clue casi pul)blica li d a1 J>rof. Donati. R1 NDONE A. (P alermo) . - Le epatiti da colecistite sono uguali , per l 'aspetto istologico e per la patog·enesj, alle epatiti ch e complican o l 't1lcer a gastri ca o d1.1 odenale o l 'ap11end icite cronica, o la pericolite e ciò si sri ega con l 'associazione cos la11tc di queste varie affezioni secondo la i1ota con cezio11e del Leotta. ALESSAl\DRI R. (Roma). L egatiira dell'ar teria sple1tica. - L'O. accen11ata 1111a bireve storia d ella leg·a tura dell 'arteria splenica afferma che la legalura d eve esser e fatta sul tronco d ella arteria splenica al disopra cte1 pa11r.reas e n on sui rami terrninali. J_,a l ega tura Ci eli 'ilo è certamen1 e· piit diffj ciJ e e può essere pericolosa per il valore ter111inale dei r ami arteriosi. No11 sostiene la legatura in co11fron to della splenectomia, perchè quando ques la è possibile e facile è cert arr1ente da preferire. Osserva a questo proposito che la m ag·gior p.3.rte delle le·g ature son o state praticate in casi <1i Lron1bopenia, ùove la splen ectomia è facile, per jJ piccolo volume della n1ilza e l 'assenza in genere di :lderenze. Vi }JUÒ essere forte ane1nia , ma a questo si provvede colla trasfu sione. Invece nell 'itt ero enlolitico e più neìle sindrom j epato-spleniche (Ban1 i e simili) per il vo]ume de] la milza, ])er le frequenti ad erenze e per Je condizioni gen erali del soggett o, la splenec tomia è spesso gr~ve e diff~ci1~, e in ques ti casi cl 'accordo col Greppi , crede lncl1<o ta la legatura. L 'ha praticat a 7 voi te in casi si~ili e se111pr~ 1'101 to fncilmer1t e con nessun caso di morte o rl1 8 l terazioni necrotiche della n1ilza.


.... !AN·N o

.\LI,

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SEZIONE PRATICA

Pre!le11La }JOi un nialato operalo di ulcera duo,denale e spleno1neg·alia da lui operato con sindrome di iltero no11 però a tipo emolitico e con .reperto (biopsja) d1 cirrosi epatica e di spleno1negalia tipo bai1Liano che l1a trattato in un tempo co11 .!a resezione gastrica e con lai legatura .dell'arteria splenica ottenei1done soddisfacente ri:sultato. Accenna ad altri casi di p.r esenza di ulcera duo·denale con splenomegalia di questo tipo, ponendo jn evidenza questa combinazione delle due lesioni. CH1AROLANZA R. (Napoli). - Le cisti del pancreas. - La cliagnosi delle cisti pancreatiche non è sempre facile, ;:; nche sulla scorta di un accurato esame radiografico. ,Sopratutto, ai fini chirurgici, 11on se1npre possono precisarsi i rapporti con gli organi coi quali la cis ti prende contatto. Il che significa eh.e il chirurgo è obblig·alo a determi11are, .ad acldome aperto, quale tecnica meglio convenga. L 'asportazione totale d ella cisti - quando possa e;seguirsi senza speciale difficoltà - è il trattamento ideale. Altrimenti è preferibile marsupiaJizzare. La marsupializzazione rappresenta uno degli 511terverLli più sicuri, anche se può esporre ad i11convenienti (fistole, recidive, ecc.), che però si posso110 })er !o pii1 evitare con opportuni accorgimenti. A~zILOTTI G. (Livorno). -· La scelta del metodo :di terapj a delle cisti del pa11creas dipende dalla .r1atura delle cisti. Nelle vere cisti bisogna fare i ·asporlazione; nella p seudocisti è bene fare la n1ars upializzazione. Ha operato vari casi di cisti <lel pancreas; in uno 11a poluto in mezzo a ~lolte .(]ifficol tà fare l 'estirpazione, che almeno libera I 'ammalato rapidamente e lo ridà alla vita so'iale. Perciò cercare sempre di fare la estirpazione e lasciare tale metodo solo l1sand o sia tecnicar11ente impossibile. In un caso ha adoperato la Yia lombare. In un caso in cui era rimasta una fjstolai 11a otte11uto guarigione colla estirpazione del conclotto e della piccola cavità r e idua. CHIAROLANZA R. (Napoli; . - Il prof. Anzilotti ha perfettamente rag-ione quando afferma .eh~ la. 11at u ra della cisti deve decidere della indicazion e oper a1liva . Purtroppo guesta natura non è facil~ s tabilire, ancl1e ad addome aperto, ed a~lora e solo la possibilità t ecnica quella che decide d el tipo di intervento. . . Il coso da lui ricordato entra nella categoria .d1 quelli nei qu.ali vi è stata la possibili1 à della esc1ss io11e totale. L ·apertura p er via lombare da lui f~tta d e~la c·isti, i1ell 'altro caso, dopo la l~parot~rma ~ecl1 a­ J1 a, for se si sarebbe pot11ta risparmiare, distacca11clo lo stomaco clal colon, e penetr~ndo per l~ !- Lessa breccia sulla r etrocaYità degli epiploon.- ~ero ri roi1osce che l 'opera Lore è il g·iudice mig-11 or e d ell 'opportunità della via pre~celta. . Quanto poi a lla fi stola re~1duata in 1:1-n su~ caso, ed escissa, dice ch e egli è ~tal? fort":1na to, pcrchè ognuno sa cp1ali cl1ffic.ol~à , ~n linea d1 n1 as"iJ11a, e islono p er simili esc1ss1on1. L.\1IRO A. (Palerm o) .. ~ Su l~e alte1~azioni f~nzio­ nali clel fegato 11eVle sindromi associale del,l addo111e cl estro (fu11zione gli coge rtei~ca) . -: LO. t tldiato l e alterazioni dell a funzione gl1coge~e t1c~

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ctel fegato in an1n1ala li affetti da forme var1e ~1 si11droi11e addo1ninale d es tra. Dopo aver messo ln evidei1 za le difficoltà che si i~1~ontrano ~ello s tuclio d elle funzioni epatich e, . r1!1en~ cl1e il nle loclo rli scelta tra quelli con o c111t1 , sia rappresenlato ·dalla ii)e~le,·ulo en1ia ali1nentare.

I risultali otlenuti con ques to metodo sono stati positivi nell '83 per cento rlei casi, inentre la prova di controllo eseguita con il g·lucosio ha dato risultati positivi n el 38 per cento dei casi. Pur non assegnanclo a tali risultati grande valore per giudicare della efficienza o meno della funzione globale del feg·ato, l 'O. con clude affermando Ja necessit à cli eseguire prin1a di ogni intervento, s11ecie in chjrurgia addominale, l 'esame d ella fur1zio11e epat ica per evitare che il decorso post-operalorio possa esser e disturbato, e talvolta fatalmente coi1ìpromesso da u11a apparentemei1Le improvvisa, ma in realtà l)revedibile insufficienza epatica. Rr DONP. A. (P.alern10). - Tub ercol osi unilaterale in r ene a f erro di cavallo. - Illustra un caso di I ubercolosi jn rene a terro di cavallo (unilatera.le sjnislra) opera lo per via lombare e guarito in ven· Lesin1a giornata. Richian1a l 'attenzione sulla fre quente coesis tenza cli ci.ltre malformazioni con quella rer1ale, alcui1e delle quali limitano le ii1c.licazioni clella operazione di Rowsing (sifisiotoJl1ia) n el rei1e a ferro di cavallo sano. tvlINEnvrNr R. (Napoli). Voluminoso neop la81na del corpo surrenale destro felicemente ope-

r alo per via addominale. -

Riferisce il caso di una donr1 a cinquantenne che aveva un volu1n i r1oso tu1nore i1el quadrante superiore destro del1'addome, tumore fisso, r e troperitoneale che fu felicemenle asportato clall 'O. per via addominale. L.'esame d el tumore ha djmos trato trattarsi di un a1d en oma del corpo surrenale. Notevole è il fatto che n1ancava il colorito bronzino della cute e la sindrom e del nlorbo di Addison. SANVENERo-RossELLt G. (Milano). - Plastic h e d el naso. Illustra la tecnica p ersonale seguita iii vari casi e i risulta li ottenuti con ampia docun1en Lazion e. CtlIAROLANZA R. (Napoli). - La materia traLtat a clal collega è n1olto vfu5ta, ecl io mi auguro di poterla discutere .esaurientemen Le in un 'assemblea c.l1e si occupi in modo speciale .di es.sa. . L 'O. si è occupato molto d1 chirurgia es lelica ecl ha Lratte11ulo colle sue docun1entazio11i Jotografiche Yarie asse1nblee dell~ nostra S?ciet à cl i chirurgia. Non gli p are che J.l gr~sso sia u.11 111ateriale perm::tnente; pcl naso, ?o.nv1ene meglio 1'avorio che si può modellare ant1cipata1nente con1e si ~uole; m a non esclude che si possa a doperare materiale vivente, cartilagineo o osseo. Per i lembi crede non si devono dimenticare i lembi peduncolati alla Esser. RoMAGNOLl l\L (Pistoia). - Obietta al prof. Chi arolanza che la so li tuzione di un piccolo blocco d 'avorio alla cartilagine preleva ta da.I soggett o, può dar lt1ogo a inconve?ienti, e pa~t1colarn1ente a fis loli zzazioni secondarie al decub1 to proYocato rlal corpo estraneo . GnAsso R . (Roma). - Contri~ u.J.o a!lo stud~o. ra~ 1

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cliologico della 1nanimella niuliebre in. condizioni 1iormali e patologiche. - L 'O. fal~a qualche pre-

111essa s torica sullo studio r adiologico clella man1n1ella e sulla dj1fu ione che il rnetodo te~de acl lissun1ere pa a, alla discussione della tecnica da Jui u sata, di cui si dicl1iara poco contento e cl1c si propone cli perfeziona.re-, . . . Passa quindi aìla proiezione. di numer?s1 rad10gra1nmi di n1a111111clle nor11~al1_ e J?alolo~1che (floaosi tumori b ei1igni e mal1gn1, d1splas1e, ecc.). 0 Rlconosce al i11elodo u na certa utilità cliag~os ti­ ra per le affezioni. n1an111~a~ie, n1a scarsa assai: al 11 Le 110 con la tecnica oggi i11 uso, certo })erò .1 n~c: riorc alla Lrai1 ·illu111inazione , percl1è ha ca1np1 111u

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1954

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POLlCLlNCCO

Yasti e res1)or1si più co111plcti , i1iù fi11i e ct ocun1entali. Non con corda affatt o co11 gueg'li AA. (Lock,,·ood, S te,,·art , ecc .) ch e riten gono il metocl o pari alla biopsia. .Rol\IAGNOL1 11. (Pistoia). -:- Fa rileYar e come egli si sia da vari anni occupato dPll 'arg·ome11to e ritie11e ch e la lec11ica migliore sia qt1ella da lui precec len te11'len le s lu.bilita, cioè paziente in piedi in IJOsizìo11e obliqt1 a. Non entra a cliscuter e le modali tà cli tecnica che riliene varie. a second a dei sogg·eLti. Cr ed e. clie l a s tratigrafia porterà nl1ovi r.onLributi. Rileva ch e pur arnme t tendo un a differenza d a lui già stabilita fra il tu111ore benig110 e inaligno, a tlualme11Le non si possa parlare di diagnosi p r ecoce. Parla I>Oi dei varj me locli cli conti as lo e di alcune su e osserYazioni in casi di alJorto. CATTERINA A. (Genova). - Ti a3cia l rasversCl lis. L 'O. ha d imostrato ch e la fascia trasYersalis è co1nposla di tre foglietti , i primi due r ap1)resent ano l 'inserzione d el piccolo obliquo e d el trasverso, il t erzo la fascia propriam ente dett a. Dimostr a un prepar ato ar1atornico in cui i si11goli foglic lti sono preparati e bene eYidenti. Ore 15, 20 ottobre. Presidenza: Prof. G. PEREZ. Co1nunicnzioni. L ATTEHJ S. (Cag·liari). -

L Q dissociazione baJlle-

Ha stu dia lo la dissociazione batterica in alcu11i processi infiammatori acuti (favo, eresipela, fl emmo11i suppuraliYi cir coscritti e diffusi). Isolato il germe (stafilococco, streptococco, bacterium coli) ha proce<1u lo alla ricerca (lelle modificazioni morfologiche clelle rispettive colo11ie - prova di orientan1ent o - e quirv li d ei caratteri morfologici, culturali, biochimici , biologici e delle reazioni im111u11ilarie, Ye11er1do alla con clusione che n elle infezioni chirurgiche prese in esame l 'agente mi' crobico . i prese11ta in un primo periodo in fase S, mentre in un secondo, ql1a11do cioè il processo infiam111atorio si arrest a e t ende a regredire, va inco11lro a fenomeni clissociativi, svelati dalla comparsa ct i forme · SR e<l R. Dopo a·veire esposto i risultali otlenuli si intratti ene stilla importanza che es ·i rive ton o nel campo clinico, specie n ei rigu arài di u11a razionale ter apia i1T1mu11itaria. Da tale ])U11to di Yista le ricerche istituite dall '0. dimostrano cl1c mentre le form e S provocano t1na eYid e11te im 1nunità, quelle R n e sono del tutto o quasi incapaci, essen<lo la costituzione an1ige11e di quest ' ultima fase notevol1nente sem11li fica l a. G Ti TRON V. (Roma). - L'iperemia nei cancerosi. - L ·o. ricord~ con1e specialmente d ai risultati delle r icer ch e su i cancri sperimentali è s tato pos to in r isalto negli ultimi dodicenni l 'i1n porta11za cl1e il [at tore circolatorio ha sull 'insor genza e sullo svi luppo del ca~cro. S.i è p o t:uto. ?S~er~ are con1c lo s lato iperemico dei tessuti Y1c1111or1 al r1 eopln,srna precede e accon'lpag·na il t~more st.esso e nei casi di regr essione, arresto o v1rulentaz1one i fenomeni circolatori vann o di pari passo. L 'O. 11elle st1e ricerch e sperimentali h a d imostrato quale effe tto inib itorio no teYole abbia sui tumori maligni la l)roduzione cli clisturbi di circolo. ~IAaRO""\T O. ·n on1 a) . - 1-enticin que anni di terapia an ti l uberc olare. Por1 a 11.urr1erosi .c asi cl ~­ nici e <lin1ostrazio11e cl ei ri ~ u l La t 1 ol le11t111 con il ~i10 111etorl o. ,.; ca in ·il cune infezio ni ch,irnrgich e. -

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[ANNO XLI, NuM. (9]

C~Ros~1Nr. G. (lleggio Calabria). ll n nuovo· a11tisetlico i ii chi rurgia a base di esse11za di bergam otto. L 'O. h a sperimentato su numerosis-

simi casi ta11to di çhirurgia asettica come di chir':1rgia setl jca un n11ovo prodotto liquido a base ÙJ. e~senzn 11u turale di bergamotto, depura.ta, den~m1r1at~ .Sf.lbeol. Ha riscontrato in questo oltima nz1on e d1s1nfe ttante nonch è spiccata capacità detersiva. ri solvente ed anestesica sulle ferite e sulle J1iaghe; azione acceleratrice e cheratinizzante sulle· ulceri. Può es.sere u sato puro in sostituzion e dei comuni di sinfellanti culan ei per il campo operatorio e, diluito in varie çon centrazioni, come liquido di l avaggio per irrigazioni o p er impacchi in forme se ttiche. Pt1ò essere u sato, puro, an che corne ot t imo sap one liquido disinfettante. BELLELLI. dcl 1883.

Ricorda gli esperimenti di Maltese

~Iu~roL1

S. (Terranova Sicilia). ·- Un caso di rottu r a da scoppio del polmone. __.,. La parete toracica era integra. La sutu.r a della breccia polmonare portò a gu arig ione completa. Meccanismo di molo e concetti fondame11Jlali per riparare all'alterata funzione d i esso. La comuni cazion e n1irai ad una

GuACCERO A. (Bari). -

n1agg·iore affermazione nel campo clinico di concezioni alte cl1e avr ebb ero dovuto avere la migliore· sorte n elle r ealizzazioni pratiche della Me(iicina sociale. ·L a cl1i r urgia può oggi assict1rare - anche dal lato puro funzionale - notevoli risultati i11 un grau nurnero di manifes tazioni pato]ogicl1e del! 'apparato del movimento. Buona ])arte di queste deficienze funzionali son ocloYu te a deformità s tabilizza Le degli organi passivi, altre invece sono in <lipendenza di squilibrf cd alterazioni d ei caratteri d elle for ze muscolari per lesioni nervose. In un complesso così esteso di manifestazioni 1r1orbose e di anomalie, il problema statico-funzionale e socia1e è stato con precisione affrontato esufficient ement e risolto. Ln serie numerosa di esami funzionali e ri(erch e sui m olti ammalaU 1ratla li , pongo110 i ·o. in condizione d i offrire un notevole materiale di studio e dimostrativo in quest a difficile materia ..

••• rrerminato lo svolgimento dell 'ordine del gior110, ha avuto luogo la proiezione di ~umerose fil m chirurg iche. Il prof. DONATI !\1. (l\filano), ba proiettato una gastrecton1ia. totale , una ~plenec!<l111 ia, una gaatro-enterost om1a, una cran10-:esez10n e u11a resezione d ella tiroide per gozzo; il prof. AL~SSANDRI (Roma) una colecist ectomia; il prof~ ANGELETTI (Rolog·na) una c0Jecistecton1ia sottosieJ Osa: il prof. SANVENERo-RoRgELLI un a plastica. del 11aso. ,Son o s lati proiettati ancora una operazione per can cro della n1ammella dal prof. GossET (Pari rriì 11na operazione per prolasso del retto d al 11;of. M1LES (Londra'); una resezion e gastrica .e~e­ rru ita nella Clinica cli Ectim burgo ; una ope•r az1or•e per epilessia corticale della Clinica di Bre~J aYia, ecc. Sedè del prossjn10 Congresso è stat a scelta Bologr1a. . I t emi all'ordine del giorno sono: 1) Ci sti e tumori del pol111one; 2) Trombosi ed embolie; . . 8~ )Iedias tiniti acute e cronich e ( len1a m eon1l1nr co n l,t Soc ie là di ~Ie di cina I n terna). P. VALDONL


XLI, N Ul\f. 49]

!ANNO

1955

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO.

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~l1a Yol la, in tervien e nella r egolazione della PROBLEMi DIETETICI. glioE:Jmia; essa· provoca anzitutto un 'iperadrt Gli alimenti proteici nel diabete mellito. :ualinemia (ch e tende ad esagerare la g licem ia 1

stessa) e successi,1amente un 'iperfillsulinemia La presorizio·n e di una dieta adatta è stata (che tende a ridurla). Troviamo, quindi, con1'unioai terapia del diabete fino all 'avvein to 1d el- 11essi in quélsto m eccanismo, la, tiroide, le surrel 'insulina ed, anche dapo l 'introduzione di r1 ali· ed il pancreas, m entre altri r app·o rti lega questa, ha conseTVato tutto il suo valore . E le 110 quest e ghian,d ole all'ipofisi. È purtroppo tutdiete pro1poste hanno variato secondo i tempi to un sistema di correlazione plurighiando.Jare e gli autori; fra quel~e esageratameinte moin o- ch e entra in g iuoco per il mantenimento di un l a tera~i ricorderemo la di ~ta carnea di Cant.agjusto tasso d i glic:E.imia. Lo squilibrio endoni , che finiva prob·ab·i ln1ente per costituire in crino , che può esser messo in moto dalla dicerti casi un rimedio peggiore del male, per sfun zio·n e di una di d ette ghia ndole, jpUÒ p rol 'intolleranza cl1e certi organismi minati da ' 'ocar e secondariamente dell e perturb·a zioni a ltre 1nalattie l1ar1no verso le proteine anim·a li . ip,englicemic h e e g licosurich él, attrib·u ibi li in Il prohlema dell'alimentazion e d el diabeti- gran misura alla diminuzione della p r oduzione co, di fa tto , si presen1a diffi cile ed assillante d 'insulina da parLe d eilla secrezione interna del p r oprio n ella categoriai di individui in cui tale pancreas. n1alattia si manifesta più spesso, in quelli dalEd è specialrr1ente n ei diab·etici 1nagri, n egli la cinquantina in su ch e, p'EJr la stessa età e ipertiroidei, cl1e l'azione dinamico-Slpecifica i}el' malattie p regr esse, h·anno contem p,o ranea- (lelle p roteine a1lir11 entari è esagerata ed è mag ... rrtente ipertensione, urice1nia, calcolosi , n efri- gior e la se11sibilità VE-'l'SO le albumine animali. ti . e che esigono un accurato studio d a parte Ben d i ver sam e11te dalle proteine animali, del m edico. qu.e lle veget ali , l 'ordeina dell ~orzo·, l 'avenina e E, se n ei bambi11i e n ei giovani, per supp,Ji- s:pecialn1e·n te una parte del g lutine - la gliare al fabbiS-Og.t10 e11t:JrgetiGo e .p lastico, si può, clina - ]1anno capacità nettamente anticheto .. larrgheggiare nelle proteine animali, no1n gen.a. :È: quindi con sio-Jiahile di ricorrere a a ltrettanto si può fare nell 'accennata categoria queste, in sostituzione della m aggior parte· di individui. L'i1>erte,n sione, l'uricemia , ecc., delle a1lbumin e animali. esigono la riduzione al minimo d elle proteine i\1a le prot~:in e vegetali hanno ])er il diabespecialmente anima1li e, quindi , un vitto es-· tj co l 'inconv eniente · di esser e semfP1r e accon1senzialmente vegetariano che, d'altra parte, p,ag11ate d a fortissinla quantità ·di carb,o idrati. non può esser e segult.o., a cau iSa del dia b ete Di fatto, m e11tre nella car11e il contenuto di che impone , per prorprio conto , la notevole ri- f:>rot eine si aggirR sul 20 7~ e quello dei car lloidrati è sotto 1'unit~ . n e•l le farine noi troviaduzione dei carboidrati. Probler11a. gr ave ch e, come ripeto, si prese·n - J OO co·n una <111 an tità di proteine generalmente· S(1tto il 10 %. il 70 % circa di carboidrati; e l& assai spesso nella pratica e ch e anche i n1igliori trattatisti hanno trascurato o scarsamen- questi abbondan t i pure molto nei legumi , cl1e sor10 fra i vegetali i p iù ricc.h i di proteine. te considerato. E, seb·bene in questi individtri Si inco11trano, l:'ertanto, notevoli diffi coltà. lai glicosuria assuma r aramente caratter e di g ravità e sc~Jmpaia abbastanza agevolmente p er l'introduzione di proteine vegeta li in quan con una certa restrizione dei carboidrati , si af- tità sufficiente per il bisogn o de11 'or ganismo faccia spesso a.f f annoso il dilemm.a di d ar e al in albu m i11a. La diffi coltà può essere giratR aumentando e rnalato una nutrizione insuffi ciente o di da n-· neggiarlo in altro senso. Dilemma ch e n em- C'.lnccntr anclo le protc~ne stesse, specia Jn1e11te il g luLine" n elle pas te alimentari. Si ottengon o meno l'insulina risolve sem ·pre in pieno. NellfJ acce,n nate condizioni , si deve evitare r0sì d ei j)rodotti in c ui i carboidrati sono riil più ch e sia. p1o ssibil.e l'uso . delle prote,~n~ a~i: (lnt.li da,} Gl ,al 33 o/o, m entre il contenuto in ma]i, le qual1 , n el diabete , sono, scon s1gl1a b1l1 proteine arrivai, secondo i tipi, al 25, al 35 ed a11ch e al 30 %. anche per altre ragioni. Si p uò, i.n tal rnodo fissare il quantitati Yo Di fatt o com e non tutti gli. idrati di carb odcl prodotto second o la tollman za d el singolo nio si corr'iportano ug ualme·n te ed alcuni sono n1eglio tollerali di altri , così accade per le !PfO- cliabetico e omn1inistrare la d ieta an tir h ~: •1 teine. Spec:ialn1ente, Falta ha dimostrato ch e le ~rena (di sole p roteine vegetali) per 2-3 gior11i proteine veo-et ali si comportan o più favorevol- la settima11a o per una settimana a ] mese , lamente ch e bnon q u elle animali per qua.nto ri: sciando per g·Ii al tri giorni l 'uso della ca,r n8 in guarda l'azione glicogenica e ch~togen1ca . Dt modica q11anl ità . S'in tende che anche negli altri g iorni pota le azione tengono conto le dlete proposte tranno concedersi le proteine vegetali sotto. dallo stesso Falta e dallo svedese Petren. Si deve inoltre t~:ner p,r esente ch e gli ammi- forn1a di g lutine, naturailmente in minor quantità, data la con ten1pnranea presenza nei pasti no-a cidi del]· abin1en t azione ca rnea stimolano I 'in cr ezione tiroxini ca ed è noto che questa, a delle proteine anin1ali. 1

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<< IL POLICLINICO

. T ale .si~terr1a, che ·è seguìto da lla Clinica Me-· ·dica d1 Gen ova, ha d ato eccellenti risultati e ~ermette di stab~lire l 'equilib·r io· ohetogeno-ant1cl1E:Jl ogeno , quale si ha co·n Ja somministrazione d~ proteine anima li-vegetali in giusta 'l)l'Oporz1one. A. 1F1LIPPINI. 1

INDICAZIONI BIBJ.,IOGRAFICHE. :S.

D E CANDIA.

L'alim entazione proteica n el diabete

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sorge. G. Thieme, 1932. ·C. v.

NooRDEN.

Alte und neuzeitliche Ernahrungs-

frageri. ,Springer, 1931. A. _R. Rossi. I l diabete. Hoepli, 1934. \

V. N.

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ì\il .

L.

Act a Med. Scand., lug. 1934. Trait en1ent du diabèle. Masson , 1934.

BoLDYREli'F.

LABBÉ. DA1JTREBA..~DE.

Noiions de d iétélique antidiabe tique. l)aris Méd., 21 luglio 1934.

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[ANNO XLI, Nul\lr. 49]

e si usa allor.a la so1lu z,i o·n e di I-\inger. Migliori ~llc?r~ ~ono le soluzio11i di Locke e di TyrodEJ; J ~ero il ]oro co,n tenuto in b·i ca1rbonato è infer10.re a . <Juello d el plasma sanguigno e del liq_u1do i'nte~cellulare, per evitare I.a rprecipitaz1one del b 1carbonato di cailcio. Ql1:este. so,l uzioni no,n soin o superiori a quelI~ ~1 ~1nger quando si devEJ curare anche I ac1~c,~1, perchè si può ottenere ottimo risultato in1et.t a.ndo sepa r atarrtente liquido di Ring·er e soluzione di bicarbonato. Uti·Ie. ed ~fficace ,è la soluzi oin e d el bicarbor1a~o d1 so:dio. co] J.attaito cli sodio , che si ])UÒ l1n1.re. al J1qu1do di Rir1ger col quale è cò,m pa t1b1l e. J_.e soluzior11 c}1e posSt)no esser e neces&arie s~n?, se~ondo1 l 'A., .la s.o·~uzi'?ne di Ringe·r (ipo ton1c~), il lattato di. sodio, (1s0 e i.p otonic.o), la 5olu~10 1ne. Iatt~to : R1n ger , la soluzione di destrosio (11)0, iper e isotonica secondo ch e si c-0mb1ina ~ol Ringer o col lattato) il bicarb·o r.1ato di sodio. il cc Ji quiclo spinale '» artificial e la solu~_io111e ài atcacia e i] ~angue totale citra~ tato o 11 plasm.a citratato·. Dopo aver esposto dc:,itagliatamente il ine todo d i p reparazione di og11una di queste so1:t1zioni , ·1'A. t.r.atta d el le loro indicazio1n i La'. s.ol1~zio·n e di Ringer è indicata quando c'è 1):erdita ~1 cloruri e di basi fisse, calcio , p·o tass.10, so1d1c~ e magnesio, quindi in tutte le forn1e di disidratazi orte n1 a s.pE!cialmente in q~elle c<;>n perdite per via ga~lro·intestin.al e (von11to, d1arTea, fistoJei). La mi:o-li·o re S0 mmini~lrazione è quella so1ttocuta1n~ o intraperito nealbl e I.a dose media ·è di 80-100 cc. per o·gni cJ1ilo di p1e so del corp·o . La .c;oluzion,e di laltalo di sodio è indicata irt t u tti i. casi di grave acido-s i e nei c;a si asf:ociati a n1alattia congenita1 cli cuo-re co·n ciaTJ osi P'ersiisteinte . ~~ utile anche p er .alcalinizz::t re le l1rine n E:lla cura delle infezioni acute <le 11e vie urinarie . Si iJsan o tutte le vie di ~omministr·a1Zion e parenterale. L(JJ so luzione la.ttato-11iriger dà so.JlieiVO' tanto Rl1e acidosi che a lle a lcalosi , quindi si usa in tutti i tipi cli disidra~azio,ne, specialmente se non si è pot11.Lo far e uno studio chimico del sangue. Si p•nò 11~.are J)er qu.alunque via di so·m ministrazio•n e, alla dose d i 80-100 cc. 1p•eT chilo di p~so. ·unita a soluzio,n e di destrosio è usata J1er la fl8bo·0lisi cori tinu1ata. La soluzio·n.e di bicairbonato di sordJio ha le s tesise indi cazioni di quella di lattato . . Le so~i1zioni di d0strosio sono indicate quando il m etabolismo dei carboidrati è basso , cio·è quando c'è ipoglicemia (fame, infezio1n i a:c ute, into,s sicazio·n i, inalat.tie epiatiche e c.ardiadl1e, iperinsulinismo) . t anche diuretica, quindi co 1ns~~.li1abiJ.e nelle nefriti acute con edema c.e rebr:ale. La ,'0 luzione iso lo11ica si dà per via sottocutane,a, g:uell a ipertonica p€r \ria e11doveinosa (p e1

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TECNICA MEDI CA.

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•Teoria e pratica di somministrazione fluida pa· renterale. Nei primi tem·p i dopo l)E:.'r dita eccessiva.i di liqui.di dall 'o-rganismo la compo·s izione deil sang·ue in rap1porto .a l suo cor1tenuto in acqua e .allo starto el·blttrolitic('.), tende a ri·manejr e inaltE:oratai per 1nodificazioni c.l1e corr1paiono nel liquido intercE.:llulare d el cor110. Questa p·a rte ·d el corp10 si può co11siderare come un serh~ toio che serve a compensare le n1odifi cazio1 ni <~he intervengono nel san g u e. Siffatte modificazi oni, secondo A. 1p _ Hartn1ann (1'Jie Journ. of the Am .. 'f\1ed . 1-1ss. , 3 11ovembre 1934) si re·n clono pe.rò evidenti quan·do il liquido intercellulare è esaurito•. E i1nportante Lener co,n to dE:Jl rr1odo con cui si pro·duce la p,e rdita d'acqu.a , la quale può essere .RCCO·m pia gnata da acidosi o dai alcal o1si. Dall 'esan1e· cl1imico del sa11g·ue si può avere la p1ro·v a della 1)erdita dell 'acqu a1, di clo·r uri :del bicarbo·n ato· e della base fi ssa .to tale1, men~ 1re le perdite dj putiassio e cal ci o no11 so·n o· ab·ilt1a lmer1te indica1te, perchè le C·ellule dei tess.u ti e le o·s.sa so110 un d epo1s ito c11e agisce atti\'.e;rr1ente in tali casi. Questi f.atLi si devor10 tener p·r ese11ti n ella oura d e.Ile pel·dite· d'acqua : così gli t•leittroliti perduti si sostituisco-rio con acqua; cosd. si deve ·su!pplire alle p erdit,e di p1rote.ine deil plasma e cercare di avvicin.1re a l normale la pre,s sione ·f>smotica co1llo·i da l?' oncle p ermettere di nuoi\ 0 t1na i101'Tilale circola zione del sangue e uno scarr1bio norn1a.Ie di sosl.anze fra il sano·ue e il liqt1ido. intercellu lare . ~ Spesso è nece.ssa1'io ricorrere a lla sommini~ t1 azi one p1a re·n terale d i liquidi. Si de1v.e dare p1E:.T primD cos,a soluzio 11e di cloruro di sodio , n1a essa sola non b·a sta, anche se isotonica. Teoricamente è 1ndica1 o dare calcio e p·o tassio 1

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1957

S EZ ION E Pll.\TlCi\

rò dà spesso t.ro111boE-i vEa1osa !) . Se i1e dà11no 80-100 cc. per chilo. Il liquido spinale artificiale si usa neii casi di inter''flT\ti per idroceif.alo. quando si devono rie·m pire i ,,enLri1c oli svuo latj, e nei casi di clrena1ggio di liq·uido cefalora chidiano per meningite, anestesia spinale blocco nEJrvoso. La soluzio11e di acacia si usa quando il volume del sangi.1e si è ridotto per em orrag ia o nello shock. Il scnngUJe totale ~i so1111tù11istra1 nelle emorra gie, -nella denutrizione, nelle anemie gr.avi, rte1lle discrasie saa1guigne c on emorragia, nell 'ederr1a :::lei nefroti e.i e de1i 11 efri tici acuti, nel 1'ittero grave del i1eonato e in altri tipi di aotemie emolitiche. Si fa la trasfusione endovenosa cor1 20 cc. di sangue per chilb di peso; se si ripete n l)revi intervalli bastano 5 cc. per chilo. Le cc)n1bi11.azio11i dE.•lle varie soluzioni, esclu dendo quelle del lattato di sodio col Ringer e del detrosio con Ringer , non sono consigliab1i]j. A. G. Helmick e J. C. Ra,y partecipa11do alla discussione cl1e è seguita a questa com ·u nicazione fatta alla SE,'Z. di pediatria d€1l '85a. Sef.'S. a11nuale del'J' i\ n1 eric . Medie. Assoc. tenuta a ClEJveland r1eil giug110 1934, 11anno consigliato il destrosio al 5 '1~ il l)rimo :per via f}arenterale e il secondo per ' 'iR E'J1doveno·s a . R . LusEN\. 1

CASISTICA E TERAPIA. Ulcere ricorrenti della bocca.

n1a noid oso e ad un ~eruzio11e papule i) usiolosa) c.:l1e si associano alle afte orali. I dati a1iatomo1)atologic~ so·n o scarsi. Lat l'iopsia 11a dato a ·F ox tessuto cellulare di granulazione, edema e raccolte num·e rose di piccoli mononucleati e scarse raccolte di polinuc leati , n eoforn1azione ,rascolare a celil ule· epitt:. li odi. Il daito etiologico d el B-. crassus n1erjt a ul1.erio1ri conferm e. Le cure usa1 e non impedi scono icuran1 ente· la ricomparsa dell 'ulcera. l Ttile è spesso la j)ro1eino-terapia non specifica. In un caso l 'A. vide una 1unga remissio·n e dopo iniezioni di Lubercolina. Spesso però si ha ricorrenza. delle ulcere nonostante ogni curai. Localn1ente si raccoin.anda i.I lapis al nitrato· l\. LusE A. d 'argento. 1 - ·

Mucosa intestinale eterotopica come un 1>ossibile· (Bfattore sulla genesi dell'ulcera gastrica. --C•

La mt1cosa1 intestinale eleroitorprioa n ello storrta co fu osservata nella gastrite cronica , nel' cancro, nell'achilia e nell'anernia perniciosa. Molti la co·n &id er.arjo un.a m etaplasia da pro<e.sso infiammatorio e ·p recisamente Mosko,,·itz. Lubarsch , Faber , H e·y \lvosky , P11 be , Stoerck , Kovetzny e altri. Rece11te1l1ente C:lar (di Praga) si è op]Jos l o Alla teoria metaplastica e sostiene ohe si tratt a di un vero· s1)ost.a1ne1110 congenito di t essut o. Nei ra:p~1·orti col succo ga t.rico queste iso.Je eterotopich e costituis"o·n o un locus minoris re.c:i.c:tentia:e e 11 o~so11 0 rap·p re$en tare u·n fattor e n el~ a genesi dell'ulcera g astrica. In 15 feti il Clar trovò muc.x»sa intestin ale presente n ello st.om.aco nor111alm eute fino al 7° n1ese; dopo questo ]1E!rj od o la1 freque11 za cli q11esto r e ferto dimin11isce. C:osì in 3 feti a tern1ine un o solo 1)r esenta va C[Uesta r 1erotopia . . Tn 12. cada,reri di .individn! R<'n za s1o ria ·gast.r1ca e ln 2() torna ci r esecati p er la cur.a d ell 'ulcer.a dt1od e11ale, essa n on fì.1 lnnri trovata , 111cn t·re la si trovò in 6 su 1O st on1aci r esecati per ul cer a ~a trica e in 1 s11 3 cnsi di n lr.e ra l)ilorica e 11011 solo in vicinanza dell''Ulcer a. n1a a11ch e a 1 O cm di distan7a. Eg-li non trovò g·astrite croni ra n ei s11 oi C~:'i . Le zone-i eteroto·1)irl1 c co~ til11i $c0no il clifel 1o 11rimari 0 n el ~enso di Ascl1off. Ol1e~1a teori a di (~ lar i cleYe a~r~ri11ngere .nlle nunsi qt1arant~ teorjc esist enti p er spi e.Q' r.re l '11lrern gastri.ra. <~os1 in articolo redat• tnri arl e cli « Th e Journ . n f 1llr \111eric. Mf'cii r. \ ~soc. n. 3 no,rernb-rc 193~R . I,usE~ '\. 1

La parola ulce.r ".'I r ico•rre11ti della bocca è t1sa·ta per indicare la cc ç:tomatite aftosa » o cc le ul Ct'Te dis1)e11n icl1e dt.~lla bocca ». Secondo G. P. ~- V\~hit\;v-ell (Guy's H ospital Flepost, luglio 1934) rulla st~ sa n1alat1ia si d.à ar1cl1e il nome di cc 1)eriaden1te n1uco ... a n ecr oi1ca ricorrente n, cc ul cera necrotica de]lf\ mu cosa orale » cc ston1atite 1naculo·f ibrinosa ». Le -ulce~azioni ri co1n11aiono a intcr-vnlli ))r ev i o lunghi , cominciano co11 una piccola chiazz~ ro5sa . st1 cui si forma un 'ulceret.ta la quale s1 e~1ende 1.11 profondità r in s11perfì cie 1)er alcll!lli gio·r ni. A volte i11\ ece dell''ulcera1 i ,rede 11na poltiglia aderenre, fibrinosa. ~i1 u.at.a . a! ce11tro dell a chiazza ros"a. Si1tisso l marg1n1 sono a c11ti e a vol le callo ~j e a vo lte l '11]cera è circond:l1n da u11 alone in fì <l n1matori o rosso. J.,e ulcere più gra, i lascia11 0 u11a cicatri ce li eyer11ente de,pre-~~a. Le ulcrre co1111)a iono per lo più nell.a. par1 e anteriore d<? lla caività boccale , sotto ]a l1na l1a, al] 'i11terno Lle1le labbra e d ell P guanr~. posso no E.\5.sere unic.b e o due o tre cont emporanee. Dl1rano da una a otto ~cttin1a11e. sono m olto <loloro~e ; l e gh·i.a11dolr linfati ch e si t.11n1e.fann o solo nei casi gravi. .r4 lt1'e n1nnifestazioni aflose possono <:'Sserr ln y11 lvit.e ~ff osa, cl1e può esister e da so·l a o . in af:soriazione con qt1ella orale. <' alct111e n1.an1f<'$1;11ioni r 11tn1T1ee (le$i011i. ~0 n1iglia11ti all 'erit c1

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Consigli pratici ])er il tratt~in1ento del cntarrointestinale acuto. Qu~ti veng·ono ug·gerili da H . Doc rfer (i liirtcl?. . 1Ted. l·i ·ocl1.enschr .. 26 o1l. 1934) Se1 on d o J ' J.\. la d efini zion e del cat.arro intesti nale acuto corris ponde a]la frequente si11dron1e cl0' 11la !\d in lo. sicazjonc ]}att crica o r l1in1iril e


1958

cc IL POLICLIXJ \.0 n

>{,h e si n1anifesta con diarrea profusa con feci liqui de c:o·m mis te al mu.c o E: talora a san g·u e; qualche ' rolta la peristalsi esagerata si a ccompagna anche al vomito. Considerando l 'affezione dal p u11to di. , ·ista curativo e con intendin1enti strettan1ente pratici l 'A. ritiene quasi inutili ulteriori discriminazioni , ]!a nozione ·della lesione prevalente a cari co d el ten ue o d el c..olon eco. : st,abilita ]a diag nosi gen erica1 lo ·scl1ema rlella cura sarà qi1asi sempre 110 stesso . Natt1ral111~:nte d ebbono es ere escluse le cau se c l1e r1otrebb·ero provocare la sindrome diarroi·Ca i11 via. secondaria. Il ri111edio :111ii1 e ffi cace che d ev'essere app·l ico.to d 'urg·e11za co.n s i ·terebbe in irrigazio11i intt.'Stin.ali con un litro di acqua in ct1i è stato ·disciolto· un cucchiaio di acido tannico ; i 1 li'quido immesso n ell 'intestino , . m entr e il p. si tro·v a in d ecub·it.o la tera lr o gonu-peltora·l e rie$Ce quasi sempre a rag.giungere le partj alte dE:Jl crasso; esso r:uò facilm.ente pro.v ocare d ei ·dolo ri a tipo di co lic.a; - iil tal caso l 'irriga.zione verrà so·s pesA. per porhi econd.i l)Cr es·sere ripresa imrr1 ediatan1ente d o'}JO . Secondo I.a ·es·p erienza del l '_.t\. tnle pratica è suffi cif1nte in 95 <J'~ d ei casi })er far ce~sare iin m ediatamente 1a sindrom e ciolor os.a e con essa la· di arrea. anc.l1e r1ei casi p·it1 g·ravi.; solo eccc'Zio11alme11 t e la ìrrigazione d e,;'es.sere ri1rJetuta dopo 12 or e. So·1o qualcl1 e volta jn caso cl i i11e·r se11. . ihilità clel paziente e co11 n1inor e su cces.:o l 'ac . t annico può esser e sostituito da infuso di camom illa. I / _L\.. raccon1anda anch e t111 r eg·ini c cli c1ctico ):'iultosto sever o n<:·g·l i 8 g·iorni ch e seguo110 alla n1~'r1 ifl'c:: i az i one ac11ta: nel primo giorn o olo in'fuso di thè , poi a t lraver so una g iorna1a di 1Ja'p1pe d~ riso. b·i sco l'ti ecc., si p assa R <lieta n1ar1 mano pi11 libera. L ' ..\. l1a l)Ur EJ sag.g iato l 'effetto d ella ct1ra di rri e le i 1C' i casi di diarrea acuta ; p ur avendo ril~vato i discr e ti vantaggi di essa, egli la cons )der a J)iutto.slo come utile &u pplemei:n.to del regime dietetico e nota ch e nel ~a . maggioranza (lei casi se n e ])UÒ· fare .a m eno. S. MrNz. 1

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Della perforazione del diverticolo (li llleckel. \ T. 'fravaglini (11nn,ali lt. di Chir. , sett. 1933)

tra tta an1 pian1e11te l e teori e pat oge11 eli cl1e della perforazione d el di ve rticolo di l\leckel erl i!]ustra un caso clinico di perforazio11e del diverticolo. Eg·li con1in c ia a prendere in esa rrl e· prima la perforazione d a diverticoli1 e scn1 pJice, poi quella da ulcera peptica per ]) rese nza di mt1cosa g astrica in sed e eterotopi cn e q11 ell a da ulcera sen1plice o ulcera cronica, infi_11e la ·p erforazio11e da ulcera specifica . Dalle . latist.iche trovat e n ell a ' 'asta letter a tura rla11 ' -\ . consultata nota ch e 1nentre d al 191 ~ c:il ] 026 le perfor.a'z ion i nlesse ii1 rapporto a cliv e rticolite si riscontra1lo i.n 80 osservazioni ç ]i n icl1 e. d al 1926 al 1932 in ben 27 casi di p erforati la genesi non è quella infiammatoria se n·1rlice, ma specialm en te ,,ien e me . . sa in cau sa 1'.ulce:a peptica per presc11za ò i n1ucosa g·astr1ca in sede eterotopica.

[ANNO X.Ll, NUM. 49)

Dice cl1e in ques to ultimo decennio nel campo patog·enctico della perforazione diverLicolare i sia caduti in 11na vera ipnosi della eter o topia gastrica n el di vert.i colo di ~f eckel. Da parte s ua ritiene ch e nella patog-enesi delJa perforazio11e del dive rticolo la '"t eoria più semplice e persuasiva per spieg·are i fe1lomeni anatomo-patolog ici e clinici sia la infiammatoria. Le .altre teorie debbono esser e prrse in con siderazione solo se i repe rti. istologic i seriamente controllati n ega110 la genesi infiam111at oria semplice. Illustra e discute il ca o clini co di l1rrfora zion e da dive rticolite ~ernplicc, ail1J)iamente controllato istolog·icar11e11te , e n e 1 iprodt1ce n·tolte microfo lografie .an cl1e a colori. Il caso si ln·rsta a m0n lire ]a teoria di Ser1 èqu c cl1e n eg·a Ja gen e~ i in fìar11r11a to rj,a nell a perforazione del diverti colo di ~Ie rk el . CìDDIO .

Im1>ortanza delle ghiandole della regione pilorica nella resezione gastrica. 111 ca11i in cui era s ta ta praticata una esofng·oston1ia e la rE}sezio11e gastrica in modo d a a.~portare tutte le g·hianùole della zona pilorica Straaten (A rcli. Klin. Chir., vol. 176, pag·g. 23 7, 1933) 1potB dimostrare che l 'alirr1entazione fittizia non provoca la comparsa d1 u11 su cco gastrico a cido a differ enza degli a,11in1ali in cui le g landole piloricl1e non erano state asportate. Se i1egli anin1.a li si conserva il pilo·r o nia si asporta la porzione di st omaco in ct1i esis tono le g11ia11dole pilorich e s i hann o in un prin10 tempo valori acidi bassi del succo gastrico durante l 'a.l in1 entazio n e fittizia; poi, a dis t.an za clf 11 'operazione com paiono valori a ~ìdi alti come, rlopo la aisportazione delle gl1iand ole piloricl10 e d el piloro llOn si os• ser va mai. Qwesti r ist1ltati ~perirnentali provano ch e rJ ella pri111a: fase d ella secr ezion e gastrica che è i>rovocai:a da cau se psichicl1e e riflesse dalla b occa e dalle fau ci , i valori ·acidi alti d el su cco ga·st r ico sono pre enti solo qualora aln 1e11 0 pa r zialn1en te, sia co11serva1 a la zon a delle g·l1iflndole lJi.lorich c. Sc le g'11i andole piloricl1 e 0110 state asportate man cano i vaJori a cidi alli del su cco gastrico d ella prima fase psic hica e rnanca completamente an ch e la econda fase cl1in1ica della secrezione gastrica. Le g·hiandole del fo·n do hanno in queste co11dizioni ·11n.a secrezione d eb ole che i1on è provocata da altre sedi . . . Nella prima fase d ell a se crez1o~ e g·astr1c.a Dvrebbero anche im11ortan za le g hiandole p1- . lorich e, il ch e sinn aLl oggi l1 on era rjte11uto d ando i.n1portainza soltanto alle .ghi andole de] foitdo e allo stin1olo 'l)sichico ch e ne provoch er ebbe la secr ezion e-_ Le glLiandole piloric l1e sotto l 'azio11e n1ercn ni c.'l . e chimica de.g-li ino·esti dare.b ·b rro inizio alla secr ezione di un su~co cl1 e. assorbii o per la Yia tlel circolo pro1

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_\>.xo XLI,

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SEZ J O~p;

,·oca la fa e chimica ( "econda) d ella secr ezio11t! acida d ella gl1iandola del fondo . f risultati sperimentali giu stifican o seconde., l ' ..t\.. la r esezion e gastrica n ella cura de l] '•ulce.rai e spiegan o la frequen za d ell 'ulcera d igiunale d op o la r esezio11e palli.a tivai occludent e (op. d i E'ins ter er i:>r opo ·t a per le u lcer e dllt)d etnali difficilrr1ente r esec.abili e cl1e censi .. te n ella r esezion·e d ell 'antro co.n con servazio11e d el pilor o . 1V. d . R. ). Da queste, an cl1e ~e 8i riesce a escl l11d er e la second.a fase (chin lica) della r esezion e g·astrica g·r azie a una Cl liast o mosi gas tro-dig iunal e t er111ino-la tera le orale p ar ziale i11feri or e, si avr à sempre, per 1a conseryazio11e clel piloro, u n a pr ima fase ~ecre tiva (psi cl1ica) con valori acidi alt i . V ALDONI .

MEDICINA DEL LAVORO. Le alfezioni croniche aspecifiche dell'apparato r espiratorio negli addetti alla panificnzione.

La p olver e di farin.a è st a ta gen er.a lmE-n te ccit1_ id era ta con1e innocua; di fatto , l 'am ido è }Drivo di quaJsiasi azio11e traumatizzante . Se l 'ir1dividuo, per ò, lo in a·1 ~ molto· .a lung o , [pOSSCll10 aver i com e effetto impor tanti lesioni cle:- 11 'al])er o r espiratorio·, come dimostra V. ~1 a uro (F olia m eàJi'ca, 1934 , n . 15). Ta1e A. ha s tudiato numerosi individui add etti a1l lavoro di p anificazione ed ha r iscon trato ch e l '82 % di l.u t.t e le forme di malattie in terne p r esentate da qu e ti i11dividui er a raip11resentata d a: 1) catarri bron cl11 ali st-·cc.l1i od umidi p iù (i n1eno diffu i (53 °/~); 2) form e catarra1li co,n n ot e di enfisem a poln1onare (19 ~~); 3) tu})er colosi polmonare (10 %) . Le lesioni si s tahiliscono lentam ente e g rad ntamente; dopo le iniziali m anifesta zioni a carico d e1lle prin1e v ie a e·r ee , si inizian o i fa tti bro11chi ali con il corteo dei sint.omi ad essi legati e con uno stato di de·p erim ento. l sinton1i cli11ici non differiscono da 1quelli dipen <l e11ti da lesio ni r es pirato·r ie provocat e d a inalazione di altre po1veri. -~Jl 'esame radi'olo~:r i co, si ri le,ra1110 : a·1)ici .chiari, aun1e nto dell e oml)r e iJ àri , ~tri e peribro n chiticl1e cl1e p art.0·110 d all'ilo per irra<li<:i r i in allo e di111inuzione d ella tra sp ar e11za J.io1n1o n.are1. T a li le io11i ' OD O ta1n to p jù evide1l ti quanto 1])•iù a lt111g·o l 'oper aio è stat o in <.;Oll tatto c0 11 1~1 farina. NeJl 'c_1)cLLorato di c111esli i ndivid ui , l 'A. h a ri ~contra to· d ell 'a1r1ido. L'A. escludfJ, perf a11to, ch e l ai farin.a pos a €_ser e con sid er ata con1e un a po·l ver e in ert e', a111m ettendo cl1e l e a ffezioni cr onich e d ell 'al})€.ro re_,piratorjo d a lui ri centrat e sian o d o: vute all 'ina J.a zio n e della facrin.a _tes a . Non s1 llllÒ, p er ò, escluder e ~he_ an ch e alt ri_ fattori) pos::;ano e er citar e un azione concomitante e fa"\·orire l ' in sediar si delle lesioni r espiratorie, aeb'l'avan cl ole an ch e secondariam ente. fil . 1

PH i\Tl CA

J959

MEDICINA SCIENTIFICA. Sul tasso della calcemia nel corso della consoli· dazione di fratture. P erves e Sir11onn et (C. R . Soc. Biol., T . (:XIV, n. 31, 193±) in p az ienti con vari tip i di fratture h anno stuclia Lo il con1porta.n 1t,rnto della calcen1ia n el le varie fasi di consolidazione d elle ossa fratturate . Nell e fratture chiuse n elle prime settimane $L ebl)e un a ccrescimento d ella calcemia , ch e si avvicinò ai valori n or1nali man mano che Ja fra ttura si veniva a consolidare . Nelle fratture aperte ed op erate si ebbe una cad uta d ella calcen1i a durante un prim o per iodo di 2-3 settiman e per aver si un 'ascensio ne for tissima d ella curva durante la settima na segu e11te . In tali fratture è n oto i1 consolidan1ento tardivo accom pagn a to ad est esa d ecalcifi ca zi on e , an cl1e q uando g ua riscon o aset ticam ente. Nell e fr atture sco1perte infette si ebbe una e~·ol~ zi ~ne irregola rissima, alternandosi p er1od1 d1 abhassamento con p eriodi di innalza.TuRA. 1nenr o.

VARIA La ple11rodinia epidemica. È sta ta osser vat3 a Bost on da

A. Ric.hter e

II . LeY i11 e (Journ. anicr. nied. orssoc., 2± m a rzo 193-1). E ssa è cara tterizzata dalla com·p arsa i1n pr ovvisa di un vi0Jentissi1no d olor e to·r acico, aggravato dai n1ovi1nenti e da ] r esrJir" ccl accor11pag·n ato da elevazion e di t eID{Peral ur.a sui 39°. Gen e·r almente, dolore e febbre ~co mpaio·no i n 2 ~- -i8 ore , m a si posso n o avere recidive, di solito attenua1t.e . Non sono mai st at e osser,1ate comp licazio,n.i. I casi d egli AA. sono stati 24. Altre epiclé.mie e ran o sLu le osser vate n ell a ' ' ira• i11i.a ncJ 1888 e. 1)iù att en uate, n el 1925 e 192'6 . Etiolo.g"ia :::co110..:cil1la . fil. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. li'. D E NAPOLI . Un, precedenle ci r ca la dern1atitis bullosa stria tw pratensis, o dermatite da bag110 all'ap er to, di Oppen heim e la consecutiva pigmentazione. - Bull. Scienze Medich e, 1934. P . P1cc1N11~1 . L 'educazione fisica giovanile. - Ti}J.

Corclani, Milano, 1934. G. AscHIEru . Sopr a un caso di delir io cncuio da p ellag r a. - Arti Graficl1e lì'ederici, Pesaro, 1934. I . STERZI. Ultravir us e a11t;vir us . - 1'iJ). Oper aia Rom an a, Roma, 1934. G. P ENSO. In.t orno ad una particolar e enlilà morbosa (r if eribile al gruppo delle jebbr i esantematiche?) da me r iscontrala nell'alta Savoia. Tip. Cuggiani, Ro111a, 1934. C. OnTALI. L a cu r a della sif i l ide rtelle affezion i renali. - Ar cb. Tipografia, ~Iil ano, 1934. (~. ALESSASDRINI. La colonia n1ari na di Littor ia. 'f iJJ. C. Co10111l>o, Jloin <:t, 1934. •


19GO

t< JL P OLJ CLIN I CO

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[ANNO XLI, Nul\r. 49}

VITA PROFESSl()N ALE . .

CONCO R ·S I. Po~T1

VACANTI.

F ERHARA .

Cortsor zio Prov i11ci ale .ti 11titubercolare.

- Scad. 9 g·enn. ; direttore d el Con sorzio e del Disp e11sario d el Capoluogo ; L. 26. 400 lorde e 2 quinquen11i d el d ecimo , ind ennità di trasferte e diarje; e tà limite 40 a.nr1i al 10 n ovembre· due anni di laurea ; co111peten za specifica. Rivolg·e~si alla Seg reteria. MrLANo. Cassa Edile per le Assicu r azioni Sociali.

I sti tu t o Sanitario cc Alessandro Mqssolini )> . ~ È aperto il con corso pubblico, per titoli, ~l posto di Direttore ,Sanitario dell'Istituto « Alessandro Mus-

soli11i » e dei Servizi Sanitari d ella Cassa con le a ltribuzio11i specificate nel Regolamento p~r il Personale add etto ai servizi sanitari della. Cassa st essa. Le istanze di a111missione al co,11corso, con la indicazione d el don1icilio, st ese in carta cla bollo d a L. 3 dovranno pervenire all'Amministrazione d ella, Cassa (via S. Luca 6, Milano) entro le ore 18 d el 31 dicembre 1934-XIII, corredate dai docume11ti . ' 111 competente bollo e d ebitamer1te legalizzati . Il posto è r etribuito con l 'annuo stipendio di L . 30.000 al lordo di R. M. Al Direttor e, tra.scorso il periodo di prova, p otrà essere assegnato l 'aJ log·gio in luogo, alle co11clizioni da labilirsi , per una magg·ior vigilanza diurna e notturna sull 'a11damento di tutti i servizi. È con sentil o al Direttor e Sanitario l 'eser cizio professionale, co111p atibiln1ente però con le mansjoni ch e il Diret1 or e deve clisimpegnare presso le Istituzioni d ella Cassa. A1 Direttore viene accordato un mese di vacanza a11 nuale. Chied er e copia del} 'annunzio. MoNTERfGGIONI (S iena). - Scad. 31 dic. ; unica condotta d el Comune; L. 7500 e 6 quadrienni dee. , oltre L. 3500 trasporto , L. 100 assicuraz., L. 500 11ff. san .. , alloggio g ratuito. Età limite 35 annj. Rol\1A. Minist ero dell'a Ma•rina. - Il Ministero ha pubblicato la notificazione di concor so per la non1 ina di 18 tenenti inedici in servizio permanente effettivo del Corpo Sanitario Militare Marittimo. Potra11no prendere parte al conco,r so i laureati in inedicin a e chirurgia che abbiano ottenuto l 'abiJitazionc al! 'esercizio professionale e non abbjano oltrepassato il 27° anno di età al 1° novembre 1934. JJ limite massimo di età sopra indicato è au111enl ato di quattro anni per coloro ch e risultino regolarmente inscritti ai Fasci di Combattime11to senza interruzione da d ata anteriore al 28 ot lobre 1922. Le domande documentate dovranno pervenire al Mi11istero della Mari11a en t ro il 15 gen11aio 193!5. Gli interessati potranno ri chiedere copia ò ell a relativa notificazione di co11cor so (con annesse istruzioni e prog·ra1nn'li òj esame) direttamente al Mi11i stero d ella MaJ'i11a (Direzio11e Generale del Perso11ale e dei Servizi Militari - Divisione Stato Giur iòi r.o) erl alle Direzioni d egli Ospedali Militari ~1ari 11 irni di La Spezia, Taranto , Vcne7.ia, Pola , I.. a l\1adòale11a. RoìVIA. I stituto Naziorial e Fnscisla della Previ ilenza Sociale . - È ap erto un con cor so per litoli e per esa111i a 60 pos ti <li Medico assister1le presso gli Osp ecl ali-san atorialj òell 'Is l i ll1 lo. Gl i as1)ira1'l t j <l o-

vra11no, nor1 più tardi del 31 dicembre 1934-XIII 1 presenta.re, facendosene rilasciare ricevuta , o far p ervenire , per mezzo della posta, in pieg·o r accomàndato, con ricevuta di ritorno, alla Direzione Generale (Servizio personale) dell'Istituto in Ro1na, via Minghetti 22, i documenti. Età li1nite 34 an ni. Lo stipendio annuo sarà di lire ottomilaquattrocento, n ette da imposta di ricchezza mobile, oltre le competenze accessorie (vitto e alloggio g·ratuiti n ell'Ospedale, non convertibili in d e11aro) e una seconda mensilità di retribuzione alla fine di dicembre. A tali e1nolumenti sarà applica ~a la riduzione di cui al R. D. L. 14 aprile 1934~ n. 561. Sullo stipendio è fatta la rite11uta del .5 ~~ 11er il tratta1nento di previdenza. Per copie del1'annunzio e per ogni informazio11e gli aspiranti potranno rivolgersi alla Sed e Ce11trale predetta. SIENA . Società di Eseciitori d7; Pi e Disposizioni. - B aperto il con corso a clue posti di medico ·di Sezione n ell 10spedale P sicl1iatrico di S. Niccolò, cori l 'annuo s lipendjo di L. 12.000 aume11tabile rli .un decimo per cinque quadrienni; inden11ità ten1por. per car o-viveri; ritenute e d ecurtazio11i. Scadenza or e 12 del 29 dice1nbre. Rivolger si alla Segreteria della Società (via Roma · 41) . Età li111ite 35 anni. Docum. non anteriori al 28 11ov. Cl1ie<lere annunzio. CONCORSI

A PR.El\11.

Premio « Palazzi )).

1.Jresso la R. Univer sità fli Pavia è aperto il co11corso al premio di L. 2000 (cluen1ila) istituito da! prof. Silvio Palazzi, dire ttore dell 'Istituto di Odoniojatria dell 'Università, ·per 011orare la m emoria d el compianto suo Genitore N. H. Fulvio Palazzi, e da assegnarsi, per l 'anno 1935, all 'autore clel i11iglior lavor o sperimentale su te111a rig·u ardant e I '·O dontologia. Possono prender parte al concorso 80ltanto autori di nazionalità ital.ia11a, e sarà i11olto g rarlita la partecipazione al concorso di tesi dj l aurea o di perfezio·n amento in Odontojatria. A parità di merito sar à preferita una tesi di laurea o di perfezionamento. J lavori presentati al concorso dovranno essere inediti. Modalità co11suete. I lavori, in quadruplice copia, saranno inviati in piego postale raccomandato al Rettorato della R. Univer sità di Pavia, con chiara indicazione del <'On lenuto sull a busta, e dovranno p ervenire eia.tro le ore. 16 clel 31 dice111bre 1935. Chieder e 1·annunzio. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

In occasione d elle fes le centenarie dell 'U11iversità libera di Bruxelles sono stati nominati dottori lio noris causa i proff.: sir H. Hallet Dale di Londra , A. Hyn1 an s van d er Berg·lt di Utrecht , F . G. Hopkins di New York. In occasio11e delle fes te cente11arie d ell 'U11iversità di Berna è s tato co11ferilo il tilolo di dottor e 7iorio r is causa al dott. Henri Carrière, direttore clell 'Uffj cio Federal e dj Sanità, 111 co11sidernz1one dei gr andi ser vizi resi alla Svizzera con il r11 ig·1 jor amento delle co11djzioni sanjtarie, nel ca111J1r• 1eg·i l ativo r (l or ganjzz<1tiYo.


,_\.:."\j';O

XLI, N Ul\I. 49J

~OTIZJE

SEZ ION E P H.\ T I CA

1961

DIVERSE

LE OPERE DEL REGIME

Istituto sanatoriale

''Benito Mussolini ,,.

L' Istituto.

F'a~c i B La <lclla Previdenza Sociale, c.;011 l 'al la con -

Seg·11a la i1cl calenrl ario de] Reg·im e, l 'i11a ug·ura1io11e d ell ' Is Li Luto « Ben i lo lVIussolini » aYvenuta

suJ enza sa11itaria d ell 'on. prof. Eugenio Morelli e lecrt ica (t egJi i11gg. Gio a nnozzi e Ma r covigi. I l avo ri sono s la Li eseguiti , i11 m en o d i quattro anni, so tto l a dirczio11e d egli ing·g· . P oggi e Parboni. La Jro11te d el nuovo Is tituto « Ben i to l\Iussoli11i » si es lende an1pia e impon ente sul l ato a nord della g r runde zona , d avanti all a pi azza Carlo F orl? n j11 i_ , là <lov.e sor gerà fra b r eve ·- . p e r so tloscri·z1.on.e i:i:iler11az1.onale - il mon umento ch e g li scien z1a t1 cl1 t u tto il n1011d o e le fitt e chier e d ei offe-

' un 'altra a Ro1na il l '' dicembre XIII , costituisce t i:.l1)l)a vi l tor iosa n ella lotta contro l a Lu lJer colosi e per l a sanità fisica cl ella r azza ch e il Regime :Fa::-ci la t- Lrenuarnen te co111llatte da un d ecen nio ~t1t I o la gt1ìcla {er 1t1H de l Duce. La sole n11e rerìinonìa d el 1° clice1nbre è s la t a iJrecedulcl d al riceYin1ento dej g iorn alisti italiani

Veduta g·cn crale cl eg-li edifici cl ul] n })arie d cll 'ing·r esso all 'Ospeda le San a toriale.

e s tranieri, ch e._,. guidati d all 'on . Giuseppe Bo ttai, Presidente ò ell 'Tstitu t o Nazjon ale Fascist a <iella PrC'vide n za ocial e, e cl all 'on . prof. Eu genio )lor elli , dire ttore cl el « Benito ~1Iu sso1 ini » - h a n J to potuto a mmirar e in una Yisi la lu11ga e n1 inu~· iosa , il mag nifico con1ple .. so d elle costru zionj , <'he fanno di quest o I stitt1to u 11 a r ealizzazion e u})erb a ecl uni c.;a aJ 111or1do. L 'Ospedale sanatoriale e l 'I. lituto « Benito ~Ius­ solini » sorg·ono stt u11 'ar ea cl1e si estende p er ol Lr e 28 e Ltari i ti u 11a zon a, b e11e esp osta e com o<l a111en t e accessibjle, alle faln e d ella collin a di :\1onteverde, domjna lt1 lta la Campag 11a Rom a n a compresa tra il m ar e cli Ostia e i Colli Albar1i. Di q l1es la gra.ndc supru-ficie, i fabbricati ri copro110 ,--o r111)lessivamen te 28. 200 inP.tri quadrati : oltre 200.000 m etri quadrati sono stati . jnvece. ad a tta ti a parco e g iaròi110 p er esclusivo goòin1ento <lei ricoverali . Il progel lo d ei laYori è s ta io e1abor ;-i.to clall 'Uffi ~io Cos tru zioni San a t oriali clell ·i stituto 1azion nlc

i en ti , d a Lui r estituili a nuova e più p r eziosa vita, r Jever anno alla m em oria d el Grande Italiano . ~el primo e n el seco11clo a trio d 'i11gresso d el 1'Is tituto due al torili evi e un a d ecor azione mur ale d i Arrigo Minerbi e. ul t an o, in una i11 ag11ifica, p ensosa e commovenle sintesi artistica, « l a solidar ie tà d elle In<lustrie italian e n ella lol la contro la tuber colosi n e l a superba OJ)er a cli r ige11erazio11e fi sica e spirituale d ella Stirpe con1pit1 ta clal Reg i1ne. Nel centro d ella decor azio11e n1uraJe - i cui sc i pannelli rappresentano l a L o tta con Lro la n1alnria e le Bonifich e, l a Protezion e rl ella Maternità e d ell 'infanzia , l 'Educazione fi icn - a1111nonisco110 le nobili p ar ole d el Duce: « IJ fascjs ta com prend e la vita co1ne dover e, elevazio11e, conquis ta: la vita c h e d eYe esser e al la e pien a: vissuta per sf.. n1a sopraittutto p er gli altri , vicini e 10 11 lani , presenli e futuri ». 8 inter essante conoscer e i crit eri ba . . ilari ch e guidar on o i costrt1l tor i n ell a r ealizzazione ò ella n1agnifi ca ope r a: 11rin10 fra l u tti , qt1ello d i ele-


1962

t< JL POL JCLJ X l CO

,·are u11 Is lilu lo ~cic11lili co comple to, legat o alla parte san atoriale, ma 11on confuso con essa; quin di il con ce tto di cenlralizzar e tutti i ser vizi , sia scien lifici che an1mii1istrativi, da ct1i deriva miil_ore fatica pe•: g·li studiosi e m assin'la economia 11ella gesti o11e; 111fi11c, ter zo Jllln lo con ce ltuale im 1;orta11t issi1T10, q u ello di opporr e 1in punto ferino alla t enden za, di costrt1ir e padigli oni s tacca ti , ad lJn o o a d11e p i a11i solta11to, es le lica111ente piaceYole, sì, m a dis1)endiosi n ell 'escrcizio ed enor111em ente faticosi per i m edici . La soluzio11 e dei g·r avi problemi det erminati da ques te idee, cl1e r appresentano la sintesi di lu11gl1i , I en aci sl ucli e (lj u na paziente, a ltiva, ins tan cabile es1)erien za, è st at a felicissima : e p os iamo l)e11 <lire, per ciò, cb P la cr eazion e di quest o Is lilulo .r a1Jpresenta ver a1nente Ja Lappa gloriosa di una ~ede cl1e i1on h a conosciuto ost acoli e d i u rta Yolontà ch e i1on soltan to non h a t en1uto, m a h a voluto e provocato le criticl1 e. L 'Istituto - a cui i accede d a un run1 pio parco - com1)rend e, a pianlerreno, i locali della Dir ezion e, l a Biblioteca, le sale dei profe sori e Jl U m er ose altre slan ze rlestina le ad accog·lier e , fra breve, un Centro di Statis tica e il Museo anlitu bercolare n azio11ale. Nei pian i superiori son o localizzat e le Clin ich e m edich e e le Cliniche chirurg·ich e: a sinistra qu elle fe1111ninili, a destr a quell e m ascl1ili. Qu est o criterio distributiYo dei sessi è stato ai:>plicat o t anto ell 'Is tituto quan to al San at ori o·, così ch e que li . in hlocco, possono con siderarsi <liYisi in òue rnclà simmetrich e e pr esso a poco egunli fra loro: la m et à, a destra destina ta al sesso n1aschile, q uell a a sinistra al sesso fen1rninilc. <~01nplessiva me11tP, 11ell 'Is titu lo sono d estinv1i all 'in srgn am ento clin ico g·en er ale 75 letti per la meòici11a e 75 per la chirurgia. Collegati all 'l stitulo, sorg·on o ai l ati di esso due fab bricat i per le sp ecialit à: 1'ortopeòia, la g i11ecologia, l a p ediatria, la laringologia. Al di là d ella Scu ola si ammira lo spettacolo arandioso dei qu attro p adiglioni sai1at oriali - ai ~uali si accede, per i visittl1t ori, d all 'ingre~so a, su~ della zon a sulla via Portuen se - collegati all Ist ituto da u~ semicer chio form at o d ai quattro g r andi Jabor atori : istologico, b atteriologico, chimico e serolog·ico. Ad ognuno di questi son o uniti a!tri ?u~ piccoli ma· b ene at t r ezzati l ab or atori dest in a t1 a1 ;necl ici italiani e strai1ieri, ch e vorrann o trnscor~ r er e qualch e tempo n ell 'Ist ituto per lo s tudio rl 1 pr oblemi tuber colar i. . ,S em pr e n ell 'Istituto son o an cor a da notare i lab oratori d i ricer ch e di fisiop at ologia sul mal ~to . e, all 'ultimo µian o, - la cui co~truzio~ e ~a r1 ch1~~ st o µarticolari cure, al fin e d1 attutire i rumo: l . il che si è ottenuto, oltre ch e con un apposito corridoio di sm or zam ent o, sopratutto con una ger1iale innovazione, e cioè soprapp on enò? ad esse 11n gr anòe im buto rovescia~o, ~ d~pp1a p aret:, per cui il rumore d ei la trati salirà in alto an z1ch è òisper òersi later aln1enle - , le ~a~ere per le scimmie. le pecor e, le capre, ecc.; infine, un labor at orio Cli fi siopai oliot:ria sperimen(t ale e du e camcrP ò i cbirl1rt:ria su gli (lnim ali . . Subit o òopo l 'l stituto, trovasi una gr~nd e Chl~­ sa. dopo la qu ale si accede al gru-pp o d ~i Sana tori· (1 i ct1i (I hbiamo già rlescritto, somm ariamen le , ln (lj stribuzione. . d Sono car atteristicj in essi: le camer~ d1 . egen zn comuni. a.i sei posti. rese i1ì t er con1un1cant1 ò~ u n lungo corridoio }nt crno, che n e rernde agevole l a

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[A NNO

XLI, Nul\r. 491

.-or Yeglian za; il sist em a cli arieggiatore adoltato se111p li ce e pra Uco ; le g·r a,11di J)Orte-fi11 es tre a ~ei h.attenti, ch e sciYolano silenziosan1enle su ap1>0. 1te r o taie e ven g·oi10 a rlisporsi , o la ter alme11te sulla verand a anterior e, in modo da ripa.rare i degenli cl ai colp i di Yento laterali, o anteriorme11te alla Yerar1da slessa, così da difender e il malato clal1 'acqua n ei g·iorni di piog·gia ; le « lappar elle » per la d ife sa delle ver anrle dal sole, che serYono a cl1iuder e le g·r ancli finestre e che, con semplice I11ovi111e11lo ele l lri co, J)Osson o alzar si a ta111)ezzare il soffitto della YeJ:anda e scender e, jnfine, an terior1r1ei1te a Iunzio11are da tenda; i tre lavabi che esis ton o j11 ogni can1er a - divisi clai lett i inedia11te u na })élr elc inetallica _,. con sovr ast anti sei ar nlaclietli p er son ali per la lo letta, e ser viti d 'acc[tiu inecliante rubinetto a ped ale, ch e evita ogni scit1pìo, e ccn to e cento altri particolarj , piccol i e g r andj, rna cl1e tulti a ttest ano clella cura aff~t ­ lu osa e j11lelligen le posta n ella soluzion e di ogni proble111a co nne$SO alla i1ecessilà assolula di rendere grarlil o il soggjo r11i al m alato. Inter essanti pu r e g·li appre tam enti p er i seir' izi t ecnici, centralizzati n ella inassiin a p arte e cl1e risolvono brillantem ente il problen1a della dis lribuzion e del mat eriale (bian ch eria, m edicinali, cibi, ecc. ) nlecliante una rete di ampissimi corridoi ch e u n] scono i vari e lontani edifici fra loro, per cor si da unal doppia fil a di r otai e aeree dalle Cft1ali scorr ono appositi carrelli , m anoYrati elettricnn1eiìle, per il trasporto di og·11i oggetto: vere e proprj e t elefericl1e interne ch e faciliteranno enorn1e111e11lc il servizio e r ealj zzer anno una n otevo le economia di funzion amen to. A1npie lerrazze sos lilu iscon o in tu lli e qt1allr0 i gr~ndi reparti san a loriali i t etti, e sem p re tt11~ par lc rli esse è COJ)erta, per perinetter e ai m al;lti di l)asseggiare an ch e n ei gior11i di piog·gia. . Du e gr :ln di r efettori cap aci di cinquecento posti, co ll eg·an o i d l1e gru ppi di san at ori, m aschili e fen1m in ili . l T11'ampia mer avigliosa cu cina è centralizzat a fr'l j due r efet lori, arredat a così con1e tutti i servi zi dei quali n on è possibile, in u n r apido sguardo delle magnifich e costruzioni, dar e una ~etta­ glia ta clescrizion e - degli impianti occo~rer1t1 pe~· il perfetto funzionan1ento di un organism o cos~ complesso, e rhe furono previsti con l arg~ezz a _,ii vedt1le, co11 m odernità cl i criteri, con razionalrt:) d i inst all azioni . Degn o <li .r ilevo il .fatto c~e . tut1o il mat~riale, stud ia to i11 og·ni particolar e, e 11 frutto selez1 on a~o di qu an I o n1eglio pu ò oggi pr oélurre l 'industr1't it a1ian a. l Citer em o infine , n ell'Istituto, la gr ande Att a per le lezio~i ; n ell 'OsJ?edale, l 'artistico ri:e~tro, c~11ace ò i ottocento posti a sed~e e le. nob1l~ de.cor~: 1ioni arlistich e dei r efettor1 eseguite dai pitto et BoYeroni e Rizzo.

La cerimonia inaugurale. La mattina del 1° dicembre, una elett a folla di invitati er a raccolta n ell 'a,mpio teatro, ad attendere il Duce. . . Di fronte all 'ingresso principal~ e~an~ sch:era\:i i gruppi r iona]j del] 'lfrbe, repart~ di .Gio:vani F~­ scisti e di Balilla, il Gruppo Un1ver s1tar10 Fasc1st a l ru fanfar a della Milizia. . Nel Yas to atrio eran o con venute le al~e autor1t~ nello Stat o e le al te ger ar ch ie ciel P artito; l e LT.1


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XLI, Nu1v1. 49)

SEZIONE PRAT ICA

EE. tarace, Bai s lrocchi , Cia110, Ireclerzoni , l\o"soui, Giuriati, PéWlucci, Teruzzi, Volpi; i Sottosegretari di Stato e fra ques li il co11t e Galeazzo Ciano, il Gover11alore di Uo1na, vari P residenti di (~onfederazio11i, il Segr etario ~ederale dell 'Urbe , alti gradi d ella ir1ag i s traitura e ctell 'Esercj to, ed altre autorità. Il Dt1ce c11e 'esliYa l 'alta u11ifor111e di Co111anda11t e gc11er a1e d ella Milizia venne ricc•Yuto d a S. E. Bottai , dall '011. l\1orclli, dal prof'. iVfedolaghi, dire ttore, e dal prof. Clerici, vice-di rettore dell 'I li Luto Nazionale F asci sta d ella Previdenza Sociale, d al conte Volpi, presidente d ella Confederazione Nazionale Fasci s ta cie ll 'lndustria Italiana. Al Capo d el Go,·er110 so110 s t ati anzitutto prese11la ti i tisiologi con ve11uti dall'estero per l 'occasio11e: Bezan ço11, seg.r et ario generale della Unione l11fernazionale contra l a tubercolosi , Ris l , Delill e, Ameuille, W eil, H olle, L erl erq, Courmont , Dcrsch èid, Sauerbruch , Neuma11n, R abi11ovilch, Bru110 L an ge, Giitt, con i quali Egli si è affabiln1eJ1 le intratte11uto. Quindi il Duce è salito s u u11a auto111obile cd h a percorso parte dei venti chilo1netri cii strade c l1e si sviluppano intorno e nell 'interno d el Sa natorio. Ha poi assistito a lla benedizio11e dal carclinale l\llarchetti Selvagg-iani , e subito dopo ha incominciato l a visita piropria1nente detta d egli edifici, durata oltre un 'ora, t erminat a l a quale il Ca])O del Governo si è r ecato n el t eatro, doYe è stato accolto da un:i vibrante, e11 Lusiastica oYazione. Prende quindi la parol a S. E. G iuseppe Bot l'1i , presidente dell'Ist ituto Nazjo11ale Fascista per la Previùe1iza Sociale, il quaJ.e espone al Duce i cla1i JJiù significalivi dell 'opera i11eravig·liosa compiLtla . Accenna alle costruzioni ch e l 'I s li tu to h a g ià eseguito, o ir1 corso, od ha i11 })rogetto in tutta It~­ ]i a . Illustr a la p ortata sociale , p articol arment e Slgnificativa, della legge sulla a ssicurazione obbligatoria contro la t uber colosi e d egli sviluppi che . partic0Jarn1enle in Regin1e Corpor ativo , tale legg e potrà a:ssumere in u11 futuro molto prossi1no ..sottolinea che dei 60 milioni spesi p er la costruzione del « Benito Mussolini » oltre 18 milioni sono s1fl1i impjegati p& l e sol~ p agh e operaie. Tern1 i11a indica11rlo l 'I stituto che oggi si inaugu ra , co111c i l seg110 tangibile del nuovo cam m ino òel popolo italiano che, so tto l a g uida d el Duce, « eleva l ~ difesa d ella p ro·p ria salute fisica a problema d1 clignità m orale, di coscienza civ~le , d i potenz~ poJitica; e proYvede a risolverlo coi .propri me~z~ , col fru t to del su o stesso l avoro, òom1na11do e d1r1gend o i1 suo proprio destino » . Lunghi e vibranti appl aus i accolg ono l? P.arol.e dell 'on. Bottai a cui segu e il con te Volp1 rl1 Misurat a, c h e illustra 1'importn11za dei Corsi <li P erfezionamento in Tisiologia isliluit j dalla Con.fede: razione Fascista del] 'Industria 11el 1927 , · cor si. d.a1 quili è u scita una fa] ang·e <li meclir~ e11c spar si I~ tutte le Provincie d 'I talia formano il 11ucleo basi lare ò i quell a nobile croci at~ eh~ ~l Duce h a ? é'\ nclito per l a difesa e l 'integrità f1s 1ca. dell~ Stirpe. Dichiara che la Confederazione con L1 11ue~a a <lare la s11n collaborazione all'I st itlilo p~rcJ.1c l'opcr~ 111erélvigljosa sia c ontjn11ata e se 11r an11111 e l)otcnzi seinnre <li più l 'azione. . Si alz~ qu indi a p a rl are 1~ }Jr?f . F ernand Be':anço11. il rruale clicbiara cl1e 1 Italia ~~ preso du1él nte qu <'s ti ultin1i nnni 11na t a.]e J)O~ 1 7.l~~e, alla tes~~ del la lotta a nUt11bercolare . <la g·1ust1ficare In p 1u

1963.

ris pello l e calcla a111n1irazio::.1e . « L 'Istituto - egli aggiunge -. ra.p Jlrcse11ta ce.rl o la più grande scuola di perfeziona111e11lo che in 111at eria tubercol ar e esi~ la !1el 111ondo ii1t ero, e cos tituisce. il più g r a nde s forzo cl1e in que lo campo sia stato fatto : sforzo così con sider eYole ch e 1nolti dubitavano d ella sua realizzazio11è », la quale è st ata possibile ii1Yece sol tanlo i11 Yirtù cli quella legg·e di assicurazione cont ro la 1uhcr colosi Yoluta d al Capo del Governo F a~c i · t a » . E alta I 'opera 111 eraYigliosa co1npiu ta dag li s iodiosi italia ni in questo campo, ri corda ndo fra, l'altro la 1neravigliosa scoperta di Carlo Forl a11j11j , « che h a trasformato la tisiologia ecl h a jJort a t o IJella t erap eu lica della malattia il più g r a11de progresso c h e si sia fin qui realizzalo». 1'ern1ina es al t anclo il n om e dell 'I t ali a che Egli i!1na coi11e l1na second a P atria e di R on1a in pari icolare. U11a cald a ovazione cor on a le parole appassio11 at e d cl J)r of. Bezan çon , d opo il quale prende la parola 1·0 11. J)r o f. Et1genio lVforelli , ch e esordisce espri11H~11clo al Duce tutta la su a d evozione e gratitudi11e ver aYerg·li con cesso di realizzar e l 'opera mag nifica cl1e era 11el u o sogno e ch e ricorda tutti i b ci1e111e riti cl1e collabor ar ono all a non facile impresa. Espo11e quindi le direttive c h e g uider anno g li SYiluppi ulteriori d el l aYoro scientifico eh~ sarà s Yolto nell'Istituto, in tesi sopr at11tto a r ealizzar e le forme migliori, ch e' permeltono di superare g1i 11 l tin1i ardui ost acoli che ci sep a r a n o t uttavia dalla 'ittori a J)ÌÙ co111plet a in ques to importantissimo settor e della difesai d ella Sanj1à d ella Stirpe . E salta 1'ope.ra n1agnifica cl el D11ce ch e in dieci a n ni l1 a r jdol lo da 60 n1il a a 35 mila i 111orti per tulier colos i n ell 'a n110 e lcr111inn rivolge11do a l D11 ce u11 fervido affettu oso saluto di ri11g·r aziainento in 110111e di tut ti i soffere n Li cl1e Egli ha a iuta lo . in 1lo111c di tulto il Popolo Italian o ch e Egli a\via Ycr o l e gl oriose m et e d el futuro. 11a vibran te e prolung ata a cclamazion e salllli.1 l,1 in SJJira la coi1clusione clel cli corso, co11 la <iual e si cl1iucle l a ol enne ccri111oni11. L 'o11 . S tarace orrlina il saluto al Duce, a c11i la folla dei co11venu li rispondo con un entusias tico tc A Noi » , pi11 volle r eplicalo. Q11indi il Duce si allontana per continuare , g·uida to sempre da S. E. Bollai e cl all 'on . Euge nio l\1or c lli , l a visita del San a torio. Quando il [) u ce, a.ll '11scila cl cll ,I stitt1to. rj su lc in at1 lomohilt ~. è s~1luta to da 11na cald a ovazione d ella J1un1.erosa foll a c,hc sj era raccolta s ulla Piazza F or1a11ini. F. BoCCHETTI .

Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Il 29 nov. , solto la preside nza di S~le:io Fabbri , l1a aYulo luo cro la riui1ione nel Cons1g l10 cen1r.tle <i ell 'Opcra N~z ionale Mntern~là I11fan~ia. Il preside11 lc h o fatto un an1pia rel azi?1~ e u_I1'attività sYolla cl:ùl'Oprra n el 1934: att1v1tà. g1~ r 1ota attraverso i dati periodicamente , pub~l1cat1 ecl in b ase alle r isultanze emerse dall e sperienza, <'rl ha tracciato il progra111ma da sYol ger si n e l. fu i uro anno, ten endo 11articolarn1ente presenti l e r s i o·e11 Z(' il i Ro111a. J~1fatti , il Consiglio . ~a .ap~roYalo, uti~izz~~d_o n n cl1e 111 u nifich c elar g·1z1on1 d1 benefattori , l 1 ~t1 ltt1.ion c cti 11na Ca.sa rlella madre e d~l bam.b1no 1 1r lla zo11a clell a Farne~ina , la costrt1z1one d1 un n~ i l o i11a ler110 in Ro111a, cap ace di 300 letti, il quale

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J.964

« TT, POLICLINICO >'

sorgerà nella zo11a di ,S. Onofrio, la costruzione della sede centraJe dell 'Opera, che sor g·er à su area rlonata dal Governatorato al Lung·o '"f evere Ripa, di .fronte al po1t le Palatino. Il Consig lio h a approYa to, infi11e, il bilancio preven tivo del! 'anno 1935 ed 11a deciso in inerito ailla con cessio11e di m eclaglie cl 'oro e d ·arg·e11lo e di <liplomi di b enemere11za a coloro che si sono part icol armente distinti 11el ca1111)0 del I 'assis tenza alla 1naler11ilà ed all 'inianzia.

.Co nvegno 111ed ico sulla c11ra chirurgica, della t ubercolosi. Le Soci eLà di c11iru.r gia lombarda e pien1011Lese, la Soci età lon'lharda di medicina e la Sezione lombarda della Federazione naz ionale per la lotta contro Ja tubercolosi, si sono riunite il 25 novembre in convegno, a Milano. Erano presenti numerosi n1eclici, alcuni dei quali git1nti da.Il 'estero. Alla 11)rcsidenza del Convegno si sono alternati i proff. .l)onati cli Milano e Uf.freduzzi di Torino. Il tema dell a cura chirurg·ic;a della tubercolosi, <' ho era all'ordine del giorno, è stato svolto per la parte polmonare dal prof. M. Redaelli di Milano l' p er la parte osteo-articolare dal prof. A. Mezzari .tJi Valdotra (Trieste) . ,Sul tema sono state fatte 11umerose comunicazioni, tra le quali hanno su~cit a lo particolare interes e quelle della scuola di Roma.

-Onoranze al prof. (jaleazzi. Ncll 'a11la Jnagna rlella llegia Univcr ilà di ~Ii­ lano, ad onorare il prof. !liccardo Galeazzi per il s110 Lrentesimo anno di direzione d ell 'Istituto racl1iLici e di insegnan1ento l1nivers itario , sono co11, ·enuti il prefetto , il comandante d el Corpo d 'Arrnat a, il primo presidente della Corte ~'Appello cd i rappresentanti del po(lestà , del preside della Provincia d el Consiglio provincjale dell 'Economia, dell~ Cassa cli Risp arn1io, Direzione di Sar1ità Isti tuto lombardo rli scienze e lettere, ~o­ ·cieLà di Ortopedia , Sindacato merlici , Provveditorato ag·li s tudi, Gruppo un iversitarjo fascista ed Opera Balilla. A.ssistevano pure il Rettore prof. Livini, il prof. Baislini, l 'on . Donzelli, il Corpo

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uccade111ico dell 'U11 i Yersi tù e i1t1n1crosi professori ,·enuti di fuori . Il generale Cottini, presidente del Comitato, a i 1ome ancl1e dell ' Istituto dei rachitici ha offerto al festeg·giato una medaglia d'oro in segno di rico11osce11za per i l trentennio rli direzione; hanno parlato il ·e11. Ptondoni per I 'Università, il se11. Lt1stig per l 'Opera Combatlenti, l 'on. Gorini per l '1\.ssociazio11e ~rutilati, il prof. Palagi per gli alli evi ed am111iratori, porg·endo i11 omaggio un voi urne di studi 111e d ici in 011ore del prof. Galeaz1 i, il q11 ale. con1111 osso, ha risposto ringrazia.ndo .

Una medaglia d'oro all'on. Morelli. In occasione del! 'adunata a Roma delle forze sanitarie, i Segretari dei Sindacati proYinciali fascisti dei medi ci 11a11no offerto una medaglia d 'oro a1 1'on. prof. Eugenio Morelli in riconoscimento delJ '01)era altamente lodevole da lui svolta in favore della classe. Il Gerarca, pure ringraziando per la cortese dimostrazione, pregò di ritirare la lusing·hiera proposta, ma l 'asseml)lea dei Segretari scattando in l)iedi confermò per acclamazione il suo intendiinento, manifestazion e di deYozione verso l 'egregio Gera;rca .

Scambio di a sistenti di università italiane e straniere. Ancl1e quest 'an110, co1ne negli anni scorsi, l a Clinj r a ~1edica della R. Università di Bari, diretta d al J)r of. L11igi Ferrannini, ha attuato lo scambio d ci propri assistenti con quelli delle Cliniche stra11ierc . I11jziate ..•i or so1lo (lue a1111i con la venuta presso cl i llOi clel la sig·. na do Lt .a flinrichsen, assistente 11ella Cli11jcu Medica di Ambl1rgo, diretta dal prof. Brauer, alla quale diede il cambio il dott. Mea, d etto scan1])iO ha continua lo ad effettuarsi l 'an110 scor so con il dott. Dobozj, della Clini ca Medica di Budapes t, diretta dal prof. Koranj, e qu es~'~n­ n o con il dott. Stotter, assistente della Cl1n1ca ~Ieidica di Berlino, diretta dal prof. Umber. È con vero piacere ch e vediamo con1pletamente a Ltua te dalla R. Università di Bari le direttive en1an a te a qt1esto riguardo dal Segretario del Partito.

Indice alfabetico per materie. ·As li11enLa scsg uale e cas li ll1 . . · · · Bibliografia . . . . . . . . · · · · Bronchiectasie . . . . . . · · · · · · ·Chirurgia: comunicazioni varie . . Diabete 1nellito: alin1enti proteici Diverticolo di Meckel: p erforazione E mipleg·ia . . . . . . · . · · · · · · · · l~ n terite catarrale ac11 ta: tra1 tam. . . Fratture: consolidazione in rapporto alla calcemia . . . . . · · · · · · · · ~astrite cronica: diagnostica . . · · · · •Gravidanza doppia intra- ed extra-uterina: manovre abortive . . . . . . . . · ·

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I11iezioni di liquidi . . . . . . . · l\1edici11a: comunicaz ioni Yarie l\f e;teoropa lie . . . . . · · · · · · · Operai addetti alla panificazione: zioni dell 'apparato respira I. · Pl eurodinia epide1n ic:l . . . . Reni : amiloidosi . . . . . . · · Reni: esame funzioitnle . . Segno di Ar gill-RoJ)ertson • . . Stomaco : resezione . . . . . . TJlcera gastrica : patog·e11esi Ulcere ricorrenti della bocca Uretere: carcinoma primitiYo •

t• - Non è consentita la ristampa ài lavori pubblicati nel Policlinioo se 0.rr1t~1 di p~opr1àealt~r1s~~!a c;U sunti ài essi sen~a citame la fonte . .avtonzzazione scntta '" f'e-.,c.«>ne1., E vietata la ~ubblù:azjone Y

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A. Pozzi, resp.

Red. capo. Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Chutrier.


ANNO XLI'

Roma, 17 Dicembre 1934: - XIII

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Num. 50

'' DURANTE

SEZION.E PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

Per

l'a~r.a.o

193~.

Ai Medici Italiani, ''IL POLICLINICO,, , iniziando il suo XLII anno di attività, trae norma dal suo pas-

s ato e dalla meditata esperienza per il programma di attività futura . I capisaldi della funzione e delle finalità de ''IL POLICLINICO,, restano immodificati. Fondamentale è la necessità di mante11ersi in diretto rapporto e comunicazione spirituale con le varie forme di attività e di pensiero della classe medica. Ciò è g randemente facilitato dalle possibilità che noi abbiamo di ben disporre e distribuire, nelle diverse nostre Sezioni, l'enorme materiale che ogni anno a noi affluisce. Stanno in prima linea la Sezione Medica, diretta da Cesare Frugoni, e la Sezione Chirurgica, diretta da R_oberto Alessandri, le quali, per la densità di materia, pur senza !averne la pesantezza ed il volu·me, sono dei veri archivi, rispettivamente di medicina e di chirurgia; in queste è il materiale più importante, di trattazione più larga e di origine e finalità preminentemente scientifiche, destinato a chi promuove, compie e persegue il movimento strettamente scientifico delle nostre gloriose Scuole di Clinica e di Patologia e Ospedaliere. Ma non per questo esse sono destinate a categorie di lettori necessariamente diversi ; -ormai la compenetrazione e collaborazione e, per così dire, l'ingranamento reciproco della Medicina Generale e della Chirurgia sono così stretti e immedesimati, che ogni medico e ogni chirurgo che viva e senta nella loro vera elevata complessità, nelle frequenti oscurità -e difficoltà, gli ardui problemi scientifici e pratici, non può non seguire ad un tempo i pro g ressi nell'un campo come nell'altro. D'onde la necessità per un giornale a larga base o di riunire argomenti di Medicina e di Chirurgia e di dare molta parte ai problemi che so1zo alle zone limiti, che costitui.scono argomenti e campi promiscui; o, come solo ''IL POLICLINICO,, può fare , di avere al centro una Sezione Pratica, che tutto sintetizza e, alle ali, le due Se zio ni Medica e Chiru rgica, più specializzate. Vero è che ogni medico deve o dovrebbe avere ad un tempo le tre parti; ma in questo modo « IL POLICLINICO .,,, unico fra i grandi giornali di Medicina e Chirurgia d'Italia, può disporre armonicamente e largamente l'enorme materiale in utile preordinazione e ordinamento. La Sezione Pratica manterrà fede al suo nome : des~inata ai pratici, essa non raccoglie che problemi strettamente clinici di medicina e chirurgia pratica e aggiorna , nel modo più completo, il movimento internazionale. D'onde articoli dai più vari paesi (molti lavori ci sono giunti dall'Estero), d'onde larga parte data alle Lezioni cliniche e ad importanti Riviste sintetiche, d'onde resoconti di congressi larghi e completi, che sono per così dire dei veri atti, sfrondati dalle cose inutili e ridotti alla parte sostanziale; d'onde larghe rubriche d'interessi .orofessionali e sindacali, nonchè articoli di storia della medicina e l'interessante raccolta di notizie, ~anche dei più


1962

« JL POLICLINICO »

lontani centri di studio, per cui in sguardo panoramico e sintetico i nostri lettori possono seguire il ·c omplesso movimentq nazionale e internazionale. La vita della Nazione è .futta permeata e raccolta in disciplinata attivitiì. Ognuno si allinei a I suo posto ai lavoro per qtiell' armonia nazion ale di produttività, di progresso e di sopraelevazione culturale e /attiva che è nelle alte finalità del Governo. "IL POLICLINICO,, è al suo posto con ferrea volontà di lavoro e di progresso, fedele interprete dello spirito che ci anima in momenti di così enorme interesse., perchè mai come ora il progresso della Scienza ·e le sue immediate pratiche àpplicazioni hanno segnato tanto glorioso ritmo di conquiste e di vittoria. LA RBDAZIONB •

Abbonan1enti al '' Policlinico ,, per l'anno 1935: Singoli : (1) Alla sola 8ezione pratica (aettlmanale). L. l 1-a) Alla sola sezione medica (mensile). L. (1·b) Alla sola sezione chirurgica (mensile) L.

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[ANNO XLI, NuM. 59]

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Roma, 17 Dicembre 1934- XIII

ANNO XLI

Num. 50

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quanto più si a possibile l'invio dell'importo di abbonamento pel 1935 e al polizzino del VAGLIA POSTALE o dell'Assegno Bancario applicarvi la fascetta con la quaie si sono finora ricevuti i f~scic~li. o, q~anto men~, indicare, con esattezza,_ il rispettivo numero di abbonamento. Ciò faciliterà, all'Ufficio d Amm1n1straz1one, la sicurezza dell'esatto accreditamento del pagamento nella qiusta partita del mittente. N.B. -

L'i1'!'P_ort~ àell'abbona~ento

e di quanto altro si desidera, può anche essere inviato iiersandone la somma in qualsia si ufficio di Posta per il Conto Corrente Postale N. 1/6946 dell'Editore LUIGI FOZZI. Roma. L'occGrrEnte Bollett1,,, 0 viene fornit o gratis dallo stesso ufficio di Posta.

Ricordiamo ohe Il Vaglla postale va Indirizzato all' editore LUIOI POZZI, e deve east re fatto pagabile nell'Ufficio Postale , uccuraale diciotto-, ROMA. Questo mezzo, per la nostra Amministrazione, riuscirebbe la via pili breve per venire In possesso dell'Importo e poter passare agli Uffici di spedizione le annotazioni occorrenti ad evitare qualalasl interruzione nell'Invio dei Fascicoli del "Pollcllnl<o ,,. Coloro che preferiscono servirsi di assegno Bancario, Il quale va latestato all'editore LUIOI POZZI ed a lui Inviato la Via Sistlaa N. 14, provvedano a ohe lo stesso sia Circolare e quindi rlscuotlblle In Roma. Anche questo mezzo, ove esistono Banche, è molto pratico e spiccio. AVVERTENZA - Del Vaglla Inviato a saldo dell'abbonamento, se postale si conservi la ricevuta che rilascia l'Ufficio di Posta·, se bancario, si conservi 11 rispettivo scontrino. Coloro Invece che desiderano ricevuta legale della nostra Amministrazione, debbono aumentare di cent. 60 le somme sino a L. 100 e di Lira una somme superiori alle L. 100. L' AMMINISTRAzroNE.

SOMMARIO. Lavori originali : G. Barbèra: La .funzionalità epatica nei tubercolotici.

Tecnica chirurgica : G. Egidi: Considerazioni sulla tecnica della craniotomia. Un nruovo craniotomo. Osservazioni cliniche : T. Guerrieri: Calcificazione sottocutanea del pene in diabetico con ipercalcemia (iperparatiroidismo ?) • L'attualit·.t terapeutica : W. M. Boot.bJby: .La glicina nella oura della myastenia gravis, dell'atrofia muscolare progressiva e della semplice stanchezza. sunti e rassegoe : SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI: K. Hitzenberger: L'ianportanza dello stomaco nell'emapoiesi. Bouchut-Levrat-Guichard : La .m ielosi osteomalacica. - :M1SCELL.\NEA : S. Mètalnikov : Sulla importanza dei rifle:ssi condizionati nella immunità. - W. N. Boldyreff: Il « fetor ex ore » (halitosis). Divagazioni : L. Sestini: E possibile una guerra batteriologica?

LAVORI ORIGINALI ARCIOSPEDALE e

ss.

SANCTORUM

S. G1ov. LATERANO, ROMA • OSPIZIO UMBERTO I. Primario: Prof .. G. LAuRENTI.

La t•onzionalità epatica nei tubercolotici. Dott.

G1usEPPE BARBÈRA.,

aiuto.

Il feg·ato .è un organo ad attività biologica complessa, centro di funzioni essenziali nel1' economia vitale dell'organismo, funzioni ch e non si compiono autonomamente nella cellula epatica, ma sono regolate da altri organi per mezzo di ormoni e paraormoni e in via riflessa dal sistema nervoso vegetativo. Il fegato è a sua volta capaoe di influenzare con le sue secrezioni il metabolismo e gli scambi nutritivi dei tessuti, così che si può affermare che il normale svolgimento di molti dei processi vitali e I ,equilibrio biologico stesso dell'organismo sia legato per l·,uo-

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Accademia Lancisiana di Roana.

Appunti per il medico pratico: DALLA PRATICA COBBENTB : G. Perardi: Ematomielia traumatica. -

CASISTICA B TERAPIA : Su un caso di cisti dermoide del mediastino. - La terapia delle ~uppurazioni croniche delle vie irespiratorie. - L'alcoolterapia end<YVenosa nella tu· bercolosi polmonare. - Emottisi. Nota sull'anatomia ipatologica e sulla cura. - I vaccini nella pertosse. La sepsi tonsillare. - La tonsillectomia a caldo. SEMEIOTICA: Una manovra per esaltare in particolari r0asi il riflesso 'Patellare. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA. Nella vita professionale : Riviste m ediche statali? Ooncorsi. - Nomine, promozioni ed onorilf icenze.

Notii1ie diverse. Indice alfabetico per materie.

na parte al normale fu11zionamento del fegato. È quindi evidente che, ogni qualvolta s 'insedia in qualsiasi altro organo un processo morboso , la ghiandola epatica non può non risentire gli effetti dei materiali tossici o batterici liberantesi dal focolaio patologico, come non può non influenzare favorendola o contra.s tandola l 'evoluzione del male. Nella tubercolosi polmo11are, malattia a decorso cronico, in cui tanta parte ha il fattore costituzionale per l'affermarsi e lo svol~ersi dell'infezione, è partico1armente interessante esaminare sia le lesioni prodotte dalle tossine o dal bacillo di Koch stesso sul tessuto epatico, sia l'influenza di una disfunzione epatica sul decorso della tubercolosi polmonare, sia i segni con cui si possono mettere in evidenza le alterazioni della funzione del fegato. Lo studio anatom o-1)atologico del fegato. compiuto oggi in m odo veramente e$al1riente.


1966

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IL POLICLT1 I CO »

m ette in eviden.ta la pressochè costa11te presenza di alterazioni anatomiche nel fegato dei morti .p er tubercolosi polmonare. 111 una recente statistica di Saln1011 si trovano in cento casi, solta:..1to 9 istologicarnente indenni. E anche in questi pochi si poteva . osservare una picnosi del nucleo o la presenza di follicoli tubercolari. Bisog'D.a aggiungere che « l'anatomia patolog'ica risolve un problema di topografia e di statica », rimanendo muta su ciò che riguarda il problema dinamico o per meglio dire sulla funzione della cellula. L'istologia infatti p uò solo mettere in evidenza i disordini grossola11i dell 'architettura cellulare o del protoplasma senza che riesca a dar ragione di molti disturbi funzionali talora considerevoli. Anatom1J1patologicamente è oggi dimostrato che all'infuori di una certa azione steatogena e cirrogena del b. di Koch, le epatiti tubercolari presentano i medesimi caratteri delle epatiti prodotte da qualsivoglia processo infettivo cronico • Raramente in autopsie di ar11n1alati morti per tbc . polmonare si riscontrò la coesistenza di lesione epatica grave, sopratutto cirrosi, e non fu sempre agevole stabilire quale <lelle due malattie fosse la primiti,,a. È interessante ricordare qui un certo numero di osservazioni (Fiessinger) in cui la tbc . era un epifenomeno in malati di fegato. In questi casi l 'alterazione epatica aveva verosimilmente reso più facile l'attecchi' n1ento del germe tubercolare. L'influe·n za sfavorevole della lesione epatica sull'infezione tubercolare è particolarmente manifesta ove si consideri come negli alcoolizzati nervosi e latenti la tbc. polmonare sia molto meno frequente che negli alcoolizzati con degenerazione epatica. Nelle epatiti croniche con ascite o con it. tero la cutireazione alla tubercolina è negativa in più del 60 % dei casi, è debolmente positiva in meno del 30 %, nettamente positiva nel 1O % (F'iessinger). In contrasto a ciò alcuni autori credono . che le lievi lesioni della cellula epatica, messe· a· base d·el cc p iccolo epatismo » (Glénard) siano · capaci di fornire un cattivo terreno per lo ~ sviluppo della tb·c. cc Piccolo epatisrr10 n, quadro nosologico fissato n ei suoi ·limiti da Glénard e in cui rientra un complesso di turbe funzionali senza ch e ad esse ,d ebbano necessariamente corrispondere determinate alterazioni della cellula epatica. Insufficienza epatica quindi che influenza, secondo Lesage, sfavorevolmente o 1

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[ANNO XLI, Nt:rì\l. 50]

favorevolmente la diatesi artritica. Diatesi artritica che non è estranea essa :pure, per quanto le moderne conoscenze lo consentono alla difesa che l'organismo oppone al bacill~ di l(och. Molti autori, e tra questi il Pidoux, credono che esista una specie di antagon~mo tra artritismo e tubercolizzazione, a tal punto che· un artritismo franco e vigoroso si oppor1ga allo sviluppo della malattia, e che nel tratta.mento della tisi si debba cercare sopratutto dì provocare i reliquati dell 'artritismo per ritardare la n1arcia della tubercolizzazione. Queste idee no11 sono state in seguito condivise dalla scuola di Poncet e da Léon Bernard, che escluso l 'anta.gonismo, hanno anzi affermato che la tbc. è ca pace come tutte le intossicazioni di creare l 'artritismo. Tesi questa che ha trovato conferma negli esperimenti di Auclair, che con l 'aiuto della cloroformobacillin:i è riuscito a realizzare la sclerosi tubercolinica , simile alla diatesi sclerogena dell 'artritismo . 4

*

** Le alterazioni della cellula epatica, come già abbiamo accennato si rivelano con segni clinici e funzionali di grado più o m eno elevato. Questi segni sono pressoch è costanti neì i11alati di tbc. 'Polmonare, ma come dice il ~f oncea11x si rimane spf.sso sorpresi che con i sintomi più lievi, per lo più soltanto orinarì o es~l t1sivamente rilevabi li con le prove funzionali, si dimostrino talora all'esame anatomico alterazioni di grado tartto avanzato. Il compito di chi voglia esplorare la funziortalità del fegato 5i co1nincia a presentare arduo sin dalla scelta dei metodi, data la J11an canza di t111 criterio uniforme che guidi queste indagini, data l'incertezza di giudizio sul loro valore e sull'interpretazione stessa di molte di queste prove. Anche tenertdo presenti le notevoli difficoltà c,he si incontrano ne11 'ins tituirei prove direLte a saggiare la ft1l1zionalità del fegato e• come numerosi• e C<.1ntroversi• siano per ognuna di esse i giudizi dati dai vari autori, .non è possibile negare a "lueste comp1a rativamente· esa1ninate e applicate su gruppi di malati, un certo valore diagnostico. Co&ì a questo proposito si esprime Anto11elli: cc si può affermare che tutti i metodi di indagine per la diagnosi di irLsufficienza epatica sieno d.~ considerarsi utili e talora preziosi, ma n essuno di essi, considerato a sè,.


SEZIONE PRATICA

ha un_ significato uniYoco e patognomonico per la diag·nosi stessa n . Come abbiarno più sopra rilevato 11on è possibi.le per u1t org·ano a fl1nzione complessa come il fegato dar valore a una prova isolatamente presa e con siderata . Non solo, ma in g·e,Jlere le pro·ve proposte a entrar nella pratica si dimostrano sufficienti a dare risultati a~pr.ezza~ili soltanto nei valori medi di gruppi d1 casi. No11 era possil}ile per i1oi eseguire su amn1alati di tbc. polmonare, per lo più gravi, tutte le pro,·e consig liate, ma ci siamo limitati a quelle n1enc• noci,re e meno fastidiose per il soggetto in esame. Per ques te ragioni, all'infuori della sen1plice osser,'azione clinica (palpazione del fegato, ricerca della dolorabilità epatica, esame della funzione intestinale), abbiamo voluto negli stessi ammalati ricercare i sintomi orinari riferibili alla funzione epatica: urobilina, acetone, acido diacetico, nonchè alcuni segni ematici (g licemia) ed eseguire su un gruppo di essi le prove funzionali, quali la levulosuria e galattosuria, l'emoclasia digestiva con IJarticolare riguardo all'esame morfologico del sangue e alle deviazioni d ello schema di ,i\rneth. In alcuni an1111alati è stato anche esarr1inato il comportan1ento del metabolismo basale. Abbiamo necessariamente , come risulta dalle tabelle (1) suddi, iso i malati in tre grupJ)i, seguendo un criterio anatomo-clinico : forme fibrose, forme scleroulcerose, form e ulcerocaseose. e rispettivamente in ogni gru·ppo gli ammalati sono stati suddivisi a seconda della loro età in giovani sino a 25 anni , età media sino a 40, età matura dopo i 40. Questa ultima divisione è necessaria se si considerano le condizioni d ell'organo epatico, fisiologicamente diverse per il lento e progressivo lavoro di disintossicazio11e e di elaborazione che conduce fatalmente , nell'andar degli • • • anni, a una m1norata res1ste11za, a una particolare suscettibilità della cellula epatica di fronte ai veleni o alle malattie. Così abbiamo volt1to anche suddivid ere g li infermi in febbrili e apiretici e tener conto della durata d ella n1alattia , per poter meglio ' 'alutare i varii fattori ch e contribuiscono o possono agire per sè nel determinismo d elle alterazioni fun zionali del fegato. Nell a tabella n. 1 sono raccolti i risultati 1

(1) P er es igenze cli

pazio non è possibile pul>l'1licar e integralmente le tabelle 3 e 4 che ... aranno però allegate agli e .. lra tti cl el presente lnYoro.

1967

dell'osservazione clinica portati su tutti i malati in istudio (166). Nella medesima tabella trovano posto per brevità di spazio, anclte i risultati dell 'urobilinuria e della glicemia. Nell'ultima colo11na è espressa in cifre il numero dei malati in cui ogni segno riferibile a disfunzione ep·a tica era assente . Esaminiamo ora rapida111ente il valore dei sintomi .p resi in esame: epatomegalia: f}lénard afferma che tutte le anomalie fi siche debbono far consid erare quest'organo come ammalato nel mom ento, o come detentore di reliquati di un vecchio processo p iù o n1eno im1)ortan le, ma tale tutta via da aver lasciato nelle sue cellule una particolare suscettibilità . Naturalmente questo sintomo non può essere considerato in senso assoluto poich·è è noto come in alcuni casi a un esam·e fisico negativo, possano corrispondere condizioni paLologiche del f.eg·ato di u11 certo valore. Più variabile, ma tutlavia a11ch'esso deg110 di considerazione è il dolore, l :iperestesia alla i::)alpazione del bordo epatico, o un certo senso di :pesantezza, di tensione all'ipocondrio destro irradiantesi qualche volta al torace, alla scapola o al quadrante inferiore d estr o dell'addome, ed acuito spesso negli intercorrenti disordini dietetici. Altro sintomo di grande valore, anche se r1on sempre direttamente e unicamente imI)Utabile alla disfunzione epatica, è la di(Jlrrea , che è sicuramente legata all'insufficienza del fegato quando di questa se ne abbiano già altri segni manifesti. La diarrea può alter11.a rsi a stipsi , IJUÒ essere prandiale o post-p.r andiale, in alcuni casi si tratta di una vera e propria forma di enterite mucomembrai1osa , le feci possono essere ipocoliche o al L·ontrario ipercolich e, molli. Epatomegalia, dolore e diarrea , tre sintomi clinici elementari, facilmente rilevabili e im:portantissimi , presi 11el loro complesso o tanto m eglio completati dalle prove funzionali o dalle altre ricerch e di laboratorio. Uno sguaTdo alla tabella n. 1 in cui è riportato nelle varie colonne il numero d ei m alat1 in cui jl sintomo ri cer cato era presente può già agevolmiente darci una idea come nelle forn1e fibrose il reperto clinico sia pressoch è negativo e co1ne invece comincin o a comparire con una certa frequenza SQgni di alterazione epatica quando la n1alattia dura da più di tre anni. E per entrare in detta gli numerici clire1110


1968

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·subito come complessiva1nente su 15 amma· 1ati di forma fibrosa, l 'epatorr1egalia fosse presente in tre (malati da più di tre anni) la diarrea in d~e, il dolore epatico sempre assente·. Nei 59 affetti da ·forma sclera-ulcerosa l 'epaton1egalia esisteva in 21, il dolore epatico in cinque, ]a diarrea in 10. È quindi evidente come nelle form_e scleroulcerose il quadro clinico assuma un aspetto d ocisa1nente più chiaro di alterazio11e epatica.

Rarissimi divengono i casi · muti di sintomi. Soltanto al disopra del terz0 anno di ~alat­ tia, quando cioè la forma in un primo tempo evoluti va può considerarsi pressochè trasformata in fibrosa l'affievolirsi, lo scomparire dei segni di alterazione epatica dà una misura della sminuita intossicazione dell 'organi~smo e della vittoriosa ripresa funzionale del fegato. Nelle forme ulcerocaseose il reperto epati'co


[ANNO

XLI,

Nu~r.

50)

SEZIONE PRATICA

non è sempre così rilevante. Su 21 pazienti solo in sei è stata riscontrata epatomegalia, in due il dolore epatico, in due la diarrea. In questi casi si può pensare che il fegato sia capace di difendersi più facilmente dalle intossicazioni a c.arattere massivo (sopratutto quando avvengono nei giovani, ed è questo il caso) anzichè dalle cariche tossiche protratte per lungo tempo. Come altresì è importante osservare 0he Je forme febbrili presenta110 un maggior numero di sintomi epatici in confronto alle apiretiche. Dopo questo primo esame clinico dei nostri ammalati passiamo alla valutazione delle altre ricerche. . .. Senza .a ddei1trarci, per brevità, e per non uscire dai limiti del presente lavoro, nelle molte teorie patogenetiche dell 'urobilinuria possiamo affermare con 1F ischler e Hiederbrandt la sua importanza semeiologica quale indice di insufficienza epatica. È sempre infatti la cellula epatica alterata che fabbrica l'urobilina , quando è incapace di compiere normalmente la sua funzione pigmentaria (Hagem ) o è la cellula epatic.a che lascia passare liberamente attraverso i] fegato l'urobilina di origine intestinale (Fischler) o di origine renale o tissulare (Kunckel , Quincke, Brulé). L'urobilinuria patologi.ca ,è quindi un segno di grande valore che bisogna però saper opportunamente vagliare non. din1~nticand~ che si trovano· spesso. nelle onne dei soggetti normali traccie di urobilina . L'apprezzamento del suo valore dovrà essere basato sul grado di intensità della reazione e sulla densità delle orine. Non possiamo dire di aver frequentemente riscontrato l 'urobilinuria nei nostri ammalati , anzi possiamo affermare ch e questo ~sin: tomo è raro relativamente agli altri segni di disfunzione epatica. Per precisare riferiremo di aver rilevato ]a sua assenza in quindici fo·r me fibrose , la presenza nove volte su 59 forme scleroulcerose, tre volte su 21 forme uloerocaseose. In fondo queste cifre sono quasi ugual~ a quelle osservate per la diarrea , a cui spesso l'urobilinuria si accomp·a gnava (sei casi su 13). Ad ogni modo l'urobilina è stata riscontrata in ammalati sempre gravi o in età non più giovane e non possiamo quindi esi1 are a confermarne il valor e come sintomo di sofferenza della cellula epatica. Queste nostre cifre contrastano tuttavia con la percentuale di positività riferita dà Aùber-

196~

tin (50 %) che ritiene l 'urobilinuria una delle 1p iù sensibili prove di funzionalità cpa·t ica. Insieme con l'urobilina abbian10 ricercato nelle urine l 'acetope e l'acido diacetico, ma sempre con risultati negativi. Alcuni autori 11anno rinvenuto traccie minime di acetonenelle forme evolutive o al! 'ultimo stadio hanno voluto riferirne la presenza a un 'i;nsuf7 ficienza funzionale del fegato (Aifonceaux.) . . La rarità o l 'a·ssenza del reperto di acet0rie nelle orine non deve tuttavia meraviglìar.c i; in quanto sappiamo come in questi ammalati l'aumento delle ossidazioni organiche si svolga prevalentemente a spese dei carboidrati , che per l'iperalimentazione attuata pres-; sochè in tutti i tubercolotici nor1 debbono di-: fettare nel loro orga11ismo. · · • La glicemi(JJ nei tbc. è stata in questi ulti-: mi anni studiata su vastissima scala, senza· giungere tuttavia a risultati precisi e defini.-. tivi e senza che questa ricerca potesse con·-: durre a t1n orientamento ~ul metabolismo de, gli idrati di carbonio (Sweany, Laµdai1, · Brayer, Sartorelli, Hecht, Sajago, Dufour). 1 Le variazioni , sempre oscillanti nei limi~i; fisiologici, guidavano i vari ricercatori a ipotetici giudizi su un alterato · ricambio degli idrati di carbonio , ricambio a cui sembrava dover presiedere la funzione epatica. I risultati della glicemia a digiuno estesa a gran numero di malati o ripetuta in serie negli stessi ammalati, ha dato valori variabili in rapporto alla forma clinica od allo stato febbrile. La g licemia alimentare i1on ha dato neppur essa insegnamenti importanti (Baudouin, Langston, Rouillard, Condorelli) e si è dovuto convenire ch e in nessun modo queste ricerche posson o chiarire lo stato funzionale del fegato , ma possono al più indicare un disturbo n ella glicoregolazione. Indubbiamente il determinismo della glicosuria alimentare è infinitamente più compJesso di come l'avevano p·e nsato i primi esperin1entatori e non è possibile trascurare nella 5ua interpretazione, l 'importanza dei fenùmeni di glicofissazione e di g licolisi ch e possono attribuirsi ai diversi tessuti dell 'organismo (pancreas, muscoli, sistema nervoso, ghiandole endocrine). Abbiamo voluto esaminare il comportarr1en to della g licemia a digiuno su 166 malati. I risultati riassunti nella tabella n. 2 dimostrano una netta prevalenza dei valori medii con tendenza a cifre molto basse nelle forme gravi e febbrili (quali le l)roncopolmona-

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TABELLA

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100

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Totale

01 IO

lo

ri) alte nelle form e chiaramente benigne e apiretiche quali le fibrose. Con una parallela osservazio·n e del metabolismo basale negli stessi malati abbiamo creduto di poter sperimentalmente stabilire come nei casi in c1Ji la tbc . polmonare presenta particolare intensità di processi distruttivi esista una ipog licemia che :procede p arallelamente ad un .aumento delle ossidazioni orga11iche. Con .q uesto credian10 di aver indicato una possibile causa ex.traepatica nel meccanismo di glicoregolazione. L 'impossibilità di poter considerare la g licosuria o la g licemia alimentare quale pir ova specifica della funzionalità epatica potendo dar risultati positivi in molte malattie dei più svariati organi (pancreatiti, morbo di Basedovv) o in malattie mentali o i1ervose e financo in soggetti sani ha consigliato lo studio dell 'eliminazione di zuccheri affini , quali il levulosio (Strauss, Lépine) o il galattosio (Bauer). Non è ancor oggi possibile dare un giudizio definitivo sul valore di queste prove in cui intervengono decisamente a turbarne i risultati condizioni variabili di assimilazione degli zu ccheri nell 'organisn10 e cli permeabilità renale. La levulosuria alirr1e.ntare fu constatata per le •p rime volte da Strauss nel 90 % dei malati di fegato. Risultati contraddittori dovuti alle infinite cause di errore hanno di molto sminuito l'ottimistico criudizio del suo autore ma non hanno tuttavia infirmato il valore di 'questa prova che in alcuni casi (cirrosi epatica, lesioni diffuse del parenchima epatico) è positiva nel 75-100 % dei casi (Goodmann, Thiessen). Noi abbiamo ricercato la levulosuria in 11 ammalati somministrando al mattino a digiun o 100 grammi di levulosio (Kalbaum) in 200 grammi di acqua . Raccolte le orine delle sei or e successive, di due in due ore abbiamo ricercato su queste lo zucchero qualitativamente

. IV gr-u'J)po fonme b11oncopo1monari

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Valori bassi 0,90-1 ,15 %o . .

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XLI .

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[AXNO

12

100

con il re~ttivo di Seli"''anoff e quantitativamente con il polarimetro. I risultati ci permetto no di dire coim e secondo noi la levulosuria non sia in ra]Jporto nè con gli altri segni di disfunzione epatica (urobilinuria) , ipo- o iperglicemia, epatomegalia, diarrea) . Nè è fa cile cogliere altre possibili cau ~ e (età, stato di nutrizione, febbre) di cui invocare l'intervento a spiegazione di tale fenon1 en o. Aggiungeremo che un soggetto perfettamente normale e giovane (il n. Il) si è trovata una levulosuria sino alla ±a ora dopo l 'ing·estione. La prova della gailaltosuria è da molti autori (Rouillard, Brulé) preferita in quanto si produce nell'uomo sano e n el malato con quantità molto minori che con il glucosio o il le' 'ulosio . Inoltre il cralattosio non è assimilabile ch e attraverso l'intermediario del! 'a ttività epatica e ciò a differen:?:a del glucosio che può essere direttamente utilizzato dai tessuti. La tecnica è stata la seguente: si sommir1 istrano 40 grammi di lattosio (l\:ferl\) al mattino a digiuno in 200 gr. di acqua. Le orine delle 12 ore successive si raccolgono in porzioni di due ore in due ore e su queste si fa la prora con il reattivo di Nylander e con il polarim etro. Questa prova sarebbe secondo Rombitch e e altri particolarmente positiva nelle lesioni parenchimatose, mentre che mancherebbe costantemente nei casi di ittero meccanico. P er quanto è consentito dall 'esame dei risultati ottenuti da i nostri pazienti possiamo dire che la galattosuria è prova di n14ggiore sensib1ilità in confronto a quella della levulosuri a, ma non è lecito giudicarla sufficientement e sicura :per la diagnosi di insufficienza epatica. L 'alto costo del levulosio e del galattosio, la rip':lgnanza che i malati IJrovano a introdurre questi zuccheri, il ' 'omito che insorg·e facilmente poco dopo la loro ingestione , la 1


lANNO

XLI,

NUl\I.

50J

scarsa attendibilità dei risultati ci sembra infirmare molto il valore pratico di questa ri.cerca.

* **

Indiscutibilmente maggior valore è stato <Conferito alle ricerche di alterazioni del sa11.gue su cui si ripercuote costantemente lo stato del fegato. Ne derivano sicure modificazioni fisico-chimi che del siero o alterazioni morfolo.giche del sangue corpt1scolato nonchè modificazioni degli epiteli vasali ch e pure essendo -state oggetto in ogni t~mpo di particolare studio non sono ancor òggi esattamente conosciute. Necessariamente abbian10 dovuto eseguire sui nostri ammalati (per la maggior parte .gra vi) soltanto le ricerch e che esigevano minori m anualità e sopratutto esigui prelevamenti di sangue a cui il tubercolotico si assoggetta così di m alanimo. Il gruppo delle osservazioni si limita a 10 ammalati e ad un controllo sano. Il lungo tempo richi esto dai singoli esami (ove "Si ' ogfia esegt1irli con cura meticolosa) e la con ._iderazione ch e un g iudizio sufficiente ~i può esprimere dall'esame dei nostri risultati , ci ha sconsigliati di dilungarci nelle esperienze. Come si può rilevare dalla tabella n. 3 e 4 le nostre ricerche vertono s ull'emoclasia digestiYa, sulla coag ulabilità, sulla formula leucocitaria, sullo schema di Arneth. Tra i vari riflessi dello stato epatico sul sar1gue degno di nota è senza dubbio quello della modificazione della coagiilabilità, della formazione e q11alità del coagulo , del ten1po di • em orragia. Sap,p iamo infatti come il fibrinogeno abbi a una orig-ine prevalentemente epatica e come affezioni epatiche, sopratutto acute , in cui più frequenti sono le emorragie spontanee, la diminuita coagulabilità sia in ra.pporto alla diminuzione di questo fermento nel sang ue. La valutazione del tem 110 di emorragia o della rapidità di coagulazione del sangue saran110 perciò 6econdo Gilbert prove di funzionalità epatica ili g r ande valore. ~ impossibile anche qui tuttavia sgombrare il campo dai rrtolti altri JnonLenti causali ch e si intrecciano a spiegare la scarsa coagulabilità : riduzione del fib·ri nog·eno , deficienza di trombochinnsi. 1nodificazione dei fattori anticoagulanti. Sem br~ ad ogni 1nodo acce rtato (Rondo11i) ci1e n ell'J.r1emia e r:ella cacl1essia (così frequen te nei nostri amma lati) l 'ipocoagulabilità rappresenti un passa~;.g io a qt1ei casi in cui la coagu labilità è modificata non per alterazio11i 1

1971

SEZIONE PRATICA

del vero pr.:>cesso di coagulazione, n1a per oscillazioni jn più o in m eno ùel materiale coagulabile : il fibrinogeno . Nei i1ostrj arnm.: >.lati abbiamo studiato il tempo nece3$ario perch è si inizi la coagulazione del sang· ue, Lempo che nel sang ue umano normale è valutato a 3-4 minuti . Gli esami sono stati ri1Jetuti quattro volte di mezz'ora in mezz'ora parallelamente alle altre ricerche ematologich e eseguite per la crisi emoclasica. I pazienti avevano ingerito mezz ~ ora prima 200 g r . di latte. I risultati sono tati i seguenti : più rarpida coagulal)ilitù del angue in cinque n1alati di cu i trtJ presentavano altri sintomi di dis runzione epa tica. L 'inversion e del fenomeno , cioè aun1e11to del tempo di coagulabilità 11eg·li altri cinque di ct1i tre g ravissimi e du e i11denni da altri sintomi epatici. Non si sono r iscontrate variazioni n el controllo n ormale . In linea gen erale possiamo dire di avere osservato ch e la più rapida coagulabilità si verifica n on al 40° minuto (come alcuni a ut ori affermano) ma molto più tardi (all '80°). Spendiamo per brevità poche parole sul1'emoclasia digestiva giudicata in passato qunJe prova estrem am ente sen sibile per scoprire una insufficien za epatica . Il fenomeno studi ato da WidaJ è, come è noto fondato sulla incapacità de]la cellula epatica alterata di opporsi al passaggio nella circolazione generale dei proteici incon1p1 e1amente disintegrati , provenienti dall'intestino. La crisi emoclasic::\ consiste t~on1e è n oto nelJa leucopenia, nella caduta della p ressione arteria a , i 11 dislurbi della coagulazione, nell'in' crsion e della formula leucocitaria e nell'abbassan1eoto dell 'indice refrattometrico. Questi fenomeni si osserver ebbero al massimo 40' dopo l 'ingestione di 200 grammi di latte per ritornare n ella n ormalità in capo a un 'orn • circa. L 'utilità sen1eiotica di questa prova non è è però riconosciuta da tutti gli autori. Co.:;ì Aubertin crede che i disturbi digestivi e n el1rovegetativi possono intervenire n·ella produzione della emoclasia digestiva. L 'osservazione che la compressione del vago al collo o la compressione dei globi oculari sono capaci di (}eterminare una leucopenia banno confermato I 'importanza dell'interve11to del sistema vegetativo (Claude, Schiff, Eng·elrr1ann) . Secondo Glaser il quadro leucocitario nella prova di \\Tidal dipende dalle variabili condizioni . del tono sia del vago (leucopenia) sia del simpatico (leucocitosi). 1


1972

« lL POLICLINICO »

Ad ogni modo non sembra più oggi possibi1le parlare di costituzione vagotonica o simpatico-to,n ica in senso assoluto ma al più di orientamento del sistema endocrinoneurovegetativo. Chè se potessimo accettare per intero la classifica in due grandi ca1tegorie : simpaticotonia e vagotonia, i nostri ammalati ·p otrebbero quasi tutti essere assegnati alla prima di essi. Basterà pensare come frequenti siano nel tubercolotico i sintomi di tachicardia, facile sudorazione, lucentezza degli occhi e talora esoftalmo e legg era tumefazione della tiroide , irrequietezza, e come spesso si abbia la negatività della prova di compressione del vago al collo o dei bulbi oculari. Ricorderemo anche come in un precedente lavoro abbiamo avuto nei medesimi ammalati che sono oggetto di questo studio un M. B. con valori medi nel 19,2 % e alti ncl 15,4 % delle forme scleroulcerose , con valori medi del 50 o/o e alto nel 43, 6 ~~ nelle forme ulcerocaseose, con valori alti nel 100 % delle. forme bronçopolmonari. Abbiamo perciò riportato nella tabella n. 3 i valori dell 'M. B. e dall'esame di essi è agevole rilevare com e essi siano sempre più o meno aumentati dalla norma. L'esame delle tabelle n. 3 e 4 din1ostra come i ris11ltati ottenuti con la prova di Widal possano da noi esser ritenuti positivi per una insufficienza epatica in qua_?i tutti i malati. I tre segni classici: leucopenia, caduta della ipressio11e arteriosa, ritardo della coagulabilità sono stati quasi sempre presenti spesso prolungandosi al di Jà del ·10° minuto e dando luogo talora ad una conseguente elevazione delle varie cifre. Noteremo incidentalmente come frequente sia la leucocitosi nei tbc. e come il sangue per lo più idremico, abbia un tempo di coagulabilità aumentata. Per quanto riguarda la formula leucocitaria, dobbiamo dire di non aver mai riscontrato una netta inversione di essa. Abbiamo voluto per analogia completare l'esame morfologico del sangue con la soddivisione dei g lobuli bianchi secondo lo sch ema di Arneth. Possiamo affermare di aver avu to con questo esame collegato alla ·prova rli Widal risultati veramente soddisfacenti in quanto tutti i mala t.i hanno mostrato una netta deviazione a sinistra, tranne il controllo normale che aveva dato risultati negativi anche alle altre ricerche. CoNcLus10NJ. Con le esperienze compiute s ui nostri ammalati abbiamo inteso saggiare le princi:pali

[ANNo

XLI,

Nu~1 .

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funzioni epatiche. con i metodi di indagine più com11n1.• Abbiamo necessarian1enle trascurato la funzion~ del ricambio alhuminoideo, che formerà oggetlo di uno studio attualmente in corso. Co1ne abbiamo sopra riferito era nostro intendimento indagare se fosse possibile din10strare in vita alterazio11i epatiche nel tubercolotico, cosi frequentemente, come lascerebbero supporre i reperti di autopsia. I metodi a nostra disposizione non ci consentono un assolutismo di giudizio perch è fallaci essi stessi, sia pure se considerati nei loro risultati su un 11umero discreto e talora rilevante di osservazioni, sia se si stabilisca un confronto tra le varie prove. È per questo che ci sembra impossibile stabjJire una percentuale statistica anche negli esa1ni condotti su tal numero di malati da giustificarne l'esatta es:>ressione. l ·no sguardo attento alla tabella n. 1 convincerà tuttavia che esiste una frequenza di segni epatici in rapporto al grado, alla fom1a , alla durata di malattia. Senza ripeterci su quanto è già stato detto co11 fermeremo come la massima presenza di 5intomi si abbia nelle forc11e scleroulcerose dalla fin.e del primo anno a t11tto il terzo anno di 1nalattia con maggiore frequenza nelle forme febbrili e nell'età inedia e matura. Osservazione questa di grande valore, documentata con prove cliniche facili a eseguirsi , accessibili alla pratica giornaliera. L'esame analitico dei casi in cui è stata eseguita la prova di Widal ci dà un altro elemento iii appoggio alle nostre conclusioni o conferu1a 1;importanza di questa ricerca, per le ragicsni già citate nel! 'indagine della funzi<>na}lt~ epatica nel tbc. Non egualmente favorevole è il nostro gi udizio sulle prove di levulosuria e di galattosuria com patibilmente al numero degli esperimenti· eseguiti. È comunque accertato che la tubercolosi nelle sue forme gravi e protratte al di là di un anno a.p porta sempre danni più o m eno considerevoli al parenchima epatico , danni repar abili ove l 'intensità dell'infezione possa essere attenuata mediante il valore dei mezzi difensivi dell 'organismo , definitivi quand o la durata dell'infezione o 1a gravità <li essa sorpassi determinati limiti. Pur comprendendo tutte le difficoltà che si oppongono a chi voglia precisare se },a lesione • • • epatica è costantemente presente, sia ne1 casi iniziali, com e in quelli a lungo decorso , noi siamo propensi in considerazione ai risultati dei nostri esperimenti a rigettare 1'affermazio1


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XLI, NUM. 50]

SEZlO E PRATICA

ne di alc uni autori (Bonnaruour, Brissaud) secondo i quali sempre il fegato è l)iù o meno leso nel tubercolotico. ~Ia un altro quesito ancora ci siamo posti: La lesione della cellula epatica, la disfunzione di un organo importante come il fegato quali influenze esercita sul decorso e infine sulla prognosi dell:i malattia tubercolare? L'esame dei protocolli che per brevità dobbiamo omettere ci dà ancor oggi a distanza di più di un anno dall'esecuzione dei nostri esperimenti , dopo un ag·giornamento clinico dei soggetti in esame, la conferma del valore dell'integrità epatica per il favorevole andamento della tubercolosi. Possiamo quindi convenire che le varie prove funzionali del fegato eseguite parallelamente nel medesimo soggetto ci danno una misura reale dello stato de lla cellula epatica e rappresentano sempre un elemento probativo di indiscusso valore per il definitivo giudizio pronostico. Roma, 3 ottobre 1933-XI. RIASSuN·ro. 1 L A. si è ripromesso di saggiare su 166 malati di tbc. polmonare le µrincip·a li funzioni epatiche. I n1etodi d'indagine in parte clinici (epatomegalia, dolore epatico, diarrea), chimici (urobilina, acetone, acido diacetico) sono stati completati da ricerche ematologiche (glicemia, prova di Widal, schema di Arneth) e dalle pro'lle di levulosuria e galattosuria. Con queste ricerche l ' A. si è prefisso lo scopo di indagare se sia ])03sibile dimostrare in vita alterazioni epatiche neì tbc. così frequentemente, come lascereb·b ero supp·o rre i reperti di autopsia. 1 Con qualche riserva sul valore dei mezzi d indagine a disposizione dello sperin1entatore, c~e­ de accertato che la tbc. nelle sue forme gravi e protratte al di là di un anno apporta sempre danni più o meno considerevoli al parenchima epatico, danni 'I'eparabili :)ve l 'intensità dell 'i11fezione possa essere attenuata mediante il valore dei mezzi difensivi dell'organismo, definitivi quando la durata dell'infezione o la gravità di essa sor:passi deterrrti nati limiti. L 'A. si ·è i11olt11e proposto di chiarire se la lesione della cellula ·e:pf\tica, la disfunzione di un organo importante come il fegato potesse in~ fluenzare il decorso o aggravare la prognosi della malattia tubercola.Pe . L'esame dei protocolli, aggiornati a più di un anno di distanza dalr' esecuzione degli esperimenti conferma il valore dell 1integrità epatica per il favorevole andamento della tuberc olosi.

1973

Si è quindi autorizz:.iti .a concludere che le varie prove funzionali del fegato eseguite paralltlamen te nei medesimi soggetti danno una misura dello stato della cellula epatica e rappresentano sempre un elemento :probativo di indiscusso valore per il definitivo giudizio prort<)stico. BIBLIOGRAFIA. L'insufficienza epatica. Federazione Medica, 1930. AUBERTIN. Thèse de Bordeaux 17-1-1929. ALzONA. La funzione epalica nelle varie forme della tubercolosi polmonare. Minerva Medica, 1932, A.NTONELLI.

n. 14.

Presse 1\1éd., pag. 1210, 1932. BRULÉ. lbid., pag. 164, 1932. CHIRAY-THIEL\UT. Les fonctions hépatobiliaires. Physiologie. Explorations. 1\fasson, 1930. CoNDORELL1. La glicemia alimentar e. Policlinico, Sez. Med., 1926. D0Mrnrc1. Policl., n. 3, 1930. EPPINGEB.. Die hepatolienaleri Erkrarikungen. Springer, 1920. 1~' 1Ess1NGER-WALTER. L explorati on fonctionelle du f oie. Masson, 1924. GLENARD. [ ,'Jiépalisrrie. LEPEHNE. Die Leberjunktionpriifurig. Verdanung·s u. Stoffvvechsel Krankh., Bd. VIII, Heft., 1923. ì\1ONCEAUX. Troubles des échariges nutritifs dans la tuberculose pulmonaire. Girault, 1929. PEDRO M. RE. Sulla esplorazione funzionale del f egato. Policlinico, Sez. 1\1ed., 1928. l \ ONDONI. Biochimica. llOLLESTON. Prove di funzionalilà epalica. Policli· nico, 1932, 6. S TAUB. Insufficienza epatica. lbid., 1932, 6. T o NIETII. Sul valore di alcu11i metodi d'indagi1 ie della fun zionalità epatica. Policl. , Sez. Med .. BnIGNARD.

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1928.

N. B. - Una.i più copiosa <iocur11e11 tazione è a11ncssa agli estratti. Ricordiamo la inieressante pubblicazione : Prof. LUICl D'AMATO l)ii:ettore del I I Istituto di Patologia Medica della R. Unjversità di Napoli

LE EPATITI CRONICHE SOMMARIO:

I.

CONCBI Il GENERALI OBI.LE BPATITl CRONlCHE 6 DEL LB CIRROSI. Il. ALcUNI RILIEVI SULLA ETIOLOGIA D~LLB EPATITI B DELLE CIRROSI. lii. PATOLOGIA SPBRIMENTALE B ISTOGENESI DELLB BPATITl E DELLB CIRROSI EPATIOiE. IV. ANATOMIA PATOLOGICA DELLE EPATm E DELLE CIRROSI EPATIOiB: a) La cif'f'OSi epatica nel

morbo di WiLson. , b) Tubercolosi del fegato . ,, e) Sifilide epatica. , d) Epatiti malariche. , e) La milta e Sl midoll? osseo nella cirrosi del fegato. ,, f) Il pancreas e l'apparato digerente nella cin-osi epatica. - V. Su ALCUNI TIPI CUNICl DELLE CIRROSI DEL FEGATO. VI. L'ITTERO NELLE CIRkOSI EPATICHB. - VII. L'&PATITE SATElllTE DBLLE COLECJSTITl • ..- VIII. ALcUNl RILIBVl SULL'ESAME FUNZIONALB DEL FEGATO. IX. L'ASCITE NELLE CIRROSI EPA· TICHE. X. EFFBI Il DELLA DEVIAZIONE DELLA BILB DALL'INTESTINO. Xl. CONCLUSlONl GENERALI SULLA PATOLOGIA DBILE H.PATlTl E DELLB CIRROSI.

RAPPORTI FRA LB CIRROSI B LB MALAmB DI ALTRI ORGANI. - Xl I. TRAITAMBNTO DELLE EPATITI E DBLLE QRROSI ASCITICHE li BILIARI. BIBLIOGRAFIA.

VolUlllle in-4o, di pagine 96. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di spedizione. Per .gli abbona ti a qua l siasi delle nostre cinqu e Rivis te. sole L. 1 O, 5 O in porto fran co. . Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio P o..;tale Succursale diciotto, ROMA.


1974

<( rL POLICLJNlCO ))

TECNICA CHIRURGICA • Considerazioni sulla tecnica della cranio· tomia. Un nuovo craniotomo <I).

Gurno EGinr. (~hirurgo dell'Ospedale di S. S1)irito - Roma.

Per aprire la scatola cranica l'arte chirurgica sì serve ,:Ii strumenti mediante i quali tratti c;ircoscritti di osso vengono· sottoposti a fo1rze che li rompo no. L'ellìcac-ia rompente dipende dal rappo·r to tra forza im.piegata e resistenza1 opposta dal1'osso. Sei la forza è relativamerLte piccola l'osso non subisce che, una deforn1azio,r1e elastica. Quando Ja forza è superiore al limite di elasticità, avviene la rottura e la rottura è netta quando la resisLe·n za ossea è stata vinta istantaneamente. La resistenza di un 1nateriale di'p ende dalla f:Ua qu~1lità , dal suo spessore e dalla superficie. sulla quale viene applicata la forza. Non possiarrno n1odificare n.è la qualità di slruttur.1 nè lo &p·e sso re dell 'osso; però passi.amo scegliere la grandezza della superficie O·&sea da attaccare scegliendo quella degli strumenti attaccanti. Le forze agiscono in diversi modi: pe:r trazio·n e, per pressione, p·e r torsior1e, p·e r flessione. E rispetto a, ciascuno di questi modi i di,rersi materiali resistono· in n1odo diverso. La re sistenza dei n1ateriali che servono nelle arti tecniche è esattamente conosciuta; ma , per l'osso si sa p oco. Pare che resista '.P iù alla priessionf! 0he alla1 trazio,ne e che sotto queste du.e azio·n i resista ineno del bronzo e dell'ottoJ1e e più del legno. Questi materiali hanno coefficienti di resi-· stenza che variano tra 8. e 20; cioè la trazione o I.a compression·e sopportabile da ogni millin1etro quadrato di sez ione è 8-20 chilo• gr2J11n11 . Il coefficiente di Tesistenza dell 'osso, a11che dell'oiS·SO co·m patto che è il più resiste[lte, no11 supera questi valori. L: en·e rgia che di solito viene ap plicata agli s11 ·umenti per os·sa è ab bondante. Consideriamo lo scalpello : la superficie di ap~1licaz ione, che ·è la linea di taglio, è minima e la forza di u11 coip·o di martello è grande. Percuotendo con un martello un din.a mom etro clinico, si hanno facilmente valori su1)eriori a quelli che , dallo stesso strun1ento, 1

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(1) Comunicazione fatta alla R. Accac1e.L11ia dica di Roma n el giug·n o del corr. anno.

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(ANNO

XLI, Nu;..r. 50}

può ottenere un uon10 robusto stringendo la m.ano co,n tutta la forzai. Ecco perchè lo· scalpello è lo strumento che va sempre be ne. Se vogl1amo evitare le scosse che il rr1artello imprime nelle successive azioni istantanee, occorre che ricorriamo ad rtna sorgente capace di erogare continua1m ente un'energia superiore alla resistenza che Io strumento incontra lungo il cammino" Impiegando una forza tanto· superiore ali.a resistenza cl1e questa· diventi in proporzione trascurabile, si lav0ra l'osso senza sforzo; ma, r,er non recar danni collaterali, o-c corre una forza do·ciJe. La 1p1otenr.a nece&saria viene aibitualr11ente fornita dall 'elettricità o dai muscoli d ell 'operatore. Per inezzo di n1otori elettrioi si mettono in al'ione segl1e, trapani, frese, alesatori, e si fà ogni lavoro o-s seo. Ma si è ben lungi dall'avere ne11a fo,r za elettrica una potenza perfetta. Il lavo ro elettrico, che di solito si compie celeremente, può dar origine a danni colla11erali, se non si riesca a ben dirigerlo ed a frenarlo in ten1po; d'altra parte un n1otore, ar1che fo·r te, può diventare insufficiffilte di fronte ad un a umento di resistenza da supera,r e a tempo di r8t,O-Ìme. Inoltre gli i1tensili che lavorano r apidan1ente scaldano e scaldano molto qua11do lavor.a110, con poca efficacia1. Gli strumenti non elettrici, dei quali voglio occu'Parmi, sono macchine riel le quali l 'energia muscolare viene pole·n ziata per fornire lavoro in modo agevole. Alcuni di essi sono ideati per tagliare l ' osf'O ed il taglio viene e.s eguito asportando a gradi a gradi piccoli pezzi di osso, partendo da un foro già fatto con altri mezzi. Appartengono a questa categoria i craniotc•1ni che, ai rigar di termini, sono· tanaglie ois.sivo·r e. \.;e ne sono molte specie ·e ]e differenze tra loro consistono nella forma dei morsi o nella situazio·n e e nel numero delle articolazioni. Il principio meccanico fondamentale della loro ~ostruzione è quello de lle tenaglie; e la te11aglia, co,m e si sa, è composta di due leve di rprim.o genere acco•pp1iate d.a un 'articola• z1011e Nella chirurgia, tra quelli più noti e che h.anno dato origine al maggior numero di so ttospecie, voglio solo ricordare gli strumen ti di Liier, di Montenovesi, di Citelli e di Dah1gren. La potenza che mette in azione tutti questi st.rumen tj è fornita dalla stretta d'ella malllo dell 'O·p·eratore. 1

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[ANNO XLI'

N Ul\I.

5G !

8f:Z I ONE PHAT!CA

1975

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F1c. 1.

FIG.

2.


1976

t< 1L POL I CLI NICO »

.;\folto sipe.sso , dei due n1orsi che string'0110 I u·s.so, uno è grande non tagliente e prese11ta u11a specie di cavità, I '.a ltro è piccolo e affi.lato: è una specie di pu11zone che, p·enetra11do i1eJla cavità dell 'altro, flette e rom1Je l 'osso j 11 t erposto. P er questa costruzio11e la forza fornita dal1'operatore ·viene t1tilizzata solo a rr1età con1e r~ote11z a romp ente, I 'altra metà viene assorbita dall 'osso che deve essere conservato. Queste co11siderazioni, stimolate dalla constatazio11e ci1e 1!uso della tenaglia ossivora st.aJ1ca 1a i11,arto e la dispo11e maJamente a lavori delicati succe&si, i, mi hanno riso,l to a far co~trujre lo strume11to che presento. Esso , 1ne·c can"icamente cor1siderato, è una leva. . Se ii1 ece cli usar due leve, come nella tenaglia. i 1E; l L~ia 1110 una soJa, ]a forz,a impiegata è utilizzata Lutta p er rompere l 'osso. Ino1tre la for~~a è for11ita dalla sp·i nta del braccio invece che dal se rra1nento delJ.a mano·, il quale in defir1itiv a ·è determir,ato d ai flessori delle dita. Come è nolo , la leva ha bisogno· di un punto di appoggio; ]a scelta di esso è stata la parte più delica la del problema. Nelle Jeve cbe 110 fatto costruire uno· degli eslre1ni ed il fulcro sono stati a1dattati all 'uso speciale cl1e occorr·e. Al braccio corto della le,1a, i:h e deve vincere ]a r esistenza osse·a , è stato agg·iunto un uncino artico1.ato. Il fulcro l· slato .po.sto su u11 piede lJarecchie ' 'oltt più ampio dell 't111cino (fig . 1-2-3). Il pied e trov.a -1ppog·g io sul cralllio su un tratto osseo re]ativamente grande rispetto a quello che i ·uncino deve ro·m pere e ad esso vi1

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Cl llO.

Lo istr111ne11to è riuscito così potente che rLon v 'è spes~ore di osso capace di resistere. E lo sforzo dell 'oper.atore non è grande e non è fornit o clai in11scoli che dovranno lavorare in s eguito. Considerato dail !JUn to cli vista chirurgico , l 'uso di questo craniotomo: 1) esige 11n solo foro cranico; 2) lavora dall 'i11terno all 'esterno e ·p erciò i1on ha bisogno di }Jrotettori per evitare lesioni delle meningi e dei suoi vasi; 3) produce un taglio stretto qu.a11 to l'un• c1no; 4) permette di eseguire tagli a direzione curva , come occorre neii lembi osteoplastici. Ho u sato cranioto·m i di tal g·e·n ere in 7 crar.:.iotomie €seguite in questi ultimi mesi. Di esse una è una craniotomia definitiva o • craniectomia che dir si vo•glia. Le craniotomie d efinitive sono di due specie. Quelle che si e ·e.g·t1on o ]Jer tun1ori d ella fossa cranica po-

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steriore, j)er deco111pressioni sottoten1porali, per ascessi o per emato1r1i endocra,nic i dal punto di vista tecnico non ltanno nulla di tip\co : I atto cl1e si con1.pie è ui11a distruzione per sµezzetlan1e11to di un tratto osseo· più o i11e.n o esteso. Per eseguir iale atto non sono i1ecessari strurnenti ~peciali . Ma v'è una specie di crar1iotomia defi11itiva. ·Ilella quale occorre as1)ortare un pezzo d ' osso intero n1ediante un taglio che lo separi dal1·osso circostante. Questa s:pecie di crani0Lor11ia convie11e nei turnori o,s sei. Essa ha bisog110 di strumenti tanto ~fficac.,i, quanto que1li cl1e si usano nelle craniotorr1ie osteoplasticli.e . Il caso che i o ho lrattato è di questa categoria. Si trattava di un t11r11ore parieto-occipitale, n1etastasi ap1)arente111 e.11te ·unica di un ade11oma tiroide-0 istolo·g icaIL1ente ber1igno operato da me stesso quattro a,r1ni avanti. Il tu111ore era en1isferico eu ave.v<l uri diametro di circa 8 cm . Distaccati i tegumer1ti con un gramde lenll.bo a 1Jeduncolo post ero-esterno, praticato un foro sull 'o,s so sano vicino, il Lratto o·s seo conlt•11on le il tumore fu cjrconclato con un taglio ecl as1)01talo in u11 solo pezzo insien1e col tu111ore e co11 un tratto cli dura n1adre adere11te . Poi il difetlo fu riparato con i1111 esti osteor1eri osta1li. In quattro casi si trattò di craniotomie osteo·· J_Y lastich e di tipo com11ne. Si trattava tre volte di tumori cerebrali, u11a volta di meningite cronica circoscritta con sinechie. T len1])i furono tempora-parietali situati ora un po' più ·verso lai fronte, ora u11 po ' l)iù verso l 'occipite, del diametro di circa 12 cm. con pedun colo situato a-Il' e.s terno e in basso. In tutti i cas i [u traversata la reg'ione dell 'a . meningea n ·tedia senza danni. Ad essi ·si riferiscono i raclio,g r.amn1i delle fig ure J e 5. In due caisi le cranioto111ie furono fatte per raggiung·ere l'i1)ofisi. Interessavano l'osso frontale, il parietale, la s quan1a d el tem1)0.rale e la g·rande ala d ello sferoide e tra, ersavano il tratto di osso cranico· ·più difficile a tagliare . Esso è situato vicino alla base della fossa fro11tale , al limite trai osso frontale e g rande ala dello sferoide. Quivi l'osso frontale _() resenta una cresta e.be prolunga lateralmente la sporgenza della pic cola ala dello sfenoide. La detta cresta aumenta la resistenz.a ossea ed è difficile a seguire, perch·è si insinua tra i lobi frontale e tem11orale dei quali marca il co,n fine. In tutto il cranio un tratto ad esso 1)3.rago·· rtabile si trova sulla linea n1ediana del froiltale, al disopra deill 'aipo·fisi crista-galli. Ma ta le • • tratto viene evitato nelle cran1otom1e. 1

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[ANNO \ [,I, N't::_\l. 50J

!;CZ J O~E

1977

PRATlCA

FrG. 4.

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1978

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lANNO

XLI,

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SEZIONE PRATI CA

1979

Fra. 8.

Fra. 9.


« JL POLICLINICO »

1980

La craniotomja J)er raggiungere l'ipo,fisi va ricordata per ·p arecc.h ie ragioni. Anzit~tto è, tra quelle tipiche·, la più estesa (fig. 6 e 7). Poi traversa re·g ioni di ineguale spessore osseo-e tratti ,- oon1e quello--descritt0,, eh-e sono la I) ietra di par.a.gene dei craniotomi. Infine 11a u110 svilu.J)po considerevole nella regione frontale ove 1'.estetica vuole che non restino cicatrici cutanee nè depressioni ossee. Le cicatrici i11 detta regione si possono (fig. 8 e 9) evitare scollando dall 'osso i tegumenti invece di inciderli. Lo scalp scopre tratti di osso situati al di là dell'incisione tegumentaria. Questa, cominoiata in vicinanza dell 'orecchio·, si dirige ad arco verso la fronte e si arresta al limite d-el cuoio· caipelluto; da: quel punto i tegumenti si scollano e· si rovesciano ii1 basso fino all'arcata so1)raorbitaria. . Poi si fa u,n se·condo lembo· com·prende11te il n1uscolo· crotafite, il p·e riostio e l'osso. La massa/ carnosa ben irrorata del n1uscolo , ba. sta a nutrire non solo l 'o.s so sul quale si inserisce, n1a .a nch·e il i}ro1Ssimo tratto di osso _frontale. Questo modo di eseguire la crallliotomia o·steoplastica non ·è quello c]assi·co. Entrato ac . cidentalmente nella pratica , vi è rimasto per i vantaggi c.he offre. Questi però dal punto di vista estetico non sono p•e rfetti se i tegumenti intatti si deprimono· a livello dei fori che ocoon·ono nelle! cranioto1nie secondo i p·rooossi che derivano da quello di Obalinski. Per evitare che le parti molli si dep-r imano, alcuni 1 (Dandy) usano fa.r e i fori con una corona di trapano a mano e, ad operazione comipiiuta, reimpiantare il disco o·sseo, ottenuto. Se si usano craniotomi sottili , tale co·m p]icazione può esse.r e evitata ed il ris111lta1to, come mo·stra Ja fig·. 9, ·p uò ·essere soddisfacente .g ià pochi giorni dopo aver eseguito la craniotomia indicata 11ell e fì.g. 6 e 7 . 1

RIASSUNTO. Il cranioton10 ilJustrato è costruito secondo il principio dell.a leva; ne vien·e spiegata Ja ft1nzione '1 dirnostrata l 'efficacia con r.adio·g rafie. e con foto,g rafie di 01p erati. DOVERI MORALI DEGLI .ABBONATI: Policlinico >> t'l'a· i colleghi, facendolo conoscere ed appre&are e procurando nuovi associati;

1) Diffondere il

1,

2) Provvedere al pagamento della quotG dovuta all'Amministra-

zione senz:i farsi sollecita.re, L'importo d'abbonamento va inviato p1'eferibilme11te mediante Vaglia postale od Assegno Bancario. Può a11clte essere it1 viato versando la relati"a somma all'Ufficio di Posta per il Conto Coi·rente Postale N. 1/ 5945 delt'editoi·e Luigi -Po<:zi, Roma. Coloro che pref..!riscono aspetta1·e dall' Annninistra:z:ione la Tratta Postale, tengano presettte clt e questa aum en terà di L. 5 L'importo dov uto, per Le van e tasse postali e altre spese chi' la stessa comporta. I

[ANNO

XLI, l\t:"~I. 50J

OSSERVAZIONI CLINICHE DISPENSARIO DERMO-CELTlCO DI lMOT~:\

Calcìfìcazione sottocutanea del pene in diabetico con iperealcemia (iperparatiroidismo 1) il Dott. 1 ' ITo GUERRIERI , dire,t tore e specialista in dermosifilo1)atja, p er

·un nuo,ro caso dj sclerosi calcificata cleJ pene 111j permette di ritornare sull'argome11to (ccNola clinico-radiologica sopra un caso di placca ~c:lerotica del p ene n , Policli11iao·, Sez. Prat., l B24), ri.p ortandomi a dati più rece11tem e111e acquisiti alla patolog ia delle calcifi cazioni i11 genere in rapporto alle endocrinopatie. Gli studi recentemente compiuti da var'ì AA. sulle va rie forme di calcinosi cutanea hanno sempre attentamente considerato tutte le P?ssibilità, dalle più \•icine· alle più lontan e, in fatto di interp·reLazione patogenica del fenom eno os::::.e1..vato: se questi st11di non l1aa1~ no portato un. risultato positivo , han11{) alme ... no p ermessn la raccolta di una larga n1esse di osservazioni cl1e al giorno d'oggi sono veramente preziose quando si vog·lia cimentarle con i crit~ri patogenetici più modeTn~ .. Per quanto riguarda le c.~lcinos.ii ·cutanee cl1e ci interessano· 1per ora solo com e lesioni affini a quella ch e forma l'oggetto del mio studio , le ipotesi sucr,essi,ramente considerale sono sta te quelle di una coccidiosi .g-eneraliz..... zata (Milian ), cli un perturbia.1nento metabolico molto poco bene definito: secondo alcuni (JJeiscas) si è dato i111portanza al ve1g·etarianesin10 , secondo altri (Vircho,v, ·Barbitz) ad una n.lterazior1e nel processo d{ eliminazione del calcio per lesioni renali. Al giosno cl' oggi si ammette un JJerturban1 ento , discr.asia o diatesi calcarea, cl1e può, ma non nece..ssaa:iamen te, essere svelata da l1na ipercalcemia, la cui g·enesi I)llÒ essere ricercata in una diminuita solubilità del calcio r>er influenza di altri elementi o costa11 ti fisicochimiche del sang·u·e come l'iperfosfa.temia, l 'i1)ercolesteri11emia (l\ilo1g~g·i), le a lterazio11i del1~ equilibrio acidobase . Una lesione locale distrofica od in fi an1matoria, ·quali sia1110 ~oliti a riscontrare in altre forme di calcificazione i)atolo.gica circo~critta , clovreb·b e essere assolutamente assente nelle ca lcinosi cutanee gen eralizza te. Seco·n do altri invece si dovrebbe ricercare es .. e11zia ln1ente u11a lesi on e prin1itiva del con1.ietti.vo in Leso come organo funzionale . e com e ' 'ero e l)roprio deposito dei saJi minerali ncressari al bilancio organico (Schulze). 'Ter~ 1 e l\ eal i1ensa110 in, ece ad una alterazione del 1

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SEZIONE PRATICA

rr1etabolismo tissurale e Hofmeister richiamò l 'aLtenzione sull.a possibilità di uno spostam ento in senso alcalotico della reaz. tissura ' e) con diminuita produzione di a cido carbonico. A conforto di questa ipotesi che considerano nel caso delle calcinosi cutanee un perturl•a1n ento trofico locale, sono spesso ricordate le deposizioni calcaree sottocutanee che possono verifì carsi con una1 certa frequenza nelle affez.i oni circolatoir ie più caratteristiche della cute come l'acrociano si, il morbo di Buerger, il n1 . di Raynaud e sopratutto la sclerodermia. Ritorneremo successivamente sull 'argomento speciale più sopra accennato. Intanto ricord erò che il problema di una base disendocrinopatica per le ca lcinosi cutanee gen era lizzale è stato da Hoffmann , '\Veil, Weissmann , Baccarani ed altri discusso ampiamente: data la frequente esistenza della malattia nel sesso femminile, la frequenza di turbe ovariche, di~menorree, amenorree, frigidità sessuale, infantilismi generali o genitali negli stessi soggetti, si è creduto localiizare I' en~ocrinopait~a prevalentemente al timo , alle ovaie e alla tiroide. Ad ogni modo anche da questo particolare punto di vista il problema non ha ancora avuto un orientamento preciso, e, com e vedremo in seguito, le nuove risultanze delle ricerche s L1lle a ffezioni in genere dell'apparato endoc rino in rappc·rto al metabolismo del calcio sono tuttora in via di sviluppo·. Per qua11to riguarda invece le lesioni calcifi ca te circoscritte e localizzate, pur essendo ancora più vas to il campo di ricerch e, le cogrlizioni si sono stabilizzatei per Io studio forse 11n po' eccessivo della modificazion? ~el m ~­ tabolismo locale della lesione flog 1st1ca primitiva che ha da to origine· alla calcifi cazione • su ccessiva . Sono infinite le condizioni n elle quaJi è descritta la calcificazion e di un tessuto preced entem ente colpito da una lesione n ota: da un serr1.plice trauma con ematoma . s~ttocuta ­ rteo su ccessivo , ad un processo flog1st1co ~ro­ nico specifico o no , ad una u ~tio~ e non importa di qué\le grado, ad ~n ep1tel~om~ o una malformazione cutanea. S1 può dire in altre parole cl1e una qualunque condizione che veng·a a mutare il metabolismo nor~al e del con: rLettivo sottocutaneo assumendo il carattere d1 lesion e cronica, può essere in grado di deter: r11inare in un periodo più o meno lungo d1 tempo, u11 a calcificazione localizzata nel sottocutaneo . Lo studio di queste lesioni, se ~a per~ess~ di studiare le condizioni locali dei tessuti n e1 qt1l.lli la ralcificatZione ha luogo. non b a per1

1981

n1esso p erò di tenere più esattamente conto del fatto che se una calcinosi cutanea circoscritta ha .bisogno di una pregressa lesione cronica , non in 'tutte le lesioni cronich e nelle quali il connettivo sottocutaneo sia comprorn esso , si determinano delle calcificazioni. Se è quindi vero ch e in un ematoma a lento rjassorbin1en10 conte in una cicatrice da ustione, come in un epitelioma calcificato si verifi ca q11ella determinata costante modificazione del metabolismo locale tissura1le con esito in <icidosi locale e su ccessiva calciofissazione elettiva n ella sede più gravemente alterata, non è detto per questo ch e ogni cicatrice da u stione ed ogni em atoma a lento riassorbimento diano esito ad un a calcificazione localizzata. È an zi sicuro ch e la maggior parte delle lesio11i cronich e della cute e del connettivo sotlocuta11eo possono con tutta frequenza dare luogo a lesioni cicartriziali più o meno modifì cate nella maggior parte dei casi, ma le calcifi ca1zioni son o appannaggio solo di un tipo s1)eciale di individui i quali vanno molto facilmente incontro a calcificazioni cutanee n elle condizioni più varie e più impensate. Stei11ik in una recente (1931) ricerca comparativa sull 'argon1en to delle calcinosi cutane~ generalizzate e circoscritte formula effettivamente un tentativo di riunire in un 'unica grande classificazione questo tipo di lesioni , nell'intento di meglio mettere in evidenza il fatto cl1 e no.n. 3 la malattia , ma il malato· ch e va studiato nei riguardi di questa come di altre, se non q11asi tutte, le .affezioni croniche del connettivo. E questo 1è effettivamente .concetto ch e . meglio n1erita di essere mess? in luce. Quali sono Je condizioni , quale è il terreno nel quale queste lesioni cronich e e:olvo:io sempre e costa11 len1ente in una calcifi cazione P Del tutto, recentemente (1933) congressi itali ani di medicina e chirurgia, occupandosi di 111alattie ossee di origine disfunzionale i::aratiroidea h.ann o messo alla luce alcune circostanze ~uove ch e aprono un vasto campo di inda aini anche sug li argome11ti minori , quale s~rrebbe l 'attuale, in merito agli esiti delle ano\1alie d·el rnetabolismo d el calcio. t risultato da una ·prima analisi ch e Ja funz·ione del l'ormon e paratiroideo è essen~i~l1n ente m obilizzatrice del calcio. Tale mob1lizzozione del calcio non determina rperò soltanto lesioni di decalcifi cazione a carico dell'apparato sch eletrico, ma tutta una ser.ie di m?d i fìcazioni a carico dell 'apparato c1rcolator10 e del n1etabolisn10 dei connettivi che può renclere ragione d i quadri clinici ed anatomici fì-


1982

<< JL POLICLINICO

11 ora completamente lontani da una possibilità interpretativa di questo genere. Le ricerch e di Leriche sulla influen za della l'ar a1tiroidectomia n ei casi di scler odermia an ch e di vecchia data , hanno già di per sè a1Jerto u11 vasto campo di indag·ini. Casi di sclerodermia fino allora curati e irattati co11 i metodi d'uso , che g ià avevano temporaneamente b·eneficiaito della simpaticec torr1ia, 11anno completamente ceduto ad t1n a para tiroidectomia. A detta dell 'A. gli opieratì g ià in 6a ora dopo l 'intervento avvertivano un sen so di liberazion e alle mani con una riviviscenza soggettiva ed oggettiva della parte ammalata così evidente da fare pensare ad un totale rivolgin1ento della situazion e creata dalla malattia. Il miglioramento della sintomatolog ia così -in1provvisamente creatosi, perdurava per lung·o tempo ed in alcuni casi era divenuto defi• • n1t1vo. Ma non solo n ei ri.g· uardi della sclerodermia si e ra110 raggiunti dei cos1ì brillanti risultati : i cl1eolidi fino allora trattati con i più vari m etodi di cure medica chirurgica e fisica costi tuivano una affezione squisitamente cr onica. Nessun elen1ento era giunto ad indirizzare ii1 t1r10 o in un altro sen so un trattamento basa to su un co11cetto p atogen etico preciso. Orbene anche per i ch eloidi la paratiroiclectomia ha dato dei risultati veramente inattesi : entro le 21 ore dell'intervento si è iniziato un co·si imrrnediato. mutamento del} 'aspetto del cheloide da rendere più ch e sicura la convinzione del cc post h.oc erg o prop,t er h oc n. In seguito il cheloide si ·è lentamente riassorbito lasciando in si'tu una rp1iccola cicatri ce n emmeno molto, evidentemente ipertrofica. Infine un ultimo elemento è risultato anch'esso degn o di m olta con siderazione : processi morbosi già in grado avanzato, come il morbo di Buerg·er e l 'endoarterite diabetica con esito in processi gangrenosi localizzati ~ono , si può dire, immediatamente r eceduti d opo la paratiroidecton1ia. ·B astano questi gruppi di re ferti stJ 1!'r gru ppi di malattie apparentemente indipendenti I 'uno dall 'altro ed effettivamente legati fra di loro da una patogenesi unica, per fare riconoscere q11anto sia vasto il campo aperto all e esperienze avvenire. Già numerose sono le i.potesi sorte a dare t1n a possibile azione di una così complessa fenon1enolog ia, ma di questo sarà accennat0 irt seguilo a proposito dell 'interpretazione del caso cli11i co capitato all a n1i a osser vazione. . 1

»

[ANNO

XLI ,

NTJ~I. 50)

Ing. A. \' ., di anni 37, da Bologna. Nell 'aprilc 1931 si presenta al mio ambulatorio per consultarmi circa una forma di balanopostite erosiva ch e da diverso tempo lo affligge e non modificat asi nonoslante tutti i trattamenti finora praticati. Si tratta di un individuo in buone condizioni generali apparenti: nell 'anamnesi non presenta che una nota degna di rilievo: quattro anni or sono fu colpito da encefalite letargica e fu degente per sei mesi circa. Si ristabilì quasi completan1ente salvo scarsi disturbi soggettivi di obnubila. mento delle facoltà mentali che risorgo110 molto raramente e un modico grado di ptosi palpebrale a d. tuttora evidente. Non lue, n è malattie veneree. È ammogliato con tre figli viventi e sani. La lesione per la quale viene richiesto il mio con siglio sar ebbe insorta da due mesi circa: si J11anifestò inizialmente un modico arrossamento n el contor110 del m eato urinario: successivamente rtonostante le pratich e accurate di igiene m esse i11 opera, la lesion e con tinuò ad eslendersi gradatamente: al momento <lell 'esame objettivo la lesjone è diffusa fino a circa metà della grandezza del glande: con superiicie arrossata ricoperta da pus, rimosso jl quale si rne lte in evidenza una superficie evidentemertte erosa, irregolare, con g ranulazioni non mollo esuberar1ti . Il limite di demarcazion ~ fra la zona erosa e il rives timento norn1ale del glande i1on è n1olto netto, ma sfumat o, con colorito rosso cupo e violaceo. Non esist e una linea di de1narcazionc rettilinea ma festonata irregolarmente p er la presenza di zone erose più n1arcat e delle tlimen sioni di un chicco di miglio anch 'esse ricoperte da modica stratificazione fibrilìOpurulenta. Il paziente riferisce di avere praticato successivamente numerosi trattamenti a base di pomate antiflogistiche senza alcun risul lato. Esclusa una natura specifi ca della lesione, dato an che il nessun risentimento ghiandolare inguin ale, n essuna lesione a carico del meato, nessun disturbo della minzione, vien posto il sospetto che la lesione locale fo sse mantenuta da particolari condizioni organich e. Un esam e delle orine praLicato rivela la presenza del 72/1000 di zucchero. L 'esame della glicemia ha dato i seguenti valori: a digiuno: glie. un 'ora dopo indigestion e di 25 gr. di zucchero clue ore dopo somministrazion e di altri 25 g r . dizucchero

1,37 %o

1,88 %o 1,81 %o

1,94 %o Viene con sigliato un trattamertto insulinico ch e vjene praticato dal m edico di casa. Localmente ! 'applicazione di una pomata leg·g. astringente determina una rapida regressione deJla lesione b alanopostitica. Nel} 'aprile 1933 si riprese11ta alla consttltazione ll\mentando la comparsa di una piccola lesione che non dà disturbo notevole, ma preoccupa il paziente molto scrupoloso ed attento studioso di sè st esso. Palpando l 'estremità del p ene in corrispondenza c1el termine dei corpi cavernosi il paziente avverte t1na piccola rilevatezza piuttosto con sistente, poco n10Lile, quasi aderente al t essuto di rivestimento dei corpi cavernosi.


[.1\.1\XO XLI, Nu1v1. 50J

S8Z10 E PRATICA

L 'esa1ne obiettivo con ferina i da li riferiti dal paziente e non permette di rilevare alcun altro ele1nento degno di nota. ~essuna lesjone in atto n ei genitali esterni: la piccola tumefazione è doiente solo ad una pressione piuttosto forte. Le condizioni generali sono buone : il paziente continua il trattamento insulinico: i valori della glicemia questi ultimi. tempi si sono inantenuti di poco al disopra della norma (1,27 %0, 1,13 %0) . Attuo un trattamento di diatermia il qu ale non porla a nessun risultato. L'an1malato ritorna nuovame11te a farsi vedere , (lOIJO -1'estate: la piccola formazione sottocutanea

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<lel pene è aumer1tata di volume e di cons~slenza , avendo raggiunto q,u ello di un ce.ce ma d.i for.ma irregolare. Nessuna lesio11e ganglionare 11nfat1ca. La consistenza particolarmer1te dura della formazione j11 esame mi induce il sospetto di una lesione sclerotica calcificata, per cui richiedo un esame radiografico (vedi figura). Il reperto radiografico è il segue11~e: . . Es. Rad. La xgrafia del pene ~ratic~ta in posizione dorso ventrale ha messo 1n ev1?enza una 01nhretta positiva di densità calcarea, situata sull èì linea mediana in prossimità d el solco balano prepuziale. . Tale ambretta appare di forma irregolarmente allungata, con estremo distale allargato ed estremo prossimale filifor1ne. . . Nel suo punto di m ezzo .presenta un piccolo i11g1ossarr1ento nodulare del]a grandezza di una capocchia di spillo. . . . Nella xgrafia praticata in pro1ez1one latero laterale, l 'ombra sopradescritta a~sume una forma s~1nicircolare, a concaYjtà superiore, con estremo ditale clavato. n r eperto radiologico rivelando una l~sione nettan1e11te calcarea orientava verso una interpreta-

1983

' zione assai delicata della lesio11e: si richiedeYano 11u1nerose prove cliniche e farmacodinamiche per jd erttificar e più esattamente il tipo dell 'affezione • 1n esa1ne. Ma le condizioni speciali dell 'individuo non mi Jlermettevano di compiere ricerche su vasta scala. Ho creduto quindi opportuno limitarmi alla ricerca della calcemia e ad un nuovo esame sierologico del sangue (\.,v. e Sachs Georgi). La siero diagnosi per la lue è riuscita <:ompletamente negativa. L'esame della calcen1ia 11a rivelato valori n1olto elevati: 14,30 % di media (dlte esaini su due ca1npioni di sa11gue prelevati in giorni diversi). La glicemia ha dato i seguenti valori: a digiuno gr. 1,07 %o un 'ora dopo somm. di 25 gr. di zuc» 1, 78 %o chero due ore dopo somm. di 25 gr. di zuc» 1, 71 %o cl1ero u11'ora dopo so1nm. cli altri 25 gr. zu cchero » 1,84 %o Glicosuria: modica. Formula leucocitaria: neutrofili 65; eosinofili 0,50; linfociti 22; gr. inon. 7. For1ne passaggio 5,50.

Abbian10 quin·di nel caso in esame .u11a correlazio11e di fenon1en1 morbosi fra i quali non sembra agevole a tutta prima una correlazione etiopatogenetica. Il p·rin10 rapporto già stabilito fra la forma di bail.anopostite erosiva e il diabete in atto è evidente: la flor:\ batterica di qualunque sia natura è sempre virulentata nei diabetici per il pal)11lum ch e il g·erme trova n el glucosio urinario, per le diminuite resistenze locali e generali sempre caratteristiche nei dia·belici . Che in un i11dividuo in condizioni ociali e personali tali da essere particolarmente acrurato nelle p ratirhe dell 'igiene personale si sia potuto $Viluppare una forma abbastanza grave di balanopostite appare giustificato quando si pensi alla i11Len. a glicosuria (ignorata) di c-u i il paaiente era sofferente da orinai lungo ternpo. Dove invece il caso clinico comincia ad acquistare un particolare interesse è allorquand\> passiamo ad esaminare la possibile ipato~ O'enesi della concrezione calcarea formatas1. ~ nel sottocutaneo della cute del pene e prec1~an1ente nella region e limitrofa a quella più acutamente affetLa dalla balanopostite. Perciò in un altro elemento dobbian10 ricercare, la base patogenetica del processo n1orhoso in esame. :È al diabete che si rivo]~e subito la ricerca ir1 questione come alla malattia ch e ha impresso a tutto l'andan1ento del proces o morboso un particolare aspetto. nitorniamO :l.IlCOfl .. uJ)'ar<YOffientO già pri· 1

~


1984

cc JL POLICLlN!CO »

• n1a accennalo dei rapporti fra paratiroidi, surrenali e pancreas insulare1. L'a;rgomento come è noto è stato già cia ]ungo tempo disc11sso : fino da quando Von Noorden rptro.s pettò l'ipotesi delle origini adrenaliniche del diabete, parlando cioè di un i1Jeradrenalinismo senza insulinismo conser1ziente, la fisi01patologia del diabete è andata assumendo caratteristich e sempr e meglio definite. Si è già da più parti accennato adla esistenza di forme di diabete insulina resistenti: questo, ins~em e ad alt;ri riJ~evi clinici più vc1lte accennati, 11a sen11)re meglio fondato l 'ipotesi che il diabete pancreatico costituisca b en di rado un :affezione uniglandolare , ma che invece si tratti, nella maggior parte dei casi, di sindromi pluriglandolari, vere polidiscrinie, al centro delle quali l'isola di Langherans rappresenterehhe l 'elemento più direttamente colpito. Quali siano gli altri gruppi endocrini è già stato acceu11alo : anzitutto la surrenale (Von ' Noorde11J; in secondo luogo le p·a ratiroidj e la tiroide. Il richiamo delle paratiroidi nel campo della pat0genesi del diabete è come già ho detto del tl1tto recente. Esso è stato dimostrato da Bastai e Dngliotti nelle loro ultime (1933) ri. cerche sull'azio11& della paratiroidecton1ia nell 'e,roluzione della endoarterite diabetica. E bastato un sernplice interve11to sulle paratiroidi }Jer capovolgere completamente ed imroediat11nente lo svo]g·ersi fatal e di un proce"so gangre11oso da endoarterite diabetica in atto. E: n< 'n solo si è 1r1odificato il quadro anato1nico dellla ga11gre11a degli .a rti, ma tutti i re1)ertl clinici riguardanti la pressione, l'oscillom etrja e quello che più importa Ja calce1nia e la glicemia. Che la ca lcemia fosse modificata néi diabetici era nozione già da tempo acquisita : considerati i diabetici come ipersurrenali e dati i poteri calcemizzantj dell 'adrenalina era ben lo gi co cl1 e la calceimia dei dialbe.tici fornisse valori elevati al di sopra d~lla norma. Di questo g ià avevano accennato in ricerr l1e occasior1.ali vari autori e più recentemente J( ~·]in (1927) il quale afferma in modo indi, cu o e sulla ba e di vaste ricerche cliniche, ch e tutti gli ipersurrenali (primi fra tutti i diabetici) han110 calcemie elevate mentre per contro gli addisoniani avrebbero ipocalcemie altrettanto evide11li. Bastaii e DogJiotti ril evata l'ide11tità clinica fra 1norbo di Buerger ed endoarterite dia])etic&, otte11gono in ambedue i casi benefici effetti dalla paratiroidectomia; con cludono c1t1indi ]ler una IJOssibile azio11e antitetica delle 1

i~ole di Lalllgl1erans sulle paratiroidi onde un Ì])erparatiroidisrno nelle affezioni che diminuiscono l 'efficenza funzionale delle isole di Langl1erans. Il problema ·è ora appena accennato ed ai suoi pri1nordi, i1è è possibile per ora prevedere quali potranno esserne gli ulteriori svi1uf>J.Ji : e:erto si è che già fin d :ora l 'argomento si prese11ta pie110 di interesse dato che perm et :e di gettare nuo·va luce sulla patogenesi di tante forn1e di endo,c rinopatia finora scarsamente o incompletamente note nella ]oro i11ti111a natura. JJ'i11otesi del Bastai pure a.p pena nota , ha g ià avuto iargo risentimento nel campo sperime1ltale: fr::t le ricerche che meglio hanno confortato ipotesi di un raip1p orto fra par atiroidi e patologia dell'apparato vascolare, vn.11no ricordate quelle di Pescatori e Bernab eo i qua]i mediante trattamenti a lungo proLratti con parator111one di Collip 'fn conigli hanno ottenuto no11 solo vaste lesioni di necr :1si nella 1nedia delle .arterie di piccolo C' metiio calibro, ma anche intense ip·erplasie di organi a sccrezio11e interna, quali la surrenale e il pa11creas insulare. AnGhe q11este esperienze aprono un ben Vi)st.o ca.111J)D di ricercl1e nella patologia delJa g hiandol.a a secrezione interna . A me ·è 11astato rapidarr1ente accennare al prntJlerna attuale che in qualche punto mi è serr1lrrato in grado di fornire 11na abbastanza log ica ~pieg·azione alla sintomatologia offerta dal caso da m e esaminato. Non sembrerebb e improbabile che una volta stabilitasi la ipercalcemia conseguente alle turbe endocrine proprie de.I diabete, la lesione esistente a carico dell'apparato vasco]are linfatico locale in fase cicatriziale conseguente alla balano,postite erosiva possa arver creato le dispos izioni ad un deposito di sali calcarei. Alla luce de11e attuali ricerche la calcificazio1ìe àa me descritta viene ad occupare una J)3rticolare posizione: non rè da mettersi i21 relazione con il quadro noto delle c.alcinosi cutanee generalizzate, mentre anche n el camfJO delle calcinosi cutanee circoscritte merita l111a posizione speciaile data la base endocrina r,l1e ha favorito ]a deposizione del calcio nella leisione pree.s istente. Non è possibile prevedere come potranno in avvenire essere interpretate ]e calcinosi cutartee : è certo però che se sembra fin d'ora logico ammettere che una cicatrice da ustione1 come una cica trice in terreno tubercolare , iano più fa ci]menle calcificate per modifi caz:oni speciali intrinseche del n1etabolisn10 Lil'surale loc.alc, i11 111olti altri casi la calc ifi cazione locale tissulare potrà essere più Jogica-

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[ANì\"O XLI.

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•'I. 50 I

SEZIONE PRATICA

in ente co11siderata come l 'espressione morfologica del1e condizioni chimico fisich e della crasi sang uigna e di uno squilibrio endocrino in atto i1ell 'individuo. RTASSlJNTO. L'.i\.. d escri,re un secondo caso di calcificazione sclerotica del sottocutaneo del p e11 c. Data la coesistenza nello stesso paziente della lesione calcificata1 e di una forma di diabete pancreatico di vec~hia data , I' A. prende i· considerazior1e la possibiìità di interpretare Ja i1atogenesi della ca lcificazione ne1 caso in esame, come espressione della disendocrinopati a di cui il diabete in atto fornisce una pro,,a cYidente, ed i reperti biologici (calcemia) sembrerebbero dare un indizio a favore. Tale ipotesi viene esaminata a lla luce dell e 11iù recenti Acquisizioni nel campo d elle endocrinopatie aventi come base una di f1111zi otlè paratiroidea. BCBLIOGRAFIA.

1985

' T E R A P E U T I CA L' A T T U A L I T A

La. glicina nella cura della myastenia gravis, dell'atrofia muscolare progressiva e della semplice stanchezza.

C'V.

M. BooTHBY. Proceedings Staff l'tl/eetings l't1ayo Cl inic, 9 ottobre 1934). 1

La myastenia gravis (.pseudoparalitica) fu de.scritta da Erb nel 18'78 e perciò porta anche ii nonie di morb<> di Erh. È caratterizzata da r apida stanchezza dei muscoli delle palpebre (ptosi), dei bulbi oculari (diplopia), della mimica, della dttglutizione, della fo·n azione e su ccessivamente di quelli della nuca1, del dorso, e delle E:JStre·m ità. L'affezione non ·è a ccoml)flgnata da atrofia, da anestesia, da fibrilla zio11i, dai dolori e da disturbi della vescica e del r etto. La mentalità è integra. Spesso si ha emis. . ione dalla bocca di muco filamentoso e saliva cloYuta :illa difficoltà di deglutizione. La malattia può presentarsi con gradi diversi. cl.ai C:lSi ap1pena a ccen11ati si può g iungere fino a quelli n ei quali i pazienti sono incapaci di qualsiasi movin1ento . La cau sa della n1iastE:-11ia è ignota. Le ultime ric0rche farebbero rite11ere che non si trat ta di una malattia di origine neurogena o en(lo1c rina , ma dipendente da un disturbo del 1n etrubo.Jismo d elle fihrocelluJe muscolari . La malattia fino a pD c~ anzi si dimostrava ribelle ad og11i cura. Ora sembra risenta 1'azion e dell 'efedrina e della• glicina. L'efedrina si somministra ·p er via oraJe. Si l)repara una soluzione di m ezzo grammo dj efedrina in 250 grammi di soluzione fisiok>gica e se ne fa prendere un cu cchiaino cinque o sei volte aJ giorno, :prima e dopo i pasti. L ~efedrina produce effetti ra1)idi, dopo poc.h e ore il .pazientt.• dichiara eh~ i suoi. muscoli si stancano n1eno facilmente. Non bisogna eccedere nelle dosi percl1è può capitare che il male si aggra, i e si detéTmini un intenso ner• vos1smo . Meglio di tutto è far precedere lai cura d el] 'efedrina da qu~ll.a della glicina. La g licina è il pi1'l semplice degli amino-acidi. Il protoplasma, Ja sostanza basale di tutti" i tessuti viventi, è con1posta di tutta t1na serie di amino-acidi, di cui 77 so,n o d efinitivamente 11oti. La g licina è l'uni co amino-acido che il 1' orpo um.a1110 sia capace di proòurre :per sin1 esi . :È presente in piccola q11 a ntità in tutti g li alimenti, ma solo lai gela tina ne contiene irt grandi quantità. La glicina non è con sider a ta ~n comp-o nente es&en zi.ale dell 'alim entazione i)er chè l'organismo in rondizioni norrna,Ji è in condizio11i di produrne secondo il biso.gno . La g licina può essere considerata. più u~ alin1ento cl1e un n1erli r amento: es a in effett.1 r la sostanza costruttrice òei tessuti. Sembra che alcune miopatie, com e la mialenia e l 'atrofia mu colare progressiva siano determinate appunto da u11 difetto di pro<lu1jone di glicina. 1

BACCARINI. Su di izn caso di calcinosi ini es l.inale. La Clin Chir., 4, 1928, pag. 857. BREDA. Concrezioni calcaree e produzioni osseif ormi , ecc. Giorn. It. Mal . Yener ee e della pelle. L , .I, pag. 244, 1915. BASTAI e DoGLIOITJ. Lo sperimentale, 1933; l\1iner,·a medica, 1933. DONATI. Alalattie da paratiroidi. Relaz. al Con gr. di Chir., 1933. Gl."ERRIERI. Nota clini co radiologica sop ra un caso rl i placca sc hlerolica del pene. Policlinico, S. P., 1924. HEIN UNO HAESE. U b er d i e B ezieliu ngen cle r Marialfu11kti on zu1n Kalkgeh.alt des Blutserums. Arch. f. Gynak, CXXVI, pag. 646, 1925. Hol\<IANN. Wirkung des Pa.ratfio r1nonces. J(]jor V\Toch. , pag. 1353, , 1932. K YILIN cit. da PESCATORI. I .1sI. Ric er clie e oss. su di un criso di ca lcinosi cata.11ea. Arch. di Dermat. , 1933, pag. 953. I...EVJ. Co ntributo allo sladio della calcin.osiculanea. Boll. Soc. Ital. Dermat. III, pag. 135, 1931. ì\IARFAN et DoRLENCOURT. Le Nourri sson, setl. 1931. ~!OGGI.

Calci nosi unive rsale e ricambio del calcio.

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r ocle rm a. con spec. riguardo alle turbe metaboliclie cle l calcio. Arch. Ital . di Derm. e Ven. IV,

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\ VI NA~

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L es concretion.s calcaires soriç contarzes .

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1986

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Normaln1en le la son1111inistrazion €.' di acido benzoico i)roduce un aumento del l 'escrezione dell 'acido ippurico, prodotto dalla combina7ion e dell 'acido b enzoi co con la glicina. Nelle st1 dette 111iopatie la semministrazione di acido benzoico 11on produce tale effetto, indice questo della deficienza di glici11a ne11 'organismo. D 'altra parte la glicina 11a effetti pronunzia ti sull 'escr ezione della creatinina, ch e è un pro dotto met.abolico del te·s suto muscolare. Questi dati teo rici confo,r tano e spieig.atno il f.atto clinico, che la glicina produce costa11lem ·e nte un migliorame·n to della miastenia. Essa &E;mbra quasi lo specifico di q11csta malattia. Lai dose n1edia quotjdiana di glicina da somministrarsi n ella nùastenia -è di 30 gram ·m i. Si prendono ogni volta cinque g rammi scio.Jti in acqu a e per sei volte in occasione de] massimo accentuamento dei disturbi . Do·p o sei rr1esi o un anno si .p ossono ridurre le dosi . Le condizioni del paziente migliora1110 rapi da1nente. Il miglioramento della deglutizion e con sente una più en ergica contrazionEJ del miocardio, il mi1glioramento d.ell1'attività cardiaca determina una migliore circolazione, il m iìglio1a m ·ento delle condizioni dei mu scoli sdheiletrici con sent<EJ una più larga vita di relazione e ]a vjta all 'aria aperta: fattori tutti ch e· influ en zano lo statoi genera le e con corrono a so1ppo rtare l'a zione della glicina. Naturalmente . la cura ha ma1ggiori probabilità di su ccesso quando è intrapresa n egli stadii n on avanzati della malattia . A differen za di quanto avviene nE-1lla miastenia , n ell 'atro fìa muscolare progressivai si stabiliscono fin da l primo nlomento lesioni della fibra muscolare ch e si va aggravando se•m pre pjù con l'andar d el tempo : le fibre muscolari posso n o risulLare a Lrofizza1e o ipertrofizzate, il numero dei nuclei aumenta, in ciascuna fibra si formano d epositi di grasso e vacuoli , la striatura, può parzialmente sco,m parire. Tutto· ciò dimostra ch e nell'atro.fia pro1g r essiva si sta1b ilisron o fin dall'inizio lesioni g ravi , progressive e forse irrerparabi li , ce;rto ben diveTse da quelle delJla miastenia n ella qu·ail e si tratta di un disturbo funzio11ale: m etabolico. . In effetti la cura della glicina no,n si mostra p &.rimenti efficace nell'atrofia muscolare progressiva . Si ha talvolta un miglioramento effin1ero, transitorio. Tuttavia spesso si nota un rallentairpento n el progresso del male, che deve sem1pre consigliare la pratica di questa cura ch e norma)mente deve durare quanto dura il inale . L ' A. ha infine sperimentato la glicina in individui normal'i o sofferenti di ·E-'Sauribilità muscolare di vario grado. lndividui , uomini e donne, perfettamente Il.ormali , forti, .attivi non posso·n o tollerare dosi di g licina eguali a quelle che si somministrano ai 11)1lati di miastenia e di atrofia musc.o lare progressiva (30 grammi a!l giorno). J?~­ po qualcht• giorno soffrono nausoo e vom1t1. Però i)iccole quantità possono essere ingerite 1

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l L POLI CLINICO »

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per lungo tempo ed ancl1e con qualche vantaggio : dopo ,q ualche settimana si nota che questi individui possono sottoporsi a duri laYori anche per l 'intera giornata sE.1nz 'avvertire ~ lan chezza.

Vi sono individui che si esaurisco,n o fi sicamente specialmente senza cau se apparenti, h.a1I1no un'esauribilità muscolare analoga a . quella che si veri fica dopo malattiE- infettive. Alcuni di questi soggetti si giova1no della cura di glri cina e altri no. ·F orse la differenza degli effetti è in relazione della, cau sa diversa dell 'esauribilità, prettamE.nte muscolare nei prim~, nervosa r1ei secondi. In altro gruppo d'individui n ei quali il senso di stanche·zza e 1 esaurimento è determinato dalla de,ficier1za di alimentazione, piccole dosi di glicina do!p o i pasti producono do po qualcl1 e settimana un miglioramento sE-n sibile. Ir1fine in in·dividui nei quali la stanchezza si accompagna a sen sazio11i dolorose nelle giunture, la glicina provoca urL migliora.mento di a1n bo i disturbi. Le variazioni n e] grado de·l la stan chezz~ sono tante e sono influenzate da tanti fattori: est erni eid interni, somatici e ps iohici, che riesce molto diffioile notarne ]e modificazioni e quindi deteirminare l 'effi cien za del medican1ento. Ma a parte i fatti subiettivi che, pur essendo spesso fallaci, non possono essere trascurat.i , sta di fatto cl1e il miglio,r amento indotto dalla g lic in,a è spe ·so documentato dalla maggiore durezza dei muscoli delle braccia e delle gambe e dal miglioramento de·l l'espressjon e mimica derivante da l] 'aumento del tono dei muscoli de11a fa cci.ai. Comunque se s<:,mbra assodata }l'efficacia della g licina n ella cura delle miopatie essen1ir.li, devono seguire più larghi esperimenti per apprezzarne· la re.ale portata. DR. 1

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SUNTI E RASSEGN·E SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI.

L'importanza dello stomaco

nell~emopoiesi.

(1\... HrTZENBERGER. Kl . l'Voc h~nschr . , 22 settembre 1934). L 'inclusione dello torr1aco nella cate·n a degli organi pre1p osti ?-1. -processo ~ell'~?poi~i costituisce una acqu1s1z1one degli ultim11. anni ; fino a poco tempo fa la patologia dello stomaco· andava con11)letamente disgiunta da quella del sangue, se si e8?lu·? e tutt'al ~iù I.a nozione della frequente coincidenza deill achilia con 1'anemia J)erniciosa , se.n za che alla prima fosse attribuito un significato etiolo•

gico .

Il r ecente aspetto del pro·b le:na, do~e in ale;11n e malattie del sangue, spocie a carico della serie r ossa , allo stom aco spetta la parte· principale, è stato ri.a1ssunto dall 'A. ch e . ha portato p·u re lui un contri]) uto alla patologia «gastro-


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1987

SEZIONE PRATI CA

ematica >> e che segue lo sviluppo storico d el problE:ma e discute le ipotesi attuali ad esso inerenti. Il fattore per co l dire cc carenziale » n ella l1atogenesi dell 'anEJmia perniciosa, è stato rivelato da Castle; si tr1tta di una carenza endog·ena, del difetto e.io-è di secr ezion e di una terza. ,sos~nza ~ parte d ello stomaco (ch e p er l o p1u s1 associa anch e a mancanza ,di su cco gr1st.rico, EJ pepsina), nttualmente de·n o1m inata principio di Castle; la sua dimostrazio·n e n el sucoò gastrico 1fei normali si effettua so,m ministrando ag li anemici perniciosi della carne precede n.ten1ente dige·r ita n ello stom,a co di individui normali , e provo,c ando in tal m oid o, un r~pido mig lior,a men to e guarigione della sin,d rome ar1en1ica. Ta le principio, ch e prima veniva cor1siderato con1e un ormone, attualmente vien e ·:Iefinito qu ale ferm ento ; difatti è stato dimostrato che esso., r1on effi cace per se stesso, agisce sol o do·po il contatto con sostanze proteicl1e (Foots). P er quel che riguarda il luogo d ella forn1azion e del fermento di Castle, sembra oramai stabilito che sia la mucosa ch e lo strato muscolare concorrono alta sua produzione per la qual e son o u gualment,e indispen sabili (l saac, vVilkinson, Burgess e·d altri). Gli studi di Meuleng r ac1l1 t e dell 'A. hanno perm esso la localizzazione delle zon e d o,v e vie:n e formata 1'a. sostanza di Ca·s tle : esse sarebbeiro limitate a11e r egioni craniali (d el cardia) e caud ft le (pilorica) 9.ello stomaco; l 'importanza di tnli dati per la chirurgia d E,1110 stomaco s 'int11isce facilm ente. L'essenza dunque dell'anemia p1e rniciosa può essere chiaramente d efinita: si tratta di un'affezione gastrica , n ell a ·qualE.1 in seguito a difetto di. un ferm ento, ,,ien e a mancar e una parte di elem enti costruttivi d el g lobul o r osso. Il trattarrlento d ell'anemia perniciosa, non po·te11 dosi rico·s t.ruirE,' 1'alter ata m 1u cosa ga trica, può esser ei solo ost~tutivo: l'apporto cioè di fe.r mento di Castle sotto forma di su cco gastrico o i)r eparati gastrici in sieme ad un 'alimen tazione no·r male; oppure somministrazio n e di fegato o· di polmo·n i di animali normali , poich è il materiale plastico deTIE,r emazie norm aJ.ment1e ricavato dall 'alimentazione vi en e imm agazzinato n el fegato , in minore quantità n el r;olmo·n e (Hitzenber.g er) e n ei rooi. Un'altra sindro·m e anemica peT difetto di secr ezione gastrica è ra11)pr esootata dalla cosid et ta cc cloranemi'a achilica >> (Kazn elson, Reim ann e W einer); essa. o]trecch è da una lieve i110,g lobulia , è caratteri zzata sopratutto da una irtocromia notevole; 0 ra le ricer c.h e di Castle dimostrano oh t1 m algra do l ' aohilia , iì suo principio si riscontra in quantità suffi ciente; la malattia sar ebbe con tutta la p robabilità dovuta a mancan za di ac. cloridrico, n ormalm ente d eputato a tras formare il ferro ~egli ali~ n1enti in modo ch EJ possa esser e assorb1to e assi1nilato dall'organismo. Tal e ipotesi troverebhe un 'appar en te contrad izion e n el fatto r h e la son1ministrazionei d ell 'ac. cloridri co ai malati 1

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del ge11er e rin1ane inelllcacE, in questo caso occorr e però pensare piutt.osto alla poca perfezion e della i1ostra teraip ia sostitutiva col succo g.astrico. La car en za o·r ganica di ferro può essere vinta ricorre,n do a lla somministrazion e di esso in n o tevole eccesso; difatti co·n 3 gram1ni di ferro ridotto al giorno (contro il fabbisogn o di 10-1 5 m gr . pro die Davidsohn) l 'anemia viene guarita , e spesso in mo·d o de fi·n itivo. 1'ale quantità può essere ridÒtta a 0,1 gr. di fE:rr o se si ricorre alle co·m binazio·n i ferrocloriah e. Vi sono però a lcune con siderazioni da aggiungere : è noto che mo lti individui pur soffrendo di anacidità permanente no•n presentano la sindrome anemica; da ll 'altra parte il fatto testè ricordato di una guarigione duratura do·p o un solo ciclo di trattamento marzialEJ su gg·erisce oh e 'vi d e,v 'essere un altro fattore 0 ccasion.a le o determinante nella pato genesi della sindrome d ell 'anermia ipocromica. Secondo l'A. il quantitativo d el ferro contenuto nel .nostro organi,s mo viene con sumato lentis imam ente e soddisfa per anni le richieste del m etabolisn10 org-anico interno. Quando pe1rò per una ·o ausa qual'siasi l' organism o viene a perderne discr ete quantità (.p . es. per emorr a.!rie; secondo Davidsohn le e,.morragie mes truali della d onn a farebbero sì ch e la sindrom e è molto più frequ·e nte n el sesso femminile) in man can za di aipporto da Jl 'esterno (dieta caren zat a) o rper impossibilità di assorbimooto del f e-rro (achilia) inso-r ge la sindrome anemica. L'A. ricorda ch e esiston o an ch e alcuni casi di ar1emia perniciosa che no n migJ~orano· coJ trattamento gastri co O· epatico; si pensi al'lora che v'è an ch e la car enz.a di ferro; difatti aggiungen d o questo an ch e tali m alati migliorano rapidamente. D 'altra parte va n ota to r h e esiP.ton o dei caP.i di anemia per sistente dopo emorragie senza fenomeni di rigener azione tmatica e senza m a rdfe ta anacloridria. nei quali il ferro rappresenta il trattamento specifico e agisce da stimolante midollare. Tale sindrome a~ rpari di quell.a suaccennata di anem1ia a chilie.a viene da Pleimann con.sider ata quale « asiderosi »; secondo la definizione d ell 'A. co,m e .asiderosi vengo·n o c onsidera te le malattie dell sangue. ch e 1)-0·s sono r app r E.'sentare la conseguenza di un'alterata funzio·n alità gastrica; la tera·p ia di e~se ~i basa n on tanto sull'apporto di HCl , quanto sulla on1n1inistrazion EJ di ferro in eccesso. Fi11ora si è parlato delJ,e malattie e matich e per difetto di secrezione gastrica; ma il pTob1]ema è stato sond a to più oltre · e si ~ rercato di ,,edere se esiston o alterazioni ematologiche l)er eccesso di tale secrezione.. I ,'atten1ione è stata1 rivolta allo studio degli individui affetti da ulcera duo,denale, cui concomita ipersecrezione O"astrira; 'le riceirch e deJ ferment o di C.astle. pos ... ibili fin o a poco te:mpo fa solo ricorrendo a lla somministrazio11e di carne precerle11 l en1en te digerit a. dal Sltcco in esan1e ad '1

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1988

cc IL P OT..I CLINI CO >>

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anemici perniciosi, presenta1Vano difficoltà ter- c_re-zione. gastrica si riprese.n taiva il quadro portiche ohe no•n pern1ise·r o risultati dooisivi (Re- l1glob11l1co. A confermare tali dati viooe citato cen temem te Gebhard e Singf:rT preconizzaro no i1 uri caso di policitemia co·n ulcera stenosan te riuovo metodo della reticolocitosi dei ratti, su di del pilo·r o·; dopo la rest-•zione la policitemia ticui gli'. studi sono anco·r a in corso; per giu()co- })ica s.compalfiva; anzi il p. è d ive·n tato alq11anto f<)rza dunque l 'attenzio·n e è stata rivolta; allo anemico. DunquE-', seco·n do li' A., anche· il morbo studio del sangue stesso degli ulcerosi. I ri·suF- di Vaquez può essere incluso fra le e•m o1)atie tati di tale studio, pt1r non essendo ancora gastroge1n e e il suo trattan1ento di ele·z ione dodefinitivi, si presentano ab·b astanza conco1rdi e vreb·b e essere rappre5entato dalla resezione dello suggestivi; si è visto .che esiste freque1n temente stomaco ch e deve comprendere pe·r lo meno un relativo au.m ento numE.1rico deri gl. rossi due terzi di E-'Sso. (Schmi1linski, iF riedmann, Naegeli ecci.) il quale Sono 1Ittes.ti da1ti r1uovi, che p·e r i~ fatto stesso Ilon può essere attribuito all 'ispe·ssime·n to del do]la loiro n ovità non sempre· riuscirebbero sangue, nè ad una acidificazione dell 'organi- l"ersuasi vi; ma gli studi molteplici, le recenti smo; ma ·v'è un a.ltro fatto boo più importante, esperienze, la stessa logica ci 'IJortano a riconocl1e si rende pa1ese anic he quando il numero scere la l·ondamentale importanza della fun de.Ile emazie è costante : l'emog lobina di tali zionalità dello stomaco, che viene ad occup are malati dimostra un'aumentata carpacità nel ]'e- un po sto coot.rale nello svo.Jgimento dell 'emognre l'ossigeno, capacità e.b e di solito è costante poiEJSi; dalla sua funzionalità perfetta dipende (e.s pressa dal cosidetto coefficiente di Huefner). lo stato no,r male del sangue, di cui esso l' uò Dunql1e in co ntra_p osizione alle s.indromi arne- dirsi r egolatore e .o ustode. S. 1\1rNz n1iche-achilicl1e, esistono dellEJ alte·r azio·n i de] salilgue di cui l 'esprressione è la poliglobulia o La mielosi osteomalaciea. un diver so co·m po·rtamE.nto dell'emoglo,b ina, le(Mielosi alencemica decalcificante). gate pro1babil'mente all 'ipersecreziorne · gastfica, per 11ru quale si verifica o una iperutilizzazio·n e (J~oucHuT-LEVRAT-Gu1 cHARn, Le san.g, 193±, del ferro alimentare o un aumento del fernUJm. 8). nlen to di Castle. L'esistenza delJ a poJiglobulia sintomatica n eJNf·Jla 11atolo·g ia de.gli organi EJn1atopDietici , 1'u]c~ra duo,d ena] o h a sug~erito il pensiero ch e in I)artico].are del sistema mie.Ioide, esisto110 a n ohe la OOIUsa deJla ·p oliglobulia essenziale .ar1r.0 ra lln cert.o· i1umero di si11dro·mi m ail defini(policitemia - mo rbo di ' ' aquez) potesse essere t e : le mielosi a leu cemiohe. ricercata n eJ,l 'eiccesso di secrezit')ne gastrica. Un:l vera t,'ntità no sologica rappresenta la Nella letteratura nor1 mancano i casi di morbo n1ielosi aleuce m •i ca, solo se nel suo· quadro , si di Va/quez, nei quali coesisteva anc.h e l'ulce·r a fanno rientrare in senso restrittivo le forme gestrica o duodenale, tanto che qualcuno ha delineate dal Banti, Naegeli, Hirschfe]d , cioè pensato di attribuirla a distur:Qi di circola- le form e caratterizzate anatomicamente da una zlone locale per ispessimento sanguigno. Però iperplasia mieloide. del midollo osseo spesso le ricerohe ·p ersonali dell 'A., eseguite nei p oli- associata ad una revivisce·n za. ernatoipoietica del ci temici con pa1S to di E"vald. non avrebb·ffi'o fegato, della n1ilza , dei gangli, senz.a alcun r11esso in evidenza un costante aumento della perturbamooto de,•lla formula ematologica, secrezio,n e gastrica; in qualche caso anzi è stata scartando per altro i casi ap·p arten enti più riscontrata anaicidità. Si tenga presente che I.a al1lle anernie cl1e alle mielosi. 1F avre, Guic:h ard secr ezione del ferm ento di Castle non è affatto n.elle rnielo si a~eucen1iche hanno r6'Cenf.emente parallela ai valori di HCl. Alcuni AA. (Meulen - isolata un.a varietà sipeciale, detta ·megacariog racht e Schio·dt) avrebbero riscontrato un co- citaria. Ora Bo·u chut , Levrat, Guichard isolast'llllte · aulm ento di pe,p sina nei policitemici ; rio u·n 'altra, form,a clinicamente presentantesi ce.rto cl1e n eanch e questo dato permi'f.te di c.o·n ·- come una classica ostc:,'Omalacia. La mielosi cludeire su un 'aumentata o· mo-d ificata produosteomalacica è un tipo di malattia dello schezione del principio di Cast le (c·h e potrà essere letro molto rara interessante co·n temrporaneacontrollato nell'avvenire mediante il meto,d o rne·n te l'osso ed il suo midollo. d ella reticolocitosi dei ratti). L'A. ricorse dunL ' os,s erv. prima è degli AA.: uomo di 62 q.u e a delle osservaizio·n i indirette; non poten- auni, da tre anni co1pito da doloTi al to,race dosi, n:a!turalm:ente, eseguire senz'altro la re- e all'ad·dome, nella stazione eretta, o seduta o sezion·e gastrica nei po·l iglobulici, egli ha ap rtella m.arcia1. Esan1e clinico del malato n ega olicato in qualche caso la terapia suggerita, da ti,ro. I11fossan1 ento della parte superiore dell o Katsch per l 'ulcera duo·denale: il sondaggio sterno. çifo·s.i rachidea a grande raggio·. Decalpermanente dell'o sto rnaco con continua rimocificazio·n e diffusa dE.i corpi vertebrali , schiaczione del succo gastrico. In seso-uito a1 questa cialmen to della prima lombare. Dopo tre set terapia l 'A. ha 1potuto constatare- un notevole timane di soggiorno in ospedale compare febmiglio·r amento della sindrome ematica. In al- bre, g·rave stato generale, fr.attura costa le tri malati fu app1icaita invec.;e l'irradiazio.r1e spontanea, coim a, morte. de.Ila r. gastrica; anche qui V€!nne conseguito Il giorno antecedente nel sangue si not.ava un n etto miglioramento; però dono quaJ.c·h e rto : 4,371,000 glo buli rossi; 25,110 g. b.: 6 °1 m ·e se in siem e col ritorno al 11orn1ale della se- linfociti: 2 % monociti ; 10 % po]inucleari: 1

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1, 5 % premielociti; 9 'Yo i11ielociti neutrofili; 5 % n1etamielociti; 66,5 % inieloblasti: 1 ,," en1azie nucleate. ·'\Jl 'autopsia : organi normali , frattura trasYcrsaile dello sterno, rammollimento estren10 e ge11eralizzato dello sterno di tutta la colonna l'itchidea , la quale si poteva tagliarE,t col bi turi e lascia,ra u'"'cire u11 m.idollo rosso scl1rn , diffluente, atb·b ondante. Istologicamente , trasformazio11e mieloide totale della milza • ir1filt.r azione 1nieloblastica pura del fegato scomparsa -totale della sostanza ossea1 dello sterno e dell e vertebre, rimpiazzat a da u11 tessuto cor1nettivo lasso, senza (ìb,r ob la~ti e mi c~lop]'a s­ si , con aspetto angioma t O$.O. La seconda osservazione è de] l\feek , 1908'. • Donna di 21 .anni. ch e tre a11 ni 11rima si la111e11ta di dolori all e gan1be, due anni 11rima 11on può can1minaire, ha u11a frattt1ra del fe,1J11ore. Nel sangue. 3, 7-:1-6,875 g. r .: 3520 g. ]). ; 70 ,6 poli·n ucleari neutronli: 3,3 eosinofili; 8,3 picco·l i linfociti ; 12 g randi linfociti ; 5.3 gTand i mo•nont1cleati ; feb,b re irregolare . Decalcifi c:1 zione de1l]e ossa lu11 gb e alla radiogra fi t1. Morte do110 15 giorni di febbre. !\ll 'auto p . . in1 lo sler110 , le verte.bre , le costole il fecnore presE..:n ta110 t111 as.sotli g·li arn en 1o d~llo strato compatto est.er110 con ré\ n1111olli n1ento. Istolog ican1 entc , i clin1 ostra t1n r ia sorb,in1c11to della sos tan za o . . sea, ltn i11id ollo ascolarrizza to·, nu1n crosi elen1enti i11i cloidi. Il t~,1rzo caso è del DY,-ijk o ff , e riguard.a ltll a 11ambina di 5 ann i l)f e.sentante dn pil'1 cii l1n m ese febbre , dol ori articolari ed t.1 ll 'en1i1 oracc destro . -el san gup.: 1 ,690 ,000 g. r .; 1700 {!. 1).: 9 % di ce Jl11 le di 1\ieder. ì\1orte a1l té'rzo 1l1 e . e di m ala1ti a . All 'at1top ia: n1il za g rossa. i11idollo osseo dello sterno , del r achide, del femore, color rosso lamip,o ne. l stolo.gicame11 te n1iò ol1o ipernl asico tendenza all a distr111io11 e ci e ll Ct ~nst.n n 7 n ' ossea. Il quair lo raso r del Grulee , ..\rlfelharl1 . T ,c ~ n1aster: l1aml1i11 0 cli 7 a11ni con felJ·b re e dolor i articolari <l a più d i dieci i11esi. Rarefazione os.. ea della pelvi , d el collo fen1orale, del ra chide. Calce111ia normale. -·~el -a•ngu e : g. r . 3, 750 ,000; ~~ 00 g. b.; 64 % di polinucleati neutrofili ; 349t di linfociti; 1 ~~ cli forn1e di tran sizio11e: l °/c-1 di. eosin ofìli. Poussée lr.an~it ori a di angi11a ag rianulociti ca . Morte all 't1n der im o me ... c di ina ln,ttia . All 'autop._ ia : visceri i1orn1ali, corpi vertebrali , co te ' femo-ri ' decalcificati ; 111 id oll o . abbondantE.·, diffi11ento , r os-o. 1\1icroscop1ca111enle: jper1)11.a ia n1ieloid e loca lizzata al solo midollo osseo. Lo . Ludi o con11µarato di quc.:;ti casi, f1n ora co11 ·ider ati i-olala111 ente i1ella lett eratura. pern1clto cii tracciare t1n quadro generale di <1ucsta n1ala llia ' ra rielà di i11ielosi ale11 re111il tl. Vi ~ t11tto 11n rorteo di dolor i os ~ e i e di in1 poten z,1 fun zio11 a.Ie, di fratture spo11tan ee e di defor111 azioni vertel1rali r 11e. unite ad l111 a d('ca lci n<·azion e diffu~a de11o sch eletro , se n7a nlterazio11e dello stato Q'enerale, . in1ula110 l1Crfell an1vnl c il qué1<lro clinico e radiologi co dcll <t 1 ;

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o~ l eo111al a c ia.

1\lla quJ]e si acco111pag11a una iperplasia del mià ollo o. . ::-co, in a"'"" iva , fonda1nentaile. Acuta o cronica, la forma i1on si accon1pagna ad alcun pe·r turban1cnto dell a for111ula san guigna, abbench è po ... sa110 presentarsi c·pisodi suhleucemici od agranulocitici. Si differénzia la. for111 a cl.al la osteite fibroci~t ica, p~r i suoi cara ll eri radiolog·ir i e per l 'as~enz:=i d1. tessuto fih·r o·b lasti ro, e <li n1iclo1_)lassi. D1fferLsce dalla 0 f' Leon1aJaciél r.er la Slla· e·vo·l11zione rapida ed al1.an1 enl e fcl}brile, ip·e r in.-1nllarsi :ill 'in fuori dell a 1)u err>Pr"a]ità e del $e-Sso, e per 1~esis tenza1 dell 'i11err1 asia ~ieloide clC'l midollo. La 11aLura e1nntopoie1ica dell' a ffezione è pro"ata ~n ch e dalla con111a r~a 11cl cor so della mielosi osteomalacica, di i11 cid en ti en1atologici: r1~:anulo c.it?si , suble11ce111 ia , err. TJ'iperplasia dJffusa. t1p1ca, e glolJale della n1i elo i serve a differenziar e l 'affezione dni tumori , dal mie- loma1, in cui il -J)roces o è nodulare ' anarchico , deviato. Si può con cl1iud cr0 r l1 e, presentantesi sotto la masch era cl ir1ica e· rél cl iologica della grande os teomalacia , e locali7.za ndosi, d 'a.Jtra 1>arle, al so]o rr1idollo osseo se·nza a lt0r ar e in l11odo notevole ]a forn1ula ematolo,g ica e portuJ1do, infi11e. a lesioni estese dello· scheletro in cui I ' ~1Je rplasia mi eloide marcia di piari p·asso con la decalcificazion e, cd in cui a1Tl bedue eYolvono di coo cer1 o con la stessa inten ~ità ed tlJ1a eguale diffusion e, la i11ielosi nleu ce mica decalcificante appartiene così al do1)pio g·rup1)0 n osologico delle affezio11i dell 'osso e delle n1alattie e111atopoicl ich e. Essa prende po to nel quadro ,g-onerale ao1 a l on10-cli11 ico dell a m ie1osi c ::- teo1n.alacica , indi' icluali zzata da.~;li AA. J\fONTELEONE. 1

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MISCET-1LANEA. Sulla i in portanza. cltli

1·iftr~si

eond izionatf

nella immunitil.. (S.

J\fÉT\.LNIKov. Presse 11éd .,

2~

n o\

1034).

L' A., dopo avere rjas u11 lo le rnodaJità tec-

11jch e necessarie oer ott en ere , n egli ' . animali di esperin1ento, e.lei rifl es i co ndi zi on~ti. e le precauzioni necessarie perch è le esperienze atbhia11 0 ri sultato, rico rd a j ri ~11 l1 ~ ti· in rorél.21!!ianti ol1 e1111ti nelle prim e sue· e. . })Cri e11 ze rivolte a1llo :::ropo di otten ere dei rifl e si irnn1n11itari r nndizionati. Associando ad u11a ecc it azione interna (iniezion e di n1icr obi ri ca,l dati o di l)rodoculture n el periton eo) un a ecrita7ior1 c esterna (g·rattam.ent o o riscaldan1enl o cl i 11n a st.e sa r eg·ione della lJel•l e) l 'A. in siern p ro n C:l1orin e ha potuto pr ovocar e l1 elle cavie dei ri lles&i ro11dizio,n ati l i11i ci . I.e ravie così pref)i.\1rale e ch e aveva no 11bìto una eccitazione inter11a , daYano le ste . . se rcazio11i di difesa n el peritoneo di front e all a sola ecrilazione ester11a. \.ontin11and o le 1010 es 1lc rien1.e gli .i\.\ _ l1Rn 11 <1 cer ca to di pro,·oca re dei 1·i flessj concli 7iOnnti sull e reazion i rrllul nri del ~angue. E i1 oto cli c oa-ni iniezio11c cli una e11111l$io11e i11i crobir.a ca111l);a l > ru~ ca111 c nl e l tl forn1ula Jeu corit aria


]990

« I f. POJ.l CLINlCO »

del sang· ue. Associando que:; l e iniezioni ad una eccitazione ester11a (gra tLa rn en to dell 'orecchio o suono di una trornba) gli AA. hanno potuto ottenere dei rif] essi tipici. Dei conigli che avevano ricevuto· d a 15 a 30 iniezioni successive (t1na al g iorno) associate a d elle eccitazioni esterne, da dieci a quindici g iorni dopo ·1'ultirr1a iniezione , ·quando la for1nula 1eiucocitaria era ritornata norm ale, reag·ivan o co·n una r eazione leucocitaria tipica alla sola eccit.azione <' ~t e rna abituale. ' Altre esperienze furono fatte allo scopo di ri'<' er car e l 'influer1za dei riflessi condizionali nelln forn1azione d egli ar1ticorpi. Parecchi conigli ricevettero ogni g iorno 11el -peritoneo 1 cc. di ~rr_iu~sione di vibrio11i colerici sc::aldati. Ogi1i 1ri1ez1one era preced11ta da u11.a ecc1ta1zione esterna (grattamento o riscaldan1ento cii una reg ione del corpo)· tre settir11ane dopo l"ultimi.'l i1liezione , quando il titolo di agg·lutinazione -era ca duto , due o tre conigli subivano per tre o quattro g iorni l'eccitazion e oondizionale e~ Le·rna. Mootre nei conig li-contro]l] o il titolo di agglutinazione resta presso .a poco allo stesso livello . nei co11i'g·li ch e 11.anno $Ubìto l'eccitazione. il titolo di fl gglt1tinazione cresc·e pro~ress~vamente. Qt1a]rl1e ' Tolta il tito·l o di a1 g glt1t1naz1 one cresce ancl1e n ei controlli , ma bisog·na con siderare che tutte le altre e·c citazion ·i E:.'sterne (trasporto dell 'animale nel laboratorio, la vista degli strurl1enti , l 'illun1inruzi one , ecc.) possono associarsi a produrre lo ste . . -so e ffetto oh e il vero eccitante condizionale. I risultati negativi ottenuti da alcuni AA . si piegano, secon clo l 'A., per il f.at.to ch e no11 tutLi gli .animali reagiscono egualme·r1te bro1e alle ecci.tazio11i estern e, così come n on tutti rengiscono n ello stesso sp·a zio di te1n:p o. Oc, corré• pertan Lo scegliere bene g li animali e ricordare anche tutte l'e esigen ze tecnich e J1e-ce,ssari e alla buona riuscita1 degli esperimenti, esigenze1 ch e sono state mi11uta111en1 e ai1alizzate da I)avlcY\,. e dai st1oi collaboratori. Il fatto che u11a semplice eccitazione estern o lJu ò cambiare brt1 . . rarr1e111e 1.a for1T1u] a let1cocitaria del sangu e o aume,ntare la produzione d egli anticorpi dim-0stra molto chiruran1ente l'importanza che ha il sistema nervoso nelle reazioni d ell 'i111munit à. Con qual m ezzo i ce11tri n ervosi agiscono sulle ce·l lt1]E,• li·b e re ch e hanno in1portanz.a principale n ella imn1unità? Quesle cellule non hanno alcuna. connessione con il sistema nervoso e nonpertanto EJSse sono sicurarnente influenzate da i centri n ervosi. Si deve dunque ammettere che il siste.m .a nervoso 11o·s sa agire a distanza a rnezzo di qualche farttore : indt1zione, irradiazione od or1noni . C. ToscANO.

[ ANN O

XLI, NuM. 50)

la difficoltà di adottare delle misure efficaci contro di esso . L 'A. non si occupa dei casi in cui esso è dovuto a malattie della bocca, de·l naso del farirJge, dei polmoni che sono relativam~nte rari e non tip ici; così pure non fa chEJ ricordaire l ' alito acet onico d el diabete m ellito . Dagli es1)erin1enti fa,t ti sui cani e dall e osservazioni ,&u questi e sull 'uoin10 , se ne conclud e che la songente principale di ques to incomodo risiede nello stom aco•. L 'odor e è piuttosto uniforme e costante ed è dovuto al1la miscela di vari gas· 11ei gas leggeri esso rassomiglia all'odore d el fieno fresco e' d ella pagli a o di b evande in stato di fe1rmentazio,n e; in qué!lli. gra, ri, . i ha odore di uova putride. Qualcuno ha avanzata l'ipotesi, no11 n1ai confermata dai fatti che il fiato puzzolente fos ~e da attribuirsi a sostanze azotate che in certe condizioni , ra1g giu11gono i ·polmoni, per la cirro lazione portale e la cava. Del r IBto, la proYenienza gatStrica del fiato puzzolente la troviamo anche negli individui ch e h anno mangiato l 'aglio , I.a cipolla ed altre SO$tanze a forte aroma,, che esalano poi col lor o fiato. Di regola , a bocc.a chiusa , il fiato p uzzo.Jente i1on vie.n e avvertito dalle persone che stanno vicino (chi ne -è affetto vi è abituato e non Io avverte); n1a i1on app.e na l 'individuo i11co mincia a parlare, si diffonde subito l 'odore. Nei c.asi lievi, quando è affetto il solo int es1i110 ten11e. il fiat o ·p1t1zzole11te si se11te oltanto a digiuno, i11entre :;compare non appena ingerito il c iho. Questo fatto indioq; 1'origine poich è, qua111do ] 'odore ch e si avverte a stomaco 1rien o d eriYa da questo e si ha qu.ando il proco&so patolog·iro è più serio, anche in questo e uso, la n1al attia è. so] tanto ft1nziona] e. I fisiologi ch e s1 udiano i problemi de],)a di~rstione c onoscono bene g li o·dori cara1tteristici clei Yar1 &ucohi dig·er0nti , freschi e decomposti. (~ e n eralm e nt e, il sticco .g-a$1riro ba n11 odore ac ido piarevole e non si decom 1pone p er la pre$fnza dell 'acido cloridri co che inih,i sce la vita d ei germi. La saliva nor1t1ale fresca è praticamente inodora; quella i11 vi.a di deco·m posizione hai t1n odore so-radito , ch e però no·n è quEJllo d el « fia to puzz~1ente n. Lo stesso deve qirsi' della bile ch e, allo sta Lo [re co o deco·m posto, ha un del1ole odore d el tutto diverso dal « fiato puzzole11t e n. Questo , in vece, lo troviamo nel succo i11testinale, cl1e a11lo stato fresco ha un odore d eb-0lissin10. P erò il succo intestinrule non entra mai n ello to;11aco in notevoli quantità , sicch è, praticamente, non ha importanza. Ri1nane, quindi, da con siderare il succo pancreati co che, ancl1e allo start:o fresco, e tanto più in quello di decomposizion e, ha un odore Il ''feto1· ex 01·e,, (halitosis). clel tutto simil e a quello d ell'halitosi. (W. N. BoLDYREFF. 7'oh oki1 J 0 11r:~. rxperini. Sor.ge allora la questio11 e d el se e qua.n?o ~al~ 1ned., 28 seltemLre 1934.). ~t1cco P<'lSSi n ello sto1ml(lCO e se le cond1z1on1 ~1 to :·iano favorevoli alla sua decomposiP e r quanto con1une-, il cc firut o puzzolc'Ilte » ques • ZlOnE.'. non è ben conosciuto n ell e stie rat1se e nell a I fl . _ iolosri cono . . cono bene le condizioni in s ua l)ase fi siolop-ica al pt1bl)lico m cclico, donde 1

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•.\ 'NO

XLI .

5· 1)

NUl\'1: .

c ui il su cco v·ancreatico entra nello stomaico in forti quantità , generalmein te commisto coin succo intestinale e bile. Due di quest~ oi interessano nell'argomento trattato. Anzitutto , quella ch e si ha in stato di digiuno i11 individui con malattie d el tenue, quando lo ~tor11aico ed il tenue sono 'ruoti o , p iuttosto, quando la mucosa intestinale ·è ipersens1i1b ile. È un fatto· stabilito che a tomaco e t en11i vuoti, il su cco pancreatico, insiem e co·n quell o intestinale EJ bile , entra periodicamente nell1'intest.ino, talora in quantità di circa1 60 eme. nel 1·uomo. Tale liquido è molto irritabile per la muc osa intestinale e, quando l 'intestino è sensibile, provoca quindi forti contrazioni intestinali , le quali forza110 tale liquido (in cui predon1ina il succo p01I1oreatico) a rig t1rgitare nello stomaco , do e rim.ane a lungo. Neg li indi' 1idui in cui lo s tornaco ha una deficiente secrrezione di succo (ch e agisce da disinfettante) , si ha una reazion e alcalina (a stomaco vuoto) e prese11za di microbi e di proteine in , ,ia di de composizione. In tali condizioni , il su cco pancreatico·, ricco di proteine, si decompone facil mente. A digiuno, con stomaco ed intestino vuoti, ogni nuova porzio11e d el liquido escreto periodicamente jrrita lai muco.sa intestinal·e , ch e è molto sensibile , e provoca il rigurgito nello stomaco; il suo acc11mulo e la su.a d ecomposizione (per i microbi della putrefazione) genEJra il caratteristico cc fiato puzzolente ». L'assenza di secrezione gastric.ai, il catarro ga&tro·-intestinal'e ed altre condizioni posson o pure produrlo. r.on l'assunzione del cibo, il contenuto gastrico cambia natura ; a stomaco normale, capt•(,e di produrre un su cco n ormale, la reazio11e diventa forte1nente acida ed inibisce quindi la deco·m posizione, sicchè cessa il fiato puzzolente. Quando il chin10 entra uell 'intestino tr~ ­ scina seco anche i r esidui della d ecompos1·zione dE:Jl succo pa11creatico; il succo pancreatico che, aillora vi si mescola, diluito .dai. cibj e dai succhi digestivi, no11 ha azione 1rr1tante sulla muco·s a intestinale, sicch è non si ha il rigurgito· nello· stomaco. . , . A conferma di queste idee, l A. riporta alcune sue osservazioni trd esperienze sui cani ch e vanno pure sogigetLi al « fi ato puzzolen te n, seb,b ene in proporzione minore che l 'uom o a causa dell'ab,b ondanza e della grande ' . a cidità del loro succo gastrico . Oltre a l meccanismo de.scritto , tutte le con.dizioni che favori scono l 'irritazione deFlai mucosa del te·nue te11dono a produrre l 'halitosi . L 'esempio più comune è quello dell 'uso eoce&sivo di alcoolici , sp ecialm e nte ad alta con centrazione, presi senza ingerire su ccessivan1ente dE-i cibi, cl1e li diluirebb er o. Entrando Ilel.l 'intestino in quantità notevoli, essi PJ:OiVO cano l1nai forte irritazione d ella mucosa intestinale il cl1e cr ea le condizioni favorevoli d el contenuto. intestina.l e nello pe r il ~iau:r:ailo ti ò 1

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1991

SEZIONE PRATICA

s tomaco ; n egli individui con scar sa o mancante sec rezione gastrica si favorisce così la clecomposizione ch e genera il cattj vo odore. Dai quanto soip ra ·i è detto, è cl1iaro ch e, per E-1liminare il « fi ato puzzolente», si devono rimettere in s tato di salute lo stomaco ed il tenue e si deve evitare ogni irritazion e del t enue. Evitare , quindi , lE- sostanze irritanti di ogni specie : b evande alcoolich e. pepe, senape, aceto·, ecc. Si deve consigliare un regime che, per esper1enza persona1le, non abbi.a effetto irritante sull'intestino ed evitare l 'u so di a rassi ; mangjare quando si 11a realmente fame ed in p ic cole quantità, non più di 2-3 ' Tolte al giorno. lFare uso solt<'lnto di cibi sapo.riti , ch e favorisca no la secrezione del succo g.a strico e non pre·n dere mai cibo al di fuori dei ·p asti. Se tali misure sono inEJfficaci , si farà una la,;atura ga8trica tutte le mattine. Anche la semplice bibita di heval1lde calde impedisce il « fiato puzzolente >'; 1,ac,qua diluisce i] maleria le ~n decomposizio·n e e ne 1provoca l 'elimirtazione nell'intestino. Se lo stomaco· produce p,o ro succo· gastrico ed il pancreas è del tutto normale, sono utili delle bevande acidul~ (succo di limone, di aram ei.a, ecc.). Nei casi più gravi si rico·r rcTà , C()ffie si .è detto , alle lavature di stomaco p er parecchie settimane. Il fiato puzzolente va co11siderato come una n1ala Ltia funzionale della 1nuc-0sa, del tenue, c}1e di per sè stessa è n1olto ostinata, ma ch e è facil111ente curabille mediante r eg@le di buo11a igien e della nutrizion e, ch e: la fanno scomp;.1ifire per dei mesi. Spesso, però, si hanno délle ricarlute. Ad ogni modo, si tratta di un a condizione che dipende dallo stesso paziente. Nei barrlb ini, il fiato p.u zzolente può d erivare d alla presenza di vermi nel t enue e va curato in ·consegue,11z.a . fil. 1

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D I V AGA ZI O N I E possibile una guerra batteriologica 1 (L. SESTINI. Ann. di ll1ec1ic. JVavale e settermib·r e-ottobTe, 1934).

Co1~on.iale,

L' A. esamina in una pregevole rivista sinte1ica la possibilità di u11a g u erra bat.tE-iriologica non ch è le n1odali.tà co·n le quali potrebbe essere condotta . Alla domanda se sia possibile un a guerra b &iteriolo.g ica bisogna rispondere affermativan1ente. La sen1pli.c ità di preparazione di l~qui­ cli e polveri infette da irrorare con appareccl1i i)ruzzatori m o·n tati su velivoli o contenuti i11 fi.ule di vetro, che possono esser e allestit~ in Ilumero illimitato per esser e gettate su estese zo11e, render ebbe questo sisten1a veran1onte micidi.a1le. La guerra batleriologica potrebbe essere in1r1iegata d.a un 11enlico poco scrupoloso e, usan clo particolari prec.1 uz1oni , quasi _en za al cu n

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1992

« IL POJ.. l CLll"J CO »

11ericoilo prop·r io, spie.cialn1e t1te 11 0 .n adop<EJr a11dolo contro le trup pe che ha di fronte e i1elle r etrovie in1n1ediate dell 'eser cito avversario, allo scopo di evitare contagi per sè nelle eventuali avanzate. Sarà quindi u sata , in n1odo pacrticolare, co nt,r o la popo lazione dell'interno i)er fiaccarne. la resistenl;a. ~ perciò necessario indicare q ues lo pericolo per preparare le difese anc-h e contro quest'arma pirendendo ten1pestive misure educative ed ig·ieniche generali fJ speciali. I m ezzi più idonei per la diffusione di germi pailogeni pos.so.n o, essere compresi n e.Jle sep:11enti classi: 1) m ~zzi aerei ; 2) arl jg lierie; 3) uomini ; ±) animali ; 5) matc·riali infetti da ect o-para ssiti. I velivoli in n1odo s pecial e si ritengono ge neralm ente siano i pii1 in dica ti per e.ffe1t t1:i r e lai guerra batteriologica ditetlam c'nte a merzo di pol,1erizzatori o diff11sori in s lall.ati n ell a cn rJing.a . Con questi si può diffo,n de re cl11r a11t e voli radenti polveri o liquidi in fr tti. s1 1 acq11e 0 su amp,i e est en & ioni di t erre110 dE·stinatc all 'ailime·n tazi one del b est i.amr e s ull e po nolazjor1i delle città. Indire ttamente i p11ò raz.gi1111gere ]o stEJsso scop·o a m ezzo di colt1.1re vive e vir11 Jente contenute in fial e, bo ltig1ie, com e in confetti , ciocco latini od in sp eciali ho.m hE.' 11n tt rriolog1 ch e. Il lanci o di c11lture n1icrobich r a mezzo di proietti di artiglieria r alqu,ainto clisr11 sso d:l1 o ch e 1'alta tc:m-peratura ch e si svil11n1p a al m om ento, del f11oco al momento d ello srorn1·io del proietto n on dovrch·b r rwrm ettere la so·Pravvii,1e.n za rlei germi. Tl Trill n t sosti en e nc•rn ch e lo Rcoppio r1 on u ccid e i g-e·r mi , anzi farjlita1 la ni ~ QTe gaz i one d eg-li ClQ"glomerati m icrol,ici. Sol() lln::\ ~( 'rie di P&n erien7fl rotrftb be ri solver e d efinitivamente la cr11 e. 1ion e. Gli uon1ini notrel)b€ro servire ad alim entnrf' la Q1Jrrr.a batteriologi r~ trasnortati ro·n veli·voli 'n elle zone ·r)'r escel1 e. rn11niti rli fì ale r on Je, r.11lture. ner in fe1 tarr a r1q11e , terreno. a1lim enti. Più facilm entr· ln q11erra s.t0ssa notrebhe P~sere cor1dott::t da en1·i ssari () flif11 r iari nemici incaric.atj deJ1le st esse on,e ra7io·n i Anc.h e animali infet.t i sareb·l)ero preconizzati per la g·uerra batteriologica, m a g li s tessi AA. che n e prospettano· ] 'impiego riten go110 r he ciò possa esser e ar1na a doppio taglio. Cani, to·p~, conig li , ~att~ in ~et ti. d all e ~~lat~i e i.n: fett1ve per cui gli an1n1a 11 sor10 p1u r1 ce1t tv1 e ch e possono esser e comt1nicate ag] j uon1ini ed acrli .animali dom eslici. ve rr(•h·h ero r h i11 ~ i in ce t elli o ~al:J bj e con .- pecialc si ten1n di chiu ura e oa1luti dall:aer eo. GJj er t opRra~siti propo ti co1m e agenti di tra rr1i~ . ione cli in fezion e ~o,no soltanto i. p edicu]j ' 'e1tori d el gE.:rn1e rl e l ti fo esantematico. r germi proposti com e i piil i~di cati .all~ $('01)0· so,no in primo ltuogo qi1 cll1 cap ac1 d1 darCI setticemia o tossiemia: quindi il b. tifi co , i b·. par a tin r i, il b. coli, il 11. l)o t.11li.11i co, 1

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[ANNO XLI, Nul\r. 50)

il v. del oolera, la brucehla melitensis, il b. tularensei. Il germe che però raccoglie il maggior numero di pro1poste come .aggressivo di guerra è il b. pesto-so per la sua resistooza al disseccame~to, all 'un1idìtà, per poter esser conserV<!to lungamente attivo -negli animadi recettivi e sipecialm,e nte per la virulooza della forn1a P'Ol1m onare. ~la oggigiorno ·è possibile ricorrere facilmente alle difese sia di ordine ge11er.a le come a quelle speciali in modo da soffoca re rapidainsnte un foooilaio di infezione. È stata an ch e propo·s ta la diffusione del b. del tetano data la r esistenza d ella sua spora e la fac ilità di attecchime nto. Più facilmente an cora bisognerà temere g·li agenti di malattie epizootich e, trasmissibili an ch e all 'uomo, come la n1o·r va, il carb1 onch)o ~ l ' afta epizootica. Il probltma della g u erra batteriologica merita l'atten zione più seria e richiede g li studi degli speci.a1listi. Non bi.soo-n a esag·erarne il p·ericol10, perchè è arm1a a do·prpio· taglio , n1a }jisogna prepararsi per -11 on essere colpiti a lla sproiVVista. C. 'l 'o sc..\NO. 1

CENNI BIBLIOGRAFIC/(1> L \.QUER FH1Tz. Horm.one un fl l nneresekretion. IJtt ediz. Dres den , T. l i. St eink opff, R :\1. 18.

Fa parte d el l'opera diretta dal

1934:.

Lie· seg-an~

e ne costituisce il XIX volu1t1re. In questa Tra edizione so,n o trattati tutti g·li argomenti df lla endoc rino log·ia. 1\.<l una p arte gen erale che rnolto brevrmentt.: tratta de,g li ormoni , dei n1elodi d 'indagine· e d ella orga1noter.ap ia , segue llna parte speciale r h e svolge in a l1rett anti r·a pito]i tutte le l1ltim e e più modéTn e acccui~izio·ni n el can11)0 dello sl udio d~lle indromi morbose r elative all e varie g·landole .a serrezion P internai. So110· pur e lJ'l'E:JSÌ in e~Rn1e i 1)r oblemi in erenti a i SU!f)IJ)OSti ormoni de 1 cu or e e d ella circolazione, come pure è trattata1 la funzione orm o,n ica d ella n1ilza e del rene, l'd i rapporti fra il fegato e l 'anemia1 perniciosa. In un ultim o b·r eve c.ap itolo sono p-re8i in considerazione alc-uni. altri ormoni , la cui ipresenza n t.ill'orga11j sm o, è più s u pposta che djn10. s trafa , come può d ir ~j per gJ1 ormoni delle tonsille, d el po1r11one . de.I n1idollo o seo ecc . TJn particolare pre·g io di questo volume è la ricchezza d elle cit.~z i o 111i bibliografiche. sulla scoria d eJile qulì li è . i p11ò dire . e·~rosta ]a 1:11a: toria. l)\ap1JirC$e nla uri ,ra·]ièlo :-t int o "!1err c11.1 s1 i1Jteressa dei )Jl'Obl e111i d e] la encl orr1n olo.Q"1a e oor clti vo,Q"'l ia esser e .a l rorre·n te· dell e più r e~enti i1uJ1 b·li cazioni su tal e argomento. TR . 1

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(1) Si prega <1 'i nviar c òue copie dei libri di cui si desi<iera la recensione.


[:\~NO

XLI, N1Jl\•I. 501

SEZIONE PRATICA

G. L1s1. La diatesi artritica. Editrice Latina, Napoli. Prezzo L. 18,00. Le nozioni sulla diatesi artritica son o ancora incerte e confu~e : incerte per la deficienza di quadri nosografici ben definiti, co·n fuse a causa di una terminologia' caotica ed imprecisa. L'A . ha tt:ntato di n1ett:ere un po' di precisione in ta11te incertezze, Thl1 po' d'ordine in tanta confusione, cercando di definire la diatesi artritica, di fissarne l 'etiopatogenesi, e classifi ca.r ne le n1anifestazio·ni clin ichE: DR.

1993

l ,. ANGELONE. In co1npagnia cli Igea. n vol. in-16°, di 110 pag., con 3 tav. Stah. tip . Pucci , An co11a, 193-t. Sono qui raccolte, ordinate ed esposte in formai piana le principali nozioni di igiene che dovrebbero guidar€' la vita dell 'uo.m o , dall'infanzia alla vecchiaia. Il lavoro, come si es.prime il prof. Sanarell~ nella prefazione, è ben redatto, si scorre volentieri ed è pieno di notiziEJ precise e se nsarte. fil. 1

1•

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c:r. DREYFus . H'}·giène et régim,es des obèses. Editore iDoin, Parigi. Prezzo Fr. 12,00. ~ una succin ta esposizione del regime di vita , delle cure che devono essere osservate dal1'obeso allo sco.po di diminuire il suo gra so, e quindi rendergli la vita più facile e l 'orgarJisn10 me110 aggredibile dai a ltri mali. DR .

C1.

L 'LiérG[Jl1a1gie. Un vol. in-16° , di 218 pag. con 28 fig. G. Dojn , Paris, 1934. Prezzo 20 fr. Per quanto sia stata negli ultimi temp1i contrastata , la nozione dell '.aerofagia si è impois ta e.d è anzi di notevole utilità per una dia1g no1si precisa di fronte a tante condi7io·n i che essa simu la . Essa, di fatto, crea dei sintomi gastroir1testinali, cardiaci, respiratori , talo,rai di apparenza drarr1n1atica, oltre a rivelar e delle lesioni organiche tanto lievi ohe sarebbero, altrimenti sfuggite. TI che non toglie ché• si de1b,hn evitare delle esagerazioni nel fi ssare tale diaR'J)osi, la quale va fondata su un complesso cl i ricerche sistematiche perchè, altrimenti, si corre il r ischio di rnisconosc:ere delle lesioni a1lche gravi, come lo dimostrano alcuni casi riferiti dall 'A., di gozzo inlerno , di lesioni esofagec•, ecc. Il libro dell 'A. espone il meccani m 0 e l 'etiologia dell'aerofagia ed aerocolia1 e fa uno studio particolareggiato di tale sindrome, tratsa11do poi la diagnosi e la terapia , consalerando l 'ult.imo capitolo all 'ae,Tofag·ia del po1ppante. Il libro è alla sua IIIa edizione, il che dimostra l 'interessamento da esso destato nella classe medica. fil . LEVEN.

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L. PAOLETTI.

Nalurisnio.

Editore Corbaccio ,

Milano. Prezzo L . 12, 00. Il naturismo va acquistand o te1·reno. E un 111ovimento che si espande e trova sempre più cr c•dito. Le ideo si vanno pirec:isando grazie ad ttr1a intelligente propagand~ eh~ 11e I?ette cl · p~nto le finailità e· ne defin1s.ce 1 mezzi .. Nell,'urto delle resistenze incontrate, il na turismo si va liberando di tutto ciò c.h e rrn e,saigerazio,n e e sa-µeva di infat~a:-ione, . e si rende sen1pre meg·lio comprens1b1le, più accetLabile. Il libro del Paoletti espo,n e in modo chiaro Ji11 parte dottrinale e la prassi della nuova arte <lel vivere. :È un libro che merita di essere letto.

DR.

1'he Foundation Rockefeller. Annual Report 1933. Un vo·I. in-8'°, di 476 pag., con tav. e fig. New-York, 49 West, 49th. Street. Il consueto rap1porto anrtuale· della m.u nifica 1•ondazione Rockefeller va di1nostrando sempre più · efficace attività, che si estende per lutto ili mondo (vi è anche il notevole co·n tril>ut-0 di circa 15.000 dollari per fornire la letteratura scientifica alla Russia) ed in campi . ·yariati; comprende, di fatto, oltre a lla profilassi e salute pubblica, le scienze mediche e rtatturali, le scienze sociali , l 'ar,aheologia. Una idea dell'importanza e della munificeinza della 1F ondazione ·è data dalle sp€JSe fatte negli anni dal 1913 al 1933, spese che, per la sola ~­ lute pubblica, ammontano ad oltre 8100 milio~ ni di dollari. fil. 1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Accademia La.ncisiana di Roma. Seduta del 6 dicembre 1934. Presiùenza: on. prof. ERl\TANNO F10RETTI, presidente. L '1\.ccademia ha co1n1ne111orato, co11 l 'intervento <lelle più alte aulorità mediche e chirurgiche della Capitale, l 'on. sen. })rof. l?nA. cnsco Dtrnt\NTE, presiclente onorario d ell 'Accaden1ia ed i proff. SALVATORE O·rroLE. GHI e Pio PH01coN1, Sl1oi Soci residenti . Erario rappresentate le Fa1nig·Ii e dei tre Commernorati. Il pro,f. RICCARDO DALL \ VEDOVA, rievocando In \·ila e le opere del suo l\1aestro, Francesco Durante, fece :rifulgere come Egli , dalla Cattedra di Patologia e Clinica Chirurgica dell 'Ateneo Romano, servì la Patria e l 'U1l1anità per ben 46 anni, profondendo· il tesoro della Sua dottrina e delle Sue Leorie sempre geniali ed ancora oggi incrollabili, a intere generazioni di Sanitari: teorie e dottrina che, insieme al Suo classico Trattalo di Patologia Chirurgica, Lo hanno r e o celebre nel l\Iondo inlero, facendo giganteggiare il Suo nome, come scienziato, come patologo e come principe della chirurgia. Il prof. ANGELo BELLussr tratteggiò la figura del prof. Salvatore Ottoleng·hi, quale creatore della Polizia Scienli.fica e dell'indirizzo a n Lropo-biologico, oggi largamente applicato dal le principali NaY.ioni. Ed il prof. Ul\IBERTO GRANELLI, co111memorando il pro~. Pio Pediconi, ne illustrò i n1eriti scientifici, sopratutto nel campo sifilopatico. L'austera cerimonia ebbe termine col rito del}'appello fascista dei Comm~1norati, fallo dall 'on. Tlresirlente. Il .:egretario: Prof..\ . D 'AYACK.


1994

<< IL POLICLTNI Cù

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[ANNO

XLI, NuM. 50)

APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. OsPEDALE u~lBERTo

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cuoRGNÈ

Ematomielia traumatica. Dott.

GIOVANNI PERARDr,

medico direttore.

C. G., 1]i anni 12. Padre e madre viventi e sani. Un fratello gode ottima salute. Anamnesi re1nota : nel dicembre 1931 accusò dolori all 'ar. ticolazio11e coxo-femorale sinistra specie quando si stancava, claudicazione e fu o,b bligato a letto. Poi i dolori scomparvero ma non completamente e si risveg1i.ava110 ancora qualche volta durante la corsa e nei rapidi movimenti di flessione cl ella coscia. Il g·iorno 22 g iug no 1932 verso le ore 13,30 partì da casa in bicicletta con lin fratello e fece circa 20 km. Ad un crocevia, non avendo capito il fratello che lo invitava a prendere la strada di destra, andò con la bicicletta in un fossato e cadde batte11<lo violentemente della faccia contro un ~1u~o. Subito venne raccolto dal fratello ed egli si ricorda ch e lo pregò di tenerlo perchè non si sentiva più capace cli regger si sui piedi. Venne t!asportat o in u11a vicina farmacia e poi a casa. Il sotloscril to, chian1ato (l 'urgenza a visitare l 'ammalato, ebbe a riscontrarg·li. quanto segue: Sensorio libero ; l 'ammalato rispo11de alle domande e ricorda perfettamente come avvenne la disgrazia; capo libero; pupille uguali e reagenti u g·ualmente alla luce e all 'accomodazione. Paralisi flaccida completa degli arti inferiori con perdita della sensibililà termica, tattile e dolorifica del tronco fino alla linea bimamillare. Alla palpazione si rileva una viva dolorabilità in corrispondenza della quarta vertebra dorsale. Gli esami s11ccessivi rivelano poi paralisi della vescica e del retto, erezione permanente della verg a; i riflessi te11dinei aboliti; i riflessi cutanei addominali presenti e il riflesso cremasterico assente; il riflesso plantare abolito a destra, a sinistra Babinski posi Livo ; assenza di febbre. Data la gravità dei fe11omeni venne chi amato a consulto un primario di Tori110, il quale decise il ricovero del paziente all'Ospedale S. Giovanni di queìla città, dove ri1n.ase circa quindici giorni. Data la sinton1atologia sopra clescritta, era facjle per1sare a(~ una fratlura della colonna vertebrale a livello della quarta dorsale. Infatti il vivo dolore riscontrato alla pressione di tale vertebra poteva far diag·nosticare una lesione della colonna vertebrale in quel punto. Ve11nero lJerciò eseguite numerose radiografie; ma tali esami, quantunque ripetuti ed accurati, non 1nisero 1nai in evidenza ] a minima lesione deìla colonna vertebrale. Venne anche eseguita 11na puntura Jo1nbare e furo110 estratti 10 cc. di liquido limpido, u scito a goccie con bassa pres. SlOile.

Esclusa quindi d a ti 'esame radiografico qualsiasi lesion e d ella colonna vertebrale, venne fatta la c] jagnosi di ematomielia o emorragia nel midollo spinale. Ed invero lo sviluppo tumultuoso di gravi fen om eni cli deficit spinale in soggetti prima sani di nervi , specialmente giovani , e in diretto

rapporto con un trauma; l 'esame radiog.rafico neg·~t1vo .della c~lonna vertebrale, la puntura 10111bare bianca, I asse:r;iza della febbre e di qualsiasi fenomeno prodromico : tutti qt1esti sintomi so110 i se~ni migliori di u!'la ematomielia. L'emorragia 1r1en1ngea od extram1dollare è contraddistinta da segni di irritazione più che da segni di deficienza come dolori intensi nell'area di. distribuzione ai certi nervi e crampi muscolari. La vescica ed il retto sono meno suscettibili di essere interessati. Il decorso dell 'ematomielia nel nostro caso fu quello di una paralisi spinale spastica per lesione delle vie piramidali: cioè i riflessi ter1di11ei che ali 'inizio . della malattia erano scomparsi, rit~rna­ rono anzi aumentarono . Così pure i riflessi cutanei . Il Babinski si fece netlan1ente positivo nei due lati. A tale feno1neno si accompagnarono rapidi decubiti atrofia muscolare, cistite, febbTe. ' 1'ale quadro morboso tuttavia non si ma11ten11e allo stato di gravezza primitivo, poichè le piaghe da decubito si rimarginaro110 completamente, la sensibilità migliorò alquanto e scomparvero i gravi disturbi della vescica. Alla dis tanza di circa un an110 il quadro si fece definitivo.

Il r,aso che ho ritenuto op,p ortuno riferire credo che possa interessare per la soair sa fre. que11z.a della malattia ·e d anche per il modo con cui si produsse : il 'l1'azientei cadde infatti battendo la faccia violentemente contro un rl1uro" .E.: evidente che al momento d·el trauma , c·a·11sa la forte estension·e del ca po, la colonna cervicale, era rigida e quindi la violenza trauma Lica agì i)er contraccolpo nella direzion e del canale Jo·n gitudinale della colonna vertebrale, determinando un forte scotimento del n-iidollo e quindi una e·m orragia nel suo interno. Non v'ha dubbio poi che cause predisponenti di tale evenienza posso·n o essere anc.h e i disordini circolato•r i dovuti alla violenta e1110,z ione n1orale nel mo,m ento· del trauma, come pure l'aun1ento co·n terrtporaneo della pressio ne del sangu~ e del liquido cerebro-·spiI•Ble, quale si produce negli infortuni min·alCciRnti I.a vita per il fattn che il paziente trattiene il respiro e compie sforzi conporei note\1oli. Tuttociò ritengo che nel nostro caso appartep..ga a lle cause dell 'ematomielia che ho descritto. 1

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I't IASSlJNTO. L' A. descrive un caso di emato·mielia tra1urr1atica p rodctt.asi peir contraccolpo sulla spina dorsale in seguito a caduta del paziente contro la faccia. )\lette in ri]i evo la rarità del caso e spiega il 1nodo con cui la lesione si è prodotta. 1


[.i\.NNO X.Ll , N

l\'C.

501

1995

SEZIONE PRATICA

La terapia delle suppurazioni croniche delle vie respiratorie.

CASISTICA E TERAPIA. Su nn caso di cisti dermoide del mediastino.

L. Ramond (JJresse niédicale, 23 giugno i ç134) nell 'ascE:JSso se·m plice del polmone consiglia la tera pia seguente : . 1) Iniezioni sottocutanee di cloridrato di emetina (cg. -1) ogni due g iorni , fino ad una dozzina, anche senz.a pensare all 'o,r igine amebica dell'ascesso. 2) Drenaggio di posizione, fa cendo tenere al n1alato i)er più volte al g iorno e per un certo t emr>o la posizione ch e sembra più fa·v orevole per uri 'abbondante espettorazio ne. 3) Vedere se è possibile un trattamento broncoscopico. 4) In caso d'insuccesso, ricorrere no n già al penumotorace artificiale che, pur contando q11alch e successo, :p uò provocare da111ni (emotti si , rottura di ader enze, pleuriti purulente o putride), ma a~'operazio11e che il chirurgo crederà ineglio indicata: freni cectomia, scollan1ento pleuro-parietale S8.ooUito da compres~io­ n e extra1p leurica e sopratutto penumotomia con iT1 cisio'11e chir11rgi ca e drenaggi de lla sacca. 1

.~.

I. Boogolea (Sociedad de Cirugia de Buenos Aires, 21-VI-1933) presenta il caso di una donna che da tre anni e m ezzo avvertiva dolori alla regione costale sinistra accoimipagnati da tosse, espettorazione mucopurulenta e negli ultimi ten1pi emottisi ab·bry.sta11za copiose; da circa un anno nell'espettorato osservava la presenza di sostanza sebacea mista a peli. çlinicamente si nota va Ja j)r esenza di una ottusità ch e dalla r egione sottoclavicolare sinistra si estendeva in basso fino a confondersi con l'ottusità cardiaca , r antoli sottocrepitamti, sfregamenti pleurici e soffio bronchiale alla regione ascellare sinistr:l.. Soffio fìÌstolico nel focolaio d ella polmonare propagantesi a sinistra verso il collo e posteriorn1ente. Polso radia le sin i tro ritardato , con tension e arteriosa diir1inuita a ~ini stra ed oscillazione d el Pachon più evidente a destra. La radioo-rafia fa ceva notare la prese11za di una cisti alla regione ilare sinis tra con una serie di macchie biancastre corr1spo11:ientr a germi dentarii, inoltre lesione del polmo11e dovuta al} 'infezione della cisti. Con ana radiografia laterale si vede ch e la ...,isti :~i estendeva fin o al mediastino posteriore . Posta la diagnosi di cisti dermoid e del mediastino ap·erta in un bronco fu ·ieciso l 'i11tervento previo pneumotor~ce. Anestesia locale n ovocair1ica, incisione parasternale che partendo daJ 2,) spazio intercostale, si diri ge in basso, passa ~er il so lco sottomammario e sale 7)er il bordo esterno della mammella. Fatto così il lembo .:utaneo muscolare si resecano 1 O cent. della 3a costola e si cad~ nel tumore ricoperto <lalla ple ura. Si reseca anche la 2a. costola e si vuota la cisti del suo contenuto . Si comincia ad isolare la cisti pri111a dalle su e connessioni ilari, poi dal pericardio, liberando la sua faccia posteriore e superiore che è in somunicazion e col b·r onco ed infine come ultimo tempo la ~i libera dalla arteria aorta e dalla .polmo~;tre. Si fa un' eri: ostasi accurata, si protegge la fistola. bronchiale con una linguetta 1nolto :0;ottile d1 polmone. Si lascia uno zaffo e si chiud·e il torace a pi_ani. 1F u m olto difficil e 5uturare ~ a pleura , il che ha obbligato l 'A. a fare un piano pJeuromuscolare . Il d ecorso post-oper atorio f1:1 delicati~ i~110: tachicardia nei primi g iorni, espettorazione sanguinolenta, empiema per il. qu~le si reinterviene con una pleurotomia intercostale dopo 22 g iorni. . . . Siccome l 'empiema tendeva ~ cron1 91zzars~ fu praticata una frenicoexeres1 con risultati eccellenti ch e permisero di. dimette~e. la. paziente 25 giorni do:po i11 ottime con d1z1on1.

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fil.

L'alcoolterapia endovenosa nella t11bercolosi poi· monare. G. Usuelli (Rinarscenza Merlicrr, 31 agosto 1934) ha sot.to·p osto a 11 '.alcooltera pia ·e ndo·v en o$U 10 ammalati di ~ubercol o·si polm onar e, ador1c·rando alcool al 33 O fo in SOlllZÌOn e g }UCOSata c:t l 5 % e praticando le ini ezioni a gio r ni a lte·rni n elle ·vene d el gomito e dell 'avambraccio. L'al,coolterapia endo,v enosa sen za dub1bio influenza favorevolmente alcuni d ei sintomi secondari della infezione tubercolare. Tl peso a11rne1ntR , la to•, s.e si fa più rarél1, I ' escr e.ato din1inuisce nettan1ento e si fluidifi ca, l' appetito aumenta, le condizioni ge·n erali dei malati mig liorano. ~u lla i può dire in,rece ~1111 'azione eventt1alc d ell'alconl ~ull e lesioni specifich e. Bisogn er ebbe poter ap1)lica re a. lun g-o l 'alcoolterapia r ndoven osa , cosa alla quale si oppo11e la facile insorgen za della scleTosi del1le vene òel braccio che si verifica dopo poch e ini ezioni . L'A. riti~ne r l1 e possa eliminarsi tal e in ron venientf' usarndo dell'alcool a soluzioni men o concentr.a te, ad es., al 1 O %, r egolandosi come per il r.a lr io' endoven oso sia per g l 'i11terYalli che per i cicli di cura. Cir ca il n1eccanismo ò 'azio11r c1 ell 'al coolt e1apia, a p r esci nd ere dall 'a·zion e to11ica e st!m~­ lante t1l sisten1a i1ervoso e s11 lle funzioni d1gestive, I ',a lcool avr ebbe un a partico]aro azione batterir ida. in \ irti1 clel s110 pneumotropismo specifi co·, in seQ'uito a l] 'a ~orb·irn ento cc in situ n dai parte del reticolo end otelio. L'alcool in fine, dctern1i11erel1be n'lodifi r azioni d ei l1oteri i1n1n11nitari locali.

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P LASTI NA.


199G

H

lL POLl CLI'\ICO

Emottisi. Nota s1tll'anatomia patologica e s11lla cura. La cura ~el1 ' ooiot.tisi no n è sempre seg·uìta da successo. A volte l'emoirragia è scarsa all'esterno, ma si ripete anal1e per 1p iccoli movirt1en ti del pa:ziente e 1quindi si ha accumulo 11ei bronchi di notevole quantità di sangue. L 'eliminazione del sangue dalle vie bronchiali' sj può fare sol10 colla tosse; qu·e sto spiega perchè ailcuni emottoioi presentano fatti note,·oli di ostruzione: bronchiale per l'uso di morfina. Se la qu8.1Iltità di sangiue ·è scarsa esso può eissere riassorbito dalle ·p areti bronohialr. Spesso il sangue può essere aspirato in altri bronohi e dare una disseminazionE-' del proC·e5so tubercolare. H . V. Merlock e A. J. Scott Pinchin (The British Me;dio. Journ. 27 ottob1re 1934-) usa110 da due anni le iniezioni endovEJllose di rosso · Congo, già co nsigli'a to dal Becker e da altri , fin dah 193 O, per la cura dell'emottisi. L'azione farmacologica pawe sia quella di · eccitmre la produzione di trombociti agendo · sul midollo osseo. Certamente il rosso Congo cln aumento dei rnonociti, aumento delle· piast.rine, aumEJnto della fibrina del sangue e riduzione del temp·o di coagulazione. La soluzione adoperata è all'uno p er cento, la, qua11tità 10 e.e.; raramente si può fare t1na ~eco1nd.a iniezior1e 6 ore dopo la prima. In un grande numfJI'o di casi soltanto dt1 e J1on migliorarono col rosso Co·n ,g o, che di€Jde bt1oni risultati anohe nelle emorragie di o·r igine gastricia o duo denale. Altri 1net odi di ct1ra dell'emotti·si sono l'iTtiezione di adrt.'I1a1ina nella trachea (gli ' · 1ton ne ebbero offetti) e il :p11eu1notorace artificiale. R. LusENA. 1

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I vaccini nella pertosse. Secondo H. Rosenbusoh (Schiveiz. med. Wocliens., 29 sett. 1934) con i vaccini, si otteng·o·n o J1ella, pertosse risultati ta]i <la ritenersi che si tratti realmente di azion,e specifica; l'effetto .si ha anche in casi in cui si può escludere ogni forma di suggestione e sem·pre superiore ad ogni altro me.zzo terap,e utico. La prova ;per ' la specificità è di difficile dimostrazione, ma lo ~tesso si può dire amche per negare la specifi. ci tà stessa. L' A. quindi consiglia di usarE-' il vaccino in ogni caso; è on·io che anche con esso poss.ano aversi insuccessi, com,e accade sempre per o. gni mezzo terapeutico. Co·n il migliorame,n to dei vaccini , che ora sono soggetti a molte va. riaz.ioni, gli effetti saranno più sicuri. fil. 1

La sepsi tonsillare. In una rivista stilla questione , T. De Bajkay (Tlalisalva, aprile '1934) osserva ohe, poichè la sepsi generalizzata consecut·i va a flogosi ton. silJare, p11r non · essendo freqi.1ente , è a pro-

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XLI, :.\ul\1. 50]

gnosi gra,rissin1a e I "esito letale può scongiurar5i soltanto con un intervento opportuno e le1npestivo: è necessario conoscere il quadro d6lla fo·r ma morbosa, per essere pronti ad una diagnosi pre·cisa e preoooe. Per questa, l'A. dà i11dicazioni, trattando la sepsi acut3i e quella cronica. L'intervento non può essere che ohirurgico e non deve prescindere mai dall 'asportazio,n e della tonsilla infetta. Riporta un caso in cui la morte si dovette a rifiuto da parte della l1': lziente a sottoporsi a~l'operazione proposta. fil.

La tonsillectomia a caldo. G. Bilancioni (Jlalsalva, agosto 1934) ricordai che gli insegnarr1enti classici metto110 . ull 'avviso che il tocc.are una tonsilla infiarn111ata può esporre alle più varie complicazioni. I./ A., però, cturante la guerra, .avendo avuto occasione dii osser,-are nu·n 1erosi casi anche .gTavi di flernn1oni lalerali del collo dovuti a raccolte ·peritonsi]lari profonde, si accinse un po, trepidan le all'esportazione della tonsilla infiammata, che fruceva da ta~pone ostruente a1la raccolta di pus cervicale. Con la fuoriuscita del pus e con i'abbondante escissione del tePsuto to1isillare i1tfia1mrnato, il quadro cambiava in poche ore ed il malato poteva nutrirsi dopo giorni di digitmo e di grave disfagia . il successo avuto nei primi casi Io incoraggiò ottenendo sempre buoni risultati, osservazione ribadita anche da allievi dello stesso prof. Bilnncioni. In recenti puhblicaziorii, pure segnalandosi tJua e là qualche incidente, si mette in rilievo }'utilità dell 'intervento senza ricordare Setm!(>re il nome dell'ideatore del metodo, che si viene ~em·pre a ff.ermando. fil.

SEMEIOTICA. Una manovra per esaltare in particolari casi il riflesso patellare.

v-.

Saggese (Riv. di Clin. Perlirrtrica. ottobre l :J34) un atnno fa comunicava alla Società 1\1edico-Chirurgica di Pisa un caso di g·rave paral~si postdifterica, r1el ql1ale era possi1 b ile mettere in EJvidenza, in mani'era n etta e precisa, il rifleisso i)atellarre rnediante una particolare mano\'Ta, senza della quale non era affatto possibile provocare 1ninimamen te il riflesso stEJSso. La manovra consisteva ir1 una compressione ai lati del laringe o della parte alta della trachea, ILel i11entre contemporanealmente si cercava di provocare il riflesso rotulE.to. .L a s,p iegazio ne del feno meno parve all 'A . doversi ricercare nel fatto che i numerosi riflessi , che vt.:nivano a determinall'si con la compression e del collo, dovessero interferire sul1'arco diastaltico del riflesso rotuleo, parzialn1ente bloceato dalla intossicazione difterica, creando una int€Jrruzione del1la corrente inibitrice centr.a1le encefal ica e forse esercitando at1

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.~.\NNO

XLI.

N UJ\I.

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1997

SEZIONE PRATI CA

traverso le vie di associazione d el i11idollo spi11.ale, un 'az1ione dina ntogena indirt1:ta. L'A ., estendendo le indagini, ha :potuto co11statare che il meto·do ·è utile n ej bambini piccoli normali qua11do il rifles o rotuleo è d ebole e ohe ne.i bambini più grandi normali per rnetteire jn evidenza il riflesso rotuleo , debole per soverchia inibizione centrale, la manovra compressiva al collo è più sicura ·d elle altre manovre o di particolari stimoli sensoriali (visivi o auditivi). Nei - bambini malati la manovra è utile in quei casi in cui si può pensare ch e il riflesso sia frenato per influenze centrali o ch e sia i11d ebolito o abolito per alt.6Tazione d elle vie del1'arco diastaltico. A praticare la prova! co·n1.p leta occorrono due persone : mentre il paziente decom b e stipino , con la tesla àllo s tesso· livello de] corpo o lleg-gcTmente deflessa , uno , secopdo le regole classich e, tenta di provocare il riflesso rotuleo , }l'altro, stando a destra del paiziente, comprim e ron l'indice e il pollice della mano d e.stra ai Iati del laringe o della patrte alta della trach e.a, ceroando di stringe1re andando in 1)r o fondità. La manovra deve e ssere rapida e cl eve durare pochi istanti. A volte è necessario praticare unél compressione forte. fin o a d eterminare una m odica congestion e de1 volto e la tosse. A volt e la com1pressione può essere lie,·issin1.a1, ma basta clh e si determini la tosse nerrhè'> la pìfOYa sia positiva lo stesso , nei casi 11osi.tivi . 1

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C.

To·SCANO.

POSTA DEGLI ABBO NATI Al d ott . B. P . di l\i[. , abb. 9737:

Domanda. Se 1'uso del g licero.fo·s fato di calcio è dannoso p er g li arterioRolerotici . . Risposta. Do,b bj arno oon si d era r e ne l glicerofosfato di Ca l'anione g licerofo sfori co 1

e d il catione calcio ; possiamo subito escludere cll1e l'anione ,p ossa esser e dannoso·; quanto a l catione calcio la questione m erita di e.sse;re di'scussa. In teoria il calcio d ovrebbe esser e contro·i11dicato nell'arteriosclerosi in qt1anto esi ste in que,s ta1 affezione una condizio·n e 0 r ganic·a peT la quale qualsiasi fatt? r e tendente ad al!rr;enta r e la calcemia può indurrt' una d e;pos1z1one di calcio sulle l e i oni dei vasi e quindi aggrn·' 'alre lo stato arteriosclerotico . In pratica un a vera co11t.roind~c~zione. d~-11>u so del calcio 11ell 'arteriosclero. i e cost1tu1ta dal1la1 tendenz.a alla tro1m bo,si; il cal cio tende·r à 111 qt1esti casi a TJ r 0\7 0Care t1n at1mento de lJ a coaigulabilità un isipessimeru.to d el san gu e cl1e 11on potrann~ n o n c·sse~·e d.anno"i : è. n.oto . in· fatti come nella minacc1a d1 trombo l s1a1rpit1 t tosto indicato il citrato di sodio che t t'Ilde a fl s$ar e il ca le.io io11e (Sab·bata11i). ,,~ parte questél co11troindicazi one. il ca1lcio n on è co,n troi11dic..a lo n ell'art eriosclle rosi ; è 11 010 come esso, 1

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a:::,sociato alla diurctin.a, costituisca un buon· 1r1edicamento d ell 'ipert ensione anch EJ sinto.n1ati'ca di arteriosc lerosi. Esso è poi indicato n e,.. g li stati di ipertonia in quanto fa cilita la disimbi1bizione delle fibrocellure dei vasi e riduce· lo spasmo vascolare periferilco (K ylin-Krauss). Concludendo , salvo l 'eccezione sopradettru, il glicerofosfato di calcio (deva;i rilevare tuttavia ehe non è questa lia forma migliore n ella qualeil calcio può agire), non è controindiaato n el-. l '.all'teriosc lerosi in senso assoluto. Nell'ipertensione il calcio trova miglioTe in dicazionfJ nelle forme legate ad alterazione fun-zjonale d el sistema vascolare, che in quelle d ovute a lesione anatomica (airterioscleirotiic a) d ef sistema stesso. ~f . MEssrNr.

VAR I A Il problema della popolazione in India.

Il dott . J ol1n Ivlegaw, il quale h a diretto il Servizio medico indiano e d ora presiede I '·Uffic io medico indi.ano, ha tenuto t1na conferen7él a1 lla « East India Associatio·n » su] tem a : « SaIJità e popolazione i11 India n. E.gli si è, rnoslrato sovratutto preoccupato· per l'aumento di po1)olazione, ch e in Uin d ecennio è stato. di 10,6 rtc,; se si co11tinua di q t1esto .p asso , 11el 19±± l'India avrà su perato 400 n1 ilioni di abi .. l&L nti . Egl~ tem e che le risor se clel terriitorio non saranno l)llÌ bastevoli e ohe 11 e verrà t1rt danno alle co·n dizioni di salute. Gl 'i11dividt1i é i popoli trovano automatic·a mente· dei rim edi, i11frenando le nascite. co·n mE:·zzi rispond e11 ti a lla. propria indole; non è dunque il caso di pro1r1uovere la .p iropag·anda a favoredeil celibato ! del n1atri1nonio ritardalo o dei inczzi an1ico11cezio n ali. Ciò oh e importa , a suOJ avviso, è di rJ0111batter e ! '.ignoranza e di far noti i rnt,izzi già attuati irt a[tri P.ae.s i per fronteggiare analoghe situazioni. (Le preoccupazioni del ~1ega\v ci sembrano· e8& gerat e: se be11e utilizz.ata , la terra può rendere a 11cora moltissimo e le industrie sono inj grado di assumere uno svilruppo quasi indefini lo : prima di g iungere al limit e di « saturazione » c '·è p osto per centinaia <li mil~o·ni di abitanti, a condizione, tuttavia, di imprim er e· in.creme11to alla produzione. :È quanto og·g·i .. i rratica in Italia, a c ura dell 'attuale Governo). 1

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Sop ra due caisi famili ari /Jseudo-ern1af rodi1lismo femniin;[e estern o.

G. B.

ANTONGIOVANNI.

di

Tip. L. Proia, Roma, 1934. A lli Co11vegno regionale Riniin;-Predappio. ,___ S tab~ Poligr . riu11iti, Bologna, 1934. 1 1~. Pol"zr. La jis. a::io11e del complernento per la· diagnosi se rologi ca della blenorragia femminile .

L.

L. Cappelli, Bologna, 1934. FERRA.i' · r NI.

34. -

Lezion.e di chiusura dell'anno 1999--

Soc. Ed. Li })r ., Milano, 1934.


1998

<< IL

POLlCLlNIC ·1 »

(ANNO

XLI, NuM. 50]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Riviste mediche ·statali 1 Il « Pe11siero Sa11ilario », diretto dall 'illustre prof. Pie lro Capasso, 11el nu111ero del 30 novembre, sot lo il titolo « SovietisnLO - Le Riviste mediclie di Staio», pubblica t111 articolo che riportia1no integ·ral1ne11te. « .A.I recente Co11g·resso della stan1pa medica La-

lj11a a Parigi uno dei r elatori, R. De Blasio di l'iaipoli, ha soste11uto: 1) che bisogna soppri111ere le riviste a scarsa diffusio11e e quasi clandestine; 2) che bisogna sopprimere le riviste pubblici la rie gratuite; 3) che bisog·11a creare le Riviste mediche cli Stato. Per qua11lo riguarda il N. 1 delle richieste, 1'idea della soppres&ione delle riviste a scarsa diffusione sarebbe oltima, ma è di difficile applicazio11e perchè portando esse il nome di qualche clinico autorevole in g·arenzia, specie per ottenere pubblicità forza.la dalle case produttrici, queste riviste clandestine 11on molla110 e attraverso il « garante» meilono in moto tutti gli appog·g'i per non morire. Per quanto riguarda il N. 2, da t empo sos lenia1110 questa tesi. Ma si urta contro la balordaggine delle Case di prodotti le quali 11on vogliono farsi persuase che queste pseudo-riviste pa ano vergini e inconta111i11ale al cestino. Per quanto riguarda la richiesla della creazion e cli riviste mediche di Stato, poichè 11on verra11110 soppresse nè quelle clandestine nè quelle pubblicitarie, è evide11 le che attuando la pro1)0' sta verrebbè ancor pii1 a moltiplicarsi il r1umero delle Rivj ste: dunque, effetto contrario a quello che sar ebbe nei propo iti del relatore e di tanti altri. Ma, in veri là, c1uasla idea dello Stato anche editore, n on è di n ostro gradimento. Se la scienza è scienza e non p ap11ardella e ii1farci lura e 11on rhilogran11na di carla slan1pata, non ha punto bisog·no ùel n1arcl1io s tatale. Se è invece pappardella, infarcilura, chilograrn1na di carta stampa1a, 11011 sarà il 111archio statale che la trasfor1nerà i11 scienza. 1\ parte ciò, questa creazione di Riviste n1ediche cl i tato ha un sapore eccessiYamente Sovietico che non può incontrare il g·usto comune, proba])ilmente neanche quello dei francesi malgrado j ripresi affetti con la Rep11bblica dei Sovieti. Evidentemente debbono essere state su per giù le ragio11i co1111)lessive da r1oi accenr1ate su ogni numero delle richieste quelle che hanno i1into i proli. Mayer (Bruxelles), Etienne (Nancy), Canciulesco (Graiova) e Claoué (Parigi) ad OJ)porsi a quelle ch e purtro1)po rimarranno ~e idee » del De Bla io. r oi opinian10 cl1e scar tancl o il pereg·rini, n10 So·vjetivo delle 1\iYi. le di Stato, l)asterebbe soppri-

n1ere le pseudo rivis te pubblicitarie e la pubblicità medica sui quotidiani per risolvere la crisi della stampa medica ».

CONCORSI. P OSTJ VACANTI .

CoMo. Ospedale di S. Anna ed Unili LL. PP. A tutto il 31 gennaio è aperto concorso per esami e per titoli, a tre posti di medico-chirurg·o aggiunto, r e tribuiti con annue L. 4200, decurtale del 12 '}~ e al lordo di R. M., con parlecipazione al riparto clelle tasse di ammissione e di operazione corrisposte dai ricoveraiti in classe cc paganti privati ». La carica è temporanea ed ha la durata di 3 anni senza diritto di riconferma. La nomina non diverrà clefi11 itiva se no11 a seguito cli conferma da parte del Consiglio di A1111ninistrazione dopo un anno ò i prova. Docun1. a tre mesi dall 'l dic.; tassa L. 50. Alloggio e vitto. Chiedere annunzio alla Seg·r et eria rlel Consiglio d'Amministrazione. FANO

(Pesaro) . -

Congregazione di c:a.rità. -

Concorso per titoli, al JJOsto dj lnedico primario del Civico Ospedale S. Croce. Slipendjo L. 7200. Servizio attivo ·L. 610. Caro-viYeri co111e per gli altri impiegati dell '·Ente. Con1parteci1)azioni. Il I utto al lordo delle ritenute di leg·ge. Scadenza 5 febbraio 1935-XIII. FERHARA . Corisorzio Provinciale A ntìtubercolare. - Scad. 9 genn. ; direttore del Consorzio e del Dispensario del Capoluogo; L. 26.400 lorde e 2 quinquenni del decimo, indennità di trasferte e diarie; e tà limite 40 an11i al 10 novembre; due anni di laurea; competenza sp ecifica. Rivolgersi alla Segreteria. Cassa Edile per le Assicurazioni Sociali. I stil ulo Sanita.rio « A lessaridro Mussolini ». -: :B MILANO .

aperto il concorso pubblico, per titoli, al posto di Direttore ,S anitario dell'Istituto « Alessandro Mussolini >) e dei Servizi Sanitari della Cassa, con le attribuzioni specificate nel Regolamento per il Personale addetto ai servizi sanitari della Cassa stessa. Le istanze di ammissione al concorso, con la indicazione del domicilio, stese in carta da bollo da L. 3 dovranno pervenire all'Amministrazione della Cassa (via S. Luca 6, Milano) entro le ore 18 del 31 dicembre 1934-XIII, corredate dai documenti, in competente bollo e debitamer1te legalizzati. Il posto è retribuito con l'annuo stipendio di L. 30.000 al lordo di R. M. Al Direttore, tra?Scorso il periodo di prova, potrà essere assegnato l 'alloggio in luogo, alle condizioni da stabilirsi, per tlna maggior vigilanza diurna e notturna sull'andamento di tutti i servizi. È consentito al Direttore Sanitario l'esercizio professionale, compatibilmente però con le mansioni che il Direttore deve clisimpegnare presso le Istituzioni della Cassa. Al Direttore viene accordato un mese di vacanza annuale. Chiedere copia dell'annunzio. SIENA.

Società di Esecutori di Pie Disposizioni.

aperto il concorso a due posti di medico . di Sezione nell 'Ospedale Psichiatrico di S. Niccolò, con l 'annuo stipendio di L. 12.000 aumentabile di un decimo per cinque quadrienni; indennità tempor. per caro-viveri; ritenute e decurtazioni. Scadenza ore 12 del 29 dicembre. Rivolgersi alla -

È


SEZIONE egre leria della Socielà (via Roma 41). Età limite .35 an ni. Docum. non anteriori al 28 nov. Chie<i ere annunzio. \ClJSA. OSJ)edale Umberto I. - Scad. 20 febb . Ch irt1rgo Dir et Lore ; L. 16.000 al net lo d elle riduzio11 i e su ce ltibile cli quattro at1menti quadrien11ali <lel decin10 . Con1parlecipazio11e. Traittenute di Jegg·e. E tà inassima al 15 r10Yembre, anni 40, s. e. J. Laure~ e di1)Ioma di abilitazione da alme110 .ci11 cp1e a11ni clal 15 noYembre . Seryizio in Ospedale clj tr1ln1 eno 40 le tti p er non meno cli cinqt1e anni, se 11 ella qualità di aiulo o di assist ente; p er non 111 e110 di tre a11ni , se n ella qualj1 à di primario ; ovvero ljlJera d ocenza in patoJ.og ia o clii1i ca chirurgica. rr a a L. 50. Rivolgersi alla Congregazione ·d i Carità. JR

1·nEYiso BnE c1.u~o (Brescia).

ariaf ori o In janlile « B eni/o A-l ussolin i » ed l st;tuti Affi11i di Valle<lrrute (Ente l\[orale) . E apert o con cor so per titoli ed eYen lualment e p er esami al posto di me·(lico clir e ttore; stip. L. 24-.000 e 6 bienni decimo, oltre L. 8000 ser v. att . e compartecipaz. (è garentilo un m inimo di J,. 4000 e iion può supera.r si il i11a simo cl i L. 8000) ; è vietato il libero eseJ'cizio n1a concessa l a const1lenza. Età limite 45 anni; ta a L. 50,50 ; docum enti a 3 111esi cl al 15 nov . Per ·re altre condizion i cl1ierl ere copia del ])a11do. Scad. ore 16 del 28 febbr . VENEZI ' · Osp·e àali Civili. - - Scad. 16 cor~o p er titoli ecl eventu almenle peT e

febb. Conami al posto di Primario Diret tore d ella Sezione malat lie i11fet ti ve in Isola S. l\1aria d elle Gr azie; stipendio L . 0000; disag. resid. e trasferta L. 4000; elà n1 assi111 a anni 40 s . e. l. Otto anni rli laurea e non m e no ni tre di servizio effettiYo quale aiuto in lln Os1Jeclal e impo r tante o<l assist ent e in una Clinica 111eclica, oltre un biennio di serYizio effettiYo in Sez ione O p ed aliera1(li Jn alatti e infetti Ye cli riconoscit1ta impor lanza. RiYolgersi alla Seg·rct cria clcg1i Os1)ed a li Civili. • N. B. - Lo scarso 11umero di concorsi e• zn rapri orf o con le rliszJosizi oni del nn O/JO T . U. L eggi San itarie.

PRATICA

Il dolt. Richarcl \ \,-ag n er è non1i11a lo professore orclinario di fisiol ogia a Breslavia, gt1ale successor e <li Winterst ei11, ora a I tamb ul. Alla Clinica nledica cli Am burga, quale su ccessor e d el prof. Rudol1)h Bra uer, è st ato chiamato il prof . Nonnenbruch di Praga, il quale ha declinato l'invito ; l a scel la è poi caduta sul prof. J·~rich Grafe, di Wurzburg, il quale h a pu.r e rifiutato . Il prof. Wal1 er van Brunn , medico scolastico n1unicipale a Rostock, è s lato chia111a to, quale ordinario, alla catted.r a di s loria. d ella 1nedicina di Lipsia, al posto d el prof. H. E. Sigerist, assunto J1ell 'Università J ohi1s Ho1jkins di Baltimora. Il prof. Fritz Specl1t, s trao.rdi11ario di oto-rinoJarin gologia a Kiel , è chiai11 ato com e ordinario a J.:~ rlangen.

Il prof. Curt Sonnesch ein , s traordinario d 'igien~ tropicale ad Ainburgo, è chiamato all 'Istituto centrale d 'ig iene di Angora (Turchia). Il prof. Friedricl1 Chris loph Geller , st raor<linarj o a Breslavia, è chiam ato alla catt edra di g inecologi a e ostetricia del l 'Ui1iYersilà St111-Yat-Sen di Canton (Ci11a). Il clott. Walter Dieler , d oce11le privato di oftaln1olog·ia a ~el , è chiai11ato coi11 e ordinario a Bresl avi a. 1a

"eguito a con cor so , l a F aicoltà n1edica di l\IIessina l1a chiama lo acl unanin1ità, alla direzione . Mod ella Clinica d ern1'0 ifilopatica , il prof. Mario lléllcelli, g ià ait1to alla Clinica dermosifilopatica di Ron1a. I nostri r allegr an1en li cordiali al] 'insig·n e clinico e studioso. nostro apprezzato collabora i ore. 111

Il i>rof. F.rancesco SaYeri o Lait Leri, di p a Lologia cl1irurgica a Cagliari , è chiam~to a ~1ode~ a; il prof. Frai1cesco Putzu, di patologia ch irurgica a Sassari , è chiaimat o a Cagliari. Il prof. Giovani1i l\tlasn~ta , direttor~ d ell 'Osp ecl al e Civile èli Strad ella , rmomat o cl11rurg·o, sansepolcrista, è nominato g·r ancle u~f~ciale n e_ll 'Or~ dine èlell a Cor ona d 'Ilalia per 1ner1 l1 profes 1onal1 e fa ~ci s ti . Gli es pri111ia1no il i1osiro co111piacii11e11 Lo . _\] prof. Egi Lo Curti, direlt ore d~Jl 'O~pedale di ~arni è st a la offerta una i11e(lagl1a d oro dalla cit ladj 11anza, quale a lt e tazio11e cli . r~cono ce~za e di at laccan1enlo p er il lungo serY1z10_ da lui c~­ ~ci e11ziosan1e11 le pre La to. R aJJegra111e11t1 ecl augur1.

Utilissimo ad ogni Medico :

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazion e e giurisprudenza Direttori : 011. tlott. ,Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. A vv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori Fratelli Pozzi -

Roma

Il Nu,m ero 11 (Nove1ubre 1934) contiene :

I diritti dei sanitari in caso di modificazione della condotta. NoTE S1NTE.T1cn E: Il limi te di età per la nomi· na dei sanitari ex-combattenti o iscritti al Partito Nazionale Fascista.

J\. .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

1999

CARAPELLE :

Rassegna di giurisprudenza. - Concorso; deliberazione di nomina; notificazione incompleta; mancat a notificazione della relazione della Co1n1nissione; non decorre il tel'tllline per ricorrere; gi udizio della Commit-sione; illegittimità. - Procedimento disciplinare; reato persegui bile d'ufficio ; sospens ione. - Im piego pubblico; incom·p atibili tà. - Di pen a nell'interes~e del s ervizio; cause sub biettive. - Collo~·amen t o a riposo ; ces ·a zione del potere discipbuare. - Do1nanda di stipendio; azione di dan n o per ma n cat a i sc riz~o n e alla Cassa di :previdenza; com petenza. - Acqu1esc~n~a.; condizioni. - Spedalità; r imborso; procedura; l1m1t1. Leggi e Atti del Governo. - .A.ssisten~a sanitar ia a~ RR. Oarabinieri. - Nuovo •resto Unico delle Leggi a ni tarie.

Prezzo del st1dd etto nu1n ero separato L . 5 N. B. - L'abbonamento ai dodici Num eri del 1934 costa L. 3 6, ma agli associati al (( P oliclinico .n è conces~o per sole L. 3 O, che vanno ~nyiate,. mediante V~~l1a Postale o Bancario, all'Amm1n1straz1?ne d~l « ~1r1tt? Pubblico Sanitario ,, (Edit-0ri Fratelli Pozzi), Via 81· stina 14, Rom;i..


2000

« JL POLICLINI CO »

NOTIZIE DIVERSe.. Nuovo centro ospedaliero a Roma. I11 una intervista concessa alla <l l~ribuna », il sen. Cremonesi, presidente della Croce Rossa Italiana, ha illustraito l'iniziativa dell 'istituzione in lloma di u11 111oderno centro ospedaliero. L'iniziativa mira a creare un centro medicochirurgico molto efficiente ed attrezzato p er i dipendenti delle pubbliche- amministrazioni perchè essi possano curarsi senza dover andare incontro a spese che spesso mettono in difficoltà, con l 'impiegato, anche tutto il nucleo della sua famiglia. Anda.r e incontro a tale cat egorj a, il cui reddito ?· definito acutamente « sbarrato », è uno dei ta11ti modi di andare incontro al popolo. L'intervistato ha precisato ch e il nuovo centro sorgerà accanto alla nuova scuola -convitto infer1niere ch e la Croce Rossa Italiana istituirà p er affrancarsi dall'onere di fitto dei locali ove ora h a sede la scu ola st essa, com e pure i11 quanto n e deriverà unii~ di ser vizi , il ch e significa m aggiore efficacia. Dopo aver detto che presso il centro presteranno servizio le infe-rmiere della scuola-convitto, clelle quali ha esaltato il valore, il sen. Cr em on esi ha ricordato l'opera di quest e infermiere professionali della Croce Rossa presso le operanti istituiioni del Regime e nel campo della lotta antitubercolare. A proposito di t ale lotta l 'intervist ato h a riaffermato di voler portare sempre più avanti l 'efficienza qu alitativa e quantitativa delle infermiere della C. R. I. , rilevando che la nuova scu ola provvederà anche a questo. Il nuovo centro medico-chirurgico, che in caso <li g·uerra è immediatamente e agevolmente trasformabile in ospedale per m alati e feriti di guerra., dovrà esser e capace di cento letti per la medicina ed altrettanti per la chirurgia. I locali sotterranei saranno costruiti in modo da poter essere adibiti a ricoveri di prot ezion e antiaerea ed antigas.

Il dispensario '' Regina Elena ,, di Roma. Tra, le opere che il Governatorato di Rom a inaugurò il 28 ottobre, è la nuova sede del Di._.pensario antitubercolar e cc Regina Elena » al piazzale degli Eroi; esso sostituisce quello gi~ esistente alla Mole Adriana, ch e si -è dovuto demolire per i lavori di isolamento d ella Mole stessa. Noto.ria1nente è diretto, co11 con1petenza ed impegno, d al prof. Angelo Signorelli. . Il nuovo edifizio è costruito ad asse di simmetria ch e divide il se ttore maschile da quello fem111inile · in comune sono alcuni ambienti, come 1'atrio' la sala di radiologia e lo schedario. La linea ~rchitettonica è semplice ed agile; gli ambienti son o confortevoli e luminosi; l 'attrezzatura è di primo ordine. L'a;ea ?ope.rta, di 750 mg. '. è circondata da un ampio g1ard1no, che comunica con la futura colonia elioterapica diurna. Questa sor gerà indipendentemente dal d~spen: sario; saìfà a due pia11i e(l avrà un a capacità d1 60 b ambini.

Un nuovo sanatorio antitubercolare. Il 3 corr ., alla presenza dell 'on. Bottai, è st~to inau 0o-uralo il sanatorio antitubercolar e di Cipressa (Imp eria), con 265 letti, fa1to costruire cl all 'Ist~­ tuto di previden za sociale, pr esso il i11ar e, poco di-

[ANNO XLI,

NUl\I.

50]

scos lo da un 'altra vasta costruzione inaugurata oltre un anno fa e dove si pratica l 'eliolerapia. Il nuovo sanatorio farà parte d'un intero villaggio, i)erch è si porrà mano subito alla costruzio11e di clue ~olonie pos t-sanitarie. Il fabbricato è stato reaJizzato sopra una superficie di 3800 metri quaflrati e ha un volun1e co111plessivo di 65.000 inetri cubi.

In onore dei tisiologi stranieri con,renuti a Ro111n. Per inYito dell 'Is lituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale ha avuto luogo un pranzo in onore delle per sonalità m ediche che sono convenute a Roma J)er assist ere all 'inaugurazione d ell 'Istitulo e O J)edale sanatoriale e< Benito Mussolini ». Il pranzo si è svolto ~ra la più viva cordialità. Era autorevolmente rappresentata, la scienza n1edica straniera e del nostro Paese. Erano prese11ti i migliori tisiologi di cinque n azioni: Francia , Germania, Auslria, Belgio e Svizzera. Indichiamo i nomi degli strrunieri intervenuti: prof. Bezançon di Parigi, segretario generale d el1'Unio11e Internazionale contro la tubercolosi; prof. Delille di Parigi ; prof. Courmont di Lione; prof. Leclerq e signora di Lilla; dott. Rist di Parigi; dott. Ameuille di Parigi; dott. W eill-Hallé <li Parigi; dott. Gutt di Berljno , in rappresentanza del su o Governo; prof. Sat1erbruch, prof. Lang·e e l)rof.sa Rabi110,vich , tutti di Berlino; prof. Neun1ann di Vienna; dott. Derscheid e signor a di Bruxelles; prof. Burand di Losanna. Alla fine del pran zo, il prof . J\iI~dolaghi h a port o agli inlervenu ti u11 vibrante salulo da parte <l e11 ·Istituto invi Lrun te, scu sando l 'assenza dell 'on. Bo ttai, ch e n ella giornata r ecatosi ad inaugurare 1111 nuovo sanatorio a Imperia, il quale si aggiunge così agli altri ch e l 'Istituto della Previdenza Sociale h a portato a compimento. Hanno parlato poi il prof. Bezançon in nome dei suoi colleghi ; il prof . .Sauerbrurh per i mecl ici t edeschi, e il prof. Burand in rappresentan La, com e egli h a detto, d egli Stati minori. Tutti i (li~corsi son o ri sultati un 'espressione sincera di amn1irazione p er la grandiosità e modernità delle c_, per e compiute dal Reg·ime, in tulti i campi del1'assis tenza ai 1avoratori. I r apprese11ta11ti es leri, ch e hanno anch e visitato Littoria e Sabaudia, h éi11no dichiarato ch e i l)aesi stranieri trovano ora n ell 'Italia un ese1111)io <la imitare, non solo nella lotta contro la tubercolosi , ina anch e nelle altre opere di progresso ~ociale dovute alla genialità e alla potente voJontà creatrice del Duce. Per i sanitari francesi cad11ti in guerra. Si è costituito in Francia urt Comitato, presiecluto dai generale n1edico ispettore Ro~get,. ed 11~ indirizzato un appello al Paese, P.er l ~rez~one .d~ un monumento di riconoscenza ai san1tar1 ucc1s1 o n1orti p er ferite durante la gr~n?e guerra.. ~i tratta in cifre tonde di 1600 med1c1 e farmac1st1 , J50 ~fficiali d 'ammi11istrazione, 140 dentisti, 70 elem osirtieri di tulle_le confessioni (ca~el]a~i ~a_l ­ tolici, pas tori protestanti ecc:), pare~c~1~ in1~·l1a1a di militi e infermieri, nonche d1 uffic1al1 e d1 t10mini di truppa addetti al servizio sanita:rio. Il 1110numento sorgerà a Lione, sede della ,S cuola· clel Servizio di sanità militare. 1'esoriere del comitato è il sig. Deffins (phar111_acien lieutenant-colonel de réserve, faubourg Poi sonnière 40, Paris Xe, Fran cia). 1


[_.\~NO

XLI,

Nt.-M.

50]

SEZIONE PRATICA

La tassazione dei medici francesi. La professione meclica francese è riuscita r e~e11temenle ad ottenere uno sgravio fiscale; ma, i11 compenso, dovrà subire dei controlli molesti . Seco~do una leg~e che risale al 1880, per la valu~a:-1o~e della ricchezza 1nobile imponibile ai 1ned1c1 s1 teneva conlo dell 'introito netto cioè si f~ce,1 a dec.luzi.one delle spese inerenti all~ professione. (a~logg10 grande più dell'indispensabile , mezzi ?1 .tra~port~. ~cc. ) ; la tassazione però era alta. D1 più i med1c1 dovevano corrispondere una tassa di focatico elevata, del 25 % sul valore d 'affitto della casa; nonchè una tassa detta di patente (diritto d'esercizio professionale), che ammontava al 40 % di tale Yalore. Se il inedico aveYl\ uno o pi(1 gabinetti di consult~ione fuori del1·alloggio, per ognuno di essi doveva corrispondere t1na tassa di patente. Risultato: quasi tutti i me(lici avevano in casa il gabinetto di consultazione adattato alla meglio. ' Ora l 'imposta di patente è stata resa proporzior1ale al valore locativo dei soli ambienti destinali all )esercizio professionale, il ch e equivaJe ad uno sgra.vio sensibile. Ma si è reso rigorosissimo, in compenso, l'accertamento degli introiti netti; al1'uopo, i 1nedici devono registrare t11tti g1'introjti appena realizzati, in un quacler110 a pagine nu1nerate, ostensibile jn qualunque n1omento al1·agente delle tasse. Per rispettar e il segreto professionale, si è concesso che i no111i dei clienti vengano indicati da iniziali.

Azione giudiziaria insueta. Uno strano processo si è svolto negli Stati Unili, intentato dal chirurgo F. H. Albee - di fama internazionale - contro la Società Medica della Contea di New York. I cc Comitia minora » di ques1 a Società, adunatisi il 3 gennaio 1934, avevano inflitlo ad Albee la sospensione dalla Società stessa per un anno, a partire dall '8 gennaio succes~ jvp; l'assemblea ge11erale della Società, adunatasi il .9 maggio, aveva approvato il provvedimento disciplinare e l'Ufficio dei Censori lo aveva sanzionato. Albee era accusato d'infrazione al codice di etica professionale, in quanto si era prestato ad una "pubblicità . indecorosa, fatta da una grande società òi trasporti, la cc Seaboard Air Line Railway »; e ciò, allo scopo di ottenere che questa intensificasse i servizi per la città di Venezia nella Florida, ove Albee ha organizzato un importante Centro meclico. È così che il di lui ritratto figurava su an. i1unzi pubblicitari e ch e il di lui nome era per. Ii~o impresso sulla lista delle vivande servite ai passeggeri. . L 'azione giudiziaria è giunta alla Corte suprerr1a, la quale ha assolto, in pie110 , il reputatissimo chirurgo. · È risultato, nella maniera più lampante, che la pt1bblicità era stata eseguita a di 111i ir1saputa e <'l1e, appena resone edotto, egli si era affretta1o - <t deplorarla ed a fatf1a sopprimere.

Un po' dovunque. L'assemblea generale della Società delle Nazioni, adunatasi a Ginevra dal 10 al 27 settembre, ha, 1ra l'altro, preso in esame la complessa opera svolta dall 'Organizzaione d 'Igiene, e l'ha appro(\'ata incondizionatamente.

2001

Il 9 dice1nbre si è tenuta élJ Parigi I 'assemblea geitera~e c1e11 '« Associatio11 nationale des médecins 11.1u L1lé::; el pe11sio1111és de guerre », alla sede sociale (rue clu Faubourg Saint-flonoré, 85-bis). La Socielà Tedesca di Pedialria si è adunata dal 14 al .16 setterrlbre, a Braunnsch\.veig; ha solennizzalo il suo 50° anno di fondazione. Furono in di::;cussio11e cinque te111i. So~to

la presidenza del prof. Guido Piccinina, il [, gennaio, alle ore 9, nell 'aula delle Cliniche neuropatol?gica e dermosi~ilopatica di Napoli, av.rà Juogo il XX lladuno del gruppo centro-meridio11ale ed i11sulare della Società Italiana di Radiologia medica. La seduta scientifica sarà preceduta dalla commemorazione ·del prof. Pasquale Tandoja con la parlecipazione ~iciale della S. I. R. lVI. ' Sul tema fissato, cc Irradiazione profilattica postoperativa della mammella », riferirà il prof. D 'Istria. Possono intervenire anche i medici non soci che si interessino alla branca. L 'Associazione Medica Triestina si è adunata il lC e il 23 novembre, sotto la presidenza del prof. C. Ra vasini, assistito dal segretario dott. F. Robba. Furo~o fatte comunicazioni da L. Lovisato, A. Duca, G. Battigelli, N. Freund, G. Robba, 1\-1. Ravalico. La Società di Cultura Medica Novarese si è adu11ata il 6 novembre, sotto la presidenza del prof. G. Dellepiane, assislito dal segrelario dott. V. GalJjna. Furono fa.t te comunicazioni da: G. Dellepian.e, A. Inglina, G. Sechi, C. A. Lt1zzatti, A. Petterino ~atriarda, G. F. Capt1ani. La stampa politica mondiale si è occupata con ·interes·s e e con simpatia della inaugurazione del! 'Ospedale sanatoriale cc Benito Mussolini ». Il « Times », in una corrispondenza da Ropia, dopo aver rilevato che il nuovo istituto è il più grande del mondo per la cura e lo studio della tubercolosi, sottoli11ea nel dis<;orso de·l l 'on. Bottai la dìchiaraiZìone che, perseguendo la sua lotta per la sanità della stirpe, il Regim e Fascist a per il 1937 completerà 58 sanatori. ·Il cc Times » e la cc Morning Post » pubblicano fotografie del sanatorio e della cerimonia inaugurale_ L 'on. prof. Edoardo Maragliano ha dedicato al! 'Istituto un articolo sul t< Messaggero » (6 dicembre 1934), nel quale esso è definito un « centro mondiale di studi contro la tubercolosi » . A Mugnano del Cardinale (Avellino) è stato inaugurato un modernissimo Preventorio antitubercolare, che il comm. Gaetano Rega-Niola ha fondato per perpetuare la memori-a della figljola Maria,. spentasi giovanissima. Presso l'Ospedale di Casalmaggiore, a cura della CongTegazione di Carità, è stato eretto e recentemente inaiugurato un n1.1ovo padiglione per tubercolotici, il quale comprende 5 reparti, di cui uno d'isolamento; sono capaci di 14 letti ciascuno. La commissione esaminatrice del progetto per l 'ampliamento del Policlinico di Perugia ha ter -


2002

« IL POLI CLI N ICO »

[A!~No XLI, Nul\1 . 50]

1ninato i suoi lavori. Ha prescelto il prog·etto contraddistinto co11 il motto Monteluce e presentato dagli ingegneri Cucchia, Betti, Calderoni, Giuliani, prof. Cinti, al quale è stato assegnato il primo pren1io (di lire trentamila).

aperto dal 27 g·e11naio al 3 febbraio a Parig'i, in una Galleria di Belle Arti (Fal1bourg· Sair1t-Ho11oré 140). Quest 'anno vi sarà una Sezione di ~rte fotografica. Rivolgersi al segretario, P. B. 1\Ialet, rue Lecourbe 46, Paris XVe.

Il 1° novembre si è aperto ii1 R o111a,, presso il Centro di Osservazione per minorei111i abbandoi1ati, traviati e delinquenti dell 'O. N. P. M. I., un Con s ultorio di i\1edicina pedagogica emendativa P,er minorenni discoli, travi ati ed indisciplinati in genere che, per il loxo particolare comporta1nento antisociale, si presenta110 come dei predisposti al delitto. . Tale Consultorio ha lo scopo di praticare, su detti minorenni, con la massima tempes tività , le cure medico-pedagogich e necessarie alla loro rieducazione fisica-psichica, e di poter quindi rafforzare notevolmente l 'effi cacia degli importanti provvedimenti presi dal Governo Fasci sta per la profiiassi e terapia della delir1quenza minorile. -D irettore d el Consultorio è il pro~. B. Di Tullio comrnissario m eclico d el Centro di Osserva' e prof<~ ssore di Antropolog·ia criminale nellD zione R. Uni ·rer si1.à dt Ron1a.

Il bilancio statale della Czecoslovaiechia })er il 1935, al capitolo delle stazioni idrologiche, prevede un deficit di milioni 3-4 di corone (in cifra to11da), pur avendo limitato al minimo i 11u0Yi i111pianti.

È stato lanci ato in Ing·hilterra ui1 appello per

ricostruire l 'Ospedale per bambini malati di Lonclra; il progetto preveçle una spesa ?i 400.000 sterline (24 milioni di lire it. al cambio attuale). Si è iniziata a Lening·rado la costruzione di un Istituto roentgen-radiun1-oncol ogico, il quale sarà capace di 300 letti. È stato inaugurato con solennità a Parigi il Col-

legio spagnolo d ella Città universitaria; è capace <l ì circa 150 posti. D al 17 al 19 novembre è stato solennizzato il centenario dell ,.Università libera di Bruxelle~ . La giornat a della madre e d el fanciullo sarà celebrata, per la seconda volta, il 24 dicembre. La presidenza dell 'O pera Nazionale ~ate;nità_ ~ I~far1zia ha già diramato le necessarie d1spos1z1oni. L 'Opera di Assistenza Mat~rn~ della R~pubblic.a au striaca ha tenuto una r1un1one a Vienna; il 1ema dell ' assistenza alla madre e al bambino venne trattato dal Capo dello Stato, Presidente Fe<lerale Milkas, e dal cardinale Iunitzer. 11 borgon1astro di Vienna deplorò la decadenza demog·rafica della città. Venne anche inaug urata la prima Stazio11e di soccorso alla madxe . Come direttrice dell'Opera ~ stata no:ninata .la sig~ora v\To~ins , la qu~le ~1 recent~ e stata in Italia a stud1-=tre 1 org·an1zzaz1one dell O. N. l\II. I. 1

La Lega nazional~ bel~a con~ro il ca~cr?, in occasion e del suo 10 ann1versar10, h~ organ1zz~to tL11 ciclo di conferenze, da parte di personalità interr1azionali eminenti. La prima conferenza ~ t enut a il 22 novembre al Palazzo delle Accadem1~ cli Bruxelles, dal prof.' Deelma11 d ~ll '.Un!versità .di Amsterdam· Yi as sistevano la R eg1na, 1 ambasciat ore dell 'Ol~11da e il ministro dell 'interno. Il 150 Salone per opere Hrtistich e ~i ~anitari (r11edici , dentisti, farmacisti e veter1nar1) sarà

Il gr. uff. prof. Prassitele Picc inini ha offerto L. 100.000 alla R eale Accaden1ia cl 'Italia per t1na spedizione sciei1tifica org·anizzata dall 'a.ccade111ico Giusep pc Tu cci. A Ginevra si' è i s tituito u11 centro m.edico per gli esaimi prenuziali, presso il dispen sario di EauxVives. La Croce Rossa Giapponese dis1)011e di 30 ospedali, di cui uno per provinci a e un Ospedale Central e costruito nel 1886 a Tochìo, in un vasto t erreno d ella Casa I.m periale e i11grandito più volte: es5o funziona da centro cl 'insegnamento e vi s i ·forma il personal e più scelto d ella Croce Rossa Giappo11ese. Un gruppo di allievi, colleg·hi ed amici d el prof. Harvey Cushing·, ha d eliberato di offrirgli ui1 'att estazione di omag·gio, consi ste11te in un altorilievo in bronzo. A titolo di nien1ento, si p otrà ottenere la riproduzione del rilievo in un nledag·Jione. Il medaglione orig·inale è stato acquistato dal Museo cli Belle Arti di Bosto11. L 'esecuzio11e è st a.ta affidata allo scultore Pat1l Adrian Brodet1r. Il C,u shing jnsegnò a lung·o chirurgia alla Sct10la Medica dell 'Unive.rsità Harward a Boston; ora insegna neurolog'ia alla Scuola Medica dell 'l T11iver sità Yale a Ne'v Haven. . In occasione· del ritiro del prof. J ean-Louis Fat1re cl all 'ii1seg11amento, un gruppo di allievi e di a111ici ha offerto all 'illustre clinico , una medaglia d 'oro, con l a sua effigie, opera dello scultore Pillet. La cerin1onia si è svoltai il 18 novembre, all 'Os1)ecla1e Broca , n ell 'anfiteatro della Clinica ginecologica, ove nel 1919, Faure succedette a Pozzi. Parlaro110 Sir~'dey, vice-presidente dell'Acc~demia di Meclicina , il decano d ella Facoltà Medica Roussy ed altri; rispose molto commosso il Faure. L ' ll novembre compì 75 anni il dott. E. Ritsert> ~copritore del primo anestetico locale sintetico, 1'anest esina; ne clerivò J 'incentivo alla scoperta di nu1)1erosi altri so·sti.tuti della cocaina , con1e la novocaina, tutti e teri clell 'acido para-amidoben. ZOlCO.

Il Collegio nazionale n1edico di C~ba h~ c?mpilato una scala di sanzioni per le infrazioni . al codice deontologico, allo statuto ed al r~gol amento. Esse sono in numero cli otto: ammonimento ve~­ bale o scritto, senza notifi cazione; id., con notificazione· biasimo pubblico; amrr1 enda, da 5 a 10 pesos; id., d a 25 a 400 pesos; isolamento. profes . . sionale, temporaneo o p erma.n?nte ; ?spuls1?ne dal collegio e sospensione del di;1tt~ di eser?1tare la professione a Cuba per 60 g1orn1;. ~spL1ls1.one <l~l collegio e divieto definitivo del d1r1tto d1 eserc1tar e a Cuba.


[.\Nxo XLI, Nu~1. 50]

SEZIONE PRATICA

L'Università ro111 ena di Czerno"vitz, prossin1a alla frontiera j)Olacca, fin 'ora è stata frequenta t a da molli studenti polacchi; ma ora in Polonia urla legge ha stabilito che la proporzione delle lauree conseguite dai pol acchi all 'Es tero e riconosciute 11on deLba superare il 10 % del totale (at-~ual111ente in Polonia si laureano 300 medici incirca all 'anno) . La nuova legge prescrive che gli stranieri, per essere autorizzati ad esercitare la m edicina in Polonia, d evono attendere 3 anni scolastici e superare tutti g li esan1i in università polacche. Inoltre gli strani eri posso110 chiedere di aYer .rico11osciuto il titolo solo dopo 10 anni, e quelli laur eati a p artjre dal 1936 olo dopo 20 ai111i. Si p e11 a che ques le r e lrizio11 i porter an110, pratican1ente, ad escludere del lutto i n1ed ici stra. . n1er1. Probabilme11 Le i11isure di ri l or si on e consimili Yerranno adotta te dagli altri Stati , di fronte ai polacchi. È stata arre tala in Frnncia una d on11a che ac-

cumulava ri ccl1ezze vende11<lo pillol e miracolose p er quasi tulle le inalattie; l 'esame periziale h a dimostrato cl1e esse erano costituite da farina di ceci , con una ver11iciatt1ra ar ge1tta.ta . Il Tribunale di L.eed s (Jn ghil1 erra) h a co11d a1)1talo a 111orte una in adre che p er pie tà ha ucciso il proprio fig lio idiota, dopo averlo amoreYolment c assistito per qt1 ruranla an11i. Dove11do sottostare a<l una gr~ve operazione e t e1nen<lo di i1on superarla , ella non aveYa voluto abbando11are il figlio a se stesso. Il giud ice e i giurati piangeva110 dt1ranlc la lettura della sentenza ; ma la l egge è i11esor a})ile . I g i11rati hanno fir111 a lo un 'istanza p er ch è la p ena sia com1l1utata. · egli uffici di segreleria dell 'UniYer sità di _ apoli si è prodotto u11 lncendio, presto don1 a lo col concorso dei vigili d el fuoco. Molli docum e11li 0110 andati di strt1 lti , m a potran110 esser e ricostituiti .

2003

Il 14 o lto1Jrc in R ave1111a, a 76 a1111i di età ò 111orto il dolt. VITToruo CnrusoLT, o·ià aiuto del ~Iurri, poi p er inolti an11i medico primario e direLtore dell 'Ospedale di quella città. Menle lucida, dollissimo, con Yasla e salda culi ura. anch e nelle scienze fisiche e r1a turali, godè mer1tal~11nente di una g·rand e riputazione com e inedico. el 1931 il SilYagni , co111n1 e1norando Dar g·n i11i d aYanti al la S. M. e C. di Bologn a, ricordò (;hiusoli con quest e paro] e : « u110 d ei m edici più « colti e più studiosi ch e io abbia conosciuto e cc che avrebbe potuto t en er e con onore una Catcr ledra di Fisica Medica ». Per il suo vaaore e p er la rcttitucli11e e gentilezza d 'animo la sua fine ha d es ta to il piit sincero co1npianto e la sua i11emoria rin1arrà caris in1a in quanti lo conobbero. B. N. È morto

a Berlino , 1'8 n 0Ye111bre, in e là di 57

nnni, j l prof.

cui i101ne è leg ato agli s tudi sulle tripanosomiasi n ell 'Airica orientale. Alcu11i s tudiosi affermaYa110 ch e i l nagan a ci el b es tiame, prodotto dal Trypanosoma brucei e l rasmesso dalle glossine (n1osch e t sè- lsè), era con1unicabile all 'uomo , in cui avrebbe dato l a mal::t Ltia del sonno . Il Tau1 e , cl1e era di opposto parere, d ecise <li compiere un 'a11to-esperienza, facenJosi n1order e ripetuta.mente à all e g lossine : m eni re g li a11imali di co11trollo a1n 1nal ava110 e m ori'~no , egli rin1ase i11den11e. In seguito a ques ta <>sperien za vennero eseguite nuove ricerche e la lo tta contro l a m alaltia d el sonno potè avere t1r1 orie11tamento definito . MAX TAUTE,

j}

Il 4 r10,·en1bre è inorto, in età di 69 anni , il prof. 1'1ARTIN r\ .\Tu'\f, Ch e fu a lungo direttore d eJ1'J •lillllO d:Ig ien e dell 'UniYersilà di Berlino.

Indice alfabetico per materie. Arteriosclerotici: u o cl el g licerofosfat o di calcio . . . . Bibliografia . . . • • Commemorazio11i . Craniotomia: lecni ca ; nuovo crau 10tomo . . . . . . · · · . . . . . . . ... Ematomielia lraun1 a li ca . . . . . . . Emopoiesi: in1porlan za d ello lo n1 aco Emottisi: anaton1i a pa lo!. e c11ra . « F etor ex ore » (h alit osis) . . . . . . Guerra batterjologica: è 110 , j]) jl c ? . . I1nmunità: jn1porta11 za <lei rifl essi condizionati . . . . . . . . . . . . Mediastino: ci Li d crn1oicle

Pag. 1997 )) 1992 1993 ))

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1974

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1994 1986 1996 1990

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1991

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1989 1995

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'Iiclosi o teon1 alarica (uleuce1n ica cl ecalc ifica nlc) . . . . . . . . . . . . . . Pag . 1987 N[yas le11ia g·raY 1s : c ura co n g· li ciu a . . n 1985 Pen e : calcifica7io11e otloc 11 lanea i11 dia b etico con j pe rcalccn1ia . . . . . . . . n 1980 Pertosse: vacci 11 i . . . . . . . . . . . . )) 1996 ll ifle so patell a re: 11u0Ya 111 an o' r,t per )) esaltarlo . . ..... 1996 Ril 1 isl e medich e statali? . . . . . . . . n 1998 ·e psi lo11, ilJ are . . . . . . . . . . n 1996 S11pp11r az io11i c ronich e delle Yie respi)) ra torie : lera1)ia . . · · · · · · 1995 )) . . . . . 'l'o 11 s illec to 1.n ia a caldo • 1996 )) 'l'u he rcoln i 1)ol1non . : alcool lera1)ia 1995 ·rn hcrcolo li ci: Cu n zionali là ep atica 1965

Oi,r itti di proprietà riservati. -

.

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non '" seguito aà autori;aazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita'l'ne la fonte.

C.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Pozzi, Resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. CourriPr


« IL POLICLINICO >>

.2004

....

Ricordiamo la interessantissima pubblicazione:

I

,

degli Ospedali Riuniti di Roma

Dott. CARLO SANTORO

I

Cause, Diagnosi e Terapia Prefazione dei Dottori TITO FERRETTI e GIOVANNI ANTONELLI Chirurgo Primario Docente di Patologia Medica Direitore Medico Primario dell'Arei ospedale dl " S Spirito in Sassia,, in Roma

Riportiamo alcuni dei tanti giudizi espressi dalla stampa medica su q,u esto interessantissimo libro del dott: CARLo SANTORo: « Scopo del libro: dare al medico nell.a pratica qel pronto soccorso, nella clinica d'urgenza, come la

rehiama l'A., l'elementi per una pronta · diagnosi, e quelli p er una precisa indicazione terapeuti'Ca. Per facilitare la consultazione di questo che vuole essere 1n,anuale praticot l'A. non ha disposto i complessi niorbosi nei quadri nosografici cÙlJSsfci che chiamiamo malattie, ma è partito da un sintomo o da una sindrome più appariscente che sono quelli che richiamano l 'attenzione e per i quali occorre intervenire. L 'A . per ognuno di questi complessi sintomatici elenca l·e cause che possono produrli, ed i caratteri differenziali che valgono a fare distinguere se si tratta di una causa piuttosto che di un'altra. Cosl -è possibile in un modo piano e rapido venire alla diagnosi della malattia. L'indicazione curativa è per ogni capitolo divisa in una indicazvone generale per la sindrome o complesso sintorrtatico, ed è una indicazione speciale a ciascuna causa che è capace di produrre la sindrome stessa dando in ciascuno dei due casi delle norme terapeutiche generali, quasi· un indirizzo curativo anzichè delle ricette vere e proprie quali si trovano nei comuni formulari medici. Nell'uno e nell'altro caso le indicazioni non sono limitate alle cure mediche ma estese alla terapia -chirurgica, OJi varii interventi operativi dei quali descrive la tecnica. Gli argomenti trattati nel lavoro sono divisi in: Sindromi emorragiche - dispnoiche - dolorose (to.raciche ed addominali), evacuative (vomito e diarrea), urinarie e nervose. Gli avvelenamenti acuti sono roccolti in un quadro sinottico comprendente per ognuno la sintomatologia e le cure . In ultimo sono trattati : i processi infiammatori acuti, le scottature, le lesioni traumatiche ed i corpi .estranei delle diverse regioni. Insomma è un libro nel quale, come dice l'Antonelli nella sua prefazione, la terapia medica e chirurgica convergono i loro raggi in unico fuoco: lla salute dell'infermo. (dalla Rivista cc La Cultura Medica Moderna », Palermo, anno VI, fase. 8). G. CIRIMINNA. 1

cc Il benemerito e solerte Editore Luigi Pozzi ha pubblicato questo volume del dott. Santoro che ~

-un giovane Assistente negli Ospedali Riu·niti di Roma e che in questo ottimo libro, dedicato al prof. Rot>erto Ale3sandri, ha profuso la sua nobile operosità dando la misura delle sue attitudini e della sua -cultura. Dote essenziale del libro è la chiarezza: breve e nitido periodare, senza infarciture di superflue eru-dizioni che possono appesantire I.a lettura. Sindromi emorragiche, dispnoic1te, toraciche, addominali, evactJative, urinarie, nervose, vi son trat1.ate in separati capitoli, e con molto equilibrio. Segue la trattazione degli oovelenamenti acuti, processi infiammatori, scottature, traumi, corpi estranei, non mancano quadri sinottici dimostrativi, come, ad esempio, quella degli avvelenamenti. B questo un altro libro di grande utilità e di grande sussidio pei giova;ni medici, ai quali la Casa Pozzi, co·n molto buon senso, offre e prepara simili utilissime e pratiche pubblicazioni. A questo libro, dl!;nque, è riservato un largo successo ». (dal Periodico « Il Pensiero Sanitario », Napoli, anno XIX, n. 10). « Nel compilare questo libro di pronto soccorso, nel quale il. problema della rapida diagnosi e della

non meno rapida indicazione terapeutica fosse esattamente prospettato, l'A. è partito dalla sindrome, ordinando tutte le idee intorno ad essa. Cosi in questo Volume, in altrettanti capitoli vengono descritte le sindron!i emorragiche, le s. dispnoiche, le s. dolorose toraciche, le s. dolorose addominali, le s. evacuative, le s. urinarie, le s. nervose. Fanno seguito impo·r tanti capitoli dedicati agli avvelenamenti acuti, alle scottature, alle lesioni t'l·crumati·che e ai corpi eslrariei. Abbiamo voluto elencare i vari capitoli del libro per dimostrare che tutto il grande quadro del pronto soccorso è degnamente contemplato. Particolarmente, del complesso quadro sono esposte le cause, soM oCt/,iariti i sintomi ed esposti i metodi . dv cura, i quali contemplano i sussidi della medicina interna e le risorse della chirurgia. Non altrimenti il problema si presenta al medico pratico nell'abituale esercizio della sua professione. Grande pregio dell'A. è stato quello appunto di essersi mantenuto su di un terr~no esclusivam~nt_e pratico, non abbandonandosi a facile sfoggio di erudizione che sarebbe stato fuori di luogo. La coincisione è grande, grandissima. L'A. ha lavorato appassionatamente; sappia la classe medica cornpensarlo della sua nobile fatica, perchè realmente ne è meritevole ». M. M. (dalla Rivista « Minerva Medica », Torino, anno VIII, n. 12).

Volume di pagg. XII-400. ~rezzo L. 45, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati a qualsiasi delle nostre cinque Riviste, sole L. 38 in porto franco. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario· all'editore LUIGI Pow, via Sistina x4, oppure presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto, RoMA.


ANNO XLI

Roma, 24 Dicembre 1934 ·XIII

Num. 51

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURAl\TE •

SEZIONE I>.RA.TICA. REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : D. Tassi: Valore della pu·n tura esplorativa ad esito negativo nelle appendiciti suppurative. Note e contributi : G. Baronci: Considerazioni sulle emottisi nell'infanzia. Osservazioni cliniche : P. L. Bonoli: Meningite tubercolare cerebrale e spinale e sindrome di Froin. (Contributo clinico ed anatomo-patologico). Sunti e rassegne: FEGATO E VIE BILIARI: M. Chiray, G. Albot e A. Borquet : L'ittero catarrale prolungato. M. SloniJin: Le aDJgiocolecistopatie latenti. - E. Lauda: Sul trattamento delle malattie del fegato e delle -vie biliari. - MISCELLANEA: P. Aura!, J. Oh. Roux, Goif·f on : Stl1di sulla intossicazione da polipeptidi. W. B. p ,o irter e C. E. Simona: La cura dell'avvelenamento da bicloruro di mercurio. Divagazioni: M. Labbé: Le malattie della sedentarietà. Cenni bibliografici. Appunti per' il medico prati co : CASISTICA E TERAPIA: Sulle

LAVORI ORIGINALI (:LI .~IU1\. CHli\U RGl GA GENERALE DELLA

Jl.

UNIVERSITÀ DI FIRENZE.

Diretto·r e : Prof. D. TADDEI.

Valore della puntura esplorativa ad esito negativo nelle appendiciti suppurative. Dott. DANTE

T 1\.SSr,

assistente.

La puntura t~splorativa ad esito negativo n egli ammalati di appendicite suppurait iva può determinare la remissione completa di alcuni sintomi di questa grave affezione addominale come chiaramenté dimostrano le seguenti osservazioni del Prof. Taddei da me seguile nella Clinica chirurgica di Pisa. OssERVAZIONr.: I. - Giuntoli Argia, a. 28, coniugata, entra in Clinica il 14-1-30. Prima crisi dolorosa addominale nel giugno 1929 caratterizzata da violenti dolorj localizzati al quadrante inferiore D. che ben presto si diff1.isero a tutto l 'addome per restare poi fissi, nel giro di poche ore, al punto di inizio con nausea, vomitò (alimentare, biliare) e lieve rialzo termico. Questa sintomatologia ebbe circa 36 ore di durata . Alla fine di ottobre dopo disorcline dietetico , se-

idronefrosi i.g norate. - Nefrite dolol'osa pseudolitiasica. - Tumori metastatici dell!uretcre. - Epitelioma primitivo della vescica nello scroto. - La ritenzione della creatinina e la sua importanza in patologia renale. - L'autoemoterapia nelle infezioni delle vie urinarie. - Nelle ematurie. - NOTE DI TECNICA: La ricerca del sangue occulto nelle feci. - IGIENE : Il pane. - MEDICINA SCIENTIFICA: Ricerche sulla localizz.azione elettrica dello streptococco. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA.

Nella vita professionale : A. Persi: Il potere usufruire dell'Opera Pia Nazionale di assistenza e di educazione ;per orfani di sanitairi italiani non deve essere il privilegio di pochi, ma il diritto di tutti i sanitari. - Ooncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetioo per materie.

conda crisi dolorosa al quadran le inferiore D. del! 'addome con vomito alimentare e febbre a 38° per due g·iorni . A.lire due coliche con la stessa sin .t omatologia delle precedenti si sono ripetute alla distanza di 1·irca un mese l'una dall 'altra p er una durata di circa 24 ore. TI 14 gennaio, due ore dopo il pasto delle 12. 11uovo attacco doloroso al quadra11te inferiore D. del! 'addome che in seguito si è diffuso a tutto l "ambito per r estare infi11e localizzato al punto di origi11e con vo1nito alimentare e biliare. Durante tutte le crisi dolorose l'urina si è sempre n1antenula limpida e la minzione maj è riuSC'ita dolorosa. L'alvo è se1npre stato regolare, mai ha notato lraccie di sangue o catarro nelle feci, nè diarrea. Le coliche non hanno mai coinciso col periodo rlJ estruale. Ultin1a mestr11azione il 27-XJI-29. Ultima scarica alvina 11orrnale il 13-1-30. Esame delle orine asetticamente estratte, che l1anno odore fortemente ammoniacale e colorito giallo-scuro; albumina, glucosio e pigmenti biliari assenti. Al sedimento: qualche rara cellula ùi sfaJd ame11to vescicale ; rarissimi globuli bianchi ; nu1neros1. urati amorfi. Esame obiettivo: donna in buone condizioni generali; polso 90, tempera lura 37,3. Niente agli apparati circolatorio e r espiratorio. Addome: lievemente meteorico; dolentissima e contratta la fosso iliaca D. dove esiste leggero ede•


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cc IL POLJCLlNICO »

ma; la percussione dà netto suono timpanico su tutti i quadranti. Alvo modicamente aperto ai gas, chiuso alle feci. Douglas libero e indolente. 14-1-1930: Dieta idrica; borsa ghiaccio. 15-1-1930: Leucociti 10.200; polso 88; orine 350 cc. (fig. 1). 17-1-1930: ~er il persistere dell 'alta temperatura la dolorabilità e l'edema accentuatissimo nella fossa iliaca destra si praticano alcune punture esplorative in sede di maggior dolore che riescono negative. Si rimanda l 'intervento. Polso al rnattino 84; orine 400 cc. La temperatura che prima della puntura endoaddominale era 38,4, tre ore dopo segnava 37, 2 con polso di 76; sei ore dopo 37,1, nove ore dopo 36,2. 18-I-1930 : Apirettica; localmente si nota una forte diminuzione del dolore, e della contrazion e muscol are. Polso 72, orine 600 cc. 19-I-1930 : Leu cocitosi 7400. Scomparso l 'edema ~-,,.-..-~-'

(ANNO

Sutura a tre strati della parete addominale secondo la tecnica della scuola. Diagnosi operatoria: Empiema dell 'appendicecon grave periappendicite. Decorso regolarissimo. Esce guarita il 28-11-1900 dopo 13 giorni dall 'intervento. OssERVAZIONE II. - Cristiani Firmino, a. 22, celjbe, meccanico. l~ntra in Clinica il 18-I-1931 . Il 17, verso le ore 4 antimeridiane si svegliò accusando un dolore dapprima lieve che dall 'epigastrio si diffuse a tutto l'addome, localizzandosi poi violento nel quadrante inferiore D. L'ultimo pasto era stato abbondantissimo. Venne applicato impacco freddo sull 'addome e praticato un clistere ch e diede esito a una scarica normale seguita dopo poco da più violenti dolori addominali accompagnati da vomito biliare, per cui viene portato d 'urgenza in Clinica. Già ricoverato per una ventina di giorni nel febbraio 1930 in Clinica Medica per una crisi do-

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e la contrazione muscolare residua dolore ancora vivo alla pressione; polso 74; orine 1000. 14-II-1930: Vigilia dell'intervento; leucocitosi 600; dal 17-1-1930 è sempre stata apirettica. Esiste m odico dolor e alla pressione profonda della fossa iliaca D. 15-II-1930: Operazione (prof. Taddei). Morfieteronar cosi gr. 100 m ' 35. Laparotomia parain trarettale. Si trova una appendice grossa come un dito indice, ripiegata su sè stessa a decorso ascendente anteriore con larga aderenza del tenue alla parete inferiore ed esterna del cieco. Abbastanza laborioso riesce l 'isolamento dell 'appendice che si lacera alla più piccola pressione. L'aderenza della base con il cieco è così intima che qui deve essere esistito un ascesso, per cui difficile riesce l 'isolamento del moncone dell'appendice. e del suo sbocco nel cieco. Appendicectomia. Affondamento del moncone a borsa di tabacco. Per ottenere la peritoneizzazione è n ecessario incollare il tenue alla faccia inferiore del_ cieco. Una briglia partente dal mesocolon strozza lo sbocco del tenue nel cieco; incid endo questa briglia, si sezionano anche alcuni vasi veT10Si ciecali , sicchè da un lato si forma un ematom a grande come un a noce e dall 'altro si determina nella bozza terminale interna del cieco una lieve color azione cianotica da stasi . •

1.

Jorosa che, iniziatasi alla regione epigastrica si era diffusa a tutto l 'addome per localizzarsi infine al quadrante inferiore D. con febbre (38°) e vomito. Crisi insorta anche allora dopo un disordine dietetico. Alvo piu Llosto stitico. Mai diarrea nè catarro o sangue nelle feci. Minzione sempre normale. Nega lue od altre malattie veneree. Esame urine: Giallo chiare. Limpide. Acide. Densità 1018. Albumina, glucosio, pigmenti biliari: assenti. Al sedimento: Qualche rarissimo globulo bianco. Esame obiettivo: Giovane pallido. Muscoli ben sYiluppati. Scheletro regolare. Polso 92. Temperatura · 37 ,6. Nulla al capo, collo e torace. Addome : Fortemente contratto e dolente. Edema in corrispondenza del quadrante inferiore D. dove impossibili riescono delicati tentativi di palpazione per il dolore che il malato lamenta. Alvo chiuso ai gas. Negativa l'esplorazione rettale. Leucocitosi 14.000. Dieta idrica. Borsa di ghiaccio. Morfina. 19-I-1931: Polso 80 al mattino, 94 alle sera. Temperatura Mx. verso le ore 18, 37,9. Non vomito. Orine cc. 600. Nella F. I. D. si apprezza una tumefazione del volume circa di un mandarino . Eden1a evidentissimo.


[ANNO

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51]

SEZIONE PRATICA

20-I-1931: Polso al mattino 92, alla sera 88. l'emperatura Mx. verso le 15: 37 ,4. Orine 1,100 cc. Addome invariato. Alvo aperto ai gas. 21-I-1931 : Polso 100 al mattina, 88 alla sera. Temperatura Mx. verso le 12 con 39 e vomito . Orine 1,200 cc. 22-1-1931: Polso 80 e 72 co11 temperatura Mx. di 38,1 verso le 18. Orine 1.000 cc. Leucocitosi 21.000. Alvo m oélicamente aperto ai gas. L 'esame rettale conferma la esis lenza di una massa in sede iliaca D. 23-I-1931: Si pratica la puntura esplorativa che riesce negativa e la temperatura che prima era 38,6 si porta 12 ore dopo a 37,1. Polso, al mattino 70, alla sera 80. Orine cc. 1.700 (fig. 2). 24-I-1931: Apirettico. Polso 60 e 56, orine 1.600 cc. Migliorato lo stato generale, addome trattabile, ùolentissimo il quadrante i11Ieriore clestro, fortemente diminuito l 'ede1na e la tumefazione in sede iliaca. Alvo aperto ai gas.

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n1ucoso, aderentissima al cieco, alla faccia destra del mesentere ed alla parete dell 'ultima ansa del tenue. Laborioso riesce il distacco. Durante le manovre, l'appendice lascia u scire una piccola quantjtà di liquido mucoso che viene immediatamente assorbito dalle compresse isolanti. Appendicectomia. Affondamento del moncone cecale in una sutura a borsa di tabacco seguita da una seconda sutura siero-sierosa in ca tgut; si affonda in una sutura perpendicolare all'asse longitudinale un tratto di superficié non solo speritoneizzata, ma interessa11te anche gli strati superficiali della muscolare dell'ultima ansa del tenue a circa 8-10 cm. dalla Yalvola iloo-cecale. La superficie speritoneizzata della faccia D. del mesentere e dell'ultima ansa clel tenue è talmen le grande che non è possibile peritoneizzare senza angolare l 'intestino; si preferisce perciò applicare un piccolo drenaggio di gar za. Si excide infine un cordone fibroso, il quale termina con un rigonfjamento ovoide partente clall a fossa iliaca con il suo estremo ingrossata

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25-I-1931: Apirett1co. 1Scomparso l 'edema iliaco, diminuito il dolore, ridotta la tumefazione de] quadrante inferiore D. Polso 74. Orine 1400 cc. 26-I-1931: Apirettico. Leucocitosi 12.000. Leggera dolorabilità alla F. I. D. Sempre apirettico fino al giorno dell 'intervento praticato il 3 marzo. L 'esame del san gue praticato i giorni 4 e 27 ·febbraio ha dato rispettivamenle 9.000 e 8.000 globuli bianchi . Il dolore in sede iliaca con periodi di remissione è sempre rimasto piuttosto vivace. Alla palpazione si apprezza una fumefazione della grossezza di una n oce • circa. 3-III-1931: Operazione prof. Taddei), morfiet eronarcosi gr. 150 1n ' 40. Incisione paraextrarettale dall 'ombelicale a due dita sotto la bisiliaca. Inciso il peritoneo si trova che il blocco corrispendente all 'appendice e al cieco è aderente al peritoneo parietale dove esiste un residuo di ascesso sotto forma di una massa grande come una nocciola di colorito giallo-poltaceo . Si escide insieme, aderente al cieco e ali 'appendice, un tratto di peritoneo infiltrato parietale grand e come una moneta da una lira. Si seziona un tratto di omento aderente al blocco e si in cappuccia il moncone colico. Si trova un 'appendice enormemente grossa distesa da liquido

2.

nderer1le ad tina ansa del tenue. Sutura dell 'addome. Diagnosi operatoria. Appendicite con postumi <i i peritonite (idrope appendicolare). L'appendice è pit1 grossa di un indice ed è lunga cm. 11. Esce, dopo un regolare decorso, il 28-IIl-1931 per proseguire le ultime medicazioni ambulatorie, (lopo 25 giorni dall'i11tervertto. OssERVAzroNE III. - Nicoletti Aldo, di a. 19, 1neccanico, celibe; entra in Clinica il 23-Vl -1931. Il giorno 19 scor so, verso le ore 19, fu colpito da dolori diffusi a tutto 1:ambito addominale che, lievi inizialruente, divennero duranle la notte fortissin1i. Non vomito. Alvo aperto spontaneamente, con feci di consistenza molto dura. Al mattino successivo i dolori violenti erano immutati, però circoscritti al solo quadrante addon1inale inferiore D. con irradiazioni all 'inguine e alla radice della coscia destra. Consultato un sanitario, prescrisse dieta liquida e applicazioni calde sulla parte dolente che però non attenu arono il dolore. Alvo sempre e spontaneamente aperto. Oscillazioni termiche su 37,5-38; però nella nottata d'ieri (21 g iugno) con temperatura di 38,9, l'infermo ha


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presentalo nausea e voglia di vo111itare senza esito . 111 queste co11dizioni viene ricoverato. ~fai presentato coliche addominali e nessun 'altra malattia clegna di nota. Ullima scarica alvina liquida il 21. Esame orine : gialle; leggermente torbide; Acide ; P. S. 1020; albumina , glucosio e pigmenti biliari assenti. Al sedimento: rari globuli bianchi sparsi; qualche cellula di sfaldamento vescicale. Esame obiettivo: giovane in discrete condizioni g enerali; colorito palliclo; mu scoli esili , tonici; scheletro, regolare; polso 100; te1nperatura 38°. Nulla al capo, collo e torace. Addome: lieve edema in corrispondenza del quadrante addominale D. inferiore dove dolorissima riesce la palpazione anche superficial e. Esam e del retto neg ativo. Dieta idrica; borsa di ghiaccio; morfina. 22-Vl-1931: 'femperatura massima 38,5; orine 500 cc.; alvo ap erto ai gas. 23-Vl-1931: Temperatura massima 38, 1 alle 12; ori11e 600 re. ; polso 96; leu cocitosi 9000. f)ato il p ersistere della temperatura e per le condizioni locali (ed ema spiccalo, dolore vivissin10, tumefazione) si pratica la puntura esplorativa in sede iliaca che :riesce negativa (fi g. :3). ~2 41

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Os sEnVAZIONE l\i. - ~Ieì _i\.ldo, a. 18, scultore, relibe, da Pisa. Entra in Clinica il 12-I-1931. (~ irca tre anni or sono (1929) ebbe un periodo t2-3 giorni) di vaghe sensazioni dolorose rliffuse al hasso ventre senza caratteri particolari di sede e d 'irradiazione. A segui lo di un purga11 te con ;1 hbor1dante emissione di feci , questa sinto1natologia dolorosa scomparve.

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ad u aderente specialn1ente nel suo terzo distale <iove esistono i residui di un ascesso sotto forma di una massa giallo-ocra , pastosa ' raccolta in u11a . cavità tappezzata di tessuto di grar1ulazione. Nel1·estirpare questo focolaio, si delern1ina una piccoJa lesione parietale del cieco che si sutura con un punto in seta non perfora11le. Seco11da sutura s iero-muscolare. Cambio guanti e slrumenti. Appendicectomia; sulura a borsa di tabacco; seconda sutura siero-sierosa che affonda anche la su1ura sopradescrilta; sutura clel peritoneo a zig-zag ; s utura a tre strati della parete addominale. Diagnosi operatoria: Appenclicite e periappend ici I e no11 completamente raffreddata (resiclui di ascesso). l)ecorso r egolarissimo. Esce completamente guari lo l 'l-VIIl-1931, dopo 17 giorni dall 'interve11to.

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Fra. 3. La temperatura che prima della puntura era 31,5, 3 ore dopo è scesa a 37,3; sei ore dopo 37,l ; r1ove e dodici ore d opo 36,9. 24-VI-1931: Polso 68; orine 1000; due lievissimi C1c:ce nni febbrili alle ore 15 e 21 con 37, 1. Local111ente è quasi scomparso l'edema e diminuita la co 11 trazione muscolare; persiste dolore. 25-Vl-1931: Apirettico; polso GO e 64; orir1e 900 ; 11on esiste ed ema; però la palpazione suscita lieve dolore. Apirettico fino al gior110 dell 'intervento. I leucociti contati i giorni 1-VII e 12-VII han110 dato ri sp ettivamente i seguenti valori: 10.000 e 7800. Scomparso il dolore, al quadrante inferiore D., · n11lla si avverte , sia alla palpazione che dal retto. 16-Vll-1931: Operazione (prof. rf addei). Morfiet~·ronarcosi gr. 120 m ' 40. In cisione paraextrarettale dall'ombelicale a .u11 cli lo sotto la bisiliaca. Si trova r1otevole ptosi del colon trasver so, non membrane pericoliche, nè fi ssità d ell "angolo epatico. Si escide fra due legature una ad er enza dell 'omento al focolaio infiammatorio . Incappucciamento alla Taddei dei monconi. Appendice ]unga, grossa , ritorta su sè stessa

Lu11edì 11 gennaio, Yer o le 24, e a seguito di pas Lo abbondantissimo, il J). fu preso da dolori a tipo trafitlivo e fissi nella loro sede d 'insorgenza : F . I. D. Non ebbe vomito nè curò il rilievo di rialzi Lermici dei quali dice (li averne avuto l 'impressione per le sensazioni di caldo avYertite . Detta sintomatologia con brevi periodi di relativa remissione perdurò fino al mattino successivo. Gli fu sommi11is lrato un purg ante oleoso con scarso b eneficio d ell 'alvo: in seguito a questo, il dolore che frattanto si era attenuato, riprese violento, accompagnato da vomito di liquirlo biancastro e febbre alta (39°) preceduta da intensi bri~id~ d! freddo. Il dolore, dopo circa due ore, d1m1nu1 ct 'i11tensità. Mai sing·hiozzo. Alvo aperto ai gas. Si ricovera in clinica; alvo regolare; minzione sempre normale; ultima scarica alvina il giorno Il . Esame orine: Gialle; limpide; acide; albumina, gl l1cosio, pigmenti biliari assenti. Nulla di patologico al sedimento. Giovane in buone conllizioni. Temper~tura 38; polso 100. ìulla al capo, t:ollo e torace. Addome: Contratto e dolente alla palpazione,


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Terminati i tre mesi si riunirono; lui più affapile e meno furioso, lei più docile ed angelica. Quando I' ant'ico regime minacciò nuovamerlte di turbare la loro felicità domestica, il rfteaico raccomandò un ri• medio meno drastico e prescrisse iJ· CA E. - BI S . MA·.

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specie nel quadra11 te D. inferiore, dove esiste evidente edema. La percussione dà suono timpanico o~·unque. L'aia di ottusità epatica, però, è benissimo conservata. L'esplorazione rettale che riesce negat iva, è dolorosa. Dieta idrica; ghiaccio; morfina. 13-1-1932: Polso 98. Te1nperatura mass. 39 alle sei; leucocitosi 12.600; alvo aperto ai gas· edema in corrispondenza della F. I. D. ; dolore' violentissimo. 14-1-1932 : Temperatura mass. 38,6 alle 9. Polso 96; 9rine 800 cc. 15-1-1932 : Temperatura mass. 38-1 alle 15. ,Si ritiene d'intervenire, ma per la negativit~ della pu11tura esplorativa, l'ammalato viene ricondotto a letto. Alle 18 lemperatura di 37,2; alle 21, ·37, con 74 di polso, 3G,8 alìe 24 (fig. 4). 16-1-1932: Rialzo termico di 37,2 alle 6; orine 1000; polso 68. .A.pirettico fino al giorno dell 'operazione. 23-1-1932: Leucocitosi 11.00tl; addome trattabile i11 tutti i quadranti. In quello inferiore D. si palpa una massa dolente, del volume di un piccolo Jl1andarino. 1-11-1932: V-igilia dell 'interYentO; leucocitosi

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OssERVAZIONE V. - Boschi Ei1rico, a. 14; tappezziere, ~isa . Entra in Clinica il 15-11-1932. È stato degente in questa Clinica nel mese di òicembre scorso, ma poi, passato in turno medico, con diagnosi di enterite cronica con acutizzazioni i11tercorrenti. Nel reparto n1edico fu trattenuto per 15 giorni e .curato con iniezioni ricostituenti e olio -di paraffina a cucchiai la sera. Fu diinesso verso la fine di gennaio scorso. A casa s1ette bene fino alla notte del 14-11-1932 in cui fu svegliato nel sonno da violenti dolori a tutto l'addome che man 1nano si andarono circoscrivendo e localizzando al quadrante inferiore D. Ebbe stimolo alla òefecazione con b·en~ficio dell 'alvo; al mattino vo111ito biliare. Viene ricoverato d'urgenza. È da itotare che nel breve periodo di permanenza a casa, a seguito di purganti salini, ebbe dolori a tutto l'addome e questo per 2-3 volte, ogni volta cjoè che gli veniva somministrato il purgante . Nessuna malattia degna di nota; alvo generalni.ente stitico; minzione sempre regolare ; ultima scarica alvina normale, ieri 14. Esame orine: Giallo paglierine; limpide. Tracr ie òi albumina; glucosio e pigmenti biliari as., 1

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8400. Nella F. I. D. nie11te si apprezza colla palpazione che suscita legg·ero dolore. 2-11-1932: Operazione (prof. 'l'addei). Etero11arcosi gr. 130, n1' 25. Laparoto11tia paraextrarettale da due dita sotto l 'ombeJico a uno sotto la bisiliaca lun.g·a 6-7 cm. Si trova un cieco mobile, che si estrinseca facilnlente e un 'appendice completa111ente aderente al cieco a decorso asce11clente in mezzo a essuòati r et:~nti e pjccole qua11tità di pus. Essa è ingrossata e 'iperimica, di questa forma en friJbilissima nella sua parte distale sicchè la presa la rompe facilissimamente; appendicectornia ; sutura a borsa di taliacco; _seconc.la sutura peritoneizzante incompleta per l'applicazione di un piccolo drenag·gio di garr.a. Esiste una n1em])rana perìcolica in parte a tipo congenito, in parte con note di flogosi. Non ~i ritiene opportuno di fare alcun trattamento . Sutura a tre strati della parete addomi11ale. Diagnosi operatoria: Appendicite in periodo intermediario (circa due settirna11e di apiressia). Esce guarito il 29-II-1932, dopo 27 g iorni dall 'interYen to.

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se11ti; al sedime11to, nun1erosi cristalli uratici e qualche raro g·lobul o bianco. Esame obiettivo: Ilagazzo in discrete condizioni; temperatura 38,5; polso 106. Nulla a carico degli appara Li cir colatorio e respiratorio. Addome: con fJareti piut1osto contratte; la palpazione riesce dolorosa , specie al quadrante inferiore D. ; do re si apprezza u11a massa del volun1e di una mela posta sulla hisjliaca a due clita dalla ,S. I . A. S. con eden1a. La percussjone in questa zona dà suon o decisamente ottuso ; negativo, ma doloroso il riscontro rettale. Dieta iclrica e borsa di ghjaccio. 16-II-1932: Ten11)eratura mass. 39,3 alle 12; polso 100: orine 700 ; alvo aperto ai gas. 17-II-1932: Temperatura mass. 39,5 alle 15; polso 100; orine 800 ; alYo aperto ai gas; leucocitosi 12.700. 18-11-1932: Si pratica nella sede òella n1assa che si avverte alla palpapizione e ch e è dolenti ssima la puntura esplorativa che riesce n egativa ; si rin1 !\nda l'intervento ; la temperatura rla 38, 2 al1e 9,.


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IL POLICLINICO»

scende a 37,3 alle 12; 37,1 alle 15; 36,8 alle 18 (fig. 5). 19-11-1932: 37, 1 alle 9 e alle 21; polso 78; orine 900 cc. Non v'è quasi più edema e la massa i11 sede iliaca è molto meno doiente. Apirettico fino al giorno rlell 'operazione praticata il 4-111-1932. La massa, che si palpava al q11adrante inferiore D., è andata man mano risolvendosi, tanto che oggi, in detta sede, non si apprezza assolutamente nulla. A forte pressione si provoca dolore al Mac-Burney. 4-111-1932: Operazione (prof. 'Iaddei). Morfioeteronarcosi gr. 110, m' 20. Incisione paraextrarettale dall'ombelicale a un clito sulla bisiliaca Si trova una appendice ritorta

XLI, NuM. 51]

feci, non ai gas; alla sera nuovamente vomito ; gli fu somministrato un purgante salino (magnesia). Durante la notte il dolore si fece più violento a carattere trafittivo localizzato alle F. I. D. , a-ccompagnato da vomito di liquido verdastro. Fatte applicazioni calde locali, ne ebbe modico beneficio. L 'infermo, che non 11a tenuto il purgante somministrato, non ha avuto beneficio del1'alvo, mentre questo si mantiene modicamente aperto ai gas; ha vomito; non singhiozzo. Giovane in buonissime condizioni generali; muscoli ben sviluppati; scheletro reg·olare. Temperatura 38,6; polso 100. Nulla al capo, collo e torace. Acldome: piano, contratto, dolente in tutti i ,_j_

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a C. aderente al cieco, all 'ileo ed ai loro meso ricoperta da una larga aderenza omentale con evidenti segni di epiploite. Sezione dell 'omento e incappucciamento del moncone colico. Si isola e si seziona 1'appendice in corrispondenza della sua base. Estirpazione per via retrograda . Fra l 'appendice e il meso del tenue esiste una sostanza di aspetto similcaseoso che si asporta. Legatura del n·1 oncone appendicolare; duplice sutura peritoneizzante avvicinando l'ultima ansa del tenue ed il suo nleso al fondo del cieco. Cambio di guanti. Sutura a tre stra li della parete addominale seconclo la tecnica abituale. Diagnosi operatoria: Appendicite e perriappendicite suppurativa non completamente raffreddata. Esce di Clinica il 22-111-1932 completamente guarjto dopo 18 giorni dall 'interve11to. VI. - Gianessi Alvaro, a. 18, falegname, celibe, Bagni di Casciana. Entra in Clinica il 28-VIl-1932. Nel pomeriggio del giorno 26-VII-1932, l 'infermo cominciò ad .avvertire sensazioni dolorose a tipo crampiforme localizzate alla F. I . D. ed in sede 1)eriombelicale a momenti diffuse a tutto il basso ventre. Si accompagnò stimolo alla defecazione senza però poter ottenere evacuazione dell'alvo; messo in letto, il dolore scomparve. Il giorno successivo, però, la sintomatologia ricominciò nella sede riferita e con i caratteri già definiti, il dolore, non molto intenso, si accompagnò a vomito alimentare, e quir1di di liquido verdastro; così per 1utto il pomeriggio durante il quale fu constatato anche rialzo termico fino a 38; alvo chiuso alle OssERVAZIONE

quadranti; esiste edema nella F. I. D. L'esame rettale fa sentire una inassa pastosa, dolentissima situata a destra della vescica. 24-Vll-1932: Leucocitosi 14.400; temperatura 1nass. alle 12, 38, 9; polso 104. Il p., che non può orinare da circa 30 ore, viene siringato. Esame orine: Albun1i11a e gJucosio assenti ; al sedimento: i1u111erose cellule vescicali; qualche g-lobulo bianco e rosso ben conservato. 2-VIIl-1932: Leucocitosi 14.000; temperatura 38,4, polso 94. 3-VIII-1932: La puntura esp lorativa nella pararettale destra a un dito sopra il pube in corrispondenza della zona di ottusità e di dolore nella direzione retropubica dove si apprezza ali 'esplorazione rettale la massa grossa co1ne un 'arancia paraprevescicale D., riesce negativa. Si ritie11e conve11 iente ritardare l 'incisione. Tre e sei ore dopo la puntura endoaddominale le ~ temperalt1ra seg-11a 37,1 (Ilg. 6). 4-VIIl-1932 : Apirettico; meno evidente l'edema nella fossa iliaca D.; orine 1000; polso 80 e 76. L 'apiressi.l si mantiene fino al giorno dell 'operazione. La leucocitosi praticata il 17-VIII, ha dato 9200. Nel quadrante inferiore D. del! 'addome si percepisce con la palpazione una massa della g·randezza di una noce che è lievemente dolente . L'esplorazione r ettale conferma la presenza di questa tumefazione a posizione latero-vescicale D. 19-vlll-1932: Operazione (prof. Taddei). Eterortarcosi gr. 100, m' 30. Laparotomia paraextrarettale dall 'ombelicale a due dita sotto la bisiliaca. Si trova un 'appendice completamente mascherata da aderenze a decorso cl iscenden te e lievemente esterno con la punta


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XLI, Nu:rvc. 5lj

SEZIONE PRATICA

fissa nella F. I. D. in mezzo ad essudati recenti e ·con piccole quantità di pus. Appendicectomia retrograda dopo aver riconosciuta ed isolata la base meno ammalata. Il moncone sezionato con il galvanocauterio viene affondato in una sutura sierosierosa, quindi viene praticata una seconda su tura siero-sierosa, m eno nel tratto dove aderiva I 'appendice in cui si applica un drenaggio di garza. Una volta liberato il cieco dalle sue aderenze appendicolari insieme all 'ultima ansa del1'ileo, il cieco si mostra mobile, sicchè si può .estrinsecare fuori dal ventre per 15 cm . Esiste una membrana pericolica ascendente a tipo congenito (secondo tipo, seconda varietà), p erò l 'angolo epatico si spiega bene ..Si riduce la

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si apri spontaneamente ai gas e alle feci. La sin tomatologia dolorosa scomparve dopo dieci giorni . 11 giorno 8 nov. il p. venne colpito per la terza volta da una violenta colica localizzata alla F.I.D. ~enza vomito; l'alvo si è chi11so alle feci e ai gas . Non gli è stato somministrato aJcun purga11te. Rialzo termico fino a 38,4. Viene in Clinica. Giovane in buone condizioni; temperatura 38,5; polso 97. Dieta idrica; borsa di ghiaccio . Esame d elle orine: gialle, t orbide, acide. Albumina, glucosio, pig1nenti biliar i assenli. Al sedin1ento, qualch e cellula epiteliale di sfaldamento delle ultime vie.

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mobilità ciecale· con una cieco-plicalio trasversale ·con alcuni punti fra le taenie. Sutura a tre strati della paret e addominale. Diagnosi operatoria: Periappendicite suppurativa d a perfor azione d ella punta in periodo intermediario precoce (due settimane di apiressia). Cieco mobile. Dopo un ottimo decorso esce gu arito il 2-IX1932, d opo 14 g·iorni cl a11 'intervento. Pampana Varo, a. 21, sottufficiale, Riglione, celibe. E11tra in Clinica il OssERVAZIONE

VII. -

'9,Xl -1933.

.Nel marzo 1933 il p. fu assalito di sera da viole11 li dolori trafittivi e crampiformi localizzati al .quaclrante inferiore D. dell 'addome con irradiazioni al q1uadrante inferiore S.; non ebbe vomito, r1è conati di vomito ; I 'alvo si chiuse aj gas e alle feci; la temperatura, dapprima di poco superiore al normale, aumentò notevolmente il giorno successi vo assieme alla sintomatologia dolorosa i11 se.gui to alla son11r1jnistrazione di un purgante salino ; l 'alvo si mantenne chil1so e parecchi clist eri dettero risultati negativi. Ricoverato in un ospedale militare, non ft1 riten11to opportuno di intervenire. La temperatura si portò fino a 39; dopo .5-6 giorni dall 'attacco doloroso l 'alvo si aprì spontaneamente ai gas e alle feci e dopo circa 20 giorni l'infermo era completamente ristabilito. La sera del 20 ottobre il p. venne assalito da violenti dolori a carattere colico localizzati alla F. I. D.; non ebbe vomito n è conati di vomito ; l 'alvo si chiuse alle feci e ai gas ; rialzo termico fino a 38. 11 giorno s uccessivo gli fu somminis trato un leggero purgan te salino, ch e dette beneficio con scarich e normali. Dopo due giorni l 'alvo

6. Esame objetlivo locale : Succulenza della cute nlla fossa iliaca destra; piastrone appendicolare; d olore alla pressione digitale della F. I. D. ; tim panismo su tutto l 'ambito addominale; ottusità rpatica bene con servata. L'esplorazione rettale ri vela un a inassa infiam 1na loria che occupa la F. I . D. Febbre giornaliera co11 n1assimi di 38-38,5 e l)Olso medio di 100. Palpando la F. I . D . si apprezza una tumefazion e del volume di un picrolo cedro, dolentissima. Leucocitosi praticata il 9-XI, 18,500 (fig . 7). 19-Xl -1933: Edema e forte dolorabilità nell a I•'. I . D. Leucocilosi 14.400. Le punture esplorative sulla pararettale D. del quadrante addominale inferiore n ella secle d ella massa che si apprezza anche dal relto, danno esito negativo e la temperatura d a 38,3 scende dopo sei ore a 36,7. 20-Xl-1933: Apirettico; diminuito l 'edema, resta vivo dolore all a palpazione; orine 1100; polso 72. Apirettiço fino a l gior110 dell 'operazione che viene praticat a il 4-XII. Esist e una piccola tumefazione rotondeggiante e lievemenle dolente nella F. I. D. ; leuco ci tosi 9000. 4-XII-1933 (prof. Taddei). Eteronarcosi gr. 90, m'· 25 .

Laparotomia paraextrarettale lunga 10 cm. Si l rova un 'appendice completa1nente sepolta da aderenze costituite dalle pareti laterale del tenue e mediale del cieco. L 'angolo epatico del colon si spiega bene. Distaccate le aderenze progressiva1nente si riconosce l 'appenrlice. Liberata la sua parte più vicina al cieco, passato per via ottusa uno strumento, si incide l'appendice col galvanoca uterio; affondamento d el moncone ciecale sotto


2012

. « IL POLICLIN I (jO »

una borsa di tabacco. Appendicecton1ia retrograda. L 'appundice a decorso discendenle passa a cavallo dell 'arteria iliaca e forse deJl 'uretere· si trova la punta affondata in una inassa del ' volume di u11a nocciola, eviden lem en le residui di un ascesso, costituita da una }.1oltiglia friabile di color giallo-ocra. Si affonda sotto una sutura a borsa di tabacco , sia questa parte speritoneizzata che la prima sutura a borsa di Labacco. Esistendo un grande cieco mobile ectasico, si pratica una plicatio inflettendo un tratto elittico corri-

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In tutti i casi il riscontro operatorio ha co11fortato , trovando residui indubbi di ascesso la espressione clinica che il rnalato presentava' al momento in cui è stata praticata ]a ricer ca del pus; ric~rca che non è riuscita perchè l'ago non ha incontrato la o le raccolte ascessuali formatesi nello spessore della massa infiammatoria periappendicolare in rapporto forse ~ l] a loro piccolezza. ../f

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spond c11Le e avvicin ando co11 punli s taccati due punti dalla taenia <listanti 5 cm. Si introflette quindi con punti s LaccaLi i tratti intermedi. Sutura del peritoneo e del trasverso a punti staccati; sutura co11l inua interro tta dell'obliquo; sutura della cute con agrafes. ·L 'appendice contiene muco. Diagnosi operatoria : Appendicite non complet arr1ente raffreddata con residui di ascesso in corrisponde1lza della punla subito al disotto dell'arteria iliaca a ltorno alla quale l 'append jce gira a cavaliere. Cieco mobile ectasico. Esce perfettamente guarito il 18-XII-1933 dopo 14 giorni dall'intervento.

Riassumendo, sono sette appe·n dicitici (6 uo111ini e I donna dai 14 ai 28 anni) gravi, f el1bricitanti, con edema 11otevole al quadrante inferiore D. ] 0,ve spesso) nonostante la contrazione muscolare, si a-p.prezza e con la palpaz ione e con il riscontro r ettale, la esistenza di una tumefazio11·e fissa, rotondeggiante, dolentissi rr1a a limiti indecisi e a co,n sistenza piuttosto dura del volume medio di un'arancia, nei quali , come seguito di puntura esplorativa con esito i1ecrativo , abbiamo potuto riscontrare quanto egue : caduta immediata della. temperatura , diminuzione ]oca le del dolor e, dell 'eder11a e della contrattura muscolare g ià dopo poch e ore e secondariamente, 110Lcvole riduzione fino quasi alla scomparsa della tumefazione ch e occupava la F. I. D., con abbassame11to n ote,role della leucocitosi (me·n o la 3a 0sserva zione). 1

1

La tecnica, del resto sen1plice e priva cli pericoli, se in piena ede di otlt1sità. cla 11oi g,e11 cralmente adottata per praticare la puntura esplor.ativa endoaddomin~le è stata questa : amJ)Ìa pulizia del campo mediante benzina iodata, alcool, tintura di iodio, infissione iliaca (2-3 cm. sotto e n1ed i ~ lm e nte alla spina) perpendicolare del) 'ago, (lungo 8'-10 cm., montato 5U comune sirini a sterile (li vetro da 10 cc., a stantuffo completamente abbassato) fin o a sentire la resistenza ilì.aca, quindi, do1po essere pen etrati imprimendo all'ago una direzione ob·1iqua nel pie110 spessore della tumefazione. si ritrae prog·ressivamente aspirando. Così facendo 5iamo sicuri di non ledere il cieco, di non portare dall'estern.o ]a l) ÌÙ piccola quantità di · aria n ell'addome e di avere recato minime lesioni nella massa flogistica peritoneale; lesioni che si possono :·iportare tutt ',al più a piccole emorragie conseguenti alla rottura di qualche vasellino lung o il tragitto dell'ago. In ogni amma]ato i tentativi di ricer ca del pt1s. ia pure fatta in varie direzioni , sono s1ati 2-3 e mai più di 3. E noto cht3 il peritoneo possiede una ·resisten.za naturale alla infezione da parte di ])arecchi germi batterici, ma sappiart'tO anche ch e la re ·istenza di questa• ·ierosa a jnfezione già istituita può essere esaltata in diverse manj ere, e specialmente introducendo Jtell 'addome so1


(_l\.NNO XLI, NUJ\I. 51)

SEZIONE PRATICA

stanze (soluzione fisiologica, siero di cavallo, colitos ina, globuli bianchi freschi , sieri mono-polivalenti ecc. ecc.) il cui meccanis1no di azione, secondo gli AA. , consiste nel richian1are una grande abbondanza di leucocili nella sede infiammatoria, aumentando così il potere fagocitario e stimolando l'azione protoplasmatica delle cellule e11doteliali. Nulla di tutto ciò nei nostri casi: eppure non _solo locale, ma e innanzi tutto generale e rapido è stato l'esito ottenuto. Nessuno che io sappia, finora , ha messo in evidenza gli ottimi risultati conseguiti dalla puntura esplorativa endo-addominale ad esito nega1tivo nei prooessi suppurativi acuti periappendicolari, sebbene già altri AA. abbiano notato l'influenza benefica della laparotomia semplicemente esplorativa sia nei processi purulenti degli annessi (Ferroni) che del1'appendice (Bartoli, Pescatori). Ferroni per prirr10 recentemente ha osser'rato la scomparsa avvent1ta con sorprendente rapidità o in brevissimo te·m po di ogni lesion e flogistica in annessiti avir·u lente i1on tubercolari a contenuto ·p urulento salpingeo ed o,·arico, nelle quaJi aveva praticato la semplice laparotomia esplorativa seguìta dalla completa chiusura dell 'addome; conferm a questa sua. osservazione sulla base di ben 1-1: casi e. ripromettendosi ulteriori studi , lascia imJ)regiudicata l'interpretazione indirizzando i se mai a spiegare il fatto dovuto per la influenza di qualche fattore riposto nel campo vitale. Dopo Ferronj , Bartoli riporta I 'osservazione nei campo dell'appendice: caduta rapida d-el]a tem1peratura seguìta dalla riduzione del]!\ tumefazione che esisteva nel quadrante addominalP- fino alìa sua compl€ta scomparsa nel giro di pochi$simi giorni, in ammalati nei quali aveva praticato una laparotomia lu11ga 2-3 cm . e applicalo un piccolo dre.11aggio capillare che venivo rirrtosso in rva e tolto in '\iIII'1. giornata. Lo studio di questo A. si fonda sopra 4 gio' 'ani ammalati dimessi g·uariti 15-20 giorni dopo l'atto operatorio, nei quali era intervenut.o per il giusto sospetto di una raccolta ascessuale _µeriappendicolare e che, sia la lJUntttrrt (\~~,lorativa come la incisione avevano dato frustoli dì tess•.ito giallastro fibrino-purtt1ento. Sc11za affermarlo sicurame.nle prospetta co1ne spiegazione del fenomeno questi due ordi11i di fattori: 1) L'autoemoterapia. che si istituirebbe con1e conse.guenz.a dell'intervento cruento ; 2) La modifica~ione dei germi anaerobi a

2013 •

seguito dell 'apertura del perito11eo e dell 'apµlicazione del drenaggio. l)escalori infine rileva il fatto sopra quattro gravi an1u1alati di appendicite acuta (3 uomini e I dannai) nei quali l 'intervento, limitato i~.er i1ecessità aJla laparotomia semplice1nente esplorativa con drenaggio , aveva dato ì seguenti ottimi risultati: caduta della ternperatur[I ·e della leucocitosi e r emissione cli tutta ' la sinlomatologia in x.c1a ora. Discute l 'inte1essante osservazione tprospet·· tando fra le ipotesi più degne questi eJemen ti: I) Azione mecca11ica e riflessa di detensione adàominale. ~; Aziune neuro-veg·etativa di aumento del tor1c del r~irc.0]0 portale e azione trofica tissulare. 3) A.~ione chimico-fisica sulla crasi san, guigna com6 diretta conseguenza dell interlen t<) operatorio. I bene.f}c1 effetti ottertuti, sia pure in m .o ùo diverso dal nostro, (laparoton1ia esplorativa coP o seri.za drenaggio) pen.so che siano la conf:eguenza di uno stesso· inti1no meccanismo su cui per ora, basandoci esclusivamente sull 'Òsser,·azione clinica, niente purtroppo di sicuro possiamo afferro.are. Restando perciò nel falI.ace campo delle ipotesi , vedremo di giungere, confrontando le spiegaziorti degli altri AA., ad lJn tentativo di interpretazione 1)8.togenetica. BartoJi ·acce11n·a alla possibilità di una influenza tlaL111osa sulla flora peritoneale data dall 'aria che entra nell 'nddorr1e sia l1er mezzo della incisione cJ1e del drenag·gio. Nelle mie osservazioni però posso escludere si.~uramente di avere agito sugli eventuali germi anuerobi del o dei focolai SlifJpurativi, poichè neppure la minima quantità di aria è stata portata !1ell'addome dall'esterno. Pescatori pensa che la laparotomia abbia azione be11efica anche per via nervosa riflessa, sul difficoltato ~ircolo istituitosi nel territorio della porta dal meteorismo delle anse intestinali e dalla te11sione tielle pareti de1l'addome. Ma i· n,ostri lnalati (al inomento della puntura esplorativa), non presenta"Vano un quadro clinico da giustificare una1 diffi coltata circolazione endo-addominale, sia perchè la contrazione era localizzata ad un solo quadrante , sia perchè l'alvo~ se pur inodicamente in tutti era aperto ai gas! Può l'infissione di un ago in sede flog istica peritoneale, produrre 11n 'azione chimico-fisica sulla crasi sanguigna e di trofismo dei tessuti , da determina.re in modo rapido e completo una sin torna tologia così grave? È certo che la sierosa peritoneale può rea-


2014

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IL POLICLINICO n

gire in modo abnorme e rapido anche al pit1 piccolo stimolo; nel caso nostro però, se questa reazione vi è stata, deve essere stata ben piccola ed esclusivamente locale , insufficiente quindi a spiegare le notevoli modificazioni di ordine generale i1otate. Non credo inoltre di poter accettare un 'azione chimico-fisica sulla crasi sanguigna, che senza dubbio ha dato a tutt'oggi nel campo chirurgico risultati veram·e nte confortevoli e positivi, perchè a me sembra eccessivo il rapporto di .p roporzione fra ca,u sa ed effetto! Io penso dunque, in accordo con altri AA. (•Ferroni, Bartoli, Taddei) che la probabile interpretazione sugli effetti clinici riscontrati dopo puntura esplorativa endo-addominale ad esito n egativo nelle appendiciti e periappendiciti suppurative, sia da ricercarsi ir1 una modificazione umorale (autoemo-autosiero-autovaccinazione) conseguente alle piccole emorragie provocate dalla infissione dell'ago nella parete addominale. Vi sono pericoli a pratica.r e la puntura esplorativa nelle appendiciti su·p ·p urate? Nessuno, quando si segua la tecnica da noi adottata per tumefazioni situate nella fossa iliaca1, che è la sede più comune. Negli altri casi (raccolte ascessuali n1ediane, sovrapubiche, lombari ecc.) infiggeren10 l 'ago dove maggiore è l 'edema rile\1abile con la plica cutanea , il dolore e l 'otLusità alla per• cuss1one. Se negativa riesce dopo 2-3 infissioni in varia direzione, )nutile e anche dannoso sarebbe insistere. Evjdente è poi l 'utilità pratica ch e i1e deriva; innanzi tutto per la irr1m ediata. risoluzione del grave processo addon1inale ottenuta senza laparotomia con o senza drenagg·io ed in secondo luogo per la possibilità di praticare dopo 2-3 settim.ine soltanto , l 'ectomia facile e sicura dell'organo ammalato.

·n 1orale (autoemo-auLosiero-autovaccin:azione) determinato dalla infissione dell'ago nelle pareti addon1inali. BIBLIOGRAFIA. BARTOLI O. Sull'esito delle operazioni esplorative in f atti infia1nmatorii periappendicolari. Archivio di Ostetricia e Ginecologia, anno 39, S. II, v. 19, n. 11. CAl\10RAN e GMELIN. Peritonite suppurativa dopo puntura esplorativa addomiriale. Zen tralb. f. Chirurgie, 1929. DE V1NCENTIS. Fati.i e co1iside razio ni sulle sensibililà del perìlon.eo e dell'appendice infiammata,.

Policl., Sez. pratica, 1927, vol. 34, n. 19. FERRONI E. I risultali della lazJarotomia lasciata esplorativa in an.nessiti suppurate (non tubercolari). Arch. di Ostetr. e Gincol. A. 39, S. II 1

1

ilIASSUNTO.

L' A. ha osservato in 7 ammalati di :ippendicite suppurata, che ]a puntura esplorativa endoaddominale ad esito negativo ha determinato i seguenti fenomeni: caduta imn1ediata della febbre, diminuzione dell'edema , del dolore, della leucocitosi già dopo poche ore e notevole risoluzio11e della tun 1e~az i one infiamn1atoria addominale. Riferisce il controllo operatorio e dopo avere accennato alle ipotesi en1esse dagli altri AA. cl1e 11anno ottenuto esiti sin1ili dopo intervento laparotomi co con o senza dren aiggio, spiega il fenomeno invocando u11a modificazione u-

[ANNO XLI, NuM. 51)

vol. 19.

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Puntura addo1ninale nella diagnosi delle ntalaltie inlraperiloneali acute. An-

NEUHOFF

CoHEN.

nales o.f Surgery, 83, 1926. PESCA.TORI. Gli effetti della serriplice laparotomia esplorativa sul decorso dell 'appendicile acuta.

Arch. i t. di Chir., 1933, vol . 35, fase. IV. REDI. L 'i ntroduzione nella cavità peritoneale, ecc. Archivio ed Atti della Soc. Ital. di Chir., 1932. Ross1~

Iniezioni endoaddominali di soluzio11i di glucosio, ipertoniche, ecc. La Clin. Chir. 1926, I. SBRozz1. I l trattamento chiuso delle peritoniti acute diffuse da perforazione appendicolare. Po-

liclinico, Sez. Prat. , 1927, 11 . 34. SERRA. L a difesa antibatterica del cavo peritoneale dopo iniezioni di leucociti . Giorn. di batter., 1929, III SoLIERI. P eritoneo e immunità locale. Arch. Ital. di Chirurgia, 1925, vol. XIII . 1'ADDEI. L 'ascesso periappendicolare. Rass. Intern. · di Clin . e terapia, 1934. Ricordiamo l'Importante pubb/icaaioae:

..-

oott. E. FIORINI Aiuto nel Reparto Chi rurgico dell'Osped. Civ. di Verona

L'APPENDICITE CRONICA STUDIO ANATOMO-PATOLOCICO E CLINICO (con 18 figure su tavole fuori teeto) ..

INDICE. - STORIA E JEFINIZIONE, pag. 7 a 10. - SIN· TOMI, pag. 11 a 20. RADIOLOGIA DELL'APPENDICITE CRONICA, pag. 21 a 30. DIAGNOSI DIFFERENZIALE, pag. 31 a 56. APPENDICITE CRON ICA El OCCLUSIONE INTESTINALE, pag. 57 a 59. - APPENDICITE CRONICA ED ERNIB, pag. 60 e

61. -

MENTE

APPENDICITI

pa~.

62-63. -

SISTEMA

NERVOSO,

A SINISTRA,

ALTERAZIONI

DEL

C~ONICHB

Al1PARENTEMENTE APPENDICITE

pag. 64

PENDICI·rE CRONICA E TUBERCOLOSI POf,MON.\RE, pag.

APPENDICITE

72-73. -

CRONICA ANATOMIA

!

INVAGINAZIONE

PATOLOGICA,

pag.

a

O

REAL-

CRONICA

68

-

B

AP-

pag. 69 a 71. INTESTINALE,

74 a

94. -

pa.g. 95 a 100. - BIBLIOGRAFIA, pag. 101 a 117. Volume di pagine 120, con 18 figure in tavole fuori testo. Prezzo L. 1 4, più le spe~e postali di spedizione. Per gli abbonati al «Policlinico», sole L. 1 2, 6 O in porto franco. LA CURA,

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA.


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XLI,

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NOTE E CONTRIBUTI B..\.MBINO GESU' IN ROMA Direttore Sanitario: Prof. SAVERIO SANTORI. OsPED1\LE DEI,

Padiglione MARIA SALVIATI. Primario: Prof. Uco M.>\.NCINI.

Considerazioni sulle emottisi nell'infanzia l)~r

il dott. GIOVANNI

2015

SEZI ONE PRATICA

B~\.RONCI,

a si tc11te.

Non tutti gli AA. sono concordi sul significato da darsi alle parole emoftoe od emottisi: infatti mentre alcuni le u sano indifferente111ente come sinonimi, altri ri servano Ja parola emoftoe alla espettorazione di abbondante quantità di sangue, emottisi alla espettorazione di scarsa quantità di sangue. Altri AA. infine parlano di emoftoe anche nel caso di emorragie delle pri•m e vie aeree, allorquando il ~angue raccog·liendosi i1ell 'ipofaringe e nella regione laringea, viene poi espulso con colpi di tosse. Allo scopo di evitare possibili confusioni mi servirò della parola emottisi per indicare la espettora.z ione di sangue proveniente dai bronchi e dai polIllOnl.• Le cause che possono detern1inare emott1s1 durante l'età infantile ~ono numerose. Tra le cause locali a sede polmonare devo innanzi tutto ricordare la tubercolosi , che anche n ei bambini ·è il rr1otivo più frequ ente di emottisi. Talora, ma non sempre, interve11gon o an che fattori occasionali, quali il vento, specie lo scirocco, l'esposizione diretta e prolungata al sole, il ra~freddamento, talora jl clima ma1rittin10 o di alta montagna, gli strapazzi, gli sforzi specie quelli bruscl1i , la corsa, il salto, la tosse, il canto, il parlare a lungo a voce alta, la sovralimentazione, gli eccessi .a limentari, le emozioni, la suscettibilità vasomotoria molto spiccata specie in soggetti con costituzione neuro-artritica, i fattori in genere ch e aumentan o la pressione sanguigna o ch e determinano congestione polmonare. ..\n ch e alcuni medicamenti, quali lo jodio, lo joduro di potassio, il creosoto, il guaiacolo, l 'arsenico, il ferro, lo zolfo e i sali d 'oro veng?no indicati quali cause occasionali. Altre affezioni che possono cau sare emottisi sono la, sifilide e i tumori del polmone, la cangrena e l'ascesso polmonare, le pneumoconio~i , Je formazi oni leu cemiche, le affezioni parassitarie del polmone, quali le cisti d'echinococco, l'aspergillosi , l'amebiasi bronco-polmonare, l 'actinomicosi, ]e ulcerazioni da disto111a, e inoltre la bronchite fìbrinosa e le bron-

chiettasie. Devo ricorclare !)Oi le emottisi successive a rifornimenti i)neumotoracici; le ferite e le lacerazioni del p olmone jn seguito a traun1i del torace: tali traumi possono produrre emottisi immediate e anche tardive che possono insorgere dopo· fatti congestivi e sirnul.are quelle tubercolari. J>oi vi sono emottisi da stimoli chimici, quali gas tossici, vapori irritain ti e fumo, che possono a!gire da traumi bronchiali interni producendo emottisi che si possono ripetere per alcuni g iorni; così I)Ure vi son o emottisi da polveri e liquidi irritanti e da corpi estranei ca duti nelle vie bronchiali. Anche 11na pleurite interlobare, un empiema, un :1scesso subfrenico, un ascesso epatico perforandosi n elle vi.e bronchiali possono dare emottisi, però in ql1esti casi essa si associa a una vomica di pus. A11 che n ell 'edema polmonare e n ella polmonite, specie in quella influen zale, abbian10 espettorato sanguigno , però in questi ultimi casi non si può parlare di emottisi. Emottisi si posso·110 riscon trare n elle a flfezio·n i degli organi circolatori. nei vizi aortici e più ancora in quelli mitralici, specie n ella stenosi, ed in genere negli in farti del polmone, anche di origine diversa da quella cardiaca, come nelle flebiti , dove si possono avere sia nel periodo ch e precede l'obliterazione della vena, s ia tardiv~mente durante l 'organizzazione e la disgregazione del coagulo, sopratutto in seguito a movimenti bruschi. Eccezionalmente nei bambini possono esser causa di emottisi g li aneurismi aortici (da eredolues), che :p ossono rompersi n elle vie aeree, come anche comprimere le vene polmonari e dare quindi congestjone passiva dei polmoni ed emottisi. Congestioni passive JJer compressione delle vene polmonari possono similmente esser prodotte da ghi andole e tumori mediastinici. Emottisi possono a ltr·esì aver i nelle diatesi emorragiche, siano esse primitive, come nel!' emofilia e n el morbo di Werlhof, che secondarie a malattie del sang u e (leucemie acute e croniche, anemia aplastica), a malattie infettive (scarlattina, morbillo , ' raiuolo, tifo esantematico, m alaria , febbre tifoide, febbre gialla, spirochetosi ittero-emorragica), ad avitamitosi (scorbuto), ad affezioni epatiche (atrofia giallo acuta, forme gravi di epatiti, itteri), e ad alcune intossicazioni (fosforo, J)ÌOinbo ecc.).

* ** La patogenesi delle emottisi può essere varia. Così numerose teorie sono sorte per pie-


2016

« JL POLICLJNJUO »

gare la comparsa di emottisi nella tubercolosi polmonare; dap prima si .p·e nsava esclusivarr1ente a una erosione e a una conseguente rottura di vasi sanguigni per opera del disfacimento caseoso, talora1 anzi per formazione di aneurismi (Rasmussen) nelle caverne. Questi aneurismi sono la causa più frequente di emorragie nelle caverne, quando non avvengano delle emorragie a i1appo dalle pareti della caverna stessa. Poi si ·è ammes:5o che intervenisse una iperemia attiva, una con gestione, specie com e causa delle emottisi delle forme iniziali. Nelle forme con tendenza alla sclerosi le emottisi sembrano esser dovute a delle neoformazio11i vascolari con ectasie spesso di notevole importanza nelle zone stesse di sclerosi o nelle vicinanze. Si è dato anche importanza alla costituzio·n e e al terreno indivi.d uale e si è quindi studiato in particolar inodo il siste1na nervoso vegetativo ·iegli err1ottoici , eseg uendo altresì le prove f armacodinamiche. Gianni ha fatto delle ricerche sul tempo di coagulazione, su quello di emorragia , su 1 colore del siero, sulla fragilità vascolare e sul numero delle piastrine di ammalati tubercolosi con emottisi ricorrenti ed ha trovato spesso delle note di una a lter ata crasi sanguigna. Naturalmente tutti quei fattori occasionali ch e innalzano la pressione del sa ngu e, specie se bruscamente e a11che se per poco tempo, e -quei fattori ch e aumentano la congestione polmonare, favoriscono l 'insorgenza del1e ernottisi. Se le emorrag·ie polmonari nella tubercolosi sono ben superiori per la quantità del sangue emesso a quelle determin.ate da un trauma ch e colpisca un vaso della stessa ampiezza, lo si spiega pensando ch e le pareti vasali rigide e infiltrate dal processo specifico , perdono in gran parte la facoltà di contrarsi. D'altra parte la facilità con cui si produce la trombosi nei vasi col pi ti da proc-essi tubercolari ci spiega come non si notino en1ottisi in tutti i casi o almeno nella grande maggioranza. Con l'iperemia attiva -e con l 'erosione vasale si spiegano anche le emottisi dei tumori, della si filide, dell'ascesso e della cangrena polmonare, delle pne11moconiosi e delle affezioni parassitarie del polmone. L'emottisi delle bronchiettasie è dovuta o al1'iperemia della mucosa hronchiale o ad aneu:.. rismi come nei processi tubercolari, che si rompono per l'atrofia cielle pareti o a causa di t1lcerazioni. Spesso però è anche legata ad altri fattori <;> complicazioni, quali la cangrena polmonare secondaria, la tubercolosi l'insuffì cienza cardiaC3.. 1

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[ANNO

XLI,

NUI\il.

51]

Le emorragi e che insorgono nelle varie forme di bronchiti si spiegano con emorragie capillari della mucosa bronchiale iperemica e con la stasi transitoria che si produce talora nel circolo polmonare nei forti accessi di tosse. Altre volte, come n ei nove casi di b-ronchiite acuta influenzale osservati da Trepiccioni, la patogenesi è più dubbia·, tuttavia tale A. pensa a spiccate proprietà offensive del virus influenzale sulle pareti dei vasi della mucosa bronchiale, ad estrinsecazione a livello bronchiale di un lieve stato emogenico e a disturbi vasomotori locali in seguito a vagotonia . Le emottisi che sopravvengono in seguito a rifornimenti 1pneurr1otoracici possono esser talora dovute allo strappamento di una aderenza, talora anche alla lacerazione del parenchima polmonare, di cui un frammento resta aderente alla parete toracica. Possono però esser an che dovute a un disturbo improvviso del .circolo polmonare, a spostamenti del mediastino con o senza torsione dei tronchi venosi dell 'ilo. Anche una sinfisi pleurica molto vascolarizzata può spiegare l'emottisi. Le rotture vasali e la congestione ci danno ragione delle emottisi ch e sopravvengono durante una pleurite interlobare, un empiema, un ascesso subfrenico, un ascesso epatico r)erforatisi nei bronchi. Anche le emb-0lie della polmonare possono dare emottisi e questo ci spiega il meccanismo con cui esse si producono nei vizi di cuore e nelle flebiti. Alcuni AA. ritengono però che le emottisi ilei cardiaci e specialmente nei mitralici non siano sempre da mettersi in relazione a emboìie, ma che pure altre ragioni possono intervenire, ad es. la tubercolosi o anche • la sempli ce stasi , quantunque la maggioranza degli AA., come Hoffm,a nn, Matthes, Romherg, Plesch e Staehelin affermino che la quantità di sangue emesso nell 'ede1na polmonare e nel 1)olmone da stasi sia generalmente ristretta. Tuttavia n ella stasi ]l segno tipico della continua fuoriuscita di sangue negli alveoli è .dato dalla presenza di. cellule del vizio cardiaco nel1'espettorato. Nelle diatesi emorragiche la causa delle emottisi può esser variai: dimi11uzione del numero delle piastrine (morbo di Werlhof), rallentamento della coagulazione del sangue e scarsa rapidità della formazione della trombina (emofilia) e in genere alterata crasi sanguigna e labilità vasale. Le emottisi nelle affezioni epatiche si spiegano con l'auto~intossicazione da veleni non arrestati dal fegato insufficiente, e con alterazioni della crasi sanguigna. Il fegato , infatti,


[ A1'1'0

XLI, Nu.l\r. 51)

2017

SEZlONE PHAT1CA

secondo alcuni AA., avrebbe notevole in1portanza nel pro·cesso di coagulazione del sangue, sia perchè produce, almeno· in parte, la fibrina e. regola il tasso del fibrinogeno nel sangue, sia anche perchè contiene un fermento coagulante. Quindi negli ep·a tici troviamo spesso una diminuzio11e della coagulabilità del sangue (Hayem), una difettosa retrattibilità del coagulo e un prolungamento del tempo di emorragi_a. Spesso è ::tnche difettosa la resistenza dei capillari, come lo dimostra la prova del laccio. Nelle malattie infettive intervengono poi numerosi fattori qua1li alterazioni della crasi sanguigna e delle pareti vasali, spiccate ,p ro1prietà offensive dei virus specie sui vasi della mucosa bronchiale, insufficienza ep,a tica, disturbi vasomotori. Talora, come i1ella pertosse, interviene anche una stasi transitoria del piccolo circolo prodotta dagli accessi proll1ngati di tosse. Nel vaiuolo, infine delle emorragie possono esser causate da eruzione di pustole sulla mucosa bronchiale. 1

1

* **

Nono tante che le cause che possono produrre emottisi sia110 numerose, j 11uò dire ch e • tutti gli AA.. siano concordi nel ritener_Ia co111e un episodio raro a manifestar si 11 ci bambi11i, specie se si fa u11 confronto con la frequenza delle .emottisi negli adulti , nei quali ben i] 38 % di coloro che sono affetti da tubercolosi µolmonarè secondo Sorgo, il J4.. 9 % secondo Luzzatto-Fegiz, il 50 % secondo Strandgaard e Jaquerod, il 60 % secondo altri 1\.A. presentano emottisi. Comunque non trovian10 questo· sinton1a con la stessa frequenza nelle malattie che possono esserne causa; nelle cisti di echinococco del ,p olmone ad esempio, la frequenza delle emottisi nei bambini è quasi uguale a quella degli adulti. Non è invece lo stesso nella tubercolosi pòlmonare: a tale riguardo le o·p inioni e le statistiche riportate dai diversi AA. danno dei risultati molto differenti, benchè pochi sinora si siano occupati delle emottisi nell 'infanzia. Rosenthal e Nisnevic, facendo riferimento a 456 anamnesi di bambini affetti da tubercolosi !polmonare, hanno potuto riscontrare solo in 25 casi, cioè nel · 5,5 % presenza di sangue in piccola quantità nello sputo ed in 6 casi, cioè nell'l ,3 9~ emorr.agie polmonari più importanti : da notarsi che tutti questi bambini erano di età superiore ai 6 anni. Pierson in una statistica su 198 ragaz~i tubercolosi, ha trovato solo in 5 presenza di emottisi, cioè ne] 2 % circa. La relativa rarità delle emottisi nell'infanzia si spiega pensando che quelle di pie-

cola entità passano per lo più inosservate, perch·è il bambino, specie ~e è piccolo, espettora molto difficilmente ed inghiotte quindi il sangue stravasato. Meno frequenti inoltre ris,p etto all'adulto, sono le forme di tisi cavitaria e di tubercolosi ,polmo11are a tipo fibr€>so, che danno ordinariamente un 11o·tevole contributo alle emottisi. Tutti gli AA. sono concordi poi nell 'affermare che le emottisi aumentano di freque1nza al disopra dei 12 anni. •

* **

Basa ndomi sull'abbondante 1nateriale clinico fornito dai diversi reparti del! 'Ospedale del Bambino Gesù e precisan1ente sui ba.m bini che sono stati rico~erati in questo ospedale durante sei anni (dal 1927 al 1932), ho cercato di raccogliere notizie riguardanti le emottisi su un numero di malati più grande di quel ch e 11on abbiano fatto altri AA., e ])iÙ esattamente su circa 21.000 ba.mbini ricoverati. Per .p oter meglio valutare l 'entità dei dati, riferisco il numero di casi che ho p·reso in considerazione per ogni malattia e per ogni gruppo di mala ttie aventi maggiore importanza come causa di emottisi. Adenopatie trach eobronchiali di origine preumibilmente tubercolare 643. In filtrazioni peri lari tubercolari 266 ; infiltrazioni perilari e apicali tubercolari 4; infiltrazioni tubercolari del lobo superiore 14; infiltrazioni tubercolari della base polmonare 1O; sclerosi polmonari tubercolari 28; tubercolosi miliare polmonare 8; tubercolosi polmonare ulcerosa 8; altre forme di tubercolosi polmonare , com e infiltrazioni diffuse a ti po broncopolmonitico1, ecc. 152. 'fatale delle affezioni tubercolari del polmone 490. Pleuriti secche 59; pleuriti essudative 191; pleuriti diaframmatich e 3; pleuriti mediastiniche l; pleuriti apicali 1; pleuriti croniche 1; esiti di pleurite 47. Totale del] e affezioni pleuriche di probabile etiologia tubercolare 303. Totale delle affezioni dei polmoni, bronchi , pleure e ghiandole ilari di probabile origine tubercolare 1436. Cisti d 'echinococco del polmone 2; ascesso polmonare 2; cang rena 'Polmonare 5; bronchieitta.si~ S; em piemi 173; pleuriti interlobari 4; piopneumotorace 1; cisti della p1 eura 1; corpi estranei nelle vie aeree 2. Totale delle altre affezioni delle vie aeree inferiori e delle pleure 198: Vizi congeniti di cuore 28'; vizi acqui iti di cuore 34 Totale dei vizi di cuore 62. Diatesi emorragiche 5.


2018

« IL POL JCLINICO

"*

[ANNO

XLI,

NUl\I.

51J

Sclerosi po11non are -di origi11e

**

tbc.

I dati sulle emotti i son o stati tratti sia dal1'anamnesi ch e dall 'osservazione clinica durante la degenza in ospedale, ed in particolare rr1i sono occupato dei bambini , le cui diagnosi ho sopra elencato e in cui più facilmente è possibile trovare notizie al riguardo. I risultati a cuj sono pervenuto sono i se.g uenti: 54 bambini ricover ati in ospedale d t1ra11te gli anni 1927-1 932 risulta ch e abbiano avuto en1ottisi. Talora ciò si desume, come h o g ià detto , da ll'osservazion e clinica, tal'altra inve-ce si tratta solo di notizie Rnamne$t.icbe, 1na in tutt i i casi si pu ò affermare ch e si s.1.a trattato effetti,ramente di emottisi e no11 già di altre affezioni cl1e possono simulare questo -sinton1.a, iper i risultatj dell 'esame obbiettivo -e per le ricerche radiologich e e batteriologi-ch e che sono state effe ttuate n ei bambi11i -stessi. Di questi 54 bambini, 25 erano di sesso ma~chil e e 29 di sesso femminile. Per qua11to con cerne l' età d-ei bambini essa è esposta ne.11a segt1ente tabella: Età

»

Numero dei bambini che hanno avuto emo t tisi

1 a11no

. . . . . . . . . . . . .

Infiltrazione polm onare diffusa tbc. . . . . .. . . . . . . Ple urite secca . . . . . . . . . Pleurite essudativa . . . . . Cangrena polmonare . . . . Cisti d 'echinococco d el p ol-

mo ne

. . . . . . . . . . . .

Empien1a . . . . . . . . . . . J)leurite purulenta interlobare Vizio composto della mitrale . Epatite infet Liva con insuffici enza epatica g rave . . . .

1 casi di emottisi 5 1 1 1

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2 1 1 1

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:Num eTo clei bambini che Etil

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rresE>n ta.to emotti ci durante la degenza in O· speda le.

1 anno 2 anni•

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Adenopatia tracheo-bronchiale 18 casi di emottisi )) Infiltrazione perilare tbc. . . . 15 )) )) Infiltrazione tbc. del lobo superiore . . . . . . . . . . . 3 » n » Jnfiltrazione tbc. della base polmonare . . . . . . . . . 2 » » »

))

Maggiore im portanza hanno sen za dubbio le emottisi ch e si sono verificate in ospedale e ch e essendo di diretta osservazione, v·a1n no soggette quindi a minore probabilità di . errori diagnostici . Durante lo stesso 1)eriodo 17 bambini , 9 di sesso maschile e 8 di sesso femminile, hanno avuto emottisi in ospedale. La loro età è esposta nella tabella ch e segue:

2 ar1ni

Con1e si vede , il nu111ero dei casi di emot·tisi aun1enta in linea dj n1assima dai 5 anni in su. Le m alattie da cui eran o affetti i b arnbini al loro ricovero iii ospedale sono le se_guenti:

)) )) )) ))

La diagnosi delle malattie per cui questi bambini sono stati ricoverati in ospedale e le cause quindi delle emo·ttisi sono state le seguenti: Acienop ati a tracheo-bronchiale I11filtrazione p erilare tbc. . . . J11filtrazio11e tbc. del lobo su• p er1ore • • • • • • • • • • Infiltrazione polmortare difftlsa tbc . • • • • • • • • • • • Pleurite secca . • • • • • • • • Cangrena polmonar e . • • • • Cisti d 'echinococco del polmo n e . • • • • • • • • • • • E1npiema . • • • • • . • • • • Pleurite purulenta interlobare Epatite infe:ttiva con insufficienzA c·patica g r ave . • • •

2 casi di emottisi )) 3 )) )) 2

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(ANNO ~LI,

Nuì\r. 51]

SEZIONE PHATJ CJ\

La tubercolosi è quindi. come si vede dalle tabelle statistiche, la g rande causa delle emottisi n ell 'infanzia e precisa.m en te essa è stata fa cau sa dell '85,18 % di tutte le emottisi da me considerate, · m entre in quelle verificatesi in os1)edale essa rientra n ella loro etiologia n el 58,82 %. Considerando i)oi nel com plesso le affezioni del]e pleure, polrr1onj, bronchi e linfoghiandole ilari di natura presu111ibilme11te tubercolare, le emottisi si sono avute in 46 bambini 1 cioè n el 3,20 % dei m.alaLi; se però si tien e conto esclusivamente delle emottisi ch e per questo gruppo di malattie si sono verificate. in ospedale, la percentu ale si abbassa fino al 0,69 <J~ . Posso pertanto confermare quanto hanno affermato altri AA. , la rarità cioè delle emottisi nell 'infanzia , quantunque abbia potuto riscontrare una frequenza un poco s uperiore a quella citata da altri (3, 20 % an zich è 2 % come ha trovato Pierson). l\Ientre poi, com e afferma Rossi, le en1ottisi son o 11el 95 % con seguenza della tubercol osi polmonare, posso affermare che almeno nei b ambin i non si arriva a percentuali così notevoli ma solo all '8'5 ~~ ' anzi al 58 % se si co·n siderano solo ]e emottisi verific::ttesi in ospedale. Cr esce qui11di la im1)orta11za d e]]e emottisi d ovut e ad altre affezioni polmonari (cisti d 'echinococco, cang rena polmonare ecc.) co,m e anch e ad insuffi cienza eJJatica grave. Riten go opportuno riferire sommariamente su alcuni casi di emottisi verifi catisi in bambi o i ricoverati nell 'Ospedale de1 Ba111bi110 Gesù , nei Padiglioni Maria Salviati e d·e l S'. O. M. di Malta , diretti dai . Proff. l\ilancini e \ taJag u ssa, ai quali esprimo i più vivi rin.grazia1

ll1èD •t. .I.

CAso I. - S. Marianna, di a11ni 9. l~n1ra in Osped ale il 1° marzo 1927. Negativa t 'anamnesi famigliare. La bambina va deperendo da alcuni m esi ; il 28 febbraio improvvisamente ha emesso sangue dal naso e d alla bocca con colpi di tosse. All'E. O . lo stato di nutrizione è un po ' scaduto. Torace : fossetta del Morenheim più evid ente a D. Ipofonesi in corrispondenza d elle fosse sopra- e sottospinosa, sopra- e sottoclavicolare D . Basi b en e espandibili . All'ascoltazione r espiro soffiante in corrispondenza delle fosse sopra- e sottospinosa, sopra- e sottoclavicolare D ., ch e diviene 11ettam .ente bronchiale nello spazio interscapolovertebrale D ., ove si ascoltano anch e rantolini inspiratori. Negativo l 'esame degli altri organi interni. Un esame radiologico m ette in evid en za un opacamento notevole d ella metà superior e d ell 'emit orace D . e una forte accen tt1azione delle ombre jJ ari con masse e tralci , sp ecie a D . L'esame d ell 'espettorato è positivo per il bacillo di Koch. Cutireazione + +.

2019

L 'e11to tlisi si è rj re tula i11 Ospedale durante i primi giorni del ricoYer o d elJa b ambina, con emis· sio11e med iante col1)i di LossP di scar sa quantità di san gu e r osso Yivo. R s tata curata con del cloruro di calcio p er via orale. La J)ambina vien e trasferj ta al ,Sanatorio Umb erto I il J6 1nar zo 1927, dopo cessat a l 'emottisi. CASO II. - NL A11gela, dj anni 7. Entra in Ospedale il 22 settembr e 1927. Circa u n n1ese fa h a già avuto emottisi. Da otto giorn i la barrù)ina h a febbre el evata, fortem~te r e111itte11Le nl rr1attino e sud ori notturni; ieri ha avut o abbondante en1ot tisi. All 'E. O. il torace appare simrnetrico, b en ronfor1nat o; alla p er cu ssione lieve ipofo11esi in corrispondertza dello spazio interscapolo-vertebrale D. All 'ascoltazione su tutto l 'am})ilo, sp ecie sulle regioni apicali ed ilari, murmure vescicol are aspro. Assenza di fenom eni accessori nncl1e dopo i colpi di losse. Un esam e r acliologico di111ostra d ei campi pol1no11ari poco lumi11osi , specie superiormente a D., e una fo rtB accentuazion e delle ombre ilari con rnasse e tralci . Culireazione +. L 'emottisi è co11tinuat a in Ospedale per 3 giorni rc.1 è stat a curata con cloruro di calcio e adr enalina per via orale. La bambina è l1scita migliorata il 18 ottobre 1927. CASO III. - L . Spartaco, di anni 8. Entra )n Ospedale il 18 genn aio 1928. Negativa l 'anam11esi famigliar e. Il bambino è affetto da alr. uni an11i éla Ì)ron r hite cronica; d a circa un mese la t osse si è accenLuata eù è comparsa febbre ve spertina. Due g iorni or sono ha avuto emo ltisi co11 emissio11e di cliscr e ta quantità di sangue, che si è r ipetu ta il giorno dell 'i n g r esso in Ospeclale . J\ll 'E . O. del t orace si 11o ta ipofonesi in corrisponden za tl eUe prjrr1e ci11que vertebre t oracich e. Ronchi e sibili su tutlo l 'ambito sia anteriorm ente ch e post eriormente. ~resen za del segno di D'Espill e. Negati vo l 'esam e d egli altri organi interni . Un esa111e rad iologico mette in eviden za dei r.ampi polmonari poco luminosi e una zona d 'opac:a tnento d 'origine ilar e ch e d al corno inferiore D. dell'ilo r aggjunge quasi la cupola diaframmatica. Notevole accentuazione delle 01nbre ilari . L 'esame d ell 'esp etto1·a to è negativo per il b acillo di Koch . Cu tireazio11e +. L 'emottisi si è di nuovo ripett1ta in Ospedale, con ernissione, m ediante colpi di tosse, di medie~ quantità e.li sangue rosso vivo, commisto a bollicine d'aria, di aspetto schiumoso, il 19 gennaio, ed è stata curata con cloruro di calcio per via orale. Il })a1nbino esce m igliorato il 4 marzo 1928. CASO IV. - . P. Marg h erita, di anni 11. En tra in Osped ale il 19 settembre 1929. Madre affe tta da tubercolosi pol1n on are . La bambina presenta da otto g ior11f febbre elevata continua, tosse, cat arro , sen so cli profonda astenia. Ali 'E. O. del torace: nulla. di notevole alla percussione. All 'ascol· tazione si T!O lan o d ei segni di bronchite diffusa con ronchi e sibili specie alle basi e r espiro aspro diffu so. La sierocliagn osi di Wiclal è positiva per il tifo. Su ccessivamente com e complicazioni si h anno una broncopolmonite sinistra e un vasto ascesso alla i1atica sinistra ch e vjene inciso. La febbre scompare il 12 11ovembre e l a bambina r esta apirettica sino alla fine di dicembre. Da a1lor a lievi eleva· zioni termich e.


2020

« LL POLICLINICO n

Un esame radjologico n1ette in evide11za dei campi polmonari poco luminosi ed elastici con opacamento intenso e non uniforme dell 'apice e sottoapice sinistro di origine ilare. Le ombre il ari sono notevolmente accentuate con tralci. L'esame dell'espettorato è negativo per il bacillo di Koch . Il 21 gennaio, improvvisamente, la bambina ha emottisi con emissione di discreta quantità di sangue rosso-vivo. Viene curata con cloruro di calcio per via orale, e nei giorni successivi, cessata l 'emottisi , s'~nizia cura pneumotoracica. CAso V. - C. Italo, di anni 12. Entra in Ospedal e il 20 settembre 1929. Negativa l 'ana1nnesi famigliare. Da alcuni giorni febbre, tosse, dolore all 'emitorace D. All 'E. O. si nota ottusità in corrispondenza delle regioni sopra- e sottospinosa di destra, che è ancora più accentuata nelle regioni sopra- e sottocla vicolare e ascellare dello stesso lalo. Il limite inferiore dell 'ottusità è rappresentato anteriormente da una linea netta; al disotto si ha sonorità timpanica. Il fremito vocale tattile è indebolito sulla zona di ottusità, dove il respiro è debole, quasi soffiante posteriorme11te, debolissimo poi nelle regioni sottoclavicolare e ascellare destra; non si notano rumori accesaori . Negativo l 'e$ame degli altri organi interni. Una radioscopia mette in evidenza un 'ombra rotondeggiante intensa ed uniforme in corrispondenza del campo polmo1tare destro con polo superiore iper·i lluminato sovrastar1te un livello liquido orizzontale. Modica accentuazione delle ombre ilari. Negative sono la cutireazione, la reazione \Vassermann e la Wein1berg-Ghedini. Un esame del sangue dà: 65 % di neutrofili, 1 % di eosjnofili, 6 % di linfociti, 28 '}~ di monociti. Il giorno 20 settembre il ban1bino ha emottisi con emissione, m ediante colpi di tosse, di sangue in discreta quantità, q1uasi puro. L'emottisi si ripete il 25 dello stesso mese, ed è stata curata con cloruro di calcio e sciroppo di codeina per via ora1 le, con co:iguleno e zimolattato di calcio per iniezioni. Il bambino è s lato in seguito operato di costotomia per pleurite purulenta interlobare D. ed è uscito guarito il 23 rnarzo 1930. CAso VI. - U. Antonia , di anni 10. · Entra in Ospedale il 9 luglio 1932. Negativa I "anamnesi famigliare. Due m esi or sono la bambina ha emesso modica quantità di sangue dalla bocca con colpi di tosse. Ieri nuova emottisi. Una radiografia eseguita fuori dell 'Ospedale ha messo in evidenza una cisti n el campo polmonare destrQ. Vi sono dei éani nell 'abitazione della bambina, che non ha· avuto mai orticaria. All 'E . O. si nota modica ipofonesi in corrispondenza del medio ·emitorace des tro, più pronunciata sotto l 'ascella. Il . respir,o è appena affievolito sulla zona ip0fonetica, con 'qualche crepito. Addome : trattabile, indolen-'le. Fegato nei limiti. La milza giunge in alto al! 'VIII· costa, in basso all'arcata , di consistenza aumentata . Nel"' quadrante superi'ore destrp d ell 'addome sotto il margine epatico si palpa una tume·f azione ovoidale, grande quanto una grossa noce, di superficie liscia, di con sistenza solida, spostabile modicamente in senso trasversale, ancor meno coi movimenti respiratori, non dolente. Talé tumefazione 'è andàta successivamente aumentando di ·volume, raggiungendo qlJello di una grossa . • ara11r1a.

[ANNO

XLI, :'\ 1Jl\[. 51]

Un esame radiologico del torace mette in eYidenza dei ca1npi polmonari poco luminosi; nel terzo inferiore del campo polmonare D. si nota un'ombra iJ1tensa, ovalare, a margini netti. -~ sinistra accerituazione delle ombre ilari con un 'ornbra perilare ovalare, a margini netti. La reazione vVasserma11n è negativa ; l a reazio11e a; Weimberg-Ghedini negativa; la reazione di Ca8oni fortemente positiva. La formula leucocitaria è la segu ent e: neutrofili 47 %; eosinofili 5 %; mor1ociti 8 %; linfociti 37 %; mielociti 3 %. La bambina è stata operata per la cisti d 'echinococco del polmone destro ed è morta il 3 genn aio 1933 con sintomi di localizzazione cerebrale (enti plegia) per la produzione di un probabile ascesso.

Dall'esame dei casi sopra riportati e dalla osservazione degli altri casi verificatisi in ospedale, si può affermare che la sintomatologia delle emottisi nell'infanzia è quasi simile a quella presentata dagli adulti. Il sangue però c,h e viene emesso dalla bocca con colpì di tosse , raramente.· è in notevole quantità; di solito esso è scarso, spesso si ridt1ce solo a qualche sputo e·m atico, talora raggiunge i 50-100 cc., più di rado i 200 cc. Spesso, come ho già accennato, il sangue quando è in piccola quantità non viene emesso dalla bocca ma deglutito, perchè il bambino , specie della prima infu1nzia, difficilment e es1)ettora (all'infuori della pertosse).; talora, però, nelle emottisi abbondanti il sa11gue. può essere espulso, oltrechè dalla ])occa, anch e dal n.aso. Il sang11e ·è per ]o più di aspetto rosso vivo , spumoso, con delle bollicine d 'ari1. Esso defluisce verso i grossi bronchi; una· parte raggiunta la biforcazione p1u ò ·essere espulsa co11 la tosse, mentre un'altra parte può e sere inspirata nelle parti declivi del polmone, specie se il bambino fa delle inspirazioni profonde. Contrariame·n te agli adulti i piccoli pazienti non sono generalmente molto agitati o angosciati per l'emottisi, .anzi per lo più essa li lascia indifferenti. Poco accentuati son o ~l_, trésì i disturbi vasomotori, _come l 'arrossamento dei pomelli o il pallore che si verifica in emottisi di notevole entità. Anche nei bambini si manifesta spesso la febbre nei giorni · seaauent1 all 'emottisi e si avvertono all 'ascoltazione del torace dei rantoli a medie e pie-cole bolle verso ]a base del polmone dove si ·.è prodotta l'emorragia . Rantoli · fini si posso110 talora · ascoltare anche in corrispondenza delle zone sedi di emottisi. Nelle emottisi da infarto il sangue è _generalmente di colorito più scuro, di aspetto . ·rosso- cupo, in min·ore quantità e la emottisi si .a ccompagna spesso a. cianosi é ad altri sedi insuffi~ien·za. cardiaca. Talora :però i -o-ni o . piccoli infarti non danno alcuna n1an1fe to,1

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[ANNO

XLI, Nul\!r. 5l j

SEZION~

zione n-è clinica, nè radiologie~, mentre altre volte si ha un ·quadro di lesioni più m eno diffuse con rantolini e ombre radiologiche disseminate, molto simili a guelle di natura tubercolare. Quando l'emottisi è dovuta ·alla perforazione nei bro·n chi di un empierrta• o di un ascesso sottodiaframmatico, essa si accompagna per lo più ad u11a vomica di pus g iallastro, verdastro o brunastro , Sipesso feti do.

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La d.iag·nosi delle ·eimottisi si basa sull 'osservazion·e del sa.n gue emesso, che ·è per lo più spumoso, rosso vivo, e sulle condizioni che hanno accomp,a gnato l 'esp,ulsiòne del sangue stesso (sforzi di tosse). Talo•r a però, speci e se non si è potuti esser presenti all 'emottisi, si .p uò nei bambini rimanere molto in dub,b io, dalla sola anamnesi, se essa si sia realn1ente verificata, giacchè, come ho più volte detto, essi deg~utiscono spesso il sangue stravasato, e il so~petto potrà esser conferrn alo oltre che dalla presenla di ~angue nelle feci, che assumono un aspetto nerastro , dall'esame o·b biettivo generale, dalle ricerche radiologiche e microscopiche. Vi so·n o altresì delle emorra·g ie b·enigne delle prime vie aeree che .posso110 talora simulare un.a emottisi. Secondo Calamida esse sono dovute o a una lesione delle gengive , . o a ulce-. razioni della mucosa orale, a var1c1, a tumori tela1ngettasici del velo pendulo, a piccole ulcerazioni di natura luetica o tubercolare della mucosa nasale. Il sangue raccogliendosi , spe~ cie durante la notte, nel! 'ipofaringe, può essere espulso al mattino con colpi di tosse. S~ possono avere altresi emorragie .per t~mon ed infiammazioni della mucosa r1nofar1ngea , nelle faringiti sia pseudoipertrofiche che atrofiche e sop,r atutto ne,g li adenoidei. Le vegetazioni adenoidi possono causare diffi coltà di.agnostiche notevoli; infatti il sangue scendendo posteriormente lungo il faringe può essere espulso dalla bocca anche con colpi di tosse. 's pesso però facendo chinare il b~~bino in avanti, )1 sangue defluisce dalle nar1c1 ed. esa: n1in·aindo il faringe si può notare una stria d1 sangue sulla volta posteriore del faringe stesso· inoltre jl sangue non è .aereato, non assun1~ un aspetto spumoso e . màn~~no ~]tre~ì .gli altri segni obbiettivi, rad1olog1c1, b1olo·g1c1 e microscopici ch e possono far pensare ad una emottisi. . Nel laringe non sono f~equei:lt~ le emorragie, .. all'infuori della laringjte emorragica. Emorra aie tracheali possono esser causate da t> • 1' otumori, e spesso per •poterne ~1conoscere rigine bisogna ridorrére alla trachèobronco• scop1a. 1

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1

2021

PRATICA

A causa della1·rarità 11ell 'infanzia di affezioni gastriche che possono dar luogo ad emorragie, si comprende come l'ematemesi solo eccezionalmente possa simulare un 'emottisi. Comunque il sangue ·è nerastro , misto a par, "ticelle alimentari o a bile, non è aereato, è acido e viene espulso con il vomito. La gravità che l'emottisi riveste spesso neg·li adulti, specie nei periodi avan~ati della tubercolosi polmonare, non la si ritrova nell 'infanzia, in cui non ho potuto mai riscontrare la morte dovuta djrettam.e nte ad essa. Com 'è noto , la morte in s~auito a~ emottisi può dipendere o da dissanguamento, o da soffo.caziorie, o da generalizzazione del processo, e si può talora accompagnare ad edema- :polmonare o ad embolia gassosa per penetrazione d'.aria nei vasi beanti. Schmitz tuttavia ha riferito su· due barI1hini che soccombettero in seguito ad emottisi. La terapia delle emottisi dell 'infaI.t.lia e quella che in particolare è stata seguita. nei bambini ricoverati nell'Ospedale de] &mbino Gesù, non .presenta che poche differenze rispetto a quella norm.a lmente se·g uita negli adulti. Sono state sufficienti in ogni caso per arrestare l'emorragia le consuete cure a base di cloruro di cail cio sia per via orale che p er via endovenosa, le iniezioni intramuscolari di coaguleno a cui si è talora aggiunta l 'adrenalina per bocca. Sono state inoltre seguite le norme dell'assoluto riposo, della borsa di ghi.accio sul torace e del siler1zio·, ~r quanto possibile. Non si sono che ~ecèzionalmente somministrati dei prepara.ti a base d'oppio o derivati, sia per ]a scarsezza dell'emottisi , sia anche per la poca tolleranza ch e han110 in genere i bambini per tali prodotti. Analogamente non si ·è mai ricorso ad altri mezzi terapeutici come le iniezioni intratracheali di adre·nalina o di coaguleno, ov, 1ero al pneumotorace ' ch e benchè ancl1e nelle emottisi infan. tili possa trovare utile applicazione, non viene di norma eseguito,. sia per le difficoltà inerenti alla sua applicazione nel] 'infanzia, . come pure i "esi.guità del sangue emesso, • • • che si può dire no11 compromette qua's1 mai clirettamente l'esistenza del bambino. 1

per

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RIASSUNTO. L 'A., dopo a~er e.~P<?Sto alcune considerazioni sull'etiologia e la na_to2'enesi delle .emottisi, specie dell 'inf~nzia, riferisce ..su 5.± ~asi di emottisi avutesi su di un totale d1 circa 21.000 ba.m bini ricoverati · nell'Ospedale del Bambino Gesù, e ne descrive dettagliatamente


2022

<l JL

POLICLINICO »

aJcuni. Termina esponendo i sistemi di cur.a abi!11a.lmente seguiti. BIBLIOGRAFIA. BERGER M. Monat sschrift fur Kinderheilkunde, ,·ol. 35, 2, pagg. 145-151, 1927. BEZANçoN li' . e AzoULAY R . Paris Médical , 17 gen11aio 1925. BEZ.'\Nçox e J ACQl; EL ~N . Presse !vlédicale, 5 giugno 1929. CA1 LLÉ. llef. ZentralJ)l att fili Kinderheilkunde, 10, 476, 192 l. C \LAl\CIDA U. Pensiero Medico, n. 31, 10 nov. 1926. CA ussADE Lr . e TARDIEU A. La Rev. médicale, 12 febbraio J 931. Io . In . Rev . de n1éd. , aprile 1931. Cso.KE, LA.szL6. Gyògyà~zat, 1931, I , 97-99. Dt rKEN J . Zeitschrift fur Kinderheilkunde, vol. 45, p agg. 333-345, 1927. GIANNI G. l\linerva Medica, n. 35, settembre 1929. G·IRAUD A. Bulletin Médical , 6 febbraio 1932. HoFFMANN A. Deutsche l\ii ediz. Woch en schrift, 7, I X, 1926. LAnANn A. J ahrbuch ftir Kinderheil1kunde, 122, pagg. 111-112, 1928. LANFER e "\ 1TRY. La Presse Médicale, n. 40, 1924. I ,u zzATTO-FEGiz G. Il Policli11ico, Sez. Pratica , fase. 28, 1926. MoHR L . e STAEHELIN R. Trai lato di M edicina Interna, vol. II, parte I. Societ à Editrice Libraria, l\1ilano. MonQuio L. Archives de Médecine d es enfants, vol . 29, n. 1, gennaio 1926. NoBÉCOUR'r. La Pediatrie Pratique, vol . XXVII, n . 46, 5 aprile 1930. RosENTHAL-NISNEVIc N. ~ediatrija, vol. 11, n. 1, pag.g . 41-49, 1927. Rossr. F . Il Policlinico, Sez. Prat. , fase. 34, p . 1091 , 1923. SA 1·ono C. Pòzzi, Roma . SCHEIDEMANTEL. . Klinisch e vVoch en schrift, 1927' n. 12, pag. 554. . ScHl\11rz E. J. Monatsschrift fiir Kinderheilkunde, vòl. 36, 3, pag. 301-305, 1927 ~ · SERGEN'r ·E. e MIGNOT R. Arch. des m al . de l 'appar. r esp., 1931, n. 1. SortGo . In Jlandbu ch de r Tbk . di BRAUER , ScHRODER e BLUl\IEXFELD. J. A. Barth , ~ipsia, 19~9 . SrnANDGA\RD . Zeitschrift f . Tbk. , vol . 12, p . 200. · 1'ntiPrccioNf. La Riforma ·Medica, ·n: 7, 1933. V11'ETTI G. ·L a Clinica Pedi atrica, voi .- XIII, n . 2, febbraio J 931. \i\7 n~sE. Spri11ger, 19~7. 7

....

Io uao d,J primi autllerl 4el 1935 pubbllchereqio:

SULf~A COSÌ DETTA. 'l CURA BULGARA,, : DEL · PARKINSONISMO POSTENCEFALITICG

Nota preliminare · d el Prof. G. PANEGHoss1 · · Pl'imario Medi e , nel P oliclinico Umber!o I - Ro1nR Prnf. ROBERTO ALESSANDRI .

ST ,\TO A'fTJJAI"E DEl"LA ~IAG~OSI E T~· ~API ..\.

DELL'lJLC.ERA.

GAS~RO.·DU.ODEN~L:E

Sunto q~ll a ,Cçn~e!'an.za .a.l Con ~:·esso d ella S~ietà Ita liana iper il Prog!'~i:;so delle Scienze · tenuta in Napoli ' il 15 ottobr e 1934-XII. . . '

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[ANINO XLI,

NtTl\1:.

51]

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI RIMINI SEZIONE MEDICA, dir. dal Prof. ACHILLE SEGA

Meningite tubercolare cerebrale e spinale e sindrome di Froin. (Contributo clinico ed anatomo patologico). l)ott. Pto L1v10 1BoN0Lr, assistente volontario. Da quando Froin nel 1903 descrisse !Per primo la sindrome che è notai sotto il suo 11ome, e che consiste nella coagulazione massiva del liquido, cefalo-rachidiano associata a xantocromia, i casi riportati fino aJd ogg1i nella letteratura non raggiungono il centin aio. . Agli 82 noti fino a l 1~30 e diligentemente raccolti da Sega, possiamo aggiungere quelli recenteme11te pubblicati, che, a qurunto risulta dalla letteratura consultata , ammo nta.no a 11 (und·i ci). Di questi : 3 da m eningite tubercolare (Stefan ini, Leone, Vottero e Bonavia); -t dai tumori del sistema nervoso centrale (2 cer eb rali ed uno midolJ.are descritti da Frid1nan; l . intran1idollare di Clivio e Losio); 1 da tuhercolo&i delle vertebre (1F ridman); 1 cl.a ineningite sifilitica spjnale (Popow); 1 nel corso di una paralisi di Landry in soggetto eon leucemia mieloide (Corni!, D. Olmer, J. Olmer e Alles) ed 1 qa meningite infettiva di natura n on precisata . (Marcelli). Credo inter essante quindi per varie ragioni la conoscenza del .caso .c he ho avuto occasione di seguire e s tudiare dietro il consiglio e sotto la g uida. del Prof. Sega , Direttore e Medico Primario dell'Ospedale . Innanzi tutlo , éome si è visto, per la rarità si9- della . s i11drome in lraro1a, sia del suo a pparire n el corso di una m eningite tubercolare, (solo 13 sono infatti i .c a·s i noti); poi per alcune ..particolarità . del deco·r so clinico e del substra,to :anatomo patologico della sindrome sl)ddetta, ch e.. risultano di cve11ie·n za quanto • n1a1 .rara. . 1

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G. Germano , di anni 10 <la l-lin1inì. Entra nella s ·e zione. l\tledica dell 'Ospedale il 2 n1agg io 1933. · · · Nulla da segnalare nell'anamnesi famigliare. Il paziente ha. sempre goduto bucn1a .salute .fino àcl un mese circa prima d ell'ingresso i:p. Ospedale, epoca · in cui si ammalò di pleurite essudativa sinistra (aprile 1933). · · All 'ingresso presentava segni rli lieve pleurite secca alla base di sinistra. Durante i primi dieci gjorni di _degenza l_a temperatura pre~~ntò q,u alche elevazione se,-:-~ ~!~?., !"0n costan1t, ...... ::~ ~~ 1.!.~ massimo di 37°,4. · I sintomi locali andarono attenuandosi ed il 12 maggio il paziente fu dimesso guarito.


SEZIONE PRA'1'1C.\

. Dopo u.n breve periodo di discreto benessere, il 30 inaggio, comparve improvvisamente febbre a 38° per cui fu di nuovo ricoverato in Ospedale. Accusava, all'ingresso, cefalea frontale ed avev~ 9ualche conato di vomito. Presentava lieve rig1d~tà ?ella nuca. L 'esa:r;rie dell 'apparato respiratorio rilevò alla pe1·cuss1one una Jieve ipofonesi sulla sopraspinata sinistra ed all 'ascoltazione g.r~ppi di ran!oli nello spazio scapolo vertebrale s1n1stro. La milza non si palpava. ~1 6 giugno ebbe ritenzione di urina, a cui segui dopo due giorni perdita involontaria. Il malato entrò quindi in uno stato soporoso alternato a periodi di delirio, e ben presto comparvero segni di deficit motorio d egli . arti inferiori. Prima diminuì la motilità d ell 'arto inferiore destro quindj di quello di sinistra. Riflessi tendinei (achilleo e patellare) assenti bilater almente. Contemporaneamente comparve Babinski pure bilaterale, quantunque più accentuato a sinistra. Scomparvero pure i riflessi cremasterici ed addominali. Si resero ben evidenti le strie angioparalitiche di Troµs seau. 11 10 giugno il paziente era nettamente paraplegico. La sen sibilità t attile, t ermica e dolorifica non presentò mai variazioni apprezzalliJi. Infine comparvero segni di cleficit motorio rlel facciale di sinistra, che si apprezzava solo q':Jando il paziente faceva atto di mostrare i d enti ; indi comparve anisocoria. In queste condizioni il paziente decedette il 16 giugno 1933. La temperatura ebbe un and amento irregolare senza forti elevazioni (non superò ch e una sola volta i 39°) e n egli ultimi giorni ebbe qualche • re1n i• ss1on e. Rice r ch e di laboratorio. - Una puntura lombare, eseguita il 6. giugno 1933, diede esito a 3 cc. di ljquido ch e fuoruscì con grande difficoltà. Liquido i1etlamente xantocromico, ch e coagulò in massa subito dopo l 'estrazio11e. Data la scarsità del liquor si poterono eseguire soltanto le seguenti ricerch e: AJbumir1a: (Brandberg) gr. 18 %0. Sedimento: numerosi globuli rossi e qualche globulo bianco. Una seconda puntura lombare, eseguita il 9 g iugno allo stesso livello della precedente, diede esjto a 2 cc. di liquor nettamente xanto<:romico ch e coagulò parzialmente. In esso la reazione di ~onrie-Appelt died e una i a. fase inten samente positiva. La conta dei globuli bianchi (cellula di Nageotte) diede 8 elementi per mm c., in prevalenza linfociti . L ,esame balterioscopico del sedin1ento diede esito n egativo per il bacillo di Kock . L'esame radiografico della colonna vertebrale in 2 proiezioni eseguite dal prof. Abbati n on mise in evidenza segni di lesioni vertebrali di sorta. !;'esame radiologico completo dell'apparato respiratorio (prof. Abbati) diede il segu ente reperto (3 giug110) : . Seg11i di camicia pleurica totale costale e d1aframmatica a sinistra con obliterazione d el seno . complementare corri~pondente.. . Sopraelevazione e rilevante dim1nuz1one di motilità respiratoria d ell''emidiafra1nma. relativ~. Tu tlo l'ambito polmonare ed in particolar 111od-0 il suo lato sinistro appare disseminato di ombrette miliariformi di scarsa opacità, ch e per la loro disposizione reciproca formano un disegno a delicata rete.

L:a ta il.

2023

cutir~azione ·alla tubercolina umana 15 gi~gi:o ~iede ~isultato negativo.

esegui-

GJ~ esami ?1 urine misero in evidenza solo trac-

ce d1 albumina. . L 'autoi;>si~ dovette essere n ecessariamente p ar ziale e ~1m~tata al solo sisten1a n ervoso centrale. Le m eningi e p articolarmente la pia, in corrisp?ndenza del tratto dorsale inferiore del midollo ~p1nale,. e sopratutto n ella po1zione basilare in in .corrispo~denza d~lla protuber an za, dei peduncoli, del chiasma dei n ervi. ottici, fino alla bendere~la olfat~iva apparivano alquanto ispessite; il midollo sp1i:ale, la protuberanza , i peduncoli, il cer~ello ~d il cervelletto, erano macroscopicament e integri. L'esame istologico delle m ening i (tratti cervicodorsale, d or so-lombare, e lombo-sacrale fissati in f~rmalina,. ed esaminati con gli ordin~ri m etodi di colorazion e : ematossi1 ina-eosina) ci diedero il seguente reperto : Ispessim~nLo dell~ meni~gi , specie d ella pia madre. I va~i d~lla pia a~pa1 ono dilatati e congesti co~ seg.ni d1 trombosi ed em orrag-ie capillari. Infiltrazioni di elementi linfoidi sono disseminati nei vari tratti esaminati e particolarm ente accentuate in corrispondenza del tratto dorsale inferiore.

••• ~urante

jl primo perjodo di degen za il nostro paziente non presentò dunque nulla di particolarm ente inter essante. Erano presenli i segni di una pleurite secca sinistra, esito della pregressa pleu rite. essudativ~ . L 'esarn e r adiologico, ch e, eseguito in secondo t empo, 1n ise in evidenza una ca~nicia pl eurica totale costale e òiafrainmatica sinistra, confermò il reperto clinico. La lenta risoluzione del processo morb.oso a carico d ella sierosa pleurica accompagnat o al per sist er e di temper ature subfebbrili , può già renderci sospetta la natura della malattia. Vediamo infatti, dopo un lieve migliorain ento, l 'esploder e di fenomeni acuti a carico del parenchima polnlonare, sulla cui natura , in base all 'esam e radiologico, non vi può essere alcun dubbio. Ma il quadro respiratorio passa i11 second a lin ea di fronte alla entilà d ei fenomeni nervosi , che progressivamente aggravandosi, Gondu ssero a inorte il paziente. Comparvero infatt i segni cli11ici di un processo meningitico acuto (cefal ea con rigidità . nucale, vomito, stato soporoso al ternato a periodi di delirio , febbre), a cui ben presto si aggiunsero seg·ni di deficit motorio a carjco degli arti inferiori (paraplegia). Solo pochi giorni prima d ella morte si r esero evidenti 1ievi segni di deficit motorio del VII e poi del III paio d ei n ervi cr anici, espressione del1'estendersi del processo m e ningitico alla base d el cervello. Meningite quindi basilare e spin ale con prevalenza dei segni di compression e midollare, sopratutto. nel tratto dorsale. La · concomitanca di u11a tt1bercolosi polmonare con una m er1ingite cerebrale e spinale ci rende chiara l 'identità di n atura dei processi morbosi. Non si oppone a ciò l 'assenza di bacilli di Kock nel liquor, reperto ch e come si sa non è affatto necessario .per la documenlazione d ella natura del processo. La n egatività della cutireazione alla tubercolina n el nostro caso si può spiegare con l 'anergia non infrequente durante i processi acuti e negli stadi terminali di malattia . .. ...

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8i •(18' %0) con • se.arsi elE.111enti bianchi. Alla sindrome di .'F roin-Sicard si associa così una netta dissociazione· albu111ino citologica (sindro1nr di Sicard-:f4,oix). Non è infrequente ta'le concomitanza a tro:v~rsi (Pauliau e Demetrescu; Villaret e Girons; Riquier; Crouzon, Ala~ouanine e Dela,fontaine; Lepine; 1B lancl1elière e Lejonne; Sega); p erò nei casi di meningite tubercolare con sindrome di Froin 11oi ve diamo che l 'associazione delle due sindromi è descritto solo n el III caso di Roocavilla ed in que·l~o della Leone. La seconda rachi cttntesi diede esito ai 2 cc. di liquor pure nettamente xantocron1ico che coagulò parzialmente. .Ci trovia1no quindi come nei casi di Froin, IJa unois, Ledoux; nel II di Iliquier; nel III di Larini; in quello di Povoa dinanzi al regredire spontaneo del fenomeno. Nel caso di Graziani assistiarr10 invece a.Ilo stabilirsi di esso. Solo Sega potè osservare la comparsa e successiva scomparsa della coag t1lazione massiva c0n xantocromia in una sindrome di Sicard•

Jn genera.le quando si parla di meningite tubercolare si intende tip'i camente la forma })asilare (Villa). Può dars4 che l'essudato si trovi anr he sul bulbo e sul 1nidollo, ed anche sul]a volta. . Il 11ostro caso però, assun1e una fisionomia del · tutto pair tico]are. Noi . vediamo segni di compartecipazione delle r11eningi spin~li, che, r1ort solo compaio110 precocemente, ma do1nirlano Sll tutto il quadro morboso sia per la foro intensità, sia per la ]oro durata . Vediamo tale meningite spinale dare una vera e propria paraplegia flaccida probabiln1.ente d.a compressione·, data l'assenza di lesioni midollaìr i al tavolo anatomico. Esistono invero nella letteratura casii di forl11a e miplegica e di forn1.a ffit)DO(plegi ca della inen,ingite tu~rcolare, ma, a quanto mi consta, forma nettamente para1p legiche costituiscono un r eperto quanto mai raro. Lésage, dopo avere affermato che tutte le m eningiti so110 cerebro-spinali, descrive con1e fo·rme- paralitiche del]a meningite tube.r c<.)lare solo la ein1ipa1resi e ]a emiplegia con o sein za afasia. wiercusio pure, dop·o avere accennatQ. al reperto po ssibile di e·s sudato nel ·c anale rachideo, ammette fra le forme cliniche della me1tingite solo quella. emiplegica. Gorini, in un rilievo clinico statistico· su 75 casi di meningite tuber colare, non ha descrit·to un solo caso di paraplegia flaccida e nemmeno di forn1a prevalent emente spinale. . Stefanini descrive 3 casi di emiplegia a tipo s11'a stico terminanti col quadro della: meningite basi lare. · Calmette cita come tipi clinici rari le meningiti localizzate o al bulbo o al midollo spi nale.. Se osservian10 poi le descrizioni del decorse:· clinico dei casi di meningite tubercolare con &indro·m e di !Froin, noi . vediaµio che in Il ei&suno di essi la &intorr1atologia spinale hai . e.o sì forte pre·valElnza sulla b·a silare, e in part icb·l ar modo che nessu110 ha presentato feno. n1 eni di para ple·g ia flaccida. Ir III caso di Larini ha invero una sintoma• tologia prevatlentemente spinale e l 1~sudato arriva fino al cono terminale, ma i fenomeni sono, a ti!I).o i1Titativo; così pure a tipo irritativo 5ono j fenomeni descri~ti nei casi di Huh er e Peigna ux. . .. ••• J

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Se ore:\ osservia1110 i reperti o,t tenuti dalle punture lombari effettuate ìn 8° e 9° giorn;:iita, 11oi vediamo che nella prima lo scari;;.o liquido n ettamente xantocromi eo · uscito con gran:.. de difficolta coagulò in massa subito dop0 la e. traz·i one. Inoltre presentava forte iper~lbumo-

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La rarità quindi de1la [orina clinica, ]a rarità del'l.a con1parsa di una sindrome di Froin riel d.ecoir so di essa e la rarità dell 'associazione dellR. sindron1e dj ·F roin con quella di Sicard-·F oix, costituiscono a n1io avviso la originalità del caso in esan1e, che, oltre. a r)ortare un con tributo alla fenomenologia della m ening ite tubercolar e, aun1enta la va•rietà dei re;p,e rt! anato·n10 patologici osservati che stanno a base della sindrome in paro.Ja. Tale varietà di substrato anatomo· patologiro e la varietà de]l 'eziologia hanno reso quanto mai complesso il problema patogenetico. Le difficoltà sono anche· accresciute dallo sc<>.rso numero dei casi studiati e da.Ila incompletezza di molti di essi (no·n bempre ad esem])lO fu potuto esegu~re un esame anatomo patologic0). Le diverse teo·r ie emesse· dai singoli autori i1on sono sufficienti singolarmente a spiegare il 1neccanismo di formazione e tanto meno la transitorietà del fenome·n o. ()sserviamo invece la cc costanza del rapporto fra intensità della xarttocromia e iperalbum1inosi ·d el liquor e coagulazione massiva >» (A. Sega). . Co·nsiderian10 ql1e il liquido cefalo rachidiano, come tutti i liquidi, in cond)zioni fisiolog:iche presenta quello stato particolare, e·d ha quelle ~aratteristiche (colore, ipeso· specifico e viscosi,tà), che gli conferiscono . i componenti no~mali presenti in rapporti deter;mirlnrti fra di loro. . . t facile allora comprendere co~e, qualor_a avvengano variazio11i dell'equilibrio fra i vari


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SEZIONE

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componenti (iperalbuminosi · con o se11za leuBIBLIOGR.A.FIA. cocilosi) e cornpaiono· eletnenti nuovi (fibriBLANCHETIÈRE. e LEJONNE. Gaz. des H6p. , 14 settemnc,geno, fihrinferiµe11to ed altri componenti bre .1909. , de] sangue), tale stato venga a modificarsi. E, CALMETTE A. L'infeclion bacillaire et la tuberculose chez l ' homme et che~ les aniniaux. Masson, 1928 co1ne durante u11 i)rocesso infiammatorio lo pagg. Z44-246. ' es~udato assume caratteri diversi a seconda .C. e Losro L.- R!v. di pat. nerv. · e ment. , cl.elio stadio evolutivo in cui si trova ed a se- CLIVIO n. 1, pag. 107, 1930~ con da della sua composizione, così noi vedia- ConNIL, 0LMER D., OLl\fER J. e ALL~$ . Sang., n. 6, pagg. 114-120, 1932. 1110 aver i11izio, crescere e regredire nel liquor quei f enorne·n i che co·n sistono in una coagu- Cnoùzo~ O., TH. ALAJOUANINE e P. DELAFoi'-lTAINE. Rev. Neurol., pag. 577, 1926. .. 1 lazione a volta parziale, a volte totale , che a FnrDMANN. Sovrem. Psiconevr., 9, pagg. 722-732 Vt>Jte avviene dura11te la stessa. estrazione del 1930. , liquor denLro l 'ago, a volte poco tern.p o dopo. GoLDSTEIN K. Trattato di med: interna di Monn e S'I;AEHELIN, voi.. V, p. I, pag. 198, S.E.L., 19~. La coagulazione massiva nor1 ci rappresenta quindi ohe. uno stadio. di un processo. evoluti- Gon1N1. La Clinica Ped.ia\rica, pagg. 521-563, 1932~ GlV\ZI,ANI A. La llifo;(ma Me.çli ca, pag. 344, 1~2J. . . ' ampio. . vo p1u HuBE~. J. e PEtQNAux J,. Bull . .~e. la Soc. de Pediatr. J11oltre, per la varietà del s11hstrato anatoPar1s, vol. 22, n . 2-3, :(>agg. g5-98, 1924. lBRAHIJ\II J. Trattato di Pediatria di "FEER, pag. 508 rr10 patologico, non ci è possibile cc risalire e segg., Vallardi, 1929. <l11a conoscenza esatta de}}.'affezione primitiva LARINI D. La Clir1ica Pedjatrica (Arch .), pag. 789, e concomitante » (G. Marcelli). 1929. Non si p11ò parlare quindi più di una sin- LAuNors, li'RoIN, LEnoux. Gaz. des IIòp., n. 23, 1914. clrome, con1e proposero di chiamarla Sicard LEONE A. Riv. di Cl.i n. J>edi,a tr., pag. 655, 1931. e Descamps nel 1908; non cc costituendo il LÉPINE. ·L yon Médical, 23 agosto 1903. A. La. méningite tiibercu.leuse d e l 'enfant. complesso dei sintomi volta a volta presentati LÉSAGE l\ilasson, 1919. u11a entità nosologica vera e 1pro·p ria n (G. MARCELLI G. La Pediatria, 9, pag. 501, 1930. l\farcellj). ìvfEncus10. Trattato di Pediatria., vol. III, p. 476. Più giusto ed esatto sarebbe a parer m ·i o PAULIAU e DEMETREscu. Rev. Neurol., sed. 5 nov. 1925 , pag. _6 23. co11siderarla come un. f enon1eno reversibile, PoPow. Folia neuropat. estoniana, vol. 12, pagg. espTessione dell 'intensità di una special(:,• alte59-64, 1932. razione della compos.izio·n e del liquor, consi- PovoA H. Archivos de Fund. Gof. e Guin. in Rjo de Janeiro, 1929. stente in « iperalbuminosi » con o senza cc aurnento deJi glo buli bianchi, passaggio del fi- RrQUIEn G. C. Studi Sassaresi , Serie 11, vol. IV, fase. 4, 1926. brinogeno, del fibrinfern1ent.o e degli altri com- RoccAVILLA A. Riv. di pat. nerv. e m ent. , n . 11-12, l)Onenti del sangue nel liquor stesso >> per « alpag . 321-337, 1918 . SEGA A. Arch. di pat. e clin. rr1edica , vol . X, fase. t~Tazione in parte di natura flogistica, in parte III, 1931. di natura meccanica da stasi » non im.po-rta se STEFA~IN1. La ped. del medico pratico, pag. 340~ cc per azione tossica o infettiva o .p er partico.Jairi 351, 1932.. veleni mic:r:o.b jc i o per un·a speciale attività pa- VILLA A. Medicina Interna di CECONI, voi . IV, pag. togena del germe responsabile » . (Sega). 539: ~finerva Medica, 1932. VILLARET M. , GrnoNs e ~UET. Paris Médical , 15 RIASSlJNTO. 111aggio 1920, pag: 403. L'A. descrive un caso di sindrome di Froin VoTTERo G. e BoNAVIA G. La Riforma Medica, pag. 995, 1° lug.li9 1933. comparsa nel corso di una n1eningite tuber, colare a loc..alizzazion e cereb·r ale e spinale, cor- _.. R.lcordla·mo l'lnteressan.te monqgraf/a del, · redandolo col reperto .anatomo...patologico. Dott. ENRICO TRl;NTI Dopo aver messo in evidenza. la rarità del de- L. Doce nte di Patologia .Medica nella R. Univ. di Roma corso clinico e della localizzazione del procesIl Granuloma .Nlaligno so meningitico nel caso fn questio·n e, espone .(Morbo di Hodgki r1) ~ . . , qualche considera~ione personale sulla imporPrefaiione del Prof. V. ASCOLI . . tanza e sul valo·r e semeiologico della cosidetta INDiç'E-SÒMMARIO. - PR~FAZlONE·lNTRODUZIONE, pa.g. 3 a 6. - PARTE I : CENNO STORICO. I RISULTATI DELsindrome di i:E,roin. L' OSSERVAZlONE CLIN1CA, pa.g. 7 a 30. lL REP.ER'tO ANA. TOMO-PATOLOGICO E LE RICERCHE ISTOLOGICHE, pag. 31 a 41 . 1

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.... DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: 1) Diffonclef'e il (\ Policlinic'{> » tf'a i coll.eghi, facendolo conoscere ed aPtJreztare e procurando nuovi associati ; 2) PrO'll1Jeclef'è Ql pagamento della quota dovuta all' Amministr4' t.ione, sent..:i faYsi so~cit(lre. L'imP,orlo d'abbonamento va inviato . prefenbilmente medi~te Vaglia postale od Assegno Bancario. Può anche esseye sn, viato versando · ia Y61atiua somma all'Ufficio ~~ Posta per il , Cont{> Conente · Postale N. 1 I 5945 detc' editore Luigi Pozti , Roma. Col<>ro che.. .pref~riscono a.spettare dall' Amminist,.azione la Tratta Postale, tengano pyesente che questa aumentef'à di L. 5 l'importo dovuto, f>er le vane tasse postala e altre spese che la stessa comporla.

EZIOLOGIA, pag. 42 a 54. p ARTE II: STUDIO CLI· NICO, pag. 5& a 75. R1CERCIJE I STOLOGJ6RE. BIOPSIE, pa;g. 76 a 80. - RICERCHE EZIOLOGICHE, pag. 81 a 86. DIAGNOSI, pag. 87 a 98. PROGNOSI, P~· 99·100. TERAPIA, paig. 101 1\ 1oa. - · APPENDICE: CASI CLIN ICJ, p a g . 10? a 139. - BIB.LIOGRAflAi -pp..g. 140 a. 174.

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TC. POLJCLINICO

SUNTI E ·RASSEGNE. FEGATO E VIE BILIARr: ' . ~ L'ittero

catar.rale prolungato.

(1'\[. C HIRAY, G. ALBOT e A. BosQUET. Arch. des Mal. de l 'A pp. D ig. et des MQlf. de la Nutr., novem·b·re 1934). ~ fo rme l?rolun?'at~ d~ll 'itte:o catarrale apiretico tJ le diffico.Jt~ d1 diagnosi ch e esse sollev~1no so·n o attualmente ben note. Certi itteri e;.atarrali prolungati sin1ula110 un ' ostruzioin e ?~n~erosa delle vie biliari; altri una poussée di 1:t.tero1·11el C·O•r so di u11a cirrosi· alt1i unia1 ostruzione calcolosa d el' coledoco. ' Con1v ca.ratteristiohe delle ostruzioni canee,_ ro~ delle vie bi!iari vengono indicate l 'esageraz1o•n e progressiva e se·n za remission e dell 'ittero, il ~imagr~me·n lo e la cach essia prltoci ' la. pe rce.z1one di una vescich etta dilla tata l 'assenza completa di temperatura. Ma ·è noto ch e questi segni possono difettare. Il dimaigram emto _ e la cachessia s?n? S'pe&so tardivi; l 'esplorazione della cole:c1st1 anohe diJat.ata n on è sempre facil e ; infine si posso·n o· osserv·a r e a.JI 'inizio dell 'evoluzione degli itteri cance~osi , delle a1lternative di attenuazione e di accen~uazi~ne. ? ell a ritenzio!1e biliare. Le emorragie intestinali , qua11do es1slon o, passano c.Jas.s.ioam ente per un argomento prezioso in favore del can cr o dell 'am,poll'a di v~afte·r e· tuttavia sono state osservate n el cor so dell 'ittero catarrale prolungato. Clinicamente eiSisto·n o dunque spesso serie difficoltà nella diagnosi fra itter o catarra1le prolungato e ostruzione cancerosa del1le ie biliari. Quesl e difficoltà sono però ora attenuate grazie ai metodi n10 de1rni di esame con1plemei1tare e particolarn1ente gratZie a] sondnggio duodenale e alla prova dell a ga]~atto uria provo·cata. L'ostruzion e cancerosa 'è caratterizzata dall 'assenza totale dello scolo di bile n ell ' int~tino· e d<ill'assen za di disturbi importanti della, funzione galatto penica.· ciò ch e dis1ing u.e. questi casi da quelli di. ittero catarrale p·r olungato. Alcune cirrosi e·v olvono per lungo· tempo in modo latente, sen za ascite e senza circolazione collateraJe; il lol.'o primo segno rivelatore pun ef'sere un ittero . .Si con1prende come in casi sin1ili si :possa diagnos1jcare a torto un ittero cat.arrale prolungato'. Alcuni itteri catarrali prolunga1ti, d'altra :parte, possono essere interpretati come episodi ittt'rici delle cirrosi. Gli AA. rirJortano tre osservazioni di questo gene1re e C(•nc]udon o ch e un g ro6so fe1g·a to duro n el cors0 di nn ittero prolungato n on permette di aff érm a r e un a cirrosi complicata . con ittero. La dUJezza . del · fegBito ,,n on corrisponde òbhligat oTia'Tnenter ad .una : sclerosi di quest'organo; e5sa può es.sere consegt1enza di una congestione, di t111 a, rit.en zjone biliarv rneccanic.a, di ·un.a de geIlerazione gras.sà 'massiva, di uria e•p atite diff11sa. 1

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[ANNO XLI, NuM. J JJ

L 'itte-ro catarrale prolungato può anco,r a sin1ul~re una ostruzione non cancerosa del coledoco, :sipecie l 'o~t~·uzione litiasica, do1n de il ;problema d~~la decisione chiru.r gica e del suo mor11ento p~u o·p portuno. In certi c·asi , forse· i più frequenti , non sono tamt.o le anomalie sinto,m ati 0h e _quanto l'estremo· prolungamento del] 'itte.ro ·~~e _f~nno c~edere alla litiasi. Si diagnostica all 1n1z10 un lttero catarrale ma si decide ftnaln1 ent.e un intervento nella t~ma di lasciare ignorato un calcolo del coledoco. In altri casi sono i sintomi caratterizzati CC>?le car1ttE:,1ristici di un ittero 'crulcoloso, che orientano ve·r so questa diagnosi . Le fluttuazioni n ella intensità dell'ittero e della doc-0lorazione ~elle feci so110 state a questo riguardo m esse in valore da Dieulafoy ; in oooasione di ·queste fluttuazioni l 'ittero può anche assumere t1n a intensità tale ch e, con la sua tinta verdas~ta, sembra imporre ]a dìa(gnosi di una ritenz~one meccanica. La sensibilità del fegato, che s1 osse·rva talora nel cor so dell ' ittero cat.arral~ 11rolungato costituisce un'altra cau.s a di e·r ro,r e poichè ~sa r ealizz.a un falso punto ,di Munphy r1.el1a. regione v~sc1~ol.a~e1 ; ~a se, in questi caS'l, s1 esplora 1n 1nsp1raz1o·n e forzata tutto il bordo inferiore del fegato e speciiall'mente la :pu~ta del lobo dest.ro, si co·11stata ch e questa r egion e è altrettanto e anche più do.Je·n te ch e la zona vescico·l are. Il fegato può essere leggermente aumentato di volume nell'ittero cata:rrale prolungato ed in questo caso è difficil~ non pensare al grosso fegato delle ritenzioni hiliari litia~iche; d ·altra parte, essendo questa epato1m egal1a mode·r ata , non si può concludere form~lm eJ1,te su questo segno. Quan·do· tisistono delle crisi dolorose n el c'o rso dell'ittero o, negli antecedenti immedia!ti o lontani, il clinico evoc.a immediatamente l 'idea della colica epatica, ch e è così spesso di ·1111 peso decisivo· per la diagnosi di ca·Fcolo del colvdoco. Ora, gli AA. h.a111no osseirvato con g rande frequenza nel corso degli itteri catarrali prolun gati e di certe categorie di itteri catarrali ]a tiflo-colite; ritengon o pertanto e.b e queste cri~i doloro&E.1 deb·ba no essere precisate con .g:ra!llde .minuzia perch·è non raramente, ad t1n interrogatorio i1iù proc~so, risultano avere la 11oro origine n el distretto i]eo-cieco-a:pipendicolare. L'apiressia d vll 'itt.eTo catarrale prolungato si oppone sc.b e·m aticament:e alle punta!fe termiche accompagnate da brividi ·e da r ecru1descenza . c1e11 'ittero ch e appartengo·no al calcolo dvl coledoco. l\ila vi sono deg~i · itteri calcolosi aipire1i èi. .. TI sondaggio dt1oden a1e dà risultati variabili n.ei due casi i la radio·g rafia epato·-vescicolare rton dimostr.a cl1e ra1ramente· il ·calcolo. La prova d t•lJa ga Jat~osuria può aiutare la diag n osi ma i suoi risultatt débbono· in quest.e circo·s tanze esser e interpretati con gr.a1nde pruden za . Nell'ittero litisiaco ·no·n è solo in gioco la stasi biliare; i 'epatite può intervenire con •

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(ANNO

XLI, Nui\t. .51 J

2027

S EZIONE PRATICA.

una im.p ortanza variabile, talora considerevole. I risulta.tj di una galattosuria provocata, f>raticata all 'inizio dell 'ittero saranno in favore del calcolo se l 'elintinazione del galattosio non è che 1E.1ggermente aumentata. Parlerainno per l'ittero catarrale se l 'eli111inazione ruppare subito considerevolm ente ttlevata e t.ende a dirr1inuire inolto lentamente e molto p rogressivamente. Quando l 'evol'u..zione è p·i ù avanzata, la pro·v a del galatto,s io ,. ripetuta rego1armE.nte , conserva in ciascuna delle due affe,z ioni , il suo ,,~lore per la prognosi , m .a per la diagnosi ref'ta disoutibile. Tut.to. al più si p11ò dire che dalle .:;ifre eìe·v ate di g~latt<?sio si 0°s servano raram'einte nell'ittero litisiaco se. non si so,n o avuti molti episo·di feb-brili ed un inter essaimento dello state} generale. Bisogna ancora ri. ... cordare che i disturbi galattO))essici t endono ge.neralmenle ad· a ccentuarsi nel cal colo del coledoco ed al c ontrairio 'a migliorare molto precocemente ,· per qu.ar1to incom;p1letamentt:, ILell'ittero catarrale prolung ato . In d efinitiva , l'assenza di crisi con i n et.ti carat.teri d ella coliea ep·a tica1, l 'apiressia , il volumtt J1orn1,a ]e o JJoco aumenta.t o del fegato , i diEturbi fuPzionaJi da eiJatite prec.oci e con tendenza a,d att eriuairsi r estano i segni mig liori in favore del] 'it ter o c.a ta rral e prol1Jngato in cc1nfronto dell 'itLero · litiasico. · In fir1e quando, in· r a8i sim.iJi. , 1'e·s p lo.razion e c·J1irurgi éa 'perme lle di concluder e per l 'assei1za di e.alcol e de l coledoco , corn E• si deve interpretare la· o-en esi dell'itter o P 'Gli AA. p en sano c:l1e in casi di ques to ge11ér e la p1r o, ra d ella g8l&ttos:u ria l}UÒ e·s sere di gra11de l1tilità ed ·in molti ·ca5i m ette in evide11za l 'esist enza di llna epatite·. Questi i. più gravi problemi di diag n o,s i differenziale· ch e ·pon e l 'itléTò catatrale pro111n g,a to. Non bisogna però credere che tutti g·l : itteri cD.tarrali · pro·luingati · siano d~ di agno ~ i a1rdua. Inizialomemt.e l'ittero catarral e è .as&ài spesso si1nile al più banale ittero catarrale. È dunqu e -Oifficile prevedere la Slla soluzione lilterior e e1d è s;-pesso una sorpre.s.a, il 11on o·s servare alla fine di 2-3 settin1anè l ·attf:sa crisi · (ri co llo razio n e d elle feci ~ scompà·r 5a ra1)ida d ei disturbi fùn·iionali · epatici , scon1.parsa · dell'ittero) ed a ssi stere ad a1lte•r native di accentuazion e e di attenuazione del I) ittero. · Norupertanto al c.u ni sintomi · anorn1ali possono · richiamare l"atte nzione. Il fegato d egli itteri catarrali prolun gati è sp t:.•sso un p o' aumentaito di volume, sensibile e di c·o nsist e·n za pressa a ·poco norn1a1 e. Più · ra:ramente è grosso e duro. Questa epato·m egalia persiste un tt'lllJX\ variabile ·dopù la scomparsa d ell'ittero e °L'llora ·è solo do-po va1rie settimane o .,,ari m esi dopo la guarigione cih e si può constatare un fEJ:ga to norma] e · ed esolu,dere da ciò 1'esisten za t:!.~ ~~? c irrosi· latente,. .ante riore dell 'it.t~~·::-; . · ·Pos...c:;or10 1'-~~::;~~~ ~!'~i rl ~ !!~ ~ ~11orragie i11~ .... ~~!­ n.rt1li , d~li edemi e una leggera ascite. n on c'è febbre . lo stato gen erale resta h11ono , la l)ro1

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va d ella galattosuria din10,s tra , come nel corso di ogni ittero catarrale banale, l'' esistenza di una epatjte parenchimatosa diffusa . . Ma ·p iù che i sintomi è il modo di guarire cJ1e car~tterizzai l'ittero catarrale pif<;>.Jungato. Non si osserva u11a vera crisi come n ell ' itter o C'atarrale. Si vede apparirt-· uno degli elementi della crisi, sia una ricolorazio·n e parzialle dell e feci , sia un aumento molto lento e progressivo della diuresi , J.na la guarigio,n e comp leta tarda arJcorru dE.·lle settimane e anche qualc he mese. J,a g.alattosuria dimostra una tendenza precoce al mi,g ilioramento dei distu,r bi funzionali , ma lln. l ento ritorno alle condizioni normali. Essa dimostrai c.h e bisogi1a essere pru·d enti prima di abba ndonare a sè stessi questi ammalati. L'etiolog ia EJ ]a patogenesi dell'iit tero catarr ale ·p ['olungato co mporta.no molte oscurità. Il f atto·r e primitivo è una eip atite diffusa aouta. La ten·denza al: prolungamento· sembra risiedere nella meno, p erfetta capacità de1l fegato a riparare le su e lesioni. (~Ji AA. richiamano a questo riguardo l 'attenzione sui disturbi ileoc-eco-ap1pen.dico]ari consist enti in un rallenta111ento dE}l tran sito. ileaJe , disturbi frequentissi mi in que sti ·casi , e ch e potrebbe·r o avere un rapporto con ]lai patoge11esi di questi itteri. Quanto .alla condotta da ten er e in presen za di un i.ttE-To catarrale prolun g ato g li AA . .non hann.o constatato, reali varntag-gi dai drenaggi duoden ali ripetuti. Quanto poi alla c.o lecist o toJ11ia , i suoi vantagg i in questa affezion e n on s0no suffi cientem ·e nte evidenti per esporre questi malati , in pien<i. e;patite , ai rischi di. una anestesia e di uno choc o,p er.a torio. . . e. ToscANo . 1

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Le (M.

angiocoleci~topatie

latenti.

Arclii ves des 1lfaladies de l'AppaDigeslif cl ii es lltf al·adies de la Nutritio'Tz ,

SLONi l\r.

rei~

giugno l 93J).

· I m alati di an g i0co1 ecistite . si rivolg ono .al m edi'co in gen er e so.lo in occa sione di fen om e11i dolorosi: n1a la affEJzione no.n è cominciata in. questo momento , bensi parecchio .tem] H' prima ali 'insaputa dei . pazienti stessi . I .sintomi . inizi·ar] i delle .angiocol ecistopatie la lenti sono stati. illus trati da l\iloynihan , Chauffard ed altri: fi ssando 1'atten zione. su ques ti segni, si può fare Ja di.agnosi precoc e in molti casi e c ura1rli in le1nipo.. .t n ecessario anzitutto raccoglie.re una. acc11rat.a e n1inuziosa an am nesi : ci colpiranno .così in .rpll'i'mo luog o le m anifestazioni di spasmo da p arte . delle diver se r e.g·ioni de1l'aipparato di gE-'r ente e prima di tutt o de lt' esofa go. .Poich è Jo ~pasmo dell ' e~o fa.go è pr~sen~ e . nel 20 °/o d ei casi , bisògna in tutti i mal.ati ch e n e soffron o, ricer care ]a su a c'a u·sa 'n ellé - vie bi,. . 11ar1 . Alc11ni pazie n~: h anno d.iffi coltà a d ingoiare i ci'bi compatti · e s r)ess~ avverton o un a oppr ess ione -pe11osa· n ejìa r egion e i ntersca po~ a~.;, ~~ 1yoJta invec e n ell a. re-gion E• re trc ~t e rn a l e.


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J L POLICLIN ICO »

. Da parte .dello ston1ac.o i fenorp.eni di s,p asmo si -m anifestano con dolori di breve durata all'0ptigastrio .ed all'ipocondrio sinistro e qualche ·volta coo dolori sordi nel1la regione dEJl colon discendente. Molto .qi frequente (7-0 % dei' casi) si osserva una costipazio·n e spastica. Più rare sono le diarree ohe assumono· il caratte.,Te di diarrea prandiale: durante il pasto principail e o subito dopo il paziente avverte un bisogno imperioso di def~re ed emette abbondanti fEJci liquide con molta bile. In alcuni casi è evidente };'influenza del sistema nervoso sulla funzione motrice dellEJ vie biliari. ,In alcunj malati molto tempo prima della colica epatica si so·n o verificate delle emi<:Tanie con dolori nella regione occipitale. Al t~Tmine degli accessi si avevano vo·m iti biliari ab bo·n ·d anti. In altri paiZienti si sono avute delle vertigini, come unica manifestazione dell 'angiocolecisto1p atia latente: tali vertigini sono le manifestazioni delle irradiazioni dell~ vie bili'a:ri per il nervo vago al suo nucleo e di là sul nucleo· del nervo vestibolare. Sintomi da non trascurarsi sono le sensazio11i do lo·r ose, alla scap-o la ed alla sipialla destra erroneamente. riiportati a fenome·n i reumatici o ad affezioni degli apici polmonari. Queste sen. sazioni dolorose possono essere di vario grado e di vario aspetto, ma sono im.portanti P?rc~è in rapporto con uno starto spastico delle vie, biliari. ·Degne di nota s0110 anche le man.ifestazio·n j dispeptiohe del1a angiocolecistite latente: le sens.azi'o,n i subiettive vanno dalla pesantezza a ]i vello dell'epigastrio fino alla sindrome 1p ilorica · l'esame dt~l succo gastrico rivela un ab})as;amento considerevole della acidità fino alla achilia completa e solo di rado, negli St~­ di più avanzati si osserva un aumento della ac1dità . Concludendo si può a1ffermare che la acc.u rata ricer ca anamnE.'St~ca, l'apprezzamento dei piccoli sintomi e delle i~·radi.azioni dolo:ose, permetteranno di fare, sia pure approssi'mati,TameI).te, la. diagnosi delle angioco·l ec istopatie latenti. 'fale diagnosi sarà confE.tt"In1ata dalla ulteriore osservazione dei maJ3ti, dalla esploraziontJ della funzione motrice dei dotti biliari per mezzo del. sondaggio duodenale EJ dalla co1erci$tografia. . . . Istituendo precocemente cure adatte d1etet1cJ1e e niedicamfJntose si tenderà ~on .successo a diminuire· il; numero dei malati aventi bisogno clellai .estil'pazi<:>ne della cistìfellea, ong-ano di importante funzjone !nulti;pla e complessa . 1

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VICENTINI . .

Sul tra-ttam~nto delle malattie del·fegato e dellé' vie biliari. (E. LAunA. Medizinische Klinik, 28 sett. 1934:~ . Un recentè articolo dell'A. riassum,e I"aspett') · attua1e · del · _problema, considerando dal .

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pur1lo di vista em1inenteiinente pratico i molteplici trattamenti pro-p osti per la terapia epa· to.·biliare. . . Soffermandosi sulle malattie de.J parenchima ep~tico, da:l l 'ittero parenohimatoso sem·plice, ,1 ll'atrofia giallo acuta, al!l'ittero tossico , fino alla oirrooi, l 'A. fa notare che la teraipia c:a,usale raram~Jnte può essere e,f fettuata, a parte naturalmente la ooppressione dei tossici ; 11on ci ri111ane che rico rrere alla difesa delJ!a cellula epatica; in prima linea dunque sarà eliminato tutto ciò che aggrava il suo lavoro, dunque anzitutto le albumine (sp,ecie animali) e i grassi: la dieta idrocarbonata appare com€ la pitì indicata non solo perohè risparmia la cellt1 la epatica, ma anche perchè sembra cho il contenuto in glicogeno della. cellula epatica rappresenti per essa una 1ptrotezione efficace. Difatti non solo il glicogeno scompare nel proce&so degenerativo del fegato , ma tale scomparsa costituisce lai prima tappa verso la lEJSione definitiva co n1e è stato dimostrato s·p e·r in1entalmentr. Accanto alla soimminist.razione di glucosio da so•l o è invalso attualrr1en te l'uso rJell 'a1ssociazione .giuc.osio-insulina; secondo i dati dell'A·. tale pratica non a,·rebbe avuto alcun collaudo sperimentale o clinico ed è gi11stificata solo dalla· scarsità dei nostri mflzzi tera,peutici in questo catm·p o. Con questi mezzi si esauriscono le nostre poss1bilità della terapia interna delle lesioni della cel:IuJa eipa.tica; possoin o esservi ancora consid·e rati i tentativi di t€Jrapia sostitutiva. con estratti 'epatici; sembra che quest'ultimi, destinati comunem,e nte a combattere le sindrorni anemiche, possono espl~care un 'influenza f.fivorevolE-' sullo st,a to generale di ailouni cirrotici. So·n o, da l)irO·sc.rive•r si, se non in dose mo~­ to blanda, i medi camenti coleiretici. i quali spesso esplicano az,ione tossica su1~a ceJlul~ epatica. .t\.ocanto a1lla terapia sinto matica vanno consi1derati anco,r a i mezzi fisici , come le applicazioni . calde e la diatern·1ia; c·o~ questa uitima Stern av'r ebbe osservato sper1mentaln1ent.e un aume11to del · glicogeno epatico; 'F risoh e Lasch avrebbero costato un miglioran1en to di funzionalità epatica in seguito ad aipplicazio1n i diat~n11iche; Goldberge r rife·: isc.e ~;ì buoni risultati clinici ottenuti con tali ap1pl1• • caz1oni. Passando alla questione del trattamento delle nlalattie delle vie biliari, I' A. f~ notare come J1a recente differenziazione in medicamenti co~eretici e co]a~ogh~ ha imP?r~anz~ più dottrinale che pratic,a , 1nquantoche quasi tutt.i i farmaci dell'uno godona: ancl1e le pro}Jrietà dell'altro ~ppo. L'occezione è rappresentata· dai me.dicamenti ohe .agiscono sul va1go, del tipo della pit1:1itrina, di ?ui !'~zi?n~ si limita allo svuotamento ~elle VJe_b111ar1. Fr?. 'i più DOtenti co·lae-ol?'hi sono da annovera;rsi gli aoidi dei sali bi.li~ri;. fr?. questi i.I più ~o:. tente è il salEt sodico dell acido de1drocol1co (I.a de.c.J1olinai); accanto a questi e~iste· futta una 1

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8 EZIONE PRATJCA

rnoltìtudine di farmaci dall 'azione più bla11da, Naturaln1ei1te i1on va t1rascurata anc·l1e la ma ap·p unto p er ques to spesso più op·p orèura sintomatica in ·p rin1a linea' quell a del tuna come p . es. i sali tipo Carlsbad ecc. Il prurito cutaneo d r,lle stasi biliari ch e costitl1·icampo dell 'azione dei colagoghi intensi d eve sce spesso il torr11enlo del malato e del i11ee.ssere piuttosto limitato ; da una pa.r te per la dico; qui accanto .ai rin1edi esterni (ipo]verizzazi oni e bagni con po lveri inerti, spom ate a lesistenza di lesioni pareinohim.a tose, cosi fre1'itt.iolo , m entolo ecc.) spEJSso si rendono utili quenti n ei processi co lian g itioi cronici ; dall 'ali cola goghi blandi come p. es. il calomelano; tra parte la contE.' mporan ea presenza di caltalora è indispensabil e ricorrer e ai narcoti ci . coli biliari deve renderci prud enti nel l 'a1pplicazione di questi colagoghi oh e po&soin o no n Il problema delJ e indie.azioni della cura c,h iolo p r ovocare una co·l ica tra1n sitoria, ma derurgica , la quale spesso costituisce l 'u ltima terminare .an chE.· un incuneam!e nto d e l calcolo risorsa terape·u tica n on può essere risolto in finora mobile, con tutte le temibili conseguenmodo gen erico . Ogni ca.so v:a valutato in di,·ize della chiusura del coledoco. L' A. ra!c comandualmente; accanto ai fatto ri di indole organica com e lo stato generale e l 'età oh e hanno da dUDJque l 'a·p·p licazion e endoven osa della decholina solo n ei 1p1rocEJSsi colangitic i acuti spesso l 'influenza decisiva sull esito dEJll opee non com.p licati da calcolosi ; in questi r e alr azion e, si ten g.ano di conto anche le condimente essa spesso p uò esser e con siderata con1e zioni sociali d el paa;icnte, le su e possibilità ecot1na cura abortiva; in tutti gli altri casi son o nomich e, il suo temperamento. Le statistich e chirurg ich e sono tutt'altro ohe. univo,c h e anch e éonsigliabili m ezzi più blai1di e somministrazione per os; è inutile siperare in un passaggio Rer la loro· scarsa eloquenza e poca sicurezza del calcolo n el duoden o per ,,irtù di un audei d ati ; difatti quanti casi dimessi dal chimeinto di vis a ter:go ; se tail e passaggio no n è r11rgo e d a. lui in buona fed e ann orverati fra ostacolato dalla g randezza d el con cr emento, quelli a esito positivo , ritornano dall,interquesto può trovare la , ,ìa da sè coadiuvato e- i tista ? Ma an ch e il temporeggiare può esventualmente da antis1Ja ·m odici come per es. sere pe ricoloso: la possibilità della cole.mia la b ellado·n na. L 'A. con sid era per c.i ò controin<leve spesso a ffrettare Ja decisio·nEJ dell 'in tervento1. dicata la terapia proposta d a Ber.gmann il quale Il problema dunque ·è ancora lontano da11la pifeconizza l 'arpplicazione dell a d ech olina a sosu a risoluzio n e; qui come altrove le consideci'ata all 'estratto di ipofi sario e a lavaggi duoderazioni gen erali esposte possono servire solo nali c on solfato di •m agn esio. I colago,g hi bJ.a11di sono racco,m andalbili non da dire i tivE.' nella valutazione di ogni singolo ca~o di cui la cura non può esseTe ch e indiper ch è rie. cono ad é"Speller e i ca1lcoli, ma perS. M1Nz cl1è favoriscono ì1 clre11agg1io deill e vie biliari e viduale. accanto ad una di sinfezione indiretta alleviano MISCELLANEA. in tal modo la stasi epati ca. Naturalme·n te J.a terapia inedicamE.'ntosa sarà associata ad OJ)portune norme diete1ticl1e. P er qu el oh e ri - Studi sulla intossicazione da polipeptidi. gu arda l a possibilità della disinfezi one ohim_i(P, AuRAL, J. Cn. Roux, Go1FFON. Presse fil éd., c:a delle ' 'ie bili~ri, l 'A. in base alla propria 14 nov. 1934) . esperi ~nza si dimostra s?et.tico verso i soliit~ di: I poli peptidi provengo·i10 dalla disinteso-rasinfettanti , tipo urotro1>1na , anc~e se a.pplic~ti zione delle ·alb·umi11e e son o composti dalla ri11per via e11dove.n osa ;. egli .mette .1n .duJ:>'b.io .o~~ n ione di parecchie n1olecol e di .almino-aci di . la scissione con la liber azione dL pr1n.c1p1 attiVI Esistono r1ùrm ·a ]men te n el sanO'ue e nelle u rin e avvenO'a al livello d esiderato', o aivvenga in ged egli uomini in equilibrio bio logico normale . n er e; ~accomanda l)erciò di u sare piuttos~o gli m.a il tasso" di ·escrezione per il r en e è molto anti settici .gen erali come l 'ar:gento co110,1dale, i11feriore al lasso ·dei polipeptJdi n el sangue. la tripafl'avina eèc. . . . . . . , Normalmente il tasso nel sangue n on oltreNelle malattie c.ron1ol1e delle vie b·1l1ar1 I apassa i · 20 mgr. e n ell·e urine i 10 m gr. , cifre zion e favor evole delle C·UJ'e idrominerali esee~presse in tirosina; esistono però notevoli vaguite n ei l:uoghi' stessi d~lle .so'r?e~ti ,è i?duh-· 'riazioni individuali. · bia per quanto il meccanismo d azione ~imane Qùanto all a origin e dei polipeptidi san g uigni [lncora oscuro., Sta di fatto ch e le acque im·b ottialiale si dimostrano mo.Jto m eno effi caci , for- r1ormali . ]e album ine eterogen ee .alimientari non })l,nn o alcuna importan za, quando la loro quanper la• diversa ior. izzazionE: di es. e'. Vanno ti1 à è· n orm.ale o n1e0'1'io abituale•. ancora ricor.dati i lavaggi duo~enali . con solI polipeptidi sanguigni n'o rmali -provengono fato di magnesio (100-300 cc. di soltu~ione) con d.alla distruzione costante d elle cellule dell 'orolio di olive (100 cc.) o con acgu~ d1 ~alsbad ; ma ancl1e eq ui occorre un cert.o di scernim ento; g anismo , dalla trasformazione1 delle alb11mine secondo l ' ~.\.. la lor o· aprpli calzione è raccoma~­ tissul ari autogene e ·so,n o 1 eStpression e della · dabi1e sooratut t o in casi tendenti alla c roni- mort e delle n ostre cellule La sorte d t.'i i1olipeptidi normali è triplice~ cità . L 'oi~ganoterap]a a base di E.istr atti de lle vie biliari pro.p osta da Ll1etkens e Gehrke sa1- una parte è elimin ata in natura per le urine, 11nn p'lir te ~ tras forn1ata in urea dal fegat o . una r ebbe d el tutto .illu soria. 1

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parte viene fis.s ata di nuovo dai tessuti, sp,e cie dai m u scoli , per la ricostruzione dellti albumine tissulari. I po1lipeiptidi sono d ei corpi tossici ch e a dose piccola e ab ituale so•n o peirfettame·n te tollerati d.:;.ill ' organi smo. J\Ia ]'esperi1m ~1nto e l'osselfvazio11e clinica tendono a 1provare ch e fegato e rene sono incapaci di fare rapidam ente Io sforzo rtecessario per sb arazzar e l 'or ganismo di una àose di questi co·r pi tossici ainoifmalmente e levata e brutalme,n le iniettata in circ·o.Jo. I fattori rnassa e rapidità di penetrazione son o capitali. P er studiare 1·intossicazione da polipeptidi g li A/\ .. sono pa·rtit.i da un caso sempl.i oe, osservando ciò ch e avvienE-1 negl·i operati. L'atto· chirurgico devitalizza una m assa più o m eno, grande di tessuto. Questa alterazione delle albumill.e tissulari creai d e1i polipeptidi ch e in,radono il sangue a àosi massive e brutalmente. L' ope1razio·n e crea così una in.tossicazione da polipeptidi e poiich è gli o·p erati sono molto spes$0 :individui a fegato e reni assolutamente nor·mali , l 'operazio·n e µu ò essEJre considerata come llna vera intossic·a zione &perimentale in un soggetto normale. Ques to stato post-o:p eratorio ·è quello ch e si cl1ian1.a shoc oper atorio, azotemia post- operatoria e attu-ailmm1te la malattia operatoria La n rova ch e nuesto s ta lo è una intossi cazione è J.a co nstatazione di t1n au m ento d ell a polipe.p1tide1m i a negli operati. Le, a]itrr l)a1toge11e~i in\'Ora te per s.pie-g ar e la gen esi d ella malattia operato•r ia n on r esif'ton0 alla cri tic.a. Lo sh oc n ervoso non è primitivo. ma ~econdario alla intos~i ca7i o,ne nel si stem a T• fr\1 oso p0T azione elettivél dei. polin€·P tidi . T polii.tepitidi hanno lJTI 'azjone elettiva sui tfls,uti. on1ologl1i a rr11e]Jj da cui si so no originati : muscolo sul muscolo, f~ato sul fe, . gato. E ques~ai azione provoca ilei tessuti attacc.nti la formazion e di n11o·v i nolipeptidi. Coi&ì 1'operazio·n e n on fa ch e scat E:.n are il prim o Lempo di un a intossicazione di cui il seco,n do tem.p o può non essere proporzionale al orim o. donde la discorda nza frequente fra! }l'importanza d el trauma tisSJUlare iniziale ed il grado dell 'intos·s icazion e da oolipeµt idi; il fattore perso·n ale deve i11Lervein ire in ..questi oasi aippnrentementEJ- parad ossali. L' organismo si difen d e con vari m eccanismi dalla iperpolipentidemi a. Intervengo·n o innanzi tutto i tessuli, specie i mu scol1 , fi ssando· ~ nolip€ntidi. II fegato tr.a15.fo.rm.a una parte d1 e~si in urt:.ia. ciò ch e provo(',.a 1'i'perazotemia post.-01perat0Tia. Ql1esta ipe)razot emia non è i1erò costantem ente ed esattatm ente p1a rall'ela al1' iuerpol~peptidemia , essen·d o 1'~zion ~ . prot~o­ litica del fegato rispetto a i pol1ipept1d1 variabile in ogni soggetto'. Il rene elimina una parte d ei µoli•p eptidi m~ lentamente. F egato e r en e non sono capaci di flifendere im.m e dia tamen te l 'or gani smo c-0,n tro una massa anormale di polipeptidi. Un a•l tro meccanismo di difesa spontanea cle11 'or,g anismo contro i poli/peptidi è la spo1

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li.azion e de l cloro sanguigno. L'iperazotemia post-operatoria sì accon1pagna regolarmente a d ipoclorem·ia; i tessuti contusi, devitaltizz.aiti hanno un contenuto di cloro .p iù che d oppio; la so1nministrazione di sale ha un effetto 1preventivo . co·n tro• l 'ip<:,T,azotemia po·s t-o,p eratoria e curati vo i1elle intossicazioni da polipe·p tjdi; il sa~e ingerito ad a lta dose non è eliminato 1per le urine, ma sembra che si fi ssi sui tessuti per difenderlo . Sono tutti fatti dl1e dimostrano l 'importanza protettiva d el cloro . Gli AA. hanno studiato ancora il comportamento d ella polipeptidemia nelle scottature, rtelle qua1li si distrugge istantaneamente una massa talora enorrr1e di tessuto, e1d hanno constatato ch e n egli scottati 1'iperpoli.p epitidem.i a P. consider evole, massiva e immediata. Il su o g rado e la suR1 persistenza sono elementi certi della progno si nei p·r imi giorni , prima d ella comparsa d el periodo di inf0zion e. Negli scot1.ati l 'esam e d el I ·urea del san~ue, dei polipeptjcli sanguigni e uri11ari , del cloro d el sangu e dà esattame;nte g li stessi risultati ch EJ n el] 'azoten1ia post-o·p eratoria. L'intossicazione è la stessa, le reazioni dell 'o:nganismo sono identic1he. Gli AA. hanno poi ricercato se in stat.i c.lir1ici ben definiti l 'intossicazione da polipeptidi r1on poteva essere .all q base dei fenon1eni osservati. Hanno così tro,v ato l1na iperpolipeptidemia n otevole in un caso di erua:ione serica ron sintomi generali g-ravi. Nel ca ncro hanno trovato una iiJe·r .p olipe pti d emia rostarnte, tanto p iù importante quanto più è avanzata J.a caf'he.s sia c,a11c€..Tosa e ch e scom p1a re d opo 1'a1b lazione <lel tumore, tanto d a far pensare ch f la cache....~ia can cer o·s a possa esser e dovuta alll 'a zione sull 'organ i ~mo dei oolipeptidi nati dal tl1more, dati .anch e i migliorameint.i chE-• nello sfato gen e.r ale d ei can cerosi .provoc~ la terar>ia clorurata. Così gli AA. avanz,a no, ] 'ipotesi ch e ad intoss.icazio·n e d.a polipc.11.ti di ros~.ano esser dovuti ìa malattia da rag-gi X, i vomiti tossici rlella gravidanza , 1'avvelenamt.nto da funghi , mentre mettono in Etvidenza 1'imno1rtan za del] 'into-ssicazio,n e da polipeptidi n ell'uremi.çl1, nella cirrosi epatica. t tutta una nuova e feconda via che si apre ai ricer catori. C. ToscANO. 1

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La cura dell'avv~lenamento da biclor11ro di mercurio. C. E. Srl\IIONS. 'J'he Am1eric. Journ. of the 1'ledic . Saiences, set.t. 1934). Gli AA. hanno studialo 46 casi di avvelenamento per sublimato corr osivo. Videro solo 3 morti (cioè 6,5 ·r~) . Atttw.lmente no•n conosc,iamo un antidoto d e] sublri.imato, per questo· essi c urarono i !f1i8.llati si11to•n 1aticamente e se·g ut1ndo la proba.b ile patogenesi delle lesioni mortali. . Gli effet.ti del sublimato sul tratto digerente si posson o paragonare a quelli di una scotta(W . B.

P oRTER e


TAN~'O

XLI , Nu J\L 01 J

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SEZlONE PHAl IC.\

tuTa cutanea esteM. A volte lo shock e la depressione circolatoria sono tali da dare la morte in pocl1e ore; più spesso invece si può avere una preco!2e insufficienza renale. In u11 caso l 'anuria ebbEJ inizio subito dopo l ' ingestione e dmò 192 ore e sì ebbe la guarigione sebbene la creatinina del sangue avesse raggiunto mg. 12,2 %L'insufficiooza r enale com.piare· subito dop 0 l'ingestione nei casi _i11 cui sono state prese grandi quantità di sublìrnato e in cui gli effetti corrosivi sono stati impo·n enti . Ciò è do, ·uto in parte al'l 'azione diretta d el mercurio sui capillari dei glomffi'uli, ma è più largament.e dovuta alla con c·entrazione deJ sang·ue e alla perdita de.gli elettroliti dovl1te allo sho·c k e più s,p ecificament€.t attraverso l'innervazione vasomotoria dello planclilico EJ dei vasi r enali. Dopo le prime 24 h. la in.sufficienza renale è la complicazio·n e più imp·o·r lante ed € dovuta dirett.an1ente alle lesioni prodotte sul r ene dal mercurio assorbito , ch e sono rappresentate da una · Hecr o i delle cellule e:p iteliatl i dei tubuli co11tc rti. I glo1neruli appa ioJ10 n ormali se si ecctrttua un certo grado di co n gestione e a volte tumefazione e desquamazio·n e dell'epitelio capsular-0. Si trova la spiegazion e pla1t1sibile. di questi fatti n ella forte c·o·1 1centrazio1n e del filltratto· g lomerulnre ch e si "·erifi ca nei tubuli , perchè certamente il mercurio è elin1inato per i glome1ruli concen trati i1ej tubul i. Secondo Cushny 1 litro di urina è formato d a 63 litri di filtrat.o glomerular e. L 'urE.1mia fatale d a n e.fresi a1).pare n ei casi ch e socc10 mbo·n o d Olp'o le 48 11. In questo perio·do le cellule n ecrotich e ch e si accumu]ano .nel lum e d ei tubuli t1rinari , 0 cosi il blotA;O meccanico d ei tubuli può spieig.a re l'arresto d ella Oltrazio·n e gl'ome·rulare . La formazione d ei cilindri ancora non ·è co mpresa nettamente; si sa cl1e sono composti di proteinai e di detrito di cel'l ule tipiteliali Meyler crede ch e 1'acidità urinari~ rid u ce. la frazion e glo1b ulinica al suo, punto isoelettrico e che la ,p recipitazio·n e di questa pro.tffina forma i cilindri. Quel ch e è ce·r to è ch e il sanme .e le proteine dei tessuti sono m en o solubili n~l1'urina acida, ch·e ha pJI di circa 5 che non n el1'urina alcalina che ha pl-I di circa 7 ,8'. I P'u nti iRoelettrici della siero-albumina e della siero · o-lobulina hanno ~pil rispettivamente u.guaJe a 7 e 5, 7. Il punto di minima solubilità corri-sPonde alla media acidità ?rinaria. Per. ques~o è consigliabile usare il b·1carb·o nato d:i sod10 per alcaJlinizzare I.e urine.-, . . . In tutti i malati con p1u dl 20.000 leucoc1t1, gli eritrociti erano 5.000.000 o più e ~ei malati ·1n cui i' cloruri d el plasma eran o al d1 sotto del 11orma]e· si ebbe con1e cifra più piccola di cloi:·uro sod ico 186 mg. per cento e come cifra. più a lta -!20 . Quindi si deve. l1sar e una so1?z1~)n e ~he migliori la disidratazione e ch e sost1tu1sca .-<Y]i elettroliti d el plasma. 0 Il colon è una impo.rtante via di eJimin.a-iione del m er curio . LE: irrigazioni del colo11 1

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in·o,b ab iln1ente n on impediscono la colite, n1a riduco no l '·as orbi1n e·n lo d el mercuri o elin1inato. È ovvio che l 'es trazione del m er curio da llo s tomaco col lavaggio gastri co è il procedin1e11to più import.ante per ridu1Te la morbilità e la morLalità. Per il lavaggio i u sa una soluzione sa.t ura di bicarbona t o di sodio , :perohè gli albuminati formati dal co•n tatto· del mercurio rolla muc.o sa gasLrica, le proteri ne e la muoina sono rapidamente solubili in u11a soluzione .alca lina1e quindi la rimozione del m er curi o è più com:pleta. Il lavaggio· si continua fin chè il liquido rifluisce chiaro EJ si ripete ogni 12 o·r e per i primi 5 giorni e ancihe di più se l'analisi chimica del liquido di la vaggio ri_vela ancora n1ercurio. Si dà subito rnor(ina1 dopo il p·r imo lavaggio e si ripete ad interval.l i secondo· il grado di s.ho·c k , il vomito e il dol or e. Si fa anche subito un 'iniezione endovei1osa di 500 cc. di soluzion e di bicarbonato al 5 ~G e ipodermoclisi di 1000 cc. di soluzione fisiologica e si ripetono queste 2 inie.zio1n i ogni 12 ore finch è persiste il vomito·. Ogni 3 ore si da11no 5 gr. di bicarbonato durDnte il giorno e ogni 4 ore di nottt:. La quantità di bicarbonato si può variare fino ad ot.ten ere llrine alcaline. La quantità giorn.a liera di Jiquido dev'essere di aEmeno 5000 cc. J1ell 'adulto d ando acqua per b occa. L'alimentaziont: si fa con 500 cc. di u cco di arancio., 1000 cc.. di I.atte e 100 gr. di bet.alatto sio. Si aggiunge un uovo ap:piena il vo mito ·è cessato·. Se il vomito non permette ingestio ne per bocca si fa fleboclisi di soluzione di gluco~io al 10 % fino a dare aJmeno 1000 calorie. La soluizio·n e di bicarbonato può essere data con q11ella gluco,s ata. Qualche volta dopo 1 settin~alila non è più possibile I 'a limentazione orale, allora si fa una gastr ostomia . o .O'ni g iorno si fnrà un clistere C0 n bicarbon,atc° al 5 % iìno a: guarigione. R. LusEN.!. 1

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16 • LEZIONI CLINICHE, di lmmlaeate pubbllcazloae:

FEBBRE BOTTONOSA E SODOKU

Prof.

CESARE FRUGONJ

(Roma)

ADENOCARCINOMA LATENTE DEL CORPO DEL PANCREAS

Prof.

ANTONIO GASBARRINI

(Padova)

OSTE O A RTROP .\TI A I PERTROFIC l PNEUl\IICA DI P. MARTE ( Varietà Bamberger).

Prof.

ANTONIO GASBARRINI

(Padova)

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COMMOZIONE MIDOf,LARE: SINDROME PARAPLEGICA JNTERMITTENT.E

Prof.

GIUSEPPE

J ONA (Venezia)


2032

<t I I. l'OLl CL IN lC()

DIVAGAZIONI Le malattie dèl la sedentarietà. (M.

LlBBÉ.

Presse Méd., 24: nov. 1934).

Il danno della vita sedentaria è noto ,d a ltrr_igo ten:po. Essa provo·c a, n ei giovani co,m e n ei v~cch1, un rallentame.i1to de.g li scambi tissul~r1 . che p1~ovo1 ca ~a serie di mali' che gli antrch1 auto·r1 fran cesi raggruppavano sotto il nome di artritismo·. L'o 1b·~ sità, il diabete, la costipazione, le emorrol'di sono i primi maili ai quali si pensa, ma n. on sono i soli. T'u tti i tessuti ' tutti i sis~em1,. tutte le funzio·n i fisiologiche, tutti i vrscen soffrono per la vita sedE.• ntaria ch e dis trugge l'equilibrio dell1a nutrizione. L'equilibrio della nutrizione dipende fondame!1!aln;ente d:1 una equivalenza fra g li intro1t1 al1mentan e le spese eneraetioh e de·ll 'organismo. Se le spese, in conse~enza de]'l a sedentarietà, diminuiscono, l'equilibrio, a m eno ch e c·ontemporaneamente non diminuiscano lf,• entrate, è rot.to e il grasso aumenta. Tale, è l 'ori'g ine della abesità che conserue a1d u·n a im0 mobilizzazio1n e prolungata. ~'obesità dei sedentari si distingue , p.e r lo sviluppo, preponderante delle r egio,n i delle cosce e p er la mollezza dei tessuti , dall'obesità dei grandi mangiatori che è carattE.1rizzata, dallo $\'ÌlU!ppo degli orgaJ1i addominali. E ssa è m eno dannosa dell 'obesità dei gran·di m angiato,r i , n el corso della, quale si vedono corr1parire il dial1et e, la gotta, la! litiasi ren ale. lEJ malattie df,•] ~eto-ato, la malattia di Brig ht . l\1a, iper poco ch e 11 soggetto unisca la sovralim entazione con Ja sede1J1tarietà, si vede l 'obesità acco·m pagnarsi alle malattie suddette. La prima consegue,nza dt111a sedein tarietà si fa risentire sull'appacrato Focomotore . Il muscolo non si sviluppa più o subisce una regressione dal p1unto di vista del st10 vo.Jum e coim e della sua capacità funzionale. La so·s tanza azo~tta non si fissa nell'or1g·a nismo ch e a c·o ndiZione che il soggetto fa ccia fun zi'onare i suoi lnuscoli. Le consegue1J1ze patologich e de~Ja sedentarjetà sono ~iffe-renti n el b ambino, n e.JJ 'adulto e nel vecchio. t: nf.11 bambino in cresce-r1za ch e I.a sedentari età è p iù dannosa. Essa è in opposizi'o ne assoluta co·n la vita del b,a mbino ch e è fatta di esercizio , di gioco , d'attività in cessan.te . Il difetto di eser ci'zio produce un arresto éli svilu1p po del siste m.a muscolare ~· la debolezza, m ·u scol<l r e ~:>iuò essere• co sì pronunciata da f.ar cTedere ~'l prrima vi.sita ad una paralisi. Nei cas i leggeri, in lui la deb olezza degli . .arti inf€:riori non è così a-raRd e. e·&sa ·è p€rò tale che i.I bambino eYita il m ovim ento e aca11i'st.a 1'a1b itudin EJ al riposo; 00.'0 tende a diveni·r~· 11n sedentario inveter at o ch e non potrà m1ai più ric urpera r e· le forze perdute. Ne11'adu1to la sede11tarietà è Ja cons€•guenza o di 11na profession e· o di un accidente o di 1

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t1~a ?1ala1tia immobilizzante o di un 'ahi tu.

drne invetm:ata datante dall'infanzia. Se lo storr_iaco è buono e ~'appetito sveglio, l'insuffic:i.enZ:1 muscolare s1 accompagna: ad obesità. Nei vecchi la sedentarietà è una delle cause della cachessia prùbDTessi'va e della senilità. Essa o.stac~la il i:nant~nir11ento de11 'equilibrio nutrit1,·o, lffiped1sce il suo ristabilimento dopo una malattia a1ocidentale, rn. mo do tale che attraver~ lll1:a riduzione lenta che le malattie. o gli a~ol!dent1 1possono a ccelerare, il sogge·t.to· perv1u.ne poco a po·co ma irrimediabiJ.mente a1lla caohessia senile. Tutte le parti' dell'apparato locomotore sono colpite dalla sedentarietà: i muscoli , le articolazioni, le ossa. Lai funzione respirato·r ia, che € .alla base dEJlle ossidazioni e delle combust.i oni nei tessuti· è ' gravemente alterata. I polmoni perdono la loro elasticità, la circolazione sanguigna si compie· male, le basi polmonari si congestionano la gabbia toracica non si sviluppa e il sogg~tto· non può so·s tenere g li sforzi. Il dif~tto .di esercizio· fisi co influenza l'apparato d1gest1vo per due meccan1smi: in iJ.rimoluogo ~ l'assenza di appetito e per difficoltà digestiva , in seguito per uno svilu rP'n i'1 •sufficiente dei musco.Ji dell ',a1ddome e per· t111a insufficienza delle fibre lisce dello stomaco e dfJll 'intestino. Da questi difetti risultano Je- dilatazioni ga stricl1 e, le ptosi add on1inalf n1ulti·ple, la cos tipazion e , le fern1entazioni inte&tii:r;ali e in definiti va uno stato di dispeosia cronica che ostacola la cr escenza e din1inuiscE:' il capitale salute . La stes.sa r elazion e fra ese·r cizio e v~g-o re dei rnuscoli Jisci ·d eJI 'ute•r o è stata• osseirvata a.agli 0~1tE-trici; le donne di città a vita sedenta~ia partoriscono con minore fa cilità del]e do1n ne della campagna 0 ccu1pate n.ei lavo.r i dei cam1)i, nelle ·quali 1'u1.ero si coin tr.aie co·n più en ergia . La sedentarietà agj scEJ in mo·do, molto sfavorevole sulla circola zion e s an~1ign.a e linfa tica , donde un rallentamento circolatorio • ch e è causai di cianosi, ra ffreddamenti, varici , emorroidi , ed un ralJe11tamento d ttlla corrente linfatica che è causa di precipitazione e derposito delle sostanze minerali di'sciolte. Semb·r a che il difetto di E-sercizio favorisca il deJpQsito e la proc.ipit.aizione dell'acido urico nei· t;e.ss.uti di gottosi, dei sali di calcio nella gotta calcare, e forse anche della colest erina. Anche la vita i)sichica de-gli individui è sfavorevolmente influenzata d~lla sedentarietà . Mentre l'esercizio, che svi1luppa Ja fo·rz.a, esalta rrell 'uo·m o sano la confide1n za in sè stE-~so, la fierfilz.a, la dirittura ed il èoraggio. i'l difetto di esercizio crea dei soggetti senza e;nergia morale. La nozione del danno della sedoo tari età specit' durante la giovinezza deve essere dunque b en qhiara nello spirito dei medici e d~Ji educato ri. 1

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C.

TOS CANO.


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XLI,

N 'Ul\:C.

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SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOGRAFICI GRovEs. Syn,opsi·s of .SurgierY. Jo1h n Wrigth & S. Ltd. Bristol, 1934. Se." 17. L' A. ha schein1atizzato, in quadri sino,t tioi, lil pato1l'ogia chirw·gic,a, facendo un ' 01pera ohe può riuscire alta111ente utile sia al pratico, ehe aillo studioso. Sono m essi in particoilare luce i caratteri, t h€.1 · possono servire per Ja diagnosi differenziale fra lesio·n i simili. I vari capitoli, contrariamente a quell'o che uno potrebbe a prima vista credere, sono c·o mpleti ~<J. esposti co·n ammir6'Vo le chiarez.za·. Una traduzione de:l volumetto in italiano, 11on potrebbe che incontrare larghissimo· fa vore. V. Lozzr. E.

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r·. PAYR.

Gelenksteifen u,nd Gelenkplastik. Vol.

1°, di 88·0 pagg. , con 240 fig. in parte a colorii . .J. Springer ed. Berl·i no, 1934. Rm. 120. Il Payr essendosi accinto· a raccogliE:. re in un libro i dati della s ua vasta esperie11za: sulla _tecn ~ca delle artroplastiol1e, è stato portato ad allargare di molto lia1 trattazio·n e per impo·&tare, su uno studio profondo e dettagliato, dell'argorr1ento, il problt:,ma fondamen~le delle indicazioni e delle controindicazio·n i: ne è risultata un: opera imponente per mole e per ricchezza di contenuto, nella.i quale tutto· il capitolo del1e rigidità .articolari e della loro cura ·è sviscerato a fon do in u11a eS.J)OSizione organica e com ple·ta. in og11i sua pia rte. · In questo primo volume 1,A. , do·p o· un suc·coso capitolo sull a biolo;g ia no-rmale e patologjca ti ell'e articolazio·n i, t:ratta dettagliatamente l'eziopatogenesi, l 'anatomia paitologica e la ·fisiopatologia d6•lle anchilosi. Esp'O·n e succes·s ivamente· tutte le conoscenze c.h e s.i hanno sulla biologia delle neoartro·s i (e i problemi connessi rigu.' lrdanti la' rigenerazione dei co·s tituenti articolari) nonchè i risuJt,at.i dEJgli studi sperimentali sulle artroplastiche. I capitoli seguenti traLta110 della clinica delle anchilosi : interessaintissimo fra l 'altro lo stu·dio coim ple·t o della fi siolo~a patolo·g ica delle auchilo.si e ·l 'esposjzione dettag'liata di tutti i problE.mi ,diagnostici, ·sy1ecialmente di quelli connessi co·n l 'infezio·n e latente. C1h iude e conclude il volurr1e la disc ussione sulle indicazioni e le controindicaizioni, con uno studio sulla prognosi delle artrop·l astich e. Un lavoro impon ente co,m.E· risulta da questi brevi cenni e fondamentale, data la compete·n z~ e l'esperienza del Pa.yr in 1nate·ria. Un libro infine che non raip·pres~:nta una seml{)ilice opera di consultazione ma che, per il sen so clinico con c ui l 'argon1ento è trattato, sarà letto·. con profiitto gr.a ndissin10 da qua.Jsiasi chirurgo. 1

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E. V.

L'aborto nel campo giudizinrio. Mil;a no, 1934. Società Palermitana Editrice Medi·ca. Pa·gg. 245. L. 25. · · t questq un inter.es~à~te . v~l~!YlE', i:tilis.si~o ·a quanti , medici e n1agi.stra.t1, sono portati a PERICLE CARLINI.

2033

dare il loro giudizio sul delitto di procurato a borto; deli~to in realtà no·n sempre tale, in q~anto o,ggi per eccesso di zelo, vengono non d1 rado dEJnunziate all'Autorità Giudiziaria non solta!Ilto donne c he abbiano, abortito srpo,n talle..amente e inolte voJte desidero,s e di prole, mia perfino ragazze affette da a11o·m alie della n1E.L struazioi1e. Ora il Carlini, do po un'introduzione storico-medico-legale sul delitto ·d i aborto r1ro·c urwto, nella quale il fenomeno viene co·nsid&Tato i1ei suoi 111olteplici aspetti e nelle ri~ercussio11i .s ociali-demografiche, viene .a stabi11re i oriteri .di im;p rutabilità, quelli sui quali fondare Ja diagnosi istologica di pregresso aLo·r to; q11elli utili pet fi ssare l 'età della1 gravidanza. Un capitolo, ricco di arg·omentazioni originali, è dedicato all'ab-0rto procurato nella gravidanza. ex:traulerina; un altro non meno interessante, all'aborto· pro·c uratosi dalla stessa donna . Segue poi una serie di perizie su svaria~i casi, nei qua.li l·A. fu chiamato· ad esprin1e·r e i 1 suo· p aré're; casi che si può dire rap p·r esenti;.i.o tutte le e11e.11 tuaJjtà su questo t~ma e, c.he p·o ssono· servire di utile g uida a chiun1que sia chiamato a dare un qualche resnon so in co·n tinge.n ze arnalogl1e. La ricchezza di cit azioni b'il>liografìche, ostetrico e meidico-le.gali ed il mo·do onde sono p rospettate le varie questioni e come furono risolte d.allé' varie Co-rti di Giu sti zia rende J.a lettura del volume· qu anto· mai j s1ruttiva ecl interessante. Chiude il volume una HiT>P·endice sui testi legislativi italiani; sulla Giurisp-rudenza italiana t,• sulla Le-gisJ.azion e straniera. R . B. 1

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Ricordiamo /';ntere11~ante pubblicazione:

Dott. FERNANDO DI BIACI

Alimentazione, igiene e cura del bambino ~Sec onda

edizione corretta ed ampliata)

Prefazione. - Introduzione del Prof. Concetti alla 1• edizione. - Mortalità infantile .. Cause e rimedi. - Bambino prematuro. Il neonato .. Particolarità anatomiche e fisiologiche. Cordone ombelicale. - Profilassi oculare .. Primo bagno. - AlJattamento materno. - Contro'i ndicazioni all'allattamento materno. - Previ.sioni sulla capacità di allattare della madre. Mestruazione e gravidanza durante l'allattamento. - Regime e igiene della madre nutrice. - La prima poppata. - Orario per le poppate. - Du.rata della poppata. - Quantità di latte giornaliera .. Razione ali.me "ltare. - Lunghezza del bambino. - Peso del bambino. - Bi.lancia. Urine del bambino. - Feci del bambino. Analisi del latte di don:1a. - Vitamine .. Disturbi di carenza . - Allat.tamento per nutrice. - Scelta della nutrice. - Esame della nu.trice. - Regime della nutrice. - Allattamento misto. Allat.tamento artificiale. - Razione alimentare e sorveglianza sull'aJ.. lattamento artificiale. Diluizioni del latte. Sterilizzazione del latte. - Latte modificato. - Latte condensato. - Latte in polvere. - Latti irradiati. - Surogati del latte. - Farine lattee. Miscugli. Risultati dell'allattamento artificiale. Divezza, mento. - Alimentazione dopo il divezzamento. - Dentizione. Cenni sulle malattie di nutrizione dei lattanti. Gastroenterite acuta. - Enterite ed enterocoliti infettive. - Vomiti abituali. Igiene del sistema locomotore e della statica. - Igiene generale infantile. - Igiene della psiche. Volume di pagg. Vlll-'256 + VIII. Prezzo L. 2 O più le spe5e postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » ·sole L . 1 8 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


« IL POLI CLIN I C:O "

APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Snlle idronefrosi ignorate. Pr. Merklen e F. Bilger (Bu,l l. et M émt. Soc . ili èd. I-Iop·. Paris, 12 no·v. 1934) richiamano 1'atten zione sulle idronefro si dolorosEJ e ignor ate che so,n o alla base di numerosi' errori di diagnosi n ella pratic.a corrente. Tutti i medici conoscono questi malati che si lagna110 di sert&azioni p enosf.J nel I'ald do,m e, più o meno subcontinue, o i'ntermittenti o a tipo di grandi crisi, spesso senza segni ' fun zionali d eterminati. L 'esame dei differooti visceri' non apporta a lla diagnosi basi indiscutibili ciò ch0 porta, a divergenze di vedute nei ipratici e ad interventi di cui la inopportunità è poi rivelata dalla p er sistenza delle soffer-enze. Irt e.asi di questo genere è in ca usa spesso una i·dronefro5i. Julien , n ella sua tE!si fatta per suggerimento di uno degli AA., distir1gu e d elle fo·r me uri.n ari'e ed ext.raurinarie . !F ra queste ultime egli d escrive delle forme utero-ann essiali e, ciò ch e i1tteressfl specialmente, de lle fo,r me dispeptich e che prendono l'aspett,o di affezioni appE>r1dic0lari , g.a•stro -intestinali o epato-vesci'co1ari. Su ±36 idronefrotici egli ha trovato 81 malati nei quali si era concluso per U!Ila a1ppeindi cite cronica di cui 72 furon o, opeTati , 50 e.asi cl1e avevano presen taito una sintomato,l ogia digeisti:va ribelle ad ogni tera1pia e 32 casi che avevano presentato una sinton11a tologia vescicolare , di cui qua1lcuno operato. [Bisogna dunque pensar e sempr e all'idronefrosi. Bisoigma però dire oh e an ch e cercando·l a talora sem·eiologicam ente n or1 J.a si trova, per l '.a ssenza/ di punti dolorosi provo·c ati classici, per la p r edominanza o la limitazione d e] do lore spontaneo a I di fuori d eilla re:gio·n e lomb·ar e1, per Ja n orrr11Rfit à della fossa· lomb-:are a l1'espl orazi r--- " . I : ;· 1a i n1r)alpabilità d ei re n i pE,T la n e·g .a tività del reipterto· urinario. L'id·r o nefrosi' è talora di p icco la· capacità e tuttavia rnolto d olo,r osa. ~a diagnosi si orienta in alcuni soggetti sui di sturbi disurici es.i fo·n da in gran parte sul cateterismo ureterale ch e evacua un.ai grande quantità di uri11a. Ma essa si basa sopratutto sulla pielografia . C. ToscANO. 1

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Nefrite dolorosa pseudolitiasica. Cost eo·d at (Soc. n iéd . H6pita.z1x, 26 ott. 1934) riferi sce il caso di un m .a lato ch e, affetto, da ir>erten::;io11 e arteriosa molto elevat a. e da lieve i11 sufTi c ienza renal e. fu colto d a dolori a lla r EJgione lon1bare. v1olenti , intermittenti , talvolta quotidiani, simili a quelli dell a litiasi, solt.c.nto r he invece , si irradiavano in cintura. 1'a1volta, erano seguiti da ematuria. Le crisi aggravaro·n o ra.pidamente l 'insuffi cit11za rena]e ed il Inalato mon di uremia.i.

L 'autopsia mostrò :'oltanto una nefrite cronica sclero-atrofica, senza calcoli n è infarti. L ' A. si do·m anda. se la con gestione ren a le che è la ~ausa di. tali dol'o ri, no n si può spie~ gar e m ediante disturbi vaso-motori intermittenti , si~ili. a quelli. ~e si osservano, p. es. a~le m~n1 , i1~vec.c d1 1nterpretarli come man 1festaz1one d1 un nttacco infiammatorio acuto del parenchi111a r en ale. fil. 1

1

Tumori metastatici dell'uretere. Kirshbaum (Th e Journ . o/. Urol., di cembre 1~33) riferisce di 5 casi di vere m etastasi epiteliomatose nell'uretere. La metastasi di tumore n ell. 'uretere è EJccezionalissima ,· solan1ente 11 casi n e erano· s t.art;i riferiti fin qui sicchè con i 5 dell'A. i casi noti sono appena' 16. T1e metastasi vere però non vanno confuse con llna invasione neo plastica dell'uretere in seguito all'estensione di un tumore da un org.an o vicino·. La, metastasi: talvolta p uò colpire entrarr1bi gli uretar i. È inter essantEJ il caso rife·r ito da Rakbun in cui la metastasi comparve tre anni dopo 'l 'asportazion e di un epitelion1 a de]la mamn1ella, ed in cui fu fatta una ne.frouterectomia. V. Lozzr. 1

Epitelioma p1·imitivo della vescica nello scroto. Secondo Carro]} e Jacobs (1'he Jour n. of Urol., settembre 1933) g li epiteliomi primitivi in di verticali vescica]i n on sono eccezio11ali, se si consider a cl1e .Judd e Scholl nel 1924 ne r accolser o 136 casi : rr1e11tre 11on si trO\'a riferito fin' ora, n ella letter atura , un sol caso di epitelioma primitivo in un diverticolo vescicale situato in un sacco ernia['io ing uine-scr otale. P er ques to m o tivo l 'osservazione che riferiscono gli AA. acq uista una certa importanza . Si trattava di un uomo anziano , portatore, d a vario tempo, di una g rossa ernia i'J1guino-scrotale d ., che d a qualcihe giorno aveva accusato disturbi vescicali lievi, ed in cui all'atto operatorio si trovò a far parte della parete d el sacco nello scroto un diverticolo vescicale con un cancro . Questo fu r esecato e fatto il solito trattame nto dell 'ernia, però l 'eLozzr. sito fu in fausto . La ritenzione della creatinina e la sua impo1·tanza in patologia renale. Le constatazioni s11crir11e,n tali e clini ch e sul 1netaholisrr10 d ella crE:a tinin a J1anno dimostrato che il d osaggio della creatinina nel sangue offre dati utilizzabili in patolo·g ia renale e di gr~nde interEJSse p er il giudizio prognostico. Nella ritenzione dei corpi azotati - scrive J. Wart~r in Revu.e de llf éd. (luglio 1934) quella della creatinina è relativamente tardiva e lascia supporre una lesione a' anzata dei reni. 1

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[ANNO

XLI,

NUl\I.

51)

SEZIONE PRATICA

1~1 fatti n.el decorso delle i1efriti cro11ich e sper1mental.1 ott.enutc nel . can e e n el coniglio, si i1otaJ una prima fase ii1 cui si J1a ritenzio,n e urica , norn1ale r e3ta ndo la cr eatinemia ed una second.a fase p iù breve e car atte-rizzat a' da sintclmi. gravi . , precur ori dellai fine , in cui I ' azote1n1~ s1 e:ieva notevoln1ente ed appare la ~per­ creat1neania. Nella clinica bi ogn a disti11g·uere le n efriti acute e subacute, d.a qutille croniche1. Nelle prin1e 1'.az?itemi:a.1 s~ acc?r11pagna in genere a notevole iper cr eatinem1a (fino a p iù di 100 n:mgr. %o - normale ·= 10-2U % 0 ), senza ch e s1 d ebba dare a quc..·--t 'ultima uno peciale valore p•roiocnnostico. D ove invece l 'aurnen lo d ella cr ratinemia acquista tutto il suo valore è n elle forme cronich e : si può affor111are ch e un t a.sso, di 35 n1mgr. %o rivela già una grave alterazione della funzionalità renaJe, ed uno di 50 n1mgr. %o fa prevedere l'esit o fatale a breve scadenza. Ciò è tanto pilì in1portante in quanto in taluni casi mootre il tasso d ella creatinina aumenta paralleilan1en te c.o.Jl'' ag·gr.avarsi dei sintomi clinici, il ta sso ,d ell 'uroo1 riivane piuttosto basso. In a l t_re. parole in q~est.i casi il dosaggio della cr eatinina sarebbe indice d ello stato funzio11a le d 6i r eni assai più preciso dell'azotemia;. 1

E.

CARLINFANTI.

L'autoemoterapia nelle infezioni delle vie uri· • nar1e. R. He.r bst ( Wi e11er I<lin . 1Vochens., 19 agosto 1 9~±! n el fare rilevò.re l 'ineffl cacia degli autovaccini , a ffern1a· invece la grande utilità della ~ro t einoterapi a in forma di autoemoterapia. S i fanno 4-5 ini ezioni , a gio·r ni a lterni, di l ù eme. di sangue, prelevato dall.a vena del braccio. L 'A. riporta alcuni casi curati con su ccesso. J11 un caso, s i aveva ci ti te· gonorroica ~iffusa , capacità di 60-80 em e ., intenso tenesmo; nes~ui1 risultato con la terapia locale (catetere in 1.ier111anenza, lavature vescicali). Dopo 5 iniezioni, scompairsa d el tenesmo, aumento di capRcità, mi1lzion e n orn1ale, allontan ament o del catetere. In un altro caso, si trattava di idronefrosi biln1.erale , pielite, cistite diffusa ; dai bacin etti n1asse di leu cociti e b. coli. Inutili la ciclotroJijna1, la tripaflavin a, ecc., continuando i forti clnlori e la temperatura. Dopo 4 iniezioni, scomp,a rsa dei doJori e ca~ cluta delJa febbre. Pure g u ar]g·ione, si è avuta in u11 a ltro caso cl i piuria abatterica. A proposito di quest'ulti111a r icordo 11r1 'osservarzione personnle di un g ioYane con in I ensissima piuria r esi tente a l ulti i tra ttan1en Li , fatti da urologi di grido, nost ra11i e s tranieri: esame batterio.J ogico sem1;re n ega ti vo. Una serie di .3 ini ezion i di neos:l lvarsan portò ra1pid.amer1te la g uarigion e, cl1e fi l. si t11antiene da anni.

Nelle ematurie.

Che co sa non si deve fare. DiJTidare della 1

1 t1~rfina1 , ne11EJ

e.n1orragie vescicali ; sopra I ulto evzt.are l urotropina, ch e può d eterrriinare en1orrng ie anch e in indi vidui che n on hanno 11ulla c!i vescicale . Non dare della tren1e11ti1ta , ch e pure è sta ta un tem·p o vantata contro le emorra.g ie ed ai1cor meno dellai can La ride, n emme1n o in forma ~i vesc.icanti ; così p ure, proibirE-' il cube,b e 11 , il copa1ve oh e aun1e11tano il sangu inamento . Non abusar e de.Il ;antipirin.a, ch e si potrà da r e con precauzione. La teobr omina , che è u11 diuretico notevole è un vaso-dilatatore dEJ] rene, e va sorverrliat~ 1•.e.i b1rightici; i1ell'iperteso emaLurico, l 'e1~ota­ mina, ch e l1a azio1n e ipoten siva, va })referita a lla segale totale . L 'e.m,a turia di origine iperlensi'va i11 terdice l 'u so dell 'adrenalina , poich è la sua azio11e ber1 efica sul rene è com pe•n sata da una da1n nosa sulla .circolaz.i one generale; ad ogni modo. non ~ssoc1are ma1 segale cornuta EJd adre,nailin a, in quanto ch e le loro azioni si contrastan o. Un'altra indicazio·11e è quella di rimediare <il] a ete d ell 'e,n1al.urico., il ch e si può fare con degl i ii1fusi ch e abb·iano a l contempo azione c111ostatica, ja p ure leggera; son ò pertanto consig liab·i li quelli di uva urs ina (a l 1O1 1000). di ~ogli e di n oce (ta 11nii10), di biancospino, di 1'[11d1ci tii fra gole. 1 Fra i n1edicamenl.i, ~1. Loepe·r (Th érapeutiq11e médicale. voi. VII, Masson , 1934) consig~i ~: 1) Gli astringenti \Tannino 5 eig. con ecc1p1en te q. b. per una p1l]o.] a; 4 al g iorno. Oppure Ja r atania, n ell a seguente formula: Sciroppo di ratunia Ergotina Sciroppo di morfina _!\equa

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2UJ5

2) l

g. 4 g. I g. 30 g. 150

vaso-costriltori (Segale cornuta . i)o]v.

g. 0.50-4; Ergotin.a ) ·von , di cui XXX crocee rappres~n~an.o ~n gran1mo, g. 0,50-4; Ergotinina }Jer in1ez1on1. fil.

N o T E D I T E e N I e A. La ric.erca del sangue occulto nelle feci. C. H.abliitzel (Schtveiz. med. l11ochens., 20 ott. 1934) ha sperimentato 18. pro,,a a lla ben zidina , specialmE:Jnte r,er vedere l 'influenza chepossono eser citare sull a reazione molti dci con1uni alimenti. Pr.a lira la reazione corrle segue. Ad un.a punta cli colLclJo di b en zidin a, si aggiungo1n o 3 eme. di acido acet ico ed 1 eme. di acqua ossigenata al 3 %. Da l}€.· feci, si prende Ufl rl quantità gro~sa quanto un pisello e la s i striscia sopra una capsula piatta, ver andovi lJOÌ sopra 1 eme. de ll 'accen11ata solt1zione. g uardando il colo re che si manifesta (entro 1-2 111inuti al m .a.ssimo). Verde-blu = debolmente 11ositivo +. Nettamente blt1 = fortemente ipo-


:2036

siti YO te

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+ + . Blu rnollo scuro

+ + +.

molto

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POLICLIN I CO >'

for-

La soluzione di b enziruna deve esse·r e utilizzata e ntro 5 minuti dalla preparazionE.l. :È im,p ortante però conoscere quali altre so,s tanze comprese negli alimenti possono ·dare la s1essa r eazione. :È nota l'influenza della carne. {:he vi·ene di fa,tto esclusa dalla dieta ch e si fa prima d ella prova. Le ricer che d ell 'A. dimogt1ano ch e ancl1e il lattE,• crudo ed i ve·g etali danno (in vitro) reazione 'PO·s itiva, e tale pospono dar]a ancl1e in vivo (!pazienti benzidino11 egativi). Dalla dieta d ei pazienti in cui si intende fare la prova del sangue occulto , vanno quindi <:!Seluse : carne e qual siasi alimento che la co·n tiene, vegetali freschi, hatte crudo; sono invece permessi il latte bol lito, i legumi , le frut 1a, le uova e l 'ovomaltina. · fil.

[ 1\ NNO

XLI, ~UM. 51]

le due specie di pane si equivalgano quasi com_ pletamE:Jnte: a seconda dei fattori ambientali ed economici si potrà quindi indifferentemente dare la preferenza sia1 a ll'uno che all'altro.

R.

PoLLITZER.

I

MEDICINA SCIENTIFICA. Ricerche sulla localizza:t.ione elettiva dello strep· tococco. V . Finucci (Patho·logica, 15 n ov. 1934:), da u110 stipite di s lreptoc.ooco poco patogeno, ha fatto una seri e di trapianti, da cavia in caivia, 11.(,•lle a rtico]azio11i del g inocchio e d el gomito. Ha iniettato poi nel cuo·r e di nuovi animali i 'ari germi man m iaino otte·n uti d.a ]le artriti ed ha notato allora una spi ccata artrofilia di ques1 i, manifesta con p r esen za nell 'articola.zione di un numer o di streptococchi molto superiore ch e in animali inocula li allo· s tesso mo do, ma con germi s tipiti.; e·s sudazion e da to·r bida a purulenta con capsule artic.olari, in questi e.asi , tun1ide E,' spesse. BAsso. 1

IOIENE. Il pane. Si prestano alla preparazione d EJl pane, osserva W . Heupke (Deuts. J11edizin. Wo·Chensc.h r., 30 nove·m bre 1934), solo quelle -specie di cereali ch e hanno d EJl g Jutine, perchè questo trattiene a sufficie~za. l '~cido c:trbonico ch e si forma durante ]a lrev1taz1one. Solo queste specie di cereali da[lDO un pane molle e poro·SO·: P'e rciò si u sano p er ]ai ~anifi­ cazione soltanto· il grano e Ja SEJgala. fF1no a poco tempo fa si è cer cato di r ender e il pa11e qu,arnto ipiù b iar1co possibi'l e, e]iminando dalJa fc.?rina quasi tutla la cru sca . Si riteneva la crusca poco digeribil e perchè si era osservato che quanto più è bianco il pane:, ta[ltO· mino·r e è Ja quantità delle feci . Oggi si sa che la mag gior quantità di feci non dipende da una cattiva u tilizzazion,e del p ane inte!rfale , ma d.alla -azione stimolante esercitata dall e m emb.rane cellulari sulla peristalsi·. Il pane bian co· non contien e n·è ]a crusca1 nè l 'embrion e, le sue pro teine sono in completE,', esso è povero di sali e e.li vitamine. Si cr ed eva fino ad oggi ch e le p roteine d ella crusca fossero male utilizzabili dall 'organismo uma no : si trovava infatti n e1le fe ci una maggiore quantità di azoto dopo l 'u so del pan tt bigio. Qu€sta ma ggior~. qu~ntità d~ .a1oto :n on di-pende da ca ttiva ut1l~zz~z1o·n e de1 proteidi della crusca : è azoto el1m1nato dal1;intestino, magg iormente stimolato alla secre .. 7.ion e ed escrezione p€:r Je abbondanti m em1irane cellulari'. EsperienzEJ deJl 'A. dim ostrano i11 mo·do decisivo che . pari restando la inge·stione di sostanze azotate, Ja quantità di . .azoto n vlle feci aume nta notevolmente se s1 agg iungono a lla· dieta dell e sostanze c?e ~timo: lano ]a peristalsi ma ch e sono quasi prive d1 azoto. Le sostanze protei·c he della crusca ven.gono digerite e assim il ate bE.'Ile come qu.e]le d ell a farina bian ca. Anche le sostanze am1da·cee ven~ono utilizzate eg11almente ben e n el pa·ne big io come n el pane bi'an co. Si è a n che discu sso se dare la prefer enza al ·pane di grano o al pane di sega la. SembTn c he 1

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VARIA Sulla pretesa diagnosi biologica prenatale del dfl sesso con la prova di J. H. Jorn e J. Sugarmann. La provar di Jorn e Sugarmann, consiste nte i1 ell 'iniezion e endovenosa di 10 cc. di urina di donna gravida, in conig li maschi , di Lre 1r4esi di età, e cl1e a vrE!bbe· cper effetto congesti(in e e d aumento di volume d ei testicoli con note if)tologiche di p r ecoce spermatogenesi , nel (\~so c.h e il sesso nascituro fo sse femminile, non ha d ato a F . Sec.h i (Paithologica, 15 n ov. 1934) risultati probativi. E ciò ' coJ11cordemente ai risultati ottenuti da ' ' iana e da altri AA., to~gli e· a11a pro va ogn i valor e :p ratico e lascia , quindi, insoluto i'l proble... n1.a d ella ·d iag no,s i pre11ata le d el sesso !BASSO. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI Al d ott.. :E' . G. da C. : Il distintivo di gra1do è prtiscritto pe·r il I?ei:sonale direttamente dipendente da ll e Amm1n1strazioni statali. Non compete perciò .agli ufficjali sanitari, i quali, pur rivestendo il ~rat: tere di ufficiali governa.t ivi , sono funzionari aJ>partenenti a ll 'Amminis trazionE,t comunale.

A. IF.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. DE SrMONE. Esist e un trattamento profilattico della sifilide. - Soc. Edit. Sic. Tipogr., Catania, 1934. . .. /\... MANNrNo DE SIMONE. lft; osi volgare e Slfilide congenita. - Riv. Son. Sic., Palermo,. 19~4. M. CEccHI NI. M odijicazioni rl el tipo coslti tuziona.le in fun zione con ùna dive rsa alimentazione. 1'ip. Donnini , l)erugia, 1934. E. .A.ASER. Th e Etiology of can.cer. - Steenske Boktrykkeri J. Biornst adt, Oslo, 1934, A.

MANNINO


(ANNO

XLI, Nu~1. 51]

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2037

SEZIONE PHAT l C.\

VITA PROFESSIONALE. Il potere usufruire dell'Opera Pia Nazio· nale di assistenza e di educazione per orfani di sanitari italiani non deve esse.re il privilegio di pochi, ma il diritto di tutti i sanitari. DoLt. A. PEn s1 - f' eruigia.

l'altenzione dei 1ioslri lettori sii questo articolo, il qiiale Pum eggia. u1110 dei probDemiJ priù assillan.tì per la famvgli·a sa.n.ìtairia: l' educaziorie dei figli , sia n ef~'eve.ritua.lità lli doverli /;ascia.re p rima di averli sisteimcnti , sia 1iell'impossibilità di stabilirsi 01 d'in1v•iiarli in, cen,,fri importa11ili di sti1dio. Ii dott. Persi è in. grad'o di a[Jp rezzare l'iniJ1ortanza clell isliti12io11e i1ma11itaria1 e social'e j(11idata a P~ru.gia e di val1itare gli svilu.ppi di c11i essa è u~lt eriornic nte suscettibile, sotto l'z'1np11lso anima.tare del Pende, cli e ne è il 1iuovo (,•ommissario, avvecl11to, e operoso. Ricliiamiatmo

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~per.azio11 e

Ilel cuore, e ch e abituati ad una vita a1giata, si ' edono pion1bare .al]1'improvvi::;0 nella nliseria l) ÌÙ cruda. ei diversi Con gre ~ .. i di Classe, per ov,riare a questo g rave in con,remiente~ furo·n o votati Ordini del Gio·r no invocanti dal GoveT110 l 'es t en sio111e del c:ontrib·u to a tutti i Sa11itari eser ce-11ti la Professio'l1e, cosa no·n facile 11el 1901 , ma fa. cili si1n.a ogg i, p er ch è co11 la istituzione d eig li Ordini d ei Sanitari avvenuta n el 1911 attra' er so gli Ordi11i è faci1lles p oter avere l' 'ele11co 6-l atto der co11tribue11ti e quindi il b ,i lancio der1'0pera Pia ri 11ll or €tbbe veritiero, sia1 come J)revi ·ione, cht' con1 e esazio·n e . La le11111e spesa di L . 60 annu.ali , pari a L. 5 n1e11 ili , non ·è una tassa, rrta uria p1"eviden za obblio-.atoria i)er i propri figli , d ai parte di lulii i anitari d el llegn o . Qua11le famiglie l1a11110 h en edetto q ue ta EJpesa, e quante si soIl<> a111aram en'~ r a1111narica:t e di n o11 a'rerla fatta I Oggi poi la legge sullo sc:a1p 0Jato l)one co,m e tern1i'ne a Jla p ossibilità di formarsi una fa11.liglia l 'età di anni 65; ne c·o nsegue, ch e a 1\orn1a di legge, vien e riconosciuta l!a probabilità di av~re fa111jglìa fino ai ql1elJ1a età e da qui ~c.al urisce la necessità di provvede·r e oon tem~1e,. . Liva pirevidEJDza, all'a,rvenire1 dei possi1)ili nascituri, i quali, r>i'ù d egli altri, corro,n o il J·isohio di vedersi ar1b1a 11do 11ali qua111d o mag g iorn1e11te avrebb ero bi sogno di assist enza . Se tutti posson o essere padri in potenza fi_ l l C· a 65 anni, tutti doi\rre b b er o e e1~e preve11tiv<t1m ente garantiti .a ch e i probabi]i nascituri ;1vr a11no certament e u11 'assistenza fino al con seguimento di una proficua carriera. ~fa è risatputo ch e qual's iasi fo·r ma di previden za i1on è an cora appre·z zata giustamente; ne Yie11e quindi la n ecessità di im1p1o rla . Se ne rir o110 ce la 11ecessità solo quando se ne d eYe u l1f1uire, ed è quindi opera saggia di un Go' c rn o, diffo11dcrla co,n pro' ·ide leggi. <:lte tale forn1 a, di t'-a,g·gi.a l)fe,·id e11za sia i1e( c : aria i11lpo~· J.a è i)r ova1o da l fa ll o, C'l1e attrave r fl0 u11a . . lat.istica 00111'pit1la dal 1901 .ad ogg·i, è risult a.t e cl1 e i Sanitari 11 011 h anno in t11ilo la gr a nde in1port a11za1 di que~ta I stituzio ne, pcrclrè s0Ja111e11te 1)ocl1e dec i11e . . 0110 c:o11tri'hnen ti ' olo11 t.ar i r o11 tutti i clirilt i degli obb]i galor i. P ·u rtroppo n1oll i!'si1n e so:i.10 s tate e . ono ](• <lll ll t!lnde che 11rr ,•c11 gono all ' 01)era Pia dn p:1.rl c di 01~fa11i di Sa11itar i 11011 c-0111 ribu e111ti . ai quali l ' n1n1ini . lrazio11e deve ri pondere 11e~·a ti,~arr1e11te. o1o l 'e t en ione del contril)uto a tutti i anitari iscritti ag-]i _\lbi eli11 ti11erebbe qt1e I o s ia lo di st ride11 t e in fe rioritd e 27.000 pro.fe sio11i:'ti YE'rrebbero automatican1 e11te ,a d u ~ufruire de1 1 1 ~1 un1a11a e ~n l a I .. ti·lt1zion e, e lia· r eI1dita dell'Opera Pi.a da lire 1 ,~00, 000 annue salireib.])e a c irca 2,500,000. l.011 t ale introi I O COSÌ C0 .. l ) ÌC'llO !'i r ot re})be 1

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~{ercè

la persevera11te

co&tanza d el con1pianto prof. Rua la, doc.e·n te di fa1"n1acolo gia i11 questa l 1nivE./r iLà , sor se in Perugia, fin dal 1884, l 'Operai Pia Nazionale di assiste11za per g li Orfani dei sa11itari italiai1i. IJÙ scopo d ell 'ì&tituzion e fu quello di .assist er e gli orfani bisogno·s i dei Sanitari, sostitu.endosi la Cltasse, in ca so di bi 00-110 > al ge11ilor e d efunto·. Dal 188·1 al 1901 v is 'e alla n1eg lio col co1n lrib uto ' 'olontario d ei a11ita1i locali , n1a 11el 1901 i I compi'a11to On. 1F ani co·n appo ·il a legg·e obb·l~gò tl1lti i Sani tari di11e'l1de11ti d a, pub·b li ch e. an1n1ini str.azioni a versare i11 fa, or e d ell 'OJ1€1ra Pia la somn1.a di L . 5, che attrave.r ' O a g raduali atumenti, ,è oggi arrivata a L. 60. Co·11 la contribuzionb!, il anitario acqui~ L a il diritto di b en eficiare di tutta l '.assi~ L e·nza ro11teir11p'l a ta nel]o Statuto deJ1l'Opera Pia. Furono obbligali per legge i :'Oli d ipe11de11t i d.é:ille pubblich e a111n1inistrazio11 i 1)e r clar e ic ura s tabilità al bilan cio . J fig li dei con1.r ib·11(..'11ti a cqui, 1a no il diritto, in ca so, di disgrazia d e] ge11itore•. all a a sisteinza oh e dura fino a ch e sia1110 avviati a profict1é1 c.arriera. Le for1l1 e assistenziali so·n o di ' 'aria llatura : diret1a i11 Convitto nell e due Se,zio~1 i ~1a chili e F e1111l1inili , con r E,tta i11 altri ConYitti, con Borse di '"' tu,d i o e con s11ssi'di , riaJr j . AtLualment.e so·n o piiù di 500 g li Orfa11i as ~d stiti , e i110,l ti di 1)iù se n e potre·b bero assi~ I ere , p er ch è le d o 1r1ande n o11 1nanca110, se il f3ilancio lo p erm f 'l tesse. \ y, rie11e d olorosa111e n1 c 5=1p cr,._ i ~$ in 10 , r l1 e 111olt e do1n.a11de non pos. 0110 es . . er e pre$€ r1ea11ch e in csar11e, 1)f..'r c11è il d e fu11to Sa11itar io 11on era r 0ntrib,u.en te. È un ve.ro straiiio per gli a111111 i1tist.r atori, dover ri ~ ponde1·e con un di11iego a d el le don1a11de i n11ì.loranti f llP])li r ll e' o·1n1 e11 le 1111 'a:"i&t e11za per o rfa 11e11i , cl1e l1 a11no la di1

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u IL POLTCLINIC:O

.assistere tutLi gli Orfani biso·gi1osi' ed elevare · -eonveni.entemente l 'e·n tità d elle b-0 rse di stu.d io , · che attua~mente sono di L . 600 per le scuole {'fementar1, 1000 per quellE:-1 seco,n darie inferiori, ~5,00 per quelle superiori e 2000 p er l 'U11i·,·ers1ta. ~1a altra cosa molto irn·p o,rtante si potrebtbe 'fare, ossia studiare una forma di assisttr.o.za per i figli dei Sanitari, costretti a vi,1ere in luo·g hi lont.am.i dal oontro di stuclio. Lo stato di disa·gio in cui vivono i Sanitari dei p·aesi pir i vi di .scuole seco·n darie, li costring·e all'urbanesimo con danno loro e delle popolazioni rurali. Offrire a qutsti benemeriti il mezzo moralmente si:curo e finanziariamente possibile di educare .con.venie11tro11ente i 1p1ropri figli, vo,r reb,bc. dire atl lonta11are la cau a debla necEJssità dell 'urba.r1esimo, con grande vantaggio loro e delle poI)Qlazioni. Difatti, i Sanitari, quando si sentissero tranquilli sull 'avvenire de]la propri'a famiglia e .:u ll 'ed~cazio~e dei fìgli, nella g·rande magiior~nz~ s1 af~ez1on erebbero al luogo e le popolaz1on1 rura1'1 potrebbero avere quella a1Ssistenza sanitaria, che la legg·e loro conced€J, ma che spes·s o pe·r ca1use contingenti viene loir o a m ancaret. Questo suggestivo 1)r~o-ran1ma è realizzab·i·l e soltanto coll'estensione dell 'obbligo del contrib·u to a tutti i Sanitari del Regnoi iscritti neg li Albi p,r ofessio nali. Aug·uriamo ch e S. F~. il Mi11istro d eg]i IntEJrni, ohe tanto a cuore ha preso recentemente le sorti della categoria sanitari.a, ·voglia benevolmente 1prrendere in co•n si·derazion e a·n chc questa propost.a1, c.l1e è stata g ià avanzata da1Jla Presidenza dell 'Op,e ra Pia come la sola capa ce di ri'so lvere la situazione dolorosa in cl1i si trova l '01)era stessa, di no,n potere assi·stere tutti gli 0 rfatlli ch e 11e avrebbero bisogno'. 1

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N. B. I l numero dei sanitari oggi esercenti in Italia risulta all'inrjrca di f50.000, così r ipartiti:

Medici . . . . . Veterinari . . . . . Farmacist i . .

34.000 3. 500 13.000

CONCORSI. POSTI

\'ACANTI.

BOLOGNA.

Ospedale Psich.iatrico Provinciale cc F.

Roncati ». - Scad. 27 dic. ; direttore dell 'Ospedale. CoMo. Ospedale di S. Anna ed Uniti LL. PP. -

A tutto il 31 gennaio è aperto concorso per esami e per titoli, a tre posti di medico-chirurgo aggiunto, retribuiti con annue L. 4200, decurtate del 12 % e al lordo di R. M., con partecipazione al riparto delle tasse di ammissione e di operazione corrisposte dai ricoverati in classe « paganti privati ». La carica è tempo:ranea ed ha la durata di 3 anni senza diritto di riconferma. La nomina non diverrà definitiva se non a seguito di .conferma eia parte del Consiglio di Amministrazione dopo un anno di prova. Docum. a tre mesi dall 'l dic.; tassa L . 50. Alloggio e vitto. Chiedere annunzio all a Seg·reteria del Consiglio d 'Ariiministrazione. ..

»

~ANNO

XLI, NuM. 51]

,Sead. 31 dic.; ('On sorzio con Pieve Fissiraga _: stip. L. 13.000, mezzo trasp. ·L. 3500, lorde di riduzioni e ritenute. (ivlilano) . -

.CORNEGLIANO ' WUDENSE

FANO

(Pesaro). -

Congregazione di c:arità. -

Concorso per titoli, al posto qi medico primario del Civico Ospedale S. Croc e. Stipendio L. 7200. Servizio attivo ·L . 610. Caro-viveri come per gli altri impiegati dell 'Ente. Compartecipazioni. Il tutto al lordo delle ritenute di legge. Scadenza 5 febbraio 1935-XIII. GENOVA-Bor1zANETO.

Osp edale Civile « Carolina Pa1

s I orin o ». -

Scad. 30 dic.; concorso ai seguenti posti: chirurgo direttore, aiuto primario e assis lente; slipe11di rispettiv. L. 7700, L. 3750 e ·L. 3000, . oggetti alle trattenute ed alle eventuali riduzioni clj legge; età limite rispettivam. anni 40, 36, 32 . A richiesta la Segreteria. dell 'Ospeòale invia copia ciel bando di concorso . Rol\IA. Ministero delle Comu.nicazioni. - Cinqt1e posti di allievo I spettore medico. Concorso per tiloli ed esami. Gli esami consistono in due prove sc ritte di medicina e chirurgia, prova orale di patologia medica e chirurgica, elementi di oculistica, otoiatria, igiene, psicotecnica ecc. Prove facolla tive di igiene (scritta e pratica) e lingue estere (scritta ed orale). Età massin1a 30 anni, con varie eccezioni. Scadenza 19 g·ennaio 1935. Per avere il programma di concorso, rivolgersi alla Direzio11 c Generale Ferrovie Stato - Serv. Personale e Affari Generali - Ufficio Concorsi, piazza Croce Rossa, Ron1a. Rov1Go. Ammiriistraz. Provinc. - Co11corso per titoli scientifici e pratici ad un posto di medico di Sezione dello Spedale Psichiatrico Provinciale, e tà minima 25, massima 35 anni, salvo comprovate eccezioni di leg·ge. Scadenza 31 gennaio 1935XIII . Stipe11dio annuo iniziale L. 12.000, e indennj tà di caro-viveri al lordo delle riduzioni e trallent1te; cinque aumenti del deci1no dello stipe11d io; al1oggic personale e vitto; tassa di concorso L. 50; obbligatoria l 'inscrizjone alla Cassa di PreYirlenza. SIRACUSA. Os1;edale Umberto I . - Scad. 20 febb. Chirurgo Direttore; L. 16.000 al netto delle riduzioni e susceLtibile di quattro aumenti quadrienn ali del d ecin10. Compartecipazione. Traittenute di legg·e. Età 1nassima al 15 r1ovembre 1 anni 40, s. e. l. Laurea P, diploma di abilitazione da almeno cjnql1e anni dal 15 novembre. Ser,rizio in Ospedale d i a:J1neno 40 letti per non meno di cinque anni, se nella qualità di aiuto o di assistente; per non meno di tre anni, se n ella qualità d) primario; ovvero libera docenza in patologia o clinica chirurgica. 'fassa L. 50. Rivolgersi alla Congregazione di Carità. TnEYISo BnESCI.\NO (Brescia) . Sanalorio Infantile

cc Ben i I o M u.ssolini » ed Istitiiti Affini di Vallecf.rarie (Ente Morale). E aperto concorso per

titoli ed eventualmente per esami al posto Cli medico direttore ; stip. L. 24.000 e 6 bienni decimo, oltre L. 8000 serv. att. e compartecipaz. (è garentito un minimo di L. 4000 e non può superarsi il massimo di L. 8000); è vietato il libero esercizio ma concessa la consulenza. Età limite 45 anni; t assa L. 50,50; documenti a 3 mesi dal 15 nov. Per Je altre condizioni chiedere copia del bando. Scad. ore 16 del 28 febbr.


[ANN·o XLI, il\iuM. 51)

2039

SEZIONE PRATICA

Ospedali Civili. __.,. Scad. · 16 febb. Concorso per titoli ed eventualmente per esami al posto di Primario ·Direttore della Sezione ,malattie infettive in Isola S. Maria delle Grazie; stipendio L. 6000; disag. resid. e trasferta L. 4000; età mas-. si1na anni 40 s. e. 1. Otto anni di laurea e non n1eno di tre di servizio effettivo quale aiuto in un Ospedale importante od' assistente in una Clinica 1nedica, oltre u11 biennio di servizie effettivo in Sezione Ospedaliera, di n1alattie infettive di riconosciuta importanza. Rivolger:si alla Seg·reteria degli Ospedali Civili. .VENEZI ·,.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il clott. Otto Naegeli, direttore della Clinica medica universitaria di Zurigo, è nominato membro d '011ore della Società america11a cli patolog·ia cli-

nica. L ·eclitore J. F. Lehma11n, in occasio11e del suo 70° compleanno, è stato nominato dottqre honoris causa della Facoltà medica cli Monaco e della Facoltà di scienze di Tubinga, in riconosci1nento dei servigi resi, con la sua altivilà editoriale, alla me<lici11a e alla · biologia. Il prof. Gabriel Steiner di IIeidelberg· è stato chiamato all'Università Columbia di New York, 11ell 'Istituto di neurologia , per il semestre i11ver11ale 1934-35, a(.ffinchè possa proseguire i suoi laYori scientifici sulla sclerosi multipla. Il dott. Curt Sprehn, professore di parassitologia e zoologia applicale a Lipsia, è nominato alla Scuola superiore di agraria di Angora. 11 prof. Fritz Koch, aiuto all a Clinica i11edica di Francoforte s. M., è chian1ato alla cattedra di Cli11ica medica di Tubinga. Il prof. E. Frank, di clinica merl ica cli Breslavia, 111esso a riposo per la nuova legge, perchè aveva anche la direzione di una g·rande sezione ospedaljera, è 11ominato ordinario cli m edicina interna all ' Lniversità di I stambul . Il prof. Hans Henrich Berg di Dortmund è no1)1inato ordinario di clinica medica ali 'Università di Amburgo, quale successore di Brauer. I dottori C. Trinch era, V. Travaglini e M. Ro11zini hanno conseg·uj Lo l a libera docenza ii1 clinica chirurgica e rnedici11a O)Jeratoria. Rallegramenti.

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSILE. (Somm.a rio del N. 11, 1934). Riviste critiche: C. VEHDOZZI: Vitamine ed avitaminosi. - Memorie originali : V. MARINO: Con tributo a lla ricerca dei germi anaerobi nelle rucque potabili (1 tav.). - E. CASERIO e F. PERAGALLO: Snlla tecnica del conteggio della carica batterie.a nel l~tt.e. - . R~censio~i (Mi-crobiologia - Imn1unol0f?l~ . . ~ac~1n1 e ~1er~). - R1· vista bibliografica. - Serv1z1 1g•en1co-san1tar1. - No· tizie. -- ·Allegato. . Abùonamento pel 1934: Italia L. 60, E~tero ~· 1 00.; ai nostri abbonati L. 5 5 e L. 9 5 r1s.pett1vamente. Abbon~ento d i sagigio per il semestre luglio-dioem· bre: Italia L. 30 ester-0 L. 5 Q .; ai nostri abbonati L. 28 1 5 O e L. 8, 5 O rispet.tivamente. .E' stabilito ancb~ un abbonamento annuo al solo Al· legato, per L. 1 O. · ·

4

Per ottennre quanto sopra rivolge.rsi. direttamente a-l· l'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

NOTIZIE DIVERSI!,. Società per gli studi della malaria. Il 20 novembre si è riunita l'assemblea del Consiglio di a1nrr1injstrazione de lla Società per gli 1

S Ludi della Malaria, sotto la presidenza del sen. prof. Raffaele Bastianelli,. vice-presidente della Società; era110 anche preser1ti il sen. prof. Marchiafava, il sen. prof. Sanarelli, i proff. Ficacci, Nazari, Gosio , G. Baslianelli, Raffaele e il dott. J erace. Il sen. Bastianelli commemorò il principe se11. Gelasio Gae tani, i1residente della Società da poco scomparso, rilevandone tutte le benemerenze verso Ja Società e l 'opera assidua svolta per la lotta contro la malaria: invitò quindi i componenti del Cons iglio a un minulo di raccoglimento in su a n1emoria. 1Si ùlscu ssero poi gli argo1ne11ti all 'ordine del giorno: per lai. nomi11a del nuovo presid ente• si deJjberò cli convocare l'assemblea generale dei soci ; frat tanto fu so ttoposto al Consiglio un nuovo schema cl i st atuto sociale , che sarà discusso ed eventualn1ente approvato· n ella prossima assemblea del Consiglio. Fu deliberalo inoltre u11 contributo finanziario alla « 'Rivista di Malariolog-ia », org·ano ufficiale della Società, rnetten(lo in rilievo l 'importanza e la diffusione internazjonale raggiunta clé.l questa pubblicazione, inodello del genere e diYu]g·a trice dei })iù recenti e orjginali studi sul problen1a malarico. Nella. prossin1a assemblea del Consiglio saranno discussi impor tanti arg·ome11ti per l 'incremento della Società per gli Studi cl ella ~!ala.ria, onde accrescerne l 'efficienza e l 'azione .nel can1po scien1ifico erl in quello pratico.

7° Congresso internazionale sugli infortuni e le malattie del lavoro. •

Si terrà a Bruxelles n el luglio 1935, solto la pres]der1za del dott. D. Gilberl; segre tario generale ne è il clott. Léo Déjardin. Comprenderà una Se1,io11e (li n:ledicinn e una di chi.r urgia, presiedute d ai clol lori Maurice Fra11çois e Albert Langelen ; si terranno a11che secl u le m.iste . ."fra i r elatori sono i J)rofi. C. Biond·i (Siena) e G. Ajello (Milano). Te1ni: « Co·n seguenze remo le dei traumatisn1i clel cranio »; « Traumalismi ùelle mani e delle <lita »; « La lotta contro le polveri industriali »; « Azio11e patologica dei ga.s delle miniere »; « Mar1ifes tazioni . obbiettive del dolore »; · « Elettricità ». Ri' ol g·ersj al Dr. Yersin , rue de la Monnaie 3, Genève, Svizzera.

Congresso internazionale di 1nedicina assicurativa sulla vita. Ricordiamo che si lerrà a Londra dal 23 al 27 luglio. Le r elazioni sono s tate così fissate: << Metodi 1)er la valutazione. dei ri schi », relatori: Sturm (Ger111ania), Ches ter T. Brovvn (Stati Uniti) ; « Prog11osi dell'ipertensione n, relatori: May e Ollivier (Francia), Winternitz (Italia) ; (( Accettaz jone dei glicos urie: i », relatori: W. Lan gdon Bro"\Yn (Inghil1erra), Van der Bergh (Olanda) ; « Le ulcere gastro<luodenali e l 'assicurazjone-vita n, relatori: Rorna11 clli (Italia), Faroy e Carrié (Francia); « Valore cle]le Jnisure preventive sull'assicurazione-vita », relatore: Neus latter (Gern1ania). Son o previsti trat1eni11i.e11ti ed escursioni.

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2040

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Qu o ta per i i11embri del congresso, compreso il lJanch etto socialei e le altre funzioni sociali e una copia degli atti , 2 lire sterline ; per le signore ch e acco1npagnano i con gr essisti (in r agione di una per ogni parlecipai1te al co11g·resso), 1 lira s terlina, co1npreso il banch e tto e le altre funzioni socialj. Se il n umero dei delegali sarà abb astanza gr ande, si spera di otten ere rjduzjoi1i n ei prezzi di trasporto e di allog·gio. 11 congr esso sarà presiedu lo dai J)r off. Langdon J~ro~·11 e Mauri re Loeper. Per inforn1azioni rivolgersi al segretario, Dr. () tto May, Hol})orn Bars 142, London E. C. 2 , Ing·hilterra.

Corsi di perfezionamento e d'integrazione. Nel R. I s tituto d 'Igierie d i 'f orino si terrà un cor so bimestrale di perfezionam ent o in igiene, a partire dal 2 febb.r aio; mod alità con suete. Dom ain<le> al Re ttorato dell 'UniYersità e11tro il 31 gennaio; per le condizioni d 'iscrizion e riYolgersi al] 'Eco110111a to dell'Univer sità. · Un cor so rl i periezionan1en to in pe<liatria si tiene alla Scuol a di perfezjon a1nento in pedia.tria della R. Univer sità di Pisa, pel con seguimento d el titolo di specialista; h a la dm·at a di due anni : 1asse e contribu1i L. 1690. A Si,!n a, dal 9 aJ 13 dicembre, j è sYol1o un ro rso di cultu.r a m edica corpor ativa , pron1osso clal ,Si11dacato ProYinciale F ascis ta dei Medici e sotto 1'eg·i<la <lell 'Università, ron professori cl ell a F acoltà 1Ytedica local e e d i al tre F acolt à n1e<l i ch e. Con1e abbiamo anr1ui1 zia lo, la Cit i à di Berlino h a j)f OYYed u Lo a con centrare 1'intera is truzione di perfezion a n1ento medico in un ' Accaclemia, d 'accordo con i Ministri co1np etenti e di con certo con il Co1Ytitato Centrale per il perfezio11a.mento m edico in Prussia, con la Facoltà m edica drll ' Univer sità di Berlino e con l'Associazione cl ei docen1i per il perfeziona1nerito medico. L 'Accademia è diretta d al Primo Borgomastro di Berlino, coadiuvato d a un corpo di esperti e <l atra occasio11 e ai medici pra ti ci di aggiornare le loro cogi1izioni scientifj ch e e prati ch e, portandole al livello della scien za odjern a. Il la to teorico verrà trattato in seconda linea , 1nentre arà data la 1nassima i11iporta1iza a tutto ciò ch e riguarda l '(! ltivilà pratica del medico. ·Le visite clinich e, gli eser cizi di seminario , la discussione v iva sulla base di presentazioni clini ch e, sar nnno particolarmente adatte a miglior ar e le cogr1i zjoni del medico pratico. Presso la detta Acca(lemja avranno luog·o d ei cor::;i i11vernali dal nove111hre 1934 al marzo 1935, <1iYisi in: A ) Corsi pratici, B) Lezioni speciali, <:) Co11ferenze, D) Corsi pratici sul! 'ereditarietà, E1 Corsi dj ospitanti , F) Corsi i11ternazio11 ali di perfezio11amen to, G) Corsi speciali. Tutti i cor si so110 aperti a m edi ci s tranieri , i q11ali per i programn1i, le inforn1azioni e le iscrizioni 11olranno riYo]gersi al segu ent e indirizzo: (;e ch ;iflss lelle der Akaclem ie tor Aerztlich e F orthildung, Kaiserin-Friedricl1 Haus, Robe,r t Koch Platz 7, Berlin NW 7 (Gern1an ja).

L'utile netto delle manifestazioni di propaganda antitubercolare. Q·u e t 'a11110 le 111ardfes lazio11i di propaga11da an1i Lt1 ber colare ecl a favore cl ella Croce Rossa, per di-

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sposizione del Duce, soi10 state celebrate in una t111ica g·iornata detta « Giornata delle due Croci ». Ad essa è seguìta la. IV Campagna Nazionale per il « Bollo Antitubercolare ». I risultati finanziari sono i seguenti: Giornata delle due Croci , L. 5.676.529,40; Campagna del « Bollo chiudilettera », L . 7 .041.357 ,25. L 'utile sudde tto, d etratte le spese di lire 3.395. 038,50 per acquisti di materiaJe e per l 'organizzazione - ascende a L. 9.322.848,15, ed è s tato, in ogni provincia , ripartito jn ragione del 65 per cento a favore del Consorzio Antitubercolare, e del 35 per cento a favore del Comi La lo 11ro,·inciale della Croce Rossa. Nel sopra riportato conteggio non sono comprese le oblazioni pervenute, per d eterminate finalità, direttamente ai Consorzi provinciali a11titubercolari e alla Federazione Italiana Fascista per la lott a contro l a tubercolosi .

Un po' dovunque. Il prossimo congresso francese di m edicina si ll<lunerà a Parig i nell'ottobre del 1936, sotto la presidenzw del prof. Marrel Labbé. Il Governo d ell a Repul)blica spagn ola ha 110minato la Giunta organizzatr1ce del 10° Congresso internazionale di storia d ell a medicina, indetto a Madricl d al 23 al 29 settembre 1935. La Lega nazionale svizzer a contro il cancr o ha tenuto Ja sua 24a. assemblea annuale a Losanna clal 30 noYembre al 2 dicembre, sotto la l)resiclen za del dott. Rosselet. La Lega dei m edici astinenti della Svizzera si è aduna la a Zurigo il 2 dicembre; tenne una conferenza il dott. Theo Glass <li Berlino. La Lega dei medici funzion ari della Svizzera h a tE-nuto la sua 6a riunione annua il 9 dicem])re a Berna; .furono discu sse 5 relazioni. mese di novembre si tennero con successo a Santiago del Cile le Prime Giornate Nipiolog·ich e Cjlene, promosse dalla Società Cilena di Pe<liatria . Furono svolte r elazioni su terr1i riguarda11ti il bambino lattante s tudjalo da tutti i punti di vis ta, da p ediatri , p sicologi , n evr ologi , giuristi, so: ciologi, ingegn eri , pul>J)licisti ecc. Nella seduta di chiusura fu approvctto J)er acclamazione un voto di plauso al fondatore della Nipiolog ia , ~r'?f . C~­ cace di Napoli . Con ques to Congre~so la N1p1o~og.1a l1a avuto una con sacr a.zion e n el Cile, coine già 1n nltri Paesi america11i. ~el

La Società Sassarese cli Sci en ze Mediche e Naturali si è adunala il 26 g·iug no e il 4 J11 glio, sotto la presidenza d el prof. G. Sa~ati~i; vi furon? ! alte comunicazioni d a: E. Puccin ell1 , G. Sab at1n1, P . Serra , P . Deli tala , S. Ferrandt1, A. Mana i , F. Pittalis, P. Quinto·, L. Bacialli, A. Pergola. La Socie tà Lombarda di Chir urg ia si è adun at~ il 9 novembre, sotto l a presiden za del prof. M. D~­ nati. Furono fatte comunicazioni d,a ~ M. Donat~ , '\i . 'f anturri , E. Ettorre ' A. Polizzotto, . G. Ferri, . ..A. Pezcoller ; tul te furo110 segui1 e da d1scuss1oru. La Societ à di Cultura Medica Novarese si è ad u· r1ata il 6 dicembre, sotto la presi?enza del prof. G . Dellepiane , assistito dal segretario dott. G. Gal1


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XLI, NuM. 51)

SEZIONE PRATICA

U11a. Furono fatte comunicazioni da G. Toninelli L. Clerici, Bagozzi, G. Bondi, E. Giubertoni, C. A'. Luzzatti. , La Società Medico-Chirurgica della Ro1nagna si e ad~nat~ a F~~za, sotto la presidenza del prof. F. G1ugn1, ass1st1to dal segretario dott. P. Galli. Furono f~tte comunicazioni da: R. Galli (Bologna), O..o~tal1 (Ra~enna), G. Bendandi (B-Ologna), U. Pas1n1 (Alfonsine), L. Silvestrini (Rimini). Il. concorso ba_ndit? dall '«.Ufficio Stampa Medica

ltal1ana », con lire c1nquem1la di premi, si è chiuso, come era stato preannunciato, il 30 novembre scorso. Sono pervenuti da varie parti d'Italia undici lavori, dei quali sei riguardano il primo dei due temi messi a concorso e cioè: « Storia della Starr1pa Medica in ge11erale e di quella italiana in particolare »; gli altri cinque svolgono, i11vece, il secondo tema: « Cri1erì programmatici per le varie categorie di periodici, che costituiscono la Stampa ~led i ea I tal ia11a ». . La rivista « Deu tsche Kieferchirurgie » è stata 111corporata nella cc Dettlsche Zahn-, Mund- und Kieferheilkunde », ma conserva la sua autonomia. .i\_ richiest~ , s'inviano numeri di saggio gratis (\ erlag· Hern1ann Meusser , Leipzig). L 'on. Orsolini Cencelli ha presentato alla Ca111era la relazione al disegno di legge concernente la clevoluzione alla provincia di Roma del patrimonio dell 'Opera Pia cc Brefotrofio provinciale » con sede in Roma. '

La Società internazio11ale di radiobiologia è stata au torizzata a fondare, in Venezia, un centro internazionale di radiobiologia, da intitolarsi al 1101ne di Luigi Galvani.

La Scuola di sanità statale e sociale della CecosJoYacchia, con sede a Praga, è pronta a funzionare: .accoglierà 100 allievi, con inter11ato; i medici che conseg·uira11110 il diploma verran110 assunti nei serYizi sanitruri pubblici, parastatali e privati. ~egli

,Stati Uniti l 'IstiLuto per la sorveglianza n1entale dei fanciulli (« lnstitute for Child Guiclance ») conta 32 psichialri, 15 psicologi e vi sono .addette 289 assistenti sociali di psichiatria. Le dÙe cliniche chirurgiche di Bordeaux, dirette dai proff. Bégouin e Guyot, si sono trasferite rlall 'Ospedale Sant 'Andrea ad un nuovo edifizio, ir1 cemento armato, costruito sul posto dell 'antico Ospedale di San Raffaele. L'imponente ospedale Luitpoldo cli Wurzburg i è arricchito di una grandiosa Clinica ginecologjca.

L 'Università di Jena ha ricevuto il nome di « L1niversità Federico Schiller n. Il prefetto di Pavia ha con1piulo un sopraluogo a Cascina Bonate, ove l 'Jstitt1to vaccinogeno antitubercolare esegue un esperimen lo di vaccinazione dei bovini; era accompagnato dai proff. Rondoni per il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Bisanti per la Direzione della Sanità Pubblica, Ragazzi, n1edico capo del Comune di Milano, Zo1a, Veratti ed altre persona1ità. Alla fine della visita , egli ha Jnanifestato il più vivo co1npiaci1nento per l 'opera di ricerca eseguita.

2041

Il 111i11is lro prussiano dell 'jnlerno in una cirl'Olare, rileva che fin 'ora la raccolt~ di siero di c?nvalescenli (]i poliomielite ha reso poco· perciò ' l d?vrà a~te.n~erv~ più efficacemente, n~ì pedo(,01111, negli 1st1tut1 per storpi ecc. A Bochum (Prussia) sono state chiuse tutte le sc uole pubbliche per una settimana a causa di eJJidemie intense e diffusive di dift~rite e d 'influenza. · Le città di Mosca, Lening·rado Kief Odessa Carcho-f, Minsk, Baku, Sverdlovsk: J.r kutsk e Ka~ JJarsbsk sono state dota Le di aeroplani sanitari de::; linati a portare soccor. i ai malati residenti in località remote e che ma11chino di 1nedici o il cui accesso sia divenuto impraticabile a causa di inondazioni, tempeste ecc. La chiamata di questi aeroplani viene fatta per telegrafo, telefono, radio . In orvegia e in Svezia sono state approvate delle Leggi sulla sterilizzazione obbligatoria; nei punti cf-> ·enziali esse somigli ano a quella tedesca. In Svezia le nuove disposizioni andranno in vigore col 1° g·c11naio 1935. ·

La g·ra11cle agenzia gior11alislica an1ericana « Unilecl Press >, ha diffuso una notizia, secondo cui 1J11a donna cinese, nel villaggio di Kwan Yin She, <lel distretto di Chung Chang, avrebbe avuto un parlo di 8 gemelli, di cui 7 maschi e 1 femmina . Sotto il patronato del Collegio dei medici di Bruxelles si è organizzata in quesLa città la « Cenlrale telefonica medica » (con sede alla avenue (~eorges Macau 24), alla quale i m edici abbonati j)otranno affidare l 'incarico di raccogliere le co1nu11icazioni e di dare infor111azioni durante la Joro assenza. Per onorare e perpetuare la memoria del compianto prof. Pasquale 'l'andoja, è stata aperta una ·ot loscrizione per una Fondazio11e che n e rechi il nome. Le offerte possono inviarsi al prof. Guido ])iccinino, via Roma 424, Na:poli.

La do Lt. a "Niatilde Theyssen, di

nazionalit~

ger1na11 ica, ha compiu Lo 96 anni di età. Questa decana delle dottoresse europee, per conseg11ire la laurea aveva incontrato gravissimi ostacoli: dovette s ludiare in Francia ed in primo lempq contentarsi del diploma di cc ufficiale di sanità e d'ì farmacia ». Ha esercitato in 10 Paesi diversi, tra cui il Giappon e e la Cina; attualmenle ella dimora a Berna. Sono dececlu ti: il dotL. .J ean Piédelocq, di BeauYais, per un'infezione chirurgica; il dott. Degony , di Amiens, per un radio-car cinoma professionale. Il farmacista Severino Guidi, <li 53 anni, da 'J'revenzuolo (Verona), invece di un antinevral gico ingeriva per errore della stricnin a, ch e lo ucci<leva quasi fulmineamente . Il medico rurale ]l'ranz ' '' ymlatil, di imburg, presso Praga, mentre operava u11a donna , fu colto cla improvisa pazzia e infieriva dei colpi di bisturi nlla clisgraziata, che ne n1or1 il giorno dopo ; il n1edico è slato internato nel l\1anicomio di Praga; già due anni prima egli era stato in una Casa di S(llute per malati di me11le. Il dott. lVIario Ler1zi , di 27 a1111i, ad del to al Policlinico di Modena, me11tre il 13 dic., era in bir icletta, venne urtato a travolto <la un autocarro, c:he aveva slittato; egli riportò ferite gravi e la probabile frattura del bacino.


2042

<t

JL POLICLINICO l>

SANTIAGO RAMON V CAJAL Il celebre is lologo sp aign olo SANTIAGO RAMON Y C..\JAL ineriva nella n otte del 17 ottobre 1934. Nessuno ignora le su e ricerche di laboratorio e le sue principali deduzioni rispetto alla fi siologia del sistema nervoso e alla p sicologia. Tutti sanno che Ilamon y CajaJ 11a foLrmato , da per tutto il mondo medico, coi suoi inetodi di ricerca , con le sue ~i11 i ssime a11alisi microscopiche e un po' ai1che con le su e teorie, ur1a gen erazione di istologi e istopa1ologi del sistem a n ervoso. La pit1 importante raccolta cli discepoli str a1\ieri fu , in Italia, la Clinica delle malattie ner-

vose e rnentali di Fire11ze. Però la grande influenza d el "Nlaes lro spag·nolo si fece sentire in ogni i1os trai scu ol a neurologica e perdura tuttora da per tutto , col prevalere della dottrina n euronica seconclo lo sviluppo datole da lui. Queste due parole giustificano il preser1te br~­ vissimo scritto, ch e, del r esto, vuol essere semplicemente un omaggio della Scuola Neuropsichiatrica di Roma a un u omo, che fu popolare n ei laiboratori is tologici di lutto il mondo e quindi an ch e in quelli delle nostre- Scuole. Non intendo co1nmemorare o elogiare: due cose iuperflue. Intendo. piuttosto indicar e il Cajal a tutti i nostri studiosi del sistem a nervoso come r icerca tore entusia ta , ind efesso e onest o.

[ANNO

XLI,

NUI'YI .

51J

Santiago Ramon y Cajal scriveYa il suo ultimo laYoro nel 1933 sugli Arcliivos de Biologia di Madrid. È natl1rale che il grande is tologo difendesse, an che in questo articolo il Neuronismo al cospetto del Retico larismo, riferendosi specialmente a Held e a Bielscho"'-ski (1928). TI Cajal criticava le incer tezze del Biel schowski ; ma riferiva approvandole le parole tratte dal Le,vai1do°\'vsiky (1919), le quali suonano così: « La legge del neurone è ancora valiàa oggi, se scartando tutti i vari dogmi (Einlieit sdogm eriJ la con cepian10 come semplice legge ce·l lulare ». Tutli i p sichiatri italiai1i , e lo scrivente in partjcolare, ammirano n ella vasta e grandiosa opera del Cajal la. re tti ludine negli sviluppi dottrinari tralli dalle proprie e altrui ricer ch e istologiche, i11 quanto il Cajal fu largo nella vedute, ma ànche ollecito nelle rettifiche. Difatti il Maestro J1el suo ultimo scritto proclama che il neuron e è « u11 fatto positivo e non è una teoria ». Egli, dice, che non si vergogna delle rettifiche in considerazion e delle eccezioni alla legge e delle molte imn1ag·ini microscopiche contradditorie e de·l la coni inuità (rete) in certe parti del sistema nervoso e ii1 certi anim ali . Per quanto riguarda le teorie si può dire che la legge della cc lJolarizzazione dinamica » ch e il Cajal dimostrò i11 collaborazio11e col van Gehucl1ten è una delle affermazioni più importanti e acceltate del wlaestro spagnolo. I suoi lavori del 1891 rest eranno ancl1 'essi quale patrimonio inalienabile dell 'istolog·ia moclerna; il Cajal però accettò le critich e sulla struttura del gra11 sii11patico, da Lui a11p·unto studiato a fondo nei poderos~ lavor~ d~ quell'epoca. Riconob·b e il Maestro i suoi errori, 1~ corresse approvando le correzio11i fatte da alt~1 i~ to1ogi , compresi gli allievi del nostro C. Golg1: Si possono dedicare agli istologi meno prudenti di tutti i paesi, che pur tanto appresero dal M.ae~ stro spagnolo, due pensieri ch e Egli aveva scr1tt1 an che nel 1924 nei Recuerdos de ma Vida (t om o seco11do). Ecco i] primo pensiero: « TJno dei fatti meglio apprezzati fu la rivelazione dell '~si sten~~ costai1t_e n ella corteccia cerebrale (batraci, rett1l1, uccelli, • mammiferi) del corpuscolo piramidale che osa~ chiamare con audacia di liRguaggio di cui oggi 1ni verg·ogno alg11anto, la cellula psichica ». Ecco il secondo pensiero· : « Il mio ottimismo subì una delusione... La sosta11za grigia è così ii1tricata che sfida e s~iderà per molti secoli la ostinata c_u riosità degli investigatori ». SANTE DE SANCTIS.


[ANNO XLI,

NUl\l.

51)

SEZIONE PRATICA

PIETRO BASTIANELLI Il 19 i1ove111brc u . s . cessava di viYere all 'età di 68 a11ni, il prof. J>rETRO BASTIANELLl, direttore e chirurgo pri111ario clello Spedale di Sa11 Giovanni \ Taldarno.

Livornese di nascita, n1a fiorenti110 di adozione, fece i su oi studi in Fi.re11ze ed appena laureato fu a.ssister;ite del prof. Colzi n ella Clinica chirurgica fiorentina , n ella quale formò la sua edu cazione chirurgica. Vinta poi una borsa di studio, fu per due anni all'estero dove frequentò le Clinich e di Vien11a, Berlino e Parigi, comple tando così la sua preparazione di chirurgo. Tornato in Italia elJbe il })Osto cli direttore d ello Spedale di San GioYanni Valdarno, da dove n on . . .. s1 mosse p1u. Uomo di una attività eccezionale e di doti chirurgiche non comuni, n on poteva co11tent arsi di esercitaru la sua arte ir1 un centro di Provincia e da molti anni perciò divideva la sua at tività tra San Giovanni e Firenze. Fu cosi primario cl1irurgo dello Spedale di Fiesole dal 1920 ail 1931 , epoca n ella quale passò al1'0spedale di Camera la, sopra i colli fiesolani, dove l 'ha coil to la morte. Durante la gu erra fu n1agg"iore medico nella Croce Rossa e chirurgo cleJI 'Ospedale N. 10 dal 1915 a1 1919. Appassionato in modo. eccezionale alla sua professione, verso la quale aveva ancora entusiasmi giova11ili , anche recentemente e già dolorante volle parteci])are all 'annuale Con gresso della Società Italiana di Chirurgia, dove portò un contributo n ot evolissin10 con numerosi casi di chirurgia del Colon.

2043-

. G~~ co~urico e n efritico di vecchia d ata, è morto in seguito ad un antrace della nuca al quale Egli r1oncurante di sè stesso, non ave;a dato i~por­ tanza . . Chirurgo di una attività senza pari dalla tec~11ca veloce, era stimatissimo in Firenze' ed in tutto 11 Vald arno, dove le furono rese solenni onoranze. Data la sua affermazione chirurgica, ammonta.n o ad oltre 16 mila gli interventi fatti solo nel s ~o Spedale ·di San Giovanni in 35 anni di direzione. ,~i era dato in m?do. speciale . alla chirurgia gastrica e fu un resez1on1sta convinto ed entusiasta . La su ai prim a resezione gastrica per cancro risale al 1903, mentre fino dal 1909 aYeYa comincialo a resecare ulcere . . Da a~lora, sebbe11e non le fo ssero inancate crit1che più ·o meno acerbe, continuò per la sua strad a ed or a cont ava 500 resezioni gastrich e . . Aveva come dote principale di tecnica la velocità ed aveva anche una scar sa mortalità. In una statistica inviata per la relazione di Rossi nl co11gresso di Varsa"ia, sopra 57 casi resecati > aveva una mortalità dell 'l, 79 per cento. I~ fatto di. appendicite acuta è risaputo ch e era un J r1lervent1sta ac.canito: interveniva cioè in quaJunq~e t empo ed in qualunque ora gli fosse portato il malato : non ammetteva raffreddamenti. Se11za entrare nelle discu ssio11i alle quali certan:ienle d~reb~e luogo questo principio di indicazione ch1rurg1ca, certo è che in una statistica ripor.l a~a . nel 1922 sopra la Sezione Chirurgica del Pol1cl1111co e ch e si basa sopra 248 operazioni di appendicite acuta, fra le quali 12 peritoniti dif~11 se , oper ati tutti d'urgenza , appena cioè entrati J~l OSJ)~dale, aveva solo O decessi, con una morta11 là quindi del 2,40 per cento . . rvierita a11cbe ricordare che fu il primo che pra·' icò, or sono 30 anni, con esito felice, la p licatio 111 un caso di 111egacolon conge11ito, previo svu otamen lo delle masse fecali con colot omia. Docer;ite fino d al 1908, te1111e regolarmente il corso libero sopra Je malattie dello stomaco ed in riviste ed in con gressi portava sempre co~tri­ but~ clinici molto importanti, redatti con speciale genialità, sì che le sue pubblicazioni ammontano a~l ol tre 80, molle delle quali apparse su questo giornale. · ftaJ.iano di san a tem1)ra, aderì con entusiasmo al Regin1e e fu fascis La del '21. Interventista, conferenziere, patriotta di salda f~de, la su a vita fu esempio di intelligente operosità per le più alte idealità Italiane, sempre affer1naJte con battagliera polemica anche in ore dif· ficili. Sempre sprezzante della su a persona, durante il terremoto di Messina, accorse con i uoi infer1nieri sui luoghi del disastro e si meritò la medag·li :.i al valor civile. Cara e simpatica fig nra di Italiano oltre che di cl1irurgo. Alla memoria d i Lui 1 che cosi Yalorosamente h a 011orato la Chirurgia Italiana, vada il ~,a.Juto aff e l I u oso e riconoscenle dei colleghi. G . Gucc1.


.. 2044 . H

IL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA ST.!MPA MEDIO!

>)

[ANNO XLI, NuM. '>-

A-led. JVelt, 13 ol1. GIE~r sA. La color azio .. Ro r11a110'' sky. E. l\IAnT1t . . Sl1ll 'epidemiolog. dell a n1alatria. - v\r.. KrK1 Tn. Progr essi llella 11 •. rapia della ni alaria. 1Vled. Klinik, 12 ot t. - \\7 . RIE.HM. Allergia , occl1io.

Journ. A. M . A., 15 sett . - II. A. McCORDOLK e al . Encefalite epicten1ica. A rch. Pt. di Chir., selt. - A. CATI'ERINA. L 'operazione di Bassini. Jou r n. 11. Nl. A., 22 set t. - J. B. HERR1cx . 11 Gi~rn . ~i Cl. Med., 10 o t l. - K. DÀN IEL. La medico del! 'avvenire. ·- A. B. .STOCKTON. Azioni I Prap1a ~ l1 n1ol ante locale del testicolo del dinitrofenolo sulla circolaz. . l?i/. ~l e~l . , 22 sett. ---;- V. l\fARAGLIANo·. I p r ocessi Med . Welt, 6 olt. :-- H. V\' . BAus1. Riconosci<11 gu1r1g1one della tbc. po1m. mento precoce delle inalattie cr oniche dei vasi. A r ch. inte r ri . l'YIed., sett. - S. SILVER e M. REi- K. VoGEL. Angine co11 forte linfocitosi . Nl~~- Frul losuria esse11ziale. - E. G. ScHi\IIIDT. I11 Riv. di Cl. Med., 30 ag.-15 sett. - A. LuNEDEI f ez1one e tolleranza pel destrosio. - F. ALBRlGHT .e A. G1ANNON1. Riproduz. speri1nentalc i1ell ·uo1no I j)erpara Liro id isrno. · della sindron1e cpifrenica e del] 'angi11a pectoris cl 'origine gastrica. Journ. Méd . l!' r anç., sett. - N11mero sull a co1]Rivista di lllalariologia bacillosì. PUBBLICAZIONE MENSILE. Presse Nléd. , 8 ott. - R. 1' uRPIN e al . Calcinosi sot lo-cu t anea generalizzata e osteogeni\a dell 'in(Sommario del N. 5, 1934) : fanzia . Contrib~t~ origin~l.i : A. M.1ss1aot1: Sullo svilupp0 dei Bull. Ac. de Méd., 2 ott. - lVfoNTEL. 'l'rattam. parass1t1 1nal ar1c1 (2 tavole, 4 fig.). - A. MISSIROLI e .E. MOSNA: La reazione nucleare nei vari stadi di della lebbra con b lu <li metilene. sviluppo dei parassiti rualarici. - J. CBAVES FERREIRA: Paris lVIéd., 6 ott. - Nu 1ner o di neurologia. Observaçoes sobre os esporozoi tos do « P lasmodium Journ. Nerv. GJ. Menl. Dis., ott. - H. H. HART. ~raeco~ )) (« relictum n) (1 tav.). - c. NATALI: Ricerche L'infelicità del genio. istologiche sulle alterazioni delle surrenali in un caso di malaria perniciosa e ricerche comparative con IJermosifilografo, sett. - . T.T. BoNcINELLI. Devia9-uclle delle surrenali di sci1nmie sperimentalmente zione del compl emento nella blenorragia. i1tfettate (e( Plasmodiu m k n owlesi ») (2 figure). - G. Clin. Chi r ., sett. P. BucALoss1. Mixon1a e FERRO-Luzzr: Considerazion i sopra l'iperazotemia malarica. - S. MANCA : La permeabilità della barriera tumori mixomatoidi. - R . GALLI. Variazioni i1t1nervosa centrale alla Oh·i nina.. - P. F . RussELL: Zoomeriche delle piastrine in chirurgi a. prophylaxis failure. An experiment in the PhilippinecS. Riv. di Pator. e Clin. d . Tu bere., 30 sett . - L. E. ZAVATTARI: Acclimatazione della Gaimbusia e lotta antimal arica ne l Fe :zan. Relazioni : G. PECORI e UR1z10. Di111ostrazione ot tica della fase filtrabile G. EsCALAH : Relazione sulla can1pagna antimalarica del bacillo di Koch. - V . MuRA. Struttura connet nell'Agro Romano rlnrante l'a11no 1Q33 (2 fig., 1 carta liYale elastica del polmone. topogr.). Riviste critiche : J. ScHwETZ: Quelques considérations et réfle.xions snr l'immunité malari enne. vVien. Arch. inn. Med., 5 ott. D. LAszr.o. Al terazioni del r i cambio ne11 e cardiopatie. - D. Abbonam ento pel 1934: Italia L. 50, Estero L. 90; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 rispettivamen te; ADLE.S BERG. Il compito clel fegato nella ritenzione un numero separato: Italia L . 6, Ester o L . 1 O. idrica . -o- L. MEczNER. Esame funz ionale del cuore. Laricet, 13 ol t. - Lord HonDER. MecliciJ 1a e n10Inviare Vaglia alPeditore LU IGI POZZI. U fficio Postale Sue· ral e. cursale diciotto, ROMA . 1

Indice alfabetico per materie. A11giocolecistopatie laten li . . . . . . . Pag. 2027 Appendiciti suppurative: valore della J)untura es1)loraliva ad esito negativo » 2005 Avvelenamento da bicloruro di inercurio » 2030 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . » 2033 Creatinina: ri tenzione: in1port anza in patologia renal e . . . . . . . . . . . . » 2034 E1naturie: t rat lam. . . . . . . . . . . . n 2035 Emottisi nell 'infanzia . . . . . . . . . . » 2015 Epitelioma primitivo cl ella Yesr1ca nel]o

scroto

. . . . . . . . . . . . · · · · ·

Fegato e vie bil iari : ma]attie: mento . . . . . . . . . . . . . Idronefrosi ignorate . . . . . . . lntossicazione da polipeptidi .

t r atta. . . . . . . . . . . .

>)

2034

» » »

20.28

2034 2029

I Ltero catarrale prolt111gato . . . . . . . Pag. 2026 i\ieni11gite tubercolare cerebrale e spi11a le. e si nel rom e ii i F r oi11 . . . . . . . » 2022 Nefri le dolorosa pseudolitia jca . . . . . n 2034 Opera Pia. Naz. di assiste1iza e di ediicaz. per orfani dei sanitari . . . » 2037 Pan e : il . . . . . . . . . . . . . )) 2036 rt .\i\ l ON 1 CAJAL s. . . . . . . . . . . . ) l 2042 Sangl1e: ricerca nelle feci . . . . . . . » 2035 Sedentanei tà : le malattie della . . >l 2032 Sesso: presu n t a d iag11osi biologica 11r enatale . . . . . . . . . . . . . . · · · )> 2036 Streptococco: locali zzazione c ie l liYa . . » 2036 Ure1ere: t u mor i met astati ci . . . . . . . n 2034 Vie t1r inarie: infezioni : at1 toe111olerapi a n 2035

11 N. 52 contenente il frontespizio e l' Indice Cenerale sarà spedito nella prossima settimana.

.11

N. 1 dell'annata XL 11 uscirà il 7 gennaio 1935•

orritti di proprietà riservati. - Non è çonsenuta la mtampa ài lavori 1>ubblicati nel Policlinioo se non in sepito t:Ui •utoritzatione scritta àalla f't:àatione. E vietata la f>ubblicazjone ài sunti ài essi senta citarne la fonte .

A. Pozzi, resp.

C. Fau GONI, Red. capo.

Roma · Stab . Tipo-Lit. Armani di M. O>unier.


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