Il policlinico sezione pratica anno 1923 parte 1 ocr parte4

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IL llQLICLINJGO

fa v oti percl1è con adatte norme legislative si

l)l'ovveda in proposito come già si è fatto in a ltre • lUlZlO nJ• )}. IiIVETTA CIAMPOLI1'TJ. Il dott. PANZACCIII (('a s:Ju. Nazionale Infortuni) si òcct1pa di una st ecca 1JA1' l'·lrtlr1n·Oò i.litazione delle cl ita. e sulle d crn1it i da· co.lcio-oi anarn ·i de di fron,t e 1

alla. l egge 1Jnfort·u·n i.

Il dott. RoLI (Ferrovie dello Stato) svolge a lcune considerazioni su lle l esion,i da ustione di ranz e. Il dott . SASSI (Oculista) parla sulla cura d el ch erato -ipopion dei 1n ietito1'i .

,

Il clott. CIOFFI ( F~rrovie <lello Stato) presenta un •<ia gg·i o di stat-i st i<XL ilnforturiistica f errovia1··i a corre(landola con opportuni quadri grafici da cui risulta l'enorme dimin11zione verificatasi negli agenti ferroviar i riguardo a l numero dei casi e la c1t1r a ta dell'invalidità te-mP-Orauea nel 1° semestre de l corrente a11no rispetto ~ i semestri precedenti. Risponde ad alcune obbiezioni fatte in proposito dal l)rot. SA MAJA• I l prof. GIACOMO Do~Il<J NI0HI);J: (Modena) presenta le sue comunicazioni :

I /ernia JJllò essere i nfort un.io ? 1

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T.. 'origine delle ernie era argomento teorico-scien-

tifico .fino a non n1olto tempo fa, ma la legge infortuni lo fece divenire pratico. ì\1olti scrittori si ~ doperarono per sciogliere il problema concludenclo in modo dive r so.

lln argon1ento· importante perehè non sono l'are le controver sie fra opera i e istituti assicuTatori. I..1'autore crede jJossibile u11'e;rnia da infortunio in operaio a11cbe non predisposto per cl1è il canale inguinale è un canale virtt1a le. Quindi sarà difficile, ma n on imµo sibile che i tessuti che sono in contiguità - i1011 in continuit~t - siano sfiancati i11 condizioni eccezionali. J_.1a più parte degli studiosi però crede necessario esista l1na J)redisposizione. La qualcosa non ba importanza per cbè fino n che lln ind·i viduo è predisposto n·o n è ernios.o e si potrebbe sempi:e sostenere che se n on era q11ello sforzo o trauma l'operaio poteva gi11nig·ere fino alla fine òi sua ·~;ita ~nza che divenisse ernioso. L'ernia infortt1nio è rarissima e ripete la sua origine da un tra urna o più SfJeSSo da uno sforzo toraco-uddominale straordina rio (.so11)assante. i Jimiti degli sforzi ordinari del lavoro a bit uale) che f a r ompere l'equilibrio fra fattore dinamico (sforzo) e fattore meccnnico (resistenza d elle pareti addominali). Ta n to lo Stato di Francia ch e l'Ufficio i~periale tedesco e tutti coloro che si sono occupati dell'argomento sost 0 ngono <-he la. compar sa improvvisa di 11n ·ernia deve pro\'<JCare vive sofferenze tali da <:0Rtri11gere l'operaio .-i d nbbandonare il lavoro e da cl1iamare il medico. La misura dell'indennità per ernia traumatica 11on pnò essere stabilita a priori ma a seconda (lei disturbi provocati . In Francia ed in Germania i è a rri,·::i ti ad t1na indennitit dal 10 a l 50 <Jt~ concluÈ

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clendo questo massin:io a chi era costretto a cambia re mestiere . •.\.nche dello stesso prof. GI.\COMO Do"htIENICHlNI è l 'altra comunicazione sul trattamen.to d elle t en11Jora nee negli 'Ì nfortitni agricoli.

Negli infortuni agricoli - a differenza di ~iò ehe avviene négli infortuni industriali - la inabilità tt>inporanea è solo indennizzabile quando è totale e li1nitatamente per i braccianti. Due sono le temporanee, come neglj infortuni i11c1 nstriali: una prodotta da lesione cl1e non g·ual'isce 1na lascia lilla inabilità permanente parziale • • superiore al 15 %, e una temporanea data da una lesione che guari.see completa.Inente o lascia una jna bilità permanente parziale non sw,veriore a l 15 per cento . La durata dell'indennizzo giornaliero per la Pl'i 1na è limitata a tre mesf; invece per la seco11da deve d11rare fi110 a cl1e l'o.pe raio resta lontano dal lavoro. Fa quindi meraviglia che un istituto as8C11ratore compensi le temporanee, qualunque sia la loro clt1rata , con soli tre mesi di indennità. I ...a indenni tà giorna lie ra - dice l'art. 104 Re~. Iler inabilità te.mpora 11en. <leve essere concessa per tutti i g iorni di dul'ata ,d ell'inabilità stessa, compresi i giorni festivi ed esclt1si i primi 10 giorni. I>èr mancanza di ten1po non ;p otettero essere yolte le a itre comunicazioni del prof . CHIESI (Reggio Emilia ) S'lt di 'llri caso d4 er11,ri(1, cliaframmaticri <la infort_unio -

Su di una cisti en1atica d ella 1nil-

zn cla inf6rt'l tnio. 1

Dott. PAXZACCHI. - 70 fra.tture della r egio ne n1a l 1

l er·l n l'P.

Prof . FoR~I (Clinica di S. Orsola ). -

Gonside ra.z i.oni sopra 'Un caso cl·l l1tss·:r,.~·ion c aperta del ra.di<> .su l . carpo. ,

Dott. CIOFFI. -

N1ijvo contribl/.tto a i ravpo1·ti f ra n1alaria e traumi .

Esse troveranno posto nel volume <:legli atti. Il Congresso incarica il !)residente di .s tabilire la data e la sede deì prossimo Convegno.

Pubblicazione interessante: Dott. AZEGLIO FILIPPINI Dirigente il Reparto di Igiene applicata neJl'Istituto sp erimentale deJle F.F. S.S. in Roma.

·Prontuario dell' igienistci Prefazioni? del Ptof. GIUSEPPE ~ANARELLI Direttore del R. I stituto d'Igiene dell'Università di Rom a .

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:\:Ianuale compilati) con criteri eminentemente pratici ad uso dei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti i fu nzion ari addetti alla vigilanza igienica.

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Un voluJtle in-8, di pag. XVI-564, st~ mp ato su ~a ~ta di luss?', in nitidi ssimi tipi tipografici e rilegato art1st1camente in tutta tela. con iscrizioni s ul piano e sul cl orso. Prezzo ~· 5 2. Per gli abbonati al «·P oli clini co » sole L. 4 5 fran co d1 porto.

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Invi are Cartolina Vaglia al Cay. LUIGI POZZI · Via Sr· stina, n. 14 · Roma

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(ANNO XXX, FASC. 39]

SEZ I ONE PRATICA

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APPUN. T I PER IL MED!OO PRATICO . . CASISTICA ,E TERAPIA. RADIOLOGIA. L'artificio della marca opaca nella diagnosi di pericardite adesiva.

ricard]te anteriore adesiva una spostabilità molto ampia dell'ombra cardiaca rispetto alla parete J1ella direzione dell'asse maggiore del corpo non sembra in alcun modo ammissibile : i11oltre anche J1on provando cl1e il cuore abbia u11a ampia . spostabilità passiva bisogna essere g·uardinghi per ammettere una sinfisi anteriore ,giacchè an0he m'alat~ie ef{trapericar-· diche l)OSsono portare a una diminuzione del- _ la mobilità del cuore. iVIa se anche l esame radiologico in casi di oericardite constatata cli• nicamente è negativo la prognosi deve esser~ riservata giacchè le aderenze lasse oggi potran110 dare domani retrazioni e scl erosi. (P. G. C. Palmieri. R adiologia ?1iedica, dicembre 1922). l\lILANI E.

Se a.I dire di Corvisart la diagnosi di pericardite· adesiva .era .così difficil e che egli rit.eneva quasi ·i nutile ai s~oi tempi il tentarla, neppure certo oggi può dirsi facile : su ciò si accordano la maggior parte degli AA. ancl1e tra quelli che in tale materia più prestano fede all'indagine radiologica. Prendendo come arO'o.o mento di studio la pericardit~ adesiva va anzitutto ricordato cl1e Ja forn1a può essere assa.i varia e silenziosa clinicamente (sinechia limitata all'apice del cuore, ecc.), perfino quando esista una sinfisi completa dei due foglietti. l\Ia se pur essendo ìi])eri in tutto o in parte i La diagnosi radiologica dell'aortite cronica. due foglietti sierosi il sacco pericardico è :fissato alla gabbia toracica, ai polmoni, al dia- .. 111 realtà oggi assai più che le variazi oni fl'am1m a, ecc., la pompa cardiaca verrà ostacovolumetrich e è - interessante essere informati lata forten1ente nella sua funzio11e. Di gra.nde Sl1lle variazioni qualitative funzionali ed a;nai11te1·esse pratico anche per la cura chirurgitomicl1e dell'aorta. Normalmente l'aorta allo ca è la sinfisi totale anteriore. I radiologi n o·n scl1ermo è nettamente g1igia n1a il suo conh anno mancato di studiare allo schermo la motorno è ben visibile e il s110 profilo si distacca bj]it.à dell'ombra del cuore col variare la posi- ben.e sulla cl1iarezza del polmone e il.. suo gradozio11e, col fargli compiere profonde inspirazio- dj 01:>acità è sempre minore di quello del veTu11i, ecc., ma esistono cause di errore negli scitricolo sinistro. _L\.llo stato. patolo1g ico la tinta volamenti della cute, nella variazione di proiedell'aoeta si fa più scura come e qualche volzione tra posizione eretta e inclinata e infine ta superiore a qi1ella del cuo1~e e vi si }')OSnel fatto (Valenti) cl1e di solito l'ombra carsono riconoscere degli addensamenti irregodiaca non si sposta ~ ul lato declive ma verso lari : secondo Bordet a :-econda dello stato di la parte opposta. Quando poi i segni si fanno opacità e visibilità dell'aorta nella sua travern o11 sl1lla cute ma sullo schermo non si tiene sata nello spazio cl1iaro in obliquo si possoconto degli spostamenti contemporanei della no cl.isti11g·11ere tre gradi di. opacità. L'esame qt1alitativo dell'aorta ci darà criteri circa i parete toracica anteriore e a ciò supplisce l'A. ba ttiti, circa 1 as·petto dei contorni, circa la ponendo sul petto delle marche di p iombo in ft.Psst1osità del vaso, ecc. m<;>do che cetltrando il raggio normale su ciaIJe aortiti si po•s sono disting11ere in due· sct1na di esse sarà ·p ossibile studiare g li spogrllppi : quelle cl1iare clinicamente e nelle stamenti delle singole sezioni del cuore. Stuqnali l'esame radiologico com.p leta l 'esame clidiando jn qual modo mutano i rapporti tra 11i co; quelle invece •ove, pur esistendo i seg·ni s11perficie cutanea e scheletro per effetto di q11el1e manovre con le quali va studiata la n1o- Sl1bblettivi, non esiste alcun dato obbiettivo bilità passiva del mediastino l A. ha veduto })er am·m ettere l'aortite. È appunto in questi che solo la respirazione non induce spostacasi cl1e l 'esame radioscopico ci rivela dei mento della cute del precordio•; onde se si fa . dati i11teressanti e J)recisa.mente lln aumento n1utare la posizio11e del soggetto si deve te11er del vol11me dell aorta, un a1rmento più o m eno conto nelle diverse posizioni del corpo degli marcato del volume del c1101·e e lln aumento spostamenti respiratori. Del resto con la radiodell' 01)acità dell' a orta. l\Ia esiste tutto un grafia a distanz a su cui si possono riconosce- gr11ppo di casi n ei qi1ali i segni funzionali son o netti ma i segni fisici oscuri e i segni re le parti toraciche le marche sono superflue ma esse sono necessarie nelle posizioni oblique. radiologici incompleti; ma esiste in:vece come I~ A. discutendo le difficoltà che possono ri1111ica modificazione l'aumento dell'opacità delscontrarsi nella .jiagnosi di sinfisi anterioTe l'aorta. P l1Ò esistere infine lln quarto gruppo crede che in realtà nei casi di mediastino pedi casi. con seg11i f11nzionali atipici, con segni 1

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IL POLICLINICO

fisici oscuri e con segni radiologici incompleti ma con l'aumento dell'-0pacità dell'ombra aortica che ci permetterà di porre nettamente la diagnosi di aortite~ (C. lVI. Leoonte. Presse médicale, 23 maggio 1923). MILAN!.

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I sintomi di intolleranza provocati dalle irradiazioni. '

. .

Rolleston (British med. Journal, 6 gennaio 1923), espone in uno studio sull'argomento i sintomi eh.e possono verificarsi in seguito all'applicazione d~i raggi X e del radio. Nei casi più gravi essi sono r.appr.esentati da nausea, vomito, diarrea sanguinolenta, dolori addominali. meteoris mo, febbre, profonda prostrazione, abbass.a.m,ento progressivo della pressione s.anguigna, po1so piccolo e rapi·do, dispnea; in pochi giorni può .avers·i anche la morte. In casi meno gravi si ha: nausea, perdita ·di appetito, maliess ere genera1e ed eventu·almente vomito. I sintomi accennati possono comparire poche ore o molti giorni dopo l'applicazione. Sul meccanismo patogenetico non sono concordi le opinoni; alcuni attribuiscono tali disturbi all'ozono. al1tri alle cariche elettriche dell'organismo, altri allo choc emoclasico. P-er la determinazi.on~ dei detti siilltomi, concorre molto la cattiva ventilazione ·della stanza dove si sviluppano l'ozono .e l'acido nitroso prodotti dall,'apparecchio dei raggi X; si tratterebbe quindi di una acidosi che provoca distruzione cellulare e fenomeni di anafilassi e conseguente intossicazione per 1e proteine derivaniti dalla distruzione cellulare; sono inoltre da t~ner presenti una possibile idiosincrasia da parte dell'individuo .e un grado di precedente into ssicazione per altri motivi. Nell,a terapia, oltre alla somministrazione di grandi quantità di liquidi, per eliminare le tossine per ·m ezzo della diuresi. è anche utile dare. del biéarbonato di sodio per combattere lo ·S tato di acidosi. '

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rico del tubo digerente, variazioni di posizione dello stomaco (obliquità, destroposizione), variazioni a carico del ton.o e della peristalsi gastrica, spostam,ento e stiramento del duodeno (periduodenite adesiva croniea), segni dì manjf estazioni per\viscerali specie del cieco (aderen... ze, alterazioni di forma, alterazioni nella funzione). Il terzo gruppo di lesioni riguarda il sistema osseo e sono il gruppo più costante: in genere non dàr1no segni clinici e l'apprez- · zamento è radi0ocrrafico: esse consistono in segni di periostite sul radio e per ordine di importanza nel cubito, tibia, perone. Secondo l 'A. questa triade radiolo.g ica (di cui i due primi punti in realtà e specialmente il secondo riguardante il tubo digerente son-0 assai discutibili come segni patognomonici) dovrebbe occupare i.I primo posto nell'investigazione della sifilide ereditaria tanto che l 'A. lancia il nome di W assermann radiografica. MILAN!

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. fil.

Triad.e radiologica della sifilide ereditaria. 1

Secondo José A. Saralegui (La Prensa Medica Araentina, n. 29, 20 marzo 1923), nella sifilide ereditaria è costante l'associazione di alterazioni n.el sistema cardioaortico, dig erente, osseo: questa associazione clinico-radiologica è oltremodo interessante e la predominanza di lesioni n ell'uno o nell'altr.o sistema potrà far prevalere un certo aS'petto nel ·quadro clinico e radiologico. A carico dell'aorta si trova 11na diJ.atazione o una con•f ormazione a casco; a ca-

E.

ASMA.

L'asma anatllattico.

Ph. Pagniez (Presse médicale, 21 luglio· 1923), in una rivista sintetica sull'argomento, nota che dall'insieme dei fatti attualmente raccolti, si può concludere non solo per la presenza, ma per la frequenza di un asma di origine anafilattica, che si può definire come una manifestazione allergica caratterizzata da attacchi ricorrenti di dispnea parossistica dovuta a spasmo dei bronchioli e conseguenza dell'esposizione ad una proteina estranea a cui l'individuo ·è sensibilizzato. L'azione delle proteine si manifesta particolarmente sulle vie respiratorie più che su quelle digerenti o paT renterali; ad eccezione del polline, sono soprattutto i prodotti di provenienza animale e specialmente di origine ectodermica che hanno la azione asmogena più importante e frequente. I fatti più dimostrativi so·n o quelli in cui • la sensibilità è strettamente limitata ad un solo antigene; l 'esempio più tipico è l'asma di origine equina. In altri casi però la sensibilizzazione va poco a poco allargandosi, sicchè cause multiple possono esercitare l'azione la sensibilizzazione è talvolta così scatenante; ' precoce ed indeterminata che rientra fra le idiosincrasie. Spesso, specialmente nei casi a comparsa precoce, esistono nella famiglia fenomeni di ipersensibilità negli ascendenti e nei c·o llaterali. L'ipersensibilità alle proteine) quale è dimostrata dalle cutireazioni, può esistere senza m,anif estazioni cliniche. A lato degli asma puri, ve ne ·sono di quelli intricati, in cui l'ipersensibilità per le protei-

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nf' non rappresenta cl1e 11no degli. ele111e11ti costitutivi dell'asma; vi sor10 forme nelle q11ali all'ele1ne11to anafilattico se ne aggit1nge llUO endocrino o lesionale, di sclerosi od altro, soprattutto pol111onare. l,a preesistenza cli un terreno vagoto11ico forma 11na qt1estione tuttora non bene precisata, cl1e d 'altra })arte no11 dilt1ciderebbe clel it1tto la patogenesi. Se q11est'11ltima i1on è ancora })e11 con1pl~ta, si J>t1ò però fin d'ora affermarr. cl1e l'asma da a.nirfila ssi costitt1isce ltna sindro111e clinica 1 ene stabi lita, la quale corrispon de a quello })iù tipico cl1e si è sen111re .cl1iamato asma ess ~11ziale. fil.

Psicoterapia causale nell'asma broqchiale. Secondo E. Moos (Milnch. ·med. Wocherischr ., 11. :!f1, 1923) og·gi quasi tutti ~li autori riconoscono che i fattori psicl1ici rappresentano la causa determinante più importante dell'asma tironchiale. Tale concezione è importantissima per la terapia che deve esser:e in primo luogo psichica. Già nella com1)arsa del primo accesso asmaticn risalta di solito cl1iara l'influenza dei fattori psichici : l 'accesso si n1.anif est a in occasio11e di 11na sen.sazione reale di dispniea (sfo,rzo, a inbi e11te affollato, ecc.) opp11re per il ricordo dell'accesso as1natico visto in altri, e per il tin101·e e la ra1)presentazione di esso. Gli acces~i Sl1ccessivi poi si manifestano o per l'incosciente desiderio dell'individuo di sottrarsi, a lavori o ad obbligl1i cl1e g·li sono molesti, oppure ir1 segt1ito al i·icordo di t1n precedente accesso, ricordo legato a luogh!, ad epoche ·ed a situazioni o circostanze esterne, (anche il ricordo di precedenti impressi.ani sensoriali, in special modo olfattive -e gustative). L'autore riferisce alcuni casi, in cui è chiara la ·genesi psicl1ica del primo acce.sso e degli accessi .succ.essivi. Dall'esposizio11e dj! questi casi rjsulta evidente la fr·equenza con cui i i1azie11ti vengono colpiti da un acces so qu.ando Yogliono , .sottra rsi a ·Situazioni criticl1e o spi acevoli, come pure I 'influenza d.e Jla i:>siche nel detern1inismo dei rift.essi a.smigeni a punto di partenza dalle muoo,s e respiratorie. La psicoanalisi ottiene nella cura dell'a.sma broncl1iale risultati molto s11periori a quelli finora ottenuti con qual siasi altro metodo curativo. La ricerca dei fattori psichici determinanti in ogni singolo caso il primo accesso asm.a tico e gli accessi s uccessivi è spesso molto lal)oriosa; essa va fatta con grande pazienza ed accorgimenit o, perchè costit11isce la base di un'efficace psicoterapia. Con la psicoanalisi l 'autore è riu1

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SEZlOKE PRATlCA

scito a gt1arire molti casi di asma bronchiale, ottenendo per.sino la regression e dell 'eosinofilia del .sa.n gue. I rappo·rti esisten t i tra l 'asma broncl1i.ale e gli elementi subcoscien ti d·ella psicl1e so110 sufficientemente dimost r.a ti d alle reazioni asn1aticl1e che di •s olito accompagn ano, n ei primi tempi, J,a pratica della psicoanali-si in genere. POLLITZER.

TUBERCOLOSI.

La tubercolino-terapia. Come osserva G. Goglia (J?olia medica, 15 111g·Jio 1923), la tubercolino-tera1Jia; pure avendo . i1on i:>ocl1i opposito1i, è da· considerarsi come uno dei inezzi più atti a co·m battere la tt1bercolosi. Il suo valore terapeutico è ormai indisct1sso ed inco11trastabil e. Trattasi i)erò di lln rimedio, cl1e no11 1J11ò essere l1sato i11 t11tti i t11bercolosi, i1è somministrato a dosi · non bene deter111inate; va invece llsato in determi11ati casi, escl11dei1do quelli a condizioni generali con11:>ron1esse, facendo g·ra11de attenzione alle tlosi, cl1e va11110 a lllYLe11ta te g1·aclatamente lasciandosi g11idare dalle possibili reazioni. I dan11i im putati a lla t11bercolino-tera1) ia sor10 la co11seg11enza del i11alo t1so e della poca pr11denza i1el closame11to. Sono cas i adatti qilelli iniziali, Je forme fibrose, l atenti, la rva te, cl1e si ri vela11 o co11 a Iterazione dello stato generale; la ct1ra è altresì indicata nelle forme torpide, afebbrili o mec1iocl'en1ent.e febbrili; in q11elle cl1e non progrecliscon o, co111e l) nre nelle t11bercolosi lal'ingee, oss·ee, gl1iandolari, articolari, cutanee, genitouri11arie, delle sierose.. La tubercolina :può essere cautamente applicata ancl1e ii1 forme evolutive, te11endo conto }Ji1ì cl1e della lesione anaton1ica, dello stato ge11erale e della costitt1zione e capacità cli reagir·e del })aziente. Sono da escludersi i pazie11ti con infezioni seco ndarie g·ravi, o soggetti ad emottisi od affetti da n1alattie org·anicl1e (diabete grave, nefriti, ecc.) ; la. mestruazione richi~de l'interruzione n101nentanea. Va inoltre ter1uto conto clello stato d egli organi eI1docrini, specialn1ente in rig11ardo ad astenia, tachicardia, cefalea, s11do1i i1 0.ttt1r11i. l . a cura va i11iziata con piccolissime dosi, te11endo l)Oi co11to dell e reazioni cl1e ·posso110 seguire, consistenti in: 1) siritomi su b bie ttivi (an.or essia, malessere, cefalea·, astenia., inson11ia, i1ausea, clispepsia) ; 2) reaziorti locali (rossore, lieve edema, d·olore); reazioni ae1iera l i (aume11to di temperatura, sudori, crisi. ner,·osc e dist11rbi circol ato rii) ; r ea::.iorii di rocolaio (a11m ento della tosse .e dell'es1:>ettorato, attac1


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IL POLICLINICO

chi congestivi, edematosi, en1ottoici, pleurici). Gli effetti tossici generali, come stanchezza, d·o 1enzia ag"li arti, anoressia, han110 lo stesso significato di una reazione termica. La prima dose, infinitesimale, da ripetersi tre o quattro volte, viene i11. seguito aurnentata cautamente e progressivamente, se non si ha11no f e11omeni reattivi, fi110 a toccare la dose limite, variabile seoondo i diversi individui. Importa.p.te per jl successo tera pel1tico è altres i l'intervallo fra una iniezione e l'altra, che deve essere non minore di ci11que giorni. La dose massima va co11tin11ata per un paio di n1esi, purchè non si manifestino controindica·zioni e frapponend::> fra le iniezioni t1n intervallo di una o due settimane. Dl1ra11te il trattan1ento l'an1malato deve misurarsi la tempera t11ra almeno quattro volte al giorno. Il periodo curativ~o vie11e diviso di solito i11 tre o qt1attro serie di iniezioni, cl1e si e.s pleteranno in due o tre anni, · pe~" mantenere allo stesso livello il grado di irr-m11nità raggiunto. Tra le serie va i11tercalato 11n 1)eriodo di riposo di almeno d11e mesi. La t11bereolit1a 'va iniettata con i1na siringa da un eme. esattarr1e11te graduata al c1ecin10; . con un preparato a.nalogo alla t11bercolina di I<ocl1, rA. u sa una d iluizi one a 1; 20· ec1 incomincia co11 l'iniezio11e di 1 /10 od ancl1e d i mezzo decimo, i)rogrede11do di mezzo o di 1111 decin10. J"'' ora più opportuna è la matti11ata, la regione preferibile è il tessuto cellulare sottoc11taneo alle braccia. In caso di interruzio11e si ricomincia con urra dose più debole dell't1ltima ado·p erata, se l'intervallo è di 15-20 g·iorni, ed invèce con dosi tenuissime se sono trascorsi dl1e mesi o più.

fil. La elioterapia nelle tubercolosi osteo-artieolari.

L'elioterapia è utile non solo alle v€re osteoartriti, ma anche ai re.u m.atismi tu.bercolari mono- o poliarticolari. Roeder€r (Paris médiccli, 14 luglio 1923) osserva però che no11 bisogna farsi illusioni e chiedere al sole quello che non l)UÒ dare: qualÙnqu·e trattamento si applichi, la tuberco1osi ossea ed articolare p.er • giung·ere a guarigione ha bisogno di un lu11go tempo di cura. Il sole è un ottimo sussidio • terapeutico, ma non rivol.ttziona nè modifica le legg·i dell'abituale trattamento d·ella tt1b€rcolosi esterna. L'immobilizzazione con apparecchi . deve €Ssere continuata· rigorosamente, adattando il processo di immobilizzazion.e con opportune Inl()dificazioni e f enestrature alla cura so1are. Ql1esto· principio va risp€ttato assolutamente nel primo periodo della malattia (primo anno •

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nella coxalgia, nel Pott e nelle gonoartriti; primo semestr e nel1e .altre osteoartriti), a costo di rinl1nciare alla cura solar€. Solo n1el sec.ondo periodo si può ricorrer.e a1 metodo Rollier (distensione continua su letto duro). La cura di sole d·eve essere preceduta da accl1rato .esame clinico (temperatura, respiro, polso, pression.e, urine, peso del corpo, costituzione, ecc.) e va sospesa se produce stancl1ezza, depression.e, inapp·etenza, .ecc. ·· Anche per la tubercolosi esterna l'esposizione de"~e essere progressiva, ma un po' p]ù sollecita eh.e nei malati interni. Si può seguire lo schema d-e l Roll-ier: 1° giorno: d11e sedute di 5 m. sui piedi; 2° giorno : due sedute di 10 m. (dei q11ali 5 alle gambe); . .~,,. 3° giorno: du~ sedute ·di 15 m. (15 ai pi€di. 10 alle gam-be, 5 alle cosce); 4° giorn.o : .d ue sedute di 20 m. (20 ai pietli, 15 al!e gambe, . 10 alle cosce; 5 all'addome); 5° giorno: due sedute di 25 m. (come sopra più 5 m. al to·r ace); . 8<.>-9° giotno : arrivare ad una esposizione toracica di 15 m.

Al 15° giorno affro11tar·e $Ubito il bagn10 intiero, aumentand~ne la dt1rata gradualm·ente fino a 2-4-6 h. Gli effetti della cura, più la lesione è super, ficiale, più sono precoci ed- ·intensi . . Primi a sparire sono i dolori. Poi la cute della r-egione malata, di consistenza pastosa ed edematosa, riprende la sua el.asticità e sofficità normale. Le osteo-artriti insalate presentano m€no ascessi delle .altre: gli ascessi che già vi sono, 11anno maggior tendenza a riassorbirsi o a fluidificarsi rapidam.ente. Negli ascessi già fluidificati con pelle tesa, sottile, rossa, il sole può scongiurare la loro rottura. Se l 'ascesso è già .ap.erto, si prosci11ga raptdamente ed i seni fistolosi hannro tina netta tendenza alla cicatrizzazione. Nel frattempo oltre lo stato locale, migliora ancl1e lo stato general,e e, trascorso il tempo classico, di poco diminuito, la auarigiorie è freque1ite.

Concludendo, la 1c ur.a s.olare non abbrevia la durata dell 'osteo artrite, m.a agisce sugli ascessi e sulle fistole, senza pre,renirli, e dà allo stato generale delle risorse per lottare ed ottenere un migliore risultato ortopedie-o. Dopo la cura, ricordarsi cehe il timore della ricaduta è uno dei comandamenti dell'ortopedia e che la lung·a pazienza è il primo dovere del malato.


[.A.NNO XXX, FASC. 39]

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sulle cellule pigmentate dell'espettorato. Lo studio d-egli espettor·a ti ~ di sezioni di polmoni aff.etti da vari stati morbosi mette in rilievo quasi 1se·m pre la presenza di numerose cellule piuttosto grandi, cia riche di pigmento; v-0lgarmente ~ gr.ossolan.amente dette cellu1e cardiach.e o dei vizi cardiaci. Tali cellule hanno natura e g·enes1i div~rs.e sia dai tJolimorfo-nucleari e dai monociti del sangt1·e, sia dalle cellule epiteliali dell'alveol-0 polmonar.e .ed hanno funzione squisitamente macrofagica. G. Goglia che ne ha fatto uno studio particolare (L a R if or1na "Niedica, 28 maggio 1923), riconosce che il pigmento in esse incluso è di origine assai vari a, per lo più emosiderinico e. derivante da congestione attiva e p.ass.iva d·ell'aJ.veolo, sp esstssim o antracotico e legato alla ins,p irazione di pulvisc.olo; raramente è di a ltra ·n•atura (corp11scoli acido-resiste11ti). Data la diver sa genesi e natura delle cellule ~ del pigmento incluso, non è scientificamente esatto inc1uderle tutte n.el1a comune denominazione di cellule c·ardiache; esse invece andrebber o denominate cellule pigmentifere e. con maggior precisione, e·m os•ider.ofile, antracotiche, ecc. · La ricerca di tali cellule si fa negli strisci di espettorato con le comuni colorazioni (ZiehlN eelsen, May Grunwald-Giemsa, ecc. ); studiand-0 poi J.a natur'a del pigmento m ediante i m.e todi istochimici (Sudan III per i grassi ed i lipotd.i, · ferr.o cianuro potassico e solfuro a1umonico per i 11igmenti di natura emoglobinica). fil. II comportamento degli eosinotlli nei prostatici. Negro ristudia l'argomento da una statistica raccolta nel servizio Civiale (Journal d'Urologie, n. 2, tomo XV, 1923). .Da quando Legueu con alcuni lavori suoi e della sua s·cuola ent1nciò che nei pazienti affetti da ipertrofia prostatica si riscontrava una eosin-ofilia del sangue e che nei tumori della prostata sorgeva un.a pol.inucleosi neutrofila spiccata, mentre gli €osinofili diminuivano, affermando <!l1 e si aveva in mano ancora un nuovo criterio semeiologico differenziale, vari a utori h ann-0 studiato l'argomento. Negro asserisce n el suo lavoro che non esistono quelle ·c ause di perturbamento ai da~i più sopra esposti ammesse perfino dall A. oltre che dal controllo di altri: per .es. il catetere a permanenza, !'-e.maturi.a e la febbre. Nei suoi· pazienti Negro ha notato che l'eosi11ofilia er a sopratutto spiccata (75 %) con le tl1igliorate condizio11i generali alla vigilia del!

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S EZ.JONE PRATlCA

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l 'oper.azione: si è astenuto dall'operar e invece quei pazienti in cui gli eosinofi!.i sono restati normali (1 %-1,3 %) . Quanto all'ipoeosinofilia nel cancro della prostata egli pure h~ potuto riscontrarla soltanto nel 45 % dei casi. I.n sostanza, non p.a re che il metodo possa aspirare a entrare nell'11so con1une delJa pratica clini.ca. A. C ASSUTO.

VARIA. Psicologia del cappello. U11 giornale d i Livsia rile,·a le inte re. sa11ti, ma non inoppugnabili osser vazio11i, del dott. Gros:-: sul n1oc10 di port1re il cappello. L'originale psicologo individua un carattere onesto n1a pedan te e meticoloso n ell' uomo che J)Orta il copricapo perfett.:'lmente a piombo, n1entre preslune ombroso e diffiden~<=> colui che lo porti sulla fronte. Colui che ha in i.>ermanenza il cappello all'iiidietro è un disordinato, n egligente nei Sl1oi affari e spesso in<lebitato, laddove chi lo schiaccia Sll un lato ap1)are prr1)otente e prOY')C<:l tore. I i11igliori caratteri 0011clude impe1ter r ito il dott. Gross - si riYe lano negli uomini cl1e por tano il cappello legg·ermente incl1nèttu SP. un lato.

La nostra SEZIONE MEDICA, n el F ascicolo 9 (1° settembre) ha pubblicato : LA.IOR! ORIGINALI.

I. - ·T. PoNTAN o : Zone cutanee epilettogene ed epilessia riflessa (a proposito di un caso di glioma della frontale ascendente S). II. - D. Prs AN r : Le reazioni del liquor nella sclerosi a piastre. III. - G. SANTANGELo: Paralisi acuta del nervo Peroneo e del nervo Tibiale destro nel decorso di una Tabe. IV. - D. PISANI : Nuova teoria sul meccanismo di produzione delle reazioni colloidali del li· quido cefalo-rachidiano. RASSEGNA BIBLIOGRAFJ0_-1 .

Sulla Via centrale dell'ipoglosso.

I n on a bbonati ~ dett.a Sezione pot ra nno otten er e qu esto i nt.er essante F asc icol o, inviando cartolin a-vaglia di L. o a l cav . Lui g i P ozzi, Via S is 1 in a 14, Ro1na .

La n ostra SEZIONE CHIRURGICA, nel fasci colo 9 (15 settembre), ha pubblicato: LA TIORI ORIGINALI. I. - M. Ascnr.i1 : Contri"buto alla conoscenza del-

l'artrite deformante tubercolare. IL - E . C APORALI : Angioma cavernoso della parotide. III. -- G. CAR1sr: Sulla via più diretta di accesso aìl'appendice. lV . - O. C 10Nozzr : Il drenaggio sistematico alla paramna negli i.nterventi asettici. V. - G . TRoou : Contributo allo studio della patogenesi, diagnosi, dra del le fistole venali. I no11 abbonati R detta Sezione potranno otten ere que. sto interessante Fascicolo. inviando car to lina-vaglia di L. 3 al cav . Luigi Pozzi, \ 1 ia Sistina 14: Roma .

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[ANNO XXX, FASC. 39]

IL POLICLl)\JCO

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) !)UESTlONI PR.A TICHE.

LV. -

Efficacia delle dimissioni dall'uMcio.

• In linea di massima - gi11dicando a proposito di un impiegato del l\1Iinistero della Giustizi a e d egli L .\.ffari di Ct1lto - la IV Sezion€ del Co,n siglio di Stato, con decision·e 9 f ebbra io 1923, n . 64, ha stabilito che l 'autorità competente a d accettare le dimissioni, alla CJl1alie non consta in alcun modo che esse s ia 110 state ritirate, l egittimamente le ac.c.etta e i1on può essere co.stretta a revocare il suo J)rovv.edime.nto legittim-0 se l'atto dal quale riSl1lta la mutata volontà d1ell'impiega.to, per qt1anto ad essa diretto, non f11 pr'e sentato in tempo , prim a, cioè, cl1e il provvedimento di acc.ettazione f oss·e e1nesso. Rimane f.erri10 il principio cl1e le dimissioni 11on sono operative di eff etti e possono es s ere " . ritirate sincl1è non siano accettate dall'altra p.arte: l 'accettallione r>erfeziona l'atto e risolve, i·rrevocabil1nente, il rapporto giuridico di im1)ieg·o. Da qll'esto prinic ipio, non con traverso, deriva la cons1egu-enza cl1e anche a~li .effetti delle ineleggib1ilità e a.e lle incompatibilità le di111i·ssioni i1e eliminan.o la causa se .e nel momento jn Clli sono accettate e non ql1ando son 0 presentate. La di.cl1iarazion,e di volontà contraria alle dim:issio'Il.i già date con atto form·ale non è operativa di eff.etti, cioè non annulla la preced>ente manifestazion:e di volontà, se non giunga all 'org·ano com•p etent.e prima cl1e qt1esto abbia }Jrovved11to legaùmente .all'ac.c.ettazion.e.

LVII. - La partecipazione al concorso e la jm pu gnativa del relativo bando. La partecipazione .ad un concorso eh.e si ritenga l esivo di un diritto soggettivo [se per es. si sostenga di aver dirjtto al posto, che è og · g»etto del ,concorso·, per promozione o per altr-0 titolo] senza pr.esentare eccezioni o riserve, preclude la possibilità giuridica di impugnare il relativo bam.d·o do1p o l'esito del concorso, avendo il con-correnite dimostrato col fatto proprio di avvalersi del bando -e, quindi, di accettare la s1it.uazione in·erente al concorso. La git1risprudenza del Consigli·o di Stato è costante .i n qu.esto senso,; Ja IV Sezione l'ha confermata con decisione 23 febbraio 1923, n. 129, e con a ltra sentenza, 27 febbraio 1923, n . 141, in ca.so analogo, l1a fatto apJJlicazione dello stesso principio generale ad un caso speciale.

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LVI. -

Aspettativa per motivi di salute.

LVIII. - Le deliberazioni della Giunta Comunale con i poteri del Consiglio. Le deliberazio11i a1)provate dalla Giunita Co11111nale, per oggetti che appartengono alla competenza deil Consiglio, sono nulle se nlan·Chi l'estremo d ella 11rgenza, la quale rende legittima la sostjtuzione della Gi11nta al Con•s iglio - salv·a, si intende, la ratifica di questo - se corrisponde .alle seguenti .con·dizioni : a) deve dipendere da -ca11sa nuova e posteriore all 'ul.t ima adunanza consigli.are; b) deve -essel'e tale da non pe-rmettere la con.vocazione del Consiglio. Quin1di, se la caus·a della urgenza sia anteriore all'ultima adunanza consigliare o se sia possibile provvedere mediante convocazione stra.or.dina.ria. del Con·s-iglio senza che ne d·erivi pregiudizio, manca l'estremo della llrgenza ed è illegittimo il provvedimento della Giunta .c omunale deliber.ato con i poteri del Consiglio. La nullità della deliberazione non p11ò essere saniata dalla successiva ratifica . da parte d el Consiglio. In tal senso, rig~oros.ame.nte c?nform1e alla legg·e e all 'or.di•n e delle attribuzioni, deci.se la V Sezione del Consiglio di Stato con sentenza 6 aprile 1923, n. 81. 1

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L·aspettativa per rag.ioni di salute presupl)OITle che la cal1sa di essa, .cioè la infermità o con1unque il bisogno di cure e di riposo, Qo11tinui ad impedire, dur.anrte il termine inizi alm.ente stabilito, la riassl1nzio·n € i.n servizio ; ma se la causa cl1e deit erminò e res.e leg·ittima l'as1)ettativa venga m·eno prima d·el te1npo , l 'impieg·ato 11a l'obbligo di .ch·i ed,er·e I.a riass11nzione p.e r non continuar.e ·a godere, illeg'ittimamente, di t1na aspettativa divenuta se11za ca11sa. (In q11esto senso e da un punto d1 \rista gener ale . ha deciso la IV Sezione del Consiglio di Stato e.on sentenza 13 febbraio 1923, n. 79).

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Ai qu<'!'i ti de!?· Ii nbhor.n ti !'i risponde direttamente per lettera. I quesiti òebbono essere inviati in lettera . accompagnati dal francobollo per la' risposta e oompre indiri.z7~t! impei:sona~­ mente alla Rednzione del « Pol1cl1n1co ». via Sistina, 14 - Roma (6). I.e risposte ai qne!'iti che non richieòono esame di atti o sp€cia Ii indagini. sono gratuite. N. B. -

('::) r.n pl'e~ente tubrica è affidata all'avY. G1ovA.~K1 SELVAGGI, consulente legale del nostro periodi<:o.


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SEZl ONE PR ..\.TI CA

NELLA. VITA PROFESSIONALE. Ancora sul caso Ducrey. R iceYiamo : 011. D -ire:;: i rJ 11 e del o i urnale « I l P oliclin ico»,

R O:.\L\. Gli .i.\.ssistenti d ella R. Cliuic:a Derrnos ifilopa tica di R on1a, qui sotto "'critti, J)l'egano c:otesta Direzione òi l)ubblicare, i11 riSJ)OSta alrarticolo romv t11·so ~ull' 11ltimo nt1mero .de lla « S ezio11e I'ri1tica ». ql1<.1nt o segue: E ssi 11on inte nclono e11trn rc in iuerit.o alle ac:euse che a s u o te-1111)0 furono f ormula.te dai ·sottos<:ritti a carico de l v rof. D11crey Hlle co1n1>etenti .t\.t1torità, gia cchè t;tli ~1cc.:nse sono s tate già. da chi <li doYete, gi11dicat e e 8<1 IlZiou:1 te . I sottoscritti te11go110 soltanto a fe,1 r rileyare elle non riS'J.)Oncle a l Yero l 'a ·~erzione fatta dal su o gior11ale e cioè (·lle gli A . si te11ti i1resen to rono le J.oro. accuse, oltrec·hè a i :.\Ii11i: t eri della I>nbblit :l I struzion e e degli Inter11i, a11c:he al Procurator e del R e del Tribl1uale cli Ron1a. A l oro per ciò non riguarda il f<J.tto ch e il Giudice I s truttore e il Proc:uratore del R e cli Romn (i qu.n li han110 agito c.l'lTfficio) n on a bbia110 ra,rviSc.'l.to gli. estre1ni c1elrazione ;>enale in q11anto e r a stato esposto a earico del prof. Ducrer ai com1)etenti J\:Iinisteri. L o scopo dei . ·otto--critti e r a soltanto quello cli far cessare 11110 ~tato c1i cose e11e n11oceYa a lla dignitit e alln serietit ·leg·Ii s tudi. Inoltre t e11gono n. . n1en tire un ·a ltra affe rmaziollEl co11tenuta nel « Policli11ico >> e cioè cl1e il prof. Ducrey n bbia ra:---egnat·o le cli1ni~sioni dal !:>UO 1: ffic:io durant e l'inchiesta . Queste furono Yiceversa cla te acl i1i cll ic>.~fo, ull i1nata écl ~g·nu110 sa che fi1r on o futt ·aztr0 elle ·"POllfan ee · per ciò tutte q11elle c:nndicle r agio11i cl1e élY r cbbel'o cletern1inato, seconclo 1·artico lo de 1 « l>olic:liuico >> di eYiden te ispirazione, Je tlimis-sioni del nrof. D l1cr er., cadono di san a ])ianta, <;OlllVL'esa . ... la clE>b olezza la qn t"tle 11011 si capisce c o1ue :-:i l'o11cilierebbe c:o11 la c·o:-\cie11z;1 cli n o1i a,·er colpe . · Dopo cli ciò i . ·ottoscritti, J)erch.è ogni dubbio si dilegui specie i11 colo ro c-l1e i1on sono be11e info r 1uati, chie d o110 pubblicallle11te. come ùe l res t o hann o giit fat to a lt r e Yolte versino co11 1111 ordine clel giorno , che :-\ian o resi cli pu,bbliea ragione i ris ulta ti. de lle incbie:-te eseguite dai co1111>et e nti ~Iiui­ :;;teri. Ri"ra clott. Sen11e11 - \ resco Ignazio - Benini R odolfo - ....\gostino :\Iarcello -- De IlP1·11arc1ii-i Gi0Yn11ni r an ta110 -~lfreclo - c~1ra bel lese Sn' e rio. R oma, 10 settembre 192~. 1

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Abbiamo Yole11tie ri a ccolto qnest:1 lettera. c-011f or1ue allù l)re n1eissa ron tenn tà n el l1ostro artieolo, n ella q11a le ci ri~erYn \amo cli re gi~trn r e i f<1 tti ell e \{>11issero iu cl1in ro. I fi r m a ta1~1 clella lettera \ og:li ono fill' eo11oscer e : 1° cl1e ]l « P oliclinico)> n bbin e rr:1t o . ~c-riye11clo c he il :\fagi~t1·n to nobi;t ng:i.to :-;n loro clenu11eia. ~

l")re11tlian10 atto Llai ti.r111.1ta ri e;h e questi in,·ece è i11tervcnuto cl 'ufficio. C iò 11011 ;1ltera llè il conte11uto Jlè la l'Ortat<.t d e lla sen tenza da noi tia.s-:;unta i1e lla parte es:enziale . 2° ch e ~ia cla Rllle n tir e i · affermazion e clel « P oliclinico» ell e il vro/. Ducrey a bbia rassegnato l e din1i s.·i0Hi durante l'in,clliesta.

L'afferm az io11e 11011 i:·a 1. lllentila, iJer chè lton esis te n el « P oliclinico >: ; emerge .c1 11zi dal contesto del i1ostro articolo che dimissioni ft11·ono date in co11n ession e con il procedimento gi11(lizia rio, ch e è \ euu to dopo le incllie. te a mmini tratiYe, con1e t11tti sa11no e più cli t utti i firmatari! Kon y·è ln og·o nel eq11i\OCO. ì\I essi a vosto i i>u11t i co11tr0Yer~i , n oi ci i1ssociamo a i fi1·111atRti i1el r e("la1na1 e c·he <,sfe1io ·r e.si di pubblica ragion e i ri. u,ltati delle inch iest e eseguite clai co1n pPt enti MinU·»t eri ». Solta11to la piena luce d ei fatti l )UÒ t aglia r e corto alle dis pute te11cle11ziose. ~.\.. n essu110 i11 atte. a conYie11e. e n en 11c:l1e forse ai f1rn1, tta ri stessi , la clisn1nina dei IDOYenti e ('!e lle inte11zioni. 1'\oi restia mo 11ella ser c11i til (li COH('i enza in c·n i abbiarno scritto il ])tin10 articolo, e , riv etii.1n10, terre1no con to cle i fatti 11110Yi in omaggio .nlla realtà obbi.ettiYa. No11 a bbL1rno partito J)t eso, se i1011 11€'1' la lealtà. la ret titudine ed il be11e (le11·in egnamento.

CONCORSI. POSTI VACANTI . CA:'ALA[vHA~O

~Iedico

co11do tto. Stivendio base I , . 6500; cura poYeri L. 2000; uff. sa n. J.;. 500; trasporto J;. 300; c.-v.; aumenti periodici dello s tipendio base fino al 50 ~{, . Sca cl. 30 settemb. DONIG.\LA ] "'ENUCJfF.DDA ( Caglirt 1"i) . - J, . GOOO lorde : scacl. 30 sett. F AEXZA. - Ufficia le sanitario . Stip. J.;. 10,000. più du e indenn. c.-v ., sa 1,~o illodifiche per revisione ol'ganici . Diyieto cli eserci ta r e la medicina pratica. E sa1ni pre sso l 'UniY.e r sità. di Bolog11a. D-0cume11ti di rito. Chiusura del eon corso a l 30 settembre 1923. J.ie tlom:i.nde corredate dai documenti do Yra nno rillìetter si alla Prefettura cli R a Yenna. F E8It\R.\. R. Prrfettura . ~-\ tutto il l:J n oY.. 11f:f. sn11. : J;. 13,100 e R bie1111i de l fl %, i11de n11. e•.-\. e i11c1011n. Jn i ~8io 11e ; e ,·e11tuale r eYisio11e. Tit. ed e. nn1i. E til ìimite 45. Cl1i~dere annunzio. FROSIXONE. - Due condotte residenziali. Stipendio 7000 lord e, con qua~tro a11mer1ti ~essennali di 1111 de<:imo-. .Assegn © di L. 600 per q11ello cl1e sarà i101nin:.1t o nff. san. RC<ldeuza 30 ~·ette1ubre . ::\lA:-.'.\. Ospedale C i cilP. Prin10 medico-ellir·urgo :issis tente . Sti1>endio 'f;. 3,600 i1ette, Yitto e a lloggio g ra tuito, caro Yi\eri di T,. 1000, coru1)artee;ivaz. del 15 % sulle t a sse cli O·I ìerazione . Obblig·o della guardia a giorni a lterni. D ocun1enti di rito : il co11corrente deYe aYer ])restato seryizio come a~­ :;;;iste11te in os11ecln lP i>er 11 011 me110 di cl ne an11i. 1\on è lll(1l C'<1 1i.l l:.l c1;1ta clell:l l-='CadeH7.;l . J: ;1YYi~O è in <la tn -! ~ <?tte111 bre . :\!IL.-\XO.

(O r enL ona ) . -

( ' ()11 ...·iglio

dP{Jli I stit 11ti ().-..11i t a l icri.


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IL POLICLINICO

D11e primari medici speciali.s ti nell'Ospedale per tubercolotici in Garbagnate; L . 7000 oltre indenn. di L . 2000, trasporto ql1otid. gratuito da Milano. Titoli ocl esami o titoli ed esami. Prova annuale; nomina e conferme triennali. Esercizio profession. da 8 anni. Età lim . 44. Scad. ore 16 del 17 ottobre. l\iledico assistente interno residente per detto Osped.. : L . 4500 oltre L . 1000 indenn. resid. ; tit<>li ed esami; prova annuale, nomina e conferme biennn li; età. li.m. 39. Scad. ore 16 del 30 settembre. C'hiedere annunzi alla Direzione Medica. · QuArtGE~'l'O (Alessandria). - L . 4000 e quinquen. ; L . 500 trasp.; [;. 500 alloggio. Scad. 80 settembre. ROANA (Vicenza). - Seconda condotta residenziale, con 2785 abitanti agglomerati; 338 sparsi. Stip. 6000; per i primi 1000 poveri, L . 1000; per ogni 100 in più L . 200. Indennità. trasporto 3600; caro-viveri ; a lloggio gratuito. Età massima 45 salve per quelli già in servizi~ di condotta. Documenti di rito compresa l'iscrizione a ll'Albo. Assunzione servizio entro tre mesi. Scadenza 30 settembre. SonA (Ociserta). - Condotta residenziale in fra. zione Carnello. L. 6000 con aumenti di un decimo per ogni q11inquennio; cavalcatura L . 1800; c.-,.. Scaclen7Ai 30 settembre. ~. St:B.\:3TIANÒ Po (Torino). - L. 4000 e quinquenni, l .J. 500 trasp. ; I.J. 100 a lloggio; L. 500 nff. san .; un c. -v. Scad. 30 settembre. TONCO (Alessand.ri:i). - L. 4000, trasp. L. 500, U. S. !J. 500, c.-v., quinquenni. Scad. 30 settembre. TRIVENTO (Campobasso) . Medico condotto per i poveri. L. tremila ( !) lorde, con quattro quinquenni del decimo. Documenti di rito compresa iscrizione nell'albo. Accettazione entro otto giorni dalla partecipazione di nomina, assunzione del servizio entro 20 giorni. Scadenza 8 ottobre. Tuono suL TRASIMB-~o (P erugia) . - Condotta residenziale con prefere:::iza per i provvisti di titoli di chirurgia ed ostetricia; L. 6000 annue per i primi 1500 11overi, oltre a 2 lire per ogni FOvero in l)iù ; quattro quinque1mi del decimo; se il nu.mero degli abbienti è inferiore a 300, indean. di L. 1000. Per U. S., 500; cavalca tura. 2000 ; per servizio chi1·urgico all'ospedale, quando incomincierà a funzionare, L. 700; caro-,7Ìveri. Popolazione 4046 di cui 2898 sparsi, con sei frazioni; superficie ettari 3553. Ass unzione servizio entro 30 giorni dalla nomina. Scadenza 30 settembre. Diffide e bo·i cottagg·l .

Nuoye diffide: Re, Velletta 'ed uniti (Novara) . Bagno di Romagna e Verghereto (Forlì), Belforte di Borgota.ro (Parma). Revoca di boicottag·gi : Alcamo (Trapani) . NOMINE, PROMÒZIONI ED ONORIFICENZE,

Al dott. cav. 11ff. Salvatore Leone è stata conferita la medaglia di argento di benemerito della sanità l)Ubblica per l 'opera da lui SYolta i1ella lot.tc'l coutro il tracoma n~lla provincia di Sil'acusa, lotta che da anni sYolge con fede di apostolo. Nel fase. 37, p. 11n3, la qualifica del dott. S. Marino va così completata : .assistente nella Clinica Medica della R. Università. d1 Roma. ERRATUM. -

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NOSTRE CORRISPONDENZE. In onore del prof. Colella. );ella Clinica delle 1nalattie neryose e mentali di J>n lermo i giovani allievi clell'illustre prof. Colella , in occasione della lezione di chiusura, vollero atte·targli la lOl'Q an1mirazio11e e gratitudine offre11cl()gli 11na medaglia d'oro, un album e fiori. Il la nl'eanclo Illasco, ricordò l'opera SYolta dal Colella, come scienziato e come clinico, degno allievo del1'immortale Charcot. Il laureando Soldano aff~r1nò che i giovani furono mossi .dall'entusiasmo suscitato dalla sua parola colta, smngUante e dal suo lavol'o indefesso. Il prof. Colella ringraziò del generoso pensiero. .r\.ll'insigne clinico è ~tata anche test.è decretata una medaglia di bronzo al merito della sa nità pubblica. Nella ricca produzione scientifica del Colella ci piace ricordare gli 8tudi fui rapporti tra tubercolosi, neuropsicopatie e ;lelinquenza. Di viv~ attl1alità è t1na s11a recentissima 1111bblicazione sulla riforma della cuola jn 1talit1 . T.

:NOTIZIE DIVERSE. XXIX Congresso di Medicina intierna. IJa ~egreteria del Congresso ci comunica : «Sono ancora aperte le iscrizioni per i :à'ledici i quali vogliono partec;ipare al XXIX Congresso che si terrà in Roma, nei giorni dal 24 al 26 ottobre p. v., presso la R. Clinica ~Iedica al Policlinieo Umberto I, secondo le disposizioni qel Comitato or· ganizzatore presieduto dal prof. Vittorio Ascoli. I temi delle Relazioni s-0110 : 1) Diabete insipido e rican"blo id!rioo; 2) S uJ/.a. colelitiasi oon speciale 1·ig1tardo alle panareatiti ecl infezioni bi liari; oltre l1na rivista Slli «Progressi della 4iagnostica e ~e­ ra,pia delle Malattie di cuore». •

Per la relazione e discu ssione sulla Oolelitiasi, avrà lt1ogo una seduta in oomune fra la Società di i):fedicina interna e la Società di Chirurgia, la quale llltima svolge il ~. 110 annuale Congresso negli stessi giol'ni in cui avrà. luogo quello di Medicina. Coloro i quali intendono presentare comunicazioni al C-0ngresso, devono inviarle alla Segreteria i1on l)iù tardi del 30 1F,ettembre corrente (termine perentorio) . Per le jscrizioni a l Congresso, oc-corre versare la quota individuale di ìire quaranta (per le Signore dei Congressisti lire venti), al Tesoriere della Società, cav. I.1uigi Pozzi, via Sistina, 14 - Roma . I~ :b-,errovie dello Stato banno concesso le riduzioni per i Congressisti e famiglie. Per ottenere siffatte rid11zioni, occor1·e fornirsi della tessera òi rico11osctmento e del foglio di viaggio che vengono rilascia ti dalla Segreteria del Congresso. Gl' iscritti al Congresso I'iceveranno, in tempv utile, tutte le a ltre informazioni che possono occorrere per la. partecii;>azione al Congresso stesso,

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(ANNO XXX, FASC. 39]

e per il loro soggiorno in Roma. Es~i, inoltre, 11anno diritto a ricevere <'Opia degli Atti del Congresso, i quali verranno ~tampati subito dopo la chillcura · dei lavori. Per informazioni f:'(l iscrizio11i, rtvolgersi al Seg·retario generale del ( jongresso, prof. Giuseppe Sabatini, presso il R. Istituto òi Clinica Medicn, Policlinico Umberto I, Roma.

Per le onoranze al prof. Leonardo Bianchi. Le onoranze a l grande Maestro <lellia neurop;ttologia e clella psichiatria si faranno in formft so-

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SEZIONE PRATICA

l€11ne al Cong·resso della Società. italiana di r eurologia, che si terrà a Napoli. In tale occasione. , ..errà. i,stitutito u11 premio in neurologia e psichiatria i11titolato « r~eonardo Bianchi>>, da · costituirsi con sotto crizioni fra gli estima tori del wlaestro. Il C'omitato è })l'esieduto dal Rettore dell''CniYersità di ~apoli, prof. G. ~Iir.anda e conta fra i membri i professori Jemma, Corrado, d'.A.bundo, Falcone, La P~gnn, Grimaldi. Sbordone e Baldi. Le somme T"<lnno inviate non oltre il 30 settembre nl con1m. E. Palazzi, Economo della R. 1;111,-erRità di Napoli.

Operazioni della Cassa Nazionale infortuni.

Boe-ca - Via S. Vitale, n. 59 - Bologna (13), nei locali del quale ha sede la Sc11ola.

Le lauree scientifiche. Sono state istituite con Decreto Luogotenenziale dell'ottobre 1917. Si con'3eguono mediante domanda ad una Facoltà Uni,rersitaria specificando la materia in cui il candidato richiede di acquistare u.n a particolare coltura. Occorl'e indie.are almeno tre corsi (materie 'inerenti alla disciplina scelta) efrequentarli per uno o più anni, a seconda del parere espresso caso per caso dalla Facoltà . .Alla finP dei corsi bisog·na sostenerè gli esami speciali, 1nateria per materia, e st11:>erati questi, si è ainmessi all'esame di laurea, il quale consiste in uha discussi-0ne sulla dissertazione a stampa, preparata durnnte l'anno, jn una conferenza pubblica. della durata ùi H0-40 minuti ed in una prova pratica. La Commissione deve essere compcsta di undici professori e possibilm~nte presieduta dal Rettore dell'Università. Le tasse da pagare sono quelle per gli udito1i oltre a quella di laurea. 1

La riforma universitaria. •

D11ra11te il primo semestre {lell 'anno 1923 ( 40° <lel s110 esercizio) la Cassa Nùzio11ale per gli infortu1li st1l la Yoro - col tramite dei ~oi Uffici (Compartimenti, Sedi Secondarie ed .Agenzie) d istribuiti per tutto il Regno - ha compiuto, fra le p1incipa li, le seguenti operazioni : Per l'assicurazione ùegli il1forttmi nelle 1nJustrie detto Istituto ha emesso 41,888 nuove polizze assienranti altri 550,971 operai; ha inoltre ricevuto 64,703 denuncie di jluovi infortuni, e ba pagato 'L . 31,378,266.98 di indennità per 60,890 <j<'lSi di inf01·tunio già denunciati, di cui 320 di morte e 4,443 di inabilità permanente. Per 1' assicurazione obbligatoria {legli 5nfort11.1i in agricoltura ha ricevuto la denu11cia di 43.292 nuovi infortuni e ba llagato L. 10,796,635.25 tli indennità per 40,196 casi di in.fortunio già cle1111uci:iti, di cui 441 di morte e 2,532 'di inabilità 11ermu11ente. I;noltre durante il primo semestre c1el J 9~; la Cassa Nazionale Infortuni ha ricevt1to la denuncia di 107,995 nuovi casi di infor~nio ed ha pagato I .. 42,174,902.23 di indennità.

Scuola di Odontoiatria e Protesi dentale annessa alla R. Università. di Bologna. So110 aperte le iscrizi~ni dei l\!Ieclie:i-Ohirurghi al corso ahnuale 1923-1924, pel conseguimento del diploma di perfezionamento in Odontojatria e Protesi. Essendo il numero dei nosti limitato, l'accettazione viene regolata ~econdo la priorità nella presentazione dei documenti, e pagamento delle relative tasse. Per prog·rammi ed jnforma~ioni l'ivolgersi presso la Segrete1ia della Facoltà di :Nledicina e Ohirurgia della R. Università di Bologna e presso la Direz1one ·dell'Istituto Clinico per le Malattie della

I I Consiglio dei :Nlinistri ha a1)1)rova to un pro~ getto di riforma degli studi universitari propostQ dal ministro sen. Gentile. Il progetto porta a dividere le Università e gli altri Istituti di studi superio1i in tre gruppi: statali, sovvenzionati e liberi; ne stabilisce l'autonomia amministrativa e did,a ttica; assegna loro la facoltà. di conferire diplomi accademici, che per l'abilitazione all'esercizio l'rofessionale dovranno essere integra ti dall'esame di Stato; porta notevoli innovn zioni nella nomina e nell'ordinamento del corpo insegnante, ecc.

Per la lotta contro l'alcoolismo. Il Consiglio dei Ministri, su propo8ta del Presidente, ha ar>provato t1no schema di decreto che limita il numero degli ~pacci di bevande alcooliche a{,l l1no per og·ni 1000 abitanti (eliminando gli esercizi in ecced~nz.a a u1isura che clecadono per la morte dei titolal'i od altre ca11se) e riduce l'orario (apertul'a: non prima delle 10 i1ei g·iorni feriali e delle 11 nei giorni festiYi; chiusura: non oltre le 23 dal 15 Jnaggio al 31 ottobre, le 22 dal 1° nov _ a l 14 maggio).

Provvedimenti per i servizi sanitari. Sll ·proposta dell'on. Mµiistro de ll'Interno sono approvati dal .Consiglio parecchi provvedime11ti rig-uardanti la Sanità Pubblica relativamente all'eser<:izio delle farm:=tcie ecl a lla vendita al pubblico dei medicinali.

Denunc-ia della poliomielite anteriore acuta. In seguito a dispo::,izione Prefettizia, è stata, in data 4 settembre u. s., resa obbligatoria in tutti i Comuni della :r.rovincia di Roma la denuncia dei casi di poliomielite anteriore acuta . •


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(ANNO XXX, FASC. 39)

IL POLICLINICO

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morto a soli 31 anni di età il cn '. llff. dott. ARCANGELO DE FABRITIIS. Da ventotto anni e ercita,·a in condotta, a Busso (Ca·m1loba so), l)l'Odigandosi em1)re generosamente e ,9.fida11do t11tti i disagi. Dotato di l1na bellissima i11tellige11za fl.1 medico c-olto e \alente, sic:chè la su.n. opera era a sai ap1)rezza ta ancl1e al di fu<>ri dell'ambito della condotta. Lottatore, era sempre presente in tutte le riunioni indette per la rivendicazione dei diritti de lla classe. Era stato membro d~l Consiglio dell°01dine dei Sanitarii, men~ bro del Con. ig;lio della , Sezione dell 'Associaztone dei lVIedie:i condotti, e component e del Direttorio del Sindacato l\1eclico. DiYer ·e \olte ft1 deleg·ato a rappresentare i J:\1edici della Provincia i1ei C'-0ngressi ed assolse il ·s uo compito sempre con 011ore. Ha sram11ato cli,erse monog·1·afie sce11tifiche e pra ticl1e. Dotato di n11a costituzione fisica robusta. iI<e::>suno a yrebbe sospett ata. l111a così imn1.a tura fine. fifa l'esercizio professionale, senza tregua e se11za rjgllardi alle sue condizioni morali, de.presse dOl)O la per{lita ,della 1110.~lie cl1e ·e gli adora \a , gli n 'e'a logorato la forte fibra, da. })rod11rgli con gra,·e esa11rimento nerYoso, imponenti distt1rbi cardiaci. Da lle colonne di questo giornale che entrambi leggeYamo, mando le più affettu ose co11doglianZ€ a i fig li orfani Gigi110 e Guido, student e di l\Ieclicina. AXTOXIO PA SC.\LE.

Si è spento in Villetta-Barrea (.t\qnila), suo paese natale, a soli 39 a11ni, il dott. D0:\1EKICO CO'LAKTONI, che cl.a. 13 a11ni l)rodignva c:on v·era abnegazione e coll'entusiasmo di un apostolato, le cure al

solle\ a mento dei dolori materiali e morali dei suoi concittadini. Si era lat1reato a Roma, amutissimo dai Colleghi e sti·mato dai l\laestri. Nell'in1mane g11erra Italo.tl u triaca prestò seryizio in un Reggimento <li ...1\.1l)inl, rimanendo gra,~mente ferito con mutilazione. Tornò poi al suo J)aese, riprenclendo eon le11u maggiore e con rinnovato e11tusiasmo, la sua missio11e di cal'ihì, che ininterrottamente ha continuato si110 a tre giorni prima clella sua morte, sebbene si trascinasse e-on mirabile foTza di animo al letto dei suoi n1a hl ti. ·ta11co et1 esà urito dal male che l o n1ina Ya cla 111esi. I s11oi fl1ncrali, ai •1uali }Jarteciparono al con1I>leto tutti i suoi co11c:ittadi11i ecl altri ntrmerosi d ei 11aesi , ·icini, ri11scirono la pi11 pura e l)iù significa tiYè.l manifestazione di gratitudine; gratitt1dine sentiL'l ' 'er ·o {'Olui che C'o11 segrete e conti1111a te oper~ cli èa rità, da lui n1ai rivelate , ·ma conoRciute solo d o110 la st1a i11orte. a Ye\•a spesa t11tta la bre\e , e istenza al le11i1110nto cli tante sofferenze. Alla s11a toruba1 teRtè chiusa alle falde della .·ua 111011t.1gna 11atale, vada il saluto ri,·erente di quanti lo conobbero e il n1eruore pensiero clei colleghi cl1e lo ebbero carissimo co·m pagno di l,.ni\ersità. Prof. RERTORIO -:\1.\RIX.-\CC'I .

Per irlfe.zio11e 00ntratta nell ,~1clerupirue11to del suo dovere, si è spento a Reggio Emilia, in eti1 cli 52 a1111i, il dott . AUR EJLIO ~IORA'lvrI, ine<lico con. d'o tto del Yicino coruuue cli ·'\"'ezzano sul Crostolo. Ee11chè colpito dal morbo, Yolle egt1almente prodigarsi ,·erso j snoi mala ti. Professionista ill11stre, citt;tdl110 esen11)làre, i1a triotfl feryente e siucero, la sua n1orte 11à . uscita to grandf) corcloglio. S. •

Indice alfabetico per materie. . .Albu1nint1ria ortostatica: studio grafico . Pag. 12G2 )) 1271 A ortite cro11ic:i : {liagn osi rfl di o logica )) 1272 ~i.\sma anafilattico . )) 127:J ...l\.sma bronchiale : psicoterapia cn u. ale )) 127(; Aspetta tiva. 1Jer 111oti t:i di sa lut e )) 1267 Bibliografia )) 1203 C'ancro : 11110Ye cog·nizioni )) 1277 Ga so D1tcre y: il )) 1260 Catarro Yagi11a le; trattan1ento » 12TG Concorso : i1n puynativa d el bando )) 127(> Din1i s.s'iuni : efficacia . Espettorato : cellule pigmentate . . )) 1275 Fi-ssazio11e del comr>lemento : influenza del calcio . . . . . . )) 1259 Infestioue <la a ·ca ricli e da ossiuri : ciclo )) 12.56

Pag. 1212 Irradiazioni: sintomi ù'intollera i1za . )) 1268 ~lediei infortunisti : · C<) n,~eg110 . )) 1271 I,erica rcli t e adesi diagnosi radiologi ea 1•1ace11tt : anat-0111ia normale t~ nelle jutoss icazioni graYic.liehe . I) rosta ti ci : co1111101·~t mento Llegli eo&ino-

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Reazioni cut<.l11ee nell'infezio11e da 111icrococc:o 111elitense . Sifilide ereditaria: triade radiologica Trigono : anatomia e {'hir11rgia . Tubercolinoterapia . 'I'ubercolosi chirt1rgicl1e : tera1)ia Tubercolosi osteo-articolari: elioterapia ,

R on1a , 19:11 -

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1249 1272 1264 1273 1251 1274

. . J;. POZZI, ed. resp .


ANNO XXX

Roma, 1° ottobre 1923

Fase. 40

fondato dai professori : ,

GUIDO BACCE:bLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

s:.

SOMMAQIO. Osservazioni cliniohe: L. Gobbi: Sarcoma fibroblastico primitivo della fascia lata. Note e contributi:. P. F. Zuccòla: A proposito della. cura arsenicale. Riviste sintetiche: C. Lollini : Il problema dei r apporti fra tubercolosi e gravidanza in 11"'rancia. Gommenti: O. Sgambati: Sulla mia reazione specifica delle urine nelle infezion i peritoneali. - Carrara: P er Agostino Bassi. Suntì e rassegn&: F1s 10PATO LOGIA : R. Magnus: L'importanza del tronco cerebrale per il tono muscolare e per la postur a del corpo. - CHIRURGIA : Tenkhotf : Soluzioni glucosate ad alta percentuale come profilattico contro gli inconvenienti dell'operazione e delle narcosi. - MEDICINA: Chauffard: Le epa.to-nefriti. - CLTMATOLOGTA: A. Loewy: Nuove ricerche sull'azione del clima d'altitudine. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: R, Accademia Medica. di Roma. - R. Accademia Medico-Chirur gica di Napoli. Società 1\1edica Chirurgica di Bologna. - Società MedicoChirurgica di Pavia..

Appunti per il medico prat ico : SEMEIOTICA : Il dolore alla spalla nella gravidanza ectopica. - Utilità delle biopsie per la diagnosi precoce del rancro uterino. - CASISTICA e TERAPIA : Cuore e vasi : Sui disturbi nervosi del cuore. ·Le crisi di aritmia completa. - Su uno speciale momento genetiro delle scosse cardioritn1iche del capo. - Dolore dorso-lombare da Jegenerazione calcarea dell'aorta. - Sulle varicos ità baso-toraciche nella con1pressione della vena cava superiore. - L'alterazione delle preparazioni di digitale e di adonis. - IGJENE: Studi sulla febbre tifoide. - NOTE DI MEDICINA SCI ENTIFI CA : Contr ibuto allo studio della fun zione dell'appendice. - POSTA uBGLI ABBONA 'Il. • Politica sanitaria e giur1sprudenza: A proposito di revisione di organici. - Questioni pratiche. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onarificenze. Nostre corrispondenze. • Notizie diverse. Indice alfa betico per materie. I

....

Diritti di proprietà riservati. - E vietata la riproduzione di iavori pubblioati n el POLICLINICO e la pubblicazione dei swnit di e.qsi senza citarne ta .fonte.

Memento

Ai pochi abbonati che non hanno ancora Inviato la 2a. rata semestrale dell'abbonamenio L'AMMINISTRAZIONE • in corso, rivolgiamo preghiera di fame sollecita rimessa.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO Dl PATOLOGIA CHIRURGICA D'ELLA R. UNIVERSIT .À. DI MODENA , diretto dal prof. P . FIORI.

Sarcoma fi.broblastico primitivo l della fascia lata. Dott. LUIGI GOBBI, aiuto. I tumori primitivi delle aponeurosi propriamente dette cio·è a dire delle aponeurosi di

resistenza o di contenzione, a giudicare dai pochi casi noti nella 1.etteratura, v'è ragione di considerarli come abbastanza rari. Qùesto il motivo per cui ho rttenuto non senza interesse rillustrare un caso nuovo come contribu to allo studio di essi. OSSERVAZIO.i"l.l!~ PERSONALE. -

B. M. , ·di anni 27.

celibe, di prof·essione ~ontadino, dimor ante a Rolo di Fabbrico, entra in ospedale il 4 april e 1923. L'anamnesi reniota, si a famigliare ch e personale, nulla ril1eva di particolare interesse. Anamriesi prossima. - La malattia attuale, a d etta d el paziente, avrebbe avuto in izio circa un anno fa. In quell'epoca, casuaJm ente, egli si accorse della presenza, a livello della re-

gi one .femorale di destra, di llna piccola tumefazione, sottocutanea, grossa qu ar1to una nocciu ola e indol.ore, ch e n è procurava disturbo, nè impediva di attendere alle gravose occupazioni. Essa, dura nte i primi 7 od 8 mesi, mantenne invariate Je st1e dimensi oni; e sol amente 4 o 5 mesi fa il paziente si accorse che andava asst1mendo volume più notevole e ch e l'accrescimento procedeva in m.ani era abbastanza rapida. Impressionato dal fatto, nei prtmi g·i orni del marzo u. s., si sottopose a visita del m edico curante, il quale ebbe a consigliarli come necessar io l'atto operatorio. E same obiettivo. - L'esame generale risulta negativo. · La r egione femorale appare d eform ata per I.a presenza di. una tumefazione rotondeggiante del volume di un mandari.n.o. La pelle che la sovr asta appare lievemente distesa, d'aspetto e di. colorito normali, mobile e sollevabile ir1 pieghe. Alla palp;a.zione la tumef.azione si presenta bernoccolt1ta. Alla palpazione pii1 profonda si può co11statare conì·e la detta tumefazione si affondi verso 1'i1nbuto crurale; -essa è discretamente mobile sui piani sottostanti in senso laterale, più limita.t amente dall'j n dietro a ll'a vanti. Facendo contrarre i m11scoli dell a r egione i movimenti di cui sopra sono ancora p ossibili sebbene difficoltati. _L a tt1m efazione è irriducibile e non risente di impulso sotto i colpi di tosse.

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Per il decorso clinico e per i dati rilevati daJ.l'esame obiettivo si ritiene la tumefazione di probabile natura 11eoplasica. Per ciò cl1e si riferisce alla diagrios'i di sede, esclusa la compartecipazio11e al processo sia della cute cl1e del tess11to cell11lare sottocutane o come quella del piano . scheletrico (il turr1ore è st1perficial,e ·e mobile), no11 riman~a prendere in considerazione cl1e un'eventuale origine di esso dal.le fascie aponeurotiche o dai n1-11scoli della regione. Contro quest'ultima eventualità de1)one la. f11nzione dell'arto cons~rvatasi integra, nonchè la mobilità persìstente della tumefazi-0ne ancl1e a muscoli contratti. Per escl usio11e. si arriva così ad ammettere come probabile l'origine del t11more daJ:le fascie apo11euroticl1e. Atto operato1~io. - Incisa la cute riesce facile l'isola1nento del tt1more })er quasi tutta la sua superficie inferiore, non presentando essa cl1e aderenze assai lasse con la fascia apone11rotica sot.tosta.i1te. In u11 s110 pu11to e })recisamente i11 corrispondenza d.el breve peduncolo, ve1""a base di impianto, il tumore è intimamente aderente alla fascia lata che vie11e resecata in qt1esta sua piccola porzione allo sco1)0 di J,iberare la massa neoplastica i11- ogni s11a parte. La recisione del p,e duncolo i1rovoca modica emorragia venosa. ~i constata co111e il piano m1lscola1,.e sùttoa-i) oneurotico non compa rteci1)i al processso neoplastico. S11tura. Decorso post-operatorio regoJ.ar-e. Guarigione. Esa111e 111.ricroscopico. - Il tt1more, be-n delimitato, dj forma rotondeggiante del voll11ne di 11n'aran1ciu di n1edia gros-sie zza, del pe.so di ~5 g·rammi, di cor1sistenza . 11niformemente dura. a superficie bernoccoluta, è avvolto da t1na ra1)sula connettivo-fibrosa di vario spessore, di colorito rosro, -molto aclererite all.a inassa neoplnstica dalla quale no11 è facilmente isolabile. Il tun1ore si mostra resistente al tagli-0; la s11perfici.e di sezione di un colorito, biancastrG e d'aspetto llniforme; in q11alche punto soltanto mostra accennata la rle]imitaziofle in lobul.i. Ql1a e là si osserva qualcl1e piccola chiazza emorragica, ~1'.:>u11tifor1ne. E sa·m e 1n·icroscopico. - L'esame ·vien.e praticato stt diversi pezzetti asi:>ortati in diverse parti del tumore, fissati in alcool assol"nto o in formalina al 4 % e inclusi in paraffina, Le sezioni vengono colorate coi metodi comunemente in uso. r..e parti centrali, le più v1ecchie, della massa neoplastica presentan-0 una st:n1ttura fibrom a tosa: la sostanza fondamentale a tipo fibriJ.la1' e è abbondante e le cellule connettive sono in i1umero })iuttosto scarso e di forma allungata o ,affttsiata. Il nucleo di queste cellule è pttre esso allungato e non molto bene tingibile. I vasi abbastanza scarsi. Portando l'osse rvazione alle parti più periferiche. vere zone di accrescimento, spicca su·bito all'evidenza il carattere più o meno manifesto della natt1ra sar comatosa dell.a neoplasia. Colpisce in modo particolare la variabilità di forma e 1a riccl1ezza delle cellule connettive, che appaiono più o meno voluminose, all11ngg,te, globose, con n11clei piccoli, ovaJ,ari, Diagnosi cliriica. -

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IJ. POLICLINJ CO

affusati. In qualcl1e tratto le cell11le l1anno un aspetto fìbroblastico, sono fusiformi e addossate le une alle altre con scarsa sostanza fonclamentale interposta. In altri punti le celluJe sono irregolarm,ente to11deg·g·ianti con forme di passaggio alla cell11la f11sata. Il tessuto connettivo di sostegno risulta formato di fibrille variamene sparse e intrecciate; qua e là sono esse più abbondanti e si rit1nisco110 in fasci _che segme11tano in varia guisa la massa neoplastica. Queste travate fibroc011nettive sono u11a diretta emanazione del connettivo fibroso cl1e avvolge iJ. neoplasma, ir1ca,ps11landol o. Non sono osservabiJi i1è processi infiammatori, nè regressivi, nè focolai di rammollimento nella compagine del tumore. I vasi, alla perife1ia~ sono discretamente abbondanti e colle caratteristiche strutt11rali dei ' 'asi capillari. La capsula, più o 111.eno s pessa i1ei suoi diversi tratti, risulta costituita da fasci di fibre connettive molto stipate !.e 1111e accar1to alle altre e a disposizione circolare. Le cellule connetti ve sono sparse senza ordine e in discreto 1111mero; lo stesso dicasi })er i vasi. Il peduncolo, appare formato da u11 connettivo fascicolare adulto in gran parte alterato e perciò rr1al colorabile; su di esso si impianta direttamente la massa neoplastica. N el1 o spessore del ped11ncol.o sono pure dimostrabili dt1e vasi venosi di medio calibro a pareti notevolrr1·ente ipertrofiche. Essi presentano col tumore dei sen1plici rapporti di contig·t1ità. _Nell'esame di nun1erose sezioni. infatti, è stato possibile escludere un 'event11::i le comparteci1)azione del]e pareti dei vasì al processo neoforn1a ti vo. Diagnosi istologica . - Sarcoma fibl'ob1ast.ico originato dalla fascia lata. Senza prendere partitamente in esame i tt1 1n9ri dei muscoli, sulla istòge11esi dei qt1ali ancor og·gi si discute (se traggano cioè essi origine dalle fibre muscola1i [\'T eber, Forstel', \\Taldeyer, Sokolow, ecc. J) o dal tessuto u1terstiziale [Corni J, e Ranvj er , ''ircl1o~r , l\ii?rel, Sick, Christiani, Pilliet, ecc.], o dalla n1en1bl'ana aponeurotica di inviluppo), ritenian10 n ondi1neno opportuno rilevare al proposito tutta. l'i1nportanza che si v11ole attribuire alle apol) e11rosi come I>Unto di partenza dei sarcomi m11scolari, da parte di quegli autori cl1e an1111ettono l'origine di questi tumori dal tessuto connettiYO perifascicolare, ragione questa cl1e spiega ad esempio come certi sarcomi così detti delfa fascia lata possano. v,e nire considerati da à.I1cuni come dei ~areami originati primitivam.ente dal connettivo perifascicolare dei n1uscoli adiacenti e in senso lato come dei . sarcomi mt1scolari. Neppure ci soffermeren10 sui tumori cl1e si svilt1ppano dalle espansioni aponeurotiche tencljnee e che furono assai spesso confusi con quelli delle aponeurosi di contenzione, limitandoci ad osservare come dette espansioni aponeurotiche abbiano il valore più preciso di


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SEZIONE PRATICA

apone1u·osi di i11se1·zio11e, i1011 già quello di contenzione; ragione per cui i t11n101·i cl1e le interessa110 crediam.o non d ebb a110 venir compresi nel nostro studio. Noi inte11dian10 trattare quei soltanto dei tumori primitivi deJ,le 41po11etLrosi di resistenza. Esiste, è vero, una serie abbastanza numerosa di tumori sviluppati in r ap porto a regio11i provviste dì dette a poneurosi , al collo, al braccio, alla coscia, alla r egione g·lt1tea, inguinale, ecc. (casi di Fabia11, ì\[all1erbe, Bayer, Zimmerman11, Bounel, Falcone, Pulver111acl1er, Bouilly, Bouet y ì\lestre, l\iicho11, Le11or1nant, ecc. ), ma per questi l'origi11e apo11eurotica, se a nche probal)ile i1on è tuttavia s11fficientemente clin1ostrata. D altra parte dallo studio dei n·11rnerosi casi }Jq.bblicati di t11mori delle p_areti addominali ( ~ élato11, Su ad izini, Desp1"és, Graetzer, Gurlt, Rokitanski, H erzoq, V\Teinlchner, Saeng·er, Labbé e Remy, Ledderhose, Loria, Pernl1orst, Jloffn1ann, Doleri s e l\1angi11, Cr amer, P stroko,vski e più rece11temente R end11, I.oubry , Pfeiff er, Kartscher, Linmich, Senbeq e Cbenot, Muller, Steimberg, \Vollin, Omi-Kozo, Massenbacher, Lexer ed altri) non sembra lecito pote r trarre quacl1e decisa conclusio11e, giaccl1è ·e appare d11bbia per alcuni di essi 1'01igine dalle la.mine aponeurotiche della regione, per nltri sembra addirittura doversi l'ig·ettare la stessa n at11ra neoplasica. >Je1Jp11te di qt1esti 11ltimi verremo ad occuparci. Le osservazioni più probative su i t11rnor i primitivi delle apone11rosi di contenzio11e, come f'bbi- a i1remettere, si rid11cono perciò a pocl1i casi. D ~t noi, cl1e nli sa1)l)ia, è stato Bolog·11esi per l)rimo ad occupars i uri po' più ~iffusa1nente dell'argomento e a l)Ortare t1n prege' 'ole contributo a llo studio di questi neoplasmi suila base di dilig·enti oss·ervazio11i. Sommano a 16 i casi fin ora descritti n.ella aponet1rosi profonda d ella nt1ca. Paq11et (1878) riferisce s11 di u11 t11n1or e delr apor1euL·osi palmare in un giovine di 28 an11i. l-Iellman11 (1888) ri1)orta 11n ca.so di n1ixosarcc.111a della fascia lata, svilt1p1Jatosi a livello del t riangolo di Scarpa. Treves un caso (riferito cl a . :vrauclaire) di tumore d ell'apo11·et1rosi l>lantare. Ledderhose (1890) descrive un sarcoma ft1socellt1 lare, sviluppatosi alle dipendenze della apo11e11rosi :profonda della nuca. I-Iamm er (1901) un sarcoma giga11tocellulare della fascia femorale e \'Vege11er un caso di osteon1a della stessa. Ifoffa (citato da Ceccherelli) descn·re due

piccoli. tumori i1ello stesso i11dividl10 sv ill1ppa-tisi in l'apporto dell'a1)011eurosi plantar e; un fibrom a e ll n osteo1na. i\Iassembacher (1913) riferisce su 5 casi dii tu 111ori delle q.poneurosi (2 deil 'avambraccio,. dl1e della coscia, e 11no d el dorso). Bologn esi (1916) riporta 3 osservazioni: llil fibroma ossifi cante del setto intermuscolare esterno della coscia, un sarcoma g·igantocelluIa:r e della fascia lata, lln fibrom a della fascia iliaca. Lo stesso a11tol'e (1920) r iferisce poi s u di 1111a nt1ova osservazio11e di sal'coma a piccole celJule rotonde sviluppatosi i)robabilmente dal setto i11terno intermuscolare della coscia. Dall'esame dei casi surriferiti ci è dato di p oter trarre alct1ne deduzioni anaton10-patologicl1e e clinicl1e. ono t11mori, questi, cl1e si sviluppa no a ca1·ico della apo11euro~i, che colpj scono indiffer entemente i due sessi e i1on mostrano predil ezione r>er l'età; furono osservati in .rapporto clell a r egio11e della i1uca, d el dorso, degli arti superiori e jnferiori. Sembrerebbero, in ordi11e di feeqt1enza·, maggiormente col.pite le aponeurosi degli arti inferi ori e fra queste in particolar modo la fascia lata. ono dei connettivomi e con1e tali l1a11no ca ratteri con1u11i con quelli della stessa nat11ra cl1e è dato i·iscontraI1e in altr e parti dell'orQ:anismo. Bet1igni o maligni, sono istolog ica'"'· i11ente classificabili fra i fibromi , i fibro-sarcomi, i mixos.a.rcom!i, gli osteomi. i sarcomi puri (gl obo -cellt11ari, f11so-cellulari, giganto-cellulari). Di volun1e variabile; a superficie reg.o lare o 11on; di forma ovoidale, sferica, ,a bottone di cam ici a ; di consiste11za mo.Ile, ftt1ttua nte, dur a, fihrosa; d'aspetto e di colorito ,·ario. Posso110 presentare fatti di degenerazi one m t1cosa. ialina, cistica, ecc. 1.· evo l 11zione di questi t111no1i è assai va1ia e strettan1ente legata <:.1lla nat11ra _b enig11a o m a lig·t1a del i1eoplasma .... ~on presentano una sintomatologia caratteristica. Fra i sintomi ·ubiettivi può a versi il cloJore che può a11cl1e mancare ; altri segn i obietti vi ci è d a to quasi sempre di poter m ettere in evidenza n1ediante l 'ispezione e la palpazione che ci d a nno modo di rileva1~e l'esistenza della t111nefazione e certi caratteri di essa (mobilità, consistenza, ecc. ). Possono antl1e aversi disturbi fun ziona li da compressione. I.a diagnosi non è sempre possibile. I.a J)rog·11osi dovrà essere posta in relazio11e alla nat11l'a d el n eop l asn1a , Per la cura appare eYide11te come essa non 11otrà essere ch e cl1irurgica. 1


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IL POLICLINICO

**i:·

Dallo studio del caso di nostra osservazione ci è lecito poter concludere: a) il tumore è primitivo e sviuppato alle dipendenze della fascia lata; b) dal punto di vista anatomo-patologico può essere d·efinito come l ln sarcoma fibroblastico; e) la diagnosi clin ica fu possibile ed apparve poi confermata al tavolo operatorio. BIBLIOGRAFIA. llev. de Chir., 1916. In. 'fumati, a11no V II . HAl\fMER. Brun s Beitrage, 1901. HELLì\1ANN . Arch. f. path. A11at., 1888. I .. EDDERHOSE. Deutsch. Chir., 1890. MASSENBACHER. Beitr. z. l{.lin. C.hir., 1913. PAQUET. Bull. et l\lém. de la Soc. de Chir., 1878. \i\TEGNER. Det1tsch. mediz. 'lv' ochenschr., 1901. BOLOGNESl.

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NOTE ·E CONTRIBUTI. OSPEDALE CIVILE DI CUNEO.

A proposito della cura arsenicale. Uott. P. F. Zuccòu, primario e docente.

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So·n o appena di ieri le critiche di \iVhipple e Robscheit (Archii . f. interrial Mediz., 1921) m·osse alla terapia marziale a dimostrare come "' preparati oggi i11 uso non abbiano a lcun va1ore terapeutico rr1anif esto su animali resi artificialmente anemici, e a confermare le vedute di Zahn (Deutsch . .4.rchiv. f. Klin. Medizin, 1915) propense a considerare detto metallo come privo di qualsiasi influenza tanto stilla produzione dell'emoglobina quanto sulla rigenerazione delle emazie; sono di pocl1i anni i lavori di Lichtenstein (Jahrbilch. f. l{inderli eil1c'u ride, 1918), del N aegeli (Schu;cizer 111ed. W oclic1ischr., 1920), dell'Adler (Schweizer med. Woch cnschr., 1920), clel Lindberg (.4cta med. Scandiriavica, 1920) e d·ell'anno scorso quelli critici dello Chei11isse (La Presse mP.d. , 1922) concordanti nel concetto che le d·osi comunerr1ente impi.eg·ate sono assolt1tamente in effi.c:;tci e come non si possano ottenere risultati 1p alesi, in .anemie tenaci, recidivanti, se non impiegando dosi triple e quintuple di qt1elle che v.engono abitt1almente consigliate dalle singole farmacopee. Oggi è la volta della medicazione arsenicale che si off1·e alJ.a critica. Chou.strov (Vratc hebrio te D el o, 1921) m ette in c1ubbio la sua efficacia terap eu tica se n-0n per tutte le anemie, per t1n lYtlon numero, in qt1alct1na dell.e quali , anzi,

lAN~O \\\, 1.-.\.-C. ~OJ

sarebbe senz'altro sconsigliabile. Essendo un veleno emolitico, il suo impiego sarebbe irr.azionale nel.le forme che riconoscono la loro origine in un fattore emolitico; come le anemie tubercolari: o secondarie a disturbi gastroi11te~tinali, a elm.intiasi, a stati infettivi in genere: poichè quando prevale il potere emolitico sulla formazi one degli eritrociti è evidente che il midollo è incapace a col.mare il deficit gJobulare: se quiil1di si tenta una cura a r senicale si au1n.enta l'anemia e lo stato di insufficienza degli organi ematopoietici. In càso di ane1ni11 da. elmintia:=5i, ancl1e ad espulsione avvenuta del parassita, la cura è controindicata, almeno fino a qt1andu il midollo osseo n on abbia avuto tempo di rimettersi. In sostegno della sua tesi riportà due casi di anemia da elmir1tiasi trattati prima cl1e i pal'assiti fossero -emessi e nei quali ebbe un aggravamento (lei sintomi, ,e qt1attro altri curati subito dopo l'espulsione in tre dei qt1ali non ebbe migliora menti. Non altrimenti succede nell'a. p. p . essendo un errore l '.attribuire iJ, ·continuo pegg ioramento della crasi - non ostante la cura - al decorso fatalmente progressivo della malattia, e quando F=i hanno remissioni all'efficacia terapeutica; poichè nel primo caso il peggioram ento può ess.ere favorito dalla terapia arsenicale e nel secondo la remissione si sarebbe manifestata a malgrado di essa. Al Morawitz il qu.ale afferma che dopo l'in troduzion.e della terapia arsenicale l'evoluzione delle a. p. p. è meno fatale, mentre si osserva un maggior numero di remissioni, obbietta ciò potersi spiegare col progredire delle nostre cognizioni in ematologia e col migliorarsi dei mezzi di investigazione per cui siamo in grado di rilev.are J.e forme iniziali delJ.a malattia, quelle che danno un maggio,r contributo .di remissioni. Ma non dice che queste avvengano l)erchè si è in1parato a cur~rle meglio. Sulle onne del Choustrov, il Perdtetcheusky (1l1·at.~heb ·no?.e Delo, 1922) va ancorn più in là e in caso di a. p. p. rinunzia senz'altro alla cura arsenicale. Entrambi nell'ammetterla o ripudiarla d anno una gr.ande importanza alla resistenza globulare : quando questa è aum.entata l' arsen~ co è controindicato, .quando al contrario è diminl1ita ad essa si può ricorrere, mentre quando è i1orn1ale si può intervenire con maggjore sicurezza quantunque si vada incontro a disillusioni alm.eno nel 25 % dei casi. Le quali aff.ermazioni, troppo assolute, mi sembra pecchino di esagerato pessimismo. È indl1bitato che in caso di anemie gravi da botriocefalo - anche se non rivestono ancora i1 quadro del.l'a. p. p. - o da anchilostoma t1na


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LP~'.'\NO

X.X.\, FA~.c. tO]

SEZIONE PR'1TICA

cura arsenicale, anche inte11sa, non sorte i risultati voluti; può an.che darsi che una cura intrapresa subito dopo l'espulsione del parassita non dia miglioramenti palesi; ma dall'ammettere qt1esto all'affermare che la cura sia inutile, ed anch.e nociva, indubbiamente ci corre - almeno fino a quando i concetti sull'azione eritropoietica dell 'As. rimangono acquisizioni indubitabili della terapia moderna. Sarebbe in tal modo il capovolgimento degli ornai antichi concetti in proposito del Dujardin-Beaumetz e del i\ Iackenzie i quali ritengono che l 'As. possegga un' azi0ne sp.e ciale sulla vita delle en1azie impedendone la distruzione, del Capelmann che esso non soltanto diminui~ca la vulnerabilità degli eritro<!iti, ma atten11i la proprietà en1olit.ica di eventuali tossici emolizzanti; e la ries11n1azione dell'ipotesi del Biernackì econdo il quale l'As. non determina un 'aJCcentuazione dell' em atopoiesi, ma un impoverimento del sangue sia nel numero del}.e emazie ~l1e nel suo r.esiduo sec<!o, in modo da determinare una vera idremia. Con tutto ciò . i\.llmann . (Wiener. Kliri. Woclienschr., 1922) e ~1l.1lle1· (Deuts.clie med. Wochenschr., 1922) permangono partjgiani dell'uso dell'arsenico nelle anemie in genere e- Neisser (Die Therapie de1· gegenivart, 1922) nell'a. p. p. • • • m ispec1.e. Se veran1ente l'azione del.l'As. fosse quella che vogliono sia il Cl1011strov che il Perdtetcheusky, ne] decorso di nna cura dovrebbe aversi o una maggiol'e eliminazione colle orine di urob-ilina o, nella migliore delle ipotesi, un'eliminazione presso che imml1tata. Basandomi appunto su tale con.siderazion1e or sono parecchi anni (R. Accad. di Med. di Torino, 1905 e La Clinica M P.dica Italiana 1906) e a ncora recenteme11te (I .. a Ili/orma Medica, 19.22) 'a vevo affrontato lo st11dio dell'argomento partendo dal fatto, appunto, che .essendo la quantità di urobilina in r elazione e.olla maggior.e· o minore emoglobina distrutta, l n s11a determinazione poteva essere un m ezzo 11til1e per valutare il ricambio di essa e un valido mezzo per stabilire l'effica-cia d.ella cura. E tale principio avevo appli.c ato nello .studiare il mod-0 di comportar.si dell'urobilina el.i minat.a giornalmente in pazienti anemici - da qualsiasi causa dipend,esse il loro stato - prima di essere sottoposti a qualsiasi mezzo cu1·ativo e quando fos sero assoggettati ad una oura arsenicale. Le mie osservazioni mi avevano pern1esso di venir,e alla concll1sione che durante la cura si ottiene un notevole abbassamento nella curva rappresentante il quantitativo di urobilina ·eliminata n.elle 24 ore, correlativamente un innal1

12.85

zamento della curva dell'en1oglobina, delle emazie e della resistenza glob11lare e ciò i.n inodo lJa.rticolarmente spiccato per l' arsenico nei confronti del ferro; di più cl1e co11 l'As. si otter1eva un prevale11te aumento delle emazie col ferro un aument.o prevalente della sostanza colorante. Sembrava allora a me di poter spiegare i dati ottenuti amm.ettendo che non avendosi coll'As. un at11nento molto notevo1e dell'emoglobina ma una diminuzione dell'urobilina, no11 potendosi invocare una neoproduzione, si dovesse ammettere ch·e qli.esto aumento fos.se, se non llnicamente, prevalentemente dovuto al maggior risparmio che di essa si faceva, e com·e a ciò non fosse estranea l'aum·entata: resistenza globular.e nei confronti di quella antecedente alla cura. E già notavo, allora, com.e i risultati tanto più eviden{i fossero quanto m.a ggiori erano le dosi cui si ricorreva, venendo così alla conclusione che le dosi comun.emente in uso eran.o molte volte inadeguate ai ris11ltati che sj volevano consegt1ire. E ancora notavo come ~on l't1so dei preparati arsenicali, _particolarm·e nte q11ando si ricorr.eva a dosi elevate, si determinasse ir1 un pri1no tempo una m aggiore eliminazior1e di urobilina, adducen do a spiegazione ·di ciò I 'osservazione cl1e po·co tempo dopo l'intrapresa ct1ra Pi 11a 11n aumento delle ema.zie (dovuto all'immissio11e in circolo di el.em1enti nuovi, quindi labil.i) seguito da una di,,,.--min11zione; e come a questo primo periodo~ n.e segt1i.sse 11n secondo in cui si ha un nuovo au1nento, più lento ma stabile per la compar sa di eritrociti maturi più r.esistenti. Ciò che spiegava l'osaervazione clel Biernacki di un'idremia transitoria. Con,c ludevo le mie ricerche coll'affermare che l'a1·senico nei confronti del f.erro h a un'azione prevalentem.ente citogena, aumentando il num.e ro e la r·esistenza d·egl i eritrociti; che era i.noltre un rimedio di risparn1io sia coll'imp1ediri1e la distr11zione, $ia col renderli ineno vulnerabili alle azioni tossiche emolitiche di qual1111q1i.e natura esse fossero. N.e ppure posso convenire con Choustrov che l 'As. sia s.enz'altro da ripudiarsi nelle anemie secondari.e a infezione tubercolare, ed infatti io non ho mai dovuto registrare dei casi n.ei quali la cura arsenical.e abbia determinato t1n peggioramento della crasi sanguigna o comunque un aumento della quantità di urobilina gior.11almente .eliminata an·cl1e quando si è f atto ricorso a dosi alte secondo le indicazioni di Neisser. Secondo qu.esto A. (notiamo che esso si rif.erisce nel. suo lavoro unicam·ente alla terapia


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lL POLICLINICO

·dell'a. lJ . p. ) per ottenere qualche risultato si deve abbandonare il m·etodo della posologia classica - iniziar.e con dosi deboli che progressivamente si aumentano per poi ritornare al punto di parte11za - ma raccom.u.nda di insistere nell'aum·ento - anche oltrepassando la dose massima - fino a quando si ottiene un a11mento d·ell'emoglobina, in modo da raggiungere non tanto la ·dose mas,s ima, q11anto la dos e cf{ìcace (procèdendo in tal mo·d o è g'iu11to da· una dose iniziale di 40-60 milligr. di acido arsenioso a 80-100-1:?0-140 e 150 milligr.), raggit1nta, la q11ale senz'altro si arTesta. Egli aff·erma che non o.stante l a sospensione il miglioramento procede · ancora; solo quando il tasst> dell'emoglobina tende a diminuire, nuovament-e lo si deve riprendere somministrando il pricno giorno 25-30 inilligr., 50 il secondo e 75 il terzo, :q·on o.cc·orrendo insistere più di 3-4 giorni su quest'ultima dose per ottenere il massin10 dei risultati voluti. Ad evitare recidive Neisser consigliu - serven<io sempre coin·e gui·da la percentuale emog·lobinica - di somministrare ogni settimana od 00·11i 2-3 settimane 40, 60, 80 millig·r. in tre giorni. La via di s ommini.~trazione preferita dal Neisser è l '.orale; Klem1)er~r al contrario pur condividendo i.I ·concetto terapel1tico - non ammette la superiorità della sommir1i trazion.e pel' questa via (Die Therllpie der Gegeriu·art, lug·lio 1922); poichè sia cl1e egli ad6perasse il liquore del J:i""ovvler, s ia che ricorresse all acido arsenioso (Die Therapie de r Geg e111ocLrt, n ovembre 1921) ogni qual volta col J)rimo oltrepa:ssava le dosi di XX g·occie e col secondo la dose di 50-60 milligr. aveva dist11rbi tali da d over sospendere la cura. Per ciò egli è partigiano della somministrazione per via ipoder mica colla qt1ale si possono r aggiungere s·empre do.s i mol.to elevate. P er attenerci se1npre all'efficacia dell'arsenico nella cura delle anemie secondarie a malattie infettive credo non ·inopportuno fin d'ora rend er noto che in tt1tte le forme anemiche - anche in quelle s·econdar1e a tubercolosi - da parecchio spingi.amo il dosaggio- gior.n aliero dei · preparati arsenical.i ad altissime dosi sempre con ottimi risultati. Abbiamo però dovuto rifl1g·gire dall'impiego 1per os per i facili dist.11rbi gastrici cui si andava incontro anche ricorrendo all'espediente di unirli con un veicolo grasso n seconda del consiglio d el ,,.. eill (i11cor1)orare 10 gr. di acido arsenioso al burro e son1ministrarne 5 · millig·r. .a,11mentando ogni giorn10 di 5 fino a rag·gi11nger.e la dose di 40 mil]i g·r . (.Jo11rn r1l ri e 1néd. rie 1~11011. 1023) per a.ttenerci c o~tRnt emente all' n~o ipodermico de1 1

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cacodi.lato sodico, meglio ancora se unito all'arseniato sodico. La formula alla quale abbiamo ricorso e che ci h a dato sempre ottimi risultati è la segt1en.te : Cacodilato sodico, grammi cinque. Arse.n iato sodico, centigrammi quattro. Cloretone, centigrammi tre11ta. Acqua distillata, grammi ·venti. Si incomincia coll'i!lliettarne mezzo centimetro c11bico ed ogni giorno s'aumenta di mezzo fi110 a d iniettarne oomplessivamente - dopo 10 q-iorni - 5 centimetri cubici nella qual dose i c-011tin11a tre g·iorni per poi sospendere. (Si gil1nge così ad iniettare nel deeimo giorno 2 g r. di cacodilato di soda e 1 centigr. di arseni ato sodico). P11r riservandoci di ritornare sn ll'argom ento possiarno fin d 'ora affermar.e che anche con dosi così elevate non abbiamo mai otten11ti i risultati disastrosi che Choustrov e Perdtetcl1 e11sky nelle loro men101ie ci l1anno fatto balE- r1a.re. In n10Jti cas i, non dico in t11tti, abbiamo ottenl1to dei risl1ltati pit1 cl1e bu-0ni no~ s oltanto nello stato g enerale (gli aumenti del peso oscillarono da un minimo di 3 Kg. ad un massimo di 10 l(g. ) ma correlativamente d-ell a percent11ale emoglobinica e delle emazie (al1menti del 15-25 % per la prima, di 10000002000000 per le seconde), mai una diminuzione; se mai., nelle form.e avanzate, una stazionarietà dell'una e delle altre. Ho detto come si siarlo otten11ti migliora.me11ti in n1olti casi, non in t11tti, poichè parecchie \ 1 olte la cura non ha potuto essere proseguita o per la comparsa di riaccen.sioni febbrili, @ per lln esaltamento dei fenomeni locali, o per ! a comparsa di sputi emorragici. In via puramente accidentale avvertirò come il metodo debba a vere la sua applicazione particolarm ente nelle forme a decorso torpido , in quelle · a carattere ·e volutivo mai molto accentuato; da rip11diarsi senz'altro - e ciò è noto ed ovvio - nelle forme a carattere emorragico. In via gener.ale si può coneordare col Neisser ess·ere inutile la fase di.scendente della Cl1ra non · çlovendo dare soverchia importan~a alla mi.n acciata possibilità di accidenti consecutivi alla soppressione brusca del trattamento; ed ancora nell 'assic11rare ch·e scegliendo la via sottocutanea non abbiamo mai dovuto regi strare fenomeni d 'in.t ossicazione o d'arsenici smo cronico. Rimarrebbe pil1ttosto da considerarsi la deci'Sione del Perdtetche11skv di. abbandonare senz'altro la clira ars·enicale nell'a. p . p. Ed in ' 'e rità se sti a mo all'esperienza clinica in proposito non d o,rr~mn10 discostare.i molto dal suo r

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$EZ fO::\E PRATJCA

n1odo di veder.e : se non per tutti, .almeno per parecchi casi. A questo proposito non è molto ho potuto rencler noto (Il Pol.iclinico, Sezione medica, 1923) alc11ni casi di a. p. p. nei quali la cura arsenicale sebbe11e intensa (ricol'rendo anche agli arsenob-anzoli e all'arsenico colloidale) non ave·va d a to rist1ltati o risultati appena a:pprezzabili mer1tre risultati più che discreti si e1'ano . ottenuti ricotTendo · a lle trasfusioni san. • g·uig·ne. Indl1bbiamente dobbiarr10 étm111ettere come molte volt~ il l'i1nedio m a n chi al suo scopo, come di per sè non si~ st1fficiente a risvegJjare l1na ft1nzion a lità ematopoietica esaurita; ma con tt1tto ciò non mi semb1·a sia se11z'altro d a ·rigettare nei confronti di questa lesione, fatalmente infa t1sta, poichè se molte volte riesce di efficacia nulla, forse in a ltrettante alfre l1a pure dato ris11ltati non disprezzabili. Come in ognd cosa quindi, .anche nella terapia arsenical e, s ono da rifuggjrsi i soverchi s cet ticismi ed i troppo facili entusiasmi.

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le invero, data la compl essità e la delièatezza del .tem.a. Seg·uian10 un po' diffl1samente le opinion.i dei vari scienziati francesi, dividendoli, com e è uso, in astensionisti e interventisti. Gli astensionisti. - Il prototipo degli asten sionisti francesi è P inard. In nesst1n caso egli

interrompe la gravi danza in una tubercolosa : egli crede che spesso la gravidanza non aggravi la tub.ereolosi: è molto difficile stabilire qu.ando l'aggrav erà o no: ma ammettere anche solo come principio l' aborto, è a prire la via a una infinità di abusi. Egli sòstiene l a formula: cc C11rare la tubercolosi e sorvegliare l a gravidanza ». Non si può per la vita della madre sacrificar.e il feto : il feto è già una vita u m ana che bisogna risp ettare. Ben diversamente pensava il nostro Bossi quando . al Congresso della tubel'colosi di Roma, del 1912, affermav a: « La madre b a diritto a lla vita sul feto » . Rist si schiera con Pinard. Benchè ritenga che la gravidanza complichi in m.odo gravissimo la t11bercolosi, tanto da affermare che « ilil !)fatica og·ni t11h ercolosa che diviene gravida o ot;ni g·estante n el la qtt a l e si svilt1ppi una tuberIl problema dei rapporti colosi i=>olmonare è minacciata di morte a brefra tubercolosi e gravidanza in Francia ve scadenza », egli non pt1ò ammettere cl1e si l>er· )a dott. ssa CLELIA LOLLINI, rjcorra a ll'abo rto. La ragione fondam entale cl1e ~1ssistente volo11taria nel Sanato1·io ~Ia11gini lo fa essere oosì reciso è che ogg·i la diag·nosi a Ha11teville (Francia). d i tl1bercolosi si fa con troppa legger ezza. Fin In questi ultjmi tempi il problema d ell'lnT ùal 1913 e t1ltimam·~nte al Congresso della tt1ftuenza della gravidan·z a sulla tubercolosi e bercolosi di Strasburgo del giugno di questo clell'aborto nelle tubercolose g·ravide è stato rinr1n-0 egli ha sostenuto co1ne molto spesso delpreso in Francia e da parte di 'isiologi .e da 1e infezioni benig·n e delle vie aeree superioparte di ostetrici e ha dato luogo a vivaci ri che determinano delle tracheo-broncl1iti re' discussioni in vari e accad emi.e me.d iche e a cidiva nti, sono a torto diagnosticate come tunumerosi articoli su riviste. bercolosi polmonare: altre volte si tratta di Dietro iniziativa di Co11velaire la questione semplici rino-faringiti che prodt1cono alterazio f11 portata din·anzi alla Società di Ostetricia ni del murmure vescicolare d,egli apici. Egli e di Ginecol ogia di Parigi nel dicembre 1921 così si esprime: « La diagnosi di tubercolosi e nel gennaio 19~2 : e là si fecero sentire. le vop olmonare è fatta all'ora .attuale da molti m eci autorevoli di Rist, di Sergent, di Kuss: non dici e in tutti i paesi con una leggerezza tale ancora l'eco d ella discussione vivace si era , e su crit·eri così fragili che la proporzion·e despenta quando un articolo di Dumarest .e Erette gli errori di diagnosi diventa d avvero inquiecomparso nel giugno 1922 nella Presse Méditante. Dare a l medico carta bianca in simile ca le e che affermava essere talvolta la gravimateria, ~utorizzarlo a provocare l'aborto non danza .favorevole all a tubercolosi, mise di nuoappena egli suppone là tubercolos i, sarebbe ·vo iJ can1po medico a r11more e d ette 111ogo aprire la porta agli abusi più a.bbominevoli.». a llna interessante disct1ssione dura t a varie Inoltre l ' aborto produce -effetti d isastrosi non sed11te all'Accademia di Medicina di Parigi nel m eno che il parto e altrettanto l'isterectomia. noveml)re e dicembre 1922: ostetrici e tisiolog·i Rist accetta l a formt1la di Pinard di sor,reg·liacli valore, quali Bar, Pina rd., Leon Bernarcl e re la gravidanza e curare. 1a tubercolosi. Un altri vnriamente sostennero l'influenza che lo .metodo di cura efficace . egli consiglia là do·ve stato' di gravidanza arreca 1 a}la tubercolosi, sia possibile rupplicarlo : il pneumotorace teJ1aìr oc i na~·o110 l'interyento in limitati casi o lo· ra1::>eutico, che benchè sopprima l a funzione di r ig·ettarono in modo assol\1to, no11 rit1scendo a t1n polm one, non disturba n è l'evoluzione norconcretare 11na linea di ro11dotta ; cosR niffiri ~ znR l r <l el l n grnviclanza n è il pa rt o e salva e la

RIVIS'f E SINTETICHE.

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JL POLICLINICO •

madre e il bambi110. Egli 11a in tal nlodo curate varie tubercolose gravide, con felice risultato. . Leon Bernard sostiene cl1e la gravidanza ha un'influenza dannosa sulla tubercolosi. Nel 1921 egli trovò una percentl1ale del 18 % di antececfenti gravidici nelle donne tubercolose del suo ospedale parigino, del 24 °b nel 1922. Nelle tubercolosi evolt1tive questo aggravamento sj ha fin dalla gravidanza: le tubercolosi latenti n.on sono in genere risvegliate che dopo il parto. Non si l) UÒ però affermare che tale influenza sia costante. cc Dinanzi a una gravidanza che sopravvien,e in una tubercolosa esistono presso a poco tanti rischi di aggravamento eh€ possibilità di resistenza » . La gestazione produce uno stato di anergia: ricerche clintche e speri1nentali di No·b ecourt e Paraf hanno din1ostrato cl1e le reazioni allergiche dell'organismo tubercolinizzato spesso si modificano durante la gravidanza: an,., che la reazi·one alla tubercolina da positiva può -d ivenire neg.ativa verso la fine d€lla gestazione e dopo il parto : ciò dimostra lo stato di anergia che traduce la soppressi-0ne clell'immt1nità acquistata verso il bacillo di Koch. Ma, chiede Bernard, si ottiene un vant aggio sopprimendo la gravidanza? Egli non lo crede e traccia così la linea di eondotta da seguirsi nei diversi casi : .1) nelle forme sclerose localizzate involutive a nessun titolo si penserà a ll'aborto: curare e sorv·egliare duran.te la gravidanza; 2) nelle forme evolutive caseose: a) se si ·è negli ultimi ~esi di gravidanza, la questione dell'intervento non si pone; b) se si è prima della fine del 3° mese, se le lesioni cominciano la loro evoluzione e sono bene localizzate, si può sperare che si arrestino spontaneamente, mentre non si può affermare che l'aborto le arrester$,; e) se le lesioni sono monolaterali, si avrà vantaggio ricorrendo al pneumotorace; d) se le lesioni .sono bilaterali ed ·evolutive, l'aborto non ne sospenderà l'evoluzione, mentre la gravidanza sorvegliata metterà per lo meno .al mon.do un bimbo sano. Bernard così riassume le sue idee : cc E meglio per una tubercolosa non divenir e gravida: ·ma qua.nd9 una tubercolosa è gravida, non è certo ehe vi sia vantaggio a interrompere la gr.avidanza ». Il ragionamento che seguono Dumarest e Brette e che 11a suscitato tante vivaci discussioni, pur conducendo allo stesso risultato, cioè a.ll'escl11sione in modo assoluto dell'aborto, è dìffere11te. Essi sost.'3ngono che la gravidanza in qualche caso non è nociva alla tubercolosi, 1

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n1a .anzi può most1·arsi favorevole: e i1orta110 a sostegno di questa loro tesi 9 casi nei quali la gravidanza è stata inoffensiva e anche nettamente favorevole. Essi spiegano tale influenza favorevole con la soppressione delle mestruazioni, che hanno un effetto nocivo sulla tubercolosi: producono infatti ,aumento di temperatura nei gi·orni che precedono, emottisi, talvolta l'apparizione di segni di congestione polmonare più o meno fugaci. Gli autori emettono l'ipotesi che ciò sia dovuto al riassorbi1nento più attivo dei prodotti tossici, che pro vocherehhe mensilmente una specie di rii11oculazione dei prodotti bacillari con conseguente ipersensibilizzazione. La gravidanza, sop1)rimendo le mestruazioni, toglierebbe questa causa dJ riinoculazione. Questa ipotesi si accorda col fatto che quando vi è a.g·gravazione della ' tubercolosi, il periodo ~ri~ico si ha I)on du1·ante la gravidanza, ma dopo il parto. Essa porta anche g·li autori, seguendo il concetto già esposto da Sabourin, a consigliare alle donne tubercolose l'allattamento, che ritarda il ritorno delle mestruazioni: ma ciò solo in certi casi determinati ad evoluzione nettarr1ente favorevole e senza bacilli nell'espett,orazione. Il mig·li·oramento durante la gravidanza si ottiene quasi esclusivame11te nelle form e fibros e a evo~uzione molto lenta e con conservazione di un buono stato generale, con o senza reazioni mestruali abituali. Eccezionalmente si ptiò avere nelle forme gravi evolutive caseificanti. Anche Duma• rest e Brette sono favorevoli alla creazione di un pneumotorace là dove sia indicato : riportano numerose osservazioni di gravidanza in donne pneumotoracizzate con buoni risultati e per le madri e per i figli. Una cosa essi non ammettono: !'ab.orto, che molto spesso non salva la madre e uccide sempre il bimbo. Non è v·ero poi che il figlio del tubercoloso, specie del tubercoloso polmonare fibroso, sia un eredo-tubercoloso : forse egli è invee€ un immunizzato, che potrà trasmettere a suo turno ai suoi figli le attitudint difensive anche perfezionate, se, come è probabile, incorre in infezioni bacillari e · le vince. cc È questo fanciullo che è l'agente dell'immunizzazione progressiva · della razza. È: da. questo fanciullo che nascerà, un giorno, alla fine di un conflitto s·ecolare, la discendenza um.ana alfi.ne definitivamente vittoriosa del bacillo di Koch » . Seduce.nte concezione, sostenuta in Itali.a da. Sanarelli, che se vera p orterebbe spo11taneamente alla risoluzione del grave problema della tubercolosil Interventisti. - In Francia non esistono degli interventisti assoluti : gli autori che am-

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SEZlO~E

l'aborto, lo arnmettono solamente in casi speciali e q11in di rientrano nella categbria deg·li interventisti eclettici. L'ostetrico Bar è uno dei più attivi dife-nsori dell'ir1tervento in casi ben determinati. Già al Cc.ng·resso Inter11c1zior1ale della t11bercolosi Lii Roma del 1912 eg·li se ne fece patrocinatore e ultimamente in articoli e all'Accademia di. l\Iedicina di Parigi ha ribattute le sue idee. Egli sostiene cl1e la g·ravidanza il più d elle volte ag·grava la tubercolosi: su 420 donne tubercolose entrate nella sua n1aternità, 60 sono i11orte e cioè il 15 ~~ . Nei primi tre mesi della gravidanza si ha un vero adattamento dell'organismo: ma dopo il terzo mes-e, quando il bimbo incomincia a reclamare di più dalla madre, pur potendosi osservare una vera euforia, si ha ag,g ravamento d ella tubercolosi: nel terzo dei casi se si tratta di forme fibrose, nei 4/5 se cli forme evol11tive, in tutti i casi se si hanno caver-ne bilaterali e lesioni laring·ee. La caus,a del pegg"ioran1ento è la decalcificazione -e uno stato di anerg·ia che si constata n·ella gravida. Con Devraign e eg·li infatti 11a osservato che .quando le condizioni polmonari si aggravano in 11na tubercolosa gravida la reazione alla tub.ercolina diventa debole o nulla : se si pro,·oca il v.arto prematuro, la reazione diventa di n11ovo positiva. Forse questo stato di anergia è dovuto da una parte al sovraccarico di lipoidi per l esioni e1Jati cl1e, q11u.Ji si trovano nelle cavie sottomesse a d esperienza, d 'altra. ,parte a decalcificazione. . Non è sempre il caso di intervenire : se la tubercolosi non sen1bra infl11enzata dalla gravidanza, la cul'a igi-enico-dietetica e il pneumotorace nei casj limitati e unilaterali saranno sufficienti: d'altra parte se la morte sen1bra ,c erta per lo stato grave, inutile riesce l'interruzion e della gravidanza. Qu,esta si impon-e invec·e nei casi nei quali la gravidanza aggrava le condizioni dell'ammalata, che sono invece in sè tali da poter esser.e curate con buoni risultati. È difficile decidere quando la tubercolosi_ si aggraverà e quindi legittimerà l'interruzione della gravidanza. Bar, oltre all'esame dei polmoni, dà grande j n1portanza alla c11tireazione, che indica lo stato di mag·giore o mj11ore alle1·g·ia: se le lesioni rin1angono stazionarie o anche si accentuano J.e g·germente e si 11a t1na forte reazione a:lla tt1bercolina, Bar ha la tenden·zà a far p1·osegui.re la gravidanza : ma se p11r essendo le lesioni poco gravi, la cutireazione è nulla o debole, eg·li intervien·e specie se le lesioni sembrano aver avuto come principio la _gravidanza. Certo non bisogna generalizzare. n1ett0110

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PRATICA

La don11a i11cir1ta e tubercolosa esce sem1Jl'è diminuita dalla gravidanza». Come intervento Bar pratica l'aborto nelle donne giovani con lesion.i leggere, nelle c1uali si può sperare 11na guarigione e quindi la possibilità di una g·ravidanza normale; l'isterectomia neJle donne anziane cl1e hanno già figli e con lesioni gravi e nelle quali una nuova gravidanza potrebbe far correre seri rischi. In quindici anni egli ha praticato solamen,t e nove aboi-ti, il che dimostra come egli sia riservato per l'intervento: in otto casi la tubercolosi si è arrestata: nelle quindici isterectornie praticate J1a ottent1to quattordici risultati . . favorevoli. Cosi Bar concludeva all'Accademia di i\!Iedicina di. Parig·i: « L'aborto terapeutico non è che una soluzione di fortuna da applicare jn ·conclizio·ni molto lin1itate e cl1e disparirà quando la fisioterapia avrà fatto dei progressi e quando la tubercolosi sarà divenuta curabile)). Anche Serg,ent è molto cauto riguardo all0 intervento. La gravidanza è certo talvolta una condizione di agg·ra vamento della tubercolosi : ma qltando l a tt1bercolosi era ben sopportata, non sempre la g·ra vi danza è una circostanza aggravante. È n el le forni.e evol11tive cl1e la g·ra vi danza dà lln vel'o co,1110 di frusta all'evoluzio11e: al 3° n1ese l'evol11zi.011e si ttccelera: ma in q11esti casi non vi è i1t1lla da fare. 1'alvolta q11ando la tubercolosi sem.bt«."l va guarita prima della gra·vidanza, l{11 esta provoca invece dei risveg·li gravi della malattia : in q11esti casi; che inver o so110 rari, è c1p1J rt11 no ricorrere all'aborto. 8erg·ent 11011 11e ha consigliati che tre e 11a ottenuto l'estinzione dei segni evol11tivi d op.o la interruzione della gravidanza. Egli non crede che si possa dare troppa importanza alla cutireazione cl1e permette di appr,ezzare la resistenza a ttl1ale dell'organismo, ma non quella f11t11ra. Non si 1eve ~ssere nè ottimisti n è pessimisti. È 1-a coscietlza n1eclica cl1e deve decjclere e g·i11dicare caso per caso. Kuss opina che dal pun to di vista clinico l'inftu-enza della gravidanza nelle donne tubercolose· è va riabilissima : talvolta si ha miglior amento d ella tubercolosi, miglioram ento che co11tin11a. anche dopo la gravidanza, talvolta aggravamento: in questi casi bisogna ricorrer e all'in.t ervento per arginare l'evoluzione della tub er colosi. Baltl1azard ha posto n etta n1 ente le condizio11 i 11elle quali l'ab J rto tera.pe11tico ·è giustificato dal punto di vista medi.co-legale: 1) quando la i11adre corre pericolo di vita; 2 ) quando il pericolo è dov11to alla gravidanza stessa; 3) q11and o n-ll'aborto ~egue l a gt1arigion e del1a madre. 1

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IL POLICLINlCO

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I: criterio fondamentale è dunqu-e la minaccia di inorte per la madr-e. È questo crite1·io che bisog·r1a sforzarsi di determinare e cl1e solo giustifica l'aborto. L 'aborto terapeutico non è di dominio dei tribunali r:>iù di quello cl1e lo sia 1111 altro atto chirurgico: esso è strettame11te di dominio inedico . ..\n'cl1e Brind-eau nei casi })en determinati si è mostrato favorevole all'intervento: cosi pure Jeamin, iVIetzger.

solo però per i figli delle donne che già ayevano dimostrato di sapersi difendere dag·li attaccl1i dei bacilli tubercolari, e cioè di quelle cl1e avevano tendenza a fare una form.a fibrosa. Inoltre tali donne in genere sono abacillari o pa11cibacillari, quindi difficilme11te contagianti. È il contagio infatti il pericolo gra11de. Oggi infatti dal·l a maggior parte dei me cli ci è ammesso eh.e i figli dei tubercolosi nasc ono comipletan1ente sani, indenni non solo da t11bercolosi, ma da ogni tara: ma, e su questo hanno insistito ultimame11te flernard e Del)rè, * * * come tutti i neonati sono sensibilissimi al conQuali ft1ro110 le conclusioni cl1e uscirono da tag·io: bastano talora pocl1i g·iorni di convi\·enquesto dil)attito così vivace e al quale parteciza con Ja madre cl1e es1Jettora bacilli per l)I'Opa1·ono i }'.)iù illustri tisiologi e ostetrici fran- vocare in loro una tubercolosi che è sempre ce-i? Co1ne giustamente affern1ò Leon Bernard mo lto grave. Q11indi, per salvarli è necessario allu fine della discussione all 'Accaden1ia di Me- allontanarli appe11a nati dalle n1adri co11tadicina cc da questo dibattito non possono e i1on gianti : ciò che Berna.rd realizza con quello cl1e debbono essere tirate delle conclusioni, nessu- egli cl1iama la profilassi pre1iatale dellct tu11a delle quali sarebbe soddisfacente e sarebbe bercolosi. Egli affida le tl1bercolose gravide a })ericoJosa per le ripercussioni a c11i potr.ebbe un servizio speciale delle maternità di Parig·i: dal' l l1og·o ». il bi1nbo è separato dalla n1adre appena · n:at0 : ~I a se co11clusio11i no11 f11ro110 tratte, risultò lJn.ssate le pri111e settimane, vierLe inviato alJa però cl1e la maggior parte degli scienzati francam1)ag·na per ess0 re ·i.llattato artificialmente cesi, ])Ur am.mettendo cl~e in genere la gravida 11na contadinn.: ìna rimane sotto ]a stl'etta (lanza ag·g·r avA. le condizioni dell a g;estant e t11sorveglianza del n1edico e dell'infermiera cl1e bel'c0Josa, s~ è adcli1nostrata contraria all'abordal centTo di allevamento (ce11tre d'élevage) to. l4~s " a è 311idata ja varie ragio11i q11ali quelprep.ara e distrib11isce i bil)ero11s: l'insieme cola cl1e la cliagno:3i della t11berco1 osi è oggi stituisce lln placement f nniilial poits tous fJespesso diffìcile a stabilirsi, cl1e la t11bercolosi tits, di cl1i esisto110 già pareccl1i in Francia e fibrosa permette genaralmente 1111a g·ravidanza cl1e 11anno dato ottin1i risultati, con una i11ori1 orrna le, cl1e la tubercolosi evoluti \·a contirlua talità del 3 %, 111entre la mortalità dei neo11ati a (l ag·g;ravarsi a11cl1e se si pratica l'aborto: ma cl1e rimangono con la madl'e infetta11te è quasi sop1·titt1.1tto clal timo::-e. dell'ab11so dell'aborto a del 100 pel' cento. Senza questo insien1e di misure di profilassi Clli si andrebbe incontro. Pinard è giunto ad afiern1are cl1e non si può i}er la m.adre sacri- il sacrificio della madre sarebbe tra l'altro ficare il feto. · inutile perch è, tanto più si aggraverà la ir1aPt1r forse inconscientemente non ·trap.e la in lattia della m.adre, tanto più facilmente il fi<.111esta aff'ermazione la i:>reocclI-p azione oggi glio contrarrà una tubercolosi quasi semr1r.e ossessiona11te i')er i francesi della depopuJ.azio- mortale: e noi lJerderemo allora e la madre ne? Noi italian i dalla nl1merosa })role, ben e il figlio. Questo dibattito rivela come la questione 5ia ~ i<::nri cl1e le nostre do1111e sa11e su1)plil'anno al le deficienze ·lelle don11e a1nn1alate con 11na complessa e varia e non sia stato possibile rigoa:1· osa figlil1olanza, noi affermiamo con Bos- risolverla in nessun senso. Una cosa è ris11ltata: il grande i11teresse cl1e le qt1estioni della si: cc La n1adre 11a diritto alla vita sul feto >1 tubercolosi provocano tra g·li scienziati fTancesi S r è àelitto SO·PI>rimere 1111a vita in .g·erme n1ag·g'ior de.l itto apcora è i)erdere una vita e lo sforzo cl1e essi fanno per sviluppare 1·assistenza e la }Jrofilassi di q11esta. grave maadl1lta che forse poteva salvarsi. ·Vi è inoltre d.a con•s iderare la questio·n e dei lattia : e ciò è degno di ammirazione e di. esempio. figli d·elle tl1bercolose. Nascono essi sa11i o Sanatorio d 'Hauteville, luglio 1923. ono dei tarati e d·ei predisposti e per le con• dfzioni di vita in cui vivono, facilmente ca BIBLIOGRAFIA. dranno vittima della tube.r colosi, non legitti111ando così il sacrificio della madre? Bossi. S·ull'i1iterruztone della gravidariza rz elle \ Tedemmo co1ne Dumar.est e Erette abbiano do1in.e tubercolotiche. VII Congresso intern. emessn l '~potesi che· i fig~li delle tubercolose sia· della tub.ercolosi, Roma, 1912, vol. III, pa,... no anzi più resistenti percl1è immunizzati: ciò .g·ir1a 591. 1

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SEZIONE PRATICA

BAR. ~S ur l' lnterritption de la gross esse au cours

COMMENTI. ll

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PINARD. D e

l' a1.;o rl e1ne nt soi-disa,1it thérapeiiti-

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SERGENT.

l\1aloine, 1920. Io. Discol1rs à l 'Académie de ì\iédecine. Bu1letin du décembre 1922. Discussione alla cc Société d ' Obstétrique et Gy11écologie » 11el B11 lletin . oc. Obstétriqt1e, Il. 1, 1922. · Disc11ssio11e all' cc Académie d e ì\Iédecine » nei Bt1lleti11s. de i1ovembre et décen1bre, 1922. •

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Sulta mia reazione specifica delle urine nelle infezioni peritoneali. Il dott. Timossi nel bre=ve la,1oro pt1bblicato nella Miner·va M edica del 1° maggio scorso e riassunto nel f asc. n. 38 di ql1esto periodico, cred e, in base acl l1Il limitato numero di casi clinici, di i:>oter di str11g·g·ere og·11i valore specifico alla n1ia reazion e, cl1e per lui non sar~bbe cl1e l'es1)onente di u11a stercoremia. Dai l'esultati esp,osti 110 l'impressione che la reazione non sia stata inter1Jretata al giusto valore, mentre i res1Jonsi con,f ermavano fecleln1ente ·l e mie co11cl11sioni. J11f atti: 1) L 'A. chian1a n egativa la reazione q11a11do il cloroformio no11 assu1ne il cromogeno. Ciò no.n è vero: cleboli reazioni, lJur nette, IJOSso·n o i1011 colorare co11 eviclenza il cloroformio. 2) L 'A. l1a trovato u11a R . + do1Jo celiotorr1ie eseg·11ite i:>el' affezio11i addo1ninali asetticl1e. I-lo g·iù. ~ :>ieg· ato co1ne i11 og·11i la paroto111ia di qualcl1e durata il peritoneo si trovi posto. a11to1na.ticamente j11 condizio11i di difesa contro le cn11::;e i1Jfettive. e pei'tn11to q_11asi se111pre si riscontra immediatatne nte dopo l'i11tervento una debol e R. +, cl1e rio n esisteva pri1ria. 3) I .'_.\. a.vre])be trovatò la R. + j11 casi di occlusio11e intestinale da briglie e da tumori. Ancl1e in qt1esti casi esiste già un inizio Q.i dif Psa lJeritoneale contro u11 qil i d infettivo cl1e filt1·a attraverso l a sie~o sa nel punto dell'ostacolo, già IJrima di ogni perforazione (come si verifica i1el tifo, quando le ulcerazioni delle !)lacche so110 prossime alla sierosa che appare già arrossata : vera peritonite l ocalizzata. Ho gia detto cl1e è freq11e11tissima la R. + a part ire dalla 2c settim,ana). Sta il fatto, le 111ille volte controllato, cl1e i11 individui con a lvo chil1so per 10 e più gior111 1:>er g·rave stipsi, per paresi intestinale semplice, ove la ster~oremia può esser anche grave, l a R. è assente, ine11tre è intensa quella dell'indacano e dello scatolo. Cito in fine l'eventualità rf reql.lentissim,a clell a comparsa e graduale scomJJarsa della R. i1elle appendiciti cl1e volgo110 a guar:igione senz a intervento, con· un esempio freq·nentissi1110 : Attacco appendicitico ac11to: R. + più o n1e110 inte11sa ali>inizi.o : a lvo aperto (spesso i11 seguito a purga11te). La R. aumenta nei pri111i giorni (perio do di aggTavamento dei fatti locali). Dopo il 3°-4° gior.ao, insieme al mitig·arsi della ft og·osi, la R. diminuisce sino a scompa rire. Contemporaneam ente alvo cl1i11so, sia spo11tan eamente cl1e co11 gli O}Jpiacei. La sle rcore·m ia esisteva acl .alv o aperto ed è scomparsa con 10 o più gi.orni di alvo chiuso?! 1

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lL POLICLINICO •

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E l n. R. -1- snbit o c1opo l1 r·1 a lesicne tl'a11111atica i11testinale? • flo cr edl1to doveroso mettere le cose a posto FISIOPATOLOGIA. poicl1è sarebbe Inolto male toglier trop-p.o all a . leggera ogni fi:d11cia jn llll sussidio diagnostico · L'importanza del tronco cerebrale per il tono così . semplice che, ap·plicato con discernimenmuscolare e per la postura del corpo. to, ha g·11idato innumerevoli volte l 'azione del (R. 1VIAGN1JS. D. 1ll ed. Woclien:sc lir., Il. 16, 1923). chirurg·o risi:>armiando molte esistenze. Il tono· muscolare va P,erduto se il m.idollo Per la t ec11ica s i tenga presente cl1e l 'acido spinale viene distaccato dalla medt1lla oblonnitrico dev'esser puro (senza traccie di acido gata; lln animale a cui sia stato s ezio11ato il nitroso) e che d eve esser fatto scorre a goccicl midollo c-ervicaJ.e al su.o limite superiore non a goccia ll1ng·,o l a provetta contenente· l't1i·ina s i reggie su)le zampe. La facoltà di reggersi è tenuta quasi orizzontalmente. Sllbordinata all.a conservazione dei rapporti La l ettt1ra va fatt •1 dopo d'11e o t r e min11t i tra il inido-llo e cleter·minati centri dell'oblon r1.on contro l a luce, ma _contro llna superficie gata. S ezionando in un mammifero il tronco chiara, per incidenza. cerebrale -0rizzontalm.ente nel piano de-1 tentoLa seconda reazione (r o·sea o rosso r11bino) rium cere biflli si d·etermina in ess.o uno stato si ottiene meg·lio do po circa 24 ore, agitanclo il caratteristico, chi.amato .« rig·idità · da deceretutto con llno o ·dl1e eme. di c1oroformio e cen• brazionie »: stato car.atterizzato da un'ipertotrifug·ando. Del resto, ad ovviare che errori di tec11ica e nia d ei muscoli estensori o dalla p.erdita de t false interpretazioni continuino ad avverars i, tono dei fl essor i . Questa rigidità da deéerebrazione (g1i impt1lsi centripeti -vengo·n o dalla pubblicherò fr a br:e'Ve un piccolo \mant1ale sulla muscola tt1ta interessata, i centri sono situati reazione in parola, corredato d a un sunto de1la i1ella 11orzion e cal1dale dell oblongata) manca n t11nerosa cast1istica, manuale che farà p arte d ella Colla n a cc Memoranda per il Medico Pra.: s.e la sezi,one viene fatta nella region.e ·del catico » , edita dal P oiiclinico. la1n~ r s sc riptorius o pii1 in alto. Negli ani111a Dott. ORESTE SGAMBATI. li d ec.erebrat\ è possibile modificare la postura di t11tto il corpo (.o·&si~ 1_a distribuzion.e di tono in tutti i mt1scoli estenso·r i) • a second,.t Per · Agostino' Bassi. dell a posizione data a lla testa. Ciò avviene per • .Egregio .S'iç1. Diretto·re, m ezzo di due sp.ecie di riflessi: i riflessi tonici Il dott. In·g rao, nel fase. 36 del su ò << Polil abiri ntici ed i rifl essi tonici del collo. Le poclinico », lamenta cl1e il mer ito di Ag·ostino sture determinate da questi rifle.ss.i n egli .aniBassi, veramente geniale precur so·r e del Pam.al i dece rebJ"ati corrispond.ono a quelle di anisteur, sia cc obliato da.g li str a nieri e p11r t1·opmali r1-0rm al i. Nella m aggior parte degli anipo anche i.fl Italia». l\/[i pern1etto rammentare mati si p ossono · dimostrare questi rifl,essi ancl1e nel 1902 per sol ennizzare la promt1Jg·aziocl1e senza decer ebraz.ione; non così nella scimn e dell a leg·g·e sulla Pellag·ra, che sa11zio11ava mia, n ella qual·e essi si manifes.tano solo f:e è l a teoria pa.togenetica sosten 11ta dal Lombrostata a bolita la furrzionalità degli emisferi so, q uesti fece ristampare con ge11tjle inizia (narcosi od ·Op.er a zione), nè n1ell'uomo. in cui tiva l o scritto del Bassi intitolato « Discorsi essi si rendono ·m a nifesti ...so·l o i:fll ·cleterminate Sl1lla natura e cura della P ellagra», pubblicati condi·zioni patologiche (stati spastici da lesioni si11 dal 1846; ma ·orn1:1i ridotti a. p ocl11ssimi (2) od affezioni cerebrali). La rig·idità da dec.ereesen1plari conservati In Bibliotecl1e 1J11bblicl1e: brazione m a nca se la s.ezione che int.erro·m pe nel qual" scritto l ' cc imn1orta l e SllO prec11rsore », l a co·n t inuità del s istem a nervoso centr.~Je vieco.m e il Lombroso chiam a il Bassi, cc aveva se- ne fatta a u11 livello non più basso d·ella. parte g·n a ta la ' ;era causa e l a vera profilassi della più anteriore de.I mesenc efalo. In q11esti anipellagra >i. · mali cc m eis encef alici » .e « talamici » (l a parola I . 'opl1 scolo f11 · liberalmente i~viato i11 dono illldica la regi,o•n e cerebrale più alta ancora da ll'edito.r e Bocca a · tutti i l ettori del!"« Arcl1ic o11ser v.a ~a) il tono è distribuito normalmente vio di Psicl1iatria e Antropologia Criminale n : tra i mus coli ft.essori ed est ensori di tutto il e costituì llna deg·na celebr:1zione e r ivendicaco1·po; questi anii;nal.i se cadono a terra o ve11zione del grande ]ombarclo, fatta co11 nobiltà e g·orlio messi in una posizione anormale, si rigenerosità e.l' an imo da 11n a ltro grande, Ce- m ettono s u bito nella loro p osizione normale, sare Lombroso. al contrario · di q11anto .accad e negli Pn.·mali l\li ere cl a con def eTenza decerebrati. T l1tti quei riflessi, cl1e ren dono possib i:e a ll'animale di r ipren de r e per via riT ori110.

SUNTI E RASSEGNE.

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SEZIO~E

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PRATJCA

flessa. la sua '.postura normale co1nunqt1e alte. . . rata, v1engono raggruppati i1el termin.e « riflessi posturali. « Esistono 4 specie di riflessi postt1r.ali: a) riflessi p-0sturali labiri11tici. 'Iene11do sospeso in aria un animale ·mesen~efalico » o cc tala1nico >>, in qualsiasi posizione del corpo la testa viene girata ·e ten11ta ferma in posizione norn1ale. Questi riflessi postur.ali labi · rintici della testa sono deter111i11ati dalle ma· ' cule degli otoliti sacculari. b) rifl·essi posturali oorporali della testa. Un coniglio « talamico » cui srano stati distrutti i labirinti volg·e la testa in posizione normale no11 appena il suo corpo tocc.a una resistenza. Lo stimolo cl1e detern1ina il riflesso è l'eccitazione asi-m111etrica di o-rgani sensibili alla pressione (qt1esti riflessi mancano se <;i esercita. l1nn contropressione eg·uale nell'esatta regioI1e controlaterale a quella toccata dalla resistenza). e) riiiessi posturali del collo. Se la testa si trova in posizione normale, mentre il corpo è in una posizio·n e anormale . dal collo partono dei riflessi che fa11110 sì cl1e ancl1e il cor1)0 si metta nella posizione normale. d) rifle.ssi posturali cor11ora1:i del corpo. Indipendentemente dalla p osizione della testa i ] corpo si mette in poStizion.e n o·r-m.ale quando esso vtene asimmetricamente eccitato (resisten. za). Nei, gatti, nei cani, e nelle scimmie esiste ancora lln 5° gruppo di riflessi posturalj, i « riflessi l)Osturali ottici» : un .c.ane senza i labirinti, sospeso in aria, riesce a mettere la testa in posizione normale non appe.n a i suoi occhi hanno fissato un oggetto circlQstante. L'autore ha cercato di determinare con esperienze su animali, la localizzazione dei centri dei riflessi posturali J\abirintici e corporali e dei centri che impediscono la cc rigidità da decerebrazion•e » e determina una normale distribt1zion·e del tono muscolare. Potè cons~ atare cl1e riflessi p·ostura.li e distribuzione normale di tono erano conservati se la sezione interess.ava il mesencefalo in corris1)onde1nza alla parte più anteriore d·ei corpi q11adrigemini anteriori, fino al luogo di uscita dell'oculomotorio : i centri in questione sono quindi situati pi'L1 in basso.. E.seguendo invece J1a sezione in. corrispondenza della metà dei corpi qt1adrigemini anteriori fino o subito dietro il punto di t1scita dell'oculomotorio, i riflessi posturali sono, aboliti e si manifesta la rigi•d ità da decerebrazione, i centri in questione sono quindi verosimilmente situati nella zona di spessore di 1 1h mm. compresa tra le due sezioni, che contiene il nucleo dell'oculo111otorio, il nucJ,eo· rosso e la sostanza negra. I riflessi postt1rali '

e la norn1ale distribuzione di. tono rimang·o110 inalterati, se a l detto livello si seziona la sola parte dorsale del mesence.fal.o : i centri in que~ stione sooo q11indi situati al livello del nucleo ro·sso, .nella n1età ve11trale del mesencefalo. Rigidità da decerebrazione e abolizione dei rifl essi post11rali labirintici si manifesta110 in seguito all.a distruzione dell.e vie efferenti . che partono dal nucleo rosso. Questo nuoleo rappresenta quindi il centro cl1e provvede alla ngrmale distribuzione del tono e ad una parte importan ~ e .d ella ft1nzione postural.e. Que.ste eisperienze cl1e di·m ostra.n o eome ar1i.m al i in cui sia stata abolita ],a funzione dello striato -e del pallido (sezione al davanti del nucleo rosso) non presenta110 alcuno dei sinto111i considerati c.aratterist.ici clelle affezioni extr.apiramidali (contratture, rigidità, tremori, ateto si, corea), contrastano con l'esperienza clinica. Q11esta contraddizione si può spiegare ir1 di v·ersi modi : 1 ) I iist1ltati delle esperie11ze st1 ar1imali non si po·ssono se11z'al.tro applicare all'uomo. 2) Ricercl1e anaton1.o-patologicl1e più· accurate nell'uomo haruno dimo·strato che in n1olti casi1 di affezioni extrapiramidali, le alterazioni patol.o giche non sono limitate. allo sit riato e al pallido, ma interessano ancl1e le parti più profonde del tronco cerebrale. 3) È possibile che in alcuni casi di affe~ioni extrapira1nidali i centri situati nelle i:)arti basse del tronco cerebrale benchè anatomicamente integri, siano danneggiati nell.a loro funzione in seguito alla lesio11e dei gangli basali (s hock. o diascl1isi) . 4) Nelle esperi·enze su anim.ali oltre ai g·ang·Ii basali v.e.nivano estirpati anche gli emisferi) le condizioni sonio molto di-verse qua11do, come nelle affezioni ext f'a-pira,rniclali rlell'uomo,' è .abo1.ita la f11nzione dei soli gangli has.~.li · mentre è conservata quella degli emj1

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sf erì . }>oLLITZER.

CHIRURGIA. Soluzioni gll1cosate ad alta percentuale come prafiJattico contro gli inconvenienti dell'operazione e delle narcosi. ( TENKHOFF.

z. f. Cli., 1922, 1472).

Nella divisione cl1ir11rg·ica dell'Ospedale S. J ose11l1 di Elberfeld, di retta dal dott. ' ' orschutz, la pratica della soluzione g 1ucosata è seguita oggi metodicamente prima di ogni operazione grave. Si usa una soluzione al 10 per cento, cl1e pllÒ essere sterilizzata volta per volta, e della quale si iniettan-0 lentam ente 10 cc. in l1na vena del braccio. Risulta dal-


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rANNO XX\, FASC. 40] •

lL POLICLINICO

la letter~tt1ra cl1e si possono iniettare impun em ente anche. 200-300 cc. in una volta sola e cl1e la concentrazione . p11ò salire a 20 o 50 ' per cento, ·come pt1re cl1e alcuni preferiscono le tavolette di l\'I erck. L'A. non ha avuto magg·]ol'i vantaggi da quantità Sll})eriori a quelle dette so,p ra. Come conseg·l.1enze spiacevoli 11a osservato - d 'accordo con altri AA. - soltanto li ~ve senso di freddo, salito occasionalm ente fino a vero brivido: febbr e, mai; forse percl1è questa interviene soltanto usando quan· tità ma,ggiori e concentrazioni più elevate. No11 ' dolori toracici e dorsali, come furono riferit i - fra altri - da Pfalz. L 'ottimo d 'azione interviene dopo 12-20 ore. Si fa quindi l 'inif zion·e la sera che precede l'atto operativo. Come si espJ,ica l'azione d~l glucosio? Favorendo il polso, cl1e si mantiene, dopo i·o1)erazione, lento, valido e !)i·eno: e il b en eficio dura 2-3 giorni; togliendo il p eriod o di eccitazione della narco si, r · cl11cendo la qnantità del narcotico, ed evitando gli inconveni enti immediati di questo, cl1e sono il vomito, la tosse e il rtialessere. Con le . dovute riserve I si può dir~ cl1e ancl1e i catarri polmonari sono meno frequenti, e se il num ero dei casi osservati fosse maggiore, l'A. vorrebbe dire cl1e ancl1e le febbri post-operatorie (febbri da assol'bimento) s i son o fatte pit1 r are. In cl1e m odo e per quali vi e agiscono le solu zioni di glucosi o? Secondo Bl.i.ding·en (D. 1n. W. , 1919. 3) cl1e fu il vero fond at ore d~lla terapia glucosica, agirebbero come m ezzo nutritivo per il cuore, il q11aJ.e st1birebbe delle vere distrofie jpoglicemiche. Tuttavia , anc11e altre vie d'azione ci d evono essere. E fra queste, l a via osmotica (Bi\rger e Hag emann, D . 11i. "Hl ., 1921, 207). Porta ndo. soluzioni ipertoniche n ell a via sangt1igna, si eleva la pressione osmotica del sangue, l a quole prodl1ce 11na dil11izione di esso, ed llna idremia per r i chiamo di liquidi poveri di azoto e di s ali dai tessuti. Tosto sj stabilisce dil1resi, e 1.o zuccl1ero ~ compare dal san·g·t1e - si a per g·licosuria, sia per ossidazione che s11bisce, si.a perchè va a d.e positarsi n ni depositi g·licog.en ici - cosicchè cessa an cl1e la dill1izione e'm atica . Ma Ja disid·r atazion e cl1e già s'è compi11ta n ei i ess11ti facilita naturalmente la circola zion e sanguigna, al. leg·gerisce il cuore e porta così ad elevazione de] tono - vasale, a innalzamento della pressio11e sangt1igna: l 'aumentato scambio di correnti fra sang11e ~ tessuti accelera contemporaneamente il ricambio. Secondo Stejskal, diversi medicamen1i , come jodjo, cocaina ed altri, ven gono riassorbiti ed ·eliminati più r apiI

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damente; la sol11zione fisiolog·ica acquisita, 1220 ore dopo l'iniezione g'l11cosata. il massin10 di riass-:>rbibilità. Seconclo Steinberg (ref. D. ?1i. l V., 1922, 309) a11ntenta, })er acce1erazione di ricambio, l 'a vidità del tesst1to per il salvarsan, cosicchè questo raddoppia i: s110 potere spirillocid a . Steinberg ammette nelle soluzioni g111cosate ipertonicl1e, oltre ad un 'azione o ~ motica, anche l lll ' azione atti van te del. protoplasma che spiegherebbe l ' a11mento di energia dei t essuti • con•tro il vir11s infettantP.. Lilian1 l{. P . Ii'arrar (ref. · Z. f. Gyri., 1922, 928) ammette che il glu~osio annulli l'acido i (l el sa:ng·11e che -· come si s a - è provoc~t a dai n a rcotici. Farrar som111inist ra , })er ogni cl1ilogrammo di p eso corporeo, gr. 0. 8 di glucosio in sol11zio11e, ])e r vi~t i11trnvenosa, profila ttica.I1'1ente, cl urante i· 01)erazion e. T11tte qtt.este esperienze e te : :i rie ci sp1eg·ano g ià esautientemente le favor evoli a zioni profilattiche delle sol11zioni g·lucosate ipertonicl1e st1g·li inco11venienti dell'atto operativo ·e della narcosi . L 'a11mento di rica111bio organico spiega la rapidità. di ass orbimento e di azione di i1arcotica: lo stadio di eccitaz:one viene quindi abbreviato o eJ,iminato, la quantità d el narcotico u sato è minore. Particolarrr.ente in1portante è l 'acceleramento di eliminazione, percl1è s i evitano, non solamente le c:>nseguenze immediate, come il vomito e il malessere, ma anche le miocardi ti, l~ n efriti e l'i ttero; il lavag·g·i·o del san g11e combatte Ji'n.cidosi; ·e nelle narcosi etel'ee l ' abbrevinrr.,ento d'azione del narco tico s11lle mucose respiratori ·3 evita i catarri p ost-operatorii e le pneu111oniti. Della m assima importanza riman e il migliorament o di nutrizione e l 'alleggerim ento di lavoro del . ' cuore come l 'elevazion.e d ella pressione sanguigna, in q11anto si sa cl1e dopo un'ora di narcosi clorof ormica la pressione sanguigna scende alla metà, dopo 2 ore e mezza a un t E>rzo del suo valore :uormale, e ancl1e senza narcosi, non ~ raro l'abb a ssameTito della pressione sanguigna per abbondanti ernor:r;agie e ne~ g·1·avi interventi di cl1ir ·1r g ja ac1 dominale e cronica, . come si posson 0 avere notevoli oscillazioni di essa pure con l ' anestesia lombare epid;t1r a le e paravertebrale. E se, infine, si riconosce nelle sol11zioni glnc osa te un mezzo atti vante protopla . n1afico, nel ~r n sn d€i corpi p roteici, si p11ò riferire a c_ ues ~ a loro proprietà il fa tto della per sister1z a deJ1la loro . .' . . azi one !1er p1u giornL Ancl1c a ltr e · sol11zioni ipertonicl1e. come di clorl1ro di sodio e d ·nrea posson o dare risl1l1

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SEZIONE PRATICA

tati simili, tuttavia il glt1cosio è particolar1n.e11te preferibile, percl1è brucia nel corpo e ser\·e anche da sostanza nutriente. !,"indicazione all't1so del mezzo è quindi palese. In casi di alter a zione dicl1iarata dell'appai·ato circolatorio centrale o periferico, le s1)eranze alù·e vol,te falliscono, come pure non l1a azione - o bene scarsa - qu.ando si tratti cli impi.egarlo p er combattere alterazioni post-operatorie da narcosi, già in atto. Può daTsi cl1e per qu.es ti casi si debba.no t1sara , .quantità maggiori o soluzioni più co11centrate che i 10 eme. al 10 %. E sperienze in q11 esto senso devono essere continuate. E molto lavoro di ricerca si apre in d iversi cam1)i, perchè - pt1re as~odato il ''alore del mezzo - rimangono a spiegare una qi1antità d'incog·nite a st10 carico. •

B.

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MEDICINA. Le epato-nefriti.

( CHA t...· Fl•'ARD .•4. rc7tit os

de n~ed., ci rilgla y espec.,

1923, Il. 12).

Tale ·denominazione fu dallo Richardière int-roclotta per design1are alcune forme di itteri2ia g rave. Occorre però ben precisarne i limiti: se comp.are 11na al.buminuria in un tifoso con bacilli nelle vie biliari, o una itterizia in t1na polmonite d e.I vertice, non parleremo cli e1)ato-nefriti. È 11ecessario che le lesioni epatiche e renali ~' dominino » nel qua dro clinico, ci1e n on siano subordinate ad a ltro 'nrocesso ; è necessa1·io cl1e l e lesioni del fegato e dei r,eni sian.o dovut.e alla stessa causa patogena; è necessario che le sinclro1ni epatica e renale sjano sincron e. L.e epato-nefriti, così delimitate sono molto rare. Anzi tutto diremo qualche p a rola intorno a.i1·amilosi epato-ren a le: rnnlattia secondaria 1L s11prp urazioni antiche (-ern1 piemi, coxiti con ascessi, Fottici, sup 1:>urazioni c11tanee, caver11e g·a11glionari, ecc.). Sono i11fern1i dalr aspetto ca cl1ettico, al.l'inizio senza edemi , con polituia ect. alburninur1a importante. Le prove moderne della funzionalità rena1e ci dimostrano che questa nei malati in questione invece di essere din1inuita, è at1n1entata: il ble11 di metilene pase;a rapid.amentei, è abbass ato il limite di escrezion·e d ei cloruri, manca per molto t emIJ O 1'azotemia. Non si 11a i11ertensione, nè rumore di galo•p po. P er ò ·col te m1:>0 alla 'lesione ·s! aggi11ng.e una vera e propria nefrite diff11sa. Per jl fegato, non si osserva itterizia, nè ~ra11(li segni epatici; il fegato è aumentato di I

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vol11me, liscio,. duro, elastico, non ~cleroso. In tal c·a so ben si acldice il termine di epato-ne. frite. · La $Ìndrome lJura di e11ato-ne-frite, è 1·ealizzata da due spiroch etosi : l 'itte1~0 emorragica e la sifilide. La 11atogenesi ,d.ella .spirochetoisi è conq11ista , recent.e (1914) di due giapponesi, ma 1.a malattia era già nota prima ed era stata descritta d a l lVIathieu. Essa corrisponde alle itterizie g·ravi di forma renale, al le epato-nefriti acute massiv,e del Merklen'. Il segno princip.ale è la itterizia, itterizia s.p eciale, accompagnata da cong·estione del viso e delle congiuntiv·e; si hanno i1oi macchie di porpora, emorr.agie nasal i, b111ccali, g.engivali. Possono .aggiungersi segni di irritazione m eningea (lo 1spirochete si può ritrovare nel liquido cefalo-racl1icliano). Q11el cl1e caratterizza la malattia è llDJa lesione r e· i1ale inolto g rave ; è.l lbumin11ria, oliguria ft.110 all'ant1ria, aume~to dell'11rea del sangue fi110 a 4-5 gra.m rni per litro. Sono stat~ - osservati a.n che fatti a carico deil midollo osse·o. Lo spirochete si ritrova nel sangue, esso compare a scariche, n ell e urine. ' R eazioni simili a qu.elle prodotte d allo spirocl1ete di Inada e Ido, pt1 ò prodt11Te l a sp irocl1eta di Scha11dinn. Altra in,fermità da mettere accanto alla spirochetosi i ttero-emorragica 1 è ·1a febbre gia lla. conosciuta da lungo t em:po. e che non si osserva n ei nostri pae·s i: ·dopo lln primo periodo chiam.ato infiammatorio con febbTe, congestio· • • ne del viso, lagrima.zione} sopravviene una seconcla fase detta ittero-emorragica od i ~ rern ica, con ittero variabile, con em orragie i11ultiple, e specialmente con vomito n·e ro. Le llrine sono scarse, alb11minose. Il feg.ato è aumentato di volu·m e, doloroso aJ1la palpazione. Dallo studio c1linico che precede siamo a11torjzzati a due con clusioni: la epatomegalia, l'itterizia, le emorragie da una parte; la albtuninuria ed i segni ur.emi-ci dall'altr a classifìca110 la febbre gialla nelle pii1 tiJ)icl1e epato-nefriti: Nog11cl1i 11a recente1nente dimostrato cl1e la febbre gialla è dovuta a d una lepto spira ictero-he111orctgicle, molto· vicina aJla spirc cl1eta di In ada ed I clo. Ancl1e n el,]a febbr e biliosa em oglobin11rica, trovia1110 associazione epatica e renale; l'etiologia non è completamente conosciuta: s i consid·erava co,m plic.azione òe1la malaria, però nrancl1ard e Lef1·on l1an no pott1to riscontrar e nel san g·11e di tali m a lati un a spirocl1ete biliol1e11log·lobi n11ri8 e. ~IONTELEO'KE.


1~J6

,

IL POL LCL l ~ICO

I AXNO · xx~, F ASC. -'tU J·

1500 m.etri. Sono rari coloro i quali soppp rta no i 4000 metri; le altt1r.e maggiori danno Jnogo Nuove ricerche sull'azione ai sinton1i del mal delle a ltezze, per lo men<> del clima d'altitudine. nelle nostre Alpi. La capa.cità. di sopporta re le (_<\.. 1,oEWY. Archi-vos de 11ied., ci1~uala y espealtezze dipende da vari fattori, a nche prescincial., 1923, n. 5). de11do dai neuro1'.)atici. Essi sor10: a111piczzt1 della respirazione polmonare, forma del respiIl clirn a di altit11dine è di tl1tti il l'.)iù stl1diato. ro , qua,ntità d~l 8angue e p·r oporzione di .emoIl primo fenome110 co11osci11to è l 'a11mer1to drl nt1mero dei g·lobuli rossi nell'unità di volume globina, capacità di a,ssunzion.e di O per parte cl ell' emoglobina. d11rante la pe·r m.a n.enza nel clim.a di altura. Gli AA. specialmente a mericani ed ing·Ie.si,. Possiamo dire che si tratta di un aumento reale, assoluto d el numero dei g·l·obuli rossi in insistono su di un fenomeno conseguente alla tutto l'orga.nismo, per vera neoformazione ùi esagerazione d·ella respirazione nelle alte monglobuli. Certo gli at1rnenti 1nolto nc·tevoli c11e tagne. Quand10 aum·e nta la venitil.azione polmonare aumenta anche la eliminazione cli anisi. osservano nel primo o n1ei primi giorni, dil)endono da diversa distribuzione dei globul1i dride carbonica, non perchè si elevi IJroporzio11ei \1 asi, lJer azione vaso-motoria; in seg11ito nalmente la farro.azione di qu~sto gas n ell'orsi verifica la neofomn.azion·e globulare cl1e dai ·ganismo, ma pe·rcl1è per l 'al1mentata ventila3 ai 4 mi:la metri, raggiunge il suo massimo zione vi·ene em essa in inaggior quantità. Perciò dal .sangtJe cl1e attraversa i polmoni esce i11 21-28 giorr1i. Un dato che ci segnala ln l) resenza di cellule giovani è fornito ·d all'a.u- n'l.aggior quantità di anidride carbonica che mento del m etabolismo : le cellule sangt1ig11e va a fermarsi negli alveol.i polmonari, e la di sviluppo normai.e hanno un ·conrs umo di os- proporzione di an.idride carbonica nel sangue sigeno cl'1e può eg·u.agliarsi a zero. Questo pro- d:imin1uisce. Allora , siccome la quantità di aniblema è stato studiato una volta sola e dal d-ride carbonica ·disciolta nel sangue è in proporzione con la quantità di alcali che .esso con:\Io1·a vitz il quale trascorse otto g iorni s11ll8 tie11e, l'at1111 ento di eliminazio11e cli CO., a tcima del Mont.e Rosa, osservando se le s11e cellule sanguigne aumentav.a:no il consumo di traverso il !Jolmone, altera questa proporzione ossig·eno : il risultato fu nega tivo, p.erò il pe- e col diminuire 1d61.l 'an·idride ca.r bonica, la quantità di alcali ristùlta ·eocessiva. Questo ecriodo cli otto g·iorr1i non è s11fficiente lJer far at1mentare il numero dei globuli in misul'a cesso di alcaJ.i è stato cl1iarnato « alcalosi », ed a1)pr.ezzabil·e da far notare differenze nel con- è uno stato tr.ansitorio, perchè l'eccesso di als umo ài ossigeno : ag·giunge-remo cl1e esistono cali abbandona il sangue e passa nei tessuti anche notevol1i' differ enze individ11ali. Il m.o..ssi- e n~lle urine. Alcuni clinici, 11anno osservato che esistono stati patol·ogici n.ei quali si pre1110 dell' au111ento 11.011 si raggit1nge cl1e do·}JO 4-5 settiman€, .e rig11arda il 15-20 per cento senta l 'al:calosi non come fenomeno transitoclelùa totali.tà dei globuli, ·dal ,cJ1e si d.educe rio come nel c}ima delle alture, ma persis.tencl1e i1er otto giorni l 'aumento ~é11-.: bbe del 5 tè ~ i11 o meno a 111ngo, così in alc11ne forme di nefrC•ì)3 tie crorticl1e. IVIONTELEONE. l)er cento, qùantità scarsa per mo,dificar.e ~l cons11mo di ossigeno. Altro fattore da tenere Importante pubblicazione: in conto è se la i1ermanenza è alJ'ari a libera Dott. FURIO TRA VAGLI già a.. v. del reparto dermosifllop. degli Osp. Civ. di Genova. od in casa, con cielo nuvoloso o con sole : ~e osservazioni più r.ecenti 11anno dimostrato che le irradiazioni di .lu.ce con ond1e piccole bastano per aum-ent.arc il consumo dell'ossigeno dei Prefazione del Prof. A. MORSELLI clella R. Univer ~ìtà. di Genova g1obt1li sanguigni.· "L'aumento }Jrogressivo d ei SOMMARIO. - Prefazione - I ntroduzione. - Parte I . Ca.o. J. g·lob11J.i indica un adattan1ento lento a ll.e partiC.Hi or~ani della riproduzion e - La riprorluzione um ·1ni. Parte 11. Cap. I. _.\lcune consi derazioni _ulle tnal a tt ie sescolarità del olima di altura : è 1.1no d~i proc-essi 8Uali. - Ca.p. 11. Ulcera molle. - Ca.p. III. La blenorragia. Cap. I\': · La sifilid·e: . Cap . .... ,r . L' èvol uzioire ~ pat6loglca della di adattamenrto· che si maniife_st.a per · aurnento si filide. - Cap. VI. Cura della sifilide. - Parte lii. Cap. I. della r·espirazione, cioè alimento della provviJ)iffusione delle malattie sessuali. - Cap. lI. La prostitu?.ion e in rapporto alle malattie sessuali. - Onp. III. Educazione sessta di ossig·en-0. Sembr·a che altro fattore pier suale. - C1tp. 1\ I~i e ne sessuale. - Cap. ' . La profilassi ùelle malattie sessuali. - Ca.o. \ ' I. Il certificato prematril' aumento della provvista di o~sigeno si.a l'acmoniale. - Cap. \ 7II. La profilassi in rapporto all'igiene indlcr lerazione della circolazion,e. L'abitante della viduale. - Cap. \ ' III. Profil a ssi dell a sifi lide. - Cap. IX. Il momento attu ale per In profilassi celtic~t di Stato. p ianura ·c he passi in clima d'altura, non ·suoIl nuovo regolamento per la profilassi della sifilide e delle rr1alattie veneree. l e ~sere in1 con·dizione di poterlo tollera.re : Un volume nello stesso ampio formato dell e :\fonografie def esistono però differenze individuali, periel1è es i- < Policlinico », di pag. \'II C-112, r.on 15 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semi patinata. - Prezzo: stono persone cl1e sopportano 2000-3000 metcj L. 1 O - Per i nostri abbonati, sole L. 8. 5 O, in porto franco. se11.Za mo~.esti·a alcuna, mentre altre presentano InYi::tr<> cartolina yaglia al Cav. LrI GI POZZI. \'i :\ ~i stina. distt1rl)i, cl1iamati d'acclimatazione, già a 1200- n. 14 Roma..

CLIMATOLOGIA.

1

Lii moderna lottil contro le malilttie sessoHli

7


~ [i\.'N~O ·.\..\..\., FASC. 40]

SEZIONE PRÀTlC.\

CENNI BIBLIOGRAFICI. G

DRAGOTTI .' La P sicanalisi. 1\fonografie medico-cl1 ir11rgiche d'att11 a lità (N. 4) . Col lezione del << Pol1clinico » . - Prezzo l,. 10. Casa Editrice L. I>ozzi - Roma.

Ul1 i11teressantissimo stt1dio cl1e il Dragotti ha compiuto sulla teoria del Freud, noncl1è sulle diverse quistioni cl1e a d essa fanno capo : uno studio cl1e giunge n1olto opportuno a colma r e una lact1na della letteratura e forse ancl1e della c11lt11ra medica e psicologica itali ana. In effetti tt1tti coloro cl1e si mant.eng·ono al corre11te d.el movimento scientifico 11 anno q11a1cl1e sentore più o ineno approfondjto della psiicanalisi, ma 1)ocl1i sono edotti a T'ieno del g l'an nt1m ero di attinenze, d ella multilateralità, della poliedricità che caratterizza la costrt1zion.e freudi.ana, pocl1i sanno cl1e il sistema ideale faticosam ente elaborato d a l suddetto autore non solo l)I'>etende di ser vir·e di cl1iave ad alcuni problemi i1 sicolog ici, ma vuole ess.ere base e principio t1nj.co di tutta la psico]ogia, di tutt.a la psicl1iatri.a ed invade poi ancl1e la terapia, la sociologia e l'arte, assurg~ndo a v·era concezione filosofica. Q11ale cl1e sia l'apprezzamento che ciascun pt1ò dare s11ll a nuova dottrina e st1lle sue d el'ivazioni , è noto cl1e l'intere sse che ·essa diesta è inolto vivo. La esposizione del J)ragotti in confronto di q11elJ a di altri ch e g·ià a nn11nziar-0no il verbo del freudismo a d empiendo al solo compito di n1agnificarla, è di molto s uperior·e, sia perchè egli, pl1r J) l'Cndendo su ogni s ing-01 o argomento la s11a decisa posizio11e ·11e1·son nle, sa ma11tenersi sempre sereno ed obiettivo, sia perch è dà ragjone non soltanto del sistema d i Fret1d, ma dj tntto il movime11to scirntifico cl1e ad es~o si ricollega. Il lavoro del Dragotti, corroborato d.a t1na ri·cchissim a bibll.ografia sa.p ientéJD.ent e t1tilizzata, r iesce davver.o esauriente, e d al pr·egio della com1)Jetezza 11nis.ce ciò ch e ìè ben raro - l'altro d ella br·evità, giaccl1è compi·e il miracolo di conden sar·e 11na ple ia d·e di fatti e di disc11ssi oni in m eno di cento facciate. Nè debbonsi lasciar passare senza rilievo la semplicità e la cl1iarezza d·ella ·forma - espositiva e cr itica tutta pian.eggiant.e, per cui i vari a rgo1nenti trattati re11donsi accessibili ancl1e ai non tecnici; n.oncl1è lft nitidezza della \'este tipogra.fica, sob ria m e11te eleQ·n nte. P er l'incre m·ento della c11ltura italiana, per Jo sviluppo d·ella sci.enza è .augurabile cl1e questa monografia abbia larga diff11sione. Forse Ja costruzione scientifica d·e l Fr~11d sarà per l1na certa !)arte diroccata, f orse essa non avrà È

1297

che la funzione d ello affilatore, celebra ta dall'or a.ziano << fu11gar vice cotis ,, p er gli ingegni dediti alla scienza, ma ci corre l'obbligo di conosic erla. P er tali ragioni il Dragot ti, che ce l'l1a presentata per intero e con i vivi ·cal'atteri di dottrina aspramente militante, h a r ef:o un grande servigio a lla cu ltura italiana. ETTORE PATINI. .

ftCCRDEMIE. SOCIETA MEDICHR. CHNrtRESSI. •

· R. Accademia Medica di Roma .

Sedu t a orclin,a,~·ia, d el 27 1naggia 1923.

rresidenzrr <1e1 p1·of. R. A LE. Si\ ~DRI, YiC'e-pre. ·id. 1./infi,uen/tfl della reazio11,e <lella pars pilorica, 11 ella vroll u~· i on e ael l' 11 l cern di g i 1111'a l e.

Prof. G. BAGGIO. - I/O. cto110 aver ri cordato i riffilltati di esperie11rie, già co1n11ni~a te a ll'Accade1nia, con le quali si climostra Ya elle la escl usione della pa rs pilorica ùetermi11a s1.1gli anima li la J)roduzione costa11te di ulcere peptiche 11el digiuno anastomi zzato, riferisce nuorve espeTien ze cli r esezioni d i eguale J)arte di ston1aco, con serYn 11clo immutati i rapv orti cardiali di gastro-enterostomia latero-la terale posteriore. i1elle quali è costante invece l 'in1mu n ità clel tratto intestinale cla ogni fatto u lcera tivo 1)0Rt-operfttdrio. Sulla

.<:co1n po r sa

della

cloro.r::i .

Prof. U . 4RCANGELI. - T/O. dopo aYer ricordato per so111mi ca,p i la ooa teoria sulla va togen esi della clorosi, fa consta tare econdo la propria e I 'a ltl'ui esperie n za, 11 ten<lenzn. ùi tale a ffpzione a . ·co111parire. Pa8sa i11 r asseg·n a le v.arie ipotesi. a spieg·ar-io11e de l fatto e conclude ch e nè la teoria a li111ent..11·e, nè il muta.111ento dei costumi sessna li, nè In ipotesi i11fettiva po~.so110 darne spieg·azio11e. L'O. affe rma el1e la clorosi che 11.a avnto caratteri clinici tali da laseL1rla diagnosticare c-011 fa cilità, e cla n.ffern1a1·ne l 'esistenza contro g li scettici, Ya scomparendo senza che una l'agio11e co11yi11cen te ~i pos~a l)er orn ò.a r e . S·u ll' el ln1 i na z:io11 e d.e,ll' acido 11r·ico degli

lf rat'i

1iel-

i' organ:isn1 o per 1ne.z.z o di a cq'lle acalo-iohe. Dott. O. GASPARRINI . - ~'O., p resentato clal socio prof. S . BAGLIO~!, espone le s ue Yerlnte ~ul­ l'azione delle .acq ne acnlciche nello scioglier e l'u rato di c.a lcio. 11rincipale rompo11e11te , seco11do 1'0., dei depositi 11r a tici (tofi. · e<:c.). Egli comunica a l1' ~-\..ccade111ia il ·Sno metodo per decalcifica re le acque potabili per mezzo d ell'idrato e ' caTbo11ato sodico si cla traSfOl'D1ft rle cl.a acqne pota bili in DCQtle n n1.i u rir llf' . I l socio prof. ARCANGELI r itie11e che le eou clusion i del G.\SP.'\RRC:\TI sono in ))arte d'accordo con l'esperien zn cli11ica. Su,lla stasi ·i'Jitestin,a,l e oron i oa cl a. 1n eni brane pcrioecali e per-iool'iclz ().

Prof. N. I .EorrA . - 1~ ico rda i c.1si da lu i comunicati nel 1913 con i 1)uali iniziò, primo in It.1lia. Io


1298

IL POLICLINICO

[ .L\~~o XXX, F .~sc. •

studi o della questione, che poi ha a Yuto am1)io svolgin1.e11to nnche da i1oi: e com·unica un caso. cla l ui ()l)el'u to i1e1 1919 di vaste ed estese aderenze pericolicl1e ç-0n c-011seguente stenosi del colon ascenclente e trasver so, guaTito perfettamente con la ti:fiosigrnoidoston'lia. La guarigione è perfetta anche a distanza di 4 a11Ili. Prese11tu. le radiogrnfie fatte lirima dell 'i11teryento e quell~ dopo quattro a nni, elle mostran-0 la perfetta fnnzione della ston1ia <:ec-0sfgmoi c1ea, e la assoluta n1anca nza di v~ ssaggio del J)asto attra ver.~o la via colica e spiegano i,t. .gua1-Jgione clinica ottenuta. Quindi entra nelle questioni relative a lla patogenesi ed i:t l trattamento cl!irurgico delle affezioni in parola, concludendo contro le re.sezio11i tota li cl1e sono oggi abban<1onate dallo stesso J _;ANE, e ritenendo come trattan1ento di scelta la tiflosigmoiclostomia.

40]

R. Àt\.ccademia l\ledico-Chirurgic.a di. Napoli.

~

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' • :i: ·

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Pl eureotuniia, e. v11.c11111opess io nell'e,,n1>ien1a cro·n ico fistoli~·;;af().

r1·of. X . f;l!:OTTA . - Comunica un caso <li ernpicma cronico sinistro totale, ·;on ..;eg11en te a ern·p iema ac11to-postpneumonico, che si manteneva ina lterato d opo q11n.ttro mesi ed 1n cui otte11ne la guarigione co11 la pleurectomia completa asportando la pleur a -sia polmonare che media stinicn o rostale e la pnen111opessia. fla perciò seg1.1ita l1na tecnica personale. <1iYersa, sia del 11rocesso a lembo ad U di Delor u1e1>icqué, sia di '}nella a lembo triangolare del Do11;1 ti. L'O. h a utilizzato la semplice incisione inter<:o:=-tale a l 50 spar,io e l1e gli ha dalo u11a breccia a111lllissima e gli. 11a permesso oom·oclan1ente la IJleuTectqmia, quindi 113. fatto la pneuIUo!)essia co11 c10i i n111 ti 11a~ a t i da una }) fi rte ne 1 })Olmone e (la 11' n lt1·a ~' ttorno nlle costole J.i111itc.1 uti la breccia, si <la realizzare. Rtringenclo i nodi. la >Sutura pericosta le. ..\.ccennn nlle n1oclificazio11i operati\e generali c1ell'e1npien1it cronico fistoli~za to e rileva i \antaggi della plenr 0 cton1ia. e p11eumope~sifl. eseguite mercè la sem1)li('e incisio11e intercostnle e kt sutura peri' (:Ostale.

.

Sagqio

Sell·u,ta del 1° Zuglio 1923.

I

cli ·vaccinazione anticirn.1trrosa col virus specifico .

Prof. , .,. . P UKTO.N'I. - I /O. comu11icu i primi i11coraggianti risultati (lella Yaccina7,ione anticimurtosa . ,,accinazio11e p-raticata con vaccini che ro. ha lJrepnrato <leter1nina nc10 u11a loca liz7..a.zione c·in: nrrosa cerebrale, e seg·11enc10 le direttive dellé.l E. GROSSI. Ytl c-cinn.zio11e a11tira bbica . 1

Pubblicazione interessante : Dott. M. CAMPEG~IANI, ea pitano 1nedjco, a:'.\Si::tente o norari o del la R. Clini ca oto- rino:J.;1ringoiatrica di Roma.

La diagnosi della sordità nei suoi rapporti clinici e sociali Yolurne in- grande, di ci rca 100 pa~ine, con una tavola; in co1n111errio al prezzo di L. 8 ; ai nostri associati si spedisce per sole L. 7, 3 O franco di porto e raccomandato. I nvia r t" cartoli na vaglia ~11 Cav. LtTTGJ POZZI, ·- ria Sistina , N. 14 · Rorna.

l)reside11za : Prof. GrusEPP'E

PIA:XEl:>E,

pr esidente.

L cjoniioma r.et1·operito1ieale estcrioriz:~atosi at traverso il canale i rtguinale, oonl]Jlica tu ad ernia

scrotale:

P r of. NACCl.\•~ONE A.l\rLETO. - L'O descrive u11 caso di neoplasma cla Jui asportato durante llnn c:ura r adicale di ernia inguina le sinistr a. Il tnmol'f! aderi \7a alla faccia estetna del sacco erniario e si prolunga ·~-.t nell'<lCldorne a mezzo di peduncolo' perfettamer1te libero. RileYa. come s ia la prima volta che si riscontra un l ej om.iorua. !)Uro del funicello . Circa la g;enesi, ritiene provenga dalle r nre fibre muscolari liscie apposte a lla faccia ester11a del petitoneo pelYico, la c11i matrice pr oduce anclle quelle descritte da Cl1arpy qua li avvolgenti il defere11te durante la Yita fetale e il cremastere medio di Borrois e Kle in. Costitui tosi il blastoma, migtò attraverso il canale inguiru1le come il testicolo nella vita fetale e l 'infundibolo tleritoneale. non di origi11e ma d'impegno in,g uinnle, costituì il f:acco dell'ernia. Fissa le note istol'ogicl1e della t()stituzione di capsul<1, inc1ipe11denten1en te dal con11etti,-o ambiente. .~117

ralur(' dello rca~,io1ie di fioccula.~io'11e J[ei11ic-ke

(III rnoc1.) nella sifilide.

Dott. ORO AUGUS1'0 . - I/O . e~poue i l'isultati otte11u ti sperimentando con la IIl inoclificazio11e <leìla floc:culazione di ~I einicke, e8;1 lllinando 722 s ieri dal punto di vista della ._·pc<:ificitit e ùella sensibi lit~t.

Sotto il })l'imo aspetto su 270 , ieri cli indi\idui .1ic11ramen te no11 luetici é affetti cla varie malattie 11a av11to un solo risultato i1on SJ)ecifico, riguardante u11 ~1nma l ato con e111piema e in gravi condizioni genè1·a li. Sopra 52 tubercolo tic-i ebbe u11 solo risultato i1on specific.') . 811 ci11que lebbrosi ebbe 2 ri ultt1 ti n on specifici contro 12 otte11uti con la R . " -· Sopra 31 partorienti ebbe -! ri~nltati aspecifie: contro 12 otteuu ti con la R. W . D.a ciò vie11e a lla co11cll1sio11e cl1e la i·eazio11e clel Meirucke è quasi strettamente specifica per la s ifilide; e che è più specifica della R. W. poicllè nella lepra e nell'ultimo periodo della ~;ravidanza l1a dato una assai niinore percentuale di risultati 1

J)()Si ti \i.

Per render·si poi conto della sensibilità della floc-cn lor eazione n ella sifilide 11a f\Sa inir1a to 368 sieri <.li cui 274 ~p1pnrter1enti. ad indiYid11i sieurament<~ ll1etici e 94 acl incliviclni più o n.eno sospetti, e t r ova cl1e l a reazione cli Nleinicke è il ssai sensibile nella sifilide J)rimn ria, nella terziaria, 11elln laterite e nella ~ifilirle curata i11 tutti g li stadi della malattia. Conclt1de c·l10 tale reazione è di grn11 ,-alore e el1e cle\e asso)uta1nente eseguirsi acca11to nlla R. ,,-. Essa troYn Pipee:ialmente inclicazione in qneì


[ •.\!\>IO

XXX, FASC. 40)

i1ei quali i siel'i Yeng·1 no iu\ia ti pel' i ·e&1 111e varec:c:hi giorni dopo il pl'e;eya mento o siano stn ti ma h11nente estratti e conse1·va t i. Inoltre essa fornisee aJ medie:> cul'ante un criterio cil'ca l'efficacia <li una ct1ra ai1ti~ueti<;a praticata. c:<l~i

Tra unii cran,ici e ascesso cerebrale con, vreserita .~· i 0 ne à·i u·n operato. 1

P r-:>f. SOHREK'l'Ixo l fRAXCESCO . -

L'O. illustra t1n

caso cli11ico di ascesso cerebrale. Trattasj di un

incliYiduo colpito da proiettile cli rivoltella co11 foro d'entrata al sincipite i1el mezzo della linea interparieb:lle. Il proiettile troYasi fra le due cjrconvoluzioni r o1andich.e. Vi è febb1·e alta 39°.5, paralisi degli al'ti jnferiuri e del .superiore sinistr o. Si 01)era di crn11iecto1nia e viene rimosso il proiettile eon tre sch.eggie os ee e con essi fuorie cono 200 cc. di pus denso. Dre11uggio con tubo di gomma . Gt1arigione lenta. Dopo circa due mesi e mezzo gli arti inferiori sembl'a abbiano riacquistata la loTo funzione, però l'infer mo non può cammina re percl1è nella. stnzione el'etta entrambi gli arti ~ specie il sinistro sono pl'esi da tremore ed il piede sinistro pl'enclc' l 'atteggian1ento \aro-equino. Riflessi patellal'i esager<1ti. I.'a1to superiore 11,:i rip resa la funzione e si 11otano l'ìfies i normali. Kulla a carico rlei se11si s1)ec ifici. Deduce cl1e la lesio11e ha sede nella part~ a lta delle circon-volt1zioni rolandiche cli entrambi gli e1nisferi s1)ecie n destra. I disturbi so110 di natura irritnti\a. ~..\ .

Cl-IISTO~I.

Società Medica Chirurgica ·di Bologna. A.llu1ian~·a. saie11tl/i.ca 'del

20 aprile 1923.

Presidente: Prof. G. DAn::\'1x1.

La;n1 i no-art rectornia lo111 ba re per sindro111ie furiicolare (SIC.\RD). Prof. "'\r. PUTTI. - Presenta ltn malato il qt1ale, sofferente da più di 20 a 11ni cli ischialgia destra con scoliosi antalgica, si era ri1)resentato all'Istituto Rizzoli co11 dolori violentissimi lungo lo sciatico di sinistra. Ii1 considerazione della gra Yitù della sindrome dolol'osa a carattere nettamente funicolare e del reperto rncliogra:fico di 1.1na .èfiffnsa a l'trite deform~11te lombare, è inter\enuto co11 laminectomia ,d ella 2a., ja, 4a., 5a lomba re e resezione clelle apofisi articolari 1ra 4a e 5a., 3a e 4a, ottenendo ros;ì l'n 11~ttnra co1np1eta dei fori di coningnzione fra le llltime Yertebre e la totale liberazione clei funicoli. Decorso postoperatorio normale. Il giorno stesso dell'operazione, . compnri;:;\ i11teg·rale dei dolori ischialgici. Dopo un mes2 dall'ihterYento il malato ha ln sciato i I letto L·o. pre-senta il n1a1ato c10110 4 n1esi dall'operazione. P ersiste solo u11a lieYe rigi{litit lombare. Nessunissimo dolore. ì\IIobilità no1·111ule degli fll'ti. Ottime condizioni cli &tabilità del segn1ento òi colonna operato. Presentozio.::ie dei l'a cliogl'arnrui i1tima e do})O l 'inter,ento. •

l299

SEZ TO!\E PRATICA

Ulteriori,

r ice rch e

"U gli

asce.ss i

sponci i.lit lei.

S. ,. ACCHELLI.' - I.J ·o. 110. avt1to occasio11e, nel col'so di 1.1na autopsia, di osserva1·e e prelevare nella sua integrità un ascesso sottofascia le dello p~oasiliaco, C'O n le varti molto circostanti e con le \el'tebre che a que·sta sacca ascessuale dayano origine. Pl'esenta il pezzo a natomico, e lo illustl'a sia i1ei suoi rilieYi sia nelle decluz1oni Yalevoli alla (}iagDOSÌ di llna lJÌll pl'ecisa Seùe Ilei Casi della pratica quo ti diana . S'l/uota nierito di ascr:~. ·i spo n<l il it ici prevert e brctli.

G. VAL'rA~COLI. -

rrelllèi:>so come la clinica e la anatomia patologica abbiano dimo 'trato ·come Ja ca usa clella paraplegia nel inol'bo cli POTT .clol'sale risieda quasi esclusi,au1ente i1ella com1)tesSione del midollo per parte 'del1a t accolta a,scessuale pl'eYertebrale, descrive la tec1ùca seguita nell'Istit11to Rizzoli sin dal 1921, YOlta acl uggredil'e direttnme11te Ja r accolta J1er lllezzo di 't111 ordinal'io tre qt1arti. I11diYidt1aliz~~ato con 1:n indice di l'iferime11to !)Osto sulla cute, per mezzo della radiografì:.i, lo . pazio inter c0stale i1el quale la sacca ascessuale è l)iù espa11sa, snlla 11a r avel'tebrnle destra a circa. due dita trasYetse dalla apofisi spinosa corris1)011de11te si infigge il tl'e quarti dall'indietro all'n yanti cerca11c10 di seguire, per no11 ledel'e il nel'YO intercosta.10, il n1argi.ne superiore è.ella cost11 . IJ() strnu1ento deYe ess€re i11fìtto per oltre G centin1etri, tnle ess~ nd o lo spessore delle mns. ·e 111uscola1i che debbono e::;:::erp a t tra ver.·n te. '.rale intel'''ento è ta to esegl1ito sempre con e.sito i1oi-;itiYO in 5 ;1n1m nla ti.. T11 nessun CHSo si so110 u,-t1ti incidenti ·spiut~Yoli. Quindi ritie11e che 1<.'\ s'110tan1ento clelrn ~cesso preYertebra le sja ii1dicn to non tanto come tl'a ttan1ento 1Jella paraplegia, ma a11cor<.l. {lella profilassi di questa, allorqua ndo il l'..1diogl'nn1ma <.li1nostri la possibilit~1 ch e l 'nRcesso possa essere aggl'e<.lito. ~ei casi rifetiti furono fatte, dopo la puntura dell'a. cesso, iniezioni cli glicerina c-011 jocloformio 1·on solo a scopo ct1rati\O, ma anche a l fine cli fluidificare r ascesso e rendere più agevole l'estrazione del content1to. In tre inalati la 1)untura fu ripetuta a distanza di quindici gioTni; nel quarto fu praticata una sol Yolta. Conviene nell'opporh1nità di sY11otare l)eriodicnmente l'ascesso. GUIDO l\f. PICCIXINI. ,

Società l\'.ledico-Chirurgica di Pa,via. .-..:.eduta riel 20 luylio lH~::. ull([, C'Sfirpa.z ione del f<'f!afu.

I. '

A . T:)EtH~O~OITO. - J./0. ha studiato la questione c1ella sede cli formazio11e dell't1rea n1ediante r estirlJ<lzione <lel fegn to e lu legatu:·a clelFarteria e vena ren~tJe

ed 11a potuto stabilire che quando il fegnto Yiene con1pleta:n·..:nte SOl)Pl'esso i1on si ha più fol'n1:1zione cli nl'en. Tale formazione continua q11nnclo si lasci i11 11osto 1111a patte n11che molto piccola clt'lla ghinnùola. In ra11porto c:on p:li s:tndi l'ece11ti del BRUGT~ASCII


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LL POLICT.I :'.\reo

e all'importanza comparatira della eliini11<1zlo11e e · della distinzione dell'acido urico per parte del fegato; ha potuto stabilire ch·e il primo processo ha una in11)ortil uz-c.l a·ssolut am.-~ nte t1·nscur;_1 bile di fronte a l secondo.

i-n caso di tu 1Jeroolosi ,qen itc1;le in,fa1it U,e . 1

G. I!'ALCiiI. -

f/O tt1berc0Ja, . studia un'affezione .

l'e !:n·iltl"l)PU t<lsi 11ei geni ta li cli un bambino di l S mesi in seg11it·o a tl'aL1ma alla regione g'.enitale. Il J)iccolo pazie11te si prese11tava i11 buone condizioni cli sviluppo e ùi Ra lute; l'esame clini.co e l'esplorazion·e radiologica non r iYela YHno alcuna alferazio11c J)atologica dell'apparato respir::i.tol'io; nell'esame Sln11utico era solo da notatsi l 'ectopia del testicolo si11istro. La lesione consisteva i11 orchiepididimite ~ ùe.f erentite con formazione di piccola raccolta pu1·11lenta nella '' aginale i11 corrisponde11za dellu codè.l d·ell'e1)idi{limo dest.: - o. ·Non esiste,1 a alc11ua le--$ione prostatica:. I~a S. R. W. e la SAOHS-GEORG I erano negati,re. L 'intrade1·mo1·euzione con tubel'coli11a llmana I . S . ~l. a 1 %o era fortemente 1>0sitiva .. Le t1rine erano normali. L'innesto sotto cute alla cavia di pus aspi1'<1to dalla raccolta nella vaginale ha provocato dopo u11 mese lesio11i dt carattere tubercolare c11tanee, g11iandolari e polmonari con reperto di bacilli tubercolati abbastanza J1u1Derosi nella ghiandola vic:iniota al punto clell'inoct1lazio11e. I ,a u rognosi -per .1'0. è .molto .risel'Yata. P er la ct11·a data l'ectop,ia dell'altro te$ticolo l'O. 11a ricor·so ùlla terapia generale iodica e Ioca lme11te nl l'eliotera1}ia. I risulta ti sin-0ra -sono abbastanza soddisfacenti dato che il Yolume del testicolo e dell'epididimo si è ridotto della n1età di quello i11iziale. Su cl-i 11/Jt nu,ovo silntu1na 7Jreooce e 1Jatogn.0·1rionioo aell'irife.Z'ion e 'i:aiu o lo sa.

L. REMOTTI. - · L'O. i11 occasione di uria epidemia di Y<liuolo ha. i1otuto osserva re in un·a n11merosa se1·ie di casi un nuovo inte1·essa11te siutoma che i·itiene patog·nomonico dell'infezione vait1olosa 'e che acquista grande valore per la sua costanza e precocitil. · · Consiste n ella comparsa, a Ila fine dello stadio di in.ct1bazioue, qua11do non è nn.cor rileva bile a l· c11n sintOllk.'l certo della inala ttia, di macchie di u11 colorito biancastro, ben ev~denti anche ad un sommario esame :le cisu, ;:;jmili d'aspetto alla pellicola r>rod-0tt.a s11 di una congit1ntiva dal tocco di lln la11is di 11itrato d'a-rg-e11to di estensione ' 'aria da t1na p11nta di spillo ac1 nna lenticcia, a m.a1·gini netti e regolarme11te tondeggianti, sparse co11 t111a certa regolarità ·s ulla · nÌuco8a <lella faccia · orale d~ l le la b brB, delln lingua, delle tonsille e degli nrcl1i 11n latini. Dette cl1iar,ze, appena rilevate e pe1·cettibili al tatto, come una lievissima resistenzh cli ben poco sn11eriore a lla consistenza delle parti vici r.iol'i, d11rano da 12 a 48 ore e scompaiono i11 seguito comple.tam~nte senza tracce a 1:>:parenti. Colla scon1parsa cli tali chiazze si inizia di solito lo stadio dei prodromi, colle caratteristiche a t utti note del brivido intenqo, cefa lgie, rachialgie, rapi1

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[A~NO xxx, F ~se. 40)

dissin1a a·scesa della IJ':, ecc. Nell0 sta<tio ~eruttiYo vo i, col eompurire delle pust-0le sulla superficie del corpo, appaiono anche le tipiche p11sto1e S\1lla mucosa · ora le e del retro·bocea, . ben note e co~tante­ mente descritte da tutti gli osseryatori . •-\.11 '0. iu1porta sopratutto far notare che in iutti i casi 11n cui s·i osserit<) il $~nton1a descritto s·i è sernp re nia·nifestlita i'n nzoclo tivioo Z'in,fezione ·1.:a'iuolosa, me11tl'e negli altri individui isolati in cui tn le sintonia non· ~i è ·presentato non si è verificato alclm ·caso di malattia. Concl11deudo tale sint:)1na : • 1) pèr le .sne peculia·ri cara tteris tiel1e è J)a to2;1ion1011ico dell'infezio11e yaiuolosa; 2) l}Orb.t llUO"V"~. luce circa la SiCUI"a esistenza di una porta d'entrata finora soltanto S'lllJ1POsta od H 11che ignorata : 8) p.er1nette di n.~cel't..'lre la ·d iagnosi in t1n periodo precocissimo e !'e1we po·s sibile il tempestiv·o j::3-0laruento òell'a. in ·_no stadi-0 che riduce al minj1num il pericolo di coutngio (an1messo pure cl1e i11 tale periodo , l'a . :-:,ia giit infetta11te); 4) assicura la diagnosi anche nei cas~ lievissimi con ~è1rso o sin.e esoantherna,.te che spesso ·sft1ggono a lla diagnosi ed a l conseg11ente i solamento e cl1e pertanto costituiscpno 1111 vero focolaio di contagio in seno a lla comunità; 5) potrebbe .forse fac1.litare la ricerca dell'agente patogeno che ~i J) UÒ pens::. re possa trovarsi abbond.a ntemente preisente in ta li manifestazioni iniziali. GIOJA E . E1n,brloiàe in, testicolo sop1·ann1t1nerario . Infezion.e speri·n1onta,le cl(e pa,ratifo B. . PIERA LOCATELLI. -

I . 'i11fiuenza favore,role eser-

citata òalla bile sullo sviluppo della. infezione speri1uentale da paratifo 13, è c10Y11ta ull'a~ione dei sn li bilw l'i. Nessuna diffel'enza si i1ota nella fornlazio11e delle aggll1tine. Gl'i in1nest·i cZ.ell(j gli i.an,dole a sec·re~:'iune iin. tern,a . 1

G. BOATTI~I. ,- L'O. riferisce i l'ÌSl~ltati di i11nesto .d i gl1ian·dole .surrenale, tiroide e paratiroide. Gli jnnesti cli surrenale si-c.'t a utop lastici che omoplastici nel coniglio non dimostrarono n otevole differenza di comportamen to. L'O. Cf>I1statò la perma11enza d i ' sostanza corticale di su11renale a òjstanza ·d i tre mesi , e mez7...o per gli innesti sottocute, di lln inese per. quelli nel , rene. Gli innesti antopla stici ecl ornopl~stici di tiroide nel .cor1iglio dimostrarono -scarso l)Otere di attecchimento ; nel cane in,~ece si ebbe la conser,·azio11è jst()logica e ;fu11Zio11ale di innesti · omoplasti<::i sottocute dopo 98 giorni. Le g'l1iandole pa.l·atiroidi innestate omopla~~ièa1ueute nel cane dimDstr::t rono pure a ttec-cbimento sia da 1 p1111to cli Yi:::ta istologico che fun.zionn le; in u11 caso l'asportazione degli innesti determinò la morte dell'anin1ale !Jer tetania paratireopriYa. L'animale era privo da 98 giorni d€ll'appara to tiro11aratiroideo e possecleva pure innesti di tiroide sottocute. 11ott. ~.,RA~CESCO .RICCI. •


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[ANNO xxx, F~ASC. 10]

SEZlOKE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

II dolore alla spalla nella gravidanza ectopica. Il dolore alla spalla è associatG di regola .con mala.ttie della spalla o di regioni finitime e con varie lesioni endo,t o,r aciche o sotto-diaframmatiche, corri·e ang·in.a pectoris, p let1rite, polmonite, malatti€ della ~.istif elle a, del feg·ato, dello stomaco e dell'inte.~tin·o. I . C. Rubin (Jo1lrn. of a1ner. m.ed. Assoc ., 1923, pag. 1050) lo ha ancl1e o·sservato in quattro casi di gravida11za extraut·erina complicata con abbondante stravaso sanguigno; invece nei casi in cui non si era verificata la rottura ed in· que lli complicati solo da ematocele pelvico, · con o senza sincope, mancava tale sintoma. l\Ientre il dolore pelvico è fors·e uno dei sintomi più costanti de.1la gravidanza ectopica rotta, la presenza di dolore alla spalla e sottooostale rende più compile.ta la diagnosi differenzia.le da a·l tre le.sioni p·elvich·e e da rotture di altri vis.c eri cavi de:ll'addome, come l 'ulcera perforata gastrica o duo·d.e·n ale, od intestinale. E sso inoltre dà la certezza dellla diag·nosi con la torsione di cisti ovariche o delle tt1be, nonchè con lesioni pelviche acute infì.a·m matorie.

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A. Z.

Utilità delle biopsie per la diagnosi precoce del cancro uterino. Il dott. Armand Siredey nella s.edu ta del 10 lt1glio 1023 riferiva all'Accademia ì\ledica di Parig·i otto osservazi.oni di mal.ate che dal solo punto di vista clii.nico non presentavano s into' Jni in<J11ietanti: -cinque semhravano avere dei comuni polip.i ; d.u e avevano l'utero m iomatoso, così facile a riscontrarsi vicino alla. inenopall. sa. In tutte le biopsia confermò la natura cancerosa delle neGformazioni e troncò il periodo di sorveg1.ianza che, se da una parte era giustificato, dall'altra sa rebbe stato nocivo i)er le malate. L 'A. dell a relazione consiglia di ricorrere senza -esagerati tiro.ori· an ifl.f ezione, perfora. zione, o diffusione al c1LrettcLge esplorativo della cavità. 11terina ed all~ biopsia dei noduli asporta.ti, percl1è questo è ],'unico mezzo p.e r troncare le tergiversazioni deli m.èdici e delle famiglie. I~ segno cl1e deve prontam.e nte destare l'att enzione del m.edico è l'emorragia, anch e piccola. facile a vel'ificarsi, in og·r1i età, o spontaneamente nei p.eriodi intermestruali~ o in se·guito a trat1matismi comuni ed insignificanti (esplorazioni lavaggi, coito; ecc.). 1

Se malgrado le concJ.usioni rassicuranti di un esame istolog·ico ben fatto le em-0rragie pel'sistono, la clinica d·ev.e prevalere ·sul laboratorio, e l'isterectomia o la l'adioterapia si impongor10. (B1lllettin d e l ' A cadémi é de lkl édecin e ' n. 28, 10 ll1gJ.io 1923). PERSTA.

CASISTICA' E TERAPIA. CUORE E VASI . ' Sui disturbi nervosi del cuore. I disturbi nervosi 11anno particolare impor, tanza e sono frequenti in patologia cardiaca; essi si osservano q11otidianamen.t e anche indiJ) endentemente da ogni malattia del sistema nervoso e possono , nelle loro manifestazioni ·più gravi, anche provocare la morte in1provvisa. Si osservano sp.e sso nell a convalescenza d i m,alattie infettive (bradicardia, ins tabjlità del polso), n1elle intossicazioni (fumatori), in certe neurosi professionali. Sarebb e però da esclt1dere, secondo H. E. Hering· (Wie ner 1ned. 1Vochens., 1923, n. 16-22) l 'esistenza di neurosi cardiache autonome, mentre si elevano .ammettere delle interf:erenze costanti nell'azione del vago, degli acceleratori e del!o stesso fattor e miocardico. Il ritmo ca rdiac o è sottoposto ad un doppio to110 nervoso, il vago ed il simpatico e riesce difficil e il dissociarli, s icchè si. deve rjtenere cl1e la 1nè1ggior parte dei riflessi cl1e influisco n o stil rit1110 cardiaco, · esercitino la l or .o azione sin1ultaneamente ed in senso contrari o sul tono del vagq e su q11ello del simpatico. Numerosi siano poi gli esempi in, cui il fattore di predisposizione cardiaca si sovrappone all'inflt1enza tonica d el sistema nervos o, sicchè riesce difficile sce,-e_ rare l'~azione dell'una da qt1ella dell'altro. Così accade per le aritmie di origine d igitalica in c11i le extrasistoli hanno, secondo i casi , una localizzazione a11ricolare, ventrjcolare od atrio-ventricolare; così l'aritmia completa, abitt1almente dovuta ad t1na lesione del mu• scolo card.ia.co, può essere provocata transitoriam-ente dalla semplice eccitazione del pneumog·astrico; a.nche l'alternanza cardiaca, mal· grado la s11a natura miogena bene stabilita, può venire influenzata od anche rive lata da un'infi11enza nervosa . D Lfficile è so.~ to qu esto pl1nto di vista l 'in• terpr~tazione dell'influenza della pressione arteriosa sul ritmo cardiaco. In g·enerale, l'aumento di pressjone provoca una diminuzion e di freqt1enza ed inyersamente, e ciò come ri-


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[ANNO XXX, FASC. 40]

IL POLICLINICO •

sultato di un l'iflesso cl1e rig·uarda prìncipal- f.etto di questo' raccorciamento, lo stimolo carmente il nervo depressor e di Cyon, se.nza pediaco di ritorno trova le fibre dell'oreccl1i étta rò cl1e vi sia estr.anea l'intensità della cir- in stato ·di recettività e continua senza ar1·esto ' colazione nei vasi del sistema nervoso; in tal. la Slla corsa circolare. l\1a poicl1è il i111mero e modo si spiega l accelera,zione del ritmo conJa sit11azione delle fi·bl"'e eccita.b ili vn.tia 1.el S€cutiva alla compl'essione della carotide, comcorso di ci!ascun ciclo, ne risulta la prodt1ziopressione cl1e determina una ipert en sione, ma ne di contrazio11i parcellari, disordinate ed modifica al tem.p o stesso la circolazione ce. inefficaci, il cl1e costituisce ql1ello stato di firebrale. È nota d altrq. parte la tachicardia brillazione auricolare cl1e noi rileviamo carne degli i1) ertesi, a tt1)0 pal'ossistico eterotopo, l1J1a crisi di ar]tmin co1n1)leta. Nell1arit111ia cl1e 11a forse spesso co111e ..Punto di partenza co1npleta durante la crisi n1ancano qt1ei breYidei riflessi di origine genitale. La tachicardia periodi di ritmo normale ch·e invece si:>esso si nelle emorragie, nelle donr1e con fibromi, nel- 11anno nelle crisi di aritmia ex~rasi stolica. C tì l'l le sindro.mi tiroidee, i1el1a ipertensione della i tracciati m.eccanici . o elettrici m·ancano le menopausa sarebbe sotto la dipendenza del- extrasistoli, e·d i .sollevamenti auricolari sono • rin1piazzati da oscillazioni o fibrillazioni fin.e 1 azione nervosa cl1e si esercita simultanea• mente sul vag·o p,e r inibirlo e st1gli accelera- · ed irregolari. tori per eccitarli. Oltre cl1e l 'inftt1en za della L i11izio della cris'i è sern1)re brusca: il matension e artel'iosa, il ritmo cardiaco st1bisce lato percepisce come uno scuotimento c ardiaco, quella della pressione ve11osa, cl1·e agisce in cui seg11ono })alpitazioni vi.o lenti ed irrego]ari, senso inY erso. con indefinibile senso di malessere generale. o Importante è l'influenza del sistema nervo- Ji angoscia : lJossono aversi irradiazioni clolorose ang·inoidi. Il l)Olso è tacl1i-aritmico (110so 11ella te1·apeutica ccil'd]aca; })asti çitare, }) e., l 'effetto delle grandi ispirazioni e dei lGO a l minu~o ) . movimenti di degll1tizione nella tacl1icardia La diirata della crisi, com.e nella tachicarclia parossistica; molti poi fra i inedicamenti car- parossistica regolare, può essere di qualche cliaci agisco110 l)er via 11·e rvosa, con elevazione minuto, di qualche ora, o di ql1alcl1e g'iorr1n · d el tono del vag·o Bd abbassame11to di quello m.a il1 g.enerale l1a la caratteristica di es ~ E· re pi11 lunga, ·ancl1e di s,ettimane. degli acceleratori; così agiscono la digi :ale, la strofantina, la fisiostigmi.na, là stricnina; La (irie raramente è brusca: il ritorno al al contrario la cl1inina nor1 11a che un'azione ritmo normale è graduale. paralizzante ed importa somministr a r la solo Le crisi possor10 .ancl1e non recid.ivare : ijerò a dosi progressive, inco111inciando con quan- spesso si ripetono con freqt1enza, sempre più tità piccolissime, allo sco1)0 di non raggiu11- ra.vvicinandosi e diventando sempre più 111ngere le dosi tossicl1e, variabili secondo g"li gl1e; f.atalm.ente si giunge ·alla scomparsa degli individui. Ancl1e l'azione ·dei bag·ni è dovuta interval'li realizzandosi l 'arit1nia completa })erad u:rt m€ccanismo riflesso molto complicato. manente, presto o tardi -complicata ad insufAssai comp1esse sono dunque le azioni ner- fici enza cardiaca. vose cl1e si - esercitano sull'a1)pa reccl'1Jo circoNella cura bisog·n.a ricordare che il disturbo latorio ed · occorre guardarsi dal voler inter- del p·eriodo refrattario d ella fibra miocardica petrarè i f e110111eru per m ezzo di un solo coef~ la causa principale della fibrillazion·e auricoficie11te. la re, e che, s1Jerim e11talmente, I a paralisi. tlel pneumogastrico allunga l a fase refrattaria. fìl. Quindi, digitale ·e ·s trofanto, ·che eccitano iI Le crisi di aritmia completa. pneumogastrico, sono controindicati: ripren' clono il loro posto s,e si è giunti di già all 'inSono i11 p a r te conosciute, in .parte sco•n osciute le cause che possono r ealizzare un rac- sufficienza cardiaca : la belladonna e 1 atropicorcia·m ento del perio.do refrattar io delle fibr·e na i:>otrebbero essere utilizzati: ma solo la muscolari del1.'orecchietta. Fra q11este l 'A. chinin.a, o meglio la chinidina costituiscono (Donzelot, Paris m édical, 14 luglio· 1923) ricor- il ri111edio quasi specifico dell'aritmia. La chida la dilatazion·e dell oreccl1ietta destra nelle nidina dà d,ei risultati ottimi, specie all'inizio del ·ma1e, abbreviando le crisi in atto e ritarenclocarditi cronicl1e, nei cardiore11ali, nei miod8.ndo le crisi segue11ti : ciò cl1e sig'l1i.fìca· 0·1 )carditici, lo stato di sc1 erosi .del miocardio o di deficienza del circolo cardiaco, alcuni stati au- 1porsi alla pericolosa tend~nza evolutiva delle totossici, i semplici .stati nevropatici, ed alcuni crisi di fibrillazioni. • PtRSIA. dist11rbi endocrino-ovarici o tiroidei. P er ef1

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(_.\N~O

XX:\, FASC. -iOJ

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SEZ IONE PRATICA

Su uno speciale momento genetico delle scosse cardioritmiche del capo. • Il segno deJle scJsse ritmich·e del capo, segnalato per primo dal poeta De Mu.sset e studiat-0 dal F.eletti, oltre cl1e essere ca~atteri­ stico d·ell,'an.eurisma d ell'aorta si risc·o ntra anche nell 'insufficienza aortica, nel morbo ji Bas.edow e persino n ell'i1)ettensione e ne·l l'arteriosclerosi. Per il Fel.etti avrebbe la stessa genesi dell 'Oliver-Card.are1li; per il Delpencl1 dipend.e: rebbel n ell'insufficienza aorti-ca, dalla pulsazione arteriosa più brusca e più ampia del 11ormale. Bocci ardo addtlce i11 causa per le scosse cardiori t111icil1e antero posteriori, 1..1 curvatura cl1e le arterie vertebrali formano nel tratto che va daJ fora1ne intertrasversario dell'epi stl'ofeo al g·rande foro occi·p ital e, per cui ad ogni sistole la curvatura tende a raddrizzarsi. Nel caso di ateron1asia delle carotidi gli A..l\.. pensano ·cl1e queste, a1Jungandosi n ella diastole, sollevino indietro il capo com e su dt1e colonne rigide (Coop e Bruschini), oppur~ cl1e, essendo l a vel9cità san guigna m aggiore nei tl1bi rigidi, il sangue arrivi più rapidamente alla .testa a.ttr.averso le carotidi ater-0m.asicl1e , anzicl1è attraverso l e vertebrali e ch e, pel' iJ, solle varsi i)rima l a parte ante-' riore del ca1Jo, si l)fOdl1cano delle scosse ritm icl1e (F eletti) . Ora R. Ceruti (lliirierva 1\1 eelica ' paO' o · 9"1 .... v ' 1923) comt1nica un caso n el quale per le scose i11 questione non si poteva a ddurre alcu na spiegazionP . .iota. Si tra.ttava di una sedicenne morta peT esit i di pericardite ed endocardite mitralica (insufficienza) r eum.atismal e con ipertrofia d el cuore , con cirrosi e patica ip.e rm.egal:Lca ed ascite, la quale negli liltimi 6 mesi aveva pres~ntato scosse v ivaci del c.apo a ntero posteriori, cardioritm1cl1e, e m eno intense, scos·se p•i11ttosto later aJ.i de1ll'addome. In vivo era statR posta l'idea cl1e si foss.e t r attato di · una inestensibilità dell'aorta cardfob.asale per rjgido ri11serramento : a.l l'autoi:>sia fu trovato ch e l'jnvil11p1)0 di a desione p.eri.cardica si estendeva in alto ad a.vvolgere a mo' di manicot\. to r igido i grossi tronchi c.ardi obas.ali, ctb.e l e val,·ole aortich e er a no illese, e cl1e normal e era l a circonfer.enza dell 'aorta. Data la notevolissima 1pertrofta d el cu ore, specie del ventricolo sinistro, e l 'indistendi·b ilit à per il rigido rin serram ento d el tronco a-0rtico plrr non r:iJstretto, l 'impulso cardiosistol.ico non poteva estrinsecarsi n eil la dist en sione del IJrim o tr a tto aortico ca rdiobasale p er p.o i p.e riferican1ente propaga r si tem1)erato : trovando il primo tratto aortico indistendibile, l'impulso pas1

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sava oltre, p ro ducendo al capo, even~U:alirje r1 te con il concor so d e·l m eccanismo addotto dal Bocciardo o dal Coop , le scosse cardioritmicJ1.e. ì\ [ONT.

Dolore dorso-lombare ~ da degenerazione calcarea dell'aorta. J. Ridlon e E. Berkheiser (Journal o'f t lie ~411ie r. !.!led. Assoc., 23 giugno 1923) ril eva110 cl1e og·ni anemia transitoria cli un m.u scol o d a dist11rbo di circolo locale è ca1)ace di provocar e dolore e un certo grado di contratt11ra: è car atteristica di questa condizione La rap id~ scon1par sa d ei distt1rbi col rip oso. Per estensione an.alog·ica di significato ci ue ~ ti f e nom ~ni ed a ltri sin1ili va11r10 sotto il nom e e.li · cla11dicatio int-erm itt ei1s. Causa di una siÌldro1ne dolo1·osa del dor so può essere t1na cla11dicatio della muscoJ.atura dorsolo111bare da calcifica zione de·ll'aorta : gli AA. riferi ~ c ono tre ca~ i in c11i l 'indagi11·e r adi ologica conferma ql1esta veduta, poichè m ette in .ev:denza l a calcificazione dell'aorta, · m.entre non fa notarealc·u na di q11 elle a lterazioni osteoar ticol.3.ri cl1e non di rado sono ca usa di dolori al ·d orso (esosto.si, artriti, m alformazioni verte·b rali, s1)ecie a carico d ella V lombare) . Del r esto i dolor i. provocati da q11este cause son o ,generalmente in rap•porto con la compression e di l l l1 nervo, e s'irra,diano second o la sua distribuzione periferica. T11tt i i fattori cl1e pr.edisp·ongor. o all' arteriosclerosi possono produrre una calcificazione d·el l 'aorta: le conseguenze sono -oiù .....g·r avi se il 111me era già ristret to per endoarterite obli· teran te, pE.riarterite; o se coesistono òist11rbi vaso111otori a carico delle arterie dipendenti. Nella si11tom atologia vanno considerate, o~·tre gli accessi d olorosi intermi ttenti, le par estesie e lo stato di meiopragia tl·ei mu scoli affetti (sen so continuo di debolezza). Una lieve dolorabilità PllÒ esser e persistent e. Col m iglior aTe della circolazione collaterale i dolori possono attenuarsi. Contro questa sindrome dolorosa sono natl1ra'lmente inutili i n1.ezzi ortoped·i ci di so lito a do1perati (es tension e, e.cc.). 1

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Doftl.A. •

Sulle varicosità baso-toraciche

nella compressione della vena cava superiore. ·· Cl1iray .e Lebon (Btlll etin et 1né11i. Soc. 1néd. rlòp., 1923, n. 17), a proposito di un caso di com.p ressione d·ella cava superiore di origine an·el1rismatica, insistono sul valore cl1e in casi consimili prende lo sviluppo delle linee di var icosità a lla ba·s~ d el torace, .sp.ecialmen te nella. reg·ione anteriore. l\1iraille, cl1e già 11a st11diat.o il valore sem~iologi co di queste fleb 2ctasie, era arrivato all a conc1.usione cl1e esse in-


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LANNO .XXX, FASC. 40]

IL POLlCLl NICO I

dicano un disturbo della circolazione portale, e dellinitano t1n circolo comp1em.entare porto-cavo. Altri a11tori non attribuiscono alcun valore a q11esto s intoma. È certo ch·e nei du~ .casi di co·m pressione della cava su1p ~riore, . osservati dagli AA., è stat a constatata Ja identica curiosa disposizione; v ha di più : nel secondo caso, convenie11teme11te ct1rato e migliorato, i seg·11i di com1)ressione sono cli molto reg·rediti. Interes$ante è il fatto che il miglioramento non è stato bilatera le e simmetrico, ma più acce11tuato a si11istra cl1e a destra del torace: ora alla base del torace, dalla parte sa11a, le va.ricosit.à sono intierar11e11te scon1parse, me11tre d al l a to o·p })Osto La linea flebectasica })ersiste integralmente. La, differente evol11zione fra le due regioni illnstra i11 mocl o })art-icolarmente obiettivo il valore delle varicosità liminali baso-toracicl1e P.ella. sindro111e d'i.p ertensione. cava-s111'.)eriore. È possibil1e però ·constatar.e la stess:a cò 3a in aìcID1i casi di disturbi cir colatori nel d ominio MONTELEONE. ca Y.a-inf {3riore.

IGIENE. Studi sulla febbre tifoide. ' .

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L 'e11<lemia .tifica a Cagliari. (G. Brotzu: l gien.e mode1·1ia, ·m aggio 1923). I ·dati statistici

danno per il Comune di Cagliari una 1nortalità media p·er tifo ·di 5,5 per 100, 000 abitanti , media inferiore a qt1ella d·e lla Sardeg·na e dt tutte 1.e a.ltre città d ' Italia. Da ricerche dell 'A. rist1lta che in realtà l'end·e m.i a tifosa debba essere ivi più diffu.sa di quanto generalm ente s·t crede, pt1re n1.anten.endosi dj lieve entità; abbastanza frequenti sarebbero le forlll·e leg·gere, anche ambulatori.e. La fonte l)I'inèipale d ell' end.emi a n o11 può essere cl1e il contagio di::retto, tutta via è verisimile che fra i fatt.ori secondair1 .abbiano una TuOtevole impor~anza i frutti di inare provenienti da spiagge inquinate.

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La clifesa dallct f ebbre tifoide in una 'gra11cJ,e città (A. Loir e H. Legagnet1x : P aris ·niédical, 14 .aprile 1923). Da venti anni a questa parte

la mortalità p.er tifoide· è .scesa a Le Havre da 300 circa all1aI11Ilo a ) 20. Gli AA. ammettono che questa notevol e d,i.scesa sia d a attribuirsi alla .sorveg·lianza d·elle acqu.e che alimentano la città e nutrono grande fiducia negli avvisi che il municipio f.a .affigger.e per ,c onsigliare di fa.r bollire l'a-cqua dop·o 1e piogg·e abbondanti.

Le surg·enti hanno qu·a:si tutte . u·n a zon1a di protezione; jn cruesta vi sono però delle ab1 tazioni dalle quali l 'evacuazione delle acque di ri~uto vien.e particolarmente .sorvegliata per impedire inquinamie nti d·e lle sorg.enti. Ogni caso di malattia infettiva che si ha in tali abitazioni viena prontamente dent111ciat o dal medico, ·Che r i.cev.e per tal.e denurl.zia un 'ind·ennità. Può d·arsi cll1e in qualcl1e caso l'acqua s ia 'istata la. cawsa della malat.ti.a, però non è stato possibile m·ette-rlo in evidenza. ,Le altre cause .a cui si devono attribuir.e i c·a si attuali sono il latte, le ostriche, i frutti di mare, le inosch·e, il ·contatto diretto; una volta è .stato possibile dim.ostra re eh.e il veico1o del germe · erano state le r adici di scorzonera, pro,ven.ienti d.a un orto concimato· c·o n cessino; g·li AA. però ritengono cl1e raramente le insalate ccsti tl1iscano il veic.oJ,o. Grande importanza nella dif es.a dal tifo, essi attribt1i.scono .al buon funzi onam.ento dell Uffici.o di igien.e, con la sorveglianza ·CO·n Jtinua . e le disposizioni che prende p·er ogni .cas.o de.n:unc.iato; essi si at1gur.ano inoltre cli.e l ' opinione pubblica si addimostri favorevole alla vaccin a zione antitifi<::a, di ct1i dimosttano I 'efficacia.

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Interessante pubblicazione : Oott.

Prof.

CUI DO

MENDES

Do c~nt.e

fii Patolo~ia Meòi ca nella R. l !'niversità òi Homa n 1rettore del Sanatorio della C.R.T. « Cesa re Battisti»

1

Tubercolosi e Sanatori. <:rrattamento igienico-dietetico) Prefazione del Pr(\f . Sen. A. LUSTIG.

,U n . volutne in-8, ~i pag. IV-72, con 15 figure intercalate nel t~sto ~~· ~). delle nostre .ft{ onografie , medico-chirurgiche

d atttta~itc:-. n1t1dame.nte ,. stampato su carta semi patinata e ·con

elegant1ss1ma cope rtina. Prezzo L. 1 O Per i nostri abbonati sole L. 8. 5 O. • Inv iAr e cartolina v.aglia al Cav. L UIGI POZZI, \ Tia Sistina.

Lri di1n'i'nitzio11.e d ella tifoide agli Stat·i Uni-

tr E stata rapida e notevole; nel 1876 la n1ort a-

• · 14 - Roma.

t

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[ANNO xxx, FASC. -1.0J

1305

8 EZIONE PRATICA

1ità per tale malattia era circa di 1000 per· milione; nel periodo 1900-1910 era di circa 700, nel 1916-1920 di 49. (Tn I talia, nel 1887-1889 era di 835, nel 1914 di 194, risalendo poi nel 1916 a 296) . La diminuzione .è assai più sensibile nelle grandi città, con popolazione superiore a 500,000 abitan:ti, in cui la mortalità è in n1edia di 31,5 e discende a Chicago a 10. In queste città il m .a ssimo contributo per la tifoide viene dato dal subu.r bio, sia p·e r i casi che vi si verificano, sia perchè esso costituisce Bna sorgente permanente d'infezione. Eliminata i ' acqua come ·veicolo d'infezione, le princip.ali cause d.ei casi di tifoide sono da ricercarsi n·el bagno fatto in acqu·e contaminate, n.el 0011.sumo di ostriche, di gel.ati e simili ciLi infetti, specialmente dove si trova o si sospetta che vi sia un portatore di b acil li tifosi.

ftl.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Contributo allo studio della funzione dell'appendice. (SOLI . .4 rch . ilal. de Biologie, 20 dic. 1922). L 'appendice può avere, in rapporto con la Sl1a costituzione a11atomica, ùl1e funzioni; \1na. digestiva simile a quella del cieco in armonia con il rinvenimento -in essa di un liq11ido digesti·vo e con la notevole contrattilità dell'orga110; una protettiva legata alJ.a grande quanti· tà di tessuto linfoide. L'A. studia una terza funzione, l'eliminazione dei germi che come è noto avviene per la via renale. per la })ile e p er la n1ucosa. intesti.n ale. Cosi ha iniettato nella vena marginale di conigli delle emulsioni di prodigioso o <li piocianeo sacrificando gli animali a diversi p eriodi di tempo e saggiando con cult11re il sangue, le urine, la bile, l'appendice, n1entre in lln gruppo mediante legature d el coledoco '.:, del tenue faceva in modo che i germi nell 'appendice arrivassero soltanto per la via sanguigna. Nelle prime ore di osservazione il prodigioso fu presente nel sangue, urine, bile, appendice; dopo 24 ore ft1 presente nelle urine e nell'appendice, dopo 48 ore soltanto nell'ap-p>endice. Risulta quindi che a lato d el fegato, rene e intestino si deve porre l'appendice come organo eliminatore dei germi circolanti nel sangue. L'eliminazione è costante, rarpirla e persiitente più a lt1ngo. Il concetto della possibilità cruna a1)pe11clicite d'origine ematogena per un processo infiammatorio di eliminazione può avere in ciò una dimostrazione di sostegno. DOMINICT.

POST A DEGLI ABBONATI. Profilassi dell'of tal1no bLe norrea del rieoriato.

Al dott. D. F. A. da T. : Il metodo profilattico di Credè si deve adottare quando si è certi che la 11iadre del rieonato è affetta da ble1iorragia. Nei casi dubbi ritengo cosa migliore fare · dei

lavagg·i abbondanti ogni 3 ore con soluzione fisiologica ed instillazioni di protargolo al 3 per cento. D. Pocc10N1. L ' ustJ d ell 1 i ·n sulina nel diabete. -

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Dott. A. C.,

abb. n. 9883 : Introd·o tto r ecenteme11te da · Banting e Best,. • è adoperato con successo nel com.a diabetico. . t\.nche . nel1e forme meno gravi di diabete zuccl1erino dà ottimi risultati; gli ammalati durante il trattamento possono aumentare la loro razione idro-carbonata ricavando un miglioram.e nto n ella nutrizion-e g·enerale. Nella Clinica Medica di Roma ricerche in cors-0 pare abbiano dato bu·o ni risultati. In Italia si può trovare sia l'in1s ulina americ.ana, fabbr·icata a Toronto, presso farmacie che tengono prodotJi e.steri, sia quella italiana presso le Ditte produttrici di preparati op·oterapici. PeT la letteratura potrebb-e const1l.tare l e riviste dell'anno in corso: B11lletins et Mém·oires d e la Société Médicale des Hopitaux de Paris; The Lancet; The B~itish Medical J-0urnal ; 'fhe Amer. J 011rnal of Pl1~rsiol.; The J ot1rn al A. M . A. ; ecc. . ., M . R. CiLra della t1tbercolosi ghian.dol are. All.abbo-

n ato .'3688 : Nella cura della tubercolosi ghiandolare attuare anzitutto attornò all'infermo le regole di una bl1ona igiene generale; situarlo nelle migliori condizioni di alimentaztone corro·borante. È inutile poi ricordare che la classica medj ca.zione locale e genierale iodo-iodurata alla Du. rante d eve essere, nelle adeniti tubercolari, usata con fede e p·e rseveranza, associandola all1a cura marina. ed all'elioterapia eseguita razionalmiente e gradualmente estesa a tutto l'organismo, e non limitata soltanto al1 a regione affetta. I vaccini (uno dei più consigliabili è il Martinotti) e le tubercoline son o stati usati con ris11ltati non costanti; le cure tubercoliniche (tubercolina. vecchia di Koch) debbono ·p erò essere affidate ad llil medico adusato a man.eggiare tali delicate armi terapeutiche. G. M. 1


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! ~~NO XXX. FASC. 41J

IL POLICL1N[G0

POLITICA SANITARIA E .GIURISPRUDENZA. (*) A proposito di revisione di org·anici. ·

9UESTIONI Pl{ATÌCHE.

LIX. Limiti del diritto di scelta nei coneorsi. «Non sii disconosce che, bandito un con~-0r­ ,, so, la facoltà eventualmente riseryata a11a <: am1ninisirazione di sceS'liere tra i dicl1iarati <• eleg·gibili ·O tra un certo numero di es-si, non ,, d·eve trasformarsi in arbitrio e quindi l'use <'che 4-i essa siasi fatto, non prescegliendo il cc [J1·i11io grctd.'lta.t.o, :,irt sitscettibile di ce1isi1,ra Roma, 28 luglio 1923. ' :< pe·r eccesso di potere, qi1,ando un irisieme Ill.rrio Sig. Dott. A. Vacino, Presidente , d·i circos tarize aubori~zi a ritenere clie la Ge11e rale dell'Associazione N azi,ona le "scel t.a sia stata ispirata no1i a ?notivi di inMedici Condotti. " teresse dell'erite, ma a ragioll i - di favorit i• 1-Io esaminato colla inagg·iore benevolenza. il ,, srno. Ma, dall'altro can·to~ sarébbe arbitrario ·m en1oriale da Lei l)resentato in n1eiito alle ~' imporre alla scelta legittima.mente riservata co11seguerize che, nella applicazione delle re« c1allo Statuto (nel ca8o deciso si trattava. di centi disposizioni emanate per la revisione de<' un'Op€ra Pia) limiti e condizioni che non -g·li organici deg·li Enti 1 ocali, si temeva })O tes- cc corrispondono a quel carattere di discrezionasero verificarsi nello stato economico dei me., le .apprezzamento che Ja scelta d.eve avere». dici condotti, la cui benemerita classe è ogTrattandosi di un con·c orso per 1'11fficio di g·etto <;li pa.rticolare attenzione da parte del direttore di una istituzione antitubercolare, Governo che ne ap1)rezza. l a1to spi1ito cli sa- qualora il bando richieda - come, per altro, crificio e tutta; l 'i1npo rtanza della s11a missione è ovvio - attit11dine direttiva e competenza sociale. specifica in materia di s€rvizii antitubercol1ari a carattere clinico profilattico, è illegitE mi è gradito, al riguardo, confermarle qt1anto, cori t1na circolare telegrafica del 14 lt1- tima la scelta e· l:a nomina ·di t1no diei conglio a i Prefetti del Reg·no, S. E. il Presidente correnti dichiarati idonei da•lla Commissione, del Co11siglio ebbe a stabilire circa le modali- se ·daNa relazione di es·s a risulti che il medetà. di aipplicazio·n e delle norme suddette e cioè simo <e offre documenti di .attitudine direttiva cl1e le eventuali ridttzioni di po~ti e delle in- non dl1bbia » e ch:e « Je sue pubblicazioni spe.: dennità srJeciali non dovranno menomamente cializzate nelle di.scipJ,i ne igieniçhe non riguardano la patologia e la cliniica ·della tuberco- · d anneg-giare i servizi sanitari, tenendo presente che le indennità stesse c.orrispo11dono los·i »; e ciò tanto più s e per altro con.corrente quasi serr11pre a speciali esigenze di servizio o ri-st1lti dalla stessa relazi-0n.e che esso ha « ur1a tendono ad attenuare il disagio di speciali lo- « is erie di pubb1iicazioni. fra le quali emergono caììtà, e che furono intr.odotte appunto per il « queile re1lative .alla patologia ed alla clinica migliore ft1nzionamento dei ser:vizi sanitari del- . ,, della tubercolosi, che danno sic1rrezza della ci sua preparazione scientifico-prati ca in qu.esto le_ condotte mediche, che il Governo ha il fermo })rop,o·sito di mantenere, anche attraverso la « .argomento n. materiale tranquillità dei rispettivi titolari, nelLa IV ·S.ezion•e ha· veduto -in· questo caso un léì n1ig·liore efficenza. ec-cesso di potere ed una violazione delJa norE a rassicurarla completamente su ta.li inma ·e della finalità del co·nicors,o ed ha annultendimenti del Ministero mi affretto a sogg·iun. lato il provve·dimienio dì nomiria fondato sulla gere che, a maggiore chiarimento delle istrt1- sceJta, la quale costituisce una facoltà ma no!! zioni telegrafiche ema.n ate da S. E. il Presi- un poter.e a rbitrario: (Deci·sione 7 aprile 1923, dente del Consig·lio in data 14 luglio sarà in n. 334, Goggia cqntro Op.e ra Pia Associazione ' questi giorni inviata ai sigg. Pr~fetti una cir- Genovese .contro 11a; Tubercolosi e Ghiglion-e). colare con cui verra11":10 particolarmente illuN. B. - Ai quesiti deg_li abb0na~i si risponde strati i criteri che ho avuto il piacere di espor- direttamente per lettera . I quesiti debbono essere le nella presente. inviati, in lettera, ace-0mpagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizza ti imperso11allVIi abbia. con ogni co11sideraziorre me11te ~Ila Reda7.ione del « Policlinico», via SiIl Presidente Generale dell'A. N. lVl. C. dotto·r Acl1ille Vacino ha ricevuto la seguente lettera a 111i diretta da S. E . Finzi, in seguito all'i.n teressamento in merito al R. D. ben noto, i<:la noi pubblicato sul fase. 26, pag. 848) dell 'anno corrente:

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SottoseJretario di Stato all'Interno. '

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f,e 1·iRposte ni quesiti che non richiedono esame cli n tti o s1~cia lt indagini. sono gratuite.

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GrovAK NI S ELVAGGI, c-ongnlt'11t.e lega le del nostro period1eo.


{A~NO

XXX. FASC. 40]

1307

SEZIONE PRATICA

N·E LLA VITA PROFESSIONALE~. Cronaca del movin1en to Drofessionale. 11 XVII Congresso Nazionale dei Medici condotti si è s\·olto n Trie te ùal 17 al 21 settembre: vi s i sono dibattuti problen1i di va sta p-ol'ta ta nel ca111po assistenziale e nrofessionalc e i)el' l'a Yveuire -Oell'importante assoctàzion~. (-;on 3676 voti favorevoli, 1296 c:ontrari e 36 astenuti, il Congresso ha deliberato, su relazione llel presidente Vacino, l'adesione dell'A. N. ~l . C. ai Sindacati nazionali fascisti; notevoli a lc11ne quote -di votazione: hanno votato no, cioè contro il passaggio ai Sindacati, Bologna 131 voti, Como 84. Cagliari 37, Sassari 36, Palermo 25. Belluno 2.5: banno votato si, FiI·enze 60, Roma 54, Parma 54: Ferrara ha dato f'>O si e 12 no; ì\llilano }Jrovincia =83 e 7; , ..erona 152 e 8; Trieste 38 e 1. Hanno rasseg11<1to le dimissioni i vice-presidenti Frassetti. IJUl'"RSChi e Patriccelli. Daremo presto 11n resoconto dei lnvorL

Commissione Medica Provinciale Pavese di competenza. Il 1° settembre, 11ei loca li dell 'Ordi11e elci 1uedici in Pa Yia, $i sono ·it1niti : il comm. dott. I'ez.Z<l di ~Iortara , pre~clente della corpora~ione Sa11itaria I ...on1ellina; il com-.n . prof. dott. ìVIa ·nn ta di Stradella, presidente della Corporazione ~anitaria de.l l'Oltre-Po Pavese; il r:..:'lv. ùoLt. Omodei-Zorini, -ex-presidente della Sezione I~omellina della •.\.. N. l\I. C. e consigliere rlell'Orcli11e dei Medici del~l Provi11cia; il dott. ì\llilan2:-;i, presidente della Se~ione Pavia-Voghera della A. N. l\II. C.; il dott. ArrigQni, segret,ario della Sezione Pavia-Voghera della A. :N. ::\1. C'. e della ( orporazione Sanitaria del1·01t1·e-Po, ed il <lott. Bu ·neng-o, consig·liere delJ'Ordine dei lVledici ùella Pro,·inciR cli PaYia e delegato a ravpresentarlo. Ha giustificato la s11a assenza il prof. dott. ~i­ 'C<>lnto, della Corporazio11e Sanitaria PaYese e Conf;Ole. Generale della ~I. \ r. S. N., aderen<lo. alla . . r1un1one. Sotto la presi-denza J)rov·visoria del dott. ì\'1iJ a-i1esi, si è costituita la «Commissione l\IIedi<.:a Provinciale di competeu.za », con lo SCOJ)O immedint-0 di partecipare nlla. revisione degli Organici Sanitari, in conformità delle ·d isposizioni contenute nel D. L. del 27 1naggio 192~1, n. 1177, e successi,·e delu-cidazioili per la l'etta intel'pretazio11e del Decl'eto -stesso, date a tutti i nref('t ti con Circola r e clel 10 agosto ·corr. a., diramata dnl Nlini~tero clegli Inte1·ni e firmata da S. E. Fi11zi. Procedutosi a lla nomina clelle ca ricJ1e, sono stati €letti ad unanimitit : a presidente il 1n·of. ~icola to, a Yice-1)re~1<lente il comm. clott. Pez~/,a. a seg·retario il dott. niiilanesi, a vice-segretario il c1ott. A.rrigoni. Si è qt1i11di pr0 so ,.isione clel ciapitolato r>er le C-ondotte della Lo·rneflinu. n1~pr0Yato dalle _.\mministrazioni comunn Ii fasciste r.on1elline e già i11 vigor~ P, dopo ampia cli~us!'lione ~u iruportn nti arti1

coli, venne a1)provato con alcune lieYi modifica zioni, esprimendo il voto che esso sia, quanto prin1a ed integralmente, adottato anche da tt1tte le a ltre della Pro,·incia. A tal fine si è dAto ·incarico alla presidenza <li trasmettere copia del Capitolato alla Federazione Provinciale dei Comuni Fascisti. con la qt1ale la Presidenza !)tocurerà inoltre di mettersi in diretto rapporto. Di poi si è accennato a1l'opportt1nità di ini7'iare le revisioni circoscri7jonali delle Condotte l\iiediche. L'im.p ortantissimo problema verrà, co11 la massima pondei'a.zion.e, esa1ninato in successive adunanze. Il comn1. Pezza 11a fatto rilevare ql1anto utile recherebbe un Congresso delle Cor1)()razioni ~Iedi­ cbe Fasciste. che effettiavmente porterebbe t1n bel peso nella valutazione dell'attuale momento . sanitario del Paese. Il prof. Masnata, concol'dando, ha proposto l'invio al d-0tt. Fioretti, a Roma, del seguente telegramma: « Direttorii Corp<Jrazioni Sanitarie Provincia Pavia, oggi riu11iti, fanno voti perchè venga sollecitato organizzazione Congre~so Nazionale Corporazioni ~1ediche Fasciste ». F.ti: comm . dott. PEZZA; COllllll . ])TOf. MASNAT.\ )).

L'in1portante aduua.nza si è chiusa dopo due ore Òi l>l'01iCUO la YOl'O . . Dott. CosTA-~zo .ÀRRioox1.

. CONCORSI. POSTI VACANTI.

R. J>refettu1·a. - ~.\tutto il 15 nov ., tiff. san.; I1. 13,100 e S bie11ni del 5 %, indenn. c.-v. e indenn. n1issione: eYentt1ale reYisione. Tit. ed esami. Età limite 45. Chiedere annunzio. Fosi:>ATO SEnRAL'rA ( Cata11,.~aro). - L . 6000 e. quattro sec;;··enni cleci1no : J,. 1200 c.:1v.; L. 600 uff. san.; 1101uina subordinata accettazione capitolato. ' Scad. orf\ 12 clf\1 10 110,·e1nbre. Schinrin1enti dall'Ufficio Comunale. l\IILANO. Con.-iglio degli · Istituti Ospitalieri. Due primari n1edici specioli.sti nell'Ospedale per tubercolotici in Garbagnate; L. 7000 oltre indenn. di L. 2000, tras1)orto quotid. gratuito da• Milano. • Titoli od esami o titoli ed esami. Prova annuale: nomina e conferme triennali. Esercizio profession. da 8 armi. Età lim. 44. Scad. ore 16 del 17 ottobre. XOA SCA (Torino) . Co1i. ·. con Cei·esole RPale. A tutto il 16 ottobre. I1. 10,000 complessiYe rfer i poveri. senza limite di età. ORilET~LLO. oorigr. di Oa.rit<i . Ca110 Reparto Rez. 1\1eclic<i ed assistente chirurgo (11nico posto!) clell'Osped. Civile S . Gio,·. di Di.o; f.J. 6000. camera, 10--:10 % cli. l)rovedti. s~n.d . 30 sett. Età lim. 40. Biennio i11 clin. med. o i11 ::e7'. med. cli ospellnle in1portan te. Titoli : J)refer. a que 11 i rn d iol ogici. PrGY.1 hiennn 1~. Ciliedere nn11nnzio. FEnRAR.\.


1308

(Oa11i poba:ssu). - :Nledico condotto per i poveri. I.J. t re1nila < !) lorde, con qua tt1·0 quinTRIVENTO

quenni del decimo. Documenti di rito compresa iscrizione nell'albo. Accettazione entro otto giorni dalla partecipazione di nomina, assunzion e del servizio entro 20 giorni. Scadenza 8 ottobre. CONCORSI A PREMIO.

R. I sfif?.tto -i· e1?.eto di S tif 1ize, Prentio di

fon.(la.~· io 1ne

Lettere ed ..! rti.

Balbi-Vali.er, di I-'. 3000,

per progressi ~el campo inedico d11rante il biennio 1921-22; scacl. 31 dic. J.923. Pren1 io <l ;, fo11,claz'i,one 1:1.n.gelo jjlfinich, cli I .. . 5000, sul teina « 1~.}JlJOrtare nuovi contributi allo ·studio dell.influenza c.:he il sisten1.a c11docrino esercita sullo scheletro )) : K'ad. 31 fìic. 192.f. P ·re111,io di fo·n da.zio·ne Arrigo Fo?"ti, di L. 3000, r>er .studi di zoologia e di bota11ica, escl11si queJli che si r iferiscono a lla biologia llmana; scad. 31 dicembre 1925. Ohiedere progtam1ni a lla Segreteria. MOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZ~ '

Uon R. Decreto <.lel li1 ago:sto venue <:onfel'ita

al prof. ùott. Giuseppe '.rro1.>ea 110, dell<l R. Università ili :Napoli, la medàg·liu d'oro al merito d e lla Sanità I>u.bbli~a, in premio tlell'attivitù svolta nel campo dell'assistenza .~1 nitari a e della IJreYidenza sociale. • Il 'l'ropeano 11a juaugurato a Napoli la più motlerna assi ··t~nza brefotrofi.a.le, imitata spontanea111entc cla inolti brefotrofi e poi imposta per legge a tutti i brefotrofi del R egno; 11a ·d otato la e;ittù di varie I stituzioni per la i>rima inìfanzia, tra cui l 'os1:>edale per bambini a Posillipo, l'Asilo per la i11fanzia abbandonata a l\ilarechiaro, il Pre8e}:>e per 100 bambini, la Goccia di latte per 300 ba.rubini, ecc. Ha nel suo attivo otto ca1111)ag11e antimalariche nel ~1ezzogiorno, d11e en lnpagnc anti<-'0leriche in Puglia e a Napoli, la lotta contro la Tubercolosi dal lOOf> ad oggi, centinaia <li relazioni e conferenze per propaganda igienica, t1n'ottantina di ·P11bblicazioni su svariati argomenti d'igiene, la ri,·ista 1nensile « l\1edicina Sociale » e dieci anni di in segname11to liber o di Medicina Sociale.

1

Al ca v. <.lott. Siracusa ~1ichele, già meclico-chirurgo degli Ospedali Riuniti {li Roma, co11 R. decreto in <:lata 24 agO'sto 1922 è stata conferita dal ~1inistero clell'Interno la !.nedag·lia di bronzo al merito della Sanitlt pt1bblica per il disinteresse, lo zelo e lo spirito d~abnegazione spiegato per 7 mesi i11 proYincia di Roma, Salerno e Reggio Emili<l come ufficiale medico nella i)an<.lemia influenzale clel 1918.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Pubblicità insolente.

Una circola re ~ Oom:111iic.,.iz·Lorie r iserva ta) pervenuta ai medici di Venezia dal rappresentante pe1· l'Itàlia della ditta Barrère e C.ie di Parigi, signor _Giu. eppe Di Bernnrdo, farmacista n ~1J lano, 1

f •.\.~ :~o XXX, FASC. ~0)

IL P OLICLlNICC

dor>0 aver fatto gli elogi ùei ci1-iti el'11iari Barrère, si pern1ette render noto rli m~ici che la spett. C~asa di Parigi, onde diffondere maggiormente i suoi benefici a .p pa reechi, dà speciale inearico (al s11ddetto rappresentante) cli pregare (bon tà st1a) i sigg. medici di n,ulla pretendere per la visita che fanno agli erniosi, ed a ll'uopo, l'onora rio loro spettante, verrà corriSJJ'JSto da-~la d et ta Filiale nella ?niswra d1 T.1. 20, ~econdo la tariffa vigente .p resso

l 'Ordine dei }ledici '.ii Nlilano a mezzo cartolina vaglia, quando il c:J i~ute ncqt1isterà l'apparecchio presentando la ricetta medica. I~'onorario sarà ridotto n r~ . 10 I i:>er un appar ecchio da bambin-0. Ora io doma U{lO i::e non sia doveroso di prote~tn re pubblicamente in nome di tutti i colleghi per l'offesa fatta a lla classe inedie.a, richiamando l'altenzior1e dell'Ordine dei .:Vledici e dell'Ordine dei E~nrm.acisti di Milano Sll un caso che tocca il decoro delle due categorie di professionisti. Dott . .A. DIAN.

NOTIZIE DIVERSE.

XXIX Congresso di Medicina interna. (R0'1na-, 24-26 Ottobre 1923).

Il Con1itato ordinatore del XXIX Congresso avYerte el1e C.'01 5 ottobre scade il termine per la prese11ta ~ione delle com11nicaz.ioni da fare :11 Con·g res~o medesimo. Per le iscrizioni il termine è })rorogato fino a ll'apertura del Congresso : per ò il Comitato non si assume a lcuna responsabilità per il recapito in ~mpo utile della tessera, dei doc11menti per i ribassi ferroviari e dei pr~ogrammi per coloro che si iscrivessero in ritardo. T1a seduta ina11gt1rale è fissata per la. mattina del 24 ottobre, alle ore 10; e sarà coml1ne per i Congressi di l\1edicina e di Chirurgia. I l 25 ottobre sarit trn tta to, in unione colla Società italiana di CJ1i111rgia il tema : «Sulla colelitiasi e sulle i11fezioni delle vie biliari, con speciale raJ)porto a lle pancreatiti >). Il 26 ottobre si svolgeva il tema sul «Di.abete i11si.p ido e ricambio idrico >). . Per iscrizioni ed informazioni rivolger'9i. a l Presidente del Comitato ordinatore, prof. Vittorio ARC<>li, od a ll'Uffieio di Seg·reteria (prof. G. Sabatini. R. Clinica :Niedica. Policlinieo - Roma). I soci effettivi della Società di Medicina Interna sono vivamente pregati di nlettersi in regola col Yersame11to delle quote sociali.

Prossimi Congressi. 192.3 : Ottobre S-10, Bologna, XX L~o11gresso clella Soci€tà Italiana ·.li JJariugol-0gia, Otologia e Rinologia (Yedi fase. ~,O). Ottobre -13, Parigi. XXXIT Cong1·esso francese tli chiru'r gia (1"edi fase. 40). Ottobr-e 11-1-:1, Riena . VI C-0ngresso dell'Associaz . tra ~ledici tlei 1Innicon1ii Pubblici Italiani (vedi f~ ~. :JS). I


[AN~O ~xx. FASC.

10]

SEZ TONE PRATJ CA

Ottobre 18-21, Pale11no. V (~ongres ·o Italiano di Radiologia medica (vedi fase. 28J. Ottobre 23, Roma . XIV Congres.so della Società Italiano. d'Ortopedia. (vedi fa se. 38)·. Ottobre 24-26. Roma. XXIX Congresso della Sociefa Italiana di ~fedicina Interu.a (vedi fase. 31, 32, 39). Ottobre 24-26, Roma . XXX Congresso della Società Italiana di Chirurgia (vedi fase. 31). Ottobre 27, Roma. II Congresso c1ella ~ocietà IÌ-<'lliana di Urologia (vedi fase. 31). Ottobre 27-2S, Bucarest. II Congresso rumeno di Oto-rino-laring·ologifl. (vedi fase. 33). Ottobre 28-30, Napoli. VI Congresso della Società Italiana cli Neurologia (vedi fase. 40). Dicembre 20-22, XX Riunione clella Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia (vedi fase. 38). 1924 :

Aprile 23-27, Rom<.t. Congres~ Internazionale di Urologia (vedi fase. 27) . . Il VI Congresso della Sorietà Italiana di Neurologia. Sarà tenuto in Napoli dal :?8 a l 30 del mese di ottobre di ql1e~t'anno, ed assumerà particolare solE-nnit.à per Ja circostanza che anche in tal tempo verranno tribut.ate le onoranze a S. E. l'on. senatore prof. Leonardo Bianchi per il suo ritiro dall'inségnamento per i limiti di età. Le adesioni ( d i titoli delle com11nicazioni scientifiche debbono essere in1'iati con la maggiore sollecitudi11e a l presidente della Società (prof. Gil1seppe D'Abnndo) .

XXXII Congresso Francese di Chirurgia. E indetto a I>arigi ùall'8 a I 13 ottobre, sotto la presidenza. d el l)rof. Témoin. Sono all'o1xline del giorno i seguenti temi: io Trasfusione sanguigna, relatori .JeanbTau di l\lontpellier e Pauchet di Parigi; 2° Sti.,dio c1"iti,co delle operazioti i contro i prolassi genitali, relatori 13égouin di Bordeaux e Savariaud di Parigi; 3° Oura delle st enosi non oalcc:lose (lelle vie l>iliari p1·inoipali, relatori Mathie11

di I>ari2.'i e l Villa ret di J.,ione.

Il Consiglio superiore della Cassa Nazionale infortuni. II Co11siglio Sl1periore della Oassa Nazionale I.nfortuni si è a<l11nato in sessione ordinari~ per l'esame dei risultati di gestione dell'esercizio 1922 e per la conseguente approyazi<>ne dèi bilanci dell'assicurazione infortuni nelle industrie e dell'assieurazione infortuni dei lavoratori della terra, che la Cassa Nazionale esercita. L'incremento clelle operazioni è stat;o oggetto di compiacimen to; il C-0nsiglio ha pure ricordato il continuo progresso verificatosi nel quarantennio di vita de ll' Istituto che appunto in quest'anno si compie. Fra gli altri argome11ti esaminati, il Consiglio ha dato a deguata importanza all'assistenza sanitaria degli operai colpiti da infortunio; ha appreso 1 provve<limenti adottati per aumentare i posti di pronto soccorso. e gli nmb11lntori che sono ormai 10'1; è stato informato «l1e la Se7.ione <lell'Ospedale di S. Vito di Torino, gestitèl d~1 lla \,1~sa. ~r la. cn•

1309

ra degli infortuna.ti, ha ben corriSJ)OSto agli scopi che se ne àttendevano, co&'tituenclo per l'Italia il modello più perfett<> della specialità; che i lavori di adattamento per l'Ospedale c-l1e funzivnerà nello stabile acqt1i.sta to dall'Istituto in Bologna '"olgono al termine; che a Padova si è ottenuto dall' Ammini.strazione ospitaliera l'llSO òi un iutéro padiglione di degenza rell'ambito dell'Ospedale Civile; è stato reso infine edotto che anche il Compartimento di Milano sarà dotato di un o~ped.ale proprio! corrispondendo così ad un bisogno specialn1ente sentito in quel grande centro ind11striale dov~ la Cassa Nazionale Infortuni raccoglie ingente numero di assicurati, e vi ha pienamente aderito. La: notizia del R. Decreto 8 mar7,o 1923 che affida all'Istituto l'assic ura?Jione di tutti gli operai dipende11ti dalle Amministrazioni dello Stato, ha costituito ragione di non minore compiacimento come prova della fiducia che il Governo ripone nella vasta organizzazione, opportunamente decentrata, della Cassa Naziona le Infortuni .

La Commissione medica per le pensioni di guerra. Ecco i nomi dei Professori che sono sta ti chia mati a comporre la St1periore Commissione Medica incaricata dal lVIinistro delle Finanze, e in accordo con i Ministri della Gue rra e della Marina, di rie•saminare tutte le pensioni di guerra concesse fir1ora : Presidente : Buon.omo oom·m . prof. Lorenzo, generale medico del R. E sercito P. A. S., libero doeente i11 chirurgi.a. nella R . Univers:it-à di R<>ma. -~fembri: Galli comm. Giandomenico, generale medico : Monaco comm. dott. Federico, generale medico ; :N!oschini oomm. dott. Enrico, generale medico; Trombetta prof. dott. Edmondo, generale medico e doc'€nte di oftalmologia nella R. Università di Torino; Ciaccio cav. dott. Alldrea. colonnello medico : De Vita cav. dott. Donato, colonnello medie<>; Santoro e<>mm. dott. Giuseppe, colonnello medico; Dionisi cav. prof. dott. Antonio, tenente colo11nello medico nella tiserva navale, ordinario di anatomia patologie.a nella R. Università di Roma; Perna prof. Amedeo, tenente colonnello medico, pareggiato di stomatologia nella R . .DniverSiti1 di Napoli e di odontoiatria nella R. 1.T niversità di Roma ; Pompo11i ca v. dott. Enrico, tenente colonnello medico: R onga cav. dott. Vince11zo, tenente colonnello medico: Vassari gr. uff. prof. dott. Riccard,o, tenente colonnello medico di complemento, ordinario cli anatomia umana nella R . TJniversità di Ron1a ; Campeggiani prof. dott. i\1assimo, maggiore medico in P. A. S., libero docente in otorinolaringoiatrica nella R. Università di Roma; l\Iendicini pr of. Ant;onio, maggiore medico della riserva. IDe(lico chirurgo, libero docente di neur-01)atologiu n~Ila Regia Uni versi tà di Roma; Nicoletti comm. prof. dott. Vincenzo, maggiore ~nedico nella R. N., libero docente di clinica chirurgica nella R. Università di Roma; Pediconi comm. dott. Pi-0, maggiore medico di complemento, libero docente di sifilografia nella R. lJniYers ità òi Roma; Trocello· cav. llff. dott. Enrico, n1aggiore medico nella R. N .. 11bero docente di nenropa tologia nella R. Università cli Roma:


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Cicconardi pl'of. Giuseppe, capitano n1edito d i complemento, libero doc-ente di pa tologin pecia le nella R. UniYersità di :Napoli, 1nembro del C-0nsiglio st1periore di Sanità. .,

Per le Casse .L\ssicurazioue malattiP nelle nuove • • provincie. (.;on H. decreto n. 1657 so110 fi•SS<i te le norme per

In sor,·eglianza sulle Casse per l'assicurazione ùi m.n la ttie nelle nuoYe provincie . La sor veglianza è

i'e$n obbligatoria; verrà a ffidata d3ll'Autorità comlJf\teute u delega ti da nominarsi per ciaSCL1na Cassa tr;,1 i funzionari locali o tra persone l:>articolarmen- . t<' YerAA te in materia {li preYiclenza socitt le.

Per la legislazione socialè. 111 euo al III C<>ngresso inte rna ~ion a l e cl 'azione democratica tenuto a Friburgo, il clott. prof. G. .Ajello svol'$e un ordine del giorno eol quale si for1nn lano Yoti per la sollecitn estensione a tutti i pne i ciYili della legislazione sociale di previd('n7.a. Il dott. ..\.j ello ricevette l'incarico di svolgere 11el Co11gresso del 1924 una l'elazione sul rnoYimento mo11diale per la legisla7.ione socia le.

N11ovi Enti morali. ~0110 stati eretti in Enti 111orali : l'Istituto <:liu ic:o per ~\f a la ttie della Bocca, i11 Bolog·na, con a1u111inistrazione provvisor ia e r iserYà di approvare il relativo statuto 0rganico; l'Associazione pubblica cli as~istenza « Croce Bianca » di l\llassa ; ìa fondazione Carlo Forlanini di :\lilnno : l'Ospetlale Civile di Agordo. In m~moris di Angelo Mosso. •'\. cura dei <:ittadini di Chieri sarà onorata clegna111ente la memoria del sen. prof. A.ngelo Mosso. I.1a Regina ::\1~1 rgherita ha eo11cesso il suo pa tronn to. Fan110 J)<lit~ del Comitato il sen. Teofilo R ossi, il s.i11da<?'o di '.rori110, il rettore della R. l.'nive1·sitiì. di GenoYa e.cl altre perso11aliti1 .

t .A.l'\~O XXX, FASC. 40 J

IL POLICLI~ lCO

Istituto per lo studio e la cura del cancro in Spagna. È stato :1perto a \Iadrid, Rotto la guida di u.n Comitato Ji.azio11ale :..pagnuolo per lo studio del ca ncro : comprenòe una clinica di 28 letti, sale di 1nedicatura e oper·azioni. seryizio gratuito d'ambulatorio e ' 'arie Sezioni : ana tomo-patologica, chi111ica-sierologica, radiologica , f:!C'C. L'I stituto è SO\'venzionato da llo Stato; le s1Jese di fu11zio11amento sono coperte anche dal~e perisio11i paga te dai 111a la ti in c111·a, da proventi della Sezione radioterapica i1er Jna la.ti esterni e dalla m11nificenza privata . Divi~to delle carni

<'quine in scatola.

lTn 'ol'din~1nza

del :Mi11istero dell'Interno in data 3 agosto, re\'Ocando nna precedente disposizione.. \ieta la J)repa razione, la detenzione per vendere e la Yenclita delle ca rni e dei visceri conservati in. ~ca tola. aJJpartenenti nd tlnimali delle specie eq11iue.

Guide sanitarie. . tate vuhblic·:1 t<-•: la « R owa Sanitaria}>, guida sanitaria illu.cstrnlà di Roma e Provincia, llel~ il 1923-24. a c'1.1ra del dott. C. Bucchi; la «Guida ganitarin {li Na.1:>0li e Pr<}yincia », edizione 1923-24, clil'ettor~ ~Iancini. J /una e l'altra sono riccl1e di. indicazioni utili pel' ..sanitari e pel' il l)UbbJieo. ~ono

Lorenzo Borri. (/ F eòbraio 1864 -

30 Agosto 1928 ).

1110rto 11on anco1·a ~essa ntenne, travolto da una infeztone tifosa, c·o11tratta eseguendo una nec-r osc.-ovia giudiziaria., Jnentre era in un rigogli<> -di vita fisi c~.i e mentale, che parev.a una seconda gio,·enti1. Gli an11i 11on aYevan o intaccato il suo corlJO cli atleta ne sfiorata la sua n1entalità ferv~d.a e"* *·ltpoderosa. Eg·li cammi.n:t va ancora in montagna col: I."l.st ·i flllo sct'e11tifioo :lngelo Jlos:so, apel'to il 27 passo sYelto e sicur o di · llll tempo: aveva il por111glio in J11e n1ork'l del gl'ande fisiologo ita liano, è tamento eretto e baldo come nella S1.1n giovinezza stato frequ entato d~1 oltre una ventina di studiosi, forte . E 1:>ensava, lavorava e conversn,·a e<>n una elle hanno e:omvinto ric~rche ?Variate sull'influenza agilità e<:l una frescl1ezza 1nera Yigliose, che residell'altitudine, della luminosità, de l freddo, ecc., st~vano nd ogni cli·~gio fisico ed a lle occu11azioni ~ul la fisiologia animale e vegetale. L'Istituto sorge ·ul }fo11te Rosa (colle d'Olen) a 3000 m . d'altitu-. 11iù imJ>egnatiYe. Non aye,·a ~1Ynto vita fneile ed un l1omo di dine : c~ n e so dipende il Laboratorio biologico delaltl'a tempra • i sarebbe r>erd11fo lJer ,·ia. Rimase la « capannn ):Iargherita >) sulla punta Grifetti, a senza padre gioya nis~in10 con scarsi mezzi di for4559 m. ~ diretto dal prof. Herlitzka. tuna e studiò a lacremente, in me~zo a {liffieoltà e I RR. Stabilimenti di Salsomaggiore all'industria pri- ad incertezze. prima a Pistoia, nelle scuole medie,. vata. d,oye conseguì la licenza di onore, poi a Bologna,. Con R. decl'eto n. 1752 è ap1)rOYa to un compr-0dove fece i primi a n11i di iuedici11a., ecl infine <l Firenze, dove tern1inò i c·ors-i ed ottem.1e uri~ bellliesso stipulato in forma pubblica amministl'ativa lissima. lgurea ne l 1887. F u medico condotto a. Cupresso il ~linistero delle Finanze per la concessiotigliano, dove poi doYeva ritorna re soven te per 11c~ i11 ll &O ed in esercizio dei Regi Sta bilime11ti l'operoso riposo estiYo : rientrò a :h.,irenze per vittf·rmali di Sa lso1naggiore ad una Società Anonitoria di concorso quale ais sistente di Clinica chin1a, cl1e il comn1. avv. Ciro Bonollo si è impegnato rurgica, ma la promessa, che Egli aveva dato a lla tli costituire sotto la rag·ione sociale «Società Anonima Regie Tel'me di Salsomaggiore >), e levandosi ·donna del suo cuore, e le dure necessità della. Yita lo riportarono quasi subito alla condotta. E •1 L. :500,000 l~ cauzione. L.a convenzione definitiva i>er due a uni, a l\Iontopoli nel ' ' aldarno inferiore, ~aril appro'\"ata e r esa esec11toria con decreto del Egli confO'rtg - nella dole-e felicità familiare - gli l\linistro delle Finanze. F;

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[AN:'.'JO XXX, FASC. i·O]

ozii faticosi dell'esercizio campagnolo collo studio E*:vero e costante-. .Angiolo Filippi, <:l1e .. a 'eve conosciuto la forza ò i quella mente, 11on volle che si pe1'<iesse nella IH'atica. E, quando sulla fine del 1890, per la no1nina del Montalti a Palermo, ebbe vacante il posto di aiuto alla <.:attedra di ~1edicina legale i1t Firenze, clliamò. a e:oprirlo I-A>renzo Borri. Ed Hgti riprese coraggiosamente la via degli studii, 1K>rretto dalla fede nella sua energia, guardando all'avvenire luminoso, che lo attendeva, senza atterrirsi delle difficoltà, che il presente gli offriva. Nel febbraio del 1898 saliva la Cattedra di Medicina legale a }lodena. co11qui8t<1ndo <'on 1)Ubb1ico C<.'·~rso no nsenza insidie e contrasti, cl1e avevano costituito un vero pericolo _p er le sorti e per la èignità della nostra tlisciplina. I primi anni di :\!odena non dettero al Borri la gioia. della luna di miele della cattedr(l. Egli, che veniva da un I stitt1to in piena attività scientifica e pratica, si trovò a ~Iodena senza laboratorio, quasi senza eser-cizio lJr ofessionale, colle necessità di una famiglia, che cresce,·a, a1)pena appena coperte d~1i modesti proyenti. Si vide confinB to per quasi nove anni nel miserando grndo di . traordinario, perchè in quella ~,acoltà non .~i scovri\u110 posti di ordinario: doYè lottare con difficoltà inaudite di uomini e di cose per arr~arsi il La"Qoratorio; IJer conquistare un po' di 1nateriale di esercizio e di dimostrazione. ~ui prin1i del 1906 la Fncoltit medica fiorentina, che aveva l)er<iuto 4.\.ngiolo Filippi, c:bian1ò il n1igliore allievo della Scuola illustre a succetlert- n l Maestro. E così - dopo la varentesi modenese, co1ne Egli la chiamava - Lore11w Borri tornò nell'Istituto di Firen7,e a continuare degnamente la t:radizione comm€ssagli, formando quella nuova e vigorosa propaggi11e della Scuola del Filippi, che è rappresentata dal Ce,rida11i, dal Leoncini e dal Cszzaniga.

:SEZ l O~E P R.4.1 1C.\

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*** J...oren1..o Bor1i, ùiceYo. fu il n1igliore a llie,·o di Angiolo Filippi e non è clc.1Y,·ero ingiuria ::ti morti vn.lentissimi proclamarlo ancora ltna Yùlta snlla ~un: tomba recente. Egli giunse al .p osto cli aiuto colla preparazione, che il Filippi richiedeva ai suoi allievi : biologica e cliniC'a. Alla logica clini<:a la sua vasta mentalità filosofica si adattava con quella forza e con qnell.<1 11onderuzio11e, che formano il medico-legale di razza, ecl i 11l'imi lavori del Borri hanno ;?"ià l'impronta di quella analisi poderosa e di quella sintesi ardita e sicura, cl1e ne dovevano fare uno dei periti più n1>vr€Zza ti e temuti. Nel campo della indagine Rperiment~le egli s·i attenne essenzialmente a ciò. che più • d.a vicino si ricollega ai J)roblemi contingenti della Medicina legale e lasci() Sttggi acuti e pregevoli iulle ecchimosi asfittiche. "'ulla fisio-patologia dell'annegamento, sulla ::-pettroscopia dei derivati dall'emoglobina, e su altri argomenti di tossicologia e di tanatologia. ' ~1a Lorenzo Borri t. veva una mente più adatta a })rospettarsi, in un programma di· sistema.zione e di organamento, le questioni più vaste ed essen-

ziali della nostra disciplina cl1e non ad indagarne. si.a. pure sapieate:nente, i particolari. Il primo saggio robusto di questa tendenza del suo spirito si trova in un volumetto, pubblicato nei primi anni del suo servizio di aiuto, sulla Medicina legale ferrovia.ria, che appare il germe della sua memora.1H.ii1 ·1)rodt1zione nel campo dell'infor_tunistica . f,a prima legge su.gli infortuni del lavoro del 1898 11on ebbe perciò a tro,rarlo iIDJ)reparato. Egli? che ·aYèYa assunta dal Maestro l'attitudine della inente a J)Olarizzare nei diversi campi del diritto positivo quello, che la medicina può dare per la defì11izione dei ra1)p0rti giuridici, e si era. formato ltna conosrenza profonda degli studi e della esperienza tedesca 11el campo degli infortuni {lel lavoro, riuscì, nel suo primo volume, pt1bblicato poco dopo la .promt11gazione della legge, sotto il mo·d esto tltol-0 - Le l esioni tra1111iatiohe di f ronte ai 1

Oodici civi.le e pena.l e ed alla le.Qge sugli infort1t1if, del 1.rivoro - a tracciare mirabilmente le linee -Oi

un covpo d i dottrina medico-legale infortunistica, che ha una impronta sclliettan1ente italiana e tt1ttu Sl!H per~onale. I~ successive ediz.ioni dell'OI">era, elle si n<:crebbe fino a formare i d11e grossi volumi delln In,forrt-unistica rne<lico-legale, i numerosi scritti sparsi nella «Rivista sugli infortuni del ln Y-Ol'O »..ja lui fondata col compianto Bernacchi e col Serafi11i, J1el Giornale del risenti e i1ella « R.a.sseg-na delle Previdenza sociale». svolgono, perfezionano e completa.nQ· il disegno, g-li1 &ieuramente traeciat-0 tlella prima, e eostituiscono un monumento di sapie117~'1 medico-leg·ale, che illnstra la nostra disciplina e . consacra il nome del Borri accanto a quello dei più grandi l\Jaestri italiani e . stranieri del XIX e del XX secolo. l.ie a ltre opere del Borri, che di fronte a lla maestà dell'Jn,f ortu,n,istica appaiono minori, sono anche es~ dense di sapienza e di originalità. Il Man11aletto di Medicina legale 11er i giu,risti si trova ormai anche nella più modesta libreria di un magi.strato o di u11 avvocato e prosvetta, senz3 divng-azioni cla ttniversità popolare, la linea, che· il giuri8ta deve seguire per ricorrere al perito inedi<:'O-leg.n Je ed apprezzarne i res1}Qnsi. I~ I stit1lzion.i di JI rdic·i na. giu ridioa. -Oi~gna110 il profilo 1di unn 01)e~ più vasta. che egli fflliremente lasciò terminata - ìl Trattato di. J{ediOina legale - redatto con I.a collabor~zione dei suoi a llievi. Ed i suoi saggi 11ot~voli di Medicina sociale, C'he. toccano !)Unti vitali delle i11terferenze tra i nostri studi ed i i1roblemi della conviyenza lmana, l·o 'ravvicinano ai più grandi .;\llaestri della !)rima n1etit del secolo XIX, che abbraccia ,.a no i1ella Medicina pubblica i conii11i sfumati tra Ja oostra Materia e l'Igiene. •

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J.Jo1-e11zo Borri spaziò col suo ing·egno fervido i111che fuori del cau11X>, pur già tanto Yasto, de lla. ~ua disciplina. Egli, come il 1\:Iaestro, che non avrebbe perdonato ad un suo aiuto di non gustare Orazio o 'rirgilio o -Oi non saper distinguere un qu·a ttrocentista fiorentino da un quattrocentista senese, aveva una Yasta cultura filosofica, lett;erarin ed artistica. da cui traev.a i migliori co.nfol'ti. Conosceva l'Italia nei suoi tesori più r1posti

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IL J?OLICLlNICO

di bellezza di natura e d'a1·te e per godere la gioia, che gli veniva da contemplazioni e rievoca·zioni, ·p reparava con cura il :sllO spirito alla emozione, che attendeva, e .sapeva scegliere le condizioni più adatte per coglierla. SeriYeva con larga ricchezza di lingua e con l1n'architettura berniniana di periodo, che a qualcuno :r>otè sembrare l'espressione di uno sforzo, mentre Egli dettava rapidissimamente e magari batteva da sè a lla macchina, tracciando, come gli sgorgava dalltl mente, denso ed elaborato nei suoi minuti particolari, il concetto, che iSi vestiva spontaneamente della forma più concisa ed adatta a farne cogliere ogni sfuma tura. Era, per la vastità del pensiero e per la elevatezza della forma, oratore un po' nristocratico. che solo un llditorio fine ed attento poteva ~pprez­ za re nella gi11sta misura. Nonostante, quando, scoppiata la. g11erra , ·vestì la divisa dell'ufficiale me. dico e si chiuse durante q11asi quattro anni nel Cirognini ài Prato per organizzare, dirigere e sciogliere uno dei più importanti Ospedali di riserva della Toscana, disse t.alora ai soldati, riuniti in quadrato per qualche eerimonia militare. parole. che arrivavano al cuore. . Scrisse di lettera ti1ra, d'arte e di sociologia e, per le onoranze pre11arategli da allievi e colleghi nell'occasione del si10 giubileo professionale, dove-

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LANNO

vano uscire ed usciranno, senza che Egli possa gQderne il compiacin1ento, alcuni suoi scritti, che accanto a <lei versi squisiti - tra i quali mirabili quelli, con cui tradusse la Ballata di Read.ing Goal di Oscar Wilde - costituiscono una quasi ignorata manifestazione di '}nell'ingegno multiforme e potente.

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Come ebbe forte il corpo e l'intelletto e bbe ancbe gagliardo il carattere. Le tante traversie della ' sua vita, che con :fiera dignità chiuse in sè o confidò, sempre serenamente, soltanto agli amici più intimi, non lo piegarono nè lo distrassero dal lavoro continuo e fecondo. La morte lo trovò fermo nel 8uo penc:;ìero :filosofico, che aveva segnato austera.mente nelle parole lasciate alla moglie ed ai figli; e nei momenti lt1cidi òellR sua malattia, qt1ando Egli ·potè intravedere dove essa lo con6uceva, non ebbe mai un attimo di incertezza o di esitazione, come non ne aveva avuti nella sua vita di cittadino onesto e di lavoratore assiduo ed infaticabile. Fu ricondotto morto nella. F=ua Scuola a Firen2Je e trasportato a Trespiano col rito civile. La sua t:alma ft1 cremata .

CF;SARE BIONDI

profe88ore nell' Università di Sietia.

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Indice alfabetico per materie. Appendice : funzione . Pag. 1305 Aritmia completa: crisi )) 1302 Arsenicali nelle anemie . )) 1285 . Ascesffi spondilitici : anatomia P3:tologicn )) 1299 e cura . )) 1292 Bassi Agostino : per . )) 1297 Bibliografia )) 1311 BORRI L. (necrologio) Cancro uterino: diag·nosi precoce col sus)) 1301 sidio delle biopsie . ))_ 1303 Capo : ·s cosse cardioritmiche . Cardiotonico : alterabilità delle preparazioni . . Chirurgia : impiego òi soluzioni glucosa)) 1298 • te ad alta percentu~tle )) 1296 Clima d'altitudine: azione .. )) 1297 Clorosi: scomparsa . Ooncors i: limiti di diritto n ella sl'elta Oron,aoa del movirrie1ito professioriale 1

Cuore : disturbi nervosi Dolore alla spalla nella gravidanza ectopica . Dolore dorso-lombare da degenerazione calcarea dell'aorta . . . Empiema cronico fìstolizzato: pleurot-0mia e pneumopessia Evato-nefriti . . • Febbre tifoide : studi epidemiologici Fegato: estirpazione Ghiandole a secrezione interna : innesti. Insulina : uso Roma, 1923 -

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1306 1307 1301

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IJamino-artrectomia lQmbare, per sindroPag. 1299 me funicolare Lejomioma complicante ernia scrotale . )) 129~ )) 1307 Medicina sociale Oftalmoblenorrea del neonato: profilassi )) 1805 )) 1306 ()rganici: a proposito di revisione di )) 1300 Paratifo B: infezione sperimentale Pubblicità insolente

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Reazione di :flocculazione di Meinicke (III modif.) nella sifilide . Reazione Sgambati nelle infezioni peritoneali . . . . . Sarcoma :fibroblastico primitivo della fascia lat.a. . . Stasi intestinale cronica da membrane pericecali e pericoliche . Tono muscolare e postura del corpo : import.a.nza del tronco cerebrale . . Tratrmi cranici e ascesso cerebrale . Tubercolosi e gravidanza: il problema dei rapporti in Francia. . Tubercolosi genitale infantile Tt1bercolosi ghiandolare: -cura Ulcera digiunale: genési . Urato: eliminazione dall'0rga11ismo mediante acque acalciche Vaccinazione anticimurrosa Vaiolo: nuovo sintoma precoce Varicosità baso-toraciche nel1a eompressione della vena cava Sllperiore L . P-OZZI, ed.

Tip. Cartiere Centrali. •

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1308 TPf-11.


ANNO XXX

Roma, 8 ottobre 1928

Fase. 41

fondsto dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE P .RATICA •

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMAQIO. Lavori originali : L. Spolverini e R. Gentile: L'esame ultramicroscopico del sangue in relazio ne al genere di allattam ento. Osservazioni cliniche: P. M. Polle ri: Sopra un caso di meningite acuta sifilitica in periodo terziario. - B. Ma.sci: Meningite acuta sifiliti ca nel pe riodo seeondario precoce. Conferenza: A. d. Licbtenberg: l ri'!ultati della pielografia. Sunti e rassegn e: DIA GN OSTI CA: G. Ayala ~ Valore diagnostico della pressiono del liquor. - TERAPIA : L'insulina: preparazione, azione, valore terapeutico. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congresiti: R. Accademia l.t:eùica di Rom !l. - Società Medica Chirurgica di Bologna. Appunti per il medico pratico: CASI STICA e TBBAPIA: SISTEMA DIGERENTE : Il quadro morboso delle coliche intermittenti da adesioni nell'ulcera duodenale. - Fistola intestina le

causat:.1. da ossiuri. 1· na ca usa inedita. di perforazion e intestinale. - Ascite chiliforn1e nel d~orso di un cancro del pancreas. - Il metodo di 8ippy nel trattamento del· l' ul cera gastrica e duodenale.• Il t rattamento della. fistola anale. - Il peptone nelle gastropatie. - Inconve· nienti della medicazione alcalina intensiva. - Il rabarbaro. OCULISTICA: Diagnosi e terapia di un attacco di glau· coma. - La congiuntivite g ranulosa patp·ebrale è indi'ce di tubercolosi. - POSTA DEGLI ABBONA1l Politica SiJ.nitaria e giurisprudenza: Que.stioni pratiche. Nella vita professionale: Amminist razione sanitaria. - l\Iedici na sociale. - Cronaca del rnovimento profe-Ssionale. Concorsi. - Nomine , prornozioni eò onorificenze. Nostre corri91>ondenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie .

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LAVORI ORIGINALI. • I STITUTO DI CLINICA 'PEDIATRICA DELLA

R. UNIVERSITÀ DI PA\.' JA

L'esame uJtramicroscopico del sangue in relazione al genere di allattamento. Prof. L SPOLVERINI, direttore ' e R. GEN rILE, laureando (1). Se osse.r vi.amo all'ultramicroscopio il siero d1 sangue normale, ottenuto mediante centri-

fugazione e prelevato specialmente dopo il pasto, vediamo spiccare nel campo os curo minutissimi e numerosi·s simi granulì splendenti, dotati di attivi movimenti di danza. L'immagine osservata può essere · paragonata alla miriade ai particelle impalpabili di pulviscolo messe in evidenza da un ragg'io di luce · solar€ incidente in lln ambiente preferibilmente • oscur-0. La mobilità di tali elementi (em~oni) deve essere ritenuta un car.a ttere indispensabile per (1) Il lalll'eando GENTILE ha valida.mente eon-

tribuito nelle ricerche u1tramicroscopiche, avendon·e fatto argomento della sua iesi di laurea.

differenziarli da altre sostanze. Conservano dianche quando sono scarsi, fatti tale caratt.ere • ~ non rimangono fissi nello stesso punto, come affermano .alcuni (De Domenico). Non vi h a dubbio p er altro cl1e essi, osservati un 'ora e m-ezza o dt1e ore dopo il pasto, appaiono più mobili che n.ell.e ore successive; ma ciò è in relazione specialmente colla qualità e colfa quantità di essi e con la tecnica più o meno perfetta adoperata per allestire il preparato. Del resto non tutti gli emoconi di uno stesso campo dimostrano la st~ssa mobilità. Così · pure è differente il loro potere di rifrang.enza fra qu.e lli di uno stesso campo e degli altri osservati n·elle diverse ore del 'gior..: no. In gen.ere i più fu.obili appaiono anche i più rifrang·enti. La grandezza è varia : da granuli piccolissimi appena vj.sibili anche all 1l1ltramicròscopio fino a qltelli bene distinti di média grandezza. La· forma più com11ne è !a sferica ed a ba, stoncini. Difficilissimo in genere nie è il conteggio dato U numerò e la mobilità grande, anche se per i ~ allestim.ento dei pr~parati si segue la tecnica ust1ale adoper~ta da i vari ricercatori ; esso s! rende addirittura impossibile se si eseguono I


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[ ANNO XX\, FASC. 41)

ricerche sul siero di sangue allo scopo di eli- un poco eccessivo del prepar.ato r1on dis turba minare le principali cause di errore, in€vita- forse in grado notevole - e talvolta anzi a11- tiili, come vedremo, col metodo ordinario dello nulla - il movimento caratteristico degli .emost11dio Slllla goccia di sang11e. coni, indisperisabile per constatarne l'esatta Fu il Muller che per primo nel 1896 dette a visione? A tutto ciò conviene aggiungere che tali elemenit i il nome di emoconi, e le ricerche chi ha pratica di tali ricerche facilmente si lùte1~iori dei vari sperimentator i dimostrano rende con.te del disturbo grande che talora che sebbene la loro genesi debba ritenersi mul- arrecano nelle visioni all'ultr.ami-croscopi.o i tipla (Stockes, Arming, Rachimann, Stengel, globuli rossi, i quali per la forte rifrangenza Ce-saris-Demel, Rusca, Zibordi), pur tuttavia provocata dai raggi luminosi in.cidenti impela lor o natura è prevaJ.entemente grassa e di discono di osservare a lungo -e li.be.ram.ente il orjgine alimentare , in quanto si in odificano in campo del preparato e quindi gli eµioco-ni,. modo sensibilissimo sia qualitativamente cl1e molti dei quali inoltre rimangono da essi naquantitativamente in ~eguito all introduzione scosti. Per evitare così gravi cause di errore noi d1 sostanze grasse nell'organismo (Muller, Le,·a, N.eisser, Wiener, Neumann1, Cottin, Le- i1ell.e presenti ricerche abbiamo adottato il nuo1nierre e Brulé, Reich er, Scl1eble, Spolverini), v.o metodo studiato ed illustrato appunto nel n1entre che solo in •minima parte possono ri- precedente lavoro, servendoci, anzichè del sanpetere un'origine lipoidea e forse an-che pro- gue in toto, solamente del siero ·Con la tecnica ' . seguente. teica. La tecnica abituale d escritta dai vari autori Il sangue mediante puntura veniva prelevaè quella della · o.sservazio11e diretta in campo tr, entro un tubicino capillare calibrato e semoscuro di una goccia di sangue compressa tra pre della medesima lunghezza, nell'interno del porta-oggetti e copri-oggetti bene puliti e ql1ale era stata fatta scorrere in precedenza sgrassati. t1n·a soluzione al 2 % di es-salato neutro di p~­ tassa per evitarne la coagulazione. Tale t11bi-, Ma unia tale tecnica, che certo è la più se111pl ice, dà luogo nella pratica a molte·p lici cau- cino, previa chiusura, veniva subito post0 a lla se cli errore (come uno di noi - Spolverini (1) centrifuga ele.trica ed il sangue centrif11g.ato - · 11a di1nostr.ato) pe.r .rigt1ardo all'in_terpreta- costa11temente per quattro minuti e collo steszione dei r isultati, i quali nello ·s tesso momen- so nu111ero di giri .al minuto. In tale modo il si ero si separava in alto limpido, ed in co11.sit~.. possono andare ·s oggetti a notevoli variad erazione che le sostanze grasse .risalgono apzioni a seconda del modo come il preparato 1)11nto u.lla superficie, noi eravamo , sicl1ri di vie:pe allestito ·ed osservato. trovar e Jì la quasi totalità d.egli ernoconi conDifatti è evi dente .che, perchè siano possibili tenuti. Dopo di cl1e, tagliando il tubjcino allo i confronti tra le Letture dei diversi saggi di st esso livello, preridevam·o sempre la stessa saTlgue in .rapporto .alla ql1alità (grandezza) e q11antità. di siero, cl1e depositavamo su di u11 più che altro alla quantità (numero) degli vetrino porta oggetti, sul quale facevamo cadeemoconi contenuti, è indispensabile che la r e. - senza esercitare alct1no schiacciamento q11anti.tà di materiale d.a esaminar e sia possit1n copriog-getti pure esso sempre ug11ale tanto bilmente sempre identica. Or.a praticamen~e, n ello spessore qt1anto nella superficie e procecome si può questo verificare a dottan·do il medevamo così alla lettura d~l preparato, lasciantodo classico d·ella raccolta di l1nia goccia d~ do costantemente jnvariata l'aper~ura del diasangue (dietro puntura) e del suo schiaccia,· mento tra due vetrini? Ed amniesso anche che fr.amma del . paraboloide. D11rant.e le nostr.e osservazioni all 'ultraroila goccia di sangu·e p relevata sia sempre ugual€, cl'1i può garantire che lo schiacciamento croscopio noi ci siamo dovuti a.ccontentare, ma.n ual e del p-rep.arato (necessario per evitare . per riguard·o .al nume-ro degli emoconi ch·e si ' che la presenza eccessiva e l'agglomeram.ento riscontravano nel preparato, di d.esignarn.e il dei corpuscoli figurati .del sang·ue impediscano grado colle p~role rari, scarsi, numerosi, .molla visione ·degli em{)coni) sia sempre della to'numerosi, 11unier.osissimi, adottando cioè la stessa intensità, senza di che evidentemente stessa nomenclatura ~doper.ata dagli altri autori; re;ci.endosi assolutamenf e im:p ossibile degli ·emoc oni ri· s contrati può per il n1Im.~ro ' . questo solo fatto presentare inevitabili varia- . qualsiasi conteggio col metodo di esame praticato. Per ciò che si rifer isce .alla ..di·mensione· zioni.· in più od in meno?E lo .schi.. a ·cciamento .. di essi li abbiamo classificati in grandi, medi, piccoli e piccolissimi, .intendendo per questi: . (1) ·SJ?OLVERINI. L ' in"(lu,enza-degli idrati di ca1·~ bor1.io nell~ass<Jrbimen(o dei grassi. . t\.rchivio . di l1ltini.i quelli auasi pulv.iscolari . . Stabilita cosi la tecntca, abbiamo intrapresd · · Fa.rinaco1ogfa sperimentale, Roma, 1922. . · . . .. ... .. . .. . 1

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SEZIONE PRATICA

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una numei-osa sie rie di osservazio11i sugli e1noP €r altro a parità di condizioni il feno1ne11°' -coni n.ei lattanti in rapporto specialmente al della rapidp, comparsa e del notevole aumento genere di allattamento, a cui essi erano sot- degli emoconi è assai più m.anifesto in quelli toposti. ad all·attamento mater.n o eh.e non negli altri .. Le nostre ricerche sor10 state eseguite sopra Anzi si può dire .che mentre nei primi la dodici bimbi, dei quali cinque ad allattamento massima scarica incomincia già dopo un' ora nat11rale, cinque a quello artificiale e due ad r inezza e continua intensa nelle ore succesallattament-0 misto. sive subendo solo una lieve discesa dopo tre Essi in via gen·erale godevano tt1tti buona ore, in modo che l'organismo del bambino ad salute; soltan.t o due del primo g·ruppo presen- allatta1nento n1aturale si può consider.ar·e quatavano un eczema umido delle guance, e due si a permane11za sotto l1r1a carica abbondante erano eredoluetici sem.za alcuna manif estazio- e continu.a di emoconi; negli altri invece si nie in atto; del secondo gruppo solo uno pre- i1ota una ·differenza fra i risultati ottenuti una ora e i11ezza o due ·e q1Jelli di tre ore dopo il ·• entava segni di diatesi essudativa. Durante le ricerche abbiamo tenuto co11to: p a sto; in quanto la scarica massima si veria) del te1npo decorso dal pasto, pur va- . fica un poco in rita1"do ed è meno IlJumerosa. Inoltre, restando inViariate tutte 1-e altre .con1iando i·ol'ario di osservazio11e, la q11ale però dizioni di esperimento, gli emoconi aum.entano è stata fatta sempre allo stesso intervallo di tempo da quello; ciò per vede_re se esistessero o· diminuiscono nello stesso lattante a se.conda delle possibili differenze di risultati nelle ri- cl1e varia in più o in meno la quantità· di latte son1ministrato. cerche fatte n·el mattino e nel pomeriggio; Una differenza notevolissima in più appare b ) .d ella quantità di latte somministrato costa.r1temente in rapport o a sor11mi11istrazio11e per pasto; di b\lITO (ba1nbini ad aJlatta1nento a.rtificiale). e) d.ella i)ercentuale di grasso contenuto Per altro ad up giudizio somm·ario, le espenel latte; rienze eseguite non dimostrerebbero come red ) delle fu11zioni dig·estive ·e gastro inte~ gola gen.erale che ad una m.a ggior.e o minore etinali; percentu.ale çli g·ra!3SO contenuta nel latte, in e) ·dell'età; ispecie materno, debba corrispon1dere un auf ) delle condizioni di nutrizione e dello mento o una diminuzione di emo.coni nel sanstato di salute; gl1·e d.el bam1b ino lattante, .come sarebbe stato g) dell'accrescimento; , logico attendersi; anzi talune volte si è veri, h ) dell.a p.arte .d.el corpo da cui si prel.ev a va il sangue, non.chè della temperatura e fic ato il fenomeno inverso. della posizione di esso; procurando che fosse Irufatti alcuni ba1nbini (n. 1.-3-5) che ricev.esempre iden.ti.ca; essendo oramai noto che i vano latte materno eccessivamente ricco .di risultati degli esami di sang11e subiscono i10- grasso (5 %-6 %-7 %) presentavano .emoconi in tevoli oscillazioni in rapr>orto alla posizione 1ninore numero di altri (n. 2-4) che ricevevano del co,rpo ed alla temperatura della pa.rte su · latte con una percentuale di grasso al 3 °/o. Que sto fatto ·a prima vista paradossale tro-cui si fa la puntura. Sarebbe .certo assai utile - ancl1e per mag- va 1a S\l a ·c onvincenrte spiegazione nella congiore chiarezza e dimostrazione dei risultati statazione ·ch·e i lattanti che si nut1ivano con raggiunti - potere riferire per esteso i pro- latte così ricco ·di grasso presentavano tutti tocolli delle singole .esperienze. ma la sover- qualche disturbo gastro-intestinale (disp,e psia) chia estension·e delle -medesime - oltre 300 l}il\ o meno accentuato, mentre negli altri le osservazioni - ci obblig·a a dov.ere riassumere f11nzioni digestive si compivano regolarmente. J.e conclusiond. · Difatti le osservazioni fatte ad .esempio .s ul Da esse risulta avanti tutto che in linea di bam'bino n. 3 ·dimostrano che mentre nei primassima i risultati sono stati .conformi in tut- mi giorni, a funzioni . digestive buone e con latte al 6 % ti e dodici i lattanti. . di grasso, gli emoconi .sono stati In primo luogo difatti abbiamo potuto con- molto nume:rcosi; invece qtl'an1do le condizioni ·• tatare che jl numero degli ·emoconi a11menta irifestinali si fecero irregolari anch·e gli emocostantemente ed in modo .evidenit issimo .dopo coni dimint1irono, pur rimanendo invariata la ogni pasto, raggil1ngendo il ma;ssim·o - a fun- quantità e la qualità del latte; .ed in seguito, zioni digestive normali - verso le due ore e m iglioran·do le condizioni dig.estl.ve, anche gli · rr•ezzo per cominciare a declinare nelle succes- emoconi · tor·n arono ·ad alimentare. sive. È certo quindi · che, a parità di tutte le altr.e T.aJ.e ·C onstataz.ione è stata uguale per tutti condizioni, la .percentuale di grasso .contenuta e tr.e i gruppi di lattanti. nell~ali.mento finisce coll'esercitare l1na notevo1

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lL POLICLINlC:O

le inftt1e11za sulla qt1antità totale deg·li emocotra:n1icroscopico si presenta • assolutamente dini circolanti in determinate condizioni. ,·erso, in quanto p:r:evalgono le forme piccole Del resto una tale infll1enza si rende mani- di emoconi, essendo, in genere addirittl1ra asfesta in modo più chiara -e , costante nel caso senti le piccolissime e relativamen•te scarse le di maggiore o minore quantità di dlimento medie. ih toto introdotto con percentuale normale dì Una _ta.le differenza nel rapporto qualitativo grasso; e ciò evidentemente perchè in queste ùegli emoconi tra i -bambini -ad allattamento condizioni le ft1nzioni digestive del bambino naturale e quelli ad allattamento artificiale lattante riescono più faciln1ente a mantenersi noi abbiamo riscontrato conservarsi negli stesnormali. si ·sog·g·etti a seco·n da delle loro più o meno Risulta per altro che il fattore che più di buone funzioni intestinali. tt1tti infl nisce s11l comportamento tJU ltnt i tal ivo Difatti se queste si allo11tanavano dalla nordegli emoconi è dato dalle funzioni digestive. ma e si presentavano anche semplici sintomi Sappiamo infatti a.alla fisiologia quanta im- di dispepsia, allora negli allattati al petto si portanza abbiano il succo pancreatico e bi- riscontravano lln poco pi11 ntlillerose le forme liare Sl11la dige·s tione dei grassi in modo da inedie, specie in relazione al.le piccolissime, renderli facilm ente assor:bibili da parte della ch e apparivano alqt1anto diminuite; invece in mucosa intestinale. quelli a d allattam.ento artificiale le forme m eBasta q11indi t1n perturbamento, anche non die si notavano . dis~retamente numerose, meneccessivo, d·ell'ambiente gastro-e'nterico per tre diminuivan:o le piccole ed inoltre compaqualsiasi causa, perc.hè d·etti s11cchi compiano r ivano anche le grandi in maniera evidente. in modo irregolare la loro funzione, derivanlVIa non appena in qt1esti bambini si otte• done quindi un minore assorbimento di grassi neva t1n miglioramento delle f11nzioni digestida parte dell'organismo, facilmente .controlla- ve anche ili comportamento tanto qualitativo bile a mezzo delle ricerche degli emoconi cir- che qt1antitativo degli emoconi circolanti tencolanti n~el sangue. deva a ritornare alla formula normale. Or.bene a parità di condizioni di tutti gli Una eccezione a questa regola generale sul altri fattori , gli emo-coni a11m.entano o dimi- rapporto qt1alitativo sembrerebbe potersi dent1iscono a second.a ch e le funzioni gastro-en- dl1rre dall'osservazione fatta nel n. 3 in quantericl1e sono buone o in.complete come chiara- to si è notata la presenza di discreto numero mente ·dimostrano le varie ricerche e.seguite. dt emoconi di media grandezza anche in quei Del resto tt1tte queste constatazioni r eJativ-e periodi in c11i le ft1nzioni digestive apparivaal comportamento qu-antitativo degli emoconi 110 abbastanza bt1one; ciò per aktro potrebbe nel sangue circolante in rapporto all'alime~­ forse -mettersi in rapporto con l'alta percentazione .ed alle l1.1nzioni digestive del soggetto, tuale di grasso, 6 ~~ , con·t enuta nel latte masono in genere colllCordi con quell.e eseguite terno. dagli altri osservatori sugli adulti. Un tale diverso reperto qualitativo degli Dove per altro i risulta ti delle nostre ricer- emoconi tra i bambini allattati naturalmente che acqt1istano un valore tutt'affatto partico- od artificialmente deve certo ripetere la st1a lare è s11l comportamento qualitativ o (dim.en- ca11sa dalla diversa .c omposizione del latte di sione) ·d egli emoconi in rapporto al genère di donna .d:a quello di vacca; diversità riferibile alla.ttamen to. non solo all'intima composizionie del grasso Difatti abbiamo pot11to constatare come .re- (volendo su~ momento limitare l'attenzione so- . gola costante che a parità di condizionie di lamente a qt1esto componente) ma anche alla s u~ diversa apparenza morfologica; essendo . tutti gl i al\iri .elementi di esperimento, nei bambini ad allattamento naturale, in ispecie com.e è noto, più piccoli in complesso i glocon funzioni digestive normali, prevalgono in buli di g·rasso nel primo che nel secondo. Pertanto i risultati eomplessivi delle nostre modo impressionante le forme piccolissime osservazioni ci portano a concludere che dal quasi pulviscolari all'esame ultramicroscopico, sulle piccole· che si ·presentano pit1tta:sto scar- l'esame ultramicroscopico del sangue noi non se e 1e m·e.d ie assai rare. Non si sono riscon- solo abbiamo un indi.ce dello stato delle funtra te quasi mai le form e grandi. zioni digestiv.e del piccolo bimbo~ ma possiamo anche dedt1rre a quale genere di allattaTale· repe-rto si mantiene ancM dopo tre ore dal pasto. 1nento esso è sottoposto. • Inve~ce negli allattati artificialmente., .benth-è · .E d·el resto l,e osservazioni eseguite sui due con alimento contenente la stessa pere.entuale bambini ad allattamento misto servono a condi grasso di q11e llo del gruppo precedente e validare i risultati concordi degli altri casi. con regolari f11nzioni digestive, il reperto ulIn essi difatti mantenendosi sempre in va0


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X\X, FA:C. 41]

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SEZIONE PRATl CA

riata la ste . . sa quantità di eleme11to introd-0tto (granuni 100 per pasto), questo i11 un primo t~mpo era rapp1·.esentato dal latte 1naterno solo per metà ed il resto da una miscela di acqua e latte vaccino più saccarina. Orbene nel sangue prevaievano le forme piccole e medi.e di emoconi. _.:\. mano a mano che il latte matet110 aun1entava fino a raggiung·ere i due terzi del totale e anche le ft1nzionii intestinali miglior.ava110, non sol.o gl-i emoconi aun1enta# vano di i111mero, ma anche cominciavano a comparire le forme piccolissime, cl1e poi presero il sòpravvento; nel mentre dimint1ivano 1.e forn1e })iccole e .P iù -che altro le medie. Nor1 si. sono riscontrate differenze apprezzabili per i·iguardo ai ris.u ltati nelle ricerche fatte nelJ,e varie ore del g·iorno, fern1e restando . l~ altre condizioni di esperimento. ~on 1is11lta dimostrata, almeno da queste i1ostre ricerche, l1na inftue11za speciale della età del ban1.bin·o lattante sul comportan1ento q11alitativo e q11antit.ativo degli emoconi. ~· iT'

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Abbiamo colto l 'occasionie de1Je presenti esper1enze per estendere ai lattanti le ricercl1e eBeguite ranno passato in clinica su.i ba.mbini più gra11di ciTca l influenza degli idrati di carbonio s11ll 'assorbim-e nto dei grassi. J,a tecnica è rimasta invariata, soltanto in: vari periodi abbiam.o somministr.ato insieme al latte di donna o di vacca degli idrati di carbonio sotto forma (a seconda delJ,'età e delle condizioni ga Stl'O- intestina li de} s oggetto) di z11cchero, i\Iellin's Foocl , farin a di g·rano tostata I risultati concordi ottenuti ci 1)orta1)0 alle identicl1e concl11sioni già descritte a proposito d ei ba111bini })iù grandi. Risulta inif.atti in modo evidente che il numero degli emoconi al1menta in seguito all.a somn1ini~trazione di t1na conveniente dose di idrati di carbonio insieme al latte. Però i11entre l'aumento si veri.fica i11 modo notevole già dopo un ora ·e mezza dall'introduzjone dell'alin1ento contenente zt1ccl1er-0 (i·n specie i1eg·li allattati artificialmente) ; i11vece rjta rda fino a. d11e ore col l\1e 11 in's ed aI1cl1 e a tre co11 Jq, farina di grano t~stata. Ciò dimostra che l'influenza cl1€ e~ercita110 gli idrati di carbonio è diversa col \ ariare della q11alit8 dei n'ledesimi, e n1entre è più rapida con lo znccl1ero. è meno i11tensa, ma i11 compenso ùi più lnnga d111·ata, co11 sosta11ze amid&cee }Jii1- o meno diastasate. le · q11ali cli11icamente sono tollerate meglio dello z11ccl1ero; constatazione Cfllesta di c11i · è fa ci le · rendersi 1

co11to, riporta11dosi a.i p1i11cipi genel'ali di .fisiologia e di cl1imica fisiologica. ~1a , oltre che sulla quantità, gli idrati di carbonio sembr.a che .esercitino uill'influenza a11che s11lla · qualità deg1i en1oconi, sebbene questa seconda proprietà non risulti in modo così nettu ed indiscusso come la prima. Difatti le forme medie che si potevano in taluni bambini riscontrare nel sangue in discreto nt1mero, in .segt1ito alla s~·mn1inistrazio11e di zuccl1ero, ovvero di !\1elli11's, tendeva110 a din1inuire, apparendo sempre più numerose i·is1)ettiva111ente le for1ne J)iccole e piccolissime. È ve1·0 cl1e potr.ebbesi ancl1.e obb_iettare che tale diminuzione delle inedie fos.se più appar€nte che reale, in quanto aumentando considerevoln1ente le piccole e piccolissi111e, potevano rendersi per questo solo fatto meno visibili all ' esame ultrami.cros-copico le form€ medie. Con1unque la constatazione, mantenendosi costante, acquista: certo · il suo valore. DeJ resto l'esperienza din1ostra cl1e ]'influenza bene.fica d·egli idrati di carbonio si esercita in inanier.a indubbia a funzioni digestive norn1ali e si mantiene evidenrte ancl1e nei momenti in cui queste sono alterate in ispecie dt1rante i fatti dispe1)tici, non solo in rapporto alle ricercl1e sul sa11g·ue, ì11a a i1cl1e -· quel che più conta - in rapporto ai ris11lt.ati clinici. E.d in vero in lin.e.a ge11erale in tutti quei ba n.1 bini cl1e presentavano funzioni digesti ve in.complet e accompagnate da disturbi intestina1i più o ineno a·ccentuati ed in cui iL latte in i pecie i11aterno si pr.esenita-ya ·spesso ec.cessivamente ricco di grasso (vedi tabelle i1. 1, 3, 5), la. somministrazio·ne deg·li idrati di carbonio sotto div·ersa forn1a a seconda delle esigenze dei singoJi casi (Mellin's Food, fartna di gra110 tostata), 11a finito col i·eg·ola rizzare le ft1nzioni digestive e ne1lo stesso tempo col mìiglio1 ~re J'accrescime11to del l)eso ed a11mentare il . llllITI·ero degli emoco11i nel sang·l1e, in ispecie i

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l) i eco li.

CONCLUSIONI.

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L e r1ri11ci1)ali concll1sioni el1e si possono trar1'€: dalle ricerche eseg11ite crediamo utile rica11itolare nelle l)roposizioni seguenti : 1) L'indagine ultramicroscopica del sangue di 1111 ban1bi110 lattn11te ci pu ò rilevare il genere di a ll attamento a ctri è sottoposto, e fornirci ~ncl1e indicazioni .sullo stato delle s11e ft1nzioni diges tive. 2) Il rapporto ·sia qualitativo cl1e -quantita-tiYo degli e1noconi ri1·cola11ti. fern1 e resta.ncln t l1tte le. altre condizioni di . esperimenito , varia nello stesso ban1bino J,atta11te in n1odo a·s sai


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m ar1if esto con regola costante e con ordine decrescen te i n prima linea : ~ a) c-01 gener~ di allattamento; b) col tempo decorso dall'ingestio11e del latte; e) coJJo stato del1e funzioni digestive; i1t seconda li1iea : d ) colla qt1antità del latte introdotta, S·e nor mal·e nei suoi componentiJ e) colla percentuale di grasso conten11ta nel latte. 3) La so1nministra zio11e di idr.ati di ca1·boni o (sotto form a diversa a seconda l'età ) e&erci ta un'inflt1enza ben efic a s1ùl'assorbim-ent<' del grasso conten l1t o nel la tte, benchè con pércentuale un poco elevata, regolarizzando anche le fu11zio11i intestinali. P a via, 111g·lio 1923.

OSSERVAZIONI CLINICHE. •

O SPEDALI CIVILI DI SA:t\1PIERDAREN A.

REPARTO NEU ROLOGICO

diretto dal prima1'io prof.

RICCA.

REPARTO MEDICINA UOM rNI

diretto dal primario dottor

[ ,.-\.Ni-iO XXX, FASC.

11. POLlCL1NlCO

ALFONSO.

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Sopra un caso di meningite acuta sifilitica in periodo · terziario.

lità, sia pur rara, ma sempre desiderabil€ in tali casi, che possa trattarsi di meningite sifilitica acuta anche se i dati anamnestici o non a ccennano ad una antica infezione luetica od accennano ad una lue ormai entrata ne l periodo terziario, ossia ql1 a n do le manifestazioni a cute di .essa da parte delle meningi non sono abitualmente considerate, poichè generalmente, con Bronstein, si ammette che n el periodo terziario della sifilide le meningiti acute non sieno che una riacutizzazione di una forma cronica ovver o semplici episodi meningei legati r)erò sempre nJla primitiva forma cronica.

Il periodo di elezione infatti p er l ' esplosion e della m eningite acuta luetica è secondo i nlunerosi autori che hanno osservato di .tali forme il periodo seconda rio; una perc·e ntuale a ssai minore di m eningiti luetiche acute si oss erva n el p er iodo primario; rarissima la n1eningit e 1L1etica acuta del periodo terziario, talch è, com e più sopra ho detto, alcuni at1tori non l'ammettono se non come riacutizzazione di una forn1a cronica. E p er meningite luetica io intendo il quadro clinico completo, accompagnato da febbre e dalle alterazioni del liquor, e, non soltanto, qualche sintoma che possa far sospettare una lieve reazion e mieningea oppure le semplici alterazioni del liquor, le quali sono frequenti a trovarsi n el periodo primario o secondario, ma che per l assenza di manife~tazioni cliniche no.n possono essere conglobate nel quadro anatomo clinico della meningite. La casistica. di tali forme e specialmente quella limitata alla semplice manifestazione del liqt1or è abbastanza numerosa~ Infatti Kingerj su 52 bambini ch·e presentarono note ca• ratteristich,e eredo luetiche constatò in 15 (28 i)er cento) liqt1or con r eperto 111etico; Nicola11 esa.minò il liquor in 51 sifilitici appena dopo l ~ scomparsa del sifiloma iniziale ed ha trovato in 19 linfocitosi; le punture lombari ·furono fatte rispettivamente in 7 durante la terza settimana dal sifiloma iniziale; in 5 durante la quarta settimana; in quattro nella ,. quinta; in llno nella sesta; in due ammalati l 'A. non riuscì a stabilire la data del sifiloma iniziale; si avvebb-e quindf secondo tale caSistica una reazione nel 35. 79 % dei casi; tnle percentuale si innalza ancora se esaminiamo la casistica di Roque e Lavan che hanno notato una reazione meningea nel 50 % dei casi. Talvolta, sebbene raramente il liqt1or ool pe1

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Dott. Pro l\IARIANO PoLLERI, ait1t.o di miedicina interna.

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Una volta formt1lata la diagnosi generica di mening·ite, un quesito di grande importanza si a ffaccia al :m.edi<;o: Jo stabilire l'etiologia. Infatti nel fissare . . 1, etiologia della for ma morbosa è basata la prognosi e la cura. N-0n sempre llill esordio brusco della fenomenologia meningea ·depone per una forma d1 meningite sierosa o purulenta acuta, com€ non s-em1Jre un esordio lento e subdolo depone per una forma di menin1g ite tubercolare e~ molte volte, i soli dati clinici e fenomenologici lasciano perplessi sulla qualità del g·erme ehe ha determinato il morbo, e, come di• scriminante del quadro nosolog_ico è allora necessario ricorrere alla puntura del sacco durale ed all'esame del liquido cefal-0-rachi1 diano. . Con tale ricerca già macroscopiean1ente si può escll1dere od a.rnmettere la forma p11r11len1ta; se però, il liquido non è purulento non ·s i può senz'altro parlare di meningite tl1bercolare, anche se si hanno alcuni dati favor evoli a tale forma, ma è necessario, e ciò specialmente negli ad11lti, pro~p ettarsi l'eve11tt1a-

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SEZIONE PRATICA

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rio do primario dà una reazior1e di V'l assermann positiva accanto ad una negativa del siero, allttdo al caso di Ge1nerich. Nel periodo secondario tali dati statistici si innalzano notevolmente; infatti secondo Hutinel .e Roger Voisin si avrebbero reazioni e risentimenti meningei nel 50 % dei casi; secondo Ravaist nel 68 %; secondo Eskuch en nel1'85 %; secondo Nicolau nel 55 %; ed infine secondo Dreyfus nell '80 %. Ora accanto a queste percentuali di reazioni e. di risentimenti meni11gei alla infezione luetica, notevoli nel periodo primario, abbastan:za alti, anzi secondo Eskuchen e Dreyfus altissimi nel periodo secondario, sono relativamen,t e limitati i casi di m,eningite acuta luetica noti sia negli eredo-sifilitici che in malati di sifilide in periodo secondario; infatti secondo 112 r1 cerche d·el Samaj a apparterrebbero al primo gruppo sette casi, e al secondo gruppo 41 casi pi.ù due descritti dall'autore stesso, e non è da a.mmettere .che non si pensasse anche prima delle ricerche biologiche specifiche s11l liquor alla forma di 111.ening·ite luetica, che ~11zi si annoveravano i1Pl gruppo lt1etico quelle forme a. clecc....1·so acuto che esplodevano jn soggetti po1-tatori di 11n'infezione luetica e che n1iglioravano e g11anvano n1e<liante la cura f! })ecifica.

• L'intercorrenza fra la primitiva manifestazione. lu.etica, sifiloma, e la manifestazione della sindrome meningea acuta ha limiti abbastanza ampi e talvolta l'in·fermo nota un periodo di cefalea, specie notturna, che può pr-ecedere }',esplosione dei fatti acuti di qualche setti1nan.a, di un mese od anche più. Nei casi descritti da Boidin e Weil, da Andrej e Lava11 la, meningite precedette la roseola; Gancher -e Malloizel constatarono la meningite acuta dopo due mesi dall'accidente primitivo; dopo tre mesi ':\1idal e Gray; dopo cp1attro rnesi Ballet e Barbè; dopo sette mesi Si.card e Roussy. Più rare e quasi eccezionaJi sono considerate le m~riingiti acute sifilitiche eh.e si :manif.estano due o più anni d.al slfiloma primitivo, · ossia in pieno periodo terziario, e per lo più tali forme come già ac-. cennai vengono conis iderate come una riacutizzazione di forme croniche latenti non ammettendosi la forma .acuta in tale periodo. Il reperto necroscopico però di alcuni casi ven11ti a -morte m.ette chiaramente in 111ce anche la possibilità di casi di meningite acuta 111etica in l~riodi tardivi; un ca.so di meningite acuta·· sifilitic.a. che si manifestò rl11-e anni

dopo il sifiloma i11iziale è desritto da Chatelin e Barat; un altro caso è · d-e scritto dal Samaja; in questo si ebbe il conitag·io nel 1917, la sindrome di meningite acuta esordi improvvisamente con brivido violentissimo di freddo e f ebbr·e il 1920; e in un altro caso descritto pure dall'a11tore la n1eningite acuta si J11anifestò con febbre e cefalea in un individuo di 30 anin i che no11 ricordava di non aver mai avuto sifilide e chie obbiettivamente non presentava alcun segno di manifestazioni secondarie di tale forma, quindi verosimilmente in pieno periodo terziario. Schneider e Spiech descrivono d11e casi in cui la m,e ningite acuta si ebbe dopo due an11i,. ed infine Pette ne descrive un caso dopo sette anni. Sono s.ei qt1indi i ·casi che per quanto ci consta, sono 11oti cli meningite acuta esplosa nel periodo terziario. In tutti questi casi accanto .alla sindrome clinica completa si potè osservare un reperto positivo del liquo·r . Con ciò si spiega come in pratica si trascuri la possibilità della mening'ite luetica nel periodo terziario, ed è per qtlesto fatto che di fronte ad t1na sindrome di n1eningite act1ta con febbre, quando si sia esclusa la forma purul1enta e le altre forme a tipo linfocitario più comuni, quali .qt1ella da poliomielite, da zona, d a piombo, ecc. ,, sa1)endo l'infermo luetico da antica data si pens.a alla forma tubercolare' tanto più che praticata la puntura lombare il liquor dà un reperto che è comune per le s11e forme. Infatti in entrambe abbiamo un Pe11dy positivo, abbiamo Ùna cospicua linfocitosi, abbi.amo una notevt>le diminuzione dj zucchero ed un notevole àumento dell'albumina. Nella forma tubercolare sarebbe caratteristico il reticolo ìVlya, ma se questo si ha abbastanza costantemente nella meningite tubercolare è altresì notorio che in altre forme di- reazione del liquor si può notare un reticolo e precisamente anche sebbene raramente nella forma di meningiti luetiche; per quest'ultima forma sarebbe probativo la positività della reazione Wassermann, ma d'altra parte sappiamo che in molti casi di meningiti luetiche la reazione fu negativa nel liquor e n~l siero. Per la form.a tubercolare si dovrebbe a vere come dato di -capitale importanza la presenza. di bacilli acido resistenti nel . liquor, ma la ricerca di tali morfologie niel liquor è oltr€modo incerta, ed in qualche caso in cui si formulò la diagnosi di meningite tuber-colare p.er la presenza di morfologie acido resistenti nel liquor e la forma morbosa volse. a guarigione l'innesto 11el p~ritoneo delle cavie dei germi isolati fu negativo (' 'issawy· e Tervis;,


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IL POL],C.L INJCO

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, quindi anche dal , punto di vista biologico è Esame obbiettivo (24 marzo 1922). - Stato molte volte i11certo lo stabilire l'etiologia di g_eneral~ diso~eto. ~ute e mucose visibili pallide, m1c~Qtpol1ade111a laterocervicale ed inguil1na. meningite acuta a tipo J1on purul~nto nale, gangli épitroeleari. quando ci si apponga la diag·nosi differenziale Appa,rato· respiratorio ·: Netti segni di scle. fra me11ingite tt1bercolare e me11ing·ite 111etica . rosi dell'apice destro. Sul :restante ambito fàtti in -pazienti che siano portatori di entrambi èatarraJi diffusi delle" vie bronchiali. Apparato cil·col-ato rio : Cuore in limiti. Toni l e. infezio·n i, o che ignorino d.i essere luetici e puri su tutti i focolai. Polso: regolar-e, ritmicl1e quindi ayviano il giudizio -più facilmente co, ug·uale, piuttosto raro (64) a pressione· basv·erso la forma tubercolare, o che pur ammet- sa (P. M. 105) . ·Nulla di notevole ai grossi tendo la ll1e, veng.qno consid€rati nel periodo v.asi. · Apparato. digerente: Lingua uniform.en1ente terziario e quindi l 'eventualità deJla forma me- in1patinata, co_n impronte dentarie. Addo:tne rting·itica 111etica viei1e negletta. a~vallato, indolente, trattabile. -Alvo stitico. Accanto · a. questa grave incertezza d'ord'ine L'infermo ha vomito. ' Milza e fegato in lim-iti normali. etiologico stann~ le in'lportanti conseguenze Urinaz.ione normale: Urine nelle 24 ore: cc. · relative alla prÒgnosi e alla cnra; negative 1100. Densità 1018. - è·o me tutti sanno nel caso di Jorma tuberco"" Albumina assente. Glucosio assente . .Indacalare; positive nella grànde l)ercentuale dei ca- no l~resente . Acidi biliari presenti. Ur0bilinogeno normale. Urocromonogeno assente. si nella. forma sifilitica. . . Sistema. nervoso : Sensorio buono. Atteggian1e·n to dell'ammalato a cane di fucile. Netto , .. Koernig. N.etta rigidità nucale verso la flessfo--• n.e, per quanto di gr.a do modico. Paresi dei due abdl1centi:. Diplopia. Pupille - Credo. 11tile a questo punto citare un caso ben reagentt. . , clinic.o occorso alla mia osservazione, in c11i Riflessi profondi di intensità medi~, salvo. la diagnosi etiologica fu dapprima incerta e.d Achilleo di sinistra c)l.e pare abolito. Plantari òve il tratta.inento antil11etico ci sortì })~nefici in flessione per l'allùc.e ed a .ventaglio. Addominali presenti. effetti: Tendenza -ad una certa iperestesia diffusa. , ' Esa1ne in fondo 'dell'occhio : Pàpilla da stasi Trattasi di un certo Adolfo Barb., di anni b-ilat.erale. Le papiil.eJ del nervc;> ottico app.ato40, elettricista~ no pr0Jaine.nti con nrargini indistinti e striati Ha genitori, 3 fratelli e 2 sorelle, vivi e sa- radialmente, .arrossate tanto da sp.iccare assai ni. Un.a sorella morì a 19 anni di tubercolo- poco dal fondo éìrcostante. Dilatazione note• si polmoniare. Null ' altro di importante nella vale delle vene con emorragia a piccole chia.zana.mnesi , f&migliare. E sempt·e stato in otti- ze 111ngo i vasi nell'am.b ito della ·p apilla ed a me condizioni di salute fino ai 17 anni, epo_c a lieve distanza allJintorno. Qttalcl1e clùazza di esst1dato biancastTo ·~he copre il decorso dei . - - in cui · si cònt~giò di b1enorr:agia; guarì b·e ne n,el breye volger d.i temp·o. Dur.an~ la pande- vasi :per brevie tratto. n1ia inlluen.z ale -del 1918, a·veva 35 anni, fu. -Visus : O. ·D .. 2/ 30, O. ·s. 2/30 scarso (25 marcolr>ito. da una forma broncopolmonare, di cui zo 1·922). .. · gt1arì in -c irca quarant acinque _giorni; _da al,.. _ La puntura: lombare dà luogo alla fuoruscilora però ~affern1a di essere soggetto saJtua- , ta di- un liquido limpjdo a pressione piuttosto riamente a tacili affezioni catarrali delle vie alta (esce a getto in un primo tempo) . Pen• . respiratorie a;ccompagnate da rialzi termici dy + -1- +-. per i due anrti Sl:lccessivi; in questi_ultimi due Gl11cosio 0.36 %o; Albumina .0.60 %o; Linfoanni · in1vece non .ébbe più a so-ffrire disturbi citi : + di 300 p.e r mm 2 • d1 sorta ·all' apparato re~piratorio. Ileazione di \Vassermann sul L. C ~ R. ne-· . A 36 anni si contagtò di ·ulcere niultjple per gativa a 6/10. éu_i gli fu consjgliata oltre la:_ cura locale un Reazione di Wasse.~mann sl1l siero negativa trattan1epto a bas.e ·di ~e-rcurio. (prof. 1\.1. Se.g ale). , 2/ 1Q. La cura non f11 nè regolare, nè completa: Il 25~ 26 27, 28, le condizioni dell'inlf ermo Guarito · delle m~nif.estàzioni primitive stette sono p:riessochè invariate. Il polso oscill~ fra · b·ene fino all'.attuale n1alattia. le 60 -e le 70 battute al minuto con i caratRiferisce l 'inferm0 che da tre mesi soffre teri ~ già, dèscritti. d1 cefalea pressochè continua, non intenp-issiL 'inferm'ér emette --..u na discreta quantità di ma, a localizzazione prevalente'lnente frontale espettorato muGo salivo purulento. Le ricerche · ed occipitale. Nessun altro disturbo ha tormen- fq,tte su tale espettorato . dei bacilli acido retata l'inf.e rmo, cl1e- potè attendere alle ordina- sistenti furono negative .(sei esami). rie · occupazioni fino ad un m.ese f~, quando Lfi temp,erat11:ra oscillò in tale per·iodo dai ~ con1parve diplo1)ia e senso. di mtastenia grave. 36:5 ai 37.8. Tali fatti si acuirono imP,rovvisamente quinIl trattamento cura-tivo fu prettamente sindici giorni or sono e ad 8$Si si aggiunse àap- tomatico: ghiaccio al capo, ~u,e iniezioni . da prima la nal.1sea, poi vomito. ..2,. èc. di olio ·caniorato ai dì; 1,5 di 11rotrop1n3i Tale f eno111enologiFL andò n11c9ra ag·g·r avan- al giorn-0 i-n tre '\-rolte. ·Dàl 29. marzo al 5 apridosi. cosicchè f11 deciso l' ingr.esso ìn ospedale le le condizioni ·dell'infermo hanno subìto un il 24 ma1~zo 1922. pegg.i oraqiento; il vomito -si è fatto . più !re• L'infermò fu forte bevitore e :Forte fumatore. ql1ènte, la diplopia corttinua accoppiata a fu1

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SEZIONE PRATICA •

tofobia fa sì che l 'infermo chi.re da di essere lasciato all'oscuro, il polso non oltrepassa le 64 battute al minl1to ed · è vuoto; la temperatura va daj 36.5 ai 38.9. L'infermo non evacua se non dopo clister e. Urina spontaneamente. 11 sensorio si è obn1ubilato. Dal 6 al 23 aprile si 11anno altern1 periodi di miglioramento e di peggioramento·; in complesso si può dir.e che l'infermo è stazionario, solo la temperatura in questo periodo si è mantenuta piuttosto b.assa avendo oscillazioni cl1e va11no dai 36.5 ai 38. In. questo periodo di tempo essendo sorto il sospetto che invece di l1na forma di meningite tul:>ercolare, alla quale . subito si era pensato e sulla cui diagnosi indirizzava l '.anamn.esi ed il decorso della s indrome morbosa, si trattasse di una meningite luetica ft1 iniziata 1111a cura specifica -con iniezioni di 10 centg. di calomelano e cori iod11ro di K (potassio) per os. In complesso fl1rono iniettati in questo pel.'iodo 30 centg. di calomelan·o. Tale cura non modificò sensibilmente Je condizioni d·ell 'infermo. Insistendo però nel concetto patogenetico su -esposto si intraprese l a ct1ra endovenosa arseno-lJenzolica ed i.l 24 aprile 1922 si praticò la prima iniezione end. gr. 0.15. Il 30 aprile condizioni pressocl1è invari.ate; iniez. end. neosal. gr. 0.15. Il 7 maggio la cefalea è assai diminuita; cessata la fotofobia; cessato il vomito . Persiste ancora diplopia, paresi degli abducenti. L'ati,eO'giamento dell'infermo è meno coatto. Anco~a · Koernig ed è un -certo grado di rigidità n11ca1e verso la flessione. Sensorio ripristinato. Non più rialzi term,i ci. Iniezioni endovenose di neosal. n. 0.30. Il 16 maggio condizion1i generali in sens.ibile miglioramento. Iniez. end. di neosal. p. 0.45. Il 20 maggio l'infermo non accusa più cefalea. Ancora qualch e volta diplopia. Non più l\.oernig e rigidità della nuca, persiste papille da stasi. . 'Il 24 maggio iniez. end. di neosal. p. 0.45. Il 26 maggio si pratica la puntura lom~are 1a quale dà esito ad uni liquido che fuoriesce :a bassa pressionie (a gocci~), limpid°'. Pendj + ; Glucosio 0.37 %o; Albumina. 0.70 per mille; Linfociti 85 per mmq. La reaz. di Wassermann · sul L. C. R. è positiva nettamente a 2/10. Il 31 maggio continua il miglioramento; iniezione di neosalvarsan. 0.45. Il 10 giugno l 'in1fermo da qualche giorno si alza; non accusa niù disturbi di sorta. ln questi ultimi 15 giorni è .aumentato di p eso di un Kg. Il 26 giugno si pratica una terza puntura lombare: liquido limpido che fuoriesce dall ago a bassa pressione. Pendj +; Albumina 0.60 %o; Glucosio 0.50 per mille; Linfociti 18. Il 30 giugno l'a. lascia l'ospedale. Persiste solo papilla da stasi fd abolizione dell'Achilleo di S. L 'in.f ermo è stato rivisitato ambulatoriament·-3 il 24 gennaio 1923 e 1'11 aprile 1923 l'esame obbiettivo risultò completamente ne~ativo; l'Achilleo sinistro è netto; solo un po' meno vivo che a destra. Il fondo oculare completamente normalizzato. Da otto mesi il paziente lavora. 0

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Nel caso su ora esposto un p1·imo · punto particolarmente· interessante sta nella es.p losione di u~a meni11gite acl1ta sifilitica in periodo terziario dell'infezione. Che si sia trattato di 11na meningite 111etica risalta ora jn i11odo indubbio potendo escludere la forma t11bercolare dal decorso successivo all :.indirizzo terapeutico seguito e dalle concomitanti modificazioni del liquor dal lato cl1imico citologico (vedi esami) e biologico; infatti la reazione d1 \\' assermann che prima fu · st1l L. C. R. negativa, .?-ivenne tosto positiva do1)0 la prima s erie di ini·ezioni endovenose. E questa forma dal punto di vista clinico essendo sopravvenuta. in soggetto completame11te sano e senza alcun precedente .·clinico di lue nerv·osa d·eve essere in pratica considerata come una vera meni11gite a.cuta . luetica terziai ia. E ciò indipendentemente dal problema teorico se form.e sim.ili ra!}presentino o non acutizzazione. di un·a reazione meningea rilevabile coll'esame del liq11or ma sprovviste di qt1alsiasi man°ifestazione clinica. Un altro punto di singolar.e importanza e di grande .i nteresse pratico sta nella c11ra; jnfatti quando si sospettò -cl1e la lt1e potesse invoc~rsi quale momento patoge~etico della sindrome morbosa si praticarono all 'ir1fermo tr·e iniezion1i da 10 -c.entg. di calomelano e contemporaneamente si somministrò ner ·C·s iod11ro di k fino a . raggillngere 8, 1, 5 al dì; i. risultati di questo primo tentativo contrariamente a qu.anto si oss·erva nelle fo.rme nella maggior parte specifiche,,. in questo periodo furono, com• pletamente negativ.i; e(i anzi questa negatività dei reperto curativo ha fatto rimanere pierplessi ed 11a fatto pensare ~e non si dovesse ritornare nel concetto di l1na meningite t11bercolare; un ultimo tentativo partendo dal dato ormai acquisito d~lle forme mercurio- o .arseno-resistenti fu fatto. a tale . p11nto colla. terapia arseno-benzolica, la qual.e -c ome si è visto ha sortito benefici effetti; con ciò se si conferma l'etiologi.a luetica della malattia, si porta ancl1e un ulteriore contributo al problema de.Ila riattività terapeutica dello spiroch·eta o per lo meno delle lesioni da esso provocate. Ho creduto opportuno rend ere noto il caso 'presente occorsomi per l'interesse pratico si.a in relazione al quesito diagnostico in queste form e piuttosto rare di lue n.ervosa; sia in relazione all'indirizzo terapeut~co seguito. 1

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BIBLIOGRAFIA. Con.tribittion à. l'ét11de de la menni aigue s11philitique. Thèse de Paris, 1912-1913, p. ' 607.

BRONSTEIN-BORIS.

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IL POLICLINICO

[ANNO X~\ , FASC. ·i·l j

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l{INGERY. L e liqU.ide céréb1'0-spi11al e daris 52 cas d' h irid osi, 1921, n. 27, n. 271. NrcoLAN. Ric erche sul liq11ido cefalo-racliidian,o 1·1,el p eriodo priniario delia sifili(le. Annales de d-ern1. et sypl1., 5a serie, voJ . 7, nun1ero 5-6 g·iugno 1919, l). 200-220. I _,AVAN . Sopra le ?nerii11.gi ti prer6scolic1ie. Ann. de derm. ·et sypl1., anno 1914-1915, p . 29-31. GEMERICH. Cit ato ·da l~AVAN. rTUTTNEL-RO.JER-VOISIN. n1.P11iriu i t i aC'l.li e si"fì(·i fich e. Trat t . di m ed. e terapia di GILBERTTHOIRROT. XXXV, 1914·, p. 236. . BoIDEN XEIL. Presse llf.édi ca l e, 19 ottobre 1go7, 11.· 81, cit. da BALLET.

dere lJei nel'vi, entro g·li spazi linfatici ed ai1cl1e tra l e fibr e nervose. Il J,i quido cefalo-racl1idiano può presentare, quindi, fin n el prin10 })eriodo dell'infezione s egni di a lteraz.joni di orig·ine luetica delle menlng'i: cosr H a11ptn1a11n , Rava11t, Fordyee, E se11de11 11anno· fatto rilevar e com.e il liq11or possa }JT'ese11tare })Of;itive t11t te l e J'eazioni attesta11ti l'infezione 111e~ tica, ancl1e senza cl1e sia11 0 cli1nostrabili cli11 ica.mente focoJai infett.i,,i n elle varie -i::>arti del. l 'org·a11ismo e l)ersi110 nel sist'ema r1ervoso; · I-Ioffmann, D.el1io e T anaka, Rosenberg e GorC H ATELIN e BARAT. Para.lisi 1nu.ltiple bilat erali ·n el. corso di u1ia merii11-0·ì te sifilitica. R evl1e don 11anno dimostrato la· presenza dello · spiroNeur., 1913, p. 786. cl1et e fin dall'inizio d.el peri odo secondario de1 GAUCHER e l\1ALLOIZEL. Sifilide seco11 da1~ia r ibels le al 1n erctirio rna1iif e st a tasi co11, . poiis sées 1norho; P ette, passando in rassegna numerosi casi occorsi alla s ua osservazione in 10 anni, cu.tariee ticc o1npa(Jriat e da accideriti nierii n gei. Bt1l 1. cle séances· de la Soc. de d erm. et concl11de cl1 e la metà dell.e for111e di sifìlide de syph., 7 marzo 1907, p. 83. cerebrale era già co1111)arsa n.ei r)ri111i mesi \iVIDAL et LE BouRu. ~l e11in.g·i ti acute 'finii e per ' dopo l'ir1fezio11 e. ' g·u.arigio11.e. s .e m.a in e 1\'Iéd., 1922, p. 69. Casi di n1.eningite luetica precoce sono stati BALLET et BARBÉ. U11, caso d.i me11 irigite si"fìl·itica co11, a u. ~opsia. , 1908, p. 337. pl1bblicati da Krause, Loeb, Fahl", Sta,emmler, SrcARD et Ro ossY. 1'1e11.i ·n gite acuta cere bro-spi- ,,.ilson e Gray, l ,edarte, Net1n1ann, Bane t 1iale sifili tica . Citologia d el liq1to1·, 1904·, paScl111lz, Graf e Pirilac. Si tratta di i11 ening'iti gi.n a !~90. acute insorte tutte da poche settimane a l)O' TETTE ACZTLICHER. V ere11i A1nburg' 20 aprile 1920. cl1i mesi do110 ?ivve11 11 ta l'i11fezione. ,,. eil e BoiSAJ\IIAJA. It.le n.irigite sifìl i tica rlc·uta i ri arl·1tlti l·udin l1anno descritto t1na m eningite acuta 1)1'€berco l.osi. R ass~g·na cli st11di psicl1ia.trici, 5 cocissima, preroseolica, cinq11 e giot~ni do!10 o·no 1°21. oo·i11 ~ V ' l ' a1)parizione del sifiloma; J earis.elme, Cl1evaJ.j er, Aùl)ury 11a11no riportato dei casi analog·l1i. Ir1 ques.t i malati a reazioni meningee prePOLlCLJNICO U JVIP.EHTO J TN R01\1A. coci Nicolau 11a trovato con molta fr·eq11 enza 7 PADTGL IONE \ llI. l'i11eg·u ag·l ianza JJ11J)illa.1·e. Dj .e ssi l1on si co110.. sc.e il reperto an·ato1110-patologico, poicl1è il Meningite acuta sifilitica trattan1.e nto spec.i.fico J)Orta CJ11asi costa nteme1111el periodo secondario precoce te alJ.a, g u a rigion e. i1er i l dott. l)l'Of. BERNA RDJ N O l\tIASCT. Di grande interesse riesce, 1)erciò, un caso L e alterazioni cl1·e lo s1:i irocl1ete di Scl1audin11 di leptomeningite ac11ta sifilitica seg·11ito da produc~ nel sistema ,nerv·oso cer1trale c;:ono d.ia uto1Jsia , descritto recenten1ent.e da Non11'e vise òa! neu roJ,og·i, con criterio anatomo-1:iato- sulla JJ ediz in,isc lie l{li11ìk. Si tratt~ di un opelogico, in tre g randi cat~gorie : 1° infiam m a - raio di .J.8 a nn.i cl1e nell'ottobre 1920 . erasi GOnzioni cr o11icl1e ipeir1) la.sticl1e ; 2° a lterazjoni và- tagiato di lu es e nei 1nesi di novembre e disali; 3° neofo1·mazioni sifi.,l it icl1e (g·omme). c.e111J)re dello stesso. anno era stato sotto1)osto I r1 inerito a 1-l:é lesioni r11 eningee, le ,esper:ienad .en erg ico· trattamento antill1etico, riceve11ze ·e g·]i studi di questi ultimi anni 11anno dido in tutto 16 iniezioni cli salvarsan e 12 di 111~strato cl1e se la mening·ite 111etica. presenta inercl1rio. 11 malato, })er ò, ne1 febbra io 1921 • cominciò· ad accn1sar e cefalea intensa e diordinaria rn ente 11n d·ecorso· cronico, scler e· g·omtnoso, ar)partenendo aJ,la s ifilide terziaria, plopia, e nel ln.agg'io, cioè 1· n1esi dopo te1·111iin qi1 a lcl1e e'ccez.iona1issimo caso può pr€sennata l a c11ra., presen tava sor111ole11za, dolorabilità cliffusa al ca1)0, })tosi dell a !)ftl1)eb ra sitarsi lJrecocemente, fin n ei primi m esi dal1' a vvei1l1ta inif ezion·e, ed ass11mere un decorso nistra, a11isocoria, reazi o11~ 1)1Ìl)Illare alla ll1c~ • aC llf O. ' · torpida, paresi del retto esteJ~no di destrn , net1Og·g·i si ritie11e cl1e lo, spirocl1,ete invada il si- 1·ite pttic·a, rigidità della nn cn, l{e1·11ig, dern10grafismo. Il resto dell1esa111e obiettivo er~ J1esten1.a nervoso i1el periodò secondario . ed ivi gativo. La punt11ra 10111J)are. died e : l~qt1id o li111lJossa restare quiescente per anni . co&ì co111e l)Ossono· trascorrer e deg·li anni d a i pr in1i se- l)ido sotto forte pre ~si o 11e; Non,ne-Apelt, Pcì11dy, ,,.~·e icl~brodt , 'Vassermann l)Os.itivi; cnlt11gni <li lin ·~ortite 111etica a lla formazione di un ane11risma. · Leva,diti 11a pe·r fino din1ostrato ch e .re 1n ag·ar n1egat ive; ma.stix-reazioi:ie positiva lo spirocl1ete pu ò dalla l esione primitiv.a a~en- per la lues cerebri; i1)ercit-0 ~i con l) reval enza 1

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[.t\.NNO ~X\, FASC. 41]

SEZ IONE PHATICA

<lei polinl1cleè1ti (2/ 3) s11i li11fo~iti (1/ 3), 11l1111erose plasmacellule. Nonosta11te venis.se iniziata subito l1na cura a11tiluetica n1ista di saJ.varsan e mercurio, l'a1nmalato morì jn 1oa giornata. All'a11topsia 11ulla si l'ilevò a carico dei vari org·~tr1i. Il siste1na n ervo o 11011· 111ostrava mac 1·osco1)icame11te altro cl1e 1111a opacitù, de1la i1ia 1nt\dre sia ce1·ebral e cl1e spinaJe. ~1Ii.crosco1)ica1nente 1101\ s i l'i nve11r1ero alteraz.ior1i a carico d ella sosta1 1za n.ervO$<l (cell11le e fibre) si<t del cervello, del cervell etto, cl1e del n1idollo, 1ne11tre si aveva110 ])l'Ofoucle alte1·azioni n carico (lella IJia J11a dre e cl i t.l1tti i l)iccoli vn si sa r1gnig11i. Col 1netodo di .J a.11nel si co11statò la prescr1za di 1111111erose S})ii'ocl1et.e, i11 parte libere 11el tess11to della pia ma.cll'e, i11 }Jarte 11 ell'avve11tizia, l1ella i11edin, e 11ell'i11ti111a clei vasi; nlcl1r1e si ri11ven11ero ancl1e J1elle lac1111e lj11fnticl1e Jleriva sali. La rarità cli si rnili re1)e1'ti nelJ3. letterat11ra 1ned ica nl'i11d11ce ad agg·iungere alla cas11istica n11a 111ia osservaz io11e, Ja qt1ale s1)ic~a sulle altre :01Jratt1tto i)el' l 'ir11zio acutissimo e il decor~o ra])ida1r1ente progre s ivo . Si tratta di 1111a. disti11ta sjg·11ora, a1Jpena ve11tenne, sposa da })ocl1i giorni e in viaggio di nozze. Sono cl1ia111a to a \ isitarla i11 u11 al})ergo. ~Ii s i la1ne11ta di forte c efalea e di YOn1ito; la t cm1)eratl1ra i1on raggiung.e i 38°. La e~n,mj110 illi1111ta111e11te J)l'evia. nccl1l'ata H 11a11111es i, e in r>rimo tem110, dato j11 reperto obiettivo quasi i1egativo, 111i riservo og·n1i g·iudizio dia.g11qstico. . Il giorc10 seg11er1te la te1nperè1tt1ra oscilla fra ' 38" e 3D" C.; l a cefn lea è inte11sissin1a, n1artellar1te, a loctllizzuz ione fronto-par ieto-occ ipi1al e, ril)elle al trattarn.ento su1to1natico sedativo; il vo111ito pro. egne senza treg·,1a e si esn ge_r a ad og11i te11tativo di ali1ne11tnzione o di i11gestio11.e di J.it111idi gl1iaccati; l'alvo è cl1i11so; vi è dole11zia e discl'eta rjg·iditù. d el la nuca. Il qltadro l11 e11j11g·itico è r1 etto, ma sn lla etiolog·ia 11011 ~ODO a11cora in grado di l)l'On11 ne iar1n i; dal I' e~ame ùel liq11or , otteo l1to l)E!l' 11l111t \1 ra Jo1n])a r e, avrei certa11J.ente ])O tu to stah i l ire q u n 1e L1 e e o a di l) i tl })re ei so. L 'intlag·ine ana1n11 estica })er aper e St vi s iano tare eredit<t1·ie ris1)etto al b acillo di I\.ocl1 o se l'i11ferma r>ossa a\r.er avuto qualcl1 e J,es ion.e (ossea, g·landolare, polmor1are, ecc.) da esso indotta con1e n11re l 'esa1ne clinico a ciò ' diretto riescono 11 eg·ativi. Vi sonlo g landol e della g.randezza. di l)ise Jli sulle regioni carotidee e sopraclavicolari ed a sini$tra d el collo si riscontra 11na c icatrice biancastra, avvallata a margini irregolati, adierente al tessuti ' . sottostanti; ma n1i si ris1Jonde cl1e la piccola 1

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lesion e dipe11ct.e da linfadenite act1ta s11p1111rata in seg·ujto a difterite delle fauci. I .. n. ignora a1J1Jare di costit11zio11.e a bbn.-ta11za roJ)t1sta; è un })O ' pallida; non 11a el'})ete labia le. Sul sopraccig·lio sinistro s i l'iscontra t1na l)iccolra zona di alopecia i11ascl1erata da cosn1etico, }Jrodottasi, mi si dice, ir1 seg·t1ito a d un foru11colo. N.ess\1na lesior1e a carico dei i1e1·vi cranici; nt1lla a carico delle oreccl1ie, d el naso, delle f.at1ci e dei seni; ness t111 trau1na o flogo si del cuoio capelluto. A1J1)arati res1Jiratorio, cardio-vascolare, digerente, urO-l)Oietico, g·enitale p.e rfettamente integri. Le dl1e fo1·111e di meningiti l) iù comu11i, la cerebro-s1Ji11ale e1)idernica e J,a t11bercolare, in escll1sione di ql1elle i11alattie cl1e possono dare r11eni11gismo, fi ssa.n o ina.g·giormente la mia attenzìo11e. Al inarito espongo Je ragio11i , SOJ)ratutto ba sandorni sul criterio epidemiol og·ic·o, J)Cl' c11i ritengo rron i)otersi trattare di u11a for111a e1)id.en1ica, e se lJer esclusione so110 costretto a lJensare ad llna forn1a tl1lJercolare, si tratta, se co~ì è, certamente di una forn1a a ti11icn. Escll1do l111a dis1)e1)sia acl1ta, l)Oicl1è i1011 11anno preced11to pasti ecc.essivi o anormali i1è si è avt1to vomito· di alime11ti recentem·e11te assorbiti; i11ancan10 i dolori addo1nintlli , la cefalea è tro1)po in tensa e il vo111ito, cl1e si co111pie enza. sforzo, 11a SJ>iccatamente carattere cer ebrale. Escludo I '·emicrania, poicl1è manca110 co1npletamente crisi pregresse più o i11e110 periodicl1e di cefalea e vomiti alimentari e ])iliari: es~a si l)l'esenta con cal'atteri cosi ti11ici cl1e uo11 si ·1)t1ò IJre~tare a conf11sio11i diag·no ·t.icl1e; la s11a dl11'atn. rnassi1na è in: g·enere cl i 12-2 'i. 01·e; non s i acco111pag11a n. febbre. Esclt tdo cl1 e J)Ossa trattarsi dell'inizio di l111a 1nalnttia i11fettiva, co1ne la })Ue11111011ite, il tifo, Ja ·carlattina, il vaiolo, il i11orbillo, ecc., i11 c1 1i il n1orbo può esordire con febbr e, cefalea e v·o111ito. ~1ancano seg·r1i di nffezio11i viscerali, t oracicl1e o adùoo1i11aJi, i:»er c11i ~i ])OS~n p e11 a r e a cefalea .e von1ito riftes i. I.'esa1ue delle 11rir1e, negativo })er elem enti patolog·ici, fa sca1'tare 1'11rem ia. Non vi sono elem enti })e r pe11sare nd 1111a e1tcefn.lite epide1niCèl. L·a.-éesso cerebrale, da l)l'inciJ)jo a d ecorso sjlenzio~o e poi im1)rovvisamer1te rivelatosi con sintomi di i rritazio11e meningea e i1)ertensio11e E>nclocra11ica: . r1or1 si può sospettare })er rass.er1za di q11alsiasi i>rocesso ftogistjco o trat1m a di q11eg·J i or gani o a1)para ti cJ1e lo possono g·ener~re; inanca il polso raro. l,a cefalea d ei tllmOri d.e ll'encefalo, Sl)eSSO abbasta11za intensa da str a1Jpa r e grida ai pazienti, è sove11te localizzata, esage rata dalla percnssione del cranio; si inanifesta sotto for111a di accessi })a-


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LANNO xxx, FASC. 41]

IL POLICLINICO

rossistici e s'accompagna ordinariamente a disg·raziata.mente av(3va infettato extragenitalvo.m ito, a v.ertigine, a papi~la da stasi; 1 es·or- mente anche la sua signora. Pare che in .quedio non è mai così tum.u ltuoso. Non i=>rendo sta il stfiloma si sviluppasse nel faringe; g·li in n~ssu.na consid·erazione m a lattie come J,a tenne dietro un sifiloderma papuloso diffuso scl.er.osi a placche, la paralisi progressiva, e.cc. e a qu.ell ,e poca si devono rip.o rtare la piccola Di fronte ad un càso di cefalea intensa il alopecia del sopracciglio e la cicatrice .a l colnostro pens:i er·o corre subito alla natura sifi- lo (c1l1es ta dovuta a suppurazione di una glanlitica, di così gra.nde in1portanza diagnostica. dola) .• Fu ct1rata ·con in.iezioni endovenose · di Sotto qt1esto punito di vista; convi.ene ricor· neosalvarsan ~d .endorri11scolari di mercurio dare 1e dt1e 1nodalità più ordinari-e della det- per oltre dt1e mesi. ta cefalea: . 1) la c.efalea sifilitica s;econdaria, Di front.e a questa confessione di capitale pro.f onda, intensa, gravativa, talvoLta cos.trit- importanza cessa nel mio animo qt1ello stato tiva ·o martellant·e, pertinace, continua, a esa- d'angoscia che mi veniva dal caso poco chiacerbazioni v.espertine, che sembra leg·ata ad ro, essendo ·ora netta l 'etiologia luetica, e po,s un v·ero processo di mening·o-enc-ef alite cong·e- so tranq11illizzare i co.11iugi circa l'esito del stiva lu.etica sec.ondaria con ipertensione ce- mal:e; pratico l1g·ualment.e la pt1nt11ra lombare falo-rachidiana, come lo dim.ostra la punt11ra e, sen·z a perdere ulteriore tempo, i11ietto nelle lombare; 2) la cefalea sifilitic.a terziaria, cir- vene ctg·r. 30 di neosalvarsa.n . Il liqt1or· ·è tracoscritta, terebrante, persistente, ad esacerba- sparente, incolore, fuoriesce a go.cce molto rav. zioni notturn·e, subordinata ad una ne·oplasia vicinate; vi è assenza di zuccl1ero; le reazioni gommosa. Sebbene ev.enienza. molto rara, non di Wassermann, di Lange, di Nonne-Ap elt, di v.a perduta di vista 'la meninig ite .sifilitica act1- ,i\f,e ichbrodt sono positive; la rea.z ione della ta, di cui si distinguo·n o una forn1a comatosa gomm.a mastice dà la ct1rva della lu·e s cerebri; ·ed 11na forn1a pseudo-tubercolare'. Nella for- l'esame citologico dà ip.ercitosi (110 J,eucociti ma co.m atosa, dopo un periodo prodromico di circa per• mmc., di cui metà linfociti, 40 % pocefalea intensa, il malato è c.o lpito da ictu s linucleari e 10 % grossi elementi mo·n io nucleae cade in coma; all uscita da l qt1ale si osser- ti, a: nucleo ecc.entrico, si1nili a l)lasmac·ellule; vano cefalea, perdita della inemo~ia, disorien- . esame batteriolo·g ico negativo). tamento, incontin.enza deg·li sfinteri. Nella fol'Il giorno s.u ccessivo la cefalea., il vo1nito e ma pseudo-tubercolare il malato h a febbre mo- la febbre sono scomparsi co·m e per incanto; d erata, è irr~quieto, .con1fuso, presenta con- in seguito si attenuano .ancl1e e scompaiono tratture, strabismo, ani-socoria, Kernig, ecc. i fatti IJaretici .a carico d.elJ' oculomotore coMa come IJOter pensare alla sifilide davanti n1une sinistro. In 5a g·iornata pratico un·a sead una distinta .copi:>ia di giovani sposi, in co·n da iniezione .-endovenosa di .neosalvarsan, viaggio di nozze? Un sospetto, una domanda, clopo di cl1e gli sposi si rimettono in viaggio, sia pure rivolta con la d.ovuta circospezione, con il m io caldo monito di seguitare a intenavreb})ero po·tl1to off.eillder·e e O·f fuscare il can-· samente curarsi. dore di un ora così felice della vita. · Si tratta, .adt1n1qtl:e, di lln caso di leptomeTorno i1, g·iorno seg·u~nte per praticare la ningite acuta sifilitica comparsa pochi m.esi puntura lombar·e. Il quadro di u.na meningite do·p o l'infezione, a dec·o·r so rapidamente proacuta basilare è molto più netto; alla febbre, g·ressivq, còn prev.alente localizzazione, come àlla cefal.ea, al vomito·, alla rigidità della nudi consl1e.to, nello . spazio i11terpe·duncolare. ca si .sono ·aggiunti: ptosi palpebrale sinistra Poichè i sintomi meningei non sono ca:ratteco,n aniso·c oria (pupilla sinistra più .ampia del- ristici per La natt1r.a lt1etica ed i casi di melia destra -e ' reagente torpidamente alla lu·ce), ningite acuta nel periodo iniziale diell»inf eziodiplopia, ' Kerniig, tend·enz.a alla posizion,e a ne sono .e stre1namente rari, .si comprende cocane di fucile, riflessi tendinei viva.çi, ipere- m.e J,a diagnosi ·etiologica venga formulata stesia diffusa, dermografismo rosso, ecc. quasi sempre errata. Se l çinamnesi e il reIl 1narito, di fr.o.n te alla conferma della dia-. perto d·el liquor possono guidare verso 1a diagnosi di meningite e alla gravità della pro- g·nosi di n atura, tali elementi noni 11anno vagnosi, mi chiama da parte· .e si decide a con- lore assoluto·' -uoichè vi ' sono casi di meninfessarmi, alle eventuali delucidazioni dell,a gite luetica con Wassermann n.el liquor nediag·nosi etiologica, un particolare de)la ca- gativa, e d'altra parte individui già luetici, tamnesi, per pudore nascostomi,· malgrado i con Wassermann positiva. nel liquor, possono reiterati tentativi per essere m.esso al corren- ammalare di meniing·ite acuta d'altra n.atura. te di tutto . Egli aillili addietro si era C·onta- Se le ricerche batteriotog·i~he rendono facile giato di lues e se~ mesi prima del matrimonio la distinzion.e con le altre forme di m eningite 1

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[ANNO XXX, FAS.C. 11]

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SEZIONE PRATICA

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acuta, resta i11vece i11olto difficile lc.t diagnosi differenziale con la meningite tt1bercolare, specie in soggetti luetici co11 ' '; assern1a11n positiva: la dimostrazione del bacillo di Kocl1 niel sedimento o nel reticolo diel 1iquor riesce positiva in• u11a piccola perce11tuale di ca i soltanto; llna forte diminuzio11e di clort1ri e lo spostamento verso l e diluzioni alte d ella reazione di La11ge 11a t1n ce·r to valer.e; sulla presenza di tl1bercoli nella coroide si è moJto esagerato; r ima11e solta11to q11ale r eazione con valore specifico l a mastix. Una volta assodata l a i1atl1ra luetica della m eningite, si i:>uò ordin·ariame-n te forn1t1lare una prognosi benigna, poichè 1a ct1ra specifica ha r a pidamente ragione del n1ale .

lt1ppi in t1n r-ene con bacinetto ra1nificato m entre a tale affezion~, è per così dire, morfologicam.ente predestinato un re11e con · bacin etto ampol.lare. Le gravi sup1Jt1razio·n i invece a·e1 rene si sviluppano a preferenza i1ei bacinetti ramificati, nei quali l 'infezion e determina n-ef lun·g·hi e stretti canali, compresi tra i calici. ed il bacin.etto, dei piccoli ascessoli11i chiusi. Per la determi11azione clella J)Osizion·e del rene la ]) ielog·rafia, fra tutti i metocli di indagine, ci fornisce i lJiù esatti risultati. Con questo metoclo uossono ancl1e essere st11diati i cambian1enti di posizione fisiologici e patologici del re11e (durante la reSJlirazione, n ello s1)ostamento çieg·li altri org·a11i, ])e1· i movimenti norm ali ed a11o·r mali .Pl'Ol)ri). Le im1)ortanti co11siderazioni clinicl1e che si d eclucono da questa i11dagi11e vengono da i1oi 11tilizzate per la diaCONFERENZA. g1101si e per la cura del rene i11obile e della disto1.'.>ia renale. Ancl1e i l'al)l)Ol'ti tra bacinetto I risultati della pielografia. e uretere, tra questo e lo scl1e letro, la reciCo11ferenza ten,u ta dal l)l'Of. A. d. LICHTENBERG lJroca deviazione, il si11ton1a valvola», la for"il dì 24 ottobre 1922 a lla Società di Urologia n1a serpiginosa del decorso t11·eterale 11anno a Berlino 1111a g·rande importanza nella diagnosi delle raccolta dal clott. _.\. ~IARSELLA, assistent e. malattie reI1ali. Non potrei assolvere l)er intiero il n1io comSarebbe di grande interesse soprat11tto anapito di riferire s11i risultati d ella pielografia to111ico poter stabilire la forma e la posizio11e se n1i ]imitassi a consid erarn e -il i111ro valore normale d ella vescica, poichè nessun altro m ediagnostico. Lo studio iso.Jato del bacinetto todo, meglio di quello da noi adottato, l)UÒ r.enale nel quadro l)ielografico I.ascerebbe alda r e risultati maggiormente attendibili nello lora g·randi e sensib jli lacune. La farn1a nor- stl1dio di q11elle due proprietà le cui alteramale del bacinetto re11ale, ir1fatti, è sotto11osta zio11i sono caratteristiche per una grande caa gra11di oscillazio11i, ciò cl1e del resto si sa- tegol'ia di processi patologici. Così le ricerche peva già pe1· l e iicercl1e anatomicl1e eseg·t1ite s11ll'uret.ra e s11lle v.escichett~ seminali 11anno general1ne11te Sll preparati otten11ti l)e1· col'ro- pot11to dare qualcl1e risultato prati.cc. Lo stusio11e. i\Ia fi11ora no11 era stato stabilito il lidio del modo di comportarsi del collo della mite tra l a forma 11or1uale e cp1ell a patolog·ica. ves.cica è stato definitivamente risoluto con I~ La morfol ogia del bacinetto è stata doc11men- cistografia: così, come la dimostrazione delle tata dalla pielografia e si è r it1sciti fi11aln1enu rine resid11e ed i cambia1nenti di forn1a della t.~ a stabilire varii ii1)i nor111ali ed a dimovescica durante il suo svuotamento. Con l'uso stra re come moltissi1ne forme . ritenl1te normadell'ini ezio11e di liquidi cli contrasto possiam.o li dag·li anatomici fo ssero invece cli11ican1ente conoscere l a forn1a, la g·r andezza, la situaziogià. pato.Jogicl1e. I bacinetti normali si trovano ne dei diverticoli, deter·minare i rapporti con soltanto nell,,110.m o e i1e.Jla donna giovane: nel- 1'11retere, stabilendo a ]Jriori, il nostro piano la donna cl1e 11a partorito sono rari. La g·ranoperativo. dezza, cioè il volt1n1e del bacinetto 1101male è Ci serviamo ancora della cistografia n-ei tudunq11e \1a1io; va da t111 n1inimo di 2 eme. nei mori dell.a vescica, i ·q uali determinano una bacinetti 1Ji11 ra1nificati, ad un m.a ssimo di i1nmagine lacunare s11lla lastrà, ed il n1etodo quasi 8 eme. in q11elli a1111)ollifo1·111i. Ne de1·iva rappresenta lin aiuto l)rezioso q11ando la cida ·ciò che t1na ca1)acità considerata normale· stosco1Jia non riesca possibile per la presenper lin bacinetto an1, -J)ollifo1we rappresenta già za. di una cistite o di una .ematuria infrena' una dilatazio·n e i1otevole per u11 l>aci11etto ra- bile. Le cavità tuiomali cou1unicanti. con la ' 7emifici1to. Lo st11clio della fo1ì11 a del baci11etto sctca conseguenti a.cl ascessi della })l'Ostata o ci fornisce ancora irnportanti d ati per la pad elle vescicl1ette seminaJi apertisi i11 vescica, togenesi e lo svilnp1Jo dell' idro11efrosi e lo le cosidette niccl1ie co11sec11tive a 1 )rostatectosvolgersi delle infezio11i renali. Così, ad es., mia, le fistole tra vescica ed intestino, le iperè difficile cl1e lln 'idronef1·osi sacciform e si &vitrofie della l)rostata ancl1e di g·rado lieve, le (<


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lL POL ICLlNJCO

eruie, i i'.)1·ocessi infia11u11atori, i t.11111ori del i)eg·gian1ento cl eJl 't1rete1·e 11a11no l1na g·ra1lde l)j ccolo JJacino, le cleformjtà \'escicttli provoca- im11orta11za clir1ica e tel'aJle11t ica. I.e deviaziorti te clalla g·ravi·da11za veng·o110 brillanteme11te dodell'111·etere 11ella regione lorn.b are mostrate c11m·e11ta ti con la cistog·rafi<1. tla lla l)iel og·rafin. ci forniscono importa11tissin1i Conosciamo Ol'è1, form e 1nnt1merevoli di diclati ùingnostici nei ca.si di. t111no l'i o malforlatazior1i cisticl1e dell'11reter.e e sa1?piamo inol111 azio1 ti cle l rene, ca.ratte ri cl1e ness11n altro tre, come.' no11ostant e t1na stenosi cospicua rr1 ezzo di ir1dag·i11e ·11otrebbe forr1ii-e. dello sbocco, l'uretere l)OS·Sa essere dilatato soIo cl1ia1no "sir1toma v'éllvola » ql1el fenomE>l o l)arzialmente. .L\..ncora però non è stabilito 110 per il qL1ale il liqttido di contrasto introse la dilatazion.e proceda parallelamente alJ a dottp r1ella pelvi nor1 ne fuoriesce no11ostante gravitù dell'affezione, in qt1ali casi essa si sta- lét. }Jresenza del. catetere nell't1retel'e. Non è bilisca, ~ in q11ali altri sia· talora capace di r1ecessario affatto J) e1· qt1esto cl1e il bacinetto regredire. E siste senza d11bbio ancl1e t1~a in.in dilata.to ed è cl1ièt ro cl1e 11r1 sim]1e corn1)ol's11fficie11za clell '11retere : in 11na forma dett::.i tam ento si a clel l'.)iù g·rande sig·nificato c] i nico. {( idiopatiC[L » si trova una vescica piccola No11 r facile stabilil'e sen z'altro se si t1·atti cli . ipertor1ica ·cort enormi 11reteri diJ atati, tort110uno spasmo d ella n1t1scolat11ra dell'11retel'e 1> si, e bacinetto renale sacciforme. Q11esti casi cli 1111 veTo fatto meccanico, ·ma qna 11clo in siÌ'ÌC0110SCOllO l fl loro patogerleSi in 1111 distt1rbo n 1ili casi a ll'atto onerativo r i11 i zio dell'11rete1·e - . nervoso e spesso sono accoppiati ad una spina si n 1ostra, i11 v a ri~t.to e si vede 1'11retel'e d istacca rsi. dritto da lll t bacinetto com1)leta1ne11te bificla occ11lta. I.o sbocco llreterale vier1e, in qt1esti casi, cl1inso dalla pressione dov11ta a llo yuoto, si !)llÒ ser1z'altro am1rr1ette1·e l'esistenza. <l el « sintoma valvoln. » . Così è cl1i ari.ta i·o1·i.spas1no del detrusore, inentre, in altri cas1, il g· i ne re11a.le degli a.ccessi. dolorosi intermittenreflt1sso si spiega co11 l 'ins11fficienza della pati, ciò cl1e i'.)er111ette di confel'ire alla terapia tete muscolal'e consec11tiva a!l 'infiltrazjon e infia111matoria dello sfi11tere vescicale o ancl1e 1111a base }) i \l scientifica. Se11z~1 dt1bbio la diag11osi clella idronefrosi con la scomparsa d~lla tonaca · n1uscolare. Olri esce l)ÌÙ facile e '})iù 1') recoce co11 il s11ssid io tre a q11esti casi organici.i ne esistono a ltri, cl ella l'.)ielografia. Consid.e r evolissimi dilataziofunzionali, per passeg·gere inst1fficienze dello 1\ i din10strate co11. la l)ielog1·afìa si. so110 viste, sbocco l11·eterale cl1e so110 1·ive late dal ]j quid o cli contrasto. La l ocaliziazio·n e delle fistole d el- iPJ e. ami s11ccessivi, rid11rsi notevolmente, paralle1amer1te al Jll.ig·liorare d ella fl1nzio11e 1'\?.1·l1retere e Je co11diziorli della. parte a monte , di esse q11ali ci vengo110 i·ivelate dalla cisto- i1a le. Cl1e la capacit~~ clel baci11.etto renale i1011 gl'a.fìa J)ermettono in alc1111i casi. cli. clecide1·e sia fissa. e costa11te lo ·limo tra il fatto cl1e se convenga l) iù 11n rein1piu11to dell't11·etel'e in cu.ml)ia l)el' lo stesso re11e. I.a l)ielog·rnfia ci vescica 01)1)11re 1111a 11efrecto,m ia. E stato }Jii1 rnostra in alc1111i ca. i, 11na notevole ric111zi.011e volte i>ossib ile clirnost rare restring·i111e11ti e t11della g·rar1dezzct del 1,acinèt.to renale e il dimol'i .11r-eterali, l1<,11cl1è spostamenti di essi dofettoso rien11)i.111ent o dei !;alici i qt1ali si tl'o·v11ti., })er esemfJio, alla l)l'esenia cli gla11dole vaI10 strozza.ti per 1111a contrazione m11scolare. l)eritorleali casei.ficnte, aJl e q11a1i si_ è dato il 111 q11esto 1nodo l'i.dror1ef1·osi lin1itata ai calici i101ne, i11vero illog·ico, di pse11clo-cacoli. t1rete• trova la s na logica ~pi eg«-tzio11e. rali.. Di gL·h11 de jnteresse patolog'ico e clinico Qt1esto concetto clello spasmo muscolare è sono le condizioni. dell't1rctere dopo la discesa oltre1nodo importante, .e non è · ~erto lontano o d11rant.e l'inc11n e a111~11to cli 1111. calcolo. I ser1)egg·ia111enti dell'uretere -.;0110 i)el' lo })iù do- i I g·i orno in c11i vag·li}tndo, s11lla base di esperienza, le va1·ie immagini pielograficl1e, ri.11scivt1ti a.cl 1111 ostacol o estrir1seco. Si. l)resentano re1no a defin ire' i11 ·1 uali casi si })otrà adottare nella secor1cla 1netà clel1 a g·rovi.clar1za q11asi l1r1 a tera.p ja co n se1·vativa ecl i1t q11a.li q nestn. sempre l) rim.a a destra, e so11 0 dovuti alla stadovrà esse1·e pii1 attiva. i\la. a11cl1e per J)l'Ccessi si. Talol'a si. gi.11ng·e 11e1·sino alla formazio11e -di i11f et.t i vi. -ue r 11 ria ·n<.ll':1lis i della m11scolat11ra 1111·ansa . U11 sim ile iJrocesso 11011 ·pnò rimanere . sp11za conseg·11enze 11er la })Os]zione e ln m o- . dcll'l1 l'et2re, si 1)11ò sta.bjli.re 11nft l'icll1zione o l 111a. dil atazione del 111me 11retern.le ecl è· ciò bilità clel rene, 811zi ~o riie11g·o possibile cl1e cl1e si osserva 01·di11:.triame11te i1elle infiart1n1a·a d esso spett i 1111 a ]Jarte in1portante dell a })nzio11·1 del baci11etto l·eniìl e. In a ltri casi. co·11 1111 toge11esi ir1 <llc11n e foi·me cli i-e11e mobil e. Nelr e: tTi11,)·ime11to cl el bacinetto si stabilisce una l'11omo i1oi la stasi i111ò l'iconoscere la s11a cospic11 a cli l a.ta.zto11e Ltei cali e i. Il piel og·1·amma ca11sa in maJattie della prost.ut.a o delle ·veè cttratteristico e in esso ~ i veclo110 cl i1 lartirsi scicl1ette sen1ina li: 11ella do11na in an11essiti o Tl11Tnerose Ollllbl'e 1·otnnde si111ili acl flCÌ l l i da 1111 l1111 1ori. 111 og11i caso la clilatazione ecl il ser1

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SEZIO:::\E Ph.-\TlC.\

solo g·ambo. Ql1esto qt1aclro è. ùovt1to ad 11na i11fiu.n1mazione lig.nea 'ocali.zzata all ilo r e11ale e i·a t>1)resenta il pri nei pio di lln }Jrocesso distrntti.vo ch e a poco a poco co11dnce alla f1lsio11e 1Jl1rulenta cli .::itlasi tnt.to il parencl1ima re:11ale. Come sopra abbiamo detto sono a.nato1nica111e11te })redis1)oste a q11esto esito i bacinetti ramificati. , I processi di distruzione del parenchim a offror10 lln qt1aclro l)ielog·rafico caratteristico. Nel. le forme i11iziali cli tubercolosi r enale le 1nocli.flra.zioni degli a1Jici delle pa1Jille so110 spesso visibili. Nei casi avanzati si vedono l e diverse caverne e l 'uretere decorrere rigido secondo l111a linea re.tta. È possibile ancl1e formarsi t1n concetto st1g'li empi.emi dell 't1retere consec11ti ,-i alla rimozione di lln rene tubercolare ~ sulla loro .estensione. Però non ~e 111pre si riesce a discriminare in l1r1n radiografia t1na pionefrosi tubercolare da l u1a no11 t ubercolnre. I t11mori del bacinetto si rivelano con delle lacune nella r11accl1i<:1. osc11L'a data dal liql1ido tli co11t l'asto, H 11.zi possor1 o, se estesi, perfino impedi1·e il rie111pime11to del })::tcinetto con il lillllido opaco. .t\ lct1ni calcoli si rivelano nel pielogramm a con d·elle discor1tinuità mentre quelli che no11 dettero ombre p ossono venir rnessi in e·vide11za dopo avere imbeVl1to il l oro strato esterno di collarg·olo l)recedenteme11te iniettato nel 1Jaci11etto, rnentl'e i calcoli cli cistina o cli aci clo l1rico, so110 visibili dor>o l'ins1lfflazione di ossig·e110 nel lJacinetto renale. Per la localizzazio11F; di f)iccol i concre1nenti, la pielografia riesce 11tilissin1a evita11do jn,c1sio11i inl1tili, inclirizzat2 alla loro ricerca. Il pielog·ramma del rene policistico è caratterizzato <lall' enorme lungh ezza del bacinetto e dei ca lici. Nei tnmori i:enali, · oltr e gli spostame11ti dell'l1retere e del re11e, si osse t·va110 speciali mocli.ficazioni 11ella form~t del bRcinett0 cu11 s1)ostan1ento di 11na })arte di rene. Speciale considerazione meritano i casi di e m alf ormazio11e degli organ·i. 11rinarii. I divertiçoli dell'lll'ttco, la doppia vesc,i ca, ·1_, sbocco ab11orme di t1n l1retere sopra nt1·m erario, il rene a ferro di r.n.va llo, l'ecto1)ia renale1 il rer1e doppio si m~ttono m eravigliosan1ente in evidenza co11 l a pielografia. Infin e anche la patologia del rene mobile:, e J'opportt1nità di tln intervenit o (nefropessi) si ·sono giovati di qt1esto st1ssidio diag·no~tico. Da t1ltimo, 1a pielografia ci permette di stabilire se uI).a t umefazione della re~ti.on€ renale a1Jpart8'ng·a op.pur no al rene. L a ricerca pielografica così feconda di rist1ltati ta11to i1er l 'a 11atf)min sin norn1ale cl1e i1a1

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tologica cl1e per la fisiologia ra1)11rese11ta la più im1)01ta.r1te co11c1t1ista nella diagnostica del1-3 malattie renali ed 1n molt1 casi pu<J sostitl1irsi a lla 1ombotomilt es11lorativa. Certamente essa rappresenta un bellissimo campo di lavoro collettivo per R a diol,o gi ed • Urolog'i, m a deve essere ritent1ta in fondo con1e t1n lavoro t1ro log·ico, nè va dimenticato cl1e essa esige l1na ricca esperienza clinica. Tut1i -0oloro i quali fa nno segi.iire qt1este indag'i11i metodicl1e a lla visita clinica generale, sor10 s11 l g·iu sto cammino e completeran110 llt ilmente le ricerche Sl1lla l)ie log·ra.fia co11feren~lole ql1el posto ch e si merita nella chir11rgia del s istema ltrinario . 1

Ho voluto presentare agli illustri collegl1i ita. lia11i q11esto breve riassunto della conferenza tenu ta a lla Società degli Urologi a Be~·lino , poicltè sono in essa accennati arg·ornenti di grande interesse e cl1e esigo110 lln t1lteriore svilllpfJO per i r1otevoli servigi che potranin o rendere all a fisiologia, alla anatomia patolog·ica eLi a lla cl1i1·11rg'ia. I.asciando da parte tutt -! le diverse a1pplicazio11i delìa pielog·rafia a lle q11 a li l'A. 11a accennato, S!1ecìa1è co1 1sid e1'azioni. 1l1eritano : 1° lo stt1dio dei cambia1n enti di posizione

del rene in rapporto alla respirazione, ai movimenti riarmali ed anorm ali deg·li orga ni vici.n i ed alla grav·idanza. 2° Il « s in-torna v.a 1vol a ». 3° Il concetto de]l 'iòror1efrosi idiopatica. -i0 La J)ielogra tì.a i1ella tt1bercolosi r en alP ir1iziale: la pielog·rafia p er con crementi e picco! i calcoli. Il liqt1ido cii contrasto cl1e l 'A. u sò ·per prin1 0 nel 1904, f11 il collargolo al 5, 10 %· Avveniva, S·ebbene molto rar.a1nente cl1e jn seguito alla. introd11zione della soluzion€ di coll argolo si manifestassero fenomeni. tossici per cui dallo stesso prof. I.icl1ten1berg fu al collargolo sosti tuita l1n a solt1zione di bromuro di sodio . al 20 % og·g·i largamente usata. La solt1zion e di coll argolo 1 vien~ 11sata solamente in quei casi in c11i n el bacinetto renale, nel i·ene, nell '11reter.e o nella vesc'ica, si trovino calcoli coperti da concremento cl1e ne impedisca la r.apprese11t.az.ione f otog·.::-afi ca nelle vie lll'i11a1·ie. Per i picco!i calcoli di cisti11a o di acido t1r ico l'A. usa l 'ins11fflazione di ossig·eno che pu ò essere fatta con lln a11pareccl1io For1 a ni11i. In tale m odo si rendono visibili calcol i minutissimi cl1e con nessun altro n1ezzo i) otrebb~ro essere m essi in e,·idenza. 1


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IL POI:.ICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. DIAGNOSTICA. Valore diagnostico della pressione del liquor. G. Zeitschr . • f. d. qesa·nite J\Te't4roi. u. P syc li., \rol. 84, p . 42-95).

(AYALA

L.e · ricerche sistem.aticl1e st1l ricco materiale clinico ed anatomo-patologico della Clini-ca Nel1rologica di Roma 11an110 mostrato all'autore qt1a11to sia ingiustificato il trasc11rare e non tener co11to ng·li scopi. d'iagnost1ci differenziali della pressione del liquido cefalo rachidiano, specialmente in quei casi in cui essa è aum·e ntata, cioè q11 ando si sosi)etta o esistono segni certi di ipertensione intracranica. Vi sono, invero, d·elle con1dizioni patologiche (neoplasie cerebra.li, m.eni11giti sierose esterne ed intetl'ne, pseudo tumori cer.e brali di Nonne, rigonfiamento cer.ebrale acuto e -cronico Reicl1ardt, trombosi dei seni, ecc.)-, in cui invano si cerca nelle in1dag·ini si.erologiche e microscopiche s11l J_,iq11or dei dati pro.bativi in favore di una o dell'altra forma morbosa n.elle qu.ali fl solo • dato certo ed indis-cutibi1.e ificavato dalla punt11ra lombare è l'aumento della pressione del liquor. L'A. inS'iste sulla n.ecessità di misurare i1el i11odo più ·es·a tto l)O"Ssibile ql1esta. ipe1 te11sion e e st1lla j11utilità e fallacia di tutti i criteri en1pirici comuneme11te segi1iti per val11tarla. Nelle sue ricercl1e egli si è servito del manometro di Claude e di un ·apparecchio più semplice da lui fatto costruire e che chiama . rachimanometr·o il quale fornisce dati perfettamente paragonabili co·n quelli ottenuti dall "apparecchio di Claude. l\1ediante questo apparecchio egli 11a studiato il com1'.)ortamento d·e lJa pressione di centina:i.a di casi delle più svari.ate malattie organi-cl1e del sistema nervoso. Ha- potuto anzitutto stabilire cl1e nell'eseguire una P. L. bisogna attenersi • alla norma di sospendere l'estraziane del liquido appena la pressione si sia .abbassata, àlla cifra normale, cioè a 10-12 cm. di H~o , se la punt11ra è eseguita in decubito laterale e a 30-35 cm. di H 2 0 s-e eseguita in posizion,e sedt1ta. Però nei casi nei quali la pressione è molto elevata, com.e n-ei t11n1ori cerebrali, è meglio sospendere l'estrazione del liqt1ido quando il mano111etro segna 15-20 cm., rispettivamente 40-45 cm. di H 2 0. Questa noirma è giustificata (la consideJ'azioni teoriche sul la funzione idrostatica e dinamica del liquor nell.a cavità .cranica e confortata da numerosissime osservazioni cliniche; nelle -quali l'A. non ebbe mai a lamentar.e disturbi consecutivi alla puntura e t a nto meno esiti fatali anche in casi gravissin1i di tumori cerebrali, in a lcuni" dei

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ql1ali 11a potuto eseguire- più di una raclùcentesi (15 in un ca.so di tuberculoma cerebelli). In questo lavoro l'A. si occupa principalmente di rilevare le caratteristiche della pressione del liquo·r nelle eventualità che più freq11entemen.te si offrono alla diagnosi differenziale, cioè . n ei tumo.r i ·cerebrali e nella m.eningite s1erosa interna, che per varie consider.azioni anatomopatologiche egli cre·ie più esatto denorni11are chorioido-eperidyrriitis serosa. L'A. ne distingùe tre forme clinicl1e principali: la cefalalgica, la pseudo-tl11norale e la pseudomeningitica, che possono -essere rispettivamente ad inizio e decorso acuto, st1bacuto e cronico, con prognosi generalmente fausta o riservata specialrr1ente per la fl1rtzion.e visiva e auditiva, oppure eccezionalmente infausta. Dallo studio di 18 e.asi di tumore cerebrale, di 40 di corioidoependimite s ierosa, di 10 di compressione del. midollo spinale -e di moltissimi altri delle più svariate neuropatie, rAyala 11a potuto rilevare cl1e, se l 'altezza della pressione d·el liquido cerebro-spinale presa isol.atamenit e 11a un valore gen.erico come esponente di una ipertensione intracranica, ne acquista uno g·randissimo differenzial1e, se considerata in fu11zione dalla quantità del liquido che si deve ·estrarre con una P. L. per ridurre la pre·s sione alla cifra normale o subnormale, secondo la. norma più sopra ricordata. Il r<ipporto fra qt1esti tre dati ' 'iene espresso dalla f orm11la s€g11ente :

QXF [

== Rq

di c11i Q rappresenta la quantità in eme. di liql1ido estratto, cl1e viene moltiplicata per la pressione finale (F ) e divisa per la pression e iniziale (I); la cifra elle si ottien.e, chian1a ta dall'A. « quoziente rachidiano » (Rq), si comporta . diversam·ente nelle form.e morbose ipertensive qui considerate. Per ricavare il massimo v.antaggio pe•l" la diagnosi differenziale, oltre a rilevare la pressione iniziale, c.ioè qu·ella segnata d.a l ma.no• . metro pri111a dell'uscita cli liquido d.all'ago di puntura, occorre misurare la pressione fin1ale, la quantità di liquido est.ratta e calcolare il Rq. Sarà utile inoltre tener conto della variazioni della pressione iniziale dovute: a) agli .atti r.espiratori; b) alle modificazioni fisiologiche del respiro (tosse, pianto, gridi, .ecc.); e) ai, cambiamenti di posizione del capo; d ) alla iperftession e di q11esto sullo ster.n o (ostacolo del deftl1sso del sangl1e venoso encefalico); e) fi.nalme11te alla compressione della g1ugulare.


(ANNO XXX, FASC. 41]

SEZIO~E

Dall'esame dei dati e delle cifre r ilevate in tutte queste misurazioni, l'.A... si crecl e autorizzato con le più prudenti riseTve a conclt1dere nel modo seguente : Nei tumori cerebrali: a) l a pressione iniziale è inolto alta, 111ag·giore spesso di quella os-s ervata in qualsiasi encefalopatia (70-120 cm. di l-1 2 0 in posizione verticale) ; b) la quantità di liq11ido da estrarsi }Jer ridurre la pression.e al1a normale o subnormale è molto sca rsa; e) il Rq è sempre relativamente basso ( = 2,25 - 4,55; 11n quoziente 11g11ale a 5-6 è di va1ore dubbio) . Nelle varie forme di idrocefalo e rispettivam ente n·elle chorioidoependymitis s ierosa: a ) la pressione inizial e è a um entata (4560 cm . di H 2 0 in posizione seduta ), n1a in gen.eral.e, non sale tanto q11anto nei tumor i cer ebrali· b) 'la quantità di liq11ido estraibil e è sempre m aggiore a quella che si }J11ò ottenere n ei tumori cerebrali (10-30 cn1c.); e) il Rq è sempre }Jer lo meno do1J1Jio cl1e n ei neoplasmi C·erebrali fin o a cifre Ìnai riscontrate in q11esta malattia. Nei casi di ostruzione spinomidollare: a) la pre.ssione iniziale può esser e sup eriore alla n orma, ma n on mai tanto a lta quanto nei tumori cerebrali; b) la quantità di '1.iqt1ido estraibile è sempre relativamenit e molto scar·s a (eme. 3-6); e) il Rq è sempre basso fcome ne i turo.ori cerebr.a li) .e d è tanto pii1 piccolo qua nto più con1pleta e più cal1dal e è l'ostr11zione spinale. A ciò si aggiu11ga cl1e n ei tumori cerebrali la pressione inizial€ non risente alcuna ir1fluenza dalla pl1ntura 101nbare e si tro;va sempre più alta n1elle successive r acl1icen tesi, n elle . quali invece la quantità di liquor estraibile va riducendosi. Invece nell'ep endimite sierosa nelle successive punture lombari la pressione iniziale, · in generale, va gradat.an1ente abbassand,osi, m·e ntr.e la quantità di liqt1ido estraibile con ognuna di esse riman e pressochè uguale. Dall a variazione ed oscillazion e d ella pressione in rapporto con gli atti respiratori, col _cambiamento di posizione d el capo d.el paziente, colla compression·e d elle gi11gulari o n1eglio, secondo l'A., colJa fl essio11e pa ssiva completa de1la testa del soggetto sullo sterno, si può de·durre anzitutto se la lesione cl1e determina l' ip ertensione intracra11ica si accompagna o meno ad un -0stacolo ne lla comunicazione fra le cavità encefalicl1e contene11ti ·liquor e gli spazii subaracnoidei spinali. In-

PRATIC.\

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fatti r1Blle m eningiti sierose, in gener a le, · !e variazioni della pressione sono più apprezza~ bili che nei tumori cerebrali e ancor più che n·elle occlusioni per còmptessioni spir1omidollari dove esse mancano completamente. I nfine, in favore della diagnosi di tumore cerebrale starebbe l 'insorg·ere acuto, dopo la f11oriuscita di llna certa quanti.tà di li qt1or, di un dolore violentissimo all·a nt1ca (raramente a lla fronte) cl1e impone la sospensio.n e tmmediata della racl1icentesi. Questo non si osserva n ella corioido-ependi.mite sierosa dopo la sottrazione di una quantità anche ·maggiore di liq11ido. A queste conclusioni l'A. non pretende d·are 11n va·lore definitivo e assoluto. Il Rq ha va- · lor e solann.e nte quanid o ·esiste un aumento della pressione iniziale: esso insieme alle altre caratter istich e d.ella pressio·n e rachidiana dj- · viene un d·ato di capitale importanza se il resto della sindrome lJarla in favore ora d eil1'1111a ora clell 'altra for111a 111orbosa de te t mi11ante l'iperten sione. 1

ARTOM.

TERAPIA.

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L'insu1ina : preparazione, azione, valore terapeutico. (Comitato l)er J'i.11s11li11 a, Università di Toronto). 1

Era noto ~he n ei cani spancreati si man~­ fe sta u.n a J)ersistente g·li cosuria ·ed altri sin, tomi d-i dia bete; inoltre s pesso, al1'autopsia di casi ·di diabete umano, si erano · osservate alterazioni considere.voli del1l.e isole di Lang·J1erans: era qt1indi intuitivo che queste produoessero una speciale secrezion·e interna atta a f.avorir.e il ricambio d ei carboidrati., probabilmente modificando il glicosio in una forma attiva, a datta alla coimbu stione organica e a1J,' imm agazzinan1ento nel feg.ato e nei m11sco1i. Dopo vari t entativi infrui.tuosi di i solare questo ormone, l\ilcleod, Bantjng e Best, nel 1921 prepararono un estratto di pancreas d·eg·en erat.o in seguito a legatl1ra dei dotti, la q11ale, come era noto. m entre f n dege11erare ra.pidam.ente le lJarti d·eputate ·alla secrezio ne esterna lasci.a quasi i.ndenni le is·o le di Lan gl1era11s. L'iniezione di questo estra tto nei ca ni span·creati produce ll'na rapida diminuzione de~la glice1nia e della glicosuria: continuando l e iniezion t a congrui intervalli questi cani vivevano a lungo .senza disturbi apprezzabili. In seg11ito Banting-, Best e Collj1Js ri11scirono a preparar.e u.n estratto alcoolico dal pan1

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creas rtormale, fetale o adulto, cl1e cor1ti ene ìl principio at tivo in ur10 stato di s11fficiente p11rezza p·er l'uso terape1-1t ico nell'uon10: })ro})abilm ente l'alcoo1 irnp~dis·c e che l'ormone v e11 ga distrutto dai fermenti digestivi. Quest' ormone è stato c11iamato inst1lina da Shari)ey Sl1af er. I primi pre1)ar a ti provocava no nna violenta reazione locale, ma coi preparati att11ali ciò n ·on è a temer€.

Da estese ricerche di r111m erosi e autorevoli sperin1ent~ttori

L A~~ (J

IL POl.1CL1 N ICO

(N oble, Hepbnr11, Latchf or cl, ecc. ), ris11lta cl1e l ' ~nsulina abbassa la glicemia n.ei conig1i. normali; al di ·sotto di l ln certo tasso g·licemico si 11anno sinton1i gravi cl1e r eg·recliscono mercè iniezio r1e di g licosio. . J. 'ins1,1lin.a inolt1~e impedis ce la g·lice.m ia d a p11nt11ra d el IV ventricolo, da asfissia., da adrenalina, da' etere; a11mentét il cons11mo di g·licosi.o d el c nore ~solato di mammiferi ; favorisce l'accumt1lo di g·J,icùgeno nel fegato di animali dia b eti c i n11triti con z11cch ero, e n? a11menta il qt1ozie·n te respira.torio; fa scomparire i corpi acetonici da[J e urin·e di animali diabeti·c i, e·d h3i influenza s 11lla mi grazio~1 e del g·r as so in. eletti a:pim.ali . Un'11nità fisiologica di ins11lina è quelln. q11a ntità cl1e inieftata in 11n conig1.i o norn1ale di 2 Kg·. , a f digi11no da 24 ore, n e abbassa in tre ore la g:licernia a 0,045 p er cento. L 't1nità e lin.ica, l1sa t a. n ella pra tica, è 11g11aJe a un t erzo di qn est a 11·r1ità fisiolog·ic a . Nel titolare l'ins11li.n a occorre fare una media di pareccl1i animali. Varrebbe a.ncl1e la J)ena di st~bi lire in clini.ca. qua!.~ t1lte,riore dos~ di c.arl'.>oidra ti ·della dieta p11ò .essere t1tilizzata con 11na 11nità di insnlina. I:i11suli11a. non p11ò sostit11ire l a te1·a;pia dietetica del diabete. Il c·on·cetto fondamental e cl ella terap ia s pecifica d.e1 diab ete, è quel!.a di conc ed ere 11n adeguato riposo agli isolotti cli Langl1er a n s alterati, che producono scarsa qt1antità di or111011.e, onde possano poi proclt1rne maggior q11antità. Finora ciò .n on si poteva otten ere cJ1e ridt11cenJc10 la dieta e im})Overen·d ola di carboidratj, donde il deperimento gene1~a1le con tutte le s ue conseg·11enze. Però n ei e.asi J.ievi ciò era llfficiente, e a poco a poco si. ri11sci'va ad el evare la tolleranza al glicosio. Con l 'inst1lina · qt1e sto risultato è possibile ·.ancl1 e ir1 casi ;:r>iù gra.v i, pure ·· permetter1clo llrla i11igliore alimentazione e preven endo così · la tlirnin.11.zione di peso e il d ecadirhe11t o d elJ.e forze. · P. er ò n ei casi moÌto gravi, con alterazioni irre1)arabili clel pancrea~, non si p11ò sperare ' . . cJ1e t1n l)l'Olnngam iento {lell a vita, e la do~e di ins11lina ·occòrrente a mnnt.enere re urine 1

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xxx, F.\SC. 11]

liber e da g·lt1cosio de\ e essere continuame11te aumer1tata. Una dose eccessiva (li i11st1lina produce g·ravi sintomi (senso di fatica, sudore, trepidazione, l).allo1·e, vampe al vi&o) g·i.à quando 11 glu-cosio d el sang·ue è al 0.07 per cento: quand o cad e a 0,035 per c ento si 11a il coma. Tutta qnesta s indrome allarmante scompare con ln sommini. trazion1e endovenos.a di glucosio . e ir1cn, il 75 l)er .cento dei di.ab etici si g·iovano d e1.la cura dietetica, e possono far e H. meno dell'inst1lina. Questa è inutile quando, i11izia ta la cu1·a col riposo in letto e con llna dietét base di lln gr. scarso di proteine p er 1\.g·. più i g·rass.i e i carboidrati tollerati, <~ possibile poi, in completa ag·!i·cos11ria, portare la d'ieta al i111m1ero di c.a lol'i·e 11ecessario ad 11na vita atti va. Se dopo t1r1a settiman<.t di dieta opportuna r1on si rag·g·i.l 1ng·e l' aglicosuria s i può dare la in su lina n ella inis11ra necessarj a a liberare l è t1rine d a lJ o z11ccl1ero, p11r tenendo tina dieta non tro1)PO sca rsa. L'in·dicati.o vitalj s de ll 'insulina è l 'acidosi e 11 co111a• cfiab et ico. ·rn · 4 casi s u sei di coma diabetico dichi a rato fn possibile s alvare gl'infermi mercè ripe t11te iniezioni intravenose di ins11liha, e in sie·m e sorr1ministrazione cli g]·ll· CO!=\io per prevenire l 'ipoglicemi.a. Negli a ltri d11e casi la 1norte fu dov11ta ad in1fezioni asso ciate cl1e 1• 011 Ì)otevano he11 eficiare dell'i11s nlin a . L'insl1ljna, i11. i.em e con la dieta opportuna. può 1nettere i diabetici i11 condizione di sopporta1·e interve r1ti operat ori altrimenti per]colosi, e di s1111erare facilm ente lievi infezioni. P .er J,a c11ra d el cliab.ete, sia diete.ti~a che s pe cifica, è con•si g·J iabi.l e l 'internaruento in adatti i.s titu ti, ove tutto è predisposto, e vi è t1na contint1a ·orveg'lia nza (gli accidenti ipog·lieemici posso no s ori:>rendere il paziente n el sonno; il coma ipoglice1nico dai non pratici .può es~ere talvolt . a conft1Ro col con1a acetone rnico). . I,'lJn i ve1·s itù cli Toronto ha :brevettato l'ins nlina 1)er im1) eclire iJ.Lecite e dann.ose sp ec11lazioni, con la m re ssa in co n11rtercio di prodotti no11 suffici.entemente puri, o inattivi, o inesattamente d osa ti. P'er accordo SJ)eciale col comi tato per lo studio clell'i11sulin a (G'o oderl1am, ·Fnlconer,· R11 ssell, l\lfacleocl, Bnnt.ing·, Best , ecc.) ']a Eli 1.illy Com1)any di In dia110.p olis 1) r ep.ara per ora gratuitamente l'ins11lina, cl1 e è controllat~ dal comitato e distribt1ita a speciali istituti. I~ 1 I11s11li'n-J,illy, detta Iletin. viene confezion a ta in ampo].Je H-10, da 5 cc. (10 unità per eme .) '.e H·-20, pure da 5 cc. (20 linit à . per eme. ). 1

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SEZ J ONE PRATl CA

Ecco il i11etodo attuale di l)repa1·azio11e: il pa11rreas fresco di animali da inacelJo , tolto il g·rasso e jl co11~18ttivo, viene seccato, poi .e stratto ro11 volnrni 1.5 di alcool a 95° conte11ente 0.11 ~) et' cento <li acido solforico pt1ro. Si agitn j)el' <l11e ore e si. filtra. IJ resicltlO si estrne co11 cgun.l vol111ne cli alcool a 70°, contf:11ente 0.11 i)er ce11to di. acicl o solforico l)t1ro. Si 111esc0Jn110 i filtrati, . i l)Ol'tano a 0°, e si filtra110. Il ·filtrato vie11e concer1trato a 1/ 25 d el ·y olun1e, rifi1trato,_ e vi i aggit1ng·ono 5.3 vol11n1i di alcool a 95°. Do1)0 alc11ne ore si rifiltra, e il ftltr :tto deve contenere il 03 % cli alcool. Dopo a lcuni g·i.orni si. raccoglie il precipi.ta to cl1e si è for1nato e si scioglie j11 acqua distillata. Si purifica t1lteriormente l)er precipitazione al pt1nto 1so€lettrico, a pI-I = 1.7, e si cor1serva in gl1iacciaia. Si forma 11 n prec i11itato cl1e ~i discioglie in acc1 u a acida. (pH = 2.5). Si filtra i1er candela, si titola, e si 1)1·ova la sterilitù . Per 11lt eriori notizi€ s t1lla pteparnzione ed azionP fn l'tnHcOll)gica e tera1)e11tica v. Jou rnal A. J11 . ..-1. , 2 gi11 g·110 1923 e seg·.; ] Ollr11al of 1netal)n/ic rr>sr>arcli, n1~g·fl,· io 19:?3 e ·eg.; a11cl1e a lt ri pf·l' io(ii ci cli Tn ~dic in a po rtar1 0 notevo 1i contribl1ti aUa conoscenza dell'ins11li11n. 1

DORI..\ .

CENNI BIBLIOGRAFICI C. 1.. PAl ' L 1'RUB. l>'ir ·'-'UJ11ii lis als nertlfsli:rrtnkl1t•it der .4rzte. Carl i\Jnrl)olcl, eclito re. I-ialle . . n. S., 1~)23, pag. 126.

1331

t11tto straorcli.r\·ario (medici cl1e- avendo palpat0 t1n sifilo111a ed avendo orinato poco dopo s 'infettarono al l)ene, ecc. ) . Altri capito1i sor10 dedicati a.i casi di medici cl1e volontariamente s 'infettaro110 di lues a. scopo scientifico e s1)erime11tal e, ed aJJ.a così detta << lnes d '·etnblée » o « cl1ancre du sang » ($itìlicle cl1e invaderebbe l' organ ism o senza nesst1n accide11te in·i ziale ed il ct1i virus p eIletrerebbe nel sar1ert1e ~tttraverso l a l)elle Sitna pe r mezzo clelle vie linfaticl1e) , all'i11fezione luetica contrat.t8. nelln, sezio11 e di ca,daveri, ecc. In complesso sono riportati 669 casi di sifilide professionale de-i med'ici, di ct1i 651 sict1ran1ente accertati, 18 dubbi. Non mancano infine brevi accenni alla questione rr1ediéo legale, se ci oè, la ~ifilide contratta dal medico debba consid·erarsi q11ale infortt1nio ~1tl lavoro; alla profilassi contro la infezio11e s.ifil i.tic a prof ession·ale dei medici ed alla })rogno$i d el!.a sifilide stessa. Il lavoro si raccomanda per l 'argomento, per la copia di notizie e l'ordine con cui sono esposte, })€1' l a vasta lettera tt1ra, sia p11re in qt1alcl1e pnnto errata (jl nostro Tanturri cjive11ta H volte ·.1~antie1·ri , a , .o.J te 1'a1ltt11rri, a seconda delJn fonte essa l)t1re erronea, ~~. c11i l ' ..~. l1a attinto di s econda n1ano l a notizia })ibliogrn Oca) e sa.r:?1 lr.tto da tt1tti i medici in g·enere con v1vo interess e.

V.

~10NTESANO.

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~e l

l)l'itno capitolo di qi1esta monografia 1'A. tratta del concetto cl1e si deve avere del} [~ ltl es i11sco1ilitl 11l o d e ll a s1fi 1ide extl'ag·er1itale, facendo rilevare cl1e la parola « extrag·enitale » non significa « extrases.~t1 al e », g'iaccl1è una infezione extrag·enitale pt1ò 'anche essere co11tratta J1e11·atto sess11a1e , mentre cl'altr a l)arte 1111 a infezione g·en.ital e !) ll Ò ,rr.rificétrsi ancl1e jud.i1Je11clent.eme11te clal con1n1ercio ver1ereo. Nel secontlo capitolo so110 esposti i vari modi, mediante, 'i quali p11ò aver s-i l 'infezione sifilit ica nelre ~ ùrc izio clella ])l'ofessio11e meclica, ordinati a seconda della freql1enza delle 1.oto localizzazioni (338 casi conosci11ti a lle dita. n1ani e braccio; 3? ag·li occJ1i; 12 alle lalJbra; 10 al n-aso; 6 alle gi1ancie; 2 al mento; 2 alle tonsille; più i.1n piccolo ni1mero di casi di 1oca~.izzazioni di\ier e: c11oio capell11lo , elice. ecc. ;' . L·.-\.. poj l'ipol'ta t1na .hrev~ eri~ di altri ca- si tl ' infezioni contratt e da m edici, in occa&ione del loto esercizio ])ro·fe~sion a le , in in0do del

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1·1ie rapi e d e r H ailt- un,cl 1: e11 eris e11 e n. h. ra 111-t· lte'i le 1i 1n it JJe r1·lc Jr si cli tiy'ttn g

··cHAF.FER-STRANZ.

rlcr fJ e)iaridfilJ1{J.~'te c1ihik l,.i,. .-4r:.te 'llncl ,'-'ltl<li err,1ule - 1·1 .-l u{lage. Urbn11 e Scl1,varz e11-

herg·. edito1·i; Berlino e Vienr1.a, 1902, ]). 1·93. Qn esto C<?mpendi.o di tera})ia venerea e dermatolog·ica, pt1bblicato la prima volta nel 1915, è già alla VI edizio11e, il cl1e 1')11ò testimoniare i1or1 solta11to clel st1ccesso editoria le (Jirt h elìt sua fata libelli, è il caso cli ripetere) n1a forse a ncl1e del valore del libro. Si tratta in verità di lln b11on manl1ale tera1)e11tico in cui i primi c~p ito ~i sono dedicati alla parte generale della tc·1·a1) ia c.ie t·matoJ og·i·~ H, g·li a lt ri alla c11ra delle sing·ol1e 1nala'ttie c11tanee elencate in ordine aJfabetico. Seguono l ~l cura rlf'1ln g·ono1·rea nell'nomo e nella ltont1a e q11ella cle1Ja sifilide : · i11 q11esta nltima pa1'te sor10 largamente espo. ti i 9iù 111ode r11i 1netodi di c11ra, eccezione fatta JJer il JJis11111to, la tecnic:;a clell e iniezior1i cnc;Jorn11scolari ecl endovenose, ecc. Ni1lla di n11ovo nat111·almente, ma il volt1me si ·raccomanck't 11er la trattazion€ sem1)lice e


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[_\i\~O XXX, FASC.

11 POLICLINICO

piana, a volte ftn tro1)PO elementare, per il copioso ricettario, per le numer ose figure interc alate nel testo €d ancl1e per la edizione corretta ed elegante. V. NlONTESANO.. '

H. J AEGER. L es ·nicllad.i e vériérie11nes eri Suisse. 1 op. di i:>. 78, XVIII tavole, 1 tavola a colo1·i. B er11a, In1111i merie B1icl1ler & C. ie, 1923. Una co·11dizione· esse11ziale I>er ' organizzare una lotta• efficace contro le inal attie veneree, co11siste n ell'accertarne l a diffusio11e: a tale fin alità i·i s1)011de questò vol11111e, che raccoglie i ris11ltati cli ·u n'inchiesta coT1dotta con n1olta dilig·e11za d al 1° ottobre 1020 a l 30 sett. 1921, per iniziativa dell'cc Associazione svizzera per l a lotta contro l e m a lattie ve11eree ». Il volume è presentato dal l)I'Of. Blocl1. R. B.

ft ttRDEMIE, SOtlETA MEDltHE, tON6RESSI. R. ~lcéademia ì\tledica di Roma. ~·'erl·uta, oràlriaria del 2-{ yi-ugrio 1923.

Presidenza del l)rof. ,. . AscOLI, presidente.

41]

D'accordo con l'a un1e11to clelle globuline Ya la reazione del mastice i11 i·~pporto i11Yerso con l 'aumento dell'albumina. L'O. rileYa il valore diagnostico di questa dissoci.azione albu·m ino-colloidale, ed emett.e l'ipotesi che le sosta11ze proteiche fioccuianti, siano il prodotto dè l met.1bC:>lismo (legli age11ti motbosi della .s ostanza ner,·osa C:olpita, e che la curva trovi la sua ragion d ·essere nelh:l presenza e nel rapIJOrto · quantitativo tl'<.l le sostanze fa YOl'eYOli O inibitrici della floccl1lazione. . Il vrof. ) lA1'~STRIXI c:l1iede la uarola l)f'r ricordare i l)l'incipii fisico-chimici che regolano il fen-OIDeno della fioce:ulazione, J}rOpone che si istituiscano esperien7~ con sospensioni colloidali a ·carica elettrica. nota !Jf!r n1eglio identificare le proprietà fi·s iche dei compone11ti organici del liquor. Il prof. IloxFIGLIO i·iasst1me breYe1nente le sue ricercl1e sul liqt10r cli co11igli 11ormali, di cui i11 una varte ha tro,-a to la cur,·a della l)aralisi progre.. 'si \R. In tali conigli l'esame tlel cer,·ello fa rile,·are i11filtra ti veriYnscolari cl elle meni11gi e del cervello. Il socio prof. S.\B.\TI ~I ricorda recenti ricerche, secouclo le qunli agli ioni idrogeno sarebbe dovuta la cur\a caratteristica delle reazioni colloidali. t

Il clott. PrS.\XI ris1)0nde u l l)rof. :JlAESTRINI troyanclo · t1 tile la })roposta fatta, nl prof. SABATINI facendo nota re che troppo complesso è. il problema e troppo ,.a riaruente interpetra to, e che per ora conviene n ttcnersi più ai fatti che a lle teorie.

Con1.1neniorfJ,Zione rlel socio prof. A..

CARRUccro.

Il !)residente {1it la i}a1·ola al socio pl'of. P . DoRELLO che con1memora il socio defunto prof. .ANrox10 CARR cccro. 1../0. ricol'da .i meriti scientifici, didattici, patriottici del n1aestro, del cittadino integro, <lell'ottimo l)aclr e cli fnn1igliu; a ll1i si ns~ociano il l)rof. ALE"'3.\SDRIXI ed il presidente a nome di tutti i soci clell' Accademia. Nuova teoria sulle

rea;.~· ion, i

col,lo i <lali. '

Dott. D . PrsA~I. - L'O., presentnto dal socio prof. Fu}.Lo\.ROLA, : iporta il risultato delle Slle ricerche s11 oltre seice nto .1iqui{li cerebro-spinali, ._sui quali ha sag·gia to la l'eazione del ·mastice, secondo il metodo di G.oebel : di cui cluecento appa:rtene\ano a -malati di lues nerYosa, quattrocento a malati non 111eti<;i. Egli ha troYa to che le malattie organiche del sistema ner,oso, in ba se ai risultati della reazione del n1a stice confrontato col ta sso di a lbl1mine, sono cl ifferenzia bili i11 •1 ue grandi gru1)Pi : nel prirri o gruppo ehe comprende metalues e lues nervosH . sclerosi a p laccl1e ed encefalite epidemica, la reazione colloidale del 1nastice è intensamente positi,rn, di poco o ,nffatto a11menta to il tasso dell'albumina . Xel seeondo g1'11ppo cl1e compre11lle arteriosclerosi· cerebra le t1Hnori ·cerebra:-li, ·ascessi,- me' ningiti , ecc., y'è alunento c1ell'albumina, segue l'aume11to delle globuline, in.fine la reazione colloidale. \

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I

•·

Katu 1·a <lclla reci~· ione rli La-nge.

• - L'O., presentato dal socio

Dott. N. ~ETTE. prof. PuxTONI, l'iferisce le e~perienze eseguite dalle quaJi l'isulta el1e il calcio è l'agente fiocculante deila. reazione (li J;a11ge, e che con l'incenerimento del liquor e la ripresa del volume p.rimitivo con acq11a distillata 11a p<>tuto ri1)rodu rre esattè1mente e più netto il fenomeno. Il c1ott. PISANI fa osser,·are cl1e in malattie e:on cervello normàle esiste aumento del calcio o Ye ne è diminuzione e ~i 11a L'lnge !)Ositi\a e fa osservare che il fenon1e110 è pi ù biologico che · chimico. Il socio prof. Pt1XTO:\"I crede ehe l'esperimento dell'ince11erimento sia clecisivo, e di tale Ol)iuione è anche 1'0. dott. SErTE. ~';ulla

ipertensiorie del liquor e sul q uo.~·icrite racll icfia?io.

Prof. G. AYALA. - Presentato dal socio prof. :B"'1.-MAROLA l'O. riferisce come i11 base a 11un1erosissime ricerche ha potuto ~1:abilire un calcolo per fissare il quoziente rachidiano, le cui 'rariazio11i possono essere utili per un orientamento diagnostico. Il socio prof. Po~TANo· .fa notare che il calcolo poggia su elementi .che subiscono troppe Yariazioni per processi anatomo-patologici che a lterano la c-irI

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{---il~NO XXX, F ASC.

41]

1333

SEZ IONE PRATICA

eolazione del liquol' stess9 e che quindi bisogna almeno atte1111are il V"alote assbluto dei 'c:1lcoli fatti. Il prof. .A.YALA l'isponde che finora il calcolo ha ben corriS!)OSto ai bisogni della i1ratica. E. Gnossr.

Società Medica ChiI'urgica di B9logna. Coni 11 n ioaz"i :Jn i sci eH tificll e.

Presi<lente: Prof. G. DAGNINI. Di un oaso di ci.sti sierosa retrope1·itoneale. . G. OAVL~A. - "'Cna {lonna ci11quu11tem1e fu accol-

t.-'l nella Clinica chir11rC'iC~l uni,·er si taria' per un ~ enorme tumore addominale, discretamente mobile nel senso trasversale, oon st1ono ottuso davanti di esso, é che fii diagno~tica to ver una cisti O\rarica. All'intervento si trovò invece 11na ci·s ti a sviluppo retroperitoneale, compresa in parte nelle pagine del mesocolo11 trasverso. J,ia sacca era uniloculare, con 4500 eme. di liquido sieroso, citrino, ricco di .albumina. Le Sl1e pareti ayevano uno spessore assai ineguale, perchè in a let1ni pu11ti misura vano pochi millimetri, in altri fino acl un massimo di 3 centimetri. ·L a sua struttura istologica si presentò assai complessa; però 11011 aYeYa riyestiment o interno nè epiteliale Ùè endoteliale. In base ai suoi reperti, che non brevemente espone, l' O. pensa che jl caso in parola sia da ascriver si al gruppo delle cisti li1ifatiolie , e che probabilmente possa trattar si di una cisti da riten~ione per obliterazione di qualche grosso V"aso linfatico. In seguito all'asportazio·n e, . la donna gi.1ari rapidamente e defìniti,ramente. Sul oontenuto in crea.tinina delle urine 1

nel bambino sano e 1nalrito. •

A. LOREXZI1\-r. - I~ indagini nel campo pediatrico Sl.11 ricambio dei corpi creati11inici sono ancora poche, e queste medesime riguardano specialn1ente l'elilninazione 11rinaria della creatinina nei lattanti, e tutto il problema è oggi ancora ben lontll:no dalla sua soll1zione. L'O. quindi, m1l largo materiale offerto clalla clil1ica pediatrica, nella quale era assistente, 11a condotto una serie di metodiche esperienze, di b'U le indicazioni del prof. Francioni. Detto del metodo, passa a·d enlrmerare i soggetti esaminati. Furono 80, in età dai dl1e ai tredici anni, di cui G4 malati e lG sani. Divisi iu g·ruppi, presenta <l'ognuno le tabelle analitiche riassuntive. E conclude che l'eliminfl.Zione di forti quantità di creatini11a e di creatina., olt re che nelle malattie a ltamente febbrili. avn ene anche in a lcune malattie nervose, qu~li la tetania, la corea, nel mixedema, nei neoplasmi ma ligni, in certe forme tubercolari. Contra1~iamente a queste, esistono altre affezioni, come le flogosi renali, le cardiopatie, nelle quali si può avere un abbassamento nel tasso della creatinina urina ria, che è tanto

più n~te\ole quanto più è compromessa la funzionè dell'organo.

Neupla.-s1na àet fegato con rnetastasi n1ediastinica. Prof. G. DA G~I~I e 11rof. ~~. Busr. __._ Presentano 11n gioyane di 16 ~11111i, ammalatosi circa sei mesi · fa·, in n1odo subdolo con fe11omeni itterici ; e ne riferiscono la ~toria, lo stato presente e gli esami molteplici esegl1iti. Trattasi di un caso assai difficile per il cliag11ostico, anclle ver il fatto che -dopo circa 1.5 giorni di applicazioni radioterarJi~he tn11to sul n1ediastin<J guanto sulla J1nrte alta dell'addome, con tecnica speciale ' il paziente . si presentò molto inigliorn to; ecl u11zi il miglioramento andò successiYamente prog1·edendo fino a lla completc'l scomparsa dell ittero, all'aumento di 15 kg . del peso del cor1Jo, alla riduzio11e del \Olnme e della consistenza del feg;ato. Di fronte a tale ris11lt:'lto g·li 00. si chiedono se ver~ment~ si trattasse cli neoplasma maligno con ri'.l_)rod112ione nel mediastino, o se il 1niglioramento otten11to doveSrs~ nscrive1'1si alla re-gressione spontanea di lln l)rocesso d'indole benigna simulante il tumore. E s11 ciò discutono, proponendosi di seguire il decorso del caso e (li riferirne alla Società. P.-clt centenario clalla nascita di Luigi Pasteur.

Prof. IYo Novr. - Di nde la sua con1memorazione in tre parti : proen1io - lo studioso e lo scienziato - l'uomo, il pensatore, il cittadino. GUIDO

JVI.

PICCI~IXI.

Importante pubblicazione: Dott. FURIO TRA VAGLI già a. v. del reparto dermosifilop. degli Osp. Civ. di Genova.

Ln modernd lotta contro le matanie sessuali Prefazione del Prof. A. MORSELLI ' della R. Università di Genova

SOMMARIO. - Prefa zione - Introduzione. - Parte I. Caip. 1. Gli organi della riproduzion e - La riproduzione umana. -

Parte 11. Cap. I. Alcune consider azioni sulle m alatt ie sessuali. - Cap. II. Ul cera molle. - Cap. III. La blenorragia. Cap. I'' · La sifilide. - Cap. V. L'evoluzione patologi ca della sifilide. - Cap. VI . Cura della sitllide. - Parte 111. Oap. I . Diffusione delle malattie sessuali. - Cap. II. La prostit n?.ione in rapporto alle malattie sessuali. - Onp . iII. Educazi one sessuale. - Oap. I V. I giene sessuale. - Cap. '. La profilassi delle malattie sessuali. - Cap. ·vI. Il certificato prematrimoni ale. - Cap. VII. La profila:ssi in rapporto all'igiene individuale. - Cap. Vili. Profilassi della sifilide. - Cap. IX. Il mQm.ento attuale per la profilassi celt ica di Stato. Il nuovo regolamento per la profilassi della sifilide e delle malattie veneree. •

Un volume nello stesso a mpio formato delle Monografie del «Policlini co », di pag. VIII-112, con 15 figu re intercalate nel

testo, nitidamente stampato su carta. semipa.tinata. - Prezzo: L. 1 O - Per i nost:ri abbonati, sole L. 8. 5 O, in porto franco. Inviare cartolina vaglia al Oav. LUIGI POZZI, ' 1 ia Sistina, n. 14 Roma.

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lL POL ICLIN I CO

L~.\?\?-;O

xxx. ~. ASC. 11]

APPUNTI PER IL MED100 PRATICO. . . CASISTl.çA ~ - TERAPIA. SISTEMA DIGERENTE.

Il q\tadro morboso 4eJle ~ollcbe intermittenti da adesioni nell'ulcera duodenale. Il q11ètd1·0 inol'boso è ca1·atterizza to dtL accessi periodici di dolori localizzati, vomito d i inasse acide, clir11ag··r Ìmento e notevole sénso di malesser e ( I~. La nderer : 1'1uricli. Med. Wocliensclir., rl. 25, 1923). Il s11bstrato an.a tomico . d1 q,1€sto netto complesso sintomatico è costit1J.ito da nde1·e11ze 1,1·q, il colo1t asce11clente e i tessuti vicin i. · P er rag·iolli non ben cl1iare queste adere11ze detern1ina110 clelle ster1osi relative transitorie i1ell.q, regione dell'aderer1za, ciò che dà luog·o a ll 'accesso cl1e 11a le caratteristicl~ e dell'ileo. Il i) unto di partenza d i q11este nd crenze è costit11 ito da t1n,antica 11Jcera duode11 ale o pilorica c~1.e o invia direttamente dei co 1·çlo~1i verso il colon, oppt1re d,etern1in.a delle a d·esidni jn1 .seguito ·alla reazione infiammatoria circostante. Il vo111ito dipenderebbe secondo l '1autol'e dalla c11i,1st1rq. riflessa del piloro e dal] i1)'e rs·ecl'ez.ione gastrica riflessa; gli stimoli cl1e dann'O or~ g· i11e a qu,estì rifl essi s·arebbero determinati cln. frnzi.oni cl1e i:)rocessi motori (quelli cl1e d eterminano l1a stenosi transitoria) ·esercjter.ebl)ero ull.e adere11ze. Q11-esto vonlito no,1 dà solJievo al rnnlnto, co1ne r1 ei casi di lllcera : Ilersi.stono ancl1e dopo il vomito i f 01·ti dolori loc alizz1ati x1ella; region·e ipocondria1c a destra. IJa di1agno 8i n on · è difficile : l ' a nanmesi dimostrerà cl1e il paziente 11a precedente111ente ~offerto dt lllcera d11od.e11ale. In ~eg·1 1 ito ql1esti })azienti vengono .sp€sso 01)e1·ati <li appendicectomia, intervento cl1e p erò r1on m odific·a affatto i s intomi morbosi. I .a diagnosi esatta, in s1)ecial n1odo la localizza zio11e dell'ostacolo, sono possibili solta11to co11 l'esa111e radiologico. La ·cnra è cl1ir11rgica. L 'a11tor.e rife r"isce d11e casi, in c11i l'operazione (sezio 1~ e delle ade1·e11ze, nffon<la1n e11to òell'11lcer a du odeI1ale, g·astroen terostorr1i.a retrocolica) d eter111i11ò !a g·t1arigione dei malati. 1

1

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POLLlTZER. '

Fistola intestinale causata da ossiuri. Nella J(lin. 1ll oclt., 2 aprile 1923, F ich et rtferis.ce il caso di t1n ex ferito addominale ch e dop o 4 ai1ni da qt1esta lesione notò la formazio11.e di una vescicol.a prt1riginosa a livello dell'ombelico. R otta questa vescicola da essa f11ori\1scirono m olti os iuri vivi . In 6 settimall P. sì st::i bi lì 1111a fistola · da cui f11ori11sciva110 m11co e di tratto jn tratto ossiu1i.

1

Operato, si con s tatò cl1e il trart1ite co111t111icava col colon e presentava llD diverticolo laterale saccifol'111e, cl1e conteneva gran quru1tità di ossiuri vivi. È probabile che a dere11ze tra la parete e Jr'intestino, esito del trauma, abbiano l)Otuto facili tare la creazione della fist.o la. La migrazione dei vern1i intestinali · è ù' altronde llD.i fenomeno comt1ne. Per qun.r1to i·t- . g uarda gli ossi11ri e i tricocef a li, essi so110 tati ritrovati nel perito11eo JJelvico. e talora s i è pott1to pensare cl1e essi vi s iano pervenllti attraverso la via vag·inale, i11 altri' casi s i è dovuto amn1.ettere cl1e siano passati attraverso la parete intestina] e, cont})ito reso loro possibile dn lla loro nrn1att1ra boccale. PALLADI1\1.

Una causa inedita di perforazione intestinale. Nella Wi e11 er Kli11. TI' oclt., 8 rnarzo · 1923, J.orenz riporta 11110 s tra no caso di perforazion e intestina le. Una · sig·nora di 40 an11i · da 11na setti111a11a prese11t a va tum.efazione clell, addo111 e, da tre g·ior:q.i i1on em etteva più fe cj, all'improvviso accu~ò dolore vivissimo alJ,'ipocondrio si11istro_ La situ azione si aggrava r a pida1n ente, febbr e a lta, po:so frequer1te, cianosi, addo111e n1eteorico e doler1tissi1110 . Diagnos i : perito11ite acl1ta d 'origine })a11ceeatica. Si decid·e l'intervento: all 'apertt1ra pus d ensissimo; tutto l'intestino te11t1e si presenta ripieno di una maf'Sa fasci colata. ~i\. 1.ivell o del sig·m,a co ljco dn, 1111 t r atto i1ec t·otjco sporgeva una !3·pecie di pennello che estratto s i trovò costitl1ito da fi]Jre d'a sparag·i avvolti da materie fecali € fibr e d ' aS})fll~gi COStitt1i~ vano il content1to del tenu e . • L ,inferma da inolte sett in1ane faceva t1so g'iornaliel'o e sm od a to di asparag·i. PALJ.:\J) ) Xl.

Ascite chiliforme nel decorso di un cancro del pancreas. Numerosi lavori e nt11nerose t.eor ie })atogeneticl1e 11anno detern1i11ato le asciti chi!.iformi. Nella Gaz. hebd. des se . ·m éd ·i c . de Bol'deat1x, Gt1yot e D::i.raignes r iferiscono il caso di un a lcoolista portatore di 11n'ascite libera complicata da versa1nento l)let1rico bilateràle. I l liquido latte.scente conteneva n11merosi li11f ociti. Cirrosi di I...aennec .e peritonite tuberco!,are furono le diagnosi successiva1n.e11te !)Oste. l Jna l aparotomia es1Jlorativa diede esito a n1olto liquido coi caratteri s11esposti e di-

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' [A~NO

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xxx, FA8C. il]

1335

' EZLONE PR:\l'JCA

i11ostrò cl1e l~ anse intestinali e tano agglo1nerate e coperte di pt1nti bianco-bl11astri. Un f1·a1nmento di per~toneo, asportato, all'esame microscopico dimostrò metastasi d epitelioma. All'autopsia ·si trovò un c an ,cro del corpo e delle. coda cjel pancreas cl1e faceva corpo con Io· ~stomaco e col trasverso e cl1e comprirrteva la ci sterna di P ecqi1et e la l)arte il1iziale del canale toracico determjnando in tal , modo un dist11rbo al deflusso d ella linfa e una transudazione di essa n el cavo peritoneale. Al.te razioni neoplas icl1e . d e i cl1ilif eri in.testina li facilita vano quest a trans111dazione. J>ALLADINJ. 1

Il metodo di · Sippy · nel trattamento dell'ulcera gastrica e duodenale. Si basa sul principio cl1e I ' ulcerazion e m11cosa non persiste cl1e in. causa dell a zion·e dissolvente della pepsin,a sulle sostanze albumi-. noidi, in presenza di acido libero; da ciò un~l do1)pia indicazione, di neutralizzare cioè il content1to gastrico durante la digestione e rii alim,entare però l 'amrr1a lato a •sufficienza. Le regole del trattamento v engono così scl1ematizzate da Loewy (rif. in Archi'Pes 11iécl. belg es, fe bbr. 1923) : 1) riposo a letto per tr e settim a n e; 2) og ni- d11e ore, d al le 7 a lle 19, prendere 11n piccolo pasto di latte e crema, arla gr. 50; 3) dalle .6.30 ed in s-e guito og·ni ora,1 })rend-ere a ltern,ativamente una cartina di: a ) magnesia p esante, bictirbonato cli odio ana cg . 50; b) caroonato di calci o cg. 50, bicar bonato di ~odio g . 1.50; contint1are })el' quattro volte tali 1) r ese og ni r11ezz'ora d o1Jo ! 'ultimo pas to d elle 19; · 1-) mezz 'ora d opo 1'11ltimn. pre.._ a (o r e 21.30) sondagg io evac t1atore d el lo stomnco, cl1ie sotttae l ' ulcera a ll'azion e l)e11ticn d ell e secrez10nj gnstricl1e d11rante l a notte. D o1Jo dlte g ior ni, aggit1ngere ad tino d ei pasti clell a mattina 11n 11ovo <tlla co qu e, oi:>1'.)n1·e nn biscotto, od 11n po' cli ]Jane e b11rro, e, ad un })asto clel J1 om e rig·g·io, 100 g·. di cereali (riso o f ari11a di avena). Si a 11menta no l) r ogr essivan1e nte l1ova e cel'enl i , in modo che a ll a fine dellrt n rima settimana , ran1mn lato pre11da, oltre ai dodici i1asti d i latte e crema , tre uova e 2-300 g . di ce1·ealL E n ecessario procede re a freql1enti ve1·ifi cl1 e d el s ncco g·astrico ner uun1e11tare eve11tl1aln1ente ln dose di a lcalini s e si trova a 11cora acido libero. Alla fine del primo n1.ese, l ' ammalato p1.1·) riprend,ere in parte l e s ne occupazioni; farà tre l eg·geri pasti al giorno di 3-400 g. 1'.)esati, r1011 com:prese l'acqua., il caffè e le minestrine ]eo·o·ere ·' t a li pnsti sa·r an110 costit11iti d a latte, o'"") 1

cre1na., ce1·eali , pa11e, bl.1rro, uova, patate, Jeg11mi lJas sa ti, frutta cotta. I.a medicaziorle alca.lina va continuata nelle stesse condizio11i, con ·1-5 giorni d 'interruzione og·11i 5-6 setti1na11e. I .. a d11rata totale d el tr~att.flmento è di 1111 <ì.nno. Si otteng·ono in tal modo l a soppressione dei d olori e d ella rite11zione in caso di spas mo acuto, l a scompars a delle e1norragje, la cicatrizza zione· del1 'ulcera; se la guarig·ione non si ottiene bisog·na pensare al cancro.

fil. Il trattamento della .fistola anale. I,e fistole a11ali 11anno s pesso co1ne cn.u sa lJiccole 1e .. ioni \l el Ja n111cosa, ma è certo cl1e in 11na g·ran parte dei casi è in cal1sa Ja t11bercolosi. .Partendo da q11esto. co11cetto, H. Siebe11 (.~f e d. l{l.i1iik, ~tnno X'' Ill, l)élg. 16!1'.1) consig·lia di aclottare il sistema di lVIoria1t cl1e 11a dato b n oni risultati n ella t11bPrcolosi articola re; esso con s iste 11el l)t1nge1·e l'articolazior1e, aspirando il pus con la siringa ed irriettare poi 5-15 eme. di sosr>e11sion e di fenolo i11 a cq11a Etl 10 °0 con r 1 % di novoca ina; l'iniezione s i ri11ete a periodi di 8-11 g iorni, otte11 endosi ris u1tati favorevoli dal }Jllnto cli \'ista f11r1ziOllale. Non so110 d ::t tem ere fer1 or11e11i di ii1tossicazione, d ota l 'alta co11centrazio.n e del fe11olo cl1e l'.)l'ecipita l alb11n1i11a. r: A. l1a tta ttato a 11nlogamente nn caso cli fistola annle, inietta11do 1111 c1nc. della. sospe11sior1e fer1olica 1ie ll e par<>ti del tragitto fi stoloso e l'i})ete11do l'i11iezio11e og·ni 10 g·iorni, ir1cominciando d a l] e p81·ti più p1·ofonde e v en endo m a n inn 110 v erso l'orificio esterno. Non si 11anno dolori llè di st.urbi 'di' sorta; solo occorre attenzione di non lasciare s fng·g·ire ancl1e una sola g·occia i1el lt1me sl'ella fi st ola1 c11e 11otrebbe esser e jn com1111icazio11e con l'i11testi- , rio, di c11i vel' l'el)h e qt1i11di danneggiata la r11ucosa. Lu. g11arigione è stata otten11'ta· dO))O otto irli ezioni e non si P, orod otta. alcuna recidiva. • A . Z. 1

Il peptone nelle gastropatie. F a eoy (rif. in .4.1l11 ée m é<l. pratique, 1923),. p rescrive il }'.)eptone 11eg·Ii a1101·essici e nei dispeptici i])Osecretori, a dosi di 11n cucch iaino da caffè , 1/2 ora prima d ei due principali p a sti. È però conveniente somministrarlo in t1na soluzione a lcalina, aggiungend.o così le proprietè'i. eccito-secretrici di qt1,esta a quelle ·del. peptone. I.o s i farà prendere q\1i11di in 1/2 }Ji0cl1iere çli acqt1 a di Vicl1J o di 1111a soluzione di. bicarbonato di sod io o n1eg·lio di l111a solt1zione ti,po Hf,\yem: Bica roonato di sodio g'. 6; F osfato di sonio g. i ; Cl or l.1ro di odio g. 2; d é1 scio@:lie1·e in · 1111 l itro di acq113.' 1


1336

[ANNO XXX, FASC. 41)

IL POLICLINICO

Negli anoressici, si può sostituire il pepton ·~ con un bicchiere di brodo di carne, o con estratto di carn~ (brodo concentrato) che contengono una piccola quantità di peptone in soluzione, sufficiente per eccitar.e l'appetito del n1alato. Negli jndividui con carcinoma dello stomaco, si darà una quantità maggiore di peptone (3-6 cuccl1iaini per ogni pasto) a titolo di alimento. In casi di st~nosi pilorica da ulcera o da neoplasma, con alimentazione insufficiente o n11lla, si darà il p.eptone in clisteri alimentar i. · fìl.

clot·otici, ai dispeptici ipostenici, agli! enterocolitici ed ai costipati con ptosi addominali' o inst1fficie.n za ghiandolare. E controindicato per i gottosi e calcolosi per il suo contenuto di acido ossalico, e a.gli .e morroidari per la · tendenza a cong.estionare le vene del retto, ed alle nutrici. PERSIA.

OCULISTICA. Diagnosi e terapia di un attacco di glaucoma.

Come osserva F . Terrien (Presse Médicale, 20 giugno 1923), il carattere esse.n ziale d.ella Inconvenienti della medicazione ·alcalina intensiva. malattia consiste nell'ipertonia, sintoma coI ...a somn1inistrazione di alcalini in grande mune a tutt.e le form·e g·lauco.m atose.. Essa qt1antità è stata prescritta in questi ultimi può presentarsi acl1tamente in un occhio fino tempi spe·cialmente nel diab·ete per combatte- al1.ora san 0, ~vpur.e · stabiliTsi prog·tessivamenr«.. l'acidosi e nell'ulcera gastrica o duodenale, te, sicchè l'occhio ha il tempo di abituarsi in cui col ·m etodo di Sippy si danno quantità . all·e nuove con·dizioni. La manifestazione pi11 fortissim·e di alcali. Oira, in e.erti casi, tal1e drammatica e più grave è quella del glaumedicazione presenta degli tnconvenienti più co1na acuto.. Ad t1n tratto, spess·o d·opo un o meno gravi, che sono stati messi in luce da l)asto copioso, rindividtlO prova dolori vivisHardt e River.s. Si manif.esta dapprima una simi al g'lobo oct1lare ed attorno ad esso; la ·visione è. tt1rbata e tal.ora perduta. L'occl1io irrit.abi~ità nervosa esagerata, in seguito si ha cef ale,a, da principio sorda, co1n·e un seniso pr.esenta i sinton1i seguenti: pupilla dilatata d1 te.n sion.e allq. nuca, poi ancl1e a carattere ir1 midriasi media, ciò che impedisoo la conlancinante, localizzata nella r.egione frontale o fu•sio11e con l 'iTit.e, in cui vi è sem1pre miosi. te1nporal·e. Si m.anifesta il disgusto per il lat- Iniezion·e vascolare attorno al limbus-pericheratica -, cl1e si attenua man mano ci si al10 nte, l'ammalato va soggetto a nausee, e finisce per vomitare o·g ni volta che pre.Illde cibo; il tana dal limbt1s. Infine l'occhio è duro; la vomito si .ar:riesta talvolta solo dopo ripetute lJalpazion.e d el1 globo, fatta con i due indici lavature dello stomaco. Fr.equ·e.nt.i sono le ver- appogg·iati alternativa.inente sulla palpebra tigini, i dolori mu.sicola1~i, .articolari, la debo- superiore, men:t re l'in1divi.duo guarda in baslezza generale; il malato è ab.b attuto, sonnolen- so, fa rilevare un aumento del tono facilmento, con respirazione r:allentata, polso frequen- t.e apprezzabile speic ialmente col confronto delt.e, facies congestionata. Qu·est.e manifestazio- l'occhio sano; l'uso di strumenti rivel.a pres, ni sono di natura tossiemica; l'urea sanguigna sioni di 60-100 mm., mentre nel sano si hq,nno a11menta da 50 a 290 mg-. ·per 100 eme. ; nelle 16-18 mm. Dall'ipertensione derivan10 poi l sintomi di compressione della retina (ditninuorine si trovano albumina, cilindri, emazie. I sintomi morbosi .spariscono in uno o dlle zione e scomparsa della visi one), dell'iride giorn.i se si sospe.n dono gli al1ca1ini ·e si sommi- (midriasi, par·esi dell'accomodazione), dei nernistra al malato ogn1i du.e or·e un piccolo pa- vi ciliari (dolori atroci) e delXa corri ea, ~he sto di latte, cer.eali, u ova., succd di frutta. Come si presenta anestetica., ciò cl1e ha un valore f8 r1otare L. Cheini.sse (Presse 11iédicale, 1923, diagnostico differenziale. L'occhio non può sop,p ortare a lun1go tale n. 32) gli individu_i ..con ulcere p·eptiche e· complicazioni renali sono più soggetti a queste ip·ertensione ed il medico ·deve i~tervenire ramanif.estazioni di intossicazione, iehe assumo- pidamente. Una buona formala mnemotecnica è la seguente : oc~hio duro con pupilla dilano .in essi maggiore intensità. tata = glaucoma.; glaucoma = ·pilocarpina ed fìl. iri-dectomia. Si comincierà con J,'uso dei mioIl rabarbaro. ttci : nitrato di pilocarpina a 2 %. in acqua IJ, dott. Kon1ings (Le Scalp.el, 9 giugno 1923) distillata o .eserina in soluzione oleosa al cen• consig·lia di p:riep.arare il rabar.baro (ortaggio) tesimo instillate 6-8 volte. al giorno. Vi si assotto form a di composta, ma.rm.e llata, gateau, socieranno le sanguisughe alle tempie e l'iniep·er i mala.ti affetti da &.tpnia digestiva: è zione locale di morfina. Ma, se in 24-48 ore il un toni.co più che· u.n purlfativ-0, diminuisc e tono non diminuisce, si dovrà ricorrere alla le fermentazioni intestinali, .aumenta l'ap'Pe- iridectomia, che nei casi favorevoli tronca l'attito, facilita la dig.estione: ai raccomanda ai tacc-0 e ne impedisce la ripetizione. fil . "'

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(.~N~O

XXX, FA&:. il)

SEZ IONE

PR>\T I C.~

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1337

La congiuntivite granulosa palpebrale è- indice di

tubercolosi. Saathoif (Munch . me4. W ochensch rif t . e Gazz. Osped. e Clin., 13 m aggio 1923) h a osser vato eh-e un 'ip€rtr ofi a d ei follicoli linfoidi della con g iuntiva palpebr ale, evidente snecial. . men te a lla p.alpebra inferiore, in v Lcir1a11 za dell'an golo ester no dell'occhio, rivela t1n a tubercolosi a l prim issimo stadio. L ' esa rne deve essere fatto a lla luce del gior110 , abbassando la palpebra inferiore e face11do g\1ardare iri alto ed a ll'in d ietro; si dev~ esaminare ·particolar m,en te il cul di sacco congi.u11tivale. Q11an • do esiste il segno notato dall 'A., si notano i1ella congiuntiva delle fini granulazioni, pi1ì spiccate all 'angolo esterno senza segni di infiammazione. Nei bambini da due a sei anni , 1'3 granulazioni sono sem pre più voluminose; alle volte esse diminuiscono fino a dare un aspetto vel lutato alla congiuntiva. Tale s eg110. che -per ò ·esige a111Cora conferma d a u lterioi'1 ricerche, sarebbe una stigmata precoce di tuber~olosi; nel bambino pu ò precedere la tt1bercolino-reazione, n-ell'adulto può essere jJ f'.egno rivelatore di una infezione obsoleta. l\Ianca nei casi ad evoluzione letale, e talvol- ta, sebb en,e raramenté, nelle forme benign€.

Alrabh. n. 21 8~· 1, 1·ori110 : Il pessu,rio Mensir1.ga è descritto e fig·urnto nel numero di agosto della te Clinica Os tetI'i· ca» (via Orazio, 30 - Roma). a. p. .Al doit. G. B. G., a bb. n . 5087 :

.

S11Ua t ecnica della 1'eazio·ne di Sc1tic1c con-· sn 1ti iJ ~e PrJntuario dell 'Igie11ista » deJ dotio r FILIPPINc, édito dalla nostra Ammjnistra • z1on e. ll. p. ERRA'r uir. Nel titolo tle lh1 rivi s~ sintetica t)nbblicata snl fase. 40, p. 1287 ~ :-;s., {léve dirsi:

&1natorio ~1nn gin . •

Le malattie del cuore e dei vasi Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO !SCOLI

Redatto re: pr of. CES.t\RE P E ZZI

.. '

E p u bblica •o i l 9° fasci colo (30 settém br e 1923). Esso con ti en e :

,

I. - Dott. A . SEBAsT1AN1. Sul meccanismo di produ~.ione della tachicardia paros.sistica. l 1. - Dott F. CAS1'ELLOTTL La pressione diastolica

e la pressione del polso in rapporto alla. capacità funzionale del cuore.

fìl.

Per operare il labbro l e1>orino in ba111 lJi11 0. Al dott. C. D' A. da C. : È ind icata la llarcosi generale eterea, cl1e pl1ò essere superficial e o profonda. Quest'11l-

tima d·a preferire. L'anestesia. locale in 11n bambino ed in un'operazione di plastica, non è con sigliabile. T. F . .

I

P. F .' abb. IL 7684 :

Un libro r ecente e .a datto a l suo scopo è il Gt·ILLEM I NOT: Elecfro.logie e Rad.iologie (fr. ' 50, ìvfasson ed .) in cui è trattato a m p iamente l'u s o delle correnti elettriche e le . relativ~ applica.MTLA~ I E. zioni jn medicina.

E. I\ A u P. Ricerche sul comportamento del cuore dopo il lavoro muscolare. H . HER:XHEIMER. Sulla grandezza, sulla forma e sulla capacità funzionale det cuore da sport. P. WHlTE e L . \ ·1Ko. Osservazioni cliniche sul blocco cardiaco. G. NE\v. Paraltsi laringea associata a sindrome del forame giugulare ed altre sindromi. I{. liITZENHEHoER. Le oscillazioni pulsatorie del diaframma (contributo allo st.udio del polso epatico normale e patologico). J\I LEMIGON Regole pratiche per la diagnosi d~lle aritmie. 1\.1. ABBO'r, D. LE\v1s, W. H EA'I'T1E. Stenosi polmonare infiammatoria oon setto ventricolare chiuso; stenosi polmonare e atresia polmonare embriogenica eon setto perforato e morte per embolia cerebrale paradossa.

.

NO'rIZIA B fB LlOGR AF !CA .

All'abbon ato 4784 da P . : Per la I speziorie ~elle_ carrii consulti il retc 11te ott imo vol1im_e deJ -doti. S. GAJ.Bl. SERA; L ' ispezio11e delle ca1'1ii alimentar·i . Lito-tipografi a editrice t1niver sitaria, P a dova., Prezzo I~. 20. (cl. •

•• •

All.'abbonato 1089 (2) d a C.: Per le controin dic azio1ii al l ' al lalta11iento ve. · da iJ fase . 33, pag. 1082 di quest ' anno. ...

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• •

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RASSEGNE, RIVI STE E . CONGRESSI.

POST A DEGLI A~SON" TI.

~J . dot t.

LAVORI ORI GINAI~! . .

fil .

• •J. BARBl ER. Il metodo ascoltatorio nella esplora-

zione cardi o-vascolare.

, Abbonaro\!nto ao1,uo: per l' Italia L. 25 ; per l' Estero L. 32. P er gli abbonati al e Poticltni co »: per l'Ita li a L. 20, per l'E· st t>ro L. 25. t:n fascicolo separato L. 3.

--·--· ,

N.B. - Ai n uovi abbonati del 1923 a e Le Malattie ~ et Cuore-.. ~i conèedono le intere annate 1920-1921-1922 del penodic<> stesso per sole L. 4 5 se in I t alia e per sole L. 6 O se a.li 'Estero, in porto franco.

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A richiesta si invia numero di s·aggio . l nvia:re cartolina-vaglia al Cav. Ll' lGI POZZI. Yia Sistina., r1. 14 · Ro111a. ••

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Il. POLICLINICO

[ANNO XXX, FASC.

1:1)

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) · 9UESTIONI PR.A TICHE.

da malvolere o da ingerenze elettorali della LX. - Rimedi giuridici contro la dichiarazione di autorità politica, ma inten·diamo riferirci alla concezione veramente eccessiva, che è penedimissioni volontarie. t rata nell'uso, circa i poteri dei Commissari. A norma dell'art. . 1° della legg·e 17 agosto L'art. 127 del vigente regola1nento per la 1907, sono impugnabili per il merito in seconlegge comunale e provin-ciale dispone che il do gra,do din,anzi àlla V Sezionie del Consiglio rPrefetto può delegare ai suoi Commissari, che di Stato, le deliberazioni degl1i enti lo<!ali in r eggono prov--visoriamente le amministrazioni forza delle quali sia stato rotto il rapip orto comunali, ·le attribuzioni delJ.e quali egli è indi impiego dei rispettivi dipendenti, qualunvestito dalla legge; ma la legge non contemque sia la forma rehe nei singoli casi si adotti pla fra le attribuzioni devolute ai Prefetti quelper porre in essere quella rottura e quindi anla, per es. , di fare aggiunte di disposizioni - che nel caso che l'impiegato sia dichia r ato a i regolamenti organici ·del personale d€i Co· dimissionario. (Consiglio di stato, Sez. v demuni. D' altra parte, ha escluso la V Sezione ci-sione 2 febbraio 1923, n. 23). ' che un provvedimento di questa natura abbia LXI. - Circa ·le attribuzioni del Commissario pre- i caratteri di necessità e di urgenza che pot rebbero legittimarlo; la decisione sopra indi· fettizio. I poteri del Commissario pref.ettizio sono li- cata considera e definisce urgente l'atto se '< la omissione o l'indugio di esso ~ossa armita ti agli incarichi che gli sono affidati dal Comune; nella ip·ote.si poi che l'ammin,istra- restare o paralizzare la vita d,e l• Comune » . Circa i Commissari per le Opere Pie, ai . , zione comunale non funzioni del tutto, l'azioquali non si applica l'art. 127 del regolamento ~e del Commissario prefettizio ha, è vero una . . ' per la legge comunale e provinciale, la V Semaggior.e ampiezza, trovandosi egli di fatto zion.e del Consiglio di Stato, confermando 1a in .condizioni analoghe a quel.le d-el Commissari.o regio; però, tenuto anche conito dellia n a - sua. giltrisprudenza costante, con decision·e 16 inarzo 1923, n. 66, 11a dichiarato che ai Co1nturale brevità assegnata al suo incarico « non ' missari che reggono le Opere Pie sono vi€tati puo' este11de1·si a l di l à. di qitanto .è strettagli atti di disposizione m.a .sono consentiti quel1nente necessario a che la 'l'ita d el Com 11 ne 1i. di ordinaria gestione, specialm ente quando non si arresti » . In base all'art. 127 del vigente regolam ento . co11corra il requisito della urgenza. Nel caso deciso, la V Sezion.e ha oonsiderato di ordiper la legge c omunal.e e provinciale, il Pref etto può delegare aj suoi Commissari che reg- naria gestione un atto coillCernente l'applicagono provvisoriamente le amministrazioni co- zion.e pura e semplice di una norma organi-ca m11nali le attribuzioni delle quali egli è i11ve- diretta a regolare la con·dizione di alct1ni imstito dalla legge; ma la legge non conte·mpla piegati provvisori. 1

fra le att'r ib u zi o1ii devolute ai Prefetti quella di fare aggi unte di disposizi oni ai regolamen-

ti organici del pers-onale dei Comun.i, non potendosi concepire che l'aggiunta ~i una disposizione regolamentare costitui-sca per sè un atto elevato ad un tal.e grado di necessità ed urgenza. L'atto del Commissario prefettizio che non abbia ottenuto la necessaria ratifica del Pre- • fetto è imperfetto e quindi nullo e improduttivo di qualsiasi effetto giuridico. Tale· nullità non può essere sanata dall'avvenuta approvaz1on.e dell 1 autorità tutoria, avendo tale ratifica scopi affatto diversi. (Consiglio di Stato, Sezione , ,, decisione 6 aprile 1923, n . 77). Segnaliam-0 la importanza notevolissima di qt1esta. dectsione che pone t1n freno netto e preciso agli eccessi dei C-0mmissari prefettizi : non alludiamo ad esorbitanze che dipendano •

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LXII. - Le Commissioni dei concorsi deliberano ·eon

voti segreti ? cc Non

esiste nè un principio di ragione lo'· gica- nè alcun.a disposizlone positiva la quale cc prescriva cl1e qualt1nque Commissi-0ne giudi« catrice di un concorso debba sempre delibecc rare a voti segreti. L'art. 48 del. regolamento H amministrativo · per 1'appllicazione della legc< le Sl1lle Opere Pie non si riferisce alle Com« missioni giudicatrici dei concorsi». (Consig·lio di Stato, Sez. IV, decisione 7 aprile 1923. n. 334). N . B. -- Ai quesiti degli abbonati si risponde direttamente per lettera. I quesiti debbono esse1e

inviati, in lettera, accompagnati dal _frall.cobollo per la risposta. e sempre indirizzati impersoaaJmente alla Redazione del «Policlinico», via SiRtina, 14 - Roma (6). Le risposte ai quesiti che non richiedono esame di atti o speci~ li indagini. sono gratuit.e.

T"'a presente rubrica è affidata sll'avv. GIOVANNI SELVAGGI, ronsulente legale del nostro periodioo


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA ·pROF'ESSIONALE. /AMMIN·I STRAZIONE SANITARIA. Consiglio Superiore di Sanità. Come a SllO tempo a.nnunz.ian1mo, nei giorni 26, 27 e 28 lug·lio scorso si riunì il C-0nsiglio Sl1periore di Sanità sotto la presidenza del vice-presidente -0n. prof. Ettore Niarchiafa Ya. Il Direttore generale della Sanità pubblica, cav. di gr. cr. <lott. Alberto I.Jutrario, manda un fervido sall1to al Presidente dell'alto Oo11sesso, on. prof. Camillo Golgi, impedito dal })rendere parte ai la, ..ori di questa sessione, ricordando come l'illustre Uomo di recente .-Ila stato fatto segno a solenni -0noranze in occasi-0ne dell'80° anno di età. Il Consiglio si associa alla 1nanifestazione di ammirazione e di sin1pati.a per 11 suo illustre Presidente. Il vice-1Jresicle11te t)rof. ì\larchiafa va commemora {";On comn1osse vurole l'on. prof. Michele Pietro.valle e il prof. Camillo :poli di · Genova. Il C-Onsiglio s:i associ,1 inYin11c10 co11doglian7,e alle r1spettiYe fnJniglie. Dopo di ciò il Dirett-Ore generale -O ella Sanità inizia la sua espoffizione ~ 11i lavòri com11inti nelle due sessioni testè tenute dal Comitato generale dell'Ufficio internazionale d' lgieue di Parigi, e dal Corrµtato d'Igiene della Società delle Nazioni, mettendo a11zitutto in rilievo gli sforzi compit1tisi r}el' coordinare le spese di funzione dei due org·anismi a l fine di eliminare le interferenze e i doppi impieghi, <!On le conseguenti dis1>erffioni di energie e di denato. È q11esto un grtn ·p asso '"erso la realiz1Aizione di J)rogra1nmi fatti'V"i, otten1Ltosi mediante l'adozione cli un temperamento dallo stesso -Oott. Lutrario tìro!)osto fino da due anni fa. Fra i molti argomenti discussi presso il C-On1itato di Parigi e presso c.iuello di Ginevra, il Dil'ettore generale della Sanità accenna ai seguenti : 1a. S oh ema di coir11v~·nzione 'in,t e r'liazio11ia le sulle grandi 'vie di comunioazion,e fluviale. Per le reti di fi11mi e canali d'Europa è possibile andare, sempre naviga11c10, 1tttraver~o il ~ontinente, dal· Nlnr Nero (fo00laio abituale di colera e di peste) al Mar Baltico, al Mare del Nord, alla Manica, all'Oeean-0 Atlantico, e ridisce11dere al Mediterraneo. Da settant'aJ.lni in qt1a, i vari Paesi, con una serie di convenzio11i internazionali, si sono preoccupati di dise~plinare jl trafflco marittimo, in.a nessuna inizia tiva era stata J)resa pel traffico :fluviale, assai più peri00loso del primo. 20. Nu,ovo o-1·ieritame11.. to della, profilassi inter,na:. zionale e marittima, inspirato ai criteri esposti dal dott. Lutrario circa (lue annj or sono all'Ufficio internazionale d'Igiene e aventi come capisaldi il p~rto «organizzato» e la nave «organizza~ )) . Ora il gove1".llo ttei Paesi Ba.issi ha chiesto llfficialme11te alla S-Ocietà delle Nazioni (e questa ne ha accolto la riclliesta. nominando all'uopo un Rottocomitato del quale fa parte lo stesso comn1. J.Jutrario) di volere indicare quali, a SllO avviso, sareblx>-ro i porti «organizzati», capaci cioè di adottare Rulle navi in partenza t11tte quelle 1uisure atte a proseio~liere le Yi stes:-e nei porti cli clestinazio11e.

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cla ogni vincolo i.;anitarto qunndo nulla 1111to . .durante la traversata.

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a v\·e-

3°. Istituz·i one presso la Sezion..e d'igie1ie d.ella Soaietà <l elle Naz ion. i ài appo.sito uffiaio per ln

r:tccolta dei· dati epidemiologici e di statistica sanitaria internazionale: ufficio che varrà a .colmare una grave lacuna i.>er effetto della quule oggi le notizi'e .sanitarie sono u1onche, fram,1 nentarie, lentissime, e manca la possibilità di fare confronti inter11azionali sulla ffituazione Yera sanitaria dei vari Paesj. 4°. Nom'ina di un, Co1nttato d..'ln,dagme s-ul satu r1nis1no, che dopo la guerra ha av11to dappertutto una reCJ.'t1descenza.. I,a preside11za del Co·m itato, di cui sooo membri il Direttore generale della Sanità dell'Impero Britannico, e il p1~ofessorè ordinario di Igiene dell'Università di Parigi, è stata affidata ad esso con J.Jutrario. 5°. St,udi e , .iceroh-e su, altri tenii di. aito i ·n te·rrJsse praticoJ tra i quali i problemi del gozw endemico intorno al qua.le è stato racc-0lto Ulf vasto materiale statistico; -della repressione òell'abuso di veleni stupefacenti; del cancro pel quale è stato nominato un Sottocomitato di cui è componente anche esso dott. Lutrario; dell'ileotifo, per cui è stata compiuta un'inchiesta nei varì paesi d'Europa a cura dell'Ufficio jnternazionale d'Igiene pubblica. Succec:;sivamente il Direttore generale della. Sanità, cav. di gr. cr. d-0tt. rJutrario, informò il Consiglio del primo rilevamento statistico delle malattie veneree e sifilitiche compiutosi nel Reg"Do a n1ezzo di prospetti riassuntivi numerici contenenti il numero dei malati vigilati da ciascun medico, dul'ante il se1nestre 111glio-dicembre 1922. Egli forrù dati interessanti.3simi, specie nei riguardi dei corpi militari e militarizzati e degli istituti di •J:>eD3, e nei riguardi di altre nazioni, concludendo come le condizioni sanitarie rispetto alla malattie veneree siano, passato il periodo turbinoso deterrr•inato dalla guerra, per tornare al normale, così in Italia come negli a lt1i paesi. Indi intrattenne il Consiglio sulla grave questione del cancro che tanto pesa. sulla. salute pubblic~ dei vart paesi. · E sulla base delle indagini stati~tiche fatte in Italia e all'Es~ro mise in evidenza come il nostro Paese si trovi, nel confronto con gli Rltri Paesi europei, in una condizione di privilegio, sia pel'ohè presenta una minore mortalità s~ifica; sia perchè l'aumento dei casi di malattia che iSi è verificato -0vlinque, si manifesta da noi tn n1ist1ra notevolmènte più lieve. Rile\ò ~­ raltro che l'entità del male, anche presso noi, è cosi grave di per sè stessa, da meritare tutto l'i11teressamento per meglio indirizzarvi le cure dei pubblici .p oteri. A questo riguardo il Direttore generale della Sanità espose i lavori compiuti presso l'Ufficio internazionale d'Igiene di Parigi e pres so la Sezione d'Igiene della ·L ega delle Nazioni. lu quale ha n-0minato un a·p posito Comitato, di cui fa 1)arte lo stesso dott. Lutrario, per lo studio e le investigazioni complem~tari, che si riferiscono all'impo1·t,1ute argomento. 1

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[ANNO XXX, FASC. 41)

IL POL lCI.I NICO •

Dopo bre\i lJarole Qèl !)residente, c:lle mise i11 rilievo la grande i mportanza delle notizie fornite dal Direttore generale <lella Sanità, prese la paI'Ola il prof. sen. Pio Foà, che, con compiacimento, l'ilevò come l 'Italia possa ben fig·urure tra le altre Nazio11i cl1e s j oecu pano oggi del cancro CDil vivo interessamento. Egli !11forn1ò che un rilevamento statistico, esegll,;ito presso grandi ospedali, in base nlle a11topsie co1upinte, fa oscillare i decessi per CA'l ncro da nn ininimo di 1 a 14 ad t1u massi1uo òi 1 a 18 : ciò cl1e rap1)resenta la ruetà della mortalità :>er tubercolosi . Disse degli Rtudi cl1e si fannd su tale nialattia nelle altre Nazioni, e cl1e furono oggetto di dlseussione nell'ulti1no Congresso di Strasburgo tenutosi poco tempo · fa. A Strasburgo è ~tato ora in1piauw to un Istituto specia le con clispe11sario annes~o all'Istituto r~d iologico e del raclium del grande ospedale. Si JJIIQcede .all'aecertamento della diagnosi ed a Ila 0urn dei cur abi li c:on i mezzi più moderni, ed a l1·a ssistellc'l de~li incur<.1 bili. ' rorrebbe che anche in Italia si l)r ovYedesse • $U l serio a questa mala ttia che deve r iteuer i un Yeto ttn ge llo r che non te11de •l diminuire. Rile\'Ò come la malattia sia. g ua ribile intRrvenenclo conyenientementre a tem))O, e come 1111rtroppo la percentuale cle1 casi incurabili trn quelli che vengono a ll'esame del medico sia altissima . In Francia e in altre Na7}ioni è statn ini. ziata 11n a vera. campag11a : bisogna incoraggiare .p resso di noi i l mo,·imento di dife8a, la E'ederazio11e 11aziona le <'011t ro il c·~1 nC'to e i C1-0n1ita ti localj . 1

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l)resero suc:c:e-...;;si\allleute la parola :

ed infi11e il J)l'Of. Sc41 Yo, e; si oecupa specia lmente delle ·y ie C'he si dovrebbero tracciare per eon seguil'e la formazioae o lc'l elevazio11e della · COsc:ie11za ig·ienica, accennando a Ile scuole , a ll'E sercito e n l clero. Ricordò quanto era ~ta.to fatto ffillla Dil'ezione genera le di Sunitìt per i1rovocare l'accord o col :Vlinistero dell'Istruzione v11bbli ~9. per istituire corsi di igiene i1elle scuole medie, ed i ri~ulta ti cl1e se ne otte·n nero, e vorrebbe che tale inte a yenisse mantenuta . l/insegnaruf::nto dell'igie11e 11elle scuole di m~1gistero non può esser e fatto cl1e da compete nti. Cosi i corsi d ' igiene nelle scuole di ingegneria <levo110 venire in1partiti in maniera <:l1e se 11e poss a110 trarre dei vantaggi. Infine il Consig·lio Superiore di Snnità approvò, in relazione a i lavori compiuti, nlcuni ordini del . giorno, che stabilì di pre~oture ed illustrare aI C'ap<> del Goyer110 e a l Sottose-grE>tario di Stn to per gli Interni, da una Com1uissione {li con~iglieTi. Fn e~amina to qui11di uno ~hen1a {li disegno di Jegge Tigna rdante la pre11a l"<l zione e il con11ner ci<> ùelle specialiti1 medicinali, cl1e <.lopo amph1 discuss ione, riportò, pl'e,rie a lcune 1nodificazio11i. parere favorevole. Ft1 pl1re esaminata u11a proposta di moùificn a l regolamento 13 luglio 1914, 11. 829, nella .1 )arte riguarcla11te la pubblicnzionp della t~1riffa dei nLe<licinali da 1:>arte dello Stn to. Dopo acconce pa1~le del 11residente, sen. Marchinfa va, che mise in rilievo l'opera compiuta dall a Direzione g-enerale della Sanità a van tag~io dei servi1j sanitari e i rist1ltati efficaci ottenuti, si chiuse la sessione. •

Proftlassi della lebbra. -

I

'

il p1'0f. Cict'Qnardi. che ricorda gli studi ùel

prof. Pentimalli su tale malattia, e desidera che s i emetta un voto per chè si tenga presente il per ioòo cl1e chiama « 1>rec:ancer oso » e che )>aragona a l l)retubercolare; - il prof. DeYoto, c·l1e desidera. cli.e della difesa <lel cancro ~i Jnteressino a nche le Società di as~i­ ci.11'azio ne ed ~1ltri Enti; - il prof. nlaggiora, che rileva11clo l 'imporU\nzu dei dati esposti <lal Direttore generale della · Sanità i1e pr o.1)0se la stampa perchè potesse1'"0 diffondersi da Ila cattedra : - il prof. Devoto. ehe s i intrattenne specialmente sui e-orsi di perfezioMmento. per la l1reati in n1edicina e c-hirnrgin : - il prof. Di ' ' estea :::ull ' unificazion~ dei CQusigli internazio11a.li <li sa·lute pubblica e sulla profilassi della tuber colosi infantile; - il lìrof. ·M anfredi st1ll'in1portall7At in genere dell' igiene pubbJic::t, qt1ale fattore d€ll'economia nazionale. nel !)inno di r ieomuzione perseguito dall'ath1a le GoYern o: - il p1'0f. J.;anfranchi :-u ll '~zi one svoltn in Rarcle~na per 00n1battere l' inf~zione aftoAA : - jl i>rof. Torti sul problen1~l delle ca rni congela te e della di.sinfezione dei yngoni ferroviari : - il prof. C--astiglione. sulla necessità ch e venga form~ tn una coscienza igienic"fl nazionale tenendo presPntl anche le ~l1ole medie: - ' i l dott. ' 7acino, <:be è :;;icuro che i medici rondotti collaboreranno nella l0ttn:

>#

(.'on Decr eto Ministeriale 12 settembre 192a è stata dicl1iarata obblig·atoria la denuncia dei casi, a nche sos1">etti, di lebbra. Tale pro~1edimento è stato determinato dalla opportunità di intensificarele mi su1·P, di l)rofilassi della lebbi;a, nella considerazione che tale malattia, ebbene di lento mlu pJ:>o. è tt1tta via contagiosa : e ~he la fo11te del contagio è rappresentat.R. esclnsi,ra111ente dal1'11omo n1ala to. Nei' casi denu11eiati dovrà essere subito provveduto nlla vigila nza ed assil'lten%a del lebbroso in· seno a lla fa miglia evitando che giro,·aghi per le Yie per chiedere l'e lemosina o l)el' ven.aere 111erca.nzie, e che freqt1enti i pubblici ritroYi. Gli abiti, la bin 11cl1eria, le · toyiglie del lf\bbroso <.le\ono essere esclu·siva mente perso11ali, }}lvfl ti e disinfetta ti e iI ina teria le di inedica tura brncia to. C-<)n l'or·t·asio11e il Ministero ha rite11nto opport uno di <.lisporre <.: l1e ~ia eseguito il censimento dei lebbrosi, per af-certare con t ntta f'$.a ttt-zza la eutitit ·d ~lla diffusione òe l male, la rli~tribnzione g't!ogr::tficn e la ·forma J)atolog·ic::t dei yari casi. A t<1Ie SCOJlo· è stata prediSJ)OStfl una sched<l <liYi&1 in qn:lttr-0 1:mrti essenzi:1 li: nE;\lla 1a. si richie-clono le gt-nera lità dell'inferu10; 11el l~1 2a le notizie intorno nlr .ambiente i11 <:ni 11~1 yi~8ùto e Yi\e: nella 3a, oltre a 110 rticola ri notir,ie nei c::i ~i di le bbra persi:::;te11te nel Co1nu11e, importnnti ele1ne11ti intorno è1 Ile form~ 1norb0.."e: uelln ..J.a ~: li iut€1'Yenti (·HJ'lttivi e· pr.ofi latticj . ...


[À.~NO

X\X, FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

1341

MEDICINA SOCIALE. La lotta contro l'alcoolismo In Italia. Il Consiglio clei ~linistri su proposta del presidente ha appro,·ato, dopo ampia discussione, uno schen1a cli Decreto che rende più restrittive le norme pe1· i pubblici esercizi. Con qt1esto prov\edin1ento il Pre-:;idente del CGnsiglio ha accettato i ,·oti e le l)roposte di enti ed org-ani7.7..azioni sanitarie e congressi sociali ; esso porta un nuovo e valido contributo a lla 1-0tta contro l'alc.-oolismo pe.1· la tutela della sanità clel popolo e J1er una sempre migliore educazione ci,·ile. Il ra.p porto tra il nume ro degli esercizi di vendita e di consumo cli vino, birra e di qualsiasi bevan(la alc-ooliea ed il J1un1ero degli a bit<1nti viene port.ato cla uno per 500 a bi tanti a uno per 1000 abitanti. Nel procedere a tale co1nr>t1to, si può assegnare t111 esercizio a11cbe al numero di abitanti inferiore a 1000, n1a non 1ninore di 500. che eventualmente residui. Gli esercizi in soprannumero attl1almente esistenti devono essere eliminati di mano in mano che decaclono, J)el' morte o altre delle ca use previste clalla legge, le relative licenze od autoriZ7Alzioni 11ella persona degli attuali titolari, e nes~ Sltna 11t1ovà licenza od autorizzazione può essere rilasciata nei c.'Omuni o frazioni di comune ove si \erifichi l'eccedenza sul rapporto sopra stabilito. Ltl licenza e l' a u torizz,azione sono valide escl.u sivamente per le persone e per i loca.li in esse indica te. E $se hanno carattere strettamente personale e non possono essere cedute o trasmesse se i1on ool ·consenso delle at1torità di P. S. ferme le limita~ioni di cui sopra. ~ assolutamente net.ato il rilasc.1o sott-0 qualsiasi forn1a o denomiua7.Jo11e cli licenze o autorizzazioni provvisorie. 'L'ora di apertura. di esercizi destina ti esclusivamente alla \-endita e al oonsumo di vino, birra o di qualsiasi. bevanda a lcoolica non potrà essere fissRta prima delle ore 10 nei giorni feriali e delle ore 11 nei giorni festivi; e per gli stessi l'ora di chinsw:à non potri1 essere fissata oltre le ore 23 dal ·1 5 .maggi() al 31 ottobre, nè olbre le ore 22 dal 1 o noveru1bre a 1 14 maggio. Prima degli orltri di apertur-a e dopo gli orari di chiusura -sopra indica ti è vietata L.i. vendita cli vino, birra e bevande alcooliche in ogni altro esercizio di caffè, bar, ristoranteJ albergo e simili. Sono abrognte le dis110sizioni contrarie a questo

Perugia, t1na jn Sabiru1. Da l)()(;O altre tre colonie si sono unite alla serie: a Cividale, a Bindene. di Montebelluna, al rmsso clell' Aprica in Vn !tellina. Altre colonie che er;"tno temporanee. estive, ma per cui l 'As o<.:iazione a ve\a già potuto troYare locali pro.p ri, $tanno creando il finanziamento per trasforma i•si i11 perlllanenti. Queste opere clovrebbero essere molti·plica te lJer preparare generaziol!i più valide e llercbè esse rappresentano ~ mezzo fra i pii1 potenti nella lotta contro la tubercolosi. èl

Cooriinamento delle opere assistenziali nel Belgio. Il Belgio, seguendo l'esempio de-gli Stati Uniti. ha costit11it.-O lin Consiglio Nazionale formato dai delegati di tutte le grandi Associ~zioni per la lotta contro le malattie oociali. Al primo Convegno venne in,itato anche il Segretflrio generale della Leg-a internazionale delle Croci Rosse, il quale ha proposto tln ordine del giorno, 9el.i>ndo cui il Segretariato del Comitato nazionale delle Opere di igiene \ie11e affidato alla Croce Rossa. Il Comitato avrà • per missione di coordin"1re e di sviluppare la propaganda intrapresa da:lle differenti A~soctazioni riunite, senza che da èiò derivi alcu11a menomazione della loro rispettiva autorità. In tal modo il J,»ìlazw della Croce Rossa belga diverrà il centro di azione per combattere le malattie sociali e, mentre le singole Associazioni svilt1pperanno un'azione indipendente propria al loro scopo, es...~ si terranno sempl'e collegate fra loro nell'interesse generale della salt1te . pubblica.

Cronaca del movimento Drofessionale. Sezione di Frosinone e Ve11etri dell'Associazione Nazionale dei Medici condotti.

Si sono adunati a Congresso i medici condotti della Sezione di .E'rosinone e Velletri. Gl'intervenuti furono nun1erosi. Il presidente Angelini riferì Sltll'azione spiegata durante · l'n Ìlno a favore della· classe e dei ISOCi nei C-0m11ni di La.bico, di Maenza, di Giuliano, di Guarcino e di molti a ltri, azione coronata sem·p re da ~uccesso; e annunziò che anche in Fr°'-.~none si era riusciti a far cessare il lungo interinato, indecoroso per un Comune Capoluogo di Cireondario. Quest'ultima vittoria fu dovuta all'interessamento cortese, benevolo ed energico del sig. Sottoprefetto cav. Giannelli che fu largo di ai11ti e di benevolell7~ colla Sezione; e agl.f egregi decrero. · C-0mmissari Prefettizi sue<.'ed11tisi al governo del ()omune, ca v. Pellegrini e ca v. Turrizia ni; il primo Le eolonie permanenti della Croce Rossa Italiana che preparò, ed il secondo che con alacrità e raper i ftgJi dei tubercolotici. pidità inconsueta e dégna di ~ncomio,..- ~rfezionò e Queste oolonie accolgono i fanciulli segnalati dai condu.sse felicemente a termine il Capitolato di dispensari antltt1bercolari e ne accertano lo stato condotta. L'assemblea applat1dl entusiasticamente di salute~ Sono -dirette .. da medici esperimenb1 ti, e dette Jncarico alla. Presidenza di portare agli e<>n la collaborazione di insegnanti e di infermieri. ilustri ed ~gi Fl1nzionari j } plauso della classe. J~ colonie wrmanenti della Croce Rossa Italiana \ Dovendo~i procedere - ~II:elezione delle ca~iche, sono uttualt;nente qt1attro con un rotale di trecento pe1· acclamazione furono confermati gli uscenti: letti eti una spesa annua dì mezzo milione. Una presidente Angelini: Segretario-cassiere Asteriti; ha selle in provincia di Novara sul lago di Merconsiglieri: Massimi, GaL:'lnti, Costantini e Bugozro, nna sui colli Fìesolani presso Firen?"..e, un.a g.11oni.

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1342

r

CONCORSI. POSTI VACANTI.

BIELLA (Novara) . Ospedale degli lr1fe rn1 i. - Dirigente· i Gabinetti di fisioterapia. Scad. 18 ott. IJ . .5000; 40 % proventi esami e cure di fisioterapia. Titoli ed esami. Età lim. 45. Schin:rimenti dalla D irezione. BIENSI:KA (Pisa) . - Scad. 15 ott.; stip. L. 6000 ver 1000 pov.; quadrienni decimo; due c.-v.; L. 500 llff. san.; L . 2000 cavale. CA~Ii>IGLIA J)iARITTIMA (Pisa) . Per Venturina; bitip. L . 6000 e quadrienni decimo; due c.-v . ; L. 2000 ca·valc. &ad. 15 ott. FERRARA . R. Prefettii ra. A h1tto il 15 n ov"., uff. san.; T.1. 13,100 e 8 bienni del 5 %, indenn. c.-v. e indenn. missione; eventuale revisione. Tit. ed esarni. EJtà limite 45. Chiedere annt1nzio. ~""'!UMANA (ForU). .Al 15· ott. Età lim. 25-39; stip. L. 8000. e 10 bienni ventes.; adétiz. L . 5 oltre \ 500 pov.; per uff. sa~. L. 500; assicui·. Situ az. fam iglia. FOSSATO SERR.\L1'A (Oa,tanzaro). - L. 6000 e quattro sessenni decimo; L. 1200 cav.; L. 600 uff. san.; no1nina subordinata accettazione capito lato . Scad. ore 12 del 10 novembre. Schiarimenti dall'Ufficio Comunale. GROSSETO. Aiuto medico chin1rgo nell'Ospedale; L. 6000 lorde e 2 c.-v.; alroggio nell'Istituto. Scad. i5 ott. MAGLIANO JN TOBCANA (Grosseto) . - &!ad. 4 nov. Per Montiano. L. 9000 e ~s~enn1 decimo per la res. e cura poYeri ; doppi o c .-v. ; L . 200 indenn. rrislaria.. · :N1ILANO. Consiglio clegl·i Is tituti Osp ita l leri. Due primari medici specialisti nell'Ospedale per tubercolotici in Garb~gnate; L. 7000 oltre indenn. di J.;. 2000, trasp-0rto quotid. gratuito da Milano. Titoli od esami o titoli ed esami . Prova ·annuale; nomina e conferme tr.iennali . Esercizio prof ession. da 8 a nni. -Età liLn. 44. Sead. ore 16 del 17 ottobre. Mo~FUMO (Treviso). C!on corso medico aperto fino a l 30 ottobre 1923. Per informazioni rivolgersi ::il Mu~ieipio. Il Sindiaéo: Candido Tosca11. . NAPOLI. R. Un-i·versità . - Aiuto a lla Clinica pediatrica; I..J . 7500, ·con un .qui11quennio di I.i . 'TOO ed uno di L. 900; c.-v. Esami : a parità di m e1ito i titoli stabilira nno la p referenza. - Assis~nte nell~l Clinica ostetrico-ginecologica dal 1° genna io al 30 giugno ; stip. I.1 ... 1300. - J)-0mande .a l R ettore. NOASCA (Torino) . . - Cons. con Ceresole Iteale. A tutto il 16 ottobre. L . 1n,ooo c-0m pless11~e per i • poveri, sen za limite di e~. 1

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1

1

LANNo xx~, FAsc. .41J

CL POLJCI. I!\ lCO

ROMA. R. ·un'itversità. - Assistente a li' I stituto d'Igiene; esame toorico-pTatico : a parità di merito i titoli s·tabiliS<:ono la preferenza . Terna~ S cadenza ore 12 del 10 nov : D-0man·d e al Rettore. Dichiaraz. di n~n occupare a ltro 'ufficio - retribuito ·d a Enti . pubblici. " ..

.e.a-

TEnAMO. R. Prefett·ura. Ùfficial~ sanita.rip . po dell'ufficio d'igiene. pirettore del Laborator:iÒ

c:orunn. Scad. 20 ott. J.;. 9000 e 10 trien1ti; indennità n1i ssione. Aumenti in corso di studio. Divieto di e~rc:izio libero. Titoli ed esami. Età Jim. 56. Abit. 27.500. TREQUAKDA tSiena). - Se<1d . 20 ott. Per Petrojo· e Oastelmuzio; L. 6.500, doppio <!.-v. e inùenn. supplementare per la famiglia; 6 quadrie11ni dee-imo. BORSE DI STUDIO.

I..:a Societ:à. « Gazzoni » {li Bologna 11a istituito una « Borsa di studio>> dell'ammontare di seimila franchi a nnui per quel giova11e chimico o fisico italiano che si recherà nel laboratorio «Curie» di I•arigi a fare ricerche sulla radioattività. Tale istituzione avrà la. durata di 10 a nni. J..:a signora Curie h a vivamente ringr aziato il signor Gazzoni per tale istituzione che sarà di notevole incremento agli studii sugli effetti benefici del radio.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZEr C-011 R. Decreto sono stati nomina ti i 21 componenti del Con siglio Sup. <lella P . I., in conformità a lle norn1e fissate C'()Jl R. De<!reto 16 luglio 1923~ A far parte del Consiglio sono .stati c·l1iamati i seg11enti rappresentanti delle discipline inediche: D ona ti Mario, ordinario di clinica dlin1 rgica a Padova; Simonetta L11igi, lib. doc. d'igiene a Siena; Trambusti Ar11.aldo, ordinario di tJ.atologia generale a Ge11oya; ' tiola Gioacchino, ordinario di clini.ca medica a Bblog·na : i p r off. Rimon~tta e Trambusti ~no stati chiamati a far parte anche delL-'l Giunta. TA1

C-0mmi~sione

git1d i ca trice del concor so alla

cattedra di Medicina. legale i1ella R. Univ~rsità ài -:\lodena, costituit;a dai proff. P errando, Mirto, Borri, Sclayo e Carrara, h a dichiarato (su 7 concorren ti), quattro maturi: 1. J,attes; 2. Pellegrini; 3. Cazzanign; 4. Romanese. · ·Il dott. D e Orecchio ha ricorso contro tale deliberazion e a l Consiglio Superiore della P . I ., il quale ha escluso di poter entrare in m erito. La cattedra è stata occt1pata dal .1)rof. Lattes Le-One.

~.\ Yendo il prof. Fiori declinato l'i11ca1i.co dell'insegnam ento di d li11ica chirurgica presso l'TJniversità di Modena, la Facoltà 11a incaricato di qt1esto insegnRmento il J)rof. Schia~zi Be11edetto di Rologna. Il J)rof. Salvatore Diez è stato nominato membro effettivo nella Commissione arbi tra le Cen trale wer g li infortuni ag·ricoli, in sostituzione del compianto · prof. B orri: •

S. ~1. il R e ha <tssegnato a lla inenioria del compianto magg. ·m edico Luig·i Corti, ri1nasto vittima ~ della barbara imboscata greca, la cra<:e di cavaliere dell'Ord·i rie Militare di Savoia. · Con . R. D ecreto .24 ag·osto 1922 ft1 concessa al éiott. Loren:Z:Q R11sso, ufficiale sanitario di Sa~­ gnnno . di I>:aglia (A.:vellino), la ·med1:lglia di bronzo al merito della Sanità pubblica, in riconoscimento ~ deIÌ'opera lè .popolazioni civili du- prestata presso . . rante il suo servizio milita r~4 • ..


~EZ I O.!\ E

1343

PRA 1 I C.~

NOTIZIE DIVERSE.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Per Ja diffusione della coltura italiana ali' Estero. . . s. PAOLO DEL BRASlLE.

XXIX Congresso Italiano di Medicinn Interna.

Indu·b biamente Il Poiiol·in i co è uno dei l)i11 diffusi ed apprezzati periodici di medicina nel Brasile : esso ha molta parte sulltaccreditare la '"'cienzè1 n~edica ita liana in questa i·icc~1 e -vastJa regio11e. T ale successo, vanto del Po7iol i.nico, deYe manifestamente ascriversi alla bontà intrinseca del l)e• riodico; ma vi ha qualche parte un elemento acc:e~sorio : cioè l' Ammini~trazione che è molto illumina tn. - tiene il prezzo d ,abbona.mento per l'estero uguale a quello i:>er l'Italia. Non i spiega pefchè, in-reee, quasi tutte le riviste italiane, a p11bblicità più o meno diradata, debbano far l)agare in frane-Ili-or o i prezzi ctabiliti per l'Italia in lire-carta. ('oropreudiamo le difficoltà in C.'lli si dibatte l·arte editorialè : 111::t 11on è eon questi mezzi che si <·outribui sc~ a l'isol,·erle: a11Zi essi portano al risultato cli far eontrarre la diffusione de lle riviste ita liane. È chiaro, infatti, ('pe dal earo-l'iYiste yiene 1111 i1tcitamento i11 senso negativo ad assumere g·Ii abbon.amenti. L'industria editori~1le finisce per iisentirne un danno indiretto, n1entre e&-sa prest1me di pl'oteggersi; quel ch'è peggio, ne scapitano L'l col· tura. i~liana, e, quindi. il i1ostro prestigio. i1nzionale. PeTchè i 1Jeriodici it.'lliani non jruitano Il Pol-iolirr ioo, il qufille, con disinteresse Ilari alle S'ue nobili tradizioni, rende agevoli gli abbonan1e11ti a ll'estero? Noi qui vorremmo cl1e 11 Polic71 n·i co alzasse la sua a11torevole Yocé e so llecitas~ i ,;uoi confrn telli iL'lliani a seguirne I 'esempio: renderèbbe così un vero e .segnalato serYigio a l nostro Paese. cui si volgono i nostri p('nsieri da questa terra o~pitale , che è la no~tra seconda· Patria.

L'Ufficio di Segreteria comunica: ,. È incominciata da tempo la ~pe<li z ione agli iscrit-. ti della tessera personale e dei documenti per ottenere la riduzione sulle ferrovie. Appena scaduto il termine utile per la presentazion~ delle co1nu nicazioni, sarà stampato il programma definitivo dei lavori. Sono in corso trattative J1er ottenere \arie facilita zioni ai C-0ngressisti e signore, r-ome l'ingresso gr a tnito nei musei, tariffe specia li i1egli a lberghi, ecc. Il Comit1to ordinatore 11a deciso cli dedicare una parte della seduta po1neridiana del 2Gt esclusivamente :l lla trattazione delitinsulina : a tal scopo precederà un.a rivista sintetica sull'argomento, e quin{li sarà aperta st1 di essa la discussione, in · modo che que~to in1porta11ti~simo nt1ovo capitolo di tera1)ia sia appieno sviscerato, ed almeno porti il proprio contributo di conoscenze, di osservazioni, fli giudizi per l'i struzione di tutti. Per Ja r~lazione in co1nuue colla Società di Chirurgia . i relatori restano cosi fis&o:i ti : proff. M u sca te Ilo e Crosti (1)arte chirurgica) . proff. Scht1pfer e •.\lessa11d1 i (parte medica). 'Ti sarà una conferenza Sl1lla efficacia de lla vaccinazione 1)reventiva nella c11ra della tubercolosi

1

rrot. E. TRAltIO~'II. ---_4.bbiam o vubblicato inteuraln1e11te quanto Cii in~"ia l'illustre collega ea . an1ico. F:Jtilrn iamo S'U .Petftuo di. 00111rr1ontare; oi lirnitian1 0 a riclliania.r e B11ll' a.'l;veduta e patriottica pr()pos ta l'attcnzio11r> rlei. . nost ri ·Editori.

.

(Ronia, :~4-26 ottobre 1923).

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111nnna.

Per le i~crizioni e qua11t·a1tro riguarda l'organiz7,.1zione del Congre~so, ~ i r imanda a i comunicati · precedenti.

Alla Clinica oftalmica di Pavia. Per Role11nizzare il ce11tenario di fondazione della Clinica. Yenne sco1)erta, in presenza delle Auto1·ità . i1eJl' AulR, n11a lapide ove sono incisi i nomi dei cn1a ttro insegnanti che si sono succeduti nella cattedrn : Scari)a, l!'larer, Quaglino, Falchi. Nell'OCe41~ione fnrono offerti a l F::tlchi, il quale hiscia l'in egnnn1ento per avere raggiuntp i limiti di età, una medaglia d'oro ed un volume rilegat-0, che raccoglie le opere su~ e dei st1oi a llievi .

II centenario di Valsalva. Il 28 settembre u. sole11neme11te cele. s. è- stato .

Pubblicazione interessante:

bl'a to ad Imola il 2° centenario della morte di. Anton :\1aria Valsalva , a lla })resenza di -a lte perso11aliti1 vf'11ute dn ogni parte dtltalia e delle Autorità . Tenne la c-on1n1~lJlorazione llfficiale, a l Teatro ' Comur1ale, il pr of:.. (}uglielmo Bilar1cioni, con una ef:fiCRce ora~ione, di ~u i daremo p~ossimamente le Prefazione del Prof. GIUSEPPE 8ANARELLI parti più Mljenti . ·Pronu11zinrono discorsi anche l Direttore del R. I stituto d' Igiene dell'Università di Ro ma proff. Giordano, Barduzzi, Rava, Pazzi. Nell'Ospe. Manuale cornpllnt1) cpn criteri eminentem ente pratici ad uso dale civile fu ~coperta una lapide. che porta }'.efJei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti i fu nz10· fige · in rilievo del Valsalyn. nari adùetti alla vigilanza igienica. · Dott. AZEGLl,O FILIPPINI Dirigente il ~parto di Igiene applicata nell 'I stituto sperimentale delle F.F. S.S. in Roma.

Prontuario dellJ igienista

•;

U n volume in-8, d1 pag. X:Vl·56A, stampato su carta · di l.usso. in niti dissimi tipi tipografici e rilegato arti.stjca meute iu tutta tela. con iscrizioni sul piano e su l •ctorso. Prezzo 5 2. Per gli abbonati al e Policlinice > sole lr. 4 5 . t.rp.pco d1 porto.

1:·

Invi a.r e Cartolina Vaglia al Cav. · LUIGI PO:lZI · · Via· Sistina. n. 14 - Roma

. .. •

Per l'importazion~, delle acque minerali. · Sarà data }.(i più rigorosa a~tuazione all'art. 20 del Regolamento (T~gge 1.6 luglio 1916), per il qu~ -· le non ~ono nn1illesse alla importazione ~el Regno . .


1344

[AN~O XXX, FASC.

{L POLICLINICO

le acque minerali estere delle quali non sia stata al1torizzata la vendita n norma degli articoli 7 della legge e 8, 9 P 10 dE;\l 1'€gola me11to. ~

,

Elargizioni e laseiti. Il signor 'L uigi Corbètta, n1orto a Milano, lk'l istituito suo erede universale quell'Ospedale Maggiore; i1 suo patri1nonio ·orpas~a il valore òi mezzo milione. •

Lauree di medicina del lavoro. Gli Istituti Clinici di ~Iilano hanno ronferito

41)

di Billrott della Società <lei medici. Wien IX. F,rankgasse 8, ovvero nelle aule prima delle lezioni . Tassa per gli ita11.1ni: noo,ooo corone. lTn corso di perfezio11~rnento sui progressi recenti (}ella medd.cina jnterna e C2mpi limitrofi Si te_rrà nel febbrai-0 1921, a cura dei clinici meclici Wenckenbach, Ortner e Chvostek, col concorso di quasi t utti i profesoo1i e docenti di medicina ininternn . Un alt1·0 corso di perfezionamento per la chirurg]a. la gineoo1ogia, l'ostetricia e· la ped.1.atria si terr~t nel giugno 1924. Durante tutti i mesi dell'anno si tengono, presso la Facoltit Medica di Vjennn, dei corsi nei vari campi della medicina. Per i programmi relativi rivolgersi a lla segreteria della Facoltà (Wien I, Ring del 12 November) .

tre lauree in inedicina del lavoro: sono esse tl'u le pri1ne lauree speCializzate conferite in Italia. Si tralta in realtà della chiamata ad effetto di una disposizione presa per decreto-legge or .son cinque • anni, colla quale gli studiosi, che già possiedano una laurea, possono farsi conferire dalla rispettiva Facoltà Universitaria una la'urea speaiale, purehè abbi~'lno frequentato durante un anno tre corsi La. nostra SEZIONE MEDICA, nel Fascicolo 10 (1° ottobre) con tiene i seguenti lavori originali: su materie relati\'e acl una data disciplina, abt>iano eloborato qualche studio originale e abbiano · T. - U. NuvoL1: Sindrome rachitica sperimentale 'SUperato alla fine dell'anno una serie di prove ottenuta mediante l'irradiazione dell'Ipofisi (con fra le quali quella di llWl conferenza pubblica 19 figure su tre tavol~ in fototipia). atte a di1nostrnre il possesso di una cultura speI1. - A. BA ccrcH!!TTJ : Intorno ad un caso di efsti cializzata nella disciplina stes~a. ad~ren · e all'apice polmonare di sinistra facente

<Jorsi di perfezionamento. ~a

Facoltà ìVIeòic-a di ' ;ienna ha organizzato u11 corso di laringo-rino-otologia, per medici pratici, dal 3 al 16 dicembre. Per iscrizioni, programmi e l)reno~'l.Zioni di alloggi rivolgersi prontamente al 8egretario dott. Veronfeld. '\\''ien IX, Porzellangasse 22, dove avn\ sede anche l'l1fficto del corso. Le tessere di frequen?:a do\·ranno ritirarsi nelhl ca~a

· ernia alla regione sottoiodea, osservata in una bambina di tre anni aletta da tetania. II f. - U. REITANI e E. P)Rrsr: Note cliniche su · la fef>bre rieorrent~ nella Somalia ltal iana. 1V. - A. RnNcHr e L. SABAT1N1: Sulla presenza di leucolisine nel siero dJ sangue di bambini affetti da malattie con leucopenia. I non abbonR.ti :\ detta ~ezione potranno ottenere questo int.eressante Fascicolo. inviando cart0lina·vag-lia di L. li al cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14 , Roma.

Indice alf~~tieo per materie. .Alcalini: inconvenienti clell.impiego inPag. 1336 t~nslvo . Ascite chili.forme nel decorso di lln can)) 133-! ero del pancreas )) 1331 Bibliog·rafìa )) 13.32 CARRuccro }\... ")) 13.33 Cisti Sierosa retroperitoneale )) 1338 Oomrni8swrio prefett'izio: att ribu .i ·io·n,i, Ooliche inte.rn1ittenti da adesioni nell.nl)) 13.34 cera duodenale Coltura ·itali.ana.: per f.a diffusione de.Z)) 1343 ia - aZZ' Estero . • )) 13..,98 Co-ncorBi: prooed.ura . (.'.Qngiuntivite gran11losa palpebrale e tu)) 1337 bercolosi . . )) 1339 Consiglio fJ up~ r-io ·re di Sa.n ità )) 1341 Oronaca del movieninto profes~i.01wk Dimi88ioni « voloni<IKie » : àich iarate da)) 1338 gli Ent l Zooal·i . )) 1335 Fistola a-nale: tr-attamento » 1384 Fistola intestinale da ossin1"i • . .. » 1335 Gastrppatie: uso del peptone Glanc'oma: diagn~i e terapia <lell'at..... • 1336 ta·c-co • • • Insulina: preparazione. azione. valore )} 1329 terapeutico . . 1

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Roma, 1923

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Tip. Cartiere Cientrali.

Labbro leporino in bntnbi~o: anet,tesia . Pa.g. 1337 f ..iebbra : profilassi . » 1340 r. igt1or: ipertensione e quoziènte rachid·i.ano » 1332. J.Jiquor: valore diagnostico della pres)) 1328 sione . . . . » 1341 Medicina sociale . . Meningioo aeuta sifilitiea in periodo se)) 1322 condari@ precoce . . . . . Meningit.e acuta: sifilitic..'l. in period-o ter)) 1318 zia rio . . . . Neoplasma del fegato con metastasi me)) 133.~ diastinica . . ., )) 1333 PASTEUR L. . . . . )) 1384 Perfornzion~ intestinalè òa t·ausa inedita )) 1~ Pielografia : risultati ' )) 1336 Rnbarbaro: il » 1332 R~a2.ione di Lange : na tuta )) 13'~2 Reazioni colloidali : nuova teoria . Sangue: esame ultramicroscopico in rap)) ] ..q-18 porto al genere di allattamento Ulcera gastrica .e quodenal~: trattamen)) 1S36 . to col metodo Sippy · . Urine del bambino ~no e del malato: . .. .. )} 1333 cont:enuto in creatinina . I

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L. POZZI, ed. resp.

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fase. 42

Roma. 15 ottobre 1923

ANNO XXX

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, fopd3t.o dai professori .; .

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F'RANC É SG0

GUIDO BACCELLI

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.S 'E ZIONE PRATICA . ·· -· ·· .

R EDA.TTORE

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CAPO ': . PROF. VITTO.RIO .., ASCOLI· . ...

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Lavori originali:" , A. Cassnto: Alcune inrli cazioni a lla pielogratia. (Con appunti di tecnica) . · Osservazioni clin iche : t ' . Reitani: Sopra uu raso di poli11euritc malarica gra.ve. - G. llrotiu: -Cn caso di f ébbre ri corrente in Sardegna:·· . / / Storia deila medicina : lJ. Barduz:li: Galeno e GaJeni$tnO. S unt i e rassegn e: MEDI CI NA : i\L Hergamini: Poliomielite a nteriore acuta a forma epidemica e suo nuovo tratta rnc?nto curati•o. - CHIRURGIA: Hrun e Lanriol: l: r. dici nuove os, servazioni di cisti ·idatidee .suppurate trattate c~n qh iu ~ ur.i senza drenaggio. - S1F1LOGRAFIA: R'. Prosser': • Sifll1 at.1 e / matrimonio. · Cenni bibliografici. Accadem ie, Società mediche, Congr essi : R. A c;caderni a. m edico. chirurgica di Napoli. - Società Lomba,rda. di Scienz.e :\le· diche e Biolog-iche. :\1ilano. - « Ars ::\ledica ». San · Paolo del Bra s il~ .

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S O 1\1 MA R I O . · .. · · · -... •

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Appunti per il inecl:co ·pra t ico : CASISTI CA e TERAPI A-·: \ ' ie respiratorie:, · Q ~i:)e·rvaziò~ i" sul <catarro apicale ».. Le adenopatie trachEo-lironchia.U <i ella seconda infanzia.. - En1lJolismo p,9 lmonare consecutivo ad operazioni addontin ali : Sulla. cur:JL">dell'emoptoe. ' - · ;i• ratta~e nto .preventivo delle e mottisi mestruali. - Contr.ibuto allo stuaio degli ,ispessin1enti vlcuri ci, ispessimenti tnterlobari· e is pessimebti ca lcificati. - Prognosi e cura d~ pneumotoraca spontaneo. l c 1ENE : J..:n nuovo modello 'di • ti ral ~tte. - POSTA u~LJ AB· BONA'll

'PUBBL ICJI ZlO''H pgas ENUTECI..

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Pol it ica sanit aria e giurisprudenza.: Questii.l:>ni· pratièhe: Nella vita professi ona'le : P.er le onoranze a Guido Jlacççlli. A1nmini strazione · sanita,ria. - :f\itedicina s oci ale. - Conoorsi. - Nomine, prornozioni ed onorifi cenze. • • No tizie diverse. · ·· · Rassegna della st a mpa medica. lndic '.l é'.lfabetico per mater ie.

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Diritti di proprietà riservati.. - E vietata la ripr-0dl1tzione di lavori p itbblicati nel POLlCLINJCO e ~a JlUbblicazio-rrie d~i su'l'l.ii di p.e:s i .<:"~Za cifarnP la fonte.

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LAVORI ·ORl·GINALI.

d a ragglu11 g·e1·e l' intensità dì u11a colica, con vor11itb e difesa mu,scolare. Il. CLINICI\ CHIRCRGTCA DELL'UN I VERS ITÀ DI R Oì\1A. Questi doliori accessionali che di sol ito venDirettore: •·Prof. R. ALESSANDJ:tI. g ono attribuiti a effetto di congestior1e e di -~:i.\IEULATORIO PER LE l\t!ALATTIE URINAR IE. strozzam ento del rene, ·m i ~.e~bra pf~.. ·f<:t cile ...\Jeune indicazioni alla pielogTafia. ·· . int.end er1 i come dovuti ·a · distensione 'dèl ba(Con appunti di te cnica)~ ,, ci r1etto p er te{n-porane.a ,o.célri&idne .cl~ll 'u4€tere. Dott. AuGlTSTo cA Sl'TO. In q11este f.ori:n.e :do)oro·se. le sole ··che iqteress::tno il ch irurgo, · o in qµei r a ri casi di ren e La l)ieLqgrafia l1a avuto i11 Italia fino a poco . ' ' mobitle cl1·e · nerfil1ìo a.rrivan.0· a .· · d ete rminare t empo adGlietro scarsi fanto~·.i, i)el'cl1è rite1111ta ' ' .., -. n on immune qa inconvenii·enti a.ncl1e gravi, e 11na stasi d·e1"' .c·o lon 9.. d~i d·u .o deno, r1or1 di r ado Ja pielo!?rafia 4imostr~·fà bene una diste11ar1cora se n~ discute. dell'opportu;nità; i11a p ersione della 'p·~lvi nello stadio éli .pre-idropefrofezionata la tecnjca e trovate delle soluzioni si : quale nes8qn _c,ateterismo o · .altra indagine .radiopacl1e più innocue, va a~qui stando sem:!linica rius~irebbe a m etter e in . evidenza.: l)re più il favor e d ei chirurgi anche da no·i. ,. , "'. Que-· 3to r eperto · dara 1tindicazionie · nella m *-ggioE ~sa certamente costitui·sce 11n validissimo ranz.a dei casi· a 11:µa se..mpli ce nefropessla, l a aiuto dia gn.bstico p.er rurologo, e una o·rmaj qt1ale oltre che s 9lI,eva~e in_1~~ dia~ment4 l 'i11lunga serie >di prove non mi co11duce a dover fermo gl i eviteirà la · pos.sibilftà dì u n-a dol:orosa segnalare inconY.~ni<enti di t1na qu.alche e111tità. soppressionie d'el1l'org.a rìo· quan·do 1 ièlronkfrosi Non sarà fo-rs~ int1tile indicare i cci:si in cu i abbia assunto propo~zioni cli·n i.camente tlimola pielografia trova imp-iego 01)portu no . e alstrabili. · ·· , Cl1ni dati di tecE ica dedotti dall 'esperi-e~a p'e rsona!.e, poichè si . tratta sempre di un m etodo i.Vla anch e n,ei casi in c11i· una idron.efro.si sia che richiede una certa delicatezza. stata g·ià diagnosticata, la. pielografia troya Anzitutto, mi sem br a opportu na la pielogra- 1111a indicazione o• pportt1na: a nzitutto essa ap . fia in tutti qt1ei c~Sli d i r~n·e mobile nei quali pogg·erà · o n1eno la diagnosi, e :nel caso poi ' il sqggetto si lagna di . dol ori p iµ .o meno concì mostrerà )a g·randezza e la forma, se la . ' tinui, che talora si esacerbano e.on cris i dolodilatazione d'€1la pelvi · è arnpollare o ·racem orose alla: ..~egione l ombare .o ..ail 'ad dome, ,tali sa, se vi partecipano ancl1e i ca.lici e ·se tt1tta · · --

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1346

IL POLICLINICO

[ANNO

XX.X, FASC. 42]

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o una ;porzion9 solta.nto dell'uretere. ·ni più, coli e 1 dolori lombari cont~nua·~o a . persistere,. talora ci nerm - etterà di formulare con molta il liquido radiopaco penetrando nella sostanapprossin1azione una diagnosi eziologica, co- · za ren:ale, potrà ~velare un'ulèerazion.e .. di g.u ime, l1n impianto ano·m alo dell'uretere, oppure sa che la diagrì<>si di tubercolosi sarà· posta •

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Fig. JII. Idronefrosi da arteria ano· mala. (Controllo operatorio).

Fig. I. - Rene mobile doloroso allo stadio di pre-idronefrosi . N ef ropessia : guarigion e• •

un restri11g·ime11to del suo sbocco nella pelvi ovvero ancl1e la •presenza cli 11n·arteria anomala, q11ale cat1sa dell'idronefrosi. Ancora, in casi· di piuria renale, nei quali la tubercolosi sia assolutamente da escludere, la pielografia potrà qui pure mettere in evj-

Fig. II. - Rene mobile doloroso allo stadio di pre-idronefrosi. Nefropess!a: guarigione. •

denza t1na dilatazione della pelvi 11eanche sospettata. Qi1anto la radiografia, eseg11ita da persona esperta, non riesca a porre in rilievo· dei cal-

con molto fondamento e gli altri sintomi dovranno ricercarsi con grande attenzione. Quando 1a diagnosi di tubercolosi renale sia già fatta certa, la pi.elografia varrà a p orre in rilievo quanto siano progredite le l-es~oni d.el

Fig. IV. - Tubercolosi del rene con gravi alterazioni dell'uretere. Operazione : guarigione .

rene: potremo osservare i calici deformati e comunicanti fra loro, talora erosi Yerso la som·m ità delle papille oppure ecoessivamente lunghi fino a comunicare con una o più ca-


[ANNO XXX, FASC. 42]

1347

SEZIONE PRATICA

verne della sostanza r enale. Il calibro dell 'uretere potrà essere irregolarme·n te aum.entato, scomparse le curve fisiologiche, così da apparire come llTll grosso e tozzo cordone retratto verso l'alto e più o meno addossato parallelamente alla colonna vertebrale. Tutti ragguagli questi, preziosi per il chirurgo. Le ematurie certamente no11 dovute a cal• coli o a tubercolosi ci interessano ancor più ove si debbano sospettare co111e dovute a tumori del rene o del bacinetto. Tl1tti sanno le difficoltà che spes-so si i·n contran·o per porre un esatta diagnosi tra tumore renale, rene policistioo .e idron efrosi, per non p·arlare dei tumori che possono sorgeire

le, cosiccl1è modifica110 trasversalme11te anche il decorso dell'l1retere; tale sposta111ento sem-, bra dovuto alla co1n1Jressione cl1e jl diaframma esercita sul polo superiore del rene. Alcune volte, }Jiù che adagiato, il r-.e11e appare capitombolato all'esterno op1)u1·e torto Slll peduncolo verso la colonna vertebrale,' in guisa da far com·p iere all'uretare t1na curva a concavità verso l'alto o addiritt11ra ltn angolo; in ql1esto caso il cateterismo e il r iempim ento della l)elvi riescono di difficile esecuzio11e. L a pielografia di questi casi è caratteristica per l'arco formato clall1uretere e 1)er la pelvi capovolta in basso, la quale può anche non presentare apprezzabili deformità. 1

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Fig. VI. - Tumore del rene. Da Baetzner. Fig. V. -

Tumore del rene. Da Baetzner.

in vicinanza del rene e che pur e lJOssono p.r ovocare delJ,e em aturie : ebbene, quando si abbia a che fare con dei t11mori propri del rene otterren10 dei pielog ramm.i molto sig·nificativi. Si osserverann6 delle defo·r rnazioni della p elvi e delle immagini lacunari come son date dai tumori della vescica o dello stomaco qt1ando noi li riempiamo con solt1zioni rac1jopaèl1e. lVIa ancora; le interruzioni e i. frastagliamenti dell'ombra dei calici, e le disconti11t1ità della }Jelvi, quando non sia ben circoscritta la forma di un calcolo, depongono verosimilmente per un tn1nore. Gli ipernefromi, i grossi r eni policistici e in genere tutti i tumori voluminosi del rene soglioi10 (!nasi rlc~ ~,;: i " r3i in posizione orizzonta,

La pielog rafia è ancora 11tiln1ente applica bile nei prostatici: in quanto essa ci faccia megli.o conoscere la f req11enza d·elle dilatazioni secondari·e dell 'l1reteTe e della pelvi, sospettate so·l tanto dai dolori cl1e accusan·O gli :Lnf ermi, forn·endoci così un dato oerto di alto valore pro•g nostico a ca11sa di. qt1esta lesione COilCOlì~itante. . Anche nelle n1alattie dell:ureiere, il r.iempimento di que·s to è 11i'L1 lltile d ell'introduzion·e di una se·n1pli-ce so11da radiopaca. Quando co11 la raqiogra.fia è stata sorpresa l'ombra di. un calcolo, la ureterografia ci aiuta nella mag·g·i.ora11za dei casi a concludere se è vero e intraureterico, oppl1 r e dovuto a ft eboliti, gl1iandole calcificate, calcoli biliari, appendicolari, ecc. : nel prim.o caso il calcolo potrà no11 veclersi l)it1, ma l"uretere nppa1ir2.. dila-


1348

IL POLICLINICO

tato in .un pun~o, altrimenti apparirà normale e più o meno distante da lla proiezione dell'ombra del calcolo. Ancl1e se la sonda non può superare un determi.na.to seg111ento, il liquido iniettato riesc.e invece a s1lperare facilm1ente la parte ristretta dell'uretere : allora, se nell:ombra la dilatazion.e appare al di sopra e al disotto dell 'ostacolo trovato, opp11re soltanto nella porzione sup eriore ad esso, avremo l'interpretazione di un restringimento permanente o di un inginocchia111 ento accidentale dell'11retere. \

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Fip-. , . lf. -

P..t>ne abb.i::,sato un poco, p i .. lit ..'. i11g1noet'hi a n1ento <Lcellll' ulat'e dell'u· retti«.:. . Cur e mecliehe: guarigio11e.

. Ancora .. q ·:8udo cisiosco1) ic amente si osservino dei 111 • l i· 11 ·cte. al.i dilatati o b ea1lti, congiunti o 11 0 acl a.lterazioni vescic n li (vescica a colonne), la 11 reterografia. se 1) l'at1 cata sistcmaticament~ , potr·à forse riscl11 arare la patogenesi ancora osc11ra di certe dilatazioni iperm an enti d eg·li 11reteri (J_,eg·11e11). ..... .,.. ..... ....

*

Al1e in·dicazi uni ch e mi sono sembr ate più

razion.ali, faccio seguire . poche note sL111a. teenica de.I la pielog1~afia quale orm·a i d.a t.em.p o soglio eseg·ui r e sia. nella Clinica chir11rgica d el mio ~Iaestro, prof. Alessandri, che nel] a pratica priv.atn, s.enza cl1e 1o abbia sin q11ì avuto a l amentn.re incidenti. Co,n tra.rian11ente a quanto altri consigltano i mi servo per ii cateterismo d·e ll'ureter.e di sonde estremamente sottil i, n. 4, 5 Charr. (*), di 0

( • ) La nur.oerazione secondo la fili.er a di :t:>~­ steao da tal1tni usata ner i cateteri l1reteric1, corri~})Onde alla metà -di quella di Cl1arrière che va a l i 3 di mm. •

[:t\.NNO

XXX, FASC. 42J

g·uisa che il deflusso dell'urina fra il lume dell'uretere e la sonda sia largamente assicurato appena si verifichi il minimo aumento di pressione nel ba-cinetto. 1\1i sem}?ra ovvio insistere sui vantaggi di q11esto particolare di te•c ni ca che può risparmiare ·S eri incidenti, sebbene renda un po' più difficoltose le manovre di riempimento e di svuotamento della pelvi. In gener e, introduco il catetere per r1on men.o di 25 cm. quando non abbia a che fare con llTh ren·e fortemente abbassato o ectopico. Se il cateterismo dell'uretere procede regolare, dobbiamo assic11rarci cl1e il deflusso d·ell 'urina avvenga ritmicame11te, e quando il cat etere sia stato jntrodotto per la lunghezza voluta si può procedere senz'altro alla istillazione d·ella soluzione di contrasto. l\tl a non sen1pre le cose procedon·o tanto semplicem.ente : se la sonda non riesce ad avanzare oltre pocl1i ce.n timetri dal m eato ureterico, dovrei110 tllttavia studiarci di ottenere 11gualmente la pielografia. Sia ce1·Gando co11 l 'aiuto del mandrino di forzare dolcemente e a varie riprese }'.ostacolo, sia cambiando direzione al catetere, oppure istillando con una certa forza 11n po' di liquido radiopaco e controllando nel fl~attemuo con l'ottica del cistoscopie se esso r efluisca. im111eèliatame11te in vescica. Dato il caso, sarà inl1tile ricorrere ad ulteriori tentativi, conS:iderando come impo·S·sibile l'esecuzione della pielografia; ma altrimenti, l ' ure~erie alquanto dilatato dal liquido jstilla1o permetterà prob<tl)ilmente al] a sonda cli procedere oltre l'ostacolo incòntrato. Se, altro <:>aso, dopo un cate.te ri·s·ma: ancl1e facile l ~urina fuoriesce daù catetere a getto, senza ritmo, in guisa òa far sospettare u.n a dilatazione d ell1a pelvi, si deve in questo caso far avanzare un poco più la sonda per sv110tare completamente la pelvi, raccogliendo l'urjna per dedurne la caipacità: ritratto poi alquanto il cat'3tere si dovrà istillare il liquido. Fra le infinità di liql1idi prqpo·s ti per la pielografia, mi limiterò a rioordare fra i più Iloti, dapprima il collargolo al 10 °~ , poi le em-11lsioni 0leose di bi-sm11to o ài xeroformio al 15-20 ~~ (Doderlei.n e l{ronig), le sospensioni e soluzioni di nitrato di torio al 10 % (Joung, l\1ayo) e lo iodt1ro ·di potassjo al 10 % (Rubriti11s). Infine le t r e soluzioni oggi pii1 in ll SO percl1è 1e · pdù innocue ed efficaci: il bromuro di so Lli o al 30 ~~, lo i.oduro di sodio al 10 %. cl1.e è ancora più int ensamente radiopaco del precedente e lo ioduro di litio (Joseph) che è .Preferibile a tt1tti pe·r la bellezza delle imma0

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LANNO

xxx, FASC. -1·2]

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SEZIONE PRATICA

gir1i forn.ite: . Umbre11<:ù, Pj a.ton, e J od-Lithium, .

sono i no·m i commerc.iali dati alle via rie solu zi-0ni di questi sali. L'·o ssigen•o è ancl1e da moorziolljare fra i mezzi t1tili di contrasto (Burkl1ardt e Polano, v. Licl1temberg e Diel1le11), ma mentre posso accertare cl1e introdotto nell'apparato ur'inario esso è çlel tutto in11ocuo, non 110 ancora una suffi~iente esperienza sulla sua utilità nella pielograifia. Il SU·o impiego i:>iù pratico è forse come mezzo di contrasto nella calcolosi, così spesso misconosciuta percl1è permeabile talora ai Rag·gi X. Quanto' al metodo di riempimento della pelvi, taluni sogliono isti·tlare i.l liquido facendolo gradualmente salire nel catetere da una buretta di Mol1r con dispositivo un po' ingombrante (Papin). Io mi serv-0 semplice·m ente di una sir1nga di Record da 20 eme. e di un corto ago di Pravaz à co·n o tronco che si imbocca al catetere. Il liquido che i.o preferisco è il J-0.d-Lithium (lo ioduro di litio) che ri.scaldato primitivan1ente nella s11a fiala a bagno-maria, viene poi dolcemente iniie ttato in guisa da impiegare parecchi. minuti. Ql1ando dal bacinetto 11on è scolata via cl1e 11na piccola quantità nom1ale di 11ri11a, la pelvi riceve, senza che jl lJaziente abbia a ma• nifestare sensazioni dolorifiche alla regione lombare, dai sei agli otto eme. di liquido. Ma quando venga controllata una certa ritenzione di urina, la dose da immettere nel·l.a pelvi potrà essere notevo.Jmente superiore a quella indicata. Adoperando lo ioduro di litio non sono rr1ai da sl1perare i 20 eme. Sllfficienti a dare u11·on1bra intensjssima. Il liquido sog·lio farlo istillare mentre io cont1·ollo col cistoscopi.o: e poichè mi servo di un catetere sottile, vedo q11asi sempre già defluire un po' di liquido in vescica prima che l'infermo per eccesso di riempimento della pelvi abbia ad accusare sensazioni di ID·0lestia. Terminata l'istill'azione il radiologo opera s ubito rapida.m ente: a differenza di quanto altr.i fanno, poicl1è eseguisroo tutte le manoYre sul trocoscopio, opport11riamente munito di ·Staffe, ho la poss.ibiJità di I.asciare in posto iJ cisto,scopio per g!.i O]Jportuni controlli, e di poter agire can inco,m 1Jarabile sveltezza. Presa poi la radiog·rafia, mediante una certa aspirazi,one con la s iringa riesco a favorir.e lo svuotamento ra.pido de'.1.la pelvi, quindi estrag·go il catetere. Cl1i abbia acquistato una certa pratica nelle brevi manualità del cateterisn1-0 urete·r ale e nel riempimento delicato d ella pel.vi con le 1

iior111e cl1e 110 riferito, possiede indubbiamente 11n m.etodo diagnosti:co assai meno lungo e doloroso 11er il lJaziente che il pnet1moperitoneo, l'in,s.tifflazion·e del colon o l'en:f isem.a lombare p1erirenale, e di gran lung·a superiore J)er efficaci a : tale da off1ire i11 tal11ni casi incomparabili servig·i come n1i sono stt1diato di porre in evidenza. Della. vasta bibliografia fiorita ,dopo le com11nicazioni ùi \7oelcker e v. Licl1temberg, dal 1906 ad og·g'i s ull'argomef;J.to, non 110 riportato cl1e quella. più recente e i lavo1·i più importantj ( *). R oma, 111a1'Zo 1923. 1

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( ") I-io scelto dalla n1ia collezione di pielog·rafie, alcune fra le l)iÙ dimostrative pel te111 a che ho cercato d'illustrare. ' Debbo alLa vaJie1n1tìa dell' amico dott. Bianchtni se i pielogrammi hanno a vuto un'esecuzione assai bella, e gli debbo perciò i iniei ringrazia menti. 1

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1350

[ANNO XXX, FASC. 4·2]

l L POLICLINICO J

13. B.

et PAPIN.

LEGUEU

tr.e.~ 1in,ique

et acci-

derits de la piél og1·ap hie. Arcl1. Urolo. de 1a Cl1n. Ne~er, 1913, pagg·. 12-38. 14. LEFlMANN. Die Gefa1ireri der P,ielographie.

z .eitsch. f. Urologie, Ba.n d. 10, 1922, p.a ginia 420. 15. LICHTEMBERG (VON ) llnd DIEHLEN. Der Da,rstellung des Nierenbeckens und Ureters in Rontgenbilde 11,ach Saiter stoff-F u liil11g .

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Thiriat, edit., 1922, Tolosa

·ossERVAZ10NI CLINICHE. OSPEDALE

COLONTAT..E G.

J)E

ì\IARTINO.

MOGADISCIO.

Sopra un caso di polineurite malarica grave i)er il dott. UGo REITANI, capitano medico. Quantunque i casi di polineurite m alarica, si1cur.am.e·n ie accertati, non sia.n o infrequenti e siano stati bene studiati, specialmente in questi ultimi anni, ho creduto ch e ·n on sia del tutto inutil·e d.escriverne un cas10 caduto sotto l a inia osservazione. Nei paesi tropic·a li, ove la malaria ·c oi s11ot s intomi m orbosi e le comIJlicazioni pii1 g·r.avi è eve·n ienza fr•eq11entissima, è opportuno che il m ,edico, nuovo giunto, non trascuri mai di p·ensa.re alla etiologia mala.r ica in forme morbose le più diverse. La ignoranza .di questo importantissimo -e frequensissimo fattore eziologic.o può ta.lvolta portare a delle conseg·t1enze gravi se non irreparabili. Casi di polineuriite malarica furon10 d escritti ampiamentie da J,ourdan, Campbell, Highet, Bardellin i, Scl1npfer, Ev,-al d, ì\1etin, Matl1is, R ég·nault, Sacquépée et Dopt er, Lavéran, Stefa1oyannis, Mendelson, ecc. , ecc.

Grall fa un ampio studio su qu-esto argomento; Ascoli, n1e1la sua magistrale opera sulla malaria, vi dedica un c apitolo; e non v 'l1a testo recente o giornale di medicina tropicale i·n cui l 'argomento im.p ortantissimo sia trascurato. Grall di-ce « Toute polynévrite, dont l'évolution commence et s,e poursuit sous la dépendan·a e de déter1nination incontestabl·es de la malaria, est d 'orig·ine palustre». Nei paesi caldi in cui può aversi il sospetto ·del beri-beri, l o studio oiffre maggiore interesse. Fo.r tunatam,ente il beri-beri . in Somalia è evenienza rarissima; in quasi due anni di pratica io ne 110 potuto constatare solo un caso sicuro in lln indigeno proveniente da Zanzibar. Altri casi diagnosticati come beriberi è da pensare cl1e siano stati dovuti ad a ltri agenti eziologici.

D. G. B., di an!lJi 50, ex .sottl1ffi ciale di l\Iari·n a, in servizio presso la S. A. I. S., add etto alla navigaz~one fll1vi.ale dell'U.ebi Scebeli, da circa d11.e anni in Som·alia. Proven iente dal cc Villaggio Duca degli Abbruzzi », trasportato d'urgenza in autocarro il 30 giugno 1922. Anamnesi ereditaria e remota negativ.a . Si Sl) OSÒ molto g·iovane con llna donna sa11a , d a lla quale ebbe due figli, t11ttora viventi e sani. Nega lues, nega mal.attie vene.ree. E stato fort·c mangi.atore e buon bevitore, quantunque i1on a bbia mai ecceLluto i1el bere ar pl1nto cli ubbriacarsi o diventare alticcio; in certi pe1iodi, d'altra p,a rte, :qeve pochiss•imo o . nulla. Dt1r.ante il peri.odo di .n avigazi,one st1llo Scebeli ha bevuto pocl1tss.imo. l\1oderato ft11natore di pipa. Trovasi in Somalia dal dicembre 1920. N·el mese di m1arzo 1922 ebbe a soffrire di un ftemmor:.e al djto indicie s1inistro, da rno.r so di scimmia. Il 1° giugno 1922 al vill agg·io fll co.Jto da un vi olento attacco f1ebbrile·, durato 12 ore, cl1e venne curato col ch jnin.o. Ha preso del chinino saltuariam.ente ed a piccole do.si. Il 20 giugno u. s. alle or.e ·7, mentre s11lla barca a vapore si dirigeva verso l\1ahadde-i, partendo da Gialal.as. venne colto da febbre violenit a senza brivido. Giunto a Mahaddei alle oir e 16 Si r-eicò all'inferm:e•r ia. Gli fu con statata la temperatura 40°. ll giorno segu.ente si trasferì al Villaggio; la febbre cedette, avvertiva però profonda .sta~chezza. Nel g·iorno s11ccessivo (22) l'astenia era avvertita più a carico degli arti inf erio·r i. Il sanitario d~l luo,g o gli consigliò di stare iri asso1uto riposo. Non migliorò, a nzi a carico degli arti tnf.eriori andò stabilendosi una paralis.i , per la q11ale non riusciva più a reggersi in piedi. I mi1·s·coli eftano flaccidi, la pressio~e ovunqt1e arrecava dolore. Anche a carico degli ar•ti superiori sopravvenne paresi~ La febbre non er.a più ritornata. Il medico gli praticò delle iniezioni di stricnina? che non so.r tirono alct1n eff-etto . I fenomeni intanto nei giorni .s uccessivi eran-0 andati agg ravandosi. Il ·30 venne invi·ato d'urgenza a q11esto Ospedale. Git1nge alle ore 15. 1

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.. fANNO

XXX, FASC. 42)

1351

SEZIONE PRATICA

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E. O. - l11dividuo di brtona costituzione :P.- f.eriori, estensione della gamba· sulla'· coscia e sica. ì\Iasse muscolari discrete ma flaccide, della coscia sul bacino) risvegliano vivo dolore. _ pannicolo adipoSQ discr.eto, non si palpano glandole, colorito ·del volto pallido con tenL'oculomozion.e è normale. Paralisi lieve del denza alla cianosi, delle mucose visibili pal- facciale -inferiore des,t ro. Disturbi a carico dei lido. Il lJaziente è in uno stato .angos.cioso, muscoli della deglutizione e della fonazione, dovuto ad una tosse continua, insiste·n te, dif- deviazione a sinilstra dell'arco palatino e delficoltà di emissione d-ell '.espe.ttorato, difficoltà l 'u g·o la. Il paziente riesce a sollevare le bracdi respirazione che si presenta superficiale e cia· ed a m11ov.erle in tutti i sensi, ma s.i stanfrequente (28 R), ass.o·li1ta imoossibilità di muo-- ca fac.i lmiente. Poisisibili i movimenti dell'avamve·r si. T.empe.ratura 36°. &i sentono rantoli u- braccio, di flessione, di estens.ione, di lateramidi su tutto l'ambito reS1piratorio, specie ver- lità, di prensione del1e mani. Possibili in tutso le grosse diramazion.i broncl1iali. Suono ti i sensi i movimenti delle dita, ma lenti e profondo tenden.te al timpanitico alla percus- conducenti faci1mente a stanchezz.a. L'jmpiesi.one. L'espettorato, che emette con grande go d·el din·amometro p.ermette di apprezzare pena, è bian.chiccio e schit1.moso. Cuore in li- una notevole diminuzi.one di forza, specialmiti; to11i profondi e impuri; -polso piccolo fre- mente a d estra. Agli arti inferio:ri sano semquente (96-98) con rare pause di qualche se: ]Jlicementè possibili limitatis·simi movim.e nti condo, mollie. Non si notano tortt1osità artedi flessione d ella ca.scia sul bacino. I piedi riose. · pendono colle estremità in giù. La fle1ssione Ling11a patino•s a, .a lito sgr a devole, vomito dorsale .e l '.abdt1zione d el piede è impo~s ibil e. iin segt1ito ad ingestione anche di un cucchiaL'eccitabilità elettrica dei mt1sc-oli e dei n erio di acqu.a , .addon1e leggerme·nt.e meteorico e vi è con.servata nel territorio del facciale, de<lolente, spe.cie alla foss·a iliaca sinistra. Non gli oc11lo-motori, negli arti st1periori, di·m inuisi riesce a palpare la milza, la manovra pro- ta nei musco.li dell'addome e ·n egli a rti infeToca clolor.e, fegato palpabile e dolente. riori, specialmente a d.eistra. Tonio muscolare f:.isteoir:. nervoso. Il paziente, quantun- ltevemente· diminuit o p ei mt1sooli del viso, laque assai depresso, è perfettamente co·s ciente to destro, sensibilm ente diminuito negli arti della gravità dielle sue condizioni, è be ne superiori, tronco, addome. Abolito per gli arorientato nel tempo e nello spazj o. Nessun di- ti inf.eriori. , stt1rbo nella sfera nsicl1ica. Alle varie domanRi~essi. Riflessi corneali, congiuntivali , d e rivoltegli ri.sponde con voce afona e con pupillari (all a luce ed alla accomodazio11e). stento, ma in modo prectso; è ostacola;to an- normali. Riflessi tendinei d eboli!SSimi n egli ar~he dalla tosse e dall'espettorato . che stenta ti s11periori, .abo·liti negli arti inferiori. Riad emettere. La memoria è lucida. Non ac· ti.essi cutan.ei aboliti. cusa djstt1rbi speciali a car·i co del sensorio. Ness11n tremore. ·s finteri integri. È vinto da una grande stanchezza generale. E same microscopico del sangt1e per la riLa sen_sibilità tattile è perfettamiente con- cerca dei paras•s iti malarici, negativo. servata in ogni territorio nervoso, anic he i più Esame d Plle urine: tracce di albumina. lievi tocchi con a lcuni fili di pennello venLa \'laissermann non s.i può eseguire per gono J1ercepiti .ed esattam·e nte l-0c.alizzati. La manca11za di mezzi necessari. Si prati~an.o delle iniezioni di olio canforasensazione di tocco in alcuni territori nervosi (sciatjco e sue dira·m azioni) viene per cepita to ognj tre ore .e .si prescrive un clistere evacon un ritardo di d11e secondi. La sensibi:lith cuati,ro. Notte agitata. La mattina segt1ente il profonda è esagera.ta in qualu nque te.r ritorio malato ha t1n lieve rialzo termico (38° .2). Si nervoso , ma specialmente negli arti inferiori. ri pete l'esan1e micr.oscopico del sangue .e $i trovano rari s,c hizonti di plasmodium praecox. Alla pres1sione il paziiente grida per il dolore. Senso di dolore snontaneo vivo a cintura avPrevia iniezione di olio ca nforato e di adre* verte il mala1to. Partico1J,arm1e1n te d1olorosa rie- nalina si inietta per via €ndoveno·sa un grarnsce la l:>ression·e su·l le regioni lombo-sacrali e mo di chi11ino che l'an'lmalato so·p porta molsui mt1scoli surali. La p.res.sion~e è del pari to bene. Il giorno 2 luglio lie·v e miglioramendolorosa nègli arti superiori, territorio de1 ra- to. Si può ~amministrare con stento qualche diale, ma più specialmente in quello del cu- ct1ccl1iaio di t1na misce1a esp-e ttorantie; si ribitale, J)iù a destra che a sin.istra. pete la iniezione endovenosa di t1n grammo La sensibili·t à do·l orosa della cute è con.ser- di chinino, p.r evia somministrazione di cardiovata .ovt1nqu~, lieveme·ntie ritardata n1egli arti cinetici. Nei giornt 3, 4, 5 si continuano l e inferiori. La sensibilità termica al caldo ed inie zioni end ovenos.e di lln gramm·o di chinial freddo è conservata ma con un ritaFQ.o di n o. . Il n1iglioramento è .s ensibile : la- deglt1tizion·e si compie in m.aniera soddisfacente, la tre secondi p·e r il caldo, specialm13n.te negli arti inferiori. Il naziente avverte talvolta sen- espettorazione ries.c.e agevole. Respiro m iglioso di f omnicolio - agli arti s11periori ed infe- rato. Po1s·o ritmi!CO, 84, pieno. Il p.azi.ente ririori, lo.calizzato lungo il deie-0rso d.el nervo posa nella notte, pt1ò ing oiare dello zabagliosciati.ca di d:estra e d•el cubitalé e del radiale ne e d.el caffè con latte. Nei giorni seguentj di destra. Il s·ens.o stereognostico è ·l egger- il miglioramento è generale, an1che per quanmen.t e a1terato. Nessun dis.tl1rbo trofico. Nes- to rig·uarda la rm otilità. Si continua la cura sun disturbo a ca.ri·co del senso della vista, cl1i·n inica cc per o•s » (2 gr. al giorno) e si praticano iniezion·i ·e ndovenose di cacodilato di dell'l1dito, ·dell'olfatto, del g11sto. Esame della motilità. L' amma.l ato giace sodi10 (da 50 ctg. ad lln 1 gr. ). Al 15° giorno supino sul le'tto con gli arti abbandonati, non il mala1to cammina con 1 aiuto di due bastoni. Si associa alla cura antimalarica e ricoriesce a solle,•are il tronoo nè a r€ggersi d8 solo seduto. I movim.enti passivi sono tl1tti stit11ente la stricnina ed il massaggio elettripossibili senza al-ct1na resistenza da parte de- co. Al 30° giorno la deambulazione si compie l'infermo, n1a tal11ni (abd11zione degli arti in- bene senza alcl1n aiuto. Il t.ono muscolare è

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. 1352

presente ovu11que, l'eccitabilità elettrica n()rmale, i riflessi c11tanei lievemente indeboliti i riflessi rotulei se.n1pre assenti. 11 26 di ago~ sto il paziente, in ottime condizioni, s'imbarca per il riJllpatrio. Da notizie avute da luj Sltesso dall'Italia mi risulta che le sue condizioni di salute sono sempre buone. Nel caso descritto si 'n,o tava dunque: p.aralisi centrai.e di grado leggero del facciale di destra, paralisi parziale .del glosso-faringeo e del vag·o·, paresi· del radiale e del cubitale ' più a.ccentuata a carico di questo n~rV{), pitl evide-nte a destra che a si·n i·stra, paralisi <lei i11t1scoli del dorso e del ventre, paralisi del crurale, dell'otturatorio, dei glutei, dello sciatico e delle sue dirMnazioni, specie del peroneo. Ovunq11e le vi.e di moto erano !)iù compromesse ~elle vie sensitive. Particolarmente }Jericolosa appariva la paralisi del gloss,o-faringeo e del vago ed assai grave l 'in1sorgere dell'edema po·1 monare. Stabilita la diagnosi di })olinet1rite occorreva inda.gn.rne l'eziologia. La anamnesi e l'esa·m.e obbiettiv·o escludevano come fattori eziologici il saturnismo, l'a:r:senico, il mercurio, il rame, l'argento, il f.osforo, la ergotina. Non v'era storia di alcoolisrno cronico: nella polin·eurite alcoolica pare che manchi il sen,so di fascia .addom.inaie, pare cl1e siano ca.ratteristiche per tal forma le paraltsi localizzat.e n el peroneo e n·el radiale. Nel nostro ·cas·o non esisteva tre·m ore di sorta, non eststeva il cosidetto sintomo d·el Quinquaud. Er.a pure da esclude'Pe la f·orma di i1·et1rite così detta a11totossica (diabete, gotta, nefrite cron·i ca) e di neurite a.rterio .scleirotica, mancando i segni di queste malattie. La sifili.de, quantl1nque non fosse ~tata praticata la Was1s.ermann, poteva essere eliminata oltre cl1e da1l1anamnesi negativa, dalla mancanza di altri sintomi concomitanti. Re,s tava da escludere la così detta polineurite reumatica !)l'imiti va ed il beri-beri. L'esame obbiettivo, l'ins.orgere del mal·e in un.a zoha eminenten1ente malari-ca, dopo un attacco di febbre alta., il r.ep·erto microscopico positivo della laverania praecox in fine, han perm,esso di stabilire co.m e certa la natura •m alari-ca.. del casi0 in questione. La cura specifica poi 11a dato dei rj.sultati rapidi e . brillantj_..· Circa l' as·sociazione d·ella malaria col beri-beri, è da ricordare oltre cl1e 1-'.e strema rarità di questa malattia i·n Colonia, la mancanza di fattori ezìologici, la ,mancanza di edemi, la mancanza di tachicardia d'alto grado, l' assenza di anestesie é di special'e elezione di parestesie nel pian o muscolare .U!1tero-este·r no dell,a gamba. . Tuttaviq. n.on · può dirsi cl1e .-la polineurite n1alàTica abbia una fisionqmia ·-propria caratteristica-· che . la f.acci'a disti'llgùere . , ·.d'emblée 1

[ANN_O XXX, FASC. 42)

IL POLICLINICO

tra le altre forme di polineurite. Nel caso i10stro 1nancav~n-0 .i disturbi trofici che da Sacqué1Jée et Dopter vengono considerati con1e costanti nella si.n tomatologia della polinevrite palustre. Forse un segno potrebbe essere la grande variabilità di sintomi sensitivi e motorii. La diagnosi va fatta per esclusione e tenendo c9nto del modo d'insorgere del male, della località e delle malattie dominanti nella regione in cui è insorto, del fattore malaria, del reperto microscopico del sangue. La natu.ra tossica della poline11rit.e malarica è ammessa orn1ai dalla più gran p a rte degli autori; è da supporre che possano ancl1e intervenire dei fatti congestizi ed .emorragici dei vasi d.el perinervio·. Stabilita la diagnosi, 11on bisogna esitare ad intervenire energicame.n te colla cura specifica. Il chinino, impedendo le r·ecidive, ed eliminan,do i parassiti che eventualmente possano trovarsi in circolo .e la prod1-1zione di nuove tossine, tog·li e il pericolo del ripetersi dei fatti congestizi ed emorragici.

1

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I

..


1353

SEZIONE PRATICA

1\.~lB CLATORl ~.\l'\ fli\IAL.\lllCl . DI CAGLIARI .

di rilievo, 11a fatto il servizio militare in Tripolitania per sett~ anni, durante i q11ali è stato sempre sano, se si eccettua llna br.eve d.egenza .all'ospedale per un piccolo intervento chirt1rgico. E ritornato in Patria da tre anni, durante i quali ha g·oduto se111pre di perfetta salute. Pro~ed.endo quindi all'esa·m e obbiettivo si rileva: IndividiUo di .s ana e robu.s ta costituzione scheletrica e muscolar.e, panni-colo adiposo normale. Colorito della .cute subitterico. Congiuntive e mucose non iniettate. Niente di speciale all'esame dell'apparato cardio-vascolar.e. Polso 120. Niente all'apparato respiratorio. Lingua impatina.ta, non arrossata ai bordi, add ome dolente alla palpazione. Vomito. Altre funzioni inte stinali regol.ari. ' . F-egato l~ggermente ingrandito. La milza ing1~0$sata supera con il marg·ine sl1periore l a 7a. costola· e sorpassa anteriormente l'ascellare a nteriore. Il margine inferiore si palpa nelle inspirazioni profonde ed appare di consistenza dl1ra. Apparato urog·enitale norm ale. Urine nor- i mali. Coscienza e ·sensorio- perfettamente liberi. Dolori alta :palpazione delle masse mu..

Un .caso di febbre ricorrente in Sa.rdegna. Dott. GIU SEPPE BROTZl' direttore. l

Com è noto, il tifo ricorrente è endemico in alcl1ni stati europei (Germania, Rt1ssia, Polonia, Stati Balcanici), ed è frequen~e nel bacino mediterraneo st1lla costa Africana .e Asiatica. Nialg·rado I.a prossimità di ,questi focolai i·italia è rima.sta se.mpre immune; s-0lamer1te dt1rante la guerra si osservarono picc-0le epidemi.e fra i prigi.onie1·i, ma, a differenza di quanto accadde per altr·e malattie, come per il tifo esante1natico, il tifo ricorrente non si p:rop~gò fra la popolazione civile. . ..l\nche in Sardegna, per quanto è a mi a conosicenza, non ebbero mai casi di questa m a.lattia. :\la la pos~ione speciale dell'isola r elativamente al bacino ì\!Iediterraneo .e alla vj · cinanz.a della costa afrkana (con facili e frequenti scambi . specialmente verso la Tunisia) p11ò favorii-e tt1ttavia lo svi l11pparsi anche in 1

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essa di casl sporadici di malattie comuni nei paesi caldi, senza cl1e· spesso si riesca a stabilire l'origine vera del c-0ntagio. Così sono stati descritti casi di Leishmaniosi tropica, di Lei.shmaniosi infantum .. e ormai frequenti sono i cast di dissenteria amebica. Credo pertanto non privo di interesse un caso di spirillosi ricorr.ente da me riscontrato a Cagliari ~ulla fine del1.'òttobre 1922. Il giorno 23 di qt1el mese si pres·entò all Ambulatorio Antima1arico di S. Dom:e nico l'ammalato P. C. di anni 31 da Cagliari, di profe.ssione minatore, domiciliato in Via S. Domenico. Ci rif eri ohe .i l gior110 22 nel più assoluto b·enessere· era stato colto d.a u.n forte brivido segt1ito da febbre elevatissima . Nel momento si lamentava di cefalea intensa, dolori generali muscolari, specialmente alle braccia e alle gambe, stan.chezza, nausea, e durante la vis.ita venne colto da vomito non biliare. Nell'anamnesi non si riscontra niente di notevole . Padre e madre e collaterali sani. L'ammalato non ha mai sofferto di malatti-e degne 1

scolari .specialmente alle braccia e alla regione poplitea. Temperatura 39,5. Convinto sulle prin1e di essere di fronte ad U·n caso di malaria eseguii i regolari pr.elev.a1nenti di sangue per striscio rimandando l'inizio della cura dopo avvenuto l'accejr tamento diag·nostico, essendo norma d~ll.'Ambulatori o Antimalarico da me diretto di non iniziare la cura diella malattia se non dopo un esame positivo per pl.asmodium, salvo casi di eccezion.ale gravità in Cl!li tale attesa potesse essere di danno all'ammalato. Il preparato venne col·otato con il comt1ne m~todo del bieosinato del Tribondeau, e n,on lteve fll la sorpresa nel constatare !'.assenza d.ei parassiti malarici, ..e la p.resenza invece di spironemi. Questi non erano molto numerosi e presentavano i seguenti caratteri : lunghezza oscillante tra i 12 µ e i 23 µ , il 'numero d'e lle spire era nel I11aggior numero degli spironemi di. 6. (24-10). Il giorno seguente l'.ammfl,lato . afferma di sentirsi megliò, sono oessate le nausee e i vomiti. Ha ancora senso di stanchezza e dolori m11.scolari. Telnperatura 38, 7. Polso 105: L'esame del sangue fa rilevare anco1~a la pre-

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di spironen1i, 1na in r[l1antità i110lto mi-

11o r e. 25-10. L'ammalato riferisce che nel·l a notte precedente ha avuto una forte s udorazione seguita da caduta della febbre. Orinazione abb9n.dante. Accusa però ancora stanch ezza. Gli spirilli sono s com p arsi con1pletamente dal sang11e circolante. --remperat11ra 36, 7. Nei giorn i seguenti l ' ammalato migliora rapidame nte e la convalescenza segue il suo rit.1n-0 normale senza che si sia osservata alct1na ricadl1ta. Egli si è solo Jamentato di un lieve l'.)l'Urito cutaneo, ed h a avt1to il 28 lln lieve rialzo di temperatura a 37,5. Il colorito lievemente giallo della cute è scompa rso r.apidamente. Il fegato è rientrato ·n ei limiti, m e ntr e Ja milza è rimasta ingrossata e dura. Ripetuti ·SSami di sangue so110 stati sempre i1 egativi per la ri•cerca degli spirilli. Dato tale r eperto clinico e batteriologico le diagn·osi ctel tifo ricorrerlte i1on può non impor s i e n on ritenersi esatta. Resta p.e rò a decider s i a quale tipo di spirillosi ricorrente sia da ascriver.si il nostro caso e quale n e possa esser e stata l'eventuale origine. Il .n osro caso è clinicamente c8 ratterizzat.o da t1na i1otevol e benig11jtà di s i11to111i , cl1e ci pllò guidare nella diagnosi differ en·ziale tra spi1illosi di. Ol>ermayer e· spirillos i del Serge.nt (o b erbera). P er ragioni geografiche mi pare infatti logico non porre n eanche in discu ssione le forme d i sp irillosi D l1ttoni (Africa centra le) e No.v y (An1erica). I ..a forma Europea sta11do al Cl1osky e Balf our è a decorso piuttoso severo : frequenti l' ittero, il vomito biliare, l'album inuria , il singhiozzo, il delirio , la forte prostrazione. La du · rata dell acces so dai 5 ai 7 giofni. L a forma IJer bera, mess.a per a ltro i11 dubbio da alcuni au tori con1e varietà a sè, è invece piuttost o l ie\·e e coir1cide l)er caratteri clinici con il nostro caso: anch e per la durata cleJl' acc-esso che oscilla dai 2 agli 8 giorni. Batterlol ogicame11te g·li spirone111i cl ella f ebbre rioorrente di Qber mayer sono lunghi in n1edia a 19 µ, con i1umer o di spire da 5 a 10 e gen eralm·ente numerosi. Nella forma b erbera sogliono invece essere piutto sto scar si, di lt1ngh ezza oscillante da 1 ~ µ a 22 µ, con num~ro di spire da 4 a 6. :pati qu esti caratteri clinici e batteriologici in i par.e più ovvio ritenere di trov a.rei di fronte n. l1r1 caso di febbre ricorrente probabilm '.ln t e d-el tipo nord-a fricano o berbera. Qu a nto poi a ll'origine del contagio la per111anenza del nostro malato in Tripolitania pt1ò far pensare ch e si tratti cli una recidiva a . h1nga scadenza o di t1na forma rimasta la-

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Cagliari, dicembre 1922. I,ET1'ERATURA .

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1911-1922. N5LLER. Ha11.dbu.ch

der Patliouene11 P1·oto:.ocn-

P'ro wase k . I{OLL e '"~ASSERMANN. H arulb1J,c h der Pathogen e1t

M ik1·organismen . Bar1d \TII (ì\1ul1lens). "'

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Atl edi ci rie. Chalmer s Tropical di seases B11lletin, ann. M a 11 u al

C ASTELLANI.

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tente per lur1g·o })eriodo ed esplosa dopo tr1 anni di lontananza dal luogo di infezione. Ciò non sarèbbe da m eravigliare anche perchè t1na latenza cosi lunga si riscontrjt anctle in altre malattie, per quanto niente d.i simile a bbiamo trovato n ella letteratl1ra sul t ifo ricorrente. Perciò n on si può a bbandonare d~l tutto l'idea che in Sarde·g na possono esistere d ei casi autoctoni di s11il'illosi ricorrente. Ho accennato alJa forma di « bottone d 'oriente o piede di M a dura » e di « Leismaniosi infantum » descritti in Sardegna senza po~er trovare la f.ont e del con tagio . Non è quindi improbabile èhe esista.n o in quella regione clei casi endemici a nche di spirillosi ricor1·ente, ri111asti finor a non diagnosticati p er la loro vera n ait1ra e con fu si con altre malattie e probabilmente con l'infezione n1alarica: confu sio11e nella quale verosi1nil niente sarei ca.duto ancl1'io, senza l'esame del sang·tJe, . tanto più data la benignità dei sintorni, e la unicità dell'accesso. R ite11go i1ertanto dove.roso, con jl rif·e rire questo caso, richiamar e l 'attenzioY'€ dei m edici sulla possibilità dell'esistenza di cusi {li febb1~e ricorre11te in Sardegna.


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XXX, FASC. 42]

SEZI ONE PRATICA

STORIA DELLA MEDICINA.

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vido rif-0rmatore della 1uedicina, che sarebbe stato oltre ogni dire necessario. Prof. D. BARD"Czzr. I suoi seguici poi anzi che por11e i11 evidenza • i ve1i i11eriti li menomaro110, cost1·i11g·e11do tropGaleno e Galenismo . po l1eU'arte Je di Lui dottrine, i)er guisa che· § I. al lorqua11do queste rin1asero dalle competizioDell'ultimo celebre l\IIaestro della medicina 11i cont inue trasforn1ate, appa1·ve crollante tutgreco-romana, scrittore fecondo in tutti i rato l'ed ificio scientifico g·alenico. Ed inv~ro lo mi di ess·a, e d in altre materie, le cui dottrima11te11ne nella sua supl'e1nazia per secoli solnie sopravvissero per quasi quindici secoli, di tanto Ja mancanza di 1111 11uovo spirito elevato sereno, indi1)endente. ' Galerio e de.I Galeri.i snio, debbo fare parola (1). Benchè in ogni tempo siasi scritto molto di Non credo qui·n di di esser.e in error.e opiLui e della sua Scuola, nondimeno, se non nando che il Galenismo non avrebbe potuto erro, non se ne ha .ancora da molti un chiaro mantenerSti tallito a lungo, se alJla luce dele preciso conicetto, come sar.ebbe necessario J,'osservazione obbiettiva e dell'esperimento pre• per ogni inedico. ciso gli fossero state contrapposte serie dottrine i11discutihili. Invero se debbonsi riconoscere a Galerw dei meriti singolari, p-e.r altro non credo che sia Appare anzi strano a primo aspetto, come giudizio equo il paragonarlo ad Ippocrate, e Gale110, che ·ebbe il merito di esser.e stato il pr-imo fautore dell'esperim~ntazio·ne nella fimolto me110 di proclamarlo perfino su1Jeriore a questo grande genio della medicin·a, il c11i spi- • siolog·ia, inculcandola ai ·suoi seguaci, non la ' rito aleggia ancora nelle scienze medicl1e 1no- tenesse poi nelle sue teorie nel giusto pregio. derne. Credo cl)e questa discordanza si debba attriNon si può pertanto convenire con 1A:> Sprer1- buire al fatto ·c he, tr.ascinato dallie sue dottri11r filosofiche, dal suo dog·1natis1no sistematico yel, cl1e i11vece. giudicò Galeno il genio più br:i 1si tro,rò in coli.trasto co11 quelle Ippocratiche ~ lante dei tempi antichi, dotato dei più viari con lo sperimentalismo stesso. talenti in tutti i rami della medicina e delle scienze naturali, oltrechè filosofo e git1rista. Non parmi neppure che si possa concor§ II. dare pienamente coni quei critici che lo riguardano l'ordinatore geniale àeJ.le dottrin·e P1·ima di addentrarci in t1n breve esame mediche dai tempi preippocratici fino all'Ascle- critico sulla vastissima opera di Galeno, giupiadismo. poicl1è se Egli fosse stato realmente dico op.portw10 -dirvi chi Egli fosse, e donde lln vero genio avrebbe potuto elevare la dottrivenisse a Roma, ove lJa&sò la maggior parte na greco-romana, spogliandola di ta11te scorie, della sua vita, ed ove Ja compiè, carico di a vero e reale progresso. All'opposto nella sua fama e di onori sotto l 'Imp.eratore Severo n el 1 201 anno del1'Era volgare. ' astissin1a erudizione,. ognora dominato da. uno sterile dogmatismo come da eccessiva ambiLa. .p.atria di Galerio fu Pergamo nel1'Asia zionè, tenne spesso i11 non cale, nella sostanza, :;,vri11ore. Figlio di 11n arcl1itetto ·e iìlosofo, venle dottrine ippocraticl1e, e costrinse la medine educato dal padre nella filosofia di Platocina ad en·on-ei o stelili criterii sistematici ne, alla qua'.le parò Egli preferì l'Aristotelica. Se fosse stato realmente una mente s~pe­ Però a 17 anni volle dedicarsi, n1ale anriore, serena, obbiettiva, non a.vrebbe a l certo nuendo il padre, allo studio della n1edicina detto cl1e se qualcuno fosse voluto divenire con grande trasporto, e dopo i primi studii celebre sc11za fatica, avrebbe potuto facilmente in patria si condusse a Corinto alla Scuola lit1scirvi raccogliendo tutto ciò che Eg'li nella di Numesiano, e per accreBc.ere ancora le sue cognizi'011i nelle scienze nattrra.li viaggiò in Pa&ua vita aveva, dopo moJte ricerche, scoperto. Se i1on ostante però le su.e j attanze v.ani- 1,e.stina, e IJOscia vo1.1e recarsi alla ce1:ebre scu(}• tose, la falsa umiltà, l 'ecc.essiva presunzione 1a di .4.less andriri, ove trovò ' ' a sto campo di deviò spesso nelle ~ne polemiche, co11.fuse ir~ cu lt11ra ancl1e n·ella celebre bibli,o teca ptoÌo·m ea 1111 inare di parole dalla retta via, non si deve e n1ezzi particolari per lo studio dell'anatodisconoscere che ebbe mente v.asta, somma 111in 1 alla qual.e si dedicò con grande amore. erudizione, e g·rand·e attività, ma che però Rjfornato in pat.rta a 29 anni, vi praticò la gli fecero difetto le d-0ti pr ecipue di l1n prov- medicin!a fra la grailld.e e.stimazionJe dei concittadini e specie la ·chirurgia nel Ginnasio; (1) Dalle 1ezioni di Storia della M.edicina nel:rr1a spaventato, dopo quattro anni , da 11n mo1a R. Università di Siena. Anno accademico Yimento .cittadino di $edizione, riparò in Ro1922-23. n1a , ove in s1ille prime non trovò accoglienze I

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lL POLICLiì'\l CO

be11evo li i1e111Jl11·e dai sl1oi colleg·hi g1'eci, pel'chè erasi clato a criticare troppo severamente le varie Sct1ole medicl1e, l)retendendo imporsi colla supremazia d!ella sua erudizione. Datosi non ostante all'esercizio pratico n1entre si conquistò il favo.re delle cla;ssi ·e lev.ate, acl1ì le invidie e l'odio di tt1tti i inedici, cla essere })erfi110, per jl SllO disdegnoso proc-ede1·e, minacciato nella vita. Tale f11, IJer il st10 catattere sospettoso e pat1roso, lo spavento che l 'incolse, da ft1g~girsene senz'alti"O a Perg·amo. Dopo• poco tempo però Marco Aurelio lo chiamò a~ ..\ql1ileja, ove Eg·Ji vi si con<lt1sse a piedi a ttrave1·so a lla Tracia ed alla l\.1acedonia, poichè avrebbe ~- olltto lo segt1isse in llna s1Jedizione milit a re ir1 Germa11ia . i\Ia per j s11oi timori ta11to se ne scher1nì, cl1e lo lasciò a11dasse a Ron1a, ove ritornò tal1nente sospetto~o é1be s~ ri<il1sse a vivere nascosto .nei palazzi irnperiali, cambiando l)erfi110 spesso · l 'alloggio n·ottt1rno. Fti in questo te·m po che diedesi a scrivere, con grande fervore , . inolti dei suoi nt1 in erosi tr.attati, ond~ crearsi . più solida fama, tanto che ve11n e ammesso nella Corte, e nonl~n ato Archiatra im periale, continuan<\o poi nell'alto ufficio sl1ccessivam·ente, con quattro Imperatori (Marco Aurelio , Lt1cio Vero, Commodo e Severo) fino a credersi il vero em11lo, se non st1p:eriore dello stesso Ippocrate, poichè qt1esti aveva, a SllO dire, soltanto a perta la via alla medicina, me11tre Egli l'aveva apJ)ianata e f ntta sic11ra. 1

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§ III.

Onde formarsi .oertanto t1n concetto conf or. me al ,·ero dei meriti scientifici-reali di Ga l en o, Cl' ~_do ll~ile di dare lln r apido sg·uarcl o ~]J l'U­ tutto alle i : ella . di. Lui dottrine, ne11' a natomia, . filosofia, niella diagnostica, n ella medicina clinica, nella medicina legale, nella f armacologia, nella . tera:pia. Filosofia galeni_c a. Segt1ace più di Aristotele cl1.e di Platorie, sostenne · la massima che : nihil est i11 ~ntellectu q1tod prius non f11,erit in serisu. Opinò pq.re che l' anima segue il

teinperam.ento del corpo, e che -essa n-0n è ' n è imn1~ teriale· n·è è per se stes. . n~ immortale, . sa l1n 'essenza, ma intimamente legata al corpo. P-erò - Egli . riferiva tu(to . alla natl1ra, che s1111poneva t.1 na forza insita nell'ltorno stesso; una ' facoltà che governa il corpo con o senza . l a nostra volontà. In l)ari tempo 1~iconobbe l1T1 Creatore. non però secondo la Ge11esi, ag·g·i11ngendo al cor1cetto sniritual~, a n ch~ .Q11ello n1aterial e. r ~

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Doitri1~a ?nedica. gale1i·i ca.

:\XX, F ASC. 42]

Galeno in prese11za dei diversi sistemi medici fra loro in lotta, credette di po.s sedere l 'autorità incontrastata e l'ing·eg·r10 superiore onde date ,rita e form n atl l1r1 nuovo sistema medico mediante cognizioni più esatte sul la struttura .e sulle funzioni c.lel corpo. Quantunqt1e Egli lodasse le dottrine ipp-0crati-che non le accolse mai, come ho detto , nel 101·0 alto significat o scientifico ·e storico, fi.s so n·e lle su.e ide.e ~istematiche, per le quali diveniva impossibile ogni libera indagine scientinca, ogni pr-0gresso reale nella medicina. ])i gra nde nocumento, fra. gli altri, fu il s110 coilJCetto della pre.esistenz.a d.egli organi del cor1Jo agl.i istinti, per cui si trovò condotto alla massima, che il cor1)0 è adattato alle facoltà dell' anima, per Clli ne deriv·a una diversità in relazione ad ess a. i\'lentre .4.:na ~srzgora sosten€va cl1e l'l1onio è il più saggio deg·li animali perchè ha le n1ani; Gttleno invece, secondo Aristotele, oppose cl1e l°l1om-0 aveva le mani perchè il più ~ag­ g·io fra gli animali. Il concetto moder110 è !)ertanto anassagonian o. Del resto la parte g·ener ale clell'opera sua, cl1e abbiamo g ià mentovata: D e itsit praticam, non è che lln commentario delle ma·ssime aristotelich.e. Gale110 .avrebbe dovl1to sfuggire dalla rioerca st1lle cat1se fi·n ali cl1e lo condussero ad e:r1·ori e a 11011 !)oche ingent1ità. se fosse stato una mente Sllperiore. Anat omia galenica. Come ho detto Galr rio aveva coltivata l'anato111.ia in modo speciale fino dall'inizio della Slla carriera, e tanto la in<e11lcava,- ch·e la suçt dottrina anatomica di\'enne per secoli e secoli l'ipse dixit di tar1t.e € tante generazioni di medici, fino al rinascimer1to nel qual.e si videro perfino i più celebri anatomici ribellarsi allo stesso l ' esalio , che ne svelò gli errori, dimostrando che la Anatomia di Galeno era basata escl11sivamente Sll a11ella delle scimmie e dei majali. . Egli potè valersi soltanto per l.a descrizione delle ossa di uno sc·h eletro umano, avendole raccolte Qt1a e là con grancle diffiooltà i1ei ci1nitieri. Non è qui luog·o di indugiarSli a rilevare i suoi nt1.m.erosi errori nelle descrizioni, in particolare modo del cuore, delle arterie, dell,e vene, del cervello e deg·li organi genitali. Fisiologia galenica. Fu questo il campo nel quale r:.ealmente si m ostr ò un vero innovatore, dovendosi E gli rigt1ardare il creatore delJ.a fisiologia siperime ntale, mercè la vivisezione, specie nello studio del sistema i1ervoso. 1

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[Aì\NO

XXX, FASC. 42)

13G7

SEZl ONE PRATJ CA

Fece i11olte esperie11ze, a 11cl1e in pubblico, ~t1 l n1idollo s1Ji11ale con tagli trasversali parziali e complsti a divel'se altezze, per dimostrare la g·e11esi delle l)a1·ali.si di moto o di s€nso, ovvero clella 1norte. Del !1ari ]egando qt1esto o quel nervo in vicina11za della radicè ottenne $0 spensioni f11nz ionali, con1-e qt1ell.a della vista n egli animali. Sperimentando poi sul cervello deJJ.e scimmie dimo strò p er il prin10 che la sezione della sostanza cer ebr~1'e . non provoca 11è dolore nè conv11lsioni, prodotte in\ ece dal.la co11111ressior1e seg··u ita da p a i·alisi, o da par esi. Però la di Lui dottrina s11Jla respirazione è osc11ra come qt1ell a delle secrezio11 i. Sosten11e concetti erro11ei ancl1e sulle funzioni. clel fegato e della milza, ritenendo qllesti du e organi i centri dell'a ttività plastica. In rriezzo a qt1esti e a d a ltri errori cl1e 01·a tropf)O 111ng·o sar ebbe sottoporre obiettivamente acl i1n esame crittco, risalta per altro in Lui lo spirito investig·atore e sperim e11t ator e. Anzi fa nieTaviglia • che qt1esto suo nuovo indirizzo i1on ve11isse poscia seg·11ito c1a a ltri. 1

Patologia e cli1iica 1n.ed i.~a ga,l.enica . Galeno ,

sospinto dal dogmatismo, conie d a ll 'l11noris1110, avrebbe volt1to co11c.l urre la m edici11a so]Jra basi filos ofich.e, em.p iricl1e, per cui a su.o f..-iud izi o ta11to l o stato di sanità , tanto quell,o di malattia dipendevano dal modo di comportarsi del cor1)0 verso le a zioni del mond·o este riore, cl1.e su di esso a.gìscono. I movimenti !=\e ve11gono dete1minati da agenti nat11rali si h n la sanità, m e11tre se' al contrario1, a SllO dil'e, avviene la ln~tlattia. Divise lo stato n1orboso a seconda della qualità dei movime11ti; con1e pure distinse i s intomi i11 g r11ppi e le cause ùe Ila ·n1a1 atti a i11 inter11e ed est er11-e, fra le quali g·iudicò im.1)ortanti q11elle IJer gli errori di qualità. Contro l e dott:.rine iJ1pocratiche G a Zeno interpretò erroneame11te il. d ecorso delle nlalattie e g"li stadii di esse i11 acute o c roniclie, secondo la loro ge11esi, rne11tre avrebbe dovl1to far. valere il carattere speri111e11tale. N ella Pat ologia se i1e inostrò contrario, 011de · assoggettare il compito più inter essante d el 1uedico al metodo di c11ra, sqttoposto in tutto e per tl1tto al dominio del ragionamento sistematico, trasc11rando perfino i dati dell' o,s servazione clinica. · . P erci ò divise erroneam en te , co11tro i. Cl'iteri fondam,enta1i positivi, le indicazioni terapeutiche. jn Ql1attro g randi classi, a11zich è secondo i Cl'iteri fond an1e11tali dalla varia nat11ra della n1alattia e dal suo stadio· com.e dalle condizioni indivicl11ali del J)aziente. Unà l)arte pii1 l'aziona le pei result a ti d ell'osse1·vazione è la

:iPniiotica yclle n,ica. I precetti proy1iostici ~ ono

l) \1re in gener a le a bbastanza va.lt1tati, e più estesi. di quelli ippocratici. Nella Sfi,g1rialogia 11er ò cadde i11 lJieno teor jcismo im1naginario, creando t a nt-e varietà di polso, qua11te ne g iudica va opport11ne: il polso epatico-splinico, polmonare, pl-euritico, emorr a~;ico , supi:>orativo. L e variazio11i. a s110 dire, irldicl1erebbero il genere della malattia dell'org·a11i, e le sue n1odificazio11i intirn e, co111e 1)t1re qnelle dEll'organismo. . In llna p a rola Galeno come patologo e clinico si n1ostrò molto iillferiore no.n solo ad Ippocra t e, n1a anc_he a c ·ei so, ad A1·eteo, . perde11dosi in 11n i11a r e (li quisq11ilie ir1utili, in teoricl1e soprat11tto n ella dia.gnostjca, onde fa fe sfoggi o di ql1alcl1e caso prodig~io so da Lui osservato e curato, trasc11ra ndo ognora cl1ia re ecl. esatte casi.sticl1 e. • Chiritrgiri, ocltlist·i ca, os t etr ici a , m,ediciria, l e[!l1 l e gale11.i ca. Rile, 1 a si da i di lui scritti, che

possedeva lnolte c0g·11izio11i di chirurgia, alla q11ale era dedicato come 110 detto nei primi a1111i della su a carriera. Sembra cl1e facesse an1cl1e a R oma un corso, di lezioni di chirurg i.a , ·ma non è provato cJ1e la eis·e rcitasse mai, ~ebbene r1on s~a da escl1 udersi questo fatto. Scrisse m olto a-11 cl1e dj oc11li s tica ed il Rider racoolse: le sparse st1e osservazioni in proposjto clai diver si suoi lavori. Rig uardo all'ostetricia l)O CO si incontr a nelle sne opere; però sc1i sse : lJ e f or1ria fo etus' et D e partit septi11iestri, essendo allora l 'arte o tetric.a del t11tto in mano dell€ donne . Sulla str11tt11ra e le f11nzioni degli org a11i genitali femm]nili l1a pure lasciato diversi Rcritti, spesso conf11si ed ancl1e erronei. L8. M ediciria legrile, cl1e a veva nv11to fonclame11to i1elle prime le~i igieniche roma11e, 11_o n ft1 i1epp11re trasct1rata d.a Galerio, che trattò la q11 estione d eJJe sim11lazi.ond. nel libro: Quo111.odo niorbum siniutuntes sint d ePp1·en d endi ,

tog·1ie11do argom.en to dalle simul azioni degli scl1ia vi. Iai en e g c1,l enica. Note-rò soltanto cl1 e n1entre lJer Ippocrat e l'ig·ier1e fu uno d ei for1dam enti della medicina, invece Gale'no la giudicò 1111a se1n1)lice a p1)e11dice. · rYi scu sse invece a J11ngo per sostenere cl1e la g· in11nstica si doveva rig l1ard a r e 11n n1etodo ter ape11tico vElro, tra visa11do con so;fìsmi i criteri f o ncla rne11 ta li ji:>1Jocra ti ci, e co11 prolisse oppri111e11ti disci.1ssiorli. Terapi a. e Far1nacol ogia

(fal enica.

Galeno

scl'isse non pocl1i Libri o Tr·attati di materia 111edica e cl i farm a.colog·ia cl1e hanno scarso v~lore scientifico , i1oicl1è quant11nql1e se n e n1ostl'asse 1111 ct1ltore ferv ente f11 1111 e1npirico


1358

illogico da 1·endere in1po$sibile le connessior1i necessarie fi·a la teoria e la pra tica, fra il pensa re e l'ag·ire. Non è pertanto contrario al vero il g·iudizio di coloro i quali ritengono che l ' indirizzo t e·rapet1tico gal enico, sogg·etto a d t1n dogrn.atisn10 a udace, ed all'empirismo, fu a ssai f11nesto poichè pr·edominò per secoli e secoli. La nome nclatura dei rimedi, che scelse da tt1tte le Scuole com e da moltissin1 i. scrittori, fu quanto mai complessa ed est esa, da portare molta confusione. Divise i11 rf-a1~ecchie classi i m edic:=tmenti ch e venn·ero in g·ran de ,parte accolte successivamente con tl'oppa f acilità d a i m edici, con1e i p11rgativi, gli ~pi.sp a ­ sti ci, gli a stringenti, g·li emollienti, gli alexitori, g·li a lexif armaei, g·li anodini· i pa.reg<>rici, ecc. , oltI'B a t11tti i nlinorativi, gli antiflogisrt ici, g·Ii eccitanti, ecc. Ad esempio Egli predilegeva per le 111t1lattie dello stomaco tre me dicamenti : a) Hiera pie ra e:r aloe. b) Diacy donictlm. c) I riaca. I.a. voga. cl1e acq11ist ò il l'.)t'in10 f11 tale, cl1e Eg·li ne aveva richieste da ogni parte. Er a comp·oSto nel m·odo seguente : Aloe 10 so cc. Drac1no •15. M cistice , ::.rrff ero 11 o. na1·do iridia1io, cinamomo, corpo balsam.ico, a,rum, lln oncia. NfiPle g·r. 5 : per fare un elettuario molle. Il Dia.~ydonium er a t1n elettuario a pal'ti l1g11alj di miele, aleto, ginepro, pepe bianco , che veniva t1saio con grande favore come uno stomach ico. La triacct poi era nota a Roma fino da Andr o1naco, il vecchio medico di Neron.e, che l'aveva a d ottata. La formula complicatissima conten eva 60 sostanze. Venne da Galeno git1dicat.a di grande potere antisettico, e consigli ata spesso ancl1e come rimedio profila ttico. Anzi Egli ebbe l'onore di preparare per iri.cari.co di Mar co Ai1relio la triaca imper iale' ottenendo il pla11so di tt1t ta Roma, che gli fece d on·o di un a medaglia d'oro con catena pure d'oro e con l 'iscrizion e : Antoninus rom. Imper.: Ga lenus med. Imper. Divenne d essa la panacea per ogni male, e ta.le ft1 la. const1etudi.ne di. t1sarla, cl1e si r a dicò ov11nq11e come prezioso, jndisnensabile rimedio, anche quotidiano, fino quasi al se.colo XVIII. . In l1na parola il metodo ter apet1ti co di Galen o non ft1, come ben dice i.l P 1iccinotti , se non t1na ipotetica interpretazione dell'azione medicamentosa di 11na infinità di rin1edi che l'empiri smo Alessandrino aveva aoct1m·t1l ato coll a più in11'.)erfetta e spesso falsa esp€rienza . l

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lL POLICLINICO

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Invece d i sotto1)orre quindi la terapeutica a d una critica severa contro la filosofia aristotelica, e contro i metodici, gli ~pirici, i dogmatici, Galerio riportò la medicina sotto il fl1nesto impero del teo1·icis1n o empirico, sistematico, fin o a segt1ire, ora. la massima .contraria coritrariis cura.nt.ur, ora l'altra op.posta del similia si·m,ilibus, dimostrando cosi dj i11ancare di concetti positivi contro le dottrine feconde dell'ippo<!l'atismo, confuso invece sotto 1111 dill1vi.o di parole.

§ IV. Giudico opportuno fermarrni qui brevemente sul significato che devesi attribuire a1 cosL detti medicamenti gale1iic·i. In gen erale si intendono quei composti specia li la cui costituzion e non può venire espressa in f 0 rrnule chimicl1e, d ei q11ali ho dato tre tipi 11ella H ctirer piera, nel Diacydonicum, nella Triacu. Da Parac elso ebbero origine i medicame11ti cl1imici, che fecero scomparire molte d elle mescolanze complesse fin allo·r a u sate, m a n e sono sopravvissuti taluni anch e oggidì, che a1)paiono tuttora t1tilissimi nella l)ratica quotidia.nn. ed a ltri ve 11e sono stati ag·g·iunti. P erò alcuni chimici giudicano oziosa questa distinzione, anzi la Scuola 1'edesca la rip11dia del t tiLto .pe1·cl1è razione dei rimedi galenici , dice Sc h imà e·n berg, 11on è fondata sopra 1ina base razio11ale. P erò se in pratica si d.o,ressero usare solamente quelle sostanze la cui azione sia ben nota da1 lato chimico con formule, p·oche ne resteì·ebbero cl1iaramente d·efinite nel loro meccani s1110 di azio11e. Se la decadenza e la ruina della polifa.rmacia, e la p en etrazione della terapia l'azjonale scientifica hanno portato grandi r estrizioni nei medicamenti g·alenici, non si p11ò peraltro amn1ettere co mie voi"rebbero i far1nacologi tedeschi, che si debbano senz'altro bandir·e del t11tto dalla pratica; la quale invece jnsegna, ad es., '"·he nè il laudano, 11~ l 'estratto di belladonna si possono sostituire dalla morfina, dal carbonato di calcio, ecc. Oltre ciò vi so110 dei meqicamenti che non svilt1ppan o la loro azione specifica se non ad altri unit.i. ' Opere mediche di .G aleno. Nella medicin a a.nt.ica Galerio è stato lo scrittore più fecond o. V11olsi che scrivesse più di 500 libri di argom ento nledico, oltre a 150 su diverse materie (fìl osofia, stori a, giurispr11denza, rettoriea, ecc. ). _ Molti di essi però andarono perduti. Nel s110 op11sco·l o De scr·iptis meis, parlando de' suoi l Rvori , giudicò che era necessario ·f ossero per il loro valore conosci11ti da ogni medico. 1

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(AN~O

:\\\, fi'AS C. 1-2]

SEZl ONE PRATJ CA

Adesso se ne posseg·gono soltanto 83 di autenticità sicura.; 19 dubbi, e 40 apocrifi. Si co-

nosoono ancora 80 scritti in.editi di lui, ohe sono od estratti o frammenti. Il più importante incunabolo degli scr1tti di Ga1,eno è 11Aldina di Vene-Lia del 1525 col testo latino a fronte del greco. Un altra edizi·one venne eseguita nel 1538 a Basilea, cDn la prefazione dell' Halbein . Il G·iunta di. Ven.ezia pl1bblicò dal 1541 al 1625 9 edizioni delle opere cli Galeno con il testo greco, ciò che significa , che le opere galeniche acquistarono nel rinascimento nuovo cJ·edito. 11 Gesner, 11 Linacre ne pubblicarono pt1re r1el 1562 e 1f>72 le ,,,crsio11i latine. Fra le edizion'i moderne, la migliore è quella, del Kuhn in 20 vol11mi con i d11e tpsti . e con un notevole in·dice, pubblicata a Lipsia dal 1821 al 1833. Non va dimenticata l'Antologia del Da re1nberg in d11e vol11n1i (Parigi, 1854-88). Nel Corptls n1e<licori1,1n grecorum, edito a Lipsia dal Teu,bn <>r, si tl'ovano tutti gli scritti noti di Galerio con i dt1e testi. Manca però ancora uno studio critico completo st1ll·e nl1ove opere scritte da Galeno, e sr1l loro reale valore. Gale1iis1no. Con\. iene sté1bilire cosa devesi inte11 dere per Gcilenis1no, poicl1è tal l1no con questo vocabolo comprendeva 1a enciclopedia medica delranticl'litù. costituita da Ga,leno , ovvero uri sistsma filosofico clidattiro che da lln lato Tappresenta j l dogm;1tismo più esagerato e dall'altra J,o s1)erim·entalismo più azzardato. Per altro il Galenismo seguendo un co!lJCetto l)iÙ conso110 ai fatti deve intCl11 rlersi l a somma dei precretti della Scuola gale.n ica, che dt1rò tanti secolj, sovrapponendosi pur troppo all'Ippocratis1110· ] H sola vera dottrina scientifica l)Ositiv a a.ntj ca. Il predom.inio del Galenismo per tanti secoli seg·na pl1rtroppo il ·111ng·o triste period-0 di decadenza clella medicina antica che avvicinavasi alln, fine, nonostante le forze conservatrici speialmer1te di Oribasio, maestro già noto nella compilazione delle dott1ine n1ediche delle quali a''eva per ordine clell' Im1)eratore Giu7iano scl'itta, 11n'am1)ia e11cicloped18. Il galenismo in quei tempi di oscurantismo si infiltrò talmente nei medici che in esso videro la guida per la loro arte, per opera specialmente di Oribasio che n·e ft1 il maggiore e più fort,1nato banditore, tanto che gli ultimi rappresentanti della medicina gre~o -romana si ingi11-0cchiaron o con1e ad id olo dinanzi a Galeno. · I medici arabi e gli. arabisti ripresero poscia il culto delle Opere di l ..11i rhe, sebbene le deformassero, ne accrebbero nelle n-0velle generazioni J,a niù cieca amn1irazione fino al sor1

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gere della Scnola salernitana di origine ituliana, checchè se ne dica, che riprendendo jl culto della medicina greco-romana demolì in molta parte l'idolatria galenica. Non credo di essere in errore pertanto asserendo che, noniostante i moltepl.ici studii critici sulla opera medica g·alenica non se ne possegga ancora un giudizio obi~ttivo completo, e che q11indi manchi una chiara e precisa comprensione dei veri meriti di Lui, della Sl1a erudizione, e della sua immensa produzione scientifica e didattica. A mi-0 parere per giudicare quindi in mod-0 positivo dei meriti dii. Galenn, lungi da ogni esaltazione ill-0gica per semplice tradizione, comie da critich~ es.agerate, o da inesatte conoscenze della vasta sua 0pera, credo di poter·e per OI"a conclt1dere che non . si può assol11tamente neppllre paragonare il g·enio ippocratico· il vero creatore della medicina positiva, con l'opera di Gaierio, che invece di integrarla, come avrebbe potl1to, la trascurò, o malamente l'interpretò per sovrapporvi il s110 sit;tematico dannoso riformismo.

SUNTI E RASSEGNE. M"EDICINA . Poliomielite anteriore acuta a forma epidemica e suo nuovo trattamento curativo. (M.

BER GAMTNI,

La Cli11i.ca pediatrica, n. 6,

1922). .

Osservazioni su un ,epidemia verificatasi nel 1921 nella Provincia di Mantova; l 'A. appli~ò su vasta se.ala il tratta.mento curativo propDsto dal Bordier, ottien€ndo buonissimi risultati. Le lesioni anatomo-patologiche nella poliomielite anteriore acuta consistono in .un primo periodo in processi infiammatori, in un second'.o peiriodo in processi distruttivi localizzati. Il viru$ p·oliomi-e liti co, dall 'eden1a generalizzato a tutto l'asse cerebro-spinale e dalla deformazione struttl1rale per tumefazione del1.e oellule gangljari anteriori, passa presto a determina re 1a distruzione della sostanza crorr1atica e della rete JJeurofibrillare della cellula nervosa.; appena determinatasi la paralisi si manifesta nell'arto leso un'ipotennia (perdita di tonicità della fibra muscolare, abolita funzionalità, sopratutto difettosa irrorazione sangl1igna per la diminuzione del lume vasale d1elle arterie nl1tritizie dei muscoli paralizzati) cl1e per cond11ttività si propaga ai1che ai muscoli · sani e compromette gravemente la nutrizione e lo svill1ppo dell'a,rto intero. La tera11ia 1

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POLlCLl~ICO

quindi deve agire in 1Jri1110 111ogo sul inidollo, • cerca11d.o di favorire il rìassorbimento dell'edema flogistico e limitare direttamente o indirettamente il processo infiammatorio e distruttivo cl1e si svolge nelle cellule ganglio11ari anteriori, ciò ch e si ottie11e con la radiotera1)ia; in secondo lt1ogo sull'arto paralizzato, combatte11dòne l'ipotermia per mezzo della diatermia. La radioterapia. se no~n è in grado di ri,.~o­ strt1ir.e le cellule nervose distrutte, esevcita però un 'azione eccita11te al la riparazione &u .quegli elen1enti cellula1'i in cui la cromatolisi è parziale e tra llsitoria. Bordier fa una se1·ie di a p1Jlicazioni di raggi X ogni m ese sui lati del i11idollo n.e1la rB-gione lesa; ogni serie si e;om1Jon e di 3 seclute, esegui te in 3 gi orni st1ccessivi. La zona da irl'adiarsi vien-e limitata con lamine di gomn1a piombifera; l'anticatode va lJOsto a 15 cm. dalla i:>elle; al filtro si interpone una piastra di allun1i11io di 5 m1n. di s pessore. La direzio11e d·el fascio di ragg"i d·eve fare lln angolo di 40° con l a vertical e. La misurazion e si fa col quantitatometro di Kienbock : un qu a dratin.o di ca1ia lJer fotograifia è posta sulla cute 1rradiata, e poi p arag·o11ata alla scala di tinte graduate in t1nità \ (KienbocJ{) : si arriva ad t111a cifra cl1e varia tra le 6-7-8 l111ità. L'a11tore 11a trovato utiJ,e diminuire la dose consig·liata. da.I Bordier, aume11tR.ndo invece il i1umero rlelle sedute, affincl1è la rete neurofibrillare possa reagire al m assimo , senza che venga danneg·giata la sostanza di N1ssl sensibilissima ~!nche a piccole dosi di ragg·L È inutile prolt1ngare la radioterapia oltre ·i l 3° mese dall'inizio della paralisi. P er la diatermia, è necessari-o ch e t11tta J.a. sl1perficie dell'anticatode s1a l1ene aderente alla ente, per . non determi11are delle ustioni. L 'elevazione gradua~e d·e1la corrente deve essere len tissima, arrivando fino a 500-000 rnjlliampères. L a durata di ogni seduta è di 10 minuti; 4-5 sed11te con1i:}ongon-0 t1n ci,clo. L 'a utore ritiene in suffic~nte qt1esto nume,.o di sedt1te consig·liàto da Bol'dier: il numero di sed11t.e (come anche l'intensità dell1a corTente) devono variare da caso a caso, e deve i·n generale essere inversarn·ente proporzionale al ten1po trascorso dal la compa1·sa della paralisi: molte s.edute quindi n el primo ciclo, un 11u.mero medio ·n el secondo ciclo e poche sedute n el térzo ciclo; se però l'ipot.eirmia I"e.sta co11siderevole, nnch e do])O jl terzo ciclo è necessario insistere con la diatermia ed aum·e ntare nuovan1ente il nl1mero dell e sed11te. · Si deve aver:e c11ra di ev ~tare qualsiasi sbalzo ji corrente, che pot.rebbe ledere i tessuti sup.erficiali d'ell'arto paralizzato e ilnpossibilit.a.re, co"'ì il prosegt1imento della c11ra. La cura Bor1

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[_.\NNO

dier deve essel'e i11iziuta. precocem ente, 10-20 gi,orni dopo ch·e si è inanifestata la parali:si Si alternano i cicli di radioterapia con cicli rii diaterrnia; I1Autore 11a contemporaneamente a1)plicato 11n trattamento s11ssidiario co11sistent.3 in f1izioni della co lonr1a vertebrale in cortis1Jondenza d,el rigo11fiamento colpito, con' ungn€nto mercuriale, in bagni di 38°-400 dell a durata di 20-25 minuti aggiling'endo a:ll'acqua dei sali. salso-bromo-j odati, e in massaggi a1Jplicati dal secondo cic;lo d,e ua terapia in poi. L'elettroterapia costit11isce la terza parte deìla cura Bordier: essa dev€ venir p·rotratta p.er mesi ed a nni. L'autor,e praticava dei cicli di 20 sed11te (gior11aliere), alter11ati con intervalli di 30-4;() giorni di riposo: usava da princ1pio la corrente sinussoidal.e, poi alternativamente· la corr~e11te galvani·ca e quella galvano-faradica; dosi basse, di 3-.4 mill].ampères per la galva11ica e d\1rata da. 15-20 minuti. PoLLI TZER.

CHIRURGIA.

Undici nuove osservazioni di cist.i idatidee suppurate trattate con chiusura senza drenaggio. et LA·NRTOL. B tlll. et Mérri. Soc. de Chirurgie de Paris, anno XLIX, n . 1, pag. 35).

(BRlJN

Gli AA. negli indigen-i di Tunisia oper.aro-

no dal 1919 al 1922 92 cisti di echi11ococco, tra le quali molte contenenti liquido purulento. A principio essi trattarono queste u ltime con mars11pializzazione e drenaggio; dal 1919 n e tentaron o la chi11sura im1nediata senza dre11aggio. I bi.1011i risultati otte11t1ti incoraggiarono a persistere e da allora tutte le cisti suppur ate furono cosi trattate. Le prime 4 osservazioni degli AA. furono esposte d ~ Lec èn~ a.Ila Soeiété de Chirurgie de Paris, e quèsti personalmente concludeva cl1e se tale trattamento fosse .adottabile nei casi nei quali la suppurazion e delle cis ti fossé quasi spenta, per quei casi inv-ece nei ·qua1i ]a suppurazione della cisti è ir1 t111a fase calda (febbre, con oscilla.zioni, co11dizio11i g·enerali gravi, ·pus f.etido ) i l dreriagg·io s i-i1nipo11g·a. Com11nque cl1i-e deva a ncora nlterj 01·i osservaz ioni cl1e Bri.1n et I .. anri b l ag~rin11gono riel i1i.1m.ero di 1111dici . I risultati completi quindi sarebbero 1.), tra i qriali si ebbe un sol decesso (oss. I X). I..'operazion e cori chiusura completa fu seguita da 2 recidive, trattate la prima con puntura, la seconda con n1arsupializzazionè;. ad esse segui broncopolmonite, causa d·elJ.a morte. Uno degli .amm alati guariti (oss. XV),. affetto da cisti di ecl1inococco sup1)urata nella fos1


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SEZIONE PRATl CA

sa iliaca destra con aderenze intestinali, ebbe il decorso postoperatorio disturbato da fistola stercoracea che spontaneamente si chiuse. Negli altri 13 la guarigione fu sollecita. Non in tutti i casi furor10 praticat~ lie ricerche batteriologicl1e. Parecchie volte risultarono negative, ma in 4 casi nel pus si rinvennero il colibacillo (oss. III-V-X ) e lo stafiÌococco (oss. VII). Degn o di nota che l 'unico caso seguito d a ~orte riguardava ammalato con cisti da liquido asettico. Già Quenu nel 1905 praticò, in una cisti suppt1rata, la sutura con pieno successo. Fu tentata successivamente nel fegato da Rechis nelle medesime condizioni, ma con insuccesso. L 'idea in1perante però fu che « in presenza di una cisti d a echinococco d el fegato la mars upializzazione e il dren.agg·jo sono indicati ad esclusion e di qt1al11nque a ltro trattamento (Dujarier) n nonostante gli inconvenienti, d a tutti riconosciuti, della marsupializzazione: colorragie in tra cistiche (I\.or te) ; emorragie gravi intracistiche (Terrier €t Dujarier); prolunga tissime supp11ra zioni con fistole residuali (2-3-7 anni riferiti d a Lobmayer) ; eventrazioni al livello della cicatrice; posizione della cisti pe r le aderenze agli organi vicini, per la profondità non acce·ssibili ~lla marsupializza.zion.e. Nè minori sono i rischi e i danni del drenaggio. B en difficile poi è m a rsupializzare cisti multiple, lontane le une dalle altre. Di fronte a tali inconvenienti sta il vantaggio della chiusura immediata, praticata dagli AA. sistematicamente, quale che sia il numero e la posizione anatomica. I 13 ammalati sono stati dimessi dopo breve osp-e dalizzazion.e e con parete solida. Il breve decorso postoperatorio e la possibilità di r ecidive (Deré) imporrebbero delle riserve. Quelli n ei quali il decorso operatorio si è potuto seguire furono operati in periodi varii d a 3-9 m esi. Per gli altri, essendo l'Osp edale Sadi.tri l unico per accettazione degli indigeni, la recidiva si può escludere con altrettanta sicu• rezza. Le critiche potrebbero essere mosse dalla • difficoltà di conoscere d11rante l 'intervento se il liquido è fortemente settico o no, ciò che -clinicamen.te non· può essere s11ggerito da alcun sintoma. Dopo le prime osservazioni deglJ AA., di Ba· quehaye, Hallopeau, ·zwirn, questo procedimento terapeutico non presenta gr~vi inconvenienti. Se il liquido si riforma le · condizioni dell'ammalatO' non soillo peggiorate e può essere sufficiente t1na puntura della sacca come n ell'oss. XV e come ha fatto D11jarier.

Del resto tale inconveniente si · p11ò verificare an che n ella chiusura da cisti non suppurata, ciò nonostante in questa I.a chiusura im mediata ormai è adottata. In questi casi 11011 osservaron-0 mai emo rragie, colerragie eventrazioni. · In un caiSo di Z wir t si ebbe flemmone della parete, non imputabile al metodo. La tecnica usata fu la seguente: Dopo laparotomia, variabile secondo la s ede, puntura · col trequarti nella parte più a lta della sacca n ella quale si inietta, formolo 1 % (indispensabile anche in liqt1ido nettamente asettico). Sucoossivamente evacuazione . del liquido co~pletamente; protezione minuziosa della cavità p eriton eale ed incisione la rg·a della c1sti. Si pulisce ed asciuga la tas ca con com p resse; resezione di una p a rte di essa se è grande ed abbondante; sutura dei m argi11i d ella ferita cistica in catgt1t o con punti di Connel; a ltro pia no di sut ura di s icurezza. In altri casi, se la situazione della cisti lo permette, la si può fissare alla parete secondo l a tecnica di Vasi, preconizzata da Quen u. Oss. IV. -:- A. S., di ann1i 55. Cisti idatidea suppurata d ella faccia inferiore del lobo d estro d el fegato, con sepimenti. Laparotomia l~terale verticalie. Lavaggio con formolo, apertura, asciugamento, chiusura a doppio strato di sutura. Sutura .dellà parete add. in 3 piani. Guarigione per prima. Esam e batteriologico d el liquido positivo per rari colibacilli. Dimesso dopo 15 g iorni dall'osped a le. Oss. V. - H. L ., di anni 60. Cisti idatidea suppurata del lobo destro del fegato. Condizioni genera li poco buon e. Anestesia locale. Laparotomia J.ateral e. Aderenza alla parete add. E str.azion·e mediante trequarti di sei l itri di liquido purulento. Lavaggio con soluzioni di formolo, fasci.atura della sacca , detersione con compresse e chiusura con doppio strato d i sutura in catgut. S11tt1ra della parete. Decorso postoperatorio ottimo. Migliorato nelle condizioni generali esce dopo 3 mes i.

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Oss. VI. - lVI. S., di anni 38. Cisti idatidea Sl1ppt1rata d ella facci a inf. del fegato, con numerose vescicol,e figlie. Si estraggono 5 litri di liquido. Lavag·gio con f.ormolo, in·c isione della sacca, d eter sione; escissione parziale; chiusura senza drenaggio con doppio strato in catgut. Sutura della ferita della parete. Guarigione p er prima. Dimesso d opo 20 giorni . Oss. VII. - H. Z., di anni 39. Cisti idatidea st1ppurata del lobo destro del fegato comunicante con la vescichetta biliare; contiene circa 2 litri di liquido purulento estremamente . fetido, coilltenente delle-. vescico1.e figlie . L avaggio con formolo, deters ione. Chiusura completa, ecc. Esame batterioscopico: numerosi batterii con predominanza stafilococchi. Guarigione per prima m; dimesso dopo un mese da ll a operazione.

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IL POLICLINJC:O

Oss. \ lIII. -

A. S., di anni 36. Cisti idatidea suppurata del fegato. Laparotomia lateral€. Piccola cistf del lobo sinistro del fegato. Evacu.azior1e di liquido purulento. Lavaggio con formolo; detersione; sutura complieta in catgut. Guarig·ione completa. E sce dopo 17 giorni. D. M., di anni 50. Condizioni gegenerali -estreme; viso terreo, lingua secca; P·Olso impercepibile. Fremito idatideo. Grossa tumefazione addominale mediana. Laparotomia mediana. Voluminosa cisti da echinococco del lobo sinistro del fegato. Estrazione di liquido purulento con cisti figlie -ed ammassi n•erastri. Lavaggio con formolo 1 °/o.. Detersione. Chiusura completa della sacca. Sutura della parete. Esame batteriologico n egativo per la presenza di germi. Nei giorni successivi fenomeni di congestione alle basi. Dopo 12 giorni riformazione del liquido; estrazione con puntura. Riformatosi dopo qualche giorno si marsupializza successivamente. Temp eratur a alto. (39°-40°); acce11tuazione dei fen,omeni pulm onari. Mort e. Oss. IX. -

Oss. X. -

M. A., di anni 32. Tinta subitterica. Condizioni generali poco buone. Laparotomia mediana: voluminosa cisti di echinococco nell.a parte inf. del lobo d-estro del fegato, raggiungente la cavità pelvica; altre cisti nel lobo sinistro cl1e occupano l'ipocondrio e il fianco sinistro. Dalle prime si ritirano 4 litri di liql1ido pruriforme verdastro, forten1ente cornuscolato e dalle culture si isola il coli bacillo. Da qu~lle di sinistra 2 litri di liquido acqua di roccia . Lavaggi con formolo, detersione con gar za, sutura completa su tutte e due le sacch e. S11tura della parete add. Guarigione per prima. Dimesso dopo 18 giorni.

Oss. XV. -

B. O., di anni 30. Cisti idatidea

s11ppurat.a della fossa iliaca çiestra. Condizion:i generali precarie. Temp. 39°. Laparotomia mediana. Grossa tumefazione aderente agli intestini. Pare impiantata sulla faccia posteriore del colon ascendente e che discenda nella cavità pelvica. La sacca si lacera dando esito a pus e membrane mentre si estrae con puntura del pus di odore fecaloide. E:same batteriologico del pus dà presenza di bacterjum coli. Lav.aggio della tasca con formolo~ chi11s ura di essa sen.za drenaggio. Chiusura della cavità peritoneale; drenaggio della ferita parietale. IL drenaggio si asporta dopo 48 ore. In ottav.a giornata flebite d ella gamba sinistra. Al 15° giorno fistola stercoracea; con esplorazione successiva si riconobbe proveniente il materiale fecale dall'ultimo tratto del tenue attraverso t1na fistola aperta n18ll:a sacca cistica. Riapertura di questa e marsupializzazione. Dopo 3 mesi l 'ammalato è dimes.so g11arito anch e della fistola stercoracea. JURA.

SIFILOGR.AFIA.

Sifilide e matrimonio. (R. PnossE,R \VHITE. 1922, pag. 380).

l 1 ract itio 1ier,

nove·m bre

Il l)r oblema dell'epoca i1ella quale un indiYiduo che ha sofferto di sifilide può sposarsi deve essere risolto secondo l'autore in base alle nostre più recenti conoscenze sulle conseguenze di queste unioni. . L'introduzione dei nuovi rim edii è troppo r ecente perchè noi possiamo decidere se essi imOss. XI. - II. H., di anni 26. Laparotomia m edian.a sopra-sottoombelicale. Volun1inosa cip ediscono le manifestazioni tardive della sifisti della facci a inferiore d el 1.obo sin. Adeìide ·con altrettanta efficacia quanta n e hanno renze. al grand e epiploon. Puntt1ra ed estran el combattere e nel prevenire l e manifestazione di 10-12 litri di liquido purulento con zj.oni precoci. Alcuni autori giungono perfino numerose vescicole figlie. Lavaggio con form olo, resezione di porzione della parete cia ritenere che qu,e.sti rimedii, clando un fallac e stica. Sutura completa. Guarigione. senso di sicurezza, tendon.o piuttosto ad aggravare i pericoli Iontani, secondo Mc Donagh Oss. XII. - A. A., di ann1i 14. Laparotomia l e recidive sono diven1Jte nove volte più freorizzontale. Grossa cisti del lobo destro del f eg·ato. Puntu ra; estrazione di 1 litro di liqn enti dopo l 'introdu.z;ione del 606 e del 914. quido purulento (coli bacillo). Lavaggio. DeL'A.. crede che J,e probabilità di su ccess.o di tersione e chiusl1ra completa. Guarigione. una cura regolare (prendendo come segno di Oss. XIII. - 1\1. H. A. , di anni 50. Laparo- · questo rassenza di 11lteriori manifestazioni) vadano da 9e-95 % quando essa sia iniziata pritomia trasversale ipocandriaca destra. Gr.Jssa cisti i1ascosta nel fegato. Estrazione di 2 litri ma della generalizzazione del mal e, al 50 % di liquido con membrnna in disfacimento. Chiuq11ando la cura abbia princi!)io nel periodos11ra d ella sacca; drenaggio della cavità add. secondario più o meno avnnzato : per diveninella quale è cadl1to del liquido. Al secondo re sempr·e più scarse q11anto· pii.ì l'inizio della giorno il dren-aggio è tolto. Guarigione. Dimesso dopo 1 me~e e m ezz0. c11ra ritarda. ..... H ecl1t scriv~ (n.el 1921) cl1e 3.50 gr, di ne-0.Oss. XIV. - Z. S., di .anni 60. Laparotomia salvarsan e 0.75 gr. di calomelano divisi in orizzontale laterale destra. Cisti idatidea sup15 dosi possono far abortir·e la sifi1ii.de quando purata del lobo destro de1 feg.ato, s11lla faccia convessa. Est r azi.o ne di liquido purulen-· sia cglpita nel 1° stadio ; se invece s'inizia la tissin10;. lav:aggio con formolo. Sutura complecl1ra quando la ''ìassermann è divenuta posita. Guarig ione per priman1. Dim esso dopo 15 tiva per lo stesso scopo sono necessarie due giorni. L'es ame batterioscopico e culturale del serie analoghe. In ogni modo,. prima di perJ) ll S è negativo. 1

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(ANNO

X.XX, FASC. 42]

SEZIONE PRATICA

n1ettere il matri111011io si devono far i)assal'e 3 anni. Molte alte autorità scier1tifiche prop9ngo110 u11 periodo di attesa di 4-6-7 anni: quest ultimo lir11ite è stato scelto perchè si sa che dopo questo periodo la malattia passa di solito nello stadio terziario, nel qual.e l e manifestazioni locali no11 sono direttamente contagiose. A qt1est'attesa passiva l'A. è contrario perchè ha visto che una cura attiva arsenica e i11ercuriale, se non riesce sempre a debellare la malattia, in1pedisce sicuramente l'insorgere di ma11ifestazioni contagiose. D'altra parte in d11e maniere un uomo può trasmettere la sifilide ai suoi discendenti: attraverso l'infezione della donna, o attrav-e:c.so lo sperma. Ora se si acoetta la tesi del~ A. ch·e un trattamento corretto e ben regolato, arse11ico-mercuriale, imp edisce l'insorgere di manifestazioni contagiose, il primo modo di trasmissione è escluso: ed il matrim.onio può essere p ermesso appena sono guarite le manifestazioni. Quanto alla seconda maniera di trasmissione, l'infezione diretta delruovo da parte del padre, se è possibile, non è dimostrata : ed in ogni modo, in ii1dividui sottoposti ad energica cura antiluetica, essa appare assai problematica. Diverso e più grave è il proble1na q11ando sj riferisce alla n1adre. P oche sono le madri sifiliticl1e che hanno d.ei bambini sani, cioè senza manifestazioni clinicl1e e con ';'\' assermann negativa: nonostante ciò, a Jcuni ritengono che questi bambini sia110 sifilitici : ed infatti in çirca il 10 % ·di essi si sviluppa la lnes tarda dopo i 6 anni. J)ato ciò, Thibierog·e ritiene che nessuna donna con Wassermann persistentemente positiva. dovrebb e sp.o sare. Quando t"t1ttavia il problema d el matrimonio di una don11a sifilitica s'impone imperiosamente le cp1estioni da risolv·ere sono pa.recchie: e primissima qt1el].a della presenza cli manifestazioni contagiose cl1e rJ eve avere una risposta assolutamente negativa. Una donna sifilitica gravida, cl1e inizii jl trattamie nto non oltre il 5° mese di gravidanza p11ò sperare con b11on f onclan1ento di avere un figlio clinicarn ente sa110 e con \~/assermann negativa: perchè ancl1c per la sifilide ereditaria , com e per quella acc[uisita, la cl1ra è tanto più effi.cac·e quanto più è precoce. Il trattamento precoce profilattico o a.bortivo della sifiljde nelJ.e d·o nne grovid e dà s11ccessi mirabili e nella madre e nel figlio; che i ri sl1lta,ti ottenuti in q11esto nltimo siano di1revoli fino .ed oltre la pubertà r1on si l) llÒ a11cora. a ffer n1 are ; ma a rafforzarli gioverà una blanda. c11ra rnercnriale praticata al ban1bin o. 1

1363

Con.c1.t1dendo questa sua rassegna l'A. crede ch e il problema delle unioni sifiliticl1e possa esser-e considerato con minore ansietà: e che, purchè la cura sia in mani esperte ed il paziente vi si assoggetti fedelmente, l'intervallo fra la manif·estazio11e primaria ed il matrimor1io possa essere considerevolmente abbreviato. · Anzi, egli crede non lontano il momento nel quale il medico potrà permettere il matrim-0nio, se la necessità, lo r ichieda, appena siano guarite l e manif estazio11i esterne contagiose. 1

E. SERENI. •

CEN N 1 BIBLIO GRA FIO .I .

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NAEGELI.

fJlutkrariklieit i!ri und Blucliagnostik,

IV ediz. (con 25 tavole a colori, 37 figure n el testo). Edito da Julius S1Jringer, Berlin, 1923. Il classico trattato del N aegeli esce in questa nuova edizione, notevolmente modificato dalla terza, sia come veste tipografica nitida ed elegante; che per le tavole disegnate dal nostro impareggiabile disegnatore Sarno di Na poli. ~1a sopratutto merita un'attenta lettura il testo che è notevolmente modificato dall'A. e dal suo valente aiuto dott. Alder. P re1nesse 90 pagine di tecnica ematologica ed un brevissimo cenno per l'indagine delle proprietà fisico-chimiche del sangue, inizia la trattazione dei globuli rossi. Dà una notevole importanza agli studi en1b1iologici del mese·J.chima e mette in rilievo !~ origine dei tesst1ti 1nesencl1imali del megalob1asto e il suo carattere di specificità nell'anemia perniciosa. Dimostra il carattere patologico del megaloblasto, eleme11to che mai si ritrof\Ta nel midollo normale dell'adulto, contrariamente a quanto asseriscono altri AA. e jl Naegeli stesso in !)recedenti edizioni. Pone pure in evidenza l 'orj gine dell'eritroblasto dal macronormoblasto basofilo, il cui nucleo può contenere nt1cleoli; mentre le cell nle della serie bianca originano dal primitivo mieloblasto (emocitoblasto del. Ferrata.). Esistono dun1ue, sec~ndo il Naeg eli, differenze inorf·o•l ogiche fra mieloblast~ ed eritroblasti linfoidi. Rigl1ardo ai monociti, egli ammett e la loro indipendenza dalle altr,e specie leuooeitarie: so110 cellule speqifiche del sa ngue orjginatesi dal midollo osseo. Sotto il notne di plasmazellen il Naegeli riunisce t11tti. gli elementi a forte reazione baso.fila d el protoplasma e con 11ucleo ecce11trico ed a r110 ta, e ''i com1)r ende la plasma-cell 11] e a. tipo 1

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IL POLICLINTCO

linfocitario, e a tipo mielobla:stico o cellule del P. NOBÉC.:OURT e 1\II. ì\l{AILLET. La thérapeittiqiLe Ttirk; non intende quindi con questo nome un du nourrisson en clientèle. Un vol. in 16° di tipo unico caratteristico, ma un grl1ppo cellu864 pag·. -=- A. Maloine et Fils, ed. Parigi, lare ancora mal definibile. 1923. - Prezzo fr. 25. Il Naeg·eli ritiene che la cellula InesenchiDopo alcun•e considerazioni gen.erali sulle male embrionale, si differenzia in tre sistemalattie delJ.a prima infanzia, -e sull'igiene ge. mi: eritropoietico, ~nieloide, linfoide; tre sistenera1e, g·li AA. trattano largam.ente l'alimentami èhe 11ell'adulto sono bene differenziati ed zio11e che in questa età ha la pa-rte p:r.epond.ei11dividualizzati, e non riversibili. rante. Seguono due capitoli sulle medicazioni Sulla leucemia ammette la genesi autoctona estern1e ed interne, in cui vengon-0 precis.ati al dei nodi mieloidi extramidollari e sottolinea loro giusto valore _i principali medicamenti che l 'importanza delle· ce1lule avventiziali nella ge. si possono usare nei poppanti, riunendo poi in . nesi dei noduli stessi; questa ipe:nplasia mieJoiun formulario quelli di uso più corrente. La d0 e linfatica, ·per il Naegeli stesso, non saseconda parte è dedicata al trattam,ento dei rebbe nè di origine infettiva., nè di origine sintomi ed è di utilità incontestabile perchè in neoplastica, ma sarebbe una alterazione di questo campo l'opera del medic·o deve spesso equilibrio esistente normalmente fra tessuto limitarsi a questo. Segu-e il trattamen:t o delle mieloi de e tessuto linfoide; per la perdita di affezioni e malattie, sempre preceduto da un esso equilibrio si a vrebbe la esagerata produbreve riass11nto dei sintomi, della diagnosi, delzione di t1no dei dl1e sistemi fra loro antag0l'etiologia; con particolare ampiezza sono trat- ,. nisti. tate le malattie più comuni, delle vie digerenti, Probabilmente 1e anomalie funzionétli delle respiratorie, della nutrizi·o ne, ecc. Un capitolo ghiandole a secrezione interna, avrebbero una a parte è destinato alle malattie della pelle. importanza nel determinare qt1esto squilibrio Questo li~ro chiaro, semplice e preciso, apnella mo1ti1Jlicazione dell'uno o dell'altro tespoggiato ad una solida base scientifica e ad suto. una s-evera documentazione è reso realmente Però nessuna alterazione anato·m ica di ghianpratico per il piano con cui è stato ·c oncepito dole endocrine è stata descritta finora nelle e lo spil'ito che. lo anima. Esso sarà assai utile 1nalattie del sangue di natt1ra sistemica, quinal medico che vi trov•erà utili insegnamenti nelcli questa rimane, per ora, nel campo delle 1'arte delicata di allevare e di cur.are i piccoli ipotesi. bambini che esigono tutte le nostre cure e la Il trattato, degno del grande Maestro, è lln nostra attenzione. libro classico nel vero senso della parola, e fil. dovrebbe essere dai nostri editori volto in ita1iano, perchè fosse ?-lla portata di tutti i meJ . VIGNOLI. Manuel d' embryologie h·umaine. dici. Maloine et fils, éd. Paris, 1923. Prix. , A. GHTRON. Fr. 8.

I

G1us. BASILE. Ricerclie diagnostiche di cliriica. medica. Un vol. in-8, di pag. 189, con 22 fig. in ner-0 e a colori. -- V. Idelson, Napoli, 1923. - Prezzo L. 15. In questo libro di 1)iccola mole veng·ono esposte con dettaglio tutte le ricerche che il medico pratico, anche jn condotta, .p uò esegt1ire · con l'aiuto di un modesto strumentario. Non lusso di teorie, non arida esposizione di metodi ·--m ia indicazione di uno o ~ochi metodi, ' tra i più pr:atici e siéuri, esposizione sobria. dei dati teorici e clinici necessari ad indicare in ogni caso le ricerche opport11ne, ed alla critica dei risultati. Libro utilissimo anche allo studente, è di com-0do formato, ed ha una bella veste tipografica: è. rileg,ato in tela e oro. Le .f igure e gli schemi sono di notevole aiuto per il lettore. •

Il capitolo dell'erµbriolo·g ia umana costituisce spasso ragiione di disagio per gli studenti e per i medlci, perchè ~sso è conglobato con l'astrusa materi.a del.l'embriol,ogia generale. Un manualetto breve e chiaro è stato sempre un desiderato; l'A. vuol colmare la lacuna accontentando il desiderio dello studente con una breve trattazLone ricca di figu~e dimostrative,, chiaro nel testo, senza deviazioni dal compito ·impostasi. Lo studi10 della fecondazione fino ali.a differenziazione dell'embrione e degli ann&ssi, lo studio degli annessi, dei principali organi nel feto l,o studio del feto a termine ·sono i quat' tr~ capitoli nei quali è div.isa la m.ateria di questo libro che troverà facile ed utile accoglienza tra i nostri medici e studenti.

t. p.

DORIA.


[ANNO XXX, F ASC. 42]

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f-;EZJONE PRAT IC.\

.

l&CftDEMIE, SOCIEfA· MEDICHE, CON6RESSI. R. Accademia medico-chiru1·gica di Napoli. i.:

eduta, del ].fi luglio 1923.

i•reRidenz;1 : Prof. GI:.JSEPPE

I>1ANESF~ ,

!)residente.

_4tto<:cl1i. di taclli.car(/ia paro. ·sistica a ur icolare OA·• rc.·tati, ·volontarian1entc e/al pa.:·ie11te. Studio elet1rocardio.qrafioo (con dianostra .~:ione). 1

1

11 rof. I>.~CE DO~l~~lCO (S. ~~.). - L 'O. vresenta un ll01110 di 53 an11i, co11 tnra nenro.patica, immune <la sifilide, con i1e. suna alterazione cardiaca, il quale :soffre d<1 10 a 11ni di tachicardia l)arossistica e<l ha da sè in1pn rato, da ql1attro anni a questa i}a r t.e, acl arrestare il cuore i11 corsa, fae:e11clo una lJrofoncla ins1Jirazione, 1na 11tene11do c·osì j 1 i·espiro <:' talora ~111che flette odo forteme11te il tronco. La registrazione elettrica dell'nccesso, dell'inizio e delh1 fin e dell'<1ccei:;so, e sia nell'arresto s1)011taneo che nell'arresto Yolontario dell'a<:cesso, fa rileYare la pre5tenza di un ritn10 nuoYo, etero-tiJ)ico. prilna so1)ranodale e lJOi 11oùale. Sia l 'insorgenza che la fine dell'n ttat.:!co è segnata da una extra$i~tole :1 nricolare. J.Ja fine dell'attacco si a,·eYa con bn ttiti lenti sicnramente di origine \agale. I/O. <liscute dilige~t ~1nente, ma con molta riserYa. il 1necea nismo l)atog0netico dell'inizio de ll'attacco tacl1ica rdiaco, Ria llel' conto del siI11pa tico. sia .p er conto del vago, sia 11er '111a qnfl lsin si var:t c ripazione del miocàrdio. Xel ca·so pre~nte l'O. troYa eleme11ti cli11i<:i ed elettrogra.fici che accennano nd 1111 particolare cont~gno dei clue Yaghi. 1

~r::!.tucli cli11·io-i. per

ia n1a.qgior conoscenz·a. e per il

1111,glior regi1no degli sta ti di <lgitazione psicon1otoria 'nelle ne,vrosi. e psico.i::i.

Prof. Ro~L\XO .\..xACLETO '~. A.). - I.J ·o. c-onsideranùo c.-l1e siffatto argomento ern cl 'jmpo1·tc1 nza ('e<?ezional~ sia per l'alienistica. si.a r>er la clinica ~enera le, e considern nclo che e~o ern te1i:nto n bbastanza i1egletto so1)ratutto per la semiologia e J)f?r la terapia, la qnale in u lti1na nnaliffi si riduce, nell'ora i)resente, alla nece sitit o 11on dellR coutenzio11e meccnnica, e quindi a ll'antico c-011flitt-0 òel re.straint, 110-restrain,f. n due si~temi rec·iprocn1uentf• dai nlolti i11c0u\renie11ti. per quanto con O}Zlli J>reyidenza è1 ttua ti, 11:1 f'recJnto cli fnre 11113 reYisione dell'argome11to 1nede~i1110 òni p1111ti di vi~t;1 <::emiologico e terapentico. E ~~ ha troYa to ben 11oco neIla lettera tu rn, ha trovato in-vere in lunghi ar1ni <li eserf'izio <1 lienì~ti co. u nn folla di ,c asi <li ag·itil~ione 11s:i<X>-moto1ia, vn rii per forma e grada7-ione e 11er varietà delle rteyrosi e psicosi nelle qua Ji intercorre,·ano: 11a i1ot11to determiunre e c:la~qificu re qne~te varie forn1e di agitazione, l e q11a li f:le non so110 ancora pn1·ossi~mi convu lsivi, so110 dei Yeri ictus di1:>endenti òn eat1se diverse, ma· ra.ggruppabili. sotto nna medesimn teo,ria, <]UE->l]a (iOè òel òiRtnrbo clella carira energetioo.

•.\ propo~ito (lei mo<.lerni clinic:i fautori ùel neoco11olly~1110, ri ·orda le storiche _ p olemiche de l resta.in t e no-restaint, r1uistio11e iIDJlOrtantissima dal punto di 1 ista del governo g·enerale della pazzia individuale e collettivata, ma che non risolve il problen1a della semiologia e della terapia diretta ùegli stati di agitazione l)Sico-motoria; per ce1·te forme dei quali egli troYa efficace la terapia piretica e lu terapia proteinica , i1onchè la figli.azione cli questa receptemente clenominata terapia flogistica, Ja quale con la moderazio11e degli sta ti di agitazione l)UÒ riuscire efficnce addiritt11ra r1er la risoluzione- dell'affezio11e fondame11ta le, e riuscendo certamente efficace r.er la scompars~ dell'agitazione. può. ren(lere co ì , ~ino a t111 certo })t1nto, i1111tile ol,2:11i quistione di conte117.io11e meccanica. 1

ì'rof..

(}IO\ .\~NI

DF.; ._\. N~LIS .

-

Sopra, 11,n oori-

ne bat I(' rio JJl<Jf/Pn o.

1ç:O/Jro. un. 'Vibrione colera.c;·lrn ile patogP1io ·i.c:olato àa H?i'a-cqua. tertnale.

Dott. c;. vc~L11·;L?.ro .\..sC'IONE. - ll Yibrione isolato d:tll'acqnèl di un l)OZZO in Casamicciola, simile al Yibrione <.lel colera per i caratteri microscopici e cultnrali., per jl comportamento Yerso gli idra ti di carl}o11io, J1l'0<1llce abbondante indolo nelle colture in brodo etl in acqua peptonata ed è patogen·o, eon1e il Yibrione di Koch, per la cavia ed il coniglio. l .. \tiionP pa togen<1 e la lll<1 nc;1 ta J)rodnzione di en1olisine lo differen7.in110 dalln g-1·a11 p<1 rte dei Yibrioni c-olerasin1ili descritti. Xn11 è ngglntinato dal siero a11tic:oletico, a ncl1e dopo ripetuti pas&lggi f,ull'aga r e i1el peritoneo delle ra Yie. P er <1iffere11ziR rlo <lal vibrione del colera fu nece~sario ricorrere a lla nrova dell'agg-lutinazione crocia ta. I/O. ritiene cl1e l'agglutinazione crociata è u11a 111·oya ·decisiv~ per la differenziazione. dei colerasin1ili dn 1 colera, uer quanto non attua bile nella pra ticn d€'lln clin~rnosi batteriologica, per il tempo che rirl1iede. _.\.. CRISTON'I.

Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche - Milano. .r::!.rduta. clel 9 l1.bglio J 923. r•re~ir1 enzn :

prof. F . AOSTI, vice-presidente.

:\-uori co11'fril1utl tLllo stndio d el problen1a d ell e 1· i.fa n1 i or: .FJ utouine e crescenza.

Gli 00. recano nuo''i contributi a llo studio del problema delle vita1nin<:>. da Pu.g liese chiama te ('li trniine, ed a propoRito ·d ell'importante J)roblema dei rapporti che corr ono fra queste sostanze ed il fenomeno della cre~~nzn. illustrano una esperienza fatta su pulcini clura1:.c'1 sette :mesi. Gli 00. banno osservato che dai ~n1i di ris0 non germina ti si può ottenerfl 1u1 estrR tto ricco di t.)u tonine, o Re ~i vuole llSfl r e un 1)c,.c: r rrc::r: A.. 0 T.oc.\TF:LLI. -


1366

'

1.L POLICLINICO

termine più corrente, in vitamina B., il quale favorisce in alto grado la crescita in peso dei galletti e lo sviluppo prec)ce e intenso dei caratteri sessua li primari e See:ondari, ed inoltre uno sviluppo noteYole cle lle tiroidi e surrenali. Di più, pe r effetto di questi estratti, le ossa formano più sostall7AL organica e :fissano più c.a:lce e fosfo1·0; donde le applicazioni di ordine pratico per la prevenzione e L.i. cura della ~'achitide. Eutonine e f.u n.z ione sesS'llalc .

1../ 0., in seguito ai risultati otten·u ti col dott. L0<:atelli nei galletti, lk'l somminis trato l'estratto a topi bianchi stravecchi, ed ha tl'-Ovato che questi non solo migliorarono i1otevolme11te nelle condizi oni generali e ne l peso corpo1·eo, divennero più vispi, ·e il r>elo, ch e era opaco, arn1ffato, si fece lucidQ\ ma che i testicoli s·i i11g rossa·r ono e 1·i.ocnn varve 1l clcs-i.derio <lella, fen1l' UGLIBSE ..A...

1nùna.

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ohe restò grav ida.

Data la straordi11arietit e l '4nport<1nza del r isultato, l'O. non osa ancor a trarne llnu co11cl11s io11e clefinitivn, ritenendo ancora troppo rist1·etto il numero d€lle es11erienze eseg11ite.

[ANNO

XXX, F ASC. 42)

'' A.rs Mediea ,, San Paolo del Brasile. (Presidente: 1/ rof. BoVERo). Nel salone dell'Ospedale l -:- mberto I , anilll.àti$Sima ed interéssante riusci la prima riunione d~l1'« Ars lVledica ». riunione che ha segnato una Pilgina significatiYa <1ella nostra vita coloniale ed uru1 bella affermazione <lella nostra Classe Medica. La aspirazione dei nostri medici è diYenuta r-ealtù : e~8i hanno oggi l1na orga nizZ4.ì7...ione ~ientifica che permetterà loro di seg11ire i progressi della mt'di,·ill~l model'na e di usufruire clei vantaggi del loro u ffin tamento c:11 lturale. Coll'intervento del Regio ( onsole Genetale cornru. D olfini è stat..'l aperta la sedut<t. E r ano presenti il prof. l .1indenberg. direttore de lla Facoltà òi :Vlediciru1 di '. Paolo : il ·v rof. Pinheiro (Jint1·a. precside11te della Società di fi!Iedictnu, i quali, i11Yitati, presero posto a i lati del presidente; il prof. Sergio MeirR Filho. dott. I.iuciano Gualberto, dott. Treketoff ;.tna tomo patologico dell' Ospizio di .Juquery, dot t ..A.. Pac·heco e Silva, direttore dell'Ospizio di Jugue r)-, prof.•tlmeidla l:'lrado. prof. Oan tidio de ):.Con1«1 ( ampos, prof . . Paula ~àntos, v ro f. Bf\rt<ttelli, <lott. Walter Seng, prof. Briquet. Il 1>1·of. Ovi{lio Pires cle Campos inviò una cordial i? letter<1 òi ;lcle.sione e di augurio nlln nu oYfl A ·::ioC'iazi o11e . Erano a nche i>r esenti il ])rof. ~oYero , dott. wlauro, prof. Guar11eri, clott. Spera, dott. De :1\'.fa ttia, prof. Sr>lendore, clott . cu-r. llff. Catlo Comei1nJ(_), dott. Priore, dott. C«l , .. Bifnno, clirettore df>ll'O~pf'­ da le, <.lott. De Lucia, dott. Farano, dott. Ferrante, prof. Recalde, prof. Tramonti, dott. I~ellizzl. dott. GugUelmo, d-0tt. Defìne, d ott. Tip.aldi. dott. 1Ylane1·a, dott. P. Raia, dott. Or~olini, dott. Ronilino, prof. Carini, dott. Fiora' :111ti, dott. Costa bile Comen nle, dott. Peggion, dott. Pessolano, dott. Salvat()re l'epi, c1ott. Tosi, d ott. Ru. caglia, dott. Gaeta no Oon1ena le , dott. F erreira. dott. Saverio )J · strangioli, dott. F . Mastrangioli, prof. Donati, l)rof. lVI~l nginelli. & uSàrono ln loro assenza il dott. Gatti e dott. De Toffoli d.i Campinas, il d-0tt. }._ufie ro di Ara ra qnara e j} pr of . R a ja . Intervennero pt1re il prof. Magnoea vallo, il con1ul. N ic•ol:1 I) n~lisi Carbone, il sig. Arturo Odescalchi, ing. Dante Isoldi, dott. Mario Arena e a vv. Sola. Il l)l'e>sidente prof. BovERO apre l a seduta e eon1jnc-in col ringraziare tutti ~li intel'venuti e in special inodo il prof. LINDENBERG che cosi degn:imente r11ppresenta la Facolt:à di Medicina <li Sa n P.a-010; ringrazia il prof . P!NEEIRO Cr NTRA. che rappresenta la Società di Medicina e Cl1il'nrgia, Società che così elevato impulso ha saputo dare agli studi medici in S . P a olo. E ringrazia il Regio Console rappresentante del nostro Paese rievocando <'on a lata parola i ricordi delle °'·eccbie e gloriose univer sità italiane, vivaio fecondo che ·s eminò di non1i ' glori-0si la s toria delle scienze italiane. Accenn.a agli sropi della nuova associazione, e dice che (\Ssa è n.pert.'l n tutti non 1-:.ersegnendo finalità politiche o na 7.iona liste . 1

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('ontribu t o clin;O<J ed. i~fu logico al la i >1te.c;t inale :ste·nosa11tc.

tubercolo-'ii

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CERE. 'OLI A. -

Dovo a Yer illustrato a lcuni casi

<.l i tubercolosi intestinale s tenosante, i11 bo.se ni <lati clinici ed al reperto istologico, conclude che la denominazione cli forme diYerse di tubercolosi intestinale è ingiustificata, non, rappresentando <jtH?ste che starlii d iYe1·si e successiYi di lln unico J1rocesso. I diversi aspetti con cui ·si presenta la tu bercolosi ùell'intestino :,;;;ono dovuti specialmente a lla oode: ne lle )sezioni tenui dell'intestino ove il lume è ristretto, prevalgono le forme ulcero-caseose ed 11lcer o-ciea triziali che nella n1aggior par te dei casi non sono suscettibili di ulteriori trasforllUìzioni, soprag-giungendo .p rima il fattore stenosante che determina o la m orte del paziente o l'int ervento operatorio; nelle sezioni gTosse dell'intesti110 invece eciec-0, colo11 e retto) prevalgono le forme ipertr ofico-produ ttive le quali, anche quando traggono origine da ulcel'azioni primitive, per l'ampiezza del lun1e intestina le non portano alln stenosi che <lopo una neoformazione in:finmmatorin quasi sempre volumino~. Osser'P(( Zioni .sopra alou,ni caS·i al ett·icot. l etargica. GE~~Anr

C. - 1/ 0. riferisce sopra casi da 111i -0s~.e1··va ti, di manifesta~ioni postencefa li<.the, forme d i P arkinsonismo, e for me sopratutto di adinamia e di esaurimento con rialzi termici, e cefalea, susBeg·uenti a d encefalite anche lieve, datanti da uno € più anni. In questi casi riscontrò sempre il · liquido cefalo-racl1idia n o in forte pressione, con cnr a tte1i (li a lterazioni leggere. I ,.e punture lombal'i rj petut~ determin}lrono sempre nn notevole miglioramento a,ei sintomi, colla sottrazione di 20-30 cn1c·. di liquor. Le cure concomitanti a base di collargolo, proteina, talora cura alla Baccelli, va lsel'o ~l r>o1tnre a g11.n1igione parecchi degli amma lati. .A. . CERE 'OLI.

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[ AJ.~NO

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SEZIOl\"E PRATI CA

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Prende la parola il prof. LI~DENBERG per ringraziare dell'invito ricevuto dicendosi doppiamente lieto nel ' edere sorgere una Società che aggiungerà vanto alla medicina j>a.olistana e nel vedere a ca·p o di q11esta Socie~'t l1no scienzjato quale il prof. BorERo. 1

Il J)rof. I>xNHEIRO OI~"rRA ringrazia anche egli dell'atto di c:orteffia e di camaratismo <.:l1e l '« Ars Me<lica » ha inteso di C.'OIIlpiere verso la Società di ~1e­

<licina e di~e che il sorgere della nuova S<X!ietà din1ostra jl progresso raggiunto dalle Scienze medi.che in S. Paolo. ~")opra

ttn oaso di ittero emol itico.

Pl'of. DONATI. - Espone il quadro clinic-o della forma congenita ed acquisita de lla malattia e le altera~ioni de l sangue: s i sofferma sopratutto sulla questione della genesi dell'itterizia in questa forma morbosa, esplic1nd~ la formazione extraepatica della bilirubina. Fa rilevare il Yalore clinico della ricerca de lla bilirubina cl el ~1ngue per stabilire la natura dell 'ittero e la fu11zionalità epatica. Le rice1·che eseguite nel caso presentato, caso congenito, dimostr:1no la formazione di bili111bina nell'apparato retic:olo endoteliale della m ilza, · confern1ando i rec.-enti risulta ti d i Hijmans Y. de BPrgl1, di N~i.g~li e K ngnellson, u nici sin'ora nella letterat ura. Ln ~plene<;ton1ia fì.1 esegui ta brillantemente dal <lott. 1\-Ia nr-0. J,o studio ·d el sangl1e dimostrò nn progre ~ivo miglior amento : aumento dei globuli rossi, ~ nmento dell'emoglobina, scompal'sa di globuli ro!:.'>si patologi.ci giovanili : diminuzione della bilirubi11a del sang11e fino a raggiungere cifre normali; la resistenza globula re rimase pre~sochè immutata. L'esito della splenectomia fu (lei più lusinghieri e l'ammalata si ·p nò eonsiderare oggi come g·n.a l'i ta. Prende la parola il prof. lVIANGI NELLI ricorclando <:ome nf\lla 111ala~a in parola cercò di ottenere delle cri8i emoclasiche per mezzo della proteinoterapia a~pecifìca. Oonfe1·m a la guarigione assoluta avveratn si clopo la splenectomia . Patoge,nesi d el. fec(r,lo1n,a sigmoideo e del prQlasso <lel retto.

Prof. RECAI.DE. - - I >eRcritta l'anato1nia e istologia del colon pelvico e òel retto, studia la critica del n1eccanismo inYocato da J.udloff per il prolasso. DescriYe il pr ocesso che e:ond1tce a l fecaloma per la formazione di una val\ola. E samina, dopo, l'invaginazione rettale che 8'inizia 11Ure a livello dello sfintere di O'Beirne , e che condu'ce a l prola.s so del retto, nei CRSi d'indebolimento dei .sosteg·ni nat11rali del retto e del diaframma pelvico, per effetto del bolo fecale ind11rito spinto dalle contrazioni dell'ansa oméga e dalla pressione addominale. Pn ssa quindi in rivjgta i diversi processi di so$pensior1e del colon per la 'ia addominale e descrive la tec11ica opern tor1n. di 11n i111ovo p rocesso che fissa il colon pelvico alla parete posteriore dell'ntero. organo fis~to pnre alla i1arete acldominale.

Per ultimo descrive l'esito ottenuto in due casi operati da lui ne ll'ospedale del Draz. Il dott. LUCIA~O GUAI.BERTO prende la parola sul1' argomento facendo alcune t"On siderazioni sulla necessità di 1111 buono statò cli l'igidez~a de i legamenti rotondi perchè il processo di R ecalde possa essere applicat-0 con s uccesso. Atlorbo di b,laja ni-Baserfow acuto.

Prof. l\.!Axor~ELLI: presenta una malata; ne fa la storia clinica e riferisce dèttagliata mente Slllln. terapia praticata e sui risultati ottenuti. Quindi . i dilunga a parlare della etiologia e de lla patogenesi del qua~ro morboso; f a rilevare come le dt1e teori e cl1e oggi tengono il campo sono la teoria nervosa e la teoria e11docrinica che vuole come base l1n·a1terata o a umentata secrezione tiroiden. Egli ritiene che per spiegare Ja sintomatologia del morbo di Base<.lO\V sia indispensabile associare i due fattori, mentré la inancanza di uno di essi può da r luogo allo svilt1ppo di una sindrome nervoso-vegetativa, o di una ·s indrome di ipertiroidismo, non ma i d'i u na inalattia di Baseòow. Con questa concezione mentre meglio si -spiegano alcuni rilievi a ltrimen ti inconciliabili, d'a ltro la to più ragionale appare la condotta del trattamento, potendosi da lln canto agire snlla tiroide con cure mediche, colla radioter apia, colla resezione chirurgjca, e dall'altro potendosi agire sul simpatico o con interventi cbirurgici o 111eglio con cure elettriche. Il prof. PIXHEIRO C 11'\TRA prende la p.aro1a sulln

r elazione del prof. lVIANGINELLI loda11done il conte11nto ed 4ggi111igenclo alcune osservazio11i sull 'nzin11~ protettiya dei sali di calcio sugli stati ipertiroidei. Il prof. BovERO ricorda a proposito le esperienze di T ERN I ed altri sui girini nt1triti con tiroi<le f\ sottomessi a ll'azione o no dei Rali di calcio. Il prof. DONATI ricorda come negli stati di ipertiroidismo si abbia t1n'alterazione nello stato colloidale del s iero in r apporto con la scar sezza di calcio. Il prof. TR.\j\fO~TI r ico rda casi di Bn sedo'v con n ssociazione t li sintomi a ddisoniani; si confessa ·p artigia no della teoria distiroide.a ; e si dilunga a parlare ·s ulle esa tte indicazioni di elettroterapia nel morbo di Flajnni-Basedow . ..t\.nche il dott. l\1AURO interviene nell•l discussione accell.lli-ind-0 a lla frequeMa delle correlazioni ghiandolari e si estende alqu:anto ·Sl1lla terapia chirurgi<'...a . Radiotera11·i ri nellri ti.gna 1

Dott. Pru:oRE. - Rirorda i inetod i claf=~i<·i cli òPpilazione e le modificazioni da lui appol'tate; deS<'ri,•e brevemente i numerosi casf da lui curati con esito lusinglliero e con la completa guarigione. Il prof. LIND~~BERG rileva che i casi di tig11a tra noi sono ca.u sati più dai microsporidi d'origine a nin1ale - microsporum 1anostun - che dal microsporum urna no. -- microsporum A11do11ini - più frf'quente in Europa. Ri congr ah1la per gli esiti otten11ti rl~l}'OrR tore. T. E.


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136~

IL POL ICLIN ICO

[ANNO XXX, FASC. 42]

APP.ON.TI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. VIE RESPIRA'.fORIE .

Osservazioni sul '' catarro apicale ,,. ter1nine « catarro al)ica]e », osserva A. \\-111kl1er (Med. I\.linik, n . 27, 1923), termine com11n.emente usato per la tubercolosi apica1·e .e i10 lh1ona r e, ragg-ri.1ppa qi.1aclri tno rbosi clinica1nente egl1ali ma etjologicame11te diversi a carico deg'li .apici polmonari. Usando qu,e sto ter1nin.e non si considera affatto nè la qualità, nè l'este11sione della lesione; il termine cc catarro apicale» l)UÒ designare tutt'al più un reperto obbiettivo locale, non può p.erò i11 nes. 1111 caso assurgere a l valore di una designazione di n1alattia o di diagnosi. In tutti i casi di lesione apicale è n ecessario anzitutto procede1·e ad 11n'e ·atta cli ng:nosi cliff1erenziale; se questa induce alla dimostrazione della natura tl1bercolar.e d ell' affezione, si d·e ve parlare di tubercolosi apicale o di tubercolosi polmonare. Il tern1i11e cc catarro apicale» dovrebbe venir · bar1dito dal linguaggio medico tanto più in CJl1anto esso n·on si trova nei più com11ni testi medici. Il designare la lesione specifica dell'apice col st10 vero nome h a u n 'importanz-a anche sociale: anzicl1è ingannare ed illudere il malato con un termine diagnostico pr ivo di significato è opporturio renderlo conscio della Yera essenza del male onde è affetto, onde possa ct1ra.rsi con serietà e per 111ngo ten1po, e possa adottare le mis11re preca11zionali necesal'j e ad im11edire la diff11sione d ell'infezione ad 11

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a] tri.

POLLITZER.

Le adenopatie tracheo-bronchiali della seconda infanzia.

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B ernard .e Vitry, sulla scorta di numerose. € rjpett1te osservazioni clinich e e r adiologiche fatte su 400 bambini, inettono in guardi a contro la- l10ssibi·] e fall acia dei segni steto-act1stici e radiologici che finora sono serviti di base p er l~L diag·11osi di adenopatie tr[)cl1eo-broncl1iali, ~ contro '.I.a tendenza a ritenere ch,e queste adenopa tie siano t11tte di natura tubercolare. La modificazione della percussione in avanti, s1Jllo sterno; il respiro soffiante sp.e cie negli spazi interscapolo-ve-rtebrali; i segni di d'Espine, d.O llsnitz e di Sn1ith, rara1ne11te sj incontrano al compl eto; spesso sono incostanti; spesso non vi è corrispondenza fra la storia clin ica ciel bambino e la loro event11ale presenza o ma11ca.nza~ Parimeniti incostanti son o · le relazioni fra i segnj stetoscopici claRsici ed i segni radio] ogici.

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Le ombre radiologicl1e de11e regioni ilari e perilari vanno lette con prudenza : .esistono costantemente ancl1'e in soggetti sani : s~ sono nettamente volumir1ose e multiple, o se occupano lo spazio ch iaro n1.ediano si può affern1are tino stato patolog·ico: in caso ·contrario la 1diagnosi radiologica di adenopatia tracl1eobronchiale non ha valore di certezza. · Circa la nat11ra di q;ueste adenopatie, bisog·r1a es~ere ·m olto riservati e non crederle sempre eq11ivaJenti di tubercolosi. Il 30 % possono non essere t11bel'colari_ Solo la cl1tireazione positiva può confermare la nat11ra tubercolare di 11na adenopatia sul bambino, o aJme110 bisog11a esser·e di$posti a scartare questa diagnosi ·etiolog·jca davanti ad l1na c11tireazione n egativa. (B ltllettin, de l.'Aca.démie d e Médecine, n . 28, sertuta 10 lt1glio 1923). Il iVlarfan interviene nella disct1ssj on·e e conferm.a eh.e il valore dei seg11i açustici e radiolog·ici è molto r.elativo, che ade11opatia. tracheo-broncl1i ale 1·adiologica non significa tubercolosi dei gangli bronchia1i, e cl1e -la cutireazioille positiva o negativa dà ilg·i11sto valore al] e osservazioni cliniche e radio] ogicl1e. PER ~ TA. ,•

Embolismo polmonare consecutivo ad operazioni addominali.

Si a1nmette ogg·i ch e l 'em bolismo polmonare consecl1tivo ad operazioni addominali è più freqt1e11te di ql1anto• si r iten.eva un tempo e che esso s1)iegl1i la maggior parte delle morti cl1e si èredevano dovt1te a g·an gvena, pneu111onite, l)leuri.te. Fra i 25 casi di com1)licazioni poln1onari posto1)eratorìe osservati su 1600 operazioni ginecologicl1e, in 11 si trattava dj embolismi. Questi si dividono in g randi, co11 mortalità del 90 ~~' rned! co11 mortalità del, 15-20 %, e piccoli, gene1:aln1ente non mortali. I .'infarto si 111anifesta alla prima o seconda settimana, annunziato da l1n a febbre ve-s1)erale ·e prodotto, a q11anto sembra d a un 1novi1nenio brl1sco; i segni fisici sono net.ti i1 prjmo giorno e si accentuano il secondo, l 'emotti~i è incostante, la dispnea esige forti dosi di morfina; in seguito i s:Lntomi si attenuano . Fra i segni fisici si attribuisce importa11za allo sfrieg·amento, alla ottusità, ai rantoli mucosi, ai r11mori .aortici respirat{)ri; si può ~ve­ re associata l a tron1bo-flebite femo r ale. La mortàlità varia clal 15 al 20 "'o ; og·11j cal1sa cl1e osta.coli J,a circolazione, stasi o congestione polmonare, favorisce la s11a produzion e ed au1nenta la s11a gravità ('.R. '~'harton e .T.


[ _i\..;'-;~0

XXX, FASC. 1·2]

\ \-. . Rie.rson; Jour1 i. A11ier. 1ried . A~~., 18 genr1 aio 1923). L'esame radiologico, d a praticarsi con 'l1:Il ap1Jatecchio portatile, l'ivel a : dim in11zione di .chiarezza dell ' angolo costo-diaframinatico, una n1acchia a margini netti, estesa,• non però . in .corrispor1denza d~ t1n intero lobo, opaca, rna in mir1or grado .che nella polmonite; dal qua r to . al sesto giorno si osservano frangi~ d i inspessim~11to plet1rale cl1e formano t1n reticolo; queste l1esioni dllrano a nche d,ei mesi, ma finiscono per scomparire. 'fil.

Sulla cura dell'emoptoe.

13G0

SEZ IONE PRATICA

Al1a tuberco~ina si attribuiscono pro~}1·i.età uti1L per emorr~gie non acute (proprietà ipotensive, ecc.). L 'emopto~ si accentl1a i)er la stasi del piccolo circol9, onde l'utilità della sua attivazione con canfora digitale CV\.indratl1 trova t?-tile la formt1la: Na Cl 10 % cc. 5; CJ.oru1 o di calcio gr. 0.2; Digalen gr. 0.1 per iniezione endovenosa; si può ri1}etere IJit1 volte i1el] u giornata e p.er vari giorni, fino a sei). Ne 11'uso . degli oppiacei mo11ta prudenza per evitare, con la soppressione oompleta d.e lla tosse , complicazioni p iù temibili, come polmoniti da MONTELEONE. a.sp·irazione. 1

Trattamento preventivo delle emottisi mestruali. B<l11g', in base anche a le ricerche dello· Tig·e1·ste.dt, sostenn·e che l 'ampiamento delle ..T. Destefano (L a Semana Mé dica, A. XXX,. escl1rsion i reis piratorie sotto la inftuènza dei n. 2) osserva cl1e nelle donne tuberco1o.tiche , movin1.enti non aveva alcun effeito sulla emor- il sangu e, poichè 1.a naturale via dei genitali ragia, ohe invece poteva accentuarsi con la è particolarmente attaccata dalle tossine tt1tosse: nè i movimenti rialzano 1a pression e bercol ari, può scegliere come punto di t1scita sangL1igna al p11nto da farne ten1ere pericolo- sussidiario la via polmonare già lesa dalle lose consegt1enze s11lla emorragia. È perciò eh ~ calizz ~zi<0ni :_'\p.ecifiche. E si h anno così emotBang, messo da pq.rte il riposo tradizional8 tisi · premestruali, m:estruali o postmestruali, cui' si C-O!ldannano gli emoptoici, permetteva varie per quantità da scarsi sputi emorragici ad essi. quei movi1nenti cl1e non li sovraffa tia qOO e più cc. di sangue, accompagnate o casser-0. Da respingere sono poi le bend e, i no a dolori toracici, con1g estione polrnonare è saccl1etti di sabbia e gli altri mezzi diretta- febbre. Vanno con1·b attute principalmente perm-ente limitanti I.e escursioni tor.acicl1e. lneffi- cl)è questi fenomeni di congestione attivq.no csci risultano i derivati vj diretti a scarjcare semipr,e più il processo tu bercol are. Il Destei1 circolo polmonare. Secondo l 'A. anche la f ano òttien-e ottimi risultati (scompar sa delle vesci~a di ghiaccio od il ghiaccio per bocca emottisi, restando pormali il. ciclo e la d11raha_l}no t1na ipotetica e mag·ari dannosa azione. ta delle mestruazioni) con le iniezioni prevenIl :purito primo della attuale ter.apia d·eve tive endovenose di 1/ 2, o di una fiala di l'-ess€.re quello di attivare la coagul azione : la - stratto post.-epifis·ario diluita in 10 cc. d i somoderna fisiologia stilla coiagulazion.e deJ san- l11zion'0 fisiologica. Si cominciano 10 giorni gt1ie . (una distribuzion.e artific:LaJ.e del sangue prima del i)resl1nto inizio della mes truazione; sl risolve in una aceeler.azione del processo si ripeton.o ogni 2 giorni, e si sospendono aldi co;:tguJazione. ci S}Jj ega i ris11ltati bl1oni cl1e l 'inizio del ft1rsso mestruale. PERSIA. fin da Ipipo'crate si ottenevano con: l'appli.c aContributo allo studio degli ispessimenti pleurici zione . . di lacci ag·li arti: i recenti . emostatici suil . tifpo de lla segala coTnuta e dei preparati ispessimenti interlobari e ispessimenti calcitlcati. ipofisari utili in ostetricia, non trovano neJCome osserva l\Iarag'liano (L a Radiologi<i ·1'en1optoe t1n utile impiego. M ed·ica, n. 3, marzo 1923) dalla prima descri1!11 mezzo d ei pi,ù effiic aci è rappresentato (H . zione deg·Ji ispessimenti interlobari data dal Horalch: Mediz. Kli n., 1923, n. 5) d•a lle trasfuBéclère e dalla genia le interpretazione del sioni .en.dovenose di soluzioni ipertoniche di clomec-canismo di prodtv.ione delle loro ombre che r11ro di • sodio. Il clon1ro di sodio ed anc·h e :1 eg]i ne died~, ben "poco si agg·iunse a qt1esto bromuro sono stati adoperati lltilmente per vi n capitolo della radiologia. Alla descrizior1e deorale; sp.esso sonio mal tolleDati dallo sto~aco . g·li ispessimenti dell e grandi 5-cissnre si ag·g·i11nEfficacia limitata avrebbe, secondo resperien- se quella della scissura i11edia di destra che è za dell' A., il clor·uro cli calcio da solo; ·maggio- la sede degli ispessimenti interlobari: si tratta re ne avr.ebbe se acc.ompagrlato dal cloruro di ombre lineari fini, delle ·volt e filiformi sitl1aI' di · so dio. La. gel:atin·a 11a un 'azione molto at~i- te all'altezza della 3a_4a costa a11ter. e posteva· e di lunga du1.ata, ma essa non si stabili- riormente della 6a.7a. che, nette i11 l)OSizione sasce che a distianza di 6-8 ore : da ricordare, gittale e visibili in generale anche in quella p·er la aseipsi, che la g·~latinia è un ottimo ter-· l a terolatel'al·e si disegnano colla maggior evireno di cultura p.er i germi. Molti aA. .consta- ctenza qt1ando il fascio luminoso è al loro li. tarono rist1ltati b11oni con i sieri p iù svariati. vello. Vi è Qt1alcl1e discrepanza per i·altezza.

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'

IL POLICLINICO

della scissura inedia destra, ma pare che al 4° spazio corrisponda anat.on1icamente benchè sia da te11er conto di va1iazioni individuali e del fatto cl1e i rapporti s11l cadavere possono essere a lterati. i\la in com1)lesso lo studio aegli ispessimenti interlobari del solco medio di destra sono bene studiati , mentre non si pl1ò dire altrettanto· degli ispessimenti delle g·randi scissure. Per queste si tratta di ombre nastriformi che pa·1-tono dall'ilo polmonare e sj dirigono oblicr11 a1rle11te in alto e verso l'esterno ad altezze vat·iabili. Caratteristico è il fatto cl1e in proiezio11i anter. inalzando l 'ampolla esse si addenSlLl10 rn.en.tre sf11mano abbassando l'ampolla viceversa in posizione dorsale. Ma quando si com inciano a paragonare i dati radiologici ed anatomici co1ninciano le difficoltà: intanto è difficile anunettere che la ·visibilità dipénda da llna proiezione a. coltello possibile per la. sciss11ra media e inoltre se ci riferiamo alla classj.ca immagine, del' Béc]ère si vede che l a immagine di coltell o dello ispessimento che dovrebbe trovarsi .nella figt1ra 1aterolaterale poco . al disopra del diaframma si trova invece nella proiez. post er. nnt. a m et à del campo toracico. Noi non p ossian10 figurarci l'ispessimento come lamine fibrose collocate a piatto e dobbiamo pensa1·e che le fignre cl1e si interpretano radiologicamente come appartenenti alla grande scissura appartengano a formazioni circoscritte e a tratti di essa onde possono veclersi a qua.lnnqll e altezza. In ogni caso queste st1ie devono segt1ire la legge di Béclère cioè rendersi più evidenti quando il raggio luminoso segue il decorso dell'interlobo: qu?ndo ciò non avviene l e s trie vanno interpretate come stri e endopolinona1i che seguono un grosso bronco. Il pne11motorace PllÒ mettere in evide11za degli ispessimenti insospettati e qual<!he volta si p11 ò Yedere il polm-0ne a elica di aeroplano uccartoccjato Slt l1na lamina fibrosa. Alcune volte gli ispessi1nenti vicini a lla parete possono seg·11ire le esc11rsioni respiratorie toracich e, e precisamente mentre la parte centrale segue i movimenti diafram1natici sul tratto peTiferico invece seg11e il movimento costa le. MTLANT E. 1

Prognosi e cura del pneumotorace spontaneo. L. Spengl er ( .'irhivei~. 1nPd. Woch. e Med. Revieiv, giugno 1923) ritiene erronea l'opinio~ n•e di RithJ.e, secondo cui la gu.ar.i gione di un t11bercolotico con pnel1motorace spontanie-0 è nn fatto ecceziona le. De.i 25 casi di pneumotorace spontaneo . in tubercolotici che l'A. ha potuto cguire, 21 morirono; alcuni in 2-7 giorni , altri in periodi varittbili da due setti1nane

[ A~~O XXX,

FASC. 42J

due an11i , ma 16, ossia il 38 %, g·uarirono e 10 fra questi raggiu11sero anche la gt1arigione del processo tubercolare. Per quanto ·r iguarda it trattame11to, si deve anzitutto ottenere la chius11ra della bre ccia polmonare, ciò che è facilitato dalla formazione di abbondante ess11dato che dà depositi di fibrina; se l'ess11dato è troppo copioso e distu·rba il pazienlte, se ne aspirerà una parte, sostitu·e ndol.a poi con gas. Allo scopo poi di evitare che attraverso il foro determinato dal1'ago p-ossa sfuggire del. gas o del liquid o, prima di estrarre l'ago stesso, si introdl1rrà un poco di tint11ra di jodio o di jodoformio sciolto in olio. fi,l. [L

IGIENE. Un nuovo modello di tiralatte. L'uso deJ tiralatte nella pra tica pediatrica può essere in certi casi un aiu to prezioso, purchè risponda a determinati criteri; esso è indispensabile quando esistano ragadi ai cap ezzoli, quando si tratti di bambini che, per immaturità o per deb·olezza congenita, non siano capaci di n1ovimenti di suzione attivi ed .efficaci. Talvolta il bambino, per malattia od altro, può rifiutare il s·eno, tal'altra i cap ezzoli scarsamente svil11ppati o piatti o rientranti rendono impossibile che il bambino vi si attacchi. In altri casi si presenta la necessità di somministrare latte di donna ad un "bambino eredoluetico, privato del seno rn·aterno, oppure la madre non può a llattare. dir ettamente, p.erchè affetta da malattia infetti' 1a; talvolta poi le madri di classi povere che si recano al l avoro durante la gj. ornata potrel:;>bero estrarsi una certa quantità di latte sufficienite p.er lln p.asto · del bambino, ed evitare così i pericoli dell'allattamento artificiale. I varì modelli di tiralatte, attualmente in commercio, non rispondono al largo 11so che se n e p·otrebb.e. fare, perchè non riescono a togiiere cl1e una scarsa quantità di latte, il quale deve poi essere travasato per essere cor1s umato dal bambino, ciò che porta con sè pericoli di inquinamento. C. Cocchi (Rivis~a di Clinica J!ediatrica, 1923, n. 6) · propone un nuovo mode llo di tiralatte in cui sono elin1i. i1ati gli inconvenienti accennati. Esso è costruito tutto in vetro ed è costituito da un ampio padiglione circolare che si applica sulla mammella e si continua con un tubo del di a m etro di 20 22 mm. , che presenta in sèguito uno strozza~ento p er allargarsi nuovamente e terminare, dopo 5-6 cm. in un cul di .


( •.\NNO

XXX, l·tASC. 42]

1371

SEZIONE PRATICA •

sacco da cui partono , in direzioni opposte due tubicini del diametro di 5-6 mm . Ad uno di questi tubicini, si applica un tubo di gomma attraverso cui si fa il vt1oto, per mezzo della aspirazione fatta con la bocca d€ll operatore . o della stessa nutrice; l'altro tubicino si introduce nel foro di un tappo di gomma che chit1de una comune bottiglia per allattamento a.rtificiale. In seguito all aspiraz'ione, il capezzolo e parte della inammella vengono attratti nel tubo ed il capezzolo può oltrepassare lo strozzamento ed adattarsi alle pareti del tubo che si aliargano; poi, tenendo chiu~ l'apertura del tubo di aspirazione, si esercita con la mano t1na trazione di tntto l'apparecchio, sicchè la pressi one negativa nello apparecchi-0 stesso aumenta, il capezzolo si retrae e si comprime; continuando alternatiYamente queste manovre, si viene ad estrarre 11na quantità di latte 11oteYole (50-100 gr.J. _t\lla fine, si estrae l'apparecchio dal tappo rt i gomma che poi si occlude con una apposita bacchettina di vetro. Con l ' estrazione nella .stessa boccetta ch e serve poi per l'allattamento si vengono ad evitare i p ericoli di inquinamento e di infezione dovuti ai travasarnenti. L'appareccl1io può venire agevolmente steril izzato con la bollit1Jra . "fil. 1

1

Ne riportian10 qui u11 elenco: A1·go M edico Italiano, Bologna, Yia Ar1.enti, 18. Bibli01i, Rorr1a, via Banco S. Spirito, 21. I stituto di Bi1>1.iografìa M edica, Napoli, via .F'rancesco del Giudice, 18. · ln,stitut I1itenialional de Ribli ographie, Pa1igi, :r11e de R e11nes 14 e Bruxelles, rue du Musée 7. l stituto per C ollabora:.:.io11 e scierlti"{ìca , \Vien XIII, \\' ambachergasse 11; I stiti1.t o Bibliografi,ce .Scieri'!:e rn cdiche ed affìni,.

Gotting (Germania), GòssJerstrasse 8. A nierican Institute of Medicine (Dei:>artment F ), New York City, East 42-th Street, 13. Cl1i.-eder e prima le ta1iffe o i lJreventivi. P.

-

C01icorsi 111 edici. -- .J\.l dott. F. d. l\J." da B. : Sllggel'iamo il « B olìett. Nazio•n . Concorsi e I1npi,egl1i », Forlì, piazza XX Sett. 5; abbon. o.nnuo L. 20, semestr. L. 12, un numero L. 0.50 Il n-0stro giornale dà uno deg·li elencl1i più compl eti d ei concorsi a posti sanitari; pur troppo però molti enti comunicano g·li avvisi .all'ultimo momento, in tempo non più utile. E non g iova protestare ! P. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

cli un caso di tuber colosi z>olrnona.?"O con looaliz:Ja~· i,01ii StJGoifich e viscerali uioerotìve mu.ltivle. - Genova, Tip. « Il Secolo >>, 1922. Du RANTJ<~ L UIGI. Sull 'aneu,ri.s:rna tra·u rnatico arterove·n oso de'i va.ji radiali. - Napoli, G. Ba·rca. 1922. FRANCESOHI!\'fl FRA'l'\CEsco . Sit dieoi oasi di mening'if (> C81'(' bro-spinale epide1n i ca. lI'el tre' Panfilo n-

CoRINALDESI

POSTA DEGLI ABBONATI. .-\Jl 'aub. n. 933'•...\. ·r .: Confronti il Yolume XXIX (Phy siolh.érapie ) <Jella collezione Serge11t-Riba d ea\1 della casa Maloine, in cui è tra ttata an1pian1ente la fototerapia, o il vol11111ie di N ogre l' (El ec troth~ ra1rie, Fotothérapie , lVIasso11). l\1ILANI. _.\ll'abbonato 7155: _t\. ...~IMER. La pra t iqu..e de · l 'h éliotli érapie. Maloine ed., Parigi 1920. Non conosciamo opere s1)cciali sulla talassoterapia e climatoterapia. PL1 ò const1ltare : ì\1ARTINET: Les agents JJhy siqttes usuels. Massor1 editore, Parigi. Nella biblioteca terape11tica. diretta da Gilbert e Carnot, edizi.o n·e Baillière di Parigi, di cui esiste una traduzion.e italia na edita d a l Vallardi di l\'[il ano~ troverà u11 volume di Landouzy che tratta .appunto 1a talas::>O- e climatoterapia. fil.

Ai dottori U. M. da B. , B. C., da P. e altri: . Abbiamo già dato notizia di Istit11ti inedici bibliografici, che si occupano di raccogliere la letterat11ra su arg:>menti determinati, di compiere traduzioni, sunti, trascrizioni , compilaz1oni, di ricercare le fontj , ecc I stit1"ti bibliografìci. -

SILVIO. S1l

e

sta ldi, 1922. PAOJ.o. La z,tfto-terapia n.ell'in.tollera.1iza pel latte e nell~atrofia in.fant ile. Faenza, C. Dal Pozzo e F., 1922.

GALLI

La nostra SEZIONE CHIRURGICA, nel fasci colo 10 (15 ottobre), pubblica:

A C H1AssERIN 1 : Ricerche sperimentali e contributo clinico sui trapianti liberi di nervi. If. - (-ì. CRESOENzr : Contributo allo studio delle fistole uretrali incomplete nella donna. III - A. L. D1 BERNARDO: Sul '' Genu recurvatum ,, acquisito. IV. - G. GAzzoTTI: Sopra un caso di strozzamento primitivo di appendice erniata nel canale inguinale destro. V. - A. MAR'r A : Osservazioni sopra un caso di aneurisma popliteo. VI. - G. Mucc1Nr : Elioterapia e peritonite tubercolare. • VlI. G. RoMAMO : Il ginocchio valgo.

I. -

I non abbonati a. detta Sezione potranno ottenere questo interessante Fascicolo, ;inviando cartolina-vaglia di L. 5 al Cav. LUIGI POZZI, ' Tia Sistina, n. 14 - Roma.


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137;?

[ANNO XXX, FASC. 42)

IL POLICLINlCO •

POLITICA SA NIT ARIA E GlURI·S PRUDENZA. l*) QUESTIONÌ PRATICHE.

so. Per ciò la I '; Sezionie conosce normalmente ' della f or1na dei concorsi, della osservanza talvo1,t a soltanto esteriore delle n-0rme di legge; ma l)er queste accentua or.a il rigore. Seguendo a.ttentam·ente qt1esta giurisprud1enza, nella non inf req~ente c~istica contenziosa, ci riserviamo di ria~s1uoere i prinieipi informatori che son-0 via via .elabo.rati, per fissare le ·vere e proprie norme generali.

LXIII. - I verbali delle Commissioni per i concorsi. Decll1ceva il rico·rrente !1-rosina, Salvatore, ,cont1~0 un provvedimento delLa peputazione prov.inciale di Catania, che la Commi.ssiane .g iudicatr;ice del con<!orso non aveva valutato al-cuni dei titoli da lui. prodotti « pe.rchè qu-esti non €rano stati espressamente menizionati ne1le:t relazione». l\'Ia la IV Sezi-0n.e del Consiglio d1 Stato, co11 decisione 7 aprile 1923, n. 338, LXIV. - Il ricorso contro le deliberazioni di licenziamento di impiegaii provvisori. ha respinto siffatta d.eduzi-0ne osservando: " che la· 1nanca.nza di u1ia espressa me·nzione Anche per il personale provvisorio ed avdei titoli non hci importanza qua1ido dal con- ventizio è ammesso il ricorso alla g·iurisdiziotesto della relazione risulta che essi sono stati . n,e amministrativa contro i p·rovvedimenti con esa·1nir1ctti; nella .specie, la relaziane della Corr1- i quali sia stato dispensato dal servizio o in missrone .anzitutto aff.erma in linea generale qua:lunque forma li'Cenziato, qualora n·on sia,. cb·e i commissari h·an·n-0 esaminato i tit-011 dei ne· state osservate le garanzie pr.escritte da1Ja conieorrenti e poi pe·r ciascun concorrente ven- legge e dai regolamenti. - gono m enziqnati i tt'toli ·Che a giu dizio · della La V S·ezione del Con·s iglio di Stato, con,ferCommissione hanno 1-ln valore apprezzabile ai mando questa massi~a - ormai costante fini d·el concorso; il metodo, pertanrto, seguito con la clecisione 19 genrtaio 1923, n. 16. ha condalla Commissione della menzione di .al.c11n ì siderat-0; titoli, m-esso in relazi-0ne con . la espressione « Il ricorso per vero è ammesso in rig·uardo general1e 1sl1ir1dicata, esclude che gli altri, ci-oè « alla funzione esercitata, che per sua natura · .q11elli non espressamente menzionali, non 'Sia- <' classifica il rapporto eh.e si è venuto formanno stati .esaminati ». << do, sia p:t.1re in via meramente pto·vv.isorfa, A,,.vertiam©, però, che criteri generalt più ,, come rapport-0 di diritto pubblic-0 e ch·e p.errigoros.i f11ron-0 po.i applicati, del punto di vi- cc ciò rientra fra quell.i conrt.emplati dalla 1egge sta d·elle g·aran2cie formali inerenti ai verbaili, " s11lle atiribt1zioni giurisdizionali della Gi11nta con la d·ecisione 17 .ag.osio 1923 d·e lla stessa e! Provinciale amministrativa tuttavolta che avIV Sezione, riportata nel fascicolo 36 di queeto venga il 1Jcenzi·amento de.11 'impiegato. Per p:eriodico.. Vero che i due casi sonD soltanto u quanto il rapporto ·~udd1etto abbia carattere anàloghi~, e eh-e nella seconda dieci&ione si ten«di tempor·an.eità, ha tuttavia ragione di esne conto di alcun·e norme del· regolamento <~. ser-e tutelato, nel senso che la deli.b erazione locale (Ospedali riuniti di Roma); ma, p11r '' ch·e lo fa cessar.e venga presa n1ell e f orrn.e considerando queste circost.anz>e, risuJt.a evi- cc di legge dall'autorità competente ad emetdente dal confro,n to . de.Ile ..due decisioni ch·e cc terla e stia nei limiti d1el1'obbistto che deve quella d1el 17 agosto segna un indirizzo più cc avere e, cioè, idi un pur-0 ·e sempli~e liioenrr1arcat.o agli effetti del rig·ore formale. '< ziament-0 soo,~'altro scope> e senza che possa La gJ11risrprud.enza, in · materia ·di con.corsi <<pregiudicar.e menomamente la persona delagli impieghi pt1bblici, . è jn una fase di rie- cc 1'avventizio » . 1aborazion·e di n-o rme e principi, c•Oill notev-ole LXV. - Emcacia giuridica dell'umeio provvisorio. ten·d·enza al risp.etto rigoroso die.lle form~. È L'impieg·ato assunto in servizio con .çaratteno·t o· che la IV S.ezion.e è giudice di legittimirè nrecari-0 non può, anche se mantenuto contà, controlta cioè gli attf .amrilinistrativi dal tinuamente in uffi:cio, acquisire il diritto alla pl1nto di vista della incomp·etenzia, de.Ile viostabiJ,ità. (Consiglto di Stato, Sezione V, de~ lazioni di legge o di regÒllamenti generali e 12 gennaio 1923, n. 7). speèiali e dell 'ecc:esso di potere; quindi, .essa ci,sionie ' n1on può sindacare il gJ.uidizio dell·e CommjsN. B. - Ai quesiti d~li abboirati si risponde sioni, salvo il caso di contraditt-0rietà mani- direttRmente per lettera. I quesiti debbono essere inviati, in lettera, aecompagnati dal francobollo feste e di vizi intrin·seci: risultanti d;allo stesso per la risposta e semp~ indirizzati impersoDalmente alla Redazione del « Policlin·i co )>, via Siatto, i quali rientrino nel concetto di « ecoesso 14 - Roma (6). di potere» amministrativo, nel senso ch·e la stina, 'L e risposte ai quesiti che non richiedono esame giuri.sprt1denza ha via via notevolm·ente estedi atti o speciali indagini, sono gratuit.e. 1

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1*) Tja vresente rubrica è affida tn nll'a vv.

GrovAN~I SELV.\GGI.

consulente legala del nostro periodioo

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XXX, FASC. - .i2]

SEZ ION~

1373

P RATICA •

NELLA . VI.TA PROFESSION.ALE. •

Per le onoranze a Guido Baccelli. Sottoscrizione p1;omo :--· sa dal « C-<>mitat o Nazionale per .fe onoranze a Guido Baecellt » per l'edizipne delle opere e l 'erezione d i un monumento. · ( Oo11itinit,azion,e, vedi fa soioolo ti. 31).

Os1Jedale di S. Spirito (T. Ferretti, lire 50, 4'\.. Xazari 50, I.J. :E'icacci 20, I.i. 150 G. Pilotti 8Q) . . Or(line ùei ~Iecl ici di Trento . » 50Associazio11e Xaziouale :\ledici Uouùotti )) 50ili Al ba . . )) 50 Dott. J..1i"vio 01pe1·chi - Patec:cio 'Dott. ca v. 1\Iicl1ele l)assamo11ti (~Iontefio)) 151·e dell 'Aso) . Croce Rossa Italiana - C'omitato Centrale )) 300Ordine dei Farmacisti della Provincia di Roma . . . » 300 Ordine dei 1\tledict-Ohirurgi della Provincia di Campobasso . » 50 R. Cli11ica Chjrurgica dell'Uniyersitil di )) 820Ro1na . • r e rvenu te :11la i1ostra -~111111i11istl'a%ioue e tral'mes ·e al C-0n1itato: rJ. , 25 Dott. Don1enico •.\.. :\1aZi'A)lt111i, 'l'ripoli )) 10 - . Dott. .Alessandro Si111eoni , Ron1a . )) 50Rivista « ~1inerYa )1edica », Torino )) Istituto di Clinica J\;ledica, T ori110 50)) Istituto di Clinica Chirurgica, r.rorino 50)) 50 Istitnto di Patologia :àiedica, Tol'ino . Istituto di Patologia Cl1i1'l11'gica, Torino. )) 50( 0 U'ltt·in•u,a.) . Le opere di Guido Baccelli. saranno stampate in· esemplari nurnerati e me.~sc i?t vendita dal Comitato a p·r czzo di cvsto. Oolo ro che si p-renotano per l'acq ui8tv delle ope1~e e che sottoscrivono alnieno L . 2.5, avranno i volumi delle opere 001i il 15 % di ribasso . 1

1

T~e sottn.~cri~iun i

si ricevon,o presso il Comitato (11ir1 S. Pa,ntu,leo, 6G, p. 1°, Rorna (19) ) . P ossono e.Qsere dirette nnche alla nostra Arnrninistrazione . che arrà. cura d'inol trarle al Comitato.

AMMININISTRAZIONE SANITARIA. Profilassi del vaiuolo. Il l\Iinistero dell'Interno ha té t-è i11Yia to lln·'im- · l)Ortnnte Cireolare ai Prefetti del Reg1lo co11 la quale, ricl1iamnndo Je cli posizioni legish1 ti,re e regolamentari in Yigore e le replica te ra<:e:oma11da .. zioni i n proposito, ~·i interessa r1ercbè nella immi11t>nte sessione delle ordinarie v~cci11azioni, ~i vigili che questo servizio profih1 ttico si svolga con quella regolarità e disciplina che solo possono atteuE>r~ da t1na parziale ed av,ednta organizzazione da parte degli Uffic~ 1nunicipali cl'Igiene, così che r1es!'nn-0 <legli obbligati sfugga a lla Yaccinnzione, e

quèsta sia controllata nella .. ua efficaeia dA opportuni .e sicu ri controlli degli esiti. S:ll)l)iamo i11oltre che nelle rr0Yi11cie llelle qua li si è ravvisata l 'o:i,)portu.n itll cli integ1«\l'e eYentuali <lefice11ze Yer\·n 1u10 posti a di&i>o.;:izione d elle Prefetture ur)positi medici <'Ol compito di recarsi nei Coml1ni per organizzare i servizi di vaccinazio11e; p r ovvedimento, come si vede, di grande importanza e del quale non mancheranno i più benefici risn l·tati tende11ti n debellare definitivamente il Yninolo nel 11oi:;tro Pae~e.

MEDICINA SOCIALE. Servizi medico-scolastici. T1a Cr oce Rossa J taliana organizzò un se1·yizio u1edico-scolnstico tipo nei padiglioni Infaritia.e Sal u s - Ro1na, costruiti e fatti fun7.iouare do. un bPue111erito Comitato, per accoglierYi ed educn.rvi i bimbi della via, abba1ulona ti più o rueno completa1nente dai loro parenti. \ri tenne un ambulat<>rio con un medico, Ullc'l assistente sanitaria per il ~er\izio i11 <lmbulatorio e J)er l 'a ssistenza a domieilio dei piccoli e si n:::;Rn nse l 'avvia·m ento degli infermi a gli"· ~peci:;i li~l·, ·dt c:ui a 'rèssero · bisog110. ] nr-0110 assistiti così 20fl bn1nbini di cui 132 tl'oYè1 ti i11fermi. I I C~rr1itato C. R . I. di Ferr al'a h a 01·ganizzato di\ due anni la scuola all 'aperto «Bianca nlerlett i )> . per .Cnr1ciulU gracili ed altra sct1ola clel Jnedesi1uo tipo ha assunto il Sottoco1nitato cli Sie11a. 11 Sottocomitato C. R. I. di Roveret0 ha ns:;-1111to il ~ryir,io medico-scola stico nelle 12 classi feu11ninili clella città. I dis11e11sa ri antitracon1a tosi di C. R. I. co11 . ede n Pio111bi1lo, n. Reggio Calabria, a Palermo fa11no nuche le c11re necessarie per tutti gli scoln ri delle l'is1:>etti\e classi. Quello di Reggio Calabria ha a vnto 240 iscritti con 10,700 medicature nell'anno scola sti-co 1Q20-21: 184 jscritti con 17,372 medicat11re 11el J.921-22 : 217 i·scr itti durante l 'n11110 in eorso 1

I

"'

1922-923.

I sanatori antitubercolari della Croce Rossa Italiana.

J.,n. C. R. I . durante l::t guerra specializzò alcuni dei suoi Ospedali tei.·1itoriali per .l'assistenza ai tubercolotici di guerra eò. altri ne creò (;a; -1iovo a ti110 rli ~sa natorio di ruo11tag11a'. · Furono così iu totn le undici unità ospednliere 0on l 700 letti, nei quali fino al 31 dice~11 bre 1919 passarono Jn.380 inf€1·1ni eon 284,078 giornate di assisten~.1. Dopo la smobilitazione furono con servate le sole ll}JftiL a ti1)0 sn11at-0riale cui · si aggiunge l'Ospizio di ' ra ldoltra presso Trieste, a cquistato da11· ..\ssoc:iuzione ed a vvia.to a cliYeI}tare un Yero e proprio Ospedale per l'assistenza <.li tutte le forme di tubercolosi chirurgiel1e - i-1ncl1e le più gravi - che pnò riva leggiare c-oi 111 igliori del mondo. Fu in•

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•,


1374 ,

·, . .

:

..

. ·ta111·ata negli· · Istitil'ti · 1a più rigorosa d1sci1>lina ·. saua toriale vincendo le riluttanze che facevano al.cuui gruppi di tubercolotici ài guerra. Fi.1rono nominati per concorso direttori come il Mendes ed il Cau1pani e fu conse=vato a Valdoltra il Comisso, i qun li tutti riformarono 1 apidarnente · e radicalmente il personale, avviando gli Istituti ad essere , veri modelli del genere. Anche la diaria è mode·stisi;:;ima in rel·a zione a quella consueta in tali Istituti, poichè è di L. 27 nei Sanatori per toracei, · <li L . 15 nell'Ospedale per tubercolosi chirurgica Presenten1ente tutti insieme gli I stitl1ti ospedalieri antitubercolari nella C. R. I. costituiscono un totale di 510 letti, che ~aranno presto aumenta ti (lR 100 letti nel nuovo ~anatorio K ~sa re Battisti» che l'Associazione sta à llestendo e completa11do nelle vicinanze di Roma. Il movimento degli infermi ha seguito questa curva: numero assistiti gio1:nate fino al 31 dice-mbre 1919 15,893 284,078 )) )) 1920 891 98,811 )) )) 1921 1,390 192,690 }) )) 1922 155,434 743 ;

/ •

Totale 18,917

731,013

CONCORSI. POSTI VACANTI. ' A..xc.:oxÀ. Jlanicomio Proi;i·n ciale. - l\Iedico pratica11te inter110. Assegno L. 5000; allog_gio personale;

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IL POLICLINICO

\itto nei gio-rni di g·uardia. Incarico di settore con inclenn. aunua di L . 2000. Documenti lJersonu.li. C111·ric11luro universitario; prove della pre11arazione in a11ntomia e istologia normale e patologica dcl sistema ne1·voso. Chiari1nenti e invio docl1menti alla Direzione. Termine 25 ottobre. BELLUXO. Ospedale Ci vile. - Direttore c1el Gnbinetto radiologico ed elettroterapico; 'L. 6250 e ql.1attro a11m. decimo, due c.-v., compartecip. i1tili. Scadenza ore 17 del 10 novembre. Età limite 40. Seryjzio e11tro 1 mese.BIEI,LA (Novara). Ospedale clegl-i Jn.f ernzi. ·Di1·ige11te J Gabinetti di fisioterapia. Scad. 18 ott. r.... 5000 : 40 % proventi esami e cure di fisioteTapia. ~.ritoli ed esami. Età lim. 45. Schiarimenti dalla Direzione. Cr: ox DI , .. ALMARI~o {Tre,,; i so). - Al 5 nov. : li1·e 6000 e 2 c.-v. di L. 2400; quale t1ff. san. L. 500; i)er trnsp. rJ. 1800 elevab. a IJ. 2500 se cav-allo o :l uton1ezzo. · F~RRARA. lt. Prefettura. ~i.\. tutro il 15 nov. , uff. san.: J.1. 13,100 e 8 bienni del 5 %, indenn. c:-v. e inùenn. missio.n e; eventuale revisione. Tit. ed esa·1ui. Età limite 45. Chiedere annunzio. FOSSATO SERRALTA (Cata.nzaro). L. 6000 e quattro sessenni decimo; L. 1200 cnv.; L. 600 uff. san.; ' nonliÌla subordinata accettazione capit-0lato. Sçad. orfl 12 del 1° novembre. Schiarimenti dall'Ufficio Comunale. GEXOY.\. - ~Iedic:o capo del Iia bora t. n1edi~o-n1i­ crograf. Etit lim. 40. L. 13,000 e 4 trienni di lire ;JOO~ oltre c.-v. Rivolgel'si Ufficio di Segreteria, Sez. r~r~onn le.

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[ ..i\NNO

XXX;

FASC.

42]

. . . l\1AGLtANo IN. Tosc,\XA (Grosseto). -. Scad. 4 nov. ~

Per ~1ontiano. L. 9000 e sessenn.i decimo per la res. e cura poveri; doppìo .c.-v.; L. 200 indenn . n}alaria . . 1V1ARI.:\. NOVA (Ancona) . - Scad. 25 ott. L. 12:500 e c.-v. per 2900 pov. su 3200 ab.; per i non po'reri 50 % sulla tariffa dell'O. d. M. 1\11ILANO.

Oo~siglio

degli Istituti Ospitalieri. -

Due primari medici speciali.s ti nell'Ospedale per tubercolotici in Garbagnate; L. 7000 oltre inden:n. di L. 2000, trasporto quotid. gratuito da Milano. Titoli od esami o titoli ed esami. Prova annuale: nomina e conferme triennali. Esercizio profession. cla 8 anni. Età lim. 44. Scad. ore 16 del .17 ottobre. MONFUMO (Treviso). - C~oncorso inedico aperto fino al 30 ottobre 1923. Per inforn1azioni rivolgersi a l Municipio. Il Sind~co: Candido T oscan. NAPOLI. R. Un.i ·versità. - Aiuto a lla Clinica pediatrica; L. 7500, con un quinquennio di L. 700 ed llno di L. 900; c.-v. Esami: a parità di merito i titoli stabilira11no la P'r eferenza. - ...\ssistente nella Clinica ostetrico-g·inecologica dal 1o gennaio al 30 giugno; stip. T.1. 1300. - Domande - al R ettore. PALANzo (001110). - Cons. con Pog11ana e I,emna; L. 5500 per 1000 poY., addizion. L. 2, tra1$p. L. 1000. ambulat. 'L . 300, per uff. san. L. 500, tre quinquenni. Scac1. 19 ottobre. PEccror.:r (Pisa). - Scad. 20 ·ott. Stip. L. 6000 e 5 qu{1drien11i ·d eci1no; J;. 2000 cav. ; d11e c.-v. Se llff. san. L. 500. Ro~rA. R . Un-ilversità. Assistente all'Istituto d'Igie11e: esame teoTico-pratico : a parità di merito i titoli stabiliscono la preferenza . Terna. Scadenza ore 12 del 10 nov. Domande al Rettore . Dichiaraz. di non ocCT1pare altro ufficio retribuito d.a Enti pubblici. S. PIE'.rRo IN G·u (Padova). - Scad. 31 ott. R esi<l. T.1. 7200 e primo c.-v-., T.1. ]700 tras1>.; I.1. 300 ufl'. sanitario. · 'DER~Mo. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario ca.._ po dell'ufficio d'igiene. Direttore del Laboratorio comun. Scad. 20 ott. L. 9000 e 10 trienni; indennità missione. Aumenti in corso di studio. Divjeto di eserc. libero. Titoli ed ~s. · Età li1n. 56. A bit. 27,500. TREQUANDA (Siena). - Scad. 20 ott. Per Petrojo e Castelmuzio; I.1. 6500, doppio e .-v. e indenn. supplementare per la famiglia; 6 ql1adrienni decimo. UDINE. - V e VI R eparto (esterni). Stip. ba~ I.1. 8000 per 1500 pov., elevabile fino a L. 14.000 al ' . 220 anno di servizio; ad'd izion. L -. 3; doppio c.-v.; J;. 3000 cavnllo, IJ. 1000 se altro mezzo trasp. Scad. ore 17 del 30 novembre. Ul\i!BERTIDE (Perugia) . .!- Scad. 30 ott. Condotto priµiario con incarico di uff. san. e direttore ospedale civile alle dipendenze della Oo11gr. di Car.; I.1. 6000 e 3 ']uinquenni <iec.; addiz. I.1. 2 oltre 1000 pov. ; I.1. 800 per uff. sa n.; L. 1200 Ospedale. Me(lico-chirurgo perfezionato ostetricia. malattie tubercolari, cerca interinato. Scrivere: dott. Gini, yia B::l lbo. t19 - Ro111a. niffide e boicottaggi.

Nuove diffide: Fontaneto d'Agogna e Borgogno (Novara), Belforte di Borgotaro (Parma).


(AN~O

:\:XX, FASC. 42]

SEZIONE PRATICA

1375

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NELLE U~IVERSITÀ.

Sono 11omina ti straordinari i p1·òff: Caldera Ciro, cli otorinolaringoiatria, a p·a ,ia; Gentili Attilio, di cli11ica ostetrica e ginecologica, a Pi-sa. abilitati Rlla libera docenza, per titoli, i clottori : Alessandri Carlo e A11conit Giacomo, i11 patologia med., a Firenze; Bianchini Giuseppe, in medicina leg. , a Siena; Bono1a Francesco, in clin. n1alattie nerYose, a Genova; Busacca Attilio, in chim. fisiol., a Roma : Bu8acchi Pietro, in clinica pediD tr., a Bologna; Coppola Alfredo, ,in clinica malattie nerY. e n1ent., a ~,irenze; Fa bris Ugo, in patologia chirurg., a Napoli; Forni Gherardo Domenico, in clinica ehirl1rg. e rued. operat., a Bologna: Giorgi Giorgio, in 111edicina. operat., a Napoli: Lorenzini Aldo, in clinica ped., a Bolog11c:.'l.; Magaggi Giovanni Battista, in medicina operat., a Geno\ù ; ~1urero Giuseppe, in clinica dermosifìlop., a Bologna; Na·sso Ivo, in i>atologia e clinica ped., a Napoli; Palazzi Sil\io, in odontoiatria e i1rotesi dentaria, a Pavia; Puntoni Vittorio, in igie11e, a Roma ; Sbrozzi l\1arcello, in clinica tra llma tolog·., a Roma; , ..enturelli Giovanni, in batteriologia, n Siena: Visco Sabato, in chimica fisiolog-.. a Roma. - Per esami: Alba11~se Armando, in trnnrnatologia e ortoveclia, a Rou1a; Albertario Emilio, in patologia n1eù., a PaYia: Bacialli l1uigi, in clinica ostetr. e ginecol.. a Fi1·enze : Bellizzi , ..incenzo, in patologia chirl1rg., a Na.poli; Bcrcl f::allcind, in patologia mecl., a Pa\ia; Betti Ginse1)pe. id. , n Bologna; Bevilacqua i:~lfredo, in mf\clicina leg ., a Napoli; Biancini Bn rtolomeo, in ofta ln1ologia e clinica ocul., a Roma : Bosisio Roclomillo, in patologia med., a Sa ssnri ; l{run i Fr.anco, in clinica deTmosifilop., a PaYia : Bua Callisto, i11 clinica o tetr.ginecolg., a Parrna; Cattaneo Pasqllale, in patologia med., a Genova; Cautiero Giacomo, in patologia rned., a Napoli; Ceppellini Parinio, in clinica ped., a Parma; Ciriminna Giovanni, in patologia 1ned., a Palermo; Oolon1bini Guido, in patologia chirurg., a Pisa; Conti T.Juigi, in patologia inecl.. a Pavia; Cosci Cesnre> in clini·c a ehirur g. e med. operatiYa, a Riena; Dagna Luigi, in patologia n1ed., a PaYia; D'_.\gnesio Mallardi lVIario, ·in patologia e clinica pediatr., a Napoli; Durand Felice, in patologia. ined., a GenoYa; Fazio FranC'esco, in patologia chirurg., a Napoli ; Ferrero Ferr11~cio, in neuropatologia, a Torino; Filippi Nicolò, in otorinolaringoiatria, a Genova; Frontali Gino, ·in clinica pecl., a Firenze; Gian turco Gil1lio, i11 patolog:ia r·hirl1rg., a Napoli; Gibelli Ale, sandro, in otorinolaringoi::. tria, a Genova ; Gioia Don1enico, iu ostetr. e ginecol. , n. Pisa; f 10 Cascio Girolamo, in oftaln1oiatria e clin. ocul. , a Ron1a; J,011go I1uigi, in patologia chirurg., a T orino; Macciotta Giuseppe, in clinica pecl., a Sassal'i; l\1agal1clda Paolo, in clinica n1al. n1ent. e nerv., a lVIessina; l\1anconi l\fichele . i11 clinica 1)torinolari ngoi.atr .. a Roma: ~lartino Giuseppe, in clinica dermosifilop., a Toril10 : }la ssini I .. eonida, in pn tologia med., a Roma ; l\lazzei .A.1nedeo, in clinica ocul., a Napoli; :Nlelis Gin~e1>11e. id., a çagliàri: ì\1elocchi Raffaele, in 80110

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odontoiatria e :p rotesi dent., a Roma; ~rondini Umbertot ~n patologia med., a Pavia; l\forelli Ferdinando, in patologia n1ed.) a Gen.o va; l\1orini Lorenzo, in clinica dermosifilop., a · Modéna: l\1osc:hini Augusto, in cl1imicu fif.:;iolog., n. Roma; Nicolai I1n cia, i11 otori1101aringoia tria, a Ge11ova; Oliva C'arlo. in patologia <.:hirurg-., a Genoya; Perin 'Arrigo. iu patologia med., a l">avia; Perondi Giuseppe Giuliano, in clinica ostetr. e gi11ecol., a T-lorna; Pestalozza Camillo, in clinica pedia tr., a Parma; Pizzini Benedetto,· in vatologia ge11erale, a Napoli; Porta Antonino ,~enc:eslao , in .clinica dermosifìlop .. a Parma ; PozziIJi Perie le, in l)a tologia n1ed., a Roma ; llreyedi Gl1iclo, in clinica oc111. . a Parn1a; Pl'OYine:iali .'Cn)berto, in clinica pediatr., a Parn1a; ru1,·irne11ti SalYQ tore, in patologia med., a !{orna; RapiBarda .Antonino, in patologia mec1., a Roma: Ravedino Emilio, in clinica ocul., a Roma; Rigo, bello Guido, in igie11e e polizia med., a Pavia; SanYenero Francesco, in patologia chir., <.l Geno\a: Se:l1ia ssi Francesco, i11 patologia med., a Bologna ; Segt1ini Arminio, in cli.nica , ocul., a Roma: Sighinolfi Giuseppe, in elettroterapia e radiologia, a Roma; Stanganelli Paolo, in patologia me-cl., a Napoli; Tronconi .Alessandro, in clinica pediatr .. a Pa Yia; Trossarello "l\lè1l'io, in clinica dermo~ifilo1)., a !~Porino: , .. altan Odclone e \ Tezzini Santo, in oto- · rinolnriugoiatria. a <-;enoYa: Xilo Napoleone, in clinj ca oculistica, a Bnlog;11a. I

80110 a lltorizza ti a trasferire la libera doce11za i dottori : · Bussi ,.\.rmanclo, dn -:\f odena a Roma, in pa tologia med.; Capone Giovan11i Battista, da Siena a Bologna, in l)atologia gener.; Carini Franco, da Par1ua a Pa,ia-niilano, in patologia chirurg.; Castiglioni Giovan11i, da Gen_oYa a Payia, in patol. chirnrg.; Cristofoletti Roberto, da ' rienna a Ro1na, in ostetricia ·e ginecologia; Ferrari Emanuele l\lanlio, da ~'orino a Genova, in neuropatologia; Galli Giovanni, da Roma a Genova, in patolog·ia me(l. (presa a Napoli); Gasbarri11i Antonio, da P avia a LiotBologna, in patologia med. (presa . a Sassari); . ta Agatino, da Roma a Catania, in otorino~.aringoiatria; lVIiglil1Cci Ciro, da R oma a Napoli. i11 l)atologia med.; Neri Vincenw, da Torino a Bolo~na, in nel1ropa tologia; Pasinetti Carlo, da ralerruo a P adova, in patologia ·med. ; Rl1·s so Albino, da Padova a Napoli, in patologia chirurgica.

Pubblicazione interessante : Dott. Prof. PAOLO GAIFAMI

Docente di Chnica Osteti:ico-Gine_cologica nella R. Univ. di Roma

Prontuario di Tèrapia Ostetrica VADEMECUM DEL MEDICO PRATICO . Prefazione de.I .Prof. Sen. ERNESTO PESTAWZZA Direttore della. R. Clinica Ostetrico·Ginecologica dell'Università di Roma. Un voluqie di pag. VIII·294, in formrtto tascabile della nostra e MEMORANDA >, nitidamente stampato su carta ciistinta., con 77 ficrure ed una tavola a colori nel testo ed elegllntemen! t e rilegato in piena tela flessi bile. Prezzo L. 1 8. Per i ne> etri abbonati sole L.. 1 5. 9 O fran co rli porto. · Inviare cartolina vaglia al Cav. LUIGI POZZI. ' ' ia Sistina, n. 14 - Roma.


IL POLICL11' reo

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· NOTIZIE DIVERSE. XXIX 'Congresso italiano di Medicina Interna. ( Ro11i a, 24-26 (Jttoòr·e 1923) . l~ 'utti<.:io

di ~greteria c:on1u11i<.:a :

Dato iL grande rbu1n ero di co111u/nica,.<:·ionl p ervenute, il Gon,gre;s::;o si è prolungato di un !)iur·n o. e o·foè a. titttto il 27, p er dar 'lliO<lo a.gli ·isc:riitti d·i slf/olgere ejfettlva1ne·n te le loro cu111 unioa.~· io11i.

incon1inciata da tempo la spe<lizione delle tessere e dei doc:u.111enti di viaggio ·p er i soci or<linari e gli aderenti regolarmente iscritti a l Uongresso . Ai soci or<linari cl1e non 11anno inYiato la lol'o quota di 'L . 10 all'Esattore della ~ocietà (Cav . ·L uigi I>ozzi, via 8islirui, 14 - R oma) non Yiene efféttua to alcun invio di tessera e di docume11ti : essi, come <.l'abitudine, potranno ritirare la tessera direttamente a l loro a rrivo, p1·esso la ~egreteria d€1 Congresso . Coloro però c:l1e desiderassero a ' 'erle:t prima, specie per otteu~re riduzioni di viaggio per essi e faruiglie, sono JJregnti di richiederla esplicitamente in tempo utile, decli11anùo ltl Segret~ria ogni responsabilità. ve rso i soci n1orosi, per ritardato recapito. È pro11to il programma dei la. YOri del Congresso co11 l'e lenco completo delle co111u11icazioni. Ogni Congressista, al suo arl'iYo, ritirerà presso la Segreteria la propria busta, co11tenente il prog1·am1na, gli ordini del giorno, le conclusioni stamPi:tte delle relazioni, i prospetti (li gite, ecc. : quant'altro sarà cura della Seg1·eteria di distribuire ai · Congressisti. Se qualcuno ba bisogno di a vere in anticipo il prQgrarnma, è pregato (l i richiederl-0 alla Segreteria tl nche con sen1vlice biglietto da. Yisita. I/ ....\.ssociazione per ii I\1ovimento ,d ei ~"'o restieri installer à alla Stazione di Roma uno spec·iale ufficio <.l' i11forn1a zione per i Congressisti. È

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lilor,111e per il soggiorno d ei Gou gressi:sti . -

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I

Co11g·ressisti a ll'arrivo 1.tella Stazione Centrale, troYe1·an110 contradistinto dalla iscrizione ben visibile «XXIX Congresso d i Medicina Interna>> un Ufficio Speciale d'i11formazioni, funzionante dal g·ior110 21 a l giorno 26 ottobre, nel Salo11e dell'Orologio. I vi, a disposizione dei c:o11gre:ssisti provenien ti da ll'estero, si troverà un interprete. In detto Ufficio vetranno distribuite, a <:h i n<:> fn rà domandH, speciali te8sere per usu.fruire degli alloggi a ll' uopo fissati nei pr incipali a lberghi, n pre.zzl ridottissiniI, dall'Ufficio loQale dell'En'bf." I prezzi Yariano dalle I.1. 10 a lle I.J. 40 per personn ~f·IiZtl p~nsione; pensioni clèl lle 35 lire in poi. I ~ignori Congressisti, djetro !"e1nplice l)resenta;1,io11e dt'll~t tessera de l C·o11gre ·&'O, godranno dell'ingresso · gratuito in tutti i m11sei, gallerie. ecc., dipen<.l~nti dalla Direzione Belle ..\rti, dal "{nticano, dal :à1u11ici-pio. ' Pe r facilitare la visita della c·ittit sono stabilite due gite in due pomeriggi per mezzo di automobili di lusso e con l'illustrazione di è-ompetenti guide.

[ANNO XXX:, FASC. 42)

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J.Ja p1;ima vtsita di Roma compi·eadefà l'itinerario

seguente : Piazza Venezia, Chiesa del Gesù, Pantheon di Agrippa, Circo Agonale, Ponte. Umberto, Palazzo di Giustizia, Castel S. Angelo, Chiesa e P. S. I)ietro, Piazza Cavo.u r, Ponte Mai·gherita, Piazza del Popolo, Pincio e Villa Borghese, Porta Pinciana, f>alnzzo Regina Margherita, 'l'erme di Diocleziano, S . ì'\Iaria degli ...\ngeli, S. ~iaria Maggiore, S. Giova11ni. 'J..'appuntan1ento per tale gita è fissato a piazzn Venezia, vicino a l ca11cello del lVIonumento a \ rittorio }j)1na11uele alle ore 14,30 d~l giorno 25 ottobre. Il tragitto della seconda gita comprende : I>iazza del Cam1)idoglio, Foro Romano, Ponte Garibaldi. Trastevere, Gianicolo, l\ilonl11nento ~1 Garibaldi, Ponte Sublicio, Piramide di Caio Cestio, Basilica di S. Paolo, \ Tia Appia, r.romba di Cecilia Metella, Catacon1be di S. Calisto e di S. Domitilla, Quo Vadis, Terme di Caraca lla , ì\1:osè di l\1ichelanon·elo nella Chiesa di S . Pietro in \ 7incoli. L'appuntamento 11er questa gita è fissato per iJ giorno 27 ottobre nello ~tesw lnogo f'd il Ila stesRa or a ùella precedente. Il giorno 28 gita in auto a Tivoli, Yisita con ilh1strazione, fatta da Guide, della \Tilla .Adriana, Villa d'Este e delle Cascate ; pranzo in Ti,·oli e ritorno a Roma in auto. Il luogo di ri11nione per i partecipanti è fissato per le ore 8 antimeridiane del 28 ottobre in Piazza dei Cinquecento (Stazio11e Centrale) presso il Monumento a i Caduti di Dogali. Le prenotazioni per Je gite sia di Romà che cli Ti,oli vanno fatte nell'Ufficio Speciale clelln Stri7.ione o presso il ra·p preRenta nte de ll' Enit alla Sede del Congresso, accompagnate dalla somma di lire 25 ~r la prima gita, dalla somma di I J. 25 per la seconda gita e dalla somn1a di L . 50 J)~r il pranzo e la gita di Tivoli. r.. e iscrizioni si chiudono 4S ore prima della partenza. Per tutta la durata del C'o11~·reRso, la Segreteria, posta nella R. Clinica ~fedica, si terrà a disposizione IHrr qualsiasi notizia.

Per le feste giubilari dell'Università di Napoli. , All'Università d i Napoli si lavora per l'organiz7,azione del r>rogramma delle feste per la ricorren7.a del VII Centenario. rate assicurato l'intervento, alla cerimonia inaugnrale, del Re, del Presidente del Consiglio e deJ 1uinistro ·d ell'Istruzione. Subito d<>po la cerim >nia inaugurale, sa rit. ten11ta uua apPosita seduta a ·sezioni r-iunite per la ~o- . !enne Commemorazione del ~eicentesimo anniversa rio della 1norte di S. Ton1m<:1so d'Aquino, che fu il prin11) aoeente di- filosofia nella Università . Pronuncierà il discorso, il ca rd . lVIercier, primate del Belgio ed arcivescoYo di l\Ialines, che ha fn ina cli ess~ l'e il più d-0tto cultore di studi tomisti. Egli parle1·it i1ella storica ba silic:i di San Do1nenico l\ilaggiore, clo\·e sono g·elosamente conserYati molti preziosi ci-n1eli del rl~t. Angeli~o che dettò le sue lezioni i11 11n'n ula · dell'attiguo chiostro. Sarà anche solennen1ente commemorn to nei giorni seguenti·, il 2000 anniyer.sario della nnscitn di Kant; quindi in sedute a sezioni r iun ite· saranno tenuti altri di~


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SEZIONE PRATICA

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scorsi dai più emin~11ti filosofi <.l egli Stati çivili. L'illustre Einstein illustrerà il lato filosofico della teoria della relatività. Si pr epar a no · Con-vegni e Congr essi , fra i qt1ali qt1ello della Società Ita liana per il progresso delle Scienze. Tje nobili tradizioni di civiltà e di glorie classiche, sara11no esaltate con feste a Pompei, dove sar à rappresenta ta in lingua latina una delle più belle commedie di Plat1to. Saranno disputati nell' Ar1tltea tro, fra tutte le Università inte rvenl1te, i ludi ito-olirnpici e nel foro sarà ca11tato il Carme Secolnre oraziano. , .,"i saranno cerimonie e discorsi a l «San Carlo». riceYirnenti alla Reggia, «Garden Parthy » nei giarclini della R eggia cli Capodimonte, rappresentazio11i di gala al Massimo, co11certi di rnt1sica napoletana antica, ecc. Per cura di t1n ap1)osjto Comitato sarà i>ubblica ta una COID})leta Storia <lella Università con riferimenti a l conrribnto cl1e :l ttraver.so gli t11timi sette secoli Napoli ec.t il l\r[e7.zogior110 11anno appor• tato all 'incremento dei Yari rami dello scibile.

Università ita1iana in Palestina. A quanto rife1:isce il quotidiano milune ·e «I/ .Ambrosiano » è stata fo11data rla don Giovanni Rossi, per inizia t i ,.a de 11' « Or>era C;1 rdinale Ferrari », . col po trocinio del patria rea di G PruRalen1me mons. Barla "'sina. .A. Yrà ~ara ttere e lingua al'a ba. D opo un corso prepai-atorio di tre anni, i gioYani arabi sono a1nmessi all'i1nn1atricolazion0 in una del le tre Facoltà: letteratura ara ba, medici11a, ing·egneria . Il collegio aecaclen1ico con1pre11cle g-ià 1 profes. ·ori, tra cui il dott. Ola t1dio ~ fRncini, direttore dell'Ospe(1ale italiano in Palestina. Intorno all'Universiti1 sorgeranno circoli di st11flio, bihliotecn, corsi di coltura generale, corRi serri li, tipografia.• T/iRtitnzione dis1)0ne già cli una ·son1n1 a cospicn<t.

Per la Clinica del lavoro di Milano. T...'Istit11to Grafi<>o cli r1·p,·ic1enza cli ì\lilano, anche H i1ome delle Orgn11izz;1zioni P oligrafiche di I.-on1 bardia ha. n ss~gnn to alJ:.1 Clinica del Ija Yoro di ~lilano la medag·lia d'oro del lascito Salvi, quale attestazione cli gratitudine 11er la be11efica attivi tà s,·olta in pro' degli operai delle arti graficbf\.

All'XI Conferenza in&ernazionale delle Croci RossP. È stata pubblicata la rclnzione del pl'of. Cesare Bad11el, direttore ._genercJ Je clella C . R. I., alla XI Confere11za intel'nazion<1 le d0 lle C. R., n clnna tn si a Gineyra il 28 ngosto JH23. IDmerge l'attiYità . della llOStr"a c. R .. c::lle ~i è r esa benemerita del r.iese nella lotta anti tnbercoln1·e e antimalarie:'l. n ell'edt1C'~zione igienica e nell'opera di soccor so dtu·ante le cala1nità pubbliche. J~a i·eJazione è illn~trntn da inolte fotografie e cl in~1·aF11mi.

Onor~nie al prof!· ~~ Giaxa. . , ,. Si è costituito un Oomita to di colleghi, discepoli, amici e a mm ira tori del! 'insigne scienziato che per tanti anni imparti l'insegnamen to dell'igiene nell'Ateneo napoletano e che volle a llontanarsi dalla cattedra r>rima di essere raggiunto d ai li1niti di etit, quattro anni or sono; egli compirà vros iman1ente i 75 anni. Il De Giaxa è stato nominato professore emerjto clella Facoltà medica d i Napoli, quale atto ~ omaggio. Il Pollclin'ico si associa alle onoranze che gli Yerr<:11mo tributate.

La morte del costruttore del canale di Panama. È morto a ra rigi, a ll'età di 83 anni, Carlo De r ~s eps," costruttore ùel canale di I>anarua, l)rogettv to tl;-1 ~no padre Fetdinnndo, cl1e aveva costruito il canale di Suez . ~i rjcouosee oggi C'lle Carlo JJe I"'esse1>s fn di 011està ir1·eprensibile, di patriottismo ammirevole; d o\·endo in torbide o:i:e risp-Ondere dùv.anti alla giu stizia del no J)He-se per error:l non eomn1essi e ~i:'ll­ tire l)ro11unciare una condan11a che no11 iuerita Yù e che n11 gior110 n1era Yiglierit la storia, i·i111;-1se calmo, dife. e il suo nome glori oso e si ritirò non RP nz~ lìerez:r,11 nel . il011zi o. l >rima di 1 n101·i1·r ha n Yuto l )E-l'ò la snclc1iRf<1zio11e cli Yedere il cJ11;1 Je cli _I)e:lnarua te1·u1ina to: 1,1 gr ,111(1e strada comn1erciale che il fo11cla tore <l Y<.'\"::t . ·og11,1 to <li d<1 1·0 n ll.1 Ji°'rn11cia a1:pa rtiene oggi agli Stati Uniti. Tiicoròin 1110 c:l1e la gr:1n<1e i1upres,1 11a ~egna to n11 trionfo igienico-sanitario, esoondosi riuRciti n debellare la malaria e la febbre p:in lla, <;hP 1·pn<.leYano tanto micidiale quella 7iona., dive11uta quasi - con1'ebbe a <lire R ooseYclt - una stazione cli111ati<>a ! J.-a n1orte di PIO FOÀ ~egnèl un lutto l'f'l' la inedicina italia11a. IJell'illustre nna to1110-vn tologo trn ttl'l'.P.1110 :i m1>in u1~11te in un prossimo 11111nero.

Importante pubblic azio11e : P er un :i speciale concessione da noi ottenuta, siamo in gra-

do di offrire ai Sigg. Abbonati del <Policlinico» per sole L. 4 O. 6 O, in porto fran co, l'interessante pubblicazione del Prof. LUIGI FERRANNINI , della R. Università di Xapoli

I

Onoranze al prof. Barduzzi. Il 30 settembre, nelle RR. rl'erme di San Gin lia110, si sYolse t1na ini.po11ente cerimonia 111 onor e dell'illustre derma tologo, idrologo e storico della iuedicinn. al qua le fn con sep;na ta una ricca pergan1ena e del quale ft1 scoperto t1 n artistico medaglione in bronzo, opera dPllo scultore Gn llori , nel salone nelle 'l'erme, nd iniziati\a cli nunniratori e <li amici.

Mannale di semeiologia m-edica, fisica e funzionale 1

(4" edizione) .

Voi. in-, di pa~. XII·689, con 215 fig. intercalate nel testo ed 1 tavola a c.olori, che trovasi i n com mercio a L. 4 5,

più le spese postali di spedizione. Intorno a questo volume ecco · come si è espresso l'insigne maesrro Prof. ANTONIO CA.RDAREl.LI nella sua lezione clini ca del 6 giugno 1923 : .

« Questo precetto (a proposito dell'apice polmonare) che io

vi ho dato, in talune Semeiotiche non lo troveret e ben espres· so. Ma in quei '·ribro, · chei lo ~onsultb spesso e che vorrei fra le manj di tutti i giovani, e che -anzi ogni medioo dOvrebbe avere nella sua biblioteca, in quel libro di Se;rneiotica ohe ha scritto LUIGI FERRANNINI troverete tutto bene esposto ed espresso . t; un libro di Semeiotica perfettissimo. che ogni cli· nico dovrebbe possedere: Vi giuro sul mio onore che è un libro monumentale ». I nvi are ca r tolina v'lglia tH Cav. LU I GI POZ ZI · ' "ia Sistina . H.

14 · Roma .


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RASSEGNA DELLA ST. t\.MPA . MEDICA. . . •

l:laernatologioa, apr. - . G. GA~1MA. Sulle svleno1negalie cronicl1~ primitive. - ...<\.. · CEVIDALLI. Dia•

,

[ANNO XXX, F ASC. 42]

IL POLICLINICO

gnosi medico-legali di sangue; determinazione individuale. Pa.tliologioa, 15 inag. . 'L . BADILE. Colcolosi biliare sperin1entale. - B. Gos!o. Sulla batteriologia dell 'i11 fiuenza. Rev . Ibe·ro·-,-!.111e1'. de Oienc ..llérl., apr. - E. VrLCHES y G6)1EZ. Il vero fen1minismo : la protezione della cloUI1a. Japa1i Jlecl . lVorld, J5 apr. - K. TADEKU1'-IA, S. ROTTE, J. · IIA11LMA. MetaboliRmo dei tumori trapiantati: :Alunoli. jJtlecl'iZ, TVocliens., 8 giu. - E. BAUl\IANN. · L'antisepsi con sosta11ze c--0loranti. - E. FrscHEH. Il piede IJiil tto. Presse Méd., 9 giu. - E. JoNNESOC. Resezione del s4npatico ~ell 'angina di petto. - R. G.\ ULTIER. Gastrotonometria clinica. • Stu,d·i um, ~ inag . .....:-. A. CAHO.\RELLI. Lin:fosareoma delle g land . Jinfat. trasmesso alla milza. - J;. ~..,EflRANl\1x1. I.a N1edicina e la prE:vid. sociale. Lq.noet , , 9 .....~iu. - G. GRAH.\J.L L'insulina e la restrizione di carbo-idrati nel diabete. Riforni ri Med., 21 mag. - P. MINO. L'emoimpilamento nell'uomo. Soc. d. Hop., 27 apr. - R. TAnGO,VLA. Follia cardiaca e insuffici~11za. ventricolare sinistra . LAICNEL-LAVASTINE e R. J.;ARGEAN. Encefalite epidemica con erpete labiale. - .ARDI~-DELTEIL, R. · _t\..zouLAY e SALLE.. PolineYl'ite emetinica . SpitaJ11,l, apr. - Du~fITREsco-?\1ANTE. Fenomeni di rabbia sopravvenuti tre an11i dopo la mo1-sieatura. - E . DARABAX. 'l"ubercolosi dell'orecçl1io.

lf,i·v. d·i Gineool., eco., apr. -

G. J.,Evr. Di un particolare di tecnica nella interruz. artificiale d . gravid. 1lJedi.z. Klinilc, 10 giu. RITT1'~Rsruus. Gli stati maniaco d~pres3ivi jn "p ratica. - F. l\!IuxK. Il morb,o di Chagas . D eu,t. Afediz. Woohens., 8 giu. - K. BORCHOEFFER. Psicosi da iponutrizione di tipo pellagrooo. E. F. MuLLER. Rapporti tra cute e immunità. JJ oston ~iecl. a . Surg. Jo1trn., 31 mag. F. G. CuRTIS. I com.p iti del medico rispetto al ·p ubblico. Ga..çz . d. Osp. e d. Clin., 18 mag. - G. A. PARI. Significato della tachicardia e della bradicardia negli individ11i sportivi. Cli1i. O~tetr. , 31 mag. - F. I"'A TORRE. Il forcine. l?ev. Ibero-Anier. de Cienoias Méd., mag. - J;. SoLEK Y LOTO. Il prolasso delle ovaie. A.rch . de Med., Oit. y Espeo., 9 giu. - "~. HEUBNER. ~..,isiologia e farmacologià dei capillari sang. Aroli. de Ca1rdio.l. 11 Heniat., mag. - W. JAXO''SKI. Il cuore periferico nella circolazione. Pediatria_. 15 giu. - R. JEM}.fA. Sulla terapia della leishmaniosi infantile. Pen,s. Med., 23 giu. - G. GRANATA. Il cloridrato di . optochin nella cura della polmonite. Presse Méd., 13 giu. - L. MoxIER. Gingiviee:tomia nella gengivite espulsiva Revue Neu/rolog., apr. - GESTAN . RISER e LABORDE. Fisiologia patologica dei ventriroli cerebrali. V. VEDEL e G. GIRAUD. Sindrome mesocefalica di torsione spasmodica dell'arto super. - P. LANTU~~_JuUL e E. HARTYANN. Il riflesso cutaneo-J>lanture nel ban1bino. .4.rch. di AntroJJ. Orlmin., eco., mar.-apr. - R. SEGRE e E. KELLXER. « Iubilimento edematoso>) della parete "Yùsale. - G. SEPPILLI . .A.n11ullnrnento di ina trirnor1io i1er in11)otenza.

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Indice alfabetico per materie. Adenopt'I tie trac:lleo-bronchiali nella se, conùa infanzia . Pag. 13ù8 Agitazio?e psicomo tori~ : conoscenza : l'egirne . · >> 13G5 )) 1363 Bibliografia )) 1368 « Ca ta rr.o apic:ale >> : osservazion~ C' i~ti idatidee suppurate trattate c·ou )) chiu::,llra senza drenaggio . 1360 )). C'onoorsi : verb·ali delle Oo111.111:ission·i 1372 Emboli ·mo polmonare consecutivo nd )) 1368 operazioni addon1inali . . )) ]~1nottisi : curn , 1369 )) Emottisi mestruali: preYenzjone 1369 )) 1366 E11c._efalite letargica : esiti )) 13G6 Eutonine e funzione sessuale Febbre ricor1:ente : un caso ·in Sardegna )) 1353 Fecaloma sigmoideo e prolasso del retto : patogenesi . )) 1367

.

Imviegati provvisori: lioeri.zia.111e11,ti

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Istit11ti bibliog1:afici Ittero emolitico

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.rir>. Cartiere Centrnli.

1

))

1372 1371 1367

l\ileclicina socia le Pn.r1. 1070 )) 1367 nlorbo di ~"'lajani-Basetlo"· Pielografia: indicazioni e tecnica )) 1345 Pleura : i spessimenti 1nterlobari calcifi)) 1369 cati . . Pne1rmotor<tce spont~tn eo: prognosi e )) 1370 tra ttan1ento )) Polineurite inalarica g·ra:ve: casistica 1350 Poliomielite anteriore acuta e suo tra t)) 1359 tamento . )) 1362 Sifilide e matrimonio • Storia della medicina : Galen-0 e il ga)) 1355 lenismo . • • • • • Tachicardia parossistica auricolare: ar)) 1365 resto volontario d egli attacchi )) 1361 Tigna : rn dioterapin . • • )) 137() Tiralatte.: nuovo 1nodello . )) 1366 '.rubercolosi intestinale stenosante )) 1373 Vaiolo: pr~:filassi . )) 1365 Vibr~one colerasimile in acqua termale )) 1365 ' ' itarnine (eutoJ.lÌ11e) e crescenza 1

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ANNO XXX

Fase. 43 '

Roma, 22 ottobre 1923 ..

,

fond3to dai professori :

GUIDO BACCELLI

,

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

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CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

()sservaz~oni

cliniche: L. Sch;IJoni: Contrjbuto allo studio clini co e anatomo-patolog1c1> òei t umori cistici del ce rve IIn. "1ote e contributi: O. Sciarra: L'azione anbilueti ca del hhsn1 utn è inchpenoen te dalla s ua. inOuenza s ulle sie roreazioni po~i­ tìve ( \Vasseu11nnn, Sachs-Georgi, ecc.) . Commenti: A. llYento: Alcuni rilievi s ull'epidemiologia e sulln · cura della pesti~ huhboni ca. çuestioni d el giorrto: L:!. cura della paralisi progressiva con

l'inoculazi.one del!a mal aria. Sunti e rassegne: DBRMATO LOGL\: R. $abou raud: Gli eczerni

del cuoio capelluto capa ci di determinare alopecie. Lortat, J acob e Legrain: Il trattame nto degli angiomi mediante la. neve crurboni ca. - H. Kretscbmer: Cher:itodermia blenorragica.. · Notizia b ib liografica. - Cenni bibliografici, Accademie, Società mediche, Congressi: Società ~1egica Chirurgica di .Bologna. - Accademia l\IIedi co-Fi s ica Fioren tina . - Società ~Iedico-Cbirurgica Bellunese - II Congresso s ulla febbre puerperale a Strasburgo.

App~ntr per il

.

med;co pratico: CASI STI CA: Sull' e adiposità dolorosa ». - Le coste cervicali. - TERAPIA: La medicavione ferruginosa nelle anemie. Negli anen1ici depressi. L'idiosincr asia chininica n ei malarici. - Il colchico nella gotta. - Trattamento degli inconvenienti della puntura. lombare. .Semeiotica: Capillaroscopio e pressione sanguigna dei capillari in r apporto alla clini ca. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA : Azione esercitata sul sangue da deboli dosi di r aggi X applicate sulla mil za. - POSTA .oE GLJ ABBONA'll. -

VAR1A.

Politica sanitaria e Giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professiQn ale. - Medicina sociale. - Ooncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa m edica. . (,, • Indice alfabetico per materie .

Diritti di proprietà riservati. - E' vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLlCLINICO e la pubblica.zione dRi sun~i di e.c:si .çe-nza citarne la .fonte.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE DEL SS. SALVATORE

S. GIOVANNI IN LATERANO. (Sala MAGGIORANI) . Primario : Prof. A. BIGNAMI

.. PRESSO

Contribt1to allo studio clinico e anatomo-patologico dei t11mori cistici del cervello. Prof. J.. t -IGI SCHtBO~I. già ail1to i1ell'Js titl1to di _.\nato111ia Patolog:ca; Docen te di Anatomia Patologica; 1\'Iedico-aiuto negli Ospedali Ri uniti. ,

Lo stll dio di cl ne casi di t11mori glio1natosi e angiomatosi cistici del cerv~llo, ch,e presenta vano note cliniche e isto1ogiche aeg:ne di speciale . menzione, mi 11a spinto a riferirne in qt1esta nota. . CAso I. - P. P., di anni 27. Entra all'Ospedale di S. Giovanni il 23 settembre 1920. . Niente nell'anamnesi famigliare. Mestruò a 15 anni e poi sempre regolarmente. 7 anni fa fu ricoverata in questo Ospedale per anemia. Da 8 anni soffre di accessi dolorosi frontali e l)erioorbitali limitati a lla metà destra del capo, accompagnati da mosGhe volanti, ambliopia e visione di una stelJa, con lieve senso di vertigine. Durante questi accessi s i fa pallida in volto: non 11a von1it.o nè laerimazion e-. Q11alche volta gli acces'Si sono rappresentati dalla s ola. vi ~ione tiella ste1la senza alcun dolore. • 1

\ Tenti giorni fa , di ritor110 da Ostia, ebbe per 8 giorni .febbre subcontinlla., iniziata con brivido, con tiri massimo di 39.1 e un i11inimo di 38.5. F ece cura chininicç. e la febbre cessò. Da 14 g·iorni è' tormientata da una violenta cefalea fronto-occipitale destra, accompagnata da vomito , incapacità di ap plicarsi .nella lettura., mosche volanti con visione della stella e spossatezza generale. La cefalea è ad accessi ben distinti che ricordano l 'e micra.n ia simpaticotonica. Dopo il vomito ha Sl1dore. L'appetito è conservato, l'alvo aperto, le urine normali. Esame obiettivo. - Ragazza bene sviluppata, colorito pallido della cute e delle mucose. Stato di nutrizione buono, torace ben conformato, esan1e dei polmoni negativo; al cuore, pt1nta al q11arto spazip su:l'emic~aveare, l}Oll deborda a destra, primo tono impuro alla punta, secondo polmonare non rinfor~ato: Addom.e · leggerm~nte- meteorico, trattabile, indolente. Milza ingrandita; si palpa un dito sotto l' arcata costale, piuttosto dl1ra. Nulla risulta all'esame generale del sistema nervoso. Wassermann negativa. P11ntura lom·bare (8 ottobre) : liquido limpido, a pressione elevata (a getto) . Il 10 ottobre vomitò du.e volte liquido verdastro amaro. Il vomito è comparso dopo circa t1n'ora dall'in1izio di una cefalea intensissima. Durante gli accessi cefalalgici vede tutto abbagliato. Dopo il vomito la cefalea diminuisce leggermente per ricominciare poco dopo. 13 ottobre. Durante l'attacco ha emianopsia sinistra. :È pallidissima e trema per il freddo. Si instillano due goccie di ad!!enalina al millesimo nell'occhio destro ; dopo circa 15 minuti


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1a; pupilla di q.u esto lato è fortemente dilatata, cilmen.te distaccabile dal tes-suto circostante. mentre la si11istra conserva l'ampiezza nor- La superficie-- interna della cavità è ineguale male. e in alcuni punti come suddivisa in piccoli Non fu praticato l 'esame oftalmoscopico. recessi delimitati da sepimenti sottil,i bianDl1rante la giornata è caçiuta in coma. Pol- castri,- quasi V·elamentosi. ' so 80 reg··o·l are, valido. Respirazione superficiaIn corrispondenza del labbro inferiore della le. Q11esto stato è continuato fino alle 7 poro. calcarin.a e nel resto della parte inferi ore del . Improvvisamente verso le 7 e mezzo circa si polo occipitale la sostanza bianca è quasi comè aggravata ed è morta. pletamente trasformata in un t.essuto g·rigioL'.autopsia fu eseguita da me. All 'apertura rosso che in a1cuni punti arriva fin proprio del cranio la dura madre appare tesa e ipe- in vicinanza della corteccia occipitale, specialremica. -Tolte le meningì i giri cerebrali si di· mente in corrispondenza del labbro inferiore n1'o strano piuttosto appiattiti, sopratutto :µeldella calcarina. l' e1ni sf~ro destro. Questo appare in toto più Esa1rie 1nicroscopico. - Le sezioni della pavoluminoso del sinistro; la differenza di volu- rete della cisti e della sostanza nervosa vime è apprezzabile anche nei poli frontali e cina sono state colorate con emallume ed .eotemporali,· negli .emisferi cerebellari, nel pon- sina: de-lla corteccia del lobo occipitale sono te, 11el bulbo, nelle form azioni grigie centrali. state colorate ancl1e altre sezioni col metodo Sul lobo occipitale diestro., nella superficie medi Nissl. diana, in vicinanz çi. del polo, si osserva un a La parete della cisti è costituita da un tessporgen.za circoscritta, molle al tatto. La su- suto riccl1issimo di vasi, generalmente ampj, perficie mediana degli emisferi è appiattita a e di elementi cellulari rotondeggianti o fLlSèlti, sinistra, sporgente a destra, specialmente in ci-i vario vo1ume, con sostanza intercellulare corriS])Ondenza del giro del corpo calloso. Nul- fibrillare piuttosto scarsa, salvo in alcuni la d.i àno·rmale si nota .alla base del cervello : · punti, nei quali la sostanza intercellulare è i vasi non presenta·n o alterazioni degn.e cli rigonfia e prende un aspetto areolare per edenota. · ma cronico circoscritto. Questi e1€menti ceJ. Nelle sezion.i vertico-frontali d-ei d11e emisfe- lulari in alcuni punti sì trovano disposti reri si ha la co11ferma della constatazione, .fatta golarmente intorno alle pa-reti vasali formanall'esame esterno, della differenza di volume do come una raggiera. Ques.t a disposizion.e tra· di .essi, con prevalenza evidente dell'emi- degli elementi cellulari ·e il ricco svilupp0 va-. sfero destro sul s.inistro. · sale danno ad alcune sezioni del tumore l'aAll'esame delle sezioni si rileva la mancanza spetto degli angiosarcomi. Oltre i numerosisdi qualsiasi alterazione macroscopicamente simi vasi di varia ampiezza a; cui si è accenapprezzabile a carico della corteccia, del cen- nato, si trovano anche moltissimi vasi santro ovale, della capsula interna, dei nuclei guigni di piccolo ·e m.edio calibro, · alcuni con della base. In una sezione praticata a "livello degenerazione ialina della parete, e di questi della estr.emità posterior-e (pulvinar) dei tala- alcuni obliterati, tutti circondati da un ricco mi ottici, comprendente i nuclei ro.s.si, si nota mantello di elem.enti ce1Julari. In altre parti che la sostanza bianca circostante alla parte si o.sserva che la neoformazione è c-0stituita esterna del corno inferiore del ventricolo la- di eJementi cellulari di aspetto fusata dispoterale d·estro, è ev.identemente rar11mollita; sti a fasci Ghe si intrecciano in varia gt1isa, questo rammollimento si estende verso le cir- con sostahza intercellulare fibrillare: qua e là convoluzioni temporali (n,o n invadendo la cor- si osservano anche grossi elementi cellulari teccia) e anche verso l'alto nella sostanza bian- rotondeggianti con .a bbondante protoplasma, ca che si trova al livello del l)Unto in cui i1 com·e si vedono freqt1entemente nei gliomi. nucleo caudato cambia direzione per p.ortarsi Se si osserva poi il limite del tumore riin basso e in avanti lungo il corno' temporale spetto alla sostanza bianca dell'emisfero ocdel ventricolo. Ancl1e la s11perficie della parete cipitale, si nota cl1e la n.eoforrnazione non ha esterna ventricolare appare i 11 questa regione ljmiti netti, ma si continua con modificazioni non unifoTme e rammollita. La circonvolt1zio~ graduali verso J.a st.essa sostanza bianca. Que-ne dell'ippocampo e la pa.r ete interna· del corno st'ultimo fatto depone per la diagnosi di glioinf~rio·re dello stesso ventricolo appaiono . rima. Questi limiti jndistinti si osservano in sparmiate. , quasi tutta la periferia del tumore. In varie parti del tumore si trovano zone In u11a sezione, a circa 3 cm. all'indietro di varia estensione con modificazioni necrodella i:>recedente, si nota la conti:r;iuazione del tessuto ,r ammollito dell.a ·s ostanza bianca non biotiche. In corrispondenza della superfici-e insolo ·n.ella regione situata esternamente e al terna della cisti si osserva il. tessuto del tudi sotto del corno posteriore, ma anche nella more ricop·erto da un reticolo fibrinoide di parete i11terna di esso e n1el tessuto circostan- piccoli.ssimo spessore, privo di elementi cellulari. Al1'esame dei giri del lobo occipitale e te per lo spessore di circa mezzo centim'etro. specialmente di qµel1i che limitano la scissuIn ·nna sezione praticata. ancora più posteriormente nel lobo occipital.e, a circa 2 centi- ra parieto-occipitale e calcarina si osserva una metri e mezzo a1J'indietro della precedente, grave atrofia in toto della corteccia con alterazioni degenèrative di molti elementi ne.rsi osserva una cavità della grandezza di un vosi. uov,o di gallina situata nella sostanza bianca al di sotto della parete inf èiriore del corno posteriore destro (che appar.e notevolmente diRiassumendo, si trattava di una donna giolatato), contenente un liquido limp'ido citrino. vane affetta da tumore del lobo occipitale deQu€sta cavità appare delimitata daJ,la sostanza bianca circostante da una membrana sot- stro ' la quale per. lungo tempo aveva presen- .. tato accessi dolorosi frontali e perioorbitali a til.e d'aspetto bianco-giallastro·, lacerabile, fa-


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SEZIONE PRATICA

des.tra, accom1)agnati da v1s1one di immagini luminose e an1bliopia, dt1rante i quali l'ammalata diventava i)allida, fredda, sudava abbondante111ente : offriva cioè il quadro di una emicrania oftalmica a cui si associavano sintomi di irritazione del simpatico (pallore, senso di freddo, s11dore). L'ipersensibd.Lità del sjmpatico era rivelata anch e dalla midriasi consecutiva alla jstillazione congiunit ivale di due gocce di adrenalina nl millesimo, che in soggetti normali non n1odifica l'ampiezza pupillare (Gaglio). Tali fenom eni simpatici, non sono r ari nel corso dell'emicrania, di curi è nota ancl1e una forma sim11at1co-spastica, descritta per primo da Du Bois-Reymonid. Il ,·onuto presentatosi neg·li accessi, ch e precede1 tero l'ing·resso dell'inferma. all'Os1)edale, non costituiva un sintom a tale da contrastare col quadro dell'emicrania essenziale; tutt'al pilh poteva rintensità dei• fenom eni orientare verso la forma sintomatica. F ecero anche difetto sintomi caratteristici (generali e di localizzazione) del tumore: pur considerando le fotopsie come dipendenti dalla lesione occip ita le, queste n on erano sufficienti per far sospettare l'esisten.z a di una _lesione organica. Anche l'en1ianop sifl, ch e fu con~tatata solo nell'u1,timo accesso, non si era rivelata prima clinicamente; del resto l'en1ianor>sia con1e f enome.no transitorio n on è rara i1ell'emicrania oftaln1ica. L'unico sin ~ oma . che poteva far pen.r sare piuttosto a un'emicrania sin tomatica di tumor cerebri era l'elevata pr.e ssione riscontrata nel liquido cefalo-rachidiano. Secondo la nomenclatura di Duret, il quadro rientra dunque nei tumori a sindrome parziale, e per ~ungo t.empo isolata. Quanto ai f en·om eni simpatici presentati dall'inferma è noto che i disturbi vasomotori non sono rarissimi nel corso di tumori cer.ebrali. Secor1do alc11ni essi dipendono da l1na lesione ora irritativa, ora distrt1ttiva del talamo ottico ' in cui esister ebbe u11 centro vasomotorio, . localizzato da Bech ~ ere"'r · nella parte anterointerna o anche un centro moderatore delle ' combustioni organiche (Ott. vVo·odt.), pure local.i zzato nella parte anterior e dell' organo. Ancl1e clinicamente sono stati segn alati disturbi ·vasomotori .n elle lesioni del talan10: si tratta ora di fen omeni paralitici, ora di fenomeni spastici, e ,cioè abbassamenti di' temperatura, cianosi, ro ssore, calore delle estremità e della faccia., ora permanenti, ora accesst1ali: questi ultimi in rapporto con stimolazioni temporanee attorno al focolaio primitiYo. L'·irritazione del simpatico era nel ca.so presente rivelata anche dalla r eazione pupillare (midriasi) alla adrenalina. L'esistenza di fe-

r101neni simp atici pupillari neJ,le lesioni del cervello è stata constatata varie volte. Da r icerche sperimentali, compiute per primo da Hitzig nel 1871, è risult ato che l'eccitazione forte di una regione corticale qualunque, determina 111idriasi, talora bilaterale, più spesso nel I.ato opposto a quello eccitato. Klippel e W ell, trattando della disuguaglianza pupillal'e n elle lesioni cer ebrali, ritengono di poter mettere il meccan1s1no p atogenetico del f eno~ meno in r apporto con una stimolazione de1 simp atico di origine cerebrale; e riportano anche l'osser.vazione di un tl1more cerebrale (glioma dei lobi frontale e tempero-parietale destro) che a veva provocate frequenti crisi di epilessia j acksoniana, dt1rante le quali fu osserv.ata costantemente midr iasi della pupilla destra, cl1e g1.i Autori mettono in r apporto con u11a st im olazion.e esercitata sull'emisfero sinistro dalla presenz a del tumore. Modonesi, nel suo caso di glion1a del talamo, osservò una sindrome oculare nell' occhio controlater ale, caratterizzata da midriasi, dilatazfone della rima palpebrale, modico esoftalmo, e aumentata lacrimazione (l'opposto di quella che si ottiene con la sezione del simpatico cervicale o del midollo cervicale: sindrom,e di Bernard-Horner), che l'A. mette in r apporto con un eccesso di stimolo ·del simpatico nelJe sue vie cerebrali. Lo stesso ì\10 donesi riporta le es1Jerienze di Bech terew e Mislawscki, che con l 'eccitazione della commessura anteriore ottennero lacrimazione, midriasi, dilatazione della rima • palpebrale e protrusione del bulbo oculare (da1le quali concl11sero che le vie centrali de1 simpatico passano per questo punto per cont~11uarsi fino a ll a corteccia); e il reperto di fibre degenerate n ella parete del terzo ventricolo ottenuto da Hael negli animali dopo la estirpazione del ga11glio cer vicale s111)erior e. Se dun•q ue la constatazione di fenomeni oculo-pupillari nei tumori cerebrali non è n'U:ova, dj speciale interesse si presenta l'osservazione riferita, per il fatto ch e essa costituisce forse il primo caso di tumore cerebrale in cui sia stata constatata una simpaticotonia con la reazione pupillare all'adrenalina, per instillazione nel sacco congiuntivale. Tale r eazione, che è 11ormale nella rana, manca nell'u om o sano, a meno che non si pratichi l'iniezione direttamente nelle vene; in tal caso provoca dilatazione anche qt1ando la pupilla sia stata precedentemente dilatata dall'atropina. La r eazione è stata constatata in alcuni diabetici con lesione pancrea.tica (oftalmo-reazione di Loewi); in alcuni basedowiani (con sintomi simpaticotonici; esoftalmo, dilatazione della 1


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11 POLICLINICO

rin1a palp.ebtal.e e tacl1icardia). e r ecentemente (Bigna mi) 11ell encefalite letargica, specialm ente iil quelli che presentano esoftalmo, occhio fisso e luce·nt.e, .e secrezione di saliva vischiosa (saliva simpatica). Gli al tri sintomi sono di interpretazione semplice : la cefalea, il vomito (quantunque · comparso tardivamente), l a ipertension.e del liquido cefalo rachidiano, non rappresentano cl1 e sintomi g·-en erali del tumore. L 1 emianopsi a sinistra er a manifestamenit e in r.elazione con l a lesione della via ottica secondaria destra: è probabj ]e cl1e essa non sia stata rilevata precedenten1ente, f o l'Se per essersi stabilita mo1.to lentamente: d'altra. parte l'opportunità di un esame perimetrico, cl1e avrebbe potuto svelarla precoc.en1.ente, non era indicat a d alla sintomatologia pr esentata. n ·a1 punito di vista istologico, co11le si è d etto, il tumore presenta in a lc11ni punti un aspetto sarcon1atoso, in altri un aS!ìetto g·liomatoso. Depongono pri11cipalmente per il glioma i rapporti esistenti tra il tumor.e e i1 tess11to circosta nte sano. Infatti la man.canz a di limiti netti tr.a il tumore e la sostanza bianca circostante è caratteriBti ca. dei gl ia.mi, specialn1 cnte d ei g·liomi n1olli (l-1orst, Ernest, Redlich ), m entre i sarcomi sono pit1 n.etta ment e lin1itati. Inoltre si sono risc ontrati elem·enti celJ,ulari grossi, roton d eggianti,. con abbond ante protopl asma, simili a gli elementi descritti da Bord nei gliomi molli sarcon1atosi, elerr1enti cioè con protoplasma considerevole, con nuclei grandi, con sostanza intercellulare scarsa, con prolungamenti scar si o mancanti. I tratti sarcomatosi del t11more h a nno l'asp etto di lln angiosarco.m q, cioè di un sarcoma n el quale le cellule hanno tendenza a disp orsi attorno ai vasi e n el quale lie cellule mad.ri deg·li elem.enti n.eoplastici sono l.e cellu l e parieto-vasali. Con ciò mi pare si possa ritenere il tumore descritto come t1n gliosarco·m a nel senso !li Brnns; vale a dire di una n.eoformazion.e gliom a tosa fondamentale costituita di ce l111le più o meno lontane dal tipo normale, mancanti di prolungamenti, con scarsa sostanza inter cellulare, con prevàler:iza della n ·e oformazione cellt1lare sulla differenziazione fibrillar e, nella qt1ale le cellule parieto-vasali (endoteli e periteli) siano entrate in proliferazione neoplasti .. ca da11do le caratteristiche formazio,n i a raggiera attorno a i vasi. Secondo Borst .esisterebbero _anche (sebbene rara.m e·n t e) neoformazioni gliomatose nelle cp.1ali si trovano le cellu le disposte attorno ai vasi, ma in ql1este tale oaratter.e non è mai così spiccato come nella vera proliferRzjone 1

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sarco1natosa. In quest'ultimo caso si tratterebbe di un glio1na di costit11zione analoga a qt1e1Ja che si riscontra nei gliomi d.ella retina, che danno l'immagine microscopica « di una massa di aspetto necrotico, nella . quale s: vedon10 aperture vasali pi1ì o meno numerose, intorno alle quali si addensano in ampio mantello cellule piccole, rotonde-, ridotte quasi esclusivamente aL loro nucleo » (Barbacci). Molti però considerano questi tumori come veri sarcomi origina tisi dal rivestimento lJeriteliale dei vasi. Quanto al modo di formazione della cisti sono da tener presenti due fatti: l'esistenza di un edema intenso, tanto nel tessl1to circostante (nella corteccia calcarina esisteva un tipico edema pericellulare e perivasal.e) quanto n el tess1lto stesso del t1unore, la cui sostanza intercellulare si presentava in alcuni rl111ti rig·o11fiata e di aspetto areolare; e l'esistenza di alterazioni vasali rappresentate da degenerazione ialina della parete e obliterazione del lume. Le d ette alterazioni renclono molto probabile che l a cisti abbia preso 01·igi11e da. un focolaio necrotico-degenerativo. L'edema, che è con.seg11 enza di alterazi'oni di circolo, già di per se st esso le aggrava, .e r ende quindi difficili gli sca mbi n u tritivi delle cellul1c: inoltre è capace di porta re, oltre all'imbibi z1one della sostanza intercellulare, anche a un 'alterazion.e della cos tit11zione fisica del.la cell11la, caratterizzata dalla così detta degenerazione idropica (vact1olare), frequente (Rossle) n.ei t essuti ed·e matosi, ·O a 11na metamorfosi gelatinosa, che sim11la la degenerazione n111cosa (Barbacci). L'obliterazior1e vasale porta -co·n sè un 'ischemia dei tessuti che se non è · compensata da una circolazione collat.eral.e ne provoca la necrosi. E probabile che ambedue q11esti fattori abbi.ano concorso alla necrosi di una certa zona del tumore (o di piccole zon e che in seg·t1ito abbiano confluito) che, rammollita per l'edema> sia stata s nccessivamente r:iDssorbita determinando in definitiva Ja formazione di 11na cflvità. Una particolarità del r eperto anatomo-patologico, cl1e potrebbe es~ere in rel8zion e con la genesi del tumore, è la evidente sproporzione rilevata tra i due emisferi cerebrali. Intorno a questa speci al e alterazion·e poco si trova nella letteratl1ra. Borst sotto il nome di gigantismo parziale indica un 'ipertrofia di origine embrional.e congenita, nella quale è conservata ].a proporzione tra le singole parti del tratto ipertrofico, che può colpire le estremità, o segmenti di esse, o d.eterm-inatj organi tra i quali il cervello (macroencefalja). 1


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_.\ n cl1e Eicl1l1orst ricorda l' i1)ertrofia ce rebrale come un'alterazione conge11ita: l)Uf ammette11clo cl1e possa coJ1Jil'e . olo ltna metà dell'encefalo ritiene che IJit\ s1)esso ne siano coJpite ambe le r11età. Kauf1nann distingue dalla vera iper1)lasia del cervello le pset1do-ipertrofie cons6cutive a processi patologici, che comprenderebbero la maggior parte dei ca.si descritti con1e ipertrofie; ne osservò 11n caso in, 1Ln rag·azzo di 16 anni (co11 J)eso del cervello di 1700 g. ). Ii anseman11 descrisse una IJ11ra megale11cef alj a, senza alterazioni istologiche, congenita, in nna ragazza di 16 anni, il cui cerve] JQ pesa va grammi 1860. Q11ello che si ricava dalla letteratura è dnnque che l 'ipertrofìa cerebrale pura è congenita e può essere limitata a una metà del,.. l'encefalo. La coes_istenza n ello stesso emisfer o d el glioma e di un'alterazione d ello svilt1ppo, IJOtrebbe essere portata come 11n argo111ento jn favore della genesi embrionale del tumore (teoria di D11rante-Cot1hei1n). La quest ione deJJa. orig·ine co11ge11ita del g·li om a è ,.i sol ta positiva mente dalla maggi.a ranza deglj AA. se non per . la presenza in tutti i ca si di 11n glioma in atto al momento della nascita, i)er l'esistenza di germi arrestatisi nello sviluppo capaci a un certo mome11to di iniziare un1a prol1iferazione neoplastica, sia che si tratti di residui di tessuto gliale rimasti allo stato embrionale, sia che si tratti di cel lule ependimali aberrate. Si citano a conforto di questo p11nto di vista l'esi.s tenza di glion1i congeniti, il carattere ereditario riscontrato in singoli casi, il carattere taliVolta embrionario del glioma con malformazioni locali (spina bifida, siring<>mielia, altri difetti di sviluppo dell'ass,e cerebrò spinale) e con malformazioni puramente istologiche (eterotopia di elementi ependimali em- ' brionali, rosette di "'' intersteiner). Nel caso speciale del.la coesistenza del glioma con un'emipertr-0fia del cervello è interessante, per illuminare i probabili rapporti genetici reciproci, riportare l 'opin1ìone di Marburg e di Redlich sull'essenza della ipertrofia cerebrale: e cioè cl1e tra J,a cosidetta ipertrofia e il glioma d·i ffuso esisto110 'delle forme di passaggio, ~erlpure i due processi non sono identici. II. - De A. I., di a11ni 26. Entra all'Ospedale il D 111glio 1919 e vi rientra successivament e altre due volte. l\llorte il 7 marzo 1921. Niente d 'i111portante ne11·n11amnesi perso11ale ren1ota. non malattie ereditarie , non lues. Circa 2 anni fa h.a cominciato a soffrire di cefalea diff11sa a ti1tto il capo, cl1e sopravveniva a lungl1i inter,ralli, no11 di notte accompagnata da ' 'omito. CASO

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. Al suo ingresso nell'Os1)edale riferiva cl1e Lla

circa 2 mesi anda.va soggetta quasi ogni dt1e giotni a •Scosse convulsive, che sembravano a c~ratter.e t.onico-clonico, che colpivano I,a faccia e gli a.rti di sinistra, qualche volta anche le dita della mano destra. Durante gli attac· chi perdeva la coscienza e cadeva in terra. Quando tornav.a i.n sè si trovava coperta Ji sudore. Qualcl1e volta diceva di essersi morsa la lingua. Obiettivamer1te si notava : rima palpebrale si1listra abit11al1nente u11 J)O' più s tretta cl elJa destra p er contrazione quasi permanente d.ell'orbicota l'e, s pecie se la 1n ala ta fissa vu 1111 og·getto ~ Jieve esoftalmo a si11ist1·a. pa L·esi clel r etto esterno di sir11stra; non diplopia , ca mpo visivo normale. F a.e.endole inostrare i denti l 'a11g·olo labiale sinistro a1)pariva più stirato del corris·ponde-nte di destra. Limitati e dolor osi i n1ovim enti di flessione e estensione del capo sul collo. Riflessi patell a.1·i e CJC'hill ei viva ci d'a111bo i lati, senza differenz e appr ezzabili: · a ccenno al clono del pi-ed e, più acc ent1iato a destra; non Babinski, p11piJ.1e ugual] , bene reagenti alla luce, alla co11vergenza e alla acco1nodazione. La pu lltl1ra lombare da va : 1iquid o a pressi on e elevata, a g·etto, xant.ocrornico; al bnmi11a 10 per .Jni.lla ; nel secli1nento 11 11 li11fc cit a l)e1· mmc. ed emazie. DurR.nte J,a lunga d egenza la puntura lombare fu ripetuta 7 volte estr:aendo dai 22 ai 32 eme. di liquido sempre xantocromico, seguita ogni "9'<>lta da un miglioramento evidente. La R. W. fu negativa nel sang ue e nel liquor. l / esam·e oftalmoscopico pratieato ripet11tamente da,va.: l1e11rite ottica di a ntica data, con inci1)iente atrofia post-11enritica bilaterale, più a'1 anzata a . inist1·a. D11rante la deg·enza ebbe freq11ent emente attacchi con perdita di coscj e11za se1npre brevissimi (circa 2 minuti), preceduti da aura vasom1otoria (rossore, abbondante secrezione di sudore). D11rante l'attacco il volto si faceva rosso, sj ave.v a irrigidimento del tronco e degli arti in uuo stato di contrattura, trisma, spesso perdita di urina, occhi rotati a destra, pupill e midriatiche, dispnea. polso orn raro, ora freq11ente e p iccolo. Al tornare _della coscienzB. ~i 11otnva che, pt1r persi::::' endo lo stato di contrattura d-egli arti e del tron~o, l'arto superiore sinistro non presentava resistenza ai movimenti passivi e d era agitato da fine s-cosse cloniche, come anche l'angolo labiaI.e sinistro, inentr.e il polso tornava di frequenza inedia. Dopo l'attacco subentrava pallore intenso, forte cefalea e .senso di rilassatezza muscolare. La percussione della bozza frontale e più. ancora d.eI,la regione occipitale sinistra provocava· vivo dolore. La pressione d€i p11nti di emergenza della 1a e 2a- brarica. del trig·emino provocava maggior d olore a sinistra. Esisteva evidenit e rigidità dei muscoli della nuca. Cercando di spostare in avanti la mandibola si provocava violenta sensazione dolorosa. Nell'ultjmo periodo di degenza (3-7 marzo 1921) g·li attaccl1i si sono presentati molto frequ·enti, distanziati da intervalli sempre più b1·evi, fi.110 a. 15 volte 'in 1111~ giornata. I .a morte avven.n e in uno stato di intensa cianosi. L'a11topsia fu eseguita da me. Si riconobbe l'esistenza di una cisti della gra.ndezza di un r.;rosso arancio nella parte posteriore dell'emi-

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IL POLICLINICO

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sfero sinistt o, che occui:>ava u11a !)ar te d ei due La diagno~i i.stologi?a del tumore è di glioma lobuli parietali ed era limitata al1'indietro dal co11 formaz1on1 mult11)le angiomatose aventi lobo occipitale. Possedeva una parete abbau11 tip o di ai1gioma caverno o e con necrosta11za spessa che raggiung.e va in alcuni punbiosi ialina diffusa . ti 4.·-5 mm. e conteneva lln liquidai xa11tocro111ico, limpido. La superfi:cie interna della cisti La diagnosi di tumore cerebrale fu in qu epresentava una ·colorazione ocracea: e sulla sto caso possibile già intra vitam p'er la presua parte sinistra si sollevava una vegetazio11e con superficie variegata, cl'asp etto q uasi senza dei sintomi generali: cefaLea, vomito, cal'tiJagineo, contenente un.a sostanza di color papilla da stasi, ecc. i·o::.; ·o cupo con chiazze giallastre. AnteriormenIl caso è interessante i)el fatto che i sinton1i te la cisti era nettamente separata dal r esto più appariscent i erano gli accessi di perdita ùel lobo p a rietale, posteriormente non er a cosi disti11ta dalle circo·nvol11zioni occipitaJi. di cosctenza simili agli attacchi epilettici (caLa cisti aveva respinto a destra i gangli e dt1ta, irrigidimen.to. tonico , morso della linancl1e il t ronco d.ell'encefalo nella r eg·ione d.ei gua, perdita di llrina , midriasi, ecc. ). Tali atcor1)i quadrig·emini e in corrispon.denza del pavimento d el 4° ventricolo. Non si notò idro- tacchi si differenziavano dall 'epilessia genuina cefalo. Sulla superficie interna d ei due venper il fatto che mentre di essa è caratteristico tricoli era evidente un processo di ep endimite il pallore intenso e la cianosi, in questi si oscto11ica granulosa diffu sa. servava arrossamen to del volto; e inoltre p el Esa1ne mficroscopico. - Le pare Li del, tumofatto che a llo stadio to11ico non seguiva uno r e cistico furor10 sezi.01l ate in sen so verticale alla superficie in vari punti: si osserva subito stadio clonico ben netto, ma solo fini scosse all'esam e m icr oscopico ch·e presentano note- limitate a ll'ar to superiore sinistro e a ll'angovole varietà di strutt ura. Nei tratti dove la lo labiale dello stesso lato. Del resto già alparéte è pi ù sottile, è costituita da 11n tessuto di r1evrog·lia fibrillare senza aumento notevo- 1' infuori degli a ttacchi esisteva uno stato d i le delle cellule di n evroglia . In a ltri tratti ip ertoni.a del facciale (superiore e inf.eriore) la par ete è costit11ita da un tessuto di nevro- di sinistra rivel.ato dalla contrazione quasi perglia ricco di .elementi cellula ri, la maggior parte dei quali sono rappresentati da nuclei pic- manente d ell'orbicol a re , e dallo stiran1ento dell,angolo labiale sin istro n·ell'atto di mocoli, roto11di, fortemente e 11niformemente colorati con i colori basici. Sono scarsi invece i strare i denti. nuc11ei pù grandi e più pallidi. La sostanza Questi fatti, che potevano f.ar pen sare a una intercellulare fibrillare è meno abbondante che lesione che agisse irritando sui centri cortin on nei tratti descritti prima. · Si trovano inoltre disseminati r egolarmente cal1 motori di d estra, e che apparentemente conglomerati di vasi sa11g·t1ig·ni ir1olto ampi, a sono in contraddizione con il reperto anatoparete generalmen te sottile, p arzialmente trom- mo patol.ogico, possono essere spiegati con lo bizza.ti. : acca11to a qt1esti vasi giustaposti, sespostam e11to Sl1bìto dal tronco encefalico per • parati da scarso connett j,10 intervasale, se ne opera del tumore; e, per quanto si riferisce tro,·n,no molti altri a p arete molto spessa, di as1Jetto omoger1eo, vitreo: qt1esta sostanza omo- alle scosse cloniche dell'arto superiore sinige11ea si colora con l'eosina (rigonfiamento stro, con lo stiramento delle fibre piramidali i al i110 d elle po reti vasali) . .c\.nche i11 varie masdecorrenti n el lato opposto. Infatti sono no ti se t romboticl1e si riconosce la trasfor1nazione i casi di tumori, specialm ente delJ'angolo poni ali11a. In p rossimità di C!11csti vasi si vedono qt1a e là an1n1assi infor1ni di sostanza ia lina to-cer ebellare (Henscl1en ), ma anche di altre se11za struttura rjronoscibile: ancl1 e in varj e sedi, che hanno agito prevalentemente sul l a parti del tesst1to nevroglie.o si trovano vasi sangt1ig·ni co11 notevole isp essim ento ialino del- to opposto, e ciò per meccan1ismi vari: coml a paret e e qua e là con degenerazione aTni- pressione contro un piano osseo; stiramento loide diff11sa, riYelata daJ le ca r atteristiche di dei fasci situati dal lato della con,ressità, net col 01·azio11e. casi in cui il tronco c.erebrale subisce una Talora disseminati nel tessuto n evroglico, deformazione ad arco. talora disposti in accumula all'intorno d ei vasi Del resto, anche per quel1o che si riferisce sa,ng·uigni, si riconoscono numerosi corpi sf.erici (ver e formazioni a palla) r egolarissimi n ei al facciale, il manifestarsi della lesione (irril oro limiti p eriferici, di var ie dimensioni (gran- •ta.tiva) contemporanea m.ente a carico del fa cdi, n1edi, piccoli), che si colorano in tensamente con l 'en1atossilina e con il bleù di Metilene, ciale superiore e in•feriore, dep o11eva piuttoe ·\ 'isti se11zé1 a lcuna colorazione si J)r esentan o sto p er la localizzazione della l1esion€ nel tronin a1,cuni punti splendenti ir1 altri opachi .alla co cerebrale e precisamente nel ponte,' n el luc e dirett a. punto· in cui alle fibre radicolari del facciale Si riconoscon·o come corpi amiloidi per la 0 inferiore p rovenienti dal nucelo del VII paio, ca r atteristica colorazione con Jo iodio. Oltre qt1esti corpi ~ferici si. osservano qua e si uniscono l.e fibre del faccial e s11periore prolà nel tessuto del tumore ammassi di t1na so- venien.t i dal nucleo del III 0 , forse con l 'interstanza om·ogenea in form a di blocchi irrego- mediario del f asciculus longitudinalis postil ari o di corpi cilindrici a s11perficie in· alcuni p11nti rug·osa. fortem ente colorabili con J,' ema- cus. In favore di questo punto di vista p a rtossilina: evidentem·ente sono bloccl1i o corpi lava anche la paral.isi del retto esterno di sian1iloidi. nistra. Sono 11oti i r apporti di vicinanza che 0

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[_t.\.N:NO XXX, FASC. 43)

SEZIONE PRATICA

il nl1cleo del VI 0 l)aio contrae con le fibre radicolari del VII 0 che lo circondano ad an,s a e in corris_pondenza del quale sono raggiunte dalle fibre del facciale superi-0re. Forse ma1e si accorda con questa ipotesi il fatto che la stessa influenza morbosa .abbia portato, di d11e fo r111azioni vjci11e, nell'una a llna paralisi, nell )altra a una ipertonia : la spiegazione s1 può forse trovare in llna differente sensibilità delJ1e varie fibre di fronte alla compressione , come è stato riscontrato in altri casi e ancl1e per gli elementi di uno stesso fascio: così Ricca in un caso di compressione da tumore delle vie piramidali, riscontrò accanto a d alcl1ne fìbr.e degenerate, altre del tutto integre, e corrispondentemente esisteva una paraparesi $pastica con integrità assoluta d ella motilità deg1i arti superiori. Il fatto che tanto ìa deYiazione dei b11lbi oculari, q11anto le scosse cloniche si presentassero solo durante gli attacchi può spi·egarsi ammett endo che duran te questi avvenisse u11 aumento di tensione della cisti e che solo allora le formazioni anatomicl1 e corrisp ondenti venissero stimolate. }Ia oJ.tre ql1·esti sintomi pontini, dovuti probabilmente alla deformazione del tronco del cervello, è da notare l'assenza di sintomi di localizzazione (prescindendo dall'esoftalmo a sinistra e dall'atrofia della papilla l)iù a·v anzata a sinistra, che potevano indirizzare verso 11na diagnosi di localizzazione generica n ella metà sinistra), come sar ebbe stato da aspettarsi, data una lesione così vasta del lobo parieto-occipitale, localizzata a sinistra, in prossimità dei centri cortica li motori e sensitivi dei cen tri ,,erbo-acustici, verl)o-oitici e visivi. Infatti i sintomi di lesione del lobo parietale sono rappresentati principalmente dai disordini dellra sensibilità e da disturbi di vario genere dovuti a compartecipazione delle zone ,·icirie. I disordini della sensibilità sono rappresentati da t1n'emianestesia del lato oppo~to, specialmente a carico del senso muscolar.e (di l)Osizione deU·e m embra), di localizzazione della cute, e d·el senso st ereognostico (quest'ultimo quando p a.rtecipano al processo la parte media della circonvoluzione parietale a scendente e la porzione corrispondente del lobulo parietale inferi ore); ·e ciò in relazione al fatto che l'area corticale sen sitiva (per il s enso muscolare, di localizzazion.e e .stereogn ostico) è costitui ta dal gyrus post-centralis, <lal 1obl1lo ·parietal e inferioré e d'a l gyrus su1>ra1nnrgi11alis (Monako,v) . Se jl neoplasma invade o comprime jl gyrus 1)raece11traJ.is si hanno sintomi a carico della motilità (paresi o paralisi del tipo corticale, epilessia j ack sonian.a ). Se si estende indietro ~ viene inter.essato il gyrus angularis di si-

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nistra si ha il ql1adro della cecità verbale; se anche il ramo ascend.ente del sulcus temporal.is silpremus, si produce ptosi deJ,l a palp.ebra superiore del lato opposto (Mingazzini); ancor a più indietro possono prodursi sintomi di localizzazione del lobo occipitale. Se vien e interessato il lobo temporale sinistro possono manif.estarsi fenomeni afasici. Se poi il tumor e si estende in profondità può provocare .sintomi a cariGO dei vari fasci assoc.iativi e di proiezione che decorrono nel centro ovale, fino a ledere J,e formazioni basali del cervello. Nessuno di tali sintomi è stato notato nel present.e caso, malgrado ch e fossero interessati la parte lJosteriore del lobo parietale, e parte dei lobi occipitali (porzione anteriore) e temporale (por zione posteriore dei giri t.emporali 1° e 2°). A proposito della natura istologica del. tumore p otrebbe sollevarsi la questione se si possa considerar e come un tumore misto v.ero, cioè se l'origine dei diversi tessuti che lo compongono possa farsi risalire a un germe co. mune unico. A parte il fatto cl1e un tumore misto cli tessuto gliale e connettival.e è da molti n eg·ato per l'origine dei due tessl1ti da fogJJ etti gern1inali diver si, per ammettere un tumore di ql1esta specie sarebbe n·ecessario st1pporre Ja esistenza di elementi embrf9nali preceden ~i alla differe.nziazione n ei vari foglietti, che a u n certo punto av.esseiro iniziato una prolifer azione n eoplastica differenziandosi in varie direzioni: ora sembra probabile che la differenziazione n·ell'org·anismo già adulto di germi arrestatisi così precocemente I).ella svilt1ppo, possa portare alla formazione di tessuti così differenziati come sono quelli che compongono il sistema vasale: infatti le parti connett ivali dei tumori misti h anno generalmente la struttura sarcomatosa (Falkson, Oestreich e Sla,vyck, Friedreich). Un altro fatto che depone contro questo punto di vista è la local.izzazione laterale del tumore in confronto della sede quasi sempre mediana dei teratomi: ipofisi, 3° ventricolo, epifisi. In considerazione di ciò m i pare più rispondente ai caratteri del tumore, con siderar lo come prodotto dalla combinazione di una neoplasia gliomatosa e angiomatosa. La formazione del1a cisti è sufficientemente spiegata dalle estese alterazioni vasali (trombosi, e·m orragie, degenerazione amiloide deJle pareti vasali). E degna di nota la diffusa degenerazione amiloicl e delle IJar eti dei va.si e delJe zo11e periYascol.ar i n elle quali specialmente sj sono n otati i numerosi corpi sferici amiloidei. 1


.. IL POLICLl:\'lCO

Dallo _stl1dio de i tasi su riferiti si possono i·icavare ill1})01·tanti conclusioni. Dal pll nto di vista clinico : 1) Un t ttm ore ·cerebrale può decorrere p er lungo tempo col quadro di un'emicrania oftalmica, determi11.ando una sindrome che non a11torizzo. a diagnosticare la presenza del turnare st es, o e tanto meno alla diagnosi di sed e. 2) Nei tumori cer ebrali pl1ò riscontrarsi una sin1paticotonia cl1e, per qu.el.lo cl1e si i·iferisce all'occhio, può anche rivel arsi solo con la reazione pupillare all ' adrenalina. L' interesse del fenome110, oltre che per la sua estrema rarità , deriva a ncl1e dal fatto che p otrebbe essere porta to co1ne un altro a r gomento in appoggio del, prol11ng arsi de1le fibre simpaticl1e fino a Jla corteccia cerebrale. 3) Un tumore del lobo parietale sinistro p11ò decorrer e senza sintomi di localizzazion e. 4) La djagnosi di sede, specialmente se fa cciano dif.etto sintomi propri della zo na occupata da l tumore, può esser e notevolmente difficoltata dall'esiste11za di fenon1eni IJrovocaii da alterazioni secondarie (compressione, S!)Os tamento di r>arti più o n·i.e110 lontane). DRl plinto di vista anatomico : 1) L ' aspetto del glioma p u ò essere m odificato dalla pre senza di el·ementi neoplastic1j conn.ettivali. che possono presentare il tipo angj osarcomatoso o semplicem ente angiomatoso. 2) La constatazione di un'emipertrofia del c e rvel~o in combinazione con un gli.orna può essere portata a sostegno . della genesi embrion a.le del glioma stesso. 3) Infine è da notare l' estensione delle alter azioni d.egenerative nel secondo caso e l'importanza ch·e queste l1anno unitamente alle alter az ioni circolatorie ne1Ja patogenesi delle formazioni cj stich e. 1

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SEZTON.E PRATICA

(ANNO XXX, FASC. 43]

NOTE E CONTRIBUTI. I STITUTO DI FARMACOLOGIA E TERAPIA

R. UNIVERSITÀ DI NAPOLI Direttore : prof. Pio l\ilARFORI.

DELLA

L'azione antiluetica del bismuto è-indipendente dalla sua influenza sulle sieroreazioni positive (Wasser.mann, Sachs-Georgi, ecc.) per il dott.

OLINTO

SCIARRA.

È noto che moltissimi .conigli normali han-

no nel sangue la R. W. ,positiva qualitativan1ente identica a quella dei sieri sifilitici, essendo la sostanza V\Tassermann, l' ambocettore per lipoidi, il fattore essenziale di entrambe 1e reazioni, come anche delle reazioni di precipitazione, Sachs-Georgi e lVIeinicke. 'Vassermann, Epstein e Pribram, SchwartzFle1I1ming, Emanuel dimostrarono che il m·ercurio e l'arsenico nei conigli a R. W. positiva rendono, il mercurio più che l'arsenico, negativa temporaneè1mente la reazione. Tali esperienze oltre ad un valore teorico, ne ebbero uno pratico notevole, perchè fornirono direttive per la terapia, rimanendo chiarito il meccanismo d'azione dei più importanti specifici antilueti·ci fino allora. in uso e stabilito che l'arsenico è spirillicida .e d . il mercu.r.io è prevalenteme• te rimedio sintomatico, ad azione diretta stigli elementi cellulari dell'organismo. (E.hrli'ch, Hata, Lesser, Wasserm.aru1 ed altri). Nessuno finora ha fatto col bismuto le stesse esperienze, dalle quali la mia intepretazione (1 ) delle sierodiagnosi della sifilide trae notevole contributo di conferma. · In altre pubblicazioni, come conseguenza di tale interpretazione delle sierorea zioni, potei dim.ostrare ch e il bism11to dev'essere valutato. co1ne antituetico. prescindendo dalla reazione ,,-asserman11, ecc., e che per la sua azione ral)ida sulla sinto1natologia della sifilide e quasi i1ulla sulla R. \V., deve disputarsi il primo posto nella terapia con l'arseni.co. Com'era prevedibile i)er l'azione sulla R. W. positiva nei sifilitici, anche la reazione nei conigli permane positiva nonostante la somminist1-azione di dosi tossiche di bismuto .. Riassumo brevemente i mièi esperimenti su quattro conigli a R. ,V. intensamente po,si(1 ) et) reazioni positive: non escludono la si

filide;

I

1389

tiva, prescelti tra parecchi a reazione non ·rnolto evfdente. Ho adoperato, sotto cute; 11n nuovo composto « Bismuto-proteico-colloidale » preparato dai profess,ori Ma:vfori .e Chistoni, in questo Istituto Farmacologico, contenente un centigran1rr1a di bis·muto p~r centimetro cubo, e già sperimentato i11 sifilitici con eccellenti effetti curativi. In dodici giorni consecutivi iniettai in ciascun coniglio otto centigrammi di bismuto con effetti tossici nel primo coniglio, di minor e peso, e senza notevoli disturbi negli altri tre. Riesaminato il sangue immediatamente dopo l'ultima iniezione, per sorprendere le eventuali temporanee m,o dificazioni della rea- zione Wassermann. questa si è mantenuta f ortemente positiva in tutti, compreso il prim·o moltÒ intossicatò. ~ .. Dopo alcuni giorni, l e reazioni furono ar1 cora positive con immutata intensità. Per la inequivalenza delle reazioni Wassermann con antigeni di cavia e di fegato sifilitico, corrispondendo nel siero sifilitico ad antigeni . diversi anticorpi diversi, per ogni reazione furono usati con soddisfacenti risultati cinque antigeni, sifilitici e di cuore di c~via, delle migliori Ditte e preparati in Istituto, ,p er poter giudicare CElmplessivamente i risultati delle reazioni, mettendosi al sicuro da esiti discordi per la natura dell'antigene. Praticai pure la Sachs-Ge0r.gi, che fu concordante quasi sempre con la R. W., della quale però non è più sensibile e più pratica, poichè richiede molte ore di termio stato per ottenere un precipitato o un intorbidamento di non facile e pr'e éisa · va lutazione e di dubbia natura.

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Prima di iniettare il preparato dei professori Marfori e Chistoni.

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sifilide attiva; e) reazioni positive senza sintomi luetici: immuni.tà attiva acquisita o congenita con si.~.lide latente o estinta.

' Sifilitico Ist. Farmacologia. . . . . . . .

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Gli esami furono ripetuti 11na ~ econda volta per stabilire con sic11rezza. il grado di positi• vità delle reazioni e si ebbero l)l'ess a poco 1 medesimi risultati. II ESPER!:.\1:ENTO. Dopo l'ultima · iniezjone di bismut o (8 cen tg. in 12 giorni). Non fu possibile super a r e tale dose per evitare effetti tossici in tutti i conigli. •

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Dopo 10 giorni dall'ultin1a iniezione di bismuto, riesaminato il sangue di tutti i conigli, la R. \V. e la Sacl1s-Georgi furono anch e intensamente posi ti ve. I controlli sempre duplici funzionarono ottimamente. CONCLUSIONI. a ) Il bismuto 11on ha alcuna inftt1e11za Sl1lle sieroreazioni positive dei conigli i1ormali. b) Come l e esperienze di vVasserrn a n11, Pribram, Emanl1el, ecc. , .col mercurio e l'arsenico, st1i conigli a R. \V. positiva, le mie ricercl1e col bismuto dimostra110, in modo a nche più chiaro, cl1e l e m odificazioni imniediate delle sieroreazioni . positive sono espressione di

(ANNO

XXX, FASC. 43]

azione cellulare, sui tessuti, e non etioiogica diretta sulla sifilide . e) L'efficacia d ei rim edi antiluetici dev'essere giudicata in base alla immediata influenza sulla sintomatologia clinica e non s11lle sieror.eazioni positive, esponenti duraturi di immunizzazione attiva antilip oidea; perciò il bismuto per la su a azione treponemicida energ ica è da usarsi, eliminati gli inconvenienti dipendenti dai prepara ti e ·più ancora da dosi tossiche che molti usano nella ostinazione di voler r endere negati~re ad ogni costo reazioni positiv e, indipendentem ente dalla sua influenza s11lle sieroreazioni. 1

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Pubblicazione importante : Pa ot. RIN ALDO MA RCHEBINI docente d'Istologia e di Tecnica microscopi ca nella R. Università di Roma

COMPENDIO DI EMATOLOGIA ad uso dei medici pratici e degli studenti con prefazione del prof . Vittorio Ascoli.

E un ri assunto delle attuali COiDizioni riterentesi al sangue normale e patologico, con tavole e1nott1 cbe che chia r iscono Ja dt rt vatione. i ra µp orti, il valo re dd diversi elementi d~l san· gue. Vi sono inolt re tracciate le varie malÀttie del sangue le rliverse torme parassitarie le proprietà dei s reri. con la tecoica appropriata per la ricerca di t utto ciò che si può pre· sentare di patologi r o nel siero e nei corp usroli sanguigni. Un piccolo vocabolario ematologico fa seguito al lavoro. eon ri chiam i nel testo. ch e fac ilita il ri1·ordo e la significazione dei numerosi e vari nomi dati nlle cellule del sangue. nei vari stadi cii rn atn razione e di atter#lzione patolo1Zica. fa C'endo rileva.re la sinonimia di una st.essll cellula. rlesignata •ariamen. te n secondn rlPi \'n ri Autori. nue tavole illustrative mostran o le v.arie form e cellulnri ch e possono f ar parte <li un rept>rto ~aniu i gnn e le form e cii Ili· tera1ione patologi ca che vi- si pos~ono riscontra re. Quest'opera. che il chi aro A 11 tort> fla prepnrat.o esclusiva: men t e per i nost1 i abhona l i. riu ~r ir~ indi!'cutih.i1mente di grande .vantagaio sia a~ll ~ tn<I E> nti r he ai medici pratici. TTn vnlnme in -16 a ra.n<fe. d i ri rr n ~nn paf,?ine. re>TI 74 ft~ure e relatf!ve spie(tazionf, su due doppie tavole in fototipia . In commt1rclo L. tO - Per l nostri abboMti sole L. 8,00 frane~ di ,orto e raccomandato. Inviare Cartolina Va2tia al Cav. LUIGI POZZI - Via Si· stina, n. 14 - Jtoma.


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XXX, FASC. 43)

SEZIONE PRATICA

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COMMENTI. Alcuni rilievi sull'epidemiologia e sulla cura della peste bubbonica. Prof. A. IL VENTO. Il 1914 pubblicavamo sulla Riforma medica, anno XXX, n. 13, in sieme con il dott. Michele Mazzitelli una breve osservazione dal titolo: c1 Esistenza del bacillo pes.toso nell'organismo senza sintomi clinici»; nella quale riferivamo il caso di un soldato panettiere, -che durante ttna epidemia di peste a Tripoli aveva mostrato la particolarità rilevata nel titolo del lavoro. Egli rimase circa trenta giorni sotto la nostra osservazione senza mostrare altri sintomi clinici che un lieve malessere, up. persistente dimagrimento, e la facilità di movimenti febbrili fino a 38° C in seguito a stravi zii. Le glandole inguinali erano grosse fino ad un fagiolo, a pleiade, mobili, indolenti. La puntura di una di queste ci condusse ad ottenere qualcl1e g·occia di l'iquido sanguinolento, che con nostra sorpresa presentava il cocco-bacillo pestoso nei preparati microsçopici e diede luogo in agar a becco di clarino ,e d .in brodo a culture pure del germe, agglutinate dal siero specifico. Non iniettammo la coltura: a cavie, nè provammo l 'azione immunitaria del siero del soldato. Questo si rimise completamente in salute senza altri sintomi di rilievo e dopo quindici giorni una nuova puntura della glan dola ebbe esito negativo. Il reperto poteva collegarsi all'osservazione di ratti con bacillo pestoso nei gangli linfatici ipertrofici senza sintomi clinici. Poteva trovare un pt1nto di contatto in un'altra osservazione da noi pubblicata successivamente: individui, che al momento della defervesoonza dalla febbre pestosa, presentavano il germe nella saliva e nell'urina, pur senza avere alcuna localizzazione nè bronchiale o faringea, nè renale. Ma in ·ogni caso il reperto di un germe così virulento, iehe era penetrato nel-, l'organismo umano senza produrre malatti~, era assolutamente senza precedenti. La conferma viene a sei anni di distanza. Leg-er e Baury (Comptes-rendus de l'Académie des Sciences, vol. CLXX-~/, n. 17, 23 ottobre 1922, pa:g. 734) pubblicano che, esaminando il .s ucco dei ·gangli inguina1i s11 dieci negri scelti a caso fra una trentin.a di isolati nel lazzaretto di Dakar, trovarono tre volte il bacillo P.i Yersin. I negri godevano e continuarono a godere perfetta salute. I germi isolati mostrarono verso gli animali la medesima virulenza, che i germi pestosi da pulm·o·n iti specifich e. Essi si d-0mandano, chè importanza epidemiologica possono avere qlil.esti portatoti sani di peste. 1

Certamente questa è una prova di più del concetto, che infezione e malattia non ·sono termini equivalenti. I due termini eran.o stati quasi confusi nell'entusiasmo dei primi reperti batterici e si era sopravalutata l'azione del germe infettivo, mentre si sottovalutava l'azione dell'organismo 1unano colpito. Invece· oramai si va confermando per tutte le malattie da parassiti patogeni l'osservazione, che moltissimi sono gli individui aggrediti dal germe patogeno, ma -assai più ristretto .è, il numero di quelli che ammalano, nel senso che dimostrano sin.tomi patologici capaci di .attirare l lattenzione del colpito e del. medico. Ciò è vero anche per una .infezione a virulenza tanto elevata come la peste ed anche durante una epidemia, nei margini di questa. Qui possiamo pensare all'azione di difesa .esercitata dai gangli linfatici, messa tanto nettamente in e.videnza da lVIanfredi. Ma in generale le vere ragioni biologiche, per cui m olti organismi infetti restano s-ani ed altri ammalano, sono ancora da illustrare.

* ** Un'altra nostra osservazione ha ricevuta conferma jn questi giorni. Con il medesimo dottor Mazzitelli pubblicammo una relazione << sui casi di peste curati nell'Ospedale di malatti.e contagiose di Tripoli», che uscì sulla « Malaria e malattie dei paesi caldi», anno V, fascicolo IV. In essa, fra altre osservazioni, riportammo il caso di due lattanti, le cui madri ammalarono di peste. Ess.i ' morirono senza sintomi caratteristici; nato il sosp.etto, fu fatta dop-0 la morte l'aspirazione di sangue dal cuore con reperto positivo di bacilli pestosi. C. Mathis sul Bulletin de la Société de Pathologie exotique, vol. XV, n. 10, segnala il caso ·d i 12 lattanti, da 5 a 25 giorni, osservati nel Cambodge, i quali avevano mo,s trato convulsioni ed em.orragie ma punto febbr.e nè bubboni; la prelevazione e l'.esame di un frammento di fegato mostrò la t1resenza del bacillo pestoso. Queste osservazioni estendono anche alla peste, ciò che è oramai di dominio .comune per tutte le maJ.attie illlfettive: che la forma clinica nel lattante è profondamente diversa da] quadro nosografico consueto. In ogni caso ~re ­ do preferibile per la diagno.si la puntura ed aspirazione di sangue d.al cuore, operazione più semplice, che espone a minori rischi l'operatore.

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Una terza osservazione voglio richiamare, che ha confermato un nostro _p recedente rilievo.


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IL POLICLINICO

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Rama Iyer ha pubblicato sul The lndian QUESTIONI DEL GIORNO. 1'~1 edical Gazette, vol. LI, n. 10, otto.b re 1912, di aver curato siei in.fermi con . peste bubbonica La cura della paralisi progressiva grave, iniettando loro nella vena del cubito con l'inoculazione della malaria. da 7 a 10 gocce di tintura di jodio, due volte durante il primo giorno; 5-8 gocce due volte Si incontrano spesso nella letteratura casi il secondo giorno; poi 5 gocce una sola volta di paralisi progressiva guariti sia dopo una nei giorni consecutivi fino .a che la tempera- suppurazione este.s a, sia in virtù di una matura fosse ritornata al normale. Il risultato lattia febbrile occasionale o provocata: uno fu: una rapida dìminuzione della febbre, che di ta1i casi risale al 1820. Meyer cercò di cutalora ritornava al normale fin d.a1la prima rare la malattia . in discorso frizionando il giornata; rammollimento o riassorbimento del cuoio capelluto dei paralitici con una pomata bubbone; con 5 guarigioni su sei curati. Il trat- a base di tartaro stibiato, provocando così tamento è tanto più efficace quanto più pre- suppurazioni ostinate. coce. Wagner-Juaregg di Vienna (Arc hivos de m eEcco come ci -esprimevamo nQi nel s,econdo die., cir. y especial, 1923, n. 63; a . a.), ricorda dei lavori citati s11ll'.efficacia della cura jodica, 1e tregue che si possono avere nella p. p. e cl1e prati.cata però in altra forma, poichè non è tanto le rare guar1gioni quanto le frequenti necessaria l'introd11zione del medicàmento nel- remissioni, dimostrano il processo morboso le ,,ene. suscettibile di regressione. Riconosciuta l'etiocc (ili ultimi 17 casi furono curati con edelogia luetica, si cercò la cura nel mercurio mizzazioni peribubboniche di j odio, iniziando e nel salvarsan. • la cura il più presto p·ossibile. Furono ·adoL' A., allorchè il Koch f.ece. conoscere la sua perate soluzioni j odio-j odurate, contenenti un tubercolina, pensò di ricorrere alla tubercocentigrammo di jodio in due centimetri cu- lina per provocare nei paralitici uno dei sinbici di liquido; si facevano quattro iDJiezioni tomi capitali delle infezioni, cioè la febbre; sottocutanee di mezzo centimetro cubico ognu-- iniziata perciò la cura tubercolinica in molti na intorno alla glandola e si ripeteva il trat- malati ed in alcuni associandola alla cura tamento il giorno consecutivo. mercuriale, ottenne in parecchi casi remissiocc Mentre le iniezioni intraglandolari di j.odio n1 complete con ricupero delle faèoltà lavoraesacerbavan.o i sintomi locali e g·enerali, le tiv·e, in molti casi durature. Il vVagner fa noe demizzazioni periglandolari, combinate col tare che a lcuni p. citati n ella sua comunicaghiaccio a p ermanenza, furono tollerate benis- zione fatta su tale argomento nel Congresso simo. Tutti i casi trattati con questa cura, Internazionale di Medicina del 1909, attendoancl1e se apparsi con sintomi iniziali gravi , no ancor oggi alle loro occupazioni. Il risulebbero rapida attenuazione dei sintomi gene- tato fu ta nto più favorevole quanto più. incirali, deco1"'s·o febbrile abortivo e rapida remis- pie.n te ·era la malattia: senza dubbio in molti sione. In al.cuiai casi il bubbone passò ii1 fase casi si presentò presto o tardi una recidiva, r egressiva; nel maggior ·numero il volume di ma ripetendo i1 trattamento, si potè di nuovo esso aumentò assai, con formazione di pus di in alcuni, combatte-rla efficace.mente. Un'altra buona nat11ra invece del solito liquido cremo- seri.e di esperienze 11a condotto il Wagner ad u sar.e il vaccino antitifico di Besredka, ed è so di disfacimento>,: E continuammo la cura, mediante vuotamento del pus a mezzo di si- · appunto fac endo tali esperienze eh~ ebbe a ringa introdotta per una piccola apertura e notare come di fr.equente, una polmonite, una riemtpimento del cavo asc·essoide mediante al- erisipela, un ascesso proQ.ucessero evidentecool jodato o glicerina jodata, seguendo il m e- mente delle r emissioni. L'A. voli.e allora tendesimo procedimento adoperato per gli asces- tare la · cura dei p. p., con ~'infezione malasi freddi. Questo .sistema, invece delle lar gh e rica: ne.I 1917 inoculò in nove malati una terincisioni consuete, conduceva ad abbreviare zana; dei n ove casi, incipienti, tre, fino •ad enormemente la chius11ra del cavo: quindici ora, migliorarono ed attendono alle loro occupazioni. Gli esp.e rimenti furon·o dall'A. rigiorni, invece dei s.oliti 40 o 60 giorni. ' Sono oramai 17 casi con 17 guarigioni, cu- petuti. · I malati inoculati furono più di 200: il merati da noi col trattamento di jodio; e 6 casi con 5 guarigioni trattati da- Rama Iyer. Val todo consiste nell'estrazione del sangue dalla la pena di continuare un sistema di cura, cl1e ,rena di lln malarjco in pieno accesso febbrile e nella su a immediata iniezione nella quansi aimostra così utile in una m alattia tanto ' da uno a quattro cc. sotto la pelle del tità mortale. dorso di un paralitico : gli accessi malarici Roma, . . . . . . . 1

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SEZIONE PRATICA

si presentarono dopo una incubazione dai 3 ai 36 giorni, ed in ques•ti •accessi la temperatura oscillò fino ai 40 e 41 co11 il tipico corteo sintomatologico dell'accesso febbrile malarico: nel periodo di incubazione si notarono lievi esacerbazioni febbrili. In rari casi la inoculazione n on fu seguita dalio sviluppo della malatt ia: generalmente era per questi sufficiente una seconda inoculazione. In rari casi, che l 'A. crede refrattari alla malaria terzana, lo sviluppo n on si ebbe n è con la pri• n1a, nè con l a seconda o con su ccessive ino~ culazioni, anche in grandi quantità , del sangt1e infetto. La m alaria inoculata se1nbra essere risultata all'A. molto più sensibile al chinino che non qt1ella prodotta dal morso della zanzara. Di tutti i metodi di cura nella p. p., tentati dall'A., quello con l ' inoculazione dell'infezione malarica sembra dare i ris11l tati migliori: nei casi iniziali si può prognosticare una quasi certa r emissione. Per il risultato hon ha tanto importanza la gravità della s indrome, quanto la sua durata. L'A. h a notato remissioni totali non solo in casi di demenza incipiente, ma anche in stati gravi di eccitazione maniaca con mania di g·randezza, ace.e ssi di furor e ed accessi paralitici. Dei paralitici curati, si sono avute delle remission i . in più di 50, e di questi dopo cinqt1 e anni, nessuno ha presentato recidiva . Il massimo del miglioramento non si present·t subito dopo l'accesso febbrile , m a pil'1 tardj. Al pari dei sintomi del processo p aralitico, regrediscono i sintomi generali, con miglioramento del peso, del colorito, ecc. Va specialmente ricordato il· miglioramento notevole del disturbo della parola e degli accessj. In quarche caso si è osservato un rapido decadimento dell'infermo in seguito agli accessi febbrili: 1a. chinina fece r.\llora troncare gli accessi malarici. L 'influenza della cura s11lle r eazioni del liquido cefalo rachidiano è stata appena percettibile e d egna di menzion.e. L'A. chiude la sua relazione dicendo che condizione decisiva per un buon risultato è l'iniziare la cura il più presto possibile. R. MONTELEONE.

Interessante pubblicazione : Dott. M. CAMPEGQIANI, capitano medico,

assi stente onorario della R. Clinica. oto-rino-l aringoia.trica di Roma.

La diagnosi ~ella sordità

nei suoi rapporti clinici e sociali . Volume in-8 grande, di circa 100 pagine, con una tavola; i~ commercio al prezzo di L. 8 ; ai nostri associati si sped isce per sole L. ·7, 3 O franco di porto e raccomandato. Invia.re cartolina vaglia al Cav. L"OIGI POZZI, Via Sistina, n. 14 - Roma.

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SUNTI E RASSEGNE. DERMATOLOGIA. Gli eczemi del cuoio capelluto capaci di determinare alopecie. (R.

SABO URAUD.

Presse M éd. , 14 aprile 1923). ....

Al di fuori delle alopecie comuni post-febbrili, p,ost-i11fettive, delle sebon·oich.e, dell'area Celsi, di quelle cicatriziali, esistono una quantità di .alopecie men 0 note consecutive a malattie d el cuoio capelluto. · Tra le alop.ecie di origine eczematosa è necessario ricordar,e ir1 primo luogo quella dovuta alla « falsa tigna amiantacea di Devergie ». T.a le forma di eczema colpisce per lo più gli ad olescenti (nel1'uomo raramente dopo i quindici anni) e p r incipalmente l e giovanette così dette linf aticl1e, anemich e, cl orotiche la salute delle quali dopo r apparizion·e delle prin1e mie struazi.oni è in continuo disquil.ibrio; in queste condizioni si vede comparire l 'eczema impetiginoso um ido· dietro le orecchie ed al cuoio capelluto. Queste form e, lt1ngi délll 'essere l 'espr essione di uno stato di pletora o di eliminazione di veleni, d evono al contrario classificarsi t r a le num.erose mala ttie da car·enza, co·m e dimostra110 lo stato generale del soggetto sul qual.e s'impianrtano e g·li in coraggianti risultati che si ottengono dalla b11ona aliment.azion,e, da esercizi fìS'ici. , da vita all'aria aperta, specialment'8 nei pressi del mare. Sovente l'attacco eczematos.o ha carattere .acuto ed allora i capelli si presentan.o comie a.gglutinati da una specie di colla cl1e esala un odore spiacevole; se si allontanano i capelli si vedrà il c11oi o capell11to di col orito roseo ma non troppo rosso p erchè non si tratta di una derm ite profonda ma di un processo nel quale l'i11fiarnm,azione è benigna e poco pronunciata : sola mente lo strato corneo è eroso; il cuoio capelluto si presenta cosparso di grosse goccie piatte di siero incolore. Qt1~sto liquido è vischioso ,tra l,e dita ma non è grasso: non è perciò qui il caso d i parlare, come qualc11no impropri a m ente h a fatto, di fit1sso di sebo, be11sì di flusso di siero. Dopo qualche giorno l'essudato diminuisce, si c,oncreta sulla cute formando tra i capelli una crosta di tre o quattro millim.e tri di P.pessor1e, biancastra o giallo-sporca; a lt1ngo andare questa crosta, seccandosi per la diminuzione dell'essudato, si · trasforma in uno strato di grosse lan1ell e a derenti che si distaccheranno a guisa d i scaglie se si tenterà di sollevare i capelli. 1


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L ',e czem.a umido impetiginoso de.l cuoio ca- za d'inoculazioni secondarie al viso e la granpelluto ha cosi esito in una fase secc~ e dede dimensione ed i'l pi:ecolo numero delle zone squamativa. Qualche volta ·p uò mancare la malate. Durante la fase ·di essudazione si c·o nprim·a fase di essudazione ed il medico al qua- siglino lavaggi fr~quenti con acqua di Alibour; le non si presenta che la fase squ.amo-crostosa dt1rante la fase squa.m osa secca una pomata può pensare alle ., malattie crostose secche fin cadic.a a 1/ 3 da applicarsi tutte le sere in pie• dall'i11izio, quali il favo e la psoriasi; però in cola quantità : n.e ll'uomo sii toglierà la pomata queste due ultime il capello attraversa la ero.. l 'indomani con una saponata, nella do·n na si sta, mentre nelr eczema del quale parliamo il pulirà con ovatta imbevuta di liquoire _d i Hoffcapello è rico·p erto dalla crosta cl1e si solleve- rr1an.n diluito a metà con acq-u a. ra' con esso. Se non si osservérà il malato che ad alopeA nrocesso esa11rito si ha la caduta quasi cia costituita si evita la diagnosi err.ata di totale dei capelli incollati dalla ·cr-0sta e quan- · area Celsi, ricordando che quest'ultima è semd·o questa cade lascia una superficie glabra . pre spontan·ea ,e mai preceduta da una fase sulla qi.1ale non restano eh~ ben pochi ca- crostosa. 1) elli. La guarigione della falsa tigna ami'antac.ea Come · si produca la caduta d.ei capelli è un è rapida, i capelli ricre·scono comp1etamente, fatto n.on faciln1·e·n te spiegabile : quello che è ma le recidive posso,n o prodursi ogni anno od certo è che :Si produoe una alopeci.a e poichè ogni due anni. la fase alla quale più facilmente si assiste è A lato del tipo su descritto ve ne è un altro quella caratterizzata da una squamo-crosta che si osserva qualch·e volta nei bambini alspeciale, è per questo che tale malattia fu chia- 11.età della scuola; in' quest'ultimo però la cron1ata da Alibert « tigna amiantacea », nome sta Si presenta come un impiastro di sapone ripr.eso poi da Dever g ie. nero s~cco, è molle e brunastra e non ricorda La ·s qua1n·o-crosta è, al tatto, secca in super- pe.r nulla la squa.m a fogli.acea della falsa tificie, un po' molle in profondità quasi fosse gna ami.antacea: in true·sto caso inoltre i cacostituita di l amelle di -s apone; quel che im- p,elli ricrescono con estrema lentezza tantochè .., porta ricordare è che si tratta di un eczema dop-0 sei mesi non f'·O·n o ancora tornati al nordel qt1ale la fase primaria di es.sudazio·n e può male. L ' inizio di questa forma è sconosciuto: essere assai Fidotta e pa·ssare inosserva~. Le noni è dato ·di osserv.arla che al periodo cro-s quam.e s,ono amicrobiche e come quelle del- stoso; la cura è la stessa che nella fals a tigna amiantacea. 1' eczema non contengon.o ness una flora. Un altro tipo di ·eczema (?) seguito d.a alo~ella falsa tigna ami.antac·e a di Alibert l'alopecia sopravviene tardiv.amenit e perchè la peci~ è d.ato da una fo·r ma assai rara e molto squama ,i.iene aderenti i capelli sull•a cute e diversa dalla__ precedenti : tale forma e quasi sopravv1en.e per lo più in 1seguito ad uri trau- una curiosità p.a tologica ancora ben. poco .stumatismo causato dalla spazzola o dal pettine di.ata. Si pres.enta com~ una lesione circinnata con che staccan•do la crosta porta via anche i capelli e forma co·sì la chiazza alopecica che l'.aspetto cJi t1na p·s oriasi anulare, con la cropuò essere, grande .anche qu1an to la p.a lma di sta grassa e fine, con inizio ai margini del una mano, con la pelle di aspetto bianco o ·Cuoio capelluto· e con estensione perii.erica; roseo. m:entre la lesione si estend~ alla periferia guaNon .si può confonder.e questa forma morbo- risce al .ce11tro lascian.do però, ove è passata, sa con il favo del cuoio capelluto p _e rchè ne~la un.a alop.e cia bene netta: i c·a pelli ricresceranno assai l1enta.mente, ·m a si igno·r a se comforma . eczen1atosa di cui si p.arla il capello è sano, non d·ecolorato·; la pell1e sotto la cr-0sta pletamente. Il iitmo e l'aspetto ricordano quelè int~gra e l' evoluzion·e ·del pr-0•cesso si sarà lo delle lesioni parass.itarie ed in particolare delle tri-cofizie animali, però l'esam~ microsco·svolta in qualche settimana m.entre un favo·, pico il più scrupoloso non rivela .alcun parasdelle stess·e dimen.s ioni, dovrebbe rimo.n tare a sita. qualche mese se non .a qualch.e anino. Indicata in questa forma, del resto assai raNon si può confondere con la p.g oriasi pe'rchè sotto la squama la cute si pr.e;senta di co- ra, è l'applicazio·n e di alcool iodato 1/ 10 ·e di lorito pi1ì o meno bianco m~ntr.e è rosso-scura pomate cadiche ad 1/3. V. MoNTESANo. nella psoriasi la qu.ale poi non è mai. seguita da alopecia; potrebbe essere facile :scambiare • questo eczema con una impetig.o alia fase secca: a:iut.ano però nella diagnosi I.a mancan. 1

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[ •.\NNO ~XX,

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II tratta.mento degli angiomi mediante la neve carbonica. (LORTAT, JACOB

e LEGRAIN. Paris Médical, n. 25,

23 giugno 1923). Fra i trattamenti attualmente in uso (ablasione chirurgica, elettrolisi, radiumterapia e . cl'ioterapia) gli AA. danno la ·p referenza a quest'ultimo perchè assolutamente innoct10, facile e seguito da rapido risultato. Basandosi su osservazioni istologiche e cli11iche han.n o osservato che il freddo con applicazioni lievi e poco prolungate dà una semplice dermite con flitteni ed edema che non lascia cicatrici. Applicazioni di 15-30 secondi di durata det erminano clinicamente congestione, flitteni seguite da croste che. cadendo l1asciano cicatrici perfettamente piane; istologicamente si trova una distruzione di cellule epidermiche, lln abbondante infiltrato leucocitario e una

netta' obliterazione vasale.

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Applicazioni di più di 30' ' determinano una escara che lascia l1n.a cicatrice meno elastica di quella risultante da un a zione meno prol11ngata. Ne1 trattamento d egli angiomi quindi l 'optimum d'azione sarà ottenuto usufruendo dell'azione trombosante, azione che p11ò essere paragonata a quella esercitata, sui vasi dai raggi ~ del radio. I migliori risultati s i hanno negli angiomi tuberosi di dimensioni medie: il tumore e la colorazione scompaiono totalmente. Gli angiomi con ipertrofia fibrosa si decolorap.o, ma iJ, tumore in parte persi ste. Negli a. piani s i ottiene una decolorazione apprezzabile ed anche talora completa, ma spesso son necessari dei ritoccl1i. Negli angiomi delle palpebre, adoperando le necessarie cautele, non si osserva ·mai ectropion. L'epoca in cui un ang"ioma dev'essere trattato dipende dall'evoluzione de1 tumore. Se presenta uno sviluppo progressivo l'intervento d ev'essere immediato, se invece n-0n presenta tendenza ad estend.ersi si può soprassedere, ma l'assoluta innocuità del processo permette di affrettare l'epoca dell'intervento col massimo profitto pel risultato estetico. Gli AA. trattano correntemente bambini tra i 6 e i 12 mesi. Il freddo si ottiene ponendo a contatto della parte ciljndri di adatto diametro di neve carbonica ottenuta con la decompressione rapida dell'anidride carbQnica messa in vendita compressa sotto alta pressione n elle note bombole metalliche. All,o scopo di ottenere facilmente e rendere maneggevoli q11esti cilindri uno degli A. ha proposto un piccolo apparecchio composto di 1

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SEZIONE PRATICA .

una serie di cilindri di rame di varia sezione adattabili ad un manico di ebanite munito di un cu1..s9re che "indica la pressione esercitata. Grazie ad un dispositivo centrale a rete metallica disposto entro il tubo di rame l'apparecchio si ca.rica direttamente. La superficie da trattare si pulisce con etere o con alcool e si applica il tubo carico di neve esercitando una modica pressione (1 kg.-1 kg. 1h) . La durata d'applicazione dipende dalla natura dei tegumenti, ma gli AA. raccomandano di non oltrepassare nell'adulto i 30'' e i 20' ' nel bambino. L'applicazione è un po' dolorosa e seguita da uria congestione intensa, talora da edema. Si può ricoprire l a parte trattata e.on una pomata all'ossido di Zn da rinnovare nei giorni seguenti. Non applicare medicazioni umide che macerano la pelle. Se si formano flitteni volumi11ose si possono pungere. Di rado basta una salta applicazione ed ò ·difficil.e stabilire un numero preciso di sedute necessarie; gli AA. consigliano di ripeterle ad intervalli di 15 giorni, . tempo sufficiente percl1è ogni traccia de1la precedente sia scomparsa. Sui nei estesi le applicazioni si possono ripetere ' ogni otto giorni, agendo su punti diveTsi allo scopo di evitare sedute tr.oppo penose, come avverrebbe trattando una superficie troppo vasta in una salta volta. PALADINI.

Cheratodermia blenorragica. (H . KRETSCHMER. Jour. A. ft-1. A ., 7 aprile 1923). È una complica zione malto rara della gonor-

rea. Si presenta di regola nei maschi, eccezionalmente n elle f emmin.e. È caratterizzata clalla triade sintomatica : uretrite (recente o renliota), artrite, ipercheratosi. Di solito l'artrite prende il ginocchio, più di rado il polso, il collo del ptede, l 'articolazione acromioclavicolare, le v ertebrali. ecc.; spesso è multipla. L'ipercheratosi ha un'estensione variabile, ma predilig·e il piede, · specie la p.i anta. Nel caso di B r~vvn e Davison e in quello di J eanselme e Blamontier le lesioni erano limitate al pene. N1el caso di Lindemann la lesione si d-istrjbuiva al })iede, alla faccia, alle spalle, alle braccia, al tronco, allo scroto, alle natiche, a lle gambe; nel caso di Mac Dowell alle gi-. nocchia, alle coscie, alle gambe, ai piedi, al dorso. Raramente è leso l'occhio (irite). Può conseguire notevole atrooa muscolare. La diagnos.i non è generalmente difficile. Si può discutere se la cheratodermia blenorragica oon sia altro che 11na forma di psoriasi, con l a quale affezione ha grandissima somiglianza clinica e istopatologica.


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IL POLICLINICO

Il tratt~mento va diretto contro i focolai primitivi. Il var1taggio recato dai vaccini è dubbio. Il neo-salvarsan ha dato buoni risultati. L 'A. :riferisce un caso di cheratodermia btenorragic.a, in un uomo di 22 anni, che aveva contratto blenorragia due anrni e ~zzo prima, e si era curato. Le lesioni cutanee iniziarono co.m e ptlStoletto col oento indurito, jn entrambi i talloni, sulle ganibe-, sulle mani, s 1llle cose.e. Circa sei me·s i prima erano div:enute tumide e dolenti molte articolazioni, e parecchie di esse no11 er ano ancora guarite, obbligando così a lla degenza in letto il paziente, i cui muscoli erano ipotrofici p·el disuso. Le articolazioni l·es,e furono quelle delle ginocchia delle ca viglLe, delle dita del piede destro, dall'anca sinistra, .del polso e delJa mano destra. Vi .e ra lieve scolo uretrale, privo di gonococcl1i. Piccole cisti e pustolette si vedevano sullo scroto, sul glande, s11l solco ooronario, in paJrte guarite. . Le lesioni più tipiche apparvero più sugli arti inferiori. Due grosse efflorescenze si vedevano sulla gamba destra. e due sulla sinistra. SuL dorso del piede destro vi erano molte efflorescenze, in parte confluenti; sul dorso del pie.de sinistro erano isolate. Ve ne erano pure in corrispondenza del tendine di Achille, e sulle ·dita. L 'unghia dell'alluce ·,sinistro era corneificata. Il piccolo dito del piede sinistro era corneifìcato quasi completamente, e non lasciava scor·g ere t raccia di unghia. ·Cospicue lesioni erano sulle piante di ambi i piedi, le quali pr~sentavano la più avanzata corneificazione, ed app a,1ivano quindi. le lesioni più antich.e. Il colorie d~lle efflorescenze era giallo, simile a quello della cera ; esse erano dure, no~ friabili, di grandezza varia da 3 a 4 cm. Alcune lesioni delle piante erano coperte da strutture · lam e1lari. Sul dorso del ptede erano più o meno rotonde, circondate da 11na zona iperemica. Il colore giallo e1..a più intenso al centro e tendeva al bianco verso la p eriferia: evidentem ente la ·C orneificazione s'iniziava dal centro. Tolta la cro,s ta rima neva scoperta llna superficie l1n1ida di colore rossiccio. La prostata era un po' ingrossata, non do] ente; le vescichette erano isp.essite. L'esame del sangu~ mostrava solo una Lieve l.euco·c itosi (12.000) . Era n€gativa l a R. W., positiva la • prova di deviazione del complemeno col gono, cocco. Nel termine di qtialcpe mese il pazien te non migliorò: poi fu perduto cli vista.

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA: G. BILANCIONI. La voce parlata e cantata, norrriale e patologica. Guida allo studio della

fonetica bi.a logica. Volume (N. 13) della Collana Manuali del « Policli·n ico ». di pagiI1e XII-501, oon 194 figure originali i1el testo. Editore Luigi Pozzi - Roma , 1923. Prezzo L. 35. Questo splendido libro costituisce una nuova e decisa affe:rmazio...i-ie del Bilancioni nel campo colturale, del Pozzi nell'industria editoriale. Ci sia consentito di riportare integralmente la significativa prefazio11e appo.s tavi dal De Sanctis : « Naturalmente,

questa Prefazi·O·n e i1on ha l'inuti1e compito di presentare al gran pubblico Guglielmo Bilancioni. Se i medtci specialisti lo conoscono pel s110 M ariuale di Otori110lari1ig~iatria, pel suo libro su : Laringe e Sistema nervoso cerebro-spinale, la gente colta lo conosce e grandemente l o apprezza per la sua opera medico-stori~a: Vete ris vestigia flammae, e pel suo fortunato volume: La sordità di B eethoven. « Nel

caso presente la Prefazione non p11ò a vere altro scopo che quell·o di comunicare a i lettori la prima impression e che h-0 tratta dalla lettura •dell'impaginato, e di esporre il n1io modo di <!Omprendere e valutare questo libro e il SllO Autore.

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DoftTA.

cc Man mano che passavano i fogli

di questo v·olume dinanzi ai miei occhi e al mio pensiero, io dicevo con crescente co·n vinzione: qui dentro c'è tl1tto! E in realtà è così. E difficile immaginare un argomento così studiato sotto ogni aspetto, illuminato in tutte le sue pieghe più nascoste, come questo preso a trattare da G. Bilancioni stllla fonetica biologica sperimentale e sulla semeiotica medica della voce. « La sto1ia della medicina, la fisiologia, l'anatomia, la glottol ogia, la fisica acustica, l :arte, la letteratura, la tecnica, tutto questo, ed a ltro ancora, passa per le industri mani del nostro fecondo scrittore, che tutto utilizza per rendere più completa e più attraente la Slla tràttazione. Quando poi si aggiunga che il volu1m e ha llna veste tipografica Juss11os_a .e illustrazioni e ornamenti degni.... . di altri tempi., viene naturale di concludere : questo è 1m libro scritto e stam,p ato da 110mini di passione. cc Si di-Pebbe infatti che Bilancioni scriva per sè, per soddisfare a un bisogno non s.oltanto


[ANNO XXX, FASC. 4SJ.

SEZIONÈ

della Slla cultura, ma del suo ten1pera111ento. ~'.gli ha uno sti1e ed anche ur1 metodo prop1·io. _J:>ercl1è i1or1 si creda cl1e i11vece di una prefazione io voglia tare all'A. un non riiel1.iesto elogio, dirò senza sottintesi che lo stile e il metod.o son quel che sono; rivela no cioè la sua personalità. « Il libro non è diviso in Capitoli veri e propri; un semplice numero romano progressivo indica og·ni qualche pag·i11a u 11 u1ter1ote sviluppo dell'argomento. :tvla quello che più caratterizza la perso11alità di questo ·oto-laringoj a tra che sen1bra un erudito uscito dalle tombe del sec . . XVII o x'r11I, è il bisogno cli rendere contemporaneo il pensiero di uomini che vissero a secoli di distanza.; questo è il suo travaglio. Si mischi pl1re l'antico co·L moderno, si at1111enti il « corpo piccolo », si rnolti.plichir10 le citazioni, divengano pur pletorici Indice analitico e Biblio·g rafia... .. lo sc1ittore è prigio11ier·o della sua erudizione, vol evo dire del suo stile, cioè di lui stesso. Sembra che i morti e i vivi lo arrestino ad ogni istante; che iisorgano i veccl1i me~ici francesi ·e tedeschi, ma ir1 i)ri1na linea - più vivi di tutti - gli italiani dei secoli XVI, XVII e XVIII. E così riparl ano Dante, Leonardo, Galileo, Fabrizi di Acquapendente, Mo•r gagni, Casseri, Sa11torini. ... . E in mezzo alle varie voci si rio·dono sto1ie dei vecchi apparecchi e stl'u1nenti, stori·e di scoperte scientifiche, e molte altre storie di tea.tra, di eloqt1enza, di ed11cazione. Per·chè poi le voci dei ris11scitati r1on passino inavvertite al lettoire frettoloso, c11ra l'A. di fissarne la traccia con riproduzioni di ql1adri, fac-simili di scrittur1e, di diseg·ni e con a ltre s11ccose c11riosità.

· ccl\. prop.osito di metodo,

credetti per t1n momento cl1e fosse quello • cl1e si adop·e ra nelle opere di volgarizzazione. Ma ho dovuto presto ricredermi: niente di tutto questo. E il ·metodo di Bilancioni. L'animo del volgarizzate re non vi trasparisce. cc In qt1este pagine ci sono notizie, nozioni, spiegazioni, chiarimenti di ogni sorta ; c'è fonetica e tecnica fisiologica, c'è psicologia e tecnica psicologica (q11antl1nque in assai minor mis11ra), c'è patologia e · tecnica clinica. Inoltre alcune qt1estioni fisiol·o1giche sono esposte con larghezza, co me il mecca11ismo della f111uione laringea, di qt1ella delle ali nasali ' la pne11nel respi.ro, e delle cavità dei seni, n1qgrafia, la si:>irometria, l'~!}nea volontaria. E non poche sono l e questioni patologiche, su c11i. l'A. s'ind11gia oo•n piacere; cosi l 'epilessia laringea in rapporto ai centri laringei 1

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PRATièA

corticali, l'audimutismo, il sordomutismo, la balbuzie, la blesità, le anomalie laringee e dentarie, gli spostam·enti e le torsioni del tubo laringo-tracheale..... Per una volgarizzazione in verità sarebbe un po' trop·po! Ioone aggit1ng·erò che l'andatura generale del libro rivela ben poco la preoccupazi oin .e dell'A. di far capire le sue cose agl'incompetenti e d'istruire ig·noranti o sc.o,l ari... Compenetrare il veccl1io col nuovo, far parlare gli scienziati, i poeti, i pedagoghi, gli artisti in coro, })er aggi11ng·ere chiarezza ·ed efficenza all'argomento: ecco la vera preoc.ct1pazione del nois tro Bilancioni. La linea generale del suo programma è qt1esta : informarsi per informare. Informarsi fac endo penetrare dappertutto sguardi circola'ri e verticali; informate adoperando la s11a maniera. Dunqt1e, niente volg·arizzaz1one. « Come il suo stile, anche il suo metodo è affatto personale. L'abbondantissima bibliog·rafia, divisa per materie, ce ne dà nuova dimostrazione. Non è strano che in un ele.n co vibliografico di 11n libro scienttfico, d'accanto ad opere di oto-rino-laringojatria, a men10rie s11lle afasie e s11l si.stero.a nervoso e respiratorio, a1)paj ano libri e memorie Sl1lla. storia del Canto, sul Canto degli uccelli e sul r anto ecclesiastico? Bisogna piroprio concl11dere che Bilanci.oni si compiaccia di certi ravvicinamenti,. come se ser1tisse nel suo animo di artista tt1tta la realtà e la volesse r>eTciò d'nn tratto ti1tta abbracciare. cc Non si p11ò dire cl1e lln metodo siffatto sia sce1Tro di pericoli; ma l'agile ingegno, l e mani esi:>erte, l'ill11min ato st11dio fan s11perare al nostro ai1tore q11n lsiasi pericolo. 1

« Nessl1no

davvero os erà tacciare Bilancion i di dilettantismo. Qt1ando egl i scrive di tecnica (e qu i si.a mo al di là. di ogni dilettantismo), è preciso, com.p leto, originale. Preciso: lo dimostrano le nl1merosjssime e ben descritte fìg11re e l e diligenti citazioni. Completo: q11esto libro contiene esposizioni particolareggiate di teorie, ricerche .e apparecchi, non solta11to cli ant.ich i, ma ancl1e - anzi preciJ)llH.rr.ente ·- di moderni e contemporanei. Passano Vico, Caba11is, G. l\'[uller, Helmholtz ..... ma ness11no egli, il lavoratore pa ziente e sollecito, r1ess11no egli dimentica. Ai nostri dà il posto d'onore, senza comn1ettere ingil1stizie e senza furori nazionalistici; e fa bene. Sfi.lnno infatti coi loro st1J di, i loro istrumenti, le loro gr afich e (dopo :f'~dison, Ro11sselot, Gt1tz111ann, Fr·oschels, P anco11celli Calzia) i nostri Biagg·i, Gracle11ig-o" Gherardo Ferreri, G1ul io 1

,


1398

IL

POLICLINICO

Ferreri, Palmieri, Gavello, Bellucci, Baglioni, Calamida, Patrizi, Belletti, lVIancioli, Dorello, di 1Cui riferisce (illustrandole, come di solito, da gran signore) l.e vedute sul meccanismo dell'articolazione tempora-mandibolare e riproduce i vari ingegnosi sussidi tecnici. « Ed è ·o·r iginale; p.oichè una· gran quantità di fatti li ha studiati lui, Bilancioni, sui bambjni e sugli adulti norm1a li o mala.ti, sui deformi o sugli operati, su cantanti di ambo i sessi; e una lunga serie di graifici appartengono a lui. cc Sono sicurissimo che Autore e Editore trar-

ranno larga soddisfazione da questo volume. Sarà letto da n1edici, da biologi, da psicofisiologi, da artisti e da quel gran numero di persone che si chia.rr1ano colte. cc Gli a pprendisti-larin gojatri e i dilettanti lo leggeranno anch'essi, ma supp{Yng·o che no~ potranno leggerlo con troppa fretta, se hanno i11tenzione di trarne un profitto serio. Le ·Citazioni briose,· le splendide illustrazioni, le . storie di dicitori e di cantahti ·celebri, evirati o i10·, saranno sì, per lo·r.01 , un attrazione; ma in tin dei conti, si tratta di un opera altamente scienti.fica, che richiede famig'liarità con la medicina generale, con la tecnica fisiologica e laringoj a tric a. « È bene ripeterlo - nel congedarmi dai nurrierosi lettori - questa ~ oce del Bilancioni è l1n libro materiato di st11di indefessi e sottili, e perciò da leggersi e rileggersi; non è un libro che possa tener 111ogo di un bu o·n aperitivo. lVIa è l1na l ' oce che squillando ai quattro venti p11ò essere udita p.a tutti e anche da lontano )) . SANTE DE SANCTIS. 1

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CENNI BIBLIOGRAFICI

[ANNO XXX, FASC. 43J

la vorato in radiologia: moltissimi dei lavori italiar1i, e alcuni importantissimi, non sono neppure ricordati nei lavori stranieri per la mancanza davvero sentita di un lavoro che s11cci.ntamente compendiasse quanto si era scritto sui più vari argomenti radiologici. In Germania esisteva il Gocht, come succintam ente i tedeschi chiamano la rivista della letteratura tedesca com,p ilata da Gocht: abbiamo finalmente anche noi lln lavoro ch e per il nobile scopo che si è pro1p osto non deve mancare sul tavolo di ogni medico colt~. · MILAN! E. Il 1° a?i11 o di funzio·n amento dell'Istituto Fotoradioterapico fondato e diretto dal prof. P . Stanziale . Resoc. 1922-1923. Napoli, R. Stab.

F. Giannini. Relazione di C. GuARINI, p. 97. L'Istituto Foto-radioterapico voluto a Napoli per la volontà tenace del prof. Stanziale, favorito dalle oblazioni numerose delle Banche, dei privati, del Comune, ecc., eretto in ente morale, inaugt1rato solennemente 1 8 gennaio 1922 rappresenta uno degli sforzi più importanti che la pietà e l'iniziativa privata han visto coronato di s11ccesso. L Istituto ha un rep a rto di fototerapia e un reparto radiologico ricchi di apparecchi e d11rante l'anno 1922 !1a curato 1543 malati di c11i 743 coi raggi, 129 col radio (l' Istituto possiede 40 m.ir1gr. radio elemento), 58 co·l l elettroterapia, 67 con la fototerapia, 27 con la crioterapja e 519 sottoposti a ricerohe radio1o·giche. Il Guarini - radiologo capo dell'Istituto - ha fatto dj tali malati e di tali ricerche una relazio,n e dettagliata con osservaz~oni sull'esito delle cure, interessanti per coloro che si interessano dell'argomento. MILAN! E. 1

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:B,A ULHABER e l\.ATZ. La diagriosi i·adiologica delle ?riala~tie intestinali. Die Roentgendia-

I,. PoRCHERON. Guide pratique <tes Villes d'en.1.tx,

g11ostik der Darmkrarikeiten. C. Mar·o·ld, Verl-b11cl'l-Halle, 1923, pag. 100 Lire 4.50. Il lib'.ro rappresenta la terza edizione di c1uello di F. (morto), edizion.e arricchita sotto le cure di Katz. Il libro rappresenta una guida inter.essante per il radiolo·g o e riassume quanto oggi è noto ne1 campo delle malattie in t~stin ali e dà criteri per la diagnosi per le malattie dell 'intestino, campo quanto mai irto di diffi.coltà. lVIILANI E.

çaises. 1 vo1. in-8 di pa,g. 532, con n11merose fig11re. -- Parigi, A. Maloine et Fils, edit., 4.a. ed., 1923. - Prazz,o, fr. 10. Questo libro è destinato ai n1edici che desidera110 essere informati e vogliono illuminare i cli enti Sl1lla scelta d una stazione termale, climatica o i11arin·a . Ognuna delle 550 stazioni descritte (della Francia, Corsica, Algeria e Tunisia) lo è secondo un piano metodico : itine1·ario e vie d'accesso, situazione, popolazione, clima, natura delle acque, indicp.zioni e controindicazioni, divertimer1ti, alberghi, medici, ecc. I1 libro è indispensahile ai pratici francesi. Sarebbe desiderabile che 11na p11bblicazio·n e del genere vedesse la l11ce in Italia.

O. ALBERTI. La letterat11,ra radiologica, italiana cl al 18.95 q,l 1920. l\!lilano, Tipografia Zerboni, 1923. . Il lavoro dell'Alberti h a il lodevolissimo scopo di far conoscere q11anto in I talia si è

,c;t<ttions climcttiques, pla.ges marines fran-

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R. B.


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(pa,qiria, di pubblicità)

IL POLICLINICO

SEZ LONE PRAT ICA.

La terapia dell'eresipela. (Studio clinico-speri mentale)..Dott. PrE'l'RlNO CASTAGNA già aiuto negli Ospedali - perfezionato nelle RR. Cliniche di Roma e di Vienna.

La pratica quotidiana rende famigliare a tutti i medici la varietà più comune di eresipela, la eresipela facci ale o, apparentemente, spontanea o idiopatica, trasmissibile per contagio, da inoculazione diretta in tutti quelli ·Che portano ferite o altre soluzioni di continuo, anche minime, della pelLe. • Tutti sanno che. si tratta di una dermatite acuta da streptococco eresipelatoso (Fehleisen) o, più semplicemente, da streptococco pio·geno, in quanto che l'opinione moderna è che non esistono differenze essenziali fra il primo e il secondo. Considerando la eresipela come una delle modalità della infezione streptococcica (è facile dimostrare la presenza dello streptococco nelle sezioni di cute er esipelatosa colorata al hleu di metilene: le catene di cocchi si trovano specialmente entro i linfatici od all'intorno dei vasi sang11igni. E ·per ottenere il microrganismo dall~ cute eresii:)elatosa Achalme consiglia di disinfettare la cute, coprirla di collodion e quando questo è secco, incidere con una lancettu arroventata, aspirare le prime goccie di sang;11e, poi spremere la piaga cutanea e raccogliere la sierosità che ne fuoriesce , con cui si fanno le culture) siamo nel vero nella grandissima maggio ranza dei ' casi, ma giova ricordare che questo tipo di infiammazione cutanea non è attributo esclusivo del detto microrganismo, potendo per eccezione essere dovuto allo stafilococoo', al pneumococco, al bacillo tifoso. La p-atogenesi è ben nota. Perchè il cocco della eresipela penetri nell'organismo, occorre una lesi0tI1e della cute e della mucos·a. L'eresipela non si diffonde solo dai m alati · ma anche dai cadaveri. Oltre la lesione ed il virt1s, occorre .c he l'organismo presenti un terreno propizio al suo attecchimento e perciò si ritiene che la miseria, le febbri estenuanti, le diatesi speciali abbiano una certa· influenza. La sintomatologia. - · Vi è un perjodo di incubazio·n e bene accertato dalle es·p erienze di innesto, che oscilla da i1no a tre giorni, ma si possono avere clinicamente cifre, assai più di~tanziate, come nei casi che esportò. J. . a diagnosi della eres1pela è semplicissima nei casi us11ali, meno facile in certi casi assai miti. 1

Il limite reciso, frastagliato, ai confini della lesione cutanea, è la nota più caratteristica di essa e serve a distinguerla dal flemmone, dalla linfangite, dall',e,c zema acuto. Cura. - La terapia 1iell'eresipela è varia. E abitudine costante di applicare in loco llna sostanza antisettica. e tenere quanto più è possibile riparata dall'aria la parte col'Pita. Maragliano consigliò l'uso del guaiacolo ed olio a parti eguali e tale applicazione è accolta da molti, essendo nota l'azione specifica del g11aiacolo, sopra lo streptococco. Baccelli consigliò le iniezioni endovenose di sublimato (1-3-5 milligr. al giorno) nelle vene . del braccio, ma non ebbe seguito. Lucke pr escrive di lavare la cute eresipelatosa con alcool assol11to od etere prima, e poi pennellare con .o,l io essenziale di trementina varie volte al giorno, ·p rocedendo dalla parte sana alla parte malata e fasciare, e in ultimo disinfettar.e com pomata alla lanolina il punto che ·~i suppone abbia. servito dj 1ngresso al virus. Cavazzini usa pennellature. di una soluzione eterea di tannino e canfora. Silva, pennellat11re di glicerina fenica al1'8 % due-tre volte al gio.r no. Klein , poim a.ta all'ittiolo ed etere a parti uguali con il doppio collodion elastico. r. . a cura generale, con la sieroterapia, proposta dal Marmorek, non ha incoraggiato i medici pratic1 ad ad'o ttarla, perchè mo,l te furono le illusioni prodotte con l'uso dei sieri antistreptococcici, . essendosi riconosciuto che detti sieri, preparati sulla falsariga di qt1ello antidifterico, contengono quantità minime rli anticorpi capaci di fissare e n eutralizza.r e le tossine e] aborate dagli streptococchi e pertanto la loro azione non può essere antitossiea, come non può essere battericida.., p~rchè non conténgono per nulla le so stanze batter.jologiche. Il che è dovuto al fatto che gli streptococchi esercitano t1na scar sa azione antigena e perciò riesce difficjle immunizzare intensamente verso di essi un animale siero-prodt1ttore perchè gli streptococchi i s·o1lati dall't1omo sono poco virt1lenti per gli animali. Se il C1'1antmese, che 11~ò il siero di Marmoret in cinq11 ecento pazienti n otò spesso t1n abbreviamento nel decorso del processo mor1

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II (pagina di p·u .bblioità)

IL POLICLI NICO

SEZIONE PRATICA .

boso ed ii1 q11alche CélSO la g uar1g1one rapida e sicura, la maggior l)arte d egli sperimentatori (Io·cl1r11ar1rt, Grixor11, Petroski, Be11dix, Pontano, Lehna rzt) pori.ano risultati assolutamente neg·ativi. In qualche forma di eresipela migratoria o recidivante venne associata alla sieroter apia da vaccinoterapia specifica. . . I r esultati ft1rono abbastanza incoraggianti, ma J1on Pl"Oib ativi. Certo da.t e l e caratteristiche i)eculiari dello streptococco cl1~ da ]ndividuo ad individuo asst1me fisionomia e proprietà differenti, pure essendo la causa etiologica della stessa forr11a m.orbosa, sar ebbe fo r se più logico n·on l 'impieg·o degli stokvacioni del commercio, ma a tra ttamento a,u tovaccino-te1r a pi00 cl1e in ser1so ]Jiù ristretto risponderebbe meglio al concetto di specificità. Così la ct1ra a n t istreptococcica non ha molto valore pratico, come non n e ha l a cura con gli eter ovaccini. Gli autovaccini si prepar a no con grande difficoltà, e d al momento ir1 cui si preleva il materiale a quello in cui si ha pronto ed utilizza bile il vaccino occorre del t empo 111ng·o e prezioso. Q11anto alJe cure specificl1e si lJ sò n el trattamento d ella eresipela la sieroterapia eterologa, il Ja tte e le sostar1ze proteiniche per via int.ramt1scolare co·n ris11ltati però m1olto discorcli, sia n el trattamento col siero antidifterico (proposto 11el 1902 d a due medici russi - CloJ)iro e Tz oietovie'v - ed nsato poi dal Babos, Mastri, Chiodini, Federici, Ferrar.o, ecc. ), sia con la c11ra del latte e delle sostanze proteinicl1e J)er via })arenterica, introdotta da Nolf, ,Soech. La cura coi m etalli colloidali che non avreb1Jero altro scopo se non q11ello d1 provoca re nell'organismo lln'intensa produzione di lel.1cociti, aumentando così le resistenze organicJ1e, non 11a, d ato, in pratica, d ei ris11ltati molto conforta nti. Siccl1è jl collargolo, preparàto p1er 'via chimica, e n on s~mprc p11ro, e l' elettrarg·olo, prepa r a to per via. fi sica e richieden te metodi delicatissimt n on hanno ispi rato molta fiducia. L'electrom a r tiol venne pure t1sato n ella curfl, della eresi1)ela da m edici francesi, ma sono ca si sporad i ci e perciò non hanno incoraggiato in seg·uito. Date queste considerazio,n i, ho v.oluto esperir11ent a r e n ella infezione . er esipelatosa un i111 o,ro 11rodotto, entrato ne1J a pratica cla pochissimo tempo : il Trif e?1il, u'.n l)reparato costituito dall'acido-nuclein·o e da tre derivati fenilici. Essendo .e sso u sato cori successo helle infezioni tifiche, parati.fiche, nevritiche, ed in 1

gener a le, in tutte l e forme tossi-infettive, ini accinsi a s1>erim entarlo in vari casi di eresipela f étccial e, di cui 11na complicata con angina fl err1mo11osa . Ecco pertanto qt1alche storia clinica: OSSERVAZIONE

I. -

Domenico M., di anni 64,

oontadino . 17 g i11gno. - La malattia si è iniziata da qu attro gior·n i: tumefazione della faccia, cefalea, vomiti, delirio. 18 giug·no. - Eresipela della faccia posteriore d el collo e del dol'so. Cefalea, indolenzimento g·er1erale. Temp eratura 39.8. Iniezione di rfrifenil. 19 g iugno (sera) . - Temper a t11ra ;39.2. 20 giugno (mait. ). - - 1,ernper a tur9' 39. Iniezione di Trifenil. 20 g·i11gno (sera). - 1'empe ratura 38. 21 g iugno (1u.tttt.), · -· Tem1Jer a tura 37.6. Sono cessati i vomiti ecl il d elirio. Iniezion e di 'f rifenil. 21 giug110. - 'Temp eratura 37.1. 22 giugno. - Tempe ratura 37. Sono di1r1in l1iti i dolori generali. 23 giugno. - Temperatl1ra 37. 24 g·iugno. - Ter11perat11ra 37. . 25 giugno. - 'fen1pe1·at11ra 36.8. ~'amm a la ­ to si può n111overe liherame11te. La temperat111'a si mantiene normale. OssER\' AZIONE

II. -

Gi11lio P. , di anni 41,

contadino. 12 luglio (m a tt. ). - Inizio della malattia se j giorni prim a. T11me fazione delJ a faccia . l / arr1malato a vrebbe gli occhi chiusi dal g·iorno avanti. 12 111glio (sera) . --· Stato attuale: temperat11ra 40.7. Eresip ela deJla fac cia . I.e g ua ncie, il 11uso, le palpebre s0no sede di t1r1a t11mefazione intensa. L'ammalato soffre terribilmente e delil'a. 111iezione di Trifenil. 13 luglio (m a tt. ). - Temperatura 39.5. 13 111glio (sera). - .I ,(1, temperatura la S8l'ét risale a 40.9 e si ir1antiene oltre i 40 e vi TJerma11e stazionaria fino all'indomani sera. Iniezione di Tri fenil. 14 luglio (matt.). - I/amm al a to accusa djfficoltà nella d eglt1tizione, dolore intenso alle fa11ci. All'esame i10to: forte t11mefazione dell e toJlsil1e, secrezion e purul ~nta al pil astro e glottide. Ternp eratura 40.2. Iniezio,ne di Trifen]l. 14 111g·lio (ser a) . ·-- Tèn1peratt1ra staziùnaria. Iniez]one di Trifenjl. 15 lu glio (matt. ). - . Temperatura 40. . Iniezio11e di Trjfenil. 15 luglio (sera) . - Temperatt1ra 39. 7. Iniezione di TrifeniL 16 luglio (matt.). - Temperatura 39. Iniezione di TrifeniJ . 16 luglto (sera). - 1'emperat11ra 38. 9. lni ezione di Trifenil. Sono attent1ati i fatti infiarnrnFitori a ca rico clelle tonsille e faringe. 17 111glio (matt. ). -- Ternperat11ra 38. Iniezione di Trifenil. · 17 luglio (sera) . - Temperatura 37.5. Iniezione di Trif enil. 18 luglio (matt. ). - · Temperatura 37.2. Iniezione di Trif enil. 18 111glio (sera). - - Temperatura 37.


I II (pag,iria, di pubblicità)

IL POLICLINICO

19 111g lio (n1a tt. ). -

T em1)eratura 37. 19 lt1g'lio (se ra). - 1'emperatura 37. 20 lug·lio (n1att. ). - 1'ernperatt1ra 37. 21 luglio (m a tt. ). - 'l~em1)e ratt1ra. 37. I~e chia zze so110 afflosciate e no11 si 11a più a 1c11na manifestazione locale d o·p o il 18 l t1g1io mattina . L a temper atlira si 111antiene a J disotto delle n orm a nei gior11i seguenti e le chiazze si d esq11a.inano . . OSSERVAZIONE

Il I. -· l\Ii cl1eli11a G., di anni

56, casalinga . 2 settembre. - I .a n1alattia s i è j niziata dt1e giorni prin1a . Cefalea v io,l en ta, n ausea., ir1clolenzimento generale. E p istassi. Stato ~ttuale . E resi p ela d ella faccia, i1aso, fronte, palpebre. Ten1pe1·atura 4.0.2. Iniezio11e di Trifenil. 3 settembrP. (matt. ). - T emper ttt11ra 40. 3 settembre (sel'a) . - 'f emper a.t ura 40.6. All'ispezione r etrof ar·ingea si n ota · un'[lng·ina ft emmo11osa . Iniezior1e <li Trife1ìil. 4 settembre (matt.) . ·_ 'f emp eratura 40. ~ settemhre (sera ). Temp erat . 39.9. ' I11iezione di Trifenil. .5 settembre (1natt.) . - T em1)erat. 39.1. Iniezione di Trifen il. 5 settembre (se1·a). -- T em.p erat. 39. Iniezione di Trifen il. 6 settembr e (m att. ). - T e1nner at. 38. Iniezione di Trifenil. 6 settemb1·e (sera) . - 1'emperat. 37.8. Ini ezione cli Trifenil. l ,'ar1gi na è in via. di riso] 11zione. 7 settembre (n10 tt .). ··- T e111per a t11ra 37.5. 7 settembre (ser a ). - 'f emperat11t·a 37. 1. 8 settembr e. - Temper at.ul'lt 37. 9 settembre. - 'I'emperatt11·a 37. I ,e palpebre sin dagli 11ltirn i g i01'1li SOJ1 0 JilJe1·e, n è si ved ono lesio·n i apJ)arenti. I .. a temperntt1ra. riei g·iorni segu enti si m antiene n orma l e, l 'is1)ezione n or1 rileva cl1e la prese11za cli q11 a lcl1 e fi nissim n. sq11a.ma, sq11a n1e cl1e nori a11 n1eT1tano. L 'a1nmala to non presenta più a l c11na lesione ct1ta nea. OSSERVAZJONE

IV. - · Anto11io B ., di a n11i 19,

coT1ta din o. 7 genna i o. - Sj i1otct 11n a c l1i azz ~t ·eresipela.tosa el1e si este11clc d a .Ila 11a rt e 11osteriore del collo fino alla 111.età d el d or so . L 'arnmalato l1a, ò eli1i o, lj11g·nft s ub11rra le. I .. a te1n1perat1'tra cl eJ !)on1erig·g· io è : 39.8. Pratico lln 'iniezione d i Trif.c1iil. 8 g·ennaio (.m att. ). - Il paz ien te è calm o, 1t0n l1a delirio·. Aspetto g·ene r n.Je disc reto. T eml)er. 38.1. 8 g'ennaio (sera). - 'f ern1)er at. 39. q.. I niezi.011e cl i "frif.e11il . L 'arrossamento d ell a chiazza. è stazionar io, cosi. i111re la t l1mefa zion e. O ger1na,io (matt.) . - T em1)e1·atn r a. 38. 9 genn a io (ser a) . - T eIDJ) era,t. 37.li.. Dimin11r.ione ·d ell'arJ'ossatne nto e del tt1rgore. Inìezio11 e di T rif e11il. · 10 gennaio (ser a) . - 1'em po rat. 37. I.Ai l)arto 111alata n on è niì1 dolente. Notasi desq11amazione della ·Cl1i a zza, e lieve a rross a.mento di essa. Ini ezione di Trifenil . . 11 · g·ennai o (sera). - · Co11dizioni stazionar ie. 12 gennaio (ser a) .. - L'amm1alato si sente m eglio. Si ·v11ole a lzare. L a t emperat11ra è 36.8. 13 gennaio. - La temperatt1ra si m a ntiene •

si.:zIONE PRATICA.

i1or1r1ale . Jl pazie11te mangia con ap i1etito. Al co Ilo ed al cl orso la 1)elle è rito•r nata n o rrn[tle. 15 g·e1111aio. - Il pazier1te si a lz a da letto gua1·ito. OSSERVAZIONE V. -

1\tiarianna s., di a nr1i 22,

sartina . 31 g·en11aio. - L a malattia si ·è inizj ata d a 3 gio1·ni co11 inal di t esta, febbre a lta, preceùu ta cla bri vidi. Stato lìr esente : chiazza eresi1)elatosa s ulla g·11ancia sinistra , s ul coll o, sulla nu·C~L 1'ernper a.tt1ra a lla ser<.t : 40. Iniezi on e di Trifen il. 1 febbra io. - F o·r te tl1rgore alle ])arti malate che sono molto d·O•lenti ed arr ossate. T emper a tura 39. 9. I n i ezione di Trifenil. 3 febbraio-. - Temperat. 38.8. L 'amm a lato s j la m enta cli fol'te cefalea. Iniezjone cl i Trife11il. 4 febb r a io. - 'f ernperat.. 38. Il turgore c.lell c par ti teT1de a d im int1ire. I n ieziorie di Trifenil. 5 febbraio. T e1n1)er at. 37.6. ·A11me11ta l tl ter1ùer1za a llo sc o·m1)ari 1~e del tl1rgore, dell'a1·rossamento e del dolo,r e. Iniezio1n e di Trifer1il. 6 febbra io. T emnerat. 37. 1. L' ammalato i1or1 avvert e ness11n dolore. Le parti malate s i desq ua.mano. Nor1 so110 })i11 a rrossate. Iniezione di Tri f enil. 7 febbraio. - T emper at. 37. L 'an1malato accusa 1111 certo b en essere. · 8 febbra io·. - 1'emperat. 36.8. L a J> elle delle i)a l'f.i 1nalate è ri.to·r nat a 11ormale. 10 feb))raio. - L n. temperat. si mantiene costantem ente nor111al e. 12 febbraio. - Il pazien te è g u a rito e d esce di casa. OSSERVAZ IONE

VI. -

Saverio C. , di a nni 2G,

fabbro . 12 m a rzo. -· L a i11alattia si è i n i ziata clu e g·iorni prima con forte ce falea e febl)re ttlia . Stato a tt11a le. Ere$Ì1Jela i11teressa11te il lJ aso e le g·na11cie. T empe1·at. 39. Iniezion e cli T r i f enil. 13 m a l'ZO . - T em11e1·at . 39. 4. Iniezione di 1,rif enil. 14 m a r zo (matt.). -- T empe r·at. 38.7. Condizio11i locali immt1tate. I11iezione di ,.f rifer1il. 1 1~ n1 ario (ser a) . -- ·r .emr>er at. 38.6. Iniezione d j 'f rif eni l. 15 m a rzo (1natt.). - 'f ein!)eratt11·a 37.B. 13 m a rzo ( "'era). - T em!1er at. 3 7.5. lniezion e cli Trifenil. NelJe JJarti 1na le:lte è scomparso il t11rg·o1·e ed il d.olor e. P ersist e l' urt·ossan1e11 to d ella ll el le. 16 m a r zo (m a tt. ). - 1'em.!)e1·a t. 37. Iniezio11 e cli Tri feni l. 16 m a r zo (se1·a) . - T e111perat . 37. Notasi. fo rt e desa11.amazi o ne s11l nD so e nella faccia. 17 .n1arzo. - T emoerat. 37. 18 mar zo. - T em11er ·a t. 36.9. B e11 essere ge11er aJe. 10 m a r zo. - Tem,!Je.r at. 36.7. Asser1za completa cl i. f en onieJ1i loca li.. 20 marzo. - P er s ist e Ja t ernper·at11ra normale, persiste l a g11 a1~i gione d elle pa1·ti g iù m nlate. 21 rr18.l'ZO. - L'a1n n·1 alato si al za g11a rito. 1

1

OSSERVAZIONE

VII. -

B attista V . , di anni 70,

contadino. La malattia ha ]nizio il 20 maggio 11. s .. q~1 ando l'i11fermo f11 colto cla brivid i forti , il1:tensi, violenti, cui seguì elevazione della tem-


I'\T JJ, POLICLINICO

(va,gin,a di p ulJblioil(J,)

SEZIONE PRATICA

1

peratl1ra, per cui fu costretto a rincasare presto ed ::l- mettersi a l etto. La notte passò insonne, nella più viva irrequietezza. V1erso il m 1att.ino avvertì senso di calore e di tensio·n e dolor.osa alla regione zigomatica sinistra. Al mattino volle r ecarsi al lavoro p11r trovandosi in quello stato di sofferenza, ma 11n'ora dopo d·oivett~ rientrare in casa e rimettersi a letto. La sera del 22 chiamò lo scrivente. E saminatolo , constatai, alla regio.n e zigomatica e temporale sin istra una chiazza estesa di eresipela, ·con 11l1merose flittene ·e vescicole. La parte è fortemente t11mefatta. L~ temperat11ra è 40.6. Vi è vomito, vi è delirio. U caso cl1e gil1dicai grave data anohe l 'età avanzata del uaziet1te. Pratica i st1bito 11n'iniezione di Trifenil e, localmente, feci applicazioni di impacchi caldo-l1midi a l sublimato con l'aggil1nta di alcool. 2·3 mattina. - Conèlizioni pi11ttosto aggravate. Delirio, vomiti. Polso debole e frequente . Temper a t11ra 40.5. I11iezione di Trlifenil. ~3 sera. Condizio11j pressochè stazionarie. 24 mattina. -- Temperatura 39.8. Dimi·n11ito il delirio ·ed i l vomito . 24 serà. - Temperatura 39.6. Iniezione di Trifenil. 25 mattina. - T emperat. 39.· Lieve miglioramento nello sta,to locale e generale. Iniezione di Trifenil. 25 sera. -- TemJ)erat. 39.1. Iniezione di Trifenil. 26 m attina. - T ernperat. 38. La tumefazione è n otevolmente ridotta. È diminuito il dolore. 26 sera. - Ten11)erat. 37.8. Iniezione di Trifenil . 27 mattina. - Scomparsa del gonfiore. Notasi lieve arro·ssamento sullo zig;omo. Temperat11ra 37.o. Desquamazione della, chiazza. "27 sera'. - T:em:pera,t. 37. 4. Iniezione di Trifenil. 28 sera. - T emperat. 37.1. L'ammalato acc11sa benessere g eneral e. Nelle parti malate non è t11rgore non vi è arrossamento. 2.9 sera.' - T em J»erat. 37. Condizioni locali e gen erali imml1tate. 30. - T emperat. norma l e. L'ammalato mangia con forte a pp etito. 31. - L a ternperat11ra si mantiene sempre norm ale. La gt1arigio11e persiste. 1 gi11gno. - L'ammalato si alza. da letto.

19 maggio. -

T em perat. 37.4. Scomparsa del turgore alle ghiandole, e della tl1mefazione della fa.cci.a. Iniezione di Trifenil. 20 maggio. - Temperat. 37.1. lVIiglioramento locale notevolissimo. 21 maggio. - Temperat. 37. Iniezione di Tri.fe.nil. Non esistono più fenomeni di 1rritazio .. ne locale. 22 maggio. - Temperat. 36.9. L'ammalato si sente bene, ha appetito. 23 maggio. - Temperat. nòrmale. 24 maggio. - Persisto110 le condjzioni n ormnJi. 25 mag·gio. - L'amma lato , g uarito, es.ce.

OSSERVAZIONE VIII. ·- Elena C., di anni 32, maritata, casaling-a. . Il 15 m,a.ggio, a lJ a inia rprima visita presentava il dorso P.el naso, e la zona limitrofa, fortemente edematosi. L a uelle di col orito rosso-scuro, liscia, tesa, · l11 cente. Al tatto si avv,erte la cute ·c alda, dolente. Le ghia11dole sotto-mascella ri sono gonfie. Febl1re a lta : 39.4. Cefalea tntensa. F accio fare 11na cura loca le e pra tico un'iniezione di Trifenil. 16 maggio. - T1emper at. 39.6. Iniezione di Trifenil. Sit11azion e imm11tata. · 17 maggio. - T emper at. 38.4. Iniezione di Trifenil. 18 mag·gio. - L a pelle è meno gonfia, meno arrossata, meno dolente. T emper atura 38. Iniezione di Trifenil.

H ARTMANN.

CONCLlTSIONI. Il fatto precip110 che si nota in q11este infezioni , in seguito a ll'inj ezione del Trifenil , è che l a temperatura si abbassa. e l'abbassamento t ermico si a.ccom.p agna sempre ad 11na ren1issio·n e dei fenomeni generali. Si p11ò concludere : Il Tr ifenil è un medicamento che nell a c11ra d ella eresipela presenta i segt1enti vantaggi: 1) non è assolutamente da.n noso; 2) determina 11na r emissi one immediata dei sintomi; 3) abbrevia notevolmente l'andamento della malattia. Anticoli Corrado (Rom a), settembre 1923. 1

BIBLIOGRAFTA. E . BADELON. Contribtltion ò l'étude d.u traitement d e t ér ésipèl e prt.r

le colloidal él ectri-

qtle. Thèse de l\iontpell1el'. 1921. BERNRARDT. Pach11der m.ir> bei ha.bit'u Plles Gesichtserysipe l . l\11Jnch. · med. 'Voch enscl1rift, 10 a.gosto 1897. Allbutt.

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eta GUINON:

Trattf7to di rnedicina di Charcot, Bouchard et Rrissaud. Trad. ital., vo-

lume II, p. 238.


[ANNO

XXX, F ASC. 43 J

SE!ZION~

ffttBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI. Società Medica Chirurgica di Bologna. Co~!UNICAZIONI

SOIENTIFICIIE.

Iscu1·ia e calcolosi .

A. ·PERHUccr. - Richiama l'attenzione ad una forma rara di ritenzione vescicale, quella cioè che si veri:fica per ostruzione da calcolo qua11do questo ad ogni atto della minzione va ad incunearsi nel collo vescicale, e determinare nel paziente l'impossibilità ad emettere le urine. Se questa e\-<:-nieuza è facile supporla in un soggetto iscurieo giovanè, una volta scartata. l'ipotesi di restringimenti ureterali, non avviene lo stesso quando l 'iscuria ha luogo invece in un individuo di una certa età, nel qual caso 99 volte ·s u 100 la colpa viene data sempre alla prostata, qualunque sia il suo volume. :È questa tendenza appunto che il PE&Ruccr vu-0le combattere col conforto dei fatti, affermando che anche in soggetti anziani la causa -della ritenzione può risiedere in una ,pura calcolosi, e ciò anche quando si possa consta tare rontemporaneamente in essi una ipertrofia della prostata. Egli è quindi del parere che allorquando si è di fronte ad un riten~ioni·sta affetto ad un tempo da calcolosi e da :i!pertrofia della prostata, sia prudente e doveroso 9ccuparsi prima dell'ablazione dei calcoli e poscia, se sarà necessario, di quella <lelltL l)rostata. Perchè non è improbabile che, con la ~o.La eliminazione dei calcoli, si possa assistere al ritorno normale -O.ella minfilone, e in tal modo il p. corre un rischio certo as·s ai minore di quello che a11drebbe incontro col sottoporlo alla prostatectomia. A dimostrazione della bontà di questo st10 concetto, il PEu&uccr riferisce tre osservazio,u i sue persona li riferentesi appl1nto ad iscurici affetti ad un tempo da calcolosi e da ipertrofia della prostata. Nefreotomia 1.)er ,,·ene poliaistioo .

G. FORNI. - H a studiato dal punto di vista clinico ed anatomico un caso di rene policistico destro, ed espone a tale proposito alcune considerazioni sulla patogenesi, sulla diagnosi e sulla terapia, .p resentando un preparato .anatomico e altri microscopici. Conclude <2he se il buon risultato finora conseguito rimarrà pe:r;sistente, questo caso, aggiunto agli altri felicemente operati da lungo t(lmpo, f ra i quali di recente uno operato dal TANSJNI, servirà a modificare il concetto della costante bilateralità della lesione e q11ello dell'indi<2azione all'intervento operativo: si potrà cioè estirpare con ,rantaggio il rene riconosciuto malato, facendo le opportune ri-serve sull'esistenza e funzionalità dell'altro rene. A. rERnucc1. - Ricorda t1n coso di grosso rene volicistico, operato nel 1913 dal prof. lVIONARI, nell<t persona di una signora di 52 anni, che si è manten11to guarito fino ad ora. Ne riferisce la storia e l'intervento operativo, e si indug·ia in alcune considerazioni i11 rapporto anche a l caso pri-

1399

PRATICA

ma esposto ·d al collega FoRNt, e mette in vista che anche sotto il riguardo dell'azione deleteria che un rene policistico può esercitare sull'altro clinicamente sano, la neftectomia sembra indicat.<1 do. ' po peraltro essersi assicurati della perfetta funzione del rene vicaria nte • Undici oasi di su,p fJ'ltra~ioni retroperitorieal l acute.

E. ANGELE'CT'I e G. BONANI. - Tutti i casi sono di .p articolare interesse clinico-pratico e sono seguìti da uno sguardo retrospetti,-o su le forme cliniche, S·u lla patogenesi, sulla etiologia, stilla evoluzione, sulla sintomatologia e diagnosi, ecl infine sulla cura. GUIDO 1\1. PICCININI.

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Ad1tria1iza. del 24 niaggio 1923.

S·u di un oaso di litofagia abituale.

CAROSSINr G. e VA.l'l'NUCCI D. - Espongono quanto riguarda la morfologia e la struttura dello stomaco di un individuo mangiatore di sassi sulle pubblicl1e piazze, morto })er malattia intercorrente. E un caso che per la dura ta del fatto e la natura dei cor1)i ingeriti, sia i:>er lo studio completo anaton10-patologico n6n trova riscontro nella letteratura. La ca rie den.ta ria nei barn b11n:l e la, neccssitcì di

un, serv·i zio stomatojatrioo nelle scuole . TAVIANI S. - Rilevata l'eno1·me diffusione della carie nei bambini, 01·a ancl1e nelle· campagne, e la 11ecessità cli curare i denti della prima dentizione invece che toglierli, 1'0. espone i ra1)porti fra malattie dentarie, condizioni generali e altre malattie dell'organismo intiero. Parla dei servizi scolastici già esistenti in altre' nazioni, alcuni molto sviluppati. Propugna che anche presso di noi si istitnisca tale sel"Vizio stomatojatrico scolastico, che per ora è ridotto a pochissimi esempi. Nella discussione seguita da parte del prof. ARNONE e del dott. CAs·rELLINI, è stato anoora più lun1eggiata l'i1nportanza di que.. ta istituzione. L'Accademia si associa all'11tile proposta. Pfj;'J'fL\G-NANI prof. G. A.n,corrt sul fe·n o·n ien,o di .41'th·us .

Pr:THAGl\A, 1 l)l'Of. G. -

D ella v ita 1n in,rt B i·n al-

cuni aU1ne1iti. Aclunnnza del 7 yiugno J 923.

Pne11rriotoraoe art·ifio·iale p e1· tub ercolosi vol11io'na.rc ,

in oorso di gravida·nza.

E. -- Si deve SQprassedere, in li11e.u di massima, alla i)rovocazione dell'aborto quando c'è la pos~ibilit<'t di n~tu are u11 i1ne umotoruc:e. B uJ•'ALINl


1400

tL i?otrc·LINICO •

Prinie rice1·011 e sulla sostitit.zione dell'olio di oliva al grasso · del latte va.coino nell'alime1itazione del lattcvnte.

prof. G. - E i1ossibile ·sostituire in pnrte od in tutto olio di oliva al grasso del la tte Yaecino, ottenenùo così un assorbimento percenh1ale di grasso tanto migliore q1.1anto più è completa la sostituzione. Le quantità dell'olio così l1tilizzato sono ~li.8Sa i magg·iori di quello consentito nell' uso ,d el burro. I.Ja J)app·a a ll'olio è lln alimento facilmente tollerato nell'allattamento misto fino dai primi 1nesi di vita, ed i11 seguito nell'allatt.a1ne11to artificiale dt1revole <li lattanti sani od ipotrofici co11 funzioni intestinali normali. Nelle affezioni P<lrenterali .f€1Jl>rili in c11i non siano compromesse le funzioni digerenti, l'alimentazione con ln pnp1)n a ll'olio può essere seguitata ed anzi giova a·d e-rital'e br11sch·e od eccessive ca<lute del rieso. I...a vapp.n. all'olio non {là rist1ltati favorevoli nelle forme di atrofia grave, nè dopo gravi iualattie delk'l 11utrizione. FHONTALI

• (

Oat(.t t'teri.sti r;hc cl'irnatiche rlel z,i to 1rale av11ano .

Ezro. -- Dalle o~servazioni barometricl1e e igron1etriche rlell' .Accademia Na Ya le ris-t1 lta ebe le variazioni di pressione sono st1l litorale di Vin reggio d i circa lln ter7..o minori che a I.Jivorno : J1otevole la costanza barometrica della prin1a vera-estate a Viareggio, e la mancanza dei piccoli sbn lzi gior11alieri che si ha nn·o altrove. SAL'!\ION pro·f . 1.·'. i.. - - Nuove veà1tte sui r'iflossi. LUIS:\DA l)l'Of.

)

Nuovi r eperti s11ll' istologia dAl tessuto connettivo nell'u·o mo .

VoLTEl.lRA lVI. - Nel connettivo adiposo esiste una I'iC'C:l trnma ai tessuto reticolare, COStit11e11te membrn nello <.le li'mitanti Je cellule o·d ipose, le qnali non h.anno membrana propria, come si ern finorn creduto. Aduririnza dAl 14 gi11gno 1923.

nu-ncr prof. E . -

Presen,taz,i one cli 11n caso cli a/ne1Mrisma della, carotide inte rna opernto . 1

L''ind1rstria ital'ian,a, dell'ittiolo

i?i

T1·entino.

prof. G. e SALVADOR! p r of. R. - P1·esentano campio11i (li ittiolo pari preparnto a l\llolln re (Tre11tino) e ·c-he è ottin10 sia dal i111n~o d i yj::-ta chi111ieo che fnrn1acologiço e cli11ico. CORONEDI

Ooritr ibu,to all'c1,z·ion.c farn1acoterapentiaa d·l alcuni narcot·i c·i,, i pn,ot·ici e ant1spasrn,orl'iC i s11 ll'11tero. 1

t)rof. JJ. e NICCOLINI d.ott. r. - Collnhorando in1sieme. clinico e farmacologo, 11a11no trovato c:he 11ei casi di spasmo llterino risponde meglio d\ tutto la papa verina, a11che meglio della 111orfin:1. È contro in.elica tu lit _para ldeide ì11 gestazione. I~ACIALLI

VENTURI T . -

Il baoillo <l·i Rarla.el i e(l i vrotei. 1

Dell'au.rnentata resiste1iza alla stricnina cli animali stiroida.ti.

prof. G. - · Stiroida11do delle cavie, e injettando stricnina in dose letale, manca. l'azione .stricnica, che si ha invece somministrando tiroidina. 'L 'O. ravvicina questa depressione dell'eccitabilità ner\rosa a ll'in8en1sibilità a ll'anafilassi dell'animale tireoprivo. VERNONI

I.JUSF.NA M. dr; di M adura.

P resen tazione di preparati di_ pie-

Prof. r.J U I GI

I

CASTALDI .

Società Medico-Chirurgica Bellunese. FJeàu,ta del 1° agosto 192B.

Preside nza: Prof. G. PIERI, presltlente. 1j a d·i agri,osi precoce della tu 7>eroolos·i, volm ona1·e..

Dott. A. SPANIO. - Le statisticl1e din1'ostrano elle il :flagello della tubercolosi è molto l}iil diffuso e temibile di quello che la comune opinione medica non ritenga; e la provincia d i Belluno è f1·a le più profo11damente colpite a causa so:pratutto della emigrazione temporanea nei grandi centri iniel11stria li della Germania e della F-rancia. Data la relativa sca.rsa efficacia d0gli attuali metodi cli cura a malattia conclamata, lo sforzo ùei me-dici deve appuntarsi -sulla ,d irettiva di una i1recisa diagnosi precoce, a llo scop,o ,d i sottoporre alle cure adatte il processo m·orbo'So pri1nn. che esso abbia v roclotto les ioni d i t1nu gr.a:vitù cl1e siiùa le nostre attuali rtsoroo terapel1tiche. Vari sono gli ostacoli a 11na p,r ecocità <lella dingnosi-: reticenza dei 1nalati. intorno ai ·duti anamnestici superficialità del medico che attende, per fnr la ' diagnosi, il quadro cla·s sico al c-omple to, scarsezza dei centri di accertamento radiologico della diagnosi, timori del medico di sp.a ventare le famiglie pronunziando la temuta parola, ecc. Bisogna inoltre . mettersi in sospetto davnnti ::ille bronchiti croniche d iffuse i11 apparenza benig11a, a lle broncopolmoniti ci-reo.scritte. • L'O. si addentra jlell'an.a lisi del valore, ver In diagnosi precoce, ·d ei "Vari sinto1ni clinici, dell'e-sa1ne degli spt1ti, de lla radiologia, delle ren7.io11i biologiche. 1

Borsite

sottoacrom·i alc oaloiftcata.

Dott. S. NIOOLIS. - Presenta il i·a.cliogrnmmn di un caso di borsite sottoacron1iale cn leifica ta. (Jnesta concerne una c1011na ,d i 38 a11ni, eh-e <la ·7 n nni soffriva di modici dolori alla sp.alla sinistra i qunli cl.a a lcuni mesi, in seguito a ratico·si lavori, erano divenuti intensi. Dnl :medico curante f11 diagno,stica tn. una tubercolosi dell'<.lrticolazione. In realtft il cl-olore alla pression e c~ra piuttosto viv·o e circo8Critto a una· piccola zona imm~diatamente nl <1isotto e nll'inn.anzi de-ll'acro1nio11. L 'esnme · cli11ir0 esclu<leva ltna lesione a rticola re. f_/esame radiologico di1n.ostrava nume.rose piccole mncchie inten·SUme11te opache nella zon.a di proiezi-011e anteroposteriore d el punto dolente. I/01perazione dimostrò trattarsi di unn borsite sottoacrol!niale con deposizioni C'a lenree. La borsa


[ANNO XXX, FASC. 43]

SEZTO~E

fu asportata. La malata guari rapidamente. Essa

viene presentata dall'O. all'assemblea. L'operazione data da t re mesi; i dolori sono scomparsi. Oontribitto · alla terapia del oaròo'n cliio.

Dott. A. TULISSIO. - In breve ,periodo furono ricoverati nell'Ospedale di Belluno 4 casi di carbonchio: in tre la pustola si era sviluppata all'avambraccio (per seuoiamento e trasporto di un animale infetto) in uno al volto. Questo 11ltimo caso si presentò di i1na ecc~zionale gravità (edema mostruoso del volto che costrinse allo sbrigliamento delle palpebre col termocauterio, setticemia streptococcica concomitante <:on due localizzazioni a tipo • ecc.). :flen1n1onoso, Tutti i quattro casi fu:ono trattati colla causticazione della pustola 1nediante il termocauterio, e colla sieroterapia antica.rbonchiosa, e finirono tutti in guarigione. Da notarsi che in nessun caoo furono usate ~e iniezioni endovenose di anti·set tict. Cisti sper·m ati.ca in 1:ecohio ottantun enne.

Dott. F. BoGo. - IA cisti ~~i era sYiluppata nel termine di tre mesi crescendo lentamente fino a raggiungere il volume di un pugno; essa aveva un a spetto del tutto identico a un comune idrocele. La puntura estrasse oltre 150 centimetri cubi di un liquido biancogiallognolo opaco molto simigliante a del latte. L'esame microscJpico lo r ivelò gremito di spermatozoi, molti dei qua1i vivi e dotati di vivacismmi movimenti. Il '°uotamento, ~eguito dalla iniezione nella cavità di 3 centimetri cubi di acido fenico puro, condusse n guarigione nel termine di poche settimane. Oorpo estraneo (proiettile di fu<;ile militare) in,cu.neato nei òro1lco di destra - Estrazione - Guari.g ione.

Prof. G. PIERI. - Ptesenta un bambino di 6 anni che nello scorso aprile baloccandosi con un -proiettile di fucile at1sttiaco, lo mi se in bocca e sembrò lo avesse inghiottito . Segui malessere, febbre . Al quinto giorno l'esame del malato rivela,Ta apnea nell'ambito polmona re cli destra e versamento pleurico fino a metà della scapola. La radiografia dimostrò jl proiettile incune.ato nel grosso bro11co <1: destra. In narcosi eterea e con malato in posizione di PAYR 1'0. eseguì una tracheotomia bassa ; dopo cauti e ripetuti tentati\7i con un klemmer introdotto attraverso l'incic;;ione tracheotomie.a riusci a mobilizzare il proiettile, che però sfuggiva a lla presa o~ni volta che si cercava di estrarlo; allora fu arrovesciato in avanti il tronco del malato, a testa bassa, e il proiettile risali nella trachea, dalla quale. fu agevole estrarlo. Alla fuoriuscita del proiettile segui la espulsione di un fiotto di pus. T.1a incisione del collo fu tamponata ; non si mise cannula tracheale. Venti giorni dopo il })'i.ccolo malato uscì co1nple· tan1ente gunrito dall'Ospedale. S. NICOLis.

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1401

PRATiCA

II Congresso sulla febbre puerperale. (St1 asburgo, 2-4 agosto 1923).

Dopo una prima seduta, dedicata alla storia ed a comunicazioni dive?:se, BROUHA di Liège ha riferito sulla eziol og ia, a1iato111ia patologica e sulla profilassi. Ha messo jn rilievo la grande importanza dello s treptococco, elle si troYa nel 50 % dei casi come agente esclusivo; si riscontrano inoltre altri gel'mi (stafilococco, coli, gonococco) raramenté a llo stato puro, il più spesso invece associati fra loro o con lo streptococco. L'infezione per contagio è la più comune; talvolta però si tratta di infezione esogena ·s pontanea, più ra ramente di infezione endogena da germi preesistenti nella gestante. Vi sono condizioni cl1e mantengono l 'infezione della ferita vaginale in limiti fisiologici, in quanto che la puerpera normale ha poteri di difesa contro questa infezione costante. I co11cetti st1lla febbre puerperale si de,·ono quindi ·modificare; il germe, di cui $ Ì faceva il :t:attore essenziale e quasi esclusivo della malattia 1 passa in seconda linea, mentre la nozione del terreno è venuta acquistando noteYole importanza. L'O. concepiscè la febbre l)Uerperale come il risultato del soccombere dell'organismo nella lotta contro i microbi esterni; l 'organismo può soccombere sia per la virulenza dell'ag·gressore, ciò che si verifica nell'infezione per contagio, 1sia perchè sotto l'influenza delle. alter.azioni locali, i germi banali possono acquistare la virulenza od esaltare una· virulenza attenuata. (~uesta concezio11e indica che l'asepsi e l'ant isepsi non costituiscono più le sole nostre armi profilattiche, ma che acquista .u n valore .p articolare l'arte ostetrica, clie tende a _1nantenere la resistenza del1'org·anismo e l'integrità dei tessuti. La pl'ofilassi comprende la lotta contro i germi e<l esige l'asepsi assoluta; a tale scopo, si deve rea1iz~1re la non-infezione della gestante e la disinfezione di ogni lesione infettiva della gestante stessa, oltre all'asepsi dell'ambiente e degli oggetti. Og11i intervento ostetrico sarà eseguito secondo il rito delle operazioni ginecologiche ,per via bassa e la vagina, nei casi normali, sarà irrigata solo con soluzioni debolmente antisettiche, per dare maggiore garanzia di asepsi. Si do-vriì curare di rispettare e di accresoore la resisten7'a dell'organismo, media11te la sorveglianza medica sul fegato, sui reni, intestino, il trattamento delle affe~7.io11i generali e la disintossi~zione. J../arte ostetrica sarà direttn a prevenire ogni complicazione del parto od a porvi subito .rimedio. Infine, come in chirurgia, vi è un coefficiente personale dipendente dall'operatore_. HAUCll di Copenhagen, inette in rilievo le difiìcoltà e le incertezze d'ella diag·nosii. Q11esta non può essere fatta col solo su·s sidio della batteriologia o con gli esami citologici; f'i possono di fatto trovare in vagina diversi microbi ed anche ìo stl'eptoeocco ·senza che la donna sia affetta da febbre puerperale ; cosi si è anche trovato lo streptococco nel sangue di puerpe ·~e san(l, mentre l'emocoltura può rimanere negativa in fi0nne che sono realmente affette. Anche la clinica offre dati imprecisi, poichè la !ebbre p11erpern le non è unica, ma •


1402

rappresenta diverse malattie febbrili provocate da germi diversi ed! offre sintomi diversi secondo la localizzazione e l'individuo. Per ql1anto riguarda la profilassi, l'O. senza insistere sui p'r incipt bene stabiliti d~ll'a.sépsi, si trattiene su alc:uni punti sp(>ciali. Il bagno deve es&-ere sostituito con la irrigazione ; l'esplorazione, fatta con le regole dell'antisepsi, evitando ogni lesione della ml1cosa, non è pericolosa, come si è ritenuto; l'uso dei guanti poi, ·secondo l'opinione dell'O., non ha modificato la morbosità per febbre puerperale, anzi esso può diveni·r e pericoloso, .a llorchè fidandosi troppo di una sterilità talvolta immagina ria dei guanti, non è connesso con una accurata sterilizzazione delle mani. Gli antisettici sono J)iù dannosi che utili, in con·seg11enza delle lesioni della mucosa che p.r0vocano e che vanno u~solutamente evitate. Un imp-0rtante fattore di infezione può essere costituito dalla rottura prematura delle membrane e ·{ùtlla ritenzione placentare. Sui microbi J)iogeni esogeni noi possiamo agire media11te l'asepsi e l'antisepsi, mentre siamo affatto disarmati contro i germi endogeni. Per qt1anto rig·uarda l'a umento di resistenza dell'organi-sn10, si dovrà. anzitutto evitare o trattare ogni malattia che venga a complicare la gravidanz.a, assicura ndo a lla gestante una buona igi ene ed una medicazione ricostituente. Nessun aiuto ci può })€r ora venire da sieri o vaccini . .

I

[ANNO XXX, FASC. 43)

IL POLICLINICO

Sui mezzi terapeutioi, ha rife1·ito ALFIERI di P avia. Tali mezz.i sono locali e genera li. I primi sono desti11ati ad allontanare ed a distrl1ggere i ger• n1i infettanti ancorn localizzn.ti nell'apparecchio genitale o nelle Yicina.nze, ~ secondi tendono a ll-0 scopo ideale di annientare i germi infettivi, anche quando hanno già invaso l'organismo, od almeno a sostenere q11esto nella lotta di difesa. T~a tera,pia locale comprende i mewhi ostetrici rai)presentuti dai iuetodi di disinfezione delle vie ge11itali, ed i mezzi chirurgici, destinati ad esti1·par e i focolai pr<Yfondi, tt1ttora circoscritti. Ad eccezione dei casi benigni o di quelli acutissimi, si possono distingueTe nell'infezjone puer.p erale dal punto di vista del trattamento tre periodi distinti. Nel primo la lesione è circoscritta a lle vie genitali, al loro ·r ivestimento mucoso superficia le ed a lle $-Olnzioni di co11tinuitit determinate dal parto. Nel secondo il processo i11fettivo, pure essendo ljmitato a ll'apparecchio genitale ed alle ·sue vicinanz-e, oltrepassa la ba rriera mucosa, senza invadere ancora l 'organismo, oppure, malgrado qualche scar ica microbica nelle vie linfatiche o sanguigne, mantiene i suoi fOC'olai essenziali negli organi ;pelvici. Nel terzo periodo l'infezione in·va.de tutto l'organis1no e le localizzazioni pelviche non banno più che 11n'importanza Hffatto seconda1ia di fronte all'infezione generale. Durante il primo periodo, la parte principale va data a l trattamento ostetrico locale, mentre quello medico avrà il ·solo scopo di , secondare l'azione deter siva locale e di preparare eventual.mente i mezzi di difesa nel caso in cui l'infezione ribelle avesse tendenza ad estendersi. Nel terzo ·peri-Od-O invece ogni trattamento loca le non ha scopo

e deve cedere il posto alle medicazioni generali. Nel periodo intermediario, dopo che i mezzi ostetrici conservatori si sono dimostrati insufficienti, .si discuteranno le indicazioni agli interventi chirurgici, come isterectomia vaginale ed addominale, legatura e resezione dei tronchi venosi, laparat-0mia e drenaggio, colpotomia, apertura dei flemrr1oni pelvici, ecc. Tali mezzi, sopprimendo i principali focolai del proce13so infettivo .aiutano la difesa dell'-0rganismo; con essi vanno messi in opera i mezzi terapeutici medici. In complesso si deve ritenere che noi non possediamo attualmente al<:!un metodo i:iicuro di jmrounizzazione, ma che dobbiamo usare tutti i mezzi, incominciando il trattamento nl più presto e dir igendolo metodicamente con una diagnosi esatta della porta d'ingresso, della sede e ~ella natura del J)rocesso. Nella discussione Reguita a tale relazione, HAMM, di Strasbl1rgo, 11a riferit-0 Sll alcune esperienze fatte con vaccini a l fenolo, che provocarono ascessi, con accidenti gravi ed a~che la morte. A tale proposito, BAR, di P.urigi, osserva che detti tentativi sfortunati 11nnno lln vero valore sperimentale, in quanto che dimostrano la sensibilizzazione della donna in conseguenza del parto. i\nche esperienze di laboratorio avevano condotto a llo stesso risultato, poichè gli streptococchi iniettati in coniglie, senza effetto , provocarono la morte qua ndo venne1·0 iniettati dopo il parto. Tutte queste esperienze dimostrano la fragilità della donna incinta e la gra nde influenza del terreno nello sviluppo della febbre puerperale ; l'anergia a lla fine della gravidanza è generale, sia per ciò che rig11arda l'infezione puerperale, cotne per ogni altra infezione. A. F.

Importante pubblicazione : Dott. FURIO TRAVAGLI già a.. v. del reparto dermosifilop. degli Osp. Civ. di Genova.

Lii modemd Jottil contro le milliltlie sessoilli del Prof. A. MORSELLI della R. Università di Genova

Prefazione

Prefazione - Introduzione. - Parte I. Ca.p. I. Gli organi della riproduzione - La riproduzione um ana. Parte 11. Cap. I. Alcun e considerazioni sulle malattie ses· suali. - Cap. II. Ulcera molle. - Cap. III. La blenorragia. · Ca.p. I''· La sifilide. - Cap. V. L'evoluzione patologica della sifilide. - Cap. VI. Cura della sifilide. - Parte 111. Cap. I. Diffusione delle malattie sessuali. - Cap. II. La prostituzione in rapporto alle malattie sessuali. · Cap. III. Educazione sessuale. . Cap. IV. I giene sessuale. - Cap. v. La profilassi delle malattie sessuali. - Cap. VI. Il certificato prematri· moniale. - Cap. VII. La profilassi in r apporto all'igiene indi· viduale. - Ca.p. VIII. Profilassi della sifilide. - Cap. IX. Il momento a ttuale per la profilassi celt ica di Stato. Il nuovo regolamento per la profilassi della sifil ide e delle malattie veneree. Un volume nello stesso ampio formato delle l\ionografie del <Policlinico >, d i pag. VIII-112, con 15 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipatin ata. - Prezzo: L. 1 O - Per i nostri abbonati , sole L. 8. 5 O, in porto franco.

SOMMARIO. -

Inviare ca rtolina vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, n. 14 Roma.


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SEZI ONE .PRATICA

APPU·NTI PER IL MED100 PRATICO. CASISTICA. Sull' '' adiposità dolorosa ,,. I sintomi cardina della ma1attia di Dercum (H. Curschmann in ~led. Klin ., n. 27, 1923) sono : imponenti depositi di grasso che forma delle pliche o delle tumef az.ioni, dolorabilità di questo grasso, alterazioni psichiche di natura depressiva, e adinamia. Non è possibile dividere le malattie in forme div1ers.e, se anche il grasso è talvolta distribuito in forma di tumori nodulari asimmetrici, a1ltre volte in form.a diffusa in alcune regioni ed altre volte 1anoor:i (la maggior parte dei casi) in forma diffusa a tutto il corpo con prevalenza in determinate regioni (in questa forma è caria tteristica la. disvosizione pendula del grasso sull'addome a modo di t1n grem.bi11le). N"on è i1eppure possibile di distinguere le divrers.e f.orme d·elJa malattia di Dercum a seconda delle modalità d'insorgenza diei dolori (sp1onta.ne.i, o al1a pressione) perchè esistono tutte le possibili forme di passaggio tra qu.esti due estremi. Spesso sono presenti disturbi trofici, secretivi e (più di rado) vasomotori, disturbi alcuni a carattere ipotiroideo, altri a carattere ipertiroideo, (anidrosi. e iperidrosi, tachicardia e ipertonia, bradicardia ed ipotonia, caduta d·ei capelli, canizie, tre.mori, struma, sti!psd, anoressia, ie cc.). La ·diagnosi non è sempre semplice : si deve diff erenziar:e J.a malattia dalle nevralgie di origin:e neurotica o reali, da mialgie, da osteopatie (sp.ecialm.ente l 'osteomalacia del climaterio associata .ad obesità), da affezioni articolari, e da tutte quelle affezioni de·1 sist.ema nervos,o centrale chie determinano fenomeni dolorosi. . La diagnosi esatta è però sempre p.ossibile~ se si pensa ch·e n el morbo di Dercum, oltre all'adiposità generale, esistono sempre anche d·elle raccolte localizzate di gTa.sso, m.olto dolorose alla pressione (mentr.e non sono dolenti alla pressioDJe i muscoli, i nervi, nè le articolazioni) e che, oltre all' adip·osità e al dolore, esistono sempre adinamia mus·colare, disturbi psichici e una seri·e di ·s init om.i di natura preval.entemente ipotiroidea. Fatta la diagno-si es.a tta, la prognosi è· di solito buona, perchè l'opoterapia tiroidea è in questa malattia effica.cissima. L'al1tore presenta un caso di malattia di Dercum in cui l'opoterapta tiroidea &e.terminò un rapido miglioramento dei sintomi sia somatici che psichici e in cui la sospensi·one intempestiva _della cura venn·e seguita da una ricaduta completa. 1

POLLITZER.

Le coste cervicali. Se 1e coste cervicali sono assai frequenti la diagnosi è pressochè r a diologica. Dal punto di vista anatomico si distinguono coste brevi e coste lunghe e queste possono essere costitl1ite di due parti riunite da una vera arti.colazione. Le coste corte possono avere il signifi<;ato di un allungamento dell'apofisi tràsversa sicchè la vertebra cervicale subìsce una dorsalizzazione e tra la dorsalizzazione e la costa completa si osservano tutti i gradi di passaggio. In genere è in causa la 7a. cervicale, raramente le altre. I sintomi di·pendono dalla compressione sui nervi e vasi ma la costa p·u ò ancl1e decorrere silenziosamente oppure i sintomi sono tardivi.: verso 20-30 anni. Si può distinguere: a ) una forma rensitiva in cui predominano i dolo·I i lungo il braccio con irradiazioni lungo la mano; b) forma motrice con paralisi o paralisi di lln gruppo muscolare o di un muscolo (eminenza tenar nel caso di l\tiou.chet); e) forma circolatoria con sudore, dito morto, d.ist11rbi trofici, ecc. La diagnosi (R. Dupont. ,Jnurn. de méd. de Paris, 9 feb~r. 1923) -è in genere radiologica e la diagnosi precoce è necessaria perchè stabilitasi che sia la n evrite è difficile combatterla. Il solo trattamento è il tratta.mento operatorio. 1

MILAN I.

TERAPIA. La medicazione ferruginosa nelle anemie. In uno studio sulle anemie, L. Tixi.e r (Journ. d. praticiens, 4 agosto 1923) osserva che i rim edi ferruginosi sono stati a ·torto abb.a ndonati nella .c ura delle anemie, mentre €Ssi possono dar,e buoni risultati. Il rprotoooalato di ferro si prescrive a dosi di 15-20 cg., associato a. 5-10 cg. di p·o·1:vere di rabarbaro, d.a prendere mattina e sera. Ne.i dispeptici, è preferibile il tartrato ferrico-potassico; si prescrive: ta~­ trato ferrico-potassico, estratto di rabarbaro e di gen•ziana ana g. cinque e cinquanta cg. di -estratto di noce vomica; se ne fanno 100 pillole, da pren.dere due ad ogDJi p1a sto. Agli anemici strum-0si e linfatici, si dar à il pr-0tojoduro di ferro, rhe ha però l'in.conveniente di annerire i denti e di irritare lo stomaco; si può prescrivere : J-0duro di ferro g. 5; ·estratto di rabarbaro g. 6; sciroppo di zu.cchero g. 300; da prenderne due cucchiai al giorno. Un bu.on me-


1404

dicamento è anche il latiato, che si può dare .s come lo joduro, oppure nella formola seguente: lattato dì ferro, polvere di· rabaT·b aro, zucchero ana cg. 30; i)er una cartina da prendere una ad -0gni pasto. Le iniezioni sottocutanee sono dolorose e si consiglia di affondare l'ago in corrispondenza della tuberosità ischiatica, usando dosi deboli (1 / 10 di eme.) delle .soluzioni concentrate. La formola corrente conti·ene 5 cg. di citratG> di ferro per eme. di acqua distillata; in caso di anemia intensa .s i aggiunge un mg. di arseniato di sodio. Il ferro colloidale avrebbe un'azione stimolante .sull'ematopoiesi •e può usarsi anche per via sottocutanea, come il cacodilato di ferro che si prescrive a dose di tre cg. p.er eme., iniettandone 2-3 eme. al giorno. Sembra però che la via ipodermica sia m-eno efficace che quell a gastrica, forse per trasform.azioni che il ferro subisce nel.le vie digeren ti e che lo rendono più assimilabile. Qualunque sia il medicamento adottato e la via d'introduzione scelta, si daranno due o tr·e serie di medicamenti sepa.r.ati d·a cinque giorni di riposai; se si è scelta la via gastrica, la limonea cloridrica ed il :succo di limone assicurano una migliore assi-mil.azione .. 1

"fil.

Negli anemici depressi~

[.l\NKO XXX, FASC. 43 J

IL POLICLINICO

Viene consigliata la tintura di Bestucheff (percloruro di ferro secco e liquore di Hoffmann). Si pr.escrivono XXX gocce prima dei pasti, oppure la seguente pozione : tintura di Bestucheff g. 20; I drolato di cannella g. 200; Sciroppo di scorza d'arancio amaro g. 40; duetre cucchiai prima dei pasti. Si forma un precipitato di tannato di ·ferro; la pozione ha 11n gusto aspro. . "fil.

L'idiosincrasia chininica nei m.al&rici. Il dott. G. Comporti nella Rassegna internazionale di Clinica e Terapia (luglio 1923) si oc·cup.a delle m·a nif estazio·n i emorragiche che possono insorgere nel m·alarico in seguito a .somministrazione di chinina. E passate in rassegna le varice teorie emesse per spi-eg~rne I.a insorgenza conclude cl1-e il vero processo patogenetico non ne è ancora dim.o str ato, e che al momento attuale delle nostr·e conoscenze possiamo dire solo che emoglobinurie e !Sindrome em.orragich·e. da chinino avvengono siolo niei m a1ar.ici ed hanno bisogno p-er la lor-0 estrinsecazione di tre elementi : e1.ement.o chinina, elemento malaria, e qualch-e cosa di individuale, di p·e rsonale che r.ara1nente è ereditario. 1

I f eno1neni di intolleranza da chinino, sia i m.i nimi che i massimi, secondo l' A. non vanno init erpretati come fatti di anafilassi, principalmente ,perchè possono insorgere al di fuori di qualunque preparazione sensibilizzante, perchè non sono inscienatj.. da sostanze proteicl1e, perchè non lasciano -ilopo l'ictus l 'inctividuo ind·enne, perchè infine sono in diretta proporzione con la qua!lltità di farmaco ingerito; ma debbono interpretarsri come fatti di idiosincrasia, ch1e del resto 11a molta . . somiglianza con l 'anafilassi. I disturbi di idiosincrasia sono quasi sempre prodotti dal solfa.to 1e d·a l cloridrato di chinina e s~1o eccezionalmente dagli altri sali. Cessano con la soppressione dell'alcaloide, di cui sono manif-estazioni specifiche e non si rip·etono con l'uso del ·tannato, e, m eglio ancora, con la cinconina che rappresentano i medicam.enti più . razionali e sdcuri. 1

1

PERSIA.

II colchico nella gotta. Secondo Lle'1velyn (cit. in J ournal des pratici eris, 23 giugno 1923) il colchico nella gotta va somministrato all'inizio, ma però dopo un purgante; se questo non è staio ancor dato, lo si darà con il colchico stesso, p. e., m que· sta formala: solfato di magnesia g. 4; carbonato di magnesia g. 0.60; citrato di potassio gr. 2; vino di colchico gocce 20; acqua di menta ' ;erde gr. 30; da prendersi diluita in due éncchiai di acqua calda, ripetendo la dose ogni ora fino ad ottenere la scarica. In seguito, continuare la sommiruistrazione di questa miscela, togli.endone il solfato di magnesia e diminuire la dose· quando cede l'infiammazione (dopo 2-3 giorni). anziani la colchicina è sopNegli individui • portata meglio che il colchico; si darà in pillole con sei decimilligrammt di colcl11cina, 8 mg., di estratto di be1ladonna e sedici mg. di estratto di noc.e vomica; una ogni quattro ore; si può anche dare il salicilato di colchicina a dGse di un mg·. Il colchico sarà prescritto per 6-7 giorni di segt1ito. "fil.

Trattamento •egli inconvenienti della puntura lombare. Gl.i inconveni,enti della pun-tura lombare cef aJ.ea, nausea, vomito e vertigine - s0no dovuti alla deco,m pressione spinale in conseguenza del trap el.amento del liquor attraverso la puntura fatta nella r egione lombare. .In causa di ciò, quando vi è un tumore cerebrale, il cervello v.iene spinto contro il fora.


(ANNO

XXX, FASC. 43]

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SEZIONE PRATICA

me occipitale, chiudendo lo sbocco del quarto ventricolo; ne- risulta un idr.o oofalo interno ed un aumento di pressione, donde i gravi pe1·icoli d.ella puntl1ra lombare in caso di tumore cerebrale. H. C. Jaco·b aeus. e K. Frumerie (Acta medica scaridinava, 1923, pag. 102) in due casi in Clli i sintomi consecutivi alla puntura- erano tali da far temere della vita dei p·a zienti, ricorsero all'iniezione di soluzione fisiologica nel rachide, introducendone circa 90 eme. in un caso e 35 nell'altro. I risultati furono ottimi. È strano però che .attraver.so le due puntur.e non sia trapelato pii.1 del liquid.o, ciò ch·e gli AA. attribuiscono al fatto che, dopo la ;iniezione di soluzione fisiologica, i pied{ del letto vennero alzati ed i1 tr.apelamento ven11.e cosi impedito p·eJ· forza di gravità. Se tale sp.ieg.azione fosse giust.a, b.aisterebbe dopo un·a pun-tura lombare alzare i piedi del letto p.er prevenire ogni incidente; comunqu:e, è consigliabile che l 'ammalato guardi il 1etto p.er up giorno almeno dopo la puntura. fil.

SEMEIOTICA.

Nei. vizii cardiaci lo studio della pressione capillare fornisce preziosi criterii diagnostici, prognostici e terapeutici. Nelle affezioni toraciche ostacolanti il picc:olo circolo lo stuciio della pressione nei capillari riesce a dimostrar.e sperimentalmente il benefico effetto di medicamenti a base di adrenalina e ipofisina. Lo studio della pressione capillare può inoltre fornire dati pr·e gevoli sul. la condizione funzio·n ale del miocardio nei soggetti arteriosclerotici e nei malati di sindromi Basedowiane. L'autore distingue poi una pressione capillar e minima ed un~ pressione capillare massima:: nelle malattie infettive acute so·n o abbassate tutte e due le pressioni, ne.ll'arteriosclero, si e nelle nefriti croniche la pr.essione minima è molto elevata, mentre la pressione massima è quasi normale fino a c};le il miocardio è valido; lo scender.e della pressione .capillare minima al disotto del normale dimostra in questi casi una deficiente energia del miocardio. Da questi dati risulta chiaramente l'importanza di tali studi per la clinica.

Capillaroscopia e pressione sanguigna dei capillari in rapporto alla clinica.

POLL.

~

· G. Vigevani (A tch. di patol. e clin. medica, n. 3, 1923) tratta estesamente l'argomento d el-

,

la capilla rosco pia e della misurazione della vressione sanguig11a nei capillari in rapporto a diversi stati patologici. La capilla roscopia, l)Uf n on avendo ltna g·rande imp1 o rtanza, pt1ò in molti casi fornire dei dati utilissimi perchè essa p~rmette di oss.ervare direttamente la circolazione nei capillari, ciò che può essere importa nte quando vi si compiano alterazioni fl1nzionali fugaci; i fenomeni capillaroscopici possono a nche servire com.e criterio diagnostico in alcune forme di vizi -circolatori. Pi ù importante si è dimostra to lo studio cl ella pressione nei capill ari, eseguito dall'autore in un grand·e numero di soggetti normali e di ammalati (m alattte1 infettive acute, vizii mitralici, affezioni aortiche, vizii composti, art érioscl erosi e n efriti croniche, a ff ezioni respiratorie ostacolanti il pie-colo circolo, n1orbo. di Basedovv, dia b.etici, anemici) per m ezzo di un apparecchio da lui fatto costruire. N ei soggetti normali osservò· modificazioni d.ella· pressione capillare in seguito a varia.zioni d ~lla temp eratura, della pression.e dell'aria, dell' elettricità atmosferica; tale constatazione può sp iegare i disturbi cl1e soggetti predisp osti avvertono in seguito a varia zioni d·e ll'atm osf er a e spi.eg·a la benefica azione dei bagni elettrici o dei bagni di ac ido carbonico nei soggetti ipertesi.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Azione esercitata sul sangue da deboli dosi di raggi X applicate sulla milza. È oggi di grande attualità la questione delle

piccole dosi di raggi nella roentgenterapia e m a n cavano a tutt'oggi misure precise quali possono essere date dallQ ionoqu.antimetro. C. Vianello (La Radiologia medica, 4 aprile· 1923), si è proposto i seg11e11ti quesiti: 1) quale è la dose minima di raggi che applicati una volta sola sulla milza è cap1ace di determinare una modificazione nel numer.o .e nella formula degli elem·e nti sanguigni; 2) che cosa avviene quando tale dose venga ripetuta per un oerto nlimero di giorni; 3) sr. è possibile ottenere delle modificazioni nel numero e nella formula degli elementi sanguigni applicando· ripetutamente quantità di · raggi inferi ore alla dose ca.pace di ·determin.are come minima una modificazion e nel numero e nella formula sang11igna. L'A. h a usato le seg11enti costanti spe, rirne11 tali : S. E. 20-25 ; D. F. 25-30; Filtro 3 mm. di All. 1/ 5 ì\·f A. Da lle ricerche dell'A. si può con.eludere che generalmente la dose di 1 /3 di H. determina leucopenia; l a dose di 1/6 una netta leucocitosi; la dose di 1/ 12 si manifesta capace di fiet.erminare nella maggioranza dei casi leucocitosi , menrt re 1/ 20 in generale non dà più au•

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IL POLTCLINICO

mento nel numero dei globuli bianchi. Sembra quindi il dodicesimo di H la dose minima capace di dare u11a stimolazione. Quanto alle variazioni della form11la a11mentano dapprima i polinu<Cleati qualche volta fino a un numero ~riplo dell'iniziale; i linfociti diminuiscon-0 un po' per aumentare quando i polinucleati accennano a diminuire. Nella seconda serie di ricerche appare che la dose di 1/12 di H, se è stim·olante .appli.cata una volta .sola, per ef-. fetto cumulativo può diventare un.a dose distruttiva. L'applicazione infine quotidiana di d.o si di raggi X ten1u issime (1/25 H) tali da non dare, se applicate una sola volta, alcuna modificazione nel numero e nella formula degli elem·enti sanguigni, posson-0 determinare, se ripetute, una l·eucocitosi con linfocitosi marcata e aumento delle emazie. MILAN! E.

POSTA DEGLI ABBONATI. Sull'uso dell'eryotin.a in ostetricia. - Al dott. Antonio ScutP-ri, Catanzaro: È da sconsigliare 1'uso della ergotina prima che si esplichi il secondamento, percl1è -può portare ad incarceramento della placenta . . Si potrà ricorrervi solo al m,omento di procedere al secor1damento artificiale. ~.c\RTOM DI SANT'AGNESE.

All'abb. n. 5555: Un buon man11ale cli oRtetricia ner levatrici è quello del Cuzzi, rived11to dal Pestal-0zza, edizione Vallardi. Non è recentissima neppure questa edizione, ma risponde tuttora bene allo scopo. _L\RTOl\iI Dl SANT'AGNESE. Al dott. A. C., abb. i1. 8406: Fra i libri elencati consigliamo il trattato di malattie cutanee di Neisser-J.adassolm, q11ello del Radaeli ·e quello d el Verrotti : quest'ultima oper~ però è solo al primo vol11me. ·V. MONTESANO.

Nell'ipertricosi. -

All'abb. n. 1290-1:

Il mete.do più sic11ro contro l'ipertricosi è l'epilazione elettrolitica, purchè eseguita con cautela e da pers-0•n a pratica di ql1esta delicata operazio11e. St11diare se non vi siano disturbi endocrinici (sfera genitale) e provvedere . in conseg\1enza. V. MONTESANO.

Gastroenterite acuta afebbrile. T. P.:

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Al dott. D.

Una gastroenterite acuta semplice, non febbrile, in un ad11lto è malattia che dura pochi

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giorni. Essa corrisponde all'imbarazzo gastrico con fenomeni enterici transitori. Purtroppo s-0tto tale d-e nominazione si nascondono altre .affezioni del tl1bo gastroenterico o sintomatiche di altre malattie e allora la facile prognosi.... è smentita dal corso della malattia stessa. T. PONTANO. .

Iniezione epidurale per la .cura della sciatica. - ..t\Ll'abb. n. 0299 : • La soluzione da iniettare è costit11ita da 1015 eme. di soluzione fisiologica alla quale si aggiungono 5 fialette da 1 eme. di novocaina all' 1 %. Per la puntura ed il1troduzion.e del liquido si adopera un ago per puntura lombare di platino o di nikel, alla qt1 ale si innesta una com11ne siringa di vetro da 20 eme. L'iniezione si fa nel canale sacrale attraverso il canale sacrale. L apertura esterna di questo è posta nel triangol·o i cui vertici sono costituiti dalla punta dell'ultima ~pofisi sacrale e dai quinti tubercoli &aerali postero-interni. Si pone l'infermo jn posizione genu-pettorale o i.n d·ecubìto ventrale mettendo sotto il ventre un cuscino che tenga sollevata la regione sacrale. S'infigge l'ag·o nel centro del triango1o su a~cennato con un'inclinazio,n e di 20 gracli in basso dalla perpendicolare della cute e dopo aver perforato il legamento sacro-coccigeo si inclina l'agio ancora di 20 gradi in modo che la punta, sollevan·dosi, prenda la di.rezi one del canale rachideo; quindi si spinge dolcemente introducendo l'ago ancora per 5 o 6 centimetri. Dopo essersi assicurati che dall'ago non cola nè sangue, n.è liquor si innesta la siringa e si inietta più o meno rapidamente. · 1

DRAGOTTI. \

All'abbonato n . Q242: I.a dose 1nassima delln l ' ohinibina. varia secondo la tolleranza indi vidl1ale: generalmente è amm.essa la dose di 15-20 milligrammi, ripartita in tre volte d11rante il giorno. Gli innesti delle glandole interstiziali finora 11on hanno che un valore teorico, in quanto le difficoltà pratiche p·er la fornitura del mate·1iale di innesto non hanno consentito una larga applicazione, che *DP dimostri la efficacia reale e non effimera. Non .esiste un trattato sull'onanismo. Il libro che ne tratta più ampiamente è quello di STEKEL: Onanie und Homo sexualitat, con ìndir1zzo schiettamente psicanalitico. Dr.


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SEZIONE PRATICA

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VARIA _

quanto la frequenza eccessiva del polso (sovraffaticamento del cuore). Naturalmente la prognosi della vita è in rapporto oon lo stato dei singoìi organi inte:rni = rene (esame dell'urina e prove funzionali), fegato, ecc. Il tenore di vita influisce notevolmente s11lla prognosi della vita: esiste un optirrium di lavoro e di attività, mentre l'attività eccessiva come l'attività i11sufficiente sono egualmente dann,o·se. Da questa esposizione si vede come qualsiasi deviazione da ciò che costittiisce la norma, sia dal lato morfologico che da quello funzionale, è un elemento sfavorevole 'p er la prognosi della vita.

Prognosi della longevità.

La prognosi della vita dipende dalla co11formazione e dalla possibilità di sviluppo dei va1ii organi: a questi fattoti è strettamente cor1nessa la capacità funzionale di questi -o rgani. Importanti sono anzitutto gli organi toracici. La circonferenza del torace è l'indice dello sviluppo dci diametri trasversali di tutto il corpo. La strettezza del torace rappresenta una inferiorità biologica, essa è accompagnata da difetto di sviluppo delle estremità e dei muscoli (dunque ipostenia) e da difettosa estensio• (T. BRUGSCH. M ed. Klinik, n. 29, 1923). ne della superficie secernente e riassorbente dell'intestino (dimjnuzione della capacità di diPOLLITZER. gestione). La strettezza del torace predispone alla tubercolosi= ".:- / 3 degli adulti tubercolosi hanno il petto stretto. Im·p ortantissima per la · PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. prognosi è la morfologia del cuore e dei grandi • vasi. Cuori troppo piccoli si possono trovare CASTAGNA PIETRINO. Contributo alla terapia delle vi.z iature pelviolie oon la sinfisteotomia parziale in individui con torace stretto, con torace noralla « Oosta )). - Palermo, «La Oommerciale >), male e con torace larg·o; negli individui con 1923. torace stretto la piccolezza del cuore acquista però un'importanza speciale, percl1è in tal ca- ID. Pelvi-peritonite a grand e versamento sierosò e colpotomia d'urgenza. - Palermo, «La Commerso il loro torace rimarrà sempre stretto esciale», 1923. .. sendo la piccolezza del cuoTe accompagnata Io. Il ohinino nelle donne gravide affette da infeda angustia dell'aorta. L'angustia dell'aorta zione malarioa. - Palermo, <e La Commercia.le n, fa sì che l'individuo si trovi per tutta la vita 1923. in condizioni di inferiorità bio1o·g ica; il cuore In. Sopra un oaso di distooia per stasi fecale. è sviluppato . prevalentemente a d.estra, nel Palermo, «La Commerciale», 1923. quadro radiologico prevale la polmonare sul- GRANATA GINO. L'impiego i11. chemioterapia dei derivati del ohinino. - Milano, Martinl e Mattuzl'aorta, e spesso si riscontrano lo stato linfazi, 1922. tico, l'anemia, ltna bassa pressione arter~osa ' GRANDE FRANCESCO . Sulla riduzione pneu· m atioa dele la tendenza a determ in~iti disturbi endocrini. . le emor1·oidi prooiàenti. - Milano, A. Rancati, Qu est-i individui facilmente soccon1bono alle 1922. infezioni acute e all'irufezione tubercolare. Essi presentano spesso delle neurosi vegetative GUGLIELMINE'ITI y ARRILLAGA. Aoci6n del olorhidrato de emetina 6·obre el ooraz6n. - Buenos-Aires, cl1e alla loro volta aggravar10 l'inferiorità fisiA. Guidi-Buffarini, 1921. ca:. Un segno costante da cui è possibile dedurre l'esistenza della costituzione pato logica J.,u rsARDA ID. Modo di azione generale degli agenti fisioi sùl corpo u·m ano. Pisa, Nistri-Lischi, ora descritta è la bassa pressione del sangue. 1922. Altrettanto sfavorevoli, per la prognosi, del cuore troppo piccolo e della bassa pressione del L usENA M .IBCELL'). Sul fa·visrno. - Firenze, E. Ariani, 1922. sangue sono un cl1ore troppo grande e una pressione sanguigna esagerata.. La prognosi è MARCHESINI R. Sull'anofelismo senza malaria e suita probabile azione profilattica, dell'emoglobina tanto J)eggiore quanto più è accentuato l'inanimale nei malarici. - Spoleto, Panetto e Pegrandjmento del cuore, ma ·è naturalmente antrelli, 1922. che influenzata dalla cau,sa -che ha determiMoornos P. Qua11,d et comment <J.oit-on emplu11er nato questo ingrandimento. Un'eccessiva presl' Autosérof.hérapie. - Ale:xandrie, F.lli Ventura, sione sanguigna è dannosa perchè affatica 1022. troppo ·11 cuore, ~ perchè determina un con- MoNCALVI Looovrco. Corea elettri.ca ed Encefalite sumo prematuro dell'.organismo (di ciò sono ~pidetr~wa. l\filano, Stucchi, Ceretti e C., 1921. responsabili in special modo le alterazioni va- MuRGIA GIUSEPPE. ·Ricerche sperimentali sulle mosali). La frequenza del polso è un fattore prodificazioni vdsali da stric1tina e sulle vasocosttignostico importante: sono dannosi tanto la zioni del sangue e del siero dopo l'avvelenamento lentezza (insufficiente circolazione del sangue) strionico. - Cagliari, Soc. Tip. Sarda, 1922.

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IL POLICLINICO

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. C*) QUESTIONI PRATICHE.

nute nella motivazi·one. Se così non fosse, doLXVI. - Se ed in quali casi possa essere revocato vremmo fare non poche riserve circa la esattezza e, 1sopratutto, la precision.e di alcune un concorso regolafmente bandito. afferll?-azion1i, .che, tuttavia, è utile· rilevare cc In materia di concor.s o ai pubblici impietrattandto si di un argomento assai delicato e <c ghi ,non .s i riconoscono diTitti acquisiti se '<non a favore di coloro che siano proelam.a ti in1portante. Per ·effetto· della pubblicazione dell'avviso di « vincitori del concorso in seguito al regolare un conoorso e della partecip·azion.e degli aspi'~ espletamento delle prov.e e degli scrutini alranti, si costituisce fra i con-corrienti e l'am« l'uopo prescritti; .ed . anche in questa ipotesi ministr.azio·n e pubblica uno speciale rapporto cc il diritto alla nomina da parte dei vincitori giuridico obbligatorio: nè poss.o no essere v.acc rimane sempre soggetto a possibili ecc·ezioni riate le norme e le cpndizioni del concorso, cc speci·al~enite quando, posteriormente alla de,, cisione del .concorso, siano sorti nuovi fatti nè l'ammini strazion·e pl;lò, senz'a.Jtro, li'berarsi dall'obbligo. assunto di condurre a termine il « che rendano indegno il vincitore di coprire co·o oors·o stesso, senza una causa legittima. cc l'ufficio o costituiscano una ragione -d i perAmmettere che l'amministrazione cc conservi « iSonale incompatibilità. ·certo è, ad ogni mo~< do, che, · prima che il concorso abbia rag- · integra la sua libertà di ·azi'one aon la facoltà ili revocare iJ concor·so per riconosciute esi(c giunrto il suo regolare esito finale, la pubgenze di pubblico interesis·e » .ci .s embra indub~ cc blica .a mministrazione mantiene integra la biamente ecc·e·ssivo. Anzitutto è da rilevare che < sua libertà di azione con la facoltà di re" vacare o di sospendere il concor.so, per rico- la limitazione posta dalla stessa d·ecisione all·a facoltà di revoc a (riconosciut.e esigenze di pub« 1'iosciuDe esigenze di pubblico interesse, speblico inter·esse) dim ostra non essere comple« cialm.ente nella ipotesi di .s opravvenute ritamente esatta l'altra affermazion.e che nessun « forme ne.Il' ordinamento dei pubblici uffici diritto hanno i concorrenti prima che siano « formanti oggetto del concorso». Q11este considerazioni generiche sono c.on- pro.c.lamati vincitori. Se il concorso può essere tenute nella decisione della IV Sezione 3 mar- revocato qualora concorrano a ciò esigenze di zo 1923, n . 194, conciernente il conicor.so per pubblico interess~ - e non ad libititm - quefarmacista mtlitare ind·e tto con decreto '24 ago- sto stesso lim.i te della faéoltà .dell'amministrasto 1920. Si trattava, allora, di un impiego zione dimostra e conf.e rma che i concorr.enti civile. Essendosi presentati .s oltanto sei con- hanno il diritto di preten·dere che il ooncorso correnti di fronrte a sedici posti, il con~orso sia compiuto e raggiunga la sua finalità. · Ma il 1im,i te ch·e Ja decision·e stessa riconofu rimandato; m.a sopravven.n e la legge 7 aprile 1921, n. 367, la quale soppresse il ruolo ci- sce ·n on è posto rigorosamente, a nostro giuvile d;ei fam:nacisti militari e lo sostituì con dizio. · La formula ormai abusata· delle . « esilln nuovo ruolo milit!}re di ufficiali chimici- genze di pubblico interes·se » è r troppo gen.erica farmacisti , facenti parte ·del ·corpo sanitario e imprecisa perchè possa essere concreta.menmilitare. Di fronte a questa legge, il Ministero te controllata: dice troppo e può ·n on dire cleilla Guerra noni potè più dar seguito al con- · nulla o, peggio, può. dis·s imulare volontà ,e incorso indetto l 'anno precedente per il confe- tendimenti non ammessibili. Formule · generiche, come questa, rendono rimento di un impiego civile ormai soppreso, nè era possibile che coloro i quali avevano illusoria qualsia·s i garanzia e fav:oriscono le pr'esentato domanda di partecipazione a quel più irritanti illegalità intrinseche. Si può amconcorso fossero poi ammessi senz'altro a qt1el- mettere la revoca, ma p·e r causa legittima che la renda necessaria.' lo per il ruolo 1nilitarizzato. . L'elemento della giusta causa, .accertata, doQuesto è tl caso deciso d alìa IV Sezione. . ' Abbiamo vol11to riferirlo esattamente, per evi- cumentata ·e controllabile e qu1ello della netare ·eccessive generalizzazioni,, che potrebbero . cessità possono legittimare l'annullamento delessere, . in un certo senso, giustificate dalla l'obblig·o assunto per effetto della pubblicaziomotivazion-e troppo generica della sentenza. n·e · delJ'avviso del .concorso. Nel caso deciso Il I1fagistrato risolve e decide casi partico- appariva necessaria la revoca perchè l'irn.piego lari; anche quando applica o stabilisce prin- civile, per il qual.e il concorso era stato bancipi generali 1i riferi·s~e . ad una d'eterminata dito, non esisteva più ed era stato sostituito specie : tanto meno s i può generalizzare sulla da un vero e proprio impiego militar-e, sogbase di considerazioni genericamente conte- getto a speciali ordinamenti. , 1

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l 1a presente rubrica è affidata all'a vv. GIOVANNI SELv1ao1, consulente legale del nostro periodico


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' EZlONE PRATl CA

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NELLA VITA PROFESSIONALE.

Cronaca del movimento J>rofessionale.

« I ra pvrescn ta.nti 'lelle ~czioni o g1·nvpi <li ~oci

XVII Congresso dei medici condotti.

<.:he hanno votato per sosteuere la at)olitic·itiL Ll ...1l'..\ ssociazio11e, visto il rist1ltato <lella avYenuta v n-

Il Congre~so dei n1edici condotti, quest'anno riunitosi a '.rrieste, 11a avuto una importanza noteYOle I:>erchè ha segnato u11a svolta decisiv•t nella Yita della .fiorente .Associazione. I temi posti in <.lisct1scione era no .p arecchi ed interessanti. :àla l'attività del Cougresso è st.c'lta quasi <lel tl1tto a $SO rbi t~1 dull 'appa~siona n te q11istion0 <lell 'udesione ùell' As3ociazione a i Sindaca ti nazio11n li fa sci ti. • X ella l)riw a giornata 80110 sta te esposte tl•l l pre~idente , . . acino e d a l cas:->iere Ca robbio~ rispetti,·a n1e11te 1~ t elazionl inora le e tinanziaria, che souo state approYate la pri.1na a inaggioranza , 1,1 ~econ­ <l•l ad unanimità. Nella secon<.la giot11ata Ri è svolta la discussione sull'adesione ai Sindacati 11nziona li. cui h anno preso parte in vario sen.so, ol tl'f' il presjdenie "\Tacino, Yart oratori , tl'a i quali Za1nbler, Daniòni, 1\1ignoli, Parodi, Schenardi, ecc. I ,a discus._ ione si cluuse con l'approvazione, con voti 369Ci favorevoli su 5008 Yotanti, del seguen te ordine ùel giol'uo presentato da Mignoli, Pa·r odi, Castelli. Pr11 nai::, -.a tncci, Gal· letti. Calissan o : « In 'l'rie::;te redenta il Congre::\so 11a%ionale dei l\ledici condottj, con a nimo co1nlilosoo e conscio, apprO\a la réla7.ione del Presiòente e l'adesione del1'~.\ssociazione ni Sindacati na zionali fa scisti e passa alla votazj o11e per <tppelJo nominale» . Tern1inata la votazione la Presidenza propone ed il Congresso n pprova il ~gue11te telegra1nma da i11dirizzar~i ::tl Presid~nte dei 1\iinistri : « .4. s11a Eccf'llen.za B en,ito Jf'll· solini. XVII Congresso medici coiH.lotti riuniti Trieste italiana, a grandissima 1naggiora t1za de libera adesione .Associnzione nazio11ale 1\fedici condotti alla Corporazione sanitaria aderente alla Confederazione delle Corporazioni nazion<tli fasciste e invia entusiastico plnl1so Eccellenza , . . <>Stra vero ric-ostruttore delle fortt1ne ua ziona li. Pres iden.t e gen era l e : ACHILLE 1

''TACI ~O ».

S. E. Mussolini ~i affrettò a rispondere col seguente telegra mma : « D ott. Va.oi1io, Presid ente generale Associaz··iorie 1iazionale Afedici oon,àotti, Tr ieste. Adesione Meàici condotti alla CoPporazione sa nitaria mi giunge par tirolarmeute g'ra<lita pe rcl1è rFi fforza qna-Ori intellettuali Fas<.M smo. Ringrazio e ricamb.io vibrante saluto. ~{U SSOLINI )) . C-0nosciuti i risultati della Yotazione viene com111J.icata una lettera dei vice-presidenti dottori Fras8etti, f;uraschi, prof. P~ tricelli, i quali rasseg·nano Je loro dimissio11i pel nuovo indirizzo im1)resso da l Congresso a ll 'Associazione. I.e dimissioni sono accettate e si procedel'it a lla ~o~tituzione con nuoYi membri. Quindi il dott. Frassetti, a non1e dei rappresen1:.'lnti della minoranza, contraria all'adesione ai Sindaca ti nazionali, tra gli R ppla usi generali le8~e Ja ~guente dicl1iarazione :

tazione, inSi>irati ad un alto principio di clisci1)lina,. deliberano d i fare opera presso i rispettiyi rappresentati per chè abbiano a ri1n::inere in se110 a ll'Associazione stessa)>. Il Consiglio cli pre:3idenza . rido tto a qu;Jttro membri per le di1niRsioni di quattro e 111orte di uno. viene com pletato con la elezione cli Ca1111ìoli. Cocito, J\lantovani, '. ronelli, ra r o<.li. Sulla quistione della provincia li7'zazione o tatiz7tazione delle Condotte, ~u ll a qunle i·iferiro110 Delanchis e Zan1petti, éi f'n ùnche tli:-:cussione, c:he 8i c11iuse con la dichiar<t :r,io11e cli "\'n1·in.o di irnpcgn a r Ri presso l 'on. lVInssoli11i, i 1t•1·cllè in occasione della preùii::1)0. ta riforma a n1111 ini strn tiYa sia ~iRtema tt nn<'h e Jn po~ir.ioue <l~i n1€clici co ndotti. Tnfiue furono n.11p1:oyati i

~g n enti

orc1i11i del

gi 0 1'll0 : « 11 Congre~ o

delibera, uei rappotti fra u1edici eondotti e senti-abbienti, <li lasciare libete le Sezioni di fl ècidere fra le l\Intue a notula e gli abbonamenti lin1itati, ~emprc - però - qu nndo non sia possibile otten0rc il pagan1en to a notula di1etto ~<l immediato ». « II Congres~,1 . riteoeuclo essere p rimo nostro doYete concorrere a lenire le conseguenze delle lesioni ripo l'tate dagli t~roi c i n.ostri con1battenti , invita ~ soci a presL.'lre g:rn t11itn1ncnte l'ope r n lo-ro occorre nte quando i lesionati sia no in condizioni economic:be disagiate >). « Il Congresso invita l'Associazione a dare il massimo coutributo a ll'azione di appoggio nella lott-3 contro la malaria». <'Il Congresso, considerato che 1'01)era del medico CQndotto sarà altamente più efficace come azione preventiva e l)ro.fila ttica per la vigila11za igienica e sanitaria se la quotidiana costante })ropaganda sa rit integrata <L'l conferenze pubbJiebe, semplici. alla porta t.a di tutti. clirettamentc al po1>0lo. in mel'ito alle pl'incipali no1·1ue igieniche e di profilassi, in,·ita Je Se7.io11i a prom novere <lai loro soci iJ più zela nte e fa ttiYo c:on<"'o1·so in questo sen~o »-

Le iniezioni ipoderm.iche e la Cassazione. T.a Corte di Cassazione 'li Roina ha receutementt! confernuito il concetto c:l1e l'iniezione ipodermiC<l costitnisce n11'operazion0 per la q11n Ie occo1·rono speciali cognizioni profe8. ·ionali, proprie de l! 'arte rr1edica . tanf'è · che non può escl11dersi la vossibilitfi di un pericolo, nncbe g;ra,·e, per il i)azie11te. i11 conseg·nenza di una iniezione malame11te e~e­ gui ta: e con clude cl1e « . .. . vr<"t ticare qne. t'ultin1:1 0011, o senz·a a11toriz~az ione, con o senza diplon1a da parte di levatrici, n on ~olo è illf\citn co11corren7~ alla professione de l n1edico ma è attribuirsi 11ua responsabilitit e 11 n diritto che la legge ,~uol e­ sinno diretta111f'nte di 1)en cl ~nti dalla laurea e non cln altro titolo)) . • 1

(Da T/ A.v'l:e nire Sa1iitario'>.


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IL POL lCLINICO

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MEDICINA SOCIALE. Pro lebbrosi. l~iceYi a 1no :

UN APPELLO AI Cor.r.1~e u1.

è costi tu i tù. : L ·()pera 1' ran,cesoan,a di soccorso {( J1 ro Leprosis ». 1.J:::;sa fa capitale assegn a mento ~n l ct1ore, su. la scie11za, e :-.u la collaborazione dei medici, i quali sono iuterpre ti competenti delle ( l l l'ibili soffere nze t1ci ·oggetti strazia ti da.Ila lebbra . e po. sono più <:lle altri a1;p rezz;\re l'abnegazit 111e dei p-0Ye1·i ~ij ssi ona 1·i i, c:11e finiscono 8µesso vittin1e della inortale iniezion e . Il martjrologio de.g1i n1)0.--toli dci lebbrosi, uperto il 15 aprile 1889 ~ lle ~lol ok:ai col n on1e celebre d el P. Damiano De~e u s ter, è giil · t ristan1ente ricco : a ttualmente non ~1oc:hi, r eligiosi e st1ot e , consum a no len tam ente il lcJ1·0 sacrifici o in qtielle stesse 1ebbrosarie, o·v e ac·C<n·:-;ero i1ochi a11ni or so110 lJien i <li Yi ta e d i fede ! IJa popolazi one clei lebb rosi tuttor a viYenti st1 la ".'ll}ierficie clella terra J>Uò <;pn1putar si a pal'ecchi 1.11ilioni ! Negli nltimi anni il pericolo è a un1entato : J:i :-:ci c11%à , i>ur troppo, n o11 i·ie. ce sinora a. guarire il tingcllo. II terzo Co11gr esso internazionale SC'ie11tific·o su la lèbl)r<l, i nnugt1rato il 2, luglio scor so a StrH~l1nr.~·0 . 11a rilevato la necessi th cl'inten sificare ~ zelo di tt1tti i GoYerni ci\'ili, J)er la lotta contro 1:1 llla la ttia tre1uentln, clic :io11 conosce frontiere . 2\I;1 le 111isnrc p t ofilatt icJ.10, caldeggia.te in questo 11ìtinJo e negli a ltri l)recedenLi Congressi internaz i<1na li , n on possono nve re a ttnazio11e pratica n elle regioni ste rn1inn.t issime ed in paesi non ancora l'lYi1i a bbastan?.:a per u n c·òntrollo sn nitario rigo1'0${) e per li11n or g·anizr,av.ione difensiva, cosi come E;Pn1brercbbe facile in t eo1·ia . l!J in que~te lande di ··p:1 r11agl1 nm e11 to cb e l' infezio11e mor ta le si per11etn;1 . i1r0pnga11dosi l)er co11tagio ed in linea discendente : quiYi i>recisan1ènte 5i svolg;e q11a si ignorato i! con1pito titonico ·d elle anin1e volontarie, ch e fra s te11ti incr edibili ricercn110 e curano i n1iseri d a lle car11i a brandelli, Yeri cndaveri nmbulanti, come 1i cJ1iarnava B asilio t1i Ce~nrea , <' nel ten1po stesso <ljfc,11clono la civiltà da l peric~lo lebbroso. ~i

1

f Jr tJ L cp ro si8 oportet clt aritatis ([le1·e . 'flarnma1n .

"\-oglia110 i miei generosi colleghi fa r proprio -quP.~to n1otto con cl1i Ri annunzia lo Statt1to dell'c< Oriera >) : ci aiutino con l ' amorevole p ropaganda, ia illustrino con oppor tune co11ferenzC', compian o ·q u esto dove re cli JJieti\ crjsti.a11a, ch e è pure d overe d i gratit11cline Yer so co loro che si san tificnno ~o~titt1end osi a noi e beneficar1clo sino ul sacrificio clella Yitn . _.\.l (lirett ore dell 'Opera lrrance!':cn na Pro Zevrosis i l 1·eY. 1u o P. Ciprin110 Silvestri O. F . M., Collegio S. _\.ntonio in R oma, .. ia l\1er ulana, J 24. ognuno I1orrà in,·iare l'ob olo Pro l eprosi.<{, e chied ere sched~ per 'acl('Si.011i , s toria e s tat11to, necessa rii a lla bno11a •1i ffi.1. io11e dt> Ila fil<'\ n tropica i in p r esa . l">r of. dott. VINCENZO D' A~'fATO n(, f'(>11 t e

di D erni at:>logia nella R. Uni V . d i R on1 r1.

Profilassi della malaria. ~.\.d

n na i11te rrogRzio11e dell'on. Fontana, diretta ai ministri dell'Interno e dell'Economia. naziollil l~ (cfl' . fase. 38, p . 1247), è ~tu to ris posto rilevando : 1 ° lJ~l' qunuto con cerne l'obbligo dei proprie-

tari terrieri di fornire il chinino a i lavoratori delle zone malariche, cl1e voler sostituire il concetto del reddito imponibile <1 quello dell'estensione delle t<:·rl'e significherebbe colpire i pro1)rie tari più sole rti, i quali provvedono n.lla coltura i11te n siva. per premiare i neghittosi, generalmente g·randi terrie ri e In t ifondisti ;

2° che per quaJ1to riguarda la r eyi i::ion0 delle zone n1alariche, i111lla vi si oppon e: viene sempre dato sollecito corso a tutte le proposte di revoca o i11oclifiche, fatte p el tramite d ei Pref eti:i: · ~lo che n on sarebbe opportuno di ine tte1·e a carico dei Comuni la spesa clel (:hinino, per non aggrn Ya re i bilanci, per n on f:i r rica dere 811 tutti i co11tribuenti la spesa e per non indu rre i C-0ruuni a limitare od ostacola re g li ùCqnisti e la dist ribt1zi one ùel r imedio; 4° che la collabor:izione rlei proprietari e con-

duttori <li aziende i1ella cli9tribuzione del cl1inino è p:iù ammessa ed accettata. : ma il servizio n on può esser e a flida to u nicamente a l loro criterio : e~so va fatto dal CoDrune per mezzo del person a le sani ta Ti o.

Fattori sociali dell'epide.m ia malarica in Ru~sia. Dati precisi sulla diffusione . della malaria iu Russia n egli u ltimi anni n1ancano. Solo dal 1920 il Comn1issari ato della Salt1te pub·b lica h a cominciato a r icevere da ti j sola ti, i qt1a li però depongono per un atunento straordinario della diffnsione della n1a la ria, tanto che or111ai essa vince in c1iffnsione ed in Jetalitit t utte le altre n1a lattie epiclemicl1e ; i malarici si con tar10 a d eci ne ài n1ilioni; l'estivo-autunnale ha raggiunto ~ocalità nordicJ;le, con1e ~fosca e Pietrogrado.

I,Je cause p ri11cipùli di qu esto feno111eno epiden1iologi co sarebber o : a,) la clefici€nza e qt1alche Yolta la manca nza

assoluta del chinino :..1ei luoghi più col·p iti; pe rciò la popolazione non po tè essere chininizza ta nel periodo invernale-pl'imaverile, quando cominciano le forme di recidiva malarica; b) la d iminuita resistenza organica degli a bi-

tanti in seguito alle zion e ;

c~use

generali di denutri-

o) l 'abba11dono dei laYori di bonifica., che ha.

portato la comparsa di molti in1paludamenti. (Cfr . .4.nncili 1l'lgien,e, 19?3, p. 359 e 371).

lVI. C.

,


(,..\.i\~O

XXX, FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Direttore del Ga bi11etto radiologico ed elettroterapico; 'L . 6250 e quattro a un1. decimo, due c.-v ., compartecip. ll ti li. Scadenza or e 17 del 10 novembre. Età limite 40. SerYizio entro 1 mese. CAro 'E LB (Avellino). - Scadenza 10 noY. IJ. -!500, oltre f.;. 1000 qua le ·uff. san. C..\RPI~ETO ROMANO (Rorna). - Scad. 31 ott .. 1° reparto, I,. 7000 e doppio c.-,-. Crsox DI VAL1.1ARINO (Treq;iso). - Al 5 nov.; lire 6000 e 2· c.-v. di L. 2400; q11ale uff. san. L. 500; per trn.sp. L. 1800 elevab. a L. 2500 se ca,·allo o n11toruezzo. BELLUNO.

Ospedale C'ivile. -

R. P1·ejett1.1,ra. - ,A.. tutto il 15 nov., u.ff. san. : J,. 13,100 e 8 bienni del 5 %, indenn. c .-v. e indeun. missione; eventuale revisione. Tit. ed esa1ui. E~'\ limite 45. Chiedere annunzio. FO:\T.\NETO D'AGOGNA (Novara,). Al 31 ott.; lire 4000 resid., ~ddiz. ai TJ. 5 oltre i 340 poY. (1/10 della popolaz.), L. 2000 cav ., c.-v., L. 700 se uff. san., 5 quinquenni deci1110. Fo~. :\TO SEHRAL'fA (Oatanzaro). L. 6000 e qunttro $essenni decimo; T.J. 1200 cav. ; IJ. 600 llff. san.: no1uina ~'Ubordinata accettazione capitolato. Scad. (>re 1~ (lel 1° nov. 8chiarimcnti dall'ufficio co1nl1n. GE>OV:\. - i\iledico cHpo del J ;a hor~ t. niedico-microgrn f. Età lin1 . 40. TJ. J:l,000 e 4 trienni cli lire GOO, oltre c .-v. Rivolgersi Ufficio di ~egreteria ., Sez. Perso11ale. Scad. ore :6 del 30 nov. GRAxoor.A (Gonio). - Consorzio. Stipendio capitolato-tir)O. Aumenti; caro viveri; J.J. 500 per llff. san. Scad. 31 ottobre. ~'!AGLIANO IN TOSCANA (Grosseto). Scad. 4 nov. Per :\Iontiano. L. 9000 e ~ssenni decimo per la res. e cura poveri; doppio c.-v.; L. 200 indenn. Uìalaria . l\IoxFuMo (Treviso) . - (.!oncorso medico nperto fino -1 l 30 ottobre 1923. Per inforn1a r.ioni riYolgersi nl ~Innicipio. Il Sindraco : Candido Toscan. RIE!';F. (Tre1Yiso). A tutto il 31 ott. L . 6000 pet mille poveri e L. 2 a ddizion.; trasp. JJ. 1800 : se uff. $:1TI. JJ. 700; due c.-v. ; abitazione (canone di FERRARA.

f;. {50()).

Col 15 nov. avrà inizio nella 8cnola di Sanità milital'e di Firenze lln corso di ~f'i iue~·d per aspirnnti alla nomina. cli tenente mèdico in S. A. I>. Il nu1nero dei posti è di 50. Vedi fase. 28. R o1L\. R. Università. .\ ssistente all'Istituto d'Igiene; vedi fase. 42. SIRACUSA . Congregazione <1 f. Ca rità. C.t0ncorsi n chiru1·go pri1nc1rio ed a direttore del Laborat. di e:l1im i ca clillica, 1nicroscopia e b<l ttcriologia presso ·:rospecl. Civile Umberto I; età lim. 50 ; 11e1· il chitnrgu biennio di aiutato in Ospedale in seguito a pubbl. eone. od in Clinica. univ. Serv. entro 15 g . Doc111u. all'Ufficio (Yin Kizza, 104) 11on i>iù tardi del J .i nnY. Iscrizione .~lbo. Chiedere annunzio. ROMA.

Ministero d ella Guerra. -

1411

~PIXETE (Ca n1pr;bns-rs0). -

A. tutto ottobre, cond. 1.J. 3000 (sic) , doppio c .-v., speciale tariffa per gli abbienti, 4 quinquènni decimo, L. 500 per t1ff. san.; residenza fissa. Età lim . BD. Stato di faru. I scriz. Ordine. Accettaz. entro giorni, serv. entro 20.

V e VI Reparto (esterni). Sti1}. ba~ I J. 8000 per 1500 pov., ele,·n bile fino a L . 14,000 al 22<> anno di servizio; addizion. L. 3; doppio c.-v.: T1. 3000 ca,•a llo, IJ. 1000 se nltro n1ezzo traR11. Scad. ore 17 clel :30 nove1nbre. UDINE. -

,~Ext~ZIA .

R. Prefettura . - A tutto 30 noYembre, ufi'. sn11. nel Comune di S . Don~l di Piave. Stipendio

I1. 12,000 e aumeuti periodici; c.-Y. ~tabili ti rier g-li nltri impiegati clel Com une ; indenn. per mezzo cli trasporto corne per i :Jieclici condotti ; indenn. n1<1lnria T1. 800: indeun. a. forfa.it 110r trasfert~ n<.->1 territorio del Con1nne a l cli fuori <.lel Capoluogo • • J;. 2000 nn1111e. Rivolgersi alla Prcfettt1ra. BORSE DI STUDIO.

Presso l'Istituto ùi :i\I. S. fra l\:Ieùic:i e Far1nac:isti cli noma e Provincia è istituita una borsa di stnclio di IJ. 500 annue cla assegnarsi ad orfnno od orfann cli :.\leclie>o o Parn1acistn per la prosecnzio11e degli studi sn peri ori. I.o stesso Istituto ha a c.li~po. izione per l111a Yedova di Medico o Farn1acista llna abitazione gr<lt11ita. Per informazioni e per In consegna clelle «loruande J1volp;ersi al Segretario dott. Piccioni Arnal<io, piazza Darberini, n . 49 - Rotna. Gabinetto ocu li~tico 111oclerno, città Alta Italia. ottjmo aYvenire, cedesi c·an a partenza . Rivolgersi al dott. E. Tassoni, CoI11cdo (Vicenza). Dottore conoscendo perfettamente lingt1a tedesca acc-etterebbe traduzio11i opere n1ediche. Scrivere: Tessera postale 40551, Fermo P osta, Roma. Giovane laureato cerca posto assistente Ospedale o Clinica. Buone referenze. Scri\e'l·e: clott. Francesco Basengl1i - Soli.era (::.\Ioclena).

NOMINE, PROMOZIONI ED ON ORIFICEN ZE Il dott. c:om?.TI.. Giovanni f;orenzini, direttore ge11erale dell'Istitu to Bjochimico Italiano, è nominato gra ude n fficia le cl ella Corona d'Italia. Il p1·of. 1v·a1ter Friedrich, fin'ora direttore del1'J stituto radiologico della Clinica ginecologica di l~ribu.rgo, è chiau1n.to in qualità di ordina.r io alla cattedra di radiologia testè istituita a Berlino, con n11nessa direzione (lcll'Istituto cli ruclioterapin. I l l>l'Of. Huebsc:l11unnn. (lir~ttore dell'Istituto vatologico dell'Ospedale di Z"·iekaia, è chin1nato. quale ordinario, a lla ca ttedl'a cli patologia genernle e nnatomiu }ìatologiea dell' ....\.cc:n demia n1cclicn cli Di.isseldorf.


1412

IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. XXIX Co11gresso italiano di ì\ledicina Interna. lliJJo r tia u1 0 qn i jl l)l'ogru1nma ll< ·i Ja ,·ori: Jlercoled( 24 ottobre : Ore J O. - 111ang·ul'a.zione del Congl'e~~o del la S ocietà l ta lia .llil. di Medicina hil'urg·ia. i11tel'na e <.lelht Rocietù · It~1 liaun di

l tiuesta sola spdui~ ina ngnr; t le èlYl'~t luog·o n el1' Aula ~1ag11a. <l<:- lln R. Unjve r si tà di R oma, l)a lazzo della Sapie11za, Yia ùe i Sedh, 1ri) . • Ore 11.30. - l{i n uione del <;on ·ig·Iio d j rettiYo. Ore 14.30. - l{iYista f.\Ui « 11 rog·ressi tle lla diagnosti<;o e tera p ia delle l\1a 1n ttie di c:uore » (prof. A. '

B .\HLOCCO).

Uomunicazioni l'iguardanti : 1) .J.p1)arato circolatorio; 2) A1)para to emopoietico ; :~) l\Iahl r in ..

Giovedì 25 ottob1·e : Ore 9. - ~ <1uta i11 comune co11 la Società Italiana di Chirn1·gia . Relazione : J'a rte 1nedica: ~ullà · colelilia. ·i con speciale rigu a r do a lle p:inc-reatiti ecl i11fezio11i biliari (·p rof. F . SOHUPFERJ. - Sulle leggi fisico-clliruiche che presiedo110 alla for1u:1zio11e dei <:alcoli (1)rof. C. AJ ,E."' SA.NDRI, Firenze). l'arte olzi1·u·r gica: Infezioni cle 1lè ,rie biliari - OolE:·cistiti (prof. 'ROl:!TI, ~lil:1no). - I11fezioni delle grosse Yie biliitri con particolar<' riguardo alle l)anc re:i titi (prof. ~1fUSCA'rEJ.,J_o) . l)i·scu ssion e cle1 la Relazione. Ore l:!.30 - Co11tinuazione della dis<:ussione sulla Re la :1.ioue. ( ~0Ulu11icazioni rig·11arda11ti : Fegato e vie biliari. Ore 19. - Conferen za del prof. E. ~fARAOLIANO sulla : \TH<'cinazione preventiva de lla Tt1ber colosi . l'~ n eclrì 26

ottobre: Ore 8. -

e<.l uta privata della Societil d i 1'1 edicina interna col seg11~nte ordine del giorno : 1) R e hlzione finanziaria e n1orale per l'anno 1922-1923; 2) R in11ovazione delle cariche sociali; 3) Sede e t emi del XXX Oong·r esso; 4) Comunicazioni de lla Presidenza. Ore 9. - R e lazio11e sul: Dia be te insipido e rica111bio id rico (prof. :J\1AURIZIO ASCOLI) . - Discu ss io11e della Relazione. Ore 14.30. - C-Omt1nicazioni rig·t1ardanti: 1) Ricambio materiale : 2) Ghia ndole a secrezione interna ; 3) Apparato urinario. (f...e comunicazioni rigt1atò.anti la cura de i d iabete, e specia lme11te l'azio11e i1ell' insulina, sa r a nno raggruppate e i1recedute da iJila esposizione sintetica d e l prof. ,~l'l"l'ORIO .!\ RCOI .I). Ore 18.30. - Riunione de l Clonsig·Jio Dire ttivo. 0

Sabato 27 ottobre : Ore 9. - Comunicazioni ri-

...

guarda nti: 1) Apparato res11iratorio; 2) Tubercolosi ; 3) A1)parato digerente; 4) l\Inla ttie infettive e Batteriologia ; 5) Sierologia. Ore 14.30. - Com1111icazioni rig ua rdanti: 1) T erapi:1 e Fa·r macologia; 2) Semeiologia e Radiologia; 3) Tumori; 4) 'Si. tema nervoRo; 5) Ossa; 6) Varie. Ore 18.30. - Cl1iusu.r a del Cong·1·esso. Per le riunio11i, le gite, gl'inviti di e nti e d'istituti, il banchetto socia le e quanto a ltro potrà, a l

(ANNO XXX, FASC. -i3)

(li f uo 1·i dei l;1yori s<:ie n t ific i, svolge1·Hi co11 la vartL~cipnzione dei Co11~ re~sh;ti. ~a rà cur:i d<:'I C'nu1jtè:l to ten e re inforn1ati i C'ong1·t~s ... i. ti ste~si n1ediaute a ' 'Yi i nflisRi nella ~c.g retcria o n ll'ingre~~o deJ1' ..\.u la delle sednt<.", o ins0ri t i i11 appencliée agli ordi11i del giorno. .

Congresso internazionale di Storia della Medicina. La Società iJ1tern aziona le di Storia della ~Iecli­ c·ina ha prean nunziato un Congresso a G ineYra <lal 2Q a l 2.-5 luglio J 925. Ne sarit pre~i clente il clott. Cumston e segretario gen erale ]l dntt. _.\. ùe Pe.vel' ( Genève, Tue d t1 Génér:i l Dnfon1·. ~O) .

Congresso Internazionale di Qftalmologia sos1>eso. 11 ( 1cnnitato esecntivo rlel Coug.r es8o Intcrnnziu11a le di Oftalmologia del 1925 ha <1el iber n to c·ht• es~I) i1011 s-i <?ffettui, pel fatto che ln « ~oc . Fl'a n~ai "P c1' 01Jl1ta ln1ologie )), la « Soc. d "Ophtalmolnp;ie dè P~ r is )) e la « Roc. l~elge d ' Opl1taln1ologie )) l1an11n . . {~eciso cli non inte1·y.enite al 'ong l'esi o se Yi ~ara nno invitn ti gli Oftalmologhi tecleschi e c:iù in opposizione a quanto fu stabilito nel Co11g·1·ei::so a.dulla to a V\Ta shington i1e l 1922.

Congresso delle levatrici. ~i è tenuto a B ol-0gi1a nello ::;corrio di sette1ub1·e. .AJ la e<.iuta inat1g11rHle parla 1'0110 i proff. I>oggi. Rflva, !lazzi, il dott. De Socio, le signo re · Dini e ì\f a lacar11e. li'nrono app\;l)Yèlti ordini del gior110· per il rico11oscimento gi'tiridico itegli Ordiui, per l 'an to rizzazio11e a lla qualifica ili ostetriehe, per l'n ntotizza:r.io11e a praticar e te iniezioni ipoderniiche di qn:i J::>i<18i so·s tnn za se preRcritte da I m e<liC"o, ec·1·.

Corsi di Insegnamento prati<-..o per medici. F. ap€~rta a tutto il ~O noye u1 bre linserir.i one n i Corsi di insegname nto pruti<'o per m edici l>l'essn la D irezione medica t1ell'Ospedale ~Iaggiore d i ~Ii­ Ia no, via Ospedale, 5. I corsi di in·segn a 1ne nto "'p ratico av r a nno inizio il ;; n o, -einbr e : coinpre nde.l.'anno: ft ) T.~z io11i di ana tomia patologica, di igiene e tec11ica ospita lie ra e d ietetica obbligatorie per tutti p:l i iscritti ai C'orsi (corsi an11uali da n0Yen1bre a g inguo); b) IA~z ioni di 1nedicina intern..'1, chirn1tg·i tl e ine<licina o~ra t oria, specialità (neuro~ tologia, uroloo·ia ofta lmolo2"ia otorinola ringolog ia. cler1uosifi e ' ~ ' lopà ti<.l. J>edi;l tri::l , ecc.) (corsi annn<1 li <1 :1 n oYemhre a ~ o·iuo·no) .' ~ o) Ese rciiazjo11i pratich e giornaliert> ili n1edicina inte rna, di chirurgia e ·mediciwl opera to1·ia, dj specia lità (neuropatologie-a, pediatrica, t11·ologica, oftalmoia trica, otorinola ringoiat1ica, d ermosifilopatica. e-cc.) n e lle Divisioni Ospitalie re, alle qnali gli i~critti sa ra nno assegn·l ti in n11mero non superiore a 10 pet nini di,·isione e ciò perchè possn.no Yeran1e11te nddestrarRi nell 'esercizio p rati('o cle lhl professi-on e ; rl) Corsi brevi di tecniche d iagnostjche ~ teraI>euticl1e (aprile-1naggio) . P e r l'ii::;crizione ni co1·si nnnnali ed a lle t'.l ~'crr·ita­ zioui }Jratiche i11 nna divisio ·1e o di 1neòi ei11:1 <> 1Ji •


[ANNO

XXX, FASC. 43]

1413

SEZIONE PRATICA

él1irnrgia o di specialità coll'obbligo di freque11tnl'l~ rispettivame11te tntti i corsi di lezioni {lella hra11ca n ella quale sono iscritti, oltre i corsi cli t:ui la letter a a) è fissata l<l tassa d i J,;. 100. Pei corsi brevi di tecnicl1e diagnostiche e tera ventiche. sal'à a1umes:a l 'iscrizione anche a singoli cli essi. mediante la prese11tazione del cliplon1a · cli laur ea in medicina e c:hiru1·gia otte11nto in una L"niyersitil <iel Regno ed il p~g~11uento della ~om­ n1a di L . 50 per ogni corso. Agli Studenti degli ultimi anni della Facoltà di :\Ie<licina.e Chirt1rgia, a seconda delle norme regoIa1nentn ri ospitaliere vige11ti, sarà con cesso, dietro domanda, senza il pagamento di a lcuna quota, di frequentare i corsi e d i prender parte nlle ese1·citazioni nelle infermerie alle quali saranno asse-

gnati. Sarà anche ammessa la loro regola1'e iscrizione a i corsi brevi cli t ecniche d iagnostiche e ter apeuticl1e dietro pagamento delle quote fissa te, con eYentuale diritto ad attestati . Chiedere programmi.

Corsi di microbiologia, immunologia e serologia. IA ' Istitllto SiProterapico .\ililanese ter1·à u n corso cli i1n n111nologia e sierodiaguostica, il quale si svol~eri'l nel 110Yernbre 192;3 e avrà la clurata di due ""' ~ttin1a11e; nonchè un corso di n1icrobiologi a, che si syolgerà in marzo ed nprile 1921 e avrà la durata cli un mese: l 'uno e l'a ltro con intendimenti erni11ente1ue11te J) tatici. Per progra1nmi e norme ù'inscrizione rivolgersi al1'4~ll1D)inistrazione, Yia Antonio I,erchi, ~1ila ­ no (2!) .

Per gli Istituti medici di Boma.

.

Una Commissione della Facoltà di l\Iedicina di Roma, composta dai i)rofr. l~ignami, Versari, Dionjsi, Caronia e dell'Jng. Pieri Bt1ti, ha richiamato l'attenzione del presidente del Consiglio, on. l\1ussolini, sull'urgente necessità che siano completati i lavori degli I stituti di l")a tologia generale, Anato1nia patologica, Anatomia normale e Clinica ped iatrica. L'on. l\'ltlSSQlini 11a dato affidnmenti, entro· i limiti consentiti da l bilancio.

XXV anno di laurea. I laureati in medicina e <:hirurgia dell'anno 1898 a Pad·oYa , si adunera11no in qt1esta ci ttà il 18 no\"embre p. v. per festeggiare il loro 25° anno di laurea. Coloro cl1e desiderernn110 di prender parte a tale conyegn o inviino la l>ropria adesione a l seguente inùirizw: Dott. Er1u ~1nno Ongania, S. Can ciano, 6063, ' renezia. Radunata : a lle 10-J 1 del mattino al Caffè Peclrocchi.

In onore del prof. Leonardo. Bianchi. Presso l 'UniYersità di Na110Ji si è costituito un Comitato, presieduto <ial rettore prof. i\tliranda , con lo scopo di 011orar e il sen. Bianchi istituendo t111 premio in !ieurologia e psichiatria, intitola t o ul grande :\In ~stro . J~ scl1ede di sottoscrizione e

le sollluJe raccolte Y<.l nno inclirizza te a.l co1um. Eugenio Palazzi, Eco11on10 clE•lla TI. UniYersitil di X apoli.

Il prof. P. Alessand~ini in Argentina. l .. a Legazione clella Repubblica .A.rg:entina pres::;o il Quirinale comunicà cl1e il proi'. l,<1010 .Ale~s11n­ d~·ini di Roma ba dato JJC:ll'eC'cllic confer e11ze a Duenos Aires molto intere!':;c::nnti e e;lle è tato accolto dai suoi collegl1i argenti11i con <1i1nostrazioni di Yi ,-a simpatia . Talé g ra1Jita notizia. p1·ocurerh piacere ai numerosi n1uici del }) l'Of . A.le8&111dti11i, il quale contr ibuisce in for111a co~1 efficace alla c1iffusione, nell' Argentin<1, clel pre. tigio della scien za n1&1ica italiana.

La malattia delle Prin(tipesse reali. J./ i111'ezione tifoicl~ che ha colpito le I •rincive::;se ~lnfnJcla e GioYanna_ l1a ten11to in Yiva a11pren.. , io11e tu tt.o il no::;tl'o I)aese. ('.on compiacimen to registriaiuo In gua rig-ione tlefinitiva clel~e cluc geutili e bene<'\ 111 a te ..·ll tezze.

Premio per l'insulina. I l Parlamento del Canaùà 11a ~1 ssegn:1to nna 1>ensione annl1a di 7500 dollnri (più· che 1;10,0110 lire) al prof. Banting in pren1io del preparato insu lina, da lui ottenu to dalle i$ole cli Langc rl1an~ del vaucreas, per la cura del di:t bete. •

Conf erf'nzn. 11 ùott. ì\ilax ~'l1ore<;k, cli Chicago, 11a tennto nella Ulinica chirurgica d i Ron1,t una confel'~ n za illustrata da proiezioni . ul te1nn : «'l~a funr.ione endo· crina e nuovi uJetocli cli trapia11to del testicolo : risultati clinici ccl ii::;toJogici con omo ecl eterotrapinnti )). Ne da remo 1>rossi111a1uente un ILh:i ssuuto.

I flmerali del sen. Foà. I/8 ottobre ebber o lnogo a T ori110 i fnuel'ali <lel sen. Pio Foà, deceduto il G nella : ua e:a. a Jn corso Valent ino, a Torino. E'urono un vero plebiscito di condoglianze, comn iosRe e spontanee. . Il Foit era nu to a Ru bbioneta, presso ì\ilantova, nelle tt1rbinose giornate del '48 ; si el'a laureato a r a vin.; g·iova nissirno e:olllpi ,.a 11n corso di petfezionnmento a Stl'è:.LSburgo dal R ecklingha USell. r•rofE-ssore cli anatomia patologica prima a ì\1oc1e11a, e poi a 'l'orino, l 'at1gu~tn. citti1 clel Pie1uo11te divenne la s11a patria di e lezione.

Si è spento a Napoli il prof. comm. TEJODORO D 'EV ANT, doee11te di anatomia, per molti anni incaricato di ei11bri-0logi:1. chirur go negli Ospedali Riuniti in Napoli, ove si f~ce apprezzare per la sicurezza. e l'abili tà oper atoria. Lascia interessanti l1nbblicn zioni çli n nn ton1ia, embriologia e cbirurg·ia. Fu anche appa~~io11nto c11 ltore - clell 'Hrte 1n11sica·Je.

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1414

II, POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA ll'IEDICA. Jourricil A1n. JJ ecl . Assoc., 3 mag. - D. Llj':,VI::;. « .Nlyositis ossitican.s ». - G. STBAUSs. Em{)veritoneo ùa co11JO luteo rotto. A..n1i. di Olin. Med., ~5 f eb. G. PARRINO, G . DI ~lAcco. Fisiopatologia del cuore. S. LAT'rERI. Sulle morti improvvise da cl o1·oforn1io. Svital n,l, ma.g. - G. J\lAnrx r:. co, PAULIAN e S. DR~· GAEEsco . ..\.rterite nodosa sistematizzata. - D . DA!'\IELOPOL1r. In1porta nza del 111etodo grafico in clinica. ll. if:n,. ](liti. TV'oclze11,s., lO iuag. - H. SCHLESL'\GER. Etiologia della tisi ~euile . Rifor1n.a 3iecl., 11 giu. - D. R EITAXO. Ematogenesi nella leucemia granulocitiC<l. B ull. d . Se. Èlecl ., mar.-a1):·. - G. FORNI, A. l'ERRuccr. R eni policistici. - E. A.~GELE'ITI, G. Ilo:\TANI. SrLJ)purazioni rettoperitoneali acute. Jourri. Truv. Jled . a. Hyg., giu. - ~umero sulle affezioni cutanee. ~. to11iatol., 111ag. C. CAVIl'A. L'anestesia locale in chirurgia dentale. ' R'i.fornia JJ16d., 18 giu. - S. ~lONGlNI. 'L a r igidità i1)ertonica e la la bilitit tonotropa dell'atrio destro negli i11c1i,idui Yagotonici . Jled·iz. l\l'i'nik, J7 g iu. - E. JoitL. Il cocainismo . Lftn,cet, 16 git1. - E. W. EDEN. La durata della gravidanza i1ell'aspetto medico-legale. Paris ~1éd . , 16 giu. - Numero sulla ginecologia e • l'ostetricia. S 1Jer·irnentale, I-II. - D. '\rA:\TNUCCI. Tumori del cnore. - F. PEN!I)ULI.I. Registrazione llei mo' 'imenti in testinrtli nelle stenosj. 1

1

(ANNO

XXX, FASC. 43)

Arch.. de M ed ., Gir. y Esp ., lG gin. - L. C.\RDEXAL Y PUJALS. Tentativi cli ~·ingiovanimento. Presse lJ1éd ., 16 giu. - F. JlEil\f, .El . AGASSE-L.\FO~T e ~i\.. FEIL. L'essen~a di trementina ha un co1npito patologico tra i pi ttori? B ·r ft.Z'il-JJ1éd., 26 mag. - G. DJ<~ }'ARIA. Sulla <t I .. t>lJtospira convyi » se. ~p. in un caso d i deng11~1. Ligiiri((, Med., 1 mag. - ID. lVfARAGLIANO. Encefc.llite diffusa non purulentb . A.nn. <J,i Ostetr . e Ginec., n1ag. - E. ~ANTI. E~n111 e rettale in travaglio di parto. - R. CosT.-\ . Speciali sostanze del sangt1e in stati patologici t> i1ella gravidanza rilevate da una facile reazione. Ga.z.z. d. Osp. e d. Olin., 17 giu. - G. Q 1.-AR'Ir. Paralisi gen. pr. coniugale. Bo.c:;ton Med. a. S11.rg. Jour·1t·., 7 gin. -- .J. I .o"·ELL BuR~ETT. ~lortamine o fattori difettosi dei cibi. Prensa JJ1ed. Argent., 20 inag. - J. PALACIO. .i\l etabolismo della colesterina. P ensiero lJled., 9 giu. - E. l\1oRo. Frizioni 1ierc11tanee di ectebina nella tbc: Scalpel, 16 giu. - GOBJl;A1!X. Esame radiologico dei calcoli biliari. Ju1crn. Nerv. a Men,t. l)iscase, giu. - M. A~T,rA­ Z.\TUROW. Origine filogenetica dei riflessi. Journ . d . Prat., 16 gin. - R. BENSAUDE e P . Ot:HY. I nuovi metodi di trattamento· delle emorroidi. 1J1 uncli. Med . vVochens., 22 giu. - 0. BUMI{E. !'\ellrologia e p. ·ichia tria. - vV. SoH:àiilDT. Sulh1 cl in gn osi di lue latente. - R . LANDERER. Le coliche intermittenti da aderenze dopo l'ulc. duocl. Patholog'ica, 15 giu. ·-.G. SANGIORGI. Emanazione del radio ad emolisi. 1

In dice alfabetico per materie. · Pag. 1403 dolorosa • 1403, 1404 Anemie: terapia . • ...i.\..ngiomi : trattame nto c:on la n e Ye car)) 1395 bollica Bibliografia 1396, 1398 • )) 1400 Borsite sottoacfomiale ca lcificata . Capillaroscopia e pressione sanguig11a )) 1405 nei capillari . )) 1401 Carbonchio : terapia . )) 1399 Ca rie 'clentale negli scolari : pl'ofilas. ·i )) 1395 Cheratodermia blenorragica . . )) 1401 Cisti svermatica jn Yecchio ottantune11ne Climatologia del litorale apuano . . . )) 1401 )) 1404 Colchico nella gotta . . Oonoorso : se ecl i1i q,n ali casi vossa es)) 1408 sere l'e1:ooato . . Corpo estraneo 1n bronco : . estr.;i.zione, guarigione . )) 1401 • • • )} 1403 Coste cervicali . • • • )} 1409 Oroniaca del ntovinie·n to professioriale Eczemi del cuoio capelluto capaci di de)) 1393 terminare alopecie . . . . )) 1406 Ergotina in ostetricia . )) 14-01 J?ebb1·e puer11ern.le : eongresso sulJa Iniezione epidurale P.e r lit c11ra d ella scia tica . . . . )) 1406 )) 140() I pertl'ico i : 11e11 · -.~dipositù.

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I sct1ria e calcolosi . Pag . 139!l • )) 1400 Ittiolo del Trentino . Lattante: impiego alimentare dell'olio )) 1400 di oliva . . . . . . )) 1407 J.;ongevi tà : prognosi . )) 140-! Malarici : idiosincrasia chininica . ~ledicina -sociale . . . » 1-llO )) 1400 Nefrectomia per rene policistico . . Paralisi progressi'a: cura con l'inocula)) 1392 zione della malaria . )) 1391 Peste bubbonica : rilievi . • • • • )) 1399 Pneumotorace artificiale i11 gra,ridanza . Puntura lombare: trattamento degli in)) 140-1 convenienti consecutivi . . Raggi X : azione sul sangue d i deboli do)) 1405 si applicate sulla Jnilza . . Sifilide : azi·)ne del bismuto sulle siero)) 1389 diagnosi • • • • • _. )) 1:100 Stomaco di un litofago . . . >> 13D9 St1p1)ur•azioni retroperitoneali acute )) 1401 Tessuto connettivo: ricerche . )) 1401 Tiroide e stricnina . '. • • Tubercolosi polmonare : diagnosi precoce )) 1400 'l'umori cistici del cervello : clinica e )) 13._ l ana tomo-patologia . . . )} 1401 Utero: farmacologia . L. Pozz1, ed. re-.;p.

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ANNO XXX

Fase. 44

Roma, 29 ottobre 1928

fondato dai professori : •

GU ID O BAC CELLI

FRA NCESCO DUR'A NT-E •

SEZIONE PRATICA . R EnATToRE C APO :

PRoF. v1 TTORIO ASCOLI

SOMMAQIO. fl iviste s intet iche: I. Levi: J>erit·oli 1lt\ arsenobenzoli e loro p rofilassi. Osservazioni cliniche: F. :\Iarchlni: Cisti dermoi•lé del dorso del na~o. Hote e contribut i: :U. Gioseffi: Il morso della vipera. 4)uestioni del giorno: V. Artom di Sant' Agnese: Emanazione di radio e aghi radiferi nella. cura delle neoplasie. Sunti e rasseg(le : NEUROLOGIA : A.. Hall: Sull'eucefalite epidemica. - S. Kitabayashi: I plessi coroidei nelle cere: bropatie organiche e nella schi zofrenia. Keiler: Sulla spina bifida. Cenni bibliografici. Accademie, Societ à m ediche, Cong r essi: R. ..\ccademia Jledica di Roma. ocietà: Sassnres~ di cienze l\1ediche e N aturali . Appunti per il medico pratico : CASISTICA e TERAPI A : Immunologia. Sieri e vaccini : An afilassi e tachifìlassi per via

'r.

Diritti di- proprietà riservati. -

'

nasale. - Profilassi e terapia della spirochetosi itteroemorragica. - La profilassi degli accidenti da siero. Sulla sieroterapia s pecifica. della polmonite da. pneumDr.occo di t ipo I - Guarigione dell'eresipela cronica con i me todi di desensibilizz a zione - SEMEI OTICA : Lo SYuotamento gastnico studiato radiologicamente sotto l ' azione degli agenti specifi ci esterni. - lTtilità della radiografia nelle tubercolosi osteoarticolari. - POSTA DEGL J AB B ONA. '11. - V ARIA : Il nervosismo nella scuola. Politica s anitaria e giurisp'rudenza : Profilassi della sifilide e delle malattie veneree. Nella v ita professionale: Concorsi. - Ko1nine, promozioni ed onorificen ze. · Biografie: Per il settantesimo compleanno di A. trtimpell. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice a lfabet ico pet' ma tet"ie.

.

E vietata la riproduzio11e di lavori pubblica ti nel POLICLINICO e la pubblicazione dei sunti

di essi sen-za citarne la fonte .

to almeno, fortur1atamente , non si se11te urJ g·ente bisogno. Che sui pericoli degli arsenobe11zoli (pre111es()SPED.\LE RF;GIKA ELENA - TRlÈSTE so natt1ralmente che ·ye11ga110 usati co11 le neR I PARTO l)ER:\IOSI FILOPAT!CO (Prof. ~ICOLICH ' . cessarie cat1tele ) si sia 1alvolta esag·erato, l o Pericoli da arsenobenzoli e loro profilassi dimostra110 alcune recenti statistiche, tutt'altro che sco11fortanti e di cui mi sia per1nesso per il ùott. ITALO J_EVT, assistente. riport a1ne qt1alcuna. Non mi sen1bra inop1)ortu110 di trattare qt1eDal ra1)1)orto della Comn1issione per il Salsto importantissimlo argo111ento appunto 'in va rsa11 de 11' cc Allg~meinen Aerztlichen Verei11s » quest'epoca. i11 cui si cliffontle per il mondo di Colonia , compilato dal lVIeyrovvsky, ris ulia (forse 1 Ln l)O · scoraggiato per i diversi casi cl1e st1. 13,000 iniezio11i di -\lt-Salvars. , 40, 95.! di morte avve11t1ti n egli ultimi anni, in seiniezio11i di sal\·arsa11-sodico e 172,000 di Neoguito a11·uso di arsenobenzoli) 1a notizia di _ salvarsan, si ebbero complessivame11te 20 camaggiori o minori successi ottenuti nella cura si di morte, cioè 11n ca so di morte su 11 ,289 della sifil iLle, con l'uso dei sali cli bis1nuto: iniezioni. non mi sem1Jra inopportuno, dico, di parlaE precisa1ne11te: t1n caso di morte su 13,000 1·e ora ap.p unto di q11anto si è fatto e si co11i11iezio11i per l"t1so di _.\.lt-Salvarsan. tinua -a fare lìel mondo scientifico, per venire U11 caso sL1 20,000 i11iezio11i l)er 1'11so del Sala conosce11za delle cause cli certi i111provvisi \Tarsan sodico. i1on s111)erando la do se di 0.6, e inci denti che av,rengono durante e dopo l'uso i11vece t111 caso di morte s11 1250 t1sa11do dosi di arsenobenzoli; -ooichè dati i meravigliosi . più forti. _ ormai inclisct1tibili successi di qt1esti, ritengo In seg11ito all'uso .di Neosalvarsa11 si ebbe a ltrettanto imoor tanti i lavori di quegl,i auto- . soltanto ur1 caso di morte s11 162,972 iniezioni r i che non scor aggiati da incidenti o insuccessi, rari relativamente al i1umero comples- i1on ado1)erando dosi SU !1eriori al 0.6; invece oltrepassando q11esta dose, bisog·nava calcos ivo delle iniezioni, aff1'ontano il i1on facile lare un caso di morte su 3000 iniezioni. Ap1Jroblema delle 01igini e dell ~ profilassi di tali l)arve quindi evidente la necessità di i1on suincidenti, cl1e i lavori di qt1elli che tratta110 perare rnai la dose d_i 0.6! dei nuovf antilt1etici, dei quali. per il mon1en-

RIVISTE SINTETICHE.

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IL POLlCLLNlCO

Risultò inoltre ·Cl1e i cas i di i11orte colpirono l'ateromasia, si decise ùi praticare le i11ieziuni uom1n1 e donne tn eg·uale proporzio11e; stranaendove11ose di Neos. se11za. sor1)assal'e la ùose rr1e11t.e qu.asi la metà delle .m orti a''' ' enneru di 0.3, bencl1è avesse tollerato mesi addietro dopo la 2a. o 3" iniezio·n e. benissim-0 a11cl1e la dose di 0.6. Essa tollerò E degno di nota il fatto cl1e 2/3 dei cas\ di senza il ·1 ninimo disturbo la p1·ima iniezio11e di 0.15 e le successive quattro iniezioni di 0.3. n1orte r)er encefalite (che forn1ano la metà di tutti i casi di morte IJier Salv3Jl'.'san) eran Il giorno 26 ag-0sto l 'ammalata si presiénta dovuti all'uso di dosi troppo elevate; altr.et- in buon~ condizio11i generali per ricevere. la. tanto dicasi per i casi di mo-rte in seguito a sesta iniez1one di Neos. 0.3. L"iniezior1e vie11e dermatite (cl1e forn1a110 1/ 4· della mortalità to- praticata ·C·Ome sem pre in soluzione concentratale). t a (1 eme. per og11i dose 0.15 di Neos. ). D11e i\!lac Ne.e rifer.isce Sll 75. 000 cast trattati in mtnuti circa do1Jo l 'iniezione, mentre l 'inferu11 a rmo co11 Arse11obenzoli negli ospedali di ma stava per abbando11are redificio d.ell'os11eLondra, e rileva, cl1e s'ebbero soltanto 10 casi dale, cade a terra in deliquio; im1nediatamen di n1orte e 77 di malattie vari.e dovute agli te soccorsa, l a si tra&p·o·rta di nuovo nell'amarsenobenzo1i: cjfre 'Secondo me abba.s1tanza bulatorio del VII riparto: la sua facc]a è rilevanti, ma che l'autore invece gitldica mi- cianotica, il polso IJiccolo e frequente, la reni1ne. spirazione è superficiale, appena percettibile; Ho volt1to fare a ncl1 'io una statistica delle le si l)·r atica all'istante la respirazione artifiiniezioni endo\·enose esegt1ite 11el VII riparto ciale ed un'iniezione sottocutanea di lln eme. del i1ostro Ospedale e dirò ~subito, cl1e essa è di adr.enalina in sol11zione all '1 %, putroppo· i11olto con.fortante e miglio·r e della precedente. però senza alcun risultato: soltan.to la ciaDal 1909 a tutto il 1922, furono eseguite com- nosi della faccia è scomparsa. L'ammalata plessivame11te 26,648 i11iezioni, con 1111 solo caso . n1uore pochi minuti dopo (senza aver i11ai ridi 111orte certamente dovuto a l Sa lvarsarL })reso i sensi). Fl1rono eseguite pr.ecisamente: Tra il 1909 Dirò che con la stessa soluzione IJreparata ed il 1910, 933 iniezioni di Alt-Salvarsan con addirittura (com.e usiam10 f.ar sempre) per pat1n caso di mor te p.er encefalite emorragica in recchi.e iniezioni, furono trattati a,.nche altri \1n malato che alla ·seizio·n e fu trov.ato affetto malati senza che ne risentissero il ben,chè mida gomme del fegato. Il caS'o ft1 l)Oi anche nimo disturbo, per c11i va assolutainer1te esclupt1bblicato dal dott. Favento. s·o cl1.e ,s i fosse trattato- di 11n'insolita tossicità Dal 1911 al 1922 si praticarono 25. 715 iniedel i11edica1nento. zioni di .Neos. (di ctti ben 12,955 (lal 1919-1922 L 'eis ame neoro·s copi·co fu completamente necioè n.el dopo guerra) senza alcun caso di gativo. (Pro,settor.e dott. F errari) . . n1orte se si accettua t1n caso, non chiaro, s11l Come si vede, in, q11esto caso non sj può ' qt1ale ini soffe1·111erò bl'e·vemente. co·n sicurezza ascTivere l a .causa della morte ar Ardi.zzon i\rial'ia di 65 ai1ni, da Cl1iozza, ve11Neosalvarsan .e difatti non si pt1ò escl11dere ne i·icove1·<.1ta il 13-1-192.1 i1el VII riparto di che la morte 1sarebb.e avvent1ta anche senr.a: cruesto Osp·edale r)er s ifilide lJapulo·s a rece11te: l'iniezione : ini si obietterà nerò: cc post 11oc, i· esarr1e deg·li org·ar1i interni non diede nulla ergo l)ro1Jter 11oc ». Ora, volendo pr,01)rjo ascricl1e fo &Sie degno di nota; note,role arterioscle- ,~ere la causa della morte al Neos. bisogne;r osi 1Je1·iferica; esame delle ori11e i1egativo per rebbe per1s,are ad llna mort.e }Jer cl1oc, in s-ea lbun1e e l)er zucchero. Fu assog·g·ettata alla g11ito ad lln' irriprovvisa depressione arteriosa cura combinata di neo·salvarsan .e calo·m elano in con.seg,1.enza. dell'i·n iezione: depressione cl1e· cl1e tollerò ·otti·mam~ntei: .s'ebbe per prima spesse volte si riscontra <lopo iniezioni di arf:ecura 7 iniezio11i di Neos. a closi crescenti di nobenzoli: ad og·11j modo la ca11sa della morte, 0.15, 0,30, 0.11:5 e po·i 1: iniezioni di 0.6, praticate mi semb.ra, sia rimasta oscura. a lla distanza di una settin1ana l'u11a dall'alEccezio.ne fatta per qualche reazione di I-Irrxtra. La seconda cura venne ·. esegui·t a a.m bula- l1e.imer, per q11al cl~e eritema, qualcl1e singolo totiamente alcuni mesi doii.o : le furono pra- ittero e ql1alcl1.e lieve crisi nitritoide, casi qucticat.e 8 iniezioni di c·alomelano e 6 di Neos, stj ti1tti guarit.i, non si ebbero a deplorare altollerate anche questa .volta benissi111-0. Ri1Jretrj inconvenienti da arsenobenzoli. se11 tata·si l 'an1n1alata ap1Je·n a dopo un anno, Se oggi l'Ospedale di Trieste 11uò compian el lt1glio 1922, con condilon1i lati ai genitali, cersi di 11na statistica cosi confortante, lo deve all'avvedutezza dell'lllustre (Reazione ,\-assermann l)O.sitiva intensa + + + ) indt1bbiamente . jJl ViStH. dc)}' et;\ a'1 a11zat de]l 'inferma e del- prof. Nicolich , il c111ale esortando i suoi as1

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SEZ IONE PR.\TLC.\

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!'iste11 ti ad esser cal1ti. i1ell 'u . ., o d egli arseno-

ta110 se11z'altro u a ndo tli u11a tecnica i)er· benzoli, i)roib endo loro i::irudentemente di sor- fetta . passarè la dose cli O. G (?!.'ià in lln tempo i11 SulJe ca11se dei fe1101ne11i da cl1oc, n el qual cui l'uso di dos i eleva tissin1e cl1e sorpassagr t1p1)0 s·a rebbero d a a nnoverare secondo r e · ya110 talvolta il gra1111110, a ve va i s11oi strer1ui . ce11ti vedL1te a11cl1e le cl'isi i1it1·itoidi.• fu 1·0110 dife11so1i ) e co11sig·lia11cloli ancl1e i)er ql1esta pubblicati .m olti LaYori : a ·m e se1nbra in1po·r do-;e, intervalli di aln1eno 10 giorni, certamen- ta11tisisin10 quello di E. J eanselme e M. Pot2 contribuì ad evitare agli infermi ed a .loro maret; n'1i sia p erm.esso perciò di lJarlarne 1noltissin1i guai. J)rev·en1 ente. f>assiamo ora ad esa111inare i pericoli .!:ti. Es si osservarono ch e l e albumi.i1e del siero qual i ci si eS})OUe con l 11so degli .arsenoben- del sangtte pr~cipitano, in vitro, i1er mezzo di zoli. $Olt1zio11i acide di Sal v. oppure per mezzo di Hofma11n discutendo i1ì lln suo lavoro, sulle 11na soluzio·n e di Neo,s. qualor.a vi s i aggiung · t diYerse teorie esposte a S}ìie·g ·azione dei casi una piccola qu a ntità di acido; lievi precipitatj di 11101·te dovuti agli arsenoben zoli, cr ede i pe- però si sciolgono con l ' ag·giunta di alcali. Ora ricoli si en o do,ruti: poicl1 è l a l)l'"ecipitazio·n e, n on avvie1l.e soltanto 1° _.\d invasione di ])atteri nell'organismo in segi.1ito a ll'uso degli ar senobenzoli, ma si in seg11ito a no11 accurata i)reparazio111.e de.Ila prodl1c e egl1a]J11.ente a nche dopo l 't1 so di pi t1 solt1zione. se11111lici derivati de.I fe11o lo, co·m e p. e. il tri2° _.\ll a reazione di Herxl1ein1er. nitrofenolo, l 'autore vBde nel gru111)0 del fe3° Alle intossicazioni. 1tolo la caus.a della precipitazione. Ora il san1.0 Ad idiosincraStia. g·11e, ·11alg r a do l a sua reazion'e alcalina. su .lak :S'' }\.. recidive del sist~n1a nervoso. 111t1s è in realtà n eutro e con.tiene l111.itamente Pal1l R aval1t distin gt1e i pel'icoli in: n. s ali a lcalini , (in ispecie bicarbon.ati) , a ncl1e 1° Danneg·gia1nenti dovuti a d errori di tecacidi in ista.to libero, per cui evidente111entc 11.ica (infilt1·ati, imp erfetta soluzione del prepa- p er m ezzo di questi, il gruppo d el feno.l o conrato ). . t.e11t1to negli arsienobenzoli (premesso cl1e que;2° F e110111eni di reazione della s ifilide e ._ti ve11g·ano 11sati in soll1zione n el1tra o alca}Jrecisarpente : Febbr e e r eazione di H er xhei- l]na) p11ò veni e attivato. 111e1· q11ali m.anif estazioni generali; ne.t1rorcciQt1csta attivazion e e con essa la, 1J1·ecipitadi\·e, cl1ancre redux ed in alcuni casi ittero: zione d el1e albumine, ~ie11e « in \rivo » a llortJ11ali ·manifBs1azio11i locali. ql1ando la riserva di a lcali nel sa11gue è t ro}J3° Disturbi un11orali, cl1e si disting·u·o110 1)0 scarsa p e-r sciogli~r~ immediatamente l'av· · dalle 1na11ifestazioni d'intossicazion e perchè v.e11l1ta precipitazione, cli.e l'autore ritiene es~ a1)1)ariscor10 durante o Sllhito dopo l 'iniezion e se1·e ll11 compl esso cc ars·enobenzo1o-protein.i co >>; e compariscono poi rapid amente e completa- così p. e. avviene s1)erimenta1'mente neg·li anim e11te : ci oè: malessere, vo111ito, formicolio 111ali (11. e. 11el ca11e) face11clo,ri })r ececlere lln a alle ostr en1ità, di·sturbi a ddominali, g·ustq -di.e- iniezion.e di acjdo ossibutir jco. Ix1 s.e guito alla tere in bocca, accelerazion e dell a r espirazion e i)reci1)itazio11e delle albumine, viene scosso e d el 1Jolso . Inoltre disturbi dovuti alla vaso- l' eq11ilib.rio colloidale p~r c1Ji avve11gono l e maùi1atazio11e, e lJrecisa111e11te: e1·i.temi , tn~egola.- n if estazi.oni di choc, le q11ali p oi sono tanto 1·itù. clella respi.razio11c e sen so cl'an1bascia, fe- l)it1 i11tense, qu a n to 111inore è l a capacità del no111eni. del tt1tto sin1ili a q11elli cl1e si oss.er- · sang·11e di isciogliet~e i l)f.ecipitati, r i spettiva, ·a110 is1)irando del nitrito d 'a.mile, da cui Ja 1nente q11a.nto maggiore è il contenu to d'acide1101ninazione, dovt1ta al ìVIilian, di cris i r1i- dità e con ciò la capacità di far i)recipitare, della soll1zione iniettata. trito1de. 1° F cnomen·i tossici, i qt1ali 1si n1anifestano 1\. favore di questo r a p1)orto tra alcalinità appena dopo pariecchie iniezioni e scompaiono del sa r1gt1e e in tolleranza arsenob enzolica, par1nolto l en.tament.e, quali a lte·razioni del feg·ato, lereb bero l).llre gli espei.·in1enti fatti da G. i\iilian, al q11ale ril1scì di dimostrare cl1e malati a.I bu111inlt ria ed esan te1ni. cl1e presentavano,.,, intolleranza o ipersensibili~Ii sia pel'mecsso di presentare r a nnesso scl1e111n. (v. p ag. seguente) i1el q11 a le ho oercato di t à ver so g·li al'senobenzoli, avevano molto m eelt:11 care il più esatta111e11te possibile i ,·arii pe- no a lcali n el s an.g ue (acidità relativa) ch e non ricoli c11i si p11ò inco crere d11rante 1111a cura quelli ch e s.op})Ortavano il rin1.edio senza distt1rbi. Lo choc d a Salv. avverr~bbe dtu1qu e, co11 a r senob enzoli. con1e lo cl1oc anafilattico in generale, p er via Tratterò ora questo argomento, secondo lo scl1P1na esposto: Sllgli .errori di tecnic.a no11 m eccanica e non per via chimicò-tossica. ' Il c'è i1t1lla da clire: è doveroso evitarli e si evi- si11tom o lì iù evidBnte e ineg'lio r egistrabile del1

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141~

f L POLLCLfNICO

XXX.

(ANNO

44]

FASC.

PERLCOL I DOV liTI AGL I AR8ENOBENZOlI.

Pericoli da error i di tecnica

Pericoli da reazione immediata

Pericoli da reazil)ne tardiva

I

I I

I

I

I In filtrati

Invasione di batteri nella soluzione

Tosi,icità

Choc per i mprovvis ..1 depression e del sangue

del preparato ossidato aderente

agli strumenti tra ùn ' iniezione e l'altra

I

· Cris! n itrito1de

I l<.ea z iou~

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d1 Herxtiheitner

Intossicazione ar.. eu i ca Le

' •

...

Per intolleranza

a.rsenica.le ( Idiosincra ia)

lo choc. da Salv. è q11elio della diminuzione della pressione del sang·u e, la quale nell'esperimento st1l cane, si osserverebbe regolarmente, speci·alme11te dopo iniez ioni e11dovenose di soluzione acida di Sal\·arsan o trinittl"o fenolo. • 1na ancl1e dopo t1na rapida iniezione endove11osa di Neosalvar·s an. Nell'esperime nto animale r1on riusciror10 ad evitare o a fa1~ sco·m parire lo choc, dopo i·n ie· zi·oni di neo~alvar·sa11, 1)er mezzo di Atropina, secondo il consiglio di Stokes e Bus.man. Ottenner o invece nello cl1oc da Neos. nel cane t11r i·rt1n1erliato at1rnento della prassione sanr

Per disfunzLone del fegato ( Itte ro. eritem i)

Pe.r uso di singole dosi troppo elevate Per intervalli troppo brevi P~r esagerato dosaggio complessivo

guigna p er mezzo dì un 'Ì!Il.iezione di 50 eme. di una soluzione di carbonato di sodio al 3 %. L' iniezione di questo sa1e p~rò non ottenne l'effetto voluto n ei ca.si di choc dovuto ad inie· ziop.i endovenose acide di Salvarsan: in qt1e.sti casi si dimostrò in vece efficacissima, ta.nto come !)l'ofilattico, quanto come metodo di cura, t1na iniezione di 112-1 cm1c. di soluzione di a drenalina all'1 %0 . Comunque sti~no le cose, va tentato di evitare a troncare le ori.s i nitroidi !Jer 1nezzo di iniezioni di adrenalina (t1n eme. e.ii soluzior1e all '1 %0).


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S EZIONE PRATICA

1419

Tza.a11ck, -~rnaL1lt e Pierre Valler~·-Rallot }.ìOi ba andosi sugli esperimen ti sull e ca,rie cl1e di-

terizzate da, Jeucope11ia, d-epressio11e del sari.~ gue e inYer io11e della fo1·1nola let1cocitaria, in mostrarono co111e queste sien-0 meno sensibili esa1ni praticati 20 ini11uti dopo la sommi11ia 1 Salvarsan ripetendo11e la somministrazione strazio11e di latte p er hocca. Sia1110 ora noi in nello stesso g·iorno e che dopo una fase di grado di ricon oscer e i cas.i che predis11ongono i11e1·sensibilità, i·ani111ale diYeniva, col ten1po, alle i11toss icazioni e cl1e sar ebbero appunto meno sensibile al Salvarsa,.11, somministr arono qt1elli cl1e l1on 11a11no t1na funzione epatica a malati c~e prima n.on t oll eravano bene il i1or1nale? Dell'i111portante arg·on1ento si occu· neosal, 0.1 gr. di neos. per bocca un'ora o an- i1arono tra a ltri, l)esa11x, Bal1xis, L agi·ave, che S'olo mezza ora p1·ima dell'iriie zion.e endoBol1teli er, Barbier, P o111 t-1Pet e Blamoutier. De\1e11osa. Di 20 inalati cui prima .si m.anif estasa11x rife1isce su 8 ina 1ati del l"'i parto Brocq vano colicl1e, cefalee, vomito, o in generale di Parig·i, i1ei qt1ali poterono osservare dutipiche crisi nitritoidi, tol lerarono poi 18 il rante cure, con novarsenobenzolo Billon,. con Neos. straordinariamen te bene, due soli casi Galj·l. anar e S11lfarse11olo, per i11ezzo di u11a non ft1·rono influenzati da tale tratta.m ento. sistematica a1ia.lisi del saingue ,e delle orine, ulle cause ch e provoca110 la reazione d1 di,rersi dist11rbi della fl111zione e1)atica. Si trovarono delle sostan.ze cl1imicl1e simili ai J{eJ a1·iscl1-Herxl1ei iner. reazio11e cl1e a vvien.e coni e si sa ancl1e dopo l uso di a ltri antiluetici to11i e sopratutto Acetone, tanto nel 1sang·u e C[l1a11to i1elle t11rine, come si riscontra nel dia(come p. e. del m erct1rio) dirò solt anto che bete. · Secondo l'au to,r e, qt1este 1sostanze sar ebsembra accertato ch'essa sia dovuta all'azione spirillicida dei preparati a ntiluetici in ~ene­ bero da rig·uardarsi co111e i)rodromi di 11n'inr·a1e e particolarmente clegli arsienobenzoli, i tossica.zione a r senicale e sarebbero l a conseq11ali 11ccicl en<io le s1)irocl1ete l1e rendono libe- gt1e11za di t1na d~struzio11e patologica · di celre le e,n dotossine, dalle quali dip enderebbe la ll1le e1Jaticl1e. Interessante è che a n che gli avvele118 m enti act1ti di Salvarsa11 a tipo cereazione. La reazione di Herxheimer sa,rebbe rebrale, , ·engono messi da alcuni autori in req1tindi direttam eD-te proporzionale a ll'azione rtirillicida del i11eclica111e11to : da ciò il consi- lazj on,e COl l l'in!Sllfficienza ~patica. Così 11 vVillglio di irl.iziare le cure a11tiJ11etich e con piccole cox ritie11e trattarsi in ·ql1esti casi di u·n a fordosi di .arsenobenzoli, o con a ltri preparati che, 111a di auto-intossicaz ione dovuta al fatto che ve11ne antecede11temente e i11 for111a ac11ta, dico111e p . e. il n1e1~ct1rio , 11anno una n1eno spicstrt1tta la ft1nzionalità €patica, per Ctli poi si cata azione spirill otropa. (l\iatzenauer ed i • viene ad lln accumul.ar s.i di tossi11e, cl1e a loro E-l1oi discepoli, lJ . e. l\1ax Resse, ritengono in''ece la reazio.n e sia do\·uta .a danneggiamentt ·yolta agirebbero sul cervello. Esan1ii1ando il fegato , neg·li esperimen.t i ainin1ali al principio della parete vasale). dell'intossica,zione arseni.cale ~i trovarono s.inEd ora ve.ngo a parlare del gruppo più imgole cellule erpatiche tt1·m efatte, s formate e .p orta11te di j11cidenti dovt1ti all\uso di arsenobenzoli : cioè quello delle intossicazioni arse- talYolta necroticl1e. Quale profilass1 qt1indi delle intossicazio11i , nicali. a.rsienicali, si r enderebbe necess.a.r ia in primo Gli arsenobenzoli l)Ossono esplicare notoria- luogo llna dilig·ente a1iamnesi ed t1·11 accurato ~ente t1n'azione tossica su i11tti gli organi, ma esan1e de.i m alati, con e1sclusione dal tr attasopratutto sul fegato ed è 01~1uai accertato che n1ento arse11ol)enzolico (o i)er lo lll eno co11 gra11 parte dei gravi accidenti a\rvenuti do'p o t1so estremamente prl1dente dello stesso) di l't1so di arsenobenzoli è d ovuta ad un 'alterata tutti qt1ei casi cl1.e risulta.ss,ero aver })recedenfu11zionalità epatica : ·disfunzione talora pree- te1nente sofferto o soffrissero ancora di affe'"'istente e do\rt1ta a da11neg·g]am e11ti pregressi zio11 i del fegato o di i11alattie capaci di prodel fegato (così p. e. in segt1ito ad itt~ro o dt1rre dell·e .alterazioni nella fun1Zione dello 1nalaria), talvolta. invece d1pe11de11te dall'azjo- stesso : ciò so-p ra tutto per qt1elli cl1e ebbero ne tossica esercitata direttamente dal med.ica- itterizia o i11alaria. 111 Germania dove n el domento st1l fegato. Ancl1e le varie forme di eri- po guerra l a malaria sembra si sia notevol·temi ch e si osservano dl1rante o d opo le cure 111e11te difft1sa, s i osser,rarono g·ià più vol te a·r senobenzolicl1e, s arebbero secondo il Milian d ei gra·y i incide11ti e dei casi di 1norte, dopo do·vl1te ad ins11fficienza -epatica; (.secondo a i- l t1so di .a.r se11obenzoli, (Sklarz, Friedema11n) in tri autori in vece sarebbero da a scriversi aJ . n1alati affetti contemporaneamente da lue e l'azione cl1e g·J i a r senobenzoli· svolgono sulla da inalaria tropica e f11 a 11cl1e i11 alc11ni casi parete 'Tasal e orJp11re st1 i nervi vasali), e così ru1ato111ican1ente din1ostrato che certe forme di p11re, secondo a lcl1ni auto,r i, le così dette cc criappare11te iJ1tossicazione Salvarsa11ica decorsa si e1noclasich e n ch e s.i risco11trano talvolta _ sotto il cnJadro <ii atrofia giallo acl1ia del · fedopo l '11so di arsenobenzoli e che sono carat- gato, era110 do\·l1te nl fatto cl1e es e11do r an11

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l L POLICLINICO

m alato co11temporanean1ente affetto da malaria tropica, il Salvarsa.n aveva agito Sll qtlesta da stimolante e facilitato lo sviluppo dell'atrofia g·i.allo acuta del f.egato. Sarebbe perciò certainente p rudente, a lmen<? fincl1è non sarà detta l 't1ltima p'arola sull 'argomento, tenendo presente la possibilitò, che esi·sta, contemporanearr1ente alla sifilide, una m alari.a tropi:ca, di ri:cerca1,;e i parassiti n el sangt1e in qu.ei casi che reagenclo agli a;rsenobenzoli con forti rialzi termici, posson o far pe11sare acl 11na pe1·siste11te infezio11e i11alarica. Quanto .all 'idios'ilr1crasia per aJ.1sen.:ob.enzoli r1on c'è altro da dire se non cl1e ove ql1esta ·si manifesti, è necess.ario abbandonate all 'istante qualsiasi preparato a r senobenzoli co. Dir.~ in fine cl1e. è ·m ia convinzione cl1e la tror1pa libertà la "'ciata finora a d oginuno, in ogni 1)a.ese (trann e in Ger1nan.ia clove furono n el · l 'ultimo rtempo fissate delle norme speciali) nello istabilire jJ do·saggio delle singole iniazioni , l'intervallo da porsi tra l 'una e l 'altr!l r riel fis.sar e l a dose co1npl essiva da in iettare: come fJltre 1 i11izio d i cure con dosi 1.roppo elev.ate ed infi,ne l 'ino·s &ervanza o la poca atte-nzione }Jo&ta a lle con troindicazioni, ch e tal,~ol­ ta s i m ar1iiesta110 .con ·seg·ni che 1s embrano i11s1gnificanti, s ia stata più volte la cagione tli irreparabili incid·enti. L'apparizione di qualsiasi, bencl1è lieve alterazion e cutai1ea, dopo l 'uso di a rsenobe·n zoli, quale' l ' ort icaria, la dermatite, il prurito g·e11eralizzato o locale, come pure l 'appa.rizione di sintomi ge11erali , quali cefalea, rialzi ter111ici costanti, i1ausea, son o da rigl1ardarsi sempre .come s iQ.tomi d 'i11cipi ente intossicazione arsenicale e devono s ervire d'avverti·m ento che le dosi a.doper ate sono troppo a lte relativamente alla tollerabilità di quel dato organismo: in qu esti casi i di.s turbi scompaiono di solito con l a s·e.m.plice dtminuzione delle. d osi. Ora, .che molti casi di m orte sieno realmente dovuti a qu ef:.ta libertà di dosa.gg·io, lo di·m .ostrerò con p.o chi esempj tratti dai nl1meros issimi di cui è ricca l a lett eratura s ugli arsenobenzoli. Nell' « Arcl1iv médiieal belges » tl el 192"2 è riportato lln caso di morte .P·eT gra·ve i11tossica · zione arsenicale dopo una ct1ra in Clli v en11ero con1pJ essiv.amente somn1inistr ati 11 grammi di Neosalvarsan. I sintomi princip a li di q11est'intossicazione salvarsanica eran o: ittero, assalti epilettiforn1i, conati di vomito e ria lzi termici fino a 40 g.radi. Il bello si è che l 'a11tore, ava11zate c1i\·erse ipotesi sulla causa d ella morte esclncle (111alg·rado l 'e11orme close cc.111plessiva ) seniZ'altro l'av\1 ele11a1nento arsenicale e conclt1de col dare tutta. la colJ)3 nl1e gl1inndole 011 docrine. 1

1

[ ....\NNO

XXX, F ASC. 44]

In t111 g iornale scientifico olandese clel 192.2, sono pubblic.ati 3 casi di dermatite t1niversa le postarsenobe11zolica di c11i 11no seguit o da, morte. In due. casi si trattava di donne cl1e presentavano gi à p.rima clella cura .sintomi di insufficienza renale: ad 11na d i queste anzi era stato estirpato un rene alcuni anni addietro . Alla prima di queste donne furon o sorr1mi11istrati con1plessivamen.te 7.5 gram111i di Neos. 11ello sp azio di 35 g iorni e precis ament~ ir1 closi fino a O. 9 co11 intervalli di 4 gior11i: rie 1 secondo caso (quello cioè cJ1e era stato operato di nefrectomia e cl1e venne a n1orte) f11ro110 ~01nministrati qu asi 5 g·rammi i.n 6 giorni. I.'at1tore esclude che l e dermatiti (e quindi i11 1n1 caso a11che la i11orte) possano ess.er d ipe~e da.ll'ins11ffici·e nza renale o dall'uso di dosi così elevate. Non ho l)Ott1to leggere il la voro origi· i1al e e. quindi ignoro se e quali ragioni adcltLca l'autore i)er escludere che gli incidenti sieno appunto dovuti, come sembrerebbe eYicle1YLe, a tale incal1to dosDggio. E che dire cli certe closi..... all 'americana, usate da alct1ni S})eCi[tlist.i di oltr.e oceano? Che dire di Schan1})erg cl1e i11ietta 3 volte alla se.ttim ana dosi di O. 9, <li N e\vcorner cl1e con pochi cicli di ct1re raggiu11ge quasi 1a dose com p lessiva cli 32 g·ramn1i di Neos. -e cli Guy che so•m ministra in ce eti casi , per 3 gio1·ni consec11tivi l a dose fant astica di 5 grammi p er volta? ... ... f{ie1)ilogando dt1nque i pri11cipali pericoli da [tsc1·ive1·si agli a r senob enzoli sono: 1° Fenomeni di choc e crisi nitritoidi; Pro.filassi: (nei casi già noti come diS})O"ti a t ali fenomeni) . Iniezione sottoc11tanea di u n1 soluzione di Adrenalina 1 %o; somminis traz ione di ll•n a P.iccola dose del medicamento da un giorn10 fino a d u n'ora prima d ella inie· zione. 2° lleazione di Herx11ejmel": P ro·f ilassi : 1)itcole dosi iniziali, iniziare l e cure co.n pre11arati di mercurio. 3° Intossicazion·e arsenicale : Profilas .. i : Accu1'"ata anamnesi ed accu,rato esa111e del 111alato; scrupolosa oss.er v.anza delle contro-indicazioni, esame delle orine per albume e lJer zl1cchero; n on sorpassare l a dose di 0.6, intervalli i11ai inferi ori ad una settima11a eccett11ato per l e dosi minime; dose com1)lessiva massi· ma d.a 3-5 gram.m i a seconda d.el peso del mal ato. Sono conscio, sig11ori, di aver trattato soltanto Ì·l l succinto ~ forse .non sufficientement è q11esto ten1.a o1tre1nodo importante. Tropp o g·rande è l a casistica e troppo n11merosi sono i lavori jn proposito per poterli r accogliere in q11esta, cl1e volle esser soltanio una ])reve rel azio11e di ql1ant.o fi11ora è noto sulle cal1s.e e s11ll a profi l assi degli i11cid enti da nrsenoben1


,\.... . ,., ..,- F ASL.. lit.] _)._)..)., 1~ [.-'"l...L~!\O

1.i.21

SEZIONE PRATICA

zoli: ini sia ciò non ostante eone.esso di trarHoF~IANN. B eit rag e z.ttr Frage der Salvarsanne le see.'uenti con-elusioni: toclesf alle. Der1nat. Zeitscl1r. febn1ar-m i\rz '-' 1919. ) Cl1e in1d.ubbiamen•te g'li arsen.obenzoli p·resen.JEANSELìVIE E. et 1\i1. POìVI:\RET. Etu cle exJJ erin1e11tano non pocl1i e non li.evi pericoli, dovuti in tale des << phenomènes de choc » produits parte al fatto che n·oi non siamo oggi ancora par les arsé110 et les noi arsérioberizè11es . .A.11in g·tado di esclt1dere cla tale trattam.ento, per- _ nales de méd., vol. 10, n. 6, p. 467-488, 1921. chè a111Jt1nto i1on sappiamo ancora discerneKENEDY ,.D ESIDER. Verhind erun ·g vo1i Intoxicare, qtlei casi ,eh.e a tali pericoli sono più espotionse11·scliei11i1,ngen nach neosalvarsariinìec1

I

sti, ma eh.e tuttavia 1'.acct1mularsi di gravi incider1t.i in alc11·r1i lt1oghi e d'altro canto la relativa rarità di essi in altri, ci deve convincere cl1e molti inconvenienti ascritti agli ar senobe11zoli, dipe11donc in realtà i:>iù che dal medica1nento ·stesso, dal modo con ct1i viene t1sato: m ,auguro quindi che da un lato il fissare delle norme per l 'uso degli arsenoben1

zoU, in base alle esperienze finora avute, e -dall'altro la sempre mag·gior conoscenza del, l'eziologia, della l)rofilassi. e .della terapia degli i11co11 ,-e11 ienti tar1te volte deplorati, rendano sen111re meno pe1icoloso l'l1so del m ]g·l i ore tra g li a 11till1etici. LAVORI CONSULTATI. .~SSELT .J. \"AN. Tre casi di avvelena11ie11to dn ~\-P OS(l/l'Ctrs((n. Nederlnnclscl1 ti)·clscl11-. g·e-

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p. 1?1-124. 1922.

,


1422

1L

POLICLl~ICO

·ossERVAZIONI CLINICHE. '

OSPEDALE S. CROCE DJ FANO. Sezion e Cl1irurgica diretta da.I prof. LORE;\ZO CAPPELLI.

,

timetro. Esce una sostanza densa, giig·io-giallastl'a . L'esame rinoscopico non rileva alcuna alterazione nelle fosse nasali. Si interviene, previa anestesia locale co11 in.l,ezione di novocaina. Appena iniziata l 'operazione, Si estrae una so.s tanza giallastra, densa, untuosa, simile a sevo e nume·r osi peli lt1nghi 3, 4 millimetri,· peT cui si fa diagnosi di cisti dern1oide. Si procede allora a lla escisio11e delle pareti cistiche, cl1e J)erò si prese11tano tanto aderenti .alle ossa nasali, che occorre 1"'€Seca re· ·anche una piccola parte d elle ossa stess·e. Si r i11niscono i lembi d ella fe rita con s11tura. Si tolgono i punti do1Jo sette giorni a si 11a un'ottima guarigione per prima, co11 t1na cicatrice lineare regolariss:iima. Il naso ha ripreso una forma perfettamente n.ormale. Al 10° giorno il ragazzo viene dimesso dall o Ospe dale. L' esame microscopico 11a confermato la diagt1.osi operatoria. )Jo,·embre 1922. 1

Cisti derm0ide del tlorso del naso. Dott. FRA~CO MARCHIXI, assiistente. · Secondo quant-0 ha afferm.a to il prof. Bruzzone n el ~VIII Co·n g·resso di otorinolaringotatria, le osser vazioni di cisti dermoidi interessanti il i1aso ester110 sono assai rare, ed in_p a rticolar modo quelle del dorso. Egli asserisce che n.elle s ue ricerche bibliografi che l1a trovato pochissimi casi nella let1er a tura estera e da noi solo due, l'uno di De Carli nel 1903, riguardante pre cisamente il dorso de.I naso, e· l ' altro di Cittelli, comu11icat o alla Società di Otorinolaringoiatria nel Cong·resis o del 1907, i11 cui la cisti era localizzata nella faccia laterale. I l Bruzzone poi l1a ora descritti altri due casi da lui osser,rati, uno pr.ecisamente al dorso de.l naso, subito al disotto delle ossa i1àsali e l'altro co11 <lue fistole, l'una ·sulla i~e­ gione glabellaJ."'e dest ra e l 'altra sul dorso. Riten g·o perciò utile comunicare il seg·u.ente caso:

I

Bettini Luigi, di anni 16, si presenta a qu esto Ospedale il 3 otto bre 1922 p er una fi·s tola al dorso deJ. naso, che dà esito ad t111a s.ostanza bia nco-giallastra. . La madre del·l 'infermo riferisce che, sin da la nascita, aveva osseTVato spe·s so app~r~re, nel punto dell'attuale lesione, '!na . gocc1ol1na di liquido biancaJstro, che fuor1usc1va da un forellin·o appena ·percettibile. La cute circostante era p erfettam1ente norn1ale. Tale secrezione co·n tiÌluò invariata fino al dicembre 19~1, epoca in cui si arrestò e si ebbe la com,pars~ di un liieve rigonfian1ento, che se·! Ilpre .an~~ aun1entando, fino a ll"aggiu11gere in qu1nd1c1 gior11i il volume di un grosso cece. La ct1te di\re.n ne infiammata e do•le·n te. Ricorse .allora ad un chirurgo cl1e praticò u11'incis1ione, svuotando iJ contenuto . di. tal~ tumefazio·n e. Dopo circa un mes·e1, r1chiusas1 la ferita la tumefazion e aumentò di nuovo, tanto eh~ fu n ecessaria una seconda incis ione e, a diis tanza di un altro mese, una te·r za. Finalmente nel sette.n1bre u . s. , a vendo a ssunto un volume anche maggiore, si è ape.rta sp ontaneamente, lasciando ~scir.e un~ sostan za bianco-giallastra con strie .sanguigne, abbastanza densa. Si è pre.&e•n tato allora a questo Ospedale. . Le condizioni g·en.erali sono buon·e. Non s1 osservano fatti patologici degni di nota. St1l dorso del naso, sulla linea inediana, in corrispondenza delrestre1110 inferiore delle ossa nasali, a ppare una soluzione di continuo rotondeggiante, a contoir ni frastagliati, arrossati e dolenti alla pressione, posta sopra un nodo d11ro, fisso, clel din111etro di circa t1n cen1

'

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Come si a1nmala di tubercolosi •

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(A~~O X\X, FASC. 41:]

NOTE E CONTRIBUTI ~ Il morso della vipera. Sintomatologia - Cura - Profilassi. f)ott. 1\1. GroSEFFI - P arenzo (I stria). Sirito1ni cli11ici dell'at i·e l enamento.

Il morso d·ella vipera esplica i suoi sintomi con manifes tazioni locali e con manifeis tazioni generali. L e 11ianif estazioni l ocali.

Si hanno sub ito dopo la morsicatura dolori locali vivissimi , spesso arco111pagnati da cran1pi; la regione morsicata ove d a ppr ima n on s i osser,rano che sotto forma di d t1e finissimi punti i fori prodotti dai denti, si gonfia ed appare congesta fino a lla cianosi; la tumefazio11e va poi, estendendosi sempre più e minaccia gan grena. L e 11ianif estazioni gen erali. •

11.23

SEZ IONE PRATICA

D o1)0 un periodo ch e può variar.e da pocJ1i min11ti a qualche ora compaiono i sintomi generali dell'avvelenameq_to. Questi consiston o in ·v ertigini, deliquio, son11ol enza, prostr azio11e generale più o me110 m al'cata, cefalea, \ Omito acuto biliare, sete ardente . In lln p eriodo 11lteriore si hanno prof11sa s11dorRzion e, respiro a ffannoso, tremore del1€ membra, con,_,-ulsioni, consider evole rialzo della temperatura co11 J)Olso piccolo e fl'eq,1ente, d eJi.ri , midriasi (dilatazione delle pupille), talora emorxagie circoscritte nei vari o·r gani. Nei casi mortali ognuno di questi sintomi s'aggrava in br·eve tempo. L 'ammalato cade in stato di coma profondo; si ha p erdita ~om­ p leta d ella sensibilità, com·p aiono fenomeni algidi, fatti di paralisi e m orte p er paralisi re.spira toria. Quando I ' individuo è robusto e. la d ose inoculata non sufficiente a determinare l'esito letaJ.e, l a sindrome clini,ca n on Si appalesa nella sua interezza e l 'amm alato pt1ò g·uarire. Nel Trentino,, seconclo il Marchi·, la mortalità in 1seguito a morso di vipera sar ebbe del 1-3 % e tutti i casi letali dipenderebbero da manca to o ritardato s occorso j1edico. Ctt1·a del morso rii 'Vi JJe1'<l .

Il trattamento d·ei morsi di vipera si può distinguere in una cc cura non speci'{ìca » ed ir1 una « cura specifica » o così detta· sierote• rapi a. La cura non speci fica si propone innanzi tt1tto : 1. di rendere più lento l'assorbimento; 2. di asportare o di distrugg.e re in sito il ,. eleno;

3. di combattere i sintomi geneTali d el1'avvelenamento : ad 1. Allo scopo di rendere p iù l ento ra ~ ­ sorbiment o d el ve l erio giova applicar-e l lI L laccio 5-10 cm ..al di sopra delI.a ferita Il laccio deve essere .stretto m oderatam ente jn modo da. far gonfiare la v~na, ma non m a i tanto da determinarvi un solco. Se il laccio è elastico, lo vi si pu ò mantenere finchè non sia ultim a ta la cura localer; se è inesten•sibile, d eve esS·ere ogni 10-15 minuti spostato e port ato p iù in alto sull'a1·to e non va mantenuto per pi,'1 dj un.' ora· ' ad 2. Per cispo'rtare e per distruggere in. sit o il ve l eno, giova lo sbrigl iamento della ferita e farl a sanguin.are . Per lo sbr igli am.e nto debbon.si fare incisioni che riuniranrno i. fori praticati dai denti velenosi (si disting·t1ono q11esti fori dalla gocci a di sangue che ognu110 vi por ta), profonde quanto sono lungl1i i denti, per l a 'ipera 7-8 mm. F atta l'inrcisi.one si spreme la ferita per farla sang·l1ir:are o la si succl1ia. Se chi op.era il succhiamento ha delle erosioni alla bocca, deve avere cura di sputare s1)esso ciò cl1e l1a aspirato. Una v·entosa può st1p1)1ire il succhi nm ento p'1rchè ~j applicl1i subito . Per la distruzion.e del veleno in sito sono s ug·g.erite varie 1sostanze chin1icl1e raccomanda te da Calmette, Je q11ali notoriam·entc distruggono in vitro il veleno ofidjco e d'altronde non .sono n ocive ai tesst1ti dell'11 omo ~ degl i animali . per cui possor10 esser e applicate in forma cti ini.ezi.oni local m·ente al si:to del morso. È molto efficace 1111a. so(il::.i on e rl i clor1iro rli calce od ipoclorito di calcio e precisament e basta 'tna solt1zione dj 1: 12, la qt1ale contiene in un litro 4.-4.5 di Cl. Per l'uso si impiegano 5 crnc. clj (!t1esta solu zione con -45 eme. di acqua bollita; con questa sol11zione dilujta s i lava la ferita e di essa s i ir1ietta11.J 20-30 eme. ag·Ii a dt11ti , 10 em e. ai bambini n el tess11to sottoc,1taneo in 3-4 pl1nti nella fe·ri~a ed attorno alla ferita . Soluziorti più concenit r a· te di ipoclorito di calcio sono dolorcse ed irritanti. La soluzion.e d a iniettarsi deve esser e • fr esca, per cui è indicata la soluzione 1 : 12 come sol11zion e madre. I\.arlinski ha trovato efficace la .soluzione all'uno per .cento di acido cromico che egli ha s perimenta to molto ne ll'Erzegovin a, all estitasi al momento coni una soluzione madr e del 1 : 12 tent1ta pronta nelle farm.aci.e e negli armadi farm ace11tici. Ca lmette raccomanda pure il cloru1~0 d'oro all'uno p er cento €d !l permanganato potassico all '11no pe.r cento che p ossono pt1re servi:re per lavande impacchi e 1 iniezioni locali, sostanze I.e quali, se noni ha111

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IL POLICLINICO

no la efficacia del siero Calmette, di cui parleremo nella cura specifica, sono però tutt'altro cl1e inattiv·e; ad 3. P er co1nbattere i feno1neni dell'avve l enamento si useranno tutte le risor se cl1e 113 condizioni del malato e le circostanze di tem1)0 e di luogo permetto110: stimolan·t i to · nici, caffeina, stl'icnir1a, ca11fora , alcoolici, digitale, si promuoverà la sudorazione e la di11resi, m ediante la somministrazi one di tè o caffè caldi. La cura specifica.

e si iiascondono più profondamente cl1e possono e si cercano nel terreno prontamente un 11asco11digl io. Per dare la caccia alle vipere s i co11sig·Iia di fare dei fuochi i1otturni; le vipere \·i. vengono attratte dal cl1iarore ·e si riesce allora ad lICciderle. U11 colr>o s11l d crso uccide f[I ci1m ente le vipere ma non subito; la testa, se pur staccnta dal tronco, morde ancora. quasi cl1e l 'ofid e irato vivesse e voles~.e Yend icarsj d.el s u o ag·gressore; questi movimenti po~sono dl1rare da a lcuni min11ti ad un qua rto d'ora o più e provano come il cer, ello poco SYilu1)pat~ cessa di funzioniare appena pitì tardi. I catturato1i di serper1ti nelle regi oni tropicali sanno immunizzarsi di fronte ·al morso dei serpe11ti co11 l 'inoc11lazione di piccole dosi dj v~leno. 111 I stria la Giunta provincia le mett e·v a nel. . .. l 'anteg11erra a disposizion.e dei prem1 ID denaro per incoraggiar,e la lott a contro le ,-i.. 1:>ere. 1

Il co11troveleno ideale contro il morso della vi1)era ci ha dato Calm ette nel 1894: esso consiste in un siero speciale ricavato dal sangue dj an.i mali immunizzati m ediante dosi graduali di veleno viperin.o, reso i11eno attivo pe!· m ezzo di riscaldamento o per l 't1nion.e di ant j doti n1inerali. Dopo 6 m esi gli ani1nali sottoposti al trattan1en.to immunizzante possono sulJire 11r1a iniezione di vel eno 80 volte mortale; è allora cl1e il s iero, cl1e 11a assl111to lJroprietà antidoticl1.e per l uomo, è 10110 tolto e messo in comm ercio in flaconi ed anche co111 e siero se.eco i.n polvere cl1iusa i11 fialette cl1e conservasi così. i nd·efinitamente. Si possono avere sieri così detti polivale11ti o sieri n1ono' ;alenti fatti col veleno dei vari serpenti, cosi ancl1e co11 que.Jlo della vjpera. Il si er o è l ' un,i.co rimedio ch e possa nel1ira1izzare l ' azione tossi-ca g en erale del ' 'eleno, quando questo è p enetrato nell'organismo. L'iniezione deve ~ssere fatta più precocemente cl1e è possibile e nei casi gravi per via endo' 'enosa e nei dintorni della ferita. Il siero agisce ancl1e u11a od un'ora e n1ezza dop o il 1norso. Esso riesce g·iovevole a11che co11tro il ,-eleno degli s corpioni. La close da impiegarsi . varia. a. seco111da del potere antitossico del siero e dell'età d el sog·g·etto. Un ' recchio rimedio contro il veleno dei serpenti, ora soppiantato dal siero Calmette, era il tìele ùei ser1)e1'l ti stessi (F rase1· Pl1isalix) c11e in Africa diede buoni risult ati sia mediante l'applicazio11e locale che somministrato i11ternamente. 1

Profilassi del morso e lotta contro le vipere.

Per prev€nire il male conviene innanzi tutto essere bene ca.lzati ai piedi di stiva1i, cl1e i denti de1 la , ·ipera non .possono perforare. Dovendo falciare l 'erba o tagliare legna o raccogli.ere delle fog·lie secche sparse per terra gioverà a i11 aggior garanzia di ogni pericolo, battere con lln bastone il terreno. Le vipere !l. tali rumori, se attorcigliate ai rami d ei cesp11gJ i od al tronchi si affrettano a discendere

QUESTIONI DEL GIORNO. Emanazione di radio e aghi radiferi nella cura delle neoplasie. (' ' · A.RTO~I DI SANT'.t\GNESE.

},olia Gy'na ecologi-

ca, vol. XVI). Si fa spesso co11fusio11e cla i) a rte dei i1011 s1Jecialisti fra i raggi e111a11ati dal radio ~ l 'emanazione, mentre si tratta di cose L1en diverse, come è ag·e~vo le cor1vi-ncersene c1ua11do si conosca110 aln1eno somm1ariam·ente le }J1·oprietà delle sostanze radioattive . È noto cl1e queste costituisco110 lln g·rup·r>o a. parte, caratterizzato dal fatto cl1e un elen1ento si n1t1ta in t111 altro con liberazione 1.ìi notevole ql1antità.. cli energia. Ciò avviene in quanto cl1e ratomo si scinde e proietta alc11ni dei suoi corupon e11ti, cioè quelli a carica positiva (atomi dì elio o raggi alfa.) e quelli a carica negatiya (elett r oni o r ag·gi beta). La rima11ente })n rt e dell'aton10 vie11e a forn•re lU1 nt1ovo eleme11to n el senso chim ico, con precise e defi11it e carattel'isticl1e. Il caposti1)ite delJ a famig·li a a ·c11i a ppartengono le sostanze radioattive è rt1ra11i.o; da questo a tra verso sei successi,-e desi11teg1·azioni si arriva a l radio; da c1nest·t1ltim-0, l)er espulsi.011e di lin atomo di elio (raggio alfa), si ottiene l'elemento seguente cl1e ~ l 'emanazione, la quaJe poi a Sl1a volta l1a 11t10 vi elen1enti disce11denti cl1e vengono designati col nome di radio e l 'aggit1nta di u11a lettera alfabet ica clalla .4. alla F, che è l'u1timn delle:>.. 1


[ i\.~NO XXX, F ASC. 44)

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SEZIONE PRATICA

serie; da alcuni di ql1esti eleme11ti discendenti si 11a11110 emissioni di raggi, diversi da quelli che so.n o emessi da q11elli supe1·io1i e cioè dei raggi ga1nn1a., che sono i più importanti dal punto di vista terapeµtico. La continua e persistente desintegrazione atomica è va:ria secondo i diversi elementi e q11indi è varia la durata della loro vita, da qt1ella massima del radio, per cui si calcola cl1e solo dopo 1700 anni sarebbe desintegrata la metà della massa iniziale, a quella n1inima del radio A. B, C, in c11i tale i)eriodo è ridotto a pochi m.inuti. PRODUZIONE E RACCOLTA DELLA El\rIANAZIONE.

L'emanazione, cl1e va qui11di considerata con1e u11 ·e lemento a sè nel g~rt1ppo delle sostanZè radioattive, è 11n g·as e perciò possiede, oltre alle proprietà dei corpi radioattivi, quelle dei gas; è cioè diffusibile, sol1lbile in liquidi, condensa.bile a basse temperature. La produ· zione di essa è continua da parte del radio; appena formata però, se ne inizia la desintegrazione e, per la fuo1iuscita di un atomo di elio, si ha produzione di radio A, il quale è solido. Dopo qt1alcl1e tempo jl numero di aton1ii cl1e vengo110 prodotti ug11aglia quello dei distrutti e si arriva ad u110 stato di equilibri·o. L'emanazione l)UÒ essere raccoJta in t1n recipiente (ttlbetto capillare di vetro, lungo poco più di 11n cm. ), in quantità corrispondente ad un 11urnero a11che rilevante di c·e ntigrammi di radio. Ag·li sco1)i tera1)eutici tale tubetto sal'à equivalente a quello co11tenente la quantità corrispondente di rac1io, salvo che questo 11a i1na durata pratica1nente jnfinita, mentre l'energia raggiante dalla en1anazione va diminuendo e dopo giorni è l'idotta alla metà. Questi tl1betti così caricl1i di emanazio11e vengono usati gu larg·a scala in sostituzione dei preparati di radio; po~sono essere introdotti i11 aghi di platino di cliaJ11etro poco superiore a quello dei comu11i aghi da siringa ed essere così introdotti nello spessore di u11a massa neoplastica; un filo assicurato alla cruna dell'ag·o permette di estrarlo quando si ritiene che abbia a.gito per un tempo sufficiente. GLI AGHI CON SALI DI RADIO.

111,·ece deg·li ag·l1i con ·emanazio11e, si po·s so . . no usare agl1i con sali cli ra elio fatti con platino iridiato, con parete dello spessore di m1n. 0.5 e della lt1ngl1ezza di 30-35 mm.; ltno dei ca1Ji è aguzzo per l·int1·odttzione, l'altro .porta un' fo·r o per il passaggio di un filo. Nell'interno si trova una ca,rità contenente pochi n1illigran1mi di u11 sale di radio, per lo più solfato. Il platino costituisce un filtro per i raggi beta molli e per gran i1arte dei beta

dul'i e dei gamma molli, elim.i11andosi così i raggi cl1e 11an110 azione necrotizzante e capaci quindi di produrre atto·r110 al focolaio di irradiazione una zona di distI'l1zione dei tessuti, ahzicl1è degli elementi neoplastici. Per evitare poi la radiazione seconda1ia originata dalla parete di platino attraversata dai raggi gamma, si .consiglia di introdurre profondarrtente gli aghi nella massa neoplastica, 1011tano dai tegumenti ed jn gener·e da tessuti sani. Questi aglli, in confronto del solito sistema di applicazione del radio, hanno i vantaggi di poter esse,r e distribuiti più 1:Jniformemente nella massa neoplastica e di poter utilizzare tutta la sfera di irradiazione anzichè limitarsi ad una superficie; inoltre si riduce al minimo la perdita di energia do·vuta alla dispersione. Il tipo di neoplasmi che pii) si gio,v.a110 di qt1'esto metodo è dato dai t11mori della lingua e della mammella, mentre per i cancri dell'utero esso no11 trova la sua applicazio11e corrente. L'A. ha llsato con successo il metodo in un caso di carci11oma della vulva di cui riferisce la stoT·ia clinic a. Ha applicato in d11e riprese, a distanza di qt1alch e mese, sei agl1i contenenti sali di rac1io, lasciandoli 120 ore ogni volta. No11ostante la ben nota malignità di ta.li carcinomi, la guarigio·11e è stata perfetta e definitiva. Con jl metodo adottato dall'A. l'applicazione del radio viene bene tollerata e non dà cl1 e la inolestia dell'jrnmobilizzazione per pareccl1i gior·n i; con esso si escludono i riscl1i di radiodermite e di forti irritazioni Ilell'11retra e nella vescica, cl1e si osservano con le applicazioni esterne di radio e di mesotorio. E quindi lecita la ~peranza che in questo campo la chirurgia ceda il passo alla I terapia combinata del radio e dei ra-g gi X e gli aghi radiferi possano rendere segnalati servigi. A. Z.

_.. ~ubbllcazione interessante : Prof. GUGLIELMO BILANCIONI òella R. Università di Roma

La voce parlata e cantata,

normale e patologica. 6uida allo studio della fontti(a biologica Prefazione del Prof. SANTE DE SAN CTIS della R. Università. di Roma. -n vohune (N. 13) della nostra Collana )!anuali del «Poli· clinico», di oltre 500 pagine, con 194 figure originali nel testo ed una riuscitissima illustrazione sull a l'Opertina, nitidamente stampato s u carta semipatinata In con1rr1ercio L. 3 5 più le spese postali di spedizion e . Per i nostri abbonati sole L. 3 2 in porto franco. ;I nviare carto1ina vaglia al Cav. Ll) IOI POZZI , 'Via Sistina, n. 1~ - Roma.


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IL• POLICLINICO

SUNTT E RASSEGNE. .N EUROLOGIA. Sull'encefalite epidemica. (.L\. 1-lALL. Lancet, 14 a 1)riJ e 19'23).

A qt1esta mala ttia \ 7 eng·ono l'avviéinate l 'epidEmia. di inalattia del sonno di 1'ubinga (171213). la c:orea elettrica cli Dubini (1846), l a cosidcletta « 11ona » (1889-90) : in rr1olti casi descritti di paralisi agitante si trovano nei l)l'ecedenti dei sinto1ni di encefalomielite. L a rece11te epidemio. iniziò nel 1917; contempora11eame11.te a)] a pubblicazio11e di V. Ecoriomo furono desc1itti in Fl'ancia e .altrove casi di e11cef alite, riconosciuti poi identici alla e11cefalite epidem ica, i11entre prima venivano i1er lo piì1 consideratj di natura inflt1enzale. La fol'rua più gra.ve s i ebbe nel periodo 1919-20, la m a g·gior diffusio11e del male si ebbe nel 1921-22. Fino al 1920 risulta110 clalle statistiche in 1ngl1ilterra 1430 casi. in Fra.ncia alme110 10,000, in Italia a lm eno 3900. In Ingl1ilterra si ebb ero nel 1921 casi 11.70, i1el 1922 casi 451-. La malattia 11a in quasi tutti i paesi il suo massimo di freq11enza jn febbraio o marzo; i prjmi casi cominciano in nove1nbre, e rapidamente scompaiono in aprile o maggio. I d11e sessi sono egualme11ta presi. Nesst111a età ne va in1m1111e, e a nche J>er questo il vi1·11s si clisting11e da quello della poliomielite; nei piccoli bambini ne fu descritta una forma denominata stnpore epiclemico. In Varsavia Sterli1lg osservò che la inalattia era l)iù frequente nella razza ebrea. La morta lità generale è clel 25 per cento : raggi1 inse il 50 '7~ circa Iiel 1919-20. La differenza tra le varie s tatistiche probabillll.,ente dipende dall'i1ncl11sio11e o m eno delle forme frt1ste. Secondo Parson Ja mortalità è alta nei primi 5 anni di vita, è minima a 10-15 anni e ''a. crescendo fino ai 7·0 an11i (80 %) . La gravidanza sembra favorire l 'i11fezione, con alta mortalità: secondo 1 A. è meglio ricorrere alla cesarea che al parto forzato, il quale spesso e seg\1ìto dal la morte della donna. È clifficile m etteTe in evidenza la contagiosità del male. Però non si p11ò negare , perché si sono osservate epidemie in convitti e istitt1zioni varie, epidemj e familiari, infezione del neonato e del lattante da parte della madre, infezioni del personale di assistenza, ecc. Talora 'è difficile riconoscere l 'jnfezione, ch e si manifesta con forme frl1ste. Il periodo d'incl1bazione viene stimato in media dieci giorni , e pt1ò estendersi da dt1e giorni a t.re settimane e più. La clinica e 1 espe1

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[ANNO

XX:\, FASC. 11·J

rime11t0 dirnostrano cl1e il virus si conser\·a attivo per molti mesi: fu possibile infettare t1r1 co11iglio col liquor di un parkinsonia110 poster1cefalitico 18 mesi dopo la fase ac11ta cl el male (I\ling). · f~ ancora dl11'bio se il sing·luozzo e1)iden1ico s ia cla. riferire allo stesso virus dell'encefalite eJ)iclemica. Seco11clo R ose110 \.v e Jackson sarebbe d0Yt1to a. lln cocco 11on filtrabile del grt1p1)0 1J11e11rnococco-streptococco. Il singhiozzo. epide1l1ico è co1npa 1·so i11 varie parti cl'Euro1)a qt1Cl si co11tem1'.)oraneame11t.e all'encefalite, e so110 riferiti casi di singh1ozzo, seguìti, dopo circa lln mese, da encefalite conclamata. Esso cl11 ra cli solito pochi giorni, al })ill una o due settimane : è accompagnato da senso di malessere, cefalea, li eve febbre, e talora sintomi catarrali. Di solito è ribelle a lla terapia. Si tende ora a considerare l 'encefalite corne l111 a malattia a se, clistinta etiologicamente dall'in.flt1enza , dall a poliomielite, dalla me11ingite cerebro-spi11al e, dalla m alattia X comparsa. in Australia nel 1917-18 (cl1e è probabilmente u.na forma aberrante di poliomielite). e ciò si ritiene in base a criteri clinici e sperimer1tali. E sistono probabilmente tra queste mal Attie. e specialmente tra influenza. ed encefalite clei rap11orti epide1niolog·ici n on bene con osci11ti. Il reperto ana tomo1)atologico clell' encefalite consiste in emorl'agie me11ingee e manicotti cellulaei perivasali di vario spessore ed estensione, noncl1è in modificazioni delle cellt1le nervose e proliferazioni della glia. Tali lesioni s o110 localizzate prevale11temente nella sostanza grig·ia intorno a ll'acquedotto di Silvio, n1a anch e altrove (sostanza bjanca, cervello, midollo, gangli, nervi). Q11esti clati sono confermati da t11tti gli Auto1i da V. Economo a l\farie, Bro1n,,rell , \ Vilson, ecc: Da Fano, Ingleby, Levaditi e a. hanno descritto minuti grannli entro e fuori l e cellt1le nervose, simili e fors0 icle11tici a. quelli c11e si riscontrano n ell a rneningo13ncefalite da vir11s erpetico nei conigli. Clinicamente l'encefaJite n1ostra t1n notevole polim orfism o, 11n irregolarità di decor~o, e spesso postumi peculiari. L'inizio è ge11eralmente rapido, graduale o improv\dso (più cli rado), sotto forma di apoplessia, epilessi a, vertig·ine, cefalea, dolori vari . Se i dolori sono addominali possono essere s imulate altre sindromi. Il primo sintoma è spesso la diplopia, la sonnol enza, lIDa paralisi degli arti, un' estrema debolezza con o senza febbre (inizio pse11do influenzale ), stati maniaci o confusionali, fenomeni eccitomotori vari. Di regol a si h a costipazione, ma talora diarrea . 1


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SEZJONE PRATICA

Di solito vi è febbl'e, 111<:1 l'i1Jertermia è i·ara. La cefalea suol essere frequente e persistente. Un i)erjodo di letargia l)iù o meno duratura e i:>rofor1da vi è quasi sempre; la letargia può ricorrere a periodi, a11cl1e per anni. La pa• togenesi della letargia fll riferita all'ipertensione ventricolare, ad t111a specie di blocco del}') vie afferenti al talan10 per lesio11i flogisticl1e di vicinanza, a disordjni ipofisari (non dimostrati istologicame11te, sebbene vi è qualche caso di poliuria, ol>esità, e sindrome di Frol1licl1 seguiti all'encefalite), a lesione tos~ica delle sinapsi l)Sicl1icl1e, ad una consegt1e11za delle spiccate n1odificazioni del to.n o. Un'iposonnia, specie nott11r'11a, IJUÒ alternarsi con l 'ir1ersonnia o persistere da sola, ribelle a Ila terapia. ' I sinton1i di localizzazio11e })ossono riferirsi ad ogni lJa rte del sistema nervoso. I disordini dei muscoli oculari sono piuttosto asinergie cl1e veri strabismi. Ptosi bilaterale incompleta, nistagmo, paresi coniugate sono frequenti; così la paralisi bilaterale dell'accom<>dazione, tutti i più vari disturbi pupilla1i, compreso l'Argyll-Robertson co11 areftessia patellare. . Talora vi è diplegia masticatoria, o emiatrofia della lingua: questa in qtlalche caso era l'igidamentè proiettata in avanti. Frequente è la disfagia spastica (sindrome pseudorabica) : alla sezione si trovano particolari alterazioni nel bulbo e nel midollo cer,,icale. Il ti1)0 mioclonico della n1alattia è diventlto più freque11te nelle pottssées epidemiche st1ccessive. Talora è perfettamente simulatv. la corea grave. Og·ni specie di paralisi pu ò prese11tarsi: mono1)Jegi3, en1ipl egie, para1)legie, paralisi crociate. I~a p0Jine11rite, e le l)aralisi flaccide pern1anenti s.ono rare. Vi è lln tipo mia5te11ico, e u11 tipo cerebellare della ma.lattia, in c11i sono rilevabjli alterazioni del cervelletto. I riflessi possono essel'e aboliti o esag·erati c:eco11do la localizzazione delle lesio11i : !)llò esservi Kernig· (ti1)0 me11ingitico). Non so110 rari accessi epilettiformi. La catatonia è freq11entissima, e così pure l'ipertonia, talora fino a simulare \1na paralisi. I dec11biti sono frequenti, s1)ecie nei casi con ir1continenza. ..\.lct111i casi si so110 i11iziati con parotite bila tera le. Talora l)OSsono prese11tarsi eruzioni erjtem.atose o purp11riche. L'erpete labiale è raro; l'l1erpes zoster si è talora osservato. In 111olti casi si ebbe poliuria, di solito tra la 3a e la 7a settimana: jn un caso fino a 19 litri per giorno. I

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111 rari casi fu , osservata una si11dron1e emorragica più o meno spiccata (1)or1)ora, ematidrosi, ematemesi, ecc.) . A vari sperimentatori (Stra11ss e Loe\.ve nel 1919, poi Levaditi, Nlac Intosl1, ecc.) è riuscito di trasmettere, anche in serie, la malattia al1,~ scimmie e ai conig·li. Il ·v irus è filtrabile, e si. trova con quasi assoluta costanza nella sostanz8: grig'i a del inesencefalo (virus C), più di rado nel liq11or (25 % dei casi ), i1el nasofaring~~ (vi1·tls fis so), nella saliva, nel sang·ue. Si può infettare il co11ig·Iio i::>er via epdocerebr8le, corneale (mercè abl'asione)' per itoneale. rralora nella saliva dei sani si trova un virl1s cl1e ha azione solo s11lla cor11ea del conig1 io· vi sono però portatori con virus salivare anche encef alitogeno. L'i11cubazione va da 4 a 6 giorni per via i11tracerebrale, fino a 12 gior11i per ·vj a cor11eale. Il virus si c6nse1\7a a lu11go in glicerina o allo stato secco; i1el latte vive almeno tre mesi. È affì11e al virus dell'erpete febb1ile. La prognosi quoad vitan1 deve te11er co11to del genio epidemico. La morte i1nprovvisa i1on è rara. I casi letali durarono i11 massima cl11e settin1ane, ma qt1alche caso-d·urò due giorni, e alcu11i più di 4 settimane. La gravità dell'1nizio non è di guida nella prognosi. Sarebbe mali ominis u·n a letarg·ia che diviene di giorno 111 giorno più profonda, con aumento di temperatl1ra, s11dori profusi., incon.tinenza. I.a for1na meningitica, con precoce st11pore, nei fanciulli , è di cattjva. prognosi. Le for.tlle deliranti sono gravi : le forme sempliceme11te eccitomotorie sono di l)rog·nosi incerta. I casi con insonnia, secondo Cramer, sarebbero più gravi. La prog11osi qt1oad sanatin11em è empre risel'vata. I l)ostomi possono talora comparire tardiva111e11te. Essi possono consistere in form e mentali, e tra qt1este hanno maggior probabilità di g\i.q_rigione le forme conf11sio11al1 e l ~ stuporose. Talora i postl1mi co11sisto110 i11 n1oclificazioni del carattere (aggressività, scarsa. a,dattabiJità all'ambjer1te1 o del potere di co11centra zio11 e. Nei fancjt1lli 11011 è raro t1no stato di eccitamento i1ottl.1rno , con jnsonnia: generalmente non è esatto parlare di in,rersione clella veglia. de1 son110, perchè anche di gior110 poco dormo110. Sono stati osservati anche postumi respiratorii, polir)nea (talora con periodi di apnea e cianosi), bradi)'.>nea, respiro periodico, toRse spasmodica, tic respiratori e se11sazjoni anorrnali i1el naso e n el laringe. I J)OStl.1mi di paralisi sono rari. I post1uni r ccitom,otori sono pit1ttosto freq11 enti: corea, braclicinesie, mioclonie, mo"~ime11ti a scossa.

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IL POLICLINICO

Sono moyime11ti involontari e incor1trollabili, g·eneralmente ritmici (mioritmia di Crucl1et, spesso a ritmo respiratorio). Talora si osservano movimenti laterali delle lab~ra, tempo·r anea ptosi, tic vari, specie f ace i ali e mastica• torii. Si è talora osservato lo svilt1ppo di un'.adiposità, eventt1almente con impotenza, e tendenza a femin·ilismo. Talora si videro ipertricosi circoscritte. Il parkinsonism,o è tra i postumi più freq11enti (25 P·. ce11to circa dei casi). Il parkinsonismo precoce s'inizia già dopo 1-2 settimane cli malattia. Il parkinsonismo tardivo può segt1ìre anche alle forme ambulatorie, clopo molti mesi, e fino o. 3.:4 anni. Si disti11gt1e dalla forma presenile di paralisi agitante per la sintomatologia, l'inizio, il decorso. Il fì.11e tremore manca quasi sempre, ed il quadro spesso non è completo (rigidità circoscritta,· de 11 a facies, di l111 arto, ecc., che non tende a estendersi; estrema lentezza dei movimenti). Inoltre spesso coesistono altri postt1mi, come sonnolenza transitoria, scosse muscolari, anisoco1ia, nistagmo, perdita della convergenza, eccitamento notturno, ecc. L'inizio è più rapido, ma il male ·11on tende poi ad aggravarsi, anzi nei casi antichi di 4-5 anni tend e a lieve miglioramento. Riguardo all'anato1nia patologica dei postumi, furono osservate deposizioni calcaree nelle pareti dei vasi cerebrali (nella media e avventizia), nei piccoli focolai emorragici perivasali, e intorno ai gangli. Simili deposizioni si hanno negli avvelenati da gas di carbo.n e. Talora le lesioni vasali erano causa di malacie circoscritte. Talvolta furono trovate lesioni (malacie, deposizioni calcaree) sui gangli della ba• se e nella substantia nigra. Non si conoscono mezzi di profilassi nè di DORIA efficace terapia.

I plessi coroidei 11elle cerebropatie orga.niche e nella schizofrenia. (S. KITABAYAS fII. Jourrial of nervous a1icl rriental dis., lug'lio 1922).

· Se.c ondo Pettit e Girard i plessi coroidei sono ghiandole a secrezione esterna, Ìna a d'estinazione i.nterna. Catihelin instste sulla indipendenza del.la circolazione del liquido cerebruspinal·e dalla circola.zi.one sanguigna. Monakow attribuisce ai p.Jessi coroid·ei, insieme con le altre glandole a secrezione interna una funzionie biochìmica di primaria importanza n•}llo sviluppo, e nell'integrità delle funzioni normali del sistema nervoso. I !)lessi sono in in-

timo rapporto funzional.e con le parti vicine del •Cervell·o (b ulbo, tu.bercolo acustico, benderelle attiche, sosta11za grigio-centrale, ecc.) che sono alla lor volta in più o meno stretta re_lazione col siste111a simpatico e servono di base al! 'elemento ·emozionale nei processi n·ervosi. Sperimentalmente è ·dim·ostrato che i plessi co1·oidei arrestano sostai1ze coloranti iniettate nel sangue : le inedesime so,s tanze tingono il parencl1ima nervoso, e lo danneg·giano, se iniettate negli spazi subaracnoidei. Embriologicamente, i plessi si sviluppano prima clei vasi sanguigni. L'azione protettiva deve riten,e rsi importante soip ratutto nelle alt.e·razioilli dei processi vitali indotte da fattori psicl1i-ci, specie emozionali, e priincip·almente perr · arrestare o neutralizzare l'eccesso di secrezioni interne neurotossiche che in tali caisi sogliono prodursi. I plessi vengono in'" ciò coacliuvati dall'ependdim a ventricolare, dalla nev·r oglia, dai tessuti perivasoolari; alle al.te.r azioni o .alla congenita insUJfficienza di tali strutture vi.ene attribuita in1p ortanza da, ìvional<:ow e dagli spagr1uoli, nella patogenesi delle malattie menta1i., e specialmente di q11elle con spiccate sindromi e1notive, come la scl1iz<?frenia (denientia praecox . e del e net1rosi. L ' A: 11a studiato i 1)1es~i e le parti vicine del cervello in otto casi di scl1izofrenia (di forme differenti), e, per contr-0110, di alcune persone normali o .s offerenti di malatti.e acute (appe11dicite, polmo11ite, ecc.), nonchè di sofferenti malattie cronicl1e clel sistema nervoso, se11za sintomi deliranti o fon sintomi deliranti spie' ca ti. Tutti i casi cli scl1izofrenia presentavano alteir azioni anat.on1opatologiche abbas,tanza uniformi ' e cioè un·atrofia in massa di . tutte le cellt1le ectodermicl1e ricoi:>re11ti le villosità dei plessi: alcune cellt1le erano solta11to atrofizzate, altre sclerosate, vacuolizzate, degenerate. coi nuclei spostati, deformati, o completamente degenerati. Interi gruppi di cellule furono spe,s so trovati desquamati, lasçiando allo scoperto il tesst1to mesodermico, il quale , era talvolta in ]Jroliferazio11e, talvolta in atrofia, e spesso conteneva cisti. Nel lume dei ve~­ tricoli vi era sen1pre essuclato ricco di cellule e di corpuscoli albuminoicli o amiloidei, di globt1li sanguigni in decomposizio11e, di pign1enti. I/ependim·a ventricolare era spesso degenerato o mancante per tratti considerevoli. Nel tessuto s-0ttoependimale erano penetrati più o n1eno prof.onda.mente gli elementi osservati nell'essudato : questo reperto era netto in un demente par·anoicfe di 35 anni, pel resto sano, cl1e si 1


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SEZIONE PRATICA

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. ticcise })er implcc3me11to. ì\Ia il reperto non è Sulla spina bifida. paiog110111onico per la schizofrenia: i cervelli (V. KEILER. Brain, giug·no 1922). di co11trollo ancl1e presentavano alterazio,n i. I plessi coroidei sono un organo estremamente L '...L\.. riassume dapprima lo sviluppo del sisensibile, e si osservano P,rivi di al terazio,n i so- stema nervoso centrale e della colonna vertelo nei i1e-0natii. Sono in certa misura fisioloaibrale. Nella piastra neurale, ectodermica, doro -che la de•g enerazione ialina, la desquamazj·one, sale, si produce il solco ne11rale, i cui ma•rgi11i la }Jres.enza di concrezioni e corpuscoli, e ~o­ i5Jlessiti ·cosLit11iscorlo le creste neurali. Venpratutto la prioliferazione ·del con,nettivo. tra!mente si procl11ce intanto la corda dorsa)e. Nei casi 1d:i malattie croniche de~ sis,teim a IJ solco neurale si va poi trasformando in i1ervos-0 senz.a de lir'i o si osservano le altera- tubo i1curale, primlt nelJa reg·ione cervicale, e caudale ' dove zio11i J)l'edette senza gravi nè estese alterazioni poi verso l'estren1ità cefalica . dell'ectode·r ma dei plessi nè delle pal"eti ven- rimangono ar1cora a.1)erti. i:>e1· qualche tempo tricolar·i. Nei çasi con .s inton1i deliranti (all11- il neuroporo e il caudoporo. Intanto le creste cinazioni, ossessto11i, c.0Illfusione mentale, e~c.) neurali si segmentano, e dai segmenti hanno cioè con disdntegrazion:e prof onda della vita origine i g·angli delle radici posteriori, e i ganmentale, v·i erano profonde alte.r azioni deJl e- gli simpatici, cl1e migrano poi alla veriferia. Nel tubo neurale si differenzia la porzione pendi111a \•entricolare e \'illi dei plessi, nonchè del te ... suto sott·oependima!le e d'el tessuto con- cerebrale dalla spi11ale, e in questa si clistinguono tre zone : una interna, ependimale, le nettivo interstiziale e perivasoolare. Alterazioni similti., insomma, a quelle della cui cellule divengono tutte g-Iiali; una media, di neuroblasti (sostanza g·rigia); t1na esterna d~me11tia praecox, .ma m001-0 intense, e sopra.che contiene i gangli spi11ali e i prolungamenti tutto Inen-01 diffuse. dei neuroblasti in t1na rete di glia. Pertant~ l'A. conclude che nei plessi coroidei . Si f.o rma intanto, dal mesoderma, il triplice si possono osservare i seg·uenti gruppi di alter·1vest1mento della pia, aracnoide, dura n1arazioni: dre. Intorno alla I1otocorda si formano i rt11° _.\Jtel'azioni primitive del mesoùer111a, dimenti dei corpi vertebì·ali, con i loro procon o senza a1terazioni secondarie 1delle .~el­ cessi costali e i processi ne1rrali, donde poi si lule e1Jendima1i · formano le Ja.n1i11e vertebrali. Alla nona set' timana le due lamine si trova110 t1nite dorsal2° -~Iterazioni acute e .croniche del tess11io g·l1ianclolar.e ependimale, con atrofia in maRsa mente da una membrana di connettivo. Alla (li interi gruppi di cellule, ed alteraz·ioni 5i- unclecjma settirna11a già si 11otano i rudimenti rn.ili clell'ependima ve11tricolare, nonchè pene- dei processi spinosi : prima nel tratto toracioo, poi nel cervicale e lombare. I nervi spit.1 azio11e cli prodotti patolog~i·ci nel parenchina nali hanno g·ià preso rapporti fissi coi forami r1erv-0so; i11tervert,~brali; cosiccl1è quando, a comincia re dal terzo rpese, l'ar.crescimento della colo11na • Le alterazioni mesod~rmiche soin o meno gra- vertebrale st1pera quello del midollo ' essi ·ve11go110 trasci11ati in alto, e si viene costituen clo vi, e a lungo tollerate se·n za stntomi: le altre si sono trovate costantemente nei d'isturbi m~r1- l a cal1da.. Il filuni terminale, resicluo di cellule indifferenziate, presenta per qualche temtali gr avi. i\la si tratta di uno stato difettivo dell'epen- 11r1 caria.le ce11trale persistente; la Slla estredima c:he risale al periodo fetale, o di una le- mità prendf i10rn1almente aderenza co11 la s1Lsione secondaria a deficienze endocrine, lI)Ure perficie c1Jt.anea : nel tratto coccigeo è sepasegnalate nella demenza precoce (Niott, Koji- rato dalla cl1te dagli strati meningei e da t1na ma)? O le• due lesi·oni son.o c-0ordinate, e di- fascia fibrosa, rtLdi1nento delle lamine yertepende·n ti dalla stessa ·cau~a, esogena o· enclo- brali coccigee. L'A. acce~1na solo aci alc1111e possibili cause g·€·na? I11olt.re è an.ohe dt1bbi-0 se le lesioni 1ei • r Ie.ssi sono la causa dei di&turb·i me-nt.ali. Cer- della spjna bifì.da. Essa si osserva in embrio11i to le lesio11i corticali trovate da Alzheimer nel- di •pollo male i.11c11'ba ti. Og·ni distt1rbo di salla scl1izofrenia sembrano meno importa11tj del- datt1ta delle :11ieghe midollari porta un disturbo neìlo svil11ppo deg·li arcl1i net1rali clellè le lesioni dei plessi. Ad ognj modo l'A. ha :hl merit-1) di aver cl1ia- vertebre corriSJ)Ondenti, da.l semplice ritardo mato r·attenzione sull'anatomia delle psicosi, cli cl1i1Lsura del caudoporo~ alla mancata form azione di tt1tto il solco net1rale. que stio11e finora trop1)0 negletta. U11 difetto di svilll l)PO lieve o tra11sitorio DORI:\. del t11bo i1eurale l)llò non lasciar traccia in 1

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IL

POLI~LINICO

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XXX, FASC. ~-1 )

esso, ma lasciarla i1elle i11eningi o nel canale vertebrale. Nor1nal1nente. il tubo neurale è co1npletan1ente cl1i11so alla fi11e della terza settimana; all'u11decima sono cl1iu si g·Ii archi neurali delle vertebre. Vari li pi di spitia b'i'fida. 1° Se.1YtJ)lice ùifetto i11esod P.1·1nico, donde ra-

p erficie con1e u11 delicato i1astrino. Ciò l)U~ accadere a lla regione cervicale o alla r egione sac1·ococcigea. La pelle ir1torno è pergan1en aC(!a . Le meningi, al di sotto, posso110 formare trna raccolta cistica : specie n el tratto sacrale~ l<.L ter1sione può ulteriorme11te atrofizzare la te11derella di n1idollo, ed essudati in~a111m a­ t ori possono coprirla, mentre il soprastante midollo normale può esser tratto in basso e se1nbra terminare 11ella parete del sacco, s1 rr111lando t1n rr1ielorr1eningocele. Questo difetto si associa general111ente ad idromielia e siri11gomielia, co1ne in tutti gli altri casi n ei quali è interessato il i11i(lollo. b) MieloceJe (Rachischisi completa parziale o totale) . Condizione sjmile alla i:> rec~­ de11te n1a più estesa. Non vi è 111ai r accolta liquida sottosta11te. Il midollo è più o meno differenziato, ma generalmente 1·esta alla stato embrionale. P11ò però risalire, e costit11irsi un filo t ern1inale : i11 corrisponde11za di esso le vertebre sacrali lJossono esser e normaln1e11te s' il111)pate. Daj tratti atrofici non si form a110 radici e g angli.

cl1iscl1isi inco1npleta, ristretta. a) Spi11a bifida occt1 lta . Sono normalmente bifide negli europei le ai1)ofisi spinose delle }Jrimc vertebre cervicali, t a lora l o è 1a sett in1a. i\1ancano normalmente g li arcl1i lleurali • clelle vertebre coccige e e della 5a. s acrale. Il c1ifet t o può este11dersi in alto, fi110 alle vertebre lomLa.ri : può es~ervi adel'enza delle inenin g i alla. pelle, Ipertricosi, abnorme sviluppo di g·r asso. Qu esto anzi può d a re sintomi di compressione midollare che possono menare alla scoperta della d eformità. La diagnosi può ta lora farsi a ccì.de11ta lmente ai raggi, o all'intervento chirurgico: per lo }) iù è una sorpresa di auto1Jsia. b) l\1enir1g·ocele. 1\1ancano gli arcl1i n eu-. r uli di alcun e vettebre e vi è 11na protrusio11e cistica delle menir1gi. La p elle al disopra è È dtfficile raccogliere statisticl1e sulla spina · i1ormale, 1na spesso sottile, atrofica, pergame- . bjfida a ncl1e })el' la non l1nifo1·mità di i1ome11nacea, adere11te al sacco meningeo. cla tttra. I cas~ gravi soccombono fJrim a della In \1t1esto la dura e l'aracnoide l'.> OS$Ono. es- i1~tscita o p oco dopo per infezione. I sempli ci ser fuse oppure separate ma g iustaposte diìetti v e r tebrali so110 pittttosto freque11ti. L·_.\ . a ve11dosi i.n am.b i i casi un'u11ica collezione riferis ce esa tta111ente sette casi, tre osserYati Jiq11iùa.. Le collezioni posso110 essere due, una a l t avol o operatorio e quattro in i11t1sen. t r [L dura ed a racnoide, ed 11na. tra i due fogli Dalle statisticl1e risulter.ebbe 1 caso di· Sl)j d ell'aracnoide, o.p JJure tre, per l'aggiunta ,di 11<1 bifida su mille nati, esclusa natura lme11ta t.111'altra collezi.011e li.qt1ida tra aracnoide e pia. la spina bifida occulta, cl1e secondo S. Clark Gl'neralmente il midollo è integro. i presenterebbe n el 5 per cento dei ca si co1l 2° ti1)0. Difetto i11esodermico, insieme a Jie.v e si11tomi nervosi. In più d.ell'80 p er cento dei difetto ectodern1ico, donde rachiscl1isi incomcasi · è leso· il tratto 101nbosacral e, J1el 9 pe1· pleta tistretta. cento il cervicale. Nel -70-80 p er cen to dei casi a) :\'fi elomeni11gocele. Il tt1bo i1et1rale, chi11si tratta di meningomieloce1e. so, r esta in co11tatto co11 l'ectoderma per un S1)esso vi sono an:cl1e anomalie nello sviluppiccolo tratto generalmente per effetto di u1t po del. cervello, o di altri organi, labbro lepor)tardo di cl1iusura presso il ca udo1:>oro. Da rino, ectopia vescicale, e-cc. L'idrocefalo può questa midolla aderente al sacco l e radici coesistere, e può talora sviluppa.rsi dopo l 'opee~cono ve11tra lme11 te, o, prese nelle aderenze, razione. L 'idromie1ia è frequente, anch e in ra g·giungono i fora rni cos teggiando il sacco. assenza d'idrocefalo. L'idromielomeningoce.Je, La pelle soprastante è s0mpr e pergamenacea.. importa lesioni midollari est ese più in alto di b) Idron1ielomeningocelfl. Per dila tazione quanto appare. del ca11al e ependimale si forma un sacco rniP aralis i degli sfinteri e degli arti posteriori, clol Jare a pareti sottili, co11tent1to J?.el sacco e an este~ia sopra le aree de i nervi int er essati rr1eningeo, donde sor gono radici ·più o meno nella l.esione, possono p resentar si, e costituiperfette. scono un sintoma dello stato n1orboso più E t1n'ano111a lia 11on rara, spesso confusa co11 cl1e l1na complic a zione. la precedc11te. La maggior parte dei cas i n on trattati muo3° tipo. Grave difetto ectodern1ico e m eso- re i11 pochi m es i, per m a r asm a, per jnfezionj intercorre nti, per idrocefalo, per rottura del de emico : r acl1iscl1isi comr>l eta. sacco, per meningite. In alc11ni casi lievi jl a) i\1ielocele (Racl1iscl1isi co1npleta iistretta). D11e o tre segm enti midollari rin1angono s acco pt1ò r etr arsi grad11almente, ed 8Y~rsj così aper ti e l a sostanza midollare affiora a lla st1 la guarigione. 1


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xxx, FA$C. J~. ]

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SEZl ONE I>RATl CA

Dei cas i operati, il 27 per ce11to soccombo110 all'intervento, il 7 p er cento i1ei primi tre 1nesi per idrocefalo o marasm a , gen el'a lmente. (::\loore). Probabilmente la mortalità sarebbe ancora l)ÌÙ alta se le statisticl1e fo ssero complete. . La prognosi sar ebbe i11.igliore interve.n endo do1)0 i 5 anni di età. L'ulcerazio11e o la r ottura del sacco si presenta nel 25-30 % dei casi. Note fiogisticl1e del sacco so110 ancora l)iù ftequenti. Pertanto si i·accomanda un i11tervento precoce. Alcuni autori però preferiscono a ttendere la fo1·n1azio·n e dell 'i'11'ocefalo, cl1e no11 di rado accade qualche tempo dopo -la n ascirta, an<;he 11egli 01)erati, i)er non fa r e un 'operazio11e inut ile . · :Non si discute l 'operabilità de i i11eningoceli: l'i11terven to l)recoce è r accomandato, oltrechè dal timore di rottura, dal minor grado di c11ocl1 cl1e gl'interventi sul n1id-0llo producono nei piccoli bambini. L a guarigione spontanea, nella m ag·gior ])arte dei casi è poco probabile. Nel dubbio della presenza di elementi n ervosi nel sacco, tener conto delle lJaralisi, sp ecie degli sfinteri, e delle a 11estesi e, sp eci e perianali. La tran sillnminazione può i11gannare, per la lJresenza di aderenze tra g·li strati meningei. L. aderenza del midollo col sacco si può indurre da t1n tratto ispessito 11ell a sottile parete del sacco, o da l1n'ulcerazior1e coperta da una s111)erficie gra11ul a 11te 0111])elicnta. La presenza di pelle cl1e copre tutto il sacco non esclude lJ n mielocele ; è d a rjco1·dare cl1e il mielo1nen)11gocele è frequente, m en tre è raro il semplice i1·1e11ingocele : qu esto .di rado h a larga base. L'indicazione operatoria quando è leso il midollo è discutibi1.e: il tratto inferiore è praticamente inutile, e p oco si giova il tratto sup eriore della cessa1a traz ion e. ~letodi op erat ori. Convien e disseccare accuratan1ente l e radici nervose <ial sacco, se il midollo è più o meno norn1a le. La dissezione riesce impossilJile quando il midollo è molto assottigliato e aderente a l sacco, m.a a ll o1·n f1 ancl1e inutile. La Ferte ed a ltri , 1)er co11servare il l)ilì poss ibil e il 111ido1lo, 11 a11no tentato di infossare la porzion e di parete d el .sac·co alla quale il m idollo stes·s o è a deren te, ma essendo costretti in1 11ra.tica a comprendervi qt1as i se1n1:>re la J)elle, Ja i11eni11gite in tali i11terventi è la regola. Inoltre non vale la pe11a di conservare 1a con tint1ità. di tali midolli, poicl1è il tratto distale risulta praticamente privo di funzione, per il deficiente sviluppo e le alterazioni flog istiche, sia aJ 1, esame neu rologico cl1e istologicame11te. Si J)Uò solo sperare c11e ai segme~ti più in a lto della l esione vengano ris.p armiati ul teriori danni. Inoltre il n1etodo La Ferte, n ell~ n1igliore ipotesi, può

provocare in seg·uito s i11tomi ùi co1n1J r e::-sio11e midollare, a ncl1e per il facile svilt1ppo di un a cisti dermoid e. Però gli acciden ti postumi non compaiono n elle statistiche, perch è pocl1i operati sopravvivo,n o .a lt1ngo, e i sopravvissuti s i rivo.Jg-0no jn g·enere a un altro chirurgo. Il n1etodo razionale nei casi di aderenza del n1idollo a l sacco cor1siste 11el sezionare il rnidollo quanto J)iù in basso è possib ilé, senza 1n sciarvi a ù ere11te t essl1to infia1111natorio nè tratti di cute; l'estr em o inferiore di q~esto midollo normale va leso il 111eno .pos. ibile, c· ncle r1on si legh er à i.n r11assa, ma con filo sottile si allacceran110 i vasi anteriori, l1sa11clo :.: :Il1i sottilissimi. Similrr1ente si fisserà il m o11rt·ne ·a1 m.i dollo al can ale v.ertebral e~ L e r a dici cl1e ue d erivano van110 risi:>ettate e isolate coi1 cura dal sacco prima della sezione cl er· midollo; va ricordato cr1e esse 11an1lo spesso, i1el s: 1eco , Uf!- decorso ricorrente. La loro sezione è gener alm ente responsa.b ile del L'a11rnento eve11tt1ale delle paralisi dopo 1'01)erazione. Salvo n ei casi cli pina b ifida occulta con segni di compressione, e in un p iccol o numero di meningoceli con a der·enza o t1·nzione delle r adici, ma se11za les ion e midoll a r e, non si può attendere dall'operazione alct1n n1ig·lior amen to fun zionale. Si può solo s1)erare ch e la funzione dei segm.enti al disopra della les ione no1n venga lllter iormente co1npl'o1nessa dalla t r azione, dalla con1pressi one, o cla !l 'infiaminazione. Solo in1 pochi casi, ancl1e nel m ening·ocele p11ro, non c'è paralisi d egli sfinteri. Ciò induce a cr.edere che Ja les.ion.e iniziale fu nell 'ectodermà i1eurale. ~ spesso difficil e ~t•1 b iJ ire se in u 11 tumore lon1bosacràle si trova la sola canda, o a nche il t r att o irlf e1iore del inidollo, t11ttavia ciò sarebbe impo r tan te per la i:>rognosi deJl incontinenza. Quando vi è para lis i deg·li arti inferiori vi è qt1asi certamente a derenza a l s acco d.el midollo, cl1e generalm·ein te è leso, ondé l a })èt ralisi è irrim ediabile. Da l1a ~tatisti ca di Sachtleben risul ta che s11 trenta casi solo cinqu e, ~i meningocele, ebbero 111n a gt1arigione radica le. N ei trenta casi di H ormer ve n e erano venti con paralisi : essa crebbe in t re, r in1ase stazion a ria i11 n ove, migliorò in otto; di questi otto cinque morir ono poi p er idrocefalo o infezione. Uno con inco11tin enia p r eoperatoria migliorò d opo ql1indici m esi, lino con parali si del piede e anestes ia dell e gambe guarì da lla sol a paralisi, n o11 dall' a n estesia. Uno con para]j si cl.elle gamb e stava bene dop o sedici mesi. I-loi·mer conclude cl1.e in qt1alche caso la p ar Rlis i è dov u ta a trazione, convien e qu jndi operare nei casi di midollo aderente. DORIA . 1

..


11.32

IL POLICLI.!.'\ICO

CENN1·· .B1BLIOGRAFICI. D ott. SEVERO

GALBUSERA.

L !l gierie delle carni

(ili11ientari, fresche, p'reprt.'r ate e conservate. . .\11i1naJi . d a macello, anin1ali da col'tile e --elvaggina; pesci, n1ollu schi, crostacei. P a dova, « La Litot)p o, Editr. Universita ri a-». Lire venti. L'_.\ . per molte p t1bhlicazioni notissim.o in q11esto ram o di stt1di raccoglie in questo vol11111e quanto rig·1tarda il problen1a dell'ispezione delle carni, portandovi t1n co.n tribu to del tt1tto personale. Nella forma più i1iana, il libr o, raccolta e co1111ne11tata la parte leg·islativa, parla delle cR1·ni c1ei comuni a nimali d a macello; dei caratte1i differenziali di carni e visceri; della visita plj111a, dura n té e dopo l a ma.c ellazione ; delJe malattie infettive, parassitarie. Argon1e11ti in qualch·e veccl1io testo non svolti o <1p11ena toccati (ispezione dei pesci, carni consel'vate e preparate, avvele11amenti da carn e) tr0Ya110 speciale svolgimento. Tt1iti i medici, s11ecialm.e nte se Ufficia·!i sa11ita.ri, avra11no in ql1esta p11bblicazio·n e una sorge11te i)reziosa di informazioni, di idee nuove e i.1raticl1e. I)rof. ODDO CASAGRANDI.

e St1'epto tricosi. Supplemento a.gli «Annali di Igiene», a 1tno XXXIII. In-8 di pag. 135, con clt1e tavc1le. 1923. ~011 v'è forse in hatteriologia u11 cam po ta11to va.g o ed indeterminato quanto ql1ello riguardante il gruppo di micro·o rganismi , cl1e ·v anno sotto i nomi di Streptoth1·ix, Oospora, A ct ino1riyces, 'J\Tocardia, ecc. L'A., prrendendo l'occas ione da osservaz.ioni fatte in t1n individuo af fetto da grave forma polmonare sim t1lante la t11bercolosi e d·OVl1ta invece ad t1na treptotlirix , sottopone a d accurata revisione critica tl1tto il gruppo. Mette in luoe nuovi fatti ancl1e sull a tecnica, di cui fissa i particol ari per lo studio di tali microrganismi= dimostra la utilità di ridt1rre tutte ]e diverse denominazio11i ad nna sola specie : S treptothrix ; fa rilevare la diffu sione di qu.esti germi e la possibilità cl1e vi si riscontrino forme patog·.ene, ri aJ e11do ijoi a considerazioni generali sul saprofitis1110 e sul parassitismo. Dà inoltre indicazi611i sulla patog·enesi, profilassi e c11ra delle affezio11i da streptotric ee. ..\ i1rescindere da un lavoro esauriente sugli acti11o'l.11iceti del terreno, fatto cla st11diosi arne.:. rica11i, n1a11cava 11no stl1dio d'insieme di qu esti germi, che i1e prendesse in esame t11tte le atti\·ità biol ogich e. Il lavoro dell'A. , condotto co11 rigorosa tecnica sperimentale, costit11isce q11i11c1i 11n ottimo caposaldo p er l o st11dio cli q11esto interessante gr11ppo. fi..l. CIAN I GAnRTELLO . .4 ctinomicosi

[ANNO

XX\, FASC. 44]

L. l\IoRcJ.~I. R 'icerc1ie microscopic1ie e s11erime·n,tcili sulla presen:.a della spirocheta pallida riei tessiiti e nelle secrezio1ii fisiologi che e patologiche dei lueti.t;i. ( 1~esi cli libera docenza) . U11 vo1. di p. 482. l\1ode11a, Società Tipogr. l\lodenese, 1923. L"A. ha riassunto in questo lavoro lo stato attuale delle nostre .conoscenze st1lla spirocl1e~ ta pallida e s ulla st1a })r esenza nei tessuti, nel1e secrezioni e nei prodotti patologici dei luetici. 11 lavoro è diviso in sette parti che con1prendono la morfolog·ia, i m etodi di color azione, l a ct1ltura della spirocl1 eta pallida; la trasmissione sp erimentale ngli animali e specialmente al coniglio = le ricerche della s1)irocheta pallida n elle n1anif·3stazioni Cl1ta11ee e ml1cose della si filic1e nei suoi diversi stadi, e n ei con- · c1ilomi ac11minati dei luetici, nel tessuto linfo~ g·Jandolare, nel sangt1e ·e nelle g·l1ianc1ole sali·vari: l e ricerche negli org·ani di se11so, i1ei ·va ri apparati, ecc. L't1ltima parte è declicata alla sifilide ereditaria ed alla dimostrazione dell a s. p . nel cordone ombelicale e nella placenta e nei vari org·ani del feto. Ogni parte è corr ed ata d a ampia bibliografia ed in molte di esse l'A. ha portato il con tributo di i1ote\·oli ricerche personali che accrescon o importanza al lavoro. Monografia molto b~n conclotta e complPta sotto ogni r igt1a rdo, cl1e co11siglia1no assai"·o1enti eri a coloro i q11ali desideri110 ap1)rofo11clire qt1esti argon1enti di ta11to interesse scientifico e pratico. V. i\ IoxTESA~o.. 1

fttCftDEMIE, SOtlETA MEDICHE. téN6RESSl •

·

R. Accademia ~ledica di Rotna. ·"lf>dula 8f raordinaria <lell' ~ l u{Jlio 1n2:1.

I>residenzn clel P rof. ~o pra U'n easo

'r· Ascor..r.

president~.

di e?rn11colrli8>110 tar rliro.

Prof. V . .Ascor.r. - Riferisce la st-0ria cli un uom·o di 30 anni che a ll'eth cli 19 perdette i capelli. la ba rba e i peli cli hltto il corpo e che mentre ebbe la rina ~ctta dei ·eapf\lli e in J)arte .d elle sopra«:iglia e il1 piccola parte dei peli del p11be e delle a•s celle. Ye nne pr~sentando .se11lpre 11ii1 ~pic· cata ntrofia dei testicoli e :e111pre p iiI .ma11ifP.sta depressione delle funzioni sessua li. Fino a questa etit le fu nzioni sessuali eran o fiore11ti. Accn n to a Ila n trofia testicola re pre S1eD ta atrofia de lla prost.'l ta : laringe l1Il po' femmin~[l . Il colorito della pelle è giallo pallido, il pannicolo ndipo··o bene conser,·ato ma i1on esagerato i11 i1essun pu11to, la mu scolatura volon taria un po' fiuccidn. f ,a prop<;>1·zione delle foru1e è armonica e J:>erfett.a . La

i1siche, che era 11-0r1ua1e, l1a acgui tato un carattere çli tristezza e cli n1ali11conia d~ un anno circa. q11a ndo scomparve non . olo l tl potenza v i-


(ANNO XXX. F ASC. 44]

1433

SEZIONE PRATICA

rile. ma persi110 la libido. Negli l1ltimi inesi hn presentato convulsioni epilettiche. Come precedente importante l'O. ricorda una ferita clel sinci_pite avuta in g·uerra nel 1915. Frn le cause cui possa riportarsi la trasformazione subita dal paziente, l'O. non ha potuto rin,-enire cl1e una malattia sofferta a 19 anni e ca i·atterizzata da d iarrea con premiti e modica febbre durata n-on più di 15 giorni. È da escludere -0g11i tra U.llk'l o affezione venerea. L'O. accenna che casi analoghi furono descritti da GAXDY con1e di infa;ntilismo reve1·sivo, da CLAUDE-Got-GEROT come di atrofia t esticolo-tiroideo-sur• • ren<ile, e da FALT \. con1e eu•n11ooid isnio ta1·à·i vo. L'O. 11a J)referito q11esta denominazione come più descrittiva e concreta. Sulla questione <~he ~i dibatte se si tratti di affezione pl11riglandolare o di affezione degli organi sessuali. l'O. conviene che per l 'inizio del suo ca~o. per la evoll1zione t>rogressiva, per la contempo, ranea le:S-ione anche dell'ipofisi· (sel·la. tt11·cica piccola) 11el Cc'lSO in esame si abbia l1n'alterazione plt1riglanrlolare, nla l'ha definito come euni1coi<l'iS'lno ta rd ii; o per il l>l'e,·alere dei fe1)omeni di deficienza sessuale e per distinguerlo 11ettume nte da altri quadri c1i sindromi pluriglandolari. Le convulsioni epilettiche cbe sono giunte negli ultimi ~iorni fino a produrre uno stato di male, sono n1olto con1uni nell'e11nncoiclisino, anche tardivo, e lJerò pos ·ono legittimamente collegarsi alle c0ndizioni genetiche della sindrome. Tuttavia nel caso attuale l'O . riconosce ehe t1na predisposizione forse J)reesisteYa. come rtsulta dalla enuresi nottt1rna iwrsistita fino ai tre ·anni, e assegna in1portanza anche agli e~iti clella ferita cl<:>l ~inci1)ite <ra·d iologicameute climostrabile la ftattura d.el tavolato osseo al yertice) . L'O. conclude riass11mendo i dati eh~ rendo110 interessante la sindrome complessa ed e\olutiva presentata dal soggetto. Il socio prof. BILANcro~r conferma i da ti esposti

dalrO. e riferisce Slli carnttei-i del laringe nelle modificazioni sessuali, in rapporto con le funzioni endocrine glandulari. Il socio prof. G. ALESSA NDRI~ r ricorda che, negli anjmali, le infezioni, specialn1ente se colpiscono 1~intestino, posso110 c1eterminare an·ofia. ~legli 01;gani 1?e11i tali. .

c-iie u nome del prof. I.JIOTTA, riferisce di aver preparato un estratto t.1 leoolico di fH:t nc:ren s, ~gn encl~, i dn ti fol'niti dagli studiosi americani, capace di determinare ipoglice:nia uegli anilnnli . ...:'nccessi,·nu1ente, con 1icYi lllOclifiea~ioni, l1n11r10 potuto ottenere lln estratto analog-o ·- a ll'insulina di i\l.\CLEOD. C 01t tale estratto, ~perimeuta1ld-0 in c-011igli <1 di-

giuno, han potl1to riprodurre ipog·Jieemia e una sinllrou1e convulsi,·a, facilmente sopprimibile per Illt..z- ... zo dell'iniezione cli glucosio, e confermare· il co. tante effetto sull'abbassamento del titolo glicemico nei c:o11igli 11-0rmali e iperglicemici. 'I/estratto è stato usato ancl1e in un caso di diabete gra:re, con.1plicnto ad t1n favo della nt1cn. c·on utile effettr1 sulla glicemia, senza vantag0 ·io 11er il clecorso fatale clelln malattia. Zone ontanee epilettogenc ecl ep iles.·ia ?"i"jtes. a .

Pto!. 'J;. P oxTAXO. - T-4 ·o., dopo ayer rico1·cln tu le conoscenze attuali sul problema ·sperimentètle e clinico dell'epilessia riflessa . i1orta. un contributo clinico nel quale erano esattamente rilevabili ·1e co11clizioni nelle q11ali k1. particolare forma di epilessia si determinn.. Secondo l'O. è necessario che esista. una lesione cerebrale, la formazione di una zona c11tanea determinata epilettogena, e una pnrticolare predisposizio11e : tali co11dizioni sono sta te ritenute necessarie anche i1egli ani1nali da esperimento. S'lf lla. cosi detta legge clel cu ore .

Prof. D. :àlAESTRIXI. - I/O. ricbinma le sue esperienze del '15 e ricorda l dati clella « legge del ct10l'e », <.la lui stabiliti: «q uanto maggiore è la distensione delln fibra cardiaca, entro determinati liwi ti, a ltrettanto maggiore è il lavoro eseguito dnJ cuoJ.-e ». Tale legge ft1 troYatu esatta 11Pl ·1~ clilll1 STAnLL~O. "L'O. aggiunge che tale legge si Yerifìca tanto per i·attività atriale quanto per In. vent1icolare, ma so.Jtanto in ct1ori \alicli. In cuori debilitati si trova la tendenza a r ispondere e-0n co11trazioni più energiche nel principio, i11a poi la c1isten-sione porta lo sfiancamento con sistoli insufficienti. intercalate da luug·he pause. 1

~'ledtita Presic~enza

r.-f.terio1·i 1·ioerohe n ella. fusfoglice'rasi.

Prof . .A. OLE~IE~TI. - I/O., pl'esentato dal socio ftrof. ~. BAGLIONI, clice cli a'·er ricercato se la fosfoglicerasi, rla lui stesso per la prima Yolta dimo ·tra ta, è un fermento distinto clalla lipasi. T1~ 0. hn potuto stabilire che il succo pancreatico da fì<:;tola pancreatica pernJane11te a lla Paulow nel cane, anclle se attivissimo nell'olio cli n"andorle dolci. non è atto ad idrolir,zare l'acido fosfoglicerico. J/O. conclude cl1e la fosfoglicerasi del succo ente1ico è biochimicamente di natnra enzi111atica, 11ettamente di~tintn. dalla lipasi.

ordi1iaria del 2f) l11glio 1923.

del Prof. ,-. ...L\..scou. presidente.

I ns1tlinotera.pia, iu. cl ia 1Jptico grare.

1

La prepara.zione d e~i'insu7ina e la sua a :~io1ie.

·

Proff. U . SA~I~I.:\R'l'r ·,o e D. J,IOTTA. - Preseutato òu l ~oc-io · 11rof. I.o nlO~ACO il prof. SA~Il\!L\RTIKO, an-

Il l)l'Of. V. AscoLI illustr a, presentando il n1alato, llll caso di diabete gra Ye, cbe i11 stato coma toso è stato tra ttato con estratto 1Ja11creatico (insulina ), preparato nella Oliuica, con effett o i1nmecliato t1tile ~ia nelle manifestazioni cliniclle ehe nei saggi · della glice1nia e cle1la glicost1ria. T' arietà oliniclle rfrlle l e11cen1ie acute.

Prof . .:.\I. GttrRox. - r:o. rL.l~ nme le note clinicl1e ' ematologi cl1e, e nnatoruopatologiche di dne . rualati di leucemia acuta. Nelle osseryazioni riferite 1a sindrome a11e1nic:o-perniciosa ha precedut o •


l ·i·3i

IL POLICLINICO

la esplosione leucemica. Le . ricerche etiologiel1e hanno dato risultato negativo. 11 ocio IJrof.....\RCAXGF.LI ricorda un caso di 1e11(."t!mia ncuta con sindrome infettiva, con emocitobla sti, senza sindrome leucemica. Il GHIRON ricorùa che anche le a1eucie sogliono r>resentar e una fase per11icio~~, i·a ra nelle forme n1ie1oidi .

[ }\NNO

xxx, F.\SC. -i4]

1SuZ.la proll u.~·iune e sulle 'l.'i e <l·l (jlinlinazione del l 'iquor.

I,rof. G. o'A.YALA. - Esvone gli argomenti su cui poggia110 le sue vedute ·u lla origin'e differente del liq11or ventricolare e del liquor subaracnoideo. E. GROSSI.

1 ferio11ie1ii d ella, feco1ula::ion e ?ielle H eliJ'.:.

Prof. l'>. DoRELLO. - Secondo l 'opinione concorde degli a utori, che si 8ono occupati dell'argomento, la piccola Yescicola, in cui sbocca il dotto ovario1'esticola re, sarebbe il luogo in cui avviene la riunione del nemasperma coll'uovo e perciò fu chiamata can1eru di fecondazio11e. I/ O., dopo acct1rate ricerche ba potuto Yedere <:l1e l'u11ione dell'uo\TO col ne1nasrJerma avviene nel {lotto ovario-rosticolare, l">el' cui la cosi detta camera di fecondazione, accogliendo ruovo già feconda to, non merita questo nome : es~a è semplicen1ente una camera d'aspetto, nella quale le uova attendono il loro turno per scendere nell'ovidutto e ricevere i loro inYolucri.

Società Sassarese di Scienze Mediche e Naturali. ceduta, <leti·11 l'ltglio 1928.

&aggl sulla fu·n z ionrilità. epat ica 1iel Par klriso·n i. ·1no post-enoefa lit icu.

PàOLO OTIO~ELLO. - Traendo argomento dalle.i. osservazione <lel })rof. O. Rossi riguardante u11 r P J)erto di cirrosi epatica tipo Wilson, riscontr<t to i11 t111 a. affetto <là parli:i11so11ismo post-encefalitiCd,. nel q11ale la ùiagnosi clinica Yenne confermata d<1 Jla diagnosi istologica, l'O. istitt1isce una se1·ie ,1i ricerche sistematiche in dieci a . di encoefalite cronica, che rientrano, per le loro caratteristiche cliniche, fra le sindromi ami osta tiche. I,,e ricerche, dirette a mettere in eYidenza le conLo sv·l l·u,1>110 ([ella cartlla,gine int.er calcire ·1~ei sauri. dizioni di funzionalità del fegato in questa maProf. I>. DOREI.LO. - Secondo le l'icerche di lattia, interessano il metabolismo azotato, la fun1 ' ER SLUYS la carti1agi11e )nte1·f:alare della Lacerta zione s11Jfurea, Ja glicorego1atrice, la biligenetica. non è a ltro cl1e il processo dor sale della co1'u niella, Sperimental1nente vennero studiate ancora la funr1,u ris, che .si cl istacca dal suo terreno di origine zione t1reogenica mediante la ·somministrazione di e si viene a mettere tra l'estremitit <.lorsale del acetato <l'ammonio, la glicoregolatrice con l<.1 solllqundrato ed il processo parotico. DORELLo, a vendo ruinistrazione di gluco io e col trattarne11to '1dreo~servato cl1e nella Seps la columella durante il nalinic-o, l'antitossica ~r mezzo del bleu di meti. uo ~Yih1p·po non presenta affatto il processo <lorlene e del salicilato di sodio, la pl'oteopep:: ;ica per inezzo della emoe:la ~ia ùigestiva cli Widal, la adi~n l~ , ha voluto studiare in questa specie lo sviluppo dell'intercalare ed h·a visto che esso si for- }Jolitica per mezzo della proya recentemente suggerita da Galdi. n1a a spése della estremità dorsale ancora blasteI 'Ti'Sllltati ottenuti, pur considerando lo scarso· n1n tj cn_ <l~l rn bbozz-0 del quadrato e ben presto si !'l'esenta c:ome un i1odu1o cartilag·ineo abbastanza Yalore di una casistica ~nco1·a lin1itata, sono inYOluminoso, che dor~almente è unito pel' inezzo di teressanti ver la loro u11iformità . Nei 10 casi presi in esau1e si trovarono ,.a lol'i connettivo al processo parotico, venttalroente è costanten1ente bassi dell'N totale (m . di Kj eldal) , collegato pel' un'articolazio11e diartrosica colla testa del quadrato : colla st1a fac<.: ia mediale poi pre- dell'N ureico (m. di Folin), èliminuzione, in certi casi notevole, del coefficiente azoturico (70-55 <t~) . st.-1 attacco al tendine clella co1umella. SuccessiYàmente collo svilupparsi (1ello R<]uamoso la parte Iu una gran parte dei ca si si trovò aumentata la quantità di N a1nmoniacaJe e <li N amminico rm. di Jn tera!e dell'i11tercalare viene sostituita da questo Sch1oesing, m. di Ro11chese-l\lalfa tti) : a ume11to n.1<.1, ._o e quindi perde 111olta della sua importa nza te,role in 4 casi, dello S net1tro (m. di Hess). ed in nella funzione a rticolare e così si mette princ:ipalmente a servizio della ca~~a del timp:-tno, deter- 7 del rapporto tra S acido e urea. Risultarono inolminando coi st1oi spostamenti yariazioni della ten- tre positi, e: l'ammoniuria ~peri-mentale in 5 casi, la glicosuria sper. in 4 casi, la glie. adrenalinica sione deJ te11dine colt1mellare. in 7 casi, la prova di Roch in 7 e quella del salici. la to di sodio in 6 casi. I rist1lta ti ottent1ti con l f• Ricerch e su lla r einfu sione 8a1iguig1ia. J)1·ove di Widal ~ di Galdi non offrono ancora per Dott. C. Rossi. - Prese11tn to dal socio prof. N. l 'O. sufficienti garanzie, la prima }1er il disaccorcl•) J.;E01"r .\, l' O. riferisce come le sue esperienze conferelle l'egna nell'interpretazJone ài essa, la seconda mino ctuelle della clinica cJ1e gii1 da ten11po ha ap- per non aver subìto ancora il c-ontrollo necessario. :prova to come utile espediente il n1etodo della l'ein- T1a crisi emoclasica fu positiva in 8 casi, dubbja fuE=ione con la ri~~l'\a però di escl11dere l'u so del iu 2, n1a non si i1trovarono 1nai in 11no stesso Ca$O sangne che abbia òi1n orato nella cavità addominatl1tti gli elementi che la compongono; si ottennero le oltl'e t111 certo limite cli tempo fi ssato in 12-15 sem·p re delle cri·s i dissociate. I..1a prova di Galdi ore. La distruzione del sangue reinfuso è solo parfu esperimenta ta in 5 casi, fu positiva in 3 di essi. zia le e lenta ed è verosin1ile che nella maggior par- La ricerca dell'istammina, la sostanza che Buscaite es~o si mantiene vivente e funzionante. • 110 . troYa costRntemente nelJe orine degli encefali7


SEZIONE PRATICA

ticj.. croni<.:i, non l1u dato risulta ti molto a tte11dibili. <)ltre alla <:oe ·i._t enza i11 og·11i caso cli diYersi degli elementi ~opra el~ncati, sul singolo yalore dei quali i·o. 11011 :si soffer1ua, i11. 4 cnsi erano diu10strabili r1elle OTine qu~111titit, tl Yolte rilevanti, di sostanze i·i<.lncenti , in ;J casi urobilina, in un caso glicosuria svo11tauea di alto grado (0.8 %) . A11cora in 6 casi ll fegato era a t1mentato ùi ,-01un1e, in tino invece l'area di ottusitù epu tica era noteYoln:ente clin1inuita; lln altro caso presenta va costa11te tinta st1bitterica della cute. L ·o. non trova correlazione tra la gral'itù tlella disfunzione epatica e la gravitit del q11adro 11~u­ rologico, la durata della n1alattia, le condizion i ge11erali cli nutrizione clei pazie11ti. RiserYa11(lo.si di t1·<1 rre in seguito even tn<.1 li cousiderazioni pn togenctiche, ro. si limita a confermare, nelle Jinee generali. i ris ultati già resi noti da Steern e :\IajeT-Bisch e a giudie:a re impropria la e:lassificazion(-' (lelle · Hi ntlromi i;0Htu 1ue da }J. 1:J. i t1 s.inclron1i Htoturie, v:-;ichich·e, e· sintlronli u curie-O · del riea 111bio, l>l'opo ·ta rece11teruente cla Nonne. Nei casi e~a111i11ati coesisteyano, infattj. sintomatologin extrn-1>irarniclnle, talyolta inolto s11iccatn, e clisturbi n carico 1ì(>l r ic·é1n1bio intern1ecliario.

del tramonto geuitH.le, quando è così forte il n1utan1ento della ~itunzione or1uonica, è i·epocn dello SYilUl)PO cli certi tumori. Sull'ascolta.:;ione cfel niur111ure vescicolare r.ielle regiorn,i lon1 ba1~i. 1

n. ~ILYE::;Tu1~r. -

J..:o. ha osserYa to cl1e la tra-

smi. sio11e del r eSJJiro normale ·i 11a nelle i·egion i

lombari e precisame11te in u11.a. zona che in bas"1, i·aggiu11ge una li11ea tirata fra la terza e la quarta lon1bare o, al iua~simo, tirata a liv.ello della qnarta I)etpendicolarn1ente alla yertebrale. Partenclo:-:ì dalla Yertebrale all'altezza della prima e seconda lombare e porta11do lo stetoscopio verso l'ester11 >, il respiro si perde a 7- centimetri dalla vertrbrale. r_.'arco su cui• si ha tras1ni "sio11e del r es1>iro corri~r1011cle all'areo d'ottusità che a lln percn~sio11e profonda si può i ~criYere l)OSteriormente. 1-'alc zo11a 11011 è Jirnitatu in alto lu terall11e11te cl;t 1111n l inea tira tt1 l)P l'penclicola rme rite alln vertebra le a li\ello della decima Yertebra dorsale co1ne ~·i dice a 11che i11 recenti tratta ti di semeiotica, ina si c01n1H)rta fn1perior111ente nel inodo clesc1·itto dal GRocco i1el l!J11 e da sue n1oclificazio11i si posso110 trarre 11tili cleduzio11i per la diagnosi. I/O. µl'e ·enRC'1 iriscen·::a della {llandula 1nan11naria nell'11on10 ta un gioYinotto i11 cui ha isctitto i limiti superiori di questa zona J·ottt1'"'ità po teriore. i lin1iti lain ca i di cirru"i r·patica at1o[ica. . t(·rnli. il limite i11feriore. Su tntto il tratto loml{. SIL\"l!:::iTnrxr. -- J...'O. es1>011e quatt1·0 o. ser,·abare ll'ottusitit fino nl limite esterno, fino a l limite 7.ioni da lni fatte cli 11oteYole re,·i,·isce11za dellc,t · inf01·iote cl1e è dato co1ue lin1ite de11~ottl1sitit 1 eg·ltinnclola n1n t111uarin i11 uou1ini nffetti cla cirro~i 11nlc, si 11a Ja trnsruis-;;ione clcl respiro. <li Laennec. Kel rulti1uo lli questi casi. accolto uelrJ·o. hn Yolnto ricerca.re i11 cada,eri cli ;i YVè1ni la clinica ruetlica di I>erngia. la g11inndola innn1soggetti magri aprendo due ~'portelli cla ll'e .. terno rnarin destra soltanto co111i11ciò ;1 farsi ap1)n t·i:i 11' i11 ter110 nel tr;1 tto e 011111rt.,i-;o fl'a In decin1a do rscente ed a crescere durante il soggiorno del masn le le:L yua rt1 1 101nba re Ja i1osizio11e cl e i ,·isceri lato i11 clinica t a de~tra doYe era as~ai eviùe11te sotto::-ita11ti. Ha oss~ry~to cl1e il m::irginc esterno la rete venosa superficiale. I/inf('rmo morì. la clei reni corrisvo11deva infatti ai punti di maggiore gl1ianclola fu tolta e si ritroYò che il diametro alla oggetto della zo11a d ' oth1sitfa . che il polo inferiore J)ase misura Ya sette centin1etri. ,Pezzi della ghin tlclel rene sinistro . cend8,-a fino a livello della terclola furono fissati in varii Jiquidi :fi.ssa tiYi e se i1e za 101ubare, 1)1entre il destro scendeva di poco pjù fecero sezi oni colo r ate con Yarii n1etodi. Qt1este se- in basso : differenza trovata da tutti i ricercatori. zioni dimostrano acini cli conformazi ')ne i1orlllale, All'infuori ed al di sopra del rene n destra si altri clefor111i in quanto si yecle lo strato delle celscopre così lln tratto ùi fegato, a ll'infuori del rene lule ghiandolari contornare una gra11de caYità ai1destro nnse del piccolo i11testino, alrinft1ori del frattuoS}\: lo strato cellulare in molti acini è molto r ene s:inistro il colon cli~cendente . spess6. r. .e singole fol'mazioni ghian·d ola ri son·o L'O. osserv:i cl1e la tra.sn1i:--·sione del respil'o nelcontornate da tessuto coru1ettivo, diS])osto ql1asi in le reo·ioni lon1ba ri corrisponde troppo alla zona oc, strati co11centrici. cosi cl1e a piccolo ingra11din1e11cupata dai reni l)er non dnre · i1nporta11za nlla preto si "ledono tanti i solotti e nella zona di u11ione senza cli questi organi per la i)roduzione del fenodi un isolotto cogli altri circostanti si nota grande meno. flbbondanza di vasi ve nosi. In queste regio11i si tras1nettono bene rumori Ii'O. discute sulle r>ossibili cause cli questa 1 ·\~Vi­ abnormi cl'oTigine broncq-polmonare: ma delle Ya,·iscenza mammaria, crede che sostanze le quali Tie applicazioni che può n \er~ in clinica il segno avrebbero dovuto essere trd.sforma te nel fego to de~critto l'O. si ri1)romette cli dar notizia dOl)O rivenga110 a contatto c-0i rèsidl1i della ghia11clolu ct>rche p ii1 estese e pii.1 nccnrate. mammaria 1uaschile ed esercitino funzione or·mo• i1ica eccitando gli elementi residuali a funzio11are q uindi a proliferazione. Rico.rcla cl1e, turbata la funzione ormonica, &i possono osser·va·re certe reYiviscenze gl1iandolari; ad es. la rel'iviscenza timica nel morbo di Ba sedo"~t gli adeno1ui pro8ta.tici dei vecel1i e fa osserY<l re che pro1>rio nel periodo 1

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I I. POI.I CL IN reo

[.<\NNO

XXX , FASC. 14)

·APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. JMMUNOLOGIA, SIERI E VACCINI. ,.

Anafilassi e tachiftlassi per via nasale. Traina S. (At ti della Cli1iica Otorinolarir1.goiat1-ica della R. Università di Ronia, anno 1923) 11a voluto ripeter-e, per quella parte ch e può int eressare la pratica medica, le esperienz~ di P etragr1ani sull'anafilassi e deanafilassi per via nasale. :Ylentr-e però c1uesto autore si '~ servito di siero fresco di IJecora per Je esper i-enze sulle cavie, il Train a 11a u sato quei ' sieri ch·e comunemente trova11si in commercio ect i quali, come si sa, per la lu11ga stagior1atura in appositi refrigeranti o per i processi di tyndalizzazione a cui vengono sottoposti, perdono gran parte del potere anafilattizante dei sieri fr escl1i. Appunto nella div er sità dei sieri usati, va forse l'icercata la spiegazione dei risultati completamente diversi ottenuti dai du.e autori. Il Petragnan1i ha trovato che Je cavie iniett ate sottocute con siero fresco di pecora muoiono o presentano f.enom er1i an.afilattici gravi quando ' 'engono instillate nel naso, 15-20 g·iorni do1)0 dalla iniezion e preparante, con alcune gocce dello stesso siero; il Traina, ripetendo la stessa .esperie11za n€lle n1edesime condizio11i, ma u sando siero antidifterico del co111mercio, non ha mai osservato sintomi anafi1attici di una qualche entità. In.v ertendo r esperienza, iniettando prima siero freS<!o nel naso ·e poi lo stesso siero, alla debit a distanza di te·ln"l)O, lJer via e11dove11osa, il Petragnani ha ottenuto eg11almente la morte degli animali per fen omeni anafilattici; il Tra ina, usando siero antidifterico, r1on 11a mai avt1to gli st essi risultati. L 'A. ha r ipetuto sull '11omo le esperienze fatte sulle cavie. . Soggetti iniettati }Jer via sottocutanea da alme110 15 giorni con siero antidifterico, ver1ivano tan1ponati nel naso, per la durata di un ora circa, con JJatuffoli di ovatta b.agn ati di siero ~nt i dift erico . Durante la p eTmanenza dei tamponi n.el naso, e dopo, n on si presentaro110 f eno1neni anafilattici appr ezzabili cli11ican1ente, all'infuori di un discreto aumento i1ella freq1Jenza del r espiro, attribuibile del res~o in parte alla ostruzione nasale. Solo , 1·esarne di san gue, con una certa diminuzione dei · polin1.icleati, aumento dei linfociti, leucopenia, ecc., e l' abbassamento della pressione arteriosa , re11devano probabile l'ipotesi cl1e 1

nei soggetti in esame si era verificata u11a. }Jiccola crisi colloidoclasica. Cl1e poi questa piccola crisi colloidoclasica altro no11 rappresenti che uno stato di tach)filas ~ i, ossia di ràpida protezione, l'A. ha creduto di di1nostrare in base alla circostanza. che non si ottene\ ano fenomen i anafilattici quando si iniettavano ancora gli stessi soggetti per \ria sottocutan ea. L'A. non conclud e ch e p,e r il fatto -dell'assorbin1ento di siero per vi a nasa1 e si debba seinpre provocare u110 stato di tachifilassi tale da poter sostituire la pratica deanafilattizzante proposta dal Bes1..e dka ; solo si limita a dicl1iarare cl1e i r isultati otten uti con siero fresco nelle ca,rie sono div~rsi da quelli che si l)Ossono ottenere sia negli animali da esperimento che n ell'uomo, con l'uso di siero lungam·e nte stagionato, il qu ale ha potere ariafil attizzante molto minore. 1

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l\. PARLAVECCHIO .

Proftlassi e sieroterapia della spirochetosi ittero-emorragica. :\lolte vie, afferma R. Inada (The J apa1i nied. w· orld, rif. in La Presse niéd... 192;2, n . 92) sono aperte alla profilassi della mala.ttia in questione, estendentesi di anno in a11... no sempre p1 u. Ai1zitutto la vaccinazione, impiegata i11 111igliaia di casi da I to e Matsuzacl1i, ~'anì. Le reazioni generali consecutive alla vaccinazion e sono rare, le reazioni locali hanno scarsa importanza. La mancan za di anticorpi, di1nostrabile nel siero di alieuni vaccinati, non implica la assenza di imrnunj tà. Inada preconizza l'uso di vaccini ricchi in spiroche ti. Si è cercato di modificar e il terren o, i11 seguito alle osservazion i di Ito sulla frequ enza della m-a lattia in località a terr.en1i a lcalini o neutri, e sulla sensibilità degli spirocl1eti agli acidi. Un'acidità del su olo del 0.01 per cento, basta per l1ccid erli senza n11ocer e alla YPgetazione. La lotta contro i r atti deve esser e proseguita eon vig·ore. L'isolamento dei malati non è necessario : le feci ed urine saranno però ac~ curatamente disinfettate. St ricorderà cl1e .lo spirocl1ete può entrare nell'organismo attraverso la pelle intatta : mosche e zanzar e non sembrano .essere, a genti di trasmission e. Il ruol,o delle pulci è m al precisato. La sieroterapia .s i è . dilnostrata efficace, a lJatto però d'essere precocissi1na, non oltre i 1

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[.i\~~o XXX, FASC.

4i)

SEZIONE P RATICA

..sette giorni dall 'ir1izio dell'affezione. L'azio11e

dell'iniezione intravenosa (40 cc. a l giorno in due volte) è pjù rapida. La .s ieroterapia porta spesso l abbassa1nento della f.ebbre, dimir111zione dell 'inte11sità e della durata dell'ittero, delle e111or ragie, clegli asc.essi. Le s1)irocl1ete, come lo di1m ostra l'inoculazione llelle cavie, sono completa1nente distrutte· in tre ore con un siero del titolo di 0.01. Le spirocl1ete sono distr1J. tte non .solo nel .san1g ue, i11a a11cl1e negli organi. La produzione di anticorp] i1nmunitari è IJiù ma1·cata ct>n l:in1ezione intravenosa cl1e· co11 l'i11iezione sottocutanea. 1

MONTE f.EO~E .

La profilassi degli accidenti da siero. È lln fatto cl1e gli accide11ti gravi da siero sono piuttosto rari, sebbe11e siano stati osservati da parecchi autori casi di inorte e di grav-e collasso; ' 'i so110 i11oltre gli accide11ti benigni, come esanter11i, pruriti, dolori articolari cl1e sarebbe bene evitare. J . A. Munoyer ro (La H1ediciria Ibera, 11 ottobre 1922) co11siglia quindi anzitl1tto di limitare l'uso del siero ai casi in · ct1i esso rappresenta un indicazio11e i1etta; tale rimedio . va somministrato secondo regole determinate e i1on va co11side1·ato come l1na lJanacea. Quando poi si è decisi all'uso di esso, è necessa rio a.dettare il trattamento preventivo a11tia11afilattico in tutti i ca si e non solo in qi_ielli cl1e hanno ricevuto antecedentemente 11n'jniezione di siero. Il procedimento consigliato de~·ivato da quello di Besredka, è il seguente: nei casi i.1rg·enti iniettare n e1la ,·ena da1:>vri111a 11n quarto di c111c., seg11ìto, dopo 10 minuti da u11 eme.; dopo altri 20 minuti, iniezioni endov~enosa od endorachidea di 20-30 eme. Nei casi in cui si IJUÒ attendere, iniettare d11e cn1c. sottocute o nel racl1ide; fare l'iniezione totale quattro ore dopo nel primo caso e due nel secorrdo, ag·giungendovi t111 mg. di adrenalina. Fare i11gerire ogni ora l1na pozione di clort1ro di calcio. fil . 1

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Sulla sieroterapia specifica della polmonite da pneumococco di tipo I... E. I.ocke (J ourn. .4.. M . .4.., 26 magg·io 1923), ri1)orta varie statistich e di ospedali civili e militari. Nel complesso pare cl1e la so1nministrazione del siero specifico nelle infezioni polmor1ari da p11eum ococco tipo I sia di assai scarsa lltilità , sia r ig11ardo alla dt1ra ta della mal attia che alla n1or talità n1edia. F·O•r se un lJiù evidente vantaggio si può avere som1ni11istrando il sjero nei p1in1i tre gior11i di malattia. _.\d ogni modo fi11ora la qu'estione non può dirsi -i·isolta. DoR.

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Guarigione dell'eresipela cronica con i metodi di desensibilizzazione. Ravaut e Rabeau (rif. in Presse médicale: 17 marzo 1923), riportan o l'osservazione di una donna cl1e soffriva di e·r esip ela r.ecidi,·a11te a lla gamba la qua1e era in u n vero stato di elefantiasi ·e r ibelle ad ogni cu ra. Gli -.t i. a1:>plicarono il metodo di desensibilizzazio11e. i)raticando iniezioni endov.en ose di iposolfito . di sodio (5-20 eme. della soluzione al 20 ~~) ; ad og·ni iniezione si produsse nella regione eresipelato,s,a una r ea.z ion e dolorosa con ' sensazione di bruciar~ ed aun1.ento del rossore, fe11omeni eh-e scomparivano in poch e ore e cl1e possono r iteners.i parag·onabili alla reazione di Herxhei1ner nella .sifilide. Gli attacchi er.esi.pelatosi andar ano dimir1uendo di inten·s ità e di durata, facendosi più ra1i e scomparendo del t1irtto; s:cornp arve con essi la febbre cl1e li accompagnava; l'adenopatia i11guinale, cl1e aumen tava a d ogni attacc o. subì lln.a regressi<?ne e d analogam ente l elef an·tiasi. Oggi la malata può considerarsi guarita, poicl1è a.a quasi cinque mesi gli attacchi i1on si sono più ripetuti. A. Z . 1

SEMEIOTICA. Lo svuotamento gastrico studiato radiologicamente sotto l'azione degli agenti specifici esterni. È già nozio11e errtpirica co111l111e che gli agen-

ti fisici esterni (caldo) oltre ad u11'azion e diretta sulla superficie del· corpo possono a y·ei-e i11ftuenza anche sugli organi interni : il calore deJ resto provocando llna iperemia ed una 1Jiì1 intensa irrorazione deg'li orga11i 1)rofondi l1a azione calma11te st1i ner vi sensitivi ( Bri~er ) e azione inibitrice della sensazione dolorosa tJer • stimolazione dei n ervi deo11tati alla se11saz1or1e del caldo (Goldscheider). Gli AA. ha11no stt1diato· .radiolog·ica1nente il Vl1ota111ento g·astricv usando co111e ·J)asto il citobario Merck (200 in 200 cc. d acqua) a 25° (Stierlin ) e l1 sando co111e sti1110Ji termici: borsa d'acqua caldissima limitando la zona d'applicazione con una ft anel1a. C. Sen1enza e O. Ten co.n i (R iv. critica cli1iiccl 1lledi ca, 24 febbraio 1923), ha11no riscontrat o: a ) n1odificazioni di i)e tistalsi, evidenti per ap}1licazio11i J1ella regione gastrica,· transit o1ia e fugace se altrove; b) accelera1nent.o i1el ·v11otan1e11to specialme11te nei casi j11. cui era normalmente ritardato; e) modificazio11e del tono ma meno e\·i- · dent e : il caldo è essenzialmente i1Jerci11etico n1 entre il freddo ipertonico. L'a1)plicazio11e al•

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1438

[.1\1'\NO .XXX, FASC. 44]

IL POLICLI:NICO

ter11ata dei dl1e stimoli esalta le proprietà cineticl1e della tunica gastrica rendendo la peristalsi più energ·ica e le cont1·azioni più an11)ie. i\tltLANI.

Utilità della radiografia nelle tubercolosi osteoarticolari. L'esame radiografico nelle affezioni osteoa l ticolari permette : 1) di riconoscere e differenziare Ja lesione ; 2) di ricono.scere lo stadio ~ c11i la lesione stessa si trova. (Lefranc : J oitr11 al de méd. de .Paris, 9 febbr. 1923). Le tubercolosi recen.ti si prese.n tano così (sono l e tubercolosi dei primi 18 mesi o dt1e a:11ni) : assottigliamento dell interlinea articolare. L'i11terlin ea a rticolar e normale è data dallo S!)essore delle cartilagini diartrodiali : -0ra i 'irregolarità e r a sottigliamento di esse cost.it11isce l1110 dei segni più importanti. Così nel n1orbo di Pott, così i1ella tubercolosi dell'anca. Le tt1rbe troficl1e so110 costanti, esiste u.n a rarefazione ossea caratteristica ; inoltre, e ciò s1:>ecial111ente nei soggetti cl1e non han terminato la loro crescenza, esjstono i seg11i di una azione irritativa s ulle epifisi onde t1na s ald a tura e ossificazione precoce. Resta vero l'assi.01na di Medard: la tl1bercolosi non produce i11ai osso. Le attitt1dini viziose posso•n o esse re 11ette s11lla r a diografia mentre clinicamente possono essere ancora nasco·ste. Fincl1è la tubercolosi è giovane essa è distr11ttiva. La ~t1bercolosi a11tica ha altri caratteri: mentre neì periodo clistx·nttivo tutta la reg·io·n e articolare appare come sft1mata ora si chiarisce e compare una banda di tessuto compatto i11entre contempora11eamente ricomi.n cia la. calcificazione. Sarà questo il momento in c11i l'ortoJ'edico potrà prescrivere al malato una esiste11za meno rnonoto11a e la liberazione degli a1)parecchi. lVIILANI. 1

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P.OSTA DEGLI ABBONATI. E~iologia

e cura del singliiozzo epidemico. -

_t\.l' dott. G. S. :

Il singhiozzo epidemi.~o aggi11ng·e la moder11a l)atologia alle altre fonne di si1?.ghiozzo si11tomatico, perchè nella recente piccola . epi den1ia., diffusasi i11 q11asi tt1ttP le regioni di E11ropa e in Am erica, esso ha ass11nto partic ol ari i1ote clinicl1e, che, secondo il concorde }) arere clegli studiosi, basta110 a conferire dignit1i d i 11ialcittia alla n1anifestazione morbosa. Il singhiozzo epidemico, ben d istinto dal singl1iozzo isterico, di c11i tanto si è ~r.ritto nel passato (dirò anzi che le c-0noscenze moderne autorizzano ad eleval'e molti dubbi ·sulla ca-

isterica, di cui si è rivestita ogni manifestazione strana, e, specialmente, se epidemica), presenta i caratt.eri di lieve malattia da infezione spesso a tipo epidemico, talora febbrile. G11arisce sen·l1)re e berte. I pocl1i casi di$cordanti devono per ora essere interpretati come ca~i di singl1iozzo sintomatico clurante il corso di malattie i1ervose. La causa detern1ina11te è ig·norata ; per quelli cl1e identificano il s inghiozzo con l'encefalite (encefalite singl1iozzante!) la causa potrà essere tLn virus filtrabile, ed tin vir11s filtra:. bile sarà ancl1e per coloro cl1e la id-e ntificano co11 l'infl11e11za; non muta la natura della cauS8 per quelli cl1e credono cl1e inftt1enza, encefalite e singl1iozzo epidemico sono manifestazio1Ji differenti della n1edesima causa morbosa. Esiste l1na ultima categoria, ed è la piìt esig11a, alla quale })ersonalmente sono legato ancora da radicata convinzione, cl1e considera il singl1iozzo epide1nico come malattia a sè, e i·itiene cl1e la . cat1sa morbosa è ignota; per scoprirla. non sono s11fficie11ti le affilate a rmi della moderna rict1r ca. Se la causa del si11gl1iozzo r esta ancora iJllmersa · n ell'oscurit.à , logicamente n essu11a cura causale noi possediamo direttamente lltile: nè il corso e 1 abituale ])enig11ità della malattia consigliano 1'11so di r411ella terapia paraspecifi ca o aspecifica di analogia così diffusamente provata ir1 ti1tte Je malattie da infezio11e. cr11alt1 nque sia la causa n1orbosa. Il singhiozzo epidemico è malattia fastidiosa, cl1e c111alcl1e volta esaspera i mala ti costretti ad t1n singl1iozzo, ancl1e n1moroso, lJer gior11i intieri. Una cura solo sintomatica adt1nql1e in cui gli elementi da \1sare sono: calmanti del sistema nervoso, saggiando i rappresenta11ti dei vari gruppi (bromici, belladonna, aconit o, veratro, cic11tina, ecc. ), ip11otici, quando il sonno è disturbato (dal cloraJio al veronal), bagni caldi, ecc. rrutti gli espedienti proposti, meccanici, fisici, basati su posizioni particolari del corpo, su compressioni dello stomaco, ecc., ecc., nel sing·l1iozzo epidemico si sono mostrati inutili. In q11esti limiti la med1cina razionale mantiene Ja Cl1ra del singl1iozzo epidemico. T. Po~TANO. 1·atteristica

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r\1l'ahb. n. 7505: Confronti il SALOMON (l\1asson, La rafl.iothf>rapie profonde ) ; ?l GtJILLEMINOT (Masson, Electrologie e Radiologie ) ; il BÉCLÈRE e COTTE'.'lOT (l\Ialoine, Tomo XXXII, Collez. ·Sergent), e il ,,.EIL (II parte del v·oll1me). In italiano t1n trattato cli rontgentera1Jia~ con1pleto manca. l\1IUNl.


(ANNO XXX, FASC. 4i]

~EZIONE

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PRATICA

ner,·osis1110 cc t111a co11dizio11e i11diviclual e ori-· gi11aria. r elativa alle funzioni fonda m e11tali del sist e111a 11ervoso, cioè alla sensibilità, reIl nervosismo nella scuola. flettività, motilità, jnne rvazio11e si1111Jatico-vegetati,1a, ecl a lla ine11talità, per la quale tutte· Con questo titolo Enrico ì\forselli 11a pl1bblicato u11 libro che è llna nuova e b rilla11te af- queste funzioni si troya110 i11 u110 stato di equilibrio i11stabile, ora di ifacile eccitabilità f er111azio11e della sua opera di scienziato e di . ed ora di pronta e .. a'1 ri1-iilità. • educatore, u11 libro cl1e, qt1a11tl1nque intel'essi ancl1e i inedici, è specialn1ente dedicato agli Il i1et\ osis1110 si n1a11ifesta s1)ecial1ne11te nel inseg11anti delle scuole elem1e11tari e n1edie. caratt ere delrindiYiduo: esagerato, corrispo11-· Non è i1ecessario rilevare che la preparade alla impr essio11abilità, eccitabilità, ed ir zione dei maestri è n1ancl1e,role nei riguardi 1·itabilità ; di111in\1ito, clà lu ogo all'indifferentidella igie11e i11 genere e della psico1)atologia smo, alla fissità nelle elaborazioni cerebr ali, in ispecie. Essi nel Joro tiroci11io nl1l la apa11 'apatia. I i1ervosi eccitabili mostran o inepre11ào110 in merito allo S\ iluppo psicl1ico del- gt1agli anze di co11dotta, camb ia m enti improv-· la fancju]lezza e dell'adolescenza e delle sue • Yisi e im111otivati o s1)ro1Jorzionati al n1otivo freque11ti a n omalie. Pt1rtroppo la i1t1ova ra.- nell't1more, capricciosità, inquiett1dine, bisodicale riforn1a scolastica 11a ribadito qt1esta g110 irresistibile di movi111ento, im1::>azie11za, Jodeficie11za. c111acità, sonni l)r evi ed interrotti, facilità alle· Sotto questo riguardo gli i11s eg11anti cle\1 0110 emozioni esplosive, qt1ali la gioia eccessiva e proV\·edere di propria iniziativa a lla lol'o }Jre- Ja. collera, i1011 rara caduta in crisi impt1lsiveparazione, ed il volume del ì\Iorselli., co1n1Jicon reazioni violente, talora accon1pag·nate da lato con tanta accortezza didattica, corrisponver e ob11ubilazio11i della coscienza. I nervosi de eccellenteme11te a qt1esto scopo. Qt1esto lidepressi si disti11guono per l a scarsa impresbro precisa succi11tan1ente, ma st1fficie11temensionabilità, l a, i11imica lJovera, la i)arol a scarte a11cl1e per i no11 111eclici , le i1ozioni che sa, l a. te11denza a fa11tasticar-e da soli nel vuo-possono consentire al Corpo jnsegnante di to , la timidità, l'a1nore della ~olitudine, la corgere i JJri1ni seg11i delle a 11ormalità net1ro- 111 ng·l1ezza dei sonni, la tendenza agli atteggiapsichicl1e cui tnnto s1Jesso \ 1 anno soggetti i n1 enti im1:> assibiJi ocl estatici fino a llo stupore. ù11e sessi nelle diverse fasi della cresce11za ed I 1Jl'in1i s o110 iperestenici, i secondi ipostenici i11 }Ja rtico1 ar modo nel l) erioclo prepubere, il n elle f11nzioni propriamente dette d 'innerval)it1 stre.tta111ente co1111esso con la sct1ola; di zio11e. discernere e co1npre11dere quei p iccoli segni Il ner\rosismo deg·li scolari è l'espressione co11 i quaJi si tradiscono fin da principio le di costit uzio11i p sico-organich e di vario tipo. • costitt1zioni anormali,· le neurosi infantili, l e Il 1\/Iorselli si intrattiene su queste vari e co-· ne11ro-1)sicosi clella })11bertà. Così i n1aestri sa- stit11zioni, ql1a li la li11fatic a, la eretistica, la J)ranno cl1e certi assentej smi dalla sct1ola l)el1rastenica, la psicastenica, la i sterica, la sono di natura n1orJ)osa ; cl1e certe jndisciplivesanica, 1a epilettoicle. natezze sono r effetto di disquilibri costituzioLa costituzione linfatica, di cui son o ben i1ote le .caratteri sticl1e organiche, co rrispondé 11ali ~ che certe emotività esagerate o }Jarad-ossali dipendono da 11n a formol a ormonica al temrJera1nen t o flemmatico passivo o apatiir1stabile o viziata; che certe svog"liatezze tenco. I ragazzi linfoftemmatici sono dei piccoli gono ad impressi011j anor1nali della cenestesi; veccl1i e nella sct1ol a li si rico11osc•e da l loro che certè agitazjo11i , sn1a11ie, catti,1erie, deritorpor.e ; sp esso si mostrano come trasognati <> vano da malesse1·i )Jrofonc.l i, da perturbazio11i assonnati. La. costit11zio11e i1e11rosica g·en erica o eretidel mecca.nis1110 della. ' rita, n.ffetttva. stica è la più coml1ne. Il sinton10 pri11cipale Il 1VIorselli oltre a r>a!5sare in rasseg11a le è 11n· eccitabilità g·enerale o diffusa del sistemalattie n ervose bene indi\1idl1a te cl1e J::> Ossono svolgersi od essere \redute negli a llievi n1a i1e1·voso. i1er la c111ale i ragazzi si i110stra110 m1olto i1111)ressio11al1ili ed h a n110 r eae che pe1·cjò turbano }Jrofondam.ente l'andamento della scuola, s·i11dugia sul così detto zio11i se11s)tive, c111otive e senti111 entnli esanervosismo, ·Che p11re a\'e11do l1na 11osog·rana g·erate pesso solo per inte11sità, tal,rolta anvaga. e difficiln1ente defi.11j})ile costitt1isce J)er cl1 e per cll1rata. Questi ragazzi n eurosici sono per l 0 p iù di as1Jetto fi s ico gracj] e. Si stanla sua estensione noncl1è p er l e sue manifestazio11i, l'anorm alità che inaggiorme11te n1eca110 1Jresto, dormo110 sem·pre male o troppo11oco. sognano n10Jto. In classè i più sono irrita. la co11 siderazio11e clei 111aestri. L·insigne neurologo di Geno,ra defi11i sce il rec111ieti. j11sta l)ili ne Jr a ttenzione, a , ·o] te di1

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1440

IL POLICLCNI CO

1iger1ti, a volte trasct1raii. Tra '"" aliscono i)er t1n i1011n111la: 111)a sgJ·itlaLa dei genitori li re.11c1e tremebondi, l1n arn111onizio11e del maestro li impressiona, senza cl1e }'.>oi si abbia la correzione dei difetti rin1proverati, perchè essi sono depo.li cli volontà. ca1)ricciosi, i11consistenti. La loro scolarità l'isente il disquilibrio <lei loro nervi; l)assa per alternative tal volta imprevedibili di profitto o di negligenza. P el 'loro contegno talvolta fatuo djsturbano i compagni; e con la loro irrequietezza tengono troppo occ11pati i maestri. La costituzio11e neurastenica si presentn i11 ragazzi per lo pi1ì appartenenti a famig·lie tarate, spesso cli artrit1smo. E caratterizzata da de1)ressio·n e di tl1tte Je sfere di innervazio11e, • concentrazion·e del piccolo soggetto s11 sè ste so, inclinazione alla i11trospezione, paura di mali fisici. Sono ragazzi tristi, che non amano i g·jt1och i rt1rnorosi o cl1e richiedano sforzi, sono malcontenti, e te11clono ad appartarsi dai -compagni. In famJ.g·lia sono esageratamente affettuosi ma con 1111 fo11clo egoistico, ed esigenti, scontrosi o pa,ddi in soci età, e nella sc11ola sono distrattj, concentrati nei loro pen·s ieri, inclolenti, svogliati. Fisicamente sono deholi, torpicli nella nl1trizione pallidi: 11anno dig·estioni difficili, . insonnia e palpitazioni di c11ore. Le loro estremità sono fredde ep-pt1re sudanti, il pitt sp esso cianotiche. J_Ja costituz1one i1sicnstenica è una ''arietà de 11 a precedente. La si i11co11t1'a in ragazzi timidi, indecisi, meticol osi fin dall'infanzia erl incompleti in tutte le l oro manifestazioni ati.ive; essi. si concentra11n st1 date impressioni o idee, che finiscono 11er imporsi alla loTo coscienza obblig·andoli a ruminazioni a.ffati_·Canti, accompag·nate da un senso cli disagio (r11d"imento cle1le analisi. ed ansie 11lteriori dell a i:>sicastenia ossessiva-fobica conclamata). Questi soggetti sono spesso i11 preda a paure, non vagl1e, ma rappres entative, e che riguardano delle situazioni materia li e moralj ; tra l e piì1 frequenti sono la pa11ra di andar soli, col bi.sogno di andar sen1pre accompagnati. 1a pat1ra dei luoghi chi11si, del buio, cleg·li animali ancl1e domestici, delle persone m1alvesti.te •O sco.nosci11t.e; sono per lo l)i ù intellig·enti, desiderosi di conoscere, bisognosi di definizioni chiare e che rie sorlisfacciano la c11riosità . • La costitt1zione isterica, com11ne acl ambo i sessi. , è caratterizzata dalla estrema va1·iabilit à delr 11more, d.ella eccessi va emotività che ba rie azioni. sp esso sproporzior•ate, e clalla facilità • con l a ql1ale certe irnmagir1i, se11sazioni o r a ppresentazioni agiscono s11l fi sico, ancl1e q11a11.do pn ssin o n ella Sl1bcoscie11za. I ra g azzi iste1

roi di si segnala110 lJer il facile passaggio dul bl1on111nore al malt1more, dalla g·ioia alla pe11a, dal riso al pianto. Sono S})esso i11 preda acl ic1iosincrasie strane; talvolta l1anno predilezi one l)er sensazio11i disgustose, per cibi acri, disag·g·ra,devoli, i:>er odori forti , nal1seanti e perfl1 10 ript1gnanti; alcuni sono algofili, altri invece avvertono le sofferenze in modo enor1ne. .. : ono vanitosi, al1tisti, capricciosi, golosi, esag·t.:rati i1eìle simpatie e nelle antii:>atie, nell'arr1ore e nell'odio. Sono soggetti inclini alla i rr1u 1ag·i11azione, alla fantasti.cheria, al misticis1110, al favoleggiare, a lla romanticl1eria, alle a v\·e11t111·e. 80110 bl1giardi .e suggestionabili, })l'ecoci i1egli istinti e sentimenti sessuali. N ella. costitl1zjone vesa11ica, assai bene definita clal De Sanctis, è a11cora pil't acce11tt1at a Ja ir1 eg·olarità del pensiero. Sono rag·azzi cli 11 n a est ren1a vol11 l d lità nell'attenzio11e, co11 i>ercezio11e e 111erno1·1a b11011a: ma con icleazio11~ saltual'ia, incoerente, ra11tasia clisorclinata. F1 eql1entemente ca1111)iano cli um 0,r e, ha11no r>e riodi di ec citamento con loqu.a cità, agit~ zion e l)Sico1notoria sterile. Sl1scettibilità morbosa , alter11a11tisi cor1 periodi cli accalmia, cui. seg·ne i11alcontento e mt1ti~s1no. Non è raro i11 c1uesti ragazzi lo S})iii.tu cli co11traddizio11e. S1)esso so·n o misantropi, diffid enti, eg.o cent.ri• ci, p oco affettivi. Alcuni ama•n o ripetere p a· r o le e fr~asi senza sen so, e nei cospargono i 10 1 o quaderni, dove anche si sbizzarriscono con diseg·ni inform:i ed invariabili. .Anch·e la costituzione ep jle·t toide, com.e la J)r ecede11te, esula in gra11 i)arte dal pt1ro nervosismo e va a t occ a.r e i confini dell'anorm1alità. Qu,esti soggetti offrono per lo più tare degieinerative. D.a bambini, sono capricciosissin1i, disubb idienti, irrequ ieti: cadono .spesso in e risi . di collera .ft1ribonda; per cui l acerano, rompono, si buttano a ter.ra; più tardi diventa no r.•ggressivi verso i fratelli, verso i c om·p ~1g;ni, perfino verso i genitori; so110 crud eli ,·erso gli ani111ali. La loro scolarità è t11r})o l en.t a; i compagni li. temono per la loro brt1t a lità e per lo spirito vendicativo. In cau1sa delle frequenti esplosio11i iraco11de, degli iml)Ulsi, della l oro cattiveria•, sj fanno espellere dalla cl asse, dalle scuole, clai collegi, e così })assano da un istituto a d t1n alt,ro is enza r11ai profittarie n.ell'istruzione, ~ enza mai. corr eo-g o ... e r~i nella, condo.t ta. Parecchi presenta no ritarçl.o nel camn1inare. nel parlare, nel clo111in a re .g1i ~finteri; soffrono e1111resi e terrori not t11 rn i . 1

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G.

DRAGO'ITI.


SEZ iONE PRATICA

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. .Profilassi della sifilide e delle malattie veneree. Nel fa :s<.:. 17 (llel 23 Ul>l'ile) v11bblicamrno il llUO\O Regola111e11to 25 marzo 192:_1, it. 8:16, che disciplina In. profiJnssi d ella &1filide e d elle lllèl lattie veneree. In n1erito a. questo R eg·oluruento ci Yeng·ono ri~ mes. e ora lla l l\Iinister o dell'Interno alcune illustrazioni, che reputiamo t1tile di riJ)ortare : J. ·arti<.:olo 1 introduce l1na im1)01:tante innovazione con l'illlfJorre la denuncia di qualu nque caso (li sifilide con ruanifestazioni contagiose riscon t rale nelle scuole, negli istituti cli et1t1cazione e di cur.1. negli O})ifici industriali, e in genere in t utte le colll•ttiYità $ia civili che militari, in consiclerazio11e che la ,-it•l in con1une pnò rosti tnire l'lericolo gra \e <.li ton tag·io. Di J)articolare ilr111ortanza Rouo le <li lJosizioui che co11cerno110 la istit11zione clei disrJensari per la cur<l a111bul.1toria. 'rali clispe11sari l)O!':Sono distinguersi i11 tre c:n teg·orie : a) obbl1ga tori per di~posi­ zione e~1)re. s;\ del reg·ola1nento; b > obbligatori J>e1· decreta~io11c 1Jl'€'fetti7.ia; o) ..facol tativi. Vi l)Ossono J>Oi e~serc clispf'J1Sll l'i g·over11:1 ti vi i1e i Ji1·inci1>ali porti. J ~•l C'll l'a g;rn tni ta ospita liera è rise1·,~:1 ta ili 1·eg·ola (arti<:olo ù) a lle donne nella c-on~ic1erazj o11e' -c:hf\ c1ucste, ancl1e se curate nmbulntoriillltr11t0. posson'> pn1(~ nel corso della cura renclerHi Yeic-oli <1i più frl'QUPnte I rasn1issione delle malattie. Co11 i·a1tie:olo 10 si mira ar1 assicurare ai r icovera ti Rnffieie n ti c:111·e <li ai::siste11z;.1, n i·ia . luce e c:o11-reni0n te nbic-azione ed nrreclamento clei locali, a l J)ari cli qt1elli clestiD.<'lti ai nin lati <.:u1ut1ni, 0 n por ii11e n ll'i nuu1a11a tendenza, pu1· di frequente riscontrata, di ùest111e:1re a lle JJersone nffett e dalle malattie in og~·étto i J)eg·giori c_1n1bie11ti cieg·Ii istituti o.sveclalieri. P er tt1 tte le i·icov,e ra te ~i cl oYrà infine C'ercare di fare opera di i·iil bi lit.azione, inYoglia11clole ad onesto l aYoro, J)rocurato dalla .stei:;sa direzjo11e delle sale e dai Co1nitnti di beneficenza. Pa i-ticoh1 r111ente p1rov-vida è poi l a dis1Josizione che t e11de n c1 affidu re l'alta clirettiY<1 e tutto l 'orientan1ento clcl 1uoyiruento 11rofilattico co11tro le malattie .'e<s."naJi ai direttori clelle cli11iche dermosifilopa ticl10. Per la scelta d ei meclici dei reparti ospitalieri, q11nn<10 q11esti J1011 ~iano affidati ai dire ttori rle11<~ cliniche suddette o clei clis1)en ..x1 ri, si ri-chiedc il couror. o r>er e-, an1e e titoli. T/orga11i7.zn zione della vigilanzn Rnnita ria è senza dubbio c·iò c-l1e <li più 11ote,·ole contjene il nt10v o regolau1e11to. I/articolo J B iutrocluce 1111 nt1ovos isterun cli a~~unzione <lel ne1·Ro11a le ~anitario preposto al sPrYir-io cli vigilanza. I.e .Q·arn nzie co11te11ute i1e l vecchio r egolamen to I:>er assi<"11rar e la vigiJa11v.a sanitaria nei locali di mer etricio tn111c1·nianrl ole 11ell 'i~tit11to d ei medic·i fiduciari J1011 ~en11)l'e 11è clnp1lei·h1tto nYe.Yano corrisposto effic.:a <-ti1uen t0 HIlo ~copo . Ciò vri11e:ivnln1en te perch~ Ja de. ignazione dci fìdnc]ari C'ra statn corupleta111e11te la. ciata ai tenu tari clell ca '-'e <li tolle1·a11za i quali proponevano. ' sccg·lie,,1110 e pa~·a\a.110 i propri medici. c-011 eYi(1ent<' 1lisc·a1lito clc>lln clig·nitèi professio11ale. e i11

qualcl1e caso dello 8te.·~o ~PrYizio di Yigila11za . Ora la figura del medic:o .ficlu<:in rio ..~e:om·pare JJer lasciare il l)Osto al n1ecl ieo Yh·d tntore i11vestito di funzi o11i cli St11 to . Co.n1e llis1Jo11e l' ar ticolo 1-i la 11omina lJer i meclici yi.ffitatori è f<1tta Jler un bie1111io e può essere rinnoY\:l tH, co11 decr eto del I)refetto, sul parer e conforu1e rlel l\Iedico l">t0Yi11c:iale, ussi•s tito dall'Ispettore derrnosifil,o grafo. P os. ·0110 esser e ~tncl1e i10111iua ti i IJ1edici dei di:-ipe11sati c:omn11ùli, i1on es::ie11<1 0Yi incompatibiliti1 f t a le due funzioni. I 1uedi<:i Yi. itatori hanno l 'obbligo 'li llenunziare all'al1tori tà sanitaria llon solo le d o11ne affette da 111alattie Yeneree, ma a nche quell affette da og·ni altl'a n1n lèt ttia d iffusibile . JJe vroYvidenze di eccezi~ne e111a11ate durante la gurrr11 ver una i1iì1 .·eyera. disciplina clel DJel'etricio hn11no cla to frutti cl1e no11 p o so110 contestal'si e uon a ·t1mersi, per talu11i lati, a p1·ezioso esperin1cnto ecl insegname11to nel ri tor110 cl C"ll regi1ne di ecc<.izioue a ll'ordina mento i101·1n~tle . Cosi to11 la ùisposizio11e dell'R rticolo 20 si te11ta cli attrarre nell'orbita d ella sorveglian za sanita ria antJ1e la mag-g·ior par te de lle n1erettici clanclestinf'. <:011 l 'Istitnto Llella tessera o certificato ~ani­ t èt rio, <:l1c può esse1·e rila. ·eia to alle c1-0nne che e ·ertitc.t110 fi1ori dei locnJi autorizzati, e che YOlontariamen te si sottor>o11go110 ai prescritti controlli . ·ani t ari. I .e Yisi te son o gratuite quan(lo vengono eseguite i1~i disvensari o dai medici v i. ·itn tori nelle ore e 11ei lu oe;l1i da destinarsi. I /articolo 23 accentra nel ~Jinistero dell'Interno e nei suoi organi la ,-igilaitza sanit:'1ria s11i locali <li mer0tricio, sui dispensari e s-ulle sale per la sifilille e per Je malattie veneree. Sorg·e così la i1ecessitil di un collegam en to tra i v.a ri J11edici aclcletti a lla vigilanza sanitaria sul n1eretricio . imr>ernia to 11ellt1 11novu. figura .deglj is1)ettori d ermosifìlogr afi, con'Je diretta eman a zione <l<~g·li l Tffici sani tari JY rovincinli dai quali dipendono. Corue chiarisce l'articolo 23 l'incarico di ispettore cler111osifilografo i1on importa costituzione c1i r apporto di impiego : esso viene (_·011ferit o <la~ ~Iiui~ ·tero in yia nor1na1e per uri l H?ri(){lo ma ssu110 di tlne nn11i, ed è sen1prc reyocnbilc. Xella i>rima applic~lhione del 1111ovo r egolamento la 101·0 nomina Yerrit li111itata alle 11r0Yincie c~i Ba ti. Bolog-11a, Cata11ia, Firenze, I ,ivorno, ~Iess111a nlilano, Napoli, P a lerino, R oma, T ori110, Trie' . ste, \~enezia. Coloro che a•. pire1·a 11no ~llla no~ID~ <10Yra11no vresentare a 1)posita ista11Za in bollo n1 Prefetti clelle pTovincie s11i11c1icatc non oltre il 31 ottobr e corrente ~ llegantloyj i prescritti c1-0cumenti . • Co1l1e si yecle il i1110Yo i·pg·0Jan1c11to seg11a llD i>asso itSSai noteYole nf\ Ila profi 1:1 ~si c10 Ila . ifilicle 0 rlelle malattie Yenerec. E\~r\ore di prorlositi, s11iri.to cli iniziatiYa, alti. siuio zelo non potranno n1a nc3 re nelle a l1toriti'l i11ca rica te della sua e."ec11zio11e, ~ì <la a ssicnrare che i J)l'OYYCclime11ti di~po~ti rng~:innp:a no i fini ai <JU <l li ~i iF:pirn 110.

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14-12

ll POLICLI?\ICO

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI VACA~TI. BELLU~o.

Direttore del <3abinetto radiologico ed elettr oterapico; '.L. 6250 e quattro a um. decimo, due c.-v., compartecip. utili. Scadenza ore 17 del 10 novembre. Età limi te 40. Setvizio entro 1 mese. CAPOSELE (Avel71n.o). - Scadenza 10 nov. T..i. 4.500, o ltre L. 1000 quale uff. san. CISON DI \ "AL:llARI SO (Treviso) . A.I 5 noY.; lil'è 6000 e 2 c.-v. di L. 2400 ; quale uff. san. L . 500; per trasp. L. 1800 eleyab. a L. 2500 se ca,-ano o • a u ton1ezzo. Cozzo (J>av-ia ) . - IJ. G500 residenziali, J.,. 1000 JlOYeri, L. 1000 trasporto, J.J. 300 llff. San., IJ. 300 a1ubulat. Scad. 10 i10\·.• FERRARA. R. Prefettura. .._.\.. tutto il 15 nov., uff. sa1L Fe rr~ r a; L. 13,100 e bienni del 5 %, c.-v. e indenn. missione: eYent11ale reYisione. Tit. ed esami. :IDtà Ii.m ite 45. Chiedere annunzio. Fo 8 ATO SERR.\LTA tOatanz(lro). - L. 6000 e quattro sess~nni decimo: L. 1200 cav.; L . 600 uff. san.; nomina sl1bordinata accettazione capitolato. Scad. <lre 12 del 1° no\ .• chiarimenti dall'Ufficio corn11n. GENOVA . - :\ledico capo del Laborat. medico-mi. crograf. Età lim. 40. L . 13,000 e 4 trienni cli lire 500. oltre c.-v. RiYolgersi Ufficio di Segreteria, Sez. Pe ~· 10nale. Scacl. ore 16 del 30 nov. ~!AGLIANO Il'\ To~C.L"\TA (Grosseto). Scad. 4 nov. Per ~lontiano. L. 9000 e sessenni decimo per la Tes. e cura poYeri; doppio c.-v.; L. 200 inclenn. nìa laria. :\l .\XTO\A. R. l'r~>fettura . -Cffic.-. :sanit. e car>o dell'lTfficio cl ' Igiene ùi i\Iant-O\·a; IJ. 13:500 di stip. e inde11n.: q1ladrienni del deci mo. Scad. 10 nov. 1\1o~FU1.fO (Tr ez;iso). (~oncorso medico aperto fino al 30 ottobre 1923. Per inforn1azioni ri\olger si al nlunicipio. Il Sindaco : Candido Toscan . PADOVA. Osperlale <} ii;ile. As. istente effettiYo di medic:ina. L. 4500 e 4 bien11i decimo, due c.-Y .; " ta11za di a bitaz.; guardie di 12 ore a L. 15. Scad. ore 17 d el 15 llOY. Nascita a11ter. al J5 i1ov. 1893. Ser,-. entro 10 g. Chiede1·e ·1nnuuzio. PEGT.10 (Pesaro ) . Scad. 15 uov. Intero territ orio fl t--1 Con1une e 4 frazioni di Lrbino (in conso1·hio·1. I J. 7000 e c.-v., o ltre I... 400 lJer l1ff. an., tariffa clell 'Orcl. lJer gli a bbientj. I'er t1·asv. 11bbljga torio L. 3000. ROMA. Ministe1·0 del l a, Gue1·rci. Col 15 nov. a ,-rà inizio nella ~C:ltola cli Sanità militare ·cli li"irenze lln corso di sei mesi ·per aspir a nti alla nomina cli tenente meclico in S .•.\.. l'). Il numero dei p o ti è di 50. ' redi fase. 28. SIRACUSA. Gongrega.z·ione di Carità . - ('oncorsi a chirutgo primario ed a direttore del La bora t. di cl1imica clinica, Illicroscopia e batteriologia rresso 1 · o~pecl. Civile 1.."'mberto I : età lim. 50: i1er il chir urgo bi0nnio <.li aiutato in Ospedale in seguito a p11bbl. eone. 0{1 in Clinica uni,r. Serv. entro 15 g. Docurn. a Il' Cfficio ( ,·ia :Xizza. 104) no11 viù tar~i <Je1 15 nuv. I~c ri zionB .i\ lbo Chit·~ cler~ n. nnnnzio. O .. pedalc (}i ,vlle. -

UDINE. - ,- e ,-1 Reparto (esterni). Stip. base L. 8000 r>er 1500 PQY . , eleYabile fino a L. 14,000 al .22° anno di seryizio; addizion. Ij. 3: ·doppio c.-v.; J.;. 3000 ca vallo, I~ . 1000 se altro mezzo trasp. Scad. ore 17 del 30 no,·embre. VE:.\"EZIA. R. J>refett ura. •.\. tutto :JO no\en1bre. '\Tedi fase. 43.

1

C'-0nrorso }Jer esami per il e;onferilllt->nto <.li ;J bors~ di studio cli annue lìre 1000 ognuBa da asseg11ar.,si a coloro che frequentano o intendono frecrnentare li 'Gniversità di Perugia . Delle tre borse uilà è conferita .p er la Facoltà di GiuriS})l'Utlenza, e ùue per la Facolt.\ cli ~1edi­ cina e Cl1iru rgia . Se n on è conferita una borsa per un ramo d i . tu di, è in .facoltà df>l C<Jnsiglio d 'An1mi11istrazione <li accresceTe il numero (lelle borse assegnate per gli a ltri rami di studio . Le istanze clei concorrenti debbo110 essere pre.·entate in carta da bollo da IJ. 1.20 all'lTffici-0 d i egreteria clel Collegio Pio della Sapienza, presso l'Uni,~ersità degli ~tudi di f>f'rl1gin. Diffid.e e boicottaggi. N110\e d iffide :

Contignano (Siena) .

Gabinetto oculistico moderno, città Alta Italia, otti mo aYvenire, cedesi causa partenza. RiYo lgersi a l dott. E. Tassoni, Cornedo (Vicenza).

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. co1n n1. Paolo ~Iecl·olag·l1i è non1iM t-0 direttol'e della Cas~a Xazio11ale per le A.ssie:u1«1zioni ~ ociali. Importante pubblicazione : Per un a $peciale concessione da noi ottenuta,. siamo in grado di offrire ai igg. _.\ bbonati del «Policlinico» per sole

L. 4 O. 6 O, in porto franco, l'interessante pubblicazione de} Prof. LUIGI FERRANNINI, della R. l:ni>ersità di Xapoli

Mannaie di semeiologia medica, fisica e funzionale (4• edizione).

\" ol. in- di pag. X.II-6 9, con 215 fig. interc~late nel testo ed 1 tavola a e:olori, che trovas i in commercio a L. 4 5,

più te spese postali di spedizione. Intorno a questo volun1e ceco come s i è espresso ~ 'insign.e maestro Prof. ANTONCO CARDARELLI nella s u a lezione clinica del 6 giugno 1923 :.

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« Questo precetto (a proposito dell'apice polmonare) che 10 vi ho dato in talune Semeiotiche non lo troverete ben espresso. Ma in 'quei libro che lo consulto spesso e c~e vorrei fra le mani di tutti i giovani, e che anzi ogni medico dovrebbe avere nella · sua biblioteca in quel libro di Semeiotica che ha scritto LUIGI FERRANNÌN1 troverete tutto bene espost~ e!-' espresso. É un libro di Semeiotica perfettissimo, che ogn! clinico dovrebbe possedere: Vi giuro sul mio onore che e un libro monumentale ». Invinre cartolina -v<t glia al CaY. Jjl1 JGJ POZZI - Yin Sistina, n. 14 · Roma.


SEZIONE PR~TICA

BIOGRAFIE. •

Per il settant.esimo compleanno di A. Striimpell.

Il clinico di Lipsia, A. StrUrupell, compì i ~et­ tant'anni il 2S git1gno 1923. Nessu11 nome cli <.:linico è t~nto conosciuto all'esteru, quanto quello di Strtimpell. Nato 11el 1853 a Dorpat (il padre el'a t1n professol'e di filosofia conosciuto), dopo la laurea fu a ssistente a Li1>sia, !)rirua di Wunderlich e poi di Wagner. Striimpell considera questi due clinici eome i suoi veri maestri. ~1aggiore in:tlt1e11za ebbe però s11llo svilt1ppo di StrUmpell, il cerchio degli a1.0ici, composto di uomini dai nomi be11 noti di E rb, Moebit1s, Col1nheim, Weigert. F. Kries. Giit. da. giovane docente scrisse il suo testo di patologia e terapia ~peciale. Il st1ccesso ottenuto da questo libro pubJ)licato nel 1 83 indt1sse la Facoltà di medici11a di Erla11gen a chiamare nel 1886 Stri.i.mpell a succedere t1lla cattedra di Leube. Nel 1003 venne clii<lruato a Breslavia, nel 1907 a Vienna. Morto Cl1rschmann: Striimpell gli s uccesse a lla cattedra di medicina interna di Lipsia . I la\ori scientifici di Striimpell sono essenzialmente clinici: con la s ua acuta osseryazione ha p-0t11to osservare e descrivere per l)rilll~ tt1ttu una serie di sintomi e di quadri morbosi. Fn 11 primo a far notare che l'infiammazione a11chilo~ante delle :.1 rticolazioni si l)UÒ limitare a lla sola colonJJa 'lertebrale, determi11a nduue la rigidità. Ft1 il pruno a comunicare intorno a lla l)Oliencefalite dei ban1bini. Tutte le sue pubblicazioni hanno solide basi a n atomo-patologiche. Importantissi1ui contribl1ti alla conoscenza d i sindromi prima oscure 1'e11nero da ti dalle sue ricerche Sltlla para lisi spinale-spastica , Sl1lla polineurite. sulla forma bulbare della miastenia, sulla acromegalia . Per primo descrisse il quadro mo1·b~so della pseudosclerosi: nel 1920 egli r iunì insieme e completò le •st1e JJrecedenti osser\azioni in un la1·oro « Il complesso . sinton1atico nmiostatico >> . Re anch~ il p rogresso seientifico 11a in seguito dimostra te erra te a lcune ipotesi di Strilmpell (l'etiologia tossica delle affezioni n1ètaluetiche, l'etiologia. endoge11a della sclerosi · mt1ltipla) pt1re •'gli dev't"'' ere a11110,erato fra i i1io11ie ri della neurologia. 11 merito iuaggiore di Striiu11.>ell nelL:'l 1nedic irui interna è quello d 'aver -egli fatto notare il rapporto esistente tra · numerosi c1ist11rbi Romatici e affezioni p.srichiche : egli (Umostrò che 1a maggior parte delle « neurosi · organiche>> si de,·e attribuire a ra.pprese11tazioni morbose e ehe 1a nevrastenia. 11-011 dipende da un esaurimento dei nervi pe1ift-rici . he11sì da t1n a precoce esauribilità 0d irritabilità della psiche (psic.aste11ia). • Il genio di Strti.mpell e i s11oi tale11ti artistici rifulgo110 specialment~ 11elle ·sue co11fe renze e· nei suoi scritti 1>0polari: « Parola e ~crith1ra >>. «Sui danni cat1sati ai nervi ed alla vita psichica dalla gi.1erra )), « Stilla coscienza del tem1>0 ». Oltrechè -come scienziato, Strtim1)ell eecelle :Per il st10 caTattere e I>er la sua per·sonalitù. .-Uieno da qualsiasi Ol)J!urt11nismo od ambizio11e egli pt1bbliea i s uoi lavori soltanto ql1ando può 'lire q11alche cosa di re:-tlment-e nuo\o, e quando può e~~ere del hltto

sic:uro di qua11t0 c:omunica. Come maestro Strtim1.lell in··egna ·1)ecialn1ente con l 'e~mpio, chi studia con. lui irupara a vedere nel malato non già il materiale per l'insegnamento, bensì l'uomo bisognoso di aiuto. ed impara a limitare i sussidi terapeutici a ciò che è stretta inente necessario ed effetci,·amente t1tile. La vera ver so11alità di Striimpell rifulge nel st10 cerchio famio·liare dove e°'li o ' o si clecliea alla letteratura ed alla n1usiea. Gli scolari di Stri1m11ell possono realmente mettere iQ pratica il giuran1en to di Ippocrate : cc Io stimerò come mio fJaclre, colui che lni ha in~!rnato l'arte dellli medicina)> . ~

(_l,Jii·ncll. n1ell . ll'o:··hen."ollrift. 1023. Il. 2.;)). POLLI TZER.

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NOTIZIE DIVERSE. Il Congresso neurologico rinviato. Sic<:ome il ·v·1 Co11g·resso italiano di :N'et1rologia convoe<:ìto <.1. ~apoli, verrebbe a coincidere con le feste nazionali della marcia di. R oma., il .p residente 11rof. Giu•oo1)pe D'Ab11ndo ha r inYiato il C-0ngresso stesso è le onoranze a l F-e11. Bia11cl1i al 5 noYemòre e ..eg·uenti.

Per la lotta contro il cancro. L'Associazione romana tra i c·11lturi della Elettrologia e della Radiologia, in u11a setl11ta del 9 ottobre ha Yotato a lla unanimitù. ~11 pro1)osta clel })residente l)l'Of. Ghilard11cci, u11 qrdine del giorno il q11ale, co11statando che le uffe-zio1ti c-~1ncer-0se van110 prende11do una di.ffnsio11e semJ.Jre n1aggio1·e. i spirand~~i all'inizi<tti,. .a p1·esa in Italia dal com1>iant-0 prof. Foà, si aug11ra che anche a Roma ·orga nn ce11tr o regionale di lotta antic-a11cerosa · composto tli 11omini com1)etenti i1elle Yarie branche della l\le<licina, che ~ntensificbi Jo s t11dio e la terapia del cancro, specie sotto il rig·11ardo etiologico e curativo (princi1)almente Roentgen e Radit1mterapieo) . diffonda nel popolo per mezzo tli conferenze e di })t1bblicazioni a tipo l>OI)Olare là convinzione ùe11·as:solnta necessitit di ricorrere al più presto l)OSsibile a l consigliQ del ~Ietlieo e faccia un·attiya provag·;inda 1)re.sso le nutoritit go\er11attre. perchè gl'Istituti Scientifici {_·he in iuodo pàrticola re ,~olgo110 la loro attivith ~1llo tt1clio ed alla terapia d~l le a ffezioni cancer~>:-;e ::;iano largamente forniti di mez~i at1atti e di l'tt'l'S·o nale abile. In seg11ito a tale .1eliberazione si c:reerà anche ;1 Roma 11n centro di lotta antica11cerosa, costitue ndo una "Weietà de lla qt1ale oono invitati a far partè tutti i medici della regione laziale e tutte le persone C'he hn nno a cuore la so l11zi1">IH:~ di !Jroblemi ~ocia li a beneficio dell '11manità. Di l111a i•r~'1 ad'l1nauza, indetta per il 23 ottobre nella sede del R. I sti tt1to di Radio logia a 1 Policlinico. al~o sc-01Jo di forml1la re lo statuto e distribuire le cariche $OCia li. da remo pro.3simamen te noti 7.ià. La lotta antitubercolare in Italia. Il Consiglio Generale della Senna ha i1rriato in Italia una Delegazione per ,-i~itare le più importanti opere di assistenza sn nit.aria. È la seeonda volta che 11 Consiglio della Senna invia una Commissione in Italia a \SCOl)() scientifico ed u1nanitario.


IL

POLCCLI~ICO

Il ca po della DelegazionP, ~\fa llrice ()nentiu, dieh i<t rn "\ra cl1e q11est'ultimn, d opo le visite <:on11)iute a (+e11ova, R om a e NaPoli, ticonosce-ra la snpel'io• jtà i talia11a i1ella organizzazione della lotta a ntitn 1.Jercolare. •

Soppressione di competenze per malaria. ('on R. Decr. 11. 19o9 in <lata JO sett. è so1}1Jl'PS· so il premio per i111mu11it~L d i ina h11·in c:ouce::;.~o d a ll 'art. 93 de lle Dis11osizioni !=\Ulle competenze a <:ces80rie, a n11esse n l R egola 111e nto d e l person a le del le F errovie dello Stato, apvr ovato co11 D ecreto I . 11ogote11e11zi a le 13 go~to 1917, 11. J :-193.

La missione com pit1ta dal sen. Lustig nella Repubblica A1·gentina sulle relazioni colturali tra i due • paesi. Il vrof. sen. Lu.-tig del J~. I stituto :suveriore di b..,i1·en zE> è ·b::i rca lo à G€no-ra (lal l)iroscnfo « R e v~it­ t orio » il 12 setteml;>re~ di ritc>1·no dalla R epubblU:a

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_.\.1·gC'Ittina, cloYt' era stato ji1vitato a inat1gura r e i i1t10Yi edifici <lell' I s tit t1 to Biologico .t'.\..r ge11tino, e clo,~c con l'appoggio ù e l Governo si era recato l)er la or ga nizzazione del! 'opera de i n ostri muti la t i di guerr a colà residenti. I l .·€11atore h n. dichiata to cl1e l'Al'ge11tina è ir;i. co11tint10 })rog1·esso e va emanci pn ll{l osi d a l!' E n i·o})a ne lle ,ind u strie . Gli italiani sono tra i p riu1i in t a li inizia t i ve, ma occor rono 11110,·e forze e nuoYe brac-cta. I capita li. ti si troya110 sul posto, tecnici Yalenti e seri tr0Ya110 occu1)a~i one : gli uvYenturieri i10, i con tadini sii. Gli i t~1 ìia ui vi ~0110 a i1vrez?in ti, se hanno una professio11e utile, e se ci \anno per la ' '01·are le terre o c:renre indt1strie . T,a c0Jt11rn ita lian a , benchè se n e i1arli n1olto, vi è l)Oto 11{)tn , n l contra rio della fra11ce$e . I lib1i franC:C!-:i e ·11ngnoli e le ri. ·pettiYe ri"·i ~te yi costa110 n1eno cle llC' nostre. Organismo di grc_111cle im1Jortanzu e rlef:?:110 di appog·gio è l'Istituto Argentino ùi colt11rn i ta li(·n . Se 11e i11tere.sn il no.·tro 111inistro (,olli cli F e liz7,a110, i111 ita l i,~ 110 i1el Yf\l'O se 11so dc-11<\ pà r rJla . 11 nos tl'o GoYern o c:ertan1011te a i ll ter ìl tn le iniziati vn pre11cl e11<.1o accol'di (-01 n1i11i.s tl'o . Argenti110 i1l l{ om a dott. l>er ez. Il i >rogrù111ma clell' I :tituto ver rit es1)osto a 8 . E. 1'01i. J\I11s8olini da l q11 ~1 1e italiani e argentini ~1ttencl on o molt o i11 ta le .e11. o ; e cli questo f11 in en rica t o il He1i. I.,nsti.~· . Sa rrbbB ovpo1t11110 cl1e i-::tnde11ti ar:.. genti11i ve:nis ·pro a .·b1dia r e in · I ta lia, loro c:oncecle11clo q11elle fac·ilitazio11i o r u1n i as~ic:11rate da a ltri go\·erni lati11i é non 1~1 tini. Occol'r e t1n l a\Ol'O disc:l1)linato e c:oor<.1ina to tra i clue }Jaesi, tralase:in11clo per il n101n<:'nto injziutive l}e1"sio11a li, e n o11 ~e1uv1"€ d'ecoro:;;c da parte i1ostra . I nost1i editori, librni, potrebbero aceordar i per lo smercio e la <.liffni:;ione deJl~ opere e dei giornal i italiani più acce~. i bili. P er ora ben pochi là acqui stano i libri e i i1erj oclic-i i1ostri. T a le lag na n za ·g li è s t<1ta fat t a {la a r gen tiJ.1i <? tl n italiani. ·pt1r in forma u fficiosa. r, · :.1~3.·istenz.a degli in,·alidi e mt1tilati è ormai bene orga11iz7.ata. procelle con ordine, e l 'Opera l"azio11ale è colit uota e a1)prezzata . Il sen . l ,l1 tig h<:l r<1C'to1ua11dato di ]nten:;ificare l 'azione nostr a occul lt1lld1oc1 l)iù <1~lle cose e d e lle oper e c-11e no11 clelle ~i11gole p ersone. T.. a J'écla nze fatta a i singoli nl1oce nll<l 110 tra c:.11.'a !Jatriotticn .

Pro lebbrosi. 11 1>rei:;i deute de l l'onsiglio ùei :;.\Iini ~t1·i, o u. l~ e­ nito .Jlul$SOli11i, si è compiaciuto di far eroga r e dal :Jlinistero tlegli _-\.ffa ri Est.eri T.J. 200{! a l1'01)era « l 'ro J.Je1Jro1si~ », ac:<:ompagnando il , ·aglia con un~1 nobilissin1a lc:!ttera, inòi1·izzata a l fo11da tore prof . \Tince11zo ll'. A.1nato, doce11te di de rmato logia a lla Uniyer sitù e.li R on1a . I.Ja niu11ifica offer !:c:'l è stata rimessa al' re\· .lllo P adre Ci1)rinno Sil,·e8tri, de legato dell'Ordine f r ancescan o, C:'n i è affidn ta la direzi on e ol'ganizza trice della gta11cliosa istituzio11e.

Per gli studi sulla insulina. La. .-·ig11ora .J 01111 D. Rocke f eller l1a d onato 10,000. <.lollari al Toronto (}e11ernl Hospita l doYe Banting stnclia ]l 111·oblema della insulina . J,' U11iYe r :;ità di T o l'onto h a asseg11a t o 5.000 dollal'i a lla f o 11dazione R a 11t ing destinata <l llo ~te!';SO

·copo . Al Pl'e~by teria n Hu~pital lli N. Y. sott o gli a u viti (lella Roc:l\'.ef elle1· l~ou ndation si so11{> i11iziati cor si pratici per l 'u~o d(llla ins n1iua.

Nella stampa seientifica. G li « .A.nnales cle Para. ·i tologie 11u111aine et tn1nparée » verran110 diretti dal r>rof. Brn111vt, r·l1e ayrà a segreb:11·i di re<l azione il p 1·of. ~€Yel1-Iie­ n1aire e il (lott. IA1 n~eron; Yerranno e diti <la lh1 l <.1sa ).[asso11, con ln c: ura abitua le; c:ostiti.1irn 111},() la continuazio11e degli « Ar<.:l1iyes de Parasitologie » la cui p11bl>lic.:azi one era stata i11terrotta c-011 lfl 1uort e cli i{. Bln11cl1nrt1 . 1

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Scuole per g·li alunni anormali a N npoli. Sono state mes~l! i11 via di esve1illlenlo •tlle St:l1ole E. D e Amicis e G . l~oyio, ed 11anno accolto 40 a lu11ni, cli cui il 70 % era costiti.11to da n11or n1ali veri per i ql1ali è s t ata chiestà l 'istituzione di sc:11ole autonome . I risultati ~0110 stati quanto lllai lus i11g hieri e(l incoraggia n ti. r ,a fonclazione e l'organizzazione lli t:ili scuole .·i cleYono a l ferYido· apo~tola to de l dott. A . da ' TaloroRi inseg1111 i1ti.

D'lJ 1-.~o,

coa cliuYn t'>

Università cattolica a l\'lilano. I1a vubùli~·ato il suo pl'imo « r\n11uarln » (1022-->8} e l'ordinan1ento nc-calle111ico <1923-24). È una t" niversità ~ibera ec1 11a gi.iL d:ito prove di fe1·vicL'l v i ta . Ha p er ora tre facolttt: d i Scie11ze socia li, di I;etter e , e di Filo:-)ntin . Il Corpo Accaclelllico noYera pii1 di 40 }Jrofe~sori reclutati nelle Yarie l -niYer sitit. f,[1 Bibliotec-n <:on tiene })iù di 500 RiYiStt" e })Cl'iodi c:i i11 tutte le lingue. Borse ùi stl1dio \'<1nno d::tlle 1000 alle 2500 li~e a n11ue i}er stt1denti che l1n11no bi .. ·ogn o ·cl ·aiuto economico e c:he sono iuerite\oli 11er din1os tra to a in ore allo stnclio. 11 clott. ENRICO ('E~:\111 da Pi&1, n1orto a G.'110Ya in e tà di 50 n11ni clopo atr oci soffere11ze, <.:>l'<l sta t-0 assiste11te alla ( l i1iic:a Thledicn etl a~rli ~p P ­ 1

<l ali di Pisa, poi a. sistente a ll'O. "pedale ::.\Iag~:inr<? di ).lila110, me<1ico (1(•p:li Stabilime nti Penitenzia ri ùi Pia11osc.l e n1edico eon(lotto in Yari r:olllu11i l1L·lla lJl'OYlnc:la d i T:cline, 1~ell uno e Vice11za. ~i troYò nell'epidemia c:olerir;1 a Bura no ('\'"enezia 1 ~ fu n1andato i11 ~ardegn;.1 per la lotta <1ntimala rica.

.. •


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( _.\_ ~O XXX, FASC. -i·4·]

SEZIO:NE PRATIC.\.

apit.1110 1110di co <.li <·om11Ien1e11to (lUl'<lllte lt.l gut-rr<l , diresse Yarii os11et1.1letti da cam110; Yenne di<:l1iara to invRli(10 cli p:u~'rra e n~.·egua to a lla 1a c:a1

(

t<:'~ori; • .

l>isti11ta figura di 1Jl'ufcsF<i0.11i~ta, d i studioso, cli c:ittnLli110. la sua -,,'it;.;'l fu . empre i .. l)irata ai più

a lti ~e11th110nti cli bont?t, cli rf'ttitnc1i11e, di nn1or vntrio .. J,:1sc·ii! l~l fa1niglia 8trazin ta dnl dolo1·e. •

d.:n1 .

C'·ulpito dtl ma lor e irn11r 0Yvi ··o, si è . J)e11to il clott. <:•l Y. R.IBF .A.EI ;E P ..\.GXIET.,LO. ufficiale sanitario clel c:o111tme di :Jlelfi (Bnsilic·n ta). Ya le11te 8tndio~, noto Jier il suo <( si11t.01ufl clP1la 1nalari<l. )), apprezzato citt;\ cli no. i. u.

Le malattie de.I cuore e dei vasi Periodico mensile diretto dal prof. VITTOR.10 ASCOLI

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. .JrJ1o·nal de .lférlecin e de BorrlèClUJ.:, 25 lug lio. T"ILL:\RS e Duco~r. l3'erite cl egli arti <lu f1·aIDJnenti L1i vetro. - BouoRE \ u. La tel'apia del cancro. ! Jif/Uria 1n 0clica, 1 0- luG;lio. - J>ERR.L oo. J ,a ri forma

delle leggi s ugli infortu11i. 1'7te L 11ncet, 4 ago to. "\\-rx. 'E. 8ullu ricluzio11e della iuort1ilità i11fa11ti1<-. - GonnoN IIrsr.oP . I.Je fn11zio11i digere11ti i1elk1 tube r colosi i>ol1nonare. 1Vien . J(lin. Wo cllens ., 28 giu. ·_ R. \ "OLK. Proùlcmi i1nmnnitari della cute. Rii:. di (Ji;i ecol., ecc., Jnag. - L . HERLITZKA . Tratta111euto eo11 la tren1c11tin u delle for1ne annessiali . Practitionrr, lu g. - Xnn1ero su lla p1·eyenzione delle nn~e:ite. Pr·diatri,.c . J.o lng. - F. DE ~.\.N'GELI . . For1ne tifosi1nili del la tbc. acuta infant. (}ifJ1'J1. ]tal. d. Mal. T7 eneree e cl. P elle, giu. _.\. 1-'A'>tXI.

Atl'ofioclel'ruin. idiopatica ·vrogressiYn.

- :\I . FRAULI~I. Perito11ite e J)~ritonismo b leuorl'<"lgico p;onococe:ico. - e. GARGANO. P er Ulla J)OSslùile terapia degli t!pitelio1ui cuta11ei . - A. DEL-

1''otocler1natoscopia . Prf!.~se Jiécf.., :-30 gi11. H . f)EOL~:RE. Il cl1at1lmoogl'a . Rit. crit. cli Glin. Jle<l., 13 111<11'. - R. PISANI. T,f' e111orrugie n1e11i11gee. Gior11. di. Olin. Jle<l., 30 g-iu. - P. PIERACCINI. IJateralil':ZèlZione dell n. scapola. - I~. PA~TAI,EONr. Infl nenza a n1anifestazioni vreYa lentemente cuPI.\XO .

Redattore:

1)1'0!'.

CESl\ RE PEZZ I

'

E pubbli ca '"o il 9° fascicolo (.30 sette inbr e 1923). Esso con tien e :

LAVOitI ORIGINAI4I. J. - Dott. A . SEBAQTJANr. Sul meccanismo di pro' duzione della tachicardia parossistica. 11. - Dott F. CAsTELLOTT1 La pressione diastolica e la pressione del polso in rapporto alla capacità . funzionale del cuore.

R ....\SSEGXE, RIVISTE E CONGRESSI. E. I\ AUP. Ricerche sul comportamento del cuore dopo il lavoro muscolare. H. HERxHE1MER. Sulla grandezza, sulla forma e sulla capacità funzionale del cuore da sport. P . ,,-Hl1'E e L. \ i 11{0. Osservazioni cliniche sul blocco cardiaco. G. NE\\~. Paralisi laringea associata a sindrome del forame giugulare ed altre sindromi. K. H1TZE"-BEHGER. Le oscillazioni pulsatorie del diaframma ( çontributo allo studio del polso epatico normale e patologico). ~I ·LE!'\fl GON Regole pratiche per la diagnosi delle aritmie. lv1. .-\ BHo·r, D. LE\';rs, \V. HE ..\'l'TIE. Stenosi polmonare infiammatoria con setto ventricolare chiuso; stenosi polmonare e atresia polmonare embriogenica con setto perforato e morte per embolia cerebrale paradossa. NOTIZI ..\ BIBLlOGRAFICA.

J. B..\RBIER. Il metodo ascoliatorio nella esplora-

zione cardio-vascolare. ·- - - Abbonamento an~. uo: p er l'Italia L. 25 i per l'Estero L. 32. Per gli abbonati al « Poli cltnico »: per ritalia L. 20, per l'Estero L. 25. On fascicolo separato L. 3.

I l N.B. - Ai nuo;vi abbonati del 1923 a «Le l\lalattie · del Cuore> s i concedono le intere annate 1920-1921-1922 de1 periodico stesso per sole L. 4 5 se in Italia e per sole L. 6 O se all'Estero, in porto franco.

A richiesta ·si invia numero di saggio. Invinre cartolin:i-Yaglia al Cav. Ll'IGI POZZI, ,.in Sistina , n. 14 - Roma.

t[\11ee. Ar('ll. Jlal. A1.. parell dige:stif. ecc., inag. - C. BoxoRrxo U DAOXDA . Achilie g<1Rtriehe funr,ionali. DJ-:Ll-IER~r e lVIORET.. -J{<\tIN . ..'.\.nom <l lìe (1i 11'0~izior10 del duodeno. JJ' FJ n céJJ li ale, gi u. ·- H. CLA U DE e H . RcHOEl•'l•'En. :Jie11il1gi.te sierosa e tnlllore cerebrale. - P. Sr.'TOHE e N . r f; RO N. 'l'urbe psichiche e tumori del-

l'ipofisi. - HALB~1~ST.~D1'. . L:i psico ~ delirante r1rei::enile. - H. DA?-.r.~YE e A. PtLAv<srcY . Trattan1e11to ;111ti-i11fettivd df\lle psicosi acute febbrili. [->e11.-iero Jfe<l., 30 git1. );J. J1'RAULI :XI . Sifilide gou1lllosa <lel 1nu<:>c·olo trici1>ite bracl1iale. Pre>1sa. Jféd . . lruc11t., 30 rnag. - E. CA'l'Ar,J.x. Di~ttirl)i ne1·\-osi e 1neutali da <lbuso di tabaceo. l'rtri.~ Jférl., ~O gin. - ("'H.\YJC:XY. Pollachiuria dii.1rJl<l e J1ottur11a pF:icova t icn. - I,1·~r.oxG. T./a11~rgin . i fili tica . Arta Drrn:a,/o-T'enerr>ol., iu.n r. - .J. K ,\BJi.111\:. Ti-

tolaggio dell'antigene di Sac:hs-Georgi. - I '· 'T'oROJ(. i),1tog·e:1c. d. c1e>Jl'inth1111111azione cutanea. I\:. GA\YALO\YSKI. lrra<liazio11c· del timo. ,_oc. Jlérl.. cl. flop .. ~S gin. H. c .1rABANIEH, l'. I~ono-ONELL ~ I.JEBEBT, i\.. (7IT.BERT e <lltri .• TrattnJ11e11to del diabete c-011 i11Rulina. - H. DtrvouR e DlTCHON'. Sclerosi a ì)l-.1ccbe e sifilide. P toc. R. t)oc. Jierl . . lug. - J 1 trattame11to operatiYO ùel}.a paral isi :->f)a~tica ( discnss.). Azione della ehinidinn i1elle car<1io11ntie · (di~cuss.). - Casistica . JJrit . .Journ. ( 1 l1ildrcn ' .-: Di" · apr.-gin. T. B. J.JAYTON. '.rratta1nento dell'otite media infantile. F. P.\r.KER \'\"'ERER .. Xntura del 1norbo tli Banti. R. J\IILLER.

,

~:Ialattin

celiaca.


~1146

[_.\~~O

IL POLTCLI);ICfJ

.Jourti. Anier. Jled. Assoo., 28 giu. -

E. A.

GRA-

IIA~r .

XXX. FASC. 44]

Liguria Jled ., 1° g1u. L. ?\fALERBA. Iniezioni di acido salicilico nel reumatismo articolare. Radiologia Med ., lug. - P. NArALE :\I~Rzr. Tumore del grande epiploon. P a ri,s M~d., 7 lt1g. - :\Ialattie del ct1ore, dei vasi e del sangue. AroJl,. Radiol. ci. E.Teotrotli., gtlt. H. "'.,.· JoNES e C. THURST·\ X HOLLAXD. ~teitiis deformans. W. A. SAL~1oxo. P11eumopericardio artificiale. 1~pi.tal ul, 6 .• P. C.\PLExo. I.,·incisione piccola Ni estetie-a nell' a p pendicectomia. A.roll. rle Med., G·ir. y Esp., 14 lug. - R. N. SANros. Coliche paucre.:1tiche . Presse Jléd., 7 lug. - L. CHEIXISSE. Due nuovi anest~tici : l 'acetilene e }'etilene. J O?.trn. Trop. Mecl. a. Hyg., 2 lug. - D. THORUM. NuoYo tipo di g·erme risoontra.to nel mo1'billo e iìella scarlattina.

I progl'essi ree-enti della chil't1rgia. toracica. -· .J. RIDLON e E . J. BER~HEISER. Degenerazione calcare dell'aorta cat1sa di dolori lombari. H. H. HAZE.\T. Ristùtati ren1oti della cura della sifilide. Brit. 3'Jed. Journ. , 7 lug. - .~. LEI'.rCH. Le Cal1se del can~ro. ,Gaz. cl.. H6p., 30 giu. - F. LÉ\'Y. I~e oon1pressioni midollari . .Presse Méd., 4 lug·. - :i)J. oF. FLEURY. Stati depre.··Sivi e nevrastenia. .Deittsolie Mediz. Woohen,s., 6 Jt1g. - E. ATZLER. Considerazioni fisi!)logiche st1i liquidi di so~titt1zione del sangt1e. - F. l.EIDIAX~. Basi fi sicochimiche clelle solnzio·n i per iniez. e11doY. - LEPEHN:E. lVIezzi a.ttiY::tnti la secrez. biliare. A. GREIL. Origine delle anomalie di costittlZione. .Aroh. cle Oardiologici y Heni., git1 . - R. ~6,·o.\ SANTO . . Applicazione terupeatica dell 'est1·atto di La nostra SEZIONE MEDICA, i1el Fascicolo 11 glandole linfaticl1e . (1° novembre) conterrà i seguenti: .Anna,l'i d'lg. , giu. - r.J. PUXl't)'TI. Tossi-i11fe7Jone da LAVORI ORIGINAJ.Jl. tonno sott'olio. - E. PETRicc10:\'r-~1Asc1. Bacill0 difterico moclific:ito. - ~- R .\CCHIUS.\. BatterioI. - P. MrNo : Ricerche sull' autoagglutinazione dei globuli rossi nell'uomo. fago nel terreno. JJlorgagn,i (Aroli .), 30 giu. - - :\1. FERRARA . Potere II. - I1. PATERNI : Contributo allo studio della e.. diastasico delle 11l'ine ed esplorazione ft111zionale rnoglobinuria nei malarici. del rene. III. - ..L\.. ToMASELLI: Sopra un caso di anemia Arcli. 1llal. du Ooeur, eoc., l11g·. ·- "'.\.. THÉoruur. perniciosa a tipo aplastico. I.sa teocina nell'ipertensione arteriosa e negli acRI,~ISTE SINTETICHE. cessi anginosi. - J. HEITZ e CoROXE. Diagno i A C'oRR ADI: La pressione venosa. radiologic;a dell'aneurisma parietale del cuore. I non abbonati a detta Sezione potranno ottenere q ue~ :Pa.thologica, 10 lug. - G. BoLOG:\""ESI. Patogenesi s to interessante Fascicolo, inviando cartolina-vaglia di del « Noma>> . L. o al rav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma. · 1

..

- Indice alfabetico per materie .

Pag. 143() .AI1afilassi e tachifilassi per via i1asale )) 1415 Arse11obenzoli: pericoli e loro profilassi )) 1432 13ibliogr:ifiil Cirrosi epatica <.ttrofiea e re,·ivescenza )) 143.5 della glandola man1n1aria nelru6mo )) 14j2 ·Cisti clermoide del dorso del 11,1 "O . )) 1428 ·Ct1ore : sulla così detta legge del Diabete grave trnttato eo11 l'ini..~ulina )) 1-133 Embriologia : ricerche )) 143-:l Encefalite epidemica . )) 1426 Eresipela cronica: trattamento con i metodi di .desen$1bilizzaziont> )) 1437 .Eunttcoi<.lismo tu rdi YO )) 1432 'Fosfog·licera si )) 143.:J Insnli11a: ricercl1e )) 1433 Let1cemie acute : varietà cliniche )) 1433 Tiiquor: prod11zione e vie cli €'limin~tzione . )) 1434 ìVlorso della vipera : sintQ1u;.1 t' logia . c:t1ra, 11rofila ssi . )) 1423

Roma. 1923 -

Tip. Cartiere Centrali.

)1urmt1re vescieolare: ascoltazio11e nelle regioni lombari . P.ag. 148.5 Xervosi~o nella oc11olu . )) 1439 ParkinsonilSlllo post-eneefulitieo e funzionalitit epa tic.a )) 1-184 Plessi coroidei nelle cerebropatie organi)) 1428 che e nei la seh izofrenia . Polmo11ite da pneumococco tipo I: ~iero­ terapia specifica . )) 1437 Radit1mterapi.a. delle neoplasie. e-on ~ma)) 1424 nazione e ag·hi radiferi )) 1437 Siero : I)rotìlassi ·degli accidenti ck1 )) 1441 Sifilide e malattie veneree: profila. ·si Singl1io~zo epiden1ico: eziologia e cura )) 1438 ~ · pina l1ificl.a . . )) 1429 i.,:;' pirochetosi ittero-emorragica : r~rofil~1ssi )) 1436 e s1erotera1)ifl . )) 1437 Stomaco : ..semeiotica i'a<liologica )) 1443 STRU~IPELL _.\., : biografia Tt1beroo,Iosi osteoartioolari: radiog·rafia . )) 1438 ~one et1ta11ee epiletroge-ne ed epile ·sia rifie-~sa

L . PozZI, ed. resp.

,


ANNO XXX

Roma. 5 novembre 1928

fondato dai professori :

'GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

t

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMA~IO. •

Congressi di Medicina e di Chirurgia. Potitica sanitaria e giurisprudenza: )loditicazione dellç norme

concernenti la. revisione dej!li organici. tiche ~irlttt di proprietà riservati.

Questioni pra-

Nella vita professionale: P angloss: La dicotomia. - Cronaca del movi1nento professionale. - Ammini strazione san itaria. Con-corsi. - Nomine·, promozioni ed onorificenze. Notizi e diverse. Indic e alfabeti-co per materie.

- E' vietata l11 riproduzione di lavori ~bblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione dei suntt

di essi senza cita1·ne la .fonte.

·

CONGRESSI DI MEDICINA E D.I CHfRURGIA, Inaugurazione dei Congressi. 24 Ottobt·e 1923. Alle ore 10, nell' At11a Magna della R. Univer:-:ità sono stati inaugurati il XXIX C-0ngresso <li }ledicina Interna ed il XX."'\: Congresso di ChiTurgia. Hanno lJarlato il sen. prof. Fano a nome dc"l :Rettore, il prof. Pedic-0ni a nome del R. Commis-sario, il prof. Sipiades in rappresentanza dei medici llngheresi convenuti al Congresso, il prof. Gallen:ga per l'Ordine dei Mèdici. Ha preso quindi la parola il sen. prof. .EJ. MaRAGLIANO, presidente della Società Italiana di Medicina Interna, pronunciando il ·seguente discorso: 1

La nostra annuale riunione oggi si compie in una data fortunosa nella storia del nostro Paese : la data che segna l'avvento al potere di un Uomo che la nostra fatidica stella ed il senno del Principe hanno dato all'Italia, di un Uomo che apparve quale espressione della 'Volontà nazionale mat urata in 4 anni cli dolorose· vicende che minacciavano la vita · stessa del nostro Paese. • Sia1no uomini di scienza, sì, e come tali è compito nostro concentrare le nostre attività nei templi ad essa consacrati; ma d'altra parte come cittadini abbiamo il dovere di interessarci, pur mantenendoci al di sopra di ogni competizione di parte, ai supremi interessi della Nazione che dalla ·scienza e dalle sue conquiste trae e trarrà sem-

Fase. 45

pre le ragioni prime della sua forza e delle sue fortune.

E come cittadini e come uomini di scienza abbiamo ragione di volere che in ogni meato dell '~r­ ganism o- statale penetri una corrente di nuove energie elle rompano quella fitta rete di consuetudini, di cose e di uomini, cristallizzati ed immobilizzati in metodi ed in indirizzi che non corrispondono più a lla nuova vita che il trionfo di Vittorio Veneto ha suscitata nella Nazione. I tòrre11ti òi sangue Yersa to in tante epiche pugne sono stati sostituiti da sangue nllO\O - è legge fisiologica - che ha dato al Paese una nuova e fiorente giovinezza, che vuole uno stato nuovo, veramente nuovo in ogni ramo delle sue funzioni, che elimini abusi ed ingiustizie, che tolga tutti gli inciampi alla esplicazione della sua attività . Se tanto l'ingiovanime11to si vuole per ogni ramo della pubblica amministrazione, si richiede vieppiù in quello della istruzione superiore, e l'Uomo elle con ferrea Yolontlt si è proposto di inflare il soffio creatore a lla nuova Italia Yorrà penetrarsi, rie siamo certi, di questo grande vero: eh~ l'istruzione ~l1periore è la fonte prima da cui scaturisce la fortu11a di ogni Nazione sia in pace che in guerra. ~ la scienza che .addita alle industrie e ai com111erci le vie del loro perpetuo progredire : è la scienza che difende 1a vita umana e la moltiplica; è la sci~nza che segna la via alla· amministrazione degli Sta ti in ogni loro forma; è la scienza ehe colle ' .gue cre.a7'ioni dà in pace la ricchezza e la prosperità alla nazione, che in guerra dà ad essa


1448

IL POLICLJNICO

,

[ ..t\NNO

XX:\, fi,ASC. 45 j

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...

la forzrt per la \ittoria. Oggi le batt~lglié si con1i111.~uto degli studi metlici: pc1·chè creu la neee ·~ir~t ba ttono e si vinco110 colle co11quiste della scienza . di coordi11are gli studi a lle loro precise finalità, e Se ogni ran10 della l)Ubblicn. istruzione ha t1na quindi di dare alle discipline applicate quella parcapitale importanza e. deve essere co11 amore colte che non si Yolle ad essi mai da1·e; perchè fortivato, a quello della istruzione ·Superiore spettano nisce ai giovani criteri di selezione positivi della le prime cure di chi governa. I benefizi della istrusede in cui compiere la loro istruzione; perc:hè zione scendono dall'alto .al basso, non c1al basso senza di esso non è possibile attuare il libero inall'alto, e se11za un saYio Ol'clinarnento della istrl1segnan1ento. . zione Buperiore il Paese 11011 ritrarrà. mai clagli Ogni Fac:oltit qt1indi innanzi a vtiL qt1ella fisonoaltri ·rami di istruzione qnei be11efici che ha rn1uia cl1e i Sl1oi reggitori sapranno darle : avremo " gione di aspettarsi. lfucoltà i11 cuf sarà fatta la parte maggiore agli A voi tutti quanti qui siete, :\Iaestri o studiosi studi biologici puri; altri in cui gli studi applidi mediche discipline, 11011 parrà strano che io, _.. c:.t ti n vranno la preponderanza; altre, le più giuinaugurando il nostro conyegno, vi intrattenga dl dizio .. e, in Clii sarà fatta giusta parte agli uni ed siffatte que. tioni: nella Yostra perspicacia con1agli altri. Ed i gioYani accorreranno ove si sentiranno n1evrendete e nella esperie1iza vostra ~ape te quanto l'organizz.-1zione degli studi superiori tocchi la meglio i.>repal'ati a quegli esami di Stato, in cui qodicina, sia per quante5 i·iguarda la coltura biolo- .Yranno dimostrare di conoscere non solo la tecgica ussoluta, sia per quanto riguarda le applicanica l)ratica, ma le ragioni biologiche da cui essa zioni della biologia · allo studio ed alla Cl1ra degli uasce. Un e~arne brutalmente praticato, ad esempio: la infermi. Sapete cl1e da più anni si chiedono dal . scritturazione di una ricetta, per quanto esatta, Paese 0Fdina1nenti che rispo11dano ineg·lio allo stasenza couoscere l'azione di ciò che si prescrive; to attuale della scienza ; sapete che da più anni il una virtuosità speciale " nel . rile,-are un sintomo Paese lamenta spesso l'insufficienza dei giovani ad senza conoscerne la fisiopatologia, non basterebbeesercitare qt1ei diritti ~l1lla salute e sulla vita dei ro davvero ad assicurare la società che quell'esapropri simili, che le Università ad essi conferime 'è cal)<;'lCe di darle lln medico, nel senso Yero scono. della parola. Perchè è nell'interesse della società Ed oggi, innanzi alle disposizioni escogita te dal che si vt1ole l'esame cli Stato, percl1è la sociètà Go'T~r110, dobbiamo chiederci se possiamo attenha il diritto di avere e lo Stato il dovere di darle derci per la .preparazione dei medici quei benefici clei medici che non siano TJUri praticanti di Laboche il Paese da tempo as1)etta dalle auspicate riru torio o puri praticanti d'Ospedale, IX'lri ad llI1. forme. jnfermiere cl1e può saper vedere, ma che ignora Non è compito nostro esamina re analiticamente le rag]oni di ciò che Yede. la 11uova legge sulla I>. I. che l'on. Gentile ha co11 Un esame di Stato così concepito eleva e i1on an1ore prepara ·t o e che il Governo del. Re ha di abbassa la dignità di cl1i ha saputo superarlo, eq11esti giorni pron1ulgato. lVIn. crediamo opportuno consacra a lla riconosce11za del Paesè il Ministro fe1·n1arci sopra qualche disposizione di essa che che ha saputo imporlo. l~ per qu~sto che testè ha più strette attinenze colla medicina. parlando di esame di St.-'lto, aggiunsi cli esame Prima quella clic riguarda l'esame cli Stato, il seriamente organizzato. Che così sia abbiamo raq11ule, se fatto seriament{• potrà assicurare alla gione di sperarlo; se lo sn rà lo Yedremo dal resocietà medici ben prevara ti acl affronL:'1re ed a golamento cl1e ne detterà le norme. O così snrà risolvere i problemi dell'esercizio professionalè. e resterà.; nltrirnenti cadrà fra la riprovàzione uniNon ignoro che all'esa1ne cli SL:'lto in 11n Paese ,rersale. con1e il nostro, dove si })re-ferisce cliscn tere aprioUn'altra ii1noyazi.one destinata a creare una riristicamente anzichè esaminare Je cose a ragion Y(lduta ed a prova cou1piuta, si oppongono da ogni voluzione nella vita universitaria, specie per la n1edicina, n1a che darà luogo a disc11ssioni a1)paslato pregit1diziali. (~nPSt.:'l innovilzione è 1:>e1·ò destinata ad impedire che giovani anche coltissimi, sionate ed anco violente, ·è quella sancit.'l clu lln i1uova legge per la n on1ina dei Professori. ma privi delle conoscenze tecniche necessarie, possano senz'altro disporre d ella salute e della vita La no1ni11a -si avrà non più per concorso, con1e dei loro simili. attl1al1nente si fa in Italia, ma per una designaXoi, Professori di Uuiversità, in mag·gioranza, zione fn.tta dall~ singole Facoltà fra coloro rite11on siamo 1nisoneisti nel senso della J)aroln. ma 1111ti più clt?gni in bn~P alla libera docen7~ co11sepaurosi spesso di ogni innovazione che rompa quelguita. : sistema ann logo a qnello seguito da molti le consuetudini tradizionali in èn i siamo nati ed anni a ll'estero, ad es. in Francia e·d in Germania_ in cui sian10 vissuti . Così, dn qna ndo or so11 qunIl sistema italiano {1ei concorsi parve per molto si 40 nnni uni0.o BacC'<'lli ndclit<'> l'e~'lme di Rtnto teni po il migliore e lo sarebbe stato se si fosse quale fulcl'o della soluzione del problema univern1nntenl1to nelle norn1e stabilite dalla legge Ca: sitario in I tnlia, sorsero da og1)i lato opposizioni sa ti; ma come un giorno djs~e giustamente GuidoBaccelli, alla legge Cusati è succeduto, nel volgere e discussioni che? ne impedirono l'attuazione; n ttuazione cl1e non si sa rebbe raggiunta mai, ove non òegli anni, quello cl1e ern succec1uto al Pnntl1eon,. che a yeva perduto la sua bellezza per le cof-'trnfosse interve11l1ta 11na Yolonth forte e libera dn 7.1oni elle Yi si erano adclossate e lo avevnno cleo~ni pastoia formale. «t decretarla. r~·eR:lL],le di Stato per sè i:;olo basta già a creare t11rpa to. Così una ~erie di leggine e cl i regola-. una ·-rera rivoluzione 11e11·ns~etto e nell'insegnamenti appiccicate alla· legge Casati, avevano, è no-


[ANNO XXX, FASC.

.i5]

~EZ lO~E

to, sua turato tttln1ente la figura. del concorso da togliergli <.:OlllJ,Jletamente il <:a1·attete iniziale, al punto tln. renderlo ii1viso a giudici ed a giudicabili non mossi e.la spee;iali ed inconfessabili interes~i. Ben Yenga dunque jl llllOYO sistema che potrà dare u noi i bnoni frutti che ha dato altrove, se sarit applicato con se\·erità e con norme ben definite, che attendiamo di Yedere sancite dal regolan1ento atteso con desiderio vivissimo. ì\la 11011 ~i ùebbono segu ir~ le critiche aprioristicl1e già qua e là co111parse. · Guido Baccelli, che delle innoyazioni odierne fu il vrimo ideatore, sole,·a tlire : «Le .B".acoltà cl1e ayranno coscienza del loro interesse procederanno giutliziose i1ella scelt<1, qu(\lle che non l'ayranno, cn.òra.1111<! .'IJ . ~ necessario, sì, che lo Stato clall'alto sorYegli ' il Jnodo con cui le li'acoltà n1ostretanno di sa1Jersi Ya lere clella libertà loro concessa, ma era pur necessaTio COQ.Cellere una bUOllU YOlta ad esse libertù di nlo\·imenti ùa ct1i 11scirnnnp tipi differenti, e no11 quella unifor1nitil 1Ittic:ia1e di indirizzo <.:he spesso tarpa, e<.l 11a tarpati, i l)rogressi della suienza e la e~J)aJ.lSionc delle intelligenze. Una cosa e ad accertarsi: che la libera docenza sia conferita con p1·oceùure e con ruetodi che diano sicul'ezza comple ta del valore del éandida to. \·egµ:n il ~linistro quali, qua11te e ql1anto siano rninuzi-0 ·e e prolungate le i1i:o,·e, c1rl in Francia ed in Uer1nania so110 sottoposti i candiclu ti alla conqui~~l <li o·ralii ann'.loghi alla llOStl'a Libera Docen7.n : conquista <:he clh loro possibilitù di essere da Ila Facoltit co1upresi nella proposta a Profe~sori ... l..ia libera doc:enu1 quindi innanzi deve avere t1na figura radicalmente diversa da quella pel pas83.to assunta. ID questo un punto ca11itale in cui il regolamento da compilarsi deYe b0ue cl1iarire la legge e consolidare il nnoYo provYedin1ento. che allrimenti potrebbe essere cla11noso, non 11tile. i\Ca ques to pl'OYYedilllento, lo ricordino i facili critici, non 11a i111lla di ecceziona le; ricordino che la legge Cnsati dèlVa· facoltà al )finistro <li no1ninnre "'traordinari i f..iberi Docenti. Snbe11trò l)Oi un . periodo in c11i per ogni ramo di sciell.7.<1 si era creata una specie di oligarchia che pretencleYa cli clisporre, mercè con<>orRi predisposti a propria ·volontil. delle ca.ttedte Yncn11ti, come se ne fossero i vadro1ti n ssolnti. .Poco a poco, quindi, scompaTvero clalla legge Casati tt1tte q11elle disposizioni cl1e a tali oljgarchie pote,rano sottra rre que~to monupolio. Qt1e ·to qu indi in11anzi ce::;;Rerà, ma è da considerarsi che i )lini~ri yeggano che non se ne creino e 11011 ne nascano dei nno,~i, di questi monopoli: Certo è inta11to che cla qt1esta innovazione per ora gli studi n1ec1ici trarralli1<1 largo Ynn.taggio, perchè le inizia tiYe Ynrie cle11e. Y<1riP. Fncoltil. romperan110 quella unifo1·1ultà di intlil'izzi, cl1e pochi erano rit1sciti ud imporre; indirizzi che portavano spesso alla abolizione dei necessari requisiti tecnici nei candidati nd ogni insegnamento. l.~na varoln ancora 11er qnnnto riguarc..1a gli studi 1nedici.

PRAT1CA

1149

Il GoYerno deYe fare un pas~o ayanti e considerare che gli studi n1edici non i>0ssono essere retti dalle norme collltlni alle altre Facoltà u11i• versi tarie. Il loro <:arattere particolare cli studi l<:lrgaruen te applicati richiede ordinamenti speciali, come si è fatto per le sct1-0l~ di . ii1gegneria, ~ù è tla aug111·atsi, che come abbiamo le scuole di app1*:azione per gli ingegneri, nascano le scuole di applicnzione PEll' i medici, .alla cui vita non potrà mancare il concorso degli enti locali, c:he dovran110 colla loro i1tiziativa da1·e nlle ,proprie Università i requisiti che la caratterizzino, e elle la mettano in g·rado di affrontare la co11corren~a rh~ inevitabilmente doYrà nascere f1·a i vari c:entri di studi . Sarà merito della nuova legge l'avere creata questa nuoYa situazione e di avere su·s citato queste cornpetizioui. Degli altri punti della n11ova Jegge i1011 è questa l ·ora di occuparsi: Yi potra11no essere mende di natl1ra secondaria ma che non 11e 1uutano il concetto innov;ltore. I due principali, decisivi e radica 1n1e11te riferentisi, ve li ho segnala ti. l\la per quanto riguarda ln wledicina devo osserYare ancora che è necessario sia presa c-0n apposite disposizioni in considerazione la posizione degli ~1inti che nelle Cliniche compiono uffici diversi <la. qu~lli che compiono nelle a ltre scuole Universi tarie, cl1e sono i diretti collaboratori dei clinici che l;OllO i clinici del domani. ' Eù esprin10 un voto, certo universalmente sentito, questo che i provveclimenti per la pubblica istruzione oggi decretati, come ogni altro inteso a creare la 11u-0va Italia con opportt1ne riforme siano giltdicati con mente scevra da ogni ricordo tradizionale del passato. ~'11 passato, che pe_t fortuna cl'Italia non ritor11erà più mai, dobbia1110 tutti rinunciare, noi ' recchi per i ·primi, che ò-0po tma I11nga esperien~'1 di i11con\enienti e dei da1111i di Ol'di11ftn1enti nsa ti ed n busati, flobbiamo esser lieti di Yedere, prima di cl1iudere gli occhi al sole, distrutti indirizzi di Go,·eruo <.:he avevano fin or«l tn tpa to le ~tli nl. i·i11n-0Yamento del nostro I•aese. E non si dimentic:l1i cl1e il nuovo deve essel'e giudicato con una 1nentalità nt1ova : chi mostra di non a Yerla, clii non sPnte di. avr.rla, no11 ha il diritto di critica t e. _.\.J nostro conyegno, co1ne n ~gli anni prececle11ti, vartecipa110 tutte le ~cuole di Medicina Italia ne e consu lt:i nclo il prog·r:imma dei lavori an11uncitt to, è consolante vedere il sano indirizzo di esse che segue co11 progressivo iniglioramento su ciò che si osserYa \:t negli anni precedenti. \ .i f\1 tempo in cui la massima parte della produzione cl1e ci YeniYa <la lle Clini-cll.e era i>ressochè di biologia ::i ssolu ta: buoni lavori s11esso sì, ma lavori non apl}lica ti e t'1lora non applica bili allo studio dei problerui clinici. talchè potc,ano essere compresi, il p1ù c1elle volte, in t1n 11rogramma tanto di patol<Jgia generale quanto di batteriologia. Era jl riflesso <' la in1itozione di quello che succeclevn in Ge11na11ia dove poco a poco la Clinica, • 11el vero senso delle Jlfl role, è :in<1n ta c1ecadendo e non accennn n 11cora a rin lr,arsi. Furon o Guido J1acce lli, _i.\.chille De Gioyanni . Antonio Cn rcla relli ed

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(_i\NNO XXX, FASC. 45 J

lL POLICLINICO

... •

io l)Ure fra essi che facemmo con i11~iste11za. argine a questo pernicioso indirizzo elle toglieva alla Clinica la prop1·ia i:>ersonalità la ~11atura va e qt1el elle è peggio face,-a dimenticare l 'a1umalato e le alte finalità ct1i l'iuseg1mmento clinico è destil1ato. J.Ja f':x-ermania si tro\ò infine senza clinici e per co111:ire la sue cattedl·e dovette cercarli fuori della GermaJtia qua.udo ebbe. la Yentt1ra di trovarli; .noi li a.bbia.mo tra noi ed una plei~1cle cli giovani vnlorosi è pronta a sostituirci brillantemente, vin. via che il ·Lato, çolle ~ue in111osizioni cronologiche, cl allontanerà c1alla cattedra. Nelle Cliniche italiane' i1on fu in alc1111 nrodo negletto il •movi1ne11to scientifico; esso fl1 :sempte curato, lo abbia1no seg-nito, vi abbiamo contribuito. :i\l<l nelle no ·tre Clinic:l1e si è poco a })()CO <:u1upreso che esse sono e c1cvono essere scuole <li biologi<.t applicata. alla interpretazione ed alla ~ono­ sce11za dei morbi ec1• alla loro cura : òevono valertd (li t11tte le conquiste biologiche applicabili c.tllu pt'ttologia umana, deyono coutro ll•l tle, accettarle, o Tesvi11gerle,. mentre cl'altro lato (lev-ono rileYare i fatti nt1ovi, che i pl'ocessi IDotbosi mettono iu luce nell'uomo con le loro localizz.<-1zioni. e rivela110 gl'uppi sintomatologici che la ])a tologia sperimentale 11011 era 1nai l'iuscita a rilevare. Così lo studio dei J)r-OCessi encefalitici, ha precisato e rilevato fun7.io11i topograficl1e del mesencefalo, ignora te per lo addietro, ed hanno così portato un prezioso contribt1to alla fisiologia del sistemn ner\OSO.

E tutti gli .':)tt1cli fatti i1elle Cliniche sulla pn tolo~h1 <l e lle nefriti 11a11no n1esso in evidenza fatti ... capita li, relativi alla ft1nz.ione del rene, mentre c1'altro lato haJu10 aperti 1~u ovi orizzonti alla comprensione ùella pat.ogenesi dei morbi renali, in rapporto ai perturbamenti del rie<1n1bio; 11anno messo in luce i.I ricambio i.I1termedio nei suoi rapporti co11 la IJa tologia nefritica : fatto che rile,ra to pri1uame11te nèlla mia Clinica. fu l'inizio {li 11na serie di i1upot'tanti ricerche, le quali hanno portato una Yera rivoluzione nella co11ce7J.one dei i11orbi renali e della loro fenon1enologia, co11cezion(\ in ct1i le Cliniche italiane l1anno pl'eced11to le Cli11iche francesi, per quanto in Italin, come abitu.nl111ente ·succede per le cose i1ostre, siasi alle scuole francesi attribuito il merito cli quello cl1e primamente si era fatto in Italia. Così alla enàocrinologia, nelle sue relazioni con la morbilità urna11a, alla radiologia nelle .sue fundioni semeiologiche, le sc11ole Italia11e hanno portato un largo contributo originale : così Guido Baccelli, inseg1Utn(lo la via delle ·;ene per la introduzione dei farmaci, 11a .p reparato u~ovi trionfi cura tivi a lla Olinica Italiana, mentre Carlo For1.anini, idenndo jl pneumotorace, ha dato alla medesima 1111 J)resi<1io curativo 11tile, per quanto lo si discrediti co11 applicazioni inopportt1ne e dannose. Se ,·olessi continuare in questa enumerazio11e, rlovrei intrattenervi tro1Jpo lnngan1ente : ho solo. a mo' cl'eselllJ)io. ricorda.t o 11na. porte dei tnnti eontributi portati dalla Clinica Italiana al prog·resso scientifico, per ricordare come in Italia la Clinica 11on n bbia mai s1narrito la coscienza della sun missio11e, delle sue finalità. ed n bbia seguito

:-;em11re, co11 giudizio e con positi,·isu10, le conquiste della scienza }Jer i11dirizr"'lrle ul benetizio dell'uomo. E svolge11t1o il i)rogra n1rua clelle <:o.lll11nicn zioni annunziate in questo c:onyegno, Yediamo con1e oggi le Sct1ole ('liniche Itt1liane, nel loro la Yoro, si mn.ntengHno fedeli a questo indi1·i7.zo, il cui merito spec;iaJmente ~11ctta, frn 11oi, <.t Gui(lo Ba(·celli, a questo sommo l\laestro, che sempre si dovrù con rivere11~'l e con J)lauso ricordare, ogni .... qual Yoltn. i medici itnlia11i i:;i riu11iranno l~r eisaminare la '\'ia percorsa ·p er tracciare quellà da per1

correr~.

hl questo nn rigoglio di oper ositit elle dobbiamo con grande soddisfàzione co11statare, c:l1e segna nru1. elevazione 11on dubbia del valore scientifico (1elle Cli uiche i1ostre. È e-erto un feuoIDeno singolare qt1esto; che me11tre il liYello scienti.fico delle Scuole 11ost1·e si alza, le conoscenze cli uicl1e delle scolnrescl1e si a bbassano. È fenomeno t;ingolare ma facilmente spiegabi:. le, dato l'ordi11a1nento degli studi seguito fin qtti: S•! non sarà mt1tato, jl danno sarà ogni an110 maggior~.

Con 11na frase abitnale, si è andato da molti anni ripetendo che la Cli11ica 11011 è scienza, tanto cl1e i corpi scientifici puri esclusero come tali dalle loro file, sistematicame11te, i clinici; esempio: Guido Baccelli. Questa opinione è derivata da una imperfetta conoscenza di ciò che la Clinica è nelln natura e nella essenza sua. Se lo scienziato, così detto puro, ne]. proprio laboratorio scruta i fenomeni, cl1e una lesione fatta ad arte crea in un animale da esperimento, il clinico •scruta nell'uomo i fenomeni creati da t1n processo morboso, e I i scrt1ta alla stregua c1elle conoscenze biologiche acquisite ed alla stregua· di quelle che egli stesso ha create. L·opera sua resta così più completa e l}iù nerfetta perchè è sull'uon10 e i1el' 1'11onlo che crea le -s ue conclusioni. È una forma ~i biologia più completa, 1>iù alta, lJ.erchè si connette più strettamente alla vita ed alla ·s alute t1m.ana. È il controllo sull'uomo, che solo può dimostrare e rendere utile qualsjasi conquista fatta da qualsiasi forma · di studio biologico. Fra la biologia assolt1ta e la biologia ùell'uo1no sano e malato si crea llna corrente perpetua di correlazioni, la ci.ii si11tesi segue i progressi veran1ente utili all'umanità: la clinica r1ceve dalla biologia le sue conquiste, le ridà pt1ri.fica.te e vagliate dalle sue . osservazio11i st1ll'uomo. Non è scienza codesta? Ben a ragione Guido Baccelli chiamava la medicina la più nobile e la più benefica delle scienze. 'La Nazione può e·s sere orgogliosa di questa schiera di giovani lavoratori, che danno all'Italia una .. posizione pari . a quella di ogni altra Nazione. Spetta al Mini&tr~ far si cl1e tanta ricchezza di sapere e ~i energie . scientifiche veng·ano utilizzate per il decoro del paese, per il benessere degli uomini. , Alla nostra riunione oggi prendono parte colleghi di altre Nazioni ed in numero considerevole: io li saluto cordialmente a nome di tutti i colleghi italiani, e 11 invito a prender nota di come si stn-


. . L ANNO

:\:XX, FASC. .J.5]

SEZIONE PR.\TICA

1451 •

clia e si prod11ce i1e1 nostro P<1ese, <.! lle 11a ragione di c.-ontestnre, vittoriosam~nte, quell<1 posizio11e vrepon<lern ute, quel monopolio del sapere meclico, che altre Nazio11i si erano arroga tè. Ai gioYani nostri, qui accorsi con zelo a portare ' il frutto tlei loro annuali Jayori, io dico a nome tli tt1tti i )I<1est11 qui raccolti la nostra soddisfazione, o dico ad essi cl1e a ragione ci sentiamo orgogliosi di essi. .t\.i c·ollegJ1i, cultori (lella eh iru,rgia, che anche i11quest'auno ''"Ollero 11nire Ja loro alla nostra ope1·ositit, io porg·o 1111 Yi,·o ring1:n.ziamento, t1n saluto ricco di sentita fraternità, cli stima profoncla, di n1nmirazione per la posizione che i1elle disci11liI1e cbirnrg·ichc hnnn0 saputo cl.are al 11ostro Paese. .E<.1 ora, nel procedere all'inizio dei nostri In vori, io porgo a tutti i qui convenuti, a11torità e citta<lini, il ringraziamento della. nostra ~ocietit di :\1()<.Ucina. jnternn, :ieta <li Yedere da t.anti consenl:;i coronate le cure da 0:-;sa posta per l 'organizzazione del nostro con,egno. Ed 0levi:imo tutti u11iti con u11 solo i-.ensiero cli amore. UJ?. saluto risi1ettoso alla ~1aestil clel Re, ed al Capo del Go,·er110 ri11uo,·a tore della noRtra Italia. EYYiYa ! mv.viva! 1

Ha preso auindi ln parola il prof. ROBEB'l'O ALESSANDRI, presidente c1ella Socirtà Italiana cli Cl1irnrgia. i1ronunciando il s<.~gnente tliscorRo: S ig Il uri! Signore.'

Dopo il discor~ cli Etlonrdo l\:Iaraglinno, denso di 11e11ffiero e brilla11te <l 'in1:lgini, 11011 io certn1nente jnte11<'lo tratte11e1'1'i ancora su questioni graYi di ::;ci~nzn o cli inseg11a1ncnto. Che n11zi io rit Pngo, che se qnef'tn co11snetudine orinai qua<lril'nnnle, di abbinare le riu11io11i delle i1ostre So<'ieth contiu11+)l'à ad a v'rern rsi, come creclo op11ortnno e Y<1 ntaggioso reci11roca mente, sarà l)nre utilf\ stabilire 1111 unico oratore per le cerimonie inaugt1rali. l\f;l queato a11c.401·a 11on è, e l'onore che n1i vjene dall'essere quest'anno Preside11te della Socjetà Italia.11a cli Cl1irnrgin.. ,·h~ ~i rin1lise~ oggi J>er la trentesi1lia volta, i1npo11e che anch'io porti il suo saluto e il ringrazia 1nento n 1 i·n pprcse11ta11te del Magnifico Rettore, a qnello . del Commissario del Comt111e, a. tutte le ...\.11toriti'1 CiYili e ::Vlilita1·i, che hanno aderito al 11ostro i11vito, a ,·oi gentili Signore ed egregi Signori che coi nost1i Soci affolla te quest'aula :ld auspic:al'e ai 11ostri stl1di e ai nostri dibattiti. E permettet:emi eh.e io aggiunga breYissime pnrole l>er 1nettere in evid~uza da ya11ti a voi i ·opportnnità e i vnntn .~g·i, cl1e dnll':ibbinn1ue11to <lei Cong-1-essi <lellP no~tre <lu~ Soci:··t;'l <lf\ r i ,.n no })(' l' il 111np;p:iol' rn·ofitto delle nostre ricerche. per 1'<1ffiatnmento ~(ln1p_r<' più. intin10 <lei nostri .~forzi e delle nostre n1irc, (·J1fl in q11eKtn tn lorn <'c·ce~~iya odie1·11u febhr<• di SJ)~cinlizr-:tzione, ci porta nd ~ffern1are ln uecessità cli non (li1nt-~ntic<1te la sintesi anche fra le d11f' grnn<li brn11e:l1e clc•Jl"nrte ~nh1tnre. l::t ~Iedi­ cina e la rhi rn rg:in . Una delle frasi pit1 con1u ui, e pii1 fr0quenten1en-

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te l'ipetu te. è q11ella dei }>l'ogressi della Cllirurgia in c:on fronto dèlla sta~i <lella 1\Iecliciua. Bbbe11e è giusto che io chirurgo a lln µu bbli<.;o n1isto di meùici e di chirurghi e di estranei alle nostre discipline faccia rilevare l'assurdità di tale distinzione. Xo11 Yi è un limite cli differe11ziazione assoluta fra i {lt1e ran1i della stessa scienza l">er quello elle riguarda i mezzi di diag11osi e i migliol'amenti della terapia. Il compito comu11e è quello ' <li riconoscere e guarire le inalattie, o qua11do quel'to non è possibile, alleviare le sofferenze. E que~to 110:-;~in.mo f<lrlo <.:on lllCZ7.i iuc1·ul'llti o e:oll 'interYento cl1irurgico. ~e noi possiamo va11tare lJrogressi iunegabili cli tecnica operatoria, questo 1igt1arda solo u11a 11arte della terapi<1: iua meraYigliosi sono a11cbe i progressi 11e lle indagini diag11ooticl1e. nelle conoscenze fiRio-pn tologicl1e, nei mezzi e11rati\i d'ogni specie; e tutti. medici e chil'urghi, abbiamo iu1parnto e clobbinn10 ancora sempre e n1eg·Iio imparare a serYirci <li questi molteplici mezzi e saperli adattat e ai singoli casi. Così noi \ed.i.amo n11a serie di malattie, cl1e prima ~rano con~idera te co111e 11on c11rnbili sn no11 cl1irnrgjcnn1ente, nelle quali invece og:gi, co11 mezzi ruedi<'àn1e11tosi, con cure 'accinic.:he. con sussidi fi sici o cl1iu1i(!i, riusciamo a guarirle sen~a intervento, o questo resta li1nitn to a pi~oli atti cruenti : basterà ricordare fl'a tn ttc molte le~ioni tnbercolnri, ossee, articolari, glandolari, <1l 'Org·a11i inter11i, in cui questa yeritit è ogp:i riconoscinta u11a1ùn1emente, e mi si l)e1·metta di rilevare che è questo un vanto in n1assi1ua i1ttrte spf'ttante alla Scuola ron1ana. E sia1no nro1>l'io noi c-l1irnrg·l1i che YOle11tieri in qnesti can111i cedinn10 le ar1ui. e i11 n1olti -casi siatno sta ti proprio i1oi a fal' rico11oscere l'inutilità o nlagati il danno clc.~ll' opera­ :1doue e :l spogliarci a Yantn.ggio clei inalati d<.'l diritto cli co11sicl~rare di 11ostra f\sclusiva Rpetta11v.n n1alntie d i s;imil g-enerC'. ·ricever.;::n. i n1edi.ci hnnno ogg i •ìJ>VreF;o, e ~mpre più le nozio11i si (liffo11clono e si 1·en<lono meglio :J ccette. l'l1tilità o <'tdclirittura la 110cesRiti'L clell'inll~rYellto, ~p0sso precoee. i11 u1olte mulatti(· interne, t1ell0 qnnli, fino a poco ten1r>o fa, ci si ostinava in u11 Ll'<l tta n1ento lnedico . r h e fn ceva perdere un tempo prezioso, e abbanclonaYa poi all'intC'rY0nto chirul'g·ico un organi~mo or1nni (leff\tln to. 0 h1 cni in rr1aggiore abilità. tecnicn non poteva ottenere risultati soddisfacenti. T11 qneRto i1ro~:resso che non 11nò dirsi della r hir11 l'gia, ma è della cl1iru rgia e della medicina i11sien1e, della vera clinica intesa nel senso viù aJto e più 1-.1 to. Hna pn rte tli g-rnncli~si111:1 in1po1-t;1n~a spetta all 'ann to1ui<.1 pR tologica. Io ho sen11n·e Rostenuto che se la cl1i-rurg;ia ha 1111 "'·nntaggio snlJn iuedj<:in;1. questo è .<1i pot<?r co11trollare imn1f'clia tn mentc le sue di:1gnosi. coll'a n:itomia in \iYo dell'atto O])Pl'l1 tivo. i11 modo fl<t riconoscere Sllbito gli e\elltnali ~rrori cli giudizio, e qnindi aYere J:i po~~ibi­ liti1 cli corr~gge rlt e 11on piit inC'or rcrYi in ca :;;i ~i­ mili. · La stessa funzione <:0111 11j~. si:i pure non sempl·e cosi iu1ruedia ta, i·a ua to1nia 11atolog·ica nella medich1a. e a11che q1H•:-:to 1n111to fornisce t1n argome11to .. capitnle per la collnbornzi011c fra le dne 1n2ggiori


I

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14f>2

I"L POLfCLlNICO

brancl1e delle scik11ze n1edie:l1e, poichè il reperto nnatoruico, il controllo diretto, l'esn1ne istologico ha portato a progressi wira bili 11ell'uno e nell'altro campo, più notevoli e I>ii1 ::>nlcli quando appunto i1on si sono chi11si nel rist1·etto campo d'idee esclusiviste <li u11 co11cetto purnmente medico o di uru1 a$pirazione esclu~ivamente di progresso tecnico o 01Jerativo. Questo ormai per 01">era e inerito delle Società di C'hirurgia e di Medicina è divenuta abitudine nostra, e ogni anno usian10 :-:icn1nblarci le i(lee s u argon1enti comt1ni. I eonfini fra i due campi, i G ren,zyeùlet enr son <.la 1111 pezzo incerti e compenetrati ~can1biei;-olmente: in11 è italia110 esclusivamente que. . to atto di fede di riunite i due Congressi. Nell'ultimo Con;i:resso clella Società francese di cbirurgia. uno Jegli argo1uenti J)Osti in rlisc11ssione era la trasfl1sione del sangue, tema di g·rande importanza e che 11a per opera di chirurghi raggiunto noteyoli perfezionamenti di tecnica e di applicazione pratica in moltepli,c i affezioni, specie durante e dopo la g·rande guerra; ma ognuno vede subito q11anto interessante sia lo stes&> argomento in tante malattie puramente n1t~ichP: <:' ciò fu ricouosciuto clalla stessa Soc:ietit fr<111C(!~è di (~hirur­ gia, cl1e invitò il '1)'"eil, certo fra i più competenti medici nella questione, a riferire anch'egli su di essa nel Congresso chirt1rgico. ~la le due Società 5ono "en1pre divise e tengono i loro Cong·ressi separata mente e in epoche distinte e senzcl alcun contatto diretto. Noi possiamo dunque ben dire di essere all'avanguardi<.l i11 11ne. to intlirizzo: e }}Oicl1è l"reclo elle siamo a11cl1e nella giusta linea, c:hiuòo qn~ste mie b1·eyi i1aro1e coll'augurio c:l1e sempre più e meglio le 11ostre 1Jn.e Società proseguano nello ::::copo, che lt' 11a spinte a riunirsi i1ell'er>oca dei Co11gressi, e se1npre i1iù proficuo dive11ga lo scambio c1'idee e cli i1ropo~iti per il progr2sso della scienza e della pratica 1uedicn e cl1irn rgicn . ~

Sedute comuni ai due Congressi. (~e rlula

antiniericlia11r1 del 25 ottobre).

Pre~idenza :

Prol. V. AscOLI.

f

A.) PARTE l\fEDICA.

Sulle leggi ftsico-chimiche che presiedono alla formazione di calcoli biliari. I

nelazinue del

Vl'Of.

c. _i\.LESSAXDRI (Firenze).

C'oncl u .~ioni.

I calcoli biliari in rap11orto n lle sostn11ze di eui

sono co 'titniti po~ sono~ ess~r cli,isi in : 1) Calcoli di colesterin a pt1ru, in g·enere solitari, a struttur~1 ragg;ia ta, tal Yolta con l1n uncleo, con tracce di p igmenti bilia ri, n1a11canclo o qua si una tra mu all•uminoidea . ~) Calcoli eontlìin<1 ti (Asc:hoff-Bacmeis ter). 'l'al,·olta i calcoli pre<:Tetti di co1esteri11a pura a struttura rag·gi<l t<.l presentano nn mantello di bilir11binnto di cn lc:io. In genPl'ale n11che ql1e~ti sono ~olitnri. e si t r o,·ano per lo pii1 nel cistico o nel

'

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xxx, F..\SC. 45j

coledoco. 3) Calcoli ùi coleste1·ina e calcio associati a bilitubina, a •Stratifirazioni concentric:he, in genernle multipli. 4) Calcoli di bilirubina e suoi clerivati associati al ~al<:io. Numerosi, amorfi, picco~ li, so,·ente nelle vie . biliari intraepatiche. 5) Concren1enti calcari. Con due teorie principal1uente ~i cerca spiegare il momento causale ·d ella litiasi biliare: colla teoria sosten11ta da Naun~-n, e oon quella sostenuta da ;Aschoff e Bacmeister. Per la prima si ammette cl1e per una colangite fncilitata da una st.asi bilia re si abbia sfal<.la1nento epiteliale (con messa in libertà di piccole gocce di colesterina), coaguli cli muco e fibrina i·iccl1i i11 ealcio (che potrà combiunrsi colla bilirubinn). In tal modo si costit11isce un nl1cleo primitivo di uno o l)iù ca1C6li, Sll cui si fo'l:u1era 11110 snccesst~·a.111e11te i1uovi strati dei vari elementi biliari. Questi calcoli i.>ossono, secondo il Naunyn, successivarue11te tra·sformarsi in e<1lcoli di colesterina pura per « coleste1inizzazione ». T~1l­ volta, IJ<~1·ò, piccoli cristalli colesteri11ici liberi nella bile I}()tranno u11i1·si fra loro cementa ti da proùotti tlogistici e da re ca lcoli SJ)l'Ov\·isti anche cli i1ucleo {Jrimitivo. Nelle \ie biliari intraepaticl1e si vossono fqrmal'e viccoli e numerosi cale;oli di bili1·ubina e ca lcio con· ·scarsissi1na colesteri11n, sem11re in seguito a flogosi. Il n1ecoonisrno di formazione di questi calc·oli è il seguente: l')er i i>rimi il Nuunyn ammette che l'eq11ilibrio colloidale cl(\lla bile, che tiene in solu~io11e In colestei·ina ~ il bilirubiru.1 to di calcio) sia nlantenuio dall'azione l)rotettiYa dei colloidi e dall'eg·11ale ca rica elettrica po$sec1uta dai varii elementi che costituiscono la bile. lTn nuovo elemento che intervenga nella bìle, o che abbia llna carica Plettrica differente, ud es., albl1mi11a, farù sì che st1 òi 1111 primit.ivo nueleo colloideo precipiteranno 1 cristalloidi biliari ritmicamente, dispondendosi a stra ti concentrici, secondo il meccanismo messo in evidenzn da Liesega ng. Per i calcoli di colestel'ina pura Naunyn, oltre ad ammettere la sostitt1zione della colesterina al bilirubinato cli calcio clel calc"Olo sud<letto, ritiene anche che intorno ul nt1cleo primitivo. per fenomeni di adsorbimento si portino le piccole gocce di co lPsterinn che solidificano IJer cristallizzazione, dispone11c1osì subito radialmente, accrescendosi poi il .ca lcolo per ai)11osizione di n110va coleste1·ina. rer la teoria di Aschoff e Ba c111eister il momento causalf' tlella colelitiasi non è 1)er h1tti i calcoli lo stesso, ed esso J1<~r i calcoli di pt1ra cole8tel'ina, consisterebbe in nnn stasi hilin re, llnita ad nn l)erturban1ento del ricambio della colesterina do· \Uto o ad un suo aumento nella bile, o ad una din1inuzione dei • ~ali biliari che la mantengono Rciolta nella bile stessn. Con ciò, in ambiente stetile, si formano ca lcoli cli role~teri~~ pura, rnggia ti. eh~ i>ossono i111peg-11a rsi e rirnn.uere se1npre sterilmente nelle vie epu tiche, n1n che possono in secondo tempo fa ci lita re un.a infezione: nel qual caso si detern1inano le condizioni 1)8rcl1è il calcolo colesterinico si riYesta lli un n1a11tello di l'lilirt1bi· JU\ to di ca lrio a stl'a tlficaz-ioni concentricl1e. Il i11eccrrnis1u•1 di formazio11e dei calcoli è, secondo q11esti _.\.\ .. il oogt1ente: Qnnnò.o h1 colesteriila bi-


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liare è in · condizione di precipitare assume la forn1a di piccole gocce . cl1e C'o11ffuiscono fra loro per fenomeni di tensione· superficiale : tali ammassi si ispessiscono cri. t:tllizza.ndo lentan1ente, ecl i c1i~talli assumono, ~i11 dall'inizio, la disposizione r aggiata. I calcoli di c-olesterina e cn lcio associati a bilirubina, ed i c:alc:oli cli colesterina con rivestimento <.li ùilirnbiuato di C'nlcio si formano invece secondo il mecca11ismo messo i11 e~v idenz.a. clal I"'ie1 segang. r. . o Sch~ cle 11a portato u11 noteYole contributo s1)erimentale alle leggi fisico-chi1niche di formazione àei calcoli biliari. Per l'-i\.. il componente più importante dei calcoli è la colc:>sterina. che è mantenl1ta l.n soluzione nella bile clai sali biliari. Per <!anse varie, spesso n1inime (controllate sperimentalmente), Ja colesterina l)assaudo per up.o stadio i11termedio di piccole g·occe, cl1e si uniscono fra loro per fenomeni di adsorbimento, può precipitare e cristallizzare a $trntt ura radiata. In a ltri calcoli però l'albuminn e 11 bilir11binato di calcio determinano il modo cli co11for1uA v.ione del caJcolo : precipitando l'albumina precipita anche il bilirubi11a to cli ca lcio, e su~s8iYamente si form~no sulla primitiva precipitazione colloide.a degli strati concentrici di. bilir11bina to cli ca lcio. 'L a colesterina nel precipitare potrà disporsi a seconda dei casi o a lamelle concentriche, o ra dialrnente, a secoJ,lda clel prevalere o no dei colloidi organicj biliari m1lla colesterina stessa. Anche il coefficiente pressorio <lelle pareti della cistifellea avrà importanza a dare forma e c:onsi$tenza nl ca lcolo così formato .

Sulla colelitiasi con speciale riguardo alle infezioni biliari ed alle complicazioni pancreatiche. I{eh1zione del prof. F. ScrruPFER (FiTenze). Oo?Wlu sioni.

Riassumenclo qui le principali conclusioni della mia relazione a yyerto che esse Rono dedotte, non solo dai Ja,·ori pt1bblicati dai vn1·ii autoti Ru questo argomento, ma anche dallo studio dei r.tu.nerosi n1alati della 1nia clinica, e dalle ricerche dei nli~i allieYi professori Garin., Pis.:'lni, Val'isco e Carlç> ~~lessnndri, e dottori Natali, D'Arbela, 'l,i11ti, Canale, Enriquez, ~acibeni, Piero Alessandl'i e Bartoli. 1. I;e infezioni delle 1·ie biliari, e le a lterazioni del rican1bio colesterini co haru10 lilla grandissima iu11)0rt:inza nella genesi dei ca lcoli biliari; ma le le!rgi fìsico-c:himicl1e, scoperte fino ad ora, <~ reln tiYe <llla formazione dei calcoli biliari, non ne riscbiar;.tno in modo completv 1a vatogene:;;i, mancando in esse t1na spiegazione del 1>rimu·m 11. ,,1,eris sia della. forn1azione dei calcoli, sia dell'n.rr~sto òella lol'o form.a zione e del loro accrescimPnto, sia d.ello scoppio dell'accesso colico. A tale proposito si conoscono molte cause coadiuvanti, ina ancora non è nota la cal1sa 1ieranie·n te dete1·111 inan.te, come no11 si conosce perchè, durante la Yita cli l111 colelitinsico, il periodo, che potremo cli re litoge110, :'li Ilresenti solo per brevi intervnlli di tempo. 4..\.ncora è ignoto se questo vri11i111n n1{)1.: en.~ si debba ricerc:1re nelle leg~·i 11nrn111ente fisiche, od

in quelle fisico-chiu1iche, od in quelle più comples-

se che rientrano nelle an-afila ttiche, ecc. ; ma è certo, che gra1fde peso si deYe dare anche alla costituzione individuale, ~d alle turbe del sistema ner\•oso: fatti questi che c1ovrebbero essere profonda111ente meditati da chi Yuol scoprire le leggi fondamentali della patogenesi della colelitiasi. 2. Sono noti molti fattori cl1e si riguardano come cause occasionali i>er la genesi dei calcoli; ma esse non sen1pre agi$'Cono cli r1er sè come tali; ~ talora non sono che l'espressione di un'alterata costituzione, di un alterato ricambio dell'individuo. 3. Nella calcolosi di1scrasica pare abbiano molta importanza i disturbi del ricambio colesterinico·; invece per la genesi degli altri calcoli la massima impoi·tanza si cleYe dare a lle infezioni, e specialmente a quelle da b. typhi e da b. coli. Però, se nel pei~iodo di forn1azione dei calcoli hanno· grande importanza an1bedue i germi Sll·d detti, invece nell'ulteriore decorso clP.lla colelitiasi, anche quando in primo tempo ha agito il b. tyJ)hi. si deve dare il massimo peso al b. coli, ed in minor grado alle varie specie di stafilococchi. di streptococchi, di diplococchi, di germi dell'infit1enza, ecc;. 4. Il sonclag·gio dt1odenale Pllò essere utile per stabilire se le vie biliari sono infette ; ma per po~ terne trarre delle ·deduzioni attendibili è condizione essenziale la pervietà delle s11ddette vie. Se col sondaggio duodenale si ottiene una bile ricca di corpusc-0Ii purulenti e di a lbumina ciò indica quasi certamente una infezione biliare; mentre non si de\e dar valore a Ila presenza nel succo duodenale di cristalli <li colesterina o di bilirubinato di Ca, nè alle così dette schegge e granuli del Petry. . 5. Il ~ondaggio duodenale talora è anche utile per identificare i germi che prodt1cono l'infèzione delle vie biliari, però il reperto batteriologico non è c-0stante, e non di rado il succo duodenale ci appare sterile anche in casi di infezio.no attiva della cjstifellea, il cl1e avviene con grandissima frequenza in casi di c11iust1ra d~l cistico; ma può accadere anche in mala ti nei quali esso sia pervio. 'L 'istillazione nel dt1oc1eno di solfato òi · magnesio, o di peptone, o di acido cloridrico provoca 1spesso un flu sso biliare abbondante, però la bile così otten11ta non si può considerare sempre ed esclusivamente come bile cistica. In alcuni casi il reperto batteriologico cultura le del duodeno è negativo; ma diviene positivo dopo l'istillazione di peptone o òi solfato di Mg, anche se così non si provoca quel f1l1S~O · tl1mt1ltl1oso di bile s1:>essa, vischiosa e scevra che caratterizza il cosi detto riflesso positiYo. 6. Il riflesso a l solfato d i Mg, al peptone ed al1·ac. cloridrico raramente è positivo in casi di colelitiasi, ma la sua assenza non può fa rci conclt1dere per t1na chiusura del cistico. 7. Il ,·aJore del reperto batteriologico del succo duodenale è maggiore nei ca ~ in cui la colelitiasi si accompngna ad iperclol'i<lria, o i1d acidità norn1ale. In casi cli ipoacicliti1 o di achilia avrà valore se i ger1ui, rinTent1ti nel <l11odeno, non siano gli 8tessi che si riscontrano nello stomaco. Ptìma di ronclnderp per la pn togeneith rlei germi isolati clal ~nero dl1ocle11,1le è •bene Rperin1entare ~ll cli essi il potere ngglntin<i nte del r·iero del ina lato . ~


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IL POLICLINICO

8. Là sintomatologia clella colelitiasi dit">ende q11asi tutta dalle concornita11ti infeziQlli delle vie biliari, perchè, se112a infezione, la fenomenologia in, generale è 1nuta, come a·p punto :accade nei calcoli pt1ri di colesterina che si riguardano come di natt1ra {liscrasica e non 'infettiva. 9. Per fare la diagnosi di colelitiasi· non si deve attendere la comparsa della colica biliare tipica , nè clell'itteri7ja, chè molte forme decorrono èol quadro dell$l òispe1Js ia , Bpecie gastrica, o sotto forma l)Seudo-gastralgica, od. ente1·algica, od appendicolare, o · sotto q11ella di febbricola epatica, di angi11a pectoris, ecc. Non si dimentichi poi che non è rarissima la concomitanza della colelitiasi e del1·u1cera gastrica. o duodenale, e òell'"appendicite. J O. Poco , -alore per la diagn osi ha la presen1.a i telle feci della così detta sabbia bili.are, e non si devono confo11dere coi veri cal<:oli quelle masse saponacee, rotondeggianti, e tal,rolta di noteYoli dimensioni che compai0110 talo1·a nelle feci, specie ' dell'olio di oli\a . dopo l'uso ll. La colelitiasi può avere delle ri1:>ercussioni 8nl chimi,smo e \Sulla Jnotilità gastrica producen,d o, a seconda dei casi, ipercloridria od i-pocloridria. r·ilassamento o spasmo pilorico, gastrospasmo, o tlntrospasmo, ecc., fatti q11esti che molte volte ci réndono ragione dei distt1rbi che i ooleli tkl sici a cc11sano a carico del loro tubo digerente. 12. Nèlla colelitiasi si possono avere ancl1e coliche biliari puramente nervose, che l:>ossono comparire tanto prima, q11anto dopo la colecistectomia; esse })erù possono av\enire a nche i11 persone immuni <ln. colelitia·s i. Secondo alcuni tali colich e si ,-e rificher ebbf\ro in coloro che presenta no abito astenico, o ' li11fn tico, o YHg·otonia cootituzionale; for se esse sono nnaloghe a q11elle che talora si presenta110 ncJla tabe dorsale. 13. Nelle colicl1e atiJ>iche è utile per la diagnosi io studio della bilirubinen1i~, la quale nelle coliche biliari e11za i ttero preE:enta una maggiore celerità n ella co111parsa della sua reazione e nel ragginngj111Pu to della s ua massima intensità cromatica, 11el n1entre il Rn<> .aume11to è molto più transitorio rispetto !ld altre rolicl1c di diversa natuta. J 4.· Il valore cl1e in condizioni a i1nJoghe si può dare alripercole ·teri11emia è tutt'o'ra i11certo. 15. La radiografia ancoi-a n on ba raggiunto q11el grado di })€rfezio11e che Jìo'Ssa l'enclerla un SllSSidio Yerame11te lltile i11 tutti i eA :;;i cli colelitiasi. 16. Le colecistiti posso110 gual'ire di per ~è; n1a per lo più pottnu o ad i·spes:.;i111ento e retrazione cl ella cistifellea, per e:ni q11cEta generalmente non è l)iù palpabile. t1eanche c111rante le coliche. _.\ltre yolte si p 0~ . ono a,-er e necrosi, u lcerazioni, perforazioni <.lella c·istife llea, ma più. spesso empie1ni ed idropi. · 17. L il JH'11ctrazione dei C3 lcoli i1ell ' iutestino, SlJ<'cie se a YYic11e per T"ie non naturali, può dar 111ogo a fenon1eni cl i ileo, anche in casi in cui i calcoli i1on ~h.1110 molto ,·olnminosi. 18. Ne lla colelitiaisi non è r a ro un addensamento polmon~1te · cr o11ico basale destro, od una pleurite basilare de~tra, an zi ta lora la presenza di questn. llltimn , o l;i sua riacutizzazi001e d11rnnte un accesso colico, può essere ll tiJe pet Ju diagnosi. \

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19. NE!lle for1n e croniche no11 sono rare le retrazioni aderenziali clel tubo gastro-enterico, e specialmente del duodeno, con consecutiva stenosi, ecc~ 20. Il cancro delle Yie biliari non è molto frequente nella colelitiasi; ma non si può negare cl1e que..-rt' ultima possa fa1·orirrie lo sviluppo. 21. ·Le alterazioni del pancreas acute, ma specialmente quelle croniche, sono frequenti nella ooleli tiasi, specie in quella del coledoco. Esse si localizza110 specialmente nella testa del pancreas, e possono a vve11ire, eccezionalmente per via en1n tica, pii). frequentemente per via linfatica, o per penetrazione dei germi dal coled()(!o nell'interno del 'Virsungiano. Si possono però a nche aver~ infezioni della testa del 11ancreas per propagazione dell'infezione a ttl'averso la parete del coledoco~ itel h·a too in cui esso a ttra' rersa il pancreas, come i>11re si possono avere alterazioni del l)ancreas determinat:e per contigl1ità. in caso di ad-erenze. 22: ·Le anomalie di deco1·so e di sbocco del " 7 irs urigiano rispetto nl coledoco, o la presenza di un dotto del Santorini, <li note\ole calibro, possono modificare le condizioni che favoriscono la pancreatite, e le sne co1lseguenze. ·23. Tra le pancrea titi acute la massfmu importanza spetta alla citostea to11ecrosi; tra:- le croniche a qt1ella che dà t11mefazione notevole della testa del pancreas, la quale può di .p er sè stenosare od occludere i l coledoco, e produrre persino 11n t11more palpa bile. 24. Per la diagnosi di pancreatite cronica de1)0ng·o110 molti fcno1ueni clinici, ·i quali, se si prese11tano i~ola ti, J1a uno poco valore, mentre, se cornpaio110 nssoch1ti i1ello stesso incliYiduo, rendono la diagnosi vroùnhile, lilll ben raramente, certa . Il r apporto <:l1e tr!l loro pre..:-entf1no 11elle feci le Yarie qualitit di grassi, è 1nolto i111vorta nte per scoprir e l'assenza del succo pn.ncrentico i1ell'intestino: 111~1 non è altrettanto utile per sc-0prire le semplici alterazioni quantita.ti\e di esso. J A;l r~cerca dei fer1nenti pancre~tici i1elle feci lìare abbia u11 \Ulore 1uolto cli.sentibile; q11ella n e l succo dt1odenale è 11tiJe, .specie se, nei casi d ubbi, si segl1e la tecnica pro~)~tu <lH 1 D' Arbeln .

25. 'L a glicos11ri!l è rarissilna nelle pancreatiti el1e si osservano 11ella colelitiasi. 26. l ;a cura medica i1on 11a .') ubìto in questi t1ltimi témpi sosta11ziali u1oclificazioni. Utile può essere in alcuni casi jl F:Ondaggio duodenale, e l'istillazione nel duodeno di solu:;i;i0ni di solfato di :\1g . o di }Jept.()ne, o di ac. cloridrico. Per ora non si co11osce alet1n rimedio ca1)ace di sciogliere i e-a lcoli i1elle vie biliari. 27. 1.ina ci&tifellea cl1e non )1resenta più fie.::!:ni d 'i11fezione, o che non li ha Dlai presentati, e e-besi può palpare t11rgida per 1,1 lJresenza di calcoli, o per idrope, ~'l che I1on dà a lcun clistnrbo -all 'infermo, Ya operata solo in q11eg-li indi\idui in cui esisto110 condizioni di vita tali àa esporli con f:.le:ilitù alle il1fezioni delle vie biliari. 28. In cai::io di colica epatica. non si proced(:'rà st1bito, fin da l primo a ccesso, all'operazione. a me110 {li sintomi che minaccino direttn 1ne11te la yita dell'infermo.

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29. Coloro che presenta.no roliche biliari, ma ;non occlusione delle vie biliari di una certa durata, nè complicazioni flogi<;ticbe estremamente gravi, si devono in primo tempo curare medicamente. Solo se le cure Jnedi<:he no11 hanno avuta effi. cacia, o se Je colicl1e ~d ri11novano con molta fre.quenza, e svecièlln1en~ ~e ~i tipetono in modo grave, o se, anche sen~a l'esistenza di coliche, i -Oisturbj clisv~11ti<:i sono iuolto 111olesti, e rendono gravosa la vita :lll'infermo. si dovrà operare. Nan1ralmente in ql1este condizioni cli cose l'opera%ione verrà decisa più µreco<.:emente in coloro che non hanno mezzi p~r fìlre cnre mediche lunghe e costose, in coloro cl1e fanno Yita più ~rapaz.zata, in coloro che nor1 posso110 seguire le regole dietetiche, e<>c. ~on credo però si possa convenire in quanto dicono alcuni : ehe cioè si debba operare -se le eure mediche dopo un anno non hanno prodott:o la scorupa l':::!tl dei sintomi, o se le coliche si Tipetono più spesso che ogni qt1attro settimane . .A seconda dei ca.si tali termini possono essere tropl)O bre,·L o troppo lunghi. ('.,erto non bisogna dectdersi troppo tardi all'opernzione, quando cioè i malati Rono estenuati, o presentano aderenze, ascessi ecl altre com1)licazioni anche gravi. 80. :Nell<l colec:iC\tite acuta si opererà Sl1bit:o se -esistono fenomeni gravissimi, come per es., quelli gangrenosi, altri1nenti si faranno, in primo tempo, le cure mediche. T~'empie1ua ·cronico 1si deve sempre opera re. Rl. Nell'occlusione acuta del coledoco 'credo non -convenga operare subito: ma, se l'occlusione perdura, e l'ittero è marcato, e c'è febbre forte, non si attende ad operare più di S-10 giorni, mentre, se la febbre è leggera o manca, si potranno ntten<lere anche 35-50 giorni; raramente di più e soJo ·se l'ittero è variabile, e se non -r'è febbre. 32. ~i opererà an~he 14elle intensf> pancreatiti -a.ente, eò in quelle croniche, con notevole tnmefa-zione della testa del pancreas. 33. Le controindicazioni ~no rappresenta te dall'obesità, dall'arteri~sclerosi avanzata, da runl<1ttie dei reni e del cuore, specie nei bevitori e nei vecchi, dal diabete. dalle bronchiti croniche. Bisognerà però in ogni sing:olo ca8o accertarsi cpe la: glicosuria, l'albuminuria, la debolema del cuore, L'l bronchite cronica, ecc., non siano la conseguenUt della eolelitiasi, Iìel qual caso ce~serebbe­ ro dal rappresenta re clelle controindicazioni operatorie. ì\ila anche se cosi non fosse, a meno che lo stato dell'infermo sia estremamente grave, io cre<lo si debba operare, nonostante le condizioni suddette, qualora l'operazione rappresenti l'unica via non di una tera·pia a risultati palliativi di brevis-sima durata, ma dii u·n a cura veramente utile, e vice~ersa fossimo certi che, non operando, il mnlato dove~se soecon1bere. 84. Le recidive dei dolori d101ì0 l'operazione della coleclstect:omià dipendono talora ·aalla presenza di calcoli stnggiti all'operatore, o forma tisi se-condariamente : ma 1)ii1 spesso sono dovuti a c1·ampi nervosi dello ston1nco e del duodeno (imputabili nd alirnentazion€' incon grua), o ad adereil7,,e, <1rl n Ila persisten7.n di concomitanti ulcere ga strich0 o duodenali. o di appendicite; ma ta-

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lora sono vere coliche biliari di i1atura nervosa, dovute verosimilmei1te a cran1po in corrispondenza di quelle ,;e biliari che subiscono una distensione dopo l'operazione. · 3.5. L'achilia gastrica, osRer,·ata dopo la colecistectomia .. in generale preesisteva all'operazione, e qnindi no11 ne è una conseguenza. B ) P .\RTE CrIIR l TRGICA.

Infezioni delle vie biliari. Colecistiti. Relazione del dott. prof. FRANCO CROSTI. C'oncll( s ioni.

1. 11 fattore indispensabile i11?rcl1è si manifesti

llna colecistite è l'infezione. Qt1esta è dovuta ai microorganismi che arrivanD alla cistifellea per vie diverse. J;e · più com11nen1 ~nte ~o-uite sono quelle della corrente sa11g1ligna e della corrente linfatica : quesi'nltim<-l apportn l'inf{\zione anche dn organi \icini. 'L'infezio~e ascendente e quella at1togena devono co11sic1~rarsi come rare. L'in~liarsi del processo infetti'o ed il suo svolgin1e11to son-0 fa,·orit i 'lalla stasi: biliare. Anehe il fattu·re dialesico entra in azione, sopratutto pe1· favorire la geneRi aei calcoli in una \escicola infetta ed i11 pre-da a processi infiamn1a tori. '>. Per effetto della stasi, ma aRsolutamente senza intervento di p·r oeessi infettivi, il coefficiente cl i.a tes ic:o pt1ò dar luogo a Ila formazione del oalcvl o asettico raggiato di colesterina. Fatta ecce-

zione per q11esto, tutti gli a ltri C}tlcoli sono in dive11denza diretta dell 'infezione e dei conseguenti .. fatti infiamma tori più o n1eno intensi. Il fattore diatesico (ipercolesterineruia) si manifesta ~lnche con ogni probabilità negli stati infiammatori lievi in cui si riscontra il particolare aspetto che coBtituisce la cosidetta vescioh.etta a frnr;ola: in qt1esta sui villi rlella 1nt1cosa della cistifellea si deposita un lip0ide che risulta dalla combinazione della colesterina con un acido grasso. Quando il processo infìan1matorio si intensifica il lipoide ha tendenza a r1enetrare negli strati profondi delle pareti: in uno stadio più avanzato quRndo preYalgono le manifestazioni del processo infettivo e si inizia la suppurazione scompar e ogni traccia del lipoide. 3. La colecistite nelle B11e vnrie manifestazioni può decorrere come u11'e11tità inorbosa a sè, senza d~terminare la produzione di calcoli. La colecistite è ~rò abitua le nella litiasi , la guale si riscont1·a specialmente nella forma recirliv~nte; sembra essere dovnta non solo all'effetto della stasi, ma al succedersi delle jnfezioni. . 4. I microorganismi che si riscontrano con una certa prevtllenza nf\lle col~istiti e che d()vono e~sere considera ti come agenti delle infezioni, sono il b. coli, il b. tifico ed i cocchi ordinari della suppurazione. Alcune colecistiti rappreRentano delle vere localizzazioni di una setticemia generale: cosi quelle dovute al bacillo del tifo. Quando si att€nuano

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i sinto1ni tlogistici il bacillo cli .Bberth può i·imanere ospite della cistifell-ea anche per molti anni, sf>nza arrecare di3tt1rbi, pur continuando ad essere ca usa di diffusione de11 ·infezione erbertiana (porta tori). Alcuni microorganismi (streptococchi) sembrano a Yere una affinità f-lletti;ii.ra per Ja cistifellea. 5. Nella colecistite il processo morboso n0n risiede tanto nel contenuto della cavità quanto nelle sue pareti. Nelle vescicole levate nei periodi intercalari fra le crisi (a freddo) le culture di frammenti delle pareti, come del resto quelle del cent1 o <.lei ra Icoli, l)OSsono riescire vosi ti ve, mentre risulla110 sterili quelle del liquido co11te11uto nella cistifellea. T..1a colecistite è la lesione ini7-iale ed il calcolo la formazione secon<.laria; a sua Yolta questo può reagire sulle ·p a reti dell'orga110, ruantene11dovi uno stato infia1nma torio ch e ha tendenz<ot a farsi cronico. J:.'ra Je diverc;e forme di colecistite la più temibile è quella l1lcero-fielllm-011osa: perchè !)UÒ essere causa di perforazione dell'organo .con fuor.escita del conten11to &'ettico e C-Ontaminazione della grande sierosa. Il risentimento del peritoneo, che si i11izia verso jl fondo <lella cistifellea e si estende nella regione sottoPpatica, con la formazione di aderenze più fitte ed estese a seconda della vir11lenza dell'infezione e .d ello stato dè11e pareti clella. cistifellea ra11pl'esenta un mezzo di difesa per localizzare l'infezione. Questa, qualora si diffonda al peritoneo, l)UÒ rin1anervi circoscritt.a, come può determinare una peritonite generalizza tR : iu casi fortunati può rla r luogo· alla formazione di un aiscesso, qu'ando r>er 'In ptese.nza di aderenze esista .q uasi una ca\ità preformat~. Gli ascessi delle pareti, quelli del letto epatico e del parenchima -vicino costituiscono un pericolo permanente p~r la grande sierosa. Frequentemente l 'epatite, specialmente circoscritta, si accompagna, quando non preceda, alla. colecistite. 6. La sintoma.tologia delle colecistiti di solito hn caratteri a bbast.anza netti : il sintomo prevalente è il dolore localizzato alla regione della cistift:·llea o con cara tteri:stiche diffusioni e con loca lizzazione a dist.anza (punti dolorosi alla pressione). Si aggiunge la contrazione di difesa della pn rte s11periore del u1usc0Jo retto addominale, qualche volta la t umefazione della regione; la febbre è variabile da caso a caso; l'ittero è raro. Il dolore spesso n tipo continuo subisce delle esacerbazioni, specialmente dura11te la colica, la quale solitamente l'egna il mou1ento della migrazione di un calcolo o di bile densa lungo le vie escretorie. Nella v~scichetta Ida st:isi, studiat.a. da l~org-hi e eia Schmieden si possono avere delle coliche dolorosissime senza 1~1 presenza di calcoli. La partecipazione al processo infettivo della sierosa sottoepatica aggrava di molto il quadro sintomatico: la ·p eritonite generalizzata con la sua sintomatologia p11ò mascherare q11ello della C-Olecistite iniziale. r ,a diagnosi, fRcile in molti casi, può in altri pres+-11t~re delle ,g raYi cliffif'oltà qun11do non soccorra l'anamnesi ed i Rinton1i siano incerti. Spesso

le Dlitnifestazioui sinto1ua tic:he si confon<.10110 con q11elle delle affezioni dei Yisceri Yicini, specialmente dell'ulcera gastrica, e pii1 antota di quella llt1odenale. Può esserci di gtande aiuto uer la diag11osi l 'e8a111e rarl iologioo, qualche Yolta con la ùi01ostrazioue delle alterazioni della cistifellea e della vresenza di calcoJi, sp~sso coi reperti parabi liari della colecistite, specialmente se calcolo~a. L'esame del contenuto d11oclenale con la sonda di Eiuhorn e col iuetodo T,yo11-l\ Celtzer, se pure merita di e~sere sperin1entnto, non pare abbia finora a Yttto una sanzione pratica importante. 7. Qua11to alla I era nia, nella c:olecistite, com~ nella colelitiasi deYe e::.sere esperita anzitutto la cura n1edica , rua è a ssolu tan1ente da sconsigliare il suo uso prolungato. Nei processi ipersettici con tendenza alla genel'alizzazion~ - e ;Jer cere:are flj presto raggiungere uno stato che si avvicini a1 raffreddamento - ci si dimostrano utili le stomosin.e del prof. Centanni. T./ opera.z ione preooce. <.le,-e essere Yalidamente l'flCcomanclata, specialn1ente nei giovani quando, malgrado la terapia n1edica, si ripetano Je crisi d olorose e si osservi un decadimento organico. ..t\llora non bisogna oltre attendere per operare. Negli adulti il trattamento conservativo, speci<ll1ne11te negli uomini, può es~ere proli.111gato : l'operazione è però , indicata quando le condizioni generali sembrano migliorate, ma persistano la sensazione dolorosa ed i sintomi gastrici della Iitinsi, od a l contra rio qt1ando le crisi. sembrino a umentaré clj intensità o di violenza. -;\rei vecchi non devesi opera re ib'€ non per indicazio11e vitale e l'inter·v ento deve essere il più semplice ed il meno lesif\ro. I/operazione precoce trova l'animala to nelle migliori condizioni quando ancora la malattia è loca lizzata nella cistifellea, non vi sono fatti d'intossicazione generale e quindi sono in buona conclizione i visceri più im1>ortnnti (cuore, fegato, rene~ ecc.). Le statistiche, 11umerosissime, provano c:he i riRulta ti dell'operazione precoce sono mi· gliori assai di quelli clell'Qpérrtzione eseguita dopo una lunga attesa. Allorchè, eo1ne nelln. maggior parte dei casi, le condizioni 1() petrnett~-lno, biwg11a lasc·inr trascorrère l'n ttacco acuto 11rima di interYenire: il miglior momento è quello dell'intervallo fra le crisi (a freddo) . Quando vi sia impossibilità di ottenere un totale raffreddamento conviene intervenire aJlorcbè i sintomi acuti Hbbin110, più che sia possibile, ceduto. Nei casi di j drope de Ila cistifellea, di cistifellea da stasi o di sospetto calcolo asettico, non è con-. veniente attendere. L'operazione può evitare delle complicanze possibili. ~ indicat.a d'urgenza qu3nclo si sospetti la concomit.anza del carciJ:!OUta e della colecistite. S. R:iguardo alla scelta del ·1neto<lo : la eoleristendisi nou ha più che il Yalore qi un'ope~·azione storica. La colecistostomia è sopratutto indicata come operazione di necessità per Je gravi condizioni o per l'età avanzata del soggetto. In caso di colecistite ipersettica o quando sia urgentemente necessario un immediato drenaggio delle vie profon-


SEZIO);E PHATICA •

de, se il <:i~tico è pervio, 1lUù l'eudere dei segnala ti servigi. Di non minore utilità Pl1Ò riescire Rnche i11 caso di C'ondizioni anatomiche loc.-'lli par1icola r1nente difficj li per effetto c1e11e infiamrua7.ioni pregresse. Non è i1rrece raccomandabile co111e operazione di sceltn. 1:>erchè vuò lasciare delle fistole anche' ribelli, malgrado la peryietà ~lelle vie profonde e può essere cn usa cli rer·icliYa, la quale più • tardi richieda lln difficile interyento radicale. I .. a <..:olecistectomia è 1. op€razione migliore perchè Pllò rimuovere la causa della malattia. Oltre all'e<:tomia semplice con chiu sura , affondamento e peritonizzazione del Jnoncone del c:iRtico, deve essere raccomandata la rin1ozione della cistifellea come comple ..11e11to del dren;.1 :~· !.:?.' io delle i;-ie profonde. La cosa più importante nell'esecuzion e della colecistecton1ia è il trattamento del moncone del cistico. Questo deve essere sezionato il più vicino r>0ssibile allo sbocco nel coledoco, per eYitare diln tazioni considel'ate come recidive: si cerca cli affondare ile moncone Rl disotto della sierosa, quando si può con formazione di IenJbi adatti. Un'atten7jione speciale meritano la lega tn l'a del le arterie cistiche nelle immediate vicinanze della cistifellea e l'ispezione del letto epatico perchè non possano sf11ggir<' (lei dotti biliari accessori che devono cs&'ere ìega ti. P er esperienza .p ersonale credo di dover racco111andate l'ecton1ia dal fondo , . .erso il cistico. perchè coRì Ja vescicola stessa serve di guida ed è più fncile, quando siano presenti delle aderenze infin n1ma torie pro-fonde, di evita re le lesioni tlei dotti J10n<"hè qn0lle pos:::;ibili del ramo destro dell'arteria epa tira. Rigna rdo a 11a così detta co lcci .. t eotom,i,a ideaJp de\e essere limitata ai casi particolarmente adatti (iclrope della ristifellea, colecistite lieve non caicoloRa, ecc.) nei ql1ali In n,-iancanza di reazione della sierosa rendn facile la 11eritonizzazione del moncone ·del cistico e del letto epatico, dopo unn sjcura emostasi. Nei casi con1uni l'interyento è ri-e chi~~to da lln processo 'infettiYo. ·sia p11re limitato alla cistifellea, ma spesso ancora in efficienza e con pr~senzà di calcoli; è qujndi prudente di lasciare un piccolo drenaggio nella regione R<lttoPJ)a ticn, per· non chinclerP iR casa il nemico. Ci sin lecito ancora una volta di in~istere ffil l 1·onportnnità dell'operazione precoce specia lmente n~i gio,.ani e {li rimuovere la cistifellea dopo i primi attacchi. Otterr~mo cosl dei risultati sempre migliori e potremo diffopdere nPi me<liri e nel p11bblico la ficluci a nell'intervento in que~te ma la ttie.

La colelitiasi eon speciale riguardo alle infezioni della cistifellea e alle complicazioni pancreatiche. Rel::i zio ne dcl prof. G.

MUSCATELT.O.

Riassu11 to.

1. Il vunto pri1uo e fonda mentale su cui deve convergere la discussione a sezioni riunite è la determinazione del lin1ite tra cura medica e cura chirurgica delle malattie biliari. Per raggiungere questo scopo urge una più stretta colla bo razione tra medici e chirur:ri. TA1 :t8f'i~tenzn del iuedico

alle 011erazioui è il pri tuo re<1uislto di uun t:ollaborazione ·efficfl ce. 2. La ·cole41U;in i, Yel'~ o ;\pJ)<"lrente, è n1nln ttin di veitillt>llZ<l della ll1~t1icina i11tel'U<1 : in ispec:iali cc 11dizioni anatomicll·~ e cliniche cli,ent,1 di ri.erlinenzn dé>lla chirurgi·1. 3. I tisultati della cura c:hil'urgica uon hnuno fino aù ora raggiu11to. ancJ1è j11 mani esperte, quell'ujJtiniu n1 desiùer~to; qnesto è uno degli argo111Pnti al1<1otti contro la efficacia di éssa. Ragioue principale ne è invece la troppo ta tdiY<1 ricl1ie-Rta delr opera del chirurgo. I pericoli dell'interve11to c1~escono i11 progres. ·ione allntmante col ritardo; e d'altra pa tte i pericoli n Clli sono esposti grinfermi llalle cure ·mediche protratte, sono infinitan1ente 111ng·giori di qnelli cli una operar.ione tempestiva. 4. IJc recenti ricerche di a n.:i to1nia patologica e ti~jo 1patologia clelle Yi-e biliati, hnnno modificato alqu a11to le nostre concezioni Sll questa malattia a sin torna tologia i;-a l'ia e co111plessa èle11ominata Colelitiasi, la quale ha perduto l'Rntico Valore di 11ur o disturbo ~enernle rneta b-0lico, per "\'enire i11tesa con1c n. frezione locale con se<l.e iniziale nella cistifellen. I calcoli Ri. forn1a no nella cistifellea e per circa tre quH rti dei casi sono dovt1ti ad infezione; per llll q11nrto circa riconoscono l1n'origine metabolica . I rarissimi casi -di calcolosi intraepatica, sono doYuti a stasi da ostruzione. La formazione dei calcoli 11a così perduto l'antica import.:'lnza di mome11to predominante, di centto della i1a tologia biliare: dappoicl1è essa, certamente nelle for1ne i11fe ttiYe e fors'anche nella forma iuetabolica, de'i'e Yr ni r considerata come l1no sta.dio di una malatti:t della cistifellea, stadio che per Io più si realizza, nJa che tnttn via non è isttettamente necessario. 5. Il valore della stri si b·i liarc, come m-Om<'nto fon<la111e11tale della calcolosi. è stato rnfforzato co11 Dl1ove sI}iegazioni causali anatomiche e n1nziona~ Ii dalle recenti ricerche : 1) ~ulla. strutt11ra e topo.g rafia della cistiféllea e delle vie biliari (studia te specialmente da Hendrickson, Shikinami, Berg). e in particolare sulla distribuzione e funzio11e della muscl1Iatura (plessiforme nel fondo e corpo della vescichetta, prevalentemente circolare nell'infundibolo e nel collo, scarsissin1a i1ei dotti). e dellP ghiandole muco ~e (n1ancanti nella ve~cicl1ettc1, nn1nerose nel collo e nei dotti cistico. epatico, col<'d-0co): ~ulla funzione delle y~Jvole, e sn1le numerose varietà topografiche (conformazione ad S d0l collo e del cistico predisponente agli in.g inocchiamenti : diYersa ampiezza ~ell'angolo d'unione epntieo-ch:;tico): 2). òalle ricerche fisiologiche sulla .regolazione delle funzioni motorie della cistifellea e dei (lotti per parte d~l sistema vep:etati,ro. T./ eccitazione de I · vap;o, Re leggera, dà contrazione della cistifellea, apertura dello isfintere e defl11sso della bile: se forte. rlà sp~1srno dello !~fiutere e ostacolo al deflusso : l'eccitazione del simpatico produce atonia della vescicola, mentre lo sfintere resta chit1so, siccbè i1 deflusso biliare manca; la sezione del vap:o ~umenta l'eccit::i bili~ delle pareti della -cistifellea per la mancata inibizione: la sezione dello spl'lncnico a~isce in n1odo analogo a11·n.11n1en1

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CL POLICLINICO

[AN~O XXX, FASC. 45 J

to ùel tono del vago ; hl sezione del Yago e poi J>iù spesso finfezi011e, arri,·ata al fegato per d ello splancnico produce insufficienza .relè~tiva <.lelvia portale, raggiunge la c:hstifellea ora per via lo sfintere (\iVestphal, 1923). biliare discendente, ora attraverso le ricche vie li1i.l41 t:istifellea 11on è un semplice 'Serbatoio (una f a.tiohe tra fegato e Ye~cicolu; secondo recentissi<:a vità capace di 50 eme. non può servire da serme ricercl1e, la trasmissioQe p~r Yia linfatica sabn toio <.1 lla quantità: gior11aliera di bile di 800 a rebbe la pi~ frequente (Graham, 1921; Barber, 1200 c111c.): llè può essere considera t..1 un organo 1922; Peterman, J 92i3; Moynihan). rucliruentale (11onostante le 1·ecenti ricerche em8. L'infezione ve~cicolare attra~rso il fegato briologiche di Bro1ua11, 1~21). I~ s11e funzioni soBpiega la frequenza di eJ,>a titi concomitanti alle cono : a) il potere di eonce11truzio11e della bile per lecistiti acute e crru1iche (osservate da Graham, .assorbimento in primo luogo dell'acqua e clei sali 1918, in 2G cn~i su ::JO biopsie operatorie). inorgan'ici, e in molto minor misura dei lipoidi e I rapporti t1·a epatite e colecistite. che meritadegli albuminoidi e ·dei pigmenti; l'assorbimento no ulteriori o~servazioni, sono probabilmente reaYviene per Yia Yenosa e per via linfatica, così rar iproci: si pensi nlle tumefazioni epatiche diffuse piclame11te cla ridurre nelle 24 ore ad 1/ 3-1/4 la transi torie nella colec:istite acuta, si pensi d'nltra quantità di bile arrivata (Rous e ì\1c. :àiiaster, ·p arte alle tumefazioni croniche (a tipo precirro1921); b) il potere cli contribuire a l'egolare il detico) li1nitate alle zone Jlrossime alla '\"escicola, flusso <.lella bile sia l>er mèzzo di contrazioni ritnelle colecistiti croniche. mic.11e de lla parete, sia con periodiche diminuzioni 9. J .. 'i11fezione che giu11ge a l fegato col circolo del tono clell<l sua musc11latura (il vero regolatoportale può pro,·euire cla l tubo gastroenterico o re della l>ressione e del deflusso è però lo sfintedalla mil7,à. ·L a prin1a ori!~;ine. l'ordina ria, ci spiere çli Od di, Y. Rost e ~1ann); e) che essa abbia ga la frequenza dPlla colelitiasi sec~ndùria alla anche la fi1nzione di . elaborare ed nggiungere alla avpendicite : poichè mancano dirette connessioni bil 0 u11 ~c ret-0 im1)ortante per l 'economia generalinfatiche e Sft ngnigne tra i due organi, si deve le e JH:~r il potere ch in1ico della bile, non è sicuraa n1mett~re che nella inaggioranza (lei casi l'infemente provato. 7.ione })rove11iente dall'appendice rag·giunga la ver~a fi1nzione dei do t ti biliari è essenzinlmente scichetta attraverso il fegn to. T:io stesso per le u l<li conçluzione della bile; n1ini ma è quella di nssorcere gastriche e duodenali. birnento, grande l'attività secretivn. Se la 1nil:za possn (\ssere responsabile di i1lfezioAlla luce delle recenti ricérche la stasi bilia re ni biliari per via l)Ortale, 'ers..1ndo di tempo in rico11osc:e eome causa ])rima la eonformaziont>. la tempo ne1la c-orrente porta le microorganismi e disposir.ione topografica della cistifellea e dei dot80stanze to~~iche che ordinarian1ente trattiene, deti, soggetta a nun1erose Yariazioni. . . '\. rù fforzn re i rid~ranno ulteriori ricercl1e. T,a massima considefattori a na tornici della sta si possono concorrere : razione merita per<> quest'opinione di )-!oynhan 1) cattse accidentali (modificata azione dei fattori (1922) fondata, oltre che Sl1 11n caso clinico, sui no1 n1al1nent{\ coadiuvanti il fun7.ionnn1ento delle rapporti, che ogni giorno ~i riconoscono più ~tretti vie biliari, particolar1nente della cistifelle<1, movitra milza e fegato: e fond.ata nnche sulln frequPnm~nti ciel diaframma, pressione endoaddomina le, te conco1nitanza cli colelitiasi nell'ittero emolitico mobilità dei visceri, ecc.); 2) una neurosi motoria e nell'ane1nia ~p lenica . ipertonica (cistocolestasi iperton ica); 3) una ipo10. I/infezione per via sanguigna diretta (artetr·nia della ui-uscnlatura ci8tica (cistocolestasi ·iporia cistica) pn re, si abbia solo come localizzazione ton,ica,); 4) fors'anc11·e (attende conferma ) nn 'ncl ii un'affezione generale. cresciuta secrezione di n1uco da eccitazione vaga11. I jn colecistite non calcolosa è affezione che le (ci stoco.le'St a Si <J:isf·u n.: :ioria le [Rerg]). tanto più avpare frequente quanto più frequenti 6. Tia st asi vescioola1·e -rneccanica (oistocolestasi si fanno gl'interventi precoci : difatti calcolata. rneccan,ica.), prodotta cln :inormali disposizioni ana- ' prima a ~ire.a il 15-25 %. è sa lita al 47 % in qualton1iche cl1e conducono ad un inginocchiamento del che recente statistica comprendente molte operacollo o del cistico, l)UÒ assumere caratteri anatozioni precoci (Smitbies, 1920). 1nici e clinici particolari di entità morbosa ben 12. Sulla parte preponderante del fattore infedefinita, con manifestazione di coliche perfettazione nella genesi dei calcoli (particolarmente dei mente si1uili alle ca lcolose e così violente da ricalcoli misti) tutti sono d 'accordo . Il punto oscuro chiedere l'intervento di urgenza (Schmieden, 1920) . ~ta nella sconoscenza dei momenti :fisico-chimici I/opinione recente di Hartman (1923), che « la stasi primordiali della litogenesi; è questo un ·problelll.a biliare sen7~1 aggiunta ò~ll'infezione è senza aziodi chimica colloidale di cui i pochi da ti attuali ne ancora qnnndo accompagna.ta da un oorpo estranon annuncinno nncora prossima la soluziòne. • neo» è negata da questi f~tti. Le colectstectomie precoci hanno permesso di 7. L'i·n fezione è il principale dei fattori che re11~h1djare alcuni ·fatti iniziali della litog€nesi nella colecistite infettiva nei primi stadi, nella cosidetta clono ohirurgich e le malattie della cistifellea. Circa le vie àislrifeziune, assai meno frequente vescichetta a fragola (Mc. Carty). Depositi di eteri colesterinici !Si trovano nelle pliche della mucoòi quel che non si credua è la via biliarr> ' · dcn.te, ancor oggi invece dai pratici ritenuta come sa . le quali, divenute polipose, si distaccano, e cola <.'OnSl1et11 : il duo(leno, : pesso sterile, di rxò<> è me ammassi costituiti di lipoidi e di epiteli desquamanti, vengono a forma re il centro di un fugra\C'mente i11fetto: il regolrire deflt1ire della bi le turo calcolo misto (Mc. Carty: Gosset. 1920; Grudal dotto epatico, se nessun ostacolo esiste. è i I u1ie;lio r drenaggio fisiologie<> delle vie biliari. ner, 1922: B-Oyd, 192.~).


L.l\NNO xxx, FASC. 45]

' SEZIONE J>RATl CA

l'l1e dei <:alcoli pel' un i<lenti<.:o proeesso possano

formarsi seuza il fattore infezione non mi sembra illlJH·oùa bile; basta tener presente che un reperto di de1Jos iti di lipoidi analogo a que llo descritto si ha nelle vescichett:e da stasi (~chmieden e Rohde); e pensare da a ltra varte ~1lla produzione sperimentale di ç:olec:i stiti 1.>ttenute mediante. iniezione endoven of::n di sostanze chimiche (Mann) . D'onde resta giu.:titicata la ùomanda se anche nella cistocolestasi possa imputarsi ad un eventuale arriYo di wst<L11ze tossiche fiogogene lo sla nci,o per la det:ern1ina zione <li processi chimici litogeni di cui vediamo la manifestazione nei depositi colest:e1i11ici. ..A.d .1ttestare l'esteusiJ ne e l'azione del momento infetti\ 0 no11 possono aYer va lore probativo i reper ti batteriologic:i, ù 'ordinario scar:si, delle ve~ciche tte i11fiammate; lo SYiluppo batt:erico è arrestato in v resenza di u11a quantità di bile del 70 '}~ nel terreno di cultura (Drennan, f922) . L'osser,azione (Rosenow e RiemaL) che i battf'ri lllitncanti nel liquido possono ritrovarsi nelle pa reti, <:i spieg:1 le rjacutizzazioni infettive periodiche delle colecistit i croniche . La cistifellea infetta l'esta sempre ta le ::'e i:>er inginocchiamento o cn lcolo ~siste un ostacolo al deflusso della bile. J a. Esorbl ta dalla co111petenza tlel chirurgo trattare <lel terzo fattore della cole litiasi; l'altel'azione <lel ricambio sotto. forma di aumento del eon~nuto colesterinico ùella bile e diminuzione delle so ·tanze <lissol\'8Uti. Mi basta accennare ai ca lcoli ùi colesterina IJI!ra, ordinariamente solitari, c lte si forma110 in cistifellee cli aspetto normale . I . a loro ge11esi è ose:t1ra. Se e i11 quanto Yi possa contribuire una stasi leggera e duratura; se e in quanto leggere e vn~scg:g~ re intossicazioni; se e in quanto pregresse leggere infezioni scompavse ~nzn. tracciu (Nn u11yn) ·sono i>roblemi dell'a yyenire. 14. Le lesioni ana to1niche della cistifellea infiammata, i>nr ticoln rme11te ~e ca lcolosa, sono t<1 li C'lle «essa si può ronsiderare u n orga110 in tutto o iu gran parte privato della sua fu nzione» (Aschoff). R et'tan o limitate o annulla te le funzioni assorbe}1te ed es1n1lsiva del fondo e del corpo, e la fuuzione r eg·ola trite tl~l rollo. E poichè queste cistifelh~e inutili pos~o110 <-'ssere la sor ge11te d elle più g:ra Yi cou1 pJicazioni, I 'unica "u r a raziona le ne è l ,.asportazione. l 5. ~o\nche nella stasi vescicola rr da inginocchi amento (la cistocole~t.asi meccanica) dipendente l ssenzialmente àa di ~posizioni anatomiche Lrridncibili, è illusorio attendere la gu arigione spontanea . Essa richiede l'ir1teryento radicale (ectomia) , or a di urgenza durante rattacco, Ol'é:l per miSl1ra profi]a ttica nell'interyallo. 16. J.,a guarigione spontanen c1P11a colecistite R llcbe nei primi stadi, è per lo più difficile. T..JO dimostrano le a lterazioni anatomiche riscontrate nella cistifellea a fragola, or gano che ha giù perduto la f11nzione e ~i è trasforn1~ ta in una fabbrica di pietre. 17. Nell'epat·i t e complicante la colecistite acuta, subacuta o cronica, ~pecialrnoote se febbri le. non si deve rimandare l'inter,·en to -chiru rgico; l 'espe-

ricnza ha di1uostra to é'he la cu ra. i>iù tapi<la e ~1cu ra .~i ottiene mediante il dre11a ggio ù elle Yie bilL'lr i. J S. L,esioni del pa,ncreas acute o cr oniche, sogliono accomvugna r e le infezioni della Yescichetta o dei dotti, con u11a frequenza maggiore di quanto prima non si credesse. Più spesso incontl'iamo la pancrcal itc crun,ica. L'infezione vi a rriva IJer lo più ver \' ia linfatica (linfangite vnucrea ti ca) per i rapporti dei linfatici del fegn to e de1la cistifellea col gru1)po di gl1iandole i)an crea tico-duodenale . I.,a lesione infìa mn1atoria è intcrlobularc, si 81101 limital'e a lla te ta (pancreatico cefalica ), doYe s i inizia nel triangolo di Desja rdins (a torto ritenuto il posto di 01·igine delle infezioni canalicolari); le isole di T.1anghera ns non sono per lo più coinYolte i1el i1r ocesso. È raro che la pancreatite cronica si con11>lichi co11 necrosi adiposa (Calzavara) . I..1a van cr ea ti te croJ1ica se non è in ista to a va11za to, guarisce facilmente mediante l'int:eTvento chirurgico sulle vie biliari (stomia o ectomia e d1·e11ag:gio) ; se è antica ed è già passata in sclerosi, puù an<.: i1e e:::;sere influenzata favorevolmente dall'oper<1 zio ne, certo n1eno efficacemente che n ell'altro cu. so. Pancreatiti cefaliche cronicl1e da infer.ione di • a ltra provenienza possono propagar e l ' infezione alla cistifellea ed ::il coledoco, ora per trasporto li11fa tico retrogrado, ora per compr~ssione del dotto. L'origine più comune di queste pa11creatit i è l'appendicite; i casi clinici cli qt1esto ge11ere sono adesso più chiaramente spiegati . dalla recente :::;copPrt<l .cli una via linfatica dir etta cl1e da ll'appendice, a traverso le ghia11dole inese11teriche superi ori, va n qt10 Ile <lcl p;rl1 ppo pn ncrea tjco-d n oòena le (Tir;tith ,ì·n i te. tn2:1) . Di rado l'infezione per via canalicolare è causn di pa11crcati te cronica ; si tratta, q11ando ciò n vvie11e. non di fo r ma circo:::;critta cefalica, ma di forma più o n1eno diffuisa ; l'nffezione s11ole essere ii1teracinosa, e coi11,·0Ige ~pe~so le is-Ole di 'Langher.an s (le rare osservazioni di concomitante glicosuria) . J.,a infezione per via canalicolare Sl1ol prodt1rre in\ece a ffezioni acute. pnncreatiti emorrngi cl1c (n<?crosi acute emorragiche), del pancreas che spesso sono co11secutive .a rolecii::tite e colangi te ncntn. I l flu sso della bile infetta, devi a n-do, penetra nel dotto pancreatico. l\1a percl1è ciò si avveri è necessn rio: 1) che il ùotto pancreatico sboccl1i direttamente nel coledoco (come si riscontra nel 20 % degli individui (l\1an e Giordano, 1923) ~ 2) che esista lln ostacolo allo sbocco del coledoco (calcolo); è dubbio se l'ostacolo poi;;sa es~ere anche da to dn spasmo. J.1a trasmissione degli afrenti infettivi può avvenire per via linfRtiCa ::t nche in queste forme acute di Rffezione panereatica, che dagli interventi oper a tivi p recoci si vanno appalesando come una complicazione relativamente freq11ente delle infezioni biliari. Si · sono in questo n1000 potute osservare le ::ilterazioni ne i r>rimi stadi dell'affezione, che a lla hiopsia (Zoeppel, 1922) si presenta come eòernn infiRm111atorio arnto dal pancreas senza an1


CL POLICLINICO

c:ora eYidenti altera.zioni degli elementi glandoluri. ln questi t:ù::)Ì cli necrosi UC;uta 1n.1nc:reatic.:a, a sintomatologia .non chiara, che vengono ordina ri'1111cnte scambiati per ;1eo acuto, peritoniti perforative, ecc., solo l'interve11to precoce può d a r e sveranza di g uarigione. Non si ritardi quindi la operazio11e ogni volta c:l1e i11 un lit isiaco l 'attacco si n1anlfesti co11 dolore inso:µ11ortabile e sen za tregua al centro dell'epigastrio, con tìiffusione a si11istr::i , co11 resistenza e11iga strica trasversale e forten1e11te dolor osa a lla 1)1·essione, e difesa muscolare ; inlugiarsi a Yoler vrec:isare la dingnosi è perdere lln tempo prezioso. 19. T./a11atomia e la fisiologia pn tologica sono lu più sici.1r.1 guida per a1)prezzare nel suo ginl't o ya lore la en t ità del j)rocesso patologico nelle nffez ioni biliari. La sintomatologia clinica è pnl' troppo assai i11certa, e i dati cl1e ci forni sce atleuclibili qualc..:he Yol ta, sono più spesso dubbi. Ì\Iancn110 a 11cora inetodi diagnostici sic11ri . For 8e 1.>er cnrà più di tutto cont'l l'acc111·ata anamnesi. Si illude per lo più chi crede cli palpare i ca lcoli i1ella Yescicbetta; tranne il caso di ca lcoli 11u111e1·osi e di estre111a 111agrezza , ciò che si palva sono ordi11aria1uente nodi di epiploite })eric:istica. In genera le soltanto i Cé1lcoli di colesterin..'l pura in cistifellea l:>te1·ilc (che r.appresentn110 circ<1 1/-J di tutti i ca l c ol~ ) vossouo essere latenti, fino a q11a n{lo i1011 diYentano ostrue11ti e non 'scoppi la colica. In questo caso la colica è d'ordinario bre• ve e caratterizzata da clolore atroce, brt1sco inizio e brusca remissione, regione ci stica sen sibile, as:::.-e11za di febbre; nell'intervallo assoluto benesser e. Essa i~ rò non è s11e~:iale per la calcolosi nou i nfetta : ·.) soltn11to Ja 111a1lifP~t..1zi one c1cll' occl11sione acuta clel cistico e co11segue11te sta si vesc..:icola - . re mecca nica nc11ta . Con gli iden tici caratteri di fatti essa si mostra nella sta si vescicolnre da in · ginocc-hiamento acuto del cistico senza calcolo. Tutti g li a ltri calcoli dovuti ad infezione .comincia no a dare sinton1i dispeptici, di regola lievi, • già molto tempo p rin1u d ella colicn, e continuano a darli i1egl'interYalli . I Ja colica è menò atroce, si inizia n1eno brusc:i:nente e sf risolve lenta me nte; ~i11 to111 i '1U est i çhe giil cl(\bl.>0110 cln soli f::i r pen::)are nll'i11fezione della cis tifelleà. r.a febbre che n.cco111pag11a la colica è segno certo di infezione; è i)eri coloso i:>er l'ammalato q11ando il medico si culla nell'idea di febbre nervosa. Il sond.1ggio d11odena le 11on ha c1:1 to fin oru i sicuri r is11ltati promessi e con fiducia attesi . Qualche valore ha la ricerca della bilirubinn . La radiografia come mezzo dia gn ostico diretto per l:l scoperta dei calcoli ha valore a ssai Iimitnto : calcoli misti e conte nè11ti calce ;Jossono veni re di mostra ti ; ad ogni modo llna cj stifellea g r ossa , ben evidente nlla radiogr a fia è certamente 111Rlatn. Hn lln valore maggiore come inezzo indi retto nello studio d ella motilità gastrica. di aderenze, di eventuali stenosi, di spostamenti di organi, ecc., che si accompagnano a lle affezioni biliari cr oniche. Le prove fl1nzionnli d el fegato, attn a lme11te assai limita te. non ci possono fornire tutti quei d a ti che sarebbero di capitale interesse per la in1

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dicazione e la prugnosi overato1ia; quante dolor ose sorprese ci eviterebbe la vreventiYa e~atta cono~c:e11za d ello sLato di funzionaJitù e ùi rc~i::;ten­ za epatica! 20. Bulla c:osidetta « innoc:l'nza » dei t:al<:oli è b<·n e i1-0n co11tare . Bisogna co11,·enìre con '\V. -"layu che « no11 i calcoli, rua uoi c.: on1e t1iag1Jostici siaruo i11uoceuti )). Si ùe-re ammettere la possibilità di una colic:a da ~pas1uo dello sfintere del coledoco (la colica nerYosa di Frerichs) , ma si deve esseTe m olti} c:i u t i prima di farne la diagnosi : si deve sem11re l)ensa r e a lle dis1)osi zioni anatomiche preùi:::;pone11ti inna11zi ac:cenna te, esiste11do le quali basta 1111 leggero spasmo per rn·odurre imponenti fenomeni ùi stasi acuta . 21. La eura ?netl'ica p11ò dare notevoli miglioramenti e qua lche caso ùi guarigione nelle forme iniziati di colecisti te infettiva non <:alcol osa . :\1 , colecistite cronica <:alcolosa (a11che nella fo1·w~l catarra l~) la guarigione spontanea :si lasica inutilu1e11te aspett:1re. :Nessun ri1u~tlio ~cioglie i calcoli: se li fran tuma , li n1ol til)lica . T.1 'e-u1issione di piccoli calc'Oli 1H~1· l~ Yie n~tnra Ji ha i 1oco YnlnrP d ata J·1 m ul tiplicità. di essi; la en1issione di grossi, per l)èr forazione di uu 1>nnto <lt'lL1 pn re te inte~t inalt> ~ tlericolo a. (ileo bilia l·c) . 22. I casi inveterati, ~e nnche condotti n,·a11ti per lunghi anni in is t<lto· di relativa latenza rncrcè cure mediche, possono ogni momento dare inattese complicaz}oni , tanto più gravi quanto più aya11zn tn è la età del p aziente. Qna nti me<lici c:l1P in perfetta eonoscenza tìi avere interamente gl1al'ito i loro clienti li 11anno seg1.1ìti d11rante \enti a n ni? All'angiocolite acuta difft1sa, all'atrofia acuta del fegato, alla peri tonite da l">erforazione, all 'ascesso, all'ostru zione acuta del coledoco, alla pancrea.tite ;1cu ta, a Jl'ileo bilia re do,·rebbero pensare sempre co11 terrore quei 1nedici pratici che pei loro malati credono innocente la lunga attesa. Queste complicazioni sono 1Ji11 frequenti che in generale 11on si tenda ad an11nettere: qualche volta per i loro sintomi tum11ltuari e. per la rapida fine del pazie11tc non sono diag11osticate dal medico curante : ma spesso sono visti dal chirul'go in estrern is. Anche prescindendo dalle complicazioni acute. restano sempre òue complicazioni, che pur svolgendosi lentamente, sono assai gravi: una è la pancreatite cefalica cr onica cirrotica con itter0 d a comprei::sione . l'altra, S}ì€S80 da questa dipendente, è la dilatazione idropica diffusa d elle vie biliari (bile bianca); in quest'11ltima neanche l<l opPrn?:ione c::nol rin;;;c·i1·0 a snlYn r c l'i11fr rmo. E fina lmente il caroiriorna òella cistifellea che :--i accon1pagna con estrema frequenza ai calcoli. r-'a antica idea che esse fosse con seguente della litiasi fll n1essa in forse da Aschoff, il <n1ale i1on i1otè persuade rsi che nella maggioranza dei suoi nove cnsi la calcolosi fosse primitiva. Di opi11j0Ht" rontraria sono la m::t s3in1a parte dei chi rurghi e d egli annton1opatologi, tra i quali :\Iarcha nò c11e 10 scor so an110 11a r eci samente indicato il carcinoma della cistifellea • con1e il pi\1 chiaro esempio nell'uo1no di lln neopl ~r~tna òa irritazione. •


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SEZIONE PRAT l CA

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La ap1Jlicazio11e v1·atica dei nuovi concetti nella patologia biliare, l ·incerta etlicacia delle cure mediche circa la guarigione, radicale, e la preoccu1)azione clel sempre minacciante pericolo di coru!)licazio11i, hanno promesso in qt1esti ultimi anni tuia forte corrente Yers.o l 'interYento chirurgico })tecoce. L'asportazione dei calcoli, prima che migrino, insieme alla cistifeJ lea ammalata: in t1n lllon1ento in cui la infezione è circoscritta e ancor liéYe, mancano alterùzioni di organi vicini, e lo stato generale clell'infermo è ancor valido, è operazione ·d i IJ-OCa gl'a vitll ; _se DC11la la è l a scelta Llel momento dell'i11tervento (intetYallo libero), la i:>er<:entuale ùi insuccessi è ruinin1a. 24. ~fa è necessar;o inte11dersi . ul concetto ùi intervento precoce ; e p r iru a a neo ra è neces&-1 i·i o inte11clersi ~u ll'entità della cl1irurgia biliare. La quale non è chirurgica giornaliera; è cl1irurg-i 1 l)iena di sorpre~ e di pericoli, che richiede nel1· operatore esperienza e intero vossesso del la tec:nica più })recisa e delicata . L'interYenzionismo assoluto ad oltranza in qualsiasi caso ài calcolosi e in qualunque momento, sul semplice sospetto, non deve essere seguìto: i casi lieYi, non rari e modici disturbi, non deY0110 €Ssere esposti al rischio, ver quanto minimo, di 1111 interYento operativo. 25. T,,'irÌtervento p·reoooe deve essere relati ro. <leYe es~ere cioè Ci.Hllpiuto 110~. ibilmente n<:>ll'inter,·n11o libero. in nn 1JP·rlodo dc>lla lnalattia 11011 discosto cl.alle prime n1anifestazioni sintomatiche, quando qu<:>ste non si mostrano fa vore\olrnente i11finenzate rla 11na e:ura n1edica i1on potta tta a lungo. Se non si manifestano co11dizioni prementi all'urgenza, io son solito limitare la cura medica a 3 o 4 mesi. L'indic~17,ione si dovrà indiYid11alizzare caso per caso; mai però si persista nell<1 <" medica se il malato comincia n. dimagrare, a cli,·entare i r1·equieto ed insonne. o a rioorrel'e alla morfina. Circa il momento dell'intervento mi sen1ù1"t 1.>0rtuno il seguente schema, .che credo rispecchi anche l'indi1·izzo (lella maggioranza dei chirurgi -obbiettivi. Naturalmente all'atto pratico esso pt1ò ~nbire n1odificazioni. I/operazione è indicata: A) )Jelle forme asettiche : Nei malati con colicl1e recidtvnnti da occlusio• i1e acnta del cistico, dovuta ad i11ginocchian1ento ( e:a usa ana ton1ica irriducibile) o ad ostruzione d<1 <!alcolo (di regola nnico, colesterinico)~ l'operazio11e praticata òurante l'attacco, o meglio nello inter,rallo è innocente, e la mortalità quasi nulla. Il tempor.egginre in questi casi es1)one a con1plieazioni infettive 'che a~·g1'a,~ano la prognosi ope ratoria. B ) Nelle forme infette: a) St1lln necessità assolutèl dell'operazione in1mediu~'1. per 1n,dioazione vitale nella col~cistite acuta settica, i1ell'empiema acuto della cistifellea, nella colangite ac-uta, nell'ascesso, nella peritonit{\ da perforazione, nell'ileo, E.on c'è disct1ssione: medici e ch1rt1rgi sono d'accordo. Ma l'·urgeriza deve eRsere yera1nente assoluta; chè altri1nenti In 1

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vrognosi, !.!la ussu i rise1"vata, rapidamente sl oscura· ' b J nella colecistite at:uta senza fenomeni tum11ltua ri, in ispecie se osservata in periodo di 'risoluzione, si attenda che questa si compia, è si operi poi i1elrinteryallo. · Nella colecisti te Cl'onica, con attacchi anche non graYi, ma freqne11ti, e con risentimento sullo stato generale, l·operazione è anche necessaria. Però in questi due casi l'opel'azione nei giovani al disotto dei 45 a nni Ri dovrà eseguire ap1:>ena _possibile, i11vece ai malati di età !)iù avanzata sarà prudente consigliare prima la cura medica, e si opererà solo se queBta dopo 3-4 mesi non avrà dato risultato. I.ia e:ifra della mortalità si aggrava i1oteYoln1ente nell'età aYanzata; o) nell'idrope della cistifellea si deve consigliare !~operazione per misura pl'ofila ttica (I>ossibilità di perforazione o suppurazione). In quest a forma a qualunque età la prognosi operatoria è ottìml1. G) I/occlusione calcolosa del coledoco, giit di J:>er sè stessa di prognosi grave, dà fino ad ora i peggiori risultati operatorii. Bisogna procedere anche qui verso gl'inte.r,enti precoci per prevenire le gravi ti percussioni ~11 fegato. Nell' occlusione act1ta febbrile si operi perciò s11bito o si attenda non più di qualche giorno: la prognosi si Ya n.g·gr avando progressivam&nte dl giorno in gior110. pa i.:ticolnrmente se c'è febbre al~'l .

Nell'occlusione cronica non si nttencla l)iù di J?i a 20 g·ior11i; le forze decadono rapidamente . Non è prudente contare sulla eliminazione s1Jontanen dei calcoli; soli i piccoli; fino ad un fagiuolo, possono l)assare per la papilla; nel passaggio dei grossi c'è il pericolo òi perforazione e il pericolo dell'ileo; senza dire che l'occlusione può anche essere data da ascaridi. .. D) Le angiocoliti e le epatiti complicanti la colecistite debbono far affrettare l'intervento, che sarà tanto più opportuno quanto più sarà precoce. A seconda delle condizioni .generali e locali si vraticherà la colecistoston1ia e la coledocotomia e drenaggio. E) Nella necrosi acuta emorragica del pancreas si praticherà l'intervento d'urgenza (incisione e drenaggio). Se accompagnata a colecistite acuta, la coleci·stostoruia . Nella pancreatite cronica cefalica, a seco11da delle condizioni òellR cistifellea, si pratichel'à la colecistostomia e la ectomia e la coledocotomia e drenaggio. Nella forma cirrotica, se la papilla no11 è sormontabile, si farà un'anastomosi che sarà o la coledocoduodenostomia (se lo permette lo stato delle pareti del coledoco spesso infiltrate), ovvero la colecistogastrostomia. F ) Nel caso, assai frequente, di concomitante a7Jpen.dioite (colecistoappendicite), l'indicazione ad un intervento precoce è perentoria qualunque sia la forn1a della colecistite e della litiasi, cioè anche nello stato di Intenza. 21.\. Alla ct1ra OP€ra tiYa si è rimproverato : a.) la inortalit".é\ relativamente alta in confronto slln freq11enza delle guarigioni spontanee (sta I

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IL POLICLINICO

ti di late11z.a); b) le recidive; O) l·achilia; d) le ernie. La mortalità postoperatoria dipende in massima parte dal ritardato intervento. Se, come qualche internista tuttora sostiene, si restringe l'intervento alle colecistiti ulcerose, alle colecistiti croniche calcolose .sclerotiche estesamente aderenti, ed all'occlusione cronica del coledoco non risolutasi spontaneamente dopo mesi, i risultati operativi non possono esse1·e che disastrosi. Ma si ùomanda: ehi riduce i malati in queste condizioni prima di affidarli al c.hi1·urgo '! Percl1è non affidarglieli in un momento propizio, nell'intervallo libero, in condizioni generali e locali assai migliori, senza attender fino a quando l'organiF.!mo non sia profondamente minato dalla lunga durata dell'infezione? Perchè attendere degli anni per far poi operare d'urgenza gl'infermi, dopo mille sofferenze, in età più avanzata, quando più grandi assai sono i pericoli dell'operazione (raddoppia ti dai 45 ai 60 anni, e triplica ti oltre i 60)? La stessa obbiezione della morttilità in contrapposto alle guarigioni spontanee fu già messa avanti e sostenuta calorosamente ai tempi delle discussioni sulla cura chirurgica dell'appendicite: il temP-0 e l'esperienza ne han fatto rag·ione. Muta~is mu.tandis - non si possono senz'altro soprapporre le due affezioni - attraversiamo attualmente per le malattie biliari un periodo simile a quello oramai sorp.a ssato. Le cause di morte più fl'equenti, cioè : la peritonite (da versamento di bile infetta), la polmonite. (d'origine embolica infettiva), l'epatargia, sono dovute alla infezione di lunga durata. Gravissin1a eù irrimediabile c'Omplicazione, l'epatargia, è l'espressione dell'esaurimento della .funzionalità epatica, a causa <lella lunga intossic::izione. 27. Trascurando qualche rarissimo caso di vera riproduzione di calcoli, tutte le cosidette recidive (o meglio pseuàoreoidive) sono anch'esse conseguenz.a del ritardo frapposto all'i11tervento. Qualche calcolo si può ritrovare nei dotti solo perchè, nella mora delle lunghe c:u1·e interne, aveT"a avuto il tempo di migrare; e si sa come piccole concrezioni possano sf.u ggire alla ricerca del_ chirurgo. Le aderenze sono dorote ordinariamente a rifor:111azione di aderenze anticl1e preesistenti all'operM zione; mancano dopo le operazioni precoci. La riacutiz.z azione ò.ella colangite non potrebbe aYvenire se l'infezione già prima dell'operazione, non avesse, nell'attesa, avuto il tempo di diffondersi ai canali intraepatici. Nello stesso modo si Sl)iega la persistenza della pancreatite cronica. E finalmente la transitoria ricomparsa di coliche in alcuni casi si deve attribuire a spasmo riflesso dello sfinterP. ·del coledoco eccitato da11a infezione persistente nei dotti. 28. In quanto all'achilia, già i1nputata a carico della colecistectomia, è stato oramai riconosciuto che essa suole esistere giii prima dell'operazione nelle affezioni croni~he della vescicola. D'ordinario però i pazienti non accusano notevoli sofferenze. 29. Se 1.'e1·n.i a postoperatoria eostitniva u11 inconveniente frequente 11na ctiecina di anni f::\, nel 1

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periodo di svilupvo della cl1irurgia bilial'e, a causa dei larghi tamponamenti allora usati, adesso, mercè le incisioni paramedian~ transrettali, il perfezionamento della tecnica e l'abolizione o riduzione del drenaggio, essa si l)UÒ dire interamente evitata. Ma anche qui è da notare cb(• allora il chiru1 go e costretto a <;urare la ferita col tamponamento e col drenaggio quando si tratta di infermi éOD complicazioni. Oo:-::ì testa dimostrato che le ca use prime degli insuccel::isi della cura chirurgica so110 le alterazioni locali e generali prodotte dall'infezione i1ei mala ti affida ti al chirt1rgo in un v0riodo a \anzato della malattia . Hinz difatti ha trovato che le pse11dorecidi ve si ha11no : nelle 011erazioni per colecistiti a ct1te nel 5 %, i11 quelle per colecistiti croniche i1e1 24 %, in quelle Der infinmn1azione del coledoco nel 2.5 °!~ . Quanta differeuza tra g·l'inconvenienti d elle operazioni tn rdivè in confronto a qne lli delle precoci! 30. Riassumendo : 1'an..a.toinia patologica e la fisiopatologia delle affezioni biliari ci prospettanocome unica cura razionale l'intervento chirurgico precoce sulla cistifellea. Confermano l'efficacia di questo intervento precoce i ris11ltati immediati e definitivi, assai migliori di quelli degl 'i11terventi tardivi: la mortalità è minima; le complicazioni pre- e postoperatorie sono ~vjta te; l'eyen't ualità di disturbi consecutivi (pseuòorecidive) è assai ridotta. Ma anche adesso, nonostante le difficoltà e le re~ istenze tra cui avanza la chirurgia biliare, in due terzi degli operati (di cui pur molti tardiva1uente), si ottiene I.a gt1arigione assol~ta; nell'altro terzo di operati (per lo più casi complicati) i disturbi residuali (pseudorecidive), sono ordinariamepte transitori, e assai di rado richiedono 11lteriore iÌ1tervento (asportazione di calcoli rimasti, distacco di aderenze, ecc.). • 31. Sulla teonica: Accurata preparazione preoI>eFatoria: precisa individualizzazione del inalato con gli esami funzionali opportuni; prevenire le emorragie negli itterici, principalmente col cloruro di calcio (iniezio11e . endovenosa di 5 eme. di soluzione al 10 % nei tre giorni preceò.enti l'operazione); sopperire alla disidratazione (proctoclisi glucosate); alimentR zione vegetale; ecc. .A. nestesia locale novocaino·-adrenalinica della parete addominale e narcosi eterea. ì\1anovre operatorie delicate. Incisione paramediana transrettale leggermente obliqua verso la xifoide. Negl'interventi a freddo: ispezione ed a~portazione dell'appendice; dopo. cl1it1sura parziale de11 'angolo in;feriore della ferita addominale, ispezione dello stomaco, duodeno, pancreas, vie biliari; infiltrazione anestesica del legamento epatoduodenale. Coleo-istendisi : indicata in qualche raro caso di calcolo colesterinico asettico silenzioso, s.eopert<> dul'ante interventi su organi vicini. Coleoistostomia : limitata agl'interventi di urgenza in casi sfavorevoli, spesso come primo tem1)(); a qualche caso di pancreatite con cistifellea non calcolosa e in buone condizioni; e a qualche


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caso resistente di colangite non calcolosa (colangia di Naunyn), in cui non è possibile .Praticare l'ectomia. Goleaistomia : metodo normale. Perchè dia guarigione rapida e radicale deve essere pree-0ce, in un periodo in c11i l'infezione è ancora localizzata alla ciis tifellea. Ooledocotomia: nell'occlusione acuta o cronica del coledoco, intervento precoce. Se si accompagna ittero, specialmente se febbrile, operazione in due tempi. Nel primo tempo, cistostomia, estrazione dei calcoli della vescichetta e drenaggio; se la vescichetta è ·sclerotica, coledocotomia e drenaggio. In secondo tempo ectomia ed asportazione dei calcoli dai dotti. 32. È superfluo l'indugio in particolari di tecnica; mi limito ad accennare ad alcune quistioni del momento: a) chi11s1tra primaria della ferita dopo ectomia o coledocotomia. Già da anni da tutti i chi·r urgi

eseguita in casi adatti, la chiusura primaria deve essere applicata con oculatezza e prudenza. È indicata quando l'affezione è limitata alla cistifellea, mentre sono liberi di calcoli e di infezioni il coledoco e l'epatico; meglio se il cistico è chiuso. Nei casi che hanno un recente passato di febbre o di ittero, è pericolosa. È controindicata nelle infiammazioni pericistiche o epatiche e in tutti i casi ùi coled'Ocotomia. Nel più piccolo dubbio si dreni. Nei casi non complicati basterà un solo tubo di gomma, con sutura completa della ferita fino al drenaggio. Il rimprovero fatto al drenaggio di provocare adesioni è insussistente. Da varie parti invece si lamentano già inconvenienti di adesioni dopo chiusura primaria. Io ho dovuto ·riaprire due sole volte dopo più cli un anno dall'ectomia per distµrbi d'a adesioni; e si tratta va proprio di casi con chiusura vri1uaria, in cui il decorso postopera tivo era stato ideale, apirettico. Statistiche di centinaia di casi consecuti\i di chiusura primaria possono avere 1soltanto quei chirurgi che possono largamente ·p raticare le operazioni precosi; b) drenaggio dell'epatico. E viva la te11denza a voler ridurlo al 1ninimo o ad abolirlo. Gli inconvenienti lamentati da a lcuni mi sembrano esagerati; io sono d'accordo sulla condanna del tubo a T , che dopo due sole prove non ho ma i l)iù usato. Il tubo ~mplice bene applicato, circondato da due sottili striscie di garza, senza i grandi tamponament.n di Kehr, non dà luogo ad alcun inconveniente, e dà la miglior sicurezza. Non so quante delle lamentate stenosi e degli ing:inocciamenti dei dotti siano in·vece da riferirsi nonchè .al drenaggio, a chi l'ha applicato. 'L a coledocoduodenostomia è certamente· intervento elegante e razio.nale; la sua riuscita dipende strettame11te dallo stato delle pareti del coledoco e dallo stato di jnfezione della regione. Per dare un giudizio di questo drenaggio naturale in sostituzione del drenaggio di K ehr, bisogne1·à nttender ql1alche ten1po. E stato già a Yanza to il clubbio di lìOSSibili infezioni biliari ascendenti pf>r mancanza di nno sfintere.

La coledocotom,ia transduoclen,ale, come drenaggio naturale, sostenuta da Lorenz, ha l'inconveniente dell'apertura del canale intestinale. Wanzel ha fatto seguire alla e-0ledocotomia ~­ praduodenale lo sfiancamento dello sfintere del coledoco allo scopo' di renderlo atonico e lasciare libero deflusso al secreto dei dotti; e nei casi con coledoco ampio contenente sabbia biliare ha fatto l'intu·b azione col drenaggio libero coledocoduodenale. Se il tubo di gomma non dia gli stessi inconvenienti che dà nella plastica di "°·r1ms, dirà. l'avvenire. Fino ad ora però il drE:>naggio dell'epatico non è stato detronizzato da questi procedimenti. Seduta porneridiana del 25 ottobre 192.3.

Presidenza: Prof . .ALESSAXDRI.

Discussione delle relazioni. DONATI. - Dice che. oggi non esiste un disaccordto sostanziale fra medici e chirurgi sulle indicazioni operatorie. Si pone il problema: dove originano i calcoli biliari? Più spesso nella cistifellea. ~la titlora anche nei dotti intraepatici, specie per i calcoli composti di pigmento. Certe recidive dopo colecistetomia si spiegano cosi. I-'a stasi biliare nella cistifellea in \erità non si ha, perchè la bile nella cistifellea, se vi rimane, subisce profonde modificazioni; onde meglio è parlare di stasi nella cistifellea. Ha avuto bt1oni risult.ati col sondaggio duodenale con la tecnica di Lyon. lla fatto prove funzionali col glucosio. In qualche caso in cui si supponeva trattarsi di calcolosi si sono trovate aderenze pericolicistiche. I/esame radiologico ha grande importanza non fosse altro che per diagnosi differenziale con lesioni gastriche e duodenali. Non eccezionale è la coesistenza con ulcere duodenali. • ~on crede che le coleci•stiti e le pericolectstiti possano regredire spontaneamente. Egli crede si debba operare quando la malattia è raffreddata e non esistono controindicazioni òì ordine g·enerale. NlORELLI. - Si dichiara anzitutto interventiista assoluto, affermn11do di non essersi mai pentito di avere consigliato l'int~rvento in casi di calcolosi epatica. Si rivolge ai chir11rgi domandando loro dati statistici. Circa l'osservazione di Schupfer relativa allo ~tudio dei fe1111enti proteolitici nelle feci. Cita , . a lcl1ne esperie11'l.;e persoru:tli compiute in cani sprancreatizza tì nelle feci dei quali trovò ugualmente fern1enti proteolitici. AI CROSTI domnnda n1aggiori delucidazioni sul metodo e sui ris11ltnti ottenuti nell'impiego delle • Stomosine. Q c-Erno1.o afferrun cl1e la presenza del calcolo n-011 c·ostituisce da sola indicazione per l'intervento, mentre rapp1·cse11ta uo elementi sufficienti per attua1·~ una cura chirurgic11 le complicazioni sia. d'ordine n1eccnnico che infettivo o dolorifico.


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IL POLICLINICO

C1irca il ruome11to dell' interYento srJecialmente

nelle o'cclusioni acute con infezione o nelle occlusioni cro11icbe non si possono stabilire termini assoluti di tempo; questi debbono essere indicati dalle coudizioni dell'am1naluto le quali, secondo i cn.si, possono richiedere l'intel'vento ·urgente o consentire una prudente e \igile attesa . In base all'esperienza clinica osserva come no11 sempre l'intervento gua risca definiti,-amente il inalato. Il sondaggio duodenale con lo scopo di esan1i11are le yn1·ie qu:.ilità di bile non seruprè riesce. Utile potrebbe essere il sondnggio du-0denale con im1nissi-0ne di solfato di 111agnesio, come dreilllggio in terno p-0stopern ti vo. Com·e con1plicazione non frequente, ma gravissima, va ricordata la insorgenza di 1111 epitelioma della c:istifellea. Un caso ne 11a recente1ue11te osser,a to e op~i;a to. (Dimostrazione di un }JeZZù anatomico: lobo cli R iedel resecato in.• ieme c-0n la cistifellea cancerosa). UHIASSERISI .

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~lARAS~I~I

osserv:i c-0me i1essuna delle cause inv0ca te 1Je1· Sl)iegare la formazione dei calcoli è da I sola sufficiente. Distingue due gruppi di cause: e~trinseche ed intrinseche e ritiene che fFa tutti i vari elerue11ti invocati abbiano maggior valore i fattori costit11zionflli mentre gli altri rappresenterebbero soltanto cause d'ordine -0ccasionale. riferisce risultati cli esperienze compi11te sui cani operati di fistola biliare alla Paulow ~tnclia nò o la secrezione biliare in rapporto a stimoli fisici e chimici. Fra questi ultimi ha sperii.uentn to con il solfato d i magnesio -0ttenendo risulta ti cliscordi da quelli di altri autori verificando con esso emissione 1ninima di bile. DE N1JNNO

A~COLT

l\IAuRizro. - Si sofferma sulle difficoltà <liagnostiche accen11ate dai relatori ed insiste sull'importanza del dolore inspiratorio nel punto oistico e sull 'esistenza di un punto doloroso poste1·iore. Fa rilevfl re l 'iJTI portan~a dell'esistenza di for1ne di a11gioco1iti, angiocolicistiti puramente febbrili senza particolari punti dolorosi molto frequ entemente scambiate per a ltre forme mo1·b-Ose. Cjrca l'inter,rento insiste sull'impossibilità di dare limiti tabiliti <li tempo, ma sulla oppottunità. di trarre indicazioni i1atticolari dal singolo c-aso.

Si sofferma sulle difficoltà diagnostica già ri lev::i ta da i relatori e va~·i ora tori. Richiama J'attenzionf\ sull'importanza dell'esame del succo gastrico sul rilie,·o clel1'urobilinurin, sulla ricerca dei cristalli di eol~sterina nelle feci. ARENA. -

Rico1•da dc:>i ca~i di càlcolosi intraepn tica da lui curati, ciò a conferma di che è stato detto tla Dona ti. In più casi ha operato coJeci!':titi no11 calcolose. È in fa vore delle operazioni J3AroccHI. -

}1rCC'OCi.

G ! UFFRÈ -0sserva

eh-e circa l'intervento non si potrà mai avere accordo completo sino a che si cercheranno di stabilire limiti particolari di tempo. ''iù è peraltro quasi impossibile non potendosi sta• bjlire il iiiù c.lelle Yolte quando sia cominciata t1na calcolo~i e !'pesso a nche quando abbia avuto ini-

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zio una delle complicazi-0ni. Riporta casi di osservazione personale e insiste sulla necessità di utilizzare tutti i metodi di esame funzionale per giungere a criteri diagnostici esatti e per giudicare sulla -0ppol'tunità o meno {lell'intervento. SABATIXI G. - Fa ossetvare c-0me il problema della calcolosi biliare dovendo essere trattato dallt:! due Società. riunite, de\e essere limitato nelle zone di c-0nfine fra n1edicina e chirurgia . Questa linea di confine è costituita da 3 -Ordini: 1) i l campo della pat-Ogenf\si; 2) il can1po della diagnosi; 3) il campo della terapia. Per i primi ùue can1pi è indiscutibile che . la col. la b-Orazione fra medici e chirurgi è utilissima e preziosa. I risulta ti, clle essa 11a c1at-0 e darà sa ranno verità acquisite, valevoli ed uti1i sia per la medicina, sia per la chirurgia. In questi due C..'lm])i il l)rogresso rece11te è stato precisamente effetto della C-Ollaborazione m·edtco-chirurgica. Quante cose ci hanno permesso di osservare i chirurgi, facendoci Yedere, in vivo, l'anatomia patol-0gica dei malati, cl1e il clinico ha s tudiato? DoYe può sorgere la divergenza, dove (come ba giust.amente not ato 1\1. Ascoli, rie-rocando il la vor<> con1une fatto per l'ap1>€ndicite e l'ulcera gastrica e d11oùenale) occorre n1ettersi c1·acco·r do e tracciare la via e il campo clella cura. E qui bisogna d istinguere : il ca l co lo bilia re no~l­ '~ ti1,tta la

calco l os 4 7J iliare.

Nell'oscurità pa toge11etica attuale, noi dobbiamo servirci della clinica. L'O. mette in guardia dalle ~ tatistiche, che so110 addirittura antitetiche a seconda c1el materia le ·n cui Yengono fatte ; c1i clinica o cli clientela priYata , di ospedale o di a n1 bula f orio, di reparto di medicina o di chirurgia, di clie11ti di cure id·r opinlcl1e o di malati di casa di cura cl1irurgiche. Or bene la clinica insegna, cl1e i ,n1a la ti di calcolosi biliare resta.no degli individui, i quali hanno 11na speciale tendenza a fabbricare i cn lcoli (e spesso no11 solo nelle Yie biliari, ma contem11ora11eamente anche nei reni). È ql1esta speciale condizione morbosa, che noi clobbian10 prendere di mira nella cu.ra. Quante volte infatti non si è visto che un calcoloso, cui era stata estirpata la cistifP.llea calcolosa - e l'operaz1one era stata acco111pagnata da diligente esplorazione delle vie biliari,. eseguita da chirurgi di ' a lore indiscu sso - ha11no poi })l'esentato recidive calcolose con formazione di altri numerosi e grossi cn lcoli nel coledoco e qual cli e volta nel moncone stesso del cistico ·reciso? Il calcolo è ad ogni modo la espressione più clinicamente tangibile clella calcolosi ed è quella, che noi dobbia mo curàre, da un pt111to di vista medico o chiru1·gico. Quest'1tltin10 ·è contingente; esso è subordinato a llo ...:tabilirsi cli condizioni, per cui l'i11tervento chirurgico di\·entn indiscutibilmente e logican1ente necessario. . In parte ql1este condizioni sono da tutti riconosciute ; l'O. non si addentra nel discuterle. Egli crede ad ogni modo che possano cosi riassumersi: 1) occlusione meccanica. cronica delle vie biliari; 2) infezione gra.ye o reci(li\ante delle vie biliari; 7


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SEZIONE PRATICA

3) dolol'e permanente o l·ipetuta1ue11te riproducen-

tesi (colic:_l1e); 4) netta predì 1>osizione ereditaria C<1ncerosa; ;5) copdizioni socia li del paziente, che gli in1pedisc;,tno le cure mediche lunghe, spes~o costose e semp1·e limitanti la attivitc\ personale. L ·o. richiama l'attenzione sul fatto eg-ualrnente indiscutibile che i n1ala ti debbano essere sorvegliati e consegnati nl chirurgo in tempo utile, prima che l'infezio11e, che i fenomeni di ritenzione biliarè cro11ica, o le sofferenze ne abbia110 limitata la ca l)ilçità di sopportare l'intervento 01)era tivo. ~la cli fronte all'affermazione che ogni calcoloso biliare è ~oggetto cl1irurgico, l'O. pr0ga il Congresso di considerare t11tte le D)igliai.a di indiYiJui calcolosi, che sono ta ti clinica mente accertn ti e che viYono in buone condizioni, c11randosi più o meno be11e. Di fronte a questi, quanti sono .gli operu ti? e di questi qunnti non recidi vano e vengono l)Oi rimanaa ti a 1 ineclico? De1 resto la esperie11za clinica ed a na tomo-va tologica jnseg-nano cl1e la mortalità, Ptr i ben noti illcidei1ti act1ti cl1e possono intervenire nel corso <li u11a calcolosi 11on operata, non è percentnaln1ente superiore alla mortalità operatoria, che i chirurgi dànno per l'intervento nella calcolosi biliare. Punto questo da prendersi nella dovuta considerazione, per git1dicare del rischio o del danno nei J)azienti nell'uno o nell'altro tipo di cura. nlJo st'lto attuale delle nostre risorse mediche e chirurgiche, e consigliare ngli infermi la via da seguire. Ha tenU:l to il tubaggio t1uodennle in 13 ca si. ottenendone buoni dati diagnostici in casj di lesioni delle vie biliari. C'O:hrOLLI. -

~

CùLLICA. - Sostiene che l)isogna dare imi:>0rtanza al fattore erediltario nella genesi della calcolosi epatica.

Nelln categoria dei n1alati con discraiSi.a. biliare i11te.i·yeni re con la colecistostomia. CAPPT<;LLI. - Ha ~tudiato i linfatici ùelle vie bili<1ri e i rapporti e:on i linfatici della testa <'le 1 pancre,1R. In ca~i di jnfiammazione della testa. del pancreas ha fatto il drenaggio dell'epatico con SU CC:t-'·~SO.

Riferisce i risultati della sua es11(\rienzH <li chirurgia delle vie biliari GAnlDERINI. -

ROlliITI. - In base a tre casi di osservazione person~1 1e di iclro1Je dell'intero sb~tema bi liare conseguente nd occl11sione completa del coledoco per neoplasia })ancreatica ritiene di poter concludere che il liquido i<lropico contenuto nell'albero biliare è principalmente la risultante dell'alterata funzione della cellula epatica. Questa reagisce all'aumento progressiYo della tensione nei dotti secernendo bile sc1npre più povera di pjgmento e di altri oostituen-. ti IlOl'llHtli. SCHUPFER. - Ri\olgendosi ai vari Oratori che hanno preiso parte alla discussione osserva anzitutto al Do~ .\'rI c11e pure formandosi i calcoli oltre che nelle cistifellea à nrhe nelle Yie biliari intrnlpa ti che, non è possibih\ sta bili te l'esb.;tenza . di qn~­ sti ultin1i sino a cl1e non si rnanife~tnno i ·intorni car atteristici e quindi non si 11-0trà sospettar0 la esistenza di quei calcoli che non a bbia110 dato cqliche, 1na che possano in 'Seguito originarle. Circn i risultati ottenuti dal sonclnggio duoàe11ale c-recle di nffermare anche ver esvel'ienze compinte nella Clinica di Firenze, cke el"~i sono assai inferiori a quanto dal suddetto metodo si cr edeva di potPr ottenere. Al ì\1ARAZZI:\'I osserYa che l'in11)ortanza del fattore costituzionale nel1e colelitiasi è arnpian1ente trn ttato nella I<r>la.~ionl, al De Nunno fa osservate cJ1e occorre es~ere cnuti nel trarre illnzioni i1er la patologia umana cln. quanto Si può \'erificare sperimentalmente n~gli nnim.ali. Inoltre rileva co1ne i risultati riferiti clal De Ni.1n110 non siano conformi a quelli rileva ti nella Clinica di Firenze specie nei riguardi <1ell'nzione Cf}lagog-a del solfato di magnesio. Osserva inoltre che data la rlifficoltit di diagnosi clella coletia si in 11n certo J1umero di casi, è certo che lliù ~egni semeiologici si !1anno, più facile sarà il compito diag11ostico, ma che non si poss..'l accordare ai 3 ~egui indic~ti dall'Arena il valore che 1'0. cl'ede di potere loro attribuire. RileYa co1ue le ricercl1e riferite dal Bolaffi c:onfermj no quanto +lgli già ha esposto nella Relazione. A.Ile osser-razioni del Pascale nei riguardi della cura cl1iturgica e della suBdivisione degli ammalati nelle es1)oste tre categorie, ris11onde cl1e in tal guisa ben poco o nnlln. r esterebbe nd meclico do fare per la Terar>in. 1

J>ARLàVEc·.:;mo. - Crede cl1e la calcolosi, anche di Iler F>è, può costituire una indicazione all'interTento; percl1è le complicazioni non possono essere vrevedute. Per <:>iò che riguarda la cura : nei casi di calcolosi n settica con pareti cistiche i11 buone condizioni, crede . i lJOssa fal'e la colecistostomia. CAscr~o. Cita un caso di sarcoma della cistifellea . La diagnosi fu fatta Sll frammenti e stratti dOJ)O coleciRtostomia . Si è OCCllfk'lt-0 del dosaggio della colesterina del sangue ed l'4't osservato come abbiano i1npol'tan~a solta11to i Yalori estremi, quelli bassi per negare una calcolosi, quelli molto elevati per awmetterla. Osserva <;he in forn1e di gastro-enterite con risentimento epatico 11a trovato valori ele\ ft ti, mentre ha con maggiore frequenza ottenuto ''alori bassi in malati appartenenti alle classi J)Overe. BOLAFFrI. -

PA CALE. - La cnlcolo~i asettica dipende probabilme11te dn. dist11rbi della cell11la epatica; quella settica dalla infezione delle vie biliari. Nella calcolosi asettica l'inter-vento è indicato solo quR udo il en lcolo dà disturbi; nella calcolosi settica intervenire sen1pre, con la colecistectomia in uno o due tempi.

CROSTI (Relat .). - Rispoude brevem~nte, in quanto Ja mnggior 1 arte rtegli Ora tori banno èonsentito 11elle idee da lni espresse. E cl'nccor<.lo eon l\1ore1li a propo ito àelle indicazioni chirurgiche nella cura delle colecistìti. Per ciò che riguarda l'importa11c1n diagnostica del sond..iggio cluodenale c-01 tubo <1i FJinhorn, per raccogliere le yarie qualità di bile, il R ., in seguito


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IL POLICLINICO

a ricerche fatte nel padiglione da lui diretto, deve fare delle riserve: sia per le difficoltà tecnichè, • che talora si riscontrano, si.a per l'attendibilità dei da ti batteriologici ottenuti. L'esante radiologico non deve mai essere trascurato, sia. che ,si imponga la diagnosi, sia che ql1esta resti esitante o qua11d'nnche non vi sia :1lc,1na orientazione diagnostica. Circa la scelta (lel momento più opportuno r1er operar~, quando si voglia cogliere il momento di attenuazione dei fatti ac11ti hanno grande jmportc'lnza, oltre ai sintomi l~ali e generali, i ripetuti es.a mi del sangue, benchè la leucocitosi (10-12 mila) s i abbassi solo lentamente. 1

Dopo aver risposto ai vari oratori, crede 11ecessario, come risultato pratico clel1 ampia discussione, formulare i seguenti principi cl1e ser\ano ud indicare a l medico pru tico il monlento opportuno in cuì, clurante l'assistenza di un infermo di colelitiasi, egli dovrà richiedere l' opera , o per lo meno il Consiglio del chirurgo : 1) nei casi di coliche brevi, acutissime, senza febbre, ripetentesi spesso (dovute ad occlusione acuta del cistico per inginocchiamento o per ostruzione da calcolo solitario asettico); 2) nei casi di coliche anche non violente ma febbrili (dovt1te ad infezione biliare) ; 3) 1n tt1tti i casi dtJ. colica acuta con febbre alta, f enomeni addominali, talvolta con ittero (co:lecistite ·acl1ta grave, colangite acuta, occlusione acuta del coledoco). L'inten·ento deve essere immediato; 4) 11ell'intervallo libero seguente alla risoluzione di un attacco acuto febbrile, se durante questo non sia stato po~sibile a vere il consiglio del chiru rgo; 5) nei casi cli ittero (con colicl1e anche non gravi) r>e1~sistente oltre quindici o venti giorni (occlusio ne cronica del coledoco). A. CHIAS8ERINI. E. TRENTI. ~iuscATELLO. -

Congresso di Medicina. 24 ottobre 1923. Seduta pomeridiana.

Presidenza :

QuEIROLO.

Sulle moderne cognizioni nella diagnosi e terapia delle cardiopatie. Relazione del prof. A. BARLOcco (Genova). I . GENERALITÀ. - 1) È necessario accettare i11 Clinica la teoria neuro-miogena ·come quella che ci ~ermette di interpretare numerose forme morbose. 2~ Recenti ricerche, specie nel campo delle indagini dei capillari e loro funzioni, rendono ognor più accettabile l:i teoria che ammette nn'atti\it2l va1.::nle autonoma .sebbene subordinata. 3) Ricerche di. questi 111timi anni cliruostrnno la ~istenz~ di n umerosi rifl~ssi cn rdio,·asali, ,-a~o 1

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capillari, ed istocapillari, oltre ad azioni ri.f:le~. e fra le singole cavità cardiache. 4) Il concetto di tono cardiaco muscolare, a sua volta alla dipendenza sia di condizioni biochimiche muscolari a utonome, sia di influenze nervose che ormo11iche, deve definitivamente entrare così in fisiologia che in patologia circolatoria. ...\.ccanto ad un tono c;ostrittorio ne esiste verosin1ilmente uno espansorio. 5) L 'applicazione alla fisiQ1Patologia cardiaca delle leggi di Frank e di Starling sono feconde di applieazioni cliniche e terapeutiche. 6) La gtandezza e la forma del cuore non sono soltanto in rapporto -0on l a massa muscolare, ma sovratutto con il tipo costituzionale del soggetto. 7) Il cuore la v&a sotto razione antagoniBti<:a del calcio e del potassio. Il. NUO\'E ACQUISIZIOXI STRUMEXT.\LI PER LO STUD10 DELL'APPARATO CIRCOL.\TORIO

E Il!. ' ULT.AT[ ÒLIXICI.

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L'na fra le più importanti è la riunione di funzioni di appa1ecchi di telefotografia e d.i elettrocardiografia allo scopo d i avere un'ombra cardiaca che sicuramente corrisponda a deterrrtina ta. fase dell'attività cardiaca. 2. Sempre maggiore è il favore degli apparecchi cli telefotografia sulla ortodiagrnfia. Superficie e volum_e del cuore e '!UOi segmenti studiati sia. con valutazione dell'area (e nuovi metodi })er la sua determinazione) che con il metodo radioplastico. 3 . . Lo studio dell'arco ventricolare .sinistro nella sua forma ed energia di c:ontrazione permette la dia.gnosi differenziale tra ipertrofia e dilatazione cardiaca. Lo studio accurato dell'ombra medio cardiaca permette nuovi dettagli specie per quanto riguarda i vasi del fascio e lo studio degli a trii. Il metodo di Rauchfuss permette esatta misurazione dell'istmo dell'aorta e la valutazione di affezioni dell'aorta discendente. 4. Per mezzo della radioscopia si giunge a diagnosi di a neurisma parziale e totale del cuore. L'introduzione di aria nel sacco pericardico facilita la diagnosi fra pericardite e pleurite media1stinica. anteriore e posteriore ed ascesso para-ve rtebra le. L'esame radioscopico fornisce utili cognizioni sul cuore ipoplasie-O e sulla tonicità del miocardio. 5. Etettrooa,rdiografia. - Nessun fonda.mentale perfezionamento strumentale : s1 estende sempre più l'utilizzazione dell'elettrocarcliografi<t per la scrittura dei toni e rumori cardiaci. 6. Si cerca tuttora di applicare lo studio elettrocardiografico alla ricerca della funzionalità cardia• ca od alm~no di alcune peculiari funzioni (tono cardiaco) . 7. 'L'intensiva ed estensi,·a indagine elettrocardiografica permette di dimostrare nuovi casi di blocc<;> seno-au ri~olar~, di nuove varjetà di extra.sistoli, e di nuovi casi di :fibrillazione ventricolare (naturalmente oltremodo freqt1enti sono i nuovi casi di :fibrillazione o vibrazione a uricolare) . 8. Sjigrnografia. - Il veccl1io tipo di sfigmografo a cuscl11etto e penne scri,Tenti -va rapidamente cedendo il passo a nuoYi tipi cli sfigmografi con sop11ressi·one di ogni attrito, 11on solo (sfigmografo a luce cìi Frank); n1a ancora cli ogni con1presBione 1. Rad iolugia. -


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SEZIONE PRAT l CA

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sul Ya~o, S}.;ccie allorquando si tratta di rile,:are il polso venoso a scopo di djagnosi f11nzi-0nale cardiaca (metodo di Ohm). Si riesc'e in tal modo a seop1·ite il crampo cardiaco. 9. Lo sfig·mo-bolometro e l 'euergometro qua li misuratori del lavoro fornito clal polso in una determinata. arteria, vanno fip.a lruente trovando sempre maggiore applicazione. Nuovi appare<!chi itali.ani riuniscono in sè. la ricerca stlgmografica, la tonografica e .la. bolometrica. 10. Plctisnioyrafia. I~o ::stt11n1ento ideato da ~lasso e modificato da Ka11f111ann e Weber, va tro\ando sempre più larga applic:azione nello studio dell'attiYità cardio-vasale forue11do preziosi ragguagli specialmente Jler questa ultima i)arte. 11. T(l,coyra.fia. ~alvo qualche iuodifìcazione tecnica, nessuna. importante acquisizione. 12. F~figJJ10t1laH')rnetria . - Va ognora più estendendosi il Jnetodo ascoltatorio. Sahli iivolge serie critiche <t tutti i metodi basati sull'uso di manicotto, e stabilisce i crite1·i riducenti al 111ini1no l'errore di ,·alutazione. Tutti i metodi correnti di misurnzi<>ne della pres!?ione diastolica darebbero valori tro1>PO eleya ti. l")er la detern1inazione di tale valore snrebbe solo utilizzabile lo sfigmobolometro e lo ~1ign1oscopio (indice liquido senza attriti e senza oscillazione propria). 13. Stadio della pressione . ren<Jsa. - :Non apporta i1es~nua nuoya cognizione. 1.4. Capilla·r usr·upia. Va sempre più estenàendosi lo s tudio dire tto <lei C<l l)illari cutanei apportando utili ragguagli ·sia sul cpruportamento morfologico e funzionale in determinati quadri morbosi (ipertonia, arteriosclerosi, i1efrite, ecc.), sia . !Jer quanto riguarda la funzionalità cardiova sale. 15. :.Y uo ,i;i preparati v asali. - La scuola di Mosca i11troduce lo studio di nuoYi prepa.r ati yasali - dita e m~11i di cada veri o di opera ti. È possibile fare in.1portauti Yalutazioni sul to110 ' 'a.sa.le umano.

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III. :\lETODI DI ' I N DAGIKE llUXZI O.XALE CA RDJOY~\ ~ALJ::. 1 . lnntile ricordarli tutti, esse11do già st<lti oggetto di es1)0sizione. 1\1entr<> nuovi rifl rSisi c:-0 ..;ì detti di tonicità ,-engono illustra ti Yiene in massima ad essi sottratta l'importanza iper la constatata esistenza di tono (e riflessi di tonicità) sia costrittorio che espansorio. 2. lioltn attenzione n1el'itnno il llletodo v letismogratico e la rieerea degli eden1i lateuti, potendosi così a,·ere sino ad nn certo p11nto un saggio separato della funzionalità del cuore e dei Yasi: ~ per ciò che rig-uarda la fn nzionalitìt Ya snle la 111odificazione di pressiont-! pel'iferira ~uccessiYamente alla compresRìone a n1onte del ,·nso. 3. Il eo11fronto fra sangue e-apillnrc, cu taneo, proYeniente dall'ammalato e sa11gue normale ci permette d i for1nu1are 11n giudizio ap1)rossimativamente esatto sul grado òi ipoossien1ia, permettendoci importanti va lntazioni diagnoi:;tiche e terapeutiche. -L II n1etodo sfign1obolornetrieo ed flnergometrico ci permette di valutare il lavoro fornito clnl poJ.~o iu lln determinato diRtretto arterioso.

5. J.."esame <lel polso Yenoso con il 1.Det-Odo di

Ohm ci per1uette importanti valutazioni sopra la modalità di lavoro non solo del cuore destro, ma anche del sinistro. 6. L'esame dei capillari, e il loro funzionamento successiYamente a co1npres~·ione dei grandi tru11<:n1 arteriosi, fornisce 1J1·e:;,iosi ragguagli s ulla funziona litìt cn rdio-Yais a le.

I'r. ~ERVI CA RDIACI. -- l. All'azione a ttl'ibuita dn Engelmann, ai nervi extracardiaci sulle varie proprietà fondamentali <lel muscolo cardiaco in senso l)OSitivo e negativo (Cl'Onotrot.>a i11otropa dl'OillO' ' tropa e batmotropa) devesi aggiungere un'attiYità tonotropa intesa seco11do i concetti moderni (Capitolo 1). 2. R ec·e nti ricerche climostrano la possibilitù di trasn1i ·~i one clc ll'effetto nervoso s ul cuore, ossia, come la stimoh1zione Yagale o sim·p atica d etermini comparsa di sostanze che esplicano su altri cuori isoh1ti azione inibente od accelerante, e tali sosta11ze si produc:ono prima cli ogni cangiamento df a ttiYità 1nust:ola re. Si tra ttel'ebbe di ormoni a forn1nzione loc;tle. 3. Degno di nota i.:he anche la ' Tagotonia e simpa ticotonia sono n lltt loro volta state inesse in rapporto con l'azione :lntagonista fra c~1 lcio e potassio. 4. I ncl i('Htn l'introduzione di -atl'opina t_proYa di Ca r<1a r elli e 11011 di Del1io) preferibilmente per via endovenosa e ripetendo la prova in posizioni su·pinn ed eretta si hanno ntilis~imi r agguagli su) tono simpatico e vagale. 5. Nulla di particolarmente i1npol'ta11te Yen11e in questi ultimi anni dallo studio degli :lltri metodi di esplorazione delle funzioni dei nervi cardiaci (con1pres~ione <iel vago (segno di Cardarelli (1880]) : la reazione positiva permette di co11cl11rlere che il Yago è eccita bile - non pel'ò che Ri trova in condizioni di esagerato tono - per contro un cospicuo effetto \<1 gale a11che con debole con1:pressione, sa1·<\bbP esptessione di a lterata strnttnra miocardica). Xn lla di i1no\o sullo studio del riflesso DagniniAschner (in qualche. caso arresto del ('nore). nè di ql.1e llo cli Erben. C'on l 'n dren a lina oltre che sulle ter1ninazioni simru1 tic·he si agisce ancora, n1ec1iante l'innalzamc11to di pre~s ione, sul ' 'ago. È un l)non 111ezzo per consta tare se il simpn tic-<> ' è integro. J.1a proya rlell 'eserina ci fornisce utili ragg;uagli sulla condizione del tono del vago. In con11)lesso tt1tti i risulta ti ottenuti in questi 8agg-i funzionn li devono e~Rt> re 11 tnizza ti con u1olta critica . Non pro11uncia re 1nai d.iagnosi tli Yng:otoni::t ~1tanto i..c. base a i r epe:-ti ott~uu ti coi inezzi fiRici co1nune1nente esegt1ibili (rom pressione Yè1 ga le p1 oYn del Dagnini-Ascbne1· - nroYa di Erben). Le più rPc-enti indagini clin1ostrano lri frequenza anii con1uue coesistenza di iper- e ipotonia Yagale e ~im·pa ti ca. ' · _\R1 Ti1rr. - J. 11 capitolo dell'extrasistoli, secon1lo il c·oncetto inorlern0. d e'e es.~rf' Rci s~o. e


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menlre deve e~sere riservato il nome cli extrasistoli a qut:>llo {letetn1inato da stimoli artificiali, .f ra le numerose altre ,,Yarietà dobbiamo an110,·era re le -<!011trazioni ·p rematt1re da parasistolia - ossia esagerato automatismo di centro subordinato con lo ..aiuto di fenomeni di blocco (blocco di uscita). 'L a tachicardia })arossistica e l'alloritmia extrasistolica possono essere interpretate quali manifesta,;ioni -di pa rasistolia. 2. I~a moder11a seweiologia (.fiebogramma-elettrocarùiogran1rua) permette di di·stingt1ere non solo il .b locco a trio-ventricolare ma la modalità di interru zione, se cioè a carico della branca destra o della sinistra del fascio di His. Permette iuoltre ·di ben riconoscere la rara evenienza del blocco seno-auricolare. L'esan1e flebografico, ma più nettamente l'elettrocardiografico, permette la diagnosi -delle forn1e oramai note di extrasi '"'tole ventricolare - extrasistoli a tl'io-ventricolari - extrasistoli .atrio-utrinli non solo, ma 11a permesso ùi ic1èntifi-care nuovi tipi di extrasistoli. 3. Nuovi concetti sulla fibrillazione e sulla Yibruzionc auricolare speci:iln1eute in ba se alle ricerche .di :Nlines, Rotl1berger, vVinterberger e Lewis permettono ùi approfondire le nostre cognizioni su questo iruportante capitolo di ca1,diologia e di1nostra110 casi di fibrillazione l'entricolare seg11ita da morte e non seguita da i11orte. La · fibrill;1zione Yentrico la re si osserva· per ischemia di lLna qual:::>iasi parte del miocardio, e non esclusivame11te Pèl' i.sehemia del tessuto specifico. 4. Criteri clinici semplici per la differenziazione -0.eJl'aritmia extrasistolica dall'aritmia perpetua, nelle n1odalit~1 frequente e lenta. col semplice mez·z o del quo?Jiente di volso. Sempre Diù si contern1a il concetto del sig11ifi·cato d elle extrnsistoli : feno111e110 cl1e J)Ul' potendo.~i avere sotto l'~zione del ~isterna nervoso pre~up­ pone una preparazione (chimica od ormonica) del muscolo ca rdiaco. Esse possono con il loro eccessivo 11umero determinare fatti di deficienza circolatoria: Significato vrog11ostico grave ma non irre1)ara·bue delle n rit111ie perpetne (fibrillazioni o 'ribrazio11i u u ricolari) ominoso nella fibrillazione ve11tri.c ola r e . 5. Il volso alternans e._ 11r0ssione di alterazione miocardica. I 1a tncl1icardia paros~d~tica è interpretata mo- · dernan1e11te con la parasistolia. \ TI.

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IL POLICLI?\ lCO

SE.\1c:101.001A

cAnDIAOA .

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1. Palva~ion e . -

'Si riconferma l'in1portanza 1.:he b:1 la i)ercezione palpa toria d ella chiusura delle- YG lYole a trio-"V'entricolari per la diagnosi di stenosi mitralica. e la 'ralutazione dell'in1pnlso alla sncclavia come segno -O.i sclerosi dell'aorta toracica. ·). Nes~n11:i n1orli.ficclzio11c\ dei crit~ri cli yalutnzione sem e1ologica dei limiti cardinci. Percussione di media intensith ed orto-percussione ~ono i metodi preferibili. 3. Dai recenti ~tudi per opera di osservatori ita1iani e fra11ce~i riceYe confei·n1a la antica defini.zione òi P otai11 <lel runiore di {lalopvo.

XX\. FASC. 45]

Difficoltà e.li diagnosi clifferenziale svecie ùei i·ulllDl'l della i;tenosi rnit1-.1lica. Distinzione dimostrata coi recenti ruez~i ù · iucl.1gine in galoppo presi~tolico, diastolico o (il riiù grave), protodiastolico. Il i1ulllero di Fli11t si riscontra nelle insufficienze ~• 01·tiche di origine arteriosa e:on ipptensione e le~ione r enale. 4. Ince rtezza del coucetto di norrualità volumetrica di un cuore, e dipendenza del l'olu1ue cardiaco dalle masse mnscola ri e costituzione organica. 5. Esistenza di u11a ipertrofia da lavoro la quale recede allorquando cessi il In voro e l'allenamento. <>. Esi8teuza di una ipotrotia cardiaca eo. ·ti tuzionale é più raramente acquisita. 7. GJi shldi recenti ci fanno ammettere \Urie modalità di dilatazio11e ·cardiaca : 1) d<1 distensione 1ba rogena) : 2) da deficienza mt1scolare (miogena); 3) da aumento clel tono espansorio (tonogenu) o <.limi11uzione cli qnello costrittorio. A tl1tte e tre i1uò essere unito - e particolarmente alla prima ed alla terza - il concetto di compensatoria . E;}ssendo la terza alla particolare dipendenza del· la innerYaztone cardiaca, ne deri"\•a du un lato la inesattez?:a di riferire ogni clilatazione cardiaca (da laYoro o no) u fatti cli deficienzn muscolare cardiaca e dall'nltro la i;ossibiliti1 di dilatazioni ca rdi:1 cl1e di origine nel'YO "il. Co11 il la Yoro ml1scolal'e ùere ritenersi a yyene.1 ._ in condizioni di 11ormalità della. fibra cardiaca, di nor111ale equilibrio fra i due g·randi si'stemi della vitn Yegeta tiYa, di non esagerato atflnsso sangnign o <:ll cnore, generalmente nell'uomo. una ridl1zione dei òièl metri cardiaci. Si lbcorge però come si possa avere ~1nche. p11re in condizioni che pur rientrano nella norma, una differeuia o u11 aumento dei diametri cardiaci. l\lentre per converso possiamo avere fenomeni di inst1fficienza circol.1 tori a con lln cuore non a umenta to di vol nrne. . Il cuore è in grado di rispondere a richieste esugerate (sin anniento cli resistenza che necessità <li inoltrare cospicua qn:intitil cli sangue) con a nruc->11to cl ella : na forza n111scolare i1111a11zi tutto per rnezz-0 dell'aumento della s11a tensione diastolica. Esso deve ql1esta proprietà alla sua forza di riser\H. Doyendo tipetutarnente sottostare a tali aumentnte richieste si ipertrofizza (aumento in spessore delle singole fibTe) : ipertrofia da la yoro. I ,à ove si tratta di . vincere aun1entata resisten7.a., nel e:s., 11efrite cronica, si determina ipertrofia pl1ra (per il 11assa to chiamata ipertrofia concentrica). nei cnsi nei quali si tratta di lancinre in cil'colo un mn g·gior ,~olt11ae d'urto - ad es., insufficienza aortica - si ha i·p ertrofia e dilatazione (di la ta:1.ione n ttiYa .o compensatoria) . Si deve con og·ni i1roba bili tà :i Jnmettere una ipertrofia da i11fi a m mazione. 9. Il cuore ipertrofico, 11a tologico ha entro di ~è le condizioni per lo scompenso. La diagnosi di ipertrofia del ventricolo sinistro è data dall .itto solle-rn to dt\l la vnu b.1. Del yentricolo destro dull'accèntnnzione del ~econdo tono polmonare, impiccioli1


~ •.\:\~O

XX.\, F .\ SC. 45]

SEZ IO:\E PRATI CA

mento del e;norE! co11ten1poraneo u1eiopragico si ha nella costi tn zione astenica. 10. La in otgenza dello strapazzo cardiaco dopo un solo sforzo è gene ral1ne11te segno di ·preesiste11te affezione cardiaca . Con la ripetizione di sfo rzi, come, per es., nello sport esagerato. si gi unge a le!'{ioni funzionali clel n1iol:a tdi o. l~u pottt1 nza clel1·a11enamento. P ossibilità di insorgenza di nlterazioni miocardiche s11ccessi ,·an1ente a sforzo unico -0 ripe tuto. ~ recl esima genesi di alcune insl1fficjenze vnlYolari. 11. Per strapazzo ca1·diaco (o cuor e da sforzo) deYesi intendere ogni fatica corporea che oltrepassi i limiti delle ri serYe cardiache proprie di og11i costituzione ed è, come s i vede, concetto assai rela tiYo ; nel ca rll iaco 11na parte maggio1·e o mino-. re clell0 for7.e è stata i1upiegata nel com1Jenso, e per ciò tanto più facile è lo Rtrapazzo. Opportunità di acce t tore la distinzione clinica proposta dal Giuffrè in .·forzo acu to e cronico del cuore. Il primo nll<l sua volta distinto in sforzo se111pl·ioe del 1

(·11urc : in incipiente stanr71P.~· ~a . ed in f atico del

cnore. 12. Si ha àeùolez:ia cardi aca o 1negltio circola toria n llorchè la irrorazione sanguigna degli orgn1li - cuore in c ln~o - è c()~i :iccPntua t~ che i1e soffrnno le s11e funzioni.

J 3. Esi~tenza rli u11'i11sufticie11z;t circ:ola toria l>er J)l'e\a lonte <li1ninuzione <l ell' attività iniocardica: e <li lllln insufficiente attività Ya~ale periferica. J 4 ...A.ccanto ad un.a insufficienr.a ca rdiaca l)er insufficie nza della rontrattilitit miocardica, s i possono -a vere insufficienze- per indPholimento delle altre pro1)rietà e~ rcliacl1e, inotropn. d ro1notro1)a, t onotropa . J5. Nel f}ua clro della inRufficienza ca rdit-lca sen1pre più si rafforza il concetto della distinzi one dj una insufficienza del cuore s·inist1·0 (caratterizzata <la tachicardia, ipote nsione a rteriosa r elatt,·a . edema polmonare, manifestazioni anginose) ed insuffic ien za del cuore des tro (edemi, cianosi. fegato e Tene cla stasi, turgore venoso). 16. Nulla di nuovo nella ~into1natologia e dia.gno-

F:i della in~ufficienz~ <'ircolatorin R ::lg·gnaglio interessante e<:l a bb!l stnnza precoce ci offre l'esame del-

le forn1e e del com porta1nento f unzio na.le dei capillari e della ipossien1ia dei Yari organi. All'infuori del cuore partecipa precocemente il p~lmone (riduzione della capacità vitale e totale; aumento dell'aria re~idnu: peggioramento della miscela per aria in~pir~ta ed a lveolare) il grande circolo riceve sangue male a rteriolizzato. Frequenza cli idrotorace, specie a destra, presentante talora oltre ai segni cli trasl1dati ql1elli di essudati. Asma cardia-co per clebolezza acnta specie del c11ore sinistro. f ,a stasi epatica talo1·a ~a lv nguarda d a ~tai;; i in -altri oriani e pnò rapidan1ente con1pnrire f' c·r·•1" parire. Importanza <lello ·studio della pletora addominale nel In va lutazi one di i11izin le jnsnfficienza circolntoria . 17. Non è ancora òimostr a t o sebbene sia vero~in1ile una nefrite cronira consecutiva a stasi.

1 ~.

I.ci c.: ia11u. ·i è pa.r ticolnrlllt•11te s1>i<.:ca t.a n ei Yi~i

del cuore clestr o e nei yizi congeniti~ può essere intermittente ed è riferibile a diminuzione di ossidazjoue c1i sangue nei J>olruoni, cui seguono reattiYa1nente cl ila tazione cl ei yasi cutanei, pletora, poliglobu lia, t utt i fattori che mentr e aumentano la cianosi a snn1ono :::.ignificato comp~11sa torio. ~i 11a inoltre com<:! f:~ ttore i111por tantissiùlo il ralle11ta to circolo (utilità della indagi ne della capacità ossida tiva del sangue, ipossiemia) . 10. La ùi spnea cardiaca non è in rappor to con il content1to di CO,, del sangu e . Nelle dis1)nee card fa che il diminuito- g rad o cli ten sione del par enchin1a pol1nonare deter1ni11a la ta chi-vnea· iJ1 opposizione a lla respirazione grande t! lenta d <:!lln iperpnea acidosi~a . .EJntr.ambe 11anno .signiiicato co1111;ensn t orio (a11rnen to della grandezza respirato rin). Importanza diagnostica vr og11o>Sticn e ter apeu t ica clella bra dipnea nei e.a rdia ci). P e r conYer . ·o con certa fTcque11za ·11elle le~iou i cr oniche dcl polmon e presenza cli fa tti ù ' insuflicien,.za cardiaca (sindr0n1e tri cuspidale - sindrornP yentrico la re destra - piccoli accidenti di insufficie11za. L

20. La diagnosi dell'i11su fficienza circolatoria oltre cb.e dnlle inflafri ni Rnn mncstiche aCC1.1rate è faYorita dallo studio dPlla verson a lità fisico-p. ichica ; esame fisico a ccn rato - indagine fnn~iona le cui 11er altro non cl obbin.1no 4ttri.b nire esa~:erato Y<ì lore. \-11. DI.\Gxo:rrtCA

SPt::CI.\J...E.

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1. I .o stndio ùel-

1·enùoca·tclite acuta uulla l1a portato di nuoYo in ql1est'nltin10 periodo (nel 10-20 °ki dei casi ; r eumatisu10) . N uoYi casi di for1ne go11ococciche e casi di endol'arrlite oYe n o11 è ditnostra bile u11a maln ttia 11recedente . 2. Esito e:ostanteu1ente wortale nell'e11docardite settica acuta . Si descrive qualche caso di guarigione nelle fornJe di così dette endocarditi lente; esse devono però essere accolte con riserva. 3. l' i.~:i carrliaoi. - Nulla di particolare sia per ciò che riguarda i congeniti che g-li acquisiti. Nuo,-e ricerche riguardanti la modificazione apporta ta da Yizi cn rdiaci speriment~li s11lle varie cavità ca rdiache. 4. Descrizi-0ni di Ill1ovi casi di stenosi dell'aorta (dilatazione dell'aor ta !.1sc-endente e tras\ersa, mancata dilatazione del!'.:\.. polmonar e, diminuita altezza di pressione, diminuita ampjezza pnlsutoria nelle a rte rie degli arti inferiori rispetto a que1li superiol'i e del capo, e di s tenosi dell'istmo) di casi di insuffici en ~'l delle valvole polmonari (inda gine fisirn e rn diologica, notevole dila taz!one dell'arco medio) . 5. 1\liocardite acuta nelle malattie infettive. ~lol­ ti dei sintomi ad essa riferiti ed interpretati come alterazione e fatti degenerativi della fibra miocardica o dell;appara to di conduzione devono e serP riferiti ad alterazioni vasomotorie ce11trali di natura tossica. 6. ~nlla di particolarmen te interes~fl nte nel camI>O clelle miocarditi cro11iche.


...

1J.?O

CL P OLICLI N I CO

LANNO XX.\ , FASC. '1·5]

7. A.ffe.z iorii rniocard iclte e 'Z:a sal·i . - Si desctivo18. Si descri,·ono manifestazioni ca1·uiache caratno nuovi casi diagnoticati in vita da infarto carterizzate da t utte le ,~arietà dell'aritmia ed infine cliaco e pericardite epistenocardica (pericardite a da lla in::;ufficienza cardiaca nella tripa'tiosarnia si decorso a cuto - dopo attacco stenocardico). a111 crica11 a,, . Descrizione· di llllovi <:asi di grave insufficienza card iaca determ]na ta tln a rte1·io. ·elerosi primiv~III. XEVROSI è ARDL\CHE. - 1 . Si dividono modertiva isolata dei Yasi polmonati (si11tomi fondamennamente in: psic:lliche, a ffettive, ritloose, neuritiche tali: purezza dei toni ed insufficienza relativa del(\ago-simpatico), orn1011iche ed ognuno.... di questi la polmonare; radioscopica1uente ipertrofia e grave gruppi può colpire pii1 pa1ticolarmente il sistema insufficien?Al del cuore destro con cospicua ~ianosi ~im pa tico o parRsimpatico. (infanzia normale), assenza di estese alterazioni I ndagini i11oderne sono favoreYoli al con cetto deldel parenchima polmonare. l <l prevalenza di s tati misti . 9. .Possibilità di distinguere clinicamente la sc1e2. I1a diagnosi d i neurosi deve es. ·el' f a tt:a $Olo rosi del tronco clella pol1uonar e e dei rami pl'inciquando le indagini de l cuor e e dei Ya si diano risultato negn.tiYo, e così 1111te nessuna alterazione pali (dispnea e cianosi accentua11tesi con la f~tica. succe~.:ivamente stasi portale ed ascite). ~i abbia a cari{!o degli organi interni. Roggetti nervosi possono soffrire di forrne or~a­ 10. Esistenza di crisi dolorifiche anginose r i1>orui<.:h e ~1rcliache e le alterazioni cardiache funziotabili a spasmo dell'arteria polmonare (dolor cae11ali no11 i;;i identificano con le neYrosi. A.1cuue forruleus in opposizione a l clolor pall]dus dell'a 11gina m~ orga nicl1e in iziano con sole m.a nifestaz.ioni ner coronaria ). Y08e. Per es., l'arterioscler osi, Unica circostanza 11. L 'alfe7-ione n el campo periferico della polm•Jche soccorre il criterio ùell'etù sebbene a nche quen a r e è in gran parte identifica bile con il quadl'o .. gtn non sia as. oluta. J\l cli là dei 30 anni ricol'rere dell'enfisema vero. alla radioscopia per l'accert:.<1111ento di u n'eventuale 12. Dimostrazioni di nuoYe for1ne cli aortite ule<>tnfila aortica . Sebbene in ·ca si gra Yi di sclerosi cerosa nel corso dell'infeiione tifoide. corona ria con a11gina pectoris n1ancl1i talora ogni 13. l>os"ibilità di gra Yi fe110111eni di i11:::;uffi.cienza :-;egno fisico e radiologico. cardi aca cou ecutiY<t a gran alterazioni dell'aorta ~. Indagando le storie di molti anginosi veri : i aRce11dente e cliscendente (in su ffi ci e11za dell'arteria trova nn prin10 veriodo in cn i fl1 diagnosticntn e • a ortn) . c·nra ta una nevroi;;i cardiaca. 14. In questi ultimi a nni sono <1e&x:ritti nuo\·i 11:·ser e assai scettici su lle n~YroRi cardia che nei casi di rottura spontanea del cuore. Si ti-atta semluetici. pre di cuori a miocardio profondan1ente leso. ~i tenga a n cor a presente che la neurosi cardi«tca com1>lica. no11 r a ra1ne11te la <:l ffe7.ione organica. 13. Oa si tii ane11riania totale e par zia le del cuore {iimostr a ti radiologlcamen te. 4. Nella diagnosi differenziale talora assai d iffil B. ~UOYO quadro 1n-0rboso da 11oi raro, freq uencile tra forma lie\e ed angina pectoris nervosa te in ~o'r<l An1erica e Giappone è la trornbo-angioite (Yasomotoria) si tenga pr esente che la pri~'l suol • obliter;111te (gang·rena dei giova11i 11el Giappone) ; essere p iù frequente nei soggetti a tipo ·,;ragotonici ; ta le <"lffezione infiammatoria clei Yasi d i pr obabile l a secondn n ei Rimpa ticotonici. Turbe cardiache che origine micotica, colpisce t utte le tonache arterioscompaiono i1el sonno non sono determinate da afse e venose colpisce preferibilmente i maschi di fezioni ca rd iache organiche. ' razza ebraica fra i ~O e -!O an11i. "Gno dei prillli Up:uali difficoltà diagnostiche ne l i.>e riodo iniziale segni è il dolore a l polpa ceio ed a 1 v i ede . Su a esdi nlcune n1iocn.rc1iti, inoltre 11el così detto cuore senza è l a iperviscosità del ~ngue. elfi stravazzo, <101)0 eccessi a lcoolici e sessuali e ne17. Si descrivono nuoYi segni meglio vecchi gli .a diposi. segni) cl1e Yengon o mes ·i in Ya lore per la diagnosi 5. Necessità d i a ccur a tissinJa ananJnesi e· ind8gid iffer enziale fra concrezio ed acrezio del pericarne clinicn ripetuta. P osta la diagnosi di neurosi flio. Nel caso di vericardite con aderenze esterne, ,...a l'(liaca è necessario accertarne la natura, ed inololtre R 1 qnaclro di nna debolezza più o meno m ar tre st.1 bi lire il p;rado di partecipazione <lei due sicata del lnio~ardio ed · alla fissità dei n1argi11i l)Oi~tPmi llella vita vegetati,~a . • n1-0nr11·i. è cn ra tteri-..;tic.:o il ri ~11trumento cli tnttn la G. f'aratterii;;tiro per le neu1·08i or1noniche è il parete }Jref·ordiale dur ante la sistole, ed il ~oll e­ cuor e da Ra sedo,Y. NPl mixede1na p-r0v~ l.g:ono i seYamento diu:tolico della 1~ :1 rete to rR c:ica . gni "~agotonici . Nella forma clinica jn c:ui prevalgono l<> aderen7. r ,e n euro$i peri fericbe cli origine organica ze interne pericardiche <co11cretio) è particolatsono di fncile djng-n osi: a cca nto n sintomi di eccimente difficile la rliaetole. E per la sua diagn osi si • ta1ue nto o p aralisi \flRa le sinto1u i di n1ed ia stinite .. t E·nga conto delJa sproporzione fra i fenomeni di i1~rica rclite o pleu rite . stasi ed esiguità de l reperto obbiettiYo: cnore tuLe neurosi cardiache riflesse saranno soBpPtta te lorn impiceiolito, toni deboli 1na puri, polso piccoquando esistono nlterar,r,io11i a carico dPlln pl~urn t' lo n1olle, talora parac.losRo. Radiosco1)icamen te sen1i dei \Ì~P ri e flei g('nitali. in1mobilità dci bordi cnrdin<'i . Rien111imento dellr vene del collo. n11c:he ad infern10 Red uto od eretto o col bra ccio inna lzato. st:18i epatica , cospicna trnIX. IP~RTE,~IOXF.: ED IPF:P.TOXT.\, \RTERIOSCLEROSI • d~nzn nll'idrotorac·e ed aRcitc precoce. ( DIAGXOSI E FORME CLTXJCHE REJ_\'l'I\' FJ. 1 . Di~tin1

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XX:\. FASC. 45]

SEZTOXE PRAT1CA

zione alquanto artificiosa fra iperttnsione ed ipertonia, la prima permanente è legata ad a 1terazione della rete capillare, la seconda labile è legata al tono delle tonache muscolari arteriose. 2. Esiste indubbia1nente una ipertonia. Nella valutazione grossolana noi J)OSSiamo distinguere tre tempi: 1) periodo puramente funzionale molte volte in dipendenza del sistema nervoso : presclerosi ; 2) periodo ipertonia organica e funzionale; 3) periodo stadio fi11ale dell'arteriosclerosi. Sono possibili 11lteriori divisioni della iperten-sione a seconda che si tratta di forma funzionale od anatomica (arteriosclerosi). 3. La differenziazione delle va rie forme si fa oltre ~he còll'anamnesi accurata. e~aminando il comportan1ento della pr_essione nel sonno e i1ella veglia, ispezione dei capillari sa11g11igni e loro reazioni. -comportamento funzio11ale dei vasi, det cuore. del sistema nervoso; st11dio delle l1rine, del sangue e del liquido cefalo rachidiano. 4.....\ccurato stuclio della pressione arteriosa dopo -una serie di interventi destinati a chiarire l'origi-ne centrale (p11ntura lombare, salasso, iniezio11i sottocutanee ed endovenose di varie sostanze aventi azioni Slllla pressione arteriosa e delle qua li sia noto il punto èli ~ttacco: caffeina, n~triti. stric-nina, ecc.). Esame del fondo ocnlare. Reazione ai vari criteri terapeutici. 5. Pur essendo indubbio cbe certe forme renali decorrono con ipertonia , si deYe ammettere la esiste11za di una ipert-0nia permHne11te n11tonoma dell'Rpparato vasco1are (ipertonia genuina). 6. Le cosi dette crisi vasali pressorie hanno ac• quistato ormaj i cliritti di cittadinanza in clinica. Si tratta di. crisi di angiospasmo che a seconda della loro estensione si traducono con innnlz.a mento della pressione ~à.nguigna. Occorrono in svariate forme .morbose e sempre con l1guale manifestazione. Dette crisi di ipertensione parossistica possono -Ourare minuti, ore, ed :incbe giorni, l .ia diminl1zion~ della pressione sospende istantaneamente l'a ttacco. Normalib.ì. nell'intervallo. Ripetendosi con notevole freq11en7Al gli attacchi, si ha ipertensione ~rmanente, arterie inònrite, irertrofia ra rdiac-a. 7. T.ia cosi detta nn,qina addominale caratteriz7...ata da dolore addominale con ipertensione e meteorl~mo è forma analoga allo zoppicamento intermittente art~riosclerotico e don1ta a spasmo delle arterie mesenteriche (già alteratf\ òa processo arteri oscleroti<>o). TJa tendenza a dolori addominali, parti00Iarmente notturnj, in oo:?;getti che già presentano note di arteriosclerosi, deve far pensare alla possibilità di angine nddominRli. (Constatazione di ipertensione tran~itoria eventi1almente inserita ISU di una iperteni;;ione n bit11ale). 8. La sclerosi : è clinicamente un assieme di manifestazioni che rapprese~tano la consegt1enza di processi anatomo-patologici associati od isolati, i qua li però sia come origine che localiz7..azione e progressivit<:\, sono fondamentaln1ente e gradua 1mente distinti. Vari oono i processi capaci di deJ

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terminare arteriosalerosi (meccanici e cl1imico-tossici). lie alterazioni fo11damentali si riferiscono alle costituzioni colloidali dei tessuti (invecchiamento colloidal~ della sost.1nza fondamentale oppu re alterazione di essa per a7'ione di sostanze tossiche). Inoltre particolare costituzione dei vasi. 9. Esistenza {1i forme arterioscleroticbe circuscritte e forme diffuse. Ipertensione ed i1:>ertrofia cardiaca non 11eces~;.1rie. Con eccessiYa facilitit ::-;i fa diug11osi di arteriosclerosi, interpretando quali sinton1i di origine vasale segni di alterato ormonismo (oYarico, testicolare, tiroideo). I.Je alterazioni circolatorie apportale dall'arteriosclerosi variano regionalmente. Nell'aorta determinano diminuzione della distensibilità e dell'elaisticità. La perdita della prima obbliga il cuore a maggior lavoro. Priu1a conseguenza sul circolo è un aumento della pressio11e massima seg1-1ita da l'elativa dirnint17'ione di quella minima. I.ia successiYa distensione dell'aorta attenua ogni eccesso di queste modificazioni. Importante è il fatto delle modificazioni regionali della pressione arteriosa : ad es., aumento tiella tibiale in casi di arteriosclerosi dell'aorta addominale. Diminuzione della pressione arteriosa periferica circoscritta ad un segmento indica profonde mo.d ificaztoni della superficie di irrorazione del vaso a monte (arterite obliterante). Dissociazione nell'arteriosclerosi fra soglia ascoltatoria ed oscillatoria. Nelle piccole arterie diffi.coltato il circolo dalla diminuzione -del 111111e determinato dallf:\ proliferazioni della intima, come pure dall'irrigidirsi della parete arteriosa. Si ag• giungano le .altera:;r,ioni del tono vi}somotorio e la esistenza dei crampi v.asali . Il fatto di non es~ere col-pite tutte le arterie, o per lo meno non nel medesimo grado. fa si che si abbia ipertrofia cardiaca ed iperten~ione in una sola parte dei casi. 10. Il quadro di Huchard della presclerosi deve esserf:\ sisten1a to nel capitolo nelle ipertonie. 11. T.ia funzion'llità cardiaca è ostacolata dalle altera7'ioni arteriosclerotiche delle coronarie , delle vR.lvole e delle arterie periferiche. L'arteriosclerosi delle eorona rie porta al quadro dell'a11gina pectoris o dell'aRma cardiaco. Importante differenziare i dolori dell'angina pectoris da quelli cos1 detti da distensione cardiaca (angina di decubito). 12. I/affezione valvolare ("()!pisce prevalentemente IP. semilt1nari, non raramente assieme all'aorta. le arterie corona rie. T/ a rterlosclerosi delle arterie ·periferiche e con queste le arterie polmonari che possono a1nn1alar~ anche isolatamente. ostacola la fl.1nzionalità cardiaca o per nlancato adattamento dei vari organi alla necessità n11triti?::ia, o per l'innalzata pressione arteriosa. TI cuore però, almeno inizialmente. presenta. alter azioni minime. 13. I.JA partecipazione dell'aorta ascendente al l)rocesso dà la nota sintomatologica (rumore che accompagna il primo tono; sonorità del secondo tono e soffio se le valvole partecipano al processo; iipofonesi a destra del manubrio sterna le; evenh1a le pulsazione al glu.gulo). ~e si raggiunge una


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IL P0LICLI:NICO

L~i.\.N:NO

\XX, l=ì".\SC. 451

éù:::.1.Ji<:ua dila tazlo11e t'ili11cll'iCtl, cos1Jicua ottu~i tit re{;. A u<:lle la sern11lice baineoteravia a 32-;JB gratli trosternale. Disfagia IJer i liq.uidi nella ùila tazio:-ii cli1nostra ntile nei cardiopa%ie11ti (scompen so liene l.usiforme d ell'aorta . Frequente complicanza del' e, forme ue uro-cardiche). 1' ~ rteriosc:ler osi è il rene gl'inzo ar teriosclerotico. 7. Si conferma l'azione utile dell~ gi11nastica così. ~.\lcu11i .AA. consider a no la nefrite co111e affezion<· <l~tta Yedese, <lell'esotorace, dei lieYi moyimenti e della fa~ciatura degli arti. i n·irui ti va e la arteriosclerosi come fatto secondar io : la sc:11ola di J ores, Vo lhard e Fahr ammisero ~ - Xuo\-e conferme <1ell'utilitù del salasso e delfatto primitiYo ed essenziale la alterazione Ya sa le. · le coppette scarificate nell'edema polmonare acuto. ~i . potrebbe n11cl1e vensare che entrambe le affeSi preconizza e si pr~tica da taluno e in tale forzioni abbiano una n1edesima origiue. ma il salasso dell'arteria indt1bbiarnente l)Oggiato 1-l. P e r quanto riguarda il si:' tema nerYoso si' st1 esatti pre. uvpusti d'or-Oine fisiopatologico. tenga 1>1:esen te ln somiglianza dell'arteriosclerosi 9. Si c:o1nunicano nuovi c<lsi di riprese déll 'a tticer eb rale iniziale con lu nevrastenia (i1nportanza Yità cardiaca n1ediante il 111nssaggio diretto del cliffere11~i a le c.lelle Yertigini, incertezz~1 cli andacuore . tura. a ltera zioni d ella fa yella) possibilità di di.10. Per Yuotare gli eùel'lli periferici all'applicasr1ra :x ia quando sono colpiti i ce11tri psicomotori. zione degli aghi "'<li ,._; ou tl1e.v si pl'eferiscono piccoleL '~1 rterio clerosi cerebrale vuò anel1e cleter111 jn.r1incisioni uttraverso il COllnettivo adi}J-OSO. l; IJ0 11. modello i taliano cìi trequarti per tnle scopo. re epilessia. Occhio : emorragie ret iniche. Orecchio: 11. Xulla di nuoYo nel can1po clella terapia aliron zio, diu1inuisce la capnci tà di disting11et e i rt1m entare del cardiaco. ruori bassi. • 12. I.i'ossigeno : i1e :arà riser,·a to l "nso in quei J_,,a sclerosi unilaterale è a~sa i più molesta di ca:·i nei quali è di1uostrabile, colla semplice proYa quel la bilaterale . clelln cavo ci tà cTi sa turazione (Yedi metodi di in13. Intestino: possibilità {lella clisr1raxia i11ter1nitdagine), la indicazione cli u11'aggiunta di ossigeno~ tente a l'terios<'ler otica di cni sopra . È possibile •nna gangrena intestinale arteriosclerotica . Il) Terapia, cltin1ica . - 1. J,e recent~ ricercl1e sui 16. 1lrterie cl elle est ren'lità . - Riconoscibile n lla riflessi in trncardiaci e c:ardio-vasali e lo studio def. durezza e serpegginosità dell'arteria. Non ostante iuetab1lis.:io nor111ale e l1H tologico della fibra mul1na cospicua estensione del processo può non esscolare permettono d i comprendere nel suo fine ser e riconoscibile poichè n1anca il crampo ' ra sale, deter1u inismo il n1ecca11 i ~n10 ll'a v.ione d ei cor11i clitanto è ve1·0 e:l1e noi spesso osserYiamo negli artegi talici. ri osclerotici 11enrosi Yasomotoria (a cro-parastesie, 2. Nei c:nsi cli :->compeuso : innanzi t ntto ri1)()so . eritromeralgie e 1norbo di Ra:rna ud e disbasia incol qua le si ottiene ta lora il 1·i torno del com1lens<> tern1i ttens arteriosclerotica. Infine gangrena). Si é poi c11ra chimica. tenga presente che ~ ì11esa tto diagnosticare n rte8. D ei preparati c,1 rtìiocinetici ci occorre stabirio~clerosi ~ol o ii1 has-e ~lla àurP7,za clel le <1rterie. • lir<? 1'<17.iDne sul cnorf' di rana (P. B.) n1a sopratutI/arteriosclerosi giovanile è rara. to Ynl nt~ rP il loro potere <li riassorbiment.-0 nel 17. ~\.lterazi.oni a l'te rioscler oticl1e dei capillari ; tubo <ligereute e la loro azione irrita n te sul i11ed€n1entre si danno f or111e di a.rte rioscleros·i delle ,qtan.·in10. Elenco dei principali p r epara ti derivnti flalln· d i P 'In edie e piccole a?·terie ove i capilla ri si dimodigitale ivi compre~i ottimi proòotti ita11ani. strano cli aspetto e funzion e 11ormale, si hanno 4. Superiorità della J10l'\·ere di d igitale ottent1ta per c:o11,·erso for1ne cli detta natura accompag11ate da fo:rlie titolate su ti1tti i preparati <ì11 essa deda cospi cue a lterazioni nelle due branche del cariYati. pilla re ed infine co~picna alter azione d el tratto 5. 0 11portu11ità di so1umi11istrnzio11e per via retcapilla re, specie del ramo arterioso dell'ansa, nelt a le della di~:itale nei e-asi tanto frequ enti di cole q11a li la 11a rte fr~ . cn pilla ri e tub11lari si acldispic11a congestione epatica ed ostacolato Rs~rbi ­ n1o!':tra norma le . n1e11to attraverso il siste111a portale. 6. Indicazione della introduzione endomuscolare X. Tr,R.\ P IA. - _<\.) T erapia. fi sicri. - 1. Sperime11ed endovenosa . Elenco dei preparati digitalici a talmente le eman azioni di radiun1 cleterminano n1i~econda della capacità del loro assorbi111ento e del gliora111ento delle fonc1n1nentali proprietà della fibra loro con tenuto in di~·italina. · n1uscolare. 7. Il calcio rinforza l'?lzione rle11'1 digitale, il po~· 'I ,a diatermia ed i raggi R oentgen si dimostratassio la ostacola . no utili nell'angina pectoris. 8. ....\zione della sttofa ntina ed indicazioni tera3. R ece11ti indagini din1o"tra110 che in ,-i cinanza pe11tiche e limitazioni del loro impiego. Sino ad di punti O\e :tYYeng·ono scariche elettriche e di 11n certo punto la str ofantina può essere impiegata lampade ad arco, si osser\a netta diminuzione delcome criterio progn ostico. la pressione arte riosa. 'rnle azi one è r1resumibil9. J_Ja ouabaina e sua efficacia nei casi di inS11ffimente dovuta a protossido di azoto. cie11za · del cuore sinistro. . 4. II sonno dimostra un'azione ipoten.s i'ra Rpic·10. Azione del chinino e suoi derivati sull'attivi<"<'l t<l in molti ca ·i cli ipertea.sione. tà 9aròiaca: st10 antagonismo con la digitale e con I~ adrenalina. 5. Continua la confern1a sull'azione tonica su l11. B11oni risul ta ti ottenuti con la chinidinn nei 1' apparato circolatorio esplicata dai bagni cli acido casi di aritn1ie perpetue : non è per<'> op·portune> carbonico sia naturali cl1e artificiali. Sorgenti itanei caRi di aritn1ie rierpetue ed insufficienza circoliane d i acido carbonico.

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[-~NNO

XXX, FASC. ~:S]

-EZTONE PR:\ rlcA

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la toria as. ocia re i tlue farmaci. In ptimo tempo ~-t. Il citrato di soda si present;t utilissimo nelleregolarizzare la funzi.o ualità cardiaca eliminandosi for1ue rece11ten1ente descritte (tro1ub0flébite obliterinsufficienza col mezzo della digitale, successivar ante, .~angrena dei giovani) ed i11 ge11erale in tutti rr1ente cura cresce.u te con la chinidina (50 % di guai casi con aumento del la vjscosi tà sanguigna. r igioni). Resultati inc0raggianti nella tachicardia 2.5. Il cioruro di bario in soluzione a ll'l %; inieparossistica . zione endomu scola r e, si addimostra utile nel trat12. Buoni risultati ottenuti in casi di refrattoriet nmen to dell'angina di petto. ti1 <tll°azione della digitale con il bulbo di scilla e 26. Gli iodici non determinano a lcun vantagg·io, snoi derivati. Sua azione itritante sul tubo digenelle forme vasali che non ripetono un'origine luere11tt. tica e possono cletern1inare inconvenie nti non in]":J. _.\.zio11e clei cardiocinetici minori (conva llaria; difter en ti . :idonis vern ali!':.;, cu111a ri11a e ca nape indiana, tin27. TJtilità pel' lo meno temporanea di alcuni tura di strofa nto) . prepnrati ipotensol'i (t elatutren 1 va sotonina, ipote1-1. La canfora esplica u11'az.ione courplessa (ner11in~1 , af;clerosina, ti11tura d'aglio). Yina Yasale e cardiaca) . P '1 ssibilit.à del suo impiego 2S. Le affezioni cardiache di origine a rterioscleper Yia endoYenosa, ~ia con olio canforato (perirotica, con 1a loro i;nraria ta si11tomat-Ologia (a ngina colosa) sia con ool11zione acquosa di canfora, sia r1ectoris. asma car diaco, t urb" di condi.1cibilità) socon iniezioni endo\enose di soluto di cadecolo (comno favore\olmente influenza Lè dai deriva ti puribinazione di cn nfora ed a cido desoxcicolico) e peri11 iri. • colo ( cadecolo e papa Yerina). 20. I nitriti esplicano un'azione ipotensiva in15. La rnffeina espl ica nn ·azione i1reYn lente1uente clnbhin. Dubbi invece sono i risultati clinici che Yasale. si otte11gono con la ~itroglicerina 1 ~~ , e le com16. Lo stesso dicasi dell'adrena lina e clell'ipofisipresse di Tetraeritrolo. (Transitorietit dell'azionenn. :\Ientre t utti i prepar ati contene11ti sostanze ipoteusiva dei purganti sali11i a nche r ipetuti) . • surrenali esplicano inanifesta azione vu socostrittri~O. I ~1 <1 imi11uzione nella dieta delle sosL1nze azoce e per ciò pre~entano notevole u tilità nei casi ta te esp1i c~ nzione ipoten siva. di insufficienza del tono Yasale : la sostanza ipofi3J. Nei casi ove si dimostra insufficienza od ipersaria o meglio i \ari tipi di preparati attl1a lruente attiYitil cli determinati grl1ppi orn1onici, la terapia in commercio prese11tano <lZione a lquanto incoendocrina dà 11tilissimi risul tati. Così i11 a lcune sinstante. dro1ni tireotossiche simulanti l 'arteriosclerosi sarà 1 I. In alcuni casi di insufficienza circolatoria preutile il siero nntitiroid~o e l'arsenico: ta lora pre'"a1entemente l)eriferi ca - utilissima si addimostr.a parati pancreatici (è dannoso J.o iodio). In a lcnneun'iniezione di a·stmolisinn associata a corpi digisin<lromi analoghe poggiate ~u deficienza ovarica talici. ·<> testicola re il trattamento sostitutivo. In molte J ~- In cn si di estrema cleficienza cirrolt'ttoria per neurosi a tipo· simpa ticotonico della pubertà e del vrevalente insufficienza del circolo periferico può clima terio utili i prepara ti ovarici. e~sere tentata la iniezione intracardiaca di àdrenaIn alcune vagotonie di origine endocrin n è spesso li11a o quanto meno quella ~i1d0Yenosa. Tecnica delutile la iodotirina od a ltro preparato tiroideo. In l'iniezione (iniezione endopericardica : inie7.ione ena ltr.i casi s i può fare un saggio con surrene. domiocardica : iniezione endocardica) . 32. Sca rRe ~u o le nostre conoscenze sull'uso teBuoni risl1lta ti de ll'iniezione nel Cl101·e destro. r àpeutico òegli alcaloidi nelle varie forme di neu19. La fisostigmina di per sè non si è dimostrata r osi e la incertez7,a è resa a nchP magr!iore dal re11tile in ca rdioterapi a che in a lcuni casi oYe si ha cente acrertan1e nto <li gr::.nde prevalenza di forme ~1chicardia accompagnata da esagerato to110 d el n1i•ste. Rim1)atico (azione incostante e di breve d urata). 3~. È n oto praticamente come la belladonna espliEl'sa può render e a l c11ore la facoltà di r eagire di chi azione utile in nlcune forme di va gotonia pref1·onte a tonici cardiaci la cui azione -si ern esauvalente. E(l in alcuni casi di simpaticotonia si rita . 11anno vantaggi dall'uso della muscarina e della 20. L'oppio in quantità moderata Pl:lò essere sompilocarpina (e fisostigmina). Nei vagotonici con ministrato in tutte 1e forme di cardiopatia con bassa tonicità del simpatico, buoni riR11 ltn ti con i I fenomeni di scompenso e con fatti di ipereccitabisurrene e meglio ancora con la tiroidina. lità. cardio-vasale. A .\lla papaverina compete 8pic34. Nella neurosi cardiaca mista son1ruinistrare cata attività spasmolitica (crisi vasali) a nche alla bromici, la cui azione è rinforzata da 11na dieta canfora competono attività spasmolitiche. n1oderata me nte aclorurata; e la valeria na. 1\ientre 21.. Il glucosio per iniezioni endovenose no11 espliè inl1tile, anzi dannosa, la terapia digita lica nelle ca qt1ell'azione che si era ripromessa i l suo preneurosi pure, si po~sono aYere buoni risu)tati da conizzatore. • moder a ta azione di t intura di strofanto, tintura di 22. L e forme cardio-vasali di origine luetica poschi11a , tintura di ' a leria na . sono utilmente essere trattate con la cura specifica inis ta (iodo-mercurio arsenico.le bismutata). C) T erapia oliir11.rgica. - 1. Ripresa con soddi23. D osi moderate ed imviegate assai a 111ngo di sfacenti risultati, delle operazioni di cardiolisi nelt)reparati arsenobenzolici : buoni risul tati nelle for- . le p~rica rcliti ad e~iYe. me in evoluziÒne, nessun risultato sui J)<fstumi anaPericardiolisi liberando il cuore, specialmente i1 tomo-pa tologici dell'infezione. sinistro, a li\ello del ventricolo, sen zn tenere ec7


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L.A.~i\O

lI. POLICLINICO

eessivo conto del nervo frenico. È preferibile intervenil'e in due tempi : in !)rimo tempo resezione costale. Unica vera difficoltà è il trovare l'esatto limite fra pericardio ispessito ed epicardio, il quale a lla sua volta è naturalmentè i s~ssito ed alte-

ra t0. Viene anche utilizzato il tessuto adiposo come sostituto plastico del pericardio. Risultato poco confortante dette il drenag·gio del pericardio proposto nella r)ericardite tubercolare. 2. TJa chirurgia del cuore dette. fa Yorevoli risultati soltanto nelle lesioni del mic:>earc11o (ferite da taglio e proiettili). 3. Nessuna possibilitl1 a ln1eno finora di intervento chirurgico sulle valvol e, sebbene ricerche sperimentali sni topi a bbiano (lato risultati incoraggianti. l.1a ~ rteriotomia per embolia arteriosa <lì1 buoni r isulta ti pnrchè praticata precocemente. 4. Per contro più fertile di risolta ti appare la chirrirgia sulle vene, ivi compreso lo inte r,e11to sull'arteria polmonare allo scopo di allontanare embolie. 5. Nuove operazioni di simpa tectorn ia periarterio.sa nelle malattie derivate da turbe di innervazione arteriosa simpatica (le angionenrosi : ·m alattia di Raynaud; claudicati o intermittente, 11lceri. gangrepa,, angioiti croniche). 6. IJa simpatectomia cervicale sinistra con resezione del ganglio dorsale nei casi di angina pectoris specialmente utile nei casi di angina pectoris vasomotoria, preconizzata da Fr. Fraruc nel 1899, inaugurata nel 1916, va trovando sebbene con lentezza sempre maggior numero di autorevoli fautori (circa 18 casi a t.uttora con un solo decesso). Non ci si può illudere con questo intervento di eliminare le condizioni etiologiche ed anatomo-patologiche del processo, i:;i elimina il fenomeno crisi dolorifica, parte notevolmente importante del processo stesso. 7. Recente propost a per suggerimento di WeBckebach di ·sezione del nervo depressore per ottenere il medesimo scopo, e soddisfacenti risulta ti ottenuti. Il concetto, è che l'angina anzichè un'affezione delle cor onarie sia determinato da· stiramento del p lesso nervoso periaortico e il dolore verrebbe condotto dal depressore originantesi dal n~rvo vago. ... Sezionantlo questo come Hofer fece in 6 casi, l'osservatore ottenne guarigione in 5 ed uno morto. Esclusa la possibilità che con l'operazione sul simpatico sia leso il dep:r;essore, l'unica spiegazione per interpretare la ressazione del dolore con due interventi così diversi è che il depr essore origini da fibre simpatiche.

Comunicazioni. 1) A.ppa,r ato oilrcolatorio.

PEzzx C. - Ricerche sperimentali s u-lle vie ài conà u,zione nel oitore ai coniglio. - Riferisce oome una compressione mod~ra ta del fascio di His produca la sola dissociazione atrio-ventricolare la- . sciando intatta l'azi0ne inibitoria del pneumogastrico. l..,na C'Ompressione più forte abolisce anche 1

1

xxx, FASC. 45]

quest'u lt ilna. Sperimentalmente le compressioni ril>etute della superficie Yentricolare d~stra non provocaL.o mai delle inodificazioni del complesso ve11tricolare, tali da permettere l'identificazione di un blocco delle arborizzazioni terminali .analogo a quello c l1e si è voluto identificare clinicamente.

r.

~'RAXCO

~l.

-

Riferì-se-e f:>'l111'ipofunesi dello

sterno, nei giovani, per la diag?iost'ica d ell'ecta"8ia dell'aorta intrattenendosi particolarruente sull'ezio-

logia e sulla siuton1atologi.a e metten<lo in luce la

importanza dell'ipofonesi stessa e le st1e modificazioni nella p-0~jzion e eretta e i11 quella inclinata all 'a Yn i1ti. \.:A~NI

v. . -

Rioerclie sull'e1iàocardi.fe n1allg·n a.

-

Riferi.s<!e i rist1l tati di ricerche sperimentali eondo~te iniettando negli anirnuli streptococchi emolitici e streptococchi viridans. Con lo streptococco emolitico ha ottenuto la riprodu zione dell 'endocardite, con quello viridans soltanto quando co11tempornneamente iniettava sangue di malati di r~umatismo articolare act1to in periodo di iperpiressia. AMoRo..;ro A. ~'intrattiene su ll'a.zlon.e del . . Cactu8 gran.ll ifl()ra. medi;tnte il quale si ottiene

aumento dell'energia sistolica del miocardio, aulllento della pressione arteriosa~ e della diuresi. · Esso è ~ne tollerato anche se somministrato a lungo. STANGA~ELLI

P . - Espone alcnne Slle osservai ioni riguardanti il concetto clinico e la classi:fica zio11e delle ·n ev rosi dell'aorta acldomina.le. Riferisce inoltre sull'inflnE:nzn che i restringimenti dell'aor1- addomina le determina110 sul cuore e sui reni. ~fAH.tH~1x1

Si sofferma br eYemeute su alcune particolarità che egli ha potuto osservare circa il c.:on11}'>rtau1l·11to della vression,e del sangue. A. -

G. -

Sup ra <J.ue oasi ài endocardite S'u bacuta ed e1norra.9ia cere brale. Riporta due casi clinici di endocardite maligna subact1ta nei quali si ebbe quale complicazione, l'improvviso stabilirRi di u11a emiplegia seguita a b1·eve distanza dall'e!'ìito letale. '.raie complicanza era in entram bi i casi dovuta ad emorragia cerebrale, e l'O. accennando a lla rarità di essa crede possa essere messa iIP rapporto oltre che con la sindrome emorragica j1ropri.a delle endocar_d iti maligne con la produzione cli piccoli aneurismi a carico delle arte.rie cerebrali. CARRERAS

R. E . ·- l segni del cuore luetico. Da numerose osse'tv::tzioni cliniche è portato ~Ila conclusione che freq11entemente negli individui luetici, le a lterazioni dell'apparato cardio-vascola re sono rappresent-:11te dà: LEO:NE

1) a rteriosclerosi

giovanile ; 2) ectasia aortica dei giovani; 3) di·s turbi del ritmo cardiaco del tipo extrasistolico; · 4) pol~o ritmo di galopP'J; 5) sinfisi pericardica muta;


[A~NO

:\\\, FASC. ~.5]

SEZJO~E

PRATICA

, Ci) ipertrofia cardiaca 11111ta d{'g]i adt1lti

i1011

nl<:oolisti nè soggetti a sforzi co11)orei. I•AoE

D. -

Riferendo sn 1tn, caso di tachioardia

pa,to8Sistioa :studiato

elettrocar<l iograficarnente fa

r ileYare la presenza di un i-itmo i1u0Yo, eterotipico, prima sopranodale poi nodale. Sia l'insorgen:;i;a elle la fine de11 ·a tt~lcco è segnata con 11na extra• sistole a uri colare. 2) ~':Janouc. GA~IBAUDELLA.

Ri11orta alc·nne osseryazio11i ematologiche rignat(lanti la for11111la ll'ucocita ria ueila. sifilide secuntlrtria e tc»:·iarin.

G. - Rapporti .f ra glicen1 ia, vressiO?le a'rteriosa, ~fato del rl;ne in pàtolog1a, ~el la'Vo ro. Dalle ricerche eseguite su quindici soggetti, in grnn i>arte itJertesi con alterazione clella funzione re11ale, risulta che l'itlerglicernia non di1nostra aleuu parallelisn10 coll 'iverteusione e che è presente nellè nefropatie ncnte o croniche <-tccou11>agna11tesi a ~-alori azotati del sangue in auu1ento. Nel Yaluture lo stato glicen1ico deYe tener~i conto, oltre <lel fattore renale, di fn ttori n1orbosi modifica tori del ricambio azotato o 'lei fer1ue11ti" intra cellulari e dellrt poss~bile- coesi.'teuza çli 11letora sierosa. AIELLO

~lJ~l'~~.t

CA~TA~r. -

Si dichiara rl'accordo col l\lorelli <:il'ca ltopport11nitil di sperimentare il metodo proPosto nella cura clel1a tubercolosi J)olmo11ul'e, m entre nvn 0ondiYide l'in1portanza deleteria dal l\1orelli nttribni~'l a lla })l(·urite e d Rlle aderenze pleuriche nel dec:or~o della tubercolo$i J)Ol1no11nre. LolfFREDA. - Ritiene che le pleuriti da p11eumotorace siano be11efic:he nella mnggiol'nnza çlei casi · purchè il liquido i1011 raggiunga quantità di per s~~ dannose agli inf€rn1i.

ARExA. -

-

E. -

I fer1nenti del sa1lgue 1iella fatico. - Stucliando nella ca via e nell't1omo le moùifi<.:azio11i dei fermenti del ~H ll~"l1e (lit><l~i, au1ilasi, fermcanto glicoliti<:1>. p1·oteolitico.· <-nt<l ln l-1i) n e ll<l fntiC'.a, ha riscontrato un n nn1(•11to di essi, ec:<:etto <'h(~ per la Ii11:1:-;i ~in JH·lla f<1ti {:a <tenta c·l1e in q11ella cronica.

DAzz1 A. -

Riporta a lc.:une o ·ser,azio11i versoua li <.:irca le va riazio11i morfologiche d el sangue 11<.ll' 1irrT1/lio .~· ione della 11uil.--:a c:on le do~i ritenute

1..175

Ricordando espPJ'iE>nze persoMli o~sel'­

Come l~azoto })OSSil a lnugo f\Il<.lare p1·odurre alterazioni della vleura (;on vroduzione di connettì, ,o approfonda11tesi nel tesi:;nto polmonare. Crede sia opportl1no associare il tt1glio del frenico al 1111eu1notorace parzi:-tle, e riconfern1a il concetto che le pleuriti ~~clerotiche n bbiano una influenza bP,nefica sull'andamento dei processi · tubercolari <.1el p-01Jno11e. Ya

~IoaELLI.

- Risvonuendo ai ,~ari Ol'i.1 tori os~er\a che se è vero <:he talvolta la plet1rite ha un 11enefico effetto sul decorso cli u11a tu·b ercolosi Pol1nona1·c. tanto che \"gli stesso ne hu talora pro\o. c-11 to l 'i11sorgenzn, ciù si \erifìca soltanto quando . Yi sia ~po~ta bilitil Jll<:><lin stinicn. Circa l 't1tilità <lPlln in1111ol>iliztnzio11e dcl poln1one n ei ensi di ade1 ·~"nze p10111·ie:l1 e osserY•l co1ne per rffetto clell'azioll\\ dci un1scoli to1·acici si verifichino llurante gli .1tti l'f'~pirato1·i (·011tinue trnzjoni 8Ul tessuto pol111011a1·e 111alato rendendo con ci<> fnc:ile la produ7'ione Ili rottnrn <lel teRsuto voln1onnre. J11 tali cn~i è l'jù (·he 111ni giovevole imn1obilizzare il pii1 po.·sibile il poln1011e lllec.liante il tag-lio del fte1lico <' quando sia possib1lt! nssocin rlo n ll'nJ)plicazione del pneun1otorace artificiale. Cirea la ctu·a delle affezioni 11leuri<.:l1e osserya rlle egli 1Si è limitato nll'11~0 del rnetodo esposto i1e11 ·en1vie1ua tnbercolnre.

-

tCCi tanti e ritiene che dette moclifi<:azioni ( aumen-

to delle emazie· granulose, spostamento ·a sini~tra della form11la di Ar11eth) siano indice non gi~t t1i esa ltazione dei J)rocessi fhtSiologic:i, u1a della i~t­ zione degli organi em~tovoietici a ll'< tzio11e ili::;truttrice apportata dn Ile irr:.1 cliar,ioni.

BHt:ill •.\.. - Da ~1lct111i studi colll11iuti circa il <:omportan1ento <lel ;:;a.ngue 11ell'en1ocla.-.ia digestiva 1'0. ha }>OtUto COilS1:c.ttal't> C:be {llll'allte lo .HllO('k (:>moclasico i1on si ycrifica n lcuna modificn zione della forn1nln <li .Aruetl1, i11en.tre clopo lo shock ·i tiscont:ra uno spo:sta1ue11to di esso a siuistr<l. r>ucA •.\.. - I pergliooi·acll ia 11ei pa rl;i.Jl-'iOll Ì(l11 i post-encefal·i tioi . - J./O. 11n troY~to nei J)arkinsoniaui 1X>st-encefalitici un a nmento della glicoracl1in (1.20-1.30 o/oo) a differe12za cli qnn11to si osscrya 11ei parkinsonia11i lìUri. ì\'loRELLI. - Il taglilJ del frenico nella cura delle 111-<tlattie pleu,ropot111,onari. -· Rift·risee ampiamente

sui risuitati fn.vore,·oli ottenuti inf'diunte il taglio del freniC'O '"'ia in ca$i di m81H ttie cronicl1e l)Olmon.ari, che in aff(\zioni plel1l'icl1e, determinando tale prati ca una più fa{'jJe i1nmobilizzazio11e del pol1no11e malato. •

Importante pubblicazione: Per una ~pecia l e concession'e da noi ottenuta, sian10 in grado di offrire ai Sigg. Abbonati del e Poli clinico» per sole L, 4 O. 6 O, in porto franco, l' interessante pubblica zione del Prof. LUIGI FERRANNINI, della R. Università. di Xapoli

Mannaie di semeiologia medica, fisica e funzionale (4" edizione). \"ol. in· di pa.g. XII-6"9, con 2L.3 fig. intercalate nel testo ed 1 tavola a tolori. ch e trovasi in corn111ercio a L. 4 5,

più I e spese postali di spedizione. lntorno a que. to Yolume ecco rome si è e presso l'in s ig11enH1 estro Prof. ANTONIO CARDARELLI nella. sua lezione cliuioa del 6 giugno 1923: « Questo precetto (a proposito dell'apice polmonare) che io vi ho dato, in talune semeiotiche non lo troverete ben espres· so. Ma in quei libro, che lo consulto spesso e che vorrei fra le mani di tutti i giovani, e che anzi ogni medico dovrebbe avere n ella sua bjblioteca, in quel libro di Semeiotica che ha scritto LUIGI FERRANNINI troverete tutto ben·e esposto ed espresso. È un libro di Seme:otica p erfettiss imo. che ogni ciinico dovrebbe possedere: Vi giuro sul m io onore che è un libro monumentale ». Ju,·iar" cartolin.i vaglia al Ca,-. J. V IGr POZZI· \"ia Si tina, n. 14 - Roma .


1476

(ANNO

lL POLICLINICO

\X\, FASC. 45)

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA . .(*) Modificazione delle norme concernenti la revisione degli organici. La Ga:;zetta r. fficiale clell'11 ottobre 1923, i111rn ero 239, 11a pubblicato il decreto 24 settembre 1023, n. 2073, col quale si approvano le s eguenti m odifi<:azioni ed aggiunte al R. Decreto 27 mag·gio 1923, ii . 1177, riguardante la r e·v isione delle tabelle e dei regolamenti organici del personal.e delle provinieie, dei comuni e cl-elle istituzioni p11bblicl1e di ])en eficer1za. Art. 1. - Il primo comma dell'art. 2 del R. Decr eto 27 maggio 1923, n. 1177, è modificato • come appresso: Nello stesso termine, le Amministrazioni anzidette provvederanno alla r evisione di tutt o il personale avventi-zio. Il detto personale sarà immediatamente licenziato, qualora non appartenig a alle categ·orie indicate alle lettere a) , b j e c) dell'art. 3 del R. Decreto 28 gennaio 1923, n. 253, oppt1re qllando, anic orchè a pp ar-· tenga alle accennate categorie, ne sia dimostrata la inidoneità al servizio o la incompatibilità della ulteriore permanenza nell 'Ammi·nistrazione, fermo restando, inoltre, ql1anto dispongono i due ultimi capoversi del precitato art. 3. • Si fnteridono annullate I.e disposizioni di regoJ amenti o le deliberazioni singole con le qtiali gli avventizi, che non si trovino nelle condizioni indicate alle lettere a, b, e, e d dell' art. 3 del R. Decreto 28 gennaio 1923, n. 153, siano stati posteriormente al 24 maggio 1915 col!ocati in posti di ruolo con violazione dell'art. 94 del regolamento 12 febbraio 1911, numero 297, ovvero in bas.e a norme diverse d.a quelle che avevano vigore, presso ci.ascuna Amministrazione, alla data sopra accennata. Qualora, nonostante l'applicazione dei precedenti c·apoversi, il personale risulti in ecceden, za al numero dei posti fissati dalle nuove tabelle organ iche, si procederà alle dispense dal s ervizio del personale nominato a posti di ruolo che si trovi tuttora in periodo di prova e indi di quello che ha conseg11ito la stabilità. Per tali dispense si osserve:r:anno, in quanto siano applicabili; le norme stabilite negli .articoli 1, 2, 3 e 4 del R. Decreto 25 gennaio 1923, n. 87, e le persone appartenenti alle categorie indicate nell' art. 3 del R. Decreto 28 gennaio 1923 saranno preferite 'Per il manteniu1ento in servizi o, salYe le eccezioni nell'articolo stesso previst e. Art. 2. - Il termine di cui al. 1° comma dell '8 rt. 1 del R. Decreto 27 m aggio 1923, n. 1177,

è prorogato a quattro mesi dalla pubblicazione del presente decreto e quello di cui all'ultimo capoverso dell'art. 2 a sei mesi dalla scadenza del termine sopraindicato. Art. 3. -- Fermi restando i diritti concessi dalla legge 21 agosto 1921, n. 1312 agli ii:validi di guerra, sono estese alle assunzioni ai posti presso le amministrazioni provin<:iali, comt1nali, aziende municipalizzate ed istituzioni pubbliche di beneficenza, le preferenze e le precedenze rispettivamente stabilite dall'art. 9 del R. Decreto 30 settembre 1922, n1. 1290, -e dall'articolo 7 (terzo comma) del R. Decreto 28 gen11a.io 1923, n. 153, intendendosi sostitu ito al servizio prestato nelle amministrazioni dello Stato qu ello presso amrp.inistrazioni degli enti suindicati. Sono inoltre estese, in. quanto siano applicabilj, agli impiega~i degli enti suddetti, I.e disposizioni del capo quarto del R. DecretO' 30 settembre 1922,. n . 1290, nonchè quelle dei R. Decreti 18 dicembre 1922, n. 1637, e 17 maggio 1923, n. 1284. Art. 1. - Il presente decreto andrà in vigore dalla sua pl1bblicazione. Il decreto 27 maggio 1923, n. 1177, fu pubbli cato ?iel fascicolo 26 di questa rivista e fu largamente commentato nei fascicoli successivi. Le ·n orme di esso, non espressamente modifìcate o compatibili con le nuove, rimangono . . i n v1.gore. P i lbblicheremo nel prossimo fascicolo una nota esplicativa delle disposizio1ii del nuovo decreto - certamPnte più complesse e in parte più importanti delle precedenti - anche per precisare il contenuto delle nornie sinteticarrieri te richiamatevi e coordi 1i are tutte le disposizio1ii iri vigore .

QUESTIONI PRATICHE.

1

( *)

T.n l)l'e~ente rubrica è a ffidn tn

:1 ll'n ,,..

Il potere di annullamento di umcio delle deliberazioni illegali, in rapporto allo stato economico degli impiegati degli enti locali. • Il Governo del R e annullò di uffi~io una deliberazione delJ. amministrazione della Provincia di Brescia che, .regolando lo stato giuridico ed .economico deg·li impiegati, attribuiva, fra altro, una terza indennità caro-vi,reri. Contro il decreto di annullamento fu prodotto ricorso in sede giurisdizionale, ma la IV Sezione lo respinse con decisione 29 settembre 1923 (rie. Chiappa) della quale crediamo utile riportare la parte che si riferisce, da un punto di vista LXVII. -

1

GrovANxr SELY.\OGI. consule11te legale del nostro periodico.


(.\~:\"O

XXX, FASC. 45]

SEZlO~E

generale, alle condizioni ed ai limiti che legittimano l'annullamento di ufficio prewsto nell'ai·t. 164 del regolamento per la esecuzione della 1.egg·e Comunale e Provinciale, il quale dispone così : cc Il Governo del Re pl1ò, in qualurique tem·po. sia sopra rico!so o denunzia, come per propria iniziativ.a , dichiarare con decreto reale, sentito il Consiglio di Stato, la nullità dei • provvedi1neriti e delle del·i berazioni che contengono violazioni ·di leggi o di regolamenti generali o speciali. Può pure, con l'osservanza delle stesse forme, dichiarare la nullità dei l'egolamenti locali che siano contrari alle leggi o ai regolamenti generali. La nt1llità si estende anche alle relative approvazioni della G. I>. A. e del Prefetto » . I11 relazione a questo 'grave e dellcato potere, cl1e può essere eccitato ed esercitato in ogni tempo, ed in rapporto agli stipendi degli impiegati degli enti locali, la decisione sopra indicata contiene le seguenti considerazioni. «Il potere di annul.lamento di t1fficio, che compete al Governo centrale e che ha trovato la sl1a concreta espressione nel citato art. 164, miran:do a contenere nei confini della legittimità l'azione degli enti locali, non ha bisogno per il suo esercizio che i1na disposiz·i one' concreta di legge positiva sia stata violata. Un provvedimento adottato da un Comune o da una Provincia può 8$Sere palesamente il.legit- timo ancl1e se non contrasti con una speciale norma qi legge scritta quando non sia in armonia con tl1tto il s istema della legge. Ciò pt1ò accadere sopratutto per quanto attiene al tratta111ento degli impiegati. Fra gli enti pubblici. lo Stato è quello che per necessità di cose l1a impiegati per numero 0 categoria di gran lunga preminenti. Ora, la condizione git1ridica ed economica che lo Stato assict1ra ai suoi impiegati si deve in· genere presumere che in un det erminato momento storico sia la meglio rispondente alle esigenze di un'equa e coordinata tutela degli interessi individuali e privati e di quelli collettivi e p11bblici. E perciò non, può non essere tenl1to come modello nel vagl.iare quello degli impiegati degli altri enti pl1bblici, cl1e svolgono la loro attività nell'ambito dello Stato e sotto la vigilanza di esso. Una stridente disparità di trattamento (si intende, coeteris pa1·ibus) fra gli t.1ni e gli altri non può essere ammessa: essa costituirebbe una ingiustizia e ·deve perciò essere dichiarata illegittima. cr Tali considerazioni dimostrano che la disposizione della lettera g, dell'art. 91 rlel regolan1ento di esecuzione della legg·e Com11nale e ProYinciale non solo è pienamente costitt1zio-

1477

PRAT1CA

tiale ma rél;ppresenta non ~ltro che 1~applica, zione speciale di un principio di generale portata, il quale per altro, non toglie che abbiano i Comuni e le Provincie liber tà di azione per organizzare i loro uffici e la carriera degli impiegati ad essi addetti in relàzione alle speciali. loro esigenze e che nell'istituire il confronto fra gli impiegati degli enti locali od i governativi non b,a sti porre mente alle singole disposizioni rr1a si debba nel loro insieme vagliarle».

LXVIII. - Il · ricorso alla IV Sezione deve esse.re sottoscritto anche da un avvocato esercente in Cassazione. Con decisione 22 settembre 1923, rie. Zecca, è stato dicl1iarato irricevibil e un ricorso per• chè sottoscritto dalla parte ma non da un avvocato. La disposizione della Legge è tassativa; tuttavia segnaliamo questa decisione per evitare possibili errori - visto che se ne commettono - e quindi la perdita irreparabile del1' azione giurisdizion ale.

e

LXIX. - Le attribuizioni dei Consigli circa la nomina dei concorrenti idonei. In sede di ricorso straordinario - il quale, come è noto, è analogo a quello direttp alla IV Sezione del Con sig'lio (li Stato e può essere proposto entro 180 giorni dalla comunicazione del provvedimento - è stato conf.ermato il principio che il ConsigJ,jo comunale non può rifiutare la nomina ai concorrenti dichiarati ido·nei, senza motivi leg·i.ttimi, i quali devon 0 essere espressamente specificati e possono essere controllati dal pt1nto ·di vista della legittimità per stabilire 1se siano conformi alla legge e giustificati. (Decr.eto Reale 29 luglio 1923, rie. dottor AJ.abrese) . · 1

Pubblicazione interessante : Prof, GUGL!ELMO BILANCIONI rle1l:1 R. Università di Roma

La voce parlata e cantata, normale e patologica. 6uida allo studio della fonetica biologica Prefazione del Prof. SANTE DE SAN CTIS della R. Università di Roma. Un volume (N. 13) della n ostra Collana l\:Ianuali del e Poli clinico >, di oltre 500 pagine. con 194 figure originali nel testo ed una riuscitissima illustrazione sulla copertina, nitida·mente stampato su carta semipatinata In commercio L. 3 5 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 2 in porto franco. Inviare cartolina vaglia al Cav. LIIGJ POZZI. ,.ia Sistina. n. 14- • Roijla.

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1178

IL POLICLINICO

-

NEJ~ LA

VITA PROFESSIONALE.

La dicotomia.

oltre il lecito i i11nlati. La for1na cli dicoto111ia fino a poc'a11zi conosciuta era c1uella cl1e si stab~liva tra medico e farn1acista: il IJri1110 lJrescriveva n1edici11e i1111tili o che più 111cro da·vano al farmacista, e questi ricompe11saya co 11 una perce 11 tua1e. Oggi ql1esta dicoto111ic.i ·è in 1)ratica tra J)rod11ttori di specialità e n1edici, i 11 forina piti o n1eno larvata o a11cl1e cl1iaramente ricl1iesta e confessata. C' è lln giornale })rof essionale cl1e st1ggerisce ai l)l'Oprj associati di prescrivere specialità di 1111a certa ditta a titolo di gratit11di11e, i:>ercl1è la ùitta stessa sostie11e le s pese della l)llbblicazione del g·io1·11ale. Poi la dicoton1ia fu i)raticatn. tra meùici e cl1irurgi, e sembra cl1e sotto tal forma sia 1nolto diff11sa i11 Francia. Il cl1irurgo fa parte dei suoi compe11si al n1edico cl1e g·li ii1via inalati da operare. È o''Yio pensare cl1e talì siste111i oltre ad at1me11ta1·e le s i:>ese df 01)erazio11e, aume11tEt110 il 1111111ero delle operazioni i11l1tili o peggio.

L e i)reocc111)azio11i cl1e a lcu11i a;,·a11zano sulle t>robabili conseguenze della pletora di inedici so no I)iei1 H111e 11 te gitlStificate. 1' ale l)letora può ci·eare 1111 nun1et~o no11 trascurabile di spostati, ina avere a11cl1 c l111·i11ft11e11za sul prestigio della 1)rofessioi1e. ·Nelle ~)rofessi.oni i11tell ettuali 1·eccessivo 1111 mero d egli. esei·centi. 1)1.0 ,,0 ca: 1111 abbassanlellto del livello JJJ o1·ale cle 11 n. classe, e forse aricl1e 11n peggiora111 e11t 0 der i·eilcl ilnento effettivo. Non sarebbe difficile soste11ere e diii 1 ostrare, i)er qt1el cl1e 1·ig·uarda specincanleiite i nledici, cl1é la pletora, n1entre da t1na parte nulla conferisce al deco1·0 i1rofessio11ale, dall altra i1on iiesce va11tag·giosa })er i malati. No11 è qt1i il caso di accennare cl1e l a preparazio11e dei i11 edici è tanto l)i.ù difettosa qt1a11to })itl i1u111erosi so110 gli studenti; ci preme sol o di rile\1 are cl1e la moralità professio11ale subisce 1111a degradazione in ragione, forse non soltn11to scm11lice, (lcl numero degli. eserce1l ti. Il i11olti1)licar3i delle s11ecializzazio11i e degli La qua11tità <Ji l)l'Of e.ssioi ii ·t i . eccessi,ra iii s1)ecia listi, il cli ff ondE>l'Si cl elle l'icercl1e di lacorifro11to delle i·icl1ieste 01·di.narie deter111in a ])oratorio a scOl)O d iagnostico, i1a aumei1tate certe forme di attività p1·in1a irlusitate e 11eple })OS~ibiJità di dicoto111 ie. p11r pensate. Il des iderio d i sfrl1ttare una conOggi si fa 1111 gra11fle 8b11~0 cli tali esan1i. d izione conquistata co11 tanti sa.crifici, le ne- · Le analisi serologiche e cli lll'ina si fanno 11011 cessità stesse della vita consigliano a seguire ,,ie tort1iose, là dove l a via 111 aestra si. presen1pre per ·vera necessità. Si 11a l)ÌÙ fid11cia 11ella i11clagine l)l'esso cl1e ·111-eccn11icfl; cl1e '11èlse11ta imp1·aticabile !)et sovercl1io i11go1nb1·0. Le 11110,,e attività, cllP. per di.ffei·eilziare da i· esan1e diretto del inR ln t.o. Fi11 qni JJOco H1ale. Il maggior n1ale ~ i è cl1e q11esta Ilon locleYole qnelle l egitt!n1e cl1iame ren10 i11dust1·iali, del}'esercizio i11edjco costitl1i.sco110 l1no sbocco })er abittidine, iuolti plica11do gli analisti i11cluce alla concorrenzn., cl1e non si l·isol, e con l'abil i111m ero g·rande-, i11verosi1nil1nente ~:rande ])assam-ento clelle tariffe a l)e11eficio del I11al a di di1)lomati, cl1e le Facol tà it1edicl1e ogni to, ma con la CO$Ì eletta i1erce11t11ale a fa,•ore a nno ]aJ1ciano . t1l n1ercato. dei n1edici cl1e ricl1ieclono - l'a11ali i e indica110 Nort v'l1a cl1i nott veda come c1t1este attività l'Rn alista . iton conferisco110 al d ecoro e(l al 1)1·estigio Lo stesso })11rtrop po J)t1ò ,·erificursi. per ald ei 111 edici e coi 1segueilteii1ente Jlon contribuisco110 a lla. soluz ioi1e d i 1111 a crisi elle s i fa tl'i mezzi d'i11dagi11e, co1ne radioscopia, elettrodiagnosi, o per cl1re s1)eci a li J)rati-cate escln . ' g·rave. se1npre l)llt . iYament~ cla alcu11i i11erl iri. I i11edici dovrebber o co11siderare tntto fl d a11~ieno i) rO})U])jle è . la dicotomia con gli 110 cl1e alla classe ecl ni si"f}goJi deriva dal s1)eciali sti, a.l111e,no per · orR-. Gli specialisti l 'esercizio 11011 perfettan1ente col'retto. ~'I n. una })redica i11 tal se11so 'avrehbe ce1:to 1Jocl1i flscol- so11.o, fra tutti i sa11ital'i, quelli cl1e me110 t'isento110 la c1isi oclier11a e qui11di n1eno sentatori, i1 e1·cl1è i)el' i pitì l e i1ecessità im111ediatono il bisog110 d i r jcorrel'e acl . a])11si. Il loro te i1011 consig·lia i10 la. meditazio1le. i111n1ero può cl irsi . al111e110 per alcu11e speciaPoicl1è il 1ì11111ero dr.i rnalati, 111alg·rado t11tli tà, i11ferior~ al ])isogno. te le 1nalig11azio11i, i1011 cresce co11 il n111nero ..i\ l rig·11a.rdo sarebl)e op11ortt1110 jndirizzare dei 111edici, alc11ni, l)er fortu1 1a no11 i11olti, Je g iovani reclute , ·er so alc11ne s1Jeciali tà. la ~ensa110 cli t1·t11·1·e e di far trarre a collegl1i co1111Jiace11ti og11i. e tt1tto il profitto ec.1 a11che {'lii deficie11za. i1umerica è 1nolto se11tita. L'oùo11to i at1ia è u11 ca1npo (lOYC 111olti a11cora 1)0~ ­ il sopra.1)rofitto da.gli sca rsi clienti. Si stabisono ahbondante1nente 111ietere. I~ a 11obilizzalisce così l'accorcio fra dne o ·1)iù sa:aitari, la zio11e cli q11esta lJranca sottratta per leg·ge ai dicotomia, pel' sf r11ttare fino al possibile ed 1

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1479

SEZ C)NE PRATICA /

1nestiera11ti ricl1ia i110.

de\'e co'stitllil'e llll alt1·0 m otivo di

I1itorna11 clo a lla dicotou1ia c è da augurare cl1e, malg·rndo attualn:ie11te vi siano tl1tte le • «01lclizioni per il s 110 }) rosperar e, essa i1011 atteccl1isca llella classe n1eclica i talia11 a . L'onestà, a11che quai1do i1on corris1)011da ad un i:::-tinti,,o sentin1énto morale, è t111a pratica di 1

co11,renienza, e n on ostante le ec.cezioni che }lOtrebbero fa r creclere il co11tra~io , un mezzo di st1ccesso nellR. v ita. Ql1esto aforisma t r ova la Slta più adatta a1)plicazione nell eserci zio della professio11e m edica. L a fortuna dei cia rlatani e dei n1estiera11ti ~dell' arte sal11tare, t.1E'r q11a11to facile e gr a11de possa apparire, rarn.ment e i1011 è effi111era e ft1gace. l"'l-11ai ai n1edici se nel pttbblico si diffondes.se l'opinione cl1e certe operazioni, certe ana1isi, certe jndagini sono consigliate solo allo scopo di incrementare t1na fonna di conni·venza disonesta. Parialoss. 1

Cronaca del movimento professionale. Adunanza del Consiglio della Federazione degli Ordini dei Medici. ::\ell'11ltin1a riunione sono state ~espinte le dl1uìssioni clei consiglieri Zamble r, Tognoli, Braccini. r<lS~egnate in ~gnito all'ultimo voto del C<>ngresso clei ~:Iedi<:i condotti. _ Furono !)rese quindi àe liberazio11i, delle quali le 1•i\1 importanti sono : c>l1e il distacco di u11 Ordine dalla ]"ed~razione ~.1€ ,-e aYvenire per delibe r~1zione dell'Assemb~ea e lf4)Il del Consiglio: inritare gli 01·ùini a })r~ere se117.a indugio tt lla con1pilazione dell'elenco degli specialisti se00nd-0 le norme giù fi ssate dall'apposita Oo1n1nissio11e ; invitare gli Ordini n<.l n tte11ersi ai deliberati (·i rea le nomine senza <'O neor so t1 urante la guerra; a d erire a lle onora M e al prof. Rumino ; invito agli Ordi11i di in<li c~1 re casi p ietosi da sov-venire con il f ondo della sotto crizione per i danni della guerra; asSègnaz.ione di L. 5000 nl ('ollegio Co11vitto di Perugià sul fondo s tesso : invita.re ,gli O.rclini Rlla osserYanza delle delibe1·«zioni del Congresso CÌ1'C<1 fa l)llbblica zione delle J)Unizioni. RiT"o~ge <lgli Ordini le ~g·u cnti raccomandazioni :

1111 ' appartenen za pel passatu o 'indica puran1ente e sc>nv lie011iente ll luo.r;o clepl·i studi ·u1iiversita1·i e d(l/a laurea. Questo 11t<:tudo (~ riprovevole e lieve

e.sser e represso dai (lo1isigli degli Ordini. !Ja- 11ltinio il Oonsigllu federale deliù èra d i in·z;·i tare lutt·i gli Oràvni scn .~·a ·r i g·u ar<lo alcurio e seriz_a 1

rif,a,1:do a d enuncia re tatti gli esercenti abus·i vi ed a costitui1·e gli Ord'ini Parte Oir ile in tutti i processi contro gl1 ese1·cent·i a bnsi•ri tra s11iette·ndo alla Presiclcn.~·a. fed erale le scnten .~e di condanne degli ab11.s·i1·i .c;;f r•1-;s i. ~egli Ordini.

Il Con!'i iglio dell'Ordine della i11·0Y. di Udine, il1 seguito a scioglimento e alle nuove elezioni avvenute il 16 settembre, è risultato così costituito: CaYartezani .Antonio, presidente; ' Tolpi-Ghirardi11i Gino, segretario; CHr11ielli .Adelchi, tesor.; Grillo l Jruberto, J a nesch Angelo, J.oYisoni Giuse1)pe :Vlasotti Pietro. con siglieri .

· A proposito di réclame insolente. l~ice via.n1 0 clrz ll a

111acisti clelra p1·ovincia cl·i Jfilario : ::\Iilann, '>:1 ottobr e 1JJ2!1. Kel fascicolo 40 ciel 1° 'ottobre 192.3, a p.ag. 1908 cli coclesto spett. perioùico, i~1 u11 trafiletto n .firma D. A. DIAN, si rìcl1iamavn l'attenzione de11·ordine d-ei F:lrmacisti cli l\:Iilano st1l tatto cl1e i l rapprese11tante per la L ombardia. della Ditta B.1rrèrc di l)arigì, fà rmacista ~ig. Giu~ev11e Di Bernardo, offre n 11 premio a tutti quei meùici che gl~ inviano c1ie11ti. (~ nesto Con siglio rencle i1oto a. codesta spett. Redazi one che nessu11 Gin~llPe Di Be1:.nardo rist1lta iscritto al l'albo (lei far111:1cisti della f>r0Yi11cia , nè, r>er qua nto gli con sta, è iscritto a q11a lcl1e a ltro albo pro,inciale. Con la massima stima Il P r esidente: D ott. P AGLI ERI ' rI'ITORIO. I

AMM1NINISTRAZIONE SANITARIA. Profilassi del vaiuolo.

I

che· sia sottoposta a ser era 1.:ig·ila.1iza pe1· ·i l r1spc ~to (lel7e. 'ttorn1.e d eon tologiclz e, la cons11T.e nza e 1·r.<:Prci::io vrof<'S-'~·iotiale Chf' alcuni ·1nedic i fanno 1>1.•riodican1ente o sa.lt11a·ria1ne11te f ·n ori della J>.ro1·incia n ella quale sono inscritti: eh e d ebba ri.pro·t:a.rs i conte a bu s'i·vo ed 'i91gannevol e il n1Ptodo ado1>erato da m·eàic_ i che annunc-ia.11,d r1 pubblicarn.erite il loro passaggio pe r consulenza tn città lontane dalla loro abituale 1reside1iza, acoompagnino il loro nome c0n Te pa1·ole «della clitl~Ca di A o a,.,; B )) perch l· questa ind i-eazione può fa1· credere ai pubblic-0 che es.~i appa·1·tengo110 effetti1:an1entc a d ett.e ciin.iche -rnen t re ài fatto o indica

Pre:sirìe1i.z·c1, dell'Ordine dei Fa1·-

11 Ministero dell'Inter110 hn testè. in·v iato una ci1·c'Olare ai P refetti del Regno con la qua le, richiamando le disposizioni l egi~l n ti,-e e regolamentari in vigore e le re1)lica te raccomandazioni _in proposito, si interessa perc11è nella im1uinente sessione · delle ordinarie vaccinazioni , si vigili c:he questo servizio profìln.ttico si svolga con quella r egola rità e clisctplina che solo possono ottenersi <la una. specia le ed a vveclu ta organizzazione da imrte clegli Uffici municipali d'Igiene, così che nessuno degli obbligati s~t1g·ga a lla vaccinazione, e questa sia controllata nella sua efficacia da opI>or tuni e sicur i controlli degli esiti. Nelle Provincie i1elle quali si è ravvisata l 'opp ortl.1nità di integrare e\entuali deficienze, ' 'errHnno posti a d isposizione delle Prefett11re appositi medici col compito di 1·ecarsi nei Com11ni per organizz._r.i.re i servizi di ,-accinazione ; provvedi1nento 1 come si vede, di grande importan1..a e del quale non mancbernnuo i più benefici risultati tendenti .a debellnre rtefiniti-rnmente il vaiuolo nel nostro Paese. ~

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1480

IL POLICLINICO

CONCORSI. POSTI VACANTI.

BELLUNO. Ospedale Civile. - Direttore del Gabinetto radiologico ed elettroterapico; L. 6250 e quattro aum. decimo, due c.-v., compartecip. utili. Scadenza ore 17 clel 10 novembre. Età limite 40. Sel',~izio entro 1 mese. CAPOSELl!i (Avellino). - • Scadenza 10 nov. L. 4500, oltre L. 1000 quale uff. san. CAPPELLA DE' PICENARDI {O re nio1ia) . Consor. con ~icognolo, capitolato àa concordare con la Sez. A. N . ì\l. C.; età lim. 40. Scad. 10 nov. Abitaz. dietro canone di L. 700. Ab. 2692; pov. circa 1000. CAPRESE l\JICHEL.\:\fGELO (dre.~zo). - A tutto 20 nov.; L . 9000 fino a 1500 pov.; IJ. 3000 c:avalc., ovYero fornitura diretta mezzi trasp. da parte del UGm.; due c.-v.; L . 100 (s'io) annue quale uff. san. ; alloggio gratuito. Ab. 3100 cli cui 500_pov. Età limite 40. Serv. entro 15 g. COPPARO (Ferrara). - Scacl. 15 nov. Per Coccanile. L. 6500, aumenti di a11zianità, congrua inde nn. mezzi di· trasv. Cozzo ( Pavia). - L. 6500 reside nziali, I.J. 1000 poYeri, L . 1000 trasporto, L. 300 uff. san., I.J. 300 a1nbulat. Scad. 10 nov. FERRARA. R . Prefettu,-ra. - A tutto il 15 nov., uff. san. Ferrara; Ii. 13.100 e 8 bienni del 5 %, c.-v. e indenn. missione; eYentnale revisione. Tit. ed esami. Etit limite 45. Chiedere annunzio. RoA. R. Und.vcr ·ilei-. - Premio Ba~elJi al 111t-rit-0 clinico di Fondazione dell'Ist. Naz. :Nied. Farmac. , consistente in una IDedrrglia d'oro, f1·a pro• fessori e assistenti nni\ersltari o addetti a Osped.; scAd. 15 c.licembre. GENOVA. - ìvleclico capo del Laborat. inedico-micrograf. Et<.\ lim . -10. I.J . 13,000 e 4 trienni òi lire 500, ol tre c.-v . Ri Yolgersi Ufficio di Segreteri~, Sez. Personalf\. Scad . ore 16 del 30 no,·. l\1ANTOVA. 1~. f>refettura . Uffic. snnit. e capo dell'Ufficio d'Igiene cli ~Iantova; L . 13,500 di stip. e i11denn.; quadl'ienni clel decimo. Scad. 10 11ov. ~JARCJAI\.\ (I,ivorno) . P e r Pomo11te; a tutto lJ dic. : IJ, GOOO e prin10 c.-,r. ; nomill<l onnuu , ric:o11fe1·u1a l:>er l 'anno st1ccessi vo . ~lON"FUMo (Tre·viso). (~oncorso medico aperto fi110 al 30 ottobre 1923. Per informazioni rivolgersi al l\tlunicipio. Il Sindaco: Candido Toscan. ORCIANO PISANO (I'isa) . - Scad. nov. L. 6000 e d11e c.-v. ; L. 1500 mezzi trasp.; 'L . 3000 quale uff. sn uitario. l•Ao1J\".A. Ospedale <./ii;i/e. ...\.::;.. istente effettivo cli medicina. Ti. 4500 e 4 bienni decimo, due c:.-v. ; ~tanza t1i a bitaz. ; guardie di J2 ore a L. 15. Scad. ore 17 del 15 nov. Nascita [lnter. al 15 nov. 1893. Serv. entro 10 g . Chiede1·e ·1nnunzio. P EGr..10 (Pesaro). Scad. 15 nov. Intero territol'lo del C-0mune e 4 fl'azioni di Urbino (in consorzio). TJ. 7000 e c.-v., oltre I.J. 400 per uff. RRn., tariffa oell'Ord . per gli abbientj . I •er tl'asp. obbligatorio J.;. 3000. PrEGARO (Pe1·11,gia.). - Scad. 11 nov. Per Oastiglionfosco; IJ. 6000 at1mentab., c.-v. Rol\tA. Ministero d ella G1ter1·a.. - O.I 15 no\1 • ayrit inizio nella Scuola cli Sanittl. militare di Fi1

renze un ·corso di sei lilesi Ì)er as11iranti alla no· mina di tenente meclico in S . . .~. l>. Il numero dei posti è di 50. Vedi fase. 28. Ro~rA. lltini st ero <lell'Intern1>. -· Con R. D. 25 marzo 1923, n. 846, sono istituiti lJOt;ti di Ispetto•e <lermosifilografo anche per la Pl'O\i11cia di Roma , alla dipendenza dell' Autoritit sanitaria i1tovin<.:iale. Il posto viene conferito dal ~Ii11istero dell'Inte1·no per lln i1eri<Xlo n1assimo di anni <.lue ed è sen1pre reYocabile ad rnit1tni . La retl'ibuzione sarà determinata cla accordo contrattuale esclu~o, a tutti gli effetti, og11i rap1)0rto cli inipiego a qualsiasi titolo. Gli aspiranti dovranno vreseuta.l'~ n o11 oltre il 15 noveml1re lJ. v. apposita istanza in bollo, alle.gundoYi i d ocumenti pre~critti dall'art. 4 del D. :\1. 15 agosto 1923 e gli eventui1 li titoli' di carl'iera, n cl llna delle segl1enti Prefetture'! Bari. B ologna, Catania, GenoYa, Iiivorno, 1Iessina, 1'1ilano, Napoli, Pa 1Cl'U10, Roma. Torino. rrrie~te , Vel1<:\Zièl. SARSINA (Forlì). - Sca<l. 15 nov.; L. 8000 e 10 bienni ventesimo; L. 2500 cavale. e un c~v. SIRACUSA. Co·ngregazione ài Oar'ità . - CJ()ucorsi n chirurgo pJ?imario ed a direttore del r..a bora t. rli chimica clinica, microscopk'\. e batteriologia pre8so l'Osped . Civile Umberto I; età lim. 50; per il chirurgo biennio di aiutato in Ospedale in seguito tt . vubbl. eone. od i11 Clinica univ. Serv. entro 15 g. Docum. all'Ufficio (via Nizza, 104) non più ta rcli del 15 nuv. Iscrizione Albo Chieder~ annunzio. TAGLIUNO (Ber{/a1no). - C,ondotta consorziale l'esidenziale ron Calepio. P o110Jnzione 4750: po1·eri circa 1000. Scacle Z7 n0Te111bre. Chiedere DY'i'iSò Municipio di Tagliuno. TREVISO. Medico 1nicrogra:fico; a tutto 15 noY. : esame e titoli. Supple nza d ell'uff. s~n. (col consenso del- Prefetto). L . . 8000 oltre L. 500 ussegno cnric:a e metà diritto J.;abor., 5 qunctr. decimo. Eti1 llm. 45. Biennio di esperim. UDINE. - V e VI Reparto (esterni). Stip. bn~e L. 8000 per 1500 pov., elevabile· fino n T.J. 14,000 ~I 220 anno di servizio; addizion. J.;. 3: doppio c.-v.; L. 3000 ca vallo, L. 1000 se altro mezzo trasp. Scud. ore 17 del 30 novembre. 'rE~EZIA. O.speda.le ('i 1;ile. Sono ,-ncanti alcuni posti d.i medic:j pra ticnnti con asseg110 di J.;. 300 n1ensili. Dirigere le riç_hieste di schia rin1e11ti e l? domande alla Direzione Sanitaria. . VF}NEZLA . Il. Prefett,ura . - ~.\. tutto 30 novern bre. Vedi fnsc. 43. Difti,d e e boicottaggi. XnoYP cliftìc1e : :\locc-l1ie-Frussinere (Tol'i110). l

CO:'\CORSI A PREMIO.

RO:h!A.

A ssooia~iU?le

logra ft italiu ·n i. -

professio11a1e ari <ler111osifi-

Co11corso al « Premio Giovanni nattista Locutelli )), di L. 1500 non òi,·isibile, da assegnare all'autore d el 1niglior laYoro d'indole IXlpolare e a fine di propagancln, sul proce-sso blenorragico e sulle sue dannose c:onsegt1enze per l 'lndiYiduo, ner la f<1miglia e per la societi1. I concorl'enti <1ovranno essere di nnzion~1litil itnliana. P e1· le norme ri\olgersi nl segretario, l)l'Of. Robertt> Terznghi. via Xa1)oli, ;; - Ron1a (22). Scnd. il J.). n1nggio 1924.


[ANNO XXX, J!'ASC. -i·5]

1i81

SEZIONE PRATlCA

NOTIZIE DIVERSE.

Ro~1A.

R. U1iiversità. - Pl'emio d i fondazione Colasanti in farmacologia sperimentale per l'importo di L. 1200 fra laureati da non oltre un quadriennio; scad. ore 17 del 30 novembre.

Otto prèmi della Fondazion~ Rolli fra studenti di medicina e chirurgia, da .L . 1000 ciascuno; scad. ore 12 dell'll dic. Due posti di studio della fondazione Oo1.,s i fru laureati da non oltre un triennio; I.i. 250 mensili per otto mesi; scad . 40 giorni dal 25 ottobre. Chiedere annunzi a l Rettorato. Premio . -'\lva. renga, di circa 300 d·o l., per lavori i1on pubblicati, in inglese o corredati di traduzione inglese, da inviare, secondo le norm~ solite, entro il 1° maggio 1924, alla seg1'eteria. Il pren1io per il 1923 fu assegnato .al dott. Eduarcl P. Hellcr <li Kansas Cit3r, ~10., per il isuo « Treatise on Echinococcus Disease >>. Rivolgersi a: J ol1n H. Giryin, Secretary of the College of Phisici;ins, 19 Sot1th 22-à Street, Philadelpl1ia., Pa., S. U. d'A. FILADELFIA. Collegio dei JJJedicl. -

Gabinetto oculistico ~oderno, città .Alta Italia, ottimo aYvenire, cedesi causa partenza. Rivolgersi al dott. E. Tassoni, Cornedo (Vicenza). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORlf'ICENZE,

Il Ministro fi·ancese clelia P. I., con recente decreto, su proposta della Facoltà di l\fedicina di 'L ione, ha nominato il ~e11a tore italiano ptof. dottor Edoardo Maragli!tno clottore hono1·is ca,,1tsa dell'Università di Lione. · A succ:e<lere al })rof. Lujgi ragliani ne lh1 ca tte-

dra d'Igiene la Facoltà meclica di T orino ha proposto, a Yoti unanin1i, il .trn sferimento d e-1 prof. ..A.rnaldo )!n ggiorn, ordinario della stessa ma teria nella R. Universiti1 d i 13ologna e da oltre u11 ventennio ruembro sti1natissimo clel Consiglio Superiore lli Sauiti'1. (,ongtatulc1zio11i alla FacoltiL medica di ' rorino per l'eccellente de ..·ignazione . Il dott. Paolncci ..llbert'o , iuedico-chirt1rgo co11dott-0 a. Ba ssano di Sutri (Ro111a ), è nomina to cavaliere della Coronn d'Italia. 1

Importante pubblicazione : Prof. CARLO BASILE

Diplomato in medicina tropi cale al Royal, College of Phisiciana a . .Surgeon s (Londra) . Libero docente in Parassitologia .R. Clinica Medica di Roma.

Diagnostica delle. malattie parassitarie •

Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI Direttore della R. Clinica l\Iedica di Roma. Un volume nell'ampio formato della nostra Collana Ma· nua~1 d~I e Policlinico». di pag, XII-262, stampato su carta semipatmata con 18 tavole nel test-0 e 91 t\gure intercal a~ più 2 tavole a colori fn ori testo. Prezzo L. 33. Per i nostri abbonati sole L. 2 8 in porto franco. Inviare Cartolina Vaglia al Cav. LUIGI POZZI . ' 1 ia Si stina, n. 14 • Roma.

Il prof. Sanarelli all'Accade~ia di ~I edicina di Pa;igi I.i' Accademia di inedicina di Parigi ha ricevuto solen11en1ente il vro f. S<lllàl'elli. i·e ttor e dell'l: llÌYé l 'sità di Roma, recentemente chiamato con unanin1it_iL ui sufftagi° a far vatt e dell'illu:::;tte <.:vll:se:s:::;o . Assi~teva . alla cerimonia il l\ilinistro. dell'Io·iene e o della Previdenza soctale. Il p1·of. Chanffard, clinico di Parigi e presidente <lell'Ac.:cndemia, 11a salt1tato con elevate parole il sen. Sanarelli. Questi ha risposto ricordando le gloriose ed nntich é tra dizioni dell'Accademia nel can1po <lella medicina e dell'igiene J)Ubblica. Qt1indi, inYitato dal}.~ presidenza dell'.A.ccademia, il prof. Snnnrelli ha esposto i risultati delle sue più recenti esperienze· sugli stati algidi del colera , delle e11ter iti e de lle appendiciti, svolgendo in metito a. queste gra Yissime for me morbose, rimaste finora Juolto oscure e controvel'se nella loro genesi, le sue 11uoT"e e interessanti conce•

Zl Olll.

L' Acçademia di n1edicina ha calorosamente applaudito ed il prof. Chauffa rd i:ingrazianclo il collega Sanarelli dell'importante esj-osizione ha inneggiato alla colla·borazi.one scientifica fra la Francia e l'Italia.

Per Agostino Bassi. Alla R eale Società Ita lia11a d'Igiene di ~filano il C-Onsiglio Direttivo nella seduta del 16 ottobre ll. s. ha votato il seguente ordine del giorno: La R. Società Italiana d'Igiene plaude all'i11iziat iva de lla Società ~ledica di Pavia per le onoranze ad Agostino Ba "si di Lodi - il ve1·0 funAlatore cl ella teoria 11a ra s.sitaria d e,lle 11if ezioni e precu r so r e d i Pa ste,u r in occu sione del centocinq11antena rio d~lla s ua 11ascita, e fa voti: 1. Per cl1è il Governo diffonda la conoscenza • cle ll'oper a di Agostino Baesi nelle scuole con adatte commen1orazioni; 2. r er chè le I sti tuzioni di coltura popolare abbiano a parteci1)a re n C[uest'opera di ,-olgariz• za z1one;· 3. Infine perchè l' A1nu1inistrazione cittadina 1nilnnese a bbia a ricordare il nome di ~-\gostino Ba~~i intitolandone una d~lle sue ,,ie. 1

1

Onoranze alla memoria del prof. Rummo. Per iniziativa dell'Ordine dei Medici di Benevento sarà eretto ·un b11sto in bronzo alla memoria dell'ilustre clinico bene\entano Gaetano Rummo, che insegnò patologia e clinica medica n elle Università cli Pisa, Siena, Palermo e Napoli. Le offerte va nno inviate all'Ordine.

Un monumento a Pravaz. Il comune di r ont-cle-BeB;uvoisin, paese 1:1•1tio di Pravaz e che offre tra tutti i comuni francesi la caratteristica di ~ssere costituito in dne borgate a ppa rtenenti l'una ad un dipartimento (SaYoia) t:' la ~e e-0 n cln n d uu n I tro ( I Rèr e). . i <l })preRta ad innalza re wi monumento al suo figlio il cui nome è conosciuto in tutto il mondo. c.arlo Gabriele Pra vaz na cqu e il i4 marzo 1791 da un medico; seguì dapp rima gli studi materna-


1482

lL POLICLIXICO

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XXX, FASC. ~5 J

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tici (_) insegnò quest.a disciplina, poi seguì la Scuola I>olitecnica di Parigi; infine si consacrò alla medicina in cui consegui l& lal1rea. a 83 anni. Si O(:cupò dapprima di ortopedia e in questo campo i1ubblitò in1porta nti studi tr~t cni il Trattato teorico e pratico delle lussazioni congenite clel fe-

niore e lln'appendice ~ulla Profilassi delle lussaZ'io11i ."lponfr1nee, com1:Yarsi nel 1 '-17.

Per la ,çura degli aneurisn1i propose· per il primo l 'apJ)licazione della corrente elettrica. E pure a Pra vaz che si deve l'uso d~l percloruro cli ferro qnale emostatico. Gli studi della coagulazioné del sangue lo condussero all'inve11zione della siringa cl1e porta il s uo noint>. Fu direttOre n. Lione di · 11n I sti tuto ortopedico o,-e compì ricer c:he s11ll'11so c1ei ' ùagni di aria coruprfli:;sa.

Le energie latenti nell'organismo e la loro mobiliz• zu1one. ~u

questo tema ha tenuto una co nferen1~ il prof. Et1genio Centanni al l'Ospedale Civile di Trieste il 15 ottobre 1923. I/O. ha rilevato che le f uJ1zioni Yitali per legge biologica i$i svolgono in condizioni normali , a spef;e di una piccola parte delle energie organiche. I/01·g·anismo possiede ·s empre un ampio rnargi11e di €nergie .potenziali o di riserva, alle quali fa appello per rispondere ad un improvviso elevato bisogno. Qt1este energie vengono messe in azione in parte dal sistema nervoso, in misura molto più ,·ari.a ed ampia da agenti clinici della natura degli ormoni e delle kinasi. Nel cor so delle malattie l'otganizzazione difensi,-à potenziale n o11 viene alterata. ~Iancàno invece o sono insufficienti le kinasi che debbono rendere attiye le energie potenziali. L'intervento terapeutico che consiste nell'aggiunta cli questo ele1nento che l'organi smo non produce spo11taneamente in misura sufficiente, spinge il proces~ morboso alle risoluzioni più rapide e sorpre11denti, come dimostrano le applie<1zioni dell'insulina, della stomosina e delle vitamin~ le cui ' nzioni terapeutiche n on hanno raffronto con alcu11a a ltra categoria <li n1edica nlen t i . Tutto conferma all'evidenza qua11ta sia là mole ~i queste energie latenti, a llorchè con mezzi approprin ti si riesce a inettel'le in Yalore.

Corso pratico di Radiologia. Il dott. Hessmann, direttore del laboratorio l'adiologico dell' Grba11l~ranl~e11haus di Berlino ter. ' ra dal 15 gennaio 19~4 a tutto marzo dello sì.esso nn~o un corso l)r n tico di rac1ioc1iagnostica e radioterapia profonc1a , ton speciale riguardo ai tllmori. Per chia rimenti riYolgersi al dott. Hessmann, Schonbergufer 48 - [~crlino. Medici danesi invitati a Vienna. Il prof. J\Iunnaber g, direttore ùell.i r oli<;li11i ta ùi \'ienna, <]un le attesta?.ione di gratitudine ai medici dnnesi cl1e hanno sovvenuto l'istituzione ha messo a ~lisposizione di giovani i11(><1ici danesi tre posti per la clurata di llU am10, da occupare durante i loro studi a Vienna. Il Comitato danese 11a -.1ccettato l!offerta, affida ndo a l prof. Rovsing il compito di. esperire le pratiche.

Il Premio Nobel • Il premio Nobel ver le oc·ie nr.e m~liche è s.ta to •

c:onferito que~t\1n110 · n1 prof. Ba11ting" cli Toronto i>er i s noi stn<l1 ~11ll'in::-;nlina. A C'a!3t<tno <li Pin<:-e9za rnoriY<l,

jl

3 ottobre, il

dott. GIACOMO FIORA.NI, nella giovane età di anni 37. Il Fiorani si trasferì, dopo il conflitto n1on{liale, nella città di ' rerona e fu assistente a ll'Ospedale civile. Do1>0 llll anno egli aperse un gabiiletto medico creandosi, in breve, una discreta clientela. Nella Slla mirabile modestia, fu un sanitario C'-0.SCienzio~o e va lente. Era a1)passionato degli sports. Reca va nella f'On Yc r sazio n~ quelh·l nota n1Jerta e coroiale per cui egli era circondato e amato da llDa folla d'amici. Alla famiglia le nostre vivissime condoglianze. Dott. SILVIO BONUZZI.

1

morto a Milano l'on. ·prof. JJORENZO ElLTJERO, ex-deJ>utato, per moJti. n nni di1•pttore della <J:.sa di salute per runluti cli 1nente di Sena\·retta. Si occupò con con1pe tenia di gravi i1roble1ui d'igie11e sociale : la rwll:lp:rn, l'n coolisruo. la delinquenza minorile, ·ecc. I<Jra 111olto i11 YiSÌil nell'an~ bie11te 1111lanese e p:enernl111f)nte sti u1nt-0 JJer le doti d 'int(:'lletto e l'iutegritit <lel c:;1 r nttere. S. È

Indice alfabetico per materie . •

.A.1essa11clri R. : discor so Pag. 1451 C<l t'C1iopatie : n1oderne cog·niz1oni Sl1lla . cliùg11osi e terapia ·. )) 1466 ( ' onsi.qll CO'ln·u nal'i : attri bu.~ioni circa, la ?I on1 ina

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di ooncor1·enti

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ci el 1no vi1n ento JJ rofc .<:.<: i,on ale

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Cuore e Ynsi : Com11nicazioni Yar1e • •

Dicoto n1ia: la

Roma, 1V2~ -

Tip. Cartiere Centra li.

1477 1479 1474 1478

Irn piegat i drgli en,ti l ocali : <lln:nulla1nen,to di delllJe·ra~·,ioni sullo stato ocon,01nioo Pag. 1476 1\!Iaragli.ano E . : disc--0rso . . . ·. » 1448 R evisio ne degli oryanioi: rnodifica,zioni. )) 1476 delle. norm e oorrcc1·nenti la -- . . )) 1477 Rloorso a.l Cons-i,qlio di ~ •tato : forma . 1

Sangue: comunicazioni ,~nrie . . • Vaiuolo: profilassi . . . . Vie biliari : ca lcolo~i . i11fezioni e complir azioni; diseu s i0ne

.

)) ))

1475 1479

. 1452 e seg.

L. Pozzi, ed. resi,.

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ANNO XXX

Roma, 12 novembre 1923

Fase. 46

tondato dai professori :

GUIDO BACCELLI ' •

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

P.RA~rICA

REDATTORE CAPO: PROF.

\YITTORIO ASCOLI

SOMI\lA~IO.

9xx •X Congresso italiano di Medieina Interna.

XXX Congresso de~la Società Italiana di Chirurgia. 11 Congresso della Società Italiana d i Urologia. X I V Congresso della Società Italiana di Ortopedia. Politica sanitaria e giurisprudenza: E splicazione del nuovo decreto concernente la , revisione degli organici e di titoli d i pref erenza nei casi di nuove n om ~ne . - Denunzia d elle ma-

lattie infettive. - P er la riforma della leggt' sui manicon1i . Nella vita professionale: Insegnamento superiore. - Concorsi. - Nomine. promoz:oni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Diritti dl proprietà riservati. - E' vietata ta riproduzione di lavori pubb lic a ti n el POLICLINICO e la pubbUcaeione dei suni' di e~ei se'»za rifa.rne la .f o n/e . ·

XXIX Congresso italiano di Medicina Interna. Conferenza del sen. prof. E. Maragliano. IJa sera d el 25 ottobre, alle ore 19, ne ll'Aula della Clinica IVIedica . il sen. Jlr of. E. }fARAGLIANO ha tenuto ln s11a <·onferenza Slll tema : « Vaccinazione preYentivu delruo1no contro la Tubercolosi )). ....\.d essa eran o presenti moltiss:imi convenuti ner il CongreR~o <li l\ledici14'l inter11~l, i1nmerosi r uppre~enta11ti dc:lla ~ nnità :Y1iliL'1 re, <lella C'roce R o~s.1 Italia11a M un~ st uolo di Jll<:>dici P clì studiosi. L'O. ri11gra7j::t anr.itutto jl prof. , .. As00Ii <li aver voluto che n11::t nuova ronsuettldin~ yeniR~• iniziata durante l 'att11ale Congr esso, quella di tenere confer enze 911 argomenti di particolare attunlità, e di av-ere pregato 1ni, di inaugurare tale consuetudine. Parland.) della vaccinazione contro la T ubercolosi, l'O., dopo a,·ere r apidamente esposto i concetti che si ricollegano al problema dell'immunità neila Tubercolosi, passa a trattare de lla pratic~1 della \accinazione riassumendo i risultati di lu11ghe indagini e sperimenti compiuti nella sua scuola, sotto la sua direzione, usando vaccini costituiti di bacilli tubercolari uccisi a 12{}o. Addentrandosi poi nello studio dell'immunità riporta le osserva zioni eseguite in grande numero di individui vacciruiti, sagglan$jo in essi il comportamento degli antigeni e qnello degli u.nticorpi e dimostrando un graduale aumento di questi che raggiungono il loro massime in un periodo tra i 90 e i 100 giorni dall'avvenuta -vaccinazione. Durante la conferenza vennero, ad illustrazione di essa, proiettate numerose fotografie e molteplici prepara ti istologici. Prolunga ti àpplausi salutarono l 'O. al termine delle s11e parole, quale espr essione calda e sincera del vivo interessamento da tutti preso nel seguire · attentamente le sue parole e i risultati favore,~oli 1 ed incoraggianti da lui riferiti.

~() Ottobre 1923. ,I) ed u ta

a nt irne ridia na.

l)re~iclen za :

L 1.rcATELLO. •

Diabete insipido e ricambio idrico. I

Relazione del prof. lV!AURIZIO A SCOLI (Catania) . Conclusioni.

11 d iabete i11sipido lt a rapJ>resentato una sterile I>àlestra di ùissertazioni dia letticl1e ed l1n cam110 seducente <li ipotesi ardite finebè il problem a t iruase cristallizzato n ella c·oucer.ione di una sempli-

ce anomalia della funzioue r e-nn1e e si pretese RCoprirne la ragion pl'ima e<l ulti ma in asse11za delle p1 emesse dottrinali e tec1liclle i1idispensa bili . },'inse rzione lle l suo stnclio 11ella naturale più n1npi.a cornice clel ricambio idrico e sa.lino, lo SYiluppo e le applica zi oni clinich e della ruetodologièt fisico-chimica, la decisa presa in eonsider a zione dr l fattore ipofisi han consentito di por ne l'analisi s11 basi più solide e cli a.ff1·011tarla sotto nuovi a spetti. Lo stesso studio del ricambio idrico, trascura to aJ paragone di quello n7,-0tato o degli idrati di carbonio ad es., da poco h n n11ovamente destato fervore di attenzione e di indagini. Va ricordato che nelle entrate ele1nento tutt'altro che trascurabilf\ è eostituito dall'acqua di ossidazione (a titolo di esempio la combustione di 100 gr. di grasso produ<!e non meno di 107 gr. d 'acqua rin certi insetti l'intero fabbisogno idrico è coperto dalla sola acqua di ossidazione!); e neg·Ii esiti v a computato il cospicuo contingente ~strarenale, di cui principale esponente è la pe1·spiratio inse1isibilis, a sua volta prevalentemente costituita dal s11dore - quantn11que debba tenersi presente cl1e , come ~pparato di eliminazione idrica la cute, tanto sensibile a gli stimoli della regolazione termica, al confronto assai pigramente r eagisce ad lln <.>ecessivo apporto orale d i acqua . •

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1484

(ANNO XXX, FASC.

IL POLICLINICO

Labile nella. })rima infa nzia, nella quale la quota tare la diuresi allo stato n1omentaneo di iclr<l tadi elimi11uzion~ estrare11ale è anche più considezione dell'oTganÌ'Slllo. r evole, l'equilibrio idrico si stabilizza maggiorme11Acquisita defi11itivun1ente è poi l'azione stimola, te nell'a dulto - come fa fede la costanza d el suo triee del para ~impatico s11lla secrezion e renale iclriindice maggiore, jl peso corpor eo - con vari8~ior1i ca e mol;1re, c'Ome quella i11ibitrice dello splnnc1ùed assesta.menti particolarmente pronunziati iu co. La regolttzione ce11tralP ba sede nel midollo ra p1)orto a carenza od eecessiYtt introduzione di ~l llunga to e i1el mesencefalo ·d o'e sono ad es&i. adisali, di clo i:uro sodico in i specie ; giaccl1è dell'ncbiti <liver si ce11t1i i11 collegnnza fra lor o. Di speciale rilievo è degn o 11 fatto che il governo di quequa cl1e l'orga rusrno è capace di fi·s sare una por, zione 11nò esser e tra tteuuta solo in presenza di unn sti centri no11 solo si afferma st1lla secrezion e recons1·ua di·sponibilità ùi cloruro ooclico (acqua cli na le, ma est ende il p1·oprio con1an.d-0 al ri<:ambio condensazione) . sa lin1> idrico in tern1eclio. L 'equilibrio è m.a11te11uto da un delicato e co111_ Il senso della sete, con i suoi ricl1iami all'al)plesso congegno, nel quale i propulsor,i esattamente 1101-to di a('qU<l vigile indioa t ore dell'equilibrio idriindividua ti del flu sso iclrico fr~-. sangue . e tessuti co, oltrecbè dalla secc-l1ezza della ruuco&"l 0 1'<1 le, sono rar}presenta ti dalla pressione meccanica - in l}I1o b~1 biln1ente è destato nei ce~ tri (con ogni vero-. vrima linea la JJressione capillare - , da Ila pres~imiglia nz.a e ssi p ure 111e. en.refa li-ci ed a lor Yolta sione osmotica e dalla pressione oncotica (o presin eo1u1essione con centri corticali) anche diretta sione di tu rgore; con la quale un colloide a ttrae o ruente dalle modificazioni de11<1 crasi sangi1ig·na od trattiene l 'acqua), so~ggette _a triplice l'egolazion e : . umorale . I Ja s-orprendente so1niglia11za di stru tturn centrale . endoerina ed autonoma. fra i corpuscoli del Pacini e l 'osmometro, cl1e ne n11pure siceon1e una pri111itiva rip1·odt1zione (q11ale P er quanto C'oncerne la pressione oncotic.a è garantita -al s·a ngtJe la -stabilità, oltrecl1è dalla coriesce all'uomo se prenda ad imitare le finezze della n.a tura), ' 'endono quanto mai suggestiva l'iposta11za del suo tenore colloidale, dal contegno alltesi cl1e ò€tti cor1>i r opprPRentino sensibilissin1i setagonista fra la parte cor pu S0,)lare ed il p lasn1a p:na la tori p~riferi ci _del I '.isotonia umora le, concor(t r a cC'e di acid i a ccrescon o il t urgore de i globuli re11ti a i1•sv·eglia re nei centri il sen so generale cle1r ossi, mentre riducono quello del siero - contl'ario ln sete, 1nent r e l'iJ)ertono e le -frequenti contr neffetto producono gli a lcali) ; la permeabilità sia zi-0ni della musc:->h1tn r n esofa ~ea, recenteme11~e gradelle pareti dei capilla ri che di quelle cellulari aJfìca111ente registra te , nnzic.:hè stimoli cen tripeti co1·acqua , unisce lJOi plasma 11a1·enchimi e t essuto me sono sta te interpret a te, .:.111pa iono Iìinttosto una co11nettivo - sempl'e fra i <.lue p1·imi inte11)osto i·pazione n1otriC'e a l 1se11~·0 della sete . in un siste1na t1nico di equilibl'io oncotico . Qt1a11to #all'osmosi n1entre le l}areti citpillar i quali rnem bra ne clia.li tiche - sono pervie a i sali, * * Del rir-n1nbio iclri co e , <\lino il D. ~. Eon r npprele pareti cellulari cl1e riprod11cono il t ipo delle n1em bra11e sen1ipe1·m~a bili, so,n loro in\ece inaccessent-'1 ~e i1011 1111 capi t1Jlo <.li VH tologia . T./nffe7'ione è catuttetizz:i tn fla nna p·olinrja prim.a r_ia n r e11e 8ibili ; ngli squilibri osmotici , g-li elementi cellulai11tegro con e li111iI1azioJ1e di urina a peRo ~11ecifico· .ri, a ppu11to J)ercl1è jm11en etr a bili ai sali, vossono ~ punto ·d i co11gelazio11e, trnnne e:he nella pi ressia,. rispondere u11icamente con <."€E1sione od a SS11nzione .. ;1bno r1nen1ent~ e costante111e11te basso. cli ac<-rna ci oè con v.ariazio11i {li' ,·olume, ed il- turr~a de:finizio11e inette fnor i ('(l mvo nettan1ente le gor e derivante trova ·un lin1ite prossimo n ella di• for1ue di polidi psia pri1uaria, 11111· òi front~ ai rinstension e delle lnl reti cellnln ri e nella t ensione co1n1)lessiYa clei tesst1ti. Così avviene che la sede~ . nova t i ten tati,,i d'iclentifitnzione ed a~sin1ila zlone. ~e è intuitivo che la Htl'ett.'1 interctivendenzn fra ]Jrinci1)al . ., degli scambi intermedi idriei e s.alini ~ia i>olidipsia e poli11ria clebbn co11durre a ri'rerberi e offerta dal tessuto co11nettivo, \·Ile funge, per grossuccessioni ne lle due eveu'tnaU tà per n1olti riguar!tt>lan.a fìguraz.io11è, a ql1~111do cl n bn cino cli scarico t·i ide11tiche, esiste t u tta v i <t una sem plice vrovn cl1e iclrico, a quando da magazzino di der10Rito salino ; coni:;en te nge,oln1ente la cliscrin1inazi one e tronca ~d assurge a d orgnno clepntat o al rna.ntenimento ogni incertezzn : il sagg·io della sete, prontamente dell'isotonia sangui~·11a , laddove l'or>er a di selezioRegu ito n ella polidip~ia pri111aria da ridu zione delne nel con1p·orre gli squilibr i salini, il mantenila c1i11re'Si e, che l1iù 111ontn, dall'aumento clel l<l U"}ento dell'i'SotonL.'l sangt1ign.a è devoluta n lla miconcent e,1zio1le n101n re clell 'uri11a. Allq condizionel'fl bile quanto sen11)re inis t eriosa. funzione secretriJierò che rigore di cautele guran t isra l'ntteudibiliti1 ce del r ene. clf'lla r icerca, alla quale son tese sottili in. j<Jie dalI..'acqua che in~erian10 non seg11e d11nque dal tul'abnor me P·SicJ1e di iJnesti lJazienti: eal1tele eluse bo gastro-intesti11ale nl r ene ch e l'elimina, la via financo in ca._ i resi <li J)Ubblica ragione ~ J10r rinbreve del <:irco1o sang11ig110, n1a co1n11ie t1n per• ganno er ronenn1e11te i11terp1·eta ti, mentr e ln frude cor so C"omp1icn to attraver so stationi nei tes·suti , ed ft1 s v·ela ta i)iii tn r{li d:1 a lt r ui p11bblicazioni sngli il ·suo rn·ogressivo r it3rno in circolo avviene per s tes§i pazienti. effetto cli uno spost amento n·e lla de~'1zio11e miner .e sofferen~f' si ricongiungono tl1tte quale :filiarale t1ei tessuti, clel connettivo in prima li11ea, e 7'ion e dirett<ì a l fenomeno fondnmentale della vo<.lella mobilizZit1zione delle loro riserve saline. li11ria; s ' im11Pr 11iano RU 11a ~ete cocent~ o, più proCil'C'a la regolazione va ten11to anzitutto presenpriamente, s11l bisogno cli bere. ()ualora \Cnga sote che jl r ene è dotato <li una eccellente regolaziol'pesa la introdn7'ione di a cqnn, n1entre l;.1 cl iure~ _ 11e n u tono ma, se n nch e stn cca to dalle s11e connes1)rocede inesora bile, lH :::-in ton)atolo~ia ~i ng-grnva s io11i n er, Tose e trapiantato, 11on solo assolve egret·on n1n nifel-'tt1 zio11i dr;t 11~11111 tielle. nerYo~~ e rircogiamente il suo uffici o, ma è a ltresì c-a1Jace di nda t-

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(A~NO XXX, FASC.

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SEZIONE PRATJCA

14·85

latorie -

erroneamèute confuse co11 l'uremia so:-:ta11zialm~ute come geneticau1ente ·diYer su -, sì da recln.ui.nre iu i1oche ore la ~ ntetruzi one dell'es1)erin1ento. Durante la l)l'OY.a della sete. per la cospicua perùita d'acqua (furono r egistrate diminuzioni del pe~o corporeo fi110 n ~ kg. in 2 ~ti? ore), · ii sangue . i co11centra, me11tl'e per conYerso il tenore · in NaCl ben l)OC'O s·innalza o rimane iilln1uta t o o, pe rfino, :5i abbassa. Contegno S<!oncerta.nte a vrim.a vista, intellegibile tuttavia se ~si ~ cced a alla ta zionale inter1>retazione vro1)0stane che parallelamente al1•emi$sione di urina 1·p otonica a v-renga la iu1misi.;ione uel torrente AA11gnigno di linfa i1)otoni01. (inesto J)U raclOS'Sale COID}JOl'ta111ento ha trova to ripl'OYa in indagini sugli effe tti del salasso : nel sano e~oo r iel1iaroa pronta idremh'l r eatti-ça co11 iperclore1ni.1, nel <.lia betico insi1)ido il tasso cloreruico ri1nn ne ti ~so o sce1ide . Ugualmente a b1101·1ne è r isultata la re azione a l so,·raccari<:o di c:loruro sodico, che i1el diabetico jnsipido de termina ipercloremin a ssai più con ;-ider evole e · più prot r atta che ne l

pra u11 carattere dift'erenziale che non è unico, e-erto non il più importante nè il viù appa riscente, e forse nen1meno costante. I .. a distin7.ione è fo11cla t:'l sullo studio di easi analizzati con raro ..1cume e maes tria, ma scarsi di numero ; il materjale anteriore non offre elementi utilizza bili al rigu::i.rdo, J.>er mancanza di da ti cl1e col nuovo orienta1uento risultano nec€:::>sa1·i al giudizio; perta11to la classifica zione è in attesa di a ssetto st abile e ùefin itivo, specie rer q\1anto concer11e la na tura contir1ge11te od esl::leTIY.iale di alcuni C'aratteri e la po~sibili tà di forme <li transizio11e (Ceconi, Bi-tt:i-~). Con111 nq11e essa offre una base contro la qun le si •sono spunta te le criticl1e finora solle,1a te e <lalla q11a le potrà prende re le mosse l'ulteriore proces~o cli chia rificilzione e di sistema zione. ~la la ipotesi della 1·ocalizzazio11e renn le del c1istu rbo nella form:i. <'Osidetta ~pocloremica, della seùe r enale f\d es tra r~11a le in quella iperclor emic..'l r:1 cehiude con qeq11Pn7.ialn1ente l1n'i11feren7.a : ht proba bile esistenZ<l cl'nna ter za forma dello stesso tlisturbo, a loca lir.z!lzi011e esclusiva mente estra l'e.sano. nale. l ,a presnuzione s 'è ve rificata nella sindrome Il comples~:> cli quest e constatazi oni di re<:entissiclescritta or'è poco (lè1llo .Tnngmann. e caratterizza 1uo ac-qnisto n1os tri1 all'evidenzà che l'a lte razione non concerne solt:111to la fu11zio11e r ena le, ma esi- ,. ta <la 1111'alter:1zione i ~-01<1ta del rica mbio sa lin o analoga a qnella del <1 . i., ma con manc;.111za cleJ ste nel contem110 u11 l>r of o11cl o ·11e1turba me11to estrasintoruèl ])Ol i nr ia . I ,a c:onfe1·1na della cl eduzione è rennJe del rica1nbio salino itlrico i nter1nedio, prova n tta a ll nv,-n lor nr0 1:1 })re'/J 1essèl, cui conferi ~ce magin a lt r1 te r111ini el1e nella deternJi11azione della singiore r isa lto. «rom0 u.111 parte i tessuti, c:l1e di questo ricn rubio rnppr ese11tano l'officina.; concetto el1'è ay,·ulor a to . * *·X<lè1lla b1«1cliu1·ia cl1e può talora , co11 op1)01tuni nccorg:i1ne11ti, inetter si in evide nza i1ei d. i. e sta Qu n11to a llH i:;.ede del 1n.ale , l•a bbozznto meccanie~i;;o pul'e nd indicare , un a 11ou1n lo svolgin1ento smo d el ricil n1bio jdTico a p1·ioristiearuen te in duce a dfl l ricambio itlri<:o intermedio . Inclirtiu rno a d a u1sup J)Ol're r l1'essa p~~a e se re , ..a i-ia , lOC-èt lizzabile ntette r e cl1e ancl1e l'nn n1en to della eC'cita.biliti1 n eri1ell'upparn to l'eo-ola tore sia ner\oso (centra le o I:>e' e-oilluscolnre ond'è seg1.1it a i1el d . i. l'i11iezione di rife1·ico) ch e endocrino, la ddove qu.a nto m ai impro11i tuitrina si rico11n1~tta a questo disor di ne . ba bile e pri'o <li analogie pnrrc:> bbe, da ta la inteAccanto a q11esta form a cn r <l t te 1' i zza tn da Ila grità ann t 01n ica , nn dis turbo prin1itiYo fn11zionale < Rt1·e11J a lnbilith del p.atrùuonio idrico, e n ella qnaclelle cellule secretrici cle ll'a1>11ara to ter minale reJe la p{)linria c-ontin na obbliga L'l ed irnpla c~ bile, ru1le. T...a parte RJ) t tb111te nll' ipofisi . co11 a lternfl inclinen rle nte111ente cln ll' iugestione d'ncq11a , fi no a ò. · Yic 0 ndf' i1on nuOY<' llPlla !:itor ia di questa gla nclola 0sar:.1'i11,ento delle ri er\e ~tlricl1e , v 'l.Ja u11'altrn sangTlig;nn nlla <1nu le si rominciò <la ll'a t t1·ibnirf' non iuen-0 ~ingoln r e, e:he si ·iiffercnzi<l per In t(-\a7'ione cli11 re tic.:1 per ricon oscere poi (Penti1nalli f\ n~1 cia con la q1u1le l'or gn nis1no rl ife11cle, c:ustodisce Quer cin) la contr~r ia Yeritil, l1a oscilla to fra ope mantiene la provria dotazione idrica . E ssa ha 11osti poli : men tre ei~sa i1arYe già offl'ire la chi<.1Ye ron1 une cn11 la prin1a la inettjt11cli11e ~1 produrre rlell'e1ùgma clel r1. j_ , è a ncor Yi"Va l'eco delle r enn'ori11n eoncentra ta , 1na la poliuria è spogliil ta qr:isitol'ie cl1e. di11a llzi alle assise della riunione internaziona le <.l i ne11 r olo.gia, a gr an voce l'a11no scor del car~1ttere di obbligatorietà. I..1~t sospension e della 11r opi n·1zione d 'a cqua n on t)or t.a già a ilo sbila11so 11 0 proelnn1n ro110 la decaden?ia, sostit11endole cio del ricambio in di~n~trosa ì1erclitt1, e nemmeno sulla riùalta il iue~~ncefa lo . n Ila con centrazi one ùell'urinn pro11ria della poliGioYa n nzitutto J)reci "are che men ziona11do l' iv odipsin prima 1ia, jlla soltanto a 1 ci1rioso effetto delfiRi s 'iJ1tencte <:1ni a ll tt<lere 1n·eferibil1nente a l lobo l'nrresto della poliuria se11za che l'u r ina si coninter1nedio, i cui o r1noni , in ma teria <li rica111bio <'<?ntri. Cor r isponcle11te1nente l':ina lisi del ricambio idrico, sono J)l'ìn<.:i1H1 l 1nente in ginoco. Allo st:lto Anlino-idri co intern1e<.l io non h a dato sinora a d ic.legli a t ti 1~1 ii o s~ ibil it~ della ol'i,gine mese11cef~1 li­ videre a lcun..-'l. deviazione 11ei saggi della sete nè in <:n dell'aff"'zione n pJh1 r0 tlefi1litiYan1ente a E-" . od~1ta ed c1nelli di 80vrn ccarico clor osodi r o : 1:1 sede clell'nlinC'ontr stn b ile per ~1 len ni rasi, 11ei qt1:1li fu rono conterata n1nzione l)al'e r·a11pre:·en tata llllÌC'n n1en te d alsta ta te i tologica n1entc nltel'azioni mesencefa liche con i ntegrità clell'i1)ofìsi : i11entre a st retto rigore 1·appnrato r en::ile. TAt J)itnitrina ch e ne l primo grunpo di casi prodigiosa n1entP arresb-1J sin pnre 11011 è fornita. c:on ln in in11ziosibl. d 'indagine ora i11 via t ran"itoria, la poli11rin, è s11.oglin tn di qna lr i:--.t.1lta tn j11dis1:ensa bilP, la ptova inversa della integl'ità citologi e:n clella r egione ipotalamica in quesi nsi effetto in questo secondo gruppo . Questi due tipi di ll . i. ::-ono sta ti distinti con gli alt ri cnRi di d. j . cl1e most ra r ono pa lesi lesioni le de110111inazioni di iper clore1n ico ed ipocloremico, ipofisarie (fina nco limita te al solo lobo r>oste r iore) . <ll\11oruinazioni poco felici in qunnto si f-0nd a no soJ,n ·scoperta <le-I l?arini de ll'azione mtrabile - e 1

1


11:86

I

IL POLICLINICO

talYolta acl effetto i1on soltanto fugace lll•l anel1e dura.tt1ro .- <le.Ila pituitrillil i11 alcune forme di d. i. rappl'esenta un argomento formidabile e sopratutto suggestivo in favore della dottrina ipofisaria. A più mint1Ul. disamina il determi11ismo di ta le azione risulta tuttavia ancor pieno d'incognite, anche quando s'invochi, J)Ure in assenza di de>ellmenti perentori, l'intervento diretto del secreto ipofisa rio sui centri, per la Yia vascolare o per quella in1m.:~<.1iata 111fundibolare; sì da lasci::-ire atlit•) alla supposizio11e clle la pituitrina possa spiE>gare sul 11otere oncotico dei tesst1ti quell'azione elle invano fu cercata sul sangue. Contro tale ragione si mettono in c~mpo casi di distruzione totale dell 'ivofìsi i1ell'uoruo, o di estirpazio11e speri1uentalmei1te riuscita negli animali adulti, jn cui il q11adro del d. j. ~ mancato : obbiezione tutta,ia non insuperabile per chi creda di addurre a spiegazione di queste e\enienze, vicaria s11pplenza, individualmente variabile, per parte delle paraipofìsi o di altre glandole ad azione sinergica. I11 tale (liva.rio di J)areri torna a proposito ra1umentare cl1e la unici ti1 di origine non rappresenta !)Unto 1111 postulato jndecJi11abile per la intellig·enza della sindrome; i1ulla osta perchè essa, come va cli11ican1ente smen1brandosi in forme diverse ed a diverso snbstrato patogenetico, possa ripetersi da localizzazioni anatomiche nei singoli casi diverse : nervosa - c<~ntra le o·d anche periferica - od e11docrina, con1e da tempo, nella sua concezione neu1·ogln11dola l-t' hn i.... ostennto il Pend e, e da 110CO 11n ribndito il Salrnon I/ultin1a parola al l'ignardo spetta. ad ulterio1i i11dagini anatomiche. Nu·n1el'osi sono dunque gli aspetti in travaglio di eln borazione, oscuri o controversi di q11esta strana sindrome che ha appassionato ecl affaticato la mente degli studiosi. Essi g-iuRtifiea110 per la diversa Yalutazione subbiettiYa d elle si11gole ragioni, discor(1~n7..a di ,-edute, di fro11te nlle quali tuttavia un'nsool utn. intrnnsige11za andrebbe a detrimento della obbiettiYitù e dello sviluppo della questione. ~1a se in inooicinn guaclagno nutentico è dato già dal ricondurré un problema nella cerchia di Jliù vasto ordine di fenomeni, come dalla scomposizione Sl1a in quesiti subordinati felicemente colti e nettamente formulati, qt1esta fase cl1e lo studio del d. i. sta ].Jer l'appunto attraversando è stata fecon(la di non trascurabili contrib11ti alla sua Jlliglio1·e conoscenza . Discussione della Relazione. PE~DE. Osserva che esiste senza dubbio una forma renale primitiva di diabete insipido, d ovuta alla isolata IJerdita (lella capacità concentrativa del rene, e cita casi di osservazione personale di diabete insipido eongenito-fan\igliare. Non è d'accordo col Relatore circa l'importanza del disturbo rlel ricambio salino fondamentale, e crede che il fattore ultimo della poliuria insipida sia la incapacità del rene a concentrare. Rileva come la .s11a teoria endocrino-simpatica serva a spiegare jl maggior numero di casi, e come quando il diabete insipido 11on risente vantaggio cl.al pituitirismo si possa trattare o di t1na alterazione dei centri infrntlibnlari o di una lesione primaria del-

[AN1';0 XXX,

F ASC. 16 J

la eel lul.u rena le. Ha dimor-;tr:.lto che l'azi<111e del pitruitinoma sul rene è identica all'aiione del simpatico sul rene. Osserva ehe 11011 è r>ossibile stabilire una i1orma n~i riguardi del ricambio idrico, poicbè ogni individuo presenta un f'qnilibrio prop1io particolare sì che qt1ello che s.'11'1.:'bbe norma per l'uno non li) è più per l'altro. P one in rilievo l'importanza dell'ipofisi e dei ee11tri n1e~11cefa lici nella patogenesi del. dia bete insipido. Jl.\HI. -

Riferil'!ce lll11uerose esrJerienze 11eroonali eseguite ~ui cani con l'irradiazione clell'itJ-Ofi.-i, e dai sintomi rileva ti. dalle lesioni a11a tomo-patolog·iche con~tn t11 te co11clude che : 1) l'in·a<.liuzione 1>rofon~'.la, prolungata, perii1transcranica, ipofi&1ria, lJUr lecle11do l'ipofì:-;i, non produce di necessità. il diabete insipido; 2) nelle poliurie sperimentali · co~ì i1rodotte :-:i 11a un'alter:1zione ipofi.~a ria ; 3) i1ei casi di ma.ucrr ta ripro{luzione del cliabete insipido 11on si può JWl' ora affermare quali fattori entrino in causa. I ..EOXE.

-

Ri,rendica al C~aldi }(> importanti iicercl1e eseguite col Kratte r nel 1908 sul ricambio idrico stuclia to in rapporto a lle costituzioni. Cita nn caso di dia bete insipido <li osserYazione ver~o­ nale, nel q11ale og1Li sonc1eggio ipofìRario fu 11egativo, mentre risultò po itiYa la R. nel lil1uido . cefalo-rachidiano . 1Ja cura s1:t:~tific-n i1ortò :illa g;uarigione. CAPOGROSSI. Ritiene cl1e la pa1tecipazione d L·l rene nèl diabete insipido sia appoggiata dalla frequente constatazione di traccie di a lbn1uina nell'urina dei malati cli questa r11alattia. Da e~perie11ze compiute eseguendo la punt11ra alla Ilern.ard del I'' ventricolo, ha trovato che di frequente ~i riscontrano traccie di albu1nina anche quando ' 'i è se1uplice poli11ria, e che, estrae11do il rene subito do1){) la puntur~1, i riscontra110 i11 esso evidenti lesioni istologiche. ARE~A. Ad fl vvalorare l:i teoria endocrino-simpa tica del diabete insipido, ci ta un C<lSO di diabete insipido i11sorto dopo un traun1a. J_a p;nnrigione si • otte11nc con rtlSO del pitruitrillOllla. A~TOXELLI. .Dopo a ,·ere posto in rilievo i rapporti tra i1.>ofisi e centri mesencefalici, e la loro importanza nella g-ene~i <lel diabete insipi(lO os8er' ra che i ·idea di ritenere ne cessa ria la i1artecipa · zione degli eleme11ti i·enali a funzio11e spec:ifìca, le cui a l terazioni a11toctone spie,g herebbeto auche da sole, secondo il Pende, alcune Yarietà di diabete insipido, non è c:onferma ta <la 'Talidi e incompatibili argomenti clinici ed anatomici; che al ~ontra1·io abbondano per quanto i·ig:na r(la la genesi neurogena ed ipofisaria. LANDOLFI. -

'°'··

-

~1.lRASSil'<IJ:. -

Rileva le difficoltà di r1otere gene1·alizzare i fatti n tutti i casi di diabete nei qu~li solo lo studio clell'individuo può rileYare le deficienze onde rilllane ~otto quell'equilibrio su cui si fonda il ricambio idrico . FonTUNATO. - Riferi~ce come ~tin1olancl o il JJa vi- mento del III \entricolo ha sempre ottent1to iperglicemia con glicosuria.


[A~NO

XXX, FASC. 46)

~~~ga

ai centri soprachiaiSlllu tic..:i importanza nella 1>0Jiuria e ritiene che essi servano alla mobilizzazione del glueo::io dell'organismo.

Ringrazia l (',()]leghi che banno aYuto puroJe cosi gentili ver lui; si compiace con Leone dei risultati speri1ne11talmente ottenuti. Ha taciuto <li pro1)osito del potere di concentrazione del reue i11 qnunto al riguardo si tr3tta, anehe a suo avviAO, di una contesa for1uale intorno ad un'espressione figurata, g iacchè fuori del fatto in sè, le no~trc cognizioni sulla secrezione renal~ . sono troppo indeterminate perchè i>0ssa vnrlarvi di potere di c-oneentrazione siccon1e di nn feno111eno isolato e concreto. Sullo studio d ella ~ctezione r enale rileYa come il eone-etto cli onco.C\i introdotto da Starling e tla &·hode ap1mia ricco di })romesse. Ritiene fuori ùubbio che, in ultin1a analisi, il disturbo nel cliabete i11sipido interE>"si le cellnle rennli qnanto il connettivo ed altri (>Jementi e J)l'obabilmente solo il rene nelle fol'nl(> (~~sa i più 1·n re) cosi d ette ipocloreu1ic:he. 111a imvrobabile <:be il disturbo sia rn11presentato da nn:i l)l'lmitiYa nnomalia cellulal'e d el t>areJ1chi1nn, anzichè ~c0nclnria a J>ertn rbamento JWJ'TO~ orl C'ndocrino. co111e 11a benissimo detto l'Antonelli. ASCOLI M. -

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1487

SEZIONE PRATICA

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t•re" ic.lenzn : &·ttt· P r r:11.

Stato attuale degli studi sull'insulina. (1)' Hinsta <ll•l Vl'of. ,.ITToruo _.\ scor_J <Romn). J I prof. _.\.'C'OLI riferisce sull' « Insulina», il uuo-

, .o rimedio 'lei diabete, i·iassnn1(\11<lo i11 11na. felice e~posizio11e lo Rtato attuale <le lln questione, con particoJ!'lre rig·uardo alla sua ~coµertu, a lle prop rlet~t e Rop ra tutto all'azione C'l le esplica i1ei soggetti diabetici. J)a q11esta i1ozione, dice l'O., ~<s1 tnriranuo la grande importanza biologica dell'«l11s11linan e le intlica7joni cura tiYe. Din1o:;;trati i rnppol'ti eFd~tf'nti tra pancreas e dinbet<' dalle ricerche contemporanee di ~Jering e 1\finkov.·ski i11 Germani.a, (> di De Dominiciis i~ Ita1ia, il ferYore di indagini e di osserYa zioni ehe ne r::eguiro110, condussero a ll'in1piego cli estratti pancreatici con1e tenta ti vi di cura nel din bete, con risultati, tn lora, a~ch~ brillanti. ! . . 'incostanza di c~­ "'l l">erò ~penoo ogni e11tnsiasmo che in un primo n10111ento si e ra ~nscit.a to. SpP.ttn va ad un fisiologo <'a11ade:se, il Banting, il ine1ito di approfondirne le r<tg-ioni e di ritTscjre a renìizz·1rP il sogno del dinlwte, cli cu i il ruondo ~ientifiCt) oggi gli è debitore. Questo autore ha Yo lnto e<l 11n saputo con speciali :i c·00rgin1enti di tec1'li<>a estrarre il principio attivo del pnncre.a~. che cl1iamò «Insulina)). ad indicare cl1P rappresenta il principio isolato dalle isole di r.nngrrnn s. Già dopo i primi ~aggi spPrin1entali negli animHli nor1nali e resi diabetici, nei quali l '« In~uli­ na ». non soltunto si addhnostra capace di deter(1) I..a r~J.-1zio11e J"lee este o Rarit pubblicata al Jliù presto i11 nno d€i prosshni numeri.

minare diminuzione del tasso glicemico e della glicosuria, ma anche dell'eliminazione dei corpi acetonici, con1e se riuscisse a supplire completamente l'azione dell'ormone pancreatico deficiente, l~« lusuliua » si offre a noi quale ormone di alto valore, u11 ormone cl1e non ten1e e<>Ìlfronto di quelli già i1oti, l'adrena lina e la tiroidina. Le proprietà fa l'n1acodina n1ir:he tlell' «Insulina » giustificano l'applicazione cti E>ssa nella cura del dia bete addimostranòosi particola l'mente interessn ute ne l co1na diabetico. Io stesso, dice l'O., ho ancora gli oce:I1i l)ieni di n1eraviglia quando vedo in corsia un diabetico, <.:he colpito da una classica foro1a di <lin bete magro, F;el>beue ogni mez7JQ di cur·a sia stato tentato, si a vYia al corna ad alla inorte; giunse a llo stato completo di coma qustnòo noi avevamo preparato l'« Insulina» e ne aveyau10 saggiata l'azione sul coniglio. Con l'iniezione di .<: I11sulina », dalle ore 20 quando era in g·rave stato òi co1na, a Ile ore G dèl giorno successivo, era in piE'na coscie11za e con una forte riduzione dell'acedosi; in due inesi 1'infermo è cresciuto 13 chili co11 l'attenuazione n1olto notevole dei segni del perturbato ·rica111bio clegli idrati di carbonio e dei grassi. Dal complesso delle osR0rvazioni, sni casi di diabete sinora trattati, è risul tato cl1e la cura del1•« Insuli11a » debba e~sere ii tizia ta e condotta con l'a iuto di u11a dietetica saggiamen te stabilita e sotto il controllo dello stato glicen1ico del soggetto. C-0n queste garanzie l'<elnRulinH)> inodifica, attenua, toA"lie del tutto l'iperglicemia e la c,onsegl1ent~ !!·Iicosutia clel diabete. Si don1anderù da voi: è 11n rimedio 1sintoma tico di beneficio temporaneo? È un rimedio c:he guarì~(' l a n1alattia cioè la condizione morbosa dell'organismo per In quaJe l'iperglicemia d iabetica si produce? A questi dubbi ansiosi l'esperienza clinica non è ancora in gr!ido di ris11011ùere in 1nodo netto ed esaur iente. Può sembrare a llo Fitnto attuale delle noc;tre conoscenze, che il risnlt8 to della cura ~ia essenzialmente Jegato alla possibilitù del ripristino a llo stato funzionale i1or1ni1 le del pancreas. I . . '« Insulina», conclude l'O .. rn.ppre~e11ta uno dei più potenti n1ezzi (li cui si arricchisC'e la terapia; i c1ati che sono stati ra crolti in pl'opo~ito sono <'lSsni interessnnti, e tali, che lungi da ll'a Yer risolto il proble1ua del clinbete; hanno seJ1i11 ~0 la via nd llna serie di probl~mi nuovi. DISCUSSIO~E .

CIUFFI. - Intrattenendosi su i rn1)porti fra diabete e tubercolosi è del p~rel'e che la c111·a con l 'inRnlina debba essere applicata 11ei tuberc·olotici, diabetici, ritenendo che la ~con1pnrsa del g·lncosio basti a ri~ol lc:lvare la cellula nelle sue funr.ioni. Illnstrn l'influenza <lell'insulina nell'i11fezione tl1bercola re rileyando che eR~a rende imllto,·vi~ · t a1er1te ser,·ibile l'orga nismo n i prodotti tubercolinici circolanti co11 sYilUI>PO di r eazioni di focolaio intense e J:>ericolose. Però ritiene ch,e il rirne<lio possa essere applicato, usando ogni precau7.ione ecl osservando accuratamente l'andamento. Si i11trn ttiene Rll i rapporti fra orn1oni endogeni C'F.X'l'AX:\J :. -


11.88 ed

IL POLrCLINICO

esio~l:'ni,

rileva n tlo come l'ins ulina s i a vvic·ini <1(1 i1n'ultta e-a tegoria di ormoni regola tori del rica1ubio, le ritani1'ne, e rimarcando come l'<'liuto r~­ c:iproco fra or1noni endog~ni ro esogeni si l'iperc11ota a11che n el camPo della tecnica. 1

•.\.cce11n<1 a lrimportanaa de l controllo cli

li.\R. -

Sta to s ni cn llll)ioni ù i ins ulina , n1e tte11cl o i11 rilieyo ch e g·~i estratti di r>a 11ci:eas e di r>o ln1one sia Hcquosi c:he alcoolici non filtrati per cande la oltre che <1:1re f eno1ue11i tossi c-i, cle t eì·n1inùno u11a ipe rglicen1ia spiCC}1tn, n1entre gli 1.: tf\$Si estratti filtrati Rlln c:111dela se sono inattiYi dal vu11to di vista dell:1 t os. icitù. n o11 1uutuno il tn sso glicemico. Rileva l'affinità dell'i11~n linn p~r com11ortn1nento c:l1i1nico, fisiologico, hiologico coi composti d ella g na11iclina elle fa ritenere I 'in ·ulina t1n o rm on e chi-

ntic·o . O erva che r1on è ap1>ropl'i<1 to il noJll(\ <li i11 ~n linn, in quanto cll~ la "OSt<lll7-<1 ~i origi11n <la tntto il parencbin1a na n c reatieo (:\ <·l1e le i1nove u1oclPr11e ticel'clie n on l1a n110 contribni to al la $'Oln~ionP del pr(}blen1n, t ioi> n qn ..1li e le n1e11 ti spetti ln ~ecrez io11c inte rna de l pancr ea R. PIAZZA. -

i· r.~or.

- ·· Ritiene l'il1s11lina o ltre cl1e nnn. sost<:1 11-

%<\ t·(?l'aJH.~ uticn.

di sor prendente e fficncin, a11C'l1e 1111;1 ~ostnn7'a t o ~Rj ca e cred e ò i I>Oter liu1itnre l'u f4o cli f:~s:n ai dia beti ci iil coma o in stnio di aC"iclosi. " qnellj bisognosi cli inte rY{)nto cl1irnrg-ico. a i cnsi <li di.<lbl.)tC' 111ngro. Affer1na e-b e i innlati sottoposti al .. trn ttn nlP11to con l 'in~ulil1a clevo110 essere nccnrnt.n 111ente t- costa11teu1en t e Ror\eglin ti con pn rticoln r e rignarù o all'andamento (lella ~liC'en1 i il. 1

Fo.\. - RileYn <'hc jl problema c1ell'i11snlin:1 è auzitntto 1111 problema t ecnico; tutto dipendendo dnlln ecce Il nzn cl e lla s11a prepar azione. rln lln Yi<l cl i son11u inistrnzione, e <lnlla continna ta. sorve~lianz;1 d () Ilo sto t o glice111ico ù ell' n n1n1nlnto. J,n insi1lir1a a ,e ve esser e sottratta nll'a7.ione <lei Rn crl1i <li!?;ete11ti, Ri 111utnn1e nti (li l'~<l7ijo11 ~ teuò e11ti n ll n n lcn linità, e 11erei(> non può essere R<>1111nini ~tra ta ner . bocca . Ogni prenarn to d(lve es~re . controlln to d.1 un apposito i stitut·o ~tatale e le l'icp1·c-l1e òeyono per ora essere limitc'l te a quegli an1h je11ti oYe è po "sibi le se:n1ir~ f'On e~:l tte7.zn lo stato òPlln g licen1in in rn PT>orto alla dict1 ed n lla son1n1 ini~t rnzi o n~ dell'ingulina. C'o~TI. Chiede nl R elatore se nei s noJ stn<li ~nll ' insnli11a h u proceduto n lln ricElrcn cli c rj stnlli

cli Cn1nniò!!e , potendo questa eont rihn irC' n 11n risolnr.ione <lel p r oblema s ulla qunntiti1 cli pnncren~ ft111ziona11t0 . AscoLr V . - Sono lieto <li nYerf"' innng·urnto questo siste111:1 cli cliseussione. J/0s1>er i111~nto è bene rinscito g r nz ie nl valore degli orat ori r l1e 11n11no p ortato 11.ni il frutto d elle 11roprie conoscen7.e . ;\J l'illn strr c·ollcga Centnn11i ch e l1a intratten uto l' n , ~­ R~n1l;llen Rn ~Ji intin1i l1rore~~i clelh1 i1utrizione ~ dell'in1n1nnith con l'e le-Yfltezza di coltnrn ~ con ln 01·igi n~11 itì1 di idee c11e gli ~ono p r oprie, io nu1Ja ho cl n rispondere. ~n ll n 11ntura dell'insnlinn. io non h o osato pronnnzinr1ni. Al collega I zn.r ch0 vorrebbe rtvvicina-

(A.NNO XXX, FASC. q6j

r e l'insulina ai deri,·n ti <l('lla gr;Jnicli11a e ad e~trat­ tj (li organi ri~ponderò : 1) <:he dedurre la ua tura di llll<l S<>stanza òa a lc:nne sue provri et~t t>iologic:he è metodo r>ericoloso ; 2) cl1e la preoccupazione costante degli autori · <:nnad esi è s tata quella ùi :-ie:eYerare l'insulina da quei residui rli p11 rti o rg·nn lche, che hanno fatto f ;1llire l e ricer cl1e di ~unlzer e (li altri. Al. collega F oit porgo svec·inli ringraziamenti no11 solo percl1è ha l)Ortato in r-:eno alln nostrn societi1 il co11tri bntn 1n·e7.ioso clfll fisi ologo, n1.a anche, e so1•rattntto, per lP cose 11tec:i~ e ov11ortune t l1e h ;1 espost o brillanteu1('1tttl. I-la dett o nn%itutto che nelle pretese scoperte a 1ue ri ttt ne r1on v'è alcun prineipio nuoYo , ma soltn11to perfeziona1uento di teenica . Io osser\o ehe tutte le ~coperte si f a nno quand o ran1biente stie 11tifico è 8llffif' iente1nente illuminn t o da ,·arie 1><1 rti e Sl>Ps~o ~en1brnno . e . ouo, c·or olh1ri rti ,·e ri nc4n is iti. l~anting· è 1>a rti to <1n 11nn c·on Yinzi one c-he inolti a yevan o ; ha il merito g ranili ~~iu10 di a'\·e rne c1<1to u11a pro·v a f,rrecu.i;:al>ile; pC:'r f01tnna . quC'~tn vroya 11a avuto immed inte <' brnPfiehe npplicnzioni all<l clinien . In que,s to Rt'n~o :i rC'etterei la pro1>osizione di F oà c-l1e Ilf\i nu o'\·i l-ltu<li è questione cli metodo, u1a aggiungere i cl1e n ota rn ra tteristica in essi €> anehe In. <leter1nin,1tezzn . .Jn costanza dei res11lt;1ti l';lggil1nti. Que~ti 1·i <:: nl ta ti, l'onestit ·scientific..'1 (lpgli nrneri ca1ù, c·he <l<'~cri::i~ero e pubblica r ono Ja 10 1·0 tecnic:i f\ ln l11~e!?:nn ron o. h n riern1esso n tutti di contt:olla re e <li eonfern1are. Foit hn ragione che l' eseCUZÌOn~ nei ] H'OC'e S.HÌ 11011 è f nei le : l'nbilitit tPC-11ÌCtl del i11io nssi~te11te. il prof. ~Tal'i no . è 8tata 111esRn a p r o\11 : co11 qualcbe Jll'l llCr{lns Ila tuttora n n ch ~ <lElgli in~nc·eeA~i; n1a ~i flPY<' ricon o&cere che~ per c:hi abbi,1 b11011a prepnrnzion(\ <li chin1ica biologica le incliC'<l Zioni òi Bn n ting. ('ollip e con1Jlagni. son o sufficien t i. Tu! tn. Yin io non 11oss0 non as~o­ cin 1'llli a F oil , qn a nd'eg·Ii n YYert0 c-110 cl1iu11qu-e 1>nbhlien lavo1·i o fa n pplic·;1zioni cli in~nlina <leYe 5::e1n11r e rlirci con qµale inf-\n1i1la lf\Ynrn. F oi1 e d a ltri nii 11n nno re ~o inerito per HYel'(' io invocato iJ controllo goy<?rnn tiYo in Italia s ui prodotti fabbr ica ti da n oi o Y<'nnti cla ll 'e~te ro. Srn i~~ in,·e ro il mio 111erito, per chè di un controllo scientifico hanno proYTC'c111to già i ca nnclE->si nel Jol'o pne~t_-\ P fu ori inYinndo emi ss;nri tecnici a RorvegJinre le fabbrir-he <li estratto cli in ~n l<?: perchè cl'altronrl0 nelle di spo~ i 7'io ni ~nn i t<l rie italinne è ~n ncitn l'i ~ti­ tuzion e tlrl rontr0llo ~tata le <lei Rieri ,~accini e prodotti a ffini. Ho inte~o . e intendo, Roltn nto che cnn l',.1 utorità c-l1e vienf' c1:1 questa nf:.sen1blen Ria pregenb-1 to nl GoYerno 11n zi011n le l 'in\ito a mettElre ·i::otto éontroll o Jn dis1>e11sa dell'insulina d'importnzionP (_)Stera e cli fnbbricn7-ione nnzionale . Foà (e insie111e con lni i l prof. r esci) s i è t1n po' nll:.irmato. perchè io n on Ro110 a lie110 dnl n1etter0 l'insulina. a diSJ)o~iz ione C'l{\i n1edici pratici, ·e n on n~ ho ri ~rvato l'iu11)ie::ro nllc cliniche e agli i ~ti­ tnti di c11ra b en prPpa rn ti. Tnvpro io non h o espre <;; ~o l 'opinione ch e qunlunqnp nrntico ~i ~~nta nntorizzato a d impiegare l'in ~ulina e eh'essa po8~'1 n$arsi a cuor leggiero. H o inYece cercato di dichinra r~ l~ preral1zioni che ~ono indh~pensa bili e ho esplicita mente a ffe r1ua to C'he solta nto i me-clici, chP


( A~NO

XXX, F ASC. .46J

~ono i11 graclo di fare

SEZION:E; PRATICA •

una buona <lietetica. del diabetico, conforme ai J}rincipi sc:ie11titìci clell 'alimenta;r,ione e la sana esperienza sul malato, possono usare l'i11sulina. E in quest'opinione r1mango, accettanclo in ciò l'opinione d'uno s1Jecialìsta amerìCH no dPl dinl.H~te, di gra nde ri11on1unza, lo Joslin. N011 •1obbiaruo preeludere a i n1ecli<::i, le vie l,iù difficili della pi·atica rnedicn; dobbh11110 1erfezio11ar11e la coltura perchè siano in grado di percotrerle con beneficio dei pazienti. In realtà, se noi non educhiamo i pratici all'uso dell'insulina, con1e f' chi curerebbe un diabetic.-o entrato bruscamente iu co111a o bisognoso d'un intervP11to thirt1rgico 11iù o Jneno urgente? Il prof. Fo~t 1;1 tuenta ch'io non mi ::;ia fermato Sl1lle Yie d ·introcluzio11e <lell' insuli11a. In veritit io 110 costa11temente parlato cli iniezione ~ttocutanea 11ella parte sperimentale come nella 1,al'te clinica. l\1a io ringrazio il prof. Foà Iler que~to l'ilieYo, per c:l1è iui offre l'occ;1·sione acl esprin1ere lliù la rgan1ente e più precisamente il mio giudizio in pro1>0sito. Io ticortlo che da t u tti gli es11eri111enti degli autori canudesi risulta l'inefficacia d<>ll'in ·ulina somministrata. per le Yie digere11ti (pel' os e per clistere). Olt1·e c·lle l'azione deleteri<\ d ei fermenti digestivi &'llll' ins nlin<1, di mo ·t r a L1 s1 erimentalmente e richiamata come elemento f ondamentale nella preparazione $tessa dellrt sostn n;,,a, io 11enso alla eY~tun le azione rlannosa del fegato, a ,·es::;e ragione I~iedl che norn1nlmente la parte rnaggiore (se non la totalità) dell'i11sulina t1scisse· ònl l)a ncreas per le Yie linfa ti elle e non per le Yeno.. e, si dovrebbe indnl're cl1e l 'ins lllina potesse essere modifica t.:'1. subendo, trn Yerso la circolazione pol'talc . l'influenza delle cellule epatiche. I o sono pertanto conYinto che ti1tto porli finor!l nd escludere che possa riescite efficace l' insul11h1 pro11ina ta per via orale. Accenno appena qui che tutti i n1ec1ic:i fanno uso (spesso abuso). cli iniezioni sottocutanee e che i malati vi si assoggettano senza diffieoltà: quindi In necessità cli propina r e l'insulin ~l peÌ· \ia ipodermica no11 ne li1nita certa1nente l ' in1viego. Il collega riaZZil ticorda che COl l la lega tura dl'i dotti vancrea t ici no11 si distrugge il tessuto acinoHo d(-llla gJandola e che pertanto non è logico a ffermar<? che l 'estratto da cui è pa l'tito Banting cletiYi ~oJta nto dalla }Jarte in~ul;t re. Il rilieYo il:'tologico e esatto ; nJa il Piazza !-iteR. ·o riconosce C'lle il téssuto acinoso risulta is tologienruente nlternt-0. Re dunque l'estratto del va11rrens, ·d opo la chi11 sn1·n <lei condotti escretori, non Jlresenta più gli inco11venienti tossici che presenta,·a n egli esperin1enti di Zuelr.er, Schott ed nitr i, ciò i>er snade cl1e il pnnc·reaH i1ella sua parte acinor.;a ha percluto d opo la lega tu L'<l clei dotti, molta o tutta l'atti,itit funzionale. Che poi l'estratto di 1·nncrea coS'ì preparato ])l'OYC'ng;..-1 soprattutto, ed essenzia lmente, dalla parte in!':nla re, viene comprovato dalla identità cli riR11l tn ti che si i:;ono avuti con esso e co11 i· estratto tl{>Jh1 sola pH rte insula re del .11ancr eas fetale cli Yitello e clel pnncreas insulare di al~uni pesci. Piazza dubita d elln origine esclusiva dell'isuliua clal1él i11sule di Zangerhans e in çiò ha n1ostruto cli co11ye11ire Izar, e })ÌÙ esplicitamente Centan11i. !\Ii Ria lecito -i·ispo11dere che le ricerche per troYn-

1489

re l·iusulina in alt1i organi di animali è fallita nelle mani di molti precisi ricerea tori e nelle malli de l mio assistente Nlarino. Quanto all'azione di ·al• <:uni esh·a.t ti vegetali analoga all'insulina, ricord•lta dal .. Centanni, .essa è molto debole e<l i11costante; quip.<li t1on identificabile a quella d ell'estratto delle ii1sule. Io llo rlubitos:t 111ente accenru1 to nll 'eventualità cl1e l'iusulina })Oso:::a condurre alln sosvensione. più o meno dutat111·a della ipel'glice111in e g licosurin . I . . a riattivàzione della funzione glicolitica s i otte.11eva in cli11ica anche 11ern1anente1ue11te co~ la "ola dieta. Il clott. Pozzi i·itie11e in ba ..:e a sue ricercl1e che la reazione di C1a111miclge attesti delratti"vitit dt>gli i11cr eti pnncreatici, e iui <1ou1anda se non po-. trebbe quii;tdi detta rea~ione aequistnre valore prognostico. Io non vosso rispo11dere se non in Yia indutti,·a : certo se il significato a ttribnito cl<ll rozzi alla reazione (li Ca1nmidge fossP as. icura fo, gioYerebbe per il p:inclizio prognostico clel clin bete. u1n 11on in· modo :1~ olnto, l">el'chè conoscere el1e la fun7.ione interna 11on è spenta n on equi\ale a sa1>ere che è sufficiente a l normale bisogno 'O c:he al1ue110 è c~1pace n ridiYentare sufficiente. Dopo .a,rer e risposto agli ora tori che s i son o occu1>a ti delle questioni preliminari a ll,uso clinico clell'insulinH , rivolgo l·attenzione ai problemi cl'.1ttuazio11e clin• ica . Ho ricordato che il prof. Blt1m di Strasb11rgo ha ayut o •risultat~ poco buoni llS<lndo l'insulina 11ei cliabetici con tubercolosi pol1uonari. i proff. Ci offi e C'entt.tnui, in base a 0011cett1 t eorici, con tiig11a110 cli non la sc:ia l':-\i in1pressiona re troppo dall:t esvr rienza di Blu1n, e cli ripro\are l'in~u lina ancl1e i1ei diabe tici con tuberc:olos1. I o no11 ho ancora alcn11a esperie11za persona le !':11 l 'insuli11n nei (tin betici con tuber colosi, ina non 110 a lc:un<l di.fti~o lti1 a seg-uire il consigliò dej {llle inteTlocnl otori , poiel1è essi riconoscono che 1si doyrebbP cib te11ta re con la n1~ 1 ssima circoi:;pezione e eon {>g11i cautela. • Ho ce t C<1 to di i·isp-0ndere a tutti come per m e si pot~Yfl. Ringr a zio gli oratori cl1e con il lorb i1 1terYento l1anno dn to importanza al mio iuoclesto tia ssunto, e ringrnzio l'assemblea della bene·ro1a attenzi·)ne prestn tam i.

Comunicazioni sull' insulina.

Il lJERI

P. - l 'llSulln,a - Metodi di. estra zion e - C"n-

cetto della. sua, esse-nza ohirnica e sul suo 1nccca1ni.~n10 cli a.'J·i onr. - Riferisce che a mezzo della pre-

cipitazione con nlcool e de lla sen ·ibilizzuzione con etere è l'iuscito acl ottenere l'i11sulina in J)OlYere che sembra u1olto i1iù attiva e pura di fro11te n ll!insuli11a ùi 1a r,recipitazione con l'a.cool.

'T· ~·iune

ASCOLI,

s. SrL\'ESl'RI, s. n1An~o . - Prepara -

r>d a~·iuu e d ell'in,sulina. -

Adoperando tanto il metodo clescritto cla Banting e Best quanto quello di Cl1aba11ier, con qualche lieye modificazione, s i otticue un estratto pancreatico, la co idett a «insulina», molto attivo, capace di produrre nei c:oniQ'li u11a forte ùiminuzione del tasso g·licen1ic:o, e ,·aria bile dal 50 a l 60 %·


1400

IL POLICLINICO

C-Oll'abba~l'si

della gllcewia, coincide una rapida lliscesa della tempera tura. Qua i1do il tasso glicemico è ridotto a l disotto di 45 mmgr. ·per 100 di sangue insorgono con,~lsio11i, talora molto \io lenti, con n1ovimenti di rota~Jone del corpo in una tlirezio11c e nell'nltl'a, alt.ernati a pel'iodi di cou1n. L'animale muore se non si intervie ne con iniezioni di glucosio. N-0n se1npre co~ una forte riduzio11e del t.asso g licen1ieo coincide la co1nparsa degli a <X'ide11ti con-

,·nlsi vi.

,

Devesi tener conto delle variazioni individuali e <le lla !)()S~ibi 11tà elle e~tra tti pancreatici, molto a ttivi nel coniglio, rimangono ~11za effetto nell'uomo <l ia betico e Yicever sa . Devesi a 1t r e sì tener conto cl1e dei co11ig li, 5'0ttoposti a ll'azione ripetuta <lel1' insulina , a le un i si possono rendere più sensibili ed a Itri i11vece più tolleranti. Gli è:::, t ratti }Jancrea tici, in pa rtjcola re quelli prepara ti secondo le indica7.ioni d i t 'lTa banier, talora , i11vece di upo stato di ipoglicen1ia, producono un a t1n1ent-0 transitorio del glnt'OSio clel sangue tanto nell 'animale qua nto uell'uomo diabetico. Xell '11omo r jndicazione p·recisa è n el comn dial">eti<!o, nel quale si ottiene un •1:npido e conlpleto successo. Nei ca~i di diabete compJicati a cang1·en~ . solo in lln caso il risultato è s tato fnvorevole. In t utti i casi di diabete osservat i la cura dell'i11sulina, associntn. a l regi1ne dietetico. 11a dato l'jf\nltat i incoraggi:inti. Eseguita a periodi di 13-2J giorni con una o dne iniezio ni sottocutanee al g iorno, un quarto d'o ea J)rin1a <lei pasti, dapprj ma a piccole do~i. in seguito Y1ene SJJinta fino a 15-20 closi unità al giorno. Negli inte rvalli della c11ra l 'a zione dell 'insu lin~-t t nlor a può persi~tere 15-20 gior1l1 dopo che è sos1)esa Ja sua somministrazione. I risultati favorevoli finora ot~euuti sembrano cosi pieni iti intere.~~e dn gil1stificare l'entusi.aam.o ~ le numerose indagini, che hanno suscitato e dalle q11a li è lecito sperare che la clinica del diabete s ia })Osta su ba~i più solic1e ~r Ja sua c11ra e per ln sna })a togenesi. ~EROXO

C.,

E., \RUTO A. -

R icerch e sull,a prepa,ra ~ion,e e S1l ll'a.i:ione fi81o l nr1ic<1o dell' in 8111i11a. - l{iferisce ampiamente !':ll l metodo usato THOCELLO

per ottene re un'insu lina nriYa di proteine e di fern1cnti proteolitici e 1ipoli tici, il che è st•l to ottenuto estraendo il pan creas e-on alcool e flcid-0 solfQri00 8Ca lcl8nc1o a 6'}<>. fi ltranclo, dh1ti1ln ndo l'nlcoo1. ' conc<'11trando i 1 re~itl no, n llo11ta n nndo i lipoidi con 1·<-'tcre, e p1~cipitnnclo il residuo cnn alrool. J/i11sulina cosi otte11ut:1 Ya titolata. su ll'animale. Circ-a 1·~zione fisiologicn da esper ienze eondotte in vitro C'J e{l e potere avanza re l'ipotesi che l 'azione di queRto prodotto si esplicl1i fuori df\11 ' ttzi-0ne dirfYttn, forse ngencl o come l'inasi in altre secrezioni interne. OsserYa che la cura con l'in~nlina cle'e es~re con1pinta negli ospedali. lzAH. - S·ull'insu,lina. - Si intratt iene ~u i e-ara tteri di simiglianza di orcline elinico. fi ~i-Ologico. fnrn1a cologico o biologico fra ]'insu lina e j a ~1·i-

(ANNO XXX, FASC. 46J

vati della guanidina, e si dilnostra f.avorevole al concetto «che il principio nttiYo dell'insulina sia UD OOriv·ato della guanidina ».

Osserva che nei prepara ti puri di inst1lina da lui eseguiti 0011 ·ha mai riscontrato diastasi; che è PQssibile salYare sempre l'anin1ale iniettato con insulina e eon una ipoglicemia anche d i 0.012 % purchè si somu1inistri almeno 1 g1·ammo cli glucosio per kg. di pf'oo. Osserva che le diffel'enz~ di risultati ottenuti con una stessa i11sulina negli animali posso110 dipendere dal vario deposi to g licogenico p el fegato. SAMMARTI!'<fo U. -

e SEYE~ZA. -

~ovra

alc.:uui casi di <Liabete ·m ljllito trattali co1i l'iu8uli11a. Dalle loro SALKIND

osse1·vazioni credono di pot~r concludere: 1) l'uso dell'ins u1irut ~ i1upone come tratta-. n1ento d ' u rg·eID'.n nel diabet~ g rave con sintomi di a ci(losi e coma ; 2) è u tile nelle foru1e di media gravità: 3) no11 è controindien to nelle f orme lieyi; 4 ) è lltile nelle for1n e complicate; 5) l'insulinote rapia dovrà 8Pmpre essel'e eseguita in cliniche.

D. -- _4..z ione <ie17'ins l(l1;na. s·ul s~isteni a n,(: tr-0.ço ·i> egetati·uo . - Da ricerche eseguite allo scopo di co11statnre J'eye11tu:-i Je ar.ione dell'ins11Una sul ~istPrna J1e 1·,·oso \·egeta tiYo ed usando l'insulina prep..'I J'[l ta nella C'linica ì\1edica di R ornè.1, o 1·orm:.,i11s11lina R n Yasini • o quella Americana, hn. })Otnto c:on~L'l t.11 e che nes~nua inodific::tzione a bitualmente l'insulina 'li 11er 8è indu re s~a ne i dinbetici cl1e nej no11 dia be tiei ~ u1la funzionn li til . con i nos tri mezzi esplora bi!e d el siste1na nervoso Yt' geta tlvo . L'O. ha notato 00st~ ntemente un nboo sMmento della Px. e talora anche della P1n.: non c1·0cle c:l1e questa ipoten~i one ffi debba n ttribuire fld un 'azione d<·ll'insuli11a ~nl siste1na i1cr\oso veg-etatiYo. nè ad abbassamento df\lla gl iceu1hl, ma pi11tt0Rto da altri elementi che Yengon-0 a trovarsi 11e l liquido per il modo di preparazione dell'insu1in:l ~tessa . E sso è pa rn g·on~ bile a quello che si -0ttiPne con quasi tutti gli e~ratti di o rg-a no. lVlASELLl

Comunicazioni varie. D~roTo. -

Il t'l·au ~ia nelln prepa,1·az-io11e delle n,efri ti a.cu te e cronich e. - Osserva come solo ecee-

zionalrnente il trauma inte rYenga a led er e un rene sa11-0 e che jJ più dellé vo ltfl qn::i ndo dopo nn tra11n1a si consta ta l'esistenza cli una nefrite. acuta o c-ronica, si può anche constatare <>he il trn uu1:1 ha ngito su un rene g ià precedentemente leso o pre<iisposto a ri sentire l'effetto di a zioni capa ci di lederlo. FA ~ELLI., Riferisce 811 nn caso clinico d i cli~trofia !nuseolarC' pseudo-ipert r ofica . ne l quale l'inclnj?ine radiologi ca permi ~e di a n1n1ettere l'esiste.n7x'l ·di

11n tumore i!)Ofis::t ri o. R i11or ta ·inoltre i da ti

relativi al rican1bio idriro e cle1 clor11·ro cli sodio. c11e erano alterati nel senso di nT"ersi unn eliminazione ni acqn:i e fii clon1ri i-;11periore alle , quan t ità introdotte. PRETI

z·olo. -

Sull' intos~irn~ionr

da 1nono11itrobe1iR iferisc~ su c..1 si di intos. i e-azione di ni-

I J. -


(AN~O

XXX. J:1"'ASC. 46J

trobenzolo osiserva ti fra gli operai di una fabbrictt clel sudd~tto preparato. I disturbi sono costituiti {la \ertigini e sen~o di peso al ca1>0, e da disturbi clella deambulazione: resame obietti,·o è negativo, solo si rileva 1111 n nn1ento 11ella qun ntitù del liquido ce.falo-rac-l1]clinno. C'o1ne C-l1ra è indicatn l•l puntura lombnre. Co~DORELLI. -

Riferisce brevemente sui seguenti

argo1uenti : l) Rapporto lipoideo del sangue indice antieruolitieo urinario t>er lo f:\l udi o <lel bila11cio tonico nei nefropatici. 2) I.o zucchero (·ombi1tn to del sangue, micron1etodo per il dosaggio, com1Jortamento nei soggetti norn1ali, glicolisi e zucchero combinato. 3) r:azione poto-catalitica dell'acetato di manile n~gii zuccheri e nelle albumine del sangue. 4) I.o zucchero cornbinnto nel sangue e l'iper~licen1in nòren~linica in alcuni stati patologici, portando i11 og,1i argo1nento il risultato della sua esperienz.a per~onale. R'intrattiene sni rapvorti tra eoren

C .\SCl.LL.\. é

tnbercoloF;i. ~T

ottobre 1923.

._ 'ed11ta. antin1 eridiana.

l'resiclenz:\ : Prof. V. A. co1,1 . l'rAzz..,. -

R iferiscè ~n una nuora

1·Pa .~· 1on e

E. -

biu-

17 alore dPlla reazione cli Besredka

In base ad esperi~nze perso11ali applicando la cleYiazio11e del complemento e-on l'anti~ene di nesreclka allo studio di 100 tnbE' rr·oJo~i cr~de cli poter affermare che detta rear.io11e non porta :llc11na utilit~1 alla di,1gnosi. dei casi clinica1nente oi;:cnri, nè può costitt1ire e1e1nent-0 di qualc~1e ,-alore r1er ammettere un criterio vro~no tico :--111r~1ndan1ento della malattia . .. 11 ella diagnosi della tubPrcCJlosi. -

.TACONO. - L e p sc11do-tube1·colosi. - Richiama la attenzione s11 alcuni casi dj pseudottl'bercolosi doYuti a funghi <lel genere nooardia, a spirocbetosi brac:l1i~11e <lel C'a~tell:ini, :1cl amebiasi. FRA~ao

P. ~f. -

~"{t enos·i. >nit,r alica e tubercolosi.

- In base :ld o se-r,·~1zioni personali rileva che contraria1nente :i quanto general1nente si afferma. egli ha J;Dtnto C<>nstatare molti casi di stenosi mitralica assoeia ta a tubercolosi polmonare, che in 1nolti <li e~t In t'nberc·olosi n·ssnmeva sviluppo rapido e n tfiYo. S10~0RELI.1 A. - Os ·erva cl1e Ja tubel'colosi nell~ stenn~i mitralica è l'ec-cezione. Domandn a ~ranco ~~ si tra ttn ,.a di stenosi 1nitrnlicl1e congenite giaccLè qnt-~tf:> spesso sono in rn.pporto con l'eredolue la quale giit di per sè ra1)presenta un elemento di J>reò i.-;r)()~i7.iot1e all'a tteccl1in1ento del bacillo di KoC'll. liA~DOLt•'I. Ha studiato 400 casi di stenosi mitralicR ecl J1a in c-onforn1it:<-ì. a quanto osserva il }tra.neo, potuto con~ta tare eme è tutt'altro che raril 1'a8~cia7.ione di stenosi n1itrnlica con tubercolosi tt

tipo eYolvente.

FORXARIO. -- 1\.nc::he J)er constatazioni eompiute dura11te la guerra su molt1s.'iin1i tubei·colotici ritiene ra1·a l'iu::;. ·ocia!lione della tt1bereolosi con la ate11o~i ~nitralic:;..1 vura. FRAKCO O. 1\f. - Ring1·uzkt i Vàl'i oratori. Insist~ sulle sue conclt1sioni.

B uoco. -

,

~ulla. oh etuioterapia antitubercolare. -

Ha sperin1entato i s ali cinnamici ne lla tt1bercol-0si pol111onare e 8pecie nei casi con lesioni iniziali, e 1o1e ha eons tatato rist1lt·tti fayorevoli sui sintomi cli11ici e :-;ull'eispetto1·itto. ....i.\.XTOXELLI. OsserYa che per st1a esperienza i sali cinnarnici non hn.1mo vorta to a modificazioni apprezza bili nè sulla cn 1\a febbrile nè sui feno• Jneni generali o locali. Bucco. - Rile,·a c.:he nei e:asi <la lui trnttati con ri&11ltato fa Yo1-e-role sì tratta va di forme i11iziali senza seg·ni (li gra ye tos~iemia. SrG-~iORELLI A. -

L 'fper en1 i<.1. totale per 111 e.ç·zo d ell(I· ventra,ti.zzazion e qunle m etodo <li c ura n ella tu-

Illnstra arupiamente il suo eoncetto· Slllla influenza benefica che la ventralizzazione può a vere nell'an.jan1ento della tubercolosi poln1onare; cita i casi favorevoli di osservazione personale, e indien i rnPzzi più opportn11i per ottenere facil1nente clettH ,·e11tralizzazione . be>·oolos·i. -

( 'r ot;iFI B. -

logicfl. nella. tubercoloçi_ 1.'RE~rI

1491

SEZIONE· PRATlCA

Hi i11trattiene breveme11te 1snlla im-

)>fJrtan ."::a dell' epiploon da.1 punto di v ista ininlun itarf() di front e a.lla tubercolo8i e s uccessivamente

«sul co11tegno clelle ;.1gglnti11ine tubercolari i11 ani1nali va cc-i11ati di fronte allo shock proteinico » e i:.ulle condizioni <li esperime11to e in quali animn li a r>refereM;1 l'anti~ene tubercolare produce gli nnticorpi. RICCI OLI E. -

Riferisce ..-:'Ui ri.~ t1ltati ottenuti ap-

pliennclo l'a r10-p1nit ura ·in 14 casi di cortico-pl euri t e e- dopo 11 vere r)assato in rassegna il metodo e le indicazioni, osserva come alle volte 'Si possono avere ris ultati favorevoli dalla sua applicazione . 8i i11trattiene suc-c-t·ssivamente su ricercl1e compiute circa il ynlore in1111unitnrio del &'lngue d e i tubercolosi. f1'ebb1·i oscure e nefrJt i tu bercola,,·i. Os::::eT\'a ('()Ille r>ossano alcune YOlte febbri di Dc.1-

ì\1AROTT A.

-

tura non chiara e~~re do,ute nd una i1efrite tubercolare ed in~d~te sull'importan7..a di applicare ogni metodo di in{laf?:ine ogni qual,rolta ci si trovi di fronte a casi cli febbri apparentemente criptogenetiche. LA~D1)LFT. - n i leva a tale pro11osito llil ca" o di o sei· va 7.ione persona le. co~TI.

-

Contributo alla. t erapia tllber colare. -

IIa largamente sperimentato l't1so delle stomosine nella cura rlella tubercoloffi constatando risultati favorevoli, solo però i.niettandole per via endoveno~ dopo <1 ,·ere arcura tan1ente saggiata la reattività dell'individuo a ~'lle \'ia di somministrazione. PERITT E. Si soffern1a a considerare e n mettere in luce il diverro andamento clinico della tubercolosi in rapporto alle ,·arie età e passa quindi a trattare della chemioterapia dC'lla tubPrcol u· i con

I


1492

IL POLlCLl NICO

i1re1mrati ùi or o e di r ame colloidale i1onchè con <.:vDllJO:::>ti ciano-curJrici. 1111.portanza dell'anuLisi d elle retruce~­ sioni ;sente iotiche 'ne·i ·r ig·u ardi cl et l a cl/lagw,os·i d·i u l<:t; J'CI., dello ;:stunl acu e del duodeno. - Pone iu rilieDEVOTO. -

vo l 'iw.porc1nza di una a11amnesi accurata nei mala ti ùi ulcera gastrica o <luodenale, potendosi soYen te Llai dati anamnè::;tici rile vare con sufticieute ic:urezza la pa.ssata esistenza di una pregressa ulcera. EspoDe diffu sa mente un caso <:lini<.:o ùi µtu~i ya~trioa € ga~tro-::;ucurrea guarito qua~i illllJl'O\visarnente 11et fn ttori elle l'O. c.:rede <l .<..11·ùine fu n zion a le e psichico. TALEX'I0.\'1:

C. -

<l.\R I~

<l. T,...alore .se11l~iulugic;u del ~unda gg to d uu<lenal6 n elle va,r ie afje;;;i.uni d.el,t'apparatu d,igerf:nte e specialmente 1ielle 1nalatti:._e pa-ncreatiol ie . -

Hipu1Tando i risultati di accurate ricer che e numeto~e es1Je rienze afferma che il sondaggio duodenale può <.lare i·isultati interes anti u elle malattie del fegato e i1elle v ie bilia1·i, ~ che lJUre utili l'agguagli i>uò fornlre sulla secrezion e esterna clel panc:1·ea8 rue<lia nte la rice1·ca clei fermenti e specie di quelli proteolitici. 1 DE Nu~Ko R. - OsserYa <:lle il Gh'.\ril1 i1ella sua con1nnic.:azione l1a <lato la conferma sperimen tale in vatologia umana, di quanto egli ha osservato nei cani overa ti di 1istola alla l>a "'·lo"r circa l'azione <lel ~olf<l to d i mag11e ~·ia n ella .. ecrezione bilia re. G. - Lant blio si i1itestinale . - Po11e in rilieYo re ·istenza cli en teroc:olitia-ti1~0 ùi. senterico tla lambli.1 in te~ti nale e i1e i ;a:::;sa i11 i·assegna tutti i :o.:.dUtlHl1i vrinc:ipali e ~-econdari, o:::;::;eryando come tal i furrue 11011 Si è1DO poi e.sttemamente rare. GARIX

C., \ 1 ALZELLI D. - Rife1·i~<:o110 su alcu11i ('<l~i (oJ di feùb1·e nlelitense osser vati a JJ ilanu. In e.~si ft1 usato lo stock -vaccino i ier via e11dovenosa. f,a guarigione fu r a pida . Compiono osserva~ionl u t <.1 le comunicazione JAcoxo, ~I. Asc0Lr, LA1-00Li:r, GAnI:\, intra tt·e ncnclosi su lla diffu sione delle 1na ln ttie tro1Jica li e sulla cura coi vaccini per via c nclovenosn. VALLARDI

BR-cGr. -

l1a co:s/(lllfe <li Ao1 1>r1rd nelle 1nal1Lffie infetti ve g ernerali . - H n osHe1·,·a to nella mnggio-

ranza <lei casi d i n1nla ttie i11fettive .·enzu segui di lesione r enale u11 vn lore e levato cli K. e crede che esso pos&'l. essere inesso in rapporto con uuo stati) di insufficie nza relatiya del rene, e probabil1uente · dipendente dalla fe bbre. Endocardi t r: n1aligna,

THEXTI. -

f3

streptucvcclti.

- I{iferen<lo riceTche bn ct e ri ologic:lle compiute sul sangi1e d i 1naln t i di e11docardite maligna i1ella forma acuta e in quella lenta crede poter affermare che inentre nella fo r ma :l<:l1ta è costa n te il r eperto di n 110 streptococco eruolitico, in quella lenta non . en11)re si i. ola lo streptococco viridans d i Schottliiiiller, 1na i>iì1 frequentemente n no ~treptoéocc:o no n emolitico nè viri<lan~ . Non crede quindi possa ~ssere ritenuto lo strer1tococco vitidans quale agen te specifico dell 'endo<:tl r c1i te 1naligna lenta. 'rR~.XTI E. -

Malia. -

I J'intrncleru1()reo :t iu11,e nella feb1Jrc di

Ripo rta le os.er\azioni per sonali circa

l 'HllJ ilic;1zione del 111etodo i11tra<lermico nella diagnu ~i ùell'infezione iuelitense, usando filtrati di brodo-coltura. 8 t1 9 casi di infe zione melitense e bbe i11 tutti risultato posi ti Yo, auche dopo la g·uarigione e in un caso persino dopo 2 anni.

J ACOXO. -

À..~·io1ie:: del [}lll COSÌO 'Ì'lb vitro 1ielle t'1Jl ul-

Sioni baoteric-he, a aun,tatlu dei sieri nor1nali e SJJ<3Cifici . - Dalle sue esperie11ze ha rilevato che la sol uz~on1~ gluco~a ta ba un potere ri\eJ;1 tore ùi agg lutinine fis iologiche, J1a u11 })otere n1oltiplicatore d i agglutini11e e un ·potere bactericida. \TA~NI

V. -

c111urrayica . -

Jticerolte sulla sp·iroch eto si itteruDallo studio di u110 sti1)ite cli spito-

cl1eta i t tero-e1uorragica isolata attraverso la ca Yh1 da un c:i so di spirochetosi, e dalla osseryazion e del Yèl ria J·e della virulenza d i detto stipite n elle culture e nei J,Ja!=\saggi attraYer::;o l'animale, l'O. con c lude che i fe11ou1 eni en101·rngici accon1pagna nti l'itter<) ~0110 da vorre in l'ttVvo1to co11 una mag·gior e Yiru1e11za ùel ge1·me, il quale nttennato nttrave r so le C"t1lture perde l a proprietà di produrre fenorneui e n11) rragici e n1nnti-ene intntta quella itterigenu.

, l')reside11za : I.>rof. V .....\.SCOLI. l\il . - t:J·i ,n rfron1i ce rebellari e 1uo1·ùu spagn uol u. Riportnndo l'os:;;e r\·azione person ale di n on ra r.i sin tl)IDi cer ebe-llati ne i ma lati di morbo S]Jaguuoln. · rileYa con1e essi iano senza base anato1nica , comparendo e scomparendo r apidamente, e corue possano costituire piuttosto u no stato di cel'ebellisn10. I ~gn i principali ::;0110 : Yertigine con caduta a direzione Ynriabile, n·stasin i1on inolto pronu11ziatR . 1JAKDOL FI

:\1. - ' Terapia, cll alcun,e for1ne a,;, dlatc:si c 111 orrayioa. L ·o. mette i11 eviden za l'importa nGHitto~

de lla ticerca <lei vari fattori che concorrono alla c·oagulazione del sangue e rispettiya m ente alla d eficié11za di essi n e lle va rie f or1ne di diatesi emorl'a~i che; i f attori ::;uno : v iastri n e, fibri n ogeno, stat<> del le pn r eti vasali. La deficit•uzft di piastrine viene C:lll':l ta con iniezioui di ~'l 11gue freSCl) o di lipoidi ll<'l sa ngue, la deficie11za del ftbrin oge110 col tra tt a 111ento di soluzioni di pevto11e (g. 0.5 per via sottocutanea) . 7..;.t

GHIROX ~I. -

Rue11,tgeriterapia, e/ell e leucentie 8Utla ba sa dell'esa·m,e rnorfolo g ico del sa1igue . - L'O.

r accom a 11cla n e lla terapia della leucemia mieloide con i r aggi X le piccole d osi e ripetute col controllo dell'es!1.m e del ·sangu e, a vendo di mira la distruzion e degli e len1enti più giova11i (en1ocitoblasti) eh~ Ye ngo110 di~trntti dalle pi ù deboli do~i di raggi. J. . ANDOLFJ. - C ita U!I caso cli lence111ia 1uie loide t1·n tt<'l.ta coi r<'lggi X .

l >1ccrN1xr. - · Si intrattiene ~ulle seguenti con1unie:azioni: 1) 11 risultat-0 clinico è finor a il criterio pià sicuro · in rapporto a ll'azione delle a cque minerali. ~) f_a te1·npia farm:t cologica della iperten~ione arteri osa e limi ti cli essa terapia.


14.93

SEZIONE PRATlCA

Pa1·Ll <li uu ::;eguu uou frequente ne lla

Aru.:sA. -

cirrosi atrofica epaticà; il ~oflio veuos0 addo1ui11ale, accompèlgua to a fremito, e ntrambi r i leYn l..>ili ;1,lla base <lell'apofisi r eniforme. Ri tie11e cl1e il frc ru ito sia d ovuto a dilatazione della Ye11a prexifoic.lea, il soffio a dilatazione delle Yene cle 1 legameu to so~pensore .

dei sali di cal~io sui versa rn~nti . - Riferisce le st1e ricerche compiute· su un ca~o di a·scite ver cirrosi a tl'ofi ca del fegato e StL ca~i <li Ye r sa1nehti ùelle 8ierose di origine in:fiau1n1a toria, dalle 'lUali 0011 rjsulta confermato il concetto di Blum ·ullo spostan1ento per sostituzione del cata-ioue ~a con In so1nministrnzione di cloruro di calcio. CsH Bl'~nA.

L ' a .~i1;11e

G. -

A .:·ionc del calcio su l siste111a nerv oso vegetativo. - J/O. ha constatato che i sali di ca lcio te11c1ono a regolarizzare entrambe le sezioni d el sisten1a ner\o~ ,·egeta tivo, qu ando una delle due sezio11i è alterata nel sen o di ipersensibilità o i1>0sensibilità. (Ji;AR.\~TA -

~i\.LESRAKDHIXI

fl'fl Pr,~lfe

A., DoRlA R. -

nella.

Il Ba.tteriofago di

tera.pia del tifo

add01?1 in a} c. -

Seg11endo le osservazioni di D'Herelle gli AA. hanno nelle loro ricerche osseJ.\rato che il lisato ba tteriofago antitifico è ~en11)re innoct10 ; che introdotto l.>er via endoYenosa provoca uno shock com1101tandosi come una proteina eterogenea, che la oommini~trazione cli esso nei primi due settenari è non <li rado seguita <la rapido . e immediato inizio del perio<lo a1tfiboli<'0, nientre dopo la 13a giornata è .· nza effetto.

I

Ha tentato .lJCl't:iò di costituire un lHlsto ti1>0 u11ic:o <:lle P<)tesse servire per la clinica e per la r<1ùiolo~ia; contene~c:;e

perciò i 11riucipi a limentari fonda men tali <li un pasto cli pro,·a, oltre <l l ~olfa to di bario. Da11·os8erYa:tJlone s istematica {li oltre 100 malati di stomaco, <:t1i l1a somministrato il suo pasto, 11a co11cl usv cl1e : Cl) e~so pe1·ruette una vjsibilità perfetta con i raggi X; b) i tempi di vuotamento si a YYic.:iua110 n qteYolruente a quelli di un pasto di prova; e) i Yaloti di . ·ecrezione rimang·ono fondameutahue11te egu<:tli n quelli ottenuti dor>0 sondaggio ùi un pasto di prova ; cl) ~i nota una costanza quasi assoluta nell 'aspetto dello stomaco (fotrna, peristalsi) nell'osS(lr,·.azione radioscopica ripetuta sullo stesso malato in diverse sedu te in c.liYersi giorni. 11 pasto è così c:on1posto : Brodo ristretto, poco gr a ROO g r. 75 Fe<:ola e.li patate . )) 50 8olfn to di l>ari-0 . )} 100 )) .t\.c:qua tiepida . 75 l\lAHIN"'l

S. -

L'azione <lelln. rnil.<ci .su l 1·icarnlJ'iu

L'O. in l><1sc alle determinazioni e:.;egnité co11clude che nei cani ~1uil zati ·si nota din1inuzione llel residuo secco e dell'azoto totale l1el sa ngu1:' defibrina to, aument() dell'awto residuo totale; razoto ureico diminuisce notevoln1e11te 11ei i>rimi B0-4i5 g·ior11i, poi te11cle a r itornare alla nor111n, mentl'e l'azoto degli a1nino-acidi e quello am111oni<1cale 11rese11ta110 un comportamento diverso. TALE .~TO'I C. ~i i11t1 ~1 tti~ue breYemente ~1 un I risu1tati ottenuti -sembra no in rapporto con u n caso di asn1:-\ bronc:l1iale in un bambino eredo-lneti- • au1nentato éntabol isrno. pro teico e mettono quindi co, gnn rito in ::;egnito n Ila cn ta 111ercuriale. in rilie vo l'importanza drlla 1nil?1a come organo regolatore clel 1netabol i8nH) gener a le proteico. ~ DEVESCOVI SERGIO. Relazione su 300 oasi cl i afda notare che per quanto l'a niniaJe l'e8ti in Yita feziou i tifiche curate Cf)'l"l le stomosine. - T/O. ha ecl in apparenti buone condizioni, anche J notato in nn terzo d~i C<ìSi l 'intc~rnazi one immediate1u110 d0po la splenectomia e si i·istabilisca il pe:.;o ta dell 'infezione, in u11 ll ltro terzo un 11oteYole rnid·e l corpo. accennan{l o per.fino a superar e quello inigliorame11to, e jnfì11c 110i i·imHnenti nessun risulta7iiale, i va lori dell'a1..oto totale e dell'Rzoto r esiclno to fa YoreYole . non si riportano a l norma le. T.. 0RE1\"ZI XI R . - Illu.trn un 11n0Yo tipo <.l i in alaSembra quindi che non sen1pre o 11011 co111pletat<>re <'he bene rispon1Je a Ilo . ,..or>-o <li ii1aln zio11i C'on n11?nte entrino jn g:iuoco quei fnttori, che Ynlgono nnbi se('cll e di ~ostnnze sol11biU . a vicarin re la f unzione fl(\lln 111il1r.a. SAN~ c;c;cr G. ~·intrattiene :-;ull'nso delle i1nì\1AJ~I!'\O S. -· Fi11ll e tiarir1 .~io11i <Zelia coles teriJ1a c-leine nf'l r infezione tifoidea, ~ 1 i por ta i ri~ultati d<'lla mil~·a. durante l'nutoli.(;i asrttica . - I ,a iuilz·1 f:1 \Ol'eYoli otten11ti in1piegando le nucleìue ~te.·se in autoli. i ~settiCèl, (lit lnogo in un prin1Q 1nomenR] 1ecin lmert t0 nel prin10 periodo cl.e Ila ma la ttia . t<> ad numento e , poi a dist1· 11zione cli <'oleste1·i nn, f.1APE~NA i\II. l l pa sto ·unico -in olin,Jca e radio- ' co~ì co111P il feg-ato ed il CPrYello ; altri org,Hni~ inlogia. -- Tra il 1111n1Pro~o 1na terin le della C'li nicn vece : surrenn li, tiroide, rene, posseggono soltn nt' !\'.fediea di Ro111a b.a studiato cGmpal'<.ltiYamente sola pronrietà di distru~:gere In colesterina in es. i pra ol tre 200 tornaci normali e patologici ln fn11contenu tn . Qneste conclusiCini. le quali <1evo110 e:-;7.ione motoria e secretoria gastriea in seg1.1ito .a lla • sere considerate di orientnn1011to, non permettono :-:om miniRtrnzion e di u n 00rnune pasto tli 1n·oyn di apvog-g~.clre l ' i pote~ i che la n1ilza, n p1·pff? r e11za (11a sto <.li Riegel-T.eubP) e cli un pasto . opnco (f.:oldegli nltri orp:nni, P~(..1l'<'iti notevoJe infl n~nzn ~ul ln fn to di bario i11 sospensione acql1osa); ha. os~-e1·,·n to for1nnzi on~ (lella colesterina e sul meta boliRmo dej cl1e n ella inassima i)arte dei casi (tol ti quelli cli grassi. s tenosi JJilorica graYe scompensata) non Yi è concor da nza tra i risultati del s-0ndag·gio e quelli delG11ILARnuccr. -· f,a BJJCCifiOit<i delle raaiaziorii l'esame radioscopico, nel senso che non era DOS$;in1•lla Biolo,rria e 11ellrr, Clinica . - L'O. r iassume i bile stabilire il concetto d(llla « st.1si » dal confronto risulta ti dei suoi studi i ~1)erin1e11tali e din1ostra dei due metodi. che n ciascuna qua lità ò i rng!!i corrisponde una interJitarlio.

,

-

I


LANNO XXX, l~'ASC. 46]

IL POL ICLJl';ICU

attivitit biologica (liYc1·s[t (attivitit biologica . pecifica delle radiazioni). Con ql1esti esperin1enti il i1rof. G11ilarducci ha di1nostra to : 1) r:.izione a 11tibattericn elci rnggi s~condarii. 2) T~e n lternzioni (1 iYel' ... e sugli e lementi nunto111ici in i ~tretto rapporto con la qualità dei raggi. Da queste e. ·perienze sono ,~rte delle upplicazioui cliniche n110Ye (infe7.ioni àf'lla pelle con1e lupus, i-'icosi , ecc.) cancri ulcerati jnfìltranti. ~ella cura di questi tumori il Ghilarducci applica i raggi . ee:onda rii i11troducendo dei granul i n1etallici e sottoponendD il t111nol'e Jnng.1111ente e i11 una sola se(lutn a tutte le qualith di rudinz ioni f'In(.-\sse da n11'nmpolla dura (40 cn1. di SE) ed unn intensità di 1 a 2 ~la e con filtri di spessore varinùile (20' senza filtro, 20' con filtro (li nn mm., 30' con .filtro di 5 inm e 11nn o d11e ore eon filtro di Zn di 1/ 2 mm. 11iù 4 n1m. d' Al. Ija secl'ezione fetida qnnnf!o esiiSte scompare rar1idamente, i noduli neoplasici si appianano con r apiòitt1 so1·1)re11dente e In cicatrizzazione ~i ri~l<1bi lisce rapida i11ente. I risulta ti clinici co11fern1a110 i da ti biologici. Il prof. Ghilardl1cci doc11ruenta con fotografie i fn tti da lui e~post i ecl alln fine cle lla sua comunicazioue riceYe congratulazioni dal presidente e applauso unn11i1ue dall'nssen1blt:'n.

Bocc H El "II F.

_, Ri.·ulfllti e111atulor1ici ed antropun1et1·il·i :su iJUOO soldati curnti nflle r 1 ulu11ie 111a1·in e 111 il ita ri. - r.:o. parla di brillanti risulta ti ott(·nnti nelle 7 t'-olonif\ 1uarine org·anizzate <laJla Dil'ezionp C'entrale di Sanità 1\-filitare nelle vari~ ~pi~1ggie d'Italia. Si intrattiene :.-:ulla grande im1}()rtanza igienico-:-.:ociuJe delle colonie cbe mirano c.t<l irrol.>u.::;tire i sollla t i ~-.1ni ina con t1·aceie di m11lornzio11e organic-a.

lt ilev.i l'impottanza della _proYi.l llell' >ro e;olloi<lale e del uermanga11nto potassi,00 i1ell<1 Ya 111taziot1P clel potere ormonico dei vari or~ani: i·ift'ris<:e le sne interessa.nti ricerche esvo1 11enclo i Tisnlta ti ottenuti circa l 'a.1)prezzumento <lello Rta to fl.1nzio11ale dei ,~ari organi. F,_\XELLI

?:. F. -

1

E&L ttrito I 'ordine del giorno, si alzu il !•residente clella Società It.:1linna di ì\:ledicina Internil. sen. p rof. E. ~I.!RACLIAXO e ti,·olge <li C'ongre~~isti le SQ g·uenti parole:

Anche in que-st.a chi11 f;t1l'a cl i Cougre ·~o ::;i è verificato l-0 stesso fenomeno <:l1e si ,·erifica cla 29 anni, cioè c.-he lina qu;tntità ancora grande di co-mt1nicazionj è i·ima ta da svolgere. Questo è effetto anzit utt-0 clella corte~ia nostra italiana; ai Congressi stranieri allorehè g·li orato1i si prolungàno, ~1 è rigotosi. e . i toglie loro la parola. i\fa que~to (iHEl:ARDT. Riport'l interessa n ti osser,·azioni cirCongresso dobbiarno ricorc1arlo tutti, è com1>letac·n l'ancln1nento della iuortalità per tumori m!llin1ente ri11Rctto ite1· il n11mero degli accorrenti per gni i11 Itnli!l nell'ultin10 trentennio . l'organizzazione. I...'orgnnizznzione. ne c·onverrete, DE Nuxxo. - Ha .sl.ucliuto razione suJln biligeè st<t ta completa in tutti i suoi ùetÌ<'lgli. essa ha 11esi del salicilato di 8odio e della polYere di bile dimostra to cl1e qui sian10 i11 un an1bie11te in cui i11 cani opera ti di fii::;tola biliare alla Pa wlo"\\'. Hn tutto ~l n ece. ·sario Yi è per fnre l>e11e le cose pero~serYato con dosi di sn licilato corrispondenti a • chè. credete. ~e 11011 Yi è n1nlli0nte già prepnr;1 ti> g·r . 1 .5 nel! 'nomo, di111inu~lo11e d ella bile . e solo i1on si riesce con t utta Ja buoD.<1 Yolon tù a(l imlieve a umento co11 dosi corrispondenti a 10 gr. nelrn·oyyi~•lre. E tutti noi italiani dobbia1no · essere l'uomo. Con la pol\rere di bile ha riscontrato sia orgog li o~i cli <:on~tatare com e la clinica df:\lla capi<'on dosi corrispondenti a gr. 0.5 nell'uomo che a tale Rin !1 ll'a ltez7Al del con1pito cl1e la sua posiziog:1·. 2, se1n1)re diu1inuzione della secrezione della ne le ns.·egn;l (!in.anzi nlla Nazione. Xoi la Yediabile. 1110 forn ita <li tntti i inc·v.zi di iu(lagine. troviamo I.EO~E R. E. - I.e rarirÌ.: 'ioni del tono pupillo~·e che qui h1tto è organizzn to come clev'essere in un col sag.qio fa·rnLc(cu rl i na 1n ico 'lJago sirnpat-ico nella Ye1·0 <.:entro cl i RtU(li perc..:hè dnlla mancanza di t1iberoolosi. - Dallo ~tnclio del sintomo di 1 ,Uwi , ~ inezzi erl nllu molteplicit~1 degli istituti viene una {lull'azione clella piloc·arr:ina e atropi11a 11a -1ilevnconsegue11te ~nevi ta bile c·onfn~ionp ed ini::nfficienza di in~egnntnenti. A R o111a trovia1110 un g1·ande istito l'instabilità del tono nutritivo (lel tubercoloso e osserYato come si po'""~a co11 tali ricerche ottenere tuto org-anizzato e forbito di n1t'ZZi atti a far sì ' indicazioni utili nei .rigna rclt della evolu~ione o laehe n1ille. {l11en1iL.i. frequenta toi-i I><>~san'J troYare tutto il materiale didattico .P' di ricerche necessario. tr11za clf'lln l ~. ione tubercolare. C'iò è preferibile ad ogni formn cli s1ni11uzzamenGA~f~lA. .:ull'ezi0lo.qia del l ·infogran11lo·n1.a. into. t~ner-;ta è una coni-;icl~ra zione fatta dn 1ue d-opo !Jllin.ale. I>::.11<:> osservazioni anatomoJXltolo~'iche u n;.t lnn:?:a esperienza di oltre qnnra11t'anni d'in~­ <.ld istologiclle eomvinte e dalle ricercl1e biologiche gnn1nento. Senza me.zii 11011 ~i pu(1 fare unn e li11i<":il, i~titnite 1'0. è po1tat0 n C'onclucle.re che il linfogrn. enza n1ezzi la clinica non è <'11e u11a corsia di os1>enuloma nella st1a viù frec1uente eziologia tnbercodn Ie ed allora se non Yole te che il inalato non sia 1<1 re rientretèbbe nel · gruppo clella tnbercolo~i pro~tn<lii1 to. se II-on Yolete ct1 rp i n1e~z L n1oltiplicn te duttiva pseudo11eopla:tic~1. pi ultosto le eorsie di ospedali: ma nessuno se ne BoccHETrr l~. - Tub erC'olo. i pul>nfJnare e cl in1a giovl•ril .. : ·-gli Rtuclenti ~ ln seit>nz1:L f-OYrn tutto. 'n1arir1r1. I/O. parla delle indicazioni del clim:i I o ho \isto qnesta clinicu in tutti i suoi 1neati Jnn rino i1elln tnbPrcol o~i polmonare ed espone i ed ho fatto i confronti, io l:i ho Yeclnt;,1 nnf:!cere dalYati fHtto1i tl i ll1~1tici c-hf' cletern1inano le reaziol'opera di Guido Baccelli, l'o11era sua è -stata la ni l>iologi<·he nell'org-anisu10. Inoltre egli riporta creaz io11e : la clinica do'ff'Ya completarsi. Il suo 11nn sta ti~tie:i sulle Yarie forme di hlbercolosi polsuccessore, fedele esecutore delle intenzioni dPl n1onnre ('Urate D€'1 Sn11:1torio Militare di Anzio. rnae~t ro che lo cono~ce,·n. dPJ u1nestro chP. Io ave~

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( .L\.NNO XXX,

F ASC. .i 6J

SEZ JO~E

Ta designato a tutti i1oi co111e ~uo succe~sore, ha

AApnto attuare il pen!:5iero di que11·uomo il qt1ale diceYa ~mpre di Yolere non molteplicità di istituti, ma un grande istituto fornito di tutto. Ora

P RATICA

XXX Congresso della Società Italiana di Chirurgia. Seclut rr 1"'cc r1,t i.ffca rlel ~4 utto 1Jl"f' lHZJ .

J'abbia1no Yeduta crescete p e rfezionarsi quesb1 clinien e<.1 ogni nnno il nnoYo Direttore, il prof. "\rit-

..

t<.>rio _.\seoli. ha do,·uto fatica re per a.\ere i mezzi, ba saputo r>rocurarsf'li, ba aYuto anche il coraggio di fare dei debiti, ina ha d:l to alla Nazione llll Istituto c11e può far fronte a qua lunque istituto d e l genere tlf"lle Xazioni Enropu<>. Sian10 poi ancora debitori di 111olta riconoscenza l)el' questo Congresso a l prof. Asc:oli che ha vre~ieùuto il 'omitato Orc1inatote; egli h a avuto la fo1·tu11a di avere al suo fianco Yalenti collaboratori ed un capo di stato n1aggiore 11 prof. 8a ootini ed 11<1 sapu to vincere <lnche q11esta La t taglia tra le non lievi difficoltà. T orn o a <lire tlel vrogtamma q uauto ebbi c-l dire nella conferenza ina ugurale, risulta questo da esso ; che in Italià non s ia trascu·t a to alcun argomento; gli osser,·atori ed i ricercatori italia ni ha nno seguito tutta la })atologia ~ tt1tta la c linica ha avuto dei cultori iu ogni son J)àrte. fJ questo un argomento <li g rande c·olll1Jinci 1ue 11to. Ed ol tre ciò abbia mo i1otato <:on1e uua gra11de quantità di medici non ap1)artenenti a ll'insegna m e nto ufficiai~ s ia ace-orsa nu1ne rosa anche da f uori. ~ quello c-11e noi non vede ,·amo l)l'i1ua, ma clle YedeYa1110 negli altri paesi oY-e i medici Ya nno i-1 i C;011gressi per sentire, JJer Yeùe re tutto qt1e llo c h e ravvresenta il movin1ento ·scientifico u1oùeruo. In Francia, in Germania 110 Yisto accorrere ai ' Congr~ ~i i>er que~to scopo, per queste r .1gioni preci ~e Jna uon li ho Yisti J)urtroppo accorrere n l nostro, d a noi .·i Ya a i Cong ressi l)èr turismo, oggi noi s ia.mo qui presenti nepf)Ure una ventesima parte di quello che eravamo · al pri11ci11io d e l Co ngres~o . QuPst-0 dico per l'nffetto Che porto 1J€-l" qu~sta l stitu:1.io11e <;}le ho YiStO nascere e cr escere. •.ìuc:-;t·a nuo ne ho ·veduta assicul'a ta la sua Yita pertJ1è c:l1i n e 11a <:ura, il piro f. Vittorio ~i\.scoli, sa ct1ra rla cou1e ha Sèl lJuto Cl1r"'tre tutte le cose 11obili e grandi t:lle g li ~011-0 .·tate <1fficl;'\te. J ,:i· "lli1 sl'd e <li.cl1e ci a. ·sicuj·a che oggi l'it tituzione i-:c.1rit rigoglio a e no i l)ri1na di n1orire c i sentiamo conforl<l ti e lieti di que::;ta sicu r ezza. Essa è Yissu ta per<:hè Guido Ra cc<;llli l 'l1n J>rotetta con il fo>uo gr.111 i10 11H:.>. perc:J1è <ltl e8sa h<1 <lato i ·,11i.poggio d e lla sun a ntorità P per ehè J_'.Jgli fi11<:llè è Yi ·8uto, l'icor<1ia111oePlo, h<l :-:;ellllll'e ,1;.·e<Ju to al I~èlll('O de lla r•resi<lenza e Ile 11::i •• :-:sic:u rn ta coRì la <.;onti1ruitil di azio11e ed il JJl'Ogl'eùire. Ieri il Co11gre:::;so 11a aecla111:-tto la città di ~1ilano qt1ale s~d c cl( l futuro C·o11g-1·es. o, 1

ho telegrafato inln1eclintarn~nt0 :1 1 Rindn<·o <li ::\Iilnno la noRtra tl e libe r:1zione e<l 1·:::;li c.:osì h<l riRl)<>i-.to : « ):es.· un salutn fioteYn r iusc.:iru1i più gr<l to <lel vo~tro. nlili1110 sarù 1ieta e cl o rgogliosa di essete

sede <lel ( 'o ngte~s·J ottobr<' Jf)2-l. Os~q11i, s:t luti. Si11d.aco: ì\Ja.ngièlP:<llli >>. Que~t<l accoglienza <l<:>l sl'n. ::\Innp:i;1gc-1 lli, il qunle oltre a(l 'li:;8e rP ~i ncl ac l cli ::\1iln 110 l1n <:on t ribHito de1 suo ner clot.11:0 Jn ~11 <1 cittil di I ~tituti sce11tific i ner far 8Ì the ~lih1110 cli\enti 1111 c·e11tro di s tudi ci' deYe P~<:ie r P cloppi~ 111~11 te grndi tn. E i1oi sa re1uo felici cli tener~ a ba tte$i1no ln IlU<l"\"n lT1li\ersità che Yerrà ad as~idersi ne l 1924 11e l ('on~orzio delle g;lo1·i0Re. llnjypr~iti1 Ita lin ne. E. rfBEXTJ .

l')l'e~iclente:

p ro f. l~.

A LES13.\1\DBI.

Trapianti in generale e trapianti della pelle in particolare. l~\l ltitore:

Prof. G. ~I . l:'AST.\XI ('l'orino) .

I/innP~to di tP~~nto yi yo puù a t tecchil'l'

comvle-

b1n1ente. f ,() CO Uclizio ni dell';1ttel'Chi u1e11to COlllJ>leto . 'OilO ill parte fondH te su leggi biologic:he gener::i li, in pa l'-

te C(lutingenti. f ,e leggi biologiche che l'egola110 l'<1ttccchime ntoto .·i a1)1)0gg-iano esse11zial1ne11te snll'affinit~l bioc11in1ica dei tessuti e dei liquidi d e ll'o=--pite e de lJ'innf\~t<."' : i>ertiò la c:onflizione })iù fa yorevole p e1· rattec;<:lti1uerito è ravpreseutatn dal trnpi;111to at1toplasti<:-0: dH q u e~t::. c:ondiz i 011e ottima :-;i l>H ~.;;a 11el' gl'adi a con<lizioui e1upr e u1e110 fa,rort>voli, liJu11 ma110 cl1e dall 'i<lentitit individua le, <1 t trn Yf'l'RO alla ~ 1uig linnza de i co118oè:tg11ine i e poi a qut'1 1a più l<·ntH ll<l d~p:l i i11<l iYidni della F\teRsa Sllf\tif' , :-:i ginnge n lla <li ,·::;on1igJia11za <l<'p:li i1HliYidui di specie àivr1·~; 1.

T,;1 l>Pl"~iRtenza tle 11 'inn~RtO <1 tteC'Ch i to <li pentle 1l<1ll<\ regolare funzione d el tessuto innest::.to . ' J,e c:o11dizio11i c<>ntiÌLgenti ri!.?;narda110 l'etit e il grado <li differen ziazione e la con1p l er-;sit h <lei ra1>v orti d~i teR~Uti , h1 Rpecie a 11imnle, ]n t<;\(·llit :l cle l}' in11estO.

G li i111H:' .t i di t0ssuti Yivi c:he 11on att<'c·chisc· >HO posson o fn c i li tn re e reg·ola r e i l)t ocessi d e lla iige1l.er<1 zio ne, fol'ne11do adatti richia n1 i ~he1n iot<l ssici e !!Uide agli ele1nenti neofor1nati òn Irospite, e<l eYent11ktln1ente n1~tf?riali uti li per In ri1><1rnzi onf' : 1n:-i il J>l'~s~o di ;\ utolisi <·ni Yn111i0 incoutro nC'l n1n RR im o nnn 1(•ro dei c:<1si, turl)i1 il rep;ol<11'e S \'Olgl'l'Si d<~ l la l'ig;enerazione. A <111e ·to inc:onyenie11te, vcl alh1 precoce R<=OlllJ)èll'~n d i uun utile guida JH?l' la rjgeuer azione. !::ii pnò O\'Yiare <·oll'i1IlJ)i:1 n to cii te~~u ti fi ~~a ti con liquidi eh e i1on 1!01·1nino c..:0111bi11nzio11c chinli<'a c:o11

le sosti\ nze cJei tesisuti e c:l1P pos:-,"'lt1 n o esRere faciln1('n te t' cou11)let<1111e11te nll o nta nn ti. <)n<)sti tei::;~uti introdotti i1e ll'or!rn nii::1uo v i Yen te Yeug-ono tollera ti . Ren zn r eafiione ('l·tel-\:::-i Yn, g-rn c1 nfl ln1en tf' f•<l ordina tnn1ente ~okti t\1 iti <lngli cl~n1enti yi ri clell 'ospite tino n lln co1111ll0t1 e .Per fetta riparazione clelht llerdi ta di .oRtanza.

I/inllt'sto di p<•llt> t·orris1>01Hle auch t' 11ell'uo1110 iu inodo eoi;;atto •l lle leggi 8nesJH>ste. e P<-' r <:iò per 1;1 l)r<1 tica clii t·urgica si pu<> a fferui u re l'h e il n1iglior nH.-'zzo di inn e~to clell<t i1elle è <1uello c-tn toplastic:o fresco, 111ecliante il fJ\1aJe si pu< '> ottenere lu riparazione iillnl.eclia ta petf<'tta e <l nrcYole della 11erdit;a cli Ro~ta nza. I./ innesto 01nopln s tico. che in a lc:uni 111;1 ll1llliferi fl'<l c·nn uuguin ·~i nttec:e:hiRce, non è <·oustg-Jiabile ne1ruon10, 110rchè !'"ec:o1Hlo Jr p i1) J'<'<"(~nti, 11n1ne-


1496

IL POLrCLl t'\ l CO

rose e a tt(>nclibìli esverien7.e non riesce neppure fra individui :iv11nrtenenti allo stesso gruppo sanguigno, nè frn consanguinei. La causa <lell<l morte clell'i1111esto omoplàstico della pelle Yèl principalmente nttribnita ad .un grave disturbo circolatorio. e può essere eYitatn quando si a ssicuri :tl tes~ uto trapiantato una regolare circolazione di sangne 11ei primi periodi dopo l'operazione (trapianto J)eduncolnto). IJ'in11esto eteroplastièo no11 vnò essere applicato che come lln innesto di nn tessuto d estin~ to n morire. I/impianto di .r)elle 1ìssa ta S<?1·,·e in n1odo n 1u1logo a quello di a ltri tessuti.

Kon y')J.a dubbio c:he gli a11to-trapinnti, o ahne-

no gli omo-trapianti freschi, sarebbero da preferirsi. ~la la difficoltà di procurarsi questi ultimi, e la sottigliez7,a degli auto-trapianti renclono Rpesso difficile o impossibile di eseguire ~uture adatte fra tra pianto e monconi nervosj. J . . 'nso di trapianti in fascio (oa ble-grafts) nou risolve completamente il prob10u1n tecnico. Gli omo-trap.ianti (presi (la nervi omonimi dei µe rvi da riparare), eonservati per lln tempo no11 troppo l11ngo, costituiscon,o, in difetto di a.uto-trapia11ti adatti, il materiale 11iù con,·eniente . J . .a teCllÌCR del trapianto 11a la Ula Ssirua importanza per i risultati : la congruenza delle sezioni ùel trapianto e del i1erYo leso, In preparazione di un letto di tessuti non cica triziali i11torno al trnnianto, ne 1sono gli eleme11ti }1l'i11c:ipali. Gli avvolgimenti protettivi sono da condannar:::ri. J,a cura postoperatoria deve essere pertinace. Qnando 11on si n bbiano segni di rir1ri~tino . conviene do1)0 qualche mese riesamina re il trapia nto, e provvedere a second<l. d~l reperto anatomico e funzionale . . Degli altri mezzi per ripar are alle estese perdite di sostanza dei nervi, in n1 oclo diretto o in,d iretto, alcuni son·o da esclude re (tnbulazione, sutura a distanu ) : a ltri si adn tt~no })ili ~pflcia h11e11te n casi speciali (impianto del netvo in nn mu ~co l o . neurntizza7.ione musco1are, anasto1110Hi 11erYo ~e). In alcune condizioni (pura.lisi del radiale) i clarit la p referenza ai trapianti ten<linei. J., In tutti i casi, prima. di procede re acl u11 trapianto nervoso, sarà bene i11ettere in opera tutti quei p1·ocedimenti, che l'e!=::p{\rienza l1a mostrn to p i1ì adatti a rendere possibile la 811tnra diretta, .1ncl1e se la perdita di sootanza (lel neryo è estesa .

I trapianti dei nervi. Relato r P : P1·of. 1\. . CHIAS~ERI~I (Roma). .J · tranianti liberi cli r1erYi (nuto-omo-eteropln sti-

...

ci : trapianti conservati) soJ10 s t~ti largnmentf\ nsn ti i1ell'e-Rperimento. . Secon{lO alcuni tutti i t r i1 1>innti si con1po1-t11110 ug11alroente: sono in ultima an:1lisi sostit11iti da connettivo, la cui disposizione corrisponde g1·0. ·~o­ lanamente all'architettura del nervo, e si Jlte~til perciò u g11idare bene le :fibre i1eoformate clnl n1ollcone centrn le verso quello 11eriferico . _ Secondo nltri gli :iuto-orno-trèlpinnti freschi vnnno incontro alla degenerazione Walleriann, e po~­ sono essere considera.ti come 11n prolunganJento del moncone periferico. Costituiscono quindi il nu1teriale più adatto per trapianto. Gli etero-trapianti freschi si necrosano, e, i:>er a lc11ni, posso110 anche essere riassorbiti; ma dai più si nmmette elle siano gradualmente sostituiti cla connettivo. I trapianti con servati sono certamente sostituiti dà connettivo, che però conserva una disposizione longitudinale. Con tutte q11este forme di trapianto sono sta te otte nute, nell'esperimento, neurotizzazioni perfette del n1oncone periferico e ottin1i ripristini funzionali. Non è dimostrato che con i trapianti conserYati si abbiano migliori r isultati rhe con gli auto-01110tr·apianti fre8chi. Anche nell'nomo i trapianti di nervi sono st.1 ti spesso eseguiti, specialmente dnrante 1'11ltin1a guerra. I nervi sui quali sono stn ti fatti p iù frequentem~nte so110 : l 'ulna~·e, il nleòiano, il radiale; vengono poi lo sciatico, il peroniero. il tibiale, il plesso brachiale. Autotrapianti e trapianti co.nscrvati 11aÌlno aYnto l'applicazione più la rg_a . J/ O. ne ha potuto ra ccogliere 373 casi. ì\ilinore .gli omo-eterotrapianti. Questi t1l ti1ui risa lgono qu nsi tutti agli anni precerlen ti la ~uerrn, ed hanno dato i risultati meno bn onL Successi Yeri si sono nY11ti tilnto ron gli autoon1otrapianti, quanto ron i trapiùnti conserYati, mn rela tiY~me11te in pochi casi. Più spesso si sono avuti dei miglioran1enti: r1iù s11ei:;~o ancora d egli inRucressi. l\iliglioramenti molto i1otevoli sono st:i ti ottenuti nelle ulcere. troficl1e d~gli ·- arti consecnti"re a lesioni trrr11n1nticl1e (lei nerYi . 1

1

,

Discussiòne della prima relazione. ì\lINERVI NI (Napoli). - Fa notRre che lo stes~o l'Platore ha attenn.1to le sue affermazioni tecisoru~n­ te contràrie all'a ttecchimento degli innesti omoplastici. Si tratta in fin dei conti di porre gl'innésti nelle migliori <:ondizioni circolatorie. ('a clono q11i nel i tutte le teorie chimiche e biologiche escogitate per s11ieg-are il costante atteccl1in1ento de-gli inne<;;ti a utoplastici. 1./0. 11a avuto il 30 % di succeRsi tanto con gl'inrtesti ~ utoplastici che con gli 01n6plastici. Ha ottenuto anche ,successi trapjantando piccoli lembi di ente presi da nnimali della stessa pecie in tas<.:be incise i1el $Ottoc:nti1 neo. ·

<~.\r.( • .\XO. -

1

Pn rla <lella cnlturn in ' 'itro dei tes-

suti. ((}euov<l) . - Non crede che in un innC'~to «'li muscolo in cui sia s tn to impia ntato un nervo. s~ct>ndo Erlac:her, il neTYO l)()SSa .proliferare e ri c:ostitnire le ph.1cche motrici. Ric:orcla le ue esvPrienzf' d' iu1vi:into tli nervi nelle capsule surrenali. 1\1..\R.\GLT.\~O

(Torino). - Ricorda le ~sperienzp cli Rf'rrn. a11:.1 logh P n q uelle di Erlacher: in esse. c-01 1neto(lo del cloruro d'oro, si potè i1ettn111Pnte di1no.·t r:l l'P 1:1 rigenprnr.ione delle placche 1notrici . ì\I OHJ•C RGO


{A)INO XX.X, FASC.

16]

SEZIO~E

(Relatore). - Risponde ni vari oratori. A Minervini dice che il successo costante ottenuto con gli autotrapianti dipende da che egli si è posto in condizioni sperin1entali più adatte. A Maragliano che le esperienze cli Erlacher e di Serra non • possono esser messe in òubbio. FASJA:-;J

Discussione _.ella seconda relazione. :F'A ~.\-XO

(A-sti). - In un caso di pseuda.rtrosi dell'omero, in ,c ui era stata previamente fatta la suh1ra del nervo radiale, i·o. rii11tervenne per curnr r.. la pseuclurtrosi, ed eseguì una trasposizione posteriore del nervo, per evita L'e il contatto di questo e-on t1na supetficie ossea ~ca br.1.

.

CAPPELLI (Fano). - R.icol'da cli a rer eseguito due t1 a sposizioni a11teriori del nervo cubi tale, do!JO aver mobilizzato i monconi ver un lungo tra tto, in casi iu cui la perùita di sostnn7.a er a notevole . Potè così fare la $Utura dirett<t.

PRATI CA

1497

te quale importanza possa a Yerf:' sul ripristino funzionale la conse1·yazione o il cambiamento d ella direzione normale del segmento innestato. Avvolgeva il trapianto con t1na lamina di cautchuk. L 'O. ha voouto che l'iuyersione della normale direzione agisce rendendo più difficile il ripristino sensitivo1110 torio. :JfORPU HGO cvnF;iglia l 'O. di ripetere alcune esr>erienze. CmAS~El\INI osserva eh~ si tratta della ripetizione della esperienza di B ethe. È oggi dimostrato che la il1v~rsio11e della rlirez1 one normale 11ei segme-nti tl'a pianL"lti non modifica il risultato. Non crede che i trapianti debbano essere protetti con materiale di nvY0Jgi1uento, che ne rende diffici le la vascolarizzazione . ZAPELc.oxr non crede che lo scia. tico di ca ne 'ia adatto J)e r lu studio dell::i sen sibilità e della m l)tilitù. dopo lesioni i1erYose. CAPPELLI. -

Ountr'ibiitu al traviantu dei n eri:i.

' petdite di sostanza d ei nervi -· 111 tre casi rli va~te L"'CSE~A (Ge11ova) . I/O. ha eseguito con st1cha fatto trapianti a utoplastici; in 2 casi insucce c-essu la trasposizione anteriore d el nervo ulnare. so. in 1 ~sit o buono. I/O. d ice che, a nche quando la perdita cli so(.'}lL\8SERINI (Relatore) risponde a FASAKO ùicflnstanza. è notevole, è spesso r>ossibile eseguire l ;t_ do eh~ di solito la traspo~izio11e dei nervi viene esesutura diretta, ricorrendo a vnrii artifici. Il traguita non dopo la sututa t1ei 11e1~Yi 1 ma prima, con pianto libero dovrebbe essere riservato a casi eccel o s<:opo ap1>t1nto di pet1nettere la .. ·ntura <liretta . 7.ionaJi. Bisogna però in ogni caso resecar e tanto I~ e11e 11a fatto in ogni nHHl o J1"'n~nr10 ad nl hH1ta11aquanto è s ufficien te a· 1nettere in \ i~Ll s1111erfici nerrP il nPrYo da una l"Uperfi<:e o~8E'H ·cabra : -vose bene fascicolate. ;t l'<lJ >!)elli e H l ,u:-;t•nn . c·ùe egli 11a ricord ato la l\1INERVINI . Ricorda che in un caso di lesio11e ttas110sizione dei tnon<'oui nervosi come uno dei del radiale r esecò solo un IJiccolo tratto dei 11euromezzi che, solo, o c-0111biua to a lla mobilizzazione e mi, onde poter esegt1ire la st1tnra diretta. Ebbe 11n alla fissazione dell' atto in clate r>0sizioni, permette, ottimo risultato. a11che in estese perdite di sostan za dei nervi, di CHIA::>SERI.Nl . - Conosceva" 1 solo caso cli tra11i11 li e~Pg uire la sutura (liretta. to eseguito da Cappelli, ed il solo pubbJicnto. Anch'egli è d'avviso che pri1ua di ricorrere al tra pianComunicazioni relative alle due relazioni. to debbano tentarsi tutti \ltit•gli accorgim€>pti. clu.! spesso permettono la sutnt'a dtr~· tta . E gli li ba. ciB ERTOCCI-11. Jri riesti cl'i pelle fissata. - Ha eset a ti nella sua R elazione. guito 65 espetimenti ~u i conigli, innestando sulP er ciò che riguarda la resezione completa dt.. l 1·or e<'C'l1io le1nbi (di 1-2 em e.) di pelle fissata in tessuto cicatriziale, finchè le f.uperfìci d ei m onconi a lcool o in for1no lo . 'I'utti gli innesti (auto-omo· nervosi appaiano bene fascicolate, non v'l1n oggi etero11lastici) si distaccavano dopo pochi giorni. ulterio.re motivo a discu ssione. ' 4

Plast'ioli l~ ou tcinee ed elioterapia. tte ·asi, in c11i n.yeva asportato tratti di cute

I '..\ rrER.\. 111.

clel nnso e g uancia (per epitelio1ni), ha ottenuto ottin1i risulta ti co11 l'elioternpin, senza d over ricorrer0 a~ 1i innesti c:u ta11ei. '"fORHACA . Confer1ua l'efficacia de lla elioterapia i11 qnesti ca:-:i. .A.LB..\ IQL. E. J/ O. crede che si dovrebbe approfon<li 1·e lo st11di9 cl egli innesti di cute fetale. 'l'.\DDEI. -

A. utop7astica per inversion,e con, rese-

~iunc

cu11 eiforrno bipo.J.cLre 'nella c11 1rc~ delle fistole cu ta neo-111 uc·,,se. - H a trattato vari casi di fistole

entaneo inueose col 11rocesso c1 ' invaginazione di Cntbelin, che ()gli ha op~Jrtunamente modificato. Convi e11e fft re Yal·i str a ti rli sutura introflettenti. pritna <lelln sntura cuta11ea. PAL~IA.

---

R iccrcll P

sv rri1n entc li su l t·r apianto 1

<111to,qeno élei nervi. -- ·Ha studiato sperimentalmen-

1\1AnAGLIANO. - Trapinriti pedi~1icolat·i di organi gh icin,dolari. - .Ha eseguito esperienze st1 conigli e cani. In segllito a l trapianto peduncolato dei testicoli le c€llt1le interstiziali aumentano di volume, i cannlicoli si conservano, l'elemento semina le subisce l1na le11ta atrofia. I /epididimo si con serva bene. I l trapia nto pednncola to del testicolo riesce quindi a~sai meglio che non il trapianto libero. Gli stessi risulta ti si l1anno con il trapianto pedu11colato di o·y aia, che egli ha fa tto eseguire al suo a i11to DEI.Fiso: numerosi follic:oli si conservano. BRANC..\TI. Oranioplast ica. - Presen ta nn p.:iziente prima sofferente cli ripe tuti nttacchi di epilessia .Jackso11iana sopr avven11tn i11 seguito n frattura de lla volta cranica. L'O. l'ha opera to di cra11ioplastica col metodo a strati del prof. Alessandri . Gli attacchi di epilessia sono sc0n1pars:;i. I/O. dimo$tra delle raòiogrnfle del caso.


1.j.98 Scd uta del .?6 ottobre 1923.

Comunicazioni sulla chirurgia delle vie biliari. DoxA'r I. - ~Sulla ·chi,r u'rgia dellè vie biliari. Si dichiara fayorevole allR chiusura per prima delle pareti addominali, dopo coleeistecto1nia. Se ne a~ti<=>ne solo in alcuni Ct"l 8i (rotture della cistifellea d ura11te l 'ectomia, ee;c.). I11 qualehe caso, a nch e il drenaggio non funzio11a, non solo, ma clo110 tolto, si ha talora fuoriu scita di discreta qua11titù <Ji bile che a YeYa ristagnato; oppure il clrenaggio è stato tolto così l"resto da. far dubitare d ella sua efficacia. 1\i1ARIKELLI.

-

Ool eci sto -,qastro

ro sto 1n i.a sper i1n enta,l i . -

e colecisto-c11,te-

S })e r irnentalmente la co-

leri :..; to-ga str ostomia è preferibile alla colecist-0-duodeno. to mi<l . :sen11)re il coledoco si ~ dilata t-0 a forJUèl l'e un l)iccolo serbatoio. Da - 1·iproyarsi la colec:ist ocolostomia. GALLI. - L'esani e fra.~:i.011,at o <lel succo ga strico <lupo inter·veriti ope1·atili:l sulio sto111.aco e s1tl.le vie biliari. - Con l}l sonda di Einllorn non si trovano a lterazione della <..: urva d ella secrezione gastrica : invece dovo la g . e . verticale ad ansa non troppo breve si Yede <1 un1ento ùell 'a ttività motoria e riflu sso di bile, iHa •t•ssn i iueno frequentemente il riflusso del sec eeto vi111creatico. J)ISOUSSIOKE.

PARLA\'f..COHIO. - T.Ja colecistectornia è 0petazione a~sa i più g rave ùella colecistostomia, con la quale si può c:urare ancl1e la cnu ~a. d ella calcolosi. Si può eseguire giornalmen te il <..:a te terismo del coledoc'O : dopo alcuni· gioi:11i si r àschierà la colecisti, dopo aver guarito la stenosi e l'inginocchia1nento del cistico. N on l ) UÒ ammettere che le alterazioni della mucosa clella cistifellea 11on possano g·uarire. Qlùndi si tog lie la <..: istifell<?,a c1t1ando si deYe, ma in rari casi ::;i i>uò con1 serv~1 re (casi di malati gra,iJ. Gli .lA. te<.le:chi ~i servono <lella coleci stectomia ideale nel 75 ·~~ dei casi, che si può eseguite tenendo }Jresenti speciali accorgimenti tecnici : Jua bisogna tener co11to <lei canali e dotti aberrauti. Quando no11 ce se ne accorge, la bile può fuoriu scire in Recondo tempo, e quindi rimangono a temere le i11on{lazioni di bile nel peritoneo. Co1)rire bene il cistico, condizione indispensa bile per la colec:is tecton1ia ideale . Domanda quaJe deve essere la c:onùotta ope1:a toria nei calcoli della Papille di '\1 ater. CROSTI . -

Si dichia ra favorevole ( risponùentlo a Crosti ) a lla coledocot o1nia tran·sduodenale, per eYitare le ditticoltiL da a<le-1·~117.e e il pericolo di ledere la Ì)Otta . l\1AJOCC.:HI . -

..

l A!\~O XXX, FASC.

lL POLICLTNlCO

DOSATI. - J.. 'O. ha f~ tto la <;oledocotoruia t1·ànsva 11crea ti ca in l1n caso tli c:a l<.:olo ùella l)Orzio11e rett od uoùeua le del coledoco. H a fatto in tnle occ·asio11e anch(\ ltl colecistec.-to111ia. ~utura per prima. Il caso è ~ngolo . m a è a ndato b~ne. DuMI~1c:r.

-

Jlicerclle .-p<'ri111<•1Ltali e cl inich e s·ulle al tera~·iu11l d cl parPnr:lli111a PJJatiro nelle CfJ-

46]

Zrci stilii aoute. -

Si tratta di ricerche fatte da I)()Clti, tra cui il Borghi. Dice che bisognerebbe fog~ià're la funzione <lei fegato prima (lelle operar.ioni su lle vie biliari. Iniettava i germi nella cistifellea, t)re,·ia lega tura rlel cistico: nei casi in c·ui ~ è avverata la colecistite· si ~no trovate cosb1 nte u1~nte alterazioni della cellula epatica, con~ist€'11ti in degenerazioni e necrosi. Probabilmente si tratta di diffusione diretta del processo colecistico a l f~ga to tra verso le Yene l)Orte accessorie. I.e :Stesse alterazioni ha trovato in due cosi di colecl'Stite nelJ'uomo. L'O. illustra la ~ua con1unicazione con proiezioni. HoRc;HI. - Ha trovato le ste~se alterazioni del fegn to. ma. in vicinanza del letto ctstieo.

La calcolo:si dei dotti biliari intra-

~lA.JOUCHI. -

Nel 1911 l'O. l1a eseguito u11'ermticoto1nia esterna per calC·')li clell'epa t ico. Quest'anno ha avuto nn a ltro caso di é<1lcolosi dcll' "l)a tico in cui ha pure fatto l'epati<:otomia. I 1ì quest<> caso non esiste,·ano calcoli della cistifellea, e ciò dimostra che può esistere una calcolosi intraep-atica senza che ne eRista u11a nei dotti extr~ epatici. Il calcolo era incuneat.o nell'epatico. epatic i. -

IJATTERI.

S ullo.

-

rige n era~· ion e

della. colecisti .

Ricerche sperirneritali. - Ha fatto esperienze sulla a sportazione della mucosa <lella <'istifellea, e riempimento con lembo di 01nento. Si ottiene la ricostituzione di una nuo,·a ca vità rivestita da e1Jitelio cilindrico. ~EnA b, INI. Dice di av<:lr fatto espel'ienze ;111aloghe. OLIA~~ - -

Risultati cli intcrven.t i sulle i; ic biliari

(oltre 200 casi personali) . - E sperienza. personale • di 11 anni. Ha avuto nella calcolosi cistica mortalità ùel 6 %, in quella delle vie bilial'i intra e<.l extraepatiche il 25 ~o · In molti casi, specialmente 11epJi ultimi anni, ha fatto la chiusura per pri·1nan1. Opern d'nrg·e11za in ca si di o cclusione :.'lcuta del coledoco . • ~11

491 <.:asi <ii occlusioni intestinali ne Ila trovati tre cla <:alcoli bilin ri. Dimostra tre grossi calcoli. Uuo di essi ~i e liminò per ln vagina; clue furo110 estratti a ll 'overazione . IlAc:ozzr. -

VIGNO.LO. - Ricorda un caso tli occln : :;ioue acuta da ca lcolo biliare, ('OD esito buono. Riferisce un altro c:::l so di ileo d-<l ca JCDlo biliare da lui operato nel 1920, con succe~~o PIERI. -

CAPPELLI. - Ha ope rato 11n ca so di migrazione cli calcolo cln lla cistifellea nello stonJn co.

Comunicazioni diverse . la tera l e nell 'aneu risnla trauniat'i co a rtcro- ·nc' no.~o Hf'lla .·If a- va rietà di fisto7((. artero-venosa. o ·vo1·ice ane11ris1uatica. - I/ O. ri fetisce un ca. o da lni 011el'n to con successo :-:èi C·ACCIA.

-

La l egrr t u ra

n1Psi or ~oll o . e JJ resent:.1 il pnzi()11te. 011.gli P.-iti renloli.· df>lle a11tupl<1slicll e peritonrali p er cura <lPlf <' n1r•111 brfl Il«' pr·ricol iX .\!5.ETTI. -


(ANNO XXX, FASC.

4.6]

SEZIO~E

che. - Ha seguito e ~tudiato dopo parecchio tempo (1-6 anni) 60 individui operati di appendicectomia co11 plastiche nlla Taddei di membra11e pericoliche. Tra tteggi:ita brevemente la tecnica dei tre tipi di plastica : }Jer scorrimento, per inversione, per sezione, e riassunti i da ti statistici, prendè in esame le OS$ervazioni gen-erali più importanti intorno agli esiti remoti. Sono scomparse le crisi di dolore, il meteorismo ciecale o ciecocolico, la sensibilità e la doloribilità alla pressione, scomparsa la stitichezza ostinata. C-0n esami radiologici fatti in molti degli overati si potè dimostrare la scon1parsa di quei vizi dell'intestino che erano la principale causa della malattia ed una più rapida progressione del vasto di bario. In alcuni casi, ~ssendo gravi le alterazioni di forma e di posizione tlell'intestino, il risultato non fu completamente soddisfacente. )1ATTOLI. - Alcune n1en1brane pericoliche non dànno clistl1rbo. Se però le · membrane oono :fibrose ed estese le plastiche non sempre dànno successo. Crede che in certi casi in cui si ha insuccesso si deb'M fare l'ileo-trasversosto1nia non l'ileo-sigmoidoston1ia, come crede Tadòei. JuRA. - Sulla niesenterite reiratt'ile. - Illustra un caso di iuesenterite e 111eRocolite retrattile, occ<r1·so in un giova11e di 23 anni, nel quale le ricerche biologiche, sierologiche ecl istologiche facevano escludere tl'attarsi rli lesioni tubercolari o sifilitiche. A proposito di tale caso l'O. insiste nel ritenere chP tt1tte le for111e di retrazioni dei meso da tnbércolosi, da sifilide o da attrbuirsi ad agenti infettivi o meccanici e con lesioni limitate non abbiano da essere noverati tra quei casi di mesenterite r~tra ttile, di cui il quadro clinico vero prei:;enta la maggioTe i111portanza, sebbene non ancora definita. BATrAGLIA. È d'avviso che la tubercolosi croni~'l fibro-epiteliale del 11eritoneo sia più frequente di quanto non si creda. I

FAcc1~1 .

Ricerche sperinz en.tali sulla niesetiterite sclerosante. - I/O. ha eseguito ricerche spe-

rimentali sulla rete linfatica del mesentere, servendosi d'iniezioni d'inchiostro di china. I linfatici sembrano arrestarsi in corrispondenza delle chiazze di mesenterite fibro~. CHIASSERINI. - .A proposito del caso di Jura e delle ricerche di E'accini ricorda un caso di mesenterite-mesoite ~ omentite retrattile da lui operato. Le prove biologiche facevano escludere che si trattasse di lesioni tubercolari: Il versnmento riJ)rodottosi acquistò il ca rattere delle asciti chiloAe.

Riferisce lln caso da lui operato di onl,entite cronica fibroplastica. L'etiologia è oscura. PARLAVOCCHIO e I1ATI'ERI. - Intervengono nella discussione del cAso con1unic:a to da Cascino. Quest'ultimo, che ha eseguito anche ricerche sperimentali. dice che nel caso di Cascino si trattava probabilmente di omentite tu~rcolare. FALCONE. - Pneumatosi oi.stica dell'intesti1io. N~ riferisce un caso. Per l'etiologia cr~e che abbia importanza la presenza da lui constatata di accumuli linfatici con accenno di fissurazione. C.\SCI~o.

-

PRATICA

1499 26 ottobre 1923 . • Seduta porn e,r id iaJia.

Eo1n1. -

S ull'ulcera del digiun,v co1iscc,u t1va a

uastroeriterosto11iia. - Riferisce su tre casi di ulcera peptica del digiuno 'seguita a gastroentrostomia, sottoposti ad atti operatorii e mette in eYidenza la gravità di un'affezione la quale richiede una terapia diretta ad a~portare le parti dei visc.-eri malati ed a cura re la disposizione al male ripristinnndo Ja normale co11giunzione dello -stomaco con l'intestino oppure resecando ampiamente lo stomaco e riunendo i visceri nel modo che più si a vvicini al normale. BAGGIO. - Si occupa dell'ulcera digiunale sperimentale ; l'ha ottenuta nei cani con esclusio11e pilorica, non l,ha ottenuta con la resezione pilorica. Fa distinzione fra escluis ione de 1 piloro e interrt1zione della continuità, e tra le varie estensioni di resezione del piloro. Tale problema è complesso ... Oggi ~r evitare l'ulcera digi11nale si può dire che è bene resecare la pars pilorica, o almeno far la g. e. senza esclusione pilorica. 1'1ATTOLI. - Non ha mai osservato ulcere digiunali anche nei casi di escl11sione pilorica. ' BASTIA:KELLI e CArPELLI. - Fanno le stesse osservazioni di Ma ttoli. ALESSANDRI. - Non si pl1ò negnre l'esistenza dell'ulcera peptica del digiuno. Ne ha operato un caso a nche oggi. Come cura: Possibilmente ristabilire la continuità normale dello stomaco, quando ciò è possibile. Altrimenti fare una resezio11e ampia dello stomaco. Riferisce anch'P-gli un caso di ltlcera peptica in cui dovette intervenire tre Yolte. PARLAVEOOHIO. - Sia sperimentalmente che clinioomente l'esclusi one pilorica fatta col suo metodo non espone al pericolo dell''ulcera peptica. del digiuno. B. Ro8SI. -· Sulla tecn,ica della resezione in,teEsteriori7-zata l'ansa e fissati i punti stflna,le. :-ni cui deve c;-1dere la resezione fa subito la sutura del peritoneo posteriore. Immette in un tratto di ansa un mezzo bottone e lo fa passare distalmen te. Applica il suo schiacciatore e seziona col cauterio. Passa nna sutura a borsa e tira i fili che annoda. Lo stesso fa dall'altra parte. Fa sporgere le due metà dei bottoni, cauterizza in corrispondenza, e anastomosa le due metà. Fa anche un leggero sopragitto intorno al bottone. Ha operato con buon esito sette casi (anastomosi co~o­ coliche, ile-0-coliche, llel tenue). Illustra con proiezioni. F. RossI. - Don1anda perchè usa il bottone. CHIAROLANZA. - I-ticorda che Pauchet ha pubblicato qualche cosa di simile. Dice che il bottone ha qualche inconveniente. Massima importanza ha l'assicurare una buona vaSC'ola rizzazione dei tr~tti da anastomosare. MATTOLI. Ripete le osservnzioni di Chiarolanzn. È nssai diffidente ve1'SO l'uso del bottone, specie per le anastomosi colo-coliche. PARLAVEOCHIO. - ~ contra.rio all'uso del bottone specie per 1e anastomosi colo-coliche. Rivendica il merito del suo metodo asettico. B. ROSSI. - Risponde agli 00.


1500

IL POLICLIN reo

duodenali da oa1ltsa estrinseca . - 'L'O. nnalizza le cause di stenosi cronica sotto-Yateriana cla cn use estrinseche ed a ZANIBOXI.

-

Sulle st enosi

proposito della compressione riferisce di ricerche sperimentali cl1e gli consentono di concludere che a stenosi di leggero grado il duodeno re.agisce con iperfunzionalità motoria delle st1e tonache muscolari, ma ad un ap:gra vamento della stenosi . si ha il primo manifestarsi clella si11dron1e clinica di scompeDJso da stenosi. Ricol'<la come la duodeno-digiunostomia sia la cura di elezione perchè più razionale della g. e. realizznndo un drenaggio decline. Riferisce in fine <..'{lme il sno maestro. prof Donati l'abbia praticata per pr11uo in Italia con esito fa ,·orevolissimo. PARLAV~ccnro.

-

Teonica d ella gastrostomia.. -

Ha studiato sperimentalmente un metodo di gastrostomia col quale viene isolato per scollamento un cappuccio di mu<:osa e oottomucosa. DONATI. Ha eseguito tale metodo snlPu-0mo con buon risultato. Nic ASTRo.

-

.<: J11ll'inginocchi aniento d ell'appendi-

ce . R ·ioerche speri1nenta.l·i. - Esperienze sul cane: inginocchiamento della parte flis~'lle con pt1nti di C.'l. tgu t. Si lk'l eden1a. e replezione dei vasi, talora li1nita te zone d'infiltrazione leucocitaria. Dopo circn 30 giorni queste nlter~zioni scompaiono. In seguito ·Si ha ipertrofia tli tntte le tuniche. Non si sono avute flogosi. Stu<l i o sulle secrezioni psi ooriff,esse d ello sto1naoo dell'adulto. - L'O. riportandosi alle ROl\fAX I. -

esperie nze eseguite in precedenza dal Pawlow sugli animali ha cercato di trasiJOrtarle m1ll'uomo. E~ sendogli ca1)itata un:occasione favorevole ha poh1 to fare ricerche (li tal genere ed è pervenuto alle seg-uenti conclusioni : 1) non esiste nell'uomo una secrezione psichica; 2) esi-ste inve<!e una secrezione psicoriflessa; 3) l'adattamento dei succhi alla digeribilità degli alimenti si nota prima an0ora che gli alimenti giungan o nello stomaco. ALOI. -

Enorme c isti emorragica da mit.z a S'llO-

cen,t uri.ata. - ('u so clinico con dimostrazioni di microfotografie. (Jon,tribitto allo st'ltdio della, gua1·igione delle f erite della m.il.za. Studio sperimenta le. - In alcuni casi la ferita era ricoperta con omento, in a l tre no. ~fanca qualsiasi accenno di rige-nerazione dell'organo. Quando vi si immette omento, si ha una formazione di tessuto linfatico proba bilmente derivante dall'omento. DI GIORGIO. -

-

ln,t erventi n elle lesioni traumati<:h e del r erie. - Statistica dell'Ospedale dei Pellegrini <?omprendente 134 casi C'l i lesioni renali: 72 contusioni: 24 ferite da punta e taglio; 38 fel'ite da arma da fuoco. S o RREXTlliO. 1

M. B uFALD\J:. - ~CJulla torsione intraaddominale d ell'oniento. - I/O. riferisce due casi di torsione intraaddomina lc <.le ll'omento. Insiste snl l)OCO va-

lore che si può ùa re a lla presenza o meno della leucocitosi per la diagnosi diff-erenziale da un pro-

(ANNO XXX, FASC. 46]

cesso infìan1matorio a sede appendicitico; e sulla utilità inyece dell 'indagine r adiologica. F.

L'estirpaz ione dei garigti lon1 bari nella oastra.iione per cancro del testicolo. - Caso Ross I.

-

1

di tumore misto del testicolo con trasformazione epiteliomatosa, in cui fece l'emicastrazione e la n ~portazione dei gangli lombo-aortici. Raccomanda l'operazione radicale. "'\rr Gxow. - Ha operato. 4 casi di neoplasma maligno clel testicolo col n1etodo radicale e.sposto dal Ros si.

To&RACA. -

Ricerch.e fisio-patologiche sugli in'nesti arterio-arte1·iosi autoplastici: Fa notare <:ome nello stl1dio degli innesti vasali sia stato fino ad ora segt1ito u11 indirizzo esclusivamente morfologico; egli ha i>ensato invece di iniziare uno studio fisio-11a tologico degli innesti a rterioai-teriosi nutoplastici . .A qt1esto . scopo ha <'seguito sui cani il reimpianto cli t1n ~<'J111e11to di caroticle e a vari i1tte1·valli cli ten11:n h:ì 1-~sam inato la contrattilità adrenalinica 1: ( i t•Pzzi tra.piantati paragonandola a qnelln .~ , . n·,, rteria porta-innesto. Da queste esperienze è ?' b•nlr:tt<l che in un primo tempo la car>n cità degli innesti a rispondere allo stimolo · :idreanli11ieo din1inuisce moltissimo e forse $Compare addirittura, mentre in segt1ito essa tende a risalire \erso la norma. Per In interpretazione di q11esti fenomeni bisog·na escludere che si tratti di alterazioni delle fìbrocellule 1uuscolari della 'media e si cleve pensa.re in,ece che J"nlterazione sia invece a carico degli ordegni net1ro-n1uscolnri, a ttra v~l"SO i quali, come è n oto. l'adrenalina agisce sulle pareti vasali. 1

S. DESTICI. - La yenesi dei tu1nori sperin1entale da catra nl e. - L'O. ha sperimentato su 86 topini, 30 ratti e 2.5 caYie sottoposti per lungo tempo all'azione del ca trame minerale o vegetale. Produzioni epidern1iche verrucose e neoformazioni atipic:he si ottennero in 16 degli anirp.al1 più a lungo sopravvissuti al tra tta1uen to ; in due soli ca si si ebbe lo sviluppo di neoformazioni che avevano tutto l'aspetto morfologico e biologico dei tt1mori maligni. I/O. sostiene che la genesi dei tumori dn catran1e, oltre allo stimolo irritante lo<:a le, che desta e mantiene una proliferazione nella se-de, debba attribuirsi anche ad un fattore biochimico di natura umorale, costituito sulla base della senescenza, e degli sqt1ilibri provocati dalle lesioni determinate dal ·catranle, fattore che permette alle proliferazioni di assumere tipo blastomatoso. L'O. illustra la comunicazione con proiezioni di prepara ti microscopici. · Prendono la parola nella discussione della con111nicazione C·hia rolan1~. Fiehera, Battaglia.

i·a .~n li 0011, l em bi di a p9n.evrosi e di peritotleo. - L'O. dopo aver ricorSI1t-fEO~I. -

Plastich e

1

da to le plastiche fatte da altri AA. riferisce i SlIOi e~rimenti eoncludenùo che colle plastiche perito11eali si possono ottene-re buoni risultati dal lato della permeabilità del vaso e d(>lla reintegraz1one anatomica della zon.-'l d'inne~to . •


[ANNO XXX, FASC .. 46]

G.~RG.\NO.

-

SEZIO~E

I/azione del 1·adio sugli epitctiorni

Esperienze eseguite nella clinica ~hi­ rurgica di Napoli. Dimostrazioni di disegni e mi-

c11t11nei: -

.crofotograti~.

PRATICA

1501

chirurgico nei casi di tu})(lrcolosi osteo-articolare. Si ottengono ottimi risultnti con la cura elio-ma• r1na.

Bre\Ì note dei;;unte da nna statistica di cranioplastiCoLI..ICA. lll11slraz·io1te d;, una. singolare l esione che alla l{ighetti. tra u111·<Llica della ti1Jia. - \':100 clinico. I>er ciò che riguarda la tec:nica l'A. pratica l'in27 ottobre 1923. tervento in anestesia locale, cou l'aggiunta di q11alcl1e c1nc. di soluzione di adreD<.'llina alla soBENEDE'l"l'I (Ca tan ifl). 1 ,ooa ll.:.:za zion,i. oh i r u·rluzione a11estetica ottiene di poter operare senza 11 ioh e am e bi(! sioll P : peri-emostasi alla Kra11se od nll'Heidenein. a) l'importanza dell'es.qn1e delle feci ver la Pa•rticolarità sulla. casistiaa : Due casi di lesio<diagnosi di appen{li~ite amebica: ne del seno longitl1dir1ale superiore trattati con il b) contributo nllo sh1rtio degli asee~ ~i epatici tnmponamento nei quali, nonostante il tamponaam~biasici autoctoni. mento prolungato, il metodo fu e seguit.o nella sua L'O. nel mentre conferma l 'esistenza di focolai co111pleta i11tegritù. :amebiasici autoctoni in Sicilitl riferisce su quattro Due casi di ernia cerebrale che stanno a dimo<!asi di ap1.>endicite cronica di nn tura amebi<.1 sica, strare p er ·i prirni l'utilità del metodo in questi -Oei qu~li uno g"Uarito con l'ope razione, gli altri casi per qu~1nto si<l stato teori<!amente sconsigliato tre con la sola cura emt>tinica. Insiste sull'impordal Solieri, il qun1e preferì in questi casi il lembo tn11za rlell 'esn UH?· : i "'temat ico delle feci negli nmalla Mtiller-Konig. n1alati di disturbi gastro-intestina li cronici con CHL\SSERIKI. Crede cb.e nei casi di frattura sindrome appendicolare per la dia~nosi e cura . esposta della volta cranica, quand-0 si possa opedelle forme amebh1 Riche . rare nelle prime ore d-0po il trauma, conTenga Inoltre rife risce '8tl nn ca8o di ascesso epatico fnr·e vrirniti,·llmente Ja plastica osteo-periootea deJ·a111ebiasjco. Nel pus del quHle furono risco11trate la i>erdita di sostanza. I u 5 ca si così tratta ti ha '.Rmebt> in fase ciRtjca e nel qunle si rese neceaavuto sen1pre buoni risul tn ti. :Sario l'intEirvento c11irurgico pe1· l'inefficaci.'l della PARL.\ VECCHIO. Ricorda il recente processo del -cura en1etinica. suo aiuto prof. (Jinquema11i, il quale per ricoprire 1 DF.LIT \LA. - E st esa rese.~i on e d ella, tibi a e pela perdita di sostanzt~ si serve di un lembo a ro1ie per o.~t e osa rcu rna e trapia.nto osseo li.bero. ponte, a t11tto spessore, conte11ente delle b.ra tte 'Trapianto <li 15 cm. ùi ])erone do]){) resezione delossee. Questo lembo che 11a il grande vantaggio la tibia . e pe1·one })er osteo-sn rcoma . J;'or>erazione di una ricca doppia sorgente di nutrizione può -data da ltn a11no t> il risult<l to è stato buono. r:o. 11tiliz1.Jtre il \antaggio di quelli che applicano su . -dimostra delle radiografie clel cn o. 08SO <> cerYello un len1bo di apo11evros:i. Il risult<1to clinico del solo caso in cui è stato adoperat.o AscoLI. An r u risnia tra u 1natico della radiatr. • è s ta to soddisfacente. - I/aneuri sma erR sorto in seguito ad esercizi COLLIC.\. Fa delle brevi osservazioni. atletici ehe il p:1ziente t>seguiva dn lln certo tempo. L'esame istologico ùiruostrava che probabilmente CHIAROLANZA. A1ichilos,i te,m1Jo1·0-mandi bolare. la cliln tazione aneurisma tic a, a conca meruzioni, si - Bisogna decidere caso per caso per l'artroplasti-era iniziata in Se!?;nito a 1Rcernzione dell'intima. ca o la reser,ione in anchilosi temporo-mascell3;ri. DEI, TonLo. - A z ion e delle tossirie piogene sul Nel caso dell'O. (anchilosi temporo-mandibolare in proce8so di gitarigiori.e <lctl e fratture. - Partendo una g-iovane) egli ha fatto Ulk'l resezione e interpo·dalla constatazione cl1e nelle osteomieliti si hanno. sizione cli un lembo òi a1)011eyrosi, e in 1ooguito, esspesso fatti di i11eros tosi, ha iniettato emulsioni di sendosi riprodottn l'anchilosi, una resezione ampia ·stafilor occt uccisi a livello di un focolaio di frate altra interposizione di un le1nbo di massetere; tura. I.e esperienze erano Pseg11ite sul radio dei rapida n1obilizzazione. Risultato funzionale buono -conigli fratturato. Ha notato l1na notevole azione e modificazione anche della forn1a ad uccello del -eccitante sulla proliferazione o s...~n. viso. PIERI. Ou1:(J, <fplla tubercolosi d el gomito con, DELITALA. Crede che lit coi:;a più utile sia la la resezione. Ha stndinto 18 malati di reseresezione delln branca 1uontante. ·zione del gomito (16 Ji nn ~ tianelli. 2 ~uoi) . Earor. - Ricorda un caso 01)era to d.'11 prof. AlesIncisione di Park; fare la re~ezione; asporto re sandri con resezione <ii un tratto del condilo senza 1. tessuti nlalnti; cauterizzare; toccare con aciòo interposizione. Ris11ltato funzionale bn ono. ·fenico; st1tura lasciando lln piccolo drenaggio. F. R. Bnu~o. Una. farniglia n eoplastica. Art.o i11 esten ~ ione; òopo J O g:iorni art.o ad anDopo n ver aceennato a quanto Ri rileva dagli. AA. -golo retto e mobili7.za7.ione. In 15 ca·sì guarigione sulla teoria della ereclitarietù del cancro, l'O. pre.Pet primam. Pei rtsultnti lontani su 13 nlalnti Ren't:.n lo schema òi nna fan1iglia in cui da padre seguiti 10 erano gnariti, 8 n\eYuno avuto r-eciimmune, che però ha avuto 2 oorelle morte per ·dive. In 8 casi n1ovimenti ~n conservati, 1 caso cancro, si sono avuti 7 figli, .sei dei quali sono -di gomito ciondolHnte. morti per canc-ro. DJJ:: FRANCESCO. J?isultati d elle ou1·e elio-maFASAXO. -

·riiie alla spiaggia di lido n ell& tuberco.losi osse p. - I/O. è contra rio in linea genera le all'intervento

('!CALA. -

sistemica. -

O·r anioplastiohe alla. Righett·i . -

La lipotnatosi arbore$Cente articoiare Riferisce sopra un caso nuovo di ma-

I


1502

fL POLICLINI CO

Iattia ~istemica: la lipoma tosi a rborescente di tutte le a rticolazioni degli arti, da mettere forse in tapporto con disturbi dell'apparato endocrino caratterizzati da un disquilibrio oncogeno della liJ)Ogenesi. MATRONOLA. -

'1 uuiuri nt a.ligni niuJtipl·i ài specie 1

L'O., dopo aver accennato ai crite ri per <lefinire la moltep licità dei tumori e a lle sue varietà, iiferisce il numero dei casi riportati nella letterat11ra di tumori maligni multipli di specie diYersa · in or g·ani diyersi nello stesso individuo e illustra un caso osservato nella Clinica Chirurgica di R oma di epitelioma della n1amn:iella ·e mixosarcoma clel piede esistenti contemporan~a1n ente in una donna di 72 a nni. diversa nello stesso i,tid·i viduo . 1

DOMINIO!. - Si1npaticecto111iu. periarteriosa.. Descrive i fenomeni rhe si verificano nell'uomo dopo simpaticectomia peria rteriosa. L'O. l'ha a pplicata in 5 ca si (4 di ulcere trofiche e 1 di ulcera -çraricosa) . Descrive la tf'cnica della simpatocectomia i fenomeni immediati e lontani, che ne conseguono. I risultati nei' casi di ulcere t rofiche sono stati buoni, mentre l'ulcera varicosa si è riprodotta. Dimostra un paziente, già sofferente di ulcere r;erforanti, e dall'O. operato di simpaticectomia periarteriosa. l>IERI. Ha fatto simpAticectomie periarteriose in 4 ca,si: 2 ulcere perforanti e 2 casi di dis turbi trofici con dolori graYi . Risultati im1nediati buoni, s11ecie per ciò che si riferisce alla scomparsa dei dolo i·i. P ;\RLAVECCHIO. - Ricorda qualche caso di simpa ticectomia periarteriosa . Ne ha avuti buoni risultn ti; si hanno b11oni ris11lta ti, in questa s1:>ecie di alterazioni trofiche, anche <lalla radioterapia. CHOSTI. - ]i'a notare cl1e !llla simpaticectomia è bene associare a n che il trn ttamento locale . Alla quale osseryazione anche Do~11mc1 si associn.

e

Co1nvorta111ento del tinno n!(3ll'etero- e nella, clo·r onarcosi. - Negli animali (conigli e gatti) sottoposti sia ad un'unica sed11ta di e teronar c:osi, che a parecchie sed11te, fino a 15, le a ltera1A::0NE. ·-

zioni so110 trasc11rabili e va r iano da nna lieve vasodilatazione ad una leggera diminnzione dei timolinfociti. Xegli animali dello stesso peso e, possibilmente de lla medesima figliata, sottoposti a cloronarcosi, le alterazio11i sono caratterizzate, anche dopo poche sedute anestetiche, da un' intensa iperemia vasa le con infiltrati emorragici, fino ad un'involuzione pa tologica di alto grado della glandola dopo parecchie sed11te cloro anestetiche (8-10). 1[AGRASSI e CROSTI fanno o~ser\are che il cloroformio è ben tollerato dai bambini. l\lAGRA8SI. -- S1tlla ple11ri t e puru l enta. Esiti lontani di ·i nJerve1iti chi rurgici. ·- Su 200 bambini con l)leur ite purulenta ha fatto ·sempre la resezione costale ampia. Mortalità: 9 %. In 7 casi dopo puntnrn esplorativa ha aYlito riassorbime11to spontaneo delFc'~sutl.ato. Su 73 operati da molti anni, 61 hanno dato loro notizie; 54 stanno bene. Anche la funzione polmonare è buona.

LANNO

xxx, FASC. 46]

P UTZU . Un, oasq di m iceto1na del piede . - Rife risce un caso di micetoma del piede sinistro osservato in un ragazzo di lG anni nato e mai assenta tosi da Cagliari. La lesione che aveva tutto l'aspetto suggestivo . del Piede di ~ladura s'era iniziata a 9· anni ed aveva avuto un decorso lentissimo fino a 2 anni a vanti, qua11do, clopo una contusi-one, acquistò notevole volume. Il piede diventò deforme e <loppio del destro e su di esso comparvero noduli multipli, ricoper ti da cute molto ispessita e cosparsa di piccole vescicole che davano luogo a ulcerazioni cr a te riformi, superficiali, le quali si ripar<l vano residuando piceole cicatrici ipertroficl1e, notevolmente pign1entate in bruno. I noduli contenevano i1umer osissimi granuli giallicci che seminati in yart terreni dettero luogo a sviluppo di colonie actinomicotiche e che tali· si riscontra rono a nche all'esame microscopico. ~Incrosco}-)icamente e istologicamente la lesione presentava i caratteri dell'actinomicosi tipica. Il i)resente e l' 11 o ca so ùi micetoma del piede osservato in Euro1)<1, l 'So in Italia, il 30 in Sardegna. In quest'isola, una delle regioni europee più Yicjna ai T ropici, pare ne esistano altri casi e l'O. si propone di fare ulteriori ricerche in proposito. ' rIGi'ìOLO. -

Vol1t111 i ·n osa ernia ing1Lino-scrotale des.tra strozzata : St ro.zzan1 ento rotatorio intraddorni·n ale del t enue cori aa ngreiia di oltre 3 metri di intestin.o. Entereotoni'ia; ,quarigiorie. - Stabilite le

di,erse n1odalitit di strozZR1nento comune delle ern ie, acC'enna n lla possibilità dello strozza1nent0> pe1: sola torsiorie del n1csentere nell'addome con1e· è il caso che riferisce. Si tratta di un individuo di 63 anni in cui lo strozzamento si er a stabilito 13' ore }Jtin1a dell'intervento. ..\.ll'opernzione si. constatò gangrena non solo delle a11se del tenue a llog~ te nello scroto, ma Ja gangrena di tutto l'ileo. La cau sa er a da ta da una rotazione di 2 giri sul !-;egrnento dell'a sse lnesenteri::i le che sostiene l'ileo. I;n resezione. ha interessato metri 3.40 d'intesti110. da fl en1. dal suo hnbocco nel ceco in alto. Ris11ltnto immediato e defi11itivo f8vorevolissimo. Aricuris1n a trauni atico dell'a.rteria;. fe111o r al e su perfioi.ale e profonda. - Caso clinico. PF.RRUCCI

·-

Allaccia tura delle due femorali : guarigione. :NitiLLER-GALLI. -- In1.po1·tanza ch.irurgica. dell'azion.e ster'ili .Z.Z(J;rife dei 1·aggi ultravioletti. Da numerose esperienze eseguite nella Clinica Chirurgica di Padova J'O. si è convi11to che l'azione ste-rili?.zant~ dei rag~ ultravioJetti è notevole. :E1 neces~nrio però continuarne lo studio, per poter arri\are a conclusioni pratiche. DI GIACOàilO. - La terapia degli ascessi tuberoolar·i col Joni.'tza.tore el ett1·ol·iti co. Ne ha ottenut<> buoni risultati . Dimostra l'istrumento. RICCIO. - Vaccinoterapia delle infezioni chir1"rgiche a, decor so subacuto e cronico. - Ha fatto. ricerche su <l mma la ti d 'infezioni stafilococciche delle parti molli. Nei C>asi a decorso cronico ma ncanoreazioni imn1unitarie ge11erali. In seguito alla vaccino-terapia è agevole consta tare nel siero la pre~nza òi sostanze reattive specifiche, prima mancanti del tutto. A. CHIASSERINI. 1

' •


[-.\~NO

XXX , FASC. 46]

SEZ IONE PRATJ CA

II Congresso della Società italiana di Urologia. { Ro>na. 21 ottu1Jrf' JrJ2j).

f:;on{) c-011Yenuti da ogni parte d'It.:1lin 11ulllerosi i congressisti, tra i quali not:lti il rirof. on. Pasen le, il J>rof. U . Gartlini, il l)l'Of . .)!u~(·ntello, . il prof. M. I>on~1 ti, il vrof. C. nru11i, i l l)l'Of. ~- Rolando. il J>l'Of. X. (~a rrn r o, il prof. B-Ona11ome, il prof. G. X Pgro, il pr of. Tnrclo , il l)l'Of. 8a-riozzi, il prof. J,.,illn, il dott. Mela11-0tte, il dott. BeYacqua e t~1nti altri dei quali troppo lungo sarebbe l'elenco. ~iedono a I ba n eo <le lln I>re~iù enr.H il prof. G. Nieolic11 e il prof. R. Ale~~audri . Il Pre~ide11te portò il saluto inaugura le ai presenti e <li<·hia1·a aperta la seduta. Esr1lP.tato il bilnnc·io <-on~nnti,·o , ~letti i 11novi so«i. a1>1)rovate alc:une agg·iunte al Regolnmeuto, ed a lcune l)ropo~te clelh1 i11·e~i{l e nzn in r iguardo al ongresso internazio11nl<-' d i t ~ ro logia cbe , ·errà tenuto in R oma uell'H11rilf\ Y<:'n turo, Yiene eonceRs.-t la parola a l r>rof. I>ironùiui <> JX>i a l prof. R a imo ldi s11l tema argo111ento <li r e lazio 11e : l./esa111 e della, fn,nzion,e r crialf'. Il prof . Piron(li11i s vo lg(>nrlo il t~n1n :

Sull'esame della funzione renale eo:-;ì ha ria ~~unto le !'·ue c'-n1cl n~ioni : X Pgli iudi\"itlui .-1ffPtti d;l 11 1él la ttie urill<1rie d i o r <lillf' <.: hir11rgieo l'al t~ razi o1 te p iù i11111orta11te ùella funzione renale è quella <l ell'eli1uinnzinne llrt->i ca . I .e e liminazioni idrica e <:loru r ic:._1 n :-:;~u 1uo­ uo nn iui11ot Yalo r e , e i11fatti n eppure l ' indice ref ra ttou1etric:o 11a nna \ el'<l utilitil. I I. - f A1 nliRu1·ù <lelln pr~. s ion e <l r teriosa n1e d innt e l'os<.:illom e tro è un inrl ic-(\ indir etto di f11n;r..ion e renale. I./iperten:-;ione è rara J1e i re11n li cllirurgici. È IJiù frequ ente nei p1·o~t<1 t ici uei qua li per<> la ,,ua presenza non sem1lre i1upone una prognosi nflttn wer1te più r1serY;l U1 (ipettensioni puramente a rt t> riose) ; nè se1npre la 8n:1 f! s.-.;e11za può i11durrc a una prognosi migliore. ('ornunque , l'ipe rtensione è i 1111l0rta11te a t:onosee 1·~i anclle quale fattore p1<Nli~1Hn1e1 1te •1lle (·•n1orragie vost-operatorie immediate e tnrdiYe. I II. - I 1 pote r e di 00n cP11t r:1/-i o11e è llll indice fonctn n1entn le di fn nzione r e!1n le : solo, non è fa<-ile il ~no stu<lio. Dl"i \arii m e to di, •Jllello d elle:> cle11 siti1 <)l'n ri e cl1(' ho iuòicn to, e cl1e porta n co11o:::;cer e nn che le 111t1ssi1ne o~ ill<1iioni delle cle n si ti:t è f'~treu1;11nent(\ ~em ­ p li ce : i>e rò dà risu ltati forRe viù utili per il ine·dico i)r atico che per l'ur0logo . TÀ) ~tud io orario delle <le11sità non ha gra n valore n ei r e nali cl1irurgici, nei quali 1~1 lesione cli uu sol r ene f)iUÒ di moJto n bhn ~sn re la concentr::.~inne del l'urina globale. I la ,.n Jore p iù g r a nde nei 11E·fre<:to1n izz.c1 ti e Sl)<.'C"ia In1en te ne i prostatici, i1ei qn~ li, per lo più le le::::ioni r e11n li so110 bilate rali. e n ei qual i può es~~ re 1111 i11<1ice qu oticlian<> d e l 1ni!),'liora 1n~nto fnnzio11a le (1nrante la preparnz ion e n ll'en11f'leazione fle1l.'•1 clenon1a. Nei pi·ostntir i l'al)bass:a111ento <lPl poter<' <li con ce11trazione è In c~1 u~ viù import:-tnte <li fragi lità.

I. -

1503

IV. - I. '.a z-0turi a &peri mentale l)UÒ dare risulta t i n1olto i1nporta11ti specialme n te per lo studio cleJla funzioue rena le g lobale . In questa pro va lA somministrazione dell'n1·ea per via in tra Ye11osa teoricamente dovrebbe apportare uun pre.ci~ione assa i viù gl'anùe al m etodo; i11vece tn le i1101.l itic11 7.i nne lo rende inapplioo bile a Ila clinica . T, 'nzot(->1nia e la <.:ostante cli ....\1'IBARD h n nno ve rame11te capita le i1nportanza per lo s tudio della fn 11zione re11n.le; però la <.."Ostante può utilmente Hen sibilizzare l 'azoten1in solo quando questa oscilla in Jimiti pe r co.~ d ire i11tern1e<liatt. Que~ti n1eto<li vos 0110 ap1)1i eat si solo allo s tu dio cle l1:1 :fnnzione birC'nale . K ei iirostatiri la costante non sen11)te è 1:>0ssibile. Nei r~n ,1 li Ja è quasi semp1·e poichè in tali inft:- r1ni IP <Jerivn zioni urinarie s i pratica no più ra r a inen te che nei vrostatic i: pe rò pn{l e:1C-C.<1cler e ·h(l 1tn r e nti estre1na1uente leso elevi un voco la co~tante n bb;1~sa nelo eccf'!ssiYn nie nte la c·once11trazio110 clel-

'y. ·-

l'ur iu:1 globale. I 1a costa11te <li 'TA~ 8LYKE no11 11a ~lleciali ~11 1~­ rioric\ ·u quella <li A~rB.\RD: così lJUre non se1nbr a c:h e 1;1 ra ccolta delle ~4 o re l)OSSH n u111e ntnre ili 1nol to il Yalo 1·e cli entrambe. P er Ja più ovportuna ~1 1:<-1 di t:i Ji inodal itit s i <l istit1g;uerà c11 ~o ])er cn so. VI. - T,n proYn dell::t ftaleina è una i11di1·ett a <..\Slll'l'~~io11~ de lh1 <"'ostn11te. $pec-ialrnente se t•!-:eguita l >fll' \in i ntra Y rno~ . Infatti, clii n . un \Ol ta ii r-.u ltn t i co~tn nti n 1<'lltre la velocith circolo toria tt·nde :1 limit<l re il ·no e ffetto assai 11iù a lln ra pirlità di El liiu ina r,ione <:l1e alla qua ntitc~ e limin;,1 ta. T.i' nbba~samento fino a infin1i Yalori della quanti tù <11 ftn le ina iniettata per via in tra Yen osa 11on ~Pnsibili zza il inetodo, pur eon tribl1end o a rnodific·a rne la r oncP7'io11e Uf\l senso di inEltodo indiretto pe1· lo stndio <le i })Ote re di conce11tr;.1 z i o~. T.;1 p1·0\n ft n le inica è applica bi'ìe nuch e a llo ~tu ­ dio funzion_a le compa rativo: ma non sempre pe1· tnl' 1ine· 11~ una r en le 11tilità : ancora i11eno SI">e~ ·o una nrr~~~iti1 a~Ro l utn.

<letern1in.;1zio110 dell n ftale inn IlOS. ono int erYenire non poel1e c ::.use di errore n lcune intrin~che n 1 n1etodo ' rolorin1etriC'o in genere, a l t.rP I>i ìJ i1roprian1E>nte n (le termi11ati colori1netri. È pro b:1biJe ch e il metodo ~nett1·01nettico pos!=ia renderla non ~o l o più ~p n1pli ~. u1n <l n ch e più preci:::::1. , ,.II . - f ;a te 11 ~io11e C'<l rboni ca n e lJ'n ria <'Sll i l'<l ta n 1,·eolare (indice di n ei ò o~) . hn nnn grnnde in11ror t:inzH poi chè il ~ tH) ;1 hbH ssa1uento ~ indice di diRq uilibrjo <1Cido-n l eali no cl1e f> fattore cli agf!l'<1 vn n1Pnto prognoRtie-0. · "\"Prn1npnt e l'nbbnssi-1111euto cl(lll ' indice di ncicloi:;i pub d i pe1Hlere anche òn cause 0xtr<irenali. 1nn ci ò l)nco i1nportu poichè pe t l'incliee cl i •l Ci<loi:;i ~ può riµet e re qua nto fn d etto nel l'C'fra tton1etrico (.\ }lei~ l ' azoten1ia : Rpe~::::o in tali caRi quello c·he più in1portn è l a presC'nr.n òel <li~q uilihrio ; il Yo ler g·iu n gere a <}nnlunqu.<' C'08to n R::t pere con i1reci ~i one per quali c:i t1~ Yi è n on se1nvre anme11tn i l Yn 101~ proguoRtico d e tiv.:111te <lall'esi.ste n zu <le ll'effetto. Comunqu e . se <«l n Re e-x-trn rena li d 'ipotension e· <'nrbOnicn JX>trnnno es5::ere escl nRe, è a n rnrn più se contenn1ora nen n1ente le altre pro,·e funzionali ri~ella


150i

f L POLlCLl~lCO

~111 tel'anno

a ltera te, l'a hbassn 1uento de lrinclice d ·a.ciclosi diYel'r~t nr1 a ltro (ln to i)r ezio:-;o di funzione l'ennle. L'ipoten sion~ carbonica è più !)l'OIJl'iamente r in1dice (lelle a lterazioni f unzionali n1inacciose. \ TIII . - In chirurgia urinaria. le più freqnenti :;ap1)licazioni de ll'esame fllnzio11nle si riferiscono all'enucleazione de11 ·adeno1na prostatico, e n lla nPfl'ectom ia. 'Xei prostatici le indagini più utili anche percbè fattibili a ogni fase dell'intervento chiru1·gico sono 1a tensione arteriosa, le densitit urinarie, l'nzote1nia, l'indice di acidosi. I.Ja prova ft«l1einica hn sul1n costa11te il vantaggio di pot~r essere n p11lica ta in -casi in cui la cosw nte è imprntica bile. IX. - Nei l'enali chirurgici possòno nggin11g;er~i ntil1nente la costa n te e ln })l'OYa ftaleinic·a. .A. n<:he nei renali chirl1rg-ic:i s\ ùe·re ~0n1vre prutic:are l 'esam~ della fu nzione globn le . r ercbè i11 ·qn1.-..,s ti inferni i ])Ul'e 11a fondn.111entale in1r{•rt;1nza, a.1Jue110 per un esatto orienta1nento preliminare. Sal,?o eccezioni però ocror1·0110 nf'i r enil li :lnche .a ltre inrlagini compa l'a tiYe : ln cromocistoscovia. a l me110; JH?r lo fliù i1 nzi il ca teteris1uo ureterale, a cn i nlc·nni \·or rebbel'o n ~c:;oc in1·e s()n1pre la 1n·oya ft<.1 lei11ic:1. Til le a ~:-:;ocia~ io11e, la quale rende 11e c0s~aria una di yi~ione per C"OSì dire 111 gran cl e stile (con grossi .cn teteri la :::;cinti a ller·m a i1enzn l)er 11n'ora a 11neno) . co1ne l)Ul'e la diYisione in gr~1 i1cle stile senza ftaleina h anno un'n.ssoluta nece~~til solo i11 casi determinati. In genere il eatet0ris1uo degli u1·eteri praticato 11ella forn:1a semplice· di prelevamento urinario com11nra tivo me<:liante piccoli ca te.teri permette di ottenere flati sufficienti !)€r l'i11dicazione della nefrectomia. Tale snfficienzn è a sua voltn pii1 com1lleta s0 i da ti del prelevamento compa r a ttvo sono integra ti rla quelli preziosi del 1'eSilme globa le. X. - Sin fondame nta le regola rinun7'iare alle cifre limiti assoll1te tlella costante e della ftaleina 11el' . l' opern bili b\ dei pro sta tici, e per l'indicazione della nefrecto111ia; ·si rint1nzi per sino a quelle che tendctebbero a provenire d a lla propria esperienza. I.P indicazioni devono e~sere tratte g loba lmente da tutti i flati clinici, uri:i;i.ari e 11on urinari, diretti e indiretti . e da tntti qne1li di laboratorio.

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).·<>i oon1 plesso degli uni e cle.fJl; ([,ltri la cifra l'l.111 ife assolu.ta <lella oostan.t e e dell([, fta l eir1a appare gro.~so er·r ore di 11nilateralità e di assitt'<l1tà e rl ei•e f.a.~ciar posto a cifre approssi111 ativa e {L più la r.(Jlzi l in1iti olle non rappresenterannn l'11·ni-co rl a I o Pf''>. l''in.di oa,z·ion,e.

un

T....1 Rte~~<ì insn fficienza renale n0n può essere ben ·ragli~1 t<l

che a lla condizione cl i essere rigun rda ta in rn1)1){)rto ai numerosi or~a ni funzionalmente paraTe11n li. Qu nn to piL1 ampt 'Raranno i limiti di stu{lio. tanto più preci~e e . i<'u1·e ~.., 1·n 11no le clecl nzio11i <1 i ngno~tiche e prognoRtichP. Q11e~tn cleYP essere r ~~~e11za <1Plle f11tnre i11d<tgi11i fl111zi011ali. e la cl~c-i~:1 e C'Osi. utile applic:lzjo11e òel l'inflic>C' cli RCidosi ne è nna ri11ro\a. •

. R ., e'.\fOLDI. pr<•nJtl~~o che egli in1111ngi11a i 1 r e11e co1n<? nn filtro c·on nzio11e . eletti\a e concentrnnte. =--n l q11 n lp ,·ic:-110 i-1pinto il liqni<lo c1:1 filt1·are (~Dn-

\

gue) dalla l)Oillf>a cardia ca <livide i rue toùi di i11clngine in due g·ruppi : metodi diretti quelli c:he prendono di mira l 'attività specifica dell'organo, cioè inclagnnv l 'nzioue c:o11centl'n i1te, 11e rileyano il valore nor1uu1e. ne Fi0llecita110 lo sfo1·zo di riserVH, met odi indiretti che esaminano il Jjqn ido al clh::op1:a del filtro (sangi.1e) o il liquido gi~t fi ltrato (urina.) o tu t ti e dl1e i liquidi insieme (costante di An1bard) . ~egne uno 8tudio 111i11uzio~o i·iguardante l'e. ·u1ue fisico e cl1i111 ico del ~n ng-ue. Sono cli~cn ssi i Ya lor i de11·oscillou1etria quelli ù Pl t aHso delle ~sta nz-e nzotat~ (azoto nreieo, azoto t otale, azoto residuo, acido urico. crea tjna e rte<l tinina) llegli idrati cli carbo11io (glucosio) •.lelle sost11 11ze gra~se (colestt•ri u:l). dei sali (cloruro di sodio e 8ali di i10tussio). e.lei g;.1s de l snngne (aniclricle cal'bo11ica). Gli. es<Ulli sull' urina rigl1arllano !e cn pacità di diluizione P cli condensn.zione cioè la polinria l)l'OYOC'r-1 t <.1 e In c011cen t razione mas._i1na a lla qunl€' l ' O. clicblara. cli da r e la viù gran de i11111ortanza. r,e costanti cli Ambarcl (u1'€osec:1·etoria e clor11r0sec-retoria) vengono tlnll'O. trattate co11 l'n1npiezza <'l1e · meri~'1 lln a rgomento così studia to e (lisc11sso. Sono discussi i Ya.lori limiti della cof'tante 11 1·eo~e­ cretiYa nellP Yarie n1alnttie clell'apparato n1·ina1·io S})ecie nei i·iguarcli d el l:1 i>rognosi e d ell'indicazione operatiYa. Il relr1 torc si e~tencle n-oi a Ilo stndio dell<' 111ot1ificn 7.ioni tle lln for11111la <li A111bnrcl E1 ::-;pecin ln1entE1 all'illln1issio11e i11 essa <li Yalori e:oncernenti f.1ttori extr a renali see-011c10 la fol'm ula cli P oisenille e ::-econdo qua11to aveva giit tentato ì\ilartinet col coef.ficente id rurico. r. ·o. pre11cle poi :t discuter e s ul va lore dei n1etocli · dell'eliminazione proYocat(l di sostanze coloranti e. acc:ennnto ~1 lla cromoci~toscopia coll'ind acocarminio. proYa cli i1nportanza J1otevole, si indngi<l n pnrlnre della fe11olSl1lfonftaleina. Ricord a~'l 11 storia, considera ti i fa ll tori e gli opposi tori. pre.senta alc11ni c·asi che rlimostrano con1e la prova della ftaleina si::t jnflue1izata n otevolmen te dalla poliuria. c-0111e la vroY!l stei:;sa qualche Yolta ~i diu1o~tri falla ce i1on eorrh~pon(lcndo a j dati cli11ici e t1 1 clc>corso lilteriore cl<::lla 111aln ttin. T/O. l)llr non esse11no dell'opinione di l ..eguel1 così contraria alla ftalei11n. dichiara che in ogni caso i risl1ltnti rl1e se ne ll<:lnno clebbono essere confronta ti con a ltre pJ"oYe i11 pa rticola r modo con l'azot emia e con ln costa nte d i ..t\ mba rd. Dopo esser si trattenuto sul v n lore c1el cn teteris1no n reterale e sulle modificazioni che questo induce sulla funzione del r e11e C:lt eteri7-zato . l'O. conclude jndicando come d ebbono essere utilizzate le va rie prove quando •si tratti d'i risolvere i seg11enti quesiti : 1) Esiste u na lesione re11.1le? È essa llnilaterale o bila terale? 2) Di cl1e grado è !a Jesi0ne del rene? 3) Il rene sano è ca-pace cli sopportare h1tt o il la-voro di eliminazione sostènl1to in J)arte _dn l rene inalato? J..'O. termi11a in,d icando qnn li metodi si clebbono utilizzare pPr ~tnclin r e il YH lorè funziona le globn le rl~i rf\ni nei prostatici e 11ei ristretti. Re~1iouo . s1\1npre sull'argo1nento. ;1ltrP e:n1un11ic-nzio1li: l1rinln quella del dott. · ~1el<:111ntte c·ll0 i:-:titl1 0nc1•) 1111 p:l r:l llelo tra <<La costante 11 rr•r1."-r•r·rPf 1J!

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la, feno l s11lfonftoleino nf'lf'r-.-.:nrn.e


( ..\~~o X:\X, FASC. 46J

SEZJ01'E PRi\TlCA

1505 •

della funz:io'ne renale» h.a osserYat-0 che le due prove concordano nell' 80 % dei casi, e come nei rin1anenti il decorso clinico e i>o::;t-operatorio, ed i 1eperti anatomo-patologici sono 11iù i11 favore tlella K . che della fenolsulfon·ftaleina. Il dott. CAssu:ro ha ~tndiato il Yalore della pro va delle fitnzion,i ·r enali con la uratii na, introdotta per bocc-a, ed ha stabilito come nei n efropazienti la pr0gnosi dev'esser considerata buona, quando i tempi di e liminazione s i agg·irano intorno alle 40 ore, mentre rin1ane grave nei ritarcli oltre le 45 ore, tenendo pre. ·ente come sia assai più importante il ter1ni11e che l'inizio della eli1uina.zione. Il prof. '1'.\RDO spiega la. «'l'etnica della pru·i:a della, sulfofenolftaleiniJ, ,>, e descrive in attenta dlsa1uinn , ogni possibile causa d'errore i1ella lettura dei risultati forniti dalla fsft. e i wezzi sernvlicis..:imi 1.:>er eYitarli, diwostrando come la pro,·a Yacla appu11to per questo, fatta con tl1tte le accortezze, se si esigono cla essa dei risultati assolutan1e11te precisi. ~EGRO (l>arigi). - fl VJ'OJ)OSito dei falsi « débits » 11reici, mette i11 rilievo il gtande Yalor~ della ftaleina eJ1e abbill<lta al cateterismo ur0t0rale. ne corregge gli errori e(l è in funzione ureica. A proposito, poi, del « 11 alore clel oa.teter-ismo ttreterale oombvnato alla prova d ella sulfofenulftal eino. 11f.Jlle diagriosi <li alolltie affezioni renali». :\egro, <lallo sh1dio di quasi 1000 cateterisll1i ureterali combinati alla J)rova della fsft., si è fatto la conyinzi-0ne come eon questo tuetodo ch e egli definisce il pii1 fine, !'li possa far diagn osi non solo di sede, b(lns'i. della natt1ra della lesione, i11 base alle forntule che per le seguenti n1alattie sono qui ripor1

1

tate: 1'bc. "renale '1 t1iilatera l P: Rene malato: Dimi.1n1zione cli tutte le elimi11azioni, salvo la q11anti tit totale di urina (poli11ria patologica). Rene sano: Tutte le eliminar.ioni so110 SllJJeriori, salvo la quantitit totale cli urina. N eovlas1na 1·enale: R e11e malato : Din1inur.ione di tutte le eliminazioni. Rene sano : Tutte le eliminazioni so110 s1111e1·i-0ri. RPHe polioiStioo bila tera.le.: Qttanti ti1 totale cli t1riu<1 eliminata abbon<lante (poliuria p:itologica). P.11011 òébit nreico. Bassis!"-;i111a elin1inazione ftalei-

I11c.:a. GIORGIO P.LOC'II <Pa<l oya). -- Itiferc11do .sulle « J.>ro-

·re fu?1.ziuna li

llrl re11c n<'llo affe.~·ior1,i .o hir1(,rgiohe 1

<l<>ll'appa rato "ro-genitale » riportn i risultati delle p1·i11ei l hi.t li proye ft1r1ziona l't C'RC'g11i te su 39 i11fer1ni. giun~c11do n Ila concln sione come nessuna cli esse

possa far c:ono "'cer e jn n1odo certo lèl forza di ri~erYa dei i·eni, nè il f'Ontctto della 1ol'o efi'.icienza ricùvRto dalle provP f1111zio1H1li corl'if.:ponde seinprf\ alla rea 1til delle cosP. Tr;t In l n·oYH della fenolsul· fonftflleinn 0 la C'Ostante tli ~.\1ubn1·d ]1er qua11to gli nllhin110 cla to ri Rultati pr{\ssochè identici, l'O. prefer~~c:e In pl'i1na perehè più ~e·mplice. Ritiene che lo ~tndio d ei « <lébi ts n r~ic:i >) da · solo è di .srars;1 11tilitit pratica 1uentre c:l1~ la cromo-cistoscopin può r0nclel'e in n Je11ni cai:;i utili scr\1gi. ~g11ì In di,'-C-lf .·S:ion<> •l~~ai \ÌYacr <'<1 intPre:-:i;:antf'.

ItuLAi\"'oo (Genova) . - Sostie11e l'a ttenùibilitiL della for1uula di y. ~l,.vke che egli per i)rimo fece

cono$Cere in Europèl, e la jmportanza della K. che va ricercata sempre nei nefrova~ienti. Egli ritiene che la rachln11estesia con tl'opnc:ai11a, nei prostatici, possa venir praticata senr.a pericolo. .t\R1<.:~A (~~1voli). Ritiene e:he ogni prov<i per resnn1<' della funzione renale, abbia da solèl un ,·alore r elati,·o, ma che })rese g·lobalmente permettano u11 · (.l.Sn tt;:l e:one:l usio11e sul Y<l lo re reale <le ll' or-

gano. Rnu.x.c (.N'a1)Qli) . - ':tira i t;111ti, preferisce 1 esa1ne con la cromocistosco1>ia, c:on i·indaco-car1uinio, tlR- nessu1l altro eg n;tg·Iia to in alcune rliaguo .. i differenziali di grossi tumori addominali . Ancl1e la fenosulfonftaleina hn. g·rande , ... lol'e sopra tutto J)er la sua semplicità. J.aLLA (Livoruo). Si sclliera tra i pnrtigiani clella fenol~ulfo11ftalei1lll, proYa da preferir si alle ricere:he della K. 11c ll' e~1ue fu11:tionale dei prosratici. Que~ti, ::;ec:ondo 11nn c-1;1:-:l--ilie:azione aYc11te p-er ba se la pro\a ftaleinir<l etl esprimibile con 1111 ùiagrn1uma, &i ::;uddi\iduno i11 3 g ruppi clei quali quello di centro c·orris1)011der0bbe al massimo cli con\e~ ità di una liuea curva, proprio il contrario delln nota. classificar.ione ·cli v. Goltz. ('.\VIN.\ (BoJo.Q:na) in,·ece ritier1e ch e la p1·ov<l clel1;1 ft. <la sola i1on possa a \ere che un 'alo re re- • lntiyo, in q11;1nto che i suoi vnlori risulb1n o di, sc-0rd;1 nti <la <1ltre prove e in di saccordo coi dati clinic·i. t'.\HIL\HO (:\Iilnuo) preferisce ln ricerca cl elJa c.:o:-{tnutt>, c·l1e 1 iUJnue secondo lui il ine%zo 1nigliore per conoscerr il ,·al ore funzionale <lel rene. J.. n c·1·01noc:ii-.;to .."·opi;1 c·o11 il en rrui11io. ~di h.(l cln to ~c·n1 pre ot tin1 i J' i ;..;u l ta ti. · C'1:-.r 1~o (l>all'l'1110). - Sostic'ne e:ome a11cora oggi non eHi. 'te un metodo ·he cli per sè tra cluca con fedeltit lo stato funzional e d e l rene, che cli tutti bisognn te11er gin. to conto. e cbe sopr a ti1tto è l'esame clinico del 1nalato, qt1el1o eh<' fornisC'e l<? 1nigliori inforn1azioni. RoX .\XO~rE !Ron1a) è cli parere che lo stu di" c1ella funzionalità. tenalc è problen1a t11inenten1ente cli11ico e che le inclap:ini yanno eRtese clal re11e n l fnnzionn n1ento ed a llo studio degli a ltri organi. TAHDO ([•alermo). ~on 1'itie11e l Fi cro1uocjst1>1scopia una Yera ] )l'OYèl funzio11al~ perchè i1on qnnntitatiYa, n1entre 1<1 proYa della (·011centrnzinne Dl;tS· sima .·ebbe11e più <·~atta. 11011 <'Btreril nìa i nelln pra tica p-ercl1è trop110 peno~a per gli nn1n1rtlati. '?icever~n è ln 11rova co11 la f t. qu<'lla che pi ù tli tutti, corriRpoucle 1ueg·lio ;-:llP esip:e11ze clinicl1e. . ia ri<>r la rost;1uzn dei. l'i.·n ltati. che per la Rernp1icitil d e l1' e::-f'Cn zinlll'. PIRo~nI:\I è cl'n ecorclo ~nlla b()11til, n1a anche snlla bnpossibilità cli npplicazionc t1el 111{-todo dell;1 co11cf'ntrazione 111n ssin1n. T>a 11ro,·a della ftaleina comparativa ha p:rn11df\ 11tilità o sì mostra di assoluta neces~iti1 solo i11 a lcuni ca.·i s1:>eciali. I,n proYa de lla fluore~ciua ha bi. ogno cli ulteriori controlli e-d ;l p p lic;n zinni pri 1nn di e$Be1· n ccetta ta tra i n1etoc1i c-01·rl'nti n0llo stndio òelln funzione rena le. Kei prostatici l'e:-;,11ue funz i onale 11a assai minor ,·,1 lorP cl1e n<n1 nei renali. o,·e rli rado si ,-~ri­ ftc-;1110 '}11011e morti in1preYiste più . pesso osservat.e


(_.\NNo xxx, r~~Asc. 46J

1500 •

in qu 0Jli. fersonalmen te 111'<.'tel'i:-:(·e ~::;eguirP l'e11u cleazio1H· ,ù ell'ade11oma pro~t 1tic. . .> i11 ebbrezza ete'r ea nnzichP · :--~rYirsi della ra c: binne~tesia. l{AIMOLL>I , ris11011d e11do al vrof. l'irondini 1·igua1·<lo n l lllnlato di <'U i Ri pnrla nella l'eln;,,ione con1e ~1;uùio cli ( · ~1. affe r nJa di n o11 ritPn0re <:be es~o <lebb;1 i<l Putiti t arsi <.:ol clie11t<• el1e :l YI'<'b~ f'onfe~­ ~ to n 1 Piro11clini ~tes:::;o di avere i11gerit<> n cqun <1U1':1llt(> il tf>rzo g io rno dell'esame . (..'be in ogni n1odo I'inge tio11e d i a cqua durante il ter zo giorno d Pll'e-san1e pet la C l\I, fa pnrte d e llE.l t:i sa tive riref;{:rizio ni <l ettn te clnl r -~ n1hnrcl 11(>1' l 'P~e<:uzione d e l1:. pro,·a ste~~ a. ...\1 p 1·of. Tardo risponde ch e la diure. i di 1000 g r . ri~<·ontra ta. i1e llo ,steSS() n1n lato nf'l terzo giorno d e lla prova di C~I è perfettamente paragona bile al ln diuresi rli 1000 gr. <:he s i ri~c:ontrn n e i 111alati pu1t:1 ti <l;1 Au1bard co1ue esempi o di in·o va <li C~I . X<•i ri'!11<1 rùi l)Oi ò~Jla 11ro1·a de lla ftaleiJUl risponde a l i>rof. T a rdo che la pro pria esperie11zfi <ln ta a~11 191 3-J 4, com e fu rico11osciuto dn 1 Tardo ~ tP 8so in uno d e i su0i prin1i s si1ui l.ct YOri eoncer11enti la ftaleina, eon1lnciat<.> nel J 920 e pubblica to 11c l J !)22. Il Rain1 oldi fu a llo ra 11110 degli e ntu sin 8ti n ella ftaleina, Uln con la c·ritica de lle 11lteri o ri osse1·\azioni , fl1 inòo tto Il 1nod i fica r e h1 proprin opi11i o11e . Egli r·itiene cJ1e gJi odierni fa ntori, col volge1·e (l c l ten1po ' 'e<lrnnno iutìepiclirs i i loro E>ntn si.1 ~1ni. .A.I presente la ftaleinn è da consi:dE>1-.1 r 8i nr1a proYa ài ver i;;è sola in~nfficente : può es~~ r~ ntilizz~1 tn. e tenuta in ~n ~icl 0 1·nzione qua11do i 1-.1 lori l'<l ggin n gon o o f i avTicinano èl lla n1eclia nor111a le . n1a i11 ogni ca so Ya confro11 ta t;.1 co11 a ltre proYe e in particolar n1 odo con l';.1zote-mi<1 e con la CORU\11te di Alnb~l'd. - Que8tr le· p1·ec·]se parole che si leg-gono nelL'l re la ;1,io11e. D'a ltrn i1n 1·te l'O. ri t ie ne ('J1e g-·l i s tndi ulteriori per la fn11z.ione r Pn:tl<>. cle hbn no prendere di mil'a Je con c0nt ra v. io ni e ~pec·ia JnH'.)nte 1'eRn111e cl1imico

<le l sang-ue. R ,icnr clando qna11to disse il l)l'Of. _\rena, 1'0. dichiara ,d i ei;;;sere perfettan1 ente <l'a ccordo co11 lu i che de,·f'Ri tenere c.-onto di tntte le pr o ve funziona li e i11 re lazio11e con ciò, r n 1nme ntn le i1reziose p arole clcl rin c-celli « oportet omn in sig11n <>ontem J)la ri )}.

pure n~rfetta inente <l'nc<·nrclo col prof. Cimino <'l1e i Yeccl1i n1etodi, 11e1·sino l'esruue fi sico e chi n1ico delle nrine, òehh:i no t-en e r Ri ii1 ron i:;ideraÈ

zione. ~ei

rig uarcli poi di nna rat e goria cli p r ost atici cl e~ritti c1a l Piro11clini c-ome obeRi, olig11rici . con ctli11drurie li<>Yi O(l effimere, iperte~i. la cui fragili tà s fngg·ire bbe ai inoderni metodi di indngine , 1'0. òif"l1iarn <li ri ronoi:;cere in q11<, c::ti. d ei n efriti ci <>ron iC'i i11 cn i è fa c ile invere rendersi <'onto d ella po~~ibi li ti1 fi freqn (\nzn di te1nibili Rqnilibri renali.

•.\. . Box.,,0~ 11': (R on1n ) . f<'~· ioni

1<::'!,, di fll cun i casi. di af-

rlPll'flpparntn qP11ito-11rinorio trfl t trr.tP con ln rr1<111 t .qc11 f <·rrt pia . ~ri pro~tn tic1 n o n ritenzionisti n1:i solo :1ffetti da l){)lJn chinria Rpecie nottur11a. la nppl icazio n p <lei rngg-i X :1y1·ebbe ònto risult'lti bnonì p@r il i;::i11tomo polJ :ir·hinri n . r(\Rt<1ndo invnrin t e le conai zioni obbi0tti\Cl p rostn ti che . P e r i t11n·1ori J1n p ill<nll :l t o~i cli ff n ~i <lP 11:1 Y(>R(·i r·n. ha 1sempre

;t sso<:i•t t<J

la t>le t1·rocoagulazio11p n Ila tera1 >in prof o ndn ottene11ao miglioramenti u~l ~<>ll:-{O <li e-e Ba:1.ione ù e ll'e1norragia e di nni1 i1ecros i a~~Hi prounnc:ja ta del tumore. Iu lln ca~o <li ulcerazio n e Yescic·n le clinico e cistoscopicn 111ente òiag-nostic:a~1 di natura neoplastica, co11 la roentgenterapia si è avuta g11arigione completa. 'Xe. ~un <lnnno è de rivato rlal1:np1>li cnzione di taggi X ~n lYo quelle i·e nzio11i g·itl n o te nei primi gio1·ni dopo l'ap1)licazione. _y r ll 11, r7i.e;c11 ssio11 e , <~ARDI Xl (Bnlog11a), h <t n o tu to 1·a11tag:gi trèlnRitori o ;t l J>iù sol o nua discreta e fficacia ~eda tiYa (lella roentge11te1«1 pui ne lle var ie affezio11i clell'a1)parato genito-ul'in:i rio. ( I1">ertro fi.a p r ostatica, tubercolosi \escicale secondari;1 e l><·r~i­ Rtente ancJ1e d<>po nefrectomia) . ('"\BH,\HO (~fj Jn n o). - Xo11 è fn voreYole n 11n Cll l«l d e lle affezioni d E>l si~ten1n genito-ul'inario (•011 la 1 ·ofi nt~e n tera J)ia. N'rcOLIC1T (Trie8te) . - ~on :-sol<> n<>n 11n Yisto de i vantaggi, 1nn dei danni irrf'p<1 1«1 bili prodotti ne i 1

<l<t llH roentgente-ratria profonda d e ll;1 quale o:.~l!' i ;,u1cl1p iu (~ e1·n1 ~ nia sono <li1ninuiti i segll<lCi . PEHR l~ccr (Bolog-na) ri cord~1 un c·n so cla lui" osReryato seguito rln n1orte })OChi gio rni dopo nna secln tn di l' oent~e11tf\ra1>in. n r ostati~i

l{oL.\ XD0 (f}t-·noYa). l>(•:-;c·riYe un caso cli ar"01na <.Iella l'eg. vo~tel' iore clelh1 <·o ·eia i11 cui dopo u11'::t:-;1>01t.1zione completa del tun1ore ft1 ~p11licato il iitilio pe1· una recidiva local~ . 2 i11e~i dopo i·np1>lica7.ione cl~ l radio, l'infermo Yen11e <1 inn ncar e p~ r n1(\t<1stn~ i epatich e . i\1algrado no11 si possa ~n7.';1ltl'o nttribni~ In c-olpR ~l radio, tuttavia il caro ~ <1eg-no <li attenzione. .\.. (\\ SSUTO (R oma ). -· ~\ JH'OP08ito deJ};1 r·he111 0f[ i.·tru z i ?11 e rl Pi t1r>nori r eRcio.a li. ~i ~erYe dell'aci(lo tricloro.'l <'etico sperie pE>r i tnn1orj Yill o~i a la r g n ba se di impianto. ~ei t nmori 111:i lig ni l'istilla r.ione di una sol11z. diluitissin1n di acjdo nib·ico frena l'e n101·rngia Yesci<-..1le e e!'\0rctta 1111'n7.ione Re<1'1 tiT"a . ~.

RoL.\ Xno 1(i (•noYit ) po1·tr1 n11 « :..~ 110,i.:o co ntrll>ut O rt. llrt di (( g Il ().~i r1 i., f bO. J'f'11 O7 <' >> ('O ll J! aJ>p}iCa ZiOne di Borò et-Ge11g-ou a ll'uro logia. I Ja rleYiozione del comple1nento. vn n atu rallnent{• i11qn nclra ta n el r i~n1lta to d e ll'esn n1e clinjco n ll<> ~copo di escluder~ un focolaio tbc. extraurinario. È in1portante ric-ordare ~onle focolai ~penti 11011 cliano nna re azio n e po~i­ ti Yèl.

_.\Jln disctu>.-:i-011,e , B.\TT;\ O f.I A (N: tp uli ) yorre bbe inYe(-c' 1 lreferit~1 la Y. Pirq11e t o ln ,,~ ilclbol :r.. C'rll.rr:xo (P Hle rrno) ~ostiene che no n bi~og:nn cl in1enticare il ~gno di

Coloni bi uo cln 111i troYil to :-:c•n1p1·f' J)OSitiYo nelle tbc. r enali. T ARDO rirorcln Jc• nltr~ rei1zioni, g li n ltri re11erti e ~:Ii !=;Chemi del ::\la l'ion . .TURA ~a­ s tiene la n1ng;i;i ore a ttenòihiliti'1 E.l 1:1 più p:rn nde i;::en Ribilità della 'Viget. da lni ~11erin1E>nta tn s u vaRt°.<1 ~rnTa con 1·i~u l tn t i bri 1h1n ti R:;;i1n i. R or.Al\'."DO (Ge110Yn l. -

Rh"l'OIHl(;\ <.: hl' ln , •. f>irquet è Jlle no siC'll l'H ù~lla R. 0., Chf\ gli ~c·h~n1i ~Oll() sn ~r~ttibili d i Ya riazi011i e <'Olll~ la pre~nza rli n ltri f ocoln i tbc. debba e po~a <]ttn~i ~en111rfl ~-~ni1~ ~!"c·ln:-::1 con l'eRan1e c·linico . Si <·nn1111·en<le come iJ n10toclo <ln ltii E>"~guito !'ia proc·P~~o cl'(\C'<'ezio11e. r·. G.\ HDJ ~J <R olog-11:1). - Ri f<• f'i ~<·t~ <li~ ('(1.\;[ <li r-f!lro li ili 11rr'tru(·f>l f' in <lonnf'.


l.t\..N~O

.\.\:.\, F ASC. 46]

1507

SEZIONE PRATI CA

!{. A.Li:;s8.\ XDBI (R o1na). - Rifer]s<:e tre ca si di tu n1uri delle os.·a, une> dt>l <;ranio . uno ùel <:ollo d el piede, etl nno della sca1>-0la , 01">era ti come htmori prìmitiYi, e i11 c:11i l·esa1ne h~tologico ele t te st1·nttura di ipe rnefro111i. ...\ C:H rico dei reni t1on ~i era 11ota to nulla di anorn1;lle. In due dei casi ne l decor~'O i::n1cc-e:-{si ,.o :::;i ebbe ro i1etti i s inton1i clelln llE't >Illasia i ena1e; nel te r7,o i1r~-ece mai al<.:un distt1rbo, e J1ega tiYi l>nre furono gli C'sami speciali prn t ic.il t i s ul rene l' llt'r la sna funzione; ~o lo c·ol pneumoperito11eo ~i notò nnn li<:>,·e c1efor111azinne cle l piolo ·uperjore de l l't:'ne 1letitl'o; rindi\-id110 lllOl'Ì i.ll .RUO J)HE\~ clopo c irca c111e anni r>••re per malattia intere:orl'ente. Riebia1na vure l'a tten zio11e . ·ul f;1 tto, c h e i h11uol'i e rano vulsau ti : an<·h~ nell<l letteric'\ tura m olti CflSi di inetn tasi o~see «li ipetnefro1ni l)l'eRentano questo ~te~so carn ttere : ed egli pen.•'Xl (·he a lc·nni clei co ì el et ti sn 1'c-01ui pu l ~•lDti o :t11P11Tisn1i de lle os. ·a p.os~n no apparte ner e a qu esto spe('iale titlO di t11111ori ~~eondnri. N. C.\lU?Ar.o ( )liJ c.1110) . - l >escriYe 1111 <·a ~X> <li cal<:olo .... i re nalp in re11e uniC<1 (d ù J>O i1efrecton1ia ) in cui p·otè estr~1 rre c-011 succ·e~~o dei e.a lcoli attraverso una br\>c·t:ia prn tje;t ta in una delle ~ace-be I>ionefroti clle. G. ~ICOLICH ('l"'rie-te) . - l{iferisce tli un cu ·o <li vielo-nefrlte s UJJp 11 ro t i va un ilatr rale, in cui nlalgrado ogni ricer c:a non fu p<ltn to rliagnosticare la e nusn di tale affezio11e. R. T~AXZILL01"T.\ (Pn 1·i:d). - Rifer isce s11 « I ri. ul1

tati clella, v a.cc-i.11otcrapin e ri el oa!Pteri sn10 uretera,• 7,, in (lue casi rl i 1>if"'lon,efri tr » e conclude che in -aleuni casi <li pie lonefrite ~le;11t a il trn ttamento

meclico, com1>re. ·a l' a ll t<)YU c:c:in.azio 11e, dà risulta ti non sempl'e soddisfacenti e in qualch e caso esso è in~n fficie11te . Il t1·attamento ù i sceltn resta il la,·ng-g:io clPI h;1<·i11pt to. NPlle vielon('friti c-roniche il l a yaggio del l)a cinetto h a azio11e- quasi certa sul colibn<:illo. ll1<l non s ullo .stafi l oc:oceo. J/a utoYH C:cinazione nelle piPlonefriti cr onich e ha 11n effetto clifferente ~..ni si11ton1i funzion<lli e sullo -stato delle urine. Il Rinton1a dolore ~compare, mentre le 11rine restano torbide e la loro sterili zzazione. se ~i ottien ~, ric-hiPde u1olto te1upo. E. )i!Jì\f'rAZZISI <R·o rn.a). - Ilife ri ~ce s ui ris nlt'l ti tlel p11 e1lrnorene e~g niti nella C'linica e biturg-ica cli, Roma. Il t>n. consiste ne l cr eHre, c:ome è noto, nn enfi~ma interstiziale intorno al rene n ello SJ)essore d ella a tu1osf(lrn :i dipo~.n. In <J nesto in odo 1'0 1nbra ren.a le ;1cqnis ta confini ns..c;,a i ne tti e(] è po.-~i­ bile s t11cliarne tutte Je ;1 lte ra zioni differenziandone i c<tlcoli, i 11c.. opJa R111i da quell i cle l fegato o de lla mil7..<L o d e lle (':tpsnle Hnrr e nali. cl (>] e if\co, specie quando q11e~te ind agini risu l tino cliffiMli o abbiano dato ri$nlta ti incerti. I ..<1 tecniC<t i:;eguìtJ fu q11e lla <li ('n te 11 i leggermente modifie<1 ta : i risulta ti bril1ri 11ti, gli in eou v~nie oti modic-issi111i. Il Jnetodo quin<li rn1<> es~sre e-~eQ.1.1i to con .a1 cc~s~o. sottoponendo, s i . comprenrle , i ca~i ad 110 giusto criterio cliscri-

minativo. E. BT,:\ SUCCI {Ron1ft). -

Diseu te la dia,q nosi uretroscopioa e la tJal og enesi di nlc-un P lrs inn; del-

l'uretra p osteriore . P. LILLA (Livorno). - Pnrla dell'alta frequrn.~a n.ella trrapia. d ella. uretrite cronica. \

C. ALESI O (r.I:orino). -

A proposito della IJi.ag>u.1-

si U t·etroscovicri n ell e irifia u1rn a;'ioni croniche d èl la uretra posteriore, sostie11e la necessitit del! 'esame ul'etrosc:opico metodico, in tutti i n1;1lati a \enti i sint.omi clell 't1relrite pos te riore e in quelli cl1e r>re:-:it-11 ta no il q u;1 d t<' cl e lla neYras tenia sessuale. So' rente ::;olo cosi sa r it dato di scoprire lesioni minime, u1a pure responsabili cli ltna imponen te sintoma tolog:kt. N . 'AHRARO (~liluno) . - Consiglia la anestesia epid u raie in u rulogia, t:h e egli dtt tre a11ni ado1:>era l::iU va~ta .,,<.;.a la , per le operazioni ~ul r etto, uretra 1)rostata·, :::;enza aver ayuto mai a lamentare il ben~ chè m inin10 i11c:ider1te, aYendo5'ene anzi a loda re anche per la din1innzione clPi d olori po~-or,erat1Yi. G. TARDO (Palermo) . A propos ito dei rap1

1

,r.

po rti tra altel'a~io·ni anatonliche de·i reni e ris,u.Ztati rl..ell'esan1e /11-rt.~ion ale, fa osseryare ch e lo s tudio

delle a ltera V;ioni ana to111iche òei r e11i 11ei quali è stata eseguita rigorosamente una divisione di urina può far migliorare le n ost1·e conoscenze nel campo anatomo-patologic'O contribuendo quivi a quel progr esso e:h e oggi è ·stato raggil1nto riel caml>O fnn~ioua le co i con1e egli hn .potuto osservare in un cnso per sonale, 111olto di1110 ·tr<1 tiYo. (l{o1ua). - Rife risce llll c:aRo di leucopla.·ia della p el i-i r e11,r1fe sin istra in u11a donna di 32 nruti. Questa da 6 anni aveva ema t urie, di\'enn te nt-"g·li ultin1i Juesi più i11ten. ·e ed acc..:ompagnate cla. dolori itraùiantisi clalla regione lomba re si1L alla f ossa iliaca corrisnond ente. T.1a macch ia. 1euc--01>l asica e1·a loCètlizZJ1ta allo in1hoc<:o de lla pelvi ne ll'uretere : a I disotto dello s trà to malpighià n o nu' ' · .Ju 1:A

n1erose lac1111e Y<.l scola ri, 11rolu11g.antesi nellà zona sottostante alla wu c:-0sa c.lella v elvi. Nell'ultimo tratto dell" uretere d~lJo stesso lato calcolo <li nrati. quanto una nocciuola di uliva. ~.\.sco1,1 l\IA~FREDO. - . La. 'nostra esperien.~·a colla

vielogrofi a. nell'ann o rtccade 111icu 1922-J923. - I/O. parla t' U 70 J>ie lografie eseguite 11e11·anno corr. nel-

la C'li11ica Ol1irurgica. ·d i R oma , vra ticate 11e i casi adattf, senza ;1 Yer a Ynto a 1:1me11Lare alcun inciden te. Essa si è <li1no.tra ta 110CO utile nella diagnosi di tnberc:olosi, cli ca lcol o~i , n1entre inYece ha contribuito molto a chiarire la cliag·nosi in cnRi diagnosticn t i c."On1e iclro11~froi:;i inte 1·mittente (r en e torto sull'asse ,. vasi anormali, in~ill o<:chia1nenti dell ' uretere). Special111ente utile ~i è din1ostrnta nel mettere in e\idenza delle pie loectasie accon1pagnate da lieve infe zione ch e specie ne.Ile donne sono c•1nsa <l i t 1ru1 ~incll'ome oscnr <l. P<1rla i11fine della in1porta11za della pielo~copia e dei clati ch e d a essa s i posson() ritrarre. 1''. ~'IOCC.:.\DA tiporta un ra r o caso (ìl terzo nella letteratnr~ ) di atonia gastrica acuta seconda-ria a nef1~opessia riferibile Yer<>~imi ln1ente ~ lla narcosi e nel quale, stabilita precocemente la clj agnosi fu praticato opportunamente lo svuotamento de llo -stomaco e conferit..1 al p..'lzie11te la posizione di Schniz1e r . J1Jsito i n g:uarigion e. F. D E GIRO~cou vresenta una n1odifie:azione della ca p. ·nla di Irving. 1,regeYole per la S:U<.l semplicità e i 1 poco costo. Presenta l'ono anc,ora a ltre n1erno_r ie BoRi::T'II sul rnlorP vr<Jf7H'>·"·tico rJe7la costante di ..4n1bard e del -


1508

Il. POLlCL LNICO

. la fenol."ilflf,,11flrtlci11n nella. cllirurr1ia <l el r ene <~

ùPllrt pro stata.

l'. I.aLLA. r~ni

Sul valo1·e dPll'csanie tu·n zion,ale dei

nei p1·oslatici.

I1HU:\O e l'OLOMBI~o

sull.-1 f.)a,cliuniterap ia dei tu1

111nri 1naligr1:l della 'lJescica. l~. !{. l' LTTZO s11lla ·rott111ra d ella 1vescica. 8. ('OL01-rnr~o sulla cura rfclla cistite tubercola re J1<:1'8istent1~ du110 lfl, 1iefrectomi(J,, G. GA)tBP.RI~r su con iderrLzioni sopra un, caso ai ea7colo8i r eriale bilaterale. Dr FABIO sugli esili rern ot l rli una. nefrectoniia pa r~· iale. G. f_jA,310 sul cn11/rilH1to olln chirJll'gia del rene fJ ferro di crtvallo . P. P1o~ATTI sn 1re111 a tu ria .nell'idronefrosi. r>rimn della c hiu~urH dEll Congresso ,·engon o 'Celti i te1ni per le relazioni della J)1·ossima riunio11e della Soc·i~tit ehe aYrà lnogo nell'ottobre 1924 a 1

1

'r.

~Ii la no.

I temi SC<'lti furono i segnenti : 1) I~a f'lPt tro coag11 l~ zio ne dei tu1nori vei:;cicali. 2) I di,·e1·tiroli d 'l la Y<·~ci<'n . B. ~1 1-XO.\ZZIKI .

XIV Congresso della Società Italiana di Ortopedia. ( Roni a, 28 ottobre 1923).

\'rnne ilu111~11rato, wtto la presidenza del vrof. ln·: LIT:\L.\, nell'Anln n1agna della linica Chirurgi<·.a ~li l~onJu a l I'olic·linic:o TTmbrrto l .

Il in·of. GAZZOTTI, c.lella lt. Clinica OtloJlec1icn cli llon1n , primo l'ehi tore, trattò e~n nrienteruente e con rarù compete11zi1 l'interessnnte problema della 7us .r;;aziune con g enita ini;eterata d ell'anca. I/O. , cl,o po una l'apidn sinte.·i e u11a saggia critica ·ni Yari 1uetocl i <:hP nelle vn1·ie e pocl1e 11nnno 11rev;1Jso i1~l trnttnn1e11t-0 <li questc.1 n.frezio11e, i11ett~ in rilieYo le sc:a r se risorse ter<11Jf'Uticl1e <'cl insiste ~n Jla neccssitit d e lla· cnta vrecoce. !11 que"to 8en so ~i ~sprimono è-l ll('}lp i pr off. r>u'f1'1 e GALEAzzr che interYe11gono nellil <liseussione. Il prof. B .\HGELLI~I, clel Pio I s tituto R achitici di

l\liJa no, presenta 1111a 1·icca ·~rie di radiografie di lnssn ti congeniti nd inoltrato RviluvP-O tta tta ti con l'osteoton1ia ~{>ttotr0ca 11terica <:be secondo l'O. sarebbe ra rco111n nda bi le e costi tn i 1·ebl>e il tra tt.1 u1ento di scelta IJ< 1·chè 01Jern.zione f'-C1n1Jlice e sceYra <li 1

i1ericoli.

...

Il prof. G. l:.-ìCAHLI.:\I insiste in b;,1 ~ acl una casil-itica nun1erosa, riportando anche i cn si a distanza <li nnni. snlln i1et·e. ·i:;itù di 11ra ti care precocemente In ridnzione d~lln ln ssozione congenita. Il prof. CAlt!ERA, cli 'rorino, propone un 11uovo met<Hlo <li abbassamento c rn e?nto dell'inserzione troca11terica dei g;lutei che nei lus. nti congeniti inveterati varrebbe a ridnrre la caduta clel tronco ed n dimin11ire la cla uilic,1zione. Nelln ~dutn. del l)-On1eriggio l'assenza del see-0n<lo relatore·, vrof. ('ATT.~~l':o, impedisee la discussione ~ull' i11terei=;snnte nrgon1ento ùel rct1mntismo articolare nel! 'infanzia. Il lll'Of. DEL I1'.\LA, cli "'\,e11ezia. presenta una serie <li fnto;:!rnfie e di radio~rRfie cli c.1lcnni en.·i di J)iecle

l ..\NNO XXX, :F'ASC. 46)

talo paralitico trattati <:on l 'inùl viglia mento ùello astr agalo l)er l 'arresto arti(;olare alla Putti e si <lichiura favorevole al n1etodo, c he a lui ha dato

.·oùdisfacenti risultati. Il prof. A:;;\ZILLOTTI tratta con ac: ullle e competf:'11za la ct1ra tlel pieùe ta1o varalitico e riferisce u11 c:a :o di frattura della tei::;ta del r11 tlio eon1plita ta tla lnssazione dell'ou1ero guarito <.:on interYento cruento. Il prof. l{. G.\LE,\ZZI, di ~!il.ano, fa llna e laborata. e iuteressante coruunic:azione circa un ingegnoso· di.r.;po.·iliro c:l1c egli 11a iùento perchè i ·ciechi r11utilati si .·erl/ano clr:ll'n.lfr1fJeto rli JJraille. _..\.-x~ovAzzr, di :t\lilnno, u10Rtra n1olt~ fotografie e rndi ografìe di p·iedi piatti trattati ('()Jt il ntodclla-

111ento. J...\r1~1L\1r c;occ.\ varla cli un i11gegnoso ;,1 pparec:chio c:he a vvlica ::. i piecJ i e <'he l '(). el1iurun p eri ilt~va per l;.1 giuna~t ic:a dei 1 11 11~C'IJli <1 nte ri ori tlelln gamba. ~e~· ue il prof. ,. . J.l GT1'I di Ilologna, ch e porta n lcu ui ri:-:nltn ti cJi PCo\l>Prin1euti c:llll 8i f;.1nno nel suo

Istitnto. Nell'a,rtroplastica rlel [li11ocr·llio nei c:ani egli ha <.1 ~~er \'ato 1uolte ,~olte una ripl'oduzione 8pontanea d~i lega111enti crociati. Z,\:\OLI, di Boiog11a, 111o~tra i11te r eRsanti l'<ldiogrntie che din1ostrano le lP.' lioni articolflri [)'ro11rie dei paraplPgloi. CIACCL.\, <li ' Tenezia, fa. nua lunga ed e::;aurienterelazione suJ risultato ln11tnno clei trapianti tenrl in<' i. Il l)l'Of. DE GAETANO, di ~avoli, illt1stra il 11lf)to:. do che egli segue uel la cura clella elefantiasi degli a1·ti infr~riori _; 1110. trIJ 10 fotogrnfie dei suoi opera-

ti : so110 Yeramente interessanti. Il pr-o f. E. CALA:\l'DRA', di P<-1ler1no, n1ostra alcune radiografie rli a.rtioolaz·ioni c0To-fen1orali <;011 on1bre <lipendPnti tln iniElzioni di olio iodato din1ost1·,1ndo 1:1 iio:-;~ibilità di errori cl'i11te rpreta?Jione. (' ..\~1ur.ATI parla sulle 111alfor111azi011i della, colonnrr i:ertebralP nel 1i1njtr cl orso-lo1nbnre. ,.,, LT.\:\COLI. di Rolo~·nn, porta il contributo tlelh1 Rll<l E"Sll€l'ienza 11el tra ttn n1<'11to eolla pnntnra eva- . cnatricc degli n sce.~si spon<li7i.tic1. DE FHAXCEsco parla s ul tra.tta711f' 11fo operativo dPl la, .spondil'ite t11bercolare: egli ~ fayorevole al tr~ tt . 1niento a llR .A.lhee <' n10Rtrn le fotogrRfie d ei Hnoi opera ti. ì\Jt\RAGLTA~O . cli (~ C'llOY:1, eRpone nn s no lllPtodo RUi trapianti con t rol o f r> ra li rl ei. ner'l·i ne71 e parali si do 7)olio1ni elif P. Bµ:Jj hn tr:l J)l;111tato il rnmo de l crn1·:tle c·hf> ~i i><1rtò nel r etto nnteriore n.ttraverso 110 tnnn(->l ~ottocnt.-'l llfl<) S('avn to ne lla rElgio11e ipoga~trira snl crnrA le dell':'.tlt1·0 lnto cbe or a e lettrica111P11te i11ec«ita hi1°. }fo~t1·.a un n1}llatD in c ui h n ot-

te1rnto nn notf'Yol0 i·i·snlt.-'lto. T..i. URBt\NI riferisce :-.;opra nn C<'l RO di li.J)on1 a a r7>0rescentP d ell' artic·olazione del gin occll1o. .

Il Congresso ter111ina con nn~ f"011111nicazion(• l1L'1 ... prof. P U TTI, di Bolog·n-a, c-l1P iia1·ln sopr:1 ulc11ne1 ercltir protesi. I/o-riginalitù dell'nrgon1e nto, le ' fo-

tografie nitide <'11~ 1'0. òimostrR, l1Ul1110 interessato vivan1ente l'uditorio. :11l'unn ni1nitil Yiene n pproYO to per il CongreRs<> dell'anno Yentnl'o il teina di r elazione: «Trntt<lmeuto flel la scolio. i congeni ta». l~Rll.\XI.


( ...\~NO XXX, FASC.

46]

&EZIONE PRATJC_t\

15-09

POblTlC4~ SANITARIA E GlURI-SPRUDENZA. C*) Esplicazione del nuovo decreto concernente la revisione degli organici e i titoli di prefe· renza nei casi di nuove nomine • . ~el

fascicolo 45 di questa rivista pubblicammo il testo del Decreto 24 settembre 1923, nu-. n1ero 1073 (Gazzetta ufficiale 11 ottobre) ; ne es1)licl1iai110 ora il contenuto con riferimento alle norn1e del l)ecreto 27maggio1923, n. 1177, già. la1·gan1e11te illttstrate. rIER)llNJ E LI~IITI DELLE .\TTRIBt:ZJONI DEGLI ENTI LOCALI E DEI PREFETTI.

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I ter111i11i stabiliti negli art. 1 e 9 del Decreto 27 1naggio, 1'.)el' l'esercizio del }Jote.re di revisio11e dègli organici, s~110 prorogati, in forza d€1 11uovo Decreto (art. 2), all' 11 febbraio 1024 per i Comuni e le I stituzioni di l)Ubblica beneficenza, e ali' 11 ag·osto 1924 })er i P1·ef etti, nei casi in cui le _t\.n11ninistl'azioni degli enti locali no11 l)rO\'Veda110 e i I)ref etti d€bbano sostit11irsi ad esse. Per il resto, i] r.011te11uto e le finalità della revisi-0ne i·in1angono imml1tati, così come risulta110 dall'art. 1° del Decreto 27 maggio: ridl1rre il nt1me1·0 dei posti e del personale, con1l1nque no111i11ato ed i11quad1·ato, 11oncl1è gli sti1)e11di, i sa.lari e gli asseg11i di qual si asi s1)ecie in i·elazione alle co11diz1011i fina11ziarie dell'E11te, alle esig·enze dei servizi ed alla im})Ortanza delle attriht1zioni affidate al persor1ale stesso; ridurre il trattamento di riposo e11tro i limiti stabiliti p er gli impiegati gove1·nativi. A questo l)r-Oposito, è da avvertire cl1 e il i\1in1 ste1·0 deJl 'I nterno ila dato OJ)lJortune istruzioni, con cil'colare i·ece11te diretta ai Prefetti, per la revisior1e degli org·a11ici in relazione ai servjzi sanitari . Dice Ja circolare che cc la ridl1zione dei r>osti - t1·anne cl1e per i grossi centri deve essere fatta prevjo rigoro:io accerta1nenlo d€lle cor1dizioni igie11icl1ei tor>ograficl1e e den10grafiche dei Con n111i, t e11e11ùo conto d ei va1·i elementi a 11·1101)0 apprezzabili e 111 particolar modo delle agglomerazioni degli abitanti, della distanza dai centri abitati, dello stato della viabilità d ei Corr1uni, ecc;. ii. Circa la revisione ùeglj sti1Je11di, sogg'iunge la circola1·e: cc occorre te11-er prese11ti, oltre le condizioni fi11anziarie dell'E11te e la g·ravosità del servizio sanitario disimpegnato in rag·ione del numero degli ave11ti diritto all'assistenza sanitaria grattiita e delle condizioni igieniche e sanitarj e del Com1111e. a.nche le difficoltà e i 1·isc lii dell'ttffici0 stesso che, SP 11ure insiti 'nella 1

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~- J L~1

pre:;:;ente rubrica è affidata

~ 1ra V\.

profes.~"Ì(nie

stessa, so11u .)e1npre 11iaggiori di

ql1elli degli altri in1piegati degli Enti locali, i1oncl1è il titolo di studio cl1e si ricl1iede per il disimr>egno delle attribuzioni, ecc. ll. cc Altri elen1enti che neppure vanno trascurati - aggi11nge la circolare - sono ]l reddito prof e8sionale approssin1ativo, cl1e i11 effetti si ricava clall'esercizio della libera professione, molte volte limitato per i doveri i1ormali ·d ell'ufficio e per il nu111·ero dei liberi professionisti esistenti sul posto, i1onchè le- esigenze attùali di vita i11 relazione a lle retribuzioni cl1e ve11go110 corris1)oste ad altre categorie di professionisti ii . Qt1este istrl1zior1 i, a 1le qnali devono l1 niformare la Joro azione le an1ministrazio11i degli enti locali ed i Prefetti, pr€cisano e limitano· la portata di rruelle tro11po generiche content1te nella circolare p11bblicata nel fascicolo 31 di questo periodico e oorrispondono al criteriolimite da noj fissato sin dal primo momento, che cioè i1on si possa e n 011 si debba applicare identico tratta1ne11to a tutti i rapporti di impieg·o e che il servizio sanitario, pèr ragioni d'ordine oggettivo e soggettivo , deve essere co11siùerato e reg0lato con criteri speciali. Le norme dei decreti ' avrebbero raggiunto i fini ai q11ali sono i:>reol;'din ate, e a vi-ebbero evitato con maggiore efficacia facili eccessi e deviazioni, se con maggiore precisio11e avessero SJ)ecificnto i lin1itj dei poteri con rig·uardo al la diversa nat11ra dei rf-l!)porti ·e dei servizi r egolati; ma è cla sperare che le istrllzioni recenti valg·ano a co11tenere l'azione eccezionale di r evisio11e e11tro g·i usti l i1niti. Circ a le i11drnnità speciali, l a circol a re co11sidera cl1e esse cc corrispondono qilasi se111pre 1

a speciali esigenze di servi'Zio e /u;-0110 introdottr> appunto per il 1nigl iore fu 11 zio11a111e11to d.~lle coridotte rriedir;he n e soggiunge che «tra cc le inrlennità òa eliminarsi do r ra11n o c o n1J)T'~ n­ cc dersi

quelle çhe risultano evidente111e11te il« legati o no11 previste da nlc1111a dis1)osizione cc di leg·ge; tali sono, ad .esen1pio, l'indennità di cc maJaria, l'i11dennità. di disagiata residenza, «la i11d e1111ità per i1on 11sufrt1]to c;ongedo , le " inden11ità s peciali in cR so di epide1nia, ecc. » . Per qn a ntn 21oi co11cerne J'in<le11nità caro-viv-eri, fet·111 e resta11do le nor111e g·enerali conten11te n ella circolare so11ra ricordata (Policlinico, fase. 31 ), le 1111ove istruzioni dicono che cc per '<il persnn aie san i tari o giova tener presente la « pecu 1iarità de] servizio ])restato dai medici cc condotti. Q11.e sti infatti han110 obblighi parti-

GIOVAN NJ SELV..\GGI.

con ulente legale df'J noi;:tro periodico


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lL POLICLINlCO

:e colRri

in confronto deg·li impiegati coml1na« li, non solo riguardo all'assistenza sa11itaria cc dei poveri, cl1e deve essere 11restata in q11al<< siasi o ra del giorno e della notte. ma anche 1c in rigt1ardo al fatto che essi non possono cc rifiutare, rise1·va ta ogni t111esti9ne di compen« so, la loro opera professionale a cl1i11nqt1e ed c1 in analsjasi ora ne faccia richiesta». Chiari e precisi criteri, dovuti evidentemente alla sensibilità d·e.lla J)irezione g·e11erale di sanità la q11ale l1a potuto correggere così la preced·e11te uniformità, effetto di incom1)rensione, da parte degli t1ffici an·1ministrativi, delle esigenze dei ser\·izi. anitarj e del J)ersonale medico. L a in osservanza di q11esti . . crj trri J>llÒ costituire devjazione ed eccesso di !)Otere . .l\ coloro cl1e ci rivolgono q1!esiti --· a i r111 ft1i, co111e n oto l'ufficio l egale della nostra i·ivista ri spon de sempre pri,ratamente, per lettera - raccomandiamo di rnanclarci il testo della deliberazio11e ql1alora si tratti di r evisione degli orgar1ici e di esporre sinteticamente tntta la situaz icne di fattb, in modo che si possa esprim e re lln par·ere s11 basi comp 1ete e sicrir e. LE N CIOV'E NORiVIE Cl'RCA LE DCSPEN E DAI. SERYTZlO.

Essenzialmente modificato è l 'art. 2 del decreto 27 n1aggio conc ernente le di spense. Pres1tppo sto di questo provve·dimento eccezionale è sempre Ja soppressione ef{et tiva del posto: se q11esta ipo tesi non si verifica o l·atto -è sim11lato, la dispensa ctal servizi o è illegittima. L 'a rt. 1 del decreto 2·1 settembre. modifican:do l'art. 2 del decreto 27 maggio , })recisa meglio i limiti e le norme cli. applicazi one del potere eccezionale. l l perso11aJe avventizio, nel quale è compreso l'impiiegato provvisorio, cleve e$sere l icenzi ato, eccett11a ti, si intende, i medici condotti i11terini, che occttpano posti di -organico qualora il concorso non sia. indetto o espletato. Qnest.n disposizione i1or1 si applica ai mutifa1 i ed ir1validi di gt1erra, agli ex cornbattenti feriti. o decorati al valore militare o che abbiano prestato servizio fJer terra, per mare o per ai·ia ir1 zona di operazioni presso reparti op.eranti e, qt1anto ai militari <tddetti ai comandi, cl1e abbian.o prest.ato servizio presso i -co1nandi n1obilitati inferiorj , fino a q11ello di brigata compreso; alle vedove e agli orfani di gt1erra ed alle so r 8l le nt1bili dei cad11ti in guerra, che siano llnico sost egno di famiglia; alle vedove e B lle orfane non coni11gate di impiegati -ed agenti morti jn attività di servizio o per causa. cli servizio o che non al)biano diritto a pensio11e.

[ANNO X~X, FASC.

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E qnesto il perso11aJe indicato alle lettere a, b, e, tlel clecreto 28 g·e11naio' 1923, 11. 153. P erò, anche g li avyenti.zi con1presi in queste categorie d evono . essere licenziati qualora ne sia dirnost rata la i11idor1 eità al servizio o la incompatibilità d ella l1lteriore perrnanenza nell'amministrazione. · Inoltre la eccezione a favore delle vedove, degli orfani, ecc., è limitata ad 11n solo 1nen1bro per ciasc11na famiglia e, per le veclove, è condizionata a.Ilo stato cli vedovanza e r1on si applica nel caso anche di semplice convivenza 1nore '1txorio.

La condizione degli ay\·entizi sistemati ùefir1itivarnente 111 posti di rt101o cio1Jo il 2~ rr1agg io 1915 è r egolata così: se si tratta di personale appart enente alle categorie sopra i11dicate (mutilati, ecc., clecreto 28 gennaio 1923, n. 513, lett. et, b , e, ) o di impiegati che, a giudizio insindacabile dell'an1ministrazione si siano particola rm.ente segnalati per cap8cità, dilige11za e zelo, e nel caso di uffici tecnici, abbia·110 dimostrato di l)OSsedere i11 misura i1otevole la capacità specifica ricl1iesta dalle attribt1zioni ad essi affidate, la sistemazione g ià avvent1ta sj co.n sidera legittima e non è soggetta a revoca; neglj alt r i casi, se il personale avventizio ft1 sistemato con violazione delle norme c:l1e prescrive\·ano il concorso !)Ubblico (per es. medici condotti, segretari), ovvero in base a 11orme di regolamenti locali diverse da ql1elle cl1e avevano vigore alla data 24 maggio 191~ (dicl1ia.r azione della g11E>rra) si intendono sen:.' altro a nn1tll a,tP l e d ispvsi:ioni dei reg ola1nent i o le delibP.raziu1ii singole che sono fonte della sistemazione stabile degli avventizi. Licenziati gli avventjzi, se tl1ttav ia il perso- · nale ri snlta in eccedenza al n11mero d ei posti fissati nelle 1111 ove tabelle, in base cioè alla eventuale riduzione dei posti di organico. si procede a.I licenziamefito del personal€ di ruolo, cl1e si trova ancora nel periodo di prova. Soltanto nel caso che, dopo qt1esti licenziamenti , il persona!€ risl1lti ancora jn eccedenza, sì procede al licenziamento degli ~n1piegati stabili. Q11esta g·rarlnciJ ità, dipendente dalla r1atura e dallo sta dio del r apporto di impiego, deve essere osservata in og11i caso. P er ciascuno dei g·rl1ppi s11dclettj (avventizi, p e rsonale in JJrova, 11ersonale stabile) hanno cliritto di . prr>ferPn:a, aali effetti fl.el ma1iteni11ien.to in servi:io, g li impiegati compresi in alcnna dell e categnrie sopra specificate a proposito della eccez_ione alla norma della dispensa d€1 personal e avventizio: n111tilati, invalidi di guerra, ecc .. co11 le Jjmitazioni sopra indicate (art. 3, lett. a. b, e, decreto 28 gennaio 1923). Mentre per la eccezione al licenziamento degli

...


• ( ..~NNO

XXX, FA.Se. 46]

SEZIONE PRATJCA

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avventizi, l'art. 1 d.el decreto 24 settembre di pubblica beneficenza, ' algono, a parità di n. 2073, richian1a le ca t.egorie indicate alla letn1et'ito , i seguenti titoli di preferenza, con l 'ortera a, b, e, del citato d~creto 28 gennaio é poi dine risulta11te drtlla 11u1nerazione: per la nl1llità delle sistemazio11i in organico 1 ) n-iutilati e invalidi ùi g·t1el'ra riconoavvenute s11ccessivamente al 24 maggio 1915 sciuti idonei - per i cp1aJi rimangono ferme le esso ricl1iarna anche la lettera d, dello stesso disposizioni della l egge 21 agosto 1921, n. 1312; decreto (cioè, il personale segnalato per Cé:l· 2) feriti in combattiffi€nto (ail'.i. 9, R . D. pacità), quando l'articolo medesimo s tabilisce 30 settembre 1922, n. 12UO); la preferenza. agli effetti del 111a11te11imento in 3) gli .o.r far1i di guerra· ed i figli degli in -. ufficio del personale in prova o stab~le, richiaYalidi di g1lerra (ideln); ma generican1ent-e l e catego1ie ind icate nel4·) l e vedove di g11erra. (icJ e1n) ; • l'art. 3 del decreto 28 gennaio 1923, cioè tutte, · S) gli i11signiti di medaglia a l valore mie q11indi ançl1e quelle della lett. d: siccl1 è è da litare o di altra attestazione spec iale di meririte11ere che abbiano diritto alla preferenza, to di guerra (id-e111) ; per il mantenimento in ufficio, a11che gli in16) coloro che abbiano pres tato servizio mi.piegati che si 5iano particola r111e11te segnalati litare come comhatte11ti (iden1); per capn cità, diiigenzA , ecc., o J)er capacità 7) coloro cl1e abbiano prestato lod et·o/e sertecnica specifica. . Yizi o, u ql1alunque titolo. p er 11on i11eno di ltn Ossen·ato 1'01·dine di i1rogressione sopra i11a11no, nell'anuninistrazione presso ClJi è indetdicato e salve le preferenze già specificate, le 1o il concorso (idem ) ; amministrazioni devono lln i forma r e i criteri di scelta del i)ersonaJe elim inabile, alle nonne 8j i più a nzia11i di etft.. che qui si i~assu1nano, mediante interpretazioSegnaliamo la importanza di questa. dispone degli articoli ricl1iamati dal decreto i>4 sets izione, in forza. ci ella q11 ale è lirnit nta l a lit emb1·'.). cio è degli articoli 1, 2, 3 e 1. d el de])ertà di scel ta da parte d ei Com 1111i fra gli creto Z5 ge11naio 1923, n. 87. idonei. Se ragioni speciali no11 sin110 e.li ostacoLa. disp.e11sa dal servizio i1uò essere disposta lo alla i11·efere11za, i 1itoli sopra indicati devoar1cl1e prima cl1e ia110 approvate le tabelle 110 essere r ispettati n 1>arit<ì di n1erito risultannt1m.eriche; n1a qt1 esta faccltà può l'iguardare te dalla ..._,gra.d11atoria. 1nentre - com'è noto -le amministrazio ni dei grand i Co1nl1ni cl1e il decreto d el 1919 ri g l1 n rclava la preferenza a devono preo rdinare un vasto lavoro di riforparità di m-erito, ma ai soli effetti della forma111à ed 11ar1no urg~nza di elin1inare perso11ale zion e della gradnatoria. n-0n nOOE..ssario: per i sanitari e, special111ente Le p r efere11ze cl1e sono specificate nell' art. 7, per i Con1uni 1n-edi e piccoli, s i deve escludel'e terzo con1ma,, del decreto 28 gennaio 1923, ch e di taJe facoltà s i possa e s i debba far nso, ta11to più cl1e essa sarebb e assai pericolosa e 11. 153, re cl1e S0110 }1\11'€ richiamate nell ' art. 3 ingiustificata. del decreto 27 settembre 1!J23, senza la necesln, li1iea di mass :1na e salve le circostanz-€ sa ria coordi11azio11e, è da ritenere che rigt1arspeciali del caso, l'ordine d ell e disper1se nordi110 l e nomine senza concorso e appartengano male è il seguente : lt ) impieg·ati i11 abili per inai m11tilati riconoscit1ti idonei, ai decorati al ,ralore i11 i1 i tare, ai feriti di g l1erra, agli ex comca1)acità o sall1te o per scarso rendimento di ba tt.ent i cl1e abbia no prestato se rvizi o presso la vol'o; h) impiegati che l1a.nno co111piuti 4-0 anre1)1iirti opera 11ti. ni di ser\'i zio o 65 o.nni di et& e 11011 1T1e110 di 20 anni di servizio, se1np1·e cl1e abbiano diri t( U11a n1ag·g·iore })recisione legislativa. in mato a pe11s io11e, salvo ch r. per eccezionali motjyi t c1ia ·così delicata è necessa ria; i richian1i gene sia. riconosci11to necessario il 1nantenimento .... 11erici (li i1or111e, per estenderle a casi a11alogl1i,. ir1 serYiz io. i11 lJllRn to appl icabili, ge11era eqltivoci, incerNorn1a.ln1ente devono essere d ispeu sa ti g Ji tezze e co11fnsio11i ed obbliga ad lln lavo ro no11 fucile etl este11l1ante di ricerche: l a legge deye impiegati cl1e 11anno co1npi11to 65 anni di età essere cl1iara e precisa! ). e 40 a11ni di servizio ed abbiano diritto a pensione. In tn l senso s i deve inte11tiere, a nost l'o L' art. 3 estende inol tre agli impieg ati degli git1dizio, il riferimento agli art. 1, 2, 3 e ,1. dePn t i loca 1i ·-· in q11anto si a Ii o applicar·ili - l e creto ~5 g·ennaio 1923, n. 87. dis1)osizioni del capo I\1 del n. D. 30 setten1bre 1922, 11. 12DO (cioè le disposizi oe i transiPnEfERE'JZE NEr CASl Dl ~C ' OVE ~01\f l !\:E. torie di quel ùecreto a favore deg·Ii impiegat i .t\. norma dell'art. 3 rlel d ecreto 21. setten1hre ex comhattenti, art. 1-1 a 52) noncl1 è qt1elle del 1n~3. n. 2073, agli efTefli d J?l le assit11zio11i ai l{ . D. 18 dicembre 192?. n. 1637, sul trattaposti presso lP am·niiriist·rn:,i r;11 i pro1•incirf li. ~o111ento economjco d ?g·li im!1ieg·a t i civi li , mili11i1tna li. aziende n1l1n icipa Jizza te rd ist it uzio11i tari, ecc. (dicianno,1 e articoli ' e del d.ecreto 17 1


1512

lL POLICLINICG

1naggio 1923, ri. 1284, cl1e contiene mo<lificazio11i e aggiunte a quello del 17 mag·gio 19.23, Jl. 1284, e comprende venti articoli. Gli i.11teressati dovrebbero sapersi orientare fra tanto ginepraio! 'l'ratteremo in altra n~ta <lltesta. parte dei diritti rico11oscit1ti ai combatte11ti, richiedendo essa nn esame particolare e cliffuso sia pl1re al sen1plice scopo di fornire 1111a guida pra.tica, essent1o limitata 0 ra qt1esta i1ota a Jle nt1ove norme circa la revisione delle piante orga11iche e i titoli di })referenza 11ei casi <li nomina con o se nz~ concor so. 1

Denunzia delle malattie infettive. Con decreto 15 ottobre 1923, del l\Iinistro dcl1· I11ter110, si stabilisce q11anto- n1)presso : Art. 1. - ...\i e11si ~cl agli effetti dell'n rti{;olo 12:::: <lel 'l'. l~ . c1elle leggi ~nnitatie, HI>lll'OYute con il l{. D . i o agosto 1907, n. BH(), è obbligatoria J>er i 111Pcl ici la dl-'11nnzia d elle seguenti i1tt1la ttie, anel1e ·e tr..1 tta::;i di <:<ll:->i sospétti :

a) 1nurùillo; scarlattina; 1·aricella; vaiuolo e ro ioloicle; f Pbbre tifoi(f e (ileotifo o tifo at1clo1ni11cJle); i'nfe.zioni :parcif·ifiche; febbre 1n.editerra1iea;

l<'i.-ll n1aniosi ·(kn la-:lz:.tl'); di,r,senteria, ba cillare c 1! a111<•1Jica .: n1e11inuitt! ce r<>bro-spinall' epide111ica: po1i(Jnt el ife aut Prior('. aouta: <'n cefal i f p l<>frr rgicr1: <l iff('rit c r· cro1tp; z><' rtus.\!c: parotite epidenli<:a: i 11ttue1i:z.·a cpide111 ica .: f Pb 1>rr· puerpera le : tifo .esa ntc n1atico (tifo 1>eteccl1iale) : lel>l>ra; colera cr1 iHf<'-:. iorti ool eriforn1i_,· · fcù1Jre r1ialla; p est r lJub1Hn1i«a: tifrJ ricorrerite; l>) la lulJercoloRi po7111unnre i11 tutti i C'tlSi i11 ~egn ito alh~1 inorte od a cnmbian1ento di clo1nic:ili<; clell'infer1uo, ovvero qunnù0 si constati la n1;1l:1 ttia 11elle collettivitit in gPnerf' Ria ciYili, sia uiilitari e negli istituti cli cnr<l (ospizi cli n1en <li<· jt~1 o <li in,·<1lidi, orfa11otroti, cnrceri, <1lbergl1i, <'OllYitti, !'ìC:'uole, co1rr~11ti, brefo trofi , osveclHli, cn f';e <li curn); nonchè 11elle latterie e Yaccllerie; <.:) lfl· nialaria. <' la. VPlla{fra: . d) la, sifilide nei cnNi di .·ifilicle da bnlin tico \\ n 0i ca ~i <li sifilide con trHll1ifestazioni co11tngio~e. ri~c·ontr.1 tn i1egli opifici industria li, i1egli i!'tit11li di cura e cli educazione ecl in ge11erc in tutte le collettivith sia ciyiJi, sia iuilit<1ri; ~) il. tra crnna, e lE: oonr;iunt i1 ili oontrtrtiose per tntti i cn~i riscontrati i11 8Cnole, istit11ti di ~1u­ cnziouc e cli rnra, opifici jnùustriali, collettiYitil in ge11ere, ed in tutti gli addetti a lla col tiYaziont> <1Pll0 risaie stabilu~entc o ternpora11en1uente i111pi l:'g;1ti: 7'oftaln1.o-blenorrra rlc>i nr>onoti: f) l'an clz iloston1 ia si 11ei casi riscontrati negli opp1·ni ~1c1<1etti a Jayori i11 gnlleri;1. nelle 111inier (:', t' llt' i cn ntiPri delle 01)elé 11nbblicl1e, nelle for11aci, l' 11"2·1i O])iti<·i in g·pn0re ; g) la tri( /linosi; h1 la tiyna e la . scobl>ia nei c-.1Fi ri contri1ti 11ei lavoratori delle ri8niP e(l in genere n e lle coll<. . ttiYità; • i) i cusi cli ra.7Jl>ia f'd nnche cli se-mpli<:i mor. ieatnre infe rte da anitnèlli rabidi o ~ospetti di

(ANNO XXX, FASC. 46]

e:srrlo ; i casi di ca rbonoh io euiatico, di morva G farcino nell'uomo. · A r~. 2. -· Agli effetti (lt!l regolamento 9 ottol>re 1921, n. 1981, per la difesa còntro le malattie infetti ve nelle scuolP, è obbligatoria la d enunzia delle r.;egnenti inalattie, oltre quelle e lencate in i1recede11za, ehe si l.'isc:ontr.tno · nelle pe1·sone, che, n <J nalunque titolo, ftequentano gli asili infantiJi, le 8Ct1ol~ primarie e n1edie, quelle ad esse assi111ila te ed in genere o~ni i titnto (li istruzione sia pubblico, 5"-li a pri-vato: il) urc""ipela, orecohio11i, tu.·.l.!c oon1·ulsi-ua, infl uen.,a,,,·

bJ tubercolosi c11trtnea ulc<'ro,.a, tJlìella o.s·.-ea e yl1ian r111l r1 re eo11 ~eni fiNtol o~i :i1 :ertl all'e8ter110; e) tutte le forme di congiunti,·iti contagiose, olt1·c il traoon1a, oonyi11n.tivito bleno1·ragioa, catarro cong iunl iralp acuto, qnello suùacuto· e 0011.yi untivite angolare; d) tigna, .'scabbia, .·tafi in1pefi!J in 1Jidi <l<'llo c11ff', 7)ediculosi. ~-1..rt. ~ . È fatto oùblig·o inoltre <li sapitari di

(lennnziare, 11el pii1 breve ten1po, al Sindaco ed :1ll'ufficiale Ranitario qnalu11<1ue n1uni.Ee. tazione cli lllillntti;l infetti,·a, llOil C:Ollf';ÌdPrata llella l)resente orclina11za, che l>èr la su a i1nt11ra e i>er il 11n1uero <lei e-asi consta t.1ti vo:sa <:ostitnire pericòlo cli diffnsione e1>id<.'1nic:a. Art. 4. - I~e denu11cia delle nn7,idette malattie flovrit far~i c:olle n1oclalitit 11rescritte d<lll'art. 130 clel regolamento generale sa nitatlo, indicando i-;e il malato fl'eq11enti la scuola, se è opeTnio in 01)ifiei. in cantieri , se vive in colletti,~itit, e fornendo l e indicazioni elle vel' l '11ffi cio ~unitario po~sn.no <·:~ere cli 11tile norma all'azione 11rofilattica. Art. 5. I co11tra Yv~11tori sono soggetti alle pPnalitit stabilite dnl1'nrt. J 2H del Testo r·nico cle lle leggi saniti1 rie. 1

011 circolare del 1'1ini:::tero clell'Interuo n i l)refetti richin masi l 'a ttenzjo11e Ru ll n. neces~ità cli 1111;1 1n·onta rigorosa flennnzia di tutti i casi di encef<1li te ·letargica. :_t llo ~co1>0 cli 11ccertn re la diffu~ioue della malattia nel territorio del Regno . (

'

Per la riforma della legge sui l\'lanicomi. Ad l1na interrogazio11e d ell'on. Cazzamalli, il ..;otto egretario on . Finzi 11a così risposto: «Sul gr~1-re problema èlell' è1~i;:i~ tenza run11icon1i·1le il Gov.e rno 0011 lia mancato fin dal ~uo i11izio, di i>ort11re il ~uo speciale in tereR&1u1e11to. .A..ll'uopo, come è i1oto a ll'on. i11terrogù11te. fnronn ·ollecit.1 ti i h1 Yori della ('omn1i~:-ione i ne.a ri c:n ta <1:tl l\linist~ro dell'Interno dello studio e (lella elaborèlZione clE.'l progetto di tifotma delle clispos izio11i Yi~enti in materia; lnvori cl1e fu1·0110 condotti n te1·mine con la maggiore al::tcl'iti't. I11 merito ;1lle vroposte forn1ulate dalla Con1n1i~8io11e si è 1)er<> dovuto sentire il parere nncb e degli altri l\li11iste ri 1 interess~1 t i , fra i qun li quello dell P :B inn nz€ , nlln c-u i appro-Yazi-011e è natnraln1ente Yincolatn. l" nttunz ione del progetto ste$SO che potrà, d opo ciò, essere ~ottop·o to n ll'e ame del Consiglio dei l\Iinistri ver l 'n lteriore corso».


(ANNO XXX, FASC.

46]

1513

SEZ IONE P RAT I CA

NELI~ A

VITA PROFESSION ìt LE·.

INSEGNAMENTO SUPERIORE. La riforma universitaria e la libera docenza. I rappresentanti delle Associazioni I ta li:t11e del1~.t J.Jibera Doce nza, riuniti in Roma; confermando i voti contenuti nei memQrla li giit i1re~ntat i a S. E. il l\1inistro Gentile , co11fidano <:he nella in1minente riforma universitaria sia attuato l'esame di Stato uel sen so integrale già da ~. E. il J\li.nistr o ripet11tn1nente espresso a lle ra1J1 •re~r>!1t.<1 117.e della libe ra d ocenza universitaria , e i1on Iin1it..1to al t e rmine d el cor:-)O u niYe r sitario, IDèl i:-:tituito a nche per gli esami specia li in gl'uppi cli ,n.1te1 ie affini: unico modo I1er gnl'antire a g li stu<lenti Jn libera ee lta tra i migliori inoognanti, u ffic iali ~ libe ri. n e l Sl1perior e inte resse clegli studi; • in consegue nza fanno yoti che 11e lle Comruis ioni eSà mina trlci sia data J)<l rte adeguata a l liberi doe:enti, cl1e abbiano e ffe ttivan1ente inseg 11ato, ed a c·on11~tenti estranei all 'l-rni Yer._ it il, pel' rendere s-en1pr e l)it1 equo e sereno il giu(lizio de lle ('-0n1mi~., r-;L llli s tesse ; fan110 Yoti infine cll(-l, qnnlora ve11g-H adottato il :-i~ten1a d e Ila retribuzio11e <liretta a i liberi docenti. 8'J lani ente puR.-;ibile C()11 l'e.'>a n1e di .c::.tato, la r él atiYa quota, da pu!!a1·si ]'er inezzo dell'econo1uo lllliYe r-sitario • sin ~tnbilita i11 u1i.·11ra con sentane a n lln dignitit d el libe:r o inse~·narnrn to uniyersitario. €~<·lnde ndo la C'ontra ttc'lzionC' trn <loc-enti e<l allieyi i1er eYiti1 re poeo dignito. e eon corre11ze ; t> c·he Yengnn ) t:or1 partico1~1ri <~ i ::.11oslzioni ellmi11ate tutte le J)O~sil> ilitit di liu1itazioue cle lla s1>ontanea inclic·azio11El degli a llievi stessi.

IMOLA (Bolog1ta.). Conurega z . di. Carità. !\1edico· assiste11te all'Ospedale S. ~1aria clelht Scale tta; I.1. 4000 e c .~v ., a lloggio verson., ,·itto nt:li gior11i ò i g uardia . Scad . 30 nov. P e r Pornonte: a tutto 15 dic.; I ... GOOO e primo c.-v. ; non1in;1 nnnun. l'iconfe1·ma ~r l'anno successiYo. 1\1AROIAXA

(Li vorno) . -

ORCIANO PISAXO (Pisa). - Scad. nov. L. fiOOO e d ue c.-v. ; L . 1500 mezzi trasp. ; L. 3000 quale uff. ' sanitario. Premio lluccelli al n1erito clinico di Fondazione c]ell'IRt . Kaz. l\1ed . Far1n<1c., consi s t ~n te in una medaglia d'oro, frn professori e a~sistenti u n i ve11sitari o addetti a Osrled.; scad. 15 dicembre . R OMA 1? . ·[-u ire rf.iità .

-

T AGLIUNO (B erganto). - Condotta consorziale residenziale con Calepio. P opoJar.ione 4750; poveri circa 1000. Scade 27 n oYembre. Chiedere avviso l\Iunicipio di Tagliuno. Sono vae<1nti alcuni posti ,-ti n1edici praticanti con tl ssegno di T.1 . 300 mensi li. Dirlgere le richies te di s<:hiariil.lent i e le ùo111andc alltt Direzione Ra nitaria. V•:XEZI A. lt. l'refettu l'Q. A tutto 30 n ove mbre. Vedi fase. 43. V ENEZI.\.

Ospedale Ci'l;il e. -

~

CO N CO RS I .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il <:011cor!::.'o bnutlito ree;e11ten1ente i1er Chirurgo l )riruario del n uov o Ospedale CO$truito, con 1nodernità e 111agn ificen 7.11, d~1lla tolonia i taliana di Ales!:{ll nùria cli Egitto. · ~i è ell ill SO con la elezione del prof. Giulio C1 re~cenzi, a iuto d e lla ('lini ca Chiru rgica ù<:>l R. I i;;tit nto 'li 8tncli •Slll)eriori di Firenze .

P0$'II VACAl\TI .

<'AX:'\J<;Ro ('Aforara) . - Kmq. 7, a b. 12G:l; I J. 4000 per 300 po,· ., acldiz. I.J. -4, per uff. sa11. J;. 500, indenn. a lloggio L. 500, doppio c.-v. Scad . 30 nov.

Il dott. Girolèl1110 Lidnti, di re ttore de ll'Ospedale ' ' ittorio Emanuele di Ci1 ltnnissetta , è chiam<l t o dal R. GoYetno clelLt Ciren:1ie:a a dirigere l'Os11cdale C'olonin le di DengnsL ·

CAPRESE ~ItCHF:L.iXG ELO (A.rezzo). A tutto 20 nov.: L . 9000 fino a 1500 pov.; I.J. 3000 cavale ., ovvero fornitura diretta mezzi trasp. da parte del Com.; due c.-v.; J..J . 100 (sic) annue quale uff. san.; alloggio g ratuito. Ab. 3100 di cui 500 pov. Età limite 40. Serv. entr o 15 g.

Il prof. H affaele Na~ini. o rùin.1rio di chimica gen erale a Pisa , è !lominato membro d'o11or e della Societit C1l1in1i<:a d ì Fr;.1ncia : il se11nto d elJ'(-;" nive rs itiL cli C'a111bridg0 gli h <l conferito la laurea in scienz<.l li 011o ri.~ ca usa.

('<>HIX.\LDO

(A:nco1ia). - ·· 1:\ h1tto 15 nov. J; . 12,000

e hie11ni clel ventes. fino n r.J . 1n,ooo; i11·irno c.-Y.; I.1 . 2400 ca ' . ; 50 % tariffa d ;1gli n l>bie nti. Età limi te 40.

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Importante pubbli<'azione : prof. GI US E P PE BASI L E

Docente nell a R t'niYersità di Roma

llicerche Diagnostiche di Clinica Medica. ( V AD E ·MEC UM

DEL

MED I CO-PRAT ICO)

l 'n volunie in ·S, di pag . l X·l 9, con 22 fi gure in nero e a colori nel t esto, rilegato in tutta tela. Prezzo L. 1 5 l1iù le spese postuli d i i.peùizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 3. 7 5 in port o franco e raccomandato. I n viare cartolina va glia al Cav. L t:IG [ POZZI , ''ia S;stina. n. 14 . Roma. •


1514

lL POLICLJNlCO

~OTIZIE

DIVERSE.

La celebrazione del Medico caduro in Guerra. J..a c-elebrazio11e del .Medico caduto in Guet1·a avrit luogo improrog·~bilmente 11el lllllggio 1924. Il monl1IJ1e11to, opera superba ù.i Arrig·o ~linetbi, è quasi al completo e sono già <:ominciati i lavori di fondazione e la costl'nzione del cancello artistico, i11 ferro battuto, nperto pern1a ne11temente <11 pubblico dell'artiiSL'l ì\la tteucci di J.."'a enza. Il 'I . . ibro (l'Ol'o, elle la Classe llie<:lica Italiana pubblica in onore degli Eroici colleghi caduti, p.ol'terà in a ppendice le motiYazioni delle circa 2000 medaglie al ya lo re conces....~ ni iuedici smobilita ti. l~ prefazione cli Y· D'Annunzio, le forti xilografie ed ì fregi di D. Cambellotti, l'eleganza della ,·este tipografica, la forbitezza dello stile e la nobiltà della forma che segnnno nel granito della storia gl'innumerevoli episodi P<'i quali pel'irono centinaia di inedici, danno al libi-o un fascino cli attrattiYf\ p-0ic·l1è la materia, per quanto ricca di 1notivi n1n.a11i e<l eroici ma purtuttaYia uniforme, è resa ,·iya e pulsante cli passione. Inoltre, n el giorno d ella Celebrazio11e, .. a ranno asseg11n te le borse di studio ai figli dei Medici morti in guerra e con fervore ~empre rinnovil to, insistiamo percl1è i medici elle nncor~t nl~lla 11anno versato, inviino la propria quot.a o ai vari componenti il C<>mita to residenti nelle s1~di <li Corpo d 'Ar111ata o a l Segretario generale dott. Boccl1etti. direttore del Sana torio l\Iilita r e di .~n?.io (Ro111n). ••

-

'

Per i medici romani <'ailuti in guerra.

-

Il C'·onslglio dell'Ord!11e dei JVIediC'i della l'roYincia cli Roma • d'intesa con le Associa r.ioni di categoJ·ia, ha d e liberato di ricordare i no1lli dei l\1edici ron1ani cad11ti in g-uerra in 11na lapide che sarà apposta nell'Aula clella R. Accademia l\1edica. di Romn, In q1ù1le ha :icconsentito alla proposta. L'Ordine apre tra i suoi iscritti una .s ottoscrizione J">er la spesn :">CCOrrente, 11ella fiducia cl1e Yorra11no coneorrE>re a questo n1~more tribn to <li n ffetto Yerso i Collegl1i caduti.

AJ Congresso Stomatologico Italiano. Questo i1uportante convegno si è svolto a 'l'oriuo dal 19 nl 22 setten1bre. Richiamarono l'attenzione le esposh~ioni d el 1}rof. l)alazzi e <lel dott. G. De TommRsi di Milano, ~u «le moderne vedute teoriche e praticl1e della piorrea alveolare)>; la relazione de l dott. Brissetti di l\:[ilano «sul problema della protesi economica JX'r gli operai>>; la relazione del dott. Ca1npiglio ùi Milano «sui progressi della m oderna radiologia stomatologica » e q~ella <1€1 dott. Co.vi11a di Bol~11a «Su la moderna te, rnpia <l t.l lla carie».

Corsi di tirocinio clinico. La S cuola Medica Ospitaliera òi Ron'la hn i~ ti­ tuito per l'anno scolastico 192H-1924 (1° dicembre31 maggio) corsi seme~trali e trimestrali in Medicina generale, Chirurgi.a generale, Anatomia clinica dei centri nervosi, Anatomia i ia toJogica, Chirurgia dei bambini e Ortopedia. Dermosifilopatia, Diagnostica della tubercolosi pol111onH re, T~esioni tra11matiche sistema nervo~ e loro ~mulnzioni. !\enropa-

(ANNO XXX, f1"'ASC. 46)

t()lo~ia ..

OeHlistica, Ostetriçia-Gine<.:ol<>gia, Oturi110la ringoia tria, I•e-c!iatrin, I•ront.Q soccorso <:birurgico, Radiologia; e Corsi di te<:niclle speciali, biine8trali e semestrali, in Elettro-diagnofit ica ed Elettrotera11ia, Cistoscopia e Diagnostica urologi~•, Ra.dio~rar>ia profonda, .fneumotorace te1·a1>eutico, Oftalmoscopia, Perizie medico-legali, TecnicH di la. borat-Orio. ' 7 e rranno inoltre tenute alcu11e conterell7~.

I_Ja tns.Q(1 di iscrizione per ogi1i c-0rso e J)€r tre 111-esi è di 'f.). 50 per i medici e di T1. 2.5 })01' g·Ii studenti. P er i e-orsi cli ana ton1ia pn tologic~1 e tecnica di 1~1 bora torio è clovuta tlll<\ soprèl tas&l di r.. 2.5. P<=>r il cei'li fiea to di frequenzn. ta~~a di I1. 20. Progra1un1i e informazioni pres8o la Segreteria (Policlinico Umberto I - Roma).

Mecenatismo universitario. • Il sig. Bindo Hanna u di Roma, Yolendo onorarP 1~1

iuemoria del c-01llpianto figlio Vitt-Orio, la. cni g-io,·inezza ,~enne spezzi1ta ùa nn..'l infezione tifoide ha fn tto donazione della son1n1n di lire 100.000, ' in <:'OllHOlidato itali:1no, <l ll'lTniyersità di Roma, 1>P rcl1è g;li i11 te ressi :\111111 i 'lenga no destina ti alle· ricercl1e 1Sulle Hl.ala ttie infPttiYe <·11e si con1piono i1e ll'Istitnto d'Igi~ne diretto dal l1rof. &inarelli. L'on. Sanarelli, rettore <lell'UniYersità, ricevendo in co11segna la generosa donazione, 11a esvres~o al sig. Hannan i sensi della 11in viYa gratitudine ~1 nome dell'Ate neo Ro1nano, forn1ulando l'augurio che il nobile ese111pio possa tro\are imitatori. Ha ricordato elle 1;1 pi-odnzione ~cie11tifica nazionale equivale non soltanto ad •nrriccbil'e il l"atrimonio delle nostre 0011o~c·enze, ma anche a seemare gli ~rrori e le super~izioni. frutto dell'ignoranza e c~usa della map:ginl' parte dei mali n1orali e fisici che a:ffiigg·ono l'umanità. Siffatte \Crità sono ormai generalmente sentite i11 F'rancia, cloYe un'inten~a campngnn di stampa, diretta acl eccitare lln m0Yin1ento d ell'opinione pubblica a favore della scienza, ha portato a far istituire In c-osi<letta « gior11ata dei Laboratori»: a mezw di sottoscrizioni pubbliche e priYate, di donaz.io11i. cli tappresentazioni a pagamento, di spettaooli, questue, conferenze, ecc., si è colà riusciti, in bre\e, a raç<'ogliere molti milioni che verranno Mnsacrnti alle ricerche scientifiche P. sperim·e nta.li. Anche in Germania, nonostante i·imperversare della crisi economica, i maggiori industriali e capitalisti hanno testè costituito un'Associazione per Yenire in soerorso delle ricercl1e <li laboratorio. Auguriamoci, ba soggiunto l'on . Sanarelli, che anche in Italia l'opinione pubblica si persuada della influenza preponderante della scienza e della tecnica sul benessere e la potenzn del Paese. così in te.mpo di pace, come in temp-o di g-l1erra. Nell'el)~Ca attuale la scienza significn poten?.n . prestiQ.'io (' fortuna. Il ~n . Ra nart>lli h~ cliS])osto percbè nE> ll'T ~t itnto <l'Igiene dell'Uni\er~ità si.:'l np1)()~to un se~no pere1i11e, i11 memol'ia della dona7Jone. ~

Beneftr.enra. 11 sen . Alfredo Frassa ti cli Torino in oecn si o ne df'l trigesimo della mort~ del fratello ing. Pietro, 11a fl largito n n milio11e in br 11eficen zn r <>r overe 1'arie. 1


(A~NO XXX , FASC.

46]

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. .JJ.eàical Review, lng . -

A . II . Tonn. J,a chirurgia

dell'artrite reun1u toide. Jledi.~·. Klinilv, 15 luglio. - IC. Gor.o o l'EI:N. ~"'unzioni dei lobi fronta li. - \\~. :l\VElO . C<>lecistite h1rvata . - J. PLE-;c11. ·.rrn tta inento dei tu111ori con sostu 11zt!t fl uore~(;en ti. Jo11r11. Jlerc. a. Jlent . Diseasf>, 1ug. - H. L. 11.\R'KEI:. rl'lllllOii <:erebrali s i1n11lanti l 'enc. evidelll. ,J. I<ouBINOVITSCH e .r. A. CHArA~Y. Sulla diagno~i di ~tato epilettico. · Jliincli. Med'i.z. lVoll ens., 13 lug. E. ROM.Bl!:Ro. I,a scelta dei preparati ùigitalici. - H. v. IIATTIKOBERG. Influenza clell' onanism-0 sulle neurosi. Bra~· il-Jleà., 23 giu. H. Roseo. J,a terapia antisifi li tica nei nev r c.t ~teni<::i. Pat li ulugica, 111g. - R. PoLP:T'.I'INI. Sul c(1ncr o sp0riment. da catrame. Gazz. d. Osp. e cl. Cli11., 19 lng. - I.J. ANDH.\':'\ELLI. l'>leu1·ite -0ssificante. Rifornta Med., lG lug. - O. C'1c~ozzr. Oleoco11nettivomi. G. Ci:;xi-:o. Origine delle intossicaz. endogene e artritich e . J 0111'11. Amer. J1ed. A.'/soc., 7 lug. - I. F. STl!:IN e lt. .A... .t\.RE~H. J)ingnosi biologica della gr ..l vi<la11zn. - T,. B. Ilr. 1~s . Colite polipoide post-dissentel'ica . - .1\. I!"'. JIESS. ' rn lore tel'apeu tlco del tuorlo .d'uoyo nel rachitism-0. f , f/}/("(' f. 21 lug . I~. GOODALL. }'~ttori d i psico~i. 1r . H . OLIYEH e ...\... H ACOORTir. lt;1 pJlorti trn !!l'a~~d e z11ccheri del s angue. Jt, Hr11. tl .•~c. 1/éd. d e Lille . ·21 lug . - , ,(\. DA\'ID. Sin<ll'Oll1C' di nnnti. ]'a ris .Il <;d., 21 lug. Nu1nero ::n1 lla tl tirurgia i11fn ntil{) e l'orto11edi i1. I>erfiatria, 15 1ug. - U. CAROXI.\ e ~I. 11. ~l:\ì)0~1. Su 11 'etiologia del hl scarlattina. - F. D F. A..~ GEJ.1 R . I .a canfora nell:.1 ter!lpia clf\lJ'pnuresi. Zhl. f. inn . .~led . , 21 lug. - I.i. H A11X. I.e ncro11ar estesie Yasocostritt-Orie . ;.:calpel, 14 Jug . - ,rERVACEK . ..t\.spetti 1nedici e psicologici della cocai nomania . 1\'iener fili·n. 1Voclt ens., 19 lug. - D. e O. Po&GES. Trattamento d e lla tetania eon solfato ammonico. Jlu1ich . Jllediz . Woohe11,s., 20 lug. F. KROH. TI cateterismo aspirante della vescica urinaria. -A. KtirIN ...<\.cido s ilicico, terapia della tbc. polrn. A.roh. f. Schif!S- 11. Tr. Hyg., lug. C . MENSE . Osservar,ioni sul mal di mal'e. Ga.z d. H ov.. 21 lug. - R. Btso~ . Tje amnesie trauma tiche. Riforn1a Med ., 2.1 111g. - P. RoNooxr.. ''~1ccinazione antitubercolare alla Paundorf. P ensiero M ed., 21 lng. - A. RA1."f .\OBI. I/angolo sterno-clavicolare n ella diagn. precoce della tbc. pobnonare. Bioohim. e Ter. Sperin1-., 30 gin. - S. RAPISARDI. Sul meccanismo della R. W. Brazil-Med., 30 giu. ~f. OTTONI DE REZENDE e H. CoRDEIRO. L'oz-ena trattata eol nJet odo chirurgico Lantenschbeger-Seiffert. Gazz . d . osved., 22 lug. - P. ì\1ARCOYICH. Sindrome mediastinica nei 1nalati di ulcera gastrica e duodenale.

i•

1515

SEZIONE PRATICA

A.nier. Med·i c., gin. -

Numero sulla pressione san-

guigna . La ncet, 28 lug. - P. CHILDE. Ambiente e salute~ - · O . L. V. DE VE::>SteNLO\V. La prognosi immediàta della nefrite. - J. J. R. )JAo LEOD. L'insulina. JJedio. ila.liana, u 7. - I•ARTA t'ontrollo c:hiu1ico ùegli atsenobenz~li. - l\i1ATT:i. :\lediastinite cronica. t;:;pitrtlul, n. 7-S. ::\l..\RI:'\ESCU. I.tl:-;ioni fiue ce1·eb1·ali nell'iùiozia 1ui ~ e dematosa . - l'RJST•~A e BLuA-fEN'l'lJ AL. Ittero sifilitico i>reroseolico. n eu,t. 1nerl. 1Voohe n ., JO ag. - K LEl);E. Su l I~ayer 205. - BLUMENTH:\L. Sieroterapia del carcinoma 'l S EYDF-.l{Hf.lM e f ,.\MPE . Applicazioni intra vitali cle lle sost. coloranti collo idali. J ou r,1 . cles Praticiens, 11 ag. - CRAUFFano. Una famig lia di gozzuti. P. ì\IARIE . 'L~ corea di Huntingion . . Stoma.tologi.a, n. 7. - DoRELLo. ~ullo svilt1ppo delle mandibole e de ll'àrticolazione mandibolare. P eci.latria, 15 ag. - Sr~oo~T. Presenza dell'agente specifico della scarlattina negli e lementi eruttivi e nelle squam ~. - COTELI .ESS& . T.ia l'eaz. di Wass . nel latte di do11n.a. - DE CAPITA . I . e splenopoln1oniti ùi Gra11eher. Z.blatt. f. irin. Jl ed., 11 ag:-- - l-f.\SS.1!,"!\C.\)IP. J/az. d ei raggi X sul ca rcinoma. · · A.roll. n1a.l. cla coeu r , vaissea ux et scing. - CR.\~IER e FHO'l\I\1EL. Stenosi ru itra le co11ge11i t,.,t co11 iusufficienza interanricol<1 r e. - S.-\ LOZ e l!"Ro~r~IEL . I./ed en1a nc-uto pol m . n e lla s tenos i n1itrale. - GALLI G. Trequarti i1e r l'evacuaz. de ll'edem a car1

cll.aco.

"} iederla.ndsch T ijrlschrift voo'r Geneeslvu·nc/P , 26 lllugg·io . - Nu mel'o ruonog·rafico sull'·o rto1)edia . Id., 2 giugi10. - JiEHDl<~R "'C'rIEE. I /erer:;i11ela. - T IA-1i.rER. é-0licbe 0111bclicali nei bambini. :\lEuwrsSEX e THu1s . '.rra t t a1nento del le 01nol'r agie pol1nonari con ent·->roclismi d i latte. I d., 9 giug·no . - :à1ICRE~lli"I'. For1ua. piramida le del torace e d ipertl'01i.a cn r cliaCa. - \rA~ DEil T.00. Sulla diagnosi e t.e rn pia d ella debolezza infantile. - QuERIDO. ll"'ot/~1 1nuscolare ed intelligenza . D E VRIER RoBLES. Rapporti fi-a a ma e diatesi es• suda.tiva. là., 16 g·iugno. - SCRHIJ\'En. Sulla glicemia alimentare nelle psicoRi. lfliener kli·n . ll,· ochen., 9 j,g. - B6KAY. L'esantema SU·b itwn. - PORCRACHICR. Il chinino ne l trattament:o dell'abort:o. - R Eu~s . Il latte di donna 11ella cura del r>0ppante malato . Boston ]fed. a. SU'l"[T . .Tn11rn. 28 g-in . - E. r. (,UTLER. Cardiotomia e ya J,·u lectouii<l ne lla ste11osi mitràle: caso oper<l t l> cou .!.?."na rigione. Ri1: . di Clin.. P ediatr., lug. - E. 1'u:no. Sui t-e1·1·eni Pergola. , Zeitso1t1·. f. Tuberie., lug. - I(. SrEOPRIED. La durata della tbc. polm . ...1... H. ScHULT-T100ESID. La questione d e lla frenectomia. - K. Kr.A nY.~ e E. DErro.:.. Segno <li D'Espine e roeutgenogl'.-i1n1na. Gazz. d. Osp. e d. Oli1i .• 13 lug. - B. BEn~.\RD1 x1. Terapia cianocuprica della tbc. polm. AnaTes Fao-uld. de JJ·f ed., ~Iontevideo, mn l'. e api·. Sullo Scbizotripanum Cruzi e il n1orbo di Cl1::tg3s. FuB~TES Y RuBI:\TO. S11lla g licolisi.

'r·

-


1516 -

[ AN:SO XXX,

IL POLlCLlNlCO

D. PRIB. Riùnzione delle lussazioui antic:he

d~ ll 'omero.

....\... GoRSET e W. M...:~TRE­ ZAT. Dietetica e ter.1pia delle litiasi alcaline 1Jl'iu1itive. R. BESSAUDE, .-1. C'AI~ e i~. HrLLEM ~\NO. I diYe rticoli del crasso. Deut sche 1ll ed.'i.: . l~uc71ens ., 13 lug . - KtiTTN En . Epa t a rgia, C'Olasco t:ronico ('ver &'l.1nento di bile i1e l ca,10 ndùom inà le) e altre a ffezio ni problematiche d e lla chirurgia d t'lle vie biliari. - F . 'ro~J:ETTI. Stima della fu11zi0Jle e 11a ticn mediante lù cron1ocol oscopia . J>aris A1éd., 14 lug . - II'. TEHRIEX. Tra tta1uento profilattico della e:atar;1tt.1 · ~econdària. · - R. TAHGOCOLA e n. l{ J-.:VEHCIIO~ . 1''11µ:b.e, lll<:11 comiziale e alcoolisn10. ~ rcalpel, 7 lug;. \ 7'EHVAECK. .i-\ lcn ni aspetti medjci • e p~ie:o logic:i della coe:a ino111a nia. Ann . di Mc<l . Nav . e r1uz. , inag."-gin. - G. l ì I ORl'IU. J~a fàgocitosi cle lle p ia strine. C. l\1. BELLI e G. GELO~E.'I. Infiueuza d0gli nn1bienti ca ldi di lavo1·0 n e lle ll<lYi. ' Jourri. de ·.lf e<l. <le B ordertlf .r , 10 lng . P . GR.\.C:\HDY . Ago ra fobia f n n1ili '' l'P. Jlre11 sa Jf '3<1 . •4r_qe 11t., i.O In;;:. - G . •.\.HAOZ L\LFAHO. I.<~ febb rette vrolun~ate, pertinaci. C. B. l~ D.\Osuo . . . \ c:Jli lie g:a;;;triche fu n zi onaU . J.a11cet, 1-l- l ng. - .'\..•J. ''"..\1:1·0~. C hirurgia d ella ti r oide. - .-\. lt\ LFOUn. J ,'a<·cli111<ltan1ento. .l !<'dici11 a llu' ra, 14 lu o·. - Ii . .t\ 1.CALA SAX'l'.\ ELLA . IJa Yascoh11·izzn7.ione rena l P.

A.1inalfjs de ild éll., gin . -

_-trclt ivus d e 111ecl icin,a, cirugia .11 esp eciali<lad es , 4 ;l µ:o~to .

- ll.\HHEHA. I . . a Ìll \"<IA Ìlltl zion e in testill<lle. - B1.;YEH. Inflnc uze psicl1i cl1e ~n ll' a11cl~1 111e11to d e l1:1 <li '.!.;l'RtiOllP . _ \ rcl1i1·n.~ rlf' (frtrrli 1l()fJia y - l-l <'111a lo.lu.ff ia, lug lio. ~ :\lAs y :\IAGRO . Studt sperin1e ntn li sulla eosìnofìlin. .-lnnrtli <li Igiene, lug lio . - ~A:\\RELLI . fla togenesi (le l cole ra. "\Tie cl ' ingre~::::o e cli egreRso cl ei Yibrio11i colerigeni n ell'•)r gn ui. iuo c-111imale . <)"a rl r ru i l' sic li iat1·ia, lug lio-agosto. SALMON. ~Jecea11i:' n1 0 p;ene tico dei cra1upi professionali. A r cll. far111ac. s1ieri111 ., 1 0 l ng·l. - J ,IOTT.\. Sco rbuto ~1 )\:I ri n1e11 tc.1 le. Id., 10 p ]fj ng-o ~to. _- :\1AE. 1HIXI. r,a legge del la- . yoro clel cnore . - l3 usACC.\. Riterclle Rper in1e ntali s u lla cr iRi nitritoicle dn al'~011obenzoli. 1

F ASC. 1.f; J

l'ruceed ings lloy. Soc. 1l1.cdic .• ag. - Diseussion.: 8U l \ago e si111pa tico i11 relazio11e alla Clirun tofld Idrologia. Discu scli one Rul tra tta1nento della sifilide nervosa. 'J..'orsk Magazin, fo1· L(l,<Jgevidens kaben, giugno. BA LL. Toracoplastic<l extrapleura le nella tubercolosi poJmon.nre. - Voss. Rl<1stomico.si ge11era1;zza U.t con quadro di n1enin .; ite. }'re.~ e 111 édicale, -! agosto. l~tnEnT. Tratt.ament<> <.lelle l)~eu doarttosi l:On i11iPzioni di siero cli frn tturn ti. CAS'IELX.\1l . Il ~fte~so ocu lo-<:n rdi:1ct> negli asn1n tiri. B o~ ton, 111edioai and su rr1ica l .J(J111:n,r1l. 2fi lug-lìo. FF.::rxRLATT. Analisi d i 108 casi di po ln1or:it~ co11 a uto1>sia. - SHA1TtTCK. "C11 cnso di filnril.>-'i contr~1 tto in Boston. J<J11r·n . of Ant<'r. utecl . :t s.~ .• 21 lng . ._.PARDEE. St;lnd a rdizzazio11e della dig ita le . - C'H.AMPL1~. Ri .•i1scitazio n e per mezzo cli iniezioni enctocnrdin l'he di clort1ro di epinsefrinn. ·- ('OLE~IA:\1 . I,rofif;1:-.; .. i di certe f o rme di mn lattie valvolari ctonie:he. I~ ir ista O.sveda li era , 15 luglio. -- l\iA SCI. J.}c:hinococcosi polmonare i11~tè1sta tica . - P ER'r1cONE. Eritema polimorfo con d4?corso .~11i generi s. Jfir. c r i tica, di clin . uied ica, 15 n1aggi o. - rucc1 0~ 1. Jlodifica zioni 11el r eperto e tna tologico nel vecchio. Oazz. Osp. e Oliriiche, 5 agos to. - I.A TORRE. S tudio endocrino1ogico s11 50 aliena ti. ~~f ii.nch. ined . Woche1i. , 3 agosto. l\lARTI:'I S . TJ:l legge di Arndt-Scllulze. ~ .JRHN. Per la critica <le l pneumotorace. - Gn.UJE. Profilassi del tifo esa 11t€ma tico in paeru jncivili. WINKLEr.. I ,I::'

a rterie serp,i g inose.

La nostra SEZIONE CHIRURGICA, n el fascicolo 11 (15 novembre 1923), conti ene~ J.,AVORI ORIGIN.AI,I .

I. -

C. BERTONE : Ascaridiosi del fegato e delle vie biliari. • IT. - V. JunA : Sui tumori pararenali. III. - U . NoB1L1 : Due casi di ernia muscolare del bicipite. RI\"ISTE

RI~TETICHE.

i\ . BrANGHIN·I : La diatermia in chil'urgia. I non abbonati a detta Sezione potranno ottenere que&t•) inter essante Fascicolo. inviand o cartolina-vaglia cli L. 5 '" Cav. LUIGI POZZI, ,.ia Si st in a , 11. 14 - Ho:na.

Io dice alfabetico per materie. Pag. 1498 )) 1-!83

Chirurgia : comunicazioni Ya ri e I>inbPte insipido e rican1bio ill 1·i cn

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J11.1;f'f/11n111('J1fo .~HJ> <' riore.

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stato attua le <1eg1i l'tn<li e co14(; 7, 14SH 11111 nic·azi n11i ~nll' . )) 1:i08 ],n :-.· H;lZiOHt' ('Oll~C'llitn dell ';lJH:<l . )) 1512 .l r n la 11 i e i u f e 1t i i· e : rl e?z un .:· io

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nuore : e8plicaz·io11c <l el 1111<; t'tJ rlPCl'<'I'> coucernent<> la Rcri8io11P deyli /> (( [/. 1.)(1!) orr1a11ici r• dei titoli di 1>r<'f<'rc11.:·a

)) 1:5 0~ Ortor>erlin : comnnicazi0ni Ynric )) 1503 Rt'11e : psa1u0 f11nzionale . 'l'11be r colosi : \a tc: inazio11e 11rPYe11 ti Y;1 )) 1-I~3 c.l ell'nou10 contro la 1 J!)(;. 1-1:!17 Tr.<ìp1 ;1 11ti dei nervi . Tr<1pinnti jn gcnerH Je e tl';qd·1nti d ell;\ pelle in })a rtic:oln re 1-ffl:S. 1-Hlo, 1-1!}7 )) l:)fl(; Urologia : cou1nrucnzio11i \"<1 l'ie » J -in~ Vie biliari : cl1irnrgia

-


~

Nostra recentissima pubblicazione:

PROF. CARLO BASILE

Diplomato in Medicina t ropicale al Royal College of Phisicians y Rur,:reons di L0ndra. Li b~ ro docente in Par~s i tologia - li. Clinica Medica d i Roma

t>iagnosfica delle malattie ~arassif arie Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI - Direttore della R. Clinica M~dica di Roma. Riportiamo alcuni brani dei giudizi espress i dalla stampa· medica italiana su questo Ma1iuale:

« L'aJta oom1>etenza, dellA. ~i rittette su tutta l'opera.. Scri,1 endo per i medici, egli si è limitato alle nozion1 che li interessano·, cioè ai 1)aJ.'assiti più importa.n ti per la patologia t1mana, e si è la.s c.: ia.to guidare t1nicamente da.l l' importan7'a pra.t ica lega.ta ad ogni ca.p itolo. La pra.t icità è lo scopo cla ct1i nulla lo svia : elimina ci1:azioni, disserta.zi~)ni, dottrine; si attiene ai fatti. Varie tabelle condensano e sistemano le nozioni esposte. Il Ia.vo·r o è corredato di abl>ondantì e ùimostrative illustrazioni, in parte schematiche, molte originali. Esso riunisce t utte le ~.:011(lizjoui IJer rendersi utile: e nessun medico colto dovrebbe privarsene. Nella tecnica dell'allestimento eclitoriale non è sta.ta trascurata ne\suna spesa·. l ìna lode (Da Annali d-'lgiene ) febbraio 1923) . VU aJla, C•01 raiggiosa, 0a·S8J editrice ». 1

«Il prof. BAs11.E ba da.te llll<l l>till<.1 nte prova. del come. si p()ssano sormontare le gravi difficoltà didatticl1e iJ1el'enti alla trattazio11e sistematica di lilla materia tra le più a.g itate. La, parte diagnostica di:ffe1·en zia.l e - di gr<1.n dissima importanza quando si consideri il M. anu.ale in una delle sue fl1nzio11i essen%i<lli, ql1ellni di consulta.zione - è svo1ta da.I BASILE c-01n ~··variati e spesso nuo,~i a.r tific ii clid<1ttici: figure , ta.b elle, schemi; ne consegue t1na forma concjs-a., attraente, che clà. a.I lctto1·e .l1~ senso et1forico di chiarezza ·e· di ordine. Nella tra.tta.zione di contenl1to J)lll'tico.Ja.rmente medico abbiamo constatato uno scrupolo·soaggiol'na.mento dei dati J>iù im1)otta11ti . )folto selezionata., la pa.r te tecnico-diagnostjca di laboratorio che rivela un ricercator e co11sumato · pochi metotli, ma pratici e a.ttendibili. Cosi, conciso e serrato nella. el<-lÙOl'&l zione dellai materia, limpido e cl1ia.ro nella e·s posizione, corre·da to dc.l·Ì J)it1 01)11ortl111i 811ssidi grafi ci, questo /J1 anualo si presenta agli studiosi' italiani in un o·p1)ortuno mo1nento eù è clestjnato a d un ll1ng-01cammino>> . (D3J Patliologica) 15 ma.r w 1923). 0

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SAGGIO DELLE ILLUSTRAZIONI

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..._ Microfotografia. L e'i shmania inf an Lun1. Origina le. Ingr . 3000 diam.

L e ptospira ictero-haernorragiae (Noguchi , 1917). - Agente pato-

geno della Spirocheto· ~i

ittero-~mo rragica

ittero-infettivo.

a mebica. Sezione cli intestino cras~o. X otnr;;i l'Entnrnoeba. hi8t olit.t1ca nei tessuti e lo ~tn­ to <li congPRtione clei •;-asi ~ nn ~· nigni. (D11 un in·l·parato avuto gentiµnente da We:q.yon). Di ~~nte1· ia

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ANNO XXX

Roma, 19 novembre 1928

fond~to

Fase. 47

dai professori :

GUIDO BACC.ELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SO1\1 l\il AQI O.

Lavori ori~inali: G. Leccisotti: !:,a Yaccinazione antirabica col Appunti per il medico pratico: CASISTI CA e TERAPI A : Sifilometodo dei vaccin i feni cati a crescente virulenza. grafia: La sifilide misconosciuta. - Critica della diagnosi osservazioni c"iniche: G. Belloni: Le iniezioni endovenbse cli di lues latens, ed ·osservazioni sulla puntura lombare. urotropina nei processi infiammatori delle vie urinarie. Scelta di un medicamento in ,presenza di un sifilitico. Note e contributi : J. Stephani : Sul trattamento del mal di Il trattamento dei sifilitici ·con intolleTanza per gli a rsenomare. benzoli. - Sulle obbiezioni alla cura abortiva della sifilide. commenti: G. Timossi: A proposito della reazione Sgambati. - Arsenicali e mercurio nel trattamento della sifilide. Sunti e rassegne: GrNF.COLOG I A: lVlacca.bruni: Per la migliore Argiria e melanosi arsenicale della. pelle e delle mucose conoscenza dei tumori cistici dell'utero. - J. Laurence : da argento e neosalvarsan. - POSTA DEGLI ABBONA TI. VARIA. L'e'{ame ginecologico metodi co. ~ A. Grisi: Sopra un caso di sarcomi\ primitivo tubarico. - P. Gaifami: Contributo Politica sanitaria e giurisprudenza: Questioni prati ch e. allo studio del corpo luteo. Nella vita professionale: Concorsi. - Cronaca epidemiologica. Cenni bibliografici. - Medicina. sociale. Accadem:e, Società mediche, Congressi: V Congresso Italiano Notizie ctiverse. di Radiologia ~1edi·~a. Società Medica Chirurgica. di Rassegna della stampa medica. Bologna. Indice alfabetico per materie. ... Diritti di proprietà riservati. - E vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione dei sunt di essi senza citarne la fonte.

LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO D'IGIENE DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

diretto dal Sen. prof. G. SANARELLl.

La vaccinazione antirabica col metodo dei vaccini fenicati a crescente virulen-za. Statistica del primo biennio d'applicazione. • Dott. GI ULIO LECCISOTTI. La vacci11azi 0 ne antirabica ebb e in Pasteur il st10 geniale iniziator€. Al pessimismo ed alla pietà, che per il rabbioso la medicina empirica aveva magistral1nente espressa « misen·imu1n ge ritts morbi, in quo simulaeger sitis et aquae m etzt cruciatur », il P a steur, con luminosi espe 7 rime11ti fissando le basi della vaccinazio11e antirabica, sostituì un giustificato ottimismo della i)rognosi della malattia. I continuatori della sua opera, nella ignoranza dell'etiologia della rabbia e con incomplete cognizioni dei fattori immunitari dei vaccini antirabici, ben poco si discostarono dal v:ecchio metjodo di vaccinazione. A lc11ni di essi, nell'intento di conferire l'imn1unità nel minor tempo possibile, trascuraroflo le misure di prudenza adottate da Pasteur e giunsero ad inoculare nei primi giorni di cura vinls fisso fresco, determinando co11 ql1esto casi di paralisi e di morti da ,-accino; altri cerca:r.ono nuovi mezzi fisici di atte11uazio11e del vin1s (dilt1izione, ecc.), o più 1

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facili modi di conservazioTte di esso (glicerina, eèc.), ,o ttenendo soltanto semplificazioni, ma non reali vantagg·i Slll metodo Pasteur. . Alla vaccinazione Pasteuriana e di consegl1enza a lla maggior parte degli altri m·.etodi in llSO, si rimproverò giustamente : 1) la non completa im1ocuità, dimostrata clai i1umerosi casi di paralisi ·e di morti da vaccino; 2) la frequenza di reazioni locali dolorose, per cui. spesso le iniezioni riescono di gra,re molestia ; 3) la non con1pleta garanzia di sterilità, percl1è più volte si verificarono ascessi ed ancl1e setticemie ; 4) la relativamente alta percentl1ale di in. successi. Un ·vero progresso nella 1p ratica delle vaccinazio11i antirabiche segnò il metodo italiano col ,vaccino attenuato all'acid<? fenico, ideato da Fermi ,e perfezionato da Puntoni. Questo m etodo, frutto di rigorose e pazienti ricerche, applicato all'uom10 nell'Istituto Antirabico di Roma, ci fornisce per il biennio 1920-1921 così brillanti risultati, quali certo non era })OSsibile sperare con altri 1netodi. Credo utile, prima cli riferire i dati statistici, illustrare brevem ent e l evolt1zione del me t~ ­ do fenica to, ed esporre i concetti e gli es11erim1enti che determinarono il Puntoni all'applicazione dei st1oi vaccini a gradt1ale virule11za . 1

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IL POLICLINICO AZIONE DELL'ACIDO FE~ICO A CONTATTO DEL VIR US RABICO.

Gli sLudi sul !)Otere atte11uante d ell'acido fe nico a contatto col virus rabico, di somn1a importanza p er il st10 impiego nella· vaccinazione, erano così discordanti nei loro risult<!ti, che si imponevano nt1ove e pazienti ricerche affincl1è la questione fosse risoluta in t1n modo serj o ed attendibile. 111fatti le ricerche .j i De Blasi e Rt1sso-Tra,·ali, del Babes e Dobes, q11elle stra11issime e l)aradossali di Sa,vtcl1enco, qt1elle di Semple e ql1elle di Fermi e della sua sc11ola giungono a cos1 diversi risultati, cl1e i1on è possibile fa rsi t1n eone.etto di quanto possa l'acido fenico sul ' 'irt1s rabico. L 'importanza dell'argon1ento decise il Puntoni ad intraprendere nuove ricerche. Egli esegui i su oi esp erimenti ]'.)rendendo in consider azione tt1tti gli elem enti capaci di infiuenzar11e i risultati: concentrazione dell'acido fenico, concentrazione d ella sostanza nervosa r abica, temperatura, modo di pre1)arare l'emulsione. Ado1)erò il virus fisso di Roma, che inoculato al con iglio per via sottodurale, dà la rabbia para1itica con una inct1bazione di cinque giorni e la n1orte al settimo giorno dall'inoculazione. Questo stesso virl1S, inoculato sottodura alle cavie, dà la rabbia àopo quattro giorni e la -morte al sesto g iorno dall'inoculazione. Esso ha scarsa vir11le11za per via sottocuta11ea. 1. Concentra:.ione dell'acido fenico . -

L'au-

tore inoculava nello s·p essore del cervello d elle cavie la dose di 0.10 eme. di un'eml1lsione di 5 g r. di cervello di conig lio morto per virus fisso, previamente pestati per 15' in un mE>rtaio, in soluzio ne fenica 0.25--0.50-1-2 %; passata !lOi r)er setacci o e mantenuta , . alla temperatura cli 20-22° C. Risultò : l e sol11zio11i fenicate al 0.25 % nelle descritte condizioni sono comJ)l etam1e·n te inatti,·e su l viru s fisso · e permettono lo sviluppo d ei microbi di i11ql1i11a111ento; le sol11zi oni a l 0.50 ''., llccidono jl Yirt1s solo dopo u11 mese di contatto e non garantiscono l a sterilità completa delle eml1lsioni. L'acido fenico all' 1 %, in,r·ece, inat tiva il virus fisso dopo sei giorni e lo sterilizza in 24 ore dagl] eventuali microbi d' inq11ina1nento; allunga l' incubazione della malattia se tenuto i11 contatto per più breve ten1110. L'emulsione fenic ata al 2 % è inattiva già dopo 24 ore. 2. T r>1nperatura. -·· L'A. adoperò emulsioni di sostt111za nervosa r a bica (5 gr.) in 100 eme. di soll1zion e fenica al 0.5 od· a ll' 1 % preparate nel n' odo de~critto e te11ute a ,,aria temperatura . l\ist1ltò che l e a lte temperature aun1entano il i otet'e ntte11uante dell'acido fenico, ta11to che .[1 37° c le e111ul sio11i i11 soluzioni fenicate al1

1

[ANKO XX.~, FASC.

47)

l ' 1 ~~ sono i11attive g·ià dco po 24 ore. Per la t emperatura di 20° c le emulsioni in acido fenico all' 1 % furono inattivate dopo 6 giorni, m entre l'acido fenic.o al 0.5 % uccise il virus solo dopo 15 giorni. Sotto i 0° C ·non si ebbero 11otevoli m odificazioni n ell'attività d ell'aci do fe . nico, mentre ·le temperature tra O e 20° C si comportarono egu almente ai 20° C. • 3. Concentraziorie della sostct1iza nervosa ra- • bica. - Preparando emulsioni di 5 o 10 gr. di sostanza nervosa rabica in 100 eme. di solllzione fenica a ll' 1 % alla temperatura di 20° e, risultò ch e la concentrazione della sostanza nervosa rabica ha scarsa influenza sul potere attenl1ante dell,acido fenico. 4 . ...41.odo di prepara.re le em1tlsioni. - L'attività · del virus è tanto più attenuata q11a11to rr.1.aggiore è il tempo di tritura m ento della sostanza nervosa. Occorre per.ciò stabilire il tempo di triturazione che il Puntoni fissa in 15·. Da questi esperimenti Puntoni dedusse le condizioni migliori p er la preparazione dei vaccini fenicati al limite della virulenza. Convenne con Fermi che le condizioni elettive sono rappresentate dalle em11lsioni di 5-10 gr. di sostanza nervosa rabi<!a in 100 eme. di soluzione fen ica all' 1 %, e aggiunse che la temperat ura dovesse essere di · 20-22° C e la durata della triturazione di 15'. Con i lavori di P11ntoni venivano stabilmente fissate le modalità delrazione attenuante d ell' a cido fenico sul virus r a bico, ed il grado ·di attenuazione da d oversi raggit1ngere coi vaccini fenicat i affincl1è essi foss ero assolutamente innocui e nello stesso tempo efficaci al niassimo. •

VARI TIPI DI VACCl:KI FE:NICATI.

Riconosciuta l'attività attenuante dell'acido fenico a contatto del virus rabico, i diversi AA. che sull'arg9n1ento aveva110 fatto le l)iù minute ricercl1e i)ro11osero ed applicarono ogn11no t111 pro1)1io metodo di v~'fccinazione. A ) :\IETOoo FER1vr1. Ft1 in trodotto dall'A. nel 1906 col giusto titolo di « Nuovo metodo Ita liano di vaccinazione » . Esso con siste n el i)raticare prr u11 m ese due iniezio11i giornaliere di 3 eme. di una €mulsi one di 5 gr. di virus fisso in 100 eme. di soluzione fenicata all 1 ~o· La formula di va~cinazion e è t1guale per tutte le morsicature tanto gravi· che l eggere, e le emulsioni, preparate vari g·ion1i prima dell'uso, non d evon o essere impiegate oltre i j!inque mesi dalla i1reparazione. Con nun1erosi esperlmenti s11gli a11im a li Fe1·mi clocumentò i pregi del suo vaccino cl1e si possono cosi iiassumere : 1° asetticità e a,·irt1l enza per via sottocutanea ;

..

1


[ANNO XXX, FASC.

47]

SEZIONE PRATICA

2° atossicità (l'A. non 11a n1ai osservato paresi o paralisi col s110 vaccino); 3° efficacia maggiore in confronto dei metodi P asteur, Caln1ette, I-Iogyes, ecc. E interessante ricordare che, paragonando. il suo metodo a quello di Pastet1r, Fermi asserisce cl1e l'essiccamento 11a gran parte nel din1inuire l'efficacia del vaccino, e questo spieg·a i migliori risultati cl1e hanno dato ] e rnodificn zioni della vacci11azione Pastet1riana q11anclo si escluse l 'essiccamento quale inezzo attent1ar1te. A riprova 1icorda cl1e Gamaleia attribuisce jl maggior numero degli insuccessi, elle col metodo Pasteur si 11anno nell'estate, all'es iccamento che è maggiore in questa stag1011e. • ~elrinte.nto di migliorare il suo metodo il Fermi preparò nel 1909 t1n sir.ro,raccino i1ella proporzione di t1na parte di siero antirabico, ottenuto dal cavallo, s11 tre di vaccjno. Il metodo Fermi portò t1na sensibile di1ninuzione della mortalità, come l'A. stesso dimostra con un confronto delle statistiche dell'Istituto ...\ntirabico di Sassari, ove in principio er a adottato il metodo Pasteur: Falsi J\Iortalità in successi insuccessi assoluta \Teri

( 1)

%

%

%

890-904 (~Iet. Pasteur)

0 . 15

0.15

o.:m

1906-909 (:.\!et. Fer1ni)

0.00

0.70

0.70

1909-915(Siero vaccino)

o.oo

0.10

0.10

Criticlie del Babes al Metodo fenicato.

Per gli esperimenti intrapresi dal Babes in collaboL·azione col Bobes per determinare il potere attenuante dell'acido fenico, il Babes asserisce cl1e i vaccini fenicati sono da sco11sigliarsi per tre rag ioni : 1° perchè in princi11io sono virulenti e quindi pericolosi; •• • 2° perchè doi:>o aver perduta la virt1lenza essi acquistano notevoli proprietà tossicl1e; 3° perchè l 'a.zione immunizzante scompare con la virulenza e quindi i vaccini morti non rappresentano un buon materiale vaccinante. Con la prima obiezione egli vede nei vaccini fenicati 11n pericolo perchè essi danno la rabbia per via sottodurale. Perchè un pericolo veramente esistesse egli avrebbe dovuto trovarìi vin1lenti per via sottocutanea, poichè n ell'uomo le iniezioni di vaccino, si fanno sempre per tale via. D'altra parte meraviglia, come g it1stamente osserva Puntoni, che t1ria,' simile c1itica 1

(1) FERMI. Il nuo·vo metodo. italiano per lai Clll"a a.nttrabica. S11p1)l. agli ...\.nna.Ji di Igi ene . .l\.n110 XXVI, pag. 114.

1519

,-enga proprio dal Babes, il quale, sostenitore del metodo di vaccinazione intensiva, inietta ai rr1orsicati g·ravi 11 virus fisso fresco fin dal primo o §eco11do giorno di cura, . il che è ben altrin1ehti pericoloso per l'iniez1one di un vaccino fe11icato. Nesst1n valore hn. la se.conda asserzione cl1e accusa i \1 accini fe11icati di un alto potere tossico. I IJocl1i esperimen ti del Babes contrastano i1otevolmente con l e be11 l)it1 estese esperienze di Fer~i, Semple e Puntoni, i qt1ali non ebbero mai a lamentare casi di paralisi e pa1·esi. L'inefficacia totale del vaccino fenicato cl1e h a perduto la sua virulenza (3a obiezione) non può éssere leggermente affermata sulla falsa analogia con quello ch e si ,,eriftca per i inidolli Paste ur. Per l'azione delracido fenico, che conserva inalterata la sostanza nervosa, viene sfruttata nella vaccinazio·ne fen icata quella immunità aspecifica che Babes stesso n1ise in evidenza. D'altronde il largo uso che Sernple, per oltre 1O anni, l1a fatto col st10 vaccino completamen-· te avirulento ancl1 e sottodura, di1nostra cl1iaramente che non può negarsi ai \Taccini fenicati avirt1lenti un notevole grado di i:>otere imml1nizzante. Al Babes può essere riconoscit1ta solo una bt1ona ragione, come osserva P11ntoni: che cioè si debba fissare il grado di virule11za dei vaccini cl1 e si inoculano. B ) l\IETODO SEMPLE. L'A. inglese, inspirandosi ai metodi di ]Jreparazio11e per i vaccini anticolerico e antitifico, ritiene cl1e per misure di prudenza occorra preparare anche per la ra.bbin. dei vaccini completamente avirulenti. Il suo vaccino si prepara •rende11do avirul e.nta una emt1ls]one di virt1s fisso all' 8 % in soluzione fenicata all' 1 °~ col te11erla per 24 ore alla temperatura di 37° C. Pri1na dell'uso eg·li ne fa una soluzione a parti eguali co•n soluzione fisiologica e pratica t1n 'iniezione sottodurale al coniglio per accertarsi cl1e il virus è completamente ucciso. Tra. la preparazione e l't1so del ';accino decorrono di. sol ito 10-20 gio1~­ ni. Questo metodo fu pro11osto da Semple nej 1911 e non rappresenta che una modificazione di quello adottato da Fermi. Notevoli miglioramenti nella mortalità per rabbia portò la st1a applicazione 11ell'India. 1

C) ~lETODO A CRESCENTE VIR'CLE)\ZA (P UNTONI) .

Questo metodo unisce agli indiscutibili preg·i del vaccino Fermi quello di determinare una. più salda immunità, inoc11lando t1na serie à .1. vaccini a graduale virulenza, secondo i concetti del Pasteur. Nell'idearlo Pt1ntoni parti d alla convinzione (dedotta sperimentalmente) cl1e i \ accini « vivi » sono più efficaci di q11elli 1


,

1520

IL POLICLINICO

« 1norti »,

e che conviene cli conseguenza adoperare per la vaccinazione il virus fisso attenl1ato quanto basta perchè risulti innocuo , ma tt1ttavia vivo. L'organismo, similmentie a quanto si fa col metodo Pasteur, viene prima pre})arato con vaccfni morti, e poi riceve vaccini di vi111s vivente sempre più virulento. Al r1uovo m et odo Puntoni fornì una larga · base sperimenta] e con cui si propoise : 1) di detern1inru·e come decorre l'attenuazione del virus per m ezzo dell'acido fenico in con·f r·onto di qu ella ottenuta con l'essicca111ento; 2) di p ar agonare tra loro l'efficacia dei tre

••

metodi: Pasteur, Fern1i, ... P11ntoni. L'efficacia mag·giore del método Puntoni in confronto deg·li altri m etodi risultò evidentissima da esperie11ze eseguite su tre lotti di conigli. Furono accinati 5 conigli col m etodo P astel'l.r 4 col n1etodo F ermi, 5 con le emulsioni fenicate a crescente Yirulenza. Al 15° gio.r no dal termi11e della vaccinazione tutti i conigli ricevettero .virus fisso per via sottoclt1rale. I 5 conigli trattati coi midolli Pasteur non r esistettero a tale prova rigorosa e inorirono tutti con i Si!l:to1ni di rabbia paralitica. I .. a vaccinazione Fermi p r otesse due dei 4 conigli così trattati. Dei 5 co11igli inoculati col vaccino fenicato a gra duale virulenza, 4 sfuggirono alla malattia. Dopo 45 giorni furono reinoculati so·t toid ura con virus di strada 2 dei 4 conigli scampati col metodo Puntoni e 1 dei 2-- conigli scampati ·col m etodo Fermi. T11tti e tre si salvarono e ·non prèsero la r abbia nemmeno dopo una ter:za inoculazione sottodura di virus di strada· fatta a distanza d i dt1e mesi. A riprova dei risultati ottenuti il P t1ntoni istituì ricer:che Slll i1otere rabicida .del siero dei conigli vaccinati éome g·ià si è detto. Egli 1p reparò emulsioni centesimali di virus con siero aJle varie concentrazioni di: 1 : 10, 1 : 50, 1 : 200, 1 : 500, 1 : 1000, 1 : 2000, 1 : 5000, 1: 10000; e le inocuiò nella quantità di 0. 20 eme. nello spessor e d ell'encefalo delle cavìt. 1{ipete11do più volte le prove, egli titolò il siero di 2 conigli vaccinati coi midolli P asteur 1: 50 e 1 : 100. Il siero dei conigli tr attati col vaccino Fermi fu attivo alla concentrazione di 1 : 500; negli anim a li vacci11ati col m etodo graduato il siero fu titolato 1 : 1000. \

1

)

1

Applicazi?rii sull'ilo1no.

Incoraggiato dai risultati sperimentali Puntoni l)?-SSò alla pratica ap11licazion·e del suo metodo. I 11fatti, fin dal 1920, nell'Istituto di Roma ven ivano ado·t tati per le vaccinazioni a11tirabicl1e umane i , ·accini fenicati a cresceni.e virulenza, di cui l'A. ancora oggi .n on 11a cl1e a lodarsi. P er la i:>reparazione d€l vacci-

[ANNO XXX, FASC. 47]

si seguono le proporzioni stabilite da Fermi cl1e il Puntoni aveva trovate ottime nei st1oi esperimenti (5 gr. di sostanza nervosa rabica fissa spinale o cerebrale, in 100 eme. di soluzione fenica all'1 %) . Il materiale è pr,eviamente tritu r ato in un mortaio per un tempo stabilito (15') . Il vaccino così ottenuto viene filtrato per tela metallica e mantenuto alla costante tem peratura di 20°-22° C. Il vacci110 vien·e preparato ogni giorno e le emulsioni n on vengono conservate al di là del 100 giorno. Come per i midolli Pasteur i giorni di in\·èccl1iamento sono espr essi coi numeri da 1 a 10. Le emulsioni dal 10 al 7 contengono ·virus n on l)iÙ attivo sottodura ; attive invece sono le emul_ sioni da 6 a 1. N.egli anni 1920-21-22, il trattamento durava 22 giorni, e si l)rincipia va con vaccini veccl1i di 10 giorni a rrest andosi a ql1elli di 2 giorni. Si praticavano 3 serie di iniezioni, cosicchè il trattamento con1prendeva /~4 iniezioni e ver1ivano introdotti 7 gr. di sosta nza nervosa r a bica trasformata in vaccino. Og·n i giorno si praticavano due iniezioni di 3 eme. ognuna, introducendo così 30 ctg. di sostanza nervosa . Per le inorsicature alla fa ccia e per quelle alla testa il trattament o veniva intensificato e in casi gravissimi, specie se giu.n ti con ritar-' d o, si praticavano 75 ed anche 100 iniezioni i11 4 settimane, introdl1cendo senza alcun inconve11iente 12-15 gr. di sostanza n ervosa. Nuove interessanti ri.cercl1e inducevano il P l1ntoni ad a dottare una formula anco·ra più intensa. Il virus di Rom•a che .fino al 1919 si e 1~a dimostrato di una discreta virulenza sottoc11tanea, poichè 1/ 4 dei ratti morivano se inoculati per tale via, e che per via endoculare era costantemente letale, si presentava })rivo di tali qualità nel 1921. Tale trasformazione del virus fu controllata più v.olte con esperimenti in cavie e conig·li .provando tutte ... le vie cli inocl1lazione conosciute: la sottocuta11ea, la endomuscolare, la endo~ulare, la cere- •• brale. Gli animali inoculati sottocute e per via endomuscolare sopravvissero tutti indistintamente all'infezione, e furono tenuti in osservazione per 5-6 mesi. "In a lcuni di essi, morti per m,a.lattie intercorrenti, fu pratireato l'esame biologico con risultato negativo. La via endocular.e su 12 conigli e 10 cavie trasmise la rabbia in un sol caso. Per via cerebrale si osservò costantemente la morte degli animali in esperimento con una incubazione inatterata (5 per il conigl io e 4 per la cavia). P t1ntoni esclude che tale fenomeno sia da attribuirsi ad una att e11uazione del ·virus perchè è inalterata Ja sua virulenza endocerebrale; pensa ad un a dattamento del virus che, i10

• •


(ANNO XXX, FASC.

47]

SEZIONE P.RATICA

1521

n1entre 11~ a11n1entata 1a sua affinità per il sistema i1ervoso centrale, 11a subìto una perdita dell'affinità per ]e terminazioni nervose perifericl1e. Per q11este modificate qualità del virus di Roma git1stamente il Puntoni lo chiama rideale dei virus per la preparazione dei vaccini. . . Nel presente anno (1923), sfruttando qt1esta assolt1ta innocuità del virus per via sottocutanea, il trattame11to antirabico è praticato in un modo pi'ù intensivo, secondo la seguente fonnula :

quanto F ermi asseriva per il st10 vaccino, e cioè che esso presenta tt1tti i vantaggi 'senza alcun inconveniente. Infatti a11cl1e quei fenomeni l)er primi osservati dal Corn,Yall, e da Puntoni ravvicinati allo sh ock cleterminato dall,i11tro·duzione in circolo di estratti o em11lsioni di organi, si presenta no con estrema r arità ùacchè, nel praticar.e l e iniezio11i, ci si assicura di non essere penetrati i11 un vaso san guign o. Le reaz.ioni locali s etticl1e, pur ta11to ten1ute nei veccl1i n1etodi di vaccinazio11e, sono con1pleta111ente scor1osciute coi ' ' accini fenica ti, perchè. l'acido fenico dà assolt1ta sterilità all' emulsione. Prima Serie Terza Serie Seconda Seri e Ugualmente può asserirsi l)er le setticemie • u11 tempo così frequ e11ti. 1° giorno Yirus uccise 100 gi or. 17° g 1or . 4 3 Nonostante le grandi dosi di sostanza ner,, 20 3 2 11° 18° ,, " vosa che vengono inoculate, le re azioni locali ·2 30 120 ,, 5 190 ,, 2 " asettiche si producono in 11·n ntrmero di casi 200 ,. 4'J 4 2 1 13° ,, molto esiguo rispetto a quelle che si 11anno col " 5c 14.0 .1 1 21° ,, 3 metodo Pasteur. Esse si verifica no l)iù facil'' '' mente nelle persone adipose, e compaiono qua60 ~20 ,, ,, 1 1 2 15° " si sempre nella seconda settimana del tratta70 1 2 16° ,, " 111ento, così cl1e è git1sto ravvicinarle ai fenoso 1 ' • n1eni di anafilassi. " 90 .. 1 J>er le reazioni g enerali si pt1ò affermare che si presenta.n o di rado. Il m etodo Paste11r (Due iniezioni al giorno nella stessa. seduta). 11a. t1n'eguale frequenza cli tali inconvenienti. Per rendersi conto della s11periorità d ei vacPer le m.orsicature gravi e con ritardo si cini fenicati a crescente vir11lenza sugli altri adoperò quest'altra formula di vaccinazione: rµ eto di di ,·accinaz.ione è bene l'icordare il mec4a Serie 3a Serie 1• Serie 2° l:::leri e can ism o dell'i111munità antirabica. E ssa è data I da due fattori: 10 gi 'lr. 1) immunità specifica. determinata dal vi+ 8(1 gior. 4 150 gior. a 21° gior. 3 ru s r abico, che è tanto pii1 salda quanto più go 2 2 22° ,, 21! 3 16° ,, 5 " " attivo è il virus; • 30 2 2 17° ,, 2 23° ,, ~ 100 ,, " 2) imn1unità asp·ecifìca, o terza immunità, 6 40 ., 1 1 24° 2 18° ,, 3 11 ,, " operata dall a sostanza nervosa introdotta con 50 ,, 1 1 190 ,, 1 25° ,, 2 12° ,, i vaccini, e cl1e è tanto più alta quanto più 60 ,, 1 1 200 ,, 1 26° ,, 1 130 la sostanza è fresca. " 1 . 14° ,, St1lla base di queste conoscenze è fa cile ren70 ,, 1 dersi conto della maggiore efficacia del metosedute). in due (Tre qu attro iniezioni al giorno do Puntoni. Infatti il metodo Pasteur, mentre sfru tta nel miglior modo il potere immunizzan~.\ conferma dei risultati ottenuti titolando il siero clei conigli il Puntoni saggiò il potere ra- te specifico d el vin1s, aholisce col disseccan1ento il potere imn1unizzante aspecmco della bicida delle persone vaccinate con i due mesosta11za n ervosa. todi : Pasteur e Puntoni. I risultati si riferiscoIl rr1etodo Fermi, invece, utilizza l'immt1nità no a nove persone, di ct1i 5 erano state tratasp ecifica, lJOicl1è l 'acido fenico conserva intate con i midolli Paste111· e 4 col n1etodo gratatta la costit11zi one e l'attività dell a sosta11za d11ato. Il titolo del siero dei vaccinati col prinervosa, mentre, servendosi dal principio alla n10 m etodo rist1ltò rispettivame11te di 1 : 100, fine della vaccinazione di m ateriale che }JUÒ 1 : 200, 1 : 200, 1 : 50, 1 : 500. Nei 4 trattati coi anche esser e ayirulento, n o•n disciplina co11\·evaccini Puntoni il siero si mostrò rispettivanie11temente il })Otere immtinizzante specffico. n1ente a.ttivo a lle concentrazioni 1 :1000, 1 : 5000, Il m etodo Puntoni dà il massimo r endin1en1: 2000 , 1: 1000. to perch è utilizza i due fattori dell'imn1unità Per il n1etoùo dei vaccini fenicati a gradua- antirabica e riassume perciò i va ntaggi dei le virulenza, gi11stamente l)Otrebbe ripetersi precedenti m etodi.

.. ..

I

~


15Z2

IL POLICLINICO

Dati statistici dell'a~plicazione del 1netodo Puntoni nell'Istituto antirabico di Roma (an-

A11no 1920

J_e presentazioni furono . .

1025

T ra queste furo110 rinviate . .

265

Il ANNO 1921 A. 1B.1 C. ITotale Il A. B. , C. j Totale f

Anne 1921

414

SoHpesero la vaccin. perch è l 'a· nimale fu ritrovato e risultò

Nelle prime 48 ore . . • . . .

35

42

45

120

71

33

57

161

Dopo 2 g iorni e dentro 5 g. . .

64

75

41

180

101

69

71

241

Dopo 5 g iorni e dentro 10 g.

94

65

38

197

96

32

42

170

31

21

11

63

50

15

25

90

40

9

6

55

1

1

6

88

101

Dopo 10 giorn i e dentro 15 g.

Sospesero la vaccin . senza giu· stifl.cati mot.ivi . . . . . . • .

48

51

Dopo 15 g iorni e dentro 30 g.

13

8

6

27

Le vaccinazioni u)timate furono ,,

624

770

Dopo e oltre un un mese. . .

2

2

2

6

• .

• . • . • • • • • ·

L'animale fn ritrovato dopo ultimata la vaccin. e risultò non rabbioso . . . . . . • . . • . .

22

25

Restano perciò da considerarsi llgli effetti statistici . . . .•.

602

745

AN NO 192 0

11

Donne Totale

.

Cat. Uom. Donne To tale

162

81

243

A.

245

lM

B7!-1

R.

140

76

216

B.

112

52

164

c..

105

48

I•

c.

143

151

Gennt i o

Febbraio

~Iarzo

.

I A· I B. , c. Totale Il A. B. I e~. IT otale I AN N 0

.

28

40

14 .

10~

64

l\Ia11i e p arti scoper te . . • • • 138 113

72

343

230

90 107

427

Tronco e parti coperte . .

..

95

70

66

231

109

60

851

254

IAnno 1920 IAn110 1921

Professioni dei morsicati .

.

.

Professioni manttali

• •

• •

42

56

68

63

39

94

. . •

280 131

59

50

67

6

. .

50

65

73

52

37

EB

. .

Giugno Lugli o .

.

. . •

Agosto .

.

.

.

.

.

.

. .

. . . .

. . . . . . . Dicemb1·e . .

46

76

50

49

. .

,.,

64 33

32

"'•

~~~~~~~~~~~~~~-A-n_n_o~1~ 920~nno 1921 Tra 1 e 5 anni

,,

5 ,, 10

"

,, 10 ,, 15

,.

,, 15 ,, 20

,, 20 ,, 30

Contadini • .

22

Età dei morsicati .

5

10

5

ANNO 1921

1920

13

Testa . . . . .

J\Iaggio .

Ottobre

-

17

I

Novembre

Topografia d r. lle lesio11,i .

9

3

Anno 1920 Anno 1921

Settembre

202

51

6

Mes·i in cui avvennero le m orsicature.

Aprile

ANNO 1921

A.

)

Data non precisabile . . .

Dividendo i morsicati ·in tre categorie: a) morsicati da cani rabbiosi per accertamenti di laboratorio; b) morsicati da cani rabbiosi per certificato veterinario o per evidenti sintomi clinici; c) n1orsicati da cani semplicemente sospet-' ti,, si ha:

Ca t . . Uom.

ANNO 1920

PERSONE

sa110

30i 251

,, 30 ,, 40 "

40 ,, 50

"

59

~

. .

115

150

93

119

77

82

. , .

91

1ro

• •

..

.,

,,

59

67

47

60

lmpiegati, professionisti e classi borghesi . . . . . . .

96

98

" 50 ,, 60

36

56

Militari .

19

29

., 60 ,, 70

. . . . . .

17

26

76

50

Oltre i 70 ann

8

7

47]

Ritardo di presentazione. ·

1920-1921 ).

1ii

[ANNO xxx~ FASC.

.

.

.

Non precisata.

.

..


' (ANNO XXX, FASC. 47] Specie degli animali morsiccttoTi. Anno 1920 \Anno 1921

Ca11i

Gatti

Capre

Bovini .

Topi

Equi11i .

.

Suini

.

Uomini

. . .

580

715

22

6

1

• ••

9

2

1

1

1

2

2

1

2

2

SEZIONE PRATICA

Regioni da cui proveririero i 1norsicati.

1523

2) che 133 riuscirono positivi all'esame microscopico e quindi fu tralasciato l'esame biolocrico ·' o 3) che 21 risultarono negativi all'esame microscopico ·e positivi all'esame biologico. Notevole che dei l5!t- esami eseguiti tanto istologicamente che biologicamente (2°+3°), 133 risultar-0no subito positivi istologicamente, ossia l' 88.36 %, invece 21, ossia il 13.64 ~~ ' mentre risultarono negativi all'esame istologico, ris11ltarono poi p ositivi all 'esame biologico. .L\.NNO 1921.

Teste non esamina.te per putrefazione o altro.

Specie ani1nali

I

E S A l\'f I Positivi

'

Negativi

Anno 1920 Anno 1921 •

Abruzzi • • . Lazio • .

• .

Marche

. . . . . . . . .

131

276

Umbria

145

23

..

Campania

Toscana •

• •

Puglie .

Calabria

Liguria

Sicilia.

Emilia.

Lo1n bardi a .

11

17

2

121 367

198 19 7

7

2

2

2

1

--

2

1

Esanii eseguiti per l'accertamerzto della r cib bia. ANNO 1920.

Teste non esa_I ESA.~1I minate per putrefazione Positivi Negativi o altro.

J

-

Specie animali •

Cani .

.

32

Gatti

1

• •

-

Maiali .

-

2

-

ì\Iontoni •

.

-

1

-

-

1

-

Topi

Vaccine .

.

Gatti

87

193

46

2

6

6

s

1

Vitelli

.

Volpi •

1

Conigli

1

I\Iaiali.

.

l

23

Cani

16~

48

2

6

-

1

Oltre ad un cervello umano con esito positivo.

Per i positivi in numero totale di 169 si tenga presente : 1) che 15 non furono esaminati microscopicamente e riuscirono positivi all'esame biologico che fu il solo eseguito;

Cavalli

1

P er i -nositivi in numero totale di 204 si ten- . ga presente : 1) cl1e 10 non furono esaminati microscopjcamente e riusciro110 positivi all'esam e biologico cl1e fu il solo ·eseguito; 2) cl1e 169 riuscirono positivi all'esan1e i11icroscopico e quindi fu tralasciato l'esame biologico; 3) cl1e 25 r ist1ltarono 11eg·ativi all'esame microscopico e positivi all'esame istologico. Dei 194 .esami eseguiti tanto istologicamente che biologicamente (2° + 3°), 169 risultarono st1l1ito positivi istologicamente ossia 1'87,11 ~~ ' invece 25 ossia il 12,88 %, risultarono negativi all'esame istologi~o e positivi all'esame biologico. Gli esami furono esegt1iti nel seguente modo : ~i fecero inclusioni in paraffina e si colorarono i preparati col m etodo del Mann. Quando vi erano dubbi sulla positività dei reperti si ric·o rreva alla inoculazione di due cavie, , ripetendo poi l'esan1e microscopico se queste venjvano a inorte.

*** Dalle an11esse tabelle si rileva cl1e i risultatj delle varie s11ddivisioni dei morsicati durante il bien11io 1 ~~0-21, sono tra loro paragonabjli.


J524

IL POLICLINICO

Ciò .per1nette di Slll)porre cl1e essi si al'.bin.no co11 t111a quasi costante regolarità nelle stati.stiche dell'Istituto· Antira bico di Ron1a. r·er cui ~ i)ossibile far delle co11siderazioni d indole ge11e1·ale sul movin1e11to d ei vaccinati n·el sudtletto Istituto: 1) Nel suo trattato Babes afferma cl1e nelle statistiche antirabicl1e la categoria B) è la pit1 affollata. Per le nostre statistiche invece {;ÌÒ si verifica per la categoria _4.); , 2) Gl·i uomini, come sempre, figurano più frequentemente dell~ do·nne ;, 3) Il movim·ento dei n1orsicati è massimo nella primavera e nell'estate, minimo nell'a.u tunno, a differenza di qua11t0 si osserva negli aJtri Istituti, in cui i casi di morsicature preser1tano nell'at1tunno una m13dia frequenza e sor10 poi nell'inverno mo·l to più radi; 4) Le morsicature più freq1tenti sono quelle alle 1Jarti scopert~ che nell'anno 1920 rapl)resentan·o· il S6,90 % di t11tte le morsicature, e nel 1921 figurano nella proporzione del 60 7;, ; 5) Il punto di ùensità maggiore nella se1·iazio11e distributiva del ritardo di presentazjo11e si trova tra i 5 e i 10 g iorni dalla mor1

~ icatura;

6) I contadini e le professioni man11ali fig·11-

r 8.no nel maggi ~r numero; 7) L'età in cui avvengono più frequentemente le morsicat11re è fra i 5 e i 10 a1111i.

Fra i vaccinati df'll Istitutc Antirabico di Roma, negli a11ni 1920-21, si· elJbero i seg11enti

casi di inorte : 1) Antonio Folgori, di a1111i 6, da Ma11dela (Roma). Si. presentò il 23 febbraio 1920 con cinqu e gio·r11i di ritardo . Do,p o due giorni sospese per una settimana la cura per 11na malattia intercorre11te (influenza) . Era stato morsicato attraverso una sottile camicia, e presentava all'avambraccio si11istro delle ferite l acero~ont11se n1olto profonde e lt1nghe 1 e 1/ 2 cm. cl1e a\•eva disinfettate dopo un'ora con nitrato di argento. Mo·r iva di ra.b bia il 15 maggio 1920. Evide11temente i.n questo caso l'inefficacia de1la c11ra è da attribt1irsi alla irregolarità con c11i f11 praticata. 2) Paoli11i Scolastica, di anni 5, da B~l­

Ja11te (Tera1110). Si presentò all'Istitt1to riel marzo 1920, con •

-

(ANNO XXX, FASC. 471

15 g·iorni di ritardo, per una ferita lacero-contusa di. circa 1 e 1/2 cm. alla fronte. La ferita non era stata medi.cata. :\l 22° giorno di c11ra la bambina moriva all'Ospedale di S. Giovanni con il quadro completo della rabbia. Il cane morsicatore risultò positivo agli esa111i eseg11iti (N. 138, R. P.). I~a sede e le dimensioni della morsicatura unitamente al notevole ritardo nella presentazione dànno st1fficiente ragione dell'esito letale. Si noti cl1e questa baniliina era stata cur étta con 4 iniezio.n i al giorno, di cui d11e di siero-vaccino Fermi, che fu applicato ai casi più gravi al principio del 1920 e che poi fu abbandonato in seguito a q11esto insuccesso. Ed... infatti l'essersi sviluppata l 'idrofobia al 22° g·iorno di trattan1ento, dimostra che il sierovaccino non p-0ssiede q11ei pregi di su1)eriorità da alcuni ammessi, che consisterebbero nell'introdurre anticorpi preforrnati, e nello stabilire con rapidità lo stato immunitario. Perciò nell'Istituto Antjrabico, negli anni 1920-21, su 1347 vaccinati, la mortalità per veri i11successi (che si ha 15 g iorni dalla ·fine c.i elln. cura nelle persone che la eseguirono i·ego1a,rmente) , è del 0,0 °{1 , e di 0,14% quella per fa lsi insuccessi (morti Òl1rante la cura e nei J)rimi q11indici giorni dal termine della i11edesima, o i)er cure irregolari). Domandiamoci ora q11al'è la din1inuzio11e di mortalità apportata dall.introduzione clel metodo Puntoni nell'Istit11to di Roma, in sostituzione del metodo Pasteur. Disgraziatamer1te non sono ancora state l)Ubblicate le statistiche dell'Istituto dal 190:? al 1919, da chi allora lo dirigeva, e i1on è ql1indi possibile il confronto con gli ultimi anni. ì\ia sa1Jpiamo cl1e la statistica 1889-1902 dette t1na n101·talità g"lobale dell'1.08. ~b · La dimint1zione è quindi cospicua e socldisfacer1te, ancl1e amm,ettendo, co111e si deYe, cl1e t1na certa diminuzione delle mr0rialità si sia manifestata in tutti quanti gli Istituti, anche indipendente dal miglioramento dei n1etodi, e forse pel semplice fatto che si è accrescit1ta la te11denza ad inviare per le vaccinazioni a11cl1e morsicati molto lievi cl1e pel passato non si presentavano. Le statistiche parlano tuttavia nel senso che in nessu11 Istituto sì è avuto una diminuzione così cospicua, ed a provarlo riporto alct111e cifre cl1e ho potuto ritrovare i1eJla letteratura, e che sono assai dimostrative nonosta11t e chè no11 vi sia. perfetta identità di tempo con q11an, to co.ncer11e l'Istituto di Ron1a .


(ANNO XXX, FASC.

47]

SEZIONE PRATIC:\

I -<da'

·-

~

ANNl

.....

-

cd

,..

:::; (,)

Roma ( 1889-1902 l . ( 1~2()-1921)

~

.

.

Palermo ( 1889-1902)

(1910-1918)

Torino (1889-1002} .

(1910-1918) .

Bologna

(188~-1899)

(1899-1919)

Sassari (1890·1904} Pari ~i

• •

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1940 1347

21

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o

2

1.08 0.14

o 94

5842

0.66 0.21

0.45

• •

9347

39 20

.

4429

3231

29 1~

0.65 0.49

0.16

• •

• •

3214

13 31

0.39 0.32

0.07

-

0.30 o.10

0 .20

111

0.52 0.37

0.15

..

9662

(1909· 1915)

(1889-1902) . (1910-1918) .

. .

2106~

7239

26

.

Dalle ~abelle riportate si rileva: 1) Che la mortalità ,per rabbia nell'Istituto di Roma negli anni 1889-1002 è stata superiore notevolmente a quella degli altri Istituti presi in considerazione ; 2) Che in tutte le statistiche n egli ultimi anni• vi è una djminuzione di mortalità; 3) Che l'Istituto di R-0ma ha in questi ultimi anni una bassissima mortalità 0,14 % (rappresentata solo da pseudo insuccessi), e che essa è la più sensibilmente diminuita poicl1è nel 1889-902 era dell'1,08 %. Questa diminuzione di mortalità è perciò esclusivamente dovuta al metodo adoperato. E da ricordare che la statistica di Roma per il biennio 1920-1921 viene compilata nel presenti~ anno (1923), cioè a tale distanza di tempo che permette di raccogliere anche le eventuali morti tardive .p.er rabbia, mentre è noto che talvolta le statistiche antirabiche, per es. quelJ la di Parigi, vengono pubblicate nel maggio o giugno successivo, .oosicchè facilmente sfuggono quèi casi di rabbia che hanno un lu.n go periodo di latenza. Si sa infatti di morti per 'rabbia dopo sette e più mesi .dalla cura. Preme inoltre far rilevare la esattezza dei risultati riferiti, a cui si p1e rven.ne con informazioni assunte dai vari Comuni. A differenza di quello che comunem·ente si fa nella maggior parte d ~gli Istituti Antirabi ci, i q11ali attendon.o che gli eventuali casi di idrofobia vengano segnalati dai Comuni, l'Istituto di Roma si informò direttamente dello stato . del suoi vaccinati con apposite cartoline dirette ai Sindaci o Ufficiali Sanitari dei Comuni di origine di tutti i morsicati, e sollecitò per ben tre volte le risposte che ritardavan·o. Su 336 Comuni non risposero 16 per 11n numero complessivo di · ~ vaccinati. Le rip·et'q.te

15Z5

sollecitazioni autorizzano a credere che anche • in questi 36 vaccinati non si sia verificato al, cun caso di ·rabbia. Il rabbioso infatti dà così triste spettacolo della sua fine e talmente impressiona, come ben poche malattie, la memoria dei presenti, che difficilmente sfugge un caso di rabbia, e, qualora si verifichi, è strano supporre che un Comune, per quanto indolente, trascuri di comunicarlo, quando ne sia ripetutamente richiesto. Si ebbero inoltre notizie di due morti nell'anno 1920 le persone che sospesero· la cura dopo poche iniezioni per ingiustificati motivi. Pertanto in questa categoria s11 99 per sone si ebbe una mortalità del 2 %. Ricordiamo inoltre il caso di una bambina lattante morsicata alle mani, e morta durante la cura per malattia intercorrente (enterite da impropria alimentazione, complic ata da bronco polmonite). J... e eloqt1enti cjfre statistiche riferite permettono di affermare che, portando allo zero la mortalità per veri insuccessi ed a una cifra trascurabile quella per falsi insuccessi, i vaccini fenicati a crescente virulenza rappresentano un eccellente successo ottenuto nella pratica della vaccinazione antirabica.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI ADRO (Brescia).

Le iniezioni endovenose di urotropina nei processi infia.m matori ~elle vie urinarie. Dott. GIUSEPPE BELLONI, ùi:riettore.

N·el I Cqngresso della Società Italiana di Urologia (Firenze 24 ottobre 1922) Romani e Bosucci di Padova riferirono sull'azione delle iniezion1i endovenose di urotropina nei processi infiammatori delle vie urinarie. Com.e conclusione di molteplici esperienze eseguite essi attribuiscono all'esametilentetramina usata per viq. endovenosa . un maggi·o·r e potere disinfettante e diuretico che non u sata per os, ne confermaronl() I.a grande tollerabilità ad alte dosi e la assenza col suo u.so di lesioni a carico del ren~ e della vescica. I primi risultati inve·r o incoraggianti di una tale applicazione dell'urotropina ci hanno indotti ad esperimentare per una ulteriore conferma un m etodo di cura che potrebbe per la sua facilità portare noD1 pochi e non lievi benefici in un campo in cui sono tanto .facili dopo 1e J,u nghe attese i più ~mari disinganni. .. .

I

, •


l 1526

TL POLICLINICO

[ANKO XXX, FASC.

4ìj

giustificano l'uso dell'urotropina nei processi infian1matori delle vie urinarie: quella disir1Le conoscenze che oggi si l1an110 sul le l)rofetta11te e queJ.la diuretica; colla prima si opprietà dell 'urotr,opina sono così note che è su})On·e direttament e all'agente patogeno, quaperfluo il trattarne. Usata d a principio solo lunque esso sia, e alle al terazion•i da esso porquale antisettico delle vie t1rinarie ha trovato tate lungo il decorso delle stesse vie; colla seJ:>Oi, specie dopo gli stl1di del Crowe, l arga cor1da favorisce con llna più abbon·d ante di1Japplicazione in molte affezio11i morbose. Re- resi una mn.g·giore dil11izione ed elin1inazi on<> centemente, ad es., Deu tsch 11a consigliato le clelle sostanze tossicl1e dallo stesso JJrodotte. ini ezioni an:do·v enose di esametilentetramina La formaldeide, frutto della sco·mposizion~ n ella cura del R. A. A. in sostituzione dei sodell'l1rotropina, basa la sua azione d isinfetliti preparati salicilici; Limichin ha · adoperato tante nella proprietà di imp·e dire a piccole dole stesse iniezioni in malati di varie aff.ezioni si J,o svil11ppo, ·ed a dosi maggiori di uccidere dell e ·vie biliari riscontrando, specie i1ci casi i vari bacteri patogeni. Quanto più grande gravi, una maggiore azione diuretica, antipiperciò sarà la qua ntità di formaldeide svill1pr:etica, antisettica cl1e non per la semplice inpata (ciò sarà legato alla quantità di urot1·0gesti.one del n1edicamento. Un cosi largo uso pina iniettata) e quanto pil) prolungata la sua dell'l1rotropina trova la Slla indicazione d a per111anenza nell ' organismo, tanto m aggiore una parte nella attitudine cl1e essa 11a di dovrà esse.r e ancl1e la s11a azione disinfettanscomporsi eliminando.si in ammoniaca e for- ta; di pari passo andrà il l)Otere diuretico, esn1al1na e dall 'altra nell a sua scarsissima tosso pure in rapporto alla quantità iniettata ed sicità ; per la pFima facoltà viene a costituire, alJ,a maggiore o minore permanenza nell'orgaoltre che un ottimo diuretico ed uratolitico, il nismo; perciò, più cl1e altre considerazioni i:>iù energico disinfettante· delle vie 11rinarie questi du.e soli criteri potevan·o indirizzarci alche noi possedian10; per la seconda , dimostrala risposta desiderata. ta. or111ai sperimentalmente (in u11 coniglio l a Fra le varie vi.e di somministrazione di. fardose mortale si raggil1nge solo spjngendo l a maci (cutanea, gastricR, sottocutanea, endo- . somministrazione fino R 10 g ra1nn1i 1)er ogni kg. muscolare, endovenosa, endorach.idea, endodi p eso dell'a11im~le), perr11ette un llSO conticranica), l'endovenosa è quella verso cui si nuato ed intensivo nello stesso tempo. E -tale brienta molta parte della terapia moderna ed llSO fu infatti perseguito finora, p er quanto essa ' 'iene consid.e rata d elezio·n e ogni volta solo per via g·astrica, in i1on pocl1i processi che si tenid e ad un effetto rapido e nello stesso 111orbosi delle vie urinarie con gli esiti a tutti tempo sicuro. Infatti iJ, far1naco t1sato per tale noti; l ,uso invece per via endovenosa è affatto via più prontamente è portato sul terreno prerecente e coi primi i-·i.st1ltati sen1bra accentuascelto percl1è immesso djrettamente nella corre i . vanitaggi che si otte11gono da quello per rente sanglrigna, ed in maggiore quantità esos. Essendo identico il meccani smo d'azione sendo eliminati molti dei n1otivi di dispersionell'impiego dell'urotropina per queste due vie ne tanto facili .al1ora che si sce•lgono le altre lo studio non poteva esser e diversamente rivie, specie l e prime, attra.v erso cui solo dqpo volto cl1e alla disamina dei vantaggi che l'uso un certo lasso di tempo e spesso non' poco moendovenoso offre in paragone di quello orale; dificati nella loro composizione i farmaci ars u tale criterio sono appunto basate le esperivano nel loro naturale veicolo: il sangue. rienze dei già ~ citati Romani e Bosucci; con Ciò spiega perchè nella somministrazione di essi anche le nostre furono dirette a pro,1a re: .molti m edicamenti alla via gastrica o sottocu1. se l'azione del1'urotrspina per via endotanea usate finora si va·da oggi sostituendo venosa è superiore a quella per os; quella endovenosa: 2. se l'esametilentetramina per via endoSenza parlare della sieroterapia in cui q11evenosa e ad alt.e dosi è tollerata bene; sta è la via di somministrazione più comune, 3. se tale uso può portare qualcl1e lesione Guilbert e Bernard, ad es., usano per via ena carico del rene e della vescica; dovenosa il salicilato di soda nel R. A. A.; Pel4. in quali dei processi infia1n111atori del1e lé, con buoni ri·sultati, il cloruro di ·calcio nelvie urinarie l'azione dell .esametilentetramina la cura della di arrea e del!.e emottisi d.ei tucosì somministrata si mòstra più ~efficace. bercolosi; Urteil, con azione pi1ì persistente di quella di qualsiasi altro mezzo, l'olio canforato nell'infl11enza , nella pneumonite, nei laparotomizzati; Lanze con lltilità l'alcool a 95 nei casi di colasso, negli alcoolisti, nel delirium La risposta al primo- quesito non 'può essere tre1neris; ma la via endovenosa appare anche meglio basata s~ non sulle due proprietà che

..

1

1

' • •


[ANNO XXX, FASC.

)

47]

SEZIONE PRATICA

maggiormente git1stificata quando un farmaco deve essere diretto alla cura di processi morbosi delle vie urinarie. Il rene, che di tali vie è il punto di p.artenza, ha infatti una struttura ed una funzione assai complessa in cui il sang·t1e rappresenta uno degli e1ementi regolatori più importanti giacchè t11tte le funzioni renali sono legate, oltrechè al potere secretorio specifico dell1epitelio renale, alle varie condizioni della circolazione sanguigna; questa perciò 'riene a costituire la via più adatta perchè più rapidamente si arrivi alJ.e vie urinarie e perchè sulle stesse un farmaco esplichi quella maggiore azione terapeutica che non può essere che o più lunga, o pi11 difficile, od incompleta per os e per altre vie. A queste considerazioni di ordi11e generale ancl1e le esperi·enze da noi ·eseg11ite 11anno portato la più ampia conferma. L'urotropina, come si è detto, venne finora so1nministrata solo per via orale e per lo più a dosi frazionate che comp:essivamente di rado raggiun1gevano nel.le 24 ore i 3 grammi. Nei casi da noi curati per via endovenosa la dose giornaliera venne inve.ce progressiv.amente innalzata fin.o a 6 grammi cl1e si iniettavano in una sol volta. Usammo una soluzione al 50 % in acqua distillata e sterilizzata a 70° (oltre tale punto 11urotropina si alter.a scomponendosi nei suoi due prodotti)' e, per la ragione che diremo più avanti, le iniezioni, secondo la tecnica di 1\1inet, vennero fatte .per lo più a serie (ordìnariamente 3 e più seri-e di iniezioni quotidiane separate da alcuni giorni di riposo). La serie, di 5 ~niezioni ciascun.a, erano progressive per cui la quantità- di urotropina iniettata era ogni giorno maggiore di q11ella del giorno e della sèrie precedente (ordinariamente 4 gr. al termine della prima serie, 5 a quello della seconda, 6 a q11ello della terza). In qualche caso però fin dall'inizio iniettammo 5 gr. persistendo, .s enza fatti apprezzabili, su tale cifra per alcun giorni. L'esame dell'l1rina dimostrò come l 1urotropina si .elimini. nei st1oi due prodotti di scomposizione lentamente e come tale eliminazione si inizi dop·o qualche or.a dall'iniezione e si continui pressochè colla stessa intensità per più di due giorni, mentre dopo tale periodo ammon.iaca e formaldeide si trovino nell'urina in cosi piccole proporzioni da rendere pressochè nullo qualsiasi loro potere disin:f ett.ante e diuretico. Corrispondentemente a tale r~perto nei caratteri fisiei e chimici dei· l'urina si notò : 1. Diminuzione notevo1e e rapida della densità già dopo la 2a iniezione ed in qualche caso dopo la 1a (da 1040-1035 si discese pro-

1327 •

gressiva111ente fino a 1020-1015); tale diminuzione appare più ~vidente all 1inizi'o della cura mentre in seguito 11 peso specifico oscilla attorno ad una cifra pressocl1è normale. 2. Aumento della quantità globale dell'urina, esso pure maggiormente rilevabile dopo le prime iniezio11i. Corrispond·er1temente a tale aumento si ha una progressiva diminuzione numerica delle · minzioni, speeie nelle cistiti di qualsiasi I natura esse sian·o. 3. Riscl1iaran1e11to deJ1'11rina (da torbida si ha chiara); diminuzione d·el1a reazione alcalina che viene gradatam.e nte sostituita ·da quella acida; diminuzione pure rilevantissima dei fosfati. Sopratutto nelle urine con pus l'azione benefica dell 1urotropina per via endovenosa appare pi"l1 evidente : il deposito purulento dopo ciclscuna iniezione subisce t1na graduale e rapida regressione cosicchè in breve si arriv.a alla st1a completa .scomparsa. • Jl. ...

*

.'\!. H

I.a toll.erabilità di un farmac o è in rap1)orto colla sua tossicità. Già abbiamo acce11nto come scarsissima sia 1.a tossicità della urotropina e come solo dopo la somm.inistrazion•e di notevolissime qu.a ntità si possano avere i primi fenomeni tossici. Nell'uso endovenoso e ad alte dosi (6 gr. giornalieri) da noi fatto non r1otammo disturbi rilevabili nè localmente nè nel.le condizioni generali. La tecnica nulla richiede di diverso da quella seguita nelle comuni iniezioni endovenose; J;a lSo·l uzione emtra subito 'in circolo quando si è rigorosam ente entrati nel lume va sale, ma in caso contrario localmente non si hann'O disturbi di una certa entità per possibili fenomeni irritativi sui tessuti se si eccettt1ano quelli della rapida distensione degli stessi per l 'immissione di liquido abbondante. In un solo caso osservammo ql1alche alterazione nelle condizioni general'i: leggero grado di pesantezza aJ,la testa durato parecchie ore dopo la 1a inie~ione e ripresentatosi ad intervalli ma sempre con minore intensità dopo le iniezioni successive. In tutti gli altri la sommini$tra.zione dell 'urotropina, col metodo in questione venne benissimo tollerata sia all 1inizio della. <:ura che dt1rante e sulLa fine della stessa; decqrso e sintomatologia generale esclt1sero fenemeni cumulativi o d1anafilassi rilevabili e ci0 in rapporto sia alla quantità totale del fa·r maco iniettato che alla <lunata pi\ì o meno lunga deJJa cura. 1

1


1528

[ANNO XXX, FASC.

IL POLICLINICO

47 j

cura con la maggiore intensità ed efficacia possibile. La nostra esperienza perciò se esclude Nello svolgimento delle nostre ricerche era le lesioni di una certa entità a carico dell.e vie di somma in1portanza lo stabilire se l ,ooo con- urinarie, conferma che a fatti irritativi possa tinuato dell'urotropina per via endovenosa e talora dar luogo una cura intensiva e mai inad alte dosi potesse dar luogo a disturbi e terrotta; ma l aver verificato tali fatti € non lesioni lungo le vie urinarie e p-recipuamente meno frequentemente 1anch.e colla somministrasul ren·e e sulla vescica che rappresentano i zione d·ell 'urotropina per os ed a dosi limitate due organi più importanti per la sua elimina- ci induce ad escludere che l'uso endovenoso e zione; tale quesito assumeva maggiore impor- ad alte d.osi possa avere in confronto dell'altro tanza per il fatto che già a dosi limitate (2-3 un carattere di inferiorità e ad attribuirgli gr. ) e somministrata esclusivamente per os invece, per i maggori vantaggi che offre, un l 'urotropina ha dato luogo in qualche caso a titolo ad essere maggiormente preferito. sintomi di irritazione r.enale e vescicale per cui Gioverà però sempr·e tener presente l'opporgià si era compresa l'oppòrt11nità di una in- . tunità dell'interruzione, almeno per alcuni terruzione, sia pure breve, nella sua sommini- giorni, della cura ogni qualvolta qualche fatto strazione. Un esame attento dei casi da noi irritativo si presenti o le particolari condizioni c11rati l1a escluso nella quasi totalità la in- dell'a. lo r,e ndano probabile per quanto tali sorgenza di disturbi rilevabili a car.ico del fatti siano per lo più lievi, a carico il più del· r en e o della vescica . In uno solo (giovane di le volte della sola vescica ed abbiano anche 27 anni, affetto da cistite blen•o rragica croni- tendenza a spontaneamente risolversi malgraca) uno studio completo d.elle urine ed il loro do la conit inuazione della cura. Una spiegazioesame ~l1imico fec.e ro riconoscere la presenza, ne sufficiente della J,oro insorgenza non ci semin piccola quan tità però, di pseudo albumina bra tanto facil·e, ma anzichè all'urotropina ci e l'esame microscopico del sedimento quella sembra più giustificato attribuirli a particolari di cellule delle basse vie urinarie soltanto. In condizioni soggettive giacchè un fenomeno coqu esto a. al 5° giorno di cura si .ebbero i pri- sì limitato non è altrimenti spiegabile quando mi sintomi di irritazione vescicale caratteriz- identiche sono per quantità e via seguita le modalità della sua somministrazione in molti zati, oltrechè dai caratteri particolari dell'uri· na, da lieve dolenzia e rare- trafitture alla par- soggetti. Nel 1° caso da noi riferito, ad es., tale spiete e da stimoli aJ,l a minzione piuttosto frequenti. Tali manifestazioni ci consigliarono gazi one potrebbe ricercarsi in una repentina l'interruzione immediata della cura, interru- riacutizzazione ·de1 procèsso cronieo, mentre nel 2° all'insorgenza dei vari fenomeni avrebzione che portò dopo solo qualche giorno un alleviamento e dopo circa una settimana la be rnolto contribuito lo stato di deDJUtrizione \} scompa r sa di qualsiasi manifestazione. Dopo grave dep.erimento organico in cui 1 a. stesso una q11indicina di giorni la cura venn,e ripre- si trovava. , sa senza che s~ verificassero ulteriori distu-rbj. .. *... In 11n secondo a. (ragazzo di 13 anni, operato Oltrechè negli interventi operativi sulla vedi pielonefrite, con piuria piuttosto abbondante e in condizioni di grave deperimento) già scica orinaria allo scopo di impedirne una 4 ore dopo l.a 1a iniezione di 3 gr. si ebbe bru- possibile infezione, nelle cistiti e nelle pieliti cior e vivo alla vescica e maggiormente accen- l'urotropina ha trovato finora le sue maggiqr i .indicazioni; colla diuresi che essa è destinia- tuata J,a sint omatologia ve.s cicale surriferita. l\1algrado ciò il giorno seguente si praticò una ta a provocare e che assume per lo più il seconda iniezione di 4 gr.; si ripeterono più carattere di disinfezione preventiva per fare lievi per intensità e per durata gli stessi feno- una lavanda dell'organismo, per diluire il mam eni che furono appena accennati dopo la 3a teriale infetto o tossico che passa per iJ, rene, (5 grammi) e mancarono assolutamente dopo per evitare che esso vi faccia rem.o ra, ha pu·1e altre fin 0 a cura ultimata. In questi due re in tali processi il com-pito di esercitare soli cas i ci fu dato rilevare fatti irritativi' a un' azio·n e antisettica utile giacchè l'antisepsi carico delle vie urinarie mentre in tutti gli al- più scrupolosa delle vi~ urinarie si impone sia tri le iniezioni furono ben sopportaté; però i che .cistite e pielite rappresentino la localizzafatti sopramenzionati ci pers11asero dell,'oppor- zione di uno stato infettivo generale o quella tunità di s·eguire in tal gener-e di cura la tec- primitiva di un qualsiasi proces80 morboso. Per ciò che riguarda La 1a indicazione essa, nica di Minet quale abbiamo riferita e che ci dava colla sicurezza di eliminare qualsiasi in. benchè la pratica non ce ne abbia permesso una diretta constatazione, deve risultare col convenienrte la po·s si•bilità di continuare la

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SEZIONE PRATICA

nuovo uso mag·giormente manifesta: colla via endovenosa e ad alte dosi è infatti possibile, come si è visto, un·a disinfezione molto più rapida e molto più efficace. Le cistiti rappresentano la forma più comune dei processi infiammatori delle basse vie urinarie e per quanto nella loro patogenesi entrino quali fattori determinanti moJ,teplici cau~ offrono fra loro moltissimi punti di contatto ed il più delle volte ogni miglioram.ento nella loro sintomatologia richiede una cura diuturna e paziente quando i ri·s ultati non riescono affatto nt1lli malgrado la somministrazione deg1i antisettici più svariati p~r os o sotto forma di lavande vescicali. Nei casi da noi presi in esame 1'urotropina usata coi criteri sopra enunciati ci ha condotti a tali risultati (modificazione dei caratteri fisici ·e chimici dell't1rina, specie in rapporto alla piuria che del quadro clinico delle cistiti comuni e della cistite tubercolare rappresenta uno dei sintomi cardinali; regressione _graduale ma piuttosto rapida della sintomatologia propria di tali forme), da confermare pienamente la maggiore efficacia del farmaco t1sato per via endovenosa che non somministrato per os. Fra le varie cistiti quella di origin e blenorragica, specie se cronica,. risente meno prontamente dell'azione del1'urotropina, ma anche in questa la perseveranza nella cura (5 e più serie di iniezioni) e l'associazione di opportune lavande vescicali hanno .alla fine condotto ad esiti soddisfacenti (2 casi di guarigione, e 1 di accentuato miglioramento). Alle iniezioni en1dovenose di urotropina giova però sempre associare le lavande vescicali e tutte ql1elJie regole di dietetica e cura generale che completano il . programma terapeutico di tali processi morbosi. Certo che malgrado i vantaggi constatati coll'uso endovenoso dell'esametilentetramina nelle varie forme di ci·s tite non intendiamo attribuire ad esso il valore di mezzo curativo specifico; ma la facilità di una tale sommin.istrazion.e, la grande to1Jerabilità delle alte dosi, rendono indicata e consigliabile, a preferenza della via gastrica, la via endovenosa ogni qualvolta l'uso dell'urotropina appare in tali forme giustificato e si tenda ad effetti più rapidi e più efficaci. Ma un più alto valore terapeutico ci ha dimostrato l'urotropina per via endovenosa nelle varie f-0rme di pielite, sia.n·o .esse conseguenza di tossinfezioni generali o la propagazion·e di lesio11i delle vie urinarie inferiori. I~ queste forme, ·la cui diagnosi non è sempre facile e che ogni giorno più vanno facendosi frequenti, gli antisettici, specie l't1rotropina data per os, hanno già. condotto, per quanto non costante-

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mente, a risultati eccellenti, e questi risultati, ...già non disprezzabili prima dell'intervento operativo (intervento di scelta quando la piuria è abbondante e vi ha. presenza di segni di distensione o c·ompressione renale), sono anche maggiori qu.a ndo dopo l'intervento operativo la • a.n tisepsi delle vie urinarie.,rappresenta, colla rimarginazione della ferita, la ragione di ogni cura ulteriore (questa antisepsi · deve interessare tutto il tragitto delle vie urinarie, dal rene .alla vescica, giacchè il deflusso del pus prima, del materiale più o m eno infetto dopo ehe il pus fu evacuato produce sempr.e su di esse alterazioni tali da richiedere una cura assidua ed energica). Ad una cura così concepita crediamo possa perfettamente risponder1e Ja urotropina la cui somministrazione per via endovenosa e ad alte dosi ci ha condotti in brevissi1no tempo alla scomparsa di qualsiasi traccia di pi11ria ed alle normali condizioni delle vie u~arie. (In tre operati di pielite bastò una sola serie di cinque iilliezioni a far scomparire ogni traccia di pus, pus che dopo I ,·intervento operativo può persistere anche a lungo o ripresentarsi replicatamente dopo pause più o meno brevi).

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Concludendo: l'esperienza da noi fatta, concordando con quella di Romani e Bosucci, mentre ha riprovato la grande tollerabilità dell'esametilentetraminia ad aJ,te dosi e per via endovenosa, l'assenza con tale uso di lesioni gravi a carico del ren.e e della vescica, ne ha confermato la più rapida e maggiore azione diuretica ed antisettica nei processi infiammatori delle vie urinarie, azione già evidente nelle molteplici fo'r me di cistite, ma rilevantissima neIJe varie forme di piuria e precipuamente in queìle di pielite in cui l'urotropina così soro.m inistrata appa.r e d'elezione cosicchè nessun altro mezzo potrebbe condurre a migliori risultati e rappresentare migliore complemento della cura chirurgica e generale per giungere a rapida e completa guarigion·e. Febbraio 1923.

Importante pubblicazione : prof. RINALDO MARCHESINI

Docente d'Istologia e di Tecnica microscopi ca nella R. Università di Roma

Compendio di Ematologia ad uso dei medici pratici e degli studenti. Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI. Un volume in-16 grande, <li circa 200 pagine, con 74 figure

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IL POI.ICLINICO

NOTE E CONTRIBUTI. Sul trattamento del mal di mare. Dott. J. STEPHANI, l\l~nt a11a ( Sviz~e ra) . Richia mando un articolo sul mal di mare pubblicato nel Po,iclinico del 9 ap.:. i le (R. Ribolla, Giornale di Medi cina militare), .ag·glungo una modesta contribuzione a lle idee ancora in.complete che a bbiamo attualmente sulla patog·enesi d·el n1al cli mare e sop ra tutto st1l su·o trntta m.ento. Si va sempre pit1 affermando l'id ea cl1e di tt1tte l e teorie enumerate, qu ella del prof. Nolf è la più verosimile. Se ap:gl.ichiamo qui il metodo caro ai matematici, che consiste, avendo posato 11n'ipotesi, a verifica1·ne Ja g iu stezza p e:r; una applicazione #pratica, vedremo che ammettendo con N olf che il mal di mare è principalmente prodotto da una: ip eremia del labirinto, con secu t iva a t1na eccita zion e del vag·o, un cal1nante del v ag·o (o un ec . : itante del simpatico) dovrebbero impedir-e le sensazioni verlig·inose e le nausee. Ora è precisamente ciò que1 che succede. E, passando dalla teoria a lla pratica, riferisco le esperienze che il dott. Tl1. St ephani ed jo a bbia m o fatte. Si tratta di ·una teaversata Marsiglia-Bombay dura nte il mussone, e vice-versa . Seg;t1endo le idee di Nolf e di Cazam·i an, ab'· biamo scelt o l atropina che abbiamo app~icato Sll noi stessi e s11 dei passeggeri, -e sempr.e con p ieno rst1ccesso. Il tentativo di adoperare l 'atropina contro il mal di m a re non è nuovo, n1a ciò ch·e trovo lltile ecl interessante da precisare qt1i, è la t ecnica d el trattamento e le ca11se possibili cli in s11cce$SO. La no·s tra esperienza non Gonit a purtr oppo che una diecina di e.asi , ma con tutto ciò noi credi amo poterne concludere i. fat.ti .seguenti: In primo luogo, b asta adoperare il medica:µiento per bocca e non necessita ricorrere alla via ipodermica. In secondo luogo la dose media giornaliera è di t re milligrammi; se si cerca di restare al di sotto di questa dose si corre facilmente il riscl1io del1'insuccesso. Per tastare la suscettibilità del soggetto e per evitare incidenti, si farà be11e di procedere nel modo seguente: Si farà prendere un milligrammo al mattino, nello sveg·liarsi, un secondo milligrammo una ora dopo e un terzo milligrammo immediat a111ente dopo il secondo oppure n€1 pomeriggio, perch è l'azi.011e del m edicamento continui fino a Ila sera. Aggit1ngerò che, eccezionalmente, siamo arri,rati a prendere fino a quattro millig r a mmi al g iorno, e senza inconv.eniente. 1

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I-)oicl1è ir1 medicina nessun trattamento può essere applicato schematicam·ente, e poiché ogni malato possiede una tolleranza medicarr1entosa individuale, si farà . bene di ricordarsi che la nostra espe1ienza ci ha inseg.n ato che pr,r aver successo con l'atropina, cioè per far sì cl1e con il mare più agitato le nausee non appariscano e che I 'appetito resti buono, bis0gna arrivare a una dose Sl1fficiente, ossia fino a che il soggetto risenta t1na· forte s.i ccità della gola e del faringe. Abbiamo applicato questo metodo, come ho già detto, su diversi passeggeri e su noi stessi d11rant.e le accennate due traversate. Poi lo abbiamo eg11a·l mente applicato durante un soggiorno che abbi.am-0 fatto n ell'Irnalaia. Si trattava allora di persone sofferenti di \\ rnal di mar.-e » in automobile, sulle vie contjnua.mente sinuos.e deJ.la montagna. Ci criediamo quindi in diritto di concludere, assieme a diversi .altri autori più a utorevoli rii noi, ch·e il mal di mare è doV11to a una ipereccitazione de1 vago e che 11n calmante del detto nervo ne sopprime i sintomi. Ancora una volta • si realizza l'a11tico .aforisma: N aturam morb 1tm curatiories sustendun.t.

Quanto agli inconvenienti del detto trattamento, salvo un po' di rossore alla test a e siccità della gola non ne abbiamo riscontrato altri. Particola rmente non abbiamo mai notato dei disturbi oct1lari come ci si sarebbe potuto attendere. Fino a prova conrtraria tl trattamento sembra dunqu e ess·e re inoffensivo per quanto il numero molto ristretto dei nostri casi non ci permetta di essere assoluti. Sar.ebbe perciò interessante sperime11tarlo su più vasta scala : è appunto a questo scopo che abbiamo creduto utile di aggiungere la nostra esperienza all'articolo çosi ben compilato di R. Ribolla. Pubblicazione interessante r Prof. GUGLfELMO BILANCIONI

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( A~t\O XXX, FASC. 47)

SEZIO?\E PRATICA

c:,4't)MMENTI.

SUNTI E RASSEGNE.

_.\ proposito della reazione Sgambati.

nieeviarno ; ì\fi per111etta di rispo11dere brevementé al commento 1Jel dott. O. Sgambati pubblicato nel n . .10 del Policlinico: 1) Ho cl1iamata 11egativa la Reazione tutte le volte che mancava completamente la colo~ razione rosso-rubino, non nei casi nei qt1ali tale colorazione era nettamente avvertibile sebbene debole. 2) Nelle celiotomie addominali con decorso asettico la Reazione positiva è eccezionale, non com11ne con1e afferma l' ~!\.. 3) In lln caso di peritor1ite purul. diffusa ho trovato R. completamente negativa; in altri due casi negativa nella 28 parte. 4) In 4 ca.si di vera stercoremia da occlllsione intestinale ho trovato invece non solo R. completa, ma di una singolare evidenza ed intensità. 5) Per la tecnica 1ni sono attenuto strettamente a quella consigliata dall'A. 6) L' A. afferma di aver controllato mille volte chè individui con stipsi ostinata non presentano R. positiva. Sta bene; n1a trattasi per l'appl1nto di soggetti cl1e non presentano affatto il noto ed imponente quadro cli11ico d·ella stercoremia. Ho creùt1to doveroso p11bblicare le mie osservazioni, per qt1anto limita.te, perchè mi è sembrato che la R . Sgambati no11 desse quel sic11ro affidamento, voll1to da ll' . A.. . per la diagnosi delle infezioni peritoneali. 1

Dott. G1ov. Trl\iross1. Genova, 20 ottobre 1U23.

Pubblicazione di particolare importanza : \ Ricordiamo a coloro che dell'opera ùel

• Prof.

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GIOACCHINO

FUMAROLA

'' Diagnostica delle Malattie del sisfema nervoso ,, acquistarono la PARTE GENERALE che, in questi giorni , della PARTE SPECIALE , si è pubblicato il

Sistema Nervoso Periferico . . '

Un .volume in-8, di pag. 242, con 67 figure intercalate" nel testo. Prezzo L. 2 8. Per i nostri abbonati sole L. 2 4 7 5 in porto frJnco. • A c~i non si e provvisto ancora della PARTE OENERALE con p~efnz1one e due capitoli del prof. Giovanni Mingazzfni, ficor· 11amo ~he essa consta di un volume di pag. VIII·352. con 175 figure intercalate ueJ testo e 8 tn vole, 11 colori, fuori testo. Prezzo L. 4 2. Per i costri ~bbonati sole L. 3 6 in porto franco. Inviare Cartolina Vaglia. al Cav. LUlOI POZZI - Via Si atina. n. 14 • Romll.

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G I1'lECO LO GIA •

Per la migliore conoscenza dei t umori cistici dell'utero. ( ~IACCAilRlJ :\ I. .4-11nali di Osletricici e Giriecolo-

gia, 1922, n. 3).

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La grande conf llSione, cl1e regna anèora in tutti i cap itoli di patologia ove trattasi di formazioni cistiche, è ancora più notevole nei riguardi delle cisti dell'utero, e per la loro relativa rarità e per i diversi criteri usati finora nel distinguerle e classificarle. L'A. in base ad una serie di casi clinici osservati ed allo studio di una completa bibliografia Sltll 'argomento, riportata per esteso ne 1 prese11te lavoro, descrive tt1tte le varietà di forrr1azioni c1sticl1e rj scontrate finora nell'utero, classificandole in base acl un criterio strettamente anatomo-patolog"ico. - Nell'utero possorlo ritrovarsi tutte le specie di cisti dalle più semplici alle più complesse; dalle cisti sierose a lle cl errnoicli; si presentano altresì formazioni cistiche speciali nei fibromiomi e sarcomi che. dànno un carattere ed un andamerJ to speciale a questi tumori. IJ nome di cisti vere, caratteristiche dell'utero spetta sqltanto alle cisti da residui dei dotti di \\iolff e a quelle derivate da anomalie di sviluppo dei canali di ì\IOller; le altre specie di cisti si .f ormano nelrutero come in tt1tti i te~suti dell'umar1a economia e per esse può essere invocata la stessa genesi. J,e cisti sierose, le ematiche, le linfatiche sono estremamente rare; le ematiche non possono neppt1re essere con1siderate cisti poichè in genere sono provocate da stravasi sangt1igni nell'intimo dei tessuti uterini in seguito a trauma. L e cisti sie·rose sono m11ltiple, piccole, sferoidali, disseminate sul fondo dell'l1tero. Le cisti linfatiche si r.iscontrano in ql1alsiasi parte dell'utero, hanno dimensioni varie e par ete rivestita da endotelio. Talora ~ostitui­ scono t1n vero linfangioma cistico. Ql1este tre specie di cisti come anche le cisti dermoide e le idaliche sono di diagnosi impossibile e costituiscono abitualmente lln reperto a.c cidentale operatorio o di autopsia. L e cisti 'mucose sono invece .p iù freql1enti, si riscontrano abitualmente Jl,el collo dell 'utero, alla superficie interna dell'organo o nello spessore della m11scolatl1ra; possono aver anche seòe ent.ro fonnazioni polipose. Il polipo adenomatoso c1stico può raggiungere l e i)r-oporzi oni di lln vero tl1more e spor-

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IL POLICLINICO

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gere <lal collo in va·gina. Altre ' volte si forbero in realtà degli ade11omiomi in cui l' elen1ano vere cisti n1ucose da ritenzione, per mento epitelia!e si è atrofizzato fi110 a scompaobliterazione del dotto escretore delle ghianrire, mentre l'elemento fibro1nuscolar e ha prodole, dando luogo a quelle formazioni cono- liferato ed ha preso uno sviluppo eccessivo; sciute sotto il no111e di ovuli di Naboth. attorno a questo nucleo le cellule muscolari Le cisti v ere sono rare, sono provviste di reagiscono moltiplicandosi e così si trova couna parete muscolo-connettivale ben individuastituito il fibro1nioma. Quando invece !'elemen.., lizzata e rivestite int€r11amente da uno strato epiteliale conserva tutta la sua vitalità, to di epitelio. Esse dovrebbero essere conside- la produzione giungerà alla formazione di rate secondo l'A. con1e veri tl1mori. Si trocisti. vano nello spessore del parenchima, generalLa si11tom.a tologia dei cistofibromi è anamente i11 corris1Jondenza dell'istmo. Per lo più loga a quella ctei comuni fibromi; talora la trattasi di piccole cisti multiple, uniloculari 11 comparsa della trasformazi-one cistica è concui conte:p.uto è costituito da un liquido chia- .trassegnata da un cambiamento nel carattero sieroso o siero mucoso, talora torbido o re delle perdite, dal rapido accrescimento delbruno rossastro. l'addome e dai disturbi funzionali che ne conLa maggior parte di esse prov·e ngono dai seguono, dovuti in gran parte a fenomeni di residui dei corpi di Wolf che si disgregano, com.p ress ione. regrediscono inegt1almente, si costituiscono in La prognosi dei tumori fibrocistici dell 'uteisolotti e gruppi distinti e sparsi, che si tra- ro può in linea generale ritenersi b·e nigna, ma sformerebbero in· cavità cistiche sotto l'azione assai più seria che nei comuni fibromiomi. La degenerazione sarcomatosa del tumore non .è di uno stimolo irritativo (mestrt1azioni, gravirara (sarcoma cistico dell'utero ). danza, parto, tumori, processi infiammatori, ecc.). Un minor numero dipende da an,oIl trattamento chirurgico consiste mell'istemalie nella fusione dei canali di ~1uller, che rectomia subtotale che può presentare notepossono portare alla produzione di neoformavoli difficoltà a cal1sa delle grandi dimensioni zioni diverse. . del tl1more, . della sua ricca vascolarizzazione La djagnosi clinica n..on è stata mai fatta e sopratutto delle aderenze con gli organi viprima dell'operazione perchè le · cisti piccole cini. $Ottope1itoneali non dànno sintomi, qu.e lle CIOTOLA. sottomucose causano qualche perdita sanguigna che i1on ha nulla di caratteristico. QualL'esame ginecologico metodico. che volta. in caso di cisti unica e grande l o (J. LA!JRENCE. J ou1·rial des Praticie n s, 25 apriscambio con una cisti ovarica è stata .possile 1923) . bile; .n .el qual caso può soccorrere il criterio che la cisti ovarica si svilL1ppa i1el cul di Deve essere preceduto da :1n interrogatorio, sacco posteriore, resta dietro l'utero e lo reche perm:etta di orientare la diagnosi. Occorspinge di l ato, crescendo si eleva .e tira l'utere poi mettersi i11 ))uone condizioni e cioè: la ro in alt0, ma lo lascia in avanti e di lato, malata, con l'addome e g'li arti inferiori del • . mentre la cisti dell'utero si sviluppa di solito tutto sbarazzati dai vestiti, sarà posta bene in nel cul di saccn anteriore, respingendo l'uteluce sopra un letto o meglio su una tavola ro in retroversione. speciale. La vescica ed il rPtto debJ;>ono essere Negli adenomiomi uterini si possono trovavu·oti; si farà quindi urinare la malata e, se , vi sono ammassi stercorali si rimetterà l'esare delle cjsti più o meno voluminose (cistiademe dopo che un purgante od un clistere 'li nomioma), ma difficilmente queste produzioabbiano allontanati. Si consiglierà di tenere i ni assl1mono caratteri anatomici e clinici tali pugni chiusi dietro le natiche e di respirare da gil1stificare la l oro classifi.Gazione tra i ~u­ l argarnente a bocca aperta. mori cistici dell'utero. Invece nei fibromioma L'ispezione potrà già fornire qualcl1e inforper un processo degenerativo o per lo stabilirmazione utile·; la forma del ventre a bisaccia si di una emorragia, oppure per la dilatazioindica l'obesità e Ja visceroptosi, quella allarne di spazi lin f n.tici o per ii proliferare dj un gata l'ascite, quella gl,o·b osa il fibromioma. La epitelio secernente, si .possono formare grandi esistenza di una circolazione venosa della pacavità contenenti liqt1idi in modo da dare a • rete è segno di una compressione dei vasi protl1t.ta la produzione un carattere speciale (cifondi per tumore addoml.no-pelvico, jl colore stomi ute1'ini o fìbromiomi cistici) ardesia della cicatrice ombelicale è indizio di E importante la teoria di Legueu e ~1ario·n l1na emorragia endoperitoneale. Si osserverà s~condo la quale i fibromioma uterini sareb-

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SEZIONE PRATICA

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anche il modo di respirare; la parete addo111i- · Sopra un caso di sarcoma primitivo tubarico. nale rimane immobile durante la respirazio. (A. GRISJ. Arinali di Ostetricia e Ginecologia, ne che è unicamente toracica quando vi è 28 febbraio 1923, n. 2). reazione peritoneale di una certa intensità. La ispezione degli organi genitali esterni darà inLe neoformazioni primitive delta tuba, moldicazioni sullo stato ainatomico delle grandi e to rare, ascendono ad un centinaio di osserpiccole labbra, della clitoride, dell'imene, mo- vazioni, quasi tutte di natura carcinomatosa, strerà eventualmente la esistenza di una leuco- mentre che nella letteratura, i casi di sarcoplasia vulvare (ca.nero _iniziale), i vizii di con- · ma pubblicati sono sinora s~tte. Di questi ulformazi,one della vulva e della vag"ina, esisten- timi le pubblicazioni vanno dal 1886 al 1917. za di lacerazioni perineali, scoli, ecc. Da aggiungersi però i tre casi descritti da Di importanza capitale è la palpazione che Sanger di carcino-sarcomi primitivi della. tuba. va fatta con molta cautela, incominciando lonIl primo caso di sarcoma primitivo della tano dalle zone dolorose ed interrompendola tuba fu descritto da Gottabaltr (1886) : il tuse l'ammalata accu::;a un dolore assai vivo. La more quanto una noce appartenente a lla tuba palpazione acquista il suo vero valore se unita d., sarcoma a pie-cole cellule fusiformi, aveva al riscontro vagi·n ale arrivando a pr.ecisare ·10 attigua · una cisti em.a tica. Successivamente stato delle pareti vaginali e del collo uterino, Jeanvain ne descrisse un altro, nel quale la la situazione ed il volume dell'utero, lo stato tromba attraversava il tumore, sviluppato ~ i dei cul di sacco vagi11ali e dei parametri, l'esi- tra mucosa e fascia interna d~l peritoneo forstenza ed i caratteri dei tt1mori. Se si tratta mante il legamento largo. Seguono i tre casi di una verghne il Yiscontro vaginale va sosti- pubblicati da Dixon Yones: 1) sarcoma a tuito con quello rettale. grandi cel1lile rotonde, sviliuppatosi dalle fibre Il riscontro va praticato asetticamente e con muscolari; 2) sarcoma a cellule fusiformi; 3) grande cautela, poicl1è altrimenti, p. ·es. in ca- sarcoma melanotico. J acobs ne descrisse un so di salpingiti acute si possono determinare altro, della grandezza di un arancio, svilupdegli aggravamenti e talora rotture di piosal- patosi nel terzo medio della tromba sinistra pinge, di gravidanza tubarica. Dopo rilevato e con mucosa tubarica sana. Altro caso delo stato delle pareti vaginali, si passa a rico- scrissero Bello e Castaneda, con tuba gigann-0scere la situazior1e dell'utero, lo stato del tesca (cm. 19.6 x 6.5) e con reperto microscocollo (normale, ipertrofico, collo conico delle pico di sarcoma globo-cellulare. vergini e nullipare, collo senile atrofico, collo Caso proprio. - E. A., a. 51, nubile, domegrosso delle m.etriti, collo molle della gravidanza, o semiaperto dopo gli aborti o nei po- stica. Nulla nell'.a namnesi famil.iare o persolipi, collo ulcerato nei cancri. che sanguina al n1le. Amen·orroica dal 30 agosto .1921. Da tale minimo contatto, collo sit11ato dietro la sinfisi epoca dolori trafittivi, intermittenti ai quaed in alto delle cisti ovariche). Rilevato il vo- dranti inf. dell'addome, più accentuati a silume e la posizione del] '11tero si passa agli an- nistra; progressivamente si andarono intensinessi. Un impastamento diffuso dei cul di sacco ficando con irradiazioni alla radice della coindica una lesione annessiale infiammatoria, scia sin. Dal 27 dicembre 1921 perdite sanun tumore di consistenza 8emimolle che si la- g.u ign·e, con vere metrorragie per qualche scia deprimere dal dito, fa pensare ad una ci- giorno; in seguito a carattere di stillicidio alsti dermoide dell'ovaio, un turo.o re resistente ad ternato a perdite siero-ematiche. Non perdite una cisti dermoide. Se il tumore è addomi- purulente, odorose; mai febbre. Il 22 febbrai o nale, si cercherà di determinare, mobilizzan- 1922 il riscontro vaginale dà: porzione vagidolo, se fa o non corpo con l'utero ed a dia- nale del collo normale; corpo non ben delimitabile, pare aderente ad una massa che ocgnosticare cosi un fibroma da una cisti. L'ascoltazione non deve essere trascurata cupa la regione degli annessi di sinistra, pogquando si sia in presenza di 11n tumore di ori- s"iando sul pavimento pelvico; ha forma algine genitale che oltrepassi la regione ombe- lungata, consistenza molle carnosa. La melicale, per scoprire ur1'event11ale gravidanza. trorragia continua e vi~ne operata il 19 apriL'·esame con lo spec11l11m perm.ette solo di le 1922 con diagnosi di carcinoma tubarìco. controllare lo stato de.lle pareti vagirnali e del Operazione: Incisione laparotomica mediacollo; ad ogni modo è· preferibile l'uso delle na: piccola quantità di lJquido ascitico. Tuba valve. L'isterometro, in grande onore per il convertita in una grossa intumescenza quanto passato, è ora giusta.rnente abbandonato. un cetriolo, tosta, fissa alla pelvi. Si esteriorizza la tuba, liberandola dalle aderenze. DalA. F.

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[AN~O XXX, FASC.

IL POLICLIN1C0

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l'ostio addominale fuoriesco110 masse encefal oidi, derivanti dal I.urne tubarico . Zaffo alla i\lik11licz. Sutura della parete i11 ' d11e piani. I . a tuba, fuoriuscite. le masse encefaloidi, · resta completamente permeabile; nel suo lume piccole masse di dimensioni varie, di aspetto pa1)illomatoso. DalJ,'esame istologico la mucosa ap1)are in gran parte priva di epitelio ~ dove esiste nou 11a cal'atteri norm,ali, ridotta ad lln sottile str.a to di cellule in degenerazione, sotto le quali \ i è forte infiltrazione di cellule sarcomatose., fuso- e gl:obocellula:ri. Le piccole tumescenze papillariformi sono costitt1i.te da ammassi di elen1enti fusocellulari, riccl1i di granuli e filamenti di cromatina, e d i gross i elementi globocel!ct1lari verso la base. 111 c1l1alcl1e punto elementi carichi di pigment o. I.e m,asse encefaloidi invece rappresentano t111 tesst1to sarcomatoso polimorfo, e. qualche zona alla periferia è in preda a necrosi. Trattas i qt1indi di un sarcoma originantesi dalla mucosa, a tipo polimorfo, ma con prevalenza di elementi ft1siformi. · In genere nei pochi casi sinora noti il, volun1e è stato vario : da quello di una noce .i volt11ne note\ olmente maggiore; di consistenza dura, spessissimo aderente; è sempre unilaterale; indifferente il punto della tromba, si origina quasi' sempre dalla mucosa, talvolta dal tessuto connettivo intermusco1are. Ostii i1ern1eabili; lnm e della troml)a ingrandito, permeabile. 1

1

Siritomatologia: poco nota; prevalente il do-

lore localizzato al punto ove .risiede la trom ba affetta; dolore forte, contin·u o, ma non coin due casi sol.tanto so.stante. Le emorragie . no state presenti ed a volte intense. Età varia tra 37-51 anni. Prognosi gravissin1a. La diagnosi resta difficile e non fu mai fatta. Nulla di · apprezzabile dà. il reperto vaginale. In tutti la terapia fu chirurgica. JuRA.

Contributo allo studio del corpo luteo. .

(PAOLO GAIFAMI J. Atti della Società Italiana di Ostet1icia e Gir1ecologia. Tri.este, vol. XXI, 1922). , Soff ermanctosi sui vari problemi ancora in disct1ssione nei riguardi del corpo luteo, si • ind11gia anzitutto l'A. sulla istogenesi. Discute11do i rep erti degli autori cl1e affermano .la origine epiteliale di esso, porta osservazion i dirette che appoggiano invece I.a. ist ogen·esi co1111 etti vale, dalla teca interna, per la donna. Dalle osservazioni macro- e microscopiche

47]

eseguite Sll un ricco materiale operatorio, ri- • s11lta che la ovulazione si può verificare in periodi molto vari dell'intermestruo: con una netta prevalenza nella prima metà. Nei giorni immediatame11te precedenti la tnestrnazior1e è qt1asi costante il reperto di un corpo lt1teo in avanzata evol11zione. · Non si trovano contemporaneamente fo1·licoli maturanti o da poco scoppiati e corpi lutei in matur·i~à di evol11zione. Q11esti ultimi coesistono solo con C. L. in avanzata regressione. No11 è invece raro trovare contemporan€a1nente due C. L. nella stessa fase dél loro svil11ppo. La duplicità del C. L. rist1lta specialmente spiccata nei casi di gravidanza, anche indipendenteme11te da ge1nelliparità. Nella collezione del.l'A. essa fig11ra nel 17 ~~ dei casi. La affermata necessità della presenza del C. L. per la regol are evoluzione della gravidanza nella prima metà, non trova conferma nello esperimento clinico sulla donna. I dati sperimentali ottenuti sugli animali non sono trasportabili aJ,la specie umana. Assol11tamente insostenibile la s111)posta importanza etiolog·ica delle cisti luteiniche o dei C. L. cistici per la gravidanza extrauterina. T.~a freqt1ente coincidenza del reperto va diversamente interpretata: talora la deg.e nerazione luteinica è sc;condaria alla anormale evoluzione dell'uovo, talora l'uno e l'altro fatto sono derivati da ug11ali cat1se, per lo più postumi di. ,,ecchi processi flogistici. Nella mola vescicolare esiste llll corpo luteo morfologicamente r·egolare, indipen dentemente dalle caratteristiche cisti multiple luteo-follicolari, che in circa i1 30 % dei casi di mola deter1ninano l a trasformazione cistica delle 0,raie. S. A.

Importante pubblicazione: Prof. ANGELO SIGNORELLI Direttore del Dispensario e Regina Elena » e dell'Istituto cli e S. Gr egorio> in Roma .

Come si ammala di tubercolosi • • e come s1 guarisce. t l'enunciazione del nuovo metOdO d i cura

basato sull' iperemia

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(ANr\O XXX.· F ASC.

47)

SEZIONE PHATIC.\

CENNI BIBLIOGRAFICI. J.\.. CAPOGnossr. « Concebt(l e diagnostica d ella.

tisi in. ~içtle » . Monogr_afie medico-chirurgiche d"attualità (n. 1) . Collezione del · « Policli11ico » . Prezzo L. 10. C:asa Ed i tric-e, L. Pozzi. Roma.. · In una sintesi mirnbile l)er chiar.ezza i'Autol'e ha esposto i.n modo comJ)leto la patog·e11esi dell'i11fezione tub ercolare secondo l e moderne v ed11te: I rif e~io1i e tilb ercolare primitiva irifan1

ti1 e, E siti (fericr1neno di Ko·~li , stato allergjco 1 tub ercoline ), dall'lrtfezione pri1nitiva del bambi110 allel TtLbercolosi po"t:monare dell'adulto, . .. Reazio1ie alla reinfezione, Tisi i11i~ial e .

1535

Gli studiosi ed i medici i:>ratici saranno dunqt1e grati al dott. Capogrossi di aver saputo condensare in 83 pagine le più moderne vedt1te sull'inf·ezione tubercol are, dall'infanzia all'età. FLd11lta, e sulla diag·nostica. Dott. ARPEzzr. E.

IIandbuch der gesamten Tµ,berkulose-Tlierq,pie. Vol. I; in-8, cli 1044 pag., LovVENSTEIN.

con fig. e tavol.e ·colorate. Urban e Schwar.. zenberg, edd., Berlino e Vie.:ona, 1923. .Pl'ezzo-ba.se: marchi 4·0.50. 1

Si inizia con questo volum·e un'opera destinata a trattare largamente il problema della terapia della tubercolosi, con la collaborazione di nl1merosi specialisti; notiamo fra Il concetto della freqtlentissin1a Tisi isolata • questi il nome del prof. U. Carpi, di cui è dell'aclt1lto, spesso g·11arihile, è discusso in ba. annunziata per il II volume una mo~ografia se ai rest1ltat.i (ignoti pl1rtr· o 1)po sinora alla pitl . sui risultati del pneumotorac.e .artificiale. gra11 parte dei pratici), delle ricercl1e a11atomo~ Il presente volume riguarda questioni stapatologiche, e delle indagini biolog·icl1e più retistiche è generali, la fototerapia, · 1a climatocenti, cl1e ha11110 condo·tto a considerar·e l 'interapia, diversi problemi sanatoriali, la teratero decorso della malattia, dall'infanzia alpia inalatoria, la nutrizione, con una volumi1'.età l)iù avanzata., in senso llnitario. Le for1ne nos·a monografia di circa 500 pagine ed altre acute sono p t1re descritte e la tubercolosi d.elquestioni speciali. l'il eo e dell'apic·e, come primarie manifestazioni della localizzazione polmonare, sono trat- · · L'opera non è destinata solo agli specialisti od .ai medici di sanatori, ma anche al tate al 111me di una critica serena .e genia~e, m·eclico pratico; di fatto ospedali e sanatori che la grande espèrienza, d ell'A11tore e la pronon possono rappresentare che semplici. brefonda cor10scenza dell'argomento rendono parvj tappe nella lunga durata della tubercolosi, ticolarmer1te interessante. quindi il ft11cro della terapia rimangono semCosì si è portati a considerare la Tisi come pre l amb11latorto e la pratica privata, cl1e la reazione ad l111a reinfezione o s11perinfeziosono appunto nelle rna..ni d.el medico pratico, il ne ad andame11to qtrasi serr1pre ·J.ento ·e sil.e11qt1ale trov,e·r à in questa ppera una vera miniezioso di c11 i è impossiJ1ile precisare l'inizio, ra . di utili cognizioni.percl1è, con1e ir1 tutte le malattie infettive, Ja (tl . infezione non è la stessa cosa della malattia Ilè coincide con .essa. La malattia comincia co·n H. BRAEUNING e FRIED. I.ORENTZ. Die Tube1~ku­ i primi dist11rbi g.enerali o locali, che sono lose und ihre Bekèimpfttng dttrch die Schule. l'espressione della reazio11e organica ai veleni Un '. vol. in-16, di pag. 129, con 3 fig. J. Sprin• ') tub.e rcolari; ed allora Cl.li' esame si troveranno ger, ed. Berlino. già lesioni la c11i origine è remota e· clifficilLa scuola rappresenta un prezioso aiuto nelm.ente ·r intracciabile. la lotta ·c ontro 1a tl1bercolosi, s:ta perchè la L ' esa·me del malato è in seguito esposto in protezione dei g·iovani è la·· più efficace e la modo esat1riente. L'_L\.utore richiama tutte le più redditizia, .sia perchè la scuola rappresen~ principali conosce11ze de Ila semiologia e il mota lln ottimo -centro di propaganda, come dido di interpetrarle. Una larga parte è p11ne mostr.ano i b11oni risultati ottenuti da noi, per fatta alle ricerche di lahoratorio, all-e rea.zioni: esempio, .a Genova. ' umorali, e alle indagini radiologiche. In ulQt1esto ·volumetto intende appunto a valoriztimo si d iscutono le qiag·nosi differenziali e il zare la scubla come strumento in tale lotta. valore dei dati raccolti ; ma l1A. dà la più Nella prima parte il dott. Braeu:ndng, capo grande e fondam1e11tal.e irnr,ortanza all'esame delle opete antitt1b.ercolari a Stettino, dà 1.e clinico. nozioni generali s11ll.a tt1bercolosi, sul modo di « .5oltrznto cun. qtle-~ta.. (f'l.tida sarà ·pos sibil<> infezione, st1l decorso, sul trattamento. Nella seconda parte il Rettore F. Lorentz di-ualtitctre le reazio11i biologiche e i dati di labomostra l1impor~anza che la sct1ola può avere rato1-io: e soltianlo con q1.testa l1tce l e 1nute nella diff11sione e nelLa lotta contro la tuber01nbre del ca1npo radi olo(lico potranno acq1tistarP 'Un ling?.taggio n. colosi, e che rig11arda essenzialmente: 1

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1536

,

IL POLICLINICO

[ANNO XXX, FASC.

1) la sorveglianza sugli insegnanti e sugli

un buon numero di medici stranieri di Vienna, di al11nni per escludere i tubercolotici; Buenos Ayres, di Londra, di Tunisi, ecc. L'inaugurazione del Congresso a cui erano inter2) la lotta indiretta contro l' infezione, con le misure igieniche generali delle scuo1e ed il venute le maggiori personalità del mondo scientifico, politico e militare di Palermo e a cui manmiglioramento delle condizioni fisich·e dei fancava per impegni di governo il l\finistro Corbin<> ciulli, con la collaborazione dei genitori; !)residente onorario della Società, fu tenuta nel3) la propaganda antitubercolare fatta per 1' Aula l\1agna dell'Università; il l\'.lagnifico Rettomezzo degli insegnanti scolastici; per questa re prof. Di Marzo, il prof. Ricco bono in rapprel 'A. dà degli sch emi e dei questionari a do- sentanza. del Sindaco di Palermo, il prof. Bentimanda e risposta, .s icchè il co,m pito del. mae- ,·egna dell'Ordine dei medici e il Prefetto di Palermo comm. Gasti, portarono il loro saluto ai stro e del medico che di tale pr.opaganda sol~ongressisti; il prof. Scaduto, presidente del Conno incaricati ne rimane facilitato. 'futti coloro che si occupano di tali questio- gresso, ringrazi- gli intervent1ti; e il prof. Bertolotti, presidente dtlla Soci·~tà, applat1ditiesimo, ricorni, i medici scolastici, i maestri, troveranno _dò il camn1ino fatto in pochi anni dalla radiologia in questo lavoro utili iI!.dicazioni. 111eclica e si rallegrò specialmente dello sviluppo fil. i)1·eso dalla Società di radiologia, che fondata per opera di pochi nel 1913, oggi rappresenta non sol<> H. FINKELSTEIN e F. ROHR. Die Rehandlung der una istituzione fiorente, ma una associazione compatta e rispettata. tuberkulosen JJaur.hfellerkrarikungen im Kindesalter. Un vol. in-8, di 31 pag. C. Marhold , I tre giorni del Congresso non sono sta ti sufficienti a svolgere tutte le comunicazioni : sarebbe ed. Ha.Ile 1922. Prezzo L. 1. 75. stato desiderabile che avessero avuta la precedenBreve monografia sulla perito11ite tu~erco­ za le comunicazioni riguardanti i tre temi del lare nei bambi11i in cui l'A. distingue tre forCongresso onde sviscerare .maggiormente i vari arme cliniche (essuda.tiva, a desiva, ulcerosa). gomenti. Le relazioni del Congresso erano state Vengono presi in esame la frequenza, i sinaffidate ai proff. Gortan (Pne11m·o radiografia-encetomi, il trattamento sia cl1irurgico che non falografia), Boidi-Trotti (radiodiagnostica dell'apparato urinario) e Rossi (radioterapia delle malat(elio ·e Roentgenterai:>ia, lampada di quarzo). tie cut:anee). Nella sua interessante relazione il Il contributo personale dell'A. entra in gran prof. Gortan ha passato in rassegna tutti i metodi parte nelle considerazioni svolte. Seguono alcune pagine di bib1:iografia q11asi llnicamente diretti a introdurre oost:anze gassose in quelle cavità che non hanno \•omunicazione coll'esterno quatedesca. li il pneumoperitoneo, la pneun1oradiografia, il A. Z. pneumorene, l'encefalo- e la ventriculografia. L' O. ha insistito specialmente sull'importanza dell'encefalografia e del pneumora ehide e dopo aver succintamente riportato tutta la letteratura in proposito e specialmente le ricerche di Bingel e Dandy ha riferito su una ventina di casi che egli ha sottoV Congresso Italiano di Radiologia Medica. posto al metodo encefalogratìco. 'L e sue ricerche suffragate da numerosi schizzi e da numerose' raSi è chiuso il 21 di ottobre a Palermo il V Condiografie mettono in luce l'importanza che può gresso It:aliano di Radiologia Medica, congresso • avere il metodo nella diagnosi di affezione cere- • riuscito imponente per il numero degli intervenubr~le ma non van celate le difficoltà che si inconti ~ per l 'interessante esposizione degli appar~­ trano non solo per l'indicazione del metodo ma chi, annessa al Congresso e distribuita negli ampi special1nente per la i11terpret:azione diagnostica . portici e nelle sale del cortile dell'Università. Alcune radiografie proietta~ sono state intereio;Attratti dalle bellezze ·della Sicilia e favoriti da santissime specie quelle in cui è 11ossibile Yt-dere un tempo splendido :-;o no intervenuti i radiologi iniettati non solo i due ventricoli laterali ma andelle più lontane parti di Italia: erano presenti i che il terzo e il quarto ventricolo. Interessanti radiologi di 'l'orino : il prof. Bertolotti, presidente sono anche i casi di pneumo rachide il qua le puòdella Società; il prof. Ponzio; il prof. Boidi Trote.ssere di sommo aiuto per la localizzazione di tuti, ecc.; i r.adiologi di Genova: p!of. Ma ragliano; mori midollari. dott. Cardinale, prof. Pesci, ecc. ; il prof. Perussia Nella sua relazione il Boidi-Trotti ha dato il di Milano; il prof. Ceresole di Venezia; il prof. massimo yalore alla pratica della pielografia la G-Ortan di Trieste; il prof. Bus.i di Bologna ; il prof. Rossi di Parma; il prof. Balli di Modena ; il quale non solo ha permesso lo studio anatomico e fisiologico del rene e dei bacinetti e degli ureteri prof. Siciliano di Firenze; i radiologi di Roma, professori: Saraceni, Bianchini, Milani, Coleschi, 'ma ha permesso (specialmente se qualche volta. unita alla insuffiazione di ossigeno nella pelvi) di Attili e i dott. Meldolesi, I~a nzi, Esdra ; il prof. avere dei dati di importanza capit:ale per la diaSgobbo e il prof. Tandoia di Napoli, quasi tutti i gnosi di calcolosi, di idronefrosi. òi rene mobile,. radiologi della Sicilia, e moltissimi altri, nonchè

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI.

47)

..


[ANNO XXX, FASC.

47]

SEZIONE PRATICA

dì pieliti, di tumori renali, ecc. La pratica dell'iniezione nella vescica e nell'uretra dello ioduro di potassio è anche essa interessante giacchè le alte.razioni vescicali nei prostatici, la presenza di diverticoli, ecc., di tumori, ecc., dànno alla radiografia delle im,m agini che permettono senz'altro una diagnosi spesso brillante. L' A. non condivide i facili entu~iasmi di coloro che hanno veduto nel . pneumorene un mezzo di diagnosi probativo nelle affezioni renali specialmente pel fatto che le lesioni del rene più che la superficie renale interessano le cavità del rene stesso e d'altra parte altri metodi meno indaginosi possono darci una idea sulla gra-tidezza renale. Tutti i più svariati argomenti sull'a.p parato digerente, sull'apparato circolatorio e urinario e JUlla radioterapia sono • stati trattati nelle varie comunicazioni e il Congresso si è chiuso con un saluto del Presidente della Società prof. Bertolotti e del Presidente del Congresso prof. Scaduto ai vari Congressisti che in un folto grupPo hanno lasciato Palermo per visitare Taormina e Siracusa. Nell'assemblea dei soci della Società di radiologia è stato riconfermato all'unanimità l'intero Consiglio Direttivo ed è stato partecipato al Consiglio e all'assemblea che analogamente a quanto i radiologi della 'L iguria, Toscana, Piemonte, I..ombardia, Emilia e Veneto avevano fatto, anche i radiologi del Lazio e dell'Italia Meridionale avevano deciso all'unanimità di costituire in grembo della Soc·ietà un grupPo Centro meridionale destinato a s1a.bilire fra i radiologi un più intimo rapPorto e a promuovere riunioni periodiche: la prima riunione del gruppo 'Lazio-1\iiericlionale verrà tenuta nel gennaio a Napoli~ sotto la Presidenza del prof. Sgobbo. La sede delle sedute successive e l'elezione del Presidente la. riunione verranno stabilite volta per volta. Con voto · unanime dell'Assemblea è stata scelta eome. sede del futuro Congresso la città di Trieste e se ne è data notizia con llD telegramma di omaggio al Presidente del Conl'iglio on. M11ssolini nonehè ai l\1inistri ~utile e Corbino. I temi del futuro C'.JOttgresso sono sta ti affidati · ai proff. Tandoia di Napoli, l\1ilani di Roma e Saraceni di Roma (tema òa destinarsi). Af prof. Tandoia, valente radiologo di NHpoli, è stato affidato il tema sulla radiodiagnostica della calcolosi binare; al prof. Milani, radiologo della Clinica Me<lica di Roma, il tema sulla radioterapia del sistema endocrino. • M. E.

Società Medica Chirurgica di Bologna. .A rlurianz a scientifica de,l 1° g i11.gno J 923.

Presidente: Prof. G. DAGNINI. .La retrazione timpanica ·non, è sem p1·e indice d·i stetiosi tubarica e di difetto 1tditivo.

P. OALIOETI. - Nel maggior numero di casi da lui osservati si trattava per lo più di ragazzi o <li giovani, i quali furono un tempo adenoidei o

1537

andarono soggetti frequentemente a faringiti o tonsilliti acute, nei quali o per l'asportazione delle ·vegetazioni adenoidi o per la cessazione delle infiammazioni acute faringee, era scomparsa la stenosi tubarica, ritornato l'udito normale o quasi, ma persisteva la stenosi timpanica. In mancanza di osservazioni anatomo-patologiche esatte e numerose, l' O. è indotto ad ammettere col Citelli che il fenomeno sia dovuto o a contrattura rimasta definitiva del muecolo del martello, o forse più frequentemente ad anchilosi in ·posizione viziata dell'articolazione incudo-malleolare con consecutiva contrattura o sclerosi da inerzia del muscolo del ma·rtello. Pertanto l'O. consiglia, allorquando si osserva una mar-eat.a re.trazione timpanica di non diagnosticare subito l'esistenza di una stenosi o occlusione tubarica eon udito cattivo, ma di controllare Je condizioni della tromba e dell'udito prima di emettere un giudizio. Rapporti fra tiroide e glicemia.

A. I"'uTrioruu. - Siccome molt~ osservazioni cliniche e sperimentali stabiliscono la grande importanza -della ti·roide sul ricambio fondamentale e sul ricambio degli idrati di carbonio, avendosi, P. e., un aumento dei medesimi nell'ipertiroidismo, e una facile glicosuria nel morbo di Basedow, fino ad aver·si alle volte un vero e proprio diabete, così l'O. ha voluto controllare su cavie quale azione possa esercitare la tiroide nel regolare la quantità dello zucchero nel .sangue, poichè esso risulta appunto d:a un ra·p porto fra mobilizzazione dcl glucosio dal glicogene e fissazione e consumo dello zucchero da .p arte dei tessuti. Ha trovato che l'atiroidismo sperimentale abbassa lo zucchero nel sangue, e che l'ipertiroidismo genera invece una relativa iperglicemia. R1sulterebbe quindi che uno squilibrio della funzione tiroidea si fa ~entire sui meccanismi di regolazione degli idrati di carbonio, forse per il tramite di altre glandole a secrezione interna. •

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'l' iroide e anafìla.ssi.

A. LurrIG'HAU. - Vari autori ritengono che la funzione della tiroide sia necessaria per lo stabilirsi dello stato anafilattico. J~ esperienoo condotte in varia guisa dall'O. dimostrano che realmente la presen1~ della ghiandola tiroide ha una certa importanza nella reazione anafilattica. Tuttavia la tiroidectomia eseguita prima della sensibilizzazione pre8erva dallo shock _mortale soltanto se vengono introdotte nella iniezione di prova piccole quantità di siero (cc. 0.20). È probabile che nell'attenuare lo shock abbia una certa importanza la depressione della eccitabilità neuromuscolare che deriva dalla sop1)ressi.one della funzione tiroidea. G. l\>I. PICCINil\TJ .


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1538

'

IL POLICLINICO

( •.\N!'\O XXX, FASC. 47)

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. \

CASISTICA E TERAPIA. SIFILOGRAFIA.

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La sifilide misconosciuta. Il noto sifilografo I.eredde (Coricours médical e Le Scalpel, 1-5 settembre 1923) osservando che la sifilide, sia acquisita ·eh.e ereditaria, è tanto spesso misconosciuta, attribuisce tale fatto in parte all'educazione dei medici odierni che è stata prevalentemente anatomo-patologica in luogo di essere piuttosto eziologica; la diagnosi cioè non deve ~ limitarsi a rilevare il fatto anatomico, ma deve metterlo in rapporto con le cause _c he lo hanno prodotto. Un'altra ragione spiega il .iatto cl1e tanti sifilitici non sono riconosciuti; malgrado i corsi speciali, gli esami, i trattati, l'igmoranza del pratico in Inateria persiste ed è anche scusabile quando sj vedon·o gli errori commessi da maestri eminenti. L'A. cita quindi un caso di ulcera del glande cl1e da tre n1edici cl1e l'avevano veduta era stata dichiarata come una lesione banale, mentre la sierosità, esaminata dopo scarificazione, dimostrò la presenza di spirochete. L'errore proviene da ciò che si ritiene che l'ulcera sifilitica debba essere t111a lesione dt1ra a fondo piatto; invece la lesione presentata dal ma lato ricordava u11 erpete, era leggennente scl1iacciata, non dt1ra, senza colore speciale. Ora i trattati di sifìlogra:fia si dilungano nella descrizione dell'11lcera peI 50 ·ed anche 100 lJagine, mentre, secondo l'A. varrebbe meglio limitarsi ad una breve descrizione, osservando che non vi è nesst1n carattere indispensabile e che og11i erosione genitale la q11ale si presenta entro i 60 giorni da~ coito è sospetta ed esige un esame batteriologico. Cosi pure i trattati si dilungano st1lla descrizione delle forme di sifilide secondaria e terziaria della pelle, mentre invece la freque11za della sifilide cutanea, fatta esclusi on e di quella iniziale, non differisce da quella d.ella sifilide tiroidea. I segni specifici di fatto no11 sono costanti e la loro ricerca può condt1rre ad errori se il medico in base all'esam€ clinico negativo, conclude per l'assenza della sifilide. Le condizioni sono ancora peggiori per la sifilide pr9fonda in cui gli errori di diagnosi sono incessanti. Tutti questi errori verrebbero evitati a detta dell'A. se la sifilide esterna venisse d escri~ta in modo sommario sicchè il medico n·o n arrivasse a·d escludere l'infezione se le lesioni non hanno caratteri nettamente specifici; è impossibile ed è anche pericoloso descrivere la sifilide profooda; bisogna in·vece ricordarne continuamente

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la frequenza, dare al rnedico la lista dell e ~in­ dromi cl1e può determinare e• studiare in modo sen1pre pil.1 preciso le questioni re1ative alla diagnosi.

fil. Critica della diagnosi di Iues latens, ed osservazioni sulla puntura lombare. Riconoscere le form·e latenti della sifilide è. osserva '\1 : Schmitt (Muncli. M ed. lVoth., n. 25, 1923) di essenziale importanza. Le forme principali so·n o la lues latens e la meningo-lues latens, caratterizzate tutte •e dU:·e dall'assenza di sintomi clinici; esse si distinguono l'una dal1' altra perçhè nella prima la 'Vassermann è po1sitiv.a nel siero.. mentre il liquor è normale in 1 ogni rapporto, mentre nella seconda iJ, liquor è alterato e da la V\Tassermann positiva, mentre la W assermann nel siero può anche essere negativa. Il nome lu1es latens si deve d~re soltanto a quei cast nei qt1ali non esis te alcun segno c1 in·i co della sifilide (aortite, gomme); esso significa che in qt1alcl1e punto dell'organismo esistono annidate dielle spirochete le quali non d·eterminan10 alcuna manifestazione clinica. Molte volte si fa diagnosi di lues latens in casi iniziali di meningolues 11atens : l'autore riferisce un caso di tal g·enier.e. La din1ostrazione di alterazioni patologiche nel liquor aggrava sensibilm ente 1a .p rogn1osi : si tratta, anche in casi di lievi alterazioni patologiche del liquor, semlJl'P. di lues attiva. e progressiva. del sistema nervoso, _q uantunque non si possa prevedere il modo e il ritmo della progressione. La presenza di s·egni. clinici obbiettivi o soggettivi (cefalea), d1im-0stra che la malattia è già passata dallo stadio della mening0lu-e latente al.l o stadio di lue nervosa man1ifesta. L'autore trova più appropriato il ter.m ine « m.eningolues » di quello « lues del liq11 or », perchè tutte le alterazioni patologiche di1nostrabili nel liquor (pleocitosi, a11n1ento delle alb11mine e delle globulin,e, presenza ai complemento, presenza di cor1)i reattivi per le reazioni c·o,l loidali e per la 'Vassermann ) dipendono non dal liquor stesso, bensì dai tesst1ti cl1e lo producono (tela ceroidea, ependima dei ventricoli later-ali) e dai tessuti ~ questi immediatamente vicini (meningi e parencl1ima del sistema nervoso centraJ.e e dei vasi sanguigni). La diagnosi meningolues latens si può :fare anch e quando la Wassermann sia negativa nel liquor, se riescono. positive in m.o do specifico le reazi.o ni colloidali; cosi in un caso riferito dall'autore, in cui un llOIDO di annd che molti anni prima Si era. 1

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LANNO xxx, FASC.

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SELIONE PRATJCA

infettat-0 di lues, presentava la vVassermann negativa nel siero e nel. liquor, in cui esistevano però notevole pl-eocitosi, intense reazioni delle glo.buline (NoilJil·e-Appelt, Pandy, Weichbrodt) e positive in modo specifico (spostamento v.erso sinistra), le reazioni colloidali (reàzio• ne dell'oro, del mastice, del collargolo). La puntura lombare n on è priva di pericoli, per cui essa non dovrebbe venir eseguita d.al medico pratico, che g.e neraln1ente non ne conosce perfettamente la tecnica. Il reperto del liquor va valutato in unio11e ai dati ana1nnestici ·e ai sintomi clinici: una tabe al cui inizio il liquor sia normale può av.ere in seguit-0 un decorso progressivo, mentre d'altra parte una tabe in cui il liquor è patologicamente alterato può rimanere a lungo stazionaria anche se non curata specificamie nte. In ogni caso· è del tutt'O insufficiente limit~~e le ricercl1e sul liquor alla sola 'Vassermann. Non è opportuno eseguire la puntura 1.01nbare ambl1latoriamente; qu·ando ciò è necessario, si d eve tenere il rr1alato per almeno un'ora distesb sul dorso, e consigliargli di ·r imanere a letto per pareccl1i gioini con la testa bassa e l·e estremità opposte del letto r ialzate. L'inconveniènte spesso determinato (ialla puntura lombare, i.l ineningismo, vie11e attribuito alla lentezza con cui il liquor prelevato vi.ene sostituito. ì\!Iolti autori attribu1scono jl meningismo al fatto che dopo la puntura Lo.mbare il licp1or continua ad 11scire attraverso al foro praticato nella dura: confern1an0 tale ipotesi 7 casi occorsi all'autore in c11i fenomieni di 111eningismo si inanifestarono dopo punture lombari n elle quali non si riuscì a prevalere liquor. Il m.eningismo è caratterizzato da cefalea, vertigine, vomito , dolori e rigidità a lla nuca, ronzio alle oreccl1ie. 1

POLLITZER.

Scelta di un medicamento in presenza di un sifilitico. L'ioduro di potassio n on è un medicamento a.n tisifilitico. P 11ò essere 11tile in qualche cefalea secondaria o terziaria ribelle, ed in alcune lesioni terziarie sclero-gommose, a solo titolo di agente risol11tivo, ma completan1ente inattivo di frontè al tr:eponema. Il mercurio conserva sempre il suo valore, quant11nq11e la sua efficacia sia di molto sorpassata da medican1enti oiù recenti. La cu1·a ' . per bocca dei preparati mercuriali, spesso <;!annosa, è sem·p re inefficace. Solo le iniezioni sono veramente attive/ e fra cli esse quelle end-oven~e di cianuro di mercurio, di azione certa, indolori e di assor11imento e di elimiriazione rapida e regolare. Sono ben tollerate

dalla bocca e dal rene; a11zi il cia11uro 11a siCl1ra azione diuretica. Q11alcl1e volta le forti dosi, in soggetti 111olto sensibili possono deter1ninare sindromi dissenteriformi }:>iù o i11er10 impressio11ar1ti. Si comincl con lln q11arto di centig·ran1mo e si arrivi pl'ogressi vamente ad lln centigrammo, dose rnedja: da l'il)eters i ogni due giorni. • Gli arse11o be1izoli sono i più attivi age1tti antisifilitici. Non 11a nno l'azione anoressica, deprimente e d,ebilitante dei mercuriali e ... otto la. loro azione mentre si ha la sco,m parsa rapida dei fatti mor])osi, l 'appetito aumenta , lo sta to g·enerale rnigliora ed il malato si risente nettamente euforico . • La sola via da sceglj.ersi è la en·d ovenosa : e òopo il trattamento iniziale, la cura va segltitata in maniera « cron.i ca, irite1mitten te , reuolare » (Fournier) per 4 o 5 anni. Il tempo e .la pratica hanno fatto g iustizia di tutte le controindicazioni d et tate dai primi . es11erirr1entatori. I,e car:diopa tie e le lesioni t enal i esigor10 solo n1agg·iore oculatezza: controi11dicazioni form a li r estano la t11b "rco1 e-si polmonare eYolutiva, i dist11rbi f11nzionali del feg·ato e soV1'att1tto i })iccoli seg·ni di intolleranza che sol)ravvengono n el corso della cura. 11 1>iS7Yl'ltto h a forte a ttività trepon e1nicid fl. superiore a l m erc11rio, j11feriore agl i arse110])e11zoli. Ancora la vi a endove11osa non è sicura e la via intraim11 scolare è dolorosa . ~ia con sali soJ11bil i che insol11bili: È cl1iaro che il tTattamento da preferirsi è il n ovarsenobenzolico per via ·e11dove11osa, previo esame attento dei malati (reni, cuore , polmo11e , fegato ) ; si consigli di non ma11giar e i1elle 5 ore cl1e precedono e seguono le iniezioni e di essere moralmente e fisicai11ente calmi e preparati. Si seg·uì J.a te111perat11ra nei primi du e o tre giorni, senza i1npre sionarsi della lieve febbre che segl1e la prima iniezione e che dimin11isce . nelle s uccess ive . Se però la febbre si accP.ntua sempre più con le dosi segl1enti e persiste più giorni, è bene di abbandonare il trattamento novarsenobenzolico: altre indicazioni peI arrestare in ten1po il trattamento . sono L'accenno vero a crisi nitritoidi, i disturbi g:astrointestina li persistenti, la comparsa e la crescente albumin11ria ne l corso della ·cura, le reazio11i cutai1ee anche lievi, come l'or1icaria, ed, a più forte ragione, il suhittero. In casi rarissimi dj a,rsenoresistenza, o di intolleranza o di controindicazioni s i scelga il bismuto se il malato ne st1bisce il sjntoma dolore: ·in caso contrario si ricorra al ciant1ro di Hg per via endover1osa, che, manifesta-


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IL POLICLINICO

mente insufficiente per il trattamento di attacco, resta lIIl eccellente medicamento per il trattamento ad oltranza della sifilide. (J. GATÉ et M. PrLLON. Le Journal de Médecine de Ly o1i, 1923, ii. 81). PERSIA.

Il trattamento dei sifilitici con intolleranza per gli arsenobenzoli.

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tare nemmeno questi mezzi ed attenersi alla via ·endomuscolar~ o sottocutanea non dimenticando però che anche in ta1 caso si possono avere accidenti nitritoidi o febbrili tardivi e talvolta assai violenti. • 3) l1itolleranti assoluti. Sono quelli che dopo un'iniezione anche ipodermica presentano crisi ndtritoidi gravi con vomiti, rachialgia, stato sincopale, accessi febbrili violenti con lipotimie, ittero con fen-0meni gravi, eritrodermia esfoliativa, accidenti emorragici come porpora, ttittene sanguinolente, ecc. In questi il trattamento dovrà secondo l'A. continuarsi col bismuto. Anche qu•e sto però in tal-i individui non è ben tollerato, .sicchè si ma.nifestan-0 spesso gengiviti; albumint1ria, od anch~ crisi nitritoidi, con accessi febbrili violenti. È giuocoforza allora ricorrere al mercurio, che pure è poco ben tollerato da quell,i che sopportano ma1e i1 bis~uto e gli arsenicali. Per quanto riguarda questi ultimi è bene n:o tare il numero e la seri·e d·elle fiale in modo da poter escludere dall'uso quelle che determinano accidenti nitritoidi o tossici. "{tl.•

G. Drouet (Journal de m édec ine de Paris, anno 41°, n. 47), divide i sifilitici che manifestano intolleranze per gli arzen-0benzoli in: 1) Piccoli intol.leranti; presentano durante rini·ezione quale.b e leggera vampa .a l viso, pizzicore agli occhi, secchezza: della gola, o sali,·azionie, acceleramento o ral~entamento del polso, oppure 2-3 ore dopo, lieve ~eazione f-ebbrile (38°-38°.5), orticaria od esantema· anche qualche giorno dopo 1'iniezione. In tali individui si farà l iniezi-one con la massima lentezza e si starà pronti ad interveDiire con una iniezione di .adrenalina in caso di bisogno; nelle donne, che presentino segni accentuati di squilibrio endocrino-simpatico (o che vadano soggette a crisi emoclasi.che con asma, orticar:i'a, \-omiti iillcoercibili della gravidanza), si abbanSulle obbiezioni alla cura abortiva della sifllide. don·erà la via endovenosa per quella sottocuIl Sun·s eri (La Cultura Me dica, n. 7-8, 1923) tanea od endomuscolare. dimostra che le vari.e obbiezioni che si fanno 2) Grandi intolleranti; .s ono quelli che han- alta cura abortiva dell,a sifilide, più che con· no le crisi nitritoidi nette, con rossore alla statazioni serie sono il risultato di osservazi-0·faccia, battito alle tempia, oppressione, nau- ni non esatte e fatte con criteri vecchi, come see, coliche e disturbi del polso, oppure quelli se. in questi ultimi tempi la scoperta della spicl1e hanno accessi febbrili coill brividi e tem- rochete pallida, d-ella R. W., e d_el preparato perature di 39°-40°, ovvero eruzioni estese e di Ehrlich n1o n siano al.trettanti nuovi mezzi persistenti od un notevole dimagrimento. In precocis.simi e potentissimi di diagnosi, di conquesti ultimi casi si abband·onano i preparati trollo e di cura. arsenicali per ricorrer~ al mercurio od all' arLa terapia sterilisans magna trova la sua senico; se si hanno soltanto accessi febbrili, giusta applicazione solo nello stato iniziale di si proverà a cambiare il p.reparato arsenoben- irif ezio ne sifilitica; trascorso questo p·e riodo, zolico ·e ad ini2ttarlo pe:ç la via sottocutanea quando l'organismo non è semplicemente iDJ.od endomuscolare se gli accessi febbrili si ri- fetto, ma già malato di sifilide, essa deve cepetono. In caso di crisi nitritoidi, si proverà d"ere i1 posto alla cura cronico-intermitt-ente. dapprima il cam~iamento del preparato, inietSe la terapia .abortiva è applicata tempestitailldo cinque minuti prima mg. 0,5-0, 7 di adre- · vamente e con dosi niolto generose di arsenoi1ali11a sotto la cute alle natiche; in seguito, benzoli come primo risultato si avrà la mancanza assoluta e persisteillte dei sintomi eliq~ando ci è nota la ser1sibilità dell'individuo al1'adrenalina, si .Potrà aumentarne la dose nici e serologici, il che dimostra I.a soppresfino a mg. 1-1,5 se la p·rim~ dose non è stata sione d-e ll infezione. Solo con l'uso di dosi insufficienti si giustisufficiente a prevenire l.a crisi nitritoide. Conrsigliabile è altresi la tecnica nota sotto il no- .fica 1 obbiezione che tale mancanza sia dovuta 111e di isoemofilassi, consistente nello scioglie- a latenza dell'infezione stessa. Altra obbiezione stra.n a, dovuta a cavillosa re la dose di arsenobenz,olo da iniettarsi in due eme. di acqua distillata, aspirando poi interpretazione d.el concetto di latenza è che, n ella siringa 8-10 c1nc. di sangue del malato; siccome le cure .abortive danno pochi segni di n1alattia, esse ci preparano un maggior nuin seguito, rimescolarlo coill la soluzione ed iniettal'e il tutto assai lentamente 5-10 minu- mero di tabici e di paralitici; perchè è noto loro stot i dopo. Nella d·onna che è più sensibile agli che qu.esti malati har1no spesso nella • ria pochi segn1i di infezione. E magari ci sono e h oc e negli uomini deboli è megli•o non ten· 1

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SEZIONE PRATICA

autori che già veggono dopo 1e cure con il 606 à umentato il numero dei paralitici! Oltre il concetto della labenza, ancl1·e quello delle reinfezioni è portato a sostegno della propria tesi da eo11oro che h ann.o obbiezioni . da fare alla cura abortiva d ella sifilide. L 'A. ricorda le vecchi.e esperienze di N ej sser che non riuscì a reinoculare con virus sifilitico le scimmie sifi~itiche non trattate con la • cura specifica e perciò tuttora infette : mentre otte11ne molte reinoct1lazioni, col tipico sifilon1a iniziale, in quelle specificamente curate. Il N eisser inoltre constatò che gli org·ani degli animali non potuti reinocula.re, innestati su altri animali, riprodu ssero la n1alattia. R ecentissime invece sono le esperi&J.1ze di Kolle che da anni, servendosi di uno stipite di spirochete della casa Speyer (stipite di Trl1ffi), mediant·e continui e successivi passaggi nei conigl.i l1a ottenuto di poter avere uri

u11a lustra e la malattia può continuare .1: svolgersi, nonostante la r eazione rassicurante. L'A. consiglia quindi di ag·giu11gere ag-li arsenobenzoli il mercurio, con un trattament() continuo ed alterno. In sei S·ettirnane, sei iniezioni di arsenobenzoli a dosi progressive e sei di benzoato di mercurio, da farsi en·domuscolari a d·osi di 5 cg., qu.a ttro giorni dopo quella di arsenobenzoli. Oppure si p-0ssono fare dodici iniezioni di arsenobenzoli, seguìte · da quindici giorni di trattamento mercl1riale; questo può farsi con pillole se l e iniezioni sono troppo dolorose. Poi si ricornin·ciano le iniezioni arsenicali e così per dei mesi e d·e gli anni.

attecchimerito dell'infezione flu.t te le volte che egli la ten,ti i7i con-i gli sarii.

ziente dopo 12 iniezioni di argento salvarsan e 12 iniezioni di n eosalvarsan, presentò una colorazion·e grigio sporca della pelle e delle mucose visibili. Escluse per i sintomi clinici e per i dati anamnestici la melanosi di Riehl, le melanosi professionali e il morbo di Ad,dison, rimaneva il dubbio tra la m el anosi arsen.i cale e l 'argiria. La pigm.entazion e grigi.a diffusa a tutte le mucose visibili rendeva più probabile la diagnosi di argiria. L'esame istologico· di t1n p ezzo di p elle escisso dal dorso dimostrò che la colorazione dip·end.e va da un notevole aumento del pigmento m elanotico e dalla formazione di p iccolissimi granuli brunonerastri. L'al1tore attribt1isce l'allm·ento del pigmento melanotico all'azione dell'arsenico (aumentata attività del f.ermento pigrnentopolietico) e considera i granuli brt1no-nerastri particelle di argento deposte nelle cellule.

Il !{olle non ha mai potuto sperimentalmente reinfettare i conigli già infettati e non curati. In altri contlgli infettati jniettò 3 forti dosi di N eosaJ.varsan a cominciare da 3 giorni, 15, ·30, 45, 120 giorni dall'infezione. Nei conigli curati primq, dei 45 giorn.i ottenne ìl cento per cento di reinoculazioni positive col tipico sifiloma iniziale; in quelli curati fra i 45 , erl i 90 giorni, i risu ltati positivi divennero sempre più rari; in _qi_1elli cura ti dopo il 90° gior110 non ottenn.e più alcuna reinfezion e con il sifilom a iniziale tipico. Quest;e osserv.azioni dimostrano che la reinfezione, osservata con maggiore freql1enza oggi in confronto del pass~to, è invee.e un argon1ento favor evole alla bontà della cura abortiva, i cui risultati ecce1lenti i1on devono lasciare ·più nè dt1bbiosi, nè perplessi.

fil. Argiria e melanosi arsenicale della pelle e delle mucose da argento e neosal varsan. Un caso di tale natura è riferito da F. Kogoj (Acta dermato-venerologica, n. 1, 1923). La pa-

PO!.LITZER.

PERSIA.

Arsenicali e mercurio nel trattamento della sifilide. ., Il valore degli arsenicali, come cl1ra esclusiva della sifi.J ide, ' ' a perde11do s e1npre più terreno; su q11est-0 fatto ricl1iama l'attenzione l\fillet in lln lib retto : La Séro-réactiori (rif. in J ournal des praticieris, 4 agosto 1923), osservando che gli a rsenobenzoli fanno sparire rapida1ne11te l e s pirocl1ete dal sang11 e, n1a non dai gangli linlf a ti-ci, cl1e costitt1iscono il grande rifugio delle .spirochete stesse. Le maggiori difficoltà si incontrano nel vincere l 'ostacolo ganglionare, poichè ogni iniezione non vi tra. sporta che quantità minime di medica.mento; lt•. iniezion i vanno quindi fatte in serie abbastanza ll1ng h e da ripetersi ad intervalli; la reazion·e di \Vassermann negativa non è che

POSTA DEGLI ABBONATI. Sinllromi dolorose 11cl la inf ezio11e 1nelite1ise. - -

_.\l dott. R . B., Larino : Le sindromi dolorose nella febbre n1elite11se, soi:io un fatto di comune osservazione (nevralgie, i1evriti, artralgie, artriti specialmente) ; qi1alcl1e volta assnmono imp,0rtanza capitale n el decorso della. inalattia, perchè impediscono per l11ngo tempo il riI>OSO e il so11110. Riuscite vane le c11re s iero- e vacci11oterapiche, come spesso accade, ril1scita vana la terapia proteinica aspecifica, o m·ent1·e tali praticl1e Cl1rative so110 in corso, conviene tentare· ad tino ad 11no gli antir1evralgici, tra i quali consiglio i salicilici, il piran1idone, jl valerianato di chinina. Quando tali r1medii riescano sen1


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IL POLICLINICO

.zn. efficacia e i clolori siano insopportabili, si l'icqrra ai derivati dell'oppio, mutando spesso -preparato, e non protraendo la concessione più <li quello che lo stretto bisogno non lo richieda. In generale la s indrome dolorosa si esaurisce prima che l 'organismo s i abitui al rime-dio; l 'assuefazione deve essere però sempre temuta, i)ercl1è tal ora le sindromi d1olorose so:no tenaci. T. PONTANO.

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VARIA Vecchiaia e ringiovanimento.

L e folate di spera11ze e di entt1siasmi sollevate dalle pretese scoperte, che di tanto in . tanto promettono il ringiovanimento ed il prolung·amento dell'esistenza, sva11iscono con la stessa rap~dità con la quale si sollevano. Il sogno della lt1nga giovinezza è tro1Jl)O in-:Velt'acrie giovctnile. - ..\1 dott. A. Z., nbbor1nto cantatore, e l 'esperienza delle illusioni e din. 4686 : sillusioni trascorse non l'ende mai scettici. La L·a ct1ra delracne g·iovanHe è basata essengiovinezza è così bella, cl1e l'uma11ità non sa .zialmente st1lla rimozio11e del grasso cutaneo rassegnarsi alla sua brevità, non sa rinunseg·reguto in eccesso t{sel)orrea) : quindi sapoziare agli ardol'i ed alla freschezza della pri·nate calde, polveri assorbe11ti, ecc. Giovano . maver.a della vita, specie quando le debolezze certamente i preparati di solfo (acqua del e gli acciacchi della vecchiaia la rendono più l{ummerfeld) e l'acido salicilico, adoperati per · affascinante. <tltro con cat1tela quando si abbia a che fa;\fon è quindi a meravigliarsi · se l'elisir di r e con soggetti dalla cute facilmente irritabile. g"iovinezza e di lu11g·a vita sia stato in ogni Contemporaneamente si cureranno gli eventempo offe1'to e ricercato, venduto e comprato. tuali distt1rbi cl1e '::>og·liono nccompag11arsi alUna ·volta si occ11pavano di tale commercio l 'ac,ne: anemia, dispepsia, e quelli della sfera streghe, maghi e cinrmadori di ogni risma. genitale, i cui rapporti con l a secrezion.e sebaIl più noto per la sua abilità e la sua auda.cea nella giovinezza (seborrea, acne) e nell'età cia fu il famoso Cagliostro. Egli si vantava avanzata non .si possono m.ettere in dubbio. ùi avere t1n liqt1ore che aveva la .facoltà di Proibire i cibi irritanti, le bevande alcooliche, prolt1ngare la vita e di conservare la gioviraccomandare ai mala ti di masticare accurata - nezza. · Faceva credere cl1e grazie all'tlSO di ·~n1 ente il cibo, cli tenere l' alvo libero, ecc. c.111esto liquore egli era vivo da più secoli ma11V. l\10NTESANO. t0nendosi sempre nelle m edesime condizioni di virilità. E fu creduto, ammirato, onorato. E Crcilà istarita11ect . - All'abb. n . 5091-1: come 111i, un a ltro avventuriero, Giacomo CaLa c.ecità istanta11ea avve nuta dO!)O 1111a sar1ova, cercò di spillar.e quattrini specula11do -e1norragia abbondante (sia dovt1ta ad ulcera s ul desiderio universale di ringiovanimento. gastrica, sia a neoplas1na) è da attribuirsi piutPiù tardi qt1esto problema t entò lo s1)irito tosto ad una •lrom1J ?si della sac~a oftalmica investig·atore cli scirnzi ati seri e g ià afferma• • cl1e spesse volte offre lo stesso quad ro oftal• tisi per altre scoperte. Nel 1889 Bro\vn-Séin osco pico di u11a rieuri le ottica o pctpillite. quard, allora settantenne, comunicava all'AcG. Pl:CCIONI. cademia di Ì\Iedicina di Parigi di avere egli Al dntt.. ~. D. B., da noma.: stesso riacquistata ] a energia e la sveltezza giovanile facendosi iniettare il succo otte11uto lJa f~ ednzion e r1on prende in conside1 azion e dalla triturazione di t esticoli di m ontone. La i q11P~ i ti n nn sottost~ ritti ner intero. Gli psen donotizia fece s11bito il giro d'E11ropa ed il n1etodo nirrìi o le iniziali pos$on n. a richiesta, essere fu largamente applicato, ma, tranne qualche i.1sati solo 1)er 1e risposte sul giornale. L. Pozzr. rara eccezione, n ella q11ale forse entrò in giuoco la suggestion.e, non dette che insuccessi. Fu _4.ssistr>·nza sanatoriale in Italia. - Al dott. A. perciò presto abbandonato. ìVIalgrado l'autoS. d a E.: rità dello scienziato che aveva promesso il rinLeg·ga l'articolo pubblicato in i)roposito da giovanimento, il sogr10 di Fa.11st rimase un ì\I. lla daelli in « Pensi~ro i\Iedico » del 20 otsogno. to])re 1923. Chi ricorda gli ent11siasmi destati dalle coa. p. rnt1nicazioni di Bro\ovn-Séquard, non si mera_l\.ll'abb. n. 10,008: ,·iglia del rumore fatto intorno agli annunzi di ' 'oronoff. Co1ne è b.en noto questo medico Non possian10 ris1)ond ere a qt1esiti riferen11a praticato gli innesti di glandole interstit isi a sing·oli casi. ziali. La leucopla sia rl ellri bocca, in gen.ere, deve far pensare alla sifilide ed è consigliabile quinL'operazione è stata prima tentata su animali, montoni, ,·ecchi o castrati. I11nestò loro di uria '''asserm arin . V. 1\1.


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S!ZIONE PR~TICA

lembi di glandole interstiziali tolte ad ani1nali giovani ed osse1·vò cl1e il tessuto innestato continuava a vivere e a funzi onare nel nuovo corpo b.eneficandolo del suo prezioso secreto. Animali decadenti i11 preda a disfacimento senile ripresero dopo l'innesto nuova vitalità, riassl1nsero l'aspetto giovanile, riebbero l'ardore e la capacità l)rocreatrice. Gli stessi esperil11enti tentati su l'uomo adoperando materiale d'innesto proveniente dalla scimmia ed .ar1cl1e da a.ltro uomo J1anr10 dato qualche suc·cesso. La pubblicazione degli innesti di Voronoff ha fatto gran rumore, forse più di quel che la loro portata scienti.fica meritasse. E ben noto oome le difficoltà ed i pericoli della .tecnica, la fugacità rlel ringiovanimento distolsero dalla larga applicazione del medico rt1ssoparigino. Steinach, t1n medico viennese, ha tentato più recentemente di raggiungere lo stesso risultato con mezzi più semplici e n1eno pericolosi. Egli ris,·egliò l'attività della glandola interstiziale mediante la legatura del canale deferente. Questa operazione determina la necrosi degli elementi procreatori del ·testicolo mentre ravviva la proliferazione e la ft1nzione degli elementi inte estiziali. Steinacl1 fece le sue es1)erienze s11 ratti di 27 mesi con evidenti e i1t1merosi segni di senilità. Gli animali non n1a11giavano }Jiù, avevano perdt1to i peli, dorn1ivano quasi continuamente, era110 mag1·issin1i, e non davano alcun segno di ardore sessuale. Tre settimane dopo l'operazione cominciarono a ricomparire i pe]i, ritornò la forza n111scolare: i ratti cominciarono a saltare, a clife11dersi, ad aggredire, a corteggiare le femr11ine. Dopo circa sette mesi però la senilità ricon1parve. Il cl1irn l'g·o Licl1tenf;tern esegl1ì l'operazione di Ste inac11 s11 tre l1omini con marcati caratteri di senilità ed ottenne lln ringiovanimento fi sico e psicl1ico degli ope rati. Le l1lterior1. rice1~c11e però praticate da altri non hanno confern1ato tali risultati. Lo stato di rmgiovanirr1e11to consec11tiyo alla lega tura dei canali defere11ti è effimero e talvolta anche nocivo allo stato cli salt1te generale. Quando ancl1e non si voglia ammettere nei Sl1ccessi finora registrati l'influenza della st1ggestione, le esperienze finora tentate non sem))rano a11torizzare alcl1na speranza di soluzio'ne. almeno pratica, del problema clel ~i11g,io_­ \ra11imento. L"innesto di Voronoff, l'operazione di Steinacl1, forse avranno in pratica la medesima . sorte dei tanti preparati promettenti la virilità . Il r11n1ore cl1e attorno a questi te11tativi

15-13

fanno g·li autori ·stessi no11 de1)or1e per u11a eccessiva serietà, malgrado si fonclir10 su i10stulati scientifici di indisct1sso valore. Quantunque anche dal punto di vista teorico siano possibili le obiezioni, in effetti il ringiovanimento con i ~11etodi recentemente proposti son1iglia alla galvanizzazione di un organismo clecade11te. l.e sosta11ze cl1e fìsiologjcamente pro\·vedono allo sviluppo ed al ma11tenim.ento dei caratteri sessuali, riassorbite in g·ran quantità per effetto dell'iniezione, dell'innesto o della legat11ra del deferente eccitano tutto l'organismo. l\1a purtroppo questo nei vecchi ha perdt1to la capacità di reagire in modo costa11te e fermo agli eccitamenti del genere. Il lumignolo bruciato non può più ardere anche se l'olio si ,·ersa a profusione nella lucerna. L'a1tifizio no11 può rompere le leggi della natura. Og·ni età l1a le sue condizio11i organicl1e cl1e si riverherano con particolari caratteri somatici e psichici. Q11ando un organismo 11a raggiunto il massimo di differenziazione compatibile con la stia natt1ra può apparentemente rimanere stazionario qualcl1e tempo, 111a la clecadenza lo mil1accia senza che possa sfngg"irvL 1.-a se11ilità è una n ecessità inésorabile ed il ringiova11imento l111a cl1imera. L'\1rr1anità l)iù che affanr1arsi alla ricerca dei inezzi atti a forzare le leg·gi della i1atura, dovrebbe proct1rare cli non a ffrettare il destino. Se gli uomi11i conducessero una vita IJiù co11face11te alle loro possibilità fìsiolog·icl1e 18 virilità sarebbe più duratura, la veccl1iàia più sopportal)ile. Le i!ltemperanze d'ogni genere, gli avvelena111ent.i vo]11ttt1ari; gli .eccessi e le infezioni sess11ali rovinano l'organism·o ed anzi ternpo lo rendono fisiologicamente inadatto ai desideri. In questa mancanza di corrispondenza tra le possibilità somatiche e le condizioni psicl1i.,che consiste ti1tto il dran1ma del1' attuale veccl1iaia. La vecchiaia fisiologica è arn1onica come tutte le altre età, non ammette se11timenti e cl es i deri che non trovi110 condizioni di soddisfR zione nello stato somntjco. Solo l'uon10 giuntn i)recocemente alla vecchiaia attraverso le int emperanze, i vizi, o le i11fezio·n i per .propria colpa o dei suoi proge11itori, sente il tormento del suo stato. Il tramo11to fisiologico è dolce e senza contrasto. Perfino la morte, che allora è un fenomeno p11ramente fisiologico, viene considerata senza spavento. Anzi allora l'uomo aspetta desiderando la dea greca d.ella morte tranq11illa, l'E11tanasia . 1

G. DR ..\GOTTI .

..


15i4

IL POLICLINICO

(ANNO XXX,

F ASC. 1·ìl

POLITICA SANITARIA E GlURISPRUDENZA. (* ) .

QUESTIONI PRATICHE.

LXX. - Il servizio interinale dei m!di condot ti è valutabile agli effetti del p 3riodo di prova e della stabilità. La IV Sezione del Consigl.io di Stato, con decisione 19 ottobre 1923 - rie. Bresciani dottor Vincenzo contro Corsorzio di Torre, ecc. - ha riaffermato cl1e il servizio interinale, seguito da nomina in base a concorso, è utile agli effetti del biennio di prova e della stabilità. « Anche durante iL se'.Cvizio prestato a titolo i: interinale è detto nella decisione - l'au« torità comt1nale e la popolazione del Comune «e del Consorzio h anno il modo di esperimen:c tare appieno le qualità morali e prof esssio« nali del medico e la nomina definitiva, im« mediatam ente susseguita al.l'interinato impli'< ca di n ecessità un favorevole apprezzamento cc circa l'anteriore servizio del sanitario» . Soggiunge la decisione ch e non può considerarsi meno utile il servizio interinale che fu prestato durante la guerra, nel periodo di sospen~ione dei concorsi. InJ senso conform·e 11a d~iso la IV Sezion e co·n senten.z.ai 10 nov6n1bre 23, rie. L.aurioe!lla. Qu esti principi direttivi s i possono consider are ormai acquisiti; occorre però guardarsi da eccessive generaliz~aztoni in relazione ad altri rappo,r ti di i111piego e alle condizioni obbiettive che sono n ecessarie all.a efficacia del .. serv1z10. Recentem ent e la IV Sezione, con decisione 12 magg·i o 1022, n. 232, ha dichiarato inefficace il. servizio prestato, per in-ca.rico provvisorio, da t1n i111piegato qualora, a norma del regolam ento per il p er so11ale del" Comune, sia espressa m ente stabilito che il periodo di prova (nella specie un a11no) debba essere iniziato dopo la nomina. Nel caso deciso, non si trattava di un medico condotto e font e della norma era il r egolan1ento del Coml1ne, che disciplinava integraln1ente il rapporto con pienezza di attribuzioni, ~ come limitava ad un anno 1a prova cosi esso ne stabiliva espressamente la decorrenza. Da altro punto di vista, per considerazioni d'ordine obbiettivo, si deve escludere la efficaci a di prestazioni inerenti a determina.t i e flarticolari servizi, n on trattandosi in tal caso di p restazioni piene e autonome, che possano costituire materi a di esperimento. P er i medici condotti, gli art. 30 e 31 del t esto unico delle leggi sanitarie, regolano la 1

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(* ) I~n

pl'esente rubrica è a fficla ta a11 ·a vY.

sta.bilità de_l rapporto · nell 'interesse del servizio· con norme imp erative e richiedono due condizioni sostanziali : ' a ) che la nomina definitiva sia deliberata. in seguito a concorso, per l'accertamento della capacità tecnica a ssoluta e relativa; b) che il Comune possa controllare l'attività pratica del medico condotto, nel corso di un bier1nio, in quel determinato ambiente, per esprimere un giudizio di valutazione fondato sull 'esperimento effettivo e non soltanto su pres11nzioni di capacità teorica. Le due condizioni sono preordinate a finalità proprie, specifiche e di.stinte; hanno scopi sostanzial.i e non corrispon·d1o no a modalità for:.. mali. La legge non richiede ~ e sarebbe illogico· che richiedesse - una successione cronologica: fra le due forme di accertamento, nel senso che I 'esperimento pratico debba seguire integralm ente !,esperimento del concorso. Il servizio interinale di condotta m.edico-cl1irurgica, in sede vacante, è soggettivamen te e oggettivamente identico a quello successivo al concorso: nel.l'una e nell'altra situazione giuridica, la prestazione è perfettamente identica per nat11ra, entità, .estensione ed at1tonbmica; non si verifica novazione, ma si contint1a lo stesso rapp orto sostanziale; soltanto la qualificazione giuridica è diversa. E poicl1è la legge regoJa imperativamente lai stab ilizzazio·n,e relativa del rapporto, per un fin e di interesse pubbli-co, cio è per la migliore org·anizzazione del. servizio sanitario, è sottratto al Comune il i1otere di modificare le condizioni cl1e sono stabilite per un fine sostanziale di accertamento teorico e pratico. L' a rt. 33 del testo t1nico delle leggi sanitarie r iafferma il principio della efficacia di tutto il periodo di esperimento pratico, ancl1e nel caso di interruzioin e gil11~idic a . L'acc ertamento· della idoneità assoluta e relativa, ùa parte della Comn1issione, e, nel caso di nomina, l 'esercizìo pratico biennale controllato e favo revolm.ente valutato dal Comune, sono, dunque, sufficd.cooti a rendere stabile il rapporto: che 1 esercizio p1~atico, a.tto a controllo pieno, 1S1ia anf:ffii,orie alla n-0mina definitiiva o alla nomina rinnovata, è indifferenté; anzi q11.esta nomina., successiva al seirvizio 1)rovvisor'io, impJica neces sa.ri.amente1 - coime ha osservato la IV Sezione - un giudizio f avei revole all'attività esplicata a titolo pro,y,·isorio. 1

1

1

G1ov,\~~TJ SELVAf'GI, cons11lentc Iegn le del no~ro periodico.


..

{A~:\O

XXX. F ASC. 47]

1545

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESS·I ON ALE. CO N CORSI . •

I'osn VACANTI. BOLOGNA. Corpo a1nn1inistratiro degli Ospedali. - Comprimari pei gabinetti di Radiologia e Anali "'i. Scade. 80 noYembre. Titoli t'd e\entualmente 1•ro-va pratica . Laurea da almer}D 6 annj e non oltre 15. Certificati di carriera. Chiedere annunzi. CAX>r:no (llovara) . - Kmq. 7, ab. 1263; L . 4000 J)er 300 po,·., addiz. L. 4, per uff. san. L. 500, indenn. alloggio L . 500, doppio c.-v. Scad. 30 noY. FERH.\RA. R. Prefettu,ra. Uff. san. del ca1)0luogo: proroga a tutto jl 15 dic. I~o stip. inizi<1le, con deliberaz. in corso di approyaz., è portato a lire 15,000. L' Ammin. comun. rimane libera d'introd11rre modifìcaz. al regolam. organico in base al R. D. 27 mag. 1923, n . 11771. Esami S1li programn1i stabiliti con D . ll. ·23 gen. 192.3. Restano immutate tutte le altre condizioni. FRAZZA~ò (Al essina). L. GOOO per 500 pov., lire 500 quale 11ff. san. e l'indenn. c.-v.; addizion. IJ. 5. Scad. 10 dic. Ab. 1320, posizione amena. GE>OVA . lledico caP<> del Laborat. medico-microgruf. Età lim. 40. L. 13,000 e 4 trienni di lire 500, oltre c.-v. Rivolgel'si Ufficio di Segreteria, Sez. Personale. Scad. ore 16 del 30 nov. !:MOLA

(Bologna). -

Congrega.z. di Carità. -

l\Iedico assistente a !l'Ospedale S. firlaria della Scaletta; L. 4000 e e:.-\., alloggio person., vitto nei giorni di guardia. Scacl. 30 nov. Età anni 3.5. Nomina per un anno, possibile i·iconferma per non più cli d11e anni. · Chiedere annunzio. ~i.~ROIANA (Li1Jorno). P0r Pomonte ; a tutto 15 clic.: L . 6000 e primo c.-v. : nomina annua, riconfei-ma per l'anno. successivo. :Jlt;GXA~o DEL CAnDIXALF. ( A.rellino) . Consor. 3 Com. Scad. 25 nov. r.J. 5000 e 5 quadrienni; 1 c.-v.; età lim . 50. Ab. 5000. Zona piena. XOCETO (l~arma). Stip. T.J. ()300; c.-v. L. 2400 : c·a\. L . 3~0; scad. ore 12 del 30 nov. Direz. Osped . Pa\esi e ambulat. senza maggior compenso . Serv. entro 15 giorni. ROCCA DI BOTTE (Aquila). - A tutt:-0 il 30 nov.; T.J. 6000 oltre L. 500 uff. san. Età lim. 40. Serv. entro 15 g . Tariffa predisposta da R . Commissario per gli abbienti ed i semi-abbienti . .Ab. 965 accentrati. Chiedere annunzio. Ro~IA .

Cassa Nazionale A.ssicuraz,i oni SooiaU. -

l\I(>dico. Scad. 30 nov. L. 12,000 : c.-v. Spedire in l>iego raccomandato con ricevuta di ritorno : domanda di ammissione in bollo da L. 1, atto di na8cita da cui risulti età inferiore 4-0 anni, cittadinanza ital ., buona condQtta clcl casellario, diploma e Rpecchio voti esami speciali e d'i laurea. Titoli; r}ubblicazioni. I certificati di rito non anteriori 1° ottobre; esonerati i•m piegati di ruolo o dello Stato indicando nella domanda l'AJ11ministrazione che li detiene. I risultati d el concorso debbono essere apPtO'\"ati dal Comitato esec11tivo. Contratto per 3 anni di cui il primo in pro-va. SoPR.\POSTE. (Bresoia). - Consor. con Vallio; abit. 2200: l.J. 7000 e 5 quinq. di rJ. 700; uff. san. L . 800; •

mezzo tra sp. L. 1000; addiz. L. 3 oltre 1/ 3 della PoPOlaz. \""icinanza tram, ferroYia. TaGLIUKO (Ber9a1110). - Condotta eonsorziale residenziale con Calepio. Popolazione 4750; poveri circa 1000. Scade 27 novembre. Chieòere an-iso Municipio di Tagliuuo. V~EZIA. o.~pedule Oi'l/ile. Sono yacanti alcuni posti di medici praticanti con assegno di IJ. 300 u1ensili. Dirigere le richieste di schiarimenti e le domande alla Direzione Sanitaria. • · VI<~XEZIA. Il. Prefettura. ~.\ tutto 30 no\embre. 'Cff. sanit. Vedi fase. 43.

..

CONCORSI A PREMIO.

Premio Baccelli al merito clinico di Fondazione ùell 'Ist. Naz. :Med. Far1oac., consistente in una iuedaglia d'oro, fra professori e assistenti uniYersitari o addetti a Osped.; scad. 15 dicembre. ROMA R . Uni-versita.

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Il dott. cav. Filomeno Di Tullio da Ro<!caraso (.Aquila) è stat-0 decorato con medaglia di bronzo al merito della Sanità p11bblica per la campagna antiin.fiuenzale 191 e 1919 in Sicilia e nelle :àlarche.

CRONACA EPIDEMIOLOOICA. Le malattie infettive in Italia. "Jlllese di Maggio 1923. •

7-13 maggio

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Vajuolo e vajoloide . . •

5

5

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Tifo addominal e • • •

102

208

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Difterite e croup • • .

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1351 193

Meningite cere bro-spinale

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Dissenteria

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Tifo petecchiale, Colera asiatico, Peste bubbonica: nulla.


Il POLICLINI CO

( AN!':O

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MEDl·CINA SOCIALE.

XXX, FASC. 47 t

NOTIZIE DIVERSE.

L'attività del Comitato romano contro la tubercolosi.

Onoranze a Leonardo Bianchi.

Kella sede dell'Ordine clei lledjci ùi Rorua ha nvt1t-0 luogo t1na riunione dei Comibati collaterali. la cui opera d OY 1·à essere nffiu nca ta a ql1ella del C'o111itato Romano contro la tubercolosi. Tale i·iunione, riuscit<l im1)ortantissima per il numero e l'autorit<ì delle })ersone che \i presero parte, fu presieduta dal r>rof. \ .. ittorio Ascoli. Il presidente dimosttò lo scopa fJer • il quale eru stato richiesto il concoTso di nuove e coorùina te collaborazioni. Q11este dovranno facilitare, egli dis: se, la penetrazione nelle lll.a::;se, condizion.e da ritenersi fondame ntale per far comp.r endere, spec:iallllente nella sua parte sociale, il grave probl~ma della tubercolosi, e interes:-><.t1·le alla lotta contro tale flagello.

Il 7 corr. l'Ateneo di Napoli ha reso solenni ouorunze a Leonardo Bianchi c:O.e, aveuùo i·aggiunto. il 75° anno di età, lascia l'insegnamento ufficiale. ~e11~ Aula Magna dell'l:Jniversità .era C'OnYe1111to quanto di meg·Iio la cittit partenopea acc-oglie, ravr>resentanti illu<Stri della scienza, d'e lla politica, ùell'arte. E maggior solepnità era conferita all'avvenimento del tro·varsi in ql1ei g·iorni a Napoli tutti i cultori della neurologia e psichiatria italiane ivi raccoltisi pel' !~ annua le Congresso. Da S. l\I. il Re al Duca d'Aosta, da R. E. Mt1ssolini u S. E. Gentile quanti in Italia ammir::t110 l'opera feconda dell 'illt1stre l\Iaestro, tutti hanno contribuito e-0n la prese11za o con telegra111lni augllrali a lla indimenticabile esaltazione dello ~c~enzato, dei cittadino, dell'insegnante. Di r.,ui parlarono degnamente illu~ ' strandone la figu1·a clello studioS-O e dell'uomo politico, il Magnifico Rettore, i>rof. Zambonini, il prefetto, il &indaco di Napoli, il preside della Fncoltà vrof. Jen1n1a, e il giovane <1ott. Se:hia vello, quale rH l)})resentante della Corda I<'\1«1 tres. AL\. tutti rispose con evide11te 0ornruozione il ì\Iaestto illustre, che vediamo allontanato dalla. catt.eclra clialle ineluttabili necessità della legge, mentre l<l sua mente ha ane-0ra le Yive fosforescenze di una gagliarda maturità. J,a persona si allontana· dalla quotidiana fatica dell'i11segnamento, ma la Xar>oli degli studiosi come q11ella dei sofferenti cer• to g·odrà ancora del consiglio e dell'aiuto del clinico sapiente. Non possiamo qui in bre-ve si11tesi parla re nemmeno dell'opera dello scienziato perchè la Yita fattiva di un Uomo clie ha affrontato i più complessi problemi della psicl1ia tria e della nel1rologia, quando il farlo sembrava vana fatica e int1tile impre...qa, non può essere racchiusa nel cerchio di pocbe frasi. I magistrali lavori Rul lobo frontale e sulla sindrome del J){lriet:ale · testimonieranno anche ai futuri studiosi delle virtù somme del clinico. come il trattato di })Sichiatria e quello ~1l't meccanica del ce1'l·ello mostreranno sempre tutta la potenza assimilatrice di una mente geni.ale che votè, a seconda '"'he volle, essere ora analitica ora sintetica. È frase '"ieta ripetere che t1omini con1e questi non dovrebbero morire mai rua rispon<le a t1n vero bisogno dell'animo nostro l'angt1ral'ci che il geniale 'ragliardo non ci mancl1i nelle riunioni annuali della Società neurologica italiana come lo abbiamo veduto vegeto, pro11to, perspicace in questa adunata autlmnale. Sono certamente con noi in questo augurio i molti discepoli della sua s·c uola, e quanti coltivando la scienza con fede di apostoli ammirano in Lui l'infaticabile studioso, il seTeno pensatore, il clinieo sommo.

1 Co1uita ti Collaterali, che sono sta ti costi lui ti, avra11110 l'ufficio di scuotere l'apatia del p11bblic:o, colla propaganda, c-oll'opera di finanziamento, col ruigliote assetto delle istituzioni antitubel'cola1i esh:;tenti, coll'organizzazione ùi quelle da creare, e colla fervida attività loro, rnc<:olta intorn-0 al problema della casa e degli ambienti di lavoro, nei rapporti con la tubercolosi. Roma, bisogna riconoscerlo, aggil1nge il prof.' -~scoli, malg·rado abbia preeecluto altre città per iniziative e provvedimenti contro la tubercolosi, non l1a ancora una sufficiente organizzazione per la sua difesa. E ciò, forse, Si deYe al carattere troppo particolaristico delle opere che a questa lotta hanno dato la loro "t;oopernzione. r.rale d~ficienza ha cercato i·imuovere il Comitato !{omano, costituenc1o la Fe<lerazione delle O vere ...\.nti h1 bercolar1.

Il migliore coordiniunento cl1e ne è risultato i1on 11a mancato· di pr0<.lurre i suoi frt1tti benefici. Qne. ti, pur essendo ragione <.li. compiacimento, non so110 ancora ta li- dà coln1are il program1na e le as1Jirnzioni clel Comitato Rorna110, il q11ale ritiene cl1e il problema. sociale della. tl1bercolosi è tropJ)O vato e complessi-vo pel' e:::;se1·e affrontato dall'attivitit di poehe persone. l\1olte energie devono, al contrnl'io, concorrere alla riuscita di questo problema. Da qui il proposito di imprimere un ritmo più rapido e più :rruttuoso al movimento antitube1·coln1·e, mediante l'.ilstitt1zione dei Comitati Collatera li })iù sopra indicati . I/appello pertanto che si è fatto alla loro opera ,~01onterosa e fattiva, gioverà, senza dubbio, l1a detto il prof. Ascoli, alla lotta antitubercolare cittadina, convergend,o-vi l'interessamento e la c'OOperazione del pubblico, ed affrettando la costitu~ione del Consorzio Pronnciale Antitubercolart". Il presidente dell'Ordine dei Medici presentò; a questo proposito, un ordine del giorno, per solleciw re l'~.\.n1ministrazione Provinciale a concorrere all'ndempiment.o di 11n tassativo obbligo di legge. Quest'ordine del giorno, che ebbe l'unanime ap; 1)rovazione, verrà trasmesso al sig. prefetto, perchè prenda a cuore una questione che 11a tanta vitale importanza nei rig·11arc1i della lotta C'ontro la tnl>ercolosi .

SABATUCCI.

Sotto la presidenza del prof. A. Sclavo e coll'intervento dei rappresentanti delle principali Sezioni e delle maggiori Organizzazioni iscritte a1l' Associazione,, si è riunit.o in Roma il 30 ottobre .u. s. il Consiglio diretti,ro dell'Associazione Ita•

,.

Associazione Italiana per l'Igiene.


.. (ANNO XXX,

F ASC. 47]

SEZIONE PRATJ.f' A

liana per l'Igiene, cl1e, dopo aYer commen1orato i colleghi COlllSOCi proff. Poli e Borri ed il senatore prof. Foà ~ ha del i11era to cli aderire alle onoranze che Napoli si appresta a tributare all'insigne prof. de Ciaxa. Indi, lldite le con1unicazioni della Presidenza e preso atto d~l recente decreto sul commercio degli alcoolici e della circolare ministeriale s11lle Vacci1tazioni, il Consiglio stesso ba largamente discusso nei riguardi delle riduzioni degli organici dei sanitari, <lelle so1)1)reR ·ioni dei posti di U. S. e de"lle inconsulte proposte di a11pa lto di speciali servizi sanitari da parte di alcune A1nministrazioni com11nali, ancl1e dei Oo1nuni maggiori, fatti cl1e costitnisco110 graye minac<.:ia J)er l'Igiene i1azionale, stnbilenclo di rivolgere il proprio studio su tali problemi, d'interesse hazionBle. in attesa di conoscere il nuoYo orc1inamento c-he dn l GoYerno sariL dato ai ser\·izi statali, ri~ultan<10 i>robc'lbile lia trnsfo1·mazione delle I>refettnre in organismi tecni<:i d 'azio11e invece che politici. Per l'incl1iesta igiE>nico-s;1nita rin in Sardegna ogni decisione è stata <1e1uantlata al Comitato Sardo, che- <lo~rà preordina re il lII Congresso nazionale de11·4<\ssociazione, 111entre all'unanimità sono state aJlt>rovate la proposta Botti «per la .p iù effiooce mobilitazione igienica nazioru1le », l'Istituzione di un «diploma di benemerenza)), le modificazioni all!) Statuto ed al Regolamento secondo i voti della precedente assemble..'1, i terni ed il programma generale del futuro Congresso da tenersi nell'aprile 1924 in s~ rdegna. C'ome r)rog!'amma d'azione, specialmente nei riguardi della propaganda, il Co,ni:;iglio deliberò di lndire un concorso nazionale a prem..i. sul tema : «I/igiene <lel laYoratore », ec1 altri concorsi periodici per conferenze popolari d'indole igienica, no11chè la pubblicazione di opt1scoli di propaganda ed un libretto di norme su ll'alle\npiento del bambino, richiedendo per tale opera l'adesione ed il contrib11to cli quanti possono trarre beneficio dal progresso igienico della Nazione.

'r.

***

Il presidente dell'Associazione Italiana per l' Igiene. prof. A. SclaYo, i1el pon1er~ggio del 1° novembre corr., è stato ufficialmente rice-ruto cla S. E. l\Iussolini, al quale ba succintamente illustrato l'opera di })ropaganda cl1e l'Associazione intende svolgere per l'increme11to della coscienza igienica popolare, fondamento di ogni progresso civile e sociale del Paese. Il Presidente del Consigqo dei Ministri ascoltò attentamente l'esposizione di tale programma consentendovi e mostrando di apprezzare il valore del contributo che dagli Igienisti Italiani può essere aI>port:1 lo alla sol112ione òi importnnti problemi nazionali.

Il Comitato di igiene alla Soeietà delle Nazioni. Il Consiglio permanente <1flll'"Cfficio internazionalf! cl'igiene pubblica nella sessione ordinaria testè chiusasi a Parigi ha de~ig11ato ud l1nanimità di

1547'

voti il dott. Lutrario, direttore generale della Sanità pubblica, quale delegato presso l'organizzazio-· ne permanente di igiene de lla Società delle Nazioni. In questi giorni, anche a Parigi Ya svolgendo i suoi lavori la Sottocon1missione incaricata dal Co-mitato di ig·iene della Societ<\ delle Nazioni, di proseguire gli studi sul cancro : Sottocommissione· della quale fanno parte lo stesso dott. Lutrario, e, co;me esperti, l'on. Pe;:;talozza e i dottori Niceforo· e G iarclina.

Per Carlo Moreschi. Alla memoria del con1pianto prof. Carlo J\101·eschi verrà consacrata una delle ò-B€ sale della erigenda succursale balneo-clim,a tif'a della Clinica pe1~ le malattie del lavoro di l\lilano, a ~alice .

Liberalità universitarie. I coniugi <tott. Arnaldo e Regina Rolli, nel pietoso intento di onorare la cara memoria del loro:

,

lacrimato congiunto Vittorio Hannau. hanno con, segnato al prof. 8auarelli, ·direttore dell' lstitut.Q. d'Igiene dell'Università di Roma, la somma di lire 10,000, destinate ad aiutare studi e rice1·chea venti per iscoi:>o la profilassi e la cura della febbre tifoià0. In una nobile lettera scritta al Rettore della R. Univer ità, i coniugi R olli hanno promesso di rinnovare al predetto Istituto d'Igiene, anche negli anni successivi, siffatte 1nu11ifiche e largizi-0ni. Questa elargizione Rolli viene ad aggiungersi alla cospicua donazione di 'L . 100,000, fatta giornt or sono <}al sig. Bindo Hannau, a favore degli ·s tuQi sperimentali che si con1piono nell'Istituto d'Igiene ·di Roma. Essa è tanto più commendevole,. in ~uanto che la febbre tifoide - eletta la nza,lattia dei paesi poco oivili. - continua ad infierire iu Italia, mentre va ·scomparendo in altre Nazioni. E non poteva essere meglio destinata: difatti dobbiamo a l Sanarelli la concezione setticemica della febbre tjfoide, che ormai si è generalmente im11osta,. nonchè i p·r imi tentativi di sieroterapia n11titifoidea~

**4'· Dopo la grandiosa cerimonia della consegna della medaglia d'oro Salvi da parte degli operai poligrafici milanesi alla Olinica del lavoro di Milano (ne demmo già notizia), il sig. Angelo Longhi, della Ditta Fratelli Longhi, rimise al prof. Devoto, direttore d~lla Clinica stessa, la soi;nma di lire 10,000, cl1e il De,-oto ha destinato a Ila erigenda succursale balneo-e-lima lica di Salice.

Per la cura della lebbra. Il governo degli Stati l Jniti 11a deliberato di estendere le piantagioni di Hycln-0car1)i11i nelle isole Hawai e Filippine, per assicurare, fra 4-5 anni, una produzione COl)iosa di olio cli chaulmoogTa puro a prezzi accessibili, bastevole a rifornire i lazzaretti per lebbrosi.


IL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. 1

.Eclin.ò. B.fed. J oitrrial, ag. -

J. H . ASHWORTH e A.

LoG.\N TUR:\'ER. Rinosporjdiosi. _Jrcll. de 111 ed., ,Oir. y Esp._. 28 luglio. - L . C11E1NISSE. L'adsorbimento come metodo terapeutico.

H. CLAUDE e S. BER~ .\RD. l\lixeclema e psicosi. - E . .Ju~TER. Reazioni Ya ~o­ motorte cutanee. - R . . TAr:0os1RA e :Nl. BADO~l!i::L.

I/ EncPphale, lug .-ag. -

Funzionalità renale nelle malattie mentali. H. CI.A UDE, G.\IUlELOU (l s_\.STEXOISE. Il riflesso solare. .Q Hadernl di Psioh'iat1·., mag.-giu. - U. CERLET'rr·. L'ere<lo-lue e le sue stirnme. - L. PRATI. Reazioni agli eccitamenti sen sorinli-emotivi 111 alcune forn1e u1e11tali. Jour111al .d.nier. Mecl . .4.ss oo., 1-! lug . - L . HER'IOl.X , -~. ·cARLso~ e K. SCHULHOF. La reazione precipitante della tiro-glol)ulina. - W. TI:àLME. I n1etodi 1noderni dell'igiene di r azza . Jlecliz. KZ.i1iik, 29 lug. - G . DoRXER. Il pneumotorace art. A. DurrnssEx. La r:ura innlatol'ia Wening·er della tbc. · 1'.-ederlaridsol i Tijdsclirift voor (fen ees l.;unlle, n. lU. GREVENSTUK, LAQU'EUR e R1cnENSAIIM. Sull'insulin a. - C. DE LANGE. Herpes zoster e varicella. KLu~rP~R . _'\.poplessia ..pancreatica con necrosi gTassa in l)Uerper~. !b., n. 17. - J\:IusKEUS. Fenomeni fi:sio,l ogici durante accessi mioclo11ici. LoBSTEL\1'. Ricerche ereditarie in psichiatria. Wol:~N SDHEGT e VAN DAi.-r.

Quadro e1uatologico e parassitologico jn un caso di terzana. - "\-VASSIN'G e VAN RAAMSDONK. Isoemagglutinine n ei cancerosi. - BOLTEN . I~ cause della fragilitas ossi11m. Ib., n. 20. - . OunEN'DAL. Tube rcolosi del miocardio con rottura del cuore. S:\IID. La I:>€ritonite acuta nei })()ppanti.

Iò., n. 19. -

[AN.KO xxx, FAsc. 47]

lJliincli . Merli~. Woohens ., 29 giu. -

H. COENEX. ~"i­ broma delle rino-faringe. - H . FRrTscn. Trattamento d-ell'uremia nella nefrite act1ta con i raggi Roentgen. Bull. d . So. JJlell., mag.-giu. - G . ~IoxTr. E1·11ia dell >uretere. - GOUGEROT. Crisi nitritoidi ~uo. d. B up., 21 giu . l)rovoca11ti l'aborto. ARDIX-DELTEIL, 'LEBL.\XC e R . .AzouLAY. Sindrome emi-bt1lbare retro-oliYare clestra. Ga.~z. d. Osp. e d. Clin., 24 g iu. E. LEYI. Auto' emoterapia della infezione tifoide. Jourrial de 111éd. rle Paris, lG giu. - L. BrzARD. La blenorragia discreta nella donna. f)eàiatria, 1 Rg. - G. CAROXIA. Ricerche sulla etiologia del 111orbillo. - " ... · T.1. YAKIMOFF. Studi sul knla-azar. .lrch. ]Jal . Appareil Dig esti!, ecc., giu . - .J. CIL.\~­ LIER e ì\.IAr.LET·GUY. J../ulcera semplice del colon ;1 ~cendente. .J. .Tov1x . Le emorragie gastro-i11t€stinali occulte. R iforn1a 1ll ed , 30 lug. - G. AIELLO. Azoto incoagulabile del sangue e lavoro muscolare. . \ 111i. cli Ostetr . e Gineo., lug. U. SOLI. Alterazioni della plac-enta nell'eclam1)siia.. Jour,n al de ;lf éd . <le Parls, 2S lug. - C. RoEDERER. L'insufficienza vertebrale. JJ ed io. Ib era, 23 giu. - E. EscoMEL. Il tra ttamento della tricomoniasi intestinale. 13 razil-.M éd., 2 giu. - N. BABROSA. Azione terapeutica del batteriofago stafilococcico. JLediz. Klinik, 24 g iu . - W. RThl>FLE.ISCH. Cause r are di febbri p1\:>tratte. - i\I. JESMER. Lue sal,~arsan - resistente.

G. DELA~ARE e ALALO:\". Psel'.ldosimbiosi vibrios1)il'ochetosica ( vibrioSJ,Jiria). l .1a'n cet, 23 giu. F . C . HOPKINS. Il meccanismo ossidativo della cellula Yivente. - R. AR~fSTRO~G­ .JoxEs. La pazzia puerperale. - J. H. GARRETT. Vaiolo mite. Bull. Ao. drJ 111 éd. , 12 giu. -

Indice alfabetico per materie . Pag. 1542 .Acne giO\""anile: trattamento . Argiria e n1ela11osi da argento e 11eosal)) 15:U varsan • )) 1535 Dibliografia . • • )) 1342 Cecità istantanea . )) 1543 Cronaca epidemiologica )) 1530 l\1al di mare: t1iattrunento. .

?Lfedici condotti : va.li"tazione del . ervizio interinale 1iel periorlo <li pro va p er la

stabilità •

. . .

l\!ledicina sociale • • .. Radiologia mediCc'l : Congresso Reazione Sgamba ti . . Sili.fide: cura a botti,Ta . S ifilide latente e puntura lombare • Sifilide misconosciuta. , Sifilide: valore cur ativo clegli arsenicali e cle1 mercurio . . . Roma, 1923 -

.

'l'ip. Cartiere Centrali.

))

15-H 1546 1536 1531 1540 1:)38

))

153S

))

1.5-!1

))

)) ))

)) ))

Sifilitici con intolleranza per g li nrsenobenzoli: trattan1ento . . Pag. l:l-!O ~ifilitico : scelta di un meilican1ento . » 1539 Sindromi dolorose nella infezio11e melitense . . . » 1541 )) '.r impano : retrazione )) '.riroide e anafilassi • )) '.riroide : rapporti con 1a glice111 ia )) Tt1be :fa.lloppiane: :sarcom a ,pri.n:UtiYo. Uretere : :fibroepitelioma papillifc ro beni)) gno . . . Urotropina per iniezioni endoYenose nei processi infia.mn1atori delle Yie urina)) 1525 1..ie . . . . • • )) 1531 Utero : tumo1i cistici . • ' "'Rccinazione antirabica con Yaccini feni)) 1517 ca ti a crescente virulenza . . . )) 1542 \~ecchiaia e ringiovanimento L. POZZI, ed. resi>.


ANNO XXX

Roma. 26 novembre 1928

Fase. 48

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROP.

VITTORIO ASCOLI

SO l\11\11A :Q I O. Lavori originali: D. De .nlasi: ul fenomeno pa radosso n ella reazione di \Vassera1 nnn. Osservazioni cliniche: G. Trogu: Contributo allo tudio della frattura del rene. Note e contributi: n. Del-Rio: XuoYo se ~n o della. predispos izione alle m alattie s ubacute ciel torace e conseguenti a.p. plicazioni pratiche. Discussioni e Con1menti: F. Franchini: E siste in It alia la dissenteria amebica? Sunti e rassegne. : 1\1 En1cr~A : arquépée: Itteri tifo-paratiflci CHIRUR GIA : Sull' ascesso paranefriti co. - PARMACO LOGIA e TERAPIA : C. Eg~l eston : ull' assorbimento dei f armaci. - DsRMATOLoGrA: Lévy, Franckel e Juster: La funz ione del sistema endocrin o-simpatico n ella patogenesi di alcun~ tur be t rofiche cutanee. Notizia bibli'ografica. - Cenni bibl :ograooi. Accademie, Società mediche, Congressi: X''Il Congresso fr an· cese di medicina.

Diritti di proprietà riservati. -

1

È vieta.fa ln riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubbUcaaione dei suni°'

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'L AVORI ORIGINALI. I STITUTO n'lGIENE DELLA

Appunti per il medico pratico: SEME IOTICA : Diagnostica delle adenopatie ingu:na li. CASISTICA e TERAPIA : Cuore e va si : La stenosi 1nitralica a forma arit1nica. - ..\.neu ri sma. toracico scan1biat·o per una. malattia addominale acuta. Infiuenza degli ioduri alcalini nei malati di artero-cardiorenale. - La riabtlitazione della9 scilla con1e n1eclicamento car clia,.o. - Inconvenienti delle alte dosi di olio canforato. - l G JBNE ! ' 'il leggiatura e tubercolosi. PosTA uBGLJ AB· BO:'\ATJ. - VARIA. Politica sanitaria ei giuriSprudenza: Bre, i osservazioni sul nuo. vo regolamento per la profila ssi contro le malattie veneree sifilitiche . - Questioni pratiche. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professional e. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Necrologia: F. Vanzetti: Pio Foà. Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie.

R. l TNIVERSITÀ DI NAPOLI.

aveva una lesione testicolare, per la quale si presentava una diagnosi differenziale fra un a forma 11unteriana ed una forma tubercolare. Il gio1'110 do po il prelevamento esaminai il siero, e co·n1unicai l'esito negativo. Il siero avan zato co11servai i11 gl1iacciaia, e lo adoper a] come controllo n egativo, due giorni dopo, i11 un'altra reazione di \\.. asserman11. Ebbi la. sco11certante sorpresa di vedere cl1e il siero negati, 1 0 era dive11tato perfettaniente 11ositivo. Non dirò da q11ali d111Jbi fui assalito, facilm ente immag'inabili: in ogni modo, n e inf orrr1ai subito il pro·f. I\'.f azzoni, cl1e manifestò la sua ·sorpresa cun parole bonarian1e11te ironiche, com'era sua a])itndine. Nell'incertezza, fu i11iziata e cond otta a termi11e una cura antisifilitica, cl1e pro1d usse la scomparsa della lesione. Era dunq11e un caso di sifilide; e bisognava considerare a tten<libile il seco11do resultato della sierodiagnosi, non il pr in10. D a allora in poi, non ebbi il coraggio cli dare un responso sertza aver ripet11to in due giorni diversi la 1pr oi\-a; ed e])bi cosi a registrare altri casi, relativame11te pocl1i in verità, di fenomeno paradosso. Ma tutti questi casi eran.-) di persone lt1etiche, per lo più curate. E ritenni superflt10 il comt1nicarli, perchè i casi consimili già pltbbl icati prirn.a ch·e io ne avessi aln1eno una d1eci11a, erano be11 nt1merosi. 1

Sul fenomeno paradosso neJla reazione di Wassermann del prof.

DANTE DE BLASI ,

,

direttore.

Parecchi autori, fra c11i la 1\1arg. Stern (1), Ritz e Sachs, Kreftu1g, Trincl1ese ed altri (2), hanno osservato che al.cuni sieri di luetici, esaminati in giorni diversi dopo il prelevan1e11to del sa11gue, dànno resultati co11trad·ittori: l)iù rara1ne11te la stessa cosa accadrebbe secondo alcuni con sie1i no11 lu etici. Un fatto di questo gc11ere n1i occorse la pri111a volta n el 1910. Il com:pia.nto cl1irurgo1 romano prof. G. ì\lazzo11i ini i11vitò .a fare la reazione di \Vassermann col sangue di un adulto che (1)

Ueber die Bewe1·tung der unsicher eri urid « paradoxen n Reaktiorien bei den sero diagno stisclieri Untersuchungen an Syphi lis. Zeits. f. Imm.unitatsforscl1ung und exp. Tl1er. Orig. V., 1910. · (2) Vedi Rl-"BI NSTEIN ~J . Traité pratique de sérologie et sérodiag rio stic. ì\llalo1ine, P a ris, STERN

i\IARG.

1921; e, per t111 buon elenco biblografico sulla \ Vasern1an11 in generale : JoLTRAIN E. Nouve lles mélliod es d e sérodag1ios tic . Maloinre, Paris, 1916.


1550

I

IL POLICLINICO

i\Iolte cliscussioni si ~ono fatte sulla g·ent1inità e sulle cause del fenomeno paradosso. Qt1este po·ssono riunirsi in due gruppi: 1) il fenomeno è dovuto a proprietà intrinseche del siero in esame ; 2) esso dipende da errori di tecnica erte si commettono inavvertitamente in 11na cl elle due o più prove che si fanno con lo stesso siero. Fr:a le condizioni tecniche è stato posto mente alla qualità del vetro delle pipette, dei tl1bi, dei matracci. Sternberg (1) si accorse cl1e le sostai1ze solubili d ei vetri nuovi, passando in soluzione, i:>oteva110 dare false reazioni positive. E no11 v·'è clubbio che la qualità del vetro abbia la sua jmportanza : basta p ensare a.ll influertza cl1e st1i resu ltati può avere il di,·erso grado cli acidità od alcalinità dei liqt1idi. Fra le condizioni intrinseche d.ei sieri, si è ])resa i11 consid.erazione la 1p ossibile esistenza di sostanze cl1e mascherino le reagine, e che scolrlpai.ano dopo qualche giorno di permanenza in g·l1iacciaia; inoltre si è pensato ai mutamenti di reazio11e che l)Ossono verificarsi n ei sieri dt1rante l a lor0 conservazi orle (2) . 1

[ANNO XXX, FASC. 48)

mento l'esito della reazion,e è più debole che ll g iorno seg·t1ente, e d'altra i)arte dopo una pit1 lt111ga ~onservazione la reazione Yiene rinforzata » (1) . Ciò J1on costitt1isce il vero par adoss,o, cl1e è clato solta11to da t111a })el'fetta contrarietà ,di risultati; assolutamente negativo e completamente l)OSi livo. ì\Ii ero .l)ertanto già 1)iersuaso cl1e il lJaradosso fosse realmente dovl1to se1npre ad errori t ec11ici. Se n on cl1e, nell'ag·osto 11ltimo, mi è capitato lln caso cl1e,. }Jer le circostanze fortuite, non cercate, in ct1i si è verificato, 11a il valore di un vero es11erime11to. Il 17 agosto il dott. C. prele\'Ò del sa11gt1e acl t111 st10 cliente, co11 nlanifestazioni terzia.rie in atto, e si recò st1bito al lalJoratorio per co11seg·narmelo. Il laboratorio essend-0 chi11so in quel momento, lasciò il cam1)ione al portiere del casamento, non s.enza qualcl1e esitazione, giustificata dal fatto cl1e il IJortiere g·li sembrò piuttosto brillo. 'Iorn1entato clal clul)bio cl1e il campione 11011 fosse i11 b11011.e inani (dul:>bio cl1e riconobbi del tutto infondato), il dott. C. mi riportò un . altro cam1Jio11e !)l'elevato il g·iorno dopo a llo stesso paziente. Separa.i il siero cla ciasc11no dei due cam1)ior1i lo stesso g·iorno del rispettivo IJrelevame11to. e il 19 agosto eseg11ii la reazione in tutti e due, con tre antigeni e i11sie111e con altri 12 sieri, fra cui 3 si dimost:raro110 positivi (oltre ai controlli di rito, naturalmente). Il resultato fu qt1esto : . \\T. col sier.o clel g·ior110 17 positiva comµleta, concorden1ente coi tre antigeni; \V. col siero <.lel giorno 18 negativa per!etta, concordemente coi tre a11tige11i. Questa discorda.i1za, a11zi contrarietà di rest1ltati, no11 rpoteva essere imputata alla tc·cnica, giaccl1è i d1l e sieri furono esan1:i·n a,ti co1i-

Ho detto cl1e le condizion·i della tecnica han• no gra11de in11Jortanza; via via che essa si è ,-enuta perfezio11a11do, e che sj so·n c011osciute. eù eliminate le su dette ·ed altre cause d'errore, il fenomeno para dosso si è f.atto sempre l)j ù raro. Ciò posso affermare in base alla mia lunga es1)erie11za, e credo che altri l)Ot1»ebbe dire altretta11to. Da tre anni in qua, 1tsanc10 il mio metodo cli determinazione clel sistema en1olit.ico (3) , non ne 110 avuti cl1e c1uattro, j11 luetici curati; ma voglio st1?ito avvertire che non sono mai stati veri e prote1nporane ame1ite, coi 1nedesimi a ntiqeni e col pri paradossi, come l'.ler il passato, bensì 110?1iedesimo siste1na eniolifi.~o, rigor os 1i1ri~111te tit evoli rafforzamenti di positività nel secondo f olato., l\1a ero così persuaso della f<ìlsitiì del esa111e di fronte al i:>ri1no: la prin1a reazio11e così detto naradosso, che 11011 seppi darmi del -. 1 ist1ltava lJiù o i11e110 clebo11nente i)ositiva, la fatto altra spiegazione che rruesta: ct~L un seconda spesso l)OSitiva quasi completa. C1ò acgiorno all'altro le reagine possono scomparicade meno di rado qi.1ando i] pri1no esame si re dal ,s angue, o pe.r lo meno ridurs-i a così eseg·uisce il g iorno stesso o il giorno dopo del · minima quantità da poter trasf armare una l)relevam el;lto. I11fatti R. lVIU.ller i1ota giustareazione positiva in negativa. Mi ricordai almente cl1e « immediatamente ·d opo il prelevalora di quanto av.eva dichiarato w .as.sermann, con sincero rincrescimento, nella sua mono(1) Vedi in TILnrNSTEIN, op. cit., p . ~18. grafia sull'argomento, che fa parte del gran(2) PIETRA \'ALLE N . L a ?iatura d elle reagine ltl eticli e e l e vrincioali cause di errore ?iellci de trattato di Kolle e Wassermann; che cioè reazione di ~iasserinann . Ann. d'Igiene, 1922. è pos,s ibile a vere risultati contradittori col sie(3) DE BLASI D. Sullcl determirl.azione d el ro di un med.esi1no individuo luetico, preles is te 1n a eniol itico ?1ella reaziorie di W asse1'1n ci1111. B oll. della R. Accademia medica di (1) ì\IùLLER R. Die . ero diag1iose der Sypliilis, Roma , 1919; e In. Stil modo di assiciirare ai etc., Urban u . Scl1warzenberg, Wien, 1913, pasis te111 i e11io liti·~·i costari:a di eff ett'i. Arcl1. di scie11ze biol. 1923. gina 54.

....


(ANNO XXX, FASC. 1~8]

SEZIONE PRATIC.\

vato in giorni diversi, a distanza di qualche settimana. Rirnisi in gl1iacciaia i dl1e sieri avanzati, e ripetei la prova il 21 ·agosto, cioè due giorni dopo. Superfluo il clit•e cl1e furono adoperati gli stessi tre antige.11i della prima volta, e che il sistema en1olitico ft1 preparato, con ogni rigore, equivalente a ql1elJo di dt1e giorni avanti. I resultati fl1rono: ,V. col siero del 17 agosto posi ti va co1nplet(jl,;

''' · col siero del 18 agosto positiva

.~011i­

pleta.

Il siero 18 agosto f ll rico11osciuto sterile, come q11ello del 17, la tE.'c11ica ci1·co11data di ogni scrupolo.; gli a11tig·e11i identici; il sistema emolitico equivalente. Durante due giorni di pern1anenza in g-11j accia in. il siero del 18 aveva acquistato la pro1)rietà, di cui si mostrò privo il pr1mo giorno , di dare la \\~asser­ man positiva; dunque doveva contenere ancl~ 'esso, fin da principio, le reagi11e specifich e; e se queste i1011 ft1ro110 cli n1ostrabili nella pl'i.. ma prova, v11ol dire cl1e nel siero stesso do·vevano esservi inizial111ent.e condizio11i tali da mascl1erai'le, e tali da sco111parire durante il periodo di cons~1· \· azio11 è . Se tali condizioni siano rappresentate da sosta11ze a11tagoniste o, più semplicemente, da ca1nbia1nento di reazione, in lln dato senso e i11 t1na ùata misura, 11on è lJOssilJile dire. ~.Ca il caso è così evidente, p er le fortl1na te circostanze i11 cui si è ' verificato, fla co11sentirn1i l'affermazione che, oltre ai r elati,ra111ente frequenti pseudo-paradossi, ca11sati i11d11bbia1ue11te da errori tecni• ci, posso110 da 1·si casi cli ' 'eri e i)ro1p ri fenomeni paradossi, nei q11ali il resultato attendibile è quello positivo. A corroborare questa asserzio11e, ag·gi11ngerò cl1e, secondo la mia es1)erienza, i sie ri di 1Jerso11e sane, purchè si ano conservati al b11io in gl1iacciaia, p11rchè 11on sia110 n1altratta ti (sbattime11to, lunga esposizione a ten1r>erat11ra ambi1ente più o meno alta, etc.), e firio a che restino sterili, dànno costantemente r esultati negativi, a11cl1e se riesa111inati dopo l1na settj ma11a e più.

Interessante pubblicazione : Dott. Prof. ACHILLE CAPOGROSSI

Docente di Patologia ?rledica nella R. Università di Roma Medtoo Primario e Direttore dell'Ospedale Civile < Mazzoni , di Ascoli Piceno

Concetto e diagnostica della Tisi iniziale. Un volume in-8 di pag. IV-83 (N. 1) delle nostre Monol"0.'/11 medico-chirurgiche d ' attualità, nitidamente stampato su O&rta distinta, con elegantissima copertina, L. 1 O. Per 1 nostri abbonati, sole L. 8, 5 O. 1nviare cartolina vaglia al Cav. LUIGI POZZI, \ 7ia Sistina, n. 14 • Roma.

1551

OSSERVAZIONI CLINICHE. DATJ

OSPEDALI RIUNITI MAGGIORE E UGOLAN I DI CREMONA. SEZIONE CHIRt;RGlCA UOl\1lNl

diretta dal comm. prof. T. BUSACHI.

Còntributo allo studio della fratt11ra del rene l)el dott. G. TnoGu, cl1irurgo aggil1nto. Le le ioni traumatiche renali pe1'.' quanto numerose e comuni in letteratura pr.esentano spesso si11goJare interesse e m eritano partico1are illt1strazio11e clinica per i dati sen1eiologici, diag11ostici, i)rognostici e di cura. ~\li da occasione v.enire in argome~to un caso clinico di mia diretta os.servazi·one e cura avuto in .sezionie nel 1921. Si tratta di certo De Stefa11i ...t\rnaldo di anni 12 g·arzone di stalla di Grumello Cremon·ese. Nulla di notevole nell' ana1nn1esi individuale, nulla di interessante ne.i ramo diretto e nel collaterale. I f amil.iari affermano cl1e il g·iorno 10 agosto 1921 il ragazzo, -eludendo la sorveglianza, si introducesse n.ella stalla eqt1ina ed appres-. satosi ad un polledro·, questi gli desse l1n calcio all'addon1e r ovesciandolo privo di sensi. Riav·u tosi dopo u11'ora. dal colpo fulmineo incominciò a lamentare vivi dolori all'adqom e, ebbe vomiti sudori profus·i, qualcl1e- singhiozzo, La m attina del giorno 12 agosto venne condotto alla -s ezione chirt1rg·ica dell'ospedale di Cremona. Lo visitai appena arrivato : polso frequente· 110, piccolo, respiro con angoscia, temperatl1ra 37,4.. Obbiettivamente si rileva stato di difesa addorni11ali da n.on permetterne l'esame diretto. La palpazione riesce dolorosissima in tutti i quadranti addominali. Meteorisn1.o intestinale, riflessi marcati, timpanismo ancl1e nelle parti più decl.i vi, non cenno di ecchimosi. di localizzazione della patita lesione. Il piccolo pazi€11te da du.e giorni non ingerisce che poca acqt1a e si contorce per gli spasimi doloro~i. Nonostante mi venga inviato in sezione con d iag·11osi di pl'oba bi] e J)erito11ite dn. l) erforazj on e intestin1ale non trovo gli estremi per la conferma diagno stica. La vescica è piena: la · vuoto con t1na piccola nelaton. L'urina appar·e con Jegg-e rissi111A soff11sione eino1Jlobi11inica; l esam·e del sedimeJ1to di111ostra la 11resenza ùi scarsi ~l obnli r ossi. Data la insufficienza di dati classici comprovanti la lesione intestinale ritengo prudente l' asten.sio11e da ogni qualsiasi intervento in vigile ntt.esa. J11tanto il pa.ziente incomincia a presentar e n ella prima giornata di. degenza • qnalcl1e tregua al do1ore, durante la quale poss.o mag·gi.ormente escludere l'esistenza di versamenti iìelle parti declivi addominali. L'esam·e rettale conferma l'escl11sione di versamenti nel piccolo bacino. Il giorno· dopo la febbre mattutina· si mantiene in 37,4 e la sera sale a 38,1. Il paziente emette t1n po' di t1rina la mattina non certo ematt1rica, fincl1è n e1 J)omeriggio emette. urine schiettamente san. 1


1552

g11ig·ne. Con la comparsa delle urine sanguigne noto che il piccolo paziente localizza maggiormente il dolore spontaneo e palpatorio alla regione renale sinistra, nonostante alcun seg·no di cont11sione si noti nella cute della _ reg1one. Data l'età del paziente e non disponendo all lora di mezzi adeguati per acoertare il trauma del rene sinistro e avend-o la persuasione che il peritoneo n1on fos,se cointeressato nel tra11ma mi decido di interv1enire operativamente peT esplorare il rene sinistro su cui cadeva ogni mio so:sp.etto. La mattina d el 15 agosto 1921 in i1arcosi eterea con taglio alla Bergmann apro la reg'ione renale sinistra : ritrovo la log·gta renale inf al~cita da grt1mi sanguig·ni e il 1·e11e diviso letteralmente in due porzioni. Con ogni cura liberati i clt1e i)ezzi dél rene dall'ambiente cruoso, constato cl1e il polo i11feriore è aderente alla })ervi infarcita d a sang11 e coag·t1la to; il resto del rene è ader:ente ai vasi renali. No11 essendo possibile alcun tentativo di s11t11ra., clecido senz'altro l'esportazione clei d11e pezzi del rene. Con tecnica solita as1)orto il tutto, faccio accurata toilette clella log·g·ia e cl1iudo lasciando 1111 clr enag·gio di gom111a. Do})O 19 g·iorni il pazie11te esce d alla sezione g11arito l)er })rima int enzione. 1

Il caso clinico riferito m·erita anzitutto alc11ne considerazioni di natura diagnostica. I traumi addominali traggonno spesse volte in errar.e se con ponderatezza non si vagliano tutti i disturbi e tutti i sintomi presentati. Comun emente non è possibile fare se.rio assegnamento su qt1anto ci viene riferito anamnestiC'amente. I pazie11ti in gener,e i1on rlescono o :non possono darci precise informazioni co111e avve11ne il caso. nè i parenti posson:o illuminarci se non vaga111ente sull'acca.d11to. L'esame obl)ietti,ro deve in ql1esti casi accidentali esserci l)rima guida })ercl1è il, i1ostro gi11dizio non resti deviato dalle tante concaus•e riferite che nulla 11a nno a cl1e fare su quaillto Tileviamo n.ei pazienti. Se noi ci fossi1n.o lascia ti guidare clal le· informazioni avute, . cl1e cioè il ragazzo fosse stato col1)it o i.11 l)ieno addome, cl1e avesse av11to \ron1iti, singhiozzo, cl1ock, d e1)vession e, ecc., avremo senz'altro d·urg·enza laparotoniizzato il })iccolo 1Jazie11te. L'esarne acç11rato di esso • in\rece ci co11sig1iò po11clerata e ·vigile .a ttesa, poicl1è i1essun sintorno di l esione intestinale s i ])rese11tò alla J1ostra osservazione. Dapprima l'es tan1mo in forse qt1anclo notamn10 nelle llrine J)resenza <li scarsi g·lobt1li rossi, ma qt1a11do le urine clive1111ero schi·ettam1e11te emn.t111icl1e e il J)azie t1te localizzò c1uasi S})icca ta d olora1; ilità alla regione l'enale sinistra, la nostra i)er st1asione ci p o·rtò ad att11a1~e l"inter, ·ento alla l'egione r e11ale. Il caso, pi1ì cl1e a qt1este c-0ns·i derazioni clin ic:l1e mi l)Orta ::i llo stt1dio del come e percl1è

-

(ANNO XXX, FASC. 4.8J

IL POLICLINICO

s ia avven11ta qt1esta corr1pleta divi.sione traumatica del rene. Ho voluto ripetere sperimentalmente sui ca· da,'eri con marcàta violenza traumi contuntler1ti sulle region i renali p.er vedere se i caratteri di' fratt11ra renale si ripetessero o si a.vvicinas.sero ai tipi speciali osserv~ti in clinica. A cad.averi denutriti · ho violentem.ente dato più. colpi alJ.e regioni renali prendendo di Jnira anche le u ltime costole ed ho riscontrato lesioni mir1ime renali e mai lesioni che cointeressassero il parencl1ima renale. Ho ripett1to tt1tte l e prove del Kuster per accertarmi sull l.effetto di scoppio per pressione idraulica. Visto che ogni qt1alsiasi contusione viol enta sulla regione renale non riproduceva la frattura del rene ho istit11ito due serie di espe1·imenti. Nella !)rima serie provai ad in·iettare forzatamente la vena e l'arteria r.e nali jn sito per via lombare e dopo st1t11ra portai sulla r.egione vjolenti contus~oni . Nella seconda serie ini.ettai dall'uretere ver~o il rene fino a eme. 120 di liquido coloratt e allacci.ato l 't1retere, dopo sutura della loggia renale ripetei le contusioni sulla regione renale del cadavere. Tanto nei prirni casi com e negli altri, pur me.ttendo il cadavere in tutte le posjzion1i non riuscii a riprodurre i tipi di frattt1ra renaJ,e osservati clinicamente. Un rene esportato con moncone ureterale e iniettato forzatamente dalle vene e arterie renali, &e con violenza lo si scaraventa st1 un pavimento o· parete solida, difficilmente si riesce a riprodurre in esso se non superficiali lesioni di fratture sinuo.se e pii1 che altro, spapJ:,l:lamento del parenchi1na. Al contrario se si inietta, previa allacciatt1ra dei vasi, fori.e quantità di liq11ido ùall 'uretere fino a determinare una ipertens ione della pelvi e si ripete la prova scara\'€ntando il rene su una parete solid.a con molta viol enza, si ritroverà che spesse volte il rene pt1ò presentare diverse linee di frattura profonde cointeressail!ti tutto il parencl1ima r.enale e talvol.ta spezzettarsi in due parti di cui il l)Olo inferior.e legato alla pelv.i renale e il pezzo superiore r estare adeso ai vasi renali con molta rassomiglianza a ciò che si osserva clinicamente. Q11este prove sperim entali, già dal Kiister esegt1ite e da me ripett1te con qualche variante, non riescon'O a riprodt1rre perf ettam.ente q1tel che osserviamo, per quanto raramente , in clinica. E ciò perchè l'esperimento fatto s11l cadavere o sul rene asportato è ben diverso da qt1ello cl1e pt1ò .avvenir.e st1l vivente, sia per l o stato di t ensione o di sorpresa in c11i pt1ò trovarsi la parete addominale, sia per l a speciale posizione in Cll i possono essersi trovati g1i individui colpiti 1

1

• •


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48]

~EZIONE

accidentalmente dal trauma. Le prove sperimentali pertanto mi fanno concludere: . 1. Percl1è possa avverarsi una frattura profondp. renale, l'individt10 deve trovarsi in istato cli sorpresa della parete addominale, percl1è nel caso contrario è più facile la lacerazio11e della parete addominale cl1e la fr.attt1ra renale. 2. Ammessa la sorpresa .addominale e la posizione più agevole del paziente a ricevere il trauma, è necessario perchè si avveri la frattura renai.e, eh.e il rene in quel momento sia in istato di ipertensione n·on solo nella pelvi ma an1cl1e n ei b.acinetti, quando cioè l'individuo ha la v.escica piena, l~ cui tensione si fa risentire in tutto il circolo urino.so renale. 3. Le contusioni violenti sul1a regione renale, sempre cl1e vi sia la sorp~esa clella parete addominale, possono determinare contusioni st1perfici.ali al ren1e, anche vero spappolamento renale, quando il r ene si tr.ovi in condizioni di stasi circolatoria, ma non mai fra.tture profonde tipiche del ren,e.

NOTE E CONTRIBUTI. B. RAIVIAZZINI - MODENA diretto dal prof. TARABINI.

OSPEDALE

Nuovo segno della predisposizione alle malat.. tie subacute del torace e conseguenti applicazioni pratiche per il dott. ])EL-RIO DARIO, assiste11te. Come è noto le malattie non possono colpire un organismo, se questo non offre loro un terreno che si.a favorevole all'attecchimento di esse. Perchè ciò si verifichi dev·e avvenire, a quanto afferma Murri, un 'azione combinata, vale a dire deve unirsi · all azione dei microrganismi quella della predisposizione del terreno. Fu infatti fin.o dai ten1pi più antichi osser,·ato che, mentr·e tall1ni individui subivano la azione ·di determinate malattie, altri che pure vivevano nelle identicl1e condizioni di quelli, ne restavano immuni. Si comprese fino d'allora che « la malattia è sempre in ogni caso una evenienza direttarr1ente proporzionale alla infit1enza morbjgena ed inversamente proporzionale alla resistenza dell'organismo», fatto che l\1artius e Gottstein sintetizzano nella nota f ormola K = ~ ove 1

l'- = malattia, p = influenza del germe, e = re... istenza dell'organismo.

PRATICA

1553

In un organisrr10 s.i parla di diminuzione relativa od assoll1ta delle forze di difesa ogni qualvolta in taluna delle sue parti o n·e l suo complesso vengano ostacolati gli atti fondamentali della vita o .alterate le funzioni. Tanto dai sostenitori della teoria morfologica come da cl1i attribuisce l'invasione dei morbi all'esaltato potere dei microrganismi sono registrate delle malformazioni scheletriche del torace, costitl1zionali od acquisite, le quali al: terando iL fl1nzionamento attivo delle i)areti ·e secondariamente il passivo dei vti.sceri respiratori conveng·ono a disporre qu-esta importante s ezione del corpo all'offes~ di speciali malattie; e per quanto abbia avuto diffusione nello studio specialmente della tubercolosi polmonare la clottrina contag·ionistj ca, si è però sempre dato valore n·ella patogenesi anche alla predisposizione anatomica.

Les-chke , liar1semann, Hart, Marf.an·, Concato, Guerrin, Fici ed altri affermano in base alle loro osservazioni clinich-e che è sufficiente • la cleformazione toracica senza altro su ssidio pato ~renetico a creare predisposizione alla tubercolosi polmonare. lVlarie, Clement, R esonçon, 1\1anu·el pure ammettono la predisposizione morfol ogica, ma soltanto qualora la d·eformazion·e toracica sia di tale en tità da interessare tutto un organo e creare ipoematosi. L11cian i, Albertoni, Donder s, Elner, Tendelao, Harras pure sono tutti di avviso che il vizio anatomico crei predispos.i zion·e all-e malattie tor.aciche. Sig·norel1i afferma che per avere la predisposizione recetti,ra si debba aggiungere alla deformazione toracica l1na condizione di simpaticotonia cefalo toracica clata cla iposu r ren alismo e ipotiroidismo. P ende confermò tale affermazione avendo osservato cl1e soldati con abito ipotiroideo surrenale andavano facilmente soggetti all'infezione tubercolare. Il Bardel abbina al1a lesione anaton1ica toraicica una costit11zione linfatica. Il Poltal1t t1na timo linfatica. · Gli studiosi di antropometria e morfo logia clinica hanno preso in consi derazion e il problema della predisposizione .anatomica ed han110 dato val01"8 prediS1)011ente per le m.alattie toracicl1e in g·en ere ed in lJarticolar modo per la più g·rave: la il1bercolosi, a cleterminate D rchitettl1re costituzio11ali di organismi col nome co1npl'ensivo di 1iabitu~ . L l1abitus venne dedotto da certe particolatità di costit11zion-e riconoscibili clall ,esame e1

1

1

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1554

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IL POLICLINICO

sterno e a seconda delle caratteristiche morfologich·e viene diviso dalla Scuola De Giovanni in duè gruppi atipici: 1) Habitus bracliili11.eo (terza combinazione

1norf ologica di De Giovanni, costituzione m egalosplancnica di Viola). Di questo habitus bracl1il-ineo non mi occt1però pe.r chè è proprio della diatesi apoplettica; descriverò invece quello · longilineo, che come insegn·a De Gio• vanni e la sua Scuola è quello che si riscontra con speciale frequenza nelle ma lattie polmonar i ed in fattispecie nella tubercolosi. 2) Hab itits lor1 gilirieo (prima combinazione

inorfo1ogica di De Gi0vann1, costituzione microsplai1cnica di Viola ) è caratterizzato da denutrizione, cor1)oratura esile, stretta e lu11ga, arti lung·l1i eccedenti sul tr onco anc11· esso lu11go e sag·gittuln1ente sc1'1iacciato. Torace eccedente sull'addome e m assa orga11ica ridotta. ' Sistema nervoso eccitabile ed esat1ribile fa cilm ente. Si 11a in tale habitus· longilineo (Viola, Fici) squilibrio di rapporti fra il polmon1e di g·rande massa ed il cuore insufficiente p·e r tale massa, cui consegue scarsa irrorazione sanguigna degli organi toracici e specie degli apici polmor1ari. Si trovano quindi gli organi toracici in condizione di paupe rismo organi.ca. L'·esp erienza della guerra e le statistiche dei tubercoloti'ci bellici ha confermato il valore della predisposizione artato11iica alle malattie toraciche (Fici, T tbbercolosi, 1920, n. 7). Il prof. Tarabini, dirigente il Tubercolosario di Mod·e na, nel quale io presto servizio come . assistente, n.ella sua pratica tanto. ospe.daliera che privata, ebbe campo, specie durante e dopo il periodo bellico, di esamin.are moltissimi ammalati di forme · subacute del torace (n euroradi.colite toracica e lombare, pleurite e specialm ente tubercolosi polmonare) di ogn•i età e condizione e di constatare che nei più di questi ammalati che si presentavano alla sua visita .esisteva u11a asimmetria scheletrica negli arti inferiori, consistente nell'essere un arto più lun.go dell' attro.

Continuando nelle sue osservazioni ed usando metodi fis si, di cui farò cenno, gli ricorse di vedere più spesso che l'arto sinistro predominava in lunghezza sul destro e che salvo casi di .eccezione la Jesione t oracica era 01110-

(ANNO XXX,

F ASC. 4-'3 J

Il ris11l t.ato dei calcoli fatti su questa casistica è sinteticamente il seguente: Degli i11f ermi elenca ti il f)7 ~G = 361 presenta disparità in lungl1ezza d·e gli arti inferiori: il 66 % =· 237 presenta })it1 ll1ngo l'arto· inferior e · sinistro : nell'80 % = 288 la lesio11e toracica è omolaterale all'arto più 11111go. Seguendo il suo es.empio, mi accinsi a fare osservazioni personali e a tener11'e calcolo, segu.e ndo i suoi metodi clinici e servendomi ancl1e della d·oppia croce ipsogonom·etrica Tarabini-Del Rio, un a111Jareccl1io cl1e facem1110 costruire appositamente e cl1e descriverò a st10 tem1Jo. Intanto ecco i div.ersi es.an1i · 111.etodici da noi ' usati i1er le ricerch e del caso : 1) Fissati due plinti omologl1i n elle creste

iJi acl1e o meglio 11ei troca11te1·i, n1esso il paziente n ella posizione dell'attenti si constata ti dislivello dei due -nunti e si verifica se la lesion.e toraci<;a è omolaterale al punto più alto. Se ciò avviene si dirà cl1e il segno semiologico è p ositivo, S·e al contrario neaativo. ;?) l\l esso in decubito dorsale l'individt10 da esaminare e fissati gli arti inferiori sulla perl)endicolare alla linea intersecante 1 due punti omologhi delle creste iliacl1e o clei trocanteri, si osserva quale dei due m alleoli o calcagni sopravanzi sull'altro. In quest a ricerca si può aver-e sussidio nella croce di Volkmann.

3) Si misurino col n:astro metrico gli arti od i ·v ari segme.n ti e si avrà pu r e per. risultato la .C t}noscenza dell'arto più lungo. 4) Altri inetodi soggettivi, l1tj li zzabili a

seco11da dell'in telljgeì1za del 1)azi.e11te sono i set::uentj : .... lVIesso in posizione dj attenti l'individuo in • esame chiedergli S ll ql1ale dei dl1e piedi si senta p iù appoggiato. Egli ris1) onderà cl1e si sente più a1)pogg'iato s11l piede cl1e corrispond1e all'arto più lungo; così pur·e dopo aver fatto fl etter e ed estendere più volte le gin occl1ia all'ammalato, questi rispç>nderà, qt1alora ne sia richiesto, c11e sente più stanco l'arto più lungo. PllÒ servire ancora la se11sazion.e cli benessere ch e avverte il m~rc iatore qualora nelle strade a schie11a di mt1lo, cam111ini dal lato ove gli corris!1onda allo ester110 l'arto i1iù lt1ngo.

l aterale <t lr ar to 11iù, l unao.

Il prof. Tarabini mi. com11nicò da oltre un anno quanto da tempo aveva scoperto, invitandomi a controllare i fatti da lui osservati, e mise a mia disposizione, p erchè la ordinassi, una raccolta di 372 casi. ,

(

I casi da me oss.ervati e raccolti n el corso di quest'anno sono in num ero di 123; per n1otivi di spazio ne porterò soltanto uno schema:


[ANNO XXX: FASC.

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SEZIONE PRATICA

intercostali, come è facile osservare ancl1e colla semplice ispezione si espandono meno con conseguente diminuita ventilazione. 2) I fori intravertebra_li v·e·n gono, per l'avvicinamento delle v-ertebre dal lato diella concavità, più ristretti e i nervi che ne €Scono compressi e lesionati reagiscono al fatto meccanico con dolore (neuroradicolite) . Questo enunciato viene confermato dalla radiografia qui riprodotta di un ammalato già tubercoloso polmonare destro sospetto di lesione sp1ecifica ossea alla colonna vertebrale ed invece affetto solo da neuroradicolite destra tra la II e IV vertebra lombare.

An1malati subacuti toracici N. 128. .....

Q,)

s::

·-s 8

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~

Ammalati con lesione toracica posi ti va, cioè corrisp0nden te all'arto più Jungo . . . . .

59

Ammalati con lesione toracica n egativa cioè non corr ispondente all'arto più lungo . .

7

Totale a mmalati con arti dispari per lunghezza . . . . . .

66

53

112

11

57

1555

1~?3

Dividendo per malattie gli alnmalati osservati '

I

Tubercol osi Non tuberc. s inis. destri s inis. destri

I

To tale '

,1

Maschi positivi

20

14

16

9

59

,.\.

.Nlasch i negativi

1

4

. Femm. positive

16

6

Femm. negati ve

1

1

38

25

Totale . • • . .

2

18

34

7 •

13

58

2

4

26

123

Da quanto sopra ho riportato se ne possono ricavare le conclusioni seguenti : 1) Tanto nei maschi che n elle femmine è facile risicontrare diversa lunghezza degli arti inferiori (100 su %=123). 2) È più frequente che l'arto s1nistro inferiore sia più lungo del destro (61 % arto sinistro; 39 % arto d'e stro). , 3) All'arto più lungo corrisponde a guisa di legge la l esione del torace (91 su %). Misurati i due arti inferiori dell'ammalato Del 2° e 3° enunciato si ricava come risul- i11 parola, ne risultò che l'arto d·estro era di tante che le forme toraciche subacute sono più due centimetri più lungo d·el sinistro. In d·etta fre.qu enti nell'emitor.ace siruistro ch·e n el destro . radiografia è e.vidente la curva a concavità d·eTale affermazione conferma anche un lavoro stra con i corpi vertebrali più avvicinati dal del Sartori (Sulla frequeriza dell'apicite sini- med·esimo lato. Tanti altri casi potrebbero venire illustra ti stra sulla destra. Tubercolosi, 1920, n. 12). Col fatto messo in luce dal prof. Tarabini qualora si ricorresse sempre ·alla radiografi.a. ('Tubercolosi, 1923, n. 3) e da me confermato Dimostrata come avvenga la neuroradicolite. ed illustrato più ampiamente emerg.e con evi- che si pu ò considerare la sentinella avanzata denza che l'alterazione secondaria alla irrego- delle lesioni subacute toraciche, con facilità si larità scheletrica debba creare meiopragia in può dedurne come gli organi toracici che riun lato della gabbia toracica con danno dei cevono dal lato d'ella convessità nervi anatovisceri in .essa contenuti. mica1nente depauperati si debbano trovare in Difatti: 1) per ragioni di equilibrio statico istato funzionalmente inf,e riore del normale la colonna vertebral·e forma dal lato dell'arto tanto da creare un terreno favorevole per l a più lungo una concavità più o meno marcata localizzazione dei germi. in seguito alla quale remitorace in essa coim Dopo quanto ho detto circa la predisposiziopresa diventa più ~rto e meno capace (dop- ne anatomica alle m·a lattie toraciche e con parpia croce ipsogonometrica), gli arti costali ticolare riguardo alla più grave la tubercolosi vengono avvicinati di più e quindi gli spazi polmonare, giudico assai importante in special 1

1

,


I

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[ANNO XXX, FASC.

IL POLICLINICO

modo ora che con la fondazione di tubercolosari e dispensari per ammalati o pr.edisposti alla tubercolosi -si oerca in ogni modo di diminuire se npn eliminare i dannri. sociali portati dal terribile morbo il segno semiologica di predisposizione del prof. Tarabini per le applicazioni pTatiche che se ne possono ritrarre circa la cura ed in sp.ecial modo la profilassi di dettJa malattia. Abbiamo già potuto conseguire miglioramenti e guarigioni stabili -in seguito ai nostri ripctl1ti tentativi di correzione della concavità della colonna vertebrale, · in casi anche inveterati di neuroradicolitir. I1 metodo al quale ci siamo fermati, perchè risultò il più semplice, è quello dell'applicazion·e di una conveniente suol.a più alta alla scarpa corrispondente al1' arto più corto. La diffl1sione di questo semplicissi\Ilo metodo ortopedico ed il tempo potranno dire fino a cl11e punto si possa sperare in ispeci.al modo in riguardo allà profilassi. Così non dhieden.do questo esame e questa cura nessuna difficoltà e spesa speciale s:arà opportuno, data l'importanza del mezzo profilattico, istituire visite obbligatorie ai bimbi e in speciale riguardo a quelli co:ri precedenti famigLiari e susseguirl.e con la ·p ure obbligatoria correzione della deviazionie scheletrica. Concludo periSuaso dì av.ere contribuito a portare a conoscenz·a degli studiosi e deti pratici un importante fatto semiologico della predisposizione 'alle malattie toraJCiche a tipo torpido e UDI nuovo e semplice mezzo di profilassi e di terapeutica delle malattie polmonari fra le quali 1a più grave quella della tubercolosi.

DISCUSSIONI E COMMENTI. OSPEDALE lVIAGGIORE DI BOLOGNA.

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Importante pubblicazione: Dott. FURIO TRAVAGLI già a. v. del reparto dermosifilop. degli Osp. Civ. di Genova.

LH moderni lottH contro le malattie sessuati Prefazione del Prof. A. MORSELLI della R. Università di Genova. SOMMARIO. - Prefazione - Introduzione. - Parte I. Cap. I. Gli organi della riproduzjone - La riproduzione umana. Parte 11. Cap. I. Alcune considerazioni sulle malaelie . sesc;uali. · Cap. II. mcera molle. - Cap. III. La blenorragia. Cap. IV. La sifilide. . Cap. V. L'evoluzione patologica della sifilide. - Cap. VL Cura. della sifilide. - Parte 111 • .cap: I. J)ìffusione delle malattie sessuali. . Cap. II. La prostituzione in rapporto alle malattie sessuali. - Cap. III. Educazione ses: suale. . Cap. IV. Igiene sessuale. - Cap. v. La profHas~1 d elle malattie sessuali. - Cap. VI. Il certificato prematrt· rnoniale. - Cap. VII. La profilassi in rapporto all'igiene indi· viduale. - Cap. VIII. Profilassi della sifilide. · Cap. IX. Il momento attuale per la profilass i celtica. di Stato. Il nuovo regolamento per la profilassi della sifilide e delle malattie veneree. Un volume nello stesso ampio formato delle Monografie del e Policlinico >, di pag. ·vIII-112, con 15 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata. · Prezzo: L. 1 O - Per i nostri abbonati, sole L. 8. 5 O, in porto franco. Inviare cartolina vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, n. 14 Roma.

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Esiste in Italia la dissenteria amebica 1 Dott. FILIPPO FRANCHINI Medico Primario e lib·ero docente. Al Prof. ODDO CASAGRANDI.

Il prof. Oddo Casagrandi nell'adunanza della Società medica-chirurgica di Padova tenuta il 27 a1)rile 1923 ha affermato che « questa Dissenteria amebica nostrana o Am·ebiasi nostrana, ,e ndemica non t1siste ..... ». Io cl1e abito e pratico la medjcina in provincia di Bologna e che ho detto a Colleghi di qui tante volte il contrario, non posso lasciare senza com1nento qt1este parole. Non intendo affermare l)iù di quello' che ho visto l)iù volte io stesso nelle campagne del Bolog·nese e del Ferrar ese e n.ell,Ospedale l\1ag·g·iore di Bologna; e quello che ho visto sta nei terr.oini seguenti. In alcuni comuni del Bolog11ese (Molinella, ìVIedicina) e del Ferrares€ (Argenta, frazione di Codifilime) serpeggia nei 1nesi di estatea11tunno in forma di piccoli nuclei o di casi isolati llna rnalattia così., a grandi tratti, caratterizzata. Principio repentino : febbre modica o moùicissirna: di rado iuanca e di rado è molto alta e dura solo· p,e r i primi 2-3 giornt. Diarrea con 10-20-50-60 scaricl1e nelle 24 ore, muco-sanguigne, scarsissime di materiale, quasi senza f.eci vere e proprie e tenesmo. Nelle feci fresche dei malati non ancora curati si tro,rano in gran numero ameb~. Esse hanno ectoplasma ed endoplasma nettamente distinti fra loro. L'ectoplasma è abbondante, omogeneo, di trasparenza leggermente ed uniformeme.n te 01:laca : l'endoplasma è pieno di granuli e di frammenti che paiono detrito e contiene spesso globuli rossi in numero vario. Il nucleo è frequente che non si veda. Le amebe sono mobili. Il movimento si compie così. Dapp.rima l' e·ctoplasma butta fuori in modo rapido una protuberanza circoscritta. a larga base e ad estremità arroto·n data; oppure, talvolta, si fa in fuori, si direbbe che scappa fuori, dal corpo cellulare per un più largo tratto quasi come un fiotto e con movimento ondulante. La detta protuberanza si allunga, m.a _non moltissimo : in generale r1on supera la lungl1ezza del diametro del corpo amebico. In primo tempo è formata di solo ectoplasma : uniforme, 11n po opaca, come perlacea. Più tardi si vede, spesso, irrompere de ro la protuberanza, I, endoplasma con ciò che contiene: e così il prolungamento si allarga e finisce come col diventare il n11ovo corpo dell'ameba. Questo 1


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te11 de ad arr otonda.rsi; e poi, tal ora subit o d opo il primo prolungamento, n e spunta un a l tro da qu a lsiasi altra parte del contorn·o del-,., l 'ameba e si r ipete quello cl1e 110 detto or ora. Talora invece il p r olungamento per tutto il tempo ch e dura l 'osservazione non si r iempie di endoplasm a. Qt1.esto ciclo di trasformazioni si l)UÒ vedere svolgersi in 1/2 minuto-1 minut o. Ta le aspetto, ch e è regola di osservare in feci fr esche di mala ti non ancora curati, lo si puo avere ancl1e dopo le primissin1·e iniezioni {ti emetir1a ed eccezionalme11te ancl1e dopo cura J>itì intensa. Di ql1esti ultimi casi io n e 110 \'isto uno; ed era di t1n birnbo di 17 mesi cl1.e n101·ì. I malati curati con ir1iezioni sottocutanee di cloridrato di emietina (gr. 0.80-1.00 in t11tto) già dopo 1 o 2 jniezio11i di 4-5 centigrammi. l 'una non 11anno quasi più tenesmo ed 11anno spesso già modificato l'aspetto delle scaricl1e : il sangu.e sce1na rai:>idame11te: compare materia fecale vera e propria insie111e col m11co: dap1Jri1na. r>oltacea e poi solida e poi anche il m11co s1)arisce del tutto o q11asi del tutto : un po' cli in11co p11ò rim.anere. Dopo pochissim.e iniezioni le amebe diminuiscono rapidamente di numero : lJerdono quasi subito il m ovimento e ·cambiano assai notevolmente di aspetto; a chi l e guarda in que·s to momento le trova: tonde, ovali od ellittiche senza distinzione di ectoplasma t-d ·endoplasma, , granulose, ancora con g·lobuli rossi talora anche nu1n.erosi; si direbbero formate di solo endoplas1na. È difficile vedervi movimenti : però certi prolungamenti eh.e si possono scor gere in alcuna di ·esse, stanno con ogni probabilità ad indicare che qualche movimento c'è ancora. Altri esemplari si presentano v1escicolosi, perf.ettamente tondi, con poco pr·otoplasma granuloso addossato ad un tratto d el contorno e per il resto trasparenti, come se fossero vuoti. Talora di questi corpi ultimamente descritti se ne vedono due attaccati insieme proprio come dt1e bolle di sapone. Q11este amebe così trasforma te si possono trovare, oltre che in malati ci.irati con emeti11a, anche in malati curati con gli antidiarroici comuni o abbandonati a se stessi senza cura o con cura mal diretta. l\1alati che rimangono più o m eno dia rroici e si trascinano malandati in sal11te, talora in condizioni di gravità estrema. Di tali malati ne 110 curato anch'io due (che ricordi nettamente) con esito di vera resurrezione. P.er ·credere alle quali r esurrezioni bisogna averne viste: sia pure t1na sola: m.a, aJ1ne110 una, bisog·na a\·erla vista: cl1è d opo non si dimentica pi ù : n1a, vederle, n ei gabinetti non si può. Di tali malati alc11ni certo sor10 morti prima che la clic:;sent€ria amebica fosse 11ota nella nostra

P ro vincia e l a cu ra, a pp licata. Queste morti tornano oggi spontaneamente alla memoria dei più intelligenti fra i colleghi di questi miei paesi i qt1a li a suo tempo mal si spiegavano quell.e sindromi morbose dominate dalla diarrea in soggetti pallidi, senza tar~ nè localizzazioni .t ubercolari rilevabii, i quali, dopo essere se1npre più dimagriti e dopo aver talvolta fatto cure vacciniche antitubercolari (qual• cheduno fu mandato a nch.e per il pneumotorace) fi11ivano la vita per lo più con la diagnosi di tubercolosi intestinale. Il guaio è che, ancl1e in questa mia Provincia, è tutt'altro cl1e escluso cl1e morti simili a queste non continuino ad accadere. Ma torniamo a noi. I n1alati acuti curati subito con l'emetina possono g·uarire stabilmente: nessuno clei malati curati da n1.e o secondo i miei suggerimenti ha avuto com1)licazio11i dal 1919 a questa parte. Uno 8 mn1alò ·pochi mesi dopo, di ittero lieve. ' Il dil ige 11 te col] ega Andalò di lVIedicina 11a osservato in questi. uliimi 2 a11ni, oltre una ventina di i)erson e in ì\tiedicina ammalare con febbre e cospiClla tumefazio11e del fegato sì da arrivare fino all'ombelico: persone state diarroich e 5-6 mesi prlma, o diarroicl1e ancl1e allora: i1on curate con cn1etina o non presentatesi mai al medico . T11mefazione del fegato e fehbr e s1')arivano i11 J)Ocl1i g iorni con un g·r am mo di cloridrato di emetina iniettato sotto la pelle. Di qt1este persone alcune ne ho viste ancl1'io in Medicina a guarigione ·compiuta. Ave·va.no il fegato 11n })O' più grande del norma1e, un po' duro, .regolare. Il d etto collega Andalò ricorda nettame11te alcuni asc-essi del fegato occorsi, anch'.essi, in qu esti ultimi anni. Uno di q1vesti casi fu operato più volte: l't1lt im a volta dall'Avoni il quale lo l1a ancl1e (1). Nel pus di questo ascesso manpt1bblicato • datomi dall'Avoni per l'esa me parassitologico io vidi amebe : il malato g·uarì dop o una cura di emetina associata, per effetto della qual.e si modificarono in modo « rapidissimo, sorprenclente », dice l'Avoni, «l'aspetto e la secrezione della ferita operatoria». Dopo due anni di salute perfetta, ammalò e morì di tisi; p~oba­ bilmente contagiata da un fratello con ct1i ,·iv eva. Questo malato è bensi n ato nel Brasile dove · la dissenteria am.ebica è malattia domina.nte, ma non vi av eva vissuto oltre il 4° anno d'età; e. perciò, quando ammalò in Medicina (volendo pt1r far risalire il principio della 1nalattia alle prime febbri che insorsero all'età clj 15 anni) clin1orava in Medicina da 11 anni ed era se111pre stato ben,e. Qt1ivi adunque, co11 1

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Sul tratta111enlo dell'rtscesso epatico do a.1rieba. Rivista di Cl1irurg·ia, an110 II, fase. 1 . gennflio-febbrnio 1923. (1)


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ogni probabilità, contrasse la malattia e non al Bra.pile. Lo stesso dott. Andalò mi fece vedere, nell'ottobre 1922, un giovane stato diarroico nell'estate e non curato. Aveva da pochi giorni la febbre: sorta improvvisamente o quasi : prima remittente, poi intermittente, altissima, con dolore violento al costato destro e all'epigastrio; con segni di liev·e pleurite de. stra e f.egato dolentissimo che si palpava fino all'ombelico r·egolare e tondo com'e una cupola scl1iacciata. Dopo una o dl1e (non ricordo bene) iniezioni di cloridrato di emetina, cioè dopo cinque o dieci centigrammi, già iniettati quando io arrivai, la febbre era sparita sì che io 'e l'Avoni, cl1iamato, qu.est'ultim o, per operai·e il malato, consigliammo di attendere. La febbre non riapparve più e il fegato tornò in pochi giorni nei limiti normali solo restando un nodl1letto di periepatite grande c·ome una av.ellana all'epigastrio. l\1alati come questi della provincia di Bologna (salvo la complicazione epatica) ho curato provenienti dal Ferrarese e dal Ravennate: curati ·e guariti con l'.emetina, associata talvolta, nei casi cronici, per lo più mal curati, col ne·osalvarsan. Pochi giorni f.a ho dimesso dall'Ospedale Maggiore di Bologna un ex ufficiale che ammalò di diarrea a Taranto nel 1916 e che da sette anni peregrinava di celebrità in celebrità portandosi sempre in giro la sua diarr·ea, sempre più stremato di forze e di fiducia. Egli non era mai uscito d'Italia. Dopo i1n gramn10 di em·etina, cioè dopo 8 giorni di cura, aveva l1na scarica al giorno, quasi so... lida: ed uscì non credendo ai suoi occhi: p er quanto io avessi voluto che rimanesse ancora. La dì.et.a ch'egli tenne fu la 2a d ell'Os1Jedal·e; cioè mista, con carne, pane e verdura. Questo malato, in cui il 11) esame di fe-ci f.u negativo, mostrò al 2° esame un sem·e nzaio di amebe con • tutti i più tipici caratteri attribuiti alle amebe patogene i quali ho dianzi desctitto. E superfluo che aggiunga che nessuno aveva mai fatto l'esame delle fe.ci. Tutti i rna:lati io li cur.ai solo coll'emetina : )n pochi casi cronici, mal . c11rati ·e deperiti molto, associai il neosalvarsa n. La dieta tenuta fu di r.egola la 2a del nostr o Ospedale anche in casi di diarrea intensa : in.fine aggiungerò che fl10.ri d·ell'Ospedale. t alvolta i malati non vollero neppure stare in letto durante la cura.

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Orbene: questa malattia è o non è dissenteria amebica? Eh via! non ci può essere n·e ssun tll1bbio. Per non convenirne bisognerebbe distrugg·ere tutti i fatti dianzi riferitj. Io non

ho più cercato, dopo i primi casi del 1919, pubblicati nel 1921, i bacilli dissenterici nelle feci e n1i sono appagato del reperto delle amebe: non ho mai esperimentato sui gattini, no11 mi sono ·mai accanito a cercar le cisti nè mi sono mai preoccupato di vedere se in tutti i casi la amebe trovate avevano tutti, proprio tutti, i caratteri precisi, identici a quelli attribuiti alle amebe patogene . . A. che pro? Il complesso dei fatti clinici, parassitologici e terapeutici non basta a far la diagnosi? L'ie.ccessivo sminuzzare l'indagine nell'uno o nell'altro dei detti campi non può, per avventura, pregiudicare la comprensione del tutto? Se anche qualche diff ere11za di dettaglio fra le amebe che io vado osservando e quelle descritte com.e tipiche, ci fosse, chi si prenderebbe la responsabilità di dire che casi simili non sono di dissenteria amebica, solo . per qu·ella ~al-che differenza? Con un complesso di fatti oosì costanti, c'è proprio bisogno di eercare altre conferme per la diagnosi massacrando l'intestino retto di giovani gatti o misurando coJ. micrometro le cisti per vedere· se pro prio soin o tanti micromillimetri di diametro e non uno di più o di meno? Secondo il prof. Casagrandi «non è possibile stabilire quale sia Z.'agertte che per primo de- . termina le lesioni nel crasso o nel fegato; è solo possibile stabilire esattamente l'intervento postumo delle amebe in lesion.i già esistenti. L e amebe stesse sono state vedute da alcuni amebiologi nello spessore di tessuti apparentemente sani, sempre con batteri». Io non vedo perchè questi apprezzamenti (che altri ha già fatto) il prof. Casagrandi li faccia solo per la dissenteria amebica no·s trana e non per la . ' dissenteria amebica jn generale. Lasciamo stare la difficoltà insormontabile, o quasi, di cogliere il primo momento d'azione di un germe qualsiasi sui tessuti dell'organismo: mettiam& da parte il fatto affermato ·d ai più 1e per parte mia trovato esatto che cioè di regola le amebe patogene non si accompagnano, o quasi, a batteri e l'altro pur esso concordemente verificato che cioè il pl-ls . degli ascessi epatici amebici è sterile di batteri; lasciamo adunque da parte tutto questo e supponiamo ancl1e che la causa prima della dissenteria a.m ebica non siano le amebe. Ma finchè si vedrà che col guarire della dissenteria le amebe scompaiono rapidamente dalle feci, e che· con la sola cura emetinica scompaJ..ono in ·pocl1i giorni certe ·e normi tumefazioni del fegato che si vedono comparire in ·pBrsone e luoghi colpiti dalla dissenteria; fegati nei quali, quando ci si può guardare dentro nG>n si trovano che amebe; fi11chè si v.edrà ' questo, co1ne si v·ede difatti concorde1


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mente in tutte le parti del mondo da tutti altrettanto bene fecero Doflein ed Hartmann quelli che sanno guardar bene, come non am- a ribattezzarla con lo stesso nom-e oltre 20 anmettere un l.egame, e strettissimo, fra le amebe ni dopo : 20 anni c1i sminuzzamento di ricerche e le alterazioni anatomiche·? Ha perfettamente € di moltiplicazione di specie. La quale moltiragio11e Abrami di dire che la questione della plicazion.e, si noti bene, non è stata l'effetto di specificità o no d olle amebe «ha una importan- 11n proposito deliberato di confonder l·e cose, za pratica minima». Tutto si svolge come se ma è dipesa da questo : che diversi e tutti coml'ameba fosse realmente la causa specifica del- . petenti medici di varie parti del mondo 11anno la dissenteria amebica: la malattia in ct1i si visto che le ameb.e che cagionav.ano la diss-entrova l'ameba dissenterica ha quadro clinico, teria in quei luoghi erano realmente diverse alterazioni anatomiche, complicazio11i e cure l)er qualcl1"e dettaglio da altre descritte altrove speciali. e pur cagiorianti altrove lrt stessa malattia, gutiribile con la stessa cura. L'errore è di aver È ben concepibile che so·p ra una mucosa intestinale infiammata o sopra una piaga cutadato (e di i ontinuare a dare) a que·s ti dettagli nea granulante attecchiscano le amebe, come troppo gran p-eso: q11ando invece, si dovrebbe ba visto il Casagrandi « se11,za che a queste si considerare l'estrema, imprevedibile va1iabilità possa11.o attribuire le cause della lesione ». Ma e adattabilità delle amebe ai diversi ambienti. P€r fortuna, quello che in tale confusione ha qu esta è tutt'altra cosa. La questione è, invece, qi.1est'altra. Qua11do un'ulcera intesti11ale st1 tenuto duro è l'edifizio clinico con1e cosa nacui la natura ha seminato delle amebe guari- turale e n on artificiale ch'esso è. sce con lo sparire di queste di sopra essa, coChe l'emetina abbia azione amebicida è anme non concludere che è cagionata clalle cl1'esso un fatto cl1e trova in tutti i casi, o quaamebe? si, 11na conferma così palese che non s.e ne può Dice il prof. Casagrandi cl1e cc le ragioni per dubitare. 1VIa anche qui, questo effetto, bisog11a le qi1,ali queslo attecahimentJo (cioè nel r.etto di av.erlo veduto ed essersene pe1·suasi nel 1nalaanin1ali) avviene, sono insite nella presen:.a, to. Le ameb e sco111paio110 con la cura clell'eme1ielle f e.ci stesse, di un materiale capace di detina non associnta a d altre : spesso senza nepterniinare la infi,amma.r.ione del crasso, ir1.dipur restringere la dieta : ta lora senza cl1e i penclentemente dalle amebe. U cciderido q'u,este malati si assogg·ettir10 neppure a stare in letto. ultinie, la lesione nei gatti si produce nello La climostr~1z ione è qui e non la si dev.e cerstesso moclo >> . Ora qui bisogna nota re che que- care altrove. Ci sono casi cl1e guariscono sensta non è punto l'opinione di tutti; e che, ad za em etin et, ma con altri rimedi? Facciamo inogni modo, p11ò essere cl1e, uccidendo le aine- tanto le più pruclenti riserve su queste guaribe, non si uccidano le cisti ; cl1e da ql.leste gioni : m a, a11cl1e an1mettendo che siano stabinascano amebe e che a queste si debba la dis- li, che cosa dimostrano esse? Che . le amebe senteria e nor1 al cc materiale capace di deter- possono talvolta essere 11ccise da altri rimedi. minare la infiammazione del crasso indipen- E chi non lo sa? Clii non conosce l'estrema denterr1ente dalle amebe ». Bisogna anche ve- vulnerabilità delle amebe allo stadio vegetatidere se l'enterite che si cagiona nei gatti ino- vo? L'emetina si adopera come amebicida speculando loro nel retto feci dissenteriche dopo c1fico perchè è quello che llccide le amebe che. uccise le amebe, ha le caratteristicl1e anatomi- infestano l'uomo malato, più presto, in magche di quella da amebe : caratteristiche le qt1a- gior numero e con maggior sicurezza di ogni li, per quanto siano state, a mio parere, forse a ltro, in dose non pericolos a all'uomo malato. cc Rin1edio specifico ,, vuol dire così. Che poi eccessivan1ente scl1ematizzate da molti autori, sòno certamente r eali. l'emetina i1on t1ccida le amebe intern ate nei Puf> essere benissimo, come dice il Casagran- tess11ti, come dice il Cas agrancli, è affermazio<li, che le classificazioni delle amebe abbiano ne, oltre che difficile da controllare, che m eportato più confusione che chiarezza e così pu- rita conferma. Si potrà dire con più verità che re gli es1)erimenti fatti sugli animali e sugli non le uccide tutte e sempre. Ma neppure il uomini.· Qt1esto è dipeso precisamente dall'es- mercurio e l'arsenico uccidono sempre tutte sersi troppo distratti dalla osservazione del- le spirochete eh~ si trovano nell'uomo sifilitico; e questo accade per ragioni molteplici ap' l'uomo malato e dall'avere voluto cercare altrove quelle spiegazioni e conferme che dove- plicabili in buona parte all'emetina ed alle vano prima di tutto cercarsi nella osservazio- . amebe dissenteriche. Dice il prof. Casagrandi: c< Conie è 1>ia i posn e clinica. Bene fecero però Co uncilmann e Lafleur a cl1iamare fin dal 1891 l'ameba da lo- sibile spiegare. un'azione terapeutica così imro trovata, nei loro dissenterici con la sempli- 111.ediata. q'uanclo 1iell'intestino si trov ano lesioce ec1 obbiettiva :1ualifica. di cc dissenterica», e ni tanto cospic1ie? ». Si risponde che la s1)iega1

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zione non sarà certo facile per tutti i rispetti. La domanda è di quelle clfe il medico intellige11te, si fa, ammirato, davanti a tutte le guarigioni ottenute co11 cure specificl1e. 1\1a guai se nell'attesa di una così difficile risposta il medico si perdesse d'animo e queste cure specifiche non le facesse. Del resto, delle spiegazioni se · ne potrebbero pro·p orre e fors.e anche di bltone; ma non ne val la i:>ena, in questo 111ogo. Dice il Casagrandi : «L'epidemiologia di tale forma di dissenteria è fondata sulla presen:;a di queste amebe e non su quella di un'anieba della dissenteria sè vogliamo arn,1netterla e a quest'ultinia attribuire o lasciare le caratter istiche indicate dallo Schatldinri per la E . histoliti~a. Se così non f asse, a giudicare dalle r ecenti statistiche in T~alia, noi ci troveremmo di fronte ad un n.umero cos·ì grande di casi di <lisseriteria da amebe e di portatori della stess ct da clov er davvero '1Jenire.... ad aff erriiare che la An1ebiasi si dovrebbe collocare fra le mqlattie sociali, come la malaria, la tubercolosi , la sifilide. Fortunataniente le indagirii etioloyiclie 1101i r eggono rld 11,rlrl disamina obbietti1,ia e ci lasciano p er si1,asi che i l ·1 iostro Pa ese non si trova at]atto di fronte ad tln siniile "flagello».

Ora questo ragionamento, per quello ch'io ne capisco, non mi pare ber1e impostato. Anzitutto: che per · fondare l'epidemiologia della dissenteria amebica sia necessario quasi stab.ilire a, priori che le a1nebe che si trov.ano debbano avere tutti, proprio tutti i caratteri d.ell'istolitica di Schaudinn, come se i fenome11i clinici e il dato terapeutico foss ero superflui, è asserzione pericolosa cl1e non dève .essere presa alla lettera. «Le amebe eh.e si trova110 in buonci I

qila·n tit<ì rieLle feci muco-sanguigne dt un disse nte rie o sono sempre dissentericl1e », dice

.,,. oodcock. « In g·ene.rale, il medico ritenga che si a110 patoge11e quelle amebe che si trovano in g ra11di quantità 1i el 1?7.'ur;o e 11.el sangue di scariche clis se·1 iteriche, s1)ecialmente se una parte di esse contiene globuli rossi». Questo dice N ocl1t, che è un parassitologo di prim'ordi11 e (1). E Kuenen, cl1e l'arnebiasi ha studiata ai tropici, scrive : « Il metodo più semplice per d ecidere se si tratta di vera dissenteria amebica sarebbe cn1ello di riconoscere l e vere amebe diss entericl1e. 1\1a, second'o me, non si è a l1cora tanto avanti da poter distinguere la o le sp ecie patogene così bene da potervi poggiar so pra la. diagnosi clinica. Al contrario le cose st a11110 ben altrime11ti; e solo uno sti(,dio coriipless iv o d ella dissenter·i a pl1ò portarci più 1

(1' Citat o da BRAT 'ER. Die Rulir, Ptc. Berlin, Fi scl1 °1-, 191~ ' i) a ~·. 45-46.

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avanti i1elJa. c~nosce11za delle amebe e della parte ch·esse hanno nella dissenteria (1) ». E ' '' alker, citato da Kuenen (1. c., pag. 13), co11clude c:I1e « tl1.e wl1ole qu.estion of patl1og·e11e species éan be finally answered not by a study of morphological characters alone, nor b y allimal experiments alone, but by cultural morpl1ological, experi1nentical and anatomica! studies carried on by different investigators in difierent regions where dysentery is endemie». Questo è vero rag·ionamento: così va posta la questione e non altrimenti; perchè altrimenti non la si può impostare, almeno fino ad oggi; e così la impostano difiatti tutti quelli che la dissenteria studiano, non nei laboratori soltanto, ma ancl1e sull'uomo n1alato e soprattutto su questo, dove s'impone la necessità di far la diagnosi, la cura e la profilassi. E veniamo alle statistiche. Da quelle che sono l)ubblicate nel « Policli11ico » quasi di mese in n1ese (r1on ne ho a lla ma110 altre per il momento) e cl1e io ho seg11ito dall'ottobre del 1921 all'a1Jrile del '23, risulta che i casi di dissenteria hanno raggiunto il massimo di 506 in 11n mese: in un mese solo, si noti, fra gli otto del '22 d ei quali è riferita la statistica. Segue l'ottobre 1921 cc)ln 409 casi. Appresso vengono uno o due mesi con 200-300 casi per 11no e poi s i code. al numero di 30, 10, 4, 3, O al mese per tutti gli altri mesi dell'anno: e questo per tuti(l l'l talia. Contando parallelamente i casi di tifo dei mesi rispettivi ris11lta cl1e nei mesi di ottobre e novembre del '21 (cito i soli rr1esi riferitt) più gennaio, febbraio, rnagg'io, ll1glio, agosto, ottobre, novembre, dicembre clel ·22 e i mesi di marzo e april e del '23: ris11ltano. dico, 1569 casi di dissenteria contro 25795 di tifo. E non è distinta la disse11teria amebica dalla bacillare: ma poniamo che siano tl1tti casi an1ebici. E il tifo 11011 è la tubercolosi nè la. sifilicle che son malattie di ben più grande importanza. sociale! Orbene q11anto nl collocare llfficialmente o no la dissenteria fra I.e 111alattie sociali è cosa che importa poco. Malattia sociale è espression e vaga : altra cosa è flag~l­ lo. Flag·ello la disser1teria amebica i1011~ è: e questo risulta propri::> dalla statistica: la quale è statistica di malati e non di morti: che, chi vedesse questa 11ltima, si convincerebbe certo anche meglio, delle relativam1ente modeste proporzionj d·ella disse11teria in Italia: benchè io creda che nella statistica non fig11rino tutti i casi di dissenteria ~ che realrnente ci sono. Il tifo, che non è neppl1r esso un flagello qual'è la tul:5ercolosi, colpisce, per t1n caso di dissenteria, 16,44 persone. Q11elJo che nella (1) Arcl1.

f iir Schiff's 11nrl Tropenh}-gie11e, vol. 13°, Beil1. 7, !1ag. 8 (1919) . •


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detta statistica fa :.ueravtglia non sono i 500 patogerie, al111eno i1el1 e forme classicl1e descritte (hystolitica da una parte, coli dall'altra), casi in un mese, ma i 30, i 10, i 4, i zero di ql1asi tutti gli altri n1esi : per 40 n1ilioni e più non è chi dl1biti ;•forse nei paesi, i1ei quali la dissenteria amebica è da più 11111g·o tempo nodi abitanti! Le statistiche italiane adunque non ta nelle sue manifestazioni e r1ei r esu1tati tedimostrano ma I::> iuttosto smentisco110 che la r apeutici, queste discussioni dester a r1no un dissenteria sia da i1oi una malattia grave. In- se11so di sorpresa. Su di lln punto d·e l probl ema a noi piace di fin e : cl1e l'epidemiologia di tale forma di disaggit1ngere qualche rilievo, portando il contrisenteria sia fondata sulla presenza di queste · buto di indagini di u11 quinq1fennio nella Cliamebe, come afferma il Casagrandi, è, i::>er par- 11ica rr1edica di Roma, diretta dal prof. V. Ascoli, sulla esistenza della diss•enteria am.ebica te mia almeno, non tutta la verità, ma parte in, Ital ia . E si noti b ene dissenteria, solo in della verità. Io non mi baso soltarito sulla preparte importata durante la guerra; essa esistesenza di amebe, ma, ripeto, anche sulla parte va certamente prima della guerra e per rare che esse prendono nel com1)lesso clinico in cui testimonianze della nostra letteratura medica (Lacava, B oeri, ecc.) e per l a non rara ricor- ' si trovano: loro presenza nel periodo di marenza, che ognuno di noi ricorda di ascessi lattia : loro scomparsa durante la guarigion·e : epatici, unici, a contenu t o sterile, allora giuscomparsa che si ottiene per reffetto, pratica- stiziabili so·l o della cura chirurgica. Purtroppo il resultato negativo di r~cerche non recenti di mente costante, di una medicina special e: prestudiosi italiani sull' importanza dell'ameba senza e scompàrsa cl1e hanno, per la diagnosi, nella dissenteria, avevano impedito che il proegual valore di conferma. Così almeno la pe11blema clinico avesse adeguata soluzione. so io. E però, jo non capisco bene che cosa sil\tla dacchè l'ameba dissent erica si può riconoscere sopratutto. per l'opera fondamentale di gnifichino l e parole del prof. Casagrandi: Schal1dinn e la ricerca si compie sjstematica« Fortunatamente le indagini etiol ogiche non merite nei dis senterici non, solo nia negli entereggono ad una disamina obbiettiva e ci laritici in generale e specialm ente cronici, si v esciano persuasi che il nostro Paese., non si de cl1e l 'am ebiasi intestinale (forse dal ptinto di vista clinico è più opportuno denominare trova affatto di fro11te ad un simile flagello » . così l 'infezione amebica dell'intestino) ha una Ciò che ci lascia tranquilli, a lmeno per ora im1)01·ta nza assai sup eriore a quello che prima (forse, troppo tranquilli), è proprio la statistinon si poteva supporre. In una se1ie. di osserca. Che se da questa fossero risultati per i mevazioni, che vedranno presto la luce, noi porteremo dettagli clinici e statistiche; da esse ci si òianzi riportati del '21-'23, 25795 casi di disris ulta cl1e alle forme dissenteriche sporadicl1e, senteria contro 1569 di tifo anzichè il contrararan1ente epiùemiche, vanno aggiunte le forrio, con1e diffatti è; se questo, dico, foss·e rime atipicl1e, le ·larvate o l e forme croniche, sultato, si azzarderebbe il prof. Casagrandi a perfino delle forme late11ti ch e danno alle cifre lln valore degno della più alta consideradire che il pericolo non c'è perchè l e amebe zio11r. trovate non sono lJrecisamente identiche alla l\1i Jjn1ito per ora a ricordare che centri di istolitica di Schat1dinn: ch e il pericolo è dissiinfezion e noi abbiamo potuto trovare in parecchie r egioni d'Italia, e che finora abbiamo p opato dalle cc ind agini etiologiche »? Eh no! octuto con terapia m eùi.ca c11rare, nello spazio correrebbe scender e in campo contro di esse degli t1ltimi 5 anni, ben 21 casi di ascesso epaqual11r1que fos se la loro grandezza, il 19ro nutico a m ebico, con successo. Se si pensi alla cleo, la loro cisti, la loro azione patogena su i percentnale, cl1e l'ascesso epatico rappresenta nell a dissenteria a mebica non c11rata, si vedrà gatti, ecc. che l'am.ebiasi intestinaJe in Italia h a una imChi legge troverà che qt1esti miei argom enti portanza medica e sociale anche più grande, sono pedestri, elementari, ovvii, e in parte già di quanto dal contributo d€llo stesso Francl1ini da me altrove esposti. l\1eglio così. Io ho porn on a1)paia. . T. PONTANO. tato avanti dei fatti sic11ri e semplici da descrivere; e credo eh.e, se divergenza 1esiste fra Importante pubblicazione : il prof. Casagrandi e me (io non voglio comDott. SILVESTRO SILVESTRI Aint-0 nella R. Clinica Medica di Roma promettere gli altri, ma credo che anche altri v.eggano fatti uguali a questi), se divergenza, dico , esiste, questo accade perchè ciò che vesecondo le moderne vedute. dono i niedici egli 11on lo vede: chè se lo veINDICE SISTEMATICO: Prefazione. - Cap . I. Ricordi anato· desse, non è possihile che div·ersam ente da miei. · Cap. II. Fisiologia renale · Cnp. III. Classificazione dolle nefropatie, • Ca.p. IV. Semeiologla urinaria . . Cap. V. loro egli potesse pensarie. E1ame delle funzioni renali .. Cap. VI. Segni cllnlcl In rap.

Le nefropatie

L'articolo polemico del prof. Franchini richiama l'attenzione dei i1ostri lettori s11 un problema, di cui l,importanza medico-sociale a nessuno può sfuggire. Che esista una dissenteria amebica, ch e esistano note differe.nziali nette tra aniebe patogene ed amebe non Nota. -

porto alla Insufficienza renale. · Cap. VII. Nefrosi. Cap. VJIC. Clomerulonefriti. · Cap. IX. Clomerulonefrite cronica diffu1a. . Cap. X. Sclerosi renale. - Cap. XI. Rene da 1ta11. - Bibliografia. Elejrantissima brochure di pa.g. VI-168 (N. 8) delle nostre Mon ografie medico-chirurgiche d'attualitc\, stampata su oarta distint a. in nitidissimi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 6. per I noRtri Rhbonati sole L. 1 3. 6 O in porto franco. Per )'acquisto, Inviare Cartolina. vaglia. &l f\Clv. LUIGI POZZI, Via Sistina., 14 - Roma


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SUNTI E RASSEGNE. . .l\1EDICINA.

Itteri tifo-paratifici. (SACQUÉPÉE.

[ANNO XXX, F ASC. 48]

IL POLICLINICO

Paris médic. , 2 giugìlo 1923*} .

Clinicamente gli itteri tifo-paratifici si presentano sotto aspetti differenti. Spesso l'itte1·0 infettivo tifico e> para tifico costituisce un vero equivalente dell'infezione tifosa o paratifosa, perchè !''andatura generale della malattia è quella abituale di un tifo o paratifo, accompgnato da itter·o.'Altre volte la malattia si svolge a tappe febbrili, delle quali la prima è accompagnata da ittero l'altra no. Senza spirochetosi, bene ' inteso, ma con emocultura positiva, per il tifo o paratifo, in ciascuna poussée febbrile. L'ittero inoltrre può accompagnare le manifestazj oni atipiche tifose o paratifose, })er es.e1npio il meninge-paratifo, o quelle che mentiscono gli avvelenamenti elementari. Non rientrano nel quadro gli itteri che soJ)f é't\'\rengono 11el corso delle infezioni tifo-paratificl1e con angiocolicistite o nelle associazioni tifo- o paratifo-streptococciche, ·essendone in questi casi responsabili la lesione v·escicolaTe o lo streptococco.

Vi rientrano però gran p·a rte di quelle forme vaghe, aventi un minimo di segni infettivi, a volta sporadiche, a volta epidem.iche, cl1e ancora passano col no1ne di itteri catarrali, e nelle quali è possibile riportare l'azione patogena alla esistenza di un germe tifico o parati.fico. La nat11ra ·tifo-paratifi.ca dell'ittero oltre che da prove cliniche, è confermata da prove batteriologiche, epidemiologiche e da un experi-· rn. entum crucis.

Fra le prove batteriologiche si ricorda l'emocultura che in pratica, se è positiva, ha valore assoluto. L'agg·lutinazione se positiva a forte diluizione, ha valore assoluto anche essa, se il soggetto non fu vaccinato. L' A. ha utilizzato la coprocultura .e conchiude che praticamente la . presenza del bacillo del tifo nelle feci è l'esponente di una infezione tifosa solo Je il malato non si trova ad immediato contatto con un tifoso. L' epidemiologia è inoltre r icca di piccole epidemie di ittero famigliari, o in gruppi limitati c1i persone o di ·estese epidem ie (corpo di sbarco francese ai Dardanelli, 1915; armata rumena, 1917) nelle ql1ali il reperto clinico, necroscopico, o batteriologico, fu positivo p er i paratifi A e B.

La prova crociale è del Cantacuzène che fece ingerire a ciascuno di otto gi'ovani una cultura di paratifo B su gelatina, di 24 h, emulsionata in siero fisiologico, ed in ,,a.J.Vri due iniettò per le vene lln decimo di cultura. Ql1esti ultimi non ebbero malessere alcuno, ma fra i primi, sei ebbero dopo 24 ore lieve ipertern1ia, debole ittero congiur1tivale, con nausea e sensibilità del punto cistico; uno n essuna manifestazione m'o rbo sa; ed un altro infine ebbe due giorni di febbre alta ed ittero generale dei più classici durato circa dodici giorni. L' A. infine premessa l'osservazione clinica ch·e l'ittero è raro nel corso di infezi·oni tifose o paratifose classiche s11fficienteme.n te gravi, ·e che invece quelle accompagnate da ittero hanno orpinariamente decorso ed esito buo110, pensa che l'ittero tifo-parati·fico è pr,o dotto da germi che di fronte alle vie biliari possono presentare una speciale elettività, come a volte il paratifo B lo presenta per le meningi o per la mucosa intestinale. E le condizioni necessarie a che l'ittero tifo• paratifico si manifesti sono: la presenza di varietà itterogene, e la presenza di uno stato di senli-immunizzazione da parte dell'organismo, per effetto di attacchi precedenti beni · gni o lontani, o di vaccinazioni insufficienti o lontane. Lo stato di immunizzazione non lascia sviluppare l'infezione tifosa a paratifosa, con o senza ittero: al contrario 1a mancanza di immunizzazione dà luogo ad infezioni gravi che solo molto raramente si accompagnano ad ittero. PERSIA.

CHIRURGIA.

Sull'a,scesso pa1 anefritico. 1

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(F . FRANRE.. D eut. Med. Wochen., n. 7, 1923).

Gli ascessi paranefritici m.etastatici, sono diviersi sia per la loro etiologia, sia per i sintomi clinici, dagli ascessi seconda~ ad una pionefrite, pionefrosi, tubercolosi renale, actinomicosi renale, o ad h na calcolosi renale infettata. L'ascesso paranefritico metastatjco si oss·erva dopo quell,e malattie infettive, nelle quali dei germi piogeni (specialmente stafilococchi) facilmente riescono a penetrare nel circolo sanguigno, e dopo processi suppurativi dei tegumenti. Questi processi suppurativi sono spesso lievissimi (f.0 runcoli, imp·e tigine, eczema, patereccio, piccole- piaghe, ecc.); l'ascesso paraneiritico si manifesta spesso dopo 2-4 settimane, quando il focolaio primitivo può esseru già coxppletamente guarito. La rarità dello ascesso paranefritico, in confronto alla frequenza della batteriemia (coli, stafilococchi, 1


(i\NNO XXX, FASC.

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SEZIONE PRATI CA

bacilli tifici) è dovuta· all'azione antibatterica del sangue; solo nei casi in cui le forze difenr sive dell'organismo non riescono a distruggere i germi (grande quantità di germi nel sangue, oppure grande viru1eDza di essi) essi vengono eliminati attraverso i reni (specialmente gli stafilococchi). I germi nel loro passaggio attraverso il .rene vi possono determinare degli ascessi, specialmente nella sostanza corticale. Questa azione patog~na sui reni da parte dei germi che penetrati in altri tessuti vi veng-0no distrutti, ha le sue cause nelle speciali condizioni circolatorie del rene le cui arterie sono arterie terminali (facile deposizione dei germi) ; q11esti ascessi Si 0'SServano in Special modo nelle setticemie da stafilococco, per-chè le tossine di questo germe hanno spiccate proprietà .necrotizzanti e let1cotossiche. I piccoli ascessi parietali del rene che in tal modo si formano, facilmente si ron1pono nella capsula adiposa del r en e ; si forma allora l'ascesso paranefritico. L'ascesso paranefritico, di grandezza variabile, si forma di solito alla parte posteriore del rene; ta:lvolta esso si trova alla parte anteriore, raramente ad uno dei poli. L'inizio dell'ascesso paranefritioo è di solito caratterizzato da. un dolore improvviso e violento, da febbre e spesso brivido; in alcuni casi si manifestano dei gravi sintomi di sepsi. La affezione può regredire in tale stadio, di solito però la suppurazione prosegue, i dolori e la febbre persistono e si sviluppa o il quadro della sepsi criptogenetica (febbre continua senza brividi,. bradicardia, dolori all'addome : q11adro tifoso) oppure un quadro in cui prevalgano i sintomi a carie<> di determinati organi, a seconda della sede e del d-ecor.so del1'ascesso (milza, pancreas, colon, peritoneo, fegato, stomaco, duodeno, diaframma, pleura, polmone). In tutti i casi la regione renale è sensibile alla pressione e talvolta è prominente; in molti casi è d-01ente alla pressione l 'estremità anteriore dela 12a costola. L'urina può essere n9rmale o contenere scarsa quantità di albumina e qualche elemento oellulare. In tutti i casi in cui esistono dei sintomi settici (an-che se il quadro simula un tifo) si deve ricercare la dolorabilità alla pressione della regione renale, oooe riconoscere a, t empr la affezi0ne. Nei casi dubbi è utilissima la puntura esplor,a tiva, che spesso però riesce n~ga­ tiva (ascessi ancora piccoli, alta parte anteriore del tene). Dati importanti sono forniti dall'esame radiologico. La diagnosi diff~ren­ ziale può essere difficila di fronte a malattie renali di altro genere, a lombaggini, spondilite, miosite, ascesso epatico o pericolecistico, paranefrite suppurativa (frequente nelle affe-

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zioni delle valvole aortiche, determinata da ripetute embolie nella corteccia· renale; i sintomi son.o coli-che intermittenti ed ,e maturie senza febbre). Oltre a questi ascessi di origine metastatica, gli ascessi paranefritici possooo svilupparsi per propagazione ~i processi patologici dei reni, (pion,e frite, pionefrosi, tubercolosi renale, calcolosi renale infetta, ecc.) o .d i pr-0cessi a carico di altri organi o tessuti vicp;lj. L'esito dell'ascesso paranefritico non riconosciuto è vario; i peri-coli consistono nella sepsi generale. e nella perforazione del pus i.n organi ' vicini. La mortalità sarebbe del 17 % ciFca per i casi operati 3-6 settimane dopo 1'iriizio della affezione. • L'autore riferisce su due casi di ascesso pa;.r anefritico, insorto in seguito a foruncoli. 1'fel priniç> caso il malato mori nonostante l'operazione ; nel secondo caso, assicurata la diagnosi p,er mezzo dell'esame radiografico .e della puntura esplorativa, l'intervento salvò la vita al malato. I

R. POLLITZER.

FAR.MACOLOGIA E TERAPIA.

Sull'assorbimento dei farmaci. (C. EGGLESTON. Journ. {!.. M. A., 11 agosto 1923). Contrariamente all'opinione. comune, non si . devé ritenere, che l'assorbimento dei farmaci per la via digerente e sottooutanea sia necessariam·ente in diretto rapporto con la loro solubilità in acqua. . Intervengono m·olti fattori, specialmente fisi~o-chimici, a ID:odi.ficare tale assorbimento. Cosi si è osservato che il ione SO 4 è dei meno assorbibili: probabilmente in conseguenza di ciò il bisolfato di chinidina viene assorbito più lentamente. l\tfa ivi forse ha più importanza il fattore chimico, in quanto sembra che gli alcal-0idi, in qualunque forma introdotti, non si assorbano che come cloridrati, ed il succo gastrico trasforma più difficilmente i bisolfati in cloridrati. E allo studio il problema della rapidità di assorbimento degli alcaloidi negli anacloridrici, e nei normali quando vengano introdotti direttamente nel dt1odeno, onde confermare o meno tale teoria. In questo senso parla· il fatto che ad es. la stessa dose di qua:.lunqt1e sale di chinina, ed anche dell'alcaloide p11ro, viene ass-o rbita quasi con la stessa rapidità, quantunque il clorid.r.ato sia circa ottanta volte più solubile dell'alcaloide. La presenza di su.echi alcalìni intestinali è, per l'assorbimento di molti farmaci, non pri-


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(A~:NO XXX, FASC.

IL POLICLINICO

va d'importanza. Essa rende solubile, ad es. l'aspirina, il cincafene, il veronal.e, che p erciò si assorbe quasi così rapidamente come il suo sale sod"ico (medinale). ·In lln giorno si versano n ell'intestino· e vengono poi riassorbiti circa nove litri di acqua, ciò che permette di sciogliere disereta quantità di farmaci anche poco solubili. Esempio tipico della mancanza di rapporto tra la S·olubilità e l'assorbimento è il diverso comportamento della digitossina cristallizzata, quasi insolubile, che vtene. tuttavia assorbita bene dall"intestino, e della strofantina cristallizzata (uabaina), fil-Olto solubile, che non viene assorbita. Durante la digestione alc,1ni fattori favoriscono l'assorbimento (maggiore abbondanza di liquidi, li eve ip er emia del1e mucose, p.ttività dei processi generali di assorbimento) ma altri lo diminuiscono (eccessiva diluizione, particolari modificazioni eventualmente indotte nel farmaco). Un lieve grado cli irritazione della mucosa intestina-lo si può ritenere fav.or-evole all'assorbimento, onde ad es. certe droghe si assorbono meglio in soluzione alcoolica; ma l'irritazione forte e l'infiammazione diminuiscono l'assorbimento o lo arrestano (peritonite). Le ulcerazio·n i possono favorire l'assorbimento di alcune sostanze. L'anemia della mu-cosa, e la sua diminuita irrorazione sanguigna sembrano agire in senso sfavorevole, quantunque, ad es. la digitale sia bene assorbita anche dagli scompensati con una cospicl1a congestione della mueosa intestinale. La nausea, provocando la chiusura del piloro, ritarda il passaggio àei farmaci nell'intestino : quindi pone serio ostaeolo all'assor.._ birl'lento solo di quei farmaci che si assorbon o rapidamente, e di preferenza nel duodeno o nel primo tratto del tenue (alcaloidi, che si giovano di un ambiente acido). L'assorbimento dei farmaci pel. retto è in realtà. più scarso che per quelli introdotti per via orale, quantl1nque, in teo.r ia, l'assorbimento t>er le vene emorroidariè inferiori porta la sostanza direttamente n-ella vena cava evitando il fegato, · ch e distrugge in parte le ·droghe che giungono a lui per là vena porta. Tale distn1zione del resto. . è limitata a minime ql1antità, talchè la dose attiva per os è general1nente non molto sl1periore a quella attiva ' '' per iniezione sottocutanea. · La rapidità di assorbimento dei farmaci ha una grande importanza e a:n drebbe meglio stlldiata. \

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Si può conoscere dal tempo trascorso tra 1a somministrazione e l'inizio di un'azione farmacol'ogica dimostrabile, o tra la somministrazione e la presenza del farmaco nelle urine. Si possono costruire :11rve di concentrazi(}ne di detta sostanza nelle urine o nel sangue, ma per molte droghe ciò è difficile: è tuttavia necessario per avere un'idea dell'assorbim ento di quelle sostanze che abbartdonano rapidamen te il sangu€. DORI A.

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DERMATOLOGIA.

La funzione del sistema endocrino - simpatico nella patogenesi di ·aleune tur~ trofiche cutanee. (LEVY, FRANCKEL e J 'USTER. La Presse M édicale,

28 luglio 1923). Gli AL\. riferiscono in questo a.rticolo i ris11ltati delle loro ricerche rivolte, per ora, aJle turbe pilari, alle turbe pigmentarie, alle turb·e llngueali ·e alle cheratodermie. 1°) Turbe pilari. ·- L'intervento del sistema endocrino-simrpatico è facilmente din1ostrabile nella patogenesi di due· distrofi·e pilari tra le più comuni: l'ipertrioosi e l'alopecia areata. Benchè il meccanismo ne sia ancora oscuro non è possibile negare l' inftl1enza del sistema endocrino nella ipertricosi: tale influenza è evidente nella donna specie all'età della menopausa: la sclerosi ovari'ca, che spesso modifica il carattere, produce anch.e peli superfl11i sul labbro e sul mento·. Fin dall'antichità del resto l'uomo dalla barba folta e dal corpo peloso è riten,1to come un ipergenesico.' Assai più evidente è la partecipazione del sistema nervoso nella patogenesi della ipertricosi: la spina bifida occulta che si accompagna con lesioni nervose ·più o meno ·evidenti si esteriorizza per lo più con l1na ipertricosi della regione paravertebrale. Anche la paralisi infantile può' accompagnarsi con ipert.ricosi (l\!Iiraillé).: Fin dal 1912 G. e ~f. Villaret avevano notato modificazioni del sistema pilifero consect1tiv.e a traumatismi degli• arti e ritenevano assai probabile che si trattasse di un perturbamento trofico in rapporto con una alterazione nervosa. Più tardi M. Villaret dimostrò che l'ipertricosi, che è spesso unita all'iperi• drosi, turba di origine simpatica, era assai frequ.ente nelle ferite dei nervi periferici. L'alopecia areata sembra egualmente esser dovuta a lesioni del sistema endocrino-simpatico: è stato dimostrato (Villaret) che nella sindrome di sezione completa dei nervi pe•


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SEZIONE PRATICA

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riferici, l'ipotricosi può variare dalla epila- le: le lesioni dei nervi periferici possono produrre cheratodermie e tra queste il più belzione 1ieve fino alla caduta completa dei peli. Sono stati infine segnalati casi di alopecia l'esempio clinico è dato dalla polinevrite arareata in seguito a ferite di nervi e qt1este senicale. Anche il sistema endocrino sembra av·ere infJ.ue11za sulla nutrizione dello strato osservazioni confe1mano le esperienze d!i Max Joseph e di Mibelli che prodt1cevano l'alope- corneo, benchè le nostre cognizioni a tale ricia nel gatto sezionando la radice posteriore g11ardo siano molto incomplete. L'ittiosi, nel la quale si ha una ipertrofia dello strato cordel secondo ·nervo cervicale.' Del pari manifesta è l'influenza del siste- neo, sarebbe per molti a11tori di origine endocrina e l'opoterapia, specie la tiroidea, dama endocrino nella patogenesi della alopecia areata da qt1ando si è cominciata a conosce- rebbe buoni risultati in questi malati. Anre la patologia d·elle glandole vascolari san- ch e la ch.eratosi pilare, che spesso si acco·m gt1igne. Numerose osservazioni dimostrano p agna con turbe vasomotrici, sembra partiche le lesioni delle glan dole ~endocrine posso- colarmente freqt1ente nei soggetti con pert11rno accompagnarsi atì alope ci~ . La chirurgia bazione della « coprJia - sinergica » (glandola moderna poi ci dà ancora una prova della tiroide e glandole genitali) . Gli AA. che durante tutto il lavoro hanno influenza delle glandole vascolari sanguigne sulla funzione pilare, ed infatti nella donna, assai spesso riunito in uno stesso concetto oome nell'uomo, la -castrazione può essere se- il sistema simnatico all'endocrino , concludono con 11na interessante dissertazione per diguita da alopecia areata. Assai frequente è anche l'alop.e cia n el mor- m.ostrare la i!DPO·s sibilità di dissociare combo _di Basedow che p11ò considerarsi come il pletamente questi due sistemi nella patogetipo delle malattie a patogenesi e sintomato- nesi delle su studiate turbe trofiche cutanee. V. MONTESANO. logia endocrina-simpatica. La ter.apia del r€sto conferma talj teorie e infatti aggiungendo NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. alla cura anteriormente praticata per gli alopecici, degli estratti endocrini (assai spesso l\. FILTPPINI. Prontuario dell'Igienista. Un vocorpo tiroideo e g1andole genitali) si sono polume i.n-8° di pag. xvr-562 (N. 11 della Colt11te gi1arire delle alopecie ribelli. lana M·an11ali del « Policlinico ») . - Roma, 2°) Turb e pigmentarie. - Riferendosi a proCasa Editrice L. Pozzi. - Prezzo L. 52. ve fisiologiche (sindrome oculare di Claude Sotto qu.e sto modesto titolo è apparso qualche Bernard~Horn er con eterocromia dell'iride) e 1nese fa un ottimo manuale di igierie, il quale ad esperienze cliniche di diversi autori ed · vi.ene ad arricehire opportunamie,n te la biblioalle numerose personali gli AA. sono propen- grafia medica italiana che purtroppo, in consi a concludere che le turbe pigmentarie cu- fronto di quella straniera, si rivela non eccestanee sono dovute a lesioni del sistema endo- sivamente · fertile e fiorente. Si può affermare crino-simpatico. . senza discussion.e che abbiamo più traduzioni 3°) Turbe ungueali. - - Ben nota è l'influen- che oP,ere originali, n1entre, come è facile in,, za del sistema n ervoso nello sviluppo delle tendere, non sempre la letteratura medica si unghf.e : nelle nevriti e specialmente in quel adatta indifferentemente a qualsiasi co.Jtura le traumatiche si può ossenrare nelle t1nghie nazionale. Ad esempio, prima della guerra, fragilità, striature, delle macchie, delle atro- 11no dei migliori .e più con1pleti trattati di fie, d-elle ipertrofie e persino la caduta spon- igiene era indubbiamente q11ello del R-11bn·er, tanea dell'11nghi a stessa. ma questo, sebbene tradotto ed interpretato a Durante la guerra si sono osservati nl1me- dovere, risentiva sempr.e in m olte parti d'ella rosi casi di turbe 11ngueali in seguito ad afsua origine esotica, per cui non ebbe in Italia fezioni del sistema vascola~e-simpatico . La la fortuna che meritava, con danno della_ colembri·ologia qel resto ci permette di riavvici- tura igienica della classe m edica che, dicianare le unghi.e ai peli e .ci fa così compren- molo p1i:re, è s·e mpre deficiente. Encomiabile dere come sia lo stesso sistema che ·ne re- p11bblicazione enieiclopedica f11 il" Manuale gola lo sviluppo. In una malata gli AA. han- dell'igienista, compilato sotto la direzione del no osservato delle striature, delle· spezzetta- compianto prof. Celti da parecchi distinti speture ungueali con dolore periungueale che ap- cialisti. Se non che l'oper a, anche troppo detparivano durante le mestruazioni e delle t agliata nelle singole parti, mancò sempre di qt1ali si ottenne la g11arigione regolarizzando l1nità ·e di giusta proporzione delle parti stesle mestruazioni stesse. se. Purtroppo le massime oraziane sono dimen4°) Cheratodermie. - I..'infl11enza del siste- ticate nel piano editoriale di tali piccole enci• ma endocrino-simpatico si manifesta parim,e n- clopedie. D'altra parte l'inesorabile invecchiati sullo sviluppo dello strato corneo della pel- mento dei trattati 8Cientifici aveva :;inche col4


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IL POLlC{..IN1CO

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pito i cla~sici dell'igiene italiana e la ~ancan­ il libro è co~i oompleto da poter divenire il za di u n tr att ato moderno era assai sentita, compagno fedele dei me dici, che come ufficiali se pure non da tutti compresa. di Sanità trovansi distaccati dai maggiori cen.. Occorreva u11 libro nuov0 che in vol11.me ri- tri di coltura e può guidarli bene anche nei stret to, anzi direi con parola medica coobato, ca si difficili. riassumesse _con unità di stile; seguendo . un Giusta.mente il chiarissimo prof. Sanarelli pian o organico ed euritmico, le cognizioni fon- ha, nella dotta prefazione, raccomandato il damentali cl1e si fecondano dalla incessante · JJtlanuale del Filippini agli studiosi, concludenindagine scien tifica nei campi diveTsi da cui do che l'autore è venuto in buon punto a ·colattinge vita l'igiene moderna. A questo arduo m a r e felicemente una lacuna della letteratura lavoro si è accinto jl dott. Filippini ed, a mio • m·e dica italiana . par ere, vi è r iuscito meglio dei suoi predecesProf. TITO GUALDI, Uff.le San.rio di Roma. sori. Egli h a fatto perta nto opera meritoria n on solo per la m.edtcina, ma anche per la .... CBNN'l BIBLIOGRAFICI• P a tria, dimostr ando che anche da noi non • manca l'arte di comporre un buon libro. E O RTNER N. Sintomat ol ogi a clini ca delle mc1lattie interne. In-8°, vol. 1. Parte prima di pada au gurarsi perciò ch·e il libro varchi l'Ooe·a gine 482; parte s econda di pagine 434. Tran o e giunga a quei nostri connazionali che duzione del dott. Ciuti. - F. Vallardi edit., sp esso dim enticati, in terra stra niera non scorMilano, 1923. Prezzo, ris1:> ettiv. L. 42 e 38. da no la ·r a zza ed anelano a pprendere lo scibile pil1ttosto da m aestri italiani anzichè da Lo studio e l'analisi del sintoma sono sena.utori fr ancesi o ted.eschi. za dubbio la prima guida che ·ci si offre per .. Scorrendo il manu ale del Filippini, si ap- condurre alla diagnosi. Fra i diversi libri che prende a prima vista che l'autore non lo ha sono stati pubblicati in questi ultimi anni su scritto, com e sempre avviene, per mandato edi- tale argomento, alcuni dei quali aridi come toriale, m a l1a comincia to a comporlo quasi un dizionario, questo dell'Ortn.er si distingue per uso prop rio, r accogli.endo pa zientemente per l'ampiezza d·ella trattazione. Si ingannetutto quello ch e h a st11diato ed osservato, onde rebbe colui che credesse di aver a che fare il la voro non t\('O·v asi afflitto da quell1a menda con un m anuale da sfoglia re in fretta al modella m a ggior parte dei tra ttati tecnici, di ri- mento opportuno, p er trovare e sposte in nudi portar e cioè le cognizioni ·ed opinioni altrui, schemi tutte le possibili diagnosi a cui può espon endole sp esso con poca chiarezza e scar- condurre un sintoma, senza ch e nessuna sia sa critica. La mat eria è, come s.i dice, ben approfondita, sicchè il lettore rimane sempre digerita p·er cui si fa compre ndere con poca nell'incertezzza. È questa invece un'opera rie- · fatica anch e dai n ovizi dell'igien·e ·e persino ca di osservazioni e densa di concetti che va dai profani alla m.edicina . L'autore ha cercato meditata e studiata. cli esser e esatto, veritier o e coscienzioso p~r Il primo volu,me è dedicato al sintoma dolotutte l·e fonti, ed ogni capitolo reca una bi- re ed è diviso in due parti; la prima tratta bliog·r afìa di citazion i che può ·e ssere preziosa delle affezioni dolorose del ventre, campo stera chi voglia a pprofondire qualche argiomento. minato in cui si incontrano il medico, il chiIl volume è diviso in _due parti: n ella prima n1rgo, il ginecologo dei quali talora è necesviene trattata l'igiene gen erale come studio saria l'unione per approdare ad una diag.n osi sistematico delle singole condizioni dell'a.m- esa tt a. Nella seconda parte si considre rano i bien te e consider ando le diverse congiunture, dolori delle altre parti del corpo : il cuore, le appoggiando i canoni gen erali sopra fatti e r eni, le spalle, il collo, il petto, gli arti, il s istemi p ratici. In tal modo chi debba appli- capo, ecc. car.e i det tami teorici trova subito indicati i Quando si ponga mente che è proprio per dati e gli elem ent i da u sufruire nei casi sin- qualche sint&ma doloroso che .il più delle voJ,. goli; cosi nella profilassi delle malattie epide- t e il malato -ricorre dal m·edico, appare evi- . miche, com e n ella igiene del terreno, dell·e ac- d-ente l'utilità di trovar.e riuniti nei singoli que, delle ind11strie, delle scuole, ecc. La se- capitoli che considerano i fenomeni dolorosi conda p a rte è. d·edicata alle ricerche sperim1en- come punto dt partenza, tutto quanto è invet ali ch e l'igienista, per svolgere la sua mis- ce sparso nei trattati di patologia. L'esposision e, d eve compiere nel laboratorio. Contie- zione appare per f-0rza di cose talvolta un po~ ne quindi l'esp osizione minuziosa della tecnica affastellata, ma è .chiara ed efficace, sicchè da seguire per le ricerche microbiologiche, n on potrà mancare a questa opera n.ella fechimich e, fisich e, micrografiche, oltre ad un dele tra duzione del dott. Ciuti la buona accor iassu nt o <ilei ca r atteri dei batteri e protozoi glienza da parte dei medici italiani. A. POZZI. patogeni e dei met~ Ji per la loro diagnosi.


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SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETAMEDICHE, CON6RESSI. XVII Congresso francese di medicina. (Bord~ux,

27-29 settembre 1923).

Le seq1"ele lonian,e della nialaria.

A . LE DANT~c. -

L'O. clà al tema un senso molto elastico in modo da inglobare 3.d un tempo le sequele di una malaria male spenta e quelle di una malaria tuttora attiva. Tali ~uele sarebbe1·0 : 1) Le lesioni definitive di una infezione attualn1ente spenta, come p. e., la sclerosi della milZa in un malarico guarito; 2) Le lesioni evolutive di 11na malaria male ~nta, oome l'aumento di volume della milza ad ogni attacco febbrile di recidiva; 8 > Le lesioni evoluti ve di una malaria a ripetizione, come le reinfezioni annuali degli indigeni i1elle colonie; 4) I.e lesioni evolutive di una malaria ematologicame11te .s penta, come l'arterite postmaL'lrlca senza parassiti nel sangue. Si disting11ono quind1 quattro tipi di malarici, ~ondo il grado di impregnazione, e cioè il rimpatriato da ~alonicoo (per il quale si deve ammettere almeno ~ rnministra ti va mente la cronicità della ma lattia, :lncl1~ se non si trovano i1arassiti . nel sangue); il funzionario eoloniale (per cui si deve deciflere se s ia o meno atto a .ritoru.are in colonia), il colono europeo (che in grazia del chinino, riesce non a sbarazzarsi del varassita, ma a limitarne gli effetti), l'indigeno (fra c11i il più resistente sembra il nero d'Africa, il quale, fortemente malarico nell'età infa·ntile, cliventa. cl.a adulto t1n portatore sano cli parassiti). .~equele n< ll'a ppareccll io circolatorio. I/esistenza di una aortite malarica non può essere messa in dubbio; con la radioscopia, si l)UÒ osservare la dilatazione dell'aorta durante l'accesso; in ·segt1ito ad attacchi succe sivi, l'aorta finisce per alterarsi e lasciarsi d istendere in modo definitivo, avendosi i segni clinici di un'a ortite con dilatazione. Anche le artel'ie periferiche possono essere <:olpite, con esito in gàngrena secca specialmente aJlle estremità, alla faccia, agli organi genita.li; il coagulo contenuto n ell'arteria obliterata contiene abbondanti parassiti . La malaria ha inoltre un'influenza nociva sulla fecondazione, sulla {Jravidanza e sul parto. '.L'O. i·iferisce che nei 11aesi malarfct vi è un maggior numero di donne sterili; la gravidanza può risve. gliare ed anche trasformare la malaria, essa è spesso interrotta da aborto o da parto prematuro, non però concomitanti ad un accesso febbrile; nel puerperio si ridestano 1spesso accessi malarict. I bambini nati a termine da d onne malariche sono poco sviluppati e presentano una mortalità. del 75 %. Oura della malaria. - I.ie sequele non sono influenzabili dal chinino. Questo può essere usato a titolo preventivo (20-30 cg. al giorno) o curativo. Per questo si userà l'iniezione endomuscolare quando la lingua è sa b11rrale, altrimenti l'ingestione. Per l'iniezione l'O. consiglia il formiato basico di chinino con glucosio, ana g. uno in 10 eme. di a~­ qua distillata; per l'ingestione l'O. ~onsiglia il chi1

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nino in polveri da 25 cg. anzichè le compresse; è bene aggiungere anche dell'arsenico; se poi persstono semilune nel sangue, ricorrere ad iniezioni endovenose di arsenobenzoli (15-30 cg.) che troncano senz'altro gli accessi. Come dosi per il chinino, l'O. consiglia, nei primi 5 giorni, un grammo a l giorno in 4 prese, da 25 cg. ; per altri 5 giorni 3 prese al giorno, per altri 10 due prese, per un mese llna. ~I. J,ÉGl!:R. -- Lesioni viscerali e ghiandolari. - ·

La n1ala.ria va considerata come una malattia generale, ma. le diYerse specie dei parassiti hanno predilezioni diverse, così il J>las·1nodiuni praecox si l<X!aliz.za particolarmente nell'encefalo (accessi !)€rniciosi a tipo cerebrale) il vivax di preferenza sulla milza; poco si può dire sul P. nial(vriae, che si trova in gran numero nel midollo osseo, nel miocardio, nell'encefalo. Le lesioni somatiche determinate dai parassiti formano il substrato delle sequele lontane. Nel fegato si ha una iperemia primitiva con disturbi della funzione biliare e specialmente ureogenica; il fegato tende poi a ritrovare la sua integrità, ma in conseguenza di una cura insufficiente, o di reinfezioni, si ha tendenza a formazione di cirrosi:· del tipo atrofico di Laennec, od ipertrofico monocellulare, 1Jpp11re si può avere una epatite con degenerazione grassa o amiloide; frequente è la litiasi biliare. Nella milza il parassita si localizza e l) UÒ vivervi a lungo; si ·è osservato t1n periodo di latenza (lurato 60 anni (sic). Si deterrnina nella milza una ipertrofia cl1~ la rende fra glle, clonde · la facilitit di rottura. In c.-onsegu e11za della parte che la milza ha nella ema topoiesi, . si hanno come sequele della. n1alaria, malattie clel sangue e degli organi ematopoietici, specialmente del midollo oss~o ; tardivamente si possono aYere l'anemia del tipo Biermer, la sin · drome di Banti, la leuce1nia mieloide o linfoide. Nell'appurato respiratorio, si possono avere pleuriti secche o polmoniti croniche specialmente all'api~, ro11 Rclerosi polroonaxe, che di tanto iu tanto cln nno accessi di forme acute che possono essere mortali. Abbastanza frequenti sembrano le nefriti croniche, spesso mascherate da altri sintomi viscerali; la glomerulo-nefrite atrofica con ,sclerosi l)Uò essere accompagnata da infiltrazione di pign1ento ocra. Fra le g;hiandole endocrine, 1a lesione della tiroide a tipo di Rclerosi poRsono pl'ovocare l'infantilismo, tnlora a tipo mixedematoso. Frequente è l'asfissia locale delle estremità che potrebbe ricondursi a lesioni della ipofisi; in qualche caso si è veduta l'acromegalia. Frequente è pure la lesi-0ne delle surrenali, con sviluppo di una sindrome a ddisoniana che migliora con l'uso del chinino. Sono assai varie, ma relativamente rare; la loro gravità non è proporzionale a quella dell'infezione che le ba provoca te. Dal punto di vista neurologico si tratta di complicazioni t.ardive o ribelli o di sequele da parte delle meningi, dell'encefalo, del midollo, delle radici e specialmente dei nervi periferi ci, le quali si traducono con sintomi sensiHESX <\RD. -

Sequele neuro-psichiatriche. -


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lL POLICLINICO

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tiYo-motori e trofici svariati. Dal punto di ' ista psichiatrico, si possono avere: 1) complicazioni n1entali tardive (sindromi intei-mittenti oppute sta.ti confuso-onirici, e più raramente crisi psicopatiche l)Olimorfe in individui mentalmente tarati); net1rosi o psicosi acute prolungate atipiche, talora .. i11dron1i psico-organiche, come la psico-polineurite: 2) sequele mentali, stati demenziali ·s emplici a forma depressiva ed amnesica, arresti di 1sviluppo · psicl1ico con o senza distrofia polighiandolare; 3) stati Yesanici cronici continui od intermittenti, specialmente accessi cli follia maniaco-depressiva e de111enza precoce catatonica.

In complesso 'nella localizzazione nieningea., in cui la sieroterapia deve essere intensiva e precoce, la batterioterapia completa l'azione del si()ro; se i metodi specifici si mostrano insufficienti, si ricorrerà all'ascesso di fissazione. Nelle setticeniie 111enir1tgooocciohe, alla sieroterapia si aggiungerà la ba tterioteratpia, eventualmente per \ia endovenosa ; se poi questa non dà l'effetto atteso, si metterà in opera la pio tera l)ia a.settica o si faranno le iniezioni di latte.

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CH. DOPTER. - La terapia delle infezior1ti men,ingococcicll e. - L'infezione meningococcica si manif~sta jn forn1e svariate che ~sigono un ada ttamento particola re per ogni càso; la complessità è ancora n1nggiore nella complicazione più grave e frequente, la meningite cerebro-spinale. Il medico deve seguire attentamente il caso ed essere pronto a moòificare con decisioni rapide la propria condotta terapet1tica; così (leve instaurare una terapia ad~tta <li fronte al mancato riassorbimento di un siero da parte di una meninge divenuta intollerante, dava nti la comparsa di sintomi cl1e jnclicano un tramezzo meningeo, ecc. Il trattamento sierotera11ico della meningite meningococcica esige dunque lln'attenzione er1 :una vigilanza continue rp er peririettere cli adattarlo alle circostanze uscendo da un pericoloso automa ti•SJDo terapeutico. A tale sco110 il medico deve essere continuamente aiutato dal ln0orato1·io che esamini con competenza il liquido cefa lo-rachidiano, fedele riflesso delle lesioni in eYoluzione. Come principii generali del trattamento sieroterapico sono da a-Oottarsi i seguenti: usare il siero corrispondente al tipo di meningocco (all'inizio u11a 1niscela 'dei tre tipi), accompagnar~ le iniezio11i t1ndorachidee con quelle 0ndlon1nRrolari <1d endovenose per combattere non solo le lesioni locali, ma anche la setticemia, iutervenire al più })resto, llSare dosi tanto più eleva te q11anto più c:rave è la malattia (20 eme. sono la dose minima ; • ~i è arrivati a 100 eme. nelle 24 ore: nei bambini ~i pos~ono introd11rre 10-30 eme.). Le iniezioni vau110 ripetute quando si 08Servi l1na recrudesrenza (lei sintomi. JJ. BoroIN ha ·riferito sui 1ne:tzi a·usiliari della sieroterapia . 1) Batterioterapia.. I Yaccini antimenin-

g-ococcici sono poco tossici, se ne possono quindi iniettnre grandi quantità: dose iniziale un milia r<lo, arriYnndo a 6-8, ripetendo le iniezioni ogni 2-:3 giorni ed usando un at1t-0Yaccino od altrimenti nu Ynccino dello stesso tipo od lln stock-vaccino 11oliYalente. L'O. si dichiara nettamente favorevole a tale metodo dl cura . 2) Pf(Jte"ra:pia. I/ascesso di fh;;~nzione può esercita re una influenza s11esRo <l0< ·isiYa nell'infezione meningoe<:>ccica; il metodo, pur(·hè ben Tegolato, non è d-olorooo e non espone. a necrosi estese : anche la pioterapia asettica (iniezione di tr:ementina) ha dato qualche successo. !'i) Protein.oterapia. Trova le indicazioni nelle setticemie ineningococciche in cui le iniezioni di latte h:inno dato buoni risulta ti; gli nltri metodi sono $tnti poro utilizzati.

I ·r avporti del simpatico e delle ghiarid.ole endoorine in. patologia. Si ammette come <li'mostrata la funzione regolatrice e secretoria del sin1patico sulle ghiandole endocrine, funzione che può talora essere deviata nel senso di un eccesso o di una insufficienza di eccitazione delle cellule ghiandolai·i. D'altra parte però, si deve ancbe ammettere che a loro volta i prodotti d elle ghiandole endocrine agiscano da eccitanti o da depre'3so1i del simpatico. Gli 00. esaminano quindi : 1) Affezioni e·11tdocritie a sintonlatologia sinzpatioa. - Le modificazioni d~lle funzioni ghiandolari endocrine portano <lei <li·s turbi nel funzionamento del si·s tema 11erv0so orga110-vegetativo, che dànno luogo ai sintomi dell'<t ffezione. In una prima categoria, si hanno sintorui do\~ti direttamente all'a·p parecchio organo-vegetativo, p. es., i sintomi cardiovascola1i, ocula t·i, <:utanei del morbo di Basedow. quelli cardiovascolari degli addisoniani. Nella maggior parte dei casi, tali sintomi sono lVI. PERRIN e A. liA NNS. -

provoca ti da dis turbi di secrezione delle ghiandole endocrine. Il morbo di Basedo"- e quello di A.ddi-

Ron si di·stinguono J>Oi percl1è i sintomi essenziali delle due malattie provengono dal sistema nervoso orgFtno-vegetativo e sono d'altra parte riferibili in entrambi i casi ad un distt1rbo secretorio endo0rino. È proprio per questi casi che si PllÒ dire con Pende: «aggit1ngiamo all'influenza reciproca del sistema simpatico e di quello end-ocrino la si11ergia fisiologica dei due. si·stemi e comprenderemo 1<1 loro pel'fetta sinergia 111orbosa ». Nelle affezioni di altre ghiandole endocrine si hanno anche sintomi trofici (iperostosi degli acromegalici) e modifiC;tzio11i <1ello svilu ppo, di cui ci sfugge la natura e~a tta e che non sappiamo se riferire a modificazioni nervose o ad azione diretta degli ormoni. Vi sono ancl1e sintomi d'ordine simpatico, ma secondari ed accessori, ve ne sono altri ipervagotonici o ipersimpaticotoniri, riyeJati dalle prove . farmacodinamiche. Nel gruppo poi delle neurosi vasomotrici. an~io- e trofoneurosi. si hanno affezioni con sintomi diretta mente organo-vegetativi. dei quali la natuTa nervosa si desume solo dal loro cn ratt~re vason1otor~, dnlla loro frequente simmetria e òall'assenzn abitnale di lesioni del sistema arterioso. 2) .4.ffe.ziorvi in cui il S'irnpntioo ha una pa1·te a11sili.aria n,plla genesi dei àist urbi morbosi. - Sj tratta delle affezioni cutanee dette distrofiche, spe:. cialmente della sclel'odermia, ittiosi, ecc., in cui si deve ammettere un meccanismo complesso; la distrofia di origine nervosa serve come da richiamo ad un procesl':o sclero~nte di origine ignota. 1

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SEZI ONE P RATICA

111 tali affezioni esiste indubbiamente un fattore endocl'ino, ma vi è inoltre un a ltro fattore patologico tuttora ignoto che contribuisce a provocare hl sindrome. 3) Afjezioni in cui iZ sinipatioo non fa che mocl iJiCa're il terreno . - Entrano in questo gruppo le

r1e11rosi e le psicosi oltre a sindromi di origine anafilattica (asma, urticaria, ecc.) . Gli argomenti in favore dell'intervento endocrino sono analoghi a quelli del secondo grupvo ecl analoghe sono pure le obbiezioni, come la mancanza di f\Videnza di sintomi endocrini, le incertezze anatomo-patologiche. Ma la preclsio11e clf certe osservazioni e la evidenza dell'azione terapeutica in q11alche caso non lasciano alcun dubbio s11lla connessione morbosa. Rimangono dunq11e dei dubbi e delle oscurità sulla questione dei rapporti endocrino-simpatici e sulla freq11enza e modo di azione. Dal punto di vista patogenetico, l'associazione organo-simpatica può spiegare dei fatti oscuri; da quello della biologia generale, si può tl'arre una nozione interessante che è ql1ella della l>repouderenza della tiroide nell'intervento endocrino-simpatico in Jk'l tologia. L'ipoo l'ipertiroi{lismo J)()ssono essere qua-si ~empre invocati nelle affezioni cutanee, neu1X>motrici, troficl1e o nervose; questa preponderanza della tiroide può essere feconcla di utili sng-gerimenti. ).eng-ono in seguito le cnpsule surtenali e molto lontane da queste, le nltre g·l1iandolc endocrine.

'r.

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PACHON. -

Oonsidera.~·ioni fislologic lie sui rap-

porti fienzioriali f1·a il sirnpat·i co e le ghiandole endocrin,e. - L'O. esamina la Yita organica e l'auto-

matismo dell'attività cellulare, la etero-regolazione della \ita organica td il ruo doppio meccanico nervoso ed umorale. Passa poi a studiare i rapporti funzionali propriamente detti, diretti e costanti od interferenziali ed eYentuali fra il simpatico e le ghiandole surrenali. Per l'O. il concetto di un sistema nel1ro-ghianùolare, in cni il simpatico e le ghiandole endocrine siano strettamente legati, ha contro cli sè molteplici fatti sperimentali. I11vece lo studio dei rav1)orti fTa f\impa tico e surreni dimostra l'indipende11za e l'autonomia fl1nzionale <l<-!l sisten10. ·S impatico; è probabile però che i d11e meccanismi - simpatico ed endocrino - elle regolano la vita organica si inco11trino in azioni interferenziali per aggiungere, diminuire o turbàre i loro rispettivi effetti. Si deve q11indi cercare di riconoscere la parte di eia "Cuno nella genesi delle deviazioni organiche, senza l)erò introdurre nelle dottrine mediche attuali il concetto di simbiosi organica con un carattere assoluto. Evitiamo la tendenza òi applica re jn modo pl'ematuro alla patologia dei dati che sono tuttora incerti e sappiamo attendere, a'fJplicandoci al lavoro minuzioso del pa1ticolare: che solo può permettel'ci di arrivare ai concetti genernli da cni (1~rivera nno le nostre di. retti-ve pratiche. ..

..

A. F.

APPU N TI PER IL ME DICO PRATIC O . S EME IOTICA. Diagnostica delle adenopatie inguinali. Se ne occupano l\'Iassia e Lacassagne (Le J ourn.al de JJiédecine cle Luo1i, 1923, n. 81).

Escll1se le affezio11i acute o croniche cl1e simulino una adenopatia 1ng·ujnale (epiplocele infiammato, ernie cr11rali, testicolo ectopica, flebile della safena, ascessi, idrocele congenito, cisti, varici, tumori soliçli), le adenopatie inguinali vere possdno essere lln epifenomeno di una reazione linfatica generale, o possono essere localizzazioni morbo se solo 1

dell~inguine.

.4.denopatie ge11e1·ali-:::..at r. - Si 11a1mo nel corso di malattie infettive ac11te e nel decors0 di a.ffezioni cron1che. Nella d1fterite e nella così detta febbre ghia11.dolare sono maggior1nente interessate le stazioni alte del corpo: nel morbillo i gangli sono percettibili ovunqt1e. Nella peste hnbbonica sono mag·giormente sviluppati gli ing11i11ali. Fra le affezioni· cro11icl1e si ramn1enta110 : 1) S ifìlide secondn.rirl con ade11opatie in11ltiple iniziali, a gangli separati, indolori, in t11tte le stazioni, da non confondersi con le ade11opatie satelliti cl el fntto J1rimario.

?)

Prilrigo ili H ebra (1Jatogenesi ancora

osc111·a ) : con le pa1)11le di prurigo e con la licl1e11ificazione d ella i:>elle si 11a l'apida ipertrofia, specie all'ing·uir1e, al collo ed all'ascella, delle ghiandole co1·rispondenti. 3) Pr!ycosi {ttngoide. - Particolarmente S\' Ìluppate a ll'inglrine, le gh . che in JJrincip io erano con1e delle i1occiole separate e mobili, conglomerano in masse voluminose grandi anche come un arancio, nelle q11ali non è più possibiJ e individualizzare gli elementi primitivi. 4) Li-nfocldeniti gerieralii:,zale. - È tutto u11 gr11ppo di affezioni del sistema gl1iandolare, differenti fra loro per le modificazioni della formula sang11igna. Ricordian10 : a) leucemia actlta, con ipertrofia gh. n1oderata, tumore di milza, febbr e, emorragie i1asali e gengivali, evol11zione rapida. Nel sangue: cellule indiffere nziate; b) leucemia cro11ica. J\fodesta nella l. mieloide, l'ipertrofia gh. nella 1. linfoide cronica t1 volte è enorme e sim11ltanea al collo, ascella, inguine: milza grande, senza pr11rito o f~bbDe. Nel sangue predominano le cellule n1ono11l1cleari; e) M. di H odg kiri o Adenia eosi·nofìli ca prit?igena di Fai•re (granuloma n1aligno dei tedescl1ij, J)i.pertrofia gl1. interessa ring11i11e solo jn secondo tem1Jo, dopo il collo

,


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IL POLICLINICO

e l'ascella: caratteristiche sono la evoluzione per poussées febbrili successive, adenopatie dure, prt1rito molto accentuato, e nel sangue anen1ia progressiva con leucocitosi (con polinucleosi ed eosinofilia intermittente); d) Pseudoleucemia. Ha casi diversi, non chiari, caratte1·iztza ti .ematologicamente da leucocitosi moderata con linf ocit0si; studi in corso cercano di classificarle: in qualche caso si tratta di 1. linfatica che avrà solo tardivamente le caratteristicl1e turbe sanguigne; in altre si tratta di reazioni iperpla.siche infettive, nelle qt1ali la sifilide può non essere estranea. e) Lin foadenite sifilitica (terziaria), rara, senza febbre o r)rurito, con milza grossa, a gangli medi, diffusi rapidamente risolventi con la cura specific1a ; f ) L in f oadenite tb-c. :E: rara, con grossi pacchi ·gh. duri, senza tendenza alla suppurazione. lVIanca il prurito ed in gene:ne manca la febbre. La formula sanguigna dà linfocitosi con l·eucocitosi variabile: spesso necessita la biopsia e l inoculazione alla cavia. 1

Adenopatie localizzate all1inguine : 1) Suppura te o in v ia di suppurazione. Sono principal•

mente seconda rie ad ulceri molli d·ei genitali, dei conteJrni dell'ano, o, caso a11atomicamente difficile a compr endere, del collo uterino. Gli •.\A. ricordano jl linfogranuloma inguinale sub acuto di Nicolas e Favre, il bubbone tub ~rco1are primitivo ed il bubbone piodermitico. 2) Non suppurate - Sifilide p1imaria. Seo·ue di una settimana Ja comparsa dell'ulcera, ~on questi caratteri: adenopatia a sviluppo medio, qua lch e volta anche visibile, dura, indolente, mobile, poliganglionar.e, con un gancrlio in gen ere più voltun,i noso degli altri, laf t erale bilaterale, o crociata. Adenopatie con c.J tiesti' caratteri o conferman·o la facile diagnos i se coesiste chiaro il fatto prim·ario: o la facilitano se l'accidente primario non è chiaro; o ne testimoniano la pregressa esistenza, permettendo così una diagnosi r.etrospettiva. Herp es genitale, zona, blenorrag ia acuta, piodermiti e l esioni tbc. degli arti inferiori pos-

sono provocare adeniti ingt1ina li non S11ppuranti. . I.e n eoplasie della sfera genitale, degli arti inferi ori ,e dell'addome interessano sempre i ga11gli inguinali. Le linfoadenif3 generalizzate solo ecc·ezionalm,ente possono esordire tlall'inguine, e da qt1i r apidamente inva dere le alt:Pe stazioni gh. La diagnosi di Linfosarcoma è ·difficile: in qu,e sto caso ed in ogni altro ·e gt1almente spinoso la clinica deve ricorrere alla biopsia, all'istologia, alla batteriologia, all'ematologia per precisar e t1na diagnosi. PERSIA.

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CASISTICA E TERAPIA. CUORE E VASI. La stenosi mitralica a forma aritmica. Questo vizio cardiaco che H uchard chiamava aritmia palpitante, dà lt1ogo spesso ad errori di diagnosi specialmente grayi per il malato se il medico pensa di trovarsi dinnanzi a d un caso di aritmia .nervosa. Si tratta talvolta di un individuo giovane con il cuore sreg·olato e con extrasistoli; il medico dichiara una aritmia nervosa ed ordina un trattamento sedativo e le cure dello stomaco, ma il malato non migliora. Esso prova sempre della dispnea nelle salite e si lamenta di malessere precordiale; un brutto giorno si manif_esta un embolismo cerebrale o polmonare, in sèguito alla stenosi mitralica rimasta ig~?ra­ ta. Altre volte c1uesta aritmia con i suoi periodi di accelerazione e di rallentamento, traversati da extrasist oli fa pensare ad una miocardite auricolare. Se l'individuo è ancor giovan-e ed ha avuto la sifilide, si pensa ad una miocardite sifilitica e si istituisce un trattame11to specifico senza risultato. 1'attasi invece di 11na stenosi mitralica che J) UÒ essere complicata da 11no stato nervoso, che ha preceduto forse una sifilide contratta in seguito, sen za che n è l'uno nè l'altra siano in causa. La diagi1osi è sp esso difficile ; C. F . (Journal des pra ti ciens, 6 ottobre 1923) seguendo le indicazioni di Huchard consiglia di somministrare la digitalina (V-X goccie della soluzione al 1 %o) per 3-4 giorni di seguito ; quest a prova ter ap eutica rinforza le contrazioni cardiache e permette di percepire un rumore od t1no sdo·ppiamento del secondo tono fino allora inavvertiti, e di fare quindi ~a diagnosi. Allora si continua a prescrìye,r e la digitalina a scopb t erapet1tico, V gocce della detta soluzione per 3-4 giorni la settimana. E necessario continuare in tal modo allo scopo di evitare le embolie, che sono dovute a coaguli form atisi n elle cavità cardiache dilatate ; la digitalina impedisce le dilatazioni e deve essere quindi continuata senza arresto;. essa costitt1isce il mezzo p ii1 effic ace di opporsi alla prodt1zione di embolie, ch e sono la complicazione pii1 temibile. fil.

Aneurisma toracico scambiato per una malattia addominale acuta. \\T. l\'lallory (J oilrnal A. M. .4., 1923, p. 1356) rife risce il caso di \l n 11omo di 61 anni che dopo 11n pasto ahbon cl ante f11 preso all~ 7 pom: da firri dol orj nell a re~io11e precordiale. AllP 9 -u. n1. ..gli f q lnvfl to Io stomaco e l'intesti-


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4S]

SEZIONE PRATICA

no, ma ciò non diede sollievo all 'i11fermo, il quale sedeva piegato in d11e, ten€ndo una m.ano all'epigastrio. I .. a pelle era pallida, fredda, n1adida. Il r espiro er a superficiale, ma non accelerato. Polso 75, d11ro, l)ieno, regolare. N·egativa l'ascoltazione sul c11ore e sui polmoni. L'addome era teso, rigido, dolente si:>ecialm ente all'epigastrio. Le11coc]ti 29,000. Pres§ione arteriosa massima 22.0, n1inin1a 110. Persistend'o i dolori dopo sei ore si scartò l'ipotesi di una angina abdominis, e si pensò ad una sindrome addominale acuta, perforazione dello stomaco o della cistifellea, trombosi mesenterica, pancreatite €morragica . La laparotomia esplorati,ra non rivelò nulla di anormaJe. Sei giorni dopo l'infermo improvvisamente morì, e all'a11topsia fu trovato 11n grosso aneurisma dissecante all'estremo distale dell'arco d.ell'aorta, con versamento emorragico . i1el mediastino (più antico) e nella pleura sinistra (più recente). La origine della succlavia sinistra era compresa nell'.ane11risma. DORI A.

L'incertezza vig·ente e nel meccani~o d'azion·e e negli effetti terapeutici di un medicamento di cui la clinica così largamente si giova ha indotto Tuadri e 5pina (Annal i di Clin. Med., 1922, fase. III) a sperimentare su ammalati con intense e diffuse alterazioni a rteria-sclerotiche, nei quali quindi ·n etta fosse l'indicazione clinico-terapeutica degli ioduri. La media dei valori della presstonie arteriosa Mx, Mn e differenziale (p) - alla quale ultima vien data la maggior Importanza quale indiee della pressione costanie sotto la quale il cuore lavora -, d·ella viscosità e dei coefficienti sfigmo-viscosimetrico ( .!!_) e sfigmo-idrurico

e:)

coefficiente

.

ottenuti dopo aver .messo gl'infermi p~r

più giorni ad U·n regime uniform'e di vita, è servita di base per i confronti coi dati raccol.t i durante la sommin istrazione del f.armaco. Le misurazioni fatte prima della somministrazione del medicamento hanno permesso di con.statare che, c.ontrariamente all'affermazione del Martinet, per il quale tensi.one e viscosità sanguigna sono spesso in rapporto inverso, l'ipertensione si accompagna sempre ad iperviscois ità. Somministrando il m.1e dicamento, nella dos~ di 2-4 gr. pr. d., nei primi 3 giorni si nota: diminuzione più o m eno spiccata della pressione differenziale; azione incostante nella viscosità; scarsa azione nel comportamento del

e;

n·essuna azione nel quantita-

tivo urinario delle 24 ore (II) ma m.anifesto aumento del co efficiente H . p Dopo 11 giorni: permane l 'azione ipotensiva; aumenta il valore viscosimetrico, diminuisce il coeffici·ente

P_, permane incerta l'influenza V

su II, si fa più manifesto l'aumento del coefficiente H

p

D.opo 21 giorni: .conferma dei risultati giù. ottenuti. La somministrazione sino a tolleranza di una dose giornaliera maggiore (5 gr.) fatta in 4 ammalati ha fornito risultati identici. Da ciò gli AA. concludono: che all·a ipertension.e si associa sempve ip·erviscosità; che dosi terapeuticlle di j odu.ri alcalini in individui arteria-sclerotici ip.ertiesi abbassano la priessione arteriosa e aumentano la viscosità; la diminuzione del coefficiente P e l'aumento del coef-

.

Influenza degli ioduri alcalini nei malati artero-cardio-renali.

V

1571

V

ficiente H indicano le migliorate condizioni p del circolo. Nell'insieme, dunque, gli ~oduri sono da considerare come benéfici in questi infermi. P.

La riabilitazione della scilla come medicamento cardiaco.

J,a scilla, ancora usata come diuretico, era stata del tutto abbandonata come: medicamento cardiaco sia per il contenuto variabile clei bulbi in principi attivi, sia. anche per i possibili disturbi che possono provocare alcuni .principi chB essa contiene. Re-centemente Mendel si è levato contro i timori che si avevano su tale medicamento, non a vendo mai Of- &ervato in seguito al suo uso alcun segno di irritazione renale anche in malati e.on re11i r~.;a­ lati; quanto alle na11see ed· ai vomiti sarebbero m·eno frequenti che con l'uso rlella digi~ tale. In questi ultimi tempi poi è stato isolato il principio attivo cristallizzato, deBig·nato con il nome di scillarene, il quale sr..rebbe .privo di qualsiasi azione tossica. Le indicazioni della scilla sarebbero date dalle inst1fficienze diastoliche che provocano la stasi venosa e linfati ca specialmente nel dominio della p·orta; tali indie.azioni corrispondono a quelle antiche secondo cui la scilla . si doveva usare nelle idropisie che si manifestavano al di sotto della linea epigastrica. Secondo L. Cheinisse che espone 1 arg0mento in · una rivista sintetica (La Presse m édicale, 4 a1

,,


1572

..

lL POLICLINICO

go sto 1923), la scilla, o meglio il suo. principio attivo, è indicata quando il malato non reagisce alla digitale, sia per una particolare disposizione, sia percl1è sottoposto da troppo lungo temp,o· all1a n1edicazione digitalica. La scilla sarebb e ancora indicata per mantenere i ri~ul­ tati ottenuti con la digitale, evitandosi con essa ogni pericolo di accumulo, nonchè nelle lesioni del fascio di His in cui la trasmissione dell'onda contrattile tra le oreccl1iette ed i ventricoli 3 male assi·curata (sindrome di Stokes-Adam). In tali casi la scilla, non aderendo al tessuto cardiaco, rinforzerebbe le tre proprietà fon1iamentali- del cuore: t·ccit~bilità, contrattilità e conducibilità. La scilla viene ora fornita in comprP.sse contene11ti 1;2 n1g. di principi.o attivo (2-4 al gior110) od in soluzione contenente la stessa c..r11antità in un crr1c. (XL-L gocce a.I giorno) . Si fanno ancl1e iniezioni con fial e co•n tenenti 1/2 mg. del pri11cipio attivo, nei rari casi di iritolleranza gastrica. fìl. 1

Inconvenienti delle alte dosi di olio canforato. Sono stati segnalati inconvenienti tossici e cutanei. G. B.onnn.1n·o11r (J our. de méd. de Lyon., 20 agosto · 1923) insiste sul fatto che la canfora può essere tossica ·8 può produrre con~ vulsioni e disturbi cardiaci. La si deve evitare nei casi in cui l ossig·enazione dell'organismo lascia a desiderare, specialmente in certe aritmie extrasistoliche nel diabete grave, nella cacl1essia avanzata, nelle intossicazioni da ossido di carbonio e da gas illumin.ante, nelle polmoniti doppie, nelle setticemie g·r.avi., nelle eclampsie e nei bar:nbini insufficientemente nutriti. Le dosi elevate ripet11te tro,p po spesso possono produrre tumori a sviluppo lento e progressivo, che possono determinare dolori violenti con tendenza alla recidiva ed anche diventare l'origine di metastasi e di t11mori maligni. L'A. consiglia di non oltrepassare nell'adt1lto 20 eme. di olio canforato al 1/10 nelle 24 ore e di accontentarsi nel bambino di un eme. per anno ogni 24 ore. 1

1 ,

fi. l. Importante pubblicazione; Dottor GIUSEPPE CIANNELLI della. Clinica Ortopedica e Traumatologica della R. Università di Roma

Il t1·attamento cruento delle f1·attu1·e sottocutanee. Un volume m-8, di 479 pagine, con 42 figure intercalate nel testo, stampato su buona carta iri njtictis.simi caratteri. In commercio L. 5 O più le sp~e postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L . 4 3 in porto franco. Inviare Cartolina Vaghn s.l Oav. LUIGI POZZI . ' 'ia Si· atina, 14 - Roma

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IGIENE. Villeggiatura e tubercolosi .

Si va sempre più diffondendo tra le classi cittadine l'abitt1dine della \rille.ggiatura, che diventa talvolta una vera frenesia per seguire la mocla, sicchè si abbandonano le c-0modità della propria casa per rincl1iudersi in ambienti insufficienti che ]asciano molto a desideral'e sotto di versi aspetti. Quando invece si sia scelta una buona abitazione, in una località adatt<l, e si segua lln ter1ore di vita opp ortuno, è indubitato che la villeg·giatura avrà un effetto l:>enefìco non solo sull'organ ismo dei bambini e dei giovani, ma anche su quello degli adull1 che ne ritornano riposati e ritemprati. Nell 1~ campagne, però, i1er 11n complesso di circostanze, la sorveglianza igienica è assai me110 • • c11rata che nelle città e non è raro il caso di villegg·ia-9ti che ritornano con malattie infettive, come si osserva s1)esso per la febbre tifoid e; in certe citta (Parigi) si è osservata una recrudescenza fra i casi dj rog11a fr·a i ragazz i che ritornano dalla villeggiat11ra. Alle comuni malattie infettive bisogna aggiungere ora anche la tl1bercolosi, che, come è noto, si è ass~i diffusa e non· solo in Italia ma nel1e campagne. Quivi essa è da. temere nelle case private e negli alberghi che non sono affatto sorvegliati e cl1e ricevono spesso dei tisici contagiosi cl1e vanno in can1pagna per cercarvi l'aria ed il sole. La profilassi della tl1bercolosi nei villeggianti, al di fuori delle cautele individuali, non si presenta facile, perchè si ricollega a tutto il problema della lotta antituberco1are nell e carnl)agne. Nei piccoli centri l)erò la sorveglianza sulle famiglie con tubercolosi è più agevole ed applicando le nostre disposizioni di legge che iµipongon,o la denuncia in caso di partenza o di morte di un tubercoloso, si potrà in n1olti casi intervenire utilmente. Potranno -essere lltili gli avvisi e le conferenze, ma inolto di l)iù si otterrà ,con la propaganda spicciola, fatta dal m edico cli buona volontà, tanto piì1 se si arriverà a convincere il contadino, essenzialm.e nte egoista, che il st10 interesse si confo11de con quello della società e che con il benessere di questa è legato il suo vantag·gio. Buoni effetti potrebbero ottenersi quando i proprietar.ii di alberghi e di pensioni dei luoghi di villeggiatt1ra comprendessero l'utilità di far disinfettare le stanze dopo la partenza di ogni pensionario, lascia11do così nel nuovo arrivato una maggiore fiducia. In ge11erale non sareb])e nemmeno necessaria una disinfezione a fondo, 1


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4..S)

1578

SEZIONE PRATICA

bastando quella del ])avimento, ricorrendo solo in casi di dubbi fondati o di denunzia del medico alla disinfezione generale. L'Enit, che va svolgendo un'opera fattiva in pro' dell'industria alberghiera, potrebbe essere di molto aiuto incitando gli a lbergatori agli accennati provvedin1enti. Certamente ancl1e il pubblico va educato in tal senso, poichè non è da escludersi che p·ersone ignoranti possano invece essere allarmate da una disinf€zione diretta a proteggerle da possibi]i malattie. ..\d ogni modo è bene che la possibilità· di l1na diffusione della tub·e rcol osi anch e per mezzo della villeggiatura venga prospettata, sia per consigliar·e ]1e. opportune cautele ai villeggianti, sfa soprattutto per attuare tutti i mezzi adatti p er combattere l a tubercolosi nelle campagne ed impedire la su a diffusion e.

All'abb. n. 1518 : Abbiamo risposto altre volte a domande del genere. Constùti gl' indici delle ultime annate alle v,o'Ci : cc Bibliografia», « Indicazioni biblioP. grafi.eh.e ». .

VARIAw . Sull'origine tllogenetica dei riflessi profondi.

1

ftl.

POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. E. P .: Consulti: A. \Ve il; Elementi di radiologia o il Jaugeas (.ed. Masson, solo pe r l a radiodiagnostica). Per le ordinazioni può rivolgersi a qual siasi Casa libraria (Bocca, Treves, H oepli, ecc. ). MJLANI E.

All'abbonato n. 1887: Confronti il recente libro di Guilleminot (l\Iasson, ed. ), « Electrologie et Radiologie», per la parie rig11ardante le corriepti di alta frequenza e il loro impiego in m ·edicina e il libro pur esso r ecente di Bordier (Baillière, €d.), sulla diatermia e il suo impiego nelle \'ar ie malattie. ,, Può essere utile anche il libro di Dell1erm « Electrologie » (Mal oine, edit. ). M. E.

. .\.li' . abbonato ·n. 3463 : Confronti e consulti: Laboruerie « El.ettricité niédical en clier1tel.e » (Maloine, ed.); Delherm e Laquerriere << Elettrologie » (idem), o il noto Jibro di Nogier cc Electrothérapie » ove ella pu ò trovare raccolto in non grande mole tutto gt1ello ché desi tlera (Baillière, editore). . M. E. ...\i dottori S. P. da Bianca villa e abb. n. 8111: .i.\bbiamo risposto più volte a quesiti del genere; consultino gli indici delle ultime annate, alle voci « Bibliografia » e « Indicazioni bibliografiche ». All'abb. n. 1995:

Ci s iamo già occupati d::.11 a f<!bbre g ln n clolare nel 1922, p. 136.

L'A. ricorda j} suo concetto sul sig11ificato del fenomeno di B abinsl{i. E sso ricorderebbe i movimenti della funzio11e di prensione, filogeneticamente !)iù a n tica, -e che ha quindi costitt1ito dei centri nel midollo, mentre il riflesso r1ormale, in rapporto con la perfetta plantigradità peculiare dell'uomo, è di acquis izione più rece11te ed ha un centro corticale. I riflessi prof on di non si possono provocar e per tutti i muscoli, ma solo i')er q11elli che ha11no un tono molto intenso. I più costanti sono il rotuleo .e l'Achilleo·; ·e ssi, n1ancando l 'influenza moderatrice cereb ral e, possono esagerarsi fino a dare il clo110. I muscoli provvisti di l lll forte tono spinale sono in rapporto coi cosiddetti riflessi tonici o posturali di Sh errington. Essi sono quelli che si con traggono più energ icamente n€lla rigidità decerebrata (Sl1errington) e nelle contratt11re postemiplegiche, e che l)artecipano alle sin cinesi e. Nei mammiferi, a differenza degli anfibi e· dei r ettili, gli arti sopportano il peso del corpo, dapprima solo dt1rante la propulsione, e, più tardi nella filogen esi , anche nel riposo; di q11i la necessità di t1na maggiore stabilità, ottenl1ta jn parte .mercè l a particolare forma delle a rticolazioni, coi loro r obusti legamentj, e in parte con 1 aument o del tono di certi muscoli. Cosi, al ginocchio, 1 unico movimento che può impedire la rigidit à dell'arto è l a flessione; a ciò viene posto rip aro .con un a·n mento del tono degli esten. sori. Però a poco a poco la funzione di sostegno tende a concentrarsi negli a rti posteriori, mentre gli anteriori si vanno specializzando n ell'af· ferr are e avvicinare gli ogg.etti,. ad es. il cibo. e si costituiscono i corris1')ondenti m eccanismj spinali. . L'obbiezione della brevità del tempo di r ea· zione, p er cui fu creduto cl1e il rotl1leo .fosse un riflesso idiomuscolare, non regge, perchè si 11anno esen1pi, negli animali, di r iflessi ind11hbiamente spi11ali co11 tempo di reazione altrettanto breve. (M. ASTWAZATURON . .Jo·u rn. of 1iervous arid 1ner1 tal diseases , giugno 1923). 1

1

1

DORIA.


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IL POLieLINICO

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48J

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) ,.. Brevi osservazioni sul nuovo regolamento per la profilassi contro le malattie venereo-sifilitiche.

dilaga, specie dopo la guerra, ovunque nei piccoli centri. Re·p utiamo pure dannoso per la profilassi che le donne accolte 1n locali di mer•etricio possaOra che il J\Iinistero degli Interni 11a pub- no con il consenso dell'at1torità sanitaria prov}Jlicato alcuni scl1iarimenti sul nuovo r egola- ve dere direttamente alle proprie cure al di fuomento, non crediamo nè internp,e stivo, n è inu- ri delle case di meretricio, percl1è sp·esso si tjle far e intorno ad .e sso alcune osservazioni metteranno in mano di medicastri, o di medicl1e una lunga pratica ci 11a convinto doversi ci inesperti nella diagnostica e n ella terapeutenere in conto praticamente. tica speciale sifilitica o blenorragica. Se sono opportunissimi gli schiarimenti ora Non crediamo che possa avere valore praticomunicati dal Ministero, pubblicati nel fasci- co neppure la diffida imposta dall'articolo 22, colo 44 di questo P eriodico, e se dobbiamo con ad una m.eretrice trovata infetta, di astenersi soddisfazione riconoscere , che il nuovo Regola- cioè da ogni commercio sessuale, fino a nuova mento è assai migliore dell'antecedente, ci sia visita del med.esimo m edico. Bisogna conoscere J)ennesso però di osservare che avren1mo ve- la mentalità depra vata, subdola, falsa di n on duto con molto compia-cimento attua ta la co- poche abbiette venditrici della lor o carne per stituzione, che da tempo invochiamo quale com- t Hmie.re da esse di ogni inganno, di ogni diplemento n ecessario, di un Corpo scelto sp ecia- sprezzo di leggi, di regolamenti. le per la polizia dei costumi e per una costanSenza dubbio acciò il nuovo . Regolamento te oculata vigilanza rJelle prostitute specie iso- porti i vantaggi desiderati, è n ecessario, che late, clan·d.estine, e minorenni. venga rigorosamente interpretato ed efficac·eCodesto corpo speciale dovrebbe esercitare la . mente applicato, provvedendo in particolare sua difficile e delicata mansione, coordìnando- maniera a r eprimere la prostituzio•n e clandela con quella della Direzione sanitaria pro- stina e quella più pericolosa e più degradante dell e minorenni. ·vinciale e dell'Ispetto rato sanitario. A rendere maggiormente proficl1a questa nuoNon si deve pertanto n egare che non siasi va organizzazione di vigilanza gioverebb e la fatto un passo importante mercè questo Refondazione, anche in Ital~a, .di una L ega per golamento contro }a diff't1sione delle m alattie la profilassi 11iorale, come in Francia ed a ltro- veneree e sifilitiche, ma molto rimane ancora v·e, alla quale dovrebb ero partecipare altresì le da fàre , e specialmente la costante propaganAssociazioni abolizioniste. da Slli danni terribili che esse portano alle poS~ l'articolo primo del nuovo Regolamento polazioni. lVIa di tutto ciò a ltra volta. con saggio provvedimento impone la denuncia Prof. D. BARDUZZI . obbligatoria di ogni caso di m anifestazioni sifi... litich e contagiose riscontrate nelle Scuole , neQUES.T IONI PRATICHE. gli I stituti di educaziene, di cura, negli opifici indl1striali, .ed .in ogni collettività, ecc., LXXI. - Il ricorso contro le deliberazioni della. siamo per a ltro d'avviso che sarebbe provvido della Commissione giudiootrice dei concorsi. estendere tale obbligo ai casi di sifilide prentlLe d·eliberazioni delle Commii ssioni giudica:iale contro l'illog·ica osservanza del segreto trici d ei concorsi non sono provvedim.enti d·efiprofessionale. Non ci sembra poi troppo equa la disposi- nitivi, sicch è, co.n tro di essi non può essere prozion.e (articolo 4), ch e fa obbligo solamente ai dotto, ser1z'altro., ricorso alla IV Sezione del Comuni Capoluoghi di Provincia, o di popola- Consiglio di Stato. Esse sono invece atto prezione Sl1periore ai 30, 000 abitanti, di istituire paratorio e presupposto della deliberazion·e di Dispensari per la profilassi e la cura gratuita nomina, la qual.e è impugnabile alla IV Seziodella sifilide e delle malattie veneree. Anche ne anche per motivi di incompetenza, violazionon poche città di popolazione inferiore ai ne di legge -ed eccesso di potere inerenti alle 30,000 abitanti, non sede di provincia, avreb- deliberazioni ed agli atti della Commissione~ Questa norma è stata confermata dalla IV bero necessità di un Dispensario celtico ben organizzato se Vllolsi estendere ovunque la lot- Sezione del Consiglio di Stato con decisione ta contro il terribile flagello della sifilide che 7 aprile 1923, n. 340, rie. Tretola. (*) T,n presente l'ubricu è a.ffidntu all 'aYv. GI OVANNI SEL\ACGI, consule11to legale del nostro peTiodi co" I

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157;}

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE . Cronaca del movimento professionale.

8i è fatto interprete presso l'on. ?\Inssolini del desiderio di questi medici che, modesti quanto va--

lor-0si. hnru10 fino ac1 o~gi mcit1to.

Per i medici ex umciali combattenti . ..

Il R . Decreto 24 maggio 1923, n. l1G3, che L·tituisce una speciale medaglia di b€nen1erenz.a i1et i volontari della gt1erra italo-au striaca 1915-191 ' . estende la concessione di essa n diYer se categorie di militari, i quali abbia110 pattecipato alle operazioni belliche per spontaneo nrr11oln1nento o ritorno nell'Esercito operante o l >el' s1>0ntanea rinunzia a l dii.ritto di dispensa {lal serYizio militare per ragioni di ufficio o di eti1 . All'atto della mobilitaziol}.e gen~rale del 22 maggio 1!115 gli stu~nti universita1i inscritti r egolarn1ente nelle FacolL.ì. <li me<:licina e chir11rgia. tutti avevano i l cli-. ritto d i essere arruolati n el corpo di sanità militare. ~1olti di essi invece, rinunziando spontaneamente a l privilegio consentito <lalla legge, si arruolarono volontariamente nll'armn combattente e operante partecipando ai J)rimi due corsi allieYi ufficiali di complemento che ebbero lu ogo a ~lodena (dal luglio a ll'ottobre 1915). No11 sarebbe a tt-0 di vera giustizia e tendere anche a questa categoria cli a ute11tici \Olontari di guerra (che contano nelle loto file dei morti gloriosi e mutila ti e fe1iti) il diritto di fregiarsi della specia le medaglia di benen1erenza istituita con .R. Decreto 24 maggio 192.3? X essuna differenza difatti troviamo tra lo spirito di sacrifizio di coloro che, rinunziando a Ila tlichin r azione di non idonei al servizio di guerra per ferite riportate o per infermità, siano andati s1)011taueamente a .far parte dell'Esercito operante (art. 36 del Decreto citato) e lo S])irito di sacrificio di questi studenti di medicina i quali, potendo per legge godersi la sicu~zza relativa degli ospedali territoriali e degli ospedaletti da campo, rinunziarono al diritto di essere i11corporati in Sanitti. arr~uolandosi spontaneamente nell'Esercito operante? Dal beneficio 'errebbero 11att1ràlmente esclu si quegli ufficiali di arma co111battente ch e risultarono inscritti in medicina e chirurgia dopo lo scoppio della guerra italo-austriaca e che non potendo godere del diritto dei loro col leghi - percbè revocato òai oomandi cli Corpo d'armata purtecipnrono ai successivi corsi di 1\lodena e di Caserta. I l diritto alla medaglia con1memorativa sarebbe, in alt1i termini, riservato a quegli st11denti in medicina che all'atto della mobilitazione generale chiesero e ottennero l'ammissione alla sc.-uola allievi ufficiali ~ co1n1)leme11to di l\lodena . · I l compito clella concessione clella meclaglia potrebbe essere facilitat,o ron l'incari care la Scuo'lJp, militare di :Niodena, la qua le, per qnell a perfetta organizzazione che la distingt1e i11 tutto il mondo, curò di prender nota a isuo tempo delle FacolU:\ in cui erano inscritti gli allievi dei St1oi primi clue corsi di complemento. I/on. prof. Cirincione, con,·into che la don1anda è git1stificato sotto ogni rig11ar{lo, nella sua qualità di presidente del fascio medico parlamentare, 1

1

Per la celebrazione del medieo caduto in guerra. ·(Oontiriuaz.; v. fase . 25).

Corpo d'Armata di Bologna. L i re

Col. 1\1. Clleleschi Camillo . • Col. 1\1. RiYa t:mberto . · · r:t'en. Col. :\1. Stefano lJniberto . Ten. Col. ~I. Tirelli Elio . 're1i. Col. :Nl. (iiannelli Alessan<.lro )1agg. M. Riccò Ettore . .Jlagg. l\:I. Rina ltli Giusep~ ·. · · :Ylagg. M. Gala11te Carlo . · :àlagg. M. P orcara Isidoro ·. Cap. ì\I. Vetuschi l ...asqunle C.x'll). IVI. Comelli Umberto Cnp. ~I. Giongo Fra11co . . : c~ap. 1\1. Sacco RosHrio . • Cap. :\I. l\l usto J;>nsquale . • Cap. :\I. i\1igna11i Vittorio C:)p. l\I. La1npis Edoardo . · · ::\1agg. M. Vannini Giuseppe Ten. M . Massa F iliPPo . . . Cap. l\1. Gogioli Giuseppe Cap. M. Gasperini Ercole . Cap. ì\I. :\lartelli Diego . Cap . hl. Zonuo J;eonarflo . <~ ap. ~l . ~Ielotti Gi11lio . . Cap. 1\11. Agnini I~eone . . . Cap. l\l. Veronesi Umberto . Ten . M . P e<>illi Antonio . Ten. l\1. Guidi .Alessandro ·. 'fen. i\i. Creazzo .._.\..rcnngelo . S. Ten. 1\11. Gadani Ang~lo . Cnp. ~I. Bngliari Giuse111)e . . Cap. M. D'Ettorres Giu~ep1)e S. Ten. nI. Dome11ici IJuig·i • Ten. 1.1. Bolognini Luigi . Cap. ::\I. Ta11cr edi Aristide . '.ren. l\I. Na11ni Carlo . S. Te1i. l\I. Schioppa IJuigi · 'l'en. 1\1. Tedeschi Nicola Dott. Armanni Lodovico . Dott. Ricct1i Gino . . . . . Dott. Baldi Celestino . . Dott. Ghillini Andrea . . Dott. Seganti Antonio . . Prof. Grandi Umberto . . . Mngg. l\1. l\1agnaghi Guido . . l\1agg. i\l. l\Iignemi Francesco Cap. ì\I. lVIacl1i Sebastia110 . . Cap. 1\1. Raffo11e Alfonso . . . . Ten. Col. 1\11. R orunno En·r ico . . Ten . Col. M. Paolillo Stanislao . Ten. Col. M. Borellini Alberto . Ten. M. Bolognini J.;uigi . . . Cap. M. De Paris Augusto . . . . Gen. 1\1. R. J\J. De Rienzo l\licl1elc 1\Iedici Civili di Conegliano . . · Ten. M. Ambrosi Luigi . . . • S . '.ren. i\I. Adami Felice . . Ten. 1\1. Santorsola Domenico Cap. ~1 . Ferrari Mario . . l\1agg. M. Alfonso Luigi . . Cap. ~1. Reggiani Pietro . . . . Magg. M. Tommaselli Vito . Prof. Putti Vittorio . . . . Prof. Frang-ioni Carlo . . . Prof. Dagnini Giuseppe . . Prof. Gnudi Antonio . . . . l\lngg. 1\1. l\Ia nganaro Carmelo

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(Co1itinita).


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[ANNO .XXX, FASC.

IL POLICLINICO

CONCORSI. POSTI VACANTI.

....\.Rnono l~-o'tara) . - 'L . 6000 pel 10 % della 1)0polaz., addizion. I.1 . 3, per uff. !--!Hll. L. 500, primo c.-Y., tras11. f_;. 300. Scacl. 3 dic. BERRA (Ferrara). Condotta; :::;ti1). I.J. 10,000 oltre JJ. 3000 quote comple mentari. Sti! to di fn1niglia. Scad. PO no,·. BoLOGKA. Oonsiglio arn 1n inist·r ati vo ti egli OspeclaIi. Comprimari J:>ei gabinetti cli Radiologia e Analisi. Scade 30 novembre. Titoli ed eventualmente prov;1 pratica. Lal1rea ,d a nlmeno 6 anni e non oltre 15. Certificati di carriera. Chied. annunzi. OA~IPOF1on1To (l)lilern1.o). T.1 . 5000 e 5 qua·drienni dee., per 500 '"POY.; L. 3 addizion. fino n. 1000 poY., l .1. 5 oltre; L. 500 uff. san. ~cad. 30 novembte. CAXNERO (N01Jara). - Kmq. 7, ab. 1263; L. 4000 ·per 300 vov., addiz. IJ. 4, per uff. san. L. 500, indenn. alloggio L. 500, doppio c. -,~. Scad. 30 i1ov. CAPl~ALBA (Oren1ona). Scad. ore 15 del 31 dic. TJ . 7750 resid., aume11tabili del 50 % in 20 anni di serYizio; addizionale L. 2000 pei poveri; L. 1500 ·tras1). ~ L. 300 uff. san.; IJ. 300 ambul.; doppio c.-v. .Abib:""lnti 1660. FERRARA . R. Prefettura . Uff. san. del capoluo_go: proroga a tutto il 15 dic. Vedi fase. -±'f. FRAZZ..-\Kò (Jfessina) . L. 5000 per 500 poY., lire 500 quale uff. san. e l'indenn. c.-v.; addizion. L. 5. &ad. 10 dic. Ab. 1320, posizione amena. GENOVA. - l\ledico cavo del La borat. medico-mlcrograf. Età ·lim. 40. L. 13,000 e 4 trienni di lire 1 fiOO, oltre c.-v. Rivolgersi Ufficio di Segreteria, Sez. 'Personale. Scad. ore 16 del 30 nov. IMOLA (Bologna.). Oongregaz . di oa.rità . ~Jedico assiste11te all'Ospedale S. l\1aria della. Scaletta ; L . 4000 e c.-Y. , alloggio person .. vitto nei giorni di guardia. Scad. 30 nov. Età anni 35. Nomina per un anno, possibile riconferma per non più di due anni. Chiedere annunzio. . :ì\1.\.NIELLO (Sond·r io). - Con.sor. di tre co1nun1; I~. 5!l.50 elevabili a T.1. 6000 do110 il biennio di pro-va: tr<1Sferta I .J. 1400; trasporto I.J. 2500: 11ff. san. TJ. 500. doppio c.-v·. Scad. 30 nov. l\IARCIANA (Livorno). Per Pomonte; a tutto 15 -0.ic.; L . 6000 e prin10 e.-v.: i1omina an11ua (si.e), ticonferma per l'an110 successivo. ì\lrL,\.NO. Oon-siglio degli Istituti Ospitalieri. -~leclico assist. interno residente ncll'Osperl. tl.1bercolotici del Coml1ne di Milnno a Garbagnia te; lire 4500 oltre L . 1000 indenn. resid., alloggio, ill11111inaz., risC'alò. e Yitto; pernottam.; guardie. D oc:11m. ~11 Protocollo (\ia Ospedale, Il. 5) non più tarcli ote lo del 15 dic. Età li1n. 39. Cinque copie titoli a · stam11a . E an1i. P er inforu1az. rivolgersi Direzione j)Jeclica Istit11ti O~pitalie1i. l\!OXTECA .,l'RT1JLI (Perugia). P er 5 frnzionj: I... 6000 oltre le j11clenn. c.-Y. i)er 1000 Jl<>'r·: J,. 2 nclcliJr. . : J.. J 000 resi d. P-O\era se n1eno cli 300 nb1)ienti : T~. 1000 co11d. cli~ag·iatn: t-1 quinqneru1i d ec i1uo: ab. Bnoo. Eti1 lim. 35. Sc..1cl. 40 g. clal 2.5 ott. K OCETO (Parnia). Stip. 'L . 6500; c.-v. L. 2400; ca\. L. 3200; scad. O'r e 12 d€l 30 nov. Direz. Osped. Pa,esi e nmbnlat. ~euz.1 n1aggior C()mpenso. SerY. ~ntro l 5 giorni.

..

~

48]

ROCCA DI BOTTE (Aquila). - A tutto il 30 nov.; JJ. 6000 oltre L. 500 uff. san. Età lim. 40. Serv. entro 15 g. Tu riffa predisposta dal R. Con1missario per gli abbienti ed i semi-abbienti. Ab,,. 965 aècentra ti. Chiedere annunzio. RoMA. Cassa Nazionale A.ssicurazion~ Sociali. )le{lico. Scad. 30 nov. Vedi fase. 47. R. VrNOE~zo , 7 .\LLE ROVETO (Aq1t,ila). - Scad. 10 c.lic. Capoluogo. L . GOOO residenziali, L. 600 uff. san., IJ. 2000 ca\. Prossima staz. ferroY . SERNAGLIA (Treviso). - A 30 giorni dal 1° nov. ...t\.b. circa 4200. J 'ino a 1000 pov. 'L . GOOO, addizion. TJ. 2, trasp. L. 2500 con obb1. di cavallo o di auto1uezzo, se uff, , un. L. 400, alloggio, 5 quinql1e.ru:ù d ee., c.-v. Età lim. 45 . Acc~ttaz. i1reventiva vnriaz io11i o modificazioni capitolato. SOPRAPO~TE (Brescia). - Consor. con Vallio; abit. 2200: L. 7000 e 5 quinq. di L. 700; u:ff. san. L. 300; mezzo trasp. L. 1000; uddiz. L. 3 oltre 1/3 della popolaz. Vicinunza tram, ferrovia. ' rENEZIA. Ospeda,le 0i1;ile. Sono vacanti alc~nl r1o~t i Ji medici praticanti con assegno di L. 300 n1eusi1i. Di·rigere Je richieste di schiarimenti e le don1ande alla Direzione Sanitaria. VEL\"EZIA. R. Prefettii1·a. - A tutto 30 novembre . ·Uff. sanit. Vedi fase. 43. VILLAVF.RLA (Vioen .,·a). - Scad. 30 nov. L. 7200. C-0ndotta agglomerata. Diffide e boic0ttaggi. Xno,·c diffide: Canne.!.'o (No\ara) . '

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE .\1 dott. ~In rio 1'lo11ace lli, cli IPabriano, da poco lè1ureatosi a Roma, è s tata conferita, s11 propota. dei proff. Alessan<lri, Antont1cci e l\iargarucci, la borsa di studio per il perfezio11amento in patologia e c-linica chirurgica istitt1ina dal Pio Sodalizio de i Piceni a ricordo del coru1)ianto prof. Gn <?tu110 ~1<'1 zzo11i.

Pubblicazione importante : Dottor GIUSEPPE DRAQOTTI

La

Psicarialisi.

~

la prima pubblicazione italiana che dà una eSJ)Osizione com~eta della nuova dottrina che tanto interes~e tante vivaci discussioni ha suscitato ' ki tutto il mondo scientifico. J~a lettura di questa monografia, che spiega chiaramente le nuove vedute etio-patogenetiche ed i nuovi metodi di cura delle nel1rosi, è Indispensabile per ogni medico che voglia tenersi nl corrente dei pro~ressi dellR scienza . SO~f MARIO.

.

-

I. LA TEORIA DELLA PSICAN ~LISI. Storia •

incosciente e psicadinamismo • Pansessu~hsmo • ~erver. $ioni e neuropsicosi • Sogni • Psicopatologia della vita co. mune • La psicanalisi nell'arte, nella scienza, nella SO· ciologia. - Il. LA PSTCAK ALISI DELLE NEUROSI E "?ELLE PSICOSI. Etiopatogenes1 e nosografia • Le neurosi. attuali • Le psiconeurosi • Le psicosi • Le neurosi traumatiche ed altre neurosi. - III. LA TERAPIA PSICA N_i\LITICA. L'azione terapeutica della psicanalisi • .11 _metod~ delle _as. socia21ioni spontanee e delle associaz10~1. sper!mentali · Indicazioni e controindicazioni • Paicanahs1 ed igiene morale, - I''· LA CRI1'I CA DELLA PSICANALISI. - V. BIRLIOORAFIA.

Elegantissima brochure di pag. V~·81 (N. •> delle noetra M onografle metfiro-chirurgich.e d'attu_ahtà, atampata su carta

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o. 14 • homa.


[AN~O XXX, FASC.

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SEZIONE PRATI CA

PIO FOA. La sera del G ottobl'e serenamente si chiudeva

ln nobile esistenza del senatore PIO FOÀ, professore di An.at.omia patologica nll' Ateneo Tori11ese. L'alta fronte pen-sosn, il nobile Yolto, l·occhio , .i,·irlo e lampeggiante, il ~orriso buono ed arguto si componevano in i>ace nella maestà de lla morte <•d Egli riposava s11l Suo letto di dolore tranquillo c'0111e un buon or>eraio che, ultimata la s ua feconda giornata e deposte le armi del lnYoro, si ~1dngia sereno nella eoseienz:i del doYere compiut o. l\1a pur nella fredd•l immobilitil pn re,·a che da

..

• I

quei Suoi lineamenti en er~ic-i e Yigorosi, resi clallil morte ancor; più scultorei, traspariisse pul' sem11re l'indo1nita volont~1 del h1vo1·0 e clell'nzione, <·he f urono la gioia e In forza (lella Snn Yitn. )!nntovn110 di nru;e:ita e cli fi11niglia - ebbe i Ila t.1 li a Sa bbionet.i nel l L-!R - re. 1>irò fin dall'infn 11zkt quel soffio 1)otente <li senti.mento patrio, cli odio all'oppressione Rt raniera, cli bisogn·o di libert~1 cl1e sq11assn va il nostro Pilese e<.l accendeva . gli SI)iriti più forti ~l andaci. E gioYinetto visse 1·~1>01:>etl g<1ribaldi11a, seg:ne11do Yolo11tari-0 l'Eroe ~u lle n spre roccie di Bezzeecn, e temp~·a1~c10 il corr)o agli n. l'dimenti della vugna e lo spirito alle vi!'ioni clell'an1or di pn.triil 0 cli gin tizia, cl1e mantenne l)tiri~sin10 fino -.1Jl' ultiruo l'espiro. Anche durante ln nostra grande guerra Eg-li \is. e con in<:rolln bile entusiasmo la lnnga pn ~sione : e non si lin1itù •l p:1tt~ri va rf (·on l' i1n~i11 cle1 c·11nrc:• 0 <>011

1577

la forza clel tlesiderio alle e1)iche giornate del nostro Esercito, ma pottò fra le trur,pe la Sua pa1·ola infiammata di fede ecl i fremiti del Suo spirito gagliardo ·Sl1peranclo, 1nalgraclo l'età, i disagi e le fatiche della Yita a l fronte. Ani1110 l)Ugnace ed ardito a 1nò la lotta e l'apert~1 contesa, gettandosi talora nella mischia con un impeto fiero e co.m battivo c:l1e potè forse sembrare anche un po' rude. ~Ia nel fondo cl~ll'anima 1111 grande sentiI11ento di bontà clon1i11ava , sentin1euto eh 'Egli trasse cln l fascino profondo di ge11erosith di Gi11seppe Garibaldi e <.lall'ideale n obilmente umano di Alessa11clro ~Ia11zoni. Sovente i 1 ::.\la estro mi ricol'da ,.a 1a poteu te attrazione che quelle d11e grandi figure - p ur così diverse eser citarono sul Suo spirito : cli Garibaldi l'anin1a ardente e battagliera, assetata di libertà e di giustizia; di ì\ln11zoni l'anelito costante ed alto del be11e e dell'amore. Ed Egli a veva sentito la l10tenza di quelle {lue forze ]>enetrare il Suo intelletto e il Suo cuore e dare forme più pure nlle manifestazio11i clella Sua n11ima, onde amò raccogliere i voli irrequieti flel 8110 fervore combattivo in lln ideale di bo11tà un1an.a e profonda. Di qui germogliò quel Su,o caldo a more alle opere ~ciali, che lo condusse a fnrsi apostolo infaticato della lotta contro 1~1 tubercolosi, contro il cancro, contro le malattie :,essu.ali ed a sostenere con la .parola e con 1'01)eru nu1nerose i stituzioni benefiche, 'quali le Colonie n l1)ine, la Ca !'a clel ~ole, la Ca sa <lrel Gog-lia rdo, ~cc. l-.a1·e,·a che i11 questo desiderio di bene, si intenerisse l'a11imo Suo fiero e si l)lacni::sero le passioni. che i1e l tumulto della Yita non pote,ano · no11 agitare llll 11omo che fortemente Aeutiva e vole,Ta. Dedicatosi con ~ppassionato entusiasmo agli :;:tu di cli n1edicini1, ·~i sentì irresistibilmente a ttratto verso le rirercl1e biologicl1e e sprezzando i fncili g;uarlag-ni, cl1e il vivido ingeg·no e la sma~liante rH1rola :1vrebbero r>otuto in altri campi offrirgli, ::::i in1n1er$e n11steramente nella disinteressrita inclagine 8Cientificn. I Suoi progressi furono r a i1idissimi : al lieYo ecl amico (}i Bizzozero, ··iuti pren1i éli perfezionan1e11to all'interno ed alt ... · ...,. 11nbblicflti i Ruoi pri,mi lavori, Egli ap~u1r,·0 . . n0 una fol'zn sic11r a e rigogliosa della i>atologia. A 27 anni fu incaricato dell'insegnan1ento dell'anatomia patologica a l\lodena e dopo n Yer vinto il concorso, iniziò quella scuola che, <'ontinuat:i poi a Torino, eclucò allo stt1c1io delle alterazioni del corpo umano clue g-enerazioni di gio-rani e portò alla cattedra cin(lne allie'\i. Fu nn la Yora tore enh1siastico ed in<?sa nribile: !'i pnò <lire cl1e del lavoro R\<:' va il ct1lto e qun.si la frenesia e che nel la Yoro si rin11ovellasse perennen1ente la ~ua enerp:ia fattiva. f .1a ~t1n produzione !'Cientifica fu vasta e podel'of:ia e l.1scia. orme l1on cancellabili. Alcuni nrgo1nenti cli stnclio furono da r.,ni prediletti e eo11cluRi:::er o a fecondi ri~n ltati : sopra tutto lo sitndio clep:li orgnni ema to. ' poifltici perseguito per molti an11i. lo re~e 11no degli ematologi più apprezznti e i>rofoucli: ed ac<·nnto a qnesto gli studi st1lln biologia del pne11n10rocco, cli cui ller 11ri1110 cli~tinse dne ,·uriet~, r1n(>lli Rn lln infìnn11nnzi nne. $n llP cnpsn1e i:::nrrena-


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1578

[ •.\NNO XXX, FASC.

lL POLICLINICO

481

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NOTIZIE DIVERSE.

Ji, sull'nzione dei sieri citotossici, sui rap1)or ti trn.

fegato e milza ed a ltri ancora che sarebbe qui troppo lungo enumerare. Ft1 1111 inseg11ante cli cla ssica forma: le Sue lezioni, li)ll l' nella lol'O profonclitil, fiuiYa110 li1u1)ide, piane, a rmoniche tn lora argute e anche senza artifici oi·n tori sape,·nuo i11catenare l 'atten zione degli stuclenti, toccane.lo seu111re una e fficacia dida ttic.a certo i1on s11r>era bile. E gli C'0111prendeva be11e cl1e l'i11segnamento raggi'unge tutta la Slla forza, quàndo non sia soltanto i111tla es1}osizione e q ua si trapaisso di sapPr e, ma quando ~ ia Yi\ificato <l.all'a1no re di ciò cl1e si d ona e cli quello Yerso le rler. one a cui s i <lona. I Jo stude11te n YeYa la sen snzione sic111·::t ch'Egli daYa genc-ro. ,1111ente qunnto il 8110 ingeg110 e il Suo lavoro gli avevano fatto conqt1istil1«' e lo nmaya n11cl1e 11~r ques to Suo n obile .altruismo così scevro d i g retta gelosia . Come .dire ttore di laboratorio fu 11n suscitator<' di e11ergie, un anin1:i tore di idee. Clli se11ti,·a con Lui la fatica? P areYrr cl1e la Sua :Fermidabile rC'sis;tenza al lavoro, i l Ruo caldo e ntusiasmo. In Su:i inesau sta bra ma di sapere si tr:l sfondeissero nei Suoi a llieYi, li re ndessero più agili e fat tiYi , li SJ)ron nsse a produrre senza eura r e la sta11chezza del tra,raglio. Ottimista d i na t11rn, sogna tor e eterno e t alor:t ingenuo, odiava lo scettici•9l1lo e non J)-Otevn sovportare gli S(·hernitori beffn·rdi d'og11i inizintiY:l a n cl1e irreèl lizza bi le. Questa Sua fermn. fede . chr lo faceva cozzar e contr o ogni ostacolo e{l <1\:-tnzi:tre eontro corre11te, lo re11cleYa talora sdegnoRo verso i tepidi e g li sfidu cia t i, oncl e Egli li a llo11ta11nya br11scAn1ente da sè. ~egli ultin)i anni della Sua carriera sor se E' 1nnt11rò nella Sua n1ente il pr oposito di fare opera scientifica di i talinnità con la pnbblicazione di un t rattato di. Anatomia pat'0 l ogi~'l, che franca sRe il Pfl eRe {lalla soggezione verso l'ester o. A. ques to la yoro (ledicò ogni Sun energia e già stavn coron a ndo l 'ardua fati ca, q11ando J.a morte lo gl1ermì improvvisa e lo spen se. F11 morte sul campo del lavoro, . morte degna Cli T.iui. Così si cl1i11 Re una vita nobilmente ed inte nRnmente YiRsu t.fl. Sia on.ore a lla S11a inemoria. 0

1

FERRUCCIO

V AK ZETTI.

, Pubblicazione importante :

• Dott. Prof. CUIDO ME.N DES Docente fii Pntiol ol{ia Med ica nella R . Unive reit~ rii RomR llirettore del Sanatorio della C.R.I. «Cesare Battisti>

Tubercolosi e Sanatori.

(Trattamento lghmlco.dietetico) Prefazione fiel Prof. ~ATI . A. LUSTIC. SO~:l~ CARIO: Un po' di storia. - Che cosa è un Sanatorio. Organizzazione di un istituto Sanatoriale. - Cura d'aria. Cura di riposo. _ Le cure di allenamento e di lavoro n ei sanatori, - La dietetica nel Sanatorio. - L'elioterapia. - Idroterapia, bagni d'aria e ginnastica respiratoria. La psicologia del sanatorio. - Bibliografia. Un volume in-8, di pag. IV-72. con 15 figure intercalate TI AI testo (N. 2) delle nostre •M onografie medico-rhirurgkh, d'attualità, nitidRmente stampat.o su carta semtpatinata e con ele~an1issima ropt-rtina. Prezzo L. 1 O. Per i nost ri abbooati sole L. 8. 5 O. Inviare Cartolina ' 1 aglia al Cav. LUIGI POZZI - ,~ ia Si· stina, n . 14 - Roma

.

·r

Nel Comitato d'igiene della Società delle N'azioni. D e111n10 n suo t empo 11otizia cl1e il coruru. I Jutrario fn vroi:>osto, <>011 n I tri clier i 11omi, dall' 'l ''ffìcio I11tPrnazi onaJe di l'n rigi 4llln Società delleNazioni qnnle n1erubro <1el ("on1itato petmnnentecli ig;ieue. Ora ·i n1)pr0nde che in seguito n votazione u11...'l nin1e. è riuscito eletto rn111)r esentante iti1 liano. E~pl"in1ia 1110 i no~tri rallep:rn111e11ti nll' illu stte· 1101110, c·be ~i è l'~~<) t:i.11to h0nen1ei·i to <lel nostl'{} PnC"He iiel c·:i n 1110 c1ell"igit'ne e de l r:1s:·d~te117~1 :::;1• I..

111 L:l J'l<ì •

S<'uoJa medico-periziale giudiziaria e delle assicurazioni sociali In Genova. U n c-or~o per il co11fe:r i1uf'uto clel divlomn di perito inetlieo-gin<lizin rio e tlelle nssicuruz. soc.,. isti tuito con D . l\l. u . 209-!<1 <lel o ~~tt. 1920. aYrà. la <lnrnta clell'anuo nccnrle111ion . l>orna1H1e entro il JO cli~n1br0 nlln ~egreteria Ll e1rr·11i,·er~itù (Yi:l Ilalbi) : t~1~:..::a di r.. 300. I)er i11forn1n zio11i e cl1ia rimenti ri,·olgersi n ll"Istitu to cli ~Iecl icin:i J,~~n l~ (via _-\. llertani. 5l.

La partecipazione della C. R. I. nlla mostra. interna-

zionale di St1·asburgo. ..i\11 ~ E spo::;izione intern:t zioun le d' igien e che la :b.,rancia 11a . org·a nizz;1 t~1 a ~trn$hnrgo iii on or e di

T.iuigi ra stem", l ' Italin i1nrte<.-ipa cliglione

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le J)l'OllOl'7'i o 11i e i1cr l'e legauz.1 clell'in ~ien1e , ~i d isting·ue tra qnelli delle nazio,n i

Rtrn niere. I Ji'rn le 011el'e di assi str117_.1 in·iu1egginno quelle clella ('roce R ossa Itnlin11a, ln qnnle ha es11o~to­ tutti i d oc:nill enti <.:l1e • co111111·qyano In SU <1 a ttiyità sYolta 1lopo ln p:nerr<ì uell€' 011<'re cli n ~Riste11zn ~a ni wrin socia le . I.1a C. R . I. :i.Yrrbbe yolnto 111ostrnre n11che gli esen11>ln ri del n1:ig11iti(·n 111n ter i<1 le cli })t·onto soccorso clle })OSSie<le nei s.noi n1n!!nzzini . <'05ltruitn i1er I'assistenzn ecl il ricoyero ò0lle popolazioni r·nlpite cla g1·nyi <li~n;';tri e <ln C'J>i<lemie. J ..;1 <lenci e n za tli ~na z i 11el r ncliglione it1lia 110 . in confronto nlla vaRt:i :\rea che Rnrel>be :-:.tntn richie~ta Rpecialn1ente <ll'i nH?7.zi di ri c·oy~ro 1111 lilnit.ato 1<1 mostrn n i so li gr afici, n I le f oto;r:.1 fie degli ~cl1emi e clPlle taYole flln~trnti,·e . r:1c:chi11i:;(' i 11 ~em11Iicf ed el eQ:nnti. cornici . Per l' ns:;;istenza :i.Il' I11f n nzi;1 e~n l1a ec:: LX> Sto lt"' riprr>tlnv.io11i f<>togr:ift1·lie clelle ·~ne pri11ci11n li coIonie temr>ora11ee C' p0rn1anenti. Nel r epa rto della « lotta C'ontro la t n be r colo!'i )) la C. l{. eS1_)011e Je fotografi~ clf'i snoi Rnnn tori, doYe t 1:oya110 as~i:-:tenz:1 e cnr e ~li ex 1niliL'11'i di C'l.1i fu accertato dt1!'è1 l1t0 1;1 p:lH.' r1·a il terribile 1nale. P er In . « maln ri:1 )) n ell' .-\.gr . o R o1n.n110 <' nelle P aludi P ontine la e. R. llèl e~t~:;::a la $11<1 O}l('l'<l hfl llE'. lÌCa i Rtitue11do nn1bn l<l ll7.(>, <li~11en ~n rii. po~ti di i;;ocC'Or~o, ~11ole . con n1edici nrnpri ed inft"nnieri St>eCinlizznti C'he f·U l'i.1110 la ]iropn~andn igieni~. distriùni~~·on 0 ("l1inino. percorrnno ebilon1e tri di t e rritorio l~l" t1 ri<:C'J'CJ. la r11rn 0 il tr:1 ~porto cli ntn l il rie· i. ~


{:\~NO

XXX , 14.,ASC. 48]

SEZIONE PRAT I\A

l~n ·..1ltra

benefica a s~ist.e11za è quella riYolta agli -0perai s ul la'\·oro; le fotografie i·iv1·otluco110 i figli. • le n1adri lè.l Yoranti Jle.g-li opifici, c:l1e Yengono nutriti e cura ti iii asili indu ·tri:ili è.l nnes~i agli opi.tìci stessi. Dèl questo breYe qni.ldro cli hltL.1 1'011era clella C. R . 1. espob"ta a Strasburgo, l'isult:.l CJtlale contributo di sforzi e di ri·sulta t i 0s~n a bbitt pol't<1to nel moYirueuto ~a nit<.l l io socia lP moclerno.

Fer la lotta contro il enncro. .-\tl . iniziatiYa tlell' _.\~sol'i<t zio ne 1ion1a11a fra 1 L'ultori tlelrElettrologitt e tlelJa R<-ltliologi a, si è riunita ne11·auh1 tlell' l ·titut o Lli Elettrotera1)ia e l{ndiologia cte11 ·1.:11i ,·e t·::.'itù di !{orna il ~3 ottobre ll. s . u11·.1 se1nblea di iueùici ll€1' istituire i11 R o111a 11n Ce11t10 R egio11..1le ver la lotta co11tro . il (·ancro. InterYe unero :1lla rinnio11c ùlte person.alità scientificl1e. primari tl 'ospeda le , nu1ner os1ssimi medici }lratici. Erano vresenti a 11clle i rappre.sent;1nti del1a Croce R ossa, cle l So'r~1110 Ordine di ~Ialta e <lel1a Sanità Pubblica . Sono s tate gettate le oasi pei' la nuoya 8ocietà; ~i è nominato un l 'otnitfl to i)rovvi sorio e q uale presidente è st..1 to tlesig11a to il l)l'Of. Gl1ilarclucci, per acclamazione. A. qne~to Coruita to si è cla to incn rico ,d ella 0orn1)il<.1zione cl(J1 r eg-olame11to. Scopi ùel Ce11tro sono g li stl1dii, la terapia e -specialmente la l)l'Ol)ag·a11(la l)l'a tica fra i medici -e fra le popolazioni, 1)ercbè si possa ottenere che l'infermo Ye11ga curato i1elle i11igliori concl izioni i aier assicur<.1re il succeRso.

Per la lotta contro l'alcoolismo. Il Consiglio direttivo della Sezio11e J_,aziale del1·.Associazione Ita lia11a i>er l ' I giene (.c\.ssociazione presieduta dal prof. Scla Yo), 11a preRo jn e."ame nella s u<.1 llltiu1a riu11io11e l'iru1>ortante questione delhi lott a contro l 'alcooli. n10. IL1 a1)l)l'OYato u11nuin1e111e11te i . '-t Yi vropositi del GoYerno Nazionale ed 11a di ..·c11sso anche sulle razionali tra sforn1azio11i tlell 'i 11c111 str.ia ,·inic:o la, rilevando come sia possibile dare maggiol'e SYilup110 alla fabbricazione dei llrodotti a limentari, quali scirop1Ji, geln.tine, conse1·Y~, ~leeto, a lcool .p er 11si indu!':trirrli, ecc. 'L a esa n1·iente cliscuRsio11c è stata co11c:reta ta n el seg-uente ordine del giorno : «Il Consiglio clirettiyo della Rezione I~nziale -<lell' ~\.ssociazio11e I tnlinna l)t~r i· Igiene, pla nde11do alle rece11ti disvosizioni (le l GoYcrno N azion<1 le sul <"·onsnmo degli a lcoolici; · e( co11side r !1 to C'o111e le restrizio,n i d isposte co:-:ti t nisc-0110 n 11 v1·i1n o Pi.l F;SO nella benefica lotta <'011tro n110 de i i11aggi ori tlè.1ge1Ji sociali, qual ·è l'a l~oolismo; , « convinto cl1e i l)l'OYYecli111enti presi no11 possono che tra11sitorin.n1e11te l)l'O(lnrre lin1itati da nni -e-conomici a. partieol<.1 l'i c:i teg·orie cli industriali e <li co111mercianti, d~11111i rrer altro d'importa n za im1nensnn1e11te infel'ior 0 ~ quelli prod:otti cl a ll'eccessivo llSO dell'alcool, e 3i qu<.1li in ogni modo sarà facile in breye te1n1:>0 oYi·ia r e incrc:è razionali trasfo1111a zioni nella speciale ind11stria;

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1579

fa voti «che jl Goyer110 perseyeri 11ell'azio11e intrapresa e cl1e i Prefetti si avvalgano co11 ogni ca11tela, della facoltà loro c1'a ta di eccezionali concessioni, affi.nchè non sia110 frustl'a ti i benefici che dalle provvide disposizioni è lecito attendere. •

Per la prevenzione delle malattie nervose e mentali. La Società Italia na dd. Neurologia, st1 proposta del pl'esidente prof . D' Abtmdio, direttore della Clinica Psichiatrica di Napoli, nelh'l seduta del g ior no 3 novembre, ha ap1)rovato a voti unani1n i il :::;eguente voto : « La Società Italia n.a d i Net1rologia nel suo 1rr Co11gresso · (Napoli 1923), udita la relazione d el l)l'Of. Ettore Levi, direttore clell'Istituto I taliano di I giene, Previdenza ecl Assistenza sociale, sull 'azione svolta ,d all'Istituto stesso, per mandato della Società di Neurologi<l, nel campo della pro1.mganda per la prevenzione delle malattie nervose e mentali; « plaude all'attività fin qui svolta dall'Istituto Italiano d'Ig·iene, l>reyidenza ed Assistenza sociale, e « confer111à il mancla to già confe rito al eletto I stituto dalla Societi.t di Neurologia. (Congresso di Firenze 1921), ().(1 attida alla. g·jiL esistente · Com mission e (senatore prof. TJeo11arc10 Bianchi, p rof. Lugaro, p rof. Cerletti), cui .~i aggiunge il 11rof. Coppola, di definire C."01 Direttore dell'Istit11to il l)rOgramma futuro d i p r ol)ag·n11cli1 )) .

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La lotta conti·o la tnbcrcoJosi. La Commissione esecutiYa clel Consorzio a.ntìtul>ercolare d€lla provincia di ì\l ilè.1110 h<l deliberato di richiedere il decreto di obbligatorietit previsto cl.alla legge, risolvendo così la q11estione degli ,s tan7.iamen t i in bilancio dei contrib11ti e delle esazioni. È stato pure studiato l 'a n1nento del con t ributo attnnle (lire 0.05 per a bita.n te), ql1ota trop1}0 scarsa per un-a azione qualsiasi : senza arriYare a lla ·ql1ota d i lire 0.50 (come a Cren1ona e Pavia) è necessario ·sia elevata per sopperire ai bi 'Ogni sempre crescenti. .A11che lù questione dei cliS'J.1€11&'1.r i i11 proYincia l)UÒ dirsi risolta. : 14 clispen~a1·i fn1izionn110 già con r isultati ottimi e $i ùarh 1nano atti Yn1ne11te a l completamento {lel l or o nu1nero cl1e c1oYriL aggirarsi sui 20 per essere sufficienti ai bisogni della proYi11cia. ~lolti di essi tS0110 g iit allo stu·d io e nella prinJ~l metà del 1924 saranno compiti ed llnifica ti nelh1 direttiva. So·n o intervenl1ti preliminari accordi 11elle proYincie :finitime per l'este11~'d o11e della l otta antitubercolare 0 yen.ne indetto u11 .conYegno pe r il concr etamento del piano gener~1 le <li azione, già !)recli~posto dal Consor zio cli l\Iilano.

La nuova Clinica Pediatrica di Bologna. 11-0tiZi<l. il prof. c~rlo Franc:io11i sulla « Ri ,·ista di Cli11ica. P edia ttiC"<1 >) di agosto. Era lJrima accolta i1el Policlinico cli ~. Or..:ola; òa un a nno è passata nell'Ospedale Gozzadini, il quale occupa una Yusta. u r ea ai piedi d~lle colline di ì\e

d~L


1580 •

IL POLICLtNIC~

Barbia"no e S. Donato ed è compo to di cinqn0 padiglioni a d11e pinni, divisi in repa1ti co1nplet~1mente indipendenti, fornf ti ciascuno di tutti i ~1·­ vizi necessa1i ed arreda ti con ricca st1ppellettilt1: i padiglioni comunicano fra loro mediante passaggi sotter1·unei. i quali li congiungono anche <:ol vicino Policlinico <1i S. 0l'soln, rla cui i1er questn. strada ricevono biancheria e vii·eri: la clinlc;l possiede laboratori, a11la sco1t15:;tica, biblioteca, gabjnetto di terapia fìsicn. g·n bi11etto radiologico ~. nei giardini ,-usti e ricc11i tli belle i1inute. u11 .sola 1ri uni . l .Ja capacità com1>lessiva su1)e1·a i 200 letti. L'am·b ulatorio avvin tissin:io permette ai niedi'ci di segtùre una inter ess.111te casistica .

Nella stampa mediea. La Rivi sta <li Oto-~-e u ro-(Jfta7111 ologia, diretta dal prof. Q. Di :\Ia rzio, risponde a nn nuoyo bisogno. Gli organi di se11so fanno Darte integrale del sistema i1er,oso e, per questo motivo, frequenti rapporti intercedono fra la net1rologia, In oftalmologia e l'oto-rino-lal'ingologia, per quanto queste tre di~cipline differiscano l~ rofondamente nella tecnica diagnosti~'1 e terapeuti.ca . La nuoYa riYista. - di cui Yede ora la luce il primo faSC'icolo - ·s i propone cli rfspecchjare e di J}romuoYerc l'intesa fr.a le tre branche; di (lisciplinare i lavo1i di eone-a t~11azi one; di at'Cogliere le ricerche che le accomunano. se11zn. ,:olere per qt1esto di ~­ sociare la funzione dei ~ingoli aTchi\i delle s11ecialitil. Tre )Iaestr i dello stesso Ateneo, i pl'off. ~linga z­ zini, Ci1incione e FeTretti, banno J)reso sotto il loro patrocinio la coraggiosa e simpatica inizi<t tiva alla quale a11spic:hiumo u1t lieto successo.

Borsa di studio \Vassermano per la teralpia 6sira. La Ditta A. "';usserruanu ùi ~filano ha elargitola somma di L . 8000 J.J<:>r una Ilorsn di perfezi·onan1e11to all'estero in Terapia Fisica a fu vore dr nn la11rea to della L'niYersità di Bologna, per ranno 1923-1924. J_,,a Borsa ~ stata assegnata al dott. C€sare Patrizi, as~ist€lnte della ( linica ~ledic«1. ~ 4nesto un lode,·ole e:$€mpio dell'interessameuto dell'ind118tria a faYote della Sci211za : esso me11ta di essere imitato.

Anniv(\rsario di laurea. Il 29 ottobre c-ouyennero a Milano otto medic:ì superstiti .fra i la urea ti a Pàvia nel 1881, per· festeg-gia re il loro 42° an11iversario ùi dottor a t•l~ Erano fra es~i il dott. co1um. Enrico Villn, (}irettore de « T./ Avvenjre S~111itario », e il dott. I.egnn ni, reduce da lun,~·b issima r esidenza nell'Uraguar.

La crisi della assicurazione - malattie in Inghilterra. Il 1 ottobre si tenne a IA>ndra Ja confcrenZ<l a1111ua le dei ruedict delle assicurazioni. ' reru1e deliberato • ad n11aujn1ità di rigettare le proposte avanz~te dal :\li11istro dell'Igiene, con~i­ stenti essenzi<11mente in 1111 eompenso capital'fo· n11uuo di sc-ellini con co11tr<1 tto di <> anni, ovYero di scellini S e 6 pence 1:>e-r la dt1rata di 3 nnni, e i1ell:1 tutela e. ercita ta sui medici dnlle ~ o­ c:ietà ~Iutue . Sovratutto il rnnnte11in1euto di questa hlteln <lestò deciise a\Yersioui nc>lln classe medica inglese_ Per derimere la co11t1·ovPrsia si è deliberato di Yenire ad un arbitrato, c ~>n1e si fece tre anni 01.. sono.. ~

In dice alfabetico per materie. Adenopatie ing11inali: diagnostica Pag. 1569 Aneurisma toracico scambiato per una malattia <lddorninale acuta )) 1510 Ascesso paranefritico » 15G2 • • Bibliografia 15G5, 15GG • • • • )) Concorsi: ricorso 157'4 • • • )) Cronaca del niovi1nento professionale 1575 Cute: funzione del sistema en(locrino nella patogenesi di alcune ti1rbe trofiche . . . . . )) 1564 )) Dissente1ia amebica: esiste ìn Italia ? 1556 Farmaci : assorbimento )) 1563 Infezioni meningococciche: terapia. )) 1568 Joùuri alcalini: influenza nei n1ala ti a rtero-cardi-0-renali . )) 1571 • • • Itteri tifo-para tifici )) 1562 • • Malaria : sequele lo11tane )) 1567 • Ro1n.1 .

19~:l

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'l'ip.

Cà 1·ti~_·e

C'entra li.

l\Ialu ttie Yenereo-sifilitiche: o~i::;ervazioni sul nuovo rego1an1en to per l!l pro!ilassi Pag. l:J74 Jledico ca<luto in gu ~rra : . ottoscri.~:iune » 137;5 Olio cnnforat-0 : j11con\euienti delle alte 1

(1081.

))

Polrno11e : nuovo seg110 di pretlis11osizione a lle malattie subnc'1.1te e applicazioni pratiche Reazio·n e di Wa ssern1ann: fe11omeno paradosso R ene : fra ttuI~'l • RiflesSi profondi : origine filogenetica Scilla : riabilitazione quale meclicamento cardiaco . . . Sin1patico e ghiandole endocrine : ra!)porti . , in patologia . Stenosi initralica a forma nritmica . 'rilleggia tura e tubercolosi .. •

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L . l,ozzt. t>d. resµ.

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ANNO XXX

Roma, 3 dicembre

Fase. 49· '

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fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE • •

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

S01\11"1AUI O. Riviste sintetiche: A. Pasini: Il Bismuto nella cura della sifilide. Osservazioni cliniche: O. Brendolan: Su di un caso di · stenosi piJorica di origine biliare. - ~. Blandini: Un caso di appendicocele strozzato. Note e contributi: B. )lasci: A proposito del e solco trasversale sopraipogastrico » come segno di a scite . Igiene: G. Rolle: Dopo un viaggio GenoYa-Bombay. Sunti e rassegne: R ADIOLOGIA: O. Slirauss: La radioterapia della tubercolosi. - O. David: Studio critico sulla rad '.oterapia eccitante. - Tamau ceanir: La prova di Ooetscb e la radioterapia nelle forme di ipertiroidismo. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Societ:. mediche, Congressi: VI Congresso della Soeietà Ita liana rli Neurologia. - Società ~Iedica Chirurgica di Bologna . - Soc iet~ Sassarese <ii Scienze l\Iedicbe

e Naturali.

·

Appunti per il medico pratico: SE~iEIOTICA: I segni della tubercolosi polmonare infettante. - Sui danni delle iniezio1~i dia.gnostic~e di . tubercolina. CASISTI CA : _.\. pro· poa1to d1 alcuni casi di cirrosi atrofica. Gli dtteri tifo-paratifìci. - I t t ero emolitico in pneumococcemia orimiiiva. e pneumonite secondaria. - Reviviscenza mamma. · ria nell'uomo in casi di ci rrosi epatica. TERAPI A Il tPattamento ùella dismenorrea. - Indi cazioni ed abusi del rasch iamento uterino. - Cause dell'inefficacia del ra· <lium sul can<:ro del corpo uterino. - Le iuiezioni di latte nei vomiti incoercibili della gravidan za. POSTA DEGLI ABB O:'\AT I. -

\ 'ARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza: Pel Collegio degli orf ani' dei sanitari. - Questioni prati ch e, Nalla vita professionale: Cronaca del movimento professionale. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorHìcenze . Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

v

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Diritti di proprietà riservati. -

RIVISTE S1NTETICHE. CLINICA D ERMOSIFILOPATICA DEI

RR.

I STIT lTTI

CLIKJCI

DI

PERFEZIOì\A:.\IE!\TO

E ISTITUTO DERMOSIFILOPATICO DELL' OSPEDALE l\lAGGIORE DI l\IILANO.

Il Bismuto nella cura della Sifilide. Osservazioni del prof. A. PASINI, direttore. Dt1e anni di esperienza di lln medicamento ,-erso l1na determinata malattia non sarebbero certo bastevoli a dire con sufficiente ed attendibile criterio del suo valore, se le osservazioni ·e gli es1)erimenti a l riguardo non s i fossero svolti e succeduti 1n grandissima copia ed in condizioni di ricerche sistematiche, g ià b en tracciate oer lo studio di altri medicamenti . pre-cedenti. Così è del Bismuto per l a s ifilide. Tosto comparso ebbe credito rlal n ome autorevol e del suo maggior presentatore, il Levaditi, e fu adottato dai sifilografi in folla, che lo impieg·arono nella sifilide t anto sperimental e che u1nana, e cercarono - sulla falsa riga di quanto fu fatto per gli arsenobenzoli - di sviscerarne virtù ed inconvenienti, azione biologica e proprietà ct1rative. Ne e1nerse qu3sto ris11ltato riassuntivo:

che il Bis1nitto possiede itn 'a;:,ione tera11eittica incontestabile 11ella sifi lide, in grado 1naggiore o minore a seconda delle cliverse prepcirazio1iì, ed in qita lsiasi periodo del suo decorso : clie l e virtiì tera1J etttiche del Rism1Lto rion risultario (ìnora offuscate da incont'e'n ien ti g7·avi, m ortali: ahe es so m erita pertarito di occitpare iin posto importan.te accanto al mercitrio ed agi: arserio b en ~oli.

*** Il fare d ei richiami bibliografici, anche solo per sommi ca1)i, delle pub.blicazio11i com1)arse in questi due a11ni, tanto in Italia che a ll'estero, intorno al Bismuto comporterebbe llno spazio troppo grande l)er l'indole riassuntiva di questa i1ota, e· preferisco attenermi ai richiami che si renderanno opportuni, volta per volta, dalla esposizione dell'argomento. • Preparazioni usate. - Il bismt1to fu ed è impi egato in varie forme. Allo stato di nietallo precipitato in sosp'e.n sione oleosa, come i1el Neotrepol. Allo stato di metallo colloid.a le, come n.el Bismuto colloidale o Jonoide di Bism11to. Allo stato di s.ale di Bis1nuto, come nel l)rimitivo Tartrobismt1tato di P otassio e di Sodio, o Tre1)ol·, di Sazerac e Levaditi. Sotto le prim ~ d11 e fgrme, di metaJlo precipitato o col loi·


1582

IL POLICLINICO

[ANNO XXX, FASC.

49)

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dale, s~bi sca1?se modificazioni ed innovazioni. Come sale ebbe, per parte dei chimici, preparazioni co·sì numerose, che ben difficile può riuscire l'enumerarle tutte, nonchè l'averle tutte sperimentate, anche avendo una grande disponibilità di ammalati. Attenendomi pertanto alle sole preparazioni • che ebbi sicuro. campo di valutare in due anni di i111piego, sopra circa trecento sifilitici degenti, con manifestazioni contag iose in atto, nell'Istituto Dermosifi1opatico dell'Ospedale Maggiore, ed in altri numerosi ammalati curati ambulatoriamente, impie3ai il Bismuto in tutti i suoi diversi stati. - Come ?rie tallo precipitato col N eotropol id i Chenal e Douilhet. Come metallo colloidale col Bismuto colJoidale Zambeletti. Co·m e sa le co1 Tr·epol, tan.to il primitivo cl1e il .successivo indoloro, o tartrobismutatp. di potassio e di sodio di Cl1enal e DouiJhet: co1 Luatol, o tartrobismutato di potassio e di .sodio soluto dell'I stituto Nazionale Chemioterapico; con l'Arse11obismutato s ·dico o Bismarsolo dello Zamb eletti ; con l'Allosa.n o Metilarseniato dop1)iO di Bisml1to· e id i Sodio ed il Noval1osan o ~1I etilarsino bitrobism11tato Sodico dell'Istitu to Biochimico Italiano; COJ?. lo Spironal I, II e III (i due primi soluti, il terzo in. sospensione) 0 1 Citrobismutato di .sodio di B~niscon­ tro ·e Gazzo.J1e; con il Bismogenol o Bismuto acido ossib·enzoato di E. Tosse & C. ·di Amburgo; con l'Oleato ·di bi.s muto in sospensione p€r in·iezioni intramuscolari e col Tartrobismutat o sodico soluto per iniezioni endovenose di Hoffmann e La Roche di Basilea. :Jiinore i1umero Qi esperienze ebbi campo di fare col N eobiolo dell' I. C. I. , combinazione dell'_i\.rsenobenzolo col Bisn1t1to, e cl1e si 'adopera per via. endovenosa: Alqt1anto difficile torna il definire le dosi precise con le quali il Bismt1to si p11ò e si deve impiegare, variando esse notevdln1ente dall'uno all'altro preparato. , Così per le preparazioni a ?neta.llo precipitato il Neotrepol contiene il 00 ~~ di Bismuto, ed 11a t1na posologia di ctgr. 20 per due eme. ; si i11ietta ogni 3-4 dì, e fino a ~re grammi per serie. Invece dei preparati a metallo co lloidale il Bi. Colloidale Zambeletti contiene gr. 0.005 di Bismuto per eme.; se ne inietta una fiala da 2-5 eme. ogni 2-5 giorni. ·A..ncl1e per i sali di Bìs111uto varia molto la dose dall'una all'altra pre1)arazione. Il Trepol contiene Bismuto. in proporzione del 64 %, e se ne inietta 20-30 ctgr., in 2-3 eme. per volta, ogni· tre-quattro dì, e fino B 3 grammi. Il Luatol contiene. 10· ctgr. di sale p er eme., e lo si usa giornalmente per 20-25 . gi orni. L'Arsenobismutat0 sodico Zambeletti contiene 1 ctgr. di Bismuto + 5 milligr. di AniI

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dride Afseniosa per eme.; si inietta in fiale da 2 a 5 eme. ogni 3-6 giorni, e si fanno periodi di 15-20 iniezio1n i. L'Allosan è dosato a 3 ctgr. di sale per fiala di due eme., e se ne fa una iniezione ogni tre di, fino al numero di 20. Il Novallosan con..tiene, parte disciolto e parte so.speso, gr. 0.10 di sale attivo, equivalente a gr. 0.034 di bism11to metallico. Si inietta ogni 3-4 giorni. Lo S·p ironal di I e II grado contiene rispettivamente 1-2 ctgr. di Bismuto elemento per iniezi·on,e, e lo si inietta ogni tre dì: lo Spiro11al III invece contiene 8 ctgr. di Bismuto elemento, sosipeso in fiale da 2 ronc., e s·e ne usa una fiala ogn.i tre giorni. L'OleoBi•s muto Rocl1e è preparato in sospensione rJleo.s a al 25 %: contiene ctgr. 10 ·di Bismuto· per ogni fiala da 2 eme., e se ne intro.ducon.o p er via endomuscolare 12·20 per p·eriodo di cura. • Infine il Tartro-Bismuto Roche, in soluzione per uso endovenoso, ha 35 n1illigr. di Bismuto • per eme., e si in°i etta con 2-3 giorni intermedi di riposo ed a to1leranza, alla dose di un eme. al giorno. V aria quindi notevolmente la posologia dall't1no all'altro preparato, senza cl1e possa in\·ocarsi, come termine uniforme e costante di paragone, il loro contanuto in Bismuto elemento. Se dovesse sta.bilirsi lina proporzione diretta fra attività terapeutjca e contenuto in metallo,. il Bismt1to prec.i.pitato, cl1e ha una percentt1ale di 96, e si introduce per iniezioni a 20 ctgr. per volta, fino a tre grammi per serie, dovrebbe costitt1ire senza incertezze il preparato più attivo. Ciò che non è. Secondo l'esperienza mia personale, e quella di m·olti altri Autori, il Bismuto precipitato ha ·n na efficacia terapeutica inferi ore a quella di pareccl1i sali, quali il primitivo Tre:p ol, lo Spironal III, L'Oleo-Bismuto, il Bismogenol, il Novallosan, il Quatol, l'Allosan, il Bismarsolo. DaJle mie numerose osservazioni ritraggo pertanto l'in1pressione, cl1e fra i preparati di Bismt1to i più a ttivi siano i sali, e fra essi q11e'lli in sospènsione (Trep·ol, Sp-ironal III, Oleo-Bismuto, Bismogenol, Novallosan), e che seguano tosto in attività i sali soluti (Quatol, Allosan, Bismarsolo). Meno attivi mi r.isultarono i preparati a metallo precipitato (Neotrepol) od allo stato colloidale (Bismuto colloidale). Si osserva perta11to l)er il Bismuto ciò che è noto lJer il mercurio e per gli stessi arsenoben.z oli: l'attività dei preparati non è tanto pl'oporzionata al loro contenuto quantitativo in metallo, quanto piuttosto alle sp·eciali formole chimiche nelle quali esso trovasi combinato. 1


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SEZIONE PRATICA

* ** Azione parassitotropa ed O'tganotropa d .:i Bismuto. - Il Bismuto agisce· nell'organismo in-

":aaso dalla Spirocheta pallida con azioni 1nol-teplici e varie. Col risolvere le manifestazioni cliniche della malattia: risoluzione che avviene in guisa un po' ·diversa a seconda. del tipo delle manifestazioni -e del periodo di infezione al qt1ale corrispondono. Col modificare le condizioni umorali organiche rispetto alle reazjoni biologiche. Col provocare fatti r eattivi, dei tJliali alcuni cqstanti ed altri m·eno nell'organis1no stesso. L'attività del Bismuto sulla manifestazione prima della sifilide recente, il sifìlorria, si esplica evidentissima, tanto nel ridurre l'infiltrato della lesione, quanto nel determinare la scomparsa, dalla s111)erficie della lesione, della spirocheta pallida. . Come con gli altri n1edicamenti, mercurio ed arsenobenzoli, ancl1e col Bismuto i sifilomi non regredisco110 sempre e tutti con uguale rapidità, ma in tempo ' ario da una diecina ad una trentina di giorni, a seconda che trattasi di un sifiloma nano o di una forma J.pertrofico-gigante, oppure, indipendentemente dal volume, per cat1se che sfuggon.o ad una valutazione. In ger1ere vidi riassorbirsi e cicatrizzare rapidamente, in dieci, quindici giorni, i sifil omi dei genitali : in un tem·p o più lungo, di oltre un mese, 4 sifilomi estragenitali. Un sifiloma del labbro sup·eriore, per il quale istituii la cura col Trepol, nonostante le spirochete f osseTo scomparse dopo la prima iniezione, richiese per riassorbirsi quindici iniezioni ed oltre due mesi di tempo. Costante invece è Ja rapida scomparsa della spirocheta pallida dal sifiloma : essa si verifica, di regola, già dopo la prima o la sec0nda iniezione. L' elemento parassitario non sembra IJerò disparire contempor::tneam.ente do·v unque : si dilegua più presto dalla superficie libera che dalla profondjtà dei tessuti, forse per i più facili fenomeni di ossidazione cl1e ivi si d.e terminano e cl1e possono attivare l'azione del medicamento·. Cosi mi occorse di non rin.v enire più spirochete dopo la prima o la seconda iniezion.e di Trepol alla s11perficie di due sifilomi lniziali, là dove era possibile ancora metterle in evidenza alla punt11ra delle ghiandole inguinali satelliti. I 1

Ancor più pronunciata cl1e s11lla manifestazione iniziale della sifilide, l'azione del Bismuto è su quelle, numerose e varie, che susseg11ono, e che appartengono al cosidetto veri odo

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secondario. Sopra un gran numero di a1nma-

lati con varie forme di roseola, di esantemi maculasi o maculopapulosi o papulosi lenticolari schietti, di sifìlodermi papuloulcerosi, di papu·l e 11mide, di placche mucose orali, di poliadenopatie, di deperimento organico con cefalee, dolori n1uscolari ed -0ssei, febbri serotine, ecc., vidi scomparire, d<lpo la prima o la seconda iniezione, sopratutto usando i sali i11solubili, la roseola, gli esantemi maculasi, epitelizzarsi e chiudersi le superfi.ci erose delle placche mucose e delle papule umide , scomparir1e le febbriciattole serotine, il ma1essere, le cefalee, i dolori vagl1i ed ossei, ritornare uno stato generale di benessere. Alquanto lJiù r esistenti si dimostrarono invece gli esantemi palJt1losi del periodo secondario. In tre casi anzi dovetti. rinunci a re alla cura bismutica, quantu nq11e praticata col Trepol che è il preparat°' di Bismuto che risulta il pi1ì attivo, per indifferenza curativa del metj.icamento. V'h~ di più~ In un q11arto caso, ancl1e questo in cura col Trepol, comparve un esantema papuloso diffuso proprio nel rnentre 11n altro esantema pap11loso andava stenta~amente risolvendosi: e ciò dopo otto iniezion i del sopraccennato preparato. l\Iolto attivi !ni ris11ltarono invece i preparati di Bism11to in due casi di si filide maligna pap11lopnstolosa precoce, nno dei qu ali aveva r esistito al mercurio, ed in altri tre casi di sifilide secondaria tardiva pa1)ulo-infiltrativa ulc er~a sparsa. Con frequenza nei casi di sifilide secondaria,. meno sovente nella primaria, osservai all'inizio· della cura di Bismuto il fenomeno di Herxheimer, ora più, ora meno pronunciato. Si può avere un leggero aumento transitorio della fenomenologia fl ogistica del sifìloma: in due casi \:idi anch e comparire l1na fugace roseola ~ Nel periodo ulteriore degli esan temi maculopap11Josi con freql1en za maggiore si ha t1na esagerazione sintomatologica al primo iniziarsi della cura bismutica. 1

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Molto sensibili ai sal i di Bism11to sono anche le mariifestazioni terziarie di tipo tuberoso, tubero-gommose e gommose sia cl1iuse, che necrosate ed ulcerate. I ris11ltati terapet1tjci in questi casi sono di grande evidenza, in ragione delle notevoli masse infiltrative che sotto lai. diretta influ enza della, ct1ra vanno riducendosi ,. e delle superfici ulcerose IJrofond.e che si riparano ed epitelizzano. · Qu esta azione risol11tiva e riparatori a del Bism11to è evidente anche· nelle lesioni distruttive delle cavità naturali e· delle ossa.. Con poche iniezioni di Trepol vidi ripararsi una osteite

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IL POLICLl~ICO

gomrnosa perforante d.el palato duro. Col Trepol e con l'Oleo-Bismuto osservai arrestarsi il pro~esso distruttivo ~n due casi di go1nn1e ulcerative sparse della faringe ed .avviarsi rapidamente alla cicat1·izzazione. In u11 altro caso di p eriostite gon1mosa delle ossa i1asali, con 1Jarteci1)azio11e d ella cartilagine quadrangola1·e e ininaccia di sfondamento del naso s i ottenne 11n arresto ed una regressione del r>rocesso fin clalla prima i11iezio ne di Spironal III. Il 'l'repol si. mostrò i11olto attivo i11oltre in due casi di irite specifica, in altro di iridociclite,: ed in l1n altro aI1cora di labirintite sini·stra luetica, con soi'd ità dell'orecchio e sintomi <li vertigine. Vantag·gi notevoli ritrassi ·dal Bism11to i11 diversi casi di t a be dorsal e e di paru l_isi generale. I11 questi, ancor meglio dei sali insolubiJi, mi corrispose l'Arse11obisn1t1tato sodico d ello Zan1beletti, alla dose di 2-5 eme. ogni 2-4 giorni, ed a lungo cont-int1ato, per i)eriodi di 20-25 iniezioni ciasc11no. Qua11 ru11qt1e i i·isuJtatj favorevoli Riano hen lltn gi da ciò cl1e si J)Otrebbe chiama re lln,a guarigione, ebbi, nella tabe, miglioramenti notevoli e quasi costa11ti rispetto ai riflessi rotulei, a1la diplopia, ai disturbi della coordinazione dei movimenti ed al segno di Romberg, alla sensi.bililè. e so1)rat11tto ai 1dolori lancinanti. Nella p a ral·isi generale i miglioramenti rifl ett ono l'imbarazzo della parola, i tremori, le modificazioni del ca ratt€re e l 'indebolimento intellettuale. Le risultanze favorevoli nella tabe e ~ella paralisi, nei sette casi di mia osservazione, seguirono così regolarmente i periodi di cura bismutica, da indurre ad una fondata convinzio11e di un nesso cau sale fra terapia istituita e modificazioni sopravvenute. Anche l\1edea in una recente comunicazione all'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, riferì di aver trovato nel Bismuto un ottimo .sùssidio terapel}.tjco per la cura della. tabe. 1

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Bismitto e rea:.ione di W assermann. - Molto irregolare n1i rist1ltò il comportamento dei preparati di Bismuto rispetto alla reazione di 1 \ \ assermann, che ebbi c11ra di saggiare metodicam ente secondo il m.etodo classico originale. In 11na prima pubblicazione della primavera del 1922 riferii, che i ris11ltati sierodiagnostici erano stati persistentemente positivi anche dopo 8-10 iniezioni di T artrobismutato di sodio e di potassio. Avendo tenuto in osservazione g-li ammalati di allora con 11lteriori ricerche sier ologicl1e, e mo1te altre osservazioni avendo a quelle aggiunto in circa due a11ni, mi risulta o~gidì , da t1na più vasfa valutazione di insieme, cl1e i preparati cli Bism11to, senza afferrab1li differenze l'uno dall'altro, influenzano l a '""'"nc:; ~e1·111ann in modo ni11ttosto irregol a re, l)it1

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di q11anto nor1 accada , l)er solito, con gli arsenobenzoli e sopratutto col mercurio. A conclt1sioni analog·l1e giunge in una recente pubblicazione riasst1ntiva il Simon, il quale osserva che: « mentre la reazione positiva si mantiene col Bisn1uto in generale più a lungo, la · neg·a tiva, una volta raggi11nta, sembra i11antenersi più a lungo che con l 'arsenico n. Dei i1ostri ricercatori Cacioppo avrebbe tro... vato la -:'yVasserman,n rapidamente influenzata. Define influenza t a solo dopo c11re prolung·ate. 'fo1nmasi s i avvicina di più alle mie conclusio11j, seg·nala11do come incostante la trasformazione della \\7 assermann da p ositiva i~ i1egat iYa. :\. somiglianza del Sin1on vidi ancl1'io, da caso a caso, diversi ti1)i di ridt1zione e trasfor111azione della \\-assermar1n da positiva in neg·ativa : ora verificarsi in Jnodo abbastanza soll ecito do1)0 sette-otto iniezioni di Trepol: ora rit ornare yerso il ])Ositi vo, r111ando g·ià si era otte1111to 11ri n egativo qt1asi completo alla sestaR~ttima 1niezion e : ora cli.s cendere molto lentam ente al n.eg·ativo alla t111decima, dodicesima Settimana di cura, rOd anche più tar·di. Questi risultati sono in relazione con quanto sostiene, con r·ecenti ricerche, lo Sciarra. Egli t a ttribl1isce alla \Vassermann solta11to il valore di esponente d11raturo di immunizzazione attiva ai1tilipoidea (raggit1ngibile col mercurio megljo cl1e con gli Arsenobenzoli e col Bismuto), · che non può dare, per sè stesso, un criterio s11lla efficacia dei rimedi antiluetici. Come gli arsenobenzoli ed i più attivi pre1')arati di mercurio, anche quelli di Bismuto spiegano inizialmente verso la reazione di \Vassermann 11na propri.età attivante, la quale ris11lta però meno spiccata che per i precedenti prep:=trati, così come meno spiccato ed evidente è, in genere, anche d.al lato clinico, ·il fenorpeno di Herxheimer. Non trovai differenze notevoli nelle reazioni serologiche al Bism1Jto fra la reazione di vVassermann, eseguita classicamente secondo il metodo originale, e la Sachs-Georgi.

Instiffìcien:.e ecl iPsttc·~Pssi del Bism.u to. Accanto a questo complesso di dati clinici e serologi~i che dimostrano una ben accertata ed ormai indiscutibile azione terapeutica del Bismuto, non mancano però osservazioni le q11aJi pongono in lt1ce, cl1e anche questa nuova sostanza medicamentosa non sfugge alL'inconven iente, già noto per il mercurio e per gli stess i arse11obenzolj, di tro,Tare organisn1i, in c11i 1e manifestazioni sifilitiche o resistono, o si ri11novano tosto cessata la cura. Fin dall a pul)blicazione dello scorso ann o resi noto d11e casi di esantema papuloso del periodo secon dario in d11e gio,~ani donne, cl1e


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SEZIONE PRATICA

erano rimaste indifferenti ad otto iniezioni l'una, a nove iniezioni l'altra di Trei)ol originale. f che in una di esse erano sopravvenuti nuovi e1ementi papulosi pro1Jrio durante la cura. In entrambi i casi le manifestazioni scomparvero rispettivamente con c11ra mercuriale ed a~·se­ nobe11zolica. Ancl1e con le preparazioni successive sperimentate durante qu esto nuovo anno ebbi ad osservare q11attro casi di indifferenza al Bismuto, tut1 i appartenenti ad esantemi pa1)11losi del periodo secondario. Vidi inoltre in parecchi casi tanto di sifilomi, cl1e di esantemi 11apulosi o di n1ar1ifestazio11i go111mose llll riassorlJin1ento così lento dell'infiltrato, da essere indotto ad associare al Bism11to delle iniezioni e11do,renose di arsenobenzoli. La. rapid'ità di scomparsa delle inanifestazioni con l'ag·gi1111ta degli arsenobenzoli, dimostrò che nei predetti casi esisteva veramente un certo grado di bis1nutoresist.enza.

Oltre a fenorr1eni di bismutoresistenza di fronte a manifestazioni già esistenti notai , con 11na preoccupante freq11enza, il sopravvenire di i11anifestazioni specifiche n11ove a brevi c:;si ma distanza èa manifestazioni pr eceçlenti e da] la cessazio11e di cura bismutica. E p101)rio di questi giorni il caso di una giova11e ventiseienne, sifilitica da un anno, che per insofferenza al dolore delle iniezio·n i 111erc11 rjali e pe1· timore clelle iniezioni e11 dovenose, si curò per un anno co11 hrn 52 iniezi o11i di Tr21)0], ottimamente tollel'ate e sucld]vise i11 q11attro periodi. Alla distanza di d11e settimane dall'ultima iniezione prese11tò. in q11esti giorni, placche m11cose alle labbra, con presenza di spirochete e 'Vassermann positiva! Ed altri sette casi co·n simili osservai lun go q11esto secondo anno di metodiche erl intensificate osservazioni. Vantaggi e pref ererize del Bismuto. -

Accanto però a c111esti ]1arzia1i ]nsuccessi de1 Bismuto, corre l'ohbl] go di annovera re ben tosto i suoi pregi non in·differenti e che consistono = nella facoltà di esercitare 11na ben·efi ca azione terapet1tica anche jn indi.vid11i che si dimostrarono mercurio- ed arsenoresistenti = in· una facile tollerabilità organica in confronto degli arsenobenzoli e dello stesso n1erc11rio. Il numero degli individui merct1rio- ed arsenoresi stenti o intol lel'anti a questi medicamenti, e che sono. benefìcati dal Bi smuto, supera certo q11el1o dei bism11toresistenti, e se l'indole di questa nota lo comportasse, potrei riferire al proposito i11Jme rose storie cliniche istrt1ttive. Valga per tutte il caso di un giovane trentad11 enne, alcoolista, con esantema pap11Joso a corimbo al tronco ed irite destra . ~i d1mostrò indifferente a ben sette iniezioni di calamela-

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no: altre due iniezioni di Neosalvarsa11 da 15 ctgr. l'una e 30 ctgr. l'altra i1on diedero miglior risultato, nè poterono essere ripetute per le condizioni poco buone del cuore e del fegato, e per sindrome di crisi nitritoide, sia pu1· ljeve, sopravvenuta ent1·ambe le volte. F1l istituita allora una. cura con Trepo1 indoloro che, oltre ad essere bene tollerata, determinò già dalla seconda iniezione una manifesta riduzion e clella sintomatologia, la quale sco·m parv-e i11tieramente dopo venti giorni di cura e cinque iniezioni di Trepol. I preparati di Bismt1to risultano pertanto ancl1e a me, sopra 11na la rga esperie11za di oltre trecento rnala ti, provvisti di m anifesto e spiccato potere curativo nella q11 asi totalità dei casi di sifilide, con un crescendo in attività dai lJl'eparati allo stato colloic.lale, a quelli con metallo precipitato, a:i sali di Bis1nuto in soJuzjone, a quelli final1nente in sospensio11e.

.4.ssocia:.ione del Bis niuto agli Arsenobenzoli. - Contuttociò ebbi quasi sempre l'impressione, cl1e l'attività dei preparati di Bismuto sia meno energica. di quella degli arsenobenzoli, tantn per rapidità di azione distr11ggitrice verso la spirocl1eta, che per potenza risolvepte verso le manifestazioni clinicl1e della infezione, e cl1e rispetto a ql1est'ultima prop:rietà, i preparati di Bismt1to 1siano in buona parte dei casi non pit1 attivi dello stesso mercurio, considerato al · rr1 eno n el s110 preparato · più possente, il calomelano. Pensai pertanto, eon saggi preliminari circa ever1tuali incompatibilità ed intollera11za organica dei pazienti, di avvicendare alle iniezioni intramuscolari di Bismuto delle iniezioni endovenose di arsen,o benzoli (Neosalvarsan-Neoiacol-Silbersalvarsan-Neosilbersalvar.. san). Nell'attuazione pratica di q1testo programma, cl1e già espletai sopra parecchie diecine di ammalati in vario stadio· della malattia, constatai la perfetta tolleranza della c11ra bi smutica intramuscolare ed arsenobenzolica endovenosa, contemporaneamente praticate, ecl il grande vantaggi.o che se n e i"itrae per la guarigione rapida delle manifestazioni clinicl1e. P er altro lina sin1ile associazione medicamentosa corrisponde, a.nche dal lato dottri11a• le, ai concetti più razionali e n1oderni di ter a.p ia delJ a sifilide. R eazioni orga1iiche al Bis1ni1,to . -

Un'ultin1 a pro·1)rietà ch e conferisce al Bismuto 11n grande pregio nella c11ra della sifilide è Ja sua retativa innoc11ità. Ancorcl1è sia stato adopera,to st1 larghissima scala da oltre d11e ann i e 1..!opjosissifua sia fin d'ora la letterat11ra s11 cli esso, non risulta, per q11anto mi sappia, abbia pro,r0cato

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lL POLICLINICO

alc\1n caso di morte. E ciò non è poco, quando si pensi attraverso a quali tappe dolorose ab. bia110 percorso il loro pur trionfale cammino altri medicamenti nella cura della sifilide. Ciò non toglie che anche nell'impiego del Bismt1to si debba procedere con cautela, poich è, se i10.n la morte, esso può tuttavia i:>rovocat e inconvenienti non lievi. Il più frequente è la sto1n.a tite bismutica, che può trasformarsi in 11na gengivite ul cerosa od anche vegietante (Simon). A spiegazione di essa fu invocata, : . opratt1tto dagli autori francesi come Azoulai, Sezary, Pomaret, ecc.,_l'associazione spirillare di v-incent. Senoncl1è la , ricerca istochimica dirr10s t1--a un deposito nero di Bismuto nel con11etti vo sottomucoso dell'orletto bruno gengivale cl1e suole comparire nei sottoposti alla cura. Ora 1a trasforn1azione di questo Bismuto in solfl1ro nero con l'idrogeno solforato che si form a n egli interstizi della cavità orale, può dare s11ffici·e11te spiegaziQne della flogosi ge11givale, s11l] a q\tale può agire, in modo secondario, la simbio·s i fusospir1llare di Vinoent. A !)roposito della stomatjte da Bisml1to è Cllri oso il fatto cl1e, mentre rist1ltò frequentissima nei primi tempi di im1Jiego di qt1esta sostanza, è diventata ora, anche a parità di dosi, estren1an1ente rara! Basta in ogni modo ad evitarla 11na grande proprietà della bocca. Serve a guarirla la semplice sospensione della Cl1ra bismutica. • Più di rado d·ella predetta alterazione le cure di Bism11to determinano una albuminuria, od anche una nefrite con cilindri epiteliali, granl1losi e j alini. Secondo alcuni . Autori, come Bl11m, Vallon, Simon, la nefrite sarebbe secondaria alla stomatite, e consegue·n za di uno sta'.'" to di setticemia, il cui p11nto di parter1za. esisterebbe nella cavità orale. È ancor dubbio c;;.e il Bismuto possa provocare delle eruzioni ciltanee. Sono · stati descritti da autori francesi, Lortat-Jacob, Roberti, Pinard, ì\1arassi, casi di eritema scarlattiniform e clesquamativo. Personalmente non ebbi mai a. verificare alcunchè di simile. Garriga rif eri di recente intorno a d11e casi di accidenti vascolo3angt1igni, a tipo di crisi nitritoide, sopravvenuti in due giovani person e curate col Galism•utl1. A somiglianza da.Ile crisi nitritoidi determinate da arsenobenzoli, a11che le reazioni osservate dal Garriga scomparvero con l'Adrenalina. Nulla di simile risulta sia stato osservato finora da a ltri autori. Non rari invece e di osservazione comune sono i fenomeni di reazione generale: appena .accennantisi in alcuni individ11i, possono ass11 mere in altri una ragguardevole intensità. I fenomeni consistono in adinamia, malesse.re,

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cefalee, anoressia, dimagramento, disturbi gastrointestinali accompagnati ora da costipaziope, ora da diarrea e qualche volta da vomito. 1\.1a se è doveroso mettere il medico sull'avviso di qu,e sti possibili inconvenienti del Bismuto - inconvenienti che scompaiono con la sospensione od anche soltanto con l'attenuazion.e della cura - è altrettanto doveroso rilevare, che nella grande maggioranza dei casi i preparati di Bisml.1to sono bene tollerati, tanto nella località di iniezione, che dall'organismo in generale. Questo anzi ne ritrae subito un so.Jlievo, che è direttamente proporzionato all'attività terapeutica del Bismuto, ed alla neutralizzazione dello stato di intossicazione generale al quale, al di là delle manifestazioni infiltrative cutanee, mucose o viscerali, soggiace, per il fattore infettivo, l'organismo intiero. CONCLUSIONI. Le conclusioni intorno al valore del Bismuto • nella cura della sifilide ed alla opportunità del S LIO impiego scaturiscono logicamente da quanto fin qui si espose. Prima e più importante conclusione è che il Bismuto, coi suoi diversi preparati, costituisce un medjcamento di bene accertata attività nella Cl1ra del] a sifilide. Secondo la mia esperienza esplicano maggiore azione terapeutica i sali in sospensione (Trepol, Oleo-Bismuto, Spironal III, Bismogenol, N ovallosan) : seguono tosto per valore curativo i sali in soluzione (Quatol, Allosan, Bismarsolo), e vengono quindi i prepaTati a metallo precipitato (N eotrepol) e quelli allo sta.to colloidale. L'attività terapeutica non sembra essere tanto e strettamente proporzionata aJ. contenuto quantitativo in Bismuto m etallico, qu.anto alla speciale costituzione chimica del pre·p arato. Seconda importante deduzione è, che il Bismuto si dimostra attivo nella sifilide tanto come parassitotropo, quanto come organotropo. Rispetto alle qiverse manifestazioni cliniche esplica maggiore potere risol11tivo ,·erso il sifiloma, verso le placche. mucose, le papule umide erosive, le manifestazioni tubero-gommose e gommose, sia delle parti molli che delle ossa, verso le form,e infiltrative-11lcerativ.e del periodo tardivo. Tale azione si manifesta sia con una rapida sco~arsa dell'elemento p1arassitario, •c he con un sollecito riassorbimento degli infiltr.a ti, ed un'azione riparatrice-epitelizzante in superficie. Ancora molto attivi trovai i preparati di Bismuto in casi di sifilide maligna papula-pustolosa, di irite e di irido-ciclite specifica, di labirintite. Risultati degni cli considerazione si 1

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SEZIONE PRATICA

ottengono nella tabe dorsale e nella paralisi generale; ancorchè non si possa parlare di gua1"igione avviene .sovente una vantaggiosa attent1azio·n e ·ed una sosta dei sintomi. Potere curativo meno spiccato i preparati di Bismuto sembrano avere verso 1·e manifestazioni eriterriatose ed eritematopapulose secche del periodo secondario. Non tutti i sifilitici · sono sempre ed ugualmente sensibili al Bismuto. Vi sono indifferenze al Bismuto come ve ne sono al mercurio ed all'arsenico, e cioè si possono incontrare dei sifilitici bism 'u,toresistenti. Gli insuccessi del Bismuto sono però largamente ricompensati dalla eventualità più frequente di sifilitici cl1e, into1leranti o indifferenti verso il m erct1rio e verso g1i arsenobenzoli, si. dimostrano tolleranti e molto sensibi]i al Bism11to. l\lercurio, Arsenico e Bismuto si possono perta11to considerare tre metalli che si sussidiano vicendevolmente nella c11ra della sifilide. Lo stabilire fra di essi 11na graduatoria non è cosa facile, nè che permetta di esprimere, almeno per ora, t1n giudizio precisa e sicuro. Milian crede di valutare l'Arsenico con 10, il Bismuto con 7, il Mercurio con 4. Ora se tutti si può co~enire sopra llna indiscutibile superiorità degli Arsenobenzoli di fronte al Bismuto ed al Merc11rio, personalmente non saprei, venendo · ai due ultimi metalli e dalla esperienza di un bie11nio . pronunciare un giudizio di convinzione per una graduatoria fra questi. Pur avendo constatato indubbi e solleciti risultati teral)eutici dai preparati di Bism11to (s1:>ecie dai sali in sospensione) non ho ottenuto, sempre, risultati così netti e costanti quali è dato osservare, per esperienza di decenni , dal migliore fra i preparati mercuriali, il calomelario. Di guisa che, quando questo ultimo energico, pr~­ parato m·ercuriaJe sia ben tollerato, penso meriti ancora la preferenza, o almeno una valutazione di uguagI ianza, di fronte alle attuali preparazioni di Bismuto. Comt1nque prevalf' oggidì nella terapia della sifilide il concetto, di vincere le sensibilità del1·organismo invaso dalla spirocheta pallida col saturarne i vari chemocettori mediante div·erse sostanze associate e fra loro compatibili, quali mercurio + arsenico, argento + arsenico. Ora l'esperienza di ·Oltre un anno e sopra un bl1on numero di aroma.lati mi h a appunto dimostrato, che non solo è perfettamente tollerata, ma torna a ltresi lltilissim a l1na terapia associata e contemporanea di Bismuto intramuscolare e di Arsenobenzoli endovenosi.' ~1il ano, 1° ottobre 19.23. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. ,

OSPEDALE CIVILE DI SCHIO.

CHIRURGICA diretta dal prof. dott. CARLO MARIANI. DIVISIONE

Su di un èaso di stenosi pilorica di origine biliare per il dott.

GILE

BRENDOLAN, assistente.

Abbastanza di fr equente alla c,o lelitiasi si accompagna p·eritonit e attorniante e lesiona dei visceri vicini, tra c11i il piloro è 11no di quelli più facilrr1ente lesi; ci sono anzi delle esp erirnze di Canner cl1.e tendono a din1ostr.are, come ogni perturb~mento n·ella funzione dell" apparato biliare alteri la funzion e pilorica. Già ne.I 1900 il Boari riferiva al Congresso di Chirurgia due casi di stenosi pilorica di origine biliare, in uno dei quali aveva praticato la colecisti-enterostomia e gast.r.o-enterostomia r etrocolica; nella stessa occasione un altro caso, operato dal Durante di semplice colecistectomia , veniva citato dall'Alessandri. Non è quindi per la novità clre mi sono· deciso ad illl1strare il seguente caso capitato all'osservazione in questa divisione Chirurgica, ma perchè ·esso si presta a considerazioni diagnosti che e terapet1ti.cl1e .abbastanza interessanti. B. l\IHcl clalena, an11i 60, di 1\Ialo. vie1l e rj coverata i1 6 mag·gio u. s con diagnosi di colelitiasi. Raccolta la storia, nulla di notevole risu ta dall'.anamnesi, sia famigliare eh.e collaterale. La paziente non ha sofferto in passato di alcuna m alattia degna di nota, non avendo avuto cl1e qu.alch e lieve disturbo reumatico dj poca entità; l·e stle funzioni gastriche ed intestinali, sulle quali naturalmenite cercammo le ·m aggiori informazioni, f11rono sempre buo~e . J?ue m esi prima dell'ingresso in Ospedale, 1n p1e110 ben.e ssere, fu co;ta da dolore all'ipocondrio destro; tale dolor e con frequenti riacerbazio·n i è s,empre continu.ato. Da quando son comin·ciati questi disturbi è diminuito l'appetito .e l'alvo si è fatto irregolare, aJ.ternan·dosi, a ,p eriodi di 1diarrea, periodi di stitichezza. Nega di aver m a i avuto vomito nè itterizia .e nor:i sa d.are notizie della temp,e ratura corporea. All'esame obbiettivo si nota donna di costituzione buona, ma in . preda _a d eperi.mento marc ato; quello poi che più risalta è il pallore della !)elle e dell e mucose. L'esame dei vari organi ed apparati non rivela alcunchè di interessante. Solo il fegato è ingrandito alla percussione e deborda dall'arco costale.: il suo bordo è grosso, duro e berno-ccoluto; l1incisura sa.gittale d·estra. o dell~ vescicl1ett~. n on si percepisce, ma pare che la parte destra del bordo epatico si continui colla sinistra, o media, e nel puntr· d.i unione sia quasi ingrossata. Le ricerchi.;.. ..Lell' albumina, dello zucchero e dei pigmenti biliari nell'11rina sono assolutamente n ega ti,re .


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II. POLICLINICO

Non osta11te nella storia ci fo ssero molti dati, cl1e facessero pensare ad una l esione della cistifellea, e tal~ fosse la diagnosi con cui eta stata inviata, non,oSttante questo, clato il r e1Jerto obbiettivo specie a carico del fegato, ve11ne il dubbio cl1e si trattasse inve'Ce di un tl1n1ore epatico. La donna infatti aveva 60 anni, e si sa cl1e il cancro · del fegato, come quello degli altri organi è più frequente per gli individui di età avanzata; c'era il deperimento rapido ed il colorito terreo più proprio di qt1este forme cl1e della colecistite: mancava anche ogni colica bili.are pregressa e la malata era stata' perfettam.ente bene· fino a d11e m esi prima. Q11elli però cl1e in modo particol are avevan0 fatto sorgere e con.validavano il nostro dubbio erano i caratteri palpa tori del fegato: si sa bene infatti che l 'aumento di volume è il sintoma più frequente del carcinoma (secondo alcuni si 11a nel 90 °/o) aumento cl1e in qualcl1e caso è n1olto precoce e rapido; il bordo e1·a duro, grosso e bernoccol11to, e la presenza di si::>orgenze è pure 11no dei caratteri impo'"t'ta11ti d el cancro. P.er tutte q11este ragioni cl1e giustificavano il n·ostro d11bbio, si decise di so1Jrassed el'e Et Il' intervento in attesa di poter precisare meglio la diagnosi con un'osservazion·e più completa. Per tre giorni le condizioni d ella donna si mantennero stazionarie, ma al pomeriggio del qt1arto la n1a lata fu colta improvvisamente da inalessere e vomito infrenabile, e questo, senza cl1e nelle condizioni obbiettive dell'ipocondrio destro e dell'addome si verificasse alcuncl1è di n11ovo. Si ricorse st1bito ai soliti caln1anti ed applicazioni loc ali, ma, vedendo cl1e non .se ne otteneva alc11n vantaggio, si decise l 'inteTvento i:>er la mattina dopo : senonch è n el la notte la donna v.enne improvvisamente a m orte. i\.ll'autopsia si riscontrò la col ecisti n1olto dilatata, tanto da raggiungere l a grandezza di un bel pug·no e più; le sue pareti era110 ingrossate, scleroticl1e, dure ed essa .era ripie11a fino alla distensione di calcoli, che somn1a vano· a 103; la grandezza media di tali calcoli era tra 1ln gTano di frl1mentone ed un·a noccioJa, ma alcuni .erano anche più grossi e due raggiung-.e vano addirittura le dimensioni d i l1na grossa noc e. Attorno all a cistifellea v' er a lln processo di peritonite già a llo stadio cicatrizio , cl1e aveva coinvolto tt1tti gli organi viciniori e, tra questi, il piloro era qL1asi cl1it1so, esistenùo intorno a:d esso d.elle briglie, che lo fissavano alla parete posteriore e lo rendevan o in1pervio. Null ' a ltro d'interessante si risco.ntrò alla autopsia. Cerchiamo ora di renderci conto col reperto necroscopico dei fatti riscontrati in vita. La malata era s tata bene fino a du·e mesi prima: ora siccome la formazione dei calcoli n on poteva datare da così poco, perchè il loro numero era troppo g rande, d obbiamo pensare, cl1e essi sieno stati toJlerati per lungo tempo senza d nre disturl)i. E un fatto a c11i non sempre si 1:iensa, ma è pur i1oto cl1e molte calcolosi biliari passano inosservate; il Pauchet, ad esempio, dice cl1e, se si ricerca siste-

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maticamente la litiasi della vescicola biliare nelle donne durante una laparotomia per altre lesioni, si trova certamente nel 7 % d ei casi; mo:te di ess~ perciò vengono scoperte solo durante interventi operatori, o all'al1topsia, perchè, o 11on avevano determinato alcun disturb o, o disturbi non suffici.enti per arrivare al1a diag11osi. A questo proposito mi ricordo che ·due anni fa, quand'io ero assistentH a ll' Ospedale di Padova, morì nella nostra divisione t1na dortna p er tubercolosi; all'autopsia esegui ta dal l 'I stituto di Anaton1ia Patologica, si rinvenne la colecisti rigonfia di calcoli, tanto cl1e il settore venne a chiedermi come, nella cartella di morte, non avessi fatto. alcun cenno a tale lesione. Ebbene quella donna non si era mai lagnata di alcun disturbo, che avesse fatto pensare ad una colecisti m alat a . 1

Torr1ando al i1ostro caso, i d isturbi come abbiamo visto, era110 cominciati solo dt1e n1esi prin1a, ossia quan.do, secondo m e, era iniziata la peritonite, cl1e d eve essere stata, originata da complic.anze imsorte attorno all<l colecisti, perchè lì c'era il massimo di reazione peritoneale. Il fegato alla p a lpazione in vita si mos~ava ir1grossato e debordante, percl1è i suoi involucri .erano stati coinvolti nel processo peritonico, che aveva dato· luogo a quegli indurimenti ed ingrossamenti ~clerotici cl1e noi avevamo presi per noduli cancerigni. L'impro vviso e rapido aggravamento cl1e si ebbe negli ultimi g·iorni, fa pensare cl1e la morte sia avvenuta p·er inanizione e scl1och causato dal vomito consecutivo alla occlusionr pilorica. Nel n·ostro caso .è avve.n uto probabilmente questo: da principio lo stomaco potè vincere faciln1ente i fatti inizjali di compressione da peripilorite, sia p ercl1è questi non ·erano gravi, sia percl1è le conaizioni della donna erano buone e permettevano allo stomaco di funzion·are lo stesso. Peggiorando in seguito, a11che per l,età avanzata, lo stato della pazient.e, insorsero fenomeni di occlusione acl1ta, come del r esto lo sta a dimostrare il fatto che lo stomaco non era ectasico. Quì si potrebbe obbiettare eh.e, prima di qt1esti due gior11i, non vi era stato alcun sintoma, che · facesse pensare a stenosi pilorica; ma non è raro il caso, i11 c1!i. rla p rin ci!)in j f r1101ne11i veri caratteristici vengano a mancare, o al massimo siano sostituiti da dei semplici. disturbi dispeptici. D'altra parte se il dolore, di c11i l a donna soffriva da due mesi, si spiega colla peritonite pericolecistica, non è da esclud er si che le sue rjacerb azioni foss-ero dovute


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~EZIONE PRATJCA

in parte all'ostacolato circolo gastro-intestinale. Ecco quin1di come al lume del reperto necroscopico si DO~sano spiegare 1.utti i fenomeni riscontrati in vita, fenomeni però che, come abbiamo veduto, erano tali 1da trarre in inganno facendoci errare la diagnosi. Passando ora alla parte terapeutica vediamo eh.e cosa sarebbe avvenuto se la diagnosi fosse stata esatta. Ci sono degli astensionisti, i quali dicono cl1e , non si deve operare la calcolosi biliare, cl1e quando è complicata con febbre ·e attacchi colici ripetuti e in genere fatti gravi. Noi crediamo che una colelitiasi si debba operare ancl1e ql1ando i ·disturbi da essa arrecati non sieno co ì gravi; infatti l'operazione precoce è molto meno grave e dà u·n a mortalità quasi nulla (3 % seconido Aievoli, zero secondo Pauchet) ; d'altra parte bisogna tenere presente che la colecisti malata rappresenta una minaccia latente e continua; il trattamento medico poi può mitigare le sofferenze subbiettive, ma difficilmente g·uarisce il processo. chè sarebbe necessario, e la guarìgione della flogosi · entro la colecisti, e 1a eliminazione dei calcoli per via n·att1rale, cosa q11 esta che può diventare pericolosa, perchè il calcolo potrebbé fermarsi nel coledoco e d ~terminare una occlusione. La r1ostra paziente del resto aveva già fatto due mesi di cure medi·c he senza alc11n vantaggio, anzi con p·eggioramentò. Noi perciò sarem.mo intervc:n11ti e 1'01)erazione sarebbe stata la colecistectomia, in quanto è o·pinione generale' fondata s11lla esperienza clinica, cl1e nell'economia umana l'asportazi:one della cistifellea è b en tollefata quanto quella dell'appendice; l'operazione è poco traumatizzante ed · i pericoli a c1Ji espone sono di ben poco sup.eriori a quelli della colecistostomia semplice, mentre offre su questa il vantaggio di non lasciare fistole biliari e di rimuovere l 'organo formatore dei calcoli .a ssicurando il risultato remoto. Non credo di fermarmi sulle modalità• di questo intervento, specie per ciò che riguarda 11 opportunità o meno del drenaggio, questione tanto dibattt1ta anche a ttualme·n te. Dirò . solo che noi lo lasciamo sempre, perchè ci rende sicuri contro i pericoli di una p eritonite da versamento di bile: gli inconve nienti poi del drenagg·io non sono còsì grandi, come da molti si crede. perchè i·n 30 giorni circa la ferita si chiude. Anche sull'incisione sono differenti le opinioni: c'è chi preferisce il taglio verticale, pararettale o mediano, chi il taglio a T o a L. Noi llsiamo sempre ·il taglio parallelo all'arco costale di Cot1rvoisier-Kocher, che I

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apre largam·ente la metà destra della parete addominale, part.endo dalla linea m·ediana a quattro o cinque centimetri so·p ra I'ombelico, tr_ quanto dà maggior luce nella zona sottoepatica, fa svolgere l'operazione solo nella p orzione s0pracolica e permette ·un' ev.entuale epatopessia tante volte indispensabile, nonchè una più perfetta iricostruzione della parete addomin1ale, riduc-endo al minimo ·1a possibilità di sv.e·ntramenti post-operatori. C'è orçi, da domandarsi, se intervenendo avremmo riconosciuta la stenosi pilorica o no. Credo di sì, perchè oltre all'esplo1"iazione delle vie biliari si fa sistematicam.ente anche quella d·egli organi vicini. Certo però avremmo trovata la colecisti ripiena di calcoli e capace !1i spiegarci da sola tutta la sintomatologia. mentre p-er di più lo stomaco non era per nulla ectasico. Dato questo reperto bi,oscopico e dato pure che non c'era stato alcun sintoma di steno!:li fìno a due giorni prima, niente difficile che essa fosse sfuggita .ad un operato•·e ct1e non faccia sistematicamente l.'esplorazion 3 df'gli organi p ericolecistici. Ed è appunto su ..:uesto cl1e io intendo di richiamare l 'att-Jn z1one, perchè in ·tal caso la don-n a sarel>l>e anda ta a morte lo stesso nonostante la ·1lecistectomia, in quanto l'improvviso aggra ·: amento avutosi nei due ultimi giornd. e che lJOrtò all'esito letale non sarebbe stato impedito, ma se mai accelerato dall'intervento, che ~i sarebb·e potuto ~segt1ir e al massimo subito dopo l'ingresso in Ospedale e cioè due o tre giorni prima che l'aggravamento iniziasse. È am·m essoi si, e già l'Ales.sandri lo afferro.ava al Congresso di Chirurgia del 1900, ess.ere s1rffi .. ciente in certi casi di stenosi piloriche estrinseclie d'origine biliare l~ semplice colecistectomia, per far ·c~ssare tutti i disturbi di canalizzazione, ma qu·esto nel nostro caso . non '!arebbe bastato data la gravità della stenosi. Si sarebbe perciò dovuto fare, oltre la colecistectomia, anche la gastro-enterostomia, che è oggidì l'op.erazione più indicata ·ed efficace nella cura delle stenosi ·cicatriziali del piloro. Volendo trarre delle conclusioni, il nostro caso è uno fra i tanti, dove è dimostrato,. cha una colelitiasi può decorrere per molto tempg ir.tosservata, e non dar segno di sè che quando insorgano in essa complicazioni. Ma il ~atto più importante è che non si ·deve ·dimenticare mai n el1e lesioni della colecisti di esplorare il .esso può essere coinvolto nel piloro, perchè • processo flogistico pericolecistico e richiedere quindi 11n trattamento speciale, in quanto l'omissione potrebb~ r endere impossibile la guarig-ion e .d el soggetto anche dopo la colecistec1

tomta.


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IL POLI CLINICO

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BIBLIOGRAFIA. procurava disturbo alcuno, e per consiglio di • un sanitario ha portato ciò nonostante t1n D'ANTONA. Sulla stenosi pilorica. Rif. ined., cinto erniario. 1910, n~ 6. Circa otto giorni fa, i11 srguito ad lln paCECCBERELLI. La cura della litias i del coledoco. sto copioso, fu colto da in1provvisi dolori alla Clin. Cl1ir., 1906. . r egione inguinal e destra, n1olto inte11si, e da ìVIARIANI. Colecisto-gastrostomia per occlusi on,e vomiti biliari. Contemporaneamente la tu1nee ronica del coledoco, fu1 izione e contenuto gastrico normale dopo due anni e m ezzo . f azione si fece più voluminosa, per modo che non ft1 più possibile farla rientrare i1ell'adRif. Med., 1912, n. 14. . dome. NoteVioile che, qi.1alunql1e manovr a, a11DEGORGE . Colecistectomia e operazio·n i gast1"lche praticate 11.ella stessa seditta op'eratoria . che delicata di taxis, riusciva dolorosissima. Non ha avuto brividi di freddo, solo asse1isce Boll. delJ e Clin., 1920. n. 8. . d'aver avvertito ur1a leggiera elevazione terRODENSTAB. Sttldio clinico s11. 500 casi di colecimica. Purgatosi ebbe esito abbondante però . stite. Rif. l\lled., 1918, n. 37. · Los10. Ptosi della pars pilorica dello stomaco la t11mefazione più che di'n:~in11ire, aumentò di volume. Da questo momento per cinque gior11i e colich e biliari. Policlinico, Sez. Pratica, non ha avuto scariche alvine, ma solo di tai11922, n. 8. · ~ to in tanto emissione di g·as. AIEVOLl : Cura della calcolosi biliare. Rif. Med. , Anam11esi 1·em .otcl e fami gliare. - ~ulla di 1918, n. 36. . . notevole. AIEVOLI. La esclusio11e del p1loro. R1f. Med., Stato atlual e. - Individi.Jo di sana e robu1919, n. 18. . . . . . sta costitt1zione. Nel letto mantiene il decuBOARI. Stenosi pilorico-d.u odenali ~·1, ~ria·in~ bisupino senza fl essione delle cosce sull'adliare. Archivio ed Atti della Soc1eta Italiana, bito dome. Lingua molto impaniata, ma umida. cli Cl1irurgia, 1900. . . Respirazione: costo-addomina1e. Polso : pieno; GIORDANO. DeUa condotta c1iir11,rgica da t enere ritmico, un p o' frequente (cento pulsazioni a dav anti a stenosi néoplas tica del pilo1·0. Rif. minuto). Temperatura: 38°. Sensorio n ormaìVIed., 1920. n . 22. . . . le. Non si noit a alc1Jna facics speciale. E same AIELLO. Gas troen.terostorriia p er ste1i os1 ci catri· degli organi toracici : negativo'. ziale del p·i loro. Rif. Me~ ... 1920, n. ~~· . . I/addome all'ispezione si mostra u11iformeORTNER. Dia.gnosi diff ere'n ziale della lit1asi bi. mente. ·meteorico. A luce .r a d ente la })Orzione, liare. Rif. lVIed. , 1922, n. 18. corrispondente alla metà interna della fossa PonD1JGHE. St11,din anatorn opatologico e clinico iliaca destra e alla metà destra di quella ipo~ - cli u·n cciso di colecis tite. Rif. Med., 1923, ni.1- gastrica, sembra sollevata d a llna t1rmefazio• 1nero 25 . ne prof.o nda, cl1e si porta in alto fin o a quat, tro dita trasverse, al di sotto dell'ornbe1ical~ trasversa con limite arcuato, ed in basso, si 0SPE1JALE DEGLI l NCl' R.A.:BILI DI N APOLJ. continua 'colla region~ inguino-scrotale di deII SALA CHIR U RGIA Uo:rvrrN I stra, ch'è ingrossata, con cute 111cente ed 11r1 po' rosea. Le pliche dell'emiscroto destro sono REPARTO DEL PROF . l\1ARTINO . scomparse. .. . . . . Un caso di appendicocele strozzato La palpazione non riesce a stabilire i 11mit1 dcl1a- tumefazione a ddominale per la contrap er il dott. N INO BLANDINI . .. zione dei muscoli della parete. E serc~tand?vi unq. pressione, sembra: c~e la tumefazione inLa conoscenza dell'apper1dicocele .si può dire guino-scrotale aumenti di volume. La . palpa· r ecente, poichè, 11onostante gli accen11i . del zio1 11e della t11mefazione scrotale la~c1 a rileMorgagni, di i\.miand, di H evelin, di Baillie, vare un aumento di temperat11ra, una s uperKlein, ecc., pur ti.1ttavia è solo in cp.1est'ul- ficie liscia, una consistenza elasticgi,. La pres~. timo trentennio, che, mediante i lavori di Riz- sione ·delle 1dita fa permanere un.a fovea.. Il testicolo resta in basso. La più lieve pr~ssione zoli, i\llontagnone; Bassini, Rivet, Ba:iardi, Om- su scita, da 1p arte ·del1'infermo, vi~o, ed. intenso bredanne, Nacquet, Calvinj, Casati, Rochard, dolore. La percussione dà ottt1s1ta sia. sull!l tumefazione addominal~ che s11 quella ingu1Iala, Bechi, l\·[ ariotti, Savelli, . ecc., è stata c~­ noscil1ta completamente dal lato anatomo- pa- no-scrotale. Fatta diagnosi di appendicocele strozz~~, tologico, dal lato clinico e terapeutico. faccio trasportare l'infermo al reparto per l in· Avendo avuto opportunità di osservarne ed tervento di urgenza. All'atto ope.r ativo da me praticato, sotto la operarne un caso., durante il mio servizio di guardia all'Ospedale Inc11rabili, credo oppor- direzione del prof. Martino, si rinviene, prima un sacco contenente liq1.lido sieroso, che non tuno portarlo, a. conoscenza dei pratici, e, pe:ç si contlni.1a nell'addome, ed immediatamente la modalità dr.I caso clinico, e per portare un al di sotto 11n altro sacco, che debolm ente vi aderisce' a pareti fortemente infiltrate, e modesto contrih11to all affezione in parola. ' che all'inci~i·one lasciò fuoruscire una noteS toria clir1.ica. - Il 12 novembre 1922 veniva vole quantità id i pus. Nel ~~eco, ~h·e ~ra in CO· trasportato al pro1ito so e.corso d el~ ' O sp~dale n1t1nicazione con la cavita addorrunale, pel Incl1rabili, tal Giordano Raffaele, d1 a11n1 65, tramite del canale in guinale, all'infl1_01i del ml1ratore da Nanoli. L'infermo racconta che pus, non si rinvien e al-c11n visceJ'e. S1 ~re11a da più a{ini avevà notato una tu1nefazio~e alcon garza. tanto il diver ticolo addommale, la regione in.guinale destra, molto m él:n1festa quanto quello . scrotale. L~. temper~tura v~ 11ella stazione eretta, ma che scompariva n e~ ma.n mano aumentando fino a raggiunger~ 1 clec11bito sacro-dorsale. Tale infermità non gli 39°.5-400 per cui successivamente si pratica 1


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SEZIONE PRATICA

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u11 'i11cisione in corrispondenza della sacca addomi11ale. Il 6 dicembre, con segni di setticemia, l'infermo muore. All'au,topsia, eseguita dal l)rof. Savelli si trova peritonite saccata. La sacca è lir11itata al'esterno dal cieco ricoperto da una membra11a fibrinosa, e, all'interno, da anse intestinali agglt1tinate e ricoperte anch'esse da membra ne :fibrinose. Libero i1ella sacca si trova un moncone di appendice turgida. L'autopsia conferma quindi la diagnosi.

nostro caso confcrrr1a, come sede ordinaria dell'appendi.e,ocele, il canale inguinale di destra ... D ordinario, in questa varietà d'ernia, il sacco è completo, quantunque si sono riscontrati dei casi (Cab baret, Rostirolla, Spondon), in cui il sacco o mancava, o era incompleto; vi sono stati casi poi, ir1 c11i si sono rinve11uti due sacchi, uno dentro l'altro. Anche noi abbiamo trovato d11e saccè1i, ma aderenti, facil?Iente distaccabili l'uno dall'alt)-0, uno più Per avere un'idea cl1iara dell'affezione del piccolo, contenente liquido sieroso, e non co' quadro clinico, e delle note a11atomo-patologimunicante con la éavità addominale, ed un cl1e, ch'esso può presentare, occorre tener pre- altro costit11ito da pareti fortemente infiltrate, sente alcune note di anatomia normale. Il in <!omunicazione con la cavità addon1inale, e cieco occ1rpa ne~la fossa iliaca destra una contenente una . notevole quantità di iius. loggia propria, cc la loggia cecale », per la va- Qualche altro ha descritto un sacco di viso in riabilità ed elasticità dei suoi mezzi di fissa- due logge, di cui, llna co nteneva l'appendice zione (legamento superiore ed .inferiore del Tuf- libera e l'altra lln'ansa Jel tenue. Per processi fier), esso può occuparne la sola parte alta infiamrnatorii, il sacco può contenere liquido «posizione alta», ch'è frequente nei bambini, sieroso, si~ro-prtrulento, o pus, in mezzo a cui ovvero può ·disoen·dere nella cavità pelvica, si possono rinvenire detriti dell'organo in cr posizione bassa o intrapelvica», cll'è di faisfàcelo ... cile osservazione nei vecchi, o .p uò, infine, porPer lo più l ' appen·dicocele è irriducibile, o tarsi fin sotto la cicatrice ombelicale, e qual- perchè discendendo per strisciamenta ttascina che voJta anche nella fossa iliaca sinistra «po- i legamenti col peritoneo parietale, o p.erchè si::. io ne ectopica ». ade1·isce a l sacco ined ia11te aderenze infiamOra, se si tien presente, che l 'ap.p endice matorie, cl1e ne impediscono il rientro n ella vermiforme non è altro che la porzìone atrofi- cavità addonlinale. Le 8.derenze, a loro volta. ca del cieco, alla cui estremità cl1iusa si at- possqno determinare nell '.o·r g.a no stira1nenti ·1 tacca _ ed a cui è intimamente leg.ata; se. si camb.iamenti di direzione e di })osizione, cl1e -tien presente la s11a 111nghezza variabile da provocando alterazioni circolatorie dei vasi del un minimo di cm. 2 1/ 2 ad una media di rnesenteriolo, sono causa dPl suo strozzame11cm. 8 a 10, fino ad lin massimo di cm. 23, ci to. Quindi l'appendice si può trovare nel sacsi darà ragione come cieco ed appendice pos- ~ co libera o a derente, infiammata o itrozzata. sono facilmente ft1on1scire dalla cavità addoDistinguere un appendicocele strozzato da minale per m1a clelle comuni porte erniarie. uno infiammato, non . è cosa .molto semplice Cosiccl1è, l'ernia cieco-appendi.co1are e l'er- nè molto ag·evole. Bisogna ·1)erò tener presennia appendicolare, sono molto più frequenti tP, cne l'infiamn1azione dal processo vermifordi quello che com11nemente si legge nei trat- me è molto frequente, e, in varii atti operatati, e se non cadono specie l'appendicolare, tivi s'è tvovato l'organo infiammato, turgido, al1' oss.ervazio·n e, è pePchè non determinano ovvero ri.dotto in detriti. Tale constatazione, per lo più una sindrome così clamo·r osa da deve far pensare che, Pei' lo più, causa dello richiamare l'attenzione del paziente e da far- strozza1nento deve essere un processo infiamgli iichiedere il soccorso del chirurgo. Ed in- matorio, e secondo me, ha ragione il Rivet, fatti, la letteratura degli appendicoceli riguar- nell'asserire che l'i11fiammazione costituisce la da nella massima parte gl'infiammati e stroz. prima tappa i11dispensabile dello str-0zzamenzati; solo in 20 casi <li J ala se ne trovano a:p- to. Vi sono di qt1elli però, come il N acquet ed pena 7 strozzati, mentre nei 58 del Rivet, nei il J ala, che ere.don.o, basandosi st1• reperti ana98 del Baiardi e negli 85 del Nacquet, si trat- • tomo-patologici, ad uno strozzamento vero e proprio, e parrni, do,rersi accettare il loro giuta di appendicoceli infiammati. La sede ordinaria, per non dire normale, dizio, come l1na pos5ibile eventualità. Infatti, dell'appendicocéle è il canale inguinale di de- in caso di strozzainento, l'a1)pendice prese11ta • • stra, e dopo, quello crt1rale dello stesso lato. lesioni gravi e precoci, nel punto di strozzaL'appendicocele ·a sinistra è un'eventualità ra- mento sj nota un solco ch'è inizio di cangrerissima, ed esistono solo i casi di Gaissler, na, la q11al e è ca i1sa di perforazione, di diHahe, Giordano, SaveJli. Gli appendicoceli om- stacco completo dell'organo, però, la porzione belicali ed otturatorii sono ancora più rari, e posta in sopra del colletto strozzante resta nella lettèratura esistono appena i due casi normale. Fra le cause poi dell'infiammazio•n e, oltre rispettivamente di ~ichaux e di \Velech. Il 1

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IL POLICLl.NICO

a q11elle ordinarie, devono a1111overarsi i trat1mntismi, facili J)er la posizione superficiale dell'organo. l..' appen d i cite erniaria, d 'ordinario, gen era nel sacco lln ess11da.to citrino più o m eno limpido, ed il sacco si presenta congestionato, co11 faccia interna liscia e ricop erto cli fal se me111b rane. . L'a1)pendice 1)11ò tro·v ars i aumentata di voJr1me ' molle,. fria.bile , alle volte coperta. di faJse membrane, che possono i1asconderla agli acchi dell'oip eratore, a ltre volte è ridotta in b1·a1~ellj. Nel caso nostro il processo fl ogistico, oltre a localizzarsi al sa1cco ed ai t ess11fi. l)erisaccular i., si esten cleva nel cavo acld o111in ale: d anclo luogo ad llna l)erito11ite saccata, e sacco erniario, e sacca })eritoneale com1111icavano t1·a l oro ampia1nente a m ezzo de l canale ing·uinale. '.)uesta complicazio11e, l)e1· il r eperto necrosco plco, secondo noi , è da attrib11irsi n st rozzamento dell'estremità libera del processo vermiforme con rlifft1sion e della flog.osi al restante dell'appendice ed al ciec·o. In g·e11era]e la fenomen olog·ia cli q11esta entità morbosa è simile a quella cl1e si constata nelle ernie in g·enere, pe1·ò, qualcl1e volta l a sindrome ·ob])iettiva p11ò essere un tttile gt1ida. In effetti, la tt1111ef azione è poco volt1minosa ed ottusa alla perc1tssione, e con l a palpazio11e. qualcl1e ,·olta, si h a l a se1lsazione dj un cordone duro e grosso quanto una penna cl'oca o poco più. Qt1ando poi la tumefazione è ridt1cibile, provocando la riduzione, nGn si sente il • caratteristico gorgoglio dell' enterocele. Nell' appendi.cocel e strozzato, d'ordinario, i l <lolore, primo s jnbomo, a ll'inizio, non è molto acuto, risie·de a l peduncolo e.rniario, e s'irr adia a tt1tto l 'addome, i11 seguito si calma e. r esta localizzato all inguine. Il vomito per lo più è ali1nentare o biliare e tar·di vo, e l a circolazio11e fecale i.On ~i. so pprime se no~ qt1ando si stabiliscono le note d el1 a flogosi peritoneale. Lo stato generale è grave ed il paziente si })resenta al>hattuto, con fa.cies affi: lata, polso piccolo, e temperatura elevat a. La tu1nefazione mostra Je note della fl og·osi acuta con c11te tesa e calda, e <lolente a lla pressione. Il m et'eorismo p11ò essere limita to, nia se l 'in fermo n on ricevP. il soccorso op1)ortt1no pnò a11dare i11contro a.d l1na p eritonite diffu sa ed a m·orte per setti..:;emia. Q11a lcl1e volta s i l)llò avere flemmone stercoraceo con esito in gl1arigione completa o con fistola st ercoraceo.. l n con.elusione, la s intomatologia dell'apJ)endicocele strozzato differisce da quella d ell e erni e, percl1è si stabilisce lentamente e non con c1t1ell a rapidità e con cp1el cla more delle co11111n i ernie; fatto più interessante, l'emissio1

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ne d ei g·as continua mentre riello strozzam-ento erniario comnne, vj è, com'è noto, arresto co1np]eto di gas e feci. Clinicamente si poteva pensare ad un idl'ocele o ad un ematocele comunicante, ma l'inclipendenza del testicolo, i dati anamnestici ed il decorso clinico ci fecero allontanare da tale ir)otesi. Potrebbe !~affezione cor1fondersi col lipoma, ma se n e distingt1e perchè non dà la sensazione d'un t11more :irrotondato e lobulato, ma di cordone. Potrebbe an.cora confondersi con una cisti del cordone, m a qt1esta- è liscia, fit1ttuante, irridt1cibile. Si differenzia poi dall'enterocele strozzato pe-rcl1è non presenta v·omito fecaloid e, perchè, come a bbiamo g ià detto, nell' appendicocele strozzato l'en1issione della feci può continuare e contint1a semipre q11ella dei gas. Pòtrebbe invece presentare grande difficoltà la differenziazione con l 'ernia .da cc pincemeri t », nella varietà cr11rale, perehè anche in q11esta varietà di strozzàmento erniario può continuare l 'emi ssione di feci o gas, però nel cc pinc em erit » laterale le feci diventano sa11guinolenti e a ll e volte si ha quella diaITea cl1e gli anticl1i chian1arono « co lera erniario »: Nel caso n ostro il \ omito biliare, la per111anenza della canalizzaz1one intestinale a i .ga.s, Io stabilirsi lento ·della s indrome con ·p rodromi infiammatorii, la t en1peratura elevata, potevano tutto al più far pensare ad t1n epiplocele infiammato, se non si fosse notata la prese'nza della sacca peritonitica. Per la condotta chirurgica: in c:aso di appendic·o1celi. semplici occorre praticare la cura radicale dell'ernia., co11 o senza appendicectomia. a seconda delle condizioni in cui 1 organo vien trovato. In caso d i strozzamento, ancl1c se ra·p piendice macroscopica.m ente è sana, credo sia buona pratica a sportarla per impedirne l·a degenerazione cistica. In ca.so di append icite erniaria suppu:riata, se la s11ppurazione si lirr1ita a l sacco, basterà incidere questo e drenare, senza ostinarsi alla ricerca dell'appendice, ad a\ritare una cliff11sione del processo al peritoneo. Se è concomitante t1na peritonite saccat a, s~inciderà anche la sacca prolt1ngando il tagliie)I scrotale e si drener anno opportunamer1te le d11e cavità. 1

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* * . 1\1i si permetta., infine, di ringraziare. il professor Martino, per l ' atto operativo perroesson1i, e di esprimere a l prof. Savelli i sensi dell a mia perenne g r atit11dine per la paterna benevolenza. di c11i mi è quotidianamente l)rodig©.


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SEZIONE PRATI\ ...A •

NOTE E CONTRIBUTI.·

A proposito del '' solco trasversale sopra-ipo. gastrico ,, come segno di ascite per il dott. BERNARDINO ì\llASCI, docente . Il prof. G. L. Sacconaghi, Slll fase. 31 della Sezione pratica .del « Policlinico » ·del cor.rente a11no, ~ichian1a l'atte11zione dei medici su di u11 segno di ascite, consistente nella formazio11e di un solco trasv-ersale sopra-ipogastrico sulla superficie anterioFe convessa dell'addome t11n1escente. Fa meraviglia cl1e altri, prin1a del Sacco11agl1i, i1on abbiai10 scritto su questo fenomeno, cl1e pure si risco·n tra tanto f1·eqt1entemente, e Slll quale medici accorti nelle osservazioni semeiologiche avevano già, come iJ· Sacconaghi, fissato la loro attenzione. i\·I i limiterò ~ ricordare cl1e da circa cinque a11ni il prof. A. Carducci ha ir1seg·nato ai suoi allievi a rioercare questo si11toma sul ventre degli ascitici, chiama11dolo il cc segno del doppio colletto » . 111 fatti, in l)Osizione dorsale del paziente, con1e conseguenza della presenza sulla. superficie anteriore dell'addome di questo solco trasversale, si formano dl1e piccoli colli a c.lolce declivio; 11no pitì elevato, l)iù prominente, corrispondente a l tratto e1Jigastrico, l'altro meno sporgente con sede jn corrispondenza dell'ipogastrio: il J)rimo determir1ato dalla · distensione dello stomaco e delle anse intestinali ricacciati in alto, il secondo dovuto a1l'acc11m11lo ·del liquido nelle i::>arti più declivi. Il primo, più pron1inente, ·11a la base J>iù ristret'ta; jJ ~econdo, meno elevato, ha una base

l)iù larga, e ciò si deve i11 parte a ll a, stl'1ttt1ira Dnatomica ·d·ell'addome più ampia e più cedevole nei quadra11ti inferiori, i11 JJarte a che il liq11ido, racco.gli endo si nelle parti declivi, sfia11ca la base del colletto più che re11derne promi11.ente l'apice, mentl'e il gas co11te11t1to nello stoma·co e negli i.ntestini, per il basso peso specifico, esercita la maggiore pressione in corrispo11<lenza dell'a1)ice. Il solco trasve1·so Slllla parete addominale ha sede nella regione ombeliicale, secondo la nostra esperienza costantemente un paio di cen-

timetri a l disopra della linea omb-elicale trasviersa, qualu11que sia la quantità di liquido co·n tenut:a n1el cavo addon1inale e l'abbondanza di g.a s raccol·t o nel tubo digerente. E sso non corrisponde quindi ·s ulla linea mediana al pelo del liq11ido, al limite cioè fra regione sui::>,el'iore t iil1fJ.Janica e reg·ione inferiore ottusa, e qu esta costa.nza di ubicazione fa pensare cl1e la sua fo·r111azione v·ada ricercata con molta vero,s imig·lianza nell'intimà str11ttura del-la parei.e a.ddomir1ale. Il fenomeno, come dic evo, è inolto freqt1ente ad osservarsi, specie fra gli uomini in dipendenza della maggiore toni~ità della 1Jarete addominale ·e del minore acct1n111lo di grasso i1el tessuto sottocl1taneo. Con,dizionie in·dispensabile è che il liquido 11on sia nè eccessivan1enLe searso nè troppo abbonda11te, i1el qual l1ltimo · caso l'addome diventa l111iformen1ente globoso e la parte più saliente risponde p1er lo i>iù alla zona. ombelicale. Per noi, })Oi, u11 tal segno h~ un valore ancora più s1)ecifico di quello che gli attribuisca iJ Sacconagl1i, ed è per questo cl1e ci siamo permessi di i.11terloqt1ire a proposito. Esso, cioè, r1or1 solo ci dice cl1e nel ventre vi è del liquido, ma ci fa subito orientare circa la natura. di questo , se si tratta cioè di essudato o di tra11s11dato. L'esperienza ci 11a climostrato cl1e ess·o solco si forma quasi escJ nsivame11te i1ei casi in c11i il liquido è lln transudato. È nella cjrrosi epatica venosa, nei cardiaci e nei nefritici con versarnento addominale, cl1e è so1)rat11tto fl'equ.ente, mentre nelle ·p eritoniti non capita di osse1·varlo qua-si mai: a più doq;zine idi casi in c1ti il licp.1i.do era 11n. 1.ransudato possian10 op1p orre t1na sol.a osservazione di peritor1ite tbc., i11 cui, però, il liqt1id·o era scarsissim o e t11 tto il ventre notevol1nent e disteso da l111 non cornt1ne meteorismo. La spiegazione di tale fe110111eno , secondo i1q_i, va. ricercata in ciò, cl1e nelle tlogo;:;i pe1·itoJ1eali asciticl1e esistono spessissimo delle a·d erenze fibrinose· che fissano gl 'intestini e impediscono loro di s1Josta1'si co1npletam-ente in alto e galleg·giare liberamente al disopra del· liquido (.donde la mancante espansione dell'epigastrio); mentre n•ei casi ,di tr.ansudato lo sto1naco e g·l'intestini, liberi dia ogni vincolo e per ]o p i11 i:neteoric i in dipen.denza de1J.a stasi venoso , so110 l'icacciati completamente in alto e fanno prominenza attraverso l'epigastrio. La i1otevole freq1terlza clel sinton1a, la s11a q11 asi costante specificità per il carattere tra11s1ldativo deJ ,rersarne11to lJeritoneale consigliano, ag·li effetti della diag·nosi, a non· trasc11rarne la facile ric erca i1ello st11c1io se1neiologico delle affezio11i addon1inali.

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IL POLICLINICO

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IGIENE.

Senza contare ql1e l'abbondante sudore provocato dall'alta ter11peratura dell'ambiente in cui vivono - anche 45-48-50 cent. - con relaDopo un viaggio Genova-Bombay. tivo scambio di asciugamani può essere altra .Proposw per il miglioramento del servizio sanitario via di trasmissione del la malattia. a bordo. L'introduzione di tali rim·e di ad .a zione rapida - per esempio: arsenobenz~lo, 914-916 Dott. G. ROLLE, medico di bordo. per via endomusco lare, enesol, neo-trepòl I-Io qui riassi.1nto brevemente alcune note serve altresì come necessario ed ottimo mefrt1tto di osservazioni pratiche 'e di esperienza todo diagnostico nel caso frequente in cui esiquotidiana di vita di bordo dopo un viaggio ste dt1bbio se l'ulcera è di natura ven.erea o sifilitica (forme miste). a Bombay, appunto ora t erminato. Faccio presente che finora a bordo dei no1a proposta. - v·isita l) r eventiva e cura regolare di tl1tto il personale affetto da malat- stri piroscafi non esiste il microscopio, me~- tre s11 questa linea è spesso così necessario, tie Ye11eree. Imbnrcai in qualità di medico di bordo sul anche nei casi freq11enti che occorrono di mapirosca.fo cc Aquilea, » ir1 i)al'tenza da Genova laria larvata. il 15 g·iugno c. a . Si11 dal giorno successivo sj 2a Proposta. - Con1e già superiormente ho presentaron·o all'ambulatorio un marinaio af- notato, la vita dei fuochi8ti macchinisti, per fetto da sjfilide e di.1e carbonai affetti da ulbuona parte della giornata si svolge in t1n cera venerea, sospetta sifilitica. Il giorn9 20 ambiente sop1~a riscaldato, reso più grave dal· si presentava .pure un cam·e riere affetto da clima torrido. Di qui l'abbondante traspiraulcera venerea: qualche giorno appresso do- zione e · corrispondente abuso di acqua per evevano essere presi in cura prima un dispen- stinguere l~ pen·osa sensazione di aridità .delle sier€ e poi un altro carr1eriere. ·successivamen- fauci~ Tale abuso 1dà luogo f aci.lmente a forme te si rivelavano altri casi. gastriche acute e gastro intestinali anche inLa percentuale. relativamente alta del per- fettive specie se - come nel presente viaggio sonale affetto e la natura - tra l'altr.o con- a-vvenne e come potrebbe ·darsi non sia un catag·iosa nelle sl1e prime manifestazioni - del- so sporadico - l'acqua non è nelle più per] a i11alattia, non potevano non colpirmi e ·in- fette condizioni di potabil·ità. Non può essere consid·erata .p iccola la causa d11rmi a richiamare l'attenzio11e altresì della che dà luogo a così notevoli effetti. Il rimedio direzione della Corn1)agnia e dell'Ispettorato sanitario, come ho fatto, s ulla necessità di un più ovvio e 1p ratico consisterebbe nell'introdu .. zione ~ specie nei mesi di massimo caldo e }Jrovvedimento. A tale inco11veniente 11on può essere ovviato nel tratto torrido Suez-Suez - di una qualunque mistt1ra dissetante. Tali n1iscele sono di cl1e in due modi : · poco costo e di esito così vant.ag·gi·oso che già 1) con la scrur>olosa visita preventiva non vennero introdotte su larga scala in molti stasolo del personale nÙ<)VO assunto, ma di tutto bilimenti ind11striali i quali le forniscono graquanto l ' equipaggio, con rigorosa esclusione t11itam1ente al personale addetto alle maccl1idegli ammalati di forma venerea in atto, quane ed ai forni. ll1nq.ue essa sia; Di solito consistono in ... misture amare di 2) coll'introdurre ~e.lla dotazione della farnoce vomica, c·h ina, anice, ecc., che t1nite almacia di bordo buoni rimedi antivenerei, per l'accp1a in piccola q11~ntità la rendono più pro,1vedere nel moclo adegt1ato alla cura comdigeribile, gradita, dissetante senza che sia pleta, nel caso che . la malattia si manifesti possibile l'ab11so, poichè in quantitativo maga bordo e non all'atto della partenza. giore dànno all'acqua stessa un sapore poco Per la sifilide 9oi si impone la necessità gradito. dell 'intr.oduzione di un I rimedi attualmente l1sati, poichè l'incon. · rimedio moderDJO di aziorie sicura e rapida che permetta di tronveniente lamentato non era certo passato inosccire 1i el più breve tempo possibile il periodo serva.to, sono o poco pratici o troppo costosi. n el qilale il rriale è conlnaioso. Per esempio i limoni non possono - per 'l'ale m.alattia ir1fatti ricor1--e :più frequente- 1 alto costo - essere distribuiti nella misura 1nente tra i carbonai ect i fuochisti, i quali adeguata. Infatti la proporzione adottata di un limone per persona ed .al giorno, rapprefanno vita di continllO ad intimo contatto, con sca1nbio di og·getti e recipienti - specie per senta un ma.ssim'° di d11e bicchieri di limo• bere ·- cl1e possono essere un veicolo perma- 11ata, che sarebbero appena st1fficienti per 11n nente e pericoloso cli facile contagio. lavoratore ordinario in clima nostro. 1


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SEZIONE PRATICA

Il rl1um, che altresì adottato per unire al1·acqt1a - a parte cl1e no:q. è sempre di bt1ona qualità - non è dato nella m isura sufficiente. Se ne richiederebbe almeno il doppio nel mese di m.assimo caldo. Inoltre distribuito com'è, i11 una volta sola o per settimana invece cl1e giornalmente - vien consumato rapidai11ente nei primi g ior11i, dando talora luogo a fatti di violenza, spesso a malumore, nervosismo da parte di chi ne è r im asto privo e n e sent e il bisogno. Ottimi come dissetar1ti sono le decozioni di tamarindo con cassia, specie 11el viaggio di ritor110 da Bombay, poichè il ta111arindo può essere l à acquistato a prezzo piuttosto basso, 01)p11re - ed in ciò l'esperienza diede i migliori risultati - il latte prepa r ato con latte condensato, acqua bollita ed unito a tl1e. La spesa per t.a li bevande dissetanti è assolutamente l'idotta. Infatti nei mesi pitl caldi e per il percorso St1ez-Suez una bottiglia di grammi 300 per ogni guardia di quattro o.re a i forni e per pei·sona è più che suffici,ente. La distribuzione di latte cond·ensato viene già attualmente fatta ma in modo saltuario e disordinato, che importa un consumo complessivo in realtà non minore e dà luogo a parzialità involontarie - poichè viene concesso in n1isura anche st1periore al bisogno al più im-portuno -, a consegt1ente sperpero ·di latte od a cattiva preparazione e conservazionie, €8sendo distribuito in scatole e manipolato spesso, da chi lo riceve, in modo antigienico. Sono convinto che q11este osservazioni e proposte, frutto di esperienza ·p ratica, utili per il miglioramento igienico e sanitario dell'equipaggio e per il migliore andamento del serzio di bordo, verranno prese in seria considerazione dalle Compagnie di navigazione, poichè ritornano a vantaggio delle Compagnie stesse. •

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SUNTI E RASSEGNE. •

R_ADIOLOGIA .

La radioterapia della tubercolosi. (OTTO STRAu.ss.

Deutsch. M ediz. il' oc h., nn. 25-

26, g·iug·no 1923). Nella maggioranza dei medici la radioterapia della tubercolosi polmonare ha tutt'altro che incondizionata fiducia: ciò dipende essenzialmente da due circostanze : 1) dagli e rrori di diagnosi, che secondo de La Camp arrivano al 33 % e secondo Bl•iirnel all'80 % e che lasciano in dl1bbio in casi di guai igioni annunziate con la radioterapia; . 2) · dalla non semplicità dell'indicazio1le. Il st1ccesso dipende dalla scelta dei casi, ma oggi è forse possibile dividere nett~mente le forme essudative deU,a tisi dalle forme produttive, quando tali forme, second o Klemperer, sono nel 75 % dei casi associate? Va11no considerate intanto in prima linea le ricercl1e s perimentali di de La Camp, Ku:pf er1e e Bacmeister , ma s.i è obbiettato eh€ il coniglio è assai resistente al tipo umano e viceversa i risultati negativi di Schroder possono dipendere dal fatto che per il conigl.io il tipo bovino è oltremodo maligno. Qual.e sia il meccanismo di guarigione sotto i raggi è incer to, secondo l'A. Nell'insieme non sembr a che si tratti di unia azione diretta sul bacillo· (ricerche .di Bergonié e Tissier e ricerche recenti di Haberland e Klein), per crJanto Fra·enkel abbia riscontrato, irradiando culture tubercolari vecchie di alcune settimane e inoculandole neg·li animali una maggtor sopravvivenza di questi rispetto 'ai controlli. Il processo di guarig·ione che dobbiamo provocare deve essere un processo ess.e nzialmente natt1rale, consistente (e ciò differenzi;i. la radiote1~apia del carcinoma, secondo l' A. ), . in 11na pro.dl1zione connettivale e in un incapsulamenio del tessuto tubercolare. Rispetto agli elem.e nti ·di cui s-i com·p one i1 tubercolo, qu€sto come è noto, si compone di 11n centro caseoso e con attorno uno strato di cellule rotonde ·e di cellule epitelioidi. Sono queste che secondo le ricerche recenti hanno . m·assima importanza e form ano ~ 1 substrato del tubercolo. Le cellule epitel,ioidi non hanno una un.ica pròvenienza, ma sono di origine . connettivale (o:rade si ting·ono col carminio in modo caratteristico), in parte dai fibroblasti, in parte dagli istiociti e hannl() •a capacità di fag-0cit are e distrt1gg·ere i bacilli e quando muoiono da esse l a cell.ula gjgante trae la ·prima origine. La colorazione vitale col carminio rappresenta un mezzo per riconoscere l'alterazione


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delle cellule e1)itelioidi sotto J.a tossina tubercolare : noi dobbiamo ricercare di accrescere la funzione di queste cellule, e secondo Stepl1an ciò si può ragg·iungere mediante un trattamento eccitante sulle cell.ule dei tessuti connettivali: flilpert appoggia l'idea ritenendo le cellt1le epitelioidi assai sensibili. De La Camp e Bacme ister non sono favorevoli all.a questi·one cl1e i tessuti di granulazione tubercolare sianp assai sensibili e più degli altri orga11i e specialm·ente dei tessuti conin ettivali, e secondo Schlecht l'azione curativa deve essenzialn1ente consistere in una azione eccitante rivolta specialmente ai tessuti connettivi e cl1e favorisca l.a produzione connettivale e l'incapsulamento del tess11to tubercolare. · Non si può id.entificare !'.a zione di difesa cellulare coll'imm.u1lità : co11tr.o la tubercolosi non è immunità secondo Wassermann, ma il corpo è messo in condizione di distruggere una notevolie quantità di bacilli tubercolari e di reagire alle sostanze in essi contenuti. Colla radioterapia noi vogliamo in prima linea influire sulle granulazioni tubercolari trasformandole in tessuto cicatriziale e coll'assorbimento di questi eiementi di tessuto determi11are una modificazione dell'organismo nel senso di 'Vassermann1: perciò otterremo colla radioterapia non solo una azione locale ma anche una azione generale. D, . e1 resto secondo Rankes do·po il primo stadio .nel! 'infanzia, il secondo stadio rappresenta già una generaJ.izzazione per il sang11e (scrofolosi) ,e nel ter\o stadio prevale la disposizione dell'organo. Dato lo scopo di raggiungere con la radioterapia una azione locale e 11na azio11e generale, ci si può don1andare se una irradiazione locale è sufficien,t e per ragg·iur1gere i due scopi : Fraenkel, ad esem1Jio, cerca di ottenere un . aume11to dei poteri immunizzanti mediante la irradiazione sulla 1nilza aumentando i linfociti (cl1e ;nella tubercolosi· rappresentano un i11dice prognostico b11on.o) a11n1entando gli antjcorpi e cercando di provocare un a11mento dei ferro.enti lipolitici. L.a dose da impiegare non deve esser.e troppo piccola e non deve sorpassare il terzo della..dose eritema (H.E.D. ). Un secondo inezzo può essere l'applicazione di raggi ultravioletti sulla pelle o l'uso della t11bercolina cl1e potrebbe essere combinata col. . l'irradiazione. , Di grande importanza per il successo della radioterapia è la scelta del caso : sono adatte le forme lentamente progredienti e stazionarie e le forme che inclinano alla J.atenza, mentre tt1tte le forme miliari pneumonicl1e essudative sono da escludere come le forme miste. La radioterapia è dannosa in tutte quelle 1

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forme nelle quali il tess11to di g·ranulazione sul quale è massimamente da influire non rag·giU:nge lo sv.iluppo o che la ..-irl).lenza del bacillo supera di assai i poteri di difesa del1'organismo e perciò vanno prese in considerazione solo le forme tubercolari prodt1ttive, le forme cirrotiche e le forme nodose: gli insuccessi o dipendono dalla diagnosi errata sul caso o d.a un.a tecnica imperfetta. Quanto alle forme cavitarie l 'A. sin dal 1914 aveva dimostrato che la piccol.a cav·erna non rappresenta una co·ntroin.d icazione e altri AA. hanno dimostrato altrettanto, e Kaestle nell'ultimo Congresso 11a mostrato la guarigione di gross.e caverne: si trattava di caverne. formate da tessuto di granulazione e queste sarebbero le caverne che si· prestano alla irradiazione. Quanto all'associazione deJJa irradiazione al pneumotorace gli AA. sono discordi e mentre Hilpert è favo revole non lo è l'A., nè de I,,,a Camp, e per quanto la riduzione del vol11me polmonare, le condizioni limitate di assorbim·enito si prestino al.la irradiazio11e, tuttavia un pericolo può ·esser.e l'insorgere di pleuriti che possono complicare i già, per oltre la metà, con1plicatf casi di pneumotorace. È impo:çtante per la riuscita una buona tecnica: 11na dose della tube rcoJ.osi nel senso stretto della parola, come la dose carcinoma, n.on esiste. In g·enere non sono consigliabili le grandi dosi e sp·ecie all'inizio sono preferibili le piccole dosi, ma anche qui J,a questione della tecnica è personale e variabile secondo i casi: in c~rti individ11i le dosi possono essere più grandi e le pa11se più brevi, in altri specie nei riguardi dello stato generale le dosi più piccol.e e le pause più lunghe. Secondo la tecn1ica di Friburgo si divide ·il petto e il dorso in un certo nun1ero di campi : in genere tre a destra e due .a sinistra. Come grandezza del campo Bacmeister 10 per 10; De La Camp 10 x 10 o 10 x 15. Distanza focale 30-35. Imm. di ra1ne per. filtro. Sj irradia in llna seduta l111 campo .a nterio.re e uno posteriore dar1do una pi.ccola dose (1/12 ]le~, 10-14 unità ·elettrostatiche), in una settim.ana 1-2 irradiazioni, al massim·o' tre, aumentando lentamente la dose fino a 1/5 del1·a Hed. La durata della· cura dur.a due, tre mes i in modo che ogni parte del polmone è più volte irradiato: le alte . temperature stanno ad in.di·care un iper,d osaggio•; se c'è aumento di catarro, perdita dell'appetito, ecc., è necessaria una minor dose e una pausa più lunga. Non è consigliabil.e un trattamento ambulatorio. Buona è l'associazione della radioterapia e della fototerapia colla lampada .Ji quarzo.; si comincia con llna distanza della


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lampada di 110 cm. e irradiand,o per 5 minu- può essere escluso un tr attamento chirurgico, ti, si diminuisce poi ogni volta la distanza specialmente p.er i sequestri più grandi. La di 5 cm. e ,si allungano le sedute di due mi- radioterapia è indicata n ella tubercolosi ossea n.uti fino a 15 minuti. Si fanno 3 irradiazioni e articolare senza riguardo alla sede nei gioper settimana , dopo 6 irradiazioni si comin- vani. Dopo 14-15 anni le indicazioni si restrincia la cura Roentgen, la quale potrà essere gono ·e per quel che riguarda la sede le dichiusa ·con altre irradiazioni. scussioni sono vive per la tubercolosi del giA differenza di quanto succede per la cura nocchio e del piede, per cui quando si hanno ·della tubercolosi polmonare la cura Roentgen radiologicamen1e delle immagini fungose aldella tubercolosi ossea e articolare è senza cuni propongono senz'altro l'amputazi,o ne o contrasti, e la m aggioranza dei medici ne co- la resezione. nosce l'utilità. Un posto importan~e invero ha Per la colonna vertebrale · l 'esperienza è anche la fototerapia e specialmente la f,otote- scarsa. Importante è la tecnica delle irr arapia artificiale con la. lampada di quarzo in . diazioni: si tenga in gen.ere presente che 1a queste forme di tubercolosi chirurgica o peri- dose per la tubercolosi si calcola in gene:r:e ferica, come al.tri vogliono chiamarla. Kir- com~ il 50 % della dose cutanea, ma per molmisson è stato il primo che ha curato circa tissimi ?-Utori tal.e dose è ancora tro·p po al25 anni fa u n caso di tubercolosi della mano ta. Come dosi da impiegar.e si consiglia per con la radioterapia. Il dominio della radio- la tubercolosi della spalla il 20-30 %; per la terapia è l'età infantile : quando noi" leggia- tubercolosi ,d-el ginoccl1io il 40 %; per la tubermo che con la cura attinica si sono ottenl1ti colosi delle dita il 20-30 %. Importante è la ottimi risultati e durevol1i nell'82 % dei casi, radioterapia delle g·hiandole tubercolari; però n on dobbiamo dimenticare che si trattava di è disct1sso se tutte le form e si prestan 0 : s·ono individui giovan1i; è innegabile il fatto che le specialmente adatte le forme ·di linfoma tutubercolosi chirurgich e proprie dell'età infan- bercolare e di fibro gr ~nul oma tubercolare. tile e dell'età della crescenza hanno di p er In genere si .dà lm terzo o una m età nelle sè una prog1\osi buona e con ogni m ezzo a- persone più grandi della dose eritema e fildatto si raggiunge lo scop,o. È p erciò giusto tran·do fortemente. La oura della tubercolosi secondo I selin. e Holifelder tener presente nel- addominale specialmente genitale è oltremodo l'apprezzamento di un m etodo di cura che la importante: Rieder cita come ~uariti il 50 % tt1bercolosi giov.anile va separata nettamente dei casi curati di tubercolosi del testicolo. Anda quella della crescenza. L'azione dei raggi che J,a tubercolosi laringea può giovarsi della radioterapia, ma è specialmente in queste X è forse dovuta al fatto che essi determinano una produzione vasale determinando in form e che bisogna stare attenti a l dosaggio. piccola dose germinazione di vasi e anasto- Come raccomandazione finale l' A. ricorda che mosi : prima della fine della crescen za si for- in tutte le forme tubercolari bisogna evitare MtLANI E UGENIO. mano facilmente anostomosi, m en tre nell'età le alte dosi. giovane le arterie h anno funzione di · t ermiStudio critico sulla radioterapia eccitante. nali e possono se occluse determinare infarti a .c uneo. (o. DAVID. Deuts. M ed. Woch., n. 26, 29 giu- · L'azione della radioterapia è una azi~n e logno 1923). cale, m entre per la Luce l'azione è gen erale Il concetto dell'eccitamento ha un IJOsto e dalla pelle si estende a tutto l'organismo. importante nella mo derna terapia : si è cerMentre Chaoul crede ch e l'azione della radioterapia consista in . una distr~zione del tessu- cato pertanto di usare in tal senso anche to tubercolare sensibile, .a1tri pensano che esi- i raggi X di cui è nota l'azjone deleteria sulsta un raggrinzamento cicatrizzante delle cel- le cell11le. Vediamo quali prove troviamo n elll1le epitelioidi . con aumento del tessuto con·- la letter atl1ra sull'azione eccitante dei raggi lan ettivo e incapsulam ento del tubercolo. Come sciando da narte le sostanze radioattive. Colsi vede l 'azione è discussa: il probl.ema del ]a parola eccitam'e nto n oi vogliam0 intendedosaggio è d'altra parte interessante perchè re la possibilità di spingere l1na cellula a una m ag·giore attività con conseguente magle gr·osse dosi sono nocive, le troppo piccole gior accr escimento e ricambio maggiore. E non giovano. D' altra parte non sempre la radioterapia raggiunge lo scopo ed essa va con- inutile e co·r nplicante J.a question e se la altesiderata come una parte della terapia. gen e- razione cellt1lare è in dip endenza e secondaria rale. Così, ad esempio, se eccezionale è pggi a un aumentato eccitame·n to; e ·d'altra parte eccitamento non va inteso n el senso comune, t1na r esezione o una amputazione, tuttavia in quanto se si parlasse di eccitamento per per quel che riguarda i sequestri oggi n on 1

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un arro ssamento maggicre della pelle si sarebbe •su falsa strada giacchè entra in giuoco l'innervazione cap·i lJare paralizzata. Più difficile è dar valor~ alle osservazi,o·n i cliniche: così se un tumore dopo una irra.diazione insufficiente cresce e dà raipide metastasi è difficile dire se ciò è la conseguenza della irradiazione scarsa o per la natura stessa del processo; c-osì è .difficile dire se un ti1more è impedito nell·o sviluppo per un eccitamento nel sistema .endocrino o per la produzione .di tessuto connettivo. Anzitt1tto sono da vagliare quelle ricerche che cercano di infL11enzare tutto un sistema di organi. Stephan coll'irradiazione sulla milza ha trovato (non .controllato da Perztsch) un aumento della coagulazione del sangue, ma -ciò non può essere interpretato come eccitamento e la dose eccitante è una dose cp.e distrugge d·et.errr1inate cellule che liberano fermenti. Nè è dimostrato l'a.u.m ento del- · 1a secrezione interna del pancreas nelle esperienze dello stesso Stephan che con irradiazioni sul nancreas riesce ad aumentare nel diabetico la tolleranza dello zucchero. Anche la questione della neo·p eoduzione dei globuli rossi o dell'emoglpbina (Kohlmann, Neu, Bucky) è dubbia: già in quelle malattie che come l'anemia perniciosa hanno spontanee e rapird e remissioni è difficile conclu·dere per l'efficacia di un mezz.o terapeutico, e siccome d'altra parte sappiamo che la distr11zione dei globuli determina un eccitamento alla produzione, in tal sens.0 è forse ·da interpretare l'azione eccitante, conseguenza di distruzione cell11lare. Analoga.m ente vànno interpretate le esperienze di T.echy sulla coagulabilità dopo irradiazioni s11l fegato e le azioni dopo l'irra di.azione .del.l 'ovaia. Se Schwartz trova u.n a maggior facilità delle ferite a granulare e Thedering una neoproduzione di capelli n·ell'alopecia aerata, forse si tratta o di una liberazione ·di fiermenti (Wund-hùrmone , nel senso di Haberlandts) o di una azio.n e ùi arresto sul :processo patologico. La questione d11nqt1e in base ai dati clinici non si 1.ascia risolvere: osserviamo le ricerche sperimentali. Le ricérchè volte a veder.e le influenze dei raggi s11l germogliare e s11lla crescita delle. -uiante dimostrano che in genere i d11e processi sono arrestati: ma come Koernicke riferisce nel SllO lavar.o di riassi.1nto delle varie esperienze, si può avere dapprima un accrescimento più rapido e poi pii1 tardi l'arresto. Questa transitoria azione eccitante era già stata vista da vV(lber che esperimentava suJJ.e gemme invernali del sambuco (Flieder); 1

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egli vedeva accorciato il periodo ò.i riposo e il germogliare di tutta la gemma e la crescita : ma successivamente si aveva la morte in pieno sviluppo. Kornicke pertanto crede che l'azione distruggente passa per un periodo di eccitamento e sarebbe p·o ssibile con piccole dosi in alcune piante pro·v ocare un eccitamento non seguito da un arresto evidente. È certo però che in tutto ciò va tenuto conto non solo della qualità della pianta ma anche di differenze individuali giacchè nello stesso ordine di ricerche alcuni AA. hanno trovato un .eccitamento, a ltri un arresto. ,'f iing·l~ng, d'altra parte, invece di esperimentare su piante in gemma o germoglianti ha sperimentato sulle radici delle piante allo scopo di trovare un mezzo di dosaggio biologico: egli non ha veduto azione eccitante ma la quantità dei raggi è proporzionale all'arresto nello svilup·p o stesso. ' 'icevcrsa Alberstadter e Simon tenendo conto clell'nptimum della dose e sperimentando sul frumento e sul1' orzo ·hanno trovato l1n' azione e.ccitante. Schwartz, Czepa, Sc'hlin.der credono sia un reperto causale : sarebbero differenze individuali per cui sarebbero necessarie migliaia di ricerche. In conclusione non è ancora dimostrato che l'azione eccitante non sia seguita da arresto, però è certo che i raggi X possono a vere una azione eccitante ma del resto si pl1ò trattare di eccitamento second•a rio per liberazione di fermenti. Anche le ricerche s11lle cellule animali, sugli embrioni di rana, sulle i.1ova di rane e ascar idi dànno risultati discordi e più che su disposizioni individuali il fatto che qualch e volta si ottiene un eccitamento e non altre volte può dipe.n der.e. dal fatto (von tioffmann) che t1n aumento clei processi vitali per p iccole dosi si può ottenere solo quando le condizioni esterne e interne di vita della ·cellula permettono un amn.ento ulteriore dei processi vitali, a1trin1en ti le piccole dosi saranno n.ocive. Anche qui come si vede entra un fattore ignoto che ora rende ora. no possibile l'azione eccitar1te. Con le ricerche sui tessl1ti an,imali si è analogamente cercato di sciogliere la questione : Simon irr.adia.ndo le dita ha veduto crescere di più le unghie ma le differenze sono scarse; Schmidt ha inv.e ce ripreso lo studio ricorrendo alla colorazione vitale (anche Albe.rsta dter e v'\' olfsberg hanno lavorato in qi.1esto senso : . l'aumento di . colorazione corrisponde a uq aumento di funzione . Da queste ricerche ap•pare llna azione eccitante seguìta come nelle piante da alterazione. Le dosi per i singoli tessuti dimÒstrano una differente 1

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ampiezza nel senso che i limjti per ogni tes- sindrome cI1inica; d'.altra parte una cura troptuto fra l'inizio della reazione e l'alterazione po prol.u ngata, n on è priva di pericoli. In ammalati presentanti un equilibrio tiroisono assai diversi. David, a differenza degli altri ricercatori, ha studiato la forza funzionale ·deo così instabile in ·cui si ha una gamma di dei tessuti e nei ~ani, conigli e cavie ha irra- disturbi eh-e va dalle forme di Basedow al mi· diato le capsule surrenali isolate operatoria- xedema, non è difficile con tropipo lunghe apmente e ha constatato che il co·n tenuto di plicazioni, passare dalla prima alla seconda adrenalina cresce per le piccole dosi e diminui- forma. Vi sono infine casi che non si giovano sce per le grandi: a parte ulterio·ri controlli delJa radio-terapia e ciò probabi~mente perchè si pl1ò pensare del resto a un eccitamento se- più che di una forma di ipertiroidis.mo, precondario. In conclusi.o·n e le prove più convin- vale una disfunzione tiroidea. Tutte ques.te ragioni, fanno si che la radiocenti sono la colorazione vitale e la prova funzionale giacch è tt1tte le ricercl1e dirette sulle terap1ia non .s ia miel'lto· .d iffusa nelle f·orme di ce1lule e sl1lle cu'ltl1re dei tess11ti sono rimaste Basedow. L 'A. ha cercato di evitare ttJ.tti questi inconsenza risultato, però non è in modo assoluto dimostrato che i raggi agiscono in m.odo pri- . venienti applicando un .esame clinico eh.e famitivo non pil1ttosto in conseguenza di una di- cilmente permettess~ di mettere in evidenza strt1zione. Ciò si accorderebbe colle nuove ipo- la presenza di un ipertiroidismo s ia ~ome dia' tesi di Dessauer che le azioni biologiche dei gnosi, sia come criterio di prognosi durante la raggi X sono dipendenti dal Punktwarme de- Cl1ra. Egli ricorre alla prova di Goetsch. È terminato dall'energia cinetica dei raggi sulle noto come, iniettando in individui normali, molecole cellulari. Lf:l. m.oleèola cosi danneg- sottocute, da 1/2 ad 1 eme. di adrenalina algiata per l'urto s.oillecita la molecola appa- 1'1 %o non si provochi nessun.a reazione; menrente, e pertanto ogni eccitam.ento Rontgen è tre in forme di ip erfun1Zione tiroidea si abbia in stretto rapporto con una azionè dannosa. una forte reazione per un aumento sensibile di tutta la, sin1drome clinica di questa form a MILANI E . morbosa. L'autore pensò di appdicare questa prova a t11tte le f orm·e sospette di Basedow La prova di Goetsch e la radioterapia nelle forme di ipertiroidismo. p·e r determinare se si -dovessero ·o no ass-0rg gettare ad u.n a cura radio-terapica; d1 continuare (TAMAUCEANIR. Journal de Radiologie, 11, 1922). questa cura sino a che la reazione p ersistesse La radioterapia del1e forme di Basedow e positiva; cessata la cura di tener in osservadei raggi basedovian1i è già stata trattata, ~ zion.e i pazienti ed assoggettarli di .nuovo ad irradiazio·n i qualora l 'irr à.diazione divenisse secondo qualche autore, con risultati favorevoli in rapporto alla diminuzione e talvo1ta positiva, il che, secondo . l'A., avviene prima alla scomparsa dei sintomi: esoftalmo, gozzo, an.cora che si manifestino i sintomi clinici di tachicardia, disturbi subiettivi. La terapia vie- una ricaduta. Di ogni malato eglci determina il polso, la ne fatta con dosi molto l egger e. L'A. ad esempio applica r~ggi di 22 cm. rli pressione massima e minima. Praticata l'iniezione, ,e gli osserva il polso e la pressione ogni S.' E. = filtri di 50 /10-70 /10 di AlJ. = 5 M. A. 23 cm. di distanza con. du-e porte ,di entrata: 2 minuti per 10', ogn,i 5' per 1/2· ora, ogni 10' p er l'ora susseguente, e la presenza dei dtirraJdiaziooi in media d,ella durata di 5'. sturbi suggettivi. Egli ritiene inutile la prova La cu·ra viene pr.'.lticata in una serie di sedute alla distanza di circa 10 giorni; n-0n è dello zucchero. Solo a reazione positiva egli procede alla possibile dare nepipure approssimativamente il numero delJe sedute necessarie. È questo radio-terapia ed in tal caso dopo un sensibile arreuno dei più gravi inconvenienti di tale tera- miglioramento, egli pratica la reazione, , pia: non è possibiie cioè stabilire i limiti delle stando la .c ura a reazione negativa. Ogni 2 appl.icaz ioni, da to che i sintomi non sempre mesi circa ritorna ad osservare l'ammalato, scompaiono completam en·te; nè questi scom· riprendendo la cur.a non app·e na la reazione parsi, è possibile dedurre il sopraggiunger~ o . accenna a divenire positiva. meno di 11na ricaduta, se non quando la r eEgli porta una statistica ipersonale nella cr111d•escenza dei sintomi cJ.i nici ne .r enda av- quale divide gli ammalati da lui esaminati in vertito il malato. Ne deriva pellciò. che non si 4 categorie : 1) Basedoviani veri, in cui la reazione pripuò dare alc11n a norma in qlllesta oura e alcuni troppo presto c,es1Sano di ·p raticar.e· le ma positiva divenne n egativa ·dopo la e·u ra. irradiazioni; altri le continuano per troppo 2) Ammalati ·m igliorati dopo la cura, che tempo. Coi primi facile è il ritorno· di tutta la andarono soggetti a r icaduta . \


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3) Ammalati ancora soggetti a cura e n~i quali la · reazione è diventata negativa. 4) Amma1ati con reazione inizialmente .negativa nei quali la cura fatta non diede alcun migliorame·n to. · • . L'A. d~ qt1este sue oss~rvazioni conclude che· la prova di Goetsch permette di .fare una diagnosi ·degli sta·di d'iperfunzione· tiroidea; rpermette al Radiologo di scegli·ere i casi passibili di cura : costituisc~ una prova biolog~ca sulla quale, fra di Loro si puo basare durante la cura: 1dopo l a cura, permette tenendo l'ammalato in osservazione di ri1evare l'inizio di una ricaduta prima della recrudescenza dei sintomi clinici. PICCALUGA.

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. NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. .

I risultati duraturi della terapia pneumotora• ciea nella tubercolosi polmonare. Nel trattato sulla terapia della tuber.·c olosi diretto1 dal prof. L·oewenstein dal qu.ale la Ditta Urban & Schwarzenberg ha completato la pubblicazio·n e, segnaliamo il contributo· ·de1 prof. U. Car1p i, che ha trattato uno degli argomenti più interessanti, quello ·degli esiti duraturi .del . pneumotorace artifici.ale. La ter.a pia-pn·eumotoraci.ca è svolta nel trattato di Lo_ewenstein in tre capitoli : quella della tecnica da1 pro·f. Saugmann, quello della condotta della cura dal prof. Sorgo di Vien~a, infilne quello degli ,e.siti dal prof. Carpi. Questi pr.emette un 'introduzione generale nella quale segnala l'estensione che il metodo « For.1 anini n ha assunto nelle .sue varie applicazioni alla terapia dell1e lesioni cavitarie polmonari, de.Il'ascesso e cancrena _polmonarie, dell'emottisi, delle ferite d.el polmone ·e ·dei versamenti pleurici e infine l'influ·enza dell.~ ·concezione . di « Forlanini » nell ' in.dirizz.are te in.d icaziqni deilla chirurgia polmonare n-ella cura detle lesio·n i n:on su.s cettibili d 'intervento pneumotoracico. · In un su.ccessivo, .studio sui .risultati s.t atistici, 1'Autore segnala la conco·r d.anza dei · risultati, dei cultori della pneumoto·r aco-terapia con qu-eilli suoi . personali nel d-imostrare . che i1 50 °lo in media nei casi curati con pn·e umotorace, raggiungono una defi.n1itiva e dur,atura guarigione dell~ loro lesioni polmo·n ari. L'Autore stabilisce una ·c ategoria di controindicazioni alla terapia pne umotoracica mettendo in prtma l·i nea le complicazioni mioca.rdiche e di. insufficienza cardio-vascolare e· le localiz' zazioni tubercol~ri ·entero-peritoneali . .Upçt .se1

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rie di e.asi _d i guarigion.e 1d1 gravi casi di tisi polmonare, conis tatate per un p1eriod·o da 7 a 10 anni dall'inizio della m.a lattia, è dall'Autore il·l ustrata in tutte le ·p articolarità cliniche del decorso. Il prof. Carpi definisce i criteri ·della .guarigione clinica nei ·dati seguenti ai quali i suoi casi corrispon·do·n o completamente: 1

1. Scomparsa definitiva di tutti i caratteri del processo iniettivo poJmonare (febbre, tosse, denutrizione, .eiec.). . 2. Restituzion.e permanente de·ll~ capacità al lavoro. 3. Sostituzio·n e nella sede dell.e lesioni distruttiv·e polmonari, dei segni, fisici della cicatrizzazione, ·per un processo .sclerosante, a quelli della infiltrazione distruttiva. 4. Sc<?mparsa dell'espettora.to ·O sua ri.duzione a mini·me tracce 1con assenza assolutà dei bacilli tubercolari . L'Autore illustra .a ltri argomenti atti alla miglio·r conosc.enza della gt1arigione in seguito alla cur.a pne.u motoracica e fra gli altri quello d-ell.a dimostrata possibilità della riespansione del pqlmo:he pr.ecedentemente curato con reintegrazione della completa capacità funzionale (in casi di :p:qeumo.t orace successivamente bilaterale) . . · Un interess.a nte ·c àpitolo è dedicato alla anatomia patologica · del pro.c esso di guarigione cl1e l'Autore .illustra con ricca documenit azione di .dati anatomo-pa;tologici e di reperti istopatologici. A questo.. fà .seguir·e un capitolo sulla sintomatolo·g ia del processo di guarigione che c·ostituisce un. originale compendio semre iologico nella sindrome pneumotoracica. Questa è caratterizzata .dalla . retrazione della parete pneumotor·acica nella sede della cicatrizzazione delle: .antiche le,s ioni, dal ripristino della funzione respiratoria neJle porzioni di polmone1 libere da lesioni polm·o nari, dalla iperfun7lione comp.ensatoria, per .ip.ertrofia sostanziale de1 ·p olmone san 0, irnfìne .dallo spostamen•t,0 del mediastino·, della co·loTuna vertebrale, e del cuore vers.o il lato .sano. L'Autore chiude ·con uno studio patog·enetico sul proçesso· di guarigione, illustr.ando le varie teorie meccanica, c.i-rcol.atoria e immunitaria del pr.ocesso di guarigione, .c he Egli definisce « Fenomeno · 1compl.esso dipendente da numeros~ fattori:. fra ·questi, fondamentale, l'immobilizzazione del polmone e le conseguenti m·odificazioni funzionali dell'organo». Il processo di guarigione si completa coll ' elevazion·e dei poteri difensivi del1'organits·m o, fenomeno che co.s tituisce un elem.en1to esse·n ziale della virtù terap.eutica del metodo. . 1

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SEZIONE PRATT CA

CENNI BIBLIOGRAFICI L. DoMINICI. Compendio d i Semeiotica chir·u rgica. Un vol. in-8° (N . 6 della Collana Manuali del «Policlinico » ), di pag. v111-425, con 73 figure i11tercalate e ,} tavole fuori testo. Prezzo I ... 42. Editore, T.u~gi Pozzi, Roma. Nella prodl1zione libraria 11ltima ed in specie fra le opere cl1e n1irano alla scuola ed al pubblico inedico in g·enere un libro richiama la nostra attenzione, il Co1nperidio di sem eiotica chiriirgica del prof. LEONARDO DOMINICI, valoroso allievo della Scuola di Roma. Se esso è dedicato particolarmente alla coltura dei giovani studenti cl1·e possono trovarvi quanto di tecnica semeiologica s i richiede al letto del malato, per la sua completezza .e p er la precisa e rigorosa disposizione d1ella materia può essere di non poco aiuto a quanti s i occt1pano di chin1rgia. Il divi samento dell'at1tore è lo<jevole pereh è 11a fatto cosa egregia colmando una lacuna s€ntita neJl'l Tniversità Ita liana ove le bl1one ed utili opere didattiche scarseggiano. Il libro del Dominici è tanto più pregevole in q11anto in non molte pagi11e ha saputo r accog1 iere tl1tto ciò cl1e è strettamente lltile tralasciando metodi n1essi da parte dalla critica ed esponendo con rara cl1iarezza il sol o n ecessario. Nulla è trascurato di cjò che lo sti.1dioso di discipline chirurgiche deve conoscer.e e la parte che generalme11t e è meno trattata ne i vari manl1 a li cl1e vanno per le mani degli stu~ dentj, l' esll1ne ob 1Jie ttivo con metodi stru11ientali, è svolta con ql1ella competenza che d-eriva ,.d alla IJratica oltre chè dalla scienza. ../ Mi è grato additare il nobile sforzo del Dominici perchè il suo lavoro induca altri studiosi a d otare la scuola medica italia na di inanuali buor1i come il Sll O, p er modo , cl1e ancl1e in Italia si IJossa fin a ln1,e nte studiare con testi italiani. Prof. GIUSEPPE T USINI. Dott. G1t·sEPPE GIANNELLI, ail1to chirurgo negli Ospedali riuniti di Roma e R. Clinica Ortopedica e TraumatoLogica. Il trattame11 to el'lle11tto delle fratti1,re sottocutariee. Volume in-8°, di })ag. 479, con 42 figure nel testo . Prezzo L. 50. Questo lavoro è una originale ed ordinata raccolta delle conoscenz•e n·ecessarie per 1 esercizio chirurgico corrente nei traumi dello sche"' letro. · Nella parte generale è esposto il criterio r: il tempo dell 'intervento, i vari mezzi di osteosintesi e viene messa bene in evidenza la questione dei trapianti ossei. In uno speciale capitolo è ricordata la cura

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d,e lle les ioni concomitanti d,ei vasi, nervi, m11scoli e tendini. Alla fine della parte g·enerale vengon o esr,oste delle Considerazioni e COn·Cl1llSioni cl1e pongono ben,e in luce l 'importanza della ct1ra cruenta delle fratture, non solo dal punto di yista clinico, ma anclle sociale, specie per qt1anto riguarda l'infortunistica. Nella seconda !)arte, speciale, è esposta succintamente la cura .delle fratture del cranio ' della faccia, d ella colonn1a vertebrale e dell'apparato locomotore. 111 ciascuna frattura viene discusso il criterio d 'intervento e sono ricordate le più moderne direttive tecniche operatorie. Vi è inoltre il resoconto degli inter,-enti cruenti eseguiti in Italia, da eminenti ch irur gi e l e loro inter essanti osservazioni. Questo lavoro non è ingombrante come lln trattato, non è arido come t1n formulario. ma è lln 'utile guida, rapida e sict1ra, n ella cl1i• rl1rgia di l1rgenza dei traumi dell 'a1)1)arato scheletrico. ~ella esposizion e chia!·a, in nitidissi111i caratteri t ipografici , sono inclt1se delle figure particolarmente di1nostrative,. Una ricchissima bibliografia antica e contem poranea c·o mp!.eta il bel lavoro. Il cl1irurgo, r,om e il medico· pratico e lo st-nden te poiranno con sultare coni molta lltilitù questo volume del quale la chiarezza e la concisione costituisce le doti precipue. T. F. 1

J.

Traite rn,e n t rlfs pl a i PS prlr. douches d'ait clia1td. Pag. 61·, fig. 31. ~Ia­ loine, Pari s~ 19?3. BAT\ DALINE.

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La fi~ioterapi a inalgrado la n1olte1)licità delle sue applicazioni e il va lore dei s uoi })rocedimenti, è tl1tt'ogg'i trasc11rata e fo1·se miscon osci11ta. Eppt1re · 1·aprJlicazior1e i1ella tera1)ia medica dell'aria calda è vecchia tanto qua11to i vecchi t1ng·ue11ti, ma a ql1ella si pensa assai meno e meno volentieri che non a questi. Non mancano davvero gl1ari.gioni cl1e si debbono ascrivere alla, fisio terapia, se u sata convenient emente, e che s'impongono senza meno nella cura delle .distrofie cutanee (piaghe fl accide, scottature, cong·elam,e nti), e, quando siano access ibili, ancl1e a qt1elle sottocl1 tanee. 1 malati, la cui scelta. })er il trattame11to deve essere rig·orosa, vanno sottoposti lJer 1530 n1' a doccie d'aria calda a. 150° proiettata dn. lln aippare.cchio elettri co s1)ecja le, con la forza di 150-300 gl'. Oltre l'intensa iJleremia attiva l-0cale è n otevole l 'effetto analg·esico <iella doccia cà1da Ja quale esercita· l111a benefica azione sui l11·oces-


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Il POLICLINICO

si rigenerativi dei tessuti, provoca una notevole fagocitosi e possiede una spi.ccata azione sterilizzatrice, lasciando a guarigione compil1ta, t111a cicatrice quanto mai elastica. Il piccolo manuale che abb·o nda di luminosi esPmpi dimostrativi riportati negli schemi_ e nelle figl1re, non eleva sembrare troppo coin.ciso nè troppo modPsto in rapporto al lavoro compiuto, ma deve piuttosto convincere che og·ni verità accertata ha bisogno di poche parole l)er essere con1presa e seguìta.

E. MINGAZZINI. O. CHIARI. Verletzit11gen ·u nd l{rankheiten der 111eicliteile des Schtideis. Coll1ezione « Diag. ltnd therap. Irrt1.i.mer und der Verhutung-. » (pag. 82, fig. 15) . Thieme, Lipsia, 1923. (Lire • it. 6.30). 10 compendiosi capitoli densi di personale esperienza sono desc:Fitte le affezioni traum·a tiche e flogistiche delle parti molli del cranio. È sorprendente riconoscere durante la piace·role lettura del piccolo manuale che molte osservazioni dell'autore corriSJ)Ondono effettivamente a quelle incertezze che ogni ct1ltore della chirurgia 11a provato durante i primi passi del difficile esercizio professionale: e non è piccolo merito quello di mettere in guardia il giovane chirurgo da quegli errori in cui più facilmente si incorre: è opera di Maestri, cui si deve riconoscenza. E. · M. I11

C. B uA. I tu1nori del legamerito largo. Padova. Tip . La Garangola. 1923 (pag. 130 con figl1re) . [) r eced11ta da alcune nozioni di a·natomia, la descrizione dei varii tumori strettamenti · app a rtene nti al l egamento largo, procede piana e sc.evra di .inutili ripetizioni. Lo studio è di vis o nei seguenti capitoli : 1) tumori desmoidi (fibro1ni, lipomi, sarcomi); ? ) tt1mori misti; 3) tt1mori della porzione intraperitoneale del legamento rotondo; :i.) corionepiteliomi; 5) cistf dermoidi; 6) tumori da residui embrionali d el legam ento largo (cisti parovariche, ipern.efromi); 7) cisti da echinococco. ~.\l l a parte rig·t1ardante i fibromi è stato dato il n1 as~imo sviluppo per la loro considerevole e pr€ponderante importanza Il volume spoglio di disquisizioni scientifiche è denso di osser,·azioni personali ed è corredato in fine da una ricca .e completa letteratura. E . M.

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actftDEMIE, SOtlETA MEDICHE, CON6RESSI. VI Congresso della Società Italiana di Neurologia. l!t7apoli, 5-8 noiz em bre 192.'J.

Grande è stato il concorso dei net1rologi italiani a questo Congresso. Abolite le relazioni sn temi generrali è stato possibile discutere sopra un centinaio di comunicazioni che hanno toccato i più svariati argomenti che occupano oggi la mente degli studiosi della materia, dando luogo a discussioni di alto valore pratico e culturale. I professori JEMMA, BOERI ed ANGELUOOI con tre loro relazioni hanno avvi~inato i neurologi a complesse questioni che '~sula110 dal campo della neuropatologia pura per quello più vasto della patologia e clinica genera le. Il fatto va segnalato perc bè din1ostra qua11t-0 sia giusta la tendenza, rispondente d'altra 1>arte ad una vera necessità, per la quale si vuole oggi che lo specialista non resti chiu~ nel cerchio ferrato dei propri metodi e dei propri fini, ina continuamente miri ad addentellare la sua coltura con quella delle specialità consorelle maggiori o minori, par la miglior conoscenza del caso clini<:o, non in rapporto col solo organo o sist.e1na leso, ma con tutto l'individuo. . . Il Pediatra di Nar)oli riferì circa la diffusione òel morbo di Heine-ì\1edin a Napoli e dintorni prospettando la necessità di conoscere meglio la .a.Jstribuzione geografica e regionale della malattia per poterne approf-011dite anche da noi lo stuclio epidemiologico come su vasta scala è stato fatto in altri paesi (America, Norvegia) . II prof. BOERI illustrò d·a l .p unto di vista della importanza se.meiologica le ipotrofie muscolari nella tubercolosi polmonare. Il clinico oculista d'i Napoli riferì sopra il :., eferto oftalmosco1)ic<Y, tutt'altro che raro, di edema della papilla in soggetti giovani con cefalea, e che guariscono rapidamente con le punture lombari; laddove quando non s'intervenga, si Yede presto comparire l'atrofia secondaria degli ottict. L'importante comunicazione, che si ricollega con il grave problema di certe atrofie degli ottici di difficile interpretazione, e :-1pparentemente primarie, diede modo al prof. AJALA di 1ricordare i numerosi studi in proposito della scuola romana, dalla oaephalea permanen.~ di Mingazzini, alla meningite sierosa stu .. diat.a. profondamente dall' .Ajala ~tesso, lavori questi ai qu.a li si ricollegano quelli degli oculisti della scuola di Cirincione (Di Marzio, Reverdino, ecc.). Non potenrlo qui riferire su t11tte le comunicazioni presentate al Congresso crediamo più utile per il lettore .si.Qtetizzarr·e gli argomenti principali trattati accennandlo alle relazioni che vi si riconnéttono. I./encefalite epidemica e sopratutto i suoi esiti affaticano ancora la mente dei neurologi sopratutto per ciò c~e riguarda la patogenesi e l'anatomia patologica. Il prof. DoNAooro con le fini ricerche istologiche eseguite sopratutto con il suo 1netodo q11arto e con una n11ova colora?.ione glo-


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SEZlONE PRATICA

bale del sistema nervoso 11a Potuto mettere in evidenza come le distruzioni ana tomo-patologiche che carntt€rizzano il Parkinsonismo postencefalitieo non siano localizzate soltanto allo striato e al loous nigl31· ove dai più son-0 confinate in modo quasi assoluto, ma ha dimostrato che esistono alterazioni e gravi anche della corteccia. Sull'argomento hanno Portato il contributo delle loro personali osservazioni e ricercl1e istologiche anche D' ANTONA, IN SABATO, RossI, D'ABUNDO, DE LISI, RONCORONI. Circa la patogenesi destò interesse 1a comunicazione del prof. BuscAil~o che ha rilevato presenza • di sosta1lZe basiche abnormi del gruP.P<> delle ammine ne-gli individui affetti da sindromi extrnpiramida li, da amenza, e demenza precoce. Riguardo l'anatomia patologica delle sindromi posten<:efalitiche come della demenza 1)recoce a tipo cat:atonico, BuscAIKO tornò ad illustrare la importanza delle zolle di disintegrazione da lui descritte, e che alcuni at1tori vorrebbero soltanto metteire in rapporto con speciali reazioni dei processi e<>loranti. BuscAINO dà invece a queste z0lle oosì dett,e «a grappa lo » Ya lore ana tomopatologico speciale. In fs eno al Congresso si riaccese la discussione che già ebbe un'eco sulle riviste della specialità ed ANSALONE specialmente non si mostrò convinto del valore patologico di qt1este zolle, ripromettendosi peraltro di approfondire ancora le ricerche sull'interessante reperto. L'attenzione dei congressisti. fu grandemente attratta dalle comunicazioni dei proff. D' ABUNOO, AGUGLIA e MODENA Stùla cura, della paralisi progresSi\a con la inoculazione di malaria (terzana), secon{lo il metodo della Clinica di W<lg·ner. I risulta ti di questi autori - anche se i1on ancora nume rosi - sono tali da incoraggiare la pratica, tanto più che D'ABUNDO e AGUGLIA ne ha11no esteso l'appli<:azione ad a ltre forme di malattie mentali, sopratutto nella demenza precoce catatonica, nella e11ilessia, ed <.L nehe nelle sindromi parki11soniane postencefaliticl1e. La discussione sulla cura alla Wagner culminò con la presentazione di uu ordine clel gior110 della Società Neurologica, p.roposto e presentato dal .p rof. lVIINGAZZINI, con il quale si" fanno voti percliè in tutte le Cliniche e Ospedali psichiatrici essa venga applicata s11 larga scala in modo da darne un giudizio s intetico e definitivo che sia basato su ampie statisticl1e. Della scuola romana cli Neurologia erano presenti, oltre il Maestro, FU:hi!AROLA, AJALA, CAI..LIGARIS, SABATUCCI. l\1IXGAZZINI. ha portato ilt1ove prove al st10 eone-etto circa la ft1nzi-0n~ del lobulo di Broc&. Seconclo questo oratore nel lobulo di Broca sono registra ti i ricordi (engrammi) delle immagini motorie (o glosse cenestesicheJ. no11 delle parole, ma delle sillabe; esso è deputato a diSPorle e ad ordinarle i11 serie determinn te a se- . conda gli viene comandato dalle imm~ini provenienti dal centro Yerbo-(1ct1stico e tal,·olt<t anche dalle in1m::tgini Yerbo-ottiC'l1e. Fu~u.ROLA ha illustrato 11n caso di tun1ore del lobo tèmpornle che in vita 11on ave,ra dato alcu11a manifestazione di afasia "'ensoriale, pur n vendo

dimostrato l'autopsia come il e:enh·o di Vernike fosse profondamente compromesso. CALLIGARIS portò un n11ovo contributo ai suoi vasti stuùi sulle « linee iperestesich.e del . corpo>). AJALA riferì circa un nuovo « nucleuiS subputala• micus )>, da lui messo in evid~nza in modo speciale .. Questo relatore, prendendo occasione da un caso èti tumore del cervelletto stl1dia to da Baldi, illustrò la casistica della CliniCR Neurologica di Roma riferendo su otto cnsi di tt1mori di detta formazione, tutti oon reperto anatomo-patologico. SABATUCCI riferì sopra un raro caso di tumore bilatera le del nervo acustico. Alla pres~denza delle note\·oli r~unioni di questo 0-0ngresso si successero \ olta a volta il senatore BIANCHI, e i proff. ·~rAxzI, FRAGNITO, Do-SAGGIO, LuGARO e l\iIINoAzzrxr. S.IBATuccr.

Società Medica Chirurgica di Bologna. Adunanza saier1,tifioa. ciel 29 gi11grio 1923.

Presidente : Prof . G. D.:\GXI'XI. Ma la1·ia latente e pse11<lo-crisi nit1·ito idi da salvarsan in sifilitici.

F. DE NAPOLI. - Quattro casi · che per la loro sintomatologia potevano far pensare a crisi nitritoidi tardive, hanno rivelato nei precedenti dei malati (tutti sifilitici curati con iniezioni endovenose cli i1eosalvarsan Meister-Luciu.s) la malaria, silente da parecchi mesi. In nessuno degli infe rmi la sinto1natologia si rivelò alla prima iniezione, ma sempre dopo 1a terza. I sintomi co11sistevano in tremore, brj vido di fredd o, tacllie:ardia, nausea o tendenza ul vomito e febbr~, insorgenti da mezz'ora a due ore dopo l'iniezione e11d0Yenosa . Il preparato usato e.ra lo stesso iniettato a vari altri in.fermi e sicuramente esente dia quei difetti di fabbricazione, che allo stesso O. diedero una serie di 13 crisi nitritoidi nell'esta te-autunno del 1921, e da lui pubblicati i1el Policlinico (Sez. pratica, 1922). I./O. fa la d'iagnosi. differenziale fra le vere crisi nitritoidi e le pseudo-crisi occorsegli, e che altro non sono, secondo lui, se non accessi malarici provoca ti dal neo-salvarsan. E spone le ragioni per cui è da escludersi l'anafilassi - che ritiene non provocabile da sostanze cristalloidi - e la reazione di Era; Jieiner, e mette in g11H rdiu contro l'uso degU arsenobenzoli in individui ~ifilitici senza prima accertarsi della loro immt1nità da lla malaria . Ricorda còme lo ScmAss1, il QuARELLr ed altri ubbiano fatto rilevare l'efficacia degli arsenicali quali rivelatori della malaria latente e come i.I QUARELLI, dopo iniezioni di Salvarsan, nbbia. trovato in pazienti il parassita della ma la ria stessa. SCHIASSI. - Desidera cl1iarire il concetto patogenetico della presunta azione v r ovocutrice del neo-Salvarsan riguardo alla mala1ia late nte. Ritiene che lo scoppio dell'accesso non sia da riferirsi acl una mobilitazione dei parassiti annidati negli organi interni, bensì al fatto che le iniersioni di neo-Salvarsan determinn110 una depressione nell'organismo infetto, il che permette la moltiplicazione dei parassiti esistenti in cire<>lo. Infatti GoLGI l1a dimostrato che l·accesso malarico è le-

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IL POLICLINICO

gato essenzialme11te alla matul'azione e moltiplicazione d ei parassiti. E che la sudde tta ipotesi sia giusta, Io conferma jl fatto ehe gli accessi osservati in _seguito ad iniezioni arseno-benzoliche sono in genere gravi, ta.IYolta mortali, in rapporto appunto alle gra vi condi7joni di i11debqlimento generale in cui viene a t1·0,·arsi I'organi,s 1no in seguito ad esse. Lo, bisessiial ità -corn e carattere 'individuale costante 1

e relativa opote1·<ipia antionioses-sztale. 1

F. DE NAPOLI. - Espone le teorie lJer cui .filogeneticamente ed ontog~11etica mente ogni individt10 a l>bia elementi sessuali n1asc-hili e femminili, ed enuncia il lJl'incipio ch e il .~r~sRo - come cara ttel'i fisici, primari e secondal'i e come tendenze - è d,a,to rio n dalla soninia di el ementi oniologlii ·n ia 1

dalla differen.~a di elementi eterolofllli e àalla consegiten,te p1·evalenza di u·ri,o d.i q1testi.

En11mer a le ragioni filogenetiche ed ontogentiche di tale concezione, riport an<lo esempi tratti dal r egno vegetale e dal regno animale, facendo cen110 della partenogenesi e dell'ermafroditismo qua li .primi esponenti della bisesst1alitit, che si rileva a nche con l'inversione del sesso per tanti motivi, e principalmente per l'apparizione di caratteri secondari in seguito alla ce~sa ta o soppressa funzio11e degli organi che caratterizzano il sesso. Tra tteggia Je teorie della on1osessua,lità e prop one di correggere tale inv<~rsione con l ' opoterapia somn1inj strando o meglio iniettando i principi deficienti de l sesso che l'inòividuo sessuale rappresenta e preconizza g·li innesti a lla WoRONOFF per tale cura. Illustra due casi occor.sigli, e da lui cu1·ari con virogla ndolo. Ver·ruca, spi.n.osa del f aringe.

P. CALI CETI. - Si tratta di t111 gioya11e che andava soggetto a catarro naso-faringeo e p1:esentava stenosi nasale. All'esnn1e d el faringe orale si riscontrò ul velopenclrolo la presenza di due piccoli tumoretti, grandi qt1anto un cece, di colorito bianco perlaceo, splendenti, di a~pettò verri1coso, impiantati l'uno sul inargine· destro dell'ugola e l'a ltro sulla 111età clestra del palato molle, parete anteriore. Il ìV1ARCHIAFAVA diede il 11ome di T"erruca spino&'l. laringea ad una prod uzione essenzialmente epiteliale, in cui da un lato esis:t;eva i!)€rpla sia delle cellule epiteliali spi11ose (acantosi), dall'altro co1·neifica zione delle cellule, le quali si accumula vano dando origine a produzioni spinose (ipercherat<)si). Il tumore esamina to sja per la st1uttura istologica cbe per l'aspetto di verruche a spine con iperchera tosi è del tutto simile a quello illustrato dal MARCITIAFAVA, e perciò l'O. crede che esso meriti il nome di verruca spinosa e ch e per la ~de si possa distingt1ere col i.lome di verr1toa spinosa d el velo. p endolo. G. M. PIOCIN1N1.

Società Sas!arese di Scienze Mediche e Naturali. Seduta, czez1·11 lur1lio 1923. Iperplasia 1n llscolare congenita.

O. Ros 1. - J.J'O. presenta ai colleghi una bambina decenne nella qua le dalla nascita esj~te un

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eviclente maggiore sviluppo in grossezza dell'arto suveriore destro. Non Yi ~ ispessimento cutaneo evidente neppure all'esan1e istologico (biopsia); le ossa non presentano <'he in$ignificanti 'Tariazioni di volume in confronto ~1 quelle dell'altro lato (radiog1·afia); il maggiore volume è i11vece dovuto ad t1no sviluppo esagerato dei singoli muscoli e sopratutto di quelli prossima li. All'esame istologico (biopsia) i muscoli appaiono costituiti normalmente, con fibre singole di ,·olume r1ormale; {la ctò si 11on p11ò essel'e dovuto cl1e ad nume11to nt1merico deduce cl1e l'au1ne nto di ' olume di ogni muscolo <.1elle fibre - 11:>erplasia - . I lllt1scoli giganti funzionano bene; spiegc-1.no una forza cospicua, molto su1.>eriore a quella dei muscoli omologhi dell'altto lato e superiore assai ancl1e a quella dei n1uscoli di un normale della s tessa età; u.nche il contegno di fronte agli stimoli elettrici è normale. L'O. segue la ba}Dbina da circa 9 anni ed ha pot11to rilevare c:he i ruu~coli in l)a rola crescono sempre mantenendo le loro caratteristiche. Dettagli su q11esta )llalata, all'et<\ di vocl1i mesi, si possono trovare s ulla D<'utsolle Zeitsch ritt fuer Ne r ven l1 eilkt11ide, vol. 42, o su.g li « Atti clel IV Congresso della Società J talia11a di Neurologia ». 1

I sal:i aloyenat i d'i sod·io <li11zi11uisoono la tossici tà della st1·icn-(n.a. .

I. SIMON. - J../O., già 111olti a nni addietro, dilllostrò 'c he il cloruro di sodio diminuisce la tossicità della stricnina e che qt1e~to fatto è doT"uto ad l1na minor solubilità ·d ella ·s tricnina in presenza di cloruro di sod io. Estendendo queste ricerche agli altri sali a logen.-1 ti di sodio 11a Tlotuto Yedel'e con esperienze in Yitro che il bromuro ~ l'io<1uro ài sodio diminuiscono anch'essi I.a .solubilità della stricni11a. Anche in vivo miscele di nitrato di stricnina e di bromuro e di ioduro di ~odio si mostrano meno tossicl1e dei sali di stricnina. 'I /O. cr ede che il fatto sia dovuto alla formazione di con1vlessi molecola ri tra sali di stricnina e sali <i logenn ti di sodio e si risel'va di rife rire quanto i1rima le ricercl1e in (>()rso s11ll'argomento.

H,1, il cloru r o di sod i o 'lina• .tunz iorie r egolatrice della 1JiSC () S'it à c!c/. sangue!>

I. S1Mo:\1. - rJ·o. l'anno 1"1ssato comunicò alla Società cl1e il bromuro di sodio (limlnuisce la viscositit del sangue nell'a.ni1uale vivente : in t1na seconqa con1unicazione aggi11nse che anche il cloruro ·e l'ioduro di sodio proclucono lo stesso effetto. Ricerehe ulteriori gli i1anno permesso di stabilire che le piccole dosi di cloruro di sodio dimi11uiscono la viseosità (1el sangue, mentre le dosi grandi la accr escono. J./O. r ende noto il tenomeno in quanto ritiene Che abbia lln IJa rticola re interesse per il fatto che le piccole dosi che dà nno 1'a bbassamento del.la viscosità cor~spo11clono l)l'oprio a. quelle che noi introduciamo coll'alimentazione, sic:chè, p11r facendo ogni riserva, si potrebbe f o1·se pensare ad un'azione dell'NaCl regolatrice della. viscosità del sangue . L'O. si limita atl accennare a ta le pos8ibilità, assicura ndo che continua con og1li C11ra lo i;;tudio dell'important.e argomento. DE-BE~EDETTI.

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SEZIONE PRA'f 1' '.A

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. I segni della tubercolosi polmonare 'infettante.

si segni; sia perchè i seg.n i radiologici solo nel 67 % sono certi, mentre ·per i 1·estanti sono solamente sospetti e ql1alcl1e rara volta anche n egativi.

Il Brauning pubblica nella D eutsche Medizin. Wo~hensclirifl (18 \paggio 1923) alct111e ri- / PERSIA. cerche atte a maggiorme11te precisare l e relaSui danni delle iniezioni diagnostiche di tubercolina. zioni fra infettività e prese11za di bacilli di I\.och nello sputo. ì\Iolti ritengono pericolose le i11iezioni sottoL' A. conf er1na anzitutto cl1e esistono casi di ct1tan.ee di tubercolina a scopo diagnostico. 1't1bercolosi Poln1onare manifesta ed attiva nei ì\!J:oro nei lattanti, e altri AA. negli adulti, viqt1ali n1aJ1ca il reperto deì bacilli r1ello SJJuto. der.o ta.lvolta seguire immediatarr11ente il quaEsiste lln lJarallelismo Ira la forma clinica e dro completo della tubercoJosi miliare. Non è l'e;sito della ricerca dei bacilli: fra i casi saperò facile stabilire da qual momento dell'evonatoti.ali rA. li trovò mancanti i l' 63 % del!" luzione della n1alattia comincia ad esser dar1volte nella forn1a c'irrotica, il 36 % nella forma nosa t1n'iniezione di tubercolina·: evidentemenprodt1ttiva, in meno clell'l )~ in q11ella essuclate non può esso coincidere con la comparsa cl i tiva. I casi inoltre di T. P. chit1sa da t1n moJ)acilli nello sputo, nè con l'evidenza radiolomento all'altro possono div.entare aperti, e gica cli lesioni 11olmonari specifiche, la quale questa l)OSsibilità è ~n rapporto con l'estensione clel resto non deve intendersi in senso assoclelle lesioni al solo apice, all'apice ed all'ilo, luto: viene da A. N·e11stadt 1e E. Stadelm.an11 oltre 1'1lo. . (Deut sche 1ltl. Wach., 2 marzo 1923), riferito I bacilli l)Ossono ~nancare durevolmente, per- 11n caso, con diagnosi ra dialogica di tubercocl1è in molti casi m a11ca d11revolmente l'espet- 1osi, in cui la pazi.ente venn1e a .m orte, e si torazio11e. Però se in questi malati si provoca trovarono bronchiett?-sie m11ltiple, ma non processi tt1.bercolari. Talvolta la tubercolina l 'espettorazione con la somministrazione di dà ·reazioni di focolaio in malatti.e non tuberjoduro di potassio, o si fanno le ricerc;l1e d11rante 11na infezione broncl1iale intercorrente colari, come il re11mat.ism:o articolare acuto e la tabe (R. Schmidt). Sinora non è stata por(raffreddore, ecc. ), anch.e se le ricercl1e ver1gono fatte per norma g enerale spesso e nei })e- tata ness1lna sic11ra prova che la tubercolina riodi opport1111i, 111olti esami restano sem1)re dia renzioni strettam.ente s11ecifìche. DORIA. n egativi. Ft·a qt1 esti n egativi, una 1Jercentl1ale minima, il 2 %, J)Ossono invece presentare CASISTICA. il bacillo nelle goccioline s11r11zzate con la tosse o con il !larlare. Invece il 35 % dànno l'inoA proposito di alcuni casi di ci1rosi atrofica. culazione positiva 11ella cavin. O. Ca1ltelli ( ~tu,ditr>n , n. 2, 1923), })rendenIn base a questi <iati si J1tt ò afferm are che done occasione dallo studio di a lcuni casi di . esistono casi di T. P . attiva nei q:11ali i bacilli cirrosi epatica da lui eseguiti per un tempo nello sp11to sono irreperibili d11re·v olm ente. lunghissim10 alcuni dei quali venuti anche al L' .i.\. inoltr~e si è domandato s.e i casi di T. P. tav·olo a natomico, tratta primieramente de!Ie cl1it1sa di q11esto genere sono jnfettanti o i10: e ·difficoltà che si riscontrano nella diagnosi delsi è convinto che lo sono molto di rado. St1 54 lP forme iniziali ed in quella .della valutaziobamhini di età fra i 4 mesi ed i 6 a nni cl1e vi- ne etiolo,g ica. Djmostra come sia facile inganvevano a contatto con questi malati ebb,e la nar.si nelli'asseg·n;are, ad es., valore a fenome11i Pirquet positiva nel 9 '}[,. l\'.Lentre in a ltri 79 diarroici. Ricorda com·e l'alcool si riscontri cobRmbini della stessa età che viveva110 a con- me ·dato etiologico solo nel 33 % dei casi. Prot atto di individ11i affetti cla T. i:>. aperta ebbe spetta infln.e ltn coefficiente regionale. Tratta Pirq11et positiva in 80 % dei casi. poi del vario comportamento della milza nella Il Brauning in fine non crede che esistan10 precirrosi. Egli spiega il. fenomeno ammettendo criteri della infettività clella T. P. più attenil passaggio diretto d.e i ve] eni eirr-0;geni proclibili di quello della i1resenza cl.ei bacilli nell o .·venienti dal l'int.e.stino , dal fegato alla milza , s1Juto. Una distinzione basata s11i soli segni invocandone la varia resistenza individuale. clinici, o su i segr1i clinici e r.adiologici insieEg'li dimostra quindi cl1e si arreca confusione cp1ando s i voglia schematizzare e ritenere m~, sar.el)be poco cl1iara sia perchè i diversi alltori dànno diversa interpr.etazio·n e ai dìver- come sinonime le denominazioni: « di periodo 1

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[ ...\NNO XXX,

IL POLICL1NICO

F ASC. 49)

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prodromico, precirrotico e preasci tico » e quelle di cc ascite e cirrosi ». Difatti egli ricorda, a proposito di un suo caso, che il periodo prodromico presenta caratteri cliinici ed anatomi,,. ci propri non confo11dibili con quelli del precirrotico. Che l'ascite la quale dipende .d a uno svariato . nt1m ero· di cause, che si può riscontrare in tutti i p eriodi e · che è assente nel maggior numero dei casi, non può essere assolutamente posto a fon.damento di una classificazione scl1ematica. Perciò egli afferma essere necessario farsi t1n concetto esatto di ogni sin., gelo ammalato indi1)enden·temente_ da qualsiasi schem.a scolastico. Riporta poi un caso, diagnostico in vita ed unico nella letteratura, il qual,e presentava come segno e elusivo di disturbo circolatorio un idrotorace destro rapidamente rinnovantesi. Si dilunga Sl1lla disquisizione diagnostica riportando le ragion·i che lo condussero alla diagnosi di cirrosi. Descrive inoltre un caso di cirrosi in settan'taquattr enne, con etiologia ignota, milza piccola, ascite siero-sanguinolente. Discute tutte queste evenienze soffermandosi specialmente su1 comportamento della milza. Es.elude la concomitanza di un.a ne~plasia e di una peritonite. Concl11de ritenendo che il caso rappre- · senti una speciale forma atipica di cirrosi in veccJiio , da aggit1n·gersi alle quattro descri~te dallo Schilosinger. Infine, e solo per la grande rarità, poichè nella letteratura non se ne conoscono che una trentina, riporta un caso di cirrosi atrofica con versamento addominale opalescente. Gli itteri tifo-paratiftci. L'evoluzione clinica di ql1este forme è del tutto t1guale a quella delle infezioni tifiche o paratificl1e con ir1 l)it't l'ittero; batteriologicamente la natl1ra della malattia può venire dimostrata .dall' eme- e copricoltura e dall'a.gglutinazione. Le prove epidemiologiche sono dat~ dalla sovrap:p osizione di ittert e di infezioni tifoidi e paratifoidi. E . Sacquépée (Paris méd., 19 mag. 1923) passa in rassegna le piccole epidemie fan1iliari o di gruppi li.rnjtati e quelle più estese di cui un tipo fu l'ittero castrense osservato nel 1915 nel corpo di sbarco francese ai Dardanelli. La r>rova cruciale è stata fornita dall'esperienza di Cantacuzène che ottenne lo sviluppo dell'ittero paratifico nell'uomo mediante 1 ingestione del bacillo dell'epidemia romena. Tale forma è però rara nelle infezioni abbastanza. gravi in ct1i l'esame clinico è sufficiente per stabilire. la diagnosi. Ciò si spiega per due ordini di fatti. _.\nzitutto i bacilli paratifi.ci isolati nelle e1)idemie di ittero sono ati-

pici, specialmente in riguardo alle fermentazioni degli zuccheri ed alla agglutinazione. In secondo luogo l'ittero si osserva, salvo eccezioni dovute a coesistenza di altri ger111i, nelle forme meno gravi, sia perchè il germe è meno virl1lento sia perchè il terreno è più r esistente. In complesso si può ritenere che l'ittero tifo• paratifico si osserva di solito in due condizioni, cioè quando l'infezione è dov11ta ad un g·erme di varietà-itterigena e quando essa si sviluppa sopra un org·anismo in stato di semi-immunizzazione per un attacco ai1teriore benigno e lontano o per una vaccinazione insufficiente; negli eserciti le vaccinazioni bene eseguite hanno fatto scomparire gli itteri. Al contrario lo stato di non ini.:munizzazione determina manifèstazioni cliniche gravi cl1e non si accompagnano ad ittero. fil. Ittero emolitico in pneumococcemJa primitiva e pneumonite secondaria. I. . . Izard ·(Paris médicale, 1923, n. 22) riferisce un caso clinico di .coccemia con ittero alla quale seg·ui J.a localizzazione .polmonare del · pr1 eumococco. Il malato, gi-0vine di 21 anni, entrò in ospe. dale con febbre alta, senza dispne.a, nè eia- • nosi, con sub-itero congiuntivale. La malattia aveva esordito un giorno avanti con senso di freddo ai 101nb'i., ~enza · brividi, seguito subito da forte rachialgia, cefalea in.t ensa e viv·o1 dQ1.ore alla fossa iliaca sinistra. L'E. O. dimostrò tun1ore di milza e fu negativo per gli altri organi interni. Orine albuminuricl1e, senza pigmenti e senza sa.li biliari. Emocultura. In terza giornata l'ittero aumenta, le orine contengonq molta urobilina, senza pigmenti, le feci sono colorate. L'E. O. è immutato ed è scomparso anche il dolore spontaneo ed ins.p iratorio al1 a fossa iliaca sinistra. Dopo 15 ore il brodo di emocultu,ra è ricco di diplococchi lanceolati ed areolaii Gram-positivi. La resistenza . globulare con emazie depl·asm.atizzate comincia a 0.54. Emolisi par~ ziale delle emazie del malato con siero di ·soggetto sano : controlli negativi. Alla sera del terzo g·iorno si hanno chiari segni di un addensamento polmonare alla base ·di sinistra. In 5a. giornata l'ittero si attenua, ma la temperat11ra persiste fra 40° e 41°. In questo momento e nel giorno seguente il paziente ebbe 2 iniezioni di 40 cc. di siero antipneumococcico ognuna. In 1oa g·iornata si ebbe .apiressiia e scomparsa gradl1ale dei segni polmonari; in 16a giornata, convalescenza piena, lieve sub-ittero congiuntivale, resisten.z a globulare 0.52, non en1azie g·rant1lose, orine l1robilinuriclie. •


[ANNO XX..\:, FASC. 49]

SEZIONE PRATICA

L'A. mette in rilievo la precocità e la fugacità della prima emocul.tura rioca di germi identificati per il pneumococco tipo . I puro e la negatività delle emoculture successive alla localizzazione polmonare. E que&ta osservazione conforme ad altr.e identiche praticate in un .c erto numero di pneumonici, contrariamente alle osservazioni su animali che sembrano dar ragione alla teoria aerogena, permette d.i supp-0rre che qualche volta il diplococco di Talan1on segl1e la via sanguigna per localizzarsi al polmone. Interessante è anche l' esord.io della malattia con ittero del quale fu certo responsabile il pneumococco. I caratteri clinici (tumore di milza, feci colorate.), ematologici (.diminuzione della resistenza glòbulare) e urinari (molta urobilina senza pigmenti) ci iI}.ducono a ritenerlo un ittero emolitico. L'A. infinie segnala l'azion e bene~ca del siero antipneumococcico. PERSIA. Reviviscenza mammaria nell'uomo in casi di cirrosi epatica.

- R. .Silvestrini . ('La niag HOSi, 1923, n. 13) descrive brevemente qt1attro casi di cirrosi epatica nei quali - si trattav~ di uomini dai 40 ai 58 anni - spiccava l1n notevole aumento di vol11me delle ghiandole mammal'ie. In uno dei casi si potè eseguire l'esame istologico dell',01rgano stesso: da esso risulta l'aumento della quantità di grasso dis·p osto irregolarmente ad amma.s si fra iJ tessuto connettivo ' in mezzo al quale sono osservabili . anche vari isolotti di stn1ttllra glandulare. L'A. esclude che tale ipertro.f ia mam·m aria possa spiegarsi con 11na po·s sibile i)rotratta alimentazione lattea, nè con la stasi venosa : egli ricorda le strette r elazioni che intercedono fra il fegato e la glandula mammaria, ed ammette una ipertrofia funzionale: poichè per la via superficiale venosa, addomino toracica, passano materiali che sfuggono alla elaborazione del fegato; venendo a contatto con le celluli glandulari mammarie, queste sono· eccitate a funzionare e q11indi ad ipertrofizzarsi. l\IONTELEONE. 1

~ERAP.IA.

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Si porterà dapprin1a l'attenzione sullo stato di salute generale, sul genere dà. vita e sull'ambiente. Le condizioni che .p iù· spesso si riscontrano so.n o l'anemia e la costipazio11e. La 1Jri1na aumenta il dolore dimir1u endo il deflusso del sangue, la seconda provocando cong·estione pelvica. Nello stesso 111oòo ag·iscono l'affaticamento, la stazione er etta prolungata, l'alimentazione insufficiente od impro1)ria e l'alcool. È importante l'esercizio fisico all'aria libera; clttrante le mestruazioni se i dolori non sono molto forti, la donna non can1hierà le pro1)rie abitudini, altrim·enti in caso di dolori violenti si · consiglierà il rii:>oso. Dl1rante D periodo si faranno fare dei bagni caldi e si eviteran110 i raffreddamenti e i bagni freddi. Impo.rtante è anche la ct1ra adatta della costipazione, contro la · qt1ale si 11scrà 1111a dieta adatta (vegetali, frutta) facendo prendere una quantità sufilciente di à.cq11a; in caso di bisogno s i ricorrerà alrolio di vaselina, alla cascara od eventua.lmente alla senna, allo zolfo, all'a loe, ai purganti salini effe1\Tescenti. Nei casi gravi la pazie11te terrà il letto e farà applicazioni calde all'add.ome ed alla schiena mediante . bottiglie calde; è consigliabi1 e il pediluvio sena1:>ato, .sono 11tili dei piccoli clisteri caldi, di acqua semplice' o con brom n ro di sodio o potassio (g. 1,20-1,80) cloreton e (cg. 60-90) cloralio idrato (g. 1,20) e, specialmente se vi è vomito, l'antipirina (cg. 90) sospesa in piccola qt1antità di mucillagine di amido. Internamente si potrà dal'e l'antipirina, la fenacetina, -l'aspirina (cg. 60-90) od il piramidone (cg. 30-50), meglio se associati con citrato ili caffeina i11 ragione di u:n quin to della dose dei detti m edicamenti. Molto consigliabil~ è l'atropina per i suoi effetti sedativi sullo stomaco e sull'utero; si <larà a dosi di mezzo milligrammo, tre volte al giorno prima che si inizi il periodo, dose che può essere aumentata se la paziente la tollera bene. Assolutame11te da evitare sono la cocaina e la morfina conceclendo tutt'al più piccole dosi di _o ppio associate ai bromuri. · Se fallisce il trattamento medico, si }Jotrà rjcorrere al1a diiatazione, cl1e porta la guarigione i1n un terzo dei casi, e dà mjglioramenti i11 un altro terzo. Se ancl1e essa fallisce è stata consigliata l'isterecton1ia, che però non è i11ai giustificabile nelle giovani. Il più delle . volte il tempo, le cttre, il matrimonio o la gra·viclanza portano la guarigione. Nei casi ribelli si potrà ricorrere al radio (50 mg. per 8-10 ore) ; si ha al primo mese una mestru azione profusa, ma poi si ha l'a1nenorrea l)er 12-18 mesi.•

Il trattamento della dismenorrea. G. BlaRer (Lartcet, 1923, i:>ag. 814) ammette due forme di dismenorrea, con 0 senza malattia degli organi pelvici; la. forma primaria 0 spasmodica è la ~ù freq 11 ente nelle ragazze giovani e nelle maritate sterili; si ritiene cl1e sia dovuta a spasmo dello sfintere all'orificio interno del collo uterino, accompagnato da contrazioni uterine a tipo di colica. "

fi I. •

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CL POLICLINICO

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Indicazioni ed abusi del raschiamento uterino. P. Guériot (Paris médical, 1& giugno 1923) o~serva

che, a parte l·ablazione degli annessi in g·ran voga venticinq11e anni or sono, non vi è operazione ginecologica di cui si sia tanto ab11sato quanto del raschiamento uterino. St1ssidio terapeutico realmente prezioso nei casi in cui esso è i11dicato, il raschiamento u terino è un'arma a doppio taglio ohe, applica-ta n:1ale a proi:>osito, p11ò div·èntare i:>ericolosa e funesta. Le sue indicazioni si sono andate restringendo da t1na tre.n tina di anni a questa p a rte. Così non 16 si mette l)iù in uso come t1·atta111ento l)alliativo dei fibro.m iom.i poicl1è ' ' qi1 a11do il tumore i1on comporta l'ablazione chirurg ica, si ricorre alla r oentgen- od alla curieterapia. Così p11re nel cancro inoperabile d-el collo, in cui il rascl1iamento si considerava 1111 tratt3J111ento palliativo efficace, è ora sostit11ito dalle app licaiioni di i·adio. Nel -cancro del cor110 esso 11a grande valore non già come }J1·oaedimento terape11tico, ina come mezzo diag·nostico; tale t11more non accessibile al tatto, l o si deve sospettare in donne che dopo la n1en op a11sa vedono ritornare delle perdite sang11i~11e od in quelle che, vic.i ne all'età critica, ha11110 })erdit.e sanguigne irregolari e prolungate, senza· alc11na · lesione del. collo; in tal caso l'esame d ei detriti asportati col rascl1ia~ m e11to potrà fornire utili indicazioni. Nelle metriti croniche specialmente a forma eJ11 or rag·ica, il raschiamento conserva tutto il s110 valore, sebbene anche il radio possa dare buo11i · ris11ltati. ìVIa la maggiore indicazione del rascl1iame11to è sempre clata dalla ritenzion e d ei residui placentari o membranosi dopo l 'a borto e talora anche do1p o il parto. Non bi. sc~gna però segt1ire il consigÌio di alcuni che, in caso di ritenzione di membrane dopo il part o. a })lacenta espulsa, praticano sistematicame11te il raschiamento; tale ritenzione, con bu.one c11re an.tisettich.e è di S·Olito ben toll·erata senza complicazioni; invece il raschiamento è indicato quando la ritenzione è comp·l icata con eJ11orragia o con infezione uterina. Neppure dor10 l 'aborto il ra scl1iarnento va praticato siste111a ticamente; in prim·o tempo, . cioè entro l e i11·i111e cinq11e o 5ei ore, non si interverrà se no11 in caso di emo rrag·ia, ed anche in seguito, pe r 11110 o d11 e giorni, si può attendere sorvegJ ia11do la pazien.t e e facendole tenere il letto. Pitl tardi l'intervento Ji scelta sarà .il ras cl1ian1e11to digital e e, solo se- l'aborto data d a diver so tempo, si farà il rascl1jam.ento con lln cnccl1iaio sm11sso. L~ proporzione dei casi cl1e esigono il raschiamento nella cli entela privata n o11 s1 1pera i tre s11 dieci. l rna, indicazi o11e cl1e ha vedl1to i n1aggiori . . I

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abusi è quella che riguarda la infezione puerperale in cui il raschiamento digitale o strumentale può provocare gravi danni. Esso in tali casi deve essere del tutto abbandonato e solo ris'e rvato nei cai:;i di infezione con ritenzione o sospetto di ritenzione dei residui ovulari. A. Z.

Cause dell'inemcacia del radium nel cancro del corpo uterino. Secondo Oppert (La Gynécologie, mag. 1923) le formule cancro del collo = radium e !:ancro del corpo = operazione è troppo g.enerale. Certi epiteliomi cilindrici Sllp·erficfali della mucosa del corpo v·engono gu.ariti benissimo dal ra:.. dit1m specialmente se sviluppatisi in un utero senile atrofizzéltto. Gl'i11s11ccessi sono imputabili a insufficienza della tecnica.. I11 base alla sua .esperie11za, l 'A. an1mette che l'efficacia del rim.e dio è subordinata: 1° all'opport11na distribt1zion e dei fuocl1i radif.eri, i quali va11no collocati asetticam.ente, col minimo di distruzione dei tessuti malati e sa11i; 2° a1l'intensità: le dosi deboli ma protratte sono più attive di qu.ell.e intense e hr.evi . In esito alla biopsia, si praticano un raschia• e una disiinfezione accurata trJJento completo, della cavità l1terina; p0i si procede all'applicazione prolungata endocavitaria di un dispositivo ràd.ifero di debole intensità. La dilatazione am·p ia della cavità, permette di distrr. b11ire i fuochi radif.eri in })11nti d 'elezione, sulla zop.a d 'impianto del tuniore. 1

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A. P. '

Le iniezioni di latte nei vomiti incoerci~ili iella gravidanza . Sono stàte provate con successo da Ruotte (tif. in Journal des praticiens, 6 ottobre 1923). Il primo tentativo venne fatto in una donna in cui erano stati provati in11tilmente tutti i miezzi e si era proposto l'aborto. La prima e la seconda iniezione di 10 eme. sono state senza reazione e senza risultati. Quarant& ore dopo se ne fece l1n'altra di 20 eme. ; ancora n·eS'suna reazto.ne, ma i vomiti cessarono q11asi completamente; un'altra iniezione pure di 20 eme., fatta a 48 ore <li inter-vallo, completò la guarigione. Lo stato gen.erale migliiorò rapidamente.. Un altro c.aso favorevole è stato riferito da Bienvenue. I·l latte sembra il liquido di choc da scegliersi per le reazioni meno violente e per i rist1ltati spesso assai b11oni e vale la pe,n a di tentare "tale metodo di terapia nei vomiti incoercibili della gravidanza prima di ricorrere a1l'aborto. fìl.


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SEZIONE PRAT!CA

POST A DEGLI ABBONATI. Sulla cura irisuliriica. All·'abb. n. 3312: Per potere intraprendere la cura del diabete con I ' insulina e sorv.egliarne gli effetti è necessari o seguir.e il compor tamenit o .dello zucchero nelle ·Orine ed a volte ancl1e quello del sangt1e. Potr.ebbe cl1ieder.e l'insulina a l\tiilano, all'Istituto Sier oter·a pico (via A. Leecl1i, 14) o alla ditta Hoffmann-La Roche (via Stazio 4); a Ron1a· all"I stituto Ravasini (via Ostilia, 15) od alla Fan11acia Roberts (Corso Umberto I ). U. R. Al prof. G . ....\.perl o da Broni (Pavia) : In merito all'« Associaziorie Italiana dei Direttori Scin.itari di I stitu.ti Ospedalieri» si tivolga al prof. Artt1ro Campani, direttore del Sa11ato1i 1 :10 Jln C. T-l. c1i Cuasso a l ì\Io11te (Con10) : potrèt avei ne J.o statt1to e ogni a ltra informazione . Al dott. F. R. da Bl1g nara (_t\..quila) : La r edazione 11on lJrende in considerazione i quesiti che non siar10 sottoscritti · per init ero. Gli pseudonimi e le iniziali o altre sigle possono, a richiesta, essere 11sati solo per le risposte date nel giornale. L. P.

VARIA L' « italianità » di Valsalva. I.e onoranze elle Imola J1a tributato il 23 setteu1bre l!l2.3 ad Anton :!\lari a "\·a1.<;;n li;-n, nel secondo centenario della sua 111orte, . ono riÙ!:icite verame11te, i1ella loro at1stera semplicità, degno omaggio a lla memoria .ciel medico illustre, del cl1iruTgo valentissimo, e una <lelle più fulgide illu strazioni della ~cienz.a medica . Oratore ufficiale clella ceri1nonia fu il prof. Bilancioni. L ·oratore dopo aver tra tteggiata la :figt1rn. di ~1-\.nton l\11aria Valsalva, 11<1Ssn' acl e~aru ina1ne l'attiYità scientifica 11urrle 1neclico, quale chirurgo, quale sperimentatore, co111e anatomico e come ma estro. Il Bilancioni fa risaltare i me riti insigni dèllo scienziato che lla recc11o Hì notevole contributo al progresso della rneclicina e della chirurgia; e che l'oratore chiau1a giustan1e11te « e~en1p lare dello scienziato itc:i.lico », dnlla me11te nitida e ncutc'l.

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!<Jzli dice: «L'ita lianità di "\.,.alSil lva - non l>arlo di quella reln tiva a idealità politiel1e. che al suo te1npo sn-

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rebbe stata anacronistica , ma della sua fornta n1entis - ci ricomparisce sempre sotto le più divel'se e ta1,·01ta impensate moYenze, pel' le cureche egli ebbe di serbarla in tutte le azioni interiori ed ester11e, nella ricei·ca stessa e i1ell'esteti-ca ina nifestazione del vero. E più oltre : «Far tivivere nell,a nimo di tutti noi l'amore del grande passato nazionale è oper a di saggia politica i11 Italia, doYe il vivace ricQlrdo di ciò che siamo stati non può che eccitaTe il deside rio cli cliYe11tar migliori. L'a bitudine a una cosciente am- · mirazione dei capolavori dell'arte e della scienza èopera educativa del carattere e non soltanto perch è ci n1igliora, ma perchè, riconducendo a lla loro giusta e mediocre ta tura tnnte cose meschine checi tor111entan o, ci fa più forti e resistenti alla lotta . · « L'11a sagace curio~ità del pHssato g lol'ioso vale· a ins·pirarci un eqt10 sentimento della nostrn. qaduca brevità: e l'imuulso di strapvare in qutilche n1odo alla morte Ja sua pre<la, rivivendo i grandj scomparsi e facendoci quasi co11temporanei dei nostri a11tenati, è una fo rmidabile molla di nazionalità e di alta moralità . La passione della storia - e mai la sto·r ia è così g·ra11de con1e nell 'indelebile segno <lell'arte e della scienza - non è soltanto una .forma di resistenza alk'l morte ; è sopratu lto un poteute invito ad accrescere la nostra a nin1a e quasi a esteildere la nostra esi.s tenza oltre i limiti naturali. J.;a ·rievoc:izione delle antiche grandezze n on è soltanto . animatrice di sogno e· (li yani rirnpia11ti Yerso ci111r11erio n. ebbie; è anche una Jezione cli YOlontà e un ·ene-rgica affel'mazione delle superiori rngioni della Yita. I grandi i·icol'di i1on ~0110 sol tanto fonte di nlata 11oesia, Io sono· a nche cli energie ci \ili. E quando si h a la fortuna di essere n[lti in lt;1lia , il l)assato è una s11ecie:> d 'jncn<li11è spirituale i11el'a Yigliosamente atta a forp:iare l'ncciaio delle anime nuove. « Lll penso fieris. ·imo nella dignità umnna,, t1na voten r.a ùi sen timento cl1e tocea gli eccelsi &'lcrifi<:i, una tenace penetrante avYec.1utezza che nello Rci11tiJ lìo dell'intellige11za naturnle e di t111· intuito n1irncoloso si veste di age\roJe g'rilzia, una consapevole forza di volontà alta e generosa : ecco le linee salienti della figurn u1oraJe del '\7als-ilva. Il rifle~­ so d ~ l st10 ~po~tola to sc:ientifito e ci\i le perrnaue ll€ i 11ostri cnori. ~Jd io fermo la spel'anza che il Yoto c:he conclu se l:l st1a esi. tenza tilnoli lE> a ~pi­ razioni inesauribili, le posRe11ti suggestioni di be11e· per 11na ~upe rio re concezio!1e della yjta dall'inti111CJ della co~;ci e n zn corn u11e. Do110 di :rver parlato dì lni non sembra ,·an\> ::-iog·11nr(~ l·i1nngine <li un'Italia donatrice al mondo per la tPrza volta di t1na nuova ci\iltit . r.,a qu<1le contElnlperando la ferrea discitJlina dello Stato - che fu l'essenza della ciYiltit romana - con la libera es11ansione dell"individlIO· - l'ess~nz.a della civiltà del Rinascime nto - apra un'era di giustizia; di forza e di elevato sentire. A\nnti, con il grido tlel tno poeta, avo 11ti o I talia,. nova ed antica.». 1


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CL POLICLINICO

[ANNO XXX, FASC.

49.ì

POLI1~1CA 8.ANITARIA E GIURISPRUDENZA. l*) Pel collegio degli oriani dei sanitari. Con R. Decreto u. 2238 sono stati estesi ai territori. annessi le disposizioni di legge sul .Collegio-Convitto per gli orfani dei Sanitari italia11i in P erugia (Legge 7 luglio 1901, numero 306; legge 2 luglio 1911, n. 725; D. L. 27 -0ttobre 1918, n. 1725; legge 4 ·o ttobre 1920, numero 1476; R. D. 30 gennaio 1902, n•. 29; R. D. 17 maggio 1917, n. 1058). L' attuale decreto an-Orà in vigore dal to gennaio. QUESTIONI

PRATICHE.

LXXII. - Nomina senza concorso. . " . Se nel regolam ento d1. un .opera pia e prevista la nomina in pianta stabile, senza concorso, del p ersonale che alla data de] regolamento medesimo abbia prestato un determinato }Jeriodo di servi.zio, senza alcuna interruzion 3, i1on pt1ò tale i1orma interpr-eta rsi restrittivamente nel senso cioè che il servizio debba essere stato···prestato nel1 ufficio stesso della cu-i nomina stabile si tratta. Nel caso così deciso dalla IV Sezione del Consiglio di Stato, con se11tènza 31 marzo 19?3, n. 311, rie. Franceschi contro . t\.mn1inistraziond . Os1)edali di S. Chiara di Pisa, si trattava della i1omina a ll'ufficio di chirl1rgo primario; l'Amministrazione ~v ev a nomi11ato il dott. Franceschi, ma il prefetto aveva annullato ]a nomina, ritenendo ch·e si dovesse provvedere mediante concorso e che non fosse applicalJile la disposizione speciale del regolamento locale in quaniio il servizio anteriore non sarebbe stato prestato ner lo stesso t1fficio. I,a risoluzj one ha importanza di massima agli -effetti di analoghe e non infrequenti dispo....., sizioni f 0 ndate ·s ul presu1)posto della identità o affi11ità dei servizi prestati dagli impiegati in rapporto alle progressio11i di carriera o alla non1ina d efinitiva. . 1

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LXXIII. - Condizioni necessarie alla esistenza dl un vero e proprio impiego. I sanitari delle compagnie delle guardie di città sono semplici i11ca rie a ti d el se rvizio sanitario, con incarico r evocabil e ad nutilrn. e non impieg·ati stabili; non p11ò qt1indi venire ad essi applica to l'art. 22 e segg. del T. U. 22 novemlJre 1908. (Consiglio di Stato, Sez. IV, decisione 7 .aprile 1923, n. 339, rie. Gonzal.e s). Segnaliamo la moti\,·azione e la ragion e del decidere di qt1esta sentenza, non tanto }Jer il .caso concreto risoluto - il· quale ha poca im-

portar1za -, ina l)er il criterio cl1e se n.e desu.. me circa rapporti analoghi al fine di stabilire in quali casi si può ritenere che si costituisca un vero e pro1Jrio· rapporto di impieg·0 con la Amministrazione dello Stato, per servizi sanitari. La decisione sopra indicata è motivata così: « Senoncl1è tale assur1to apparisce privo di « g·it1ridica co11sistenza, ove si rifletta che nè la « lego·e .21 dicembre 1890, . n. 7321, sul personale o « della pLtbblica sicurezza, nè il relativo ree< gelamento approvato con regio decreto 5 febcc braio 1891, n. 67, cont~mplano meno:na.rnente « l ufficio dei medici chirurgi addetti alla as« siste11za sanitaria degli. agenti, nè i relati\1 i « posti sono previsti nei corrispondenti ruoli cc organici; ma soltanto nel regolamant~ per il cc Corpo delle g·t1ardie di città del 5 febbraio « 1891, n. 60, si trova all'art. 48 una disposizio« ne la quale stabilisce il numero dei medici. cc da assegnarsi a c1 asc11na compagnia, in racc gione del numero drgli uomini che la cornee pongono; e vi si aggit1nge che la nomina di cc questi medici sarà fatta co 11 d·ecreto m1 inistecc rial e s11 proposta del fJref etto; e con lo stesso cc d.ecr~to di nom]na sarà stabilita l'annua recc tribuzion,e da pagarsi n1ensilmente con l'llolo cc di snese fisse . .. cc Ciò basta a far ritenere che non si tratta « di un vero e propri o impiego con carattere cc di stabilità in organico; ma si ha invece un « semplice incaricato con r.etribuzione, tanto « ciò è vero cl1e lo stesso regolamento testè ci« tato prev·ede all'art. 51, ·n ltimo comma, la ~a­ ce coltà del ministro dell'interno, di esonerate cc dall'inca,rico• tali sanitari, qualora vengano « meno ai loro doveri d'assistenza senza che 11 « sanitario licenziato .a bbia 1 d iritto a compensi « di sorta , all'infl1ori della quota di r·etribuzioéc ne regolarmente maturata; il che esclude che « si tratti di impieghi di ruolo, il cui titolare cc non potr~bbe esser.e pri:vato d-el posto se non cc in seg11ito a reg·olar.e procedimento discipli« nare, oppure per co.Jlocam·ento a riposo di aucc torità nei soli casi espressamente contem ì1lati « dalla legg.e ». 1

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e-::" MFmento: Oott. CRv. tTff. ALRRRTO VTOO (Doctor .luttltta)

LA LEOISLAZJONE SANITARIA

:: in rapporto ali' esercizio professionale :: L . 16. - Per gii abbonati al ''POLICLINICO,, L. t2.75 (\-edi sommario alla pagina 1616) .

(*) I.Ja presente rubrica è affidata all'avv. GrO\'.\Xxr SrL\'AC:GI. con ulente legale del nostro perio<lico.


f ANNO XXX, FASC. 49]

1611

SEZIONE PRAT I CA •

NELIAA VITA Pl{O ~'ES810N AL E. Cronaca del n1nvimento orofessionale. Sindacato provinciale dei medici condotti. In seguito nlle disposizioni della Presidenza generale dell'Associazione Nazionale dei lVIedici Con'Clotti, adel'ente a lle Corporazi oni Sanital'ie, ba avuto luogo l 'a"·sen1blea di tutti i ·presidenti di Sezione dei 1\1:edici cond10tti della pr ovincia di Roma costituenti il Gruppo della F edel'azione -provinciale !\ledici condotti. Tale gruppo si è trasfol'mato in Sindacato provincia le d ei 1\1etJici con·dotti (aderent:e alla Corporazione sanitaria) che , -iene presieduto da un Cons iglio direttivo o Dir ettorio })rovinciale co111posto dagli ex-presid€nti di Sezione. Il dot t . . N. Trulli, ex e:'lpo-gruppo, passa a coprire la carica di segretario del predetto Consiglio diretti\o e contemporaneamente quell a di rappresenta11te del Sindacato vrovine:iale ~1. C. i11 seno al DirPttorio provincia le della Corporazione sani taria; il dott. E . Stagni quella di I

\?ic-e-~gretario. Le Sezioni riu1~ ng;ono

come Sezioni de l Sinda<.'ato provinciale dei :\1 . C . e gli e.x-presidenti come fiduciari cli eia cnna Sezione e cli diritto formanti il Consiglio direttivo del Sinclacn to provinctale . I signori fiduciari ·yerra nno volta per volta informati delle clisposi'.l.ioni successiYe del Direttorio del Sjnducuto Nazionale F. l\f. C. per comunicarle a tu t ti i medici co~dotti della Provi11cia. .

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. ( Guntinua~· ione, vedi fa sOico.lo 48).

Corpo d'Armata di Bologna. • :l\Iagg. lI . '\"'iggiano Alfredo . . . . ì\1ngg. ~1 . Ritucci-Chinni Agostino C111). ~I. Fiorenza Fernando . Cnp . .Yl. Gafil l\Ja tteo . . . . . . 1 C af>. 11. Baccarà Alessandro . . . Ca.1).- ~1. C'n7izi A1·n1ando . . . . . Cap. :\1. Gag,g-ia Emilio . . . . . I>rof . .Angeletti Enrico . . . . . .

. . .

. . . . . • • . . . • •

. .

t;uuoJi l ì 1n berto • • N. N. . . . . . . . . • • • • • • Dott. Ga eta Riccardo • • • . . Dott . •.\.rtusi GinseJ)J)e D ott. l~ ognon i ..A.lberto . Dott. \·a11uscl1ic Aldo . . . • Dott. I~riganti Giov. Battista • • Dott. Raronio .c\tanasio . . . Dott. Suzzi Luigi . . . . . . . . . Dott. Sacchetti .Ltdolfo . . . . . Dott. Cncciap:uerra Aug-n to Dott. Ceccaroni Brunaldo . . . . . Dott. Della Massa Carlo . . • • Dott. ' "'entuToni E ttor e . . • • T)ott

N. N. . . . . . . . . . .

Dot.t. Zig11nni .t\ Ùto11io

D ott. )r.ngni Gin ~e11pe Dott. P io I,uig·i . . .

. .

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t•rof . ~fc iu ito !f. 1 En19. n u ·~ le J)fit t . .\I l ~('b l A.Il t<JU ÌO

Dott. Salvi Nata le . . . Dott. ('attania ... .Er1uete D ol t. ·1~onelli ..:\na-elo . . .

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Dott. Bocchini Giulio . . . • • Ca1). nI. Borghesi If r a ncesco . . . 'l'en. 1\1. Denza R affaele . Dott. Ra. và Gino . . . . .· . .· . . Dott. '\'enturoli Giuseppe, Cesen a . . Ca1>. :\1~ ~nccomani Giorgio . . . D Dtt. Bergamini Athes, Ferrara . . . . Dott . .Prati Alfonso, i~ortomag·giore . . . . . . Dott. Ba raccani Giovanni, B ol ogna. . Ca1>. i\l. lVIigliorini Angelo . . . . . . . . Dott. J3'ra bbetti Antonio, Vigarano l\Iainurclu T en. Col. M. Romano Enrico . •.ren. ìVl. La Rocca Roberto . · · · · · · Dott. C-rentilini Antonio, 8anta.gòstl11Ò · ·. '. Ten. Col. lVI. Stefa no Umber to . T en . Col. 1\1. Giannel1i Alessandro · · • l\IIagg. 1\1. Rice:ò Ettore . . . . . . . . b1:agg . :JI. Rina ldi Giu sei:>pe . . . . • • Magg. 1\1. Ga lant e Carlo . . • • l\-Iagg. l\I. Porcara Isidoro . . . • • Cap. 1'1. Ventuschi Pasquale • • • • . . Cap. 1\1. Comelli Umberto . . . . • • • Cap. 1\1. Gi ongo Fra neo . . . Ca.1). 1\1 . .l\Jigna ni \rittorio . . . . • 'J'en. 1\1. ~litssa Filippo . . . . . Cap. !\1. Gogioli Giuseppe • • • • • Cap. M. (}asperini Ercole . . . • <Ja.p. 1\1. ì\1art elli Diego . . . . . Ca.p. 1\1. 7'onno Leo11ard o • • Cap. ì\I. l\ll elotti Giulio . . . • • Cap. l\l. Agnini Leone . . . . . . . Dott. Veronesi l Tmberto, Imola

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(e on,tinit a).

Per le onoranze a Guido Baccelli. S n tto~cr1zi one pron101-·sa dal « Conlita to NazipnaIe per. le onor anze a (i-nido Baccell. » per l'edizione d elle opere e l'erezione di un monumento . Dalla R. ( 'linica cllirn rgica di Roma : L . 500 Prof. Alessandri • • • • )) 50 Prof. Dominici • • • )) 2.5 Prof. Gussio • • )) . 25 Prof. Baggio • • 2.) )) Prof. Cermenati )) 25 P rof. Branca ti • • . )) 15 Dott. A.scoli • )) 15 Dott. Jura • • • • • )) 15 Dott. l\ilatronola • • .. • )) 15 •r . • Dott. Mingazzini )) 2.5 Prof. Chiasserini • • )) 15 Dott. Ciotola • • • • )) 15 • Dott. Ghiron • . )) 15 Dott. Angelini '))) I>ott. Ciçi.prini • -a )} J5 Dott. Vi tale • • • <Con,tinua) . Le opere di Onido Baccelli sarairi1io stanipate in ese.mplari n 'u mer ati e rn es.~e in vend'i ta dal Oomitato a prcz.zo di costo. Coloro olie si p1renotano per l'aoq1rfstl· delle opere e ohe sotto scrivono almen o f.1. 25, avranno i vol1tmi d elle opere 0 0 11, il 15 % di ri basso . f ,e sottnsorizio1ii si ricevono presso il Oomitato (·rin •~- l'rtnfuleo , 66, p . 1°, Ron1a (19) ) . Possono esser<' d irette anche alla nostra Amrninistrazione .. ch e· a1·rà 01rra d'in oltrarle al Oomitato.

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1612

[ANNO XXX, FASC.

IL POLICLINICO

49J

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CONCORSI.

delle Pl'OYince ùi Bari, Bologna, Catania, GenoYa, Livo rno, ~lessina, :Jiilano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste, ' renezia. indicand-0 se e quali cariche rivestano presso pubbliche o private amministrazioni ed allegandovi con i titoli professionali i cl-0curuf:lnti di rito (non anteriori a sei me~i dal 15 ottobre) . 'L a retribuzione sarà stabilita all'atto della as• sunzione in servizio. I classifica ti idone-i oltre quelli Clli sarà co11ferito l'ìncnrico potranno essere tenuti pre8enti per even.tun li i1ecei:;sità entro il seme~tre clella classific.1zione. R. PIETRO VERNOTI::"O (Lecce). - 2a cond.; L. 5000 (sic) senza alcun c.-v. (sic), fino a 1500 poveri (sic); addizion. L. 5; 4 quinq. decimo. Scadenza ore 10 del 15 dic. Serv. entro 15 g. S. VINCENZO VALLE ROVETO (Aq,uila). - Scad. 10 dic. Capoluogo. J..1. 6000 re~idenziali, L. 600 uff. san., I.i. 2000 cav. Prossima staz. ferrov. SERSAGLIA (Treviso) . - A 30 giorni dal 10 nov. Ab. circa 4200. Fino a 1000 p·ov. L. 6000, addizion. L . 2, traisp. L. 2500 con obbl. di cavallo o di a11tomezzo, se uff. san. IJ. 400, alloggio, 5 quinquenni dee., c.-v. Età lim. 45. Accettaz. preYentiva variazioni o modificazioni capitolato. , SorH.\PONTE (Brescia). - Consor. con Vollio; abitanti 2220; L. 7000 e 5 quinq. di L. 700 per 1/3 della r>opol.; per uff. san. IJ. 800; per bicicl. lire 1000; due e.-v. Vieinanda tram, ferrovk'l. Scad. ore lG del 10 dic. Serv. entro e non oltre 15 .._gio rni. 1

POSTI \"Ar.A :'\TI .

,

BERGAiro. l stit'ltti Ospitcilieri. - Pl'irual'io di una delle due Sezioni di ChirUl'gia clell 'Os1)edale ì\1aggiore; L. 5000 oltre indenn. I.J. 12UO J>er gli ammogliati e cli IJ. 7 O per i celibi, al n etto di R. 1\1. Nella domanda dichiarare se s'inteucle partecip. al eone. per titoli o per esami o per le due forme; da inoltra re al Protocollo non più tardi delle ore 17 del 17 dic. Pt1bblicaz. i11 tre esempl. Chiedere annunzio. BRESCIA. D eputazio1ie p rrovl1ic·fr1le.. - Assistente presso il ~I;lnicomi0-; L . 10,000 e doppio c.-v., alloggio person. ; sei qundrienni decimo. Titoli. Scadenza ore 16 del 15 òic. Stato di fan1. Ufficio entro 15 g. Chiedere annunzio. CAPRALBA (Cremona). - Scad. ore 15 del 31 dic. I.i . 7750 resid ., aumentabili del 50 % in 20 anni di servizio; addizionale L. 2000 pei poveri; L. 1500 trasp.; L. 300 t1ff. san. ; IJ. 300 ambul. ; dor)pio c.-v. Abitanti 1660. CARPI. Congreg(izione d.i Ca•r ità. - Nell'Osped. Bernardino Ramazzini vacano tre posti : 1) med. cl1ir. radiologo; laurea cla G anni; 4 anni di esercizio speciale; L . 5000 e 40 ~k, pro-venti cure abbienti; nom. e confer1na triennali; 2) med. chir. aiuto; età lim. 35; IJ. 5000 e 10 % prov.; nom. e c:c·nf. biennali; 3) iued. cl1ir. as~dst., laurea da 3 H!llli; I.J . 4000 e 5 ~l J)l'OV .: non1. biennale. r•er tutti proYa a nnt1ale, disdetta a tre n1esi, due c.-v ~ Scad. ore 17 del 20 (1ic. Serv. entro 10 (.~ic) giorni. CEs~OLE (Alcss1 nrl ria). I). GOOO, v. n llo6gio I.J. 500, uff. san. J"'. 500. Scac1. 12 clic. FERHARA. R . Prefettura,. - Uff. san. del cApoluogu: proroga a tutto il 15 dic. Vedi fa se. 47. FRAZZANÒ (Messina). L . 5000 per 500 pov., lire 500 qt1ale uff. san. e l'indenn. c.-v.; addizion. IJ. 5. Scad. 10 dic. Ab. 1320, posizione amena. IJE~OLA (Caserta). S cad. 31 dic. Pei poveri I,J . GOOO. Chiedere bando concorso nl Comune. '.:\IAROIANA (Livorn,o). - Per Pomonte; a tutto 15 dic.; IJ. 6000 e primo c.-\.; nomina an11t1a (sic), riconferma per l 'anno successivo. ).lILANO. Corisiglio degli I st·ituti Ospitri,lie1·i. Medico R ssist. interno residente con incarico ricerche racliolog. e altre rie. di J-.1aborat. nell'Osped. hlbercolotici in Garbagna te; L. 4500 oltre indenn. r esid . I.J. 1000, allo6gio individ., illum. , riscaldam. e "vitto. Docum. a ll'Ufficio Protocollo (via Ospeda 1 , 5) non J)iù tardi delle ore lG del 15 dic. Età lin1. 39. E sami. Chiedere annunzio. ~ro~TECASTRILLI (Pe1·ugia). Per 5 frazioni: L. 6000 oltre le tadenn. c.-v. ].ler JOOO pov.; L. 2 addiz.; L. 1000 resid. povera se meno di 800 abbienti; r). 1000 cond. disagiata: 3 quinquenni decimo · ab. 3300. Età lim. 35. Scad. 40 g. dal 25 ott. ROMA. Jlinistero dell'Interno. - ~ono aperti concorsi per titoli a 1uedici visita tori per la profilassi (lell~ malattie veneree. La nomina verrà conferita con I.>ecreto del Prefetto per la durata di un bif'1111io e potrà essere rinnovata. Gli f'piranti dovram10 dirigere entro il 10 dic· ·~ nbr0 J92.~ <lomanda ~ll carta legale ai Prefetti

==========================================·-~

MOMINE. PRO.MOZIONI ED ONORIFICENZE,. NF:LI,E

L XIVERSIT.\ :

Il )1rof. Luigi Lucatello è rico1lfel'ma to rett01 e

aeJl'Università di Padova, 1nico 1923-1926.

r~r

il triennio accadc-

A rettore dell'Università (li Ilolog11n è nomin·1t1> il prof. Pasqt1ale Sfameni.

Il sen. Ernesto Pesta lozza è riconfeirmn to J)re:--irle òe1la Facoltà l\Iedica di Roma. Il p rof. Piero Giacosa è <>0nfer111a to pre~icl e della Fa coJtit ~ledicn di Torino. Il J1rof. G. B. Ugl1etti è non1i11ato preside clella Facoltà ~Iedica di Cata nia. JI J) I'Of. Ga etano Fi<:'hera è desti11ato. con prov- "' veclimento ministe riale, a Ila rlirezione de Il 'Istituto di patologia chirur.?;ica nell'lrni-versità di Pavia. Il prof. GinReppe Bologne. i, li bero docente di patologia chirurgica,. clinica chirurgica e 1nedicjua operatoria, è chian1ato a dirigere l 'Istituto di })::ttologia chirurgica òell'Tr11iv01"sità di Siena. I-1'Unt-versità Libera Ji Camerino ba cl1iamato, in esito a concorso, il prof. ('arlo T.Jotti alla direzione della Clinica medica. Il concor.so alla ca ttedl'a di .A.natomiu umana nomale bandito dall'Uni\ersità di Camerino ba dato il seguente risultato: 1) Carlo Ganfini: 2) Primo Docello; 8) Francesco Tarcli ; il concorso a lla cattedra di Farmacologia: 1) Alf1·e<lo Cbist-0•

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(ANNO XXX, FASC.

49]

. SEZIONE PRATICA

1613

m· (rallegramenti al n-0st1•0 reda t t ore corrispondente cla Napoli) ; 2) Egidio l\iienegl1etti; 3) i\1ario Ai.1zzo :i\ianci11i. LEOIOX D' OXORE :

In oce:asi on~ delle feste l")n teuriane il Governo francese ha fatto le seguenti nomine nella Legion d'onore: grandi ufficiali il 11rof. Calruette, Yice- . direttore dell'Istituto Pasteur cli Parigi, e il prof. Bergonié. della Facoltà medica di Bordeaux; comnu~nclatori i proff. L. Berna.rd e I J. Borel; di1rettori c.legli Istituti d'Igiene di Parigi e di Stra·sb11rgo, E. Forgue, direttore clella Clinica chirurgica di :\Iontpellier, R. Valléry-Radot, biografo e ge1tero di Pasteur e J)residente clel Con siglio d'amministrazione dell'Istituto Pasteur di Parigi; molti membri rlell'Istit11to Pasteur sono nominati ufficiali e C'aYalieri: tra essi Sali111b(\ni italiano, Dan~·sz e Pozerki di • origine polacca, Besredka e Wei11berg di origine 1 ussa. I ,.\ Ù REE (( l-IOXOnrs C.\ US.\ )) .

In occ.asio11e delle feste Pa steuriane l''CniYers ità cli Strn$bn1·go hn conferito il titolo di dottore lionoris causa. ai egnenti scienziati: S. Flexner e .J. I Joeb della Rochefeller Institution di New York, S. R nm-0u y Cnjal ùi ~!ladrid, E . Perroncito di T ori110, \\i~. H. Welch di Baltin1ora, E. L. El1lers cli Co1Je11aghen, .J. Bordet di Brnxelles.

NOTIZIE DIVERSE. Per il XXX Congresso d(llla Società Italiana di Me· dieina Interna. rer il prossimo Congresso che, come abbiamo •

ann1111zia to, si adunerà a ~Iilano, SODO sta ti fìssa ti i seguenti temi : 1) (in comune con il Congresso di Chirurgia) : Le splenomegalie e indicazioni terapeutiche relatiYe. Relatore per la medicina : prof. F . Micheli (Torino); 2) I~e sindromi surrenali. Relatori: proff. N. Pende (Cagliari) e C. Piazza (Palermo); 3) I progressi della patologia renale (rivista). Disserente : prof. L. Ferran11ini (Xapoli).

Costituzione della sezione veneta della Società Italiana di Pediatria. Il 13 novembre nella Clinica Pediatrica. della R. Università di Padova, sono stati co~vocati i pediatri e gli affini pediatri della regione per costitutire la sezione veneta della Società Ita liana cli Pediatria. Furono nominati presidente il prof. G. Berghinz, direttore della Clinica Pecliatrica di Pado\a, Yice-pre. iclente il dott. Sn1aniotto, direttore del Brefotrofio di Padova, a seg·retario il prof. G. Salvioli, aiuto della clinica stessa . Seguirono le comunicazioni cliniche :

Prof. Berghinz « )Iielosarcoma con metastasi alle ossa piatte del cranio »; G. De Toni « ~leningite da cliplococco crassus in un lattante >) ; _ Prof. Salvioli «Su alcune reazioni inftan11natorie della pelle ». I convenuti deliberarono di tenere la prossima riunione regionale in Trieste.

Prolusioni. I-Ianoo S\'Olto la prolusione inaugurale di anni accad'e mici : a Firenze il prof. Achille Sclavo, o rdinario d'igiene, sul t~a cc L'Igiene e la rag ione della propaganda igienica »; a Camerino il l)l'Of. Giuseppe D'Agata., ordinario di patologia e clinica chirurgica, sul tema : « Chir11rgia plastica >L

Per l'Università di Bari. Con provvedime11to del .i\linistro della P. I. il prof. Nicola Pende è nominato R . Commissario ue-r la direzio11e clei la\Oli d~im1Jian to e lJer la organizzazione definitiva della R . "Università c11 B ari.

Corso di perfe1ionamento. Un corso di perfezio11a1nento di diagnosi oftalmologica . sarà tenuto dal prof. Carlo Bialini a l\1ilano, nell'anno 1923-24, l)resso gl'Istituti clinici.

Per gii scambi colturali. TJna circolare del Presidente del Consiglio dei J\linistri ai regi agenti Co11solari e diplomatici ri- · chiama il R. Decreto n. 563, con cui il l\linistero della Pubblica Istruzione è autorizzato a concedere assegni entro il limite di lire duecentomila annue ad italiani e a stranieri, i10r segl1ire corsi e compiere studi presso Università superiori e scuole di belle arti rispettivamente dell'estero e del •Regn,o, e ,si stabilisce che gli studenti stranieri che si iscrivono nelle scuole pubbliche di q11al11nque ordìne e grado e negli I stituti di istruzione 511periore, siano esonerati dal JJagamento di qualsiasi tassa e sopl'atassa. Si prega di volerne diffondere la notizia nella maniel'a più ampia, sollecita ed efficace. 1

Contro l'alcoolismo. Una Commissione della Reale Società d'Igiene di Milano, composta dal Presidente prof. I cilio Boni, dai due relatori proff. F. Antonini ed E. Bajla, dall'avv. rag. G. Cavazzana e dal caY. prof. Renzo Giuriati, 11a ·approvato all'unanimità un ordine del giorno col qt1ale si fanno voti perchè la lotta contro i danni c1~l l' alcoo lismo sia integrata : a) con una maggiore e(lucazione ed istruzione del popolo e con una più intensa propaganda (specialmente nelle classi l)Opolari e nelle scuole) tendente ad indirizzare giovani ed opel'ai verso gli esercizi fisici e gli sports, per i quali si invocano le più largl1e agevolazioni del Governo e.d il l)iù vi,·o i11teressan1ento degli industriali S11ll'eseru1lio di ciò che già hanno fatto alc11ni benemeriti:

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1614·

IL POLICLINICO

b) con altre disposizioni legislative scano.: 1) il principio che l'a lcoolismo

che sanciacuto non yenga in ol'di11e alla responsabilità penale e<>nsiderato come un'attenuante; 2) il disposto che a11cbe per l'alcoolista possa essere autorizzato l'internamento forzato temporane-0 a scopo ct1rativo nei manicomi o negli asili di temperanza; 3) il diYieto cli sommi1tistrare negli spacci qualsfasi bevanda alcoolica ai ragazzi al di sotto dei 15 anni; 4) il divieto di pagare il settimanale al sabato (come esiste in !svizzera); 5) il divieto di fabbricazione, di im.p ortazione, di commercio e di vendita di h1tti gli a lcoolici aventi un ta sso di alcool superiore al 21 %. .:.

Lotto. contro il tracoma in Argentina. Una C~oruruissione no1ninata ùal « Departamento

[ANNO XXX, FASC.

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T;a commemorazione, ascoltata in piedi dall'uditorio, riuscì affettuoso e allStero tributo di gratitudine e ammirazione alla memoria dell'illustreestint-0; che a Firenze negli Istituti di Studii Superiori continuò, vivendo operosament.e, le b.·adizioni gloriose della :àtledicina Legale italia11n !

La chiusura dt'llA '' Morgue ,, di Parigi. La « Morgt1e >) è stata trasferita in locali annessi al nuovo Istituto medico-legale. Il trasfeTi-· mento ha avuto lu-0go col traspar~o di 32 cadaveri, conservati in celle frigorifere. La bandiera abbrt1na ta che ·sventolava in vermanenza sulla . facciata del tetro edifizi-0 è stata abbassata.

Infortuni professionali

' Nacional de Higiene >) ;per la lotta contro il tracoma in Argentina ha stabilit-0 di eseguire un'inchiesta presso i medici del paese per raccoglierP. i dati necessari, sec8rìdo un formulario; dati da sollecitarsi anche dalla « Aso;;:istenza pubblica di I~uenos A:rres >) a 1uezzo dei suoi Ospeònli e Consultorii, della Società cli be11eficenza e clai Servi zi di Sanità clell'Esercito e del l 'A.r1uat~.

Si ripetono con frequenza tra i medici condotti gl'infortuni determinati dall'uso della motocicletta,. infido mezzo di locomozio~, cui si ricorre volentieri per l'esercizio professionale nelle condotte 1-r1rRli e::>te. ~. . Ultimamente ne rimaneva vittima il dott. Giulio Oppizzi, di Locate Triulzi: riportava frattura aperta del femore destro.

Propaganda igienica negli Stati Uniti.

Le condizioni degli studenti tedeschi.

Per accordi interyenuti fra la Croce Rossa An1ericanél e Ja Compagnia Generale dei Telefoni di New York, \engono tenuti corsi <l'istruzione agli in1piega ti e addetti ali' Azienda telefonica, riguar<lan ti le 11òrme di igiene e di <1 i:;sistenza ~ocia le. I Al C. R. f:\i propone di estendere q11esta iniziativa ttcl altri organismi commercfali e- inclu striali, ove si hn un ·v asto oompo ine~plo ra to per diffondervi gl 'insegna menti igienici.

Il l)l'Of. W. Spalteholz, della U11iversità di Livsia, dirige agli studiosi un appello a favore degli studenti paveri cli quella Università . È noto come lo svalutamento del marco abbia portato a condizioni tri~ti.ssime molti C'he avevano iniziatonelle migliori condizioni la loro cn1·riera scolastica. Non rifiutandosi a nesi::un lavoro pur di proseguire gli studi molti si sono adatL'lti ad impiegarsi come operai .nelle fabbriche e nelle miniere; ma per • più deboli, occupazioni di questo genere impediscono llna ulteriore a.p·p licazione allo studio. Se alcuno v11ole venire in ·aiuto a questi biso• gnosi, può rivolgersi all'ufficio d'i socc-0rso della l jniversità di I ..ipsia, o al prof. Spnlteholz della. stessa Università.

Onoranze a Edoardo Perroncito. Ad inizia tiva di un Comi.ta to promotore, sono state rese onoranze solenni all'ill11stre parassitologo e patologo, in occasione òel Sl10 giubileo diclattico, il 18 no,"embre, presso l'Ateneo torinese.

Per le onoranze a Gaetano Rummo. I.e offerte per le onoranze di cui dem1no già notizia nel fase. :15 Yengono raccolte dal dott. c-0mm. Gin.corno Zamparelli, segretario del Comitato orçlinat'ore, in Benevento.

La Commemorazione del prof. Borri. Nella Università di Genova, il 14 novembre, dinanzi alla studentesca delle Facoltà di ~Iedicina e di Giurisprudenza riunite, il prof. Gian Giacomo Pe1'Tando fece un'elevata e solenne cornn1emorazione del compianto prof. Lorenzo Borri. I/O. analizzò l'opera dell'illustre estinto nei varii campi della « :\Iedicina legale e sociale)), dimostrando che l'opera di Lore11zo Borri si completa co11 la produzione del Lombroso. Qne.sta inte11ta alle finalit~t del d·i ritto penale, nelle sue interferenze con l'an,t1·opologia; quella clel I~orri, intenta peculiarmente alle finalità del àirit to civile nelle sue interferenze con la l egislri.~:iorte infortunistica e .sociale.

Vittima di un i.ncidénte prodottosi nell'eseguire u11'esperienza chimi ca, è morto a Los Angeles, in Calif-0rnia, il dott. SERGIO ZENO BAGUARA. Alla Spezia ed a Sestri Ponente, ov'egli era conoscit1t-0 e stimato, gli sono state rese solenni onoranze funebri.

Si è spento, dopo breve e straziante malattia,. il dott. CARLO CIVIDALT.1I, vice-direttore del l\fanicomio di R. l\faria della Pietà in Roma, al quale ha dato tutto se stesso per i poveri malati; nell'aden1pim.ento del suo dovere fl1 ferito quattro volte dai ricoverati, l'ultima nel 1918. Trattò gli ammalati come 11n vero padre. La sua vita, spesa per il bene di httti, fu veramente esemplare. M.

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(ANNO XXX, FASC. 49]

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Num. monogr.afìco sulle n1a1 . dei reni e delle \ie urinarie. Folria medica, 30 lug. - CARPENTIERI. I cianuri doppi nella. cura della tub. - BoxAxo1. I sudanofili nella tub. polmonare. Jou,rn. d. praticiens, 4 ag. - ACH.~RD. Dissenteria amebica. - HARTMAl'iN". La frattura dell'estremità inf. dell'omero. Med. Ibera, 4 ag. - I.oZAKO. Lesioni nuove o poco frequenti nei traumatismi articolari. Riv. c1·it . di clin. m ed., 15 maggio. - CAMPANACCI. Il sistema ner,r. vegetativo degli ammalati di en• cefalite epidem. Soc. des scienoes mé<l. de 11 ontpellier, maggio. CRISTOL e NII{OLITCII. L'nc. urico totale del siero sanguigno. Cli1itca y laboratorio, ag. DoXAY. Trattamento dei fibro-miomi uterini. - .i\.LCORTA. I grandi d-0lori addominali in gravidanza. - FAIRÉ~. Corpi estranei nelle basse Yie respiratorie. ,'Jfadium, 30 luglio. - R1cozz1. Semiologia pupillare nelle malattie degli organi toracici. - DE BLASI A. Sifilide JJerforante delle ossa del cranio. Pensiero medico, 4 ag. -- CASTELLI. La vaccinazione antitubercolare. Nede1·lansch Tijdsohrift voor Geneeskun,de, 23 git1gno. - SAXDERS. Statistiche sull'epidemia tifica. - V AN LIER. Anomalie somatiche nelle psicosi. TAVER~. Il contenuto dei tessuti cancerosi in zinco e rame. lbi<lern, 30 giugno. - ·v·A~ WEERI~G. Contagio da bacillo della necrosi. - LAQUER e SKAPPER. La standardizzazione dell'insulina. - RoMBOUTS. Origine dell'angoscia a tipo infa11tile. Paris rnéd., 4 ag. -

161~

lbirleni_ . 6 luglio. -

FREl'S e Do-XKERSLOOT. Demenza senile e morbo di Alzheimer. lbid e11i, 14 luglio. - Hul!:T. Sulla mnnc~ta reazione a lla tubercolina. - EERLAND . Pericolite mem-· branosa con ileo da membrana di J ackson. J our1i. An~. 1ned . Ass., 28 luglio. ~ L. G. COLE. Ulcera gash·ica. - O. DowLING. Responsabilità degli ufficiali sanitari. - F. WINKOLT e O ..JoRDAN . E vicleruiologia dei raffreddori nell'infanzia . -- J . C.\RR e H. SPHENE~rAx. Studi clinici sulla chinidina . Ib;rleni. - C. EGGLESTO~ . L'a ~sorbimento dei medicamenti. - D. REJD. Effetti tossici della digitale. - T. H. CorrFEX. Prognosi faYore,·ole nella fibrillazione auricolare. Jouru. (le nléd. d e· Paris, 18 ag. - LE\ì'-FRANKELTrn ttamento del prurito. A.11z er. medioi1ie, ll1glio. - REX.\ t:ro. La febbre cla fieno e sua cura. - l'rlARCrJs. Il bambino prematuro. R ·iv . di cliri. pediatrica, agosto. - CARELLI. La c1entizio11e nella sifiliòe congenita. W . Klin. lVocli., 16 ag. - FaLTA e DEPISCH. Complicazioni interne successive alla tonsillectomia _ - REITER. Diagnosi radiologica degli ascaridi intestinali. Ibiden1, 23 ag. - BR:<:IT:\TER. Azione dello jodio sulla tiroide. - ScHERF. L eucemia acuta a leucosarcomatosi Il Lai;oro, luglio. - GHERARDI. l\Iortalità dei macchinisti e fuochisti per cau se Yiolente . .. Arn. J 01trn. med. scien,oes, agosto. - SARGEl\-rr LADI> e W. PALMER. I grassi nel diabete. - Fox e FARLEY. Classificazione delle iperplasie delle ghiandole linfaticl1e. - GAGER. Elefantiasi no11 paranefritica. - ALEX..\:\{)ER. I/ossido di germanio nell'anemia per11icio~a.

Indice alfabetico per materie. Ascite : solco tras,ersale so1)1'a-ipognPag. 1593 strico )) 15!l0 AtJpendicocele strozzato 1600, 1601· Bibliografia . )) 15 1 Bismt1to nella cl1ra della sifilide Cancro del corpo uterino : ca11se della )) 1608 inefficacia del radium Cirrosi a trofica del fegato : casi tic'l . . )) 1605 Cirrosi epatica e r evivi scenza mamma)) 1607 1·ia. . . . . . . . . )) 1610 Go.llegio degli 01·fa1ii dei sa nitnr,i : pel 1

Cronaca del 'l'novim erito professionale

))

1611

Dismenorrea: trattamento Inst1lina : impiego • Iperplasia muscola1·e congeuita . . Itteri tifo-paratifici . Ittero emolitico ~n pneumococciemia primitiva e pneumonite seco11daria !\lalaria latente e pseudo-crisi nitritoidi cla salva·r san in sifilitici

))

1607

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1610

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1610

Medici dell e guardie di città e 001idi. z io'Ylli d'·inipiego . Jfedico ospedaliero : rionzina senza concorso •

Roma, 192·~ -

'.rir). Car tiere Centrali.

Ke11rologia : congresso . . Pag. 1602' Opoterapia antiomosessuule e bisessuali tit . . )) 1604 Radioterapia della tubercolosi . . )) 1595 l{adioterapia dell'ipertiroidismo e prova va di Goetscl1 . . )) 1599· R adioterapia eccitante . )) 1597 Raschiamento l1terino : indicazioni ed a bnsi . . . )) 1608 San~t1e : azione del cloruro di sodio sulla viscosità. . . )) 1604' Ser,izio sanitario a bordo : proposte di )) 1594 miglioramento • • ,<:;ottosorizioni . )) 1611 • )) 1587 Stenosi pilo·rica di origine biliare Stricnina : riduzione della to~sicità per azione <-l ei sa.li alogenati di sodio . . )) 1604 Tubercolina: sui danni delle iniezioni )) 1605. diagnostiche . Tubercolosi polmOik'1Te infettante = segni )) 1605 'lalsalva A. ~l. : l'italianità di . . )) 1609 Verruca Sl)inosa del laringe . )) 1604 Vomiti incoercibili della graYidanza: » lGOS iniezioni di la tte . . JJ. Pozzr, ed.· resp.

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Ai medici condotti, liberi esercenti, ufficiali sanitari, ed al personale addetto ai• laboratori di vigilanza igienica, rammentiamo l'utilissima pubblicazione: I

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Dott. Cav. Uff. ALBERTO \ t 1ao (l)OfJTOll .JIJS'l'ITI:\.) .

La legislazione sanitaria in rapporto all'esercizio professionale SO MMARIO . PA H.TE I . Esercizio professionale libero . .- CAPO I. . N arnie per inttaprendere l'esercizio profeasionale. Quali sono . .Registra. Lione t.lel diploma. Esenzioni. Ragioni di queste. Penalità. per i contravventori. Legge e Regolamento sull'Ordine dei Sanitarii. Albo de' Sanitari!. Esenzioni. Obbligatorietà della iscrizione. Modalità e procedura delle iscrizioni. Effetti della inscrizione all' Albo. 1'ras1erimenti da un Albo ad altro di diversa Provincia. Cancellazioni e ri ammissioni. Da chi è pronunziata la cancellazione dal· l'Albo. Organo di svolgimento dell'azione del Consiglio. At tribuzioni di detto Consiglio. Punizioni disciplin ari. Compartecipazione al Consiglio Provinciale èd al Consiglio Superiore di Sanità. - CAPO II . . Doveri inerenti all'esercizio professionale. Denunzia al Medico provinciale dei fatti che possono iliteressare la. salute pu bblica. Denunzia al Sind~co dei casi di morte. Referti. De· nunzia delle nascite. Denunzia delle n1alattie infettive. 1\-Iettersi a disposizione del Cr~mune in caso di necessità. Dare, occorrendo. le Istruzioni necessa ri.e per impedire la propa gazione di una epidemiu.. Segreto professionale. Responsabilità penali e c ivili per danni prodotti da imperi.zia, negligenza e imprudeD2a. Disimpegnare sen.za eccezione l'i ncarico che fosse eventualmente dato agli .effetti del D. L. del 22 agosto 1915, n. 1311. Denunzie degli infortunii agricoli. - CAPO III . . Diritti inerenti all'esercizio professionale. P agamento delle prestazioni. Repressione dell'esercizio abusivo. Esercizio di più professioni sanitarie. Eccezione per l'eser. cizio dell a farmacia. - CAPO IV . . Dell'esercizio professionale dei 1nedici stranieri. Divieto dell'esercizio nel Regno. Eccezioni. Ra· 1,;ìone di esse. Condizione cu i è sottoposto l'esercizio professionale presso gli stranieri residenti nel Regno. Oltre alle indica.te ecce· zio11i l'esercizio è subOid inato alla recipr òca.nza. Quali Stati conceùono la reciprocanza. Esercizio nel Regno di italiani forni ti di diplorn i esteri. - CAPO V. - Esercizio profe.ssionale come medico di bordo . Instituzione. Autorizzazione per l'esercizio. Esami di idoneità. Docurnenti per esservi ammesso. Commissione giudicatrice. In che consistono gli esami e relativo programn1a. Decisioni dell a Commissione. Funzioni dei medici di bordo. Misure disciplinari. - CAl'O VI .. Esercizio professionale dei dentisti e f1,eb oto1ni. Legge 31 marzo 1912, n. 218, circa• r esercizio della odontoiatria. Abusi. Dentisti stranieri. Flebotomia. - PARTE II. Obblighi dei Comuni relativi all'assistenza sanitaria dei poveri. - CAPO I · Assistenza sanitaria e soniministrazione gratuita di medici· nali. Obbligatorietà.. Opere Pie. Condotte medìco-cbirurgjcb e. Numero e ripartizione di esse. Condotta pienia e resid·e nziale. Soppreseion·e di condotte e diritti dei sanitarii titolari di quelle sopp resse. Tra.sf-erimento di titolari da una condotta a.d un'altra del medesimo Comune. Coercizione. Provvediment i di ufficio pel caso di inoperoaità dell'Am ministrazione municipale. Ricorsi. Chi può ricorrere. T ermine. Somministrazione gratuita di medicinali. A chi viene concessa. Modalità della concessione. Da chi può essere fatta. - CAPO II. • Capitolato per il a.ervizio di condotta . Elenco dei poveri. Presupposti indispensabili pel servizio di condotta. Differenza fra Capitolato e Regolamento. Approvazione del Capi tolato di servizio. Ricorsi. Disposizioni che debbono contenere eapitolati. Facoltà della G. P . A. Accet tazion e del Capitola.to ed event uali sue modifiche in corso di nom~na . Elenco di poveri. Ctiterii per la sua relazione. Unicità dell 'elenco pei medicinali gratuiti e per la cura gratu ita. Procedura per la sua. compilazione. Se il medico possa impugnarlo. Diritti del sanitario in caso di mancata formazione o revisione dell'elenco. - CAPO III .• Condotte consorziali. Quando devesi cOMtituire un consorzio sanitario. Consorzii volontarii e coattivi. Mod.alità della. costituzione degli uni e '<iegli altri. Inammissibilità di eventuali proteste da parte rlei Comuni che ben provvedono al servizio sanitario. Ricorsi contro i va.r ii Decreti prefettizi in materia.. Convenzioni regolatrici e loro contenuto. Funzionamento delle a ssemblee consorziali. Diritti dei medici in caso di scioglimento del consorzio. - CAPO IV .• Concorsi e uornine dei rnedici condotti. Se sia ammessa la nomina diretta · del n1edico condotto. Programma.. Bando .di concorso. Età utile per prender parte al concorso. Docum enti di rito e professionali. Termin i di chiusura de i concorsi. Commissione giudicatrice. Graduatoria, t itoli di preferenza, ricorsi. Deliberazione del Consiglio -comunale e formalità richieste per la. sua legittimità. Nomina fatta dalla. Giunta Municipal e. Diniego d.el Consiglio a provv:edere. ~om ina fat ta dal R . Commissario. Impossibilttà del Consiglio comunale il. provvedere. Se il Consiglio comunale debba rispettare la -graduatoria. Unico concon-ente. Nomina di medici a-ggiunti o coadiutori. ~ledici di Opere Pie in servizio di condotta. - CAPO V. · Obbliohi inerenti all'esercizio della carica di medico condotto. Disimpegno del servizio di cura ed assistenza sanitaria. Gestione deli' armadio farmaceutico. Residenza. Vaccinazioni e rivaccinazioni. Servizio necroscopico. Servizio ostetrico. Certificati sa.nitarit. _.\.ssistenza sanitaria ai detenuti riooverati nel Carcere mandamentale. Cura ed assistenza sanitaria. ai profughi di guerra. Cura ed .a.ssistenza sanitaria agli invalidi di guerra. Cùra. dei feriti in rissa. Cura degli ammalati celtici. Iniezioni ipodermiche. Certificati per impedire la propagazione de lla sifilide per baliatico. Infortunii sul ·1avoro industriale. Infortunii sul lavoro agricolo. Lavoro <!elle donne e dei fanciulli. Profilassi mala.rica. Pagamento di tasse e dei t ribùti locali. - CAPO VI . . Diritti inerenti all'esercizio della carica di medico condotto. Stipendio. Aumenti di esso. Aumen t i volontarLi ed aumenti coattivi. Quali aumenti coattivi può <00ncedere la. G. P, A. Caro-viveri. Aumento imposto da.i Decreti Luogotenenziali del 10 febbraio 1918, n. 107, e 19 giugno 1919, n. 973. Altri miglioramenti. Ricorsi. Pagamento dello stipendio. Pre~rizione. Cessione e sequestro dello stipendio. Diritti secondarii -condizionali. S~nio. Congedo. Aspettativa. Dimissioni. - CAPO VII . . Della stabili tà. Periodo di prova. Se in esso possa essere -compreso il servizio interinale. Stabilità virtuale e st~bil ità reale. Stabilità di posto e di stipendio. Quale stipendio si consolida coo la stabilità. Soppressione delle condotte povere. Contestazioni c irca l 'acquisto della stabilità. - CAPO VIII. • Prqvvedimenti disciplinari. Quali sono. A quali mancanze si applicano. Procedura per la loro a pplicazione. Ricorso. Fa<!oltà di punire da parte dell'autorità comunale. RicorSi. Graduazione delle punizioni. - CAPO IX. - IAcenziam enti dei medici condotti. Licenzia.mento durante il p eriodo di prova. Se vi è bisogno di motivazione. Epoca in cui può essere deliberato. Riassunzione in servizio dopo- il licenzia· mento. Licenziam ento in tronco. Ricorsi. Licenzi.amento di medico condotto stabile. Modalità con cui deve essere deliberato . . Risar e imento di danni morali e materiali per effetto di illegale od ingtusto li~enziamento. - CAPO X. • Pensioni. Istituzione della Caiss.a di previdenza per le pensioni dei sanitarii. Inscrizioni obbligatorie e facoltative. Condizioni indispensabili per l'inscrizione. Medici e ondot ti che abbia.no prestato servizio pnma della istituzione delJa Cassa.. Medici anziani. Contributi. Chi ha diritto al collocamento a ripooo. Chi ha diritto alla indennità pagabile una volta tanto Ammontare delle p ensioni a seconda delle varie cause per cui ~ • 'C hiesta-. Ammonta.re della indennità. Pensioni di riversibi1ità a favore delle vedove e degli Ol'fa.ni dei sanitarii premorti. Documenti c he a seconda dei varii casi debbono ~ompagnare la domanda di liquidazione della. pensione. Norme circa la redazione della do· manda. di liquid8.1.ione di pensione e dei relativi documenti. Contributi plurimi e loro valutazione nella liquidazion e della pensione. D~posizionl generali. Ca10-viveti a.i J>ensionati. Se il med ico pen sionato possa riprendere servizio nel medesimo od iJD altri Comuni. - CAPO XI. . Generalità. Se il medico condotto sia eleggibile alla carica di Consigliere Comunale. Se lo stato di incapacità deve cessare prima delle elezioni. Se le dimissioni possono essere accettate dopo le elezioni. Se possa. essere eletto Consigliere Pr<>vinciale. Dei medici condotti supplent i, provvisorii od interini. Se i medici in servizio di Opere Pie sia.no eleggib ili a Consiglieri Pro· vinciali. Se il medico condotto possa far parte dell'Amministrazione della Congreguione di Carità e di altre Opere Pie del Comune. Se sia. pubblico ufficiale. - PARTE III. - CAPO I . . Dell'ufficiale sanitario. Funzioni dell' ufficiale sanitario. Indennità di trasferta. Requisiti dell'azione dell'ufficia.le sa.n itario. L'ufficiale eanitarfo è ufficiale governativo. - CAPO 1I. . Nomina e carriera degli ufft· ciali sanitarii. Nomina dell'ufficiale sanitario. Bando di concorso. Commissione giudicatrice. Condizioni per essere ammessi al con. corso. Titoli di preferenza. Programma di esame. Graduatoria . Nomina prefettizia. Nomine senza concor so. Medico condotto uffi. c i.a.le sanitari Olura mento. Incompatibilità. Indennità. Pensione e congedi. Provvedimenti disciplinari. Se possa essere membro dell'Amministrazione di O~re Pie. Se possa. essere consigliere comunale e provinciale. Se si&. un pubblico ufficiale. - CAPO III. • Della vigilanza igienica. Distinzione dei Comuni a riguardo dell'obbligo della vigilanza igienica. Consorzii volontarii e coattivi. Convenzione regolatrice dei Consorzi!. Se il Decreto del Prefetto circa la costituzione, la modificazione e lo scioglimento del Consorzio sia provvedimento definitivo. Vigilanza ed ingerenza governativa sulle delibera.zionl dei Consor.zii. Regola.mento speciale per il fun zionamento dei Laboratorii e del i>ersonale. Pianta organica del personale e stipendii. Requisiti per partecipare al concorso. Programmi di esame. Commissione giudicatrice, graduatorie e nomina del personale. Attribuzioni, diritti e doveri del personale del Laboratorii, sanzioni disciplina ri, congedi ed aspettative. Istruzioni pel personale ispettivo e di quello inca.rica.to del prelievo dei campioni. r'-1 •

Un volume in-so di pag. XVI-224, nitidamente stampato. L. 1.6 . Pei nostri abbonati sole L. 12,75 i 11 porto franco . Si tenga conto che questa agevolezza resta in vigore fino a futto il 31 dicembre 1923. Inviare SUBITO Cartolina-Vagli~ al Cav, LUIGI POZZI , Via Sistina, 14 - BOJWA


A.NNO XXX

Roma, 10 dicembre

Fase. 50

fondato , dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE ' \

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI •

SOMMARIO. Appunti p er il m e di~o pratico: SE~IEIOTICA : Contrib uto alla d·iagnosi differenziale de lle col'.ch e àddominal i. CASIS TICA: Le febbri sifiliti che . L 'a rtrite sifilitica. La sifili de epatica precoce o eco nd ar ~a. - La stenosi silili tica ciel retto. - TERAP IA: Cura delle di spepsie. - Cura de lla stips i dei lattanti. - L e prescrizioni irrazionali del bicarbonato di sodio. - Il t r attamento .della tricomoniasi intestinale. - Come s i deve f are un clistere. EPID E1\II OLOGIA : Culmine primave ril e di morbosità pe r meningite t uber colare. V ARIA. • 1 Politica sanitar ia e giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professionale: In segnamento s upe ri ore. Me dicina so~ iale. - Cr onaca del movimento professional e . Concors i. - Nomin e, promoz-ioni e ù onorificenze . Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice a lfabetico per materie.

Lavori orig1.1ali : S Traina: La reaz ione di Sch!ck negli adenoidei . Ossef'va~ioni cliniche : P. Panthleoni: l·n èa so di chiluria nostra le. • Not e e contributi: D. Car})one: Il meccanismo de ll a crisi 11ne umon1ca Conimenti : Q. Sgambati: Un'u ltima parola s ulla r eazione ·gamb~ti.

Sunti e rassegne : NEU RO LO<.i IA : B. Stookey: Sindrome deHo sp azio retroparotioeo. - F . '\l'alsh e : Sopra <ll cuni riftessi ton ici o posturali ne ll' e miplegia, con speciale r iguardo nlle sincin esie. - R. Le ri che: La r esezion e del s impatico ha un'inftue nz?l s ulla sen s ibilitit p erifer ica ·? A. Sarno: La di stribuzi one radi colare tlei di sturbi sensitivi consecutiY: a le!>ioni corhi ca1i. Cenn ; bibliografici. .

.

'

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LAVORI · ORIGINALI. CLIN I CA

cato di limitar e questa azione protettiva solo a quei soggetti i qltali sicuramente si dimostrassero indifesi verso . ] a rn.a lattia . La difesa verso 1111a, forrna . Jnorbosa a carattere eminentemente to,s sico non può esser e leg·ata in gr a r1 parte .che alla produzion e cli antitossina, e 11n m e.zzo quindi adatto a disti ng·11ere i recettivi dai non recettivi d eve essete fondato st1lla ricerca. della antitossina specifica nel siero cli sang·11e. Roem er , servendosi d i lln s110 r11etodo per titolazione dell'antitossina contenuta nel siero di san g ue dimostrò che g li indiv]dt1i i gua li n e eran o }Jrovvisti in Cfllantità i11feriore ad 1/50 di U. I. i)er crnc. di siero e ra110 s11scettibili ad a znma1arsi, · mentre q110l ll. cJ1e ne contenevano q1 1antità s t11)eriori, 1 I1.0, 1/30 ecl ancl1e più · er a110 s11fficienten1e11te protetti ·v erso l a inf ezio11~ difterica. • 'f a le rnetodo, per qt1anto esa.'tto, nop . era per ò b.lla. l)Orta ta di q118:l11nqt1e :qi.edico pratico, nè poteva esegt1irsi sen111re ag·evolme11te Sll va~ta~rt)cal a; qt1incli la 11ecessità. di "t rovare u11 mezzo , semplice ed a l tempo stesso ])astevole al la cli'nica, si in11)ose alla mente cli molti i·i cercatqri.

OTORINOLAR INGOI ATR ICA

R. UNIVERSITÀ DT ROMA di.retta d al prof. GHEfti\RDO FERRERJ DE LLA

La reazione di Sehick negli Dott.

SAJ...VATORE

1~ RA1 NA,

adenoidei~

assistente.

~ noto cl1e non . t11tii i

soggetti venuti a coiatatto con malati di difterite ammalano a loro, volta, vi sono cioè inclivicJ 11i Sl1scettibili ad a 111malarsi ed individ11i. 11on recettivi: verso i primi debbo~o ve11ire tentati qn.ei m,ezzi di difesa i qualì . ordir1arian1ente consistono nei sieri specifici (imm11ni tà passiva) e nei vacci11i (immunità. attiva); verso g·li çi.ltri og·ni })ratica .p reventiva si l'e11de in11tile e q11a)cl1,e -volta dannosa, ove si }Je nsi ai fe11on1eni ana~ filattici c11i s i p11ò a ndare .ir1contro con le ripetute iniezioni di siero. Per il fatto poi che l'i1i1mt1nità passiva ha lma durata che si- calcola a circa ven ti g·iorni e cl1e in caso di reiniezione tale durata si rid11ce a 5-8, forse i)er la ra1)ida eliminazione e degradazione c11i ,·anno incontro le proteine così introdotte n elrorg·a11ismo, si è cer-

I


1618

IL P OLI CLIN!CO

L,.:\N r\ O

xxx, FASC. ,j{)]

Più fortunato degli altri; Scl1ick i1el 1913 Jati di difterite, percl1è essendo naturaln1ente rendeva noto il valore della intrader1norea- imn1.unizzati non contraggono Ja m alattia, ma zion€ cl1e da lui porta il nome, e da a llora cliffondono germi virulenti. un gran numero di st11diosi, specia lmente 11 s e~orido pu11 to 1ella nostra indagine ha a1nericani, 11a ri·p etuto la semplice prova in lo scopo di determinare la p erc erituale di porcosì larga scala e con tale s\1ccesso, da su- tato1·i d'i bacilli v irulenti e non, viru lenti fra scitare entusiasmi e l'afferrnazione, da parte gli adenoidei, sia rece ttivi che non recettivi. di Blau, che essa debba considerarsi p er la La terza indagin.e, e crediamo la più im• sua specificità al pari delle reazioni di \.\,-as- portante dèlle nostl'e ricerche, è stata quella sermann, di Widal, di Pi~ quet, rispettivamen- condotta ad indagare, dopo la tonsillotomia e ' te per la ~ifilide, per il t ifo, per la tuberco- l' adenoidectomia, il çomportamento della realosi. zione di Scl1ick i1ei bambini i quali all'atto • Un rapido sguardo a ll a letteratura riguar- della visita n el nostro a mbulato rio si erano dante la reazione di Schick, dimostra che i ' din1ostrati recettivi verso la difterite. vari sperimentatori si sono sopratutto preocIn altri termini ci siamo proposti il quecu1)ati, nell'atto stesso in cui facevano la se- sito: la reazione di Schiclc p ositiva prima dellezione fra recettivi e non recettivi, di stabi- l'intervento operativo diventerà negati va dopo lire le percentuali di recettività nei vari anni di esso? di vita. Come co·rollario delle due indagini preceSecondo Schick si avrebbe u11a r1atl1rale in1- dE-nti ci siam10 chiesto se i bambini p ortamunità n el 93 % dei neonati, nel 53 % dei tori di germi continuavano ad essere portabambini nel primo anno di vita, nel 69 % di tori dopo l 'intervento che li li berava dalle q11elli dai ·2 a i 10 anni, nel 50 % dei soggetti torisille palatine e dalle vegetazioni adenoidi. dagli 11 ai 20 anni, nel 46 % dai 21 ai 30, n elStimiamo non inopport11no di ricordare la : 1'83 % dai 31 ai 40 e n el 20 % dei so,g getti di TECNfCA DELLA REAZIONE DI SCHJCK. età più avanzata. ·· o·p portunamente diluita, 1/ 50 del- · Secondo Park le percentuali sarebbero un la Sid. ir1ietta m. m. per la cavia: se la tossina. vie-· po' diverse: immuni 1'80 % <lei neonati, il ne neutralizzata dall'antitossina presente nel siero di ·sangue, la reazione è negativa; se 50-60 % dei bambini, il 90 % degli adulti. Zingher avrebbe invece trovati im.m uni t11tti non viene neutralizzata, la tossina esercita il s110 potere irritante nel punto di inoculai lattanti sino al 9° mese; la percentuale ca- zione e la reazione è positiva. drebbe così rapidamente col crescere dell'età, È necessario servirsi di un ago inolto sotda r endersi necessaria una immunizzazione tile, montato in siringa da tubercolina perattiva di tutti i bambini dal 12° n1ese in poi. ch1è possa graduarsi esattamente la quantità da iniettar e. L'iniezione va fatta nel derma Facendo una m edia· fra i valori trovati da della regione flessoria dell'avambraccio destro, nel suo terzo superiore; s11lla medesima Schick, Park, Zingher, ecc., si può con uria certa approssimazione dire che il 50 % dei r egione dell'avambraccio sinistro si inietta la n1edesima quantità di tossina previamente ba1nbini dai 3 ai 12 ann) di vita è natural- bollita o scaldata a 75° per 5 minuti, la quale mente immune e che gli altri, poicl1è d~11110 ser virà di controllo. Per iniettare 1/ 50 della d. m. m., dil11ita in reazio•n e positiva, debbono considerarsi quali 1 /10 cli soluzione fisiologic a, si procede così : recettivi gli istituti preparatori forniscono tossina difIl 1>rimo punto della nostra indagi1ie verte terica a titolo diverso; supponiamo cl1e il tit·01l0; della tossina sia di 0.03, si divide allora ti d eterminq,r e la percentuale di r eazioni . po0.50' cm'C. (quantità di tossina conten11ta in sitive nei bam1bini adenoidei dai 3 ai 12 anni ogni fiala) per il titolo 0.03, si otterrà un quodi v ita. ziente che nel caso in esame è : 0.50 diviso Un'altra questione che si ricol1 ega còn la 0:03=16.(); sf devono cioè aggi.ungere eme. 16.1 !)recedente è quella rig11a rdante i portatori di soluzione fi si0logica al 0.5 di tossina perchè ogni eme. della nuova soluzio·n e contenga sa1ii. lina dose mortale per la cavia; ogni eme. di 1\1olti soggetti coin reazione dl Schick nega- q11esta soluzione madre si addiziona con 4 eme. tiva (non recettivi) sono portatori di bacilli di soluzione fisiologica per avere una d. m. m. ogni 5 eme. di soluzione, ossia ogni et.ne. di. Loeffler; i germi si sono dimostrat~ av1- pQr conterrà ora 1/ 5 di d. m. rn.' ed ogni 1/10 di rulenti per la cavia ne11'80-90 % dei casi (Gu- eme. conterrà 1/50 di d. m. m . La reazione è positiva quando dopo 24-48 ore thrie), virulenti nel 10-20 %. punto ·di inoculazione della tossina non ì\tlolto temibili per il contagio sono i por- nel risc,a·l data si nota un arrossam,e nto di un trattatori sani con reazione di Schick n egativa,• i to circolare ·di cute, il quale si renderà ancora qu·ali siano stati a contatto con soggetti ma- p.iù intenso al 3° giorno, alla qual 'epoca si può ' I

I

1

- - .......

-


I

[ANNO XX-\., F ASC. 5-0]

SEZIONE PRATICA

161S

'

notar.e qualch.e vescicola nel mezzo dell'arrosNon possiamo esclud·ere n1è aff ermare in mosamento; i margini della zona so.n o abbastan- do assoluto se si sia trattato, al.meno in un za bene delimitati; nei giornri succes's ivi l'infilcerto numer.o, ·di bacilli pseudo-difteri·ci; si sa trazione ed il rossore tendono a scomparire per lascia.r po·s to ad una leggera desquamazione · ch e le ricerche in uso fin' oggi per differen.e pigm.entazione, le quali sono visibili talora ziare i ba.cilli dif,t erici da i pse11do-difterici (cadopo due mesi ed 1an·che più. r atteri culturali, metodi di colorazione, struttu-· Sul braccio .s inistro del quale ci sia.mo ser- r a, a~glutinazione, batteriol.i'si, ferm enta zione viti per il controllo ·con la tossin1a riscaldata, o non si vedrà alcuna reazione o questa avrà. d.egli zu,c cheri, ecc.) non risolvono per nulla il problem a ; soltantò - 1~ virul.enz:a dimostrai car.~tteri della pseudoreazione. bile n·ella cavia è l'µ~ico carattere accertatu, La pseudor.eazione è caratterizzata dalla sua comparsa precoce, 6-18 or.e, da un arrossamen- ma d'altra parte non si può n egare cl1·e bato· diffuso a m a.r g·ini non bene delimitati, dal cilli difteri.ci veri s i possano dimostriare avisuo scomparire verso il 3°-4°- giorno, ne'lla qual'ep oca iiniVece la reazione positiva ha rag- ru1enti. giunto il massim 0 di intensità . Non si nota È probabile cl1e i bacilli pseudo-difterici nè d€squamazion.e n è pigmentazion e. n on siano altro .cl1e bacilli dift.erici attenua ti Ta.lvolta al braccio destro dove avremo fatto (Trautmann, Gaethgens, ecc.) i quali in conl'iniezione con tossina n1on riscaldata si può notare una pseudoreazione, la quale è piutto- dizioni favorevoli possono acquistare caratteri sto frequente negli .adulti, rara nei bambini di virul·enza .e di tossicità .e con· essi l't1nico piccoli. mezzo di distinzione. Come si può ved·er e d all 'unita t abe1la alcu.L\.bbiamo praticato la reazione di Schick esat- ni bamb·i ni con reazione di Schick positiva e , tan1ente su 100 b.ambini adenoidei : di essi, 40 portatori di germi n on virulenti, hanno dato 1ian1io reagito positivamente. Schick n egativa qualche tempo dopo il raLa presenza d el bacillo dif'terico è st ata noschiamento delle vegetazioni a denoidi: quetata nel 70 % dei casi, sia con reazio·n e di sto può rappresentare un caratter e biologico Scl1ick positiva che negativa. importa;nt.e per di s~inguere i bacilli d·i fterici Ci siamo sérvitj com e terreno di · cultura di dai pseudo-difterici, poi.chè è lecito p ensar e quello consigliato da Pergola (1), sia liquido che alle tossin1e m esse in circolo, attraverso per l'arricchimento, che solidificato in piastre la ferita operatoria, dai germi in·dov:ati n ella volta n aso-farin gea e n ello spessore della tondi Petri per l'isolamento. La virulenza è stata provata in cavie da silla di Santorini, può essere do:vuto il .mt1ta250-300 gr., per le forme sospette, e sempre ment.o d·ella reazione, essendo un carattere dei ba cilli difterici v·eri quello di produrre tossine, con ris11ltato negativo. mentre i pseu·do sono privi di potere tossico. Mancand·o ogni altro caratterie potremmo (1) Terreno Pergola per la cultura di arriccl1imento e d'iso'la.m ento: servirci di qu·esto pe.r .una distinzione appros1) Sieiro di sangue normale (di bue, di -ca- simat.iv.a, e poichè la reazione di Schick povallo, pecora, ecc.) eme. 50; sitiva in 40 bambini portatori, diventò dopo 2) Soluzione di olort1 ro di sodio a l 0,8 % l'in terven to operativo, neaati7Ja in. 16, potremo eme. 50; dire che, a malgrado delta prova di virul·enza 3) Tellurito di potassio gr. 0.02; n·egativa, probabhlme·n te a~men•o 16 b.ambini 4) Gialli d'uovo n . 1. ospitavano nella loro faringe bacillii difterici Il terreno .s olido, per l'isolamento in piastre, veri e 24 os pitavan·o bacilli pseudo-.difterici. si ·ottiene :dal terreno Liquido per semplice riscaldamento a 85°-90°. D ei 70 bambini por,tato1ii, 50, dopo più di un Per la colorazione, allo scopo di mettere b~ne ·mese dall'interveri to op erativo , diedero prov a in evid·enza i granuli polari di Babes-Ern.St, . ci siamo serviti della tecnii.ca .çonsigliata dallo culturale negativ a per bacilli difterici o pseudodifterici; è sorprendente constatare come l'estesso Pergola: . 1) Oolor.azio.ne a fr,e ddo del preparato già nucleazione dell e ton1sille . palatine e delle adefissato alla fiamma, per 10-15 secondi col bl•eu noidi riuscisse a l'iberare i portatori, quasi tutdi metilene acetico di Neis.se·r (bleu di mettl.e- ti, dai germi ospitati; fatto questo già ossern.e Gruble.r gr. 1, sciogliere in al'coo,1 .etilico . a 96° cm.e . 20; aggiungere di acido acetico gla- vato da altri {Lynch, vVeaver, ecc.), ma ch e a noi cultori della sp·ec~alità interessa tornacial·e eme. 50; acqua distillata eme.· 950); re a mettere in eV'id'e nza come quello -cbe. di2) Lavaggio con acqua distillata; 3) Trattam.e nto p.er 10 secondi col liquido mostra l ' importa.n za profilat.tica oltre che indi ·Lugol; dividuale, della ton,s illectomia .e dell'adenoi-' 4.) Lavaggio con acqua distillata. d1ectomia. 1

1

0

1

1

1

1

,

'


rr. POLICLlKrco

16~0

[ANNO XXX, FASC. 5Ul

Casi di R . di Schick positiva la quale diventò negativa dopo la tonsillect:>mia e l'adenoidectomla Data ed esito Xon1e e <Jognome

d e lla 1" Reazione

di Schick

,

-oo....

Data ed esito della 2" Reazione

Prova culturale

+>

o o

-ee.... +."

e: o

di Scbick

Q

Q

1. R. Nicola, ann i 11.

18-5-1923

Positiva

Nega.t.

25-5-23

Positiva Ba ci U1 corti

Ncgat.

27-6-1923

Negativa

Negat.

Neg;tt.

J>. I').-.os .. ':\ nna , a11n1. -1.

] 8-5-1923

Positiva

Id.

25-5-23

Id.

Id.

27-6-1923

Negativa

Id.

Id.

3. T . . \dri a na. anni ii.

11-{1-1923

Positiva

28-6-23

Id

Id.

. 30-7-1923

Negativa

Id.

l d.

9-·

4 . R . .-\nna. anni 4.

18-G-192;~

Positiva

Id.

23-6-23

Id.

Id.

5. )f. )J ari o, anni 6.

27-6-1923

Posi ti va

Id.

30-6-23

Id .

31-5-1923

Positiva

Id.

4-6-23

7. ".\f. Giuseppe, an. 12

24-6-1923

Positiva

Id.

. S. Ottorin o, anni 3.

23-5-192:3

Positiva

anni 12.

20-5-1923

10. L. Dan ilo, anni 6 .

I

I

30-7-1923

Negativa

Id.

lrl.

Id.

30-r.1923

Negativa

Id .

Id.

Id.

Id.

3-7-1923

Negativa

Id.

30·6-23

Id.

ld .

30-7-1923

Negativa

ld .

ld.

Id.

29-5-23

Id.

Id.

30-7 .1923

Negativa

ld.

lù.

Positiva

Id.

24-5-23

Id.

Id.

30-7-1923

Negativa

Iù .

I d.

30-5-1923

Positiva

Id.

4- j' -23

Id.

Id.

7-7-1923 •

Negativa

I d.

Id .

J1. D. T. Gina, anni 4.

] -6-192:~

Positiva

Id.

5-6-23

Id.

Id.

15-7-1923

Negativa

ld.

Id.

12. G . .-\ u relia, anni 6.

7-6·1923

Po si tiv~.

l ei.

12-6-23

Id.

Id.

30-7.1923

Negativa.

ld.

Id .

13. D. :.\I. Gaetano, a. 7

8-G-l 923

Positiva

Id.

12-6-23

Id.

Id.

30-7-1923

Negativa

Id .

Id.

14. D'A.rc . Gabriele, a. 8

-6-] 92::!

P ositiva

lei.

12-6-23

Id.

Id.

30·7-1923

Id .

Id.

15. Fr. Carlo, anni 6. .

11-6-1923

P ositiva

J d.

15-6-23

Id.

Id.

Negativa

26-7-1923

Negativa

Id.

Id.

16. Fr. An~elina,

19-6-1923

P ositiva

Id.

25-6-23

Id.

Id.

30-7-1923

Negativa

Id.

Id.

li

\'. )f ;i rio.

9. O. ~1ario,

anni 9.

anni 5

I.:in1n1unit ~1

att·iva, per mezzo dei vari vaccini si ottiene in te111po più o m eno lungo. Col vaccino di Park, iniettato per tre volte di seg·uito alla distan.z.a di due settimane da l1n 'iniezione all 'altra, bisogn.a atitend.ere due mesi, e talvolta anche tre, per vedere cambiata la reazi one d:iJ Scl1ick da positiv.a in neg·ativa. Per mezzo di llna tossina noni completamente n·eutralizzata, Gorter e Huinink otte11nero la provocazione di 11na suffièi ente quantità di antitossina tre settimane dopo d ell 'injzio della vac-cinazione. Con la miscela \'accinante l)reparata s-econdo le norme stabilite dalla Direzione di Sanità americana, la imm11nità si ott•i en.e di. regola in un periodo d1 tempo co1npreso fra tre settfunane e dl1e I

ll1•8SÌ.

Potendosi verifi care, attra·verso l a ·s oluzione cli contint10 prodotta d al raschiamento , come l1D az.i one vaccinante per opera delle tossine dei lJa.cill-i annidati n ella volta naso-faringea € nello spessore delle ste sse vegetazioni, ci è parso opportuno r ipetere la seconda reazione cl i Scl1i.cl{, qn elln, che dov eva svelarci l 'event11al e stato di immuni tà, non pr·i ma di 30-40 g·i.orni da !l'intervento operativo. . Fors.e qt1esto periodo di tempo è stato troppo hre,1 e e le percentt1ali s11 riferite sarebbero state più elevate se n.oi avessimo fatto la s·econrla reazione dop o tre o q11a.ttro mesi. 1

,

l

lei.

Tornando s11ll'argomento vedremo se questa ipotesi avrà conferma. Esempi di a11tovaccinazione con germi attenuati , non mancano. Già nel 1914 Valagussa, per spiegare i buoni risultati ottenuti dal raschiamento della volta faringea n el p eriodo di declinazione della pertosse, avanzò l'ipotesi che, secondo i concetti della vaccinazione alla vVrigl1t, i veleni solubili ed i veleni del corpo batterico del bacillo di Bordet-Gengou, venissero assorbiti attraverso la via dei capill.ari sanguigni apert.i dall'intervento · operativo, e che la guarigione cosi otten11ta J') Ote.v a paragonarsi a quella provocata dalla p11ntura esplorativa in alcun·e forme di pleuriti, dalla la paroton1ia n.eJ.le pe.r itoniti s1ierose, alle autovaccinazioI1i di Gilbert, ecc. Eg11al e me·ccanisn1.o d '.a zione possiamo invocare noi per_ spiegarci quello .s tato di autovaccinazione la quale si è otten11ta n.ei nostri casi in seg·n.i to al raschiamèntfo della volta faringea e che si è resa yvide.n te dal netto camlJiament.o della reazione d.i Schick: positiva prima e negativa dopo d·ell 'intervent o operativo. Q11anto possa d11rare questo stato di imm11nirtà attiva, in tal modd· ~rovocata, non è po~­ sibile dire per ora: bisog'berebbe far passare dei mesi ed ancl1e degli a nni, e poi ripeter e a.ncora t1na nuova prova di Schick.


~ Jti 1111 UIltH11111111111 IIl IIli I111111111111111111111111111111 Hlt H1lt IIIli li IIIli Ili IIIli III Ili II IIIli IIIli Ili II IIIII :111111111111111111111111 !11111111111111 Il ti I-~

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ALIVALE

ANESTESINA •

FERRO-SAJODINA

Preparato organico di jodio

Anestetico locale

Preparato

I tn b a I I a g g i o r i g i n a I i .

-

-

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Di buon sapo re e bene accetto. Scrofolosi - anen1ia - lue - ecc.

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I mballaggio or iginale :

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Tubetti da 20 con1presse di gr. 0,50 t-2 con1presse, 2·3 volte al giorno.

== -- ·

1 na

- . -----

di provata efficacia.

--

P1"op r1 e trt :

-- -

iniettabile senza causare la • '

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---

Internan1ente: 1 o 2 tavolette da 1nezzo grammo, tre o quattro volte al giorno. Usan·dola come anti· piretico, si posso no abb reviare gli intervalli (gr.0, 10 all'ora oppure gr. 0,25 ogni due o tre oreJ. Per iniezioni : 1 o 2 iniezioni gio rn aliere sottocutanee o intra1nuscolari di 1 o 2 cm3 di solu zione al 50 %.

1 tJl ballaggi or·igi nali :

' Novalgina in tavo lette - Tubetti da 10 tavolette da % gr. ognuna.

Novalgina in soluzione al 50 % - Scatole da 5 a 10 fiale da cmli 1 (== gr. 0,50 di Novalgina1. Scatole da 5 a 10 fiale da c111 3 2 (= gr. 1,00 di Novalgina). '

PERLE DI VALILE •

Ottimo calmante

Eccitatore e tonico uterino effit'acissimo.

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-- · -

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facih:: solubilità - quasi insapore - ben sopportata n1inin1a irritazione nei tessuti.

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-

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fatto CJllfl to il qual.e &tal'ebbe a d im ostrare cl1e t1n fe11 o men o cli all erg·ia i ])l'ovoca sempr e per i·en•trata in ci r co lo delle tog ir1e diftericl1e attraverso Ja soluzion e di con t inuo operatoria, e cl1e i· <1ller g ia in alcuni casi si manifesta con l ltl aumento dei poteri di d.i fes a, in altri cor1 1111a ridt1zione aJ)l)·r ezzabile di essi. 1

TI I A~S ( Jl\i( ENDO :

1. Sor10 staii esaminati 100 harnb ini adenoid ei: di questi, 40 presentarono reazione di Scl1ick nettam.e.n te })OSitiva. 2. Ri1)e1t11ta la reazio11 e, 30, 10 gi·orni dopo il raschiamento della Yolta f aring·ea, essa riuscì nuovamente positiva i11 21·, neg:ativa in 16; ciò vnol sign ifica1·e ch e 16 b.aml)in i Sll '1·0, osisia il 40 %' acquistarono in tal modo l 'i mmt1nità , ·erso 1n. rlifte l'ite. Dieci bamlJini pr.esi com e controJ.Io, ed ai ql1al.i 11on venn e pe r ciò fatto a lc11n intervento operativo , prese11tarono la 2a reazione con car atteri d el t11tto identici alla prima. 3. Un num ero molto scarso di sog·getti, q11attro su tutti q11elli .esaminati, presentarono la seconda. r eazion e ancora l) iù evidente d ella prjma, ossia fortem.ente pos.itiva. 1-. Settanta su cento bambini a denoidei si. ditr)o str a rono portatori sani. 5. Dopo la tonsillotomia ed iJ, rascl1iamen to della volta faringe.a., dei settanta portatori san i, soltanto venti continu.aron·o a presentare germi difterici o pse11doclift.erici n el rr11 1co 11asale e della volta naso-fal1ingea.

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1920.

Cor riPrs. Jol111~ I-Io1Jkin · f~ 11!l., 1915. . J-J A1I N e OMl\!IER. R isitl lttli pratici rlell' ·u so rlel 1 acci110 a11fricliflc1·ico di n eltri11g . IJeuts . l\I ecl. \i\Tocll. , 191'i·; Riv. di Clin. Ped., 1915. K OLì\TER. L a ?'ert:ione <li .._ r; liicl\. p er l'imnltlnif rì 1Je r so la clift e1·ite. Soc. P ecl. ùi Filadelfta. 12 ge11naio 101f>; Riv. Cli11. Ped. , 1916.

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_ rl es M ensrh en Cl7lf di71 li f r'rie to.r:ininiec ti o11 als ansd ru k cles Sc hutzkiirp Pr(Je lìalt es .seiri es se1''ll117 $. Ze itscl1r. f-Ctr l(in d., B el. 'l., 1912. lVIooIGLJ ANI. Con,tri bt1,to allo st1tdio della reazione di clii clr. X co11gt esso pedi a t rico ita-

liano . Sez. P edi8 t1'.ica d el I' Accademja di i\I ed. di Nevv-.J ork, 10 clic. 191 'i·. P ERGOLA NI. f\T1101'0 nictodo per la <liaanosi batt eriol ogica d ella diftèr i t e co11 la C'tl lt11ra di arric clii111eri to. Policlinico, S.ez. !)rat., 1921. R BNA1 TLT et LEVY. Sur la <liphtéri110-réa ction. Ar1nales d e ìVIéd ., 1920. S J·:RERO L.L'LE r et i\'IARI E. Bnll. (le 1a <:: oc. :\fécJ. cles Hòp. de P a ri s, 1921. SPOLVERINI I ... L 'in flu en::.a ri el siero nr>lla reazione di .';c liick 11011. pu ò ri t e17. ersi ·11.n fatt o sp ecifico . I,a P ed iatria, 1U20. VAGLIO. L 'i111, , 1n11,niz:.azi one Clt t;vrt co 11 tro la difterite. Riv. sint. « L a P eò jatria n. 1921. V ALAG l lSSA F. S·u lla ci1,ra clii1·11,,.gica cle1ra perto sse . Atti dell ::t. Clii·n i ca Otori no1.nringoiat r ica della R. Università di R oma., anno 1914·. P ARK \\YILLJ A:VI.

Sll lla profilassi rlelln difterite. Jo11r11. Am eri c. ì\!.l ed. Ass ., 1021; Il r>o}jclinico , Sez. prat., 1921. ·\:\(r.AVER an d MA BER . .';ul va,l.ore <liaa11.os li co clPlla r eazio1ie di Schic lr. nel/a diftPrite . .Journ.

'\\TEAVER.

of inf. disease , 1915. Active immu11.i:,atio11 of· inf a11.st agoinst di phteria. Am. Jot1-rn . of Dies. of Chil-

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dr en, ag. 1918. In. M etods of 7lsings diphteria toxi11, i11 th e

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Sc liic k test 1•


1622

IL POLICLINICO

[ ANNO

xxyx, F ASC. 50 1J

OSSERVAZIONI CLINICHE.

Tale distu.r bo par.e non sia stato causa di molestie di qualche importanza sia la prima C'~e la seconda volta; la paziente potè acc11OSPEDALE CIVILE Dl FORLÌ. d1re :;tlle su.e facce~de piuttosto faticose (maSEZ I O~E ìVIEDICA diretta dal prof. P. STEFA~ELLI. celleria) : d1·ce p ero che era alquanto dimagr.at·a . Da allora è stata sie mpre ben1e per circa Un caso di chiluria nostrale. 18 anni. Ebbe influenza nel 1921 ma senza • Dott. PANTALEONI PIO, aiuto. ' complicazioni. Da circa un ·anno dice ·di avvertire affanno Comunemente per chiluria si intende una di respi:ro, dolori puntori al precordio cardiomalattia dei tropici, dovuta a certi parassiti palmo, sie nso di formicolìo alle mani, 'deliquii; (distomum seu bill1artia '11aematobia ; la Fi\aria da 3-4 mesi nota irra diazion1i di dolori alla s31nguinis e l' Eustrong·y~u~ gig·as) i quali si an- scl1ie11a e a:ccessi di s·offocazion.e di durata nidano nei vasi sang·uigni e nei linfatici spe- p iù o meno lunga specie di notte; prendeva cardiocinetici e stava a riuoso assoluto da cialn1ente ·degli .org.ani del v entl'le determinando qualche settimana. . la fuoriuscita del chilo nelle vie urinarie o· D11e giorni prim.a dell'ingvesso a ll'Ospedale ha notato ·di nuovo la comp.arsa di u:rin1a latnelle grandi cavità (peritoneo, pleur.e). Nei nostri p.a esi, a meno che non si tratti tescente : r~cor~.a. che la prima :Urina fu preceduta dall em1ss1one dolorosa di uno zaffo di di soggetti pr ov.enienti d·ai paesi caldi, il pen.- coagulo g.elati·n oso g:nosso quanto un dito· in sie.ro di un.a causa par.assitari·a di front.e ad seguito Jia emissione è stata indolora, l 'u;ina d~lle 24 or.~ non s·embra diminuita di quanitiun caso di chiluria, sarebbe affatto fuori ta, .solo d1 quando in quan.do è m~sta a posto. sapgu·e. La cl1iluria dei nostri paesi (chiluria nostraLa :i;:>. assicura di non essere notevo1J'l1ente le, cl1iluria n·o n parassitari1a.) rappresenta una diminuita di forze n è di peso : appetito ben co nservato, parca nel bere e nel mangiare; mai even·tualità morbosa ancor molto oscura nel nè tosse, nè vomito; alvo stittico; ha suo significato clin.ico e n·ell.e sue partic,ol.arità febbre, notato inoltr.e .aumentato il cardiop.a lmo ·e la patog.enetiche sta per la rarità con cui essa frequenza degli accessi di soffocazione : per cade in osserv.azione, sia per m~:qcanza di . qu·esto ricor~e al nostro Osp·edal e. Esame obbiettivo. - Costituzion;e scheletrirep.e rti anatom o-patologici ben accertati. ca regolar.e, aspetto non soffe~ente e discreMi sia quindi permessD di riferire su di un ~e le c·o~dizioni di nutrizione (p esa J{g. 70); caso di urine lattiginose che ho potuto stu- pe1le soll.evabile in ampie piegh e, colorito 1deldiare n·e.11~ sezione m1ediC'a dell'Ospedale Ci- la cute rosea escluse le parti alte d.el tor.a.e.e e vile di Forlì e che i:l prof. Stefane.lli, ·mio il collo pieno di eruzione vescicolare. · Non si palpan,o ghian·dole in n·essuna parte maestro, m.i conis ente di rien·dere pubblico. d·el corpo; all'addome si oss.ervan·o le vene sottocutanee dilatate e tortuose diramantisi in Caso clinico. - E . P. ·di anni 57, casaling.a alto a guisa di caput medt1sae. . . di S. M.artino in Strada (Forlì), entrata in Sensorio in .condizioni normali, nulla a caOspedale il 26-VII-1922. Nessun precedente 1·ico dei vari sensi specifici (l.1dito, vista, ododegno di nota, sia f'amfgliare, cl1e personale: rato, gus,io) nè dell.'a sensibilità gen erai.e (tatmestruata a 14 ,a nni, sposata a 20, ebbe 11 tile, dolorifica, termica, stereognostica). T-emgravidanze di cui 4 abo.r ti, 4 figli morti ap- 1)erat11ra = apiressia ; pressione vasale (Rivapena nati, tre ancora vivi e sani. Fin d.alla Rocci) 120 mm. ·d i ·H g.; po~so ritmico regol.are , prima gravi·danza ebbe coliche addominali ma 70 pulsazioni ar minuto; ~es1piro r·egolare (20). P·er t1n periodo breve (2 ·O 3 S·~ttiman e) senza L'esame degli org.{l·n i di movimento e del sifebbl'le ·e senza disturbi gravi da obbligarla st·ema nervoso, negativo. . All'esame del torace niente degno di nota si al letto. . Non ricord a di aver soffe·r to altre .malattie ri1eva a carico dell'apparato respiratorio . fino· a 35 anni; da allora ·data la prima comApparato circolatorio. L'urto ·della punta è parsa dell'11rina lattescente; senz.a causa ap- visibile e palpabile al se.sto spazio sull'ascelparente la donna si acco·r se che le urine erano lar·e anteriore; vivfs.simo im·p ulso al giugulo; di color caffè latte con coagul i biancastri, sen- spiccato il ·s intomo ·di Olliver-Cardarelli. L'aia za sangu e: essa r.acc.onta di aver osservato di ottusità cardiaca apparisce enormemente che per alcuni giorn.i le t1rine erano sempre i':ngrandita .e 'd eformata; n el suo complesso lattescenti, poi si alternavano con urine m·e- ess a assume una forma triangolare con la bano torb:Lde o del tutto C'hiare; dice anche che se in basso. A d·estra l'ottusità giunge fino a il f enomieno era più manif es.to quan·d o lavo- 3 cm. ·a l di :fuori della parasternaJe sulla quarta ·c ostola; a sinistra giun·ge fino a 1 cm. rava che non qu.ando stava in riposo. ' · Dopo 3 mesi en.trò in Ospedale ove ;.fu te- al di fuori della mammillare ·a livello della nuta a dieta lattea 1e a letto e. dopo altrj 2 quarta costola. ' In alto sul manubri.o 1dello mesi ne uscì ch e le u:rin1e erano tornate' sta- sterno esiste un·a z.ona di ottusità che si conbilmente chiare e si mantenin.e ro tali per t1n ., fonde in basso coll' ottusità cardiaca e che a Jiv·ello dei 2° spazio deborda dalla ma~ino­ anno . Di1rante la. quinta gravidanza;-. circa al 6° sternale cm. 3 .a destra, · cm. 2 a sinistra. Almese ài gestazion.e, ·ebb.e di n.u ovo\-11rine alter- 11ascoltazione si rileva il prim.o tono nettanativamente latteS'centi .e èhiare fino a l ter- rnente sofìfiante alla punta .e .alla b_ase, il semine : dopo il part•o 1Et t1rine ritornarono lim- cond·o ton.o accentu.ato, metallico· sul rocolaio aortico con .un netto soffio . diastolico. Ascolpide. r . 1

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[AN!\O XXX, FASC . .)J J

SEZIONE PRATICA

tando a livello della zo·n a ipofonetica rilevata i11 corrispondenza del manl1brio dello sterno, si ascoltano nettamente rinforza ti i toni cardiaci. Gli organi del ventre appaiono spostati in basso e mobili, ~pecialmeinte il fegato cl1e è mobilissimo, qtl'asi migrante sì da giungere alla spina iliaca a paziente in piedi; è un po' dolente .alla palpazione. Il suo limite superiore è abbassato sì da toccare la settima costola in posizione orizzon.tale e l'ottava in posizione verticale. Anche i ~eni e la milza sio no mobili e abbassati: la parete d ell'addome è flaccida, av1

1623

sul trocosco1)io (fig. 1) : fac endo l'esame di profilo il mediastino uosteriore è ristretto e schiacciato nella s11a parte più bassa : l'arco dell 'aorta si })Orta in alto fi110 al limite s111)eriore dello sterno: l'aorta discendente è norimale: tutto il mediastino è adombrato e confuso con l'ombra sacc.iforme dell'aorta ascend1ente. Esami complementari: esamp cromocito1netrico del sang·ue ~ Hg. 70-G. R. 3864000. G. B. 3500. R= 1 :702 Vg. = 087. Formola leucocitari·a: polinucleati n·eutrofili 40 %, basofili 1 %, eosino1fili 3 %,, mononucl.e·ati medi 27 °~, grandi 4 %, linfociti 24 %, forme di passagg·io 1 %.

FIG. 1.

vallata agli ipocondrii, sporgente l.n basso sotto l'ombelico, sacciforme se la paziente sta in piedi. · Niente di notevole a carico d1elle fl1nzioni gastro-intestinali. All' esa1ne radioscopico dell'addome n•otansi gli spostamenti dei visceri già rilevati a ll'.esam1e fisico. . Al torace si osserva un'ampia ombra pulsante ritmicam·ente coi · battiti cardiaci, ombra triangolare a base in basso cl1e si stac.ca dal cuore ed occupa tl1tta la r egione retro- e parasternale sino all'ascellare anterio·re a destra. n .etta ombir:a -consierva g li stessi caratteri 1 nel1 ~0S'Servazi'Olie dorso ventrale che ventro dorsale sia tenendo la p. in piedi come sdraiata

Esame bacteriologico del san~·l1e negativo come la ricerca dei parassiti sia di giorno che di notte. Siero-diagnosi ·del Was,sermann (dal sangue) positiva ( + + + ). Cutireazione alla tubercolina negativa. Es. feci: ben formate, di consistenza dura, di colorito normale : sang11e assente; es. microscopico: detriti alimentari, ql1a1ch e .g occiolin·a di grasso, non .si notano uova di parassiti. Uririe : aspetto lattiginoso con uno strato evidente più denso alla superficie; coaguli densi in sospensione e nel fon do: ,s angue libero nel fondo o co.agulato. Q11antità 1500 P . S.= 1014 R.=alcalina, albumina da gr. 8 & 12 % 0 ; z11ccl1e.ro (glt1cosio, pentosi), assente; acetone, acido acetacetico.

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1621

[ANNO xxx, F'ASC.

lL POLICLCNICO

50]

ass·enti; 1:>ig· n·1 ~nti bilia1"i, 11robilina, inc.lacnno d-ei g·rassi ir1geriti, at1111enta va p11re la latteasse11ti; sa11gt1e prese11te; 11rea gr. 8,20 %0. 1sce11za ·delle urine. Ho dosato coi co·r1s11eti Il 1sedimento è costituito di a111massi g·elatimetodi il g·rasso contenuto nelle urine : · nei nosi lattescenti co11 sf111natura i·osea; i11icrovari l)Briodi di lattescenza delle urine esso vascopiean1er1te costit11i-;,i di globuli biar1cl1i e r iò da g·r. 1.20 a g·r. 3.70 'Yoo. rossi con sc arge cell11 Je ovoidali. Non ... i noContempol'anpamente facendo il dosag·g·io tan.o elem enti i·ex1ali (c ilindri, cellule) r1è dei d el g·rasso nel ~ang·uè r1otai cl1e subiva variaha ci netti. Fissan do in alcool as1sol1tto i detti zio11i ~t d eguate alla qualità dell'alimentazioeoag·11li l attiginosi ed eseguen.do l·a tecnica cone (1-1.70 "%). No11 si r1otò par a.Jl elisrr10 i)e l'n1111Le· di i11 cl11sior1e e colorazio11e come })er le fetto tra qnantitù di g r asso .e ùi sangue n.elle al tre in clag L11i isto log·i cl1e, si in-ette in evident1rir1e, t11ttavia tra i cl11e fatti 11n.a cer ta diza 1111 tesf;11to coagul ato Jìrivo di str11tt.ur.a pe11den·z a. e isteva i1ercl1è cor1 l 'a11mentare d eJmorfologica })l'Opria con alla }ìeriferia appic.l '11no a11m enta va ancl1e 1 altro. cicati dei le11cociti i1ormal i (mononl1cle·ati e l,a, pazie11t.e f ll tent1ta in os~rvazione dal linfociti) e g·lobl1li ro si e in minore r1umero 22-V II-922 a I 29-' ' III-922 d11rante il ql1ale pedelle cellule d-elJo strato .s11perfìiciale della veriodo f11 tentata nna c11r<:1. m·e l'c11riale, pere» scica . No111 i -os'"'er va110 ele111e11ti del i·ene, · n è senza i-isuJtato. Es ~a non accusò ma.i dist1u~bi ele111e11ti etero1J lastic i de l re11e o clel1a vescica. s.11 bb Le-tti vi a carico della rn ir1zior1e : acc11~a va Co11 l'obbiettivo ad imJnersione l.a parte creirrvece dist11rbi caTdiaci cl1e si a11dai-ono man10 .. n delle ol'j11e i·isultn. costit11ita ùi g·r a11 uli 110 tri a.110 accent11a11dosi fino n cor1dn rJ a <1 Luord1 g·rasso oltremodo , fini cl1e l'lasentano i li · te. Ad intervaJJi variabili, da i1ltimo ::t.ssai di initi d l-!Jla -v1siJ)jlita. l)on i· ebo l]i zione e agg·i11nfrequente -l a inalata er a colta da accessi llista di ·acido acettco l,11-r]11a fi]tra legg·er111ente pnoici, con vivo senso di ansia r1d oppl'es ione torbi cl3, agitata co11 etere e alcalin izzata con prec.:ordiole. Il pol.so diveniva frec1nente (140) lisc1va di .so da s i ci1iarifica completame'llte. e piccolo, Ja. faccia cia11ot:ca, i11 11110 d i q11eOltre al g·rasso si so110 trovati a11cl1e gli sti ncc.eissi venne a i11orte il 28-VIII-1922. altri el.zrnenti del cl1ilo e q11indi a1b11mina e .4 utopsia. - Aperta la cavità toraco adclomjsno i lJrodotti di trasfor1nazione, celll1le linfolnale co11 tng·lio n1e-cliano e postate le 1)areti <li e corpus,colj ro ssi del sang·1te. coag·11li di secor1do !a tec11jca l1snaJe. si n1ettono allo fìlJrina. sco11 erto i visceri ir1terni. Il c1101·e e J'aol'ta All'ing.res;so in O. le nrine so110 ~ang·111.g·ne ètScer1dente enorrn emente di1Htata formano u11 ancl1e macroscopica mente in tt1tta la giorna ~a grosso 1;>1oeco ct 111 eiforme, irr egolare, con bozza e a11cl1e la. 11ott e : non f11 r1otata alr11 11 n. ctif1(·più svih1pnnta a destra e vn.ste adt:1renze allo tenza tra le u1·ine del giorno ·e deJln i1otte sterno, al diafra1nma, tra . perjcardio e ple11re. come t.aJo·ra avviene nelle cl1il11ri'e t1·opicali; tra q11 este .e i ·1ìol111011i cl1e f111paio no scl1iflcness11na diffe1·e11za. l)er la stazi on e eretta sia cia ti snecie a cl es tra. I.e cavità u le111icl1e co11pe1· la J)Osizi.o n e orfzzonta le o SLll fì a 11co. Do- te11g·ono l1n ]10' cli liquido s ie t·osò. Il medjasti- · po 5 g·iorrli di ri1)oso 1'11rina di\'cntò m en0 J10 a11tel'iore è e11ormemente alla 1·gato e pie110 emotrag·ica ma, la presenza de] sang·11e, J)er cli tess1tto connettivo denso, J)ro,d otto, di reaziolo meno microsco11ic.am ent,e , 'n on m.ancò mai ne del proc.esso infi.a1nmator io cl1e l1a interesfino all,esito. s ato per m ,o lti anni l'albero c8rdiovas.c olare. L,osserv.azion·e quotid iana della lll'ina fece Detto tesst1to r eattivo ing·loba t11tti g·li organi rilevare com e -1 a. rattesce11za s11 bisse n ote\·oli del xnecl insti r10 stesso. Il ·cuoI.e è fisso to al dj avariazi.oni di i11tensità: le 11tine ·raccolte nelfrn.r11n1a, il pericardi o aderente al miocardio in 1<..> varie minzioni in vasi se·parafi si !)r.esen, inecl1 ia co n1nleta; il ve11t1·icolo sinistro i1)ert.ano ora biancl1e ·co111e l atte,. ora apper1 a. -tortrofico con J1areti 1S})esse oltre . 3 a 4 cn1. · anbidi cci e, q1l èllcl1e rara vola ar1cl1e li111pide del cl1e r oreccl1i ttn sin i stra è ipertrofica e dilatutto. Esamin.ate i11 q11esto mo·n1e11to si l:ll'ese ntata men~1·e il ventricolo e 1 o reccl1ietta detano n1'eno ri cc·I1 e di gras·so e di nlb11mina , stra hanno pareti sottilissin 1e e cavità scl1iacperò i] Sedimento è Sempre costi.tl1ito di g]ociate da l1na eno tme sacca cl1e sovrasta il bu li b ianchi e rossi, $Ca1ge cell11le vescicali. ct1ore. _ Variabile fu l1L1re la for1nazion.·e dei coag·11li Sl trattç. cl.i i1n vol11rninoso an.eurisma c1e·l la e n volt e ·er ano @;in i1r.eformati i11 vescica , al- aorta tor.acjca a>scer1·clente cl1e prende punto di tre volte si forni ava110 au1ìe11 a P111essa. l' n ri na, partenza dalJ'orificio aortico e finisce i11 alto altl'e volte molto 1Jit1 tar'dJ o .affatto. a 2 cm. dall'origine del tron1co anonimo. I,'aJ_,a qnar1~itù g·iornaliera delle urine variò n e uri smn è rap11res·enta to da nna bozz.a fn s·ì.da 1400 a 2100 : il · 1111111ero de I! e . rninzioni da f orme con pareti scJ1iacci ate -e variament.'l i1ieg·l1ettate s11 loro stesse (fig·. 2 ) : facend o l1na . . e4 a 7 n-e lle 24 ore. Al l'esarne cistoscopico r10tasi l ep;gero ar1·ossamento della i1111cosa, q\1a zion·e longit11dinale la sacca. si trova piena èli e là sporgen te sotto forn1a d j cordoni poco sa11g11 e coag11lat.o, asportato il q11ale si libera pron l1nciati: l l1rir1 a lattescente esce a getto l1na c.avità· Junga circa 8 cm·. e larga 4 con un cl iscon ti n u o ct a am.h e cl 11 e g·l i i 11·ete ri. Prova m.- perimetro m,assimo di 14 cm. Si conrtin11 a in a1to con .l 'a0rta toracica .cl1e nel suo ultin10 mo a m ·ettere la mala ta .a diverso. trattamento di·etetico e nota1nn10 cl1e la qt1antità del tratto a·~cende·rite, nell'arco e nel tratto digrasso della nl'inn vnriava in rapporto con scenct.e11te è norn1ale per vol11n1e -e consistenquello ing·erito. Se s i teneva a dig·i11no comza. Le pareti della sacc.a. ane·urism·atica sono pleto ]a lattescenza diminl1iva notevolmente; d11re. soesse m •ezzo ce.nt. internamente con placcl1e ·opaline bianca1stre li.scie a lql1anto rise a so.io ltltte le l1rin e conservavar10 1111 as1Jetto bia11castro costante, con coagn li cremosi e leva.te a lc11.n e di configurazione raggiata, m ensnng·1le. Se s i n1ettev.a 13, p, a.11 a di eta com11ne tr.e esternamente si os.serva110 le traccie del processo i11fi-amm ator~o cr o11ico (neriaortite (cioè alla seco11da o terza: Jatte 500-1000, pafibrosa ) cl1 e si è po.i esteso a t11tto il media11e 200. mine.s tra. 60, car1l e 200. 2 uova. ~00 vino, 30 zuccl1ero) o s i a um entava la q11antità stino. , 1

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f ANNO XXX, FASC. 50]

SEZIONE PRATICA

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IL POLICLINICO

[ANKO XXX, FASC.

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La sacca aneurismatica comprime tutti gli con1111·essione meccanitCa del dotto toracico. Il organi ·compresi tra .sterno e colonna vertenostro caso è intere2sante anche per I.e ripetibrale e cioè ventricolo e orecchietta de.stra zioni del fenomen10: osservato per la prima le cave, l'.esofag·o e i1 a.otto to1·acico (fiig. 3). ' Proseguendo nell 'autopsia, si trova il fegavolta a 35 anni per 6 mesi, la paziente guarì to ingrossato, .di consistenza dura, ptosico e spontaneamente col riposo e la dieta; stette con lega1ne11ti molto rilasciati sì che ~i ))llÒ bene per un anno, poi di nuovo durante l'ulspostare in ogni punto della oavità addomitimo p•eriodo ·d i una ·gravi-danza ebbe chiluria nale. .Lo 1stomaco e la milza s·on10 nure ptosi-ci ' senz'altro di special·e. I reni sono mobili nella per t.re mesi che cessò improvvisamente col loro loggia ma · non ingranditi di voll1me, nè p,arto. In seguito è stata bene per 21 anni presentano macroscopicamente segr1i di rili e- p11r avendo altre 6 gravidanze di cui qu·attro vo: .s ezionati trasv.ersalmente hanno la sostanza corticale mol to ridotta e la sostanza mi- a terminè .con 2 figli ancor vivi. Nel nostro cadollare con st1~ie lattescenti; i bacinetti pure so s-i tratta cli un soggetto con reazione di sono pieni di liquido lattiginoso. Gli ureteri \Vassermann fo:r temente positiva, con median on presentano rigonfiamenti, nè tortuosità. stinite e grosso a.n.euri.s.ma dell'.aorta tor.aciLa vesci.ca è di volume norrna1e con un po' di urina lattescente e rag·grumata; la mucosa ca (tratto ascendente). Se vogliamo ammetteinterna è sollevata in ampi.e pieghe ma non re cl1e la medie sima causa abbia agito da si osservano varici venose nè linfatiche. ostacolo me.c oanico al deflusso del chilo in tutNe.ssuna lesion·e macroscopi.came·n te impor- ti , i periodi bisogna pensare .che il processo tante a cari.cc dell'intestino, dei grossi vasi · addominali e di quelli della parete dell'a·d- infiammatorio cronico di probabile natura dome se si esclude la enorme dilatazione delle celtica che ha portato alle lesioni mediastinicave, della vena porta e d.el1e azigos, com.e .cl'lle .sopra d·e·sicritte con imbrigliamenti del pur.e la varicosità delle vene della parete ad- dotto toracic'o' , abbia avl1to delle poussées di dominale riscontrate all'esame ·obbietti vo. Dopo accurato esame in sito ·dai vari or- miglioramento e di peggioramento fino aµ'epigani si , asportan.o in blocco il c11ore coi grossi logo 11ltimo dopo 22 anni ·d i malattia ignovasi toTacici e S·egmenti dell'apparato orina- rata e non curata. Il processo luetico clhe averio com.e pure frammenti di polmone, fegato, va intaccato l'aorta fino a determinare l'aneumilza e si fissano in formalina al 10 %. Si proced·e alle indagini istologiche .coi vari me- risma grosso 1e variamente p) eghettato ,descritt .) a ll'autopsia, aveva intaccato anich.e il metodi di fìssazio11e ·e co1orazione. Tale indagine a carico dell'aorta e dei vari diastino con produzione di abbond.ante tessuorgani del mediastino non dà altro di note- ttJ connnettivo che cir.condava tutti. i visceri vole che i segni di pregressa infian1m.azione cronica con t essuto reattivo cicatriziale che protll1cendo consegu1enze varie a seconda delimbrigJi.a .i vari organi e comprime il dotto ] !.l resistenza .e della funzione di essi e della toraci.co. Ql1esto ultimo non presenta rigon- maggiol'e o n1inore a dattabilità, data la lenfian1enti nè altri segni di malattia propria. tezza del processo infiammatorio stesso. Nella ve·s cica si nota un aumento degli straLa patogenesi della chiluri~ nostra1e è ·s tata ti muscolari e della mucosa; il- t essuto linfo id e non è in .aumento . Nessuna alterazione oggetto di lunga discussione nei pochi casi istologica neg·li ureteri e nei bacinetti. che · sono stati pubblicati, casi diel resto molRe1ie. La sostanza coriica1·e è fortemen- to ·v.ari pe·r la sed·e e la natura d.ell'affezione t e rid otta di .spe.~s ore; l e cellule dell'epitelio renale sono rigonfie e .in parte sfal,date. I.. a f otrdamen ta.le che aveva dato origine alla sinsostanza midollare è rappresentata da è~ n ali­ drome urinaria. coli pieni di c1oag~uli gel a tino si e tessuto· interNel caso ·del Roberts l'infermo .aveva perdi• stizi.ale lasso. I ·vasi linfatiic i ~o:. o dilatati e ta d~ chilo per 1e urine ·e per la pelle dell'adbeanti. n e) tess11to interstizia1e · co·n1e p11re i dome e all'autopsia si riscontrò un'immensa vasi sangl1igni. Tale reperto è id·en tico nei due r en.i ed in ogni sezione di essi. esagerazione dei plessi · linfatici nella parete addominale, e nessuna l·esione a carilco della · vescica. bacinetti .e reni: nei polmoni e npg·l i CONSIDERAZIONI CLINICHE. intestini tutti i segni di una tubercolosi avanzata. Nel .ca.so d el 1dott. Port un pacco di ghianLa diagnosi del caso cliniico sopra indica to sembra facile per ciò ch•e si rif el'isce alla dole tub·ercolari comprimeva il dotto toracico constatazione dei fatti: si tratta di una chi- e determinava la sta.si linfatica nei vasi afluria v'Bra e propria, chiluria n.on parassita- fiu entL Nel caso illnstrn.to dallo Stu.erlz ed ria o,d essenziale .o nostrale come venne chia- operato dal. Konig· esistevano uova di Et1s·~ron ­ ma ta in seguito. Il difficile sta nell'interpr.e- gylus gigas nelle urin.e chilo.se, il cateterismo tazione etiologica e patogenetica. L'esame cli- ureterale dimostrava che le urine chilose pronico del torace, le indagini ra.diologiche e pjù venivano solo dalla l)art ~ s·inistra; mentre alla ancora il reperto ·n ecroscopico ci fanno pensa~ biopsia non fu possibil·e rintracciare il parassita nel rene, e n ep pl1re nel bacinetto nè alcuna re ohe si tratti di un caso identico a quel.lo alterazione dei vasi li.n fatici o delle glandule. descritto dal Port cioè di chiluria da stasi per


[ANNO XXX, FASC.

SEZIONE PRATICA

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1627 '

Le osservazioni cliniche sono meno scarse sopra a.ella ve.scica, 1a presenza costante del dei casi seguiti da autopsia: casì sono noti sangue accanto ~I grasso e che spiega la radei casi di chi.luria in ammalati di cuore, la gione della forte dose di albumina delle urine osservazione del Concato che vide sorgere la chilose, ren·dono prob.abile l 'ipotes i' ch e le vie chil11ria durante la gravidanza, del Morgan sang11igne e linfatich e del rene nel nostro cache invece l'osservò dopo un parto, del Gabbi so a bbiano subìto alterazioni morbose, mercè in un malato C'h e presentava un adenom.a re- lP. q11ali il grasso v·eniva elimin ato attraverso n.ale, del Giordano in un malato di nefrite. ad esse insje1n.e agli altri elementi delle urine. interstiziale secondaria a tubercolosi del testiD,altr.a parte apparisce evidente e indispencolo. Il Murri illustrò pure un caso di cl1ilu- sabile che an.che laddove esiste un ostacolo ria nostrale ir1 11n sogg-etto che aveva avuto m eccanico al d·eflusso del chilo, è necessaria l1na cistite blenorragica e riferisce cl1e 7 casi l,esisten.z a di altri fatti morbosi e in pa·r ticon la stessa sindrome urinaria erano capi- colar modo di alterazioni qualitative dei lintati sotto l'osservazione di un medico condotto fatici per poter spiegare la pro·d11zione di una deU a Liguria nel d ecorso di pochi µi esi senza cl1iluria. Se infatti si pensa alla frequenza delle adeche si potesse rintracciare l a causa nè la }Ja. nopatie peribronchiali, che non sono rari j togenesi. • e le t11mori del mediastin·o o retroperitoneali, Il mio caso è il terzo che si conosce nella a~tre condizioni cl1e r.endono p ossibile la comletteratura m edica in cui è stata possibile la pressione· del · dotto toracico, non si capirebbe autopsia. chilosa solo in rarissimi In esso risulta chiara la sede dell,ostacolo perchè l't1rina diventi . . meccanico al deflusso normale del chilo; ciò casi. Alc11ni autori citano la sifilide come causa nonostante resta oscuro il meccanismo per coi l'eliminazione del chilo avvi ene n·er la via del- delle a~terazioni dei linfatici, p.ltri la tubercole urine. A questo proposito citerò i dati .spe- losi, l'epatite inter.stiziale, i traumi, la nefrite rimentali di alcuni fisiologi. Schmidt Muhleim inter stiziale, l'alterazione del rtcambio matepresso il Lud\.vig tro,·ò che la l egatura del dot- riale (Zagari, Gotze). Mara'.gliano amm ette una to toracico determina un rigonfiamento e con- origine nervos a. Ma anche queste m alattie non citate come concause, pergestione del dotto e dei linfatici che ne di- possono eh.e ·essere • ch è troppe volte esistono senza chiluria. pendono, con consecutivo trasudan1ento della È probabile che ·div.erse siano Ié cause, come linfa. Il Foster pensa che il grasso assorbito dall'intestino, attraversando i gangli linfatici div.ersi i m eccanismi per cui l e urine si cadel mesenterio « scompaia in parte dal chilo ricano di insolite quantità di grasso. Forlì, 18 giugno 1923. e dalla torrente sanguigna p er vie ignote e per un processo intorno al quale non possiaLETTERATURA CITATA,. mo ancora formarci .alcun concetto », opinioGoETZE. Die Chylurie u. s. w. (1887). Citato dal ne non condivisa da tutti i fisiologi e la cui « Policlinico », Sezione Pratica, 1911, n . 48. soluzione resta ancora sub judice. SENATOR . U e ber Chylilrie mit chylosen Ascites. Anche ammettendo che un aumento di .c onCitato c. s. tenuto grassoso del sangue determinasse una FRANK. Eiri F a'll 1 011 chy lurie . Citato c. s. chil11ria, nel nostro caso non si potrebbe ti- HERMANN LùDKE. Ueber die chylurie. Citato c. s. rare in campo tal.e ]potesi perchè si riscontrò \ \70LFF. Zur Lehre der Chylurie. Citato c. s. appena 1'1-11/2 % di grasso, mentre la lettera- PoRT. Ein Fall von nicht parasitarer Chylurie. Citato come sopra. tura m edica cita casi di lipemi a in cui si arrivò al 5-10-20 % di grasso nel sangue senza :\1AGNUS LEVY. UelJ er Chyl·urie. Citato c. s. SALKOWSI{I. Ras1li sti~c h er Beitrag Z?Ll' Ken1itnis che si avesse -chiluria. der Chylurie . .Deuts. Med. Woch., n. 4, 1909. Si tr.atta di caratteri chimici speciali del GABBI . Un caso di Chiluria. «Policlinico», Sez. grasso, più permeabile ai vasi linfatici e sani\1ed., settembre 1904·. guigni, oppure di alterazione del filtro renale? GroRDANO. ~':;1t di ?111 caso cli cliili"ria. La RiforL'esame istologico dei reni nel nostro caso ma m.edjca, 1905. p.ag·. 1297. . ha m esso in evidenz.a un aum.ento dei capilla- P. B1FFIS. Un caso di chiluria non parassitaria . ri sanguigni e ljnf.atici b eanti n egli spazi in« P oliclinico », Scz. Pratica, 1911, n. 48. tercellulari del connettivo interstiziale .s ia delMURRT. Lezioni di clinica medica, pag. 1416. la corticale, sia della midollare. Inoltre l'asBARBERIO. Ascite v seudo-chilosa. « Policlinico ». Sez. Medica, 1911, n. 7. senza continua di elementi ren ali in tutte le Asc1-roFF. Trat t:l'ito di ariatomia patologica. osservazioni microsco1Jiche delle t1rine, il reI.UCIANI. Fisiologia. V. ediz., vol. II, pag. 290. perto cistoscopico che porta ad ammettere che Policlinico, Sez. Pratica, 1916, n. 15. la mistione del chilo alle urine avvenga al diI

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1628

IL POLICLINICO

NOTE .E CONTRIBUTI; ISTITUTO SIEROTERAPICO l\1ILANESE

diretto dal prof. s. BELFANTI.

Il meccanismo della crisi pneumonica.

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(Nota critica). Dott. DOMENICO CARBONE.

In tutte le epoche la crisi pneumonica ha at~irato a ~è l'interesse degli studiosi, e numerosissimi furono i tentativi p.er sp1eg.arne il meccanismo. cc Il più sovente tra il quarto e l'ottavo g·iorcc no, con una predilezione marcata pel setti<1 mo, la crisi si stabilisce accompagnata da e' sudori profusi. Con una discesa critica la ,, temperatura si abbassa fino a1 disotto del < livello normale, diminuisce la frequenza del « polso e del respiro e, dopo lln profondo son« no ristora.tore, l'a1nmalat.o appare rinato •alla ' : la f acies cambia aspetto, svaniscono i « vita « fenomeni fur1zionali, particolarmente la dis« pnea e la cefala.lg·ia. La vera crisi dura un ~ giorno, tr.entasei ore al più; a parti;re da ., questo punto con1incia la fase riparatrice, la (' convalescenza )) . Il fenomeno di così .repen•t ino mutamento v~nne dagli antichi comparato alla sentenza giudiziaria chiamata a decidere della vita o . della morte d'un accusato, poichè, infatti, la denominazione « crisi » d'origine greca, ·s ignifica cc sentenza». Ma gl.i antichi difettavano di metodi d'indagine ·esatta onde approfondire le ragioni d 'essere dei fenomeni vitali e perciò si limitavano a rispettare e ad attendere la crisi pneumonica, la quale per Ippocrate equivaleva alla soluzione della malattia e consistevq, nell'evacuazione o nel deposito degli umori. Questa teoria, per quanto primitiva fosse, vale ancor.a oggi per la maggi-Or parte dei mredici, cl1e si accontentano di considerare la crisi come uno sforzo della natura per sbarazzarsi degli umori viziati dalla malattia.· La seconda metà del secolo XIX portò, con la sqoperta di ni1ovi mezzi d'indagine chimica, ad l1na definizion1e precisa di sintomi della crisi pne11m onica: le ricerche termometrich.e ril evarono la defervescenza termica procritica della tem per a tt1ra con acceleramento d.el polso; lo studio ematologico mise in evidenza una diminuzione rapida dei leucociti nel periodo d·ella defervescenza, seguita g.en eralmente in brev·e tempo dal ritorno ai valori normali, Qd a ccompagnata an cl1e da m odificazioni dei g·lobuli rossi; l'analisi delle orine em esse durante la crisi rivelò delle modificazioni rispetto alla quantità, alla con1posizion e cl1imica ed al potere tossico di e€se. 1

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[ANNO XXX, FASC.

5ù]

i\Ia gli studiosi non si accontentarono di definire i mutamenti che nel loro insieme costiituiscono la crisi; essi vollero penetrare anche il suo meccanismo più intimo. Riconosciuta la natura infettiva della polmonite, e scopertone l 'agente causale, il diplococco di Frankel, era logica la supposizioneche la spiegazione della crisi potesse trovarsi n el campo della batteriologia e della. im111u110log·ia. Teoricamente si dovrebbe ammettere per la polmonite, come pe:r altre malattie infettive, che la guarigione avvenga o quando i diplococcl1i abbiano perd11to la loro virulenza o quando l 'org·anismo sia divenuto tanto r esistente da n on risenti.re più la loro azione patogena. In pratica la constatazione incontra delle difficoltà , anche i)el modo rapidissimo con cui si svolg·e la crisi. Sapendo quanto labile sia I.a virulenza dei diplococchi nelle colture, si presunse che anche nell'organismo il germe potesse perdere dopo pochi giorni il potere patogeno. Infatti Patella credette trovare una spiegazione alla crisi nella mt1tata reazione chimica del succo epatizzato che si fa acido, rendendo così diffìcile la vita al microbo della polmonite, e lo stesso concetto del vecchio lavoro italiano viene ora ripreso da Lord, il quale attribuisce la crisi e la guarigione a modificazioni biochimi-

che cl1e si svolgono nel tessuto p·o lmonare, con prodru.zione di un ambiente acido, mortale pel • pneum·OCOCCO. Ma Banti non trovò costante tale fatto, anzi, molte volte egli trovò nello stadio dell'epatizzazione (nell'essudato tolto dai cadaveri e nell'e ssudato aspirato dai polmoni dopo la crisi in individui guariti) dei diplococchi virulentissin1i. Tanto dal sangue, quanto dall'essudato pleurico, il Banti (sempre iTIJ individui guariti, dopo la crisi) potè coltivare diplococchi dotati di un completo potere patogeno. Ugualmente possono conservare la loro completa virulenza i diplococchi contenuti nello sputo durante la convalescenza (Lutsch er, Neufeld e Handel, Tschistovitscl1). Resta cosi dimostrato ch·e l'individuo , anche dopo aver s11perata la crisi, p11ò alb.ergare n.eg·li organi diplococchi virulenti. Esclusa così la perdita totale della virulenza da parte del diplococco si rivo.lse la ricerca alle sosta:az.e difensive elabor.ate dall'organismo. La formazion e di anticorpi specifici nel decorso della polmonite è generalmente ammessa. Il numero più grande di tali studi rigt1arda il potere agglutinante àurante e dopo la m ala ttia (Bezan·çon .e Griffon, Daddi e Pe-


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SEZIONE PRATICA

sci, Landi ·e Cionini, Silvestrini e Sertoli, Neu.feld, Huber, Jehle, Stefan.e lli, Blake) e da essi risulta ch e l'organismo umar10, per .effetto dell'inf czione pneumonica, acq11ista proprietà agglutinanti specifiche; esse compaiono generalmente in epoca prossima au.a crisi; non sono però dimostrabili che per brevissimo tempo e sono assai poco pronunciate. I dati dell'agglutinazione non forniscono alcµna s1Jiegazione sul modo con cui l'organismo si difer1de dall'infezion1e diplococcica, poichè se la comparsa di aggll1tinine specifiche nel corso di lln 'infezi.o ne è indizio della reattività del1'organismo altagente n1orboso, essa non ha in sè il significato di una reazion·e di dif.esa e non è affatto proporzional e a questa. In secondo ll1ogo la comparsa delle agglutinine è così fugace e l)Oco ina11if est a da non fornir e lln argomento molto dimostrativo in favore di l1na l'eazione l1morale degna di nota. all'infezione pn·eumonica. Lord e Nye che notç,rono la. n1ancanza, o quasi, òi aggl11ti11in e }Jer il pneumococco omologo nell'essudato pneumonico, spieg·ano questo fatto dimostrando che il polmone pne11monico contiene-una sostanza so- 111bile che impedisce l 'agglutinazione del pnre umococco da i'.)arte clel siero omolog·o. Non mancarono gli st t1diosi che cercarono di stabilire se sia possibile dimostrare nel san. gue di pneumonici la comparsa graduale o critica di sostanze antibatteriche capaci di pa• ralizzare od attenuare sensibilmente l 'infezionie pneumonica. I ris11ltati f11rono contraddittori ,e non autorizzano ad una conclusione definitiv.a in un , senso o nell'altro. Negli esperimenti fatti su topi e conigli Klemperer, Ron1er, Neufeld e Hand el riscontrarono, cjoè, pr esenza di anticorpi n el san gue di pazienti cl1e avevano appena s11perata la crisi, m entre ottennero risul ,tati n egativi nella medesima ricerca Foà, Kr11 se e Pansini, Seligmann e Klopstock, Botcher, Strouse e G. Ascoli. Q11est'ultimo A. sostiene, in accordo con Neufeld e Handel, che le so· s tanze difensive contro il diplococco di Frankel sono contenute nel siero 11mano all'infuori di' ogni infezione ana loga in atto o pregressa, e che il potere difen sivo subisce nel corso della polmonite . variazioni positive .e negative lievissime e male apprezzabili. Non si può, d11nque, riferire la crisi e risoluzione della polmonite ad una produziorle ·ed immissione abbondante in circolo di ambocettori anti<liplococcici, siano essi speciificati come batteriolisin·e o 'come opsonine (Mac Dona}d, Wolf, De Marchist. Eggers). Del resto le ricerche d·el Denys e Leclef, del Neufeld e Rimpau , del De l\1archis escl11derebI

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bero le batteriolisine, q11elle dello St1·ouse ·escluderebbero ancl1°e le opso11ine e gli studi di Seligmann e di l{lopstock negano la presenza di q11alsi.asi sostanza difensiva sia pri111a che dopo la crisi. Ma nella guarigione d.ella polmonite Neufeld e Handel distinguono due processi, che apparentemente sono indipendenti l'un dall'altro: la risoluzione locale dei polmoni epatizzati ed il miglioramento r·ep entino dei sintomi generali. Solamente quest'ultimo processo sarebbe, secondo tali st11diosi, in re lazion·e con la prese11za di anticorpi s1Jecifici. La risoluzi·one dell'essudato avviene con l'assorbimento, del quale, seco.ncl o l\!Iul I er, Simon; Silvestrini e Flexner, è ·responsabile un· processo di al1tolisi. Opie sostiene che tale processo si svolge l)er op era di ferm enti m·essi in libertà dalle cellule polinucleari. Jobling, Petersen e E ggstein , studiando il sangue polmonitico nei vari. st a dii, trovarono cl1 e a l mom ento della crisi diminuisce il contenuto del siero in a11tif.c1menti ecl au1ne,n ta quello in fermenti. Probabilmente al momento critico si mobilìzzano i fermenti dei tessuti organici in genere, accorrono n ell'organo colpito, il polm on.e; .ed iniziano ivi un attivo processo di autolisi, il qt1ale dà un alterato rapporto dell'equilibrio ferm enti-antifermenti. La regione polmonare coinvolta r esta isolata dalla circolazione generale ·e questo fatto favorisce l'autolisi, essendo impedito l'accesso .a l siero ricco in an tifermenti. Lord e Nye confermarono recentem.ente qt1este vedt1te e precisaro·n o che il ferm ento attivo proviene dalla disintegrazione dell'essudato delle cellule alveolari. L'entità d·e l processo di autolisi dip.e nde dal volume di siero presente nella regione colpita. Man mano che continua la disintegrazione delle cellule, indotta dal processo infiamn1atorio, il siero diventa meno abbondante ed il ferm.ento, invece, aumenta; si arresta l'a.iione inibitoria del. siero negli alv.eoli permettend o lo svolgersi della proteolisi. Q11esti studi sp ieg~ano b,e nsì 11n passo nel processo della crisi, ma n•on qono capaci di penetra:rne l'intimo meccanismo. A q11esto si accostano i!f vece due lavori di recente p11bblicazione. dei quali p·e r la loro importanza riten@;o opportuno riassumere con qualcl1e l é1.rgl1ez~a la pa i'te che rigt1ard"a ap .. punto la crisi pneumonica. a ) Lat oro di Cotoni~ Trou cl1.e e Raphael. N eufeld e H aend.el (1910) hann.o dimostrato che il siero post-critico dei polmonitici protegge il topolino contro l1na dose di pneumococco 100 volte maggiore di quella contro cui lo protegg·e il siero prelevato prima della crisi : essi 1

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IL. POLICLINICO

riteng·ono perciò che la cr1s1 sia « l1na disintossicazione bru sca, in cui l'azione degli anticorpi si fa sentire dal momento in cui essi sono in uno stato di concentrazion·e sufficiente». Gli anticorpi finora noti si dividono in: coagu,lanti, che predominano n·ell'immunità : e liti~i, che predomin:ino n·ell'iperse·n sibilità. NelJ a prim a , l'org·a.nis1no dis·t rugge gli a ntig·eni cc silenziosamente e con poca spesa. » ; nell'ipe1·sensibilità, questa distruzione avviene . in mo . do rt1moroso, esplosivo, e con ma.ggio r disp e11dio che nell'organismo normale. cc l\Toi crediclrno. di.cono gli AA., che attualmente non si possa concepire la crisi pneilmon i ca altri111 en.ti, che come un f eno1nen o di iperSPnsibilità.

I sintomi comu11i ad og·ni ipersensibilità (non varianti con la specie animale), caratteristici peT l 'anafilassi, si trovano anche nella crisi pneumonic.a. Ecco come ci si può rappresen.tare la crisi. Il sangue del polmonitico con tiene pochi g·ermi (al contrario che in altre malattie a crisi, febbr·e ricorrente, ·malaria, in c11i esso ne pullula prima della orisi ~ ne è quasi libero al momento di essa , il sangue pneumonico dà spesso emocult11re n egative anch·e prendendone 20 eme. : e talora la dà positiva anche dopo la crisi. Pare che nella po lmonite umana il pneumococco non, si ?1ioltiplichi nel sangue). l\1a l'antigeno vi si ritrova com.e sostanza alb1uninoide disciolta: si rifletta al la.ego con1tatto (75 mq. circa) del sangue con la superficie degli alveoli polmonari, letteralmente zeppi di sostanza micro1b ica. Prima della crisi, gli. umori del m a lato sono certo ricchissimi di sostanza pneumococcica, ch,e va sempre più concentr.andosi nel siero, sicchè fin dal principio le sostanze difensive normali sono esaurite. In1tanto, ad un certo punto, la quantità dell'antigeno negli umori si fa ta le che la resistenza dell'organismo comincia a cadere: ed ecco l'esacerbazione procritica , che non è lenta, ma generalmente brusca e con·t ro la quale l'organismo fcl uno sforzo supremo, rispond-endole con una scarica di an.tic o1·pi litici: è la crisi. Con essa, l 'organismo si difende « nel modo dell 'ipeTsensibilità » con molta spesa, « rumor osam ente », a rischio di soccombere : così la albu·mina pneumonica, resa solubile per ia lisi, p11 ò ·elimin~rsi per gli emunitori. Questa bruschezza nel conflitto tra antigene ed anticorpo non 11a nulla di str ano per le lisine: cosi nell'esperienza di Sachs, iniettando emazie di bl1e al coniglio, la distruzione di queste emazie eterogen ee, lenta dapprincipio, in seg11ito a \rviene in mod o rapido ect « i11 ma1

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11,ier1t .~ritica »,

[ANNO XXX, FASC. 50]

taJvolta tanto da è.lare emog lo-

binuria. . Invece gli anticorpi coagulanti non hanno l) eso nella crisi, che non· aumenta il debole tasso agglutinante specifico del ~1ero del pneum onico. La lisi dell'albumina pr1-eumococcica, ch e avviene nella ci rcolazione, libera un veleno (co1ne in tutte le lisi, il veleno varia poco col variare dell 'a n ~ igeno); la crisi pneumonica è ] 'intossicazione secondaria data da questo velen o. • • Il veleno ar1afil a ttico (nell'anafilassi vera, sper imentale) agisce essenzialmente dando intensa vasodila tazione specie n·el siste111a vascolare intestinale : di qui la ca d11ta brt1sca dell a p ressione arteriosa, costante n ell 'a nafilassi <li tt1tti gli animali. " Altri sintomi anafilattici sono: la polipnea, l ' aoceler.azione clel pols_o, l' abbassamento tern1ico, la diminuzion e della leucocitosi, la dia rrea ed infine , ~ e l 'animale non m11ore, la rapi1

clit à od anche la bruschezz a della ailarigione. Anche n e]la crisi pneumonica, si ha 1a ca-

duta critica d ella pressione arteriosa e diminuzione della leucocitosi. Forse le emorragie critiche, non• costanti però (epistassi), sono legate alla relativa incoag11labilità del sangue, cl1e si 11a nella anafilassi (la ·coag·11labilità del s a ng11e n el pneurnonico dovrebbe stl1diarsi nei vari p·e riodi della malattia: Dochez l'l1a tro.v ata più lenta nell'acn1 e). Tutti gli altri sintomi critici d eirivano dalla cad11ta brusca della tensione arteriosa (misurabile, e rilevabile dal pol so), accompagnata da vasodilatazione periferi-ca: cosi l ' apertura degli emuntc.·i (rivelata dai s11dori, dalla poliuri a, dalle di.arree critiche, e permetten te una più facile eliminazione d ei prodotti d ella lisi cJ,ell'albumina }Jneumonica). Se è vero, come dic-e Rohmann, che i clor11ri sono combinati all'albumina proveniente dalla distruzione per febbre d ei tessuti e ,circolante in gr.an q11anti · tà prima della crisi, la lisi spiega anche la brusca eliminazione critica dei cloruri. Al brusco passaggio degli animali ana1filatizz ati - se no·n muoiono - dallo stato d'intossicazione a •quello d'imll).unità, corrisponde il br11sco passaggio del polmonitico da uno stato g·rave ad uno di salute qu.a si normale. In somma se non si può spiegare la crisi pner monica in ogni sua parte, gli A.A. n òn dubitano ·che essa ,, rientri nel quadro dei fenomeni d'ip ersensibilità ». Gli AA : hanno tentato di m ettere un animale nelle condizioni del pneumonico al momento· dell'esacerbazione procritica, qua ndo nel suo siero si accumula la sostanza pney,mococ · cica: e co1ne tali hanno. considerati i cavalli 1


SEZIO.r..E PRATI!:A

1631 •

ed i inontoni inoculati di pneumococco (per otte11ere il siero a n tipn.eurnonico). Ebben.e: che il siero di tali animali conten ga degli anticorpi litic1, lo dimostra il fatto che co1i ess,o si pos sono i persensi biliz:zare plis-

sivanierite le cavie contro il pneum ococco. La quantità di siero da iniettarsi a tale sco1)0 è piuttosto elevat a (nelle esp erienze qui p11bblic-ate, 5 eme. ) : gli AA. p en sano che ciò corrisponda a l fatto che occorre un aumento not evole d 'an1.igeno negli umori del polmonitico, perchè scoppi la crisi. I Le esp erien ze fatte con u110 stipite di pneumococco avir11lento ed assai poco tossico, consj.s tono in : 1) R icerca dose morta le 111inima : da 4 a 15 cgr. di microbi uccidonio in 6-8 giorni, senza notevoli diff.erenze di tempo dall'una all'altra dose, e sempre dando emçcultura positiva. 2) Controlli: cm.e. 5 si ero normale m ontone endovena, l 'indo1nani dosi scalari di pneumococco endovena (cgr. 6 a 9). Morte in giorn1i 4 e mezzo-6; emocultura positiva. 3) E sperienze : a) eme. 5 s iero montone antipneumonico, l 'indomani, dosi scala r i di pneumococco. La cavia 9 cgr. m 11ore in 10 ininuti (la 2 cgr. sopravvive). ' b) I dem, con i111ezio.n i endoperitoneali invece cl1e endovenose : nella 9 cgr., m orte in 10 minuti. ,.. e) Come a, ma con siero di cavallo antipneumococco. 2 cgr., n1orte in 7 giorni .e mezzo, emoculture n egative. 4 cgr. una sopravvive, due muoiono immediatamente. 6 cgr. t1na morte i.n 4. minl1ti, 11na morte in 4 giorni e mezzo (emoct1lture + ). 9 cgr. morte in 4 minuti. Nei casi di rapida m orte, qu.esta avvenne coi sintomi tipici dell'ip ersensibilità (ch é gli AA. d escrivono a pag-. 169, m a che son o press'a poco i soliti). · Qt1este esp erienze, fatte dagli AA. nel 1912, furono p11bblicate solo n el 1914. Due anni dopo, W eil e Torrey, col m etod o Dale (esame d·elle -c·o,n trazi.oni d ell'utero isolato) din1ostrarono la presenza di sostanze anafila tizznin ti pel pneumococco nel siero di pn.e11monitici fino ~lla crisi (le cavie ricevevano 4 eme. di siero di polmonitico sottocute, e dopo 2-6 giorni un autolizzato ·di cultura di pne11m ccocco in v.e n a o n el peritoneo). b ) Lavoro di S. B elfanti: L'A. fa urÌ minuto parallelo della sintomatologia: dello sho ck anafilattico., dell'ictus proteico (·prendendo come esem1)io la g11arigio11e

d·el tifo per crisi con la proteinoterap-ia) e d ella e risi pneumonica, e mette in rilievo le loro stret~e ànalogie. . 4!\.. nche in questa crisi artificiale del tifo co r11e in quella 11aturale della polmonite - la g·uarigione improvvisa riguarda solo la cess.az ion e della febb re ed il ritorno dell'euforia, n1en tr e le lesioni anatomiche (ulcerazioni intestinali p el tifo, lesioni polmonari per la polm.onite) rimangor10: e guarisco·n o solo in seg·u ito. La crisi della }Jol1nonite si ritiene da alcuni dov11ta alla prod t1zione inten sa, nel focolai.o pne umonico, di an,t icorpi, che immessi in circolo r1eu tr a lizzercbb·ero le pneumotossin.e, svelenand·o così l'organismo: ma la sopravvivenza post-critica di pneumococchi virulenti n.ello sputo fa sì che 1'A. riten ga poco probabile qi1esto meccanismo della crisi, tanto più che; in animali con lesioni locali e ge nera li da rn:1e111r1ococco, 11 sie ro antipneumo~occico g·t1al'isce le generali ma non agisce sulle polmonari. Ancl1e nel tifo dopo la guarigione .p ermangono batteri vivi e virulenti. P erciò nella crisi naturale dell'un1a ed artificiale dell 'altra m a lattia, gli anticorpi, pur coadiuvando, non pos3o no rappresentar.e l'agente unico della guarigione. Nella polmonite, l'intossicazione è dovuta dapprincipio ai tossici 11roprii . del p11eurr1ococco, ma in seconido tempo a veleni liberatisi per la distrnzione delle cellule del malato (n11cleoistone, T. Carbone, 1902); la terapia specifica è attiva rispetto ai primi. « La crisi della l)Olmonite è con probabilità " pr ovocata da questa forma d'intossicazione «secondaria da proteine organiche diventate !i eterogenee e non ha. forse r elazion1 e con l'a,, gen te causale pneumonico che rimane qu a la che tempo immutato nel polmone anche a cc g·uarig·ione avvenuta ». La crisi anafil attica (u guale con qualsia.si nr tigeno) non è dovuta, -come si riteneva un tempo, a li si del proteide eterogen eo a nafilattogeno, m a ad azione di questo sull'equilibrio colloidale del sie'ro, donde la .flocculazione di lln normale costitu e11te del siero che nell'anafilassi. aspecifica è 11 più l abile, l'euglobulina, mentre in . quella specifica potrebbe essere ancl1e un'altra, · l a sierina o la J)Seudoglobulina. Tra Je sostanze dotate di q11esta propri età flocculante (aspecifica) vi sono anche le proteine batteriche (per es. qt1elle del b. del tifo e del v. colerigeno). L 'an a filassi non è sempre solo umorale: a nalo ghe a lterazioni colloidali possono ·aversi anche nei })rotoplasmi cellulari. E ssendo anche la proteinoterapia un ag·en te di flocculazione o, in sen so più largo, cli alterazione dello stato colloidale, essa, 1

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[ANNO XXX, F ASC. 50:

IL POLICLINICO

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qt1ando giunge a llo scopo, l'istabilisce requilibrio tra i colloidi del sang11e : l'ictiis della crisi sarebbe l'espr essi one di questa violenta modificazi one. I sette giorni circa di malattia cl1e debbono precedere la crisi l·,appresentano fqrse, nella l)Olrnonite, il tempo n ecessario alla creazione dello stato anafil attico (periodo pre-anafilattico utile a lla sensibilizzazione per lo s liol" anafilatti co) : gli anticorpi da formars~ nella lJOln1or1ite non sar ebbero quel li contro il microbo, ma contro i prodotti cellulari (T. Carbone), a\•endo così le condizioni l)er la tlocclùazione tra antigeno ed a'11ticorpo da cui verrebbe la crisi consjderata come un fenomeno anafilat• t ico. L a crisi sarebbe dunque un ritorno ad. un miglior equilibrio colloida le i1eg'li llffiOl'i, che provocherebbe l a cessazio-pe dell a sofferenza. • Supera ta l'anafilassi si J1a temporan ea im· munità (scheptorfilassi). .L\..ncl1e l a. crisi ·potr ebbe esser.e un caso dì schepto- o deanafilassi. Confrontando, ora, la concez.ione del] a crisi p11eumonica secondo gli AA. fra11cesi e secondo il Belf anti :noi vedi amo ch e : ' 1° I franc esi raffrontano la cri si pn e111110nica soltant.o con 1a crisi anafilattìca : i l B elfanti estende jl raffronto, ed il rilievo della a.nalogia, alla crisi emoclasica J)ro,t einoterapica accostando così la crisi nat11ral e della -p0J' te ancb.e a quella artificiale ·d.el tipo promoni teinoterapico;

2° I franc esi interpretano sia la crisi 1Jne1tmonica, sia lo sh ok anafilattico, co1ne · !isa · lenti a fatti litici, propri.i qella diresa dell'organi sm o « nel modo de11·1per sensibilità », e ritengo110 cl1e jl material e lisato si a la proteina p11enmococcica diffondentesi nel sang·11e. Le loro espe1..-i enze (e quelle da. l oro citate dlt ,,~èil e T o1·rey) dimostra110 be11sì cl1e il siero di pne11monici, e degli a11imali jnoc11lati co11 cor1)i di pnet1mococchi dà ana.f ilass i passiva per lo pnel1moc'o cco, ma l"lon dicono n11lla s11l-.. l a nat ura '1,itica o m eno dell'an afi la.ssi stessa. Il B elfanti dimostra, invece, la nat11ra non litica sia della . anafi}aS!=;Ì, sia cle ll'emo~la si a1 e ritiene u11re non litica l a cri s i pne11n1on ica: inoltre vede la cal1sa d i q t1est'ultima (1)1Jre da 111i concepita - c0m e dai francesi - .come un fatto di iper sensibilità), non nelle p roteine batterich e primiti ve o lisate, ma n ei proteici d erìva n ti d a. lla distr11zione cell11lare ; 3° Tanto gli uni come g·li a ltri AA. , rilevano l'a n a logia tra il passaggio bn1sco d.el poln1.Q•n itico da lino stato grave al benessere, ed il brt1sco stabilirsi di l1n o st~to d'imm11ni-

tà. i1ell'anin1aJe cl1e s1a :sopra.viss t1to aJranafilassi (scl1ept ofìlassi, dea11afilassi). Qu indi: la concezione del Belfa nti è più vast a e più ·Consona a lle moderne vedute sulla natura d ell'anafil assi e della crisi emoclasica : m a sia ql1èsti ch e i francesi (e qt1esti 11lti111i, ancl1e col l oro con tributo sp erim entale) co11cordano nell'interpretare la cri si pneu1nor1ica com e u11 fatto da comprendersi nel qt1adro .dei fenomeni di ipersensibilità. Ment r e, pe1·ò, gli AA. francesi ne fanno risalire la cauS8. al le proteine l1atteriche (salvo cl1e per q11anto rig~1arda i cìon1ri, che sarebbero invece legati ad alb11mine da distruzione cellulare la cui lisi bruscam.ente li liber erebbe) il Belfanti r ivolge il s110 pensiero sopratl1tto ai prcteici c1a distr11zione cellu la re; il che pern1ettérebbe . q11indi di inq11adrare in un solo tt1tto a11che l 'acceu11ata ipercloruria .Postcritica. Coml1nque, l'uno e l'altro lavoro apr ono vie rr11ove a llo stt1clio del meccanismo intimo della crisi pn et1mococcica: aug11riamoci che, percorrendo queste vie; si possa giungere finalm ente a lla. ri solt1zione sperimentale dell'im11ortante e secol are probl em a . 1

BIBf,IOGR1\.FIA.

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·P- 28?". ·

~lAc

DON.\LD. T rans. 9atl1. soc., L ond on, 1906. ìVl'OLl .En. J ourn. of Exp. ~,1 ed ., · vol. XXXIV a pag. 201. NEUFE f.D. Zeiscl11'. f. Hyg. l l. Infec.. Xl,. NF.r·FELD e H.ANDEL. Arb. a 11s d em K. Ges11vodl1eit samte, vol. XXXIV, p. 16n. •

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[ANNO XXX, FASC. 50

SEZIONE PRATCC:\

]

PATELLA. Atti della R. Ace.

1889.

~led.

di Roma,

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1633

SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA.

Sindrome dello spazio retroparotideo. (B. STOOKEY. Journal of nerv ous arid 1nental diseases, giugno 1923).

Nello spazio retroparotideo, un po' al disotto del foro lacero posteriore, sono disposti quasi a guisa di plesso gli ultimi quattro nervi cranici (IX, X, XI, XII) nonchè il simpatico cervicale superiore, e possono venir lesi contemporaneamente da processi patologici (ghiandole calcificate, tumori, flogosi) e COMMENTI. da tra11mi, •specialmente da p roiettili. I sint on1i quindi sono a carico dell'occhio, della Un'ultima parola sulla rea.zione Sgambati. • lingua, del faringe, del laringe, dello stato Ris1J0ndo - e per l 11ltima v·olta - alle osvasomotorio della faccia, della frequenza d el servazioni del dott. Timossi sull a mia Reapolso, d·el rarto superiore. zione : La sinclrome è da distinguere da quelle di 1) una reazione . debole, ma pur positiva, Avellis, Schmidt, Jackson, che dipendono da pu ò non d ar il vi 1'aggio in rosso : e qu·esto ho lesione jntracranica, nonchè da ql1ella del foripetl1to più volte; rarne giug·u lare (Vernet) nella quale non è 2) la R . + debole è non ·eccezionale, ma leso il XII e il simpatico cervicale, e da quelfrequentissima nelle celiotomie con decorso asettico: fatto risco11trato da tutti gli o·ss.er- la condiloideo-lacera, nella quale è l eso il XII, vato1i; ma non il simpatico. 3) eccezio n alm·e.nte la R. può esser · dHbole La lesione d el IX s i rivela, secondo Ver- non assente - nelle peritoniti di scarsa vinet, per la p a ralisi del costrittore superiore rl1l enza, sp ecie in qu.ei casi che offrono poca col coin segnente rilassamento della parete dol'gravità dello stato generale e prodotte da lesale del ~aringe, che, nel pronunciare cc a » sioni limitate o molto alte del canale digerenviene spinta obliquamente verso il la t o sano. te. Anche a questo h o ripetutamente accennato; La paralisi del plesso faringeo (IX e X) 4) non esiste ve ra stercoremia senza filtraporta ad 11n rig·urgito dei liquidi p.er paralisi · zione abbondante di materiale settico o tossidel pal ato molle, con deviazione dell'uvula: co attraverso la si·erosa intestinal·e : è vero persi ha disfagia. tanto che in questi casi 1a R. è evidente men- . Per la paralisi della n1uscolatura laringea tre i1elle semplici stipsi ostinate è assente. (X e Xl) si ha raucedine, e si può avere poInfine mi conceda il collega Timossi di o~­ sjzione cadaverjca della corda vocale. s.ervare che tutte 1e r .e azioni cromogene vanno Si possono avere sintomi a carico · di tutta • interpretate con occhio esercitato, ripetuta- la distribuzione viscerale del X (tachicardia, m.ente controllate e, se il caso lo concede, se- tosse asmatica, ecc.). guite per qualche tempo ·o,n de osservare le La diminuzione della .secrezione salivare e eventuali variazioni di intensità. la secchezza della bocca dal lato della lesioP11rtroppo nella di agnostica non esiste ancone dipen.de dalla lesione del IX, la cui branra , t1na sola reazione biochimica, specialmente ca ti'mpanica pel plesso timpanico va al ganse cromatica, sempre evid.ente come un faglio otico, e, per la branca auricolo-tem.p onal e rosso d )allarm-e per i treni in corsa: e neanche questo, qualche volta, ha evitato gli. rale del V, alla parotide. scontri! Dott. o. SGAMBATI. La branca esterna dello spinale va allo sternocleidomastoideo e al trapezio: per la sua L'egregio dott. Sgainbati è giustamente tropparalisi il braccio si eleva di meno, è rotato ir1 dentro e pii1 debole. La scapola appare po affezionato alla R., di cui ha la paternità, perchè io possa sperar e che accetti le mie conabbassata. Si l1a inoltre dimin11ita sensibilità del paclusioni. Tengo solo a dichiarare che q11este sono il lato, e diminuzione del rift.esso faringeo, perdita del gusto sul ·terzo dorsale della lingua , frutto di un'osservazione attenta, diligente ed anestesia della parete dorsale del meato udiobbiettiva. tivo esterno (nervo di Arnold). Dott. GIOV. TIMOSSI. 1


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lL POLICLINICO

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50)

Si osserva poi s1)esso una diminuzione . del tono dei m11scoli della faccia, che l'A. po·n e in rapporto con la lesione del simpatico. Infatti, secondo Agduhr (1916) i muscoli striati hanno una doppia innervazione, volontaria per le cor1trazioni rapide, d·ovute a i cosiddetti sarcostili, e simpatica pel t ono e i movim.enti lenti, dovuti al sarcoplasma. Riferisce dl1e casi di s]ndrome ~ retroparotidea, dei quali u110 dovt1to ad 11na palletta dishrapn el, e l'altro ad 11na grossa ghiandola calcificata che ver1ne asportata : la sindrom.e si manifestò s11bito dopo l'O])erazione e migliorò alquanto dopo circa un ann o. DORIA.

Sopra alcuni riflessi tonici o ·posturali nell'emi.. plegia, con speciale riguardo alle sinemesie. \

(F. v\' ALSHE. Brain, 1923, vol. 46°, parte 1a.). I1 tono dei muscoli è un riflesso statico (=riflesso tonico o posturale) che mantiene la posizione del corpo. Anche la rig·idità decer ebratà di Sherrington è d.a considerare come un riflesso statico. Ogni m ovimento del corpo implica un riflesso tonico che .n e mantenga la posizione, riflesso controllato dalla corticalità: quando questo contro.Ilo manca, come negli emipl.egici, il riflesso diviene esagerato e si hanno le sinc inesie. Punti di partenza dei riflessi tonici sono l'apparato ottico (retina); il labirinto (otolito); le arti.colazioni ·e i m1rscoli del collo e degli arti. Sincinesie vengono provocate negl.i emiplegici soltanto da energiche contrazioni toniche volontarie, però anch e dalla tosse, dallo sbadiglio, dagli stiramenti. Le sincinesie possono estendersi a molti muscoli. Spesso, qualunque movimento volontario provoca la medesima reazione. Il periodo di latenza dell e s incinesie varia, secondo i casi, da 0.25 a 2 secondi, è dl1nque en0rmem.ente maggiore dei riflessi tendin·ei o fasici; la loro durata può es'sere di vari sec001di, e l'arto presenta talora da llltimo un tr.e.more di circa 6 oscillazioni al secondo, simile al clono sp.astico. La rotazione della testa verso il lato affetto provoca in molti emiplegici sincinesie in flessione, la rotazione verso il lato sano sincinesie in estension>e. Se anche non si prod11cono sincinesie è oompre dimostrabile una modificazione de1 t.ono mu·s colare·. Simili riflessi posturali per rotazione . del capo si hann-0 pure in animali decerebrati. Così pure negli animali decerebrati e negli emiplegici si nota una forte influeniza tonica del labtrinto prevalente sugli estensori ·Se ~l corpo è in posizione supina. \

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I vari / riflessi tonici vengono generalmente modificati per intèrferenza reciproca. Ad es., se un emiplegico stringe energicamente 1a mano sana, mentre è seduto o supino ed ha la testa rivolta dal lato affetto si ha una sincinesia dell'avambr.accio in estensione, se la testa è dal lato sano, in :flessione. Se invece è prono, avrà l'estensione nel primo caso, la flessione nel secondo. · Tutti ques1ti dati confermano la teoria annunciata da Sher.ci•n gton, e ripresa dall'autore, s11lle si11cinesie. L'A. ritiene meno attendibile 1a t eoria di Mari.e e Foix che distinguono sincin esie globali (c·ontrazione di tutti i muscoli dell'arto con preva1enza dei men.o paralizzati) e sincinesie d'imitazione. DORIA.

La resezione del simpatico ha un'influenza sulla sensibilità periferica 1 (R.

LERICHE.

R ev. d e Chirur. , 1922, n. 10-11).

La questione del1'influenza del simpatico sullo, sensibilità p eriferica non è anieoTa risoluta. Caude Bern.ar.d l 'ha posta per il primo, constatando che in s eguito all'ablazione del ganglio cervicale superiore aumenta la sensibilità della parte corrispondente della f~ccia e cl1e in t a lj condizionj , somministrando curaro in scarsa dose, detta parte della facci a r.esta sensibile mentre tutto il corpo, dove i1 g. simpatico è integro, divi ene insensibile. Il Tournay l).a ripreso recentemente l 'argom1ento ed h a osservato, che resecando bilateralmente lo .s ciatico e il safeno interno si produce una paralisi sen sitiva-motrice d.ell'arto al disotto del tall1one; ma .n on così assoluta cl1e un bottone. di fuoco sulla regione paralitica nie)n provochi una lieve flessione e una difesa da parte dell'animale. Ciò per i fil.etti nervosi provenienti lungo l'aponevrosi posterior.e d.ella coscia. In tali condizioni resecando il simpatico lombare dalla · II v. lombare alla II v. sacrale l'animale torria a reagire vivacemente al bottone di' fuoco. · Aggiungendo ancora la sezione ·delle aponev·rosi posteriori d.ella .coscia la paralisi è completa e la reazione al bottone di fuoco non si verifica più in nessun caso. Perciò il Tournay p1ensa., che la resezione d·e l simpatico esalti la sensibilità del territorio periferico corrispon.d ente. P erò a1 Leriche non sembra che questo fe; nomeno sia dovuto ad un 'influenza diretta del simpatico sul sistema nervoso sensitivo periferico, ma ad llna azione indiretta, alla prodl1zione d'una vasodilatazione che, miglioran-


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SEZIONE PRATICA

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do la circolazione locale, mette in migliori Si tratta di un ferito di a . d. f. che subì ~ondizioni di nutrirne11to e di funzione il siiJ?mediatamente dopo il ferimento l a sutura . sterna nervoso residuo. del plesso brachiale sinistro. In base agli stl1di del Tournay il R egard Residuò paralisi parziale dei muscoli este~ ·cerca sp1egare il paradossale ritorno immedia- sori e ftessori del, polso, d egli ipot.enari e · degli . to della sensibilità in segl1ito ad llna sutura interossei; paralisi totale contratta d e.i musconervosa. li ter1ari; ipoestesia dell'avambraccio e della Egli, suturando, il ner vo cubitale previamen- 111ano e anestesia coimpleta della regione dorte reciso jn seguito ad escissione di un bloc- Bale esterna della mano. Polso alla radiale co cicatriziale interposto fra i monconi e coin- impercettibile. Arto freddo. volg·ente l 'a. omerale già legata a ll'atto del Do·p o circa un ·a nno l'A. interviene. Scopre ierimento, media nte t1na plastica nervosa a per 12 cm. l'arteria omerale r i dotta a un sotcerniera . prelevata dal mon·cone 11'eriferico, tile ·e indurito can ale non pulsante e contevide tornare immediatamente tutte. ·l e sensibi- n ente sangue nerastro. La reseca tra due l ega ture. · lità nel territorio del cubitale. Il migli·oramento crebbe n,ei primi 5 g'iorrfi e poi rimase Migliorano rapida.m ente le condizioni di cirstazionario. Intanto scomparve 11no stato di colazione, di sensibilità (così che questa ritorstasi e di distrofia ipotenarie preesistente. na in tl1tto il territorio del cubitale e in tutte le dita) e di paralisi motoria (jn quanto l e Il Regard attribui.sce il fe.nomeno a lla a blaùita cambiano di posizione e l'avambraccio ·zione del simpatico perinervoso e perivascolare, cagionata dalla escissione del. blocco· cica- compie più liberamente i movimenti sul braccio). triziale, la quale avrebbe permesso una supSicchè in questo caso è stato evidente il beplenza d a parte del mediano. nefico eff·etto e duraturo, della resezione del A questa. inter1)retazione lo condurrebbe: 1·) il ritorno iml11ediato della sensibilità; 2° l'ar- simpatico periferico sul:la sensibilità. L'A. espone questa constatazione senza comresto l1rusco e definitivo d el suo progresso; menti, conscio della complessità del problema :3° 1a scomparsa clei dist11rbi vasomotori. e de11'incostanza del fenomeno. l\Ia il J,erich·e cred e che in q11el caso l 'escisD'altra parte in questi casi si tratta di resione delle cicatrici, com'è stata eseguita, non sezio11e del simpatico periferico e non de l cen}J11ò i11durre una com1)l et a dist1uzione d el simIJatico lo cale e che il migli oram.ento vaso- t r ale come nelle eSII}erienze d e1 Tournay. Però l'A. non crede ch e il miglioramento moto~e ipotenare . non sta a testim oniare in maniera a.ssoluta.i tale distruzione, potchè può della sensibilità p ar~tica o paralitica sia dovuto a un rinforzamento diretto prodotto dalla -seguine.i alla ablaz.ione di qualunque n.e uroma. Tuttavia giudica il fenomeno osservato dal simpati·cectomia o ad uno stato dinamogeno, come dice Regard; gli sembra inv ece da attriRega.rd riferibile a un fatto di supplenza da paTte del mediano che, ·Come Letièvaint ha os- buirsi a lla vasodilatazi one e alla congestione servato ancora di recente, può raggiungere un. consecutiva alla simpaticectomia, che miglior arono l e condizioni n11tritizie e ftmzionali dei grado imperfetto e lentamente. Però sì tratterebbe di 11na supplenza istantanea dopo l'in- corpuscoli del tatto. Siochè un'influenza della simpaticectomia t.ervento, g ià osservata in altri èasi, ch e nell·e sulla sensibilità può osservarsi, però l 'inter-00ndizioni sci•ein.tifichei attuali n·on è ·esplicrubiJ.e. pretazione del meccanismo rimane ancora Queste pubblicazion.i hanno fatto riprendeoscura . S. Gl1ss10. re a ll'A. lo studio d·ei suoi numer~o·si operati di simpaticectomia periarteriosa per \'edere se vi fossero state modificazioni della sensibilità La distribuzione radicolare dei disturbi sensiperiferica. tivi consecutivi a lesioni corticali. L'A. i.n gen erale non ha osservato dette mo(A. SARNO. R evis ta m éd. llel Uri 1,guay , clicem,dificazioni e f ermando&i per maggiore sicubre 1922). rezza a 9 casi in cui la simp a ticectomia era Le osservazioni di dist11rbi della sensibilità, stata eseguita con la resezione dell'a. obliteconsecutivi a lesio11i della corteccia cerebrale rata o in via di oblitera zione, nemmeno in essi a disposizione pseudoradicQlare, erano consiha osservato ordinariamente m odificazione derate fino a -poco tempo fa come rarità della zona d' anestesia esistente; m entre vi è . cli·stata un'evidente miglioria s11lla motilità vo- n1che; dopo la g11erra i fatti si sono moltiplicati. Nel . caso dell A. tali disturbi coincilontaria. devano con una sindrome di Bravais-J ackson. Soltanto n el seguente caso ha rilevato miUn infermo, luetico non curato, è colpito a glioramento della sensibilità in segt1ito a. sim29 a. da emiplegi a d. senza perdita della copaticectomia periferica: 1

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lL POLICLINICO

scienza, con tl'emori e convulsioni degli arti di · d. e del viso, senza afasia. Uscì d-opo sei mesi di cura dalrOspedale migliorato.; d'all'ora andò incontro ad attacchi di epilessia, che iniziavano al piede destro, si estendevano all'arto inferiore d., poi al suJ}eriore d. e al viso. Gli attacchi negli · ultimi mesi diminuirono di frequenza. All'esame obiettivo si ritrovano i riflessi tendinei della metà d. del corpo notevolmente esaltati con clono del piede e della rotula, con segno di Babinski e di Mendel-Betcherew; vivaci riflessi cutanei, diminuzione della forza a d.; non atassia, flessione combinata del tronco e arti. , All'esame della sensibilità : ipoestesia nella metà d. del corpo;, ipoestesia nell'arto inferiore comprendente il territorio della seconda radice lombare, della prima sacrale anteriormente e posteriormente la seconda, terza radice ·lombare e la prima sacrale. La prima osservazione nella quale si ritrovi menzione di lesione cerebrale con zone anestesiche a tipo radicolare, fu fatta da Madden nel 1893; la seconda da Klien nel 1904, poi vi sono osservazioni del Bonhoffer, del Sandberg, del Mills e W.eisenburg: ·in tutti questi casi si trattava di disturbi della sensibilità a carico dell'arto superiore. Nelle osservazioni del Goldstein e Calligaris l'anestesia radicolare riguarda gli arti inferi ori. Nella gt1erra le osservazioni si moltiplicano e Pierre Marie nel 1916 afferma che quando la ferita interessa la scissura rolandica o sopra la circonvoluzione parietale ~scendente, qn asi costante è l'esistenza di disturbi sensitivi a topografia radicolàre o pseudo radicolare. Esistono dunqt1e dist11rbi sensitivi con disposizione radicolare nel corso delle affeiioni dell'encefalo. Co1n Lhermitte p ossiamo ammettere le seguenti ipotesi: 1) la esistenza in condizioni fisiologiche di differenze nella sensibilità nelle diverse r egioni cutanee; 2) l' associazione ~ di 11na manifestazione ft1nzionale alla lesione cerebrale; 3) l'associazione di una lesione mid·ollare o radicolare alla lesione cerebrale. Tali ipotesi vanno molto sog~ette a critica: in più possiamo domandarci: esiste nei centri corticali sensitivi una sistemazione radicolare? Si ripete nella co-rteccia cerebrale. la speciale distribu.z ione delle fibre in bande radicolari, com·e si verifica nei differenti piani della midolla spinale? Affinchè una anestesia a disposizione radicolare si produ-ca in seguito ad una lesione

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cerebrale, o-ccorte, corne i1ei casi descritti, un focolaio di lesio11e a livello della parte terminale della via sensitiva : cioè si può localizzare la lesione della corteccia o negli strati immediatamente adLacenti. Le fibre sensitivee motorie si framr114.schiano di tal maniera cl1e è inolto difficile rico·n oscere una sistematizzazion,e precisa i1ella corona radiata: il contrario si ha i)er la corteccia cerebrale, ond'è cl1e senza andar troppo Jt1ngi nelle ipotesi, si p11ò con Ll1ermitte pensare che i territori cutanei radicolari si lJroiettano sulla corteccia come si proiettar10 nella midGlla spinale. lV.IONTELEONE.

• CEN N 1 .BIBLlOGRAFICI. Dott.

S.

SILVESTRI.

Le Nefropatie secondo le-

moderne vedute. Un volume in 8° di p.agine ·v111-168. (N. 3 delle Monografie Medico-. Chirurgic h e rl' atttlalità; coilliezione d.e l cc Po-

liclinico ») . Casa Editrice Luigi Pozzi. Ro~ ma, 1923. - Prezzo L. 16. Il dott. Silvestri riass11me in questa monografia, modesta i:i.er mole, ma de.u sa e succosa per il contenuto, le n1oderne conoscenze sl1lle malattie iie11ali. Sicuramente il libro incontrerà larg·o favore tra i medici p.e r ,la chiarezza dell esposizio·ne e per la serena obbiettività, particolarmente necessaria nell' esposizion·e di un capitolo di patologia che, nonostante i recenti importa11ti progressi, potrà soltanto nell'avvenire avere 11na sistemazion~ d.efinitiva. Indiscutibile m1erito del Silvestri è qliello di avere raccolto ed ordinato in una lucida sintesi quanto è necessario al medico pratico per avere un'idea chiara dello stato attuale delle n1alattie renali. Il libro- sarà uti1e anche per quelli chè sono al corrente co.n i moderni stl1di sulle nefropatie, perchè vedranno in esso riunite .e vagliate, al lume di 11na serena critica, quelle nozioni che essi hanno dovuto faticosam·ente cerca~e qua e là jn monografie .e riviste in pa.r te straniere. Nei primi capitoli l'A. riassum.e le nozioni· più importanti riguardanti l'anatomia e la fisiologia dei reni; segu·e la classificazione delle nefropatie e d iJ1. questo capitolo l'A. spiega chiaramente come si sia a poco a poco pervenuti alla distinzione, ·orm.ai generalmrente accettata, delle alterazioni renali a tipo prevalentemente degenerativo, da quelle a tipo prevalentem.ente flogistico. P.articolarment~ intere~sante è il capitolo intorno alla esplorazione funzionale del rene : in esso il Silvestri, faoondo tesoro dei resuJtati della sua esperienza personale e fa.eendo dei detti metodi una esposizione completa, mette nel giusto rilievo quel1

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SEZIONE PRATICA

li di sig11ificato lJiù sic1uo e i:>robatiyo (prova. della diluizione, della concentrazion1e, ·dosaggio dell'urea nel sar1gue, prova della cloruria alimenta~e) .

Nella parte cli,n ica d elle nefroyJatie è da a1Jpr.ezzare il capitolo rigl1ardante l'u:oomia, che è trattato secondo le più moderne vedute, sia dal p11nto di vista patoge.n etico, si a dal punto di vista semeiologico. L'A. nell'ultim.1 parte del suo lavoro fa una ,esposizione sch en1a.tjca, ma a ltrettanto chiara e precisa, dei sintomi clinici e delle alterazioni funzionali che si riferiscono ai vari tipi di nefropàtie ed espone a11che i concetti più moderni intoTno alla cura (specie per qu,el che rigt1arda il trattamento diietetico). Concludendo si può con fondamento affermare che il libro del Silv.e stri risponde bene allo scopo per cui fu scritto, cioè di diffondere anche tra i più modesti medici pratici quelle utili nozioni sull e nefrop atie,· che fino a poco tempo fa era110 patrimonio di una cerchia ristretta di medici. AGENORE ZERI. 1

ScHOTTl\iitiLLER HUGO. Leitf ade1i filr die Klinisch-

ba kteriologischen Kulturniethode1i. Urban e Scl1warze11berg edit. Berlino ·e Vienna, 1923. Nor1 vi è chi non riconosca l'importanza dell e ricerche di bacteriologia nelle malattie infettive e come queste debbano essere compiute al letto del malato perchè lo st11dio clinico di esse sia completo e perchè nel mo,do migliore possano essere attuati tt1tti i mezzj anche più moderni di terapia. Jl compendio del Schottmuller trattando ~scl11sivam ente dei metodi di cultura applicati allo st11dio nelle malattie infettive e al letto del malato costituisce lina g·ui.da preziosa. per il medico che v11ole all'esame clinico ag·g·i11nget·e la necessaria ricerca di l aborator]-0 . In un primo cn.pitolo l'A. tratta delle ricerche bacteriologiche sul sangue; nel secondo delle indagini bacteriologicl1e su i secreti ed escteti e s11i vari 01·gani, indicando per ogni ricerca la tecnica ed i mezzi di cultura più atti a llo scopo prefisso. La particoJare competenza d elJ'A. rende tale compendio <ii 11on comune nregio.. TR. . ~'I.· KLOPSTOCI{ e

A.

Pr ri ktikU11J. der kliriischen, cheniischen, mikroskopischen. 'und hakteri ologischen Unt ersu (' 1iurigs11iethoden . .-KOvVARSKY.

Un vo 1. rileg1a to i11-16°, di 559 pag. , con 46 fig. nel testo e 24 tavole colorate. - Urban e Scl1warzenberg editori. ~erlino e Vien11a, 1923. Prezzo fr. svizzeri 12. Il libro è g·ià f av0revol1nente noto per la cl1iarezza la -nrecisione non disgi11nte dalla conci.sione con cui è stato redatto , siccl1 è ha av11to buona accoglienza nell'arnbieI1te medico, )

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dimostrata . dall'aver l'ag·giunto la VIJ edizione. Vi si trovano desctitti i m·etodi di ricerca dello sputo, delle feci, delle u:rine, del sangue, del cont~nuto gast1ico, dei liquidi estratti con J)Untura; a parte sono trattate le ricerche batteriologiche sui secreti della bocca, della faringe, del naso, della congiuntiva, d1e1la cute, nonchè i prir1ci1Jali m.e todi di studio dei batterii. Il libro è bene aggiornato e vi si tro·vano le tecniche per l a ricerca della ·bilirubina nel sangue, la reazione del mastioe, la deterrninazi.one della velocità di sedimentazion,e delle em,azie, ed a ltre cl1e si sono recentemente affermate. fil. 1

I..lEBESNY -P.

Einfilhrung in die physiologiscli-

kli1iisclie Methodik. In 16°, pag. 224. Urban

& Scl1warzenberg, 1923. Non è un testo, nè un manuale completo, nè i>otrebbe esserlo data la piccola m·o~e. È invece 11no di qt1ei libri utili., che i tedes·cl1i t)rediligono e chiamano cc P1~aktik11m » .. È una gttida se1nplice, chiara, precisa di alcuni metodi di innagin.e clinioa o di laboratorio, S]Jecialmente di q11elli che hanno fondamenti di fisica (ottica, el ettricitliJ : e per questi ultimi l'A. fa un ottima espo sizione dei principi teorici, su ct1i sono basati, la cp.1ale è davvero la parte più interessante .ed istr11ttiva dj questo utile libro. g. sabatini. 1

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ALFREDO BACCELLI. fflio padre. - Roma, Carra, edit., 1923. Di G11ido Baccelli in questo breve volume lJubblica note biog·rafiche il ' fig'li'o Alfredo. Ed egli ama rappresentare il padre non per le sue grandi qualità di clinioo, n,è per le eminenti opere di. uomo politico, ma quale era r1e1la vita famigliare, senza toga e senza coturf}O. La rievocazione .è ve1~amente felice. Il figl jo a:moroso sa soffocare il senso di soddisfazio11e nell'esaltare i meriti del padre, . per rap1)resentarsene la :fig·ura quale a 111i appariva ,ogni giorno, i11 11na serie di aneddoti caratteristici bene célti e bene sçntti. I lati della noltedrica a ttitudir1e IJsichica, le moltiforn1i - es!)r"essiorii di l1na vita intensamente vissuta fra g randi cose, ric-e vono luce sim1)ntican1ènte colorita trav.erso lievi incidenti, mi1111te circostanze, impressioni ' 'ive. E questa vita d'ogni g·iorno è narràta in una forma scorrevo].e· e talvolta brillante che incatena i] J.ettore. Per i m,o,l ti che. 11anno conosciuto Guido Baccelli questo volume prodl1ce godimento sentimentale; chè rivedono viva e parlante nella sua epica semplicità la m aschia figura · d el ì\Iaestro ch e nell'i11timo d.e l cuore n11triva la pi~ ingenua 11011tà. V. ~.\SCOLI.


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IL POLICLINICO

APPUNTI P·E R IL MED100 J>RA~ I CO . •

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Sl!MEIOTICA.

CASISTICA.

Contributo alla diagnosi differenziale · delle coliche addominali.

Le febbri sifilitiche.

Favre e Contamin (J 0?1.rnal de ~1 édecine de È difficile, osser\·a Escl1ba11m (1l1ed . J{lini k, Lyo1i, 20 maggio 1923) fa nno un 'ampia desc rii1. 37, 1923), una lo<!alizzazione esatta dei dozione delle febbri sifilitiche, che possono esselori ad d·omin1ali, perchè nella c·o·r teccia cerere C~11,CO'IJ1ilan. ti o esse1iziali. L e prime accomb r ale non esistono dei campi di proiezione sepag·nano manifestazi-O·n i evidenti della sifilide, IJarati "per i sing·oli organi interni e perchè ; le seconde s:L verificano senza che co esista a 1dolori anzichè a!J'organo malato si irradiano cun 'altra m a nifestazione clinicamente apprezzabile. in altri punti do·v e vengono primitivamente l}ercepiti . Affezioni dei p·o lm.oni e delJa p leura L e reazio·n i febbrili conco1nitanti possono s1Jesso de terminano coliche a dd.ominali (peri- a versi in tutti gli stadi della sifilide: nel petonism o) ed inducono ad erronee operazioni riodo dell'ulcera e d elle lesioni secondarie ·.. d anche n elle lesioni viscerali terziarie. r1er appendicite. Dolori gastrici, accorn.pagnati L a febbre conco,m itante d·e lla lesione prid a iperacidità e da vomito do·v rèbbero far penmaria, dell 'ulc.era, è rara. Si ha -quando, spesare ad una tabe do·r ·sale, anche quando manrte n elle ulcere boccali o tonsillari, a lla sificano i sintomi cardinali di t ale m a lattia. Tn altri casi . le col i che addominaLi po ssono r ap - litica si• aggiunge una infezione secondaria. Tuttavia so.no ·stati' r egis.t rati casi di febbre delJ resentare il pri1no sinton10 di una mielite da terminata unicamente d a lla inoculazione d el compressi one. I\ riferito lln c.aso di tal genere. treponem.a. Si tratta in ogni cas o di una reaDonna di 40 anni, ch·e dopo esser stata op ezione termica di n,on lunga durat a: è più farata al coli.o per t umefazioni glandolari corni n ci ò a soffrire di colicl1e violenti accompa- ci1 e nella donna che nell'uomo. La febbre conc·o·m itante delle lesioni se·cong nate da na11·sea sen za vomito nè ittero. Da dar ie o febbre di ·eruzione di Fournier è intre anni soffriva di dolori inteTuSi a l dorso , vece pi11t tosto la regola che la eccezione. In cl1e si irra diava no alJ.a gamba sinistra e che genere si t ratta di una ipertermia leggera non da lln anno· si erano fatti più fr equenti e dala ccompagnata dalle sol ite re azioni funzi onali 1' ipoc.onidrio destr·o si irra diavanò alla scapola cl ell.a f.ebbr e. Solo n1elle forme ano.rmali della d el:o stes.so. lato. L 'esame o·b biettivo dimo·s trò s ifilide secondaria s i sn1aschera .c on tutti i una dolorabilità delila r egione della ci·stifelJea caratteri essenziali, raggiunge temperature e dell a regione del 'rene d estro. L '11rina era elevate e diviene persistente. Così la febbre è norm ale ·c ome pur.e la f11nzione g astrica, ves:ci - costante, o quasi, nelle forme esantematiche cale e· rettale. L 'esà.me radiologico· n egativo. T gen·eralizzate con papule conftu·enti , n~lle fordolori erano pi'ù intensi in· posizione seduta ed me pustul o~ e vai11olif.ormi, pustulo-u_lcerose, erano intensificati dal1l a tosse e dallo sternuto. mutil~nti . In queste forme talvolta 1o stato Negativa lia radiog rafia d ella col onn a vertebra- del malato .ed i} tipo della febbre possono ass um·ere u n caratter.e tifoso. le. Q:uesto quadro clinico oscuro Si ID·0 di:ficò dopo dlle ·settimane allo rchè comparvero una . La · 'fèbbre ta1~diva o terziaria accompagna di solito la sifiliide encefalo-meningea, epatop-a res i vescicale e dello sfintere anale, e d.opo splenica, ren1al.e-, gangliare) osteo-articolare, J)OChi giorni u na par _a lisi spastica improvvisa testicolare,. ecc. I n tali .casi l a febbre può esdegli a rti inferiori, con B a binsky accentt1ato. • sere el evata e persistente, oppure a ssumere Forrte do.lor.e al.la pressione .(lella 6a_ 7a vertebra aspetto d i febbri.cola , di movimenti termici dorsale. in.esp!;ica bili e ch e cedono a l trattamento speAnestesia tat1:ile e dolor:lfica degli a rti infecifi-co. riori e dell'addome fino al: 'ombelico. Mor ta L a febbre sifilit ica essenziale, ossia quella l' an1ma1ata con de.cubito, grave cistite e sepsi non .accompagn.ata ·aa a lt r e man.ifestazio1n i, è quattro settimane dopo tale .paralisi, l'autopmen rara di quel che generalmente si cred e. sia dimostr ò tin·a ost eite tuberco11ar.e caseosa Fo11rnier ne 11!1 di stinti vari tipi : un t ipo indella sesta e settim a vertebra dors ale, -con n otermittente simi1e a lla febbre mala rica; l1na. t evole ttirnéfazion'e delle m.ening·i; e forte comip·ertermia contin11a intorno· a 39° durante papressione del midollo. recchi giorni e d ancl1e parec-chie settimane; lln tipt:> irreg?larissimo che sfu gge a ql1alsia~i PoLLITZER . 1

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cla ssificazione. II carattere essenziale di queste febbri si è che non sono affatto influenzate da ql1alsiasi antitemico, e sono i11vece sensibili al m ercurio, ,e più ancora agli arsenobenzoli. d.

L'artrite sifilitica. Van.J aud,e (R eVtle Médicale de la Franche Co1nté, febbraio 1923) dà alcune notizie praticl1e per hl riconos.cirnento de1Ja sifilide articolare. Questa può assumere va1·ii asp-etti; ma la sola forma clinicai11ente frequente è l'idrartrosi. Le localimazioni articolari della sifilid,e si verificano in tutti i periodi dell'infezion·e : le artra1gie del periodo secondario sono benigne e fttgaci, mentre· le artrorpati e d-el periodo terziario sono più gravi ed a11che poco frequenti . ' Lo pseudo--tt1more bian co sifilitico, con go1m m a dell' epifi,si, la ·cui su.p erfici€ si ulcera, e con la perisinovite, che ostruisce la sinovia con masse dl1r-e è piuttosto r.ara. È sempre vero il veechio aforisma: la tnbercoli0si è epifisaria, la sifilide è diafìsaria. Un'osteo-artrite non si ·d eve ,diagnosticare . come sifilitica per il solo fatto· che si pres enta in un individllO luetico : i casi di lesioni tubercolari delle .articolazioni in luetici .sono tutt'altro che r a ri. Ql1el che importa ricordar,e si è che nel p-eriodo terziario si può avere una forma di a rtrite sifilitica che si estrin seca clinicamente con l 'idrartro·si. E ciò s.e nza dim,enticare che vi sono form~ articolari del periodo secondario -eh.e hanno un decorso acuto o subac11to tanto che ad esse è stat o dato il nome ' di pse11do-re11matismo articolare. L 'idra rtrosi specifica si manifesta per lo più al principio del periodo terziario, al periodo secondario-terziario, e può anche rappresentare 11na ma:oifestazion.e della sifilide eredi1taria ignorata . L 'affezione co.l pisce per l o più ambedue i ginocchi, quantunque in vario g·raJdo : ques.t o d.eJ.la bilateralità è un carattere differenziale importante. Altri segni sono : la conpe-rv.azione della funzionalità, l'indolenza relativa, l 'ispessimento della sinovia e rassenza èi fungosit à. La diagnosi di certezza sarà data dall'a. n.amnes i, dalJ,a esistenza .d i stimmate lu·et1che, dal risultato della J>eazione di Wassermann. Il trattamento sp ecifi-co fà regredire il processo, ma lentament.e. d. 1

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La sifilide epatica precoce o secondaria.

Classica., chiara e ta-lvolta llnica lnan1testazione della sifilid-e epatica secondaria è l'itter-0, ch e può eS'sere benigno, di media gravità o· grave. La 1st1a frequenza varia secondo gli

a11iori dal 3 al 14 per 1000; varia è l'-epoca dì insoi-genza da 5 settimane a 10 m esi dal sifilo1na iniziale; se.m bra più fr equente riel.le femmine. No.n tutti gli itteri c11.e !:'i mar1if estano n el periodo secondario son o da ritenersi sifilitici; ta1i si debbono giudicar e quando vi sia cor1c·oon.i ta r1za di m a nifestazioni id i sifilide secqndaria, mancanti o poco notevoli n elle form e b.enigne i fenomeni gastrici, stato di depressione piuttosto grave, breve durata dell'ittero (1-2 settim ane) ·e sua .scomparsa con la ct1ra jod.o-mercuriale. L'ittero beriign o compare di solito in m,odo rapido, d3Jlta sera alla mattina, talvolta precedt1to da stitich-ezza, diarrea, nausee, vomito, sp e~so si n ota una recidiva d ell'es.antema. Il fegato è ·ingrandito, talora ,dolente, la consistenza è lln p,o,' m aggior-e del i1ormale, la 'Superficie regolare. Si. può avere aumento di volu·m e dell,a milza, alb1uninuria; la febbr·e è eccezionale, manca il pruJ>ito, rara è l a bradicardia. La prognosi ·~11 g ener ale è b11ona, ·salrvo per i tipi che passano alla forma g·rave; la terapia consiste nell'uso degli jod·o1.merct1riali e deg.li a r seno-ben zo li. (G. Natali. R ivista di clin. m edica, 1923, n . 18 e 19). Nella /or1na d,i media gravità, si ha t1n'accen tuazione dei sintomi; le manifestazioni sifiliticl1-e sono più gravi, e1evata la febbre, l'aum ento 1del fegato è maggioir·e·, più rilevante l'alb11mint1ria, più accenit uato ],'ittero, imponenti i dist11rbi gastro-intestinali, grave l'adinamia; talvolta .si ha il quadro della .calcolos i epa tica. La prog.n osi di solito è bu-0na salvo per i casi che vanno incontro alla a.tr ofia gialla acuta. Nel1.a forma grave,- oltre all'a.ccentuazione dell'ittero , 1si hanno· fenon1eni n ervosi gravi ed emorragie. I p.r imi poss,o n.o consistere in cefal e·a , agitazione, deliri·o, oppure d epr ession e, stupore, ·so·n nolenza ed il q11adro di un tifoso. Costanti s ono le emorragie nas ali, gastro-intestinali, cutanee. Il volume del fegato è vario, quello della milza è sem.i1re a um.entato. Le funzioni dige.stive sono sempre m·o1lto comprom esse; il polso è aritmico e fiBcco, la reS1pirazione frequente ed irr,eg·olare; s i può aver.e ipood ipertem ia; le 11rine sono sca r se e riccl1e d~ albumina, ,c on scarnissima 11rea (an·c he al d1 s.otto di un grammo n.elle 24 ore). Il d·ecors·O· ~ pi1ì o meno rapido e l 'esito è Ja morte saI.vo qu al,ch e casD ecceziona;}e. "{tl. 1

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La stenosi sifilitica del retto . È innegabile che og·ni lesione profonda delle t 11niche r ettali può provocar e, cicatrizzandosi, una. stenosi r ettale; q11esta però n ei casi non s ifilitici si producf\ dopo un periodo più o m-e-

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no lungo in cui il 1nalato ha avuto dei si11ton1i di retto-sigmoidite, scariche numero se, mucosangltin·oJ..ente, ten·esmo, dist11rbi digestivi varii. Nulla di questo si osserva nella stenosi sifilitica, in cui i malati hanno per molto tem.p o solo dei disturbi da· defecazione, come costipazione rettale, sensazione di ripienezza rettale, feci a nastro? senza nè muco i1è pus. Il carattere anatomico d.ella stenosi sifilitica è })articolare; si ·O·sservano spesso dei condilo.m i anali, talora lllcerati sicchè fanno l'impressione di lllcerazioni specifiche ...\!l'esplorazione rettale si sentono nella lnucosa delle nodosità di consi' stenza elastica, di forma arrotondata od allungata come un cercine, con intervalli di mucosa sana. Seg·uendo tali nodosità, si arriva alla • stenosi · che è arrotondata, regolare. Nodosità e stenosi sono niobili~zabili s1tl peri.retto ed in tutti i sensi. Con il rettoscopio, si vede la stenosi ad imbuto, spesso a forma di ·un tubo ristretto,, allungato~ lungo 3-4 c'm . ricoperto da mucosa biancastra, non ulcer·a ta; se _vi è del pus, questo viene dall'alto, da u11a mucosa i·ossa congestionata, escoriata. . , La ste!\_O.Si può prodi.1rsi in tutti i periodi della sifilide; si può ritenere che essa nasca e si svilllPI)i sul pois to; di fatto le osservazioni di G. Friedel (Paris niédical, 28 aprile 1923) si riferi.sc~110 a dei :pederasti passivi in cui si, poteva .esclt1<ie.r e l'.01rig1ne gonor·r oica. Dal punto di vista terapei.1tico, in presenza di lln individ110 con stenosi tettale, che conf essi la sifilide, o con \Vassermann positiva, · si procederà, al trattamento specifico. Se questo non dà risultati, si tratte\I'anno le complicazio11i mediante · medicazioni endorettooo·l iche; l'intervento chirurgico è consigliabile poichè non ha l e controin·dicazioni dei casi tubercolari in cui, sono da temere delle recidiv·e . fil.

Si prende una cartina .al massimo un'orn avanti il primo pasto e si ripete per 15 giorr1i. Quando i disturbi sono molto gravi si può raddoppiare ed anche triplicare la dose. Quando· la stipsi è m O'l to accentuata si può prescriv.er·e un ·cucchiaino ·O due .al giorno della seguente polvere : ••• Magnesia calcinata . gr . 60 Sottonitrato di bismuto Zuccher.o in polyere . . anagr. 20 Dopo una quindicina di giorni la quantità di bismuto può ridursi. Co·n tro gli a·ccessi di fame, tanito· frequ·enti in questi malati, è indicata• la creta preparata insieme .a fosfato di so·da: Creta preparata . . gr. 45 )) 5 Fosfato di soda . • un cucchiaino tre ore dopo iL pasto o quando compare la sensazione di fame . A tali cure farmQ.ceutiche bisogna aggiungere il riposo intellet.tu.ale, viaggi, doc·c ie quotidiane a 37°, tranquillità em·oitiva. Nelle form·e atoniche il rimedio eroico è il bicarbonato di soda. Questo produce un certo sollievo anche nei disturbi da ipercinesia gastrica, m.a 1Si tratta di una calma apparente e fug.a:ce, . eh.e si sconta con la persistenza dell'affezione. La f ormu la classica è la seguenit e: gr. 4 Bicarbo·n ato· di soda Solfato di soda anag.r . 2 Fosfato di soda per llna cartina. Ogni cartina .si scioglie in un litro d'acqua e «li qu·esta soluzione si be,ve un bicchiere da 150 gr., uno al mattin~ e l'altro alla sera al momenito d'andare al Letto. Si p·os,sono somministrare anche le seg·li.enti cartine, una dopo ogni pasto : Bicarbonato di soda . cgr. 25 Creta prep.arata . . . » 30 Contro la stipsi ~erivante dall'atonia gastrica sì ll.Sa -la seguente f orml1la: Aloe po1vera.to . ctrr. 8 Polver di radice di turbit anacgr. 2 Gommagotta . Estratto di gi11squiamo Estratto di belladonna anamiJligr. 5 J1er una pill·o1la; una o dt1e pillole al n1omento , d'andare a letto. Nei casi nei qt1ali lo stom.aco è alternativamente eccitato o atonico conviene dare il oicarbonato di soda a piccole dosi e per poc.h i g·iorni, con la formi.1la; cgr. 10 Bicarbonato di soda 30 Creta preparata • • milligr. 5 Polvere di belladonna

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TERAPIA.

Cura delle dispepsie. Nei disturbi derivanti da ipercinesie gastriche i rimedii più indicati sono i sali di · bismuto e la belladonna: bu·o·n i succedanei sono J.a creta preparata, il cao1lino , il fosfato J.i oda. Nelle stipsi dipenden•ti da questa forma è da preferirsi come lassativo la m.agnésia. Tra i sali di bismuto il sottonitrato agisce meglio del carbonato, perchè essendo leggermente acid·o· provoca una s·ecrezion~ mucosa che ricopre la parete gastrica e riesce cosi calm.ante e combatte la stipsi. La formula di prescrizione è la seguente: ottonitrato cfi bismuto . . mezzo grammo Polvere di belladonna . . mezzo milligr. in una cartina.

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LAN:NO XXX: FASC. 50]

SEZIONE PRATICA

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Cura della stipsi dei lattanti. La stipsi dei lattanti dipende da cause differen ti: insufficienza d'alimentazione, scarso . , valore nutritivo del latte, inerzia intestinale. Nell'allattamento artificiale la stipsi è quasi ·costante. Per prev·enirla ·Si usa aggiungere al latte decozione d'orz-0 o· di farin1a di avena, oppure un cucchi·aino di miele. Per provocare la defecazione d'altra parte si adopera la introduzione nel retto di un picco-lo suppositorio di burro di cacao, o una pompetta, con cannello di ca«mtcl1ou, di un m ezzo bicchiere di decotto di ad.tea con• un cucchiaino di glicerina. \ f ariot consiglia nei bambini i1utriti con latte bollito l'ag·gi11nta di citrato di .s oda. Ogni poppata di 90 grammi deve essere costituita di 60 gr. cli latte ·e 30 gr. della, seguente soluzione : . Citrato d-i soda, gr. 10. Zucchero, gr. 150. Acqua, gr. 1000. Come lassativi sono consigliabili anche Jo sciroppo di cicoria o di rabarbaro composto, n·ella quantità di un cucchiaino ogni o·r a; la magnesia calcinata, un cucchiaino di magnesia e zuccl1ero_ a parti uguali in due cucchiai di latte; la manna, un cucchiaino di soluzione di 15 gr. di manna in ()0 di acqua prima di ogni poppata; lo sciro·ppo di fiore di i)esco, t1no o due c11cchiaini al giorno; l'olio di paraffina, 11n cucchiaino a digi11no. L olio di ricino si pr.escrive solo quando la stipsi è forte: Olio di ricin·o, gr. 10. Olio di mandorle dolci, gr~ 20. Da uno a tre cucchiaini. Opp11re: Olio di ricino, gr. 3. Sciroppo di gomma. Acqt1a di menta, anagr. 15. Da prendersi a digiuno. Al calomelano si deve ricorrere eccezionalmente, p erchè è un lassativo pericoloso, e provoca spesso crisi dissenteriformi. In ogni caso non. si deve superare la dose di 5-10 cgr. 1

1

d. Le prescrizioni irrazionali del bicarbonato di sodio. Il bicarbonato di f.odio è una delle sostanze cl1e più. spesso viene prescritta talora in unione affatto irrazional e con altre sostanz.e. Tra le formoJ.e usate ed irrazionali R. Ricciardelli cita le seguenti (Boll. Chi1nico Fa17riaceutico, 15 ottobr.e 1923) : L'u·nione con la salipirina detern1ina la fluidificazione della miscela; l'aspirina, sorr1ministrata con il bicarbonato di sodio, si d·eco·m pone già n ello stomaco, mentre

da sola si decorr1pone solo nell'intestino. La miscela segu·ente : Borati) di sodio, Bicarbonato di sodi o ana g.,~; ; Glicerina g. 20; Acqua distillata g-. 500 è irrazionale, poichè il borace in prese11za della g·licerina d ecompone il bicarbonato di sodio. Assai frequente è la prescrizione del decotto di china con bicarbonato di sodio il quale però rende alcalino il liquido e preci-' pita gli alcaloidi della china. Anche nelle ernulsioni, specialn1ente se oleose, la presenza del bicarbonato di sodio è irrazionale, come 1). es. r1ella pres'crizione seguente: Emulsione gommosa g. 50,; Olio di mandorle g. 30; Bicarbonato di sod i·o g. 2; Benzoato di sodio g. 1 ; Acqua di anice e Sciroppo di cedro ana g. 25; il bicarbonato di sodio, a contatto con l'emulsio11e oleosa viene ad essel,'e saponificato, inoltre la acidita dello sciroppo di cedro determina la separazione dell'acido benzoico dal benzoa to di sodio. P11re molto 11sata è la prescrizione di bicarbonato di sodio con magnesia idrata o con ossido di magnesio, in forma di cartine che si fanno sciogliere in acqua calda . Ora, il bicarbonato di sodio in presenza d i idrato di magn-esio si trasforma in carbonato di magnesio ed in carbo·n ato sodico-, che è caustico; peggio ancora in presenza di ossido di magnesio, chè allora si ha formazione di ca rbonato di inag·ne-sio ed idrato di sodio, sicchè nello stomaco del malato arriva della so,d a caustica. Irrazionale è anche l't1nione del bicar·b onato di sodio con il calomelano, .)er cui si ha formazion-e di ossido mercur-0so, e con l a diuretiria la quale si decompone in salicilato di sod io e teobromina. Sono pure incompatibili le prescrizioni di bicarbonato di sodio co n acido tannico, acqua di lauroceraso ed apomo.rfina. 1

fil.

Il trattamento della tricomoniasi intestinale. Il Trichomonas intestinalis è ner lo J1iù 11n parassita innocuo, ma può in qi.1ulche caso essere assai temibile e specialme11te 11elle regioni tro·p icali fa molte vittime che arrivano secondo E. Escomel (La Medicin:i, Ib era, 25 giugno 1923) al 90 % dei casi. L ':'\. 11a trovato molto· utile p·e r la cura. l'essenza di trem·erJij11a e consiglia il metodo seguente. Nei ìJrimi tre giorni, l'ammalato prenderà og1Ji ù11e orq un cucchiaio della seguente mistura.: EBse11za di tr e1ne11tina g. 2-4; Elixir p a regorico g. 6-12; mucillagine di gomm.a g. 150. Come alimenti si daranno solo gli idrati di carbonio (miinestr.e o pappe di avena, come bevanda la decozione di riso) . Al mattino ed alla sera si farà un clistere evacuante con un litro di decozione• · di et1caliptus o di ratani a, che si farà I


16'42

emettere Sllbito. Si darà !JOi lln secondo clistere di quattro cucchiai di acqua ])ollita, X-XX g·occe di lal1dano, un tuorlo d'uovo sbattuto e XX-XXX g·occe di essenza di tren1entina; il t11tto da trattenersi se possibile per dodici ore. Si prescriverà il riposo e le applicazioni calde al ventre. Questa cura è efficace nel 90 % dei casi. Vi sono pel'ò delle razze di Tri, cho11ionas ribelli ed allora si farà ogni sel'a il clistere evacuante, face11dolo segt1ire da un altro fatt,o con 11r1 litro di a.equa in cui si fa sciogliere u11 grammo di jodio, seguìto eventualmente da un terzo clistere di al1,attro c11cchiai di acqt1a bollita con un c11ccl1iaio di amido in polvere e dieci gocce di la11d_a no; il clistere jodato va introd·otto assai lentamente, tenendo l'infermo st1l lato sinistro~ fi,l.

Come si deve fare un clistere.

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[ANNO xxx, I•'ASC. 50]

IL POLICLINJCO

EPIDEMIOLOGIA. Culmine primaverile di morbosità ,.. per meningite tubercolare. Il Cozzoli110 nel fase. 7 de La Cli1iica r>ediatrica, torna sull'ar gomento deJ così detto

culm ii:ie primaver ile della morbosità per m eningite tubercolare nei bambini, già segnalato da molti osservatori. In base alla sua statistica persona le 1 A. conclude ch e, dopo una prima p11nta ascensionale in febbraio si ha ' ' è vero, un cu.lmine primaverile; ma ad esso segue subito un secondo culmine estivo, egualmente forte, per poi regredire rapidamente in settembre. L'au1r1ento di n1orbosità i)rimaverile ed estiva coincide con la maggiore frequ enza. che si ha in questa stagione delle infezioni tubercolari in genere ·ed anche di molte altre malattie infettive, come morbillo, p.e rtosse, infezioni grip~ali, broncopolmoniti, angine, enterocoliti. Queste ma;lattie -certamente riducono i poteri difensivi dei bambini e rendono p iù facile e l lattecchimento e la diffusione del bacillo t11bercolare nel piccolo organismo. 1

S i usa di solito distinguere i clister i in alti e bassi, intendendo per i primi quelli t'attj inserendo il tubo per 8-16 cm., per alti quelli con il tubo introdotto per 15-30 cin._ Le osservazioni dei radiologi hanno dimostrato che tali indicazioni sono erronee; quando si intro- .. PERSIA. duoe il ,tubo per una ventina di cm., s i pro• voca una contrazione mus colare del colon sicchè il liquido non può oltrepassare il sig·ma; VAR I A _ ritirando invece il tubo, cessa la contrazione e si può ottenere Jo scopo; cosi pl1re in alzando 11 sale di Glaubero. il :recipiente a m. 1.20, si provoca l1no · spasmo La storia della scienza ci offre numerosi rettale ed il paziente sente subito il bisogno di esempi di scoperte a scrivibili al caso: è così defecare. Il metodo consig.Jiato d.a S. W. E11cl1e u11a colazion,e campestre offrì a Gl3>ubero s\vorth e F . E . ' '' heatley (Bostori rried. and sierg. J our., 1923, pag. 589) è· il seguente: met- l ' occasione di scoprire il sale a cui è rimasto legato il suo nome. tere il paziente in posizione pron1a, introdurre Johann Rudolf Glauber, nato a I<arlstadt nel il tubo, sino ad oltrepassare appena lo sfintere ' 1604, è una delle figure più interess anti 1della interno, circa 7-8 cm.; tenere il recipiente ad Slla er>cca : lJel'SOilifica la t ransizione dagli un'altezza di una ventina dj cm. al n1assimo; a lcl1irni.sti del ~1edio Evo ai cl1imici dci tempi il liqujdo deve ess er.e r.iscaldato alla temperamodern1. Com e Paracelso, di cui si mos tra tur.a del corpo. Quando il paziente avv·e·r te fervente ammiratore, è partig.iano delle operaun1a s.ensazione sgradevole, arrestaJr e il defluszioni e delle teorie più bizz.a rre dell'alchimia e so del liquido fino a eh.e la sensazione sia pasprofessa una fed.e a tt1tta nrova n egli arca11i sata. In media in un adulto si può introdu.cre meravigliosi : 1a pietra ,filosofale che de·v e tracirca litri 2,300; talvolta dopo il. primo litro mutare i metallj , la. I)anacea lmiversale c!1c esso avve rte il b,isogno di defecare; arr estarsi deve g·u.arire tutti i mali e prolungare in defi' allora per cinque mìnuti, dop,0 di che, pa.ssato ni.tn.mente la vita; no11 .dubita che i metalli 1.) Rpasmo, si pl1ò introdurre il resto. Agendo possano essere portati a mat11rità per l'azione in tal modo, si può bene ottenere lo scopo aill- simultanea del sole e del sale terrestre, ·a lla che in individui, ch e' dicono di non poter tolcui coo·p erazione è ·dovuto anche lo sviluppo lerare nemmeno un bicchiere di liquido, ciò del seme in a lbero e l ',a;c:crescimento degli anicl1e rappa."esenta un grande vantaggio, sia per mali .... Si poss8no perdonare a Glat1bero ql1escopi terapeutic.i, .sia a scopi diagnostici con ste incursioni n cl dominio dell'e1·men eutica, l 'uso di clisteri .opachi per la radioscopia . ove si cor1sidPrir10 i prog1essi cl1-e il s110 genio fece rP.R.lizzare a lla cl1imica , ancora allo stato '/il. 1

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SEZIONE PRAflCA

<;} 'infa.r1zia: spezzando le tra.dizi o11i l)l1ran1enta metafisiche legateg li dai pred ecessori, egli inaug11rò una vera scienza basata s ui d ?-ti <lell 'esperim.e nto e del r agio11am e11to. È così che egli fece conoscere il solfato e il nitrato di potassio, j clol't1ri d'antimonio, d ·arsenico> ·di stagno e di zinc·o; gli si ·deve la }Jrima descrizione del precip ita.to rosso di Cassio del camaleonte miner a l e, del tarta,i:o stihiato. Egli i ntravide l' esistenza del cloro, poicl1è dic e cl1e per ·distill-azion.e dello spirito di sale sulle calci metalliche si otti ene uno spirito color di fuoco -- ol io ·O spirito di sal e rettificato - capace di in taccare i metalli e 1a inaggior p arte dei m inerali; indicò parecchi procediment i per fa])bricare i1 nitro in gr a n.de; dimostrò che si 11uò eterificare l alcool sottoponendolo .a ll'azione ·d ell 'iaJCicto muriatico (p iù tardi s'impiegò l'olio di vetriolo o acido solfe rica, onde il nome di etere solf.c,rico). I~'ind11stria e p erfino l'arte nella cucina trassero partito del suo spirito in:ventivo: così egli elaborò u11a tecnica ingegnosa per ottenere delle gemme a r tificiali, e vantò ai cuochi lo .spirito di sal e v·ola tile come .atto· a riva leggiare col, migliore ruceto e succo di limone nel cuocere le carni più ·coriacee ... Questa enumerazione succinta delle princil)ali sco]Jerte di Glnubero basta a mostraTc quanto la posterità gli deve. L'oper.a in cui egli le h a riferite p or ta un titolo latino. (Opera chymica, 1658) ma è scritta in tedesco : evid entemente l'educazione classica dell'autore era stata molto trascurata. Egli si dimostra un misantropo: aveva avuto il candore d'imrr1aginare un'umanità perfetta e n on potè adattarsi alla rovina delle stie illusioni, nè t.rovarvi la s-0.r gente di -y.n dis·p rezzo indulgente. Glaubero si confinò nella solitudin e, esalando in termini viol enti i suoi 1dispiaceri reali o immaginari. « Gli :uomini ·di oggi, egli ·dice, sono falsi, malevoli e tra1ditori; n essun a l or o parola è s acra; ciascuno non p·ensa che a sè; ov11nq11e si rica·m bia il ben e col male; se io non h o fatto in questo mondo tutto i1 ben e che avrei potuto, è la perversità degli · uomini che ne è stata la cau sa». In com~enso, Glaubero dà un giudizi.o assai favorevole · su sè stesso. E gli morì a 64 anni , in Amste:ridam, d·o po esser ~ stato· a Francoforte, a Colonia e negli Stati d ell'Austria. È mentre si trovava a Vienna che S·coprì il sale che doveva .p erp etuarne il nome anche tra i profani. _ P er rimediare a dei mali ·di stomaco e ad un'an.oressia ribelle, gli fu consigliato di bere ad una sorgente prossima ad un orto, a·d una lega da Neustadt, e le c11i Virtù erano a ttri1

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1613

rn1ite a J n itro. çJ:laubero vi si recò IJ C·rtando una pagnotta che egli vuotò e di ·c ui si servì p er att ingere l ' acqua. A mis·u ra che beveva ~ sen.t iva il suo appetito tornare, tanto che fin] per rn angiare la coppa improvvisata. D,opo p are·ccl1ie .sedute del gener e fu p·erfettamente guarito. Gl.aubero analizzò q11est'acqua e ricon obbe che -conteneva un s ale che, proiettato s11l fuoco non d·efl agrava com€ il nitro e non . crepitava com e il sale di cucina; cristallizzava in lunghi aghi, <li sapore leggerm.ente .amar ognolo. Questo siale, ·che per gratit1i.dine egli chiamò sale amniirabile, er a solfato sodico, al quale ancora oggi si dà sp,esso il nome ·d i sa.le di Gla't lbero. (H. Lecle-rc, in Pr esse

~tf édica le ).

R . B. -:-.:::..~~-~·-=-=-===================================

Le malattie del cuore e dei vasi /

Periodico mensi,le diretto dal prof. VITTOQIO ASCOLI_

R edattore capo: prof. CESARE PEZZI E' pubbli cato i l 10° fascicolo (31 ottobre 1923) . l4:sso con 1ien 8 :

LAVORI ORI GIN AJ.I . 1. - D 0tt. F . CASTELLO'] rr1: Contributo allo stu ... dio clinico de1 la pressione venosa. 1r. - Doti. V. \ . ANNJ: Ricerche sperimentali sulla endocardjte maligna. RASSEGNE, RIVISTE E CONGRESSI. L. I.E L oR lER: Le piccole ipertensioni di allarme nell~ tossiemia gravidica convulsivante ( eclampsia). / C. \i\TrLsoN : Sulla limitazione dello sforzo nelle malattie di cuore.. A. FJsHEBERc : L'it tero nell'insumcienza miocardica. J. CHALI ER: Gli aneurismi dell'aorta toracica discendente. -· La trasmissione auricolare del soffio dell'insufficienza mitralica. J . GA UTRELE'r : Compressione surrenale, trasfusione sanguigna (carotide-giugulare): etleiti tonici-cardiaci e ipertensivi. K . WENCKEUAC.t:-J: I derivati della china nel trat· tamento dei disordini cardiaci. - I Congresso , nazionale francese di educazione fisica. A.bbon:imento an nuo: per l'Ita li a L. 25; per rEstero L. 32. P er gli abbonati al· « Policlinico»: per l'Italia L. 20, per l'E stero L. 25. Un fasci colo separato L. 3.

14

Ai nuovi abbonati del 1924 a. e Le l\Ialattie del concedono le intere annat e 1920-1921-1922 e 1923

N. B. -

Cuore» si del periodico stesso per sole L. 6 O se in Italia e per sole L. 8 O se all'Estero, in porto franco.

A richiesta si invia numero di saggio. I nviare cartolinu vaglia al Cav. LUIGI P OZZI, Via Sistina,

n. 14 - Roma.

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1644

IL POLICLINICO

[ANl\O XXX, F ASC. 50J

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. l*J

/

QUESTIONI

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PRATICHE.

cc plinari

si addivenga sempre alla previa con•: testazione degli addebiti, e non è quindi, · LXXIV. - Condizioni necessarie alla legittimità .e concepibile ch e il più grave dei provvedimendella dichiarazione di dimissioni volontarie per cc ti, quale è quello del licenziamento, sia p.u re abbandono del servizio. cc sotto la forma della dichiarazione di dim1sLa mancata preis entazione in servizio dell'impiegato allo ·s p·i rare della licenza rion può ,, sioni noLU si• faccia precedere, almeno, da costitt1irie una p:ries.u nzione di abbandoJ10 del- cc una diffida che r ichiami l 'impiegato alla real« tà dei su·oi do1 veri, a lla g·ravità delle conse1' ufficio che giustifichi · un provvedi.rnento dj « guenze cl1e -dalla loro trasc11ranza sta per esonero' ma tutt'al .più, un assenza ingiustificata passibile· id i punizion e disciplinare più o « derivargli, e, sopratutto, che provochi una « esplicita dichiarazione di volontà delL'intemen.o grave, a seconda ·della gravità .delle circ. ressato, di fronte alla q'!ale l'amministracostanze ch·é eme1"gano dal giudizio. R illegittimo il .p rovv.edimento discip~inare « zione possa, a ragion veduta, agire nei con~< fronti del su o diipe.ndente. La presunzione deliberato senza previ.a oontestazione degli addebiti, specialmeinte se trattisi di licenziamen- cc che la ~tfadarena, col ~ uo silenzio intend esse to, sia pure sotto la forma delJ.a dichiarazione «far C·OITI{prendere a ll'amministrazione che esdi dimissioni, se non si ta pt~cedere almeno :• sa abbandonava 1definitivamente il suo p osto e~ non poteva, quin·di, validamen te assumersi una diffidct che richiami l'i·1 npiegato alla realcc dal Com11ne so lo .p er il fatto 1çh e essa non e i t(Ì dei suoi doveri, . alla g't 'avità delle corise·• p1resentò in servizio e, sia ·p ure, non diede g·uenze che dalla loro trctscitratezza sta per ,, notizia .d i sè dopo spirata la proro·ga del conderivc.trgli e sopra.tuttò che provoc hi una espl ice gedo. Ch·e poi, ·in qualunqu1e m0do, sia stata cita dichiarazione di vo lon.tà clello int eressato di f1·onte alla quale l'amm.inist1·aziori e possa, « ingiustificata la presunzione affacciata 1dal <1 ricorrente Coml1ne, questo Collegio lo deye a ragion vedu ta , a11ire 1iei confronti del suo e· riLev.are anche 1 da1la cirieostanza che tra jJ dìpenden~e . H termin e della mancata riassun.z ione dell'uf'< fi·cio e quello del .provvedimento di licenzia* ** Della diiehiarazio·n e di dimissioni, nei casi d i " mento inter.corse uno spazio ·di apipena venassenza ingiustificata,~ s~ tendeva ad abUiSare « sette giorni. Ql1esto breve peri:o·do di tempq. come di una formula comoda per risolvere il :· non poteva ragionevolmente bastare nel sirapporto senza g·ar.an.zie .di forma e di sostan- :: lenzio ·della parte, a s ostituire una concreta .e manifestazione della vo·l·ontà di non pii ù riza. La V Sezione 1deil Consiglio di Stato, stabilendo le massime ·sopra rias1su11te, con de- « tornare in servizio; m.entre più serio fon·dacisione 13 aprile 1923, n. 100, ha posto netta- " ·mento di presunzione si sar~bbe avuto, qua(< lor.a lo allontanamento 1 dal servizio stesso si mente un freno· agli abusi. cc fosse di tanto prolungato da poter fare escluLa .decision.e è 1così motivata: « dere la po·s sibilità ·di cau·s.e acci·dentali .che, cc Considerato, nel merito·, che .appare evi« indipendentemente d.alla volontà de1J 'im.ipie« dentemente eccessivo il provvedimento adot,, tato dal Comune ·di Gasperina nei confronti « gato ' oali avesser o potuto crear e un transito. d '< rio ostacolo all'adempimento dei propri o« della levatrice 1 c ondotta ,signora Madarena, ,, veri ». con l'averla dichiarata 1dimissionaria per i.I e- solo fatto cl1e, spirata la licenza , non erasi Pubblicazione indispensabile: cc ripresentata in servizio. Il fatto poteva coDott. Ca'V. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia) « stituire, bensì, una assenza ingiustificata cc passibile, dopo sentite le discolpe della lVIa« da:nena, di punizione disciplinare più o me:: in rapporto all'esercizio professionale :: « no grave, a seco1 n da d•ella gravità delle circo(~Ianuale contenente Leggi, Decreti! Regola~enti, Circolari e tutto ciò che si riferisce all'esercizio profess1on.al~, ad. u s~ << stanze (}he fo ssero ·s tate per emergere ·dal giudei Medici condotti , dei liberi eserce~ti,. d~g~i uffìc1.a1.1 s.an1taru e del personale addetto ai laboratori d1 v1g1Ianza 1g1en!lca). « dizio relativo; ma non. ,p oteva m.a i costituire B. _ Coloro che intt!ndono non restare sprovvisti. di que,, l1na presunzio·n e di abbandono 1del servizio staN. ver amente utile opera compilata. dal n ost~o comp1an~o re«da colpirsi con. un, provvedimento di esonero , dattore in seguito alle dnsistenti .premure ricevute ,da~ _lettori del < Policlinico », debbono affrettarsj percbè ·. 1 ed 1z1on ~ « e quel ch e è più grave: inaudita parte . . volge ormai al ~rmine. Prezzo L. 1 6. P er 1 nostri abbonati 1 2, 7 5 in porto franco. e: Le àisp.osizioni 'vigenti .$ullo stato degli im- solePerL.l'acquisto, dnviare Cartolina vaglia al Cav. 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(*) La presente rubrica è affidata a ll'a vv . GIOVAN:\'! SF.LVAGGI, conS11lente legale del nostro periodico.

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l)C,CC XXXVI II


• [ANNO XXX, FASC. 50]

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nale egli 11a <'l'eclnto <li doYPJ' ridurre le giil n1ngrP dota zj oni d<.~ i L;1 born to 1·i s(' i e n tilic.:i, i 1 ~o ttosegr ea lla 1stru r. ion 0 I>ubl>li <:<l, , o n. J .n1>i , h;t J'if.\}>ost o : {( 11 :\1i11ister o cle lln r>ubbl i <.:<l l stru zioll('. co111e t ntti gli .a Itri cl i ca t'teri, l1a <l<n'11to <.-<n1co1·1·f'r(' • a tutta qnelln sE>t'if\ di ec:ono1nie, c:l1e Sl'll o illll)]'l.)sc·inò ibili ni fini tl~lla ~u JH'rior e 11ee<.'\ssi tì1 cl C?l 1·isa11au1p11to d e l biln 11cio f::tata le e (lel raggi ungimento df\l pareggio. Tali ec:ono1nie c10YeYn110 essl'r e r e n lizza t~ lit ù ove inen o v enosa s i })1·e::;en ta Ya la i11<le1·og«1l)ile falcidi<1. Nell 'inseg11;1n1e11 to 111 ec1io t;.1 tio

e p ri1 na rio - c-1 in1 r te c11e i1oteYoli eco110111ie . i erano g;iit n ttna te e ~o no in cor so di ~ ttun zi oIl<' ver effet to della riforn1a giil decretata - (''er à ben po<;o d<l t~nt are, la R11esn 1'igi.1n rdan<lo qu <l ~i totèl 1m ente il personale. « N on è c:osì n ella i::;trnzi o11c su1>el'i<>r e, doYe, in <li 1111a cteeu 1'tar.ion e qna 8i 1111llc1 lH'l' que l che tip;n<"\ rda il 11c1·so n <1le, s i ~0110 J·iclotte le spese coRì <lette di funzionn n1 C'nto 11e r ~" i niilioni cir<:a, re;1lir-7'n11clo il 1>iù <1<•lJ'p(·o1101nin i1el <lil nzionnrnt'nto de.Q.·Ji H~111zinn1enti v e r <·o:-lt1·11ido11i t>cli liz ie . « ~I<l b1le . a<.:riti<:jo ha ('ara tter e soln n1 ntp tE',JllJ}Oraneo: e 11011 vi ha clnbh io che, t·o11se~11ito il J><l.r eggio <lel bil<1nc:io ù 0llo Stato, 110 11 so lo sn ran110 ridati ngli l 8ti tnti ~u11e riori tntti q n(\ i lnrghi n1cz7'i cl1e l o r o n bùi8ogna 110 per a d e1upif're a ll<l l o r o a lbl funr.ione IH.'lla Yi ta ll<17'io na lE' · u1,1 n tutt<> il pro ble n1a cl(lll'i~t 1·uzi ont\ i11 gen e r e s ..1 r i1 f;1 tto n t' lln di i;:;trib~1 zio11e gene1·nle cl e l la svesn, qn <'l g in sto c:1·c·<lit-0, che --r;1lga ad <1Rsicurnre 11lla n oHtl'<t :Nnzio11e la grandezzn ehe e. Ra .·i <lCCi11ge a <'OJHJllif't<l J'E' e cl1e w lta11to i1ello ~v iln111>0 della ~ ua c11lt ura t1·oyn ' la. pii1 ~al rla e ln vi ù gr<tnitiC'a garanzi a)).

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Non è qni il lu o~o :Hl.1tto P<_\l' &;offeru1aJ'Ci s nlla purte p11r11n1c•n tt- 1>~·<l;1gog:i<'<1 cl<'i progr nn1n1i. Solo <ì<'(•pn n0 1·0H10 :1 lln fe Jic0 i11noY;ìzio11C' <li in tro(lni-r <' il tlis<·:ri.10 tilt cla ll;l p 1·i1nn t• lC'll H:'lltill'C'.. vrenrle11ll1, t·o111 ~ 1n1Hto <li p a rte nr.a i 11ri111i inforu1i :--•gorbi <lt:'l b:\Htbiuo, ild<lilcuH1op;li l;l Yin tl il i1e r co rrt>re. :;;en z:t

n1;1i ;1 rr~. tnr<' lH R11ontn n en t>spre ·~ion e grafi<'<l. F1 <JlH.'istn In 11ri111a npplic-:1:;.1,io110 ~i • l pnrf' lin1itat:1 cli qu Pll'<'leva to prin<:i}liO <lt>l ri:-;1i<·tto 1111.1 Jì<'l'!=<ona li tit 11111;111a. che' è il pe1·110 <ll'l ~isten1n :\Ionte!';sori: tli t.1 1 <~ :;.;i:::;te111a si con~i pJh1110 in altrn P<l tte dt-i prnp:r;1111n1i n l r1111i C'Rl)edie11ti i1111·nn1en te f orm <i li . ~\n <:1 tf' l'iu ~g·11;1 u1ento cl0l c-a 11to.

RiRte1na t icn m e nte orp;n nizza to c:o11 op11ortuni c-onRig;li circa la reSJ >Ì l'<ll'i io110. pnò ;1ye 1·e n ot0Yol t' 11tiliti1. o l t r e cl1e 11 0r i1 se1180 e~tPti co , per l o ~"i '.t1 p1.10 fisico ,~~~ bam.bino. J<'avoreYole <1111 in111to <11 v1Rb1 <lell i~1ene e 1111 rc la distribu zi on 0 d0l J;1 , ·or o Rro ln Rt ico, . eh () n ·~ se2'll<1 alle clue prin1e ('}il. si ~111 nnmero d1 ore d 1 1clio ,-er o 0 pl'opri(? <l i po<·o s111)eriore a qnel1e clC'di rnte nel occupa zioni i11t<->lletl nnli ricrentive. lavori n1an11ali, ecr. I "'a dnrntn <1<1 1:1YOi'<1 11(.-\lle prin1€' tre' classi n o11 <le,·e f\cc:c->cle1·c· In n1<'zr.·ora. con1preF< iYi •gli i11tel'Yfl 11i per i l ripORO .

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Gli universitari bolognesi. Gli 8tn<le11ti dell '.Ate11eo bologuese in un'aclnn ;1t<1 <le l 25 ottobre approva ,·a110 ver aC'ela iuazione il :eguè nte men1oriale dn i>r esent.1t si a S. E. ~lu 88olini :. « G li stndenti dell'Università di Stato ,di Rologna

i>11r n1<1ntenendo l n J)rotesta contro la « Rifor1nn Geutile n el1e b<1ndii;c·e dagli t:Judi suverio1·i ln ch• ~­ .sc media, c:l1iedono : 1) cl1e l a «Riforma G e 11t ile->> venga applicat<l solan1ente pe r quelli cl1e s'iscri,·eranno i1elle Yarie

Facoltt\ a cominciare d~t ll'anno ac:cacl~1uic:o 1!>23-24; 2) cl1e ven ga concesso a l M. R ettore di og11i singolo Ateneo la facoltà di prolungare .In ses!:>io11e di ottobre in qual s iasi periodo d i tempo » . I

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}!;1 l 'innoy;1zion e più p;rncli t n r><:'l' c·l1i ~ i oc·rn1,;1

cl i igi~nP è i l 1<1 1'.!?;0 l)Osto fn tto '' qnPsta fin <lil ll:l 1~ c:l:tl-ìRE', l'in«l il'izzo JJl':1ti co E' ~01)1«1ttn t to l'unJJortèlllzn <:h l' YiC'1l(' <l<l tn a lle pratiel1e igienirJ1e , i 111pnrt;u1za C'lle ~i riflette ne l Yo to relat iYo alla p u lil';i 11 verR011<1 l <:> ~n lla pagelln scoln stica · e n e l le i1ote in.f orni a tiYe rigna l'l1a n ti 1'<1 t t i'vi til <lei 1ua estri p er J'0Rservnnz;1 clell'ig:i<:'Il€'. (~iii fi.11 <lalht 1 a cla H~<' sono presC'r i tte eo11Yt' l'Sil zioni e lezioni ~ul corvo nn1a110, ~n lla g~o1·na tn ip:ie11ica (descri7iio11t> d e lle occnpèlzioni <lel bnmbino, cl1e Yuol tT~. ce.r e~

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IL P QLICLINICO

&1 110 e forte, il so11110, i l)asti, percbè si lava no i denti, ecc.), sulle prude11ze igieniche nel giuocare con gli a nimali e così via. Tali nozioni vengono sen1vre rneglio sviluppa te nelle classi successive . Ed o ltre alla })arte, diremo cosi, teorica dell'igiene Yie11e dato g:rande svilu1ppo all'igiene pratica , "picciola , delle comuni azioni clella Yita. I maestri sono i11ci ta ti èl far es€guire nella sct1ola stessa le pr:lncipali 01Jerazioni di . pulizia, a verificare , ancoi· pri1ua <1ella })1·egl1iera, la .pulizia persona le degli scolari. Nella scuola fernminile la maestra in segnerà come si scopa, si spolvel'n, si i·ig·overna , darà le 11orme igienicl1e per l'a "Siste11za n i bambi11i 111ttanti, per la tenuta degli a11imali domestici i11 campagna, ecc. <<Si per suadano i maestri » . ' ag:g1ungono le ;presçrizioni a r»roposito d ella pt1lizi<1 per sonale, « che si ti·a tt:a di una delle cose t,iù ::;erie cl1e !)ettano alla scuola, dove i1e suna di<.la ttica ingegnosa vuò assolvere il mae tro dal grave torto di la sciare se11za san7.ione .m ani e faccie sudicie» . E Ql1esto u11 lingua~:gio nuovo che non eravamo abituati a ~en tire in documenti ufficia li e c:he merita t11tto il })lau o di noi medici. E i>ie110 consenso u1erita q11esto i1-0bile te11ta tivo di dare· anche nell;J scuola 11nbblic:a all'igiene il posto che .le sr>et~'l . Esso fa ' Tivo eontl'asto con i pl'og:ra111n1i delle scuole me<1ie dove, tranne ehe p 0r le scuole magistrali e, jn piccola parte, ver il liceo femminile, ·d i igiene ·n -0,11 se ne l)H rln. J,e critiche, salvo 1>€1' a lcune im.pro1Jrietà {li e vres~1011e, come quella di « ufficiale veterinario » (I), mi sembrano fuo ri luogo. ~i debbono •

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lodal'e le buone inteu%ioni, lo . pirito pratico d e l le~:i. latore ed attendere la vrova dei fatti. Certo

<:he ci si presenta la grave incog·ni ta di sapere sé tutti i maestri attuali abbiano la capacit:à cli in~eguare quanto a loro si chiede. '.rroppo spesso es~i attingono la loro coltura igienica da quei « ma11ua letti in cui si raccolgono Je briciole clel Sill)€l'e)), i qua li sono pesso i11vecchiati e co1nnnque frammentari ed il più delle volte inesatti. I.ie nozioni cl1e si ·d ebbono inseg1iare, appunto IJerchè sono elementari, banno bi-sogno <Cli essere !)recise ed np11oggiate ad una conosce11zn non su;perficia le òell'nrgou1ento. Dai maestri che sappia no trasfond e re co11 calore l a coscienza ~gie11ica , dai ba rubini cl1e ,1a intenda no e In diffonùano e , fatti ndulti, la e igano dagli altri, ci verrà forse quella redenzione igienica che è nel deside rio di tutti. I" 'Istituto I tallano di I gie ne e previdenza soci<\ le 11a diramato ai giornali medici italia ni, ed a i Presidenti dell'A. N. ì\1. ì\tl . e della Federazione d egli Ol'dini un .estra tto dei progra1nmi e delle pre~crizioni citate, pla.t1c1endo alla nobile e genero~<1 iniziativa.

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Se.b bene .,POssa ·s embrare · estraneo all'indole del .giornale, mi .p ermetto di far .rilevare la poca ~onve11 ienza di usare parole francesi, come bleu., 1n un documento ufficiale ema1Jante dalla l\!Iinel'v~, quasi che mancasse in italiano la parola corr1spond.ente, ~he pure è usata negli stessi prog rannui. · (1)

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(AN!\O XXX, FASC. 501

Cronaca del movimento professionale. . Al Fascio di azione e difesa Medica. Alla « Pro Torino » ebbe luogo un'assemblea straordinaria del Fa·s cio d i azione e difesa medica di numerosissimi soci . coll'interve11to ' Presiedette jl dott. grand'uff. Agostino Borini, il quale d opo a vere riassunta l'intensa e fattiva opera del F ascio i~r la soluzione di a lcuni iml J)Ortanti problemi, e messe in rilievo le condizioni . in cui ve ngono oggi a trovarsi le Associazioni professionali di carattere sindacu le dopo la formazione <lel Si11d·a cato Medico Fascista, e dopo d'aver ricordate ~e finalit:à del Fascio completamente ragg·iunte, chied e a ll'asse:n blea di pronunciarsi o sull o scioglimento òel li'ascio stesso o sulla eventuale sua fusione con qualche altra Associazione di categoria. Un'animata e vivace discussione si svolge sulle comunjcazioni òel presidente: vi prendono parte i proff. 1\.Iensi, l\1artini, Giordano, Muggia, Rolancli e i dott. Garosci, J>.asserini, Vittone e altri. v.,.iene alla fin e votato il seguente ordine del giorno: « L 'assen1blea <i'el Fascio di azione e difesa medica, convocato il 21 no,r., ·considerando che il r>rogramma dell'Associazione è stato completamente svolto, manda un ' ·ivo p la uso a l Presidente e alla Gi1111t:'l esecutiva e delibera Io scioglimento del Fascio stesso, a u8picand-0 all'unione di tutte le energie mediche, per il be11e della classe ». 1

Negli Ordini.

\

A seg11ito dello sciog·limento dell'Orcline di Trento e d~lla rinnovazione del Consiglio, questo, fino a tutto il 1925, è così composto, per voto dell'assemf>lea e per elezione del Consiglio : dottori Carlo Za.netti, Povo (Tre nto), presidente; Giacomo Erlache r , Brunico. vice-presidente ; Gino Rigonj , Trento, segretario; Pietro Sembianti, Trento, tesoriere ; Deleona·r di Orlando, Ca va lese : Prosser Gt1ido, E,overeto; Stenico Vittorio, T rènto; Guido Vachtlr, Bolz~no, consiglieri.

** *

' Il Consiglio dell'Ordine di Napoli è dimissionario in seguito a vota zione sulla. seguente mozione vresenta ta dai consiglieri d' Alise e Grassi : « Il Consig:lio dell'Ordine dei Medici, sciogliendo la ri::)er va già da tempo fatta, per uniformarsi all'orientamento politico dominante e allo spirito dei ten1pi nuovi, delibera di attener si rigorosamente a lle direttive del Partito F ascista che impongono agli Ordini dei lVIedict : 10 l'indirizzo conforme allo spirito delln legge, senza alcuna azione sindacale; 2l' il distacco dalla Jf.eclerazione degli Oroini ». Qrie's ta m·ozione ebbe i voti favorevoli di D' Alise e Grassi; votarono · c.'Ontro Tncci, Mauro, Sava. 1 primi <lue si di.misero; segu ì la dimissione di tutto il Consiglio. Il presidente prof. Sava ha comunicato al Prefetto le ·dimissioni, percbè sia provveduto con la nomina di un Con1missario.


[ANNO xxx, F,ASC. 50]

SEZIONE PRATICA

1647

' •

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. Corpo d'Armata di Bologna. Con.tin11a,z., vedi fa so. 49).

Lire

Cap. 1\1. Bugliari Giuseppe . . . 40 • • Cap. 1\il. D'Ettorres Giuseppe . 40 . . . Ten. l\1. Pecilli Antonio . • • ·• ·• · 35 Ten. :i.\I. Guidi 1l lessand·r o . • • • • • .35 • T en. 1\1. Creazzo Arcangelo 85 • • • • • • S . Te11. 1\1. Gadani ..i\ngelo . ao S . Ten. ~1. Dome11ici Luigi : : 30 Ten. ?\I. Bolognini I.Juigi . . 35 • Cap . ~i . Tancredi Ar1stide 40 • • • • Ten. :i):l. Nanni Carlo . 35 • S. Ten. ì\1. Scioppa Lt1igi ·. · · : 30 Cap. :l\il. Bertelli Sire . . . . . . 80 • • • Ten. :\1. '.redeschi Nicola· . 35 • • Dott. l~a l<li Celestino, Bol ogna ·. . . 30 • • Dott. Ghillilli Andrea, id. . . 20 Dott. ~eganti Antonio, id. . . . . 20 • • Magg. lVl. 1'1agnaghi Guido . . 50 . . . l\1agg. nl. l\lignemi Francesco 50 • • • • Cap. ~I. l\ilachi Sebastiano . . . 40 • • Cap. ì\i. Raffone Alfonso . . . :· 40 Dott. Talenti '"ittorio, Bologna 25 Magg. l\i. Alfonso I .1uigi . . . . 50 • Cap. )!. Ferrari ì\I<l rio . . . . 40 Ten. l\1. Santorsola Dome11ico . 35 • l\1agg. ì\1. :i)langa11n ro CarmPlo . 50 Magg. l\I. Viggiano Alfredo . . . . 50 Cap. ì\1. Fiore11za Fernando . . 40 Cap. ~1. Gafà 1\latteo . . . . . . 40 CaI>. 1''.l. Baccara Al essi'\ ndro . . 40 Cap. )1. Dinelli Al1niro . . . . . . 80 Dott. Siru1)Dini Enzo, Codifiu111e . . . . . 100 Ordine clei l\1edici della Prov. di TrPvi o 300 Cap. ~1. Calligari · Ca1·lo . . . . . . . . . 80 Magg. l\1. Ritucci Cl1inni Agostin'o . . . . 50 Prof. Albertoni Pietro . 20 Prof. ì\fartinotti G. . . : : : : : : . : ~ · 50 Ordine c1ei ì\1eclici della Prov. di Rn ,·ennn 200 Prof. Caliceti Pietro . . . . . 40 . . . ' ·n-0tt. Bal'oni Giuseppe, VRlle d i Caclore 25 Dott. Ciani Pietro, Portobuffolè . . 2.5 Dott. Cappelli Pio, Bagnarola . . . 50 Dott. R icci Carlo, Bosco (Ferra rn) 10 Dott. T.Jorenzon Carlo, Treviso . . 50 Prof. 1Titali Giova11ni, Bolog11a . . 100 Dott. Piero PietTo, Belluno . . . 100 , Prof. Grollo Antonio, Treviso . . ' 120 Dott. Delnito If rnncesco, Belluno 40 Cap. ì\1. D'Agostino . . . . . . . 80 Prof. ì\iagg-ioTa Ar11:tlclo, Bologna . . . 40 Dott. Pontiggia E111ilio, Vittorio Veneto . 50 Prof. Coletti Anto11io, id. . . . . 100 Dott. Panella Emilio, id. . . . . 25 Dott. Vascellari Arturo, id. . . . . . . . . 50 Dott. Coletti Nicola, id. . . . . . . 50 Prof. l\1arra·sini Alberto, Ferrara 100 Prof. La tter Leone, l\ilodena . . . . . . . . 25 Dott. Conti A lceste. Bologn a . . . . . . . 20 Dott. Ugatti Oliviero, Ambrogio (FerraTa) 30 Dott. Celotti Giuseppe, Gemona 10 • • • • Dott. Moro Francesco, Tolmezzo . . . . . . 25 Dott. C~etti Un1berto, id. . . . . 25 • • Dott . D 'Agostino Francesco. Imoli:t . 50 • • Dott. Baldi A lber to, Ferrara . . . . . . ., 1 1• pO Dott. Ca lzolani Ferdinando, id. . . . . 50 Dott. Sonego Antonio, Orsago . . . . . 70 Dott. De Mori G. B., Vittorio Veneto . . . ·· 25 Dott. Ga lletti Gallo, Anghiari . . . . . . 20 Dot t . Frittelli Gino, Terran ova Bracciolini 20 Dot t. Cor radini Giovanni . Ref rontol o . . . . 20 20 Dott. Calzavara Gino, Treviso . . . . . . ·. Dott. De Poi "B,rancesco. Fregona . , '.· . . . 25 Dott. Calzavara Ernesto. Treviso 20 Dott. Giovannini Giuseppe. Porotto (Ferrar a) 50 Dott. Cappellini Pietro, Bologn a . 50 . . . . (Continua) .

CONCORSI. POSTI VACANTI.

BERGAMO. I stituti Ospitalieri. - Primario di una delle due Sezioni di Chirurgia dell 'Ospedale Maggiore. Vedi fase. 49. Scarl. ore 17 del 17 dic. BRESCIA. D eputazione Provinciale . - Assistente presso i l Manicomio. \ tedi fase. 49. Scad. ore 16 del 15 dicem.b re·. CAPRALBA (Cremona). - Scad. ore 15 del 31 dic. Vedi fase. 49. CARPI. Oongregazione di Oarit<i. - Nell'Osped. B ernardino R amazzini vacano tre posti. Vedi fascicolo 49. Scad. ore 17 del 20 dic. CASALVIERI (Oaserta). - J..1. GOOO e due c.-v., due quinq. decim-0; obbligo della resid. a non oltre 2" km. dal centro abitato. Scad. 30 giorni dal 23 nov. FERMO (A~coli Piceno). - Scad. 20 dic. Per la fraz. '.rorre di Palmo. L. 5500 residenza, L . 1000 fino a 1000 pov., L. 5500 a forfait per i non facoltosi, d u e c.-v., IJ. 3000 cav. Per maggi·o ri chiarimenti gli interessati si rivolgano su·b ito a l Municipio. FERRARA. R . Prefettura. - Uff. san . del capoluogo; proroga a tutto il 15 d ic. Vedi fase. 47. LENOLA (Oaserta). Scad. 31 dic. Pei poveri !.J. 6000. Chiedere bando · concorso al Comune. MARCIANA (Livorno). - Per Pomonte: a tutto 15 djc. : L. 6000 e p r imo c.-v. : nomina a n nua (sic), riconferma per l 'anno st1ccessivo. l\1rLANo. ' Oonsiglio degli I stit11ti Ospitalieri. l\Jedico assist. int.erno nell'Ospeda le tubercolotici in Garbagnate. Vedi fase. 40. Scad. ore l6 del 15 dicembre. l\ilONTECALVO IN FOGLIA (Pesaro). - A tutto 15 dic.; L. 8500 e caro-viv.; L. 3000 cavale.; I.J. 400 uff. san.; tariffa cornbìnata. Abitaz. gratuita. Et~1 massima 40. Abitanti 1300, poveri 72. C'h ied. ann. PROVVIDENTI (Oampobas8o). - Scad. 22 dic. Abitanti 724 senza frazioni. L. 4700 (sic) per una trentina di famiglie povere. Il com11ne non ha altri sn nita ri (sio) . S. l\!AURO nr ROMAGNA (Forlì). - Scad. 20 dic. T.1. 8000 e 10 bienni ventes., oltre L. 1000 llff. san.; I.J. 2000 cav. S. PIE'l'RO VERNOTICO (Lecce). - 2a. cond. ; L . 5000 (sic) senza a lcu n c.-v. (sio), fino a 1500 poveri (.~io); a dd izion. 'L . 5 ; 4 quinq. decimo. Scadenza ore 10 del 15 dic. Serv. entro 15 g. TRENTO. Murii(Yipio. - Scad1• 15 dic. Medico in seconda per i l D ispensario antitubercolare della città e dei paesi limitrofi : a l posto è congiunto l 'onorario di J.1. 12,000 pagabili in rate mensili postecip . Dom . e d ocu rn. d i rito a ll'Ufficio d'Igiene. VICENZA. R. Prefettura. - l fficia le sanitario-Medico capo d'el capoluogo ; L. J 2,000; aumenti trienna li; indenn. di carica Ij . 2000; caro-viv. Scad. 31 g€n naio. R ivolgersi a lla Prefettura. VITORCHIARO (Ro1na) . - Scad. JO dic.; condotta 'u nica; J.J. 7000 fino a 2000 (sio) poveri e 4 quinq. dee.; addizionale L. 1.50; disag. resid. L. 500; per uff. san . L. 300; assicu r. Chiru rgo condotto cerca collega disposto sostit uirlo per parecch i mesi. Per trattative rivolgersi nl dott. Cinaglia - Snssoferra to (i\1arche). I

1

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1648

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l L POLl CLl N l CO

CONCORSI A PRE~110. R OMA .

[ AN i'\ O XXX, FASC.

50]

I l caY. cl ot t . ....\n tonio cle Castr o è nominato ca-

Associazione I talia'na

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l' I giene.

Con cor o nazion. i>el' un Ol)UScolo d i pro1Jugnnda fra operai su l tema: «L'igiene del lavoratore»; ver ranno assegnati iJn p r e1nio cli J.J. 1500 e d l1llO di I.J. 500. (~Llie<1ere il progran1n1<.1 a l seg~reta ri o dott. (;io\alll1i lln lo1nba . Yi<l \ ''ittorio Veneto, 9G Ro1n;1 <2.5). ~end . 2~ febb r.

Yalic1·e clell 'Ordine dei SS . l\1a u 1izio e JJazza1·0 llel' spec:ia li me1·iti profc~siona li ~eq ui. it i clnrante In g·uerra.

NOTIZIE DIVERSE. Corsi di perfezionamento in igiene.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Il sen. J.;uigi )lnnp;i<-1g·~ Ili, . inlla<: o tl i :\lilillH), è nominato rettol'e tle11<1 nuoYa 1J niYersitil u 1ilanese for n1atn - in segl1ito ;:i Ile n l ti1ne tli:-;vosizioui n1 in i steriali - clal co1uvle~so dPgli I sti tuti <.:itt<1d ini cli a l ta c:oltu1·a. l\1ilnno hn ora Rtauziato 12 111 ili o11i lle1· la sua Città u11i versitari~1 .

Sono <:-tbilitati :l l t;t l i b~1·:l tlo<·<'llz:1 1101· ti toli dottori : nn ttnglin l{n ff:1ello i11 va tologia lll€dica a Roma ; l\Ji1101·b i (~ i n corno i1t l)è'.l tol ogia medica a Torin o : N u zzi Or Pste in ol'to1)ecli a b·nu111<.1tologica a Ro rua : Jler e&lilltl : Bogi Diuo in clinicn oRtetr.ginec. à riRè'l; Ca r ollo Giur.:;cp1p e in llèltol. tllil'Ul'g'. a Paler1110 : Gif1 rruso Gesnal<lo i11 t lin icn 111a la ttie nerv. e ment. a C'n ta11ia; l la tto11p I~rneRto An gelo in pntol. c.-l1irn r g. a Ge110Yn : Rvizzi ...\_tti l io i n <:linica oc11list. {:\ oftn ln1oic-1tri n n l)<tYi n . ~ 0110 a u torizza ti ;.1 trasferire In libel';l doce11za i <lottori : I.Jay Elisio i11 pn tol. C'lli r nrp:. <l <l Ron1a a Caglial'i; Zorzi I 'iero j 11 fis iologia ci~1 l )a ru1n a P ado,ra. 1

11 !ll'of. \ Tin('e11zo _t\loi. .aiuto a lla R. C linic·rt C l1i1·n1·g·if'n e cl1iru1·go deg:J i Osped ali Ri u11iti di Napoli , h.1 Yinto il co11cor:.::o a l posto <li c·hirn r go primario cl0ll 'Ospedn le C iYile cli C'ntc1n7'Hro. Son o ~tn te conce, se clue n1~dn~:lie di bronzo al ' valor n1ilit.'ll'e al clott. F i or i P aolo da I,,-er ici (Genovfl) . n1aggiore nJedico d i ('o:n11)Jc111e11to, comn.11dan te l 'O.~peda letto d<1 ca n1110 con l~ ~egi.1e11ti

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[ANNO XXX, FASC. 50]

SEZ10NE PR_\ TIC\

Per l'ospedale di Udine. _.\} concorso pet il nnoYo Ospecla le tli l 1 dillt' 80no .·tati ])l'esentati 39 prog·etti: la Co111111i ione g-in<.licatrice ne 11a ~timati 1neriteYoli cli speciale c<011siderazione tre, presentati d<1ll 'ing. Sibilla di Torino, da ll'ing. Bertolaja e prof. R on zn 11i cli 11ilano e dall'ing. P o lverosi e arch. Ri cci di l Tcline, ed ha proposto che n cin senn o fosse n s~'ègnn to n n pre1nio di L. 10,000.

Per Agostino Bassi. Il 18 novembre i l con1l1ne <.li ì\1nirtlgo (l"><1via) ha ir1a ug·u1:a to nel Viale de Ile R iu1en1 brù nze n 1h1 lapide commemora ti Ya del so111mo i11clag<l tore che h a precorso e prepn r~lto le ric-erc-l1e cli I>a teu r. E cco11e il testo : ~lairago - superb..1 di aYer ùato i . ll<lta li - il 2() settembre 177:: - ad - ~.\gostino Bt1 si - creatore della dottrina <.lei microbi pa tog·e11i uel III C i11qu n 11tenario della nasci ta - ne rivendica e-d esalta - la inemoria immortale - J,) novembre 1923. rro11unziò u11 ele vato e smaglia nte <liscorso commen1ora tivo il p r of. Riq uier.

In onore del sen. Cardarelli. Kella sua prolu ione .al coi·so di C'li11icu n1cdic11 ron. ca.stellino ha prospettato la g·rande figura d i ~-lntonio Cardarelli, quale insegnante, qua le 111eclico e n e lle sue inti•llle Qn;1litit ino1«1li. Alla fiue clell<t conferenza. g li stn <lenti. i11 nn 1uero cli t irca nn u1ig liaio, si reca1·0110 <llla c<.tsa de l Yec::c.:11io e aclorato ~Iae tro, nllontc1nato a·autoritil l1all'i nseg-11an1e11to, e lo tr.1ssero a lla cattedra, <.li <l<>Yf> !~gli l'" rlò clelle tradizioni clella ~Cl1ola, le qu;1 li Yel'1·a1lllo certo co11ti11uate. l"rngn ni di a11.r>ln n:i accolsero le Rl1e parole . P oi Egli , -enn e ria e<.·01111><1gna to n en~n, in 0 1·c1i 11nto c·ort eo.

N uuvi periodici.

« '1 lle b'nrlucrinc~ Snr cey ». co ntlnun z iont- <.li « Tllo l nternatio nal Digest vf (Jryonotlle1·a1111 ». è 1111;1 1

1619

Donazione all'Università di Parigi. Il s ig. Georg·e B l umenthnl òi Xcw York ha donato 250,000 franchi a l Cons iglio amministrativo dell'U1tiversità di Parigi, a ffi nchè vengano impiega ti n ell'interesse del la scienza. <1 e Il' educazione e dell'arte.

I neo-medici in Francia. Nell'anno :Scolastico 19~~- 1H23 sono i:ìt~1 ti conferit i in Fr.ancia 1138 diplon1i cli dottore in me dicina; in questo totale figurano le :-:eg11enti Fncoltà med ich e : P.arigi 426, f.1ione 197, Bor<lea ux 167, ì\IIon tpellier 109, Tolosa 73, Lilla 4f>, Nancy 40, Beyrouth (Pales tina) 30, Strasbn l'g·o 2H. .A.lg-eri 2.5.

Le tristi condizioni dei medi<'i t-edescbi.

Alla Dieta del Baclen è ·tata svolta nn'interpellflnzn. sulle condizioni dei profl'~8ionisti. Si parlò sopratutto dei med ici. Si rileYò cl1e i medici tocc..1no il loro onorario 8ettima11e e mesi dopo prest<1 ta l 'ope-ra loro, qua ndo il denaro 11a perso con:icler evolmente dél su o valor e l?er .Ja continua c~1cl11tt1 tlel n1arco. Oggi il medico r l1e può vitere <lel J?rod ott o del proprio la,~oro è una rarità . I r> iù disgraziati .son.o i g iovani ln0diei , di cui la g~erra l'll})j)e gli SUl{ll, cne poi bnnno d OY1.ltO riprendere. Il loro nt1mero è ·legione. · ~Io Iti medici h a nno rinn11ci<1t o n Ila loro v·r ofes-

$ione e y.a nno <:l lavorare nelle fnbbriche. Quanto agli tudenti, ben pochi r i us-ciranno a guadagnarsi la vita e a sopperire a lle spese per l'istruzione loro. Pur superate tt1tte le difficoltà il g iovane medico deye a11dare a lla ricere<l cli nn a1Jpartau1ento; e trovandosene mol to pocl1i, deYe spesso attendere anni. Non giov-r.1 l'aver alzato il vrezzo del la visita, perel1è si è n ota ta 11na eno1·1ne rn ref.azione delle e:hia u1a te, il C:!he., se rende se1npr e l) ii1 miser a l a Yita al m edico, cln.i1negp;hl anche · la sa lute pubbli <:èl, poichè il medico vien e chian1a to troppo tardi.

1

i·a~Regna

s i ten1ùtica deg;l i ~~t udi endocri11ologici: 11e è re<l nttore-cnpo II. It. H<lrro~ver; è l)Ubbli <:e:l t<L èl Cile11da lc (Cn lifo1·11ia) <1<1 lla S n rvey Publislling Co.

« 'l'he British Journol of e.rperin1e11lal Biolou11 » vie11e pubblicato sotto E;li ilu.·picii del Dipa1ti111 <.. 11 to per in-ve. t igazioni biologic·he dell' l 1 niY~rsitì1 cli Edimburgo; il l)tiD)O fnsc.:icolo reca mo lto n1a t<.•ri<l le che interes. ·a la m edicin a scientifica : S<'g"llèllin ruo i In vori : S11lle ~ecrezioni inter11<:\ Fi~iolog-in co1npil rn ta della <.lige.~tione ColtiY<1zion0 dci teNs uti YiYe11ti, 1~arte11ogenesi, ecc. J.n «,Jopauiscll-Delllsc/1e Zr' itscl!rift fii1· ll ' issenscl1aft 11nr/. 'l'f'c-linicl.-; » è cli1·etta dal p r of. Rakn, r ettore clell'lTnive1·~itù ì\1ecllca cli 0 Rak:n : Bt1l'it nu org<1no <li collnborazio11e e <li collPga1n011to tra g-li st11dio~i ger1nn11i :i e gia11vo11e~i i1fll cn1n.po d ella mcdici11n. f ,11 Usta dei r ecln ttori cou1.v rcnd<' no1n i repntatj:-; ·i111 i. con1e ..\.Rcl1off, Hiirtel, I-laS.8. I{ nsSO\Y, ~vnltcl1olz, Rnclhoff, \\-<.-'lclc1n<-'yer. ecc.

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Una Mostra italiana dell'alimentazione è stut<.i. inaugurata a Gi11evra il 29 noyembre e clnrerit fino a l 12 dice1nbr(', nel inizia ti va di un Comitato promotore J>resiednto d:1l ig. Corte.

Il matrimonio di una principessa infermier,a. Si è sposata jn questi giorni a J,outlra. in g·ran pom11a, Lacly I~uisa i\lloun tba tte11, rn·ineivc -·sn brita1lllica, che, clnrante la p;uertèl, ~i <1rrnolò con1e infermiera e n e co.n obbe cla vici110 gli orrori . Durante diciotto mesi conRccuti\·i, l ady ~:Io1111t­ ba tte11 apprestò le sue cure n111orose a i fel'iti in u11'n111bulanza nei dintorni di Donrges. Fece nei primi tempi in ti l'ocinio 111innzioso. 1~on R<legna.n~ (io di sottoporsi ai l avori p iù uni ili. f111t he quelli cl1e possono ap1Jarire rep11g11n 11l i ;.u..l n na cl o una <li n1eno a l to lig·11ag·gio. i.·n Yist;1 i10r tanto tempo 11ulire i lumi, marca re la bi:1 nC'lleria, scopar~ e laYare i paYio1e11ti. . .,

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1650

l L POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. • V{ATERSO~ .

Sensibilità cut:anea· per ' tatto e temperatura. - HERRI~G. La legge della fluttuazione nei tessuti v iventi. - HADFIELD. Degenerazione epato-le'!lticolare. Jour1't. ner1>ou.s a,nd nierital cliseases, agosto. - ni11:rOHELI. e Conn. Sulla neurosi tl.~aumatica. - ALJ>'ORD. La demenza precoce come tipo di degener azione progr essiva. P1'esse méd., 18 ag. - LE~ORMA NT e SEl\"IÈQUE. Tratta me n to delle fratture diafisa rie dell'a ,rambraccio. - CHEINISSE. Trattamento patogenico della .eclampsia . Ibidem, 22 ag. - J ATI.E. Il r iflesso pelvico o del1' Esplan a de. · lùide11i, ?..9 ag. - LEGUEU . e FLANDRIN. L'ablazione ' <lei nervi renali. L'lg·iene moderna, .giugno. - DE MARIA. L'igie ne del p iede. - BRUNI e T1x1. Ricerche comparat ive su reazioni sierodiag'nostiche nella sifilide . Morgagni (Arohivio), 31 ag. BERNARDINI. Sindromi amiostatiche da encefalite letargica. OTT. Sull'ed'ema polm. acuto. Japwn rned. World, 15 m aggi o. - :àiIIYAGAWA. L'orga110-tossine. - HAYANO. Sul pac. della pertosse. lbidern., 15 giugno. - ~1URAI e TERADA. Proprietà ii·ritanti delle cell. del tratto digerentè in rapp. a lla forma.11. dell'ulcera peptica. - OHOTO. Il bac. della }Jeste nel sangue . British, Mcd. Jou1"1i., 18 ag. - l\IIAo WILLIAMS. FibriJlaz. ventricolare' e motte improvvtsa . lbidern, 25 ag. - 1\IIc NEILL-LO\VE. L a prognosi dopo l'asportazione delle cartilagini semjluna ri. Brain, luglio. -

[ .L\NNO XXX, F ASC. 50} •

' Arclz. di Antropologia crirni·n., fa-se . III. -

BERTI. La sindrome dipsornaniaca. Ana rehia e tu b. Baentlttologica, luglio. -

Fr.AMLAZZARONI.

Gelatinizzazione del sie r o d i sangue nella tub. - ENRIQUES. ]"'unzione dei leucociti intestil1ali. - ESPOSITO. Gli emoistioblasti nelle leu cemie . Ati1i. Ostetr. e gin., giugno. - BERTI:NO. Indicazioni oociiali alla p1rovoca.zione dell'aborto. Gaz. d. H6pitaux, 14-16 ag. CANGE e D UPUY D 'UBY. Cheratite parenchin1a tosa ed eredosifilide. Bra .zil-niedioo, 14 luglio. - DA l\'1A'ITE. Cheratodermia g·onococcica.. - DE Sot:zA LorEs. Cura del Tricomonas intestinalis con lo Yatre. A1 U1ioh . nieà. Wooh., 17 ag. - GRASMANN. Sulla diagnosi delle lesioni addo111inali. - BoRCBARD. Diag11osi . differenziale .flella peritiflite. - ~7 ESTPHAL. Rapporti fr~ Larnblia intest. e malattie del fegato e vie biliari. Zblatt. f . Oh iru,rgie, J 8 ag: - DRUGG. L'uso diagnostico della tnbercoli11a in chirurg'ia . ~ l\1ELCHIOR e I.,uBINSKI. La batteriologia delle ferite granl1lanti. 'l'ubercolosi, lug lio. CAf::SINIS. Su lla prova di Hollander. Oolt·u ra 1nedica moà., 15 ag. - L AZZARO. Igiene orale e med. preventiva. - BARBARO. Cu ra del carbo11cllio. Medici·n a Ibera, 15 ag. - ])1zAGUIRRE. Cura chirurg. della tub. J)ol1n. l'1·en,sa rned. arr1e1itina, n. 3 e 4. - CARRERA. Terapia della sifilide viscerale. SALKUND.

Indice alfabetico per materie. •

.Artrite .s ifilitica B ibliografia

Pag. 1639

• •

))

B icarbonato di sodio : lJrescrizioni irraziona li • • . • • • • (~h iluria n ostrale . • ., • Clistere : come si fleve fare . • • Coliche addominali: diagnosi differenzia le • • • • • • Or01iaca del 1moviniento professionale

))

))

))

))

1641 1622 1642 1638 1646

Di1nissioni volonta1rie per abba.nrlono di servizio : condizioni necessarie al7,a l egittimità <J;ella àiohia'razione · rli -

))

1644

Dispepsie : cUI·a

))

1640

.

.

Emiplegia : r~flessi tonici o posturali, con speciale rig.u ardo a lle sincinesie ~..,ebbri

sifilitiche

•1 •

))

1636

R oma, 1923 -

'l'ip. Cartiere· Cent rali.

)) 1634 )) . 1638

Pag. 1645

I giene nei nuovi prog·r anirn·i scola.<stici

))

Reazione Sgamba ti : discussione . Sale di. Gla ubero : il .. . . Sensibilitit : distribuzione radicolare dei disturbi consecutivi a lesioni corticali Sifilide epati_c a preco<ie o secondaria ~ Simpatico: la resezione del - ha un'influenza sulla sensibilità periferica? . Sindrome dello spazio retro1)arotideo Stenosi si.filitica del retto • • Stipsi dei lattanti : cura . Tricomoniasi intestina le : trattamento

))

1645 1628 1642 1617 . 1633

))

1642

I nsegnaniento superio1·e

.

))

Pneumonite: me<:!Canismo della crisi l\1eningite tubercolare : epiden1iologia . . . Reazione di Schiek negli adenoidei

))

))

))

))

1635 1639

))

1634 1633

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163~

))

1641

))

1641

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L.· Pozzi, ed. resp .

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1 I :

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CUMULATIVI con "Il POLl[llftlCO,, pel 1924

Le Malattie del euore e dei Vasi periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI, Clinico Medico di Roma. Redattore Capo prof. Cesare Pezzi. LE MALATTIE DEL CUORE, al pari di altri periodici simili dell'Estero, si occupano esclusìvament& di una speciale ma ve.sta parta della medicina interna, che oggi, per r nuovi studi compiuti, ha assunto grandissima importanza. LE MALATTIE DEL CUORE si propongono di diffondere il pensiero e l'opera dei nost~i sommi clinici intorno alla cardiologia, e di tenere, nel tempo stesso, i m edici pratici informati di tutto il movimento scientifico internazionale nello stesso campo. Ogni fascicolo sì compone di 32·36 pagine di testo distir.to in 3 parti: a) 1avori originali, lezioni e conferenze; b) rassegne, riviste e congressi; e) notizie bibliografiche. . Abbonamento annuo a « Le Malattie del cuore>} : per l' Italia. L. 25 - per l'Estero L. 32 - Un numero sepa rato L. 3. Per gli associati al «Policlini co»: per l'Italia L. 22 - ,p er l'Estero, sole L. 25. • Id IMPORTANTE - I nuovi abbonati del 1924 a « Le Malattie del Cuore e dei Vasi » potranno altresi ricevere, in porto franco, le intere quattro annate (1920, 1921, 1922 e 1923) del periodico stesso per sole L. 1 5 ognuna se in Italia e per . sole L. 2 O ognuna se all'Estero. ,

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Rivista di · eliniea l?ediatriea La Rivista di Clinica Pediatrica, periodico mensile illustrato, si pubbl1ica a Firenze. Fondata dai protf. Giuseppe Mya e Luigi Concetti nel 1903, noni ha mai interrotto le sue pubblicazioni, anche nei momenti più difficili della guerra e dell' immediato dopo guerra. E ora diretta dai proft'. CARLO COMBA , G. B. ALLARIA, CARLO FRANCIONI, DANTE PACCHIONI , ordinari di Clinica Pediatrica ri spettivamente a Firenze, Torino, Bologna e Genova. Continuando a pubblicare memorie originali la Ri'l.;ista di Clinica Pediatrica riel 1924 darà s:reciali cure alla

rubtica della rassegna della stampa preoccupandosi di fornire al lettore tina raccolta, p~r quanto e possibile completa, di ciò che si pµbblica in Italia ed all'Estero, intorno alle malatti'e dei bambini. Essa si preoccurerà delle unpo.rtantissime questioni sociali che hanno rapporto coll'infanzia e ne terrà informati i suoi lettori. Sarà poi corrisposto alle esig:enze dei medici esercenti mediante la trattazione di argomenti e la raccolta di notizie, che hanno attin enza piu stretta colla pratica professionale. · La Ri.vist~ di Clinica Pediatrica nel prossimo anno manterrà la sua elegante e nitida veste tipografica ed aumenterà nei limiti del possibile il numer o delle sue pagine. I

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Giornale Italiano delle Malattie Veneree e della Velie ll più antico periodico della specialità in Italia ed all'Estero, fondato dal dott. cav . G. B. Soresina nel 186ò. rubhli· ca.to dal dott. AMBROGIO BERTABELLI con la collaborazione di tutti i professor·i delle Cliniche Dermosifiloi•aticlJe ita• liane. Si pubblica ogni due mesi, in sei ragguardevoli fascicoli bi1nestrali, riccamente illustrati, e raccoglie l 'at.tività ehe si svolge in I talia ed all' Estero nel campo della Dermosifilopatica con la pubblicazioue sia di lavoTi originali ehe di numerose, selezionate recensioni. Pubblica altresì gli atti della Società Italiana di Dermatologia e di ~ifilo­ grafia . E l'unico periodico della specialità in Italia. Abbonamento annuo pel 1924: per l'Italia L. 50 - per l'Estero F r. 'tO (oro) - Per gli associati al "Policlinico,, per l'Italia sole L. 45 - per l'Es tero soli Fr . 65 (oro). : •

La eliniea E)stetriea Rivista mensil~ illustrata di ostetricia, ginecologia e pediatria, per i medici pratici, fondata dal pr of. fl'elice La Torre, diretta dal prof. PAOLO GAIFAMJ della R. Univer sità di Rom a . La Clinica Ostetrica pubblica contributi originali, ri"Wiste genei~ali e analitiche, resoconti di concressi, blbliograOe, cronaca; esamina e dibatte ampiamente questioni cl(nicl1e e scien1iflehe e d,lnteressl professionali; fa pos to a lla consulenza; ha precipuame11te di mirlt. i bisogni dei medici non specializzati. · Abbonamento annuo: Italia L. 20 - Estero L. ~6- Per gli associati al "Policlinico": Italia L. t6 - Estero L. 20

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ANNO XXX

Roma, 17 dicembre 1923

Fase. 51 (Fine)

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fondato dai professori :

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI )

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SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOl\1MARIO. Riviste sintetiche : U. Ca rpi: Sulla freni cot omia. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Lavori originali: S. Ra,cc hiu sa : Prim e ri cer ch e di e matologia, Appunti per il me<Jico pratico: CAS I STI CA (> 'J'E RAPTA : De rmat'himica s ulle costituzionL tolo~ia: Patogenesi e fisiologia patolog-i c<1 dell 'h e rpes zo· Osservaziòni clin iche: ...\. Ciotola: Della ·c ura dell 'a scesso epa.ster. - L ' a r co « lillà » delle ungh :e. - L a cura del prurito tieo amebrco. nervoso. - L'opoter a pi a pan c reat,ica nell'eczema dei pop· Note e contributi: )[. Bagliani: L11 reazione novocaino-formali. panti. - P omata p er ulcere vari cose . - Oculisttt::a: La nit:a di Costa in alt uni g ruppi di malattie. cura delle m acchie corn eali. - P omata p er la blefarite Conferenze: F. ) Tilller: Qnale s ignificato deve avere la ipertenciliare. "OTE DT MED I C INA S CI ENT IFICA: Formazione cli sione µer il m edico pratico. indolo in alc une form e polmonari a.d andamento suppura· Sunti e rassegne: URO LO<HA: F. Oehl ecke r: La n efrectomia tivo e di struttivo. - Po~TA l> RGJ . l ABBO:;\ATI . - VARIA . Politica sanitaria e giurisprudenza: Question i pratiche. co:1temporaneam ente t rans- ed extraperitoneale . - CaraY iln e La nrdel: I,a litiasi vescicale dopo la prostatectomia Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. sOJH'apubi ca. -- F. K<:inig: Sulla formazione di calcoli re- Medicina sociale. - In segnamento s upe rior e. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. nali nell e prime setti mane di vita. - H. Baettos: Un caso di tumore primitivo dell'uretere (flbroepitelioma papilli Notizie diverse. fero henigno) . Rassegna della stampa medica. Igiene: (;. Roll e: Yretodo semplice e rapido di preparazione di un clisinfettante pratico e di azione ef ficace. Indice alfabetico per materi e . ... Diritti di proprietà riservati. - E vietata. ln riprnrf1,r,zinn<' di lavori pubblica ti nel POLICLINICO e la, pu.bblicazi,o'ne dPi ~un. di eRsi ,qpnza rifarnP ta .fonte.

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-

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,

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NB. -

L'EDITORE.

er leì

-

RIVISTE SINTETICHE. 1

Sulla frenicotomia. \

Pl'of. U. CARPI , medico pri1na rio aJl OSPEDALE NfAGG 1ORE Ù i MILANO. 1

Nelr unno 1911 .stu rtz aveva fatto la })ro posta di c111·are i pro,ce.sis i dis truttivi ~·1·avi monola,t e1 a li del lobo 1~ì o lmon are infe rio·r e provo.ca.n clone il collasso colla paralisi a.rtificial.e d el diaframma; in lln primo caso di bronchiecta~ia d el lobo inferiore sinistro ope rato da Bard e·11l1e11 er , con la r ecisione del nervo fr enico si. ottenne un notevole rr1iglioramento. l\!Ia la proposta cli Sturtz non ebbe al} 'inizio imitator i e fn anzi vivac em ent e co11trastata da H ellin che 1

1

contestava ogn.i e.ffetto d ella, fre·n icotomia sulln posizion e e funzione cle1 dia,~ramm.a . Gli effetti della frenicotomia nel d eterminare ' lina paralisi. del diafram·m a, con cons eguente posizione• e1spirato·r ia del l ato paralizzato t> rid uzione della pa11:e bas,a l e d eJ to 1·a.ce, vennero ,, nt1ovRm en te stu diati dal punto di vjsta sperim ent ale cla Sau·e:ribru·ch e da Schepel·m ann. In un lavoro comparso nel 1913 Sauerbruch esponeva i ~)rin ciipi .p.e1r l 't1 til izzaz.ione clinica d ella fr enicotomia come m etodo atto, a pro,rocare tina riduzione d ella cavità toracica d a l basso, una limitazione d ell 'attivit à i11s1)iratoria , clel polm on e, e la compressiò·11e alm eno d el lobo polmonare i11feriore. Un lavoeo s11 cce~sivo cli Oeleckr co11fe1mn va le ve.dnte cli Sa11 e·1"br11ch ; e in lln •

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tf.:-.J

IL P~LICLINI CO

lUJ ....

[.'\:'\~O XXX, F ASC. -511

lavol'o pubbli cato r1el .1914 Waltl1er ' della scl10La f1·e11icotomia 11a a1).cora. l1n'i11dicazione . 1-a di Sau.erbrucl1, riferiva i l'isultat1 ottenuti diagn pstica in casi di g·ravi lesioni da un lato colla frenicoto11lia i11 26 casi di lesio11i tt1rbere di manifestazioni sospette dall'altro lato: colari polmonari studiati particolarn1e11te dal a ~·l ora l'immobilizzazione del djaframma perpt1nto di vista l'adio,J ogico'. Da qt1e'Sta ])l'ima sem ette, da] lato d·ell e lesioni, una riduzione prerie di casi risulta cl1e la fre11icoton1ia i1011 p11.ò paratoria della f11nzionalità polmonare, così considerarsi com.e metoielo sostitutivo della ·p la- che è possihi!e stin1olare in n1isura limitata stica ·del lobo inferiore, ma. che essa può corri- I 'ip erfunzione dell'altro lato e saggiarne preS})Onder e come o.p erazions co.mpleme11t.are ·di uri ventivamente la capacità al compenso funziointervento to,r acoplastico, extrapleurico. Piutto- nale. ito p11ò servire come meto·do utile in alcune tuA·n che in lavori più r.e.centi le indicazioni del; bercolosi bilaterali nelle· quali altri interventi la frenicoton1ia no11 si sono notevolmente 111-0dinon s ia110 1possibili, oppure 11 elle lesioni polmoficati. Alexander in lln lavoro di que•sto anno, 11ari leggere nelle quali la limita.zione della sui metodi di cura chirurgica della tubercof\111zion.a lità polmonare ottenl1ta con lai l)ar.a li- los i. .p.o1monare pro.p one l'exeresi a scopo dia, si del diaframma darebbe ris11ltati molto sod- . gnostico in ca.si di gravi lesioni polmonari di disfacenti. çol co11trollo radi ologico \\.altl1er un lato, quando coesista.n o manifestazioni clipotè osservar.e, dopo la fr enicotomia , llll inniche incerte dell' al trio lato nel 1sen so già so11alza111ento del cliafrarruna in r11edia di 3-4 pra espres so,; .e a scoipo terfl.lpeutico· nei c.a·si di ce11ti1netri é inoltr.e t111a riduzione notevole• di gravi ,lesioni tu•b eroolari, particolarmente co,rentilazione della base polmonare. m e a t.to pre.p aratorio della t-0racoplastiica. L'ascoltazione gli fece infatti riJev.a l'e tln noFischer nella Clinica Cl1irt1rgic'a di Fra11cotevole indebolin1 ento del run1ore r espiratorio e la percussione. l111 a diminuzione .di riso11an- forte considera ].'indicazione della fr eni.cotomia za: notò pure cl1e, nella frenicotomia di sini- in casi nei quali il pneumotorace n on pl1ò esstra, il cuore viene innalzato verso l'alto e ro- sere esegu.ito per cause di aderenze l)leuricl1e t ato verso il lato opposto ed appare come al- e nei quali si abbia motivo di· evitare 11na tolargato. Nella statis.tica ·di \Valther il valo - racoplastica. In una serie di casi c11rati Egli r.e· terapeutico de·l la frenicoto1m 1ia è valutato l1a avuto ris11Jtati S<? ddi sfacentt. La questione è trattata in lln recentissimo lavoro da Ri,rier in rapporto ag·]i effetti cl1e può aver e in J,ei ' Cli ve e Romanis cl1e considerano la frenicotosioni limitate alla base polmonare; piuttosto· mia come un utile intervento i.I quale può dare cl1e lln · atto operativo a sè esso dovrebbe essere considerato cqrne intervenit o compJ.emen~ alla cl1irurgia poJmonare aiu.ti non indifferenti tare ,della tor.a.coplastica extrapleurica.. Tl1tta- part!i.colarrnente. ip er completare gli effettj clelJa toracoplastica. - via in tre casi la frenicotoi:nia mostrò inft.11e.nza Più r-e cente è la valutazione della frenicotofavorevole sul decorso di l1n a lesione t11b·erco1la.r e •del polmor1e. Sa11erbr11ch ha stabilito un.a mia come atto terai1)e11tico a sè della. tubercoaltra indicazione della fr.e nicotomia nelle le- losi ,po~mo.nar.e . Il Goetze non esita a consider sioni t11:b ercolari d el 1obo superiore, ,qva11do il . ra r lo com e 11n metodo più pratico e non meno effic ace del pne11motorace. Egli crede t11ttavia lobo inferiore sia libero da lesioni: in questi cl1e non basti il blocco d el frenico per ottenere casi è indica.to l'i11t.erv.ent.o· tora{!o,plastico cirnna reale ·paralisi. del diaframma, n1a cl1e è coscritto al lobo superio·r e e una lim·i tazione nell a funzi 011alità del lobo inferto re, per m·ezzo nèccs•s aria la reisezio·n ·e· cont.em1~1'ora11ea del n ervo succlavio. Ne~ casi che Egli ha curato con della toraco1)lastica. L 'in dicazione fondamentale d ella fre11.icotomia si ha nelle lesioni di-· q11 esto n1etodo i r isultati f11rono favorevo!i. Le str11ttive d.el lobo in1feriore nelle· quali l a tora- ind ica~ioni e gli esiti della frenicotom ia radicopl astica extraple11rica })a1silaTe va com,p letata cale so·n o riprese da Fischer che così compen con la imn10 bilizzazione del diafra111.1'i1a. In ca- dia le iilldicazionl.: 1° Ca·si nei quali un pneusi di grave les ione di un polmone nei q1tali l 'al- motorace non a bbia otten11to un sufficjiente coltro polmone, sia pt1re am·m alato, una frenicoto- lasso. 2° Casi nei q11ali non sia praticamente possibil.e praticare regolarmente e per la dun1ia dal lato più grave .p otr·à sem1pr-e· dare un rata di t~mpo necessario l.a ct1ra pne11~otora­ miglioramento. La fr enicotomia p11ò ·dare anche buoni risul- cica. 3° Casi n.ei qu.ali si v11ole evitare la toracop last~ca. 4° Casi nei qu al' ]a frenic ot omia · ta ti 11 ella cura d ei residui di aillticl1e cavità serve con1e atto preparatorio d ella toracoplaempiematicl1e: la riduzione del cavo toracico · otten11ta con l'innalzamento del diaframma stica. 5° Cas i .nei quali esiston·o lesioni sospette dall'altro lato dell e q11ali si v11ol stabilire permette di praticar.e una plastica alla Schede 1n r eattività. 1n proporzioni più limitate. 1

1

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1

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1

,

I


[AN:-\0 XXX,

FASC. 01]

SEZIONE PRATICA

St1 venti casi opel'ati e ossel'vati per un perioLlo da 4 mesi a due anni ~i ebbe: in un caso prog.1~essionè <lel processo nell'altro la.to, i11 9 casi, notevo·l i rnig·lioramenti, in 7 casi un risultato che può considera,:si di guarigione. Il Frisch, che già si era occupato della questione n1el 1921, l'ito1·11a ancora sull'argomento ed esprime l'opinione cl1e la frenicotomia debba co11siderarsi con1e inte1~ve11to tel'apeutico a sè nella cura dei l)rocessi acuti tubercolari, specia~1nente nei casi ove non sia possibile la costituzione ·di un pneumotorace. Egli indica anrehe t1na combinazione di un pneumotorace con la frenicotomia in casi nei quali aderenze col diaframma r1on permettono il com1)leto collasso d.el polmone col solo· pneumotorace. La questione delle indicazio11i della frenicoton1ia è dunque all'ordine del giorno e merita di essere nuovamente vçi.l.utata ·dal 1)11nto di vista della sua applicabilità cli11ica e dei suoi esiti, nell a cura della tubercolosi polmonare. Coml}nque è da terier presente che esso non può sostit\1ire il col Jasso pn e nmotoracico ma solo ottenere effetti cJ i riduzione de1la funzionalità polmonare là do,,e il pn.e11111oto·r ace non sia eseguito a cause di aderer1ze pleuriche, o sia incompleto, oppure non s iR consigliabile per l'esistenza di lesioni bilaterali.

BIBL.IOG R.l\FIA. _-\LEXANDER. Schweiz. n1ed. \\·ocli. , 1923, n. 3. FISCIIER. Klinische Wocl1enscl1rift, n. 12, 1923. Io. Zentralblatt fur Chin1rgie, n. 19, 1923. FRISCH. Klini-sche• v\' o,c henschrtft, 1923. GOETZE. Archiv. f. Kli11. Cl1irurgie, 1922, Bd. 21. RIVIERA, CLIVE. ROl\iIANIS. Lane.et, 1923. SA l iERBRtJ CH. E rgebn i sse d. i1111 er. l\fedizin. u. Kinderhiolh., Bd. X, 1913. \\.ALTHER. Beitrag·e zu L' J{liniscl1en Chirurgie., 1911, Bd. XC, Heft 2. Recent issima importante pubblicazione : Prof. G I U SE PPE VERROTTI

libero d<>cent e cli Patolo~iu e Ciinica der1no-sifìlop1Ltica nella R. l'11ivers'.tà di Napoli

LAVORI ORIGINALI . R. ISTlTUTO DI CLI~ l CA l\llED ICA DELLA R. UNIVERSlTÀ DI MESSINA diretto dal prof. N. PENDE. '

'

Prime ricerehe di ematologia chimjca sulle costituzioni 1)€1'

il dott. SANTI RACCHI USA.

Sino ad qra le ricerche sulla cl1imica del sangue hanno preso· di mira soggetti patologi.ci, o se, a scopo ·di tl'OVcl.re dei terrnir}-i di comparazione, hanno pr.e.so in considerazione anche soggeitti norn1ali, e no~ si è tenuto conto affatto della costituzio·n e i11divi·duale dei medesimi. Oggi che lo .studio delJa personalità individuale, p.er merito sopratutto d·el Pende in Italia, dalla semplice analisi morfologica 2 passato con molto mag·giore profitto per la clinica alla valutazione umoral·e dei sogg·etti, la stu1dio· chi1nico del san.g ue, nei varii tipi costituzionali appare quanto mai fecondo . Già le ricerche endocrinol ogicl1e ·del Pende sui d·ue tipi umani prin~ipali distinti dalla scuola italiana, lasciavano prevedere una formula chimic'a antitetica nel. sangue di questi due tipi, per qt1an.to rig·uarda la quantità })l'Oporzionale di alcune sostanze di cui sappia.mo l 'intimo rapp·orto m.etab·olico con le g·landole end.ocrine, come il glucosio, la colesterina, l'acido· urico e1d il calcio. Da questa premessa hanno preso le mosse le mie ricerche sul comportamento di queste sostanze n elle varie costituzioni umane. Per ora io posso annunziare i pr.i mi ris11ltati che sono veramente eloquenti p.er la loro costanza. 1

Metodi di ricerca. - Per il g·lucosio mi son servito d·el metodo colorimetrico di FoJ.in e \Vu servendomi com.e cam·p ioni ·di soluzioni titolate di destrosio preparate da recente. Per l'aci1do urico mi son servito del metodo tungsto-molibdico di Folin e, 'Vu, ancl1'es1so colorimetrico, servendomi co'm e campioni di. soluzioni titolate di acjdo lirico p11rissimo · (Merk, Kahlbau111). Per la colesterina mi son servito del metodo d i Grigaut, modificandol-0 nel seguente modo : )

La sifilide e le malattie yeneree ''ol. I. - SIFILIDE ACQUISITA SO~L'.\lA RIO. Part e I. · Eti<>logia ed evol uzione generale. - Parte 11 . · Sintomatologia della sifilide prirnaria. - Par· t a 111. - Sintomatolop;ia della sifilide costituiiona le (Se. condaria e Terziaria). · Localizzazioni della sifilide costlt u. zionale negli apparecchi esterni: Cute · Appa recchio lin· fatico - Sistema locomotore - Loca lizzazioni della sifilide costituzionale negli apparecchi splancnici: Apparecchio uro-sessuale - .Apparecchio digerente e annessi · Apparec· chio respirator:o · Apparecchio cardio.vascolare - Appa· recchio renale · Sistema nervoso · Sensi specifici . Glandole endocrine . Stato _generale della. sifil.id e · Febbre sillJitica. · lesioni ;para.sifilitiche. - Parte IV. - Decorso . Diagnosi - Prognosi. - Parte V. · Patogenesi della. sifilide. - Parte VI. - Terapia: l\lercurio - Jodio · Arsenico - Arsenobenzoli Un v o lume in 160, di pag-, XX-469. cott figure nel testo e 19 tavol e a co)ori fuor i testo . Prezzo L. 3 ~ più le spese postali di spediz ione. Per i nostri • ùbonati sole I... . 29,9 O i n porto fr a nco . Inviare Cartolina Vaglia. al Ca.v. LVIQI POZZI . Via 81·

atina. n. 14 • Rom~

·

2 cc. di sang11e venivano messi in un beker con 20 cc. di N aoH a.1 25 % e fatti bollire a bagnomaria per tre ore. Avvenuta la saponificazione portavo il tutto senza lavare in un imbuto separatore ed estraevo la colesterina


IL POLICLINICO

co·n 20 cc. di etere J)er ben cinque v·o·l te .. Distillato l'etere il r esiduo colesterinico lo prendevo con 25 cc. di cl1oroformio. Come campione mi servivo di t1na soluzione di colesterina in clor oformj o. = gr. 0.012 %. _P et l a titolazione prendevo 5 cc. della soluzione cloroformica in esame e 5 cc. della soluzio11e can1Jpio1le, a ciascun.a · delle qua]i ~g­ g i11ng·evo cc. 0.1 di aci·do soltforico concentrato e cc. 2 di anidr ide acetica. Calcolata la q11antità assoluta di colesterina cam·p ione v.eniva eseguita la titolazi one col colori1netr o di Dubosq, cl1e offre una grande prec isione e r apidità risp~tto a que llo di Hellige. Q11esto meto.d o d.a m e adoperato 11a dei vantag·gi rispetto agli a ltri m etodi co·l·orimetrici in qt1a nto la titolazione vien·e eseguita sempre con un campione di colesterina pre·p arato al mom ento, mentre il cono fi sso del colorimetro di H elligc non p11ò d a re affid am en to sul co·n ten11to di colesterina del campione. Anch-e i m etodi pe1~ il g1-l1cosio e l 'acido urico danno affidamento appun to per lo stesso motivo.

'-

,

e

.

z

I

l ongi f i·n t~ o.

Cognome e Nome

G . 011ofrio

24

1,2

0.0095

T ipo merli o con t enti enza al longi lineo

1,5

2 C. Giovann i.

~4

0,60

0,0016

3 C. Gaetano

B2

0,90

0,007

4 C. N a tal e

24

0,70

0,0056

1,3

5 D. MAriann

28

O.IO

0,0086

1,23

o D. Fed ele

27

0,70

0,0052

1,3

7 l\1. Paolo

B7

O,SO

0.026

8 P. G iovanni]

1!5

0,6 1

0,0028

9 S. G iuse ppe

34

0,71

0,007

10 P. V irgilio

35

0,66

0,03

1.4 1

11 T. Salvator e

37

0,72

0,0065

1,27

12 nL Letterio

27

0,70

0,0093

1,24

l ,2

Ur icen1 ico

1,2

U ri ce mi co

No1ne

1 M. Caterina

64

1,RO

0,029

1.78

2 !\1. Ant.onino

24

1,ì5

0,014

1,76

3 R. Gusta vo

42

1,8;)

0,014

4 C. Do men ioo

27

1 ,~0

0,01l

5 M. Concetta

28

1,t>O

0.0~ 1

6 T. Domenico 59

1,20

0.014

I ,68

7 C. Maria

M

2

<\0:1~

t.6i)

8 M. Giovanni

26

1,155

0,022

1.69

9 C. S .1nta

20

2

0,02;)

I .73

10 R . An gela

19

1,RO

0,027

1, 77

'f AB'ELLA Il[.

Ti po medio . ,... ,...

Q.)

l

z•

Cognome

'f ABELLA I .

·-

Tipo brei' ilin eo.

z

Tipo

51]

.'f ABELLA Il.

Riassumo in tre t abelle i dati sperimen.tali ottent1ti: Ris1lltati sperim en.tali. -

(ANNO XXX, FASC.

.

Cogn o rn e e No1ne 'O

"d

-,. - - - -

C. G io vanni

:~~

O.IO

O,OUçl(j

1.4

2 C. Vince11ta

4R

0,60

0,0075

1,7

3 O . Le tter ia

30

1,1

0,006

1,55

4 S . Giuseppe

34

0,70

0,0 11

l ,GO

5 R. San ti

27

1,2

O,ùO~

1, ~

6 C+. Antonino

27

0,69

O,O L2

1, 2

I''

'

CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI. I

I · risultati c.olpiscono sop·ratutto per il loro comportamento antitetico quasi costante n el drLe t ipi à n titetici morfologici distinti dalla sc11ola costitt1zional·istica italiana. Nel tip,o· l·ongilineo trovo, salvo· una . eccez~one su 12 casi, valori bassi d ella glicemia a digiun.01, m entr~ nel tipo brevilineo il va lore. d.el glucosio ematico è costantemente elievato sino a lla cifra m assima di 1. 85 e 29/oo, cifre1 ch e si confondono com.e è noto· con qt1elle nettamente i)atologiche. Per quanto riguarda l 'acido urico tr·ovo, tranne tre · eccezion.i su 12 casi, valori bassi. I tre casi anzidetti, in l1no dei q'llali il valore er a normale e gli altri dt1e ipernormali,


]

L. .\.N~O . xxx, FASC. 51 J

1655

SEZlOr\E PRATICA •

appartenevano a farnigl,i e ticl1e.

sicuramente artri-

Nel tipo brevilineo l'acido 11rico presenta valori costantemente elevati che raggiungon-0 da 10-20 e più volte il normale. Infin.e per q11anto riguarda la colesterina, ine11tre questa oscilla nel tipo longilineo intorno a1 valore normale senza superare mai tale valor.e, nei brevilinei invece è costanten1ente al di sopra del norn1ale. Nessun comportamento costante s i è riscontrato in sei sogg·etti che d al punto di vista n1orfolog·ico si avvicinavano più o m.eno al t il)O medio, definito second o il i11.etodo Viola per ltna q11asi giu.s ta proporzione di svil11ppo fra gli arti e<l il tronco . ..t\.d ogni modo l'esiguo numero di questi casi i11i consig1·ia di attendere magg·iori ricerche i1rima di ded11rre delle con,cll1sioni al loro ·igt1ardo. Potrei qui diffondermi in molteplici considetazioni sul sig·nifìcato e s11l determinismo della ipoglicemia costituzionale; del la ipou ri cerr1ia e de1la ipocolesterin emia d ei tipi lori · gilinei, e rispettivamente della ir1erglice.rnia, ip.eruricernia ed ipercolesterinemia costituzionale dei brevilinei. Ma riservandomi tali considerazioni alla fine dello stt1dio completo stilla · cl1imica de]. sangue nelle varie costituzioni l1mane, mi contenterò di far rilevare la piena conferma che le mie ricercl1e apportano alla dottrina francese· della disposizione dell'abito brevilineo, detto anche artritico, alla famiglia· di malattie del. ricambio il c11i f andamento è o l'eccesso della g licemia o l 'eccesso dell'acido t1rico o l 'eccesso d.ell?- colesterina (litiasi biliare, a rterioscl erosi , forse a nch.e obesità per i suoi rapporti con il, metabolismo lipoide) e da altro canto la conferma che le mi-e ricerche portano alla dottrina della predisposizione dell'abito lon.g·ilineo alla tubercolosi, nel1·a quale deve, 1Renza dubbio, avere una gran·de in1portanza, la povertà del san gl1e in coJ.e,~te­ rina, acido urico, glucosio.

MEMENTO:

Ai nostri abbonati ricordiamo ch e con sole L. 2 O possono ottenere, franc o di porto, il volun1e degli Atti del 1° Congresso della Società Itali ana di Urologia, contenente ben 35 interessfilntissime Comunicazioni. Detto volume, per i non a bbonati a l « Policlinico » trovasi in commercio al ·prezzo di L . 2 5, più l e spese di spedizione. Inviare cartoli na va~Jia di L. 2 O al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - R oma.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE ì\IILJTARE PRINCIPALE DI ROl\IA.

1° f{EPARTO CIIIRURGlCO diretto dal te11. CoJonn. lJJ:'Of. SERAFINO

RICCI.

Della c":l'a dell'ascesso epatico amebico }Je·r il cap. med. dott.

ALBERTO

CIOTOLA.

Insister e ancora Sltll a . cura n1eclica dell'ascesso a111ebico d.el iegato sem})rerebbe cosa ft1or di pro1)osi to, ta11to 01·111ai s i è d iscl1sso ed accertato i11 i)roposito, se la costatazio11e cl1e tale • cura non è entrata nella pratica corrente, come deve entrare, no11 ci facesse ritener.e non • inutile un 11lteriore co11t1ib11 to. J11 tre serie di difficoltà c'imbattiamo i11fatti nell'·esercizi o ordinario circa il trutta:mento di tali forme n1orbose: la difficoltà della cliag110si, la sca rsa fid1Lcia i1,e l so lo trattamer1to rne<lico i11 fo r.I11e riten11te s11p11111·ative , il t imore dell'uso dell'e111etina a dosi terQ.pe11ticl1e. Frecru·er1temente 11na forn1a a111ebica l)UÒ sviluppal'si ed evolvere senza 1a classica sintomatologia disse11terica : esistor10 q11àsi sempre disturbi i11testi11ali, ma questi sor10 di scal'sa e11tità, qualche volta persino asse11ti, così che il criterio diagr1ostico s'indir1zza difficilme11te a ta.le fo1·111a 111 orbosa. Noi abbiamo nelle C0Jo11ie 11nn fo 11te notevole di amebiaci eù a11cl1e ne l bacino 11ostro :\Iediterraneo i casi 11 O·n i1e sor10 infreq11enti, per c11i molte forrr1e i1101·bose a siuto111atolog·ia osct1ra co11 febbri· pl'otl'atte e l)l'ol11ng·ate ti-averebbero la loro spiegaziOlle tentanclo lu. ricerca dell'a111 eba o, se q11esta è impossibile, praticando senz·a.ltro 1111 · t r attamer1to emeti11ico. T a l e c nra infatti s i è dimostrata , oltr e cl1e innocu a , dotata di tale azio11e tera1)eutica s1)ecifìca cl1e 11essun n.ltl'o rneclicinal.e 11e possiede l' eg11 ale, r1 ei11Jure j] cl1i ni11 o per la 111ala.ria, onde di 1111a fo1·111a 1norl)osa cl1e resiste alJ'tlSO dell'·emeti n a })ossia1110 esc 111 dere con sic11rezta l'origjne a 1nebi ca. L'importanza dell'emetina per l a c11ra della dissenteria amebica è g·i~t. cla te111po rico11osciuta (1), ma q111ello cl1e solo i11 q11esti ultimi an11i è .stato messo in rilievo, sovratntto i>er rnerito del Ponta110, è l'azio11e cara tte1·istica i1ei casi di ascessi epatici i11 Clii si ri esce colla sola. emetina non solo a distruggere le amebe innlccl1iate n ella parete, n1a ~ncl1e a J)rosciug·arne il conte11t1to. Nell a pratica corrente tale i10zione, confortata ormai da n11merosissin1e i)ro1

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(1) !ROGERS per primo ·IJ1·aticò le iniezioni ipodermich.e di Cloridrato di Emetina (1912) , dopo averne clim ostrato l'azione diretta s11llP am.ebe. Il LA CAVA ne intl'od11sse 1'11so in Ita l ia.

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ve, uon è riuscita a 1tcorét ud arrestare la mano del chirurg·o per l a cor1vi11zio11e ormai radicata cl1e occorra ser11pre sv1lotar e 11na raccolta asoessual e. Scorrenclo i11fatti le riviste scie11tificl1e e le r eJ azior1i di Co11gressi e di So, ciet~~ mediche non è difficile trovare ancora relazioni cl'interventi• opel'ativi eseg·uiti in casi di ascessi e1)atici Ja arr1.ebe. E dato che tale ascesso non è provocato da ver'a st1ppurazion.e, i11a è 11na sern1)l ice necrosi di origine protozoaria, varrebbe la pena di m·oclificarne il r1ome ta11to la de110.111inazione di ascesso ricl1ia111a l'idea del bisturi liberator.e. Giustamente ossei-va il Po11tano che, come non si penserebJ)e n1ai ad, aggt·edire cl1ir111·g·lcamente una gonJ111a cla sifilicle terziaria negli argani interni, così non si deve ai. sol11 tamer1te aprire un ascesso e1)atico dissenterico. St1lle dosi te1 ·a1)eutiche dell'em.etina ancora non t11tti gli a11tori sono çl'a.ccordo; alcuni affacciano eccess1vi timori e ritengono che la close in edia di 3.6 cg" pro die sia g·ià tossica (Sicl11ey. E. Sirr1or1), 111entre è ormai ,dimostrato cl1e si sopporta110 benissi1110 anche le dosi elevate di 12.15 cg. pro clie per iniezi(}ni ipode1·1nicl1e , anche rip'et11te per i)areccl1i giorrii, se1Jza alcun sintoma tossico. La sfidu cia di alcuni autori nel trattamento emetinico deve a1)1)unto 1m1)11ta r si a lla scarsezza clelle dosi 11sa te assol11tamente i11s11ffici enti. Si deve rite11ere cl1e in caso di ascesso epatico la dose di 1? cg'. ri pet11ta })er tre o q11attro g·io rni e iniettata i1)odermicamente a dosi · di 3 cg. ciascuna sia s11 fficie11te a fa:r sco·m parire tt1tti i fenome11i acuti. È veramente impressionante l 'azion.e ra1)ida svilu1)pata dall'em etina : malati quasi cachettici, con febbri p1erd11ranti da m.esi, risorg·ono in 1Jrevis-simn tempo n1entre la febbre ed il dolore cedono a l secondo Ò al terzo giorno. Nat11ralmente a maggior sic11rezza occorre dopo un certo tempo ripetere uno o dt1e periodi di c11ra. I

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. G. C., cii anni 26, da Urbino, tenente del g.enio. )J"ulla di notevole nel g·entilizio e nell'anarnnesi remota; 11el 191fl fl1 trasferito in Libia. i11 servizi o a·aviazio11e; contrasse malattia intestinale d0t110 qualche n1ese, con febbre irregol1a re e f)eriocli di d'iarrea, per ct1i venne rimpatriato. Rientrato in Italia si ristabilì completamente e rapidA.111ente. Nel i1ovembre 1920 fu cli n1lovo trasferito in LiJ)i fl. (Tri11oli) ove prestò servj zj o 1Jer circa d11e anrii se11za soffrire alc11n rlist11rbo. ~el no,rembre 11. s., doDO lln periocto di febbre irreg·o1are. si n1anifestarono disturbi intesti11.ali con òiarrea scarsa e liev e dolenzia dell'addome. Ric o,rerato in Osòedale vi rimase deg:e11te fino àl 27 gennaio lt. s., perdl1ra'ndo la: fel)l)1'e a carattere contin110 lievementie remittrrit r : la forma morbosa f11 variamente diagnn.'ticata e curata s11ccessivamente come feb1

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bre intesti11ale i11f.ettiva, tifo, paratifo e malaria, pur essendo riuscite i1egative tutte le relative ricerche di laborato1·io. Si manifest aYa i~ol tre u11a dole n~ia co11tin11a alla regione e1)at1ca. Alquanto in1gliorato fu inviato in licenza a Roma. Qui la febbre ri1)rese l)iù viole11ta a carattere fortemente remitte1tte, mentr.e la do1enzia · epatica si accent11ava ancl1e nei rno\.·im.enti respiratori. Comparve un lieve s11bittero . Le condizio11i generali del })aziente, già decadute, erano andate sem1)re l)iù peggiorando, portandolo ad 11n notevole stato di denutrizione e di astenia g·enierale. Il 20 g·ennaio u. s. il paziente viene ricoverato nel nostro reparto. E. O. Individuo in grave stato di deperimento generale. Lingua legg·ermiente patinosa. Il torace è leg·germente svasato alla base di destra; con la perc11ssione il bordo polmonare inferiore d. è a tre dita d all'angolo scapolare inferiore. si espandei !)OCO. Q11alche 1sfregame11to alla base destra. F egato,: giunge· in alto a.I la IV costola sull'emiclaveare, si palpa a 4 dita d1all'arco costale sulla stessa linea, rnarg·ine duro, palpazio11e dolorosa. Dolore vivo lancinante lungo la r>aravertebrale destra a11· altezza d1el margine dell'ultima oo~tola, il d olore s'jntensifica nelle pr0fonde respirazioni irradiandosi verso la scapola. N11lla a carico dell'addome. La milza appare ingl'landita modica1nente palpandosi nelle profonde inspirazioni. Esame urine.: albumina traccie minime, i1t1lla di note,role nel se dimento. Reazione di ''' assermann: negativa. Ricerca clel parassita n1alarico: negativa. Ness1111a alterazione apvrezzabi1e di glob1lli rossi. Siero reazione per· tifo. paratifo, melitense: neg·ativa. Lel1cocitosi : 18000 le11cociti. Form11la: polinucleari 67 %, mononucleari 33 % di ct1i 23 · . linfociti. Esame delle feci previa $On1ministrazione di purgante salino: presenza di forme vegetativ·e dell' ameba hystolitica. Esame radiografico: .s11lla linea mammillare di ,d. z-0·n a roto.n dèggiante di opacità, di densità maggio·r e• dell'ombra normale del fegato, che dalla VI costola si ·estende in basso fino a due dita sopr·a l'cirn.b elicaJe trasversa. Si fa diagnosi di ascesso epatico di origine amebica; non si procede a puntura esplorativa data la sede prof onda . S'inizia la cura emetiriica per via ipodermica: 12. cg. al g'iorno in fiale da 0.03 (preparazione della Fa.rmacia Centrale Militare di Torino). La febbre rimette. il giorno seguente, cade compl etarnente il terzo giorno per non più presentars1. Il dolore scompare in pochi giorni, il fegato si ridt1ce rapidamente di vol11me. Il paziente sj riprende a vista d'occhio, le condizioni generali rapiclRmen te · migliorano con senso di benessere. Il 10 marzo 1923 si ripete l'esam1e radiografico : il fegato è ancora alquanto ·ingrandito: la zona intensamente opaca e sferica che si osservava qt1alche tempo , addietro è scomparsa. Il 24 marzo 1923 il J1aziente viene dimesso dopo av.er praticato altri d11.e periodi di c11ra emetinica. I.e condizioni generali sono bt1one. ~ scomparsa ql1alsiasi flolenzia. alla regione •

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e1)atica. P.etsiste a11cora 1111a lie ve epatomegalia. Il naziente è stato rivisto nel mese di 0o"iug·110 c. a. Gode perfetto stato di salute è aun1e11~a to, di circa 15 kg. di peso. La ~·egione epat1c::'I. e co1111) letamente i11dolente sia s1)ontanea111en.te cl1.e alla pressio11e. Si }Jalpa il botclo e1)at1co all, arco cotstale liscio indol ente. ì\ 11 Il a cii straordinariam.ente notevole nel riostr o caso: la cliag·nosi s,im1)oneva ed era facile g i11n g·ere ad essa anche se11za jl coroJ lal'io delle val'ie rìcel'che d.i laboratorio cl1e ful'ono eseg 11it.e pel' l a i11ag·giore delt1cidazione della sinclron1 r. n1 crbosa. 1 Cllt' la n1alattia sia 13tata per ta11to · ternpo misco11oscint a non de,1 e recar merayiglia, datrt. la 111a11 canza di 11na vera e propria sintomat ologia di s 1:; cnterira. L 'an1ebiasi non va riassu11ta 11el fn tto ac11to dissenteria, come com1Lneme11te crerlesi, es.s a può decorrere in modo esse11zial111cPte cronica ed fl qt1adro clinico prese11tarsi co11 diverse sinrlromi e con speciali com l)Jicaziorli. · • I~a reazio11e cli Wassermann, che freq11enteme11te è stata trovata l)OSitiva durante l 'i11fezio11 e e nep:ativa ad infezio11.e scomparsa (Pont~no, Cl1anffarcl, Falzi), nel nostro caso era neg·at iva. La lel1cocitosi nel nostro i)aziente i1on era elevata .(18,000), ed infatti nelle forme di ame. bi::isi essa è modica ·e rat·amcnte ele\·ata. In generale è stato notato (Bogers, Pontano, Fa1zi ) cl1e l'al1me11to dei let1cociti è a ca1·ico dei mor1onucleafi e specialmente dei linfociti, tanto cl1e il Rog·ers dà a qt1esto carattere un valore diag11os tico per la natt1ra amebica dell'affezione. Il nostro. re.p erto. morfologico 'co11fern1erel:>be tale su1Jposizione. L' esito straordinariamente fa11 sto cl·elln c11ra ottiman1entc sopportata dal paziente n·onostan~ te le grà vi condizioni generali , dimostl'ano ancora 11na. volta. l'innocuità delle do si abbastanza elevate dell'emetina. •

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BIBLIOGRAFIA.

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NOTE

E CONTRIBUTI.

R. SCUOLA DI OSTETRl CTA E l\IATERNITÀ DI NOVARA. Direttore: R. COSTA.

La '' i:eazione novocaino-formalinica di Costa,~ in alcuni gruppi di malattie. Dott. MARIO BAGLIANI, se.condo assistente. I1l t111a i·.ecente ieo-rnu11icazione preventiva a lla Società Lombarda di scienz.e mediche e b iolog·icl1e, il Costa riferiva di : « Speci.ali sos tar1ze del sang·t1e in stati patologici e nella g·ravida11za i·il evate da l1na facile reaz1011e » (1). Ho crecluto interessante lo stl1dio del comportamento di tale r eazione in alcuni gruppi 1. i n1al :ittle, ir1 rapporto al loro andamento clinico. Descrivo a 11zit11tto la r eazione e !e st1e moda1itù., q11ali ft11·ono riferite: Il reattivo è dato dalla novocaina sciolta in solt1zione fisiologica nella proporzione del 2 °0 . Si mette un centimetro cubjco ·e mezzo di tal e solt1zion.e in llna IJiccola provetta e vi si aggit1n1g·ono tre goccie di una soluzione di citr,ato di soda al 5 %; s i lasciano cadere nella provettina tre g·occie di sa11g11e fatte u scire dn l polpastrello di lln dito .e $Ì capovolge la provettina stessa fincl1è il sangne si diffonda un iforniemente n·el liquido. Q11indi si centrif11g·a fìno a che t11tti i globuli ro si vad.ano al fondo. Il conter1t1to della provettina dopo la centrif11 g azione d eve essere limpido. (Si può anche I non centr]ft1gare e lasciare che i globuli rossi vadano al fo11do da sè : 1n qu~sto caso occorr~ cl1e la provett!na s].a tenuta in ghiacciaia per circa dodiqi ore). Indi si aggiunge una goccia di formalina pura. Quando la reazio11e n.vviene, entro qt1inclici mint1t.i si forma t111 precipitat o . ben.e apprezzabile nella metà inferiore del:a })l'Ovettin1a, g·rig·io o g·rigio giallastro, che, col passare del tem;po, si fa più inten,so fino a formare una polvere bianca talvolta in qt1antità notevole, e che si d-eposita al fondo . Oltre i qt1indici minuti di tempo. specie dopo due o tre ore, 1111a n11b e si fon11 a pressochè in tutte 1e persone. P articolari di tecnica. Ho creduto utile anzit11tto dar rilievo ad alct1ni particolari di tecnica acciocchè la reazione desse rist1ltat o .' . . p1u preciso e• s1ct1ro. È bene lavare il dito, dal quale si vuol far sgorg·ara il s.ang·l1e , co11 etere; indi non racc ogJi.ere, dopo la puntura , la prima goccia, spesso '.emolizzata, ma le tre s t1ccessive. (1) Annali di ostetricia e g·inecologia. n. 5. pag. 261, 1923; Riforn1 n medica , 1923 .


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IL POLICLINICO

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Un'altra pl'ecauzione consiste 11ell' ag·giun+ + 8'; + 12' seg·uer1do passo passo il decorso clinico. ger·e, nella stagione calda, .alla novocaina, non in quattl'odici casi di pl-eurite la reazion1e in solo tre goc.cie di citrato sodico, ma cinque • li:nea .di massima ha seguito il decorso della ed ancl1e più per e~itare il rapido intorbidan1alattia: difatti è peg·giorata col p.errgiorare mento della colonna 1.i111pida del liquido, dodei diver•si casi; è migliorata col n1fgliorare dello stato ge11erale fino alla guarig·ione. vuto alla precoce form azione di fibrina. P erò iessa è stata più rapida nel comparire Per la stessa ragion.e ho usata se1npre la e l)iù intenso si è notato l intorbidamento in centrifug·.azione pe:r ci·nqu.e minuti; ma a velo- .qu.ei casti che clinicamente erano i più gravi. cità moderata: se si centrifuga velocem:ente Nella 1)le111ite secca e monolaterale con· vier• sameuto modico Ja reazion.e è comparsa· in i:ruò accadere che, ove il sangue abbia un alto inolto maggior terr1po che n elle pleuriti ·eiompotere di coagulabilità, la r.eazione compare l)licate con fatti catarrali. diffusa in tutta la provetta e non dal basso N·elle plet1riti a vers.a mento bilaterale o mov.erso l'alto. Ciò per · il fatto che la formalina, nolaterale i11a cori liquido , jmponer1te e in ove vi sia coagulazione del liquido, invece di . cui l ' a1nn1alato era fort emente dispnoico la r eazione 11a dato i·isultati in + + + 2'; +++1' . a nd.are al fo11do della ~ provetta è tratteillUta dal liquido coagt1lato a varia altezza. 111 sette di questi 14 casi si sono av11te comP.er vagliare l'importanza della reazion€ e plicazioni e p1~cisam·e·nte : del suo vaiore in rap1Jorto a llo stato m orboso, A. R. Pleurite bilater·ale + + + 2'. Il 111igliorasono addiv·ent1to, in ba.se a deduzioni cliniche mento clinico non è segtlito dal migliorare e di l abora~orio, a valorizzare la reazione sedella re(lzione , anzi questé! pegg·iora + + + 1' , condo la sua intensità ed il tempo di com30' '. prima che si riscontrino a carico degli parsa. alveoli fa-tti umidi, r-esisi evidenti due gio1·ni do1)0 con fini cr.e piti. (L'esa1ne dello ~p11to ri- . . La reazione è positiva quando n:ella . provetta · a1Jpare u11 intorbidamento ben vi1sibile come st1ltò neg·ativo i1er il bacillo di Kocl1). In segt1ito mig·Jioraronio i sintomi clinici e parall.eIJUò essere il fumo dii una sigaretta i1ell'aria. lamer1te la reazione con11)arve in tempo semIn quanto alla velo.cit'à con cui la reazione pre magg·iore + + 6'; + 14· l 'in torbid a n1ento ana1)pare, si calcola il tiempo in minuti primi e dò man n1ano attenuando i. S. lVI. Pl eurite erS•s udativa destra.: La reazioin minuti secon1di, s·egn.ando con tre pi.ù ·, s,ene pegg"io1 a per com.plicazio11 e catarrale pure gt1ito dal n11mero dei mint1ti primi e secondi, a d estra. • le reazioni che compaiono da un secondo a D. N. Plet1rjte essrtdativ a destra. +++ 1'. 5 primi; con dt1ie più le reazioni cl1e -co·m pa- v .e rsarr1ento im1)'onente, dis1)n.e a: reazion1e • + + + 50'' cl1e migliora nei primi gior11i + + + 2', iono da 5 ', 1" a 10'; con t1n più, le rèazi·oni 30"; poi improvvisamente la reazione peggior.a eh.e compaiono da 10', 1' a 15 con un meno, in quattro giorr1i fino a + + + iO" e contemposeguito sempr e dai minuti pri.n1i e secondi le raneamente si rinnova il versamento e la dispnea. Punt11ra .es1):or ativa : Liq11ido èitrigno, r eazioni cl1e compaiono da 15', 1" a 20'. limpido. Le condizioni clinicl1e cinque giorni La velocità ed intensità di reazion.e resta • dopo sembrano stazionarie, ·I.a reazione l'.)egquindi ·espressa così: + + + da 1" a 5'; ++ da giora ancora+ -1- + 30''. Nuova pun:t11ra esplo5 ', 1' a 1()' ; + da 1O', 1" a 15' ; - d a 15' , 1 " rativa, si estrae pus. Si noti che clinicamente nulla poteva far l)ensare ad lln empie1na. a 20'. D A Ple'1.1rite essudativa sinistra+++t' . Si è fissato c-ome tempo massimo di positiCli.rÌica!n1ente n1ig·)iora, la reazion·e non mività qui·n dici primi percl1è in persone sanii sgliora+ + + 2 30''; si rilevano più tardi poi sime la reazione .come un tenuie v_elo appare fatti cat.arrali a carico del lobo superiore di destra.. In seg11ito col mi g·liora r.e de•l la r eazi odopo diverse 0 re, e• in altre no·n sanissime, ma pur sane, è apprezzabile 1dopo quindici mi- ne miglio1~ a tutto il quadro morboso. E. V. plet1rite essudativa sinistra+ + + 2' cl1e nt1ti o poco più. peggioTa in cinque giorni a + + + 1' : ancl~e a _.\ncora è da tenere in con.siderazione la vedestra .sJ è formato v.ersamento. La reazione locità oon cui la reazione si propaga dal bas- va 1)oi migliorando a. g·rado1 a grado col ~e1~to riassorbimento del liq11ido e col lento m1gl10- . so in alto, ·ed il colore d·ella r eazione, il q11ale rare dello stato generale. quando essa è intensa diventa giallognolo. A. 1\1. Ple11rite essudat i va bilaterale+ + + 3'; Espong·o brevemiente i risultati d elle mie sette giorni dopo+ + + l '. 30" malgrado clini .. c.a m ente Inig·Jiori. Quattro giorn·i dopo, briviosservazioni r>er gruppi di malattie, riserbandi violenti, dolori p11ntori a destra, ott11sità, domi di trarre infine delle conclusioni che mi soffio broncl1iale, il q11adro di t1na 1Jol111onite: sem1brano del più a lt.o interesse. reazione+ + + 30" . IJentan1.e nte in igliora in seguito la reazione per tempo ed i11tJensità. d intorbid an1ento co·l migliorare cli t11tto il q11aIn un caso di tifo la reazione ha seguito dro clindco. rnnclnmen.to cJinico della malattia. V. T. Ple11rite ess11dativa des.tra. VersamenInizialmente + + + 3', peggiora dopo pochi to imponente dispn·ea + + + 30"; dodici g'iorni giorni + + + 2'; r.esta sta.zionaria per breve tempo e poi migliora gradatamente + + +4'; do11Jo + + + 2', 30" anche clinicam.e·n te migliora. I

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Otto gio1·11i c.io110 -1-++ 1'; clinicam e1tte il liqt1icio è J) re~. ocl1è compnrso. Dt1e g iorr1i dopo cli11icame11te . i cot1!-'tata cl1e si è riforn1at o il versamer1lo.

Il l)l'i1110 fatto sc-tlier1ie cl1e risulta dal comlJles o d elle esp erienze fatte .e che ho s11ccintarnente es1Joste è cl1e: la reazione è rapidissirna, i stantanea si pl1ò dire, nei 1)eriodi pilì . . . . . 13l'Ollt:O l)0}1110 11 ite u est1·a+ + +50:' . U11a cuti dei p1·oce ·si i1101·bosi. dici g·io1·r1i clOJ)O l + +2~'' . Clinicam €nte ]a pol111or1ite l1on s i ri sol\' e, Yi è versam ento a lla Di fatt i nelle poJmoniiti, n·elle plel1riti a ,·erJ)<t ~ e di ciest 1·n. I .. er1ta1uente mig'lio1·an o i s insam ento im11011ente , neg'lj empiemi; nella apto111i e lo stato ge11e1·nle. 1Tl1re l.entn111e11te rni}J e 11 clicit.e, neJJ'infezjone pl1erperale; n .el re1lgl iora Jn l'Cazio r1e. 111atism o articolar"e acuto, n ella il1bercolosi ad C. 11'. Polisieros ite+ + + 3'. Imp1·ovvisanie11tr evol uzion e raJ)i cla, la velocità di com11arsa i11sorgono d olo l'i a ddominali, Lliarr.ea, la r eacleJla r e,azione s i calcola in secor1di, m entre zione J1,egg·io1·a + + +2', ma t r e giorni dopo le cunclizior1 i 10J·11an o com e prima, re a zione l'i1ttorbidamento va, via via intensLfìcanclosi I-+ + 3'. veloce1ntente, così cl1e in lln i11,i nl1to !)rimo, Iu "'e tt e ca;..;i cli r e1unatismo articolar e ac uto ed a 11cl1 e inel)O, ne è lJr esa tutta lo. pruvetla irazio1 1e è violer1ta più o m er10 a seco1tda deltina. In qt1esti casi p iù g r avi il color.e d el la e11tità d c l c1 uad1·0 morboiso da + + + 20" p 1·ecipit ato di reazione è giallognolo. a+ +6'. I rasi con1·p Jicati da a lbt111i,ir1urja sono A proce o morboso lieve, cotrispond.e l111a lJl1el1i c l1c d<lr1n o 1 eazio11e l) iù rapida e violenta, e i11igl io l'a110 }) i ù le11tan1er1te. Due casi complireELzi o11e lenta nel comparire e 1·into1·bidal'H ti da en cl oca 1·dite ed alburninl1ria: reazion e rn ellto r1on è i11olto inte11s,o, p.erò è sempte i a1)ic.la cd i11t ~1)sa 1 più che in tutti g·li altri be11e a1J11 1. ezzabjle e contenuto n ei limiti di -. ++20··, +-++ 30"; più lentamente migl iol'a tcn1 po fi SRa ti: sono J1l euriti secche o con vercorn e J) i·11 lentamente miglio ra il CJlladro clir1 l CO. sarr1 e111 o modico, semplici bronchiti o catarri 111 dn e ca i di appendicite, la r eazjone ha hton cl1i n 1i, rel1n1atismo articolar.e lieve, ,e-cc. seg·llito nett <1n1e11ie il decors o clinico. 111 un o l 11 altro fatto di notevol e importa11za è cl1e si è dovn t o i11 tervenire chirl1rg ica m ente })er tanto n ei processi g·ravi come nei m eno gr.avi l'a ccolta di ]) ll S i·etroc€cale: i·eazione + + + l Et 1·t nzione segue nettam,ente l' anidamento cli3~>' , . . ei µ:i orni <101}0 .e dodici g·iorni dopo la operazion e l'ea zio11e + + + 5'; + 13' rjsp cttinico mig·Iiorando col mig·liorar·e clei sintomi vame11tc. J-> ochi g iorni d opo la reazior1e pege d ello stato generale. In questo caso il t er1.1giortt a + + 7' per una ripresa febbrile e p.o di co1nparsa si l)rol11nga g r a.élatam e1)te e ir1 srg·11 ito res1 a i1do molto torpido iJ gran11l'intorbidamento gi.allognolo, g ià diffl1so a tl1tlure d ella f erit a l a reflzione migliora lenti·.-;:; ilnD 1u e11te. ta 1a p1·ovetta, si a ttenl1a via \1ia })er divenire Nell'altro caso + + + 1' venuto a guarjg iogrigio, poi azzurr ognolo, e si limita ir1fine alr1e colla ola c11ra m.eclica, l a r eazione 11a sela }Jarte · inferiore d el] a })rovettina c om e i111 g· nito il miglioram ento iniziale + + 6, per anello. 1)egg·iol'are im'provvisamente a + + + 40" nel Caratteristico è :Ll modo con cui appare lo r iacutizzarsi d el p1·ocesso. In seg·uito è migliointorbj da111ento q11ando il pro e.e sso infettivo, rata paraJleilamente a l mig liorare di tutto il c1u adr o clinico. raggi11r1to il s uo acme, incominci a la paraIn 1.re casi di .empi ema la r eazior1°e era viob ola discend.en te. Mentre !,intorbidamento avlentj ss,i ma 1- + + 21"; + + + 30''; + + + 22". viene, i n un· cierto tempo, in t11tta la provet- · f) OJJO la costotomia è migliorata in dlle casi ta 1qt1ando il proc esso in101·boso è ir1 IJien ct u + -1- + 2'; + + + 1' .30,, . e mano mano è a ttività, se questa diminuisc,e, l 'intorbidamenandata sempre J11ig·J.iorando con i sintomi. So l u in 1111 caso, 11iopnel1mo-torace la reazione , to si manifesta be.n si n el n1 ed esi1110 tem1)0, tlOl)O la costotomia, non è mai migliorata ed rna non si diffon cl e in t11tto jJ liq11ido, r e ~ ta è rin1a sta costantement.e s ui + + + 30" . Ma invece cir coscritto a m eifl d e 11 a p1·oyetta . Ciù i111p 1·ov\' Ìs<1 1r1ente venti due giorni dopo l'opep u ò esser e osser vato ove si prn t jrl1i110 ii1·nye 1·H zior1e, rnalgrado il quadro clinico precipita. f'e, r1or1 è più peggiorata, anzi si è atten11aquotidiane. ta ta.lrr1er1te da accennarsi appena in 15'. Il Neg·Ji stati preagon ici la r enzione 11011 si acJ)<tzientr clopo cinque gio1·n1i moriv.a. compagna più all'agg·ra va r ... i c.l ei . in tomi; 1na I~ a r eazione aveva segnalato che i poterj di si atten•u a: compare cioè solo cl OJ)O 11nrerelli r eazio1)e d e ll ' organi~mo si erano affievoliti. I.o stesso fatto si è notato i)er d11e casi cli min11ti ·e com.e 11n te1111e YPlo; il cl1e. verositubercolo si g·r a v e a d·ecorso r apido. milmente, è in r a1)1Jorto a ll'affievolir::- i d .l R. :.\f. ( t. B . . C. ). R e,azion·ei + + + 1', in S epotere di r eazione d elJ 'org·nr1 i. T11 0 . g11ito + + + 50''; poi + + + ·30' '. Tre gi orni ·pril\1a di s0mma importanza è il ccnnpnl't nr i ma d el d ecesso , malg·r a d·o le co ndizioni g·ravis. sime, l a reazione si è .a ttenu ata ed è élJppa:risa. della reazion.e n ei processi ucut ] con111 ' icnt i o in .·qt1elli che , g'ià i11 via clj i11ig·li ora111 n11,l), co·1ne un t en11 e velo i11 13'. improvvisam e.nte si riac11tizzar10. i\. P. ( ..f. Il. C. }. R eazion·e: + + + 1'; poi + + + 20'' . = C i1)q11e g iorni prima: della morte la . Nei p rocessi. complicati ln r enz io11e è più reazion e si è atten11ata ed è comparsa ii) 14·. rapida e violenta cl1e non i11 proc ef' i analo . • 1

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gl1i 11011 co111plicati, e d i-1 suo attenuarsi è più ler1to, come ineno rapido è l o spegn er si ed i l g·11arire dell'infezione. e la reazione g ià stazionaria per tempo di comparsa, i11tensità di intorbidamento, impro,·vj .:a111.ente si acce11tt1a, ciò è indice di l1na co1llJ)licazio11e cl1.e 11on tard erà a m anife-' s tarsi nncl1€ s·e i1er il mome nto 11essun sintomo clinic-0 la faccia sos'Pettare. E pil.1 ancora : se ad t111 1nigliora.iT1ento dei siritomi co11seg11e ttn pegg·ioran1ento della r eazione, c10 ignifica cl1e l'ammalato s i .aggraverà an·cl1e se, a11cora p er breve 1e1111}0, i s i11tom1 clinici contint1ino a d illud erci nel mig·li·ora 111ento. È qt1 i11 di di gra 11di, sim-0 i11teres e possedere t1na reazione la qu,ale !segnali l:><recocissl.mame11te l aggraYar i della n1alattia e richiami così prontam ente la n o tra maggiore atte11zio11e su l n1ala to. Scendendo d alle li11ee generali a qualche accenno particolare cl1e riguarda una forma d1 alto interesse , la sifilide , dirò ch e i11 essa la reazio11e noYocain·o-f ormali11ica è lenta e no n più prese11te quando la \1\1 as.. ern1ann PllÒ es.ser e pos itiva. , Però, in un caso di. ,a 11et1ris ma dell ' arco (lella aorta ch e migliora,Ta con iniezioni di l-1ismt1to e in clii la \ì\Tassermann ripetuta r i·ultò i1egativa, la re.azione e ra present.e. Si ag·giunga tt1tt.avia cl1e la compressi on e C$ercitata dall 'ectasia ao rtica ui polmoni d aya stasi e catarro bro11cl1iale. La reazion e praticata Lln gL01·110 o dl1e dopo l" iniezion e di nr eno-ben1z olo e11d ove,n osa co n1pare in 1tn te111po i1101to i11inore, circa la r11età, di qu-ello cl1e appare subi to !)rima d ell'ini ezione . I l t e1111)0 € 1'inte11sità di reazio11e tornan o quattro o cinql1e giorni dopo l ' iniezio11e ad esse1·e co1r1e i:irin1a o mig·liora110 di ben })OCO. Nei cn i })Ul'J, i1011 sottoposti n 1ai a cL1r.a a lc1ina . dopo la prima iniezi or1e la reazione inigliora ra1)ida n1 <?n'l e e s i comporta in qu.e sto 1nodo: l a r eazione av,ri en.e p rin1a d ell ' inizio della cura i11 pocl1i minuti, d11e o tr e. Prat icata l111a prim a i11iezio11.e e·n dovenosa, fatta l a 1)1·ova i l giorno seguente, la r e azio• 11e app a re in pii1 di 10'; dopo le s u ccessive i niezioni, se la })I'OYa è fatta nel p rin10 o secondo giorn o dal tra ttame11to tera~eutico il tempo ùi comparsa si dimezza.; 11ei giorni st1.ssegt1enti (terzo, ql1nr10, ecc. ) torna a r .en-d ersi evid·e nte i11 dieci o dodici prin1i. Ossi a la r eazio11e n1iglior a rapidam€nte dopo la prima i11iezio11 e p-er co1nportars i in seg··ui t o com e n €g li altri casi i11 cui la terapia è già stata cominciata. 1

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[ A NNo ~xx , F ..\Sc. 511

IL POLICLINICO

111 co11clus ione la reazione novocai110-forma-· linica di Cos t ?. 11a in1portanza p er ql1esti f att1: 1° :Yl ette, cori estrema facilità, in evidenzH co rpi leg·ati a ma11if estazioni inf ett iYe o toss ic.:l1e. 2° Tali cor1) i so110 l)it1 co1Ji osi e rneglio di1nos trabili qu ai1to p iù è g rave il i:>roce.s o m or'boso, fatta fc c ezio11e d egli tati p1·eago11j ci .. dove essi so110 i11 note,role diminuzion•e. 3° D etti Cll1·1) i <li n1j11ni-cur10, ci oè ~i att L i1t1a la r·eazio11e, ql1a 11d o la 1nalattia rnig1 i ora. P er cui l'intensità della i·eazione seg·nn e atta 111 e11te il decorso dell a malattia. 1:0 ~'vloclifica z~or1i nel decorso d ella n1alatti u . 0110 i:i r ecoce111e11t-e 1·ile\ nt~ dalla t·eazione di Co ta a n cor Jll'in1a cl1e ciò sia indicato dci ~ i11to111i cli11ici. Xe co11segue cl1e e la reazione a ume11 t.a d i i11t.e11s ità essa ci 1)re111 oni~ce del l 'aggr.a' arsi o d.el riacutizzarsi tlell' affezione a.ncl1e se in a p1Jarenza il decorso della 111alattia sembri buono. e ricl1ia.111a con cic·. n11n ll o~t1·a maggi or attenzione st1l malato. 0 .) I l ,·alol'e prognostico d ella i·eazione è ,·ptinùi 2:1'a11d.e e ci i)8rn1ett.e tli controll a r e il fl .o co1"sL1 della for n1n inifettiva o fogsica, indi- · ppncl ~11t en1ente dal i·ilie\·o d ei s i11to1ni, l· ilie\·o c:l1e p11ò e~~e1~e se111p1·c sog·g-ett o a d e rrori di app1 ~zzam ento indi\'idt1ale. S.Olo qua11do la reazio11e di g·i orno i n giorno s i nttenl1 a s i può esser e sicu ri del n1iglioram€nto del ma lato. 6° La reazione novocaino-formali11ica è 1111 '->icu r o co11trollo dell'efficacia dell a terapi a. 7° L a reazio n e positiva svela 1naJattie 1~.­ te11ti o clL si111nlate. Negativa contribuisce forte111ente a lla d iag11osi d ello tat.o di salut e e l)UÒ rivelare 0ve-nt t1a li s i1n11lazior1i. Potrà qui11 di la rea zio11e cli Costa assurg·er-e ad alta im po1·tanza ancl1e n el campo 111 edi<::o-Jegale; tant o più se s i ti en conto ch e.1data la s11a g r and r s.e mplicità e facil it à, è alla portata di tutti . 1

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Nuova importante pubbli cazione: Prof . CARLO MARTELLI

Docente di An atomia Patologica e di ClinicH )!edi t: 'l. nella R. l'niversità di Napoli.

La Sifilide ignorata e strana (Seconda edizion e) con fi~re e té4VOle' a colori. "O)IM.ARI O. - Parte I. - Generalità. Nozioni bi ologich.e gen e ~ rali. pag. l a. 268. - Parte 11 . - Clinica delle s1!1drom1 ignoratç e stra.ne, pag. 269 a. 497. - .Pa~ e 111 . . - D1agnC>:> µrognosi e terap ia speciale delle varie s1ndrom1, µ ~. 49' 1 a s4i. _ Riassunto della dia.gnosi, prognosi e terapia SJ?e· ,·iale - Abbreviazioni bibliografiche - Biblio~ratia · lnd~ c·· alfabetic-0 delle mate ri e - Id . delle figure · Id . a lfabeti co degli autori. . r n grosso YC>lnme in- ' di p ag. X.XI.\~ -642, - ID co1~1m e rc1n L. 5 O, più le spese. postali ~I sped1uone . - Per· 1 nostri alJhouati too!e L. 4 5 1n porto tranco. .. . In viare c.artolina Ya~lia al Ca v. LUIGI POZZI - \ 1a 81stina. 14 - Roma.

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SEZIO~E

CONFERENZE·. Quale significato deve avere la ipertensio11e per il n1eclico pratico . (FEDER1co ~ l f' LLF.R. 1lliincliene r niedizi11i c7ic 1'Vo-

chcn sch ri/ f, 19:?3, 1). cruesta co11f ere11za te11uta a uri corso di l)e rft"'zi o11ame11to , l' ...\. inizia passa11do in rivista le tliverse teorie en1e e pe.r spieg·a.re il n1,·ct·a 11i ~1no di p1·otll1zione della l)ressione arterit .. a, clal !.a t eoria e a1·diaca, a qu ella aorti111

ca, a c1ll ella arterjosa, e in.fi11e a lla teoria capilln:re. Ricorda come i1on l)O-Sa a1nm ette1·si cl1e la pre ... !-'ion e arterio~u 1·n1)pre .. e11ti e i11isuri i l lavo ro cardiaco, 111 ql1a11to e.~$a eS,l)l'i1n e solo le r e::-L te11 ze cl1e il .. a11gt1e i11co11tra iJel s iste111a arterio o, ta11to i1-ell'affil1.:;so. quanto 11el clef-111!"-. n. llra è ri sa1)11t o c l1e la ca duta di p1·e-sione è pic(;ola e qltasi insignifi~a11te i1el trat to ch e va ilnl cllO l' f' n ll e a rteri e di lll L'dio t <i libro, i11 entr.e è 111as ima n el, tratto ch e sta fra i cn.pi1l·;1r i P il ::.; i.;; t-en1a ,·eno·,o.

_i\.lla attiYitù dei ca1) illar i ùcYe e;-; el'e }J1 i11cipt1.lm e11tt· ntrtih11ita la g.r11esi e ancor pii1 la regolazio11e clel 1n pre sione <.tngt1ig11a. I11fatti. tanto e5clt1cle11do g·r o!' ·i terTitorii arterios i, c.om e, J). es., qne:li deg·li arti, qt1an,to provocando n otevoli modificazio11i va . 0111otorie 11ei. territorii va . a] i dei m l1scoli (p. es., inedia nte la fati ca l 11on ~ i riesce a d ott e·11 ere cli.e i1iccolissin1e Yariazi oni di 11rec;sio11e e i11ai oltre i d iec.:i r11n1. di I le:.: invt•ce 11oteYoli n1odilitazio, i1 i si ' e 1ifìc n110 1;e ll a pres8jo11c q11n11do i11terv enga11 0 a ltrr azio11i a carico della ci : co1azion e capillare, . J)ecia lmente in detern1 i11ati territori i, con1 e qn e1] i dello S!)lancnico. Qu.e~to f att-0 hn 11 na 11uova int el'})retazion e clall e ulti111e ri .. c er·c he .s.l1lla ftsio-1)atologia d ei ca11illari, le q11pli clin1o~t ran o r1ei capillari i1on giù 11na funzion e pa s.-siv a, 111 a t1na . eri e di Y€l'e e l) l' Opr~ie at1 iYitù , le quali :;i espJjcano co11 ns1)etti di\1 er~i. P er esen11Jio. st-udi i di Krogh din10stra 110 C'l1e e. L.tono· <l ue ordi ni di ca1)illari: dei ca,pilla.ri p rin1a ·r i; e11tro i ql1ali il angu-e scorre i1orn1alm e11t e. e dei crt p illa ri seco ndarii, i quali entra110 i11 f1111-zio11e :,olo in dete rmi11ate condizion i . n i1r e11d osi so lo in lJl l e~t-e a lla circolazio11e ~ a11gt1ig11a. :'\011 solo. 111a 11on tutti i t.erritorii ca1)illari l1anno la m ed esima importanza n el la r egolazione deJ,la t ensione s anguigna. Scnr i ~sima è talora. i·influ.enza d ei cap illari cntanei: p. es., d11rante il brivido ma.lari-ca l 'aum ento della. pression e san1gi.1igna è mi.I1imo. J)er qua11to n-0t.eYol e sia la costrizione de i capilJ.ari cutanei ; d 'altrond'e esiston o delle ipertensioni arteri-0se che i1o·n 1 accon1-

PRATI L.\

l G·G l

})ag'Tia110 ad a11111ento della pressior1€ capillare cn ta11ea (alla l u11ula epi u r1gl1eale l\.y I i 11 1. N elle i perte11s joni i)ermanenti so110 talorcl ùi1nostrnbili diminuzio11i nel lun1 e d clJe ar t e1·ie degli org·ani; però questo è u11 i eperto no1r costnnt 0. Pi-L1 freq11 e11te è il rep er to di u11 a i11erµlr1sia <iellr> tona ch e 1nltsco /((1'i {(l'teriose> la t1nale i1on è 1111 fat t @ eco11dat·io a un aun1 c1110 della })l'rs ... io11e e11d0B rteri osa, ir1 c1uar1lo n11 n un1e11to de l la l)l'essiou e e11 Joarterio::;n, doYr.f'bbe lìorture a lt11a dilatazioue llassi\'n clelle to11acl1e vasali, dilatazione p :1ssiva la

q11ale non l)llÒ niai e ·::,er c..:a11sa. d ' t111 n 11111ento del te~ . l1to cn11t1·att ile; invec e 1111a iperplasia sta a cl i111 o strarc 1111 Hurn e11 t o d·e l la funzione delle tn!1.1cl1e i11 nsL·o la ri, t111 at1n1ento ci oè della loro contr azi o11e alt iYa; ~i. am o cos ì al cor1cet.to di 1111cl1ard d clìa « presclero si ll. L a i1)erten:-:io11e d , ,.€ e ser co11siderata co111c tu1 fatto p11ra 111e11te f1111zio11ale ; e ce !o d iD1ostra l a i11staJ) ilitf1 dei s11oi Ya.101i in 11110 ~ te ss o malato nel so11110 e i1elln. veg·l ia, ill g·ioru i d iYersi :~ l)lirtì1Jo in 01·e diYe1·~-e dell8 gior11 ata ' (Fal1re11k8111p. 1~~·1111). :\011 ,.i è a lcun rap1)orto ca11sale f r8 ipe1·ten~ i u11~ e n rt erios~l erosi: C[l1esti ùue fatti possono fac il111 ente accompagnal'. i fr a l<1 ro, for se con1e e~pr e~sio 11 e cont.en1po1·a.11ea d r lle , tesse c:i 11!-'e .

::\ 011 !'i è autorizza ti a fare della iperten sione 11nn for1na clinica a &è: la iperten ... ione 3 ~olo un sin to111a il quale si può acccrn11ag11are ai quad ri l11orbnsi e agli a.spetti ' Cli11ici l)j i1 di. parati e può di1)c11uere d a i i11on1 cnti cat1sali più diYe1·si. l ,a c.;au~a della ipert ensione non è unica; è fa1,~o cl1e essa e~1)rima sempre u11a lesion e g·lomer11lnr e del re11e; ,~i sono ipertensioni perman en tj i11 in cl ivi dui cl1e 11on pre"enta110 alc11na alter azio11 e funzi on ale o ana-

to111ica del r e11 e. Sono da ten11Jo co1Josci11 ti i ra1) pnrt i fra i·p crten s ioni -e i]Jertrofia della prostata. 111alattie dei bacinetti. ca1colo:-::i renali. ecc.: a uzi il vRlore m assi1110 cli l)ressione arterjosa osservato dall'A. (340 111111. ùi Hg . al Riva-R occi) si. riferisce a u11 caso <li })io11 f\fro si asce11dente. Non dimostrabil€ è })U r e la i.1)ot esi cl1e la ipertensio11e de1·iyi dalla riten zion e di determina te sostanze, cp1ali il cloruro di sodio, l'urea, l'az-0to r Psitluo d el sang11e, l' acido llrico, J,a creati11i11a, ecc. , -i son-0 casi in cui la rit e11zio11e di qu.este sosta.n ze è n1assima. se11za che ven gci a d esse r 111odificn ta. l~- pressi o.n e a rteriosa . ~011 dobb iamo invece dim·enticare il fattore er r ditar io, speci a lment e a &sociat.o alla diatesi art ri tic'l. e gottosa . ..\ncl1e il mjo111a uterin o è llll in1portante coefficiente di iper·te11sion e ~ a qt1e~to JJroposito è interessante il fatto che

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l I , PULlCLlNICO

r11entl'e la ·Cltta · cl1irurg·ica d el mion1a tleter-

·ale. In t1t1esti .anni di denutrizione, ìn Ger-

111i11a la ~co1111J arsa de] la i1)e1·ter1fsio11e, questa J)er111au e quar1do s i lt i !.a r a diotera1) ia, ar1che t111ando quest a allor1ta11i tutti g·Ji altri distur})i . A c.:11e cosa ia realmente dov·uta qt1esta aziorte i1Jertensiva del inioma t1terino, non si puù dire . Le i·i1)roduzioni ... perimentali di essa coJ inezzo ù i e,st ratti del turno re sono riuscite i1eg·ative. Altri fatto,r i debbono c·oin siderarsi ancl1e i1 ell e sec r ezioni i11te1·11e. Ricordiat110 le ip erteu sior1i negli 1per11efro1ni., e qt1ell e 11ltin1.a1111er1te de Cl'itte du -~A. a.ineri cani 11ell e clisfn11z ìo11 i tir oid ee . S11l solo sin torn-H d ella ip e l'te11slo11e r1 0 11 si p11ò e non si deve f orn1ulare una prognosi; 1a prngno~i è ·cìiverf;<l cas10 11 er cnso. Altrettn..i1t9 ùicasi p er la terapia. È ilù:)gico • crnel inedico che di fronte a ogni i1)ertensione t1 .... a rr1ezzi i1)oten ... ivi ; farehbe con1e (111 ello che i11 og·11i f Pbl)1·e ir1tc rv.e11i$Se oon antitermici. ..\11 zi. lH. l'S11e ri e11 za in:eg·na cl1e rnentre alcuni cteg·l i i1> er tC?. i 11a11no il mag-g ior solli evo q11and o \' P 1tga a c1irnin11ire l n pr ess ior1e arterio sa, 111ulti altl'i dnJ,la ip e1·tensjone i1on 11n11no distu rl)i , a11zi qu esti int erve11gono pro1)r io quando s i ieniino m ezzi te1·ape11tic i nd Rzione ipot e11sivn. • i~ ilJog·ico co11tr·o indi.ca1·e as.. olutan1ente la di g·ital e rieg·li ~t ati iperte1i._i,·i. Qt1ando questi s i nccompag·11i110 a scomperuso e ancor più ad nsiP-tolia, la c1ig·itale d eve essere somministrai a , se1n11re con i:>r11e.lenza. N eg·li scompensi jpe1·ter1sivi vediamo con la cligitale diminuire • JFt i1ìe rte n P-ion e. legata anche ad eccitazione di ~p1 1 oicn d ei centri vaso1n·o·t orii. F1·a i medjcan1.enti più l1sati, la caffeina e ln teobromin.a s ono molto consigliabili. E un errore proibire il ·caffè o il tè; ntentre devon o e . ere assol11tamente proibiti il fumo e il vino. .~llo i o·dio fu ascritta t1n t empo una notevole importanza ipotensiva, poichè si ammetteva int erve11is~e, dimin11en1clo la visco.s ità del, s·a ngl1 e. InY ece 11na dimin11ita viscosità s anguigna r1on modifica gran che la pressione, -come 11011 la a11rr1enta la a11mentata viscosità del s angue ne11 A. policitemia n1bra. Di pi11, la es11erienza clinica non, n1os,t ra alcun buon ef• fetto clal la $Omministrazione di preparati io<li ci , tn·ent1·e la eljcrninazione de1Jo j odio attra·verso 1111 rene mala.to non riesce del tutto i11noc11a. \ Tolen rl o 11sare lo j odio, lo si dia n i1i ccole dosi. N e lln i1){\l'ter1sio1l e d eg·li Rl'tritici e dei got• to ~ i si 11sa co11 s11cce 1 o r ..\to·vl1n1i. J,a c11 t a dj etetica del1.à ipertensione , alla qual.e gli A.d,.. a.rn Cl' i ca ni n n11 ' tt o n o t a 11 t.8 i1111r •ol't a 11 z a, può e~sere tentata, i1 er quanto n.epp11re q11est a non <l P\"P esser e considerata come 1111n t0ra1)ia ca11-

ma11ia, non si osserva a ffatt o una ùirni11\1zior1e dei casi cli ipertens~one. La iperalimer1tazione i1on deve venir considerata come 1no111ento patoger1et.ico della ipertensione. Dato cl1e grande valol'e 11a il fattore 11ervoso, l 'ip er teso deve essere aJlo11tana.to dal su0 nfficio, q1tand o q11 est o con11)0 l'ti sforzo intel lett ual e : ,deve vivere in una at1nosfera di 11ace e dj tra11q11il kità: gli deve .essere consigliato a ncl1e lo sport in n1aniera .adatta e moderata. La vecchia terapi a del sala. ·so no11 deve ve11i.re abbando11ata. In pratica si vede cl1.e essa dà. effetti molto magg'iori e })ÌÙ dl1rat11ri tli <ft1elli ch e n on ver1g·ono genera lm ente ammes~i: nnn t1? 1· apia aclatta di. sn lns si pt1ò allontanare stati gravi appar.er1temente irrerl11cil1i!i e in·d11rre effetti veramente importantL I n ogni. caso la ipertensione non costitl1i sce mai l1na controindicazione a 11n intervento chirl1rgico. MELDOLESI .

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SUNTI E RASSEGNE. UROLOGIA.

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La nefrectomia contempora.11eamente trans ed extraperitoneale. (F. OEHLECKER. 7.('il sc h1:·i ft /iir [ i r ol ogl sc lt e l'hi1·urgic, Bel. X. 1922) . l ~e

v ie cli acces~o al rene so11 0 molteplici: J111111er ose le i11 c i io11i che cli s1)oste cliversa111ent e var·iano e.la qu elle l)arallele alla colon11é1 \·ert eJ) rH le ( imo11) fino a q11elJa trasversale di P éan. ::.\lenire })er lo i1j11 si l'aggiung·e il r en e poste1riorn1 er1te, dalla virt lombare, I\1·ollei11 l1a. pl'OJ)osto nei g·rossi t11mori rena li , u:r:a ir1cisione pa r a r ettale e H offmann poi, vorrebbe consid erata ta.1 e Yin come il processo cor,. <~ 11 t e , i cl e a c11 e 118 t l l J •H1rn e n i P T1on p11 ò esser ronclivisFt da lutti. i\d og·ni n1.oclo. t1lttj q11esti procc:si cl1e l1a11no la caratteristica di essere ext rap erritoueali o che te 1"mir1a110 , em1)re con l'es cl11 sio11e <l elln cnvìiù perjtrynen!.') sono cla. contr a ppors i a.li a 11 efrect.0111ia t l'n 11 s1Jeri ton ea1e, la q11 ~1le offr e da parte s11a dei vnntnggi i11cli.sct1 tilbili. In f8 tti è fa.cil i tata l'allaccia t11ra del peduncolo, e,d è po1ssibile 11na n i g·Jiore ispezio11e s11lle co11cli zioI1i e s11i 1·a111)orti anatomici de~ te11 e, i q11 èt1i ~a11no nnt111·n 1Ine11te ))ercl11ti qnaricl o si 111ssi q11est org·ano all'esterno JJer la via lombare. Così questa via agevola l'estirpazion e . delle g·landole linfatiche, permette la com·1)r e1s s ione cl ella ao rta e quando e dove ocrnr1·rsse l' esn1n r delle co11c1izioni clel re11 e op1


LAN~O

xxx, l <'A ' C. 51 J

8EZ10.NE PHATlCA

posto. ~la bi:sog·11a esse t· padro11i di tjllP . tn t C'cnic<1 la. l.{ttal e può e deYe servire so lo i11 C.:ètsi di speciale llec:ess itLL. Q11 a11do occorl'a a.g·g·r ed i r e il r e11e trn11sprrito11eaJ111ente e :j l'itc11g·H i11di. pensabile esc;l11clere la. g·ra11ue cavità periton.eale, si i)1·ocecl e i1 or111al1nP11t e i11 tfnesto 111 odo: a1)er1o l"a cldonJ e i i11ci(le il J)eriton eo 11nri etn lc po.·te l'i ore 1-:2 dita tras, ·c1·se alr este rnn <lei co lou e lo s i clistncca fino ét sc.:0J.pi rr1 e due le111lJj u11 0 este 1·110 ecl 11110 iJti c rn o cl1e ve11go 11 tra.1t i co11 l)i11ze fi n o a 11 n b rcccin. a nt erio r e. Così il r e11 e rag·g·i1111to dal dav a nti e tra11SJH.!l'ito11rn ln1 è11te rirtté1JH::i t)~cl u so clalln. cnvità perito11eè1lL\ u1 e11tre il t1·np;itto cl1c pc 1'm e1 te di rag:g·in11g·erlo, è ra1)1J 1·e .. e ntato tempora11ca 111 e11te da u r1 cili11dro ùi lle rit oneo.

l()(j:J

posteriore avreJJb c offerto ...g-r c111 dissi111e ditTicoltà tecnicl1e, l 'al1to rC' giustarll e11te co11cl1i11de cot11e bisogna riserva r e questo i11etodo solo et casi di necessitù, op11ort11namente · st11diati. E.,. ·'' I I XGAZZJ:\I .

· La liti<1si vescicale dopo la, prostatectomia soprapubica. ( CAR.\ VAI\ e I,A URD ET.. ton1e ~IV, l fJ22).

Jo11r11. al rl'U.ro logie, n. 2,

Gli A 1\. si se rynr10 di tre casi i11 c11i, l)l'ftticata la i')rostatectornia s oprap11bic~t, si manifef'tò la calcolosi, p er fare delle cor1siderazio11i . u lla patog·e11esi t1 ella calco lo!:>i econ da1·ia. ~i\nzi tu tto ricercano Ja freque11za di tal.e co1nplicazione, cl1-e è stata m olto variabile ed in g·e11e r e con l)e rce11t11 al e n1011to b assa .

Cl1i11d e l'e poi la parete <.Lc.ldouiin al c l> e1· p rilila tustit1dr1")b lJ C' l lll i11tervcuto idt'nle, 111<-t è Gli AA., p. e ., s u 213 01Jerati l a r isco1J trar a r a111e11te eseg uibil e, co iccl1è di :-;u!.i to s i i1ret'eri ·ce dre11a1·c c.la l d ava11ti o l ateralmente il · l'o110 2 ,rolte solamente. P er s1)i.egare il rappo l'to tra la 1lrostcttecton1i a e ln g·e11esi dei CélYO r esic.lu o . ..\ c.l og'l1i m od o si l)l'Ovoca110 tropcalco li , facer1 do te ~ o l' o <11 t11tte ]e osserYazioni p o fa cil111eute b1 iglie, ecl adere11ze che l)OSSofatte a n cl1e da n lt ri c11ir11i-g·i, g·]j AA. cr eclo11 0 cs .. c re la cc:t.11 .· ét di djst11rbi di canalizzaziono op1)ort11no rap;g l'nppèl 1·e t11tti i casi in tr e 11e i11t.e8tiuul c . ..\d ev ita r e ll ll es to p ericolo è stnto co11sigJiato (l.)o r1cet) e.li s uturare i margi - class i, -e cioè: J ) queJli in· cni l'o per azio ne eJ'èl o se1nni dei lembi del peritoneo l)OStel'iore a l perihra Ya i1etta111er1te respo11sa b il e tlel} a IJrocl nzj o11eo clell'incisio11e pararettale ed eseg· uirc poi n e clei calcolj; · la vera, 01)<.' ruz io11 e, i11a i11 qu esto i11odo il c:avo 2) quelli 111 c1ii l'operazione 11on era pnnr esic.lno è coc:;1>icuo e va stél r i11ci. io11c i1ecesto da incolpare; saria. 01l1>ortu11u q11ir1cli è 1.a J>roposta d e ll'au3) q11elli i11 c11i le:.t g·e11.esi era cliscutib]l e_ t ore ùi eseg· uit:e Jn nefrecto1ui<1 co111e eg· li pra ~e l lJl'imo gruppo m etto110 ti1tti C fllei casi tica ùa a,nni i1t ·-- 1>eciali ci r costa11ze, 11el i110do seguente: i primi te1 upi so110 eg11ali al i 11 cui l ' ope ea to l'e hn, co1n 1ne so lll1 erro1 e o ni1:1 todo 1H'CC<:'cl e11te: s'i11cicl e c ioè la lJarete a d- l1 a compiuto r1erfettamer1t e l 'intervento. L' erl'O l'e op eratol'io i111ò ro n. i ~te 1 · c~ il1 u11a p rodou1i11c-1l c s ulla pu.rarettal e e il p eritoneo pastatecto rnia i.ncon1pl eta (co1ne n e i casi cli Ditrict nlc l)Ost c l'i o L·e aJc1 111 i c>:int11n etri a1l'este l'11 0 tcl, Rocl1et e Gayen ). d el 001011 (<1sce11clente o di scencle11te seco11do i Ti1 a1tri cosi cl11ran te l' 01)er azjor1e si possoca si); poi, n1ent re il fog·li etto esterno è lasciato j11 sit11 s i di stacca e •s i scoJ.Ja (JU l' ll o i11t el'110 no dimenticar e dei tamponi, dell e com pr.esse o frnm 111enti cti es~e, dej fì I i c:h e sar ebbero la. s eco nclo 111tèl. linea. a cor1cRvit~t es1e111R. i cni c.a11sa detejrmi11an te del calcolo. Gli A~I\. han estremi v c11 go uo s uturati a i 1)1111 ti estren1i clel' n o osservati 4 ca.si, il :.Jal'~? o n u no i11 c11i il l'i11cisio11e adclo111i11nJe. Cori n11n. s11t111·ri a socalcolo s i era svil1 t p11a to in tor11 o ad 1111 tampraggitto, è possi bil e facilme11te r estri n ger e la pon.e rimasto in vescica,. In llll altro caso osgrancl r cavit ~1 pe1·itoneale escl11rlend o11e 1111'an1 s er\'ato d a Ga ·yen il calcolo si e1·a formato pia. zona Yet1·ost n11te. Si i1r ocede J10i a ll'o perai 11t 01·11 o a d 1111 filo , pro habilmente poco serraziolle cl1 e 1·in1n r1e n efinitivRn 1cn te e prevcntiYato cl1e s i e1·a ir1ternato n eJ.la cav]tFI vescicale n1 e11te cxtrn11et·ito11eale. T er1ninato l 'intervenforu1ando così co1n e l111a stallattite a1)pesa alto ~ i tampona o i11eg·lio si drena posteriorme11l a l)ar ete a nteriore d.ella vescjca. t e ller· \ria lombare il cavo r esid110, lp entre il In alc11ni casi, q11antun·q11e l'op erator e abcolon s i a <lcl o~sn e ~ j arlatta, restrin gendolo bia ag·ito correttarner1te, l'aver la sci ato 11na s11 cru ello s11azio cl1e costit11i sce una. ca.vità cavi1 à normal e con11111icante n el tc1upo st esso ext rn p erito11e.n lP !)Oste 1·0-ln te r ;:i l e. I11 q11esto 1110- con la l)elle e con la v.escica i111ò esse.r ca11sa d o è possibil e s11t11rnre i) e r l) rim a l n. pa,rete di <'alcalosi, cotl1 e n el1,'osservazi one di Lo11a dcl on1ina.lp, se11za l asc1a1· setti 11 è la 1)r edis110- 1n en11, in c11 i s ul trag·it1o cl ell a fì tola esistesizion e .a. 1a pnroceli. l\1a lg·r a do tale via a bbi a ya, una vasta r accolta riro-1111rulent a e dalla cos tituit o · 11na gra nde ris orsa ~OJ)rat11tto per qnale furono estratti, tr.e anni dopo la proi re~1 i 1)cl,ri ci n ei ql1ali l'intervento .dalla via statectomia, tre grossi calcoli di fosfati. 0 1tre ~

I

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pa1·n vescicale uc:tnl' l'e l'i corc.ln1·l· anche quelle sotti(Jvc;sc i cali (;ile p rov eugon o dalJa persistenza della loggia di er1uclenzione c.l ella })l'ostata, in cui mo1.to fnci ln1c11te i fol'm ano dei calcoli. ln al tri ca.si i calcoli so no d ov uti a lesioni l'er1ali o ve:cicn Ii pl'cr ister1ti. Alcune vo I te è cl iscl1til)i le i I cl Pco l·so po~t-opp­ <1l1esia sacea

ratorio.

N e i e asi i 11 e u i vi e r tt fi i oJa i pog a t r i eu , gli AA. si dom e:1 u cl ano se lf1 f o 1·111az ion.e deJ calcoJ.o era dov1 1ta. alJtL prese11za c.l elJ a fistola s tessa o se er a il c.:alcolo cl1c d e1er111i11nva la pers istenza clella fi ~to l a . In 1111 pazie11tc operato ùa. fJeg·ue u per fistola iJ)Ogus1 rica l) e1·si ster1 lr da 5 a.nni c.lUJ)O la prostatectomia, u11 a n u o do 1) o l ' i n t P r vento s i r i f o rrn ò il e a Ie o1o. . '])esso si puo invocare corne ca usa J)l"edispone1tt c tLlla for1nétzio11e del c<tlcolo il, cljfe1 toso dl'cr1ag·g·io vrsc.:icalc, corri.e 11elle ossel'vnzioni di C<tute1·111n11 ecl •l er esco n. Il Gold111a1111 prOJ)Oll·C pe r ovviai·<· n questi ir1cor1vcn ic111i l ' irl'ig·é1zlone ('0111i1111a i1er 5-() giorni, fì110 tt chr l 'ltrina. no11 ~ia più sa11g u i g· 11n,. J~. i i 1fé1 t t i e v i d e n te e11 e i I e n 1b i cl i i r1 11 c osa \reRc.: ir a 1e o 111·ctrnJe, j frHrnrnenti di tessuto 11e1· i adc11 0 rnu.toso l ncern ti e: 11e ,·:1 nn o il1 co1t1 l'o a r1 ccr osi, i co.nµ;u Ji sn11µ;ni g· ni possori o essere J)ttnlo cli pnrteIJza i)e 1· lé1 for1nnzionP d el caJ.colo. Gli AA. irt un prin10 ~01 np o non rn eLtevano J>UTtto jl clr e11agg;j n d opo In p1·t.st ntectou1ia, rn<t si Ji111itavn 110 nel 1111 <1 ll !eclicat11ru 1.1 piat.io ell e si 1·inn ovnv~1 spcs:::;o. Co ì fuC·C n ù o, s i eeo n 1e i l n 11 ~e o I i 1·e-i t t i s i r o v ' ·i e i 11 a n o presto, il d1·r11ag·g io r ra, insul'ficicntr <' si fo1·mavnno in<·1·osLuzior1i l'oRfHticlle g·1·if,?;instre ir1t.orrro all n fc·r·i 1n operntoritt. 'rol'nnronn, qui11 di , all 'uso si s tC'rnnlico di lln bnoll dl' cllagg· j n. TI fnt1 o r e pit'1 irr111ortu11tc n cll<t g·r ncs i d ci etL l<:o 1i è Ia C' i. ·t i t e i l.l (' o 1n 11 l·C' t H 1n en t P g· n <1 l' i In . Cl 1empo in cui s i ln nnifP. tnno i calcol.i dopo lu 'J)l'ostntecto111ia è osci lla11tr Ù(L CJltalchc J11 ese a · 2, 5, anche 7 a1111i. Il vo1111ne come pure la f or1 nn sono va1·iahili. I cF1lcoli i>ros t.al ici assnn10110, in. g·en·r l'e, l {t for1nn dC'lla loµ:g in in c11 i si irovri110 i1111icchjatL

Qunnto nlln sede cjrca clnr t.r.rzi so no v1'sc icali, sit11ati di.etra iJ, çollo, in un 1!' 1·zo si riscollt1·nno 11clla loggia l)r o~tniica; r nl'an1 en· te ~o n o vc'scico-11rostatici. (;li /\A. Rl t 5/J.o osservazi oni riscont1·aro110 36 casi di calcoli ve. cicali , 16 di calcoli proRtatici e dne di cn ]coli \ esc ico-1Jrostatici. I sin· toni i cl1e niet tono in g·unrd ia st11Ja presenza di calC'oli d o1)0 la prostatectomia sono ra1)P t"r:~r 11tnti anzi l11tto dal rlP.corso anor1nale po·. l-opc rut ori o: 1.c urir1e sono torbide o fe tid-<"1 \·i r f('l11)1'e, la ferit a ipogastrica . i prC · sent:1 di <'oln1·c ~.rrig·iust rn . la VllRCica si Y11otn 1

LA ~~o XX>.., FAsc. ::)11

t>OJ.ICL[l.\;lCO

u1ale, eRi:--te u1 1 1·e icJ11n dai cc11to ai duece11to centimetri t tlbici. Dor>o 1 o ;2 rues i la f1·-equenza d elle nlinzioni, i dolori, la pinria e r111alche legp:era em<1.t1trin fn11:no sorg·er.e li SO! petto della presenzn. clel calc olo. .i\lle vo 1te }Jeru il clrcor ·o puù \'ar iare riel ~e ri so c:l1e dopo nr1 lJ erio clo 'di r elativo ber1esse 1·e e di 'c1l1iescenza dei si nton1i le ltrine i f ar1u o torbide, la minzior1e fr eq11cnte, e con l' csplo ratol'.e si riscontra jl calcolo. l, 'ernaturia si osserva raran1e11te; l)er Ja diétg·nosi gli AA. r ico1·1·011-0 al] 'espl oratore Yesc ical e o n Ila esp lorazione retta1€, alla cisto~copja quar1do è l}OSS i})j I e o al i H l'acl iog·rafin cor1 ostanze opacJ1 e o ri em1}e11do d'a ri a la ve~cicn. N.el mngg· iol' t111rnero clri cac:;i dopo In litr·oli~ia e la i:ip icjstotomia i 1na lut i g·llal'isco110 JYlll'~l1 è si ncn. i a curare ln cistiie e si faccia u11 tratt a 1n e r1 to p !'o f i 1a t t i e o r.t t e n l' a t o . s e i I ea 1eo Io e; i rip l'od uee, glj AA. ro11 sig·liqno ùi ricorrrre o aJ!.a clilatazion.e del iran1ite fisto l oso, se anCO l'a j) l' r·sisie, o alla pel'ineoio1nia. come r1ei ca ·i opera 1i cla '\'a·rcl e Tl1è,·1lot, o alla 1ito1i·isi a, ~e i calcolj J)er la loro co rnposizione so no facilmentp friabili, 11011 sono ntlPre11ti alla cicat Pice oper<ttol'ia, non ~011 0 cliv.ertil' olari, non ei·d~tono fra1nrnc ntj cl i ntleuorni o . e la n~tola che prrsiste è poco i1111>ortante. l \inssurner1do, p;li A/\. cor1siµ:linno 1.a Jitotris in. r1ci cas i in cui i C'alcoli so110 liberi, la vi:iscica è i11 huo11a C'or1ctizio11e e 1'11retra si prrRen1a c111asi nol'111 ale; l'r1)icistoto111ia 11 ei casi i11 cui j calc oli sono sos1)es i , divPrticoJnri, la v-cscicn è i11oltn irrilahilc, ln ~npp111·uz ioin.e è 8 bbondantc . Qnnndo i r<tlcol·i so110 pr o~tatici o vescica~ prestatici 1 lri. lii otri sia, se 11nssono essere fac i ! rn c n te ricn c:ri oti in vescicri. altri rnenti l'epicistot on1in . T. J ,Al .REN TI. 1

S11lla for111azio11e cli c<ilcoli renali nelle pri n1e settin1a11e di vitn. (l l'of. F1-:nr;Rtco I~Oì'jl G, dit"ettore cl ella Clinica

c llir. d r ll'O s1)edale l ,l1itvold di ,,· orzh\1rg. J1ilnc1i ene1' .lt edizi11. Woclie11.sc h1·ift, 6 ottohr-e 1922). l , 'Al1t.0T~

cas 0 estre1nantcn.te raro di calcol osi renale in t1n ragazzo. figlio cti nn 111:e dico , cl1e clalJa na ~cita A110 a 17 anni , ctù i11 c11i fu op er ato, f11 ~ogg'C? tto di osservazione cl el padre e di lln altro n1C'di co. F'i n. dall e l=>l'i1n c settiJnan e e.li vita prese11tò i1·ppq11iei l"ZZH e tc11es1no vPscicnle C' ad 11 tneRi rrni. e co11 le llri11 e 1111 calcolo d ella g·rossezzn. di nn gl'a ll o di canapa. Sncce sivn1r1ente pr~sentò 11rin0 torl)ide cor1tenenti alhnn1iparla

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SEZIOl'iF PRATlC..\

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ria, leucociti ·e fosfatj, a lterazioni rite1111te \' i sarebbero disciolte delle sostanze colloidali ronseg·ue11Z[l c.li ca1colosi renale. Continuando secr ete dal rene; se que ta s-ecrezione è disem1)re tal i c.listu rbi , nel 1917 alla radioscopia 1n il1 L1 ita, le sostanze cristalloidi precipitano fu constata.ta 1a 11resenza cli 1111 am111asso cl i l \e r sta s.i e per la presenza di alb11mina, e concrezioni i1el re11e si11i tro. Solo 11el 1919 . i formano delle con<'rez ioni. fu 01)erato clit.ll'a11tore: i l rene stava a l c.li \ ' i sono anche delle a11omalie costituzios.otto del i ·a1·cata costale e faceva palpare dei 11a I i, a Clli l'at1tore ascriYerebbe anche il st10 calcoli attraverso la lJarete in parte assottica su. gliata e la pelvi renale. F'atta la nefroton1in AR~ALDO ASCARELLI . il .p.olo .s upel'iore del rene risultò com·pletan1e11 te atrofico, la pa1·te ce11t ral e. meg·lio cor1se l'vata. Un caso di tumore primitivo dell'urete1·e Urine t o 1·bi ct e 11 on p 111 •u l e i 1te ; 1 'J. ea I eo I i di cl. i(fibroepit~lioma papillifero benigno). v e rsa grandezza tolti dal calice e dalla pelvi; ( HEKRlQt•E B .-\ ETTOS . .-l Medicina Contempoò all' L1 l'etere uno della g·rossezza di lln seme • rone11 ). di dattero; la pe lvi renale allargata. La gt1arig:io11e si ebbe in tre settimane. Il L,-~.\ . passando in rivista la l etteratura non paziente clopo 3 anni era a ncora pallido. l1n, trovato che 21 casi di tumori primitivi del11on presentava l1iù nè dolori nè tenesn10 ve1·nretere pl1bblicati fino al 1914, oltre il caso ~cica le: llrina limpida senza albt1mina, confl i Q11enby· del 1920. Essi ~o no: 9 casi riportenente fo. fati e fosfati acidi di ammonio. tati cl.a Albar1·an e Umbert, 9 riportati da 1 calcoli conservati sono grigi biancastri, le- .J en 11brnt1 e 3 citati dal Richter. Aggil1ngendo , ·ig·ati, friabi li. altri casi pubblicati come tumori dell'uretere, La mag·gior importanza è rivolta dall'au~ i gil1ngerebbe a una trentina; ma o mancatore allo svi 1111) po cl ej calcoli, d11Fa.ta dalla no di dati anatomo-patologici sicuri, o si tratnascita fin o a 17 ar1ni. P11r conoscendosi nej ta di tt11nor1 del bacin etto cl1e avevano in}ll'imi anni cli vita secrezioni di acido urico, Ya o l'uretere. J'al1tol'e. 111sieme col i1rof. Rietscl1el, 11ota la L 'A. a pro1)osito di un caso pubblicato dal €stre111a r nrità c.lella calcolosi renale. 1\Ia è I ,eg·11en sottopone a ll1nga critica il trattamento n1ol to facile f'cl è accadt1to molto spesso con01)erativo a ct1i il paziente fu sottoposto. Si fonclere q11 e~to caso con l'infarto di acido ll'nttaya di lln inalato in condizioni generali ·u rico dei neonati. èlltcora bl1one, se11za alcun segno di intossiI.J'autore ricor(la a cr11esto proposito che raz io11e gènerale, che all'atto operativo dimoI\u. ter ed Ebstein ritenevano che l'infarto di stra YH 1111 rene n1olto voluminoso llroemato<tCido llrico, che . i trova·va nella metà d ei ca11 Pf l'etico , e aprcnclo il bacinetto dimostra·va daveri di r1eo11ati, sia da considerarsi come delle Yegetazioni papillon1atose provenienti da la forni azione di calcoli nei 1Jambini. Kuster l"111·etere (segno di tu1nore dell'uretere stesso). dice J I J,egl1en sj limitò a d aprire e dre11a,re il rene, . ancl1e che l'inizio dei calcoli renali dell'età a.var1zata è ct·a ricercarsi n·ei primi anni ed esc issa la vescica - raggiunta con taglio • -cl i età eò egli è r>ropenso a mett.erlo in relaipoga~trico -Rtto1·no all l1retere corrisponziorte c-0·r1 l'infarto di acido llrico. d P11te, lasciò ltn drenag·g·io nel tesst1to periRitorr1n11clo nl ca. o l·iferito claJl'nuto1·e. l' eYesc icale ed 11110 nella vescica stessa . . Il pazie11te inorì in 30 ore. Trattandosi di un tusam e del calcolo e1rLes ... o ad 11 mesi e di . 111ore, l'A. ritiene cl1e jl drenare il rene i1on c1uelli estratti co11 la r1efrotomia, ne 11a fatto porti alla ft1nzionalità alct1n vantaggio e colescl11dere l'origi11 e urica })er la l oro nat11ra l'in fezio11e co11 ec11ti,·a. al cl1·e11ag·g io il I.egueu di fosfati e di carbonati. Bisogna perciò consi c;l1iu &e la via ad una 011 erazione radicale clndere cl1e la calcolosi rena le, benchè apin secondo tem1)0. 1)aia n.ei pl'imi anni di vita, non è da riporI t11 111ori primitiYi dell'uretere so110 rarissita1·si alla formazione dell'infarto di acjclo 11ri1ni . e 11ella g·1·an mag·g·jora11za dei casi, unico nei n eor1a ti e cl1e , .i J)ossono esser e in tale epoca c81col i di l1at11ra non t1rica. L'al1tore ,late1·ali o m aligni. La malattia si rivela in generale con ematurie spontanee, non doloav\'erte cli no·n cactere nell 'eccesso opposto, r ose e di corta dt1rata, come in tutti i neopla·cioè di n eg·a re og·ni importanza a ll'infarto di s111 i delle vie llrinarie. La diagnosi è possibile acido llrico, ma consi.p:lia prima di fare llna se il tl1rnore è llnico, n1a è difficile e q11asi diagnosi etiolog·ica, cli esaminare a.cct1ratai1np ossibile nei tl1rnori n1t1ltipli. mente 18 nat11ra dei calcoli. • Secondo l'autore Per fare la diag·nosi di ede, bisogna fare i calcoli d el ragazzo sopracitato avrebbero cose111pre il cateterismo del lato sospetto ed an·n1e ca ll!'a etiolop:ica delle secrezioni costit11rhe una llreteropielografia se non esiste una 2 ion nli; ~econdo la moderna teoria nell'orina I

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lT. POLlCLlN!CO

im1)0 ... s ibilitù i11a terial e di farln. Per l 1uretero1 pielografia. 1 ...~. cor1siglia l111a solt1zi o 11e a l 20 per . cento d i Na Br e mai l 'u so di colla rg·olo e i1itrato di ha r jo. La te1·a 1)ia è l' a l)Or tazio11e di t u tta la metà d ell ' a11p8rcccl1io llrinat·io, i11 cui è i m piantato il tt11nor e, se Jo 1)er1nette lo tato gen erale e l 'esa1ne f11nzior1ale del l 'alt r o r ene. I / A. consigJj n, (li escgt1ire ql1estn a, J> o rt a.zi o n e i 11 toto d el rene e uret er e fino a lla s ua estremità vescica le, in dl1e se ùt1t e opei'atorie: 1) asportazio11e d el rene e di parte d ell 't1retcr e per la via. ln1nh oili aca ; 2) resezio 11e ùell'estr .e1r1ità. d ell 'ureter e e del suo s bocco véscical e per vi a jpogast1·ica trrtnsvescicale. Solo in circostanze eccezional n 1ente favorevolj, ci s i potrà arr iscl1ia r e a fare l e du e ope1·nzio11i in una sol a sed11ta. l ,a i)r ogn osi 01)eratoria. è meno g rave di q11a11to si l)O t r·ebb e Rlll)porre. La prognos i d ei tumori 111·ete1·ali, cnm e ris11lta ti ultimi, è invece ri servata, con1 e lJer t11tti i n eoplasmi dell 1 a ppara to t1rinario. Nel ca so' d ell' A. si trattava di un mal ato di 64· anni, soffer ente di ematurie da il ann i, ch e n egli t1ltimi m esi erano diYen11te persistenti , c a u sando 11n g rave deperi111ento organico. L a diagnosi fa tta er8 : tumore renale con inetastasi n ell' t1r eter e presso il s110 meat o-. Ft1 11erciò eseg11ita la nefro11reter ectn11Ji a in d11 e tem pi. ~.\ ca l'ico clel l'e·n e s i n otaYn 11n i11·oema ton ef l'osi notevolissima, a 11' estren1 ità superi or e del l '·nretere si a11prezzava un tumor e d i consis t e11za ò11ra, ed altri 111ng·o il resto dell 111ret er e . Nel 11ezzo asportato s i r1otavan o 4 t11mori cl1e i1on nvev ano inva~o nè i.l bacinetto n è il m ea to 11reterale, il i1rin10 più vol11minoso , grosso com e µ11 a n oce; g l i a ltri tre grandi qu n.n to oli·ve , più o m eno S\1il11ppati. Il p a zi en te è g uarito compl etamente, e non si è pot11to ril evare cistoscopicamente a l c11na r iprod11zione ves cical e. I

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GHIRON.

IGIENE. Metodo semplire e rapido di preparazione di un disinfettante pratico e di azione efficace con speciale rig11nrdo alla sua applicazione a bordo dei piro~cafi.

Da l1111go ten1po erano note l e q11a litù spiccat e d el I' i1)ocl orito come germicjda e deodorante. Il vcccl1io m etodo di ,pre11arazione era q11ello d el t r att f1 111 ento d el clor11ro di cal ci o . Solo l·eren t e111 e11te Ye 1l ll e pre1)<1 r a to ripocl orit o 111eòiante elettrolis i d ell 'ncq11a di n1are.

L 'ipoclo r ito el ettro litico fu usato co11 utiil11i l'istlltati pe r disinf·ezio n e i1ella p'lag·a epi clc· nlica cl i Glasg·ow (1910) : i11 .: egu it o i ·u so si cliffu~ e i11aggio r1ne 1J te i ll I r1gl1il terl'n e Yenner n fatt i imp ia.nt i a Os borne, a Netle)' . Solo da i:>oco tempo s i cornir1ciò ad 11sufruirl11 pel' la pulizia e l}er la clìsj11fezione a J>ordo di t L11 certo numero d i j) iroscafi ingle·s i, i 11 con id e raz1 o·n e della necessitù di adottare a ~co110p1·ofilattico 1nisure ig·ien ico sanitarie se111pre pi Ct sc1·ttpolose. I clotto1·i D a k i11 e Ca rJ is le 11t:tn110 studiato tfll ,e pl'atica nJ)plicazione allo scopo cl i for11ir e 1111 8J)pal·eccl1 io di prod11zi one d ell'ipoclorito el ettrolitico p ratjco e spec inl111er1 e adatto per l ' t1so clel bordo. I-J a 11110 r isolto ott in1a r11 ente il proble1na, da11cl oci l1n np11n1· ecchio <.li l111a sé111l) I icit à eccez io n aJ e cl1e l)el'111'ette <I i a vel'e a ais pos1z1one una org·e1ite. inesn.11rillil e cli 11n tli. il1fettn 11te efficace e d i poco costo. L 'a p1Jttreccl1io è fo11 d an1ent al m er1te cos t ;tuito clnl c.:osi <l etto eJett rol izzato re, vale a dire rla u11a cnssctta r ettangolare di teak o di ced1·11 -.- clivisa. l1ell'i11terno i11 ::?O e 2G cell ette i1er rn ezzo cl i !a ntin e di ca.r])Oll P (-eJettl'odi), dispos te parallelarn e11te J'1111a nll'altra (di ]>PCialfl co1nposiz1one g r:nfite Acl1eso11 ) - lnontn te .. 11 isolatori cli e})a11ite. cli vet r o o cli r)orcella11a. I . ' a1)1)areccJ1 io ft u1z io11a co11 corr ente conti11tln a 100-110 \ToJts, co 1·r pr1te cl1e è i1111so s nll<l rnap:g·io r 11arte dei J)ir-0~cafi. N el cnsn cl1e l a corr e r1t e fos~e di 200-220 Volts ~i lJOssono disporre cl u e el cttrol izza tori in serie. Non si pt1ò 11sare ln corrente alternata m a t 1 ssR. c1eve essere t rn sf orrn atn i.n corre nte cor1t in11 a. :\1'011 l'icl1iecle c:11re speciali di i11 rt 1111ten zionP, (1t 1ir1cli la s1Jesu cl i d e1)erim ento è J)iccol ii:;s i1n a. L e l rt 1ni11e di carb o11e cl11ran o 1 n.11110 t' a11cl1e l) ÌÙ . e l 1 ap1)areccl1io f11nzio11n i1)te r 111 ittent e111 e11 te coni.e avviene a bordo . J;elettrnlizzntore i111ò e~ser e in e~so in <lZionP <:t 11cl1é da i) e 1·~011a . c.:l1e non a b bia co11oscenze t eèr1icl1e s11 ec i al i, ci rl ese111pio ò al l 'i11f er1nier e, pt1rchè abbi a ri cevt1to nr1a breve e cl1iara spieg·azio11 e. Per proielurr e l'elettro-lisi no11 si fa cl1e r ie1n1)ire la cnssetta cli a cqua sal ata fl' etldri (contie11e 30-:l.1 litri ) : si clà la corre11te 60-7:) a 1111)ères e do110 5 1nin11ti In si luzi o n e di ipoclorito è p ro nta: essa contien e il 2-?.7 % rl'i1)0clorjto. Come s i vec1c, l'a1)1)n t·eccl1io, il f11nziona 111ento e la prod uzione d el clis i11fettant e sono cl i nna empl ici tà eccezionale. T~'act1u a d eve essere fredda percl1è d111· n11te 11 el ettrolis i si ~1è1 svilnppo di ca lore e i11 segnito art 11n ri scalcl an1 ento eccess ive) s i 11a trasf0r1nazione d el l' ipocl or ito i11 cl orato in11ti1e.


[ANNO XXX, FASC.

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SEZIONE PRATICA

Durante l'elett rolisi la temperatura sale di circa 1,5° C. per m inuto: dopo 5 minuti si 'h a un atrm.ento, di temperatura di circa 7-8 gradi. • Occo·r re avvertire di non dare la corrente prima di aver rn·esso 1' acqua nelle celle e di non aggiungere acqua quando g·ià è jn atto l 'elettrolisi, possibilmenfe di invertire t1na vo~~ ta al giorno la corrente. Un metodo semplice e pratico per determ1nare il quantitativo di cloro nella soluzione è que.sto: Si prendono 10 e.e. di soluzione elettrolitica, si aggiungono gr. 0.5 di joduro di potassio o di sodio, 1 e.e. circa di .acido acetico e poi della soluzione ·deci-normale di iposolfito fino a cl1e scompaia. il colore d~llo j odio m esso in 'libertà . Ad • og·ni ' c. c. di iposolfito corrispondono gr. 0.00355 di cloro. Se si ~rolunga l 'eJ.ettrolisi per 10 minuti si ha una soluzione di ipoclorito al 4 %· Quando occorra una concentrazione mag·gior.e si può elettrolizzare acqua salata raffreddata contenente il 10-15 % di cloruro di sodio. Que sto in pratica, specialmente a bordo, no11 è necessario. La soluzione si deve possibilmente conservare in recipienti di legno o rivestiti .di pio,m bo. L'apparecchio non è costosp: la spesa per la produztone dell ',elettrolisi è minima. Dagli esperimenti fatti a bordo è risultato che sostituendo ai disinfettanti comunemente • in uso a bordo, ottenuti dal carbon fossile (fenolo, cresoli) questo meto·do, durante un viaggio di un me.se, di un mese e mezzo circa csi ha tale econ.omia che vien·e ad essere coperta la spesa di costo dell'apparecchio. La soluzione optimum consigliata .per l'uso di bordo, si otti ene elettrolizzando racqua di mar·e per 5 minuti (100-110 Volts a 60-75 a.rr1pèries) e djluendo il liquido elettrolitico ottenuto con alt.rerttanta acqua di mare: si ha una soluzione d'ipoclorito dell'l per 1000 circa. Tale soluzione serve a bordo - nella pulizia, giornaliera - per pulire pavim·enti, corsie, pareti delle cabine, lavatori. Gli ambienti dopo tale uso inspirano un sie nso di m aggiore freschezza senza odore che possa disturbare. Venne usata negli ambienti d'ospedale in caso di enterite, dissent.e ri a - come deodo·r ante - specialmente per le l)adelle degli ammalati, per pulire -e disinfettare sputaccl1iere d~ tubier-: eolosi, con ottimi risultati. È stata fatta l'obbiezione che tale soluzione intacchi le tubature specialmente quando venga usata per la disinfezione dei gabi_netti, ma pare che ci ò dipenda dalla · conoentrazione ecc"essiva della soll1zione usata. Si può evitare 1

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ad ogni modo questo inconveniente facend o seg·uire un lavagg·io con acqua. Sono in corso -esperimenti per stabilire fino a che grado tale soluzione intacchi le tubatl1re di metallo • Essendo la soluzione di ipoclorito instabile, non si deve conservare al di là di 2-3 giorni, tanto più cl1e la pre1)ar a.zione è rapida e di .. poco cos.to. L 'ipoclorito elettrolitÌco può servire ottimamente per la depurazione dell'acqua potabile sospetta. Si deve usare la minore concentrazione- possibjle pér evitare cl1e si determ.ini un sapoTe amaro dovuto ali' ag·g"iunta eccessiva di acqua salata. L'instabilità dell 'ipoclo·r ito è così grande che dopo 3-4 ore ogni traccia di cloro è scomparsa. Si procede così. Si prepara una soluzion,e . di ipoc1o·r ito al 3-7 per cento circa elettrolizz.ando per 10 minuti: Si aggiungono litri 27 di tale soluzio11e a 100 to11nellate d 'acqua: si ha nell'acqua una percent11ale di cloro all'l su 1000000. L ~ ipoclorito elettrolitico venne introdotto n el trattamento dell e f e~ite specialmente durante la guerra. L'usò si è sempre più diffuso in Inghilterra. Sembra che -esso sia più efficace in confronto di altri di1s infettanti per la presf.nr za di sali di magnesio e sodio i quali pare abbiano t1n'azione linfagoga simile a quella osservata da Almroth e vVright n,el trattamento d elle f-e·rite medi.ante soluzioni ipertoniche di sale. La soluzione per uso chirurgico è del 2,50 pe~ cento (si ·elettrolizza per .5 minuti e la solt1zione ottent1ta non si diluisce), può essere adoperata anche per irrigazione. S,i deve usare largamente la soluzione nel trattamento delle ferite: la ferita ne deve esse-re p er così dire imbevuta. La so1luzion.e p·er uso chirurgico n Qn si dev e conservare oltre 24-48 ore. L ipoclorito elettrolitico si può µsare specialme nte a bordo nella lavanderia (ove esiste) per la pulizia e dis.inf-ezione della biancheria. Ha tin'azione spiccata ne.J dis ciogliere le im· brrutta.tu1·e, 11Xl' azione imbiancatrice. Si u,sa un1a so1luzione al 0.25 % (la soluz.ione · 0 ttenuta con 5 minuti di elettrolisi si diluisce con 10-20 parti d 'acqua). Si può usare per la disinf~zionie di .vasche da bagno e dell'acqua di mare per bagni specialm.ente n1ei porti e 11elle rn.de del ìVIedl1erraneo dove la deptirazior:e che avvi.ene natural, . rnente per la marea è d eb ole. L'acqua di ma,r,e elettrolizzata ,,enne u sata infine per la disinfezione di materi ali di rifiuto in r-iva al m 2re (Rik·er Isl and, N' ~vv Yol'k~J' . L 'unica obbiezio·n e fatta a bordo è che l 'iroclorito, specialmente se t1sato a concentrazione 1

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un poco alta, intacca il ferro, l'acciaio ed i . inetalli: t11itavia in pratica questo non avvie11e sopratl1tto se sono pitturati. L o stagno, lo zi11co, il nikel son.o ben poco intaccati: gli oggieiti stagnati, nicl1ellati, la la.miera zincata, il piomo non sono i11 modo ~11prezz abile intaccati. Il le.gno, il linoleo, la g on1ma ed a ltre composizioni diverse usate per p avimenti assorbono nna certa quantità di ipoclorito; jl lagno è quello che più ne as.sorbe. In pr atica non s i sono notati danni apprezz1 b 'li al m ateriale di bordo. Fn fat to l'app11nto cl1e la sol11zione impiegava un certo tempo a d asciugare ~ul Jino!eo. Qn·esto si deve alla caratteristica del linoleo, che non assorbe, specialmente quando s ia già eccessivamente imbevuto di sali per , le contin11ate applicazioni. Riassum endo: la produzione dell ' ipoclorito m.ediante elettrolisi d·ell'acqua di mare è metodo pratico perchè semplice, di poco costo: efficace nella puljzia e disinfezione specialmente a .b ordo.

LANNO xxx, FASC. 51]

JT. POLICLINICO

NOTIZIA BIEI~IOGllAJlJC~4.. Do tt . J)fvf. CIGNOZZI ORESTE. Il tratta'l'nento del· le lesiorii setliche. Bologna, tipog. Cappelli 10~3. '

Qu eisto lavoro ha lo scopo di ilJ11strare l ~ n1od alità tecnicl1e più adatte e più opportune nel tr.attamento delle lesioni settiche. L'opera è stata dall'A. divisa in due capitoli alla loro volta sudd ivisi rispettivamente in 4 parti. Nel 1° vol11me il capitolo 1° con le s.11e 3 parti si occ11pa, essenzialmente, di tutte le norme operatorie e post-operatorie n onchè ausiliarie per I.a cura conservatl'ice di tutt~ le sv,ariate alterazioni e produzioni settiche. Pr.em esse q11este, g·en,eralità. passa, nella 1a IJ arte, all'illustraz.ione dei criteri generali, che debbono essere g·uida n1eila scelta delle incisioni, a seconda delta sede e della natura dei proce3si morbosi. Nel secondo capitolo si occupa d·el dr enaggio, discutendone lo scopo e la vari età, mettendo in evidenza le funzion.aJità varie a seconda che si applichi il drenaggio a tipo capillare, o il tubolare, o quello p er scorrin1en: o su superficie O· i d renaggi C·o::ribin.ati. Oltre che a bordo potrebbe. essere introdotto Nel terzo capitolo fa t1 t:.o st11djo critico accun e.gli 9sp.e dali, ecc. r a to sull ' azione locale di fllc11re sosta11ze su i Ricapitolando , presenta i seguenti : tessuti flogistici rico-rd a.n do }.~ sue esperienze VANTAGGI. personali s11ll'azionie di a lc11ne sostanze cl1imiche st1 i inicrorganismi e su j tessuti. Eg·li a.f1) Costo. Il costo è così picco.l o e l'econof erm.a come, attua.ln1ente, quantunque non si n1ia cosi evid ente in con.f ranto di altri metodi, sia raggi11nta la perfezione coi mezzi che llsiacl1e si clovrà imnorre. mo per la d isi1vfezion,e delle ferite, pur non di 2) Appareccliio semplice, efficiente: non meno s i possa ottenere Ja sterilizzazione ·d ei e~-.istono spese d'impianto: non si r ichiedono focolai settici, tenendo pr€·senti dei criteri racognizioni speciali per il s110 f11nzionamento: la messa in a zi one è rapida: la spesa di depe- ziona li. Faoen d o la storia d elJa sterilizzazione ric.or cla l·c geniali scoperte di Lister e P .a steur, riinento minim :t. i veri pion.ieri dell'asc:psi, i Clli precetti fl1rono USI. i11 lJarte n1odifìcati dal vVright. Ricorda con1e, nel periodo rlella gl1 erra r ea) Disinfezi on e : dà 1111.a disinfez'i one effi cacente, cl1e va dal 1914 al 1919 s.i sian o st.a bice; si p'1ò 11sare ~)er 1a 1)111 i zia e disinf ezio11e lite d11e correnti div.erse di opin.ion1i .s11 i m ei11 genere (corsie. latri11e, vasche da bagno, todi di. sterilizzazione delle ferite; una che si ecc.) , com è per 11si s1Jeciali - per uso di lnpoggia, ess,en zinlmente., snl~e sostanze .ant1setvanderia. (si h a pt1li zja, djsinfezion·e, in1bianticl1e, l' alt1~a che può d irs.i fi siobiologica, che chimento della bia11cl1eria) ; event11almente a nS Ì basa Slll metodo asettico. cl1e per d isinfezione di 111ateriali di rifiuto. Illustrando il metodo antis ettico, ne discute b) Dept<rn:.io11° rlell' acqua: metodo rap ido, il meccanismo d'azione, vario a seconda delle SPn1p li e.e, fa e il e ad eseg·11irsi: la scia l'acq11a concentrazioni delle sostanze. lim:pida senza sapore od odore speciale. Passa cn1in1di, a ·discutere il metodo del e) A nlisettièo: in chirurgia è 11no dei mi'N' right· form,u la to fin dal 1916. concll1dendo che ~I iori : <ii speci~le efficacia perchè si deterrnina Je soluzioni ipertonicl1e st::ib1liscono n·ei tessuti t1n·antisepsi nascente ir1 lo~o. profondi condizioni favorevoli a lla scomparsa d ) D eodorant e : è q11esto il metodo migliodell'infezion e. Il titolo 'della sol11zione oscilla r e, 111eno costoso, più facile ecl efficace , com,e è dal 5 al 10 %· 1·is t1ltato da nt1merosi esperimenti fatti a bord v Ramm e.n ta il metod,o biologjco dello Schiasi::i in caso di infezioni di dissenteria e di tifo. del1.e soluzioni isotonicl1e e fa rilevare come i · due metodi antisettico e fisio-biologico, fon- · Dott. G. ROLLE, "'iedi.~o di bord o. 1

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[ANNO XXX, FASC. 51]

SIEZlONE PRA1'1CA

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dendosi, rapp resentano il vantaggio indiscusso . ·dei nuovi a ntisett·ici. Prende., poi., in -esame i nuovi antisettici, gli ipocloriti, le soluzioni d'alcool e Le sostanze coloranti, rieordando gli studi del Carrel e Dakin. Fa uno studio accurato sul potere disinf ettante dell'alcool e concl.ude che l'alcool a 70°.' acidificato con acido acetico al 4 %.· è il più e·n ergico disinfettan,t e della p·elle del campo operatorio e delle mani dell' operatore, pu rchè vi rimanga almeno per 10 mint1ti. Parten do dal co11cetto' che l'alcool è t1n gran disinfettante l'ha m.escolato con le s.oluzioni <i .ipoclorito, affermando che si ottiene t1n 'ottima disinfezior1e se si unisce all'alcool a 90° una parte uguale di una soluzione contenente un terzo di clorosal ~ 2 terzi di acqua. Nella quarta parte si occupa dei concettj del~ la vaccino siero proteino stomasinterapia nell e~ complicazioni generali di alcune lesioni setticl1e chir11rgicl11e, affermando che la proteinstomasinterapia rappresenta, attualmente, la cura specifica nelle più svariate forme di sepsi chirurgica, potendo.si adoperare con sic·u rezza, poichè non determina inconveniente alcl1no nè p,ericoli di sorta per il malato. Dopo avere, q11indi, ampia1n.ente illustrato i concetti inforn1atori della terapia 11elle comp1icazioni gener ali di a]c11ne lesioni chirurgiche, ct i nat11ra prevalentem ente settica, fa l1no st11di o no,n poco accl1rato sull'anatomia patologira di tali a.Iterazioni prendendon e in esame, in special modo, gl i esiti. Nel VI ca9itolo. che è uno dei pi11 importanti dal p11nto di ,·ista pratjco, si oocnpa dellP- n.orme dn. seg11ire nella c11ra de,m olitiva del1e lesioni setticl1e, dandon e Je norm·e di tecnica co1n specialP rigna.rdo aglii atti operativi sul r ene, cistifrll"fl. mR.m MP]la, ovaio ed l1tero. Le infezi oni . chi1·11rgicl1e acute generalizzate foi-man o l'a.r gomento del VII capitolo, nel quale, do po aver parlato in generale snlle infezion.i, si o·cc11pa i11 special modo del carbonchio, d el tetano e dell'eresipela. D·opo aver ampiam ente trattato delle febbri chin1rgicl1P e delle riparazioni sl1gli esiti delle lesioni settiche, parla dei vari tipi di narcosi, discutendone la varia indicazione. Negli 11ltimi d.11e capitoli tratta dell'in1portanza non lieve cl1e ha l'esame del sangne _in ch'in1rgia, specie dal p11nto di vista prognostico, dell::i, tubercolosi chirt1 rgica e delle associazioni microbiche 11onchè dei relativi trattamenti. 1

T. LA URENTI.

CENNI BIBLIOGRAFICI G. MINGAZZINI_ Le afa.sie . Collezione di attnalità della ì\ledicina . E<iit. I~ ardi . Rorna, 1023. Questa rnonografia rappresenta nna felice sintesi delle ricerche perseguite dal l\1inga7zini senzn. posa e da tanti anni in ur10 dei più difflcili ca}) itoli tiella r1e11rologia con freqt1enti accenni ai lavori di altri scienziati, in .p,a rtioo lare a quelli dello Henschen. Il lettore perciò ne l'itrae un'idea chiara e armonica dello stato attuale delle nostre cognizioni st1lle afasie. Il libro si apre ccn rapicli acce11ni a ll o sviln1}po della f11pzione del Jir1gnaggio nel bambino e con l1n'esposizione dettagliata dell'esame clinico e dei disturbi relativi. Seguono quindi la classificazione e la trattazione di questi distinti in afasi a motoria, sensoriale, disgrafie, dislexie, amusie, ac.alcolie e alcune pagine sul m1eccanismo psichico del linguaggio nelle q11ali l'autore conf11ta le idee dello, H ead, mentre a.ccetta parziamente quelle del l\.Io11ako\\'. Gli ultimi qt1attro ca.pitoli sulla diagnosi, prognosi e cura delle afasie e s11lle questioni medico-legali .attinenti sono preziosi per il concetto pratico al q11ale si is·p irano. I m etodi di rieducazione del linguaggio negli afasici, ad esempio, per lo più trascurati i1ei trattati, sono qui esposti esaurientemente. Ben p11ò dirsi quindi che con questo volumetto f:;Carso di mo le, ma denso di conten11t0, l'autore l1a pienamente conseguito l1intento propostosi nell'introduzione di cc diffondere il dottrinaJ e delle afasie dal pt1nto di vista prevalentemente pratico, senza trascurare i fonda111enti scientifici». G. ARTOM. 1

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G. FA~O. Cervel lo e Cuore. (Conferenze cii :b"'isi olog'ia ). Ed. N. Zanichelli, Bologna; lD23. Il lJrof. G. Fano, 11a raccolto in questo volu-

me le con [etenze dettate per invi to della t~ l\1ancomunitat » di Barcellona e della u Facoltà n1edica >> di lVladrid. L'A. fa rilevare, cl1e esse costituiscono nn brevissimo cr·r so svolto inna11zi a st11diosi cl1e da l11i attend evano prevale11teme11te ir1formazioni su ricercl1e e opinionj sci1entifiel1e personali, e aggj11nge: cc Ho cercato d i corrispondere al lusinghiero desiderio dei miei llditori dando alle nJie conferenze nn carattere qnasi a11tobiog·rafico di alcuni periodi della mia vita di fisiologo , ch e potesse for se interessare non solo per ·gli argomenti trattati. ma anche per l'esposizione dell'associazione logica che ha determinato l o svolgimento .e l'interpretazione delle mie indagini ». 1


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· E infatti 11elle sei confereL\rn" (Su c-r Iai egsì detta materia vivente»; Ancona su «la CID'Sì detta materia vivente»; Di aleun.i rappo:rti fira. i11ibizione e volontà; Ancora di a~oouni rapporfij!, fra inibizione e volontà; Eccitab.illii.tà., ed automatismo; Sui rap.p orti 'fra eccita,b ilità .ed auitomatismo determinanti la p eristalbica. eardia:... .' ca), è tutta l a vita di fisiologo pi~ intensa-mente ecl efficacemente vissuta dalt~ illustre: l\1a.e:stro si Jitr.ova intera la perso:rua,lità. sua di scienziato vero, di indagato,r e acuto e profondo , l a forza della sua intt1izione. .Il libro per 10 stile, peI contenuto, per l'ori- · gI111ale impronta persona{e, si legge eon: cre/ scente inter esse. Il giovane che si inizia agli studii biologici~ trarrà sopratutto dalle pagine di scienza vis..'.s u't a insegnamenti rari e ]mpulsi nuovii ;. chiun-• .ql1e possegga già cultura biologica si trover.à:t. .costretto di tratto in tratto a riflettere e a pen::.Sare. 1,

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(ANNO. XXX, F ASC. j 1.J

IL E>OUCLlNICO

Tabe. (C'o ntributo clim.:l!e©,) . Rivista Sperimentale di Freniatria, V(i}l. XLVII, fase. I. R eggio Emilia, 1923. CAZZAMALLI.

con C'lti og·ni argom.ento è .esposto: dote questa che rende il libro facilmente accessibile ol-ire che agli studiosi di nelll'Q.j)atologia anohe ai medici pratici.

FUMAROl.A.

H. CLA UDE. Mala dies d·u sys tème nerveu:r. 2 volumi. Prezzo Fr. 62. Editor.e Baillière, Parigi.

I-Ienri Claude è uno dei nEauropatologi fra11cesi più in vista. I giornali m.e.dici della \ ii.<!i na Repubblica sono pieni di articoli di q,11esto autor,e, che si distingue per la sua te11denza a chiarire, a volgarizz.ar.e quasi, le q,t1istioni più intrtgate di neBrologia. I due vo1umi, che fanno parte di uno dei tanti trattati di medicina, che gli ,@ditori parigini forniscono al pubblico medico, sono compilati con lo stesso criterio di praticità, quaintunq1te .qua e là siano ingombrati da eccessi dii m,oiti• zi.e e di citazio,n i. P er altro l'opera è completa e costi.tuis€e , lln libro (li consultazione per ogni argomento di n eurologia, a.nehe per quelli eh·e più_ receI).temente si sono sviluppati. EJr.

:B uno stu·dio ·b asato· :su circa 30() casi di tabe,

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concern,enti ammalati v:i.sitati ambulatorìamen- J . H. ScHU LTZ. Die Set-lische Kranlten"'/j-e·homdlung (Psicoterapia )_ III ed., 1922, G. Fiseher,. te o degenti presso la Clinica delle malattie ' nervos.e e mentali di Roma, dal 1906 al 1921, . ed. J.ena. completati coi dati della osserv.azione persoOttimo e convincente lavoro per quan:to conn.ale. cern1e gl'indiscutibilii trionfi terapeutiei della La malattia è trattata sotto o·g ni punto· di vi- psicoterapia. Essa non rappr.es-enta nna teras'ta: etiologico, sintomatologico, anatomo-pato- pia dei disturbi psichlci, come: volgarm·eDte si logico ·e patog·enetico. crede, ma è terapia con mezzi psichici e coIn giusto rilievo viene posta l'importanza me tale ha un innegabile valore che non dediagn1ostica delle r~·cerche biochimiche,' citolo- ve esser.e mai aprioristicamente disconosciuto g iche e biofisiche sul liquor, attraversai la in- dal medico. Cosi facendo ,. ,egli rinuncierebbe novazione dei me todi e i p erfezionamenti della ingiustificatamente ad un mezzo curativo che tecnica, sopratutto per quanto si rif.erisce alle a volte, se non sempre, come vorrebbero alcuforme incipienti, fruste, arrestate o i11complete ni psicot0rapeuti, può r endere reali servig~ • specie in forme morbose in cui i nostri com"Nrdi tabe. Tra le reazioni in uso per la neurosifilide- ni metodi di cura siano rimasti impotenti. Purtroppo fino ad oggi, sp.e cie da n1oi in Itain genere, e per la tabe in ispecie, il primo posto spetta, secondo l' autore, alla reazione lia, la psicoterapia è rimasta nella sua tecnica, come tutte le sue indicazioni, quasi una d el mastice (metodo Goebel), introdotta da Mingazzini n·ella Clinica neuro-psichiatrica, ed terra incognita, cosa di cui traggono profitto applicata largamente da · Pisani s11 oentinaia spesso ciarlatani che riescono con essa a vol.te di liquor, prelevati da soggetti affetti dalle ipiù a ritrarre quei successi che sono n egati per svariate forme morbose del siis tema nervoso mancanza di tecniica anche a medici valorosi. Bisogna quindi salutare con compiacenza il ·centrale Mercè questa r eazione - dice l'autore - è · trattato dello Schultz, che espone in modo vepossibile stabilire, ai fini- della diagnosi più ram.ente brillante, .e - cosa aµcor più important e - in m,o,do· chiaro, l a tecnica e le in diprecoce della m alattia, l'equazione: cazioni ed i fondamenti di questa che ad u n T abe= sintoma importa nte obbie.ittivo X + tempo è la più antica e la pili moderna dei 1\1. R . Non 11ltimo p r egio del lavoro è la chiarezza mezzi t erapeutici . 1

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(ANNO XX~ , .b'ASC.

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L"o1H'1·a, il cui ' ?alore è di111ostrato ùal fatto cl1e i11 <Jl1ntt1·0 ar1ni ha aYtltta J,'011ure ùi ben tre edizio11i, è divisa il1 cruattro. pa.rti c l1e si i11tito '.n 110 la i>rj111a: le possibilità della psicotPrapia, e le altre, ris1)ettiva:mente i metodi i>sicdtcrupe11tici; i com1)iti d,e Jla p icotel'apia e gli "<'Olli ùell c1 l)Sicoterapia. La Jr1ateria riccJ1i~ :-;i 1un è ~vo l ta. l)Oi in diciassette ca1)itoli i.11 Cl li so110 s ucc e~si \·amenit e trattati l' or ie11ta1ne11to p. ic.:ol·ogico e i i11ezzi della psicoterapia; la p s ioot.e•rap ia cl.e} volg·o, l 'ipil oter n1Jia, la p s icoatt<1 I i si, la i>sicolera1) ia allo sta to cl i veg·l ia, la te1·<t pia p e<lagog ica e le indi cazio11i. ~pg· 11 0110 ca1) itoli, i11 c11i sono tl'att<.tti i cli · s1.url>i d ella vita affetti\·a e r a1)p r esc11 tativa, i dist 11 rl> i <l cl p ensiero · d el I.a volontù. {' d ell a cor scic11zn, i cl ist urbi som a tj ci. L ' or> era si eh i ude i11fin e ('O t1 1111'an1pia trattazio11c dci problemi d e J lè1 per on nlit ù , d ei t i1)i l)SicopatoJ ogic1, e dellc1 P'-'ic:oiel'Etl1ia delle m asse. :\oi 11 011 <:0110 ciamo altro tre:dtato co~ì co rll pleto slll l1n1·g·o111cnto, e se i11tltttp11011 i1o~sin­ m o acco rcl nrc i con le vedl1te del11'a11t orc, pure vor 1'(:'1111110 cl1e esso veniss e letto e n1 C:'d i t.8.1o da og·11i ln eci ico. cl1 e vog·lia arr iccl1ire I H 811a c11lt11 1u., e nr lcl r 11tl'n1· i i1ei c1iflicili JYr ob l 1•1Jr1i dcJl '.1 sc1e11zn nos1rn. G. ~IrN GAZZlNI.

rii· fu 1·ip 11 11oti<li r'11 111'. 1'1'a d11zion e i11 france~,e d~ J cto,tor .Ja11kélévitcl1 . - Pr ezzo Fr. 1L T~ ditorc

FR1·:1· n. 1.Ja

/J s11c li o1Ja·lolooie

f' H y O t , ]=>a l' Ì p:i.

l.'<tp11}j cazio11 e d ella l)~·>ica11nli ·i ullé-ì interp1·e tazionc deg·li atti d el I a vitét corrent e (di m enti cn 11zP, s\' isfe, 0111jssio 11i. lups 11 r- , p1·1·0 ,.i , manier1 st11·i ecc. ), costit11isce uno d e i l<1tj più inter cs. a11ii cle11,a dottri11a cli Fre1 1d. ItJ q11es10 , ·o lnme l 'arg·ome11tD è s °'· iscerato st1lJa ba se di i1tnt1n1erevol i e~.P 1111:> i cl1e ne r en do110 Jn l ri tnrn estrem a m ente <i i I et t evole. Ch ecc.: l1è s i J>en si della i1sic!l.11éllisi è certo ch e '-'i irattn di 11n sistem a p:icolog·ico u1 olto iugeg·no. o, rd il tentativo di nppl icnzione ai fatti d ella \i1tt c:omnne ~;re ne ral 111 en~e ri ten11ti se11z·a.lct111 :-.iµ; 11ifi cato è qnel cl1e n1 e110 ripugna nlln, no'3trn. i11 e11talitù in1hev11ta. di p irologia cla.s:icn . I.. a tL'aduzione, cl1e 11a p1·esent ato la (lifficolt ù rl i nclattn 1nento dei g·i11 ocl1i di i> a rol e t e11e~c:l1 e alln li11g11a franc e e, è bcin i·i11 sr ita . 1

111 questo l1ète ·e la ùottriua lli r.. reud el'ét poco e i11a.l c:o110. ci u (a attraverso I e es1)0"izio11i dei critici cl1e lJer r <tg· iuui l)Ole111icJi e ernrtn u11jJutcralL ir1co1111Jletc se 11 011 i1tfe(leli. L'oper a. d i l~ ég·i s e lf es11a 1·cl J) llò co11bid.erar s'i come la 1Jr i1n a t.r attazio11e corn])letn e"'pa.ssion,ata c.l el la ]) si canalisi co111 parsa rie• paesi 1ati11i. Ln seco11d·a edizio11 e 11a s ull a prima il vantagg·io di esse 1·e ag·g·i o r11a tn, cl i co11te11ere cioè t1 1tt.e Je 11011 voche ag·µ;i 1111te e 111odificl1.e cl10 ] }1 'pc;irnru.tJi.~i 11a ~ 11hlt o n clJ ' ulti1no decen11io. r/ r . •

I ntrr>tlfl:::io11e rt llo stud io della µ:sirfl11nlisi. Tr::itl11 zinn e i11 italiano de l. d ott . E . \\-e i ss. - ;2 v o J. , !) r r zzo I,. ~:). E ci i i or e

FREl ' D.

Idl'lson, >I apo li. 111 lJll€ ti c! n-e volu1ni sono e ·posti c.1eltagJiatn 1ne11te i J>1·ir1cipì fo11d a 111 entn li della lJ ica11<-llis i , i1e.lla for1r1a s11g·ge . . tivn , che co. tit11isce 1111 a. delle cnratteris ti eh r delle o pere di Fre11 tl . . I~~ la i·i11roc111zior1e d·e l!.e l ezio11i d ettate <.lall1C1 11to·r e rl eJla pRica11alis i n ell'Univer sità. di ' ' ien.na cl11ran te i sr1nest.ri 191G-1n e 191n-17. Sono toccati t 11ttj i i1nnti e sse11zi<1li della i11icressa nte clo t 1ri1111 ~ d tt lla p ~icori ato lo g'iri clella vit3i con1n11e ni sogni, dall8 ·etiopatoger1 e~i rl el!.e 11 evrosi a lla 1oro e 11 ra. L.n trad1izione f. chi;:ir~ e fec lele, nitida la 1>dizione. ri.1 . 1

DPr J~'Pticltisn1us. -- Rclitor e Urhn11 111111 SrJ1,,·n1·ze1lhe1·g·, B e1·li11cl-\ "ier1t1a.

STEf\EL.

I~

i ! setti 1no ' 'ol11 1n e de 11 'op er <t pondero~a st lll·P pel'v01· ·ioni ~<.-' s 11 aJ.i, cl1P l' infa t icabile 1

a llievo di Fi·e11rt va. nll cste11dn. f:orne le altre pa1·ti a 11cJ1c q1 1 e~ta è tl'ntt.'-llR Hl 1111ne del.la teoria p~dca11a ·1 iticn. [> articolare i11terc'ssc desta i11 t11 1est o \'Olt1n1 e il capitolo rig11ardnr1te il si1nl>olismo erotico. rl r. --··--- --· =========·-=-=-~~.::========================= ::;:

La n ost l'a SEZIONE MEDICA, i1el Fascicolo 12 • (t 0 <iicen1bre) conterr i\ i seg n cnti :

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clr. RÉG1 s et L11~SNA RD.

Lrl 7Js{fc li oo 11a.Lu se rlr>s 11 e1,1·oses et. des psycliosrs. - Prezzo Fr. 12. Editore F. ~.\.lca11, P a rig·j. E la seco r1dn edizior1e di 1111 vo i nm e pnbblieato pet la i)rima volta nel 1911- e cl1c costit11 ì i t 1)1·irno tentati YO dì YO lgarizzazi one del l+<t p ... i ca 11nl isi in Francia.

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()[({(/f\T. I T.T.

s. ~rr.v·RsTR 1: Assorbimento. eliminazione. tossicità deJJa cinconina. TT. - . l'. M AHGINEsu e L. C'onDA : Studi sui pneumococchi. • TI T. - · ~.:\. ( 1-Fnl'\rAN' : Intorno alla dissociazione delle ritenzioni biliari neJJa tubercolosi. f\T. - - ' ' · VA>"NI: Stulii ulteriori su di una linfoadenite inguinale epidemica occorsa in Ronciglione.

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r n on abbonati ;:i dett.a Se~ i o 1~e potrann o ~t tenere . 'fUe:

s to in teres~ant.~ Fascico~o. _1.nv~~n~ o ca;tol1na-vag1l a d 1 L. ~1 e<l,-. Luigi Pozzi, \ 1a !::3 1s1 111a 1~ . Ron1a.

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Il. POLI CLl :\:co

(A~NO XXX. FASC. 31J

APPUNTI PER lL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERA·PIA.

L·a.r co è }Jiù f r ec1t1c:~11te s ul rn eùio e sull'anu181·e, 111er10 sul l)Ollice; 1·~1 l' nmr.n tc lo si trova s11 tutte lé dita. <: 011trari l•nente alle Jesioni !)u11tule d ell'11ng'l1ia, alle 1·ig l1e trasversali, alle Jél l conichie cl1e si S!)OsLa 11 o, l'areo d e se ri tto ri111a11e imm obile, p111· pot endo Ya1·iare in larg·l1ezza. in este11. io11e. Esso sembl'u in r81)p orto L' l.., 11 l 't.lsi st r l 1za. cl i ur1 f ocoJrtio s pecjfico di spiroc11 e Lt:' i1 el cl er1na sottostante; pl'ohabilrnente e ·so 1·app1 e. e11ta la lesio11e i11iziale, de:t cui si J11·oclnce in seguito l'ir1s1Jcssi111e11t o prog· l'essivo cl e I 1n a rg·i u e l i be I' o cl E-11' 11 11 g 11 i a . l ,e s t 1e va Ii azio ni co rri spo11rl o110 a qt1 elle della c11ra a ntisifil itica la (1ua.le, e è s11fficientern ente cont ir1uatFt. lo fn s1ìa1·i1 e. Si trova nel :3·'-i·0 a11110 tiella ~iOli cle , t a lo ra arlcl1 e dopo il 1°-2°, JJ1a }Jiù spec:ialn1e111P n ei }Jerioc.Li tR rclivi , 11ci s ifilitici n on cn r8t.i; è u11 spg·110 di si fi lid e in attiYità e persist e. pe1· lln ce1·to ternpo an~]1e dopo che la \\'assern1 ann è cliventata 11egativa. No11 è da rc:cl11d r r si in n1od o ~ssol11t () cl1 e po sa trovarsi in :il tre l e~ io11i; tHl1111 e ric1·0cionosi s i nc comp8Q'll8no nel esso.

DERMATOLOGIA.

Patogenesi e fisiologia patologica deJ l'herpes zoster. J,a, J1 a tura i 11 ~·ett. i,·n (lt~ ll'l1e1·pe è stutH nffe rmattL cla La11cl 0uzy e da Erb, cl1e l)O rt nro11-0 i11 faYor e d ella lo l'o te si 11l1111 érosi fattj, <1uali l' i11izj o febbril e, J<t co11111a t·sa ùi i1·urne1 u. i ca i in certe -·tagioui, talo1·e delle picco le ei:>ic.l emie e l u. l1n1r111 11ità c111a .. i as,· olt1 ta <,l1e esso co11fe1·l. cc. L "ag«~ 11te pn.to·g·er1 0 è l'i111 <tsto J)e1·ò sco11osci11to, poichè i microbi t r oYnti r1 c l l iqt1jclo cle ll P ,·esc icol e e 11el li l/ll Or :-:nno clov11ti ad infezio11 i sPco11cla.l'i e ; so110 pe1'<1 lt ro cla seg·na Jare <.l ei coccl1i g·ram-positivi i l'OYati 11el litJ'.lOr. ftr ce11te ru er1t e 11ello t11dio .· pe1·i111e1ltale sull'l1erp 8s f Pbb rile , cl1e ·i deve cortsjcler are ar1a log·o [tJlo zn ·te l', l. stata dintostrata la l)l'e.se nza , 11elle vescic ole clel J)rin10 , d i u n yi 1·ns rheratogen0 ch e 11uò riprodurre 11n 11erpes cor11e8le ecl 11 n 1'111n ce rin a11alog: in c n n il Yi 1·11 s della (-11 cf'fn lit.e cpid e111ica. F> e1·ò le l'i cel'cl1e s11ll~l t ra . n1ic::s il 1ilit à clel Yi11t. cl el ti I . 1'11f'l'pc. zo ..:te r e l'ClllO rirnn ste fi1l qui r1 eg·n ti ve. -:\Ja 1·i11esco e ])rag·ét11 C'sco (l'if. i11 Press e 111 f> rliJJa cura del prurito nervoso. r·n /e , 22 sctt. 1~123 1 11a111to dirnostrato chl il Lnig·11 el-I~a ,· a tin e (Jou,rn,a.1 de Jf é(/ec'inr> d e zc1.-;1er c:o n1 c l'l1 e r p.:is febbril e è dov11to ad 1111 R o rtl ea u.r, ;!;:, a g;osto 1923) definisce il prurito ,·i1·11 s i11yi sii)ile lo·c alizzato n el nu c leo ch e si co tn e r csn g·erazion.e delle sensazioni C\1tanee t l'n.d u ce istolog·ic<11r1ente c:on l e in ctnsioni di r.ip. cl11.'t tz e cl1e è tr a~ n1 i ssib il e, ebben e più ele111ent a ri o' endermicl1e, che emanano dal le fibre sen si ti ve del si mpatico. In consegt1en~a di fficil111 e11te cl1e f!1.le11o fPt)bril e, a ll a corn ea <I i e·o11 i g: I i o . J.o zo . t e! r cl 11r1 (11 1e 1l o n r el a I' i t1' • ·o.g:ni c11r8 (1i tale stato d eve tendere ad elimi n.a l'e le cause di disquilibrio simpatico-sen sii1 c1·si co1ne 1111 <li tul'b o trof-ìco , n1n. , co1n0 la 1iYn : evjtnl'e gli affaticamen ti, non portare l o e a l i z z n z ion e cl i t n1 Y i r 11s s p e e i fì e o , e11 e s 1 ln np;I ie di la na, vivere all'aria aperta , n on pl'opng·l1 er el:>l>e 111ng·o l(' vi e n er,·ose f1110 ~ll lie l'e bevande eccitanti. La c11ra interna è a g·a n p;li se11sitivi, da clove può 1·ag·gi11n g·e l'e In bn. 2 di ,·al e1·ia11a. atropina , n1-. er1i co. p:e lsec<1Yità r acJ1i (li a11a iln11c10 linfoci to i. Si tl'atte111 :11111, ~en1perv ire n ·e fr11aco second o la forr ehh e dn11q11e di llll[l e11it el iosi ne11rotro1)H. 1n u ! a : (11. - EsteattO' acq11oso di g·11aco · . centigr. 10 )) 5 .. Bicnrbonato di soda L'arco '' lillà •. delle unghie. p r I' 1111 <1 11 i 11 ol a : 2 o 3 pi 11o1e prima d' ogni I~ st[Llù (lesc l'i tto dn. (~ . ~ fili n11 (l'if. i11 f>l'nn a~t o. :\iero 1n Prlico, a11n 0 \I. 11. !>1) , co1n-e 1111 a l'co di l .«t cnr a esterna, più efficace della interna, iu ezzo 1nil lin1 et ro rli largl1 ezzu, cli col or e l'O. eo pu è1 esse1·e chimica, fisica o chirurgica. te11{l e11i e al g:riclelli11 0. nvr-11 te la s 11 0 se de . ot to N n meros,e sono le lozioni, pomate e pol ve l'i r 1111pJ1iFl , dove ~i vede Jl e l' 11·a. 1)a 1·e11za in vjcinn11zn d el 1na1·g jn e lihP1'0 clell'\111g·11ia st es a . r a ccom a nclate . IJe più consigliabili sono: l .l\t iclo cia r1idrico officj118 le I .·A 1·co è J1<ì ra llelo a lla cu r,·a del m a1·gine li""'O' l ' . 1 Bi cloruro di n1erct1rio h c1·0 (lell'1111g·l1ia da c11i di sta. ci1·ca ~.-5 mm. ; il 5 'nlfRto d"i rame 1i111i te anteri oi·e è ·11etta me11tc ct1rvilin eo, quel lo )) 10 Acicto fenico p o~teriore è J1iì1 diff11 o. nesso cl i1111a11zj a l 20 {l e11o a rc o se 11e tr ovn. nn. nltro. J)iccolo, hinnR esorcina • )) 25 rn:, si os~c1·,· ar10 q11i11cli ~ 11 cre~s iYn111e11te 11 el Clora lio n 50 l~ l'Offillf-O di potassio ·< lrr1na 1111 n'rco a11P1nico eti 1111 0 ro11g·est i,·o cin)) 1000 r1ot ico. .i\cq11 a \

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[ANNO XXX . F ASC. 51 ]

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... E Z lO~E PR-\TJ1 ~..\

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Ol)Plll'e : L' A i11t.tn ve.cle l1na certa analog'ia fra la f1 111v-a selina; ' zione del l)q.nc1·eas i1ell'eczema e quella ct e!l a La11olina · ti roid e nel n1ixedema' o dei s urre11i del 1no r]) 'J Ossido di ZlllC O; di . .L\dcli so11. Egl i ~Jerò non ritiene l'lle i 11tt e ]e . _.\mi<lo a na.g r . 1(! d e.1111atos i d ei ba1nbi11i siano ct1l·a])i}i con la Canfo.ra '> gr. .... 011oterapia pancreatica , l a ql1a le va riserva t a )1 e-11 tolo . l a1l'eczen1a se borl'eico del poppante, ~o caliz ~nt o . Dopo l ' ap1Jlica zi one di tale lozione o di tale. • n l cuoio ca11el111to, alla faccia ecl al trùn co, pon1ata occorre cospargere con una polvere 11 011 co11ta g··ioso ed nccompag·n a to da e0sino.fi in erte composta di talco, amido , carbonia.to di li a, esc l11de11d 0r1e c1t1ir1.di la derrn a tit e .ebfolìab ismut-0, ossido di zinco , a lle quali si potrà tiv a d el neor1a to, g:li eczemi da ca11s e 8~tel'n e aggiungete 1'1 °{, di acido sa1iciltco. e le irri ~1z ioni l) I"Ovocate da ir l'ita zj oni local i ' I mezzi fi s i ci co 11 i ston o i1el l ' occlt t:s ior1e cut a con le cla co1iza, otite, deiezioni. nea a mezz-0 di gelatii1e. o colle, r1ell ' id.r ot erafil. • p ia con bag11i calcl i .e docci e tiepide. n r.11 'elet troterarpia, n el Ia r a d io te r8 J)ia. e, talora m ezzo Pomata per ulcere varic()Se. efficacissin10 nel ca mbiamento di aria. C>s.sido di zin.c o; Nei casi ribelli e locali, con1.e il prt1rito inGelati11a. pl1ra an agl'. 20 tollerabile dell' an.o e degli orgarui genitali, ~i Glicerina; dovTà rico1·rer e alla ~ezione dei n·ervi. ..\ecru a dis tillata . )) 80 })

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d.

L'opoterapia pancreatica nell'eczema dei poppanti. È

i1o ta l a pa rte i1reclo1nir1ar1te cl1e 11an11 0

gli errori c.l ell'nJiu1er1tazio11e n ellc.t eziolog·i a c.ìel1·ecz em a e.lei l)O}JpaJ1ti ; pa1·pccl1i tentativi ter a })eutici so11 0 s tati cl il'etti ai:>p1n1to i1el se11 sd di m odilic a r·e o co rreg·g·e r e l a dj et a, J11a n o11 so110 sta ti t utti sen za i11co11 v e11ier1ti. i:>. R u ec.ln (La . ·e "' u ii a 1n eri i ca, 19 l ug'lio 1923) a1runette con Fir1k e l ·teir1 cl1e le c o11di zio11i essen z iftli 1:>er la !>l'ucluzi o11e el c i l' eczema sono 1111a · parti cola re st1·11 tt11 ra e f11r1zj 011alità della JJelle ecl l1n' alter a zi o11 e d r l rn etab0Jis1no; l)er ag· i1·e s11 qt1est ' ult irr10, è i1ecessa1·io so1p rattll tto t e11eJ' cor1to d el latt e e s peci aln1en te d ei g· 1·assi in esso co11t en11ti. 1-=> el'ò, invece d i cerc a r e eh r110clificéL1'e ln con1)) DS i z i 011 e d el Ia t t e, sottom et~e11 do l a l111 t rice nd un 1·eg·jn 1e s~1 e ci a l e, l'.<\. l1 a pensato cli ag'ir e cl il'ett a n1 ente st1l ln etab ol is n 10 d ei grassi 11el p o!J11 a11te stesso, r] cor1·er1clo a 1l 'opoterapj a 1)8 n e rea ti ca . L ' A. ·i t~ stier1e d a qualsias i t1·a tte:1ni e11 to estel'n o ; n ei casj di eczen1a 11mid u, fa sos11en cler e i ba g·ni ed ordin a clelie a1J plicazi o11 j cl j p olvei-e di t a lco . r~a ) ) 1'€ 11dere d ell e co111 !) l' esse cli JJanc1·eas corri s po11denti a g: r. 0. 20 tli g'lìi·a 11dola secca , so rn 1ni11i strandone 4-6 n l ~.{ i o rn o, c]j sciog·li er1cl ole in un cnc'chiaio di latte o cli ac.cr11 - a t ie·ni - d u. e da11dol e q11a l cl1e m on:i e11to pr i in o. Cl ella !)OPJ)G ta. l ,H c111rata del tratt 8 111 e11to rli1 )end e dal cnra tter e r·iù. o men o l'i b elle d ell'eeze111a ; i11 q11alcl1e caso si è av11tn l a g·u a rig·io11e i.i1 1111a diec l11a e.li g·iorni . 811 '27 casi così trattati l ' A. non 11a étv11to che d11e i11, t1ccessi i q11 s li n loro ' ' olta no11 fanno cl1e co nfe1·n1a r·e le id ee d ell'_i.\. st E-sso, J)Oicl1è s i tra tta va di der1natosi cli ori g·ine sifiliticn . 1

OCULISTICA. La cura delle macchie corneali. .

Le ma-cchie corneali i::i ossono e.ssere SU}) erficiali e profonde. Le prim·e segL1ono a uleeri corn.eali, a lle flit ter1e dell1a cl1eratite fiittenu1are; le prof onde s ono ·conseg·t1enz.e1 della cheratite interstizial e . la Clli causa è spesso la ~·ifi li de ereditaria. Le maccl1i·e corneali disturba110 la vis:i:o11e p·erch·è intercettano i rag·gii luminosi, defor111ano o a 1.t.er a 11 0 l 'in1agine, diffon<lono la ll1ce provocando abb ag·liamento , ed infine talvolta diminl1iscono la r esistenza della cornea, che s1)inta i11 a va11ti dalla pr·essione endo-cùl.are si a llonta n a cl a l foco otttco· provo ca11do la miopia a cql1i s i t a. Ca r1tonn.et (,J 01lr11,al dès prati ci e?1 s, 30 g·iug·no 1023) indica la ct1r.a dei vari tipi di n1accl1i·e corn ealii. Q1tand o la macc11ia è ·Opa·c a. e sitt1ata centra lrn e11te o·c·corte fa re t1n' iri.dectomia : si t ag·lia i 1n lembo d'iride in modo da lasciar pa'"'sare i raggi l11minosi v·er so la retina. Contemporanea.m ente s i })Otrà fare i l t a tt1aggio d el l e11 con1a : s i jnfi g·ge con piccoli a gl1i incl1iostro di. Cir1a nella maccl1ia; c·osì si evita l a diffu s ion e d ei r a g·gi lt1minosi che inve·ce d i esser e spa.rsi, sono. arres tati, donde llll mig lio1·a m e11 to dell a visione. Nelle i11a·c chie opacl1e, recenti e d egli indiv idn i ~·iovani d8 l)t1oni ris.u lta ti la p omata all ' o~sid o ~; i all o e.li mercl1rio all ,1 o 2 %. Si m et te 1a i:>omata ·og·ni sera tra le palpebre e dO})O cl1e essa s i è f11sa s i fa t1n leggero m assagg·io s1111 e palpebre chius e. 1

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IL POLlCLl~lCO

In ca . . o ùi i11s uccesso s1 può r icorre1·e a lla in stillazio11e, cli sera, di <lt1e gocc.e del seg 11ente coll irjo:

Tiosi11 " ir1i11a, g·r. 11110; _L\11ti1)i r i i1a, g·l'. in ezzo; _l\cqua distillata bollita, gr. dieci. l T11 1JrocediJ11e11to r)iù inoderno è la io11izzazio11e. , i fa }Jassare la correr1te in t1r1é:1 sol11zione di ioclt1ro di od io al i11ezzo per tnil Je co11ten11to ir1 1111 np1)osito tt1bo. La cor1.. ente non deve sorpassare il inezzo tnillia1npè1·e. I risul~ tati , cl1c ~ i clevo 11 0 n ll ' <:1zior1e cl c'i ioni sul tess1 1to aff€ttn, . 011 0 vel'a111ente ev identi. Anch e dopo sett e od otto sed11te, cl1e devono durare m ezz'o r a, . i h a iJ, in1 g·J ior a m e nt o di le11comi di antica clata. . d.

!) a i risul tatj drlle ~ u e i·icercl1e otte11uti esa-

111i11a11 d'l g·li e~c r cati ~ l'aria e spirata di amlllètlati di a cessi l)Ol1nonari, e da q11elli 11roYe11ic11ti da rice r cl1e a1inlog·l1e eseg·uite ir1 ar11rn alati d a a lt r e e sva,rin,tc lesioni broncl1ia li e p oln1ounri, 1'4.\. giung·e u lle eg·t1e11t i · co11cl11.-d 1n1 : :

1° I_,u for111azi0Lte di i11dolo avvie11e i1elltl rn ccolt e Il t u rci o e sol o quando f'i ri scon trano i11 e·. ~e d e lle co 11clizio11i a datte; co1111 e, acl e~e iìJ­ l) lO , la t 1·asfor1nazjor1e1 delle a lbu111i11 e s i110 a pepto11c O(l <t trìptofn110 pt•r n1ezzo ùi S}Jeciali ~i:e r 1ui o del le zi n1nsj foru1at c i in seg·uit o a lla lli si1·11zjo11 e d ei g· lob 11Ji hianC'l1i , coodi11vata dall ' azior1e (li alt ri g·erm i , q u ttle ad esempio il. h. C'u li, c'11)aci di sc:ir1clere il t1iptofa110 s in o aJl' iitd o lo. 1

Pomata per la blefarite ciliare. I tt iolo; Ossido di z in co·;

Ge1a tir1a . Glicel'in·n.; !\ equa di stil JF1.tè1 » 10 A pplicaz1on e d11e volte a l g·ior110: a ll a se-:.·a al ino1ne11to d'anelare a letto, ed al · matt i110 dopo aver la vnto con a.equa bollita.

~ · l .," ittdo .::;s i I 111 ·icl 11011 rn1Jpre. e11ta 11r1 seg·t10 costa1tte c.lPl l:L "t11)1>11 r a zio11e, sia l>erchè po~so11 o i11a11cn re I e co11d izior1i acl atte a1,Jo svil 11 p dell ' ì11d0Jo; ~ia pe l'cl1 è ir1 ~ egni to alle l'<:lg·io11i nltr<t ,·ol t<1 e IJO ..:t.e cl all' . A.. l'or g·a11i. . n10 n n 11 . e 111p r e p: i i 111 t.!.' e a. t r n sfo 1·111 n r e I'i 1l d o J o i11

vo

irido ~. i lf:'.

:3 È itet' e. :-;n rio c1l1i11di i·icel'care e dosnr~ i11 Hltri casi 11eJle 1trir1e l ' i11doJ.o distill abile, per rnezzo cli 11u n1 eto(lo clescrjtto H]tra volta 11

rlu11' ~..\.. !)i e~ so.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Formazione di indolo in alcune forme polmonari ad andamento suppurativo e distruttivo. <:autelli O. ( l~i/01·11ill Hle dic a, 11. 2 1, 1B22). 1c.I011JO avere l'ico1·dato i disse11si c;l1e esisto11 0 fl' a g·li scritto1i , in rig·11 u rdo al la ]) rod uzi o11P dc 11· i11 dolo i1elJ e su.ppt11·azio11i e llo110 a ve1·e i·irclati g·li tll1di fatti fi n da.l 1913 i11to1·110 etll 'el i111inazi o11e dell' i11d o lo att1·ave r1so Ja. Cl tt e 11a voluto . tucliarne il con111ortame11to ir1 alc111 1i n.1111 11alati e.I i a scesso 1)0 ln10 n are l'icercan.do : 1 e ve_l'éllnc n te i l)OteYa i· isco11trar e l 'indolo 11elle for111e polmo11nri asc e ~s11al i e distr11t ti ve . 2° S e data l a s 11a Yo latilità, l ' i11d0J o lJoteva esse1·e el i n1ina to i11sie111 e coi l)l'Odotti d ella co111b usti ort e. 3 S\e si poteva Sll pp o 1· 1·è cl1e .es i s tesse 1tn r a p po1·to fta la fo1·111azio 11 e d' ili dolo n el le cavità a ce Sll ali e l' o dote f ec.: a1o i de e 111a n a t o clagl i ir1f Pr n 1 i. 1° e era i10 ibile in ctier e in evidenza l e s p ct ial i co nd izioni ch e da uno i11 tali casi or ig i 11e all'i11d olo. 0 ;) Se "i · l)Ot e va1 1o i11etter e d ' accotdo i soste11 itol' i de ll'i11do ilt1ria n e lle fol'm e Slll)J>tll' at jye co11 qu e lli c h e : 1 t11 tt·n1tr a11z.a la 11e ga 11 0.

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}.'' I 11fi11 e r ..\.. nrfe1·1na elle la l'.OllStP,t Hzio11e clel!,' indolo i1eg·li c~c rea ti .e 11ell 'aria espi1·uta e b u.011a se1r11ei nt i ca })et· 1a cl i ng·n osi di lesio11 e pol tno111-1 :·l' ~-:t1pp11 r atiYa e di~tr11ttiva.

POSTA DEGLI ABBONATI. . . M <' rli ci <li l>orr/<1. -

r\l clott. I). 4.\., da A.:

, l ) 11 I i r11 i t L' d i età !ì <' 1· n s" 1111zio11 e a m edi e o dt IHl ì'l:d è di ()~) () Jl11Ì. ;2 ) :Nc1-11 0 prescl'itta a lcu11 a dl1t·ata 1Jer g·li

eve11tun li co1·~i per l a l)l'epa razio11 e ag·li esanl i di 1nedico di bo1·do. 1 l~ ec c 11ternente 11e 11a UYllto lnog·o 1: 110 11l'esso l'I sti t11to di igier1€ della ll. U1\iVel'~iià dj Pad o'Vfl. 3) Ottin1 0 è il tl'at tato su ll e 1110.lattie t ro1Jicali d el Cn tel!n ui e Cl1al1ne11 (i 11 lin g11a i11g·l ese). R ece ntis1s i1no è q uello cli R. G. ~4..rcLli­ hu l <l : 'fll f' J>rrrctice of 1nerl·i tillf in th.P tro7Jics, i 11 3 Yolurn i : I,011dra, 1923. t Tt il e è 1111re il conJpr11dio cl.c l ~ fuzi o: i e 1nalr1ftie rl ei z1aesi crtldi~ :\lil a.110, ed. I-Ioe1Jli. C. 1

P t:riollici ita liani tli ostetricia e gineco/ogif/. .~l clott. T_,l1ig·i i\IF1 ri11 elli, di Brez (1,1 entin o ) :

H n1111 0 caratt e re di a1 cl1ivi: l' « ..\1·cl1iYio <li <1 stetrici a e Ginecol ogi a», la cc Rivi . ta Itali a n a


[~.\.NNO ~xx. FASC.

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S T·..~ lO~ I· I ' H ~ ,· t .\

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di Gi11ec ulog·ia » , g·li « Lt\.1mali e.li Ostetricia e Gi11 ecolog ia ,, r cl i e< F o li a G·v11 aecolog: iC1 ,,, l) ll hl)licati cl Hll e R. Clini cl1e o ~ tet1 ·i e o- g·ir1 ecolngi c h 1~ cli ;\apoli. Fire11 ze, ::.\IiJ n.110 e Ge n ov a ; ha1111 0 earatt e1·e cli rivis t e « La Cli11i ca 0 8tetrir a » (R u. IllH. R. c:liri. o t etr. ) ; la (( Ri vi·~ t a di f;.in eroJ og·i <l . O~t e t1·. , J>e di·at1·. e ~J ecl. g·erl. >> (1'o l'ill O, {>:-;1)e<1 a le ~\ilaJ'i a ' Titt o1·ia ) e la cc Rivjst a tl 'C)sir- · t1·icia e Gi11·e colog·ia ·Jn·ati ca (P8l e J'n1 0, piH zzn I g n ~ 1 zi o l~, I o I' i o . 1 'i·) . f-{ . li. J>e· ti od i e i rl 1: os I ,, t 1·i e i11 Jn in o re. - ~..\I d o1 t. \ ·. ~[o nt ema1·tini. ci ti Bi<tsca (Cn11tu11 1, i cin i>l : I~ cl

cc (; azzett n

l tttl. dell e L eYat1·. » (':\lod ('n u. 1{. Cli11 Ost etl'ico-Gi11ecol. ; cc ì ,a Gi n eco l. JH CI .. ti cn n (f1 e1 10\·n. v i a XX et t. , 22) ; « I : ...\1·te <>st et1·icu » (l\Cila11 0. Yia U11io11e 7-A ) ; cc l .' ~.\lf ie 1 ·p cl ell r f ,eYn tri c i >> (l\ Cil a n o. vi8 Cn l'l'eg·µi n, 1 ~ ) .

t en c1'e.r1ze, nei lor o a spet ti o l'ga ni r i e lJ ·ich icarr...en t e molto vaghj , un a . 11Pl'ie cli f:11 ?1e rt fir1e indetermi11a to, cu i g li p s icè11 1a li ~t i da nu o i I 11 on 1(\ di I; fJ i d o. () µ-11 i i ll cl i " i d n o 1) o 11n e o 11 sè q11esto 11bicl o, c11i n on s i d eve a tt i ih11ire il con.cett o ri~tretto di la scivo; eif-:so s i icle11 tI.fica con la en ergia p si r; hic u , con lo sl r.n ci n 'l'i f11/e dPi ?/l.t' lofisi ci, co1 1 la 1•0 /ontrì rli pot,.re di ·S·cb o.pel tha u el'. 1

Fl' e t1,d i1eg·e:L J·a.se.·sll a lit à ci el h o rnbi110 . Il 11 eonnto 11o ri a co11 ~è i g·ermi d c i se r1t i1u e11 t i scs ·u a li cb e va r1no svil11p1p a.ncl o1: i 1J e 1· lJ lt ce r·t o te n1p o a }) Oi seo 1111>a io110 p el' u 11 a so1ppressio11e pi-ug ee ·siYa, c.: l1e è d etfi11itiva n 1e11t e in ter1·ott n. d a ll o . vil11ppo sessu a le ordin n1·io.

Il caratter·e de l _µi cl•Cer e ,e su al e i11fa11t ile 111in è d e.fi11ito, l ocaJizza to, i11cli])end ente <1 H altr e fu11zion1: ei..:so i1or1 è l 'espressio11e ct Pl co11tatt o cl ei c111 e sessi. .n on l1a la s11 a loc.alizznzio,n e 111 ~1)ec j al i parti d el cprpo : . è ir1. R. B. vece l eg·at o ad ailtre f111 1zi oni soin i a tj cl1e, alJ a i1 11trizio·n e, -n lla cl ei1ecazini1 e, a JJ a mjnzi 011e e 1H lvo l1.tt a ll' a ttività c in etica e sens oriale. 11 ha.111J) i110 t 1·ovn i1 1 8(\ s tesso l u fonte d el lJja,cer e i !Sll Oi clesid e ri n on son o so dcli fat ti Pansessualismo. ei a <-11t l'e p er sor1 e, co n1 c ll elJ 'acl ult o: eg· li è ' nutueroti co. J_.t1 . essu a li tù prinii t tva è fo:r111at a (> ~ 11i pe n ..., iPr o. og·n i ~ent i11 1e 11 to. og: n i HZll '-· d a att ivi tà e ler11e11ta1·i, d a ist ir1ti parziali , clie 11e individua l e o colletti,·a sL·l']\'f' JJ 1ng·o t 1 11:111 110 i1e1· . 11bstr at o 1J1·iu ci1)n le det ermi11ate r1 el l<1 1nol1 og·l'nfi<l : 11 L u Psicu 11u /i.,·i l)t llrl il i r n ln 1·eg·iou i i1·ritubi li cl e lln C't!te e dell e n111 co.·e , dalla Casa Ecli tri~ e L. P ozzi cl i l-{on1 n 1· Z011 (' eroger1 e. r ll e ~0 11 0· lucnl izzat e in Yici11n11l'igu<1rò a t o d a F' 1·e11cl e <i<-l i s11<1i seg·t1nC'i ~o1 t o i';1 dell e flJ>C r1u 1'e 11ntu r a li. la h occ~1. L'<u10, asp etti i1uovi, q t1 a 1i sono pros1)ett ati nl 111 1:.1 • il i> "' 11 c.., 11 cl i to l'icle. ()lll'~~tc at ti vitù ~ess1 1 a li d ei pos t11lati della 11ruova d o ttrin ~. i c n i c:t r :~o no a1lim e11t a te d a i:)roces8i orga ni ci, la. zor1a din i fond n:rnenta.li son o l 'estension e e l ' ntti d ell e JalJbì'a <l ei ·~1 1c c l1ia1n e ni o, c1n e ll a a r1 ale vit à dell'incos ciente, lo p:sicod in an li s 111 0, i I cl a ll t1' defec azi one, t111 elln g·e 11ita l c clall a n1ir1 pn 11 . ciss u al i s1n o z j Oll·e . Il pan ~css n A. li s rn o, è crn es1«> il ·11 orn e dato ~e J l.Je1 io,d o infè:l,1Jtile Ja ~e. su alit à è <vnc oa lla cl ottri11 n ~"~:un l e di Fr0t: cl. r il ('OTlCetto J' tL ind eC'i sa, è ll lla ct:.ra inolJ e . ulla qu a l e g· li l1Si r ::inaliti co ch e 1)e 1· le ·f' l! e csaµ:r r nzioni ed a ,·ve1ti 1n e11ti posson o d a r e t.utt e l e form e l) ùSil suo esclusivis mo ha provoc ato i 1>ii1 a spl'i ihj I i, l> r 1·vcr si ur1i ro1n1,,·e P. le lJll a li s on o ù ent taccl1i n lln. 1 11 ova <l ottrin n. tel'm i11a te. clalla p er:~i. lc n t.P prevalenza o d :tlT~a t r oria c;essual e p~si c a1 1a 1Jiti cn ~ i l)og·g·i <t Jn escl nsi vi t fl d ei s in goli i:tinti J)a rzi3Ji. su due eleme 11ti: est en sione del co r1 cet to cl i J 111·a nte l' erJoca prcpl1bc ("' , q uan d o cioè ~1 se ". u n li t~t e(l i m1)01·ta n zn d ell'ist iu to . essuul e ve l' ifica il 1>a. sagg:io d n ll ' a nt oeroti~ 1110 a ll u n el cl i r1 a rn i s 111 o 1) si el1i e o 11n r 1n n l e e p a t o l o g·i ee, . se "..:u a lità co n og·g·ett o r1i cl e~ icl e rio . ir1 p1·i11 P er· la psicnnali si l a e l1 a lità co111pl'e11 - l' i p i o q u est' og µ:etto è l o ·~ I esso eo rp o del ba i11cl e 11n>iJ111nte11Sa qn a ntità d i c·o1icett i diY e r·s; J)er J) in o. J_,' incli vi d n o nm a il J)l'OJ1 t'io co1·po . comorl o r h e e~ sa r a !1preiser1 ta la 01'ig i1'1.r d c ll ' nfrr1e Na rr i!so d elJ u l eg·g·encln. })e'I' 1ct1i ~- 111 e t i> ' f ett iv i t ù i o t e. ~1 i 11 sen so g·e11erico·, ossin. In 11e rio·d o e qt1est a ma·1 dfPsi a zio11e son o cl1i u~ausa esse.r1zin le di ·o g·ni .ene.rg·ia })·s icltjc a . rnai i Nu rcisi ... nio, cl1e }ll l Ò p rr~i ste 1 ·e n ncl1e per Og·r1i 011 e1·g· in 11n1 a nn è seSi. .: l1 nl.e, qnant11n1q11 e nn 1111 i.g·o pe ri oc1o clella vit a . possa deseis sualizzarsi os tit11 endo all o sco110 Il pr in1.o og g· etto d i cl es id e 1 j o est r a n eo i=> l <l se ss u~ll o nn ~no ~ 11r1· 0§:ra t o T.., 'ist into e r ntiro perso11a co11 la qu <t le il hn tn b i1 10 l1 u 11ii1 fl' eprimitivamente. è l' espressione di un hisog,11.J q u cn ti ed ir1 tin1c ielazi nn i, I n lll a (l1·e o l a l1ut1·ii.speciale m a. g en eralizza to, cli e è la st ir1.!n u ce. È u n a11101e 1>1 lltale e Iì·.. icoJ cl1 e ~ i -==od e la ris11ltante di t11tti g li istinti. di tutt e l r <li~ 1 u. co n le ect1 ez ze. con il . u re hinn1 e11to dei 1

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VARIA

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16~6

se!l i, co11 il cull a rnento a ~ont at tn co 11 la pelJe. È un a m or e che 11011 r icl"1iede differeuzn d i sess i· 11n le s tesse estrinsecnq;iou i qual unqt1e sia ' il seeso d el bambino, del r e to p si r-0 JlÌgican1en te a sesso 11~n d efinito . Pit1 tardi q unndo le ca ratteristich e se~ ~ u ali co111 i)I ci ano a clirfe ì'enzia rsi ed a precisnr~i. si i11 nnife·~ta la 1e ncle11za all'amore per il se.... so o,p p·o t-0: jl bamb i P-0 11a ter1 erezza p·er la n1 adre. l a 1·an1bin a l'.)er . il padre. Q nesta i tuazione psicol ogica è . tata chiamata Co'n111lesso di E dipo p er la Sl1a con corda11za con l t.l p ~l ssiolle dell'e1·oe cl el la tl'ag·edia Gl'ec ~1 . il cui teina nor1 dev e esse re· considera to corr.-e u n protl otto cl i fa11ta.sia, n1 n con1e t1n a.11etto vel'o CJl1a11 to palpitantei dell a re~.ltà, Ct•m e lai 1>e1·siste11z t anormu le d el più attivo co1npon ente d ell a se'Ssual ità i11fant ile. In effetti co11 la pl1bertà i d es id eri l egati al co1npless o cli Ecl ipo nsst1n1a110 il cal'attere cli. i1nn ,-era, te11erezza ideale, pl1 I·a rr1 ente sent.in1ental e el1e costitui~ce la p ietà filial e. Qu estct p er altro conse1"\·a qu n 1che caeatte1e d elle su e orig·ini: l'affetto dei figl i si n1ant ien e gener =i.l1nente Jliù tenero ])€' i genit ·ri cl el sesso opposto. D'a ltra• p a r te J,1 te11denza stessa si est1-i11 ~eca inco n. {'i a.me11te ni l)rjmi on1o ri: è l}en n ota la ten<l e11 za dei gi:.i,· ~1 11L• tti p er la donna matura (i11nngin 2 de ll ~l rna·J re) e delle r8_gazze l}e r gli 11 011~ri.11i a11zia11i (i111agin e del J)adre ì .

I

L-..\~:t\O

Il. POLICLIKlCO

Olt1·e a q11e1li accen 11ati la . . essualità infa11t:le co111p ren cle altri i·s tin ti pa rzia.l i, costi tu e·1ti i germi cl i eventuali pe1"\'ersioni. Il b an1bin o inani.f es!a tendenz.e cl1e esprimono la origi :ie de] ~a dis111'0 e del 111 asocl1is1110. quali l1istint<."' d el })OS:Sesso e del 1nalt.ra.t ta111-ento di HnimA.li .e di :i ltri bambini. comie la t endenzn a su.b ire il <1omi11io di compa g·11i o corr.'P ag11e. ecl iillfì11e In tender1z.a a gu.ar(la1 e o a n1ost r aTe g·li o rgar1 i s~su::lli. _;\ll'età di ci11que an11i ci1·ca l' attiYità .. e "~uale ·entra in l ln periodo di lait enza. che ~: p l'lrlun gn fino alla l)Ubertà , epoca n ella quale s i n1a11i fest.ar?o i veri caratt eri ~essu a li. IJn se~s11alità clD. in d t;cisa e diffusa' diventa .co1111 plcta, localizzata , defu1ita ·p er lo ·scop·o cui tende. Tutte le eccitazioni vi sive. tattili, motorie dive11t ano la so .:- gente del })iacere p ..·eJin1 i11a r e, ~)reparato1io p err· il pi acere fi11ale, c11 e ha per scopo l'escrezion e dei prodotti d el la g 1an,d11la genitale. Il don1i11io esclt1SiYo d ella zona ge11itale c-o5tit uisce 11 s e$suali tà n o: m ale. Quando i nve· ce Ja costituzione s-esisuale pregte11itaJe, eh-e è il 1111~uglio di tutti i deside1i possibili. .... tanto da fo r1nar e com-e una p-erYersio11e pol i111orfa, 11011 s ubi·s ce le mooifieazioni involutive

. .

11 e 1 S.l1o i

xxx. FASC. 51 j

elen1eu ti non genitali,

si

Ila, l a pe1'

ve 1·sio11e. T. . a. libido. secoil(lo la i1·. ica.11alisi, domj11 a ed infor ma tutte 1-e manifestn.z io11i della vita 11u1a11a Ln. vita psichica no i n1alc e patologica è la r isultante d P1 contrasto, della lotta tra le te11denze s-essnali ance.strali e le esige nze della Ci\ i ltA.. I sog11i, 1e neu1·osi, le psico'Si, i fatti ordinal'i della vitn, l e mantf.esta1

zio11i a l·t i sticl1e, Iè relig i oni, i miti, le leggeu de ·son o il l)rodotto, l ' espr es.sion e di te11cler12e sess un 1i inco5-cie111i che cercano guadag11are il t<t rn ])LJ. drlla cosciertza., sono il risu] tato della lot ta tra. Ia \i ta istinti,·n e 1e idf>e n1or a l1 . n.

11.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. l )Jo.LL.\

l{ O\'.I::RE

J)OME:'.'\IC'O.

~· ota

di.

a nf J'U}JOlllP.i J i(t

,·11i fa11c i.11l-li 111ila11,.: si. -- :J.Iilnno . Francesco Fo~­ :-;1~ ti' 1!)•),:~. l"1·:RllAXXT"\I I ,l'I : a . ///fU/'U p1·01Jlen1a rii Jlrrl ;c fn a &ooiale - ! Je 111a la·ttie di cufJrr. Xapoli. :\. .Toven e & C .. 192:1. I•'RAXC'ESCJTI l~ . f ,r r r)ne poln1u>1ari. 11elle s fa si da 1:i7·io n:i / 1alic(J. - Rieua, Stabilin1 _.\rti Grafiehe « ~. I~("r11:1 rd i110 » . 1922. FR.\~"C'HlXI Ji" rr .1 P PO. À..>ncbla,s;. nella. pro rinc~io cl i BCJloqn<J.. ll01n;1. Rtnb. 'l'ip.-JJit. Ge11io CiYile.

ru

1~21.

G. (;sternna rlell'etn1oirlr. - Citiè. G. Car>. pelln. 192:2. (";.AY li~J .LO G. 1'u111nri. rari dell'o1ecchio. del 'naso e d (;lla lorin{Je. _.\tti 1so Congr. ~c. It. I1a1in.g .. GAVELLO

Otol. e Rinol., 192'2. Iv. OssC'rpa~:i-011i. ufologiche nella recente epirle111ia d ;. r nc.cfal-ite l etargica. Torino. Silrestrelli & ('xppelletto. 1922. I D. Jfala.tti e pol111 ona ri rd otopat ie. - Tori110, SilVP~tr~ lli l~ C.appelletto, 1921. Io. Co11,sid e1·a:·iot1 i. su.lla interpreta .:·io?ic della pu l.~a.~· ionc del seno ia,t era.le e s·n lla s-in,(J ron1e Grarl en..f.go . · .:-\.tti 1so Congr. Soc. It. Laringolo1 ' -19')') ..,... .

0 -.. :i l..

~

G.\' ELI.o G. Ossc rva.~· loni a 11a t o·»1o-pa to l ogieh e e cl i11 iou-tc..ra Jìe11 ticl1 e :;:uiic sinus'i.ti 'fron tal·i cronir-he.

_·\ tti 1~0 C-0ngr. ~oc. It. T,ari.ngolngia, 1921. Io. fJ.ulla fun~ i o11r> respirato·r ia del sen.o n1asc("llnr e 11ell' 1ton1 o. - rror ino. Unio11e Tip. Ed. 1·, ,r .• ' 1920. :~\'.L\HC)GXA 1)11-:rno . •-.:.apra alcu ni rasi di tu>nori r· r·i·" f i. dcl panoreas. Bologna, JJ. ("~1ppelli, 1g2:L lo. ,..:.u1Tr scoli.osi ;.11 rapporto a.d alou 11 c crfje.: inni rrn a:fi di. inàul c c.n1 1·uroico. l )aga no. J 922.

(:Ìi'no-rn . . .\.ngelo.

~1.\a-OGNA PIETRO. Oon t ributo r rt s·istico

all a. o-u.ra tle-

'7li. a nr11riRm4.. ('~noY<1 . Tip. Rociale. 192.~ .. J o. T~ ltt> rio re oon-t ri.bu to a./.T o ."jf 1ul.i o d.cll a Te ,.,.n.o· 11rrc:tpi/r,rcrr;io11c ne11-c tt>'i-n r . ·Geno\a, Tip. ....:! ""(1• ~ L..., 1 n•')Q l'\ . '..;.v . lo . :.::UJ.f'usn iLeil-r ror1'c11/i n.<1 alla fre quen.;::,a n,1>,lle • ""- '

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urin-a:ri~~.


[1\ NNO

xxx, FASC. 51]

SEL. l O:'\E PR.\Tl •..:.\

167ì

POJ ~ l 'l'IC.Lt\ SANl'l"ARIA E GJURISPliUDE1'ZA. (*) I QUESTIONI

PRATICH E .

(( I11 a ltre parole, rob])}1 ~ù dL' lla Jeg·alizzazio(( ne deYe iiten er ' i ]imitato a qu€j co11corre11t i « cl1e pl'oclu sse1·0 cloct1111enti r ila ... ciati in g itl-· t< ris dizione dive r a da q1te1la i11 ct1i il co11co1·rc SO si eS})lica )>.

LX X V. - In quali casi è necessaria la legalizzazione della firma sui certificati.

l,'obblig·o della legali~zaz io 11e drlln fi1·111<1 nei clocu1ne11ti è J)1·r ~ critLn ~c: l :> L1ua11clo i d ocu n1e11ti , t>e r q11estj 111oti vi, la. 1V ~ezione l1a annul I asi pro cl u e aa10 ill' t e.rrit uri o i1c 11 e on111>1rew. 111_) Itu la i10111i na deliberata dal Con1une e g'li atti la cii cosiel'iztor1e in cni est ende il suo pode l COllCOI' SO . t.ere. l'·u 1·g ·ano cl1:e l i r il ascia . Xe1l caso deciso "i t1·attnYa di u11 certifi-cat.o d 'iscrizion e ri ' a-ciato dul Preside11te dell"l}1·clin-e <lei i11edi~ i . e LXXVI. - Gli e:fletti dell'amnistia in rapporto a i . giu dizi disciplinari. lfl I\' ~ i=izi1 11 e, c.;011 ::;ente11zH. ì n ~)r ile 1923. ìL 210 (r·ic. 'fretto la r, l1a a1111t1llato un co11co1·so all 't1f1.'tt 1>plicc.tzi C11e d t: llè1 co11diziu11ale Q l'a1n11i1ic io di t11edico co11dotto ~) e rcl1ti dal la Cou1n1i!"::-1 in ! . OJ l Ìlllpeù i .~t.::., 110 Hl i' ..\lU lllÌO iStl'aZÌOllB ùi -...io1ie git1clic·1trice era ~tato e.- cl11-::o 1111 0 d ei cu11l>l'21Jdl'l'e Clllei ~Jl U \'\· e<.lin1ent i C] l e Cl'ed a più OlJ-· ' co1Te nti pel' ùifetto della legalizzazione della po1·tn11i agli effetti t.li5ci:1 li n urL :t1r111a dc I i)re. idente dell'Ordine Sl1l certifica t o << J,;1 co11ùa11n a è d ct tn 11 eJ Ia dee i. i on·e d eldi i <:>crizio11 e 11ell' t\_l bo dell'O rdin e della Provi11 (( la I'~~ Sezione. 28 a p1·il e 1923, rt. 442 - inflitta cia alla qt1a le ap11arteneva il Co111une, sede <e c;o11 .la cla u o.La de ll a escc nzio ne cond i zio11al e d el la Con dot t n post a a concor so. È detto i1ellit ct 1101t re -sa. di es;;er e cun d n,n1 1a; l'an111istia, s.e ùecis.i o11e : « lla C.è:i l1Cellato g·li wff.ett i dell n co11ùa11na, 110Il << Co1r1e q11est n <.:o lJ egi l) l1n ri;11'.l tttt<ln1L'lllt' d i« 11u. to lto l'ac;c-erln !11e·1to del l a colp a i11 via i)ece ch i ~1r«1to, sia ir1 sed e co11stlltiYH cl1-c iJ1 • edr ,, n nle e i11 ogni 111odo, l '~.\. 1nn1inistrazion e, p er cc conte11ziosa. l a leg·ali7.z ~ 1zicn1r 11011 i.· u11n t'ol'< i l suo potere a 11tono.mo cl i accer taPe I.e colpe « 111alitù, o~tanz i a.le d ell' a tto. 11u1. t.· 11o r11 1aln1e11'< clf'i s11oi i111p ieg·ati H11cl1 e i11di.pe11den ten1ente '< te ric l1ie~ta con1e co11dizio11e, JIP r cli t' c:.e 11P ,, da.g:Ji acceti.a111enti e da ll e ver1fìcl1e del git1cc po. a fa1·e 11:--0 f1 101·i cl€ll ,1 gi111·isdizin11l) d c• ! c< dici=- ordi11n rio , !JOtè dell e Jlrn11uncie del giue f1111zio11a 1io elle ]o l1a firmat o. lì t'l }'l't'.l U}1J)Oc< <fi."f pt>nalP servi1'si COJJlf' ef Pn1.enri di fa tto ' . to cl1e ivi la fìr111a del n1 e <.l e ~ir110 non sia fncc r>e1· la stia a::ion" rlisc :]JlinarP. se11za essere « cilrr1e11t e co11osciuta. 01 a 11e l la sp ci e tratta « c;hhligato a. te11er conto cli leggi speciali so« va~i clel cel'tificnt-0 di i~ c 1·izi one llPll"alho del" praYve11ute. e che, se poser o nel nulla l o scon(( rOrdin r dei 111edici c: l1 ir11 r~i tl~Jla Provincia ._ 11 to d ell a pen a. i1011 cancell n 1·0110 la colpa n . ·: di R oma, istitl1ito in J:>a se alla legge 10 l l l • <]nesta dec is ione 1·i cl1i r'dl' nn n. particolare deu gl io 1910. n . '. 55. l11eiduzio11e. cc J) eti.o ce l'titicato er a t.uto ril nscia.to d R.I pi-eN i 1111 d 11 b b i o e11e ! a o~ p e 11s i o n e della ,esect1cc si d ente d i d·etto Ordine e doYeYn aYel'e Ya lore zi one delln. co11du..1111a p en u l.e n o r1 eseì·cita aJ pel conl'ol':=;o d i c ui trattasi i1 el ci r condari o cli c.:11na i11.ftue11za g·iu ri dica s nl l) r ocedjm ento die Roma; 11011 dovendosene quindi fare llSO fuori $Cipli nare il1 s-ede fl n1n1ini st r ati va. E' ancl1e u d ell e ci r coscrizion i di tletto 01 .. iine, non 11e f11o r j di ùiscn ~ ion e cllr l" n1nni sti8 11011 esti11« occo1·reva l a legalizzazio11e, e ci r) n i1rescing-11e rai i o11e cl i. ci plinarE>. la quale - co111e, i)e1· ,, dere dalla consider azione cl1e i compon enti altro, l' azio11e civ ile - rimane imp regiudicata. d ella Corruni s ion e esrtn1inatrice e..;;;se11 clo a 11 ~I a 11on ci sembra .esatto dire ch e l'amnistia cc ch e ess i i11 edi ci cl1ir u1·gi. non potevano ig noca11cel Ja g·Ii effetti d ellrz con danna e non toglie cc rare Ja fi r111a d el l)re$id ent.e rl elJ' () rdin t dei rnccer tanien to rlella co lp a in via penale.; nè si ' a.nit étl i d e 11 n. p i-o vi 11e i a . può a mmetter e che. applicata l'amnistia in re N è t' a'rrebb e obie ttare i11 corttrario ch e, coed ci pen a le, l 'Arnminis traz ione s i valga delle " mu.1iqu e, siffa tt o I eycili;::. a -:: i on f' e l"rt -ri.~ h i f sta pr onunzi e del giudicat-0 p enale come elementi « s1ll brcnd,o (/. i conco r so i ridi ~ fi n t a 1n.Pritr' per tut " tì i docu111.fn.ti cLa J11·od:t.1,r si dni cand.idati , cl i fatto per I 'azion e disciplinare. « ç1i.a.cch è tale fonriula geriericn., conte11.u ta nel T: nm11i~tia. .estin g·11e l'a zi on e p ena l e (art. ,.86 cc ba11do clte cos ti tuisce la legge del concorso, cod. pen .) ; n on fn cessare so lta.r1to l'esecuzione (( rV.}'/ l ])U Ò in tenders i se n.o·ti n.Pl se nso con.forrn1' d ell n co11ctan11a, 111n. cancell n q u el r eato e l 'e" alla fegg P f cioè che i do c·ur11 r> n.t i debb o1io Psyr11t11ale accerta~nt>nto t1Pl1 a r rsp on sabil it '1 : « se re /.egrz li-:.:, n fi in q·u ei -':asi i11 cu i tal r f or1n<isiccl1è 1-e e' ·.entua li pron11nzi e p-enali, con1e l e « lità si.a .nel loro ,,.so JJrfscritt o . proYe racco lt.e i11 quella sed<?. 11011 l1an110 })i 11 1

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11

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(*) La ptesente I'1.1bri ca è n ffidats n ll'aYr. Gro\'..\.NXr ~ l'-LV.\Gr.r. cons-ulrntP 1<'!!:1 1<' cl rl n0.;:tro peri ()clico


1G7:--.

11. POLICLINICO ...,

~tJru tL vulore. \'ero c;l1 0 razione disci1)li11n1·e a 111-

u1j11istrotiva l'in1a·11 e ilnr>1·egi11clicata, in (Jl1a11to 1-'. ~n . 1101t abbin per preSUJ)l)OSto l'esisten.za del rr'11fo e sorg·a rlal f atto con11esso; ma tale a.zio 11e .:i deve· svolg·c l'e i ndipc11de11terr1ente clalle lJJ'ove e clalle i1ro1.1t111 zie i11 sflde p·P1 1al e, cuc111C(tte pP 1· effetto rlell«111111i st1 a e dev·e fonclar ~i ~n accertnn1è11ti, i11·oye P ,·nl11t'1zio11i co1n p)11te j n Re cle a 1111 n i l 1i st r (i ti v è1.

Della riassu11zione in servizio dell'impiegato licenziato o dimissionario.

LXXVII -

i111pieg·ato era stFtito non1inato interinal111cnte si110 all'as ... 1111zior1e del titola1·e « da norr,i11.n rsi })Pl' lJllbl)lico concorso)), l/ammini~trazion e corn1111 a l e non indjsse concorso m ;1 riass1111. e in ~eryizio l ' impie~;nto titolare . cl1e ,.., e1·a l) l'ima dim es. o. Ne derivò contestazione, ac1 i.stanza ·dell'in· tc· 1·jno. ll) Potevu l'amministrazione prescinde1·e dal pubJ)lico concorso e riass11n1ere in se1·vizio l'i mpiegato cljmissionnrio? b) F11 leso i1 11 diritto sog@:ettivo d·ell'interi.110 11er · effetto della r1omir1a se11za concorso ~ • ln fi11.e clell'j11terina.to e1·a stal)ilita alla da1n flel·J'esplctamento del 1concorso? N~l caso deci~o si t1·a.ttava di 11n segretario 'fo 111111118 le : n1a le ri. 0]11zioni di. n1assima l'~­ il'U<lt·dano ar1cl1e i n1eclici condotti percl1è l::i <·011<1izio11e giu rjclic a di essi, agli eff etti della 1101ni.na, è perfett<rrrente ana1op:a a q11e1la d ei ; eg1·et ari. I~a \ T Sezio·n e del Consig·lio di Stato, con decision.e 27 a11rile 1923 r1. 121, ha dichiarato che se· lìUQ e. sere rich i i:tm·ato in servizio un segret" 1·i o (o n 1e<I i e o e o 11 cl n t t n) l i eP 1i zi a t o. a n l ag· g·i or l'af?:i ori.e può essere riassunto in ufficio l'i1n11iegato cli.missionario. ·senza che perciò sia , ·iolntçi la norma con ·cernente l 'obbligo del conco l'so; ed l1a sogg·i11nto 1c he tale provvedimento 11011 Yioln a lc111 t lli ri1 to sog:ge1t] ·v o d elJ'impieg«·l i o no1r1 ir1 a t.n'- co11 Pff rti ·i si i10 al l'rs1ì1etamento del cor1co1·so i1er il 111ecl Ps i1no 11ffici o, non l)Ote1Jd o q11esta. clnr1sol;1. oblJliµ·n1·e jl Com11ne H s-0g·l1 i l' P il p1·ocecli mento drl concorso a11zicl1 0 alt r a. forn 1a l cgitti1nR <li i1o:n1inrt. Però. p11r rimanendo ferma 18 legittimità della nor11 ir1 a d e] titolare , l a \ T Sezione 11a riconosciuio cl1P, in tal Cél80, com.p eta ~.ll·'interino quel l rn tt a n1 eri to ecortomico aJ crnale egli avrebbe' avuto di.ritto. ·se fosse rimasto, in s.ervizio per il tempo approssimati,1 amente n ecessario all' rs1) leta m€nt0 del concorso, in quanto l'interino imri e~·nò l a s11a o;pern. per 11n certo tempro p 1es 11 nt i' a 1u ente cl eterm; n abile e prevedibile, 1·icl ntto l)Oi cln 1 Com1111 e i1er effetto d ella nomi11;1 <lrlihe ratn con proce<limento diverso e pi11 U11

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hl'eve cli qnello i)l'evjsto. (Nel caso i11 esan1e fn l'o no assieg·11ati tre mesi) . « I l i·icorl'e nte, clice l a. (lec~sjor1e, JJ11 r ao1111etlc tendo cl1e, i11 li11en cli 1>1·i11ci11io g·enerale, pos1c sano i Comttni tin.ssum ere jn servizi o impie1< g·at i cli1nissio nnri, mostra pcl'ò cli ritcn.ere cc eh e ciò i1 on si a consentito per qt1ei funzioc< Tl é'l.l'i l')Pl' i ,f{ll ali ln le·g ge tHf;Sativamente im- ' cc p .011e il concorso, e che , com11nql1e, una tale " f aco lt ù clebha. r i.sn !tare dai r egolarnenti org·a« nici dell 'ente. • (( o~serva lR Sezione cl1e l a questione sorge n.J)})t1111o pel'rl1è il 1·ego la111ento dell a. lep;g·e e· eom11na le e proYincil.ale, alJ.'art. 94 prescrive (( iJ pul)])lico concorso· (1come per i medici con« cl11tti L P c:l1e snrù hen ra r o iJ cnso d i re'• f{o lan1enti locali che contemplino qt1esta fa1co!tù, e ciò per ragioni cl1e facilmente s.i v ro1np1·.er1dono. Del resto, se esiste 11na dis1 pol< :iz i0rte (l'a t't. 94·) ch e prescrive il puhblico « co11corso, n e s11nn i1erò ve i1e J1a cl1e Yicti la ,. 1·inssnnzio·11e di imipiega.ti g·ià in servizi.o , f. ' 11011 P d nto far rientrare q11esto divieto nella, :, cli :--11osizi one s11 a.d etta. D'altronde, se scop•) " dcl cònror8o è l'accertam·ento della capaicitfl cc (lel 110111inando la capacit à del dimissionnrio i1.01i r in.ss11nto desumesi dalla nomina pre1c ced.e11te e .daJ. servizio prestato. Aggiunga~i ,, cl1e lèì gi11rispr11denza ha, ìn massima. co,, :=-18 nten1 ente riconosci t1to che rà rjammissi•) · « i1e no1i co~tit11is1ce v.iolazione della norma del '\ concorso sancita col citato a rticol·o, sem11re c1 che 1'impi,egato .conservi t11ttora. i requisiti .. occorrenti per occupare il posto di .p rima; «c i r costar1za. c1ue. ta ch e 11-elln Rpecie. i1011 vie<c 11 e contestata. cc :\la v'ha ùi più. Nella Jeg·ge con1unalre n ,, J')rovinciale esiste una disp,osizion e d a c11i in" di1·ettamente si desume la tacoltà della rias,, s11nzione dei segretari. Infatti, nell'art. 167 cc è .detto: « Il Segrie tar io con111nale licen ziato ,. d11rante l' es,perimento e poscia riassunto in « ufficio con o senza intern 1zjone ..... congiun' .. g.e al n11ovo i], preceden te servizio agli effetcc ti ct.el 1com pimento· del pe1 riodo ·di prova». « (Ic1 e11tirn. è l a dis11osjzjone d·rll'art. 33 del te« c;to 1tnico d elle l eg·g·i sanitarie) . 01'a, se ptlD « es er e l'icl1i8mato in servjzio 11n segretario cc l i ceY'.zi rito, non si ved.e i1ercl1 è ciò d ebba. essecc r e \rieta to qu ainfl o, invece, tra ttisi di segrecc tario dimissio11ario ». 1

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B. -· .t\i quesiti degli abh<n.ati $i Tisponde

direttRmente per lettera. I quesiti debbono essere invi::i ti in .lettera accompagnq ti c1al frarncobollo rer In' ri~post::t e' sempre indit1.zz~t~ imper.~o~a !1nente n 1Jfl R edazione del « P ol1cl1n1co >>. vin S1~tin~. 14 - Roma (f>). f ,f' rispoi:::te :\ i quesiti che non richie~ono òi n tti o ~fl(>CL1 li indn?:ini. son o gra tu1te.

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(ANNO XXX, F ASC. 51]

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NELLA· VITA . PROE,ESSIONALE. Cronaca del movimeli to professionale. Per i medici ex-umciali combattenti. Rice,·ia1no : Spet t.

« Policliriieo »,

Leggo nel numero .fS la proposta di conferire la n1etlaglia di volontari cli guerra agli studenti di medicina eh.e «rinunziando a l diritto di essere incorpora ti in Sanità si arruolarono spontaneamente nell'Esercito operante)). · Ritengo però che il limitare tale co11ce.ssione come voi dite - a coloro che si iscrissero a l Corso di ~loclena. sia eccessiYamente restrittiYo, perchè escluderebbe da tale e;oncessione 111olti studen ti di medicina che ebbero lo stesso slancio patriottico e che tuttavia non parteciparono a ffatto al Corso di Modena. Alcu11i infatti divennero ufficiali combattenti seguendo corsi allievi ufficiali ch e si tenevano in zona di guerra; altri, l'>el' ~sse1·<:' di III categorja, otteu11ero di essere nominati ufticia:li combattenti enza ~eguire prima cor .. i specia li e furono ben tosto i11viati i11 linea . bent:hè. come sapete, nella burocrazia militare fossero classificati come ufficin li clj l\f. T., sem1)r~ i11 on1agogio alla III cn tegoria. Se si l'ren<le il nome degli studenti di medi<:ina, ufficiali com·bn ttenti , el1e frequentaro110, comandati, i Corsi castrensi di Medicina a Padova e a S. Giol'gio di Nognro nel 1910-17, mi par e sin questo l'elenco completo di h1tt;:i quegli t1.1d(\nti di rne<lici~'l elle erano in que11 ·e1)0ca alla fronte come ufficiali combattenti. Che fossero <li,·e11tati tn li l>er l'uno o })er l'altro meccanismo cui si poteva giungervi , corsi di l\loclena, c:o1·"'i al front~, domande di nomina ufficia li cosidetti di ~I. '.r. (per quelli appartenenti alla III categoria) mi pare non possa e non debba avere im1>0rtanza nell'assegnazione di una ricompensa c-l1e cleve evidentemente toccare· a tutti coloro che rinunciarono <1 lln relativamente comodo })osto nella Sa11ità, l)er entrare · volontariamente a far parte del1'E8ercito co~battente. Con molti osseqni clev.1no : 1\'1. FlAl\!BERTI.

MEDICINA SOCIALE. Per l'educazione sessuale. Nel recente Convegno Naziouale contro la tratta delle donne e dei fanciulli, tenutosi a :à1ilann nei giorni 28 ottobre-lo i1ovembre ' 192B, in seg;nito a lla _relazione del prof. Ettore Levi, di·rettore dell'Istituto ~ Italiano c'.fi I g iene, Previdenza ed Assistenza sociale sul tema « L' EcL1toazione in rapporto alla vi ta sessuale)), i Congr essisti approYarono le conclusioni del R elator e, che qui riportiamo : «I problemi sessuali debbono assumere nel cam po dell'educazione u11'importanza proporzionale a quella ehe le funzioni ::;essn:i li hanno rela tivan1en'

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tr n ella Yita 1lelrindiYiduo, della fa m·i glia e del1n rnzza. « l~ ·educazione sessua le ùeye rappresenta re perciò una parte pl'eYalen te nell' i11segnamento dell'igiene generica, in qua11to la sessualità do111ina e dirige l'intero ciclo dello S\ilUJ)po umano. « I/edu cazione n1ornle cleYe costituire iu:-:it•1ue l>ase e coronam~nto di og11i over a cli educ:a~i1n1~ sE'~sunle, pur associandosi logicamente a lri.--truzi<111e bic1logica, cli igieue fisica e di profilassi, ~1 <In ' 1n·o1nuovere la soluzione dei problemi sessu nli (indiYiduali, famiglia ri e collettiYi), iute:i;pr-etnndo il ses o come una forza costruttiva della •vitco'l un1n un . «La patologia sociale, nelle sue svariate i11;1niftl~tc1 zioni (prostituzione, u1ala ttie veneree. dt> linquenz:'l sessuale. illegittimità, tratta delle donne l-' dei fanciu lli, ecc.), è consegue n za fatale cli nna tliffu ·a insufficienza cli morale sessua le. « I,a felicità individuale, la st.'1bilità dellt> fn111ig·lie, l'avvenire della razza essendo minacc:ia tP d alle suddette manifestazioui di delinquenza. ~e.·­ suale, l'opinione pnbblica di og11i nazione c·iYilP deYe esser e educata all!1 neceRsità di eombatterlP co11 la massimo. energia inora le e con un'ac1egu;1 ta organizzazione tecnica. « T::i le orga11i%z;\zio11e iul}JliC':\ : a) un\1%iont> iu1n1 efljn tn ecl i11tensiYu di <<I 11('((~ ioue degli ed 11cotori r1 i (genitori. n1ap~tti. n1edici. sacerdoti (li ogni cnlto, j11fermier e, ~eg·rt·­ tnri Rociali, datori di laYoro, organizzatori operai, ufficiali e sottufficiali clelresercito e dei cnr11i ar111ati), eui coHlJ>éte ·di iRtruire i gioYani Ilf'lla fnn1iglia, nella scnola, ecc., in attesa che gli <:'clncatori futuri possano essere ()J>vortu11amente 11rppnrati attraverso l'insegna1nento magistrale:

i,.,,,,

b) itn·' azione meno intensa, 1n,a più diffusa, in riguardo a tutta la coni uriità adulta, v er ren-

d erla capace di a1>prezzare l'i1nportanza delle suddette finalità e ver sostenere attivamente quellt> mis11re che tencl cn10 ad eleYare il tenore di Yit.1 dei giovani, rafforzandone il corpo e lo ~})il'ito . attraverso l;a·zione ben efica cl egli Istituti di cultura. di r icreazione, di edn cn zione fisica. combattendo contemporanen 111ente IP occasioni di cont:igio pF;ichico e fi sico offerte da ll'n u1biente oociale. « 'l'ale duplice :lzione ~arebbe irrealizzn bile se11~·1 il volent_eroso interessamento delle ....\.utoriti1 dn c·n i c1 i pendono gli educa tori attuali, ed i11 pri.n1n lnogo del ' niinistero dell 'Istruzione . da cui i;;i ini;-oca l 'esten sion e dell' inReg'na1uento igienico. con particolar~ riguardo a l 11roblema sessuale, nPJJp senole pri1na r ie e seconlln r it:>. e più specialn1Pn.tt · n0ll'Isti tuto magi::::trale. «Egua le interessamen to de,·e proYocarsi per r1n1·tc degli a ltri Mi11isteri competenti n el campo dt•l lavoro. dell'esercito. tCC., e delle organizz..41zio111 rel}giose e laiche. «Per il raggiungimento di In le complessa :i ?:ion~ dj propaganda rispetto nlle n1nsse, e di stimolo in riguardo ai poteri statali , sarebbe desiderabilt· l:l creazione di una vasta •.\.ssociazione nazion<l lf'. romprendente scienziat i. ed11ca tori, ~iologi, <;iCo·


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1680

lL POLICLI!~ICO

ecc., ave~te, cioè I~ a11torità morale e l 'or -

norui~ti,

g<.1 nizzazione

tecnica n ecessarie a ll'adempimento di un cou11Jito che i1nplica la difesa delle qualità fondnruentali della ~tir11e . · · « Sarebbe opportu110 e d eside rabile che tale azione ~ i S\rolgesse nel n ostro , p àese in armonia col m0Yin1e nto internn ziùnale g ià determinatosi efficaoe1nen te in Éliropa e nei vil'esi c1 'oltre Atlantico )) . •

I

*' * ·X· •

••

· 11 11reside nte clell.1 seduta, prof. Pasini, ed il

pre .. iclente del Cong1~e'sso , prof. l)orro, illustrarono con calde' parole n l la r go" pubblico intervenuto ' .. ' ... . . ' nel Castello Sforzesco, le finalità e l'àttività. svolte dall'Istituto Italinno di I giene, Previdenza ed ..A.ssistenz::i socia le, i11v~tando, con energia pari a lla bene~olenza , i co11Yenn ti a p::trtecipare all'ope;.'a', di difesa soci ale $Yùlta_ dall' Istituto. "

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[ANNO XXX, FASC. 511

aspirazione de lla i1ostra citt~t cli Yetle re finnln1ente e st;.1bil1nente cootdiuati c:cl integr.1ti i già esistenti e be11c111eriti lstituti ci1 tadi11i cli co ltura superiore 1u c.> rc:è la illuminata è infa tica ta volontà del p rof. se11. ~langinga Ili; 'J)laude ai promotori del nuovo Ateneo cl1e torn e rit cli Ya ntaggiq e cli decor o i1on solo clella città ma anche dell'intiC' ra ~nzione, e f ormula il più ferYido voto percl1è la nuoY::t l !nive rs ità che è salu tata ecl accon1pag11ata rln Ila sin cera simpatia della Classe Medica l\tlilaneRe, come dall'aiuto validissimo de lle Amli1inist1·nzjoni cittndiue e provinciali, n bl>in rapida inente n d eccellere in i1obile gara con l<: co11sore lle, n el v~ triotticp intento di p repn I'fl re ge11erazio ni atte a tene r e alta e.d invidia tn la tl'adi~ione glorior.:a clegli s tucli italiani» . Il J>,.es ldent<': BADIXI.

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.CONC<:...) RSI .

f •

lNSEGNAMt:NTO SUPER.IOR.E. •

POSTI VACA!\TI . l

A•

L'Università di Pavia e la nuova Università di Milano.

AnBus (Oaglia1~i) . - A tutto 29 dic . L . 6500 e c.-v. (la 2& indenn. c.-v. se sarà apv1·oyn1:<L la de:] liberaz. in corso e nella ruisu1·a da essa stabilita). JJ '•1 nnunzio della 11uo\a • Regia Università di :J..liBIELLA. Ospedale lnfernti. -- È a11erto il conl.ano - in seguito al }Jrogetto del Sindaco senatocorso p e r titoli e per esan1i pe r assistente nel rere :M.i.:ç.giaga lli esposto il 22 novembre u. s. in unn parto Chirurgico. Età nutssillla 35 a. Rca d. 10 genri11niont:}; che n e tabiliva ampie e salde basi, denaio 19~4. Assunzione serYizio entro 15 giorni dal.cicle11clo cl1e compre nde r-à tutte le Facoltà - ha la notifica. Per schiarime nti rivolgersi a ll' Ammigenerat.c> . 11n viYo lnnlcontento , nel corpo insegnannistrazjo11e dell'Ospedale. te de lla Yicinn "Cni,·ersiti,t di Pavia. I professori e A PHALBA (e l'C7Jt uIl(/.). Scad. ore 15 del 31 dic. cli qu<:>~ta 11anuo tenu to un'adunanza nell'Aula lVla: Vedi fase. 49. gn n de ll'.-\te1)~~ > ecl h1'1 nno votato il seguente C.\:-SAL\'IERI (Oaserta). L. 6000 e due c.-v., due . .. () rrl i-nr cl el gi-Orno : qui1HJ. d eci1110; obbligo della resid. a non oltre 2 <l. Il Collegip dei 11rofessorì dell'Università <li kn1. tlnI centro abitato. Scad. 30 giorni dal 23 nov. raYia, con~iderato . che la nuova Università di lVliCASTELlfIOREN'f I NO (F'l ,r enze). - S cad. 31 dic., 2a lan-0, r om pendo la ~apiente millenaria tradizione cond.; L. 6000 e 4 qninq. clecimo, doppio c.-v., inlombard a ch e og11i l8tituto di a lta cultura non l'idenn. cav. Scad. ore 17 del 31 di·C. E tà lim. 35. peta gli antichi, si v1·01)0ne_di fondare quelle stesServizio entro il termine che sarà indicato nella se Facoltit e scuole cl1e già esistono in Pavia ; conpartecip. di nomina, sotto pena di decadenza. si(Je~~to che l'attu<1zione di questo .p roposito <.:ol C HIUSI IN CASE ~Tr~o (.4re.z zo) . Scnd. 31 dic. dar 11'7~ta ad un ii111 tile .doppione costituirebbe uno Due condotte (Capoluogo e fraz. Biforco) residenperpeJ.'01 del p11bblico <lena r o c~n g1·a"'re danno clel~iali: I.1. ~000 e un c.-,r.: L . . 2000 <>avalc. : quattro l'economia e della -cultura nazionale, dà mandato quinqu~nni decimo. Ri\'olgersi Segreteria. al Rettore di fare presente a l Gove rno la situaDr::~ro~TE (Ou.neo) . 1Scnd. 31 dic. Direttore zio11e, ,ed invocn r11e nn/ aziolle corrispondente ai Osr.>eclale Civile . Rivolge r si Segreteria. · ., ues1K>sti principii >> . •I -'• • ESTE (Padova) . Oo1igregr1z . di Carità . - Chi.. "'~· . rurgo primario p. l'Osped. Ci\. ; L. 6000 e c.-v.; • 8 trienni ventes. Scad" ore 17 del 15 gen. Età lim . * ** 40. Prova bie11nale. Docum. alla Presid. In verfetto cont ra', to èon il tleliberato di cui FELTRE (B elluno). - SCèld. 6 genn. 3° rep. L. 6000, . sopra il Consiglio del!' Ordine dei Medici della due c.-v. , cinque quinq., L . 3500 trasp. Proyincia di l\1ilano ·i11 u'na seduta del 29 novemGENOVA. Opera Pia D e F'errari Brignol e Sale bre 1923, udita la re1n'1.ionè del Presidente dott. Ba(Ospedali Galliera). - · Ai11to chirurgo e aiuto medini st1l convegno tenntosi p:er inYito del' sen. Ì\fandico : T1. 5000: In urea da 4 <l nni; e tà lim. 35. Asgiag<11li il g iorno 22 ilo, embrc per la ·convenzione ' . • si<StentB 111edico : J,. 4500 : età lin1. 30. E~rimento r E:' la ti"'•l alla nno,a· R. l'Tniversità di Milano, ha annno. '.ritoli ecl esan1i. C1 urri.c ulum 1;itae. IstanYotato ull 'unanimitit il seguente za. c1ocn111011ti e titoli alla Segreteria (via Ales, i Or<liJ1 e d el giornn : ~a ndro oltn, S - Ge110,·a III). Scad. or e 12 del . «Il Consiglio <lei11'01"çline esprim e il suo vivi::>0J ùic . ('hiedere annunzio. L EXOL.\ ( Ocise1·ta). Scaù . 31 dic. Pei p overi stino' compiacime nto che c-0lla creazione dell'Uni\ e t·f.:ità :Mil~n e$e \eu (')·a a tradursi :in atto la viva ' f;. GOOO. Chiedere bando concorso a l Comune. I I '

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!ANNO XXX, FASC.

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SEZIONE f 'RATJCA

(Berga rno). Consor. con Ambivere; all'll genn. per e-ire.a 1000 pov. su 3574 ab.; pianura e C?llina; J;. 0500 bltre L. 1200 c.-v., L. 600 MAPELLO

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u1f. san., L. 600 tras:p. Chiedere anntmzio. PATER:XO DI A.t~CONA (A1ioona). - A t11tto il 31 <lic. Ab. 1455. I1. 9000 quota globale, oltre c.-v.; 00 '}~ dagli abbienti; 'L . 500 quale uff. san. ; L. · 2500 -cavale. obblig,1toria. Abitaz. dietro corrispettiYo L . 60 mens. Ser-r. entt'O 40 giorni. Po~TEBUGOIAXE~ , E

Scad. :ll genn. 2a concl. L. 6000 olt1re L . 2000 cav., L. 400 st1ppl., doppio c.-v. ridotto del 34 %. · In corso miglioram. PRovvxoENTI (Oan1pobasso). - Scad. 22 dic. Abitanti 72-:1 senza frazioni . L. 4700 (sic) per una trentina di famiglie povere. Il comune non ha altri sanitari (sic). QuILI.\~O (Genora). -- Ja cond.; J_,. 4000 (s·ic) :I)Ci pov. del capol. e òi ·tre frazioni (circa 100 fan1. povere); L. 200 (sio.) per alloggio : I>. 500 (sic) per mezzo trasp.: 1 c.-v. nella misura di L. 1200; tre quinq. d~cin10: Re uff. san. L . 300. Scacl. ore 18 -del 2fi clic. Età lim. 45. ~rv. entro 15 giorni (sio). RoccASTRADA (G ross·eto). -- Due condotte pel e<lpoluogo. Scad. 31 dicembre. J1. 9000. VICEXZA. R. Prefettura. Ufficiale sanitario-1\ile-Oico capo del ca.poluogo; r~. 12,000; aumenti triennali: indenn. di carica L. 2000; caro-viv. Scad. '31 gennaio. Rivolgersi alla Prefettura·. VITTORIO VENETO <Trrviso). V Repnrto. Scnd. '29 dic. I.1. GOOO e inclenn. c.-v.; I,J. 2500 mezw trasp. con obbligo cli c·nv<lllo o a11tome:T.zo: 3 qni11queru1i deci1uo. Etìt li111. 4.0. RerYizio bien11ale in Ospecl. o co11clottn . .1~,·ic11r. Abit. 20!>1 C'onrentr. e 1193 ~va rsi: poveri 12:t7. Residenza nella fraz.. di S. Giacomo. (L1.1ooa).

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CONCORSI A PREMIO. {·

bnndito. pl'esso Ja R. Università di Roma, con la rendita di r,. 82 rnila, racoolt.a òa colleghi, ammiratori e discepoli per onorare il prof. Ettore Marchiafava, lln preu1io biennale in anatomia patologica e patologi~1 sperimentale, intitolato F'onÈ

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dazion.e Ettore Ma rclliafava.

'Le clomnnde di ~u1missi one al roncorso, st1 carta bollata. cla T1 . 2, ac:curupagnate dal certificato di laurea i11 1nedicina e chin1rgia e dalle pubblicazioni, debbon~o essere .v 1·ese!ltate non p iù tardi del 31 dicembre 1923, in~ien1e a l c1trricul um vitae. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE I

Un ..1 comIDissioue i>resieduta dal prof. Pestalozza e c·omposta dai r>roff. Donati, Perez, Dalla Vedova e Cc'lpasso hn nccordato la libera docenza in Pat. <'hir. al .dott. Vittorio Ghiron che svolse il tema : « I...e para tiroidi in ch irurgia» . Rallegramenti cordiali all 'ottimo collaboratore ed amico. Il dott. ca v. Gnt>ti1110 Prunas-Tola da Gallinte (Novar:1) è 11omina to eon1menda tore nell'Ordine <!ella C'<>ron:1 rl 'Itn lia.

1681

NOTIZIE DIVERSE. Per la Sanità pubblieà. l\1entre andiamo in macchina, si annunzia che il Consiglio dei Ministri ba in esame una legge per l'ordinamento della Sanità pubblica; essa comporta provvedimenti impoutanti : per es. si rafforza l'azione dello Stato n tutela della sanità pubblica : si riforma la costituzione del C. S. S.; si attribuiscono obbligatoriamente alle Province alcuni servizi che rappresentano interessi interco1nun.:'1li e che possono con maggiore efficacia es. ere disimpegnati dalla proYincia, ad es. i laboratpri di ba ttériologia ed i seryizi antira.b ici; si dà facoltà alla Provincia di integrare i servizi saniL1 ri che i Comuni non ono in grado di esercitare; si fa obbligo ai Comuni di compilare gli elencl1i degli aventi diritto all'assistenza gratuita meclico-chirnrgica-ostetrica, alla so.tnministrazione gratuita dei medicinali, alle prestazioni gratuite dei veterinari municipali.

Nuovi ordinamenti d('i comuni termali e climati<'i.

II 1° settembre u. s. ebbe luogo a Parma una seduta del Gruppo di competenza per la ~1edicina Sociale., presieduta dal J)l'Of. c.o mm. Umberto Gabbi èlella R. Università. ' renne fatto voto percbè. in occasione della Riforma imminente della J,egge Comunale e Provincia lè: a) si stabilisca una sr>eciale organizzazione ed amministrazione \1ei Comuni termali e · climatici in rapporto allR loro specifica funzione. facendone una. particolare figura gi11ridica nel cui ordi11amento l'elemento tecnico sia preponderante (Gruppi fascisti di competen7'n); b) che tale ortlinnu1ento contempli anebe la necessità che ai Con1nni termali e climntici siano èoneessi tutti i mezzi per esplicare più facilmente la soluzione dei problemi irt ra pporto al loro sviluppo e cioè che: 1) siano concessi 1nuh1i di favore; 2) si impongano piani regolatori a.p plicn ti senza le limitazioni · nnro~ticbe di popolazione (IJ€gge di Napoli): 3) si concedano indennità rela ti,-e n Ila espropriazione dn su bordil1arsi a lle disposizioni specifiche per il risnnamento (~gge di Nn poli); 4) che per ln tassa di soggiorno si ritorni alla le?:ge del 1910, e cioè che essa sia intern n1ent(-l <leYoluta alle esigenze della sorgente termale o della zona ·climatica.

Inaugurazione di un eorso per assistenti sanitarie della Croce Rossa. Il 3 corr., con grundf' sole11nitit ebbe ll1ogo, nel1'~ ula dell'Accademia l\Ie<lica di Roma, al Policlinico Uµ,iberto I, l'ina11p:n1·nzione del VI corso per assistenti sanitarie della C. R. I. Aprì la seduL1 il i1rDf. ...\scoli. direttore della Clinica ~ledica, il qunle vronnnziò elette parole snlli1 missione dell'infer111i(\l'é1 profes~ionista nella fn n1iglia e nella società e i;: i n1o~trb lieto e:he questa eletta schiera òi donne rnccolg:n intorno a sè sempre nuove reclùte del bene. Rispose ringra7.iando ll , sen. Ciraolo. presidente della C. R. I. Parlarono a11cl1e il prof. Ettore r,~,·i, direttore dell'T8titnto·1"Cl fg-ie11e e AsRh::t~nza ~

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1682

LAN~O

IL POLJCLIN!CO

sociale, e la. 111arc:l1e. a di ~rn rgia11i, c1eleg.a t.a ge11erale per le infer111iere. , Assiste vnno alla cerimonia molte l">etsonaliti'l del mondo medico e n1olte signore dell'a1·istocrazir1 l'Omana; S . M. la i:egina. era rappresentat.a dnlla contessa della Triniti'l, dama di Corte.

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~io11e

i11co1«1ggi il gruv. ~ c-oufo1·ti <lell;-1 ~11.:_t Htiwn . 110 cli ~anitari, cres<.:inti i1lla l'\Ctiol<t df'l G1Lnl<li, cl1e rin1angono i11 atti Yitit di serYi7-io animn ti c1n 1 fervore <.li <:011tin11arn0 e 11er11etunr11e 1'or>.e1·;1 inRigne. .G. P.

In onore del Golgi. Un'offe1·ta aJla C. R. I. Nell'anno 1922 presso gli I·stituti cli ( liui<:a ~le­ dica, di Patologiù l\leclic:a, cli Igie11e ~ hlecli<-i11n Legale della R. UniYersit~t cti Rornn, sotto ln ùirezione dei .p roff. Ottolenghi, Ascoli, Sana1·0lli r• Zeri, e sotto g li aui:;pici e col concorso dei J.\linisteri del T"nYoro e d€lla Guerr,a , della• C. R. I., del • Comune di Ro111n. si svolse un corso ·d i perfe7-ionamento allo scopo òi preparnre i 1nedici ai nuoT"i ~ompiti inedico-sociali, e a llo stu·d io e alla risoll1zione pratica (lei p1·oble111i riguardanti la n1edieina del Lavoro. . f;a C. R. I . che gi~t ayeva orgnnizzato negli anni precPélenti un proprio cor so di l\ledicina clel Lavoro diretto (la l pr-0f. A . R n11elletti, cl1e poi venne fu o con quello ufticialf\ predetto, mi~e a disposizione del t)rof. Ottolenghi per il 1923 In som1na di I"'. 1000 ~ titolo ,di a1>poggio ruornle e n1ateriale, propo11enclo che tàle somma fosse destinata a costituire premi fra i medici della C. R. I. cl1e fossero riusciti iuigliori agli esami fìnnli. I.1a Direzione del C-Orso, riunendo questa ed altre somme ricevute per il n1edesi1110 SCOJ?O, nssegnò i seguenti premi : 1) dott. Di Doma l~ietro, L. 1000; 2) dott. Nebt1loni Antonio, L. 1000; 3) dott. Zucchi Guido, L. 500; -l) clott. Scnrz,occhio ' Bruno, L~ 500: 5) dott. Colnelli I~iagio, TJ. 500; 6) dott. Del Duca Giusep11e, J1. 500. 1

( 'n11 !'Ol~n11iti\ si 5yol:::ie il :tJ 110Y. <l 11' t•11iyp1·:·dtà di l',11·igi In ceri1uonw .v er il eonf0ri1nc11to tlel titolo <li dottori honoris causa <lcl otto :scienziati stra11ieri, tra i quali il 1-\€11. Ciolgi, cl1e inte1·yen11e· 1 1.t-r~o11al1ne nte alla c·E'1·iu1oniu e l'i<:eYl!tte 11 clir lon1n OllOl'ifiCO (lalJP lll<lni del rettore 111:\g·nifiCO t ra grn i1cli n111 lla U·Si. II J)rof. l{oger, <lec:;\ll<) clell<t I1,,1c-oltit ùi n1eùicinn, esvo11endo i titoli <.lel sen. Golgi, v1·oft'~soi-e Oll()l',<ll'Ì() cli istologia ~ vatologin genern le a ll'UniYèl'. itit ùi Pavia, insignito µ:iit <lel premio Xobel, • ricortlò i v1iru i c:la ~~;ici st11 ùt pn l>blica ti clèl l (lolgi i1el J872 n soli 29 anni, sulla l:'truttu1·a <lel sistema i1erYoso, c-11<? YeniYano ,a <-<1JlOYolgere 1 e:o11cezioni tra(liz,io11n li i11 1na t<..\ria etl a1>1iYHll<) nuoYe e più feconde ·y ie ni rie:erca tori, le q11nli - :-;u1)era te le ov11osizioni inizi;-1li - doYevnno condurre alle conqni~te ree011ti. Il r€ 1n tore si Roffer111ò ti illustrare la l)l'Ofo11da ed orga11ica origina li til de Ile iclt>e aft e r1r1n te cln Golgi sulla str11ttt11«1, ln fu11zione, e In i1utrizione del sistenJa nervo~o. 1

In onore di Vierordt. Il 13 i10Yembre ha. festegg·iato n 'l'ubinp;a il suo 70<> co·m pleanno il prof. Het':lll.<11111 Viel'ordt. notissin10 per la sun « Introdu7.:ione alla J).e1·ct1ssione ell ;1 ll'<1R<:olta7-io11f\ » elle 11n 1'aggiu11to Ja J(la edizio11e.

· Il prof. Tito Gualdi lascia la direzione dell'Ufficio . Commemorazione di Agostiuo Bassi. . d'Igiene di Roma. In questi giorni il J)l'Of. Gualdi è stato, a sua richiesta, collocato a riposo. Nell'abbandonare la Direzione dell'Ufficio d'Igiene della Capitale, che egli teneva da 30 anni, ha inviato <11 C-0Jleghi dell'Ufficio llna lettera in cui esprime il suo rammarico per il distacco e la sua· gratitudine per la valida coopeFazio11e costantemente a'1 uta da eissi. Sono ben note ie b~ne1nerenze che il Gunldi, scienziato e medico illustre, sepl)e ottenere 11el' virtù di lavoro e fol'z.a d'ingegno i1e ll'asp1·0 e <.lif:ficile ca1npo della difesa · sanitariè1 cittadina. Non v'è in Roma. 01)era igienica nè può ricordaTsi e11isodio sanitn rio che non sia legato al nome di Lui che, nelln ~na inoclesti<l, volle sempre dividere c:on i Col1eg·I1i dell'Ufficio g li onori cl1e Autorità e cittadinanza ron1an<1 11iù volte, meritatamente, gli tributarono. Ed nnc:he ora, nell'abb:tn<lonare l'Ufficio che riassu111e qun nto di buono ft1 fatto per rendere S<111a e sa lubre la b ella ittù, Egli, enza atten(lere jJ doveroso e ,s entito 01n.a ggio C'be l a famiglia S<lni taria. ·m unicipale s'nvprestn n 1na11ife8targli. ha -voluto ver vri1no indirizza re a que~ta il Suo fraterno ed affettuoso saluto. Auguriamo a lmeno che le necessit;à econon1iche dell'eccezionale mome11to, non -conducano alla dist1'U1jone di quanto fu creato con diuturno sapiente laYoro di J)iù òecenni e che l'Amministra-

...

P e r inYito (lella Sucietit Italiana di Igiène, il dott. Peric:le Cc:\ 1·lini 11.a co1nmemora to a Genova, i1ellii « Se:n ola <l'Igiene Rocinle », il centoci11quantena rio della nascita di Agostino Bassi, fonclatore clelln dottrina J)O l'assita rin, J)reeur~ore di ~~1111nel­ weiR e cli Pasteur.

. Nel campo giornalistico. Il nostro a·m ic:o prof. Paolo Gaif;1mi bn nsRnnto la direzion e della riYista (( J"'n Clinica O· tetrica )), f o11d;1ta dn1 con1pianto pl'of. F. r.,a Torte e destinata <1 cliffo11dere e aggior1111re t1·a i i11edici pratici le ro110 cenze di ostetrie:in, ginecologja e pediat1·in. Il vrof. Gaifami iu111ri111erà inclt1bbiè1ll1e11te un poderoso impulso n'1 veccJ1io e glorioso periodico, che vnnta un venticirtque11ni-0 di Yiì.<1 ('ou1bnttiva

e feconda .

* **

]) so L'ta a Bologna la ri visb1 1ue,n:.;i le « Il ra.diun1 )), cli n spetto e formato mode~ti, u1;1 di buon coute1111to. È <liretta clal ·p rof. A . :\Iasotti.

***

l'I « :\1eclico di Don1nni )>, 01·g<1n o clell:1 Fe<lerazione degli Studenti <li ì\Ie<.lirina di Jl<l lermo, rii::;ponlle ~Ilo Rpiri to d 'i11tra1Jrenclen~a e a u rln cin,


[ANNO XXX, FASC.

51)

SEZ IONE I 1 R...\TI L',

operosità e :fierezzèl, <l(~i goliardi dei tern1>i n novi: intende, come dic·l1ia 1·;1 j 1 l)l'Of . ~Ianfre di , essel'e una palestra di n svi ra zio11i c·he ffi vre1)<t rù 11 o a diventare fattori clj progresso n el1n Yita nazionale: 1111 mezzo di cleY:1zio11e ideale v~rso la 111a~·­ giore ,~a1-0rizzazio11 e. cl<?lla llU OYa Italia nel enrnrpO igienico-sanitario : ~i l)rovone anc-lle cli C'oll1pie1·e o.vera di affr atella mento tra i futnri u1~clici cl'Tt.1 lia . Auguri!

Corsi pratici di fototerapia e diatermia. La « Qt1arzlampe n Gesellschaft m. b. H . » d i \

Hana u, c'informa di a vere orga11izz<'l to clei corsi pratici di terapia ultravioletta e di diater mia, affidati a l d-0tt. Fern10 ì\Iascber1)a. reputato sp0cia lista; dureranno n11a settimana eiascuno. Un cor$O per la fotote rapia comincierà il 14 gennaio ed 11n-0 })er la diatern1ia jl ~2 gennaio 1924, !)l'esso la ede della Rappre enta nza : B astioni Garibn Idi, • n. 3. :\Iilano. Ta~sa cl.,isctizione ai singoli corsi: T..1. 100. Per schiarime11ti ecl i scrizioni ri.vo lµ:èr si all'ing· .._ . ~Ii chele .Andreini.

Un'importote pubblicazione.

,

~i110 dal 191-!

il prof. l\I. Cardini, della R. Unive rsitil di ri ·:1. i1t una s11a Vita cli F. R ecli, scriveYn e:he un i1oteYole giovamento alla c:onoscenza d el R e ùi Hi i1orterebbc\ «Re fosse per iutie ro pubblicato quell 'insie 1ue <li ricorcl i 7Ja rticoln ri come li chiam<'l l'a11torP. i11 eni Iler mezzo secolo - dal 1 0 luglio lfi-17 <11 <lì 21 gen11n io 1()97, cioè circn nn m~se e inezzo innanzi :llla s11}1 111orte ~g li F:<.~ ­ g11ò n otizie cl 'ogni ~ol't.èl, cla quelle co11ce1·ne11ti lo stu dio. a quelle clelle l ,in n1in11te RJl~se ». J-\ 1 2° C'o11gresso (li Storia r·ritiea delle Sci0nze iueclicl1~ e 11atnrnli, i11 Bolognn <1!>22). il rn·of. A. C'orsini. d el R. I ·tituto <li f4tncli ~n1)eriori cli Firenze, Ri augurò chC' i1el 1 !1~() 11011 <l ovesse l>fl si-,;1:1 re inosservato il terzo ce11t('n<11·io <le11a na~cit;1 del R edi e di~se che l;-1 pnbbli('a7.i11ne di lllèt11o~c·ritti anc:ora inediti e llll<t 1>iù n1o(ler11a ed estei..;a <1P~criz i o11p d ella ·na Yit.i e delle ~ne OJ)€re rit<?n )vn fo~se la Iliù degna e più nLile IJ1aniera cli r·ollllll·PHtorazione. El)bene, Ol'èl il dei..;iù0rio sopra ric:orda to sta i>el' e~&ere ~odclisfa tto in 11H r te a lmeno. Ra ril ora l)er l a i1rin1n ,·ol t<l Jn1bblic:;-1tn inte ra , a éura del dott or l"'go ' riyiani cli Arezr,o, nel IX volu111e delln Ooll a nri cl l pub bl ica:i io11,i storich e e Z.rttPro rie a·r e-

tirie, la «Vacchetta)), cioè il T;ibro dei Ricordi di Francesco Redi. preced11to da 11110 stn di.o 8nlla vita e sulle opere del ~on1mo medico. poeta e lette1 ·ato a r etino.

Sanità e igiene pubblica negli Stati Uniti. 01' è q u.alche te111vo. il direttol'e clell<l Sanità pubblica n egli Sta ti Uniti riuni i11 confere11z.a i capi delle Universitit. i deeHni della F;1coltà medi-

che e le notabilità dei ser\izi di sanità (' d'igiene p ubblica, per preordinare un p iano di azione dir etto a llo s·v iluppo di questi servi zi e alla ed11cazione del persona le i1eceRRari-0. Att11;;1lmente i Yari ~·er,izi di sanità statale sono diRi1nr,egnati da lH,000 per R01\e, e s'incorte in una

1683

~vesa

n1u1ua l0 di 2.5 n1ilioni cli dollari . Gl'interYennti, dopo di ·cu ssio11e, conyennero nella necessità di lJl'OlllUoYe r c e for1nare una buona coltura 0011 ' ~olo tra gli ~pecia li sti in sanità e igiene l)UbbliC<l, n1a a nche tt<l i medici pr atici, a ffinchè questi i1e diYengano coadiutori. ·

Visita di medici spagnoli in Francia. Dodici professori delle Facoltà mediche di ~la.. clrid, di Siviglia e di Salamanca,' accompagnati da due giornalisti medici e capitanati dal prof. Re('H sé11s, c1eca110 della Facoltà medica di Madrid, l1anno vi ·ita to le Facolt~t mediche di Parigi, Bordeau.~ e Tolosa, <love hanno tenuto delle conferenze e son o stati accolti da manifestazioni di oordialità e cla feste. L~t visita venne resa corue calllbio di un'altra di medici france i, capitanati dal decano della Fnc-oltit medica di Parigi,' vrof. R oger, a lle Facoltl1 · 111eclicl1e spagnole .

Limitazioni delle iscrizioni nelle Università norvegesi • Nella Univer sità di CI1ristiania il nu.m ero delle i.erizio11i al prin10 an.n-0 di n1edicina è lim itato a nO vosti.

Chiusura di Ospedali in Germania. Durante il 1922 vennero chiu.si in Prussia 45 o. ·pedali, a causa delle difficoltà finanziarie; tra C1-;Si sono compresi 9 ospeclh li privati con 1049 letti nella sola Berlin o. (Jo11r11 . .:l. Jl. A.).

Falso medico. È ~tato

tratto in arresto, in Roma, per usurpazio11e cli titolo, tn J Francesco Trussia n o, di anni .;~, cla Trieste, il quale, spacci1:1ndosi ,p et professore in medicina, si era in breve creata una vasta tlie11t ela. Somlllinistra va ai clien ti liql1idi e pol,·eri cli sua e-reazione, per cnre orneopa tiche.

Il prezzo del sangue umano. I g-iornuli narra no che, in seguito a lla trasfu~ iin1e cli 1 l.i tro ùi sangue in u1u1 donna gravemente è111emiz:r.a ta, il marito, un ricco negoziante ame-

rica110. di nome Hillinrd, intendeva compensare la clonèltrice, signorina Sanf~rd, con 5 dollari; n1a il 1.'ribn11ale lo ha condannato a J)ngarne 2500, equiYnlenti n circa 60,000 lire. C'è cla sco111.m ettere che :--i trovi ad acquistare il sangne nn1a110 a nche per n1eno.

Statistica degli stupefaeenti. Ln Societù delle Nazioni h.a r igorosamente coucl;1 n11 a to l 'uso degli stupefa c:en ti in tutti i pa e~d ciyil·i zzati. Una st.atistica ha stabilito che il con~nn10 degli ., tupefacenti è così calcolato per abita11te: Italia 64 mmg.; Germania, 128 mmg.; Port oga Ilo. 111; 'Paesi Bassi, 226; Francia, 194; Sta ti Uniti gr. 2,232, trentasei volte di più d_e ll'Italia. I11 India la produzione dell'Ol)Pi<> è inonopolio dello Stato, che nel 1919-20 ne produsse 900 tonne Ila te circa. \


Prof. dott. LEONARDO DOMINICI Lihero docente di Patologia Chirurgica, di Clinica Chirurgica e 1\i!edicina Operatoria nella R. Chirurgo Primario negli Ospedali di Roma

Gniversit.à di

Roma

Compendio di Semeiotica Chirurgica Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI.

·Ci permettiamo riportare qui di seguito du ~ recenti giudizi espressi su questa nostra edi• z1one : ,

« ~a.lt1tia.mo eon com1)i<tciu1ento 1<1 I>l1bùlica,zione <li ql1Psto mH1111<1le cli se1uei(>tica. chi« 1·11tgiea., cl1e riempie una la c-l111ai nella, letteratl11·a, cl1ir'l1l'g·ica itn.li<i11a,. Con l«.1.g;ione scrive « l , r\.r.Es~ANDRI 11ella prefa.zio11e che la sémeiotica. è la clticl·''e <lelln. cli11ica, C'O~iccbè senzH « c1tc ,·enga sistema.t i z,z ata la ricerca dei si11tomi, i1on s' imi)a.rrti nel 011ie11t<:1rsi fra le cliffieoltà « '1E-11le · rliag11os.i. Nè l 'esame ol)lliettivo 11a, p~1· ù11to oggi della sua in11>01·tc1nza pel'c11è si sono « i11olto ~'1 ilup1)ati i mezzi a11~ili :1 .ri di rliagnoi;:;i. Chè a.nzi è neceR:-iHl·io f<ll' intendere agli « :-:t11<le11ti delle chir11rgiclte cliRci1)line qt1a.11to sia erroneo l'indi1-;,zz<) cl1e tende a metter·e in « :-·t.ic·o11(la1 linea, l' esame clinico, il qua.le resterù1 Rempre, 11ella praticn q11oticlian<1 tanto pit1. « il fo11dame11to clella. diagnoRtica. « Il Do1'11~1c1 uel l"lllO t1·attc1to non dimentica c·erto le ricercl1e •li laboratorio e tl1tte le « alt1·p inclagi11i Sl1't\Si<liarie, ma. dà, gi11stan1ente il r) rimo J>osto a.ll 'e~<im e cliretto metodico « cl(-lll'c1mmalato <lffermando il principio che il chil'111·g·o, ~oltanto clo110 a.ver e~eguito 11n « C<)lllJ)leto ed eRa.tto esame di1·etto del ma.l ato, lJllo ricorrer e ;.igli ps~1n1i <li \ labo·i~atorio per « eompletare ecl e,~e11t11alrue11te co1·regg·ere q11anto ha cle'Clotto dall 'e-~nrue c·linico , e che questo « co:";i itt1isce sem1)re la parte e~. ·enziale e fonclame11tale clelJa Ren1eiotiec-1., spess'o s1rfficie11te « lH.:· r sè solo a, fa.r ei git1ngere <l.lla dia,g11osi. 11egli <:1 ltri c:-1si p1111to <li partenzc.11 e guid<l « <1Plle iicerche con1plen1entari. ' «Con ql1e$ti concetti. il trattato è cli Yiso i11 d11e r)aii·ti ~ lè:t 1)ri1nn cl1e rigll<ll'(la. l'esame « t li11ico . (anamnesi esame ol>biettivo semplice loca.l e e g·enerale, ei-:ame ol)l)ietti,To ·c·o n meto(1i « st1·umenta.li, esame della f1111zione dei vari organi) ; lHi seconda cl1e tig11a.1·da g·li e~ami di « 1ill)o1·ato1·io (delle ori11e, del ~angue, del liql1iclo cefalo-rachidia.no, clel 811cco g<1.. trico, clelle « frri. de 11' espettorato (punt11re ed operazioni esr)lora ti ,.e biopsie). e< Ogni capitolo è s'lol t<) co11 chiarezzc1 ed in n1o(lo completo co~i e cl1r nPll .in ..ieme l'oper~1 « l«l .~·g'i11ng·e con1pleta mente lo ~copo c.h e 1 a11tore si ·~ prefi~so ». 1

tDall ' Archiv io I taliano di Chi1-u1·gia, diretto dat prof. ~IARio DONATI , Fase. . I , Vol. VI).

« ·~ella prodl1zione lil)rn1·ie:1 llltima. ed in specie fra le opere che mil'<lllO alla scuola ed « nl l)llbblico medico in g·enere un libro r1chi amrti la nostra attenzioile, il Cornpe11dio, di se« ni,r io t ·ica ohiru,rg ica del prof. T..1EONARDO DoiVIINICI. va.io.r oso allievo dellni . Scuola di Roma. « ~e esso è dedicato particola.r mente a lla colt111..a cl ei giovani st11denti che 1)osso.n o tr·ovar,ri « ql1c111to di tecnica semeiologicn, si richiede <ll letto del mal<.1to per la, s11a compl etezza e « J)Pl' la precisa e rigor·o&'li disposizione della u1a teria può es&ere di i1011 11oco a il1to a. qt1anti « ~i occupa.no di chirurgia. Il divisamento clell''-111tor..e è lode·v ole pe1·cl1è l1a fatto cosa egregia « eolmando una l~tcuna Rentita nell'Uni\er. ità Italiana ove le bl1one eò t1tili ope1~e didat« tjcl1e scarseggiano . Il libro del DoMINI CI è tn,nto l)Ì Ù l)rege,·ole in .qt1anto in non molte « ll<1gi11e ha sapt1to raccoglie1·e tutto ciò elle è strettamente utile tralasciando metodi messi « <ln l)<"Lr1:e dalla critica ed esponendo -con r<11·a chia1·ezza il solo J1ecess~1rio. Nulla. è t1·ascu<( l'at<) cli ciò che lo tl1cl ioso cli di~cipline chir11rgiche deve conoscClte ·e la parte che gene« rnln1e11t~ è m e110 t1·attata n ei ' raJ.-:ii ma1111ali cJ1e va.nno per le mani degli studenti, l'esame cc olJ7Jirttivo con m.etodi st1'·urnrntali è svolta con q11ellc1 com1}etenza cl1e de1..iva dalla pra« ti<·tl oltre chè clalla f\Ciè11za. « )Ii è g·rato ad(lita.1·e il nobile sforzo cl el D o:\II:'\ICI perclrè il ~t10 1<1·ror·o ind11ea altri « :-:tn <1i osi ai clota l'e la. ' 1Cl1ola medic<:"L italiH,ll<t- di ma,uuali L>uoni con1e il ~110. pPr n1oc1o. cl1e <l anthP i11 Italia, i-1i · llORsa ti11.1l111e11te st11<li nte con te:-;tì ·itaJ.iani )) . 1

Pro·f. Giuseppe Tusini. · l) irettore della R. Clinica Chirurgica di Genova. "Cn volume di pagine VIII-425, stampato su carta di lusso, in nitidissimi tipi tipografici, cou 13 .fig11re, molte rlelle quali originali, intercalate nel testo, e 4 tavole in carta americana fuori testo. - Prezzo L . 4 2. Per i nostri abbonati, fr an co di poTto, per sole. . . . . . . . . . . . . L. 3 6 Per otte nere quanto sopra i11i•iare cartolina- vaglia al Cav . Lf.7IGI POZZI,

fTia, Sisti11a, 14- RO.\JA .


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