Il policlinico sezione pratica anno 1923 parte 1 ocr parte2

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II. POLICLINICO

cl1in.1narsi delle stipsi cliiru1·giche sia il ceco '1nobile cl1e le 11iemb1·a1ie perienteriche e le 1·i11ieyalure (fi La11e. Ho detto ca1)itolo organico, in quanto il fondamento clinico vi è comune e rappresentato da un elemento prilnario, Ja stasi, e e.la lin elemento seco11dario, il dolore; mentre identico vi è ancl1e l'indirizzo terapeu · t.ico, giaccl1è tutte queste forme beneficiano ecl in modo ql1as i esclusivo del trattamento chirl1rgico. I.

CECO l\IIOBILE.

Nel 189'~ C11rschmann cercò di stab ilire pe : il primo t1n ra.pporto tra alcl1ne manifestazioni cliniche e le 2.normali posizioni del colon. Hatissmann nel 1904 creò il t eir mine di « ceco mobile», ed alla d:efo1m ità nnatomica ' 'olle trovare riscontro in l1na netta entità clinica, la Clli espressione tipica consisterebbe in una stipsi ostin~ta intercalata .d a crisi diarroiel1e parossiSlticl1e e 11 ella rnanif est azione obb'iettiva n el qttad1·ante i11ferior.:e destro dell'addome di t1n t11mor e inobjle corrisi:>ondente al ceco. Nel 1908 infi11e "\Vilms diede dell'esistenza di questa sindJrome anatomo-clinica una riprova terapeutica, dimostrando come in questi cas i, interpretati in passato come appendiciti croniche, l 'asportazione del~appendice poco o i1 ulla giovava, mentre la fissazione del ceco apportava la scomparsa dei distl1rbi della circolazione fecale. Klose e Stierlin ne diedero in seguito anche la di1nostrazione radiologica. Da allora n1o1to è stato scritto sul cc ceco n1obile >> e ad esso invero non pocl1e colpe sono state attribt1ite eh.e per l 'a,ranti erano state addossate all,appendicite cronica. E bene intendersi sul significato cl el tern1 in e « ceco mobile ». Sappiamo che il ceco, ancl1e perf et.tamente normale, g·ode quasi sempre di una certa mobilità; questa mobil:iJt~\ può esser e eccessiva fino a gi11ngere traverso a t11tt.i i gra di al ceco ectopica mig1rani e (':\' anderblin cldarm). Wandel in 640 autopsie 11a risco11trato 66 volte, quindi nel 10 °1, circa (lei ca si, la pr~senza cli t1n mesoceo, conùizjone la più frequente per la mobilità di esso. D1·eyer riscontra la mobilitù. del ceco con ' traordinaria frecn1eni*a, nei '2./ 3 circa delle s ne a11topsie. Ma a q11esta freque11te mobilità non è vero c l1e debba110 corrispondere costantemente di$t11rbi f11nzionali nel vuotamento del ceco stes~o . Clinican1ente cioè non basta l'accertamento di una inabilità anormale clel ceco, ma necessita la presenza anche di un elemento di càpitale importanza: la stasi cronica cecale.

Per la diagnosi clinica di ceco mobile due cond!izioni essenziali necessitano dunque : mobilità e stasi. "\Ted remo poi se e quale nesso possa intercedere tra 1 una e l'altra di queste due condizioni. Patogenesi. - Quanto alla cat1sa più frequente che permetta questa abnorme mobilità essa risiede n ell'esistenza di un lungo mesentere in seguito ad anomali·a di sviluppo. Però ancl1e con u11 meso corto è possibile la presenza di un ceco mobile e ciò quando i) n1eso del colon ascendente e dell'angolo epatico del colon sia a sua volta abnormemente lungo. Inoltre ha pure importanza la rilassatezza del legamento epatico-colico, cisto-colico e freno-colico. Può anche contribuire una • eccessiv~ lassezza del tessuto retrocecale. La torsione abituale. del ceco per la disuguaglianza d'azione delle bandelette con predominio della contrazio11e della bandeletta anteriore, ineccanismo invocato da Klose, è ormai ritenl1ta da tutti come una causa rara, non ammtssibile come spiegazione abituale. ~1a il disaccordo sorge veramente quand:> si passa a discutere quali siano. i rapporti di causalità tra mobilità è stasi. La maggio1· parte degli autori (Haussmann, Wilrns, Stierlin, Dllval e· Roll X, KJ ose, ecc. ) ritengono che, s ia pure con differente meccanismo, il ceco mobile sia c,'1l1sa della stasi. Duval e Roux . pensano che av,1e11gano in tali casi f e1~menta­ zioni anormali nel ceco e che · i gas formatisi in modo esagerato distendano la parete chiudendo poi in certa maniera, meccanicamente,. l' angolo colico, e <:lifficoltando così il passaggio delle sostanze fecali. Anche Haq_ssmann am1nette che una esagerata replezione di gas. sia la causa principale della spostabilità d.eJ ceco ed in seguito anche dei distt1rbi della circolazione fecale con conseguente circolo vi zioso . .Ma perchè tali fermentazioni anormali'?' Ed inoltre quante volte non capita di osservare note\role accumulo di gas nell'angolo epatico senza che per questo si abbia stasi nel ceco e nell'ascendente? Fiscl1ler e Sailer invocano come cal1~a fondamentale l'atonia deI ceco. Cramer ritiene che si abbia a che fare con uno stato infia mmatorio, con t1na ver<.l tiflite cronica. Altre cause sono state addotte volta a volta, che Sorrel considera come adiuvanti: l'appendicite cronica, la pericolite, uno spasmo persistente della prin1a parte del co · lon trasverso (Stierlin). Noi pensiamo cl1e n è un ceco mobile sia sufficiente a dare di per sè una stasi intestinale, nè che una stasi intestinale debba condurre alla formazione di un ceco mobile, ma l'una e l'altra condizione possono coesister~ i


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SEZLONE PRATICA

ed in tal caso si aggravano vicendevoln1ente fino al p11nto da })rOcll1rre una vera sindro1ne 1norbosa. Quanto alle crisi dolorose, più che allo svilu1)PO abnorme di gas crediamo cl1e si debbano mettere in i·apporto con probaWli inginocchian1enti, dov11ti a lor ' ' 0-lta al ristagno, alla mobilità e all,atonia del oeco, ingi11-0ccl1ia.inent i cl1e ve11gono a costitl1ire delle vere stenosi ])arziali e transito1i e. Inoltre non .bisogna dimenticare gli st.irarne11ti insoliti a c11i viene ad essere soggetto il tratto d'i11testino affetto E} la possibilità dell'in1piant.arsi in e$S-O di lie\ri flogosi econdarie. •

Sint.01natologia. - La sinton1atologia d-el ceco mobile è rimasta all'incirca quella già abbozzata da Hat1ss1nan11 nel 1904. Noi divideremo i sintomi in dl1e gruppi, il pirimo dipe11-

dente dalla stasi cecale e quindi co1nl1ne ad altre sindromi, il secondo pii.1 ]1roprio specialmente del ceco inabile. 1) Si1ito11ii d ella stasi cecal e.

a ) Disturbi. del circolo fe cale. - Questi consistono essenzialmente in stipsi cronica ostinata, i11terrotta di quando in quando da crisi diarroiche dolorose, alle quali segue generalme11te un breve periodo di benessere. Per lo più la · stipsi predomina in modo netto quasi esclusivo; altre volte al contrario e ciò più comunemente nei periodi rnaggior111ente avanzati della malattia, è la diarrea cl1e tie11e il campo, interrotta ogni tant9 da brevi pe1·iodi di sti})Si dolorosa. b) Dolori . - Essi sono riferiti a preferenza n el c1t1a drante inferi ore di destra, talora ·all~epigastrio , diffusi, costanti, di n1edia ir1tensità, con esacerb~zioni per lo più 5 o 6 ore dopo il pasto; si agg11·avano in genere nel decubito la terale sinistro forse a causa della nlaggior 1nobiilizzaz~one del ceco in questa posizione; si attenuano in posizione orizzontale o laterale destra. Esiste ancl1e dolenzia diffusa alla pressione, talora anche \'era i1)erestesia cutanea. e) D·i sturbi dig esti.v·i. - Si ha p er lo pi-L1 lingua fortemente impatinata, 11au see, ertittazioni moleste, inapp etenza, senso di pe~ o epigastrico dopo il pasto. d) l)isturbi nervo!·i. - Vi è quasi . sempre un notevole grado di astenia generale, cefalea; disturbi nervosi vaghi, })Sicastenia. e) Lo stato ge1i erale anche finisce l)er alterarsi ed i malati dimag1·isco110 e si anemizzano. 2) Sintomi propri del ceco mobile.

a) Esame palpatorio. -

Nella maggior

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lJarte dei casi, data l \ectasia e la ripienezza del ceco, è impossibile riuscire a bene apprezzare i suoi peculiari caratteri traverso le pareti addomi11ali. Duval e Charles Roux consigliano, p~r facilitare· la manovra, di comprirnere in alto tra: iil pollice ·anteriormente e le altre dita posteriorn1ente l 1a ngolo colico e il colo11 ascendente in modo da respingere del gas verso il ceco e renderlo più facilmente evide11te all'altra inano che p.a lpa: è in complesso la stessa manovra che si fa per provocare il sintoma di Rowsing nell'.appendicite. Si se11te allora per lo più il · ceco dilatato e facilm ente spostabile verso la linea mediana; 11ei cambiamenti di posizione tale spostabilità appare maggiore. b) E sa11ie radiologico. Si 11a con esso la prova assolt1ta della mobilità del ceco. Si dovran110 porre i11 evidienza con tale esame i dlre lati fondamenta.li per la diag_n osi : la mobilità e la stasi. È dt1nql1e opportuno, se si vuole essere con1pleti, procedere tanto all'esame per os quanto a quello per rectum. Col primo si nota un ri stagno del bismuto nel ceco, ristagno che può prolungarsi anche per dt1e o t.re g iorni; non raramente il ceco apparisce anche atonico ed, ectasico ed il grado di t.iftatonia e tiflectasia è quasi sempre J)roporzionato al grado della stasi. Coll 1indagi11e per rectum è più facile l'apprezzamento della mobilità, tanto direttamente che indi1·ettamente. Direttame11te. si pone in e·videnza col semplice aiuto della palpazione di fronte allo schermo, impir imendo degli sposta m enti al ceco verso la linea mediana. Ovvero, indirettamente, si può ricorrer e al metodo proposto cla Duval e Roux e già prima an.cl1e accennato dallo Stierlin, 111etodo del qual e noi ci serviamo volentieri, in quanto ci 11a sempre ùene co·rTisr)osto. ~1I esso il mia.lato i11 posizione eretta o meglio ii1 posizione orizzontale, dect1bito dorsoventrale, si apprezza sullo schermo la distanza cl1e passa tra il bordo dell 'osso iliaco e vari punti della linea esterna ed interna del ceco-ascendente. Si cambia allora la posizione del m a lato ponendolo in decùbito laterale s inistro, ed allo1r a si vede i·l ceco, se mobile, allontanarsi dalbord o dell' ileo e ripiegarsi ad angolo più <> meno r etto sul colon ascendente. Se anche quest'ultimo è mobile .tutto il ceco-ascendente Si allontana dal bordo iliaco, e la distanza tra questo ed il n1argine esterno dell'intestino (seg11ato in ge11ere dalla linea chiara della bolla di gas che vi'3ne a sovrastare l'ombra del bismuto) apparisce notevolmente aumentata. Qu'e sto metodo però non risponde nei casi di forte meteorismo o di eccessjva vali-


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IL POLICLINICO

dità della muscolatlll'a addominale, condizioni che non permettono sempre la caduta del c~­ co nei cambiamenti di posizione, ancl1e quando esso goda di l1na abnorme mobilità. La terapia è quasi esclusivan1ente chirurgica; cecopessia ed i11 casi eccezionali, ceco-colostomia, facendo segui·r~ opportt1ne. cure mediche per mantenere t1na bt10na circolazione fecale. Terapia. -

Il.

PEHITIFLITI E PERTCOLITI.

Già nel 1852 Vi.rchovv ·m etteva in evidenza l'esistenza di una pericolite per quanto essa fosse stata da lui erroneamente interpretata. Il ·m erito però di avere isolata questa forma anatomicamente e clinicamente spetta a J . N. Jackson clie nel 1909 ne faceva oggetto di un~t pt1bblicazione, ri portandone 9 casi da lui accuratamente stt1diati . La sua prima osservazione risale veram,e nte al 1902 e fu fatta da lui per caso su di t1na g·iovane infermiera che operata già una prima volta d.i appendicectomia ed una seconda yolta di ovariectomia, ft1 sottoposta ad l1n terzo intervento : tutto il colon ascendente era ricoperto da una membrana trasparente che pareva raddoppiare il peritoneo colico d.al .q uale tuttavia , era completamente. indipendente; nata dal peritoneo parietale all' inf11ori del colon si perdeva in dentro sul mésocolon trasverso ed in basso 'Sul peritoneo parietale posteriore; il colon .a:scendente raccorciato e ristretto, era però , perfettamente libero e non presentava adeTenze di sorta. Non ,diede in quel tempo Jack·son alcuna importanza a tale reperto e richi11s e senz'altro l'addome e le sofferenze continuarono in seguito inalterate per la st1a inferma. Alla pubblicazione di J ackson s~g~irono ben presto osservazioni nt1merose e d·e ttagliate; tra le altre quel1e di Mayo, Connel, Duval, Roux, Tripiet, \Valter, Lejars, Cotte, Delou e Alamartin·e, Cortez, Michel, Labbé, Leotta, Taddci, Novaro, ecc. Fu così bene edificato il capitolo clell e pericoliti, almeno dal punto di vista anatomico e c~inico, mentre ne è ancora abbas tanza· controverso ed osct1ro il problema patogenetico. 1

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Rig.u ardo alJa sede, l e localizzazioni classicl1e di queste perientex·iti sonQ le segt1enti: Anato11iia patologica. -

colo11 ascendente; b) colon ascendente e ceco; e) colon asce11dente, ceco ed appendice; a)

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talora ancl1e solo colon ascendente ed appendice, mentre il ceco è perfettamente normale; angolo epatico del colon; e) angolo splenico del colon; f ) sigma . (perisigmoiditi). La sede piµ frequente è però lungo ·il colon ascen·dente; mentre il ceco qltasi sempre è completamente libero; mostrandosi solo, per lo più, dilatato e con pareti assottigliate. Anche l 'a:ppendice si presenta molto spesso normale. Anatomicamente tutti distinguono ormai due tipi di membrane, pur interpretandole in diffe~ente modo. Nel primo tipo trattasi dj briglie velamentose, sottilissime, trasparenti, lisce, riccamente vascolarizzate, coi vasi che decorrono parallelamente tra loro e secondo la direzione della membrana; tali membrane inguainano t1n tratto dell'intestino, scorrendovi ~opra o ad esso lassamente aderendo, in modo da lasciargli la Slta normale mobilità. Dall'altra parte esse si continuano col peritoneo parietale e coll'epiploon o separata·ment~ sull'uno o l'altro di essi. L'intestino sottostante a volte conserva la si.1a posizione normale, ma a volte si ripiega, si ingino-echia, si restringe, od anche si accartoccia su se medesimo, ed in quest'ultimo caso appena venga .liberato dalle membrane· a;sst1me subito una lt1nghezza notevolmente maggiore. Interessantissima, dal punto di vista patogenetico, è la dimGstrazione fatta dal Nassetti nella Clinica del Taddei, di piccoli tronchi nervqsi in questo tipo di membrane. Ed anche, oltremodo interessante è l'osservazio.n e del Flint di n1embra~e pericotiche anche nell'embrione (1"add~i) . Il secondo tipo è rappresentato da membranè più spesse, opacate così da lasciare m.ale scorgere l'intesti!lo sottostante, al quale aderiscono strettamente, · dando luogo a formazione di angoli e deformazioni con consecutive stenosi in uno o più I)u11ti. Il colon ascend·e nte e la prima parte del trasverso, non raramente si accollano fortemente tra di loro come due can·n e di fucile. La sede di que.ste membrane è più variata, meno fissa delle precedenti. Alcuni autori ritengono cl1e questo secondo tipo di membrana rappresenti null'altro che un periodo più avanzato delle prime; mentre altri pensano esattamente il contrario. Altri infine, come vedremo megli.o in seguito, ritengono le prime come forme congenite e le secondie come forme acquisite, infiammatorie. d)

( Con tin1ia).


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SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. · REGIO OSPEDALE DI PESCIA.

Prof. A.

chin1rgo p1·imario e sopraintendente. CORDERE,

Contributo allo studio della commozione cerebrale per il dott. B . BERNARDINI. • Fra i fenomeni primari, consecutivi a traumi cranici, la commozione è qt1ella che 11a suscitato fra i clinici e gli anatomo-patalogi le maggiori discussioni per l'interpretazione del suo momento etiologico. La questione può, sec~ndo Forgue, essere riassunta in due termini principali « Alterazio11i funzionali così gravi, ca.paci di produrre la morte, possono esistere senza cl1e abbiano il corris1)ondente i11 disordini anatomici a1)1)rezzabili, oppure esistono lesioni anatomicl1e, che fino ad oggi sfuggirono ai nostri mezzi di indagine?». Gli antichi avevano co11siderato i fenomeni di commozione come una rapida e transitoria compressione del cervello, ma questa ipotesi non ebbe mai alcuna conferma sperimentale. Gama sostenne. e cercò di climostrare con esperimenti, che la con1mozione fosse dovuta a vjbrazioni della massa encefalica, ))rodotta dal trauma; ma le deduzioni dei suoi esperimenti non furono pot11te controllare da altri AA. (Nélaton Fischer). Altri attribuiscono i fenomeni di commozione a disturbi vasomotori, pl'odotti dal trat1ma: secondo Fischer sarebbero dovuti a paralisi vasale riflessa, che darebbe origine a stasi; secondo Schulten a spasmo vasale ed anemia consecutiva. La stasi e l'anemia agirebbero come paralizzanti sopra i centri cerebrali, d'onde l'impossibilità del compiersi delle differenti .funzioni fisiologiche. Il Kocher ritiene invece, che questo stato di anemia ce,r ebrale sia dovuto al fatto che il trauma, comprimendo il cervello, ne scaccia il sangt1e anemizzandolo. Duret ritenne che la commozione fosse prodotta da emorragie e da lacerazioni nelle pareti del IV0 ventricolo, per lo spostan1ento brusco del liquido cefalo-rachidiano cial III al IV, attraverso l'acquedotto del Sjlvio. Altri AA. attribuiscono la co1nmozione ad una diversa orientazione, che assumerebbero, sotto l'influenza dell'urto, le molecole della sostanza cerebrale. Di qt1esta teoria sono propugnatori in Italia D'Antona e Dtirante, che basano questa ipotesi sopra gli esperimenti del Ferrari. T.. o Scagliosi, dopo aver determinato speri-

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·m ental1nente la corr1n1ozione negli a11i1nali, li uccideva in diversi periodi di tempo, per o_sservare le diverse alterazioni macro e inicrosco-· picl1e che avvenivano in mezzo al tessuto ner-· vose. Queste alterazioni consistevano itl) varii processi degenerativi del corpo cellulare e del nucleo, !)l'ima nelle cellule nevroglicl1e, poi nelle cellule nervose. L 'A. interpretò ql1esti fe-· i1omeni come dovuti a deficente nutrizione cel... lulare per disturbi circolatori. Difettosa nutrizione in primo tempo ~ autointossjcazione in secondo tempo. sarebbero dunque secondo Scagliosi le cause deter1ninanti il quadro della commozione. Rosa e Car icchia, de terminando la commozione mediante piccoli e ripetuti colpi sopra il cranio ed osservando da 11na breccia, praticata .. in precedenza, i disturbi circolatori sussegt1enti, videro che consta.ntemente si aveva una diminuzione di calibro dei vasi cerebrali . . e midollari e secondariamente uno stato di anen1ia del cervello e del midollo spinale. Con esami microscopici poi trovarono, come lo Scagliosi, alterazioni delle cell11le della glia e fini degenerazioni nel proto1)lasma delle cell11le nervose. Analoghi reperti ebbe il Bl.i.dinger, . esaminando la corteccia cerebrale cli t111 uomo, morto di commozione. ' Roncali ebbe analoghi resultati e concluse : 1° cl1e r1ella commozione gra vissi1na e mortale, per il grande squotimento dovuto a l trauma, avviene nelle cellule nervose un tale disorientamento molecolare, da venire abolita la regolazione del metabolismo celltlla.re; da questo, soppressione di tLltte le funzioni organiche e morte del soggetto; 2° che i1elle commozioni gravi e leggere, con esito in guarigione, si l1a una minore disorientazione molecolare e una .temporanea sospensione dell'attivitù, metabolica delle cell11le nervose. Secondo Berg·ma1ìn se tl1tte le varie d.'3generazio11i risco11trate nel corpo cellulare, posso no s1)iegare le forme tardive di nevrosi nei trau1natizzati del cranio, non spiegano affatt:> la commozione, perchè è assurdo pensare ~he ' ' si formino t1ltte nello spazio di pochi secon~i come avviene per la commozio11e. Il gran nt1mero di teorie cl1e cercano di spiegare la commoztone cerebrale è la prov:i di q11~11to si sia lonta11i dal-l'averne trovato le cause anatomo-patologicl1e. La puntura lombare praticata a. scopo diagnostico e curativo (Tuffier, Milian, Ferretti, Dialti, Chia.rl1gi, ecc.) i1ei tra\1matizzati del cranio ha messo in luce lln nt1ovo dato di f'1.fto , che cioè, in quasi tl1tti i colpiti da comma-


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zione, il. liquido estratto co11tenevn. sa11gne in maggiore o minore quantità . Il tordero praticò la pt1ntt1ra lombare, a scopo diagnostico e curativo, in tutti i casi di commozione cerebrale osservati nel biennio 1908-910 nell'Ospedale di Pescia e 1·iscontr•) .sempre presenza di mag·giore o minore quantitit di . sangt1e nel liquido cefalo-rachidian8, .quantità che diminuiva rapidamente parallelamente al regredire de1 sintomi di commozione. Il Casati praticò la rachidocentesi in 26 casi cli traumi cra.nici ed osservò cl1e ogni ql1a1v.olta l'ammalato prese11tava sintomi di com111ozione, nel liqt1ido cefa.lo-racl1idiano vi era sangl1e. Credo che non riesca oz1oso riferire la storia di un an1malato colpito da commozione cerebrale secondaria a trat1ma e da 11oi sottoposto a ripett1te rachicentesi.

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Il reperto di sangue nel liquido cefalo-rachidia no nel caso nostro. come nei casi di Cor dero e di Casati, non è spiegabile con nessuna delle teorie sopra riassunte, eccettuata quella di Duret, perchè dimostra che in queste forme di commozione cerebrale vi è una lesione anatomica vera e propria . Una volta constatato, che il liquido cefalo· rachidiano dei soggetti affetti da commozione cerebrale contiene, sangue, viene spontanea la domanda, se il sangue stravasato sia la causa della commozione o solo l' indice d i una lesione anatomica dell'encefalo. Il Casati praticò degli esperimenti sopra i conigli, iniettando negli spftzi subarac,noidei sangue dello stesso ani1nale, ·ottenendo dei fenomeni cl1e riproducevano con u11a certa somiglianza il quadro della co.m mozione cerebrale. Nel caso nostro, jn cui il sangue stravasato era abbondante, si sono avl1ti in secondo t.e rnpo sintomi impoG. U., di a.n ni 3·4. Cadd.e ql1_attro g·io1·11i pri- nenti di irritazione meningea, ciò che conma di entrare in Ospedale, mentre si ttovavn. corda con quanto scTive Y. Bourde, a prOP-Oin piedi, battendo la .regio11e te1n 1H) raJ~ destra sito delle emorragie intracraniche senza fratsopra uno sgabello e l'occipite sopra il pavi- t.u ra del cranio. . mento della stanza. Perse immediatamente i Queste eyenienze negate da R11.th, studiate sensi e rimase alcune ore come morto. Il gi-0rno s·e guente ebbe alta temperatt1ra, non riac- da Hovnanian (1902), l\1eyer (1911), Pieri, Ruquistò i sensi completamente, ma rimase co- villois, 11anno la caratteristica di dare, nelle me assopito e rispondeva se interrogato ripe- forme frt1ste, ipertermia, cefalea. rigidità nututamente e scosso, altrim.enti stava pe-r delle cale abolizione o esaltamento dei Fifiessi tenore i!llmobile e indifferente a ciò che accadeva ' disturbi . dinei, psichici (confusione mentale, ofintorno a lui. Questo stato di cose durò per tre g·iorni al fuscamento psichico) e sang·ue nel liquido ce,4o giorno, mentre p_e1·sistevano le alte tempe- falo-rachidiano. Tutto qt1esto si è verificato -i·~ture, comparve rigidità della nl1ca e difficoli1el nostro paziente . -tà dei movimenti del collo. Ft1 ricoverato il Un fatto è quindi certo, che il sangue nel ·2t-X-1921. Esame obiett,i vo. - Si nota rigidità dei m11- liquido cefalo-.r achidiano sta ad indicare una scoli della nt1ca e del dorso. Kernig, Laseg'ue, · lesione dell'encefalo , cat1sa della commozione, Brudztnski presenti. Reazione pltpillare alla e tutt'al più si possono attribuire al sangue luce e all'accon1odazione torpida. · Lieve iper- stravasato i fenomeni di irritazione meningea, tonia dei niuscoli degli arti inferiori. I riflessi cremasterico e addomil1ali sono legger- meptre n1i sembra azzardato ritenendo cau·sa mente a11mentati. I riflessi patellari, achillei della commozione. e plantari inancano con11)letamente; esiste In tra11matolog·ia del cranio, nell~ classiche Babinski bilaterale, ma i11 grado legg.ero. Il clescrizioni dei fenomeni prjma.ri, si è sempre sensorio è pit1ttosto ottl1so. i·a.mmalato risponde se int en. ogato rip etl1~ar11ent e e non sempre ten11ta distinta la cont11sione dalla commozione cerebrale, basando la distinzione sopra a tono, accusa cefalea intensa: Si pratica la p11ntura lomba1.. e estraendo la maggiore o mino1~e transitorietà dei sintosotto discreta pressione del liqt1ido fortem ente mi, cl1e si dileguano nella commozione e perematico. s:stono co11 localizzazioni sp eciali nella conIl giorno 24 si ripete la rachidocentesi estraendo liql1ido n1eno ematico del giorno tt1sione (Bergmann). Giustamente qt1esto criteprecedente; le condizioni del paziente miglio- rio sen1bra ad alct1ni AA. 11n poco artificioso rano notevolmente. perchè, la maggiore o minore rapidità con la Il 25 si pratica una 3n puntura lombare quale i sintomi scompaiono, p11ò solo indicare estraendo liquido solo legg·ermente ematico. Il sensorio è tornato integro; f sintomi me- la intensità o la ~ede della lesione e non la ningei sono diminuiti di intensità: sono ri- natura. Se infatti t1na contusione interessa tornati i riflessi tendinei agli arti inferiori, t1na di q11e1le zone della corteccia, il cui sil'ipertonia è scomparsn e la. temperatura ~i g11ificato fi siologico non è ben chiaro, si può è n ot.evoln1 ent e abbassata. a vere il quadro della commozione cerebrale Il -~-XI si pratica u11'ultin1a pl1ntura lombo.re estraendo li quido cefalo-racl1idiano lin111ei s11oi vari gradi, j cui sintomi s i dilegt1ano pido. I .. e co11diz ioni generali dell'infermo ·van - rapidamente; m entre, o''e vengano contuse le 110 mi g J,ior:111llO 1ì11 0 nd n Ye rsi g-t1nrig-ione comn1'ee cli proiezion e, si può a' rere t1na commo11lPta. •


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SEZIONE

zione alla quale seg·ue una sintomatologia a focolaio. Per questo alcuni considerano la commozione e 1a contt1sione cerebrale, come due gradi diversi di uno stesso processo ·patologico (Casati ). I ca3i di commozione nei q11ali fu praticata la puntura 10111bare e i1_e i quali iL liquido cefa10-rachidia110 estratto conteneva sangt1e, sono ancora pochi; ricercl1e condotte sistemati· camente in qttesto senso potranno permettere di st11diare la commozjone sotto questo punto di vista. Oggi, i11 hase a q11ello che ci I1a s velat9 la p1111tura lombare, si pt1ò solo dire che, nei casi di commozione così trattati, abbia1no sernpre riscontrato sa11gue nel liquido cefalo-rachidiano, indice di u11a J,esione anatomica dell'e11cefalo, sia pure mini1na, ma che deve essere qt1alche cosa di più di t1n semplice disorientame11to molecolare e di t1n semp lice distt1rbo circolatorio. LAVORI CONSULTATI.

e BRUNS. ·Trattato di c1ti1'tl1'gia, pratica. Soc. Ed. Libraria, Milano. FoRG UE. Compendio di patologia chirurgica. Soc. Ed. Libraria, Milano. CoRDERo. Rertdiconto clinico-operativo, 1908-1910. P escia, Tip. E·d. Cooperativa. CASATI. Clinica Cl1irurgica, 1912, n. 9. PRAMPOLINI. Policlinico, 1911. CHIARllGI. Clinica Chirurgica, 1912, n. 9. BOURDE. Gaz. des Hòn .. 1922, n. 2. FA~1ozz1. Att. Med. Ital., 1922, n. 1-2. l1ERGMANN

NOTE 0 ·1 TECNICA. Rll.

SPEDALI RIUNITI DI AREZZO - SEZ. CHIRURGICA

Direttore prof. G. Cocci.

Per un particolare di t-ecnica , nella cura del pneumotorace Forlanini. •

Dot.t. MICHELE BALSAMO, aiuto .

La i1ota sull'uso dell'ossigerio 1iella pri1na i1itroduzio1ie del pneum·otorace· airtifici,ale, del dott. Capt1ani co111parsa nel fascicolo 47 di <.J:Uesto periodico mi dà occasione di rendere noto un piccolo accorgimento di tecnica nella -esecu zior1e del pneumotorace Forlanini che è e.la noi messa in pratica da circa due anni e ~l1e serv.e a nostro parere e secondo la nostra esperienza a facilitare di n1olto la tecnica stessa. Cl1iunqu e abbia una certa pratica dello pnel1motorace Ft>rlanini ·n on può fare a meno di aver rilevato con quanta f req11enza nella perforazione coll'ago delle pal'eti toracicl1e, sia nella prima introd11zione che i1elle successive, s i ve1·ifichi t1n incid ente apparentemente di ·p oca entità ma cl1e è q11nnto mai fastidioso e

PRATJ CA

399

che con1plica in n1aniera singolare la 111aiiualità dello pneumotorace: voglio parlare dell'intasamento dell'ago con sangue e con frustoli di tessuto. l Jn m,e zzo per rendere l 'incidente meno freqt1ente cl1e possibile è quello di usare agl1ì molto ap1~untiti e molto taglienti, in modo cl1e nell'attraversare i tessll ti non strappino e trascinino frustoli. di essi. Quando poi s i sospetti l 'intasarn.ento ad ago introdotto resta per tentare di disostruirlo la manovra consigliata dal Forlanini e n1e.ssa ir1 pratica correntemente colla spremitura del tuL•o di g·omma })oichè la siri11ga di sict1rezzn i1on si presta a qt1esto scopo. La m a novra della spremitura riesce qualche volta ma non sempr e ad aver ragione dell'ostacolo, anzi per essere più precisi riesce ·molto di rado e incompletamente perchè la n1aggior parte delle volte il piccolo frustolo di tessuto vien mobilizzato parzialmente dal g·etto di aria e si dispone all'estrerr16 dell"ago a ino' di va lvola ottenendosi nel rr1anometro del1·e indicazioni incomplete, incerte, incostanti eh.~ mettono a. . faticosa -nrova cl1i lavora e cl1i soffre. Inoltre la manovra della spremitura del tubo inllicata anche dal Forlanini per risolvere la . q11estione del pL1nto dove siamo g·iunti colla p1tnta dell 'ngo e per una prima minima introc.'nzione di gas è, secondo la esperienza; ael 1nio pri1nario, t1n mezzo straordinariarr1en.te pericoloso. T11 una esperienza di due anni circa di lavoro (pri1na della gt1erra) egli ha osser,·ato tre volte gravissimi fenomeni d'embolia immediatamente conse<Cutivi alla spremitura: due con esito rapidamente letale. Incidenti qt1ant'altci i11ai dolorosi la c11i Sl1hita11ea tragicità scorag·gia jngiustamente contro un metodo di currL così prezioso oomie quello del Forlanini. A nostro gi11dizio essi debbono spieg·arsi forse col trovarsi la 1)11r1ta d ell'ago in 11no spazio v nscolare, coll'essere l.'ago intasato da lln fn1st.olo di tessuti e poichè co1la sip remit l1ra noi si esercita 11na vis a tergo tutt'altro cl1e . piccola, rie viene che a 11n certo pt111to questa vince la resi st ènza del piccolo corpo estrar1 eo cl1e tro,rando davanti a sè il vt1oto dello spazi0 vascolare anzichè di essere tra ttenuto a mo' di vaJvola clai tessuti davanti all'ago, vie11e J.anciato éome nn piccolo proiettile nel torten1 e circola t.orio insieme al .ga:s cl1'e lo ha scacciato da.11do 111ogo al triste episodio. Di fronte alla impossibilità di prevenire qt1esti incidenti per quanto rari possano essere, il rn'io prin1ario g ià dt1rante la g11.e rra, in ocèasione del trattamento col pneumotora ce alla


[ANNO XXX, FASC. 13]

IL POLICI.IKICO

di ferite al poln1one, ricorse ad un al· tro dettaglio tecnico per evitare l'ostruzione dell'ago con frustoli di tes·s uti, llSando una manovra della massima semplicità che in maniera asso1lutamente sicura eljmina l'inconv·eniente sepza potere dar lt1ogo alla paurosa complicazione della embol.ia: ottenne qu~sto coll'uso di t1n ago munito di mandrino. L'ago sterilizzato nella maniera cl1e ad ognuno è abit11ale (noi llSiamo tenerli in bagno in alcool) n1unito di un mandrino robusto (noi usiamo • i cosidetti « ca11ti:oi » da chitarra) che deborda clal padiglione per circa due centimetri, viene introdotto nel torace senza 1l11.irlo al tubo di g011imct dell'ai1parecc h.io Forlariini. Il mandri110 vien e J.egg ermente pt.egato a:U'estremo che fuoriesce dal padiglione in modo da segnare s11l punto della piegatura a contatto del rnarg·jne del padiglicne lo sporgere ininimo dell'estremo oppQsto dall'apertura dell'ago. Si perfora la parete toracica nel punto prescelto e quando si crede di essere giunti alla profondità voluta. si compie col mandrino d€i 111ovimenti di va e vieni in n-iodo da rassiicurarsi s11tla completa pervietà dell'ago: si toglie allora jl Il'1andrino e si inn•e sta jl tllbO ai gom111a e.allegato col manometro dell'apparecchio i1ella maniera solita. Me>lto spesso, quasi sempre anzi, prima di collegare ago ed appiar·ecchio s i ha la prova di essere nella cavità plet1rica da un te11uissimo sibilo che l 'aria aspirata dal cavo plet1rico produce nel passaggio dall'ago. Qt1alche volta, al togliere i.J mandrino, si vede gocciolarie dal padig'lione dell'ago del sangu.e ed allora di fronte alla prova di essere in uno .spazio vascolare togliamo rapidamente l'ag·o; qualche volta non si app~ezza. il sibilo, il collegamento col manometro non dà le oscillazioni caratteristiche ed allora rintroducian10 il nlandrino e cc tastiamo » prudentemente colla punta di esso il tessuto di fronte alla punta del1)ago, avanzando poi a piccoli passi ancl1e ~ol~'ago e regolandoci ad ogni progressio11e col controllo manometrico. Con questa tecnica che applichiamo ormai correntemente non abbiamo mai più osservato alcun incidente da embolia, so1nmando pur tuttavia ad un numero notevole le cure Forlanini praticate : abbiamo completamente abbandonato Ja n1anovra della spremitura del tubo Lli gom111a rigl1arùata ormai da noi come 11na n1a novra addirittura paurosa: semmai p·er \1t1alcl1e prl1dente e raro tentati,ro di introduzione forzata di piccole q\1antità di g·as ricorrian10 alla. pressione della colo11na liqt1ida dell'a1lpareccl1io aiutata qualcl1e Yolta da insuffta~Iorelli

,

zione colla doppia palla quando siamo ben sicuri di essere nel cavo p1eurico. Alla « manovra del marid1·i110 » che così può cl1iamàrsi il nostro dettaglio tecnico, si l)UÒ obiettare che permette l'entrata dell'aria at1nosferica non filtrata nel cavo pleurico -e che a pneumotorace avvenuto e con pressione positiva lascia fuoruscire un po' di gas in quel tempt1scolo che va dal togliere il mandrino e.d abboccare la gomma all'ago. A no.s tro giudizio e per la nostra ·esperienza queste due obiezioni non hanno alcuna importanza non essendo causa di alcun inconveniente l'entrata di aria non filtrata nel cavo pleurico ed essendo addirittura minima la perdita di gas nei pnertmotoraci a pressione positiva. Non sappiamo se altri prima di noi abbia adoperato e illustrato questo particolare di tecnica: certo che non è noto nè ·usato correntemente, e per la sua semplicità,_ utilità e innocuità ci è sembrato degno di interesse renderlo noto e racco1na.ndarlo . •

SUNTI E RASSEGNE. •

SANGUE.

Influenza della nutrizione sulla resistenza e rigenerazione del sangue nella a11cmia da salasso. {lfAMB U RGER.

Biocheriis.che Zeitschrift, 1922).

La 1·esistenza mi1iima dei globuli rossi nor• mali è rappresentata dalla concentrazione di NaCl la q:uale dà l'inizio delle emolisi: ed è stato trovato essere una soluzione di NaCl al 0,50 %· La resistenza massima è data d.a quella solt1zione in c11i ness1lno dei globt1li rossi trattiene il st10 pigrriento ed è stato provato che è una soluzione in media al 0,36 o/o. Inoltre sono stati ricercati anche i vari gradi di resistenza interposti, cioè a dire si è ricercato il numero relativo di globuli rossi di differente resistenza che in condizioni fisiologiche e patologiche si trovano nel sangue di un individuo. I principali risultati sono, che i glob11li rus"i giovani neoformati possiedono una maggiore resistenza di fronte alle soll1zioni ipotonichP. cl1e non i più vecchi, in modo che dall'aumento relativo del numero dei pi(1 resistenti, cl1e . .' . . . ' sono anche i globuli rosst p1u g1ovan1, s1 puo ottenere un quadro della rigenerazione completa. Un secondo gruppo di esperienze dimostra che i gJ-0bl1li rossi assorbono òal t)lasma i li-

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{A.;..lNO

XXX,

FASC.

13)

poidi, specialmente lecitina, lipoidi che possono venir allontanati per mezzo di un· lavaggio dei g·lobuli rossi con una soluzion·e salina, ma anche di nuovo venirvi riportati mettendo un'altra volta a contatto i globuli r,assi col -siero e con un'altra .soluzione contenente le.citina. Ora ·si dimostra cl1e la lecitina ha la proprietà di far abbassare la resistenza dei ,glo})uli rossi. . I globuli rossi che sono stati lavati .hanno perciò una resiste11za più grande paragonabile a. quelli appena uséiti dal midollo de Ile ossa non ancora ci.rco11dati da uno strato di plasma. È dunque evidente che i glo·b uli rossi immediatamer1te dopo la loro fdrmazione dal. midollo a.elle ossa debbano .avere ' una grande resistenza, in quanto noi}- hanno ancora a.ssorbito dai plasma uno strato di lipoidi. Come è noto, i clinici chiamano anè1nie primarie qJJelle che hanno la _loro origine in malattie del 111,idollo dell e ossa, e anemie secondar·ie quelle cl1e cor1sistono in un dannoso effetto del plasm (t sanguigno sopra i globuli rossi. Relativamente a ciò si può chiamare .ct1rva' della re sistenza primaria la curva della l'esistenza dei globt1li rossi che sono stati lavati in una soluzione salina, m _entre il qua·d ro della resistenza dei globuli rossi non lavati può esser detto ct1rva della resistenza secondaria.

:(i'orse si può fare l'osservazione che in entra mbi i casi. la resistenza viene ricercata con l ' ai11to di l1na soluzione salina: ma non si di1neritichi cl1e in qu ~sti globuli rossi, l'emoli-s'i, in conseguenza della ipotonia, ha già avuto luogo, prima che lo strato di lecitina abbia potuto esser allontanato. Metoao: si inettono 3 eme. di soluzione salina in concentrazione decrescente in alcune piccole i)rovette da r eazione di ugual calibro, vi si lascia cadere a g occe 0,08 eme. di sangi1e, mescolando, si lascia per 15'-30' ~ poi si -centrifuga per 15'. Nelle prime provette il liquido soprastante è incolore, quello dopo rossiccio e poi rosso. Nella S)l11zione salina più debole, tutti i globuli rossi avran!1o perduto il loro pigmento e al fondo non. si v·edrà più nessun eritrocita. Si tratta dì determifl4re nelle provette l'intensità dell'emolisi, là dove ha avuto luogo : questo si può fare confrontandole con un.a scala rossa. In q11esto modo si pu ò stabilire con un metodo semplice quale percentuale di globuli rossi esistenti nel sang11e sia stata · distrutta per mezzo delle varie soluzioni saline ipotoniche, in altre parole, q11anto è grande il nt1mero relativo di globuli .. rossi di di'fferente resistenza. 1

, 'I

401

SEZIONE PRATICA

Con quale soluzione salina si deve misurare la resistenza? Come si sa, pel' molto tempo · si è considerata la soluzione NaCL, isotonica col siero (globuli rossi) come il liquido artificiale più fisiologico. Infatti i globuli rossi mantengono in. un tale liquido isotonico lo stesso volume che l1annò sul siero, ma non . mantengono la loro composizione normale: accade uno scambio fra lo ione Cl monovalente del solvente e lo ione H C0 3 bivalente che è stato dimostrato esser pel siero e nei globuli rossì. Poicl1è però per ogni io11:e bivalente che -esce, devono antrare due cloriorri, e ogni ione possiede la stessa potenzialità idro.fila, indifferentemente se è meno o bivalente, . cosi il conte nuto dei globuli rossi, alterato in detto modo, attirerà più acqua di qua~to il coI).tenuto nor- . · male e il pigmento del sangue possono conseguentemente lasciar uscite. Questo si è dedotto dalla determinazione del punto di con• gelazione di q'uei liquidi · cl1e non producono nessuna fuoru~cita di pigmento. •

Na Cl . . K NO.! •

== == . == ==

f1 . ù Na2 ~o ù Z11cchero di can.11a !l.

. ·.

0,33uu O,S~oo

0,2810 0,2800

Si vede cl1e qt1ando il liquido circondante è una soluzione NaCl o KN0 3 , la concentrazion~ di qu.e sta soluzio11e salina la quale sta in equilibrio col contenuto dei globuli rossi, }Jossiede un }Jiù grande potE}re idrofilo che si adopera zucchero di canna, sostanza nella qua1e non si può p a rlare di scambio di ioni. ' Quello cl1e è stato osservato collo zucchero di can11a J,o Si vede ancl1e con NA2 SO 4 , perchè, quantunque non ci •sia nessuno scambio di ior1i, i.J potere idrofilo (concentrazione osmotica:) del contenuto dei globuli rossi, rimane inalterato. Già questo fatto· dovrebbe esser un incentivo per considerare l'NA2 S0 4 più indifferente verso il contenuto dei globuli rossi che non N a Cl. Al.tra obiezione al N a Cl è che quella soluzione nella quale, dopò un primo lavaggio i globuli rossi non perdono il pigmento, diventa rossiccia dopo ripetuti lavaggi. Dalla dìmostrazione fatta che i globuli rossi contengono del Ca, ne è venuta la conseguenza che alcuni errori che · si fanno lavandoli con una soluzione di Na Cl, possono venir evitati aggiungendo una piccola quantità di Ca: i limiti di questa quantità sono molto vicini, fra 0,015 e 0,025 Ca Cl2 6 ag. ossia fra 0,0010,001 5 % di ioni di Ca, liberi. Una troppo piccola . o troppo grande quantità di globuli rossi favorisce l'emolisi, ossia rende i globuli rossi ' più fra.gili, e ciò probabilmente per l 'influenza della lecitina. . . • ... . I

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[ANNO XXX, FASC. 13J

lL POLICLINICO •

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Questo fatto vale non solo per il lavaggio dei globuli rossi, ma anche per stabilire la curva di resistenza. Si vede dunque che J,e cellt1le se si vogliono conservare allo stato normale, devono esser circondate da un liquido che possegga una data quantità di Ca e più precisamente un determi!).ato contenuto di Ca ioni, perchè la parte importante sono gli ioni. Per i globuli rossi dell'uomo ·e del coniglio fu' preparata la seguente· soluzione: NaCl 0,7 %, Ca Cl 2 6 ag. 0,04 %, KCl 0)02 %, Na H C0 3 0,18 % con llna concentrazione di ioni. di · H di 0,45-10-7 • Si può cambiare da questo liquido il grado dellq. ipotonia, modificando la quantità di Na Cl . . Il contenuto di ioni Ca rimane quasi invariato. Nella miscela suddetta Na H C0 3 fa da repulsore come si vede . dalla far.mula di Rono e Takahashi '(Ca) =K, _H(cH6-., nella quale K .

(

3)

è una costante =350. 'se ne deduce che il contenuto di ioni Ca è proporzionale al contenuto di ioni H in invers~mente proporzionale al1la concentrazione df ioni dj HC0 3 • Si domanda ora in che cosa consiste questa influenza degli ioni Ca. Le ricerch P. ni cl11• mica colloidale hanno insegnato ch·e l'Na esercita sullo stt·ato superficiale dei globuli rossi una influenza ammolliente (liotropa), e con questo favorisce la emolisi. In più è stato stabilito che il Ca esercita una influenza antagonista su questo ammollimento e con ciò può neutralizzare l'influenza del NaCl che favorisce l'emolis i. . Di quale importanza sia il Ca (ione bivalente) per il grado. della emolisi, si osserva inoltre colla seg. esperienza: Se è stato prodotto per mezzo di una soluzione pura di NaCl un principio di emolisi, questa è subito arrestata, perchè con la fuoruscita del pigmento dal sangue, si mette in libertà al tempo stesso il Ca, cioè i·l Ca divenuto libero fa si che una quantità di globuli rossi che non sopporterebbero più una soluzione pura di NaCl di ipotonie definite, senza emolizzarsi, adesso la sopportano. Q11anto più debole è la soluzione di NaCl, tanto più grande è la quantità di Ca che ft1oriesce - e tanto più grande è la spinta. Quindi si sarà propensi ad adoperare invece della soluzione NaCl sin'ora usata, le soluzioni saline isotoniche ora descritte, soluzioni saline nelle quali, per mezzo di un sistema repulsore è assicurata una giusta concentrazione di ioni Ca. Tuttavia il lavorare con queste soluzioni non è facile nè comodo, e il liquido è molto difficile ad esser prepaI

rato. Perciò si è cercato altro liquido più semplice che avesse gli stess.i requisiti, e questo è una soluzione di Na 2 S0 4 • In teoria si deve ammettere cl1e l'ione N a d-el Na2 S0 4 anche qtti eserciti 11na influenza liotropa: ma bisogna supporre allora che l'ione SO 4 eserciti una azione completamente neutralizzante. Pure si può constatare, senza tener contò di tutte le considerazioni teoriche, che tanto per il lavaggio quanto p.er la determinazi~ne della !"esistenza osmotica Na 2 SO 4 dàr gli stessi risultati che una soluzione di Ringer isotonica, come pl1re con l 11ltrafiltrato del . siero. L'ossalato di Ca, a doperato da \Vidal e Scolari, non è indicato, l'ione ossalato lega il Ca clle non è più in grado di neutralizzare l 'azione biotropa del N a, tanto è vero che è stato osservato che dopo cl1e il sangue è stato unito all'ossalato, lo si deve subito ce·ntrifug~re, poichè altrimenti i globuli rossi diventano uii1 fragili. È dunque chiaro che questo sale non si può adoperare per ottenere la curva della resistenza primaria. · Prima di andar avanti con la descrizione delle esperienze c<;>n le soluzioni N~SO ~, vogliamo accennare al fatto ch·e persino Na 2 SO, - per analisi - di tanto in tanto ha reazione acida: probabilmente dovuta al Na H S0 4 . Si vedono allora i globuli rossi bruno g rigio ir1 causa della scomposizione dell'emoglobinar Perciò è necessario che la soluzione madre sia neutralizzata con un po' di Na H C0 3 al 5 %: si adoperi i lrossq neutro come indicatore . Inoltre l'~cid o carbonico dell'aria che viene a contatto con l'Na2 S0 4 • se si tiene alla prepisione, sarebbe un a.anno : in questo caso sr raccomanda di . far passare l 'ari?- assorbita . nella bottiglia (che è bene sia provvista ·di tubo di scarico) attraverso della liscivia di soda. l\lla C0 2 in quantità non eccessive è quasi indifferente. Briukmann ha trovato anche un altro anione bivalente che può esser adoperato, invece del SO 4 , e precisamente H PO 4 • A questo scopo si prende la miscela di sali N a2 H PO 1 e K H 2 P0 4 : tale miscela si mantiene abbastanza neutra nonostante L'azione di parecchio acido carbonico. Esperimenti sull'11so del Na2 S0 4 per i problemi della rigenerazione dei globuli rossi dopo 11 salasso. Da due giovani conigli di 100 gr. furono presi rispettivamente 25 e 20 eme di sangue. Dopo essi ricevono un nutrimento differente. L'uno riceve oltre erba anche avena: chiame·

• •


(ANNO XXX, F ASC. 13]

SEZIONE PRAT1C.\

remo questo «coniglio d'avena». L altro viene nt1trito con erba sola «coniglio d erba » . La ragione di questi modi di esperimento era la seguente: la causa dell'aumento di resistenza che ha lt1ogo nel lavag·gio dei gl. r. con una so1il1zione salina isotonica, aveva insegnato che i globuli rossi quando si trovano nel plasma sono coperti da uno strato contenente lipoidi il quale abbassa la resistenza. DQpo che questo strato è stato levato via, p-µò di nuovo venir assorbito del siero. La forza emolizzante di questo strato trova una espressione nel quoziente cole~t~rina 0 . colesterin~ 1

1

1

lec1t1na

acido grasso libero

(coefficente lipocitico di ~fayer e Scharffer). Sembrava ora interessante ricercar-e, per mezzo della soluzione Na2 S0 4 in quanto questa relazione fosse dipendente dalla nutrizione degli animali e se un event11ale ca.m biamento nella nutrizione porterebbe anche delle modificazioni nella resistenza o rigenerazione. È accertato da vari autori che nel coniglio il detto coefficiente è dominato dalla nl1 trizione e si è visto che : 1) nel coniglio affamato, la resistenza sale e la rigenerazione è inolto piccola. 2) che l aggiunta di le~itina alla nutrizione produceva una emolisi intravitale, ina che, d'altra parte, prod11ceva una rigenerazione molto intensa. Questi fatti si spiegano percl1è col digiuno, la concentrazione di lipoidi era troppo piccola e quindi i globuli rossi si comportavano corne dopo il la.vaggio. In pi1ì dopo il salasso . " . . ogni. r1generaz1one veniva a mancare. Con l'aggiunta di lecitina di uovo i globuli rossi assumevano una superficie che abbassava ·d i nuovo la resistenza e favoriva l'emolisi: ma il midollo veniva eccitato ad una magg·iore attività. Se è giusta questa riflessione che cioè il rinnovamento del s angue è in gran parte in rapporto · alla nutrizione lipoid·ea, allora anche una dieta caloricamente sufficiente, ma povera di grassi (erba) produrrebbe gli stessi fenomeni del digiuno. Al c·ontrario si ha una dieta ricca di lipoidi ·con l'aggiunta di avena all'·e rba. Questa teoria fu confermata dalla conta dei gl. r. fatta da Feringa: egli trovò che i conigli nl1triti in estate solo con erba dopo un salasso, non hanno quasi nessuna rigenerazione: ma che l'aggiunta di avena ha subito per effetto un aumento del numero dei gl. r ., perchè i conigl.i tent1ti ad erba hanno solo pochi lipoidi spostabili col lavaggio nei loro gl. r., mentre i ·C onigli ad avena ne hanno molto. . Inoltre nei due conigli, in qU,ello tenuto ad erba c'è poca differenza nella resi- · 1

403

. stenza fra il sang·ue lavato e il non lavato e nel coniglio a d avena ce n 'è molto. J>er controllare il i)rocesso della l'igenerazione sono state fatte delle determinazioni di volume, invece che la conta del globuli rossi, in eme. 0,08 di sangu~. Queste determinazioni furono eseguite facendo filtrare attraverso carta da filtro un pò di sangue ogni giorno _in una · IJrovetta chiusa contenente perle di ·vetro per la defibrinizzazione. Quindi 2 eme. di soluzione isotonica di Na2 S0 4 vengono messi nel piccolo imb11to di nn conoematocrito e messo con eme. 0,08 di· questo sangue defibrinato. Si centrifuga fincl1è il volume del sedimento è ·divenuto costante: il volume medio di due ricerche fu considerato come volume dei globuli rossi di 0,08 eme. di sangue. La parte capillare del tubo ha un contenuto di 0,04 eme. questo spazio è diviso in 100 pa1~i ug·uali: da ogni divisione ha il volume di 0,0004 eme. I numeri trovati per mezzo della determinazione della resistenza vanno paralleli ai numeri ottenuti con la determinazione di volume. · Si deduce dalle ·esperienze che anche il nun1ero dei globuli rossi che si distruggano in una soluzio11e all'1 % di Na2 S0 4 è molto minore in un coniglio d'avena che in un coniglio d'erba. Si dice ancora che nel sangue umano, come n el sangue di coniglio, il lavaggio con soluzione isotonica di Na2 S0 4 prod11ce un a u1nento di resistenza. Secondo Widal, questa differenza non si 11a col lavaggio con ossalato di Ca. \·\-idal considera questo come un vantaggio: noi come uno svantaggio. R ias sumerido :

. 1) La soJuzione di Na2 S0 4 101 aq. (se necessario neutralizzarlo con Na H C0 3 ) sono molto adatte tanto per il lavaggio quanto per la ·detern1inazione del numero relativo di globuli rossi di differenti resi.s~enze (curva di r esistenza osmotica). 2) Si possono ottenere. queste curve di r esistenza osmotica: a) dai globuli rossi lavati (deplasmatizzati) . • ' b) dai globuli rossi non deplasmatizzati. a) Per la despla.matizzazione si lavano i g·lobuli rossi 2-3 volte con una soluzione isotonica. Na2 S0.1 10 , aq. (3 %). Così essi vengono liberati da1Jo strato di lecitina assorbito dal plasma. Si può immaginare che in questo stato; globuli rossi passano dal midollo delle ossa i11 circolo. Questi glob11li rossi dàn110 la curva di' resistenza pri1naria.

\


rr.

POLICLINICO

B) I g·lobuli rossi non desplamatizzati })Ossiedono quindi ancora lo strato assorbito dal plas111a e la loro citrva sarà della resiste11:.a secoridrlria. 3) Col lavag·gio ·con l1na soluzione isotonica N a 2 0 .1 i globt1li l'ossi diver1g·or10 pi11 resistenti, causa la perdita di lecitin a ch e l1a, la proprietà di far diminuire la resistenza. 4) L 'uso di una soluzione· pt1ra di Na Cl • nor1 è raccomandabile nè per la curva di r esistenza pl'imaria nè secondaria. La causa stu in g·ran parte nella inflt1enza liotropica, che però PV.ò esser neutralizzata con l'ag·g·iunta di un determinato ·contenuto di i oni Ca come si ha nell 'ultrafiltrato del siero e nella soluzione ,di Ringer. Ma l 'uso di tali ·solt1zioni saline eqt1ilibrate non è f acilè per chi non sia pratico. • Si è però trovato che la solt1zione Na~S0 4 10 aq. dà precisamente gli stessi rist1ltati cl1e la soluzione ~ alina la più equilibrata. Lo stesso non si può dire dell'ossalato di Ca. 5) Mediante l'uso del Na 2 SO 4 per la determinazione della ct1rva di resistenza prim aria e seco11daria si può facilmente st11diare una ~erie di esperimenti riguardanti la decomposizione e rigenerazione dei globuli rossi. Così p. es. è risultato che nel coniglio dopo il salasso, l'aggiunta di lecitina e nutrizione grassa è necessaria per la rigenerazione del sangue (conig'lio avena, coniglio erba). 6) Ir1 più l 'uso d el, Na2 S0 4 dà un facile mezzo di soluzione della questione se il cambiamento di resistenza dei globuli rossi pro-· viene dai globuli rossi stessi o dal plasma o da ambedt1e. GHIRON.

Com posizione del sangue norma1e. (B1E e NlOLLER. A rchives des M aladies du coeur aprile 1922).

Gli AA. 11anno studi ato il tenore in estratto secco del sangue totale c. del siero, il volume r elativo dei globuli rossi nel sangue defibrinato, il nt1111ero dei globuli rossi, e il contenuto in em,o glolina nel sangue di 10 uomini e 10 donne normali. Il tenore del sangue in estr atto secco fu riscontrato essere del 2 % maggiore nell'uomo che nella donna, tra gli uomini ft1 riscontrata t111~1 differenza tra il Mx. e il Mn. di 1,90 %, 11elle donne di 1,74·5 °(-. . Il tenore del siero in estratto seçco è invece pre sappoco ugl1alie nell'uomo e nella donna, ed è pressappoco uguale in ti1tti i soggetti sani. Le variazioni nella costit11zione del sangl1e di pe11ùono quindi evide11temente sia dal teno-

[ANNO XXX, FASC. 13)

re dei globuli in estratto secco, sia dal rapporto t1ta il volu1ne dei g·lobuli e quello del plasma. Fu studiata anche la capacità di assorbimento cli ossigeno del san g·l1e, e la percentuale di en1oglolina. La prin1a variò tra un mas- · simo del 22,2 % e 18,4· ~b r1 egli t1omini; e 18, 7 % e 16)5 % per l e don11e. Ija differenza tra il Mx. ,~ · iL lVIn. ~ra duncp1e '<.1 i 3,8 ~{, pe1· gli uomini e del 2,2 % nelle donne. Il nume:r:o d.elle e1r1azie fl1 in media 5,594,000 per gli uomini, e 4, 729,000 per le clonne. Quindi si de\ e conside1·are come cifra normale per gli uomini 5,500,000 e J)er le donne 4. 750.000 anzicl1è 5,090,000 e per le clonn e 4,500,000 come si diceva fino ad og·gi. I.a differenza tra il Mx. è il l\In. fu per gli uomini 1,405,000 e per le donne di 966,000. Gli AA. pl1bblicano poi varie tabelle sul volun1e dei globuli rossi al percen, to , che non possono assolutamente riassumersi in breve, per queste rir:nando al lavoro original e. L'i;nteressa11te lavoro degli AA. dimo stra .che tra jl sang·11e ma.schiJe e jl femmi nile, l e diff,e renze di tenore in estratto secco del ' siero e dei globuli non hanno che una importanza insignificante. Il sangue totale dell'uomo ha una maggiore quantità di estratto secco ed una più grande capacità di assorbimento dell'ossigeno cl1e qu ello della donna. Questi fatti dipendono sopra tutto da l1na differenza in percento del volume dei globuli tra i due sessi, mentre le differenze del contenu to in estratto secco d el siero e dei globuli hanno_ perciò minore importa nza. G. H. 1

La percentoa1e di fibrina nel sangu" e nel pJasma. Acta M ed·i ca Scandinavica. Vol. LVI, fase . .II).

(GRAUM.

L 'A. pubblica ben 53 tabelle di accµrate indagini da lui eseguite sul sangue in persone normali e malate delle più varie malattie: gastro intestinali, polmonari, nervose, ematiche, reumatismo, er esipela, difterite, suppt1razioni, gonorrea, tifo, influenza, tubercolosi, sifilide, malaria, tum.o ri, malattie cardiaehe re11a li, gravidanza, eclampsia, ittero, affezioni esotiche ecc. In tl1tti questi casi egli stt1diò lo N d ei leucociti, la S1'3dimentazione dei corpl1scoli dopo 10 minuti la crl1 sta flogistica, il colore del ' plasma, la percentual e della fibrina nel p!a sma e nel sangue, il volume dei corpuscoli. Da questo •studio egli ottenne i seguenti risulta.ti: La percentl1ale di fibrina nel siero di uomini normali è in media 0,27 ~~ (~Iass. 0,3() % e -


(ANNO XXX, FASC. 13~

SEZIONE PRATICA

minimo 0,20%), nelle do1111e è i11 media 0,29%. Nel sangue invece la m edia è del 0,14 %. Queste percentuali variano talora ancl1e nello stesso individt10, ina di lJOco, r1on variano invece nel corso della g iornata nè in rapporto ai pasti. NelJe malattie di cuore. co1np ensate, i1egJ.i enfisemi af ebb1·ili o nell'asma con bronchite, nelle gastropatie (eccetto il cancro), nelle nevrosi e nelle forrne nervose non infettive il contenuto è in limiti normali. Ugt1almente nelle forme afebbrili di a nemia semplice e di policitemia, però la percentuale di fibrina è magg·iore nell'anemia e minore nelle policitemie. U11 aumento della fibrina l)\lÒ esser e n1esso i11 evidenza nella l e11cemia e pseudolet1cemia sopra tutto linfoide. L'aumento è s'3mpre stato assai netto nella eosi11ofilia. La percentua- . le di fìbrina f11 pure inaggiore in un caso di srorb11to , mentre era normale in un caso di 11orpora. gen11ina. Le forn1e aJ)lastiche di a.ne1nia no11 seguono J. g·g"i speciali. In 14 casi riei c111a li l 'autopsia i11ostrò deg·enerazioni grasse, an1iloicl e, atrofia e cirrosi del fegato, la fibri11a era me110 del 0,20 ~~ . L'anemia pernici0sa e la degenerazione del fegato sono i d11e soli casi 11ei q11ali eg·li troYÒ deficienza della fib rina. Ciò appoggia la t.~oria per la q11ale il fegato ge11ererebbe il fibrinog·eno. Vjceversa non si riscontrò cl1e la tiiatesi emorragica sja cat1sata da 11na scarsità di fibrina. In n11merose malattie i11fettive: polmoniti cr11pose, bronco1Jolmo11itj, re111natismo, IJl.eurite, e resi pela, sn 1Jp11ra zion i, g·onorrea, s1 not0 t1n aum ento d.'31la. ftbri11a. 0

Il siero del sangue nell'anemia perniciosa. (BROCKBAl ' K.

Brilisli .Medical Journal, 22 111-

glio 1922). Il colore del siero 11ell'anemia per111c1os{1 differisce d al colore del siero normale e da <ruello , di og·ni altra forma di anemia. Esso l1a un colore giallo ben Jefinito che varia in 1intà da quello di un fiore di tassobarbasso (Verbascum) a quello del balsamo del Canadà. Questo colore si riconosce facilmente raccogliendo due ~ tre goccie di sangue in una I>iccola ampolla di vetro, circondandosi di tt1tte le note precauzioni per evitare una ar· tificiale emolisi. Questo sintoma del siero è molto semplice e assai utile per la diagnosi. L' . i\.. . discute poi intorno alla probabile causa di qu-esto colore del siero n ell'aill. perniciosa. Nota come esso somigli assai al colore del

405

grasso del corpo e che si può pensare si tratti di una sostanza lipocroma. Vi è anche la possibilità che si tratti di pigmento biliare. Fece perciò degli esami del siero collo spettroscopio, e vide subito due nettissime strie di assorbimento nella posizione di qu.elle dell'ossiernoglolina e, in alcuni campioni di sie:ro, una terza stria meno distinta e più lontana. a destra nel verde. Non vide mai alcuna stria a sinistra della linea D nel rosso. Nessun lavoro moderno (conosciuto dall'A.) parla della presenza di ùssiemoglobina nel slero norm.ale. Nessuna linea di assorbimento fu vista in alcuna altra forma di anemia. E può essere • utilizzato per la diagnosi il fatto che esse non furono presenti in quelle forme di anemia cl1e col 1oro alto ' indice di colorazion,e e ,col loro quadro n1icroscopico simulano una ane111ia perniciosa. Alcuni A.A. hanno trovato ematina nel si.ero di alc11ni casi di a nen1ia perniciosa ed essi credono che la bilirubina causi il colore giallo. È certo che vi può essere dell'ossiemoglobina lioerà. nel plasma del sangl1e circolante nella malattia, ed è ·p ossibile, a giudicare dal siero, che vi siano almeno due varietà di anemia perniciosa. L 'A. chiude l'interessante articolo avanzando l'ipotesi che l'anemia perniciosa possa essere u11a malattia maljgna (a malignant disease) del sang·t1e. G. H. • '

I corpuscoli leucocitari di Barranikow-Dohle. (AccOYER. Lrr Presse JJT édica.ie, 1922). .

?l.

37, maggio

Or sono circa,· do1di1ci anni, Bal'raniko·w e Ddhle 11a11no descritto nei l eucoc iti i:>olfnucleari ' i1eutrofi1i degli scarlattinosi dei piccoli. cor1)icci11oli basofili in ni1mero da uno a tre, e che prima ritenuti gli age1n ti pat01geni del-la malat- ' tia si li111itarono poi a confermare la diagnosi della malattia. I reicent.i · lavori tedeschi e1d inglesi hanno chiarito e d efinita la natt1ra e il significato et iolog·ico di questi corpicciuoli, noncl1è i loro rapporti con la scarlattina. Negli strisci di sang·t1 e colorati col ble11 ril n1etilene borato si. ''edo110 nei le11cociti neutrofili questi corp11scoli, di vol11me variabile, o roton·di, od ovalari, o tria11g·ola1·i, sitt1ati ~lla periferia del le11cocito colorati in bleu gTigiopall~do. l\1a nei leucociti che co11te11gono questi corpuscoli generalm ente si vedono degli altri piccoli corpiccinoli colorati intensamente come il n11cleo e ad esso riuniti co·n lln fine istmo. Orbe1n e qt1esti cor-p iccinoli non &0110 affatto ca. ratteristici della scaTlattina e no11 11anno alcun •


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406

IL POLICLINICO

valore diagnostico : essi si osse,r vano in ntunerose ma!l.attie .sp eCi·e febbrili e1d anche negli individui sani: così si vedono in buona .p.e rc·e11tuale nel morbillo? nell'erisipela, angina, tifo, i)arotite epidemica,, malaria, difterite. La presenza ·d'i. questi corp1uac0Ji in una percentuale superiore alla normale è in raip·p orto con lo state;> .fe b·b rile. ·C adute ad una ad una tt1tte lei i-poteis i emesse dai 1p i·ù svariati autori p.e;r · spiegare. J.à n.at11l"a eid i·l significato. etiologioo dei corpuscoli di Barr.anikow-Dohle, l'autore ritiene che .siano p.rodl1zioni nuc·leari; veri frammen.t i nucleo,. ri; staccatisi ·dai n1:1~leo, con1e è stato potuto osservare con la cinem.atografìa dei J.eu-cociti, dai n1ovirrl1enti del cito·pl8Jsm.a, c·h e già m1olto attivi aJlo stato· no·mnale lo. dtvengono a11.cor più in alcuni stati 1p·a.tologici. ·Que:sti fra:in1nenti ·di · nucleo 1p rima di s.comparire digeriti e· assorbiti dal p1·otopla.s ma, ·costituiscono· i co ·~­ Pltscoli d'i Barraniko·,v-Dol1le. r. D.e SANCTIS }10NALDT. 1

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1

[ANNO XXX, F ASC. 13] .

3 Ih ·%, di irudina (cl1e provoca però talvolta reazioni violente), .sia t1sando una soluzione debole di citrato di sodio. Datore ·e ricevente dovrebbero essere J>'3.l'OO!ì stretti; da madre a figlio non si verific·a mai I 'emolisi. ·U n datore può senza danno ceclere 1/4 del proprio sang11e. La q11a.r1tità di sang·u.e trasfusa. non deve . .superare 1/4-1 13 della quantità di sang·ue del li·cevente. TalvoJ:ta la trasfusione cli sangt1e determina fenomeni molesti ·O inqt1ietant{ (f.eb,b re, brividi, trombosi, azioni tos·tiche di sostanze anticoag·ul.anti . nnite . al sang·ue, embolie, '31nolisi, àgitazione son.nole·n za, ittero, ,collasso·). In alcuni casi (in cui u~a rap-ida introduzi J. ~e di liqujdo potrebbe danneggiare gravemente il cuor:e.) si. può usa:r:e l'infusione a .gocce, protratta p er 24 ore e pii1 (Friedmann) ; buoni risuJtati nei feriti dissang11ati e nelle diarreo intense. POLLITZER. 1

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1

'

Sulle trasfusioni sanguigne.

,

Principi delle trasfusioni di sangue. (B. CoHN. D. 111.ed. Woçlie1ischr., n. 26, 1922).

!Nelle ar1emie da ·p ,e r·d ita di sangue oggi si preferisce J a trasJusio11e di sangue all'infusione cli sol11zione fisioJ,ogica, prima tant0 in uso; quest'ultima non fa che mantienere s1tf:ficiente•m ente alta la p·r essione del sangue, mentre con la prima vengono introdotti i'n crjrcolo eritrociti alme.n o p·er ·qualche tempo atttyi e le vari.e sostanze bio1lo·g iche contenute nel siero, alcune delle quali eccitano l'appurato emato•poietiico àlla rigenerazione del sru1g·11e. La trasfusione del sangue o1tre che n-ell'·anemia acuta è stata te.n tata nelle malattie del sang·ue (anemia s.emplice, a. splenica, a . grave criptogenetica a. aplastica, malattia di ' . B anti, E}CC.), nelle diatesi emorragiche (morbo di \Verlhof, affezioni emorragiche dei neonatj , emofilia) e in n11merose altre malatti·e. Alc1111i r accomandano la trasfusi-0ne diretta (innesto e sutt1ra dell'arteria radiale del datore • nel] a vena media11a cubiti del r,i cevente) altri il i11et.odo indiretto (siringa record, appareccl1 i di vario genere). Il sang·ue da trasfondersi dovrebbe essere esa1t1inato acc1rratam.ente (Y'lassermann, titol.o d i agg·l11 tinazionei). J_,' aggl11tir1azione pe1 ò no11 è la stessa in vitro e i11 vivo; si i·accomanda perciò di far p1·ecedere alla trasfusione, l'iniezione di piccole qltantità di sa11gne onde assicurarsi che non si prod11ca l'en1olisi. ~1olii AA. cercano di impe< lire In. coag"l.ùazio11e del sa11gue da trasfonne1·si, _1a me cola11clolo con llna soluzione a 1 1

· (A. TzÀNCK, Paris médical,

16 sett. 1922).

L'A. ricòrda che nella pratica si può presen• tare la necessità di una trasfusione sanguigna • in tre differenti condizioni. •

1) Trasfusioni sanguig.n e di estrema urgenza.

In qt1esti casi, essendo og·ni minimo ritardo

caus.a cli morte, bisogna assolt1tamente guadagnar tempo, ser.v.endosi dei . primi donatorj, élei primi apparecch1, anche improvvisati, dei Jlrimi antico agulanti cl1e sono a portata di i11ano. L'iniezione va fatta più· vicino che è possibile al cuore, nelle vene del gom!to e meglio ancora alle. gi11g·11lari. Le esperienze fatte su anima.li inc.0 raggiano a l).raticare l'iniezione intracardiaca, nei casi di estrema urgenza, servendosi di una grossa siringa o di 11na can.nula trequarti lunga 8 cm. con calibro interno di 12/ 10 di mn1. Così, in clate conclizioni, purchè il cuore non sia assoll1tamente flaccido ' il getto liqt1ido realizza . anche un benefico massaggio eccitante sulle pareti interne del cuore. Nella pratica 1'A. consiglia di preparare subito una iniezione endovenosa di siero, prelevare il sangue con .u na siringa q.a 100 cc. e veIlirlo man mano aggiungendo al siero stesso: contemporaneamente su altra vena iniettare direttamente con altra siringa altri 100 cc. di sangt1e. 2) Gra1idi t"rasfitsioni sa1ig11ig1ie. Si praticano nelle emorragie molto importanti che però ci danno il tempo di circondarci delle massime garenzi e. Necessita la bl1ona scelta del dona1

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[_.\~NO

XXX,

FASC.

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407

SEZIONE PRATI CA -

tore, la det~rminazione della dose minima ed · .efficace di anticoagulante, e lo stuq.io delle proprietà emolizzanti ed aggl11tinanti dei d11e sangui cl1e andranno ad unirsi nella trasfusione. Il migliore anticoag11lante è il citrato di sodio (2-3 gr. per 1000 di sangue). E ' bene disporre di una sol11zione 1 :10 e venitne aggiungendo e mescolando 2 cc. per ogni successivo prelievo di 100 cr. di sang11e. Sono ottimi an- , iicoag11lanti gli arsenobenzoli alla dose di 1 mmgr. per cc. ~i sa~gue, ma solo per le pic~ole trasfusioni. Sicco1ne l'eccesso di anticoagulante andrebbe a diminuire il potere coagulante del ricevitore, e questo non è senza pericolo negli stati emorragici, bisogna determinarne la dose minima necessari a. In 5 t11bi da emolisi si mettono quantità decrescenti di anticoagula11te ·ed 1 cc. di sangt1e del donatore: si agitano e si lasciano riposare : la migliore dose è quella che in meno di 20' ha determinata la sedin1entazione del sangue. • Per saggiare il potere emolizzante, l'A. inietta nel ctiore di 11na cavia n1ezzo cc. di ciasc11110 dei dt1e t->ang11 i cl1,'3 tlovranno l1nirsi: spesso r a11imale i1on 11a clist11rbo di sorta: qualcl1e volta può rapidamente soccombere con una si11dro111e da• shock molto simile a quella che si ha in qualche t1"asft1sione : in questo caso i d11e grt1ppi sanguigni sono incompatibili. J.: esperienza no11 dura l)iÙ di 5·. Circa la tecnica della iniezione se non vi è urgenza, alla iniezione massima, si preferisca ,quella frazionata, in 3 tempi: 1) iniezione di 1 cc. di sangue del donatore per re_alizzare una antianafilassi e prelevamento di 1 cc. dal ricevitore per le prove preltminari; 2) dopo 15', se le provè f.urono favorevoli, iniezione di 30 cc. con la dose classica di anticoagulante ; 3) do_po 20', determinata la soglia di incoagulabilità, se ne iniettano 100 cc. Questo terzo tempo puq essere ripetuto secondo il bisogno 5, 6 volte iniettando, se ne è il caso, miscele di sangue .e siero. 3) Piccole trasfusioni. Si fanno le stesse prove preliminari, meno il dosaggio dell'anticoagulante che, in questo caso, può essere un arsenol)enzen·e. Queste trasfl1sionf più che indicazione c11irurgica, l1anno 11n carattere medico : sono semplicissime per la tecnica, ma possono avere delle reazioni sproporzionate alla massa sangt1igna iniettata. Le indicazioni n e appariscono ogni g·iorno . piil numerose ed eeulano m·anifestamente da! campo terapet1ti~o rlegli stati emorrag·ici . i

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PERSIA.

CENNI . BIBLI.OGRAFICI. Ji,. Z INS.3ER. Syphilis und syphilisanliche Erlcrankunge1i des M ·undes f'ilr i-irzte, Zahnarzte urid Studierende (Sifìlide ed affezioni simili ' alla sifìlirle nella bocc a, ad uso dei medici 1 dentisti e stud~nti). III edizione, con 54 figure a colori e 17 in riero. Berlin-Wien, Urban e Schwarzènberg, 1922. È q11esta la terza edizione di un pregevole

atlante nel lll~a1e sono raffigt1rate le principali manifestazioni della sifilide sulle labbra, nella bocca e. nella gola- (accid·en~e iniziale, m.a nifestazioni del periqdo secondario e terziario, lues ereditaria), e quelle di altre affezioni, . com~ le dermatiti m,ercuriali, il lupus eritem.a toso, jl lichen e l'eritema essudativo dell a m11cosa or.ale, la stomatite aftosa, L'~ngina di Pla11t-Vincent, 1e leuco1:.lasie delln 1in~· na. la tubercolosi del ·t>alato e della gola, il cancro iingt1ale, ecc., che spess0 possono venir confuse con la sifilicle. In nero sono rappresentate le principali manifestazioni della sifilide ereditaria boccale (denti di Hutchinson), la spirochete ,p allida (preparata con materiale preso da papule labiali), la spirochete 1ella bocea e quella dei deriti. Q.gni figura è accompagnata dal testo esplicativo: precedono brevi capitoli in cui sono succintarpente riassunti i caratteri propri delle manifestazioni boccali della sifilide nei diversi periodi della sua .evoluzione clinica ed i criteri differenziali da affezioni di a ltra natura. Le figure, sia· quelle colorate che le altre in nero, sono molto ben fatte ed assai espressive. Il testo naturalmente non dice nulla di nuovo, ciò che 11on era certo nella mente dell,A., il q11ale propone~dosi di . fornire aj. noi:i specialisti una buona guida per riconoscere le affezioni luetich.e della bocça, può dire di avere completamente raggiunto lo scopo. Consigliamo perciò vole,ntieri agli stt1diosi questo atlante-man1Jale nella certezza che essi vi trove:r.anno quanto occorre non solo per ri:. conoscere la . sifilid-e boccale, il che non è poco; mà anche per abituarsi a pensare alla lue negl'infiniti casi di lesioni del cav-o orale, talvolta banali all'appare11za, qt1ali ogni giorno si. presentano all'osservazione del medico: c~ò che, come dice · I-<'ournier, è for se ancora p1u difficile. •

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V. lVIONTESANO.

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IL POLICLINICO

Ju~IUSBERG

F. I.:eitfaden der Kosmetik fur Arzte. Berlin-''' ien, Urban e Schwarzenberg, ed., 1922, pag. 144.

Breve compendio il cui sco.po è di dare quelli; nozioni di cosmesi che no~sano interess.are il medico pratico. Il proposito è senza dubbio lodevole in quanto tende a dare anche a questa parte della dermatologia, cl1e è stata quasi sempre eselusivo dominio di emi:>irici, una 11ase $Cientifir.a. e a ri~ondurre i disturbi della cosmes~ nel campo della medicina razionale. In una pri111a parte sono latgamente trattati i mezzi di cui ci serviamo nella· cura della cosrr.esi ct1tanea, sia mezzi J)uramente natura:.. li (aria, acqua, luce), sia medicinali esterni (polveri, saponi, paste, unguenti, tinture, ecc.), sia quelli pertinenti alla terapia fisica propriamente detta (raggi X, raggi 11ltravioletti, radio, massaggio), sia infine i 1nedican1enti per uso interno. Nel seco11do capitolo l'À. si 0 cc11pa dei n1odi più adatti per mantenere alla cute, alle ungl1i~, ai capelli, alle labbra ed ai denti le loro proprietà cosmetiche. · La terza parte ri·gt1arda i çlisturbi della cosmesi in quanto abbiar10 rannorto con ma-lattie cutanee vere e proprie, come l'acne volgare, l'acne varidiforme, le alopecie, i migli, i nevi, ecc. Le malattie cutanee che ein.trano in questo can1po sono elencate per ordine alfabetico. · Nel1"11ltima parte infine t1·oviamo con una breve bjbliogra.fta di tutto il vasto -argomento, considerato clal punto .di vista chimico-tecnico e da que Ilo medico; una tabella dei prezzi dei medicamenti piit in uso per la cosmesi cutanea. Cl1iude il J,a voro un indice alfabetico . La trattazione, che ha un carattere pratico -ed elementare, è fatta in comnenso in modo chiaro, lucido ed ordinato e la -lettura di questo libricino sarà certo utile non soltanto per i medici i11 ge11cre, ma anche l)er g·li stessi dermatologi i quali per lo più consjderano tali argo1r1anti come quisqi1ilie e sono poco inclinj a d occuparsene di proposito, mentre in realtà non può djsco11oscersi la J.oro i111porianza pratica sia per l'influenza cl1e i disturbi della cosmesi hanno talvolta s1111o stato di certi sogg etti, psichica111ent e deholi, sia per i rapporti che j disturbi stessi p ossono avere con alt.re malattie. V. lVToNTESANO. 1

I

G. CALLIGARTS. Un medico e· la g1terra. Un vol. in-8°, di pag. 688. Taddei, ed. F errara. Prezzo, L. 25.

Nel titolo stesso del 1ibro troviamo l'antites i che ne delinea lo spirito ; invero nessuno è

[ANNO XXX, FASC. 13;t

più lontano dalla gu.erra - cieco agente di distruzione e di morte - del n1edico che dedica. tutta la sua vita a · lenire le sofferenze, a tentare di strappare le vite umane dalla falce della morte. Ecco qui lln medico dall'a11imo })rofondamente sensibile, che distolto dalla tranqui llità de' suoi st11di è stato lanciato nella bolgia infernale della g·uerra, 11a ved1tto la s11a città, la sua casa invase e })rofanatedal tallone nemico; ha sofferto per le sofferenze -di coloro che dal1a guerra sono stati più duramente colpiti; questo spieg·a lo stato di. anjmo che informa tutto il libro. E la guerra. così veduta, ci appare ben altra cosa da quella descrittaci a colori convenzionali, quasi rosei; l'A. ce la presenta nel suo aspetto reale ed il lettore la rivive in tutti i s11oi orrori, in tutte le sofferenze inorali e materiali che essa ha provocato. E da q11esto l'A. assurge poi acl 1tn sereno ottimismo, auspicando la fine delle guerre e sognando un'era di pace per il mondo. Si può osservare all'A. che indubbiament~ c:olui che s1)azia nelle c'rista1line altitu di11i dove regna l'amore universale è t1no spirito grande, ma non si può dimenticare che la vita attuale è cosa ben diversa. Così "l'ideale di uno società che .egli, ritornando alle idee di Comte, sogna fondata sui principii scientifici, ci appare sorpassato e non dissimile per vitalità e• rea1tà dall'homiinculus goethiano. Qt1alcl1e freddo critico potrà cogliere nel grosso vol111ne alcune contraddizioni, come per esempi() l 'asserzione che si sfasci il dogma della colpabilità umana e la• grave requisitoria contro ì responsabili .d~lla guerra dei quali si chieclela · severa punizione. Ma tutto ciò dimostra anzi la foga e la sincerità con cui è stato scritto il libro, riboccante di calda p a ssione; essosi leg·ge con avidità e possiede fra gli altri meriti cp1ello di mettere in bella luce l'opera dei nostri soldati di cui l'A. ricorda con ammirazione ed amore le sofferenze silenziose l'abili' tà meravigliosa, la resistenza, l'operosità. la pazienza, che hanno reso grandi questi ignora ti ed t1mili eroi. . 1

fil. Prof. ARRIGO PIPERNO. Sal1tte. Prezzo lire ottor Società Editrice Dante Alighieri, Roma. Con questo volume il prof. Piperno ha risol11to il pr.oblema deil libro di igi·ene C'he diletti ed educhi, che interessi ed istruisca. Su la precedente edizione la presente l1a n otevoli vantaggi di completezza, di chiarezza~ di adattamento pedagogico. La parte riguardante la igiene sessuale P, stata con,·enientemente pttrgata.


(ANNO

XXX, FASC. 13]

409

SEZ IONE PRATICA

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Cl 1i·b ro potrà così .entra1"8 in tutte le. scuole, in tutte le famiglie senza urtare suscettibilità e pregiudizi, che a torto o a ragione vogliono essere risp ettati. E·sprimendo l'at1gurio che al libro ~rrida prospera la fortuna che m erita più che fa r cosa g·rata all'au tore, intendiamo far voto che lia. coscienza igienica del nt0stro popol o vada rafforzando~i. '

a. a.

ftttftDEMIE. SO&IETA ·-MEDICHE, &ONfiHESSI. Società Lombarda di scienze mediche e biologiche • Milano. f:;ed utri del 19 gerinaio 1923. 1

l'resiclenr..a : i>rof. B.

Boss~,

presidente.

~-u ovo

1netod n overativo per la Cli ra ll e_llo, iussa .z ione abituale della rot1tla~

R. GAr~11;Azzr. - Il nuovo 1netodo .operativo ris1)()nde a.cl 1iJ1 in d irizzo dn lui segui to nella cura cli molte affezioni dell'apparato locomotore, in cui egli associa il trapianto tendineo o muscolare co1ne intervento compensativo. Così , ad evitare l 'in<.1ebolimento secondario a ll'allungamento del muscolo quadricipite per aYvicinare ·e suturare i fra.mJ 1nenti di una frattura rotulea molto a llontanati,. 11ratica il trapia11to del Sartorio: per compensare le detìcien7,e del tricipite allung-a to per riparare una e:-;tesa perdita di sostanza ~el te~dine ·d i Achille, tr<lpia i1ta il fesso re dell'alluce. ~el la lussazione a bituale della rotula innestata. sottopt! rioste.alme nte su di essa il tendine del retto interno 0 del semitendinoso, cer cando un robusto legan1e11to obliqtl•) interno. I/01>erazione eseguita in sei casi cli lu ssazione ;1bitunle diede costantemente risultati perfetti e definitiYi. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. •

FBHXA~'DEZ

N .\\' ARRO

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CA'l'TAi\""I GrTJpEPPE.

- l\1ilano, Soc. Ed. IJibraria, 1Q22. Cozzor. . INO O. Un n11ovo sev1io rlrllrt ad e1iova t in trach Po-bronchiale nei ba111.bin i: ln cl ila taz:1on P Napoli, l\I. delle ven e toracico-epina stri eh e. Tocco, 1922. • \

_.. Da tene.re presente I Pagare sempre l'abbonamento al « P~liClinico » senza ob. bligare l'Amministrazione a speciali sol_lec1ti « a~ personam ». 2) L' ìmporto d'abbonamento va inviato mediante Assegno Banoario e con Cartolina. Vagli a. . 3) Coloro poi che preferiscono sopportare una maggiore ape. sa versarlo cioè contro nostra Tratta postale, tengano pres~te che questa dOvrà essere aumentata di 5 lire per le varie tasse ed altri diritti posta li che la tratta comporta. 1)

'

/J i 11 na ra rri n1 a lfo·r1>1az·i o11 f

. .\.. . ru \ \'l<~RMICOCCA.

co'nge·n if a .

Si tratta di una ragazza ch e ha l' ;l rto inferiore destro ipotrofico e deforme. In .esso i-:i riscontr<J fra l 'altro : assenza totale della rotu la; impossibilità di estendere il ginocchio oltr.e l'a11lgolo retto per tensio11e specialmente del sem1tendi11os\) che dalla tuberosiu\ ischiatica va diretta inente ::id inserirsi al terzo i11feriore della tibia; piede ,·aro-equino 111ostrt1oso con otto dita (per le prin1e. due Yi è ~indattilia), impianta te st1 altrettanti u1etatarsi. . .\ ncl1e il piede sinistro ha sette dita (due alluci so1>r ann111nerari). Oltre n. queste deforn1itit di natura congenita, éhe non hanno mai perme so la deambulazione :-;e11z;1 le grucce. l 'Hmma lata 11a pure un g·rave gi11occtl1io yalgo sinistro statico co11 accentuata lus · sazione esterna abitunle de lla rotula. QueRt' ul tiu1a nffezione l1a dato modo di svelare u11 fe11omeno caratteristico a llorquando la paziente (~ in ginocchioni . 111 dett<t 11osizione, cioè, il ginoc<:hio J1;1 l111a n1:t nifesta instabilità cli nr>noggio, esF<011d-0 ROllecitnto cli COlltinu o da spostamenti in In t~rn li th. J. 'O., cl1e per la llrima· Yoltèl 11a osser~·a to que~to fn tto. ne .spi ega le ragioni che rispondono alle pnrticolari condizioni statiche e dinsmiche proYoca te dalla lu ssazione ,d ella rotula. in rapporto alle net"'essità dell'equilibrio del corpo nel1a. detta stazione. . -

rfontributo alla. ocisistica . della t ubPr colo si J nell'età senile.

'

V . I:{ oxCRETTI e FRA~CO ROSSI. - Gli 00. illustrano clue cnRi di n1ening:ite tulwrcolare inter es-


41()

IL POLICLINICO

santi oltr~c-hè JJel' l'evéntualità piuttosto rara di una tale forma nell'et:à. senile (66 e 57 anni) an<!he per l'eYentualità, in apparenza paradossale, verificata~i nel primo caso di una tubercolOsi bilaterale delle c:apsule surrenali, con vastissime zone òi caseosi, senza melanoòermia, e con ipertensione arteriosa, riferibile a un grave processo nefritico in corso. Questx> stesso caso si present.ava interessante a nche perc11è il liquido cefalo-rachidirano era spiccatamente xa.ntocromico. La xanto' (!romia <lel Jiql1or, coll'intensità che si presentava ir~ tale caso, non è com11ne nelle meningiti tu·b er<!Olari. c. VALLARDI.

Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta del 29 àioe111:bre 1922. Apparecchio a valvola per il ,pneumotorace artificiale.

,

Prof. L. LUCATELLO. - L'O. ,p resenta un apparecchio c:he c-0nsiste in l1na valvola ad acqua costru tta co11 ul)a bottiglia a filtrazione nel vuot-0. '.L'acqua è sostituita da. una solùzione di acido pirogallico e di Potassa ' caustica per impc>verire 1'a1iti <lell ' o~sigeno e dell'anidride carbonica : alla tubulatul'a latel'ale,. 1ripiena di cotone sterilizzato, si innesta un tl1bo di g·omma che term.iru.1 coll'ag·o eannula. Nessun rubinetto nè ad 1.1na nè a più vie, per evitare façili errori di manovra. Il IJatente gorgog·lio dell'aria nell'acido pirogallico ci fu rReguire <lal principio alla fine l'operazione, finchè si abbia pressione negativa nel cavo r.~leurico. U11'en1bolia gasosa è resa impossibile. ~ indicazioni manometriche che dà la valvola so110 pronte e<l ~\identi. La pressione esistente nel cavo pleurico si 1nisura da quanto occorre immergere nella soluzione il ·tubÒ di accesso dell'aria perchè cessi il g·orgog·li·) -suddetto. . Se il tubo di accesso dell'aria atmosferica pesca ap1)ena nella soluzione e tuttavia cessa il ·gorgoglio, <lbbiamo ltn sicuro indizio che la jpressioile cnoopleurica si è equilibrata a zero. Se negli atti respiratorii si vede alternativamente gorgogliare l'aria e salire Ja soluzione nel tubo, se cioè la .valvola ad a cqua si apre e si chiude, è segno che la pressione end-0p 1eurica oscil1a intorno a zero, negati va nella inspirazione e positiva nella espira• zione. Con la YalT"ola ad acqua si ha tutta la 9perazione presidia~'l ed autoregolata dal polmone. Q11ando :poi si creda opport'uno in successivi rifor11imenti di forzare la introduzione dell'aria, bast.erà spingervela . nel tubo di accesso con qt1alunque n1ezzo (pera di gomma, vescica, doppia palla di Ilichard8on, ecc.). Si potrà controllare subito e rapi<.lamei1te la pressione .positiva (!reatasi in ca. -rità pleurica, òsserva11do di quanti centimetri si innalza la soluzione nel tubo di accesso dell'aria. ~sid~rando cono ce.:«~ la quantità di a.rin introdotta, c•osa che ha poco valore perchè i.m1)orta sopratutt.o ~aggiungere una determinata pressione nel cavo pleurico e no.n sapere quanta aria è occorsa per otteneJ.·e qt1esto risultato, Jlotren10 gio-

[ANNO X·X X, FASC. 13]

"\"arei di una ''e"'c1ea-serbatoio come quella del noto apparecchio (Jel Morelli. 'Ste1iosi cron,iohe e viz'ii di posizione del d1todeno.

·P rof. ì\tI. DoNarI. - L'O. enumera le varietà anatomiche ed eziolvgiche di .stenosi duodenali ' da cause estrinseche, e cioè : 1) l'angolazione e inginocchiamento f1·:1 prima e seconda porzione per ptosi; in qu.e sto caso la prima porzione è generalmente antepost.-'l e si ha la tipica stenosi di posizione, sulla. quale l'O. ha già avuto occasione di insistere; 2) l'angolazione fra prima e seconda Porzione (per lo più lateropdste) ner aderenze; 3) la ang-0lazione fra seconda e terza porzione per aderenze; 4) l'angolazione eccessiva duodeno-digiunale per ptosi ileale (I..ane) e per aderenze fra quarta porzione del dl1odéno e prima ansa del dligiUil{); 5) la comr_:>ressione delìa. prima e della seconda porzione del duodeno per briglie congenite colecisto~ duoòeno-epiploiche; G) la CO'lllpressione della terza porzione per briglia congenita del mesocolon, a colon mobile; 7) Ja compressione per peritonite adesiva pre-duoclenale; 8) la compressione della terza porziOJte per i1arte del peduncolo mesenterico ·d ovuta : a) ai vasi mese:1terici 1superi-0ri formanti oorda (nei casi e~tremi si avvera l'ooçlusione acu• ta cosidetta a.rterio-mesent:eriale; b) a mesentere troppo breve; o) a mesenterite sclerosante; et) <1 linfoadeniti mesenteri~he croniche iperplastiche : 9J la compressione della terza porzione per parte clel mesocolon trasvers'), sia esso lungo e -stirato per .p tosi, s ia anoma lo per difetto di ooalescenza. onde compressione per parte dei vasi colici ; 10) la eompressione e angolazione della terza-quarta porzione e (lell'angolo duodeno-digiunale per la mesenterite retrattile della l-0ggia sotto-mesocolica che l'O. descrisse qualche mese fa e che osservazioni dell' Anzillotti, del Troia:qe e di altri haI1Ilo già c-0nfermato; 11) la compressione per torsione dell'intestino complicata con clifett.o di .accollamento del mesocolon: 12) la com11re sione iper processi neo• r>la.stici e infiammatorii estrinseci e .p er calcoli biliari; 13) le anomalie di posizione per trazioni ab. normi (pseudo-diverticoli) {la aderenze infiam.m ato. rie epato-d11odell<:'lli. Si sofferma su a lcune osservazioni di e.asi di quest'ultima specie dall'O. stesso osservati e operati; · nonchè su due <!asi di megaòuodeno rispetti Yamente da steuo~i cli posizione dell'angolo d110deno-digi11nale e da stenosi arterio-mesenteriaJe fra terza. e quarta .porziont>, e tratta in particolare dell 'in1p-0rtanz 1 e della te<!nica della d11odenodigiunostom.i.a, operazione che egli ha eseoautto, ere- • de per primo il1 Italia, nel primo caso summenzionat-0 di megr-l-d11'oòeno co11 risl1ltnto s0<ldisfact>11ti ~­ simo. L'influ(11.za rlei ga~ e della. reazione del sul cPnl rn 'l:a. on1otorc bulbare.

sanr;ue

I/O. continui> le ~ue ric-e-rehc Slllla funzione a11tomati<'a del centro Ya. omotore bulbare cioè sullP O$Cillazioni che Ri os.c:;erYnno nella pre ~ione nrterio~a di n11 canE' curnrizznto e oottoCARLO

Fo1. -


(ANNO

XXX,

FASC.

13]

411

SEZIONE PRATICA •

,

lHÀ~to

a lla inst1ffi.1zio11e tracheale continua sec-011do n:leltzer-.A.uer. Queste oscillazioni della curva emocµnamic:i (scev1·e da ogni influenza meccanica) au1u~nta110 di profondità e di frequenza. se viene at1mentata la co11<:e11trazi-011e degli idrossilioni del &111gue -0 se cresee Juo<leratamente quella degli idrogenioni. I nvece forti dosi di t1na soluzione l / U gr. mol. di f-0sfat~ monosodico tali da <liminuire 1~1 tt--nsione dell'anidride c..'lrbonica e da at1men• tare fortemente la concentrazione del sangue 3;1'terioso, riducono la f requenza e l'a1n1piezza delle vnde ,-asom.otrici. Che il metodo <li :ivleltzer-Auer V<llga a mantenere per.fettan1ente ossigeniato il sangue anche nelle esperi enze di lunga ù11rata, è dimostrato dalla saturazione perce·n n1ale del sangue carotideo misurata con l'apparecchio cli Ilarcroft che raggi11nge il 96-98 %. 1

I m porta·n za del slriton1 a dolo1·e 1iella diagnosi e cura della g'ravidanza ea;trwuterina.

Dott. prof. F. VALTORTA. - 'L 'O. in mancanza dei comuni sint<mù di probabilità, se una donna ' per tloglie tubariche richiama la nostra attenzione e tro,·iamo una tumescenZia juxta-uterina oon caratteri . ospetti gravidici })ropone la vigilanza a ma110 armata : se le doglie si ripeteranno, tllon {leve procrastinarsi l 'interYento. Rife1isce due casi dl ree-ente operati nei 'lUali la netta indicazione all'a.·p-01tazione clella sacca gravidica venne data dal sintonia dolore. L'inter,re11to sarà per via ncldon1innle, e ron~steri1 nell"RmleRsiec:tomia, non dimf'ntic:.ct11<lo i.n taluni C<tSi la te1-.11)iia <:011serYati.v~1 così t>e11e ill11stra ta e largamente speri1uentn ta C'ol migliore succ:esso ·dial l\ilangiag·alli. G.

CEVOLOTTO.

R. Accademia di medicina di Torino. Se(luta del 1° dioe111ùre 1922. ~ 'ull'Pcolu .~:ione

de.qli in11iesti autoplastici transossei. e tran ·alrtioolari cli .frtsoie e di ton(J.i'Ylli con, particolare rigua rrlo alla ricostrllzione dei l ega111<'n ti croC'iat'i. 1

In base a que;·te esperienze gli 00. credono di poter cor1cludere che la ricostruzione dei legament.t crociati, secondo la tecnica generale di GrovesSmith, in caso di lacerazioni gravi o rilasctament~> clei legamenti stessi, nelle artrol)lastiche per anchilosi ossee, .e<':c:., è 11.n interYento possibile e suscettibile di ottimi risultati, il che concorda coi dati clinici operatorii. :fin qui pubblicati. ì\1oa1·ur~Go

UFFREouzzr rilevano l'importanza pratica e scientifica delle esperienze degli 00. GRIO·NOJ.o . - DHe casi di dystrop h,i a, epi th el·l alls e

corneae. D i un a pa rtioola1·e for1n a di cli e1·a,t ite cla P'Un,tura d i ape. 1

In $eguito a l)l1ntura della. cornea fatta da un'ape ha rilevato u n'infiltrazione proG u1GNOLO. -

fonda della cornea ·d i,stribuita a chiazze regolari, alcune a forma. qua i esagonale, 1se.parate l'una dall'altra da tessuto trasparente, più opa<!he agli orli che alla parte ~ntrale . .Accompagna.vano la lesione corneale intensi fenomeni irritativi bulbari e l'iride si presentava deoolorata oon tendenza al colore verda&ro. Non vi era traccia di vascolarizzazione corneale nè s11perficiale, nè profonda. Queste . a lterazioni scomparvero nel periodo di 8 mesi con iipristino delJa funzione visiva. PIETRO SISTO.

Società medico-chirurgica di Pavia. i'Seduta del 2 teb bra,l o 1923. Oont1· lbuto alta Istopatologia 1

cl('lla P ol'iorromenite tu,beroola1·e.

Dott. PIERO R EDAELLI, assistente; PAOLO I NTROZZI (laureando allievo interno). - Gli 00., descrivendo un caso di Poliorromenite semplice a localizzazioni Sllccessivame:nte -discen{lenti' hanno aV11to oc. casione di mettere in luce alcùne pa~·ticolarità del decorso clinico che non hanno J)€rmesso la diagno ·i clinica, e con. l'accurato esame istcwatologico alcune ix1 .cticolarit.à che non h nnno permesso la diagnosi nl tavolo anatomico.

Lct puntura cerebra le nella dia_qriosi degli stati dee BIA NCHETTI c·u1nu11iCè1llO i risultati di rnen.z i a,l1i non, paralitic-i . (Nota seconda). esperimenti, inte1i a seguire l'e\olt1zione di inneE . BRAV~TTA e A. GAT'rI CASAZZA. - Continuando sti autoplastiei tl'nnsos~i e tran &1rtieola1i (li ~~­ nelle loro ric~rcl1e, gli 00. comunicano di avere' scia e di tenc1in -", dai quali risu lta cl1e essi a tt€cchiscono fissandiosi all'ospite n spese special- • praticato la P. C. sopra .ammalati di demenza me11te del perio .. tio, e mH11te11endosi vitali e in<lisenile, piresbiofrenica, a rteriosclerotica, epilettica, pen<lenti -d all'osso, senza suhìre feno1nieni cli calcir11ioclo11oepileitticn, ecc. Essi descrivono ed illustran-0 minutamente le al1icazio11e e cli ossificazione. Per gli innesti transattieol<lri, gli 00. hanno terazioni istopatologiche l'iscontrate nei Sllddetti n.1nmalati: quindi co11e;ludono afferma·n do che lo seID{Pre operato sul gi.noccl1io, nei conigli il risuli:;tudio degli stati morbosi l'ilevabili coll'esame del tato diriamico fu11zionale risultò ottimo sotto ogni frust-010 di ,s ostanza ne rvos..'l ricavato colla P. C., rapporto: l'esame istologico dimostrò perfetta conse non ha qt1i ~o stesso diecisivo valore che gli seryazione nel deco1\$0 tr~1nsarticolare; le a ltera00. stessi 11anno <!onferma to nella demenza ;parazioni e i postumi articolari fl1r-0no d'importanza litica, può però Rempre èssere di grande aiuto per quasi tJrascurabile ; il tencline ~i è in genere dimostrato più $-ldatto per questi innesti prestan- escl11dere o per a ffer1nare t1na diagnosi di mala tdosi meglio della fascia a sostit uire legumenti cli t ja mentale dipendente da lesioni cerebrali diffuse. Dott. F. Rrccr. fol'zn qn:'"\ li ~on·) i leg·aroenti Cl'ociati. , BERTOOCHI

1


'

412

[~.\NNO XXX, FASC. 13J

IL POLICLINICO

APPUNTI P.E R IL MED100 PRATICO . CASISTICA E TERAPIA. ORGANI URINARI. Contributo allo siudio della litiasi renale.

S. P. Fédorov di Pietrogrado (L a Presse M édicale, 1922, n . 74) pul:5blica un.a statistica riguardant~ le operazioni eseguite personalm ente per litiasi renale. Cili interventi ft1rono 250: nel 14 % dei casi, la litias i era bilaterale. L·.t\.. eseguì 93 nefrectomie, 4·2 nefrotomie, 69 pielotomie, 13 pielotomie associate a nefrotomie, una inefropieloton1ia, 9 operazioni p Jastiche sul bacinetto e sugli ureteri e alcune aperture di ascessi perin efriti ci. La mortalità per tali i11terventi, dai primi giorni fino a nove mesi dopo l'operazione, fu di 28 malati (11.2 %) ; per nefrectomia perirono il 9.3 % di persone; p er nefrotomi a il 1S.8 per cento; tt1tti i pielotorojzzati gt1arirono; co·sì ancl1e per le t1reterolitotomie. Variabjli sia per volumn cl1e per fol'ma furono i calcoli rinvenuti: il più grosso pesava 320 grammi; dt1e calcoli del bacinetto pesavano risp ettivarriente 126 e 192 grammi. Il ca lcoJo pil.1 vol11minoso dell'uretere n1isurava cm. 19 di lt1nghezza. Il più gran numero di calcoli visto dall'A. fu d i 67. Per jl maggior numero di calcoli si tratta va di calcoli misti. L'A. operando dei recidivi dopo il secondo intervento ha rinvenuto calcoli di materiale diverso dai precedenti: così a distanza di t1n anno e mezzo ritrovò un calcolo fosfatieo n.el mentre la prima volta aveva ritrovato un calcolo urico. • Una forma particolarmente tenace è data dalla litiasi bil.aterale che nell'ottanta per cento dei casi deve mettersi in rapporto con l'ereditarietà. 1\10NTELEONE. I

Un caso d i perinefrite suppurata sottocapsulare ..

ll dott. Colard (L e "'calpel, ~3 settembre 1922) riferisce nn caso, molto raro, nel quale solo do110 cinque settim ane di decorso febbrile più o 111e110 i egolare, con orin e normali, lieve tumore cli n1ilza, '''"idal negativa, mod.i ca poli11ucl eosi co11 10.000 l et1cociti per mmc., condizioni ge:r1erali buor1e, esame degli organi n ega tivo, ftt possibile la diagnosi di suppurazione della lo~gia renale sinistra : pe1·chè si erano finalm e r1te manife~tati all'am•g olo splenocolico dei dolori esacerbantesi con la defecazione, ed all a regio11e périrenale l1na tumefazi one mohile . •

.'-\Jl'atto 01Jerativo si trovò i11~ece un grossO' ascesso s·ottoc=-l.11st1 lare, con capsula fortemente distesa e rene ap1ìurentemente r1ormale. La cultura del p11s mise im evidenza soloietrageni e protei. PERSIA. .

Incontinenza di urine essenziale. Spina bifida occulta • Si chiama incontinenza, ordinariame11te. quello che in r ealtà non è che minzione in~·o- · 1011taria e i1on percepita. Si chiama essenzi ale, allorchè non se ne trova n e l l'ind a gine, la ca11sa. Pierre Delbet, 4~nd~é Léri, presentanoall'Acadén1ie de rr1édecine (1923, Bulletin n. 2), t1n individuo di 23 ·anni, ben sviluppato, dalla ta.glia elegante, dal bacino femminile, dal ' 'iso glabro. con i peli del rrnbe be11 svi1up1)ati, nel mentre i testicoli sono con1pletamente atrofici. Nesbun disturbo motore, nè sen s itivo, n è riflesso. 11 rl. orir1a in ìetto. quasi tutte le notti : gli org·ani i1rinari sono normali, ogni cura e s tata ir1t1tile. Ad uria racliografia si trova t1na doppia deiscenza sacrale; il IV e V seg·1nento sacrale 8ono aperti all'indietro; esiste una larga deisc ~nza tra il I e II segmento sa. crale, triangolare a base stl})eriore. Insomma t1na spina bifida che occupa tt1tta l'altezza del sacro, salvo il III segmento ch e è saldato. Con intervento chirurgico, ribattuto un- larg o lembo cutaneo ed incisa l'aponet1rosi, g li AA. trovarono una briglia trasversale di cons istenza fibrocartilaginea , che incrociava il cul di' sacco durale t1n cm. al di sopra della sua terminazione: proced·end o · 11elPatto 01;erativo fu messa a nudo faci~mente la dura m adre; incisa la briglia, scollate e' resecate le sue d11e 1netà, una leggera pressione d el dito fece riftt1ire il liquido cefalo-rachidiano d::ill'alto in basso e dal basso in alto. L'esame istologico mostrò cl1e la briglia era formata di cor111et tivo denso, diss131ninato di cell11le cartilagjnee, con 11n ·-n iccolo nucleo . osseo. Il seguito ci ella operazione fu felice, nei d11e m esi seg11enti, il p. non ha orjnato che i.1na volta in letto; la resezione della briglia ch e comprimeva la coda eq11jnn. ha fatto cessare le minzioni nottt1rne. Non si può negare che la briglia, le!!ata alla spina bifi•la, era la causa dell'infermità del nostro malato. La brigli a ~enza d11b.bio agi'1a producendo con leggera compressione t1nn paresi d ei nervi vescica li , pAresi ins11fficiente a produl·re l'incontinenza allo stato di ri~,·e­ glio del p., ma. s11fficjent e per prod11rla nello stato di sonno. l\1o~T.


[_.\~NO

XXX, FASC. 13]

MISCELLANEA.

Atrofta ossea da disuso. _.\llison e Brooks hanno es.servato i1eg·li animali che il grado di atrofia di un osso è di1·ettamente proporzionale al grado del disuso. La fissazione rr1eccanica produce un'atrofia con1paralJile a quella da_ sezione dei . nervi o da lesioni articola.ri. I dati clinici, nell'uomo, ·conc·o rdano con ques.t a veduta. ~egli adt1lti l'atrofia da disuso modifica po• co i coniorr1j e i diametri delle ossa, · ma ingl'andisce il canale midollare e rende l'osso .. p1u poroso. ~ell ad0lescenza la crescita per effetto del disuso si fa più lenta, e si arresta più precoee-tr1ente, qt1indi 11ossono residuare alterazioni stabili, me11tre i1eJl'adulto 1'11so porta la re:Stitl1tio ad integrum. Il dlsuso ostacola la produzione di osseina, ma non distrugge le cellu1e ossee, onde il processo riparatore non avvjene pet moltiplicazione delle cellule, ma per l1n riRveg·Jio d81la loro f11nzione. (J our·ri. A. M. A. , 2 dicen1bre 1922). DORIA.

...

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SEZIONE PRATICA

Indicazioni per l'estrazione dentaria. Si sa da tempo, sebbene da non molto si sia riconosciuta l'importanza del fatto, cl1e fo~ colai infettivi dentari possono essere il punto di partenza di altri focolai infettivi o di infezioni generali. , Però, dato cl1e in oltrr. il 70 % delle persone ben portanti si hanno piccoli focolai inf~ttivi peride11tari, che vengono ben tollerati, non è logico estirr>ar e ·ogni dente che presenti una piccola lesione .. Occorre curare opi;ort11namente i focolai dentari e peridenta.i.."'i, con adatti interventi, e solo allora cleciclersi. al sacrificio, quando le condizioni staticl1e del dente lo rendano inutile pèr la masticazione, il che sempre è indice di processi infettivi peridentari estesi; oppure quand0 per le condizioni ciel dente, del cemento in particolar mocfo, dell'alyeolo (radiografia! ) e d.elle geng·ive non si pnò sperare nella guarigione con altri mezzi. Il cemento si ·o uò considerare un osso periostale privo di vasi. Q11ando per CJllalsiasi processo viene denudato e distacc~to dalla membrana periclentaria, cade in necrosi, e mantiene a lungo processi s11ppurativL -Se essi sono ribelli possono jndicare Ji'avulsione del dente. Gli ascessi alveolari iniziano generalmente verso l'apice della radice: in priino tem·PO se ne può a v·er ragione senza estirpare il -dente. Giova a scoprirli, oltre un esame scrupoloso ed un'esatta valiuta.zi·one d·et disturbi

sogg·ettivi, la radiografia, Ghe non dovrebbe mai essere omessa da chi soffre di denti. Qt1ando le co11dizioni generali del paziente fanno presumere fondatamente che dal focalaio dentario si prod11ca uno stato · infettivo generale, sia pure in forma li'eve (cefalea, dolori reumatoidi, febbre, ecc.), il dente va estratto. Il c11rettage dell'alveolo non è generalmente inaicato, salvo co11dizioni speciali. (A. BLACI<. Jou,r . .4.. M. A., 2 dicembre 1922-). I

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DORI A.

. I brodi di legumi. Nella terapeutica infantile, la dieta idrica può essere continuata p,er 24-48 ore al massimo; dopo di essa il ~itorno al latte deve farsi con Il?olta prudenza, specialmente nei bambini con gastro-enteriti acute. Riescono in tali casi m·o lto utili i brodi di legumi di cui J. Konings (Le Scalpel, 4 no·v. 1922) T'ip1o•rta a1cune formoile. (l\'Iery) Carote g . 40; patate g. 30; navoni g. 10; piselli o fagioli secchi g. 10: sale da cucir1a ,g. 4; acqu.a litri 2. Sbucciare, lavare e far bollire per quattro ore, passare a traver, so tela; prepararlo tutti i giorni. (Comby) Frumento, orzo perlato, granoturco pesta.te, fagioli bianchi secchi, piselli secchi, lenticçhi'3 ana g. 50. Far bollire per tre ore rid11cendo ad un litro. Il brodo di legumi ·p uò essere ·salato, meno che n ella scarlatti1Ja o nel regime decJorurato oppure Zl1ccherato (70-80 g. di zucclìero per litro). Esso è facilmente djgerito; nutriente e , fil. diuretico.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Relazioni tra autolisi e atrofia. l.'atrofia non è sempre un fatto patologico, ma talorn. è una reazione fisiologica. Lo studio dei rapporti tra autolisi e at!'ofia fu intrapreso da Sa1kowski nel 1889, e ripreso recentemente, con le accresciute nozioni sull'importanza della concentrazione degli idrogenioni in molte reazioni fisiologiche e biochimiche. È b·erì nota l'autolisi asettica dei tessuti morti, specialmentB ghia.ndolari, che mette capo ai tipici prodotti della digestione alimentare degli stessi tess11ti. La quantità e l'intensità dell'autolisj è inftuecn12;ata in alto grado dalla reazione del mezzo. Quasi n11lla in mezzo alcalino o nel1tro, è attiva in mezzo acido, e vi • è anzi un optirn.um di concentrazione. Fi11chè un tessuto ha lln metabolismo norma- . Je e un sufficiente apporto di sang11e e linfa, mantiAne la r eazione normale del sang11e p. H. 7.4, e non _va· soggetto ad a11tolisi. Se cresce la produzione di acidi, e non è comI

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IL POLICLINICO

i)ensata da u11a nlaggiore irrorazione, o se questa diminuisce e si accumula quind·i acido carbonico, solforico, fosforico, ecc., vi sono secondo Brandley le condizioni perchè si prod 11ca un'autolisi che pu.ò portare all'atrofia del tessuto. . La pressione del latte stagnante in.ella mammella. non più succl1iata fa diminuire l'irrorazio·n,e sanguig·na, e a ciò contribuiscono ancl1e le fasciature per arrestare il latte; le contrazioni uterine anemizzano l'organo dopo il , parto; · onde Si prod11rrebbe acidosi locale, autolisi e atrofia. Co~ì pure ~·piega Brandley l'atrofia deg li alveoli polmoniari. n·e ll'avvelena. nJento da gas di guerra che aum·e ,ntano l'acidità dei tessuti, nonchè l'atrofia del feg·ato in seg11ito ad avv.e len::tn1ento o açt alterata circolazione . . La lieve atrofia generalizzata dei veccl1i sarebbe pure in rapporto con la· defi' ciente irrorazione sanguig11a. I focola i di rammolli1nento ne.i tumori si produrrebbero con simile meccanismo : è i~ tessuto fibroso iil!eoformato che retraen.dosi strozza i capillari. Il cervello e il cuore r·esisterebbero molto a11:a11tolisi in virti1 della loro sovra.b bondante irror·azione. . Per converso un'eccessiva irrorazione che rnantenga una reazione neutra favorirebbe lo accrescimento così dei tess11ti normali che dei • neoplasmi. (Jourri. A . M . A. , 2 sett. 1922).

La morale sessuale.

Uno dei problemi p i-L1 discussi, e J.a cui soluzion,e 1'1a certo una notevo1e importanza sociale, è ·que1lo .r iguardant-e i rapporti tra moralità e sessualità, o m.e glio quell-0 riguardante la determinazione dei limiti del1a mo.rale sessu.al,e.. Le oscillazioni di qu·esta etica in relazione all·e varie epoche ed. a1le varie località sono quanto mai ampJ.e e risentono J,a influenza di fattori cosrni'ci, etn-0logici, culturali, religiosi e simili. Si tratta quindi di una quis.t ione che non può studiarsi ·e risolvere con criteri unilaterali, e tanto meno affrontar1a dal p·u nto di v.tsta puramente bio1ogico s.enza tener conto -degli innumeri 1f1eciproci rapp;orti che il fatto fisiologico. ha. nella vita individuale e so.ciale . Certo chi considera la · s·es's.ualità esclusivamente c0tme· fatito biolo.g ico non può ~on trovare che tutte le n;i-01ralità, qurelLa vig~nte, come quelle tram ontate, in fàtto di educazione e di vita ·sessuale .sono irrazionali. · · Pro.teus in 11n artircolo comparso sulila Rassegn·a di Studi sessuali, p a rtendo dal criterio biologiic o b.atte violentem.ente in breccila contro la odierna mora1e sessualie, anzi ne nega. la esistenza. DoRIA. La moralità per essere utile, .egli afferma, ncm dev.e soffocar e le a spirazioni degli indi- . -vid.u i, nè inibir'e 1a soddisf~io·ne dei loro biPOST A DEGLI ABBON·A TI. sogni organ.ici e spirituali. La co.l lettività ~ I stituzioni p er · epilet~ici. - All'abb. n. 1340 - 1 : · tanto · pii1 perfetta quanto più è costituita di N or1 vi sono in Italia colonie agri,cole per individui ch·e abbiano svolta tutta la loro perepilettici. Un ottimo istit11to per ragazzi anor:- s onalità. Il sacrifici,o dell'individuo n·ella c'o lmali è ql1e1lo d iretto dal d-0tt. Carlo De Sanctis lettività non ha aJitro effetto che quello di e èioè: cc Villa Amalia >), viale della Regina, as·servi;r1e e quindi di indebolire i corpi, le inn. 79-'81 - Roma . . FUMAROLA. telli,g enze e le volontà. Trattlili tli batteriologici . - ..AJ dott. A. T. , abb. Si comprg!nde co·n1e partendo da queste preIl. 3926: . messe Proteus giunga in fatto di etica sesPer ricercl1e scientifi~he è migliore Dopter e suale a conseguenze tutJt' altro che ortodosse. S acqu1'3p ée. Tolti i casi di offesa alla personalità fisica Per scopi cli.11ici sono preferibili gli altri e morale di un aJitro individuo, egli scrivè, due, e specialmente il Bezan çon, anche pel non è applicabile alle m a nif esiazioni della fatto che il Besson non è fl,ncora ristampato sessualità ·la denominazione di morali o imcompletamente. P UNTONI. 111or ali. Gli atti della vita detta sessuale, di per sè, non sono nè morali, nè inunorali, ma Tratta to di patologia m.edica. - ~i;\i dottori ~· esula no pura.mente e •s empliceanente dal dod'O. e P. R. : Non possediarno trattati itaJ.ia11i di pato logia minio della moraliltà: sono amorali. Diven111edica r ecenti. Cred.p che tra i tanti pubblica- gono immorali, quando in.t erferiscono con !,a integrità fisica e morale di .altre persone; m.a ti all'estero in questi ultimi anni e tradotti allora il carattere di immoralttà è secondario. iil italiano, lo Strumpell J)Ossieda l~ qualità migliori per il m edico pratico. L'ultima edizioProteus nega quindi l'esistenza di una vera n e è del 1922 e la traduzione è fatta sulla 22" morale sessuale, a m eno che non sii voglia tedesca. t. p. identificarla con I 'igiene sessu&e.

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SEZIONE PRATICA

I problemi della n:on·o- o poligamia, della lim1taziooo delLe nascite, del divorzio, della prostituzione, ecc., sono problemi giuridici, sociali, politici; la quisitione delle an·o malie seS!Suali è fisio1.og1ca, clinica, esstetica, ma non morale. Esiste, insomma, un'igiene, una fisiopatologia; un'estetica, una .soctologia, una po, litica sessl\1ale, ·m a n·on una vera e propria etica s1essu·ale. , Proteus osserva che molte' quistioni sessuali trovano soJuzioni diversissin1e davanti alia coscienza moral.e dei vari gn1ppi e dell.e varie e1)oche. l\fÒlt10 di ciò cl1e ora è o pare immorale ha informato un tempo o potrà informare in seguito la coscienza di tutti. L'·omoerotica, che da noi è biasimata, pareva iridifferente o addirittura lodevole agli an.tichi e ai nostri grandi del Rinascimento. L' aborto provocato che oggi, indicazioni clin.iche a parte, ci pare un'azione criminosa, non sembrerà forse tale in avvenire se ragioni eugenetiche, econarniche o simhli con.sigli'eranno di tollerarlo. Che J,e id1ee morali in fatto di sessualità siano mutevoli con i tempi e. con i luoghi nulla toglie al loro valor.e pratico. Tutta la morale è relativa. Anche ai nostri tempi l'omicidio è biasJmato e punito in tempo di pace, • è lodato e premiato in tempo di guerra. Lo stesso Proteus .afferma che la J1egge morate, la quale par·e originaria e misteriosa, non è che lin prodotto storico ·evolventesi e mutabile n·elle diverse società, ne.i diversi ambienti, nelle diverse epoche; e il principio di obbligazione morale è il risultato di un'associazi1one di idee, quando non è il sempl.1ce speccl1io dell' utilità attuale ·del grl1ppo e• dell'epoca. . Il carattere aduniqlle di ffil1tabilità e di utilità· conferma,' non esclude la esistenza çii una moralità sessuate. Senza volier ricorrere alle esagieraztoni pan-· sessualistiche d!el Frel1d, che materia d-i sesS'Ualità tutte le manifestazioni psichiche del1'uomo, è certo ~l1e il sesso do·m ina per un lungo periodo della nostra vita. E sarebbe • davvero strano che qu esto istinto non .dovesse essere regolato da leggi inorali sia pure mutevoli con il mutare delle n ece s·siità gen,er.ali, e non debba quinçli essere assoggélttato alla educazione. Che la quistione della mono- o poligamia, della limitazione de.Ile nascite, del divorzi-0, della prostituzi'on.e siano problemi che abbiano .addentellati giuridici, sociali, pol:iiti.ci, non esclude che siano prob1emi eS!Senzialmente morali. In Fran.cia può €SSere immorale che le ,

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donne non partoriscano perchè la deficienza di popol,aztone è dannosa alla collettività, come in Italia può essere immorale .mettere al mondo figli nella proporzione attuale perchè le sc?-rse ri!Sorsie d·el suolo e del sottosuolo non sono suffi cien ti per una così densa popolazione. Discutere delJa moralità del puro fatto fisiologico è un non senso : tanto varrebbe diSClltP.re d.e'JJa moralità della ingestione dei cibi. La etica della attività sessuale va considerata e regolata in rapporrto alle sue 'c.o nseguenze sull'individuo, s ulla fan1.iglia, sullo stato, sulla ·Specie. Gli atti sessuali, afferma Pr.oteu.s, diventano immorali quando in.terf eriscc)no con },'integrità fisica e morale di aLtre pers one. D'accordo, ma appunto in ciò sta la ragione e la consi1stenza dell'etica sessuale. È ben vero che la morale attt1ale appaia oggi il portato di tradizioni e di pregiudii;i, che imponga limit i che J1a scienza ha dimostrato non necessari, e che risultano dannosi agli individui e non urtilì alla collettività. Ma cla ciò a i1egare la utilità, ossia la esistenza, di una morale sessuale, ci corre. Essa dovrà trasformarsi risentend-0 gli effetti del pvog·resso della scienza, intonandosi alle mutate condizioni politiche ~ sociali. Ma la ·s ua n1ec1essità è irLdl1bbia, ed esiste.r à finchè ci sarà ogni altra forma di morale. L'istinto, che dopo quello delJ,a conservazion e individuale, è il più forte, è il più prepotente, l'i'stinto ch·e ha innumeri .e gravi riperCl1ssioni sulla vita i11clividuale e sociale, non può essere .lasciato senza norma, senza educazione . 1

ab bo.

Un giuramento pei neo-medici: La Facoltà. di medicina della Univer>Sità <li Tolosa , in seduta 27 gennaio, 11a· preso alla unanimit~t

la seguente· decisione: «Dopo la discussione della tesi di laurea, ed al; lorquand.o il presidente della Com1nissione ha dichia rato il candidato idoneo all'esercizio della medicina, il neo-medico sarà invitato a prestare il Heguente g·iurameinto: - Sulla mia coscienza, dinanzi a Dio, alla presenza dei miei maestri e dei miei condiscepoli, giuro di esercitare La ;professione medie.a secondo le leggi della morale e delr onore, da uomo onesto e di rigorosa probità, decioo ad osservare scrupolosamente tutti i miei doveri verso i malati, verso i colleghi, verso la Società - ». (Gazz. Meà. Sicil .).


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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) I mu toi per le opere igieniche. •

E stato pubblicato nella G azzelta Ufficiale il decreto 8 febbraio 1923, n. 287, concerne11te i mutui per gli acquedotti ed altre oper e ig·ieniche. E 11n provvediinento Si sem plificazione : la sott oco1nrnissione istituita col d ecr eto 19 nov emb r e 1921 è soppn<3ssa (ar t. 1); i p rogetti tecnici per la costruzione, l1acq11isto, l'adatt amento ed il, r~stauro di edifizi scolastici e quelli per gli a cqu edotti e le altre ·oper e d'ig iene sono a pprovat i rispe~tivamente dal Provveditore agli studi o dal Prefetto su conforme parere d·ell 'ingegnere capo d el Genio civile e del iVIedico provinciale; l e domande di m11t110 sono trasmesse a l ~Iini ste ro com petente (I struzion,<3 pubblica o Inter11i) il quale n e esamina l 'ammessibilità n ei riguard·i t e11ici e t1·asmette alla Cassa clepositi e prestiti j sol1 a tti amministra.tivi , con. 1fl, jnd icazione della misru:ra n ella quale sia stato ritenuto ammi ssibile il concor so d ello Stato nel pagame11to degli interessi, sal vo ad inviare poi il decreto formal,e di imp eg·no (articolo 2). · Le a ltre disposizioni rig11ardano norme di carattere finanzi a rio. Il contr ollo tecnico rimane, dt1nqt1e, affidato ag·li organi competenti clella sanità pubblica. 1

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Per la profilassi delle malattie veneree. Il Consiglio dei Ministri ha approvato u110 schema di deci:eto conce1·nente la profilassi delle malattie veneree. Ne esart1in eremo le s ingol e disposizioni quando il testo del d ecreto sarà, pubblicato. Frattanto, dal comunicato ufficiale s i dest1m e che le nuove norme sono dil'ette al fin e di contemperare la lib ertà individuale con la tutela · delle superiori esigenze d1ella salute pubblica e fondano l'ordinamento protettivo sugli I stituti p rofilattici già esistenti, p er provvedere: alla cura ambulatoria n ei Comuni con popolazione superiore ai 30,000 a.bitanti e ai cent1i operai superiori ai 2000 abitanti; alla cnra ospedaliera; alla vig ilanza sul m eretricio mediante m,9dici visitatori e medici ispettori dermosifilopatìci, .scelti fra competenti specialisti e ass11nti senza vincolo di impiego in base a. convenzioni contrattuali ch e stabiliscano anch e la remunerazione, esclud endosi così ~ 1 s istema att11ale di r etribuzio(•) I;u ptesente rubrica è affidata all'avv.

ne da !)arte degli esercenti i locali di meretricio. L'obbligo della denunzia è estesa ai casi di s ifilide accertati in collettività. La vigilanza sanitaria sarà esercitata anche sulle prostitute isolate, m edia11te la istituzione di una tessera sanitaria individuale. Le ·n11ove dispo~ izioni tendono infi11e a migliorare le condizioni igieniche dei locali di me1;'3tricio e a sviluppare la funzione dei dispensai~ celtici. La cura ospedaJ.i,e ra a ca1·ico dello Stato sar à limitata ai casi che possano costituire vero p ericolo sociale. Limitian10 la nota a questi brevi accenni informativi, riservandoci di fare un esame completo d el.l 'argomento e del decreto, come la importanza della materia richiede. /

Disposizioni speciali per l'eserc.izio professionale. Il Consiglio d ei Ministri ha approvato u11 decreto, non ancora pubblicato, che autorizza gli eserc'eri ti professioni sanitarie o diplomQ,ti all'esbero rimpatriati per la guerra, a -~ontinuare n el R egno l'ese rcizio professionale. .

Il G.overno 11a voluto così provvedere ad una condizion e specialiss ima, che deve - essere nettamente delimitata e circoscritta per evitare che sia ·fonte di abusi o precedente cl1e . Vl1l11eri i l principio protettiJJo della dignità dei nostri studi ormai acquisito p er effetto della legge 10 luglio 1910, n. 455. . Le nuove disposizioni eccezionali possono essere a1)plicate ai casi particolarissimi dei ·s anitari italiani, già residenti all'estero e rimpatriati p er causa della guerra, i quali si valsero, per eser citare la professione nel Regno, della facilitazione consentita dall'art. 3 del decreto 22 agosto 1915. Il Governo ha consid erato ch e questi sanitari avrebbero dovuto troncare l 'esercizio professionale iniziato in Italia, per necessità dipendenti palla guerra, e, riton1a ndo alrestero, avrebbero dovuto ricostrujre ex novo o quasi la loro situazione professionalre. Posto éosì il fe nda m ento di equità delle disposizioni eccezionali, è d a ritener e che i limiti s iano stabiliti rigorosamente n el testo del d ecreto e che, nell'applicazione pratica, si osservino criteri di rigore. Ma gli Ordini dei sanitari dovranno vigilare con ogni c11ra per prevenire e reprimere abusi ed inte1~pretazion i estensive.

G1ovA_~xi SELVAGG I. consulenl·~

iegale del nostro periodico.

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SEZIONE PRATI CA

L'assistenza ai bambini' illegittimi e abbandonati. • ·· Un altro provvedirnento notevolissin10, di carattere sociale e sanitario, è stato appro,~ato in qt1esti giorni dal Consiglio dei l\Ii11istri. Si ti·atta di uno clei

tormentosi e gi·avj proble1ni de11·assist enza pubblica: si tratta di lln cloven'3 umano si11ora i1on compiuto adegl1atamente verso i11nocenti con cla11nati alla sofferenza e alla morte. La nostra 11manità è così fatta: è sensibile aJla pietà anche per gli animali, talvolta con eccessi n1orbosi, J11a rimane ql1asi indifferente o inattiva di fro11te alle creature illegittime e abba11do11ate... . ai brefotrofi. Chi legge le statisticl1e della· i11ortaJ.ità? Il Governo 11a approvato disposizioni per 1111'adegt1a ta organjzzazio11e delrassiste11za; il decreto nort è ancol'a pubblicato, i11a da una com11nieazione ufficiale l)Teventiva. rislùta cl1e le nuove norme tendono a qu"3Sti fini: a) assicl1 l·a1·e ad ogni esposto u11·assiste11za razìo11ale e com11leta si11 0 all:età prescritta l)er r an1missione al lavoro; b) elin1innre J,e l)l'incipali cause di diff11sione delle m alattie infettive e specialmer1te clel contagio sifilitico; e) incoraggiare i11'ediante st1ssidi e J)r en1i l'allattamento materno, n ella sede clel brefotrofio o a domicilio; cl) favorire il i·ico11oscimento materno dell.,es1)osto ; e) istit11ire lln rigoroso ser·vizio di vigilanza sull'andan1ento igienico e morale dei brefot rofi e s11l t ratta1n ento degli esposti collocati a baliatico o in alleva1nento esterno. })ÌÙ

9UESTIONI PR.ATICHE.

XV. -

Modiftcazlonl dl norme organiche.

L'art. 171 della legge comunale e i)rovincia le

dispo11e che « le co11dizioni stabilite clalle deliberazioni di nomi11a 11on possono essere modificate in danno del segretario o·d impiegato comunale, cl1e 11a consegt1ito la stabilità d] .. ' pos1z1one ». Q11esta norma è apJ)licazione di un principio generale, che riguarcla i limiti entro i quali deve essere conte11uto il potere del Comune circa le modificazio11i delle norme del servizio. ' La IV Sezione .del Consiglio di Stato, con decisione 10 nove1nbre 1922, Il. 531, interpetrando l a disJ}osizione dell'art. 171 ha d-etto che i~ legislatore « 11a avnto cli nlira la g11arentigia

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della co11seguita stabilità più specialmente per· qu anto l'ig·u·arda la conserrvazione dello stipendio in correlaz_ione all~ imv.ortanza dell'ol)era richiesta clall'impiegato. Nè con ciò vuolSi J1ega.r e · all'amministr.azione comunale - legittima e naturale interpetre dei bisogni che ,,anno sorgendo per il benessere pubblico e l'ordinam ento deg·li uffici - una conv.eniente libertà cli · azioh·e rivolta ad apportare alle disposizioni regolamentari, riconosciute imperfette o manchevoli, le. modificazioni atte ad assicur a r e il regolare svolgim.ento dei servizi. Se11onch è, a prescindere dal rioercare quali siano i li1niti di q11esta a zione amministrativa di fronte a ll,assicurata stabilità de.ll'impieg·o certo ~i è cl1e deve tr attarsi di modificazioni, di carr1biamenti collegati a riconosciute ragioni di p11bblico interesse e cioè manifeste 7

es·i uen:,f di ser 'l.'izio, obbiettivanienfJe conside1ate e t'a l1lf afe » .

Q11esta int.erpetra zione è l1tile come criterio di m assima; ma, come in tutt~ le questioni concer11enti i limiti dell,eserci.zìo di attribuzi0ni, l'eventuale eccesso o deviamento di poter e deve essere considerato caso per caso. XVI. - Il potere del comune per Ja nomina dei medici condotti. . . Nei casi di 0011ferimento di posti per con-

corso deve essere nominato il primo graduato, qua lora· una norma diversa non sia stabilita da sp eciali disposizioni di legge o dal1· avviso del concorso. ~la per le nomine al · posto di medico condotto, la legge attrib:t1~sce al ·Com.u ne, ·entro dat.i :lianiti, t1na certa libe·rtà di azione, cioè la • facoltà. uno dei con. di .sciegli-ere e di nomin.are . cor1..enti dichiarati idç>nei, a norma dell'art. 30 del testo unico delle leggi sanitarie e 35 d'.eJ regc1lame nto 19 ìug·liol 1906. L' aJrt. 93 .d.el regolan1ento per l'esecuzione della leg·ge coonunale .e' pro·vincia1e, il quale stabilisce eh.e per i con{!:or.s i ad in11p,ieg·at.i_ co.~ n1l111.ali, la Comn1.ission.e fo rma la gradttatoria e Ja i10111ina d·ev.e; cadle re sulle persone ·desi- , g·na te in rappo1·to a i po·s ti ·m essi a concovso~ 11.on si applica n el ca.so dei medici condotti ~ t>erchè tal.e disposizione d 'indole gen e1~a1e non può dr.rogare atlle 11orme speciali che regolano i eone.orsi pe1· le co·n d·o tte mediC!he. Questo criterio 0vvio P stato co•n ferm.ato. da.lla IV Sezion e del t:on siglio di .s ta,tò con .decisione 17 110\'embre 192.2, n. 535. 1

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Ai quesiti degli abbonati ~i iisponde direttamente per lettera. I quesiti debbono esser~ inviati, ·in lettera, accompagnati dal francQboJJo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione àel «Policlinico», via Sistina, 14, Roma (6). Ai qn~iti che non ricl1ieàono e-snme <li atti o speciali indagini si risponde gratuitan1e11te . N. B. -.


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lL POLI CL 1:'\ l CO •

NELLA VITA PROFESSIONALE. La fiducia nel medico.

Sarebbe difficile pr-ecisare se la fidt1cia del pubblico nella medicina e nei medici sia attl1almente maggiore o ininore di quella che e ra per lo passato. I giovani professionist i tr1ancano di termini di confronto per dare un giudizio al riguardo, i vecchi possono passare r~ er lauclatores temporis acti. I sict1ri progressi d ella scienza avrebbero dovuto molto conferire al prestigio della pro. fessione medica. ~1a l't1manità sempre a nsio sa di essere comunqu.e liberata di ogr1i ma1attia dim entica o non avverte i successi della terapia e della profilassi e domanda ed aspetta nuove scoperte. In effetti tutto ciò che la s cienza h a ottenuto a vantaggio della salute desta e11tt1siasmi e riconoscenze solo in prjmo tempo, poi s i aspetta sempre il nuovo e l'impazienza genera la sfiducia. E il mostrarsi sfiduciato della medicma, l'ironia verso i medi ci è stato certo tin vezzo di tutti i tempi. Tt1ttavia la fede nella medicina ritorna, al1 Ft nl!edicina Si ricorre sempre e s11bito nel mome11to del bisogno, la fiducia nel proprio m edico è t1n'abitudine che si conserva, malgrad o si sian.o moltipìicatj i fattori e le conseguenze che valg·ono a farla vacillare. Q11esta della fiducia dei clienti nel proprio medico è i1na qt1istio11e psicologica molto complessa. L'ispirat·e fìducia no11 dipende esclttsivamente dal grado di cultt1ra, di esperienza e di i11tellig.enza del medico. È qt1a1che cosa cl1e l'assomiglia alla grazia per le clonne, eh.e l e r ende affa sci11anti ancl1e quando no11 sono belle. Sj ritiene cl1e lln fisico vant aggioso, i.1na bella presenza costitt1iscono per il rn eà]co t111 'a1·ma potente. l\1a se ciò contribuisce al successo, non ne è certo il fattore essenziale. Si dice che Esc11lapio era figlio di A11ollo, m a i1on t utti i medici a11cl1 e i 1)it1 fortn11ati l)OSsono vantare t1na tale genealogia. Una certa parte della st1·aordinaria forza di s 11ggestio11e e di simpatia che esercita,·a st1 i pazienti Charcot la clovette certamente al s11b fisico. L 'inft11 enza cl ella s11a persona · su i malati era e1101Li1e ; ln sua stat11ra, la sua bella te ta intelligente ecl ardita, il s110 occhio vivace e profo11do, doveva no <Jestare nel paziente il prin10 elemento d ella g11arigione. In effetti ciò che pi11 vale. ar1cl1e in difetto di forn1 e a 1)01linee, è ut1a fisionon1ia sincerame11te so rri cl ènte riscl1iarata cl a llt10 sgt1nrdo

intelligente e temperata da una certa gravità. L'autorità, che si .f a sentire senza pesare, è un elemento essenziale per ispirare la fiducia e conservarla. Si tratta di un'autorità che si deve ispirare accortamente con la sicl1rezza dei giudizii e. delle decisioni, con la penetrazione discreta e benevola nell'animo dei pazienti, con la manifestazione compiacente del la risonanza n el proprio animo delle sofferen.., ze ~ dei dolori del malato e dei suoi cari. . Per riuscire il medico deve prendere e saper dimostrare interessamento per coloro che gli si affidano. I pazienti vogliono sapere che egli sa tutto quel che è necessario per curarli e che tutto egli tenterà per guarirli. E la fiducia viene dalla consapevolezza che il medico cura con la mente e con il cuore. l Jn'osservazio11e attenta e min11ziosa, senza riuscire estenuante, soddisfa il malato e l a sua famiglia, ma ciò che solleva ed allieva è la successiva parola del medico che apre lo spirito alla speranza. Un med~co che non sa fare sperare non ispirerà mai fid11cia, non riuscirà maj . Se la scienza non appresta al medico i m ezzi di guarire, la carità deve fornirgli la forza della suggestione, che è tanto più efficace quan to più perfetta ·è la corrispondenza di senti~ menti tra ct1rante e curato, quanto più sicura è da parte del medico la conoscenza della personalità psichica del paziente. È forse i11 ciò una delle ragioni delt-0 stabilirsi della fiducia: il paziente inconsapevol~ mente si affida solo a chi lo conosce 11011 solo somaticamente ma anche psichicamente. In effetti la medicina oltre ad . essere una scienza è ancl1e un'arte indefinibile costituita cla mille elementi diversi, che varia per ciascun 1nedico, come deve variare per ciasct1n malato, un'arte nella quale l'osservazione psicologica tiene almeno tanto posto quanto l'osservazione materiale, e che riesce t a11to più efficace qua11to più e meglio adopera di persl1asione e di conforto. E la fiducia è come l'atmosfera necessaria a lla· vita professionale: il medico non può eE?plicare tl1tta la sua opera se non si sente sotto la inftt1enza della simpatia e d ella stima d ei suoi clienti. E prima che perdere la fiducia del cliente f. meglio perdere il cliente stesso. Il medico n on può essere un toll ~rato. In fatto di i11teresse cosi grà,,e qu ale è quello della salt1te i mala-

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• {~!\~~O

XXX, FASC. 13]

ti non riescono a 11ascor1dere i loro sentimenti ostili, verso colui da ct1i attendono senza fede oe senza speranza la guarigione. E dall'altra parte la sensibilità del medico è troppo abituata alle oscillazioni delle opinioni e dei seniimenti dei proprii clienti, perchè non ne avverta l~ perturbazioni anche quando siano finemente dissimulate. · ....\1 riguardo è degna di nota la considera2ione che. la fiducia pog·gia anche sul senso di :responsabilità nella scelta del proprio medico; si apprezza il proprio n1edico perchè lo si è scelto, perchè si ha la })Ossibilità e la libertà • di sostituirlo. La stima ·pare che v·e nga dall'orgoglio della consa1)evo1.ezza di aver scelto be11e. Purtroppo la fidt1cia del cliente verso il medico non è t1na pianta che resiste a tutte le tempeste, e talvolta neppure ai venticelli. Un inst1ccesso terapeutico, una mancanza di sollecitudine anch e giustificata può voltare improvvisamente la faccia alla situazione. D'altra parte la reputazio~e del medico è incessantemente insidiata da nemici implacabili, qt1ali i vecchi clienti scontenti, ·g li ammiratori appassionati di altri medici. Dai primi riesce possibile difendersi cercando di fare quanto meno scontenti è possibile, la difesa dai secondi e pj'l1 difficile perchè l'attacco è pii1 Slll>dolo e percl1è talvolta sostenuto da interessati. _.L\d ogni buon conto nel s110 bagaglio spirituale il rr1eclico deve mettere t111a gran dose di resistenza passiva e serena alle ingit1stizie, ai capricci, alle in.gratitudini. • ,. Pangloss.

Cronaca del movimento J>rofessionale. Associazione professionale dei dermosiftlograft Italiani. diretti,·o <li questa ASSO(;iazione, p1-esie<:luta dal prof. V. Montesano, inddce il ;pross imo IX Congre$SO a Perugia , I">er il 9-11 .giugno Il

419

SEZIONE PRATICA

Co11siglio

I>. V .

Si pregano i soci che abbiano intenzione di presentare comunicazioni di invia rne il titolo al segretario prof. R. r1ierzaghi, via Napoli, 5, Roina (22), non più tar(li del 1o maggio p. v. Coloro che vort·anno llSUfn1i1~ dei ri'b assl ferroviari: f.\ono prega ti di invi2 rne richiesta non oltre 1:1 medesima data.

Per le agevolazioni telefoniche ai medici. II . Preside11te del C-0nsiglio dell'Ordin€ , dei Mecli<:i <li Roma, prof. Gallenga, ha interessato il 1\IJlnistro delle Poste percl1è ai medici siano fatte

le possibili agevolazioni in materia di tariffe telefoniche. Il ~Iinistro, j11 data 5 marw, ha cosi rispoRto : •

Eg1·egio Profe8sore, 111 relazione alle .·ue vive vre~ure la informo

che qu~sto Ministeto aveva già dato disposizioni a tutte le Direzioni Compartime11tali perchè fosse applicata la tariffa dei privati (categoria B) agli ~tudi i>rofessionali di modes1:a importanza. '!"'ali disposizioni non vulnerano il principio g€'nerale secoudo il quale debbono essere sempre corupreR.i nella tariffa <.li categoria A gli st11di professionali il cui esercizio abbia una esplic-a zio11e manifesta e i1otevole . I~ norme suddette sono a1)plicabili anche ai 1nedici-chirurgi, e i11 ~<tle sen9o l1a fatt;o ora rin1tovare le disposizioni stesse alle Direzioni Compartimentali.

Distint;:i..111ènte e eordia l1ue 11te DI-CESARÒ.

I colleg·lli pertanto a i quali fosse stata applicata lllk'l tariffa in disformità delle st1<ldette disposizio11i millisteriali Potranno reclama re alle rispetti,·e Direzioni Uon11)artimentali.

Deliberazioni del Sindacato medico. 11 1-l ruarz-0 si è 'li11nito il ( 1<>11sigli-0 direttivo

del Sindac-ato, sotto la r>residèpza clel prof. Ermanno Fioretti, segretario. Il ~en. Pestalozza h<t portato l'adesione clel C-Onsiglio del Clinici delln Facolt:à medieit di Roma a c11e un iuembro del Sindacato partecipi ai L"lvori della ~omn1issione incaricata di detern1i11are le modalità circa le prestazioni mediche ct1i le cliniche oono autorizzate. È stato eletto cou1e rapp'l'eseuta11te il prof. Ermanno Fioretti. Il Consiglio 11a qui11di .{)reso i11 esame la situa zione della C. R . I. e dopo arrtpja discussicme hll approvato all'11n•.'1.11in1ità il Ae-g.1.1e11te ordi11e del giorno: «Il Consiglio Diretti,-o del Sindacato l\iiedico Fascis~'-l, in vista della propizia iniziativa del GoYerno Nnzionnle di ro11trolh.1 re serenamente e &é1·iamente il funzio11amento della mn s-~m.a istituzione di beneficenza e di s<occorso. la 0 1X>-Oe Rossa Italiana, plaude alla benefica. opera <li epltrazio• i1e e fa voti ·p ercbè sia dato llitu buo11.n.. Yolta uno sctupoloso ordin~me11to alla C. R. I. )) .

Reintegrazione ·del prof. Masnata. Il Consiglio c1i ammirustrazione della C-0ngrega zio11e di Caritit di Stradella. i11 sedut.Jl: . del 3 gennaio c. a., hc'l deliberato all"1111animiti1 e con voti> di plat1so, di reintegrare il l)l'Of. :Yiasnnta nel J)Of;; to di u1edico el1irurgo, direttore dell'Ospedale Civile . Ci COilll)iaccia~llO Vi\·nmente r>et qne~to felice esito della ingra tu Yerteu7~1 . •


" IL POL1 CL!NICO •

Per le onoranze a Guido Baccelli. Sottoscrizione promossa del «Comitato Nazio1iale per le onoranze a Gt1ido Ba ccelli » per l'edizione delle oper e e l'erezione di un monumento.

.'

.

(Opn,ti1t'ua.~ione_;

,

:.

vedi fciso. :t.1).

· ~onda lista {li sott<:>sc1·izioni raccolte dal dott. èàv. uff.' Adolfo Fantini: (Prof. Cara ffa L. 10, • dott. Francesco Biolcl1iru 10, dott. R.affaele Liberali 5, dott. Oamillo Oiuc hini 5, d ott. Sa y·e rio Pa1:>arozzi 10, dot.t .

, .Esco.la.r 5; clott. G . . ~1ancini 5, dott. E.' Maz. zoli11i 10, clott. Renzetti 5) . L. 65._Prof. A. Angelucci, J)er la Clinica Oculistica della. R. Dni"re r ..sità di .. . Napoli (Direzioi;ie e J?er so11a le a s· . • sis,te11te) . )) 500• • • Prof. Enrico Sava )) 10• • )) Prof. Antonio R eale . . 10Ordine dei ~1edici <.l. ella Provincia di Aqt1ila . . )) 100 • Dott. c-0m.n1. Achille Villa . . .. )) 50I • ! .

l

..

.

(Oontinua).

.

.

L~e opere di Guido Baccelli sararin,o sta.mpate in esf.rnpZari n ·u,rnerati e 1r11esse in, ve1iàita dal Oomitato a prezzo di .costo. Ooloro che si p-renotano p er l'a cquist<J. delle opere e olie sottoso-rivorto a,lmen,o L. 25, avrarin.o i volum.i delle 9pere oon il 15 % di t•ibasso . . . 'te sot toscri~iun·i si ricevo1io p1·esso ·i l Oo1nitato .Eila S . Panta.l eo, 66, p. 1°, Rorna (19) ). Posso.no essere . dirette a.nche alta ·1iostra Aniniinistraz1.on.e, che a't>rà cu.ra d'in.oltrar le al Oon1itato.

.

~

~

I

CONCO~SI. POSTI V,\ CANTI. A N QRIA

(Rovigo) ..

Ospedale

Civil e. -

Aiuto chi-

1·urgo effettivo; L . . 3u00 lorde senza altra indennità, vitto gior11:iliero compieto, stanza d'alloggi~ &ad. 31 n1a i·zo. AsTI. - ..\.bit. . 42,000 Per decèsso e i>e:c quiescenza d~i titolari, sono ·vacanti qt1attro delle otto Condotte mediche, e cioè due t1rbane, una suburbana , ed una rurale. Stipendio L. 4000; indenn. accessorie (caroviv·eri, iuezzo di tra~tto, eccedenza po\rèri sul 3 %, ecc.), cla L. 3100 a L. 4000; cinque quin<:iuen:n i decimo. ~Ca(l. 7 a1)rile. CESENATI CO (Fryrlì). Scad. 5 apr. Medico chi1·urgo prin1ario e ditettore dell'Ospedale; L . 10,000 e 10 bie n11i vé11tesimo ; p ri1nn in<le11n. caro-vi,r. e metà de lla seconda. Soli J)Overi. Ch.iedere an11l1nzio. CouoHDOU> (f>esaro e U rbi1io). Sc:ad. 31 mar. E tà lini . 40. T.J. 7000 per 300 I>OY.: addiz. L. 3; cinque quadrienni decimo; c.-v.: I1. 3000 cav.: lire 800 uff. san. Chiedere av-vi~o. CoNEGLIA~O (Trevi.«o). I e II Ri1)arto. A tu tto 31 mar7..o. I..1 . c;ooo e 5 quinql1e11ni decimo; fino • n 1000 pov. , !.;. 2 uddi zio11., J.J. 2500 Jler mezzo t1·n RJ)., dl1e c.-v.; assi.curaz.

(ANNO

XXX, F ASC. 13}

2& oond. residenziale; scadenza sessanta giorni dal 1o marzo; età limite 45. GENAZZANO (Roma). -

L. 7000 oltre le indennità. c.-v. Chiedere annunzio. GrovE (Perugia) . - A tutto il 31 marzo; L. 9000 . e 3 quinq. decimo; 1 c.-v. Età limite 45. Servizio. e ntro 20 g. Chiede re annunzio. Ab. 1566 di cui 563 in cam·p . L ·ASTRA A SIGNA (Firenze) . -- A tutto 15 apr., per Ponte a Sigi1a; L. 6000 e 8 trienni dee.; c.-v. con limitazioni; L. 1500 spese trasp. Ab. 4450, di cui 1250 ·1iov. Età lim. 39. Voto dii laurea. Chiedere • annunzio. LUBRIANO (Ronia). - L. 7000 e 5 quadrienni dee.,. J.;. 500 disag·. resid., due c.-v. Ab. 1500, di cui 8()1 inscritti ~I. .p ov. Per ti:ff·. san. L . 300. Scad. ·un mese dal 15 marzo. O. P. Poliambula.,,iza àeile Speaialitti Medioo -Ohirii1·glclie (Vi a Arena, n. 40). DiriMILANO.

gente la Sezione Am·b ulatoria «Malattie veneree e sifilitiche». Titoli. Scad. 30 aprile. Present.are i titoli di rito e carriera alla Direzione Medica. :NloNTAI.TO (Ascoli Piceno). -- Scad. 31 ma1r. Per Porchia L . 5500 residenziali e L. 1000 fino a 100() })OV.; adldizion. L . 2.50; c.-v. in L. 2400; per d.isag. resid. J.1. 1300; cavale. provveduta dal Comune. QuEno (Belluno). - Scad. 31 m,ar. L. 6000, c.-v. e mezzo trasp. Rivolgersi ~Iunicipio. SESSA UILE~-rro _(Salerno). - Sca(;}. 31 mar.; lire 3000 residenziale, L. 1000 prime 100 fam. povere, I.1. 200 ogru 10 faru. successive, L. 500 , uff. san ., L. 1500 cav., 4 guinq11en11i decimo, un c.-v. SUVERETO (Pisa). Scad. 31 n1ar..; 2a cond.; I.1. 6000 e 4 quinq. decimo, L. 700 poveri a oltre 1 km. da !l'abitato, primo c.-v. e n1età. della ~­ e-onda. TERNI. Ospeàa.l e Oivioo. Un chirurgo aiuto e chirw.rgo cond.; T.1. 5000 e indennità di cond. Due assistenti; J.;. ~000. Caro-viv. Nom. biennale. Accettaz. entro 10 giorni. Età. limite 35; pel chir. a iuto 40 se ha prest. serv. (li guerra. Chiedere annunzio. Scad. 30 a1>rile. TRABIA (Palernio). A tutto il 31 mar.; L. 5000 e 5 quinq. decimo, indennità suppletiva pei pov. <>ltre i 500, ii;i.denn. c.-v., assicur. per L. 50,000. Diffidi.

Viene confern1~tu la diffida t:>er le tre condotte del comune di Cesena.

>40MINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Il prof. Bald-0 Rossi, elevato alla dignità senatoriale, è llllO dei più insigni, operosi e colti chirurgi eh(.) onorino l'Italia. Dirige la Clinica trau1natologicn presoo i RR. Istituti Clinici di Perfezionamento ecl è chirurgo primario presso l'Ospedale Maggiore di Mila no. È ben nota e fu meritatamente apprezzata. l 'atti,rit.à. che egli spiegò al fronte di guerra, ne11·iaeazione e organizzazione degli ospedali chirurgici mobili e quale operatore : essa gli valse una promozione sul campo e llU.'l 111edaglia d'argento al ,~a 1ore. È nnto a r.,iwito (l\iilnno) : conta 54 anni.


{A~NO

XXX, FASC. 13]

INSEGNAMENTO SUPERIORE. . Voti del professori Universitari. I professori Severi, Raffaele, Anzilotti, Bordoni, .costituenti la Presidenza generale dell' Associazione nazionale professori universitari, sono stati rieevuti dttl Ministro Gentile, al quale hanno presentato alc11ni voti in merito alle garanzie sta.bi-. , lite dall'art. 107 della legge Ca.sa.ti e· dell'art. 38 del vigente T. U. per la sospensione e rimozione dei professori unive1~itari; hBnno fatto :p resente -che delle eventuali deficienze o mancanze o colpe la legge stnbiliva che, di \Olta in. volta, fosse giu-dice il C-onsiglio superiore di P. I.; l' Associazione confida che n ell'a·pplicazione del recente derereto per l'esonero verranno osservate norme rigorosamente giuridiche. Il Mi.n istro si è mostrato lieto che gli si Por.-gesse l'occasione di dissipare dubbi assolutament~ infondati circa l'applicazione di ta_le decreto. Il Governo è perfettamente conscio della necessità cli .conservare le prerogative connesse all'alto ufficio ·di professore universitario, che ·soltanto temporaneamente sono state sospese fino a.I 31 dicembre, -coerentemente al proposito di riordinare ed epurare rapidamente tutte le amministrazioni. Ogni significato politico o di preferenza di scuola esula dal provvedimento: gli esoneri Raranno limitati a pochissimi casi. Il Governo sa che l'enorme maggioranza dei professori a.dempit'I. scrupolosament;e al proprio dovere e sa quant-0 la Nazione debba al lavoro che si compie negli Istituti llniversitari. Egli confida che la classe dei professori accoglierà come atto necessario, se pur doloroRo, la eliminazione di rari elementi meno degni.

L'Istituto interuniversitario italiano. Sott-0 la preaidenza del Ministro della P. I., sen. Gentile,· è stato costituito ed ina11·g urato il 18 marzo, nel Palazzo di Venezia in Roma, l'« Istituto interuniver3itario italiano )), il quale ha lo scopo di creaTe corsi di C.'U ltur.a per stranieri e per connazionali, di coordinare e rafforzare corsi '3naloghi già fu.n zionanti e di svolgere · con iniziative analoghe una attività diretta all'incremento <1ella coltura italiana ed alla Sl1a eonoscenza nelle Nazioni .straniere. All'Istituto interuniversitario saranno inoltre affidati, second'O i propositi del ~1inistro dell'Istruzione, l'organizz:1.zione dei corsi estivi .per g·Ii stranieri, la iscrizione degli stranieri nelle Università del Regno e le Borse di studio JJer gli stranieri stessi. Il presidente del Consiglio on. ~:I11ssolini inviò un messaggio in cui è detto : «Giunga iJ mio saluto augurale a codesto Istituto nel giorno in cui si riunisce per la prima volta il Comitato, costituito dagli illustri rappresentanti di tutti g·Ii Alti Istituti di Cultu1'a del Regno. Ho salutato eol più vivo compiacimento la costituzione dell'Istituto, che è destinato a r endere grandi servizi alla conosrenza della cultura italiana. all'estero ed alla diffusione de11·a1ta cultura nel Regno)). ,

)

SEZIONE PRATJCA

421 .....

NOTIZIE DIVERSE.

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I

La eeleb..razlone del medico caduto in guerra. Il 2 e 3 marw, ~otto ia presidenza del ten. geti. iuedìco Della Valle gr. cr. Francesco, cai)O della Sanità l\1ilitare, ha avt1to lt1ogo in Roma, al · Ministero della Guerra, la riunio·n e J)lenaria del Co• mitato Esecutivo e del Sottocomitato Onoranze. Il generale Della Valle · parlò ampiamente del significato ideale della celebrazione che deve riuseire la più solenne e grantliosa .manifestazione . di solidarietà di tntta la classe mecli<!<'l italiana in oI:ore della eroica e numerosa fala11ge di !\'.ledici caduti in guerra. È lustro e deco.ro per la cl.a-sse medica italiana se il numero dei medici che l'Italia ha perd11to in guerra supera di gran lunga quello delle altre Nazioni belligeranti. · Inoltre parlò dell'ad~sione a far .p arte della presidenza d'onore di S. E . l'on. Mu.ssolini, di S. ·EL l'on. Acerbo e S. E. l'on. Finzi . 11 clott. Antonio D11se, })l'OVeniénte da Gardone, con.s egnò il messaggio ~utografo di Gabriele d'A11nunzio che il generale Della Valle lesse tra la nYa commozione dei presenti. I

IL

l\IESSAGGIO

DEL POETA.

Ai i o Generale,

io ricordo non senza umiltà e non senza. oTgo' glio, che gli ·t1fficiali medici clell<1 T e rz.:'l Armata . su pendomi espel'to infermiere, mi confida Yano lllla grossa c11stodi.a ·d i medicamenti e ·d i strumenti quando }Jartivo per 11na qualche azione di fanteria i1el Car·so. La portavo ad armi\ eollo, e non mi pesn va nè m 'ingoon brava. Quante volte l'aprivo e me ne servivo, inginocchiato presso t1n compagno ferito! E tanta era lu gentilez?Ja clel oom})<t.'lgno che spesso i miel primi soccorsi pare,·ano guarigio11i subitanee. Lo sguardo dell'amore fraterno pareva conferire alla mia mano fra terna non so che grazia miracolosa : Una tal grazia non era infrequente negli ospecla!etti «ia cr.ampo, ne i IJOSti di Jnedicazione campale, dove ogni g·esto della carità eroica aumenta va lo sple11dore del sangue nella feri~'l. -Se oggi tutte le ferite di g11erra rifiammeggiassero nella n1emork't dei medici superstiti, essi crederebbero già levata l'aurora Jllag.oonlma delJa Patria. Ma i medici caduti, ma i martiri dell'amore invitto non a 11·oi sembrano immersi i11 quell'aurora,? Non la terra opaca li copre. I.Ji cireo11fonde la l nce sempiterna. del sang11e ch'es ·n. rist<1g11arono. E taluni, prima di morire. ebbero una sorte di nl1reola dall'irradiazione stessa della ferita medicata . A taluni, prima di morire, lc'l fascia J)ietosa fl.1 qua~i dindema glorioso. Io Jo so. Talvolta la più llIDile caritìt dei nostri niartiri mi parve caritit regale. E talvolta ripensai, e oggi ripenso u q11el l\.f2g110 .1Jessn . n·clro cl1e, per fasciare a Li8i11i<1co lc'l piaga e per ristagnarvi il sangue fluente, vi adoprò il ~no nleclesimo dia<lema regale. Coror1iamone ogg·i i martiri· silenziosi. Coronian1one oggi gli eroi -OSCl1ri. E di t~l corona ultima-


422

IL POLICLINICO

11.ente offe rta l'Italia può oggi, n. ·isai meglio che il terz~ Enrico. sentenziare: Manet ultima ca.e1o. Prel:.lto, mio ~nera.le, io le manderò le pagine promesse. e non avrò mai eelebrato il sacrificio umano con lJiù alto feryore. E Yorrei che tutte le mie pagine ne risplendessero, eome son certo che ne ris1Jlen<lerà il bronzo di Arrigo ::\fe11erbi nell'atrio della Scuola fiorentina. Intanto n on posso. mio Generale, Ufficiali me<lici, ca ri <.:01npagru, non posso se non ripetere per Jn mia riconosicenza di coonbattente, per questa mia testimo11ianza mistica di ferito, il gran ,·erso l\1i~belangiolesco:

«Poi eh 'i o t'ebbi nel co1·, pi 1'l <l'i 1ne v aglio )).

Ererno <li Oargn,a.cco, 28 febbraio 1923. • G. D'ANNUNZIO.

11 segretario gen. <lel Comitato d'ott. Bocchetti, i·iferì su ti.1tta la org·aniz~azione della celebrazion~ che avverrà nel novembre prossimo. Il gen. Della Valle propose un ,·oto 'di plauso a ll'opera infatieflbile ed ardente svolta finora dlal dott. Bocchetti ed lin voto di lllau1so a l dott. Duse, che ha portato il prezioso <l-0eumento che onora tutta L'l classe medica italiarut. Tutti aderirono p la11dendo.

-

« L' .uno o'oRo ».

Si è l'iunita nnche la CommiRsione specia le i10minata per 1·..A.lbo d 1oro. Dopo una. serena ed ampia discu~ ione si è cleciso: 1) di includere ne lla prima. l:k'lrte dell'Albo ' d'Oro oltre tutti i l\Iedici ai11ehe gli ....\.spiranti e studenti in J\-1edicina a cui fu confe1ita la la urea ad hon,ore1n, caduti in combattime11to, clurante la guerra mondiale, sia in territorio che in Colonia ; 2) di includere nella ~eeondn parte q11ei Me<lici aspira1~ti e studenti in ~1e-clicina .p er la cui morte è sicura mente din1ostrabile la relazio11e tra cau sa e<l e ffetto, tra causa di gue rra e malattia; 3) di 1nette:t:te -infi·11~-u11 -e-J.e.11e<:> B-Omina ti\ & tli tutti i inedici morti durante la guerrn i1011 compre~i llelle clu~ C'H tegorie }Jl'eC€{len t i; .. 4) di riport.~re tutte le motiyazio11i al Yalor€', cl~lle 200 me<.laglie •1i argento e <le lle 1070 medaglie di brouzo eonces~ ai medici mobilitati; 5) di includere pure n~ll '.Al bo (l~Oro il Sol<lato Portaferiti To&.:ano, <li C~:tsole d'Elsa, decorato di n1e-cla~lia d'oro, caduto s11l campo. '.rale inclusione, che 11a un ca rattere si1uboJico. vuol ~gnificare !'<>maggio ricono •t-ente a. tutte le · er oiche e numero~ centurie di portaferiti, i11fe rmiet·i, e<..--c., ecc., che, con ferYore di 111niltà. AAcrificarono la loro y j ta pe1· l1n n1ira bile ese1npio di nltrui~mo e di .'l lto sentimento del dovere. I/Albo <l'Oro. la cui iniziatiYa fl1 })resa òal l'rof. SiJvag11i, preside11te (lella Feclel'azione <legli Or<lini dei Medici, f\ òal dott. ~1orrn1rgo di Padovn, i:it1~M rà uun artistica 1111bblicazione òelb\ 'a "a. Alfieri e Lacroix. ~rh compilato dal dottor F. Rocchetti. porterit Ja 11rE1".fazione di Gabriele <l'Annunzio, e :-:.' lrà. illustrato co11 fregi e xilografie <li Duilio <'a1ubellotti . 1

7

[ANNO

XXX, FASC. 13}

VII Congresso Medico Slclllano. Questo Congresso ayrà luogo 11ei giorni 20, 21 e 22 aprile 192.3. La quota di a<lesione è di r.J . 25,. o di L. 30 se si vorrà prend~re part:e a11el1e ai lavori d el Congresso Naziona le di Idrologia, Climatologia e Terapia Fisica. I temi scelti ~no: per la :.\1edicina : .lfalattie di care1iza, relatore il prof. Giuffrè di Palermo; pe r la Chirurgia : Nta.t o attuale clegli studi su lla. et,iogenesi e .terapia del

ca·ncro, relatori i proff. Parlavecchio di Palermo e Fichera di Messin A; J:>er gli inter essi professionali: Su.lla opportunità di ·un/11,nioa, organizza.~· ione cl.ella, cla.sse niedica ita liana, relatore il dott. ~al­ pjetra d i Palermo. Tesoriere del Congresso è il l)rof. Giovanni Donhello, presso l'Ordine dei ~Ie<l1ci di Palermo . 1>inz.za delle Vergini, n. 10.

Sezioni dell'Associazione Italiana per l'Igiene. Si sono costitt1ite ,~arie Sezioni dell'A-ssociazione Italiana ~r l'Igiene: a Roma, Napoli, Cagliar i, Milano, Torino, Catania; a ltre sono in via di formazione. · IA Sezione laziale venne c~~ituit.a il 5 marzo. Prurlarono il prof. Pecori a nome def Comitato pro1notore e il seg·retario genetale dQtt. Pa1omba .a nome della Preside nza, rilevando lf\ finalità delle Sezioni, che dovranno essere le vere forze operaJlti de ll'Associazione. Approvato l<> ~tatuto, si passò a lla e lezione delle cariche ; riultarono: prof. T. Gualdii, presidente onorario; prof. G. P ecori , pre3idente : prof. G. Caronia, dottor De Pascalis, s ignora Fellini-BÒni, prof. Franceschetti, prof. U . Mariotti, prof. G. Sampietro!' consiglieri; dott. A. ' 1 illa, segretario. Il 5 marzo Yenne anche costituita , a Catania,. la Sezione sicilia11a. Pa1rlarono il pTof. Di Mattei, che illustr ò gli scopi socifl li dell' Aooociazione,. e il dott. Piazza, assertore dei problemi d'igie ne socia le . Approv!lto lo Statuto, si addiv:eime alla elezione delle _cariche,;. risultarono: preside11te, S. Privi tera, C·a tania; Yiee-presidenti : P. J.Jombardol')e llegrino, · Messina ; G. Del!' Aira Cal tani~tta ~ ' ~. Alagona, Siracu~; G. IJa R osa, Caltagirone ; ~eglfeta rio -economo, L. Piaw..a, Lentini ; vice-segretario, S. Nicotra ; inembri : G . TRglietti. ( 'rin1i. ~fancuso, FiorilJo , C.nnn le, Raitta.

Per la lot&a antitubercolare. .

La Git1nta Esecnti,·~1 de lh1 :h"edernzione Nazionale Italiana }Jer la lotta contro la,, tubercolosi ha tenlito il 13 mar?:o llila riunione -sotto la pre~idenza <lell'ou. Raffàel(l f>a oln(ci. D ono n vel' trè\ tt.<1 tu àlcu1ti irn1>orta11ti 'que~iti circa i·azione da es1Jlicare ~r l'intensificaziont_-\ dell'overa <legli E11ti i>ubl>l:<.:i e lltivati nella. prevenzione ·~ nella cu ra del morbo insidioso, la Giunt'a ha ehi uso i suoi la Yori con n11 Yoto di piena n<lef'ione alla proposm a-vnnzata da a lcuni Ordini di lfedict e da alcune •.\.mminlstrazioni Provinc1ali,. ·che i fond i resid11a ti dai Consorzi Grana rii venga110 totalmente ùe,·oluti a lla lotta contro la h:Jbercolosi.


.. [-~NNO

XXX,

FASC.

13)

SEZ IONE PRATICA

Comitato Romano per la lotta contro la tubercolosi.

li eoru1)eW11ti e studiosi d1 vreYidenza e assist<:>i• • za sociale.

Il C-0mitato Ro~ano per la lotta contro la tubercolosi, costituito recentemente in Ente morale, ba procedut-o, in q11esti gior11i, a lla nomina del n uovo Con~iglio an1n1inistr.ativo, nel quale sono entrati a far 1)a rte, per voto u11ani-me dell' ultima .,...\.s$emble.a, . i signori : do11 Ludovico princi-pe Chigi, don Francesco prin(·ipe Boncompagni Ludovisi_, conte~ Gt1glielmi11a di Oa1upello, marche~1 Gi't1lia C.enturione, pi'of. "'\""ittorio Ascoli, prof. _i\.ngelo Signorelli, c-omm. l>ericle Staderini, a vv. Errieo Forges DaYanzati, cav. Nino G. C.aimi. Alla pre.sidenza e alla. Yice-presiden7..a ùel Consiglio sono stnti prescelti, l:>er acclamazio11e, il professor , ...ittori-0 . _..\..·coli e il principe Chigi.

Con D. R . 25 gennnio 1!>26. il nun1e ro d~li osi,;edali ed i11fermerie dipendenti dallia Sa11ità ~Iili­ tare è il reguente: ospedali militari princLpalir n. 10; osvedali militari secondari, n. 17: in.fermerie presidiarie, 11. 11. Gli stabili1nenti .~aniL.'l1i oggi esi::>tenti ed esuberanti a quelli sopra indicati saranno e liminati parzialmente. jn relazione a lle esigeil7..e dell'esercizio, eon pa rtieolari disposizioni del Ministerodella Guerra, al quale è lasciato d i fissare· la di · Filoeazione di tali ~ta bilimenti sanitarii.

Per la pro&ezlone legale dei lavoratori.

Il quadro degli Uffi.elali medici nella marina.

Entro il corrente mese di inarzo a,~rà lt1ogo in Roma, nei loca li della Sede Centrale della Cassa :Nazionale d' .A.ssicurazio11e per gli Info rtuni sul Lavoro, la prima a ssemblea generale (lella Sezione italiana delle ...\.ssoeiazioni Internazionali per la protezione leg<lle <lei L'lYOratori per approYare lo ~chema di Statuto della ~ezione stessa, la quale raccoglie in un organismo unico le Sezioni Italiane dell'Associazione InternH.zionale per la proìe'~ione legale dei la,ro1·atori, del C'-0mitato Perma • nente Internazionale per le assicurazioni sociali e dell'Associazione I11ter11azionale per la lotta contro la <lisoe<.11pazio11e. .Alla Sezione unifi<:>.a tu ha imo giìt rinnovato la ade-siooe le principali organiz7~zio11i padronali ed operaie e numerose persoiialitit. fra i più autoreyo-

La riduzione degli Ospedali militari.

I

« Guzzetta Ufficia le» ha pubblicato i nuovi

I~u

quadri organici degli ufficia.li della R. ~1a1ina. Riportiitmo i da ti che si riferiscono agli ufficiali del corpo sanitari o : 1.llilggior ge11era le medico i1. 1; colonne Ili medici n. 7 : tenenti colo·n nelli 1nedici n. 20: innggiori mroici i1. 4t3; <·npitani meòici u. 80; t 2ne11ti n1edici n. 30. •

Dimissioni del sen. Manglagalll. «L'Arte Ostetrica )) anl!unzia cl1é il sen: Mang inga Ili, per n1ettersi i11 gr ado di accudire con impegmo. come primo magistrato, a lla ricost111zioue moralE1 e<l e<>o110111ic'l della Metropoli lombarclu, .si è <limesso dalla direzione e consulenza del J)ériodico come 11uré ditlln direzio11e e co11sulenzu<l·f'lla (Ju~1 l'(lia Ost<:>tri C'a e tle ll' Asilo Regin..a E lena_ •

Indice alfabetico per materie. . . Anemia perniciosa : il siero di sangt1e Pag. 40!5 nell' . . .Arto inferiore couge11it'lme 11 te m:1 lfor» 409 ma to )) 413 Autolisi e e:& trotiH : rn p porti )) 407 liibliogrnfia )) -:113 Brodi <li l~guru i )) -lll (1heratite dH i)untur~t d'ape )) 397 Co1nm ozi-0n~ cerebrnl<:>: ca~isticn )) 419 Ororia0<t <lel uiov in1 e nto vrofessionale )) fil Demenze non paralitiche : cliagi1osi )) 413 Denti : in<liC'azioni v-er l'estrazione Duodeno : stenosi croniche e viz.ii di )) 410 . poruio11e Esercizio profc.'isi.unale dei sandtari. ·ri1n)) .+1t; patriat i per la •guerra . )) 404 Fibrina nel ~111gue e i1el vla:srua . )) 4Jl Gravidanza extrauterina : diag11osi IncontinE>1un <l i llrine «essenziale»; spi)) 412 . n a bifi<la occulta Infanzia illegitti1na e abbandonata : a s-

sistenza

))

417 411

I11nesti a u topla stici

))

l11 segr1ta·n1 ento superiore

))

421

J,itiasi r enale : . contributo

))

Jf alattie L'e11cree : p1·ofilassi d èlle M eàioo : la ftditcia n,el .

))

412 416

))

418

Roma. 1923 -

Tip. Oarttere Centrali.

Pag. 414 l\1ora le sessna le : la )) 41() Mutui per opere 'i.gie1iich.e • • Nonii ru.J, dei 111ediel condotti : potere del )) 417 Oorn une . . . Norn1f>. d i. sPrei:·in : li»n'iti delle n1o<lifi)) 417 •' . caziuni )) 413 Ossa : atrofii.1 ùa dis uso • • 1

l'erinefrite suppuiruta sottoc-apsulare Pnel1111otor nce artific-inle : UJ}parecchio a valvola . . . . Pneun1otorace nrtificiule: particolare di tecnica • • I'oliorromenite tubercolare: istopatologia Pressione arteriosa : ric-erc:be R otula : nuoYo metodo operatiYo llel' la c11ra della lt1ssnzione abituale Sangue normale : com1)-0.s izione . • Sangue: resistenza osmotica dei globuli rossi e rigene1·azione nell'anemia e nel sa las~o

Scarlattina: corpuscoli leueocita ri Stipsi chi:rn rgiche (eeco inobile, perie11• teriti, ripie.ga ture i11testinali) .. Trasfusioni di sangue • • Tubercolosi senile : casistica • •

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L. POZZI, ed. resp.

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Sl è In questi gfopnf pubblicato :

PROF.

CARLO BASILE

Diplomato in medicina t ropicale al Royal College of Pbisicians y Surgeons - L)ndra Li b~ro docente in Parassitologia - H. Clinica Medica di Roma

1>iagnosfica delle malattie ·1Jarassifari_e Prefazione del prof. VITTORIO ASCO LI - Direttore della R. Clinica Medica di Roma·· INDICE GENERAJ,E. - PARTE I. PROTOZOI. - CARAITERI GENERALI: MORFOLOGIA. FISIOLOGIA, RIPRODTJZIO~E - CLASSIFICAZIONE - STUDIO SISTEMATICO DEI PROTOZOI P!\RASSITI. - l. PRÒTOZOI lN•.rES'.rIN.t\.Li: A) AMEBE INTESTINALI DELL'UOMO: Caratteri differenziali; Azione i)atogena - B) FLAGELLATI INTESTINALI DEI.L'UOMO : Pol·i n1cistigina: morfologia; Proto1noriadina: 7norfulogia; Azione I>tltogena - 0) SP01:ozoI INTESTINALI DELT..'UOMO: OoccicJ.idae : morfologia; Azione patogena - D) CILIATI INTESTINALI DELL'UOà.CO: Balant'i<liu1n coli : morf~logia; Nyototerns faba : morfolog·ia; .Azione patoge· na. - l\1oDo DI TRAS1'IISSIONE DEI PROTOZOI INTEST1NALI P.\TOO~N I. 11. PROTOZOI DEL SANGUE: A) EMOF I.A~ELLATI: a) T1ipano so·1na : morfologia, trasmissione, azione patogena : b) Leishrnania : morfologia, trasmissione. azione patogena - B) E~rosPORIDII: Plas11i.o didae : morfologia: riproduzione :asessuale; morfologia: i·i1>rodl1zi-0ne sessuiale; trasmissione; Rzione patogena: alterazioni fondamentali; alter<1zioni collaterali; forme cli11iche : malaria acuta, tipi febbrili, sindromi cliniche; malaria <:ronic.:'l ; mala ria l atente ; successioni morbose - 0) SPIROQHETI: a) Tre110 nen1a: morfologi.a; trasmi ssione ; azione patogena. Infezioni del s~111gt1e: febbre ricorrente (tipi clihiC'i); i11fezioni dei tes:suti : s ifilide, framboesia; . b) I~eptosv,ira: morfologia; azione J)atogena : ittero infettiYo, febbre gia lla, febbre dei sette giorni; sodoli:U; e) Altre spirocheti : bron cospirochetosi - '.recnica dia.gnostica : protozoi intestinali: esame microsco11ico; protozoi del sangi.1e : esame microscopie-O: cultura. - I'untura della milza e del midollo osseo. PARTE II. MTDTAZOI . - STUDIO SISTEMATICO DEI AfETA7,()I l~ARASSI'l'I. - I . PLATEL1\1INTI: A ) TREM.\TODl : Pa1·te generale - Classificazione - Distribuzione topografica: a) Trematodi dei polmoni; b) Trematodi del fegato; o) Trematodi dell'intestino; d) Trematodi dei vasi sanguigni; B ) OESTODI : Parte generale - Cla·ssificazione - Distl'ib11zione topog·rafìca: a) forme inttstinali : 10 PsEUDOPHILLIDEA: 2<> CrcLOPRILLIDEA; azione patogen H: b) forme somatiche : 10 CISTICE~cus CELL"CLOSAE; 2o SPARGANUM ~IANSONI; 3° ECHINOCOCCUS; azione patogena; diagnosi. II.· NEMATEL!YIINTI: A) NEl\-(ATODI: . Parte generale; Classificazione: a) Ascaride: morfologia, trasn1issione, azione i>atogena: b) Anchilostom_ide : morfologia, trasmissione. azione patog~na; e) Stro11gylide: mo1·fologi.a; d ) Fil3=ride: allo stadio adulto, allo stadio embrionale, trasmissione, azione patogena; e) Drac nnculide: a llo .stadiD adulto. allo stadio embri001ale. tra smi·s sione. azione patogena; f) Oxiuride: i11-0rfologia, trasmission e, azione patogena; g) Angiostomi{le : morfologia, trasmissione, azione pa togcna ; h) Trieo.somide : morfologia, ~ztone patogena; i) Trichinellide : morfologia, ciclo evolutivo, azione patogellla . - Tecnie1. e1mintologica: Esame per vermi allo stadio adulto - Esame per vermi a llo stadio la1·,·a1e e di uovo Conservazione dei vermi allo stadio aù.ulto e larva le - Cultura di Strongyloide~-.Ankylostoma ~ Necator . SAGGIO DELLE ILLUSTRAZIONI 1

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Lepto.spira ictero-ha<'·n iorragiae (Nog11Ch i.

1917). - Agente pato-

. Di ~e11teri<l amebiC<l. Sezione di inte "tino crasso. Notasi 1'En,lan1oeba. lli tolityca nei ~c:;suti e l-0 stato di ·ongestione clei vusi su11gi.1jg ni. <Da un preparato av11to gentilmente cla "\\~enyo11) .

:\licrofotografia. ! .Jeish1n ani a funi u1n. Origina le. Ingr. 3000 d·i nm .

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geno de lln Spirocheto· . s i ittero-en1orra~ica <> itrero-infett i Yo .

-

Un volume n ell 'ampio formato tella nostra Collstna Manuali del " Policlinic~ :" di pag. XII - 2o2., stampato su carta sen1ipatin A.ta, con 19 Tavole nel testo e 91 figure intercalate, p1u 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo lJ. 33. Per i nostri abbonati sol~ L. 28 in porto franco e raccomandato.

l ntiare carto lina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI, 11ia Sistina, 1-Q - R0 4\IA.


ANNO XXX

~prile

Roma, 2

Fase. l·I

1923

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. fondatò dai

GUIDO BACCELLI · •

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professo~i

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FR·ANCESCO D·U RANTE .. '

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SEZIONE PRATICA . . -. . .

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R ED ATTORE CAPO : . PR OF.

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'VITTORJO .ASCOLI '

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SOMMARIO.

Lavori orig ina li : D. "fa.dd ei: Il $egno J ella fa ccia piana · po. steriore nei tumori benigni sottocutanei. Osservazioni cliniche : A. Fulchiero: Si·ndrome · d1 Addison e .. mhl~ri11. . Note e contributi: D. ~laesttini: Su alcune modificazioni al metòdo vohniletri-co del F'ehHng' per la df'termin'aiione . . deg_li zuccheri. Rivi&te sintetiche : L. Mianginelli : Delle stipsi chiruraiche (Ce:co mobile, perienteriti, ripiegature intestinali ) . .P Sunti .e rassegne: DERMATOL OGIA : _.\. Fontana: Sullo stato ' nttuale delle nostre 1 conoscenze intorno alla etiologia del l' e Herpes FebTilis » e e Genitalis ». - . k Franckel · e Ju . i:..t er: La sindrome endocrina-simpatica deH'airea Gelsi. ~f. Quattrini: Biotoglia solfw·e ed eHote.rà.pia ·dern1ato!ogiètt . R. Sabourand: Il solio nella terapia denn:ttologica est erna.. tenni bibliografici.

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Appt..mli per il medico . pratico : CASISTICA e TERAPIA. : !

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Ginceolog!a. ~d .O st~tric i_a:. . .A·lb~m.inuria in gravidanza,. -, VacL'estratto · p itui€ar10 nel oino·tera.pia delle annessit 1. -travaglio: - . :\Iiscellanea ! I l t.ra.ttamento meccanico della idropis ia grave. Sugli espettoranti. - Dosaggio della · co· deina. nel bambini. - · No'i'E n1 'MEnr c1NA sc1ENT1FtC'A: Shl· la ..origine . delle melanine. POSTA DEGL I AB BONATI. VA R I A.

~

.

Po1itlca · sanitaria e giùrisprudenza :- Questioni pratiche, Nella vita profenionale: MEDI CINA S OCI ALE : L'attività dell a Federazione Romana. dèlle o}>ere · antituberèol'ari. -· -C na - giusta. tTivendicazione. _\mministra~ione sanitaria. Cronaca del movimento .professionalle . - Concorsi. - ··N"omin'e, ·promozioni ed on@rificenze. , - · Cronaca · epidemjo. logica.. ..... .. I N1>tizie diverse. ... , . Rassegna d ella stampa medica . Indice atfa beticò per m_a terie. ' ~

Acca dem ie, societ à m edich e, Congressi : R. Accademia, di Ron1a . - Società ~edi co · Chirurgica d i · P,.avia. ·"

~ledi ca

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...

DirltU di prop rietà riservati. - E vietata la ?-iprodiizione di lavori p1"'bblicati nei POLICLINICO e lri p ·u hblicazione dei si-tnti di p.C>si ,qPn za oita >·ne la .font-e. •

LAvoR 1. : CLINlCA

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0R·1 a1NA L. 1.

CE.IRt;RGICA

GENERALE

DELLA REGIA UNI\'ERSIT_~ DI PISA.

Il -segno della faccia piana .posteriore nei tumori benigni sottoentanei. Prof. Oo:.\IE~ICO T.illDET, direttore. . In una J1ota ' cl1e -ot1bblicai nel « Gi-0rnale ' .del ì\[edico pratico >> rtel settembre 1920 sulla .

Diag11o;ti ca dell'ascesso fre<ldo della parete .l o·r a cica .,. . insisteì s1)eci alrnente s11i dati diffe-

r.enziali tra ascesso freddo da osteite costale èd ascesso toi·acico a bottone di camicia da }1-eripl eurite tt1bercolare, così freq11ente e cosi miscor1osciuta dai 1nedici. Nella st essa r1ota accen11ai bt eve1nente ad u11 11uovo segno diag·nostico per diff€r enziare l'a ~cesso fred clo toracico (la l lipoma sottoc11taneo llel iorace. Ognj medico SfL quanto questa cliag·nosi, cli solito così sem1)lice, sia t a lora clifficile. I dati differenziali i:i iù importa,nti fra asce. so fr eddo t oracico e lipoma so110, con1e è llO· 1.0, i seg11entj : 1 ) Assenz a di fatti plet1ro-1)olmonari o di .altre localizzazioni. tnJ)ercolari i)regresse o 1n

att.o. Q11este !)er ò l)OS"Sono trovarsi anche i11 iJn l)o rt4to1:e di lipoma. 2) . Età: il lir>oma itel gio, ane .è raro, ma 11on eccezionale : d'altra parte l'ascesso freddo non è infreatlente i11 adulti ed in vecchi. 3) Il cleco~·;o e l'accrescimento d&l lipoma sono· l)itl lenti. Esistono però in alcuni lip0mi periodi di abbastanza rapido . accrescimento. • 4) Nel li1)oma manca il d·o lore alla pr es~ione diretta o incli retta (ste1·n6). Sono be11 notj J)éI'Ò ancl1e casi di lipomi dolorosi . 5) La prese11za di lobuln.zior1e è lln sintoma fon dan1e11tale per ltt diag11osi di lipoma. 6J La ftn ttt1azione è pii1 e'Vidente di solit.o i1ell'ascesso fredclo. i\Ia vi sono lipomi, i1ei quali è clifficj le stabilire se s i tratti di fluttuazione vera e cli pset1do-flL1ttl1azione, m en tre n egli ascessi freddi non ram1nolliti la .flt1t• tuazione puo mancar.e; oppure possono aversi p11nti pi.ì1 o meno co11sistei1ti si da menti!'~ la lobu]azione 7) I.a spostabilità i?l tato· clell a t11rr1efazio• ne m anca i1eg·li ascessi freddi l)er il i~apporto intimo con J,a costa o con lo spazio intercostale (peri'.Ple11rite). i\jl a mentre talora non è facile detern1inare se esista una sicura fissità, può 1


LA~.:\O XXX, F ASC. 1 ~J

IL .POLICLI~l CO •

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la spostal1ilità 'i·n tolo di ur1 li1)0111a essere difSe il tu111ore è 111obile (come è generalmente ficile do. a.pprezza1·~ per lo spessore della cute di mo!ti tumori benigni sottocutanei) e speche lo ri\reste. per la grandezza del tumore. cialmente ~e la cute, cl1e li riveste, è sottile. 8) La l)ur1tura. esplorativa. Può essere neè facile a1)prezzare con la : tecnica sopradegati va negli ascessi fred<li l)el' presenza di scritta la !)arte della faccia profonda allor1 tessuto fungoso, o di sosta11za caseosa densa. tanata dal piano su cui riposa. o per ot.t1Jrazi.011e de11·ago da parte di gru~i Negli ascessi freddi per gli intimi rapporti caseobi (1). coi tessuti, donde il processo 11a avuto erigi-· In questi casi difficili, n.e i quali i segni· o:ra. Ile, ·11on esiste l1na superficie libera profonda accennati i1on seryono o sia110 poco sicuri, un a ppr.ezzabil-e colla palpaz·ior1e, nè una spostaaltro segno palpatorio si deve iicercare: quel)ilit.à tale da permettere di i.l1sinuar.e il dito. sto, rilevato da me in moltissimi casi, illuNelle cisti, come del · resto nelle adeniti senstrato varie ·volte su casi clinici nella mia za periadenite, o nei tumori ganglionari moscuola , i11i parve e mi pare opportunQ chia- : bili: là faccia p r ofònd·a · è convessa, perchè ii mare: Segno della fa.~cia piana posteriore. conserva sempr e co11 l'accrescimento la. forL'ossflrvazione clinica successiva alla nota n1a sferica. • sopra accennata non solo mi 11a confermato Come- per la maggior l)arte delle rice1·che la importa11za di questo clat.o sem·eiologico·, da diagnostiche l'asse11za del sintoma (ossia la • me messo i11 evidenza, ma mi ha f)ermesso di inancata percezione della faccia piana postericonoscere che esso non solo vale per là di a- riore) ha me110 valore della sua positività. La gno~i d iffer_ e nziale tra l~po1na sottocutaneo ed presenza del sintoma stesso è. di importanza ascesso freddo toracico, ma trd. lipoma sottodecisiva, c~me la lobulazione per il lipoma o cutanèo ed ascesso freddo di altre regioni, svol- la puntura esplorativa positiv.a per la ciste o tisi s11 di lln piano osseo orl aponeurotico, · ed l'ascesso. ancl1e tra a scesso freddo e t11n1ore sottoc11taneo he11igno circoscritto (ad es. fibroma) e ciOSSERVAZIONI CLINICHE. ste sottocuta11ea. ... La tecnica di ricerca è sen11)licissima: Si OSPEDALE M I LITARE ·PRINCIPALE $posta verso un lato o i·a1t1·0, se è possibile, DEL CORPO n'ARl\iIATA DI TORINO la tumefazione s11l piano osseo od aponeurodiretto dai colo11nelli G. GURGO e R. MARRAS . tico st1 cui riposa. Se ciò è possibile, si cerca SF.ztONE lVIALARICI diretta dal prof. G. QUARELLT. cli sollevar11e lll1 tratto margi11ale, mentre le altre dita provvedono allo spostamento laSindrome di Addison e malaria. t erale, insinuando il pollice contro la faccia Dott. ANTO~IO FULCHIERO. profonda, introftettendo la cute, per riconosceIn questi ultimi anni furono osservate e deTe se tale. faccia è -l)iana o convessa. scritte sindromi di insufficienza surrenale nelSe si tratta di un tumore benigno, si aple più differenti forme morbose infettive (tiprezza net tratto scostato dal piano profondo fo, dissenteria, colera, scarlattina, difterite, che la superfic:ie è piana. Se si tratta di una ecc.). An~l1e nella infezione malarica venneciste, questa è sferica. Se si tratta di un ~sces­ ro rilevate, e con l1na discreta frequevza, sinso freddo, non si riesce a insinua.r e il dito e dromi di tale insufficienza, le quali si presenacl apprezzare la faccia prof onda. ta no il più delle volte in forma leggera, molLa ragione fisi ca di tale segno è ovvia. t o incompleta e ad evoluzione s11bacuta e-0n I tumori benigni ad accrescimento espa11siesito di guarigione, n1a talvolta in forma ac11, .o sottoc11taneo assumono t1na forma a fota grave (De Biase) ed anche con esito letale caccia. Là fa ccia orofonda è piana (come si (Barker, Paisseau e Le1naire); talvolta infin e rico11osce all'exeresi chirurgica) per l'adattacon un decorso lento, cronico, progressivo. • 1nento al pia110 r esistente s11 cui riposa, n1enGià Castellani, Chalniers, . 4\scoli, . Grall avetre l a superfi ci e anteri ore, potendo distendere ,·ano accennato a questa complicanza nei mahi cu te, ass 11n1 ~ una forma a calotta più o melarici s enza ooterne t utta\·ia approfon.dil'e lo ' 110 r egolare. studio e senza aver potuto suffragare le loro osservazioni con r ep erti anatomici. (1) :\ei casi cli li901na i11fiammato o di ascesBarker p er primo, P a isseau e I~en1aire nel o freddo, cl1e 11a !)revoca to a derenze col der1na della s11a s11perfici e anteriore o modifica. 1916, Dt1dgeou e Clarke nel 1917 constatarono l'esist enza di les io11i pr of onde delle capsule z ioni di colo rito d el la c11te Der imm]n enza di 1rlcer azion e, altri segu i ai11tan o alla diagnosi. a ver1ti il caratter e d ell r surrenali degenera Ciò è così ovvi o cl1 e mi sen1ù1 a inutile insit i\·e od en1orragiche; tali lesioni p11r e~~ e ndo s ter e.

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(.\l'-NO XXX, FASC. 14)

SEZIONE PRATICA

.1.21

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estese a tutta la gl1ia11dola s1 prese11tano asai pilì gravi nella sostanz.a corticaì e, che Paisseau e Ijema.ire tro·Y arono in qualcl1e zona ridotta a tessuto amorfo. I picç.Oli Yasi i11tragl1iaiidola ri furo~~o t r oYati in qua.lcl1e pt1nto infarciti di parassiti e di ele111enti in processo 'li fagocitosi. rja localizzazione parassitaria veniva pertanto a di111ostr~r·e come le alterazioni anatomiche fossero determinate dall'az_ìone diretta del parassita sulla gl1iandola. 7 ' ai·ii alt1i autori oltre a· q11elli citati si occupa.tono dell'iposurrenalismo da malarici: .t\b1'àmi, Gari11, S~rrony e Poucl1et, Fraga, descrissero delle sindromi fruste da insufficienza surrenale, sviluppatesi a distanza di m.esi dall'infezione prim.itiva e caratterizzate da forte ipotensione ru:ieriosa, dn. disturbi dell'ap}}3.l'ato dige.rente, da pign1entazio11e de1la cute e delle mucose, ecc. Paisseau e Lemai·r e nel la.v aro citato riferi~ono la storia cli11ica di llD ma,la.to che realizzava il qt1adro co111pleto (Jel m. d1 Addison. Quarelli i1el 1918 descrisse altri due casi di sindrome di Addison com1)leta, di origi11e sicuramente ina.l a rica, osservati nella Clinica medica militarizzata della LTniversità di Tori110; i11 entrrunbi il qt1adro cli11i.co era veramente caratt€ristico; spiccata astenia, ipote nsione arteriosa, pig111entazi.one della cute e delle i1111cose oltre ad altri si11ton1i S€condari quali dolori addon1inaJi e lon1bari, na11sea, vo1nito, ecc., mancanza di reazione all'adrenalina. I <lue malati, seguiti per l)it1 m esi dal Quarelli, Jlon prese11tarono più, in s,e guito alla curél specitka, alcun accesso febbrile; i sinto111i d'i insufficienza st1rrenale si a 1te1111arono ina no11 scomparvero, per cui l'A. riten11e impossibile la riparazio11e completa delle lesioni e imp o~­ ~ibile quindi la scomparsa totale delte ma11if esta.zion i· di iposurrenalisn1-0. Nel giugno 1920 Furno, dell'Ospeda.le di Imola, pubblicò pure un caso di morbo di Addison in un malarico, caratteristico per le intense ed estese pign1entazioni della cute e delle 111t1cose. Dall'inizio del 1919 al marzo 1922 io fui nella Sezionei spec ializzata per inalarici presso rospedal·e Militare di T·o rino. La perfetta organizzazione di tale sezione, i i11e-zzi di ricerca a dis.p osizione e la grande affluenza di i11alati (circa 8000 in tre anni), mi per1nisero di osservare e di seguire nel1.a loro evolt1zio11e un buon nl11nero di con1plicanze malariche, talu11e delle quali di notevol e interesse cli11ico. Di esse mi riservo di riferire in altro luogo. Tra l'altro 110 potuto constatare la reale di~creta freql1enza di sindromi parziali di inSlifficienza surrenale, caratterizzate per lo più da 1

adir1amia iuuscolare, · tla i11otensione ai·terio. sa. da dolori •a.i lon1bi , alla. base del tora.ce,. a.Il' addome e 11011 . di rado da parossismi vagoto11ici trar1sitorii, qt1ali vomito, diarrea. Oltre alle i1t11nerose forn1e spuri~ di .surrenopatie7' osservai e seguii per It1ngo ten1po tre malati con sindrome di Addiso11 completa. di n·a tura. indubbia111ente i11ala.rica. Datò l'interesse e .la rarità di tale sindrome110 ritenuto opportt1no rende.re noti i casi osservati, a11cl1e per consiglio del Direttore della. Sezio11e, prof. Quare11 i. .

I. - Pal11iieri Sebastia110, anni 22, nato e residente a Bari, gt1ardia di finanza. Entrato all'ospedale, settembre 1919. A1iamn~si. Padre di a . 52 sano. Madre r11orta a 50 a nni di éardiopatia. Cinque fra:telli g·odono buon~ salt1te. Non tubercolosi in famiglia. Non sofferse mal attie degne di nota. Non lu·e, non malattie veneree. Non è fu1natol'e, inoderato bevitore di vin10. Chiamato al servizio militare il 25 ger1naio 1!:>17. Ebbe il primo accesso di malaria a, RoYigo nel: giug1to 1918. Ct1rato dapprima al Corpo con chinino pet bocca, ft1 poi inviato all'Ospedale, dove fece cure di iniezioni di chi- _ i1ino .e di preparati di ferro ·ed arsenico. Uscito dal! 'Ospedale no11 prese più chinino. Doyo un n1ese ricon1inciato110 ·gli accessi febbrili, per cui fu rimandato all'Ospedale. Uscito, re~ cidivò ancora. Entrò finalmente i1ella nostra Sezione il 19 settembre 1919. L'a afferma cl1e circa quattro m esi addietro, in seguito ad alcuni accessi di febbre quotidiani, cominciò a notare una grande s1~ossatezza, sco1nparsa di ogni volontà, dilnì11Juzione della rnemoria, diminuzione d ell'appetito e ialore ripugnanza p·er i cibi; nausea, vomito. Co11te1nporaneamente notò che la cute assun1e:va nna ti11ta 1Jiù scura, fino a divenire brt111a, specialn1ente stil volto, s ul collo, ai ge.n itali. Al suo ingress·o in Sezione accusava ancora 11otevole astenia, inappetenza, sovente dolori ai lombi e alla regione epig·astrica, in forma Cl ccess\1a le. Esa1ne obbiettivo. Costituzione sch eletrica regolare. Condizioni di nutrizione discrete. I.a cute è bruno-pallida; il volto è chiazzato e ricorda la n1ascl1era delle gravide. Fo1te111ente pigmentati i genitali Mterni e l 'areola inan11naria. Sulla mucosa delle gengive e d elle guancie vi sono .piccole maccl1ie brunastre. Ancl1e s11gli arti sonvi disseminate· piccole inaccl1 ie brune. . Siste1na li11faticr. - Normale. .4.ppcirlito circolatorio. - Cuor~ in. limiti !J.siologi ci; toni profondi. Polso r1tm1co, fac1l1nente compressibile, di frequenza 82 al m'. Pl\1= DO mn1. Hg. Pm 55. Riflesso oculo-cardiaco del Dagnini n orm.ale: il polso da 82 scende a 76 colla compressione oculare . .-lpparato r espiratorio. - Integre. Apparato di.gere11te. - I,ingua potinosa. Dolorabilità della regione epigastrica alla pressio11e. Lieve meteori~;mo intestinale. Fegato in lin1iti i1ormali. ftlilza: il polo su-

..

CASO

...


JL

PQLlCLI~ICO

}Jer io r e <.trriva al n1a 1·g·ine st1periore della 7a costa lt1ngo l'a$ce.llare inedia; il polo inferio-

tre dita dall 'arc. co~tal e. E:;an1 e ll el san(Jite: Emometria 70 %. Globuli ro. si 3,800,000. Globuli biancJ1i _5,500. Forniola leucocitari a : I>olint1cleal'i r1et1t:i·ofìli [:>6 %; lir1foc iti 35 °/o; g·r ossi i11or1onucle!;ri 8 %; eosi11ofiJ 1. 1 o7o' . ' Ricerclie co ntple·n1.rntari. - Esame radiolog·ico negativo. Ct1tireazione tubercoli11ica negativa. Iniezione tubercolina 1/2 milligr., n egativa. P .rova · d el vescicante mar-cat.am·e nte positiva. Reazione di \\·asse r111ann negativa. Provt-t clell'acl1·enaliÌl<t ·: reazione scar sa con t1r1 millig r . tli soluz. c\l millesib10. P~I da. 90 a D5; Pn1 cla 55 a 58. Prova della 1Jilocar:oina: 'ness11na moclifìcnzione della tensione arter.iosa. Polso da ~5 a 105; leg·g·ero senso di seccl1ezza a lla gol a; lie\'e s11dorazione. . Prova· dell 'at r o~ ina. Polso eia 78 a . 95; Jlessn n '.altra modiftcazior1e. • l) ecorso. - - I.'a. ve1111e sottopo to a cnrn int.er1sa . P er os : g·r. 1 ,50 . di bisolfato cli cl1inino al g·ior110. P er i11iezi011i enclomt1scoln1·i: 1 gr. cli b icloridrato <li chinino e 1 nlillig1·. di fo sforo, a g"iorni a ltetbi. Per. iniezio-ni e11dovenos e: ar.senobenzolo 5 inieztoni da 0,15, 0,30, 0,15, O,-tG 1 0,60. . Dieci g·iorn i dopo l ' inizio della cl1ra sp ecifica g·li venn.e somministr ato i] .clorfdrato di adrenalina <t g·occe con _dosi prog·ressi,·e dn 8 a 20, indi regress i ve due volte al gior110. Venne trn.ttenl1to in Sezione complessivan1entc c irca dt1e mesi. Ebbe qt1alche . accesso febbril1::1 nei primi giorr1i di dege11za. Dopo t1n m ese di ct1ra le co11dizioni erano notevol111ente mi.glio1·ate . A\1m eritatp ·di peso, tornato l 'appetito, climin11ita molto l'astenia, aun1entata la tens ione arteria n da 90 a 105. Soltanto le })igt;n entazioni n on subirono quasi r11odificazion1. Dopo dl1e mesi, prima di esser e di111esso, era in .condizio11i quasi normali; la tensione arteriosa 120; tt1tte le funzioni normali. Ln tint8 brt1na s i era n1odificat a t11ttavia pochi ssimo. re s j palpa.

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\.L

4

r>e11na Pietro, anni '22, dn _.\Tua, 1° artiglieri a da i11ontagr1n . Entrato il .~ diCASO II. -

ce111J)l'e 1919. N 011 ricorda di aver sofferto 111aln.ttie . tìe . g 11e Ll i 11ota IJrima della ch iamata è.1ill e arm i. P a d·r e e n1adre viv en~i e sani. lla un fra t ello e t111a sor ella, p t1re ir1 ottin1a a.ll1te. Non t11b ercolos i i11 famig·l ia. Ft1 cl1ia111 nto a lle arn1i 11el 1narzo 1917. Ebbe il i)rimo a cc esso di malaria n el tlioenlbre 1918 1nentre i trovava s u1 Basso Piave. F11 i)ri1na ct1rat o al Corpo, poi ricoverato per ber1 tre volt e i11 Osp edali da Campo. Affe1·ma che glj f11rono fa tt e t111 centinaio di iniezioni di cl1inino JJri1na d el dice111bDe 1919, g iorno in Clli \'en11e r icover a t o n ella nos tra Sezio11e. J.,'n. riferisce che 11e l lt1glio 1919 f11 colt o d a t1na st <1n ch ezza notevole e . tale da e sere cos t r et to e:1 ter1e re ou asi co11tint1an1ente il letto. Qualch e t em1)0 clOl) O l'inizio d ell 'aste11 ia l u ct1te e )111 i11 c iò n diYe11ire u11iforn1 eme11te p i ù cura , e t1l ' alto, s ul dor so d ell > n1a11i e degli a yn 111b r nec i a . . s11nse t111 a ti11 tn n1a l'Cata111e 11t ~ brn 11a. Erc.1. colto fl' eqn e11 te111e11te da vo111ito e tnl,·olta d a di \'t t r ea }lr ecetl11ta tln vio-

lenti cl<1lori addo111innli. Cori una cura chi11i11ica ir1t.e11sa, pe1· bccc<l e per iniezio11i, 'l'a. nfferma di essere migliorato tanto cl1e ver>:ne d!messo d a ll'O .. pedale e rimandato al Corpo. Dopo tre settin1ane ' ' enne ripr-eso dalla debo~e.zzn., ct1i s'a·ggiu11sero vertig·ini, lipotimie, 1r1appetenza, r1au sea. Ritornò in Ospedale, 1na t'lalla ct1ra chininica ebbe scarso ·g'iovamerit-0. Gli venne allora concessa una licenza d i cori \ 'a les_c enza, d qpo la quale rier1 trù al De1) osito (lo-nd e f11 1nandato alla nostra Sezione. 28 llice11iqre 1919. ~ l ..'a . è costr etto a tenere il Letto pe1· .la r1 otevo le astenia; invitato a c~mm in~re, fa a stent o .qt1alcl1e passo appogg1andoLi al letto. Ha I'i.pug·n anza per i cibi; con .elìfficoltà gli s i fa prendere t111 IJO' cl i latte: ovente dopo l'ii1g·estio11e cti esso l1a v0mito. _t\..ccusa dolore qt1asi contin110 a ll a base del to~·ace. c l1e tal,.,olta s i acce.r1tt1a i1otevç>lmente. Obbietti va·ni en te : Le inasse muscolari 'sono flosci e, pocl1issimo ~v ilUJ)pate; il pannicolo adil) Oso è scar so. l .n C\1te è giallo-brl1na. Sulla frorìte, alla r a dice del i1 aso, eom e pure sul clorso delle i11 ani spicca110 ..delle cl1,azze- bruILe; sug·li a va111bracci e sul torace notansi piccol e macchie b1·t1ne della grandezza · di l1na testa cl i spill o. I.' areola. ma11nmiaria ·e i geniiali es terna son o l)a rtjcolarmente pigmentati. I~a 1Xll1cosa labia le e g·eng·ivale è pigmentata; così pt1re la inucosa delle g·11anc ie in prossimità dell 'ar1g·ol o tielle ln.bbra. .4.ppa rato circo! rito rio. · - Cnoré in limiti fiRio1og· ici. Toni u11 J)O' deboli f'opra tl1tt i i focolai rli ascoltazione. P~I 100 millim. di H g.; Pm 65. r> olso 72 a.L m'. Riflesso O. C. del Da g·111r1i: il 11olso scend e da 74 a 64 al rn'. .4..pp<Lrato respiratorio: integro. ~ Appurai.o tliyereut e : I .. ingua patinosa·, asciutta. Addon1e B\1v·allato, dolente alla pression,e $pecialn1e11te nella regione ep igastrica. Fegato: deborcln cli u11~ dito tra'Sverso dal1· n.i:cati:t cQstal e. Nli lza : Si palpa il polo inferi ore a tre dita trasverse dall'arço costal e lungo la em iclaveare ; di consistenza dt1ra. Esanie (lel sct1ig ue. - Er11ometria 55. Globuli rossi 3,100,000. Gloht1li bianchi 7,500. Form-0la l eucocitaria. f>olinuclea1i neutrofili 57. Linfociti 34. Gr o~~ i n1onon11cleari 9. Rice rclie compi elne n ta1·i. · Esa111e r·adiocopico i1egativo. Reazione di \'\-ass erma11n i1eg·ativa. Ct1t i1·eazioi1e t.11bercolina 11egati va. lniezior1e tltbercolina (1/2 111illigr.), r eazione 11egativa. Prova d ell'adre11nlin a : riniczione sottocuta11en di 1 1t1illigr. ùi adrena-lina non determina glico.s11ria. ~a P :\I cla 100 s a l e a 105; l a Pm=60 t

imane

invar1~:tta.

I>rova dell'atropina: · con 1 milligr. di solfato cii atro1)i11a il polso sale a 105 al n1' ; d opo 5Q minuti era tor11ato alla frequenza norn1al e (75) . Prova tlelln. !)ilocarpi11a: pochi r11i11ttti clo1)0 l'i11iezio11e l 'a. uda abbondantem ent e ed accusa ._ en s o di secchezza alle fauci; tali fatti comi:)aiono do1J o trenta 111inuti. Decorso clinico. - \ ·i en e curato per un n1e'ie con ini ezioni a g iorr1i alterni di 1 gi·. di hiclor. di cl1i11ino e di 1 milligr. di fo ~foro, e con 1 ini ezioni di ar.._e11oùenzolo. Ogni 6-7 g iorni ~:li \'i e11e pr~1 tic f1 ta t111'ipode rn1oclisi di •

,


L-.\NNO

xxx,

FASC°.

14]

SEZIO?\ E P R.\TJ C.\

ll!H cc~ di_ ~olu z i on e fi_siol_o~jc<:.i co11 1 g·1·. cli b1cl. d1 cl11r11no e 3/ -i d1 rn1ll1gr . di adrenalina. Non tol l el'~ il cl1~n ino i)er os, ch e g li dà na,1s~a ~ vo:1111to. Gl1 ve11gono son11~i11i strate per lJ g 1orn1 le p;occe di eloridr. di aclrenulina nella dose i11 os.si111a di 30 i)r o die in tre volte. Dopo tre setti111tt11e cli c11ra l~a qualche 111i9 liorarn_ent.o; s i a.lza alcune ore d ella g iorna.ta; ~ dolori 101n ba L'i f'o 110 di111 i1111 iti. ria. sempre ~1).appe~nza. Alla 5a settin1 an.a viene })reso ln11)rovv1sa111ente da ' 'omito diarrea da. dolori ' ' iv i addo111j·nn.l i e 10111'.ba ri · cl1~ .dul'ano . . ' circa 11na ~ett1111an a. E di nl1ovo costret to a tenere il lett.o; è d e1)erito i1otevoln1e11te · la P~l 9J; Pm !)0. Gli ve11gono a llora i1rati~ate ogni tre g·iorni delle }) iccole ipodermoclisi adt ei10-cl1il1inicl1e, e quotidianame11te ini ezioni di olio ca r1forato; ogni otto giorni iniezio11e end0Ye11osa di g1'·. 0.50 di cl1ini110. Quas i i1essl1n giovçtmento. Si so~1)encle per qualcl1e gio1·110 il chinino, e vic11e . ostitl1ito cor1 iniezio11i a.rse110-ferruginose, cli leciti11a, e .·0111111i11istrazione di clor idrato di R(J renalina Il n1Rlato continu a a d eperire. Vengono ri11ett1ti l 'e~ame i ·a.dio logico e la Cl1tireazione, con esito i1ep;a tivo, J)o}.lO q11att r o t11esi di c ura l'a. s i trovava, llresso a. poco i1 el le condizi:oni in ct1i era a llorquando venn e ricoverato. La fa1nig·lia ottenne di tra .. 1)01·t arlo a casa il 6 inag·gio 1920. Gli i)rescrivernrno l 'estratto totale di ca1)s11la sn rrenale dell'J. . ~ r., la cinconina e ogni <.1uattr o g iorni \t11·ir1iezio11e di 1 g·r . cli cl1i11in o ller d11e giorr1i consec11tiv i. Dopo tre 111esi (20 agosto) ra. si presenta a ll'Ospedale i1otevol1nente 1pig·li or<lto; dice di aver segt1ito la. cura prescrittag·l i, ~C'r up olosan1 ente. Lo rivediamo altcora nel in a r zo 1921; di.ce di aver continuato a prender e cin cor1ina e cl1i11il10 per })occa noncl1è le com1)re&se di estratto su rren<l1e fi.110 al g·ennaio. e di a.ver tralasciato perch è rite11eva di essere gt1arito. Aveva riacquistata la forza i11t1scola r e, Jc fl1nzioni gastro-e1lteriche si compievano pe1·f ett.H1ne11te, era au1nentato di circa. 14 J\.il op:r. di }Jeso dal maggio· 1920. t .. 'e1no111etria era. 88. 1,a Pl\II 125. P er sistevano 1e1 t iJ1ta br11na e I e piµ·menta zioni c11t a11 ee.

CASO lII. - Soldato imeone G., cJàsse 1896) 02 Reg-g. Fa11t.eri a . Entrato all 'Osp edale il 18 g·e1111aio 19"20. .4 naniriesi. ·- Padre e 1nadre viventi e sa11 i. H a tre fratelJ i e urta sorella, tt1tt j in buo11a salt1te. Sofferse di scarlattina all'età di ~ nni, di c ui gt1ari be11e. No11 n1alattie venc1·ce . ·11on sifilicle. È moderato fu1natore. N on bevi1ore. Fu cl1ian1ato al servizio 1nilitare nel 1916. El1be il primo accesso di. febbre i11ala:rica n...cl gen,n aio 1918 i11entre era s11l B asso Piave . .F u C\t1,ato in \tn Ospedale d a Caro.po per 15 g1or11i, })Oi a l Cor1')0 . Affe 1~n1a ch e J)er l)iù d i u~·1 a nno 11on ebbe l)ÌÙ f ebbre 11è a lcun a ltro d1~t urbo. Nel sette1nbre 1919, i11e11tre tro,·avasi n ~Ionfalco11e fi1 colto da n11ovo accesso di febhre; f\1 curato st1ccessiva.m ente jn vari i osp e ~ flali : a Gradisca, a l\tlodena, n. R avenna. Entrò n ella 11ostra Sezione il 18-1-1920. L"a dice. cl1 e fin ·dall'ottol>re 1919 avvertì 11.12a grande clebolezza generale, svogliatezza, inappetenz8; conte1nporanea1nente nr0tò cl1e 13 c11te diYe11i,·a b r t1na, sp ecialn1ente alla faccia '

4.29

ecl ai_ g·en itali: I)a all.ora ebbe di quando in quan~o dolori access1-0nali a ll' addome e ai lo1ub1, epbe vomi~i, e diarree, sensazjoni di fr e~ do a lle estret111ta; pel'dette pure l'appetito. . _.\ttualmente l 'a. acc'\1sa notevole astenia lt1ap1)eten za, d olori a ddomina li sen s o di fred: <io a i J) iedi ed .alle 111a ni , le qu~lf sono discr et n 1ncnte cianot iche. All' es aniie obbi etti 'vo si pres enta ·di co-stitu.; zione regolare, con i11asse n1uscolari e panni-' co lo a diposo sottocntaneo scar sam en te s,ril\1):) JJa.ti. Il colorito d ella c1Jte è bruno con zone l)ÌÙ in ten samente i:)igmentate a lla faccia, · al collo, ai g·enitali esterni, a lle areol e mammarie, al dc:>rso delle m a ni; si notano d·e lle p iccole pigmentazioni c11tanee della grandezza di 11na ca1)occl1ia di sp illo sul torace, anter iormente, ed agli avambracci, regione dorsale. Anche le congiuntive palpebrali presenta110 J)iccole pigmentazion.i , e sulle ml1cose labiale e ge11givà le esist ono· cl1iazze br11ne a co11torni irregolari. I ...\ pparat o respiratori o : 11orma le. . ~ pvrtro.to digerenf e : L a regione epigast rica è lt)p:gerrnente dole11te; addome avvalla.to. . \ pparato circol at orio : Il limite destro dell'area cardiaca a rriva a.I la 1nediana d ello ster1~0,_ Filo cardiaco diffuso nel IV e V spazio i11terc. sin. Toni oso11ri. Pols:o molle ritmico, f1 cq11 entc 95-102 p ulsazioni al rnin,1to. Riflesso ciel Dag·nini negativo . J•'egalo: Si l)al~)a sotto l'at·co costale. ,\[ i l~a, l1otevo1111ente a·u m entata di volume. l 11 alto ll111go l'ascellare 111edia essa arriva a l 111nrg·ine i11fer iore della 7a. costa. Si palpa il polo i11feriore a c irca tre d ita dall'arcata costale: è dt1ra, leggerm ente dol ente. Riflessi e s1111sil)il ità r1ormali. /~sanle d el S(t11gu.e. l!~ 1)1on1etr:ia 65 %. Globuli rnsf;i 3,400)000. Globuli b iancl1i 6,300. 1-~o r1110 / ri I ('·ucocit a ria : Pol]nl1cleari neutrofi I i: 60 .'Yo ; 1i11fo citi 31 ~{) ; gr.oosi inononucleari G 0;~ ; eosino:fì li 3°/o. Ricerclic co11?-ple'nlf'n,ta.ri. - C11tireazio11e T. l ~. e r aclioscopia, negativi. flen zione di '7\Tassermann, neg·ati va . r>rova del vescicante, positiva: l?rova d ell a.tro1)ina: il i1olso d,a 98 salì

-

1

1

101.·. f>r oYa ctell a d 1·enal iJ1u: con t1n milligr. di soluz. al millesimo s i ebbe lllt at1mento mass in1-0 della tensione nrter. di 5 milli1r1. d i Hg. dn. 95 a 100, 11essunH n1o<lificazio11e cle]; rit1no. De1·111og;rH fisn10· bianco (linea l) in11ca del Serèl

1

gen~. • D<> corso: Viene curato con cl1i11ino per bocca (1 gr. al g·ior110) e l)er i niezioni endomusco-

1a ri (gr. 0,50 og·ni dl1e g jorni ), e con iniezioni di 1 it1ill igr. di f osforo p11ro a l ternativamente con q\1elle cl1 i11 inicl1 e. Gli vengo110 somministrat e quotidi a11a1nente 20 gocce di cloridrato di adrenalina a l millesin10 jn dt1e volte. D11rante la ClLra el)be d\te accessi febbrili, il pritno 8 g·ior ni dopo l 'ingresso in Sezione, il s ec·o11do dopo circa tre settiin ane. Dopo un mese <ii cura chi11inica ve11gono iniziate le iniezioni rli arsenobe11zolo praticate ogni 7-8 g iorni, alle dosi di 0",15, 0,30, 0,45 (sei COffi])lessivament e} . l)a ullorn 11 0 ·'1. cl)l1e 9it1 accessi febb1ili.

'


IL POLICLINiéO

":\elle prime (1uattro settinl<tne di degenza no11 lasciò quasi mai i1 letto, a cag·ione della. notevole astenia che non gli permetteva di reggersi in piedi. Sovente àccusava dolori alla regione. epig·astrica e lombare, tnlora anche nausea e vornito. Dalle cure ebbe scarsb giova1nento. I valori della tensione arteriosa ~i ma11tennero p res.so a poco invariati. P~I 90-95, P1n 50. Sempre inappeter1za e talvolta rip11g·nanza per i cibi, tanto che taluni g·iorni non ingeriva che due tazze di brodo. Dopo dt1e inesi di cura le in iezio11 i di chi11i110 e fosfol'o vennero sostiti1ite con iniezioni di lecitina e di citrato ferroso; og11i 3-4 giorni ver1iva praticata una ipodermoclisi di 50 cc 3 cli siero fisiologico con 1/2 milligr. di adrenalina e 1/ 2 gr. di chinino; per bocca 20 gocce di cloridr. di adrenalina pro d·ie. Nel 3° rnese ebbe · qualche miglioramento e sj a lzava tutti i giorni per alcune ore. Persisteva tuttavia 11n discreto g·rado di asrter1ia ger1.erale, i11appetenza, difficile digestioRe, talora dolorabilità all addome e. specialmente ai lombi. La ti11ta br11na della cute e le pigmentazioni ct1tanee e delle n1ucose non st1biron f) rn.odiftcazion i. Alla fine del marzo dietro insi ~tenz a dell ~ fam ig'lia verine inviat-0 in licenza e.li co11valescenza di sc i 111esi; era l egg·er111ente at1111entato di pef'o, la Pi\il era di 105 mill igr. di lI g:.; p ersisteva anoressia e lln discreto g 1·a do (li debolezza generale. ~on abbian10 pii1 C1Yt1to notizi P cli qt1esto ammalato.

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J,a si11dron1e presentata da.i tre casi riferiti è perfettamente sov1·apponibile a quelln classicct del morbo rti AddisorL I sintomi erano in essi al completo e ))en n1arcati: astenin notevole muscolare e psichica, ipoten sione arte1·iosn cute bronzina e pigmentazione delle n111cose, a.i1oress]a, na11sea, anemia. profoncla, dimagra m ento notevole e progressivo. Si aveva inoltre a intervalli e aocessualmente la con1parsa di dolori 10111bari e addominali, di von1ito e diari:ea, fatti questi che insieme colla melanodermia sembrano essere leg·ati al1' irritazione dei plessi nervosi pericapsulnri. I .. a mal uria adu11qne è caµace di determi11are tutte le forme della insufficienza so1)rarenale; da qt1ella acutissi111a per so1111ressionc brt1:=;ca d.ell a ft111zio11e g l1iand-0la1·e a qt1e 11a :-..c11ta 11er improvvisa notevole din1in11zione di t~'l.*? fu11zione, dalla forma st1tact1tn transito-1·ia. ·t~l' dimin11zione i)a1·ziale e prog·res iva della ft1n~ione soprarenale alle forn1e lente senza L'l.1elr111oder111ia e a quelle })11re lente, prog·r es::>i \ e, con i11elan-0dern1ia cliff11sa e pign1enta.lio11e delle x1111cose, le qt1ali real]zzano il qnal(}rn della n1a la ttia di _ i\ddiso1i. t.)ne~t'11lti1na con111licanza è clir1icun1e11te in 1erl'"""~lnt c JlPr ]a . un J)Crf Pltn iclentiti't colla

• •

indronJe addisoniana di Ol'igir1e tubercolare e per la mancanza di criter·ii assol11ti atti a differe11z.iare l e clue fo1111e. In pratica la i1ecess itù. di tale differenziazione si i~por1e sia per. iJ fatto cl1e la prognosi è be11 diversa nei tlt1e casi e sia })er poter istituire in tempo t111 trattamento spE:cifico qualora si tratti di for1na n1alarica . .La prognosi, com 'è noto, è sempre infausta nelle .forme tt1bercolari le ql1ali l)OSsono protrarsi per t1110 o due anni al ma5s imo; la prog·r1osi nelle forwe 111alariche è iJ.1vece relativan1ente buo11a. L'esperienza no tea• e degli autori che si so110 occt1pati dell'arg·o.mento din1ostra cl1e la sindrome addiso11ittna di natura n1alarica mig liora o per lo meno non progredisce se ~i interviene in te.mp,o co11 11n'energic.a ed adatta ct11·a specifica coadiuvata colla opoterapia. l,a mancanza di segrii clinici atti a diffe,renziare il n1. di Addison classico dalla s11tclromc addisoniana malarica non esclude tuttavia ch e s i possa diagnosticare con qt1asi certezza la natura della sindrome. A tal uopo è l1ecess ario r,rocedere i11 ogni caso a mil1t1zio5'3 ed acctt t'R te in clag·i11i anan111estiche 011de stabilire se l 'ammalato ebbe in passato q11alcl1f\ • l esion e tl1bercolare, se sofferse di febbri nlalaricl1e o ancb·e soltanto se fu in zone n1alariclie, cssc11do 1toti i ca s i di malaria a decorso s11btlolo e anomalo se11za veri accessi febbrili, e caratterizzati 11 più delle volt e da malessere g·enerale, da anoressia, da astenia, da a.n e111ia, da una speciale tinta pallido terrea. della cute, da q11alche lieve rialzo te1mico, sovente . i la splenomeg·alia, la quale può tt1ttavia ancl1e 111ancare. In questi casi si praticherann o es ami ripetuti di sangue per la ricerca del plas1nodio, preferibilmente facendo precedere a lla i)resa del sangue stesso un 'iniezione di t1nalc11na ·delle note sostanze cosidette })rov2~ catr ici (cloridr. di adrenalina, stricnina, trinitrin rt, ecc.) l e qt1ali favoriscono la mobilizzazione e l 'entrata in circolo del parassita. I~a i)rese11zn del plasn1-0dio f.arà riten'8re come molto })l'obabile l'origine malarica della ~i11cl1·ome addisonia11a, senza ch e pe1·altro lo si !)Ossa tlecisamente affern1are . È ancora necess ario esclt1dere l'esistenza dell'infezione tubercolare, cosa che in pratica presenta talvolta delle difficoltù, essendovi delle localizzazior1i tubercolari cl1e possono trascorrere inosser\'<-tte. Nè si può tener cont-0 dell'esito dellt• reazioni tt1bercolinjche, comt1nqt1e praticate, t.:sser1do 11oto cl1e l'esito positivo non 11a cl1e il Rig11ifìrato generico di una più o n1eno anticH irtf ezio11c 1.uhercolare inentre l' cgito 11eg-a.t i vo t' f~11n1n,:1to eon111ne in indi,·icllti sic11ramente

..


[ANNO XXX, FASC. 14J

tube1·colotici ma per effetto della tubercolosi .o per altre ragioni molto deperitl, cachettici, e quindi scarsamente dotati di poteri di difesa. E gli adclisonia11i i quali sono profondamente an·em ici e deperi ti 11ar1no appunto la .loro capacità difensiva sicura.mente riclotta all'estren10 li111ite. Nonostante però queste difficoltà si potrà aJ11mElttere che u11a sindrome addisoniana sia di origine malarica allorqua11do l'ammalato .c!)e la presenta abbia in atto la malaria con repe1·to positivo del parassita nel sangue e non abbia lesioni tubercolari rivelabili e neni. mer10 risulti che abbia avuto in passato for111e tl1bercolari. In ql1esti casi si inizierà sen· .z'altro la cura chininica. Gli addisoniani che sem1)re soffrono di anoressia e generalmente di i1al1sea, tollerano male il chinino per . os. È qnindi preferibile ricorrere alle iniezioni en.do1nusco.l ari, alla dose di 1 gr. di bicloridr. .di chinino per iniezio11e e per g·iorno. La somministrazione per ])occa, . arà rid-o tta a dosi piccole e contemporar1eamente verrà somministrato l'e::::tratto totale di ghiandola url'e11ale. Otti111 i r isultati 11f tr1110 dato a 110 i le ipodertnocli . . j di 50-100 cc:1• di solL1zi 011e fisiolog·ica di Na Cl con 1 gr. di cl1inj110 e 1 milligr. di ~tdrenalina, praticate ogni clo e o tre gio1ni. In ql1alche caso s i lJOtrà · rt11che ricorrere alle iniezio11i endovenose di cl1inino, alla dose di ,g1·. O, ~5-0,50 ogni tre o quattro giorni. Le iniezioni di arsenobenzolo s ono sconsigliate da ql1alche autore; a noi, cl1e le abbiamo l1sate ir1 dosi non elevate (da g·r. 0,15 a 0,45), non diedero mai distlll'bi rilevabili. Col trattan1ento specifico si assiste talvolta a . dei risultati sorprendenti; già dopo pochi gior.rti di cura alcuni sintomi regrediscono e specialm ente i distt1rbi dispeptici, l'astenia, i dolori; a ncl1e la tensione arteriosa at1menta sensibil111ente e progressivamente. ~1Ialari a e tl1bercolos i possono trovarsi associate in un addisoniano . In tal caso è difficile stabilire di quale natt1ra siano le lesioni .capsulari. Si praticherà tuttavia la cura spe.cifica col chinino procedendo naturalmene con prudenza, adottando closi non elevate di chinino e sorveg·liar1do attentamente e continuamente l a1nmalato. Il risultato clella ct1ra dirà le lesioni s urrenali sono dovute alla malaria o alla infezione tubercolare; in quest'ultimo cas-0 non s·i avrà natt1ralment.e nessun Yantag·g·io dal trattamento chininico. Uno di ·c1uesti casi, di associazione della malaria e -rlella tube1·colosi in lln addisoniano, fu descritto da Rusca; a!1l'antopsia si trovò 11na .estesa caseosi bilaterale clei ~l1rreni . Questo '

1

se

431

SEZIONE PRATICA

reperto indusse ·il Rl1sca a raccomandaTe di andar càuti nel porre la diagnosi di lesion e ematoroaria delle cq.psule surrenali. Nei nostri malati abbiamo escl1iso che la sindrome di Addison fosse di . natura tubercolare non ~oltanto in base all'esame clinico ed ematologico, ma anche in· base ai · risultatj della terapia specifica, che in tutti apportò degli indiscutibili vantag·gi. In con.elusione un fatto resta accerta:to·, ecl è l'esistenza della sindrome di Addison acl eziologia malarica. Tale sindrome IliOn si differenzia da quella determinata dalla tl1bercolosi .delle ghiandole soprarenali tranne che nel1' esito. Mentre le forme da malaria sono curabili e possono· essere arrestate nel loro S\1 i- luppo, le forme tubercolari sono fatalmente progressive e letali. I

BIBLIOGRAFIA .

V. 4-\scoLr. La 1n.ula1· ia. Un. Tip. Editrice, 1915. G. D;E BIASE. L,'insuf(tc. acu,ta siirrenale e la. malaria. Fog·g·ia, 1918. BARKER. Cit.ato 'Cla \~ . AscOLl. PAISSEAU e LEl\tIAIRE. Soc. 1\Iéd. d e Paris e Pres se Médicale, 1916. DUDGEOU e CLARI{E. Tlt e La ncet, 1917. FRi\GA. Revista Ib e l' . .l\mer. cle Ciencias ì\IIedic. di ì\tladrid, 1918. GARTN, SARRot•Y e J>oLTl HET. Le !)l'ogrès i\Iédic . 1917. SERGENT. Ett1cles clin. st1r l'i11sl1ffis. Sl1rrénale, Paris, 1914. G. QOARELLI. Del/cl. n1f1,lattia di Add·i sori ad etiologia. malarica. Pensiero medico, 1918. A. FlJRNO. Il Policlinico, 1920 (Sez. Pratica). G. RuscA. Il Policlinico, lt1glio 1920 (Sez. lVIedica).

Intertlssante pubblicazione: I

Prof. G.

PE~~ANDO

Direttore dell'Istituto di Medicina teoale della R. Unlversita di Genova

Manuale di Medicina Legale SOMMARIO: Prefazione. -

Cap. I. Generalità · Cenni deontologici. - Ca.p. Il. Cenni psico-fts~ologici. - Cap. III. De! delinquente e rlel pazzo in generale. - Cap. IV. C~nn 1 sulle principali psicopatie. - Cap. V. Natura del dehtte . e classificar.ione dei delinquenti. - Cap. VI. Della respon sabilità penale e della capacità civile. - Cap. _ VII. Qu~­ stioni sul matrimonio. =- Cap. VIII. Sul reat1 contro ti buon costume. - Cap. IX. · Questioni sulle gravidanze e suJ parto - Cap. X. Del procurato aborto. - Cap. Xl. Traumatologia. forense generale. - Cap. XII. ~sio.ni personali e risarcimento di danni. - Cap. XIII. J,,es1on1 e morte per a.genti termici ed. elettrici e per inànlzf?ne. --. 9ap. XIV Asftissie meccaniche. - Cap. XV. Dell tnf ant1c1d10 e dell6 vitalità. - Cap. XVI. Cenni di tossicologia forense. Ca.p. XVII. 'fanatologia e necroscopia forense. - Ca.p. XVIII. Macchie e tra ccie sospette. Ur. volume in-16°, di pag. XVI-916, con 273 .figure. original! int.ercalate nel testo, in com1nercio J., • .f.i; per i nostri abhonat1 sole L. 40 franco di porto e raccomandato. Inviare rartolina va~lia al cav. LUIGI POZZI. via Si'\tina, a. 14. Roma .

I


l L POLICLI~ I CO s~1ran110

N©rr;E· E G©NTRIBl!JTI R.

I STIT UTO DI FISIOLOGIA DELLA

di r etto rlal prof. S.

UNIV.

DI ROMA

BAGLIONI.

Su alcune mod~ftea~ioni al metodo volumetr)co del Fe,hling, per la determinazione degli zo~heri.

Prof. D.

ì\tIAESTRINI.

lJr1a lung·a ~spel'ienza personale, ed un largo co11trollo, fatto da persone diverse, mi han110 persuaso che al metodo volumet1-ico del Ji,ehl:ing, per la de~erminaziorie degli zucche1"i,

Si possono ·p ortare alcune modificazioni che ' lo fanno più celere, pii1 1)ratico e più esatto. Rite11go i11utile trascrivere il metodo del Fehli11g, a tutti noto, e i)asso a descrivere :ìfl rnetodo, che io consjglio : « Si preparino 3 serie di provette ordinarie, <I i cui ciascuna serie si compong·a di 5 provette; si preparino pt1re 3 serie (di cinque ele111enti ciascuna) di piccoli tubi d'assaggio, co1ne q11ell i per sierodiagnosj, .e su ciascuno di e~si si ponga un l)icc;où.o imbuto, con entro un triplo o quadn1plo filtro; si l)repari infine una iniscela di acido acetico l)P. e soluzione di f erro-ciai1uro potassico. Avendo pronta la sol11zione, contenente zuccl1ero, e preparato il liquido di Fel1ling, come d'ordinario, si ,rer sino in ciascuna i)rovetta di l1na qualsiasi delle se1i~ a1)prontate, 10 cc. di liquido di Fehling dil11ito• (soluzione 1 : 4), ed i 11 ciascu11a provetta si ag·giungano quantità g raclatamente crescenti di liquido zuccherino i11 esame (es. cc. 0.5, 1 cc., .1.5 cc., ecc.). Inta,11to è n1essa facq11a a })ollite in t1na: becher, r q11ando essa bollirà, nel becher si immerg·erà. là serie delle p'rov t~ fte, contenenti liquido <li Fel1ling e liqujdo z11ccherino da esaminars, r vi si far~t ri ma11 ere sei rrii11.i1,t·i p1i1ni. D11ra11te qi1esti pochi minuti, con una sottile pi.pelta, gi lasceranno cadere in fondo alle piccole provette da siero-dia.gnosi, alc11ne gocce tlella. miscela, costituita di acido acetico pp. e ferrocian11ro potassico, e si farà in modo che lt> pa.rti, assottigliate degli :imbuti, tocchino la r1arete dei piccoli tubi, allo scopo di impedire, a 1 momento della filtrazione, la mescolanza del filtrato col liquj do, precedenten1ente messo. Tra scorsi i sei mi11'u.tri primi di ebollizione , il co11te11uto di ciascuna pro,1 ett.a si verserà ra11idrunente sui filt1i , già preparati; si lascel'nnno filtrare solo alct1ne gocce, indi si allon1anerà l'imbuto con il ri1nanente del liqltido. Il filtrato (a\·endo pri111a a'·uto i·accortezza (f i far toccA re, con1e i di se, la parte affilata •l gl i i111l>t1tini alla parete dei tubicin1 da sierollin gno i \ si sarà strati"ficato al -Oisopra della 111i~c cln -

n."irio ncr>ticn

P.

ferrccinn'uro

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l_ •.\NNO

XXX,

FASC.

11.)

presenti, i1el filtrato, anche traccie cii l'a111e, si formerà nella. zona di separazione dei d11e liqllidi, . ltn 1iisoo rossastro (dato da ferro·cia n11ro di ramej, cl1e si renderà molto ben Yisibile, a11ch-e se a1)pena accennato, mettendo dietro la serie dei tubici11i una listerella di ca rta bianca. Si osserverà in quale tubicino si è f orn1ato il disco ed in quaJe nor1· esiste affatto; si noteranno le quantità .di liquido zuccherino, corrispondenti a questi limiti, e si procederà ad l1na nuova pl"ova, còn l1na seconda seri'e di provette, usando qt1antità di liquido zuccl1ez·i110 gradatamente cresce11ti; comprese tra i li1niti suddetti: e quindi, se i1ella prima prova si andò aumentando di cc. 0.5, in questa seconda . prova si andl'à gradatamente au1nentando di cc. 0.1. Osservati anche questa volta i limiti di reazio11e, si i)rocedcrà ad un'altra r.>rova co11 àa terza serie di provette, ir1 cui le quantità di iiq11ido z11ccherino ai1dranno gradatame11te crescendo di fl'azione cl i 0.1 cc. In lJase alle esperierize personali ris111 ta cl1e la modificaz ione rl cscritta, porta ad un a11mento notevole di precisione. Riferisco un'esperienza. : ~O dicembre 1921. Preparo llna soluzio11 ~ di glicosio l}P. al titolo .di g. 1 ~l . C:ol metodo del Fehling classico trovo che la soluzione contiene gr. 1.1 <J~ di glicosio. col inetodo che propongo gr. 1 % di glicosio . Dunque mentre con il metodo ordinario del Fehling commettevo un errore in più, pari a gr. 1 ~"Ùo. col metodo da me eseguito l1errore era nuLlo. E del resto era facile immaginare cl1e ql1esto dovesse a.ccadere; giaccl1è l)iccol-e qt1a11tità di f erro cianu1·0 di rame, si pot.ranno, coeteris JJarib u.s, rendere assai meglio visibili nella superficie di pochi mmq. (come presenta la zona limitare tra i due liquidi), anzichè in seno ad una massa liquida, che, _per quanto piccola, si avvicinerà sempre e spesso s11•p ererà il vol1rme di 1 cc. Il J 1rocedimento anrulitico, che consiglio, per ln. determinazione q11antitativa clegli zuccheri. i> riz1,11 qit P sen.:.1i dubbio piiì sensibile dell' ordi11 n rio Feliling; ma è a11che pi1ì breve, giacche col lnetodo delle successive serie di tubi d'assaggio , ci sappiamo s11bito orientare sul qtia11tita tivo approssirr1ativo dello zucchero, conten1 1to in 11n determin.ato liquido; ed in pochi mi11uti f"iamo anche al rjs\1111ato definitivo corl gran<le e. aitezz0 . , rat11ral111ente il 1l'1 etoclo e. posto Yale . olo qnnnno ~i facci ano fi 11 rare 11 na o <111 e !rt>C<'P del liq11irlo in e"a lne (con1'è !'em1lre co11~i !!1ici11ile).


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[ANNO XXX, FASC. 14]

SINTETICHE~

RIVISTE •

OSPEDALE I TALIANO DI S. PAULO DEL BRASILE.

Delle stipsi chirurgiche. (Ceco mobile, perlenteriti; ripiegature intestinali). Prof. L UIGI 1\ilANGINELLr della R. Università ed Os1)èdali cli Roma,· primario n1edico . (Co rii'in. e "{ìne; 1)edi. il fascicolo precedente ).

Patog en.esi. -

Tre gruppi di teor ie s i contendono il ca·m po: .la teoria m eccan ica, la teoria congenita e quella infiammatoria .

T eo rici nieccanica. -

Fu emessa dal Lane. Secondo ll1i, g·li organi l1mani non sono stati creati" per la stazio11e eretta; i mezzi di fissazione sarebbero pe1 t anto insufficienti e l 'intestino tenderebbe, in consegt1enza, a discendere. A ql1<.~sta ptosi, aJJa quale contribuirebbe1·0 a11che eventuali errori dietetici, si opporrebbero , in certo n1odo, e i normali i11ezzi di sostegno cl1e verrebbero a ispess~r si, e alcuni legament i di nl1ova formazione, sottili e l ass i c.lap1)rimn, in seguito spessi e retratti. A qt1esti legan1enti s ia di antica che di nuova forn1azione, verrù. a soste11ersi colle sue molli p a r eti il tubo intestinale, rimanendo fisso in t1n punto, mentre dall '11na e d?-ll'altra r)arte ricadrà, clando lt1ogo ip. complesso a d 11n inginoccl1iamento in corriepondenza della zona d'inserzione legam·en.tosa (ripiegatura di Lane). Qt1esta teoria colla qt1ale il Lane vorrebbe spiegaTe tanto le formazio11i m embranose tipe J é!-Ckson ql1anto le Slle ripiegatur e, non ha cl1e .scarsissimi sostenitori. Teoria co1iye1iita. -

433

SEZIONE PRATlCA

Secondo l\1ayo, n on si tratterebbe cl1e di un p eriton eo n or1nale, non a1)plicato intin1~mehte sul colon e riccamente va ~colarizz ato. · Secondo K eiller, invece, ed è q11esta l 'ipotesi cI-1e più o me110 n1odifica ta è accettata <lal la maggio ra11za cli q11egli A lltori cl1e •Vedono volentieri l 'orfgine cong"enita delle i11embra11 e cl i J acl<:son (Cottem, Flint, l\Iarscl1all, G ra ·y, Ar1derso ti., Eastmn.n11, Connel, Dt1va l, Levoel1f, Delbet) .le . rnembrane corrispo11der ebbero ad 11n J)Ì·olt1n.gamento stira to e retratto del hor1Jo del g·ranile epipl oon ancora àderente al colon ascer1dent<;, r)rima della dis~esa clel g 1·osso intestino; i11 con1plesso, sarebbero il r eliqt1ato cli u·n cliv erticolo .e1)iploico destro abr1ormen1ente ~ svilnp1')ato . A questa teoria congenita alcuni, tra cui lo stesso J ackson, oppongono varie obbi~z ioni tra le ql1ali, principale, qt1ella d ell'assoluta manca11za di casi di i')ericolite membranosa nei ba111l)ini. Tale obbiezione a m e pai--e che abbia

poco valore, co11siderando che n·el bambino 1.e n1embrane, esistendo, dovrebbero essere talmente lasse da non permetter.e disturbi funzionali di q11alcl1e valore; non va dimenticato che si tratta qui dii sinclromi a lentissimo sviluppo, n elle quali contribuisce più di un fattore pr:ima che si determini t1n aspetto morboso degno di nota. Quanti casi di ·S lipsi non osservia1no noi nel bambino, e quale medico, pur convintp di, avere a che fa-re con una pericolite membrél~nosa, avrebbe il coraggio di proporre una laparotomia pe.r cercare di migliorare una stipsi infantile? è fuori di luogo ricordare uno stt1clio minuzioso e interessante del Levoelif basato s11 50 ·neonati. Eg·l i ilimostra che in tale ,epoca, nella maggiora11za dei casi (31), il sacco epiploico si arresta sul colon trasverso 'al livello del bordo interno della -oorzione discendente del dL10. . deno; ma l'epiploo11 può prolungarsi a destra irl t1n diverticolo sià segnafato d ~ Halter, ritrovato da tl1tti gli embriologi e descritto da Prenant come ricoprente, alla fip.e d el 5° mese, il colon trasverso, l'angolo epatico, · il co1011 asce11dente e talora ancl1e il ceco. Ql1esto diverticolo, in seg11ito acl lln processo di re- . gressione !)iù o meno pron11nziato, si trasfor.r11erebl'.)e in forn1azio11e velati1entosa corrispon. dente ai 'vari ti1')i cli me~l)rane pericoliche descritte. Se a ciò ag·gi11ngiamo le d11e importanti osservazioni avanti citate, della dimostrazione di tronclii nervosi in alcune membrane (Nassetti) e della dimostrazione di membrane perico l iche nell'embrione (Flint), ci dovrem,o p ers11adere cl1e, pllr restringe11do ad un nt1mero limitato i casi i1ei q11al i si possa arpmettere t1n'origine congenita, tale origine non p11ò in i11oclo a1,cnno essere negata. . T eor·i a 1.nfi,amniat oria.. - - E ' qt1ella che oggi va g t1adagnando m aggiori sosteJ;iitori. La fio~ gosi può avere il s110 pl1nto .di partenza in organi vicini: appendice (Sill1ol, vValter , J a la.g·11i er, ~ r a11cl aire), vescicola ])iliare (Paviot, Tripier), annessi (Kuss); e s i tratterebbe in t11tti i casi di flogosi molto lieve ed a lungl1issimo decdrso. O pt1ò avere invece, ed è questo il caso più freq11ente nella tipica 1nembrana pericolica, originè -nel ~olon stesso o n el cecÒ; qt1este les ioni flogistiche, raramente evidenti, lJassano p €r lo più. inosservate ancl1e al reperto di at1top~ ia. Secondo Jackson si avrebbe a che fare con affezioni estr emamente attenl1ate le q11ali traversano l entamente le pareti intestinnlì senza lasciàr traccia del l o~o passaggio. La ca11sa. ·fonclame11tale verreJ)be a risiedere, in tali_ casi, n el r istagno cronico di sosta11ze feca1i nel ceco-ascendente, in segl1ito a stip~i cr onica.

N·e

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[A~?\O

IL POLlCLINICO

FASC.

\ -olendo trarre una conclusione da qt1anto si è scritto in proposito e dalla nostra esperienza, noi pensiamo che tutte l e 1nem.brane

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XXX,

mente in tt1tto il q11adrante i11feriore destro ed a11cbe all'epigastrio; mancano i punti fissi, costanti, circoscritti delle lesioni appendiappartenenti al seco1?.do tipo sopra descritto colari, annessionali, cistiche. sia1zo di origi11c irrfla1nmatoria, 111en.tre tra le Luce 111aggìore possono dare le ricerche ramP1n bra1le d.el pri.rn.o tipo (t ela1nen.t ose ) Z'e ne diologiche. Di queste si sono occupati specialsia110 di queUe da considerarsi co1ne conge1iite mente Klose, J ordan, Stierling-, Aller, Michel,. ed altre · in.fìam11iatorie; queste ltl.time rappreJ)11vaJ, R.oux, Delbet, Nlat1claire e molti altri_ ·crit1ereblJPro probabil·n 1ente u11. period.o pitì Nella pericolite membranosa, somministrana.vn.1izal o. delle rriemb ra11 e 2° tipo. Quanto al do il hisml1to per os, si rende ben manifesta fenome110 della .stasi esso può essere primitivo, la stasi cecale e si possono inoltre mettere in detern1inando cioè dopo lu11ghissi1no tempo e~id enza a lcune rnodificaziop.i morfologicl1e nel lievi fatti di fiog·osi delle pareti intestinali, i11a tratto ceco-colon ascendente. Tali modificaziopuò ancl1e essere secondario a flogo si in1pi a11- · ni appaiono però ·p iù evidenti servendosi deltatesi per altre cause, flogos i che deter1ninar10 l'indagine p er re Gtum n1ediante il clistere di .l a stasi alterai1·do la fl1nzione moto1ia del contrasto. Si nota aJJora come il clistere, moltratto ceco-ascendente. Infine la stasi p11ò esto SfJesso si arresta (generalmente per qualche sere dipendente 11ettamente dalla formazi one minl1to) nell'angolo epatico prima di penetrare deDe 1nen1brane e ciò quando la inembra11a nel colon ascendente. Questo ed il ceco apmodifièhi in uh modo qual11nq11e il i1ormale paiono dilatati, bollosi e traversati da solchi, • decorso dell'i11testino o ne alteri in ql1alche talora molto netti, che si differenziano fac ilguisa il lume; so110 questi i casi che n1aggiormente dalle comuni contrazioni; in posizione mente beneficiano di un appropriato interven- eretta queste incisure aumentano di evidenza to operativo. · (Duval e Roux). No,n raramente il colon àscen' .Sin.to·n iatologia clinica~. -- Per .T a ckso11 ed dente si. accolla alla prima parte del trasvel'' altri AA. la diagnosi d1ella pericolite, specie so con1e dt1e canne di lJn fuc il e. Spesso si asdella forma ascendente, sarebbe piuttosto fasocia a abnorme· mobilità ed abbassamento cile. Se fosse 1ecito scriv€re di medicina in del ceco. Secondo Delbet l'aspetto bolloso è modo paradossale, io direi che la diagnosi di dovl1to non a lle aderenze, ma allo stato atopericolite è tanto facile, quanto difficile è trac- nico e ectasico del c~o, cl1e presenta tra . le ciarne il quadro sintomatològico in teoria. bandelette una serie di piccole saccòcee a paEgli è cl1e la diagnosi di pericolite è più tinq, reti esili e flac cide. Seco11do l\Ial1claire si ha diagnos) di escll1sione che non t1na diagnosi spesso una . notevole diminuzione di altezza del diretta. Quando in un caso di stati intestinale ceco asc~ndente, con restringimento dell'ancronica dolorosa, potete escludere per la pogolo epatico. Appare da tt1tto ciò come sia im.. portante l'esame radiologioo e come esso non ca nettezza dei sintorni, per la loro variabilità,. 11n 'appendic ite, . 11na lesione degli annessi, debba mai trasc11rarsi in tutti i casi nei quali 11na lesio11e della cistifellea. pensate sempre si sospetti una pericoli te. Dovere ql1ìndi del medie.o è di avere sempre alla possibilità di l1na pericolite e nel rnaggior uurnero dei casi av1·ete fatto la diagnosi es at- presente l'idea della pericolite quando abbia a ·che fare con t1na stipsi dolorosa; e dovere tamente. Stasi cro11ièa e dolore, _l')iù specialn1e11te i11 del thi1·l1rgo di esaminare sempre con ogni attenzione il prin10 tratto dell 'intestjno crasso,. co r risp o11denza .della fosga iliaca destra, sono infatti, in t1ltima analisi, ciò che ne costitui-, ogni cp.1alvolta abbia ad operare in sua vicinanza, astenendosi sopratutto da quelle botce la .. i11tomatologia clinica. toniere cl1irurgiche così care ai cl1irurgi nordRiguardo alla:. stasi, e~sa riveste i corn1111i americani, per le q11ali passa appena 1 appencaratteri clella st:1si tipo ascendente, se11za nt1ldice, è ben vero, . ma sotto le quali rimanP la di "caratteristico. Abbiamo ancl1e t:Jui la comune st i1Jsi cronica, ostinata, framezzata, di purtroppo così spesso inalterata la causa del·~ qt1a11do in quando, da brevi periodi cli diar- le sofferènze dell a mmalato che non soffriva di a:ppendicite. rea, abbiamo i pitl co1n11ni' sintom i a carico Rispetto alla diagn.osi d.iff eren:.iale, non credello ston1aco: li11gl1a sabt1rrale, inappet enza, do sia il caso di passare in rassegna tutta la nausee, ert1ttazioni. senso di peso, ecc. ed in~ patologia della metà destra dell'addome. Non fine, disturbi nerYosi vari e pessimo stato gemi sembra possibile, a meno di casi eccezionerale, in rapporto co11 l'intossicazione sternali o di poca accuratezza nell'esame del macorncea cronica I dolori sono difft1 ... i, variabili, . i e~tendono lato, commettere un errore con una calcolosi renale, o con un'ulcera gastrica o duodenale; in g-enere ll1ngo il decorso del ceco e dell'aun rene mobile, un t11more del ceco, del colon scend ente, sconfinando però molto frequente1

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[ANNO

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XXX,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

. ascendente, una tubercolosi cecale, so110 tutte a co11fondersi colla pericoli te è l" apperulicite condizioni facilmente rilevabili coll'esame di- tre>nica ed invero qui i caratteri .diffe·r enziali retto del malato e colraiutb di indagini parti- sono molto lie vi. E ' più particolarmente l'accolari. Lo stesso dicasi delle affezioni della c11rata osservazio11e del dolore obbiettivo, ossfera genitale. Le evenienze che .maggiormen- servazione che va ripetuta più volte e · co11 te debbono discutersi sono: la colecistite cro- molta attenzione evitando in n1odo particolare nica, la tiflite' e colite cronica, il ceco n1obile, di i11ftuenzare 'l'attenzione, ·del malato; la parla ripiegatura di Lane, e in modo particolare te dolente nell'appendicite è veramente un pur1l'appendicite cronica. to })iù che una zona, e per quanto non esista Per la colecistite il ca1·attere più importante un punto classico, esso è sempre costante nelè dato dalla costatazione delle zone dolorose, lo stesso ammalato; la pressione in sua corrinetta e circoscritta nelle affezioni della cisti- . spo11de11za, risveglia spesso · 1a sind1ro1ne dolofellea, più vaga e maggior1nente diffusa nella rosa accusata dal paziente. La proiezione del pericolite. Inoltre, essendo possibile tale er- dolore sull'appendice è spesso n ettamente virore diagnostico nelle f onne di pericoli te del- sibil e allo schermo radioscopico. Di più i di1'ascendente e dell'angolo epatico, J.a radiolo- st11rbi della defecazione non so110 mai così gia ci soccorrerà facilmente, indicandoci la netti come i1ella pericolite. proiezione reale del dolore e le eventuali al·Terapia. - Il trattamento è q11asi essenzialterazioni della parte del colo11 incriminata, al- 111ente chin1rgico. Parlare di esso equivale ad terazioni già da 11oi riportate avanti. Anche espo:i.~re tutta la cl1irurgia del grosso intestino, . la costata.zione della reazione della bilirubina giac.rl1è tutto · fu siperim.entato: cattivo segno r1 el sangue può qui aver valore. Naturalmen- qt1esto perchè dimostra come n esst1n metodo te, non è il caso di parlare dei casi nei quali abbia dato rist1ltati assoluti e definitivi. vi sia ittero od esista. l1na marcata storia Gli interventi praticati possono essere diviepa t.ica. si in q11attro gruppi: liberazione delle aderenNella tifiite e n ella colite cronica, sono so- ze, anastomosi, resezioni, apertura di fistole pratutto i dati rel~tivi alle feci che ci saran- intestinali (cecostomia, appendico&tomia). no di b11ona guida diagnostica: in queste maSezione delle aderenze. - Jackson sezionalattie infatti, predomina in modo assol11to la va semplicemente le membrane all'infuori del · diarrea, e le feci 11çi,nno tutte le caratteristi- colon, liberandole dalla faccia anteriore del che delle feci della diarrea cecale, con m.l1ço colon stesso. Per evitare la riproduzione delabbondante e con predon1inio dei fenomeni pu- le aderenze · .Mayo u·nge con vaselli11a le sutrefat.tivi; il dolorè inoltre vi è più netto e più perfici crue ntate. ~lartin interpon~ tra l'intepronunziato alla palpazione, mentre il dolore sti110 e la parete addominale il g·rande epispontaneo ha rapporti più stretti col f enome· pioo1i. Connel si serve della me111brana stessa no della defecazione. Piccole elevazioni di tem- con1e di un elemento sospensore, fissandola al peritoneo parietale anteriore. Duval ed altri J)eratt1ra vi sono più frequenti. Il ceco niobile presenta identica sinto1natolo- peritoneizzano accuratamente tutte. le superfigia sub.biettiva ma si lascia distingttere p er la ci 1ntestu1a11 denudate. Flint seziona le memstessa constatn.zione della 1nobilità del ceco bra11e senza scolla1·le dall'intestino. Nialgrado stesso, mobilità, com-e abbiamo visto a lt1·ove, questa varietà di interv~nti, le recidive sono facile a riconoscersi per lo più, ' sia coi comu- abbastanza numerose. Attribuendole alla perni metodi semeiologici, sia coll'indagine radio- . sisteriza dell'atonia ed ectasia cecale, Delbet, logica. Non mi sembra invece siano molto da Cuneo . e l<? stesso Jackson completano la se- ' seguire le sfuma.ture di diagnosi differenziale zione delle membrane con una cecoplicatio ed riportate da D11val e Roux n ella J.o·ro relazione una cecopessia. alla « Société de Chirurgie », e trovo giuste le Il Taddei, partendo dal punto di vista che critiche a tal proposito del Delbet,· di eccessi- i vasi siano paralleli all asse mass i~o della vo schematjsmo. Nè va dimenticata la molto membrana e corrispondano quindi allà Linea frequente associazione della peiicolite con un di trazione, seziona l~ membrana seco11do una ceco mobile. direzione perpendicolare a questi vasi e suLa ripiegattlra di Lan.e si lascia distinguere tura i margini dell 'incisione secondo una diper lina pii1 bassa, più mediana e più netta rezione perpendicolare a quella di sezione. sede del dolore, ma sopratutto per i risultati .4.nastomosi intestinale. - Attribuendo invedi un accurato esame radiologico. Questo ci ce la causa degli insuccessi alla stasi cecale e dirà come la. sta.si non sia cecale ma a carjco ad eventuali lesioni .flogistiche, si cricorse alle • dell'ileo, ci dirà il punto deJJ ostacolo e la de- anastomosi in modo da escludere uno o più formità dell'ansa ripiegata. · tratti del grosso intestino e furono praticate Ma la malattia che più facilmente si presta tutte le anastomosi possibili: a) ileo-traverso1


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IL P OLTCL IN!CO

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stomia t ermino-latèrale e l atero-laterale; b) ileo-sigmoidostomia; e) ceco-colostomia ascend ente l a t ero-later a l e; d) ceco-traversostomia; e) ceco-sig1noidostomia. .. R ese:.ioni intestinali. - .Furono esegt1ite: la r esezione del colon ascendente, la r esezione del • ceco e del colon ascendente; la resezione d el1·L1ltim a parte dell'ileo, del èeco e dell 'ascend ente; la r esezione del ceco; dell 'ascendente e d el trasverso; infine l a resezion e d el ceco e di tl1tto ~l co lo11 compres,o il colon pelvico. Fra tutte quest·3 r esezioni Delbet e Cuneo vant a 110 la colectomia ascendente, cl1e essi ritengono .la meno p ericoJ:osa, pi·efe1ibiJe a q11al11nque anastomosi e ch·e apporta 1111a gt1arigione definitiva; il Levo euf la chiama operazione ideale. Fi stole intestina li. - S a rebbero specialment e indicate nei casi nei ql1a li concomiti JJno stato flogistico d ell'intestino od almeno quando s i pensi che l'el emento flogistico abbia avt1to g rande importanza nella form azione delle membrane. Fu il N ovaro che consigliò l a cecostomia, alla ql1ale oggi è subentrata la appendicostomia (1) . Il Taddei obbietta l 'incon veniente d ella poca importanza cl1e h a nno in qt1esti casi i lavaggi, d ella possibilità in ogni modo di sostitl1irli con dei semplici lavaggi r·ettali ed infin e d'ella piccolg; b·r ieccia o.p er·atoria, cl1e non i) ern1ette t1n'accurata esp·lo1·azion e clel tratto i11crjminat.o. A quest'ultimo incon·veni ente credo Si possa ovviare praticando prin1a 11n'incisione no~mal e a sco1)0 esplorativo e alJo sco1)0 di sezionare le m embran e, attirando, 111 t1l t jmo, l'appe11dice fra. i labbri del In. ferita e j)raticancl o la stomia. Qt1ant~ ai l a vn.gg·i, }Jllr esse11do a n cl1'io molto scettico al rig11ardo, debbo confessare però cl1e in non lJCcl1i casi· di g r avi coliti, ancl1e di naturn clissenteri_c a, 110 visto ris11ltati veramente sor}Jrendenti e affatto paragonabi li ai comt1ni lavaggi per via rettal e. Q11anto al ttal l anlento m edico · esso s i compendia irt pocl1e parole, dovendo esser e diretto da 11na par te a mantenere con ogni 1nezzo il più possibilmente l 'alvo liber0, dall'altra a dirnin11ire, sia coll'istit11zior1e cli l1na dieta appro1)riata, sia con acconcia terapia medicamer1tosa, i fatti di putrefazione intestinale. Nei casi lievi t111 trattan1 erlto medico razior1aln1 ente e severamente ap1)licato, p11ò dare ùei })11011issimi l'is11Jtati. 1

Il I. -· R J PIEGATl

RA DI LA:'\E (LA:\E.$ Kl ~·K). •

Sir (1)

l)nrtl1not I .. ane, i Clli })it1 importanti la•

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S. Pnulo il dott. :\It111ro fìn clal 1910 co~t a n ter11 e11 te r n 1) pencl ico~t on1i a i11

prn t iC'a casi di f)Al'icolite r11en1hra110. a, e ne ,·n11ta ottin1i rist1ltati.

[_i\~xo

XXX, FASC. 11]

vori in proposito ri111ontano a l 1D01, 1904, 1908, 1911, d escrisse, per il - primo, l1na ripiegatt1ra del l'ileo in corrispo11den~a della s11a tiltima })Ori;ione e più precisamente a i1ocl1i centimet 1i dalla valvola ileo-cecale. Tale ripiegatt1ra è mantenuta da t111a i11errìbrana, specie di legan1ento di nuova formazio11e, posta n ello spessore del· m esent ere notevolmente accorciato . I . 'in ginocchiamento h a generalmente la • forma di l1n , \ T ro vesciato, l e Clli bra11che djvergono in bass o; la branca esterna è in genere addossata a l colon ascendente. In alcuni casi Pllò con essa coesistere una peri colite di Jackson. . Risp etto a lla sede la più coml1ne è quella ora accennata; m a • il Lane n e descrive molte altre, e più precisan1ente: et) in corr ispondenza del dt1odeno, s11bito sotto la cistifellea; • b) a ll 'angolo duodeno-digiunale; e) all'angolo- epatico del colon; d) all'angolo splenico del colon; e) in corris1)onclenza della S iliaca (the last l{ink~) . , Rispetto a lla patogenesi ne abb iamo g ià parlato accenn ando a lle idee del L ane a riguardo della patogen esi delle per.icol iti che egli tende a t1nificare colle stie ripiegature . Tale concetto patogen etico bene si applica agli ing inoccl1iamenti dell '11ltima ansa dell'il eo, i più freqµenti come abbiamo detto. In qt1esti casi il ceco da l1r1~ parte, l a n1atassa dell'ileo dall 'altra, resisi ptosici, t endon o a stira re in basso l'tùtin10 tratto dell'ileo, m e11tre la parte n1eclia,na di q11esto tratto r esta trattenuta in alto dal fogJ,ietto postero-infe1iore clel mesentere r a ccorcia to. Quivi si ·costitl1j sce allora 11n i11ginoccl1iamento, nlentre in ql1el plinto. col l 'andar clel tempo, il m esenter e si ispessisce sem pre più, Si retrae e ,·ie11e a formare t1na banda l eg·am entosa d ella.· lunghezza di 3-5 centimetri, di colorito biancastro. Talvolta ar1cl1e l'appendice stessa, inserita al fogiietto posteriore deJ, mesentere e passante diet1 o l'ileo, p11ò provocare la ripj egat11ra in parola. Le con seg-uenze di questa ri1)iegat11ra ileale sare.b·b ero, Recondo il Lane, m olto -conside1e\'Oli : stnsi nell'ileo in11a11zi· t11tto, ed a segl1ito di qt1esta, da 11n lato assorbime11to di sostan· ze tossich e, dall'altro, per l'eccessivo peso del1 ~ colonna liquida contenuta nel tenue, accentt1azione dell'angolo duodeno-digitinale, ri~ta­ gn? cronico nel dt1ocl·eno di cl1i1110 acido, facilità di produzione negli indi\·id11i predisposti, cli lllcere duodenali P. fìnanco gastricl1e. / Q11este con seg11enze, J)er ql1anto confortate da nlc1111i _.\. .\. col co11tribnto cli casi clinici e cli cifre ~tnti"tirl1P, gemhrn110 al1hat;tn11za esagerate ad un esam e spassionato della q11estionc. '

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FASC.

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Io rammento un caso da me fatto opera.r e colla diagnosi sospetta di ulcera d11odenale; jl prof. Bastianelli 'R·., -cl1e eseguì l 'op erazio11e, non riscontr a ndo l'ulcera in p arola, volle controllare lo stato .de11·a1)pendice e riscontrò la · presenza di 11n « L ane's kiJ.1k ». I gnoravo allora i lavori del Lane è rin1asi lnolto male di ciò cl1e r itenni s11l n1omento u11 troppo banale errore di diagnos i. Oggi però ritengo elle la sintomatologia di q11esti i11g·inoccl1ian1enti sia molto più varia di qu anto non si legga e eredo altr esì che in alc11ni casi l a sinton1atol ogia gastrica s ia c ,)SÌ p reponderante da mentire 11na les ione 11lcerosa. La sinto111atologirl clinir(l tl el cc Lane's l{iilk » è, secondo n·oi, molto vaga e molto var ia. A volte es~a s i ide11tifica maggiormente coll n. sinto1natologia d elle p er icoli ti, del ceco m obile e dell 'ap1Je11clici~e cronica. · Anche q 11 i abl)i an'1o a llo1a. s ·n,forni g c n fr((li !)er l'al1t ointossicazion c da stasi: cattivo stato general e, clisi:epsia , cefalea, a hl,assa 111ento della })ressio11 e sar1guig11a , ecc. e sin toini locclli consistenti pe1· lo più in t1na dole11zia cl iff11sa alla pressione. in corrispondenza d el la fossa iliaca des'tra. · Abbiamo visto n el ca1)itolo }Jrecedente i sin- tomi differenziali a tal r ig·l1ardo. A volte invece pre1Jonderano i fatti a carico clell a parte alta del tubo digerente, ed a llora J)OSsian10 av·ere d_ilatazio11e a monte, a l ivello del d11ode110 ecl ancl1e ect asia g·a strica, a c·a 11sa della stasi gastro-duodenal e; in tali casi è frequ ente il \·0111ito e notevole il gr ado della dispepsia. In a lcl1ni inal ati si 11anno i11vece delle crisi dolorose cl1e inentiscono - ed ir1 fo11do r1e 11anno u11 te1n11or·aneo sul)strato a n atomico llna colica da occlusione intestinale. Di Aq11esti io ho av11to cam1)0 di osservare l~n esemp io molto dimostrativo, con c1·isi intercorrenti di1J$eudo-occlus ione intestinale; la m alattia durava da . circa lln ventennio , ma purtl'Ol)PO il nlalato no11 volle assoggettarsi a cl 1111 interve11to operatorio. I~a diag11os.i ra cl i ol ogicct si ·basa s11lla constatazione del la stasi, Sl1lla sede, st1l grado e ~ull a du.r ata di essa, s11lla l ocalizzazione del dolore, ecl i11fi11e s11lla d eformità de1.l'ansa riJ)iegata. I l J ol'd art SJ)ecialmente si è occ111Jato di q11este ricercl1e r a diologicl1e nell"Ospedale òel I.ane, colla profo11d a com1)etenza che gli è prop ria. Rispetto a lla te r a.pia essa è essenzialmente chirl1rgica e s i riassun1e nella sezione d el le· gamento cl1.e tien e stirata l 'an sa inflessa. Il presente la voro è pt1bb],ica.to, co11temporaneamente, n el Jornal dos Cliriicos di Rio d e J aneiro. N. B. -

SEZIONE PRATICA

437

SUNTI E llASSEGNE. DERMATOLOGIA . . \

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Sullo stato attaale delle· nostre cono,cenze intorno alla etiologia dell' ''Herpes Febl'ilis e " Genitalis. '' .. " (Prof. A. FoNTAì'jA. ll1ine r va Medica, n. 11-18, l922) · I...'A. rip rendendo 1111a serie di ricercl1e spe-

· rin1 entali sulla tr asmissione . del ·virus dell'lle 1·pes cornealis, f ebrilis e g eriitalis confern1a che nei conigli, cl1e sono i più i:ecettivi , con semine su scarificazion i corneali si pro,-oca se1npre una c1ie1·atoco1igiu11tivite e1·peticrl: p er alc11ne qualità di H erpes, 11el 13 % s i 11anno intensissime l esioni corneali ecl encefal ite · che r a.tog e11{t spesso n1ortale. Con la inoculaziorie subdu1·ale d el virl1s l1er})etico ·si rir>rod11ce il qt1adro d ell'encefali te cl1eratog·ena. 11 virlt::> del m ateria le eneefalitico riproduce s11lla cornea la cl1eratocongiu11tivite erpetica. L 'i1n.o,cl1lazione enclovenosa d el virus puo' p r ovocare sia l111a si11d1"on1e e11cef aliti ca cl1e cl1era togel1a. I conigli · acqt1ist a no irr1mur1ità prima locale, l)Oi generFtle. ~a trasniissi.Jne sperimentale all'uomo è p ossibil e per autoinoc11lazione sulla cornea e p er a 1.l toinocu l azio ne o eteroinoc11 lazione s11 lla c11te. I }Jascs:tggi Ja c11te-uon10 a cor11ea-conig·lio e da q11esta a ct1te-11on10 so110 posit ivi. Il FouJtana i1on l1a ~entato il 1Jassaggio sulla cute l1Jnana del virus dell' erìcefalite erpetica dej conigli. Il vir11s erpetico si trova n elle boll e <ii Herpes, nella sali-; ~ di er1)etici e 11el li quido cefalo-racl1idiano di erpetici ancl1 e se 11on 11a11110 sintomi en cefalit ici. Il 1. c. l '. d ella er1cefalite e1)idemica non contie11e virus erp etico. Il virus è f aci l1nente co11'servabil e se m isto acl ·elementi ce ll 11lari ed è filtr.a bile. Le l esioni cl1cratocori1giuntivali (non le encefaliticl18) stucliate istologicamente 11anno ri,,.ela to .la p1;1esenz a di n llm erose inc lusio rii n'l.lc l ea ri (Cla1ni:-l ozoi stro11gilop lri s11ii del Lips.cliutz ) e costa11t~ ·deg e11.erazio11,e cellulare globi[ ornie (Unna) . . Il vir11s d ell' Il. zoster è affine a q11ello del F ebrilis, n1a n1olto p iù atte1111ato: non si inoc11la. s tJlla pelle, :non dà disturb.i generali o e:r1cefali tici, n or1 . imml1nizza l a cornea contro il f, cbrilis.

Il vir 11s d ell 'e11cefa lite epidemica con il Febri lis l1a tali qualità comu11i da doversi considerare della stessa natura; salve l a m aggio-


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IL·

POLI C LI~I CO

re virulenza e la inagg1ore elettività 'H-euro-

[:\.~NO

xxx. F..\SC.

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g li .i\. . ...\. a riprendere lo studio della fisiologia tropa. patolog·ica dell'area Celsi. Un 'Virus salivare cheratogerio identico alNt1lla essi 11anno da aggiting·ere a ciò che l 'erpetico ed :-tll'encefalilico· esiste nell'80 % di Jacquet chiama «l'atmosfera gene rale dell'area persone sa11e: rrllel 15 %, oltre che vin1s saliCelsi ». Quasi sempre si tratta di soggetti emovari cheratog~ni , si tro\rano ?Jirus chera·to-e11- tivi, C(')Il modifica zio11 i 11ello stato generale, recef alito geni dèl tut~,o simili al virus di von centi o lontane. Spesso delle crisi p1·t1rigiuose Economo. i1recedono o seguono l 'apparire del1'alopecia. Dall.'insieme cli qt1este osservazioni si d ed11Non di r ado 11anno trovato disturbi n ella ce che tt1tti crt1 esti virt1s sono della stessa secr ezione delle glandole endocrine: d-i stiroii1atura, 1na di virt1lenza diversa. Anzi il Ledismo, ipotiroidismo, più spesso ipertiroidi• vaditi ed Harvier ritengono cl1e primitivamen- sm·o (b asedo\\·ismo frusto \. I disturbi della té si o.bbia u11 solo virus a tendenze epitelio- ft1nzione ovarica si riscontrano quasi costanirope (il chercltog.eno salivare) che acquistantemente: disturbi nella fu 11zior1e mestruale, do magg i·J r virulenza dive11ta 9bbligatoriamen- obesità etc. coesistenti o no cori le perturbazioni tiroidee.' t 1~ epiteliotropo e facollat.ivamente ne11rotropo (fierpes ), o epitieliotropo e · n e.t 1rotr·opo insieme Nell't10,m o non è ra:ra la frig·idità il cui ini• zto pt1ò precedere di qt1alche settima na quella (Virus salit'are cherato-e·n cefalitogeno d.ei sadell' alopecia. In tre sogg·etti g li AA. consta11 i) ed i11fine !Ji ù n eurotropo cl1e epiteliotropo tavano distt1rbi ipofisari. In qt1anto alla glai1(t'ir1ts ericef alitico ) . Il Levaditi, Harvier e Nicola11 notano i11ol- . dola s11rrenale l1a11no oss ervato in un uomo , tre l'affinità ili questi così detti vi1"Us encef a- affetto da acant.hosis nigricans, alopeci a delle sopracciglia e delle n1embra inferiori. E noto l itici co11 q11elli d ella })Oliornielite, d·ella rabbia e del vacc~oo , e ne m ettono in evidenza l a. })eraltro che le ?-iterazioni delle capsule surrenali da nno luogo piuttosto alla ip ertricosi. comt1ne el ettivit à per i t.e ssuti ectodermici. Alterazioni nella funzion e del simpatico soPERS IA. no pressocl1è costanti nei malati cli arf?a Celsi. Distt1rbi vaso-motori, modificazioni del riLa sindrome endocrino · simpatica dell'area fl esso oct1lo-ca rdiaco, pilo-m0tore e vaso-faciale sono stati sempre riscontrati n ei soggetti Celsi. studiati dagli AA., in grado più o meno el e~ (LÉVY FRANCKEL e JuSTE R. Presse médicale, vato, a : feconda della gravità dell'affezione 4 ottobre 1922, p. 855). ct1ta11ea ·e delle cure antecedentemente speril\llax ·J osepl1 e l\fibelli sezionando st1gli anin1entate. Quasi sempre ft1ro110 osservate altemali la branca posteriore del 2° n èrvo cervir azioni della tonicità ct1tanea (ipotonia con dical e, immediata mente dop o il ganglio, riprosturbi secretori locali ed atrofia dermica, ede· dussero n el territorio corrispondente d elle alo- ma gr asso sotto dermico di Sal>ouraud, ecc. ). pecie s imili all'area Celsi uma na. Con tt1tto T11tte queste modificazioni dei teg11menti. ciò, e malg·rado l a conferma sp erimentale di della funzione sudoripara e Y a, o-motrice, dei Samuel e Grégoriantz, e i casi constatati di riflessi sono d 'altra parte simili a qt1elle cl1e area Celsi co11secutiva a tra tunatismi nervosi, esistono nelle lesioni n ervose. E sse era110 sta· l a dottrina microbica aveva ancora il soprav- t e già seg11alate fi11 dal 1875 dal \Tulpian in vento. seguito a lesioni dei nervi , sono state r ecenteJ acqt1et n el 1900 distrusse dal.le fonda·menta m ente riscontrate (compr esa l'ar ea Celsi) nel1.e la teoria parassitaria dell 'area Celsi e fondò l esioni dei n ervi per ferite di g uerra e Vill ola teoria i1et1rotrofica. Nel 1913 Sabourat1d di- r et le riannoda senz'altro alla d egener azione mostrò l ,importa nza dei disturbi d ella ft1ndelle filJr e d el simpatico (ipotricosi co11 i1>oizione ova1ic a nella genesi di qt1esta dermatodrosi). s i e insis tè st1ll'evoluzione parallela delle chiazL' insieme di tutti questi fatti 1)ermette di ze di area Celsi e dei fenomenj tiroidei-vasco- concluclere cl1e l'area Celsi è dovuta rilla «sila ri del morbo di F laj ani. Già Levi (L eopoldo ) derazione », per llsare l 1espr essione degli A.\ .. a ve va segnala to nell'instrfficienza tiroidea la delle fibre sim1)atiche l)i1ari i11 di1)e11denza di cad11ta dei capel!·i e delle sopracciglia e Dt1 l esio11i d el siste111a endocri110 simpatico. I riCastel a\·eva notato la freqt1enza dell ' alo1)e- s ultati t erapeutici ottent1ti s in con l'opoterapia cin a cl1iazze 11ei basedo\viani. e11docrinica, sia con l'ap11Licazio11e di correnti Tt1tti questi fatti r estarono però oscuri p.no galvanicl1e o con l a r adiotPcapia sul corpo ti a qt1ando i n e11rologi non diimostrarono l'esi- roideo. confern1erebber1) queste ve!dt1te e sa~te 11za d egl 'intin1i rapporti fra il gran simpar nn110 oggetto di t111 lavo r o t1l ter iore. tico e l e glandole endocrine, il cl1e l1a indt1tto \ -. \tfONTE A~O. '


[ANNO XXX, F ASC. 14]

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SEZIONE P RATICA

I

439

no1malmente arriva al di sqtto del punto di partenza per qu alche mm. Il polso invece ac(~1. QUATTRINI. Pavia, Tip. 1\Iutilati ed Invacele.ra sino a raggiungere la velocità iniziale. lidi di Gt1erra, 1922). Qu esti rèp.erti permangono per tutta la 2a ora È un libro interessante ancl1e pe.r la i1ovità meno che per la press ione Mx. che nel 25 % dell'argomento trattato. . dei e.asi sal.e raggiung·endo la magg~ore quoL'A. dopo aver 'a-ccennato all'uso dell'elioteta ( + 9). N·ella 3a ora la l\1n. è salita nt101·ap1a ntei tempi più remoti ne dice l'in1porvamente anch 'essa -con una· media di mm. 7.2 ta11za oggi assunta. Alct1ne nozioni di ottica. ed il pols o ha aumentato la sn1a frequenza. fisica pre'Cedono lo studio st1IJ' azione biolog·i- Da questo mon1ento non si notano modifica-ca delle varie radiazioni dello spettro prese ziioni notevoli sino al termine del m .a ssimo sing-0larmente e spee<ialmente di quelle poste periodo di ir1solazione a cui sono assogg.ettati alle due estremità de.Ilo spettro stesso (infra gli inferm1i. In quanto alle variazioni della rosso, ultravioletto); .segue t1na vasta trattatempei~atura del corp.o t1mano sottop,o sto al2ione sull'azione biologica delJe radiazioni so- ·l 'azione dei raggi solari l'A. ha notato che sin lari dç, prima sugli organismi più semplici e dai primi 20 m .' 1'ascesa è .costante e si gespecialmente sui vegetali dotati o meno di nerai izza al 90 % dei casi. \-erso i 100 m. · la c~orofilla e sui batteri, poi sugli organismi più temperatura è. tornata al st10 grado di partencomplessi quali g·li animati e l'uomo. za per poi salire nuovamente così da rag1\-Iolteplice è l' azion~ della luce solare stigli giungere al1 a fine dell'iri&olazione i 9 decimi .organismi, azione eminientemente benefica sia sopra la media normale. Concludendo dunque psichicame11te cl1e biologicamient.e e di massi- nella prima ora .si ha a\1mento d·ella pr.ession.e n1a importanza è 1'azione dello stimolo elio- Mx. e Mn. , e della temperatt1ra, solament.e il pt>lso si fa bradi{!ardi.co; d1.1rante la 2a. ora biologico sulla ft1nziòne te.:rmica e circolatoria. Da1a la g·rande incertezza <!he p1ervade gli tutte J.e fun.ztoni l1anno 1111 period.o di rallenta f;a attività che alla 3a ora riprende rag~tt1di eliobiolog·ici che riguardano cp1es.t'ultima funzione, . .l'A. ha .eseguito ricercl1e sulJa giung·endo le rnag·giori cifre di t~tto il periodo d ' in·solazione. pressione arteriosa, frequ enza del polso, temperatt1ra del corp·o in nun1erosi piccoli ammaTrattata così l'azion e de.Ila lt1ce solare in lati ricoverati nell'ospizio marino pro,·inciale / generale. passa l'A. a considerarla. nei Sl1'0i efPavese di Bussa na. fetti particolari e specialmente sulla cute, diNelle ricerche s ullà pressione ha usato l'ap- lungandos i sopra un argomento di gr.ande atl)aPecchiio .sfigmomanometrico Riva-Rocci, co- tualità quale è la formazione del pigme.n to . me metodo ha seguito quello ascoltatorio del espone una seri e di interessranti esperien?.;e I'llsso Korotkow, ~he uti:lizza le oscillazioni colle quali ne stt1 dia la genesi e la ft1nzio.n e . dell,a parete arteriosa n-0n a livello del maniIn un sttsseguente capit-010 è trattata la patol-01g·ia solare e precisamente l 'azione cl1e la cotto, ma più sotto; ha tenuto .speciale co·n to _della pressione minirm a, poc-0 apprezzata al luce solare 11a sullra genesi di . alc~ne entità -suo g,iusto valore sin·o ad oggi, per ave:re un nosolog·icl1e la cui etiol-0gia è assai oscuua e specialmente studiat_i sono i rapportj della concetto meno errato della velocità del circol-0 ' . <:;anguigno. e della potenza miocardica, contri- luce solare col.l'l1ydroa vac.ciniforme per l' i~­ l1t1endo c·osì a completare il quadro d.ell'azio- oorg·enza della quale però è ancl1e necesiS:aria tma emato-porfir1n11ria, colla pellagra o mene solare ed a spiegarne alct1ne apparenti -contraddizioni. Negli esa111i esegt1i{i sui pic- glio l'eritema pellagros.o che dipenderebbe da coli infermi a diversi intervalli 'di tempo, par- sosta11ze fotosensibilizzatrici contenute nel gratend.o da un minimo ·di 20 min11ti primi ad not11rco, colla sudamina ed infi11e con altre 11n ·m ass·i mo di qre 4.30 di esposizione inin- derm atosi a.d anda111ento più g·rave qttali lo terrotta, l'A. ha tenuto ben calcolo delle con- xerodern1a pig·me11toso e la ~heratosi se11ile <lizioni atmosfericl1e che po.ssono ave.r e -t1na precancerosa . • notevole inflt1enza sulJ.e funzi-0ni organicl1e. I L 'A. ricorda poi come I 'elioterapia der111atorisultati otten11ti sono· che dopo 20 m. , la pres- 1.ogica sia. qtrasi .sinonimo di cura tt1berc~olare sione Mx. è aumentata con una media di mil- e si augura per lo avvenil'e cl1e le onde so 1imetri 4, la Mn. è invariata ed il po1so si fa J,ari abbiano a prendere nella terapia cutanea hrevemer1te bradicardico; sole verso i 30 m. la 11na estensione adegt1a.ta alla loro grande im• 1.In. risente delli.azi.one solar.e e si e1e·va con portanza, acèenna ad alcur1i concetti gen erali 11na medi~ di mm. 6.6... Le dtte pressioni poco sulla te.cnica e1,ioterapi.c a e come si sia ricorsi Yal'iar1u nei rima11enti 30 .m.,, poi la Mx-. si aballa luce concentrata per mezzo di lenti, assai ba.s sa sin q11asi al ""pt1nto di. partenza· e lia rvin. t1 tile in certi casi ( lllcerazioni torpid~ ecc. ),

Biologia solare e>d elioterapia dermatologica.

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)

1

I


IL POLICLINICO

(ANNO

XXX,

FASC.

1 ~]

in cui si vog·lia distruggere un tessuto. Da • questo concetto Finsen, . sopprin1endo da 1)ri- . ma nel raggio Rolare, a m-ezzo di filtri, le raùiazioni infra rosse, rosse, aranciate e gialle, è giunto alla sostituzione tlella .,. 111ce solare ·colla luce artificiale dell'arco elettrico percl1è r ie• ca di radiazioni ultraviolette. I11fine l'A. termina il st10 stt1dio riportando· . i ris11ltati otten11ti colla elioterapia nella cura • di molte malattie ct1tanee dalla pityriasis versicolor alle fo rn1e eczematoidi; dalle prodern1itinti primitive alla tubercolois.i clella c11te nelle s11e varie forme (l11pu·s volg·are, t11bercolosi verrt1cosét, scrofulo<.ler111i, tuberculoidi) dalla lebbra all'acne volg·are, all'arc a Celsi, a ll 'ittiosi. R. •

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Il solfo nella. terapia dermatologica esterna. , (R. SAnotrRA un. La Presse '1\1 édicale, 20 dicem-

b1·e 1922). Bencl1è della maggior }Jarte dei medicamen• ti cl1e si usano correnten1ente i1on si sappia come agiscano:. fortt111ata111ente però, malg1·ado qt1esta e11or1r1e lact1na i1elle nostTe cog11izioni, ci è l)OSsibile ap1Jlicare, sia pure in i110ùo empirico una teraJ)ia sommamente efficace. Certo se si conoscesse per mezzo di quali n10cl ificazioni molecol.ari lln- medican1e11to è assi1nilato ed lltilizzato Si })Otrebbe fornirlo all 'orga11isn10 sotto la forn1a })iù l1til1e, più. as i1n,i labile e di conseguenza niù adatta a gua. rii e. Da q11esto p11n.to di vista l A. si occu1)a della . u1.ilizznzio11e del solfo in terape11tica e più specialmente del s.olfo con1e meclicame11to estel'no llelle malattie c11tanee. l jnn, del1e azjoni piì1 sicura1111ente p~ovate del solfo è q11ella parassiticida: è poco probabile lJerò cl1e- esso ag·isca direitta1nente, ma non ci è dato conoc::cere q1.1ali mt1tazioni debba sl1bire per essere efficace; l enorme n11mell'o di casi cli scabbia g11ariti dal sDlfo prova refficacia cli l1na terapia s ia p11Te empirica. Certamente t)erò e s i trovassero dei derivati · organici del olfo lJiù attivi e i1ello stesso tempo meno 110civi per la pelle, si p otrebbe modificare la notra terapia as ict1rando l)iù facilm e11te la g11arigio11e dell a scabbia senza riscl1ia1~e · gli accidenti ai1afilattici o idiosincrasici cl1e qnalcl1e volta s i deter111inano ... ensa pre\ ederli. tabilito cosi lln prin10 punto, ossia cl1e il solfo agisce i11 alc1111e affezioni come }Jarassitic~da, r.t.\. esan1ina il gr11ppo di malattie cut~111ee, a ll'ir1f11ori del!.a scah})ia, nelle q11a1i ta1•) sostanza agi3ce efficace111e11te i1er vedere se ~

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1

1n qrtesto gr11ppo di dermatosi non esista un carattere comt1ne cl1e ci possa far prevedere, per esso solo, cl1e l'a1'.)plicazione del solfo abbia molte probabilità di riuscire utile. E di dominio po1)ol are l'efficacia del solfo nell'acne come i11edicamento esterno: E. Vidal • parlando de1.la c11ra clella sicosi de,l labbro diceva: « Da q11ando ho applicata la Jozione solforosa alle sicosi del labbro non ho più bisog·no . di ricorrere all a epil.azione » . Ciò è forse ir:i erbolico, ma certame11te la lozione solforosa. è l1no dei migliori topici contro la sicosi. Lo stesso dicasi per la ·sicosi del ct1ojo capell11to e con lo stesso profitto si applica il solfo PAr le f orl1ncolosi regionali, per le così dette idrosadeniti delle ascelle . .i\ncl1e nel1'acne necrotica, affezione peripilare, recidivante, difficile a gt1a• rire, 11011 Rempre si avranno dal solfo rist1ltati costanti e IJerfetti , n1a quale medi can1ento si l1a mig·liore di esso? I l solfo è certamente quanto ò i meglio si !)Ossa opporre alla seborrea ed alla conseg·ue11te alopecia: lu. seborrea vera· lln'affezione differente dall e precedenti jnq11antochè no1n presenta m -a i elementi propriamente 'infiammato.r i e non consiste che in una suffusione di grasso parossistica e pei·n1anente. Anche ne ll a 1)set1do-a lopecia di Brocq se vi è qualcosa che pois sa ri11scire utile è certamente l applicazione del solfo· a permanenza e così si potrebpero moltiplicare gli esemp.i. Cl1e • cosa 11anno di coriì1lJile queste disparate affezioni? Non la cat1sa etiologica, cl1e per alcune è scoin osciuta, per altre è bacillare e per altre an.c ora stafilococcica: ad eccezione però clella. scabbia, nelJ,a qt1ale iJ solfo agisce nettamente co1ne parassiticida, tutte queste affezioni l1anno in comune la localizzazione, tutte 11anr10 il follicolo pilifero per centro di evolu• z1one. Conclude11do d11nque tutte le malattie cutanee cl1e 11anno per centro e per sede anaton1ica il follicolo pilifero riconoscono nel soJf o i] loro medicamento di elezione; esso è il medicamento del follicolo pilo-sebaceo egt1alment·~ lltile sia in polvere:

e

1

solfo precipitato ossido di zinco ta.lco veneto ano. e 11e ir1 lozi one :

alcool canforato alcool di cedro ~olf o 1)recipitato glicerina neutra ana gr. 10 acqua distillata eme. 100

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[ANNO

XXX,

FASC.

14]

SEZ-IONE PRATICA

o in nomata: • etiope min~rale • gr. 1 ittiolo » 2 solfo precipitato » 3 , vaselina . » 30 ed a11cor più nella seborrea oleosa del cuoio capelluto disci,o lto nel solfuro di carbonio: solft1ro di carbonio puro eme. 300 solfo ottaedrico . gr. 9 Quest'l1ltimo. preparato, bencl1è terribil1nente dolo.roso, di pessim10 01dore ed infiarniln.abile, è per la sl1a azi,one ta.lmente superiore agli altri che i malati ne richiedono spontaneamente ...

l~so.

Sapere che ogni affezion·e peripilare e follicolare ritrarrà beneficio dal solfo sotto ogni forn1a è certamente assai ll:tile in pratica ma, ciò non01stante, è po·ca ·cosa e 'perciò l 'A. affida alla nuova generazione medica lo studio delle diverse forn11e del solfo, la varietà dèi loro eff~tti terapeuti ci, n1a sopratl1tto il lqro meccanismo di azione: sarebbe certamente di grande interesse conoscere le ~rasformazioni cl1e la p.elle fa subire al solfo depositato su di essa perchè, sapendo sotto quale forma questo ·corpo sia attivo e come agisca, sarebbe possibile sostituire al solfo q11asi inerte dei prodotti solforosi variabili ed appropriati ad agire ·in ogni ca,so, cl1e ·avrebbero petciò non poc11e probabilità di essere più. rapjdar11ente e m egliÒ assorbiti e più attivi. Tra i medicamenti dermatol6gici da studiare il solfo occupa dunque llno dei primi posti per l'abbondanza e la fecondità d·ei risultati che il suo stl1dio può fornirci. '

V.

l\tlONTESANC.

CENNI BIBLIOGRAFICI. O. CrGNOzzr. La grossa milza malarica e le

esistevano dt1e tipi di g·rosse milze, quelle fisse per peri.splenite adesiva e quelle distopiche molli per insufficienza di sospensione. Tratteggiato il ql1adro anatomo-patologico ed etiopatogenetico della grossa milza m alal'ic·a, passa a raggri.1ppare l~ varie e più frequenti complicazioni, a ct1i .esso pt1ò andare ir1co11tro: e cosi l'A. le compendia.. ·1. Les ioni violente con lin meccanismo •d'azione, a ) di rottura spontanea patologica ; b l :da trat1mi cont11sivi diretti; e) l)er ferite pe11etranti. ' 2. Processi flogistici acuti cl1e si riassurr1ono in: ci) ascessi della milza ·; b) ascessi perisplenici e subfrenici . 3. Cisti parassitarie, clnte dall'ecl1inococco. 4. Grossa milza malarica. cronica ectoiJica: 5. Ectopia in milza• malarica cronica latente. 6. Infa rto splen ico e cisti ematiche in milza malarica ectopica. 7. Necrosi spJenica in organo ectopico con torsjo11e ac11ta del i)eduncolo. 8. Ectopia con torsione su])acuta del ped.uncolo. 9. Torsio11e cronica rlel picciolo in n1ilza ectopjca. · ' L 'A. per ogn11110 di q11este 9 co1nplicazioni, a c11i egli porta 11n contribi.1to personale co11 un complessivo nl1mero ·di 17 casi, di ct1i 15 01)erati rias~n1nti i11 q11adro sinottico ' fa t1no . . stl1dio abbastanza esteso dal punto di vista etiopatogenetico, clell'anatomia patologica, della sintomatologia , ·della diagnosj, del prognostico e del trattamento. A questa esposizione lunga delle compljcazioni s~gl1ono i dati dei risultati a dista11za della splen~ctomia nella grossa n1ilza malarica n ei . riguardi delle con· . dizioni generali, dell 'esame emocifologico, della r esister1za di fronte alle i11fezioni ' ed alle recidiv~ malariche. Viene poi a parlare in nlodo sobrio del nesso fra interventi si.1J la mil ze e recidive malaricl1e. • .. . _L\.. p . .

I

sue complicazioni. Studio cliriico operativo . 1 \ ol11m e di .circa 90 pagine. - - Ron1a. Edit. Luigi Pozzi. - Prez:z;o L. 12.50. L,A., in questo lavoro monografico, espone i criteri della val11tnzione ùeJla gross~ milza malarica ed esegue una minuta disamina se 1a splenomeglia palustre in sede normale sia TH. l\lARTET,; En. A NTOINE . L e.s f a11,sses appendida. trattarsi in clinic~ medica o chirurgica. cites. ~t11de cliniq11e, radiologiq11e et tl1éraIn base àgli studi di patologja, d'anatomia pet1tiq11e. Un voJ.. i11-16° cl i 184 pag·. co11 29 fig. e 10. tavole. l\tlasson et C. ed. Parigi 1922. patologica .e di fisiologia della 111ilza l,A. diPrezzo, fr . 10. mostra in qt1esti casi l'efficacia ed il vantaggio della cl1ra medica, dopo di avere passato Secondo t1na gi'an parte dei medici e cl1irurin r assegna i lavori di cl1irl1rgia più impor- gl1i, l'app endicite cronica asso·m ma in sè tutta tanti' Sl1lla splenomegalia n1alarica. Traccia la p.atolog·i.a della fossa iliaca destra e del 1·anatomia della milza malarica, la morfolo- fianco destro; e molti davanti all'esistenza di gia, i rapporti le_g amentosi· e di sospen sione un pl1n,to doloroso n ella region e 'cti l\1ac Bl1rney e cogli organi adiacenti; da cui si vede come · concomitante .a disturbi gastro-intestinali n on •


IL

esitano a porre la diagnG>si di appendicite cronica e ad inviare 'rammalato al chirurgo. Spesso però, secondo alct1ni fino nel 40 % dei casi. i distt1rbi no11 cessano dopo l'ablazione dell'appendice, e si deve cercarne altrove la causa. Il compito i1on è facile ed esige larghezza di jndogin i ed acume di diag11osi. Sotto tale pllnto di vista è stato condotto ed ideato il lavoro degli AA., che espone chiaramente il problen1a.; questo viene stùdiato da.l lato clinico, radiologico e sopratt1tto diagnostico. Da ultin10 la terapia, medica e chi.rur. gica, co11 indicazioni praticl1e sull'atto operat orio st1gli inter,;enti re stattrato1i.

e

ER~ESTO FR.\.ì':I\.

1·ru1Jcrcolosi genitale 1iel.titonio. (Monog·rafia estratta dal . trattato sulla Tt1l)ercolosi edito dal l3artl1 di Lipsia. Tomo I\-). •

L'A. ha stt1diato sisten1aticarhe11te le singole localizeazioni della tt1bercolosi nelle vie t1rinarie inferiori alt.re che nei genitali. Un grande e })el capitolo è destinato all'ana tomia patolog·ica, illt1stràto da belle tavole originali. I modi di propagazione del p.rocesso so110 accL1ratamente vagliati anch·e attraverso il 11e11siero dei vari al1tori : nt1merose sono le statistich e riportate, ma pt1rlroppo nessuna clelle nostre vi fa figur·a, ·sebhene al Frank sia110 perfettamente noti i nostri più grandi cl1i1·t1rgl1i. ;. La progi1osi e la terapia. ope rativa so110 ampi a mente trattate; e anche at1i nessun cenno è fatto 'd i ql1el ln. brillante cura conser"·atrice con le ini ezioni locali di jodio, il cui gran n1erito spetta al r1ostro maestro Dt1ra11te. La mo11og·rafia oltre a essere di interessante lPttura è veramente i)reg·evole per gli s1)ecialisti.

G.

( •.\X~O

POLICLI~ICO

CARI~r.

La, clii n.1,rgia del la ipert rofìa p r os tatica. Treviso, Arti g·rafiche, pag. 162.

Dedicato a.l ~[aestro .- Davide Giordano la p11bblicazione del Carisi l)rocede piana e raccl1i11sR in J)eriodi brevi e cor1cisi. Della iper· trofia prostatica f: discu. . so ogni particolare. dal!.a definizione t1lla cura, non tralasciando di a.lct111 pt111to i1ess11na 11otizia a11tica o recc11te. 111 n rn1011ia co11 lo scopo - definito ltn contributo 01)e1·ativo - è stato dato in,·Pce il 11tas i1110 vilt1p1)0 alla parte rigt1ai·dante i 111ezzi ct1rativi dei Qt1ali non figt1ra solo t1n arido ele11co di ir1tPt'"\~e11ti pii1 o n1eno felici. ma & tietto di og11t1no i pregi. i difetti. i risultati. :\è le deduzio11i pecca110 di C.[ t1alsiasi corrivi-

XXX, lì'ASC. 14)

ta, poichè sono sorrette e g·iustificate dalJ'esito di ben 150 casi propt·i i. Ur1a ricchissin1.a letteraft1ra cli og11i paese su ll'argomento cl1it1de r inte ressante lavoro.

ER:\I. l\lINGAZZI~J'

l>.

CIFCENTES. il 11ietodo operatorio di deriva-

,

::.ione delle i1,rine. S. Calleja, edit., l\Iadrid.

T_-11 riasst1nto stol'ico l)recede. la trattazione . dell'argomento. L. A., che è il v:.tlent.e segretario della Società d'Urologia di . l\'1&.drid, viene poi a parlare singolar1nente dei \·ari metodi di derivazip11e: l1retrale, vescicaJe. l1reterale e renale. Ciascl1n i11etodo è preceduto dalle indicazioni operatorie che ad es'3o si cò11vengo110 con criterio rigorosamente esatto. I ten1pi dell'operazione sono descritti con stile chiaro e stri11gato. Il l ibro è aggior11ato delle varie questioni sul1· argomento . T.!n indice bibliografico con11)letà questa interessante monografia. A.

CASSL"TO.

RECBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI. .

R. Accademia Medica di Roma. •

•....:.cduta ordinaria dcl ~gennaio 1923.

Prl'sidellZà del rrof.

Osser·vaz·ioni Prof.

'r·

..:\.SCOLI,

f)l'esidente.

sull 'uso rlPlla. Strofa1iti11a.

I/O. riferisce di Ulllt inferma affetta da ,·izio dop11io mitralico, con tiprillazione a1.1ri<:olare, g·iit 1>er 3 Yolte scompens..'1ta e trattata con la dig·itale, a ll.a qt1ale, durante l'ultirno seom11c11so, non ri11seendo 'l>iù efficace la <·ura digitaliCè.1 e diuretica. iniettò per viél endovenosa p ri1na 1/ 2 milligr., IJOi 3/4 di milligrammo c1 i strofantina c-011 medioere risultato. La 3a. iniezio11e d i 1 iuill ig·rarnmo di strofantina fu segt1ita, a breve di~tanza, d<1lla n1orte improYT"isa .•'\..11 ·a utopsia si trovarono organi <.la stasi, col reptlrto in un vizio ooonposto della rnitrt1le con volumino~<\ trombo dell ' orecc-hiettn s. RiferiS<-e &ommaru1lllente <li nltti -! · casi a1JllOrt <: tH?11ti a colleglÌi d egli O ..1ledali e delle ('li11ic-l1e, utli qunli si el>h~1·0 llgunlmente esiti letali. I~ ·o ritiene che t.1li sf~1,·orevoli risultati . n0n tli1H:>1Hla110 dall :t to~sieitit 111aggiore o mi .n ore dei I>reparati usati. <) <.lalht posologia. ma ùul fatto c·he . m.111ra.nò n gen0ra lmente criteri sicuri per g:iudic-are della di:'\p(}nibilitil. di e11ergie di ri e-rva del ruiocurdio. la so1n 1nini~ra zione 1>er via <'Udoveno~a. di un pote11te c·ardi()(•inetieo. quale lu ~trofantin:1, e~11uri~t·~1 i·energLl car<lh:l etl oondue:end<> al t·ulJ.<1~00 improY\iS-O. [,'O. ritit>!l~ cl1~ ,ia con..::iglinlJile la 111nggiore GIULIO GALLI. -

'


(.~NNC

XXX, FA~. 1-iJ

SEZIONE PRATICA

llrude11za ne11·uso endovenoso dellà strofantina cl1e non può essere in(·ornggia to i1ella i)ratiC'a: corrente. ii prof. ARCA:\1GELI prende la parola pet dire elle nella ~n~1 lunga esperienza i11 l)r o1J-Osito, no11 lu1 che da rieordare dei s ue-e-essi, usando il rimedio in <>g'Ili sorta cli scompe11so in dosi yarie:ibili da 1/2 mg.r . fino ad 1 rugr. Egli pensa che talora alla ooineidenza s i deve o. ttribuire ql1el che può sembrare effetto immediato del medicamento. e che non si può rinunziare ad llll rimedio tanto prezioso per qualche caso di~graziato di dubbia i11te.rpretazioue. Il prof. l\1I:\G.\ZZI~r riC'l1iama l'attenzion e del1'Accademia. s ull'uso e l'abuso delle i11iezioni cotne mezzo di sommil:tis trazio ne dei medicamenti.

Jlodifiooz·io1vi dell·a pression e e della niorfologia. <l el sa1tgue in 1tn. caso di endoca·r dite da « l:3treptocorous i ·iridan s ».

Prof. S. M.\RI~Accr . - L ·o. illustra un caoo clinico riferentesi ad una giovane donna incinta al I\. mese, che due anni prima. aveva partorito me, <.liante taglio C€\">Ureo, ricovera tu a l Policlinico con · lievi rialzi termici ro enterorrag·ie piuttosto abbondanti. P ochi giorni dopo l'ingresso · in Ospeda~' l'inferma fu eolta all'improvviso da intensi d-olori addominali e singhiozzo. non vo~ito. L'in,, ferma era in i>reda a stato ansioso, agitazione; presentava lineamenti stirati. a11emia acc.-entuata, IìOlso 120. Alresame dell'a.ddome si rilevava: le anse intestinali in preda. a viva peristalsi : l'utero gravido c·o11trntto spasmodicamente, dolentissi- . 1uo alla pa l1>azio11e. iperestesia ·ct1 tan~.a in corri~pondenza cli e~so. F ntta diag-11%i <li occll1sione i11testinale incon1pleta e probabile i·ottura dell'utero 1'0. 1passò a ll'interven to chirurgico e troYò: notevole veroo.111ento ematiM ne l i>erito11eo. · \lna -Vè1.Sta rottura cl1e interessa va il fo11<lo dell'utero, e un'a11sa intestinale aderente a lù1 metà sinistra del fondo e potè co11statare che t1na parte della lHlrete intestinale ma nca va, quella c ioè a co11ta tto con i Yilli ehe dopo aver usurato la cicatrice e-e-sa.rea, avevano usurata quella porziòne della i>arete intesthla le aderente ad e ·sa. Ciò rencdeva c hia-ra la cal1sa dell'ellteror1·c;tgia. Al <lista cco dell'ansa fece seguire un'enterorrafia e poi l'isterectomia ·sub-tota le per assicurare definit iva1nente l·emostasi e impedire ulterio1i graYid.an7~. Dopo un mese l'inferma fl1 dimessa co mpletn m~nte guarì ta. Dato l'interesse del c•aso. unico nella letteratt1rct, l·o. ha cre-dnto iJlustrùrlo. Essò, oltre a diu1o~tra re il potere il1yadente ùistruente dei villi (·oria li, che nel stLO caso non solo interessa va la ~iC':t trice ceSc'lre<1 . osservazione già fatta dn altri. ma interessava a11cl1e la l}arete di 1U1'ansa i11testinnle ad e.ssa aderente, c-ost itui~e l'argomento più valido che autorizZ<:l ad ·abbando1l.are definitivamente il _1=<'1glio cesar~ suJ fondo, prefer enclo il taglio tra11s11eeit0nenle i1e l segmeJ1to infe• r1ore. · Il prof. PEST\LOZZA, eog·lie11do occasione dal ca:::.o espooto. pùrla brevf)mente dei metodi da seguire nel taglio cesareo. 1

Prof. M. GHIRON. - L'O. riferisce su di un cas.o di endocardite da S. V. , che fu degente nella Clinica Medicc.1 . ·F a rile ,·are l'interesse di esso : 1) per le notevoli diffe renze di ·pressione frfl. metà destra e si11istra, fra braccio e gamba dello stesso lato, e :µer le oscillazioni giornaliere di pressione ; 2) per la prese.r11...a. n el sangue circolante di un numero • considereYole di (\]ementi anomali che s tu.dia ti in nume1'0si prepar9.ti dimostrano la loro somiglianza con gli is tiociti e coi inono<:iti. Il loto numero è vai·iabile a seconda del luogo di presa del sang11e. L'esame istologico del caso ba dimostrato la loro provenienza prevalente dagli encloteli de lle piccole arterie e capillari. Poie:hè la discll'SSione sull'origine dei monociti è a11cora aperta, l'esame del caso costituisce un contributo clinico, che iq armonia alle · ricerche sperirnentaii, tende a eostituire de i monociti un tf:rzo grupQo di elementi circolanti provenienti dal tessuto reticolo endote1iale. S11 :Proposta d~l prof. Drox rsr la disct1ssione e la dimostrazione riguardanti la comt1nicazione del dott . Gl1iron \iene rimanoota alla seduta succei:;si va. E. GROSSI. I

i ·sztra di 11·r1,'an sa int estinale aderente alla cicat rice cesarea p er effetto dell'a~· ione dist'fuente d.P.i villi coriali. ·- En,terorragia si ntornatic-a.

'

Società Medico .. Chirurgica di Pavia. La t ubercolosi in8ospet t a t a dei ge,n ita li fen1 '"in il i n,ei sitoi· rapporti colla Si<J.ril'ità, (con presentazione ' di preparati a 11atomiei e microscopici ). E. ALFIERI. -

L 'O . ricl1ian1a in modo speciale

1·attenzione sul . l"e1icolo, già messo ~11 e,·idenza dal Resinelli, dal ZilnfrogniThi, dal Grnefenberg e · d.al Pe~ta lozza, n1a non sufficientemente n ot-0 al pubblico medico, che ii1terve nti agre.ssi vi ieliretti alla cura della dismenorre.a e della sterilità possar:io r idestare :focolai latenti di tt1bereolosi genitale; ed espo11e ed illustra i11 modo !)articolare a Jcu11i e-a si clinici, <'apita:ti a lla sua osservazione nel co1·so della S11a lunga J)ratica clinica e professionale . Rife1i s ce così un caso di intervento media11te dilatazione e discissioné cervicale con .applicazione cli t 1lbetto endouteri110, r>er tr.o.ttamento della stel'ilith primaria .in l1na giovane donna ben portante nella. ql1ale ~e:~u ì ad otto giorni di distanza l'esplodere di t1na ovarosalpingite bilate l'ale co11 I>€1Yi.peritonite, cl1e l'n11dnn1e n to ulteriore dimostrò di sicura origine tubercolare. e cl1e, ribelle ud oa11i ct:ira dopo alternutiYe di miglioramenti e di ~ ' riacuti7.znzioni. l)ortò a morte la. 'donna nello spa, . zio di <:irca d11e ar.ini. Ricoi·cla llll altro caso. nel quale l)Ul'e il rasc:hiame1tt10 .seguito dall'applicazione di un tubetto f'ndouterino·, praticato da altro sanitario. determi. 11(1 la riacce nsione di urut inten a e ribelle salpmgite biìaterale con IJelviperitonite t ubercolare, per eui egli ~tesso dovette IJOi praticare la demolizio'

i,::

' •


.

IL POLICLINICO

-.

ne ùegli anneR i e dell'utero, per far C"eSMl'e il quo.tidiano rialzo febbrile e ridar:.e a lla do11na la HUlute. Intin~ illustra 1111 c.aso clin1co recel;lte, di lina giovano donna, fiorente di R.alute e senza a lcuna

nlternazione genernle ancl1e olo sob1~etta, ricoverata nellèl Clinica I.>er sterilità da retroversione uterina C-Oll§!€'llita, incontenibile con. pessario. rer tale indicazionfl l'O. si era accinto ad eseguire 1'}1ccorcian1eµto en{loperitoneale dei legamenti rola dilatondi, dO})O avere' sedut::i stnnte, }Jraticata . t.a zione cerytcale oogli Hegar e l 'ap})licazione di d11e sottili asticelle di ln minaria ; ma quale. fu la sua sorpre~n 11el rile,-a re, ad ad<l1ome aperto, una tipie<1 sal1>ingite Jlloniliforrnc (à rosario) di natura tubercolare, c01ne hanno conferm.ato anche i pre1>ara ti microsc•opici che l>rese11 ta. Dovette per ciò procecl<?re alla salpingecto1nia totale. bilaterale . ' seguiUf dall'accorciamento dei legamenti rotondi ulla Y.lenge-Stolz. C'o11c-l11cl~ : 1) ogni cnso <li oligo-dismenorrea e di sterilitit vrin1aria deve e sere ospetto di tubercolosi; ~) non -si de'e 1n::t i in tali ca si intraprenclere nn tra tta111ento 01Jera tivQ locale, q1H1nòl() la cutireazi 011e u.Il • a tu berculi11a (cbe dovrà sempre esseré <'~e~uita in precP-0.·eiv,.a è co,n sede cli elezione ai fjuadranti inferiori dell'ad<1ome), abbia <lato esito dec:is<1n1ente positivo.

I

I

('a sist ica <li st er iliz~·a z ion e tu ba,rica te1npora1iea con 'lnetodo personale.

'

E. ALFIERI. - 1./0. illustra tre C<"lsi da lt1i ope1"<1 ti di sterilizzazione tuba1·ica temporane.a, seco11<.1n il metodo d<l J11i pror)osto i1el 1918 e pubbli~n to itegli « .t\.11nali di Ostetricia e Ginecologia)) di q11el1·a11110. II controllo clinico dei tre casi operati ba conft·rlllnto, .p er quanto Tiguarda le n1otlalità di ~~ua esecuzione, <}uella speditezza e facilità, ehe giit i1 ,~eY<:l dim0 tra to l'espe:i:iln~nto sul cada ve,r e. Ecl ha peru1es:.:;o nneora di consta t<1 re mediante l'os~er,-a zione co11ti11uat:a di mio ielei casi 01~rati l)er oltre u11 aI1no e 1nezzo, cl1e nessun l)Ostumo degno cli rili·~vo è ~1 temere nel de("#orso ulteriore, quando !ti abbia <:l1rn cli e,-itare <llle trombe, allontanate clalla loro sede fiRiologica, fte sdo11i troppo br11scbe <> strozzan1enti lungo il lol'o decorso, e m-a11ov1·e c:o1111)lica te e tra Ulllil tizzanti.

...fi bron1 a.

E.

ci.~t ico

L'O. trne o<::casione da llD cn RO dn. lui 01lern to nell<.1 lini<·<1 Ostetrico-Gin~co­ logic-n cli Ge11oyn i>er esporr<:' alcune C'onsiderazio11i le quali lo 11t111no 1lorta to nc1 i11ter1)retnre il gro~so fibroma in l)<:l rte ci. tico, come un tumore d e Ila musc.-ola t n 1·a e ·trins;ec-il <leIl 'utero SYilu1>1)n to a <:arico clt'lln h11nirul fibro-ruusenlnre del i1ei·itoneo 11tero-,·e~cicale, ~ecle non riC'or<l11ta i:i-elle con1uni ~lassificnzi.011i dei tumori dc8n1oi<li clella ruu~'('ola­ turt1 estrinseca. Il tumore in1ì.11e si presta a<l e~­ sc.. re :1scritto nl grur~vo d~i fibromi i tmic·i, sui BRUC:XATET...LI.

XXX,

FASC.

1 'J

quali l'O. riporta a lcune cor1si'Clerazioni di 111d<>l~ clinica, svecinlrnente in m~rito al loro trattan1e11tu_ '

Ancora a proposi.to della ricerca, rapida · del bisnz uto ri.elle orine.

•D. GAxA ·srNr. - L'O. l'ispo11clendo alla critica fatta <la I ·Deza11i al suo metodo. rileYa come. quello

rlell'Aubry no11 !lbbin à1(1.ln Yalore, J)Otendosi C'o11 esso troYar(\ l>rese11te nelle ori11e il bismuto eh~ non c'è e talvolta J)erclerlo se pre~ente. A rig1u1rd,o . poi çlel nuoyo n1etoc10 cl1e il Dezani ha proposto e che ào,-ev:t essere superiore a quello · ù<'l1·o. i1er sicurezza e sensibilità, climostra come la reazio~e m cui. il metodo stesso si basa, ossia la colorazione gialla cl1e le soluzioni cloridriche clf)i sali di bismuto dànno c·on i0<1111·0 clì potassio, no11 t:ia uer niente caratteristica e ci sia qui11di il vericolo di tro\·a rt' il bisru11to a.s~iente. Dunque il 111E>todo Deza11i, non è clestinat.o, come egli clesiclern,~a, a sostituire quello dell'O., verchè alla se11sihilif:<.\ clelle !)ro,-e 11011 l1nisce altrettanta sic111•ezza nei rìSt1ltati, conie il metodo dell'O., che è ba ~·nt<> f\01>ra reazioni a~solutamente speci:ficbe. I

Sul Citrubisnlutato d·i sodio:

\

Dott. GANASSINI. - I/O. ricorda COille il Fabrégtle si sia occt1pa to di ])revarare lln citrobioo1 ntu to <:li ftrm11-011io e di sodio, riuscendo soltanto a }}re11arnre una so lnzione sta bile del primo sale, lll<l non del secondo . L'O. ripre11<1e lo stu{lio c1ell'argomento e dopo u ver su{">e·1·<1 te no11 poche difficolb't riesce finalme11tf> a prepn rare llna sol uzione sta bile di un ci t1·0bism11ta to di sodio, ehe nella cura della sifilide diede 'ottin1i ri ·ultati . f/0. si occt1pa dello sti1c1io cl1imico di questo nuovo sale che ritiene costituito dal citrato cli lln ione ron1ples. o del bismuto. L'O., dopo <1Ye:.· parlato delle reazioni chin1icl1e elle !)l'esenta questo sale, i1e mette in eYidenz<i. la u1inima· to$~i citcì e la pf\rfetta tolleranza. unita nd una e i1el'gj c:n :1 zi0ne spirillicida . Dott. FRA:XCESCO RICCI. Importante Pubblicazione! • CRISTALLI Prof. C. della R. Università di Napoli

Manuale ·di Ostetricia per i Medici Pratici. (3" Edizione, 7iveduta e ampliata) . SOMMARIO:· Prolegomeni · Parte Speciale - Fenomeni ~ra\'i· dtt;i materni: . genitali. ext-ragenitali · Fenomeni ovulari · A.utointossicazioni gravidiche · Patologia regionale . Patologia antenatale - Patologia dell'uovo - Fenomeni del parto · Fenomeni meccanici · Secondamento fisiologico - Fenomeni plastici. - Parte generale · Operazioni preparatorie · E$trazione ma.naa1e · Estrnzione strumentale - Embriotomia. · Operaiioni del lll periodo e post-partium • Parto distocico Complicanze mRterne - Complicanze ovulari - Emorragte In travaglio . Agonia e morte dello. gravida · Fisiologia del puerperio · Patologia del puerperio - Puerperio patologico · Puerperio complicato. ,

a .sr il 11 ppo sottoperitonea l e (contributo allo st11dio dei fibromi della muse-oln tura (.l ·tri11~c:.1) .

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: (ANNO }~X X, FASC. 14]

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

-

GINECOLOGIA E OSTÈTRICIA. .

· Albuminuria in gravidanza. A. Bot1rne (Prc;ictitio11er, settembre 1922) fa

' l1na breve . rasseg11a delle varie forme qella tossiemia gravidica. È incog11ita l?- natura e la sorgente delle tossine. Seco11do Leithe lVlurray le to.s sine avrebbero qt1alche affinità co11 le nucleor)roteine del vel8no dei serpenti. Un si~tomo quasi costante è l'alb11mint1ria, J)iù o n1eno inte11sa: molto fl' ec111cr1te è p11re l'ipert en sione. La prog nosi è s1)esso incerta, e la tera1)ia spesso· impotente. I.'_-1\.. distingue: · . . 1) Uri tipo r g11ale : rassomiglia a una neirite .suba cuta, talora con disturbi visivi, ;ma scarso reper.to oftalmoscopico. È frequente , e })llÒ in pocl1e ore aggr·avarsi a l punto da dare t:i n11ria e cond11rrc a rapic!a m orte. 2) T ipo cerebrale. P er lo l)iù in travaglio, ·ma ta]ora so lta11to dopo il parto, sorgono acces'31 convttlsivi, seg·11iti da com a. Nel.la storia può rr1anca1 e og.ni clist11rho, salvo llnra lie-ve e non cos tante alburnin11ria. La prognosi dei casi con dt1e o tre accessi in tr avaglio è generalmente t . uori a . 3) Tipo gasl1·ico . A g r avidanza inoltrat a inso i~gono vomiti incoercibili, con dolore epigastrico, senza ede1ni; la tension.e arteriosa è bassa, di so lito. L'albl1rnin11ria ap1)are tardi .. Il vnmito p11ò co11tenere n otevoli qu antità cli sang11e; probabilment e è di origine epatica, iJO!chè nei casi mortali si tro,v a t1na degenerazione 'grassa del fegato. .. 4) Ti.po epatico. Si l)resenta col quadro di ' 1111 ittero gr ave, con polso de bo le e fr eq11ent e, e ~on1a ; 1. ottusità. epatica è r.iclotta.. Inizia con omito p ersist c.nrte, talora em atico, con ~em­ perat1rra normale, 1iéve albt1minuria, t alora ipotensiona; dopo il parto s11ole presentarsi' J·ittero, l'irrequfetezza, e l)Oi il coma. 5) T i po utPri1z.o. L'A. vi comprende 1e emor. ragie in placenta i1o rmal~ e r1te inse rta, per necrosi clella j)arete .11terina. Vi è a ll)11mint1ria, olig uria, spesso conv11lsioni. Vi sono poi. ~ltri ti1)i n1eno chiari: l'A. riçorda che t alo :a si presentano dist11rbi mentali, o nn'ins11fficienza cardiaca a,c11ta. Nel 30 % delle gravide vi è albumint1ria, ma per lo più solo ·in travaglio. Nel 2 % circa delle albutriin11Iiche si rnanifestano ·sintomi icsl:>iemici, e.n e sono (metà dei casi) f ormEl '

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eclampticl1e. Quindi la semplice albuminuria non ha importanza, n1a n e acquista se si m a nifestano edemi, cefalea,, vomiti, ipertensione, disturbi visivi; q11esti. 'sintomi possono affacciarsi molto rapidamente. Probabilmente la iperten3ione è lJn importante segno premonitorio . Nella tossi e~n ia vì è uria netta acidosi, dirr~ostrata dalla forte tolleranza pel bicarbo11ato sodico prima che le t1rine diventino a lcaline: la toll eranza·· è assai minore nella n efrite . N ella to ssiemia il fonclo oculare ·mostra solo t1n edema e i:> iccole emorrag·ie, nella i1efrite alterazioni più g·r avi. I sintomi , scompaiono molto i:iù r apidam ent e nella• tossiemia cl1e nella nefrite, m a cp1esto seg·no serve solo a d 11na Jiagnosi 1'.)0Stl1ma.' Gravi alterazior1i cardiovascolari de1)ongono per una nefrite . Quà nto alla prog.nosi, essa è resa ,J)iù oscu ra dall' e<~lam1)sia, dall'oJig·uria, da distt1rbj mentali, dall'iperte11sione. D11rante glt accessi eclamptici è da t em er e l'en1orragia 9erebrale, la ca rdiectasia ac11ta , I' eL1e1na i:>olmonare. L'it.tero è sem pre di prognosi infat1sta . La cefalea, l'ede·m a, il tasso (1j a1l)1.1n1ina non 11a.n, no grancle im1)ortanza pl'Ognostica, salvo forse n el caso cl19 si pr esen tino improvvisam·ente. Salvo cl1e nelle f~rme gastricl1e ed epatiche, 11 g ra do d'ipel'tansione serv-e meglio alla prognosi cl1e il tasso di al bt1mina . Nel 10 % dei casi la tensione arteriosa è intorno a 130, e q11alche caso letal e non l1a s11perato 14.0; .ma l~L ma.ssima pat·te dei casi infatisti aveva oltre 1po. Il vomito i11coercibil e, in gravi danza inoltrat.n è di. cattivo at1g·11rio e indica il ra-' 1)ido v11otame11to dell'11 tero ; così p~1 re lo ii1dica t1n r eperto ofta.lmosco1j ico di nefrite croniica. '.È p11ona r egola v11otare l't1tero, senza attencle.I'e la 38° settin1ana. onde poter aver e un feto vita]e, se dopo 4 g·iorni cli dig·it1no e di trattamento cl isintossicante no11 si ha .t1n miglioramento, se q11alche si11to111a g·ra.v e è molto sp~ccato o è i11sorto ir111)rOv\·isament~, se vi è anch e il sem1)lice çlti-bbio di l1na n efrite cronica . ·Dopo il v11ot:;i.m e11t o de11'11tero l'iJ)ertensione si mantiene per una qt1inclici11a dl giorni .

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DoRTA.

Erraturn. - Xell<1 i1oti7.in bibliog1"1lfiC'a d e l r-;en. Grt'lf'~ r>ubblic·ntn su l fnBc. J2. nll;t i1. :180, righe 30 e 32, Iegg:ere : ora :µel 13rn~ile. pic·cole mei;idc. •

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IL POLICLI;\ICO

Vaccino-terapia delle annessiti. G. Gotte et J. Creyssel (Lyon, Chi1·., ge1111aiof ebbra io 1922) notano come siano ·scarsi nella

FASC.

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I quattro cas i hei quali no11 si è intervenuto operativamente non si possono considerare guariti perchè le an1malate sono state dimess e dall'ospedale c:on processi ancora in attò, solo con l 'illusio11e che t11tto fosse fi11ito, dato il benessere consec11tivo alle iniezioni. · Gli AA. perciò cohcludo110 cl1e la vaccinoterapia debba rite11ersi solo come t1n metodo di cura palliativa cl1e clebba poi ceéiere il passo al bisturi . G. ~1ATRONOLA.

letteratt1ra i casi di c11rà delle a11nessiti cgn la vaccino-terapia. E ssi da 6 mesi hanno esperimentato n·ella Cli11ica del prof. Pollosson la vaccino-tèrapia nelle ai1nessitì acute. Hanno adoperato il <l Propidon » di Delbet, l'« Irm11unizols » e 1. « Ecratol » e quasi tt1tte le iniezio11i sono st::1te praticate nel sottoct1tap.eo della coscia. I .a reazio11e lÒcale è per lo più scarsa ; • come reazio11e ge11erale. si hanno elevazioni terL'~stratto pituitario nel ·travaglio . miche a 3D 0 7-40° ma semo1·e effin1ere nel mag·' ~lai usarlo in periodo dilatante. gior n11m ero delle ammalate. Se l1e p11ò iniet Lare no11 più di 1 cc. della soLe· ammalate sottoposte a cura sono state ol- . l11zione al 10 %, se la testa è discesa nello scatre una treì1ti11a; .1na gli AA. trattano solo d·elvo. purcl1è si fratti di lina multipara e non vi le prin1e 25. Di queste non tutte 11anno lo stessia ostruzione dell'orifìcio v11lvare. Se in un so interes si~ per giudicare del valore del metoq11a rto d'ora non si compie il . parto, convien e do nerct1è alct1ne 11anno fatto solo una o due espletarlo col forcipe già pro11to: anche priini ezioni alle quali è seguito l 'intervento chi. n1a, in caso di sofferenza fetale. L'1111ica indirurgico sia percl1è nqn si sono ritenute le le. cazio11e è l'inerzia i11 multi·p ara. L'eclampsia sioni f?Uscettibili di guarire col v~ccino, sia con jperterisione non ne controindica l'uso. Lo , perc11è le a1nmalate hanno desiderato di essecontroindica l a presenza di u11·emorragia in re rapidamente liberate dal male. . don11a alb11niint1rica. Il feto spesso ne risente In comolesso di 25 ammal ate 13. 11anno su. danno. \ bito la castr~zione · totale; sei u 11'opern.zio11e Nel secondamento ·non si deve t1sare. conservativa; due la colpotomia; 4 sole i1011 • Dopo il seco.u damento è utile per diminuire · sono state operate. le doglie tardiv·e e l èmorragia : è più efficace Qt1arè l'influenza del vaccino sull'evoluzio11e se iniet.ta.to d irettamente nell 11tero. della malattia? (H. ' \ 7illiamson, Clinical Jour., 1922, p. 5i4). Il fenomeno })iù costante è la scomparsa del DORI A. dolore (24 su 25 ca$i). MISCELLANEA. L'effetto è talmente magico e i1111nediato da chiedersi se all'iniezione del vacci110 non i1e · Il trattamentQ meccanico della idropisia grave. fosse stata aggiunta llna di morfina. Non solJ . ' '' alter Carr (Lanc et, 2 dic. 1922) osserva • tanto il dolore ei atten11a ma le ammalate riche jl tratta1r1ento meccanico no11 è abbastar1cuperano il son110, possono sedersi sul letto !ld za usato in q11ei casi di idropisia grave che ar1cl1e alzarsi, tanto da credersi guarite. La non cedc.•110 ai cons11eti medican1enti. Ancl1e curva tern1ica al contrario non pare bet1eficaq11ando Si applica tale metodo, s i introducomente influenzata, lo stesso dicasi dello stato 110 i tt1JJi di Soutl1ey alle gan1be od ai piedi; anatomico locale verificato non solo alresploin tal modo si evac11a 11na 11oteYole quantità razior1 e ma ancl1e all'atto operativo. E questo çli liqµido , ma i tubi provocano inevitabilmer111on deve stupire se si pP.nsi cl1e in genere si te irritazione n ei tess11ti male n11triti, che tratta di ammalate che hanno un passato pasi infiammano, sicchè dvpo un ~erto tempo cestologico di anni, nelle q11a li spesso iimangono s a. l 'effltl":>So del liql1ido. L'A. ritie11e cl1e il mereliq11ati d'infezione che interessano tutto l'aptodo più semplice ecl adatto sia la puntura dei 1,arato 11tero-a nnessiale senza che vi sieno più piedi con un ago chirurgico. Prima di proceprese11ti nè gonococchi nè streptococcl1i che sodere a tale puntu1~a si pulisce la cl1te come no la cnt1sa prirna del male. Tn queste la vacp er l1na operazic11e chirurgica. lavandola con cino-terapia non p~ò niente; n1entre sorprende sapone ed acq11a calda, ·p oi con etere e pas. il fatto che ugt1almente i dolori vérigono atsa11do dl1 11ltimo la tintura di jodio al 2 ~o ; nel tenuati. punto dove l'edema è più spiccato, di solito al Anche riglJ.arclo all'a11damento postop~i:·aio­ dorso ocl ai malleoli, si introd11cono cinque o tio gli _!\A. non hanno risco11trato ìnfluenza sei agl1i cl1irurgici grossi, che si coprono poi l:1enefica nelle ammalate trattate colla vaccinocon garza e cotone sterili , da ca.n1biar_i spesso terapia . quando è i1ecessario. Il piede s i tiene solleva-

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FASC. 1·4]

447

SEZIONE PRATICA

to sopra u.n blocco cli legno i1n1nerso i11 u11 catino in cui il liquido arriva, scorrendo subito dopo l'introduzione degli aghi q conti11uando ~er pa_re~cl1~ giorni-. \ Prim.a di fare la !)unt:-ir~ e cons1gl1ab1le di te11ere l'an1malato in p1ed1 J.1er parecchie ore.; in n1odo cl1e il liquido si raccolg·a in ma.ssima parte nei piedi; in seguito jl })azi'311te può anche rimanere st1Da :p oltrona, ciò c11e facilita il dre11aggio ed è n11che desiderato dalìo stesso infermo in · casi . di idropisia cardiaca. Se vi è ancl1e ascite, la si vede dimi11t1ire gradatamente senza che vi s ia bisog110 di fare la para.centesi. Lo svuotam.ento meccar1ico è n1eno consigliaLile n ei casi di idropisia ·renale in ct1i , per . ql1ante })recat1zioni si pre11dano, si sfuggirà. difficilmente ad infian1mazioni d ella cute che , si cliffondo110 al tesst1to sottocutaneo; comunq11e, in caso di necessità sa.rà. sempre consigl iabile ~l n1etodo so1)ra descritto , cl1e riduce. . al minimo le lesioni dei tessuti ed il iischio d ·i11f ezion~ . \

fil . Sugli espettoranti. Si pt1ò facilitare l'espetto1·azione attiva11do i movimenti vibratili dell'epitelio delle vie aeree, e rendendo pi11 flt1ido il secreto. Agisconq nel primo senso \G. Ioncl1imoghi, D. Med. Wochenschrift, n . 48, 1922), i sali di an1monio; nel secondo senso nl1merosi sali (che rteterminano ur1· eli1ninazione di acqt1a dalle i1111cose) e sostanze elle provocando na11sea, determinano 11n aume11to di secr~zione da parte delle glandole ml1cose (e metici , saponine). Sostanze che faci1ita·n o l'espettorazione so110 poi l'acido benzoico e la terpina. PoLLlTZER.

Dosaggio della codeina nei bambini.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. • •

Sulla origine delle melanine. Le cognizio11i relative aslla nat.ura, all'origine ed al luogo di produzione delle melanine dei varii tessuti pigme11tati sono generalmente poco note. Secondo l e attuali vedute, la n1elanin<:ì. è lln pigmer1to compleme11tare indipe11dente dall'emoglobina. Essa J)roverrebbe dal• le albuminè celJ.11lari e verrebbe elaborata dalle cellule pigmentarie sotto for111a di sostanza i11colora., cr.on1ogeno o melanogeno che, per 1111 processo di ossidazione dovuto all'int ervtnto di speciali fermenti, si trasf ormerebl)e i11 corpi colorati. T ali vedute, oltre che. dalle osservazioni morfologiche dirette e daJJ.e consid€razioni teoriche di biochimica, sono appogg·iate da osservazioni clinicl1e ben note, come, p . e., il fatto cl1e 1'111ina di individui portatori di t11mori ~elanotici, pure avendo colore norn1ale appena emessa, dive11ta grigia o i1era dopo esposta all a ria, i11 seguito a fissazi.011e di ossigeno. · Una lacuna fondamentale, come osserva A. Stefani ( Pathologica, 15 nov. 1922), è rappresentata dalla iricertezza che regna ancora su quali siano le cell111e che fisiologicarhe11te hanno assegnato il compito di produrre melanina; se sian-0 cioè J,e cellule epiteliali od i cro1r1atofori - celll1le di origine rnesenchimale oppt1re cellulie epiteliali e connettivali al tempo stesso. Secondo i nuovi stu dii di Block e di Rondoni; basati p. es. sulle reazioni del pirrolo, la specifica attività melartoblastica sarebbe da attribt1rsi soltanto alle cellule epiteliali. A. Z. 1

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POST A D'EGLI ABBONA TI.

Tra~lamen t o

d.el l'e redo-lue.

Al dott. D. A.

F. cla T. :

' un'i11fondata pa11ra della codeina. ind11ce di In un bambino di un anno eredo-luetico, solit0 a prescriver11,e nei bambini dosi assolu- · con n1anifestazioni in atto, s~ può somminitam ente inefficaci (\V. SaJ0111on, D . M ed. Wostrare il calomelano alla dose di un centigr . . ~henschrift, 11. 48, 1922). La codei11a è 20 volte pro die p er 50-60 giorni. Si .può anche prescrimeno tossica della morfina; non si conoscono casi 111ortali di avvelenamento da codeina. La vere l'unguento mercuriaJ.e d ella F . U. per frizioni. quoti.diane (20-30 frizioni) adoperandone dose appropriata per lattanti normali nei priuna quantità. eguale in volume ad un pisello. mi 6 mesi è di 2-3 ~g. di dose; dai 6 mesi ad Naturalmente conviene sorvegliare il rene e 1 ann0 (li 4-6 mg.; nel 2° anno, da 6 a 10 mg.; l'apparat0 digerente (bocca, .intestino). nel 3° anno, d a 10-13 mg.; e dal 6:) al 10° a nno 15-20 mg. Qu este do·s i non possono determinaV. MoNTESANO. re alcun disturbo; anche in casi di idi osincra•.\J dott. T. E.: sia, le uniche manifestazjoni sono agitazione, midriasi, e lievi contrazioni mt1scolari. Dal dicembre 1922 si è iniziato a Roma, presso l'Istituto di Radiologia, il corso ufficia• POLL!TZER. le di Elettrotera.pia e Ra.diologia e dal feb-

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IL POLICL INICO

braio u. s. lln corso di tre mesi. Corsi di F.lettrote;rapia no tenuti an n1lalmente a logna e ì\filano (I stit11ti.

perfezionamento per e Radiologia veng·oGenova, Napoli, Borli Perfezionamento). nlILANI.

Al dott. L. V., abb. n. 2224 : Il Ca&() clinico da lei 1J1·os,p ettato reclama 11n consulto· a ·di&ta.n za, che non è di pertinenza d ella posta d·egli abbonati, e di nesisrun 1nedico cosciente ·ed onesto. N·on sapremmo Bostituirr e al caso particolare t1n qt1esito gerter1c::>. t. p.

VARIA . La super-anatomia. Nel Paris ~f édical. del 22 dicembr..; 1922 un rnedico, traendone argomento dalla riforma dej progran1111i }')er i concorsi a.ll internato negli Os1Jedali cli Parigi (1 ) , combatte la ,persistente ten·denza a ma11tener•·; un posto esagerato all'anatomia n el curriculu1n degli studi medici. e q11indi nei concorsi all'internato: Cl1e l'anatomia sia inclispensabil.e per la • cl1ir11rgia; è p iù che un dogma : è un assio- . ina, s11 cui no11 è permesso disc11t,'3re ; i ·meclici cl egli ospedal i non . si sono mai sognati .di cor.itestar'lo; ma essi lottano contro l 'obblig·o imposto agli st11dent.i, molti dei q11a1.i non toc<;l1eranno ma i lln bist11ri, di a1)pren·dere ciò • cl1e potrebbe cl1iamarsi la super-anatomia : cl'i11farcirsi il cervello con 11na moltitudine di dettag·li, inca1)aci cli rende1·e il minimo servigio. L'anatomia è a l1·a base degli stt1di medici, ma non s i clal'à a credere a n essuno che, p er <1 p11rencl ere come le vie biliari stiano tra la facci a inferi o re del fegato e il colon trasverso so tPll\tto da l S\lO n1eso, o . q11ali rapporti l'a.r t el'ia. 11terina cor1t1a a, per ·eseg11il"ne la Jegatl1ra, occorra ar1emizzarsi intere nottate s11lla tre11tasei contorsioni anormali del tronco celiaco o analizzare. 1·e stratificazioni descritte l1elle aponevrosi cla certi istologi i q11ali le l1anrlo scambiate 11cr paste sfoglie .... ... i metterebl)ero n.~11 ' imbarazzo eccellenti cl1i ru rgi, se si i1onessero loro delle do111a11de ell e l1nnno irri11'..ndia])ilme11te bocciato valenti giovani, i q11ali snre])bel'o clivenl1ti ottin1i i11terni ine clici. Del re· to tra i giovani chin1rgi 1

J~·i11t ernato

OS})etlaliel'O COl'l'ÌS!)Onde Ìl1CÌl'CU ai 11ostro n iste11t ato, salvo che vi si è Hltllll€'~ ... i l)l"illla d.0 lln la11rea. (1)

LANNO

xxx,

FASC.

1 i]

si distinguono gli « operatori » dagli « anatomisti n ; è inutile dire verso ch i vanno le pre-

ferenze dei colleghi e dei mal ati. Ammettiamo pure cl1e l a scienza dei dettagli sia indispensabile ai chirurghi : n11lla impedirebbe. ai giovani promossi all'internato e ch e si d c:>stina rio alla chirurgia, di completare il' loro bagaglio a11atomico, con queste picco] e nullità, di cui veI1gono ai1cora abbeverate 1e nostre generazioni di studenti a lle quali la gloria di Farabe11f impedisce di prender sonno .. . Convien·~ felicitare e incoraggiare il movimento disegnatosi tra i maestri della medicina in Francia, p er alleggerire il bagagllio anat omico degJ1i studenti, sbarazzandolo di tutte le sue s11perfl11ità in11tili, e per esigere invece • pi t'1 larghe e prec ise nozioni di fisiolog·ia. Il pensiero fisiologico non è meno utile di quello anatomico ai m edici ed ai chir11rghi. Per q11esta via i1on si abbasserà il l ivello della virt110sità degli operatori, ma si prepareranno loro, com'e col laboratori, · d ei medici n1eglio armati, capaci di riconoscere l.e indicazioni e decidere s11lla natura e sulla tempestività degli interventi operativi. a. p .

,

Il genio creatore dell'Italia esaltato da un giornale francese.

' Il redattore scientifico del « Temps >), Goullevig11e, dedica al genio creatore <le11·1~1lia un imJlortante articolo in cui espone la J)arte prepon(lerante ayu~'l dall'Italia nello sviluppo della più . ' 112oderna scienza : l'elettricità. I)oichè il l)Opolo ita.l iuno, che con Galileo e I....eonardo <la Vinci ha i11izia to il grande n1ovin1ento scientifico del yentc-sinno secolo è foPse · quell-0 che 11a contrib11ito iungp;i.ormente' n. sfruttare la fata bcnefìc-a. Dopo aYer parlato <:li '\'"olta, di Pacinotti, gi11nge al tori11ese Galjieo Ferraris, le cui seoperte permetto110 di tras1)ortare dalla pianura 101nbarda al baei110 del Rodano l 'c11f\rgia di ogni goccia di 1>i-0gg in. e di ogni falcla di neve ca<luta s11lle ci111P nlr>ine . Pi1rla di Righi il cui nome è legato a tutti 1>rogressi della scic;>11za elettrica. , 111:fine del ~Iarconi te~se un elogio che i1011 è n1ai Yen11to fuori. così alto, cln i1enna f1 ..1neeR(>, l lE'rcl1è. in g-enerHle . . i cerca <li ante1 ~ orp: li il Il ra nlPy. ~ta bene, ~gli dice. che è di moda in certi <·ir(•oli dire cl1e il l\Iarcoui n on h~ fatto cbe <:oorclinare le sc:operte e~egl1ite 11rinu1 <li lui. ~n ­ rebbP 11erè'> nltr(:\tta11to l•OCo giu. to 1>rf\te11dere <'hP 'Tictor llugo 11011 11a nYnto cl1e <la c.·oor<lf110:1r(.l IP Yentiqu:1 ttro lettere dell' n Ifa bcto l><\r :---c:ri ,·ere• i •

~noi ('fl llOl:lYOI'i.


[_.\~NO

xxx, FA.Se. 14]

44.9

SEZIONE PRATl CA

POLI'JilCA SANITARIA E Gr·u aISPRUDENZA. ,

.

QUESTIONI PRATICHE.

. Se è legittima

.

'

XVII. la nomina dell'unico eoncorrente diehiarato idoneo. La Iv· Sezione del ·Consiglio di Stato, co11

to an1111llù la. decisione della G. P. A. dicl1iara.r1do cl1 e ·il dir ettore gèn~rale di 1In osp eclétle, il <Jllètle si a di diritto presicl e.nte della Com111issi one esa1ni11atrice di un c·o ncorso al posto di chi1·u1-go lJlimario e che, com~ tale, abl1ia ill e~z;itti 1na.0:1e11te esclusi a l cnn j candidati cla:ll a gara, può esser e punito disciplir1a rm ente i)er tale mot i\ro (decisio11e 21. nov. 1922, n. 552).

decisione 17 novarnbre 192'2, n . 540, ha confetn1at.o la s ua giuris prudenza pr.ec-edente ci~ca la efficacia del concorso qualora un solo concorr ·en te -s ia stato dichiarato idoneo. ed ha di. cl1ia.r ato che il Comune è te1rnto a i1omi11are XIX. - Il ·limite di età nei coneorsi al posto di il medico condotto, salvo ch e per motivi seri e medico dei manicomi . c0lnpro, ati i1on rite11g·a incompatibile la i)erIl lJ r of. R on1olo Rigl1etti f11 a1r1111esso al cons o11a clesignata con l'ufficio cl1e essa deve eserco rso nl posto di n1eclico p1imario dei m.anicocita.r e. 1ni della provincia di Roma, sel)bene .avesse Identica è la situazione nel Cc'l.so cl:ie u11 .solo s11perato il li1nite di età prescritto dal bando _111edico abbia partecipato al! concorso e '"sia ciel co11co1·so, facendo egli parte d el i:>erso11ale stato dichiarato idoneo. I motivi per i quali il .comune può d e~ib€rà- · i11 l)ia nta sta.bile alla dipendenza di altra amn1ir1i sttaz ione l)rovinciale. Nominato il prof. RiI'e di non nominare il concorrente -_ o pii1 g·l1etti, flt co11testata la leg·ittin1ità dell'amn1-isco11co1"'ren-ti, non essendo siffatto· potere del sione di lui al cor1corso per limite di età. Comune lilnitato al caso• in ·cui uno solo sia il La q11estione si })l"esentava così: r a rt . 95 del co11corrente idonoo - non po·s son-0 riguardare regolarne11to l)er 1'·esecl1zione cl ella l egge C<? · la. idoneità tecnica, che iè riservata aJ giudizio rr1unale e provin cia.le clispone cl1e « i)el' l'amdella Co11unissione com1petente, ma dev-0no ri1ni ssio11e al cnncor so 11011 1)11ò prescr ive1·si alferirsi a condizioni, ,qualità e circostanze cl1e, essendo .e stranee a l giudizio tecnico dellla Cllll li111 ite roassim.o di età per q uegli aspir~nti cl1e si t1·oyf110 i11 se rvizio -di arnministrazi onj Co1nmissio11e, renda110 il concorrente n6r1 decom11 n ril i e 1) 1·ovin c ia li». Sog·g'il1ng·e l'ar t . 144: g110 01 incomrpatibile in rapporto alle esigenze 11 1a cle1Jn t azione p rovine ial e de\· e com1)i lare ù-ell'uffi.cio di medico condotto. ap1)osito reg·olan1ento i)er gli i1npieg·ati e salaIl provvedin1ento che nega la noo11ina dev~ riati d e~;l i ilffi ci pro vinciali in conformità ·ctel~ssere 1r1otivato, e i 1notivi dev.ono essere ])rornr1. 91 ». La disposiz ione dell'art. 95 è ap1)licavati. biJe agl i impi egati dei 111.anicomi prov inciali? XVII•. Provvedimenti disciplinari per operato Non es~e11do stabilita nel bando del concorso illegittimo in on concorso. la deroga .al 1imitJè di età, a i1-0rm a d ell'art. 95, _•i\J diretto te ge11er ale Llegli Ospedali di \ Te. qnesta di sposizione i)oteva essere ap})licata? r o11a el'ano state attribuite irr·egol arità cl1e sa.I ,a I\f Sezione d el Con sigli o di Stat o, con rebbero state da lt1i com111esse ql1ale presidenclec ision e 10 11overnbre 1922, n. 529, l1a così tè della Comn1issio11e esami11atrice del co11cor- sta.t11i to : • o })er cl1irl1rgo p rjm.a.iio negli os1)edali stessi: . - la, dispos izione dell'art. 95 del regola1nenno11 esser e $ta to osservato convenientemente to 12 febbraio 1911, n. 297, h a. carattere i111pel'isolame11to dei co11corre11ti; a., ' ere il l)l'esider1rativo e q11indi si ap1)lica ar1che se non sia rite t elegrafato a.d a lct1ni concorrenti, prima cl1ian1ata es1)r essamente nell'a,1viso del concl1e g·li esa1n i comi11ciassero e cl1e la Comcol'~O ; missione si iiunisse, per avve1·tirli cl1e i docu- la disposizion e medesi1na si a pplica an1uenti prodotti non erJano regolari e ch e j)ot ecl1P a i co11corsi a J)Ost.i J:>resso i n1anicomi vauo- essere ritir at~ 11011 esse11do jl con coerente provincia li, sebbene l a l egge s1)eciaJe 1 'i- febbrn jo 1904-, ri. 36, e il r egola m ento di esec11in co11dizioni di r:>rendere parte al con corso. Per q11esto operato in·egolare il Consjglio zione 16 agosto 1919, i1. 615, non dispongano c11 a m111j11if?trazione punì il direttore deg·li ospecjrca la. cleroga. a i limiti di età; i11fatti, ai inecJali co11 la. sos1)en sion e dall'11fficio l)er l a d11dici d ei 1nan icomi !)rovinciali sono ap11licabili l e di. posizioni del regola n1ento per l'esenrnta di 30 giorni. I .. a G. P. A. di \ Terona rite1111e che q11elle zior1 e della. legge comu n a le e provinciale in i1 regolarità non potessero costituire fatto p11ql1anto i1011 s iano contra.rie alle dispo sizio11i 11i·h ile; ir1a. la IV Sezione del Consjg1io di Strisp eciali .st1i manicomi pl1bblici . 1

• (*) I..JH

presente rubrica è affidata all'a, v. 1

G1ovA:VNI ~ELVAGGI.

couS11leni:·.1 ìega le del

nost1·0

perj odico.


• •

.

JL

POLJCLl~lCO

. MEDICINA SOCIALE. L'attivltà della Federazione Romana delle opere antitubercolari. <Jtt

·~1<t .}j'ed~razione c;oo1·diua ed integta l '<.>iperu

<li .J7 Istituzioni antituber<.:ola1·i c:ittadine, che provvedo110 all'infan~ia. n.lle c.:olonie protilattic:he, agli <>Hpizii mnrinj, ai clispensatii, Bè:lll<l tori i, all'a ·sis tf.!11zu sia so<.·~;1 le, sia a domicilio, ·in dei ini 1Itari, ~ia •

degli orfani ili gt1erta. 1)1\'.llit lncicln relazione presentata dal 1J1·of.. l'g·o .1\'.f~t1iotti all'a~·cmblea, si i·ileYn che i risnltn ti ra.!.!-

_g·iuuti

·0110 c:o11~iùerev9li, . pecialmentc l Jer aYe1·

l'l"OYato la bontit del piano d ·azione e l'effiC:ace fu11r.iou..1mento dei })rincipall congegni cli profila· i e cli assistenza. :r risultati oono tanto più confort;1uti in qua11to che la. E.,e<.lerazione è unco1·a nel sno periodo di pre1:mrazione e 11011 si è a vntu u11n (!tfi<'a c-e cooperniione da va1te di 1a lcune Istituzioni. N11wer0Ri suno i fanciulli che la Federazione 11a i11Yiato nell0 Colou.ie c limatiche, sia 1>er mezzo clf\ldiv~ri-;e l~titn z ioni

a ciò <lesti11ate, s ht nll'Ospi7.io 11u1 tino di Ostia, clove v·e nnero accolti :lo~ f<:tnC'i111li di (.'llÌ l:l8 }Jl'e"eRClY8110 ("lltireazione lJOSitiYH; la <:ura si est ese a11<:he oltre i 30-35 giol'ni <:011 effetti <:'Oilf<.>rtanti tanto che si ebbero, in al<·nni, ;111111 Pnti di peso oltre i 3 kg. La Federazione non ha abb:i nclouato que~ti f<mciulli al loro rito1·no. fra i r>eri<.:oli del contagio tubercolare. ma li ha l-\eguiti lle lle loro case. assi tendoli con Yisite 1lel'iodiehe, lP

<:on 111eòici11ali adatti e mezzi alimentari ed a 11011tn nnncloli, t1 l1n<"110 durante la g-ior11n!Al, clall';-1111bi<"nte infetto: l'Cl' i più pr0llis11osti, circa 14-0, 11a 1H'OY\'t'dnto al ri<."Overo pern1<l11ente in I stituti protiln ttiei. Diversi JJop.p anti ve.imero ,l<:C'olti nell'Istituto )lnr~lini, per sottrarli al <:ontagio tube l'eolare nu1 (·pr110. Non u1olti fl11·ono i ·p rovvf\di1nenti a fa vor' d ell'infanzia ~11nma lùta, es~end-0 i>nrtro1>1>0

q utl:-::tn llrut delle più g1·a vi lacl1ne nella orgé1.n izza zio11e a11titubel'<:o.lare a Ro1na; ]'erò, oltre ai .bambini <l ffetti da forme mediche. 1:1 I•'ederazio11e Potè a~'~i<:ur3re l'assistt.>nza acl u na trentina di fanciulli <:on forme c l1i rn rp;iche e C'onta di i>otere fra breYe f1·011teg-giare le Ilf'<· )ssità più nrg nti lJel' l'a ~si­ stenzn <.le lla tubereolosi inf:1ntile . ..t\ (·(-;tnto nlla profilassi ed a8si tenz.a n ll'i11fanzi u, ~1 i.• ~Yoltn quelJa agli aclnlti; la "Eedernzione ·i i11le1·p~H<> di C'irca :!00 ad11lti ller nssistenza i1ei cli:-:ppn~u 1·ii.

1-\l>o:o;t i,

o~pec1;.1li.

osr>ir.ii. in I ~tit uti p<\r pr(.l{li -

~<:e.

fl1ron<> i buoni alinttl11t.1 ri acco1·da ti, lP <'\ll'~' rir o titn<~nti. i ussidi in tle11aro. 111 seguitll n Jle segnn ln zi oni, Yen nero eseg·uite G34 inchiestt-- domiciliari i11 c·lmseguenz;.t d~lle q11ali ve11n~ro · r \llU 4?l'OSi

J) t~:.;i. ~li O})J >O l't \111 i )>l'O\"\'ecl j lll~ Il ti ( (li~ i Jl ft"Zi O>ll i. i ll\ ' if' in «olo11i<•. ~t11atorii, ecc.>. .<\ttr~\ V~l'SO clitli('o ltit Il()ll lit•Yi. S)lt'< •i t\ ltU<.>lltt' <li 01·llìn<' tinnnzi:\rio. il Con1itat0 R omano della Lega <'< •lllrn 1·1 tuh\•t·<·nlo~i. cli <'U i l.· arli,·o pr<>~iclt1 11te il fil nf. .\ ,' ·oli " ppr t:lli . i JH'Odi!?;:l il dott . ':\I;.t riotti.

va <;Olllllienclo ltn'opera di ~rande utilitit, riuscen, clo a vincere ra1latia gener<lle e spronando le att11ali Istituzioni ad ltna maggioTe attivitit. Ora il 'omitato è stato eretto in Ente ~1orale e potrit con l'-0pera futtiYa dei suoi soci svolgere n1H1 i11tc-?11sa atti\rità. nella lotta antitubercoL'"lre.

Jl1.

La legge sul " Chinino di Stato ,,. Una · 'giusta rivendlcazjone. In oceasioue del <le<:·iruo anniversario della 1uorte cli :B"'ederico Ga rla nd~l il dott. Enrie:o \"illa ricorda , ne « T/.\.vve1iire Sanitario» clel 15 marzo. come spetti a questo in~igne cittndino il merito tli <tYere proposto 1<1 legge sul c:l1i11ino di Stato. fo1·~t· la più illuminata e beneficn provvicle11za ~nitari:t l' sociRle dell 'Italia nuo,·a.

Il Garlanda era d<1 po<'o deputato qua11clo Pl't>sentò i l disegno di legge, .syolto nella tol'11ata del -L 1t1glio 1895 ·e fatto proprio cL1l miJ1istro delle }1 inanz€, Boselli, cbc lJl'<?sentò un di Regno di legge id.enti<X>, i l qua le uon gi1111~ jn porto. IDsso vt>11ne ri1')rese11tato clag·li on. 8011nin-0 e Roselli il :~o HOYembt·e 1900, ottPnendo t1r1 largo eou::;eDHu dC:' 1la Ca1nera e RnS<,1.tan<lo l'e11111lHzio11e di altl'i cle1n1b.t ti; cosi 1~1 stek~n 1n·o11osta Ye11ue a Yàllza Dl d;1 gli on. Wollenl>or g:, ( 'plli, lfort n1ù1to. Fl'an<·l1etti t' Guicciardini. ·r~e dn~ J)l'OP0~1:e furuno fn. e e si t1-.1<lussero n e ll<t lèggc• 2:i <1icen1brc 1!)110, n. 503, :-4111

chini110 di Stato. Il Villa lll'<1pone <·11 \ c1uest:'l provvida legge. l:l quale ha tanto co11ttib11ito aila redenzione sa11i taria e sociale delle regioni afflitte dalla mala1 ia ed h<l sa l\ato iniglinia <li v ite limane e reso la salnte n intere r1op0lnzio11i. ve-ngn intitol<lta ((legge G.:.1 rh1ncla ».

a.

p.

AMMINISTRAZIONE SANITAR1A. Esami per medici di bordo. J,,1 <l Gazzettn 'Ctficiale » ha pubbllcato il R. D~­ c:reto 11 g-ennt1io 1923, 11. ltS7, .che apporta moditi -

cazio11i al vig-entc regolamento di Sanità maritti1na approvato <:011 lt. I>. 7 luglio 19J O, n. 573. Es!-'o c:o11s t~1 cli 4 à tticoli : ...\.rt. J. _\g:li a l'tic:olj ~~, :!9 t\ :J;J <.lel rt'gohtmE-11to. appro,·,1to «un R . Dec·reto 29 sett~mt>re 18~:;. 11. t>.~;ci. i1t<xlific·:tto <.·<:nl R. DN·reto 7 lnglio 1910. 1i. =57H. sono sost ituiti i ~egn~nti : ...~rt. ~. - Xe~suno p11ù iu1barc:a re come medico cli b ordo ~ 11 0 11 sta for11ito clell';1utori~zaziont: n y inggia1·e c·on la lt> q 11 <1 l iti(';l e SP n bbin l'illpE'ra to il l)i)o anrio cli et~t. , l..,'a u to1·i7.z,1 z i ont· è c·o11«l':-:~.a dtt 1 ~lini stero <ll·ll' Int<."r110 ai n1~di<.·i i quali ~1ùhià110 ·o~tenuto ·1111 . Cl:'ito f<:lYOl'<?YOlt• ~l i ~)(\Ciali ("·ami di ifl<>n~itit <-ht• AAranno indetti. in ~1 1>11ositèl ~. sione. n cura <1<•1 :\finistero st 'S"<>. t>gni tre ,n11ni o entro un n1in111· t(•rmi11e qtu1ncltl c·iù :-;ia ri<:hiP'-'t<• <lalle esi!?'t·nzt· tl ·· J ~et-vizio . ;inita l'in <lt>lla lll•l t ina n1 •rc·~1ntil<• . •

-


[ANNO

xx;x,

FASC.

_14]

SEZIONE PRATlCA

I>er l'nn1mi~ione agli esami .. anzi<letti gli aspiranti a11·anto1'izzazioue pe1' Ulepico di borc.lo doYranno presentare, 11ei n1()(li e te1·m.i ni eh<..) y'err:111110' i11cli<..-ati per eia ct1na sessione, i doeu-

_\.rt. :.>.JJ. -

lli~11ti

~eguo110

: I) atto di · nascita da 1 'l ll a le risn l ti, e: he il <:<1ndiclatA> i1011 l1a superato, c..1lla Ck'l ta nella quale 1·es;1 n1c \iene bandito, il ?.:>0 <l nno di etil; '

{·he

(oJJ l 'i 8.';i 4s) • .

451

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Cronaca del movimento professionale. All'Ordine dei Mediei di Torino. Il Consiglio dell'Ordin~ dei medici. della proYincia .j.i Tori.no, in seguito ad 1111 Yoto dell'assemble~1 g~nel'a le chE. re$pingeva il 1p:rtopost-O ~nmento dell:t q1.1ota annua da L. 20 a L ~ 25, rlehiooto pex· far fronte a ll'aumentato costo cTeTia . loca zione della se~le. ~ sconfortato anche cfuil'assenteisi:no d<'~fi inscl'itti, ba rassegn,ato nl Prefetto Ie di111issioni. If Prefetto rilevando che quella IDSSe'm .b iea era oostitui ta da 35 sanitari - tropv<> pocrii in confr onto dei 1200 in.:..critti - pur appre~'tn'<lT-0i :ill sentimenti> cli delicatézza del ('-011siglio, nQ11 n~ el'edette giustifica te le <limissioni. e lo pregava di desistere da tale proposito, con-rocando a Itr3! a-s semble.a,. nell:l sper anza che con n1ag·gio1· intervent0' si poteio;sero nvere definitive determinazio~~

l>ottannu ptese11tarsi · altre~ì titoli <li sti1dio e cli :<er,·izio e pubblicazioni scientifiche. _-\..rt. 33. - I medici di boròo debbono ptestn1·e gratuitamente l'assistenza medica e chirul'gicn a tt1ttc le persone imbarcate sulla nave. EsSi hanno, inoltre, quruit~t e (.'Ompetenza cl i uftì<:iale sanit~tio governativo, .v er ln tutela d-ell'igie11e e sanitit a bordo d11rante l~inti~'ra dl11·ata del Yinggio, c9n1prese le soste 110i porti esteri di scalo e di destinazione. Per la celebrazione del medieo ead1:1to in guerra . Al't. 2. - So110 er;tese alle nuove I>1·ovin<:ie le disr>0sizioni reJatiYe ni medici <.li bord-0 <:011tenut t' Conti. nua.~:lone della .'if1floscri.::iou c . (\edi fa~(~_ 12>: i1el C•l J)() I'" cl~ 1 règ"olamento per la Sanità marittin1a è1}'proyato e-on R. <lecreto 29 settembre 1895. • (VARIE): n. t;:~r;, ruodiftc·a to dal reg0la1nento che sta bili ~'<.'<' Dott. Alberto l\t.L,1lfitano. <R0n1n:} ))l 20·le c:on<l izioni :-5l:>eciali ricllieste nelle na Yi addett<· Dott. ~{ario Bocl1iectlio (S. Cro..1 i tr<t vo1to ùei pa..ssegp:eri, approya to con RR. de <:e clel S annio) » 10 e.t eti 20 maggio l~H7, 11. 178, e 19 ottobre 189 ', Dott. An1erigo Petrilli (P<J;lom11. ·!=>-+. cl<.ll l{. de<::Teto 7 luglio l fllO, n. 373, e . dal ba ra &lbi11a) » 15 - . p1·e<:ecl~nte articolo. Dott. GenMro ):firacapillo (Celleno) » 2-0 .Art. U. - Entro il :;o g·iug110 192.:1 sarà })rovveDott . .Augusto ~enig·aglia (Il odutx> alla revisione deg·li elencl1i dei medici delle )) 10ma) llllOYC · Provi11cie forniti di m::t trico1a d'imbarco Dott. Domenico Xartlnecì (Ropresso le Cavitanerie d(llln. ' 'enezia Giulia, per eli')__ .") )) ma) minare tutti coloro che r1e1· eli:t e })Pl' eondizio11i Dott. Salv.o.tore Dl~ ~lareo <Rofìsicl1e non si trovino più in graclo di eompiere )) 10ma) in modo soddisfacente le relative funzioni, colol'o O})) .....J Dott. Tit-0 Tron~'"1ni (Sora) . che non abbiano più pteso imbarco da almeno di~­ Dott. Dino Pia1lU<'Ci (Ponte Bugci an11i e coloro che no11 abbiano la cittadinanza . ' )) 10g·ianese) italia 11a. Dott. C:Lrmine Tretola (Castel A t utti i riu1aneuti sarà provYisoriamente con)) 15:i\Iaclama) sentito di continuare nell'esercizio delle funzioni; I>ott. Gioya11ni C'nntè (F errera ma è fatto obbligo ad essi di ottenere, entro lln )) 20 lDtbog·no11e) Jbjennio, una nnov~ at1torizza7.ione nel modo stabiDott. :i\la rio :\1anclolesi Ferrini ilito clall'art. 1 del l)l'e. ente decreto. )) JO( De ln1onte Piceno) ill biennio decorrerà dalla pubblicazione degli Dott. Acl1ill0 Sacerdote (' Togl1e~lenchi rived11tj; ed a é ll ra de l Ministero dell'In-

terno .·arà pro,·ve{i11to, dt1rante il biennio st.esso, ~l b;.t11<1ire un~l 0 pili ~e, sioni rli esami, a seconda. ilel bi~ogno. I)u autorizzazione potrà an<'lle, d11rante il bienili-0 essere c:onces~a, con dispe11sa dalle prove di .esa~e e sul conforme parere di u1ui. Commissione nomi11ata dal ()011siglio Superiore di .sanità, a tutti q11elli, fra i medici il1di.cati i1el secon~o . comma del presente a rticolo <'he fossero in servizio anteriormente alla data dell'armistizio, che posseggano titoli Sl1fficienti òi sh1clio e di servizio per la 'idoneitiL alla fu11zione . Art. 4. - Per la prima sessione che verra in·<letta dopo la pubblicazione del presente decreto, 'i t limite massi1uo di età. stabilito dall'art. l per 1 · ~m1nissione 8gli e.~n1ni è ~l~Ynto a l ;:{~o anno . •

ra)

Dott. Cai1dido :\Iedulla (T obruk"J Dott. La111beì'te nghi t (7ros~oto So11drio) Dott. Coruan!1i (Tirano) J\11agg. )led. :uancuso Dott. Ci1).ani (Gargnano) Dott. Galotti <BreRcia)

Dott. :B""elini C\1eZ7.èl d'Olio) Dott. C-0rinaldèsi (Cl1inri) Dott. N1e l1cci · (Chia ri) Dott. BarC'ella (Chiari) Dott. Fnletti (Chiaril. l>i'Of. 1rasoli (:\liJa110) Dott. Poggia ai ( .\Iontitoni) f Oo'fiti11 ,u a).

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IL POLICLl:'\ICù •

SCONOe>RSI

I .. 9000: due

{>ul:iTl V..\CAi\'Tl.

..\ STI. - A.bit. 42.000 Per decesso e per quiesc-enzn dei titolari, sono vacanti ql1attro delle otto Condotte mediche, e c:ioè dne urbane, una subn1·bana, e<l una rurale. f'tipendio r.. . 4000; i ndenn. acces.·ori e t caroYi~ri, mezzo di trasporto, eccedenza 110Yel'i sul 3 %, ecc.), da T1. sioo a r.J. 4000 : cinque quinquenni deci1110. S~'ld. 7 ap1ile. llAGULixo (B rc.'icia). - Ab. 5030. ùi e;ui J 500 lJOY . : L. 70o0 !)er 1000 poy., addizio11. I... 3 ti110 a 2000, f.J. 4 oltre: T,. 1000 trasp. ; I 1. 510 nft'. san. : 2 c.-f.; 1.J. 700 per ogni quinque11nio n1•1 turèl to fino a sei. ~ <·t1<1 . 11 aprile. CA~L\ IORE (l1 ucoa) . O ·pedal~ ;;;. 1 i1icenzo e S . .M.'l(' /1 el e. J\1e<lic<J interno e a iuto del · direttore chi1·u1~0. &ad. J U a1)r. Titoli ed esami. L. 6050, un terzo s ui pr0Ye11ti delle 01)eraz. c:hirurgiche e dellP ,·isite ai l)figanti. Non1ina per 4 anni, se non 't-rrà licenziato alla fi11e del 1° anno; possibile r i- .

<.:011fer1na . Domanda al p1·e.sicle1ite de ll'Ospedale.

<.:.-\·.

fiuo <l gi ugnò e n no solo <loJ>O:

l ,. 1200 ttff. ~11 . l\10RllOO <Trcr iso). - I..1. UOOO; 111e'Zzo d i tra.sporto L. 2500; clopJJio c.-Y. ; uff. san. 11. 400; a lloggio g rn tuito. Condotta libera; s C'adeuza J 5 n prile. Chiedere a YYiso. OxA~O (Ro111a.1 A tutto 2fi nvr., L. 7000 per 2000 ( sic) ·1•0Y. J '}l1adrienni òe<.:., addiz. J,. 1.50 • J,. 300 t1ff'. &1 11 ., c·.-Y. eo1ne stata li, I 1. 500. disag. J<.\~id. I)opolaziou0· <1gglo111erntn. SAc ru; (Jt'r'i,u·l'i) . Ospedale Gl1/ilc. ·-· ) l edico ca1)0re1)arto medicina e de tto chirurgia: J,. 7000 e e--"· i11 r•. 19 O. Scaù. ore 18 del 15 mag. Docum. all'l,.fficio d'a'u1ministrazione. Étit n1uss. 42. Quadt·ienni ~ Cli11. 1111iyer~it. od Os1>edal(' ciY. : per il in~. c·n 110 pra~1 ca n1a11ico111iale. X 01u. t r iPn11a le. C'hiPde1·p ;lllllUllZiO.

~CA 'TSAì-\o <Grosseto). -

~enti.

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J O 1nag. Due c·ond .. 4. sesst"1111i dee., nddiz. caY.; <lS icur. "C11 c hirurgo· aiutoi11den nitit di cond. Due

Etit li111ite 30. Chiedere a.nnt111zio. éìS8istenti; l ,. "1000. Caro-viv. Nom. biennale. ~<\.c­ ('Aì\tTXt> or CoDROIPO ([i din,e). Medico-chi rur. .. cettaz. entro 10 giorni . Età li1nite 85; pel ci;lir. u in to -10 se l1n !)l'est. ser v. di g:uerra. Cl1iedere nn~tip. lor·clo J;. 7500, a.l1rne11tabili clel dee:. per tre 11 u117Jo. Scad. 30 ttprile . <Jl1inque r111i. Ind. ca vnllo ( obblig~:1 torio) J;. ~00. "\"IAREGGIO (Lucca). Osvedale r.; ,n.berto I e Jla r Jnd. ten1por. cal'o-foraggio e ùoppi..t inl l. tem1)01·. gll.eri.ta. - )1ec1ico interne-chirurgo (sio): T.1. 2700 c . - Y. T~ff . . ~a11. L . :;oo. Allog-gio ini ti co 11c1i ~ioni da (~ic) annue lorde, Yitto e alloggio; c.-v. in L. 200 con\"<' u irsi. 111ensili.; partecipaz. J)l'OYenti sttaordinari. Scad. ('rIICHl 1x ('\:Ej\ 'l'Iso ( ..4re~·~o). Scad. apr. {1l'e 1 7 del 15 •a }"ll' . .hlt:.\ ll1R~S. aO. 1)0(1.Un. all' {;:fficio l)ll(-' c·oncl.: ];. ~000 . u11 c.-v .. L. 2000 ca, ·., 4 quinq. cl i Seg·ret€:ria. cl ello Congr. di Ca l'. Prefere11za : co · 'le<:in10 . g;11izioni di radiologi.a. Ser·vizio entxo 10 g . .1\.ccet~"'IA~o (Tori'llo). t'o11sor.; I1. :iOOU : }}l'i1uo c.-\.; t :1 zion{' i1reventivn cli tl1tte le Yarinz. e modifi.eaz. r .. 1800 traS}).: J;, :>OO uff. &ll1. : qui11q11enni. Sca- 0, ·e11tt1ali del regolam. e rnolo organico. denZtl J 5 aprile.

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FoRLl)fPOPOLI

(Forlì). -- S<.:ad . 15

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1nario O pedale e se1·yizio conùotta 2° rer)arto: ì ' · 800.1, oltre f ,;. HOO ser,·iz io ol)bJigat. Ospedale; rid<liz. T1. 2 S0]1l'tl JOOO }10Y.: J.J, 2TJOO c aY.; c.-v.

2a. conù. 1·esidenziale; scatlenza ~essn 11ta gior ni da l 1° marzo'; età limite 45. I ... 7000 oltre le indennità c.-v. Chiedere annunzio. l.Ab"TRA A SIGSA (!J'i1renze). -- A tutto 15 apr.,per i•ontc a ·~ ig7ln: T.J. GOOO e 8 trienni dee.; c.-v. con lin1itazioni: I.. . 1500 spese trasp. Ab. 4450, di coi J:!50 } 1-0Y. Etù linl. 39. Voto di laurea. Chiedere Gi;;1'.\ZUNO

(Ronia ). -

•ì li nunzio .

(17 ervna) . () < /Jcdale rn rile. - ~\.ssisten­ t« <li <'l1irt1r;.!ia. Scacl. () n.p r. T.1 . 4440, vitto e alJog-gio. Bt~1 2(; ..:{0. ~tu to <li fa ni. ~omi11a biennale 1' ieon f <' L·n1:i bi]('.\. . T1cnnI:\"XO (llo1na). - T.J. 7000 ~ ;j quadrjenni dee .. J... :)00 disap;. l'e. id., due c.-\' . .'.\ b. 1500, {li cui 80 ins ·ritti e l. poY. r>er nff. ~an . T1. 300. ~cad. un rn ~() <lal 15 n1n rzo. I .EU XAGO

:\l1r..\~O.

Poliatnbulan-:a delle ~·pecial1t 1 ì l!1•dico-lthirurr1iclle <' "ia Arenn. n. 40). Diri!!..·lltP Ia Sezion() ~ \.mbulutori.1 ,, )Jalattie \eneree ., ~itiiith·he )>. Titoli. Rc!ld. :10 nprill'. I,resentare i titoli <.li rito e ca l'riera alla Direzione Medica. :\IO:\TE F\. G1 \<.O:\LO <~ aTernoL ~~a<l. 15 aprile. J

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((/ros . . . t' /fJ ). -

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10 n1>r. Capoluogo.

niffidr e boicottaggi. XnoYe clifficle: Borsea (Ro,·igo). CONCORSI A PRE.l\iIJO.

« R o l)orto !.l la .r;salonr10 ». Il (,'-Omitato "\7e ronese contro ln Tubercolosi ha <lelib~ra to di istituire tlll pre1nio di lire 1000 inl itolato al 11ou1e del con1pianto maestro Roberto ~1ass-alongo . c h e cl<:>l Comjtato \'"eronese fn pro1notore e primo bell~1n er i to l'rc.~icl t~nte . Detto prP1n io verrà a ~g11a t<) il Ila Juig lior<:> J)tl bblicazione i11edita rifte tte11te- h1 tnbercolo.~i ro11 ·H~<.!inle rig-11n rclo .a 1 . 1)roble.1ili1 della p1-e<li~osizione , o a lla c·linietl . o alla tera1>in. o nlh1 profi lassi. l..,otTa1m•> c·n n Ol're re tutti i :\fedi ·i re. identi nell TrP Vell(lzie, laur<:>ati clopo il 1.91.:). T lèl Yori Ynuuo pe<li ti. con le nor111e «011.st1cte. nlln Prei-:ide11z;1 f.le1 ('01nitnto entro il :10 !o,·eu1br<> 192:J. Pren1 io

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,. In ltna sednt!1 <.lena E'oc·i ti1 Pediatrica di :\lont<.·Yicleo. tenl1ta i11 onore d~J JJl'Of. Erne to C'acace~ r€'f•.n t~; colà in ()('(·asione del Co11grCls~ Panamel'j<•t no per il °&'l n1bino. !--11 pro1.>0AI a de11 'i llt1stre J)l'<'Ridente prof. ~forquio. vennero nominati mero· hri on-0rar1 i proft'. ~Jrnesto Ca<:tl(-e. <}rego1·io ,.,\ raoz .\Jfaro e D<3 Oli,·0i1·;1


[ANNO XXX, FASC. 14]

~ZIO~E PR~TICA

• ~-\.cconci,

Il i)rof. Gino

st1·u o1·din~1rio.

NOTIZIE DIVERSE.

di , c)i9,jc:a ostetrico-ginecologica a Cagliari, è ehiama to n Parllla .•.\1 suo posto è ·s:tat-0 inyitato il prof . .Attilio G~11tile, J111sclto primo al ·concorso di clinica ostet1·ie-0-gi11ecologic.:'1 a Sassari. ·

XXII Congresso Nazionale Oste&rico-gi11eeologico. ,

..I

Il <lott. Gioyanni Palomba, segr e tario generale <lC'1l'As;soctazione Itoliana p~1· l'Igiene, è · stato in~ignito clella croce cli cavalier e clelln C<>ronn. · di lt;.ù ia. . ... •

M ese cli 11ove mb're 1922. 6 -12 I 13 19 /I 20-26 I 27 no \'. n ovembre novem l>re novembre! 3 dic em.

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Morbillo . .

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D issenteria

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Tifo petec~ chiàle . . .

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Peste bubbo11ica . . •

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Associazione Italiana per l'Igiene. Come . .abbiamo a nnt1nziato. si è costituita ultiruamente in Rou1·1 la Se.zio:µe l ,aziale tlell' .Asso-

1.- .I

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-

s11a prima seduta il Con~iglio direttiYo d ella Sezione ha discu ~so alcu11e questioni d_i m.as.. ' sima ed ha appro,ra to <1ue ordini del giorno da r1resentarsi alle Autorità: uno éootrario ai con eetti informativi della Commissione com11nale m1l nuovo ordinamento tlell'Vfficio d'Igiene del ì\Iunicipio di R-Oma, l 'a lt1'0 sulla utilizzazione dei locali e dei terreni del Sanatario Militare di Port-<.1 :bì.1rba in Romn . cli c tù è in cor so la chit1st1ra .

2 .,.

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Colera asiatico

~ella.

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M eningite cere bro-spina le

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c: iazio11~.

.

I

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presidenza dell~ Autorit~ d~ __q11e~t·~\ssocia~i9ne, ebbe 111ogo un'in1po11ente a~mbleà di n1une1'9Si soe:i }ler . la costit11zio11e cle ll:l Seztone di ~ipiologia, lù rlii · :(ondazione fl1 ,Pr·JJnossa dc\ circa trenta soci. Dop() il _ discorso· del presidente, . dott. Seg11ra. ' I . che espose gli scopi ~ l'im1)()rtittl,7,a. <le lla m1ovt1 Sezione, si ele~se il Consigli.o DirettiYO de lla Societit .Argenti11a. ~i XipiqJ.ogia,,_çhe ri~t1l tò. co~ì çomposto : })residente. 1•rof. dott. l\.lamer_to A.cuna : ,·ice-p residente , prof. dott. · l.~bal<.lo F e rnandez; co11• siglieri, i>rof. dott. Gregorio Aràoz ...\lfaro e dott. .Alf1~-o Larg.uia: segretario, prof. dott . :\'1~n11el A. Sa11tns; tesoriere . dott. .Jua11 Bu co . .. I

....§ ·~... ~

••

••

Le malattie infetiive In Italia ..

.....- .,.. ~~

!":

Un eccesso antiporoografico . Dal periodico « Il Lav-oro » <li GenoYa, del 13 tn~:trzo, .UlJJ)re ndia.n10, con vera sorpre8u , che è stato colà sequ estrato, i>erehè riteo11n to offesa {l} buon costume, l'opu scolo del dott. Lino )-larchisio « O<>me ci possiamo difendere dal pericolo venereo - Pagine dedicate a lla gioventù », lavoro prem iato al C·oncorso Nn.zion,1 le il1detto, nel <lecor.so anno. d.a 1•

~

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Società Argen&loa , d~ Nipiologi~ : .. ~ . I " .. . - ., ~ Dopo una sec111ta prep~ratol'ia, alla quaJe partectpò gè11ti1n1ente invitato il . prof. ca~ace, .n el locale ~1ell'.Associazione ~Iéfl~ca ~c\rgentin~, sotto la

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CRONACA EPl'DEMIOLOOICA.

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.MALATTIE

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I clottori ca v. Giuse1>1)e R e, di :\lilano· e pror. ~'.c1 rlo \"allardi, rue(fieo primario de ll'osp.?-dale Fat~benefra telli della citti\ di ).lila110. sono_ stati in. ~igniti il primo cli med'aglia cl'nrgent.o, il secondo di med<1glL.1 di bronzo al n1erito della .. . Sanità.

.

.

annessa.

·c onvocato . . ir1 Ron1a, ~r i giot11i _3- a.pTi~e ; le sed11te si te:rra11no. al PQlicli11ico l'"mberto I, i1e l. . .. hl R. · CliniQ~ Ost<?~ric:o-Gineeol.ogi<:n cliretté'.!- d~1 l sen. prof. Pestalozza. ,-i pa1tec:iperanno ostetrici,' ginecoÌogi e , n}eclici non• specialisti <li og11i purt:e d'Ita'lia. Gli · arg'Omei1ti · m essi a discu ssione, cioè que lli ... ' , delle relazioni scientifiche_ sui temi : « La .s~rilitù i1~lla tlonn~ »_ (relatore il prof. Alfie.ri. di Pavia), « T.Ja dihttnzione ~rmanente clel bac ino » (r~lato­ re i'l pi·af. C-osta cli Xoval'a) e ·· quelli delle comuni<.:azi~~Ìi scientifich e j ndividua.l i, già . Ufi?Ullf iè.1 te numerose promuoveranno le 'l)it1 i·11teressanti pisé11~ioni; che. ~gne1:;.1111i9 il progresso della sp€. ... .. ' .. c:1al1 t~~. " ., . . . .. . ' . . . SOno 1;é anche pe:i; <.J,D:ei8tO e:ong;r~s~o. IH>. accçrfut ... . tevoli ridi\lzioni ferro\·iarie, cl1e si ri<.:hieggo:q.q al R~.greta~o dello. Società., prof. C'. )liche li via . , . ''~nti Settembre, & - Roma ( 27) .

Il 4-0tt .. Demelin è nomin<t~ professor~ ostetri<:o capo del1a Ma_te1m tit ·.di Parigi e clella Sen 01~1 pe:r ~e,·a trici

~

Il <lott. ·.A. Brin<ieau, professore <.l'Ostetricia ·per le .levatrici all'Ospedale della l">jtié. è· nomina~o professo~·e - di è linic·\ osU;trica e direttore .d~lla Cli11ica Tar1lier, in sostitt1zione ùe l prof. Bar. eol!()(;ato a riposo. Al suo posto è sti1to ass11nt.o il <.k.>tt. O. Jeannin. -.. ·) , ~

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• 451

IL POLICLINICO

[-~NO

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XXX,

11·)

FASC. •

i·.'\ssociazior1.e Italiana per l'Igiene e pubblicat.o dr.lla stessa Associazione a scopo di propaganda . g~ruea i . ...... ,,, _

1

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I/opuscolo non ha copertina allett.atrice, nè allegorie· o perniciosi eccitamenti nel test.o; è scritto con fine tatto e tile dignitoso per iliustra.re la azione deletr•rin dei · morbi Yenerei ed i mezzi per prevenirli e con1ba tterli, al 11obile duplic~ fine dell'ele,·azione spirituale della gioventù e denà tut.ela della sua salute, di quella salut.e che ~ il primo fonda.rp.ento della vera morale e .su cui }log~ la ricchezza e pr~rità di una Nazionè. . Basti pensare che· Mirust1i e Superiori Autorità, ai quali l'opu scolo fu ·1)resentato in omaggio, hanno inviato alla Presidenza dell'Associazione . . . . lusinghiere lettere di plauso per la benefica inizia tiva di grande Ya lore sociale, umanitario e patriottico e elle ...\.mministrazioni, istitUti: Socieb\ filantropiche, Educatori e perfino Comandanti di Re.ggimenti del nostro gloriò~ E~rcit;o, a.Qprezza'Ddo l'utilità della prooogFtnda, hanno acquistato copie dell'opuscolo per diffonderlo ·n elle rispettive collettività. ;.

Corsi di perfezionamento a Parigi.

J)n1·aute l'a11no 1923 si terranno, pressò la FaC'oltit me<liec_'l dl Parigi, numerosi • Corsi comple• mentari e di perfezionamento nelle cliin~che mediche, chirurgiche e spectali e presso varie càtt.ed·re e Istituti (igiene, paras:~itologia, batt.eriologia, patologia speciale, istologia : a natomia patologica, pnericolturn, n1edicir4'l · ooloniale). Per i programmi e le iscrizioni rivolgersi ' alla Segreteria, rue de l'É<X>le-de-Médeci11e, guichet 4. 1

Medlc.-lnalf inviati· dal .Papa in Russia. giunto a ~losca un carico di medicinali per il \Ulore di un n1ilione di lire, i11viato dal Pontefice. Il caric•o ~ stato ricevuto alla pre.senza dei rappresentanti della missione pontificia di soccorso, dal Con11nissa1io della sal11~ pubblica Semaschko e dal presidente della Croc~ RoRsa russa Solovieff. I signori Semaschko e Solovieff hanno telegrafato alla Santa Sede ringraziando del generoso dono ccl esprin1e11do viYa riconosceilZil. \ È

Onoranze al prof. Borri Si è costituì~ · i11 Firenze 11n C,omita to i1er tributa 1·e <legne onoranze a l prof. Lorenzo Borri in occasione del ,·enticinquesimo anno di insegnamenÌ 'J 11ell'..:~teneo Fiorentino. Saranno raccolti in vol111ne scritti, discorsi, ecc., dPll'illustre 1\1.aestro. D~l detto C-0mitato fanno parte i proff. Camsnign. Ceviòa lli e Iieoncini. •

Echi della vertenza di Stradelia. Il })rof. GioYanni :àfasnata, che come abbiamo o.1nnunziato nel fase. 1~< è ~tato reintegrato al IX>~to di direttore dell'Ospedale Civico di Stradella, ha rinunziato allo stipendio assegnatogli }) r il corrente anno, a favore degli infermi poTeri rico,ernti nell'O. pedale.

Due.Ilo tra ùledicl. In seguit.o ud t1na ,·ertenza sorta per l'ngioni professionali si sono scon.tra-ti, in Siena, alla .·<:iabola, i dottori Gino Saraceni e Giulio Regoli. Dopo ci1}que assalti. il duello ebbe termine, su :1>are re espre-~so dai medici ·çhc as~istevano ~Ilo SC'<Ontro! il dott. Saraceni aveva riportat.o tre ferite e . il dott. Regoli due, . di mi11ore entità.: l'uno e l'altro al braccio destro.

.

Strage di due tori arrabbiati. (}ua ttordict persone sqno state

11cci~

da due to.l'i <1rrabbiati àd Aurillac nelle vicinanre di Parigi. ~ tori erano stati morsicati da un cane· arrabbiato. Essi seminarono il terrore ·n ei -dint.orni e fu. asoo, lutamente impossibi-le impadronirsi delle bestie i11~ feroci te mentre erano · vive: do,~ett~ro essere abbuth1te a fucilate. I due tori sono stati inviati ~ ll'Istituto Pasteur di Parigi.

-

RASSEGNA DELLA STAMPA

"

~DICA.

rrhe Lancet, 14 ott. - F. \\·. 1-JOTH. Igiene mentale. - J . W. BuaNs . L'endocervicite cronica e il suo trattan1cnto. - D. A. RICE e a. Focolaio di tri~inia~i. - E.· S. l\!IoLYNEAUX. Il radium nelle aderùti tubercolari. - S. "''· PATTERsox. Il ba ci Ilo di Pfeiffèr ~ l'influe n~n. A.1nerw. Mcd., sett. A. W. Co1roRo. Infe7.ioni settiche ne ll'induistria. - B. lf. GOLDSTEIN. Obe~itil familiare. 1. 0a},-ptjl, 14. ott. - DF;LAUNAY. rastew· e l'evollIZione delle teorie mediche. - 21 ott. ....\.. DELIE. L'otoscl~rosi es~nziale e sua cura Boston, Med. a.. Su·rg. Jou rn., 12 ott. C. A.. PouTER. Alcuni eambiame nti nell'insegnamento inedioo' e Posizione dell~ chirurgia. - F. W. PALFREY. Fattori òella dispepsia. l?assegna, l 1ntern1. di Olin,. e Ter., ott. - B. N1AIOLA. Sui ver-san1enti l)leurici pseudo-chilosi. - C. B1FlJLCO. Il metodo Pergola. (;az. d. H 6p ., 21. e 26 i1ov. - J\.l. BouR.NET. La. trafifusione sanguign~L a portata del pratico. 2D nov. J.J3. diagnosi dell'appendicite cronica.. /'resse M é<l._. 25 nov. - H. CHABANIER, C. J..-0n~­ ONELL e R. JVIARQUEZY. Prognosi dell'azotemk1. ;.\ "e1c York St. Journ. of 1ll ed., noY. R. C. CoBURN_. J. van Do1u~;~ YONNG . A11algesia ostetrica. tlrch. de Med., Cir. 11 Esp . • 25 no,·. - A. GIIOf'(. Il problema della tisioge11e:-:i. J oitrn. de Jt.crt. Ji ra.n('ais, ott. - Xu1uero sulle lt"'ll1

1

~e.mie.

M ediz. li linik, 26 noY. -

F. KnA us. ~ istema " getatlvo e individualità. - E. MALI\\·A. Distonin ecramPo dei muscoli del collo. , 'oc. d. H 6p., 23 noy. - R. J~É~ \RD e E. CouL.\ uo. Sclerodermia e ipofisi. li"ass. di .'Jtudi .~essuatr, 5. - R. ~fICHELS. Psif•ologia sessuale di guerra. .J ourn.. Amer. Med . .4.ssoc., 15 IlOY . - G . L. H"G~......;n. Sten()si 11reterale. .J R. ~Ioar.rsYE\. I/urografiu.

I


SEZ IONE PRA!J'I CA

. G<Ù;z. d. Ospetl. e d . Cl'i·n ., 2.'3 i1ov.

Reliquati

nervo~i

- ·c . .Tomn.;:

e mentali dell'encefalite letar-

gica . Ri:fYJ't1Na M,eà., 27 nov. - D . MARAGLIANO. Impia ntt nervosi in. capsule s11rre1u~li. · G~z. à. 0Sf>. e à. Clin., 26 nov. R. MoSTr. Grandi cisti ~.ierose del r{!ne . - 30 nov. - ' wl.

Gm..ERA. Sui vari tipi di pneumococco. J,igw·ia Jlteà., 1 dic. - E. l\iARAGLIANO . La dispepsia dei tubercolotici. Jlwerva Med .., 15 noY. -- x··. MrcHELI. Linfogranulomatosi addominale. Pathol-0gica, 1 dic. - H. l)~ \~ECCHI. Reperto istopatologico e batterioscopico iQ un caso di -ulce·r a gastrica cro1ùca. D~. . Radtologicu, nov.-dic . G. Bo1n1-TROT1'I. ~sarc-.>ma del bncino trattato fu vorevolmente colta roentgenradiu1nterapia. - G. PI~ ARDI. Appendicite cronie1. Pe.d-iatria, 1 dic. -- G. SILLITTI. Anafilassi e anti4.nafìlassi nei tifosi sottoposti a vaccinoterapiH. Rf. 1..'. Mé<f.. del i·1·ugua11, 10. - C LAVEAUX. Acidosi e- confusione Jnentale. J>r acf.iti()'Yl,13f', dic. O. !il. HoLDEK. Gli aspetti mentali della tt1l>ercolosi. - F . .G. CAWSTON. P ericoli delln uccisione dei parassiti. C. O. HA~'THOR:'iE. Emorragie cer ebrali e cerebellari iu 8'd'Oleseenti e bambini apparentemente sani. • J. TAYJ,()R. r.rr.,ttamen to del1a dispf'psia . 1

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a. ll op. , 14 dir . -

A. Rtz,\RY e J. Morbo bronzino non addisoniano.

LErEs QuE.

L. T ortP.ACA . .AccuIJ?.ulo nella eavit<ì peri toneale dei gaf' iniettati nelle vene. Brit. JWed. Journ., 23 dic. - .J .. GALLOWAY. Sul morbo di Hod.gkin. Rif. M ed., 18 <lic. -

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A1·chivi. l'roc. R. Soc. J:lerlic., dic . -- J. ·c. G . LEDINGHAM. I~a reRistenza !Jah.1rale. e :to studio . dei meccanismi . i1ormali di difesa. - ·\ '\·. H . .ACKLAND. Odontoiatria prev~nti,·a. '. ~ Rcvue dc la Tuberçu_l._, 4. - M. 'L ETULLE. Le « geodi ~> di liquefazione n:ella. broncopolmonite c:a.seosa. - E. ~10RF.AU . Il substrato di P étroff.' Stomatologia, no,-. -· G. DELLA SETA. I sifìlomi iniziali della bocca. A 'rch. f. Ve,r dwn/u,-ngskr., ott. - R . ScmNl>ER. Gastrosoopia . - H. OFFENHACHER e A. H AID'. La .. reazione glicemica nella prova dei" ricambio fun zio11a le dello zucchero. Arch . of Radiol., 110Y. - E. F. CYRIAJS e altri. La lombaggine e i dolori riportativi. · .trch. dcs JJal. de l'ApparciJ d'i.gf}Stif, eco., n. -5. 1\f. ' rrLLARET, H .' BBNARU e P. BLUM. Etio-logit\. delle cirrosi cosi dette alcooliche Aro1z. <ti JfltJ,tol. e Olin. Mcd.., dic. - F. PEDRAZZINI .. . 11 fattore meccanico nelle emol'ragie cerebrali . •· - G. Poooro. Ricerche cliniche sulla bilirnbiIH~'llù a . An1er. Journ. Meà. SC'ie1ices, nov. - _. C. E. DE M. SAJONS. L'endoc~inologia quale chiaYe dei maggiori problemi medici . - IJ. NEUMAN. Emo-immuno-tern pia <l~lla febbr·~ tifoide ipertossica. - -s. ~11.CTEA'N . ~.\ssenza co11ge11ita della. mil7.Al. C. E. FARR. L 'aspettazione nel trattamento del cancro. Annali Oli1i . .lled., II . - L.· G1uF1f RÈ. Fisiopatologia del pancrPas. - G. EJ>Tf..\:'\IO. Ectopia mediastinica nel pneumotorace a.rtifictale. - R. •.\.Noò. ·.rrasformazione della creatina in creatinina nell'organismo. Bra.in, ott. - · J. IlABl ì\'SKI. Riflessi di difesa. -H. UUE'HING. I n1eningioml (endoteliomi durali). .

~

Indice alfabetico per materie. I Pa.g. 465 •.\lbn1ninuria in graYida11za )) 448 Ana tomin : la super- . Annessiti: vaccin-0-~rapia )) -!4'i « .!.ren C,elsi » : sindroJue e11docriao-sin1)) 488 patica . . . . . .. )) 441 Bibliografia . . . )) 450 Ohlnino d!i Stato; rivendicazione · Oitrobiismutato di sodio e sua azione spi464 .. )) rillicida . . . )) 447 Codeina : dosaggio i1ei ban1bini . )• 449 (1mworsi : v arie . )) 451 rJron.aca del mo vilmento profession.ale Cronaca epidemiologica . >> 4G3 Blloterapia dermatolog-ica e biologica so. )} -l39 lare . llndocardite (la « Streptococcus Yirida11s » )} 443 1

IDredo-lue: trattamento Espettora nti : sugli . F ibroma cistico grosso a sviluppo sottoperitonea le « H:erpes febrilis » e « geni ta lis » : ~ta to attua-le delle nostre co11oscenz€1 Roma, 1923 -

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447 447

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-:141

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4::17

Idropisia grave : tra ttrunento meccanieo . Pag. 446 Intestino: u sura di a11sa aderente a cicntrice cesarea, per azione di villi co)) 443 riali . . )) 450 Me.dici di bordo : n-uo ve diSVOS'iZiorii )) 447 Melamine : origine )) 446 Parto: uso dell'estratto pituitario )) 426 Sindrome di .Addison e ma laria Solfo nella ter apia dermatologica ester1ia )) -!40 )) 444 Steriliz7~zione tubarica temporanea. . Stipsi chirt1rgiche (cec6 mobile, periente)} 433 ri ti, riJ.?iegature intesti·n a li) . . )} 4-12 Strofa.ntina : u so Tubercolosi insospettata d~i genita li fem)) 443 minili e ste1ilità • Tubercolosi; opere oontro la - · in Roma )} 450 Tumori benigni sottoc11tanei: seg'llo della )) 425 faccia. piana posteriore . )) 444 Urine: ricerca rapida del bismuto Zucch eri: modific.n zioni al metodo \Ol11n1etrico (1el Fehling 1:>1?1' lR det.er1ninn)) 432 zione d~gli 1

TJ. Pozzr, ed. resp.

Tip. Cartiere Centrali. •

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È uscita 1' importante pubblicazione:

Dott. AZEGLIO Fll.IPPINI

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' Dirigente il Reparto di i~iene applicata nell'Istituto ' sperimentale delle F.F. S.S. io Ro1na

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P~ef~lo.ne

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del P.-of. G'JJSEP~~ S.il~A.RELLI - Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'U\1iversità di Romé\ Manua.Ie compilato. co.µ. C.Fits'rJ eJl)i.nente1nente pratìci ad uso dei medici condotti, degli uffic. ... , ' i all sanitari e· di tutti i funzionari addetti alla vi~_lanza igienic3:. )

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: I)1·efazi one -. In<liee sistellla tico - Èleneo (le Ile u bbreYia zioni - ~,or1uole tl1imiche. PAR}T .E l, - J(}JJIJ1VE GJiJNEI'lA..LE. - ATMOSFERA E. ()LI:\'11. - .~ria atn1osferiC<l: composizlone polvi~cqlo. g-er~i : Ten~per~ tura; Lu~: Umidità; Pioggia; ~Venti;· Pre:-;:--.ione; Clin1i; Influenza dei fattOri' mètrorici. - IL TERRENO. - Su-010 e sottosltolo; Car<ttte ci del sotto8uolo sec:ondo le ·r()é(.-e ;· ~mpoaizione delle rù("Ce; Proprietit fisiche ·.dei terren.i ; Rapporti fl'<l suolo e gas e. fra suolo. etl aequa : Termalitil del suolo: Microorganismi del suolo; CiclQ dell'azot.o . del Cttrbonio : t '011ta1oinazione del terre.no; St1Qlo e malattie infettive: lloniflca d~i terreni; Disosizioni di le;ge. ·_ ACQ C.-\.. - T/aeq·u a nei terreni 'sciolti, tnldè acquee; I/acqua nei terr<ni feSSl1rati~ Sorgenti; Ca1·atteri fisici. c:l1imici, ba.tteriologiei: Sostanze sospese: Acqua e malattie i11fettive; Modi ' di 1>1:ovvista cl€ll'ncqu;1 : Ai. meteo:i·iche .. st1perficiali; Dertvazione da fald-e freatiche e profonde,. da so1!genti; Ricerca dell'acqua; l3asi per jl giudizio igienico; Correzione ed epµrazio11e delle <\Cqt1e; Cprrezioll€ dei Cc'lratteri organoletti<:i t' cl1iruicf: Ept1i·a.zione, filtrazione; M~i chimici e fi~ici: I1111Jit.tnti centrali {per l"°<'tPl)l'OYYigionan1ento clell'aeqnn': Qt1autitit necessaria: Condotte; :Materiàli; Distribuzioh-e." - · L~.ABI1.'~~ZIONE. · - Conclizioni <1<'1 ter:reuo: )fa teriali cl.a ~ostruzione e' loro prop11iètà'; · Pàrti deila a-cisa; Condizioni 9igieniche d ei (li versi l~in11i~ -- Ventilazione: Cause cli. c9rruz ione; . Guòatt1ra ·d~g.l.i ampienti; Riqambio dell'aria; Ventilazione artificiale con mez~i naturali e meccanici; Nuove teori,e su.lla v~ntilazio11e. - 'rermuliti.L delle · abita~ioni: Co11tlizioni èhe Yi in:ftui~no: Materiali combustibili; Reqnisfti igienici: Si::;temi cli riscalclanient<> ~ Rinfrescnmento ·degli ambienti : Illuminazione; IntenHità luminosa richiesta. - Illuminazione 11aturale. n rtificiale. - Re~1~1isiti igienici generali della ca~i.; Quartieri · di case economiche: .Alberghi clotmitorii · L ·abit<1to rurale; r.: ispezione della casa: DiSI)()Sizioni di ~egg~. - EI~I~IlN.AZIONE DEI :\1.<\.TERIALI DI RIFIUTO: -; Q~antità ·e oomposizione; Fog.nt1tura domesti.dn ;· R:iccolta. ed allonta.'1µ.lmento delle' aoque luride: Sisttrni ··-Statici e clinamiei•; :- Trattain~nto fin..'lle delle acque lt1ride; EpuTazione biologica: DepurazioB~ di acq\1~ .. d.i rifit1to industriali: Ra(·colt:'l. - ed allont;1namento delle immo11dizie . . - Cimite1i e polizia mortua.r ia. - ALIMEN''r.AZIO'NE. i>rincipii a}in1e11ta li: F.aJ:>bi.s ogno ~e rgetico : Cpmposizioµe l'."ie r·centua le , dégli aliment1 : l:tilizza2ione; Sistema di Pirql1ets; . Dati 9-ivei:-si. - Sorvegllil~a sugli aiime11ti; Cò11ser-razione- delle sostanze a limenta'r i; Infe.zioni · ercl intòssicazioni - alimentari : Industria e con1merci-0 tielle sostanre alimentari. - PROFII.1A: SI DET.1LE · l\!IALATTIE INFETTIVE. ·- Profilassi inter11azionaJe, nazionale e locale: Denunzia: InchieRta ef>ide1nio-Jogì<!a: Isolame11to; Ospeclali per i11alattie infe.ttive·: Disinfezione; · Disinfettazione: :NI;ilattie jnfettiYe i:q .Italia: . casi, numero dei mOTti. - EPIDEl\ilIOLOGIA SPFJCIA!..1E. - l) Malattie da. i1iqitin.arnento feoa.le: Tifo: Dissentéria: Col era. 2) Jlalattie da infe.~io·ne per le vie respiratorie : \ 7aiuolo: Varicella; Scatla ttina; Morbillo; R<>Solia; ~1e11ingite cereb1·0-spinale; Poliomielite aeu~'l; Encefalite ep.: Infin<?nz11; l'neumonite: Pertosse; Difterite. - :1) 1Ylalattie ·da infe.Jfon'i, érZ intossicazioni <tli111enta1·~: }febbre cli, M_ a l.t a; Botuljsmo. - 4) j/aJattiC! tras111es«~e. oll inoc11la.f<' da a11in1ali : Pe~te; Febbl'~ gia lln ; Ti f<> esan tem~ tico; Ra bl5ia : S1)i1·och~tosi: Leisllmanio.,.i: Tripanosi ; Sodoku : Forme <.li incerta <.:lasi:;ificazione. · -· 5) · Malattie da 1nfe.zione d·l leslAJk'i: Infezioni da piog·e11i; C·arbonchio; Edema gazoso: Tetano : l\1orva: . Actinomicosi. - G) Malattie da. ver111i: Xe.inntoùi; Trematodi: Cestodi. - 7) .~Ialattie a tras111 i~8inne t'(tria ed incerta: Orecchioni; Tracoma: Pellagra: Gozzo endemico; Tumori. 8> Jlalattie sociali: :Vl~'llaria; Tubercolosi; Malattie Yeneree: .~lcoolismo; Stnpefacenti. IGIENE I:\fDL.TSTRIALE. Le inòu trie e l'ambiente esterno; Industrie insalubri. - Le inclu~trie eò il lavoratore: Il la ,-oro: Orarii e tt1rni cli lavoro; Taylori~lllo: Donne e fanciulli; L,a mbiente cli la Yoro: Co.s tru.zio11e, cuba tura: \Tentilnzi-011e ~ l)a "'ilnenti; Umidi tà; Ten1peratura; Pressione; Illunprul'zion.e; TA1 Yoro a do111icilio: Igie11e generale: La polyere ;. Gn~ e vap-0r]. - Patologia <lel la "Vpro: A,·,·ele!ù1111~1ìti; :Vlalattie parassitarié e professionali. - r:i~pezione igienica nelle inòtlstrie: v""isita medica , orientHn1ent-0 l)l'Ofessionale e àttitudini al layoro. LA SClTOLA. - I/ambiente scolasti~:- edificio: .-:\. rred ~1 1nento ~colèlstico. - Lo scolaro: Fisiologia; Pàtologia. - L'ispezione delL'l cuoia : Igiene pedagogica : Istituzio11i narascolastiche. - ASSISTENZA SOCI •.\.LE. - Protezion~ della mi\ternità e dell'infanzia; I~ie11e infantilf\. - O~edali: .Assistenza agli alienati. eiel'h.i C' sord,omuti; Carcerì e rif.ormatorii. - IGIENE TNDI\TIDUALE. · - Il vestito; Igiene della cute e <l.0i ~t->11:-;i: EdncD zione fisica . - Igiene clei trasporti, : Tra.sporti maritti1ni; Ig·iene ferroviaria. - STATISTI( A E DEòiO(tRAFIA. - Raecolta dei dc'lti . st..'l tistict : Elaborazione: Calcolo., degli errori :. ~foviment.o della 1 ~opola zion.e in Italia: Principali . aY..venimenti <lemografici in I~lia. - LEGISLAZIONE ED AMMI- :rr1.: TRAZION1'J R.L~ITA.RIA. - L'organizzazione sanitaria in Italia ed all'Estero : Funzionamento di un ltfficio anitario comunale; Schemi per moduli. - PARTE Il. - I/ IGIENISTA /]).- LABORATORIO. I. - B .\TTERIOf;OGIA - GliJNERAI.1IT.:\.. - Stetilizz.azione : Colorazione: l\Iezzi di coltura ; Ricerca dei prodotti clel ric:1n1bio <lei batterli; Ri.cerohe sierologiche; 8ieri e vaccini; Profilassi di laboratorio. - lI. - CARATTERI E DT.i\GN()SI DEI PRl~CTPAijl BATTERI E PROTOZOI PATOGEKI. - Cln&Sificazione decimnle; OoccH<:~: nntteri del grup110 tifo-di-ssenteria; Batteri C'aps-·ulat1 e mucosi: · Datteri delle setticemie emorragiche : (lru1>po <lei protei: natt. emofili: Bac. si>0rigeni, nProbii ecl anaerobii: Spirillaeee: ~fico- e corine-batterii: Tric~omiceti: BL'lstomiccti: Iforui<.-eti : Protozoi: Spirochetosi ~ Idrofobia. - III. - CHI~IICA. - G ENER.:-\1.JIT .\.. - Reazio1ù delle soRtanze proteiche <lei grH:::si e carboi<lrn ti: Acidin1etria e<.l a IcalimE>tria: Solnr.ioni· titolatP <liverse: Ricerca ùei pri11cip.ali tossie:i mi11erali. - IV. - RICERCHE DJ\rERs;E DI INTEI{E~SE IGlllJr~IGO . - Terreno; Acqun: 1\cqne lu1·icl<?: Rostanr,e gas~ose nell'nria: Abit<1zioni. - Sost..'111ze alin1l'nt.ari e bt>,Jn11ùe. Carni e prepar:.1ti: Latte: :F'ormn~:eJo: l'"oYit: Rostnll7.R gra se; Fa1i11e: Pane: Pa ·te nli1n r nt·1 ri: \'i no: Rjdro: Aceto: Birra: ~piriti e be,·,tude al ·ooliehe; ( 'onserYe aliu1Pnt~tri : pon10<101·0: C<t1Iè: Tl1è: Cioct·olatn e cacao; Drog-h~: :\Ii~le. - Rie~rea <lel lJiombo. - , •. - RICERf'.l E DI..A.GXOHI DEI lll{JX IP...U , f VER~II PARA~SITI. - \I. - DI~I~"TE'.Fl~ ..\~'l'I. - E an1e chimieo; Controllo batt~rio­ lo~iC'o; (.,-011trollo tlegli apparecchi <li disinfezione a ,-apo~. \?II. · ES.A)IE ~Ilt.1 ROR( 'OPICO DFJJ,J.,E FlllRE TEs;~IT.1I E DEI TES8lTTI. - Tudicnzioni Bil>liogrnfic·h<'. T11dic~ Alfabetico. 1

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ROltf.J.


ANNO XXX

Fase. 15

Roma. 9 Aprile 1923

fondato dai professori : GUIDO. BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMA)llO • •

Conferenze: P. L. Bosellini: Per un razion ale indirizzo dermatologi.co. Note e contributi: P. Filippella: Contributo a llo studio sulla t erapia della. malaria. co[ll la. cinconina. Sunti e rassegne: NEUROLOGIA : C. Frazier e W. Spiller: Sui t umori midollari. - I. Rosett: Sulla malattia di Thomseu. - R. Ribolla: Patogenesi del mal di mare. Cenni bibtiografici. Accademie, Società mediche, Congressi : Accademia Medica di ]ioma. App.Jhti per il medico pratico: 8E'.'dEIOTI CA : Tecnica della biopsia. I corpuscoli fucsinofili dell' espettorato. CASISTICA e TERAPIA : Seorezioni interne: Il timo. - Su un caso di diabete insipido. - Trattamento del gozzo esof. talmico. - Opoterapia. della obesità infantile. - Cura del·

la dispnea notturna con la glandola tiroide. NOTE DI MEDICINA SCJEN'lIFICA: Erpete febbrile ed encefailite epidemica. - PO!}TA DEGLI ABBONATI. Politica sanitaria e giurisprudenza: L'esercizio professionale dei ,s anitari stranieri in Italia. - Disposizioni speciali per gli italiani diplomati all'estero. - Questioni pratiche. Nella vita professionale: ! NSEGNAMK::\'1'0 S UPERIORE: V. Ascoli: Il regola.mento proposto per la Facoltà medico-chirurgJca. Sulla riforma degli studi medic i. - Oronaca. del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed ono· rificenze. · Notizie diverse. Rass.,gna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Diritti di proprietà riservati. - È vietata la rip roduz ione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione dei sunti di essi senza oita1·ne ta fonte.

CONFERENZE. Per un razionale indirizzo dermatologico. Prof. P. L. BoSELLINI direttore R. CLINICA DERMOSIFJLOPATICA

DI

PISA.

Prolusione. Permettete, o Signori, che i)rima di dirvi ciò che io penso dell~indirizzo cl1e dJeve avere lo studio della d ermatologia, ricordi qui il mio predecessore, Giuseppe Mazza, per rendere alla sua memoria l'omaggio dovuto, perchè Egli fu veramente Uomo di aJto sent ire ch•e, fino al termine della sua esistenz·a, oib bedì alla legge morale del dovere e come studioso ·e come insegnante. Che il suo ·esempio mi sia mònito per un es&cizio scrupoloso del:l '11fficio, che Voi illustri Maestri . della Facoltà di Pisia, avete .affidato a me! de1 qu,a le onore io caldamente ' 'i ringr az iio. •

* **

• Fino dai primi anni dei rniei studi dermatologici, mi sono fatto convinto seguace del prin.cipio che la clinica dermatologica, dopo avere fissato ciò che l1a insegnato il morf ologismo relativamente ·a sintomi e a sinclromi Cl1tanee,

debba app,o ggiarsi alla medicina interna, all'infuori della quale . la dermatoJogia rimane sterile di resultati nel campo ~cientifico e p.catieo; ~ questa convinzione alimentatasi via via in un ventennio di mia osservazione clinica, io illustrai due anni or sono in lln vol11m e, che trovò unanime consenso i1ella stan1pa italiana e straniera (1) . Questo successo fu la prova p"iù sicura che fo avevo interpretata giustamente una aspirazione, già universalmente sentita, di togliei·a la dermatologia dall'ang·usto àmbito del puro metodo m·orfologico: questo, -come si sa, poneva ogni sua mira nell'analizzare, fino alle minuzie, anatomicamente il fatto cutaneo dandovi un corrispettivo morfologico, per il fa lso presupposto di trovare .cois ì la sua ragione di essere, come se la p elle fosse un apparato ·avulso dal corpo : ne venne come r esultato immancabile di conoscere bens ì int imam ente un sintoma od una s indrome cutanea, ma di non sapere che cosa questa significasse nell'economia alterata del soggetto: Concezione invero ben miope della clinica o piuttois to n egazione di questa, comodo rifugio di menti schj ve di (1) P. L. BosELLINI. La D er1natologia riei suoi rapporti con la m edicina i1i ter1z a . Soc. editr.

libr., 1\11.ilano, 1921.


45~

IL POLICLINICO

guarda1"e in faccia i vasti E} magnifici problemi della. meclicina generale e d 'imporsi, s ia la disciplina· del sistematico esame ' r:isc.eirale del dermopaz.iente, sia lo sforzo di cercare il nesso fra le condizioni abnormi della pelle e quelle dell'organisnio. Invero non si comprende come tanto a lung·o abbia durato questo stato di cose, perchè basta l'ess1ere stati testimoni di qualcl1e fatto altrettanto din1ostrativ<? quanto semplice, nel campo di osse·r vazioni d·elle der1natosi p.iù comuni, per farsi fedeli sa.cerdoti della clinica dermatologica iriteg1·ale, oome id. den.onimo questo indirizzo per evitare ogni equivoco. ' rog,liate per l'appunto, o Sign.ori, ascoltare questi pochi esen1pi per essere p,ersua;si della bontà, della mia aff er.mfclzion·e. · La tigna tonsurante del capo dei ban1bini, dovuta ad un pa.r assita ben noto, il tricofito, che re sist.e alle cure a ntiparassitarie estie:rne più energi.cl1e, percl1è il medicamento non può essere in alcun m·o do .spinto nella cavità del follicolo entro c_ . . u i si annida l'ifomic.eto, gt1arisce sp·o ntaneamente alla pubertà, perchè col maturare de1le glando le sess,u ali si modifica profondamente il ·pabul11m nutritivo, cl1e il follico1o pilo:s-ebaC'eo offre ·al ft1ngo. Un eczém.a delle mani in giovani donne clorotiche, pro,rocato dall 't1so prolungato dell'acqua e del sapone, e ch·e è t enaciss,i mo di · f.ronte allre cure lo.c ali, s i attenua e C·ede soltanto con somminirStrazion.e di estratti ovarici e di ferruginosi. Un ecze1na di bambini ipernt1triti, ribelle per anni .alle Cl.1I'le este.r ne può cedere 1)resta1nente colla _ridltzione alim·e.ntare del p ane e de.i farinacei. Un ecz,e ma di un fanciullo linfa tic o o di 11n neuropatico, si ripara speis so soltanto colla cura tonica clim.atica del mare o diel monte, salvo frequente recidiva, quando il so1gg·etto ri torn·a alle condizi~ni u suali di vita, l)ercl1è all()(ra ripren·dè l 'inftt1renza dello stato costituzionale, .che difficilmente si può mutarre in modo radioaJe. Ma io ancora vog·lio dir.e, a corroborare :1 n1io asse11o, <lelle sorprese ct1i si assiste quando abituati a oonisiderare alct1ne malattie cutanee estremamente benig·ne, perchè veramente facili e pro nte a risolvere anche· senza alcun interv(ent-0 curativo, ci si . incontra invece in alcuni casi, nei quali le stesse forme, pur manten endosi per sè, cioè come lesioni di pelle, benig11e sono il seg11ale di malattia visceral e grave e mortale: il fan1Qso f u,oco sacro o 11erpes zoster in lingt1aggio dermatologico, che certo ' Toi tt1tti conoscete, il più delle· volte decorre con pochi clistt1rbi s11biettivi locali. e va a risoluzione spo11tan ea, nla talora si. accompagna a pneumonite, a bron co-p11euro-0nit e, a 1

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[ANNO

XXX,

FASC.

15)

tubercolosi polmonare, a febbre puerperale, ad influenze, ad intossicazioni gravi da arse.. nico, da ossido di cairboni-0 ecc., in quanto in tutte queste divierse condizioni si determina un fatto comune e fondamentale nella pato· g·enesi dell 1l1erpes zoste·r, cioè una alterazione del ganglio int.ervertebra1e, percbè un ,-irus od un ·veleno si localizzano in questo per ferirlo pir ofondamente: è faci le da ciò dedurre che l 'l1erpes zoster si deve considerare come un fatto cutaneo ep-i sodico cl1e riispon.de a condizioni generali o viscerali di natura di .. versa e nulla più. Ho soelto questo esempio molto el.oqu1en1te nella sua semplicità p-erchè ci insegna assai.i, ma purtroppo non è sem.pire agevole lo scoprire la c.ondizione inte·r na che causa e sostiene una les ione cutan.ea, o percl1è s1)esse volte di\ erse condizioni morbose interne s-i russ.ommano!, onde è difficile fissall'e fra esse una g·raduato·r ia dell'imputabilità pa· togenetilc.a, o perchè, e ciò è situazione ben pi1ì critica , ci troviamo a non potere scoprire col1'uso d.eii metodi fornitici dalla più perfetta semiologia fisica e cl1in1ica e biologica, alcuna lesione inte.rna. Quest'ultima ev.enienza purtroppo è freqt1ente, perchè la cor~elazione fra pelle .e·d organismo riflette per lo più i·l chimi. . smo dei vari tessuti e dell~ pelle di riflesso, ca111tpo tuttora pieno di 01scurità; e però la pelle può essere appunto il primo apparato atto a rilevare qu-esto alterato cl1imjsmo. 1

1 ,

La clinica dermatologica integrale trova la sua concreta esp.i."'essione nella dottrina dei foci viscerali, fo·r mulata in questi 11ltim1i tem~ pi e sviluppatasi specia~ment.e m.ercè i.e •ricer· cl1e dei dermatologi inglesi ed americani. La clinica dermatologica integrale appt1nto impone la ricerca sistematica del focus viscerale, ci-0è del centro da ci1,i emana l'ag ente cat1,sale della 1?1,alattia c·uta1iea. E ql1esrto agente può esse.re veramente t1n corpo tangibile cl1e si stacc.a dal viscere, dal tessuto e viene . i'.)ortato dalla ~orrente sanguigna o linfati ca alla pelle do.v e provoca la reazione, oppure può essere una energiia che si trasmette per mezzo di lln tess11to specializzato a·d hoc, cioè il sistema nerv-0so. Sono, come si vede, in campo le due specie di correlazione, la i1morale e la nervosa, attraverso le qllali giuoca la dinamica vita1~ delle varie pa1ii dell'organismo. (Non. parlo d ella co rrelaz.io'n e per contiriuità o cori tiguità di tessuto, percl1è ciò poco interesserebbe e mi porterebbe f11ori del pro·

gran1ma oggi propostomi).


LANNO

XXX, FAsc. 15]

Queste enunciazioni r1on 11anno bisogno di grande sviluppo per .es•sere comprese: da un focus viscerale infettivo, parassitario può partire l'agente infettivo o parassitario più o meno intatto, ovvero prodotti derivanii dalla sua attività vitale (tossine) e dalla sua dissoluzione. (endotossi11e): possono emanare ancora prodotti che il tessuto, in cui si svolge l 'infezi,one, libera nella reazione che compie contro l'ospite. Ma prodotti tissurali lesivi della integrità cuta11ea si possono avere anche da organi e tessuti in preda a process :L anormali di ricambio }Jer veleni chilnici, per fatti degenerativi ed infiammatori comunque originatisi, e per fat~i neoplastici; queste tossine tissurali pare abbiano però in genere poco peso per la der1natologia in co·nfro11to alle tossine ed endotossine batteriche. So110 per l'appt1nto qt1esti foci batterici che per 1.o più i1oi dobbiamo rintracciare, con un e~a1ne mint1tissimo e sistematico del paziente, percl1è essi possono essere una minima co sa e da apparire trascurabile anche quando sono sco.p erti, se l'esperienza progrediente non ne miettesse in sospetto la grande nocività. Le superfici mucose aperte verso l'esterno e le 1oro immediate dipendenze offron.o il campo più fertile a queste insidiose inf ezionoelle, che riesco.n o per una serie di anni a .p erpetuare silenziosa1nente stati tossiinfettivi eh~, se talora attaccano anche la pelle (e ciò è da as{;riversi a fortuna perchè richiamano l 'attenzione del medico) minano ben più spesso ins.idiosam.e nte delicati parenchimi viscerali (rene, fegato, cuore, sistema nervoso) e lo stesso a.p parato ,·ascolo connettivo. L'apparato diger ente è la sede più frequente dei foci, a cominciare dalla bocca. Gli alveoli dentari albergano spesso, com e nella periodontite, nella piorrea, stafilococchi, streptococchi, pnet1mococchi; l'apparato linfatico del nasofaringe e le ton,s ille offrono pt1re asilo ottimo a batteri; ai1zi le cripte tonsillari particolar1nente sono depo.s iti perenni cli microorganismi, fra i qt1ali paiono prevalere certi strepto- · coccl1i in condizioni di saprofitismo o almeno di così scarsa virt1lenza (condizione detta da talt1ni subinfettiva) da non provocare reazioni infiatil1•m atorte, ma atti egualmente a dare per processi d'autolisi prodotti proteici, che assorbiti attraverso 1'e1Jitelio macerato dalla mucosa agiscono come · tossici. Anche un altro tiratto del tubo digerente ricco di tessuto linfatico, cioè la regione ileocecale e l'appendice vermiforme riccl'1e di flora batterica. da bacterium coJi e da streptococchi, e infine il retto possono essere sede di processi infettivi croni1

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ci sil.e11ziosi: ora sono proprio queste forme cui si debbono imputa.re tanti esantemi, all'infuori di quelli provocati da forme infettive acute ben note come tifo, paratifo, dissenteria, ecc. ~'la l 'appa,rato ·digerente offre foci, ancl1e soito altri IJUnti di vista perchè gli alimenti proteici m.al dig·eriti possono essere assorbit.i come albumine eterog.e nee; e si deve anche tener conto dei prodotti che pFovengono da p.roceS'si fermentativi e putrefattivi di altri alim.enti oltre le proteine : infine gli stessi tessuti d·elle pareti del tubo gastroenterico, !n preda ai processi infiammatori, pos•s ono dare proteosi tossiche. Cosicch.è si può dire che il tubo digerente appare la più co,n 1pleta officina di preparazione dei veleni, perchè se relativame:nte ad altri organi si J>Uò tener conto di albumine battericl1e e di albumine tissurali in degradazio11e, qua ci si aggiungono anche le albumine alimentari deviate d,a l loro norma.le dissolvimer1to. E purtroppo il tubo digerente è preda frequentissima di deviazioni funzionali, onde ad esso prima che ad .ogni altra parte • del corpo noi dermatologi dobbiamo rivolgere la nastia attenzione. Quali tipi di d.ermatosi, di reazioni cutanee sono provocati da queste proteotossicosi? Se noi vogliamo, per esemplificare, prendere in considerazion·e uno dei primi foci del tubo digerente, il primo ad incontrarsi, una alveolite dentaria i11fettiva, possiamo trov are come espressione dermatologica della stessa o 11na porpora, o ttn eritema multiforme, .o l'eritema indurato, o una dermatite erpetiforme o un l.upus eritematoso. Se passiamo alle tonsille possiamo incontrare a corrispondervi, negli stati infettivi o subinfettivi di esse, il lupus eritematoso, il lichen plan11s, il prurigo, la alopecia areata e l'eczema delle i:>ieghe: ql1este diverse forme ci ha già dimostrata l'osservazione e però non è detto che la serie di esse si a chi.t1sa. Voi vedete quanti tipi diversi di i11alattie, e badate, queste singole forme cutan ee non derivano da altrettanti ·e diversi agenti infettivi che siedono ora in un focl1s ora nell'altro, sì da a versi una equazio·n e cosifatta: ad agente morboso A corrispo11de inalatt1a ct1tanea A - ma uno stesso age1ite può determinarle volta a vo lta t·u tte, il che si esprime nella legge, che una malattia cutanea può ripetere come causale agenti morbigeni vari, espressione del resto particolareggiata di una legge di patologia generale. Questa legg·e 11a g·ià avuta esemplificazione probativa da quanit o 110 detto sopra a proposito dell'eczerna; ma noi potremmo invocare, '


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per confermarla, ad una ad una le tante dermato~i comu~i, allargando il campo degli agen ti causali al · di là degli infettivi e comP~,en~ endo quindi gli agenti tossici proven1ent1 a d es. da alterato ricambio, da disfunzione di organi deputati alla depurazione dell'organismo. lo 110 accennato ora al lupus eritematoso, come deriva to da sepsi dentaria e t onsillar.e ; ebbene questa malattia per tanto t empo attribuita al1a ttiliercolosi viscerale, com e es:gressione tossinica di questa sulla pellù, e che costituisce una delle dermatosi più ribelli alle cure locati, per ricerche recenti a1Jpare talora anche riferibile ad uno stato urlcem1co. Si è voluto spiegar·e tutto ciò col fatto cl1e l'azione patogena delle pl'loteine eterogenee di diversa provenienza, batteriche e tissurali' di diversa specificità, si esplicl1erebbe quand~ quest e proteine in via di degradazio·n e e se111plificate molecolarm ente (per-chè com~ si sa s ono appunt-0 patog~ni i prodotti intermedi di di struzione delle proteine stesse) si sono rese di tip·o uniforme perdendo gran parte dei caratteri differenziali defla lor.o specificità: è questa una interpretazione giusta? il lupus erit ematoso dicono gli osse1..vatori recenti, deriver ebb 3 da prodotti urici provenienti da alt el1"ato ricambio nello stato gottoso, oppur e a nche da batteri e tessuti in degradazione. lo non oso affermare n è negare la giusrtezza dj questa ipotesi, tutt'altro che inverosimile, p er chè gli atti vitali si traducono sempre in ultima analisi in fatti chimici e fisico-chimici. Ma di fronte .alla legge detta sta per .c onver so l'altra che un determinato agente mor1

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boso può causare derniatosi di diverso tipo anato'm o-morf ologico : gli esempi che la illl1-

strano sono infiniti nel campo degli agenti tossici fOIDe degli agenti infettivi: un ioduro l)U Ò porta re una follicolite un eritema ' 11n eczema , una porpora, una forma nodosa; l'arsenico un eritema, una cheratosi, una m elan odermia; il treponema pallido ci dà la r oseola, J.a pa pula, la pustola, la bolla , i 1 nodulo, la gomma. Si è invocato a spiegare questo fen om eno la diversa r eattività della pelle di fron te ai vari fat.tori ruorbigen·i, reattività o er1s ibilità o affinità, che dir si voglia, varia da so·g getto a soggetto e per ogni tessuto, n. sentire l'azione delle diver se sostanze nocive e n r eagirvi : ma con queste parole purtropp o restiamo n el ca mpo dell'indet eirminato, pur e a ff er n1ando cer tam e11te la ·verità·' a r ender e concr eta la quale, si impone la n ecessità di ' ·plor are con t t1tti i n1ezzi a diS})O izione l'orcrnn i m o inter o p er scopr irvi quelle condizion i, elle con genite od acqt1isite, soste11gono qt1 este )

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speciali sensiJbilità morbigene, queste varie vulnerabilità d1eU»organismo stesso e della pelle di riverbero: ed ecco perchè ancora una vo~ta ~. derm~tologo d~ve ten·ere aiperti gli occ~1 .a.hl intern1smo! Attitudini nutritive genera:. 11, che vanno an-cora sotto i l nt()lffie di diatesi squi:ibrio nervoso, deficenza. di organi eh~ p:ves111ed()IIlo alle comb·tlstio.ni ora-aniche di or. o ' g·.aJI11 che le stim-Ollan·o, d'i org·ani che sottra oo-. g)on·o a l ·corpo i veleni d·e lla vita, tutto devia pa>ssare attrav·erso la lent.e de1l'osservatore,. che vuoi•e dar..srl. ragione di una forma cutan_ea P·~r, sp-ieg.arne la genesi. Il dermatologo r1fuggi.ra .così da quel semiplicismo che vorrebbe attribuiI'e la· lesione cutan.ea ad una azione diretta dell' agen1Je mo.rbige:IlJO sugli elementi strutturali della pell·e, e riisailirà inv·ece p.asso .a passo PeJ' cercare ar,ioni intermedde su o.rgani interni, le quali purtroppo non saranno sempI'le facili a in.dividuarsi come nel1' 1ierpes zoster, nel quale, come ho detto, è co~pito dall'agente moilboso il gangl1o intervertebrale. Ognuno intood·eirà f.acilm•e nit e che simile p.roieessio costruttivo, prop·o·o ondosi di ·s cop.rire e oo·n catenare cause e con.ca use, azioni preparanti e determinanti dell fatto cutaneo, debba essere assai compJesso, perchè i:1olti f.attori ·esterni ed! interni possono m odtficaiie qu.este sen•s ibilità di organi di tessuti e di pelle, stcchè un agente morboso t ossico od infettivo attacchi l'uno pit1ttosto che l'altro tessuto cutaneo o viscerale: e fra i fatt<!'ri interni vanno in piri.ma linea que1le forze reattive istogene ed umorali che l'organismo opp.one alle infez;ioni, sicchè mutano secondo determinate direttive gli aspetti delle stesse re·azioni (allergia, anafila.ssi, immunità) ciò che i.n un so ggetto preso da un viru·s a:à ragi-0ne del succedersi di forme cutanee varie nell'evolve.I'si della infezione. La inf.ezione si·filitica ci offre le migliori posstbili'tà di esemplificare; ~ssa portata sulla pelle con una inO'ClllJ.azi-0ne, do•p.o aver data una reazione locale, invade tutta l'economia e provoca una . modiifi:cazione degli umori e dei tessuti vascolo-connettivi cosiffatta che alle periodiche inv3ìsioni •ematogene dei parassiti nella peue, questa reagisce man.o a mano con nuovi tipi di reaziioni infiammatorie, che vanno distinte com.e 1roseoJe, come papule, .come nodu'hi e gomme. Ma quante vioJte poi- ancora il vi:rus, localizzandosi in organi interni, pl1ò per col'relazioni umorali e n ervose fra questi e pelle. d et ern1inar€ m anifestazioni m orbose cutan ee che nulla 11anno a che fa,,re con le ma nifestazioni i nfiamma to rie St1ddette e che invece 1

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sono comuni .a qualsiasi qltro agente m01"bigen-0 che colpisce gli stessi organi! hl trepo1iema pallidum che attacca ad es. una glai1-dola endocrina può dare per la pelle alterazioni })igm.entarie, nutritive eguali a quelle date dal l1acillo tub·e rcolare che si loc·aljzza nello stesso orga:11J0:: e q'ua1e silfilogr.afo oggidì, deg.n o di tal nome, pot:relb b·e limitare le pro1p rie osservazioni alle claestche manife.sta.zjoni in• fiiammatorie ·cutane1e dleJ.J.a .sifilide? Sicohè noi p.o.ssdamo .aftermaiTe che la clir1:ica dermatologi.ca inte~raJe deve fondarsi sopra qt1esto incrollabile binomio, l'agente

vata si mostra come una condizione ipotrofica di tutti i costitu.e nti anatomici nell'area alo• pec1ca. La tr.asmissi.on.e dell'influsso · illreo:"Voso p·a re ,s.i espliohi rquasi esclusil\Tamentie per via omolaterale e non cirociatJa; piacemi ricordarvi un caso occor&otmi pr.oprio in Qil1.eslf:i giorni, in cui aù una lesione annessiale di sinistra in soggetto con insufficienza re11ale, si avevano crisi prl1riticl1e, manifestazioni orticaricl1e, .p ap11le prurigi11ose e 1111a J)Soriasi circoscritta q11asi esclusivan1ente a sinistra; le forme pruriginose di questo lato clel ccrpo si accentuavano colJ.'accent11arsi dei djsturbi annessiali. morlJigeno ed il terreno in cui cade, dando allo studio di questo q'llelllt estensione di cui S'intende che non vanno confuse con questo è capace la 11iedicina inte1·n(L : HOC OPUS, HIC tipo di correlazione quelle azioni che eventualmente possooo1 esplicarsi peir lesioni simLABOR!! Finora abbia.mo preso in considerazion.e i patiohe materiali di •Centri e di fibr.e, quando foci viscerali, fermandoci in special.e mod-0 un agente infettivo, tossico, traumatico, fi.s iall'appM.ato digemenie; nulla sostanzialm,e nte co pUtrchessi:a leda di•r ett.arnente il tronco od muta rispetto ·a gli appar.ati reS1Pirato.rio ed il oentro ne.r voso; I.e ma.nilf.e·stazil01!1i cutanee uropoietico . pur.e ,a perti verso l'esterno. possono pell"ailtro .eB-sere le medeisime. Ora occOO'II"e che i-o vi .d ica che anche la. . A.nche· rispetto alla c·o1rrea,azione nervos·a, il pell.e può essere un focus da cui partono agen~ focus .originario di Util!01 stimolo, di un riflesso ti infettanti, tiossine, per dete:r.m:Ln.are eru- · ·11uò tirov.arsi nella pella i:stessa: ciò si avzioni . sulla pelle stessa; così, ad es., t1na der- veirte bene in certi pruriti e rea.zj·oni pilomomatosi suppurativa del c·apo occasionata d1a l- trici, che s.i e.ccitam.o• omolatooalmente da un la pediculosi può costituire f ocus di asso·rbi- punt-0 all'altro del teg'lume.nto. n1ento di toSISine, che p1rod11 cono a distanza Nel oampo del simpatico in dern1atologia, sul tronc.o, 1sugli arti una ·eruziione eritema- non si possono passare sotto silenzio i suoi tosa od eczematosa; così ·111ìa piaga da varicj stretti .rappo.rti con le glandole1 endocrine, la cui importanza va .rilev:a.ndo&i ognora. più può determinare un eczema i11 parti lontane. nella medicina, perch.€ l'apprurtato en.docrinosimpatico tocca i problemi fon·d.amentali della 11utrizibne. Tali r.~p.p. orli furono già da ten1.po .segnaQuanto finora ho detto riguarda il focus dal, punto di vista umorale. Ora io debbo dire · lati e fissati nei cloasmi uterini e gravidici, brevemente del focus dal punto di vista della neJle n1;a.cchie epati.che, nella melanod.ermia addissonian.a: o·g gi si vanno· via via fissando correlazione nervosa. La pelle e gli organi interni hanno un collegamento di vie nervose i rapporti fra 311.!re pigmen taziJoni .e tiroide sjmpatiche, per il quale la vita. vegetativa, che ed ipofisd.: ·e Q1Uali sconfi.n ati orizz.o·n ti ci si si svolge nell'interno del corpo, ha un riflesso aprooo in questo cam1p-0 ! Il problem.a .del pigmento e delle pigmentasul1a pelle. zioni ci può dare appunto un 'idea M>bastanIl sim.paJf»i•co cl1.e innerva quesita, avendo un ufficio !'egolatore della nutriz.i0'1le dei tessu- za pre.cisa della oomp1essità del p;roblema ti e quindi della loro funziona·l ìtà, quando ri- dietlla correlazii001e fra , pelle ed atppa.rato €\llceva dai centri simpatici stimoli abnormi ec- d.o0I'ino-simpatieo. Il pigmento segue con un citati in essi da influssi provenienti da or- fatto ben tangib.iile da qualunque ogs,erv.atore, gMlii inf.ern·i, determina pure Sll.11la pelle· i pi1ì cioè i1 colore della pelle, un atto del rica.rnsvariati tipi di eruzioni, da quielli che han·n o bi·o· cellula-re: .esso .apfP:artiene alla cosidetta coon·e base un dilstrwrbo · vasio motorio ai ·pri.g- melanina ·e si forma entoo1 •qiu·eJ.le cellu1e dem,e ntari, .ai secx.etivti, .ad 11utritivi in stretto si·gn·ate col nome di me1anobJ.asti, s•i tuata se-nso, oome ad .es. atrooa .ed ipertrofia dei IIl·ello strato b·asale della -e.pid.ermide malpi• vmsi oostitu-enti amatomici della cute: l'alo- ghia11a che secondo molti sono di origine epipecia areata che è .espressione di neuro·tJr-0... teliale, sebbene si dJebba aiiten.ere per •Consenfismo, rappresentata grossolanamente da ca- so dei più, che anche cell,l1l~ connettivali sieno duta dei peli ad aree, più intimamente osser- atte alla melanogenesi. Comunque, per preci1

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sare, la melani11a è una espressione morfologica visib!le di una fase di lln processo catabolico o di den1olizione della molecola proteica, processo cl1e si cons11ma i)erennemente attraverso gradi successi\1i e sotto la azione dei fermer1ti endo-celll1lari; si hanno cioè azioni variamente combinate di quei fermenti detti proteasi, nucleari, peptasi ed aminoacidosi per i ql1ali da1ila molecola proteica primitiva o meglio dai composti azotati i)rimari si scende a molecole più semplici come albt1mose, peptoni, polipeptidi che sono composti azotati seconda1i, poi ad aminoacidi cl1e sono prodotti azotati terziari, dai ql1ali final1nente si passa ai compo sti t1rici ed ai pro._ dotti dellà ossidazione terminale. L'aminoacido \1 iene attaccato da .speciali fermenti compresi col termin.e generico di aminoacidas.i, varia .a seoonda dei si·n goli arrninoactdi: qiuest.i ferm·e nti ·operano ·p rima come diis an1idasi .scindendo ·dalla rnolecola d}ell'an1inoacicio il g.rupJ)O ammoniacale, poi .segue l'azione di fer1nenti o.s::,idanti che ·b ruciano .l'acido ·orgainico restante. Ora la m elanina d.er.iva da aminoa.cidi attribt1it.i a certi g1cuippi aromatici od a ce,r ti complessi ciclici. derivainti -d alla demolizione delle sostanze proteiche, la tir-0sina, la f enilanina, la pralina: .specialmente appare in1portante questa ultima (almeno secondo ricerche I'ecenti) che appartiene al pirrolo, sostanza -cui og·gi si .attribuisce grande impoirta.n za nella dinami1ca vitale. Co me sj • svolga il ·p l'ocesso ent1"0 le oellule non è ancora definj to ed altri fattori, oltre i fermenti detti, roncor,rono coim e stimoJ.a nti nel determin.arsi di 1eS1so, fattOlI"i interni di indlole. chimica o J1ervosa e fattori esterni; fra questi ultimi le azioni fisi~tte del mondo esterno ma sopratutto la luce; fra i primi d'indole chimi-e.a la adrenaJina, poi quelli ·d 'iindJole nervosa ci·oè il simpatieto nei suoi e.entri e nelle sue vie periferiche. E perienze i ecenti avrebbero ~ppunto dimostrato che mentre l'ad·r enalina sola, per ossidazione da ossidasi tisst1rali ghiandolari, non è capace di dare 11 eri, m escolata a succhi gl1iandolari ed a pirrolo agevola la trasformazio11e del pirrolo in nero di pirrolo. Ql1esti pocl1i cenni Sl1ll1azione dell'adrenalina e del simpatico ci })ortano precisan1ente nel pieno delle correlazio11i funzionali fra peli.e ed apparato e1\docrinosimpatico. È noto a, tutti che i! mor})O di -~ddison, avente le st1e basi in una ii1Sl1fficie11za cronica Sll rre11ale, I1a come sintorna saliente la melanoderrnia; evidentemente la disfn11zione della secrez io11e adre11aJi11ica è in gil1oco, 111a in_ qt1a le n1odo? invero ciò perma11e 1

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tuttora oscuro! Se si trattasse soltanto di vari~t­ zioni quantitative una diminuzione di adrenalina ·dovrebbe portare invece clella melanodermia la acromia; si è detto infatti più v-0lte che l'adrenalina ha azione inibente ne·l!.a formazione del pigmento; ma ciò contrasterebbe colla es1::>erienza Sltccitata secondo l~ ql:lale, l'adrenalina avrebbe azione eccitante. Altri sperimentatori in passato dissero i'nvece di avere ottenl1to in animali la comparsa di melanodermia so1::>ra mucose visibili, m ·ediante iniezioni di adrenalina! dove starà il vero? E d'altra parte quaie uffic.iQ può essere assegnato al simpatico addominale (plesso sol~e) che si trova le. tante volte pr00:0 dallo stesso processo morboso distruttivo cl1e l1a attaccate le capsule, ma pt1ò ancl1e essere preso isolatamente, mentt"e le capsule appaiono anatomicamente integre? ha esso soltanto una azione m·elanogena indiretta, cioè agisce sulle melanogenesi solo perchè regola la funzione delle capsule, oppure agisce direttamente sul metabolismo dei melanoblasti, mentre la secrezione capsular·e ne regola. la sua attività? Questi p·r oblemi restano ancora insoluti. Teniamo presente comunque che lesiioni n.ervose centrali e periferiche del simpatico, sono di per sè ca11aci di determina.r e lesioni pigmentarie~ ferite di nervi, process-i nevritici, es. nel.la lepra, lesioni di ass.e cerebro~ spinale nella lue sono atti a dare pigmentazioni anomale; se del resto si. deve attrib11ire al simpati co una fl1nzione di regoJarizzatore del metabolismo di tutti i tes'Suti, nulla di ecceziopale r.appresenta questa constatazione clinica : esso regola il ri'Cambio del melanoblasto e qt1indi anche quell'atto parziale di questo, cl1e ct11mina nel fatto ben visibile della produ- . zione del pig·m ento. l\fa io non vog'lio indugiarmi ancotl'a su questo interessante problema attorno al quale si avvicendano le ipotesi, senza eh.a si venga finora ad una conclusione, forse perchè noi corriamQ invano in cerea di una spiegazione t1nica che coneili tutti i fatti e le ricerche, mentre forse varie sono le possibilità e cioè che la funzione n1etabolica melanogenica del melanoblasto possa esplicarsi sotto l 'inftl1enza di vari fattori o istimoli. A me premeva soltanto di darvi un:idea sulla difficoltà dei problemi der• ma tologlici, scegliendo come più dimostrativo fra tanti quello delle pigmentazioni. Voi ·vertete d 'altra parte ql1anto 111ngi ci siamo portati da quella dermatologia morfologica cl1e nel morbo di Addison, nella n1aschera gravidica limita,ra la propria atti,·ità a descrivere ad es. la tonalità del colore, le sedi preferite da1la pigmer1tazione e ~imi1i fatti puramente desèritti,·i . 1

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SEZIONE PRATICA

Ed io }JOti'ei prospettarvi così inifin.it.i altri prol)le1ni egt1almente complessi e ncei qt1ali tutto il sapore biologico medico è cl1iamato a racc0>lta per cooperare alla loro soluzione.

JJa ultimo mi permetto di accennarvi alla

influenza che la pelle può a sua volta esercitare sull'organismo: sarebbe ·un fuor luogo che io fermassi qt1ì I.a vostra attenzione sulle st1e ft1nzioni fisiolog·1che , di difesa, di term.oregolazione: voglio soltanto cl1e voi teniate presente questi due punti: il primo che ogni g·iorno sempre più si va facendo strada l'idea che il corpo maJ.pigl1iano abbia llna funzio11e secretiva interna, di grandissima importanza, in correlazione specialmente colle glandole endocrine : il secondo che la pell1e in condizioni patologiche, può costituire il focits di origine di processi infettivi per l'economia intera e per organi interni; troppo poco si val11ta I1importa11za di qt1esto fatto: le volgari forme setticl1e e r)arassitarie che la colpiscono, forsie nascondono tante volte l 'insidia di infezio11.i viscerali postt1me, la cui origi.n e spesso ci sfugge: vedete ad es. cl1e risipetto alla scabbia, pare accertato ch1e spesse volte .essa provochi alterazioni renali. Se si co·m prendesse meglio l'importanza di questi fatti, certo tutti intenderebbero a nche l' impoir ta.nza . dcll 'igtene profilattica co11tro queste banalissime malattie, cuj non si presta attenzione che per lo schifo che ingenerano. Ben è vero cl1e la pelle portata dalla provvidenziale natura a coprire il corpo per difesa contro il mondo esterno è anche provvista di pateri di neutralizzazione di ag·enti infettivi: il de1m•a appunto è atto in sommo grado ad elaborare qt1este difese con reazioni infiammatorie e i)roduzione di anticorpi; esso è il campo in ct1i paiono espli.carsi le tante volte le attività vacciniche: son vi poi r icerche sperimentali recenti che dimostrano che certi virus stazionando nella ct1te perdono hl loro potere patogeno.

Potremo dopo quanto 110 qt1ì brevemente prospettato li1nitare la nostra attività di dermatologi al solo rilievo di una sindrome anatomomorfolog·iica come vo1eva il metodo morfologico, e n.on piuttosto allargare caso pe:: caso le nostre indagini a ll'organism 0 intero per correlare, se è l)Ossibile, la malattia cutanea alle condizioni di questo? La risposta non pare dl1bbia, ed io credo perciò che sia doveroso q11estcr indirizzo per necessità ovvie di diagnosi, 1

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di prognosi e di cura dello stesso stato morboso cutaneo : è chiaro infatti cl1e se la dermatosi risponde a stato 1norbo~o interno, ·debba ciò venire definito nella enunciazione della diagnosi in qt1anto la dermatosi d1 per sè non è che u11 sintoma di un quadro nosografico che va al di là de~la pelle; cos} a·d es. un eczema di t111cemico, .dovrà appunto venire così designato, in quanto gli eczemi possono appartenere a tante diverse condizioni dell'organismo. Si comprencle facilru.e-nte che la pr-0gnosi della dermatosi sia per le manifestazioni in corso che per le recidivè rimarrà del tutto st1bordinata alla natura ed alla dt1rabilità cli questa cat1sa inten1a da cui origina. Ql1anto alla cttra è evidente che se una terapiia sintom.atica estern a pt1ò sempre essere utile e deVie anzi fars i secondo le norme generali di terapia cutanea, a sua volta anche la cura co11tro le cat1se più profonde della dermatosi, sl1g·gerita dalla medicina interna generale e dei vari ap1)arati, dev~ avere larg·a applicazione; soltanto t1na c11ra esterna e una cnra ir1terna l'azionalme11te adoperata, e qt1ando occorra associate secondo le indicazioni di t1na diagnosi i11t.egrale, . potranno evitare quel vano mirctcolis1n o terapeittico, frutto diretto del puro mo1·folog·is1no, cl1e si preoccupa soltanto di fare ~comparire jl si11toma cutaneo e per il quale si st1sseguono con fortuna varia ed a lterr1a vicenda a g·uisa di panacee ·dermatoteru peutiche medica1ner1ti esterni come pomate, lozioni, a1Jp1icazioni fisiche con:ie la radio e radiumterapia, e anche n1edicame11ti interni come la proteinoterapia. Ogni.1no intende faci·~mente qi1anto sia falla ce la ct1ra del solo sintoma; laj sifilide ce ne offr·e lln esempio ben co~vi11cente; cl1i infatti osereJ)be dichiarare guarita questa infezione, se dietro una ct1ra locale o gen·erale fosse scomparsa una roseola, una papt1la od altre .forme cutanee cl1e vi appartengo110? chi vorrebbe d'altra parte valutare l'efficacia di un medicamento, sia pure tanto lltile con1e l'arsenob,enzolo, ai fini supremi della g·uarigion'e dell'i.nfezione costituzionale dal fatto cl1e esso fa scompari.re rapida' . mente le m·anifesta.z ioni visihili della malattia? Nlu~atis 1nittanclis, lo stesso potrebbe ·dirsi ad es. di t1n eczema che certo ripete la sua origine in cause interne, se non del tutto almeno in gran parte, anche per chi vi attribuisice con1e cal1sale fattori esterni e parassita,ri. .Jia l'indirizzo di clinica dermatologica integrale deve mirare oggi ancl1e a mettere in. valore il fatto cl1taneo per ' edere se e fino a qual punto esso possa nelle sue modalità esprimer~ veramente l1no stato morboso interno: stn. d1 fatto che certe forme cutan ee hanno veramente

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LL POLICLINICO

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carattere di specificità, cioè sono esclusive di NOTE E CONTRIBUTI. determinate malattie i11terne come ad es. il xantoma dei diabetici e degli epatici; ma di PòLICLINICO Ul\IIBERTO I. molte aJ,tr~ anzi del più grande numero ciò ' l JIl PADIGLIONE non è; ora per queste appunto occorre scrudiretto dal prof. AGOSTINO CARDUCCI. tare se oorte loro · modalità di morfoJogia, di decorso, possano indicare l'apparte11enza alContributo allo studio l'una piuttosto ch·e all'altra malattia interna; sulla terapia della malaria con la cinconina. si è detto cosi che gli eczemi degli uricemici Dott. P1.i.~rRo· FII..IPPELLA, assistente. hanno particolari caratteri in confronto agli eczemi alimentari, agli eczemi uremici e così Al 1821 risalgono i primi esperimenti sulla via. Ma tutto questo ha bisogno ancora di lar- cura della malaria con la cinconina con Chego controll-0. È evidente peraltro che la derma- 1nel e Double; negli anni seguenti fu esperitologia ir1 questo ordine di idee potrebbe fornimentata da varii Autori, con risultati contrare preziosi contributi alla m·e di.c ina interna. dittori, alc11ni av~ndo ottenuto risultati favoPermettetemi, prima di finiire il mio dire, revoli altri invece faicendo delle riserve sttlla ' cl1e io vi ricordi che in questa direttiva inter- sua azione specifica. nista, la der1natologia non fa altro che riprenF1,a i primi ricorderò il Bleynie, Pothie1·, dere lln cammino, nel quale era stata iniziata, Petroz, Marianini, Briqt1et; fra i secondi Lamolto prima che in paesi d'oltralpe qui in Ita- veran e Dot1gal fino al Mariani che concluse lia dai nostri maggiori, fra. cui certo primeg- si dovesse usare nei casi di idiosincrasia per giò proprio in Pisa il grande forlivese Ge~ola­ il chinino. mo Mercuri.ale; egl~ nel 1592 venne ad inseL'uso della cinconina non entrò così i1ella g;nare (chiamatovi coll'on-0rifico titolo di so- pratica, anzi nei vari trattati se si parla di praordinario ) in questo glorioso Ateneo e dai essa, la si qualifica come uri rimedio ad aziosuoi insegnamenti uscì, per cura di un disce- ne incerta. polo - Paolo Aicardio - anche un Trattato Nel 1915 l\fac-Gilchrist affermò eh~ il solfato « De morbis cutaneis » n·el quale egli considedi cinconina per bocca è più efficace del . solrò spesso le malattie cutanee come sfoghi fato di chinino. escrementizi di morbi interni e ciò in a.rmonia Nel 1918 Rogers studiò l'azione dei sali di alle id·e e che informavano la sua mentalità cinconina somministrandoli per via endoveno- • medica; percl1è egli fu un convinto assertore sa, sottocutanea e intramuscolare, trovando dell'importanza del terreno nel determinarsi che per via intrétmuscolare e sottocutanea riedei morbi· . ' ed è noto appunto i1 suo ·dissenso scono qua.si indolori e sono assorbiti rapidacon qt1ell'altro grande del suo tempo, il Fraca- mente sì da potere Ja loro azione essere equi. storo qui prirritts (dice lo stesso Mercuriale) parata' a quella dei sali di chinino per via aperuit octtlo s 71om.inu11i ad intelligendum .conendovenosa. ta gium, e cl1e fu in:vece tenace propugnatore Fu solo però durante la guerra che, stimodella importanza dei corpuscoli infinitamente lati dalla deficien.za di chinino di fronte al piccoli - seminaria contagiorum - nel detera-ran n11mero di malarici da curare e agli in-. o minarsi delle malattie. dividui da profilassare, le ricerche d.ei nostri L'esempio del Mercuriale ebbe largo seguito studiosi furono rivolte a trovare negli alcaquì in questa scuola pisana, perchè tutti i suoi loidi secondari della china un rimedio che posuccessori cioè lettori prima, cl'i nici medièi poi tesse sostituire il chinino e trovandosi come coltivarono lo studio e l 'i11segnamento delle piì1 rispondente la c1nconina st1 questa furono malattie cutanee; e di questi tempi relativa- istituite le esperienze, ta11to nel campo civile, mente recenti piacemi ricordare il clinico Fe- come in quello m~dico-militare; nel primo studele Fedeli, che valutando al giusto l'impor- diano e riferiscono il prof. Ascoli con i suoi tanza della disciplina e la coltivò personalmen- coadiutori prof. Pontano e Si.J.vestri, nel sete e comoresa.n e la importanza, ne provocò il condo il prof. Dionisi e i clottori Sanguinetti distacco, come insegnan1ento, dalla clinica me- e Ricci. Tutti concordano in rist1ltati favoredica. voli: il prof. -~scoli mette in evidenza la tolleChe il ricordo di questi It~liani ci sia esem- ranza e l'azione favorevole della cinconina in due ca~i in cui la somn1inistrazione di chipio lt1minoso di lavoro! nino aveva orodotto emoglobinuria. Pisa, 13 n-0\·embre 1922. Il prof. SHvestri, nel suo lavoro pubblicato Pel dicembre 1921 sulla Sezione lVIedica del


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SEZIONE PRATICA

<(Policlinico)), . riporta le sue osservazioni con~ludendo oltre che . per l'azione specifica della cinconina sulla malaria: 1° che il solfato di cinconir1a si assorbe e si elimina più rapidamente di quello di chinina; 2° che il primo non è piil tossic.o del sec.o ndo; 3° che mentre negli esperimenti sugli animali la tossicità della chinina e della cinconina aumentano somministrandole contemporaneamente, nell'uomo invece si ha una resistenza maggiore a que'Sto miscuglio. . Ultimament9 nel fa~icolo 38 della Sezione Pratica del «Policlinico » del c. a. il dottor Amantea, pure della Clinica 1\ifedica, pubbli~ava ·v ari casi di malarici curati con buon esito con la cinconina. Il prof. Carducci volle anche lui esperimentare il detto rirr1edio somministrandola ai malarici che veniva.no di volta in volta ricoverati nel Padiglione da 111i diretto e incaricò me deìla somministrazione e dell'o sservazione dei malati stessi. Ho ad0perato il solfato di cinconina fornito in compresse dal Ministero della Guerra. Tiiporto alcuni est ratti delle cartelle cliniehe dei malarici così curati. I. - Gi11seppe A., anni 25. Malato da '3 giorni con febbre a tipo intermittente. Entra jl 7 111glio 1922. Con l'esame di sangue si fa diagnosi di terzana primaverile. Diario : 7 111glio, ore 16, t. 36.5; ore 20, t. 37.5; <>re 24, t. 38.6. . 8 ì11glio, ore 4, t . 38; ore 8, t. 37.5 (Cinconina, gr. 1. ~ 0 in tre carte, 11na ogni tre ore) ; ore 12, t . 4.0.3; ore 16, t 40. 7; ore 20, t. 37.6; ore 24, t . 37.5. 9-11 111.gli.o: Apiressia (Cinconina gr. 1.40 CASO

~· pro u.ie.

I

1?-15 111glio: Apiressia (Cinconina gr. 1 p.d. D11rante la cura nessun disturbo.

CA<:>ù IT. - Cesare B., anni 23. Nel 1918 sul Piave s'infettò di malaria durata 3 mesi.· MalA to èt ~ otto giorP.i con febbre ·a tipo terzanario: entra 1'3 lngl1o 1922. L'esame di sangue <limo"tra presen~a di parassiti della terzana primaverile. n1ar·i o: 8 l11glio: Apiressia. D l"'5lio, ore 12, t. 39.6; ore 16, t. 37.9 (Cinconin::t, gr. 1.4.0); ore 24, t. 36.5. 10 1'> l ngli o : .!\piressia . (Cinconina· gr. 1.40 11ro di e. 1::l-1n lnglin : Apiressia (Cjnconina gr. 1 p.d.). 1'!ess11n distnrbo durante la cl1ra. CASO TIT . . - Enrico S., anni 28. Infettatosi di malaria nella Maremma ròmana nel 1916; nPlla. esta te degli anr1i successivi ha avuto degli nccess1 p Pr 15-20 giorni. Malato da 4 giorni con f Pbbre a tino terzanario. Entra il 15 luglio 1U~2. T 'e<)amè di sangue dimostra la presenza di an(l lli della. terza11a estivo-autunnale. Din ri.o: 1rJ lf1glio, or e 16, t . 39.6 (Cinconina gr. 1.60; ore 20, t. 4..0.1; ore 24, t. 36.4.

-

16 luglio, ore 4, t . 36.8; ore 8, t. 36.3 (Cinconina gr. 1.60); ore 12, t. 36.8; ore 16, t. 37.a; ore 20, t. 38.8; ore 24, t . 38.5. 17 luglio, ore 4, t . 38; ore 8, t. 37.2 (Cinco11ina gr. 1.60); ore 12, t. 37; ore 16, t. 39; · ore 20, t. 40.8 (Chinino gr. 0.50 per iniezione); ore 24, t. 39.1. 18:.20 luglio: Apiressia (Chinino gr. 1 per iniezione). 21-22 luglio: Apiressia (Chinino gr. 1.50 per os.). 2;3-24 111glio: Apiressia (Chinino gr. 1 p. os. ). 25-29 luglio: Apiressia (sospeso il chinino). CASO IV. - Remo M., anni 20. Mala1o da 5 giorni con febbre intermittente: entra 'il 19 luglio 1922. L'esame d~l sangue dimostra para·ssiti della terzana primaverile con varie generazioni. · Diario: 19 luglio, ore 16, t . 39.6; ore 20, t . .. 38.6; ore 24, t .. 37: 20 luglio, ore 4, t. 36.6; ore 8, t. 36.5 (Cinconina gr. 1.50) ; ore 12, t. 36.2; ore 16, t. 38.1; ore 20, t. 39 ;· ore 24, t. 37.4. . 21 luglio, ore 4, t. 38.5; ore 8, t. 38 (Cinconina gr. 2); ore · 12, t. 40.9; ore 16, t. 38.1; ore 20, t. 36. 7; ore 24, t . "37.5. 22 ll1glio : Apiressia (Cinconina gr. 2). ' 23-24-25 luglio: Apiressia (Cinconil}a gr. 1.50

I

pro die ).

Nessun disturbo. CASO \T. - Tullio S., anni 24. Nel 1920 a Grado contrasse infezione malarica e fu malato per 2 mesi. ~1alato da 4 giorni cop febbre a tipo quoti(liano. Entra il 21 luglio 1922. I.'esame di sangue non dimostra parassiti malarici. Diario: 21 luglio. orr. 12, t. 39. 7; ore 16, t . 39.2; ore 20, t. 38.1; ore · 24, t. 38. 7. 22 luglio, ore 4, t. 37.7; ore 8, t. 37.6 (esame di sang11e = anel li della terzana estivo-a11tun11ale) ; ore 12, t. 3'i.2 (Cinconina gr. 2); ore 16, t. 37; ore 20, .t. 36. R. 23-~4 -25 ll1glio: Apiressia (Cinconina gr. 2 pro die).

26-27-28-~9-30

111glio:

Apiressia

(Cinconina

gr. 1.50 pro die). Nessun disturbo durante la cura. CASO VI. - .i\.ngelo S., anni 47. Malato da 4 giorni con febhri ql1otidiane. Nel 1917 malaria per 4 mesi. Entra jl 30 l11glio 1922. L'esame di sangue rlimostra i parassiti della terzana primaverile (varie generazi0ni). Diario: · 30 111 gli o, ore 16, t. 38. 9; ore 20, t. 38.9; ore 24, t. 38.5. 31 l'nglio, ore 4, t . .38. 7; ore 8, t. 38 (Cincor1ina gr. 1.50)'_ ; ore 12, t. 39.6; ore 16, t. 38.4; ore 20, t. 38. 7; ore 24, t. 37.1. l 0 agosto, ore 4, t . 36.9; ore 8, t. 36. 6 (Cinconir1a gr. 1'.50) ; ore 12, t. 36.4; ore .16, t. 39; ·ore 20, t. 39.7; ore 24, t. 38.8. . 2 agosto, ore ·l, t. 38.6; ore 8, t . 38.1 (Chinino gr. 1.50); ore 12, t. 37.2; ore 16, t. 37.5; ore 20, t. 37; ore 24. t. 36. 3 agosto, · ore 16, t. 37. 7 (Chinino gr. 1.50). 4-5 agosto: Apiressia (Chinino gr. 1.50). 6 agosto, solo alle ore 20 e 24, t. 37.8-37.5. 7-8-9-1'0: Apire~ sia (Cinconina gr. 1.50 pro dieì .

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IL POLICLINICO

11 agosto, solo all~ ore 24, t. 37.8 (Cinconi11a gr. 1.50) .. 12 agosto: Apiressia (Cil1conina gr. 1.50). 13 agosto, solo alle ore 20, t. 39.8 (Cinconina gr. 1.50). 14 agosto: Apiressia (Chinjno gr. 1.50). 15 agosto: Apiressia (Chinino gr. 1.50). 16 agosto: Apiressia (Chinino gr. 1). 17 agosto: Apir.essia (Chinino .gr. 1). 18-19 agosto: r\.piressia (sen·z a medJcamenti ). Nessun dist11rbo. CASO VII. - i\lberto F., an11i 34. Malato da 4 giorni con febbre tipo subcontinv.o ; dimo~ 1~ar1do in zona 1nalarica da vario ten1po prendeva quotidianamente 5-8 pastiglie di chinino. Entra 1'8 ag·osto 1922. L'esame del sangue dimostra prese nzR di anelli della terzana estivo-autunnal~. · Diario : 8 agosto, ore . 12, t . 39.4; ore 16, t. 37.7 (C inconina. gr.· 2.40); ore 20, t. 36.6; ore 24, t. 3G. /i-. 9 agos to, or~ 4, t. 36.5; ore 8, t. 36.4 (Cinconina gr. 2. ~O); ore 12, t. 36.8; ore 16, t. 39.6; ore 20, t. 39; ore 24, t. 38.1. 10 agosto, ore 4, t. 36. 7; ore 8, t. 37.3 (Chinino gr. 1). Apiressia. 11-12-13-14 agosto: Apiressia (Chinino gr. 1 p1·0 l

die ).

13 agosto, ore 12, t. 38.4; ore 16,. t. 37.8; ore zO, t. 36.8; ore 24, t. 38.9. 14 agosto, ore 4, t. 37. 7 (Cinconina gr. 2.50.); ore 8-24: ..:\piressia. 15-16 agosto: Apiressi a (Cinconina gr. 2.50. lJill l'i<? .

pro die) .

17-19 agosto: Apiressia (Cinconina gr. l.50 11ro die).

Nessun disturbo . . CASO XI. - Giova1111i E., a1111i 27. Nel 191~ contrasse malaria sotto le armi e venne curato con chinino. lVIalato da otto giorni con febbre preced_uta da brivido e cadente con sudore a tipo quotidiano. Entra il 25 agosto 1922r L'esame di ~angue dimostra d11e generazioni · di parassiti della terzana primaverile, determinanti la forma clinica della terzana. doppia. Diario : 25 agosto, ore 12, t. 36.3; . ore 16, t. 40.5 (Cinco11.ina gr. 2); ore 20, t. 39.2; ore 24. t. 37·.4. 26 agosto, .ore 4-8 : Apiressia (Cinconina gr. 2); ore 12, t. 38; ore 16, t. 39.9; ore 20, t. 39.4; ore 24. t. 36. Dal 27 al 31 agosto: Apiressia (Cinconina gr. 1.50 pro die). 1-2 settembre : Apiressia (Cinconina gr. 1 pro die).

Nessun disturbo.

CA~O

VIII. - nomeo F., a11ni 23. Nel 1918 contrasse i11f ezione ·malarica: gli accessi febbrili durarono circa un mese e furono curati con chinino. :t'-Iel 1921 si ripetè ancora. Malato· da 20 giorni con febbre intermittente terzanaria. Entra il 12 settembre 1922. L'esame del sang11e riesce positivo per i parassiti della terzana primaverile. Diario: 12 setternbre, ore 16, t. 37.1 (Cinconin~ gr. 2); ore 20, t. 36.4; ore 241 t. 36.1. 13 settembre: Apiressia (Cinconina gr. 2.50) . 14-18 settembre: Apir~ssia (Cinconina gr. 2). 19 settembre: si. h.a un 37.3 alle ore 12 (Cinconina · gr. 1.50). 20 settembre : si ha un 37.2 alle ore 16 (Cinconina gr. 1.50). 21 sett embre: Api:cessia (Cinconina gr. 1.50) . 22-25 settembre: Apiressia (Cinconina gr. 1). N ess11n distt1rbo durante la cura.

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CASO XI. - Annita M., anni 5. ìy.Ialata da 7 giorni con febbre intermittente pr~ce ·l11ta da brivido. Entra in Os·pedale il 13 luglio 1922. ..\_ll'esàme del sangue presenza di a1ielli di terzana, estivo-autunnale. Diario: 13 luglio: . ..\piressia (Cinconina gr. 0.80). . 14 luglio, ore 12, t. 3'7.2; ore 16, t. 38. 9; ore. 20, t. 39 ; ore 24, t 38. 5. 15 . 111glio, ore· 8-16: Apiressia (Cinconina gr. 0.80); ore 20, t. 37.5; ore 24, t. 39.6. 16 luglio, ore 4, t. 37. 9; ore 8, t. 39 · (Cinco. nina gr. 0.80); ore 12, t . 39.1; ore 16, t. 39.5; ore 20, t. 38.1; ore 24., t. 36. · 17 111glio, ore 8-12: Apiressia (Cinconina gr. 0.80); ore 16, t. 37.3; ore 20, t. 39; ore 24, t . 39.4. . • 1'8 lugiio, ore 4, t. 37; ore 8, t. 37.2 (CincoCASO IX. - Gino P., anni 29. Malato da -4 nina gr. 1) ; ore 12, t. 37; ore 16, t. 37; ore 20gfiorni con febbre intermittente preced11ta da 24, t. 36.4. . brivido e cadente con s11dore. Entra il 17 set19 luglio: Apiressia (C inconina g.r. 1 ). tembre 1922. Con l'esa1ne di sangue si fa dia20 ll1glio, ore 4, t. 37.2; ore 8-24: Apiressia ~·nosi di terzana primaverile. (Cinconina gr. 1). Diario : 17 settembre, ore 20, t. 39.8; ore 24, 21-23 ll1glio : Apiressia (sospesa la Cincot. 37. 7. . . 11ina). 18 setten1bre, ore 4, t . ;37.4; ore 8, t. 36.6 24 111glio, ore 4, t. 37.4; ore 8, t. 36.~ (Cinco(Ci.nconina gr. 1.50) ; ore 12, t. 36.3; ore 16, · nina gr. 1) ; ore 16, t. :38. 7; ore 20, t. 3fl 4; ore t. 36.2 ; ore 20, t. 37.9; ore 24, t. 37.6. 24, t. 38.4. 19 settembre, ore 4, ·t . 38.4; ore 8, t. 38.9 25 luglio, ore 4, t. 37; ore 8, t. 37.5 ((:inco(Cinconina gr. 2); ore 12, t . . 37.8; ore 16, t. 37.1; nina gr. 1); ore 12, t. 36.8; ore 1n, t. 38; ore 20. ore 20, t. 36.5 ;· ore 24, t. 36. 9. t. 38; or~ 24, t. 37 .2. "' . 20-21 settembr'e : Apiressia (Cinconina gr. 2 26 luglio, or~ 4, t. 37.6; ore 12, t. 3n · (C 1n ~ p·ro cl ie ). coni11a gr. 1; all'esame del sang11e n "meros1 22-25 settemhre: Apiressia (Cinconina "gramanelli di estivo-at1tunnale); ore 16. t. ~n. 7; ore mi 1.50 pro diP,). 20, t. 38 (Cl1inino gr. 0.50); ore 24, t. 37:2. 27-31 luglio: Apiressia (Chini110 gr. r. ;)O pro CASO X. - l;et1nano B., anni 28. Un anno fa tlie). si infettò di malaria. Da tre mesi febb1i ir1·-2 agosto: Apiressi'l. (Cl1i11ino gr. j Q pro regoln. rn1ente i11termittenti. Entra il 13 agodie) . . sto ' 19?2. All'esame d'el sangue scarsi anelli 3-6 agosto : Apiressia (sospeso il Cl1ir1i110). di terzana estivo-autunnale. I


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SEZIONE PRATICA

CASO XII .. - Francesca 1\f., anni 28. Due anni avanti febbre inten11ittente a tipo terzana.rio cessat~ col chinino. ~1alata da 4 giorni con febbre alta insorta con brivido. Entra il 4 agosto 1922. Con l 'esame del sangue si fa diagnosi di terzana estivo-autunnale. Diario: 4 agosto, ore 16, t. 36.5; ore 24, '<>'" ' t:': t . .Ji.\). 5 agosto, ore 4, t. 38.5; ore 8, t. 40.1 (Cinco11ina g·r. 2.40); ore 12, t. 40.1; 0re 16, t. 39.5; or.e 20, t. 39.5; ore 24, t. 36.4. 6 agosto, ore 4-16: -.! \piressia (Cinconi11a gr. 2.40); ore 20, t. 37.3; ore 24. t. 36.2. 7 agosto, ore 4, t. 36.2; ore 8, t. 37.8 (forte cefalea; obnubila111ento della vista; sospesa la cinconina; chinìno gr. 1 pe1· iniezione); ore 12, t. 39.5; ore 16, t. 3~.2; ore 20, t. 37 .2; ore 24, t. 36. 9. 8 agosto, ore 4'-16 : Apiressia (Chinino g·r. 1 per iniezione) ; ore 20, t. 37.5; ore 24, t. 37.2. 9 agosto, ore· 4-8: _Apiressia (Chinino gr. 1 per bocca); ore 12, t. 38.4; ore 16, t. 38.4; ore 20, t. 37.6; ore 24, t . 36.6. 10-12 agosto: Apiressia (Chi11ino gr. 1.50 pro d.ìe). CASO XIII. -- L eo11ilde G., anni 29. Malata da 18 giorni. con f ~bbre alta continua. Er1tra in Ospedale il 15 agosto 1922. L 'esame del sangue dà pr~se11za di anelli di terzana estivoa.utunnale. · · · Diario: 15 agosto, ore 16, t. 36.4 (Cinconina gr. 2.50); ore 20, t. 39; ore 24, t. 38.2. 16 agosto, ore 4. t. 38; ore 8-20: Apiressia (Cinconina gr. 2.50); ore 24, t. 38.4. 17 agosto, ore 4, t. 38.2; ore 8, t. 38.3 (stato soporoso; chinino gr. 1.50 per iniezione); ore 12, t. 37.3; ore 16, t. 37; ore ~O, t. ~G. 1 ; ore 24, t. 37.1. 18-23 agosto: Apiressia (Cl1inino gr. 1.50 pro die). 24-28 agosto: Apiressia (s0speso il chinino). 29-30 agosto: Apiressia (Chinino gr. 1 pro die). CASO XIV. - Vj11cenzo ·R., anni 26. Malato da circa 10 giorni con febbre a tipo irregolare. E11trn il 26 agosto 1922. Diagnosi: terzana primaverile. Diario : 26 agosto: .t\piressia. 27 agosto, ore 16, t. 38 (Cinconina gr. 2). 28 agosto : Apiressia (Cinconina gr. 2) . 29 agqsto, ore 4-16 : ..,\piressia (Cinc0nina. gr. 2); ore 20, t. 37.2 ( Cincor1ina g r. 2). 30 agosto: Apiressia (Cinconinel:, gr. 1). 31 agosto: Apiressia (Cinconina gr. 1). 1-2 settembre: Apiressia (Cinconina gr. 1). Nessu11 disturbo. ·

21 ottobre: Apiressia fi110 alle ore 20; ore 20, t. 37.2; ore 24, t. 37.2. 22 ottobre.: _i\piressia. 23 ottobre: A1)iressia fino alle ore 20; ore 20, t. 37.8; ore 24, t. 38. 24 ottobre: Apiressia fino alle ore 16 (Cinconina gr. 1.50) ; ore 16, t. :37.2; ore 20, t. 37.5; ore 24, t. 37.4, · 25 ottobre, ore 4, t. 37.3; ore 12, t . 37.6 (Cinconina gr. 1.50); ore 16, t. 37.4; ore 20, t. 37.2; ore 24, t . 37.5. 26 ottohre :' J.\.pires~ia fino alle or~ 20 (Cinconina g r. 1.50); ore 20, t. 37.5; ore 24, t. 36.8. 27-28-29-30-31: Apiressja (Cinconina gr. 1 al g'iOI'110). CASO XVI. - Cateri1ìa G., anni 25. Malata da sei giorni con febbre alta, continua, legg·ermente remittente al mattino e insorta con intenso brivido; cefalea; fortissimo dolore alla regione òccipitale sinistra. Ha con sè una bambina laita11.te di tre mesi malata anch'essa con febbre alta e diarrea da otto giorni. Entra il 25 ottobre 1922. L 'esame del sangue tanto della i11adre come della bambi11a dimostra trattarsi di una ihfezione malarica estivo-autu11nale. Diario: 25 ottobre, ore 16, t. 40.1 (Cinconina gr. 2 in tre dosi ogni 4 ore); ore 20, t. 38.3 (Piramidone centigr. 25) ; ore 24, t. 36.5. 26 ottobre : Apiressia (Piramidone ctgr. 25). Cinconina gr. 2. 27 ottobre: ore· 8, t. 37.2 (Piramidone centigr. 25' . Ci11conina gr. 2; ore 16, t. 37.5; ore 20, t. 38.5; ore 24, t. 38.4. 28 ottobre, ore 4, t. 40.3 ; ore 8, t. 40 (Cinconina gr. 2.4.Q) ;· ore 1.2, t . 38.3; ore 16, t. 38.3 (la nevralgia occipitale è cessata); ore 20, t 36.2. . 29 ottobre: Apiressia (Cinconina gr. 2.40). 30-31 otto1:>re: Apiressia (Cinconina gr. 2 pro die) . . 1-2 novembre: Apiressia (Cinconina gr. 2 pro die). 3-8 novembre: Apiressia (Cinconin a gr. 1.50 pro die). 9-15 novembre : Apiressia (Cinc-0nina gr. 1 JJro die ). Per la bambina bisognò ricorrere alle iniezioni di cong·r11e dosi di chinino.

CASO X'/II . . - Caterina F.~ anni 18. 1.VIalata da un g·iorno co1l f~ubre alta insorta con bri·vido rli freddo, accompagnata da forte cefalea ·e delirio. Ebb e 18 dtirata di 10 ore cadendo con s11dore prof11 s o. È amenorroica da 5 mesi. Entra il 31 ottohr0 1922 alle ore 16: apirettica.. All'esame obb ie ttivo ris11lta gravfda al 5° mese. All' esa.n1e rl PI s~n gt1e si riscontrano anèlli di terzana e t ·v· 1-a.11tunnale. Si somministra CASO . XV. - Giacomo G., anni 45. Quattro anni or sono in servizio mi] i tare s'infettò di . gr. t.20 cli_cinc i1 ;n a ; il giorno appresso ha t1n forte access o if'iziatosi nelle prime ore e dl1malaria a tipo terzanario; fu malato per circa rato fino a lle !' t ime ore del giorno segt1ente. lln anno: curato con chinino. Malato da circa 20 gi or!li con febbre a tipo terzanario. Entra. · Si somministr~ n0 gT. 2 di cinconina. l'{ei ,giorni segue11ti s i ~ " mn1i11istrano gr. 2 di cincoil 19 ottobre 1922. Aii'esam.e del sangue si rinina. per tre gi nr11i e poi fìno al giorno 11 i;io,scontra no rari anelli di terzana e_stivo-autun. ve1nbee gl'. 1.:)0 r l giorno. La febbre non s1 e nale cori qualche rarissima semiluna. più riprese11t1i e l 'ammalata ha sopp?~ato Dicirio: 19 ottohre, ore 16, t . 37.5; ore 20, senza alcµn t1 i ' '"ho la cura anche per c10 che t. 37; ore 24, t . 36. 8. riflette la gravidanza. 20 ottobre: Apiressia .


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lL POLICLINICO

XVIII. - Arnbrogio P., anni 49. Malato canina g·r . 2)° ; ore 12, t. 40; ore ·16, t. -i0 ..3; da circa sei giorni con febbre. Condizioni geore 20, t. 38.4; ore 24, t. 37.4. nerali gravi. Sensorio obn11bilato: profonda 16 ottobre, ore 4, t . 37; ore 8, t. 36.8 (Cmoligoemia. L'e~a.me del sangue dimostra la conina gr. 2); ore 12, t. 37.4; ore 16, t. 38.1; prese11za di anelli d ella terzana estivo-autunore 20, t. 38; ore 24, t. 37.8. nale. L'esame dell'urina dà presenza di albu17 ottobre, 01·e 4, t. 36.8; ore 8, t. 37. 7 (Ci:nmina e nel sedimento si r iscontrano nl1merosi · conina gr. 2) ; ore 12, t. 37 (accusa lieve obnucilindri granulosi e q11alcu110 jalino-granuloso. bilamen·te d'e lla vista e cefalea); ore 16, t. 37.3; ore 20, t. 37. Il primo g iorno si somministrano gr. 2 di cl1inino per iniezione e gr. 1.50· per bocca; il se18-20 ottobre:, Apiressia (Cinconina gr. 1.50 condo g iorno gr. 1.50 dello stesso per tp.ieziopro die ; è cessato l'obnubilamento della vista e la cefalea). · ne e g r . 1. 50 per bocca; il terzo giorno si ha . 21-~9 ottobre·: Apire~sia (Cinconina gr. 1 pro apiressia seguitando con gr. 1 di cl1inino per die) . iniezione, gr. 0.59 per bocca ed aggiungendo 30 ottobre: Apiressia (eccettuato 37.3 alle gr. 1.50 di cinconina, ripetendo le stesse dosi il quarto, quinto e sesto gjorno, restando l'inore 16 ; accusa obnubilamento della vista : si · ·· · · f ermo apirett ico e riacquistando la lucidità . sospende la cura). 31 ottobre : Apiressia (i disturbi della visia della mente; il settimo, ottavo, nono e decimo sono cessati). . giorno si danno g·r. 1 rispettiva.m ente di chinino .e cinconina per bocca e si prosegue poi 1 novembre, ore 4, t. 36.5; ore 8, t. 37.2; con g r. 1 di cinconina pro die per altri nove ore 12, t . 37.2 (nel sangue : scarsi anelli di giorni, sospen dendo al1.ora la c =nconina ed ini- plasmodium precox) ; orP. 16, t. 38. 7 (Cinconi ziando una cura ferro-arsenicale per inieziona gr. 1.20); ore 20, ~. 39; ore 24, t. 37:5. ne. Dopo 11n intervallo di cinque giorni si 2 novembre: Apiressia (Cinconina gr. 1.50). 3 nove.mbre, ore 4, t . 37.6; ore 8, t. 37.3 (CiDrsommir1istra per altrettanti giorni gr." 1.50 di cinconina vro die : si risosnende uer altri 4 conina gr. 1.50) ; ore 12, t. 36.5; ore 16, t. 36. 7; giorni e si -ripig lia l a c11ra con la stessa dose ore 20, t. 38.5; ore 24, t. 37.4. per altrettanti giorni; dopo i quali l'infermo 4 novembre: Apiressia fino alle -ore 24 (Cinconina gr. 1); ore 24, t . S8.3. r esta an cora ir1 Ospedale per quattro giorni senza cura. Esce molto migliorato nelle condi- . 5 novembre, ore 4, t. 38.3; ore 8, t. 38.3; ore 12, t. 38.4 (Cincol)inà gr. 1) ; ore 16, t. 37.7; zioni generali e nella sanguificazione, non essendosi più presentata la febbre durante la ore 20, t. 37.5; ore 24, t. 37.4. · 6-8 nòvembre : Apiressia (Cinconina gr. 1 pro cura perfettamente toller.ata .. CASO

die) . ·

CASO XIX. - Antonio G., anni 22. Malato da sei giorni con attacchi di febbre quotidiani. Entra il 24 ottobre 1922. In base all'esame di · sangue e al d~corso della temperat11ra si fa diagnosi di terzaria primaverile doppia duplicata. . Dopo somn1inistrazione di due grammi di cinconina si ha l'apiressia che si èontin tia con la stessa dose del rin1 edio nei successivi 15 giorni senza. che i·amm.alato accusi alcun disturbo. CASO XX. - Pietro NI., · anni 27. All'età di 12 anni febbri m a lariche durate circa tre mesi e scomparse col chinino. Malato da circa 5 giorni con febbre q11asi' cont in11a. Entra il 27 ottobre 19~2. L 'esame del s angue dimostra la r1resen za di d11e g·en erazioni di par::issi t j della t nr.,,ana prin.1averile (terzana doppià? . Dopo un giorno dalla son1minjstrazi.o ne di 2 gr. di ci~­ l'Onina si ha noiressi a che si conti:r11a, seg111t a ndo semp re n ella Stessa dose, n ei SPCCeSSiVi ci11q11e giorni in c11i l'infermo resta ricoverato in Ospedale. senza a lc \l na tolleranzri . CASO XXI. - v~incenzo D. , anni 17. Aroma.lato da 15 g i (1rr1i con febb re precednta rl "l hri- · vido a tino continuo con remissioni mattutine accompagnate da sudori. Entra il 13 ott obre 1U~2. Nel sangu e si riscontrano fl11m f r n;;: ic:: simi anelli di t er zana estivo-antn r.nale Diario: 13 ottobre, ore 12, t. 39.8; ore 16, t. 39. 7; ore 20, t. 38.5 ; or e 24, t. 39. 1'~ ottobri=> . or e ~, t . 39.3; or e 8, t. 39.8 (Cin<:onina g r . ~); ore 12, t . 39.5; or e 16. t. 3~ .9; ore 20, t. 38; ore 24, t. 38.8. 15 ottobre, ore 4, t. 37.9; ore 8, t. 343.1 (Cin-

.

9 noyembre: Apiressia fino alle ore 16; ore 16, t . 28. 2 ~Cinconina gr. 1) ;· ore 20, ,t . 37.8·; ore 24. t. R6.2. 10 novernbre: Apires's ia. 11 n overr1bre, ore li:, t. 37.4; ·ore 8, t. 37.S; ore 12, t. 37.5; ore 16, t . 39.2; ore 20, t. 39.3; ore 24~ t . 37.2. 1.2 novembre, -0re 4, t. 36.3; ore 8, t . 36.3 (esame ùel sangue : scarsissimi anelli di plas. 1>recox; Cjnconina gr. 1.60 a d ogni ~omrn ini­ strAzio11e della qua] e ha avuto vomito); ore 12, t. 3G.4; ore 16, t . 39.2; ore 20, t. 39.3; ore 24, t . 38. 5. 13 n ovembre, ore 4, t. 38.4; ore 8, t. 37.8 (Cinconina gr. 2); ore 12, t. 36.8; ore 16, t. 39.1; or e 20, t. 3~ .5; ore 24, t 38.9. 111: novemhre : Apire ~sia, eccetto un 37.6 alle orP21:. (Cinconina gr. 2). 15 n overrbre: Au iressia (Cinconina gr. 2). 16 novembre : Apiressia (Cineonina gr. 1). r,Aç:,o "XXIT. - Aristid r: .. a nni "6. l\lfnl " tn rlA. 10 giorni con febbre alta a tipo irregolare, F.ntra il 1° ott bre. L' esq me del sangue dà presen.za di R;nel li della terzana estivo-a11t11nnale e rii semjlnn e. L'ammal.ato è fortemente anemizzato. ! e tt oh rP · Ao i r essi a . 9 ott obre. ()Y' n i, t. 37. 6; ore 8, t. 37.8 (SolfRto rli cincnr ina gr . 2); ore 12, t. 37.5; ore 20, t. ~o . 9 ~ ore 21,.,. t. 37.4. 3 ottobre, ore 11:, t. 38; ore 8, t. 38.4 (Solfato ni cin con ina gr. 2); ore 12, t. 36. 9; ore 12-24: 0

0

A n ir e~s i a . ·ni:-11 ~· fil

18 ()ttobrP: Apiressia (8olfAto di c inconina gr. 2 pro die ).

4-. t. ~~ . n: nrp R t . Rf)f) {fnrfe cefal ea e obn11bilam ento della vista: sospende 1 '..

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FASC.

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SEZIONE PRAT l CA

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la. cinconina) ; ore 12, t'. 36.8; ore 16, t. 38. 3; ore 20, t. 38.5; 0re 24, t. 36.8. 15 ottobre, ore 4, t: 36.5; ore 8, t. 36.6 : per!iste cefalea e o.b nubilamento della vista; accru.sa. pure ottundimento dell'udito; nel sangue numerosi anelli della terzana estivo-autunnale); ore 12, t. 36.8; ore 16, t. 38.3 (Chinino gr. 1 f1er iniezione; gr. 0.50 per bocca); orB 20, t. 3g,5; ore 24, t. 39. · 16 ottobre, ore 4, t. 37.1; ore 8, t. :36. 7 (Chinino gr. 2); ore 12, L 37.4. Dal 17 al 19 ottobre: Apiressia (Chinino g·r. 1.50 pro ,die ). Dal 20 al 21 ottobre: ~J\.J.>iressia (Cinconina. ç. 2 pro die) . 22 ottobre: _!\piressia (sospend e la cinconina, accusando cefalea) . Dal 23 al 25 ottobre: A11iressia. '

XXIII. - ' 1 asco G., a11ni 22. Uscito 15 giorr1i fa da1la Clinica Medi ca di Roma, ove ~ra stato ricoverato per febbre malarica a tipo intermi.ttente quotidiana, insort~ un mese e 1nezzo pri1na. Nove g iorni or sono è stato ripreso da feLlJre alta preceduta da brivido di freddo con lo stesso t ipo precedente. Entra il 28 setten1bl'e 1922. Dopo un periodo di osservazione, fatta diagnosi in base alla curva t ermica ed all' esame. di san gue, d1 infezione malarica mista (terzana prjmaverile ed estivoa11tunnale) Si inizia la Cl1ra con il solfato di cinconii1a a ll a dose cli g r. 2 pro die. Dopo due giorni si h a apiressia. Al 4° g iorno nel sangu e si riscontrano ancora r 2re semiJune e qualche raro anello di estivo-al1tunnale. Al 7° giorno si h a lln nuovo- accesso l eggero col massimo di · 37.9 conti1111anclo a somministrare gr. 2 di cinconina al giorno e a l 9° gi.orno un àltro accesso col massimo di 37.4. J\l 13° giorno, accusando cefalea e obnl1bi.l a111e11to della vista, si sospende la ci11coni1Ja. 'fri li disturbi durano per un p aio di giorni in cui si continua l'apiressia. Al 15° g·iorno lievi elevazioni termicl1e (m asstmo 37.3) e così al 17° giorno (massimo 37.6). A·l 18° giorno si ripre11de la. cinconina (gr. 1.50) e si h a lln accesso col massimo di 38.5 che si ripete il giorno a1111r esso col massimo di 39.5 e con forte brivido cli freddo; l'esame del sang11e dimostra. 1a presenza di • forme anl1lari estivo-a11tunnali. Il 20° e il 21° g iorno si dan110 gr. 2 cli cinconi11a, avendo s1Jiressia. Il 22° giorno si scen de a d 1111 gramn10. Al 7° giorno dall'ulti1l1 0 accesso con un grammo di cinconjna al gi orno si 11a febbre col massimo di 37.7 e dopo ft. giorni un altro accesso col roassin10 di 8R. 7, eon ee1)erto di anelli di estivo-autunna le nel san gu e. Si sospende la cinconina e si ripiglia dopo 4 giorni alla dose di 2 grammi: trascorsi sei g ìorni si ha n11ovamente cefalea e ohn11bilamento della vista per ct1i s i r isospende la ct1ra m antenen dosi l'infermo apirettico. • • J)opo 11 giorni dall'11ltirno a,ccesso se ne r1 pet~ lln altro (massimo 38.1) e lln secondo i 1 giorno appresso (massimo 38.5) con esame del sangi.1e n egativo ; un terzo ~ t1n qua rto accesso nei due giorni seg11enli co11 anelli di terzana esti vo-a11tunna le n r J sangue (massimo 38.6). Si iipiglia la cura cincgninica con gr. 2 pro diP òttenendosi l'apiressia. Al 7° .g iorno da · ql1est'ttltimo accesso si l1a un 37.7; i ·esame del CASO

sa11gue, eseguito do110 S ore, fa rilevare la presenza di anelli estivo-aut11nnali. Si sos1)ende la cinconina. Il gjornn appresso si ha un a.tta cco col massjmo di 39. 7 con lo stesso r ep erto nel sa11gue e seguono poi due a ccessi a giorni a lterni col reper~o di anelli di estivoa11tu11na l e e di se111il11ne finchè somministra11do g r . 1.50 di cl1inino si ha a_p iressia. Al 7° giorno, continua1ido a somm.inistrare gr. 1.50 ; di cl1inino per bocca. si 11a. un 37.1, i11a i1el sangue non si riscontra110 l)arassiti l)irog.eni, solo si . vedè qualcl1e se1nilun a . Si continua ancora con gr. 1.50 d.i chi11ino per 4 giorni; al 4° giorno si trovano a11cora molte semilune nel sangue; al 5° giorno si clanno gr. 2.40 di c i11~0 11in a co11 lln 37.2 e la stessa dose si ripet e al 6° e al 7° g·iorno i11 cui si h à u.n 37. 2 con presenza di semilt1ne e di a nelli di estivo-autunnale i1el sangt1e. Si riprende la cura col chiniI10 che si continua per 20 giomi alla close di gr. 1. 50 n on avendo l 'infermo il mit1i1no ria lzo termico, essendo la cura ben tollerata. e n on riscorltrando i1ei ripetuti esami di sang11e ch e q11a lcl1e rarissima semiluna. Come l'il evasi dall 'esame cl ei casi surriportati la ci11co11ina è stata somministrata nelle pj'L1 divers~ forn1è di infezione malarica. Vi sono 1nfatt i compresi casi di infezione primi• t.iva e recidiva, di terzana primaverile nelle sue varie forme cliniche, di terzana estivo- a t1tunn ale. Riguardo agli infermi alcuni so110 di se.sso femmi11ilP. , fra i q11ali una do11na gravida al 5° mese P-d una col bambi110 a l seno p11re esso mala rico, a ltri di sesso m aschile ed l1na bambina di 5 anni. In .11n caso di estivoa utt1nna le su1)comatosa la cinconina è stçi.ta adoper a.ta cta i1rinci11io in associazjone col cl1inino ed irt seguito da. sola. 111 tt1tt.i j casi di terzana primaverile si è avuta con le prime dosi del rimedio la caduta cleHa febbr e se11za più ricomparsa per il reri odo <:lu rante il ql1a le i malati sono r im asti sotto la. n ostra osservazione, i11 alcuni a11ch e lasciando dopo un certo t empo la cura. Ancl1e vari casi di t erza·n a estivo-autunnale si sono cornporta,ti come sopra, m entre in qualcl1e altro caso si è avuta una resistenza sp eciale a11cl1e dopo ~omministrazione a forti dosi ~ co11 ctlra protratta, cedendo invece qt1este forme a lle. consuete dosi di cl1inino. Molto istruttivo è a questo proposito 1'111timo caso ripo11:.ato, i11 c11i trattavasi della forma mjsta. In esso la terzana p1ima.v erile si è comportata. come di regola, mentre l'estivoa11tt1nna le 11a avuto svariate recidive che si so110 inanif estate no.n solo dopo periodi in cui si era dov11ta sospendere l a cinconina per fenon1eni di intolleranza, ma anche sotto l'azione della. cinconina. st essa. Ad un cerio p erj odo, sospesa la cinconi11a e sormninist1..ato il C'hinino p e1· 11 giorni, sj l1a a piressia ; do1)0


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di che, l'ipigliata la cinconina alla dos·e di g·1·. 2. 10 e somministrata la per tre giorni, si l1ar1no due lievi 1·ialzi termici al 1° e.al 3° giorNEUROLOGIA. 110 con presenz;;l in quest'ultimo di parassiti pirogeni nel sa11g·u e. Ripigli.ate il chinino no11 Sui tumori midollari. s i è avuta più febbre n è si sono più risco11trati parassiti nel sangue. (C. FRAZI.ER e vv-. Sl'ILLER. Jour. A. M. A. , ~3 I .u cinconina è stata in ge11ere ben sopporsette~re 1922). tata anch e dalla donna gravida, non determiI tumori spina1i sono sei volte meno f1~eque11 · 11ando mai clistt1rbi gastro-e11terici, n è alcur1-· · ti d ei cerebrali, ma la proporzione degli ope . cl1è a ca1·ico del rene anche in un caso in c:t1i rabili è assai più alta. Nei quattordici casi d e·vi era risentirnento di q11est'organo : solo in g li AA. la diagnosi certa fu stabilita in media qualch e caso, anche dopo l1e prime dosi, benclopo oltre dt1~ a n11i dai sintomi iniziali. ch è non molto alte e refratte, ha detern1ir1aIn t!-3dici casi il pri1no e princi·pal.e sintoma to cefa lea ·e obnubila m ento · rlella vista, tanto fu il dolore! vi sono. però casi che decorrone da obblig·are a sospend ern e la somministr.aindolori. La sede inizia1e del dolore è buon zione. In t1n solo caso ronzio aglj orecchi. sir1tomo cli locaiizzazione; con l'estendersj del In un caso in associazione col chi11ino è l) l"OCesso .il dolore poi si diffonde, n1a può avere ~tata lJen sopportata. La dose giornaliera ha oscillato · da un minimo ai gr. 1.50 ad u11 occasionali remissioni, che, se. coincidono con. i11ter venti ~erapeutici possono v·enir consideramassirrto di g·r. 2.50, dose in genere anche ql1ete a torto utile effetto di questi. In quattro casi sta sopportata senza · disturbi. Nella ba mbina trascorsero più di tre ann1, ed in tre casi tranon si è sorpassat a l a clos-e di gr. 1, llon ottescor sero più di due an11i tra l 'inizio dei dolo:f i n endosi con questa. dose l 'effetto desiderato ' ' ed i pr imJ sintomi a carico della motilità. 11 otten11to invece con g·r. 0.50 di chinino. dolore è il sintomo ingannatore che spesso Il caso della clonna con bambino lattante ha ft1orvia la diag·n9si in primo tempo, e talo1 a iI1segnato che so ~tanza non· si elimina col latte o se si elimina solo i11 piccole tracce non fa compiere int1tili operazioni addominali. I terape11tiche non avendo risentito alcl1n ef- pit1 frequenti errori diagnostici sono : JV1orbo di P.ott, se il clolore è a ssociato ai m ofetto il bam.bi110, pure e·sso m a la rico, ·Che dopo qualche tempo dovette ·esserB curato con ini e- vim,enti del collo . • R e11matismo, s~ il dolore è riferito alia zioni di chj11ino. spalla . • Nevrite,_ se viene riferito alla spalla e al CONCI,lTSJONJ . bi·accio. Limiia,ta111er1te ai casi osservati concll1do: Angin a pectoris, se viene riferito al precordio. 1° eh~ la cinconina può adoperarsi in soCol elitiasi, se viene riferito alla parte alia . stituzi one del cl1inino, con l a sicµrezza di otc1ell' acldome. tenerne gli stessi vantaggi terapeutici, nei .casi Appendicite, se viene riferito alla parte basdi infezione i11alarica primaverile. C1ò rappresa dell'addome. senta certamente un vant ag·gio econom"ico, daSciatica, se viene riferito agli arti inferio1·i. to ch e fino ad ora l'alcaloide in que stione~ seUn tlolore a localizzazione definita, aggracondario della china, era un prodotto int1t]vato dal movimento, dalla tosse, e dallo starlizzato; 11uto, pers istente, con remissioni occasionali. 2° cl1e per le forn1e estivo-autur111ali, quach e i1on varia di esten sione p er molto tempo f' l.o r a no11 si tratti di forme gravi che richie11on cede agli u suali rimedi , d eve far sospetc..lano i1na ct1:ra immediata, energica. ed intare 1u1 tumore midollare. ten sa per mettere in sal vo la vita d el pazienIl secondo sintoma .per im-portanza e per orte, si può cominciare co11 la cura cinconinica, dine di eomparsa ft1rono i disturbi sensoriali riservandosi . a ricorrere n l chinino qualora ir1 soggettivi. Le parestesie possono essere bilateforme ostinate e ribelli essa non ris pondesse rali (compressione del midollo)', mentre il doallo scopo; lore è 1.1nilaterale (con1pressione delle radici). 3° cl1e la. ci11co11in a si pu ò adoperar e anNella d escrizione classica del decorso clinich e i11 associn.zione col chini110 con ris11ltati co èlei tumori spinali vi è 11n p1i1110 pe1iod n go<ldi s fa ce11ti. dei dolori radicolari. un secondo periodo della :::;i11drom e di Bro-w·r1 . r qua rd. ed t1n terzo pe-

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i·iodo delle paralisi .di moto e di senso. Ma la Frazier ricorda. cbe talvolta flazienti sotto.sindron1e di Brown. Séquard tipica può mancaì)Osti a terapia fisica• han110 · rapidamente pegre, come ma11cava in tutti i casi degli AA. In g·iorato; ciò puè essere un .elemento diagnostiun solo caso vi· era paresi di un arto su•peco, e può dare impqrtanza ai traumi come fatriore, negl{ altri paresi o di uno o di entrambi tori etiologici. ,gli arti inferiori. DORIA. I disturbi motori s'iniziano spesso con 11na . .goffaggine di una mano o un piede; l'~pertonia . Sulla malattia di Thomsen . precede la debol~zza o la paralisi. In tre casi \ (I. ROSETT. Bra'in, giugno .1922). si giunse ad una vera paraplegia spastica. . La rµassin1a parte dei tumoli spinali sono Da padre sano, con g·rossa muscolatura, e .situati lateralme11te: nei casi degli AA. nove madre psicopatica (stati depressivi ed irritatumori erano antero o postero-laterali. bilità) con sint001i miotonici, nacquero treIl blocco spfn9.le è un sintoma piuttosto tar- dici figli, di cui sette morti 11ell 'infanzia. Dei divo. ·xantocromia vi ft1 in cinque casi, che sei sopravviventi, tre hanno mostrato sintomi . duraronò da tr.e a cinqt1e anni. Il b1occo spi- miotonici più o meno spiccati, e gli altri ire •nale va sempre ricercato anche prima della invece sintomi psicopatici vari. Nella terza generazione, di dieci individui, xantocromia roi m etodi di Queckenstedt e di . .t\.yer, ma l'ass~nza non esclude, e la presen- ~inque sono norm~li e cinque hanno sintomi • miotonici. :za non afferma indubbiamente lln tumore. In generale, sia nella: seconda che nella terLa diagnosi segmentale si fonda sul livello za generazione la miotonia si accompagna ad dell'anest.3sia, stùla sede del dolore irradiato, .. sui fe11omeni simpatici, sull'assenza dei rifles- uno sviluppo eccessivo della muscolatura, e si, sull'atrofia muscolare. Stabilita la loçalizza- ~d altr:i caratteri ,fisici del progenitore, men.zione, è di scarsa importanza conoscere se il tre le psicopatie si accompagnano acl altri caratteri fisici materni. i.11more è intra o extradurale. • L'A. clescrive minutamente i vari casi. Una I tumori extramidollari, generaJmente endotelio:mi, non prese11tano q11asi mai gravi pro- donna, della seconda generazione, durante blemi di tecnica operatoria: i gliomi intrami- una gravid·a nza com.in ciò a soffrire accessi di rigidità di. tutta la muscola.tl1ra, che duravano. -do1lari invece sono da considerare inoperabili. Gli AA. ebbero àue soli esiti inf ~11sti, uno per qualcl1e secondo, e sè era in piedi la facevaembolia, ed \u no -.uer paralisi respiratoria men- no cadere a terra come un pezzo di legno: gli ire tentavano estirpare un tumore contenuto accessi· erano provocati d.a improvvise emoin buona parte · nella cavità cranica, il quale zioni: fu possibile provocarli sperimentalmente con la faradizzazione di un bicipite raf.: aveva già paralizzato metà del diaframma. • Gli AA. consigliano di resecare prima la la- fredd'a to col cloruro d 'etile. La reazione miorr1ina che corrisponde al livello più alto del- tonica meccanica era debole. l'anestesia, poichè quasi sempre si erra per Una bambina della terza generazl.one, se aprire J.o speco troppo in basso: i,n oltre consi- interrogata all'improvviso, a scuola, restava .g liano di togliere quel tratto di meninge don- come interdetta .qualche . secondo, · poi parlava -de ortgina il tumore per prevenire le riprodt1- con speditezza: nel salire le scale provava zioni : nei loro casi har1no o·s servato llna sola , co'me i1n impaccio dei movimenti nel compiere la prima. tesa. Il tempo di rilasciamento dei . riproduzione. , I sinto.n ii dovuti alla sola compression~ pre- mt1scoli contratti variava da 3 a 20 e più sesto scompaiono, anche s~ il tumore datava da condi secondo il muscolo e l'intensità dello anni. Talvolta non si ha nessun ricupero fun- stimolo. . -zionale, sia perchè il !flidollo è degenerato, sia In un a ltro caso .il miogramma del bicipite perchè i tumori possono essere multipli. mostra contrazioni sempre più lente e difficili Secondo J. Grinker il ritorno della funzione dalla prima alla sesta, poi le contrazioni dipt1ò talvolta farsi attender.e a lungo. vengono regolari. A. Adson ricorda che talvolta all'intervento L'A. mette in evidenza il circolo vizioso c:ne non si trovò altro che t11'.1a meningomielite cro- si ha nei movimenti alternati flesso-estensori, nica. per la èontrazione residuale sempre più inT. Pattick afferma che talora i primi segni tensa degli antagonisti; ad ogni movimento riguardano la motilità: l a sensazione spiace- occorrono stimoli volontari sempre più forti vole dello spasmo pt1ò dal paziente esser chia- per vincere la P.recedente , contrazione; in alcl1ni casi si p11ò giungere alla rigidità , dei mata dolore. I

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muscoli. La rigidità si può avere anche immePatogenesi del mal di mare. <1, diatamente dopo emozioni intense, per esage(R. RIBOLLA. Giornale di ~f edicina Miiitare, razione del riflesso di fissazione di tutti i seg192'2, f&Sc. XI). • menti dello scheletro atto a preparare e renLa naupatia, o maJ di n1are, come più c0de-re pronta.mente possibile qualunque movi- munemente si chia.J.Tua, è stato oggetto di st.um·ento di difesa o di offesa. d:Lo fin da quando, all'inizio dell'evo moderno ' . Il meccanismo del progressivo aumento del- la navigazione comin-ciò a 'P~·eind·ere vaste prnporzioni. la contrazione residuale · degli antagonisti dif• ferisce essenzialmente dalla teoria di Brisfyiolte furono le ipotesi e.messe per spieg·arne saud . e Dauer della contrazio11e sinergica de- ,la 1p·atogenesi, m.olti i rimedi consigliati ~-· gli antagonisti, che corrisponde g,lla teoria di vinoe~e questo penoso disturbo, ma la massiJacquet della diffusione· dell'impulso nervoso ma parte delle teor·i·e no:n ·p otè resistere alt:1 agli antagonisti medesimi. L'idea a.·el blocco critica, e i .rimedi fin,or-a .escogitati si sono dipjrami.dale di Jol1nso.n e 1\1arshall non è con- 1IL0strati inefficaci. . fortata dai sintomi, infatti L'A., 1n uno studio inter.essante, riporta le. mai fu osservato , il Babinski, nè un aum~nto dei tendinei, che · sue eisperiei!lZe personali in pToposito, fatL~ anzi talvolta appaiono indeboliti o aboliti. in .u n Viaggio di atndata e ritorno fra Genova e Rto de J an·eiro e in parecchi viaggi fra CiI muscoli volontari dei miotonici hanno fibre grosse, ricche di i1uclei; spesso è aumen- vitav·ecchiia e la ,s ard.egna e viceversa. La causa dei distur~bi naupati.ci va ricm"cata, tato anche il tessuto interstiziale. Nella miotonia familiare, come nei casi dell'A., gene- n1ei movime·n ti di rollio e di booèhe·g gio della ralmente acGade che presentano la malattia n~Vie. Le donne vi sor10 maggi-0rm1ente 1soggette, i bambini e i ver.-cihi ne soffrono meno. quei membri che hanno. il sisten1a muscolare L'abitudine .può far scomparir·e i ,disturbi, ma ntolto sviluppato; ciò costituirebbe una predisposizione, . che, insieme ad altri caratteri , si . non sono ·p ochi i ca.si anche .di vecchi « lupi di mara », che :p.on riuscirono a vi-ncere questa lutrasmetterebbe secondo le leg:gi di Mendel. Una grossa muscolatura sarebbe cioè un ri- ro predisposizione. È intevessante il fatto, ohe n e1ruue.no gli ani cettore favorevole pel fattore Breditario della miotonia, fattore ereditario che avrebbe azio- mali (cani, .cavalli, scimmie) i1e yan,n o co·1npletaniente esenti. ne dannosa sul sistema neuromuscolare, e Il digiuno assoluto, Ja troppa ripienezza del- , potrebbe anche esplicarsi con psicopatie o con una diminuita resistenza vitale (grande mor- lo stomaco, gli odori nauseanti predispong(,talità nella prole). Però esistono casi di mio- no al mal di mare. L a sintomatologia ,s i c01np en1dia in nause.à, tonia con atrofia muscolare, e nei inuscoli ipertrofici miotonici esistono spesso fibre atrofi- senso di ab·ulia, fenomeni vasamotori, respir,) che. Nè si può sostenere cl1e i'atrofia è secon- .a ffannoso, in.fine vomiti ,s p,e sso incoercibili. daria al continuo stiramento, perchè si os- Tutti que.Sti disturbi cessano quàsi irrumedin. ~ serva anche nei inuscoli facciali. Nei muscoli tamente appena l'inclivid110 rimiette ip iede s11llA. terra ferma. miotonici sono frequenti i dolori. DeJ1e varie teorie sulla patogenesi di questo La cosidetta pa1~amiotonia, secondo l'autore, non differisce dalla malattia di Thomse11. · Il ·disturbo ·(l 'A. ne enumera non meno di 18) tr6 fatto che la reazione miotonica si presenta .s ole furono confortate cla rilie'Vi s.pèri.me.ntali . solo in certe circostanze (freddo, infezioni acu- esse sono: 1° la teoria idi Dat nall, :Yiasini, Barnett. te, mestrui, stimoli emozionali) o manca affatsul pertuirba.mento d-eJ centro . tatico (canali to per gli stimoli artificiali, non può costituire differenza essenziale, dato che vi sono tutte semicircolari, c·ervelletto); 2° la teoria di Dutreinlay, Calliano, ·Role forme di passaggio. La teoria del fattore ereditario ledente il tondi, sulla agi.tazione dei. visceri addominali sistema neuromuscolare spiega anche la mio- e l 'ip1eremia sp,l enica; 3° la teoria di Nollf, che oonsidera il mal tonia che talvolta compare dopo infezioni acudi ma~e come una vertigine da eccita.mento del te, disturbi. gastrointesti11ali, tumori cerebrali, giringomielia, atetesi: . le alterazioni organi- nervo vestibola:r~ per i,peremia dei canali se che prodotte dalla nuova sindrome mettereb- micircolari e consegtl>(l-nte trritazione dcl V8'SO. bero in evidenza la tara ereditaria, onde non (1) Richiamiamo su questo argo1nento la 1isarehbe p .roprio l)arlare di mioto11ia acquivista sintetica del dott. G. DRAGOTTI pubblicata in questo periodico (192(}, p. 200) e il lavoro ita classico di L. TL\'.~GNI sulle vertigini. 1

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_L'autore ha preso .quest'UJltilna teoria com'~ I11 seg'l1it.o a questa, per riflesso , si manifesta punto di -o.artenza ed ex juvantibus' è riuscito 11no stato vagotonico, con i sintomi descritti. trovare degli elementi atti a confermarla. Dacchè gli stessi fenom e11i si producono col Le .sue esperienze fur<}no condotte nel mod') mO!Vimento di una sedia girante, l'autore -ne S'€Ìg'Uen\e : app1lilcazione di una sostanzà che, consiglia l'uso neigili istituti na.u tici ·p1eir asagis~ com·e ischemizzante d ell'orecchio, c::>l suef arB g li allievi ai di,sturbi del mare. mezzo ct·i un tamp,o ne neJ. condotto uditivo La teoria i)atogenetica sopra d.esctritta è staesterno, e somministrazione per os di yna sota -nde!name.11te confermata da1la 101ffi:c·a.c ia dell2 stanza che a_gis.oe elettivamente come calmana.pplica.zi 01n i terapeu ticl1e di sostanz·e ischemizte del DJervo vago. zanti deilJ'o·r ecchio e di sos,t anze calmanti dei • vago, co.n siigliate ·dal 'R ibolla. L'azio.na di queste ~ostan.ze si è dimostrata efficacissim :l :iin tutti i e.asi presi in 1e&perimen. È d'a augur·a rsi che i risultati di questi i.nto, f.ra i qu.ali molti er~ano di p.ersooe ~nsi·bl-­ tE·ressa11ti st11di., basati sull'esperienza e osli&sime ai di<Sturbi del mal idi mare. servazioni i1ersonali, e atti .a giettare nuova Luc:e sul c:o·n tToverso problema cteJila naupatia.. Il Nolf considerava il mal di mare come una v<ertigine, opinione c:onfermata daglJi studi più po1rtin10 n ella p·r ati-ca que·i bu oni frutti, che J.a moderni sul .senso statico e suJJ.a s indTome, serietà delle rice!'lc.he .p ermette di ·spe·r al'e. M. SIL. molto simile a quella del mal ai mare clle si produce, specialm·ente i n soggetti sensibili, con l·a ieocitazione del nervo vestibolare e .con le CENNl BIBLIOGRAFICI. iniwioni f.redde e caldi(.: · n el cond,otto uditivo esterno. G1LBERT e THOlNOT. "1\1.aladies de la Plèvre e du Le reazioni ,ohe così si otteng·ono co·n sistono M ediastin. Fase. 30° du Nouveau Traité- de in pallore della faccia, salivazione, f>alpitazio- ~ Médeicin·e. (Baillière éd. Paris. Fr. 40). ne cardiaca, nausea., vomito·, diarrea, e si sp.ieIn 11n grosso volume di circa 600 pagine, M. gano facilme nte quando si rifletta che il nei·Labbé, Men·etri1er, 1G.alliart:l, BaJzer, B0tinet, vo vestibolare si origina · in imme·d iata vici- trattano dell e rnalattie d ella pl.eut·a e del menanza dei nucle i d'origine de i nervi salivCLr j diastino. lVIarcer. Labbé scrjve delle pleuriti e del vago. tubercolari e non tubercOtlari; si diffonde larIl mal di mare s.arebb·e scco.11d o il Nolf 1.1n ga.mente ,s u nozi'()iili di fisiopatologia della pleuriflesoo, e q:uincfi si p.rodurre bbe per un arco 1·tt , e mint1ta1nenté si addentra nelle particodiastaltico formato da una via centripeta e una laritt1 cliruicl1e. Ancl1e al Labbé è dovuto il cavia ce11trifuga, o da un centro di riflessione. pitol o s11!J.'idrotoraice. Al Pneu·m otorace · GalLa via centripe-ta è U ner'V·O vestibolare, il liard dedica una non breve monografia; le .n o.centro sono i nuiclei di origin·e dei nervi che zioni etiolog·iche, i quadri clinici, le compli• 1 pre.s iedono aJle funzio111i cardiache e digesti, a, ca11ze sono completate d ai moderni acquisti la via centrifuga dal nervo pnet1mog·astrico. sulla pato1ogia sp eriimentale del pneu1notora• • A dfu:nostraz,i one di cìò &i ri,c 0,r da la ossierva- ce. Le forme cliniche deùi can·c ro della pleura, zione del Ruttin, che sopra se stesso constatò sia primitivo che secondario, sono tracciate la. scompa~sa dei disturbi del mal di mare per , dia Men·etr:iJer; la sifilide tr.acheo bronco-polmomezzo della doccia calda bilateirale, e i'1 fatto· rtare da Balzer, completata da nuove co,n o- , osservato da pa!'lec·chi ricerca torri che i sorrduscenze anatomich e e radiologiche. E. Boinet muti o i lattanti, nei quali non ft1nziona l'a1::>.chi11de i1 volume con un. Cé;l-pitolo sulle sindroparato ,,ootibolare, no•n soiffroiDo n1a'i il mal ·1i · Jni n1ecli ast.iniche d eterminate d a adenopatie e mare. tumori i11ediastinici. Egli raccoglie tutta la ric11 mal di mare ·è dunque un disturbo ft111c8, si11tomatologia e, nella larg·a. trattazione, ziona1e dovuto a eccitamento e ip e1·emia del-trova modo, accanto ad t1na analisi minuta, l'apparato vestibolare: eccitazione. e iperemia dj comj)orre u11a utile sintesi clinica . · dovute a1 cambi.a mento oontinuo della posi·Non ananoan,o ottimi trattati, che svolgono • zione Pie.I oor:po suJ. piroscafo :iiil movim,em.to. ampiamente simili argomenti; p.er la 1arghezIID. un primo tempo i canali serni.circoJ.ari e }l · za e pe.r la rrnod.ernità il libro è tuttavia r.acliquido endolinfatico seguono il movimento del coman1dabile. T. PONTANO. corpo ; in un secondo tempo, quando a vviev. DoMAR US. M a?.i uale tascabile di ematologia ne il movimento in senso contrario aJ, primo, ciin ica. - G. Tl1i eme, Lipsia, 1922, VIII, 176. il liquido endo1inf a ti e o continua a portarsi L. n.6fi . ne1Ja direzione di prima, e urta quindi con• La g rande cl1iarezza del piccolo i11anuale, al tro le ampolle dei canali se.micircolari provocorrente di ogr1i conquista. n11ova nel cam·po cando l a vertigine.

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de11 ·ematolog'ia, la praticità dei consjgli sug'fJIE ROCKEFELLER FOUN-DATION lNTERNATIONAL geriti, sono cé1·to la migliore delle raccomanHEALtH BoARb. Eighth Annual Report (Jadazioni ~on le quali si possa presentare al letn11ary 1, 1921-December 31, 1921). New York tore iJ libro di v. Domarus. Spoglio di una su(Broad,vay 61), 1922. per.flua est1heranza di jpotesi e d'incertezze il L'attività del].'« Ufficio Sanitario Internazior•1anuale espone pochi ma sicl1ri metodi d'inn alie », costituito dalla RochefeUer Foundatio11 dagine e verità indiscuse ematologiche. si este?de sempre più, ai più diversi paesi: P1·ececlono nozioni fondamentali sulla morBasta elencare le campagne intraprese per fologia del sangue, sulla sua composizione, sui comprender·e la vastità e l'imponenza di queprincipali apparecchi - i puri . indispensabili sto movimento : contro l'anchilostomiasi in - le colorazioni di scelta d·ei cor·p uscoli sanmolta parte del Brasile e - su scala più riguignj . In t1n a seconda parte - clinica. - sono rlotta -- in 16 altri Paesi, come l'Australia, descritti i vari quadri ematologici delle malatl'India, il Siam, la Colon1bia, Ceylon, il Paije non solo del sistema en1o·p oietico, ma anche nama, il Gt1atemala, ecc.; contro la malaria degli altri organi ·ed apparati. in molte località degli Stati Uniti (sotto i1 tiA chi non tenga di approfondirsi nello studio . to1o di s·t'eglia antimalarica ) e in qualche lodi siffatta materia ma si contenti di pocl1e ma calità del Sud-America fPorto Rico , Nicara. bastevoli notizie pratiche, il libro è assai c0mgua) ~ contro J,a fflbbre gialla nell'America. cenrr1endevole. ERM. ì\r1JNGAZZINI. trale, nel Messico, nel Perù; contro la tubercolosi in Francia; il rio~dinam.ento dei serviL. BORY. T., es z~hénomènes de dest1'?lCfion celzi igienico-sanitari in Czeco-Slovacchia Bra- · lulai~·e. (Masson édit. 1922. Prix fr. 12). ' :per sile, Australia, Isole Filippine, Paraguay; I_.'a11tolisi da , unE\. part~, le azioni citoliticl1e istituire l'ins,eg·namento medico moderno in daJl'altria., co·s tituiscono i fen.omeni di distruCina, 1'3cc. L'Ufficio Sanitario Internazionale zione cellt1la re che 'hanno dato occasi·one alla 11a il programma di dare J,'impt1lso alle camanal.isi ·e ahlia sintesi del1 'A. Le azioni citol1tipagne sanitarie, di organizzarle, di fornire che sono esaminate nei tre punti fondamenesempi concreti e dimostrativi, i quali vengotali : le bacteriolisi, le emolisi, le organolisi. no poi largamente seguiti, assumendo una Il fenomeno at1toli·t i·co o ultimo atto della vita , ·v asta portata. Per l'attuazione di questo proi fcr1ome11i bacteriolitici, e ql1ello emoJ,itico e gramma essa impegna somm'3 ingentissime. organ.olitico sono illustrati nella parte speriche non potrebbero essere destinate a scopi mentale, nel campo patologico. IJiù benefici. L ' A. così, t1sufruendo di una reale compeL'attuale resoconto informa s11ll'attività svoltenza , mette a g·iorno argomenti, finora sparsi ta dl1rante il 1921. s11lle rivistP e su inn11merevoli specializzate a. p. monografie. • Sebbene in questi problemi ogni anno sia G. GRIXONI. La depurazione dell'acqua da bere . fecondo di nuove conquiste, è lodevole l 'mizi'a. (N. 10-11 delle r< ~.\.ttualità S.cientificbe » tiva dell'A., che ha voluto fissare , acl un deSerie Medica). 1 vol. in-8 . picc. di pag. 172. terminato momento, lo stato e s at ~ o delle cose. Bologna, Nicola Zanichelli, editore. Prezzo, T. PONTANO. lire 15. La table d11 'l'é gèta1·ien . .6a. ediz. 1 vol. in-12 Il prof. Grixoni si è occupato a pi-L1 riprese, , })ice. di pag . 256. Société Végétarienne d.~ con impegno e competenza, durante la guerra France, Parigi VI (rue Dt1gi.1ay-Tronis 17), e dopo, della depurazione dell'acqua potabile. 1922. Prezzo fr. 6; franco raccon1. 7.60. Ora egli raccoglie, riordina e aggiorna queste 0

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Ql1esto libr·o si rende molto utile non solo • in vista del crescente numero dei vegetaria.n i, ma a.nche in considerazione <1~1 fatto che il regim e veg·etariano è indicato in molte mal atti e. Con le sue 21umerosissime ricette (circa lln lnigliaio} fa valere la grande ricchezza del vitto veg.9tariano e mette in grado di pratica1~10 senza difficoltà, in tutte le famiglie. Il Sl1sse~1irs i delle edizioni attesta i pregi del lavoro . tra i qt1ali . }Jrincipale, la praticità. R. B. \

nozioni in una trattazione sist.'3matica, la quale comprende sei capitol.i che concernono l acql1a potàbile, la depurazione naturale delle acq11e sotterranee e delle acqu'3 supèrficiali. la depurazione artifìcciale con mezzi meccanici, con mezzi fisici e con mezzi chimici; in appendice si occt1pa della disinfezione d,9gli alimenti inf ett.ati con l'acq11a. L'esposizione è molto chiara, fatta con intendimenti di pl'aticità. a. p . 1

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IEtRDEMIE, ·SOtlETA MEDICHE, CONGRESSI. Accademia Medica di Roma. Seditta ord1i.naria d·eì 28 febbraio.

I)reside11za : Prof. V. Asoou, L,., >nodijìoa.zio·n i ciella nto·r fologia nc sariguigna virida,n.s .

preside~te .

e

deZla P'ressiunell'et~doca,rdite da streptooooous

Prof. GmRoN. - L'O. dopo aver riassunti i punti capitali della comunicazione fatta nella seduta precedente mostra dei preparati microscopici i (Juali tendono a din1ostrare che le cellule atipi.cbe ttov~te i'n circolo nel malato di endocardite dn streptocoecns viriclans derivano dagli endoteli vasali. • Il prof. D10~1sr pe11sa che non si possa ·affer:µiare che ·le cellule ,d imostrate ·d erivino dagli endoteli vasali: probabil1nente· esse devono essere identificate come elementi del reticolo milza e mi·dollo). Il r>rof. GmnoN a sostegno della sua tesi ricorda come gli elementi c1escritti siano più numerosi nel circolo che non• nel midollo e nella milza, e che essi at1mentano nel circolo in seguito a stasi da lega tura . Sopra L' t ive·n z:a

d ecen,-nale

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SEZIONE PRATICA

ài alcir ni 1ni oro bi del

g r uppo tifo-coli consercat·i in. liqn·iclA organici.

Prof. V. Puxro~I . - I...'O. è riu cito a conservare per 12 anni il C. Icteroides Snnarelli, nel sangue e in fiale chiuse alla lampa<la , senza che le coltu1·e da esso ottenute perdessero la loro Yiru1en.z.n, l">el' cui in piccole quantità llCCidono regoJarmente il <:01ugliu in 4& 01·<.'. Ha potuto inoltre constatare che a nche pei mi'" erobi del gruppo tifo-coli avviene lo stesso se conserva ti alla stessa maniera. Tali osservazioni sono importanti secondo l'O. sotto due p11nti di vista : · 1) P er la comodità di 11ote1· c·onscrYnrc a 11n0n-0 lID decennio, con carB:tteri e · virulenza invariata, senza bisogno di artifici nè passaggi, alc11ne specie microbiche a·s porigene; 2) Perchè la possibilità di una così lunga sopra vvi ven~, finora ignorata, potendosi supparre ar.che in condizioni naturali, · p11ò chta11re .fenomeni · epidemiologici ancora oscuri. Il prof. D1oms1 ricorda quale valore la comunicazione del PUNTONI può a vere p~r spiegare la persi ~tenza dei diplococchi nell'uon10. •

Vaccinazfon'i p e1· via nasale_. ' Prof. G. SAN!RELLI. - L'O. dopo ·aver dimostratC\ che attraverso• la mucosa nasale, a torto ritenuta come una barriera di difesa possono penetrare i germi, dopa aver dimostrato che con germi ·viventi e con vacc:ini si riesce negli a.n imali a provocare la formazione di anticorpi, ha saggiato la 1·eattività dell'uomo all'introduzione di vaccino per

via. nasale. I vaccini usa ti sono polverulenti; i microbi uccisi si trovano opportunament.e triturati e incorporati a polveri indifferenti (lattosio). Nel siero di sangue de~li individui sottopo!':ti ~ lle vaccinazioni nasali si ~on trovati tassi di agglutinazione di gran lunga supetj.ori a quelli che si risoontrano negli individui vaccinati per via sottocutanea. Dall'insieme dei risultati ottenuti l 'O. conclude che la vaccinazione per via nasale, con vaccini polverulenti, contro il. b. del tifo, il vibrione del colera, il meningococco e. il b. di Shiga, si preSE>nta di un'applica!l.ione pratica e1::1tremamente semplice. Essa può prolungarsi per un tempo assai lungo senza che appaia disturbo alcuç.o. · Al t>rof. ARCANGELI che Yorrebbe che il vaccin~ così preparato fosse applicato oltre che a scopo vaccinante sui soggetti sani, St1i malati, il prof. SANARELLI fa notare che tale pratica gli sembra poco utile per la lentezza d'azione del vi.accino stesso per via nasale.

Conser·vazione del ·ri rus di Da1i.11sz allo stato di 1;ir11,l.en za pe?' la distr nzione clelle ar17icole. 1

Dott. A. ALESSANDlU~~. - L'O. comunica. i risultati delle sue ricerche sulla conservazione del virus di Danysz allo stato di virulenza, mantenendo . il sangue estratto dal euoré dei conigli infetti in tùbetti di vetro chiusi alla lampada. Ha potuto osservare. che dopo 7 mesi il virus così conservato ha manten11to la sua virulenza onde si augu~a che. tale metodo di conser\azione sia applicato su vast:a scala onde ottenere ceppi idi virus atti per una lotta efficace contro i piccoli rod~tori vera calamità dell'agricoJtura. · E. GROSSI.

_..

Pubblicazione indispensabile ad ogni medico :

Dott. Ca.v. Uff. ALBERTO VIOO (Doctor Ju,stltia)

LA LEG·JSLAZIONE SANITARIA •• ••

in rapporto ali' esercizio professionale

•• ••

l

(Manuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolarì e tutto ciò che si riferisce all'esercizio professionale, ad uso dei Medici condotti. dei liberi esercenti, degli uf flciali sanita.rii e del personale addett~ ai laboratori di vigilanza igienica). N. B. - Coloro che ;ntendono non restare sprovvisti di que-

stn. veramente utile opera. compilata da.I nostro compi~to reriat tore, io seguit1J alle insistent] premure ricevute da.i lettori del e P01iclinioo >, debbono affrettarsi. Si avverte . che il prezzo speciale di favore (L. 12) resterà in vigore fino a tutto il corrente mese. Dopo, le poche co-

pie che reste ranno disponibili, saranno a disposizione al prezzo di copertina che è ài L. 16. Inviare subito cartolina-vaglia. al Cav. LUIGI POZZI, via Sistina. n. 14 - Roma.

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[A.1\NO XXX.

IL POLICLINICO ' "

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FASC. •

APPUNTI. PER IL ME01UO PRAT .I CO. SEMEIOTICA. . Tecnica della biopsia. Prelevare un frammento · di tessuto, lJreferibilmente ai margini del tumore in modo da interessare anche ii tessuto sano '· evita.re di . . .s chiacciare con le pinze il piccolo · frammento prelevato, di seccarlo con compresse o comunque di alterarlo, immergerlo subito in un liquido fissatore (non ràlcool!) . . Consigliabile è • il liquido seguente: Soluzione acquosa di acido picrico . eme. 30; formalina eme. 10; acido ·acetico cristalJ.izzabile eme. 2. In questo liquido secondo Rubep.s-Duva.l i pezzi possono rirrianere anche ~ lungo s.enza subire a lterazio. ·ni notevoii. Le sezioni vanno praticate in senso perpendicolare alla superficie ,d ella lesione.

A .. Z.

I corpuscoli fucsinofili dell'espettorato. • Si riscontrano talv.o lta nell'espettor.ato . , assieme ai bacilli di Koch, o senza di. essi, degli speciali corpuscoli detti ·fucsinofili, con i seguenti ca.ra~t.eri: Forma. qt1asi sempre rotonda o lievemente ovoide, omogenei, grandezza variabile da quella di un ·gonococco a quella di una picco!dssima emazia, quasi sempre isolati, raramente n ell'interno di gro~si macrofagi. Non pres~ntano fenomeni df gemmazione, non rispondono all.e reazioni ·dci g·rassi ne_u tri, non assumono j colori acidi di anilina e non vanno quindi co,n fusi · con residui gra11tùari di emazie, cl1e possono resistere allo scoloramento e si osservano spesso· nell'espettorato. Sono alcool-resistenti e si vedono sempre bene nei prepa.rati scol.orati con alcool; resistono all antifo1'Tilina, ma molto meno dei bacilli di Koch; per le altre i1ote di alcool e di acido-resiste11za devo~o co11sideral'si analoghi a questi ultimi. Secondo P. M. Franco (Rif ornia me elica, 9 ott. 1922) , qllesti corpu.scoli precedono o segt1ono j bacilli di Kocl1, che possono mancare nell'espettorato, e .quindi acquistano un ·v alore diagnostico e i)rognostico.

nobili so~o in parte sostituiti da tessuto connettivo è pu·r vero che essi possono essere rigenerati di nuovo e la ghiandola ritornare' al suo, volume primitivo. · Nell'uomo il timo ha delle connessioni funzionali con le ghiandole genitali, i1ella dònna le ha c~n la tiroide. E' tmportante per la patologia, la posizione del timo : delle compres.sioni della vicina tracl1ea e dei nervi circostanti ~piegano le morti improvvise cp.e seguono all' 1p·ereste~sione della testa, od all' anestesia prolungata; ' compressioni venose spiegano l'epilessi~ ed alcuni ·disturbi encefaljci dell'infanzia. Per quanto riguarda l'asma, l'A. ricorda che esso colpisce specialmente il · sesso maschile nella pubertà e che tre r'imedi attivi c,,o ntro l 'asma sono capaci di diminuire il volume· del timo: il digiuno, l'ioduro, l'adrenalina. In tal c~s o l'asma sar~bbe ·d ovuto ad un timo ipertrofico comprimente. il simpn.tico. Nel gozzo esoftalmico l'ipertrofia del timo ~ un fatto quasi costante, che può spiegarsi con inclusioni tiroidee. L'ipertrofia del · timo i11terviene infine nella genesi della clorosi e della. cefalea. .Clinicamente si può riconoscere l,aumento di volume della ghiandola dalie deformazioni toraciche, dalle dilatazioni venose, da modificazioni di sohorità,., da soffi alla base. Come terapia so~.o consigliabili: il digiuno, i raggi X, l'adrenalina, gl.i iod11ri. 1

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1

,

A. Z.

CASISTICA E TERAPIA. •

SECREZIONI INTERNE . II timo. . econdo L. vVillianis (Neiv rial, 1922), il timo non deve come un organo fetale che nascita e scompar e ,-erso il anno, in quanto se è vero

York Med. Jour-

t:>iù consider arsi si atrofizza alla secondo o terzo ch e . gli elementi

. 1\tIONTELEONE.

Su

un caso di diabete insipido.

,

·

Sag·ara (The Japan Med. World, 1922, 9) rife1isce un caso di dianete insipido in cu'i il paziente ·(un giovane di 20 anni) venne a morte ·in seguito ad un· singolare acéesso mani• festatosi improvvisa.mente con una specie di sintomi psichici e (dopo u'n. decorso di parecchi giorni con s~ntomi, che rassomigliavano clinicamente a qlielli della meningite cerel>rospinale), terminato co11 l,esito letale: In questo caso, mentre la maggior quantità di uri11a vel).iva emessa abitl!alme.nte durante le or.e del giorno, e specialmente dalle 6 a. m. fino al mezzodì, ·invece durante tutta la durata del fatale accesso tale emissione si verificò in massima i)arte durante la notte. Al l'autopsi 'l. (prof. Nakamura) si riscontrò edema cerebrale. ·Inoltre 1 ipofisi presentava alterazioni infiamm1torie ed · emorragiche, e sporgeva a guisa ·li tumore nel 3° ventrjcolo. Iri questo caso la cat1sa del cliabete insipido deve, 1


fA~NO

XXX,

FASC.

15]

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SEZIONE PRATI CA

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secondo l'A. , esser m essa in rapi::>orto con l'al, terazione della funzione cerebrale regolatrice della urinazione, alterazione prodotta dal processo infiamn1atorio che aveva colpito la bas~ · 4el cervello.

Trattamento del gozzo esoftalmico. Il trattamento più efficace del gozzo esoftalmico è la faradizzazione: un elettrode immobile sulla nuca, l'altro mobile sul gozzo;· applicazioni due volte al giorno, mattina e sera, per la durata di dieci minuti. Fin dalla prima :applicazione il paziente si sente meno debole, l'eccitazione nervosa diminuisce, a poc.o a po.co il tumore e la tachicardia cedono, la tiroide diminuisce di volume; solo l' esoftalmo ced1e lentamente. Eventualmente possono prati-0arsi personalmente le applicazioni procurandosi una piccola pila faradica. La cura quotidiana deve d11rare alm en.o un anno, successivamente si farar1110 applicazio11i per di-eci giorni continui ogni me~e, anche q11ando i disturbi sono scomparsi, perchè le recidive sono tutt,aJtro che rare. La corrente galvanica è meno efficace. · . La radioterapia è anche efficace e for se più, ma richiede apparecchi e tecnici specializzati. In ogni caso all una ed all'altra cura conviene agg iungere la · medicazione interna: il salicilato di soda, la chinina ed i prodotti opo-terapici. · Durante 10 giorni si darà prima dei due pa-sti principa li una cartina di mezzo grammo di salicilato d1 Roda.. Nei di·eci g-iorni s11c.ces·sivi, sempre prima d.ei due pasti principali, una pillo a di 10 centigrammi di bromidrato di chinina. E così alternare ogni dieci giorni. Eventualmente si p otr à ri correr e a'l ' opoterapia : antiroidina che è poco o niente effi.ca ce, opp11re tiroidina ed ipofisina. La sommi, nistrazione di q11esti prodotti devé essere rigorosamente ~orvegliata potendo provocare spiacevoli inconvenienti. 1

1

Dr. Opoterapia deIJa obesità infantile.

La medicazione tir oidea è rrtil e in t11tti gli ooesi, ma sp.ecialmente in casi di mixedema frusto con obesità; si deve cominciare con dosi deboli : lJn mg. di tiroidina al gior no nel -primo mese di cura, per 10 giornj di seguito ; neJ mese successivo cinque mg. d11rante altri ·10 giorni. Il malato .va seguit o dal medi.co; ·se si m anifest ano tachicardia, s11çlori abbon·danti, ro5sori, diarree prof11se, si sospenderà ll rimedio. Nelle giovanette, présso la p11bertà, . s i uniranno gli estratti ovarici ed ipofisarii;

..

G. Mot1riquand con siglia: estratto tiroideo mg. 5-25; estr. ipofisa rio cg. 10; estr. ovarico cg. 15; si darà 11na di tali cartine al pasto di m.ezzogiorno a ll'età di 8-15 ~nni, interrompen> do per 10-15 giorni dopo una somministrazione più o mer10 lunga. L'estratto orchitico è invece poco efficace. A. Z.

Cura della dispnea notturna con la glandola tiroide. In un · anno, R. D. Adams di Washington (L a Presse médic., .n. 74, 1922] ha osservato 15 ma lati affetti da accessi di dispnea notturna a tipo Che.y ne-Stokes . L'età dei malati variava dai 42. ai &i anni ; 4 di essi avevano una miocardite, sei erano aortiçi, cinque arteriosclerotici. Secondo l'A. tale dispnea notturna sarebbe una manifestazione precoce dell'arteriosclero:si cerebrale, regione bulba.r e e centri respira.tori. Ai quindici malati sud~etti fu somministrata ' della glandola tiroide n ella dose di gr. 0,30 al giorno; la cura durava 15-20 giorni cui seguiva una interruzione di 8-15 giorni. Il miglioramento della dispnea si ebbe in dodici casi; in du e la cur~ r estò inefficace; in uno si ebbe un pegq:io· ramento; gli ultimi tr e casi, tutti miocarditici, , avevano prima della cura 80 pulsRzioni, condizione questa sfavo.revole alla tiroiçioter apia. I n ogni caso si impon·e accurata sorveglianza durante la cura.

MoNT.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. · Erpete febbrile ed encef~lite ep?dem1ca.

Il dott. Bastai della Clinica Medica di Torino, nel volume XLV, n. 1 dell'Archivio pe.r le Scienze Medi~ he si occupa della pat.ogenesi della infezione erpetica spontan~a umana e dei suoi pretesi r apporti con la etiologia della enoefalite epidemica. L'A. previ esperimenti di controllo, riusciti negativi, s11 cornea scarificata di conigli, con liquido cefalo rachidiano di persone sane, di lln malato di tbc. ghiandolare, di lln malarico e di lJTI malato dj neurofibroma dell'acustico, h a iniziate delle ricerch e con I. c. r . di am- · malato .d i el'pete febb ril e. Ot~enne sempre la riproduzione più o meno violenta del la ben nota cheratocongiunti vite erpetica. Con il 1. c. r. di malati ·· di encefalite epidemica · alla prima e seconda settim ana di malattia n on ebbe alcuna r eazione congilvn1 ivale. n est;.1 così dimostrato che il vir11s er petico n ell'110mo p11ò raggi11nger~ i centri r.ervosi, e l'erpete· nmano deve considera r si come una

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478

IL POLICLINJCO

[ANNO

XXX, FASC. 15}

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infezione a sè, che partendo dalla bocca e così detti raggi abiotici di Dastre ad azione dal faringe invade l'organismo .e secondariaritardante o stel'ilizza11te s11llo svilup1Jo dei mente si l o~::tlizza sulla ct1te o ~ulle mucose germi. Ma a parte questa azione battericida producendovi le caratteristiche vescicole. on1ai assicurata, la fototerapia artificiale semNel decorso di 'altre infezioni o dopo iniebra oggi abbia notevole importa!-1-za nel rachizioni- proteiniche e coll')idali si può avere la tismo e sono not~ le ricerche recenti con la comparsa di erpete per ~hè lo squilibrio colloi- lampada Kromay.er; più note sono le a1Jplidale provocato dagli agenti infettivi ç> protei- cazioni della fototerapia sui seni ,fistolosi, st11rtici rende agg·ressivo il virus erpetico che ospi1e ferite e in Germania essa è largameilLe tava innocuo i1ella bocca e retrobocca' del mat1sata nella tubercolosi anche polmonare. In lato. . Italia poche sono l~ ricerchB su quest'ultirn() Circa i pret~si rapporti fra infezione erpeargomento: e se la fototerapia è applicata 1.at tica ed encefalite epidemica oggi non dobbia- ga~ente per alterazioni locali (lupus, ecc.', se . ma aff ~rmare che i due virus sono identici, la o associata alla Rontg'enterapia, è forse solo percr1è 11anno .comuni dei caratteri biocolpa del nostro sole « naturale » se la fotologici ed immunitari:· come nesstlno ha mai terapia non è stata applicata - almeno larpe11sato che erp·e te e vaiolo siano ·d ati dallo gamente - nella tubercolosi po1monare. D'altra parte la cromoterapia non violetta (p. e. stesso virt1s. rossa, ecc.) ha• pure larghe applicazioni, tna Sperim3ntalmente nei conigli, che sono sennella luce bianca totale (senza sottrazioni di sibilissimi al virus erpetico, dopo numerosi parte dello spettro più o meno complete) si tentativi e$eguiti in ogni paese, non si sono fondono forse in una perfe.tta armonia le vaavute quB.si mai trasmissioni con materiale rie proprietà d·e lle ·variazioni e ciò ci rende encefalitico. . · Clinicamente invano si cercherebbero i pun- conto delle proprie~à delJ,a luce bianca. ti di contatto fra postumi di encefalite e ma- .· L'argomento è troppo vasto per rispondere direttamente al quesito. Consulti (esclusa la nifestazione di erpete feobrile. Dal punto di vista epidemiologico è strano letteratura tedesca naturalmente assai vasta dato il numero di apparecchi lanciati in comche un virns come quello dell'erpete che da mercio) : La pratica dell'elioterapia (Aimes); anni si trova qempre s11lla bocca di quasi tutti gli ]ndivid11i, imp~ovvisamente si trasforma L'elioterapia a.pplicata alle ferite (Léo-Maloi• ne), volume XXIX del Trattato di patologia ed assume car;tttere diffuso ed epidemico con• medica, ed. Maloine; Elioterapia e fototerapia te1nporaneam·e1·11te jn ti1tto il mondo. di Carnot (Linoss11r) ; Trattato di fototeraL'infezione erpetica e 1'.encefalite epidemica pia, ecc. di !\1ogier (Baillière) ; Atti ' Xl' I Co11sono due malattie distinte e sono errate le gresso Soc. ortop. tedesca, riferito in « ActiC'ontrariP int ernrPtazioni di Doerr, I-'evaditi ed noterapia » (f. ?, 1921), giornale italiano cl1e altri cl1e in tanto ottennrro risultatì favorevo. . si occupa largamente di tutte le questioni non li alla dottrina unitaria, in quanto t1sarono solo radiologiche, ma anche fototerapicl1 e materiale di rncefalitici che co;n.temporanea(Parco Margherita, 104 - Napoli), ecc. n1ente avevano 11na infezione eriJetica con manifestazioni esterne più o meno visibili. MILAN!. ·

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PERSIA .

POSTA DEGLI ABBONATI. ,

Sole artificia.le. -

All'abb. n. 6111:

In I tal in 1 r n 0:::,istono case di cura del tipo Kohler sper· a 1iz1ate nella sola terapia a base di «sole d'n lt'l montagna». Ma tutti gli Istituti scientifici e molti privati hanno oggi lar;~n me11t ,... f r : 11 1A-!ltato la fototerapia (vedi Mazzoni e Pa I11mbo, ad es., rist1ltati della fot ote r apia del !905-1920 - Istitt1to Fototerapico d1 Firenzr). rl1tte le ricerche più recenti si sono ri\1 olte per ottenere sorgenti 111minose assai ricche di raggi violetti o ultravioletti: i

Nella «cros ta lattea». -

....\ll'abb. n. 6051 -1·:

Nella ((crosta lattea» occorre anzi tutto n . muovere le croste con impacchi di olio, vaselina, ecc., e poi far seguire il trattament~ comune a tutti gli eczemi cioè modificandolo a seconda dello stadio in c11i trovasi il processo. Snesso la dermatite è comolicata con la s~borrea ed aJJora giovano i preparati di solfo, che però vanno arloperati ron gra11de cautela trattandosi della cute di bambini, assai delicata e quindi in condizioni di reagire facilmente ad t1no stimolo troppo forte. Evitare le saponate, specie con saponi medica·mentosi. V. MONTESANO.

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[ANNO XXX, FASC. 15]

479'

SEZIONE PRA TlCA •

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) L'esercizio professionale dt>i sanitari stranieri in I tali a.

dell'Interno sÙ. proposta di una speciale Com. missione ch e sarà costituita di concerto fra il · ::.VIinistero dell Interno e quello d ella Pubblica L'art. 2 d!:!lla leg·ge 1° lugJ.io 1910, n. 455; Istruzione. a mmise a lla iscrizio'ne noll'albo degli Ordini L'esercizio di questa facoltà del Ministero deàei sanitari e quindi a ll'esercizio delola profes\'e essere promosso dai singoli interessati, i sione nel r egno gli strani eri dipl omati in un quali possono farne domanda eritro tre mesi j stit11tro di S'tato estero, il quale .abbia· condalla data di p ubblicazione del decreto-1,egge~ cesso il diritto di r:eciprocità per 1'esercizio Il provvedimento di autorizzazione definitiva, professionale ai cittadini diplon1ati in Italia. che sarà rilasciato in forma di decreto, avrà. Il ~ ri11ci}J'io della reciprocità costituì certagli effetti del. diP.loma prof essi qnale qt1anto a lmente un progresso di fronte al siste·m a della la iscrizione nell'albo d ell'Or dine. legge 22 dicembre 1888 (att. 23) ; ma la norma Le i1orrr1e per la presentazione delle doman..: oca troppo rigi da percl1è rendeva necessario d e, da parte degli interessati, sara11.no stabi- · • un trattarnento llniforme: bastava che uno lite ~dal l\1in1stero dell'Inte1·no, di concerto con Stato qt1alsias~ avesse concesso i l diritto di quello della I struziJne, e saranno pubblicate i·eciprùcità perchè il sanitario diplomato in n.ella <J azzetta V /fìciàle nel term ine di 11n quel paese potesse esercitare i11 Italia. mese. Il Consiglio Superiore di Sanità aveva già Frattanto, la concessione provvisoria, a 11orformu1,ato voti per ·segnalare. la n ecessità di ma dell'art. 3 del D . L. 22 agosto 1915, è effiJluove disposizioni legislative. · cace sino a sei mesi dalla pubblicazione del· In relazione a questi voti e a quelli delle n uovo decreto cl1e regola la sistemazione declassi interessate e per iniziativa della Dire- finitiva. zione generale Clelia Sanità pubblica, il ConQUESTIONI PRATICHE. ijglio dei lYlinistri l1a approvato t1n decreto che modifica la disposizione dell'art. 2 già ricorXX - La pubblicità dei provvedimenti disciplinari· data subordinando l'ammissione all'esercizio deliberati dagli Ordini dei sanitari. professionale riel Regno anche a speciali (lCr\.l Consiglio amn1inistrativo di ciascun Orcordi inte rnazionali sulla bas e della reciprodine è attribuito il potere di cc reprimere in c.i tli del tratfanien.to. Non sarà dunque st1fficiente che l o Stato via discip linare gli abusi e Je mancanze di cui estero abbia cor1cesso il di1itto di reciprocità; i sanitari liberi esercenti iscritt i n ell'albo si rendano colpe'voli ne1l'esercizio professionale>> ma l'ammissione sarà consentita in base a (art. 8 l egge 10 luglio 1910, n. 455). speciali conv.enzioni internazionali. Sicchè saLe deliberazioni dei Consig·Ii, cl1e· stabiliscorà possibile, di volta in volta, la val11tazione scientifica e pratica del.la laurea conseguita no sanzioni tlisciplinari, possono essere rese presso le altre Università in armonia ai prin- · pubblicl1e? Entro quali limiti? L 'arg·omento è molto delicato, per le ripercipii di ordine generale del nostro T esto Unicussioni d'ordine morale e indirettamente paco del·l e leggi sull'istn1ziotl.~ superiore. trimon.iale eh.e l')Ossono derivare dalla pubbli. cazione di provvedimenti di questa natura. Disposizioni speciali È utile, anzitutto, considerare che il Consiper gU italiani diplomati all'estero. gl]o . dell'Ordine esercita, nel caso in esame, Segnalammo già, nel fascicolo precedente, il u,11, att1~ibuzione amministrativa disciplin.are, d ella ql1a l.e l a legge stabilisce i ·l imiti, le condecreto·-legge - in corso di p11bblièazi one • dizioni, le norme e i fini; esercita cioè un atche regola stabilmente la posizione professiotività regolata in tutte l e sue manifestazioni !tale d ei nostri connazionali dipJ.omati e già per ·1l1i fine espressamente detierminato: re' esercenti professioni .sanitarie all'estero, .rimpressione di ab'u si e mancanze. 1,atriati a causa e durante la guerra, i quali cc L'avvertimento è dato con lettera raccosi avvalsero della facilitazione prevista dalmandata a firma del presidente dell'Ordine°>>. l'art. 3 del D. L. 22 agosto 1915, n. 1311. PosLa censura e la sospensione risultano dal siamo ora aggiungere che l'autorizzazione deverbale dell'apposita deliberazione, che deve finitiva all a contin11azione n el Regno. dell' esercazio d ell.a professione è data dal Minil3tero ~ essere notificata al sa.n itario, cl1e ne è oggetto,. 1

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(*) La presente ruùrica è affidata all'avv. G1ovA~NI 8ELVAOGI, c:onsule-n i: ~ ìegale del nostro periodicow


lL POLICLINICO

per mezzo di uffictale giudiziario o di messo comunale; tl provvedimento deve molt-re, a cura del presidente, essere 1JOrtalo a conoscenza delle auborità preposte alla Corte di Appello, ai T1ib11nali, all~ Preture delJ,a Provincia, alla Prefettura, Sottoprefettura, Caro.e ra di Commercio, ecc. (a.rt. - 7 del Regolamento 12 agosto 1911, n. 1022) cioè alle A11torità giudiziarie e amministrative alle quali dev.e essere data comunicazion.e delle variazioni e in genere dei provvedin1.enti che riguardano gli albi, agli effetti delle iscrizioni' e delle canceJJazioni (articolo 37 del Regolamento). Le forme della corouni'ca~ione al pubblico sono, dunque, previste e regolate, sulla base di un criterio rigoroso di necessità e di utilità.

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Il provvedimento del Consig·lio amministrativo non è irrevocabile: contro di esso è ammesso ricorso alL'adunanza generale dell'Ordì ne e contro le d.ecisioni di q11esta è ammesso il ricorso al Consiglio Sup·eriore di Sanità, Da questi elementi di giudiz~o si desume_: a) che l'attribuzione amministrativa disci. plinare del Consiglio dell'Ordine è circòscritta e lin1itata ad un determinat.o fi,ne di repressio·ne, mediante sanzioni pt1nitive che sono previste dalla legge: avvertimento, censura, $OSpensione; le facoltà inerenti all'esercizio di questa attribuzi.one non possono eccedere i I.imiti di essa e il fine al quale sono preordinate

e

dirette; b) che le forme di comunicazione, cioè le

pubblicazioni del provve~imento punitivo, sono espressamente previste e regolate: sono, p ertanto, necessarie e. si presumono sufficienti al fine lecito voluto dalla legge le forme di pt1bblicità che da essa sono previste. . Per q11este considerazioni d'ordine giuridico - alle quali corrispondono anche ragioni di opportunità e di convenienza·- son persuaso che il Consigl,io dell'Ordine debba esercita re la sua attrib11zione disciplinare al solo fine punitivo, e non possa dare al provvedimento p11bblicità diversa e maggiore di quella che è stabilita, perchè soltanto questa è necessaria e q11esta si deve presumere « de jure » su/fi,cienf.e; ogni altra e diversa iniziativa eccederebbe i limiti delle facoltà che sono consentite all'ordine in materia singolarmente delicata, per una determinata attribuzione disciplinare.

(ANNO

X.XX, F ASC. 15)

• Non credo che si possano derivare elementi di analogia dal sistema ,della pubblicità delle sentenze penali pronunziate. dai magistrati>perchè si tratta di f11nzioni di natura diversa, ordinate e disciplinate diversamente anche per le forme della oralità e della pubblicità dei giudizi, che hanno per oggetto fatti che co~ slituiscono reato. Si consideri, d'altra parte, che per lievi man.canze punibili con l'avvertimentb o la censura si renderebbe possibile una larga pubblici tà che, per eccessività di apprezzamenti di interessati o per leggerezza di valutaziope potrebbe danneggiare la fama del professionista oltre ogni misura di proporzione con la causa della sanzione. N è si potrebbe lasciare alla discrezione del Consiglio la scelta dei provvedimenti che debbano essere resi pubblici, oltre· i limiti previsti nel Regolamento: non sa' rebbe ammessibile siffatto potere discretivo, che dalla legge non è previsto e dal quale potrebbero derivate disparità di trattamento, ·se non abusi, e incertezze di criteri essenzialmente variabili. '

XXI. - Nomine provvisorie per la vigilanza igieni1a.

Il Consiglio di Stato, in adunanza generale, ha ria.f fermato il principio della separazione delle funzioni di as·3istenza sanitaria da quelle di vigilanza igier1ica ed ha dichiarato legittimo il provvedimer1to del Prefetto che esonera dall'incarico il medico condotto e nomina precariamente il m.edico libero esercente sopraggiunto nel Com11ne. Di q11esto parere (20 maggio 1922) ho già .fatto cenno in risposte a quesiti; ne riporto ora la .motivazione sostanziale: « Dalle disposizioni degli articoli 18 del ·resto llnico delle Leggi sanitarie e 95 del Regolamento, è fissato tassativamente, come principio informatore, il criterio della scissione dei d11e servizi non app~na se ne verifichi la possibilità e soltanto in via eccezionale è ammesso il cumulo delle due n1nzioni di medico condotto e di ufficiale sanitario ... . Conseg~1antemente, l'incarico dato in tal caso al medico cnndotto di esercitare le f11nzioni di ufficiale sanitario essendo, giusta l'art. 95 suddetto, temporaneo, è revocabil·e ad, nittum in ogni tempo e non appena sia possibile la separazione delle due cariche».

Ai que8iti de~li sbbonRti si rl~nrle òirett'lmPnte per l~ttera. I qu~Riti debbono e~ttere tnvt:i t·i, i.n lettera, accompagnati dal francobollo per la risp()Sta. e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del «Policlinico», via Sistina, 1 4, Roma (ts). A.i quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini si risponde gratuitamente. N B

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NELLA VITA

SEZIONE PRATICA

PRO~,ESSIONALE.

INSEGNAMENTO SUPERIORE. Il regolamento proposto per la Facoltà medico-chirurgira. In questo periodo, in cui è, o appare, neces-

sario in Italia di modificare, riorganizzare, ogni pubblico istituto, è venuta la volta anche della Facoltà medico-chirurgica. Un nuovo l'egolamento è in progetto. Per verità l'ordinamento degli studi medici è stato preso in esame, e sottoposto. a crttiche, a progetti i·n novatori, presso tutte le nazioni, nell'immediato dopo guerra. Si sarebbe detto che quanto più sono stati vasti i compi.ti e maggiori i benefici dell'arte m·edica nel periodo belJico, tanto maggiormente fosse cresciuto l'impulso a rendere i medici strumento sempre più adatto per le funzioni di assistenza individuale e sociale. Dalle laboriose e discusse proposte sono nati in singole i1azioni nuovi ordinamenti. In Italia pure si nominarono commissioni e 1Si studiò parecchio, ma nulla si è finora concluso. Il ministro Gentile ha fatto elaborare, sugli studi d'una Commissione già nominata dal ministro Corbino, un progettò di regolamento e con spirito avveduto lo ha presentato per un giudizio sintetico alle Facoltà del Regno. Nel suo profondo senso critico ha riconosciuto cl1e gli avrebbe giovato conoscere i pareri (fossero pure i dispareri) dei tecnici, per informare più largamente la propria coscienza e venire a decisioni più vagliate. Non è male che dall'ambiente accademico i'importante questione dell'ordinamento degli studi n1edici ~sca a respirare la g·rand-e aria delle discussioni pubbliche. Ogni cittadino deve contribuire, come può, a. migliorare gli ordinamenti del proprio paese. È soltanto necessario che le sue opinioni sieno inspirate al pubblico bene e prescindano da ogni particola.ire interesse. Io sento di trovarmi in adeguato stato di coscienza, e voglio pertanto esporre senza ritegni i miei convincimenti. La nettezza delle direttive è forse i.I mezzo più atto a provocare il contrasto della discussione. Per un pubblico esame e per la congrua co1nprensione del problema non gioverebbe entrare nei particolari del nuovo regolamento; basta considerarne due punti fondamentali: 1) la riduzione degli anni di studio a . cinque; 2) Ia fo,r mazione degli specialisti.

I. Sulla riduzione degli anni di studio a cinque si preseT1tano due problemi preliminari. Un abbreviam ento del corso degli studi è re . cla.mato da ql1alcl1no, è reso necessario per qualche contingente o permanente condizione di fatto? Di medici v'è una pletora che. impensi erisce al punto da indurre qualcuno persino a proporl'e di limitare le iscrizioni aNe nostre Facoltà. Non v'è quindi bisogno di affrettare la formazione di medici nuovi. Sono i medici troppo colti, troppo riccl1i di dottrina, perchè risulti opportuno sgravarli di una parte del bagaglio onde sono caricati nel corso dei loro studi? Io non divido il misoneismo di alcuni, i quali ritengono, e affermano, e stampano anche, che le nu.ove ge11erazioni di laureati sono non so1o poco scientificamente ed11cate, ma anzi ignoranti. Io 110 per contro constatato che gli studenti del dopo guerra sono pi\1 cor1sapevoli delle responsal)ilità e de1·l e difficoltà della vita e che dedicano allo studio molta assiduità e zelo, e li trovo, in clinica, i1el maggior num·erq, meglio preparati che i J,oro predecessori. Il professore che confronti la coltura dei .nostri studenti i1on con qu~llo che nella sua coscienza desidel'er ebbe, ma con quello cl1'er a la preparazi~ne propria e la preparazione degli stude11ti di ante-guerra, non esiterà nel riconoscere il migliore substratum scientifico e tecnico c1e1le g'iovanissime generazioni di medici. Non piangerà adunque sul decadimento degli ·s tudi nostrani chi è al caso di giudicare serenan1ente e in base ad esperienza diretta. Una certa giustificazionie per coloro cl1e lamentano la povertà di studio dei giovani medici dipende dalle condi2ioni attuali della n1edicina. Lo sviluppo delle sci·enze biologiche è così vasto, la penetrazione di gran parte di esse nelle · discipline mediche è così profonda, le necessità delle numerose .e utili indagini di laboratorio è così impellente, che, per tutti questi motivi, la ricchezza di conoscenze e la capacità tecnica dei giovani .n on appare ad a-olc11ni adeguata. Per infl11enza dei progressi biologici la tecnica medica ha acquistato vantaggi indiscutibili. Lo s tudio · dei malati diviene più complesso ed approfondito : i mezzi di cura pii variati e difficili a dosarsi nella pratica. Il progresso d~lla. medicina è avvent1to srille basi dehl.e di.scipline biologiche.

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48.2

IL POLICLINICO

e pertanto il perfezio11amento c.lella medici11a e della chirurgia fa appari1·e a n10Jti l)iù povera che non sia la prepatazione dei giovani medici, vorre1nmo noi dimint1ire g·li anni di corso e alleggerì ce la somma di studi e di educazione tecnica? Si risponcle che, inte 1isifi,ca·1ido, si potrà ottenere in cinque anni quanto ora si raggiunge in sei. Come intensificare di più, se i poveri studenti da mane a sera sono occupa.ti (affiitti, sta\70 per ,s crivere) da lezioni? Esse tolgono il tempo e la lena per lo studio camerale, per la meditazione. L 'individ11alità resta .s offocata. Gli allievi ottertanno bene nei cinque anni la promozione in tutte le singole materie; ma , ciò a vver.rà fatalmente riducendo e semplificar1do il contenuto di ognuna, po~to che le materie sono rimaste le stesse per numero ed este-nsione di orario. Un congruo adattamento deg·li inseg·namenti preparatori (fisica, chin1ica, bo tani ca, zoolog·ia e anatomia comparata) all'indi1izzo biologico no11 è nuovo: esiste già. Rid11rre questi insegnamenti a pochi e scheletrici elementi ritengo assolutament~ de<leterio. S11 tali discipline preparatorie riposa l'edificio biologico e c1.inico dei futt1ri medici. enza tln f.ondamento scientifico, .s e anch.e essi rag·git1ngessero negli ultimi anni una tecnica precisa, sarebbero capaci appena di applical'e quanto hanno appreso, ma non di segt1ire alct1n progresso, non di giudicare di alcuna f11tt1ra in11ovazione con criterio proprio; sarebl1ero brèt\ri tec11ici, non ingegneri atti a costruire qualcosa. E il medico deve ad ogni ora costrt1i re q11alcosa: la diagnosi per basarvi su la cu1·a. Come lleanche pe11sare che promoverebbero cose o idee. nuove? Dove e come si prepa r erebbe i i I11edico, lo atudioso del domani? Se il i11 edico moder110 non è n è il fisico nè il fìlo-' Of o d'un teru.p o, cosa sarà mai il medico dei cinqiie a·n ni di stitdio? Un tecnico tl1tt'al più. :.\Ia se il nuovo r eg0Jamer1to peggiorerebbe la prepa razione biologica, vediamo com'esso r ego!.er ebl)e la eLi11cazione clinica del futuro 111ed ico. Nella s1Jecializzazione svoltasi inevitabilmente per i perfezionamenti dello scibile medico, oprattutto nella parte tecnica, molti insegna111enti i so110 s11ddivisi, e parecchie delle suddi,·i s ioni 11anno acqt1istato importanza e dignità di insegnamento autonomo. Le n11ove n1aterie 11anno corroso e in narte occupato il t en1po e il lavoro già riservati alle materie fo11dame11ta li. Poicl1è nelle clinich e generali, in ispecie nella clinica medica, si prepara, si for1nt1. la i11ente e la cosci~nza del medico pratico si lame11ta dH. tt1tti cl1e ad esse non si '

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faccia la parte che meritano e che qt1indi i giovani medici escano dall'Università poco preparati alla pratica clell'esercizio clinico. Il nt1ovo regolamento aggrava ..I.a situazione, poich è lascia intatte le clinicl1e le qi.1ali hanno acquistate posizione nell'insegnamento, e favorisce l'affermarsi di altre cliniche speciali, mentre toglie un anno d'insegnamento alle cliniche generali: 2 anni invece di 3. Si risponderà agevolmente che il regolamento in preparazione prevede cl1e i lat1reati dei cinqt1e anni potranno far e t1n corso biennale di perfezionamento in medicina e chirurgia. In pratica, con la mentalità che si saranno costituita nel corso di studi affrettati, e con la. ltrgenza dei bisog·ni economici, nessuno o pochissimi faranno questo perfezionamento in m edicina e chirurgia. Nella realtà un simile cor so non dando titolo di sp ecialista, offrirebbe scarsa suggestione o attrattiva come sorgente di lucro. Occorre o t1na mente colta o t1n'esperienza castigata per appreizare un corso di perfezionamento in medicina generale o i11 chirurgia genera;le. N ess11no co·m prenderebbe un corso complessivo di perfezionamento per due sì vaste materie. P er stabilire una seconda -laurea suoeriore le fondamenta sareb• bero troppo deboli. Se, all'inft1ori del campo clinico, noi consideriam·o le molteplici branche sociali in cui il medico sarà chiamato ad ese rcitare la s11a azione, a. spiegare Ja sua influenza, ancor l)iù ci persl:Laderemo che egli 11a bisogno di formarsi negli anni di studio una me11talità complessa in cui trovino r adic e le clisposizioni di cl1i dovrà decidere di g·r avi e importanti questioni morali e sociali. I la11reati non iispondono a pieno a tante richieste? Si sarebbe dovuto pensare a utilizzare meglio i · sei anni di st11dio, perchè il fut11ro m edico uscisse dall'Università un po' più istruito in biologia, meglio tecnicamente forgiato, più clinicamente sperimentato, perchè fosse più adeg·uato agli l1ffici ct1i la società lo chiama, più idoneo ad evolver si secondo la propria e l'altrui esperienza, se non pl1re a promuovere idee nuove e ad apprezzare al vero fatti inesplorati. Vi sarebbe stata forse materia di l)erfezionamento, a11ant11nql1e le cleficienze dell' insegnamento odierno dipendano più dagli uomini che dagli ordinamenti. Il proposito di ridurre e semplifi ca re appare il meno Ttecessario e il meno opport11110. ·rutti coJ,oro che h an110 proposto 1nnovazion i si sono mostrati preoccupati delle necessità create dal progresso della 111ed icina. e hanno inteso pi11ttosto a pro1)oezio11are meglio le. singole mate1 ie. a gar a n t ire il i>ossesso della tee-


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SEZIONE PRATICA

nica clinica e di laboratorio, ad ampliare la i)ratica clir1ica. Presso i1esst1na nazione ci si è adoperati a ridurre la i1reparazione dei medici. L'11nico incentivo pe r climin11ire gli anni di studio è forse. derivato dalla conoscenza che in qt1alche nazione il corso degli studi n1edici si compie in cinf{Ue anni. Si è fatto dipendere da tale circostanza la preferenza che studenti stranieri dànno a tali t1niversità. Già sarebbe assurdo pensare cl1e, per accaparrare qualcl1e stude11te estero e tentare t1na qt1a!cl1e concorrenza con tali nazioni, noi poco ci curassimo del pericolo di guastare, rovinare, tm sistema di studi che ci è stato invidiato e preso anzi recentemente a inodell-0 da altri str a r1ieri (dai tedescl1i). ì\Ia è doveroso riflettere che in alcune nazioni do\1 e gli stt1cli. medici si compiono in cinque anni esiste t1n peri.odo di 1 anno pl'eparatorio per le scienze pt11'e, fondamentali, e che quindi il numero complessivo di anni di stt1dio è di 6 e no11 5. Ritengo indispensabile lln periodo di sei anni di studio per la formazione mentale e tecnica del medico, e sono quindi contrario al deprecand o proposito di rid11rre a 5 gli aI111i di stt1dio. Un tentativ~ di miglioramento s11llo $tato att11ale !)Ot1·ebbe, seco11clo me., basare _su t1na coraggiosa riduzione degli i11seg11arnenti delle specialità e cli alct1ni i11segnamer1tj specializzati. Bfsognerebbe limitare al minimo 1ndi.s pensa1)il e per la pratica qt1otidiana l'insegnamento tecnico di q11este i11aterie. Andrebbe rafforzato lo sviluppo delle discipljne biologiche per la parte teorica e per la tecnica di laboratorio, e all argat~L l espe1ienza scientifica e clinica nella medicina e nella chirl1rgia generali i1onchè nell'ostetricia. Al grande albero dell'insegnamento medico-cl1irurgico, se si Vltol dare rigoglio, occorre non · recidere · J,e radici, . bensì abilmente ]) ùtare qualche ramo fronzut.o e poco fruttifero . L'ordinamento deg'li stt1di n1edici potrebbe t1tiln1ente rimanere immutato, ma se un IJro· gramma innovatore io dovessi formt1lare, a un rafforzan1ertto clelle radici biolog·iche e del tronco clinico io mirerei più cl1e al lusso di 11na i·icca arborizzazione.

il diritto a valersi ùel titolo di specialista è malaug·uratamente r imasto indisciplinato, si corre il riscl1io ora di , volerlo disciplinare troppo (1). Se lo Stato ha il dovere di assicurare ai · cittadini i medici cl1e ne curino la sailute, è tlisct1tibile se abbia ancl1e il dovere di fabbricare rlegli specialisti. Pur volendo riconoscere cl1e essi provvedano, ognuno n-ella sua branca, meg·lio dei medico-chir11rgi generali, ai bisogni dei cittadini, sono tentati all'ufficio ancl1e dalla probabilità di più facile 'O più lauto gl1adagno. Lo Stato p11ò disinteressarsi della _f ormazione di speci ali sti e limitarsi ad esercitare il diritto di conferire i·l titolo di specialista a chi possegga requisiti sufficienti. Basterebbe si garantisse fissando iil tempo minimo - certa- . mente non meno di due anni - indispensabile; per ammettere un medi.co al'.le prove per il diploma di specialista. Il n1edico che si vuole specializzare dovrebbe avere il diritto di prepararsi dove e come e quando crede. Il suggierimento, se non l 'obbligo, che lo Stato mette ai m edici nel progettato regolamento di fare 11n corso di due anni dopo la ·laurea, e di ottenere così il diploma di sp-ecialista, no·n è certo il migliore. I più stimati e provetti speci alisti sono quei m.edici che si sono d·edicati più o meno a lungo alla medicina o chirt1rg·ia generale, e si sono in secondo tempo specializzati. Perchè ad un medico o chirurgo non sarà lecito di cominciare ad occuparsi d'11na specialità quando crede·; di prepararsi in Italia o aJJ'estero, dove cred.e, a l cial diploma di mer1to delle prov·e di abilitazione . specialista? Il titol o di specialista dovrebbe avere non tanto un riconoscimento scie1iti fico quanto un iiconoscimento giuridi~o-professionale. Potrebbe essere accordato da 11na Commissione tecnica di Stato nominata d'accordo fra il Ministero della Pt1bblica Istruzione e il Ministero dell'Interno . Il dioloma dovrebbe essere indispensabile a chiunqt1e vuole esercitare una specialità. Per esso clovrebbe esserci tln riconoscimento com·e c'è pe.r i medici di bordo, per gli l1fficiali sanitari, ecc. Tempo verxà fra non molto, in cui non soltanto l a specia li zzazione professionale sarà coII. stitt1ita; ma · s'individualizzerà l'esercizio di qual s iasi delle n11merose brancl1e in ctii s'è Più semplice e più breve sarà la trattazione scissa la medici11a sia nei rig11ardi della. cli. del problema degli specialisti. Il i)rogetto del n\1ovo regolamento stabilisce nica, sia nei rigt1ardi delle l) l'OV\~ id enze legali cl1e, pe.r ottenere il diploma di specialista, oc- o sociali. E dovrà lo Stato preoccl1parsi di corrano due anni · di cor\so, nei qt.1.ali sieno prese inscrizioni ad a1rneno tre materie. • (1) Il l)roblen1a clegli odontoiatri va consil\li sor10 vent1to convincendo che se finora. derato a parte . 0

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484

IL POLICLINICO

creare altrettanti insegnamenti ac.latti, di provvedere mezzi a tutti coloro che clesid erano assumere una veste e un ufficio particolate nel campo de11 ·esercizio professionale? Sarehbe assurdo. Allo Stato preme che chi attende acl 1111 ufficio abbia la necessa1ia idoneità. Il nuovo Governo giustamente ha messo nel suo prog:r arnma la rir1unzia alJ.e ingombranti e gravose incombenze di ·cui €ra caricat ) dal demagogismo. Non sarebbe logico che assumesse ora la responsabilità di un ufficio delicato e com·p lesso qual'è la preparazione degli specirilisti. Mentre può e deve garantirsi del valore tecnico di essi, ha tutto l'interesse a che chiunque laureato possa, nel modo e nei luogo che riterrà preferibili~ prepararsi degnamente ad ottenere il titolo cl1e lo Stato potrà concedere 1dopo prove adeguate. In qt1·esto semplice modo sarebbero efficacemente raggiunti i due scopi che il regolainento progettato ·si propone, cioè disciplinare la concessione del titolo di specialista ed evitare l'eterogen·ea mescolanza dei professionisti specializzati e dei liberi docenti. Il problema degli specialisti, ripeto, va riportato forse più nel campo amministrativo che nel campo scientifico-clinico. S11 altre proposte di modificazioni t&rneremo in altro articolo, se prenderanno consistenza. V. ASCOLI.

Sulla riforma degli studi medici. L' As~ciazione Itali~na tra i Professori di Odontoiatria e Protesi dentaria : venuta a conoscenza che S. E. il :J\ilinistro della P. I. ha richiesto alle Facoltà mediche de J Regno il loro parere circa l'opportunità o meno di ridurre a cinql1e anni il corso degli studi di mediciua; considerato che t~le riduzione, mantenendo ir:.altera to l 'n ttuale ordinamento, è in · contrasto collo sviluppo odierno degli studi medici, il quale ha già indotto alcune nazioni ad aumenta re gli · anni di corso della medicina ; cre<.le necessario modificare il presente ordinamento degli studi nel senso che questi rn ppree;entino una preparazione migliore dell'attua!~ nlJ'esercizio professionale; ritiene che tale concetto sia realizza bile ne1 modo migliore istituendo un rorso di quattro nnni che roncluca al dottorat.o in scienze mediche ed uno succ~ssivo della durata minlma di due an11i diretto all'insegnnmento dei va1i rami della inedieina (medicina generale, chirurgia generale, s1>ecia lità) nlla fine del quale sia concesso un <liplomn c-l1e solo a biliti all'esercizio profe!':sionale: delibera di esplicare la propria attività 11resso la <'1ns..~ medica italiana per indurla ad aJ?}tarsi per il con~1in1()nto di tale 8COf.>O. •

[.~N:\"O XXX, F.~sc. 15]

Cronaca del movimento Drofessionale. Per la cassa Pensione dei medici condotti. L'Assemblea dell'Ordine dei :Uedici Chirurghi della Pro\incia di Tra1>a11i : atteso che ancora non è stata pronLulgata la 11110Yn legge sulla Cassa i~nsione <lei ~iedici <li11c•ncl~nti tlng!i Enti locali: r1conoscit1to che la legge Kuddetta corrisponde aù un principio cli giustizi.a lnn~:in1e11te invoe:ito dalla Classe Sanitaria; delibera : far Yoti al Gover~o d:l Re perchè Yop:li.n, <'011 ogni soll~itudine, fare in m0<lo cl1e la l0gge sii1 effettivamente promulgata.

Per la celebrazione del medico cauuto in guerr11. Continuazio1ie della sottosori~ione (vedi fase. 14): (VARIE) :

Dott. ' 7 alser.ti (Mornica al Serio) . . . . . . . Dott. Zucc0li (Iseo - Brescia) Prof. De Francisco (I.oòi) Dott. Maggi (Lodi) Dott. Stradiotti (Lodi) Dott. Ca~zi (Lodi) Dott. Del JPorno (I.odi) Dott. Boggi (Lodi) Dott. Ferri (l\1ilano) Dott. Ferrini (MilRno) Dott. Piezini (Milano) Dott. Loribi (l\fiùino) Dott. Meda (Milano) Dott. Buzzoni (~1ilano) Dott. Villa (Mj la no) Dott. AmbroE=i11i (~filano) Prof. I,enni (l1ilano) Dott. Ghirin1oldi (Milano) Ten. Col. J3ellinzonn (1\ililnno) Cap. ~1ed. Cattaneo (Bergamo) Cap. Med. Madugno «Bergamo). Cap. Med. Parigi (Bergamo) '.ren. Col. R. Gialli (Ilergamo) Magg. Med. Ris. Castel1i (Bergamo) . . . . . . . Cap. ~led . Cattaneo (Bergamo) . Dott. Torlaschi (i\lilano) . Dott. Bede'3chini (l\ililano) Dott. Buschi (Milano) Dott. Franl'eschetti (ì\ilil<1 110) Dott. Cappi (Milano) Dott. Scu1ppa (Milano) . Dott. C~onigli'> (l\ililano) Dott. Scalini (Milano) Dott. TJarazzoni (Milano) Dott. Corbetta (ì\ililano) Dott. Benvennti (Milano) Dott. Miglio (Milano) Dott. Boglioni. (~Iilano) Dott. Granzella (MiL'lno) Dott. Scalfi (Milano) Dott. Gozzi (}filano) Dott. Verdoni (Mila no 1 Dott. Devoto (:\Ii13DOI . ((!ont·i n ua).

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[ANNO XXX, FASC. 15]

SEZIONE PRATICA

CONCORSI. POSTI

V.lCANTI.

BAGOLINO (Brescia) : - Ab. 5039, di cui 1500 po\·.; L. 7000 per 1000 pov., addizion. L. 3 fino a 2000, L. 4 oltre; L . 1000 tras11. : J J. 510 uff. san.; 2 c.-v. ; L. 700 per ogni quinql1ennio maturato fino a sei. Scad. 11 aprile. CAMAIORE (Lucca). Ospedale. S . l · i1icenzo e S. Michele. Medico interno aiuto del direttore ehi111rgo. S<:ad. lU apr. Titoli ed esami. L. 6050, un terzo sui proventi delle operaz. chirurgiche e delle visite ai paganti . Nomina i.>er 4 anni, se non v~rrà licenziato alla fine del 1° anno; possibile riconferma. Domanda a l · presiden~ dell'Ospedale. Età limite 30. Chiedere annunzio. CASTEL UAMPAGNANO (Ca erta) . - Scad. prorogata, 30 aprile, ore 12. Co0Ev1co (Pado,v a) . - ~ead. 20 apr. L. 9000, c.-v. in L . 3150, quale uff. ·nn. 'L . 350, trasporto; aum. FIANO (Torino) . - Co11sor.; L. 5000; primo c.-v. ; L. 1800 trasp.; L. 500 uff. san.; quinquenni. Scadenza 15 aprile. FORLIMPOPOLI tForli). -- SC<ld. 15 apr. <.lomprimario Ospedale e servizio condotta 20 reparto: L. 8000, oltre L. 600 servizio obbligat. Ospedale; addiz. L. 2 sopra 1000 'pov.; L . 2500 cav. ; c.-v. GALLICANO NEL LAZIO (Ronia) . Kmq. 24.98, ab. 1693 di cui 50 sparsi, poY. 100. I.J. 7000, oltre L. 300 uff. san., L. 500 -residenza, L. 1000 arm. f.àrm., c.-v. Scad. 30 aprile. GENAZZANO (Roma) . - 2a. cond. residenziale ; scadenza sessanL-'l giorni dal 1° marzo; età limite 45. L. 7ù00 oltre le indennità c.-v. Chiedere annunzio. LASTRA A SIGNA (Firen ze). - A tutto 15 apr., per Ponte a Signa; L. 6000 e 8 trienni dee.; c.-v. con limitazioni; 'L . 1500 spese trasp. Ab. 4450, di cui 12.50 IJOV . Età lim. 39. Voto di laurea. Chiedere annunzio. LUBRIANO (Ro1na). - L. 7000 e. 5 quadrienni dee., L. 500 disag. resid., due c .-v. Ab. 1500, di cui 80 inscritti el. .p ov. ~er uff. san. L. 300. Scad. un mese dal 15 marw. LuGo (Raven1ia). - Ospedale Umbe·r to I. - A ssistente del Reparto medico. Scad . 30 .a prile . Età lim. anni 35. L. 3600, ' 'itto e a lloggio in Ospedale e 40 ~~ sui redditi di Laboratorio .. Si Tichie<le pratica di Laboratorio in chimica e batteriologia. Miu..~o.

O. P. Poliambulan~a delle Specialit1ì lledico-Chir·u rgiohe (Via Arena, n. 40) . Dirigente l a Sezione Ambulatoria. « Malattie veneree e sifilitiche». Titoli. Scad. 30 aprile. Presenta re

i titoli di rito e carriera alla Direzione Medica. MONTE S. GTACOMO (Salerno). - Scad. 15 aprile. I.J. 5200. Mo&IAGO (Treviso) . - L. 6000; mezzo di trasporto L. 2500; doppio c.-v.; uff. san. L. 400; a lloggio gratuito. Condotta libera; s cadenza 15 aprile. Cl1iedere avviso. ONANO (Ro11ia) . - A tutto 25 avr., L. 7000 per 2000 (sio) pov., 5 quadrienni dee., addiz . L. 1.50, L. 300 uff. san., c .-v. com<? ·st<1tali, L. 500 disag. i esicf. Popolazione agglo merata . SAOILr~ (F'riu.li). Ospedaie Oivile . Medico caporepurt() medicina e detto chirurgia: L . 7000 e c.-v.

485

in L . 1980. Scad. ore 18 del 15 ruag. Docum . . all'Ufficio d'amministrazione. Età mass. 42. Quadriennio Clin. 11niversit. od Ospedale civ.; per il med. capo pratica manicomiale . Nom. triennale . Chiedere annunzio. SANTA LUOIA DEL MELA (Mess·i na) . - Due cond. L. 6000 oltre L. 1200 cav., sempre che sia dimostrato il possesso d i fatto e che dall' An1m. com. sia riconosciuto il bisogno, L . 200 serv. osped, annesso alla oond. del capoluogo; 5 quinq. decimo; 2 <!.-Y. Scad. 30 .apr. Età lim. 40. Adesione entro 10 g, Ab. 2630 e 2536. SCANSANO (Grosseto). - Scad. 10 mag. Due cond., L. 10,000 per 1000 pov.; 4 sessénni dee., addiz. L. 2; doppio c.-v. ; L. 2000 cav.; .assicur. SuzzARA (Maritova). - . Scad. 30 apr. L. 9000 oltre {loppio c.-v., L . 4000 oav., 10 bienni ventes., L . 350 per ogni 100 pov. o frazione .s opra il terzo della popol. che è di circa 6000 ab. 'L e cond. sono due. TRECHINA (Potenza). - Scad. 10 maggio. Età limite 65. L. 3000 per 300 poveri, L. 10 per ogni pov. in •p iù. Docl1menti di rito . Chledere annunzio • 'l,ERXI. Ospedale Oivico. Un chirurgo aiuto· chirU!rgo cond.; l.J. 5000 e indennità di cond. Due assistenti; L. 4000. Oaro-viv. Nom. bienna.le. Accettaz. entro 10 giorni. Età limite 35; pel chir. aiuto elevato a 40 se ha ·p rest. serv. di guerra. Chiedere annunzio. Scad. 30 .aprile. TOANO (Reggio ]j)milia) . - Scad. 25 apr. L . 8000 e 5 quadr. decimo, L. 2500 cav., L. 1000 c.-cav., L. 750 uff. san., L. 500 spese d'ambulatorio (a carico del sanitario), primo c.-v. ' rEi"'fEZIA. Ospedale Oivile. - Due a iuti medici, 1 a iuto chir., 1 in dermosifil., 1. in oculist.; L. 4800 lorde; tit. ed es.; nom. bienn.a le conferma annua. ' le: età lim. 35; laurea da G anni; servi"Zio qoodrien!k'lle in osped.,. clin. univ. o condotte; eccez. per gli assistenti dell'Osped. Quattro med.-chir. aissi.st., tit. ed es.; L. 4500 lorde; nom. biennale, conferme biennali; et<\ lim. 30. Docum. al Protocollo non oltre le ore 17 del 16 apr. VIAREGGIO (L·u.cca) . Ospedale U1nberto I e Margherita. - Medico interno-chiruirgo (sic); L. 2700 (sio) annue lorde, vitto e a lloggio; c .-v. in L. 200 mensili; partecipaz . proventi straordinari. Scad. ol'e 17 del 15 apr. Et.à mass. 30. Docum. all'Ufficio di Segreteria della Congr. di Car. Preferenza : CO· gnizioni · d i radiologia. Sèrvizio entro 10 g. Accettazione preventiva di tutte le variaz. e modifìcaz. eventuali del regolam. e ruolo organico. CONCORSI A PREMIO.

TORINO. R . Accademia d'i, Medicina. - E aperto il concorso al l 4° «Premio Riberi » di L. 2000. Posso110 concorrere tutti coloro eh..~ presentano lavori scientifici entro i termini stabiliti. I lavori scritti a macchina, o stampa ti, i1el qual caiso in data non anteriore al 1920, debbono essere in doppio esemplare e nella lettera accompagnatoria saranno accennate dal concorrente que lle parti o argomenti più importanti sui quali intende richiamare l'attenzione dell'Accademia. I lavori devono essere spediti a~la R. Accademia di rviedicina di Torino entro il 31 dicembre 192.3.


IL POLICLINICO

Pren1i. <I~ fonda,zi onc «Angelo Jlin,icll ». Conc·orso ·P el triennio 1922-1924. Tema: «Apportn1ie nuovi contributi allo studio dell'influenza che il 18istema endocrino esercita sullo scheletro». Premio di L. 5000, Scad. 31 clic. 1924. Rivolgersi alla Segreteria della Scuola (( L\.ngelo ~linicb », o~pe­ dale Civile - '"enezia. MOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,. Il dott. Carlo T1·evi.s anelJo, docente di patologia medica a Genova, è stato, in esito a concorso, nominato medico primario negli Ospedali Civili di questa città. NELLE UNIVERSITÀ.

Sono nomina ti straordinari, in seguito a conc-0roo, i proff. Alberto Agazzotti, di fisiologia a Catania; Cesare Decio, di clinica ostetrico-ginecol. a Sassari ; Leo1le La ttes, di medicina leg·ale a l\ilodena (era già a ~lessina); Nicola Leotta, di patologi.a chirurgica a Cagliari; ·ugo Lombroso, di fisiologia a ~1e. sina; Rossi Gilberto, di fisiologia a Firenze. Sono abilitati a lla libera doce11za i dottori: Pietro Galli in clinica ostetr.-gineeol. a Pavia; Clearco Piàzza in }Jatologia me<li<.:a n l\ilodena; Glauco Casagrandi in clinica oculistica a Padova; · Leopoldo Veronese in clinica pediatrie.a a Padova. Sono autorizzati a trasferire la libera docenza i dott<>ri: Pietro Caliceti, in c-linica otorinolar. da Gatania a Bologna; Domenico Carbone in igiene e polizia medica da Bologna a l\1ilano.

NOTIZIE DIVERSE. ~

.

L'Italia alla Esposizione Internazionale d'Igiene di

Strasburgo. Il 1° del lJrossimo n1ese di giugno si in.a uguret·il. a Strasburgo i·Esposizione scientifica e industriale d'igiene, che si sta preparando sotto l'alto patronato del Governo francese e del presidente della Repubblica Millera11d. La ceriJnonia di apertura dell'Esposizione coinciderà con la celebrazione ufficiale del cente11a1·io della nascita di Pasteur, ~he il Governo francese ha .stabilito (li effettuare i11 quella medesinw circostanzn, unitan1ente all'inaugt1razione del monumento eJeyato ller sottoscrizione internazionale, alla. S?:loria del grande scie1iziato. Anche l'Es1>0sizione, per qn<1nto UJJerta alle ma1lifestazioni tli tutti i rami òell 'attività scientifica e in<lu strialc, a1 rà il duplice &!opo, specie llel • cam1)() ya sti~siulo de,ll'igiene, di i)()rre in rilieYo il f>revaJentC' Ynlore dC'lla. scienza quale guida indiS{Jensabile nll~ in<lnstr1e e di Yalorizzare la t~ui­ ca indu~tri :1le . qunle aiuto indispensabile alla Rcienza. I gru1111i de11·Esposizione 0110 ·i eguenti: 1) ::\licrobiologia e Parn sitologli1 (malattie contagiose e tropicali, malattie delle l>ia11te, deg-li animali, dei bachi da Hetn. clegli in etti, delln "\1te, ecc.)~ 2) Chimica e indu~trie chimiche (1>rodotti farmaceutici, 1

,. I.r . L>.~ .A !\O ., ~..."". -".

F ASC. 1-] !)

antisettici e igienici, pro.fumerie, eec.); 3) Igiene i>ubblica (sociale, scolastica, i11ilit:are, navale, coloniale, industriale, ecc., malattie c:eltiche, alcoolismo, tubercolosi, cancro, ecc.); -:l) Igiene generale (idrologia, clim~1tologii1, talassoterapia, turismo, • educazione fisica, ecc.); 5) .Assistenz..'t e previdenza sociale (ospedali, assic:urazio11i sociali, ecc.); 6) Sta.tistica e den1ografia; 7) Igiene llrbana (edilizia, ventilazione, riscaldamento, illumiuazione, acque ])Otabili, fognati.1re, bngni, giar<lini operai, a vicultl1ra, ecc.); 8) Igiene aljmentare· (industrie alimentari), bevande fermentate (enologia, fabbriche di birra, ecc., alimenti e J'lrodotti coloniali); 9) Industria del freddo; 10) .t\grieoltura (orticultt1ra, arboricoltura, '·iticoltura, zootecnica, avicultura, agricoltura, piscicoltura, sericoltura, e<:!c.). A fianco di quasi tutte le Nazioni civili del mondo, l'Italia parteciperà (legnamente all'Esposizione di Strasburg·o. Si oono già costituiti in Roma due comitati : l'uno di onore, sotto la presidenza dell'on. ~1ussolini, presidente ùel Consiglio dei l\ilinistri, e l'altro ese<:t1tiv0. del quale fan parte peroonalità en1inenti per competenza ·pecifica e attitudini organizzatrici, presieduto clall'on. Sanarelli, direttore dell'Istituto <l'Igiene della R. Università ili Roma. Tutto il la v-0ro di orga nizzazio11c farà capo àl benemerito Ente Nazio11ale per le Industrie Turistiche (Ron1a, via i\ilargb~ra . 11. G) cui dovranno rivolgersi tutti gli es1Jositori •italiani. L'Italia àvrà un padiglione proprio, come l'avran110 .altre nuzio11i. e alcune grandi città: Parigi, Liegi, ecc. I Oomitati fau110 ap1)ello, fi.11 <l'orn, a tutti gli st11diosi. prod11ttori e industriali italiani, perchè ·v ogliano partecipare 11u1nerosi e con inateriale ben scelto e interessante, alla priill<1 gra11cle )ilostra internazionale, che si terrà in FJnro1la d-0po la grande guerra. In occasione dell'Esposizio11e, Strasbt1rgo sarà la sede di un gra11 i1u mero di Co11gressi internazionali: di Medicina, di Pt1ericoltnra, della Tubercolosi, di Idrologia, delle Industrie frigorifere, di Zootecnica, di Agricoltura, ecc. Si terranno, inoltre, molti festeggiamenti, riu1ùoni e gare sportive, ecc., di guisa che la l\fostra e la pittoresca vallata del Reno diverranno ln mèta cli innumerevoli ' risitatori d'ogni paese. Si com•p rende, senz'altro, l'iJ11portanza grande cl1e assumerà l'avvenimento ed è <lesiderabile che le industrie nazionali, in i>nrticoJar modo quelle che hanno un carattere scientifico e tecnico, vorrnnno partecipare largamente alla nobile gara int~rnazionale col proposito di fare sopratutto onore a ll 'l i:c'l lia .'

III Congresso Nazionale del tubercolotici di guerra. ~ indetto tla 1 l!l al 17 1nn~gio i11 Trieste, dal1'.A ociazione Nazionale Tubercolotici di Guerra. ' yerranno tratt..'lti temi d'intere~ e genernle, relativi alla lotta n.ntitubercolare nel i1ostro Paese. Le Fen'ovie dello St:a to conc:ederanno SJìeCi8 li facjlitazioni ai partecipanti, che dovranno ricl1iedere una tessera ~pe<>i~le riln. ointn dal C-0mitnro C'-entruJe (BoJogna, Yin delJ(l ..i\ l'ti. L ).


I

tANNO

XXX,

FASC.

15]

SEZIONE PRA 1'1 C,,,

Il Corso per medici di bordo a Padova. Come era stato annunciato, il 10 marzo, nell'Istituto d'Igiene dell'Università di Padova, venne inaugl1rato il Corso per ~ledici di Bordo. Il rettore prof. Lucatello r ivolse a i convenuti il saluto del glorioso .Ateneo. Il dir~ttore del C-orso, prof. Casagrnndi, illustrò le ragioni che lo hanno i11dotto a considerare questo corso come di perfezionamento, animandolo eon appositi insegnamenti oltre qt1elli del programma. I l prof. Castiglioni trattò poi, in una nutrita conferenza, del « C-0n cetto del contagio e della difesa sanitaria attraverso i ·secoli ».

Corso di perfezionamento in igiene. acl autorizzazione ministe1·iale, a partire dal 1° maggio si terrà nell'Istitt1to d'Igiene dell'Università di. Palermo un corso bimestrale di igiene pratica peJ.' gli as1)iranti a lla carica di Ufficia.le Sanitario. Vi sono n.mmes._'ti i laureati in medicina P chirt1rgia veterinaria, chimica, chimica e farmacia, scienze natt.1rali. Ricevuta. di L. 300 rilasciat.:'l. dall'Economo della stessa Uni,rersità. Se no11 i;;i possiede il microscopio, questo può essere oonc-esoo dall'Istituto, dietro pagamento di lire 50. Si terrù conto clell'ordine di presentazione delle domande. In

~guito

Corso di perfezionamento io psichiatria. Si terrà dal 20 giugno a l :; luglio, sotto la direzione del prof. Ilenri Claude, con la cooperazione di altri dieci insegnanti. J)resso la cattedra di Clinica delle malattie mentali nell'« .Asile SaiuteAnne » a Parigi (1, rue CabRnis). Tassa d'iscri- · zione 150 fr. Progra mmn : i da ti biologici e le grandi sindromi psichiatriche; le turbe endocrino-simpatiche negli stati psicopatici; l'esplorazione dell'apparecchio endocrino-simpatico; i risulta ti della psicoanalisi; psioologia applicata e sperimentale; applicazione .dei metodi psichiatrici agli esami medico..-pedagogici e studio delle attitudini prof~ssionali.

Associazione Romana tra i eultori della elettrologia e radiologia medica. Nell'ultima assemblea dell' .Associazione Romana tra i cultori dell'elettrologia e della radiologia vennero rinnovate le cariche sociali. Riuscirono eletti: presidente, prof. Francesco Ghilarducci; vice-presidente, prof. Paolo .Alessandrini; consiglieri : proff. Lorenzo Coleschi e Mario Serena, dott. Francesco Sabatucci; segretario-cassiere, dottor Sordello Attilj. Professori che raggiungono i limiti di età, · Nel corre11te anno compiono i 75 anni sei illustri Maestri: Luca De Rocco, di_ clinica derm·osifilopatica a Catania (nato il ~ gennaio 1848); sen. Pio Foà, di a natomia patologica. a Torino (26 gennaio); Francesco Falchi, di clinica oculistica a Pavia (28 feb.); sen. r . eonardo Bianchi, di malattie nervose e mentali a Napoli (6 apr.); Luigi

4.87

Pagliani, d'igiene a 'l,orino (9 apr.); Alfonso Poggi, di patologia chirurgica a Bolo6rna (18 dic.). Seguono in ordine cronologico : sen. Edoardo Maragliano, di clinica n1edica a GencfV<1 (nato l'l giugno 1849); Vittorio Grazzi, di otorinolaringi.c'l a. Pisa (3 ag.); Domenico ~Ia jocchi, di clinica dermosifilop. a Bologna (5 ag·.); sen . Pietro .Albertoni, di fisiologia a Bologn.n (22 sett.).

Nelle R. Terme di Salsomaggiore. Il Co11siglio dei l\1inistri ha test.è deliberato di

redere l'uso e l'esercizio dei RR. Stabilimenti ter-· rru1li di Salsomaggiore alla Società anonima compartimentale tra inutilati ed inYalidi di guerra, con sede in Roma.

La vendita di acque minerali estere In Italia. Pervengono al ì\'Iini-stero dell'lntei·110 frequenti domaude di priva ti che chiedono di poter introdurre in Italia per TuSO personale, acque minerali estere per le quali non è stata autorizzata la venrlitc1 nel R egn<} a norma della legge 16 lngli-0 1916, n. 947, e del relativo regolamento 28 settembre 1919, n. 1924. Finora il Ministero, ispirandosi a <!l'iteri cli larghez'z a, quali appar irono consigliati da ragio11i di opportunità in relazione a lla recente scadenza de lle facilitazioni che~ in via urovvisoria, erano state accorda te a lle acque minerali i1a zionali ed estere già in uso nel Regno alla data cli l)Ubblicazione della legge, n on ha mai rifiutato di a ccogliere le richie§te. Attualmente però, di fronte alla p iena andat<l in esecuzione della legge ed a lle a utorizza7.ioni già ooncesse ed in cor so, il Ministero non ravvis-a più la nec~ssità di tali criteri, che indirettamente potrebbero frustrare le finalità della legge . Sarà quin·d i data la più rigorosa attuazio11e all'art. 20 del R egolamento per il quale non sono ammesse a lla importazione n el Reg110 le acqu e minerali este1·e delle quali non .s ia stata autorizzata la vendita a norma degli articoli 7 della legge e 8, 9, 10 del regolamento.

morto a 68 anni il dott. Ema nuel .August MERCK, compropriet.ario della casa l\lerck di Darmstadt. Questa era stata fondata dal nonno, farmacist:a Heinrich Eman11el l\Iè r ck. Egli assunRe la direzione della fabbrica a soli 18 anni, in eguito alla morte del pfldre, dott. ~rg Franz Merck; intraprese gli studi l1niversjt.c'11i di chimica e consegui la la urea nel 1883 . F ece prosperare in modo straordinario l'azie nòa; ricevette moltissi1n e onorificenze e distinzioni, dalla G~rma11ia e (lnll'Estero. È

1\1.

Si è spento a DaYos il noto tisiologo dott. f,ucius SPENGLER.


4.88

IL POLICLINICO

RASSEGNA. DELLA. STAMPA. MEDICA..

[ANNO

XXX, F ASC. 15]

B oston Meà. a. S11trg. Jourtiat, 21 dic . -

C. V.'".

!\1c CLURE. La funzione pancreatica .

R. SABOUBAUD. Lo zolfo Aroli.iv i. nella terapia dermatologica esterna. Gaaz. à. Osp. e• à. Olin., 21 dic. - B. VASOIN. Haematologica, VI e VII. - L. B. BtTaNCÈS. ImNuovo segno patognomonico d ella peritonite tumagini dette artificiali nt.~li strisci di sangue. bercolare. - G. CASO.LARI; M . G. DE DoMENioo. Emoconi. < Riv. di Patoi. nerv. e nient., 15 dic. - F. RIETTI. - A. Azzr, L. DI MANO. Fagocitosi. - D . REII sintomi del crurale nella sciatica. TANO. Emoistoblasti e loro derivati nella leuceB u.li. A.o. de Méd., 5 dic. - L. BERNAND. Igiene e mia monocitica. salute pubblica negli Stati Uniti. - M. LAEBÉ. Amer. Jo urn,. Med. Soien,ces, dic. - W. T. LoNGIl levulosio nei diabetici. H. DELAGENIÌ:RE. COPE. l\iiononucleosi infe ttiva (febbre gla.ndolaInnesto osteo-periosteo. re) . - J. H. STOKES e P. W. BROwN. Sifilide Paris Méd., ~ dic. - Numero . in omaggio a Pagastrica. - ~. B . FosTER. Ipertensione e cardiosteur. patie. ' Presse Mé<L., Z1 dic. - Idem. L'Enoéphale, dic . - E. GLATAN e B. SAWIOKI. Il Gaz. à. H op., 26 e 28 dic. - Idem. neurofibroma. cervicale. - C. I. UBECB IA e D. Rifornia Med., )_ gen. L. BIANOHI, DoMENIOO N. ELEKES. Sifilide nervosa. COTUGNO, V. CASSI NI. Le putrefazioni intestinali Ann. di Ostetr. e Gineo., dic. - F. C. PEzZINI. ne lla tubercolosi. Rachianalgesia cooainica in ostetricia e ginecoP raotitioner, gen. - Numero sulle operazioni chilogia . . rurgiche nella pratica corrente. B ·u ll. Ao. àe Méd., 19 dic. - BERNAUD e a. TuberAroh. Mal. du Ooeur eoc., nov. - E. TRÉMOLIÈRES colo.~ i e gravidanza. MtàrcL. Ulcera semplice, e L. CAUSSADE. Le complicazioni cardiache e tonda, callosa.. d ell'ileo. F. DE LAPERSONNE. .aortiche della .m alaTia. - c. LAUBRY e ROUTIER. Accidenti oculati tardivi della rachianestesia. Insufficienza ventricolare d estra da compressioD e·u,/che Me.diz. Wochens., 29 dic. - H. STRAUSl"l. ne dell'art.eria polmonare da aneurisma. UNmia e suo trattamento. A.1in. di M ed. Nav., ecc., nov.-di~. - R. VARRIALE . • Jo11,r·n ai àe Méà. de Bordeaua;, 2.5 dic. - L. OIIARLa litiasi salivare. RON. Tossiemia gravidi ca e antianafilaissi. Edinb. Med. Journ., gen. D. M. GREIG. ImJe1urnal Trop. Med. a. Hyg., 15 dic. L. "'\\.,.. portanza e funzione del muscolo teres minor. SA~iBON. I Ling·uatidae come ·1 )3.rassiti deJl'11omo. Briti~i Jou'rnal of Ohilàren's Dis., ott.-dic. - '\\'. 1Vie11,. K lin. Woohe·ns ., 28 dic. - J. B . ANDREATH. M. FELDMANN. Igieae prenatale. - F . J. POYNTON Sul trattamento della tubercolosi. e altri. Emopatie gravi dell'infanzia. - E. CAull l .1avoro, 31 dic. I1. DEVOTO. La prevenzione TLEY . Il tipo Pel-Ebstein di moTbo di Hodgkin. della inva lidità nello spirito della legge e della G-ior11,. di Olin. Meà ., 30 dic. - L. PONTICACCIA e medicina. C. LusIGNANI. Sulla cosidetta «emoclasia digeB raail-M edico, 9 dic. - . F. TERRA e a.· Micosi da stiva» . ..\.cr otheca associata a Leishmaniosi. •

Presse Méd., 20 dic. -

· Indice allabetico per materie. Bibliogr8 fia . . Biop~ia : tecnica

.

.

. Pag. 473

.

.

.

.

.

.

Cronaca del movimento professionale

Crosta lattea : trattamento . . Dermatologia : per un indirizzo razionale . . . . · Diabete ins ipido : casistic-a . Dispnea notturna: trattamento tiroideo. Endoc·ardi te da cc Streptoooccus virida ns » Erpete febbrile ed encefalite epidemica . PJ,-;ercizio professionale dei sanitari .stratt.ie ri in, Italia . . . . Bserol.~io 11rofession.ale di italian,i diplioniati alZ'Estero . . . .

Espettorato: corpuscoli fucsinofili Gozzo eooftalmico: trattamento

.

)) )) ))

476 484 478

))

457 476

))

477

))

)) ))

475 477

Roma, 1923 -

Tip. Cartiere Centrali.

Ordini dei sanitari: pttbblicità dei prov• • • • • • vedimei;iti deliberati

))

479

.

)) ))

478 481

Ufficiali sa n4ta1·i: nomine pro·vviso1·ie

)) )) ))

476 470 480

))

475

))

475

S ole artificiale

. . . .

Stitài ·m edioi : riforma proposta ))

479

))

479 476 477

))

480

)) ))

Legge sanitaria: accertamento di infra-

:: ioni

Pag. 464 Malaria : terapia con la cinconina • )) 471 Malattia di Thomsen . . . . )) 472 Mal di mare : patogenesi . Microbi del grupPo tifo-coli : sopravvi. . )) 475 • venzn. d ecennale . . . . )) . 411 • • Obesità infantile : opoterapia •

Timo: il . . Turno ri · midollari

.

. .

.

·

· .

.

.

1

"\raccinazioni per vi.a nasale . Virus di Danye'h per la distruzione delle • • • • • • • arvicole • • •

L. POZZI, ed. resp.


ANNO XXX

Roma. 16 Aprile· 1923

Fase. 16

fondato dai professori:

GUIDO BACCELL-I

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori or iginati : F. Parodi: I l me~caui ~n10 cl'azione del pneuu10torace artificiale 1n base l\Jle oo ~ erYazioni auato1110-pat ologiche. Osservazwni clini~ h e : G. Ki coli ch: Carcinoma delta p'ro::.lat.1 curato col ra.Jio. - P. Para: f-4opra una ral'.\ le:;ione tl~lh ye:;cica urinaria . Note e contributi: P. i\Itu·ogna: (;outributo allo ::it utlio della infezione malarica nella chirur~ ia . Biografie : L. C. )!assini: Di Luigi P<\::.teur e ~un oµera. U . San1pietro: Per il cente.nario di Luigi Pasteur. Sunti e rassegne : P >.TOL~GlA GEl'J·i RALE: Q. Dorner: Colesteri :1uria e indacanuria. - DJA GNOSTIC>. : Pois~onnier: Cont'-' tli<1a:n0:·t.ic.arc un morbo di Pott? ·- :\[E DI CI:\ A I1'T BR :-\A: Xat.all: Pleuriti eolesteriniche. - CHlRU R Ci t A: L. De Luca: Cancro bilatera!~ ùel seno. ~enni bibHografici. Accademi'e, Società mediche, Congressi : H. .\rea c.ltlll ia di 111edh'ina di Torino. '

Appunti p er il m edico pratico : CASISTfCA e TERAPIA : Fegato l' vie biliari: Setticen1ia streptococcica e cin·osi di Ha.not. - Tifo addominale e cirrosi epatica. 'indromi ad<lomin;di a:>sociate à. malattie deHa cistifellea. - Risultati lontani di 100 corecistectomie per colecistite. - !\l i&rellanea: :ulla. t erapia antireuma.tica. locale. L'iperpirt':).iia ne! trattan1cnto dell'asma. Ricerche sull'azione Yà~cvlélre dcll 'aJrenalina nell'uon10. - REME I OTJCA : ·valore dei inetodi cli ricerca dei bacilli di Koch nell'espettorHto. IGJE:-\E: La pulitura a seeco ,llegli indumenti . PosTA DEGLI AB BONA TI.

Politica sanitaria e giurisprudenza: Per le pensioni dei sanita rL - Le Assicoraz-ioni sociali. - Questioni pr<ltichti. Nella vita professionale : Pangloss: li IDt"8tiere di tutti. - I ns~gnrunento s11periore. )Jedicina. ::nl'iale: 1: Conv ..· ~11 0 nazionale per 1'assiste nza. inf e.rn1 i era. - C'ron a ca del n10,·i111ento professionale. - Concor"i. Not 'zi e diverse. Rassegna della stampa medica. Indice a1fabetico per materie.

IHiitti di proprietà riservati. - E vie.tata la r-iprodnziO'ne di la vori piibblicnfi nel POLICLIXICO e la pitbb7icaz-ione dei snn,ti di e«;:si senza citarne la .fonte. 1

LAVORI ORIGINALI. Il meccanismo d'azione del pneumotorace artificiale in base alle osservazioni anatomo-

patologiche per il dott. FELICE J>ARODI. Fo1·lar1i11i nel 1908 pl1bbiicavn i suoi 1Jl'in1i otto casi cli tubercolosi curata col i3net11noto1·ac:e e cli dt1e tra di essi 11€ dn Ya anch e il re}Jerto a11atomo-patolog·ico. La !)articolare concezione del l)l'oce.sso tub€ rcola1·e cl1e aveva con<1otto il l\1aestr1l a l pneu1notoruce l)are,·a e~­ sete confer111ata, dai suoi succit ati reperti cl1e a yrebbero clovu to 1) t·ovare l'irr{f 11 e n:,a benefìca llel ?"iposo pol'JJl 011,a:re e 7a. eiccrl ri-:. :a:ioriP JJP,. la conipressione cle ll P lesioni f l'lJercolari, ..:pecie cli q11el Le u lccro~e. Do1)0 Forlu11i11i Je os se1·vaziòni ven11ero ri1)rese, il 1neC'C'anis1no cl'azio11e clel pneumotorace cliseu sso ecl i ca11oni f 011 (lan1e11tali slri c111ali Egli ~t ve va eretta e g·i11stifìcata la a1)p]1cazione clel 1)11et1motorace. n1essi i11 clt1l)bio ecl ogg·i ql18si abbanclo11ati. Ri111ase f ortt1natan1en te i1ella f-Jl'a tic a il i)neu111otoracc. -:.\iu. si rnoltipJicarono le teorie l)el' spi t: g·al' ne l' a z ~ J ne. T.e i i1 ote s i n t t n a l n1 ente i11 <li~c:nss io 11e _ 0110 le !=;eg·11011ti:

cl elle alterazio11i circolatorie attive o i)assive, in eccesso o in clifetto cl1e $a rebbero cletermi11ate dal pnet1111oto1·ace; 2) l'irnportanza clel ritardo d~lla circolc:1zio11e li11fatica del l)Oln1011e trattato; 3) r [t.zione cli J'eg·ola l'izzazione ))iologica del pnet11notorace sui })roclotti del l'icambio· ba1) l'azione

ciliare (lei focolai l)Olmo11ari; i·) razio11e mecca.11ica èli jn1111olJilizzazione cle i tess\1ti ammala ti. Pareccl1i lavori si SllS:3egt1irono a sosteg·110 e climostrazio11e (lell'n11a e clell"altrEt tesi. GioYa clire 11er altro cl1e ~ i110 acl og·gi r1es ._11no 11a portato l'eleinento cli g·iuclizio clefì11iti\·o. ~el fratto111po molte inesattezze sj sono corrette e molto fu a11cl1e 111 utato clè1lle prime coi1statazio11i ana tomo-1)a tologicl1e di Forlanin i. L'istopatologia non pi:1ò risolvere il })l'Oble111a cl1e solo sarà chiarito dalle osservazioni . })el'i1ne11tali og·g·i trop110 scn r e erl insl1ffici e uti. Coml111q11e l 'osser\·azio11e a11aton1ica ~ cli g·ra11cle i nteresse anche l)ratico, p el·ci ù n1i sono i11clot to a pubblicare questo n1io i111ico caso. Esso fll cl.a 1r1e st11cljato clue a11ni or so110, e r1011 O.\'e\ 0 creduto cli re11clerlo 11oto nell'attesa di pit1 an1pio n1:ìteriale. l·n rere11te ln,·oro di 1


IL POLICLINICU •

I .i11dLlor11 a1J_p ur.. o i11 Germania {1) ir1te ressant e e ric<.:u pe1· i1 un1er o tli c.:us i Ini i1 er s llade oggi <:t fe:1rl o. J~.-so 111é11tre

·i 1J1•esta a q ualcl1e di. Cl tss io11 e i:>resenta c.raltra part e molti el e111e11ti di co1tfe1'1na <tll e itlee da i11 e e poste in t1n rec.:e1d e lttvoro (:2) . 11 inj o i11te11to è })ertanito qt1ello cli - l)O t'tli re 1111 modesto contril)t1to a lla os.·e r\'azion e n.I1atomo-pe:1tol ogica, rise1'\ra11do a pi tl ta1 <li l1na rivi s ta d 'ass ie111e di tutta Ja q11cstio11e.

1' . .J., t111ni lU. E11t1·a jn 'a11atori o atl H altt eville co11 diagnos i di u l ce1·0-caseosi del lobo ~ upel'iore s inistro. D a oltre un. anno la infezione è in aperta attività. Si inizia il pneumot o l'ace i I 1° dice rn b l'e 1919. A q11 est ' e1Joca jl 1)ol1no11e d estr.o a p1)ariva clin1camente e.. radiolog ica1nente int.eg l'o. La cavità del pneumotorac.e è in princi1)io abbastanz a am1)ja, il lobo 8upe1·io1·e i1on è compressibile percl1è aderente t1~ar1 r1 e a l la s11a J>arte estrem a ch e forma come l1rt l'Cc esso divel'ticola r e della cavità d el pnet11notol'ace. Il lobo inferiore è invece ben e comJJl't's. o. 1\.lla I V inst1fflazione s i manifesta una IJle llrite esst1cl a tiva tubercol a 1·e: positiva la rice L·ca d ei ])acilli di Kocl1. I.,a tèn11)erat11ra è :-; t1 bfebb ri lP. Jl J)e o va pero ]1 1·og· r es ·iva111 er1t "} cl imiuu c1 1do cla 53 Kg·. jl 20 i1ove111hre 1919 a -i3 l \:g·. il 21 a g·osto 1920. La morte a vv j en e imn·r ovv i ar1Je.11te 11 e1· emottisi irred11cibilc il 13 sèttembre 1920. E sa1ne 1nac roscopico. - Infiltrazione l)Ol111011a1·e a tendenza ulcerosa ciel l obo st1i:>eriore destr o a focolai caseosi e.d t1lceros i , ùisse1ni11~1t i , cl1e la racl iosco1) j a n o1l a·yeva l'i velati e a 1) p er1a solo accennati n egli llltimi tempi, alla i:lf;Colt azione. 'infis i dell e ple11re 11111g·o la sci ssur ·a . A siriistra al lobo s t1periol'e t ina g·rande ca' e rn n 11011 co11101·e~s a colmn di liq11a1ne ernatico J)Urulento. Ìl lobo inferiore è b er1 con1pres... o da t1n pneumotorace l a cui pressi one era stata i1el l't1ltimo i)erioclo elevata fortemente a scopo e1nostatico. Nel par encl1il11a nod11li cas.eifica1 i di granù ezzn \ 1 ari a da.lle tl im en io11 i di 11111a nocciola a qu ell e di 1111'\ teqta di s pillo, a lc11ni cli essi i11 Yin, di colliq11 azione , 11011 compressi, rnal grocl o il l)Ol111011e ap1Jarisca fortem ent e Btel etta.s ico. l )Je11r it e s ciss11raJ1e, nod11lj m i li a 1·i cli$· ~e111i11ati l t111go l a scissura. N11Il a alla b ase ch e è forten1ent e accollata n lla linea 111edias tinale. ~cl Cfl\' O J)le111·icn 500 c1nc. cli licruiclo cit1·ir10-c111n t ic o cl1 e l 'esame u1 ic r oseo l)ÌCO din1 ostra co11t L'11e 1·e linfoc iti e g·lol1111i rof-s i i11 scars a qttn11tit~l. F o11e ·clerosi cl ella i1le11ra. R sn 111 r 1n i eros." oJJi co. - I ,e sez io11i \•ennel'o i>o1·tn te s11 tre ùi\·cr~i 1>n11ti cl el 1)oln1one sotto1)osto a p11enmotorace e cioè al la l)a rte caYe 1n o~n i1011 con11)r e$ a del lol)o s11pe ri o r e alJ'1 1B y11 cdio cl e l l ol)o i1 1fe 1·i ore hen rom11re~RO, 1 S\

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] {d.

E~ J,J~J)HLO)l.

n eitr. z. I{li11. cl. Tu berk ..

1, TTeft 1922.

(:?) l )ARODI . • u11a ?nis11 ra~io11. e e nrzlitfa::,ione tlt>l/r• 1>ressio11i 11 el pnt1 11 n1otnrrtr.e r1rlificiole. 1'uliPr<·., ,·o]. \I\: , fn r. H.

a,lla base Illt"tc1·os co1Jicarnente im11111ne da i11til t ra,z"i.011e e I)U'l' essa i11 co1111)1eto collasso. Di ogn i i)ezzo ve11 t1ero stud in te tft Lattro color<:1?.j oni : ert1atc.ssilinn.-eo·3i11;1; e111ato s~ ili11tt­ ,.an Gies on; \\-eigert-fibri na; \\~ eige1i.-fib r e elastiche. P cirte Cllvct1iosa. - Le pleure viscer ali e l)Ur ietali s ono completa1nente adc rc:11ti: il p1111to d i separ~z ione è . egna to cla 11n<l sottile b a rriel'a di fibre elastiche qt1a e là e talora la rg·arr1en te jr1terrotta e sostit uita da con:nettiYo cli i1eoformazione, ricco cli yasi, cl1e i11vacle la caverna tubercolare nelle c11i p:-t reti iJ p i..t1·e11chima è quasi iri-iconoscibile, s ostitt1ito da connettivo particolar1n e11te sti1)ato; c1 lla l)eriferia e d a ele~enti cli infi ltr azio11e, li11fociti ecl emazie . I capillari e le ve11 e Ilotevolm cnte cctasi ci, co11 l a cune en1orrag·tcl1e neg·li s pazi ir1terstizial L Si nota11 0 n1·ocessi cli trombosi e òi clegene1·azi one de i visi e delle pareti della cavern a . L obo ·1nedio : alcu11i i1od11li caseosi 11110 d e i c111uli , j] 1nn g·gjor e, so lo parzial1 n ente li11 1itnto cla co11nett ivo g·iovane p1·oliferato 11eg·li i.n te l'.. 1izi. rl eg lj a lveoli che lo cir co11d nno, n o11 e~ i ­ ~te u11n. ve ra c a1) ltla, qnale . i osse1"va i11Yece 11 e l mi i10 l'e cl i el ett i focolai ~l1e a1) i) a r e essere n11 bron el1 io lo 10JJ11la r e . Nell e -v ici11anze cel l11le g i.g·a nti. Gli nJveo1 i s i 1)resenta 1)0 sotto clt1e cliffer c11ti a.s petti. stina.ti e r ifletti a f ess11re caricl1e cli cletriti cellulari e e.l i epitel i o cle: scruamato, sent;a traccia di. fihtina , Oi)l)llre enormeme11t e diJ.atati n e r e1tfisc111a. I ])r o11cl1i ecl i ,:asi, arrche i pi1ì JJi cco li , appaion o l>Prt11li. Neg·li SJ)azi inters tizia li i capill ari e Je ve11t1l.e ~0 110 ctil fl tati. Il connettivo è irreg·olarment e cl isposto, ora a mmassato e co r11pa t1o, speci e atto rno a i g r a 11cli ·va si e bro11cl1i , o r a ridott o a pocl1e fil1r e cl1e occupa110 g li s1)azi i.11.t erstizial i. I sett i iu te rlob11ln l'j so110 r1otevol1nente isp es.·iti e .ri ccl1i cli vasi. Qlla e l à piccoli cumt1li cli celll1le linfoid i , l) i\.1 nt1me-r ose attorno a i focola i caseosi, jnfiltrar1ti ancl1 e il co11nett ivo den so . · I ,e fi1)1·e ela:ticl1e soll o fr a 111111e11tate 11C'g·li n1v eoli, ])en conser\ra.t e i1ei vasi e n ei bronchi. Lobo inferiore. - Gli alveoli sono in a l c1111e . zon e in coll asso compl eto. Domina l 'enfise111a a trofico e la l)ne111nonite rla s ta ·i, non ,.i è t r a ccia di infiltrazione linfoide del ti1)0 o~~ e r­ Yato nel lobo medio. Le ple ure s ono for te1nente scl erotiche, rjcche di vasi, in a l ct111i punti in trasfo rmazione fìbroide ed in d egen erazion e, non esi ste traccia di endotel io. Epicrisi. - 1"'11bercolosi lilcer o-caseosa clel lobo 1s uperiore. d estro. Caver11fl a l s inist l'o. f>11e11moto1·ace parzi a l e m a·n ten11to da cl ieci 1nes i co11 ~carso s uccesso cl jr1ico, se si eccett11i t111a certa at1 en11azior1 e d ella f e1101nen ologia e. teriore. La infiltrazione s i è aggravata nel lato op1)os to, l 'evol11zio11e l1a proseg uito e In morte è interver1t1ta J)er ulceraz ione di 111 1 . g· r os .. o rn m o tlell' arteria J)Olmonare, ep isod in (li 1111a br onco1lolm o11i t e ca8eosa, $l1bac11ta ttì r1 n i11ale <;0111c è ancl1e in<licato dall'i11\ra~ i o11 P JH:1· l e ,·ic. li 11fa ticl1e d e i tn])c rc:oli 11 ilinri priric iJJali. L 'a11a to n1ia i)atolog ica cli!roostr<t 11el f-; tto tu1nl)le. s o una })r eyale11za cl ei 1>rocesRi prolifel'a tiYi inte1. tizinli cq1 q11 e lli P~"-lldn fj\· i e 11. . ofor-

i.


[t\l'\NO XXX, FASC. 16]

SEZJONE PRATICA

1nativi e11doalveolari. Il lobo medio compresso })1·esenta. nrt evidente arresto nella p1·ogressio11e deJ processo mentre nel lobo supe•r iore il ran1moll in1ento caseoso l1a pros--egt1ito e nel pol1no11e opposto la infiltrazione i è notevol1nente estesa. Cionor1pertanto · a11cl1e n el lobo con1presso esistono clelle figure istologicl1e che denu11cia110 la presenza del bacillo cli Koch. I i1oduli caseificati, cert81nente a nteriori al trattamento col l)11et1111otorace, no11 preser1tH110 ancora un i11cistame11to connettivale, anzi so110 ci.rconclati dn 1111a corona di elementi 1i11focitoidi, che dent111ziano l\attività d el proceBso. I .. a scarsa cni:>acità delle lesioni ti1bercolari a J)1·odurre spo11,tariect1n e1lte connettivo trad isrr ln tPnde11za ad 11na e\rol11zio11e gYave della lf io11e, che il J1ne11111oto1·acc no11 r ri11 sci 1o fo11clan1e11tn lm er1tc a clorr1i11n1·e. Q11esto reperto richiama anzit11tto l 'attc11zione sui segue11ii fatti importa11tissimi: sulla p1·e e11za cioè di focolcti no11 ir1ristati caseos i, e di figure i ·tologicl1e che den1111ciano l'attività e la possil>ilitù. di diffusione della infezione tubercolHre a n ch e i11 11n pol111or1e sottoi)osto a pne111noto.ra.ce .e ciò co11trarinn1ente a tJt1a11to Forlanin i aveva. afferrnato. Con1e ho p;itL lJlll fatto u. se1·,·n r e, i no·d11li ~aseos i tlella l)arte del lobo n1cllio 11011 ·or10 compressi, e l1eppnre ri11cl1i11Ri clu 1111 co11r1ett ivo sclerotico cl1e ])ossa intcrprci<tr .·i come u11 processo di g·t1a1·igio11e. ..\l cor1t 1 ari o attor110 ad e~si vi sor10 delle cell1tle g;iganti ben ir1dividt1alJili e t11tta t111a. 1Jarriel'a cli ele111e11ti linfoidi cl1e de11u11ciano nr1 processo tuber colare ca1)ace di f\ste n clersi. Focolai in attività ft1ro110 a11cl1c trO\'ati cla alt1·i a11tori, i11a piC1 i1111)ortante nel caso presente ' è il reperto dei cu11iuli li11f oidi in pi r110 tess llf o ro nip resso, cu111t1li cl1e h anno il s ignificato di lesioni tubercolari inizia1j. _\folto interessar1ti in pro1)osito :ono Je os~H'l·vazio 11i di l ,i11(ll1Jo.111 (1). ,111 quattòrdiei ca~i s11i q 11i11dici da, lui st11diat.j, riscontro veri focolai tube reo la l'i recenti ~otto for11ta di tess11to cli gra11illr1.zionr' l1tbf>rcolare e <li pn.ell1nonitr) fibririo-leucocitaria. Il r11C'I gg·io r i1u111t' ro lo rir1v e1111e nei polrno11 i co1r1})I'eRsi .·olo clu. JJOcl1i rnesi e ·01)ratntto là. dove il co1111r)lli'l'O no11 Pra n1ollo svilu.ppulo. Evi(ientemente adt1nlr11e col pnetlmotorace nor1 si ~op1)ri1r1e l'attività del processo tubercolare e 1 tep1) li re se i1e i tr111ccl isce la disseminazione. (~tta.le signifi cato de.\ ·e allora attr ib11irsi a l t eR~t1to con11ettivalc cl1e i11dubbia·m ente Ri for111a pi i1 abbondante nei polt11oni sotto1)ost i n collassoterapin. e c11e vie11e cori.s iderato come 1111 l) rocesso cl i g11a l'igiene e qt1al i ~OIJ o 1e vie di propag«liior1e. rlell'iJ1fezione? • I.a cl i ~tri l)11zione e.le l tess11to co11nettiva.le nel

(1) J,1:\:DBLOì\I. 1021 e 1922, "'toccoln1a . Beitr. z. l\:li1L <1. T1t1)erck., Tid. 52.

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polmone trattato con pneun1otorace è quasi sistematizzata. In generale, così a11cl1e n ei iniei preparati si osserva pii1 esteso e più con1patto nelle zone circostanti ai focolai tubercolari, occupa essenzialmente gli spaz i interalveolari e solo in se~ondo tempo si interna negli alveo li collabiti. Contraria1nente adt1nque a c1uanto si osserva nei focolai tubercolari no·n trattal'i , nella tubercolosi sottoposta a collassotera.pia la pneu111onite interstiziale è se.m J) l'e ecl in n;iodo assolu.to predominante, st1ll a alveolite fibrov ascolare. Nei miei preparati il te. Sl1to connettivo si in ostra. per lo pi\1, ma no11 sen11) re, abbo11dante intorno ai vasi, ecl a i J)ronchi, particola r111ente ai maggiori. I vasi sembra110 talora collegati tra loro da \·eri cordoni connettivali. l.o ste~so r eperto de11unciarono l-i'ol'la11i11i , Bl't1n, (1), Are11a (2). Kt1h11, ecc. J_,inclblo1n, ilei s110 1 casi, co11 testa lllv'ece • q11esto fatto e cor1t1·aria1nenie ag·li altri al1tori, afferma i)rover1i1•e il cor1nettivo clai piccoli vasi e rtori dalla plettro o clrr.i perib,·01ichi. Ciò può essere: e in ratti s r osser·vano gli elen1enti sopradetti circondati dal connettivo, s i vede ch e l'ispessime.nto lorò è p iù apparente cl1e reale , e cl1e, in parte, è certamente dato ctall ' accollame11to cle110 pareti lllYeolari invase dal con11ettivo; cl'altro lato 11e11pure tt1tti i pjccoli Yasi seml1rano dar ori gi11e a connettivo. È perciò v e1·osi111il e cl1e parti col ~1ri co11cli- ' zio11i iano necessarie per la co11nettivazione, e11se11dovi le qrtal i, tutti g·li e lernenti connettivog·eni sono capaci cti e11trare in attività.

Cort q1~esto concetto si lJUò spiegare l a differente distribuzione del cor1nettivo i1el polm101 ~e i.l'a,ttato. Non vi è ir1fatti alcu11a ragione per neg·are la s11a uriginc d~tllo s1)azio perihroncl1iale, lJeti\'a ~ c-tle o pel'il) lfllll'ico come sostiene \'\f arnecke (:3). f ,a i11ag·gior parte degli étutol·i ide11tifica que. te cor1clizion i x1ei d istu rb i clell n. ci rcolazio11e e })articolarmente 11ella iJ)C 1'err1 in venosa e r1elln f;tas j lir1f a tic a. Se c1t1alche vol ta , a11cl1e fl'('lll1enten1ente, tale ir)ere·m ia si osserv•a è certo p erò cl'1e 111olte volte e sa 111a11cn: td 1f> cttsi J,i11c1blorr1 l·a i1otò solo 7 ,-olt.e. D'alt 1· tt i)a.rtc nn a differenza si osse1rva giù, nei cliversi l)llnti d.clla 1nedesi111a 11re1)arazione a seco11 da cl1e jJ tessuto ·pol111011é\re è tl1berco1 izzato o 11011. Qne~te osservazio11i 11n11r10 p e1·() lln valore (1) BRt'KS. Beitr. z. Kli1i. Tuhel'ck, , 12, s. 1. (2) .<\.RENA·. Co11 g1·. Ror11a, 1913. (3) \'\TAR?\ECJ\.E. Beitr. z. Kl in. Tt1berl{. , 16,

1910.


lL POLICIINICO

rnolto relativo perchè manca110 dati sperimer1tali sicuri circa l e condizio11i della circolazione nel polmone sottoposto a compressione pnel1monica. Io non credo cl1e una. legge generale possa i~spondere alle evenienze l)raticl1e poicl1è nel polmone jnfiltrato da tubercolosi e sottoposto a trattamento la circolazione capillare e venosa può essere influenzata (la 111olteplici cat1se extra ed int1·apolmoriari, e cioè : Cause ex trap olmoriari : a ) l\1oclificazione della vis a lergo (vizi valvolarj, n1iocarditi, i1)01·lasie <le] cuore e dei vasi . nPricarrliti) . b) O tacoli meccanici, per aumento di pressione nel mediastino, (mediastiniti, ttlmefazioni n1ectiastinali, ecc.) che d~nno come ·consegt1enza una diminuzione della portata diastolica per dim1nuito deflusso ve11oso e din1int1ita espansione del miocardio. e) Spostamento del med1astino cl1e determina torsione o stiramento · del peduncolo poln1onare, conseguenza questa di difficile \ alutazione, i1ei rapporti della circolazione endopol111ona;re. i cl) Modificazione della n1assa sa11guig·na l) e r climi11tlita as}Yil"azione toracica in causa di versamenti, aderenze, sovracompressione in t111 pneumo, immobilità del diaframma. eaitse i1itra'}tolmonari: a ) ....\.lterazio11i dei rapporti di pressione tra s1Jazio plet1rico e spazio bronchioal Yeolar·e per co1npressione, i1er caseificazione dei l)iccoli e 1nedi ))ronchi (1) . b) i\Iodificazione patolog·ica .dell area cli circolazio11e capillare (tro1nbosi, enfisema, infiltrazio11i 1)arenchimatose estese, }Jne11mo11iti • i11terstiziali. e) Ca.t1se infiamn1atorie. Sebbene non sia possibile ·v alutare l1im1Jortanza di ciascuna di queste cause in ogni singolo caso pur tuttavia noi dobbian10 ritenere cl1e es e esistano sempre ed in varia n1isura i11odificl1i110 la circolazio11e deilla rete alveolare, l)er etti non sempre si ottie11e, pel fatt o clclla con11)ressione, 1111a ipere111ia i)a~si\·a. ProbabilmentJe 11an110 importanza solo le modificazioni locali cl1e tendono ad apportare 11el })Oln1one una deficiente nutrizione, conclizione q11esta cl1e rende possibile la vita del tesst1to meno differenziato ed evolt1to per funzione, quale il connettivale. Pe.r le stesse ra..gioni il connettivo pt1ò proliferare con maggior a.bbondanza ancl1e sotto l 'azione di t1na 1

1

certa qua11tità di toSBine cl1e non permettono in,·ece la vita ai tesst1ti fisiologicamente ~lll)e­ riori qt1ali gli endo- ed epiteliali. Duplice è adt1nqt1e il meccanismo di forn1azione del conneftivo nel polmone trattato co11 pneumoto1~ace: l azione tossica e la abnorme irrorazione sia })er difetto cl1e pér eccesso. I l che spi'ega come noi possiamo trova1~10 ancl1e là ove vi è anemia, _senza ricorrere all'ipotesi della stasi linfatica· non sperin1e11talmente sict1ra. Io non credo })e1·tanto cl1e si possa seg·t1ire. Lindblom nel st10 gi11oco cli ipotesi t~nclente a dimostrare la esistenza ed im1Jortanza della iperemia passi-va nella proclt1zione del tessuto co11netti\·ale. Così si lJllò [Lffer111are cl1e: 1

Col pn.eit1nolorace si raggiu,rige lo scopo di · determiriare in, alcuni territori del poln1one co11ipresso tlna alleJ'aziorie delle 1io1·1nali conclizion,i di vitcl, rii proni.itol'ere irtdirettanienf,, la forr11ct:.ione riPI co1inettivo che h.cl il significato di ·i1,n tessi1to d.i clife. a biologiccl e 11011' di un, ]Jrocesso di gl1,a1·igiorie, 11011 i.ri rapporto qiiindi co11 7.l?Ui sos t cln-::iale niodificrl':.ione delfu ctttività clel virus.

In tal moclo ncn si l)Otrebbe l)erò ancora spiegare ti.1tta razione cl1e il pr1eu111otorace esercl:a ·still) ancla111ento cli11ico cl elle lesioni trattàte . Nel mio caso, dopo dieci mesi, ed in alct111i cli Lindblom {101)0 1ln anno di tratta111ento, la massa alveolare, se l)t1r collabita, non lo era in modo assol11to e clefiniti,·o, infatti parte degli alveoli rima11e beante, non solb, ma il connettivo in\tade solo · 1)arzialmente e saltuariamente g·li spazi interalveolari con elementi i·icchi di l'.>roto1'.>las1na pel'ciò giovani. Do1)0 dieci inesi si ha quindi t1n parenchin1a ancora capac~, se non di funzionare, certo a riespa11dersi. Lo stesso fatto è ancl1e segnalato cla Li11dblom il quale nota i1na enorn1e c1iffe1·enza nella abbondanza della connettivazione nei cliYersi casi non spiegabile con delle pertt1r· hazioni cli circol o; co1111e1.iivazio11e l)iù tthho11clante nei casi a n1iglior decorso. Il carattere fondarnentale dellct ir1,filtra::.ion persiste qui11.di i11cl ipende n lerrien le dall" azio n 1' ' . ciel pneitmotorace. Questo però non e ,·ero irt 1 -.

modo assolt1to, giaccl1è se da l1na })arte ln tendenza fibrosa clella lesione è fa,·orita dal pnetunotorace,_ clalraltra la te11clenza e~srtda­ ti\... a ne è forteme11te contrastata . I11fatti ad eccezione della desqua111azione del! 'epitelio al\ eolare e di ~ca1~0 e. ~t1dato negti al,·eoli e nei bronchi, io nt1lla 110 rile,·at-0 nel n1io caso che })Ossa parlare di una tendenza infiltrati,·a ess11da ti\·a <le lla 1..ìsione. Lindhlonl 7

(1)

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~t::co11tlo Ro:\IA~'OFF, CLOETT..\ e BR~- ~-- l~

tlimi11t1zione della pressione i1ep:li al\•eol1 e i1e1 bror1cl1i miO'liorerebbe la circolazione 111entre l'nu111(\11to (~nfi<::ema) la J)eggiorerebbe.


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in pareccl1i casi trovò invece . veri focolai di pneim1011ite esstidativa: questo però in polni<nii lla poco t e11ipo soggetti a coll asso. Da ciò 11e cutis~gue cli e la corine ttivazione 1iel pol·ni one av·vie1ie iri 11iodo 1nolto lento e che iri prin10 t e1n po è necessari o, per l'azione terapell lica, fare a sse g11a1n e11to esclusivo si tl collass o 11ieccan.ico.

Dall'esame microscopico del 1nio caso 110 g ià fatto rileva re cl1~ le cavità ael'ee a lv eoli, rna particolarmente i broncl1i, n on sono per nl1lla collabite non solo, ma cl1e alla lJeriferia dei blocchi caseosi si estendono zone in CLl i il conte11t1to in aria è norn1ale od at1moota to. Ciò fu già rileva.to anche da Harras, Ki. . ler, Lindblon1, Aspatl1, Tomasze\vski. Quanto n1aggiore è la quantità di connettivo che circo11da le cavità aer ee tanto pit1 difficile ne è la ce11111ressione. È p er questo ch e i tessuti in(llt ral i o casei'fìcali non. so110 aff cttto corripressi bili, anche p er cliè lct forza di co1npressiorie non. è ug·uale rie·i diversi pu"l i .

. 'olo p:li alveoli a 1)areti integre, in prj1no ten11Jo, colla.biscono sotto l a~ione del pneumotor ace: gli altri lo i:>ossono rr1a tardivamente e per r etr azione cicatriziale. 11 collasso alveolare avviene i11 diver se direzioni, pe1· lo più verso i gra11di broncl1i, i g·randi vasi .e i setti interloba ri, che funz iona1io con1e assa i rigidi cli controprPssion,e. t limitato perchè, come. dimostrò Tende·loo, le prPssio·ni 11.el pare1ichima polmonare non si p 'ropagano a gr andi di st.an,ze, lenta perchè l'aria si riassorbe con estr ema lentezza, p11ò essere impossibile se la zona ·c ompressa è enfisematosa, il che avvien e cori estrem a freqt1 enza per il parenchima ch e circonda i focolai infiltrati o caseificati. Da ciò co11seg·tL011u due propof;izjo11i: 1

1) Le pressioni del pneumotorace artificiaie 1ion posso·no 1nirare a,Zla i?rl 1n o b ili~:azio1ie tlel polmone clie i1t q1tal11.ri qi1.,e 1nodo è ipotetica. 2) La ùean,::cl clelle tlie aeree r end.e poss ibile ar1,clie rie l poi1n.o ·ne co 111.prPs so la fJ1·opaga:i o rie del virus a distanza.

La prima ql1estione ebbe cla n1e· svolgin1ento in un recente lavoro (1). Cil".ca la possibilità della seconda non vi è dubbio e p er questo parla la preser1za di f ocolai pare11cl1ima.tosi di origine s icuram e~te aerea (I .. indblo111 ) e le esperienze di Sch·u r e Plascl1kes (2) . :.\1'. algrado la indubbia ])ea11za dei can a li bronchiali il i1umer 0 dei casi di embolia l:>r on'

e P L.\SCHKES. Tu •berk., 13, ~. .

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chiale nor1 appare · tuttavia inoito elevat o forse per cl1è, in causa del collasso, gli alveoli sono privi di elementi epiteliali, sui quali il viTus attecchisce. Più frequente invece, anche nelle e1)oche più avanzate del tratt311nent~, appare la p·ropagazione per via linfatica. B11111s (1) sostien e addil'i ttura che il pneumotorace favorisca la difiusio11e per detta via, Brauer e la sua scuola lo conferma110 ed appog·giano il loro }Junto di vista anunettendo la presenza di una stasi linfatica nel polmone con1pTesso. <":l1e la diffusione avve11ga è possibile e nel mio caso due fatti l)Otrebbero provarlo; la presenza di cumuli linfoidi senza co11-, tinuità con focolai vicini e la lJroduzione di granl1lazi-0ni miliari lt1ng·o la sciss11ra di n atura sict1ramente linfatica. È dubbio invece se la stasi esista, parlerebbero contro le es~­ r ie11ze di \~T a rnecke (2) e cli Sl1ingti. Comunqt1e è certo ch e in u1t pol11ione compresso i proc essi d'i diffusio1ie nori acquistano caratte1· e dist1·1lttivo, qt Lal e invece si osserva nella

tubercolosi

c1'01iica

1to 11.

trattata.

P er a ltro la propag·azione per via linfatica cle\'e essere llecessa.ria111e11te lin1itata a causa delle barriere rappresentate dal connettivo cl1e in a lc11ni pt1nti in t.erro111pe le vie linf aticl1e ed occlude gli RI>azi interstiziali: ciò dà ragione del l)erch è il tessuto polmonare delle basi, ad es., sia imm u11e da infiltrazione, s~bbene g'li al ve oli sia110 in i11inor collasso ed i loro spazi i11t e.rstiziali più integri che non quelli ·d elle zone i')ar enchimatose prossime alla infiltrazion e i li ber colare. Co1ne non avvien e t1na con1pr ession e con1pleta delle vj e aeree così J1on ]a si .osserva n epp11re nei .vasi san g·t1igì1i, la prova ne è ch e ] a rlifft1sion e del processo pe.r questa via è t11tt'altro ch e l'ara come a.ttestano i casi di morte di po1·tatori di pneumotorace per gran1111a pol111onat·e (I,indblom, Reina ... ) (3) . Qui però s i r iscontra che la tubercolizzazion e del parencl1im a compresso è molto meno fitta che non qttella del pol1no11e libero e ciò forse per la obliterazione degli spazi interstiziali con connettivo proliferato, ma sopratutto . ' per la presenza di larg·h e zone di enfisema poln1onare, ai.ro!ico; in tali casi infatti, an che nor1nalmente, si osserva che la granulia colpis.ce piuttosto le m eningi cl1e non il polmone. Colla dimostrazione della beanza delle vie aeree, delle cavità patologicl1e anche mint1te (1) BRl.' NS . n eitr. z. l~lin . Tubel'k.

I

Bel. 12,

s. 1.

\\~.i\RNECKE. Loco citato. ~3~ !3!>_\..!_TER S PEKGLE.R. Handbucl1 d. BRA·'l.ER ·u. ScHRCDER. Leipzig, 1019.

(:i>)

(1) PARODI. Tubel'colosi, \"Ol. XI\ 7, f. 6. 1~.

tl1J1. - I

493

SEZIONE PR•.\1' I CA

J .'.l..J .

Zeitscl1~'. ~. e:x.1)e1·. Pa~I ~ e 'Viener klin .

1· ubet.k.

- REI?\.\. Società n1ed . chirurgica di Pavia, 10 m ai'~io 18.22.

-

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POf.[<'LT~lCO

e dei vasi, colla dimostrazione d ella presenza di focol.:ti rece11ti Lnbercolati e delle possiJ)ilitù dB11a diffusione deJ pr-0cesso a nche nel pol111one collabito, si viene contr avvenendo aj pl'i11cipi fondamer1tali che avevar10 g·iustificat a la collassoterapia. Ciò n1algrado i vantagg"i d 01 pneu111otorace n ella cu!\a della tl1bercolosi ,_,e 1·m a 11g·ooo e sono innegabili. Ad esso . nor1 bis ogna r .jchiedere l'impossibile ed è appunto nel riconoscimento esatto d el SllO s igr1ifì cato n.r1atomo.:patologico cl1e noi trovia1110 l e ragion i tl i successo e ùi ins11ccesso . I11 base ad essa semb1·a di p oter g·i11ng·ere. H I le . egnenti affer111azioni: o ) Nel poln1011e sottoposto a collai;;so lét i11filtraz io11e conserva il 110 carattere patologico for1c.lan1entale (1). 11 ) Il p11eu1nr0torace. di per sè non de termi11a t111i11rli la g·t1arigione: esso però la favorisce i11 qt1ar1to crea delle condizioni aclatte alla prolifernziot1e ci e l tessuto conn.ettlvaJe ch e rappre.sertta 11n eJemento di gual'igione 1na non è l ' es1)ressio11e ùella ces-8azion,e d ell ' infezione. e) E <ittbbjo se il pne1unotorace atte11ui il v<i lo l'e biolog·ico del vir11s, certo l a s11a azione è l'e~a pi(t le11ta e la s11a cliff11sione è ]>ji'1 cliffici le. (/.) IJ pnel1·m otorace ostacola in divetsa misn 1·a, 111a 11on eli111·i ria la possibilità di propag·n zio11e per Je rlifferenti v1e bronchiali, ema. tic a, linfatica. e) Il l'is11ltato definitivo de l p11c1rmotorace è n1ol lo ta rdi,,.o : in p1irno tet11po ·e pe1· molto ternpo esso ag·isce !)re.valentemente l)er azione tl1cccn11ica din1int1endo l'ampiezza delle superfic i cli assorbimento rapp1,.esentate dalle cavitù aeree clel parencl1irna con tessuto epiteliale vi tale i11tegro. Ciò dà ragione dei fr equenti rli~~idi fra i fenomeni clinici e qt1elli nnato. . 111 lC l. Tt t co1r11>lesso si pt1ù dire ch e i grar1di benefìc i del pneumotorace artificial e sono quelli di din1i1111ire l'intossicazione e la freqt1enza delle in fez ioni endog·e11e, di im1)edire l e d isseminazi oni lnassi\ e e la. forn1azion e tli i1rocessi caReosi, di ostacolare la t enclenza essudativa e cli favorire invece quel la neoformativa, . tutto ciò, io credo, s e11za l e asst1rde coazioni di un 1neccanif'1no ·u nilaterale, quale le diverse teorje vol'rebbero , 1na per quell'armonica conso11a 11za cl elle r1ecessit~t biologicl1e ])er c11 i l 'orga rt i:· n10 ritrova sen111re ed in og·ni caso e cori n1ill e n1ocli il . 110 ecru1libri0 l1er ln propria fli rP. a. 1

·r orino. 110,·eml1re 102:!. ' 1' (;li HCCitl e 11ti 11t-> -...nno la 11rovo .

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(ANNO XXX.

FASC. 16]

OSSER.VAZIONI CLINICHE. 0SPED.\LE llEGIN.\

ELENA -

TRIESTE.

Carcinoma della prostata curato col radio. Prof. G IORGI O NICOLTCH.

!Io c1·edt1to <.l i p u1Jblicn re q u est.o caso per 1l l'isult.ato otter1uto claJla c ur<.L cl1e, Dl.me110 fi110 adesso, sen1b ra. ·a s "a.i bi1on o sia Rogg·ettiva · n1ente ch e oggettivamen te.

B. L .. d 'a1u1i 51:, macchir1ista, uo1110 di rohusta costitt1zio11e, h a la m adre ancora. vi \·e11tc, il padre morì di tuber colosi polmonale, ~sof- ... frì di ble11orrag· ia sedici a11ni or sono e di gastro-ente1ite, del re t-0 f11 semp1·e sano. · Ebl)e tre mog·li, 1111a 1nori di tt1bercolosi polmo11ale, t1na cli cu t·cir10111ri t1teri110, l a terza è vivente e sa11a. Circa. tu1 a11110 e 111e.zzo i>1·i1na di e11trare a.ll 'os1Jecla le c9mi11ciò a sentire . il bisog·no di orinare di freq u er1tc, nor1 osservò mai sa11g·t1e nell'ori11a tlè pro-vò dolori, l'orina f11 se1npr·e lirnpida. I ;a ·1) ollacl1i11ria a poco a poco aumentò, tanto da r endergli la vita impossibile, doveva orinare c111asi og11i c1t1arto d'ora, l'emissione dell'orina é1·a segl1ita da forte tenesmo vescicale e rettale cl1e s.vesf'o provocava l 'esp11lsione di feci . . S. P. - L 'a mmalato, abl)asta11za bene 1111trito, non pres~11tava nessuna alterazione negli orgai1i toracici e addominali ; non si trovavano glandole ing11inali ingrossate. L 'esplorazione digital~ per il r etto rivelava l'esistenza di m1a prostata ingraudita, inolto d ul'a , con tre ber11occoli, (ltte 11l corrisponclenza del lobo destro uno a s ini s tra, qi1asi nella ljnea i11ediana; r111Psti berf!occoli S.porgevano nel retto carne t1·p pt1nte cli consistenza legnosa. L 't1retra lasciava passe.tre facilmente l111a siring·a. Nélato11 i1. 18. L 'orj11a era, 1,i1n1)i clissi111a p1iva di alburr1ina; il resiùtto \1 escìc~le dopo la n1inzione era. di circa 100 cc. Add1 21 sett en1})re 1922, i r1 a11estesia 1r1irl ollare prati~~ i la cistotornia ~O!) rap11hica per procedere poi a lla fissione di t1u:-1ttro aghi di l'é:tclio ch e il collega Ersettig, presente all'oper3:z~one. ebbe l~ })ontà di mettere a mia clisposiz1one .dandomi ir1 i1ari t e rnpo tt1tte le ist111zioni in l)ropo-

sito. L a 11111co ~ a vescicale non i')rese11ta va nes~n1na alterazione ineno che in corrisponde11za clel collo dove era, 1nolto iper e1nica e solle,-atn tl<t i lobi prostatici. Pri1na d'infiggere p-li aghi. estirpai un pezzetto cli prostata lJer 1 esar:ie 1st0l~­ g ico pra,t.icato dal prosettore Ferrar1 cl1e <l1n1ostrò trattarsi cli carci11oma. · F111·ono infìgsi c1t1attro aghi l)er 11n coi:r1ples~(,·o di 20 n1i11igrammi tli radio, l~t vescica f11 lasciata a1)erta leggern1e11te tan1ponata cun o·arza iodoforinica cl1e venne Je·vata dOJ)O tre giorni · 11011 s i n1ise nessun tubo s ifone. . Gli ~g·l1i furo110 lasci <1ti infissi per otto giorni . jn modo Clle il paziCllÌe riCeYette l!TIR d_o~e o lol)ale cl i 1506 mill ic11 rie pari a 38-lO m1ll~­ ;ran1mi. Ol'<l. I~· et:.frazio11e degli agl1i fu fac1lis. i111a JJ1e110 cl1e Jl :) r uno. i1~rrl1è a ,-endo do-

-


[i\NNO XXX, FASC. 16]

SEZIONE l.,RATIC.\.

' uto fare tt11 Cè l'tc sforz o l)er estrarlo si ruppe la seta che lo teneva. Per estrarlo ... i dovette incidere lateralrnente la breccia addominale e ·v escicale per poter introdurre l e clita n el fondo della vescica ed estl'arre l1ago. Non venne J)l'ai icata nessuna sutura m a si l')QSe nel cavo ve~cicale uno zaffo di garza iodoformica cl1e ven11e levata. t re gi.or11i dopo e sostituita da l lll g rosso tt1bo di drer1agg·io dn1 t111 nie pal'z ialn1e11te uscjva 1'01i11a n1i. ta él frl1stoli cli tess11to necrotico e conte11ente molto pt1s sang·t1inole11to. ~011 si ebbe 111ai febbl'e meno dieci giorni do110 tolto lo zaffo provocata (l a t111'or cl1ite si11istra che ft1 l)er0 lii bl'eve dt1rata. Il pazie11te ito r1 si lag11ò rnai cl i speciali distl1rbi a1la vesci "a, l'ori11a che dopo alcuni g ior11j ·usci va t.uti_a cl al t t1bo sifone era sem 11re n1olio torbjllè1, il l avacro cl1e \' e11iva praticato g·ior11al1l1rn te co11 8 cqu a o. ige11a ta. e . o1t1zione fisiolog·i ca fa re va lisci re ogni volta l1na g·r ande q11antità d i pus e di filan1enti biancast ri. Dopo tre11tH. g iorni tolto il sifon .e si inise \1na siringa a J)er111anenza, ch e funzionò egregiarne11te fino alla com11Ieta cicatrizzazione della ferita avvennta ci t1q11:i.n tasei g iorni dopo la operazione. 11 l)azier1te fJOtè suhito orinare e v uotar.e coml)l etame11te l a vescica soffrenclo t1n legg·ero bruciore dnranie l a minzione. Con l'esplorazione rligitale per il r etto, qui11c1ici gforni dopo estratti gli agl1i, non s i se11tivano ·1Jii1 gli j11d11 rin1e11ti ùella prostata. · Ho te11uto in osservazione il paziente in ospedale a11cor a 11n mese ; 11ri1r1a. cli lice11zinrlo feci vraticaee 11na radiografia delle ossa del bacir10 1)e ccl1è eg·li s i la gnava di clolori all a. regiollt'' del sacro. Nelle os a del hacino si 'ridero <lell e maccl1ie sospette. Ho ri, ed11to l 'operato addì 19 gennaio, qua ttro settima11e dopo la, st1a t1scita dall'ospedale e lo i l'ova i molto m ig liora.to d'aspetto e cont e11to clel s11ccesso otten11to, doveva l)erò ancora ori11are cli fr eq11ente, circa ogni ora e i11ezza. 1'01i11u. e1·a ancora torl)icla. In ·vrsric~l Ri ,·uota\ a co1n1Jleiame11te. 1

1

~ 011

si ·p 11 ò a vere la sic11 r ezza cl1e q11 est o Inigl iora.1ner1to sia di ll1nga d11rata , Je n1accl1ie sospette verlute con la radiografia fa11110 te1nerr ci1e ci siano delle metastasi nell e ossa, com1'licazione ahJ)astanza f1eq11 er1te nei car cinomi (le!la pl'osta.ta. I n ogni inodo l'ammala to rion soffre più i disturbi vescica] i perch è è tolto l'ostacol o al v11otamento d ella vescica ; in q11nlcl1e terni)O si })Otrà g iltclicare sé la. scomr arsa cli q\ Lesto ostacol o sia clura tt1ra. Presenteme11te e81llorando la prostata si l1a ]'i1n1:>ressio11e ch'pssa si a. del tt1tto sparita. Questo r isl1ltato è veramente ii1111ressionan. te per cl1i h a av11to occasjo11e cli osserv·are l11olti rasi di carcinoma d ella. i:>rostata , e ricord) le sofferenze dei pazienti, la gravità degli niti operati\ i propost i }Jer la. c11ra del male 1

che oitre a·cssere pericolosi il pi"l1 clPl le \rolte no11 iiescono arl otte11ere la gt1arig ior1c. Fra i divers i mod i cli cura del car cin o1na. deli a prostata col radio, mi sembra che il l)ÌÙ ì;azio11ale ·ecl efficace sia q t1ello usat o 11el mio caso percl1è aperta la vescica col tag·lio soprap nl1 ico s i }) U Ò \edere dove conviene infiggere gli agl1i e s i 111ette iu riposo la vescica col. d renaggio. Con qt1esto metodo il radio esercita la st1a irlfl t1enza. soltanto su lla prostata e g·]-i agl1i s i pos 0110 lasciare in !)Osto otto ed ancl1e dieci giorni; col metodo rettale ed 11retrale non si pu ò lasciare tanto a 11111go il raclìh per non .leder e la m11coac.t del retto e dell'11retra.. Il r adio p11ò e~seré applicato ·a nche p e r via. transperineale mediant~ un treqt1arti che viene infisso rtel 1Jeri11co a destra e a sini stra del rafe J)erj11eale, le,1at0 il punte r11olo Si s1J inge attraverso il tl1))0 del treqt1art i l'ago cli radio al q11ale è attaccato u11 filo d'argento . Q11ando si h a la sic11rezza di avere infisso l'ago nella. r1rostat8, si estr ae it tubo lasciando in posto il filo clic servirà poi a levare ~'ag·o. ~1i

se·n1bra che con r1t1esto nietodo si agisca

tropp o alla vescicale.

c i c,..~t

e cl1e sia. da. preferire il tt·a11s-

Ir1 t1na recente puJ)blicazior1e 11lla ratlio-terapia del carcin oma del la prostata, com parsa rlel 11. 8 del « Journal of the America11 l\lecl ical Association » d~l 1922, jl dott. Bu1nr>tts d iecle tlna estesa relazio11e sopra 217 casi cli carci11oma della prostata cu r ati col rndio cé11 i 111etodi ti retral ~ e rettal e e transperitoneale nel 1·i1,a rto nrolog· ico cl ella cli rd ca cl i ~1a. ~ro a Roch est.er. • Dopo aver fatto cen110 delle 1111111erose co11troindicazioni a questa cura nei casi co11 m etastasj ossee e con alterazioni renali, e clopo a\'.er fatto un confronto fra la d111·ata clella. v ita dei pazientj c11rati col radio e cli quelli non curati con qt1esto n1ezzo, ven11e alle segt1enti concln- • sioni: L<1 radio-terapia p11ò essere 11sat8 in nleno della met&. dei casi di carci11oma clella ·prostata e si potr à ottener e 11n prol11ngame11to della vita dei pp,zienti solta11to i11 11n q11arto dei casi così ct1rati . Jy1 og11i moclo si dovrà t1sare la radio-terapia nei casi scelti, p.er non creare delle false sp erailze al pazie11te e del le sconfortanti es1Jerie11ze al n1edico.


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IL POLICLl);ICO

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PEDALE ~lAi\DA~IE~TALE •.\~ GIOLO); J

S. . PIERO i:;.; BAGNu or Rol\IAGNA · , diretto clal l)rof. OTTORTNO TENANJ. or

Sopra una rara lesione della vescica urinaria. ])ott.

PAOLO PARA.

a.it1to

Ritengo cli fare· cosa i10n oziosa fissa11do in c1uesta i11e1noria l'illustrazio11c di un caso il ' quale, p11r non avendo offe1ie serie difficoltà <Jjagnosticl1 e, l'in1ase tnttavia al quanto oscuro, ~ ulle pri111e, p er il inecrf'l.i1 isn1 0 col quale ebbe ac.l effett11al'si. "'f 1·attasi cli uua do1111a, ce1'ta. Guazzerini A11 -

cli a1);ni 31, cla San Pie1·0 in Bagno, la <1ua le, il 6 gi ug110 1922, m e11t1·e attendeva alla cnci11a, p er stacca.re del lardo . ospeso aJ. sof1itto avendo sdraiata l111a se<l ia s lÙ l)?-vi1ne1111etta ,

to, ,.i n 1011tò so1)ra, mettendo i l)iedi sulle clt1e sbarre parallele, cl1e co.s titui scono l'i11telaiat 11ra a11terj ore dell a sedi a, l)OSta ori zzont a1111e11te. •.\ ca.u s a tlei i11ovi1ne11ti u.n l)O. })r11 scl1i ch e fece 1a dor111a, ia ancl1e l) ercl1è la sedia era lllal connessa e tarlata, qt1esta si sfasciò, e In clo1111Lt p1·ec i1)if ò al s u olo, col le gatnl)e diva1·icn te, l>atler1d_o <.:olla regio11e i)eri11eale co11tro lt110 d ei l) iuol i, cl1e te11g·ono t111jte le sba rre :1 11teriori coJl e l)OSteriori; e co11 tale violenza el1e l"es t rè1uità di esso, })er qt1anto fosse circola1·e e J)ia;n eg·gia11te l)eeforò le vesti interl'Oste e . i conficcò nello s11esso r e tiei te s uti perineali. Cl1ia.inato ri 1trg·euza p1·esso l"n. risco1ltrni t111a ferita lac era a i11arg·i11i fra.stagliati, dello l1111gl1ezza di ci r ca tre cent in1etri, s11lla linen rneclia11n, del pcri11eo e q11asi a cl eµ;11a le di s tH.n za clalì'n110 e c.l alla forcl1et.ta Y11Jvare. Sicco111e al n1i 0 al'rivo l a clo11na s i trovava in Hre<.la a forti clolori ' 'i "Ci'rnli , ·vomito di so. télnze ci l i111e11ta.ri, l)Olso l)iccolo e freq11e11te, c11te i)al li cl a, 11dore freddo, ed a})bo:i1dante tJu sso ert1orragJco, da.lJa fer ita 1)er'ineal e, d eci. 1 per l'ifnm.ecliJ.to ricov ero 11el locale Ospedale Angiolo11i, l)er accertare l'e11tità della lesjo11 e e prov\1 ed er e ::i.lla m edesi111a. Quivi l,attt1ale cl1irurgo direttore, prof. O. 1~ e11a11i. per benevolenza e consiglio del qt1ale r e11do l)ttbblica questa i11en1oria, riscontrò che la ferita perineale, all a specillazione, pe11etra' ra. profondamente, non essendo pe1: altro })OS...,ib il e seg11 irne l'intero decol'so, 11er l o stato elci tess uti co11ti1si e fras tng l iati c:l1e re11cle,raliO il tra1nite iort11oso. ~o 11etta11ùosi u11a lesio11 e ,.e. cicale, si praticò il cateterisn10 11retraJ e cl1r diede esito ad l1ri11a clg_cisa1ne11te sa11guinol e11ta. Si procedett' c111i11di ad 1111 esame accurato dell a vagina, nttra,·erso la quale si sospettaYa fosse passafq il cor po est 1·nneo per ferjrc la \ 1 escica. A1)pl i<'n te le ' ' n 1ve, ~i ri~co11trò che i 1 fornice vagi 11ale clP~f ro .el'<l occn1)ato eia un cotpo estrall<>o in1J) cYt1i o di ~a 11g11e e di urina e che usci, • •1 1)r1· rneld ~ tt ru ver o acl 11na lacerazio11e (l\::lln i)at·ete ·;1g·i11a! 0 • ln11ga ~ cm. circa, a <l11e clit a. tras,·er':>€ c:: otto l 'a r>ice del fornice cor1 i~J)011ue11te. ..\fferra tolo ~olle J)i11ze, si ,·ide 1 ratta1· ~ i di i111 ])ra11de :!o cli tela , trap1Jato evi,1enterr1e11te a lla camici:i i11terposta dal tra11ma Jra corpo e:--trn11eo e l'l'g:io11 c: peri11enle. Dalla 1

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L--\~);O .\.\.\.

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Jx ·eceia, ri1na ' ta così l)ervia, ttui,·a l1ri11a c:on1111 i ta a sa11gu e. · l<'ir1 q11i nu ll a cli strano; eno11ch è .n1e11tre clopo llt i·i111ol io11e del bra.11dello cli 'stoffa ci aspetta·vai110 cli n1ettere i 11 e,·idenza dl1e fe1ite, l'u11a in eorri~pondenza della parete 1)0~teriore e l' a ltra in corriS})Onde11za della }) arete an.terior e della vag·i11a, co11 so11)resa ci accorgemmo dell'esisten..:a di t1na sola ferita i11 coml1nicaz~o11e colla cavità ' 'escical e. Dato lo stato g·ra ve della pazie11te con vo111ito co11ti11uo, singl1iozzo, polso addominale, ~ i i~rocedette d 't1rge11za alla sut11ra della ferita vaginale, comprendendo nell a. s11t11ra. 111uco. a ,·a.ginale e ve cica a pieno pessore. Si aJ)plicò qu_indi una soJrda di Nélato11 a l)erma11er1za in vescica, gl1 iacci o sull'acldon1e, SOJ)l'asseclendo. a q11ft1sia.3i a ltro inte1,·ento. Ql1esti ;11ezzi valsero ad aJ·restare irn1ned irtta111e11te l 'e n101·1·agià vescicale, i1011 solo (co1ne ~i co11t1·0J Jò col cateteris1no uretrale), n)a. 1a clo11na che. l)e t·de11do l't11·ir1a per la \ ia VA@:ilta 1e, no11 a \·ve rti va })iù 10 stimolo fisiolog·ico della mi1lzio11e, liberata, dopo 4 giorni, del1a sonda ,,e cica le a })erma11enzn, riacquistò il potere di e111 ette1~e ~ponta11eamente 10 l1ri11e per la via 11retral e. Nel d·eco·rso l)Ost-operatorito1 s i osservò l111a elevazione t ermi-ca ag·girant esi s11 i 37.5-38 gra~ ·di per i primi tr'e gio1ni; indi gradatamente la febbr·e cedette fino all'api1ressia. Dopo iperò Si f<>rn1ò l1na raccolta purt1le11ta i1el for11ice destro, raccolta che riaccese nuova febbre, i11iziantesi con q11alche ])1·ivido. Tale l'accolt.a. da.ta la v ici11anza colla ferita, rius.cì ad 11sn·ra1·e l' a.pice d'e l fornice destro, facendosi strad.a atttavers10 l1na pj ~ola apertt1ra) che ver111e d<:t i1oj convenienteme111.e alJargat<-1. Il p11 s conti11uò a scola1·e da essa per pochi giorni e n el conte tnpo i f e11on1e1li g·e11erali s i attt'n11a1·ono. Senonchè, s11l declinare di q11esta con1plicazione, esamina11do la vag·ina d1t1rante l111a ·n1edi~azio1ne, Ci accorg·en1mo di l l D ge.n 1izio di liqt1ido, di odore e d,i asp.etto 11rjnoso, eh.e ft1liva attr·averS'O Ull r>11nto della p11mitiva. •SUtu1·a a. }')ieno spess-0re. Onde accertarci della esatta provenienza di qt1el 1icruido, con una siringa meta.llica iniPt tammo in vescica circa 50 cm. cub ici di una soluzione di pen11anganato a11 ·1 : 1000 e vetlen1 mo cl1e esso g·emeva da un .s eno fistoloso', forn1.a tosi in segtlito ad ltSura cli 1111 punto della i)ri1nitiva sut11'ra a pien-0 spe. sore, fra vagina e \1 esc1ca. Erasi formata quindi una fistola vescico-vaginale. I,Ja paziente continuò a pe1·dere 11ri11a. dalla fistola per circa 10 giorni; senonchè. cruando tnco111in-ciavamo già a disperare che tale se110 fistoloso si chiudesse spontaneamente e a disporci per 11n'i11terve11:to racli-cale, ln r>a.ziente st essa ci a vvertì cl1e nve, a i11co111inciato n ri sentire lo stin1olo nl1a minzion e P cl1e la p~rdita di urina 1 er l~t Yia yag-i1)8 )P. - i era fatta se arsissima. RipetenLmo allora la })l'O\·a, di c11i sopra, colla s 0luzione colorata e nota111mo con1e solo 1111a p~ccolis . . in1a q11 an tità di l 1rina deft11i~c:.e dalla fis~ola, e "'sei1do il rest~nte e1ness0 co11 };} n1j11zione 1101111ale. In car>o n. p cl1 i gio1".11 i la f1c-,tola si oblitl"r ò e la donna 1)oti} esc::ere e.lime~ a co111pletan1ente 1

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[ANNO XXX

FASC.

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497

SEZIONE PRATICA

,guarita il 4 luglio 1922. Avemmo occasione di vedere ripett1tamente fino ad oggi l'ammalata .e semJP re r:isoootrammo il .s uo stato iminodificato id i guarigione. . Le i~ott 1ur.e d1ella ve:sctca per quaTut10' naramenie si producano col meccanismo anzid.etto, C'he potre.b.bei rrientirare n·el ca.pito1o g.en1erale delle feTite della vescica dia impalan.nento, tuttavia non offrono in sè e per sè un interesse di pariicola.re rarità. ·Ciò .che a n.oii più inter1e$1Sia e che ci ha indotti a pubblicare il caso, si è inve.ce la straneiZza de~ J)arttoo~ruri con ieui si è Jnanif.estata la .lesione, per comprendere i qual i dovevai110 ricercar.e a.1.1che 1sie qu1aJche anom .alia esistente nella l}_}aziente avesse favo1r~ito lln meccanismo sui generis nella produzione d~l trauma ve$cicale. RatppTesentandoci sch.ematica.anente la topo·graf1a. n 1ormale della regione colpilta, non sapremmo renderci ragtone del com,e il oor,p o estraneo, penetrato in corr.ispondJenz,a deila li, n·e.a mediana diel perineo, con un'inclinazione dal ba.isso all'.alto e da 1sinistra ·a destra, sia riuscìt-o Jlel forI1ice vaginale a destra con un solo foro il quale ha l.eso contemporaneamente - e vagina e vescica. Per spiiega:ve questo fatto dobbiamo a>mmettere che il conp.o contundente si isi:a introdlotto nella parete vaginale extramucosa e i· abbia percoir.sa, scollandola dalle .s ue connE!ssioni con la vescica, fino a ledeve tangenzialmente entrambe le p.areti (vaginale e ve1sciic,a1e) in corrispondenza del fornice destro. È inoltre dia i:·ensa~e, per ·darci ragion.e della 1ra;~olta puini l€nta sopraggiunta, che una piCICola lers·i on·e S!ia avvenuta ~ontemporaneamente anche nie1l cul di .saicco peritJonea1e ve.scico..ru.te rino·, lesion·e che, sf11ggita in 1p rimo tempo alla nostra indagine, 1si m .anifestò co•i fatti dli re1azione ·peritoneale imimediatamente successivi al trauma (singhiozzo, vomito, facies a,d1oomiinalis, ecc. ), e che finirono poi nella suppura1

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ZllOI1e.

Così ci trove·remmo di fronte a tre. fe.r ite di tre dive-rse p.arti, aVV1enute per ·Oipera dlello stesso C'O•r po e1straneo {deilla parete vaginale destra, della parete posteriore ·d·ella vescica e del fondo cieco vescico-t1terino) ; ferite che, per la lono d~S'posizione, potrebbero e&se1r ra.p presentate dai ti-.e bracci di una .c roce, il cui bracci101 destro corrisponde alla fe.rita vescicale, il medio alla ferita d el fondo cieco viescico-uterino, il sinistiro aJla ferita del fornice v.aginale. La prima e l:a terza .sono ferite da st~i1 sicio peT l'effetto del coo-po e·s traneo ftra parete vaginale 1e vescicale; la seco·n da solamente di 0

natura ·d ire.t ta, considerando· che per l ' effetto della caduta la vescica (come· tutti i visceri 1addominali), e il .s eno vescica-uterino siano stati viol€ntemente spinti in basso da11 · auIQ1ento di pressione endoaddominale, fino a.d opporsi al cOl'"J>O contundente. 1Così è 1spiegato il fatto apparentem.1e11te più st1~ano della ferita unica della vag·i:ria, in quar1to1che, 1se l'agente vLùne.rantè .avesse agito i)er. p1eindtico.l·ainnente alla pare.tie .~agilThale1 e1d a quella vescicale, noi doveva.mo riscontrare non uno, 111a « du1e » f.ori in v.agina: l:uno in co·rrispondenza della parete i)ostertoo"e, comu11icante .col1a. f e1riia ,perin1eale, l '.a l tr.o sulla f a.ccia anteriore della vagi·n ·a , comunicante co11a V·esc1ca. Non si potè nemmeno acoetta~e l'ipotesi cli ìina. ferita deLla vagina e dlella vescica contemporaneam·ente attraverso il setto vescicovaginale l)~r penetrazione del corpo vulnera11, te attrav.e rso l'ostio vutvare, anzitutto i)ercl1è ' ' non si potrebbe spi·eg·are l'esis~enza della lesione perineale se non an1m ettendo quelta di un . dupl.ice corpo cont.undfnte, il che n on ft1. ed anche perchè- il brandello di stoffa, protrudendo ,per piccolissima parte ih ·vag·ina, stava a dimostrare che era entrato dalla perueria della vagina stessa e i1on dalllinterno della cavità vaginale. L'ipot-est, sulle prime 1anche raztonaJe , che, d.ata la sed0 ·della f.erita; vaginal,e, l'urina ed il sangue provenissero' dia una lesione dell 'uretere e non ·della vesctcia, fu eliminata dal reperto del riflusso della so~uzionie colorata iniettata in vesci1ca; ·d' attrond·e Ufila lie·sione lIreterale non avrebbe potuto essere n'è par.ziale, p·e·r il controJ.10 anzi1detto: nè totale p.e rchè, oltre ad1 eSISO, la sUJtura eseguiita a pieno Slpie..<:Jsore in primo· tem[)o, non avrebb.e .s oppresso di ·Colp·o·, coone q.vven,n e, l ',e morragia in v.escica. _!\.ss,e rimmo che pe.r favorire il meccaruisno del1a lesione, doyeviano essere intervienute anche condrzioni anomal1e ne11,a topogiraJìa. delle parti lese. Esaminando infatti diligentem.ente la paziioo.te, ris,conti--ammo l'esisteinz.a .dli una late.re-versione sinistra dell'utero1, 1a quale è forse da mettere tn Ilaipponto con una p1regires• sa peritonite adesirva localizzata al quadrante inferiore di 1dest'.ria dell '.ad'd ome, consecutiva ad ascesso appendioolare (operato), per la quale sia avven11ta UJla .retr:azione del margine inJferior.e diel 1egam1ento l.argr0· d~ dest~a, C•o n susseguoote deviazione dell'utero in senso contrario. L'esame po·i ha messo in· evidenza come il pnolaisiso d1ella V·escica .sulla parete vaginale di . '

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IL POLICLINICO

(ANNO

XXX, FASC. 16j •

destra (cistooel:e), avesse favor'it9•, aJJ'atto dlel t rauma, il i1reccanjsmo de1lla lre.si 001e vescicale stessa. Quello poi che .. iè inte:rie soo.ntie notare si è la gl1arigion1e spontanea di ·una &tola vesc.icova ginale, ·p erchè ciò ben tl"faramente avvielOJe ' · n ella generalità 1dei casd.; 1e .t anto· più difficilmente si sarebbe. dov11to effettuar·e nel nostro casOI, in cui .do\Tlemmo far1e dli ùlecess:ità virtù, s.u ,t ur.ando a pieno s ·p essio re .e v,a gina e vesci,ca , rend;endoct :p ei:rò 1SIU!bito con·s ap·e voli dell'estre{[rua 1diiffi,c oltà id i o.ttene~e una g.uari·g ione con1pleta co-nsie.c-q.tivia a qu e.ll 'eisv edli.ente d'urgenzia; tant'è ve;ro che avevamo, proStpetta.to all ' amma1ata la n ·ece.ssità dell'o·pe:razione per fi .. stoila in ~siec,ondo tempio. N.on è ;s tato per ò qu.e.s to ri1su ltato terapeutico in un ca.so, di r.ottura della viesci0a che ci . . ha in.dotto a p:uibbliicare: l1a breve .memoria, ma sibbene, com,e avviert1mm.01 sul prin_cipio, la compli cata pia.to'g.en,e.sd. della lesione. Non v-01gliamio1 .aVeTe quinidi pr:etesei dli indirizz,o cur ativo, ma sola:n1Jente v-0rremmo · serb.a re a n.o i la fortuna di ·eiss el"ci imbattuti i~ U!Il caso dif:fi1ci1e .a ri.scaintrai"'si, s;ul meccanismo di. prodlLZio1nie, del rq uale cre·diam10 dli oosr& e is tati abb aJsrtanza 1obi e.t tivi .e di ,av.ergli data quell'int erpretaz·i one cl1e appa re pjù vicina al_ve1~0. 1

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S. Pie;ro' in Bagnar, 17 agosto' 1922.

NOTÈ E CONTRIBUTI •

lSTITu TO DI CLINICA CHIRU RGICA DELJ.A REGIA U NIVERSITÀ DI

rlir etto daì prof.

GIUSEPPE T USINI.

Contributo allo studio della infezione malarica nella chirùrgia. Dott.

PIETRO ì\1AROGNA,

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COSI.

GENOVA

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11uovi a ccessi n1alarici, quando an~he l'i11fezione possa dirsi non ancora spenta e tale, anzi, da recidivare in altra prossin1a occasione. 4) È tutt'altro cl1e di1nost1..ato che gli interve11ti operativi, specie se lonta11i dalle ossa o ·dalla milza, ris, eglino le latenze epidemiche, jn qua.ntocl1è nella maggior parte dei casi l'atto chirurgico è stato accompagnato da narcosi clorGliormica ed occorrerà a11cora studiare quaJe parte spetti a questa più cl1e all'.inte1~ento chirurgico nel determinismo delle recidive. L'A. ritiene che la questioBe dell'influenza dei traun1i e degli attì chirurgici sulle i·ecidi. ve sia stata t11tt'altro che risolta ~ crede che occorrano ancora nuovi co11trib11ti e nuovi studii ed osservazionì. Per s·eguire appunto tqle giusto cqnsiglio entro nella cliscussione. Che in molti casi un atto chirurgico cli qualunque' importanza ·ed in qualunque regione sia causa di un risveglio cli malaria latente è cosa ammessa da molti cliligenti osservatori. In una mia pubblicazione sull'argom,e nto ( <l Gazzetta clegli Ospedali e delle Cliniche n, 1909) riferii già su otto osservazioni in cui dopo l'atto operativo si era av11ta recidiva malarica, . di qyesti lln solo caso rigt1ardava una operazione sulle ossa, D:egli altri si trattava di ernia strozzata, di cisti dermoide, di idrocele, di ernorroidi, di variei, di lipoma del torace, di . ernia crt1rale. In 4 di q11esti casi si t1sò la cloronarcosi, in uno il sonnoformio, in d11e l'anestesia locale, ed in u110 la . rachian€stesia. Q11attro casi dimostrano dunque che la: r ecidiva non può addebttarsi alla cloronar, .

a il1to.

Il clott. F. Cioffi, nel fascicolo V dell'anno cor r ente dell' « Archivio Itali.ano di Chirurgia » , -l)t1bblicò u n importa nte 9tudio st1 t ale argom en to ven endo alle seg11enti conclu sioni : 1) Appa r e ben e accertato il r a·p porto già .. cln. te1npo a mmesso e da quasi tutti riconoscit1to fra tra11mi s11lla milza e sulle ossa e risv eglio cli rn a.laria la tente. 2) No11 si 11anno s11ffìcienti elementi i)el' g i11dicar e se 1111 traum a. an ch e di 11na cert a i11te11sità ed este11sio11e sulle altre r egioni o t essuti dèl corp o l)C'Ssa provo c a1~e una r ecidi, a <li ma la1ia . 3) I piccoli tr al1matism i specie se no11 i11tel'essan ti le ossn, non pr ovocan o di r egola 1

In quel te111po ri1Jortai anche l'osservazione fatta esercitando in luogo en1i11entem.e nte ma~ larico di recidi v e provocate dall'uso del salasso, in llna reg ione ove tale pratica era abit11dina ria in contadiì1i chè prima di intraprender e la. ·rnietitura nel m·ese di giugno, credeva• no così di ririfrescarsi il sangite e di poter sopportare m eglio le fatiche ed i calali. L a mia osserva zio11e t1~ovò allora il consenso di qt1ell illustre malariologo che era il professor Celli e d el prof. Casagrandi. -:M:a com e ben e afferm a l'eg reg·io collega, n è clue, n è undici casi or:l osser vazioni posso110 st abilire leggi in m ateria , m a i f affi singoli sono utili p er trarne deduzioni cli grand e importanza. P er qL1est a consid er a zione riferi sco clt1e casi dimostr ati vi.. Dt1e an ni fa fu op er a to in Clinica, di ernia ing11inale bilaterale, un sign ore n ativo di Car loforte (Sard eg11n.), dell'et à di 52 anni, che duran te la pen nancnza i1el su o })aese aveva sempre soffer to di malaria . 1


.. , [_L\.NNo XXX, FAsc·. 16]

Trasferitosi a Genova da 12 a1111i no11 ebbe p iù accessi malarici nè alcuna altra malattia. Fu oper'ato di ern ia ing-uinale bilaterale con la anestesia 1orale co.c ainica. Dopo sette giorni ebbe brivido intenso,' febbre a 41°, sudo1·azione, remissione. Nonostante una ini~ione e11dovenosa di chinino la febb1·e si ripetè per circa 12 giorni. L'esame del sangue praticato subito rivelò t1na gravi.s$ima infezione malarica. Le ferite operatorie guarirono per 'primam. Il malato lasciò la Clinica dopo circa 30 giorni a causa della estrema debolezza .·e clell'anemia. Co11ti.nuò poi il trattamento chini11ico ar. ·senicale e da quel tempo non ebbe più accessi. In 'lln secondo caso si trattava di una malata entrata in clinica nel mese di aprile del '21 € che nell'anamnesi aveva le note di malaria sofferta anni prln1a. Fu o·p erata di ,isterectomia addominale per carcinoma cle.ll'utero. Guarigione per primam. Otto giorni dopo 'l'operazione ebbe brivido intenso, febbre alta, sudora:-zione, 1·emissione. L'esame del sangue praticato subito rivelò Ja pre.senza del plasmodio. La febbre si rivetè per varii giorni e oedette poi al chinino. ~ ' Potrei citare altri casi numerosi se con precisione potessi riandare le storie degli Istitl1ti di Pisa e di Parma ove p1ire ci fu dato notare casi co11si111ili. Tali casi sono ·a bbastanza freqt1en ti e legati indubbiamente al tr·auma ope1·atorio ed indipendenti da] gene1~e di anestesia. Il primo dei ca.si citati è poi interessante per l'intervallo, creclo mai segnalato, di 12 anni fra l'l1ltima infezione e la recidiva. ' Se i fatti constatati ed inoppl1gnabili no11 portan.o ad una conclusione Slll dibattuto argomento, condt1cono però ad una pratica terapeutica sulla quale molti, se non tutti, so110 d'accordo; cl1ininizzare sempre g"li operandi che in precedenza 11anno sofferto di malaria. . . . Si è in questi giorni pubblicato : •

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SEZIONE PRATICA

Prof. CARLO BASILE

Diplomato in meiii cina tropicale al Royal, College of Phisicians y Surgeons (Londra) . Libero docente in Parassitologia. R. Clinica ì\fedica di Roma.

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del prof. V~TTORIO ASCOLI Direttore della. R. Clin1ca. Medica di Roma. Un volume nell'ampio formato della nostra Collana 1\1.anuah del «Policlinico », di pag. XII·262, stampato su carta semipatinata con J8 tavole n el testo e 91 figure intercalate, più 2· tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 33. Per i nostri abbonati sole L. 28 in porto franco e raccomandaw.

Inviare cartolina vaglia al Cav. LUIGI POZZI, ' 'ia Sistina. n. 14 - Roma.

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BIOGRAFIE. Di Luigi Pasteur e sua opera. '

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~OTA EPIGRAFICA.

l. - Il" ger1iale biocl1jn1ico francese i1acque il 27 dicen1b1 e 1~22, a Dole; morì il · 28 settembre 1895, a \ Tilleneuve l'Etang. Insegnò fi sica a Dig·ione i1el Liceo; fu professore di cl1imicé'l neJle U11]ver sità di Strasburgo e Lilla.; n el Politec11ico e 11elJa Sorbona a Parigi. Q11ivi fo11dò l'I stituto, sotto il cui atrio è de})osta l' onorata salina di L11i in c1ipta mar1norea. Dall'Impero riceveva il. laticlavio; dalla. Rep11bblica. dl1 e vitalizi votati dall'Assembl ea Nu.zio11aJe (1871), e dal Parlamento (1882), i11 seg·J10 di g· l'atit11di11e i1at1ia, e liniversale amn1ira zio11e. L'e1)ilog·o del ce11t e11ario, da l]a Fra11cia celebrato, avverrà co11 l'espos izione (li Stra.sb11rg·o, cloYe il P ast elll' inseg·11ò dal '-1.9 al ·54. Nella l'icordan za c'è t1na forza edt1cat1ice per cl1i vi partecipa , e si se11te a ttratto a quella f orn1a cli felicità con1t1ne, cl ella qt1a le il Pensatore divinò le le ggi n el silenzio del laboratorio. « P a r es inter })ares )). Eg·Ji è grande nel co11sen ti111ento g enera le, ql1asi . i11vestito da a11ra popolare; come f11 t est è rilevato dal Ber1

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IL POLICLINICO

tarell i e da.I P.errando i11 commemorazioni fatte a Genova . Il nome di Lui: con il ricordo della mesta st1a soavità, varca i confini, e ci rammenta come n el 1870 egli. non accettasse nè la cattedra di sericoltura a Milano, nè quella di Chimica all'Università di Pisa. Gli parvero privilegi, e desiderò restare nel patrio Giura, invaso dal nemico, ove passò ore tristi, già valett1dinario, i11 famiglia, e tra i castani e gli abeti della Franca Contea, le cui fro:pde stormivano co11 meste armonie. Integro e. modesto sinceramente, sopportò piµ le veglie della ricerca, che non i battimani della foll a. La post erità, l)ietra di paragone ~ile glo1ie autentiche, fu presentita da Lui, quando su 1-0 scorcio della vita vide a Dole la lapide murata sulla casetta paterna. Trasalì, come di arriscl1iata ipoteca stil git1dizio dei ve11turi! Il giudizio è ratificato dall'estimazione dei mag·nifici risultatj di un'opera, compiuta con modi ben ·s emplici e risolutivi. 2. - Da osservazioni di stereocl1imica e fisica molecolare il perseverante ingegno del Chimico puro sconfinò i1 el regno biologico degli if o-schizo- e blasto-miceti, ·e qui11di nella profonda biologia applicata dei virus e immunizzazi 011i. Nella scie11za pu1·a dal principio che cc dove non c'è vita , non si può generare vita di sort a » (Muckermann), principio analogo alr cc oinnis cellula e cellula n, ' passò a successive applicazioni seriali con le ricerche su i lieviti, ferm,e ntazioni, trasformazioni mucose del vino e. birra, malattia ·d el baco da seta, setticemia, ·colera dei polli, n1al rossino rlei sujni, carbonchio dei bovini, idrofobia dei cani. Il lavor-0 è pervaso da filo conduttore; che, qt1asi unico reoforo, ne collega tra loro le ric e rch ~ . Le prime rivelano eh~ le complicanze, spesso mortali, delle ferite procedono da semina di germi virulenti, piog.eni, ecc. Dalla coltura di fermenti microbici si conduce a quella dei vin 1s microl)ici, che poi atten11a ti gli divent ano un fecondo metodo inquirente con i vaccini. Della malattia del baco da seta ricon osci11ta la genesi, trasmissione, diffusibilità n e a ddita il rimedio, e contribuisce all'increm e11to dell'ind11stria e dell a biologia. L'econ omia nazional e trasse profitto anche dagli st l1tli st1oi s11lla ferm entazione della birra, r en clendone 1a fabbricazione scieutifica. 3. - R ettificò gli studi sul carbonchio, contrib11e11do alla profila ssi e immunizzazione dei bovi11i dalla infezione ; in\restigata dal Dava i-

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n e, che ne trovò i gerrr1i, e dal Koch, che ne ' scopri le spore. Il <e virus rabiclo » ricercato da Lui, e studiato con il Roux, trasformò in accino, con genialità riconosci11ta dal Kocl1. e Doenitz; che notò come «la legge . di gra d11ale esaltamento della resiste11za organica vj era attuata con u11 m etodo essenzialme·n te di~erente da tutti i i)recede11ti » . Il lavoro si comf)letò poi colle ricercl1e dei Negri, Luzani, Hogyes, Tizzoni, V\"atson, Nogt1chy,. ecc. Se è vero che l'innesto jenneriano di cento anni prima era stato riconosciuto dal Leyden il maggior trionfo della medicina, è pure vero che la oscura e incerta nozione delle infezioni ostava alla formazione di una dottrina biologica; accertata poi con metodò sperimentale decisivo. il lavoro immanente è stato proseguito a Parigi, e in altri centri pastoriani della Francia e Colonie, con seguaci, dei qt1ali ricorderemo Ro11x, J oubert, Chamberland, Metchnikoff, y ,e rs.i n, Lav eran, Vaillard. Vincent, Dopter, Mesnil, Simmond, Salimbeni, Haffkine, Martin, Nicolle, i fratellì Sergent, Calmttte, Guerin, \Voehrel, Remlinger, ecc. , 4. L'Huxley, alludendo ai benefici ottenuti dalla Francia dopo jl '70 con le scoperte del Pasteur, affermava che esse erano ben valse i cinque miliardi del riscatto! Il Lister, a.lludendo ai benefici della dottrin.a pastoriana per la tecnica. operatoria, gli aveva ripett1to il « felix qt1i potuit ren1m agnoscere causas » . Con l'era Listeriana dell'antise1)si, e poi dell'asepsi la scienza procedette quind'inna.nzi con l'au.dacia pari alla sicurez?a. Nella investigazione dei fenomen·i colturali, il calore, con i s11oi eff ~t.ti gradt1ati, c'entrò come elemento essenziale alla paste1trizzazione e alla s ter·lliz::.azione. I concetti dell'infezione e contagio, già intuiti da precedenti e antichi osservatori, furono accertati con prove e controprove risolutive da Luigi Pasteur, che divenn e coedificatore d'una dottrina. sorta su base squisitamente s perimentale. La sana critica ne amplia e r ettifica i rist1ltati. senza indu- · giarsi in oziosi confronti, ricordando cl1e dans \

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l' art, .~ o·mme rl an s l a 7n orale, dire n ' est 'riP11,

f aire est tout. Coloro cl1e ricercano la verità e il be11e nella bellezza dell'ideale })Otranno sempre raccogliersi sotto il nome di Lt1igi Pasteur, un de ceux, sur lesquels l'union sacrée peut se foire aisement!

Genova. 7 marzo 1923. •

Prof.

LUIGI CARLO MASSINI.


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SEZIONE P RATICA

Per il centenario di Luigi Pasteur.

. ~\el vent11ro gi11g110 sò110 i11vitati

Strasb11rgo tutti g·li scienzati di Francia e del mondo per le solenni onoranze aJ1a memoria dell 'apost.olo. • i\ Strasbrtrg·o, dove Pasteltr fu professore 11ni\1ersita1io dal 1848 al 1854 e dove fece le pl.i111e os;:;erv~zioni cristallografiche che cloveva110 essere il }J11nto di parte11za· di 111e1"avjgliose scoperte, verrà. inaugltrato il mo11wne1n to nel quaJ,e, acca11to al medagli one dello scienziato, avTrà maggi.ore risaJ.t o l a figura centrale del cane idrofobo e del pastore che il1 atto i--:ico~1oscente ringrazia Paste11r. Contem1)oraneamente ver1·à aperto il m11seo paste11riano, cl1e comprenderà t111a n1ostra retrospettiva di tutto il lavoro di Pasteur. e si tertà l1na es1Josizione i11ternazionale desti11ata a mie ttere ~ evjdenza le praticl1e co11seguenze dell'opera di Pasteur i1el domi11io delle scienz.e, della medicina, clelrigiene, clell 1ind11sitria, dell 1agrico·lt11ra. A ques.t a g·rancliosa nla11ifestazio11e a·<);llJagg·i.o i) renderà viva parte l 'I talja. Già Sa11arelli, che, nell'intima cerin1onia dello scorso dicembre, portò ai coll.eghi d ell 1Ist.itt1to Pasteur l 'adesionie affettuosa s11a, come antico allievo, e degli st11diosi ital1iani, la·v ora a t.utt'uomo percl1è all 'Es11osizione pasteuriana cl i Strasburgo la, ~cienza, l'industria, l' agricolt11ra italiana ~ieno degna1nente rappresentate. Il fatto cl1e per onorare un l101no di $Cienz<1 sia ricl1iesto anche i~ contribl1to di 11l€tl ici pratici, di ilnd11striali, di ag1~icoliori, ldin1ostrè1 qu·ale enorn1e inftt1en~a abbia esercitato .sui rami pii1 im1)ortanti d·ella attività l1n1ana il lavoro di l1aboratoriio di Paiste11r. Il fatto scientific.o può essere co11quista incr0Jlabil1e nella via de1 vero, ll1me per rischiafonte s1)oradica. di nuo.1·are ÌJ)Otesi l)l'egresse, ve ticercl1e, n1a può rima11ere- sterile di feco11di ris11lta ti peechè dalle cl1iuse l)areti dei laboratori, o dalle intonse pagine . degli ..\rcl1ivi, 1<1 scoperta non si diffoncle per l'aria. libe1·a. }la se dl fatto nasca fra le mani di w1 genio. o di t1n a1Josto-lo, o di i1n i11telligente osservatore, esso r1esce e1sca à successive r'icerche, a dedt1zio11i, l11'entre J'int11izio11 e s1Jro11a a. pi\1 decisivi ,e,sperimenti. Balza ft1o·r'i allo·r a dal cl1iostro delle- ft1cine sreientificl1~ Luigi ·paste11r. Forse nesst1n altro 11orho .di scienza potò dare a.lJ;a biologia t1n .i1r1p11l~·o così note.'Vole trasformando le veccl1re. concezion:i, i·ivoluziona11do la med icina l)t'eventiva e cura.tiva, aprendo n11ovi orizzonti all'industria ed al1·ag·ricoltura. Una ispiraziolile geniale ha senza dt1bbio favorito lo scienzato francese oon·ducendolo I

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dalla l'isoluzione di u11 i)roblema alla impostazione di un nuovo quesito, ma è sop1ratutto un filo logico che collega le succesiSive esperiooze, co111e se a talento egli guidasse le ricerche alla rlìmosi1·a.zione esatta delle sue farutasie. Prec11rsori di Pasteur possiamo agevo·l mente trova.ve nella .scl1i~ra di quegli attenti .osse·r vatori itaJ.iani 'c11e la StO'l''i·a de1il.a mie dici·n.a riCO·I'rla COIIl nispetit.o ed ai11miI'làzione. Redi e Spalla11zani che i1egano la g·enel'azione spontanea, Bassi cl1è scopre l a causa della m1alattia dei filt1gellii, Pacini che vede, descrive, disegna i vib1ioni delle f·e ci colerose so110 certo dei prectirsiori. ~1a precursori di Pasteur nel tempo, i1on l)l'ecursori dell'opera di Pastet1r. Lo scie11ziato francese tgnora questi s1Jrazzi rli 111ce. Eg·li vive in t1n1epoca dove è dogma la g·e11erazio ne spontanea, dove l e fermentazio n i tro·v ano sp:ileg·azione nella diversa orie11tazion e data alla molecola proteica clalla alter·azione chimica, dove la eziologia delll e malattie contag·iose ed infettive è q1ra:si ignorata. Eg-Jj pa,r te da 11n pu11to di partenza cl1e n ulla en1bra avere di CO·Illl1n1e con l:a bi·o logi·a e .· la pntologia, da alct1n,e osservazioni cr.istallog·raficl'lle. Si p11ò seguire, poi, passo a passo, il pen iero dello scierLziato, cl1e, co11 t111 iigore di l·ogica m era-v·ig·lioso, co11catena idee e ricerche sino all,a creazione di n11ove concezioni cl1e spieg·ano le ragio11i della \rit:a, le cause flelle malattie, e dànno il i1110do di i1revenire e ct1rare le più pericolose infezio,n i. Originale, senza. d11bbio_. è il JJlt11to di partenza. l suoi. studi sull 'acido tc.trtarirco gli hrunno d.imostrato che soistanz,e di ug·ua.ie co111p.os]zione chir11ica posso110 a vel'e l1na dissin1n1e,t ria molecola re, presenta11closi com.e forme cristalJ.i ne reciprocamente sin1metricl1·e, di c11i l'una ' è l'i111mag·i11e spec11lare clell~altra, e rispettivamente ca11ac.i di deviare a destra o a siniis tra Ja 111ce }Jola1izzata. U11a co111bi11azio11e a parti t1gt1ali di acido tartarico destrog·]ro e di acido tartarico sinistrogiro dà q11e1la sostanza che è conosciuta con il nome di acido· racen1ico. Ve.ntura v.oJJe cl1e in u11a so·luzio11,e di acido racemico si s'ril11ppa.sse ttna. m.u ffa. E Pasteur ,·ide cl1e dalla sol uzio11e rc\c·e111ica inquinata era sco1n1Jarso l'acido tartarico clestrog·iro e 1i.1naneva so1o q11ello si·n 1i·strogiso. Qt1ando ·egli l it1scì a dimos.txare cl1e q11esto fe:1tto era e,s clusivamente dOV1ltO alla-m11ffa, una l1llOVa Serenza , la., microbiolog·ia, era creata. Seguendo 11n suo rag·io11am e11to J.ogico, mari rnano conforta.t o dai fatti speri111e11tali, Pastelti' l)Oteva dimostrare cl1e tl1tte le f ern1entazioni ono doYut.e alla i)resenza, allo sviluppo, 1

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all'attiY:iJtà biolog·ica di essel'i ,-iventi, miicroscopici e .che ciasct1na fe1me.ntazio11e è specifica, dovuta c.ioè a deteI·minate spec1e di microrganismi. Anche i processi di pt1trefa2ione sono ca usati da germi vivi microscopici, alcuni dei qt1ali per e:splicaire .l a J.oro atti,·itù abbisognano di ossjgeno, mentre .altri sviltl])pa110 e manifestano la loro a.t tività solo in assie·n za; o· aJme110 i11 diminuita tension e; di ossige110. P aste111· mette in evidenza l'azio11e . dei gel'mi aerobici e anaerobici sul comp1ica to i>rocesso clella decomposizione dehla sosta1l.za orgar1ic.a; .segue la demolizione della molecola lJroteica sino agli t1ltfilni pro d·o:tti.: .acqt11a, .anidricle ,cairboni.ca, nimmoniaca; stt1dia la SL1cce.ssiYa mineralizzazione e v:iJene alla conclt1sione cl1e «senza l o. }Jresenza di esseri così picco li, ap1){u-.entemente così inutili. l a vita diverrebbe impossibile per~chè hl i ..itorno al reg1no mine.rraJe e all'arin. • di tutto quanto 11a cessato di vivere sarebbe n d un tratto sospeso ». S-copie rto il ciclo della vita veg·etale e animale, egli s.i do111a11c11a dondle provengono. questi invisibili org·anjsr11i senza. dei qL1ali n,o.n è po ssibile immag·u1are J.a v)ita.. Da g'enerazione sp611ta11ea riteng·ono i pii.t e anche tentano dimostrarlo con fallaci espel'ie11ze. Pasteur, co11 unia teicniica rigoros·a, pr.ovn cl1e la generazio11e s1Jor1t a11ea i1011 esiste, che j fermenti e gli ag·enti dd: p11trefazione p·ervengono sol.o pe.1· cor1tan1inazione dall'ari·a e dall,am biente esterno. D1fen1d•ere una sos.tan~a da tale contamfu.1azione vt1,0J, diTe con~.erva.rla i·m pn trescibile. Da q11esta osservaz;ione derivarono prn.t icamente, il m etodo l:iisteriano di a.ntisepsi e i ctiver si l)l'oceSisi di conS'er,razion·e delle so... r.a1tze nil iment.ari. Gli stt1di s11lle fermer1tazio11i avevan.o di1110--t rato a Pasteur cl1e gli ag,.er1.ti erano s1Jecificj i1on solo rispetto alla sh·l1ttu1"a cl1imica della sostanza, ma anch·e nei rig·uardi de1la dis.slln.metria molecolare; e Qt1esto ])Oteva egli affermare essendo rit1scito ad otteinere i singoli . agenti fermea1tativi in cultura l)lll'·a coltivandoli in mezzi cl1in1icamente definiti. Certame11te, a qtlJesoo rigl1aa:do lJ aste11r no11 è arrivato n.lla pe1iezio11e d ei rnezzi di :iisola1nento cl1 e l)erm isero .a Kocl1 lino st1·aordinario progì~esso della battel'iolog1ia , rna il concetto d1e.l1a ct1ltura pura, e delle oor1seg"l1enze praticl1e cl1e n e deri vo.1"0110, petta allo scie11ziato frar1cese. Dal can1po de.11a biologia a qt1el1o della l)D..tolog·ia 11reYe era il passo. E@;li rico110 ce c11e con1e \ 'Ì ... 0110 nge11ti s1)ecifici di tleter111i11ate ferI11e11t.a.zio11i, alt ri ve 11 e so 110 cl1e son o ag·enti specifici di detern1i r1ate 111alnttie clel Yi110 e della birra. r>oi la sua, <llte11zione P attratta \'"erso llilU 1

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malattia del fil11g·ello, la pebri11a, cl1e è causa di notevoli danni econ,omici. Bassi nel'la disami11a. della 111alattia del filng·ello già l 'aveva precedl1t·o, m,a Pasteur pu·r e contro l'avversion e di molti, trova lln ambiente più adatto })ercl1è J.e 1511e concezioni sieno accettate. Le cause di infe.z,i-0nre, le oondizioni di contag·io, l'importanz·a detl. fattore ereditario, i mezzi di difesa contro 11a diffus1one dell'agente infettivo come sono descritti da P?isteur, sono la falsariga sulla qual.e seguirà l'epi·d emiologia del.Le ma1attie infettive dehl'uomo e de·g li animali. çon1e conseguenza lo gica gli studi di · Pasteur sono iaittratti verso 1alt1"e malattie infettive diffuse negli animali, il colera dei })olli ed iil carbonchio ematico, delle quali determina le caus·e ed il modo di diffusion.e. Da qt11e_ste ricerche due fatti sopratutto oom- · brano tmp.re.ss.i oniar1o. Uno riguairda l'osservazio11e cl1e germi, pt1·r provenientj da una stessa sorg·Mte e mamt1e.n11ti nello . ~tesso mezzo, JJO&sono· pr.ese1J1tare differenze individuali, trasmiss:irbi1li ereditariamente; ne deriva da1 punto di vista pratico, rutilità del1,a selezione dei fermenti a soopo indu's triiale. D' altr>:a par:te 1eg·Ii ossier va cl1,e, oltre queste variazioni s1)011t.a11ee, altre ve ne sono i11dotte . nei g·~rmi da agenti es.t·errni, capaci di modificarne le attività biol ogiéhe e so1)ratl1tto la vi1·t1lenza, anche ereditJartamente. Gli bale:n•a 1' icle.a che, introducendo nell'org·anismo germi a11tificialmente attenuati, il lieve stato di malattia ·Còsì i11dotto l)OSSia deter1nin.are llnta bt1ona difesa cor1tro il virus patogeno. ·I.e esp1eirienz1e f.atte con iJ batterio de1 colera dei polli e oon il bacBlo del carbonchio, attenuati con a.genti fisi.ci, dimostrarono l ,impo1·tanza dehla vaccinazion!e nella pratica prev.entiva e c11rativa contro le maliattie infettive e ft1rono id punto di partenza del1a attuale irnm11nolog1a. In pari tempo Pasteur provava co me i filtrati d1 oolture batteriche, pr-ivi di batteri, potevano essere causa di fenomeni tos1sici, 1d ando lo . spunto al~e ulteriori fruttuose ricercl1e di Roux sul vel.eno difte1ico. ' L'opiera ·di Pasteur d1oveva essere nobi!1itata cla ·nn'nltima co11q11ista, destinata a maggiore st1ccesso popolare; gt1a1ire o l)t'evenire la rabbia egli voleva, n1a t11tti i $110i tentatjvi per SCOJ)l"irr1e l'agente etiologico fallirono. Le sue 1·ice rcllJe però gli a,,e,rano almeno rivelato la sede del virus e g1.i a\revano dimostrato come foooc pos ibile averne sen11)re una bt1ona 1)1~\-­ ,,ic:;ta, a vir11le11za fi sa, pas ando1o i1el conig·l io. Il vir11s del co.niglio, attenuato successivaruente co11 aciegt1ati especlic11ti. ri$11ltò efficace nella ct1ra preventiva della rnbbia. tanto rl1C' ogg·i glci Istitt1ti antirabici. diffu~i i11 ogni 1

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SEZIONE PRATICA

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r1azione, dàr1no 01)era .efficace preservando dalla orrib:iìlie n1.orte ·n umeros1i mo1~:i:cati da animali rabbios i. Dalla ùissir11metria dei Giistalli alJ,a guarigi-0ne della iiabbta si comp·e.n dia l'·op.era di Pa.steur. Du1e ·fatti c11e sembr·ano tanto loniah1i fra 1oro e che i1n v.ece l'opera di un genio, attr:aver1SO i.1na .sietrie di 0 sservazioni, h a s aputo collegare.! . A Stra:stburg·o, -nel m agg·io venturo, al monumento che r.i·c·or da il g·randie apositolo, tutti noi, .eh.e cono1scia1n.o qli.anto la fatic.01s a ·e troppo spesso ignora ta opera 11ello sci.e11ziato sia neoessariia ed • indispensabile al be·n e dell'individuo e del11a stdrpe, porte:remo l'ammiraztone -00.rnmo·s sa, . l:a dev.oz.1on·e d. ovuta a d un benefattorie della umanità ed insieme anche un p ensiero per ql1ei precursori italici cui m anca.rono solo i tempi i)ropizi.

a colesterinuria. L'urina normalmente contien·e solo tracce di colesterina (1 / 100 %) ; si è " osservato un'aumento dell'eliminazione urinaria della colesterina in alcune malattie '(lip e· inia diabetica, ittero, ecc.) . Eliminazione di colesterina in forma di cÌ·istalli si osserva soltanto in processi locali dei reni e d_e lla vescica, processi che si accompa· gnano a forte distruzione -d i o.e llule (epiteli, let1cociti, eritrociti) : così in alcuni casi di i1eftosi lipoi·diica (nefrite parenchimatosa cronica) di idronefrosi (quan·d o dopo anni si ristabil]sce la coml1nicazione col sacco.sede di emorrag·ie).·di echinococco renale (rottura di ve~cicole nel calice) di pionefrosi e cistite purulenta, dl calcolosi renali. L'A. ha constatato la presenza di cristalli di cole.sterina in t1n malato con rene cistico ' . (molto abbondanti specialmente dopo che una cisti si era rotta, .ctete~minando ematuria) mor· G. SAlVIPIETRO. to poi per uremia e in una malata ·di calco• • losi renale (colesterina formatasi probabilmente da leucociti, eritrociti ed epiteli dei bacinetti). Il sedimento urinario di questa malata • conteneva delle masse , colorate in bleu, comp·oste di ag·hi, di squame, di masse amori e ; il PATOLOGIA .GENERALE. colore si scioglieva n el cloroformio (indaco). ~. 'urina, emessa cl1iara. , ass1uneva dopo qualColesterinuria e indacanuria. che tempo un colore scuro. In parte dunqt1e <Q. lJORNER. M il rich . M ed. Woc lie1iscrifi, n. 18, già en tro l'organismo si t:ra formato dell'i111922). Gtaco elirr1inato poi con l'urina (anche lo strato La colesterir1a che' nell'individuo si trova . sia esterno ·dei calc9li renali era di colore bleu-nerastro so·l1ub~le in cloroformio) in parte l'indaallo stato libero sia con1e lln et erie di acidi cano abbondante nell'urina (prove di J affe e grassi, in parte, proviene dagli alimenti, · in Oberi:neyer) · si .decomponeva spontaneamente parte è formata dall'organismo, probabilmente nelle capsule s11rrenali (la zona corticale con- nell'urina em essa, confer endole un colore tien e il 5 % di colesterina); essa viene elimi- sc.11ro. In seguito a processi di putrefazion e nata dal f eg·ato e .dalla cistifellea. La coleste- nell'intestino si f~rma dall' albumina, l 'indossile, che nel fegato si combina con l'acido solrina elin1inata con la bile ha due :Lunzioni: forico e con l'acido glicur:onico formando l'inuna necessaria al processo della digestione (solubilità dei grassi), l'altra antitossica e anti- dacano, che viene eliminato con l'urina. L a· cido ind ossil-glict1ronico si scind.e facilm ent e, fern1entatìva1 (innocuità di sostanze tossich e ' introdotte per os). Egt1ale azione al}ti tossica già p er la forte alcalinità dell'urina. Nel case . riferito esistevano le con.d izioni necessarie per esercita probabilmente la colest erina contenuta i11 quasi t11tte le cellule dell 'organismo, la scissione delle combinazioni indossiliche n elin pa rte allo stato libero, in parte legata nella 1' organismo e quindi per l'eliminazione . urinaria di indaco : 1) costipazione cronica, meteorimeml)rana lipoide (prob abilmente allo stato smo, aJ,imentazione r icca di carne e di 11ova -colloidale) . Corrispondentemente all'importan· (formazion·e dell'indacano) ; 2) f.orte alcalinità te compito, di legare, di eliminare o di .decom· dell'urin~ per la cistite 1che d11rava da anni porre le sostanze · tossiche, nelle malattie in.: (scissione delle co·m binazioni indossiliche) ; lestefetti ve actlte si osserva s1')esso un 'ipoco . . ?.) pos·s ibilità di ossidazione ,de'll'in·do.s sile scisrinemia; mentre si osserva ipercolesterinemia so nei calici renali fortem ente ed attivamente nelle malattie delle vie biliari nella gravidanza iper.err1ici, e riempiti di grRn11lazioni r ecenti nel cliabete, n ell'arteriosclerosi, nella sifilide: , , di le11cociti e di eritrociti. a11mento della colesteri11a cla1 valore i1ormale -O.i 0.1 8 % fino a l valore di 1.5 % e più." Solo in POLLITZER . pochi casi l'ipercolesterine1nia sì accompagna 1

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vimenti di rotazione e flessione o estensione clella testa.. Come diagnosticare un morbo di Pott 1 Nel Pott lom,ba're si palpino le \ ertebre lom-bari attraverso l'addom-e, se è possibìle, tenen(Dott. ~orssoN1'1IER. J our1ial des Sciences Médo !)l'esente ch·e l'ombelicale trasversa i)assa. d.i cales de Lille, nn. 36, 37·, 38, 39, 40, 1922). . per la 3a e 4a lombare. L"at1n1entata frequenza del morbo di Pott e Nel P. scicrale e coccigeo è i11dispensabile la. In. facilità di errarne la diagno si, spinsero esp,lorazio11e rettale. l'a11tore a ripren,der:e lo studio di questo a1·\ b) Atteggiamento clel 11ialato. P·e r effetto· gomento .e, sulla scorta di molte osservazioni della cont.rattura dei muscoli circostanti alla clinicl1e, a riprecisarne gli elementi diagnolesione ossea nel P. sottoo.ccipitale e cer,·icalestici. la testa è immobilizzçita sul tronco, e se la. 1. STATO INIZI~E. - Il p eriodo i11iziale è contratt11ra predomina da un lato, simul?- un qt1ello cl1e precede !,apparizione del gibbo: es- torcicollo. Nel P. dorsale e lombar.e sembra che il maso può durare anche. due an11i. L'osservaziol)e atter1ta del n1alato in questo primo molato porti un busto e tutti i. movimenti del · 1nento permette_ una. diagnosi precoce ed lln .t1·onco sono pifi· o meno limitati, secondo il t1·attamento ra,pido e.d efficace. Qt1ali so110 i gt·ado di rigidità. Qu esta si mette bene in ·eviclenza invtta11do il malato a ra.c cogliere un si11tomi? oggetto sul }Javimento. s~ ·esaminate dei bama ) Dolo1~i. Sono spontanei e provocati. ·I bini coricateli in posizione .' ventrale, sollevadolori sponta·nei posso110 anche mancare e nei teli per i piedi e vedete se ·per caso le curv·e piccoli bambini si rivelano indirettam·e· n te con • regolari della colon;na vertebrale non siano· ... egni' cli agitazione, stancl1ezza, tendenza a stare coricati o seduti, con malessere ge::n,era- sostituite da li11ee più o meno rette. Il torcicollo persistente e la mancanza di Je, ecc. Negli aclulti provocano una sinclrome radicolare, co11 clolori irradiati, fugacI, più o flessibilità del rachide, accompagnata o i10 da. n1eno impr·e cisi. Il Pott sottooccipitale e· cer- dolore vi faccìa.i10 pensare sempre al Pqtt iniv icale provoca il torcicollo doloroso, nevralgie ziale. c) Ascessi. Rari al periodo iniziale, posso-del facciale, tempora-occipitali .e scapolari. Il n o però essere il primo segno dì Pott indoP. dorsale provoca clolori nevralgici i11tereo-tali ed il P. lo1nbare può simulare coliche i1e~ lore. d) Rifiessi. Nel P. iniziale sono esageratir fritich·e ed annessiali, e clare irradiazioni alle e) Disturbi sensiti'vi-motori. Qualche volta cosce come una sciatica. ' il p1~imo segno d'i lln Pott può essere un.a 1JaIl àolore pro'l.>Ocato, se si i)roduce sem.p re ralisi venuta progre~sivamente senza ragione a llo stesso livello ·è i::>atognomonico dtl Pott : apparente (Calot). pt1ò ''aria.re di intensità, ma non di sede. Per f) Segni radiografi.ci. La loro ricerca alricercarlo si tenig a il malato secluto, flesso in l'i11izio è molto delicata e la loro ma11canza a·r anti, completamente nudo. La lesio11e tubern.on in•f irma la cliagnosi clinica. Le vertebre col a.Te per lo più è a carico clella porzio11e anmalate mostra.no l1na certa trasparenza, da trriore del coipo vertebrale, che d,altra l)a1ie 1 clecalcificazione; i loro anelli di congiunzione trovasi protetta da forti m asse muscolari e sono ristretti, ed i contorni sfumati o erosi. legan1entose ; perciò non si passeggi' con le diNel morbo di P. sottooccipitale manca il pata s11ìle apofisi spinose, ma si eserciti u11a ra.llelisn10 fra atlante ed epistrofeo: si esigace1·ta spinta laterale sulle apofisi stesse con il no prove di faccia e di profilo; per il P. cer11ollicé deJla ma110 tenuta a l)Ugno stretto (ma- · vicale e cervico-dorsale anche di trequarti. 11 0 destra per il lato sinistro; mano sia1dstra 2. PERIODO Dl STATO. - Il seg110 pr edominanper il .J ato destro) ; oppt1re con il pollice e l'inte è la gibbosità, che non è se1npre facile di ll ice si faccia presa sull'apofisi e si i)rovochi apprezzare specie se interessa vertebre cI1e per la su.~cussione della vertebra. se stesse sono promin.e nti (7a c, 9a e 1oa d, 3a 1. ) >Iel Pott cet vicale, non essendo })OSSibile di o altre che invece so110 rientrarn·t i (cervicali i111bra.ncare le apofisi spinose bisogna esploe lor11bari). In q11este t1ltime regio11i la scom1 ni-e con il dit.o attraverso la bocca, sul fa1'i11ge posteriore, il tl1bercolo clell'atJante, il parsa della concavità naturale pt1ò essere indizio <ii Pott. corpo clell'epistrofeo e la faccia anteriore delGli ascessi sono frequenti. ~el P. sottooccila 3a, ia e 5a vertebra : se vi è male di Pott la n1inin1a i1ressio11e dà dolore vivo. ' 1 i m ettano lli1 ale e cervicale, se 11a11no ten1po di for111arsi prima c11e. il n1alato venga a nlorire si! 1tl so o etto il dolore e la lin1itazio.11e n ei n10•

DIAGNOSTICA.

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SEZIO!\E PRATIC..\

est1insecano net retrofaringe, cl1e pertanto va sempre esplorato con manovra uniidigitale, o bidig-itale combinata. Qualcl1e volta si rivelano sotto la mastoide, lungo la carotide, nelle fosse sopra e sot.toclavicolari, nell'ascella e ll111go il tragitto dei nervi del plesso brachiale. Nel . P. dorsal€, lomba.re e sacrale l'ascesso si pt1ò trovare nei punti })iù disparati e lontani del tronco e del bacino. , .Paralisi fiaccide . in principio e con coritratture cloniche o toniche 1n secondo tempo possono ~ccoropagnare l'evoluzio11e della tbc. ,,ertebrale. • La radiografia dul'a11te il J)eriodo di stato è meno indispensabile: essa dimostra sempre l1na maggiore , estensjone della lesione, qual f11 apprezzata clinicamente : clove il chirurgo trovà. u~i.a vertebra malata, ne trova dt1e il radiologo e tre l'anatomopatologo. In fine l'A. si pcc11i:>a a lungo clelle diagnosi differenzJali fra le varie forme cli s1Jondiliti ris1)etto al mome11to etiologico (tubercolare, sifiJitica, cancerosa, infettiva, ecc.), della loro sede; della necessità di 11on conf 011dere le paralisj pottiche con le r)aralisi della poliomielite, della meningite cerebrospi11ale, e della tabe; i dolori pottici con i clolori ret1matici, le coliche nefritiche, le nevralgie e la sacraliz; zazione della 5a lombare ; gli ascessi pottici con gli ascessi gangliònari 'cle] collo, le adeniti' cervicali, le ernie addominali, gli ascessi paranefritici, gli ascessi a1Jpenclicolari e le spo11diliti infettive sup1Jt1rate; la scoliosi e la cifosi con il n1orbo di Pott pset1doscoliotico Ò psel1docifotico.

. .\li . 'ingresso

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ospedale si n otava: la lingua arida, fortemente patinosa, iperemia del faringe e della mucosa 'delle guance; tumefa•zione, arrossa1n·e nto, dolorabilità in corrispondenza clella regione gengivale cui apparteneva l'incisivo estratto: da tal punto la pressione permette la ft1oriuscita di scarsa secrezione purisimile. L'alito è fetido. Polso alquanto aritmico, ineguale, piccolo, ipoteso. La base dell'ein1itorace desit ro è più espansa e meno mobile della sinistra,. lieve ede1na di questa r·egione. Segni percussori ed ascoltatori di un versamento nell'emitorace destro giungente fino a due dita sopra l'angolo clella scapola. Nulla di notevole a carico del ct1ore. Il f eg·ato •e la milza non debordano. Urine normali. Nel sangue: g. r. 2840000, g. b. 1800, hb. 53. • La formula leucocitaria 1nostra: 60 neutrofil~, 1'1 linfociti, ~2 grandi mononucleari, 4 for111e cli passaggio. Neg·ativa l'emocultura e le varie sierodiagnosi, la Wassermann. La IJuntura esplorativa diede luogo a liquido torbido, giallo uovo, con in sospensione delle squa:rrùnette a riflessi . serici. Nel sed·imento scarsissfmi 'linfociti, discreto numero di poli1111cJ.eati, quaìche cellula endoteliale a protoplasma vacuolizzato, numero·s i globuli di g·rasso, numerosissimi cristalli rombici di colesterina. Tolti cc. 100 di liquido con gli stessi car.atteri si conferm.ano i dati segu,enti : Reazione alcali11a, Rivalta positiva, peso specifico 1,0212, sostanze proteicl1e 69,10 per mille, azoto: 11, 10 per mille, grasso: 0,82 per cento, colesterina: 0,83 per m.ille. Il dosagg·io della colesteri!la nel siero ·del . san1gt1e diede: 2,7 per mille. . Le condizioni del p. andarono progressiva1nente aggravandosi. La morte avvenne il 17 lt1glio 1922. Non fu l)OSsibile eseguire la necroscopia.. L 'A., dop.o aver ricor dati i casi cono,s ciuti di versamenti coles'terinici, le ipotesi emesse per spiegarli, conclude dicendo cl1e nel caso in es·ame, tenuto conto dell a percentuale b,a ssa di co1esterir1a n el versa1ne11to, del reperto relativamente abbondante n el se1dim ento di elemepti leucocitari, e sovratt1tto della specificiit à dell'affezione oleurica (l'inoct1J.azio11e nella cavia del liqt1ido aveva provocato la morte di questa 1)er p·e·r itonite tl1bercolare) è amn1iooibile potersi trattare di ve~samento l'.)Set1doco[este rinico, con origine intrapleurica del lipoide.

PERSIA.

MEDICINA INTERNA.

Pleuriti colesteriniche. Ne1 caso osservato dall' . .\. . (Natali, Ri vista Ospedalierlt , n. 15-16, 1922) di tale non com11ne affezione, si trattava di t1n s,ess.anito·t tenne, sofferente dal maggio 1922 di tosse con scarso espettorato, con .senso di peso all 'emitorace d,estro; verso la fine del gi11gno colto da febbre, nel me11tre si esacerl'.>avano i disturbi preesistenti. Alla febbre , continua, st aggiunse un progressivo decadimento delle forze. Cinque giorni prima dell'in1zio d·ella febbré, il p. aveva constatato, • dopo restrazione di un inci si vo su1)eriore, la t11mef azione della gengi, ra con dolore in corrispondenza ·del ma.scellare s11i:>eriore. N·ell'anamnesi remota si ritrova una ple.uritP ~sst1d.ativa destra, sofferta nel 1921.

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i\IONTELEO~E.

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CHIRURGIA. Cancro bilaterale del seno.

mammari interni. Questi linfatici sono stati iniettati da. Rieffel. Sembra ch e nascai10 dal (L. DE LtJCA. Cultura med. 1nod., 25 maggio lato interno della glandola e forse anch e dai ;;;uoi tegtimenti. 1922) . I linfatici cutan ei, secondo Rieffel e Gerota, L 'A. ne descrive un caso. È una paziente di possono in parte attraversare la linea median a -62 anni, nubile. e raggiu nge·re i gangli ascellari del lato op poElla si acco·r se di un noduletto duro nella sto: un a simile disposizion e esiste anch e almammella destra, e dopo alquanti giorni di trove, ad es. ne1la verga, e ci spiega l'in gor go uno simile nella sinistra; in tre mesi i tumori eventuale dei gangli ascellari del lato 9pposto !(!rebbero pe.r modo ch e si rese necessaria l'a- nei tumori della marri.mella (Volkmann). sportazione dei seni; erano aderenti a lla pelle Secon do Dion isi i linfatici ghiandolari nae ai tessuti profondi e davan o dolori lanci- scono come spazi perialveolari: i più, attravernanti e dimagramento; le ghiandol.e ascellari so il pl esso sottoareolare vanno ai gangli ascel.erano ingrossate bilate1·almente. . lari, altri em erg·ono alla periferia della g·la.nViene descritta la tecnica operatoria: ftt dola e forman o vj e accessorie che i1on si diusato il metodo Halsted, segt1ito, a destra, da ~tinguono dai linfatici çi1ta11ei ; qt1esti i:>ossono . p lastica alla Parlaveccl1io. a vere .com u nicazioni coi gangli del lato 01)A destr a, nella massa asportata si troyarono posto. d11e tumori, t1no grande come un 'arancia, bia11Egli distingue, pei l infatici efferenti_ della co g·rigiastro al taglio,, senza capsula delimi- mammella, la via di defittSso ascellare, qu ella tante, ed 11no pi.coolo, di consistenza lapidea fJaramamn1aria, la via intercostale, la \ia in(calcificato), coperto da una capsula madTeper- termuscolare. lacea, che non aveva rapporti col ptecedente. Tal\rolta, estirpata tlna ma.mme1la per ca11A sinistra il tumore è costituito da un am- cro, si sviluppano cancri nella man11nella sumasso di }Jiccoli noduli, più o .m eno connessi perstite fino a sei anni do1)0. Ancl1e in questi tra loro: ha il volume complessivo di un ma.n- casi non è facile escludere cl1e si tratti di medarino. La sezione è di . aspetto granuloso: non tastasi, sia dirette clai vasi linfatici di un l.ato si vede capst1la delimitante, e in qualche tratto a quelli de11' altro, sia indirette, dalle gl1iandole si osservano come dei tramez;zi di tess11to linfatiche ascellari dell'altro lato. gl1ia11dolare appal'ent~mente san·o. Il cancro bilaterale del seno si avrebbe nel Al microscopio il grosso tumore di destra 7 % dei casi secondo Berg1nann. Secondo Hanha struttura alveolare, con alveoli pieni di cel- dley tale· evenienza è più frequente nei casi lule neoplastiche poligonali, e pareti fibrose o avanzati (15 %) ; ciò din oterebbe cl1e la propafìbrom ixomatose. oO'azione all'altra mamm ella è un'evoluzione tarNel 11od11lo calcificato, debitamente trattata diva del cancro. si scorge q11a e J,à la stessa strt1ttura. A siniNel ca.so in esame l'A. ritiene trattarsi di mestra si tratta di uno scirro, p·e r la grande pre- tastasi linfati~a diretta, data la b1~evità del vale11za del tesst1to fibroso : la neoformazione tempo decorso tra il manifestarsi del tumore ha inv.a:so q11a e là i condotti galattofori, come nell't1na e nell'altra mammella, tanto l)iù che nel cancro di Peget. a sinistra erano invasi i clotti galatto.fori, ' 'iLe ghiandole reg·ionali erano tutte più o cin i alla pelle. DoRIA. meno invase da metastasi. L'A. ritiene rara e disct.1tibile l'insorgenza Importante pubblicazione ! conte1nporanea di tumori nelle d11e mammelProf. Dott. E. TROMBETTA le (ne è descritta una quindicina di casi) : è più facilmente ammissibile nel caso di tumori di specie di versa, ma è eta considerarsi come (Vade·mecum dia gnostico-terapeutioo e formularlo ragtn1.•t• ad ueo dei medici pratici). t111 caso fortt1ito. t • t:dizione interamente rifatta a cura del Dott. C. Trombetta Più importante è lo stabilire, nel caso più di Edmouòo. te SOMMARIO· Avvelenamento. lntouicazlonl endogene aou • freq11e11te di propagazione del tt1more da t1n • Infezioni ac~te. • Assldera tnento. • Folgorazione. : 1n1olazlon1 se110 all'nlit·o, le vie cli qt.1esta propagazione. e colpo di calore. • Sistema nervoso centra le e per1fet"lco. • ~-· parecr.hio circolat orio. • A p1>a rec ch ~o r~spir a tor l o. • Appare~ l~ J,~ n1eta stusi egt10110 secondo i l)iù le 'rie lindigerente. • Apparecchio genito-ortnar10. • Tera pia del dolore a lfabetico dell e ma t er ie. fatiche, per embolia, o permeazione (Handley). • Indice Un volume in -lA ( forruato tascnbile J. eleszant-?mPnte rlte~atG econdo Te::;t Ftt vi sono ancl1e linfatici cl1c in tela, di pagine Xt V-645. . . . ,. • Cn commercio L. 18 pii) le spese pog.ta!t . d1 6pel11z1on~ ~ •c.lnJ,l{t 111a11: n1ella i dirigono verso l'estremo ii1lmballag11;io. Per p:li abbonati al e Poltchntco , sole L. 17 .40 -· . . terno degli pazi intercostali, li traversano , fran co di porto e racromandato. Inviare cartolina-vaelia. al Cav. LUIGI POZZl · ' U\ Sistina.. p e11etrano 11el torace, e si g·ettano nei gangli N . 14. Roma. 1

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Medicina d'Urgenza

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SEZIONE P RATICA

CENNI BIBLIOGRAFICI. L.

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<liologico), le lesioni dei tessuti ed organi vicini, il · pr.ocesso di guarig ione delle. fratture. lt complicazioni, la cura cruenta ed incruenta;, ed infi11e le lussazioni in g·enerale. In una seconda parte l'autore espone in vari capitoli le: fratture e le lussazioni i11 is1)ecie della testa, del torace e degli arti. iVIedici e st11denti possono consuitare n1olto utilmente qt1esto compendio che fornisce ancl1e i11di.cazi.011i i,ratiche neècssarie a conoscersi da tt1tti.

& T. B. JoHN~TOK . A manual of surgical Ariatomy. Second edition. Tl1e Oxford i\II·edical Publications. Lo11do11, 1922. BEESLY

Qt1esto man11ale di Anatomia Cl1irurgica ap:_pa1·so nel 1916 era dopo poco tem1)0 ésaurito tanto cl1e i1el :1918 ne fll fatta t1na ristampa. Ora gli Editori c,i lìanno inviato la seconda edizione. In' essa g·li AA. hanr10 ma11tent1to il piano fondamentale dell'opera i)Ur apportando nt1, . L. D. mel'osi ritocchi i1ei vari capitoli e nel'le illustrazio11i. J:i.,ra c111elli, s1)ecialmente le nozio11i ' ~NRICO BERTOLONI. ll Padigl·ie1ie Chi1:Urgico rig11arclanti la c.Liagnosi e la cura delle l esioni nervose sono state arricchite di tt1tte le co110« Zonda » diretto dal prof. B alr),o Rossi. R enscer1ze acquisite durante e dopo la g·uerra. Alle diconto c!.inico operativo deg'li a1111i 1919-2021: Ti1Jografia Antonio Cotda11i, via Solferiill11strazioni, son.o st a t e aggiunte nt1m·erose l'ino 7,. i\Iilano. produzioni cli radiog·rafie. Il successo cl1e l1a otten11to qL1esto manuale Il Beetoloni l1a raccolto i11 qt1esto voltm1e il in Inghjlterra è dovuto sop l'atl1tto al fatto cl1e lavoro cl1irur.gico con1pit1to n el - Padiglione raggit1nge pienamente Jo sco1)0 al q11ale è deZo11cla dt1rante il triennio 1919-21 dal s110 dir ettor.e prof. Balcio Rossi e dai s11oi coll~bosti11ato. Di servire cio è come g·t1icla neig li esercizj e nello st11 dio d ella. medicina operatoria e ratori. D11ra11te questo i)erioclo di tempo furodell'anatomia chirt1rgica. ~ 1111 com1)endio di no ricoverati 4819 malati e compiuti 2627. atti 550 pag·ine (breve se s i rifl etta al l a vast.i~à operativi fra i quali moltissimi di notevole in1della materia ) corredato con 166 · figt1re nel 1Jortai1za. Debbono ess.ere ricordati so1)1·at11tto quale, r egio11e per reg·io11e, so110 esposti tutti gl'interventi st1l cra11io e sullo stomaco, numei dati oiù importanti l'igl1nrda11ti. I1a11atom ia, rosi e Lril1 anti ; così 1J11re i1otevoli, sebbene la semeioti~a, la medjcina 011e1·atoria e la pame110 numeroBi, sono· gli interventi sul polmotologia chi.r11rgica di q11ella determinata r e- · r1e e ~11lla tiroicle e fra questi 11ltim1 specialgio11e del corpo. E t11tte quest e nozioni, l)er mente in11Jo r tarit1 so110 quelli per morbo di t111a. cl1iara comprensio11e cl elle ql1n li è stato Flaiani-·B asedow. ne<!essario iiferirsi talvoJ,ta a ca1)itoli di fisioL'attività del 1->adig·lio11e Zonda è verameU:te logia, patologia generale, e1nbriolog·ia, soiio notevole, ed i rist1ltat1 ottenuti confermano ancosì bene · al'1uonizzate fra loro cl1e l a letttlcora llna , -olta il ·v alore de.I suo Diretto~·e, oora cli ogni capitolo è veramente, oltre che · me orga11izzator e e coì11e cl1irurgo. D'altronde lltile. dilettevole, nonosta11te la aridità· della 11 nome di Baldo Rossi è ])en conosciuto, e cremateria che t1~atta. No11 è t111 libro l)er princlo nessuno in Italièl l)ll ò climenticare l'opera cipiar1ti , ma soprat11tto per q11elli ch,e desiutil·e e ·1 jreziosa ·da lui sv.olta in g·t1erra come dera I10 rica11itolare 1e . conoscenze attiilte acl org·a11izzatore e. direttore dell'Ospedale Chiruraltte fo11ti e sfronda n clol e di tt1tto ciò che è g·ico iVIobile << Città di. Mila110 ». n1eno lltile farne un complesso di nozioni praIl ren.diconto poi ·è ri11scito, più che una stetich e tali da porr2 iI1 grado di stabilire una rjle ill11strazionc di casi, t111a esposizio11e comdiagr1osi ragionata a l letto del malato e cli 1)e11 dioS[L ma cl1iara e precisa di clinica e t eprencler e un~t decisione sic11ra e pronta in carapia cl1ir 1 11'gica cl1e l)ll ò essere consultata mera operatoria. molto ·11tilmente da ti1tti i cuJtori di que·ste di• l\I. ;.i\. scipli11e. E di ciò va data lode all 'allie\1 0 ed al maestro! GEORG l'vIAGN us. Fr'ctktitr eri un.cl L1tx.alio ~ ien. L. D. Berlino, J t1lius Springer, 1023. • ... È un pi.c colo volumetto cl i 87 pagi11e cl1e . &:\LDO LES I. O ry(t n i;:,zazio ne e i11 cli rizzo di 'lL11a 5; e;:,i o·np e h Ì1''ll rgi ca, Os ]Je d a li e1'((. Bologna tratta in mocln scl1ematico ma completo le Editore Licinio Cap1)ell i. Fratture e le L1tssazioni. In t111a prima parte tratta l'argomento dal punto di vista gen era1e Il Lesi 11a voluto « raccogliere e descrivere ed espone i11 sl1ccessivi capitoli l e classificazio- in qt1èst e i)agir1e il n1 etodo scientifico e tecni dello frattt1r~, il loro meccanismo di p rodtl- nico. l a organizzazione ed il ft1nzjo11a111ento z ion ~, lo st11dio c1inico (com11reso l'esan1e rar1el18 Sezione Chirt1rgica cle-ll'Os1)edale G. B. 1

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• IL POLICLINICO

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ì\[01·gagni i11 Fo1~1ì· diretta dal prof. Sante Sa- bilità che prodotti di sC'ompo izione organica, spelieri, sperando di fornire ai giovani collegl1i cialmente se di origine batterica possano in molte una guida. 1)reziosa per l'esercizio pratico del- cil'cost<inze esser~ cauEa di stati sbocksirnili, si debba. considerare il fattore nervoso come primiti1·arte· chirt1rgica. \O ed essenziale nella genesi dello shock tra11maE si può dire veramente cl1e il piccolo volu- tico. me è riuscito un lavoro cl1e pt1ò essere molto 'CFFn~uuz.zr rileYa che le esperienze dell ' O~ conutiln1ente const1ltato da .c hi debba organizzafern1ano quanto egli stesso già a~·eva conchiuso da re, far funzionare e dirigere lln reparto cl1iesperienze in proDQsito e cioè che colle dosi che rurgico ospedaliero. ragionevolmente si può r)1-esumere., Yengano as"'orL. D. bite da focolai devitalizzati non si ha shock, 111entre qt1~::;to i ha con lesioni gravi -Oel sistema nerPRIYAT. L'Orthopédie en, clientèle. l\ilaloine et Yoso. fils, Rt1e de l'E èole de ~Iédecine, 27. Pario-i, 1923. ~lORPURGO rie-orda che anche nell'anafilassi si puòottenere la inibizione· tiello shock .mediante narc:oJ~ \111 volumetto di p1ccolo formato ma di ben tici e anestetici e cl1e d'altra parte pel' Yia lllllO811 pagine e· corredato di 595 figure che fa parte clella Collana edita per i. l)ratici dal ì\Ia- rale, -prescindendo da alterazioni del sistema nervoso si· l)QSsono ottenere dei quadri pa1·agonabili Joine con i.l motto « Comme:nt gu érir » . Si com- se non ide:nJict allo shock, per cui non si l)UÒ prencle qt1indi che è t1n 1ibro~ essenzialme11te escludere l'origine umorale dello shock che è sempratico e fatto a11zi: come dice l'autore nella l)re un Quadro nervoso. prefazione, per i J)ratici non specia1'izzati nello ~ERAFINI osserYa che in tutti i casi di shock ocstudio dell'orto1)eclia. Sotto questo punto di corre tener conto del tempo intercorso fra tra11lila vista « L'Otho11édie en clientèle » è veramente e sl1ocl\:; alcuni malati muoiono prima <:he gli auutile e J?rezioso. Vi so110 esposti i vari sintomi tolisati agiscano s11l sistema nervoso; })el' <.."lli, dacl1e possono far pensare i1ei sing·oli casi alla ' ta. la bre\ità del tempo che intercede fra il tl'at1esi tenza di t1na data mala ttj a, e poi qu.elli ma e 1o shock, si cleYe a maggior ragione credere che si devo110 andare a cercare per confermare tl'attar.si di un fenomeno essenzialmente ne1'\oso. l\i!ORPURGO insi~te sul fatto che non si può demoo me110 la diagnosi. Certo, dal pt1nto di vista pratico, questo metodo è notevolment.e migliore lire l a teoria 11morale, dàto che il colpo anafìlattico quale si o8serva .anche nell'uomo, è immedia• lli q11ello cl1e consiste nell'esposizione di quato, bruta.le . Riguardo ~l tempo intercor o fra trauclri sintomatologici tipici, quali mai o quasi ma e s:l1ock, egli iicorda <:he non si l)Uò ·a meno inai s,incontrano nella pratica. di ammettere i11 certi casi t1no shock rital'da to. L'indirizzo eminentemente })ratico del · com- Certo non si pt1ò distinguere lo s.ho<'.!k: .cbirl1rgico ·pendio è confermato dall'esposizione della t e- dn qt1ello umorale. rapia : l'a11tore descrive un solo metodo : l.uGARO rileYa che l'O. Ila fatto bene a limita rsi « ql.1ello col ql.1ale si p11ò otten.ere il maximl1m ad afferma re come c:onclt1sione delle , t1e ricercl1e cc di g 11arigione col minimo di :r.ischio, di mala. necessità dell'intel'Yento del sistema nerYoso pe.r la produzione dello shock traumatico. llii1 in là « teria le, cli conoscenze s1'.)eciali n . L. D.

ftCtftDEMIE~

SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI.

· R. _J\ccademia di medicina di Torino. 1..'crluta del 15 clice111bre 1922.

,i..:a rcotn a con d ro~s ifican t_e od o::; teosrr rcorn a prilniitivo rl cl

nl u~colo grande acld·uttore'I

De .. cl'i,..e e<l ill11stra un caso rari~simo e lo intt'l'l)reta come l)l'Obàbilmente formato da u1etapla~i.1 di u11 &1rcon1<l pri.mitivamente globo<:t-ll11ln i·e. n1 \:\'CJJETTI. -

Cnu trib11 to speri uzeut ale

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numl?ro::;e e~11er1 e11ze eseguite "i 1)() :-: )110 cli . . trìb11ire in 7 gruppi cnnc:hincl<:'··e (·ht>, ~(:)nzn i1egnl'e ltl po "...,i-

D ouLIOTTI. ~ui t·n n i ~ t'h.e

t.• tratto :l

~)a

dello shock tra u n1 atico.

non poteva andare. Egli è l'imasto così sulla sog·lia del prob1e::na patogenetico. Dall'eccitamento del sistema nerYoso in poi probabilmente si svolgono processi diversi secondo i casi, più o meno complessi e rapidi. È da scartare l'ipotesi. che lo • ~l1oc.k sia lln effetto immediato dello stimolo s ul sistema neryoso; eSJ.)erienze ormai cla~sicl1e dimostrano che i ce11tri nerYosi resistono be11issimo, senza esa t1rirsi, a stimoli energici; piuttosto a ,-,iene l111a ripercu sion~ alla i.>eriferia sorn~1 tica r>er ,·ia i·itlessa e 1)er Yi<l umorale, determinandosi l>ersino delle modificazioni ghiandolari \isibili microscopica mente. Di que~to i1erturbn.mento chim.1ico si risente di sec:ond.<l man.o il si ten1a i1erYoso centrale, e di e~so ono e'"'pre ~ione sintomatica i vnrii quac1ri cljnici che ,-e:ngouo n1essi as ieme , otto il titolo com1111e di shocl\:. CJ1e la contusio11e dei tes~uti non abbia nulla c·11e Yedere con Jo .. hock si dimo tra c:ol fatto C'he si p11ò avere 11n quadro C'< n111leto ili 11ock per una pura comn1ozione pRichica \iolenta, e~. encl) il cor1lo clcl tutto illeso. 0

P11-.:rRO ~!STO.


[_t\NNO XSX, FASC. 16] ·

SEZIONE P RATICA

509

APPUNTI .P.ER IL MEDICO PRATICO·. •

CASISTICA E T ERAPIA. F EGATO E VIE BILIARI. Setticemia ~treptococclca e cirrosi di Han·o t.

I .. a cirrosi ipertrofica biliare tipo Hanot è .considerata come J,a risultante di ltna infezione angiocolitica cronica. La cirros·i pericanalicolare si sviluppa sia cl1e il germe primitivo diviene più virulento ed impone all'angiocolite il suo carattere cirrogeno, sia per il sovtapporsi ad una lesione angiocolitica cronica, di una infezione. Domina quindi nelJ'evoluzione ~ella malattia il probLema batteriologico limitato dallo stato .del terreno e . dalla !"esistenza individuale all'infezione. I · principali bacilli isolati sono: colibacilli , pne11mococchi ~nter~ococchi, spirocheti, stre11tococchi, bacilli d'Eberth. Turrettini e Frommel hanno potuto osservare un caso di ittero pronunziato, con notevole ipertrofia del ·f eg·ato e della milza, comparse ·durante una setticemia da streptococchi. Si trattava (Revue de la 11isse Romande, 1922, n. 9) di un q11arantaquattrenne il quale · aveva sofferto di coliche sat11r11ine a 19 anni, · di blenorragia a 24. Nell'agosto 1921 riporta t1na ferita ad un piede cl1e dopo sei giorni sembra guarita. Nel settembre è colto da debolezza progressiva, nell'ottobre accusa tosse, espettora, ha febbre specie la sera ; nel. novembre si manifesta e a poco a poco diviene definitivo un ittero con feci t111a volta sola de.colorate. Il fegato, nel dicembre, sorpassa di tre dita il bordo delle false coste. duro, liscio. La milza sorpassa la linea costale inferi ore : nelle urine non pig·menti e sali bi] iari, ma urobilina. DeJJe varie ricerche ri s11lta debolmente positiva solo la c11tireazione alla t11bercolina. Nel sangue norm·ali i g·lobuli rossi € 4500 i glob11li bianchi, in prevalenza. i neutrofili. Un'emocultura mostra r esistenza di uno streptococco. Il fegato e la milza. a poco a poco .aumentano di vol11me: l'ittero resta stazionario tranne che neùle crisi febb rili. Compare lin edema, una cachessia. Nell'aprile, durante la p11ntura della milza, sopravviene una fort e emorragia d<:>po la quale muore. All'esame microscopico della milza le vene furono riscontrate djlatate, nei capi1lari leu~ociti mono- e polinucleari numerosi; proliferazione del connettivo sovratutto a spese delle trabecole più o m.eno allargate. In alcuni :punti emosiderina nelle trabecole fibrose. Il fegato presentava focolai i11fiRmmatori

. circoscritti, rotondi, sovratt1tto con linfociti, cellule rotonde, oellule epitelioidi, con qualche grossa cellula con più nuclei. Accumuli di masse bilia1i nei ,c apillari biliari. Leggera proliferazione del connettivo'. lVIegaca.r iociti nei capillari. La milza pesava 1150 gr~mmi; il fegato 2850 . · Il fegato grosso, · la grossa milza. l'ittero cronico senza decolorazione delle · feci ' la feb. bre, le crisi parossistiche con dolori sordi nella regione epatica sono i sintomi classici del · morbo di Hanot, e sono quelli presenta ti dal m alato. La forma febbrile permanente, e la corta evoluzione nel caso in esame sono da attribuirsi ali.a persistenza dello stato setticemico. •

MONT .

1

Tifo

addom~nale

e cirrosi epatièa .

C. I\Jieneb erger (ZentralbL. f1"ir innere Med., n . 8, 1923), ril.eva che la cirrosi epatica è determinata dall'azione di sostanze tossiche che vengono assorbite dal tratto gastro-ill:testinale (cirrosi alcoolica, cirrosi da abt1so di droghe, ecc.), oppure da altre regioni dell 'organismo (cirrosi eredolt1etica, cirrosi malarica). Anche le malattie infettive del tratto gastro-intestinale possono determinare u11a cirrosi epatica : ciò non è stato finora sufficientemente considerato. È riferito il caso di lln l)aziente di ' 25 anni, cJ:l.e un anno dopo es·s ere stato malato cài ltna forma cronica di tifo (6 n1esi) ·ebbe emoptoe abbondanti e ripetute e morì poco dopo la laparotomia, eseguita nel sospetto di l1n'ulcera gastri<!a. L'autopsia dimostrò una cirrosi del feg·ato, una trombosi m arantica della vena porta, emorragie esofagee e gastriche ~ i segni di una grave infezione tifosa guarita, specialmente in corrispondenza al colon. · POLLITZER.

Sindromi addominali associate a malattie della cistifellea .

. La malattia addomina le più frequente che accompagna le affezioni della cistifellea, è la appendicite cro11ica; si osserva poi spesso una sequela di sintomi ri~eribili ad un funzionamento difettoso dell'intestino crasso, quali costipazione, cefalee, intossicazioni intestinali. Con la coJecistite si accompagna sempre t1n certo grado di epatite, che può assumere l'aspetto di colica epatica, con il caratte,r istico dolore, febbre, degenerazione delle c~llule epatiche. Frequente ·è .l'associazione dell a p ancreatite (fino a 50-80 %) con la colecistite per lo 1

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IL POLICLJNICO

più calcolosa; la pa11creatitè suppurativa cronica e quella emorragica acuta sono poi sen1pre accon1pag11ate da coJ,elitiasi o da infezione clella cistif ellea. Molto frequente è a.nche l'as"'Ociazione di ulcera dl1odenale o g·astrica, cli diagnosi difficile. An·c he il rene l)UÒ esssere infettato sia direttamente, sia i)er via ematica; le aderenze pericisticl1e possono poi po·r tare 1tno Sl)Osta.inento ir1E:cca11ico del re11e destro e 1·i11g·jnoccl1iamento dell't1retere. Sono inoltre da 1n·e11zionarsi come conseg-uenze di a.ffezioni del1a cistifellea, 1'ane1nia secondaria e lesioni metastaticl1e, q11ali artriti, ascessi, diSlt1rbi oculari, di difficile interpretazione, -cl1e scompaiono .dopo l'asportazione della cistife1l·ea. Pe:r le ragioni sopra. esposte, lVlo·ore (rif. in nit 01r'"tn,[l 1nedica: 1922. n. 48) r itiene che l'esa- \ 11)e ,rl ella cistifellea debba pratica1~si in ogni a ffezione ad clominale ed in 9gni caso di diag nosi i11certa ~ come cura chirurgica, l 'A. ritiene sem1)re pr.eferibil~ la colecistectomia alla s empli_c e colecistostomia. 1

fil.

[ANNO XXX,

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F ASC. 16

sici operati: in questi . . il1fatti si trova t1na ipercolesteri11e·m ia note,·ole. Tene11do co11to scrupoloso di questi disturbi, si J>llò dire cl1e .la colecistectomia ner litiasi v-escicolare, dà cljnica1ner1te 52 % di g·uarigioni assolutamenite p·erfette ·perduranti per anni; la, colecistectomia per colecistite semplice non litiasica, dà jl 60 % di g·uarigioni perfette. I li evi disturbi persistenti dopo l'operazione sembrano. dovuti alla neglig;enza del malato ·v erso le ulteriori cure mediche. I reinterventi so110 rari: i nt1ovi interventi per calcoli del coledoco, tendono a divenire 13articolar.m enta eccezionali con i progressi della tecnica. I 11t1ovi i11terventi ner aderenze hanno dimostratQ che val eva meglio pref~rire le operaziohe conservatrici (enteroanastomosig·astroenteroanastomosi) all e ~perazioni d.i exeresi. ì\1oNT.

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1

MISCELLANEA.

Sulla terapia antireumatiea locale.

Risultati lontani dì 100 colecistectomie per colecistite.

,

E. Banau.d i (Pensiero medico 1 1922, n. 26) osserva che in inolti casi di r.eumatismo è imLa colecistectomia per colecistite senza clrepossibile continuare la c~ra salicilica per via • naggio della . via principale ha dato al progastrica, perchè Si manifesta qualch e incon• ,_,eniente ed è quin.clt necessario ricorrere alla fessor IIartma11n (Di Petit-D11tailli.s, Thèse de Paris, 1922) risultati soddisfacenti nel 91.2 % terapia esterna, che è anch.e utiJe nelle forme· (li colecistiti litiasicl1e e nell'85 % delle coleci- localizzate. _stiti sem1)lici. Gli interventi seco111dari, qqpo Un rimedio, .cl1e è in t1so ·d a ~ire a venti an- · 1·ope1--azi or1e in cat1sa, sono rari : la }jtiasi se- l1i, è il n1esotah, u11 derivato dell'acido salicicondari a del coledoco, le crisi dolorose co11 it- lico di cui co11tiene circa il 75 %; è preferibile tero, sono eccezionali e sembra110 verificarsi a.1 salicilato di m etile di cui non ha l'odore , negli operati ~) er colecistite· acuta s11ppl1rata. r>enetrante, che può dare cefal.ea ed è comunc111e sg·radito a n1olti. L'azione antireumatica 1 Ie110 rari so110 i cli~t11rbi çligestivi legati ad ecl a11alg·esica ai tale preparato è nota e ma- a ùere11ze: essi sem·b rano più freq:ue11ti neg·li r1ifesta ; l'A. riferisce su molti casi di miositi, operati per colecjstite cro11ica 11on litiasica. E a.n-cbe cla ir1cri1r1inarsi, talo1~a, un'ulcera dl10- r11ialgie, reumatismi diversi, g·uariti dopo 8-10 a J)plicazio11i del rimedio; anche la poliartrite de11ale sco11osci: tta. È i'r eq11e11te la persistenza di distt1rbi lievi, reu·matica risente notevole yantaggio, mentre djgesti vi o dolorosi. I · dolori sono spesso di- gli effetti so110 meno sensibili nelle forme croco11ti111 ti , fl'eqt 1e11ten1ente del tipo epatico più niche e sono stati negativi nel,le neuralgie del ch e del tipo 1)a 11creatjco. Essi non presentano trigemino . . ._ \ncl1e nell'aipi:>licazione di qi1esto r1medio soa lct111 a gr Rvit à, e 11011 impediscono al malato di conclu i·re 1111a vita qt1asi 111orma.le. In inolti no i)erò necessarie alcune cautele per evita.re qualcl1e i11co11v~nie11te, che può derivarne. Il operati si a tte1111ano col te111po. Essi disturbi se1n])ra n o !)j t t fr eq11enti 11ei litiasici. La pato- mesota11, i11 presenza di acq11a sj decompone genesi d ei lievi clistl1rbi è l)ÌÙ difficile: sen1bra i·n acido salicili co, alcool metilico ed aldeide ' cl1 e in alc1111i m alati, possano spiega1·si alcuni f oi-n1ica cl1e è· la causa di quella irritazione ritorni clolorosi, con la p ersi!?tenza di uno sta- cleJ,l a cute che pt1ò talvolta verificarsi. Ve11ner o altresì osservati casi co11 edemi, orticaria, 1 o infian1n1atorio cronjco clella via principale eczemi, derm :lti'ti, et"'itemi ; ma non bisogna o co11 l l l1a leggera pa11creatjte, raramente con ciimenticare cl1e i fattori individuali hanno n clerenze. . ca.Q11nlt1nqt1e s ia il dist11rl)o t1n ruolo impor- pitale importanza nel detern1inismo di tali form e. IJ più delle volte non si oltrepassa un legta11te <;petta al terre110, come dimostra la cogero grado di arros$amento della cute, che an- Je~terinen1ia , ;>er la loro persistenza nei litia1

1


I

[ ..i\NNO

XXX,

FASC.

16]

per razio11e derivativa, 11a una parte non trascu1'a.bile nell'effetto terapeutico. Gli inconvenie~1ti del i,esto si evitano conser,·ando il medicam,ento all'asciutto, usando co111e ecci,1)ier1te l'olio d 'oliva non irrancidito, alterpa.n do le pa1·ti sottoposte al trattamento, applica.R.ào il rimedio sulla pelle asciutta, . pulita ed integra ed èvjtando assolt1tamente di ricoprire la parte con bendag·gi o tanto memo co.n gi1ttaperca. E da escludersi og·11i intolleranza da parte dei reni. Il mesota11 11a la sua eletti · vità d'azione nel re11matismo a rticolare e muscolare acuto; nelle forn1.e croniche occorre però insistere maggiòrme11te i1ell'applicazione; buo11i esiti si han110 anche nei do.l ori r·eumatoidi da jnflt1enza. scarsi invece nelle neura lgie. fil. z1,

L'iI>erpiressia nel trattamento dell'asma.

511

SEZIONE PRATICA

mac., 1922, n. 1-3) 11a potuto convincersi che-

esse esperienze non possono vaJ.ere per l'uomo. Le ricerche .fatte dall'A. sull'uomo, hanno di1nostrato che l 'adrenalina non è distrutta clal sa11g-ue. Inoltre se si 11a la c11ra, prima di i11iettare l 'adrenalina sotto la p,e lle, di applicare lln tubo di caoutcl1ouc i'r1torno al braecio,. al diso·p ra del pt1nto dell'iniezione, non si not a. al1cu11 effetto still a pressione sanguigna durante tutto il te111.po della J ~gatura; ma a ll·orchè do1:>0 20 mjnuti si toglie la legatura, si notano palpitazi oni intense e i·apida elevazione della pressione a1·teriosa : l'adrenalina non è stata dtmque distrutta dal tessuto sottocutaneo. Tutta l'adrenalina· iniettata sotto la pelJ.e è assorbita, ma Ja reazione sarà intensa a seconda che l 'assorbimento sarà rapido o graduale. Ora la rapidità dell'assorbimento è molto variabile e si lascia inflt1enzare dal calore (accelerazione), o dal freddo (rallenta·mento). La via sottoc11tanea si presta dunque assai rnaJ,e 'pe:r la determinazjo11e de•l la sensibilità a.ll'adrenalina. MoNT.

Schott1niill.ea· (Deutsche M ediz. W ocheris., 1922, pa.g. 1474) av·eva osservato che i11 una clonna di 45 a n.ni i11 cui gli acce~si di asma erano ribelli ad og11i rimeclio, un attacco intercorrente di inftt1 e.n za con febbre a lta li feSEMEIOTICA. ce scomparire. Tre n1e·s i più tai·di l a stessa donna · veni,·a portata all'ospedale i11 penose Valore dei metodi di ricerca dei bacilli di Koch nell'espettorato. condizio11i per 1111 i111ovo attacco di asma con I •. Bernar·d et Coste (Pa r is MédicaL, 20 genuna. eosinofilia cli 11 °1Q . Dopo a·v er tenta to inl111aio 1923), hai1no :ri1)reso lo studio dell'argotilmente i soliti rim edì, f1·a cui l 'adrenalina e r asrnoli sina, r ..\.. ricorse a ll'iniezione endo,re- 1nento ·non solo per il suo interesse scientifico, ma anche per la sua importanza pratica, nosa di 11n vacci110 prei:>arato coI1 germi isodato il moltiplicarsi dei centri di esame dei l·a ti c1a1 a11gL1e cli 11n 111alato cli setticemia, . ger1ni 11011 icle11tificati.' cli c11i si sa l)erò cl1e tll:tJercolosi, dei dispensari antit11bercolari, ecc . Essi 11anno esperimentato i tre principali era110 ca1)aCi di provoèa1·e lCllCOCit.osi e febbre senza dannegg·ia1·e g·li organi. Un'ora dopo metodi di concentra.zione de·i bacilJ,i ·di Koch (ossi a l'omogeneizzazione co11 l 'antiformina, l'iniezione la i)az iente ebbe brividi, la t emperat1t1"a sali a 40°. 8 ; si e.bbe l eucocit<:>si a 18,000 l'omogeneizz.azio11 e con la soda seco·n do il meecl lln erp.ete labiale esteso. 'La respirazior1e, ' todo di l\!Iathieu, e l 'arriccl1jm ento s·econclo il. che d a di"·erse setti111a11e era cli 40-50 per i11jmetodo di Bezançon) in 165 espettorati posint1to, scese all-=L i1ormale 11ello stesso g·io1·i10 ; tivi, .ed i11 118 espettorati i1egativi all'esame i11 seg11ito la paziente potè tenere ]a posiziodiretto~ i11.a i:>rovenienti da amma,lati fortemen11e erizzontale e riJ)Osare tranqt1illa.inente; i1on te sospetti di tubercolosi, ottenendo i segue_n ebbe l'icad11te entro cllte 1nesì. IJa stessa cuti risultati: • i·a, app1.icata i11 alt1i otto casi in 11110 dei A) Espettorati positivi all' esa.11ie direi to. qt1aJi la dis1)nea era tanto grave che l' am1na1;a11tiformina 11a dato 11n tasso medio cli lato non poteva parlare, diede buoni ris11ltati . l11men . t o d.i ·108,5 arr1cc -t in sette. Il trattame11to può venire consideraIl tasso med~o di arricchimento con la soda to come 11n esempio di protejnoterapia aspeci:qca. A. Z. è st~to di 65Ì 0 ; qt1ello delJ,'a11.'iccl1im ento col 1

Ricerche sull'azione vascolare dell'adrenalina nell'uomo. Si amn1ette cl1~ in genere jl 94 l)er ce11to

dell 'adre11ali11a somministrata i:>er via sottocutanea sia distrutta per ossidazione, e che il sei per ce11to della quantità iniettata eserciti la s11a azione. Le esperi enze sono state però fatte s11 animali di laboratorio e Fornet . di Budapest (.4 rchii' fii.r experi1n. pafh. und phar-

rneto.do di Beza11çon è stato di

2 4 :,

Gli AA. , inoltre, hanno ottenuto tra l'altro ottimi risultati dall'R.rriccl1ime11to seguito da omoge11eizzazione. E ssi co11cludono peiianto provvisoriamente cl1e il rendime11to della omoge11eizzazione è i1ettarr1e11te st1periore a quello . dell'arricchin1ento .

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512

IL POLICLINI CO

[A.,NO

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B ) Espeltorrtl i negativi all'e same dirètto.

Su questi es1Jettorati g1i AA. hanno esperim entato. oltre i tr 3 metodi · s~pra accennati, ancl1e la i11iezione in cavia, g'i11ngendo alle seguenti èoncll1sioni: 1) l' esame cliretto, purchè st1fficientemente ripetuto e prolt1ngato, ha sempre t1n considerevole valore; 2) i vari metodi di conce11trazione dei ba.c illi di Koch nell'espettorato han)1o un interesse scientifico, ma sono di discutibile applicazione pratica; 3) l'iniezione in cavia è di capitale importanza; essa sola permette di classificare in modo definitivo lln espettorato sospetto. ALDO CARDARELLI.

IGIENE. '

La pulitura a · secco degli indumenti. ,

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E i1oto che molti indumenti, specialmente di la11a e di seta, vengono puliti co11 il sistema detto a secco, con'3istente nella la\7 atura fatta a mano (o preferibilmente con mezzi meccanici) mediante sostanze soJventi dei grassi, quali il benzolo, la benzina, hl tetracloruro di carbonio. Quali garanzie offrt3 il metodo per ciò che riguarda il contenuto batterico, rispettivamente la presenz:.=i dei patogeni e la loro distruzione? J. C. Fettermann (Tlie Amer. Jourri. of pu, blic H ea lllt, giug110 1922) ha fatto in proposito 6sperier1ze in a lc11ni impianti di lavatura a secco, in cui gli indumenti venivano clapprima tenuti in benzolo e sapo11e per 15 minuti, poi risciacqt1ati in benzolo puro per 5 minuti, rimescolati in tamburi :per 15 m1nuti e da ultimo compressi. Il F ettermann, 'infettando gJi ìn dumenti con il Bac. subtilis, otten11e una riduzione dei ger1ni del 93 % ed infettandoli con batteri lattici la ottenne del 99 %. In realtà i risultati non possono essere migliori, quando si t enga presente che il Ba_c. subtilis ha spore resistentissime e cl1e J.e condizioni che le distruggono t1ccidono ancJ1e ogni gerrne !)atogeno; in genere si può ritenere che la resistenza dei batteri lattici si a.\ vicini a quella della maggior parte dei germi che si poss-0no trovare . ugli ind11menti e che qt1indi co11 la· pulit11ra a secco si po8sa ottenere praticamente la clisinfeziòne. Beninteso l'impianto cleve ri spondere alJe esigenze igieniche e la lavorazione deve esser e fatta con mezzi meccanici pt>l' dare gara11zie di efficacia, oltre poi alle norme da osservarsi per evitare intossicazioni da parte degli individui addetti alla la,·orazione. fil. 1

1

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xxx.

F.\SC. 16]

P'O ST A DEGLI ABBONATI . . ~-e l l.' igrorria della borsa prerotulea. -

All'ab-

,

bonato n. 9569: Se per igrc1r1a della borsa prerotulea intend e la borsite cronicà siero.s a semplice, difficilmente otterrà la .guarigione colle iniezioni n1odificatrici.. Se si tratta di una forma tubercolare può darsi che queste raggiÙngano lo scopo. Nelle borsiti però è sempre da prieferirsi l'asportazione. In og11i modo il liquido da preferirsi pe,r le i11iezioni è la ~oluzione iodo iodurata a1la Durante (iodio 1, ioduro di potassio 2, acqua 100) dell~ quale si iniettano 1 o 2 eme. ogni 2 o 3 giorni colla pi1ì scrupolosa asepsi e dopo disinfezione della cute co11 · tintura di iodio. Se v',è liquido nella bors a, conviene prtma estrarlo. . L. D. '

'

I

Resiste1iza del bacillo tiLbcrcolare nell'ambie11te. - Al dott. G. D., , .. alva:

La resistenza del bacillo tubercolare al1l'essiccamento e alla 111ce clift\~sa è molta; può prolungarsi anche per mesi. Non è possibile stabilire il limite di tem1)0 dopo il quale sia consentito abitf-re senza ii ericolo ~n una camera nella quale abbia dimorato t1n tubercolotico, perchè sulla vita.lità e s11lla virulenza del germe hanno infit1enza, molteplici fattori. Ma il problema no11 cto,·rebbe preoccupare il collega che puç> sempre fare l1na s11fficiente disjnfezione dell'ambiente co11 mezzi semplici ed' economici, Javando il l)R.vi111ento e le pareti o con sublimato all,1 °o . o con liscivia calda. G. SAMPIETRO. N elle ragadi dei CCLJJe:,:.oli. -

Al dott. M. F .

da Len. , abb. n. 1273: È anzitutto i1ecessario i)r·e venirle con una adatta igiene. Quando si so110 formate, la cura ne è assai fasticliosa : viene consigliata la miscela a parti uguali di glicerina; a~ido tannjco, ed acido fenico al 5 ~o . Recentemente è stato proposto, dal dott. ::\I. Simone, l'acido amido-ossibenzoico, sul c11i 11so riferisce favorevolmente il dott. ·C. R11bl>iani n€lla « Gazzetta italiana delle l.e·va tr1 ci ,,,.

ì\il. p.

Alrabb. n. 1495-1: Trattati italiani r ecPnti di farmacologia e t erapia sono quelli del Gaglio (Società Editr. It a l .. ::\1ilano) e del )larfo 1i {L. Pierro, Napoli). ~on possiamo fornii e indicazioni bibliografich e st1 temi sp eciali: questo compito esula da qt1elli riservati aJJa « Posta». Pt1ò rivolgersi a d llTl I stituto bibliografico. a. p.

-


(_.\.X!\O

XXX, FASC. 16)

SEZIONE PR.\.TlCA

513

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) '

Per le pensioni dei sanitari. Setnbl'a or111ai as. icurato rlie Je 1101·1ne co11cernenti il tra1tair>-ento cli i)e11sio11e a favore è ei ;:;ar1ita1·j sara11110 a1)J)rovélte meclia11te clec reto-lcgge. IJ n.1i11i~tro delle Fi11a11ze, on . Dc Stefa,11i, l1n. co111l1tlir:-1tr) al . ottoseg1·etario cl i Stèl to a 1la P l'esidenzt:l cl1e IJ te s-e11 tel'à il relati ,.o scl1e1na di clecreto rtcl pross i1110 Consig·lio c.i ei lVIinist1~j.

S1}e1ia1i-10 cl1e fi11al111ente -·. clo])O tanto ritardo 11011 11ecessario - qne.sto atto di ,µ;it1s1i-

zia

~i COffil)lf\.

Le assicurazioni sociali fl

Co11g·resso i1azionale i11dustriale l)el' le a~sic11razi'.Jni s ...)cial·i J1a a1)pro\1 ato il seg·11ente 01·ùi11e dcl g·ior110: '' Il Congres~o , iru t· a1Jp1·ezzando le l'ag·io11i et icl1e e l)ra i ic: 11e cl1e debbo110 fal' considerare «u11 s in1patia l".i\ssicurazio11e contl'o le rna1a·tti e. ritie11e tl1ttnY]a cl1e i1 011 si n · r>o::;siJ)il e pror-e dere all'i11trod11zione in. Ita lia clell'assicurn.ziot tP ste ·sa fino a qua11ùo l e n~l1· e As, ]ct11·<tZio11j ~oc i nli vigenti no11 sa r a 11110 i11 istnto di adeguato e<L effettivo ft1nziona1nento, fi110 H,° c1 11a11do r eco11omia italia11a, rin1arg·i11ate le r ece111.i fe rite. no11 avl'à ii1)reso il s uo l'it1no pl'odnttivo i1or1nale, e :fi110 a q11ar1do J.e fi11a11ze puhldicl1e 11011 sarq 11no clefini1 iyame11te asseslatP. TI Co11g·t·~sso fa· ' 'oti 11eraltro cl1e fl'atta nto le lil; ere e concordi iniz iative clei <lato1i cli lavol'o e dei lavoratori i)ossa110 preparar·e il migliol'e terre110 per l' a l)!)lj ca zio11e f 11t111·a. clell '..-t\.ssic urazio11 e n1alattic ». I11 8-081 anza, le cl assi i11tl ust I' ia Ii t cJ n d un o a ri11viare s;1te dte Ja si:temnzio11 c d elle 8 ~~ ic11razio11 i contro le n1alattie. fJuasi co11te1111)oraneame11 te . il 11dnistto ciel J,a voro 11a ricev1lio u11a Com11·1i ssi011 e d e Jle 01·gn11izzazio11i s i1i ùacali fa sciste 11el la I,igutia, la l1uale l1a cl1ie ·to, frn, altro: cl1e i1el rn.i110 info1t1ini si a attuata u11a gene rale rifor111a 01·ga11jca, co11 aboliziot1e di og·11i Ino no1)0J.io. t ·j ch1cendo le fr1nzioni dello ~trlto acl 11r1a soln vigilnr1te 01)era cli controllo; b ) rl1e rassi~t e 11za n1edico-leg·ale veng·a esci11si vamente utt1·ih uita ci fl n ry a1ii i·iconosci11ti dal lVIIn ist.el'o cl el IJa \roro; e) cl1e nel l'an10 delle rnalatt.ie sia l'esa ol)bìig·atoria. l'assicurazio11·e e sia110 dicl1iarate ina)

de.1111izzabili le mala.ttie professio11ali assin1iJ.a11dole ag·li i11fo1iuni, })lll' conser, ando a. q11esti il loro S!) èciale carattere. 1

Il ì\Iinistero, clopo nver as ict1rato cl1e è intenclime11to dcl Go,1 er110 di nrmonizzare, coordi11are e sen1 plificare la complessa Inateria delle as~icul'azio11i sociali e cl1e è g·jà avviata n11 '01>e.1·::i di se1nplificazione e di coorclin ame11to, ci1·ca l'assicurazio11e contro le n1alattie, 11a d.icl1iarato cl1e l'aL·go1ne11to è allo s tudio etl l1a es1Jresso J a fiducia cl1 e fl'a hrcve J)Otr-à essere concretato il l'elativo disegno di Jeg·ge. • Ila sogg·it111to il )finistto cl1e Je osservazioni e i \roti cs11osti <lall 8 Co1nn1is~i-0ne circa le rn rtla tt] e l)l'Ofession ali so110 meri te\roli di og·11i considerazione e cl1e saran110 oggetto di fl ttento r.san1e allo sco1)0 cli stal)ilil'e i11 qt1al modo qt1esto aspetto special e del l n (111 estione lJossa rienfra1·e nel quadro g·enern le dell'assict1razio11e co ntl'o I.e malattie. I ,a n1anifestazio11e dei l)l'Opositi del Goverr10 è a11cora trop1)0 g·encrjca 1)erchè si possa desu111er11e sia pure la linea direttiva.

Conviene, d11nque, attendere cl1e lo schen1a del disegno di l egge sia redatto e l) ubblicato. I11 materia co~ì delicata e co1nplessa, che toc-

ca ordi11amenti e inte1·essi, la. L°liscl1ssione sarà j i1cliSJ)e11sabile: e do,rrà essere à1111Jia e se.re11a. E d a ritenere, perciò, che non si i)rO\rvecl e1·ù serl.z'a ltl'o nledia11te decreto-leg·g€. QUESTIONI PRATICHE.

XXII. - La condizione degli impiegati comunali in rapporto alla indennità caroviveri. I q11esiti cl1e sono f1·eque11terne11te seg11alnt i n lln. i1 c1 . t1·a. a.ttenzion e ci1·ca le norme r eg·oJatrj ci rlelle i11tiennità çaro-viveri sono indice• di i11c crtezze e èli <il1hbi diff\1si, c11e P l1tile chinrirr co11 clell1cidn7ioni cli n1 j1.ss i1118. E 11oto cl1e> COl) Jl. J,. 9 ln 8 l'ZO 1919, 11. 3;~R. le Provi11c.;ie e i Co111u1ti fnro110 obbligali ad asseg11 a r e. a d.eco1'r ere dal 1° g·e1lrtaio 1919 e fin.o o lutto /.'eserci:.io (irio:iziorio S'Ucc essi1 o ((/frl 1J llbb li ca-:.ion.e della 1Jace , ai di1)ehde1lti in1piegatj, ag·Ii age11ti e sala1iatj, ancorchè 1.e111pora11ean1e11ie assunti a Jiosti co11111resi i1ellc piante org·a11icl1e debita1nen te a pprov;.i t e e l)l'i ,.i di tito]are. lUla i11clen11itit. i11c11siJe i11 1r1is11 rn e con le lin1it azioni sta bili te rie .. g·l i jmpicg·ati del,lo St H to cla.g li a1i. 1, con1ma I e I\T, ? f." 3 del D. I ... . 1 1~ settembre 1918, n. 1311t.. '"fratta11d.osi di llll ubbf·i go tas sat.ivo, spettava alla Git111ta Provincia le r\mmj11istra ti,· a cli sostit11irsi al Com11ne inadenl])iente e di fare le necessarie Ya ria zionj nei J1ila11ci. In forza del de<'reto 30 setteinbre 1920, i1t1n1ero 13~9, lo stato dj gt1crra si considerò ce.s-

(*) La presente rubrica è affidata all 'avY. G1ovA~1\"'T SELVAr:c r. e0n~ulen:·. ~ IflgR le dPl '10~t~·o rt·: !otlic:o.


-11.

;:) •l

[l.\.NNG XXX, F.\SC. 16]

lL POLICLINICO •

:--ato alla clata 31 ottol)re 19·>0 e. quirldi, l'obbligo l<!yale tlei Co1nl1ni per lH. i11ùc11nità. cal'oviYeri . i e.·al11·ì alla fi11e c.lell1esercizio fi11a11 iiario successivo, cioè al 30 giug·110 1922. Co1ne ris11lt t1 cla.l citato decreto D lDH.rzo 1919. Icl j11de1111i tà com1)eteva ai ll1ed ic i titolari e a11-

c l\e n.gJi inte1·i11i nss1111ti irl servizio pe r posti <.ti organico r>rivi di titolare. r1,j·atta.ndosi cli 11n obbligo e.t leg e, s.e il Co1n11r1e J1on ,.i avesse i tl tntto o i i1 !)arte provveduto, iJ medico pot rchbe 1·ipPte1·e a 11 cl1e ora Ja so1ntna flovutag· li, lnccljante nzio11.e gi11cliziarin. • F11 l)l'<..' t11tato a lla Carn era i1n <.lisegno di legge J) c 1· la co11cessio11e obbli{l11lori<t tlella eco11cla iucle1111it~t ca.ro-viveri, cli.e l't'<l . tata as.::eg11ata ag:1.i i11l1Jiagati clello Sta 1o cor1 d cc reto ;3 giug110 lH.20, n. 737; 1R Can1p1·a a1)provo t1ue:to cli scg·1>0 di legge, ma - (iO!)O ' r81·ie vice11de 1Jurlame11tari -- il Senato lo r e~p i11se . Quindj , per g·li im1Jiegnti e.lei Con11111i e clelJ t>1·ovincie llon f11 esteso l'(lbhli uo /Py(l,/e clella cor1cessi one cl eli a se con dH i r1cl0n11 itù. ì\Ia fr [1 t1n r1t n, du rRrl te ] a 111nga in ora ])i?\ rl Hu 1e1 1iu,i·c.

for1nula o altfrt n11alog·a: « irt cl1e ~arà . co11ceSSèì. agli in11,ieg·ati del1o ~tato » . l)i f1·onte ad · ttn J)l'OV\:edime1lto cl1e abbia questa portata, si deve rite11ere cl1e le indc11nità siano ancora clov11te. f)ercl1è co11 legg·e di hila11cio, per l'esercizio fìr1a1tzi~1rio 1 ~22-23, fLt di lJosto cl1e « l'efficacin, di tntte le nor111e en1a~ 11ate i11 co11segnenza del la· gl1erra che hanno a11torizzato la concessione dj i11dennitù. ter)11JOl'anee merlsili, soprnssolcli o a lt!'i asseg·ni. indennitil o mig·li oran1e11ti econo111i ci sotto qna 1:iasi forn1a o clenon1i11nzione a favore d~lle v<.trie categ·or ie di persor1ale riviJe e mi!.itare dipende11te clallo tnto, co11 dl1rata lin1itata a tt1tto l 'P~e rcizio fina11.1,ia rio 19~1 -?2, è JJ1'orou 1ta ~

1

si110 cil f.e1 ·n1i·np d ell'Psercizlo fina.n ::iario 1~22~~ partire

<li ci rcolare ai Prefetti, cg·nala11<10 ai Co1111111i e <tgli org·a11i di tt1tcla la. nPcessità cli 11011 snpp1·im ere . nbito la i11cl e1111it à <' di })l'Oct•dere. i11 og11i caso, gr ad11a lmentc « 11011 es-

dalresercizio f1na11ziario 1923-21 verrà clis11osta la g ra <luaJ e ri d11zion e dei 1Je11eftci d1 c11i al })recedente comma, r1e lla mis11ra che sa rà di ,·otta in volta stabilita con la l.egg-e di bilancio». Q11esta di posizione i1on è cti rettarn entc ar>p licabil e agJi im pi egHt.i cornu r1a li; 1na. è i1er e~si efficace se e in q11anto la loro co11dizio11e sia stata eq11iparata dal Comt1ne, con prov\·edi111ento valido, a qt1el1fl cleg·li impiegati c1ello Stato. È indifi'ere11te che tale pro1·og·a sia stat3 stabilita con 1,egge for111ale di bilancio: n el caso nostro, non si applica 1a di s posizione. n1a si deducè i111a conclizioriP ve rificata .';i, alla qt1ale ln. proroga della conce. sioJ1e era st1bordjnata i rt con front o dei cli pe11denti con)11nali. / Si è cliscnsso se, essendo facoltativa la co11cessio11e ' nossn110 ~ -orovveclervi i Comuni che super ano il limite ]egale del.la sovraimposta; 111 él è da ritenere fondata la risoltizione affermat)va. perchè, p11r essendo facol.tatjva la cor1Ct'ssione, la s JJP sa, rig·11 a rcla11cl o lo stipendio. è compresa l)el' sna nat11ra , fra le obbligutoriP. Si tratta. in sof-!tf'l111a, cli < letermina1~e la ?1irs11ra clPlla. retri!>u:.in11e: ir1 r111esti casi, a11cl1e f11ori c1el trattame11to eccezionale, se il CorrJur1e no11 ha ass11nto i1n ,·ero P proprio olJbli~:o gi11ridico, la determinazione f> sempre disc rezionnl e, si tratti cli sti Jl P11dio o cli intlr1111i1à ~ in a la ne sa ri r11trn }Jf,. s 11 o no 111 r11 f ro I,,

·'''nrlosi finurti tr>rìficata alcuna 11ofrtnlf' rit/11-

obbliyntorie.

:l

il Governo diede ist.rt1zioni per l1n co11cessio11e dell <L r1nova inclenl1ità, autorìzzar1do i1e1· fin o I G. J->. .t\ . n. sostit11irsi ai c:or11u11i: da Qlleste . oll ecitazioni clerivaro110 i>1·ovvcclin1c11ti vari. C'l1 ° el1llcro fonte gi111·iclica i1elJ c delib erazioni clei Co11sigli coml111nli e del.le (~. P. A. :\r<1 1111 obl)ligo 11011 ft1 stabilito. Ciò po ·to, Ja si tt1azi0ne a tt11a l P si J>l'ese1 ita così, t1a l J)l111to di vista tl'ctin.n1cnte legaJ e: 1.n con cr~.sioJ1e c1 ella prima j11d c11 n i t ù caro-\ i\·c· ri era. ol>l1lig·a.toria lll<ì. è sca dntn. . in dal :io où'J. l1&·r10 1922 ·' l a seconda i11d e1111i tù f11 se m..., i1re facolta.1.i,: n; r>er l't1na e l)er l'altra, i Co1n~111 i 11011 so110 i1it'1 ol)hlìgati a lla concessione. Jl l\Iini t e ro ùell'I11te1·no, preoccnpato dello cnn e~:ner1ze della im1nediata sop11 rc sio11e del1,, dne i1lde11nità, rnrntre i1ern1a11Pva110 cl11ra1111311f e l e cor1rlizio11i eco110111icl1e cl1e 11 e aYevn110 tlet c r1ni11nio Ja co11 ce sione. credette di te111JH.1 rn1·n e µ:lj effetti i11e(liante istr11zioni, in forItl<l

:. i o 11 e 11 r I eo st o rl r' l la 'Ui l <t ,' . E. i11fatti, i11olti Co111nni provvid ero nl trat1an1t•1tto eco110111u..:o eccezio11a1e dei loro itll})ic~ati, co11 forn1l' ,.. nrje. ~Ia i11 <JllP~li cn~i. l'obbligo e i li111iti cli t sso deri,·n110 da! ]Jl'O\~· e1li111 111n \rtlidn111e11te appro,·ato dnl Co1111111e o tlullu. t-;. P. \. , c.:l1e rostitui._ ce. i)et· ta11to, ln f1111te gi111·i<licn clel diritto rlelrin1piegato. 'l'al\'oltn i Ccn11nr1i delibrrarono <li as...,eg11al' t ln ])l'in1n e la ~eco11rla intlt 1lnitù. !'-en1<1 clef f' rn1inn1in11t) fl . . . ...,èl cli tt'IllJ•O. lllèl COll tjlle...,tH 1

1

1923.

8. t1 11i11cli , dn ritenere c·l1 P la j11<lenni1à po ... . a essere ,·alic1an1e11tr co11cf\s~a e prorognta ancl-1e dai Con11111i cl1c s11peré'lno il limite 1ieoo·ale <lPlla ~nvraiml)O ta. Si <leve. infine, tenPr pre. ente cl1e. 11er i n1ec1ici condotti e gli llfficia1i sanitari. p11ò l)l'O\'\·erlere -- o,·e occorra - - la Gil1nta Pro,;inciale Amminist1'ati,·a. in forza clel s110 l)Oft•rc 11orn1ale cli $OE--tit11zin11 e nl Con1n11e 1)er. elrYarc lo st ipenrlio. sia p111·e tra11 . . itorjan1ente. a cu11grua 111is111·a al finP di "~~ic111·nre 11 11 r)g-ol·1re ~ervizin sa11itnrio.


(_L\NNO XXX, FASC. 16]

515

SEZIONE PRATIC \

NELLA ._ VITA P·ROFESSION ALE . •

Il mestiere di tutti. Si ru.cco11ta cl1e alla corte di E1t1'ico 111 ci i F~ra.ncia una ser~ si rlisc11teva Sl1.lla: professio11e cl1e più de1le altre gli uomin:i i)1·eteJ1Jeva110 (l~ saper esercita1·e a11cl1e senza 11ua. co11vc- · nie11te p1. eparazio11e. Le opinioni d ei vari corligia11i erano cli~co1·­ di. 11 bl1ffone di corte ir1fine osò affer1n ~tre cl1e la l)rofessione cl1e meg·lio s i p1·estava, ad essere il nlestiete di t11tti e1·a q1tella de!, n1e(fico. _l\. •.111ell'e1)oca i r11eclici erano inolto rispetta ti. forse in l't't·g·io11e clella loro t r o11 fia ig110ra1tza, e la 111eclicina ei·a tenl1ta ir1 g ra11 conto, forse in ragione clella sua inconsistenza scier1tifica. I cortig·ia11i pertanto sca11dalizzati dall'at1dace affe rmazio11e del buffone J10 ziitiro110. l\Ia pocl1i giol'ni dopo eg·li deite t111a din10strazior1e sperimentHJ e del SllO asserto. J)u l'è.tnte una i)rocessione l'elig·iosa alJa qlLale presero parte tutta la. corte, gli alti dignita1·ì deJlo Stato, i rap1Jrese11ta11ti della i1obiltà e del cle1·0, il 1)11ffo11e J)l1r11or1e si gettò a terra contorce11rlosi co111e se fosse in preda a Yiolenti dolo1·i. '1'1 1tt i accorsero in soccorso del consol ~t­ ture cleJ li.e e ciascu110, nessuno escluso, indico il rimedio cl1e per proprja scienza ed espe. rienza era capace di lenire le sofferenze de1l:infelice. P i·e·val. e il consiglio dell'Arcivescovo il quale pro1Jose u11 ri111edio ll!>Rto a quui tem11i. co11siste11te in u11 i11ft1so di letame in vj110

bianco.

Il ])ltffone spaventato si decise a !JOr tet'rnine alla burla e i:;pieg·ò ch e aveva simulato la convl1lsion·e ed i clolori l1nicamente 1)er din10strare la verità di quanto aveva asserito cjrca la 11l'esunzione, tla parte di t11tti, di sapere eserciial'e il 111estiere del medico. L'opinione clel bnffone clelJa corte di F1·ancia i1ulla 11a i1ercluto cli giustezza con l'andare clei secoli: essa rima11e esatta ma.lgraclo i })l'Ogressi del.la s~ienz8 , 111aJg·raclo la diff11sio11e clella cultura. La tendenza a s11g·g·e1ire rirneclI è isti11ti va 11ell't101110 ecl è a.limentata da q11el tanto cli

sacce11terja che i1011 i11anca a. ness11no, specie agli ig11oranti, e da c111eJ. i10 ' cli ser1sibiljtà. alle sofferenze . altr11 i cl1e non fa difetto anche ai ca tti\'i. Se c111alc11110 si la.menta cli clist11rbi che tl1ita la b1101la \1clo11tà e la. cie11za di 1111 medico i1011 è i·iu scito a fa.r scomparire, trova certo tra i snoi riu1ici cl1i g·li s11g·g·erisce il rimec~io SIClll'O.

Og·g;i C[l1esta tencleri.za è fatta l)Ìll arctitn e (liffu. n na 1l11ove co11rlizio11i.

· GLi insegna1uer1ti te1·apet1iici cl1e si provi11ano tanto a buor1 ruercato - u. b11on rne1·cato i:,'intende per clii li riceve - 11eJl e lJag·ine · di i.•ubblicità dei qt1otidjanj o n eJJe colon11e che .... p1t1 o meno alJil'n1ente ctissirr1uJu110 g·1i sco1yi reclamistici, 11a11110 fatto di og·ni b11011 citta,di no un n1edi co savi eri te. J.. a meclicina è trattata. i 11 sie111 e ed alla stef\sa streg·ua della IJoliticè.t, alla. c.;ronaca i~1011da11a, al movime11to comn1erciale. Accanto ag..!i articoli con i qua li si })1·e1)ara 1'01)i11ione l)ll}) blica in n1at.e1·ja cli riforrne Jeg·islative, vi ono rubri cl1e cll'e e l'udiscono l'ottj1no e ·l 'inc1ita in cliag·11ostica ed. i11 1era pe11i i ca; accanto agJi a i1r11111 z i èl i :toffe, 111 accl1i ne e gr 11 e1i (liversi vi è i1n111~t11cabile ed a}Jbo.nélét ute la réclame clj v1·odotti n1edicinn.li cl1e r;pieg·a. come e percl1è la specialità è b11ona l)er tutte le ntalattie, ottin1a i)er ttt tti i caRi. Si è diffusa jn ta.l i11od·o una così eletta Cltlt11ra Tr1eclica. J)e~·g i ore dell'ig·nora11za. Og·n11no crede cli saperne abbastanza pe:r poter clare consjg] i a se stesso ed agli amici og·nt1110 ri: . ' f.jene cli i1otere ect a.ver c1irjtto ad un'o1)inione i11 inerlicina come r l1H. i11 pol itic a. Se è vero cl1e 1'1101no è 11n'a11imale lJOlit.ico è altrettanto vero cbe è l1r1 animale medico . Tnr1to l'esercizio ab11 s ivo clelln i11eclici11u qua11to l'ese1·cizio ~l el la, l)Olitica, dH parte di t11tti , a11cl1e se ql1el!,o della 1)1·i111è1 è lJel' rnodo di clire vietato clalla, leg·ge, sono to llerati , anzi soJ l ecitati dal pl1bblico, e l1on cadono sotto al-

c una sa11zione morale. E l'ir:nprovvisars1 mecllco è a 1trettu11to facile

cl1e l 'jm-prov·,risarsi de1Jt1tat.o e rr1ag·arj n1inistro. È ])P n vero cl1e le co e J)ii1 difficili e pitì cl elicate, cl1e fa11 trema1·e le \ re11e etl i J)Ol~i d eg'li esperti e degli or1esti. tentano l 'audacia e l'igr1oranza. (legli in etti e degli irnbroglio11i e ne f an110 spesso la fortuna. E rispettivame11te gli i11clivicl11i co1ne le coll ettività nel desideri o i11iseYe,ro le cl cl miracolo affidano la loro sal11te, il lol'o R\'\' e11ire ai ciarlatani clellta meèlicir1a, co111e a i mestiera11ti della pol1 tic a. P((,·n g los s.

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INSEGNAMENTO SUPERIORE·. Associazione Nazionale Assistenti Universitari. « J,,n. ,;ezio11e òi Tol'iI10 dcll' A. N .•\. TT.. i11 'Vista ùei p1·oyyeclimenti e delle rifor1110 ue lla ](.)_gi°" lazi~)­ n e clelh1 C·oltt1ra S11periore. con~ill0ra11c10: J ) che le 'CniYersiti1 f\ gli <"tnn0i::~i la hor<'t t<JJ'i ~c.:ie11tifici ono i p1·i11cipH1i fattori clt\lln colh1ra e ò(?l 2.'r02.'l'è~~~ nazio11ale: ~

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2) elle là ~OPlJl't\...~i<..Hl<.l, :-;ia }llll'C l~ll'Zi<lle. di .1 lc:nni cli <Ille~ti c-e11tri n ni'" 'l'1'i ta1i, :r-:iguificberebbc Jltll' il 110}\tl'o i~ae~ u11 i1ot •yole abbassame11to del , Jivt!llo (lella coltura nf\lh · rt--gioni 11e lle tiuali essE· f•:..;istono, e i1a l nra lu1e11te i11 h1tto 11 Pae~, e{l oltre <l ctò ùill1inl1irebbe la l)O~· ibilità ..1e lle u1rriert- uni-

versitarie i11 It.1 li.1, e quindi il n11mero delle per"one roca te agli .·tu<.li, etl apporterebbe la sfiducia n ei gioyani, i q1iali c.10,ra11no clomani c:ustomre P c-ontinua re il 1)3 trimonio scie11tifico ; 3) che l'abol i~io11e cli t a li centri. ·d etcr1ul11ando 1111 mag·gior affollamento 11f\lle UniYersità s uperstiti. àffoll:1111ento t·l1e :rià oggi è <'n0;1·n1e ed insopr1orta bile in al<:1111e delle n1ag-giori t i1iye1·sità, ren <l{lrebbe nssol11ta1ue nte in1possibilc n 11 'efficace insegn amento delle ma te rie spetime11 tali ; 4) cl1<? d~tto proy,·edimento. dopo la guerl'a vitt.ot·iosa , l)ill'e i11 trO})po ::rttide11te rontrasto con i ·})l'O\Ye<1iin e nti t1(.'li Yinti, (lei (jllUli 11(\ ~SUUO ba soi:>- . J•rt·s~o istituti u niYersita ri. e<:l uno dei l)iù decucluti ha 1>€l'~ino Yolnto com1)le t a r e e co11solidare (]llelli e:l1e n on ~rnno a 11corc1 comp l~ti ( A1nb11rg'o, ( 'olonla . 1 rancofotte): l'iel1i arna ll'nrgenza l'atte n~io11e clel r~ resi<l c•n tf\ :XazionalP sulla questio11e e fn "foti cl1c il G0Yc1·110, ·l1e è sorto i11 i.1no s lnn·"io di fede di tutto i l i101}olo. richiiM.lli1to alla co}.t·i011za della l)tOJJria Yi ttoriu . 11011 YOglia a boli re llt'~l'n110 clei ce11tri d i c:olt nra ·. ·u~riore , cl1e in ogni t<."'Ill])O Rono seID1) r e , ta t i In. gloria della n o~t ra X<tzione, ed· e~1)time l'angu1-io cbe sorgano nt10yj centri i1elle regioni <loYe più se n e ._ente il b i~og110

)).

MEDICINA SOCIALE. Il Convegno nazionale per

l'~sslstenza

Infermiera.

Il Couyegno n tl;1,ionaJe J)er ras.':iistcnza infermie1·a. l)l'on1oss-o tl:.i lr-~ss0ti:i %io11e nn 'l.iona.le <le lle in1E-rn1ie r "\, si è sYo1t·o <1 :'\lilano i1ei ~ior11i 8 e 9 n1u.rz-o . N11rue1·ot;i gli interYcnt1ti, iuolte ~ rn1>111·c .. :-;pnt:111%<' di ist itn zlo11i S!t11itarie, IJa r ecchi i rne-<.li<'i e le infer1ni~l'f' ....Allc1 ~<-'d nta i11,1ufl.'11ralP p,lrl:1ro110 i l i >rof. lt onzoni aff(;'r1nando al l'-011Yeg·no fini <..~se11zia lme11te pra t iei , il i>rof. ~Ia 11giagalli po1:mndo il saluto <le l ( 'orun11 ' di :\Iilètno, il })l'of. Bel't;1 zzoli JH'l' l'l)rclinc> cl<'i :\lNllc:i dit lliarn ndo la ·imµatia tlt>l lu cl<t!!<i~P iuc-tlica .fWl' il sorgere e l\1ffer111n rsi di n11a C'lnsse <li inferu1iel'e i11·ofe-.':lBioHnlj , d~·g-1:tt: c1Jll:i bora trie:i. , '}Je<.:i a le s ig nificato f> bbe il <lif\COl'S<> del l)re ft'tto . c11. l.1 n~iguoli pPr la corup"l<'JlZ.l d<>ll'orn to1·p "h~ <t llc1 c:ftth~t clell'as. h~tenzn parteciJll.l cln n 1111 i. l~ it1~su nta 11c·tt.1me11te Ja .'totin <~lla que~tionp i11ft-1·n1ie1·i Rti<.:a nei ra1>1>01ti C'On i iJi'\SSati goYerui, c·llc• non seppero a.ffr o11tarla ron "llfik:ien te indi1Ja11deuza da in1itazio11i !'rtrnni t-~1·e ~ (]~' tini 11olitic:i, u e disegnt> lo stato :lttuale d1c'f'n+lo cli(!. nYen<lo l' C fficio ('ent rnlt> opportunan1 ·nt0 1(l i1into i ·ultiIDo <.liseg110 <li legge 1•erchè i11eo11(' l ntlen t(•. ln tJ ne ti o ne ~i.n <l<t ri1n·0ntleri-:i r.r· 11 oro <'(l nug11rò nl "'-011vcguo di l>Ot('l' ti-.tcc.:i<ll'(_;) nl Go' t\1·no clircttiYe 11f\r 1111n Jll'Olltn ~lnzion(.' <lt•l prol1l<'nu1 c·l1" L' prol>lC'nli\ nazio11~1le. 11 11rof. l~ v11zoni lesse Ja ~na 1 ·, . ;~,:.; ~: 0 ~n "!.-J .~ I 11 t tJ a t I 11u1,. d,. 11 a q 11' .<:f; 'J 11 r i 11ff' r111 iera i Il I I al i <t.

[AN1'0 XXX, FASC.

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11uvl/l orie-ntan1eut.i ». Egli disse in 1'apida sinte~i lo stato aitt1al~: i l llel\~lIB lt-- rel i ~io~ <li :-::olit., i1011 nfficienterue nte i1re-1Ja1~ to teenicamentt- : il lJ(\ r~o11à

le !nico t ecnic:a1ne 11 te

JJl'Pl1•1 rato

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JLO : il p e rsonale lèlico co111nne cli pre1 >a.razione <.l efit ientissima Co11st~tta to l o scarso re11dimcuto <.lelle pot:he scuole-conYitto esi stenti sorte i.>er i11iziati~ pri\a te Egli torna alle proposte de lln Co111misfiione l~ (:!a le del 1910 co11 le riserYe ùa ln i fatte per le :1 t tribuzioni della D i rettri<.:e i1ei l'apporti eo11 · L1 l)irezione 1\ledica : i11·or)osta eioè <}f)ll~t i!'tituzion~ di grandi scuole-e:o11-ritto J>resso i graudi osJ)e(la ! ;. . ia 1:>er la l>re11a razione <li in.fe rn1 if•re o- I>i ta lier<.• cl1e di i.nfer1n1e re per la s1)(l-Cializzuzion e della à~­ ~istenza sociale . Il cli11lon1tl t'onseguibi le dofJO trE1 a 11ui l)er le u11e e i>er le altre : il terzo aru10 i·ise1·va to alle SJ.)eCinllzz<lzioui p~r l'infer1niera 8oc:iah.>. al tirocinio ospi tali ..1·0 r>er l ' i11fermi L~rn os1Jitalie1·a R ep11t..'l n on facile il r ecl utamento e crede nec-e~­ sario fa re opera di tJropagànda I><~r attirare al1ie''e adatte . 8111 ten1n <( L 'infernl'i.era. O·'i})i lolir1 ·a <~ l'inff'r1ni ,, ro soc-iale » so110 .·tate letle due rPlazioni <lelLl 1narchel'<l De11ti e d (llla ~ig·norina , .. ,1 lenzano. I~a

l11arc11esa Denti, esn n1i11ata la l-;ituazione rn·esente, ·ouc lt1(le col l)l'O})Ql'l'e che l 'n ~sistenza ospitaliera Yenga intera1ne ntc affic.làta <lg-li o rdini re li giosi e <:he si ii:;titni,,ca 110 de 1le scuole ad hoo~· che la for111hzio11e cl0 l l>t"'l\~ >na1e occol'rente per la n~sistenzR socin le s ia affid:~ ta a<.l infern1iere f\ 1u~­ ricane J1Ell' nn i1criodo di tl'(' anni. I...1a 8igno l'ina , ..a lenza110 din1ostrando c·he J ier l'i11crcn1c11to <.lell'<J8~i ~tenzn o..spitaliel'a e soeial~ oc:c:ol're nllontanando la dnl dilettantismo, affer1ua ,._ l•l C<~n1e JJ1'0fessione g i11 ridicameute e :-:oci a ln1ent~ l'i0011osciuut• e tnle d<l. ri chiamare un 11('l'S<.)Dfllt1 Yer;;Lme11te ~lcYato. ritiene cl1e o<:corra r1 n zitut10 for111are il persona le clirettiYo e <li mae8t1anz;t, selezionandolo se, ·eramente ric biccìcn<lo }Wl' titi,lo cul t 11rale l a ~cuola iue<lirl s upe riore. r{'r iue?:'l.<> cli u11 tal e 11€l'fio11nlt). c·re<.lc el1e s1 11osSà ~1 Y\iarsi nlla solnz.io11e d <?l JJtoblPn1 il n~~~t('11zia le , i11 ru 0<lo diYerso c:h<' negli n ltri 11ne~i, i1011 f;t c:e11do obbligo (.l i ('011Yitto ma sostituendoYi n11 pe1·~odo di n0n 1ue 110 ~t'rio e <1is<·ipli11ato interna lo di ~<'t"ri~in oRpita 1ie r o. <.:l ll' ritienè incli~pPil·~a bile ~ia iwr .1 ·1nfermiera uspit·1 liera e:l1<' i>e-r l "infe1·1111era s~v'lle. ('recle no 11 <.loYer~i 01 111ai più di.':K:utere fra reli,..iose 0 laich(l 1na fra diplon1u te o no. P e r l ' inf~r­ ~1iern soriale }lel1AA che }(' nvstrP iHtih1zioni :';;1iiitnrie ci consentànO'la fornu1 r.ione itnliana .tli .t:~ll' 1>erso11a ·1P. 11ui·cl1è :id e~::ì•ì o ppo 1t1111n 1n<'n t(• 1n<l11·17.-

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za to. l ,a c-ontt'~sa Tcr11i r iferì ~e-e sul tema <( J,a pus1.:·ione pru/Ps.-i11 11al<' df'.lla infer111irra in ltnlia >L l{ileva coJve la n1n1lcan~a di u1b1 })rofe~qio1w ~uf­ ficie11 te-n1en te tu te ln ta e ~ara 11ti t~ g-t>neri L1 ~,..a r • ~zza d i ottime 1)rofe.ssio11i~..,1:i, l a s<.:<t r~ezza tli <Jll~­ s~ geneii l'asSf'11z~1 <li qt1ella : cr~<lP oc<:orr~ ·v incere no11 molte ostili~1 . f<1 !:'(' c,,it:ra cli i,:-n p:u~ancla <:ostantt' e<l i11,·oc11 1icr <!l•l'~~:l i".ii uto d ,.ii..1 ~1.~:·:;•:t S.'1 ni ro rin . J .a i~~n 1·<·bc~:l 'l'ar~i:~ui i•arla <lcllo ".'-: pi rii o t/{ i11fr:·n1i< 1 · , , » rlitno,trando t·ou1c <':--"o i--i:' l:1 t':t!!iOllf·

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L-.\N.KO XXX , FASC. 16]

SEZIONE

l' RATIC~

517 "

di t~ssere della i11i. ·~ione rlelr infc1·1uiera ~1,1 r eJ igiosn r l1e lai<:c.1 . Esa lll'ita la cli ·cnss ione s11lle l'elazio11i la l)l'el:)idellZ[l del C'o11yegno ritiene 011portnno cli fn r suo l':>rdine d •l gior110 Ro11za11i co1ne qn ello cJ1e 1ueg·Iio r1~11onde al co11cetto ispiratore del C'-onyeg·uo, JJ1·u~1)ettn11do nl Governo 11ec .·sitit cli rifo rme i1111">ellenti richi e Bta dalla cltl H~<' i11fer1uiera vct il suo J·ico11osci111ento g inticlico. c11ltn1«1 le . econoniloo. Dopo a1npia ed obiettiYa cliscusi;;ione, fatte ;1leu11e 1no<li.fic azioni non ~osta i1zinli ~i 11 ·01-c1i11e cll~I gior110, Yiene Yotato all<t n11anin1i tù i1elln forma ~e­

gueute: Il OonYeg·110 i1azio11nlc lH' l' l'tt ·~i ·te11Z{l inft>r1uiern fa voti: 1) Che ve11ga110 istituite i:er legge cli Stato l)l'P~:so i g-raJ1di ospech1li -.:c-uole-<'011vitto llel' infern1iere di è.1 lto li\rello proft ·~si o nn l(' c-011 la fa coltà a elette S<.:nolP di rilasciare. clipl{)n1i <li Stato cli i11fer111iera alle aili0Ye cl1e ll;tn110 ~11perato gli esa1ui <..lel eorso bi <:>n11alP t t"oril'r1-J1J'<l tif-o e Qllf\l 1i finali dopo co1npiuto il te rzo anno cli tirocinio: a) che ~iano .tì:-;~n ti cl;ll C~oYcruo 111odalit;'1 e vrogrn1nn1i nniforn1i cli fnnzj1n1.<1nH.' nto dPlle ~c·nu1t> ~ te ·~e :

tl1e le l)irett1·ici delle scu ole-co11Yitto e clei :-:erYi/.i cli <1 • istenza i1nn1c diata dcll'o~1K>dale fli pen<la110, c·o1ue il 1~rsonnle . nuit.1rio. dnl Direttur P )feJie:o al qn él le clpv~ l'!-'~(·re affida tn lii rli1·0zion~ dell'istituto o~pita lie 10: CJ cl1P le a n1n1i11! ~t l' tt%i<>ni ns1titali t:> r <•. Jl f' l c·nprire nu oYi Jlo~ti d i iJ1ff'r1 11iPr e etfetti Y<', tlebba1111 i;:en11)re da re la prc f e re11za a per:-:;011.1le cl i11lomu to: d> cllL' :,ia t·on:--e11tit ri a1le C'o11p:l'("P,-<l Zio11i l'<'l~p;io.se e:l1e s i oce:n11nno· dL•lrni;::-:istc•nzn n1n1ua ltl t i di i~tituirt> rl.it C«:orùo c·ug-li o, ·1H: 1l :1 li :::cnol0 Jlro1n·i e lJel' c•onsegui re il tliplom<t di St;1 to : e c·osì pnr~ a Con1ita ti o ;.1cl E11t i n Ye11ti n1e~zi aclegu~1 ti. là <.loYe gli 0~1>eclali rliretl a 1n~ntt' 11011 vo~~a110 J)l'OYYeclc l'c : cl che ~ia u o l;e n ~tnhili te 10 1110{laJitù di tìnanzia1uento i1eces&1 rio Pt' t' lil fonclnzion.e e l'ese1·ciz10 c1i (lette ~cuole .. 2) Cl1e alln legge per la istituzione rl<? lle ~cn )le-con,itto J)e r infe r1uiere ptofessionali ~ia nggi1111ta a11cl1e l 'autorizzazione al le ste-.qse ocl a Consorzi o a romita ti od .l\.B~oc-iazioni n Yeuti n1ezzi atlPg11n.ti n tl istitnire. sotto il eo11tro ll0 dell o ~ta to . seg·l1eudo r>rog·rn.1umi dH llo s tt>f.l~o fi .Rsn ti. co r s i a1111unli t eorico-1 >l'<1 tiei di IJ<' rf~zi on .-1 111e11 to o 8JJe«i<1lizzazio11e <le ll:1 a5:RiRte117..;.1 sorialP pf'r _.\ . , istC'n ti Ranitn.rie- 0ò · ~1 1·ilnsciare, RPgUP11.(1o i10 1·n1e ù.P11 cl•·tt·r1ui 11è1t~. i ~· t· h1tiYi di1)Jo1ni cli .·tato sp.)cia.11. ~n C'h<> <li c· or~i cli perfeziona111ento })f' l' ~.\.~'-li­ F-;te11ti S:inilnric· pos~a110 i ~c1·iYE'l' i sol t..'l11to 10 tl llieYe i1roYelliPnti clalle . c u ole-c:onYitto pe-r infPrIlli-E:'r<' . prOYYi:;:;te clel ln. liC'flJlZ•l rl~I COl'RO bien11:1 1P 1))

dl.

cl~tta OC'1.1{)1:1.

Importante pubblicazione : Prof. VINCENZO GIUDICEANDREA

L'esame degli organi del petto e dell'addome. \'oh1n1e in ·l6. di pag:. 254. corpo 8. In commercio L. 10 pili le spese postali di spedizione . Pe1 nostri a ssociati sole L. 8.9o fran co di port o e raccomandato. fnYi nre c:\rtolinn-va~lia itl Cav . L(JGJ P OZZI - Yia S ist ina ~. 1-1. Rn1n1t.

Cronaca del movimento J>rofessionale. Per la celebrazione del medico caduto in guerra. (Oon ti n·ua.zio ne cl ella so t toscri ~· i<Yne, vedi

f t.-ll::t<.!. 15).

( \· .\RI ~J : lJutt. Pig·no11 ~

:F1ra11cese:u

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ca1·e 1 . . I .. 50 Do tt. Di Prinzio A.ng·i olo <Roma) )) 20 Dout. Tat<.1 Riccarclo <Ro1na) :>o Dott. Natali f{ emig·io (F o .,.,1to ))

Dott.

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di \ ' ico) Itizzo :E'r:1 nt·eseo 1>;tu lo (ROlllt1J Villc1 J ,11igi tTl'ej a) G11elfi Gaetano (~<\l)Phluo) Tanzi ni Carlo (~lozznnica)

Dott. Dott. Dott. Orsatti ~\J)pio (::.V!eda) . Dott. ~L.1z7A)Jeni Cn1·lo (Q r e1ueno) Dott. Quarella GioY. Batt. t~alò) D ot t. !>reti (:\1ilanoJ D ott. c~.1,·aglia.110 (:\li hlllO) D ott . I3azz·t110 ( :.\lihl llO) D ott. l)o~r-:en;i. (:.lih1110> Dott. .!.\ia s.~1 zza (:\lila110) Dutt. <Téuo,·a (:Jlilall 1J.J Dolt. Colon1})i110 C:.\lilano) D ott. Foss~1 ci (l\1ilano) Dott. Ca tta n·~o (:Jiilauo ·J l)ott. llel'U-3 ia (:.\Jilano) Dott. l\Jnrcora ( :\fiJ.1110) T en. Col. :\lecl . Gillo11e CT01·i110). 1'èn. C'ol. l\1e(1. :Jlnre nt=·o <To ri110) :Vf.agp; :\Iecl. llalla (rl 1 oriuo 1 :Jiagg. 1Ied. Grosso ('1'ori110) )lag·g. i\iied. Gaìottino (Torino) ~lag·g. ~1ro. \ '.il.lente ('l'orino) Magg. Mecl. Ferrnri <T o rino) Cap. l\Iec1. B orel1o (Torino) . Cap. l\iecl. D' A11erio (Tol'i110) c~1p . }fecl. ~,(\ l'raro (T o1i uo l Ci.lJ) . .Jlerl . Garbagni 'Tori110) r Oa1>. l\iecl. Gern1n n o (Toti110) Cap. :'\led . :.\Iai11e1 i fTo ri11n)

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Dott. C'ambia 110 (I>i11er ol() ) Dott. Cam1)inì (Cnn1biùlll>)

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C'a1). ì\Ied. Ra ttazzi (Torino J T en . ~{ed. Carboni (Tori11u) D ott. Ralb0 Ci\1on c0ni~ io)

Cap. ?\IPcl. Carità (T ò rino l Cav. :\led. D o11ncle i (Tori111>1 Cap. Med. PioJti (Tori11o 'l Ca1p. :\Ied. Quurt0ro (T ori nQ) Cap. )!ed. Serra (Torino ) C.nJ>. ~Iecl . Tol'ta ('f o rino ) Cap. ..)le d. Zacc'O ':torino) Te~. ~Ied. Bn1netti fTori110) S. T e n. ::\led. :.\laca.ticl1i (T orino)

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POLICLI~lCO

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POSTI V.\CANTI.

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ì\Il'rlic·o-chirntgo. ~tiv. I.... 7:JOO. au1nl•ntnbili clel {lé<:. ·1>er ~l quiuq. In<l. <:<lY. (obblig<t torio) L. 2.500. T1H.I. t<'lllp. cn1·0-fornggio e doppin i1u.l. temp. l:aro-Yi". l -ff. ~n11. L. :JOO. Alloggio n1iti condizioni. (tA ·.\1.1•:'r 10 'c:ru·:u .\~J1) (0ren10J1a). Se.ad. 81 apr. li. f;500 r<'f'id nziali: adtliv,io1u1 le l'er 1000 r>overi ],. 20()0': f ;. :l og·ui r>o,-. Ìll {JÌÙ: ll1e%:Z-O tr~lS!>. J~. 1500 senza ollhligo tli <.«tYallo; per uff. ~a11. T1. :100: <11t0 c.-,-. .\b. 1-!:!~ <li c:11i lOOO cir<'a r1oy·e1·i. () ODEY1co (Parlot'a) . - ~cntl. :20 nvr. I .... 9000, c.-v. iu I~ . :-il GO, quale uff . . an. ·r,,. 050. tra::;pol'to; 1l111n. GALLIG.\XO :\'ET,

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Sena. 1° lllHggio. Etil li-

u1ite 65. L. 3000 }Jer 300 poveri, I..1. 10 i)er ogni po,-. i 11 p iù. Doc:t1n1e11ti d i rito. Chi edere ann11nzio. TRIEST1': . Cassrt Distrettuale per l' ASR 1iOu·ra~· io1u~ di Jl a 1a tt ia, d e i T)avo rato ri. - Tre 1ncdici-c1iri~eu­ ti i1er le an1l)ula11ze. l)oc:un1(•nti c:lle ::::er,-nno a «01nprovare la Cf llèl lità rli s)l('<'in li Hti per le 111n.ln ttie i11terne (R·io). ::\Ianr-;io11i <' co1Hlir.i.oni cl'iu11>iego oste11sibili iu·(l~~o 1<1 Dir<'r.i<>llf'. ('cn1tratt.-> •li SPl'\iZiO per 11n periodo (li te.nl])O da (·OllY(>lliJ'P, pr~vio f\·p~1·i111ento <li sei n1<'~ i. ~end. or<' 12 de] 21 a1>1·il0. l )o1n<11lc111 a l R.. (~01nmi~~ario .

2a conà. residenziale; scadenz.a se~.·a11tn. giorni dal 1° marzo; età limite 45. rJ. '4000 oltre le. indennità c. -v. CJ1iedere annunzio. r.uGo {lla1;e n11a). -- Ospedal e l ·111ù<' l'fo I . - Assistent<'. ·yC:'cli f<t8C:. 15. Se.ad. 30 nprjJe. ~lJL,\~O. O. P. Polianibulan .~a delle SpPcialit ì

pnl>blicHzioni <:' ·tere t:>seg;nis<.:on~i <·011 l >Prf~tta tcrru i11o login. RcriYere dottor Rt~iu. Yia G-<'1·1n;1ni ·o -12. 11 0111a. (:\liti c-onclizioui., ;thlH>11HllH'llto lJ(lr tr11tlnz. nrti<·o1i riYi~te) . .

Jf erlico-0 /lirur.<JiCli e (Via Arc11a, ·n . 40). Dirip:(·nte 1<1. .2ezione A111bl1latoria « i\lalattie veneree t> Riti li tic:l1e >). Titoli. Scarl. 30 aprile. Prese11ta re i titoli d i rito e carriera alla Direzione l\1edica.

NOTIZIE DIVERSE.

(Ru111 a). -

1

:\JoxnoLFO (Pe. a1·u-Urbino J. <' hi rn t go 111eclico cl<·lla l a C:<)Ilclotta. ~e:~1d. 20 à})l'. IJ. 7000 fino '' 500 }li n·.

d tlt'

; a<l<.lizion. fJ. 3; inde1111itit di c-aro-Yiveri.

0~] >0<1alt!

JJ. 1000;

J>on·r1co (Firenze). - R<«lll. 20 npr. J>er ~. l ~<!ne­ clt-'tto i11 .\.lpe. Ti. 7100. otto trie11ni <ler., J,. 200H l'(~~·dd., T1. -t:UOO cav. rive<lib. ~emeNtrnluL, òue c.-Y. ~.\ClLJ.; (l;i1"iuli).

Osvedalc Civile. - l\:feùico capo1·c•p;l1·to inc<lic i11a <' dett0 «llirnrgia : Y0cli fÙ .'<'. l ?>. ~c-acl. or~ 19 rlPl JJ iuaggio. :--t.\X'J'.A l..ilJCIA OE!, l\11.ELI\

(}/e8tiill(L).

-

·I >ue cond.

, .<\di fa:-;t·. 15. fkutl. 30 nprile. ~l'..\...~SAXO (Grosseto). -

...:cad. 10 lllag:. Due cond., IJ. 10,000 per 1000 poy. ; ..J sessenni dee., addiz. J,. 2; .do11vio c.-Y.; L. 2000 cuv.; nssicur. :--tOXC'I'\O

l('rc»11011a1.

-

('oJl(lottn nH?<li<:{)-<:l1i rnr-

g-i<·a. ::o Iiiparto ({7;1 lli~1Iilllo-l:·K"l1g-o). ~«ad. :11 n1•1g-g-io. ~Pr,-. :{Oli JlO\"l'J'i XOO. I111.l . r.-~id . J ,. H:lOO: :--:tip. 1° 111igliaio l>OY<~ri 11011 ~upPratn J,. 2000. tllhlll. T•. ~00 . J1ul . 1'<•:-;id. èllllllClllc.thi lt> 1/ 10 ;ttl ogni qniuqut:'llllio l' J1Pr -4 qnitH]ll\)11ni : nnn ÌlHl. (':ll'O- YiY. ]ll'O\' \". 1>~>("111\l<'llli rito. l{i(·hiP<l{~}'(' ;\ y\·isu ;-.t(1 !.!, l'('f ~ria r·onn111;.1}(:l , ( ' 0111p. ;l

Scnd. :~o apr. J.J. !>000 oltrP <lOJl}no c.-,· .• J .. -:1000 c.:n,-.. JO bienni Yentes. , 1"'· :J:)O J)f•r ogni J UO VOY. o fl'•l zio11e ~~prn i l terzo <l<•lla J1opol·1zjo11 ). t·hp è di f·ir<.:;t HOO<> nh. l1l' c:o11d11t1 I' ~11\ln tllH'. :--tt-zz.\R\ fJlantora). -

'J'LH'\ J.

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·.rraclnzio11i n1flclieh\..

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II Congresso Internazionale di Mediclua e Farmacia militare. ~a1·iL

OxA xo (Ro1na) . - A tutto 2-5 a1>r., L. 7000 per '.?fJOO (~ic) pov., fl r1uadrie11ni dee .. addiz. I •. 1.50. I~. 300 11ff. san., c.-v. come stntali, I.J. 500 disag. ) (\~ id. r>opolazione agglomerata·.

chirurgo ·c ond. : J;. 5000 e indennità di oond. Due a~sistenti: I..1. -1000. Caro-viv. Xom. biennale. ...i\.ccettaz. entro 10 giorni. Età limite 35 : pel cl1ir. a it1to ele,·ato a -!O se lln pre$t. ~erv . di guerra . Cl1ie<lere annunzio. Scad. 30 aprile.

l"u chirurgo 11into

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tL'lluto a Huma d<l.l 2t-: u1:1µ;gio al ~ gillg·uo lL v., sotto l'alto r1a.tron~t t<> <l i ~. lVI. il l{e ù'I'trtlia . Il C1on1itato organizzatoJ'e, 11resieduto dnI generale n1e-<.lie;o ca l>O g r. uff. Fra1H ·e.'(;<) Della "\"'èl Ile, svolg·c 01le1·<t ntti,~a per ln (lf'g-11a J>re1>arazione di que ·~'l illll)OJ't;l nte rinnion (\ tni hanno giù a(lerito le l>lillC-ipali x.1zio11i (' n 1o lt~ ;1 lt<' ver~ona l it;'1 dPl lllondo ineclicu e thirn rgi«o itn Un110 . • I ten1i tla ::-;volgere so110 i Heg11p11ti : J o tt•inn : « Orgnnizzaziont' clel s<'l'Yizio cli ~g-01n­ ht>ro e nch1I tàmt•Jlto <.l~lln t<~rapPntit<t <1llP ~itìt -l i proe;p<l{ll'<.' ag-Ji sp;on1hel'i ». l{Platori: cin e ltalin . ~o tPlll:l : (( ( 'ol f ·1 l Ol'ilZÌolH' <lPll<' ;t utnl'itit p ~:filitn ri iu 111;1 ll'ri:t di igi1"llP. l tlnc-.1zioll<' <' )Jl"Ofi};l::;Ni >). l{C'lntorj: fl;tli.1 l' J11p:llilterrn.

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1

:Jo tl'lll<\ : « J)i~i11f<'Zio1 1i t' <li:-:i11ft•stnzioui ili t<'lllpo di 1H1«P P di t?,:ll<•rra n. l{<'l<ttori: It<lli<l l' ~P•l!!ll :l.

40 t{>111 n : « 'l'rn tt<tlll<'ll to dPlle f(•ril <"' tora<-0-1101111011<1 ri <.' ch•i lol'o <'"'iti n. It<•la to1·i: I lnlia (' .Jn ~o­ slaYi;t.

1l·'•ll'!ll:l<:euti<:o): «I T~a llor<ltori clti11d c·i alle .\1·111nt<' ». Rt•lntori: Tti-1lin <' C'r~co:·do\·nt·­ l'll in . I,;1 cp1ot<\ <li ;1<1<..:.;ione p<·r i t·on~rt~ ...~igti italiani (• fis:-;<l til in J,. :!(). (' J ;j JH'I' h • loro f;\llli~lh'. .\ \"l'Ù 1nog:o \lll:t ;.dt<l :t<.l ~\n7'io, l'(Hl Yi:-:ita il CJlH'1 :--tn11:1torio. ;1 ·c·I tnno <' nel .\ric-<-ia: 11on«hè nn:1 ,.i .....ita n l I·"' oro lto111a no t.. <1 al I •a ln tillo. :--otto la ~ujil;t d<·ll'illnsl J't• :-;l'Jl:tto1·c• <~i:i c-1111 10 J'1111i: c·p1·ta111t lltt~

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(ANNO XXX, FASC. 16]

SEZIONE l'RA TICA

rin8C'irit d e l massimo iute l'e se. Si J)l'e}Jttrano in-oltl'c H i c.:oug l'cssi sti 11un1 C'r-0~i. ri(·evjn1euti f\fl ono1 a11 r.c1.

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Comitato Universitario ltalo-polaceo.

1\ llo SC'OJ)O <li re::;titnire l n r-i s ita deg:li ~tud 011tt l)Olac(·hi in Ita lia ù di rinsa lda re YiellJ iil'"t g·Jl a nd'l'a11to i c~ ng;ressi~ti C'he lB fa 1nig·lie 11~ufrt1iran- ' cllcvoli ra1)porti tra le <l11e Nazioni si è <:0Rtit ui t< 1 110 di ribassi f err ovinri clal -t-0 Hl GO % . in !{orua il Co111italo U ui,1ersitario Itt1lo-ro1<1cc<•. 1.-e c:o1nunic.:<1zio11i ccl uclesio11i i>otr<Ln110 esser e Altro sco110 è l'esuanazio11e delle ce11eri clell'<·rol' i11Yifll<' aJla Ncgretetia <.l e l Cong-re~. o . nlinistero gn ribald i no Fra11c0sco Nullo ~d il loro tras1)orto <l<.~ll<t <~uerra - Direzione <..«.~ ntra le ~f1 ry i zio Ra11i11e·lla ca ttedl'alE' di ( ' 1·,1<·0\•i a . t<1 rio - Roma. Il (~0n1itato si pl'OJHHlC ancl1f'. lo ~tnùio· delle or g;l11izzazi.oni g-o liarcl i c.:h e Jl·Ol<lc:che 0 d<'lln IJ<>SsihiCorso di medicina ferroviaria . lità di iBt<11~1·arne- <l f' ll(' <">11si1uili ::inc·hc i11 Ita lia. Ije antoritù JlOlitiehc itnlinne 0 11olacc-hc l1a11no l)resso la Oli11ièit del Lu Yor o di ~Iilano, lJer l)tin. ' 'J)ro1ne~so l ' <ì J)poggi o dei ri sp('tti Yi goye rni. Il g 1a <·ipale iniziativa c](_'.)l prof. Devoto e col concorso (.'on1it a to è i11 r~lazio11(' con le lll;1ggiori or gn nizza<lei tJro.ff. Bertn relli e :\Iag11auini, si ::>Yolgerà n el zio11i st udente ·cl1e !).() 1<1 f'ch0 . che ti n tl' orn <1 ssicupros..c:;i1no maggio un <:o r . o di }le<1jc-i11;1 FerroYinria. Tn uo g;ra11dj acrog·li~nze ni collr-tthi italiani . <.:h0 è il ptimo cl~l p;,~npr0 ver l'Ita lia. ' Ri a11n11nci.::i. p r OHNÌ!llfl 1111a c:o11fe1·011za che? il (lot-

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Il HCU. I)ese<.tl'olo h ,t do141to L1 . ~00. 000, ])er i11iziare una raccolta di fo11cli inteFHl a<l istituire i1na f-.tezion~ el1i rnrgi<'o-raJi<>log:ica destinn ta ;ti c-ancero~i poYrri ll('.\ll'Os1H•d·1l<' <li ~- Gioy~111ni i11 Torino.

golial'rlicl1e I>Olacclte (' l' Itn 11<1 0 l.'1 P olo11in.

Kn 11ropo. ta (lf'llo ::-;te ·~o seu. I>< 8~nrolo e eo11 l'<1i11to liunuzi;1rio tl ("' ll<.1 c-ittadina11za, n~l 19Ji3 sorg-c1Ya , 1H'è8!-;0 tiuc:-;to 0~11<.~dn le, 1111 I s tituto tli i·a<liun1tt•1·a11hl, c:llf\ sotto Ja cl i1'f'ziont.1 de l prof. B ertolotti Ye1111f\ dot·t to di n11 'o rg:1ni,r,~aziou(1 t(lcuic,a <l<'ll~ i>iù perfette t' raggiu11se 1111a graudt' efficie11za: 111a Ol'<l .~i è n "'·erti ta la 11ec:esRitit di trasfor1nar<.• i l <letto Istitnto in llna yera Sezio11e osve<la 1h.•r;1. ver re11c1ere i1ii1 inti1na la eolhthorazione t r ;t <·biturgi _. rnc..liologi, i1<.)1' 1)ro111n0Yer<' g·li s tt1dt s ulla terapia d el ('t111c:ro ~'\ }Jl!l' soc.1 <fi !-;fèl re le in1 11e-llc nti ri chiestf\ <lei c.:a 11c-(•ro~ i J).O YPl'i , <·Ile 1'<l ttn:ilc l stit 11 to non h;1stct a(l <l<'('og-U(ll'L'. 1

1

Conferenza. Il sen. Pio Foil 11;1 tent1to il 21 lllH i·~o. })1·essu 1<l !{. Accaclen1i"'1 :\letlica <li Torino, 111Ht confà·enza sull<1 lott'l soc·i•l lf\ co11tro il ca11cro, n11spice ln « Feclerazione i tnli;tn.a pc1· In lnttn to ntro il enu-

ero ».

Voti della Reale Società d'Igiene di Milano. Il C"ou~tg-lio D i1·cttiYo tle ll:t l{. ~oc lt1tli.111<1 di Jµ:i 0n t' ha form'l.11<1 to i ~egne11ti yoti : « f ,a Il. ~oc . Ita1i<111n d 'lgie11c, y]r-;ti i d ;1ti di stn t isliC'a l'e<.:entc1u c11tc vnbbJicati, da i qna li risult<l «ll<' la per<:entn ;l l·P de] t 11 n1ori inalig ni & qun <lrnp liC"a t1 i11 I\lila n o . i11 co11fro11to <11 2fl <l i111i 01· ~ouo. f:l Yot i r>ercl1è Euti, I~tituti e ~i11goli stnòiosi ~i <><·euvino <l(;'l gr:1ve }Jroblcmn, SJ)f'(·inJ111(-ln te per '1nanto riguartla l e C<lllS('.\ ». « J,a R . Hoc. J talia u n tl'I gie11e tn voti pel'<.:llè 11el' 1<1 t.l1tela clelle ~;€uerazj oni fntnre - oltre In

yi g-ilnnza si\11ita r ia JH:ll'Cltit i-;(·ol ni-:ti<"n. ~ ia <l ttu;1 t ;l o illtPn..-.:ifi<·<l ta In YigilHnza sauitn J'i;l dPll:t tlo11n.a t1lll'èl ll tP il Vel' iOd O d i [..{P~tazione fl <l<'l l>:tn1h ino 11<.'i prillli .an11i cli. Yitn, q11anrlo lll lilOrhi litit (1 111ol't<1litil =--ono 1n:.u~sin1e; i11oltr<.' fa Yoti <:1u• Y<'n g-a .1tt11ata o i11t<'ll. ificata. la yjgil<l lt7.a :-:.nnj tnl'ia de i rap:ùzzi (l <lelle 1niI10rC'nni i11 q11< 1.~li l'\t;1l1iJin1<'nti nei quali poR~ono in<·ontral'e }1Ptirnli P<'l' Ja loro ~lnt(l> ».

Si~11111nt R7.C'tvni~k: i

Il sen. Pescarolo per la cura dei cancerosi poveri.

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~11.!l<' org·,111ir.znzioni

i 1'l1Vl10Tti iD t<' llpttnn 1j ft·~

Istituto di Medicina Speri mentale a Buenos Aires. lìJ Bt;ito f<)ndato <l:t lla «l'ni,?ersirla(l N:ic·ionnl » <l i 1!tt<'TIOH 4i ires c•c1 nffidato a l prof. 4-\. Il. Ruffo. il qua IP inte11<l ~ cli orie?11tal'ne, in p1·in10 tt\1111)0. l' ;1ttivit~1

n l lo Rtncli<) del C'nncro.

• Rifiuto tedesco di curare franco-belgi. fn ..;t g·u ito allù <le<:isi o11e c1i clue g-r~uuli ,.\:--::-lo(·in~ io ni n1e1litl1e tede:-::c·h<? cli non accorda l'l' più Jp 101·n c:ure a i iual;1ti di 11.:izio nalità be?lg<t o frfllll:t'se, 1' •..\.s. ociazione gp11<->rale dei 111edici di l 'r;1 11c·ia pnbblic.::1 8Ul Jfolin nnn vi o lenta 1n·ote~tn. · «~i YPcle in questo atto dice l<l protèstn Hnn ]'j p0tizione più gr n Y~ e ·&X:a n{la h ;~l n11cor a 'clel f;1111oso 111;1nifesto degli i11tellettuali col quale la 8C'i('lll'~n te<lesca. si metteva al bando dell'umanitit. J.;1 c:o,·cien7.a nieùica s i ribella a q11C'st'atto. Gli i101ni11i c·he han110 i>reso tale deciF>i onf\ so110 g:li stes:i che nei C<lll1J >i d i })ri.g·ioni(\l 'i <:olloc:nYano i n ostri snlc1a ti vn.lidi ptesso q11elli ch 0 111ori vano di tifo. iueutre noi c uravnn10 i tecleBehi <"oll;l ~<.'ffia ~ollet·i t-ncline ll S:l. ta T>01' i nostxi sol< 1n ti q11<1 nc10 i 110Rtri <·nori e i·a no torturn t i dall'n 1111u11zio delle iuostruositù 0on1111esse 11el le l'egioni in Yn. (~. I>C?r JlDi In. sofferenza no11 ha frontiere)). 1

'

Commemorazione di Pasteur. Ull a com.m e1nor·a zione d-ell'i1uroortale scienziato e bbe luogo presso l'lJnivers j t à di 'l'orin<> il J4 mar7.0; (11·atore lrffiria le fl1 il prof. Er11e~to RPrtn re11i. ~i

1

il dott. DO:.\IE~I( 0 ~llCtl~IOl-{l, <·lte 1>0t· tn11ti a1111i b<ì rr·tto h.~ :::;or ti t101rr·ffi<·io :;;n• 11 i tn l'io della pro-rin<.:ia {li Cosen7-<). l\Io<lf\Bto qn.anto profouclo nel sapere ]ll'o1\~:·u-::;ionn ­ le las<.:ht una la rga <'r~rl i t~ di afffltti, 11n :i ln11ga Rc·ia di d-0lo r osi 1·im1)ia11ti ! J;e sne Yirti1, le sn<-' <loti n101·ali L'tl inte?llettn<ili. lo resero e lemento prezio~o fra di noi. Dott. TT. 'l'ARROXE.

· è!

~vento

'

..•'?·; '· ,... ~

..


fL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA.

S~AMPA.

MEDICA.

_·1r ch,i/f.Jos d e la Confer. de 1lleclioos, ecc•. .. n. 3. V . llI.AXCO Y l'A t>ERIXI. P11et1n101>a tia sifilitica. i 11 J1eon.a t-0. l.1 a·ncet, 6 g·e11. ~". )\t .' i\-l oTT. Tl'attilrnento della sifili{le del sistema nerYooo. - J.. ,,,. . HA.HRil')U~. Tratta1ne11to delle manifestazio11i !:ittcli,-e clell<t sifilide . . R. ì\1. HAt:DFIE1,n-.Jo~r:s. Tubercolosi (lella ling·ua.

<:ta.z . d. H op., 2

e 4 gen. -

L. DABOXXEI~" e F. Du-

'~NÉ. Ereclo-sifilicle con ntaJ1ife :-;tazi o.1 u i11solite : i tti cn~ i, pign1entt1zio11i c11ta n1~e . I11altl. ttia cli R<lget. .llcdiz·. Kli11., 7 gen. - E. Bu ~1?11 . Siero- e c-l1e m otera11ja delle i11fe7..i )Ili pùerr,e1·c1li. - OrrTz e n. Tl proble1na dell 'e c lamv·siu. · l l'ie1i. 11.li·n. lloth ens., 4 geu. - '"'"1 Gx1~1~-.T_\t:REG < ;. Orga u oteeapin delle i1-eu1·osi 0 v:-;icu~i. D(' /ft . Jled. n ·u.cll('nS. , ;) g e 11. - ::.\1. ~-\SK.\X.\ZY. ~111Ja pn togE>11esi del cancro ga~trlco. ,,. . l·11TTfOi!'t·· . Snl tl'att.1ruent-0 d ·e l gl<l nco111~. J u1trnal L-i. JI. A., 16 clic. N. }J. I ..\ ·:vrHEUT. Tl tE->trac.:101·11ro cli <:a i b o1uo 11ell'nnchilo· tomia si. .~. KoHr.~rER e S . ~. GREEX13.\1.' :àr. .-\.llerg·ia cut~111e ·t i1ella s ifilide.

Dr ('HlS'Il:\A. I~ tir1logh1 e patogenesi d ella .fe bbr e HCt=tl'latti11os.:1. • L' _·i otinotera pia. ge11 . L. 11RU ~.ETTl. G li111coUJ a em,o rragico tra tt.ato coi rng-gi X. ( !linlca. /J Laboratori o. J. I •. l.HHl''II.\. Tratt<ì : IUento c1ell"nlcern tln nc1e11n l1: C:Olli.~(·ntiYà cllla g'<l ~troenter-0s ton1 it1. .T. C'onrx.\. _<\.u to, ·iel'oterapin integl'.ale n ella tbe. .lled.i::: . Kii1'11ilv, 14 g. - l '. y. XOORDEX. Tra ttèllllfl ll to domestico del Llièl b E' te . Pa riR M éd ., G gen. - X11n1e ro ." ulla tnbercol (l:':i. .Journ. M érl. F'ran ça is . i10 , · . - Xuruero sul ca11c r n. Dice1nhre . Xun1cro $Ulle ~ifilidi Yi~corali . P ecliatrla. 1 g·t'1L -

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XXX, FASC. 16]

":: t. udiunl l 20 dic. ._ _\. CABD\..RE1 .r.1. ~\11t'1llia da auchiloston1a. - A. Z ePP.\. J..u lJl'OYa della ~ liztl­ ri11a nella clingnosi cli h1bercolo~i. Lr1 ncet, 13 ge11. - H. GILFORD. _..\.11emia cli _\ddiso11. -- e. T..-ILLIX•_}'fQ)\. Il tra ttan1ento cle lla tubeJ ('0 l os i JJrecoce. Jour1ial cte Mérl. rie Par·is, 6 gen. G. DRot·LT .

Pnr1Jnre tossicl1e en1oclasicl1e. Jo u/r1i. d-e Méd. cle Bo,rdeaq~x, 10 dic . H.-·L . CHER e R.-H. X o IRIT . ~coliosi congenite. D eu.t. 3fed. Wochens .. 12 gen. - II. J.ÈO~ I.tt si11fezione orale . - · ,,. . G. R-UPPEL. Protei ne file e liofobe come Hntige11i €' a 11ticotpi. Pa rls Jlécl ., 13 g~u. - H. R OGER. L'emi1)Je~ia

Rotlìlio-

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D. R. _.\ruA:--

Diag·n o. ·i b tologica della paralisi generale. Ri.fOl''tna M ecl. . 15 g·()n . -

F . .L\ tzOXA. AlterH zio1).i d i S'vilu ppo clel éieco <·' rn~mbruna periroli(«ì. A.. .\"..EBS..iRI . L ·a 11t irnonio nella Cl1ra (1ella lebbl'i.l. vV . •~LWEXS e S. H1nscr-1. Iniezioni en{1o1ombati cl "èll'i<1 n scopo cliag1.1-0stioo (eneef:1log;rafia) .

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Rlf. Jfed. _ . 22 ge11. - CL I AFOLL:\. I1}otro1if\ d0l c11ct1llnre n el la cliag11o~i 11recoce dtil la tbc:. l)()lru. - P . ì\'I1~u. ì\Iodific-nzi o11i dei gr11ppi sang·nig:11j . r+a,.~:.~··.

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Indice aHabetico per materie. ..:\.dre11cì.li11i\ : az1011e vascul<ì.1·e ..-\sm11 : cura mediante l'i1:>erµite~sia 1l ssicu:ra .~io1ii soc:iali:

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ANNO XXX

Fasc. ...17

Roma, 23 Aprile 1923

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fondato dai professori :

G UIDO BACC EL.L I

FRAN CESCO DUR·A NTE

SEZIONE PRATICA R EDATTORE C APO : PROF.

VITTORIO ASCOLI

SO.MMAQIO . origina li : , -. Salvo: Anastomosi def erenzials . Hi>t e e contribut i: :\I. Artom: Sul valore dei preparati bismu. tici nelia terapia della sifilide nervosa. 'Oseervazioni cliniche: A. Pellegrini: Angiectasie a corona tora.co-basilari. S unti e rassegne : UROLQG1A : Kiell euthner: Sulle emat urie. ·Eli-0L: Sintomi e diagnosi della litiasi renale. - F. Hirseh f eld : Sintomi di e.ccessivo lavoro del rene malato. D. Beyer: Le prostate che scompaiono. Storia della medicina: Oli albol'i del giornali smo medico italiano. Cenni bigliogra fici. Aocademie, Societ à m ediche, Congre11si: Società 1\1edico Chirurgica di Pavia. - Accademia delle Scienze mediche e naturali di F errara. La vor ~

-Appunti per il m edico pratico : CASI STICA e TERAPIA : Sistema digerente: Sulla di~ep s ia nervosa. - Il tra~tamento del· l'aerofagia. - Errori comuni neV trattamento delle mal:ittie del retto. - MI SCE LLA~EA : I limiti della medica· zione int ravenosa. -· Le iniezioni endoveno:se di cloruro ùi ca ' cio nelle omorragie viscerali. -, La somministrazione Nell'eczema a cuto dell 'orecchk:>. dell'adrenaliin a. ~E~EI OT I CA : l-11 nuovo segno fisico dei versament-i pleurici. - IGIE NE: La. pulizia. dei bicchieri e delle stoviglie nei pubblici ese reizi. - POSTA I>EGLJ ABBONATI - - V ARIA. Polit ica san itaria e Giurisprudenza: Il nuovo regola(llento. per la profilass i della sifilide e delle malattie veneree. · EDI CfNA s ocrALE : Pisani·: Per- la Nella vita professionale: lotta contro gli « stupefacent·i ». Cronaca del movime.nto prdfessionale. - Concors"i. Notizie diverse. : Indice a lfabetic:o per mat erie.

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Ofrlttl di proprietà. rlserYatt. - E' vietata l ·.A riproduzione di lavori piibblicati nel di e.c:si senza citarne la .fonfe.. . 1

LAVORI ORIGINALI. 0SPEO.\l.E SANT'ANTONIO lN TRAPANI.

Anastomosi delerenziale. Dott.

VITO SAI.\ ' O.

Per la dete r111inazi.one del t:rattamento più <>pportuno d·elJ e ferite tr~versali complete del dotto deferente, allo . scopo di ristabi·l,ire la ·continuità e la perm.eabilità del condotto, la • l'icerca sperimentale ha una indis cutibile su•peri-Orità S1tù l1e osservazioni cliniche, perchè il i~istabilirsi della permeabilità d el dotto nell'uomo è d·estunibiLe uni~amente dallo stato-del t rsticolo, prova incerta, 111entre nel cane, è l)OSsibile t1na dimostrazione diretta. Il primo che si sia occupato di tali espe1·ienze sui cani e con risultati positivi fu il Pogg·i. Introdt1cendo un crin·e di cavallo, lungo cm. 3 nel lt1me di . tino dei dt1e monconi e tenendo in oontatto le superficie di recisione di ·questi, il Poggi con una piccola pi11za t1ncinata solleva e J.ega co11 catgut N . O la tunica conn ·ettivale d€i due monconi 'in· due punti opposti, ed in 6 esperienze ebbe risultato .positivo, per la cicatrizzazione d-el condotto e p€r la p.er1

1

POLICLl.~ ICO

e la p _1.ibbl-icazione dei sunti · ·· .

meabi.l.i tà, di111ostrato col facile passaggio di un crine esploratove e con sezioni microscopi. che del dotto e del testicolo..: Il. crine di sostegno n on si è trova to in alcl1na sezion e delle ,·ie escretive dello sper1na .. In due altri esperimenti adop.e raildo il catgt1t invece del crin.e , come filo di sostegno, il rist1ltat.o fu in entramb i negati vo per la perm:eabilirt:à. In un altro esperim·ento la cicatrizzazione el'a çompleta e pervio il ll1me, ma il crine dopo 30 g iorni r imaneva soffern1a to nel sito della t1nione termino-terminale e n el testicolo corri spondente si rilevavano i segni di stasi spermatica che precede la sclie rosi d elJ'organ-0. In un altro esperimento il Poggi adoperando un crine di cavallo più lt1ngo, ad uno degli estre1ni del quale, con · t1n piccolo ag9 attraversa va la parete del dotto da d entro in fuori e lo fi sisa·va ai punti della st1t.t1ra cutanea, in terza giornata -ritirava·· il crine ed il risultato era positivo per la contintiità e per la perveità. , Lo Jng ianni e I Arpini riuniscono i monconi , del deferente con tre punti staccati di seta ·etl " in 4 esperienze .senza : sostegno interno, in 9 oon -sostegno dii filo di catg,u t, in 4 con sostegno di crine, in 5 con sostegno di .·osso decal1

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POLJCLI~ICO

cificato, in 4 con sostegno di filo di argento i ct1i estremi éra110 riportati sulla linea di sutura cutanea per e ssere tirati i J, terzo giorno, ed in tutte le esperienze non ottennero la lJer veità desiderata . La ragione dell'insuccesso costa11te in quest i esperimentatori, i cui risulati sono in contradizione con quelli del Poggi, a 111e pare debba dipendere dall'impiego della seta e dal n1odo di passare i p1Jnti penetrando nel l1u me del condotto. M'indusse ancl1e a tentare una via diversa dal Poggi la 11ecessità dell'impiego di un sostegno, g·iacchè il catgut aveva dato una occlus ione ed il crin e, se abbandonato nel dotto, si impunta contro la mucosa nella sua migrazione e se ritirato dopo 3 giorni, a.t t.raversan,do · con tino degli estre1ni la pa.r ete del· dotto, pu ò rappresentare un t.ra111ite ·di. propagaz ~on e, verso la profo·n dità, di suppt1razioni cirooserìtte che diversru.11e nte sarebbero rmaste • crcoscritte al l)iano· superficiale. Pertanto 110 ideato di tentare il ristabili1nento della continuità del dotto m:ediante una anastomosi l a tero-làterale dei dl1e monconi, g iaccl1è per qu·esto condotto è raro che non ..·i abbia a disposizione una lunghezza sufficiente, sia perchè è l'a1·0 asportarne ltn tratto piuttoto J,u ngo operando l'erniotomia, giaccl1è una '"olta · reciso per inavvertenza de'l chirurg-0, ~ i riconosc·e Slibito, sia percl1è il condotto è anatomicame11te più lu11go di quanto è necessa1io per una anastomosi la tero-laJera1 e senza cl1e la sutura soffra lo stiramento. Il grande vantaggio dell' a11as1001osi laterola teralie, per t111 dotto cosi ristretto, è nella formazione di una lacuna h1el sito anastomotico, lact1na cl1e garentisce la permeabilità , sostitl1en,d o un'ovale ad lln circolo'. I . . 'ostacolo principale per llD<ì anaston1osi latero-laterale di tin condotto <ii calibro si J)iccolo e di pa.reti relativamente s1)esse, come il deferente, co11siste i1ella difficoltà di penetrare 11er tutta la estensione dell a incisione 1011git11dinale rl el condotto e di n1ant.e11ere divaricati i marp-ini di ql1esta. i11ci sione i11 111odo dn fare corrispond ere la linea di . utu ra in pro si111ità della linea di i11cisione deJ.ln mucosa; e ciò tanto più in quanto che la esperienza degli a ltri, 1ni avvertiva essere sufficiente per la occlusione cl1e l1n filo di seta, per ql1anto sottile, s1)orga dal piano di sutura n el lume del dotto o che l1n fil.o riassorbibile (catgl1t) sia m esso dentro il lum e di ~ ostegno. A vincere q11esto ostacolo sono riuscito completan1ente coll'in1piego di agl1i da arto senza 1)11nta e di calibro corrispo11dente, i quali pe11etrano facilm ente nel llune del dotto se1ua ferire nè n1altrattare la mucosa. 1

Dopo tanti tentativi La tecnica elle 110 stabilito è la segue11te : Si ha bisogno di t111 coJ.tellino di oculistica d·ei Graefe, di un sottilissimo ago curvo rotondo tagiiente solo in punta, due ag·I1i retti da sarto, a punta smt1ssata ed 1111a piccola pinza istologica a pw1te sottili. Per la sutura 110 adoperato ·i·L catgut N. O O. 111 ciascuno dei due monconi vien.e introdotto un ago retto Qa sarto per cm. 3 con la, cruna in fuori cl1e viene fissata con seta al dotto e che viene introdotta nella crt1na. I due 1nonc0'11i così prepar.a ti vengono addossati l'uno all'altro a canne da fucile iil. moQ.o cl1e l ' arteriola deferenziale, che si 11a avuto cura di non offendere, decorra in, a n1bo i mo11co11i al margine distal.e delle due superficie di addossamento (figura. 1). Per 1nantene:re in ql1esta posizio·n1e i due condotti durante tutto il tempo necessario alla sutura, si fissano le due crune nei morsi di una pinza di Pean, i11entr e con altro filo di catgut passato a.ttorno ai due condotti in corrispondenza delle due estremi tù. sinussate degli aghi ed annodate lassame.nte si evita l'allontana-mento dei d11e co11dotti neJJ~l i)arte opposta di recisione trasversa.le. (Fig. 2). Col bist11ri Graefe si incide longitudi11al1ncrtt.e ~er l' esit ensione di cm. 11/2 la paret(e di ciascun condotto a partire da mm. 3 a 4 al di ~otto della lega tl1r·a posta in vicinanza del! a Sltperficie di sezione dei 111onco11i ed in n1od '} di penietrare nel lun1e dei co~dotti, cosa cl1e riesce facile per la presenza clegli aghi r ett i_ (Fjg. 2). È necessa1io per la b11ona anaston1osi cl1e ciascuna incisione longit11dinale si vada rendend.o sempre 11iù superficiale m a n mano cl1e si arriva allie dlte estremità, in modo cl1è la incisione della i1111cosa sia di qualcl1e n1m .. pii1 breve della incisione degli strati esterni: della n1uscolare. Col picco1.o ago curvo montato di catgut 00 si l}assa il prin10 pl111to a co1nincia r e dagli angoli vicini alle s11perficie di recisione dei dne monconi, in n1odo cl1e l'ag·o· • penetrato in corrispondenza dell 'a11golo di ltna delle incisioni, senza git1ngere nel lu111e, fuo riesca dalla sl1perficie esterna del dotto a mni. 11 12 dall'estremo dell'incisione longitudinal e e ripeta l ' identico cammino, ma i11 ~ - n<;o in verso, n ~ll'altro moncone (Fig. 2 e 3'1 ; dopo di cl1e il filo è annodato. e r eciso il capo l)iu ))reve. Si seguita quindi a ri\1nire con sutlll'H conti11ua a sopragitto i d\1e n1argini interni' delle due incisio11i longitudinali sino all'angolo opposto a quel1o dal ' quale si è cominci H.la la .sutl1ra, aiutandosi per la fissazione dei òl1emargini con la pinza istologica a J)Unte sottili ed avendo la precal1zione di far 11enetra.r. • l'ago in modo da sfiorare appena il n1argine di recisione della mucosa, facile a vedersi l)f•r· I


{.4.NNO

XXX,

17)

FASC.

SEZIONE l'R.\TICA

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Ja presenza dell a.go retto nel lun1e del condotto e di attraversare lJD sufficiei1te strato di tessl1to delJ,a m1iscolRre. Ag·li a11g·oli opposti a quelli dai ql1ali si è co1ni11ciata la sutura, si ripete lo stesso p11nto col quale essa è cominciata (fig. 4) ed a qt1esto si fa seguire, senza interruzio11e, la s11t.ura a sopragitto dei margini esterni dèlle due ìncisio11i (fig. 5) coll'accorgimento di attraversare un s11fficiente strato della muscolare e di rasentare il m a rgi11e della m11cosa, sino a raggiu11gere il primo punto di partenza deJ,la sutura. In qt1esta seconda pa1·te della s11tt1ra è t1tile cl1e la pinza dj P ean fissi 11no solo degli agl1i introdotti i1ei lumi del dotto, pe1·cJ1è i p11nti n o11 stirino troppo, ed 11no dei deferenti })Ossa girare s ull' altro e in ettersi bene i11 contatto le due superficii cli sezione cl1 e riu11ite form a no lfi secon da

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,

n1odo chf} una delle superfici e di recisione gt1ardasse il testiGolo -e l altra l'nddon1e; questo m etodo ha dato insuccesso, forse })el' 1nera acc identalità. Poi 110 completame11te abbandonata q11esta maniera, sia perchè richiede o la recisione o lo scollamento per lungo tratto d ell'arteri a deferenziale, sia percl1è realmente presenta l1na ttera· difficoltà tecnica, n o11 i1otendv i due c0ndotti essere sicuramente e per111anen~ temente fissati dt1ra11te la esecuzione d ella st1tnra., come coll'ap1)licazione deJ,Je l)inze cli P ean. I va11taggi di questo metodo stanno nella an1piezza dell' a1)ertt1ra a n astomot.ica e perciò nella difficoltà della o,cclusione, se la tecnica viene eseguita con precisione, per quanto riguarda la incisio1n e e J.a sut.11ra, i:)oicl1è l epitel io dell'un condotto viene portato a contatto 1

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Sl1t11ra. Si rcci<lor1 0 qt1indi i fili di seta cl1e n1ante11eva110 fissati i mo11coni agli aghi ed il filo che teneva temporaneam ente ravvicinati i d11e dottolini nella parte opposta a~la st1perficie di recisione dei monconi, l'altro ago retto viene ritirato. Nei solchi ]asciati dai fili di seta si J)assa attorno a ciasc11n mo11cone un filo di catgut N. 00 che viene annodato strettamente e · co11 1-e due estremità del filo, dopo il primo nodo, si ce.rea di circondare il moncon e 11na o dl1e vo~.te a11nodando n11ovamente. Poscia s i pratica la s ut11ra del.la vagimale al catgut, sutura continua ·con seta sottilissima e per Jo n1 eno a d oppio piano del connettivo e sutura a sopragitto con seta de i margini della incisione cutanea. Questi diversi piani di s11tura fatti con materiale diverso 11anno lo • 8eopo di garentirci dalla precoce apertura della vaginale in caso di s uppurazione. .In qualche caso 110 eseguito l'anastomosi latero-lateraJ.e addossando i d1:J.e monconi del condotto fac endoli scorrere uno sull altro in 1

con q11 ello delraltro e riesce quindi facile e precoce il rivesti·m ento epiteliale della sottile linea cicatrizial e dell a m11cosa. La difficoltà di penetrare nel lt11ne del co-n dotto vi ene annulla ta con 1a presenza dell'ago retto, cl1e essendo smusso p enetr a n el lume rispettando la• integrità della m11cosa ed è otti~a e sicl1ra guida non solo a l bist11ri per la i11cisione della i)arete J11a ancl1e ~ll ago curvo per la esatta esect1zion.e della Sl1tur.a. Per la dim.ostrazione della esatta tenuta della li11ea di sutura e della perme3 bilità dell'a11astomosi mi sono servito in qt1a lcl1e caso della ini·ezione di acqua nlediante lI11a siringa di Pravatz con ago spt1ntato, ma i1 ella maggior parte delle . esperie11ze 110 imn1esso n~l condotto del mercurio co11 una pipetta a punta sott.ile introdotta a cm. 10 a 15 dal p1111to di inn esto. L'altezza della colonna di 1nercurio era di cm. 15 e n ei casi con ·IiSl1ltato positivo, per la perfetta tenuta della J.inea di sutura e per la per111eabilità, si poteva seguire il rapido proceder.e della colonna di mercurio sino alla 1


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JL POLICLINICO

coda dell'e1)idldimo. I casi nei quali mancava o la per111en.bilità in corrispondenza del punto di innesto o la perfetta tenuta della linea di sutura segna110 nel diario d·e lle esperienze con risultato neg·ativo. Nelle otto esperienze esegt1ite l'esame del pezzo di deferente è stato fatto rispettivamente dopo 28, 30, 34, 37, 38, 54, 79 giorni dalla operazione. Il iisultato è stato positivo .per la esatta tenl1ta e per la perveità del dotto rispettivamente nelle esperienze 2a, 3a, 7a e sa. L'ordine però nel quale queste esperienze ' 'engono presentate in rapporto alla durata della esperienza non corrispondono con l 'ord idine cronologico, percl1è le esperienze con ris ultato n egativo appartengono qt1asi escliusivamente al primo periodo delle esperienze, mentre clopo modificando man mano i dettagli della tecnica, secondo i suggeriJnenti della esperienza, s i avevano ri s ultati positivi. Delle 4 esperienze negative (1, 4, 5, e 6 nella 4a. e 5a. si è avuto occJ.t1sione del condotto nel punto anastomotico, n ella 1a e 6a la perveità era ristabilita 111a non l a co·ntinuità, in quant.ochè n1e11tre l a sostanza iniettata fuoriusciva dall,estremo opposto di ql1ello per dove veniva iniettata pt1re veniva fuori da tino degli a.ngoli di innesto. A vendo constatato in qu.esti casi che la cicatrice in corris1)ondenza di uno degli ango1,j, quella oppos.ta alla superficie di sezio· ne dei mbnconi, era interrotta, ho reciso il condotto deferente al di là del sito di anastomosi verso la coda dell 'epid idimo e si è constatato la ft1oriuscita del materiale iniettato anche nell'estremo tesiicolare del dotto. In qt1este 4 esperie.nze con risultato negativo la gl1arigione della ferita operatoria. è avvenuta per seco11da intensione, per q11anto lo stato della ferita s111)pl1rante faceva supporre che la infezione non si estendesse in profondità. Potendo ,nei casi di recisione trasversale co111pleta del deferente, che può accadere nel1'uomo, esser e recisa l'arteria deferenziale, ed essendo ne~assario lo scollamento di t1n certo tratto della stessa, allorql1ando si voglio110 disporre i J11onconi clel deferente per l'anastomosi latero-lat e r ale, no11 cg1ne le due canne di f11cile, ma co1ue i mo11co11i di . t1na frattura con note,·ole accavallamento dei frammenti, mi sono proposto di stu(liare se abbia sfavorevole influenza, st1J.l a n11t1izione dei n1onconi defere11ziali e sl1ll a bt1ona rit1scita dall'anastomosi, la interruzione della co11tinl1ità dell'a1~t.eria deferenziale. 111 dl1e ca11i, 111esso allo scove1'to il fl1nice11o pern1atico clall,anello ingt1inale e .. ter110 iit giù eù i~latolo accompagnato dalla ~l1a art~riola, 110 scollato il tronco arte1ioso del ro11rlotto l)er cm. 12 i11 llll caso e per

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cm. 15 i11 un altro tirando ft1ori clel ca11ale ingt1in·ale per qt1anto era possibile, l'arteria cleferente) ed ho asportato iJ tronco art.e1ioso, previa doppia a!,lacciatl1ra delle due estren1it;'i. di sezione. Reciso quin·di trasversa.ll11ente il co11dotto n.el punto medio del tratto di arteria aspo1·tata, 110 praticato, col mio metodo suddescritto. i~ anastomosi I.atero-laterale. Asportate le sezioni del deferente dove era cadt1ta la operazione, rispettivamente dopo 12 e 15 giorni 110 trovato n.el focolaio di st1tl1ra aderenze connettivali tenere, facilmente scolla.bili, ma alquanto più estese cl1e nei casi nei qt1ali I 'arteria n-0n era stata lesa. Dopo fissazione d.ei i1ezzi ne~1 liquido di l\It1ller e successivo trattamento, i tagli microscoprc1, in coirrispondenza tiell'anasto1nosi, mi l1anno dimostrato che gli eleme11ti istologici della parete del con·dotto deferenziale, avevano dapertutto conservata 1a loro vit.àl.ità, colorazione nl1cleale precisa, non aje di necrosi nè accenno a necrobiosi. Attorno al filo di catgt1t la solita infiltrazione lel1cocitaria dissociativa e ricca formazione sincizie:1le; e qt1a e lit nell'avventizia del. vaso deferente piccoliss-imi e sparsi focolai emorragici in via di regressione.

C'onclttsione. - La· ricostr11zione della continl1ità del d-0tto deferente, tra sversalmente reciso pt1ò. essere ottenl1ta mediante l'anastomosi latero-laterale dei monconi e la chit1s11ra del- . L'estremità di questi. Se la statistica delle mie esperienze dà il 50 % di risultati positivi ciò 1n parte è da attribuire alle in~ertezze nei primi tentativi nei quali la tecnica ·era m·eno perfezionata. La difficoltà della delicata 01)erazione è ridotta al minimo dalle regole fissate. Ne1J.'uomo è prevedibile che q11esta difficoltà sia minore, 1)ercl1è il funicella è l)i\1 grosso. L'apparecchio strumentale speqale si pl10 ridt1n·e ai cll1e aghi d·a sarto a punta s111l1ssa, per i casi nei quali la recL~ione d el deferente rapprese.nta 11n incidente impreYisto, agl1i che, se non preparati in precede.nza, possono essere facilmente sterilizzati alla fian1rna ad alcool. La l.egatura e la .asportazione di un tratto relativamente lung·o dell'arteria deferenziale non disturba i processi di organizzazione che intervengono nel sito dell'anastomosi. Dei vari n1etodi operativi per ristabilire la continuità dell'urete. re mi pare cl1e è destinato alla più larga applicazione pratica, quello della anastomosi latero-laterale del MonarL . I~a cl ass ificazione sistematica dei vari proURETERO-ANASTOMOSI. -

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SEZIONE PRATI C.\

cessi opera tori della anastomosi t1reterica si. • . ' puo. r1asst1111ere co i: 1. Jlelollo dello i11vagiria1netito: ter.mi110-termi11ale (l::>oggi, Tuffier, Budinger); tennino-termir•ale e.on incisjone logitl1dinale del ca:p o i11vaginante (D'Anto11a, 'Vir1 s lo\v, l\fa)ro Robsqn, Durante); termi110 laterale (Von Hook, l{elly, En1met, D ol1erty ).

2. M elo(fo dello affro1ita,n ierito e sutura: termir10-terminale: circolare (se nza sostegno: Scl1011t, Hocl1e11egg. Senzét sostegno con addoosamento delle superficie epiteliali rovesciate in ft1ori: Revner e Pauleso. Con so• ·Steg110: Pa,vlick, Tauffer e Galletti); tennino-te1minaLe: ( a becco di flat1to: Bovee); tern1ino-ter1ninale: (a l\1onari); latero-laterale: (?\Ionari).

'r·:

Salvo il caso di perdite di sostanza dell 'uretere, oltre i limiti sperimentalm.e nte stabiliti dal l\fonari, o di impossibilità d el SllO sco!Jamento per t1n certo tratto, l'anastomosi laterolaterale, per la generalizzazion·e della sua a pplicazione, 11a al suo attivo: 1° Il minor pericolo del1a stenosi, come nell'in,raginamento termino-ter1f11inale, e di ing·inoccl1iam.e nto, con1e nell'i11vaginamento termino-laterale e col metodo termino-terminale a ' ' - 2° L a più facile attt1abilità tec11ica, in rapporto ai m.etodi di inva ginamento, in ct1i spesso si d eve ric-0rrere alla incisio11e l?ngitudinale sul capo in,·aginante; J,a più l arga superficie di co11tatto fra il rivestimento avventiziale dei condotti. Ciò n on ostante tale metod.o è sempre di delicata applicazione, per la t ende11za alla retrazione dei dt1e capi che porta di consegu.enza ql1asi la scomparsa d-el ll1me. Tale metodo non 11a, avt1to applicazione nell't1omo. Per queste ragioni ho ideato e sperimentato nel cane, un n1etodo che agevola molto, a mio modo di vedere, quello del 1\rlonari. L 'apparecchio strumenta le è costituito da: 1° Aghi cilindrici da tapezziere di vario calibro secondo il lume dell'11retere, la cui punta sia smussata ed arrnotata. 2° Un bisturi del Graef~. 3° Una sotti le forbi ce retta per llso istol-0gico. 4° Due pinze a branche sottili ed appuntite alla estren1ità per uso istolog·ico. 59 Agl1i piccoli curvi cilinclrici da in testino. , .Come materiale di sutura d.e l catgut N . 00 od anche N . O, cl1e nell,'uo1no deve rispondere be11e. ....\perto l'adcl on1e co11 taglio laterale e rintr:aceia t.o l 'l1rete·r e, lo s i isola dal connettivo . cl1e lo circonda per la estenzione di cm. 6 a 8, passata t1na leg·atl1ra temporanea con g rosso filo

di catgut. ·attorno all'uretere nel purito più alt.o della parte isolata per in11)edire il deflusso del+1uri11a durante l'operazio11e, si attira l ' t1retere fra le labbra della ferita addominale e si passa una 111ngl1etta cli garza al di sotto· dello stesso. rJ·nretere è Qllindi r ec.iso l11ella parte isolata alla Slla metà, s i introduco·n o nel lun1e del, cap0 s n perjore e del capo inferiore })er circa cm. 3 i dt1e agl1 i da tapezziere, dué lacci di .seta fissano Je e~.tre 1nità d ei nionconi ltretrali agli ag·l1i, pass·a11do ar1che u11 dei capj del fil o dalla c111na, così i m-011co11i non poosono scivolare nè s i possono sr>ostare durante la sut11ra. Un 'assistente prende per la cr11na i due agl1i, li avvicina 1nette11doli in contatto come due can11e da fuci!.e, avvicinando così j dt1-e moncon,i ureterali e li fissa jn questa posizio11e afferrando gli ag·I1i con la })i11za di Pean (fig. 1). L 'operatore- co11 11n coltellino del Graefe fà sulle pareti dell'uretere, a partire da n1m. G dal laccio cl1e li fissa agli aghi, una piccola incisione l·ongitt1dinale, la. ~ual.e è poi con u11a forbicina. retta da istolog·ia prollJng·ata })er n1m. 15. Si vengo110 così ad avere nei dl1e capi, due ferite da taglio lo11g"it11d inal.i i)erfettamente ug·uali e s1mmetricl1e (tìg. 2). Tanto nel fi ssare i due agl1i, quanto nel. fare le due · incisioni longitudinali, è utile mantenersi d a lla 1)arte opposta alla linea di decorso della l)iccola.arteria ureterale, })er 11on et:se1:e n1olestati dalla lieve ernor1·agia dura11te la sutura. Ora con 11na sut.u ra; a sopragitto co11tinua i~ Cll.i pri111-0 }Junto è posto in corrs1)ondenza deg·li ang·oJi opposto alla superficie di recisione dei monico11i (fig. 2) s i uniscono tra di loro i margini interni delle dt1e ferite ureteirali ed i·n corrisp.ondenza deg·li a11g·o.Ji 01Jposti a quel1i nei quali è stato J)assat.o iJ, p.ri1no punto (fig. 3), si ripete il pt1nto identico, indi estrat,. to da un.o dei monconi t1reterali \1110 deg·li agl1i retti si ~ontjnua l a Sl1tura a soprag·itto riu · ne11do i m a rgini esterni delle due inc:Lsioni long·itudin ali (5g. 4) fino a rag·gi11·n gere il capo del filo di .annodamento del l)f imo punto, col quale s i annoda. Nel cane questi p11nti è nn po' diffìcile che non · attraversino colla mucosa tutto lo spessore d-ell't1retere, ina nell '11omo adulto, ove l 'uretere è più grosso, sarà pi1) facil e ri·s 1)armiaré La mucosa. Si deve avere 1 accorgi.mento di n.ttraversare con l'ago la i:>arete uteterale co111p1·ende11do buona part_e della muscolare ed entrare co11 l'ago lungo i!. bordo di recisio11e della inucosa. Completato il })rimo piano di st1tt1ra si estrae il secondo a.go da tappezziere e si fa un seco11do piano di sut.t1ra a pu11ti sta~cati comprendendo il conn ettivo peri-t1reternle. 1


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I 1nonconi 11reterici Eono l'Oi cl1iu~i alla. l o}'O estremità, !":O~tituendo al filo che li fissava él g li ag·hi, 11I1 sottile filo cli ratgt1t N. 00. i Cll i ca1Ji di q11esto filo, dopo fatto il doppio nodo, sono riportat,i verso la. st11'lerficie di sezione clel m o ncone ecl annodati, mentre l 'assiste11te con dt1e . ott i Ii pinze tiene clivaricati i dt1e n11g·oli Op})O S1.i. J..'es1tremit~t del mon,cone viene ad assumer e l111a fo1'1na bicol'ne e finalmente ltn'u lt irna le.g·atnra accolla e riuni sc-e le due corna i,n pross imità del loro apice. La legatt1ra tempora11ea, passata con gros.s.o filo per in11)edit e lo sco lo d ell't1rina: nell'1tretere vie11e rimossa e lo stes~o vier1e adagiato nella ~ua ordinari;\ . . })OSlZJOile. La sut11ra rlelle pareti 1.lreterali è preferil1ile farla con sottili aghi cilindrici, alcnn e vo 1te ho 11sato s-enza inconvenienti piccoli agl1i la t1ceolatl da oc111; st.i:ca pe i- evitare il i11altra tt amento dei tef.:s11ti, per Ja resistenza de1 tesSl1to mL1scolare alla penetraz ione ed estrazione del l'ag·o cilindrico. ' ln d11e esperienze, invece di disporre i monco11i co1l1e 11ella, fig·. 1a., li 110 disposti in senso opposto, dis1Josizione pii1 razionale })ercl1è ev ita lln l)OSSibile stiramento ed accorciamento od i11gi11occl1iame11to, ho avl1to lln i11st1ccesso, forse f11 nn caso, mentre in iless11no cleg·li altri esperimenti ho visto, confe1·mati dall'esito, i pericoli logicamer1te . temuti per l'adrlossa1nento d ei d11e monconi a canna di fncile. Una ca11R-a cl1e potrebbe avere inft11ito nel determinare J'insucoesso nella dispoSiizione dei monconi i11 senso op1)osto potrebbe essere stata In difficoltà di mantenere in ·q11esto caso, costo11ten1ellte fissi i monconi nel primo te1111Jo de] la s nt111·a, clifficoltà cl1 e è completa me11te

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cl1e J,a estren1a ~ottigliezza del l t1me t1reterH.Je. unita a l maltrattamento dell atto OJJ&ativo ed agli effetti della sutt1ra, abbia fatto sì cl1e il lume si a rimasto occluso dal prj.mo sedimento • orinario, venuto a depositarRi e cl1e 1'11rinn accumulata a monte, con1e lo l)t'ova l1a dilatazione 11reteraJe e pelvi ca, per la p.ression • 11a fatto cedere la s11t11ra de11·ar1·golo ~uperio­ re d-ell'anastomosi. Nel s econdo deg'li ir1st1ccessi, i·a11imale ancl1'esso di piccola taglia, è morto in ottava 1

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g·i,o rnata,

fistola llrinosa della ferita o·p erato1·ia, versamento urinoso sar1gu i110lento at.toI"no all'l1retere anastomizzato, dilatazione della peJvi e del t;r atto superiore clelpreser1t~tr1Jdo

l 'uretere ed imperveità e.lei sito ar1aston1otico. Nel terzo inst1ccesso, si trattava di cane di media grandezza, morto in sesta giornata per peritonite settica, cat1gata da 11n difetto dell~t asepsi; la linea di s11tt1ra })erdeva alla i)rova dell'acq11a. Si compre11de come st~1ndo in ll n focol a io settic.o, la 1in ea di Sll tnTa abbia dovt1to f ata1.m .ente essere infettatn.. Del resto, anche volenclo an11m ettere cl1e in t11tti i tre casi di in s11 ccesso, lo .~colo delle t1rine a ttra\1erso l a st1tt1ra si sia stabilito sin dal })rimo momer1to, a questo i11conveniente lla ovviato il secondo pi.ano di st1tura. Negli altri 5 degli 8 es1)erime11ti (1, 4, 6, 7 e 8) il st1ccesso è stato com1)leto, nelle sezioni fatte llopo 81-, '~0; 50, 90, 7D gior11i non si so110 riscont1·ate nè alterazioni del l'ene, 11è clilatazione della pelvi o del tratto 11reterale a mo11te. In cor1..is.p ondenza c.leU.'a11astomosi esisteva costant1emente 1111 rig·o11fìa111ento cliviso in dt1e segmenti da due solcl1i, dati dEdlo addo~s.u­ mento dei dl1e monooni laterali; alla prova dell'acqua sotto pressione le C'icntrici hanno sempre resistito. St1 otto esperienze si 11a11110 ~11pe1 ·ntn co11 l'altro metodo. St1 otto esperienze, solo i1elle l1ltime tre 110. aclonerato i1. se- ~ avt1ti 5 inst1ccessi, ancl1e considerando, come condo })iano cli s11tnra ed il metodo speciale ins11ccesso del metodo, la 1m ancata asepsi Ji ltn atto 01)erativo; è degno di considerazione e.li cl1iusura d ei mo11coni, etl i11 tnt!e e tre l e il fatto cl1e in nessuno dei casi 110 appJ.i cato cc:;1)e l' i cn z0 si ebbe ris11 lta to positivo. Nella t1n drenaggio 10111hare, col qnale il :\Ionari l)rin1a serie cli esperie11ze 110 a,·,1to tre inst1cha potuto ottenere la gt1arigione di q11alcl1e ces. i, j11 l111 caso l'ani111ale era piccolo e nel~ fistola urinoga stabilitasi in primo tempo. J t1relere non penetrava cl1e 11n ag·o da clo11. Nelle es1)erien ze 6, 7, 8, <.love ~i è eff et tu n tn lln. l~ m ort o i11 tJ11attordicesima gior11ala; al1·at1top8'ia si constatò peritor1ite saccata co11 il secondo }'.liana di snt11ra e la chius11ra s1)eciale dei monconi, iJ successo fll costante. caYitit co11tenente urina e comunicante co11 la 011esta maniera di ristnhilire la continltitù Rezione d ell e pnreti' addominali, moncone infe.... dell t1retere, oltre ad avere tl1tti i ,·antaggi, riore cl<> l l'uret er e obliterato per deJ)OS ito di sc<.li111ento lt1·inario. I.a rit1nione dei due nlon- cl1e rendo110 il processo l\Iona r i J) cefer ibiJe o coni 11reteral i era completa, salvo in corri- tt1tti g1i altri, quando nor1 vi ~iano speciali con.tro-indicazioni, e cl1e co11sistono: ~1)011derlza <lelf, nngolo g11pel'iore, per quest(1 1) nell'impedire 1o scolo i1n111ed iato cl eJle J)t111to il lilJltido iniettato dalla f)arte s11periourine col doppio J)iano òi . 11turn; re dell'uretere vie11e f11ori e i ver a nel sac2) nel n1ett ere in contntto le 11areti nreteco peritoneale. l.'uretere al di sopra del p11nto ricl1e ft·a loro, per lo . trato di connettiv'' d i inne. t o e 1a J) e1v i . on o di l a tate ; è e Y i cl e r1 te 1

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SEZIONE PRAT!C}.

1asso-peril1reterico, re11dendo così pitl rapido jJ processo di cicatrizzazione, a di.fferer1za cl1e .col metodo clell'jnvag·inamento; 3) nel fare lln 'ampia apertura di com11nic azio11e in senso longitl1dinal.e evitando cosl il pericolo di l1na stenosi cicatriziale tardiva; l1a. il grande van.tagg·i o s110 proprio di rend ere, con la intrùd11zi on e di grossi aghi, 1' ar1ns tomosi di facile ·e,secnzione. Con detta innovazion e infatti ·S i con1ba.t.tono l e· due cl ifticolt it della operaz io11e, cioè la retrazione dei n1on cor1i e la din1in11zione d e], lt1m e ure1erale e si dit l1na gl1ida ~ict1ra a l bisi11ri i)e1· la incis ion e longit,1din a le, cioè s icura pe11etrazione ne] 111me ed impossibilità di ferire la J)arete opposta. l.Jn a ltro vantaggio con·sist.e nella sic11rF1. occl11sione delJa s11perficie d.i ~e zi one d ei n1or1coni col m etodo d ella l egatt1ra. sp ec ia le di es i. L a s11t11ra con t int1a a soi)ragitto è poi indiscntibilmente ~11periore a quelJ.a a pt111ti stacca 1i adop erata dal l\tionarj , difatti j L ì\io nod q11 esta a na sto111os i latero-1.aterale la d escrive a pl1n-ti contin11i, percl1è più faciJrn ente ~i oppo11e allo stillicidiù dell'urina e poi è più facile a d eseguirsi, in modo da ri11nire le lah1Jra p os1.eriori arrovesciando la facci a poster1ore dei m oncon i in avanti pet evitare la presenza dei nodi n el lum e t1ret er al1e, a ssicura nd o la esatta ad.esione ag·li angoli cl1 e r appresen tano il locus rrii noris 1·esistentiae. Per q11esta ragione 110 cred11to di adotta re il m et odo dell'anastomosi l atero-laterale n canna di f11cile , co1ne metodo cost.ar1te nelle l1Jteriori esperienz e, e data la occaf'1011e 1'adotte.cò n ell'11omo. ..

Interessante pt1bblicazione: Prof. A. CIAMPOLINI

Docente di l\{edicina Legale degli Infortuni sul lavoro

LA TRAUMATOLOGIA DEL LAVORO NEI RAPPORTI CON LA LEGGE t il più moderno e completo libro di infortunistica. t un volume denso di osservazioni e di considerazioni, che metto· no alla portata. di ogni medico pratico le complesse quistioni t'iguarda.nti i rapporti tra traumi e malattie e la ' 'a.lutazione delle inabilità derivanti dagU infortuni sul lavoro. La. importanza della nuova disciplina medico-legale, cuì ba dato notevole incremento la. estensione della benefica. legge agli .infortuni dei contad.ini, rende questo libro indispensabile ad ogni medico. Voi ulne in·l6, di 1038 pagine; in commercio L. 32.00 p;ù le &pese di spedizione pootale e di imballaggio. Per gli abbo· nati al e Policlin ico > sole L. 27,90 fran co di porto e ra·:comandato. Inviare Cartolina Vagha al Cav. LUIGI POZZI • Via Si· stina, 14 • Roma

.

NOTE E CONTR·IBUTI. OSPEDALE CIVILE

'

or ALESSANDRIA.

DISPENSARIO F. SALA CELTICA

diretti dal dott.

CORTONA.

Sul valore dei preparati bismutici nella terapia della siflli de ner.vosa (Ricerche sperimentali sul liquido cefalo~rachldiano) p er il dott. M.

ARTOM,

assi stente.

{)al g iorno i11 ct1i Sazerac e Levaditi comt1nica va,no all Accademia dell·e Scienze di P ar igi i risu 1,tati ottent1ti con . sale di ])ismut o son1ministrato per via sottocutanea ed endoven·ooa in co11ig·li sp erimentalmente infettati con v irt1 s s ifilitico, sino ad oggi si sono andati contin11a111 ente moltiplican clo le osservazioni ecl i lavori ·S11lla ct1ra d ella sifilid·e con i sali di bis1n11to, mentre p.arall~lam.e nte è prosegt1ito il lavo·ro di indag·in e clinica, biologi· ca e s ierologica atto a determi11are l 'ihflt1enza e l 'efficacia de l medica m ento sttll'inifezi.one J netic a . ~1 n.lgrado ciò non è possibil1é ancora oggi tr.arre un giudiz.io definitivo e positivo s11 t ale a rg·omento , t anto clifferenti sono i pa1~eri e le conclusioni dei diversi ,espe·rimenta:te>ri ed a11tori e tanto breve è stato il i)etiodo dura nte il quale s'Ono stati fatti i t entativi e le esperienze. In pr.evalenza si è tentata ·1a. terapia d elle far.m e di s ifilide con 1ies ioni Clltanee apparenti, s iano queste prin1arie, secon dari.e o terziarie, in quanto 1'o~serv azione d elle n1odificazioni clinicl1e proclotte in tali lesio- • ni, del tempo impiega to dal rim edio per pro- · durre la scomp a r sia dello spirochet e in esse e 1a loro ripar.a zio·n e potevano dare f acilmente ttn criterio per l1n g it1dizio cli confronto ·tra l 'azior1e del bis1n11 to e c111ella deg·li nl t.Ti prepa.ra t.i antisifilitici. Per la s ifilide n·"ervosa, s.e s i eccett11ano i lavori cli l\fari.e e Fot1rca de cl1e esperimentarono s 11 venti individt1i affetti da lesioni , ·a· rie, del Fournier e Guénot su l1na forma di meningite act1ta d'origine lt1etica, un ca.so di paralisi progl'essiva riferito dal D efine ed t1no d.i tabe dal ~Iont.i , non 110 trovato nella letteratura a mia disposizion e alct1na relazione dettag·Iiata sulla azione del bisrn11to nelle for111e paras ifilitiche , e per cl i più n ei J,avori surriferit i non 110 t1·ovat o alcun accenno ad esami co111piuti n el lic111ido cefalo-racl1idiano. Credo p erciò opportuno riferire i cinqt1e ca. i clinici segu enti n ei qt1a li 110 a.v uto agio d1 seg·11ire le eventt1ali m odificazi on i provocate tlalJa t.era1)ja bismt1tica n el liqt1ido cefalo-racl1icleo. Ho anzi cercato di compiere in questo q11ante più r eazioni mi ft1 possibilie, convinto 1

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lL POLICLINICO

che tali ricercl1e abbiano una grande importanza ·per la diagnosi di sifilide nervosa, in quanto da esse si possono trarre concetti dia• gnostici e })rognostici impossibili a trarsi da t1n esame clinico esterno, e che dalla molteplicità delle reazioni S<>ltanto si possa tr\rre un ~ict1ro responso, l)Ojchè non sempre in mala:ti di forme parasifiliticl1e una positività del.. la ,,~a.sserm,ann concorda con una iperalbumi11osi, una i1)erleuco<1it.O.s i, ed una iperglobulinosi del Jiql1ido cefalo-1'acl1idiano, 111a cl1e per cau e. varie possa spesso mancare per la diag11osi la conf er111a dei referto })Ositivo di qualc11n.o di t al i sintomi. Nei casi cl1e riferiseo io 110 seguito il metodo segt1ente: Ho prima dell'inizio della cura praticata con <liViersi antigeni t1na Vlassermann del siero sanguigno e del liquido cefalorachideo, con quest'ultimo poi 110 compit1t-0 i seguenti esami: Dosaggio dell'albumina i11 tubo di Nissl. Conit eggio dei li11fociti in cellula di N.ag-eotte. Reazi-0J1,e di Nogtichi e Nonne (con soluzione <li acido butirico ). Reazione di Pandy (con soluzione di fenolo). Reazione di .Lange (all'oro colloidale). Reazione di GuiJ.lain e Lecl1ell,e (con benzoino colloidale). Ho in seguito iniziata la cura con bism.u to colloidale Zambelletti praticando due iniezi-0ni ~ettimanali da 5 c111c., va1e a dire introducendo 0.05 gF. di bisn1t1to settimanalmente. Tal e cura venne protratta nei miei cinque maJ,ati per circa tre mesi, dopo di- che ripetei nel a11gue e J}el liquido cefaJo-rachidoo tutti gli esarni prima fatti, ond,e. stabilire quali modificazioni fossero riscontrabili. Per brevità tralascio ogni descr·izione minuta dei metodi seguiti negli esami, essendo questi ormai resi noti da nu·m erose pubblicazioni ; tralascio pl1re, per le stesse ragioni, dettagliate notizie anan111estiche dei pazienti su cui esperimentai ; mi limito ad una es1Josizio11e ~omma1ia dei sintomi clinici più importanti e no11 riferisco quale azione la terapia abbia av11to st1l.I a s intomatol ogia clinica soggettiva ed oggetti va, essendo il" compito J)refissomi q_11ello di st\1diare unica111ente le modificazioni prodotte i1el liquido cefalo-racl1id eo. •

CASI CLINICI. CASO I. -

-...ata..

ì\I. C., d'anni 51, casal,i11ga,

~po­

Lt1e contratta circa venti armi or so110 e c t1rata insufficentemente ed irregolarmente. Da dl1e a11ni sono comparsi fenomeni indubbi di tabe clorsalt' (dolori lancinanti agli arti inferiori, atassia loc-0motrice, segno di Arg)1 ll-

-

I

Robertson, lieve Ro1nberg, riflesso patellare debolissim-0). 'Vasserma11n del siero sa11guigno: positiva (+ + + ). . W asserm,ann del 1.iquido cefalo-racl1ideo : positiva ( + + + + ). Ijinfociti 48 per mmc. Alb11mina: 0.45 per mille. Pandy : positiva.. Nogucl1i e Nonne : positiva (si 11a. precipitazione evidente dopo due minuti pri1ni) . Reazione del benzoino colloidale: positiva (do1)0 dodi ci ore si ha precipitazione nei pri111i 7 tt1bi, liquido torbido e precipitazione nel tubo 8). Rea zione di Lange: positiva (1)recipitazione alle dilt1.izioni 1 : 40-1 : 80). · Dopo la Cl1ra protratta ne1 modo descritto per tre i11es.i -si 11a.nno questi risultati: Wasisermann del si.ero sanguigno: positiva debo.l.e ( + ). Wassermann del liquido cefa.Io-rachideo : positiva forti~sima ( + + + + ). Linfociti : 25 per mmc. Albumina : 0.42 per niille. Par1dy, Nogucl1i, Non11e, reazio11e deJ, benzoino colloidale, reazione di Lange: immutate_ 1

CASO II. - F. Il., d 'an11i 33, 1nacellaio, celibe. Sifilide ig11orata. L'ammalato avrebbe contratto ulcere da soldato, diagno5ticate co1ne vene1~ee. Mai n1anifestazioni secondarie. Nessuna cura. Da circa sette mesi sarebbero iniziati fenomeni di tabe dorsale n on grave (riflessi oste~tendine'i deboli, li e,Tissima atassia,. dolori radicolari). 'Vassermann del. siero sang·uigno: positiva fortissin1a ( + + + + ). . Wassermann del liquido cefalo-racl1ideo: posit iva fortissima ( + + + + ). Linfociti: 18 per mmc. A.l bumina: 0.35 per mille. I>andy: })O~ itiva. Nog·ucl1i e Nonne: positiva. Reazione del benzoino colloidale: precipitazione 11ei primi 7 tubi. La Lange è pos:itiva alle diluizioni 1: 401: 80. Dopo la cura bisn1'utica protratta per tre mesi s i 11anno questi risuJ,tati: Wasserrnan11 del siero sangt1igno: positi,1 a

( + + ).

\Vassern1ann del liquido cefalo-racl1icl eo: positiva fortissima ( + + + + ). I,inf ociti: 5 pe1.. mmc.· Albl1m.ina: 0.30 per mille. Pandy: i)ositiva (si ha però forn1azione di t1na nubecol a opalescente debolissima). Nogtichi e Nonne, Lange e reazio11e del })et1zoino colloidale: immutate. CASO III. - F. I,., d'anni 57. casal.inga, sposata. Sifilide antica, ct1rata iTregolarmente. Q11attro aborti. Da parecchi anni soffre di tabe d orsale a qt1adro classico con WestJ)ha.l, ArgyllRobertson, crisi gastriche, c.li!'tt1rbi della mjnzione, dolori radicolari. I...'amn1alat.a sta facendo da un anno cul'e neoarse11obenzoliche a piccole clo: i aon ottimi risultati. ,,,. as&erm. del siero san gu ig·110 : d11})bia r±)


(ANKO

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FASC.

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529 .

SEZIONE P RATICA

Wassermann d•el liquido cefalo-rachideo: po• sitiva (+ +) . · Linfociti : 40 per mmc. Dai cinque casi olinici riferiti s1 possono Albuntina: 0.5 per mille. trarre le seguenti . concl11sioni: l~ terapia biPandy: positiva. smµtica in due casi di tabe .recente (casi I e ~ oguchi e N.onne: positiva: .. Reazione del benzoino .colloidale: precipita- II) ha beneficamente agito sulla Wassierm.ann zio.ne. nei primi 6 tubi e nei tubt 8 e 9). . del . siero sanguignG e s11l numero dei linfociti. Reazione di Lange : po·s itiva alle diluizio·n i del -liquido cefalo~r.aohi1deo, ma questa azion~ 1 : 40-1 : 80. . benenc:a, pur es.sie ndo appre2zabi1e, non è cerDopo la cura si ha: W.assermann de.l · ~iero sangu!gno: po.s iti va tamente intensa. Sulle r.eazto•n i a cari·co delle .debole ( +). · · ,globuline (Pando/, Noguchi e No·n n1e) non .h a ' W·assiernnann del liquido cefalo-rachidiano·: a_vuto cl1e effetti trascurabili, come pur·e _n on positiva ( + +). 11a modifica.ito in modo evidente le r.eazioni col. .i\ lbumina: 0.6 per mihlre. Linfociti : 45 per mmc. loidali (reazione di Lange e del benzoino colPa.ndy: po•s itiva. loidale). Quasi trascurabili .s ono le modificaN oguchi e Nonne : positiva. zioni ·del contenuto dell'albumina. La Was<SerLange : immutata. Reazione de1 benzoino colloidale: già dopo rnann del liquor non è stata mai modificata. In un caso di tabe an.ttca (caso III) già tre ore precipitazione dei primi dieci tubi. trattata con cure neoarsenobenzolicl1e che . CASO I\r. V. T., d'anni 42, impiegat.o, ce· avrebbero provocato un miglioramento clirnico libe. nel paziente, 1si è avuto dopo la cura bismutica Non si possono avere notizie a.namnestiche . ' un peggiora:menit o in quanto ad una Wassersicure. Da qualche anno paralisi pro·gressiva, con U1è.ì.nn dubbia nel sangue corrispose una Wasdis.artria, riflesis i tendinei ·esage-rati, alterazio- · serm.ann po1sdtiva debole e si notò una più spicni sensitive, accessi p aralitici, idee di grancata i1)eralbumino,s i ed. .i1p1erlinfocitosi, ed una dezza. 'V assermann del siero sang11igno : positiva positività più inten sa d·elle reazioni colloidali (+ + + ). e d:i quelle a carico delle globuline. Infinie' in \ \ 7a.s sermann del liquido cefalo-rachideo : podue casi di p aralis i progr essiya (casi IV e V ) sitiva ( + + +). non si ebbe alcun ben efico effetto dalla cura. Linfociti: 10 per mmc. Nei cinque pazi1enti non si notarono ~urant e Albumina: O. 90 per mille. il periodo di cura inconvenienti degni di nota Pandy : positiva. Nog11chi e Non.n e: positii\Ta. se si eccettua t1n leggiero ' orlo gengivale di coReazione de.l benzoino col.lotidale: precipitalore bl11.astro comparso verso il termine · della zione n ei primi 12 tubi. c11ra in un paziente il qu.ale p.eraltro era in Reazione di Lang.e : pr:ecipitazione oon la condizioni gen erali alquanto g·ravi. La presencurva caratteristica da 1 : 10-1 : 640. za del bismuto n1el liquor riice:reata con il m.eLa c11ra non ha prodotto alcuna modifica.t odo del Gana;sisini fu risc ontrata costantezione n·elle varie reazioni. mente dop,o 12 ore dalla ini1ezi.0n.e. CASO V. F. R., d'anni 46, contadino, amIl numero dei mal.a.ti es·i guo, ·ed il breve mogliato . p eriodo di cura non possono certo autorizzar e Sifilide antica. Moglie con tre aborti e l.e- a trarr e dalle m te esperienze ·deduzio!Thi ferme sione aortica. Da qualche anno tabo-paralisi • e precise; inoltre non è ·d a trascurare il fatto (dirs artria, rifless i t endinei diminuiti, atassia, rigidità p11pillar.e aJ,l a luce, anisocoria, aoc·es- che jo, per avere dati costanti mi sono sersi di vertigine). vito in tutti i casi di bismuto colloid.ale, geneWassermann del s1ero sanguigno: dubbia r osamente messo a nostra di1sposizione dalla (+) Wassermann del liquido cefalorachidiano : Ditta Zan1belletti, e che quindi si può anche pens ar e ·che ad altri preparat:iJ poss.ano corripo,sitiva forte ( + + +). spondere altri riS'ultati.' Linfociti: 18 pe.r mmc. Non credo che po'sisa i1nfì.rm.are il reperto Albt1mina: 0,7 per mille. Pandy : fortemente p1osit;i va. della ·diminuita linfoc~tosi l'affermazione di Nog11chi e Nonne: positiva. Reazione del benzoino c0llo·idlale: pr.ecipita- qualche autore che , avrebbe trovato modificazioni ·del numero dei linfociti indipendentezione nei primi 11 tubi. Reazione di Lange : p.ositiva- (curv.a n·ormale m ente da ogni cura, poichè il r ep1erto, se puré in misura dive·f1sa, è costante nei casi di tabe da 1 :1O a 1 :640) . Nessuna m odlificazione degna di no·t a prodot- recente studiati. , ta èlalla cura nelle varie reazioni se non una Se però si confrontano i dati riferiti con appena apprezzabile diminuzio.rie dei ~infoquelli che numerosi autori affermano di aver citi.

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530

IL POLICLJNICO

ottenuto co11 preparati a1~seno-benzolici int1·0, ùotti s ia i)er ,·ia endovenosa (Nicolas et ' Moutot, Sicard, Long, ~lilian, Knauer, Kolle, Hahn, Salon1on, Nonne, Finger, Kyrle, ecc.) che per Yia endorachidea (Marinesco, Swit ed Ellis ' ' Pat1lian, Gennericl1, ecc. ) vien fatto di notare cl1e l 'azione degli arseno-benzoli appare assai più rapida ed· inten&a di quella che nei casi clescritti a1)paia determinata d.ai composti bi~1n11tici, e vien 'fatto anch e di construtare ch e 111e11tl'e dagli a11tori viene in g·enere indicata come ~ffetto costante delle cure arserucali ancl1e la modificazione delle reazioni colloidali e cl i qt1elle a carico dell'albumina e delle glQbulin e, con il bis1nuto io ho visto in prevalenza ùimint1ita la linfocitos i e _per nulla o pochis'si1no moclificate le a1tre reazioni • Tale mio reperto è certa.me11tie in dipendenza clella n1aggiore sensibilità e precocità della i·eazione linfocitaria. I confronti della tera1)ia bismu.t ica con quella ic1rargi1·ica, rni sono a ssai diffico1tati dal f n,tto cl1e i1011 110 trovato i11dicazioni precise s11ll' azione del, inercurio nelle reazioni del li<1uor; })O icl1è n11cl1e i sostenitori delle cure n1er. ct1riali nelle s ifilidi i1er·v ose (Babinski, J o t1qt1es, R ava11t., ecc. ) t raggono le ragioni dj tale 01)inio11e clai risultati ottenuti con la tera})ia idrarg irica sui sinto111i clinici e non d a i (lati c:LelJ.e ricercl1e s ierologiche. Sto proseg11endo. in collaborazione• col dott . Sampò clel R. Jl anicon1io di ..\lessandria . esperienze s11 t1n lJuon nt1n1ero di m a lati ivi ospital izzati circa l 'a zione deJ, }) ismuto nelle for111e di sifilicle ner,~o s a, seg·l1end o lo· stesso s i... tema di i11dagini s i11ora 11s ato e da una cas i- t i'ca n11111er osa s p ero di poter t1·arre dati pi ù probativi. Dic e111bre 1922. BIBLIOGRAFI_.\ l 1 l ,L:\. TERAPI_t\ BISJil"'TICA ~.\ZEH.\C

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C .\RLE. •.\

G RECO

( •.\~NO

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XXX,

FASC

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I

,

OSSERVAZ·I ON I CLINICHE. \

' 0SPED_.\LE ì\ l ELLlNl Dl CHIAHJ.

Angiectasie a corona toraco-·basilari.

.

Dott. r\t•G rSTO l:>ELLEGRINJ ' c11i1'111·go i)ri1nario e doce11te.

Da circa un anno 110 riYolta l 'attenzione a. ce rte ,·ent1J.e dilatate, che no11 tru1to inf1·equente111ente si riscontra110 alla base del torace .. Per {)Oterle 1·ilevare ancl1e i11 casi in cui so110 11oco rin1arcl1evoli occo1·re es1)orre il p azie11te· in buona luce naturale o artificiale (angioscopia) e ricercarle con attenzione; percl1è posso110 sf11g·gi L'e a d 1111 'j s1)ezione a ffrettata. ]' al or a s i t1 at ta solo di q11alcl1e ciuffo cli ve1111le so ttili in i)r ossin1 ità dell' apofis i ensifor' del torace da l1no m e o latel'alm.ente alla base o da a mbo i lati: tal'altra di arborizzazioni v€nose sottili, nla n l1111er ose e bene apparisc Enti anteriorn1e11te e lateralme11.te. Nei diversi soggetti po. ·s on o essere l)iù o meno evidenti e r1umerose, ina sono se·m pre r egolar1nente àistrib11ite lt1ngo gli 1ùtimi spaz.i intercostali con clcco 1so a zig-zag ed a~ lo s tesso li,·ello (in corrispondenza delle inserzioni del diaframma), in n1odo da assu1ner e ttn a s1)etto caratte.1istico a corona a lla l~ase del torace (fig. 1). Secondo, le mie o sservazioni queste angiectas ie sarebbe1'0 tt1tt'altro che rare: avendole riscontrate }) iÙ o 1neno evidenti 20 volte sopra circa 200 soggetti, in cui furon o ricercate. F\1-· r ono sempre notate in a dulti dai 25 ai 60 .anni· e con maggior frequenza in uomini sulla qu arantina; quasi san1pre in individl1i di sesoo maschile. e spesso pletorici.


[.t\~'.'\'o xx~. FA~c. 17]

-EZIONE I"RATIC \

1

ella rnag·gior·a11za_di ca.si si trattava di forti e anticl1i bevitori: talora coesisteva quella vascolar·ìzzazjone accentuata del 11aso caratteristica degli amici ·di Bacco. · Nei sogge1tti in cui poteva esclt1dersi l'abuso di alcoolici, in un easo si trattava di enfisema, tubercolosi polm.onare e enteroptosi, in un altro di ' 'izio cardiaco cronico; in uno di splacnoptosi, in t1n caso (li l)an~l~eatite cronica, ed in un caso di a deTenze pleu.ro-diafrai11maticl1e e ple·u ro-pericardicl1e co11seg·t1enti a fierita de1 tol'ace. La frequenza notèvole con cui le angiectasie iol·aco-basi1 ari f11ro110 ris-contrate in cl1i ab1t-

'

1)recocen1e11te e più freqt1e11te1nente le ari-giectasie toraco-basilati, cl1e 11011 J,e vene del ca'/)'Ut Jledùsae. ' Le descritte ane,riectasie ineritane perciò di· essere accura.tame11te ricercate, e, quando so110 l)l~esenti, ci indicano di inda:g·are se il sogg·ett0 abt1sò di alc·oolici, ,e di esa1ninare più ntt.en ta111ente le co11dizioni del Cl1ore, del fegn,t.o e dei 1Jol111oni. ~og·getti cl1e prese11tat10 tétli va.ricosità tollera.110 111e110 bene la natcosi, e bjsog·na usal'e m::tg·gior prud e11za i1eg·li interve11ti cl1irurgici: durante l'anestesia. queste angiectasie si .so110 fatt€ l)iù marcate ·e talora si so1110 rese

.

Fotografia di un caso di angi ectasie toraco-basilaT i. •

sò }Jer molto tempo di alcoolici, può far loro att.r·ibuire un cer1o ,-alore diagnostico nella cirrosi e1)a tica : c1ueste angi€ctasie sarebbero più precoci e l)Ìt1 freque11ti clel classico caput M ed1tsae. :.\la i1er l)Ot·erlo affèrmare at.t,endo 11na pii1 Iarga es1)erienza. · In atti OJ)erativi s11 i11clividui con l)a11n.icolo a diposo molto abbondante riscontrian10 t1on. di ra.do. llilatate le \re11e sottocutanee <lell1 a.ddome, cl1e 11011 erano ,·isibil i : i11en tre le angiectasie toir aco-basilari es.se11do superficiali sono a.pprezzabili:, Qi1esta p11ò essere una ragione per cui talYolta all'ispezione si rile,1ano più

e\·irlet1ti i11 sog·g·etti i11 cui · cra110 sfl1gg·ite IJ1'1111a clell cperaziù11e. A11cl1 e il clecor so f)OSt-ope. . ratorio de\re essere -oiù ntte11ta111ente sorvegliato. l1ercl1è sj tratta cli sog·getti, cl1e 11011 di rado l1a11110 l' a·1Jpal'e11za ròb1ista, ])leto1~ica, 1na che tl1ttavja. prese11tn 110 l11i11ore 1·esistenza. [>·erciò, sebbe11e si t ratti di 1111 arg·o1ne11tc di in11)01'k'lnza ·p revalentemente medica, merita di essere ric1'1ia1nata ailJCl1e l'atte11zione dei chirur• gl1i s11lle angie-ctasie toraco-11asilari, cl1e posso110 avere un·i1nport.~11za diagnostica e progr1ostica . "

I


53:?

IL POLICLl NICO 1

8UN'l l E RASSEGNE. UROLOGIA;

Sulle ematurie. I

(KIELLENTHNER. Il.

Milnch.

Med

Wochensch,r. ,

31, 192:'2).

False emat11rie vengono talvolta accl1sate dalle ist·eriche (emorragie uretrali provocate con i.strun:,enti) o da individui che vengon1·, tratti in inganno clal colorito carico dell'urina. Dopo l'ingestio11e di alcuni medicamenti (rabarbaro, senna) l'urina può assumere un colorito tale da costringere anche il medico a ricorrere al microscopio per pot.er escludere la crnat11ria; lo stesso vale naturalm:ente per i casi di emoglobin11ria. L'e1norra.gia pu.ò colorire tutta l'orina (forte potere colorante del sangue che fa spesso erro11Pan1ente credE>re ai malati di aver llrinato del sang·ue puro ) o può tingerne le sole prirr.:.ie (emat11ria iniziale) o le sole ultime porzioni (ematuria termipal·e) . Queste caratteristiche si rileva no fac endo urinare i malati in tre bicchieri, senza mai interrompere l'emissione del1·urina. L'emat11ria iniziale si osserva in seguito a traumi, a cateterismi, a piccoli tumori rr.Jucosi d·ella parte anteriore dell'uretra. La f111aturin. termi~ale si osserva nelle affezioni • del collo vescicale (speeialmente iperemia i 11 seg11ito a cistite, prostatite, ascesso o tubercolosi della prostata) e talvolta nei calcoli ve· scicali e nei tumori della vescica. Molto pii\ nrdua è la diagnosi nei casi di ematuria i11 cui tt1tta l'urina è egualmente colorata :ii s~1ngl1e. In 2/ 3 dei casi l'ematuria dipende da calcoli delle vie t1rinarie alte; l'emorragia in qt1·esti casi può es5ere minima, discreta, oppltrr. intensa; essa scompare nel riposo e si acce11tt1a in seg11ito a fatiche. Se tali err:taturie seno accompaig·11ate da dolori profondi lacernnti, ir cadianti ~ i verso la vescica e il testicolo la diagno~i cli calcolo renale è sicura; cosi 1·ure la diagno5i di calcolo vescicale se lo stj11tolo art 11rinare è aumentato ed è avvertito u11 sen~o di .bruciore 1/ 2 cm. di€tro e sotto la pn11ta del glande. Un reperto costante di eritrociti i1el sedin1ento deve fare sospettare la tt1bercolosi; specialmente se l'urina contiene mo lti let1cociti e se nei periodi non ematurici esiste pi uria, il reperto del bacillo di Kocl1 a ssicura la diagnosi. In tutti i casi di. ematt1ria lieve si de,~e anzitutto escl11dere la nefrj te emorragica (ciJ indri). Ematurie intense c.l1e si mn.nifestnno improvvisamente senza alc:t1 na cat1 a e non sono accompagnate da dolori, sono caratteristiche dei tt1mori della ve-

LANNO

xxx, FASC.

1ì]

scicà, prostata, bacinetti o reni. Talvolta ~·i rnn.nifestano dei do lor ~. essi però compaiono dopo cessata l'en1att1ria e vengono determinai i da formazio11i di coaguli che impedisco110 il deftt1sso <l·ell'urina . Ouesti coaguli (sottili, l u11ghi, -verniiformi) si trovano poi n ell'urina e di1nostranG l'origine renale dell'en:'.:>rragia ; · c111ando e&si mancano, è difficile la distinzio11 .~ tra e1norragia renale ed e1norragia vescicale: l'esame rettale può rivelare in q11esti casi la presenza di 1111 tumore della prostata; oppt1re si può palpare una tumefazione (tumore maUgno) od un'ano rmale mobilità del rene (rene mobile torto sul peduncolo) ; se l'ematuria è ir1sorta co·n brividi ,e con dolore u11ilateralefld esiste let1c.ocitosi .è probabile un processo pielitico acuto; se l'ematuria si è manifestata . in modo acuto ed è accompagnata da febbre elevata si può sospe·t tare un'.affezione- batterica, embolica del rene. . T.Je em·atl1rie neoplasticl1e possono durare da J•oche ore ad nlc11n1 mesi; esse scompaion o irl1provvisamente co·m e si sono rr1a.nif1estate,· l' talvolta non· ricompaiono che · dopo anni: 'in c.1uesti casi la git1$ta. diagnosi della causa dell'ematt1ria p11ò salvare la vita ~tl malato irncll1ren~o a1l'estirpè1.Zione di un t11more renale od · alla di str11zione (corrente ad, alta freq11en·· 1.8) di lln. papilloma v·escicale. Spesso l'em~tt11 ria neo1)lastica persiste fino a che il mal~1to rimane a letto e scompare quando esso si r.lza e cammina (decongestione degli organi addominali e pelvici). T alvolta si trovano nell'urina dei pezzi cli tess11to n·eoplastico. In molti casi la diagnosi certa della ca11sn ài l1n'ematuria. è possibile soltanto con l'ausiJjo de1l'l1retroscopia, della cistoscopia, d el catei eri c;mo 11reterale e della radioscopia. 0

POLLITZER. •

Sintomi e diagnosi della litiasi

renal~.

(Er.ro1:. Ga::.ette des H opitaux, 1922, n. 41). La litiaisi renale, clinican1ente, è un' affezione proteiforme. La foTmazione di concrezioni mi.n.eraJ..i nel lene pt1ò rimanere latente p er tntta la vita del malato. Il rene, se non inter,,iene un'infezione, pt1ò benissimo toJ,1erare calcoli anche cli dimensioni enormi. , . . i sono anche delle forme di litias~ r enale cc fruste u nelle cp1ali i sintomi sono talmente leg eri e così poco ca rntt.eristici, da non attirare l'attenzione del malato. I sintomi per i q11 " !.i ln litiasi renale p11ò manifestarsi, e cl1e i on si trovano sem re completi, S()no di due sorta: fenon1eni dolorosi e fe11orneni uri11ari. Il dolore p o manife~tarsi nella regione lombare anunn la'n , con ensazioni dolorose pr~- 1

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[ •.\NNO

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533

SEZIONE PRATICA

vocate od aggravate dal movi.m ento, caJ.mate le, accidenti èardiaci di asistolia. I fenomeni dal riposo. Le cri8i son·o talora · capricciose . nervosi (convulsioni, delirio transitorio), si per la loro con1p.arsa, per il tempo della loro ris contrano specialn1ente nei P.rediispos.ti. La d ura.t<:1, })er la loro ricomparsa. L 'intensitù, è temperatura resta ordinariame11te normale, vari1abile, dalla semp].ice dolentia ai più at.roper lo meno nelle prime crisi. Più tardi se ci dal.ori lacera11ti. La patogenesi di questi l 'infezione viene a complicare la litiasi, cia. doJ.or.ri sembr.a essere I.a segl1ente: u11 calcolo, · sct1n,a crisi dt colica p11ò acco·m .p agnarsi con ' rnobile n.ei bacinetti o nei calici, irrita, spovio1enta poussée febbrile. Do po la cr~si l'uresta11dos1i, l a parete più o meno in.f iammata,. tere resta per qual1cl1e g·iorno sensibile : il la qu·alie reag·isce i11anifestan·do !e Slle soffe- . fatto si con.stata facilm.ente. eon la palpazione rerlz·c con algie più o meno vive. dei differenti p11nti l1reteral·i (punto para.omTalora. s i aBsoctano doa.ori ... comparenti senhelicale di Bazy, l)Unto ili a.c o di Henle, punto za n1otivo, e sui q11ali il riposo, anche assoinferjore accèssibile dal retto o dalla vagina). l11to e prol11ngato, non esercita alc11na felice La durata della coJ.ica nefritica va da d11e, tre influenza, dolori cl1e, llna volta instalJ.ati, posore fino a cinql1e sei ore. Di raro dura uno sono peir·sistere lln tempo })iù o n1en0 lungo. o d11e giorni o più. In tempo pitì o meno lunI..,a 1)1 esenza di lln ·enorme calcolo, sol.idrum engo possono succedersi più accessi. La fine tl\ chiuso I1el calice o nei bacinetti p11ò spiebrusca è I.a regola abi·tuale, con urine chiare gare talo·r a, con il proprio }Jeso, l 'es.istenza. cl1e po,s sono presentare per qualche ·m inzione di quesrt:i dolori spontanei, gieneralm.ente sordi; t1n po' di sangt1e. L'espl1ls ione del calcolo dotai.ora bisogna at.trib11irli ad una te.n .sfone paspo la crisi è be·n lung·i daJ.J.'ess ere la regola. seggera c.lel bacinetto per o..struzione dell'11reNella patogenesi della cc colica nefritica» tere da calcolo; talora son.o ·le poussée1s di conca.u.sa t1nic.a non è il solo traum:atismo e.s ergestione r1 el corso delJ,e nefriti « diatesiche ., cita.t o dalla migrazione della pieit ra s11l.le pae la co.nsegner1te tensione intrarenal·e. ret i lireter.ali nella discesa verso la vesc.ica, Vi so110 quasi sempre dei dolori irradiati, 111a la causà principale è la brus·ca mes1 s a in ve r .. o l 't1retere, J.a vescica, il retto, i testicoli, tensione delle pareti del bacinetto dal1l'urina le gra.11di labhra; talora verso la coscia 111ngo ch e 11a impedito iL deftuss.o di questa peT la il trag itto dello sciatico, rara1nente verso lo. os tr11z io·n .e. spalla e verso l'epigastrio; spesso verso il reFra le .m odificazioni delle urine nella l:btiasi 111e opposto. Tal.ora questi dolo1·i irradiati posreniale, dobbiiamo ricordare 11emissione di reson.o manifestarsi in assenza di ogni dolore nelJ.a, e 1 emissione di sangue, oltre alJ'ema a carico del rene ·m alato, o per lo meno mat11ria ve.rificante,si prima o dopo, la colica. • nifestarrsi in mist1ra preponderar1te. I dolori L'ematuria detta i11icro.s copica, è un sintovescical!i, in tin o con frequente minzione e 1na. frequ.ente di Cqlcolosi .re11ale: il più spes(ljs11ria si O·sservano nei calcoli della parte ~o avviene in O·ccasi.one di n1ovim'enti. Sono te 1:minale dell 1t1retere. 1 e.m ,aturie totali, legge·re e brevi o, eccezi.o nalIl do! ..'Jre può infine pres.entarsi sotto J.a for. mente abbondanti e tenaci, ben vi s ibili al ma· 111 a di cr is.i r>arossii&ticl1e, di coliche n•efrit.ich e. l ato, od ern.atl1rie micros.cupiche. Si possono Talora la colica è annun.ziata da clo1ori vaaver anche e111aturi·e spontanee, senza causa, gl1i nella regione renale, o lungo il tragitto riferibili a congestioni sopraggiungenti ne! dei n ervi addom.ino genitali, tal ora da piccocorso di un.a nefrtte che esiste in ogni rene la em.att1-ria. 11. pi1ì spesso scoppia improvvisacalcoloso (nefrite diatesica). La pit1ria esiste 111ente dopo l1no sforzo, tina passeggiata, una allorcl1è la litiasi si è i11fettata, con polit1ria c11 ra diuretica, o senza alcuna causa; il doe pollachiuria, specie notturna. Nella pionel 01~e acqllista in breve un'acuità grande con fro si s i 11anno alter11aive di ttrine clii.are e di il inassimo, talora, fra le coste e la cresta urine purulenti. il iaC'a, s11lla lJ.arete laterale d·el ventre, talio ra i\..lla palpazi1one del ren.e in i·ari casi si sopii1 in.dietro nie lla regione lombare. Seguendo r10 potuti .avvertire i crepiti del calcoli; più il t.ragitto cl ell '11retere sii irradia verso il corspesso jl rene calco1oso si mostra dolen.te aldone ed il ·t estico110 che si ritrae verso· l 'an1ello l'esplorazio1n1e diretta. 11. dolore s embra rtsve. inguinale 1)81' contTattura de.I cremastere., ovgli.arsi con la preS'sione i1ell ango.Io costo l omvero si irradi.a verso l e grar1di labbra. T a lora bare, sotto l't1ltima costola, s11l b·ordo· esterno segue il tragitto del c1·t1rale, del femoro c11tadella mas•sa sacro J,ombare, ovvero. i11 avanti neo, dello sciatico. Sono concomiitanti accide11cori pressione lJrofonda sotto il bordo costale, ti riflessi l· oligi..lria, la d.is11ri.a. Le urine posn livello del bordo esterno del muscolo retto . or10 essere lln poco sanguinol en·t i. Si posso(bacinetto), o\-vero co11 il })allottame11to bima110 os serv8.r e nausee, vomiti, meteor1smo addominal e co11 sin.tomi di ostruzione inte.stina11 u ale . 1

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TL

POI. lCLI~ICG

AJ.1' e ame \treternle potranr10 vedersi irrego-

larità del meato, la piuria, l'emat11ria. In ca~o d·i sospetta ldtiasi la radiografia i~ preziosa, con l 'esa111.~ di tutto l 'apparecchio • urinario, fatto a dig·itu10, in decubito dorsale. Non tutti i calco!·i sono svelabili ai raggi ~. I calcoli o salici sono i più visibili, poi ve11gono i fosfatici, e quelli co1nposti di carbo11ati alcalini: (jllelli di l1rati sono me110 appa1·iscen,ti, q11elli cli acidò urico puro sono invisibili. È u t il..e ancl1e J.a i1i·el-0g·re:1:fia. Ocçorre ben d istiug·t1ere le ombre da te da concrezioni calcaree della tubercol osi renale,' le ombre date ùa tl1mor i renali, da réni policisti·ci, da J'accolte provocate da iniezio11i nei m11.scoli • lombari, d ai j1rolung·amenti d elJe ultime d11e cart.ilag·ir1i costali, E:la gang"li c-a lcifìci, da concrezio.n i clelle s11 r rer1ali, da calcoli addo·t ninali biliari. F1·a le comp!.icazioni asettich e della litia si renale, ricordeteim.o oltre l 'idronefr9si, l 'an11ria litiasi ca; f1·a le con11)Iicaz io11i s.ett.icl1 e: ln pi.e lo nefrite, I n. pielo. 11efl'o ..:i, il flern111one 1)eri, :a.efl"i t ico. Nel di 1le r e11z inl'e i dolol'i da litic.1~~1 biliare, dobbiat11 0 tenel' J)1·eseoti: le ~e 111plici 11evralgie lombo iliacl1e }Jarietali. l e semplici l onibaggini, il mal di Pott dorso l ombare (rigi rlitù del seg·n1ento J.ombare, d.ol or e di questa alla J:>l\eS:...1fon e clir etta o a .dista11za, ~~ag·eraz io11e dei rifless i, raai.og·rafia), le r1efriti e peri11efJ'iit i cron icl1e dolol'ose . Lq, cris i doloro ~·a v a diffcre11ziata dalla col tca epat ica (dolore in a va11t.i, . otto le fai e co~te, f1101·i del 111uscolrJ g·l'ar1.lle i·etto, ir1·adiazioni diffel'e111ti ascende11ti, tttero ), cl nll 'a1)1)e11 1dicite (a ppen(lice a ~ede sottoepai ica o rert:ro cecal1e), d.alla salping·ite . da.Ile crisi l1efrnlg·tcl1e cl ella tabe, della ma laria o del l' isiter i a. 111 l1na colica oc·corre diff e1·e11ziare l a cau . a : co.ag11lo sa11gn i.g110 i11 un'ema t11ria. abbo11 ùante, gru1no })Ul'lllento in l1r1a pionefrosi tnlle1·co~1arc o 11or1, fra111mento di t11nlore, cisti iclatidea..."'tabilita l 'esistenza. t1i 1111a emat11ri <1 rena le totale, occorre diffel'enzia rla dalle emat11rie in izialJ della t11bercolos i i~enale. da q11elle ùa t11n1ori tl.c!. l'e11e , del bacinetto o deg'li t1reteri, tle1 rerie J)Olici ... tico. clelridronefro i, ciel l e nef1·it i ernnt nricl1e. !\JO:\"T. 1

Sintomi di ( l·' .

11.

~ccess!vo I

ll lH!--l'.ltFELD.

/ )eut.

1voro de! rene malato. Jlc•d.

l\ ' ochell$Chri/l.

i-:?. 1!l:?:?).

:'\t·ll e 11 ~ 1 f1 ·i ti t runicJ1 e è in11>01 tnntissir110 }JOter tl1n10--tt'ttre i y11·i111i ir1dizii di disturbi n Pl-

l'eli1ui•i:tzio11e d ci pri11ri1)ali t·u111po11e11ti t11·il1u 1·ii. n lldL' P\ itut L' dn111ii 1nag~io1 i l'Oll'i~-titui-

i·c trqa clieta O!J!)Ortu11a. _.\ tale i ig·uardo 0110 . irnportar1ti · alc uni sinto1ni cli eccessivo lavo1·0 co11 cui il l'ene malato reag·isce ·alla so.rnmiIti s t1·aziu11e cli varie sostanze. .-l J Acc1t1a. L ·t11·ina emessa 2-1· 01·e do1Jo l'i11ge --tior1e a digil1no cli 500 c111c. <li t-è legge1·0, 11a. n11 i)e ... o . . p eci.fico l)iù alto (1015-1018 dopo. 2 ore; 1015-1016 dopo 4 ore i11 ca ... i di irrita. zio.il,€ renale (JJ. es. i1e11· ar1gi11a) e r1ei ca s i cli r 12r1e .g·l'inzo, rl1e nor1 1n casi di i·ene sa r1c (100K do1Jo 2 ore; 1012 dopo 4 ore) . Doclici gior11i cli e.lieta lJOvera. in proteicli e i11 ~ali i11 ca i · cl i r ene g·rinzo fanno scon1.1)arire il eletto fe1101neno. B ) Clort1r0 di sodio. A rer1e sa110, d op o so111111inistrazione di 500 eme. cli acqt1a e cli 5 g·r. cli sale, nelle 4 ore s11-ccessi ve vie11e elin1inata ll11n c111·a ntittt di acq11a minote cl1e 11on dopo somministrazione di 500 cn1c. di ncq11a sola; i1ei i1efritici i osserva il f er1on1e110 inverso, • i11oltre i11 essi l'eliminazio11e ciel sale è ma g- · triore cl1e .nion nel sa110 . L 'esercizio mt1scol al' e, cl1e- r1el sano a\1111 enta l'eliminazjor1e cl i acr111a e di cloruri, i1011 11 a ques to effetto r1e l i1e fritic o . T11tti qt1esti so110 si11tot11 i di ecce .... - · sivo lavoro. e ~con1pa i o110 di so lito cl o1)0 alc.:1111i . 111esi cli :l ieta i·azio11ale . C) .::\.zoto. eg 10 di ecce~s iv a introcl11zio11e di . nsta11ze azot3 te sono le fol'ti O·$Cill azioni .nell" el i111i nazion e dell'azoto (oscillazi oni cli 1-1 1h g·rammo) me11! 1·e l tt dieta è invariata; il fer1omeuo scom p are ,se si din1ir1uisce l'i11trod1tz io'11e cl i sostanze azotate. . Drt 1111 ecces~o cli :1lime11ti azotati clipe11do110 i11oltre g·Ii accessi cli tacl1icardia, OJ)l)1't~ '­ gior1e a l i1ett o e astend.a, assoc iat i acl 1111 Hl11nent o clP.ll r~ lJll~l 11tit à dell'11rj11n. 1

l>OLI.JTZER.

Le prostate che scompaiouo. (D. BEYER. · Le Scalpel , 16 sette1n bre 1922).

Oltre le categorie ben conoscit1te di IJtostatici geuza pl'ostn ta e 11ei q11tll i be11cl1è mi11jrn,) esist è sen11)re 1111 aclenoma, vi so110 dei pro:·t a .tici r1ei qt1nli l'esplorazione clig·itale dal retto e l'esa11le a vesci ca aJJerta praticato subito d o· l)O l a c:istoton1ia fa rico11oscere lln ing·ros a1ne11to clet1·orga110, ir1grosgamento cl1e con g· ra11d e sor1•1·e .-:a cli clti ope1·a tal i rnalati sco1111)a1·e clo1)0 q11alcl1e ten1po clal l)ri111c interve11to. i l1 a 1111 bel cerca1·e ecl e ... 1Jlora l'e l1111g-a111e11l e, n1a co11 le n1a11ovre 11011 si rie. ce ;~d a s 1>0 rta re e I\~ b ra11cle 11 i di n t ncosn $ t i·a IJI>a tc.1 . l-'ort11natan1e11te tali 111alati. il Clii a11111ento di YOlt1rne della prosrnta regrflcli'-ce. g11Hri r 1H10 tl o p< il Ll1·e1tttggio n ,·e. cic<t aperta e clo1)0 rl1e 1 ~1 fi::-tola' "'"}Jl':tl)llhic:u ~i t• 1 il'ltill'-''1 .


f-..t\NNO XXX,

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SEZIONE PRATICA

I •

L interpretazione di tali fenomeni• non puo• STORIA DELLA MEDICINA. .. .essere che t1na sola: questi malati sono . dei « congestizi n di cui la massa prerettale è doGli albori del giornalismo medico italiano. ·v11ta all'ingorgo vascolare, ed e a questa caCon q11esto titolo il dott. Arturo Castiglioni tegori:1 di infermi ct1i bisogna ascrivere quei ha pubblicato un interessant~ lavoro storico, -casi nei qt1ali si vede regredire e sparire la che rnett~ in luce la laboriosa origine della prostata ingrossata sotto ' l'infit1enza del ·catestan11Ja medica scie11tifica ed il n~tevole conterismo regolare o della sonda a permanentributo che vi 11anno dato g'li italiani. za: a questi bisogna ag·giungere quelli che si È ct1rioso il fatto ah.e la creazione del priaiovarono della castrazione e della vasecto· -b mo oo'ior11ale pol,itico moderno si deve ad u11 . J11ia. Questo prostatismo vascolare trova la st1a 1nedico, Teofrasto Renaudot. Questi il ·30 magspieg·azione nell'ingorgo delle vene emorroidagio 1631, sotto gli at1s1Jici del Cardinale Ririe. Sl1 i bordi postero-laterali della prostata cl1elieu~ iniziava la p11bblicazione clella Gazet.esiste tin 'enorme massa vascolare venosa forte, che fu il pri1no g'iornale cl1e 11a an~l~gia mata dalle anastomosi delle vene emorroidarie con gli att11ali quotidiani politici. medie, la vescicale inferiore, la vescicale de11· l)l'imo giornale scientifico nel quale furoferenz1al~ e dal I e vene emissarie della prostano spesso pubb~licati articoli di medicina ft1 ta. Tali. vene affette da flebosclerosi favoriscoil famoso Journal des Sçclvciris p11bblicato per no l'ingorgo che, causa dell'ingrossamento prola. l)l'irna volta 11el 1655. Pochi mesi dopo sestatico, provoca t1n aumento di volume rilevag·t1i la pubblicazione della rasseg:na inglese, })ile del retto. La replezione di qt1esta vera i .)hilosopliical T1·ari.sac tiori~ giving. some acspug·na vascolare detei~mina per influenza inicoitnt of the present undertakings , studi.es a1id bitrice o riflessa la ritenzione così come la si ltibours in ?rictriy co11siderctble parts of tihe riscontra acc identalmente nel corso dell evolt11no rld , n~,lla quale rrure cominciarono a pub:zionè clelle emorroidi : la ritenzione ca ttiìa es])1,icarsi articoli di carattere n1edico. Questa sa stessa di congestione crea il circolo \rizioso : rasseg·11a l)Ubblicò i lav·ori cli ì\ Ialpighi, Leen· stasi v<:: nosa primitiva da flebl csclerosi, rite11\venhock e di. altri anatomici e microscozione riflessa, congestione. Il drenagg.io mettendo fine alla ritenzione rompe il circolo ,·i- pisti. I11 Italia evidentemente i)er il medesimo. mo2ioso. tivo 1 la".:ori di n1eclicina erano pubblicati i11 Ci l)OSsia1110 rivolgere un'altra do1nanda: riviste scientificl1e o letterarie. I medici itaAbbian10 noi i n1ezzi l)er riconoscere queste liani del seicento erano m~mbri attivissimi di pseudo-ipertrofie pt1ramente congestizie? La riqt1elle accadernie l ~tterarie a lle qt1ali, per co~­ -sposta sicura non ci può essere fornita che senso di .tutti gli storici, de\1 ono Ja loro or1 · dal cisto-t1retroscopio di lVIac-Carthy il quale gi11 e i gior11ali letterari.i. La parola lette1·ato insieme con gli a ltri elementi fornitici ·dall 'ei11 quell'~IJ.Oca aveva l'identico significato de~ sa111e obbi.ettivo ci presenterà completa la tria- sa/vant. fra11cese, ed es·s o si attribuiva a tutti cl e ])atog.nomonica: 1) Presenza di 11na tumeo·li stt1cliosi: medici com1)resi. I medi.ci leggevafazione prerettale; 2) Scomparsa di questa ~·0 le loro com1inicazioni nel]e accademia lettet11mefazione sotto l'influenza del drenaggio; rarie ' e oO'-li oro·ani di queste le pubblicavano. ' to 1 3) ..~ssenza di qualsia.si de!ormazione cervicale · In quasi tutti I numerosissimi gior11ali, e 1e constatata all'endoscopia. comparveI'o dalla fine cl el seicento fino all~ L'importanza di t1na tale constatazione è ri voluzio11e fra11cese in quasi tutte le grandi .clria.ra: nessuno tenterà invano 1 estirpazione città ·clella penisola, i collaboratori medici di adenomi inesistenti. E ·d'altra parte i ten- 11a11no l111a IJarte i1111Jorta11te. tativi inuti'li di exerooi, la breccia creata inLa rneclici11a cl1e si trova in quelle pagine, torno al collo conducono, cicatrizzandosi, alla 1)orta i11 sè i caratteri del tempo e.'dell'amtrombosi di numero.si vasi venosi. Questa rebiente: le disse.rtaz~oni scrit~e qt1as1 s.~mpre trazione cicatriziale impedisce anche il ritor- ii1 forma arcaclica, le discussioni placide ~ no dell 'ingorg·o vascolare causa de·l male. Per cortesi, quanclo no11 degenerano in contese acri .questo si può preconizzare sistematicamente intorno ad 1111 caso l)ro·fessi.onale, le recennelle osservazioni che rientrano in qt1esto qt1aio11i clei libri fatte co11 t1n frasario ampoldro la discissione ,d igitale retrocervi-cale poi- lose,. cl1è ' così non procedendo . si potrebbe temere r.. a storia delle origini de1 giornalismo letla recicliv:=t o meglio il ripristinarsi dei sinto- terario italia110. cl1e si. confonde con quello mi non appena cl1iu.sa la ferita soprapt1bica. n1 €dico indica come il più antico giornale Il riiornat'e dei lP~f e rati fondato nel 1668 dall'abaE. l\lINGAZZI~I. 1

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IL POLlCLl Nit:O

te Nazari professore a lla Sapienza. di Rom a. l Ji discipline mediche si occupò più ampiamente il Giornale ve1ieto dei l ett erat i fond ato nel 1671 a Vènezia da1 dott. ì\Ioretti. Nel 1677 il dott. Cinelli Cavoli pubblicava a Firenze la Biblioteca vola1ite, di cui fu co1laboratore Ramazzini. Dal 1686 al 1690 s i 1)~bblicò a Parma il Giornale dei l ett erati, neJ qua le la , medicina ebbe parte grandissima. La Galleria cli Mine1·vci sorta a Venezia nel 1696 ebbe fra i suoi collaboratori iVI:alpighi. Il Giornale dei I elterati d'It alia, fon dato nel 1709 ' da Zeno, ~lattei e Vallisnieri, pubblicò le opere di anatomi a di l\1orgagni. Non meno importante fu la. collaborazione dei medici data ad altrt periodici, carne Raccolta di opuscoli scienti fi ci • e filologici (1729), N ·u ova 1·acco lta (1757), Nore ll e leltera1'ie (1740), Giorn.a l e dei giornali (1761), Minerva (1762) . I giornali che trattarono esclt1siva.mente la medicina ·c ompa rvero verso la m1età ·del settec.:ento. Precedent~mente si .ebbe un tentativo . del genere verso la metà del seicento. Infatti la bibliogr afia medica r egi.str a come i1 primo g·iornale di medicina il J ournal des. nouve ll es . tlècotlvert es su1· to1ltes les pnrties de la m éde• cine pubblicato nel 1679 da Nicolò di Blégny,

11n em1)irico, cl1e aveva imparato la chirurgia da un s110 fratello, bidello della scuola. di chi1·11rgia. Nel 1683 Jean .. Paul de la Roque co111i11ciò la pubblicazic.ne di un J ournal d e mérl ecirie cl1e ebb i~ vita brevissima. Claude Bru 11et pubblicò da l 1695 a l 1709 L e progrès d e la 1nédecirie. i\Ia il giornalismo me.dico francese · si affermò vittoriosament e solo verso la m età del sett ecento. Nel 1754 si iniziò la pubblicazion e del Journal d e m éd eci11 e, ch irur·g ie, etc., cliretto da Bernard, Bertraud, Grasse ed aJ.t ri, ch e ebbe vita fino al 1794 e f11 ripreso poi I) el 1801 da Corvisart, il medico di Nap~leone. Pocl1i anni prima (1751) s i era cominciato. n. pt1bblicare p er opera del farmacista Vogel ltn periodico tedesco la M edizirtisch e Bjbl·i otek, cl1e portò l1na serie di contributi importantissimi . Dei giornali di medicina inglesi il primo .fu 1a IJIJ edicina curiosa cl1e l1scì dal giugno all'ottobre 1684. Il prirno perj odico itt1lia110 cli m edicina f11 il (;i ornale di 1nedici11a pt1bblicato dal dott. Ortesclri a , ,-enezia nel 1763 e cl1e ebbe lln 'impo"tazione affatto identica alle l'i' iste m oderne. Q11esto giornale ebbe g·ran s11ccesso tanto ch e pocl1i mesi clo110 co111parve a Parma la Raccolta. d'opi1,scoli 11iediro-teo rico-pratici ed unalomici tratti dai fogli <l'Ollra111onti e d'Ita-

1itl cl1e era in g-ran parte 11na ristampa della 1·ns ()g11u venezia11a.

{..t\NNO

XXX, F ASC. 1ì ]

. .\ Parma si sarebbe pubblicato Foglio medico che avrebbe avuto fine d el seicento al principio del Dal 1783 al J795 si pubblicò a

anche t1n vita dalla settècento. Venezia i1

Giorriale per ser'l.li r e alla sto r ia ragionata della. 1nedici1ia di questo secolo, e quasi contem-

poraneamente si pubblicavano a l\ll ilano il .V uovo giornale della più recente letteratura 1ned·i co-c hirtl1·gica di Europa e il Gio rnale fi si·~o -1ned~co, a . Firenze la R acco lta di opuscoli 1nedico-11rcitici, ed a Trieste il Giornal e medico e l ett erario di Tri es t e fondato nel 1790

dal dott. Frizzi. Al principio del secolo decimonono i giornali medici italiani co minciano ad assumere l1na maggiore importanza. ed t1na più gra11de diffusione. In questo periodo occupa il primo posto . •il Giornate d ella Società medico-chirilrgica di . ~arma che ebbe vita ono·~·ata e pro ~ sp.era dal 1806 al 1815. Esso conteneva m emorie originali di alta importanza. Segu.e la L etteratura medica che conten eva riassunti ·di libri e comt1nicazioni per la m aggior patte stranieri. Sono qt1indi degne di nota J:e Effemeridi fi sico-·n1 ediche che si pubbli·carono dal 1806 al. 18'07·. Nel 1808 Flaia.ni comincia a p11bblicare il Gio1"tiale niedico di Roma che dura fin o al 1813, mentre dal 1812 al 1817 Va lerian o Brera pubblicava a Milano il ·Giornale di medicina 1

pratica.

Durante il p eriodo ·delle cospirazioni e dell.e gt1erre che · travagliano la penisola il giornalismo medico ~ taliano si ridusse a poche })11bblicazioni sporadiche di breve durata ; ed appena nel 1838 col Giornale di Scienze mediche a Torino e con il Giorn.ale ài Chirurgia a Pavia si inizia una r1fiorit11ra 11el giornalismo 1nedico italiano, ch e col risorgimento politico comincia a d assumer e 11n posto im.p ortantis, simo n e1Ja letteratura periodica della seconda metà del secolo.' f. . a nuova era per il giornalismo medico itaJia110 è segnata dall'opera m eravigliosa di Agostino Bertani che dopo avere lanciato nel 1~42 in i\iJil ano la GazzP,tta medica, intendeva for1nare 11n g·iornale medico federativo nazio11ale suddiviso in tante redàzioni ql1anti erano gli Stati della penis-0la. Era il pr ogramma di lln medico insigne e cli l1n nobile pat1iota, èh e sia pt1re trasformato veniva attt1ato spontaneamente per effetto del la raggi11nta. t1nità politica. La att11ale n1agnifica fiorit11ra di periodici medici, che $l J)llbblicano in t11tte le regioni italich e, dimostra q11ale e quanto cammino si sin fatto in breve t empo, e come il giornalismo medico italiano sapp ja, assolveue il con1pito di tenere alto il })restigio della medicina italiafla. ab bo.


[ANNO

XXX, FASC. 17]

CENNI

SEZIONE J>RATTCA

537

!JIBLIOGRA~'ICI.

corpi . estra.nei), mentre Goetze dedica un caI)itolo ~11ccoso e. interessar1te all~ radiologia CiERH.\RTZ. Leitfaden der FJ.ontgenologie, pagidell'addome col pnie umoperitoneo mo~trando 11e 290, 396 illustr. - Urbam. e Schwarzentutti i vantaggi che con tal metodo è possiberg, 1922. Berlino. ì\'.f. 902. bile ottenel'e nelle malattie del fegato e della Il titolo stesso del libro pubblicato per cura. cistife llea e ·nelle mal a ttie degli organi genjdel Gerhartz d-i Bonn, No1·nie di Radiologia, tali fen1:r:c•iniU . Anche nell e mala ttie d·e·l rene ~ indica lo s copo che l'..4•. si è prefisso : un libro étl pn.e umopeTitor}eo che (ioetzé dà il po.sto di ai i·adiologia breve ma com1pleto, utile no11 onore. solo ag·li specialisti 1na anche al medico praì\tlagistraJrnente trattato è da Forse ll il cat1co. r~·~A. pertanto ha invitato alla compilaziopjtolo sulle malattie dello stomaco e dell'·intene del. libro i radiologi più noti e quasi tl1tti stir10: è 11oto che al Forsell si d evon·o gli studella Germa nia i cui nomi figt1rano a capo di di più completi sulla stn1ttura. delle turndche cir1scuno dei capitoli: Goetz~: « Ricerche ra1n11scolari ed in base a tale struttura stessa è diologiche st1l torace osseo >>; Gerahrtz : cc Rai11 parte la sua divisio-n e dello stomaco radiologia clel C1=Jore, del pericardio, della sediolog ico in cardias, fornix, corpus, s inus, zi;.>ne st1periorE> del mediastim10 - Radiologia canalis egestorius: la terminologia ga~trica. dei polmoni e della pleura»; Chaot1l: cc Rain radiologia è ogg i infatti. a ssai diversa, e diologia dell'esofago»; Goetze: · « Radiologia corrJe d·el resto la bolla gassosa non cqrridell'addome»; Forsell (di Stockol.ffit) : cc Radiosponde ad una d·eter1ninata porzion.e dello stologia dello stomaco e dell'intestino »; Goetze: maco, ma solo a una parte dell'interno, così « Radiologia dei reni, vescica e 11reteri »; il cosid,e tto anrtro dei radiologi non espone a l Gra shey e \ Vollenberg: cc Radiol<?gia degli ortro che la variazione di una parte d.el lume gani di movimento »; Thost: « Radiologia delgastrico. Forsell brevemenf,e, ma chiaramente, la testa e del coJ lo ». Il libro si chiude ·con lln pass a in rassegna le modificazioni funzionali ca pitolo s11lla Rontgenterapia di Seitz \Vintzg·astriche, la perista lsi, il tiempirrJento, l e moDrey-fus. Più di una metà del libro (p. 139-263) dificazioni delle forme dello stomac.o in dipenè dedicato alle ossa e alle articolazioni' e denza del tono per trattare infine il capitolo 7 <7rashey e \i\ olJenberg n e hanno fatto liil11a . d elle n1odificazio11i radiologicl1e dell'ulcera e trattazion·e sistematica e completa e forse è del ca11cro. una delle pocl1e trattazioni che, sia pure s11cIl libro può essere l etto con piacere - data cintamente, pass:;1no in rassegna (senza acspecialmente la stia form a piana - e può escenni alla tecnica) tt1tte le lesioni ossee dalle sere ass~i utile al medico pratico che cerca di a.bnormità e varietà, al1e a lterazioni di creconoscere i p1inli principali sui quali va fonsc~a dello scheletro, alle varie rr.11alattie deldata la, diagnosi rad]ologica. le ossa e delle articolazioni, ecc. Specialmente E. MILAN!. ir1ter.essante è la parte ortopedica con lo stuSoLOMON. La Radiothérapie profo11de, pag. 149, dio radiologico delle va~e deformità special42 figure. l\1asson e C., 1923, 9 franchi netti. 1nente delJ,a colonna vertebrale, 1:>arte in geIl volumetto di Solomo11, radiologo dell'ospe11ere trascurata anche jn · trattati volu.m inosi. lVIolti gli schemi · e le radiografie. cla1'e S. Antonio a Parigi, fa parte d~lla collezio11e l\1edicjna. e Chirurgia pratica di Masson ~ Tutta. la prima parte del libro è occupata esso pertanto è un libretto destinato al medico dalla radiologia degli organi interni: s11ccinpra.tico il qi.1ale, attraverso le pagine di Sotamente Gerhartz fissa i dati -niù. importanti . ' . lomon ~critte in forma piana, puo arrivare a dj diagnosi nelle varie lesiomd cardiache e i co11oscere chiaramente quali sono le basi delcaratteri che fn,nno differenziare i più frela radioteraipia (capitolo I: concetto di peneq11enti t ipi di fig11ra deJ c11ore. (cuore dei ve.ctrazione de-i raggi, diffusione, ecc. ; capitolo II: cl1i, c11ore d a stènosi aortica, cuore da ins11ftipi principali di apparecchi; capitolo III: m.ificienza aortica cuore da insufficienza e ste' nosi mitralica, pericardite corr.Je di1agnosi difsure clei raggi i11 radioterapia profonda). Questi tre primi capitoli che occupano i 2/ 3 del · ferenz] ale, miocardite, ecc.) . S11ccintamente volttme ~ono seguiti da 11n capitolo succinto pure tra tta la diagnosi diff.erenziale tra aneurj smi e t11mon del . . mediastino e fissa in poche sui risu.ltati clinici· della radioterapia profonpagine (uria dozzina in tutto) i ,~unti ·p iù sada. Il volumetto di Salomon è raccomandabile li.enti per la diagnosi ra.diologica d·elle malata coloro che desiderano avere un concetto chiatie dei polmoni e della pleHra ai1itandosi con ro della r a diotera:pia profonda e che s enza esscl1em•i radiografici. sere s1Jecialisti vogliono orientarsi su i risultaPoche pagine pure Chaoul dedica all'esofati che la radioterapia profonda p11ò. dare. E . JII LAXI. go (diverticoli, eardiospo.smo, stenosi, cancro, 1

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'

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.538

IL POLICLIKICO

AttdDEMIE, SO~IETA MEDICHE, tOH68ESSL •

Società Medico-Chirurgica ·di Pavia.

(ANNO

XXX,

FASC.

li]

nei ptlralitici l)l'ogressivi provocherebbero il disfacimento dei te~..,_1ti tist1ltandone cla questi sostanze formanti quelle forti imbibizioni di gra ... so. J/ infl ue nz·a del siste111a ner11:oso sui vrocessi 1'ige1

ocduta del l(l 111ar.~·o 192;.J . .Parali~i 11ror1rcs.~i·1;a, citipica e reµerto spf rof·/tctico.

E.

e P. BATTisTESs.\. l·11 })aralitico l>rogre.;sivo IJl'Psenta,'a tipie:i <t e-ce~ i .J ac-k~1)11ia11 i t1a1·zialmente coscienti, limita ti n Ila Juetù ~ini~t ra del cor1)0 e specialmente ai 111usc:oli delln fael'ia. I.a n1orte :1"'{·yenne J>el' un accesso ~11>oplettifcH·111P. Diagno ticato un focolaio irritati~·o-di8ttnttiY·J della zoua rola11clica destra, gli 00. suppo·~~1·0 el1P tale foc:oln i~ note se essere ru ppresenta to dn llll<l vous~ée cli ~pirochete, ch e :qi p1·opo~ero cli rjrerBH.\\"E'rIA

.

<:are.

. A.Ila seziont- ri. ·t:nn tra ro110 i fH tti ma ero-mic:1·0. ·e:o1)ic:i cc.1 ra tteristici deµa IJHr<l lisi progressiYa, più snicca ti ne11 'e111 i sfe1·0 . destro, ed n ll 'esn1u(,) b<l tteTioseopico (Vl'nticato coi iuet<><.li cli .Jnllnel ~e11a1·;1tame11te })er le sing·ole cireonvoluzioni cli clestrn e di sinil-1tra), no11 Yidero ~p irochete ·n ell'emisfero sinistro, rua n<:' tr.oYarono i111n1erosissime 11el lobo frontale destro i11 for1n<.1 dissen1inc"l'ta, e nella zona Tola11clica dello ~t~Rro lù to, cloYc i treponemi appn1·ivano 1·inniti i11 1iiccoli nun1erosi re<-enti . fo<.:olai Sf>arsi irre..g:0Jnrn1ente nello sttnto clelle g·r,111<li cellule pirnu1iclali. Cosi il reperto i11icrosrovico confermò l'ipoteBi clinica • (Jras8i r

lipvidi nel .~i.·fp1ua nerrusu cc11lrrtlf' .

11era.ti.vi . . (Con diruostrùzione di preparati).' l'o1uunica t1na "'erie di esperin1enti diretti a stabilire se il sistema nervoso. L'd eT'enh1alme11t-e quali })arti di esso, eserciti un.a • infiueuza sui proce3si rigenerati,·i. r. .e esperien1,e f11rono fatte sui tritoni. In una prima serie di esperimenti ft1 operata l 'arupnta?:lone clella zampa posteriore dopo estirl):lzione del n0rYo sciatico cor1isponde1ite, mante11e11<.lo l'interruzione clel nerYo con tagli ripetuti pe1iodic.:ame11te. Gli ar1imali non presentarono trae: <:ie cli rige11ernzione, eYide11te inYe<:e i1egli anim;.t li di c·o11t~·ollo a c:ni fu soltanto ·amputata la zam~'l . In t111 <iltro grupp·o di esperien1,e ft1 praticata r estit1)azio11e <lel midollo lombo-sacrale e im1.>edita con Yal'i . mezzi la rigenerazione di questo. Si ottenne reg·olare . rigenerazione con 5 clitn delle za n1pe posteriori amputa te. Altre serie cli animali furono ope1·a te cli estirl"'>J:F:r.o IiL'CATELLI. -

pazio11e clei gn11gli delle due raclici principali dt-l uel'\"O sciatic:o. Queste erie rispetti,·n1nente> dopo G e 7 mesi d<1ll'overazione. 11on hnnno I>re.·eutato tr<lCc:ia di rig·enernzione delle zn1111>e po~teriori n1nvn t èl te. _-\ltrc serie cli a11imali f11rono operate di esti rpazione di llno solo dei gangli delle radici dello . ·c:ia tico e pi interruzione dei nerYi clel pleRso. )lentre alcu11i di essi non presentarono per puree· cl1i n1esi traccie di rige~razione, in altri si ebhr•

G. . PERAOc:11IA. -- I/ O.• cl OJ}O a Yere enuncia tl> rigenera~ione della zampa pi ù o meno tn 1'Clj Yn le molte iJ)Otesi Sorte Sulla presen7.a _Cli grasso nel J>iìt o meno regolare. cer,·ello in co11dizioni normali. e del -suo aumenOperazioni cli amputazione delle code furono to per 111 olti a Itri autori in co11clizioni patologiche. fn tte in cl i Yel~"e serie di animali. In alct1ni fu T'errebb~ J)Ortanclosi al con<:etto (per aYer trovato o~tacolu ta la rigener2·zione del midollo ca11dale. i11 ~ue ricerch<> SYolte su cer~;elli cli a11iJu.;1li . :ani e patolog·]ci, co111e s11 es eri 11m f1ni normali. e tlf- t' la rige 11erazione del la coda mancò. Qne~ta ~ t" i11yeee perf(\ttn1uente rigenerata 11egli animali òi fetti da iualattie nc11te febbrili, e 'cla paralisi v1·0eo11trol1o. nei q11aJi si è potuto din1 ostrare la rigressiY~1) el1e: i grassi t1 0Ya11tesi in mini111e tracgenerazio11e del midollo e dei gang-li inte1·Y(:)rtl'cie in animali ed uomini :-;uni, s i prese11ta110 a11br~1 li dnl · midollo stesso. mentati nei conig:li e cani ~otto1)osti ad t-'speriDa queste ric·erche risulta eYidentemente C'h~ il me11ti (leprhue11ti ed a lt etanti il siste1ua nerYoso. sistema ner,·oso esercita 11n:infiuenza clecir-:i ,-a ~1 1 OssetYò p11re llP1lo ~tes o temi)<> c-he nientre in in1>rocesso rigE'nerativo. Da esse risulta. inoltre eh~ diyiclui ·n ni morti per Yeecl1iaia si nota llll a umenn1entre il midollo spinale e il simpatico non hn 11to i11 r u vrorto ag:li indi Yiclui n1orti iu g]oYane 110 alcuna inflnenza sui processi rigenera ti vi su etil • no11 risu1tn però ehe in poca quantitil 1)<11'<1tnli procèssi e8P1·citan ) una ' tndnbhi;\ infl11enr.n i 2'0ll<ll1<.lolo al l'f•prrto in e11<:efali l1i l>aralitic:i IDOl'g<ln~;li ~l)ÌUU li. ti qunsi tutti clni :l5 ili 50 nuni. ~iostrn eosi <lei 11repn r:l ti i11 cui gr<tsso e Ji11oidi sono in gra11clis. ima ahboncl.anza . ia nelle cellu le neryose ehe ''ullfl fu11~· iouc fa[Jocitario delle ·cellulP giganti 1fi nei Y<.1. i • nota 11tlo ('be il iun l"~i1no reperto e. i~te in · Bi:::<>:·c· r11. (('011 cli111ostrnzio11e cli preparati). \icinan~a di focolai E>llC'efalo n1alùcic:i ecl in :-:ezio11i eorri~ontl~11ti a foc:ola i di spirocl1ete molto f' .\PE°l.Lr C'. r.·o. di fl'nnte a lle recenti nff«..l' inazioni cli Piane~e. ~e. nris DE'mel, Firket. ecc: .. num~ro~. 'Terr<?hb<.' quin<.li n n1mc.>tt~n(lo ( <l~• to r-he . . . il r •1)<•1-to tro\a~i 11(\i pu11ti <·Prebrn li c-011 n1agg.ior 11eg-anti il pot(\l'<? fagocitario rlelle cellule g~g~nt1 cli flizzozero. h;,l ri})t'E'so gli studi in pro1)()~1tn. (}i~rP~azio11e dt:>l pnren<-hi1un <> <legli elen1~1_it i _nPr,·o~i) l'ipot~"'i t•n1<·"~' dn <11c:n11i n ntori e- pr1nc:11)<ll· gi11np:<>11no n c·o11cluc1~re c-l1e alle N'lln le gig~11ti. ~~ me11t~ <lall'~\l zl1t\in1('r elle rioè: il g-r;_l~M in t·o11cl YL' in,·ec<' riconoi:;cere una azione fngoc1tnrnt. dizioni }):l to1<>2:i<·hp <li n1ente sin })l'<Hlotto <l:l f:l tti c-ilP si e~pli<',(l tanto Yc·r~ leucociti n1ono11ucle·1 ri. regt 'fl'~~i,·i t' ri~PllPl'a t iYi: c·h{• 1<' l"pir<>cl1Ptl" :111zi e hP polinnl'1<'11 ri: òegli nni e cle!!li <'\Itri si 1.os,on 1 1•

1

..


I

I

{ANNO XXX, FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

seguil'e i Y}lri stadi di alterazione e ùistl'nzionc (protopla ma r idotto ad lln alone chiaro o scolD11arso; nuclro co11tenuto in 11n -çacuolo, picnotico' e frammentato) mentr~ le cellule giganti si mostrnno, nella 1un ssi111n parte <.lei cn.si. ben con~r,rrte ~ con i1ncleo int~r o ' !>l'esenti.\. Yari prepal'a. ti che comproYn no C'h i<1 1·a1n<?nte i fn t t~ esposti. Dott. F. Htcc1.

fi,lAR,\SSI~I domanda ·s e l 'acetone ~ l' acido diace-

··- - - - -

Accademia delle scienze mediche e naturali

di Ferrara. :Presidenz.a : R.

TA1i~BRO:'\ l.

•-.:ed 11ta ordinaria. del 2.5 ·1101.:enibrc 192:t.

I

ascella,re.

E l\IAXl'ELE

('.\SATI.

-

I 1a reazione del

b en.~oi·no

E:\L\XtTEL~ ' 'Al::iATI. -

r_-n caso di e rn'ia, preperito Heal(' d ella · li'lll' fl alba ~oprc1ron1 bel i ca l e. L'O . fa t ta 1;1 storia di q11esta S!)e<.·ia le forma di

€ rnia ~tn bili..sce k'l ~1ssoln t<l rariti't (fol'se caso l1Ilieo) di Sllcl nbic:a7.io11-e, qni11,d i J)H88<1 a narr111·e In stotia tle l tùAù, dn c:ui si rileYa c·l1e hl con11n\ r sn <lell 'ernin i11 un r>unto i11tern1eclio fra ùp1>e11tlice :xifoi(le èd ombelli<:o, er<.1 .'tHt-a preced11Ul. da 1111 forte tra.uro.a , caduta s u11 ·orlo cli un ti110. 11 saccu €l'niario llSCenclo dn uri. <x·<.:hiello della li11ea a lba sco1·reYa l>Cl' 4 centimet1i tlel tessuto adiposo pr('perito11etile, era ri,'estito di uno strato cli fibre ru11scolari clie li facevano aderire alla faccia postel'iore del i·etto di deStra, ' di ·c ui le fibre 111t1scola ri er;1110 ur1n emanazione. Questo caso è una conferma quasi sperimentale della teoria cl~lle ernie emessa dal prof. Eugenio (~ùsati. • 1

I/etero 11arco."ii e l'acPtun<' e l'a cido dioce1ico nelle ·u rine.

A:.~· lone

clei raggi

i ·1tra-~01:1ne .

I casi dall' O. cl1rati con questo i11etodo i1on possono essere i1ulllerosi perchè appena <la. un mese l'ha iniziata. Dull'O. è s tato. applicat-0 in: An~~ssiti pi\1 o me110 Yolu1ninose a11che gonococc:'iche, ca.si 9; ~1etriti e:roniehe eo1i ruetrorr,1gi e. caso 1: I pertrofie p1~osta ti0l1e eon iscaria ~ casi Acle11iti cervicali tt1bercolari Yolnminose. citso 1; f'7€11givite ~ peri ostite abacillare . un caso. D~\e dire che :fi.11-0 ad ora h a ottenuto h1tte le g11a r igioni. l~e a nessi t i a nche n10 lto volt1minose sono t·o1nv<1rse <:on .7 <1 1~ sedute. II caso di metrite cronica con solo 5 sedute h a ' presentato l1n.a note yole diminuzione del \Ollllle dell'utero e la mestruazio ne si è presentata indolore e normale per d11rata e quantità . · Nella ipertrofia prostatica 3 casi hanno dato 3 g11arigio'lli con l'i<l11zione notevolissima del volu me dell'org·.ano e col ristabilirsi della minzione r e gola t e . Le sedute sono statè in lln caso 9, in uno 1-l, in l1no 16; in un .q11a r to caso si era avuto u 11 leggero miglioran1ènto, ru.a alla q11inta séduta ha soSJ.:>eso la cura trattandosi di lln vecchio di 84 <llllli a ct1i ri11scivq, t ro1)110 disageYole postarsi. Nel caso di periostite a lveolare con solo 3 sedute è scomparsa ogni n!anifestnzione e i denti hanno acquis~1to 'co1upleta stabilità n egli alYeoli. Nel . caso di adenite cervica~ tt1bercolare ' le sedute sono state 16, e tt1tte le ghiandole era1H> . scomJ'.>àrse non residl1andone che due le quali però erano già diminuenti di <lu~ terzi, mo cessò la cura l)erchè i1on poteva. pi11 trattenerlo a Ferra ra. No~ si I}Ot rel)beeo 8!)C'rare risnltat.i 11iù inc1>r ao-O'i:i11ti .. . .EuGE:\10 CASATI. -

colloi.daz,, nel l iqui.clu <:efalo-ra.chidianu.

E~lA(\Uti:L~ l'.\~ATI.

. tico ~;]a110 sta ti iicercati anche nel sangl1e e se Yoltù per volta sia stata esau1i11n ta la r eèlZione , de ll!orina in c>l1i la · indagine vè11iYa eseguita. Al cb.e a Yendo r isposto negatiYan1ente i proff. C<:tsa ti e Luzzatto, e:be ba vreso IJUre la ,1)arola, l'O. fa rileYa r e ·c-0m e <J.Uelle ricerche fossero n ecessarie .

. 'u 11a ~eui e}o tica della regio ·

•\. i\il. l.uzz.\'l'TO. ·1 ie

di cloruro di calcio. Il risult.ato è stato. completa-· in~nte negatiyo in quanto cl1e non si è ,-ed11to nesunn. diminuzione nella quantità e nella i~rsi sten­ za dei suoi composti nell'o rina così che non se ne è c.,.ontinua ta la pr-.i tica . Si è potuto eonsta tare un rapporto qt1asi co8tante fra durata e g ravità d ell'atto 01.>eratiYo ~ quantità e persistenza nelle orine sia dell'a~to · ne ch e dell'acido diacetico.

1/0. in -17 casi · di ete1·onàr-

cosi 11n . ftl tto fèl1-e In l'icer ca metodica di questi d11e cou1posti. J~i ha 11gl1almente ricercati iµ 5 cns i di operati se11'l..<:t na reosi , o ·con a nest~ia locale . In questi llllimi i1è I "<tcetone, nè l'acido acetico s i è n1a i ottp1111to nt>lle <>ri11e f'<lCColte subito do1)0 l 'opernzio1te e nei giorni susseguent i. Invece ne i C'asi cli 011era zioni e~egnite con ete1,onarcosi l'acido clitlC'ético si è sempre avuto, u1entre l 'acetone è n1n11cato !l Yoltc. nelle dri11e emesse dopo · !'atte 011C\ra ti vo. Sia I'' acet one ·c he l 'acido diiacetico persiHtono 11e lle or .i..1te da llno _fino a sei giorni e prima sc•on1pn re sempre l'acetone, e ·d ia. ltltimo l 'n~icl-0 òi11c0tico. Qun11to pi"l1 pe1·sistono i fatti g011erali clell'0teronar cosi, malessere . vomito, ecc., e ta11t-O più a lungo per siste la presenza dell'uno t dell'altro e le1uento. !11 due ea~i i;;i è Yoluto, ('ome è consigliato. ·p raticarè i>rimn clell'opernzione l111'iniezio11e di rnorfi11rtl in cnn1era i.solata (per diminuire la qua ntit~t dell'a11é .. tetic:o) ed emettere una solu7.ione teTile

-

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Guari,glo'ne di 'if'n ' ulcera verforan,te ll el ohe clata-va, da, qH1ridiC'i arun·i .

piede

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G. BoscHr e PADOVA~I E. - Gli 00. comt1nicano ln guarigione, IJersiste11te ormai da pareccl1i mooi di u11 't1l~era p0rforante clel piede da r adicolite che dataY<l cla qui11dici anni. I..1e direttive di cura fu1·ono conforn1e ~l i principi traccia ti da lino degli 00. ~l1 lla « ~Iedicina Ita lia11a >) , clell·ottobre 1921. Dott. E. PAno,·AxI.

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IL POLICL I NlCO

[L.\.i~NO

xxx,

FASC.

17]

APPU N TI PER [L MEDlOO PRATfCO. CASISTICA E T ERAPIA.

SISTEMA DIGERENTE.

Sulla dispepsia nervosa.

Boas (Deut. M ed. Woch., 1922, p. 1405) descrive l1na triade sintomatica cl1e si osserva principalmente nelle donne fra . i 30 e i 50 anni. Il .primo sintoma è un senso di peso, ri• ferito all'epigastrio o alla metà dell'esoìago, indipendente i11 larga misl1ra dai pasti, che la paziente avverte d11rante tutto il giorno, - e scompare la notte. · Il secondo sintoma è il senso di bolo esofageo, simile alJ,'isterico ;. però le pazienti non presentano stigmate isteriche. · Il terzo è la nausea, indipendente dalla qualità. e quantità degli alimenti, e spesso a.nche dall'ora clel giorno. Di solito sco;npare n1el riposo orizzor1 tale, e la notte. Ql1esti sinto,m i possono comparire isolati, o variamente aggrupparsi. Se la sindrome si presenta in soggetti nevrastenici ne vier1e subito riconosciuta la natura; diversam.ente talora accad1e, se è associata a malattie -0rganiche. Non è raro Jo scambio diagnostico con una gastroptosi o lln 't1l.cera, e taluni pazienti si esauriscono con llna dieta insufficiente, o· vengono sottoposti ad interventi chirt1rgici tnt1tili, mentre, co11osciuta la. natura del male, con opportuni consigli di·etetici di solito pTesto rifioriscono. DoRrA. Il irattamento dell'aerofagia. Con1e è noto l'aerofagia si rivela con il timpétnismo stomacale e le eruttazioni che si ri'" petono per cr~isi; ne seguono incidenti diversi che possono talora predominare e mentre la calisa prima rimane sconosciuta; talvolta i creduti anginosi od asmatici non solo altro che aerofagi. La percussione dello stomaco, l·ivelando una sacca d'aria in alto, permet~e cli riconoscer e il male. In qt1a1che caso poi la aerofagia accompagna altre malattie (cardiach e, aortiche) e non si deve cadere nell'errore oppo t') di prendere per aerofagia delle affezj on i organiche. 1) 'J\.7 ei disp ep ti ci si daranno il bisml1to (10 gr. di sottonit1 ato al mattino a digiuno) e Jn belladonna (11n cg. di estratto prima dei pa ti ) ; i può ancl1e dare il solfato d'atropir1n mg. cl11e i11 100 g. di acql1a cloroformica; t 1n c11ccl1iaio pri111a clei pasti. Regime latto' eg-etnrin no; poco pane e p11nta carne . •

si daranno i bromuri (bromuro di sodio g. 10 in 200 g . .di sciroppo di ·scorze di arance amare) ; llil pezzettò di legno fra i denti per un'ora, mattino e. sera perrnette di ridurre I,e deglutizioni i11tempestive; è indicàta anche l'i·droterapia (doccie tiepide o fredrle ). Contro la distensd,o ne dehlo stomaco il malaw in posizione supina si curverà ad a~co in addietro, ripetendo il movimento diverse volte ed evacuando così i gas dello ston 2aco. 2) Nei riervosi

Q11ando vi siano ùei dolol'i anginosi si procederà ad lin esame acc11rato anamn.e stico (sifil.ide! ) e l'Ocale. Analogamente in caso di distensione deìl ventricolo sinistro; i inalati hanno i1 polso frequent e, dell'aritmia extrasistolica, della dispnea rtotturna. T11tti questi disturbi possono provenire dallo stomaco, cl1e va trattato per il l)l'imo; la m,e dicazione cardiaca si farà · in seguito se, dopo una q11indicina di giorni, il miglioramento non· è evidente. La radiografia può essere utile, ma talvolta indt1ce in · errori; p. e. un cuore gros,so in un individuo anziano non indica che '!.e crisj debbano attrib11irsi ad esso, mentre anche senza essere grosso pl1ò . invece essere la cal1sa. (J our nal des p1·aticieris, 10 febbr. 1923). 3) A erofag·ie associate. -

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z.

Errori comuni ~ nel trattamento delle malattie del retto. P. Loc~hart-ìVI11mmery (ThP, Practitio'n er, ott. 1922) osserva cl1e la maggior parte degli errori ·deriva non già da ignoranza, ma da trasct1ratema; così per esempio il medico esan1ina a malincuore questa parte con le dita., rr:·entre invece con i ditali di . g·omma tale esan1e prtò venir fatto senza difficoltà. Talora il paziente viene trattato senz'altro come ltn ernorroiclario senza essere visitato e si scopre in seguito che in vece ha' t1n carcinoma. Un altro errore si commette per q11a11to rig11arda le emorroidi estern.e strozzate, q11ando si tenta di farle ri entrare n ello sfintere; ineglio è in tal caso il mettere il paziente a letto e col dito fare rientrare le sole emorroidi interne, lascia11do f110Ii le esterne ed a1)11licando delle compress~ con acq11a del Go11lard ed oppio; i into111i d0Jo1~osi si calmano in breve, sarà pe1'?1 in seguito necessa ria l'operazione. La diagnosi di emorroidi i1lt e111e co11 il solo eRnme digitale no11 è affatt~ sic11ra; è invece 11cce a1io di procedere a lJ'esam e con 1o ST)e-


[ANNO

XXX,

F ASC.

17] ,

SEZIONE P RATICA

54l .

colo rettale che può essere introdotto senza MISCELLANEA. clifficoltà; così pt11·e non si farà ·diagnosi di I limiti della mediçazione intravenosa. prolasso se11za vedere la parte realmente prbC. Voegtli11 (Jnur11.. A. "Atf. A., 5 agosto 1922) lass.ata. Per quanto riguarda ·l e fist.ole, l' A. fa rilevàre ch e la maggior parte di esse ri- ritiene che essa debba ridu1:si ai soli casi in st1 l ta da cure er1·ate, cioè da ascessi in vici- c11i è necessario agire rapidamente, opp11re nanza dell'ano tr.a ttati con impiastri e fomen- evita.re itl dolore e · i fatti locali che si riproti invece . di aprirli J,argamente e presto; mol- durrebbero per le a ltre vie d'introduzione. Non ti disturbi proyocano le fistole alla punta d"el bisogna esagerare i vantaggi di 11n rapido aspoichè, ad ·es., il salv·arsan no11 coocige, ch e però vanno trattate diversamen- sorbimento, •• agisce come tale, ma per un arsenossido che te da quelle comuni e completamente escise . ' lentamente se ne libera, e della chinina iniettrattandosi di vere inclusioni dermoidi • . Uno degli errori più comt1ni consiste nel tata n-eill·e ven•e, il 90 % scompare dal sang11e rnisco11oscere le neoformazioni maligne, che ne} primo mir1uto. Reale vantaggio si avrebnon 110.nno in sè nulla di caratteristico; spes- be pei cardiocinetici, e per i sieri. Tra le precauzioni, bisogna ave•r c11ra di so sono accom1)agnate da diarrea irregolare e ... so1:>rattutto da frequente desiderio di evacua- evitare l'accumulo, e quindi, ad es., non fàre • zione. Nessun significato ha la gonfiezza de1 iniezioni endovenose di chinino prima che si retto e nemmeno la emissione di feci a nastro siano potute elfminare le dosi date per bocca; cl1e indicano soltanto uno stringimento del- occorre evitare di introd11rre nelle vene solu1·orificio esterno, che se è prodotto da carci- zioni ipotoniche, che a lterano l'equilibrio dei r1oma è accompagnato da. altri sintomi men- tessuti e possono aumentare la tensione del ' liquor (iniezio11i ipotoniche di N a Cl). Le dosi tre se lo string·imento è alla parte superiore ll1 feci sono del tutto normali. Anche rema- ch e si possono propinare per le ven.e sono geciazione non può essere un criterio ' perchè è. neralmente minori che per le altre vie. Le iniezioni endovenose ''anno praticate mollln sintoma tardivo. to lentamente, ovvero molto dill1ite. Il dolore cla ulcera rettale può diffondersi DORI A. per i rami che partono dal plesso sacrale speLe iniezioni endovenose di cloruro di calcio cialmente per il puùendo; così, spésso il donelle emorragie viscerali. lore è riferito allo sciatico e molti casi di sciaP. Carnot e P. Blamoutier (Paris Mé di·~al, tica incurabile sono dovuti ad una piccola ulcera 1·ettale; altre volte è invece t1n dolore al- · n. 48, 2 dicen1bre 1922) sostengono - riportando una casistica di 14 casi di varii mar.anc.a, oppure alle regioni sacrale o lombare· . ' lati (emottisi, em~temesi, · metrorragie, ema: talvolta si hanno invece sintomi genito-urinarii come, p. e.> la ritenzione di urina dovuta turie, epistaRsi ribelli, emofilia) l'utilità, nelle diverse emorragie della terapia .endovenosa a-d ernor roidi trombotiche esterne. Vicevers·a a ltre malattie si manifestano con con soluzioni d.i cloruro di calcio. · Ri.corser-0 sintomi rettali; il dolore alla defecazione può dapprima a soluzioni ipertoniche a l 50 % e al 25 °/o con ini,ezioni rispettivamente di 2 o av,e rsi per malattia 'd éll'anca, della prostata, 4 eme. di liq11ido in segl1ito invece, ed -ebdel sistema nervoso ce.ntra].e (carie della spina, lesioni vertebrali, ed anche in qualcl1e berq il vantaggio di evitare fenomeni caustici caso l'atassia loc0motrice e là sclerosi disse- alle vene, doJ.ori ed escare hel o unto della minata); . talvolta all'esplorazione rettale un irtiezione; fecero uso di 20 eme. di soluzione al 5 %. Vantano anche a questa diluizione i1tero retroflesso od lln collo llterino ing·rossuccessi terapeutici non inferiori a que,l li otsato sono stati presi 1p er tumori maligni del tent1ti con soluzioni pi1ì concentrate e conretto; un caso c11rioso di errore viene riferito clt1dono affermando, che il clort1ro di calcio, dal,l'A. di t1na donna di 30 anni in cui era già noto da tempo come rimedio antiemorstata fatta diagnosi di sarcoma rettale; alragico, è di azione più pronta ed efficace se 1·esame si avvertiva n ella sacca del Douglas, viene somministrato per iniezioni endovenose: lln t111nore elastico, che comprendeva utero e iniezioni ch e non richiedono difficile tecnica retto; venne deciso il trattamento con il radio . ' e che non proc11rano al paziente nessun grave alla laparotomia, fatt a per introdurre i t11bi disturbo. LEGA. di radio, si tr ovò invece 11na gravidan za· ectopica con un coagulò S'lnguigno organizzato La som mlnlstrazione dell'adrenalina. nel legamento ·largo n.; sinistra; la paziente Trias e Dorl'3ncourt (rif. in J ournal des praguar1' senza conseg11enz e ticien.s , 10 febbraio 1923) danno alcune indiA. Z. cazioni sull'u•so dell'adrenalina. La sommini#

1 :


IL •

l'OLICLI~ICO

trazione di qt1esto i11edieamento per via ora)e è pjena111e11te git1stificata poicl1è esso è as~o rJ) iJ1ile, co1ne din1ostra il fatto che l,ing·e::-i t ione di adre11alina è seg·uita da ipe1·gli~e111ia, propo1·zionale alla quantità ing·erita. L 'aclre11ali11a si darà jn soluzione concentrata, a digiuno ed i11 soiuz1one ·isotonica (liquido di Jli11ge1· o sol uzio11e fisiologica) cl1e più facil1ne11te passa J1ell'intestino. Gli AA. consigliar10 dosi molto elevate, ritenendo che anche XX gocce sono insufficienti e consiglian.do di <la re co111e dosi a bituali LX-C gocce (sic). La ~0 1nmini straz io11 e di adrenalina va sempre seg11ita da vici1Jo dal medico, per evitare fenor11eni spiacevoli ; lJartjcolarmente la con1parsa cli l)allore deve esse1·e considerata come un !)eo·no di iniollE>rar1za, che farà sospender-e ili ri1ned io o din1i11t1irne le dosi. Sco11sigliabile è ' ' la ,-ia. sottoc utanea per la possibilità di escare tn J \·olta assa i estese a cui non si ovvia cori 1111n 111aggiore dilu~zione. · Dosi forti sono consigliate nei vomiti della g ra\riclanza jJ1 c11 i da1·ebbero b11oni risultati. A~.

.Nell'eczema acu&o dell'orecchio. Laurens co11sigiia: 1) calmare il prurito e l'i1·ritazione della cute con polve1i antiferrne11tescibild. ll)Olvere di talco g. 25; polv. di ossido di zinco g. 5) da a'Pplicare diverse volte a l g·iorno co11 un bioccolo di coto11e; 2) provocare la cacl11ta delle croste, mediante una accl11·ata pulizia fatta 2-3 volte al giorno co11 lln bioccolo cli cotone in1preg;r1ato co11 la })01nnta egt1ente: os. ido di zinco g. 2; vasellina r n1 ra ,u:. 20. Rii) - etere fino a cl1e Je ero te si di~tnccl11 110 e ln. reg·io11e ap11aja .del t11tto pulit a; no11 c-1ppJ.i cn t· r 11ess1111a n1eclicazione; 3) dor•o la. cad11ta delle croste , l'LJ)l'er1dere la pol' p1 ·e di cui sopra. · :\Te11·eczen1~ acnto del co11clotto uditivo, lil1rrn r e q11esto L1al1e croste e clal }JÙS; fa,re lina .n\·at11ra a11ti ettica ed i11trodt11'l·e nel. canale 11n piccolo ta1n1)011e i111preg'l1ato con la pornat.a. nll'ossiclo di zi11co, da ri11r10\1nrsi ogni 24 . 01·e. A. Z. (I.

1

SEMEIOTICA.

XXX, FASC. 17

0110 essere dati in i11o<lo tal~ da i1-0n far i)ercepire il minimo run1ore. Si dà11110 dall'alto in basso e dal basso i11 alto, rapida1n.ente comlJarando le sensazioni ottent11.e i11 ciascun emitorace. Si percepisce così con il polpastrello t111a SE:rnsazione vibratoria leggera, quasi un piccolo fremito. A questa sensazione bisog·na. aggi11n~ere come u11a lieve aclesione del polpastrello al1a parete che sembra più pastosa, me110 ~lastica. Tali sensazioni, difficili a d·e scrivere non si d1meitticano l)iù allorcl1-è siano state avvertite una volta sola in un grande versan1ento. Generalme11te con il processo palJ)ato1io si riscontr'a i111 livello liqt1ido un poco più elevato di quello i11dicato daJJ'ottusità: cio è dovuto alla grande ·sensibilità del .siton1a_ Il fe11omeno desc ritto dall'A. no11 11a i1ie11te di con1t1ne co11 il fenomer10 da lnng·o tempo studiato dalla. scuola lion.ese sotto il nome di cc flotto ». Questo si ricerca con le due mani, l'i11feriore 'facente cor1'.)o, senza appoggiarla, con J.a gabbia toré:tci<::a,. mr11tre la superi-0re pr atica dall'alto in basso l1na lieve percussio11 e, seguita dal ritiro immediato della mano , co11 le quattro ultime dita a,.llungate, colpenti él -pi atto , i11 tutta là 111ngl1ezzn. della loro faccja pal~are: a J)artire da lln certo punto si })l od11ce il fi otto l)erce1Jito . <lal~'altra inano. II flotto · ir1.clica 11e ll'ac111lto t1n versamento JJ1olto abl)on.rl a nte. i\ientre clunc1l1e il fe1101neno der fiotto n ecessita t1na J)erct1ssio11e st1 11na assa11 \'él ta superficie co11 tntta la 1rla110 o co11 tnttn la. faccia palm are d elle dj ta. il seg;110 dell'A. esige 11n lieve !)iccl1iettio del ])OlpastrelJo ir1 1ma minjma zona. In q11f>sto la mru1ovra testa silenziosa ; ·n~l flotto la sen sazio11e è qt1ella • di ondt1lazi-0ni vlbrato1·ie; nel seg110 dello Cl1alier co,n siste in u11. leggero fr emito, e s1)eci a.lmer1te in una specie di nclesione relati·va d el dito alla parete. Il fiotto ir1dica versamenti abbondanti, il sintoma in q11estio11e si ritroYa negli scarsi ,rersamenti. ·Jl \ 7 aJi0re cli q11esto è sopratutto gra t1de n~lle ])leu ritj diafran1111aticl1e, . specia1111ente a livello del « hotto11e , di Guénea11 de ~I11ssy, 11on si accompag11a ~ I ­ la minin1a modificazione di sonorità o a di111i11l1zione n1arcntn del n111r11111re. 1

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~{O!\T .

Uu nuovo segno fisico dei versamenti pleurici. J. Cl1a lier \La [•resse 1n éd., 1922, 11. 67) ci ·i11dica un n1ezzo utile pe1· 1·1conoscere i versa1oenti plet1 t·ici . carsi. i tratta cli 1111 fe11on1eno esse11zial1nente tattile: con il polpa trello dell'indice, (lel n1edio, clell'anulare i co1l1pie 1111a serie cli colpettini :-.t1lla parete toracica, ç.ome se si uo11asse su 11na tastiera, a1111licando le clita alternati,·an1ente e no11 s.i1n11J.ta11et1nJente. Questi colpi de-

(_.\i~NO

.

IGIENE.

~e

La pulizia dei bicchieri e delle stoviglie nei publici esercizi. in alcu11 i a lb erg·hi, trattorie e caffè lru

pl11 izia dei l)icchieri, delle !)Osate e delle stoYiglie è fatta co11 cura, bisogna rico11oscere cl1e i11 i11olti })lll 1hlici ese1:cizi essa la eia in · · vece molto a clesidera re; . . pecialmente i11 J)ic• •


1--\NNO XXX, FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

543

.

coli caffè, ed in J,ocalità dove l'acqua, scarseggia; i1011 è raro ·v edere cl1e i biccl1ie1i veng·o110 tutti risciacquati alla meglio in un llnico recipiente ed eve11tualrnente asciugati con un cencio di dubbia pul.izia. Ora il · pericolo di trasmissione di malattie inf,ettive pe1" mezzo (li b iccl1ieri non benie lavati è tutt'altro che trascu1·abile, particola.rmente per ciò cl1e riguarda la sifilide, la tul)eréolo si, l a difterite, la febbre tifo·i de. La ,s emplioe asp,e rsii one con acqua fredda o pegg'io la strofi.natura con ·I.e i1iani poco pulite, tendono ad aumentare anzi-chè a diminuire le cause di infezione. Studi recenti (1 ) 11anno di111ostrato cl1€ la la vatura con acqua calda e sa1)one seguita da llILa buona ri·sciacql1atura in acqua cal da sono sufficienti. per ridurre a minime proporzio11~ i batteri con cui erano stati inquinati artificialme11te i biccl1ieri; in generale con soluzioni di sapone adatte, il nu111ero dei batteri ,·iene ridottP. al _35 % ed ancl1e fi.110 all.'1 %, quando la tem1)era tl1ra dell'acqua è di 36°; con l'acqua a 50°, si ragg·i11n,g e quasi la sterilità, lasciando i ·1)recl1ieri per 3 n1inuiti nella sol11zi one di sapone. La ste111.lità è pure raggiunta co11 !'us o di l111a soluzionie fredda di clort1ro di calce, cl1e disinfetta l 'oggetto quasi istanta11eam.ente. Altri studiosi che si sono occ11pati dell 'argomento (2), prop9ngono invece di usare t1na soluzione IJiuttosto concentrata di acido cloridrico in cui i microrganismi ,·er1·ebbero l'apidamente uccisi, e di procedere poi ad lina risciacqu'a tura i11 acqua fr edda, in nlodo da allontanare ogni traccia di a ciclo. Ij 'u so di tale metodo però es ig·e che l'operatore porti . dei gt1anti di gomi11a per s a lva gt1a rdare le inani dal! 'azione dell 'acido .stesso. }>ii1 })1·atic.:> sem1;ra. quindi il pri1l10 sist en18. cl1e può riassu111ersi corx1e segue : 1

POSTA · DEGLI ABBONATI. _.\l dott. P. T.=-

... tille recidive clella 1nuloria. -

,

•.\cireale·: Og·11i buoi1- trattato Sl1lla nlalaria (citiamo r .Ascoli. il i\·l arcl1iafava e Bignami, il Celli, il lA:i.veran, ecc. ), contiene i1ote si11tetiche sulla l)atogeriesi delle recidive, 1'ale arg·on1ento è J.arg·a.mente svolto i11 11na relazione l)t1b})licata n.el e< Policlinico » 1 Sezio11e n1edica; del 19:!0: Esanie delle più i?npo1·f.ariti acq1lisi::,io- . 1ii j'atl e 1iel ca1npo della Malriri(( , PCC.

T. p,

I

1

1) lavatt1ra in sol11zione· di s a1Jo·11 e a circa 50° (1Jt1ò servire 'a t a le s co1)0 t111a }Jolvel'e <li sa p one del co1nin er cio , l)urcl1è s.Ja ben e s ol11b ile ); 2) r isciacqt1att1ra con a cqua corre11te ca 11a; 3) a sciugatura i)erfett.a con uno sitrofi11 a cc io p11lito. Ne i casi in cui non si possa a ve re a d isp os izione l ' acqua calda, si potrà fare uso di unn, s oluzione di cloruro di calce, risciacqnan do poi con,1enientemènt.e ed asciugando accuratamente. fil. (1) _i\. I. VAN SAU N, ~I\. \~'". BANCROFT, ·J. J. \V. O' GORl\.IAN . Anier. Jourri. of pt Lblic health,

agosto 1922. (2) E. BRr.~-c. (Pa.ris).

ociété de 1nédeci1ie publique

Jllalaria (tl'attato e tavole). -- ...\I dott. · lVl ~I., abb. 392?.

Il trattato del prof. Ascoli 'non è stato ristan1pato. Buo11e figure troverà n·el recente Yolu1ne del Basile: Diagnostica cl elle Malattie . parassitarie ( edito1·e Pozzi ). T . P. .c;;;lll digiuno alla Guelpa. ·-- .A.lf a bb. 874·2:

Per i pH,rticolari clie ella ricl1iede credo sia. J1ecessal'io riv ~lgersi aJJ'A. a Parig·i. 1>. ..-1.l clott.

~\ I ell e ttj,

Cing·oli:

. -1. . co n 1ple111ento cl ella ri."l)OSta cla ta i1el fascicolo 12 .~ 11 411esto a1·gon1 e11tp , i•ossia1110 indit are 1111a 111011ografia plll)blicata Lla,l prof. P.

Gilberli i1el cc Policlinico », f a ~c . 6, 1)..., 18().

ez. Cl1ir., 19?0. D. .

VARIA Sulla determinazione con l'esame del sangue . della parentela I Le precii;Jiti11e sono specifiche, n1a non pare g·io'"·ir\o ad ulteriori dis tinzioni entro i limiti della spe cie. Do110 la scoperta dei gruppi s anguigni Ot- . t ~1ri berg credette l)Oter s tabilire cl1e s e un fan.Cil1llo a1)parti ene al gruppo sangi.1igno di uno d ei l)r es11nti g·enitor i può esser legittimo, se a1)1)artiene ir1vece acl lll1 gruppo differente, al111eno uno dei genitori è diverso. Egli a\reva esa1ninate 603 perso11e di 139 fa111 iglie diver~e . l\.1a Bt1cha nan, sulla scorta di oss eryazioni personali, oppone che la sicurezza.' non si può avere, neanche risalendo alla terza ge11erazione. Pertanto non a.bbiamo alCl1r1 m ezzo per deter1nina.te la paternità mediante l'esame del sang11e. (J o urn. A. "ffl. A., 7 ottobre 1922). DORIA.


544

.

IL POLICLINI CO

[ANNO

_xxx,

FASC.

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*)

Il nuovo regolamento per la profilassi della sifilide e delle malattie veneree. Grediarnu utile pubblicare in,t egralnient e il regolanzento ct)>pro1;ato con dec1'eto 25 n1ar2·0 1923, t rattandosi di uur1ne che lzanno special e irnportan za ed efjetl i in, gra·n pa.rt e in/nov ator·i . OBBLIGO

DELLA

DENUNZIA.

Art. 1~ - Le malattie. a lle quali si applicano le disposizioni che seguono sono : a) la blenorragia ; b) l'ulcera semplice contagiosa ; e) l'infezione sifilitic:a; conl::iiderate nel periodo di loro contagiosità. · F ermo restando l'obbligo delle denunzie P<>rtato dall'art. 4 del regolamento legislativo 4 agosto 1&18, n. 1395, e d oltre alle denunzie rese ob,b ligutorie dall'art. 15 del presente r egolamento, è fatto ohhligo per i medici, agli effetti dell'art. 123 del Testo Unico delle leggi sanitarie a.pprovato c-0n R. D. 1° agosto 1907, n .. 636, della denuncia di qitalunque cci so di sifilide, 00 n 1nantfestazioni contaqiose, risoont rat9 nelle scuole, negli istit·u ti di edu,oazione e <li cu,ra, negli opifici industriali e, in gen er è, i11 t.u tte l e oollettilrità, sia ci'ì"ili, sia rni litari. 1

PROFILA SSI DELLE MALATTIE VENEREE.

.L\rt. 2. - Alla I>U bblic.a profilassi delle malattie di cui all'articolo precedente si provvede: a) c-0n l'assistenza rnedico-chi111rgica gratuita per i poveri e con la d istribuzione gratuita dei medicinali ai Poveri, n ei termini previsti dagli a rtie-0li 24 e 3ù del T esto Unico sopracitato; b) con la istituzione di a.pp,ositi dispensari nelle località dove ne sia riconosciuto il bisogno: e) con la cura gratuita <lelle :Per sone affette da manifestazioni contagiose in atto delle ma la ttie di cui all'articolo precedente, n elle apposite sale, ne lle cliniche e· negli os1)e dali comuni. Art. 3. - L'Amµiinistrazione ed i medici di q11egli ospedali che ver Statut-0, non permettono 1'ammissione di infermi con le malattie di cui a11 ·<11t . 1°, se h a nno l'obbligo delle e-0nsultaiion1 agli esterni, non poss0n o da esse escludere gli infermi di quelle malattie. Art. -1. - P er tutti i Cornuni cap-0luoghi di Provincin e pflr quelli aventi popolazione superiore ai 30,000 abitnr1ti è obbli.qatoria la is titi,zion,e di appositi dispe1i. ari per la profilassi e per ~ cura grntuita della sifilide e de lle malattie veneree, diretti da persone compe t enti n Plla speoiaZità.

Il numero dei dispensari, jn ciascun Comune. è <le terruinato per co11venzione tra il Comune ed il l\1inistero dell'Interno, o. in mancanza, di uffi<:io, I>er de lega del l\linistero, per decreto del Prefetto, sep.tito il rnedico proY-incia!e, tenuto conto d elle eondizioni loca li che possono fa ,-orire la diffusione delle malattie a ccennate. Il :l\linistero dell'Interno eon tribui ce alla spesa occorrente per cia scun dispensario con un concoro it11uuo continuatiYo ùa prele·varsi tSUll'apposito fo11do f:..c'lnzinto nel bilancio del ~Jin i tero stesso, conc'Orso che no11 1>uò Sltpern re la nieth della spesa. I4a mi "ura c1el e-0ncorso e le modalità del funzionnn1ento dei di pen..,ari sono s tnbilite per con~(\UZione fra il Conlune ed il ~lini tero dell'Interno. Iu ca o di di senso circa il concorso ~sso viene dctermi11nto di ufficio per decreto del ~1i11i st r o dell 'l11terno. (~)

La J)re ·ente rubrica è affidata all'avv.

I disì>ensari debbono essere preferibilmente costitui ti comf> sezioni speciali di poliam bulanze o ùi altri istituti sanitari. o,e le condizioni locali lo consentano, possono due o più Comuni riunirsi in consorzio per i·esercizio di un unico dispe nsario. Art. 5. - . . :-\ nche i Comuni aventi popolazione inferiore ai 30,000 abitanti, ove iis tituiscono dispensari per la cura gra tnita. d€1la sifilide e delle malattie veneree, posson-0 as1Jirare a-I concorso got erl1atiYo nella spesa al tel'mine dell'articolo precedente. La misura del concorso viene stabilita con speciali accordi fra il lVIinistero dell'Interno ed il Comune. Nei detti Comuni, però, la istituzione dei diS}Jens ari è resa ol!bligatoria quando, per speciali circostanze locali, o per notevole diffu•s:ioue delle malattie s uddette ne sia ravvisata la necessità. La dichiarazione dell'-0bbligo è fatta per deleg:t ùel l\1inistro dell'Internò con decreto 'del Prefetto. sentito il medico provincia le. La misura del , concoroo goYeruativ-0 in tale caso Yiene stabilita, occorrendo, nei modi e co11 le forme di cui a ll'a rticolo precedente. Art. 6. - Oltre ai <lisp~nsari di cui ai .precedenti articoli; nelle città dove esistono Cliniche dermosifiI,o patiche .u niversitarie pu·ò essere affidato a tali i1s tituti, sia dai Comuni, sia dal Ministero dell 'Interno direttamente l'esercizio di dispensari col corrjspetti,ro <:li un concorso annuo . da det:er- . minarsi con apposita co11yenzione. Possono pure essere is tituiti dal ìvtinistero deJ l'Internn dispen sari diretti da sanitari competenti nella spE·cialità, nei principali porti, per la cura gratuita della sifilide e delle m.a la ttie veneree, della gente di mare e dei lavoratori dei porti Ste'"Si. Il Prefetto può ordinare la istituzione di co11simili d~spensari negli stabilimenti industriali che impiegan-0, come media annuale, più di duemila oper a i, o.vYero nelle località ove esistono diversi stabilimenti che in co1nplesso impiegano, pure come m e dia annuale, più di duemila operai; e temJJoraneamente anche in m inor numero, dove, per la freql1€nz.a di easi òi sifilide e di malattie vene.r ee, se ne riconosca la necessità. Le ·~e per q11esti <li~pensari son-0 sostenute dai proprietari degli stabilimenti. Le disposizioni dei due precedenti capoversi non si applicano ai C-Om ~ni ne i quali esistono di~n­ sari pubblici r.>er la irr ofilassi e la cura delle malattie di cui all'art. 10. Art. 7. - Qual ~iasi r eclamo µvverso i provvE>· dimenti del Prefetto òi cui agli a rtiC-Oli 4, 5 e 6 non ha effetto sospensi~o. JJ .::\ ~OlfINA DEI 1\!EDICI DEI DISPENSARI.

Art. 8. - I medici dei dispensari comunali !X!r le malattie di cui all'art. 10 sono nominati in ~e­ g11ito a concorso, per esame e per titoli, in conformi~>t delle norn1e da stabilirsi per decreto del l\Iioistro dell'Int.erno. I ca1)itolati di scr,izio, da deliberRrsi dal Con81glio Comunale o dall'...ls..~mblea consorziale, deYono contenere : a) i·~nunci:-lzione <legli obblig-hi òei medici: b ) le disposizioni inerenti allo special\! 8erYizi-0 cui sono <1 rlòetti; o) lo stipendio loro assegnato: <l) le modalitl:'l lli nomina, partic-0larn1ente per la durat~. e~clus1, in ogni caso, du-

G1ovL'i NI SELVAGGI,

consulen•' ìegale del •

n~~ro

periodico .

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.. [ ..\~NO

XXX,

FASC.

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SEZIONE l'RA'TIC..\

i·n lèl n1.1~giotc di ci11que anni ~~d ogui diritto a Rt.'l bili til. È eo_ n sentita In conferma per snC'~ssivi f)(>riodi non sup«>rioli cinscu110 àl qt1inque11nio secondo le norme da stabilirsi, pur e ~ I)er· dee~·eto del ~li. ' nu~tro dell'Interno. Tra gli obb1i~hi dei ruetlici dei. di~pensari. deYe es~ere i1ei C'èll>itolnti esplicitnn1ente e11unciato l'ohbligo <li prestnre grH tuita111ente/ le loro cure a tutti gli i1lfe-rrui ehe si pr~nrano <ll di~pensario affetti <.la 1'ifilide o da ma la ttie ven~ree o da dern1a tosi 1)ara~siu1rie diffusibili: 11oncl1è l'obbligo di fa re n tti va operlt n ffincbè i dtsilensa ri eosti tniscano ,.el'i e propri c0ntri di pl'<),paga11<1a per la profilas~i e rig·iene ses.~ale. osrEDAI.IERA. Art. 9. - - I . . e l)ers->ne affette da n1anifestazioni contagio&> in atto delle malattie di cui all'art. 1-0 • <levo110 essere accolte e éurate gratuitamente. nelle appo..:;ite &'lle o clinicl1e, o, in mancnnzn di e~­ ~. 11egli o~pedali con1uni. Gli istituti 0~1le<lnlieri uon i10s~ono ~ottrn1'~i nll'obbligo di riC'oYerare e curare que~ti infern1i anche quando 0011 abbiano sezioni o repn rti ~11~­ ciA li, tra nn(> <'h<> ~i trn tti di i~titl1ti fo11da ti n l solo fine di (·urare altre deterrui11ate 111alnttie. r. . a cnrn ~r.1tuita ospe-dal~ra, di regola, è riservata alle <lo1n1e nelle qt1ali la infezione sifilitica o venc,rc·n eostitt1isca la foru1a n1orbosa predomiMnte. Agli uon1ini è riser,·ata preferibilmente la cura n1nbt1latoria e solo ec~zionalmente quella ospcdàliern . r~ spese di ~l'ledalità, limititamente al p~riodo di cui la rnala ttia è ('()Dtagiosa in atto, sono ~~ennte òallo Stato e gravano sul bilancio del ~Iinistero dell'Interno, e-<"-<::-etto ch4?: a) trattisi di istituti ospedalieri cl1e nbbiano l'obbligo, a 11orma dei rispetti"f'i statuti . <li erogare tutte o parte d(>lle loro rendite per la cnra gratuita di determinate categorie di persone. senzn. esc:luf'io11e d<-'~li infermi delle malattie indica te nell'art. 10: b) trattisi di istituti o.'3pedalieri aventi tra i loro fini la cura di queste malattie: nei quali casi si OS.'3erYano, per la competenza delle ~i>ese. le nor1ne s{J€cia1i dei ris1wttiYi sbl tu ti e re~o lsl n1en ti. · · •.\·l't. 10. - P0r la istituzione delle sa le di cui alrarticolo precedente, '\rerranno stipulate. tra il Ministero dell'Interno e gli enti interessati, aWlQsite con'"f·u~ioni circa i requisiti delle sale stesse; le modalità Jì{>r il loro f11nzionament-0, le c-onòizioni di ammissione alla cura e la retta. di s1.e<ln lità. Questa non potrà. superare. la media fra la retta di medicina e quellt.l di chirurgia . . DoYc eRist€' Clinica dermo~ifilopa tica l1niYersi ta ria si dovrà, in quanto è possibile, assicurare nelle convenzioni Ja di1 ezione <lelle sale per la sifilide e le malattie yeneree a 1 Direttore della Cli11ica. La Direzione delle sale potrà. essere affidata al Direttore del Jocale dispensario per la sifilide ~ le malattie veneree quando l'ospedale non possa })rovvedervi con altro medico gpecializza to. Negli n ltri casi i Direttori dell~ sale deyono nominarsi i~1 seguito a concorso per esame e titoli, in conformità delle norme cla stabilirsi per decreto clel Ministro dell'I11ter110. ~.\..SSISTENZA

Th:r CERTTFIC.\'l'I E .'\rt. 11. -

Df:J LOC.~LI

DI MERETRICIO.

I medici condotti e ~li altri eser-

centi abilitati a rilasciare certificati di 1.~lità • non po8sono rifil.ltarsl di rila~eial'li. ed il Sindaco

-

di ,·id imu rli. gra tuita111cnte

545

a i l)Overi cl1e siano

affetti da sifilid~ o da mailittie Yeneree. •.\rt. 1~. - r...e .ordinanJI'~ di u11crtura dei locali di nu~retricio non l)()S.SOno e~sere e1uesse dall' Aut.-Orità di r11bblica Sicurezza se i1on in seguito a fl:l re re fa~ Yor<.),·oIE>, nei rignn rdi igienici, del medie~ r>.ro,·in('ia.le. 11 l>U rere confor1ne del 1\fedico pro\'Lnc1n le ~11·a pure 11ecessn rio <]UH nd-0 si tratti di 01·<.linnre la cl1iusura di 1111 loenle cli meretricio per i motivi di cni ai 11u1neri 1 e 3 dell'art. 25 del Regolnmento sul meretricio. np1)rovato co11 Dec1·eto )li11isteriale 27 ottobre 18!>1, n. 605. l\fJ::DICI VI!:>l'l'ATOBI.

.-\rt. J 3. - T.1a ,·igilanza ::;unita ria nei riguardi <ll~lle malattie di cui all'art. J 0 per le donne che Pserc:it:ino il meretricio, viene eseguita da medici ' risitatori apposita1nente non1inati. I...e spese per tale vigilanza, come pure le spese _ per le misure profilattiche e di cura che saranno t>rescritte per i locali di n1eretricio, sono s-0stenute cln i padro11i di · casa e dia i tenutari dei locali stessi e p1·cteva te <la t1n fo11do da questi costituito, secondo le tnod!lli tit da stn biJirsi dal l\finil'tero dell 'I11terno. In cnso di inadt-n11>i1uer1to il locnle sarà cl1iuso c-011 cl~creto (lel Prefetto . •i\..rt. J 4. - ù1 i1omina clei iue<lic:i visitatori è ~ fatta co1t decreto del Prefetto, Sll parere conforme e.~resso per iscritto dal l\1ec.lico provinciale, con 1a assistenza dell~Ispettore dcr1nosifilogra:fo di cui al successivo art. 2"2, in base nd esame od ai titoli presentati, dai q·~'lli risulti che gli aspiranti posseggo110 st1ffi.clente abilità e 11ratica professionale nella diagnosi della sifilide e delle malattie vener~.

Potru 11Ilo ottenere tale nomina anche i medici addetti ai dispensari; la i1omina è valida per un blennio e può essere rinnova t:a. In c::.80 <li negligenza o colpa nell'esercizio dellrt Tigilanza loro affidata, i medici visitatori sal'anno dal Prefetto sospesi o revocati dall'Uffi<?io, l)revia éo11testazione degli addebiti . ..:\.rt. 15. -· I medici visitatori hanno l'obbligo di denuuziare imn1.e diatamente all'autorità sanitnrla le do11ne risco11trate affette dR. malattie,· di cui alrart. 10, eo11 manifestazioni contagiose, ~e~ locali di merétricio ed in genere tra le meretr1c1 ~o~gette alla loro vigilnnw. . Deyo110 pal'imenti denunziare quelle che riscontrino affette da tubercolosi, tigna. scabbin. pediculosi. tracon1a o da altra 1nalattin a carattere <1iff11sivo. I me<lici yi~ita tori devono a ltresì indicare, sui lTIO<i'nli che saran110 stabiliti dal Mi11istro dell'Interno , e che dovranno co11servarsi presso il locale di n1eretricio, il risultato òi ogni \isita. Ifan110 infine l'obbligo di vigilare che i locali siano mante11t1ti in condizioni di igiene e di p11lizia soddisfacenti, di n~sicurarsi c-he siano forni ti i me7..zi per eseguire le misure di profil~""Si individuali prescritu~ e di vietare l'ammissione nei locali stessi delle donne che non siano state Ya cci11a te <la tre anni. La contra"\·venzione a tali obblighi è punita con la sospensione e la revoca dall'ufficio, da pronunciarsi dal Pr.efetto, a norma dell'Hrticolo precedente>. e. nei casi più gravi, potrà. a carico del Sanitario co11travventore essere nppJic...~ta la. sospensione dal libero esercizio professionale per la durata da . u110 a sei me:;;i, ùn determinarsi dal ~iini~tr<> dell'Interno .


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516

IL POLICLINICO ·

Art. lfi. ~ Xe~!:-\t111n. retrib!t1'.io11e o eon1i;.e11so di c1ualunq11t> genere 1J1lè> ~ ·e1•(\ offerto o (•orrispo8to·. <111 i te11uta ri (lei loca li di meretricio. a i n1e-òici 1i ita tori ~ d:l qu~sti <lC'C."ettn to f~~r 11(-'R~nll titoJo. I-~• (•ontr:1 \Y(:>nzione ·a qut'~tH d ii··1)osizione t- pu 11ita, per i tenutari clei lor•ali. c-oll'a mmenda fino n li1·e 50 e eolla e,·entua le <"hiu~nrH del loectle dn Ol'dinnr~i tlHl 1•1·efetto: f>Pl' i n1ecliei vi~itator-h <'On la ~OSJ>E>nsioue o J,1 i·eyoca <la 11 'nffi('io da Ilarte <lei 1•1'.e fetto stes~o. su Jvo 1 :~1' g-li 11ni (' ver c:li .nltri lt- u1a gg-iori lle11e . tabili t e dal ('od ice ite11ale:

Att. 17. ì\~~!';llllè.l c·o.nzjo11e JlUè> e~.sere uRuta ,.P r~o le do11ne <·he <.'~"Prc·ita 110 il inerefl'ieio n ti11t:<li ~otto1>01·J(_) •1 vi~it.n ine·dic·u. I.R clonn0 J>erò che vi ~i rifìut,1110. :-;e nero1te o din1oranti in locaJi <li ineretri(·io, ~aran110 ritE>nutc' inf~tte. Al't. 18. - J,e clol1ne òin1or.1nti 0<1 nccolte ju loca li cli 11H:•retriC'io. 1<' quo li ~iann dai 1D€'diei visitntori 1·it-011oseinte affette da n1nnife ·tnr.ioni contagioS<' cli nlc-1111e <lelle 111alattie i11dic::1t0 all'artjcolo 1. ~ l<\ tlon11e i>resu11te tali a tern1ini clel 1)rece<l(\11l ~ n rtic·olo, <lPYono e~~e1\e iw1uPclin ta rnent(l allo11tanate <l<ll loC'H le cli 1n0rPtricio e n1uuitf\ di nn foglio cli RPPClali ti't J >f\1' il rico,·ero in l1na c1elle sa le cli cui all'art. 10, o in un re1 :nrto osJ l('.: clali(\l'O, ~c-011clo i c·~1i-:i. E::,~e possono anche. co1r conRe11r-;o clell "n u tntitit snnit;l ria. provvedere <lirPttawe11te a lln v1·01)rin C'ura, l)Urel)è questa no11 sin premntn 11c?lJe C:l~ <li ineretricio. Non pos. 0 110 }1erò ripren clE>r~ l'e~e rci z io del HH.:' retric·i n o(l essére rin 111me~~ nei locali di iuerf'tricio ~e n o11 <.lc>po c·lle i1e sia c·on. tatnt.n · con <lichin 1':17.j{)Il~ 8C'l'ittn, dn I>R l'te dei llleÒÌ(·i \"ÌRita tori o dei nleclici clei clisrenrori. la 8C'omparf.ia òi ognj nu1 n ifl'!';tfl ,i; ione contngioRn. °XOJC\fE

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LOC.\LI

DI

l\IEHE'fRIC'IO .

Art. 1!). -

Chinnctne clis1lo11e di u11 locnlr. cli<·l1inrato di 111eretrieiu . i1-0n puèi an1u1ettervi ne~.: Runa <lo111>tt :':e pri1nn 110 11 ~ia ~t,1tn Yif.iitata d a nno <l<->i in·e<lici , ·isitntori e 1ie<n1oseiuta ClRent<' cla 111a11ife~-t<l7.ion i

co11t.1gio.·e delle n1ulnttié inclic!1te

nell'artir.olo J c. Non rn1ì> clel llèll'i J><\1·111ettere <:ht\. llE>i Jocnli <li ine1·Pt1·icio. si ottr:1g-Q:a no donne nllu Yi'!·il;Jnza sn11ituri:i (:' Hlll' Yi s itP, o Yi J'ÌlllUJl~f\110 clollllf\ J'i ('Ono~('Ìll te' o 1>re:-.n n tP :l ffett €' da Ile 1ua ui fe,l;\tn 7.ioni co11 tagiosP snacc·p11na t~, o sia110 11UO\'il1ue11tf' n <·C'Olte JH' I l oru 1<' clo1111<->. nllon ta un te ve1· ca U$H di Jnnh1ttin. Renzn ntteRtnzio11e mediea cli completri guarig:ioup delle u1nnift\. tnzio11i C'tH1tugioS<' ni ~n­ •i dPJl'art. l~. J,.() COllÌl'<lY\"ellzioni a fj1lHlltO to di~VO~to ne} ltl'('\. ~ente articolo sono JJn nite . oltrecht' eon la cl1in~l1rn del l<><:nle a rneute dell'::.rt. 18 clel Ylf?ente rPgoln iue11to sul meretricio. e;on le pene co1nn1innte clnll'urt. 20 i11 relozio11e C"On l'art. 19 cle1 re1!0l:t1nento ~te~~.

I,.\

TE. SEft\

S.\ XlTAICI :\.

..<\rt. 20. - I.e clon11t\ <:l1e esercituno il 111eretriein fnori dPi lot·ali nntoriZ7.<lti, qunlorc.1 Y<>lonta rinn1e11-. te si . ot to11ongn110 a Yi~ite 111eclieh<' })(?riodich~ <ln 11a rte clei 111('\<lìei Yi~it•• tori o clE>i inedici addetti •ti. clispe11~t ri i~r ht i-:itilitle P lt\ n1a lst ttip ,·enPrefl'. Y~ngono n1nnitt> cli ;lr),po~;itn tt'\~~~e-1·:1 .·l: nit11ria. ~nlJa quale t\ ~eg-nato ,·oltn 1~1 yoJtn ~ :-;inno rirono-., ~eiut<• ~lll('. t' (·he Yi<'ne rillrat<l i1l C'aso contra1·io, rne ntrl' ~i proy,·ed~ alla loro C'nrn a termini (f f' l fa rtic<> }(l l H'e<'<.l(leu t~. • fAt r(>~titu?.ioll(\ clelh1 te~~('rn i> ~ubordiuata nll~ <•ontlizioni p1C'. eritte clnll'nrt. 1. . ultituo eon1mtl.

}lt'r la rian11nj~~ione ùell~ · clonnE> p;iit rironosc:iutc o })resunte infl'tte i1ei loeali di n1eretricio. I...e clonne in i1os~R80 clella tt:'S~<'1·a, quulola siano cli(·hi:.ll'è.lt e i11 eontra ,.,.~'H%jont' :1 ll·a rt. 2 del reg-olawe nto 21 ottobre 1891. Ìl. t>L:; sul iueret1 icio, non s..1ra11110 tra ttenn tp l ;l.'l' lu loro ìcleutifi<:nzione. I/art. 21 e~tende il trat~tn~(_)nto dell'a1 t. 1~ alll~ clonne, n o n mu11ite di tl'~~rn. c·he e~er<:i ta110 in loc·ali i cui te11nta t·i sia110 <li<'lliar;tti in c-ontrnYYenz io11e : l'art. :?°..! ri~lut rcln la <litticl•t di no11 eHer(·it.1re ... cl1e dal 1u~tlien ,·isit.ttorc• clc\\·e (ll'1'f'l' fattn alln c1 onn;\ i11fetta . .

\:'I(:lL.\~Z. \ l' -\.XlT.\Hl.\.

A l't. 2:t - l .n Yigila uzu sa 11i~1 ri;t Hnl ineret ricio !')Jetta es:-Jenziu hueute a ll 'A11 toritù ~ani taria proYìncia lf\, cl1e la ~t'ereita nl!o HC'Ol>o cli nssicurare

la osseryanza delle cli~posizioui tli cui agli n rticolì 1>recec.lenti. · l./At1toritit sa11itaria proYìneiale l1a la faroltù cli vroce<.lere in q11alu11que 111ome11to. o <lirc•ttn u1eut~ o r~r mezzo <.li inE'<liéi L·p<\t tori cler111osifilo~rafi allc.t s ua dipe11de11zn. all 'ac:cE·rtn1upnto dello ~tato s..tuita rio delle don11~ <:he e~(·rcitc.1110 il 1ne1etrici1> C' cl~lle condizio11i i~:df:'niehe <lt-i locn li. . 1 u1eclic·i i~r>ettori ·~0110 scelti ·f ra coloro elle• vo~ ~eg~ono i requi8iti cl1e, iu corrispo11clenza d(~lla ]}ilJtieolare i1~l}JOrta11za clella fn11zioue. sara11110 stnl>iliti da-I l\iii11ir.;tero clell 'Intprno . Le 1nollaliti1 di retribu?.ione per . le 1>restnzioni Jll'{)fps~jonnli elle sar~1 nno c·o~ì rhiamati n dnre clo,-rnnno C'ssere deteru1i11n t0 eon accordi contril t~ tt.iali fla nr:pro,·a rsi dal )lini. tt>ro, escluso. a · tutti !!li pffetti, ogni rnpJlorto fli irnr>iego a qt1n1sin~i t itillo. · ER~i eRer<:itano le loro fu11zioni di vigilanzn Rnl ~ervizio di profilassi f' di en rn delln Rifilide e d~l­ le n1alattie Yen<>ree nel t(\rritorio di 11na o piil 1n·oT"incie. , Art. 24. - I tlispensari <' le sale 11er la c ura de lli1 sifilidP e de Ile 111nln tt iP Yeneree sono f>Oste f.\otto la- yig-ilauza del AfiniRtero clell'l11terno cl1e la esercita clirettan1ente per iuezzo delle Autoritft. ~·n nitn rie proYincinli. ~el re<Y'oln 1uento gen('\l'fi l(\ ~nnit.urio

snr:lnno ron1pre:-iP IP 11ormf\ cli mnRf.iin1a per nRs1curnre 1' l rpgolare fnnzionan1ento cli qn0r-;ti lRtitl1ti. C"'

DI S PO~IZIO ='fl TH \ X~l'fORIE.

nttunli dispensari. A i· t . 9.-.). -> T 111e<lici cle2'1i •. eh~ fut·ono O'ii1 nomil1ntj in seguito n regolar<> c·oncor~. so1;0 cli~1)enRa ti cln l conr·orso di cui al1·art.. 8, priu)o c·on11na, fer111P r<>!';tn11<10 ~ rliRpo~izioni dei ris11etti,·i cnpitol:iti. .Anche ni 1uecl ic·i no1ni11n ti ~fll17.:t c:onror~o. inn <la i1on iueno ili <'inque n11ni nlJa clatn <lel prPse11te decreto ebe n bbin no 11re~tntn nf\l clispenMrio o~r;1 inin.terrotta o ~ ne ~in110 ns~e11t.'lti f'SCln~i,nn1~nte per ~el''\"izio milit:ire cli gll<'l'rn, può P~tendf\rRi tnle dispensa . i11 oo Sf\ nel un j!indizio cli icloneitit ~condo le normP da ~tnbilirf-ii per dec·rf\to del :\finir-:tro dell'T11ter110. _.\rt. 2H. - I dirigenti nttunli delle sale per ln ~ifìlicl l') e l<' rnnlnttie Tenere<~ sono di~J;*·HR<tti clnl <·onc·or~o rl i cui r111·art. 10. ultin10 n1inC'A . . . . A.Il"tttt<' (lf'll<'l ri11noynzione clellf' ron,-<'n7.10111 '\"Ig-~nti. potr<1nno el"~re f'()llfPrn1:iti. i11 ba~P o<l <>~n1uP (1(\i titoli ehe i1e n tt~~tino ):1 ~f'lt.l(·ia lf' ronlJH•ten,i;n nella cono. eenz;1 clt'lla ~ifilid<' <> df'llf' 1n:1la tti(' y~nc..~r(~. ~·C?ronclo 1<' norn1f' c1:1 ~ta hi tirsi pur <'~'1(\ f"()Il <lf?'rr~tn cl~l :\Cini!'itro <lel1·1ntc>rno.

...


f~l\~NO

XXX.

FASC.

17]

NELLA. VITA. PRO_l(,ESSION ALE. •

'

~•

MEDICINA SOCIALE. Per la lotia contro gli '' Stupefacenti ,,. ~ el

I

r

fascico l.o 9 de.lla Sezio11e i)ratica sono s ta t.e ria ssnnte le principalj dis posizioni del progetto di legge a r)provato d ulle dt1 e Camere legisl ative, i)er la r e1)ressio11e del co1rrmercio .ab11si ve de·g·li st11pe f ace11ti. Nel cor so clell a cliscuss ione p a rl<:tmer1ta r e f111·ono fatte dal] 'onorevole Cazza1naJJ.i, · l'unico m e dico a lfenista cl1e prese la parola fl·n i tan1i gi11risti el1e si occup a ro110 c1ell'argome11_to. delle r1ot evoli osservazioni, cl1'è be11e 1net.t ere in gi11sto rilievo . L' o r::ttore, dopo aver espo~to co11 1·ig'ida })l'e ci ~ ione scie11tifica g·J i e11orn1i cl a1111i c l1e le i11t-0ssicazioni esogene (da alcool, da cocaina, da D}Orfina, ecc.) a1)portano a ll'i11 ùivid110 e alla r azza . lìu. a r1alizzato le cause d el dilag·are clella t ossicom a r1i a coc::Linica , alla q11ale ·va11no sogg·etti n o11 sola111e11te g·Ji · in cli vidll i co11 tare J1e11ro-11sicl1icJ1e ereditari e o i)ersonali, i qt1ali so110 at.tratti f ata lmente cla tt1tti i tossici i11 genere, m a ancl1e in<lividt1i co titt1zionaJ111ente sani, cl1e ce r can o l' ebrezza coca i11 ica s11g·ges tio11ati d a l vano mira,g g·io di traca r1nnre colma la co1)1)a del ])iacere. 'fl' acciato lln quadro fosco, n1a reale, delle conseg·11e nze prod otte da1J'es1)ancler s i di questa e1)idemia cli cocai11is mo, cl1'è clilagata ancl1e nei piccoli centri. l'oratore h a esami11ato le princi1)Rli . dispos izio11i del progetto di legge sosten e n do l'inas primento dell a penalit8, ]) l'Ol)OSto d a ll a Commissione, a prorJosito clegl i S])ncciato ri e clei far1nacist i profittatol'i (art . 1 e 3), l n. cl1i11s t1ra definitiva tl ei loca.li di a , ·veJenamento (art. 8) € la sos pen sion e cl efi11itj va, cla l i.' esercizi o lJrofessionale d ei f ar1nacisti r ecicl iv i. !\Ia il i11111to princi1)a!dssimo, e s n questo 110 vol11to ricl1ia111are l'attenzione ci el discorso cli Cazzamalli , co11cerne la disamir1a degli articoli 10 e<l 11 cl el progetto di leg·ge, cl1e com mina no ltna m11lta ed ir1 c.aso cli r ecidiva 11na multa inasprita, 1·it1terdiz ione tem1)oranea clai p ubblici llffici e la cletenzione d a llno a tre n1esi ai tossièoman i, cl~e abbiano partecipato a co11veg ni per abbf1ndonarsi a~l'11 so clegli st11pefnce11ti. r.: oratore f à n otar e come la i11agg}or l)a rte cle i cocainomani. so110 deg·li 11sicol)atici e critica vivamente la. l egg·e cl1e non contempl a la Cl1ra deg·li intoss icat i e no11 l i considera. 11ella loro fi g·t1ra di n1alati. Pi11ttos to che i11via1?l i a l carcere è n ecessario invinrli jn UJ)positi os p edali , d ove trovino l a mass ima Clll'a, dove ·v engano disintossicati e (love, do]JO la disintoss icazio11e, siano ried11cati moral ~ ·

m ent e. I . . 'oratore iico rcla (li avei· p1·01)osto altra volta, i)arlando dell'assistenza psicl1iatl'ica • 11e1· g·li alcoolisti, la creazione di speciali luogl1i di cnra e l'i1.c. l11a acl insi stere s t1lla s11a proposta: in q •1 esti i·icovei·i si lJOtl'eb be provve d er e a riedt1ca re tutti i toss1co1nani, sop prirn e11do cos ì v~ramente i ce11tri di infezio11e, poicl1è «curare e g 11a1·ire l 'intossicato, sig nifica sopprimer e il p ro1Jag·an clista 1Jer11ici oso >> . I ,e crjticl1e clel1'011. Cazzétn1alli sono 1)1·ofond a m er1te g i11s t e e ci si a11g11ra. cl1e nella corr1p il azione d el 1·eg·oiar11e11 to si cerchi di mod ificar e lo. spirito cleg li articoli 10 e 11 del l)l'Og·etto, che nort solo off enc.Le i c.le tt a 111i cle lla scie u za medi.ca, m a a 1icl1 e c111elli. d e ll a mod e r11a sc11ol a git1 1·iclica. Noi sa.ppian10 cl1e le legg·i restrit tive 11 011 g·11 nrisco110 t1n solo tossico111ar1e. Ne a bbia m o av11to 11n l11cido ese1npio in F1·a11cia, dove, clo1)0 l a leg·ge d el 12 gi ug·no 1916, artcl.le· l) Ìl l se\:era della nostra, lo svilt1111)0 del cocainismo ' no11 à s11l1ìto cljminuzioni (Cortois Sl1ffit et R. Gira 11x). Ci associa1110 quincli a lle iclee es11oste d aJl'on. Cazzamalli, affincl1è la l egge veng·a s11ccessi\·:tm ente rielaborata e si a ffronti co11 11na più va,sta concezio11e. la lot ta contro t11tte le t ossicon1 anie, colper1do sì, co11 g iusta severitù., g !.i. avvel enatori, n1a intrap1·en clen d o ancl1e e soprat11tto l'edt1cazi,011e igienico-p r ofilattica clelle nnove ger1 erazio11i e creanclo appositi 111ogl1i d i c11ra ove sia pos sibile dis intossicare e riednc<tre i tossicon1a11i. 11ot t. PISANT.

Cronaca del movimento Drofessionale. Assicurazione obbligatoria malattie. ·en1~Ieu

de11·ordi11e clei :l\-Ieclici Cllirurglli clelln I)roYinciu d i rl'r a j)<tlli, ('ç>ll~i cl<:'ra to che u e Ila ( la s~e Sanitaria }:>f' r~i ste Ull'<lgitazione te11deute nd indnrre il Go\·erno a i)ro111ulgnre lt11n. leg·ge s~I­ le a ~si cl1 r<tzioni obbli~a tol'ie i1er le malattie; riter•.uto <'l1e 1·argon1(ln to ~ st~1to luuga n1eute disc11sso e cl1e •'li Yoti f;\ ,·01·e y o li se i1e sono - SI)e(:ie negli ulti111i ten11)i - c:ontrav1>osti cl<A~·li nltri, n on 111en <> illlJ)Otta11ti r>er i f'·o)h~g·hi, cl1e 11 l1n11no adotta ti e i1er il nn1nero d <'gli 11<1 r enti, con Cl1i si è Yol11to cli1nostr a re cl1e, a llo . tn to a ttunle. la legge aYrebbe 11na iSJ)ir a zione cle111agogica , e h e cli es.qa non si s<·nte un YE'ro e i>r o1>rio biso~no, che &1rebbe l~ sivn ugli i11teres~;i tl e llil c-los~e n1Nlica in genere. e cli<\ in C'ontrn~to c·olle n ttu a li tende11ze cli ~n1plificazione <lei 8er\izii. cr€'erebbe llll n1nstoclontico co11g·f'gno bn 1·ocra tieo. del ib era : confe1·n1nr~ i prt<:ecl~nti delibf) r a ti di 01)1)0 i~io11e n qual8iasi prog<-!tto di lc·p:ge ,1 i as~icnr;1 zione obbliga tori.a })er Je ina ln ttie. 1.:,.\.s

1


518

JL POLICLI.?\ICO

Sindacato Medico Fascista di Roma Il Dir ttorio dt-1 Si11c.lacaU-> )fedico l,n.· ista ba _ preso in e~ 111~ i memo1iali prc~·nta ti dalle ,-arie ca tegorle ,d ei n1eclici ospeclalicri eir~'l una riforma del servizio sn11itario degli ospedali. ed ba diSC11sso il men1oria1e eln borato <ln Ila Con1missione del ~inclacat1>. .

Il Consiglio. rite11uto elle si d<.'bbt1 cou8erYa re a quella os1:>ecla lie1·a il C'ara ttere <li Ct1 rriera <li studio e di Jlerfeziolll1mento, ha proposto di renderla più ng-ile ecl acc~ssibile i1ei suoi ,·ari gradi a l maggior Ilumero i1ossibile cli n1edic i. Hu noi pro11o:to di dare la iuaggiore IJu bblicità ai vuri CO'neorsi. J1er n1odo Clè1 nssicurare èl tutti i valoros i collPA'hi che clebbon,o ei1ne11tar. i i11 pro'1e U!''l)l'C e <litfi(.'ili Jp vin grnndi garauzie di eqt1i-

tà e ~in sti~ h-1. J)oy~ndo il Rinclacato }lrO\Yedcrsi <li un gagliardetto 11€ r il :n apri1e, il Consigli o 11a deci~o per 11011 a.ggrn Yare t rop1lo il bilnncio del Sindacato di n s.~n mersi In in età del la s11esa. Ra fi11aln1ente n1lpr0Yn to Jn costituzione del le ,·a rie ·!Sezioni cl{\} 8i11<1ncn to 11el r.,.1zio, ecl h..a clelibern to <:he i ficl11ciari delle se%io11i i>oss.1110 11nrteC"i1)are alle setlnte e<l ni laYori del Consiglio DirettiYo per potere i1ii1 e fiicn ceme11te tutelare gli inter~ssi dei colleghi· che ::tl1 esse sezioni fa11no C3})(\.

Per le onoranze a Guido Baccelli. Sottoscrizione p1·omossa del «Comitato Nazionale per le onoranze a Guido Baccelli» per l'edizione• del le opere e - l'erezione di un monumento. (C 01itlnua,~ io1ie; ved i fase. 18). Ra ccolte dal Maggiore Medico dott. P. R.inaldi : CaJJ. ~fedico ~abatini Arturo . L . 25.Magg. Me<lico Romano N icol a . » 25Cap. Medico Dattilo Giuseppe )) 25'I'. CoJ . ~fedico Ciauri Rosolino . )) 10T. Col . .l\1edico ~lartoglio Ferdi11. )) •) ~Cnp. MNlico Pasquali ' "'int>enzo . )) ->~1

1

Magg. M~ico Graziola

Cap. Med.

~loa uro

G€rarào.

Aurelio (',a p . Med. J)e lln Seta Escl1ilo .

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S. T. :\1e<l. C~unnizzo Rebastia110 )) )lagg. ì\'.Ied. I1)politi ~'lrnaldo )) Ca1). ì\Ied. Jnùri Pietro )) ~lp. ~Ied . .A.pollo11i Gi<Jll-unni )) 1 ( :--tJ). Med. Pi1e1Ja Alt'ssan<lro )) R. T. :lleclico Sollini .\.rnerigo )) l,rof. ~ imonett.'l Luigi )) T. Col. ~ledico Columba C~~re . )) Magg. :'\ied. Pellegrini Oreste )) ~Iagg. ~fe<l. Caldarola }.,rance::;co )) 'r. Col. :\led. '"olpe :\lazzini )) <'•lP. l\Ied. Mestica If'rancesco )) ~lagg. l\INl. Golauti Carlo )) • • (it."n. ::\lt.>d .... nnh1cci ~tefano )) ~In~g-. :\lecl. 1'"iun1efre<ldo ,.in~u . )) <'n1>. lfe<l. Gonza I~ .\lfredo )) :.\lagg. )le<l . CJiudidori Enriro )) :\1agg. ~Ie<l. ·~1 mbise Ett-0re )) ~ . T. :\Ietl. '\":.lentini ' 1 incenzo . )) l-1 n ~g'. ~I ~<.I. l '-Oglla ti G i u p.eppe J .. Tt•n. ~IC'd. :'\Ia~l'Oilt,. .\ lll~<lt>o )) •

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(.<\~NO XXX, FASC. 1ij

Ca1J. Cap. Cap. Ca J). Cap. C'np.

)Ied.

Ri~cos...tj

Ottorino

:\fed. ~ t"Rrbini Enrico Me<l. ~.\lpestri ~.\lberto :lleò. Pn Z:alglia Do1uenic.-o ):{ed. )!arinuc<:i :\iario . :lletl. T..o rrtl.~ti _-\11tonio ~Iagg. ?\Iedi<:o Ri11nJcli Pietro . ( Oo1tti n ua ) .

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252.3 15 151515-

25-

Le opere di Guido Ba ccelli saran1io st a111pate i~ esPn1 pla ri 1iu111cra ti e nte.~.~c in ven dita dal Oomitato a vrczzo <I i custo. Col oro che si pre1iotano per l'acq11fst<r delle opere e che sottoscriv ono a.lmetic>' L . 2.5, a i;1·a1ino i volunti delle opere con, il 15 % ài ribas.<~o.

Le so ttosori~'iunl'. si 1~icevono presso il Oontitat<> ('eia ~. Pan,tuleo, 66, p. 1°, Ro111a (19) ). Poss01i.o essere dirette anch e olla nostra .An1~ninistt·az·l~e~ ohe a1·rà cura d'i1toltraile al Oomitato.

CONCORSI . •

POSTI , .ACAN1'J. ATELETA

(A q11ila). -

Se-ad. 5 lll<'lg. r~. 6000 e 4

· · Ab . .-, •)u-sessenni. ,)., : po,-. ,,~oo .

RoxnF~'o (Fcrra1·a ).- Dt1e c-on<l.; a tutto 80 aprile. l;. 7500 oltre I,. 1500 i11dé1u1. trasp.: 5 quadrienni decimo : T... 130 ogni 100 })OY. in l)i Ù di 1000: 2 e:.-,-. Rer,·. ~nt1·0 15 I{. CAJ.!INO DI ('oouo1Po ( l -<linr). Send. RO apr. T,. 7300 e 3 qui11q. decin10, L. 2500 CH Yallo (obblig.), r~. 300 uff. san., <lor>pio c.-\. e c·.-foraggio, a lloggio a miti condiz.

Scad. 30 :-tlll'. J,, 7000 oltre f;. 1500 cond. <lis.1giat.-1~ in<>zzo trasp., dop• pio c.-v. fino a tutto il lt>42!J. CASALETTO CERED!XO (G"retuona). Scad. 30 apr. T1. 6500 reside11ziali; addizion a le 1)€1' 1000 poveri J.J. 2000; L. ·2 ogni po,, in più : 111ezzo trasp. L . 1500 senza obbligo di cavallo; per t1ff. san. L. 800; dlte c .-Y. ~.\.b. 1428 di C'ni 1000 circa l)()veri. CASTEI, n'A.zzAxo (Verona.) . &ad. 30 apr. Lire 7000, 1 c.-,·., r . . 300 11ff. sa1i., alloggio grat., CAro

or

POi\"TE ( Brescia ) . -

TJ. 1000 bicic l. C-0R1 (Ron1a). _.\. tntto 30 apr. clue condott.e; I1. 7000 :fino a 20uO J)OY., addizion. T~. 1.50, doppie) caro-viY. GALEAT.\ (Firen .~:e). Due cond.: a tutto 25 apr.: J_;, 1000, due ('. -Y., 8 t1·ienni Y€"Ilt., J... 4000 Ca\.: J, . :)00 :lll'uff. i:;an.: assic. Serv. entro 15 g. GEXAZ:tAXO (Ronia) . 2& cond. residenziale; scadenza ~~sant.-1 giorni dal 1° marzo; età limite 45. T1 . 7000 oltre le indennità c.-v. Chiedere annunzio. Gnott.\:\f~l.\P.E (d.·coli Pil<.'110>. - -~ tnttu :JO a})r. : due cond.; età Jim. 40; L. ::>500 re:--i<l., L. 1000 fin•) a 1000 JJl Y., L. -1500 à forfai.t per i i1on f<tC<>ltosi; <111nndo sarà attuata la COD(l. resi<lenz. addizion. 1... 2.;)0 sopra 10110 PoY.; ;J qnndr. <le<>imo u lire G500: <lOlJPi<.l <· -Y . ).!ezzi trasp. n spese clel Con1n11c. ~110 an1tne~si col~)ro t'hr hnnuo Jlreoo parte •11 prec-t><lf'ntl' c·onc·ot:40 S(l11;-_,a <:he rin110Yino la don1anda ni• i <lor-u1ue11ti.

I.it:c.o (Rareu11a). - O .~pc<lalr T"n(h< rio I . - As ~h~1"ntt>. ,.e-Oi fas<·. 1J. ~cad. 30 :l1-.rile. MIL\~O. O. P. Polian1 bu.lan~·a del I~ Specialibl Jl cdico-C' hirurgiC'lle ('\ .. ia Arena, n. 40). Din ..

4 •

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{ANNO XXX, FASC. 17] ~nte

Ambulatoria <i. ~I ala ttie veneree ,e sifilitiche». 'l,itoli. Scad. 30 aprile. Presentare i titoli di rito e carriera alla Direzione ~1edica. ~lORDANO (Bulogna) . Scad . i-10 a1)r. JJ, 8000: quattro trien11i e u11 qui11quen1ùo di JJ. H-00; li~

la

~zio ne

.re 3000 ca v. ; clue e. -v. A. tutto 30 a1)r., clne eoncl.; L. 6000 e 4000 ri~Ilett., 5 ql1inq. decimo e JJ. 800 .ca·valc. Età lim. -10. PINCARA (Rov1:[Jo). Sead. 30· :1pr. L . ()000, do1)·pio c.-·v.; alloggio gra t., L. 8300 se cu ,._, I.. 1000 se bicicl., .LJ. 400 llff . sinn.; L. 100 ogni :50 l)OV. o frazione sopra mille. PIOMBINO (Pisa). .A t11tto 30 apr. IJ, 7000 e .(1uadrienni fìoo a L. 10,500; a.ddiz. L. 2 oltre 1000 :J)()V. e J.J. 2.50 oltre 2000: c-v.; I.J. 25 al giorno 1ler SllPt>lenze ~ld altre ·condotte oltre 10 g·ior11i. Età lin1. 40. Chiedere annunzio. PrSONJ.\XO (Ron1r11. Sca<l. 30 apr. J,. 3000 11er -:711 pov. e L. 300 per uff. Sàn. SACILFl (Fri-u.li). Ospedale Oi·v-ile. ~ledico caporeparto medicina e detto chi1'l1rgia; vedi fnsc. 15. &ad. ore 18 del 15 maggio. . SANTA IJuc1A DEL MF.LA <llfes8ina). - Due cond. '\~ edi fase. 15. Scacl. 30 a1)rile. S. MARIA)iUO\'.\ (Ancona). - Scud. BO a.pr. IJi1·e 12,500, oltre i11de11n. c.~,·.; J •. 2"200 n1e?.zo tl'i\~1). SCANSANO (Q1·ossoto). Scad. 10 rung. Dt1e eond., L. 10,000 )ler l 000 pov.: 4 sessenni ~c., addiz. L. 2; doppio e.·Y.; IJ. 2000 et1v.; assicur. SuzzAnA (.llantora). - Sead. 30 apr. IJ, 0000 oltre doppio c.-Y.. L. 4-000 cav ., 10 bienni ventes., • L. 350 per ogni 100 pov. o fr.izioue sopra il terzo -della popolazione, che è di circa 0000 ab. Le con-dotte sono due. TERNI. Ospedale Oivi.oo. - L'11 chirurgo aiuto e ~birurgo cond.; Vedi fase. 16.. Scnd . 30 aprile.

PATl'I (J!Iessina). -

TORRE

S.

:l\IARI.\ (Sond1rio). -

Con.~orzio c~n

Spria-

na. L. 6000 a uruentab. di 1/ 10 ogni qui11q. ; in<loo11. trasf. IJ. 780: (lue c.-v.; L. 2000 ea vale.; L. · 500 uff. snn. Abit. 2300 di cui 250 11ov. Srncl. :~o apr. Domande ~e:.treteria comu11ale Torre f4.. :\i<trin. TREOHINA (Potenza). Scad. 1°. mag·gio. Età limite 65. f,. 3000 per 300 pov€tj, L. 10 per ogni pov. ·in più. Docun1enti di rito. Ch)roere annunzio. VENEZIA. Osperlale Ci't'Ue. ReYOCtlto il eoucorso indetto con avviso 16 marzo, ne \ie11e indetto un-0 nuovo a 4 med.-cbir. assist.; I... 4500; titoli ed esami; noni. e 0onferma biennali. Scad. ore 17 -<lel 25 upr. Etit li1nite 32. Chiedere annlmzio.

D'i ffìde e bolcottaggi. NnoYe cliffitle: Sorso (Sil&.~1ril ver l<l 2a. rond.: C-t1mporosoo (Porto l\In nrizio ), I>inc.t1·c\ e Grignafolesi11e (Rovigo). Revoca di dltfide: Gale.atn e Dovndola (Forll), ·s. Mnrin. ~el Git1dioo (Lucca) e della Sezione ~fu1·­ iehigiana. Sono co11fermate le diffide di Borello, S. '\"ittore e Pie,·e Sesistiru1 <Forll). Nuovo boicottaggio: Mxe11z11 (Rolllil ). Revoca di boicot.tttggio: consorzio }lornago-Cro. iio (Mila no). Il(}

,

549

SEZIONE PRATICA

..

<CO.NCORSI A PRElVilO.

.P1>en1i Oir-bnoW.n-e e Ci<.f.o>~i-0 pPr la

Oftal·tno'l-Og-ia.

Seoon<lo le norme contenute nel decret-0 ministe-

ri<lle 1:1 giugno 192"2, i concorsi al premio internazionale C~ irineione ed a quello nazionale Cidonio 8ono banditi dal C-0mitato di .Amministrazione della Fonda.zione entro il marzo di ciascun anno, con scadenza a fine maggio dell'a~o venturo per quello Itazionale ed a fine agosto per quello _inter1iazionale. · Il premio surit assegnato al miglior lavoro cli oftal1nologi.'l compiuto non anteriorm~n­ te alra11no solare · precedente a quello ùel concorso e che a11cora non sia ·~tato .1 )ubbJicato. Di ogni laYor0 saranno ìnviate tre copie; dattilografnte o starnpate (ma non pubblicate) al Comitato. Al primo riuscito nl concorso internazionale sari1 as~­ g·na to il premio di lire Ye11timiltl, al secondo u11a u1edaglia. d'oro cli lire tre1uìk1, al ter7..-0 una medaglia cl'oro di lire duemila .•.\.1 primo riuscito del concorro nazionale sarit assegnato il premio di lire settemila.. O-ve il preu1io 11on '·eng·a n ssegna to, il ('-Ornita to di A.n11ninistrazione potrit Pl'Ovvedere a Il'impiego della relati ,-a so1ll111a a beneficio della R • Clinica Oculistica di Roma o di altro premio ed in tal ·c aso indi~herà il tema di co11corso. Non oono nm1ue~si al conc0rso i professori titolari e coloro el1e ~1 bbi:i no oltrepas~tl to il -!5° u11110 di et<1. . Il vincitore nss11me l'obbligo di freqne11tare, assolvendo la mansione di n.ssistente. In R. Clinica Ocl1listica di Ro1n:1, nei Illesi tli ~;e1111.1io. inn'r'"° ed nprile clell'a11no S11ecessiYo. · Non otteu11)ernnd,o a qnestn condizione s'intende el1e rinn11eia al preu1io. COXCORSO AL POS'l'O D' .:\SSISTE~TE NF.LJ/ 0SPED.\I.E !TALIAXO DI JjO~RA

(Medici11a e Cl1irurgia). - Il candidato deve essere italiano. celibe, lnnreato in Italia, con d:Lploma regii;;trn bile })r~so il G~neral Yeclical C-0uneil di Lo11drn e con cognizioni <l'inglese • Il nomi.nato resterà i11 cariC'n per G mesi, con diritto cli riprese11tn1si ai eon0orsi succ~sivi. Onor<.l rio lil'e sterline 150 c.i.1111ue con allòggio. vitt-0. ec<'..' . InviaT~ eopia dei clocn1nenti nl SegretaTio def1·ospedale Italiano di J~11dra . Qnee11 Squ.a re, 'V C-. 1.

NOMINE, P.ROMOZIONI ED ONORIF1CENZE, .

.

I/ .....\eeademia delle Seienze cli Filaclelfia ha nomfMto · E-'OCio strani~ro il i1rof. Rattlstn Grassi di

Ron1a . Il prof. Giut:;epJle Zagnri. ordinnrio {li clinica inedi~1 a ì\iode-na, è co111u11dato n ~a1>oli , per l 'insegna1ue11to della cli11ica tre Ile malattie tro1)ie<1 li. I 1)r off. DonH~11ico ì\.liroo. orrllnar~o di m~icina lega le e ....\ll>erto Pepere, or<linario. c~J aru1to~1a patologica a .C.ata11ia, so110 trasfer1t1 col 1010 consenso a Paleru10. 11ai1110 eo11se-gt1ito la libera d<X'e1i2n : il prof. ~iu­ seilpe Pecori it1 igiene n. Ilou1a ~ il dott.. Cam1llo ...\.rtom in. fi"iologit1 a l\1essina ; il dott. Piero Vareiinn in cli11i~1 delle nu1hl ttie iue11L1li e nervose

a

P<YVhl.

Il do tt. Giuse111ìe Re e il prof. C'•1rlo ''a llardi di Mi:u1110 80110 sta ti insigniti l'i~11ettiYan1ente della ined.<1.glia d'arg~11to e ù~lh1 inechtgli<t ~li bronzo «al tn(~ rito della Sn11it..'\ >) • . Il prof. Ca1:10 Goebel è stnto iucnricato, a ~1:­ . · di un "'Ot'U"' di eltirurgiH 1x>r gli stran1er1, Slà \" 1H, 'con particolàre l'igt1a1tlo <li pae:-;i c~1 lùi. -o;7\J


550

IL POL.lCLlì\lCO

•.\. . •"ig·uol'elli, Ila J)l'eHentato a l l)irettore generale d~lla ~H uità J>ulJbli<'a con1m...:\. J,,utrn rio Jt• ront~u­ ..Jotti f<>rmula te dal41 Giunta della J.~t:><lerazione uelle due nltiu1e riunioni tenute in Ron1a a fine · i1i..1 r7..o. <~ue~te .si eoncretn Ya 110 : l) ~ella U(-'cessitit di i11tegrnre l~ organizzazione <li~J>ellS!ll'iale iu q11e1le 11r0Yin<:ie doYe è defictente : 2) Xell'nrgen7~ <li i11·0YYt>-clere èl 11·a1Iestiment<> di alc.:1111i Sa urti ori antitnbertvln ri nell'Italia ( ·~n­ h ·<tle t' )Jeridional~. Il li)llllll. J.Jntrurio 11a e:onyenuto iu li11ea cli inu ~­ sin1a in cl~tti i:>ostulati fondame11tali :. l1a comuni <:fl to c·he in l:k'lre«<.:hi Comuni i1u0Yi cliHpensnri fiOU<> il1 ,·ia di orgnnizzaziont:', ecl ll~t ns:-:ienrnto eh~,,. mnlgraclo le. g1·ayi difficoltà del 111ou1ento, i·azic>n~ . tle lle n utoritil :-:anitnrie ee11trnli co11tinuerà n<l e8J>licar~d 11e l senso a us1Jictt to dnlln 1fe<.lel'azio11~. Per i S<l!k'ltori, ln <.· ui orgnnizza:r.io11e 111ta (-ontro ostnc:oli fu1n11zin ri · a11<:ora l)iù ~ra Yi, ~; è eonyenuto nella n~eessiti\ di ri11uire tutti i mezzi ~'ii­ stenti lJer la rn1>ida i sti tuzione i11tnnto di u110 <.> di due Rn11a t o ri i1ell 'Italia ("'entrale. Nel congedarsi dnl c-orcliale colloquio il Direttore generale della ~n1lità Pubblica ha e~·~ . resso ~111·011. l 1 àolucc:i il ~110 de~iclerio cli Ull<'l vigile collaborftzione, •.lfl ha prorue:--·so t11tti gli fll)})Oggi <..-011~ntiti all'attivitit della gio,·ane Fe-derazione ed agli organi~1ui a ques~1 ('Ol1 egn ti. ..

/

I Congressi di freniH tria e di ginerologla per I'Js&ituto Italiano di Igiene, previdenza ed· assistenza soclalP. .

Congresso per lo Studio del Cancro. I/ As:;;0eiH zione Fra i1cese rie r lo stu<l i o <le1 (~a nero ha organizwto un Cot1gre~o per lo stu<li& del Cn11crQ, che si ndunel'à ;t Strasburgo il 2.3 e 24 lu~lio, in ocen ~ione <lèlle feste ra~teurinne. Temi ufficiali: 1) Procluz.ione s11eri1nent.'lle del cu11ero; relntori Bo,·rel di ~tril .. burg-<), Fibi~er di ope11aghe11, Ichikawa di Sa1lporo (Giappone), :\inrrny <li IA.1ndra e Pe11timnlli di ~apoli; 2) Reazioni loca li e ge11era li dell'organimJ10 verso il cancro: relatori Rubens-Duval <.li Parigi e ""...oglom di New York; 3) Radiotern1>ia degli epit.elion1i &pino~llulari della ente e della ca ,-ità orale; relatori Rnyet di Jlrux~lle" e Regau<l di I>arigi. Q11otu l:>er i membri adere11ti (dottori i11 medicina) fr. f>O; 1>er i membri ns::xx:iati (studenti in medicina. r-:ignore,- chiunque :-~ 'interessi al ct1ncro) fr. 40. Ri"oJ~ersi al ~gretnrio generale dott. Gustave Ron y 21 rue <le l'Erole de Médecine. Paris (VI) . (

1

~

t

,

Il X°'\71 l'<>ngre~so tlellfi 8oc·ietà lfren iHtrica Italiana, nYenclo n,·uto cJiretta. relazion.e dnl prof. Ettore r ..eYi delle tinnlità e<l a tti,~ità dell'I<Stituto Italiano cli Igi~11e. PreYidenza e-cl Assistenza Social~ .. s-tt propost:1 <lel 1Jteside11te prof. ~Iorselli e rlel }) l 'Of. )Iingn zzini, vlnu<le ai risultati fi11 qui ot~­ nuti ~ fn yoti -ehe .1 tale I~tituto sia110 forniti gli fli-uti n1ornli e m.-1te1;iali neeessari al rnggiu11g{..,. ru~nto delle sue finalità. ·~

**

.A.I c·ongresso .di Ostetric'ia e Gi11eco}ogia l'illustre p1 esidente prof. se11atore r~stnlozz.a nlla fi11e della II :tdunall,Z<'l d€l 5 a.p rile, h•l eou calde parole illn~«lr;1to nl Co11gresso i·attiYitit <lell'Istitnto It·1lia no <li. I~ie11e, Pt-eYidenza ed AA~istenza 8ocio le .. ]nvitn11do ,·iynn1ente i colleghi a i>re11der dirett:l1i.ente conos~Il.Ul. dello ~le11dido innterinJe acqu~­ ~ito <l:t questo Istit11to e <lelle attiYiti1 da e88•) SYolte nel cam1)0 dell'eugenico e della })rotezioneùella 111a t:ernità e dell'infanzia. ·~

*·X-

In seguito a que..;;te <l11e fa Yore,·oli i11anifestazioni, nun1Pro. i p..'lrtecipanti ~;a sll'uno eh~ all'nltro C'o11veg;no. 011orarono della loro visioo l'tistituto chcha In sua ~e in Roma in vin ('or.dotti, 3.1.

J'edera7.lone Nazionale per la Lotta contro la Tubercolosi.

Nel Servizio Sanitario delle Ferrovie dello S&ato. · I...-'A1to (•-on1missnrio delle Ferro,~ie dello Stato,

I/on. (lott. Rnffnele Ilaolncci. pre!"ident~ della F'{~lernzion~ ~:tzlo11ule I~1liana per In Lotta contro la Tutwreolosi. acrompngnnto dal segret.ario gen e rnle 1>rof. Guido :Mendes e dal ronHigliere prof.

on. dott. Torre. ha ~hia1nato alla dirigeJ17..a dE-f Seryizio ~nitario il rou1111. dott. Achille Rnldi, di eui son note In con1petf'nza. Ja rettih1<line e ltt bont ft ct 'n 11in10. R!1 ll~;!rn n1en ti. - .


fA!\NO

XXX, FASC. 1ì] .

SEZIONE

tJommemora1looe del prof. Todaro.

l'R.~TIC.·\

551

si~duto da l prof.

~el

grande nntiteat1·0 de11·1stituto .Anntomico di l<oma è stn to scoperto, il 12 april~. -un busto in bronzo de1 i>rof. Frane-esco TO(laro. Alla .;ole11ue cerimonia interyennero i n1i11istri <;entile e Di C~8t1rò, i ~ottosegret1 ri VnsAAllo e }{ OC(\), il i>refetto ed altre àutorità. IJ:i facoltà di inedic:ina e quella ùi sc·ien?...e erano lnrgan1ente l'H-1)1,resentate . .Era 1)1·esent~ la fnruigliu. Il rettore uu1g11itico. ~11 . Sannrelli, co11 facilE~loq uio e for1nn i«•ul torPa tratteggiò la . Yita nobi~ li~'>ima del Tod.1ro, patriota, scienziato, (l-ù11ca tore, <'itt.adi110: 8i i11trn.ttenne i~1rticolnr1nente su11·attiYità dH lui s11ieguta in faYore. ùelJ'educ:nzione fisica . Parlò l)Oi il i>rof. ,·er~ari. ~nc:ce~~re del Todnro tiella catte<.lra e · giit suo nllieYo: dal ln. ~ua comn1e111orazione li1 figurn del Todaro è bn lzu ta viYn nella sua C'o1nplessiti1: ba. ti ric·-0rdar~ ehe f11 garibaldino e con1bnttè a. 1\:1.ilnzzo : ch e fu tra i primi nd abbraeC'iare la dottrina. . dar\Yiniann: c:l1e promo~ gli stu<li <l 'istologin. ig ltalia; che .ft1 _a11tore d ·imi}orta11ti Rco1:>erte scientifìc·he. 8

Commemerazlone del prof. Galeotti. N~ll'l""titnto di

i>ntologia generale di Xa!)oli Ye11ne inaugurato, il il n1)rile. un busto i11 n1armo del prof. Gin-0 Gn leotti. Alla t•erimo11ia in~r,·e 1111e ro i proff. : se11. }'"'oà da Torino, ~i1 . Lt1-stig da };"irenze, Ales. an<l1i e Ca roniu eia Rou1a, Tn rozzi d(l !\iodenn, Tiberti da ~ iell.1 ' c·iaecio (la }fe~SÌD<l, P~1)t\re d a Palern10, ec~ . ; e1·ano pre~nti le i li\1 spicca te 1>ersonn litù. dell' Ate n~ ua.1)ol~tano . Pa rln ro110 il 11rof. Pentinui lii , il J>Je~idP i1rof. J(-i111111 n . il ~n .. J;uRtig: (l- il p rof. R on- · <l ~11i. llllli~.;?;~j,n 11{10 l' 0})(\l'tl Sf'Ìt'Jltifi f'll e cl i<.la ttiC'U (le 1 Y a lol'o~ ~eon11>a rl"o. •

Onoranze al prof Cerio. Moresrhi. Xel secondo nuuiversario d~lla n1orte di Carlo )1or~~l1i, a cura di un C-0mitato ordinatore pre-

Emilio Aìfieri, ~i sc:opril:'à nel paese na tiYo di C€rmenn te 1111 bn~to in bronzo. I/ilil1stre lùtestro, dal quale arlo Moreschi ebbt- le J) rime e le più salde basi i:>er l'i11dagi ne 1nicrOSC'o1>ica, il senatore Camillo Golgi, ha ucc-ettato la presidenzn d-el n-0-~ro Co1uitn to d '011ore. Acca11to :l i nome di Carnillo Golgi, il Comitato s i onora di :1m10Yernre i nomi illustri di 1,uigi DeYoto e di \ tittorio Ai:;c'Oli. <-l1e lo e bbero earisRimo. I~ onornuze che urni(1., colleghi, <·om1i:-1eHa11i si :ll)l)resta.110 n tribl1ture a lla iuemoria dello studioso, così immatura mente rapito alL'ì . famiglia e a ll~i scienza, rius<:i rn uno deg11e di I~ut e dei si1oi :NlaeAtri. Adesio11i e oblazioni si ricevono ·da1 clott. E11-

ric:o Gn rba~11a ti. notaio, ('erme11a te (Corno).

Infortunio sul lavoro. Il dott. J .u<.:io Rerett.l, Yeteriruttio c.:ousorziale di ~1a11etbo su i Gnrda, recato~i iwr ine-01nbenze })rof~ssiouuli in u11u st<llla di boYini a l\lo1uia, fu mor~ica to d~ un bt1e nel quale s i dicl1iarò i>oi .l'idrofobin . I/egregio ~anitnrio si è sotto1>0sto ·v ronta n1ente alla cu1«1 !"pecifit-<l nell'Istituto n11tirabico di :.\filni10.

I.a furuiglia sanitaria ha subito

v~ròite

dolorose (-> 11-o i Hbbjan10 iwrduto amici cari: n lfirenze il prof. EDO•.\Rl)O }"A.IR~.JAN. diretto1'e delle Tern1e di l'aseiano; a Ramiol~t il 11rof. l!,ORTTJNATO :\il<JL0('( Ill, direttore di quelristituto teratlelitieo i~r 111n In tti~ g·a~tro-intef;ti11a li; a ' Tilla s.. Giovann·i l'on . . :F 'ILIPPO I.10F.i\.RO, libero <1'ocent~ di patologia c11ir11rgic-a n~lla n o.stra "Cll-iYersitil : ·a Ro1un il dott. EC(}FJ~IO MINOSSI. già asi;;istente ne lla ('linicn metli<:n , <.-ollega i11 gio1·n~1 lisu10. 1

Indice alfabetico per materie. "'\.drenalina : -son11ninistrazione . .~erota·gia : tratta mento .. .

. Pa.g. 541.

))

•.\naston1osi {leferenziale .. . ...\ngiec:tas1e a , corona toraco-baffila ri

))

J~j blio~rnfin

•))

( ~ llul e giganti. <li fà gocita ria

l~izzozero :

("'f ronaca d cl ·1not·i111e11to

))

funzione ·

.

Roma~ 1928 -

.

J)Ubblici e.sercizi ))

»

»

540 542 ·

))

532

))

.

539

ultra-Sorine: azione . Rene rna lat.o: sintomi di eceessiYo laYoro R etto: errdri comuni n~1 · trntta1uento delle affezioni del - . . . Slfilicle e · n;ialattie veneree: i1110Yo regolnmento })er la 'profilassi Sifilide 11erYosa : Yalore tera1,eutieo dei . l.>l'e.p.arati bìiSmutict

))

))

))

» » ))

.

fut~gi

profe.~sionalP

Dispepsia nervosa . Eezenia acuto dell 'orecclJio : trattan1e11to Ematurie . .. . . Er11ia pr~Pf\ritoneule della linen alba so~ pra ombe1iC«\ le . . . }~ter'Ona rco~i' e pre8e11Za cli ac-etone. e a.cido dincetico nelle urine . . Giorrni li ~mo me<1ico ita li:i n-0 : albo ri . Iniezioni encloYenose di cloruro di enlcto ne lle e n1orragie · vi~rali . 1.. i tia s i rena le : ..si11tom i e diagnosi • • Ma la ria : J'(:\C'idi Ye . . . . • • Medicazione endoYenOOl : Iin1iti

Para lisi })rogres.5iva atipica e reperto spi- .... · P"tg. roche t OSIOO • • • \• vr>38~ i•are11tela: deter1ninazio11e co11 l'esame del sangue . . . . . . . >) 543 Prostate ché ~om1>a iono . » 531 Pulizia dei bicchieri e del le ~toYi~lie 11ei

539 535

541 532 543 541

Ri~tema

1>oidi

ner,·oso

.

~-entra le

.

.

.

.

»

-1? .J~ ...

>>

»

539'· 534

»

G40

))

544

))

527

))

538

: grns. i e li-

. ~i :'iteu1~l ner,·oso : ii1fl11enza s11i processi rigenera ti vi . •, . . Stupefnce11ti : l><)r la 1-0tta co1~tro gJi "Cleera perfQrnnte del pieòe {li nntica (lata : gua rigionc . . . .. Versame11ti pleurici : nuoyo segno fisieo .

538

547 D

539

542

L. PoZZI, ed. l'e8J>.

Tip. Carttere éentrall. '


S l è fn questi gfopnf pu6blf eafo I PROF. CARLO BASILE

Diplomato in med icina tr{)picale al Roy:ù CoUege of Ph isicians y Surgeons - Londra · Li bero· docen te in Parassitologia - H. Clinica ~f edica di Ro1n·a

.

t>iagco.Sfica delle malattie 'fJarassitarie Prefazion~

del prof. VJ 'l'TOBIO ASCOLI - Di rettore della R. Clin ica Medi ca di Roma

..

Ci sia consentito di riportare qt1ì appresso l a Prefazion e con la quale il prof. ASCOLI, si è . ' .compiaciuto fregiare il nos tro volun1e. l .n pn rnssitologia , oYe e<>mprenda lo stt1clio cli tu tte l~ s1.eeie di ge1mi infestA1nti l ' uon10 e quello del rispettiYi o8piti interruediari, . e qua11do si l}rote i1dà a delinear~ .le forme elinie11e conseguenti' e a dettare nonne preci~e di c.1iag11osi, costi tt1isce t1n ca u1po va sto di dottrina cl1e negli u ltimi a1mi è st~1to 1'rofoudt1mE>nte trnsf<>rmat0 e con molto oollieyo de ll' t1manità coltivato. l-n inseg11ament-0 ch e istl'<tqusse i giovnni n1e<lic i alla r>rtltica pa1·assitologicn è stato d n vari anni introdotto 11el la mia Clini~'l . Trovai la • per.oona b e ne i11cl\ca t a nel prof. BASILE, il qua le ,p rima per molti anni s·era occt1pato di ~t rassitologia sotto la guidn d 'u11 1nne.Rtr o preY.io ·o, llATI'I . 'TA GR..\S~I . e l)Oi s'era perfezionato, d iplomandosi a lla Scuola Tropicale tli l.011clrn. Ne trassero soddiBf<1zio11e e Y<i11taggio i miei a llh.~vi. Stimai qt1incli 01>portuno di consigliare il l)l'Of. l~n sile di ruett~re à profitto de i iu~lict it:1liè1ni i frutti della ~un 11rofondn e preeisa prepa razi o11e biolo~ica e della s11a })l'à t ic._t <.1 ' i1u~gu..1 rue nto. 11 l)l'Of. BAl'\ILE lu.1 sacrificato la legittimn sod-Oi ~fuzion e cli . cri,·ere un bel trattato per raggiungere lo scopo di renderlo sopratt1tto diniostrativo ed util6 ai int~li ci. ì\les....~ da parte le nozioni genera ti (ti zoologia e di patologia, e così 1>111-e eYitat~1 ogni discu ~sio11e Rtl argomenti c.-ontroversi (n e l che è f<l Cile s foggiare la cultt1ra e le \irtù dell'ingegno) , l'nutore si è iiuposto il rud<\ ~ difficile compito di eond~11sa re in proposizioni n i t ide e setrate l e \erità .acqt1isite, nude d ·ogni i llu s t r nzio11e i1011 stre tta mente Ile<:'fN'~ar ia. k'l str ingatezza. dell'esposizione è oosì .armonica1nente co1ubina ta ad l1n-.1 gran(le rh:eher1.za di pi•eeiMe tt1 belle ria~sunti've e di figure evidentissime c he re11de il 1lbro verame nte s ingolare . Più cof.le ehe i>arole : le eo84?. certe; le p~1rol~. elliare. ·Lo studio~ lu1 fln,·a11ti u11 trattato cl1'è al corrente dél progre~1~0 in t1n·a mate ria cli nntura complessa e di rapida eYoli1zione : iJ llTa ti.co una guicln si<..'1.1rn per la t~eni<'n e l i1 va lutazione d 'ogni ricerca parassita1ia : e l'uno e J'n Itro Yi tr0Ye1'aru1-0 documenta t.a la larga e J)rofonda 11rep.arazione <1<.>11 'autore e la sua rigida probltit sci~nt i fi rt1. J/edit-0re h.:'l ~011cùi t-0 gli sforzi clf\1 1n·of. BASILt:. eurando In llrecisione d(>l test.o e la. 11.nitezzn clelle fig·u r e . ~!i l u singo ·r.ertH11to ehe i me dici italiani ('ondivillera n no il 111io gi11<lizio sulla opr><>rtunitit tl 'nn tr<l ttn to del gen~re · e sull " i11<10Yi~1 ti'r' ~~enzio11e d t"l 1)re~n fe Yolt11ne di DI.:! G)iO 'T I OA. P _!R_4.S> 11'_-lR/ _4.. T-n .-ieu1·0 Sllcéesso l' nttentle. \ .•.\SC'OI.. I . SAGGIO DELLE ILLUSTRAZIONI

Microfotografia.

LeislinianAa

fa n tu m. Originale.

Ingr. 3000 diam.

Di

~nteria

ameblcn: &>zione di intestino

in-

L8pto8pi ra ictel'o-ll.aeniorragfae (Nogucbi, 1917). - Agent:e patog~no

d e lla Spir<><:het.-0!'li ittero-emorragica o ittero-infettivo.

cr<.1~so.

Notasi l' En to nt oeba 11 i st o l ityca 11e i te....,-mti e lo stttto di eonge tione dei Ya si snngnigni. (Dn un 1>repara to avuto ge11tilwe11te d'-1 W e.J1yon ).

Un volume n ell'ampio formato della nostra Collana. Manuali de~ '· Policlinic~ :'' di pag. XII :. 262, stampato su carta se1nipatinl\t&, con 19 Tavole n el testo e 91 figure intercalate, p1u 2 tavole a <:Olori fuori testo. Prezzo L. 33. Per i n ostri abbonati sol e L. 28 in porto franco e racco m&ndato. 11,.t·iarc ca1t oli11a r11glia al Cav . LUIGI P OZZI -

l'ta Si8 ti1uz J,~, Iion-.a .


ANNO XXX

Fase. 18

Roma, 30 Aprile 1923

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

Lavori originali: G. Pecori: Il metodo di Langer e Krtiger per la. diagnn'l:ii batteriologica. rapida della difteritf:'. -Osservazioni cliniche: V. Caccini: La guarigione df:lla. peritonite acuta purulenta. diffusa con iniezioni endoperitonea.Li di etere solforico. tNote e commenti: G. F. Capuani: Su un particolare di t~en1ca nella. cura del pneumotorace artificiale. - 3. Pulvirenti. Contributo alla tecnica del pneumotorace Forlanini. Sunti e rassegne: SIERI e VACCINI: N. Pietra.valle: La naturn ùelle reagi'Jle luetiche e ~le cause di errore nella reazione di Wassermann. - I vari tipi di .p neumococchi in rapporto alla sieroterapia e alla. vaocinoprofila.ssi. - W. Park: Sul· · l'efficacia della vaccinazione antidifterica. ~enni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: Società Medico-Chirurgi~ di Padova. Società Italiana per lo studio delle questioni sessuali.

Appunti f,:!r il medico pratice> : CASISTICA e TERAPIA :

Y"ìe re-

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Politica sanitaria e giurisprudenza: Le nuove disposizioni per l'assistenza degli esp(}sti. Nella vita professionale: INSEGNAMENTO SUPERIORE: ·P er l'in· segnamento della « statistica » nelle Facoltà di Scienze med iche e natu1ali. - Cronaca del movimento professionale. - Per la celeb razione- de-l medico caduto in guerra. - Concorsi. Notizie divet'se. . Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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LAVORI ORIGINALI. UFFICIO D'IGIENE DEL COMUNE DI ROMA.

O metodo di Langer e Kriiger J)er la diagnosi batteriologica rapida della difterite. Prof. G. PECORI MP-dico ispettore capo per la profilassi delle malattie infettive. Molte questioni si agitano tuttora intorn·o al bacillo difterico, ql1estioni la ct1i origine risale all'epoca stessa della scoperta del b. di Loeffler e delle quali solo alcune gli studi e le osservazioni numerosissime da allora ad oggi hanno risoluto, mentre altre non soltanto attendono ancora la soluzione, ma sono anzi, -per questi stessi studi, divenute più compli-cate. D'altra parte, dopo la scoperta d~l siero antidifterico e dopo la dimostrazione dei peri-coli che, per la diffusione del contagio, i così detti portatori rappresentano in molti casi, il medico pratico è costretto assai spesso a rivolgersi al laboratorio per una diagnosi batteriologica esatta e sollecita. Tuttavia nel caso del riconoscimento di portatori, salvo evenien-ze sp€ciali (collettività), una vera urgenza non

presenta e pertanto nei casi dubbi possono esser messi in pratica tutti quei metodi che, pur esigendo un tempo abbastanzà lungo, permettono un responso del tutto sicuro. Ben diversa invece è l'esigenza quando il mediéo s1 trovi dinanzi a un malato, sopratutto di an• gina, i cui sintomi clinici n on permettano da soli llna diagnosi di natura. In questo caso egli sollecita una risposta nel più breve tempo, sp.ecialmente quando non possa, per qualche ragione, ·seguire il consiglio - nella maggioranza delle volte adottato - di iniziare subito nei casi du.bbi la sieroterapia, in attesa del responso del laboraterio. Responso che oggi si deve invero esigere sempre e per ogni malato, ess~ndo noto che, se vi sono forme di angine, in ·apparenza eritematose o lacunari, ma in r ealtà difteriche, si osservano anche forme con produzione di pseudomembrane detern1inate da altri germi (streptococchi, stafilococchi, diplococco çti Frankel). Ad ottenere una rapida ed esatta diagnosi batteriologica d.ella difterite si sono rivolti gli sforzi &i un gran numero di ricercatori e sono stati suggeriti m etodi e criteri diversi. La molteplicità dei m-etodi successivamente proposti sta ad indicare che nessuno di essi ha prosi


IL POLICLINICO

vato di possedere i due req11ìsiti fondam e11tali : l:i r apiditft della dimostrazione e la sic11rezza assoluta di poter diff ere11ziare il bacillo di I,oeffler dai bacilli pseudod ifterici. ='Jo11 è n el compito di queste 11ote ri.1')etere 11 è discl1tere quanto è stato scritto i11torno a qt1esti germi. No i intendiamo peraltro riten.ere: 1) che esistono veri bacilli difterici lt1ngl1i o medi (forme più comuni) o corti (form e pit1 r are) ; 2) ch e questi b. difterici veri posso110 esc.ere virulenti o avirulenti; 3) ch e essi possono presentarsi con grn.n11li metacromatici tipici, ma ancl1e senza gra11t1li affatto (forn1e solides dei francesi); ·l ) çhe n ella g·ola e pi1ì nel 11aso (per li1nit art i a lle due localizzazioni per noi più importanti), sia di sani cl1e di 111a lati, possono ritrovarsi, insieme con i b. difterici veri, o ancl1e da soli, bacilli difteroidi (pseudodifte1~j ci ) ; 5) cl1e i b. pseudodifterici possono talora presentare. caratteri di· fo·rn1 a; cli dis1)osizione, di colorazione (presenza di granuli) non differenziabili da quelli di talu·ne forme d1. b. di Loefft.er. Non possiamo associarsi a l modo di vedere di coloro i quali ritengono ch e, dinanzi a un inalato sospetto di difterite, la questione dei ]). pseudodifterici n on 'dovrebbe esser e neppllre presa in considerazione. Secondo noi in un a sola circostanza in c"iò si può consentire: quando cioè l esame batterioscopico diretto rilevi un'abbondanza di germi aventi i caratteri m orfologici tipici del b. difterico. ::\Ia qua ndo ciò r1on accada, il non porre tale questione significherebbe non ricordare nemmeno che il prin10 b. pse11dodifterico fu scoperto dallo stesso Loeffler p r opr io in una pseudomembrana difterica. Nè crediamo cl1e sia s11fficiente garanzia fare, nei cas i dt1bbi, assegnamento esclusivo st1lla abilità, sull esperienta (o sulle convinzioni'?) del batteriologo e r·itenere sempre per \'ero che un occhio esercitato difficilmente pt1ò ·r estar,e incerto. R un critoerio questo troppo soggettivo cui nor1 è possibile dare un valore assoluto e cl1e, per il diverso modo di p ensare di due osservatori, può porto.re ancl1e a respon. si oppos ti per uno stesso t!aso. Invero, n onotante una grande pratica ed ogni diligenza di osservazior1e, i11 qualche caso, sia pur raro, la diagnosi può rit1scire ardua, sia per la m an. canza di forme bacillari difteriche tipiche, sia j)e1·chè ba cilli clifteroidi possono mentire la 111orfologia dei veri bacilli difterici. 1

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, ·4'11 o del terreno al siero di Locffter per l 'isola mento del b. difterico è ser1za dubbio d i

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f. .\.).~O XXX. F .\ c. 1 .. -.

gra11de u tilitù. l)l'atica per la diagnosi della difterite, data la sua elettività per questo g·erm e. Anzi si p11ò dire ch e n essuno dei substrat.i posterjormente raccomandati (Wang, Klein, ecc. ) per facilitare la diagnosi 11a rile, ·ato t1na superiorità su di esso. I soli terre11i recentemente proposti dal P ergola (siero-uovo con tellurito di potassio) h anno, invece, una elettività senza dubbio superiore. Sul Loeffter ben di rado si 11a nelle prime 1~-24 ore il so1:>ravvento dei b. pseudodif.terici~ ma talvolta - con un materiale scar so - occorre prolungare, anche per la reperibilità del b. difterico, la permane11za della cultura in termostato oltre 24 ore (1). Ed allora gli altri germi (anche i difteroidi) possono prendere il Sopravvento e può aversi anche la CO'mparsa di pseudo-difterici in magg·ioranza provvisti di granuli. P er ciò che si riferisce a i terreni del Pergola - p11r im1)ortando essi, in generale, un tempo un po' maggiore per lo sviluppo delle colonie - si deve riconoscere cl1e la percen tuale dei reperti positivi per il b. difterico è notevolmente inaggiore di quella ottenuta col siero di Loeffler, sopratutto nei portatori e in ogni caso a materiale scarso; benchè qualche riserva noi dovre1no fare in appresso a proposito di quei germ.i che l 1A. cl1iarna b. difterici' rnod'i ficati e cl1e, con la interpretazione cl1e lo stesso A. ne dà , contribuiscono a d a11mentare quella percentuale. I terreni gll1cosati proposti (1917) da Costa,. Troisier, Dauvergn e come mezzo d'identifica zione del b. difterico - e già prima (1907) sug~ geriti da Rothe - furono anch e da noi sper imentati, ma ci è sembrato che essi, per la fa cile mescolanza n elle culture d'i altri germi (difteroidi, streptococchi, ecc.) di eguale azione ferm entativa e sopratutto p er il tempo che ricl1iedono (più di 24 h. ) non rispondono ai requisiti voluti di rapidità e di esattezza. La stessa o·biezione vale p er i t ~rreni zuccherati al rosso co11go proposti dal Lanzarini. Restano pertanto i soli substrati di Loeffler e di P ergola utilizzabili per llll i·apido isolamento del b. difterico. Nepp11re su di essi tuttavia si possono dimostrare sempre colonie che, per il diver so tempo di svil11ppo e per i carat• teri macroscopici differenti, consentano se11za altro una diagnosi differenziale con i b. psç11dodifterici. Di gt1isa cl1e, in prnt ica, allorquando l' esame batte1'ioscopico dir0t to ò i un ssu• (1) Prolunga11do la per111a11enza in termostato oltre 24 h ., abbiamo pott1to ottenere nelle nostre r.icer cl1e un aumento del 9 % dei reperti. positivi f)er il h. difterico.


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SEZIONE PRATICA

clato i1on abbia per111esso da ::,olo la diag11osi, si deve ricorrere all esan1e dei preparati allestiti dalle cultt1re. l\tla è allora àppunto cl1e possono sorgere quell~ difficoltà d '1nterpretazione di cui pi11 sopra si è detto. 1

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Nesst1no dei i1umerosi metodi di colorazione co111une1nente in uso permette con sicurezza a.ssoluta la differenziazione tra bacilli djfterici e pseud<?difterici. Rivolge11do perta11to la mia attenzione allo studio di questo problema, mi è sembrato di riconoscere che esso possa avere, per lo meno nelle circostanze cl1e più cornu11e·m ente si presentano nella pratica, t1na fa,·orevole soluzione dall'a.p plicazione di t111 n1etodo cl1e, sebbene ricordato ed applicato fuori d'Italia, ci risultn. sinora poco conosciuto ed apprezzato tra noi. Il metodo è fondato sulla diversa resistenza del b. difterico e degli pseudodifte.rici alla decolorazione con l'alcool assolt1to, dopo il trattamento con il Gram. Furono Roeh e ~feros i pri111i (1913) a notare qt1r.ste diversità di resistenza, studiando . i bacilli pseudodifterici da essi trovati nel pus delle otorree; ma spetta a Langer e Kruger (1916) il 1nf\1' i !.o di a'\l·:.~r dimostrata, con numerose 0.:1scrva1.ior1i, 1 t:}1J.llicabilità pratica del metodo per la diagnosi della difterite. Langer e Kruger stabilirono cl1e i rest1ltati più e~atti si avev<l:no operando cosi: l 0 c:oJor<J7.iGnt· per 2' in soluzione di ·vio1~t ln di gt:r'.~;iana dei vetrini allestiti con materiale prelevato da piastre di Loeffler di 6-8-1218-24 ore; 2° passaggio in soluzione di Lugol per 5'; 3° in alcool assoluto per 15·; 4° colorazione in fucsina diluita per 1 Seguendo questa tecnica Langer e Krug-er .videro che, mentr:e il b . difterico restava co:stantemente decolorato (gia dopo 10' di permanenza in alcool), assumendo poi il colore rosso della fucsina, i bb. pseudodijterici resistevano alla decolorazione e vi resistevano anche · se l 'immersion e in alcool era prolungata per due ore. Il metodo venne in seguito sottoposto a co11trollo da Landau, da ìVIiinzberg e da Schmitz. Ouest ultimo ne confermò nettamente l'impor" tanza, escludendone soltanto 1 applicabilità quando si tratti di culture vecchie e sopratutto di forme bacillari degenerative; La11dau e l\lunzberg fecero invece alcune restrizio11i. Poster!or1nente il n1etodo trovò sostenitori anche in Francia (Martiri e Loiseau, Duj arri e d~ la Rivièrè, ecc".)._. Io ho voluto sottoporre qùesto metodo a numèrosi. controlli e a una lunga esperienza di 1

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n1olti. mesi, speri111entando da.pprima su cultt1re pt1re di bacilli difterici e di pseudodifterici precedentemente isolati; in prosieguo utilizzando direttamente l'abbondante materiale che pervenwa al laborat.0rio batteriologico n1unicipale, appartenente sia a i11dividui sospetti di varie localizzazioni di difterite, sia a convalescenti, sia a coabitanti con difterici. In ambedue le serie di esperimenti il metodo venne studiato usufruendo di culture di età diversa (da poche ore a più giorni), su siero di Loeffler nei primi mesi delle • ricerche, di poi costantemente anche sul terren-0 B di P·&gola. La tecnica usata fu, in l)rincipio, esattamente quella proposta da Langer e Kruger, ma poi al vio1etto di genziana, cl1e .ha 1 inconveniente di doversi preparare di volta in volta, fll sostituito il cristal violetto carbolico e l'azione dell'alcool fu prolungata, per maggior sicurezza sino a 20 Furono eseguite anche alcune prove con l'alcool acetone e con l alcool cloridrico, allo scopo di abbreviare la durata totale ·delle operazio·n i, ma l azione decolorante era troppo rapida. Cosicchè la tecnica adottata fu in definitiva la seguente: 1) Colorazione dei preparati in cristal violetto f.enico, a caldo, per 2 2) I111mersione in soluzione di Lugol per 5'; 3) InlIDersion e i11 alcool assoluto per 20' (1).; -1.) Colorazione in fuc sina molto diluita, per 1''; 5) Lavaggio in acqua distillata ed essiccarr1ento. Le forme battericl1e che resistono alla decolorazione rimangono colorate in viola, quelle cl1e non resistono prendono il colore rosso della fucsina. Allo scopo di stabilire rigorosamente il valore del metodo nella diag11qsi differenziale tra bacilli difterici e pset1dodifterici, era stata nostra cura di provvedere in precedenza alla esatta identificazione degli stipiti isolati in cultura pura déi quali si è fatto pa·r ola (venti complessivamente) .. con l'applicazione di tutti i metodi di differenziazione conosciuti per detti bacilli difterici e pseudodifterici: culture in brodo, anaerobiosi, azione st1i vari zuccheri, cn1olisi, virulenza sull'animale. La prova clella virulenza non fu per il nostro scopo cli .·reale valore, perchè mancò in alcuni stipiti sicura·mente difterici, isolati da 1

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o·p portt1no riq.nova!e l'alcool pochi istanti dopo la immersione in esso del preparato. ·· (1) È

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malati. Nor1 ci sembra peraltro ne~essario r ipetere a questo proposito cose già note. Tutte le altre prov.e ci permisero concordemente di distinguere, nei venti stipiti in esan1e, nove bacilli difterici veri e undici pseudodifterici'. Di questi ultimi otto si ...dovevano riferire, per il loro comportam·ento con gli zuccheri, al tipo I-Ioff1nann e tre a ti1Ji df"v ersi (1). Per la id:entificazione delle numerosissime forme batteriche non precede·n temente studiate in cultura pura (perchè di prim·o isolamento dal n1ateriale clinico perv,e nuto in laboratorio), allorquando- con la colorazione di Neisser non si potevano dimostrare germi av·enti tutte le caratteristiche morfologiche dei bacilli difterici tipici, si 1eseguirono, contemporaneamente al m·etodo di Langer, altre prove di controllo (zucch·e ri, ric~rca dell azione emolitica). Sperimentando con queste garanzie abbiamo potuto .constantemente verificare . ~e alla . decolorazione con alcool prolungata per 20' i bacilli difterici non resistevano in nessun caso, mentre vi r.esistevano sempr e gli pseudodifte. . 1

TI.Cl .

Dalle numerose osservazioni fatte è risultato peraltro che le migliori condizioni per la buona riuscita del metodo si hanno all.orchè si sperimenti con culture assai · giovani, cioè di non più di 12-18 ore (col siero di Loeffler l'opliwum è di 8-12 h) e con stipiti che non abbiano già subito troppi passaggi in serie. Si devono usare culture di 24 h. sul siero di Loeffter solo quando, in un tempo pii1 breve, per lé:. povertà del materiale di semina, lo sviluppo sia scarso. Si potrebbe obiettare che, operando con culture di poche ore, il problema diagnostico si risolve anche senza il mclodo da noi raccomandato, perchè in sì breve te·m po non sviluppano, su UI) terreno elettivo, che i soli bacilli difterici. 1\!Ia a parte cl1e talvolta; sia pure raramente, anche gli altri germi possono prendere il sopravvento, resta sempre da considerare il fatto èhe i bacilli difterici i quali si siano sviluppati prima di 12 h., quando anche non sieno di morfologia atipica, sono per lo pilì sprovvisti di granuli (che compaiDno, generalmente, più tardi). Quindi è proprio in queste condizioni, di non facile differ enziazione morfologica, che si dimostra più che mai la necessità di tln m.etodo che dia un responso sicuro e rapido. (1) Per il modo di comportarsi .con gli Zl?-C~

cheri e per l'insieme dei caratteri culturali 1 tre germi si potevano riportare: .il 1° ~l Corynebacterium auris (Graham S·m ith), il 2° al C. striatum (v. Besser), .il 3° - isolato. dalla congiuntiva - al B. cutis commune (Nicolle).

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Per le necessità delila pratica il metodo di Langer e Kriiger non verrà naturalmente impiegato che· per l'esame di materiale clinico semin ato su culture di non più di 24-30 ore. Sarebbe altrimenti frustrato lo scopo principale che è qu·ello di una diagnosi sollecita. È doveroso ad ogni modo dire che strisci eseguiti da culture più vecchie (e talora anche da culture giovani ma conseguenti a numerosi '}:>assaggi) pos so1io far vedere che non tutti i bacilli.i difterici si decolorano. Si osservano infatti, in tali casi, sullo stesso preparato, in mezzo alla maggior parte d-ei bacilli coloràti in rosso, una più piccola parte colorati in viola: sono specialmente. le forme degenerative del b: di Loeffler quelle che dimostrano la maggtor resistenza alla decolorazione. Negli esami fatti con culture giovani e di prima siemina questa mescolanza - che potrebbe generare du'IDbi ·d iagn-0stici - non si osserva. Solo eccezionalmente qualche rarissimo bacillo difte•rico (per lo- più forme a clavaj resta colorato in vi.ola, in mezzo agli altri che si decolorano; ma la immensa maggioranza di lluesti ultimi impone senza esitazione la diagnosi. L obiezione pertanto di Schmitz, di cui più sopra si è fatta parola, perde @gni importanza, giacchè in pratica· l' osservazione si deve fare proprio sui primi isolamenti e da culture di poche ore. Landau ha fondato la sua opposizione al metodo di L. e K. specialmente sulla difficoltà di differenzia re i b. di Loeffler da forme di Leptothrix, che rassomigl iano morfologicamente al b. difterico e che, come questo, non resistono alla d-ecolorazione con alcool assoluto. Ma tale obiezione, se può avere valore per i preparati microscopici eseguiti ùirettamente da un essudato, non ne ha più alcuno per i preparati ricavati dalle ~ultur·e, dove quelle forme non si sviluppano. Alla obiezione di Miinzberg che nelle prime culture da materiale buccò-faringeo si ritrovano facilmente bacilli gram-positivi, non resistenti all'azione prolungata dell'alcool, i quali possono rendere difficile là diagnosi, si può rispondere che, senza tener conto dei differenti caratteri morfologici e di raggruppa.mento , tali germi non prendono mai il sopravvento, nelle prime dodici ore, su terreni elettivi per il b. difterico, quale il siero di Loeffler. Quanto al substrato di Pergola, credo utile aggiungere qui che esso ha dimostrato, anche nel nostro esperimento, la sua superiorità circa il n11mero dei reperti positivi per il bacillo difterico, in confronto di quelli ottenuti 1

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SEZJONE

con il siero di Loeffler. Ma è nocessa.rio in generale attendere -un tempo un po· più lungo che con quest'ulti1no: quasi sempre 18-24 ore. Dobbiamo poi osservare che i1on possiamo completam-ente associarci al modo di vedere del Pergola circa quei germi che egli ritiene «bacilli difterici n1odificati » (e non pseudodifterici), germi che ritrova nei convalescenti di difterite e nei coabitanti con i malati e che per alcuni caratteri dimostrabili con il suo terren.o (compreso l'aspetto macroscopico de·l le colonie) corrispondo110 al b. difterico, mentre per altri ~tra cui quelli morfologici, l'assenza o scarsità d·ei granuli) se ne allonta11ano. Senza addentrarci nell' ancor discussa questi-0ne della possibile tràsformazione del b. di Loeffier in pseudodifterico, crediamo do,1er notare che, nell-e nostre ricerche, parecchi dei germi provenienti da convalescenti o da coabitanti e che, appunto per la forma e per il mancante o scarso reperto di granuli, ci las~iavano dubbiosi, e di cui alcuni al metodo di decolorazione si comportavano come difterici veri ed altri 110, furono, })revio isolamento, sottoposti al controllo degli zuccheri e a quello dell'azione emolitica (che tra tutti i metodi di differenziazione ci sembra quello che corrisponde meglio) : si vide così confermato quanto la decolorazione aveva dimostrato, che, cioè, alcuni bacilli si dovevano ritenere carne veri difterici ed altri cqme pseudodifterici. È opportuno, allo stesso riguardo, dire aJtresi che talora negli strisci da prime culture, di almeno 24 ore, allestite con materiale prele· vato da malati sospetti di difterite, si osservarono germi simili per forma e per disposizione - · se r1on sempre per dimensioni - di cui, in proporzioni presso a poco egllali > alcuni si decoloravano e altri no. Dovemmo ammettere in questi casi la coesistenza di bacilli difterici e di p~e11dodifterici (1).

* ** Non ci è possibile oggi affermare se il metodo di Langer e Kriiger abbia valore con tutta la numerosa falange dei germi difteroidi descritti. Possiamo dire però che esso ci ha (1) La coesistenza nella gola dei malati di

difterite di b .b. di l.1oeffier e di b.b. di Hoffmann è stata riscontrata da molti e riconosciuta variabile secondo le località e secondo le epidem.iie : sino al 30 % dei casi in alcune di queste. (Knowles) . Nell'esame 'di portatori germi difteroidi esclusivamente furono ritrovati anche nell'altissimo rapporto del 75 ~lo. (Martin e Loif;eau). ,

PR~TICA

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corrisposto sen1pre con i difteroidi nei quali c'imbattemmo e cl1e, per il lungo tempo durante il quale furono eseguite le nostre osservazioni, si devono ritenere i più comuni a riscontrarsi nella pratica e a produrre, evenn1almente, difficoltà diagnostiche. Il metodo non ci corrispose soltanto con uno stipite che ci fu favorito da un altro l abo·r atorio al termine delle nostre ricerche e che era · stato diagnosticato come b. della xeres.i. Ma di questo non aveva il comportamento sugli zuccheri ed inoltre si trattava di una cultura originariamente assai vecchia. CONCLUSIONI. 1. - I metodi usuali di laboratorio per la diagnosi batteriologica rapida della difterite (culture in tei7eni di elezione, colorazione di Neisser), se corrispondono in pratica nella maggioranza dei casi, possono alcune volte lasciar dubbiosi per le difficoltà di differenziazione che il bacillo difterico può presentare in confronto di vari germi pseudodifteri.c i. Nè è sempre possibile ricorrere a metodi più sicuri a causa del troppo lungo tempo cl1e essi ricl1iedono. 2. - Un n1eitodo cl1e corrisponde bene per rapidità e sicurezza è quello proposto da Langer e Kruger, fondato sulla diversa resistenza dei bacilli difterici e degli pseudodifterici alla de· colorazione con alcool assoluto dopo il trattamento con il Gram. 3. - Per la buona riuscita di questo metodo s i devono usa!'le culture di primo isolamento, su terreni elettivi (Loeffler, Pergola) di 8-12-18 ore. Culture più vecchie (di 24 o più ore) si adopereranno solo quando, jn un tempo mi nore, non si sia avuto uno SYiluppo s11fficiente • per l'esame. 4

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lL . POLICLij\"!CO

[.\.X1'0 XXX, F.\SC. 1 :

OSSERVAZIONI CLINICHE.

:\Ietodo de1~·Hohr1e e .Roll>, o iniezione gen~ro­ sa endope1·it.oneale di olio ca11forato ste..rilizÙSPEO..\LE CI\"lLE DI ÙST!\10. . zat.o; Ol1ra as1Jettante con g·l1iaccio sul ventre La goarlgion~ della peritonite acuta purulenta ecl oppiacei lJer ])occa; iniezio11i generose e11diffusa con ir1iezioni endoperitoneali di etere doperitoneu.li di siero norr~ale di ca\·allo cl~ soHorico. me ttsate con sue.c esso buono; l\1etodo del DroDott. , .IITORro CACCI!\1, direttore. lti11; la1)aroton1ia e lavaggio con H 2 0 2 e dreNP.l Congresso ~\f.~dico marchigiano (Ancor1c.l. 11agg·io p ermanente alJ.a ,,-11atl1ier; la1)a1·oto11 settembre 1922) tJ·oppo breveme,n te per ri- 111ia, alloo1tana111,ento asettico di ogni mate1iastrettezza di tem1)0 feci questa mia Comtmica- · Je infettante, disinfezione del peritoneo con ti11tura di j odio (Lucarelli) ; la1)arotomia, lazione; ora torno i)erciò a l)ercorrere ae(l'uo p ede la via J,t1nga cl1e, attraverso le riassu11te vàggio peritoneale con siero artificiale iperto 11ico, dre11aggio (v. \V1igl1t . 1. c. per la imporstorie clinicl1e, condurrà a co1nprendere il felice risultato terapeutico delle iniezioni endo- tanza te1,a1Jeutica dell-e soluzioni iperto11iche })eritoneali di eiere. I11certa è sp esse volte l~ iniettate negli' ascessi acuti sottocuta.nei); inie· diag11osi fra « l) eritonite actlta l)tlrulenta pn- zio11e endovenosa di sie1'0 artificiale isotonico; 1aparotomia e la vn.ggio co11 tint. .i odio diluita mitiva con ileo i)ara~it.ico s·e condario », strozzae drenagg·io; laparoton1ia, l)t1lizia a secco, dremento intestinale aot1to primitivo con pe1itonite acuta s.econdaria », « dolore addomi11ale cl1e 11agg·io (m€toclo il più apprezzato) ; :.\1etodo del ì\Ioresti11, o, laparotomia, ino11dazione co11 mente in tutto una inesistente peritonite» (v. ?\Iassolong·o, 1. c. ) ; incerta })Oj sem1)re quando 100-300 gr. di etere della pa·rt.e infetta del perito11eo, sutura co11 o se11za drenaggio; laparotot1rge provvedere cito et tiito, })ena la perdita n1ia, lavagg·io d el peritoneo con acqua st.e1ile. clel malato. Riservata è J.a prog11osi della pe(Riva-Ceccherelli) ; radiotera.1)ia, ritonite acl1ta })Urule11ta; spesso è i11fat1st.a drenaggio perchè la mo1·talità nelle infezio11i dichi~rate elioterapia iniezio.n i ·endo1)eriton-eali di O (....\rdel peritoneo e g·e11eralizzate è gra11de. Ricor- natld); m etodi tutti per cui mando alla bibliorere subito alla laparotomia es1)lorativa e cu- g·rafia che cl1iude questo scritto. Aggjungo le l'ativa è i11fida pratica, sia l)ercl1è l'atto ope- iniezioni endoperitoneali di ete.r-e che se1nbra rativo è male sop1)ortato clal peritonitico (ve- portino a pronta guarigione, non per un pocli Delore et Dot1roriez, I. c. ) , sia perchè l'in- tere antisettico Slll l)erito;ne.0110 per rapida elifermo gi11nge a.ll 0spedale spesse , ·olte in 111inazione dall'etere })rovoca.ta, d-€1 n1ateriale condizioni così gravi ,da no111 concedere spe- settico e tossico, ma per esaltaz,ione e n1obili· ranze. In tali diftìcili conting·enz-e, in cui no~ tazione delle difese biologiche naturali del peritoneo, ri-u1n ite nel concorde compito per cui rimane che ricorrere, ut aliqitid videatur fieri, alla cura aspettante (ghiaccio sul ventre, op- il R oux chiamò l'omento il gendarme1 dell' adpiacei, cordiali, cura s1ri.tomatica), è conf~~to dome, e 1per cui la :f1sioipatologia e la chjrurgia avere U111'.arnna che ,ci 1oiffra speranze per 1 in- 11anno elevato j l peritoneo ad t1na ddgnità quafermo . M'illtldo di fornire questa arma saltitis le il suo svilu1)l)O fi1og·ernetico e lét. sua struttt1aegroti con le iniezioni endopéilitonea1i di ete- ra anatomica ,ed istologica non facevano supre arma cl1e dà aiuto e non nasconde offesa. porre. Nel nove.m bre 19'20 nulla conoscevo del i11etoDella ,diagnosi differeinziale fra la peritonite ac. ddff,usa purulel!lta ed i varii dolo1r i addomi- do ~Iorestin , ed a' evo a1)pena t111a infonnazione vaga che in quttlcbe Clinica chi1 urg. ita. nali (riflessi -riferiti, autocto~i) che m·entendo . , . la peritonite ac. pt1Tul., fatalmente po•r ta.r ono liana si usa''a bagnare il perito11eo d-el lapu1 l'infermo al tavolo operatorio, tratterò nel la- roton1izzato C[ltale oura l)l'eventiva per e\ ita1 e voiio completo che seguirà .questa nota preven- la peritonite })OStl.a1)aroiomica. tiva, val.endo qtti soltwto argomentare dalle Il 13 cli qt1e .. to nove111b.r e entr ò r1e11 ·q . . pedale assai brevemente riassunte stoirie cli1J1iche scel- di Osimo, inviatovi t1rgentémente. J)er st1·?zza_mento inte~t i11ale i11 , . giornata d1 mala tt1a, il te solo fra i casi preagonici, perchè da queste contadino G. A11g .. di a. 54. L 'i11fer~o ,.e.rsav~ tragga altri il desiderio dell'atteso controllo. i11 condizioni gravissime; alvo cl111t~o .da o I metodi cli oura in uso per la pe.ritonite ac. , giorni nonos tante purgl1e ed enterocl1sm1; vo11er la suba.e., perr la cronica; pe.r l_a pri1nitiva mito, singhiozzo, feJ)bre. polso ~Jiccolo frequ~~1,,_1oto, res1)iro toracic_o Sl~~er1ore. s •:1)erfic1<1 (nega.ta. da alct1no) e per 1a seco11cla ria; per 1a te le, affrettato; fa e ies J)er1to11 ~t1cn ..\·enti e ~on? o. sierosa e la J)llrl1lenta. la sierofihrinosa e la dolentissimo, fneteori mo intest11~~le. 11qu1~~ secca (plastica) ; per la difft1sa e per la localiz- libero neJ ca\-o aclrlon1inale, depo~1t1 ~!:'S11rla!1\ i irregolarmente ~par.. i Sl1lln . n11e1:fic1~ J)er1tnzata sono moJti. Rins ~ 11111endoli abbiamo: :.\I~­ 11 eale. orina ros o g-inlla. ~cnr_sn,. 1 11110,.id~. 11?~ todo1 del :\It1r1)l1~·. o, 1)roctolisi J)ern1ane11te i11 nlh11 roiue, no11 ridnzion(l <lel l1qu1cl 1.1 N' 1n11d' i, po~i1io11e tl el Foyt:ler o snl letto <lel Gorl1a111: "n n r111e q. inrlncn11 0. 1

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'_.\NNO XXX, F ASC. 18]

Diag nvsi :

SEZIO~E

pF-~rito11ite fib·r inop•u rulenta, acuta,

diffusa: probabile st1io.zz-am-entb i11testir1ale; ileo-paralitico. Prog11.osi: infausta. Ore 15 d el 13 nove11lbre: intervento di 1urgenza; assisto il Chirurgo operatore. Etero narcosi poimonare. Laparoti01111ia 111ediana: liquido sieropuru lento abbondante; .erti coltroni fibrinopwrulenti, qua e là tenacemente .aderenti al peritoneo pari.etale ed .a l viscerale; imiposisibile ri.ntiraicciare una sede dii strozzan1ento i11testi11ale, p·er·cl1è· og·ni in anua1ità intesa ad is p ezionare il. te11ace impaiccam,enlo intfìaJ11ma.torio del tenue, mi11accia di ledere la })arete dello intestino, edematosa, friabile. tesa dai ~;as int.estinali. .N11lla di })uono a fare pel n1alato. P enisai a1lo,r a cl1e l'e,t ere usato per preve.n iTe la peritonite postlaparotomica, a.vrebl)e fP0 t11to .ren·dere buoni risultati llella peritonite dichiarata e in via di esperim~nto, inca11a.lai con l'aiuto ·di t1na spatola, ove fu possibile, entro il cav-0 peritoneale, 140 -cm·c. di etere. Snit1ra a 3 piani; fasciatura so1

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lita. . L 'infermo non interrompe la narcosi, ma la -contin ·u a col sonno dato dall'assorbimento di €te:re nel cavo adrlon1inale. Ness11n .sinton1a allarmante. All.e ore 19, dopo 4 ore di sonno profondo, s i &v·eglia; migljora progressivamente; -ce,ss.ano v01mit.01 e s inghio,z zo ; l'alvo si a 1pre -spo:atanea111entc con emiss i one di enorme (fnantità di feci in piit scariche; Ja fe·b 1)re din1in11i sce ra1)idamente; diuTesi; appetito. Purtroppo, nt1ovo a quest.o .studio, non ri11etetti l a iint:rioduziO'Il.e -di etere nel cavo 1p erito11eal e e il 19 novembre, l·i11fermo già i11 ])ene~­ se1 e, ft1 sorpreso di notte da un quadro che, a. quanto mi f.u riferito. forse f11 dovuto a,d ileo para1.:itico acuto; l' infern10 in poco tem1Jo si aggravò e morì ir1 XII giornata di malattia, in \ :11 dalla laparotomia. In questo 1° caso d·i peirit. ac. g·ravissin1a, l'tleo paralitico scomparve .subit 0 per azione dell'etere immesso nel ,c avo peritoneale e lasciatovi; scomparve pure il vomito ed il ~ii11gl1iozzo; l 'infermo miglio.r ò .sensibiilmen:t e. 0

PRATJ C:\

al beneficio ottenuto st1 lui dall'etere , inietto ne.l cav-0 pe;ritoneale· 30 cn1c. di etere ·(ore 9 diel 29 noveml)re) : 1a iniez. D0ipo circa 5' I' tnfeT1rio .sbarra gli occl1i, I.e PU!)ille sj dilata110 e11or111ement.e ed .egualmente, il corpo si irrjo-idisce. il reRpìro s i arresta, areftexja corne~, cong·il1ntivale ed alla ·l11ce; .l'in.fe1mo no·n risponcle nean-che cl1.ian1andolo ad alta v-0ce, non avverte dolo1"e alla rt1cie p11ntt1.r a ·c ollo spill-0 1n qua.lsia.si P·u nto del cor11,o, il ventre è enorinemente g·onfio, teso, risuona come tambur.o . D opo circa 2(}' l'inf.e1~mo d ivi1ene rosso .acceso nel vi so e pel corpio, su,da p.rorfusaim ·ente, dorm e sino a lJe ·O.re 14 (5 ore di so·n no profondo contint1ato); alle ore 14 ·si sve.glia spontaneamente, chiede e lJrende, come d.a -0·r dini un oo·rdiale. , ' Alle ore 18, dopo circa 9 ore di sonno tranq.t1ill o, continuato, s i sveg·lia; o.1ina abbondanten1e11te: va di coI'po; è ce\5sato il vtomito ed il singhiozzo ; non accusa d olori spontanei al ventre, il quale è modicamente meteorico, palpabile. L 'inf€rmo sj nt1tre. 30 nov·en1bre; or~ 9 a. 2a. iniezione e.nd~peri­ toneale di etere, di circa 4JO eme. Si ripete il qt1ad:ro di ieri a tinte 11.1eno fo.rti; sonno contint1ato, ,profondo, di 5 ore. 1° dlicembre; ore 9 a. 3a iniez. ·etere nel cavo p eritoneale. p recedt1ta da .aspirazione di p·US, finehè ne viene. (}uadro co1nei i.eri a tinte a.11cora. in·eno .accentuate; il ,s onno Jprofo·ndo duJ:a 3 ore: stato generale migliorato; l'i11ferm·o sta semiseduto St;ll letto (spontanea posizione del Fowler) e fa co11versazione. Din1i,n uisce -i l i1umero delle scaricl1e alvine diarroicl1e ecl il quantitativo fecale .di ogni sca~"i ca. L a feb:bre è docrescit1ta da 39° a 37°.6. 2-clicenlbre. L:inf. va sempre n1igliorando; è dt bu·on um-0ire; si 111uove in og·ni senso s1)ontan eamer1te sul · letto (V giornata di d egenza al1'0Slpedale) ; .r·espiro ~ l)Olso normali; temperat. quasi a.febbrile . Ore 9 a. iniez. 4a. di ·et.ere nel1' ad.do,m e, 20 arnc. D·opo ·Circa 20' l ' i11fenno dor.m e; vent;re meteorico, t_e.s o, p.er g·as di etere. Alle -0re 11 si sveglia srp.ontanean1ente, si nutre; il v.ent.r·e è. tornato a volume normale . Il malato giung.e a n·ot.te senza dormire; u1nore gai'o; i1on accusa dolori; ventre ·n ormale, palpabile in ogni regio11e. 3 dice1111'.>re; ore 9 a . iniez. 5a di etere} nel cavo add!om.; 30 e111c. ; ulti1na iniez. Dorme di un sonno non tr-0ppo pro.f ondo, con anestesia tattile e dolo.ritfica di tutto il cor1)0; midriasi a 1:iupille enorn1emente ed eg·L1almente dilatate, areflexia cornea. cong·iuntivale, l)t111illare; rossore modico; sudore profu so. Dopo 3 ore si sv.eg\lia. si. nutr~; ' dolori CJOlici, dda.rrea. 24 dicembre. E andato sempre migliorando; ha preso laudano, olio biondo di fegat.o di merluzzo, l)reparati ferroarsenicali, nt1trizione adeg·nata alla sua con.d izi,o ne soci ale. 1Si è · di.screta111.e nte ·.rimesso in -carne. Esce g·uarito i11 30a. giornata, di degenza e 4.6~ di malattia. Ago sto 1922. Gode ottima salute; lavora da ·co11tadino e la fatica i1on gli è grave. 1

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. 2° m a lato. -- Il 28 nove.inbre 1920 entra neiOspedal.e di Osi1110 il contadino And. Gius., a. 4:0, tn X gio111ata di rnalattia, con ,diagnosi di « P erit'o,n ite act1ta ». Versa in condizion i ~g,·ravissi111e : febhre alta, voce a.f ona, facies peritonitica. st1bciar1osi del volto, imperlan1e11to dè'J.la fronte, st1do1·e algido, naso affila.te, 1·e·spiro toracico st1periore, 11reve, regolare, affrettato, polso l)iccolo, freqt1en te, ·regolare, ·vt1 oto. affanno st1·bi ettivo, ventre meteo1rico, imrniobile, dolente s1)ontaneamente e più aJla pal1pa.zione, diarrea feti da, oliguria, impresisionant.e di,m agra1nento toli1r.s corporis; orine scarse, non albumina, non Tidt1zione del Nyltinder, ·enorme cru.antità di inrlacano. Liqt1ido libero nel cavo ,J::>-eritoneale da ·cui alla puntura es1)lorativa esce abbo:ad!a 1ite pt1s ·di ,odore feiido. Diagnosi : Peritonite act1ta pt1rt1lenta diffusa; enterite co1llicruativa 1&econdarin. to.ssica. Progriosi: infaJusia. L'infermo ve1\5a i11 extremo discrimin.e vitae. Il Chir111'go i)ritna.rio dell'Ospedale rion con-. ~e11te tentare 11na. Japaroto.m ia p erchè il n1alato sare1)he s i ct1rame11te n1orto st1l tavolo 01)eratori-0. P ensando al Gand., morto 8 g·iorni prima ed 1

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3° i11alato·. -

L11c. Gina, a. 11. , contadina. entra neJl'Osped1. il 24 agos to 1921, in VII giornata di inalattia, "in condizioni gravissi1ne. D·i agnosi: e.nteroperitonite acuta pu1·ulenta difft1sa. Esame obiettivo: la bi111ba l1a fredda la p€1l e del corpo; le n1a111 fredde danno aJla pal.

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(A~NO

IL POLICLINICO

pa.zi-011e quell-0 special e -senso di rilasciame11t-0 osseon1uscolare proprio dei preagonici; il termometro .segna (ore 13) 38°.6 all'ascella; decubito dorsale obbligato; subcianosi e pallore del vi.so atteggiato ad estrema angoscia, occ'11i bistrati. sgranati, in movim·ento continuo di ,,igilanza ·s u c hi è intorno a lei, testa 1n o.scj llazioni ritmiche laterali come u sano i bi(()1ni per sopportal'e il dolore, bocca chiusa perch € 1111 gridio, una })arola esasperano le ~offe1·enze add:om:inali; l a. bimba parla con gil occhi e accenn a ndo del capo; I.e mani e le braccia sono pur·e in movimento sul' letto; respiro i~tacico superiore, su1 perficiale, regolare ; polso p1ccolo, regolare, fr equente, vuoto, in certi in orr1enti è i1npalpabile s1Jl braccio viscido dPl . \1dore preagonico, e solo la man o sulla reg ione del cuore a vverte attraverso il torace magro le pt1lsazioni; voce afona; corpo immobile, arti inferiori retratti, a ddom e meteorico, fisso, immota la parete anteriore, dolente spontaneamente, impalpabile pel dolore. Diarrea, von1ito, singhiozzo. La puntura esplorativa estrae dall' a ddon1 e, pus colore latte e cioccolatto, fetidissimo come e niù che uova fradici e: orin€ scarse, rosso m arsala, limpjde, non albu111ir1e, non riduzi-onè del Nylander, enorm e q. indacano. In pieno accordo col chir11rgo primario dell'Ospedale si dichiara inoperabile la malata che., del resto, sembra stia p er spirare. 24 agosto, ore 17, iniezione 1 a endoperito11eale di etere XX eme. L ' inferma dopo 3' sbarra gli occhi; il volto assume la mimica di reazione ad l1na colira ' 'iolenta; il corpo si irrigidisce; dopo 2' la bimba cade all 'istan te in sonno profondo. Chiamata ad· alta voce non rispon de; è pallida, rilasciata, occhi sbarrati, midria.-·i spicc ata a pupille egu ali; arefl exia cornea, congiuntivale, pupillare; l a bimba non respira, sembra n1orta. Dopo a11cora 5' ad l1n tratto diviene r osso scarlatto, si affann a, l'alito sa di etere, il rossore scende dal vis o al corpo, un s udore profuso i1nperla la fronte; la bimba gronda ben presto da tutta la pelle; l' alito ha piccato odore di etere; addome gonfio, duro, suona a tamburo a nche sulla regione epatica. Non tl1r gore d elle gil1gulari a nche qui come nel 111alato 2° e llOn cianosi del1e labbra, delle g-ote. Ore 21 : ancor a dorme (4 ore dalla iniezi-011e); ma il sonno. è ca1mo; chiamata a d alta ' 'oce e \'icfno al volto, apre gli occhi e li l' icl1il1de subito })esantem ente. Non si lamenta; i orse no11 avverte dolori a ddo1ninali n eanche a lla palpazio11e; addom e trattabile, scarsamente meteorico. Ore 24, si sv.eglia (7 ore di sonno c-0nt.inl1ato, profo11do); si i111tre con1e da ordini lasciati. 25 agosto. Sta n1eglio di aspetto. Addon1e trattabile ~enza dolori ponta nei o provocati. l)r e 10, iniezione 2a e11idoperiton.eale di etere 30 cn1c. i ripete il quadro terrificante di ieri, forse u11 poco att.en11ato di tinte. Il sonno dura :) ore prof 011do. Si nutre. Diuresi discreta; orina g iallo rosso, limpida, non albumine-, moltis-..i1110 i11dacano, i1on r iduzion€ clel Nylander. Le cariche diarroiche ven gon o corrett e da gerit>ro e dosi di lauda n o. ./ 26 ago.~to. A s ai migliorata di aspetto e di ltmore. Il pus e. tratto co1l la ... iri11ga n on è tetido lre 10 i11iezione 3a di 30 eme. Q11adro ~olito · n'la a tinte i11eno forti. Ore 14 si sveglia \ i ore di sonno profondo); si muove spo11taneame11te . ul letto, cambia pesso posizione.

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i1~ASC.

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Z7 agosto. ~iolt.o sensibile miglioran1e11to. La , bimba non accùsa dolori al ventre che è anch e palpabile. Ore 10, iniezion~ 4a di 35 cn1c. etere. 1 settembre. Dopo qualche giorno di stato. generale bu-0no, oggi ad un tratto sono ricomparsi i dolori di ventre e la febbre. Ore 10 aspirazione con la siringa di circa 100 eme. di puf. color latte e cioccolatto, di nessun odore. Iniezione 5a di etere 30 eme. e di 10 eme. siero normale di cavallo (i s tit. Sieroter . .milan.e se Belfanti) . Quadro solito. Sonno tranquillo. Ore 13 si sveglia; si nut1·e. 2 settembre. Ore 9, aspirazione dallladdome con la siringa_, di pus inodore e di aspetto fisico come quello di ieri. iniezione 6a. di etere30 eme. e 20 eme. siero nor. cav., nel caV'() peritoneale. Quadro solito, sempre più attenuato; sonno profondo, tranquillo. Ore 13 (4 ore di sonno) si sveglia, si nutre; ottimo umore; ride, folleggia sul letto cambiando spesso posizj one. " ; settembre. Ore 11 spontanei dolori coljci s0rprendono l 'inferma nel più augurale b~nes­ sere. Empiema necessitatis spontaneo, attraverso il q11a.le esce dalla vagina abbonda nte pu s di color crema cioccolatto, non ,. fetido. Stato generale discret8; nt1trizione buona ~ umore gaio; vivacità. La bimba ride, fa lunghe con, ersazi-0ni ad alta voce coi famigliari; dorme poco. 12 settembre. E andata sempre migliorando; quasi ogni giorno ha emesso pus dall'empiema. Cammina da sola.,. Esce in buone condizioni generali in 19° giorno di degenza nell'Ospedale e 26° di malattia. Agosto 1922. Gode ottima salute. Il 25 ottobre 1921, nel più completo benessere fu assalita. da coliche ed emis.sione di pus dalla vagin a . Dopo poch.e ore tornò a stare benissimo. 1

4° malato. MarL. Nazzareno, a. 15, contad. Er1tra di urgenza nell'Ospedale il 4 settembre 1921 in 6a giornata malattia. Versa in condizioni gravissime Esame ob. : giovane congenitame11te ottt1s o di mente, robusto di fis ico, ora scaduto per autofagi a, vomito, anoressia, febbre alta. E pallido. Orina giallo rossa, non albumine, noc riduzione del liq. Nylander, moltissimo indacano. Diagnosi: Peritonite acuta diffusa purulenta; enterite colliquativa secondaria. Ver · sa in condizioni così gravi che è g iudicato dal chirurgo prim. dell 'Ospedale e da me, inoperabile. Praticò iniezioni sottocutanee di olio canror a to; bagni generali caldi; laudano; cordiali; vino; cura sintomatica; iniezioni di morfina; ghiaccio sul ventre; calmanti del vomito. L e scariche diarroiche diminuiscono di numero e di quantitativo. 14 settembre. Non migliorando l'infermo, tento la cura all'etere. Ore 9, ini~zione 1a. :nel cavo peritoneale, di 30 eme. di etere; dopo aspirato pus fetido; siamo in 16& giornata di malattia e in 1()& di d egenza nell'Ospedale. L'infermo urla subito, bestialmente, acc11sando forte dolore epigastrico e cad e subito in sonno llrofondo rip~tendo il quadro impression ante tlescritto pel malato n. 3. Il ventre si gonfia. assumendo volume enom1e; 0V11nque ~t1ona come tamburo; non cianosi del ·viso; non turgore dell.e giugulari; priapisn10; l'alito sn fortemente di et er e. Ore 13 s i sveglia (} o r e di anno prof on do con anest e~ia ... ens itivo-senso-


,, {ANNO XXX. F ASC. 18]

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SEZIONE PRATICA

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rial e generalizzata), si nutre; cessato vomito municò alla Società di. Cl1irt1rgia di Parigi UI.t e singhiozzo; i riaddormenta e dorme fino caso di peritonite acuta purulenta in stato alle ore 19 (altre 5 ore di sonno profondo). non avanzato, trattato con laparotomia, lavaOre 20, addome abbiosciatb, non dolente neanche alla palpazione; diarrça diminuita nono- tura del peritoneo con etere, prosciugamento, stante che l'infermo da 24 0re non prenda st1tu·r a con 'drenag·g·io, gt1arig·io11e. laudano. Soligol1x (1. c. ) in un caso disperato cli occlu· 15 setten11>re. Sta assai meglio; discreta sione intestinale, perforazione del ceco, peritoquantità di liqt1ido libero nel. cavo addominale. Addome palpabile; non dolori. Ore 10, aspira- n ite secondaria, lavò il cavo addominale con zione di pt1s dal cavo addom . con la siring·a etere, riparò la perforazione del ceco; sutura; e st1ccessiva iniezione 2a di etere 30 eme. Si g·uarigione. ripete 1\urlo bestiale pel dolore epigastrico o At1vray in lln caso simile versò 1 litro di etela caduta in sonno profondo dopo 5'. Il quadro si svolge come ieri a tinte però meno fo- re nel cavo addominale pel lavaggi0 periton-easche. Singhiozzo; priapismo durante tutto il le; prosciugamento; ·Slltl1ra; g·uarigione senza sonno; sudore profusissimo dalla pelle divenu- inconvenienti. ta rossa; diarrea abbondante. Ore 14 si sveglia Seguono discordi pareri per altre humero~e {4 ore di sonno), prende lat1dano e cordiali. Ore 15 si riaddormenta; ore 18 si sveglia (3 laparotomie (sepsi pe1itoneale; rottt1re di salore .di sonno). si nutre. Passa dormendo tranpingi suppurate, ecc. ). Non mi è noto cl1e altri quillo tutta la notte. abbia fatto iniezio11i cli etere 11el ca Vt) perito- · 16 settembre. Stato generale assai migliora· to, L'infermo si muove così liberamente sul let- neale. . to che ci ·vuole grande pazienza persuasiva per TECNICA DELLE INIEZIONI 'D l ETERE NEL CAVO PE· fargli, ore 10, la 3a iniezion~ e~doper~t. ·di etere preceduta dalla solita asp1raz1one d1 pus, RITONEALE La tecnica è q.uella con1l1n.e alla inodore. Solito urlo; sonno ed an.estesia gener. puntura esplorativa dell'addome; puntura éhe come ieri, ma meno spiccati. Alito di etere precede la iniezione per accertamento diagnosino alle ore 12. Ore 14 si sveglia, è intontito, si nutre; dorme dalle 15 alle 19. Notte tran- stico e per studio batteriologico e citologico quilla. del pus. Fit fabbricando faber; solo l'esperien27 settembre. Da 7 giorni si alza di letto, za rende sict1ra la tecnica. Per disinfe ttare la ·cammina. Stato generale discreto. Ragioni economiche lo obbligano a continuare la conva- !)elle, ove l'agocan11ula passerà, uso l'alcool da ardere modificato secondo insegna il Cignozzi lescenza in casa. · Novembre 1921. Dopo malattia acuta, breve, (1. c. ) e non la tintura di iodio insopportabile che dal racconto dei parenti non so precisare, al peritoniti-co la cui pelle è iperestesica per m11ore. · riflesso viscero-sensitivo. Del i~es to in nessuna In questo malato nonostante l'intervento taroccasione uso la tintura di iodio, a lc oolica o do (in 16a "giornata di malattia), si ebbe guarigione sollecita con le iniezioni endoperito- benzinica, percl1è nociva per le screpolatur e e neali di etere. per le estese sbl1cciature dèll 'epide~·111 ide. Giò, SCI-IEl\IIA RlASSUNTIVO DI QCESTE STORIE CLINICHE. Brt1ns e Haegler avevano dimostrato che l'al1° malato. Gat1d. Aug., anni 54, contadino. cool è buon disinfettante della pelle ; ma il Entra nell'Ospedale 13 novembre 1920; in 5a Landerer, il N euber, il ·~Iikulic consigliarono · giornata di m.alattia. Una sola iniezione di ed usarono la · tintura di iodio che poi fu CÌi etere, muore all 'Ospedale il 19 novembre 1920; nuovo ' dal Gross.icl1 rimessa in voga e dallo in 12a. giornata di malattia e 7a di degenza. Scl1iassi modificata. dill1endola. Fatta la pun2° malato. Andr:. Gius., anni 40, contàdino. Entra nell'0$pedale 28 novembf'e 1920: in 1oa tura esplorativa, aspirato o no •il pt1s dal fogiornata di malattia. 5 iniezioni di etere. Esce colaio peritonitico o di raccolta purt1lenta, si dall'Ospedale 24 di.cembre · 1920; guarito; in 46a lascia in situ i·ag·ocan11t1la e con la stessa sigiornata di malattia, e 36a di degenza. ringa si in1P.tta l'etert. Non c ·~ bisogno di ane3° malato. Luc. Gina, anni 11, contadina. Entra nell ' Ospedale 24 agosto 1921; 7a. giornata stesia locale o g·enerale. Usai l'etere comune di m.alattia. 6 iniezioni di etere. Esce dall'Ospeda a11estesia ge11erale (C. Erba), il così detto dale 12 settembre 1921; 26a. giornata di malat- ·Etere solfo rie o, o, eti~ico, o, ossido di etile. tia, 19a. di deg·enza; guarita. Bt1ona pratica è _fare Ja 1a. iniezio·n e di pochi 4° malato. Mart. Naz.ar., anni 15, contadino. eme. · (10-15) e crescer-e nelle st1ccessiv~; una Entra nell'Ospedale 4 setten1bre 1921; 6a giornat& ·ii mal a ttia. 3 iniezioni di etere. Esce iniezione og·ni 12-24 .ore seco:ndo la gravità del • g-uarito 27 settembre 1921, in 28a g iornata cti caso. malattia, 23a di degenza: Ho in ,c orso di studio t1n sistema per procu. STORIA DELL'USO DELL'ETERE NELLA CHIRURGIA rare rapida filassi eterica al peritonitico priADDOMlNALE. Per avernei una idea esatta ma di iniettare nell 'addor_ne l'etere, onde renleggansi due ottiane pubblicazioni qui ripordere il quadro m€no imponente dopo la inie- · tate nella Letteratura, qt1e1la cioè del Fantozzione e così il metodo meglio usabile anche zi e cr11ella dello Scontrino. A me basti ricor• nella pratica . privata. . dare che il Morestin (1. c. ) lJel 1° nel 1913 cu(Coriti 1iua).


IL POLICLINICO

NOTE E COMMENTI. O~PEDALE

..,A~

Rocco -

G .uL1ATE

(NOVARA) .

, So un particolare di tecnica nella cura del pneumotorace artificiale. •

Do1t.

C~IAN

FRi\Nco CAPl-ANI.

La lJ ota su un i) articolare di tecnica nella cura d e t' pneumotorace Forlanini del dottor Balsai11 0, pubblicata nel fascicoJ,o 1'3 di que .. sta rivi sta, ricl1iama l'attenzione sopra un particola re d el ql1ale sinora da noi si è te. nuto p oco o nessu11 co11to. · Si tratta del pericolo i11er ente alla manovra della spremitura consigliata da Fo~·lanini per cercare di disotturare r a go quando nel corso dell'introduzione m a n cano l e oscillazioni manometriche. Lo scopo ·1Jr"imo per il quale il Forlanini (1) aveva consigliato la 1nanov ra della spreniitura el'a di vi.nc..:re le a.dere11ze · pleuriche, per forzar11 e il dista cco e iniziare il }Jneumotor'1.ce con 1111a piccola bolla eh-e poi ingrandiva • con l e pressio11i di azoto trasmesse direttamente da.ll'appareccl1io. In seguito se ii.e s~r­ vì p'er llisott111·are i·ago e sulla sicurezza del metod Q. così si es1)f•i1neva nel 1911: « Qt1 a 11to a n1e della sicurezza e utilità del metodo -or10 co11Yinto, oltre che per argome11ti teorici e sp e1in1entali, a'r1cl1e per l'espe1ienza fa tt a n e. D a oltre d11e an11i io ne faccio uso larghis i1n o, quotidiano, pe1·cl1è esso è il mi gl ior 111ezzo i)er la disostr11zi<?11e dell'a go, dopo i11trodotto i1el torace, i1egli atti di rifor11imento (11ot.isi cl1e l ostruzione è a ssai facile e f.req11 ente , co11 aghi sottili come quelli di cui 1ni servo) ; e no11 ebbi mai ad osservare il berich è 1n.e1zo11io i1icid.e11.te n.

Gia cl11e a.n11i p1ima p.erò il Sauginann (2) per 0\ viare a ll'inconvenie:r1te dell'otturazione dell'ag·o· che egli aveva osservato troppo di freq11 e11t e ideava tu1 ago speciale simile a un tre qua1ii. Potai11 ma a can11ula sottilissima (n. 3 Cl1arri èr e) e11tro cui si può far correre uno s tiletto ogni qt1alvolta l·ago sia obliterato. 11 calcio del.l'ago è costituito da una cann11la ll1nga circa cm. 4 e biforcata. Una branca di q11esta biforcazione rappresenta la cont i11\1 nzione diretta dell'ago ed è n1unita cli rubinetto ; l'altra si diparte da questa secondo 1111 a11golo di 45° ill un p11nto i11terroedio fra l'ag·o e il rubinetto. In via i1ormale .il rubi11etto ì> chiuso e la comunicazione tra gli app a.r eccl1i e il ca,-o pleurico avviene per la b r a11ca lateral.e a cui si può ancl1e adattare, vol e11clo . !a siringa di sicurezza di Forlanini: fl\"\·en endo la obliterazione dell'ago si apre il r l1bi11ett o della cannula diretta e vi si fa pas.. are il n1a 11d1ino, con che gi ristabilisce la p er ,· i eti~ : que to mandrino de,·e essere così 1

(ANNO XXX,

FASC. 181

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}Jiccolo d a )1011 fu11zio11are da sta i1tuffo, altrin1e11ti nel rito1no ricl1iamerebbe con l'aspira. zione i1ell'ago fran1111e11ti solidi cl1e possono ost1· L1i1~10 cli IlUOVO. A tale comunicazio11e ris1)011deva il Forla1ii11i (3) ritenendo buona la modificazione IJUl.. obbiettando cl1e l 'istrumento appai-iva deJicato, costoso, di difficile sterilizzazione, di ca libro troppo g·rosso se doveva contenere t111 mandrino e i11siste11do sulla mano·vra della s1)remitura. Il n1etodo dell'ag·o di Saug·ma11n si è però imposto subito all'e5tero e dopo varie vicend e con J.e modificazioni q.i Schmidt e P. Courmont è divenuto il p;!rf oratore di Kuss quasi ' ovu11que ed esclusivamente usato fuori d'Italia. dove invece preferiamo per comprensibili ragioni di scuola, di abitudine e di orgoglio i1azionale, attenerci -agli aghì di Forlanini. ~è cl1e io sa1Jpia si trova da noi in commercio; fabb1ieato dal Colli11 (Parigi) co11sta <ili un . IJerforatore per l a prima introdl1zione, e t1n a go per i rifo t nin1e11ti. Il perf.oratore è coml)osto di una cannula provvista di foro terminale e di foro lc...terale e cl1e p11ò ricevere sia un trequarti sia un mandrino che però invece di essere completamente cilindrico })fesenta sulla lungl1ezza un appiattimento cl1e forma con l a cannula un piccolo ca11ale s11scettibile di far comunicare l'occl1io laterale della cannula .con l'azoto. Girando il mancl 1i110 di mezzo giro si chiude o si a1)re l a co111urucazione di q11esto canale con i ·occhio clella cannula. Il perforatore si ~ntroduce dap1Jrima con i.Jr. tl'eqt1arti, poscia a1)plicando il ma11drino }J11ò ft1nzionare. da disotturante, da cannula per· introduzione e volendo anch·e da. siri.11ga di sic11rezza. L'ago per i rifornimet1ti è eguale ma di calibro più i:>iccolo e lt1ngo tre centimetri ~ Si tratta presso a poco, come si Yede, ~el sistema usato dal prof. Cocci. Qt1esti riferisce di a ver osservato tre casi di en1bolismo grave in seguito alla mano,·ra cl ella soremitura e l'osservazio11e s11a è tanto più interessante in q11anto tro,·a IJiena confer1na i11 altre fatte da autori stranieri mentre da noi, che io sappia, i1on è mai stato segnala to nul1a di così grave. Nella clinica di Forlanini e in quella di lVIorelli la manovra della. spre111it11ra è semlJre stato un particolare di tec11ica di uso corre11te, quotidiano, e in migliaia di rifornimenti non si è sentita la necessità di tralasciare tale pratica perchè avesse cagionata troppo frequenti o gravi incide11ti. ' Tieeversa tale pratica è ritent1ta dannosiss i111a da Piérv~ e l .. e Bourdellès (4) cosicehè it Bertier (5) nel recente ,,olume st1lla tuberco~


(_l\NNO

XXX, FASC. 18]

SEZIONE PRATICA

losi pal'la11llo del i11odo di disotturare l'ago accen11i1 solo a11 ·uso clel mandrino e no11 110mina i1eppw·e la ma,i1ov1·a della spren1it11ra. Chi I11eglio di og11i altro ba messo in evidenza gli i11cidenti de1ivanti dalJ,a spremitura sono Dumarest e C. :;'\It1rand (6). Nel sanatorio Grai1d 1-iòtel di Leysin lo Jacquerod (7) ha u11 sacro t.errore della spremitura; e può darsi che qt1alche i11cidente occorsogli in seg·uito a tale pratica abbia contribuito a; darg·li ql1el costa11te pessi1nismo da cui è sempre g·ravato pur co11tinuando su la1~ga scala il trattamento pneu111otoracico. Della stessa opir1io11e è pure il Burna11d (9) che nella Sl1a qualità di direttore di uno dei più grandi sanato1i ha una statistica copiosissima. e< Sopra i11ig·liaia di 1ifornimenti, egli sc1ive, 11oi non abbiamo avuto neppure un caso solo di inorte, nè di accidenti realmente gravi dov11ti sia a riflesso l)leurico, sia a embolia gassosa . Noi abbiamo osservato un certo n1Jmero di sinco1)i che facevano temere i:>e1· qualche mi11uto un esito letale. I malati si sono però iipresi. E dopo cl1e noi abbiamo rinun.ciato sistemat·icame11tie al.lct 1nario1)1·a della, sp r emitura dell'ago, metodo cl1e una volta

era. assai i·accoma11dato, no1 i1on abbiamo più avuto aJc11n incide11te di cruesto genere ». Da quanto ho esposto ba1za subito agli occhi la stranezza di questo fatto che mentre ad alct1ni at1tori gli incidenti per spremitu1·a dell'ago sono occorsi freqt1enti e gravi ad alt1i da i1oi i1on è ma.i successo nessu11 incidente. Personalmente 11so tale manovra da anni se11za mai aver avuto a lame11tare incor1veniente di sorta. ...

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Riconoscit1ta a ogni n1odo l'importanza della cosa e an1mettendo che la i11anovra della ' spremitura possa essere così da11nosa , dobbiamo pure ammetter:e che il sistema dell'ago ~ con mandrino come si usa all'estero con gJi aghi di Kuss e come assai praticamente ha improvvisato il prof. Cocci non ra1Jpresenta l'idE>ale della tecnica. Per persuadercene basta che l'operatore. in occasione di un ~ introduzione sospesa per impervietà dell'ago, estragg3i l'ago, introduca il mandrino dalla parte del calcio p·e r ·esaminare il frustolo di tessuto cl1e otttirava rago. Noi che sian10 così scrupolosi in pneumoterapia da pretendere cl1e l'azoto sia filtrato e che tt1tto il materiale sia sterilizzato come possiamo concepir.e ed ammettere di poter senza danno introdurre nel cavo pleuric~ un pezzetto visibile a occhio nudo di tessuto cutaneo. con j germi patogeni facilmente in esso annidati? Possiamo forse fare affidamento

56J

sulla disi11fezione ottenttta co11 la tintura di iodio? No di certo; ed allora co111e possiamo pretendere che nel corso di an11i (durante i quali dura la cura) questa i) rati ca di far cadere nel cavo l)leurico dei frustoli di tessuto 11on a bbia a fa: vorire l'i11sorgere di essudati non fosse altro che 1come causa occasiona1e? Si badi che t1na volta st1 cinqtte 'l'ago si ottt1ra e pensi al g·rande nu1nero di lifoi·nimenti che un malato de,re fare. Cosiochè se la spremitt1ra dell 1ago è apparsa pra.ticame11te così da1111osa ad alcuni au• tori io penso che per la inanovra del mandrino ci sia una altrettanto grave i)regiudiziale • teorica. I

si

Una obbiezione si potrebbe qui far'e alla ma11ovra della spreraitura e cioè questa: cl1e co11 essa respingiamo e fa-cciamo èadere nel cavo pleurico il frustolo cl1e ostruisce l'ago all.o stesso modo cl1e co11 il n1a1ld1ino. In realtà le cose non va11no così : con la spremitura. possiamo esercitare t1na pressione relativa. assai inferiore a qu·ella del mandrino. La pressione di aria disostrui'sce l'ago se è otturato da un· liquido, da t111 po' di sangt1e, mai se s.i tratta di un frustolo solido; infatti molte volte la manovra non ottiene l'eJfetto e l'ago si deve estrarre. Ora il sangue è steFile e se a11cl1e 11na goccia cade in cavità non è da11nosa co11ie il fr11stolo cuta11eo cl1e no11 può essser e ri111osso clalla sola spremitura. 0

Io credo che il. i11ig'lior irattan1 ent.o per ovviar~ all'otturazione dell'ag·o sia il profilattico: lJSa.re aghi · be11e affilati. Bisogna che l'olJera.tore abbia pe1\ g·li agl1i u11a cu1~a tutta speciale. !11 occ·asio11e di ogni rifornimento og·ni ago cl1e si ottt1ri o cl'1e i1011 IJenetri facilm ente va messo da pa1·te e affilato; prima di disporre gli aghi p er la sterilizzazione van110 iipassati co11 atte11zio11e. 1.>er l' affilattu~a pos50110 servire i 111etodi cl1e servono l)er affila1~e i rasoi : ina si finisce per iig·are le pietre. Ottima cosa ·e' prepararsi. , una pasta con1posta di colofonia e sn1e1iglio · finissjmo fusa a, ca.Ido e lasciata solidificare in stam1)0. Su di questa pasta cui si aggiunge al i11oment0 d·ell'uso un poco di olio Vfln110 J.1assati gli agl1i controllando iJ. risultato con l'osservaziòne fatta con una lente. Vole11dosi invece can1biare istrumentario n1eglio è adottare agl1i con apertu1~a terminale e laterale uso Saug111ann ma senza mandrino, opp11re g·li aghi di Bonniger (8) chiusi sebbene ta.glienti in punta e aperti lateralmente. • \

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II. POLICLINICO

BIBLIOGRAFIA. (1) Rivista delle pt1bbl.icazio11i stil P11e11,.motora.t.:e Terapeutico,. n. 16, gennaio 1912. (2) SAt'Gl\fANN (Vejlet'jord). Ei·n.e 1·e1·besserte Nadel ::.ttr Pne'llmothorax bilditng. Zeit. f. Tt1berc. , Bd. 14. H. 2. (3) Pn eil1notorace terap· e·u tico, n. 5 Q'Ì11gno

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(4) P 1ÉRY e LE Bol..RDELLÈS. Les 'résu l tafls cliniqites de la cu1~e de Forlanini. Gazette des Hò!)italix, n. 2, 1913. - LE BoURDELLÈS. Traiter11ent de la. tbc. pi1,lmon.aire par le prieuniotho.race artf. Lyon, 1911 . (5) BERTIÈR. Trait e11ie·n t mécanique et c1iir-itrgical de la t bc. ·in Sergent R ibadeaitDumas-Babonneix. (6) DVNIAREST. Le pneumotorax thérap'eutique, la conduite de la cure, ses ccnnplication.s, ses r ésultatJs. Journal Médica.l

Français, 25 jt1in 1912, n. 6. - DUMAREST e C. .i\1uRARD. La prat·i que dil pnéumotho rdx thérapei1,tiqt1.e . Masson et C.ie, · Paris, 1919. (7) .JACQL'EROD. l ndications du pneumoto'r ax arl ificiel, pag. 285. in cc Etudes sur l a tu-

berculose n (5a Serie), par 1es médecins . de la Station de Leysin, pag. 287. (8) BONNIGER (Berlin ). Zur t~chnik ctes l {iins tliche Pneumotho1·a:r:. Berliner Med. \\-o- chenscl1rift, n. 35, 1912. (9) :\f. R. B v nNAND. Etudes sitr la tu.be reillose , i)ag. 183. Masson , 1922. /

Contributo alla tecnica del pne11motorace Forlanini l)er il dott, s. PULVIRENTI ait1to medico degli Ospedali Riuniti di Ron1a. ~

Nel fase. 13 di qt1esta cc Sezione pratica n è apparsa una nota. del dott. M. Balsam 0, dal titolo « Per un particolare di tecnica n<ella cura· del p11et1m.o torace F orlanini », che non sarà sft1ggita a ql1anti s{ occt1pano dell'arg~omento. Il particolare riferito dall' A., da ll1i usato da circa 2 anni, consiste in ciò: che l'ago viene infisso nella parete toracica munito di sti .. letto o n1a11drino, e lib ero, cioè non a11cora innestato al tt11>0 di g·o11ima; che, approfondito l'ago si110 al cavo pleurico, si imprimono al m andri.no dei movimenti çli va e vieni, in m odo da assict1rarsi della pervietà d·e ll'ago; che solo allora, ritirato il mand1i110, si innesta al!'ago il ll1bo di g·o111n1a, e tJt1indi si procede, come ct1 sol ito, all.'introdt1zione a.el g·as nel cavo ple11rico. Con tal e metodo si e,rita che il lume dell'ago resti inta nto da sangt1e e da f111stoli di tess11to, penetrati \'i mentre l'ago i)erfora la paret e toracica. Tale tecnica può sostitt1ire perciò con va11tagg·io qllella classica, cioè la ben nota mnno,·t·a della. « j)remitura del tubo di gon11na ». consigliata dal Forlanini appunto ller cli .. o.;;t r11ire l'ag·o; ma11ovra pesso inefficace. e talora pel'icoLosa, percl1è seg11ìta da grn,·i n.ccide11ti, a11che mortali (embolie). 1

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1

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. L 'A., dopo aver descritto nei suoi dettagli il procedimento da usarsi, conclude dicendo: « n on sappiamo se altri l)rima d i noi abbia adoperato e ilLust.rato qt1esto particolare di te,cnica; e-erto che n.011 è i1oto nè usato correntemente; per la sua semplicità utilità e innocuità ci è sembrato degno di interesse i·enderlo n oto e r accoman darlo n . Non per vane r ivendicazion i, chè n oh mi .1)are Sia il caso, ma .per l)Ol'tare il contributo della m ia esp erienza, mi si a lecito di ritor nare sull'ar gomento. Premet to çh e cla pareccl1i anni (dal 1915) anch'io a dotto ia stessa tecnica, a cui sono arrivato senza a ltro suggerimento che qucllo del l1a pratica. Anch'io h o comi11ciato col seguire il p r ocedimento classico, ed ho presto rì~on·osciuto che poteva va11tagg·iosaniente essere sostìtuito dalla tecnica s11d·descritta, che non ho più da allora abbandonata. Io credo ct1e, co1ne a me e all'A .. sia successo a molti a ltri. .Aggiungo che, per qt1anto a me risulta, già da par ecchi anni, da molti di quelli che negli Ospedali di Roma praticano il pneumotorace, vie~e segt1ita t1na tecnica analoga. Detto ciò per a.more di verità, io conveng'o con ·l 'A. nell't1tilità di -far conoscere ciò a l pubbli co medico, a mezzo di q11esta Rivista di così larga diffusione; tanto più in qt1anto i n monografie ancl1e recenti non se ne fa cenno, mentre si r iporta. e consiglia il metodo originario del Forlanini. . Trovo anzi opportuno, a van.taggio ·di quelli che si acci11gono ad impraticl1irsi della tecnica del pneumotorace, · di aggit1ngere qualche altro particolare di tecni, ca, che la mia esperienza mi ha dimostrato di · grande t1tilità. I11tar1to io no11 ho cl1e a confern1are. in base a lla mia esperienza, l'in11ocuità: dell'entrata di qt1alche poco di a ria atmosferica. 11ell 'ista11te in ctii, levato il mandrin.o. si passa ad innestare all'ago il tubo di gomma. L'entrata q.ell'aria in auanto contiene oltre all'azoto del' l'ossigeno, non :può }Jreoccupar€, dato che, con1' è noto, è stat.a perfino oostitt1ita da alcuni a 11 semplic·e azoto nella produzio11e del pneumotoraGe. L·essere l'aria non filtra ta , e perciò contene11te germi, teoricamente potrebbe nt10cere; in pratica non credo bisog11i troppo preocc,1pars€ne. Si sa infatti che la carica di germi patogeni dell aria è minima, e può essere a.11che nt1lla in ambi-enti adatti; e d'altra parte la chirurgia espone all'inqltinamento dell'aria l e gra11di sierose (peritoneo), praticamente senza notevoli inconvenienti. Ciononostante,. è necessario che l'incon\reniente sia rieletto a lle minime proporzioni. e ciò si otterrà facilme11te face11do tenere da l1n assistente la ec;tr emità qel tubo ·v icino all'ago. ed operando

1

XXX, FASC. 18J

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(_t.\.NNO

,

XXX, F ASC. 18]

SEZIONE PlUTICA

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con la n1assi111a sveltezza e co11 altri accorgi111enti di cui si farà cenno. Per rendere pronto ed agevole l'in11esto del tubo all'ago, io co11sig·lio la scelta di un adatto tt1bo di go1nn1a; esso deve essere di .c alibro adatto, a l)arete sottil1e e molto elastica. Occorre provarlo e trovarlo adatto, p1ima di procedere alla pt111tura della parete toracica; si eviterà così ogni postame11to, sopratutto i11 profondità, .dell'ago già introdotto; il cl1e i:>uò fJortare a spiacevoli contrattem1)i nei casi di • p1ime introdl1zioni. Riguardo alla ~celta dell'ago, dirò che ho trovato sempre otti1110 il be11 noto ago originale di Forlanini, di .1nedio calibro; se di buo11 a cciaiQ, ben costrl1ito e 11llovo, esso perfora faci lmente la parete torac1ca, nonosi.a11te la plmta sml1ssa. Lo stiletto o mandrino de\re essere introdotto nel lume dell'ago fino ad affior~re, senza. sporgere, al l' orificio dell'a,go; in qu esta poizione l'ag·o è p1'011to l)er la puntl1ra della parete toracica. Per ql1a11t-0 il peri.colo di ferire il polmone con Jo stiletto sia })iccolo, tuttavia io consiglio: di l1sare con1e stiJ etto o ina11dri'

r I1

sciando l'ago in posto e tene11dolo ben fermo, togliere i1 tl1bo di gomma e introdurre di nuovo il n1a11drino, i·ipetendo la manovra. di va e vieni per disostl'uire meglio l'ag·o, oppure ·facendo ava11zare o tet1·ocedere l'ago, seco11do i casi, fino a trovatsi esattamente tra polmone e plel11'a pa.r ietale. Ora, seco11do la mia esperienza, con l'ago oi·iginale di ·Forlani11i no11 si riesce fa.cilmente e prontament~ a iiintrodurre il mantlri110; si perde del tenl-po, e11tra dell'aria atmosferica attraverso l'ago, si riscl1ia cli sposta~·e questo e di pe1~dere i rapportj col, cav·o pleurico. È perciò cl1e io mi son fatto costruire da te1npo u11 ago, cl1e è in tutto eguale a quello del Forla11ini, ma la cui in1pug·11atura, all'inte1·no, anzichè cava è pie11a, e porta so-lo u11 • IJiccolo cana]e che prolunga all'esterno il lun1 e dell'ag·o. Riesce co<Sì facilissimo di riintr·odt1rre il 111a11drino nel lume dell'ago. P articolare a ct1i la pratica ini ha fatto attribuire grande i1npo.rtanza. Nell'ago da me usato, il n1a11drino è costitt1ito da u11a setola di ottone, con punta bene sn1\1ssH, a l cui estremo libero è saldata una

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no una setola di ottone, op11l1re una setoJ a di acciaio prima st.emprata alla fiamma e resa q11in<li pieghevole; di Jjmare la pu11ta dello stiletto per renderla smussa; di ~on SJ)i11gere lo sti~etto oltre l'orificio dell'ag·o, i1ella n1anoYra <li va e vieni, altro cl1e i1er pocl1i millimetri. Usando llno stiletto ben dritto e di calibro adatto, in modo cl1e scorr a facilm ente nel 111me dell,ago, esso funzionerà da ottimo specillo, e si potrà così bene apprezzare .s~ l a pl1nta sporge liberan1e11te nel cavo pJ,eurico o se invece l1rta contr·o lll1 ostacolo. In tal caso si gi11dicherà se l'ago non ha ancora perforato completamente la parete. toracica, opp11re si trova di fronte al i)olmo11e aderente alla parete, oppt1re l1a })erforato i] polmone. Si pe11si all'importa1'lza dei rilievi che l'ago così mu. nito di s11ecillo })llÒ dare, sopratl1tto nei casi (li p1ima int1·oduzio11e e nei casi di polmone Dderente. ...\\rviei1e talora cl1e, levato il ma:p.drino ed applicato il tubo di g·omma, le oscillazioni del munon1etro non sono nette; occorre allora, la-

i1laccl1etta cli ott9ne, che serve be11e per tenerlo tra pollice ed indice. Ql1a11do il n1andri110 infilato i1elrago è nella posizione giusta, e cioè la sua pu11ta affiora all,orificio dell'ago, la placcl1etta dista 5 rrlm. dall'in1pug11att1ra. . .' dell'ago. Si può così faci.1111ente, ad ago g·1a i11fisso l'iintrodl1rre i l mandrino e riportarlo l1ella posizio11e esatta, per ri1)etere la manovra di. \ 7a, e vieni; nè 11llÒ a\·venire di sp ingerlo tro1)po fl1ori della pt1nta de11'ag·o. L'l1so della l)laccl1etta è vantagg·ioso, jn q11a11to fa })ercepire meglio le resistenze incontrate dal mandrino, quando lo si adopera co111e specillo. Dopo quanto si' è detto, i1on credo i1ecessa1io di iiassl1ffiere quali sono i \'ali tempi della tec11ica consigliata; ogi.Tllno con la guida di qt1este note sarà in grado di pr·ovarla, s~ non la conosce, o di perfezionarla, ml1nendosi del tipo di ago più adatto. Ritengo che qt1anto so11ra si è (letto i11teresserà i colleghi che si acci11gono a impratichirsi della tecnica del i1neun1otorace. Ron1a , 30 ma.n o 19!>3. l

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J


1 L POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. SIE RI E VACCINI. La natura delle reagine luetiche e le cause di errore nella reazione di Wassermann. (N. p

CETRA VALLE.

A n rial i d'I gi C?l e' ag. 1922).

colante cresce clal magnesio al calcio. al h'"t.rio, allo stro11zio, che ostacolano tutti a minime dosi l'emolisi. Ora il i11agnesio ecl il calcio sono co1nponenti normali del siero d<i sang·ue; l 'A. intt1ì quindi cl1e fossero aume11tati nel siero del· soggetto· 111etico e cl1e 1101t fossero estra11ei alla i11ibizione del,remolisi e procedette al dosamento di essi r1ei sieri sifilitici. I risultati confermarono pie11amente le previsioni; di fa'tto riel siero litebico il calcio

Non è cla oggi che le basi teoricl1e della l'eazione di \\·asserma11n ve11g·ono discusse e si tende a vedere in essa no11 più l1na confiersi trova in quaritità 15-20 volle 1naggiore clie ma della t eoria di El1rlicl1, ma una serie di nel normale; l 'a11111ento ri~ntra i.1ei limiti cl1e 1'enomeni cl1e seg11ono escl11sivru11ente le leggi I' ~\. l1a riscontrato s uffiçie11ti J)e1· ostacolare . fisico-chi1nicl1e . La q-µestione non l1a soltanto l'emolisi. importanza spec11lativa, ma ancl1e pratica, sia Come per 1a \\"assern1a1m, il calcio agisce inùieand,o le ca11se di e1Tol'e, sia fornendo in rr1 o~lo da trasforn1are in })O'Sitive anche le SJ)iregazio11e a i ns11ltati contradditto·r i che si altre reazioni l)l'Oposte i)er la sifilide. verificano n11cl1e nelle 111a11i. di abili sperimenAnche l'infi11enza degli acidi e delle basi tatori. rion va trasc11rata; l'A. di fatto l1a })Otuto L 'A. esan1i11 n il ])toblema sotto 1111 pt111to di dimostrare cl1e disturba110 notevolmente la vista affc1tto nt1ovo, sf11g·gjto finora agli altri reazione; ora, va te11uto presente cl1e la reastudiosi, cl1e 11ella 1·eazio11e di \\1 assern1anr1 z io11e del siero, oltre a i1011 essere affatto an. hanno consiclerato soltanto i colloid~ (proteifotera, come ammettono a11cora molti auto11e e lipoicli), trascura11do g·li elettroliti , i sali, ri, s11bisce notevoli variazio11i cla. t111 "iero a lche cleblJono invece avere l1na !)arte prepon1'.altro ed anche nellq stesso siero l)er co11diderante, i11 c1 nanto cl1e è l)l'Ol)rio per opera zioni fisicl1e di verse; sieri i1ega ti vi e positt vi di q11esti cl1e i colloidi, sosta11ze di })er sè conserv·a ti i11 g·l1iacciaia, da.n110 dopo 11na set. i11erti, acqHistano vita. ti1nana reazione di ,,~asser111a1111 del tutto opr: .I\. lla lfllincli intrapreso 1111a. serie di ri- posta a qt1ella !)l'imiti,ra; ]11 tali co11ùizioni i cc1~cl1e originali ]Jer isolar~e le diverse ·varjasi.eri ·erano diventati t11tti ·alcalini; a nche l'alJili del fe1 1orn e11 0. Ha rivolto dapprima l'atcidità può avere i11fl11enza , ca111bia11clo in nete11zio11e aJ clort1ro di sodio, a Clli si attrib11igativa t1na reazio11e positiva. sce generalme11te la ft1nzio11e di isotonizzare Da q11este osservazioni ecl es1)el'ie11ze il meci liqt1itli , ed 11a preparato sol11zio11i isotoniche canism.o dellct reazio11e di \"\' assern1ann risulco11 sostanze non elettroliti, p. e., con lo z11c- ta chi~to. L'1emolisina ed il ·con11)le111e11tu cl1ero; orbene, con qt1est'ultimo l 'emolisi non non so110 sosta11ze clii1niclie clcfi,nite, i11n rapavviene. me11tre si r·istal)ilisce non a.p·p .ena si presentano t1na deter111i11atn co1idi:io1t P 1fei agg·i11nge 11na certa q11antità di clorl1ro di socolloidi cle l si ero. Avverrebbe lu, ftoct11.azit111e dio. Ancl1e la concentrazione di questo non è dei. colloidi in segl1ito all'anme11to note·vole e indiffere11t e l'iS})etto alle emolisi, la quale è in costante del calcio, ql1ale si 11a n el . siero lueragione inverf.;a della concentrazione e, pastico a "\Vasserma11n positiv a; l'a11me11to del sato 11n certo Limite, è con1pletamente inibicalcio nel sangue di altri n1alati (epilettici ta. Ne viene il corÒllario pratico .di titolare dopo · 1'attacco) spiega il fatto a.1)pare11temer1te sempTe 1 ery1olisi11a ql1ando non si è si-c11ri di .Paradossale di trovare in essi la R. \,-. })OSindopernre clor11l'O di sodio puro ed anidro e· tiva, come si 11n talvolta a11cl1e riella rachi· q11ando si t1san,o le e1nolisine d el con1mercio, ti de, tubercolosi, ecc. L 'azio11e del calcio può non sen1pre preparate co11 sç>l11zione fisiolog·iSJ)iegarsi con m odificazio11i clella r eazio11~ che ca allo s tesso titolo. Al cloruro cli sodio si esso induce, per Clli si l1a 1id11zio11e di aciposgono sostit11ire altri sali metallici senza dità e viene cosl a 1na11ca re l a co11centraziot t1rba.r e la r eazio11e; con a lc1111i pe1·ò (sali di 11e di idrogenioni ii.ece saria i)ercl1è a.V\·.enga rame. all11mi11io, oro), a11cl1e a dosi minime l'emolisi. si. p11ò tra. formare in l)ositiva 1111a reazio11e Da cp1esto studio si ricaYn110 a1tcl1e dei cocli ,,.n"ser111n11n negat.iva. ciò cl1e addita la ro1Jari pratici per I' esec11zione cl el la reazione c8tren1a curn rl1e ~i deve U\'ere di non l1sare e cioè: saggiare la reazio11e dei ~ieri e 11e11i)rovette rl1e ,-engono act.011ernte ~11rl1e 11er tralizzarli e occorre: no11 prol1111gare il riscaldamento a 55° oltre \111 C!l l él rtu d'ora. al· rt>azioni e11 i1 •1icl1e. t1'in1enti il s iero JJ11ò di,·en tare nlca Jir10 e.d 'fnl <' nzio11e \ ie11 e a11cl1e eserci1 ntn dn sali nve r $i q11i11cii fn1 ~ nti j ri ... nltnti: l'1·en1nnir:;i t1r11t1·i fli n1etnlli nlca1ino-terro .. i: rnzione osta. I

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FASC . .

1.8]

SEZIONE PRATICA •

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contro errori accide11tali con t1na estrema pulizia delle. provette, cl1e elevano essere di vetro n-et1tro. A rigor di termini, secondo l'A. , la R . W. potrebbe essere sostituit a clal dosamento del calcio 11el siero, ma tale ricerca esige una tecnica ass ~i d elicata ed una rilevante quaniità di sangt1e, p er cui è preferibil e eseg11ire la R. \\' . fatta però co.n c11ra scr11polosa. . fil .

I vari tipi di pneumococchi in • rapporto alla sieroterapia e alla vaccinoprofilassi. {fijyjsta s intetiCèt; ç-az:.etla Ospedali e Clinicli e, n. 72, 1922).

Pc:trtendo dal co11cetto cl1e n ella pol1nonite 1Jn1a11a, i1el1a cui crisi è evidente la potente azio11e d egli anticorpi che si formar10 nel de-corso dell a malattia, dovesse avere successo , l1na si er oter apia, Neufeld, H aend el, sperimen t.a.nclo gi1tnsero alle seg11e11ti corn1cl11s ioni: l'azjone del siero pne111nococcico è legata a clete1·111i11Aii ra1)1)orti quant.;tativi: tar1to nella . sepsi p11e11mo,c occica dei topi e dei conigli, c111n11to nella broncopoln1onite spel'imentale clell e cavie, esso non ag'isce secondo la legge d elle proporzioni multipJ,e, ma secondo il grado della dilu izione nell'org·a nismo animale; al cli sotto di lln certo limite di diluizione valore di' sog·lia - r azione cessa d el tutto. In base a -tali calcoli, gli .AA. ca lcolarono che per l'no1no 'JCcorr esse d el loro siero almeno l a dose d j 75 cc enrlovenosa al principio della male:. ttia . Dato eh.~ di pn eumococchi esistono più varjetà gli AA. l'it,ennero n ecessari10 che in ogni caso trattato c61 siero sia determirnato l'agente e che s ja no sottoposti a l la si·e roterapia soltanto i casi con agente omologo. La differenzi azione d ei pne11m,ococchi in vari tipi in base Rlle reazioni immunitarie, çostitl1isce il fondamento delle ricerche intorno a lla s1eroterapia, ,legli AA. americani (Ruf11s Co-. l e, •.\very, Cl1ickering·, Cole, Doch,e r ). .Gli AA. a m erica'n i distinsero 4 tipi i ·quali però non 11anno lo stesso \ralore: il tipo I è identico a l pne11mococco I di Haendel e Neufeld . Il tipo II, ì.l •p iù frec111ente d ei ceppi atipici, (listi11sero col nome di Fra.nz. Il tipo III corrisponde al pneumococco mucoso. Il tipo I,~ 11on è t1nifo1ì11e, m a comprende 't11tti i ce1)pi cl1e i1on risentono l'azione dei • sieri immuni dei primi tre grt1ppi. I st1oi rap 1)resenta11ti si trovano relativamente di rado '

c1uali ag·enti oatogeni. Dalle tabelle alleg·atf: all'articolo di cui trattiamo, risulta cl1e l 'infezio11e col p11e _1n1ococco muco·so h a il decorso notevolmenfe 'l )iù g r ave, quella col ti1)0 IV il più leg·g·ero. Le emoculiure, eseguite per lo più con 10 cc. di sangu e in agar e brodo, Stl 44~ casi fttrono positi,re nel 30.3 %; di questi morirono il 55.8 ~~ ; dei casi con rist1ltato negativo . ' solo 1'8 7'~ . Tt1tti i 16 casi 11ei qllali. era in cat1sa il t ipo III, e tutt i i 22 casi n ei quali si svilur:>j)arono pitì cli 15 colonie del tipo II per cé. ebbe ro esito letale. Nei casi gravi compaiono Iielle 111·ine sostanz·e pnet1mococcicl1e specificl1e, le q11 a li si i1ossono drmostrare con la precipitazio11e co11 il sie('o in1mu11e·. Esperim.ent i nel conigiio ·e J)Oi nel cavallo dimostrarono ch.3 si ri esce ad ottenere t1n siero di vale11za relat ivamente a lt a ' soltanto contro il tipo I, ed. invece sie1i cl eboli contro .il II ·e debolissimi co1.tro il II I. Quiqdi, !)er ora, soltanto le l)OlmoniLi clel tipo I sono accessibili. ad t111a sierote rapia. Il si ero deve e~sere i11ietta:to per vi~t endovenosa e. in grar;r.li qt1antità, almeno ogn i 24 ore, fincl1è non si ,·e1ifica il i11igliorament o : in m edi a ad ogni !). er·ano introdotti 250 cc . di. siero. Va notato cl1e l1na lJarte rile,·ant~ d egli anticor pi vie11e lég·ata da sosta11ze ba t tericl1e as1)ecificl1e disciolte, le quafi , specialm e11te negli ammalati .gravi circolano abbonrla'Dlti nel sa11gt1e e va così l)erduta per i 1)11et•roococcl1j. Il tem•po che occorxe per la const a tazione del t ii:)o, è t1tilizzat.o dagli AA. an1e1i cani per ronstatare se esi~te una iperser1 sibili tà per il siero, p e.r ' procedere ii1 caso positi,·n alla ·d esensibilizzazione. In qt1asi. tutt.i i casi. poco dopo l 'iniezione del siero miglioraI10 il polso e le condizioni generali, ctò ' 'a interpretato come u11a disintòssicazio'I'l~; l'affezion e local e non progr~disce ult~riormente. Co11 n1ag·gior e evid enza il siero agisce sull'infezione g en erale, dalla qt1ale di regola dipende l'esit 1• favorevole . Do 1)o una, o due iniezioni il reperto dell1emocult ura diviene neg·atfvo. I11vece lo risolt1zione del lobo ammalato è indi'l)endente da anticorpj s p ecifici i; così pure non vengon•) impedite l e complicazioni e specialn1erite gl~ em1)iemi. Ris11ltafi favorevoli ebber-0 co11 la s j erote rai:>ia n.ncl1e' il Nichols, Park. Chicke • nng·. Rig11a rdo a lle iniezioni i)rofilattiche, Ya r icordato che Lister nei clistretti minerari dell'Africa del St1d con llll , ... accino preparato d a i tre tipi rm e t1m o~occi ci colà prevalente111ente trovati, ottenhe otti111i rist1lt.ati: il numer o clei casi cli111i11t1ì i1ote·vo1n1e11te, ed in l111a n1111i era nella qt1ale fti eseg·11ito l'es àme batt eriologico esatto cli t11t.ti gli a n1mala ti in 110, ·e n 1e1


J68

IL POLICLINICO

si i1011 vi furo110 !)iù polmo11iti i1ei vaccinati, (\i pe11denti da uno di questi tre tipi. Cecil e .Austi11 iniettarono del vaccino a 12,519 soldati, e li osservarono per dieci settimane, oltre ai i1on vaccinati. _,.ei vaccinati ebbero 16 pol1no11iti con due inorti, nei i1on vacci11ati (19,481) 173 lJollnoniti con 48 morti. Per l'epide1niologia : se fosse esatto il concetto co111une che la lJOlmonitc non si origini uer co11tagio, 1na per autoinf ezione si dovrebllero trovare nella cavità faringea dell'indivitluo sa110 g'li st~ssi tipi di p11eu1nococchi come 11ei !)0]1nonitici. Invece avviene il contrario: 111e11tre i1ella poimo11ite si trova i1el 35 ~~ dei casi il tipo I e nel 30 ~~ il tipo II, Docl1er, .\ very, Stilln1an nella salivq, di individui sani (;!97) r iscont1..arono 116 ,,olte pneumococcl1i vi1·t1lenti 11el cavo orale, ma fra questi una sola "·olta il tipo I e mai il II. Fo11te di contagio so110 i portatori (familiari ed infermi eri in stretto co11tàtto con pTl.eumonici) ed i convalescenti i1ei quali i germi per lo pit1 scompaio110 in tre o quattro settimane, ma talora soltar1to do1Jo n1esi, oppl1re sono sostituiti dai coccl1i i1ormali del tipo III, e specialmente del I,~. Lo Stilmann vede u11 pericolo di tras1nissio11e nella polver~ del rpavimento della stanza ùell'amma.lato : s11 183 prove egli trovò 74 volte p11e11n1ococcl1i, in ge11,e re del tipo I e II· da . ' <-1ueste osservazioni' conclude che le polmoniti do, 1t1te a) tipo I e II, cl1e sono le più frequen- · t i , almeno in gran parte sono da riferirsi al contagio dall'èsterno. Però il contagio deter111i11a la malattia, soltanto qt1ando vi sia una ~1jeciale l)redisposizione; !:lerciò la }Jolmo11ite t-ol ta:11.to in condizioni particolarme11te sfavo1 evo li co111pare in modo epidemico. ~el1feld iicorda co111e ancl1e gli streptococ<;l1i emolitici 11an110 una parte notevole con1e age11ti cli cornplica.zioni morbose, specialn1e11te l1 e1 morbillo, ed invece si trovano relativa1nente cli rado nella cavità orale normale. Con1 e provvedimenti di lotta i1elle collettivi1it. gli A r\ . americani propongono l'isolame11to, In rli i11fezione dell'escreato e della biancheria ' In l)U I izia clei pavimenti, l'istrt1zione dei por1n tol'i di germi, l'obbligo della denu11cia cl ella i1ol111011ite, con st1ccessiva constatazione del tipo dei ge1~i i1ei laboratori pt1bblici, e spe<.'inl1ì1'' 11tP l'istrtlZione generale della •p opola1.in11 P, afflnchè gli i11dividt1i sappiano cl1e i loro ~ ecr eti del naso e della gola non devono t•-=- ere lascia ti in giro trasc11ratame11te al pari delle feci e delle orine.

(.L\N!\O XXX, FASC. 18)

Sull'efficacia della vaccinazione antidifterica. 7 ( \,

PARK,

A.

7

ZINGHER. ). ew '}:"ork ._ tate Journ .

of 11iedicine, 1923, , n. 1).

Precede una breve critica del Yalore pratico della reazione di Scl1ick, il rist1ltato della quale rimane ince1io, nonosta11te una corretta tecnica, in circa il 5 % dei casi, percl1è talora la psettdoreazione copre la reazione, e ne mentisce la dur?-ta, la pigmentazio11e, la desquamazione. Talora si 11a una pseudoreazio11e l)i1ì intensa con la tossina non iiscaldata che con q'uella riscald'ata, il che l)UÒ far credere a torto a una reazione positiva. U11a causa di errore più comune IJllò risiedere 11ei vetri delle fiale, che no11 siano pe1iettru11ente i1eutri, · onde la tossina rapidamente perde di titolo. U11a reazione francament e negativa è i11dice sic11ro di imrnt1nità, ma, secondo Pa1~k, chi ·11a soltanto la quantità. di antitossina. nel sai1g11e ap1Jena sufficie11te 1)er l'imn1t111ità se co' ' me può accadere, è t1n portatore. ed 11a u11a t o11sillite, può andar soggetto acl t1na forma cli diftel'ite, che· però è sempre lieve. La reazio11e di Scl1ick giova seJ eziona r e i sogg·etti rl.a vaccinare da qt1elli i1at11ralrnente imm11ni. Al di sotto dei sei a1111i si l)ll Ò 0111ettere senza danno, }:lerchè la reazione alla vaccinazione è l.ieve, e d'altro11de è minore la percentua,le degli in1muni. Sopra i sei a11ni conviene e' itare agli immu11i la reazione vaccinale, sem1:lre più o meno intensa tene11do conto che ' variazioni qt1anl'i111m111).ità naturale, con lievi titatjve, è persiste11te. ' Gli AA. adoperano t1n vacci110 co11te11ente da 3 a 5 L + })er eme., leggermente i11oneutralizzaio : c1nc. 1-5 di esso, nell e cavie. producono 1)8 ralisi dopo circa 20 giorni. Ne iniettano eme. 1.25, per tre ,·olte. con due settimane di intervallo tra una. i11iezione e la seg11ente. Dop o circa tre mesi, se 1 a pro,·a di Schich si n1a11tiene positiva, iniettano a11cora 11na o dt1e dosi di vaccino. I rist1J,tati in con11)lesso se1nbra110 })l1oni !)ercl1è da quando la ' acci11azio11e a11tidifterica ,,ie11e eseguita s11 larga scala 11elle cuole di Ne\V York l a i11ortalità per difterite in città è ininore cl1e in cam1)agna. Però, clOJ)O la pri1na serie di iniezioni. si riesce a dimostrare l'im1nunità con la reazione di Sc11icl1 in una percentuale cli casi cl1e ''aria cla 21 a 75 o,{, seco11do i ,,ari gr11p1)i di ragazzi. È }Jiù fa cile otte11ere l'imn11111ità in t111ei g r11p1Ji. principalmente delle classi r>overe. do\•e molti so110 n a t11raimente in1111l1ni ) forse percl1 è, esf-;e11rto stati piu e-1)0~ ti al C< 11tagio. ancl1 e ~ no11 j111m1111i s111lirono lll1fl lieve infezio-

a

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(_.\.NNO

XXX, F ASC. 18)

SEZIONE PRATICA

Jle eh.e ha abituato lB cellule dell'organismo a • fabbricar-e antitossi11a. In questi soggetti la reazione vaccinale ·era più intensa. · Dopo la seconda serie di iniezioni ·si dim.ostrarono immuni il 60-80 % dei trattati e più. Con la seconda serie non si maJ1if estaron-0 fenomeni anafilatticj, salvo, rarame~te, una eruzione di orticaria, circa 11na settima11a dopo l'iniezione. DORIA.

CENNI BIBLIOGRAFICI. P . l\1ARFORI. T1·a vtato di Farmacolog,ia e Terapia.. - Na1)oli, Luigi Pierro, ed., 1922. Lire 60. ' E la terza edizione riveduta ed an1pliata del

\

noto trattato di farmacologia del l\lfarfori. L'indirizzo del libro ·è conservato i11 questa nt1ova edizione: « richiamare i g·iova11i . alle p'1re fonti dell'os_servazione, dell 'esperimento sincero e del rigoroso ragionan1ento nello stu• dio e nell'applicazione dei rimedi». All'inten• din1er1to lJratico. cl1e ha spinto l'A. a scrivere il libr·o egli sacrifica quel tanto di teoria, cl1e può ra1)prese11tare erudizione e non sçienza legata alla prati.ca. La se1n1)licità e la cl1iarezza sono doti precipue, la sern.p licità delle formu le selezionate tra le farraginose ricette, che inonçlano purtroppo il cam1)0 medico, sono il s'e gn.o di llll sano indirjzzo di terapia razionale. ' In questa edizione qt1alch e ca1Jitolo 11a Sllblto ag·gi11nte e modificazioni i11 ra1Jporto ai più recenti acquisti della medicina moderna. _.\uguriamo cl1e si sussegt1a110 le edizioni di q11esto ottimo mant1ale, le qùali tenga.110 al corrente st,1d.enti è me.clici italianj su qt1anto di sano la terapia gl1adagne1·à nel progresso • del tempo.

569

to ·ad og11i i11edici11ale, ag·evola la scelta di un rjn1edio per le varie classi s ociali e le diverse capacità finanziarie. Oltre. la descrizione dei singoli elementi, sono consigliate opportuna111e11te n1olte ricette e non ma11ca110 gli aggrup1'.)a1nertti dei varj rim.edi catalog·ati in base al loro mo·do di so•m ministrazion.e, alle vari~ età, ai diversi org·ani, e sistemi cui si .addicono. A c'11i è padrone delJia lingt1a tedesca e lati11a (in Germa11ia vige la legge pe1· cui le ricette debbano esser sr>edite in latino), il libro , può essere consigliato. ' ER:NI. l\tIINGAZZINI. .4:nriuari.o bi.bliogra;{ìco italiario delle scierize , 1nedic-lie ed affi,11,i (1919-20). (Edito dall 1 Isti-

Diamo il be11veni1to a questo volume accuratissimo, 5° dellAnnuario della letteratura, 111edica italiana, compilato a cura del Laboratorio bacteriologico dell1a. Direz. Gen. ctella Sanità, diretto del prof. Gosio. Qu1esta iniziativa cl1e noi, in altra occasione, abbiamo larg·amente lodata, perchè permetteva ad ogni st11dioso italiano di 11on tra.sc,uare nulla· dell'abbondante produzione nazionale, deve esser e· i11cora.ggiata., perch è risponcle ·a d un vero bisogno, perchè l1a t1na diretta '1tilità cli facile intl1izio,n e. Compilato cori diligenza. esso d-0vrebbe figt1rare in og11i ancl1e in odesta bihliotec a di n1edici ·e· di st11diosi di scien,ze medicl1e. t. p.

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- Prof. A. CIAMPOLINI Docente di Medicina Legale degli Infortuni sul lavoro •

LA TRAUMATOLOGIA DEL LAVORO NEI RAPPORTI CON· LA LEGGE •

PONTA:WO . •

ZIE~fSEN·s .

Re::.eptcl1'i1l111. _i\. c1_1ra di H. RIEDER

e ::.\I. SELLER.· Lipsia, 1923. G. 1'11ieme, VII. 339. L. 15. In 1111 piccolo e comodo ma1111ale tascabile, SOlìO tit1r1ite tutte le indicazioni terapet1ticl1e, necessarie . . all'esercizio medico professionale. Domi11a nelle singole parti del libro lln s aJ10 criterio pratico e s9pratutto il facile orientan1ento nella ricerca, .come la risposta !'.)recisa a l ql1es jto proposto. l\1algraclo che ::_-:>er altri le cifre in mo11eta ~tra11i era abbiano un valore relativo, tl1ttavia ii fatto cl1e sono contrassegnati i prezzi a ccan•

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I

tl1to Sieroterapico l\1ilanese, vol. V. L. 20).


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IL POLICLIXICO

AtCBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, toN6RESSI. Società Medico-Chirurgica di Padova. j

'e duta del 26 ge1inaiu

1~23.

l' on. ·i r! e rr1 ~·ione in. com.tributo a Zl' orini1ie

della

o1ld a

d icrota. •

Dott. GRAZIA. -o GRAZI.\XI. - Ha condotto le sue ric:erche ne ll'.a1mo 1920 nell'lstitnro dii Fi&'iologia. e successi\<.clmente in repnrto medico o~pitalier-0, partend0 dalle ricerch~ cle l l)l'Of. R onc-ato mlle attività ritmiche va : ali, e i:;ottoponendo a. <:ritie:a. le due teorie puramente fisiche ·ulla origine d ell'onda dicrotu, e cioè la teoria del rimbalzo e In teoria della 'li.flessione. A questo ~copo osse1·yò i l romportamento de ll'o11lla clicrou1 in ~egi.1ito alln iniezione di a drenali11a i1ei c·.asi di ini::uflìctenza aortica, ed in seguito a lla i11alazione di nitrito di ' a mile. Dalle e:·perienze esegt1ite ha avt1to i .:egne11ti ri.sultn. ti : · ·1° I/iniezione di ~drenali11a è seg-uita cli1 at1mento dell'ondft clicrota. e questo a11ruento si mu11tiene ma11ifesto 'ancl1e quando la J)resBione clel . sangt1e è tor11a ta al \ il lo re che e ... sa a veYa prima de11'1 iniezione . · 2° Nei casi cli ii1~nftitienza aortica. c:o11 1 istih 1irsi del C:Ollll>enso, s l l1a il c:osta11te ria11pari re dell'onda di crota. 3° Per 'lll<1nto rig:narùa h1 iniezione clel i1itrito di amile. i11 alcuni ea::;i 1Sli ha l'aumento, in altri la scomparsa, in ~1 ltri la ne.~suna modificazion e dell'onda dicròta. Questi rist1lta ti sarebbero i n .ap1>ogg'io ulln dottrina che l'onda dicrota n on rappresenti 11n fenomeno Plll'<'tmente fisico. ma c:l1e in r n o interYengn l'attività J)ro11tllsol'ia Ya ·ale . Prof. RoxcATO (clisc11ssione). - ...~ccenna ai mo·vimenti ritmici presentati dai ,-asi in istato <li sopro,,· i,~enza . Q11~sti n1onlllenti n on I}()Ssono a meno cli a ve re 1111a e-erta i11t:l t1enza. in tlt tte le manifestazioni della cir.oolazione periferie-a, e qt1inòi nella forma e nella modil lit<\ clello .sfigroogra.IDma. Secondo l'O. i risl1ltati del Grnziuni co11ferman o qt1esta tesi. 1

Il nitrato :l'a rgctito neJl 'afta l n1 oùlenorrea. Prof. L UI GI P ALMIERI. - I/O .. pl'endelldo argomento dn un..'l. cirt.-olare (la l}()CO emanata clolla .At1t-Orità ~anitarin. a lle leYat1iC"i d'Ita lia. nella qtlè.l 1e viene f~1tto obbligo di· i~ti llare il nitrato d'<lrgento al1'1.- 0 0 negli oc-chi di tutti i ne-onati, coru1111icit le sue oRseryazioni cli molti n1mi nf' lln Clinic~ oc:uli~tica cli PartoYa e i1e11 ·eserc izio pr ofe ... .: io11ale 11ri,·ato. Egli è v-P.nt1to nel c-ouyinc·i1uento ~·sere le cure e11~rgi<::l1e e i1re,alent~mente l ' u~o e l'abuso del nitrato c1·ar;rento la c-a11Ra i)reci11n<1 delL'l freque11te cec:itù i1~1 roft-i1 n1<>ble11orr~a. D n quando il Cr édé (l~Rl) 111·ovc>. e il 11itrato ql 2 °0 . i11olti at1tori • ri<lu . ~ero 111an niano 1'1 <l OS(.' a 1>roi10rz.ioui ~•n 1>re 1ni11ori. ecl t1leu11i propor-.eTo li1 ... o~tih1zione clt~l nitrato <:on e:ompo~ri org,1nict cli .:.1r!!'~nto cl i not1'\\•1h. p11ter~ ~1tteric-i<l:l e no11 to~~i -

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XXX,

.F'ASC.

1 'J

ci. Il :\Iegarùi, . uella Clinic:..1 Oct1listic:a di PadoYa. a veYa fi11 dal 1909 proscritto l'uoo del 11itra to d ·a1·g€'nto nell'oftamoblenorrea. L·o. rileya cl1e l ' uso cli soluzioni s1:>esso abbonclona te e quindi coneenbrate I:>er eva.porazione, l)l'o,·0c·an.o llell•l congiuntiva t1na reazione chimica (il rossore e la secrezione pre,,·algono), che p11ò indurre .qlla iliagnosi di forma gonococcic:a, e q11indi ad llil nuoyo 11so del medicamento . che ne fu la ca 11:--là . In tal caso, se ,-eran1ente c'è il g·on ococco, il t1 uadro cljnico si complica, sorge l'edema imlJlebrale, la cl1en1osi con.gitintivale micidialissima. per 1 ~1 i1utrizione linfa.tic~ della coTnea. con conr-;eguenté t1lcerazio ne della medesima. I.ie la va tt1re agli occhi del neonato de,-ono esse.i· con acQua bollita, o soluzione borica al 3 ~~ .Dfatte con i1ermanganato 1/3000, ripett1te anche og11i n1ezz'orit all'a1)paril'e dei 1)rimi sintomi dell'oftal1noblenorrea, con t11tte le caute le per non leder'~ l'epitelio cor11eale . Se si v11ol t1sare t1n collirio ~i usi il prot.ei11ato di Ag·, ò il protairgolo al 5 %. Prof. CAYAG>-r:; GrcsEPPE (discussion e) . Fa r ilevare che nella lunga pratica fatta nella Cli, n ica o tetrico-g·inecologica cli Padova, l 'uso di solu~ioni di nitrato d'argento all 11 % n qn ha mai rlato fatti i11fiaroma torji secondarti, e che ha semP:rè corrisposto nel senso di im1)edire la comparsa (li for1ue blenorragiche. Rigu a rdo a q11a11to si riferisce ,a lle L~·vatrici. r·ita l 'art. 7 dell~Js/ ruzi.one alle Levatrioi, che stabilisce l'uso de lla soluziòne di permanganato delJoli~sima come profilassi, e solo in casi concla111ati. in as. en 7r!l del iri ... dico. la istilla zione di 11itra to d'arg·e11to all'l %. • Prof. ,-iLTORTA. - ~o:Q. })Otendo enh·are in merito alle ClJlre, si dicl1irura contra rio netta.m ente alla obbli.gatorietit dell'l1so del nitrato d·Ag a sco- . po profilattico nell 'oftamoblenorrea . Ricorda come l'Accademia di Francia, Sll . proposta del Pinard. Ribemont, Dessaig1JeR. 1·von, nel 1908 avesse proposto la soluzione 1/50 di azotato cl' ....t\.g. Ritiene che la vera profila. si parte dalla eclucazione mi, gliore delle donne e de lle le,·atrict perchè durant<' la o'ravida11zn la 'isita iueclica .si ritenga dov~­ rosa. n ecèsga.ria. Dimo~tra con1e prema anzitutto la l)·nJizia cle.gli ocçhi del bambino appena nato, e ricor<L'l. <'on1e ron debba poi lavarsi la faccia con la stes-·a a.c11t1a del bagno genera le . Con. igliu il per1na11gtlna to potassico nll'l/ 4000. come da istruzioni mini terin li per ùl pu lizi:i . PAL)mRr . È spiace11te non clividere la OJ)inioue clel Ca Y<l gni~ . ·ed in proposito cita i dati del Groe11ouu del 2-J 0 0 e <Jllelli clel Kroener di circa il :10 ;~ cli Cè1.Si di i n. ucee si ii1 incli\id11i trattati col r~itrato cl'arge11to. mentre la. percentnnlt . cende ~ ie:nra111e11t€' al 2-H 0~ ~e ~i aòotterit il i11i11cipio ~ o,-rauo cli J1on irrit.1re. di i1011 ledere. '

r·,1n.·idr ra:.ioni ;; ui l iquirli usati per ipodernlOCli.~i.

·o.

:\L\XTOV.\XI. - L ritie11f' c·be delle ~olnz inni chP $Ì tro,·:.1110 indica tt-> c·on1e tì:.-iolngic-l1 ·. poc·J1t:> :thhi·\tll) e<1ratte1·i fi~il'D-c-l1i111ici tali da pot~r:-.i 1lirP ,·p1-.1n1r•nlt.• :'itnili <ll ..;ie1'«1 di ~:1n::!l1 ~ e Dott.

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XXX,

FASC.

18]

SEZIONE PRATICA

571

quindi i11 .senoo esatto «fisiologiche». L·o. fa t111a rapida si11tesi ilei caratteri :fisic-o-chimici del siero di sartg't1e e conclude ohe i più importanti per la vita dei tessµti sono l 'eql1ilibrio osmotico e l'eqt1ilibr io ionico di cui da tem1)0 relativamente lt1ngo sono n oti i valori precisi. e cbe q ui11cli 11na soluzione per clirSi fisiologica deve essere isotonica ed isoionicn col :siero ·d i sa11gue. E sclude in base alle ricerche pii1 r ecenti che le soluzioni da tlS..'l.l'si per ipode rrr1oclisi e flebocli·si de bbano essere anche isoviscose. Dopo aver a ccennato ai da11ni eh\' j)UÒ subire l·ol'g·anismo in seg·uito ad infusione di soluzio11i non fì.siolog·ich·e, passt1 in Tassegna uu certo nun1ero di soluzioni di cui 11a cleter111jnia to il 'alore criose{}pi co. In base ai d..1 ti r accolti ed alle oognizio11i accennate. trov.a che <1 lenne soluzioni non sono fisiologi<:he perchè non . 0110 isotonic.b(\. .aleune perchè n on ono isoioniel1e : à lcu11e sono i~otonichl' ed isoionieh e . Fra queste ultime Cl'ecle -preferibile, 1)erc11è più semplice di costitnzio11e e di pr0pa1·azio11e. 11na sol11zio11e COlllJ)()sta : N'lCl 9. Ca Cl2 0.2, • K ('l 0.2, H20 q .b. per 11ott•1l'e tl 1000 . Per quanto r jg·ua rda le sol11zioni cli gl11co ' in. pur riserbandosi di riferire a ltra Yolti1 . può nfférma re che le solt1~ioni forten1ente ip(\l'ton irhe debùoJ10 co11~iélere 1·si tossicl1e .

ma del cane ispeziona ndo il cuore a torace aperto d11rante la r espirazione artificia le sotto ln con1-

pressione rlei, bt1lbi oculari. Ross1 i.isponde o.I prof. A.LBERTOTTl che mediante r e lettr ocardiografia non è possibile portare alcun contributo alla questione da lui esposta; e al prof .. ]'oÀ ehe nulla può dire intorno al Yerificursi o meno della cor1trazione auricolare essendo le s11e osseryazioni istituite st1ll' uomo. Acl ogni .modo ricorcla che è l)OSsibile la ma nifestazione dei fenome11i elettrici della contra7.ionc se11za · il corri~vonde11te feno1ueno meccanico, e cl1e i . si11tomi clinici della fibrillazione auricolare (in cui si può conRide rare nulla la co11trazione di questo segmento rif'11etto a lla meccanica ca rdiaca) fa rjtenere pos~ibile la mancanza della contrazione atria le per Rti111olazione re tlessa del ' rago. ~ell 'un caso e ne ll'altro non Yi sono. o a lmeno ~ono rari, · i distt1rbi 1

.'O~g-ettiYi .

L 'elimi1iaziorie della c·r èat i11·ina 'in rapporto a11a funzion e 111uscolure. A. · RO)IOATO. -

:seconclo P<·ke lharing la produ . zione della crea tininn Ya r iferita a lla funzione to11ico-m11scolare. _\l cl nalismo funzior1nle museo· • lare a Yanza to e soste11nto dn.l I ;ottnzzi. corrispon, derebbe, non solo l1na d11plice caratteristica ana,l.jelf uta del 23 j ebbralu 19'>:J. tomica . le fibrille ed il sa1·coplasma, non solo l1na JJi alcune oondi.~ioni <(cl cuure duplice in11eryazione, di mostra t n da Perroncito e ,,,.i p o..tt111ni d ella en c-<·fa l ite 1elf/rf1ir·a . da a ltri, ma anche un dUJJlice e distinto chimismo. La creatinina sareb~ precisamente, secondo P e.e\ . lloR 'L fla studiato le moc1ifiC:<.l zioni delìrelharing, il prodotto ultimo c d esclusi\o del ril'elettrocardiogramma in incli\ iclni affetti da pocambio sarcoplasmatico. stumi di encefalite le ta rgica per effetto <lella stiL'O. confrontanclo la q11a ntitiL della crea tiniua molazj011e riflessa rlel Yago. ottenuta i1cr comp1·esnelle 11rine di indiYic111i i quali present:r\ano sta ti sione oc11lare. tonici elt•vati, co11 q11ella di Qmmulati i q11nli preH a tro·rato qua i co ·tantemente iuo<lificazioni 8enta \ano accessi tetn.nici od isterici di orig-iue r iflesse in quella i:><.1rte del tr..tc:cìa to che corrispo11pretta1nente fibrillare. no11 potè convalidare la teod€ alla ft1nz io11e at1rieolare (abbassamento dell'onria del P ekelha ring. da PJ e talora anche in quella l)::trte che corriL'O. conclude cb e non ·esiste 11n c11emismo &1rsponde a lla funzione - ' entricolare (nel qual caso coplasmntico nettamente distinto (Ì.;'l quello :fibrili riflessi si i11ani festano cli-ssociati da quelli atrialare, ciò che del r esto s'accorda ancbe con le più li). È notevole poi il fatto che m ec1in11te la sti1110nccr editate vedute s11lla cau sa della contrazio11e lazione ,·agale ~i possono mettere i11 evidenzn 10muscolare, vedute che, t>re11dendo la. mossa d.alla . 1s ioni late11ti di l1na branca del fas;cio di His; per elettrochimica stabiliscono d11rante la esplicazi olo stabilirsi di l1n bl oreo pnrzin le. ne dei fenomèni motori muS001~ ri, 11n a ttiYo e reDiscutendo i risultati delle sue o eryazio11 i r ( > ver sibile ricambio di materiali tra. fibrille e ~ arco­ concl11cle eh e nei easi di Parkinson posten eefalitico pl.asma. è DoteYolme11te a lto il tono del sistema a utonomo anche nei r iguardi della innerYazio11e cardinContributn_ alla cura della epilessia col l un1innl ca e che il virus encefalitico .può determinare le• A . ..:\.\"DRE~~r. - Dalle esp(\rienze eone.lotte nel risioni del fa scio di His, le quali, latenti in condiparto psicbiatrieo e nel medico dello Rpeclale Ltizioni normali. si rendono l)ll te11ti Rotto lo sti ino, ·iJe di Fel tre s11 17 ammalati di epilessia nei q11ali lo riflesso de l vago cardia co. • h a so1T11uinistrato i11 primo t<•rnpo preparati broD iscHSSion.r . - _i\LnE~TOTTI : Chiede se l1a potumici e successiY allle1~t:e il ln111i11n l. l'O. è arrivato to, os~erYnnò o iu J>n lsn zione ,·enosn i1el f o11c10 oc11nlle seguenti conclu si oni: lare, tro,rn re qualche parallelismo fra• qn~te ·e lfl 1) Il luminal lletermi11a Sìl)es~o ali' inizio {lelmanca ta fu11zione a11ricolare. di1nostra ta ·da Ila ln C'Ul':l cefa lea. irrascibilitil, yariazione c1ell'un1 0scom1mrsn clell 'onc1n P re e del rara ttere cl1e però -seo1npaiono in breve: FoÀ: ·r;a sospeoRione clell'onda P. cl1e accon1pa2) Il, lurninRl de ve essere somministrato i11 gna il ritlesS-O oculo-cardiaco, fn t'ebbe c111bitnre che cl0$e n on superiore a 20 ctgr. a l gior110: 11na do~e mancasse ln. ro ntrazione auricolare. Potrebbe e~­ s uperiore quando 11on sia pericolos~. è clannosil sere tntt.'l. Yi::t cl1c· mnnca~s;e il fenomeno ele ttrico l1ercl1~ n rreca turbe ~~ichiche a ente quali nC<'eR .. i indipcndc11temente da l fe11on1eno meccnnico, ~ riò d1 ~ 2:itnz i one delirii e grn-vi ffltti C'Q11fu ~ionali: potr-<?hb0 e~:-; re co11trollato R1111·e1ettroen rdiogrn lU-

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TL POLICLINICO 3) Una dose superiore ~ti ~l {:tgr. è inutile ltel'<'hf> gli acce. si non vengono maggio_rmente dimi-

1X>rali L'l velocità è au111ent<lta i11 1·a1>porto alla acutè7~a ed estensione del J)rocesso . .Xelle le..~oni ginecologicl1e &i ha in g·enere aun1ento della velocità di sedimentazione in rapporto •llla g1J1 rità <lelln lesione . Nei Yizi di posizio ne dell't1t:ero. nelle anomalie di SYil11ppo, nelle gra\idanze extra11te·rine in corso e r1ei tumo1i benigni, la velocità di ~edimentazione è • normale: è aumentata nei carci-

nuiti; 4) Negli epilettici nei quR li predominano note i-.omaticbe òegene1·ative· il luminal <liminuisce nel IHaggior numero dei casi il numero degli ac-ce .. ~i . J.na ne accresce la intensitù ~ 5) In aJ(-uni casi di epi Je&~ia eR.·cnziale il lu1ninal è lo ~pecifico degli accessi: fj) Il luminal. i11 tutte le forme di epile- ia, rn1ò e:::;. ere ron~iclern to un medicamento so~1~n~ -

i1omi dell'utero.

T. . a cn U!ia dell'aumentç. di Yelocità si deve rice1·<.:r1 r e in modifica~ioni del plasmfl, che diminnen<1o In ~arica e lett1:ica negati,·a degli €·ritrociti ed au · J11enta11doue la vi "co~i tà, Ji rf'nde instabi1i e ne faYorisce la agg·l1Ltinazi-0ne !1er proces~i di as orbi1nento. I globuli i·o si aggluti11ati J)ossono quin<.lt secliment.are J)i ù rapida1nente per la diruinnitn. deu~ità e tensione su1)erficiale d~l !)lasma . Il fenon1er10 della sedimentazio!1e sj SYolge quindi con • cln<· 1>rocessi : primo dì agg-l11tinazione, secondo di i11·PCipitazione.

vn, no11 c:uratiYo; 7) Il luminal J>re~enta ~ul bron1u1·0 il vantaggio di poter e~$ere usato a lungo . . enza iiro,·Ot'are feJiOmeni di intoller:111za e di indebolimento fisicn

e J)Aichico; l)romuri a g-iRcono più efficnceruente do1x: c·hp gfi e1)il~ttic:i . no ~ta ti ~ottor~sti alJ't1so del l) I

l11n1inal; 9J In tutti i C<l$i l ' uso J)rotra tto clel luruiru'll 1nigliora lcA conclizioni psicb icb~ degli infermi che <liventa110 più calmi e riposano meglio. •

D isc ussione. G. B. BEJJLok1: Nella Clinica fJ.·jchiatrica e nel ~Ianicomio di P::tdo,-n, C'Oll'u ~o del Jumi1iaJ negli e1)ilettiei ·~i notò diminuzione 1101RvolissimR 11t'lln frequeuza degli ncces i. :Noù Hi è notato aun1P11to nella frequenza degli accessi ·,1na volta che son-0 <liYennti più radi. I \a11taggi ~i O.:Rt')rYano sia nella f'J)ile sia sintorna tica che 11ell n e"senziale. Oceorrc· ~g:gi~re In tollerauzR in<liYi<luale al far11u1c·o il qu;1le in talt111i dà in$i~tente ::;onnol0nza aneb0 a 11a dose <li 5-10 ctgr. No11 <·nnvi<. . n~ inte rrom11e re improvvisumente la c11ra col lnn1inal. !>'A~co~ \. Racromanda YiYame11te ai n1edi· <: i rn·;1tici di ~1Jerimentare il lumin:1l nei n1nlati <l€>11a loro in-.~tica Jlrivata, non s11€<la lizza11(lo che Jp e1lile~~iP c·o1u1)Jicn t0. Ha n vu to modo di osserYn l'<) un cert<) n11n1t'lrn ùi l.Pile ttici che co11 ·uso d eJ lun1inaJ e bbero ln1u;hi~:si1ne treg-ue. IDentre i ln·o1n111·i eftì ea cis~in1i in cert~ fasi delln m::tln ttin, ~live11gono inutili ~~ in l)iecole clo "i o son1ministrati •1 lung;o: i11 fortf dosi. rlil11110 luogo ai ~n noti fatti di intollev311%n. t on ln <lo..,e che consiglia ~li 15-20 ctgr. no11 eb~ ad o~se1·YRre nlcun incon,.f•ni0nte e u~~~un_;1 tlin1inuzionf' della n ttiYità u1E.lJtt a h.>. RnR<.1rr.n1~1. f ..<,n~iglia l1<lrticnlarmente il ltlnd nn l nt'~li «1 <'l'l'~~i ~11bentr<111ti i1ei qnnli q11a l cl1e Y~>ltn l>Ui) ~.11,·n r~ la Yita del u1ala to. •.\'\DRC.~'\T . X e i <'<1~i 1..~a lni o~. erYati eb~ nno "-olo di "'J)i]<>s"in <1<1 a ccessi ~11bentranti. t> questo \•ùb~ t:1Rito l<'tnle n11ch(l co11·11 . o del 111minal. D:i qne. ·to n~ n1 puc'1 trarre <1 lc11nn <le{luzione. l ·' 11 01n r n i

n. ico-ch i 111it.. i

11(11«

( rit1·o~iti,

Ricl1i~ma

I'attenzioll<.. sulla opportunità d i tener d istinta cln lla ag·gJutinnzione ' rera e propria il ~rnplice impilamento. 1

-

(;EYTD.·\LLI :

G.

EVOLOTTO.

Società Italiana per .lo studio del le questioni sessuali. (Gruppo Romano). Riunione del 19 febbraio 1923. I

Pre:iid.e11z~1:

J.. rof.

On.

J)l'Of.

SlLVE. TRO BAGI..ro::xr.

' 'INOENzo ~f ON'l'ES.\KO. - -

S'intrattiene sulla lC'gge cli Oolles (immu11ità Yerso la sifilide della donna che, essendo sfuggita all'inf~zio11€ coniugal e ha messo a l mondo un bnn1billo ere<.1o- i.filitico). ..A.~-cenna alle spieg<-1 zioni che si dà11no di questa l<=>gO'e ed all'ipotesi che in tali casi si trn tti di sifilide la te11te. Dopo accennato ad un ca~ oecorsog li es1)rime le co11cl11~ìoni nll·e quH li <:rooe Ri <lebbà giungere.

Prof. Gru. EPPE .i\~A...,TE..\. Parla sull' azi,one cle,q li anestetici looali 111, varii casi di 1pereccitab~­ Zità sessualf'.. EnUIDera i casi (ejacul azione 111rec1l)itnta , J)Ollu7..ione i1otturna, ecc.) in c11i da tale nzione si i>o ono trarre lltili Yant~1ggi ternpeutici. l,rof. Pn11'10 DoRELLO. - ID ·none som1uarinu1ent t• i risulta ti delle sue l1ltin1e ricerc-h<' ~ulhl i·it rt. sr.'i.'<1tale delle « Heli.r ». Per 1)1'€UllllUllCiare COlllUlli<:nzioni P (·11ial'Ìlll()11ti i·iyol~e-rsi alla ~egreteria della ~()('j~tit: Rom~1 (40) Yi:t t :1 ~·1 ln1011ferra to. 11. 3:~.

rle.q/; in 0Sf('-

H<l ll<) tato ~1 un1e11to òella ~edi ­ i nt: ntn zione <l<"~Ji ~ ritro<"iti n PJla gra\icl:111za a P<l J'tirP <1~11 t(lrzo rue~E': tnl~ aun1ento Y:t faeendo..~i

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[ANNO XXX, FASC. 18J

_.. Da tenere presente I •

Pagare sempre l'abbonamento al « Policlinico » senza ob. bligare l'Amministrazione a speciali solleciti « ad personam •· 2) L'Importo d'abbonamento va inviato mediante Aase&no Bancario e con cartolina. Vaglia. . 3) Coloro poi che prefer iscono sopportare una ma"1ore lfJ8· sa versarlo cioè contro nostra Tratta postale, tengano pre. se;,te che questa dovrà e888t'e aumentata di 5 lire per le varie t asse ed a ltri diritti postali che la tratta comporta. 1)


lANNO

XXX, FASC. 18)

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SE·ZIONE PRATICA

·APP ·U NTI PER IL MEDICO P~RATICO. I

CASISTICA E

.....

TERAPIA~ •

Cura sintomatica della polmonite .

VIE RESPIRATORIE.

La coriza spasmodica.

\

Si clesigna con tal non1e una sindrome a manifestazioni nasali escLusive o pred-0minantJ, consistenti in starnuti, ab.bo11dante secrezione na.sale acquosa, ostruzione nasale; i segni ocular·i, come prurito agli occhi, iniezione d·ella congiuntiva, lacrim.azione sono me110 evidenti.· Il carattere principale di questa sindrome è i ·ar1dame11to parossistico; si presenta con accessi bn1schi ad intensità assai variabile ancl1e nello stesso individuo; talvolta una ·piccola crisi con cinque o · dieci starnuti e poco scolo nasale, tal'a.litra una crisi spasmo·dica con cincp1anta-cento starnuti, ostruzione nasale completa, rinorrea profusa, anche f en-0meni genera:li, fatti o.culari intens i. La ·c risi è di breve dl.1rata da qualche mi11uto a qualche ora e scom1::>are bruscan1ente senza lasçiare traccia. Lermoyez, cl1e ha fatto di tale argomento ' oggetto di t1na tesi (rif. in Journ.al des praticiens, 2·7 g·ennaio 1923), dimostra che tale crisi non va considerata come un'affe.zione locale per l'azione diretta sulla mucosa nasale; le manifestazioni 1ocali dipendono da un disturbo di tutto l 'organismo, ad un vero ictus {choc) colloidoclasico; si osservano di ·f atto anche nella coriza spasmodtca la crisi e:moclasica iniziale, l'azione préventiva dei diversi procedimenti terapeutici anticlasici, l'ipersensibilità ger1erale dell'organismo all' antige~e determinato (ctttireazione.) . Al pari del~'asma e dell'orticaria si trova ancl1e qt1i come base essenziale u11a tendenza ÙmoraJ,e_i pa.rticolare, l'attitudi.ne mo·rbosa a reagire con degli clioc alle influenze oiù diverse, in comp less.o una vera dtatesi c~lloidoc'lasica. Si deve concludere che esiste una sala coriz~ spasmodica e ch·e la febbre da fieno è solta:pt.o una varietà eziologica, speciale per lia · Sl1a periodicità. Per la c11ra si a1:>pli'c~erà il trattamento anticlasico: m ediante iniezioni endom11scolari di peptone (10 cc. di solt1zione al 5 ~~) o . l'auto-sierotera1Jia o l'assu·efamento progressivo alla sostanza scatenante; non si trascurino inoltre : la cura },ocale della mucosa nasale, la medicazione endocrina specialment~ tiroid.ea e la terapia agente st1l sistema simpatico e parasimpatico. ~ . · : \

1

A. Z.

In attesa di i1na cura specifica de~la polmonite ne,lle sue varie forme, torna utile ricordare alcl111e norme di terapia sintomatica di. tale malattia. Essa pt1ò essere empirica o razionale: qt1es.t'ultima è natt1ralmente da &::egliere. Occorre qui.i.idi (ì\tfaus e Bard. J ourn. of tlie .4.m.er. J?led. Assoc., vol. 77, 1)ag-. 1227) anadizzare i disturbi funzionali del polmoI_liti~o, p1i1r10 tra essi la clifiico1.tà cli respirazione. La dispnea è la prima manifestazione respiratorià , oggc.tttva e soggettiva; essa non può spiegarsi unicamente sulla base dell'anatomia patologica, non vi è relazione costante fra estensione della epatizzaziope e inte11sità della dispnea ed inoltre la dispnea l)UÒ cessare senza alterazione del processo anatomico del polmone. Percjò la causa deve essere a11che fisiologica. In generale la dispnea si manifesta Quando la ventilazione polmonare, necessa,ria in quel dato momento alle ft1nzioni vitali, .ecced'e la quantità di aria el1e i polmoni sono meccanicamer1te capaci di las.ciar passare libera senza s.forzo. Nella persona sana la domanda di aria è essenzialmente gove1"na.ta dallo scambio di gas, ci,o.è dal metabolismo : il metabolismo è la causa, la v,e11tilazione l'effetto. Nella })Olmonite il metabolismo è, còme ~nor­ n1aln1e11te, uno dei fattori determinanti il volume della ve11tilazione polmonare: un aumento d·e.1 metabolism.o dovuto allo stato morboso pro v'oca lI Jt aument.<; dell.a ventilazion·e, precisa1l1e11tE.· come i·al1mento del metabolismo dovuto nllo sforzo mi.1scolare nella r)ersona normal e. Le cal1se che, nello stato n1orboso , acoelera110 il rrl!etabolismo sono varie: la febbre è una di esse. Come ciò fu dimostrato pel tifo, inala iia, tubercolosi, lo stes~o 'può avvenire per La polmonite. Altrf.L causa che fa nel polmonitico aumentare la necessità detlla ventilazione po[mona1~e, è l 'acidosi, .determinata co.l metodo del cosidetto diagramma de11:.anidrid·e carbonica del sangue, secondo la formula dti H aggard e IJenderson., PetersJ Barr e Rule. Ur1a terza causa di iperpnea che può ,,...erificarsi · nelle polmoniti, è · l' anossie~a, cioè la deficiente saturazio11e di ossigeno del sa11gue nel, l)n.ssag·gio attraverso i l)olmoni, clipe11dente da.Ila mescolanza di sanglt-e aereato e .non ae1·eato, 01)pu:rie da im1Jerfetta aereazione dell 'intera massa sangl1igna, q11ando passa attraverso i polmoni. J.,a prima c~tusa per consoJidazio11e - o per eden1a loca1izzato, per ede• •

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IL POLlCLI:l\lCO

nla ge11eralizzato, 1'.lCI' l)l'e èllza Ji e~ ·ndati. lc.1 i11ente; 11011 i so110 i11ai p1·odotte escal'e; raraseco11d:i. 1nente si ha una leggera agitazione. I casi che Il polmo11itico }J11ò clunque troYal'si I1ella riseJ1tono maggiore beneficio so110 quelli di necessità. di dover ventilare i st1oi l)Olmoni })ro11co1)01.rnonite; ne1Ja bronchite il processo J) Ìll di quello cl1e farebbe i11 condizio11i i101·d1 guarigione vie~e accelerato; nei soggetti 1l1ali, })er 1e segt1enti cat1se : au1nentato metaco11 affezioni croniche e recidivanti dell'appa))olismo dov\1to alla febb1·e, acidosi , deficiente rato respiratorio, si ha'. la guarigione del proritmo circolatorio o afflusso sanguig110, anoscesso acuto e solo il migliorame11to dei fatti siemia. IJ st10 ·1neccanis1no 1·es1)iratorio è quin- cronici. di costretto <tc1 11110 sforzo n1aggiore, con miL' az~one· dell'etere sal'ebbe antiinfettiva, anr101;e possibilità di compierlo. Non solo, ma · tispasmodica, a11titer111ica e cardiotonica; queli 1 tipo cli respi.1·0 cl1e il p. è costre.tto ad .m ar1tii11fettiva sal'ebbe però discutibile. Il a elottare, rapido e Slll)erficial~, ricl1iede magtrattan1ento va co11tinuato per diversi giorni; gj or sforzo con mi11or reddito, ed aumenta la è be11e associal'\'i l 'uso di adrenali11a (8-1(} ·ventilazio11e totale necessarifl, come 1J11re il gocce pro d·ie della soht1zione al millesimo), di grado di anossiemia. dig~aleno, digitale, espetto1..anti, tivt1lsivi, im- , I.. a c11ra sinto1natica cleve tè11dere: a dimipacchi .caldo-un1idi. az. n11ire la 11ecessità di ventilazione, ad aume11Tubercolosi polmonare e gravidanza. tare la. ca1Jacità ' 'itale. Per iJ. prin10 agendo ·rrattando tale argon1Bnto, J{el1rer (~Iunc li. s11l metabo11smo 1 moclificando la temperatura, Mèd. Wochen., 1922), afferma cl1e il peggiora<111ando 'questa sj a altissima; per il secondo fattore 11on anlJiamo mezzi diretti se si eccet- 111e11to della tubercolosi dl1rante la gravidanza dovrebbe essere att1ibuito a ' 'irulentazione tui la morfina cl1e toglie il dolore pleurico e permette la reR})irazione prof 011da, e i mezzi del bacillo dovuta più s1)ecialm.entie ad accuche to·l gono la distensione dell'addome. Jl1ulo d~i lipoidi. Due a.Itri mezzi abbiamo per di1ninuire i biSeco11do un altra i1)otesi dipenderebbe da sogni ·yentilatori: la somministrazione di al.1111a dim.i11uzione della difesa orga111ca: inolcali, e somministrare tanto bicarbonato fino tre nella gravida11za esiste maggior consumo ad avere un'l1ri11a alcalina, e la sommi11istra., cli principi or gar1ici indispensabili all~ vita, zio11e di ossig·e110, dimostratosi 11tile per proteidi, carboidrati, grassi, onde si avrebbe . combatter·e l'anossiem i a. I.a sommi11istrazione di ra1n1nollime11to del con11ettivo non soltanto ossige110 deve essere regolata cla]la cianosi e degli organi del bacino, ma ancl1e di quello dal senso cli benessere del p. che argina i focolai tt1bercola1i, i11 questo T11tte qt1este so110 pro\rvidenze a,ccessorie che i11odo verrebbero fayorite l~ disse111i11azio11i. permettono al n1alato dj volge re a con1battere Nell'80 per cento deJJe tubercolosi latenti . o l'infezione, t1ttt.e l e s11e forze. guaritf=!, la gra.v1danza ed il suo es1)leta1nento ~iONTELEONE. $0110 i11offensivi, m entre nel dieci })er cento . i 11a ratti,1azio11e della for1na in gra\ridanza, Trattamento delle bronchiti e nel dieci per ce11to i11 p11erpe1io. I ..a t1tbere broncopolmoniti infantili con le iniezioni di etere. colosi attiva al prin10 stadio può rimanere Le iniezioni di etere, cl1e hanno trovato lar- stazionaria, ma p11ò tuttavia aggravarsi, qui11di è da co11cedersi il pl'otra.rsi della geg a a pplicazione n ell;i tera1)ia della pertosse, stazione solo iìl ca~o di buone conclizioni igieso110 st.ate })roposte da Lassalle nel trattamento deJ.Je bro11chiti e bro11copoln1oniti dell'in- nico-sociali e di l)OSsibiJ e sorveglianza medica. Nel secondo stadio, Ja tt1bercolosi i11 grafanzia; tale 111etodo di c11ra avrel)be dato ottividanza è grave : i ha infatti un })eggiora1ni ris t1ltati. F. Lo Presti- eminario (La Pe111e11to dell '80 per cer1to dei casi dl1rante la <iitilria, 15 febbraio 1922) nella Cli11ica Pediatrica di Palermo ha applctcato l'etere-terapia gra,ida11za e più ancora dl1rante il p11erpein 11na trenti11a di ban1bi11i affetti da bronchi- r10. È qui11di i11clicata l'i11terruzione: n~l pri1no stadio con intèrr11zione per via Yaginale, ti e bronco1>olmoniti, ottenendone vantaggi not evoli. Prima condizione per il buon esito del con l'istrrectomia addominale. ~fONT. trattamento è la precocità dell'i11terYent.o e la freqt1enza delle iniezioni che vanno ripett1te Guaribllità delle caverne tubercolari. :?-3 volte i1ella giornata a distanza non infeS. l1rtl1 clistingue .} forme di tubercolosi: ri ore alle quattro ore. Si introducono 1 '2-1 cc. L ...\ distingue .! forme di tubercolosi: per ' 'ia endomt1scolare alle regioni glut.ee; l'A. 1) la forn1a produttiva, in cui p1'evalgono non ba osservato nessun incidente spiacevole, tranne qualche volta un po' di rossore local- l e neoformazioni tl1bercolari;


I

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xxx,

FASC.

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SEZIONE PRATl CA

;2) la for111a infiain1natol'ia, con pl'evalenza dci processi essudativi; 3) la f01·111a .fibros a car a tte1'izzata clagli i11te11si feno1ue11i r eattivi (sieroproduzio11i e i11ùurin1enti fibrosi) ; 4) la fon11a c:t ve1·nosa,. qua11do esisto110 (ielle escavazion.i . ·

Seco1tdo H . Grafi la ctiag11osi di que t'tiltima for1na equivarrebJ)e ad lllla se11tenza di morte. Di ta le opir1io11e no11 è rA. Non si può· i1egare cl1e la forr11azio11e di ca,rerne ra.p presenti t1n notevole aggravam e11to per il tubercoloso; iI1 esge si ·a 1runassa11.o e i:>roliferano 11011 soltanto i Lacilli $pec ifici, i11a a11cl1e tutti (Jt tei inicrorganisn1ì, cl1e co11)e agenti d'infeziorli miste 11ru1 no l)flrte i1111)orta11te n elle tlltcriori a lterazio11i clei l)Oln1011i. Però è possil1ile ancl1e l l !. l p1·ocesso di 1·i1Julitt1ra delle caverne, J)er Clli q11este rivestono i:>ri111a di tess11to g·iovane (li g r o 1Yt1lazioni, poi d i tessuti fibroso cicat1iziale. La ripulitl1ra delle ca~;er­ ne, S})e.sso i11co111pleta , può , i11 certi casi, essere com1)l eta. 111 segt1ito alla retrazione cicatriziale le }Jiccole esct1,razioni posso110 scomparire, quélle gra11di ridursi notevolmente. (Z tsch er. f. Ttlb erktllose, Bd. 35, 1921; . •

POLLITZEJL

Asma ed aspirina. Seco11do \ -. H.t1bo11 ( [ ' ge skrij't f a r Lueger, 1922, J>. :)SG) 1·as1Ji r1na s a1·ebbe efficace a rJrevenire gli accessi nottt1rni di as1na. Kon è 1"en cognito con1e agisca, m a i è osserva.to cl1e 11ella ri11it e acuta e cronica tende a pro sci11gare la mucosa r1asale; q11indi potrebbe fo1·se agire stilla Il).ucosa broncl1iale i11 modo sirnil e. Stl 70 casi, solo iri q11a.ttro f11 mal tollerata, ed a.ggra,-ò l'a.ccesso a~111atico in,·e.ce <li caln1arlo. Simili casi di intollera11za s·incor1trano a11cl1e con l 'atl'opì11a. Un caso di g raYe i11tolle1·a11za a ll'a. pi1i11a e alla fe11a.cetina descrive J. Bucl1oltz (lb ide'lri, p. 585). In questo caso, dopo 1111 g·ra,re accesso provocato cla u11a fo1"te dose di fe11acetina, la pa,ziente rimase libera dall'asma per · 11111go te111po, co1ne in simili casi suole accadere . . S. ~a11g (I bid e1n) osservò nn grave accesso t1sm atico dopo la sommir1i straz1011e di 1 gr. di aspirina in un paziente ·c~1e . offriv a cli accessi quotidiani : comparve cia11.o si e collasso, (lo11de rin,1e1111e m edia11te sti111.olanti energici. Il dì segi.1ente una dose di soli 5 ctg. di aspirina, somil}.inistrat.a a.d insapl1ta del paziente, provocò i11 esso: n1ezz' ora dopo l"ingestione, un aie.cesso asmatico abbastanza gra,v e, ma con sjn.tomi meno al~armanti. DOR1A.

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MISCELLANEA.

Alcune note sull'origine e sulla sintomatologia dell~ ipernefroma. Ci ver1gono date dal \\~rigl1t (Tlie B1it'is h J oitrn. of Su1·ger y, 1922, i1. 35) : egli ha ,es arninato 19 p ezzi anato1nici, tredici dei quali erano accompagnati da docu111e11ti c.li11ici. Gli iperr1efromi, secondo l 'A., i1011 so110 di origir1e m esoteliale: le fo1·me cellulari cl1e vi si trova110 sono analogl1e a quelle cl1e si sviluppano a spese di ol'ga11i e1)iteli ali, piuttosto che a spese d,e l ·tessuto connettivale. Prin1a di a rnmetter e che l1i})err1e.fro111a si svilupl)a da r esidui wolffiani, bisogna stabilire L'esistenza di tali residtii. Seconclo l'A. l 'ipernefro1na i1asce ii.ei tubi re11ali ed ha 11na. formazione essenzialn1e11te pal)iµare. Questa for1nazio11e papillare, costant e i1ella n1aggior parte clei turnati g·iovani sorti i1ella corteccia r enal e, non r a p1)resenta cl1e t1na r eazion e d el tessuto renale allo stin1olo i1eoplasico. Secondo lo stim olo cellulare e l a r eazione corrisponde11te del t e~sl1to con11ettiYO~ si avrà questo o qt1sl tipo di neoplasia: ipernefroma, ade.non1a J)a1)ill1are, cisti papilla- · ri, catcinom a })a.p illar·e a cell11le rotond.e . Qi1an to a lle gra11t1lazioni iifrang·ent i abbonùa11ti i1ell'ipernefroma, si rftrovano abitual111-ente, sebbene i11 m1sl1ra 1)1i11ore, n·elle altre \·ari·età di n eoplasm a i·enale e a11cl1e i1ell'e1Jitelio renale no1·m ale. L·i1)er11ef1·on1a si ii.scontra anche jn altri tipi di tlJ·m ori r enaJJ. Dopo aver l11antent1to lJer a lc1111 t empo un a11dam ento be11igno, 1'1pernefroma e'rolve poi com e un carcinoma. , Dal punto cli11ico, i sinto1ni carat. di vista , t-eri stici sono: il dol ore a fonna freque11te di colica ·renal e, l'ematuria, la rite11zio11e uri11a1ia con difficoltà all a minzio11.e per i) resenza di coag·uli intravescicali, la fr equente minzione , ed infine la palpazione del tumore cl1'e i1ei casi de1l 'A. veniva a vvertito in dieei malati su tredici. l\'lO~T.

Assenza congenita della milza. È rarissirna. I solata, è eccezionale: ge11eral-

111e.nte si associa ad aJtr e m a lfo1mazioni co11g·e11ite. l)i solito è asintomatica., e costituisce i·eperto inas1)ettat.o di at1topsia. In qu esti casi suol esser sostitu ita da srJlenuncoli sparsi qua e là, e cl1e· posso~10 facilmente sft1ggir e all'osservaziohe ana.tomo-patologica. Gli AA. descrivono t1n caso i1 el q11a.J.e si trova v·a.~o anche l e segt1enti a :o0111alie: com11nicazione tra l e orecchiette, comunicazione tra i ventricoli, trasposizione delle \iene del cuore;· l-0bi ·p olmo-·


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lL POLICLINI CO

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XXX,

FASC.

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r1ari soprannumerari, inversione del fegato. · cl1e simulano il tifo, ha g·rande valore percl1è Il pazier1te visse tre mesi. l)UÒ evitare un !)rimo periodo di dannosa ipoDa una scorsa nella letteratura gli AA. con- nutrizione. Pl1rtrop1)0 questi miei consigli non cludono che l'assenza cong·enita della milza, · mettono in grande valo1·e l'opera diretta del di per Sè non costituisce t1na sensibile mino- medico; ma la medicina moderna deve sporazione o rga11ica . gliarsi di quanto l·es1)e1·ienza ha dimost1'ato (S. MAC .LEAN, H . CRAIG. Am. Journ. of med. essel'e bag·aglio empirico inutile e qualche volsciences, novembre 1922). ta dannoso. DORIA. T. PO!'.ì'A~O .

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·POSTA DEGLI ABBONATI. La .cura dell'infezione melitense. R. d'A. , abb. n. 2526 :

Non mancano vaccini e sieri proposti ed usati nella terapia dell'infezione meli tense. Ella potrà trovare nella larga letteratura sull'argomento elogi e scetticismi. Giustificate entrambe le impressioni dalla difficoltà di giudizio su un fattore terapeutico, che i1on agisce con immediato effetto, in una n1.alattia soggetta a tutte 1e variazioni naturali da t1na breve ad una -lunghissima durata. Può tentarli per farsene t1n concetto personale: se la nostra esperienza dovesse pesare nella sua condotta, n-0i dobbiamo dire che • non abbiamo mai otten11to t1na sensibile azione curativa:. nè dallo stock vaccino, nè dall'autovaccino, nè dall'uso del siero antim·e lìtense. Nè la p'r oteinoterapia aspecifica offre quei vantaggi che si vogliono trovare, forse con eccessiva frequ.e nza, nelle malattie da infezioni cicliche o di breve durata . Circa i medicamenti, no11 possedia1no specifici: .la decantata azione della chinina deve essere considerata come t1n discreto ausilio sintomatico e null'altro. L'infezione m·elitense cleve essere per ora trattata dal medico con tutti quegli accorgi, menti curativi, che, caso per caso, si rendo110 utili; e bastano per lo scopo le ordinarie conoscenze st1l trattarr1ento delle mal~ttie da infezioni. Ad un errore spesso. com1nesso da medici bisogna ovviare : il letto ed il latte non so110 necessa1i nella cura della melitense; trattandosi anzi di t1na malattia d'ordinario assai lunga, la dieta lattea porta dar111i non indifferenti, impoveren (lo l'org·anisn10 di questi n1alati fino a trasformarli in veri schelet1i ambt1lanti. on è raro cl1e, dopo tale cura di esat1rimento, si nla.nifestino malattie che tacevnno latenti (tt1bercol.osi). Il malato di melitense de,'e, secondo noi, nutrirsi piuttosto abbondantemente e vivere alla grande aria, con 011po11una regolazione del moto. La diagnosi precoce, specialmente in quelle forme •

Al dott.

1

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Quesiti lli pediatria .

All'abb. n. 6023-2: 1° L'arsenico si elimina per i1 latte, ma in piccola quar1tità, nè sono ricoroati ca.s i d'intossicazion.e del poppante. In ogni modo, se è necessa.rio fare tm trattamento arsenicale r1ella madre, con·v iene sorvegliare il suo lattante. 2° Un poppa11te di 5-6 mesi può fare t1n'immersione breve i11 mare, in giornate non v-entose e con acqua non agitata• nè fredda. Meg·lio però è fare il bagno con acqua di mare in tinozz.a.. I l soggio1~no dei lattant.i sull;e . ~p iaggie marine va in ogni caso pn1dentemente sorvegliato. L. 1

VARIA. .La radioaitività e l'unità della materia .

Là ipotesi che tutti i -corpi siano costitt1iti da . un't1nica n1 ateria pri1no·r diale e cl1e la lo· ro diversità sia determinata solo dalla diversa disposizione e da.1 diverso nun1ero di particelle costitutive è antichissima e fu accenr.ata da molti filosofi greci, come Talete, Era cleto, Democrito·. Il pr·ogresso delle scienze - nota il dott. F. Leti ne La Scien.za ·ver tutti - ha dato valore di teoria a que~ta ipotesi dedotta unicamente da speculazioni filosofiche. In effetti l'allotropia, l'isomeria, la stereoisomeria, la periodicità degli el.ementi secondo la legge di Mendelej eff sono fenomeni che hanno successivan1ente resa più attendibile la st11Jposizione dell'unità della materia. l\Ia è stata sopra tutto la radioattività che l1a avuta una importanza decisiva per la concezione monistica del n1ondo. La radioattività, prop1ietà generale dell.a materia, fe11omeno diffuso in tutto l 't1niverso come il calore e la luce, ha provato che l'atomo nQJl è 1'11ltima particella indivisibile della materia, l1a provato che l'atomo è t1n aggregato di particelle più piccole (elettroni), identiche per tutti i corpi, cl1e variano solo per il loro stato elettrico (elettroni negativi ed elet-

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[ANNO

X..XX, F ASC. 18]

tror1i positi\·i). Ogni elettrone negati,10 e mil)e bilioni di volte più piocolo dell'atomo più piccolo che i1oi conoscia.mo, cioè l'idrogeno. Il centro di ogni atomo è un nocciolo di materia carico di elettricità positiva, mille milioni di volte più piccolo degli elettroni negativi, i quali corrono incessanten1ente i11torno ad esso in linee chiuse. La disint"egra.zione degli at-0n1i dà luogo ai fenomeni radioattivi. Questa disintegraz1-011e da cuì risulta la espulsione di un certo numero di elettroni è prodotta da qualcl1e forza perturbatrice ed è accompagnata da effit1vi particolari animati da l1na velocità dell'ordine della luce, ai quali è stato dato jl nome di raggi alfa, beta, gamma. Dalla espulsio11e di una certa quantità di elettroni si an'i,ra alla formazione di un i1uovo g1..uppo stabile, cioè all atomo di lln altro elemento di peso aton1ico inferiore. Il radio, 1'11ranio, il to1io. il polonio. l'attinio si disintegrru10 continuamente e per la emissione di e1ettro11i si trasformano in 11n corpo, l'elio, con caratteristiche speciali e definite, con pPso atomico pii1 ba.sso d·ei coryJi dai quali del'iva. Gli elementi chin1ici ad1111que ... i t.ra.sf orn1an-0 con il tempo acqt1ista.n-do ca1·atteri nuo·vi, come si trasmutano gli esse1i ,,iventi. Come nella natura viva così nella i1atura inorganica tutto continuame11te .si modifica. Queste trasformazioni avvengono con eS1re1na le11tezza e non sono q11indi av,1ertibili; solo per alc11ni corpi, come il radio. il torio, ecc., le mutazioni raggi11ngono ' alori accessibi li alla natura umana. Gli elen1enti chimici cl1e attualn1ente costituiscono l'universo rapI?resentano stati staziona.rii, punti di sosta di un'evoluzione di cui non si pt1ò prevedere l'andamento e che per la sua lentezza ci è finora sft1ggita. Forse le ric€rche future potranno condurre a. stabilire l'albero genealogico degli eJementi attuali. L 'astronomia ha confermato il principio 11nitario delJa materia. L'analisi spettroscopica penetrando i1ella struttura d-egli astri di età diversa ha potuto mettere in evidenza la trasformazione ch·e subisce la inateria e l'evoluzione siderale degli a.tomi; ha pot11to st.a.bilire che ad 11na temperatura altissima la ma te1·ia non presenta alcuna diff erenzia.zione chimica e che è un tutto chimicamente omogeneo, e che solo col decrescer·e della tempera.tura la materia si differenzia dando origin-e ai vari elementi chimici, prima qt1ell.i a peso at.omi('o basso e poi progressivamente a que11i a peso atomico maggiore . 1

7

577

... EZJONE PRATICA

Un corollario logico della concezione unita1·ia della materia è la possibilità teorica della pern1utazione degli elementi chimici. E i tentativi sperimentaJi l1anno conferm ata questa deduzione. Se si prende una sol.uzi one acquosa dell'emanazione del radio dopo qualche settimana. vi si trova dell'elio, più il neon, elemento be11 distinto e che . ha un peso atomico più elevato ·d ell'elio. Sciogliendo l'emanazione di radio in una soluzione di sale di rame, non si forma i1è eJiio nè neon, ma si gene1·a il sodio ed il 1.itio, e si sviluppa un gas : l' argon. Il litio ed il sodio si sono formati a spese del ra1ne ; rargon a spese dell'eman~ion.e di radio. Tra i gas che si svi~ luppano continuamente da una soluzione acida di nitrato di torio si trova il biossido di carbonio. Il cal'bonio si è for1nato a spese del torio, proviene dalla demolizione atomica del carbo11i-0. Il · .3ògno adunque degla. alcl1jmisti, che i1ì mille modi tenta1·ono la materia per trasfor1na.rla, di·venta reaJt.à . ab bo.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. La difesa. igienica della naz·ione. :\filano, A11tonio C-0rd1lni, 1922.

B .'\ JLA EUGENIO.

-

B11AY1!."'ITA E UGENIO.

narnan.e. BRUNI N.

della

·Diario e a utopsui di un oocai-

Pavia, Tip. coop., 1923.

A.~ione dell'aiOido cianidrico sui baoillo

peste. -

GenoYa, Stab. Grafico Editoria-

le. 1922.

R e-i,ista sititetica sobre as Leis/1,rr,,arrti,oses viscera.is. - Lisboa, Mendonça, 1922. JACOUOOI GUIDO. I.: Io del n109·en t e. Roma, G1~­ fia , 1922. FALCONE ROBERTO . •S: u.lla. 1ne."e->1terit e r etrattile. Bologna, L. <Ja1)pelli, 1922. •AErRO O ARRASOO

MANUEL.

~It.~ GO IA ...'1.LBERTO.

J.,a capa<:ltà e posizione del ve·n tr·ioolo 1i.e-i bambini con anomalie 0011,genite della pa/rete add.on1 ,i,n.al.e. - Torin-0, Stab. Tip. S. A.

.ID. ,.. 1923. PAOLINI

CARLO.

Jg,iene

del pesce nell'alltnentaz,io-

Senigallia. Tip. Manoni, 1922. SALERNO ALFREDO. _4. propos·ito della legye sulZ'assi.cura~,;,o-rie obbligator-ia, delle 1nalattie. Palermo, Barravecchia & Balestrini, 1920. ne . -

ToNNINI

GuALFARDO.

· L ·' Jl.eo00Zont1·asversostomia

n,eUe ostruzioni ceco-oolioh e. - An~ona, Stab. Tip. Coop. , 1922. VALOBRA I. N. Su di. un,a. s·pecial.e si in,drome poligla;nàolare associata a gra~pe nevros1 cel laea. 1

Terni, ...\lter occa, 1921. , , ENTGRELLI GIOVANNI.

Sopra. un. bac illo del gruppo

d.el «B. astProsporu s )}, - :Mil~no, Tip. «Agraria D, 1922. ID., Io. .g.u ll4 .;..poroaggluti na.z-lone dei. « pe1iicilli U·111. )). Mii.ano. Tip. « ..~gr!lria )) , 1923.


378

IL

POLICLI~l(.0

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) Le nuove disposizio11i per l'assistenza degli esposti. 8/a tu pu òblioato 'nella « Ga.~:::etta Ufficiale» n. (13 il decreto n. 33G del 1D23, che approva il Re!/Ola1nen to generale per ·i l serri~i.o d-i r1.·sisteriza d egli esposti. J..-e riportiauio l e di8J>osi,,ziorii più. inlporlanti dal JJnnto di 'ù~ista dell'interesse sa.nit a ri-0. È

ORDil\.\~lE~TO DEL SERYIZIO.

Il set,'izio di assistenza degli es_posti è affid.i to alla .Amministrazione provinc1ale, la quale vi provvede col ricovero e mante11imento degli esposti nei brefotrofi e in altri cong·erieri Istituti, mercè il collocamento dei med~simi a baliatico e in allevamento esterno e m~diante la concessione di sussidi e premi alle madri che allattino e allevino i figli illegittimi ammessi alla assistenza pubblica (Art. 1) . Sono reputati eRposti ed ammessi all'assistenza : a,) i fanciulli abbandonati, figli cl'ignoti, che siano rinvenuti in un lt1ogo qt1alsiasi della· provincia; b) i fa11ciu lli per i qttali sin richiesta la pubblica assistenza, nati nei C-01nuni delJa provincia da unioni illegittime e denunciati allo Stato ci\ile come figli di ignoti: o). i figli nati da unioni iM.egittime, non riconosciuti. dai genitori e pel' i q11ali sia richiesta la pubblica assistenza, quando anche siano in seguito riconosciuti dalla madre, che si trovi in istato cli povert4. I./ assistenza è dovuta dal giorno della nascita ~ino all'età prescritta per l 'ammissione dei fanci11lli al lavoro da speciali disposizioni di legge. senza riguardo al luogo di nascita, o di domicilio, all'età, allo stato civile, al numero dei precedenti parti e alle condizioni morali ed economiche della madre. L'accertamento dello stato di po\ertà della madre &'1rà fatto unicamente nel caso previsto alla lett. e) (art. 4 e . 5). ISTITUTI Pl!BDLICI E PRIYATI.

Sono sottopo ti alle prescrizioni del Regolamento i brefotrofi e in genere tutti gli Istituti pubblici e privati, che. sotto qualsiasi denominazio11e e in qualunque forma pronredano in modo principale all'a sistenza degli esposti. I dispenRari o amb11latori per Iatta.J1ti, gli asili e lnboratori-nidi e in genere gli I stituti di puericoltura, anche se non dipendenti da brefotrofi, ono soggetti indistint:amente alle norme del Capo ' ' I del Regolamento riguarda11ti la tutela e la Yigilnnza sugli esposti (art. 6) . Per i bisogni dei rico\e1~1 ti i (letti Istituti debbono ,~nlersi di latte òi sicura proYenienza, provvedendo all'nQpo, ove ciò sia 1ro8sibile, all'im. propia11to e' nl funzionamento di una. Yacch~ria. pria, o ricorrendo, in inancnnza d~ tale iu:ip.1anto, ad una. '"nccherin sottoposta a d1r~tta v1g1lnnzn igienica. . Il0bbono in ogni ca o dis1>0rre di unn. sez~ro1e 11er la F<lzionnle con ervazione e pa~tor1zzaz1.one de-1 ln.ttP, per la }lrepnrazio11e dei .., ur·c-edan(>1 é

per la co11veniente pulitura dei povpn toi e dei l'tC_iJ)ienti di di~tribuzio11e (art. 7). i ùref otrofi e gli ultri Istituti puhblici per i·a.·~istenza degli esposti debbono a,~ere t1n regola rnento ~l)~ciale . elle eouJprenda le disposizioni d'i11dole sanitaria ed amministrati,·a. e particolarme11te quelle re latiYe alla nomina del personale tecnico-sanitario, al numero delle nutrici in prol}Orzione degli assistiti, ecc. (a:rt. 10). J,a direzione dell'assistenza igienico-sanitaria nei brefotrofi e Possibilmente ancl1e nelle case di rieezione e negli altri istituti pubblici cli cui all'art. 6, è affidata ad u11 medico res1)onsabile (articolo 11). Negli istituti pubblici di cui all'art. n la nomina del direttore e dei sanitari ha luogo per co11corso e vien fu tt.a rispetti Yarnente dal ConRiglio Provi11cta.le o dall' A mministr.azione dèll'Istit11to, fra i primi tre C!lnssifica ti dalla C-0mmissio11e di cui nell'art. 13 (art. 12). I concorsi. per la nomina del direttore e dei u1ed ic i negli Istituti pubblici di cui all'art. 6 devono essere fatti per titoli iScie11tifici e pratici. f' giudicati da una. Commissio11e composta di tre membri, e cioè di un professore u11iveii·sitario di pediatria o d'igiene, anche libero docente. di un direttor~ di brefotrofio e di un componente sC'elto dall'Amministrazione da cui dipende l' Istitut-0 (art. 13). Il personale di vigilanza degli I~tituli medefiiwi e quell<> di assistenza dei divezu è scelto fra le don11~ cl1e abbiano speciali attitudini e adeguata J)reparazione, e possibilmente fra le diplomate delle scuole di pueriet1ltt1ra (art. 14). I direttori dei brefotrofi, o direttamente, <> t>er mezzo dei medici dipendenti, provvedono ad impartire al persona le di vig-ilanza e di as iRtenza le necesRarie nozioni te-orico-praticl1e di l)llt>ricultura (art. 131. A'lI.MISSIOXE DE\~LI ESPORTI.

In tutti i brefotrofi ed i:stituti congeneri e Ilélle case di rieezione, mantenute ·dalle Provincie privP di brefotrofi, l'ammi ·~io11e degli infanti esposti ha luogo per conRegna dir~tta. eRcluso il sistema dell<.) r11ote (art. 16). È rigorosamente vie tj to di rivelare l'esito delle indagini compiute pe:· accertare la maternità degli esposti ed è fatta salva. ove ne rieorrano gli estremi, l'applicazione clegli n.rticoli 163 e 177 dfll Codice penale (art. 18). Nei casi 1n cui rie~ca. possfbile identificare lil levatrice e il medico che h·anno prestato assisteuza durante il parto alla madre dell'esposto. gli ispettOO'i li i11t.errogheranno, allo ~eopo di accertare le condizioni sanitarie <lella puerpera farti• colo 19). (l..-e norme clegli art. ~> :i 2-1 riguard<lllO 1;1 i icer<:;l e il i ic·onoRcim(.)nto del hl maternitit). Xon~tE PER LO ALL;\TTA~U:~TO

E

LO .\LLE\ .\~ {f:sro

DEGLI

E~PO ....Tr.

<~li e~1~ ti 1 er i qu.1li ~ cl1ied.1 la pubblic·1 ..a:-i~i"'tc)nza. :-iono imn1n<Ji :i t.amente vi. ·itati dai ~ ni-

t.1ri del brt.. f• rrof10. ) ù e lla casa di ricezione. •l c'Ll I medi<::o condott•J. che· rila~cin no i 1 C'ertific-.i t• •

(•) La presente rubrica è nffidnta a11·avv. G1ovAx~1

SETVAGOI, con~lent·1

lep:ale del

no~ro

periodico.


(ANNO

XXX,

1.8]

FASC.

SEZIONE PRATICA

.579

.

prescritto clall'art. 3 del regolame nto approvat0 c-0n R. decreto 4 agosl!O 1918, n. 1395. I bambini .presentati al brefotrofio, se riconosciuti affetti da malattie di carattere c-entagioso. vengono ricovera ti nel r eparto di isolamento; q11elli che, pur non presentando sintomi certi di tali malattie, del>bono, a giudizio dei sanit.a ri, essere tenuti per lln dato periodo di terntPO in os~rvazione, so110 trattenuti nelle sale di contrL .. macia. . I bambini l'iconoseiuti affetti da sifilide sono accolti nell'apposito reparto d'isolamento, di cui nell'art. 7 (art. 25). L.'ammini~trazione dell'Istituto ricoverante è, di Tegola, tenuta ad affidare il bambino, per l'allattamento ' alla ruad rP . Non è ammesso l'allattamento materno, quando la madre sia riconoscil1ta fisicamente incapace di a llattare, o quando si oppongano ragioni d'indole igienico-sanitaria, concernenti la madre, o il bambino, oppl1re gra'i motivi d'ordine morale (articolo 26). L'allattamento m aterno può essere fatto, o nell'interno del brefotrofio, o a domicilio della madre. Qualora non possono essere allattati dalla madre, i bambini immuni da malattie cor1tagiose debbon,o essere di regola affida ti, per l'allattamento naturale, alle nutrici, ognuna delle quali non può oormalmente allattare più di due bambini. L'allattame.n to artificiale in mod0 permanente dev'essere limitato ai bambini infetti o sospetti di tSifilide, o di altta malattia contagiosa, per i quali n-0n sia possibile l'allattamento materno. · Quando non sia possibile l'allattamento materno, i bambilù che, per insufficienza nt1merica delle nt1trici interne, non possono essere allattati nell'li&~ituto debbono essere affidati, per l'allattamen' to, a nutrici esterne abitanti in campagna. alle quali è . fatto obbligo di alluttare anche il proprio bambino (art. 29) . Trascorso il periodo dell'allattamento, il bambino potrà essere ritenuto, o ritirato -dalla madre, che riceverà in tal caso un sussidio mensile sino a l com1)imento del periodo di assistenza. Gli esposti divezzi che non vengano ritenuti. ' son·o di regola ricoverati,. o ritirati dnlle madri, sino al tel'zo anno di età, in un distinto reparto del brefotrofio e allevati da apposito personale femminile possibilmente specializzato in puerieultura, sotto la continua vigilanza del direttore sanitario dell'I1Stituto o ad allevatori esterni, possibilmente abitanti in campagna. cl1e avranno diritto ad 11na congrua retribuzione. ) 1

1

1

r: A1n 111ini. trazione i11-0a ricn ta

d 'as-

TUTEL.\ E ,.I GILà~ZA S"CGLI ES P OSTI .

Gli articoli 39 a 44 rig·uardano la tutela e la

vigila nza a Cl1ra deil'Ammi11i.strazione degli esposti e di altre a utorità. · Il :&1inis tto ò.elr I11ter110 dispone is11ezio11i i}eriodiche ,sul seryizio d 'assistenza degli esposti. In ogni provincia è istituita Tina Oommi~.sione di vigilanza eomvosta del conBiglier~ di Prefet~u­ ra addetto al servizio ·del le Opel'e r>1e. del medico provine:ia le e del diretto re della Clini~'l d~rmosi­ filo11a tica , o ostetrica, o pediatrica, do'e es1sta110. e, in mancanza . d ' un u1edico s1)ecializzato. La Commissio11e è i101ni11a ta co11 c1ec1·et-0 del Prefett(), che ne de~ig11a il preside11te e dura in ca..rica llU biennio. Essa deYe yisitare, aln1e110 l1nu _1·olta n.IJ"a11no. i brefotrofi le case {li ricezio11e e g·Ii analogl1i Istituti c11e' provved-011~ all"a ssistenza degli esposti . Il P1~efetto J)UÒ designare speciali ispe ttrici a. t scegliersi fra le per sone dedite a11 ·~1ssistenza i n fantile, <!On l'incarico di vigilare e riferire m1ll'andamento igie11ic-0 e n1oralc dei brefotrofi e sul tr.attamento degli esl)Osti 0ollocati a bnlia ti0?~ o in allevamento esterno, nei C'-0muni di loro res1c1en7.n. I..ie funzioni di tali ispettrici sono gra tuite (Ul'ticolo 42; . Ili.- TEI-?E H >') Ll~-TE

I

f.;{l l'YlZl O

sistenza degli esposti de,·e !)rendere acco1·lli con g·Ii I stituti che provvedono a lla c11ra marlna, o ruonta na , ·d ei bambini affetti da gracilità , rachitide, sct·ofola, forme tt1be rcolari cr;.tanee e simili 11er invial'TÌ queg·Ii ~Sl)OSti che. IJ€r le loro condizioni snnitarie, abbiano bisog110 delle detta cur::i.. (art. 35) . Quan'do la n11trice non sia pi11 in grn élo di con.ti1111are li allattame nto, o tra scuri il bt1on goYerno d el bantbino. oppt1re essa o il ba mbino pr<?'senti11 , Rintomi a nche so.s1}etti di sifilide, il medico condotto ne aYverte immediatame11te l 'l~fficio municipale e l'Amministrazione del bref otrofio. ·o dell a casa. di ricezione, che provved-0no i11 Yia d 't1rge11z_;'l al tritiro del bambino e, secondo i casi, al suo collocamento presso altra nutrice, o al suo a llatta111ento artificiale. :;:;alvi i definitivi proYYedimenti della detta Ammiuistruzione (art. 3G) . I medici condotti ehe non ade1n.1)iano agli obbUg·hi o tTasct1rino gli adempimenti prescritti sono passibili delle sa11zioni disciplinari l)rescri tte d.alle vigenti disposizioni legislative e regola rpen- ~ tari s11ll'assistenzn medico-chirt1rgica (a.rt. 3~r1.

A SSISTE'SZA SA)c"ìTARIA.

medici c:ondotti , nei te rritori dei rispettivi C·omuni ' sono obbligati, a ·11orma de11·art. . 24 del . Testo Unico 10 agosto 1907, n. 636, al serVJ.z10 sanitario degli esposti eolloca ti a baliatico, o in allevamento esterno. A tal uopo essi devon,o v-is·i tare p e riodioan~ e nt ~ le 1iut·r ioi e gli esvosti sino al àeo·i1n o an/no d ·i eta e prestare a tt1tti gli esposti. sino alla cessazione d-el periodo di assistenza di cui i1ell'art. 4 del presente regola1ne11to, le loro Cllr~, . se inf~rm~. Salvo il caso di malattia, la v1s1tii. san1tar1a è rnensile per i In ttunti e le risp·e t ti ,.e nt1trici: qt1a: drimestrale ve:r i divezzi dal 12° mese al 10° ~nno di età. · . . Il Comt1ne cle ve provvede re alla. somm1n1stra zione o-ra t11ita <lei medicinali agli esposti allevati nel pr~prio territorio, a norm~ de Il 'a~·:. 3 del c:ita to ~resto l~nico 1° agosto lHO •. 11. Gub .

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!

Dott. Oa.v. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justltia)

LA LEGISLAZIONE SANITARIA••

•••

in rapporto ali' esercizio professio~ale

••

(Manuale contenente Leg~i, J)ecr.eti, Rego.lamenti, Circolar; e tutto ciò che si riferi sce all'eserci~to pro!ess1on~l~, ad ~ so ..dt'lr · ri1edici condotti. dei l~eri esercen~i, ~eg~1 . uffic1a~1 . sa~itarn e del personale addetto ai laboratori d·i v1g1lanza 1g~e~1ca~ · · N.B . . Coloro che intendono non restare sprovv1st1. d1 Q"!Je· .sta veramente utile opera compilata dal noslr.o comp1an~o re · rlattore. in seguit1J alle in sistent i premu_re n cevute dai Jet· t ori ,i el e P01iclinico >, dehhano affrettarsi.

.Si avverte r be il prezzo speciale di favore (L. 12) resterà in vigore fino a tutto il corrente mese. J?opo._ ~e poche CO·

pie che rcst~ranno disp?nihili, sa.ranno a d1sposizionP. al prez · zo di copertina che è d1 L. 16. 1 Inviare subito cart,>lina-vaglia a l Cav. LCIGI POZZI, vta $lsLi nu. n. 1-! - Ro1na.

I


JL POLICLINICO

[_.\..1\NO ~XX,

FASC. 18.,1

NELLA VITA PROFESSIONALE~ •

INSEGNAMENTO SUPERIORE. Per l'insegnamento della '' statistica ,, nelle Facoltà di Scienze mediche e naturali. <t) Immi1lent.e riforma universita1ia. E però, abolizione di cattedre, o trasformazione di esse, da un lato; creazione di nuovi insegnamenti, dall'altro. Q·uid di una dime11ticata, quasi spregiata, e nella facoltà gi11ridica accantonata materia di ji1segnarnento: la ((statistica?». Quid di quella «statistica » cl1e, inutile per ecceJJe11za. come ognt1n dice e iipete, è pur di ve11tata, di fatto, strumento quasi magico di indagine, e da te111po non poco, nel campo delle scienze n1 edich e e naturali? Non so Quel che accadrà. Nè vale interrogare Sibille. So. se1nplicemente, che la cc statistica», plll'" a,vendo a rin1anere, sebbene ringiovanita, nelle facoltà giu1idicl1e, avrebbe ancor da passare alle facoltà di scienze medicl1e e naturali . Onorevole e illustre lVIinistro, a Voi questa povera strofe della mia mq.desta canzone; a Voi che co~tivate lie rose, e gli allori, delravvenire! Oècore, alla mia proposta, dimostrn.zione? Sarò bre·vissin10. Che cosa è la « statistica»? È... tante cose. Non te ne avere a male, lettore, se. clalla scolastica co111incio con l'estrarre u11: cli$ling1lo. E distinguiamo. Può essere " statistica» lo studio quantitativo dello stato, della composizione e del movimento della popolazione. E cioè : densità., urbanismo, classi e professioni, na:scite, morti, rl1alattie, migrazioni. È una scieriza. E la demografi,a. Nota ancora, lettore, e noti il l\finistro - se il vile metallo di questa prosa avrà l'onore di ascendere all'oro e alle gemme delle proposte prese in esan1e per l'imminente rifor1na ch e la demografia 11a, per lo meno, due scintillantissimi capitoli, dei quali il medico, in genere, e l'igienista i11 particolare, non po~­ so110 fare a n1eno. Il capitolo sulla mortalità , 'j\1l le ca t1se di ·morte, e Sl1gli ii1dici di vitalità

(1) 11 prof. ALFREDO NtCEFORO, con le sue opel'e: Le s classes pauvres (PA 1·is, 1905) ; Antropo-

logia delle classi povet·e (~Iilano, 1908, Lipsia, 1910) ; Ricerclie su,i contadi11.i (Palern10, 1908) ; ia n1isura dPlla 'lYita (Torino, 1919), ha po1·•

tato largo tributo alJ'applicazione del metodo 'ltatistico a l)roblen1i biologici. E anche a J)fOhlemi JJiù specialmente bio-sociologici, come 11elle Slte L e:.ioni di Den1ografi ci (Napoli, 19'22) P nei 11oi lndice ~ 11un1 ?riques dP la civilisati o n et <lu progrès (Paris. 1921). ia.n10 perciò lieti di pubblicare queste sue JJroposte circ:-i le po$ ibili t11odificazioni da portarsi nell'in~er1n111e11 to l111i,·er ita1io della tati tica.

di una popolazione, e il capit-010 sullo studio biologico-qua11titati\•o delle classi sociali (1icchi e poveri) e delle professioni. Di fatto, il p1i1no capitolo è L}Uasi diventato scie11za auto110. ma sotto il i10111e di biometria; e i ·n1edici-igie11isti dovrebbero saperlo ... a m,e moria. Ma do·ve J,o studiano? E il secondo capitolo, è a.Jlrhe diventato qua,si scienza autono1na, sotto il i1om-e di antropo-sociologia delle classi e dell e professiorii, o a.lmeno è compreso entro l'ambito di tale 11t1ova specializzazione, dovuta essenzialmente a stt1di italiani... E anche qui dirò : - 1-Ia dove studiano tutto ciò, g·li studenti in medicina? Pa5sia1no ad un· altra ajuola, in questo trascorrer cl1e facciamo per... il giardi110 statistico. Veniamo, cioè, ad al tra forma, o senso. di « statistica». La « statistica » è anche me-• todo. Non più, dunque, scie11za de1nografica o altra disciplina. È squisjtissin10 n1etodo di indagine che scopre la regola1·ità, l'ordine, le • cc leg·gi », n ei fatti q11antitativi e ai1cl1e nei fatti qualitativi, purcl1è suscettibili di classificazione iigorosa. È aJ.Jora metodologia statisti·!:a. A che cosa applica.bile? Da ve11ti anni, in fino a oggi, una i·igogliosa sc11ola inglese e americana ha mostrato che i \·egetali, gli ani1nali, · l'uomo - il che è a dire la botanica, la zoologia, l'antropologia - si possono e si debbono studiare co11 alcuni <.lelicati n1etodi statistici detti biometrici, e 11anno fondato la Bi.ometrica. In Italia si è fatto il m-edesimo. Si è persino mostrato che finissimi metodi biometrie[ sono applicabili allo studio del monda inorganico e si è scritto e mostrato che si può e si dève fare la <e misura. della vita», oltre che nel mondo orga11ico e superorganico, anche in quello... inorganico. A proposito: l'anatomia umana e con1parata, che erano descrittive, non vanno diventando descritti,·equantitative? E mi ripeto: do,·e t11diano i nletodi statistici della variabilità e delle correlazioni. e dove studiano la Biometrica i fl1turi medici e i fut11ri naturalisti? Lo spazio fugge; anzi è fuggito. :VIa rima11 pur anco qualche aj11ola da n1ostrare, tutta fiorita. Abbiamo detto: 1) Statistica n1etodo, e soprattt1tto n1etodi « biomet1ici », cla insegnars i 11ell.e Facoltà di Sci~nze e di l\Iedici11a; 2) Statistica demografica, e cioè scie11za particolare, e soprattutto i11 <p.1elle sue parti che toccano la u biometria», e l"antropo-sociologia delle cla'3'"'i e cl elle prof e s1oni. da inse~na r ~ 1, co111e ~011ra. i1clle Facoltà di n1edicina.


[ ANNO

XXX,

FASC.

18]

581

SEZIONE PRATICA

3) Ag·git1ng·eremo: e nelle Facoltà g·it1ridiche? La ca11celliamo - la statistica - con u11 tratto di penna? Lasciatemi, per un istante anc0ra, continuare a distinguere. No, non v' è da cancellar nulla, perchè, anche qui, come diceva Orazio, an,golus 1id.et, anci1e qui angoli ridenti di t erra! V è una ... Italia i11 cifre, voglio dire una conoscenza quantitativa della vita collettiva italiana, che nessun italiano co- . nosce, e che tutti dovrebb ero e@noscere. Territ~rio, clima, popolazione, produzione, lavoro, finanz·e, e via dicendo, }Jer l'Italia in, toro , per le Regioni, e nei confronti internazionali. A.11che questa è una «statistica». E la statistica che si può chiamare territori·ale, interre gionale e internazionale, ~ che il grande Buckle diceva, nella sua cc Civìtà inglese », costituire l'anatomia di u11a Nazione. Orbene: dalle Facoltà di legge 11.on si esce soltanto . avvocati principi .. . o taglia -oreccl1i; m a ancl1e amministratori de~ Comune, della Provincia .... d·ello Stato (perchè no?), o semplicemente studiosi della vita. nazionale. Ebbe11e, ecco una delle form e di « statistica » da insegnarsi nelle facoltà giudiriche, necessaria a coloro tutti di. cui sopra. ' 'orrei finire . Con l1aggit1ngere: Comma quarto . Onorevole ì\linistro: voi ci avete r egalato quei famosi tre o quattro con1mi sul le destituzioni dei professo1i universitari.. . Permettete almeno cl1e vi offra anch'io il modestissiir10 mazzoli110 di vio1,e dei presenti commi, che Voi prenderete in benevola considerazione~ E dico : 4) È anche « statistica » questa o quella forma di statistica applicata. La statistica eco1iomica, a mo' d'esempio. Gli studenti della Facoltà: giuridica (ch e è anche Facoltà di scienze economiche e sociali) d ovrebbero co noscerla. E la statistica della crimirialità? \ Tedi sopra. Non è giusto? No11 è l ogico? E taccio d'al tro, per concludere. N el.Je Facoltà giuridiche 11a da studiarsi « statistica» come metodo, come conoscenza quantitativa della vita italiana, e come applicazione demografica, .eco11omica, e allo studio della criminalità. Nelle Facoltà di ~cienze h~ da st11diarsi «statistica » co1ne m etodologia e come applicazione biometrica. ·Nelle Facoltà di medicina , c-0me metodoI.ogia, come biometria, come biometrica, e com.e d emografia. Possa la Dea i\1i11erva, dall'occhio azzurrino e brillante, porgere non corrucciato orecchio ! 1

ALFREDO NICEFORO,

pt'f.Jf. ord. di S tatistica e Demografia rr.e1la R. U niversità dl Napoli.

Cronaca del movimento professionale. Per i medici di bordo. . I colleghi Che per le recenti disposizioni si ve-

dono esclusi dài l)rossimi esami per limiti di età, e che s i trovano ad a'rer già presentato nelle decorse sessioni d'esame la domanda per l'autorizzazione, sono preg·ati d i rivolgersi ,Per accordi circa una con!use azio11e al dott. Nanni, via Clitl1nno, 10. Roma (36).

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. (0(Jntinu.a.zione della, sottos(;ri~ior1 e, Yedi

fase. 16).

(VERO~A) :

Te n. Col. Bern1-1cci • • '.ren . Col. Tod.a • • Ten. Col. Pavia Magg. Med. Bertelli Magg. Ivled. Ciarlo • • Magg. Med. Suma • ì\Iagg. l\1ed. Noce Magg. Med. Gazza 1\'Iagg. Med. Singlirco .. Magg. Med. Screzella Magg. Med. Gelormi11i Magg. Med. Caisella Cap. Méd. Tattoni Cap . Moo. F.ailla •

L. 120» 120)) 120)) 100-· )) 100 )) 100)) 100 )) 100 )) 100 )) 100 )) 100 )) 100-)) 80b>

80-

(\'".\RII<.:) :

Dott. Tetoldi (Pieve S. Giacomo) Dott. Bocchi (Cremona) • Dott. De Paoli (Caseletto) Dott. Agosti (Offan engo) Dott. Rizzi (Milano) Dott. Sicurtà (Milano) Dott . J..1aona ti (Milano) • • • J) ott. Urbano (Milano) Dott. Brudaglio (Milan o) Dott. Vallardi (Mila11.0) . Dott. Gilardo11i (~1ila11-0) Dott. Maroni (Milano) .. Dott. Golgo (l\1ilano) Dott. Bertarelli (Milano) Dott. Cesabianca (Milano) Dott. Ceres·')li (Milano) . . .. Dott. Toma.selli (Milano) . . S. Ten. Med. Varese (Torino) S. Ten. 1\fed. Giuffrida (Torino) Dott. Rizzi · (Cremorut) . . Dott. Zanini (Cr emona) . . . Dott. La nroni ( Cre nona) . . Dott. Manaia (Cremona) . . Dott. Pallaòino (Carpaneta d'Osimo) . . . . . . . Dott. Ronco!li (Cremona) Dott. Cavalli (Pieve d'Olmi) Dott. Celti (Cremona) . Dot.t. Soldi (Vescovato) . . Dott. J.,azzarini (Olme neta) • Dott. Bettazzi (A nni cco) Dott. Reverico (Cremona) (Oontinua) .

L. 20-· )) 20)) 10 )) 10)) 50)) 20-)) 20)) 20)) 100)) 20 )) 20 )) 20 )) 20)) 50)) 30)) 20)) 20- .

)) )) ))

656550--

)) )) ))

252550-

)) )) )) )) )) )) )) ))

2010 105050502020-

..


-) J-~ t.. ...

lL POLICLJ?\ICO

-

CONCORSI . POSTI ' "ACANTI.

~\LFEDES.\ L l q 11 i la). ~c-fl d. -1 111ng. L . GOOO e 4 ~e.·senni, do1)pio c.- Y., J.;. !'100 uff. san. ~.\TF.LET.\ <'Aquila). -

se.

s~nni.

i\b. 300J; 1

IlICC.\RI

})OV.

<f ogyia). -

Seacl . J

u1ag.

L. GO-OO e -1

300. ~cad. 10 ruag. L. 4500: 11u

c. -v.; J.;. 1000 11ff. sn11 . Chietlere nYYi1:>'0. ~·ATA~Z.\RO . C'o H.greya.z ionc d·i. Oaritcì. - Chitt1rgo 11r1rua1·10 Ospe<lale Civile; I .. . 6000 e 60 ~& compen1'\Ì operazioni a pngarn . Docnm. all.ft Segreteria non oltre ore 12 tlPl lJ 1uag·gio. Etit u1a ~sima 45. Biennio di as~b.;te11ta to effettiYo in C'linica uniYersitaria ()(1 ospeùaliera. · C HIETI. C'on,qrcua .~· . di C'a ritri . Due assistenti nel Reparto C'l1irurgico dell' Ospe-dnle Ci\"ile · lire :W14 (sic) nnntH:\ c.-v. e nltri proYenti. Do~tilll. alln Pre.·i<l . ~ ca cl. ore 12 del 20 mag. La11rea da tre anni. L'HI•)G·GIA ' r·enez·ia) . -- Congrega.z iurie d i C'a rità . - ::\ledico 1Jrim n1·io O::;peda le Civile . Doc11m. al1.'lTfiìcio di Segreteria. Scad. 5 mag. , Do~ronossoLA (~"'o l:ara). Ospc(Jalc >·' . Biagio. Primari o medico. Scad. 30 giugno. L . 2..J.00 (sic) nn11l1e pei pov., perceutual.i del 50 e GO % sulle tasse di cura, integ·raz. :fino a 'L . J 0.000 pel p rim o biennio. Laurea da 10 anni. Docenza in l}a t. o clin. med . Il Cons. <l 'amn1in. potrà riru1oya re la ga1«1. ~"OGGIA R. Prefettura. - Scad 30 mag·.; 19 lX>Sti <li llff. san., dei quali 14 a L. 1000, per ' ricote a 1": 2.500, Castel11uoyo della Dallnia a L. 2750, B ov 1110 e R o{li Ga rg-anico a L. 4000, Ortanuova a lire 4500. E~arui. Biennio di pro,·a. Ser\·. entro 30 g. RAMACCA (OatCl'i'l ia). L . 5000 oitre L . 1500 cav., .) quinq. decimo, 2 c.-v. Scad. entro 12 mag. RAPAGXANO (Asooli P iceno) . A tutto 29 mag. Etc:\ lim . 45. L . 6500 resid., L. 1000 })er 1000 pov., nddizi0n. L. 2.50; L . 3000 ca Yalc.; tre sessenni di tlue decimi ciasc.; I.J . 500 uff. san.; L . 100 mensili caro-viv., ecc. L . ~500 temporaneum . per i non facoltosi non poveri. Ab. 1752. R OCCA DI CAMBI O (Aquila.). Scad. 10 mag·gio. L . 7000, c.v.; 4 se. s., L. 500 uff. san., L. 1200 di~ag. resid. Etit limite 40. . SAOILB (Friuli) . Ospedale Oivil e. - ~1edico capor eparto medici!k'l e detto chirurgia; vecli fase. 15. Scaù. ore 18 del 15 maggio. S .\S OFERR_\TO (..1nconal. Seconda zona. Scad. ure 13 del 12 ruag·. L . 12,500 e bie11ni del 1~entes. tino a L. lG.000, oltre L. 2400 rimborso spese cav. e le indcn11. c.-1·. Età limite 40. Cl1iecle1e annunzio. CA~SA~o (G rosseto). - Scad. 10 mag. Due cond., L. 10,000 JJer JOOO pov.; 4 sessenni dee., addiz. L. 2; dopJ)io c.-v.; L . 2000 cav. ; assicur. ~Essa _\.cRusc.\ (Oaserta ). Tre cond.; non oltr 10 111ng. Eti1 lim . 40. L. 6000 base : per due co11d. L. ~000 disctg. r esid., I>er una L. 500 ambula t. antin1H 1.: u11 <'.-\. L'hied<:'r an11unzio. ~.

I>if/l<le e buicottaggi.

• "'uoyp clitlicl{\:

Ilon<le n,) (Ferrara) pe1tilè non • c.·t nforn1•) t'lll•itolato m<..~dell-0.

~t\..."'\NO XXX,

FASC.

18)

NOTIZIE DIVERSE.

VI Congresso Nazionale di Medicina del Lavoro. 8otto la presidenza del prof. Devoto si sono r~uniti a ~irenze i membri del C-0mi btto or ga111zza~re di questo Congresso, che sarà tenuto a 7 "\ enez1a; sono sta ti concreta ti i temi : 1 . Effetti dcl la vo ro uniforn1e e rn,01ioto1io S'Ul7' or{la11,isnio urna.no (re la tori : prof. Ce-vidalli dell'Università di Pado-va e lJrof. Donaggio dell'Uni,·ersità di l\.'.Iodena) . 1

2. Progratnlnz i <1:,i assistenz·ct prenatale p e·r la 1nad~e gestante sa1ia- e malata (relatori : prof. Ferroni dei RR. ~stituti Superiori di Firenze e prof. Devoto dei RR. Istituti Clinici di l\Iilan-0). 3. Orari ridotti d i lavo ro pe1· operati, parzialniente in·validi (relatori : prof. Gaetano Pieraccini dei R R. Istituti Superiori di Firenze e prof. Fabio Vitali di ' Tenezia).

Per la lotta contro 11 tracoma in Sicilia. Per intensifica re la lottè.1 anti tracomatosa in Sjcilia, si sono stabiliti presso la Ol i11ica. Oculistica di Palermo dieci posti per medici condotti che intendano seguire il corso ql1adrimestrale di perfezionamento sul tracoma (aprile-l uglio) tenuro dal prof. Lodato, d'accordo col ~Iinistero.

La cura solare e la protezione dell'infanzia. In u na conferenza tenuta presso l'Ufficio Comunale (l 'Igiene i l dott. A. Prati ha rilevato che la cura solare è r inata a vita scientifica soltanto ne11·u1timo trentennio; con scarsa partecipazione de11~Italia, sebbene sia il paese del sole per eccellenza; è ora Leysin (Svizzera) il maggior centro di cure solari, dove il R-0llier, in base ad esperi enza. om.ai 11111ga, sopra 20 m ila malati circa, ha dimostrato perentoriamente, con la prova clinica e r adiografica, che il sole guarisce la tubercolosi, e no11 le sole forme esterne, ma anche le profonde non escluse le polmonari, le quali, comunque, possono beneficiarne pel miglioramento delle condizioni generali. È l)OSsibile Yn lersi del sole anche c-0me agente profilattico. E poichè i l sole 1splende in Itulia, s1>ecialmente in estate, intensamente dovunque, è conveniente l'istituzione di colonie solari in tutta vicinanza flei ce11tri abitati, anche alla pinnura, in modo <:he, potendo i fanciulli ritornare ogni sera a ca$n, la spesa di n. si, tenza Yiene i1otevolmenté rie.lotta,. i11 confronto di quella occorrC'11te J)Elr mnndarc i fa11ciulli 1011tano, al n1are ed in montagna. I./ oratore illlistrò poti rticolarmenle le Colonié solari loca li, la Scuola al Sole a complemento e in RO ·tit11zjone ùelln ~emplice Scuola, all'aperto, nonc·l1è l 'educazionc ti. ic-J. f-Iebertinnn, secondo cui P:-:er c>izi r<1ziotù'l1i, e 11on acrobatici o .:violenti, . i R\·olgono a 11 'aperto. previo adatto allenn111cnto, a torso ed ~ tren1i~ì nude, con1e in nntioo, in pieno contatto dell':1ri11 e Roi)rntntto dPl ~ole J .n confer e11zn f\1 Illustrata dn 1n·oit>zioni.

-


IANNO XXX,

FASC.

18]

SEZ IONE PRATICA

Per le nomine degli assistenti universitari. In conformità al R. Decreto 7 dicembre 1922, n. 1594, i professori che intendono far cessàre col 15 ottobre 192.3 dall'ufficio di ai11to od assistente qualcl1no del personale alla loro dip.endenza do. ' vranno darne :ivviso preventivo agli )Jiteressati non oltre il 15 luglio 1923, Jnotivandone le ragioni, da inviarsi .al 1\iii11istero. Per quanto rigua rda le nuove norpine, a datare dall'anno scolastico 192.~-924 occorre sia ba11<lito apposito concorro, da pubblicarsi nel Bolletti·1io Uffioi<.ùe almeno 30 giorni prima della scadenza del termine. Il concorso è per esame ed a parità di merito i titoli stabiliran.n o la preferenza. La Commissione giudicatrice sarà nominata da l Rettore e composta. del titolare della Cat tedra e di altri dl1e insegnanti ufficia:li univers itari. L "oi:ìera dei Commissari è g·ratuita. La ter11a degli idonei sarà J)Ubblicata nel Bollettino del ~lini.stero dell'Istruzione pubblica.

Per Jli studlosJ di assicurazioni sociali. In ql1esto moment.-0 di grande risveglio ùi s."tudi sulle as.~icurazioni sociali, giunge particolarmen-· te utile una nt1ova pubblicazione del1a «Cassa Nazionale d'Assicurazione per gli Infortu11i sul lavoro», <:!he contiene il Catalogo della sua Biblioteca specializzata eomposta di <:!irca diecimila v·o lumi. Da ogni parte .p olitica oggi si discute di problemi inerenti ,a lle assict1razioni sociali ed è, quindi, opportuno che sulla materi.a ,s ia offerta agli studiosi. 40na guida bibliografica precisa, comp leta, obiettiva . Le opt>re registrate i11 questa prima parte del catalogo riguard·ano le Scienze giuridic<?-sociali e spe<:!i.almente la p revidenza sociale; mentre le opere di indole medica, delle qua li la Iliblioteca del nostro massimo I stituto assicuratore è ricca, figureranno in un secondo voltlille. Due indici analitici, per materia eq. autore, corredano l'accurata e pregevole pu.bblicazione che può ritenersi di sicuro giovamento per tutti coloro che, a scopo di is tudio e di realiz~zioni pra tiche, si occupano dell<? assict1razioni sociali .

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Libri tedese.bi In conto riparazioni dello Stato tedesco. Il Ministero della P. I. comunica a i nostri Istituti scientifici che gran parte dei libri ricl1iestl alla Germania, in conto 1·iparazioni, sono stati acquista ti dallo Stato tedesco, e ql1anto prima saranno spediti in Italia. l\1a p·oichè la Germani.a, oltre alle p11bblicazi-0ni che invierà fra breve, dovrà ancora spedirne altre in Iqilia, anche. esse in conto riparazioni, q11alo ra gli I stituti no11 abbiano presentato alc11na richiesta al rìgual'do o l'u bbiano presentata incompleta, i direttori 4iOllO invita ti ad avanzare nuove (lomande al Ministero. · . Per fa cilitare la compilazione dell'eleneo ç9mplessivo da presenta re a l Governo gernianico, le richieste dovranno esse;re scritte sop;ra scheq_i.n e numerate, oblune;he (7 x 14), con indicazioni precise. e cioè: cognome e nome dell'al1tore, titolo, .edit~re unno di pubblicazi-0ne.

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583

11 :Yli11istero, i-iserYandos~ cli ri(1urre, in caso di bisogno, le domande che sara11no .p resentate, non pone alcun limite al numero di esse; avverte però che, in ogni caso, non dovranno essere inviati in Italia, e con&<egl1entemente non dovranno essere richiesti, libri pubblicati dopo il 31 dicembre 1919.

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Società Messicana '' Cesare Lombroso ,, . In presenza delle autorità messicane ed europee, è stata inal1g11rata a Messico la Società Cesare !,ombroso, sorta iJer diffondère la c11ltura italiana sotto il Patronato dell'Associazione Medici Mes-' sic-ana, .cl1e ha ceduto all'uopc i1na mag·nifica sa la nella sua sede Avenida J uares, lS. Ha avntO per i11iziatori i colle,g hi messicani Silvio Bonnnsea e Daniele Velez e Gina Lombroso. Il dott. SilYio Bonansea, oltre a moltissimi pregevoli libri di s11a .pro1)rietà, cedette alla Società uri magnifico ritratto di Cesare J.Jombroso con auto- ' grafo, avuto dal Lombroso qu.and-0 egli era studente : esso ba per il donatore un alto significatò simbolico e un valoie affettivo . . J..ie autorità ammira rono ·assai le opere ita liane e le riviste mediche e storico-scientifiche raccolte e che fanrio gra11de onore à ll'Italia . La e< Asociacion ì\fedica >) si è incaricata di edire ' a sue spese il ~talogo dei volumi pervent1ti a lìa Società e di interessar.si a che gli stt1diosi messica ni acquistino opere italiane. La Società Cesare Lombrooo sta trattando per stabilire relazio11i fra studiosi messicani e italiani, ed ha già qua1si ottenl1to il passaggio gratl1ito su vap·o ri italiani per d1.1e · italiani che ogni anno vadano da l\fessico in Italia, e viceversa.

Corso di perfezionamento in Clinica Podiatrlea. Si terrà dall'll maggio al 20 giugn.o ptesso l'Università di Roma ed avrà carattere eminentemente pratico. La quota cl'iscriziòne, da versare all'Econom-0 è di L. 23-0, più L. 50 per tassa d'esa·mi e ' diploma. Il numero degli iscritti è limitato.

Nella stampa snoltaria. Ha iniziato le pubblicazi~ni, sotto i migliori auspicì, « r,a Nuova Veterinaria)), fondata è di~tta òal prof. Alessandro 'L anfranchi, clinico veteri11ario di Bologna. I_Ja nuoYa riv'i.sta, a periodicità me:asile, è densa di contributi origil1ali, questioni d'attualità, riviste generali e analitiche, note prati che, informazioni varie; non trasct1ra gl'i11teressi profeGsionali. Per la modernità dei concetti direttivi e la ricchezza del content1to, si raccomanda anche .ai medici che intendono la necessità di add~ven~re ad 11na «medicina comparata )) mercè la più in_timtt c-0llaborazi-0ne delle due m,~dic~ne, umana e ve~e­ rinaria ' oo-gi troppo disgiu.n te; nonchè di legare in . ~ un fa.scio tutte le forze sanitarie .

Farmaristi condannati. La I X Sezione del Tribunale di Roma ha conI Manfermato Ulla senten.za ,del R. PretoJ.'e de~ ,, damento il 'quale aveva condannato il farmacista Fantasià a ~· 1000 di ammenda per esercizio abusivo della farmacia, in via ~Ie1·l1lana .


-01

•.)Q<J.

IL POLICLINICO

La II Pretura di Roma ha condannato a L. 200 di multa il farmacista Giglio per aver tenuta aperta ripetutamente la farmacia in do menica (art icolo 14, legge 22 maggio 1913) . mort:o a Berlino in età di 79 anni il professore ERNST L. SALKOWSKI, a lungo direttore del Laboratorio chimico dell'I~itutQ Patologico di ~rlino. La sua attività si è svolta in tutti i campi della chimica fisica e de.lla chimica fi8iologica e patologica. Fondò la dottrina de ll'autolisi; introdusse metodi analitici J;>er la determinazione dell'acido t1rico e di altri prodotti del ricambio; ben note sono le sue ricerche s ulla pentosuria. Uon Leube pubblicò il clas.~1co trattato « Die L-ehre vom Harn ». È

Il dott. EUGENIO MINOSSI, rutto a Rom.a 58 anni or sono, fu allievo di Baccelli e Rossoni che lo ebbero carissimo. Si dedicò con f)articolare am-0re alla divulgazione e Popolarizzazione dei precetti di igiene, prima sulle colonne della « Tribuna», poi dalla cattedra d'igiene istitui ta nella Scuola Professionale « Margherita di Savoia>>. Compilò vari opuscoli di propaganda igienica, quali « 11 corpo u1nano >> ; « Infezion·e e djsinfezioni >>; « Soccor-si d'urgenza», ed il volume «Le malattie infettive ». Per i piccoli scrisse, in forma piana e <.lilettevole, «L'albero della vita - Memorie di un fanciullo», che il suo amico Vincenzo Morello (lla.stign,ao) adornò d'una brillante prefazione. De lla sua opera professionale, coscienziosa e di~interessata, possono testimoniare i ricoverati dell'Istituto d ei Sordo-Muti, cui dedicò per lunghi :-;ffimi anni non piccola parte de lla sua u ttività .

f. s. p.

(A NNO XXX, FASC. 18]

Pediatria, 15 gen. bio-resit;tenza e

MAr.r.~RDI .

I . NAsso e M.

sti~io-intolleranza

nella

Sticura

della leishma11iosi infantile. l1ancet, 20 gen. - A. ~~. Hl.iRST . Rapporti tra l'acloridria e l 'a11~n1i~1 perniciosa e altre malattie. - W . i-\.. LANE. St1l tratta.mento delle fratttu·e. British . ltf Pd. Journ.._, ~O gen. - C'. BERKELEY. Si.1 òi alcune difficoltà pratiche in ostetricia e gin eci)login.. - o. c . L. FITZWIL CIANv~. Diagnosi di inùurimeuti delle mammelle. j'ffilno7i. Mediz. TVoohe·n.~., 19 gen. - G. SINOER e R. WILLHEII>.-I. Ch emoterapia clelle infezioni delle "ie l>ilia.ri . - HAMMER. Sulla tecnica della punt11 ra della pleura . Pre8se Méd., 20 gen. -· ~I. PoLO~OVSKI e E. D U HOT . Glicemia e glieorachidia. RP·v. 1Wéd. Su.isse Rom.. , dic. - P. PrccARDO. La « nevrosi de.gli assict1.ra ti ». - R . Gourn. Apoplessia serica; intolleran,za agli a rsenobeI17A>li . P ·r ensa M éà. .t1r{1en.t., 20 dic. S. MAZZA e ID. V. ì\.1ERLO . I l novarsenobenz.olo pel' via intesti.n.a le nelle flagello&'i intestinali. .t1 rohi vi. Jou1·nal Ne1·v. a. M ent . D isease, ge1i. - I~. B. ~.\.I.­ FORD • La base strutturai€ delle neuroRi e de lle psicosi. _4.cta Medica. Scan4 ., I\". - s. HESSER. I grt1ppi ematici di Moss si applicano alle isoemolisine'f Arc7i. d. !J1al. àu Ooeu.r, ecc., dic. I. NANTT 1

1

Mu 8CEL,

G . .c\LEXA1'DnE;.;cu-DEnsEA ~ E.

LAZEANU.

I disturbi cardiaci 0011SeCUtivi ngli aneurismi arteri o-venosi. A:nnali J.stit. Maragi., 1. - E. M.ARAGLIANO . Odierne conquiste in tisiologia.

Indice alfabetico per materie. •

An~stetici

loca li

nPll'i1 1~ reccitnbilitcì

~s­

sunle Pag. 572 )) ....\sma ed aspiri11a Assistenza agli e~pos ti : nuoYe di · po~i)) zioni . 577 )) T~ibli og rafia . 56.9 Bronchiti e broncopolmoniti infantili : )) :)7! trattamento con le iniezioni di €'te~ )) (\a ,~e rne I>Olmonnri : guaribilità . )) L-Oriza spas1nodira Creatiuina : e liminar. ione i11 rapporto alù.t )) 5TI funzio11e n1u colare e r onaca clel mo 1 intento profess-iona1e . . )) J 1 Difterite: diuguosi batteriologica rapida --·l ),) col m~tvdo di Langer e Krtiger . Encef<llite le tnrgi~'l : condizioni ~I cuo)) ;)71 re n e i l>08tumi di . . Epiles ia: trattamento col luininal . )) 571 Eritrociti: sediment.<1zione; applicazioni ip o tetricin e ginecologi..t . . )) 57ti Infezione meliten. e : cure . • )) 57ft Ipernefroro~1 : origine e sintoma tol-Ogi.a

.

Pa11. ;)70 Ipodermoclisi: liquitli u~a.ti )) Legge di Oolles . Milza: assenza conge11ita . . )) 57;; Oftalm<>blenorreu: trattamento con nitra)) 570 to d'argei1to )) 570 Onda dicrota : origi11e )) 576 Pediatria : quesiti Peritonite ueuta purulenta diffusa : trattamento con iniezioni endoperitoneali di )) etere solforieo . 1•11eumococchi: tipi in rapporto <llla ~ie)) 567 roterapia e alla vacc inoproft lH~~i . 562. 564 Pneun1otorn.ce artificiale : tecnica . )) 57:1 Polmonite: cura sintomatica . . Radioattività e unità della mnteri.a . . )) 57ç R eazione di Wassermann: 11atura delle » 566 r eazioni e cause di errore ~ •tatistica: per l'insegnatnen tf'>. d el In nelle Facoltà turali .

d~ .~ie-n~e

rnediche . . •

.

t'

na-

Tuber colooi polmonare e gravidanza . Vaccinazione antidifterlt--a: efficacia

D

)) »

580 57.J 568

Roma, 192-3 -

Tip. Cartiere

C~trali.

L. Pozzi, ed. resp.


ANNO XXX

Fase. 19

Roma, 7 maggio 1923

fondato dai professori :

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACC ELLI

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI ' SOMMARIO. Appunt• per il medico pratie-0: CA.s1sT1CA e Tl!:RAPJ.\ : ~ì t ema r1'i gerente: L' az ione dannosa dei purganti. - Incidenti nell'appendi cect ·.:>m ia.. - Funzioni e reazioni dello stoma<!o os:)erva.t e a i raggi X. Oculi ::it ica : .:\ ffezioni oculari c a u sa di cefu.lalgie. - Il pron to socl'orso n elle le ·ioni oculari. NOTE DI .MEDIC INA s c 1Er.Tt F J<.A : Contrihut n sperin1ent ale a.Ila questione d e lla circolazione del liquo r nell'uoruo. ·-

La vori originali : F . araceni : Le cau.:;e d i e rrort' nc-ll"e:sa..m.e radiQlogico della colonna \"e rt e hrale ed i ml;zzi pe r evitarle. Osser.vazioni clinich e: \'. C1lcLini : La guarigione della peritonite acuta purule11t a <l1ffusa con iniezioni endoperitoneali di etere solforico. Note e contr,ibuti: (J. H.o asenda: Autofagia ed aut0n1utilaziou i in paral itici eci epilettici. t.1e dicina so cia le : .\. Rosica : La. dife ·a social e 1·ontro il tra · coma. Sunti e rassegn e: ~EMEIOT J CA : A. Card ucr·i: :Note di 'len1eiologia fisica. s ulle ci sti di echinococco d el p ulm one . P A·~oLoGJA GENERALE: Kraus : Sistema. vegetativo e indiyidu<l· htà. - VENEREOLo r. 1A: \V. S c hol.~ z : 'ul valore d...,) t ratt:1 menter interno della $[Onorrea. Cenn; bibliogra fici. • Acc ademie, Soci età mediche, Congressi : Co u!!re - u i11t~ r11 a z '<i· na.le di Talas3otera.pia.. ' ' ene zia.

V ARI A . P UB DLIC.l ZlO'H PER \ "E:\ l'TECT. pol it ica sanita ria e g iuris pr udenza: Provvecti rneu ti t'Ccezional?

per g li impiega.ti degli enti lol'ali. - P e r le ope re a1ftit uber c:olari. - Questioni pratiche. Nella vita p rofes s iona le: Cronaca ùel m ovi1ne nto profess ionale. - Concors i. - Nomine , prom ozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna del la stampa medJca. I n dice alfab eti co p ev m a terie.

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ma costit11zional i. Co1ne r a spetto cl elle pers.o11e, così la config·u l'azio11e tlelJo scl1eletro i1011 è sem1) 1'e n è , cla pel' tutto eg·11ale. Conoscere q11 est c· va riazio11i fi~i ologicl1e, cl1r n el r a cl1ide

LA VQR I ORIGINALI. Le ca:1se di errore rie11:esame radiologico della colonna ve~tebrale ed i mezzi per evitarle.

" Prof. c.lott. FrLTPPO SARACENJ ' Dirigente nei Ga binetti. Radiolog·1ci drg li Ospedali di Roma. Lo studio del racl1ide è l1I1o clei proble1ni pii1 ardl1i della ra <li ol og ia. Le possibilj là di e1'r o-

re sono frequentissin1e. Spesso le a l tera zio11i delle ·v erteh1·e s ono molto lievi e perciò poco riconoscibj li. Se 1,e le:. sioni sono g1·avi, no11 di rado In loro r icerca è clifficile per cl1À . esse sor10 local i zzate in })t111ti nascosti dal1.e altre porzioni della ve l'tehra e cla g1·a11 parte dello spessore d el tronco. Le cause d i errore possono essere ir1t1insech e, o deriva110 cioè dalla co1111)less a strt1tt11ra • del racl1icle, ovvero possono a vere or1g1ne est rinseca, esse r e e; i oè la co11seg11e11za ·cf1 iina_ tecnica e d i ttn materi ~le i1011 perfetto : per esempio di l1n8 eri-ata itTI!)Ostazio11e clell'ampoll a, di l1na as immetrica posizio11 e <lel v a zie11te, d) di fetti di lastra, d i errori i1el lo svil11p po. Altri errori- p osson o deriva re cla11· esistenza di anomalie d i origine no11 l)atologica

so110 n1 olto fr eqt1.e11ti. ~ovratt1tto 11 ei seg1ner1ti l(Jnibo-sfl cra li, sa11erle cli.sti1ìg·t1 el'e da les io11i trnnmatiche e flog·is ticl1e è l1D post11lato i11d.ispe11sa bile i)er evitare fals e interpretazioni clel la pato gene~i dei clistl1rbi, che un paziente p1·es e11ta ta11to !)iù che S})esso dette lesioni sono a cavallo fra il i1ormale e j l })atologico. Una lesione }) ll Ò essere sin111la ta r1a ll'i11certo contl)r110 '1 i 1111a ve r tebré.l, dal i1011 ])e r fetto contatto dell a r ègio11e tl el corp 0 co11 la lastrcì . L a 1·otazio11·e d e l r a cl1i(le. co11sèg·11e11za dell o s1)e cinl e d r c11bito cl el s ogg·etto, puù es sere rite11uta cli o rig·ine seco nc.laria e r,atol ogica . ::Sl)Jta11to r es1)e rienza .ncqt1istatét con l1111g·I1 i ai11 .i Ji st11rlio, co11 1·esec11zio11 e e l'esame cli n111nerose lastre radiog·rnficbe , s olta11to 11na buona. p1·e!)nTazione anatomi ca e cliniéa, pos:. sono togljere d' impaccio i1ell'interpretazione t1el diffìci1 e g ro\-igJio di lin ee, <li maccl1ie, cli on1Lre, che 11n ' im111agi1)e racliologica del ra1

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cl1ide l)res~ nta.

I.a. radiodiagno~ti ca vertebra le r ichiede quin- . di lln ist rt1menta1io di primo . ordine ed• un •


IL POLJCLll'\'lCO

ttc11ici .. n10 acct11·ato, altrimenti ~i 11a11no ri.. u ltat1 n1onchi, inc erti, contraddito1ii, i quali, anzicl1 ~ dare la cl1iarezza) sono causa di conft1sio11e e di p erplessità nelle rice1·che. La ma11cata od ar1cora 11011 aYYe11uta o ssificazione (i11 genere n ei i1eo11ati) fra il corpo vertebrale e l 'arco, fra le dl1e r11età dell'arco, e fra questo e l'apofi. i trasversa d'ambo i lati, posso110 mentfre delle fratture, e nella. r egione lòn1bare. i1el sacro posso110 ... in1t1la_re u1ta s pina bified a OCCtll t.a. 1 co1·pi .ve1·tebrali degli indiYidni g io,·a1d l1anr1 0 angoli r11olto i·oto11cl eg·g·ia11ti, ll o1·<ii Ja1.erali poco incur·v ati. Le rHdici d el i"Hrco 11elle region i più laterali dei corpi drter111i11a110 zur1e ovalari di !1li11ore cle11, ità, c.:l1e potl'el1be ro es. ere cre<ll1te focolai di carie. ~ ei fai ici t1lli . al disotto di 10 a1111i gli spazii i11tervertebrali sono molto larghi, esser1do i di:. cl1i epifi sarii ancora cartilaginei. Frn. i 1~ e i 12 a1111i al di sotto e al di so111·a dei corpi vertebrali, e ll~ll e lastre di pro.fil o negli angoli a nterioLi dei corpi stessi a.ppaior10 r'1ccoli ed irregolari anelli os~ei che potreb1.ei·o e. sere i1resi per f1·a111n1enti ossei deriYant i da f eatt\1re parcellari o. l)e1· r1uclei di }Jrolif erazione periostale. Essi i11v€ce so110 co. ti t 11i1i dn focolai cli calcifì.cazio11e dei cliscl1i c1Jifi~<tri. In q11 el r et à si lJUò osse1·va1·e n nc11 e a n1et ù. H ltezza clei corp i vertebrali, specie dor ali, Yi"ti di lJtofiJo, 11na. breYe fenditura. Essa è de1 •rn1in ata tlal ca11ale 11utritizio della vertebra. il q11ale in tale }Jeriodo della ,·ita è appa1·iscente· percl1è l'a1·teria nt1t1itizia è i11olto ricca di sangue (Hahn). · · }i'ra i 12 e i 13 an11i fi110 a i 21· o 25 i di :=;eh i epifisari appaiono con1pletame11te ossificati e ~ono ,·isihili s11l ma rgi11e s11pel'iore ed inf e1 iore dei corpi di tritt e le vertebre. tra1111e cli e riell' at.la11te e r1elle lllti111e tre ,·e1tebre coccigee, c11e 11 e n1a11cano. Es"'i so110 epn rati clalln diafi~i del corpo \ 1 ertebrale da linee tra parenti , cl1e ~p~c ialznent.e qt1ando han110 bor€li t111 1)0C' O 011d11lati o egl1ettati co1ne spesso a\·yie11e. f)O '"'u110 i1nl1lare linee di frattl1ra. Il loro decor . o, regola1·n1e11te orizzontale, e pit1 di og11i altra cosa la loro 111oltiplicità ce i1e fa11110 ric-011o~e re facil111ente l 'orig ine. l .. e ctrrve scolioticl1e: 1101ma ln1 e11te e pa tologica 1ne11 t.e e iste11ti, possono l1lla létst1·q radi o' t·aficn 11on appa rire od apparire e ag·el'atr. Per riprod~1rle esattan1e11te occorre 11nn i111J10-..tazionP n1edia11a dell.f1111polla ed 1111 ec;a1n1~ 1 ddi<•gt·afito del racl1ide a tratti ~enarnti . . Pf!· .1-utc) !>er .. eg1ne11to. . - I ..e cn 1~ve cifotiche so110 YL i])ili ~olu 11t"lle pt cii (lzioui laterali . 11\t'llt 1•u-...izioni . agittali il _ o,·rappor~ i dei

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(_t\N~O

XXX, i1"'ASC. 19)

n1a1·gi11i trasversali lii alcu11e vertebre, determina Ja sconl'J)arsa, come a vYie11e i1elle a11icolazioni flesse, delle linee i11tervertebrali e ' detto fatto può siml1la1·e u11a anchilosi o u11a lussazione, e J,a poco a1)1)arisce11te limitata altezza dei corpi ve1iebrali l)llò n1entire 111io schiaccian1e11to dei co111i tess i. Fatti consin1ili si Ye1ifica110 a11cl1e nei trntti della lastra colpiti dai i aggi obliql1i, ta11t o più esagerata111e11te qua11to l)ÌÙ la regio11e è lont.a11a dal piede foca le . ~ell e cifosi le apofisi s1)inose a1)paion allo11tanate le u11e dalle altre: nelle lordosi i11vèc: e esse- si vedono ra\rvirinate. ~ormal1ne11te l 'apofisi s1Jinosa tlelJ.a verteb1 a

sovrastante, si proietta i11 quella sottostante. eccet.to nelle . t1ltin1e due vertebre lombari , nelle quali la spina si proietta Slll corpo dell& ,·ert.ebra, alla quale essa appai tiene. I rappo1·ti i11 senso 1011g·it11di11alie e sagittale dei Ya1i e1en1enti costit11tiYi delle vertebre so110 i·iconoscibili solo co11 p1·oiezior1i di 11rofilo. Le cat1se di erro1·e :--0110 l)ÌÙ frequenti i1elln regione cervica l e de! racl1ide !)er la complessità di for111a, di costitl1zio11e, di struttura d€lle ~i11gole ,-el'tebre e cl1e l)l'Obabil.mente è i11 r e lazio11e con la g·ra11de \-ari età ecl . estensione dei n10,·i111e11ti. c:l1e é\''' 'e11gor10 nel collo. L· a... 1:>etto cl1e la colon11a cer\ icale assume nelle v·ari·e · posiz·ioni è cliffere11tissimo. In proiezior1e laterare sp.esso si osserva una irr€golare notevole trasparenza dell'occipite in corrisponde11• za della ba.se deJJa fossa cranica posterio1"t'. Si potrebbe pensare a.cl lln morbo sotto-occipitale e ad u11a diffusione del processo di flogosi a Il 'occipite. Il i·eperto è i11vece del tutto i101·male: essu cleriYa dalla ~tr nttt1ra. po11g·iosa della sql1ama cccipitale. 1

~.\.nterior111e11te

<t i corpi dE:lle Yertebre cerYicali. i11 posizio11e laterale. si può ossen~are 1111a te1111e li11ea di aclde11samento e talora clel 1.-~ on1lìre ii· regolari a cl e11...,i tà t1g·uale a quella dell'osso, cl1e, se la posa è ob1iql1a, sembra110 pa rtire dalla faccia a11teriore dei corpi \."erteb1·ali. Tratta ... i nel i1ri111 0 C<-t o 11or1 di fatti di IJeriostite 111a de11'0111bra data dal legame11tn lo11git11di11ale ante1iore, be11 visibiJ.e ~pecial­ me11te i11 corris1)on dfl11za delle prirn€ verteb1 ce1"·icnli, e i1el . . eco11do ca<;o di zone di calcjfi_ '-'l es~o o delle cartilac::\zione del legan1e11to .... gi · ti del laringe. S11e so si 11ot a t1na certa irre~ o l arità i1ei co11ton1i a11trriori dei corpi ,-e11 e. J1ral i: essa non è dovuta a fatti di carie 11P. ad e~ito di periostite 1na è cli origine costit11zio11ale. normale.


(_l\NNO

.\.XX, F ASC. 19]

Se llll corpo v e l't.ebrale cerYicale ... 0111·a Ya11za ver1tral1111e11te di 2-3 mm. qu ello sottosta11tie, non si deve pP.nsare ad 11na. s11bln s~azjo11e, dipe11dendo il fatto dalla pu~izione di este11sione maggiore o mi11ore, cl1e s i è clnta al col lo. Molto 5pesso, in posizjo11e laterale ('<1I•ita di vedere 11na li11ea di ra1 efazio11e yertical111e11te disposta alla base della t t1berosità anteriore dell'atla11t.e, che pot rebl1e far pensare a.d l111a f1·attura. L"aprJa re11te li11ea di discontir1t1ità e det er111 inata dalla s0Yrap1Josizione d el bordo J;oster:iore della lu111i11osità fa ringea, e i11dica l'interstizio fra l'arco a 11t.eriore dell"atla11te e 1 a pofisi odo11toide dell'epistrofeo. ~elle proiezioni laterali , s o,·ra.t11tto e '\Jl.la lastra poggia la part~ pitt alta . delle bozze p ar ietali, e se l a i·egjo11e cer,·ico-n1ai1dihol are è aiqua11to 1011ta11a dal piar10 della lastl'a , si pt1ò ,,eder e S0\ ra })posta a lla lJarte }Josteriore della branca n1ontante della mandibola e ai corpi delle pri1ne Y·e rtebre cervicali ll11·onilira ovalare allungata , ch e 11on è altro cl1e _1·01nbra del .Pa diglior1e d€ll"oreccl1io del lat o 11011 vicir10 a lla lastr a. L '01ie11ta111 ~ 11 to i1on µe ti etta i11e11t e pa l'allelo alla ]a.str a d el di~11r1ett·o s agittale del cra.nio • p11ò ttetern1i11 n re lR- sovrapposizior1e dei bo rdi delle li 11ee articoJ.a 1i fra l'occi1)ite e rat la!1te e fra le }>l'im e ve1·1 ebre cervicali , sovrapposizione, ch e, ca11sa la ~t r1Lttu ra s1•ongiosa flelle ossa, s p eS$O no11 è rjronoscibile, di gt1 isacl1è s i cred e ad 11oa n11cl)ilo .. i ossea, 11on i·i usoe11dosi a vedere la l i11ea articolare. Per la m edesin1a ra.gion~ le dt1e metà clell'arco posteriore del-la prima cer, ·icale posso110 essere J)l'oiettate ad a J.tezza differente ed ai>parire l1na }Ji\1 . ottile (q11ell a p iù \ icin a alla l astr a ) dell'a ltra. I borcli s11periori de i corpi , ·e1-tebra li si i110strano talora irregola i·i e sf ra ng·iai i ; q11esta non è 11n·a11ormalità. 1)18 di1-1e11de dnlla proie. zione dissoc iato. d alle s11or genze l atera li , cl1e i bordi ~ l lp eri ori dei corpi pr ese11t.a~10. Xo11 di l·ado n11 cor1)0 Yertebra le ce1·,ical e si spinge l1n })OCO l)iL1 ava11ti di q11eJJo sot.tosta11t.e. 11 11rocesso s1Ji11oso de 11' e pistrofeo è pii1 svilt1ppato, pii1 obliqt1a1ne11te di ~posto dei 11rocessi s1Ji11osi d ell e a.ltr€ ·v ert el)re ce1·vicali. I Jlrocessi spi11osi cl ella c111a1·ta e c111i11ta cervicale so110 fra lor·o più , .. iciui cl1e i1on gli altri processi . . sp 1110.s1. S·n lla Slll1erficie laterale c1ell'on1bra d.e],Je apofi i SfJinnse cer,·icali ._i osser,·a110 li11ee tli addensarn e11to, ch P · deco1·ro110 c1a ll'alto i11 basso t.., dalrnva11ti all"i11diet1·0. Esse soho date da r11gos1t.h. rla scabi:osità dell'osso in corrispo11de11za degli attaccl1i mt1scolari e non sono indice di r•regresse fratt11re. Nelle parti posterio1i delle facce laterali del 1

SEZIONE PRATI CA

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I' apofi ... i spi no. a della 2a \'e1·tebra ce1·,·icale notasi qualcl1e Yo1t.a t1na zona ovalare e rotondeggia11t.e: circond ata da. linee di addensa1nento. Detta zo11a pot.rebt1e sin111la re u11 f ocolaio di carie. In proiezione sagittale ca1)ita spesso di vedere 11na ineguale sporgenza. laterale delle m asse articolari d elle ve1i.el)r e ce1\Ticali. Non si tra tta di · st1blt1ssazi-011e, rr1a di S})org·enze dipe11de11ti. cla i11fl essioni la t erali , acce11tuate del collo. Le 1nasse, ch e costit11isco110 i })rocessi artico1ari, h a11no co11torr1i piuttosto r egol ari, i11e11tre le !)iccole ombre, ch e sopravanza110 a d esse e che so110 costitt1ite da lle apofisi trasyerse sono, come le on1bre di t.11tte l e altre apofisi trasve1·se. 111olto i1·regolari })€1' for1n a e gra11dezza. Il i1r ocesso tra.sverso d ella 63 cervicale (tubercolo carotideo) l)UÒ a.sst1m ere talvòlta 11n grande S\'iluppo. Quello del J.a 7a s1)orge circa due ce11ti111etri n] di là delle altre apofisi tl'as·v erse e forn.1a 11n angolo acuto co11 quello della 1a dorsale. La ìa apofisi tra.sversa spesso è d ·ambo i lati di clifferente 111ng hezza: talvolta essa è costituita da un a costola sopran11n1era1ia. _1\ccade p11re spesso di disti11guere appena i·o1nbra delJe 1nasse la.te1·ali delle due 11ltin1e vertebre cervicali tantO da crecle.·e ad osteoatrofia calcarea. pel' processi fi og·istici e traumatici Yicini , e,J .a vel'i e l)ropri focolai di carie e di fratt111·a; trattasi invece di irn1nagi11i di1)e11denti cla.lla costituzione fo1te111e11t e spongiosa delle 1nasse stesse. I processi s11in -0si , proiettandosi sug·li spazii interver tebrali coi loro estren1i limita ti da li11ae cii forte aclclensan 1ento, i) osso no d are delle figt1r e a forcl1 etta, cl1e dagl i i11esperti possono essere interpretate come l)rocl uzioni osteofitich e. La zona di rarefazio11 e. c11e talvolta si osserva s ulla J.i11ea n1ediana. dei cori:>i vert ebrali. no11 .clipe11de dal canaJe n1i clollare; ma fi110 alla 7a \'ertebra d a lla lu111i11osità far ingea, e · più in giù dalla trach ea. Negli i nd i,~id11i m ol to gio,1a n i gli. eleme11tl degli arcl1i i1on danno alc11na 0111bra, e spesso a i d11e l a.ti del. corpo si ' 1 edo110 due insolcatu1·e: dis1Joste \'ertical n1e11te : esse non so110 lesio11i abI1or 111i, i11a corrispo11do110 alle radici degli a rc11i che cluta11te il p1·:i1no ann o di vita so110 a 11cora. cart.ilagi11ei (P 11tti ). Nei ban1bini l"i1nn1agi11e delle vertebre si 1·idnce a quell a dei corpi e dell'arco neurale poste1ior e. 111 essi la. 7a ,·ertebra cerYicaJ,e raggit1nge il Jliù g ra11de sv iluppo in senso orizzonta l e, e le 1


IL POLICLINICO

apofif'i trHc,ve1· e . ono l)ÌÙ grost'e cl1e nell'ad t1lto. Nelle ra :Liog·rafie dell.e prin1e \'ertebre cervicali eseg11ite a tra,·erso la })occa l'aria co11te11t1ta nel i1a. o-faringe l)llÒ far credere ad uua fratt~1r a della base del de11te clell'epistrofeo. Per accertare l'errore, basta u11a radiografi a i11 posizione latera le ovvero 11n film intrafa1·ing eo a li a Fritzsche. Nl3llb vertebre dorsali le cat1se cli errore 11011 sono inolto freql1enti . La }Jri ma ·vert ebra clorsale è riconoscibile facilm e11te; ess a si articola con la l)rima costola; a l di sopra di essa si vedono le a1)ofisi t1 asverse molto s1)orge11ti clella 7a cervicale. Ql1al.cl1e volta la prima costola si articola a11cl1e con esse. L'ultima verte11ra dorsale, oltrecl1è dalla stia t1ltima costola pt1ria (cl1e talora l)UÒ mancare o pt1ò no11 e·. ere rt1Jtin)a qt1ando ad esem1)io esiste l1na costola sovrar111meraria lornbare) si i·ico11osce, i11 posizio11e ln tel'ale, dalla direzione fro11tale dei suoi l)l'Ocessi n11:icoJ ari s t111eriori. I bol'tli s1 11)eriori ecl inferiori clelJe l'rirue verteb r e )) O~ sono essere irregoJ,ari, sf11rnati e simt1lare J'arefazioni di orig i11 e flogistica o neol)lasiica , Lltlesto sovratutto in indi\ idt1i di t111a certa etù., cl1e attendono a mestieri g·ravosi. 1 relle , ·e rtebre lombari ir1 i)roiezione laterale gli spazii fra la ta, la 2a, la 3a e la 1a sono triangolari a base anterio'.:.~e. I bordi superiori dei cor1)i vertel)rali so110 n1olto cblil.{tli in avanti ed ir1 l>usso tanto da far credere a perdita cli sostanza lJer fratt11 ra o per ca rie. In posizione sagittale gli spazii articolari fra 1e aj)Ofisj nrtico1,ari so110 talvolta marcati ss imi e posso110 rn e11tire clelle li11 ee di frattt1r a deg·li ri rcl1i v·( l'leh1·aJi. I processi articolari i11feriori della 5a sono orie11tati quasi in senso frontale: essi sono raramente visibili: per lo pii1 sono disting·uibil i solo da lln lato e solo in })arte; q11elli infer iori q11nsi se1111)re si vedono escltisivamente cla 1111 lato: at1cl1e essi solo parzialmente a1)1)ariscenti. Il bordo e -- ter110 dello ]JSoas e ri11terstizio fra qt1esto e<1 il rene posso110 s imttlare t1na frattt1ra clelle apotì . i trasverse. La lontGl t\at1za clalla lastra dell'a1)ice di que·te npofì ·i può re11de111e poco disti11ta l'in1111ag i11 e. con1 e se fossero ir1 pretl a a cl 1111 processo cli d istruzione <la carie. I procef'~i trasversi sono rr1olto di ver i nelJ a loro forma e ll111ghezza: per lo pii1 essi so110 tt1tti 11gualrne11le largl1i. l~n'a1>ofisi tra~,·ersa o d11e pob 0110 articolar i con ltnn. co, tola sovran111neraria, questo accad€ specia11t1e1tte nella 1"... nel!a 3a e 11ellé 4" lombare. 1

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(AN~O XXX, FASC. 191..

Se Ja costola trovasi i11 corri .. po11denza della 1a lom!Jare, la 12a costola !)rende ur1 gra11 s\·i luppo.

Le n1asse laterali delr11ltima ·v ertebra lon1bare })OSsorto far l)e11sare a focolai di distrttzione flog·istica ca1tsa J.a poca evidenza e i1ettezza clella loro strutt11ra e dei loro contorni. . I bordi l a tera li del corpo rl ella 5a. non sono orientati sagittal111e11te ma, obliqname11te: l'arco e le a1)ofisi trasverse co1ni11ciano ventralme11te: il li1nite laterale del corpo 11011 è bert differenziato rispetto alla radice clell'arco ed alle a pofisi trasverse. Spesso i processi trasv·ersi sono enormemente e non t111ifor1nen1ente sviluppati, ovvero si incurvano verso l' alto e f~t11110 creclere ad u11a deformazione J)er antecede11te frattura. l!na li11ea di frattura 1'11ò essere 111olto spesso siml1lata dalla sov1~apposizio11e alla cresta iliac a dell'ar1ofisi trasversa della ;)a.

Il i1rocesso s1)i11oso del! a 5a talvolta asst1111e 11na abnor1ne l1111gl1ezza erl llila forma arcuata ad llnCi110. Il cor1)0 clelln sa è coufig·ttrato a cono: esSt) è piLl alto a11teriormc11te etl è dis1)osto obliqname11te ris1)etto al la faccia st11)eriore della 1a sacrale : la su a faccia inferiore è in gran i)arte coperta dall'o111bru del sacro. Talora ai1che la fac<!ia su1)eriore e q11indi tt1tto il corpo deJJa 5a, ~ proi ettu al cli so1)ra dell'on1bra sacrale. Gli angoli formati dal l1ordo laterale e da qt1ello st-1periore ecl infe1 i ore clei corpi vertebra li lomba1i, cl1e norn1nlrnente so110 di 60° e di 80°, l)Ossor10 col 1>r·ogredire degli a11ni e ancl1e i1egli i11dividt1i 111olto n1nscolosi farsi J)ii1 a cuti e pro1.1111garsi in Sj)Ot'g·enze act1rninate, a sp ina. Nei. barr1bini e nei giovani invece essi son0 arrotondati. Le sinfisi sacl'o-i Liacl1e i)resèntano s1)esso, so,·rat11tto i1egli uon1i11i e 11ei veccl1i, i11 quaJ,.. cl1e punto saldature parLiali. ed ineguaglia11ze ossee, localizzate o s11l contorno ante1·iore (s11lla lastra ventro-clorsale essa è laterale) o lll contorno J)Osteri ore. ull e sinfì i sacr-0-iliache spesso si proiett ano i calcoli degli t1reteri. T-0r1na~,mente la s111>e rfìcie articolare clella ~qua111a dell'ileo è 1>iù e$te. a di quella del sacro. ·n1 sacro gli acc1tn1oli di g·as e di feci nell'R in polla rettale pos:ono s in111lare ra ref azioni rli origine tt1bercolar·e o 11eopla~tica (vt1otare bene il retto, SI)ingere n10J.to il compressore . I.1111go U sac r o 11uò di,_eguarsi il dee.orso delrarteria iliaca, se essa t- calificata. A 5€conda rlella fo1·n1a dt>l oron1ontorio e dell'incidenza focale, l'arco delln 1'\ \.'ertebra sacrale pt1ù e"'se re l'roiettata sul corpo de1Jn ~ 3 lombare, in-


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FASC.

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SEZIONE PRATICA

Yece cl1e st1l corpo della 1:i. sacralie, o stillo spazio fta essa e la 5a l or11bare, e allora i· arco della 1a sacrale p11 ò esse1·e ritenuto lJer quello llella 5a lombare e b isog11a -procedere acl llD ca lcolo esatto dei COJ]Ji ,,erte brali, f ace11do llna l'adiog"rafìa d i11sie111e di tutta la regione Io.111]) a l'e. Se r a1·co s i proietta. i1ello spazio i11tervertebr a le, esso si rico11osce subito, altrimenti 1.111ò essere difficile il s110 riconoscimento. S1>ess o la 1a vèrtebt<l sacr nle appare oblil1ua111 e11te disposta e ass111ne 11na fig·t1ra a ]Jai o11etta (Koliler) tanto da far i)ensare ad 11na frattt11·a, })el' l a quale però occorre se111pre la lJresenza c1ella linea di discontinuità. A i) re~c inclere clai ba111bini, i1ej q11ali l'ossifi cazi one degli arcl1i lJtlò 11011 essrre con1pl.eta, cp1asi i1 el 10 % degli acl11lti si tro\·a l1na incom1Jleta cl1ins11ra (in 11no o pi1~1 p11nti ) dell'arco della 1a e 2a vertebra. Trattasi, l)iù che di una spina JJifìda occul ta, di 11na S}Jina bifida in potenza od. apparente. I leg·a rn 2nti fra i cor11 i sacrali ed i COI'l1Ì coccigei spe·sso a1Jpai ono ossi ficati. Il i1t11nero delle vertebre coccigee è ·n 1olto variabile : per lo pi'l1 so110 4 : eccezionaln1e11te s i trova110 6 \ €1'tebre . I.a 1a coccigea 11on cli rado è saldata col sac1·0. I .. a t a arlicoJ.azi.one intercocci gea quasi sempre pers iste, 11011 cli i·ado anch e la 2a; l e 11ltim e dt1e o tre (quest 11l tin10 caso Quando le nltime vertebre cocci gee so110 sei ) }Jer lo i1iì1 11on esistono. Il sacro co111in c j a ad ossific are nel te1·zo . 1nese dell a ' 'itri intral1terina ed è q11asi con111letarnente ossificato i1el i11 on1e11to dell a nascita.. I.,a saldat11r8 cte·i si11g·oli corpi verteb1·ali comincia nelle 11J.ti1ne vertel:>re veTso il 15° ann0 (li età ed è ter1ni11ata verso i 30 anni. Bi so~·11a ricord a r si di q11es t o per non l)ensare a fr<ttt 11 re od a ·vertebre s ovranumera1·ie . Lo studio del sacro è molto difficilr; }Je1· Ja sua struttura s pongiosa., cl1e clà ad esso l1na rlensità molto ininore cli qt1 ella clfllle ossa circosta11ti, · so\tratutto i1ei b·a111bi11i, accentuata a ncora di più. nei fr·equenti e r,rofondi processi di decalcificazione, cl1e Jo cvlpiscono, no11 solo in con seg11e11za di locali l esioni ftog·isticl1e o i1eopl.astiche, ina ancll:e irl. seg11ito ad affezio11i osteo-a rt.icolari lontane. Inoltre l a. particol are co11forn1a.zio11e rtel sacro , ad arco l)Ostero-co11,1e!'so, cl1e fa rimanere i vari segmenti dello stesso a djsta11zn. varia dall a l astra, è ·cat1sa di defocmazi o11i e cl i ca111l>ian1 e11ti di co11fig·u:razi one a d ogi1i pii:1 lJiccol a variazi o11e n ella jr111)ostazione ò e1 l1 a1n1Jolla, s1Jecialn1e11te quan- " do l 'incurva m er1to clel sacro è n1olto i)ront1nciato. ~f olte ,·olt e è i11clis1)ensabilie una • radiog r afia l <t tera le (ved i t ec11ica ) . In consegl1en za 1

1

si

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d el vario i11c11rva1nento d el sacro, e della varia i11clinazione, s ovratutto d el promonto·rio e dei primi segmenti sacrali, l'estensio11e, la con.fì gl1razione, i contorni deg li stessi s ono differe11tissimi . Qt1esti ult.in1i sono molto marcati q11ando la corticale di t111 el en1ento sacrale (q11esto accad e in special nloclo i1el 1° e • nel 2° elem eì1to) cl ecorre , p e·r u11 certo tratto nella . stessa. dir ezione d·el co110 di ir1·adiazior1e . I fo l'a 111i sacrali possono variare molto di i111111ero. Dovrebbero essere ci11qt1e; di rado so110 però tan ti : orcli11ariamente s ono quattro. S1Jesso essi s i estendor10 · molto o non so110 affatto chi t tsi l ateralmente. Essi formano. delle fc-11dit11re tras,~ersali p er lo più a forn1a di clava : l)i \1 larghe medialmente. 1'alvolta elette zo11e cli 111terrnzio11e assumono raspetto di v eri e pro11ri s1)azi i in t erve:rteb1·a li. È 11n ritorno ontogenetico . I fora111i sacrali so110 infatti il resid110 di lJregre.ssi s1Jazii inter·vertebrali. Si 11a11no allora cl ei lJrocessi cli assimilazio11e, i q11ali co11sistono o i11 u n1. l on1bari.zzazion e di el en1e11ti sacrali (qu a ndo c111esti s L trovano ad esser e SùìJarati da s1)azii) od j11 1111a s acralizzazio11e c1i e]et11e11ti loro.bari, cl1e possono o n o saldarsi co11 il sacro . P er i'icon.oscere ques ti fatti J'11nicrJ inezzo è l a . conta · d ei corpi verteb rali. Se lJeeò jl nt11n e1·0 degli e]eme11ti clelle varie s ezio11i v.e rtebrali no11 è q11el lo no1·ma le a11cl1e la co11ta dà rist1J tati i11ndi. Coni e cri.terio d i ori entarnento .11el cò11teg·gio dell e vertebre l on1bo-sacral i, qt1ando la radiog·1 a.f ia fatta con l imitatore fa vedere un i1uJL1 ero Ji1nitoto cli ' ' ertel)re \ra ]e q11esta a\i·, 1 ertenza : s111 cor1)0 della. ql1arta lombare si p1·oietta110 cl11 e a.pofis i s 1Ji nose : qt1ella c1ella 3a e q1l ell a c1el1 a .ia ver~ebra. lombare. I · fora.n1i sacrali )Jossono a])})arire p iù i1t11nerGsi d el nor1nal e da llno o cla t t1tti dt1e i lati: ciò av, rie11e quando il co110 lt11ninoso no11 11 a presso a 1Joco la d jrezione dei canali sac1·al i. i.i \ll ora l\orificio do rsal e d el canal e s i proietta (ca11sa il decorso U·n poco obliquo, in se11so a11ter o-caudal e dei fora111i sacrali) più o m e 11 o al c1i sopra clell'orificio pelvico c1el canale s acrale. Qt1esto f atto s i osserva specj almente nel primo fora1ne sacral e . P er re1~dere jl coccig·e 11ett a 111ente \ 1isibile è 111olto t1til.e la }) OSizione se1ui seduta d el pazi e11te . Il coccige ha 1111a clirezio11e inolto obliqua rispetto a ll'a sse longi tt1dinale de l corpo, anzi sp esso esso è diretto \rerti.c a lmente. In qt~alcl~ ~ caso i)er at1mentare la ' 'i si bilità d el coccige s1 lJttò i11trocl11rre 11el retto 11I1 })i.ccolo pall on~ pieno cl' ari n (Kaisin) . . . ~folto èli111ostrati.,,e so110 a11ch e l e i)ro1ez10ni cli profil o.


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IL POLICLINI CO

OSSERVAZIONI CLINtCHE. OSPEDALE

C! VILE

OT OSii\iIO.

La ·gnarigion~ della peritonite acuta purulenta diftnsa con i11iezioni endoperitoneali di etere solforico. Dott. , .-ITTORro

C.-\CC1~1 .

direttore.

(Continiia:.ion,e e fin e; i edi fctsc. 1~ ·. 1

DETERMINISMO DELLA GU ARTGIONE l>ELLA PERITONITE P i '"':!ì." LENT.\ ACL"TA CON LE INIEZIONI ENDOPERITONEALI DI ETERE. -

...

Exi ltlS probat re1n . I

Ll t-

tavia nor1 accontentandoci del fatto in sè, ten~teremo di penetrare i segreti della natura e di comprendere in quale modo l'etere, iniettato nel cavo peritoneale dell'uomo , gt1arisc~ la peritonite ac. pt11~u1. Ripete questa sua qualità curativ.a da una virtù antisettica? Le ricerche sp-e rimentali accorda.n o all 'etere liquido (Y. ·Fa11tozzi e Scortitrino, I. c.; clalle loro ricerche risulta cl1e l'etere t1ccide il bact. coli ed i comt1ni piogeni in cultt1ra ·v iva e virulenta in 20' ) messo st1 terreni culturali inquinati, un potere antise-ttico molto m·o desto, ancora più debole di quello dell alcool etilico. Questa cognizione ha la sua imp.ortansza; i1on ci permette però di dedurre cl1e azione eguale ed in eguale tempo svolgerebbe l'etere nei tessuti umani vi·v enti ed infettati. A convincerci di ciò basta ricordare che la flora batterica sulle culture s,·olg·e vita sa1)r0fitica n1èntre nell'org·anismo umano svolge vita parassitica, per .cui è lecito pe11sare cl1e a condizioni biolog·iche così dif· ferenti corrispontiano resistenze di vita differenti e c1iff erenti metodi di lotta fra il disinfettante ed i microparassiti. Il disinfettante mantiene integra la sua coml)Osizione chimica ed il suo s t ato fisico quando è s ulle ct1lture artificiali e perciò pt1ò mantenere inalterata e continuata la sua azione; invece qt1ando è sulle cultt1re parassitiche (fl ogos i acuta di tessuti umani) può e deve alter ars i fisicamente pel calore febbrile e chimicamente per la presenza di albl1mine, peptoni, propeptoni, sali etc. del tessuto in flogosi e della marcia. Alterato, o ca111bia. o di mi11 t1 isce o cessa la sua azione. Il disinfettante rimane st1l terreno di cultu ra a rtificia!ie Sll Clli è posto e· perci ìJ la ·u a azione è, almeno l)Otenzial n1e11te, val 11tabile · posto invece sul tessuto in ftog·os i e vivente è assorbito dalle correnti linfat iche e venose o è eliminato dalla stasi linfatica P così din1i11l1ito clella, st1a l)Otenzialità . Il disinfettante })Osto ~ nlle ct1lture spieg·a una azione antisettica ;:le111entare, ridotta ad u~cidere i micropara~;:;iti con u11a lotta chi1ni~

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ca diretta fra bacterio e d isinfettante;. ben l)iù vasta e co rnplessa è invece la disinfezio11e del tess uto t1111ano in flogosi settica acuta; questa è i1 risultato di molteplici, disparate, comr)!.esse a zioni indirette st1l parassita e dirette sull'organisn10 che si difende ancl1e dal disin.fettu.11 te per 11011 rima11erne vittima; azio11i biochin1icl1e, biologiche, bio1)at.olog·icl1e. biofisiche, sierologiche, fagocitarie, ecc., che i1on si circoscrivono al tess11to infetto, ma coinvolgono tutto l'organismo l)er la n111tt1a diJ)endenza fu11ziona le fisiopatologica dei varii orga11i della economia, dipendenza che Vl1ole essere ge!-0sa1r1ente conservata in arn1011ia di ft1nzio11.e, 1)erch è la disinfezio11e possa volgere a termin.e oon la guarigione topica e dello intero organis1no senza che alct111 s uo organo abbia suhìto n1odifica zioni s osta nziaJi. Cl1e cos.a vale per l '1101no la potenza disin~ fettan.te dell'acido cianidrico stille cult11re artificiali quando questo uccide i microparassìti insediati nell'uomo e il malato stesso? Che cosa la potenza di qualsivoglia disinfettante sulle ct1lture qt1a1l clo i1ell'11omo sia causa cli glomerulonefrite, grave per sè e più ancora perchè chit1de la pit1 i1nportante via emuntoria delle tossine, ov-vero quando si trasformi nei tessuti t1mani vive11ti in albl1111inato i11attivo? E ~ti- · lora i)er gi11dicare se l'etere 11a valore antisettico st1i tessuti ttmani viventi ed infettati non dobbiamo li1nitarci alla ricerca, senza dubbio sempre imp ortante, del suo potere disinfettante stille cultt1re in vitro, ma dobbiamo studiarlo in aegroto 11.omine. Ecco qt1indi un mio co11tributo in argomento, contrib11to parvus sed ctplu ._, cioè di1nostrativo . l 1 na vasta piaga da ,·arie i) st1pp11 rata, fete.nt e. con111licata a.d ~ resi­ l)ela e li.11foanµ-ioite. iropaccata all'etere, in pochi giorni f11 libera di ogni flogosi ac11ta, di ogni odore sgradevole e del pus. In 2 asceR~i caldi vuotai jl l)US cori agoca.n11u !a, i11iettai i 11 sostituzione del l)US altrettn.nto eter e, impaccai all 'etere; ebbi- pronta guarigione. In varii giradi.ti. dermiti s npp11rative, 11nghie incar11ite· s11p1)urate. clol&ntissime, con pt1lizia e pochi impacchi ~gualmente all'et~re, ottenni pronta g·1tarigione. Da qt1este ricer ch e ho sufficiente o. rgo1nento per con~lt1dere che l'etere, se. è antisettico debo i~ per i piogeni in cultura artifi· cjale ossia in ,·ita saprofitica, è un prezioso ant iflogistico ed antisettico 11ei tessuti suppltranti esterni dell'uomo, ossia contro i germi in vita parassitar ia. Ciò è in armonia con la pratica che insegna essere i l collortion, ottimo materiale da n1edicatura e la tosse convulsiva guarire con le iniezioni sott9cutar~ee di etere, p-erchè l'etere agis~e da disinfettante delle vie resp iratorie.


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SEZIONE PRATICA

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:.\la la virt1ì ciel n1edicinale intanto è rife · CONCLl·no: L'etere usato per impacchi nei ribile all't101no i1l qt1a11to 11on gli è cal1sa tli tessuti st1perfìciali t1111ani in flogosi pt1rulenta i1 tioni e di avvelenamento; di complicazioni acL1ta, agisce come disinfettante ed antiflogiimmediate o a distanza; di morte. L'etere è stico; non è causa di avYele.na1nento, nè d i privo di proprietà pericolose? Nei comuni ani- con1plicazioni. Iniettato i1el cavo peritoneale mali d~ laboratorio (cani, cavie, ecc. ) usato dell'uomo non avvelena, non provoca sinc-0pi per iniezioni sottocute, o endoperitoneali, a1)- 11011 paralisi ed esplica inaspettata azione cuche a. dosi minirne (1/2-1 eme.) (v. Fa11tozzi, r ati va ed e11forica. . S-c-0ntrino, 1. c.), o per inalazione, è ca 11sa di . i\ hbiamo visto cl1e l'etere è antisettico pel paralisi del treno posteriore, di morte fuln1i- · tesst1ti ·estern i t11nani sup11t1ra11ti; che ir1iettato n el cavo p eri to11eale dell1 t1omo guarisce senza r1ea o a distanza di pocl1e ·ore, di .n ecrosi acuta a frigore del peritoneo, di embolie, di cangre- esse r e J)ericoloso o nocivo. Ora possiamo chie11a perito·n eale etc. Però le ricerche in anima dere come <:tg·isce. Come a11tisettico? Con1e anYili, su bestjole erbiYore o su cani, ricerche titossico? In q11alcl1e a!.tro moclo? Privo di rialle quali la scienza deve tanto progres~o e cercl1e sperin1e11tali in i1roposito, argome11terò l '11n1anità immenso beneficio, devono essere dalla cessazione sollecita del fetore d·el, pus g·ià cu1n gra110 salis riferite all 'uo1no, essere di dO])O le prirne iniezio11i di etere e dal .senso di mole più grossa, di e,·oluzione biologica più enfo1ia accusato dall'i11fermo e dal decorso abcomplessa, oI}nivoro ed a fisiologia, anatomia, breviato della malattia, che raggiunge la guafisiopatolog·ia, reattività. in gran parte diffe- r ig·ione in un nun1ero di giorni di gran lunga Tenti. È 11ecessario a llora r iferirci solo a.Ile ri- inferi ori a quello n·ecessar.io per la g·uarigione cerche sull'i..1omo. lJsato per impacchi sui tespostlaparotomica, per dedurre che l'e,.tere inietsuti in flogosi st1ppt1rativa act1ta no·n granutato i.11 n bd omine ho1riin is esplica azione locale . lanti e perciò nella possibjlità di assorbire, non anti settica e antitossica; antisettica t1ccidendo fu causa di a \·velena1nento, nè di inconvenien - i gern1i capaci di dare il fetore accusato dal pus (1); antitossica liberando 'l'infermo durante te alcuno. A sventa.re i ..pericoli i11erenti alla infiammabilit à dell'eter e, bastò tener lontana il lungo sonno, dalle tossine già formate e ri~ ogni fiamma dalla medicazione e dallo impacmet.tenclolo in forze col sonno per la lotta cbe co. :Non sono incon·v enienti il bruciore passeg- deve sostenere, co11tro la malattia infettiva. gero della pelle l)iagat.a e il violento n1a tranGià il Morestin nel 1913 dimostrò cl1e il suo sitorio dolore e1Jigastrico (nevralgia celiaca ) n1etodo (inonda111e11to del l)eritoneo co11 100che segue alla iniezione endoperitoneale ed 11 300 eme. etere in loco infectionis, previa lapacp1adro impressionante descritto nelle storie rotomia e nettamento meccanico, asciutto; suclinicl1e c1uando si ricordi che qt1esto qi.iadro tura con o senza drenaggio) riduceva dei 50 o/c, cessa dopo 15' e Ri co11ti11ua r or1 lLJla 11ar~ol e · ~i le perdite da peritonite acuta pu.rulenta primitiva o secondaria. Ma « ·1ierno propheta in profonda, di molte ore, assai benefica, accoro· patrirt sua» ed il metodo ì\1orestin ebbe fieri pagnata da anestesia sensitivo-sensoriale completa. Non so se I 'etere dia fenomeni subiettivi oppositori. Nel Congresso .di Cl1irt1rgia a Marallarmanti perchè l 'infern10, subito dopo l' inie- siglia 5 febbraio 1914 l'opposizione giunse al zione, cade i11 t1no stato di completo apparen- culmine e dopo 3 accalorate sedute, fu con te annientamento di sè, di tutto l'io pensante dannato il metodo, accusato di stati sincopae dolorante, cessati gli straz~ delle prime gior- li, astìttici, cangrena peritoneale da congela11ate della st1a malattia, ed 11a da quel sonr10 zione per rapida evaporazion e dell \etere. P erò letargico u11 sollieYo al do1,o re, t1n riposo al il metod-0 Morestin, adottato in varie Cliniche cervello che nel peritonitico è sempre sveglio chir. italiane ha fornito statistiche confortanti (v. Fai1tozzi, v. Sco11trino, l. c. ), in Clli la guasino alla morte. Son110 benefico al malato e rigione e il decorso abbreviato della peritodi angustia solo al medico cl1e « et vig'il et nite figurano con alta i)ercentuale. p1·i1,dens » come è il 1notto della Società dei CONCLUDO. L'etere per iniezioni endoperiChirurgi a Lion-e, assiste e c11ra. Inoltre l'etere non dà ebrezza etilica o eterica, rtè .feno- toneali nell'u .o mo agisce come a ntisett ico, anti1neni di i11tolleranza, i1è albt1mint1ria, cefalea, (1) I microparassit.i trovati 11elle perito11iti convulsioni, lipotimie, avvelena111e11ti, emoliac. purul. da Cl1 a.t1temess.e , Fra ri ckeJ,, l\tlalvoz, si, emoglobinu11.a, turbe a distanza di tempo; Ba rbacci, Ales·s andri etc.. sono : Bacteriumcoli anzi ad ogni infezio11e endoperit.011eale segue com.; Diplococcus lanceolatus del Franckel; t111 benefico stat-0 filattico dell'etere, sempr e Gonococcus; Piogeni comt1ni. In uno dei mapiù accentuato ad og11i nove!Ja iniezione; sic- lati iniei. i preparati a secco mostra1·ono cult. pt1ra di diplococco, morfologicamente simile chè aumentand-0 il quantitativo di etere nella a quello del Franckel, disposto a catenell~ iniezione st1ccessiva s i hanno qt1adri sem pre che però non erano da Streptococcus ere.sipelae. pi,·, sbiaditi r1eìle tinte è nella d1..lra ta. 1


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( ...\.~1'0 XX.\, FASC. 19]

1L PGT. I CLJNl CO

sic o, . e11za esser gl i i1ociYo q ll oad vcilet udi11e1ri cl <J UOacl 1'il a nz. Co'l1ie l'etere esp lica qtleste st1e azioni? i11 u11 lavoro 1)it1 a 1npio fot11 i1·ò .docum.enti al mi o studio cl1e ol'a lit11ito ad un breve riassunto . L'etere i11iettato rtel cavo peritoneale agisce diretta.n1e11te con1e etere gassoso, disinfettando e indir ettan1e11te o per catalisi, i11 virtl-t dell a .:.-ola l)l'eser1za st1a, ossi a co1ne agi rebbe ql1a 1- _ siasi a ltro gas, cl1i111icamente inerte. L' etel'e liqu ido spiega poco la. s t1a azio11e dis infettante 1)ercl1è essen(lo a + 15° il st10 })unto di eb ollizione a press io11e i1 or1nale ecl a temperatur«1 inedia a.m bie11te, evapora s t1lJito nel peritoneo del fel~b ricit a11te ( +40°) ; però dt1ra11te il pas. saggio da liq11iclo a ga.ssoso i1on è i1np1·0J)abile esalti ed ancl1e i)Ote11ternente il suo potere disi11fettartte co111e accade d i Hltr-i corpi cl1i111ic:i. L'etere li q11i1lo bol l endo a ·+ 15° svil11p1Ja al! a })ressio11e nor111ale 250 vol. di gas. Nell'addo111e del fe})})ricita11te ne s\·ill1p1J a molti di più; ossia i 20 eme. ù i etere i1111nessi i1el cavo peritoneale cla11110 più di 5 litri di g ::1s. Questo gas però no11 trovasi all a pressione ol'dina ri a, i11n a fo1 te pl'essio11e, ir1fatti u11 ~gocann11l a i)e11etrato nel ca\1 0 i)erito11eal e ci s\rel a lln g·etto violentissimo di gas. Ql1esto ga'S cli etere n 1Jressio112 così eleYata è cost r etto nd infiltrarc::i Ilei reces$i i 11iù r econd iti del i1el' itoneo; nelfe H11frattuositù le l)iù ascose; a sciogliersi i1el l iq11ido ascit ico essnclati ,·o . a i1enetra1·e i1 ei gloh11Ji clel })11s, r1ei co1·pi de i J)acterii, gli u11i dissolve11clo (citolisi ), g li alt1·i l1ccide11clo; a • • ~ciogl iersi n ei li po idi cl1e cost it11isco110 l a n1e111hl'ana cell11lare ed il l1roto1)ln s n1a (l 'o ppostll dell,alcool cl1e coa.gu l a i proteidi e perciò i1on penetr a nel bacterjo) . I l s iero dell'essudato flogistico s i trova così tr<:1sfor111ato in al1tovac· cino, e u11tosi ero-sr,ecifLci i) e1· la prese11za dei cad~veri ))acterici e delle endo- ed eso-tossine. ' ()11a11do \' iene assorbito dal peritoneo, ·verra 1;el dotto toracico ,,er sato 11el torrente circolatorio e concorrerà. alla gradl1a l e gt.1arigi on e clel malato co11 Ja auto1)1·otei11oterapia e l a . a11tosieroterapia s p ecifica, e la a 11tovaccinazio11e s1)ecifica, com e i1oi g11ariai110 tifo, polmo11ite, ecc. jJa l'azione })rinci1)ale ch e il gas di etere esplica è q11e1 i a, io credo, di co11)0 est1·a11eo asetti co, cioè l'ete.re 11a [tzio11e J)Iincipale catalitica. I .a !Jresenza nel l)e t iton€o di q11aJf:;iasi corpo est1·a11eo (1) nsettico eccit a en esalto

(1) _<\ cliri1ost1·are c11e i t11mori acldo1!1i 11 ~1l i ,

c111a1:iclo g iu 11go110 in. contatt~ col. p_er1.toneo , agiscono con1e i corpi ~strane~ O~$Ia ~r~·1t~ndo la s ierosa ne e~a l tano 1 poteri b1olog1c1 d1fe11.. ivi, riasst1mo per qt1esta Jìarte ch e ci riguarda 1111a ~toria cli11ica del 111io protocollo e cl1e a ~uò te.111po sa r it còn1pleta111e11 te scri tta d a l Cl1 i1·t1rgo pri111 a rio di q11esto Osp eda l e.

ta in loco i poteri biologici i1aturali di clifesa clel pe1ito11eo (a 11t itossi.(!i , a11tibatterici, plastici, trofici, r>rotettori, di asso1·bimento, ecc.), (ScJ.a,,10. Pf e1 ff er, J ssaef, l\Ietcl1nikof, Soli eri). L 'ete1 e gassoso penetrato j11 og·ni mea 11dro i1erit oneale per r alta p1·essi o11,e endoaddo111i11ale: agisce i11 t11tta Ja er101·me s11perficie }Jer ito11ea Ie (111ed in, 17,000 c n1c.) eccita11do ed esalt a11clo i st1oi pot(~ J ·i lJiologici natu·r ali, riclesta11<lo t1n ir1si en1e di i11ezzi offensivi e dd.fensivi cor1tro l a st1pp11l'azione periton eale. ~itirnol a110 il peritoneo ai ~ n o i com1)iti ancl1e le to~sine batte.rir l1e liberate dalla batteriolisi, così come agisco1i'o le toss ine sterili cla bacteri uni coli i SoJie rj, l. c. ). ~Ientre il g·as di etere (\01npie ~ì a lte f11uzio11j , l a pressi on e tor1ica 1,er111a 11ente cl el cavo lJeritoneale esag·erata dal ga$. favo-;:·isce (Baglio11L l. c. ) il 1 · ia~sorbin1e11tu del lic111icl o eI1clo1)erito11eale, il st10 versa111f!l1to i1el sangl1e,. La stia el11r1i11azi one, esplica11do così azione arttitossica ed em tm1toria; f1111zione coadiuvata clall a eccitazi on e eterica clel ... i111pn i ico ~1.cldon1inale, co111e fa 11no cred ere i fe1101neni ~i111p a ticoto11ici co11secuti vi a lla l)t'eser1za del g·ns cli etere 11ell' addom .e (1·osso1 e clella pelle, st1dore profu so, dia1·1·ea, poliut ~n, priap.i::;;.1>10, affan110) . IJ'etere ,·ince (ve(li storia 1~1 o evita l'ileo i1aralitico cl1e è l a ca>lsa J1L.orlis i1ella })erito11ite settica. - L 'eter 1.! f avore.ndo la cl egenerazio11 e g·l'assa del p11s, J.! disciog·Iie mette11do i11 dbel'tà com e nella J e11cocatetesj. la lip asi cl1e s11ogli a il batterio, J~1 })roteasi cl1e lo di-st ['ng:;?:e. le a l essin e, le citasi, le e11dolisi11e (TJette1·so11), le l e11cine (Scl111 r ider). so s tanze t11tte ba tteriotro1)icl1e ossj a a11tico111i cl1e aggrecl isco110 i batterii a11-

P. I rina, a11ni 11, op eraia; e11tra di llrgenza i1e11· Osì1edale di Os imo il 11. novembre 1920, ne e8ce gt1aeita perfettan1en te il 24 marzo 1921. Fino al 1918 god ette ottim a salute. Nel 1918 cadd e ed nvvertì forte d olore a l ventre . D él n llora 11on è stata b ene m a.i pitì; f ebbre ' 'esp ert ina s l1dori facili prevalentemente notturni , cli111~grim,cnt.o 1)rog r essivo, dolenzia al ven~re, cle bo Iezza gene L·a l e, tinta cacl1ettica del viso. oligoem in. Nell'agosto 191H ·v iene per esame e i·isulta: oli~oemia spi ccatn, astenia g·enerale, febhrjcola d i111agrim ento i:>rogressivo, torace 1111lla di i1otevole add ome di figt1ra normale, ~i i)alpa 11na t111nefazio11 e cli~ oc.cupa l 'ipogas t1·ico e s i i1el'cle nella fossa 11. _sin. ~a pal~a­ zio11e i1rovoca i11odico d o1ol'e. 0~1na: g iallo ch1~­ ra, li111r)id a, i1011 alb., r1011 i·~duz1one del 11CJl1 ido del Nylander. Co11 di ag·11osi sospetta t11 b. peritoneal e, si co1tsig·l i a l a cura jodica per ji1iezione sottoct~t., a 1·serricnle ner }Jocca, elioterapia a l mare. ::\ el 1920 i·es. ob. 21on è molto n1ig-1iore. e l'esito poco favorevol e della c11ra è r>o~to i11 relazior1e ro11 J.a i rregolarità ed i11co111plctezza dell a n1 eclesin1a. 1


[ANNO XX-X, F ASC . 19]

SEZIONE PRATICA

cora· rin1ast.i nel perito.neo · o che vi continua110 a riprodt1rsi, atte1l uandoli, uccid&idoli. l\.1entre l'etere compie ad ogni iniezione endoperitoneale, opera così complicata -e va grada. . tamente ogni giorno acquistando tie rreno alla restitutio ad integrum, il g·rande (}mento, atti\10 e f.e.condo viscere del trofismo umano (Bassini, R'Oger, Tarsi a, 1. c.) rigenera il fi$ico del n1alo.to. Con q11anto ora ho esposto i1on intendo di avere fissato definitivamente 11 determinismo della g·uarigione prodot,t a dall'etere introdot:to nel peritor:eo; ma ho volt1to soltanto collegare logicamente le odierne conoscenze .s.u l pe1itoneo, sostit.uendòle allo agnosticismo sul modo di azio11e dell'etere nella pe1itonite. Spetta ad un Istituto di patolc0gia sperimentale éhe ha mezzi e personale appropriati, il compito di stl1diar~ l'argomento e completamente delucidarlo. CoNCLT.TSJONE. - L'etere iniettato nel cavo peritoneale umano, in flogosi acuta pl1n1lenta grav-e, guarisc.g la peritonite e la guarisce esaltando i poteri biologici normali del peritoneo e concedendo molte ore di anestesia sensitivo-serisoriale generale al malato con sonno profondo ristoratore . In linea secondaria, di:Sinfetta il peritoneo ed il pus e trasforma. l'ess\1dato sterilP in autovaccino .ed autosierospecifici, che agiranno per prot~inoterapia, autosierotera1)ia, autovaccinoterapia sp,e cifiçhe, quando il peritoneo lo assorbirà gradatamenW 13 novembre 1920 all'improvviso la bim-

ba è sorfJresa da dolori "'al basso ventre e da iscuria dolorosa. Siringata, esce dalla vescica abbondante liquidQ torbido, oscui;-q, la cui natura. i parenti della malata n·on sanno precisare. Di urgenza entra nell'Ospedale di Osimo. Siringata esce sani e feti da, abbond,ante e nel contempo scompare l a tumefazione addominale. Iniettata acqua sterile nella vescica, torna a comparire la tumefazione addominale per scomparire di nuovo col vuotar·e la vescica. Diagnosi incerta; sospetto di probabile dilatazione congenita dell 'uraco ed infiammazione secondaria. Condizioni generali gravi. Anestesta eterica; laparotomia. Esce abbondante liquiùo sanioso, color cioccolatto, da un tumore (c isti d ermoide dell'ovaio sin.) e dal cavo peritoneFt.le. Sì estrae un grosso calcolo fosfatico dai relitti della vescica orinaria usurata dal· t11more a cui è aderente. La speciale abilità del Cl1irurgo primario dell'Ospedale riuscì a. salvare la bimba ed a ricostruire la vescica orin?~ria. A noi il caso inter~ssa perchè la bi.Inba fll per m esi medicata a ventre aperto ed intestinae peritoneo continuamente inq"l1inati di sanie e "di orina eppure non ebbe peritonjte perchè. il p·eritoneo stimolato dalla cisti dermojde aveva esaltati i suoi mezzi biologici normali di difesa e li teneva desti a salvaguardia della malata. •

593

te e lo ve.rserà n.e l sangue attr.av"erso il dotto toracico. Si avrebbe, data la rapidità con cui si raggi u11ge la guarigione, una tachifilassi alla Besredka, o, più propriame11t-e, una scheptofilassi. Osimo (An ~!>11a), settembre 19~2. \

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25.

'~'RI'JHT. Phy s·i cal and Physiological act·io11

of hypertonic sal s.olution. The La ncet.

1S>l'.l .

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N·O TE E CONTRIBUTI. · ISTITUTO DI NEUROPATOLOGIA • DELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO diretto dal prof. C. NEGRO. ""t\.utofa~ia

ed automutilazioni in paralitici ed epilettici. \

per il dott. G. ROASENDA, docente ed assistente. In una recente comunicazione a lla Società di Psicl1iatria di Parigi (seduta del 16 feb, braio 1~22), Laignel-Lavastir1e e · Brousseau • l1anD.o preS'entato un caso di « autofagia del-

l'auricolare iri 'l.l11, tabo-paralitico con artropatia» . Si trattava di un par:alitico, in istato

\

..

di avanzata e profonda demenza, il quale, di notte, si era J;rl:angiata Ja falangetta dell'auricolare ·della mano destr·a. Tale paziente prese11.tava, oltre a.i comuni segni di una taboparalisi, una fra~tura della ròtula sinistra con scartamento dei frammenti, ed un.a enoi·me artropatia. Nella stessa sedt1ta Valloil, prendendone occasione dalla comunicazio11e fatta cla LaignelLa vastine e Bro111sseau, rico·rdò l'osservazione. cl1e egli aveva avuto occasione di fare sopra due casi :analogl1i .di a11to-1n11tilazione, in uno dei quali un parali~ico .aveva talm e11te serr a to fra i suo.J ,denti il labbro inferiore, che c111esto gangrenò, ed il pezzo fu eliminato. Nell'a ltro i.in paziente co11 i1gual diag11osi, dopo ef:sersi fatta 11n'apeet111·a delJ.e borse, si era · stra1::>pato i test]co1i. . .

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JL POLICLINICO

Io 110 .avuto occasione di osservare casi consimili, i qt1ali non credo siano nemmeno eccessivamente rari, p.erchè di altri ho sentito fa r cen110 da collergl1i i quali si occu1)ano di malattie nervose e mentali. · Il primo di tali pazienti in ct1i. 110 constatato fenomeni di a uto-mutilazione (e potrei dire .ancl1e di autofagia) si riferisce ad un tabo-paralitico, anch'egli, come l 'ammalato di Laignel-Lavastine e Brousseau, in condizioni di avanzata demenza. Era in uno . $tabilimento di cura, .assistito dalla moglie, la quale i1on aveva voluto n1etterlo in una ca:sa di sa. lt1te, nè affidarlo ad infermieri. Un giorno, , 1nentre questa erasi allontanata per brevissi-. mo tempo, ritornando nella sua c.amera, trovù -imbrattato spa,1entosamente di sangue· i1 Jl1arito, il quale, con 11n pajo di forbici da ricamo, si stava spolpando l'ultima falange del dito mignolo della mano sinistra. Egli si 1asciò levare di mano le. forbici senza difficoltà : ed a me che ero corso per medicarlo,.

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(..i\NNO

XXX, F ASC. 19)

spieg·ò cl1e voleva fare la punta al dito mjg11olo (come se si trattasse ·ai 11n lapis! ). Avendog·l i io domandato perchè foss~ bagnato di sangue sulle labbra e sulla faccia, iis1Jose -cl1e, essendo ir1 c11ra, nesst1n altro n1edtcamer1to avrebbe pot11to essere... l)iù ricostituente cl1e il suo sangue: })erciò sta.va succl1iandolo. ' Come 110 ricordato, taJ.e a1nmalato non era un puro paralitico, n1a presenta,1 a. insieme ' .anche una chiara sindrome tabica: mancava• no infatti i fenomeni rotulei ed acl1illei, presentava dei disturbi della s181Il.S1ibilità (a causa del.Io stato d·emenziale erano facilmente constatabili solo quelli della sensibilità do·l orifica), fra cui, evidentissimi, quelli nel territorio· del . n.ervo cubitale di sinistra. Io 110 cercato, dopo il fatto surriferito, di sa1)ere .se eg1i ' a'1 esse abitualmente delle i)arestesie, dei formicolii, o que1l .senso di ml11nmificazione del dito o di dito morto {che si può riscontrare n~i tabici) nel territorto st1l qt1ale egli aveva l)Ortata la forbice devastatrice : e nli pare, da quan.to egli l1a risposto, cl1e. tali se11sazioni fossero da lt1i :notate nelle t1ltime due dita d·e ll'a mamo sinistra. Fovs1e in uno dei momenti in ct1i tali parestesie erano l)iù accentuate ·eg~Ji, . ,a vendo a portata di mano un paj odi forbici, jncominciò la mutilazione, che se~ guitò indisturbata fino all'arrivo d ella moglie,. avendo per risul;ato l'esportazion~, si pllÒ dire, di tutte le parti molli che coprono Ja falangetta. del mign.olo. •

1

Un altro paralitico cl1e io ho avuto in cura aveva cercato - qualcl1e tempo i)rima che io lo visitassi - di legarsi le borse per mutilarsi i testicoli. Era un co11t.adi110, ed aveva i11 seg11ito gi11stificata l'idea di tale inte:nrento col fatto cl1e i vitelli, a cui si fa una tale operazioné, in conseg11enza di essa diventano più grassi. Il tentativo non arrivò a consegt1enze percl1è po tè essere fermato jn tempo. Ancl1e in tale paziente si av~vano dei sintomi tabici, e, qt1antunq11e il suo i::tato psicl1ico non mi rendesse facile, il g·iorno in cui io . l 'ho- visitato, 11n min11to e i)reciso esame della sens ibilità, ho potuto notare in lui, globalm1ente, una notevole ipoestesia g·eneraJizzata, e la mancanza di og·ni .dolore a lla pressione, anche forte, dei testicoli e delle borse : perciò possiamo .spieg·arci come egli, con 11na cordicella, avesse i:>ot11to stringerle abbastanza fortemer1te e legarle, se11za risentirne un intpllerabile dolore. Un terzo caso di auto-m11tilazione io 110 oss~rvato in un'epiliettica. . Trattavasi di una signorina di circa venti 1

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FASC.

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anni, la qu-al·e soffriva di equivalenti psichici di mal comiziale. Io l'avevo in cura a1)pena .da poco ' tempo, quando lln . mattino ft1i richiesto d'urgenza presso di essa. La trovai nel suo 1etto intriso di sap_gue - e. mi si presentò agli occl1i . uno spettacolo terribile, tragico, da farmi pensare al tentativo di lln omicidio. La paziente era biainca, .i mmobile, sembrava morta; e non rispondeva, alle domande nè agli stimoli di altra i1atura. U11 rapido esiame mi fece co·m prendere qllanto er'a successo. Nel letto, vicino alla mano destra, vi era un pajo di gross.e forbici : ·ed il dito piccolo d e.J piede s1ni1s tro era quasi distaccato dal piede: dalla ferita di q11esto non usciva più sangue. Senza occupar1ni di regolarizz~re la ferfta, feci una fasciat111·a provvisori1a: 1ni occt1pai in seguito . ' 1·apidan1ente c1ell'esa1ne g·enerale. L ' em0rragi.a era certa.mente .stata notevole, perchè constatai uni polso ass-a i piccolo -ed ir1·egolare : irr'legolare presenta vasi pure il res11iro. Faccia bia11ca, cadaverica. . Pupille dilatate, non reagenti .alla luce. Feci . iniezioni di varia r1,at11ra p.er sostenere il cu.ore (oljo canforato', caffeina, 9igital e), e piccole :r:etto elisi, seguite·, appena ebbi il materiale o·c cor· rente, da ipodermoclisi. Dopo qualche tempo le co11dizioni circo.Ja,torie e del respiro si. fecero nor111.ali. lVIa l arn.m alata fu anco-r a i·n cosciente per qualch~ tem.p o - in seguito parve sveg·liarsi, ma ~ppariva in ·uno stato confusionale : rispose non a tono a quanto le si domanda.va: indi s.t a.ddormentò . di un sonno profondo. Si svegliò più tardi, aGcusando una forte cefalea.· N~n si ricordava nulla. di quanto le era successo : e s i stupiva anzi di av·e re il piede bendato, e dolente in, corrispondenza della. ferita. cl1é essa n9n sap·eva di aver fatta. Raccontò, in seg11ito alle n1ie domande, che sul dito piccolo del piiede sinistro vi era un .callo, cl1e freqt1ente-ment.e le d ava grande fastidio. Evidentemente esis a, durante un equivalente psicl1ico di mal comjziale, si era fatta la m11tjlazione di cui io 110 . riferito : siccome talvolta, in . rrion1enti di · $1C-Onforto per il suo rnale, aveva manifestato il· propo.s-ito di s uicidarsi se non fosse riuscita a guarire, in lino stato crepuscolare si erano forse associate le idee d•elr asportazio·n e del callo dolente e del st1icidio: si era provvista, autom,atica: in ente, d·ell,a. f orbic·e n.el .st10 cestin.o da la• • voro, ed . aveva operato .sulle sue carn1. Avendola seguita per un tempo abbastanza . · lung·o, contin11ai a sompiinistrar~1 e bromtiri e. ]Jelladonn a (non · si pairlava ancora, quamdo io J10 fatto l )osiservazione, di · tartrato ~orico1

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SEZIONE PRATICA

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p;otas.sico, nè di 111minal), e non mi rist1ltò più cl1e essa abbia sofferto a ltre manifestazioni di ' natura epilettica. Persisten.do tali buone condizioni,- tralasciò in seguito di cu• rars.i - e, dopo qualcl1e anno, si sposò : jo n,~ ebbi buon·e notizie ancora ulti1nam1 e nte, essend-0,m i stato ·a ffermat·o da una sua soTelJ,a che, dal giorno della muti~fl<zione fino ad oggi, eQ·:a sempre stata bene, sotto ogni riguardo. Tanto cl1e io mi sono ·domandato se non abbia contribuito. al:- suo b·enessie re successiv·o l:imp.one:nt:e emorragia avuta: p·e rchè l a. cura bromica e co.n bellad·onna, fp.tta an~he pr.ec·e d.entemente .a questa, non aveva dato notevoli risultati.

MEDICINA SOèIALE. - La difesa sociale contro il tracoma. . Dott.

ALFREDO ROSICA.

·La congiuntivite g·ra11t1losa, per la sua diffusio11e, ·specie i1elle classi lavoratrici, per la durata e. le gravi complicazioni corneali a cui spesso clà luogo, ha assu11to !,importanza di una n1alattia sociale endemica assai dannosa. Ad integrarne la cura occorre, pertanto, la a1)plicazione di norme igie11icl1e i11tese ad iml)edire che il co11tag·io si diffoncla alle r>erso11e sane : 6nde la }Jrofilassi in·d·i,riduale e sociàle del tracoma. J-'a prima considexa i rapporti fra i sing·oli malati di c-011git1ntivite g·ranulosa. e gl,individui sani che lì ci1"'conclano·; e te11enclosi· pres~nte cl1e l'affezione si trasmette ·con la se. . erezione congitu1tivale (cl1e .può pervenire nel1~occhfo mediante le rna11i, gli ogg,e tti cli me~ dicatt1ra e l a biaJ1cl1eria d '11so J)ersonale) s~ ne dedl1ce cl1e i. mezzi migliori per preservare le l)erso11e sane consistono : ' 1) nell'evitare qt1alsiasi contatto non necessa rio co·n il malato; 2) J1ell''i mpoidire la pro1niscuità i1ell uso dèg'li oggetti di toletta e della bia11cl1e~·ia personale; 3) nel praticare t1na scrupolosa pulizia deJ,1e ma11i si~ dell'ihf ern10, sia d elle persone cl1e lo circonda110. I.a profilassi g·enerale è l)ÌÙ importante della ' ' prin1a percl1è considera il tracoma nella sua co1n1Jlessità di f e11omeno l)atologico e sociale insie1ne, che sprofonc1a "le sue radici :r:iell'humus della vita eco11omica dei popoli, avendo ad alleati la miseria e l'ignoran~a. L'opera da con1piere è jmman e e ricl1iede 1

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• IL POLICLINICO

la coo1·di11 a zione degli sforzi d a pa.1i e dei privati, rlP.]lo Stato e dei comuni. Lo Stato ' itaJiano, fi110 a qualcl1e anno fa , s'è olimpicamente di,si11teres$ato clella qt1estione ed il poco eh.e. s 'è fatto è dovt1to sopra tutto a ll'iniziativa. privata : co.s ì a Roma viene t r:nut.o ogni arino nella Clinica Oct1list.ica - J) er CTira del prof. 1Cirincione - t1n corso di lezioni Sltl tracom·a ·.:ai medici g·e11erici; a Pa1.ermo È> stato org·a11.izzato a1111i or sono tln Cong·resso per la lotta co11tro il tracoma e sono state diYulg·ate .delle jstrt1zioni popolari su qt1esta 111a.lattia per merito del dott. Alajmo Niarchetti; a Parma è stata fondata t1na scuola modello per -tracomatosi sotto la direzione del prof . .Gal1enga; ed i11 qualche comt1ne è ·sta0 istitt1ito run ambulato1io antitracomatoso. Occorr'e ben altro per reprimere il tracoma. Con resipiscenza alquanto tardiva ma sempre encomiabile il l\1inistero dell'Interno emanava nell'ottobre 1919 un decreto.:Iegge inteso ad apprestare i mezzi econom1c1 ed ig1en1c1 ne.cessarii per arginare la diffusione della congiuntivite granulos~ nel paese: si assicurav~­ no ai comuni ed alle · Opere Pie - mediante mutui senza interessi - le somme occorrenti ·per l,impia.n to e l'arredamento di amb.ulatorii antitracomatosi e di reparti di cura, al cui funzionamento avrebbe concorso anche 1o Stato con adeguati s11ssidii. P11rtroppo pochi comuni hanno finora tratto pro.fitto da tali disposizioni: la maggior parte di .essi ha tentato ,di nascondere con voti platonici ,1a propria abituale apatia di fronte alle qu.e stioni d'interesse g-enerale; gli altri, pur mostrandosi an.imati da buone intenzioni, sembrano essersi smarriti fra le dune d·egli ostacoli burocratici (1 ) . . È n ecessario, pertanto, insi~tere sui mezzi . profìlattic i da espletare per combattere· la dif-, fusione d el tracoma. La prim~ clelle mist1re lltili al conseg·uimei1•

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(1) Nella provincia ·di Chieti, ove si ~volg·e

la mia attività professionale, i comuni d1 Lan. ciano e di Vasto, dopo aver allestito i loca~i p er l'ambt1latorio ed aver provveduto al medico ecl ai Jnate riali sa nitarìi occorrenti, si sor10 arrestati d avan t i ad l1na formalità · burocratica qual è l a firma della co1.i venziori e con l o · Sta to, forse t en1e ndo cl1e quest' ultimo non conceda i sussidii }Jromessi. Nel capoluog·o della provincia si è ancora tit11banti nella scel~a d ei m od esti locali n ecessarjj p er l'ambulatono e nel comune di P escara l'iniziativa volent~­ r osa dell'ufficiale san itario non è stata segllIt a dalle pubbl,iche at1torità. Concludendo,: dopo ol tr e tre a nni d a lla pubblicazione del decreto ministeriale non esiste anoora un ambt1 l atori o antit r acomatoso n ella provjocia di Chieti. 1

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to cli tale scopo è appunto l'istituzione, da

parte dello Stato e dei comuni, ·di appositi ambula.torii gratl1iti, in cui i tracomatosi (ciascur10 d ei qu a li deve e.sse·r e considerato come · 1m l)icc olo ce11tro d 'infezione) vengano non solo · Cllrn t.i ma a11che istruiti sulle norme di profilassi individuale da seguir·e p·er no11 arrecar da111Jo a lle persone in mezzo alle quali vivono: evitare qualsiasi promiscuità nell'uso della bia.nche.r ia pers.o nale. della catinella, del letto, ecc . Inoltre, Ilei paesi i11 cui la. congiuntivite grant1losa è assai diffusa, s~ impo·rle anche la creazione di repa1·ti oitalmici per l 'isolamento e la ct1ra dei t1·acomatosi dl1rante la fase acuté;l, nella quale il pericolo della trasmissione è assai maggiore cl1e nella fas e cronica ed in c11i i malati so110 re i ten1poraneamente .inabili al la.yo1·0. Dovrà anche essere esercitata l1na diligente ~orveglianza sar1itaria in tutti i lùoghi in cui l 'agglomerame11to di molti individu.i ed il fa-cile ~cambio d eg·li oggetti di uso 01·dinario rendono più facile il contagio : scuole, caserme, asili, collegi, orfanotrofi, optfìci, prigioni; e. si a<lempirà all'obbligo della denuncia di qualunque caso di tracoma riscontrato 11elle collettività suddette. Nelle scuol~, non appena \•errà ·osservato un alunno affetto da tracoma, dovrà essere per <p.1anto è possibile is.olato e, se la n1alattia è n·ella fase acl1ta, secerne11te. addirittura dirnesso dalla scuola per essere sottoposto alle c11re opportu11e, considerandosi anche che nel• l·') stadio della malattia accompagnato da ab. bondante secrezio11e congiuntivale, lacrimazione e fotofobia, q11 alsia.si arpplicazione allo stu.. dio è dannosa se no11' impossibile. Se invece la malattia è n ella fase cro11ica (poco secernente) gli scolari potranno conti11uare a frequentare la scuola. ma ~aranno t r nt1ti -in banchi separati e non p1~e11cleranno parte ai giuochi in comun~ ed agli esercizi ginnastici. Inoltre. nei luoghi maggiorm,ente colpiti dal contagio, sarebbe )..ltile l'is titl1zione di cla "'S i p a r a llele per tracoma tosi o addirit1. u ra di scuole sp eciali 1n cui i piccoli malati ricevessero co11tempora nea1nente istruzione e cure. _t\..ccade abba stanza freqt1entemente cl1e 1 bambi11i contrà g·g·a no la congiu11tivite granulosa sjn da qt1ando sono affidati alla nut1·ice: è opportu110, quindi, sottoporr-e le balie ad acc11rata visita anche dal 1punto di vista delle a.ffezioni oèulari, rifiutando quelle che risultano a ffette· da tracoma; e se, come accade in 11ualche regione - ad esempio in Sardegna ---, I


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SEZIONE PRATlCA

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per l'enor1ne diffusione acquistata dalla rnaJri t.tia, è talvolta impossibile trovare una do11na eh~ non sia inalata. ,di congiuntivite gran11. SEMEIOTICA. lcsa. e pn1dente ad ogni mod-0 ottenere che si stabhlisca il mino1· conta.t.to possibile fra il , Note di semeiologia fisica bambino e la s11a lllltrice, la quaJe - seconclo sulle cisti di echinococco del polmone. . .' 1 p1t1 scrupolosi , igienisti dovrebbe esser ri(.<\.. CAHD\ iCCI. Rivista Ospitlil·icra:, V. 12, i1. 13, dotta alle fu11zioni di i1n bibero11 vivente! 1~22) . l Tna p~ofilassi assai profic11a è possibile atSe ben og·g·i, con l 'aiuto della radiosçopia, t11are i1ell'esercit.o .fino dalle opel'azioni ·di l~­ ,·a, le qua.li potrebbero ser,·ire egre.g·iame11te si possano diagnosticare con facilità e rapidità le cisti di echinococco del polmone anche a inet.tere in vis~.a. e a.d ·a.dditare alle al1torità i le più difficili a scoprirsi, ciò non significa che ca.si di tracorr~a co11statati alla visita, che poclebbano tra~cl).rarsi tutti quei dettagli e quelle trebbero poi essere meglio. a.ccerta.ti neii reJiarti di osservazio11e e tratt.en11ti in· cm·~ iil finezze · di semeiologia fisica che, essendo sem.. app osi.~i padiglioni deg1i ospedali militari qua- pre in ogni luogo alla portata di tuttj, rendono al m edico più facile, ·più pr.obativ10 e lora s1 trattasse di fo1me acl1te o iiac11tizza te quindi 1Jii1 soddisfacente l'orientaanento dia(... ece1nent.iJ. Nei collegi. 01ia11ot.rofi, a ili sarà bene adot- . gnostico. L'A. ricl1iama l'attenzio11e su alcune partitare_il provvedimento di din)ettere i tracomacolarità sen1eiologicl1e presentate dal,1e cisti tosi - q11ando non è possibile isolarli - data di ecl1i11ococco polmonare che, per esser legate la straordinaria facilità di co11t.ag-io fra o-li al1· . t o o principalmente a due concetti causali (preiev1 s essi per la loro" intima comunio11e di senza nell'interno del parenchima polmonare v~ta. ~ale rnisura riuscirebbe a "' sai più gradi llna massa che non 'riempie gli alveoli ma d1ta. a.1.... detent1ti delJe carce1i che in,1ece ad essi si sostituisce per cui vengono a man· debbono rasseg·narsi all'isolamento. care le note dell ' infiltrazione alveolare; sviGli operai degli stabilimenti indust1iali dol11p1)0 lento della n1assa e quindi possibilità ,·ranno essere vig·ilati dal p11nto di vista d·eldi adattamento del polmone, sia dal punto di 1 ·~giene e. se riconosciuti affetti da congiuntivjsta subiettivo cl1 e obiettivo) imp1imono una ,·1t.e granulosa, c11rati grat11itamentie 11egli amfisionon1ia tutta particolare a lla loro obietti1:.11Jatol'.i antitraco1natosL Co11siderando. infine, gl'i11ti1ni legami cl1e vità, sopr·a tt1tto per quello cl1e riguarda i datj plessici. l1'11isco110 ia. l)Overtà ·orgai1ica ed econo111ica Queste caratteristicl1e sono rivelabili nelle . deJJe PO}JOlazioni. il loro arretrato sviluppo cisti che nel loro sviluppo ve11gono a toccare ~u lt11rale e le malattie infett.i,re in g·enere, si la parete costa1€ almen'O in un punto e, pt1r impone il dovere sociaJe di promuovere il miessendo comuni a tutte . le cisti indovate in glioramento delle condizioni cli vita. e l'elevauna qualsiasi parte del polmone, sono specialzione inorale ed intellett11ale della cJ.asse lavon1e11te chiare in quelle che si estrinsecano ratrice, la salubrità delle a.bitazioni e la \rolriella J)arete toracica anteriore: Esse manca110 gar1zzaz1one delle norme igieniche individt1ali 11elle cisti centralJ, in cui può d'alt1~onde mane colil ettive. Si !)reparerà in tal modo ravve11to di l111a care qua.lsiasi a ltro rilievo sie meio·log·ico, e . nelle cisti cl1e 11a11 st1bito la rott11ra e si sollll)anità. più sana. pii1 forte e oi11 ot1ra. no svL10 tate, i1ell,e quali i S'eg11i fisici sono noChieti, febbraio 1n23. toriam e11te ben diversi e di altra llatura. Sono ben note le modificazioni rivelab~li alDi eccezionale interesse I ' l'L pezio11e ed alla palJJé'l.zione cl1e la cisti irnE uscito l'i mportante libro : pri111e al torH.ce ed al 1Joln1one per la forza teJ1siva di clli essa. è· dotata e }Je,r il fatto che ' · Compil~to cial .Dott. Prof, A. ROMAGNA MANOIA 1111 mezzo i1on aereato viene a sostit11irsi ad Docente d~ Neuropatologia nella R. Università di Ron1 a n 11a 1)a.rte l)i tl o in,e110 l1otevole .di l)arencl1i111a . Prefazione del Prof, GIOVANNI MINGAZZINI Ii1rettore tiella R. C'linira delle 1nalattie nervose e mentali poln1onare. dell'l"niver · ità di Roma l\1a è co11 la percussio11e cl1e s i rivelano i dat.i pit1 importa11ti e più caratteristici; su di Ui:t volum~ in: , di pagine , .III-196. nitid a 1nente stampa.to s~ ·_ca a_ sem1pa~1nata, con 12 figure nel testo ed una. riusciessi fissa l' attenzio11e l,A. descri, endo con pret1~s1ma 1llustra:z1one .s1~lla cop ertina. - In commercio L. 1 8 cisione dei rilievi semeiologici i11teressanti ai p ù Ie spese ~1 sped im~ne postale. Per i nostri abbonati sole l~- 1 5 . 7 5 lD porto franco. fini d ia.g·11ost icj sopratutto. Inviare t•artolina-vaglia al Ca.y. Ll'lGI POZZI. \~ia Sistina. n. 14 1~ ;~·1 l lna pisti cl1e, s,rilt1ppandosj 11el1.'i11terno del

SUNTI E RASSEGNE.

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I disturbi del sonno e loro cura.

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IL POI:fCLINlCO •

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pol1none viene a to0care in un punto la paIl rilievo di t11tti questi segni (dirnostranti r~te toracica, riprodt1ce nei suoi rapporti con semeiologicamente la p1~esenza nel .polmone di qu,est'org·ano qualche cosa .di simile a quello 11n corpo sferico· o quasi, privo d i aria, a conche fa il ct1ore Ilei st1oi ra1J1)orti con il poltatto in un p11nto più o m·eno esteso con la mone stesso. Infatti, l)Oièhè la cisti è un oorparete costale, approfonditosi nel par encl1ilJO sferico, accac1rà ct1e cli essa un tratto ma aumentando circolar111ente nel suo volt1cii-colare lJiù o 1neno esteso sarà scopertò ed me) evita quasi sempre confu sioni c1iagnostia contatto dil'etto della })a rete toracica; m,en- che con quelle altr·e forrr1azioni sfericl1e o quatre intorno intorno sarà separata d~ uno si sfer;iche che nel }Jolmone possono ri.uvenir• strato cli parencl1in1a sempre ])iii SJ)esso a n1a·- ,si ed assumere con esso rap1)orti consin1ili no a mano cl1e ç.lal ce11tro si va verso la peagli accennati:' L 'ASCESSO ED IL CANCRO DEL POL1 rif e1·ia. \ ole11.d o riportare così g·raficamente MONE. ed in prospettiva. sulla -parete toracica corriNell 'un caso, lJerò, per la })recedente. e con ' • spandente la zona di cisti coperta e qt1ella temporanea infiJ,trazione lJolmonare e !)er il scoperta si veng·o110 a descrivere dlle cercl1i rapido sviluppo delle l esio11i, si 11a : prese11za concentrici, due aree anatom.icl1e cl1e si posdi soffio brot1chiale o per infiltrazione residt1a sono detern1inare semeiòticamente o per compre.s3ione; presenza cli rantoli i11. ...avvalendosi della percussione debole e della forte. Noi i11 torr10 alla zo11a ottusa; poca nettezza delle concl11sio·n e l)OSsiamo ritr~ovare un'aia di otd11e aree di . i}JOfonesi; rr1anca11za di VOSSUre tt1sità assoluta (corrispor1clènte alla zo11a di della par.ete cl1e, ove esista, è dovt1ta· ad eclecisti sc9perta e rilevabile con l<:J. pe1·cussior1e 111a delle parti molli. legg·era) conteril1ta in un'aia di ott11sità rela Nell'altro caso, plll' essendo le condizioni fitiva (corris1)ondente alla zona di ciste ricosicl1e nssai })iù vicine a ql1elle della cisti, tutperta ùa j)Olmor1e e ril,evabile con la i)el'CllS1 tavia è sempre più difficiJe il rilievo cli l111a si on e forte). netta clelimitazione delle cl11e aree ottl1se e, Nella pleuri le saccata, malattia 111olto di per il più rapido accrescersi del tumore, mar1frec111ente messa in discussione nel cliag·nostica LlUasi sempre_ la clefor111azione toracica. E co clifferenziale con la cisti da echinococco, i1on fanna difetto d 'altro11cle altri r111merosi qt1a11clo ci ponia1110 a deP.11ir11e i limiti di otsegni che possano SlLffraga t'P, Ja diag·n osi. t11sit~1. sia corl la p erc11ssione forte cl1e cori la Per quanto in ogni caso le. indagini di la~ debole, accacle o di rin,rcnire i:>erfettamente bora to1·io costitl1iscano sempre 11n notevole l 'opJ)Osto di q11anto si è clescritto in rigi.1atdo aiuto, pur tuttavia ogni qual volta ci si t1·ovi alle cisti di ecl1inococco del. 'polmone o cli dedjna11z i a rep erti cl1iari: ciel genere di q11elli limita1·e, co11 le cltie :perc11ssioni , clue aree soclescritti, la diag11osi !)1lò stabilirsi con s11ffivrapponibili e cioè lln'area t1nica . E la ragiociente garanzi a. ne c.li ciò è i1el fatto che· l'esst1dato l)lel1ritico , ]) . i\IASELLI. per il s110 modo di sorgere e di diffo11dersi, viene acl avere 11na mag·giore profondità nl PATOLOGIA GENERALE. centro cl1e alla J)eriferia. È ovvio, per le note leggi g·enerali sulla Sistema vegetativo e individualità. perc11ssione, d-edurre çla qt1esta considerazione ( !(RA us. JYI ell. Klitiik, n. 48, 1922). il percl1è del reperto s.e meiotico accennato. . Solo l111a pleurite interlobclre J)otrebbe ri- , Og11i orga,n o e parte dell'organismo è attra.procl11r re i.l com1)ortamento perci.1ss orio cl ella v.ersato da .correnti pèrmane,n ti, diverse dalle cisti. La sed.e clell.a mala ttia potrà i11 q11esto correnti di azione (quelle che si reg'istrano l): caso ail1tare nell'evitare lln errore. es. con l'elettro cardiog·ramma). Nei diversi inL 'ascoltazione, in casi di cisti, · fa rilevare dividrti variano tanto I 'intensità quanto l a una mutezza· respiratoria cl1e o è assoluta o direzione di q11este correnti: in alcuni esse è accompagnata a qualcl1e sfregamento dovuto deco1·rono in senso tal e da deviare il g·aLvaad l1na pleurite secca concomitante. nomet.ro in di1·ezione positiva, in a ltri in direIl soffio bronchiale è eccezfonale; inancano zione negativa. Qt1ieste particolarià so,n o fors e invero i fattori della sua l)fOdt1zione. s ·e bene in1port9.ntissime j)er il. concètto di costit11ziorle. I,a presenza di q11este correnti pern1aa.ncl1e nella cisti si abbia 11na com1>ressione alveolare l)llr tl1ttavia, per il gradl1ale modo nenti in segt1ito alre q11ali la sosta11za ·vivend 'insorgere e di svilupparsi della cisti stessa, te non è m ,ai priva di tensione, viene determinata tlalla ca rica de1.l' elettrolita colloidale il po lmo11 e 11a ag·io di s1)osta r si e di rid11rre {in seg11ito a co11yezione ) con arq11a e con gli ad i.1n mi11imo q11asi t.rasct1rabile gli effetti j on i Cn e I{. · d\ d etta com1)ressione.

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SEZIONE P RATICA

G1i joni del grup110 Ca e qttelli clel g·ru1Jpo nente st1bisce delle rapide oscillazioni (a.n alo· K sono antago11isti; la ris.uJ:tante dipende dal gamente a quanto avviene in t1n gas jonizloro rapporto quantitativo reciproco. Questi zato), in secontj.o luogo gli strati nei quali l<:t joni (elettrolita salino) entrando in reaz.ione costante dielettrica è at1mentata, si caricano elettrolitica con l'elettrolita colloidale (super- di elettricità positiva in confronto agli strati fici di• coptatto ossia membrane), provocano a costante dielettrica diminuita con cui sono in esso, che è arnfolito, una dissociazi.one di a contatto. Tanto le oscillazioni della correnjoni H o di joni OH 1 ; co&icchè si alternano te . quanto le alterazioni di struttura, possono dura11te i proce$si vitali l'acidosi elettroliti ca ottenere il predominio sopra la combinazione • .colloidale (da non confondersi con ·l'acidosi di joni dell'elettrolita salino. La carica eletdel sangue, detern1inata dagli acidi organici trica dei sistema vegetativo, che sd manifesta sorti in segl1ito ad ossidazioni) e l'alcalòsi nella corrente permanente e nelle oscillazioni -elettrolitica colJ oidale: Alle tensioni elettriche di essa, può valere come mtsur.a della vivaspontan.ee (corrente permanente) si sovrappon· cità dell 'eccitazione n1ell'organi·s mo. Il sisteg·ono lJOi le varie tensioni deter111inate da tutti ma vegetativo è attivo automaticamente; at1'}ueg'li stimoli esterni a ct1i la sostanza vi- tomaticamente esso si ricarica di nuova enervente è recettiva. Il sistema elettrolita-mem- gia. I centri vegetativi regol.ano il sistema bra11e mantiene la so!5.t anza vivenit e costante· corri1spondente in modo an·a1ogo al t ermore· m ente al di sopra dello stat.o di e quilibrio : gola tor e di un termostato, in modo che si inanciò cl1e re11de possibile la ricezione di qt1al- tenga sempre un determin.ato « livello>> : tem si1asi stimolo esterno e la reazione .ad esso. peratt1ra del cor1)0, contenl1to di glucosio nel L'int ero sistema vegetativo è composto dal- sangue, ecc. Il sistema veg·etativo rappresenta l'anello di le st1perfici di contatto (membrane) della struttura plas111atica (cl1e apparterigon-0 all' elet- congi t1n zione tra la p ersona e gli organi. La trolita colloidale), claJl' elettrolita salino, cla person.a , considerata come l'e&sen.za cl1e diri'llna combin.azione di cationi antagonisti, da ge i })r ecessi vitali, si pt1ò dividere nella pel'<< regolatori » , ormoni, sostanze stin1 olanti en- . sona profonda e nella pe·rsona co.r ticale. La è tenuta insieme dallo stria, ·do- ed esogene, e da catalizzatori: tutto· ciò persona profonda viene retto e regolato dal nervo vegetativo. to, cl1e ha rapporti e col sis.t em·a extrapiraLe manife ·tazioni di movimento in questo si· midale e col sistema vegetativo. Fino allo .s-vistero.a ver1g·ono r ette, anch·e indipend.entemente luppo e alla funzione della corteccia cerebradal nervo, dai potenziali elettrici delle super- le, Io striato rappresenta il più elevato orfici di contatto. Intimi rapporti intercedono gano n ervoso dirigente. La maggior parte degli impuls:ii pervi·ene allo striato dalla pelle1 tra i nervi vegetativi e l 'elettrolita salino. dlai mu·s coli, dalle articolazioni e legan1enti, Cosi, i) . es., la stimola7-io11e. simpatica agie dag·li organi interni (in minor grado) attra·sce com e il calcio; l'adren.alina è ineffì-cace se ver.so le vie spino-cerebellari, jl cervelletto e r1·on es·iste il calcio; in con:igli arricchiti di il ,,taJamo ottico, per tr.asformarsi poi n el nu-calcio la $timolazione diretta del vago detereleo rosso, negli impulsi motori per i mt1scol i mina ta.cl1icardia. Questi rapporti appunto . rendor10 il sistema nervoso . vegetativo padro- striati, nell'ipotalamo rispettivo, nel nucleo vene e reg·olatore dei processi della respirazio- getativo d.ell'oblongata, negli impulsi per la ne, circolazione, attività cardiaca, regolazione fl1nzione dei mt1scoli lisci e delle glando~e. La tern1ica, del ricanlbio, dell e ossidazioni, ecc.; azi'orue dirigente consis.t e in ciò, che il cernon si tl eve però , s<?nz' altro identificare il ner- velletto, sulla cui estesa superficie veng·on o vo vegetativo con K e Ca, nè pensare cl1e la raccolti gli impt1lsi sensitivi, li rinforza accumulandoli, men1re a llo stes·s o tempo lo striasua azione censi.s ta in una distribuzione di to, distribu·endo gli impulsi, agisce co111e r e· questi joni, oppure cl1e questi «carichino» il sistenza. Soltanto con la formazione delle Yie nervo . (11na rana che in seguito all'eccitazione corticali motorie è reso possibil.e l' ag·ire <e spo11·di speciali centri' cerebrali si comporta come taneo ». Pure la « })ersona profonda n p erma lln a nim.ale arricchito di Ca, non si modifica ne il nucleo della p ersonalità ; essa r appresenin seg11ito alla somministrazione di K). I ·ner- ta l'irrazi·o nale, l'istintivo, ha pe.rò già i)er sè vi veg.etat.ivi agiscono alterando la proporzio- l1na e.erta facoltà di discernimento. Il « ti1)0 n e deg·li joni H e OH dell'elettrolita colloi- di reazione individuale >) è collegato alla perdale. L'eccitazione dei nervi vegetativi deter- sona profonda; da essa le recezioni atti11gonu mina a11zitt1tto t1na inegt1.ale polarizzazio11e, in (nel sistema veg·etativo) la vivacità, cioè il • seguito a fenomeni di stratificazione nell'elet- fattore qt1antitativo della eccitazione : rn entre trolit a colloidal~. In seguito a tale alterazione l'inten sità di essa . di1)ende dall'inten sità dello ieì i stato, i 11 primo lt1ogo · la corr ente permastimolo. •

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[ANNO XXX,

IL POLICLINICO

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La possibilità della ·p ersona di dirigere razionalmente i pr-0cessi vitali (particolarità costitu.ziona1e) è un elemento oltremodo importante in tutta la patologia (p. es. ipertrofia di un cuore con vizio valvolare). . R. POLLITZER . •

VENEREOLOGIA. Sol valore del trattamento interno · della gonorrea. I

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(V\- . ScHOLTZ. Detltsche hl ediz. W oche1ischrif t, 1922, n. 43, pag. 1443). Questa breve rassegna è destinata ai medi-

ci, t quali, dice l'autore, in tanto fiorire di molti prodotti e di molti inetodi di cura posson·o facilme11te trovarsi disorientati. L~_.\. affe·r1na che, alme110 nella blenorragia non complicata dell' uomo~ la ct1ra locale ben praticata (della cp1ale e~li d~linea lo schema) è . più che Sl1fficiente, mentre ai ,·arii mezzi , curativi son1n1inistrat.i oer via orale - olio di sandalo, balsan10 di Copai,1e, s11bebe, salolo urotro1)ina - si p11ò al inassimo attribuire ii co1npito di favo1ire il decorso normale e di agevoilar'e il trattamento locale. Pi"l1 efficaci fra questi n1ezzi sono i balsa111ici : dei ·quali non si s a se il principio at, tivo passi nell'urina, ed agisca durante l'uri11azione, passando nella nlucosa come un li· quido n1edica111entoso o• invece giunga alla mucosa direttamente dal sa11gue o dalle ghiandole mucose. Certo è che n·è i balsamici, nè g·li altri preparati hanno lln'azione disinfettante rispetto ai gonococcl1i : i prodotti di• scissione dei balsa1nici mostra110 invece st1lle· • mucose un'azione leggermente astringente ed anestetizzante. Fra i balsamici, i migl! 0!'!, sono il Santyl (etere siaJtcilico cùe11,oliio1 di sa.nda1o,), il Go no,_ sa11 (combinazione della resina di K.awa con l'olio di f l~g110 di . andalo), il Blennosan (balsa1110 di Co1Jaive purificato ) : cl1e sogliono non determinare fenomeni secondarii spiacevolL Bisogna però ricordare sempre che• la loro efficienza si li1nita. ad ostacolare la diffusione del processo ed a per1nettere un·applicazione ,energica ~~Ila terapia. delle iniezio11i. In modo analogo a quello clei balsamici agiscono il decotto di fogli e di uva ursina ed i • preparati analoghi : che })Ossono essere utilmente impiegati come bevanda nella g·onorrea act1ta : nella quale è opportuno che il malato introduca molti liquidi. per essere costretto a~ orinare di frequente, e quindi a lavare la sua uretra dal secreto infettivo. Tt1tti questi mezzi l1a11no u11'importanza maggiore nella gono1·iea posteriore ch e in eit1ella anteriore. •

1

• •

Di notevole importanza è anch e il trattamento .con l'atropina, caldeggiato dallo Schindler. È dimostrato infatti che l 'atropina impedisc ~ i movimenti antiperistaltici del vas deferens, che si stabiliscono in seguito alla stimolazione della parte posteriore dell'uretra e che favoriscono , l'avanzata dei gonococchi verso l 'epididimo. Si somministra l'atropina per bocca (1/2 mmg., 3 volte pro die) o con s11pposte rettali con 1 mmg. di atropina (una la mattina ed una la sera), sospendendo la somministrazione appena s'iniziano i fenomeni tossici. Assai più difficile è il g·it1dizio sui vari mezzì curativi consigliati negli ultimi anni per iniezione sottoc11tanea o intravenosa. (Arthi• gon, Trypailavin, Argochrom, Yatren, sostanze proteiche quali il latte, l'AoJau ed il Caseosa11, l'olio di trementina, lo' z11ccl1ero di canr1a). Quanto all'Artl1igon, se è in11egabile l111a certa sua azione specifica perchè provoca i~ea­ zi-0ni gener.ali e di fo~olaio, 11a t1n'azione non . troppo dissimile da quella delle altre sostan• ze proteiche aspec~fiche. Tutti questi preparati influenzano favorevol mente le complicazioni della blenorragia (epi- · didimite, prostatite, annessiti), m~ntr.e sono praticamente inattive nell a gonorrea acuta, al1neno s-econdo il ·giudizio comune: l'A. invece crede ch e~ uniti ad una energica terapia locale, .alcuni dì questi mezzi (1). es. iniezio·n j èndovenose quotidiane di Arthigon; o iniezioni quotidiane o a giorni alterni di olio di tremeJ?.tina (terpicl1in); o, meglio ancora, iniezioni intravenose di zucchero d'uva) abbiano una • reale efficacia terapeutica sulla gono·r rea acuta. Il pratico però potrà · trascurare questi ·mezzi : e solo nelle complicazioni egli potrà t1sa:re con vantaggio delle iniezioni di terpichina (specialmente nelle affezioni r.ecenti e dol'orose) e di Arthigon (possibilmiente endovenose, nelle forme più antiche) : riserv.ando cp1elle di latt~ ai casi più ribelli. L 'A. conclude riaffermando l'importanz·a preminente della cura locale. . SERENI. ~

Interessa·n tlsslma pubblloa.zlone ! . prof. RINALDO MARCHESINI Docente d'Istologia e rli Tecnica microscopi ca nella R. Università di Roma

Compendio di Ematologia ad uso dei medici pratici e degli studenti. Prefaiione del Prof. VITTORIO ASCOLI. Un vol ume in-16 grande, d~ circa 200 pagine, con 74 figure e relative spiegazioni, su due doppie ta.vole in fotot ipia. Prezzo L. 10. Per i nostri abbonati sole L. 8. Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via S i stina~ IL 14 - Roma .

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(ANNO XXX, FASC. 19)

SEZIONE P RATICA

601

CENNl BIBLIOGRAFICI.

ne dell'esperienza cli11ica dello Scl1lesing·er spesso la risposta a d imba.razza11ti domande H. LETIIEBY TIDY. .4. syn.opsis of medicine. Un diagnosticl1e e ter.apeutiche. Sonuna1nente in\ 1 01. in-16, di pag. 985. J . \\"l'i ght a11d Son s, teressanti sono i capitoli ct1e iiguardano la ed. Bristol, 1923. Prezzo 21 scellini .. sifilid e poln1onare, i tumo1i d~lla p.J,eura e del L' ...i\. ~h a i~aggit1nt-0 con qu esto libro l o scopo }!)olmor1e, come ancl1e lo stesso capitolo sulla broncl1ite . di condensare i11 111odo scl1ematico e co11 uno ' Ogni capitolo è divis0 i11 d11e parti: nella stile conciso l e pii1. importanti nozioni slù.Je prima sono es1)ost i i sintomi della i11alattia e malattie mediche. Di ognt1na \1engo110 descritte r eziologia, i si11to1ni, l'a11a t.01nia patol ogi: . gli errori che la l oro falsa interpretazion·e ha pot11to dar 111ogo, nella seco11da gl.i errali . di ca, 1Jrog11osi , diagnosi e cura. Gil1stame11te i·A. terapia. . · · osserva cl1e sarebbe. t1n errore il cred·ere che Q11esto ' 'olu1netto do\1 rebbe sen11)re essere questo libro po sa. ostit11ire i111 trattato; esso s11l tavolo dei medici; specie di quelli cl1e, però si riYela n1olto 11til e per chi abbia bisoesercit~tndo 111ngi da centri os1)italieri o da gno di una l'apida consultazione, come accalaboratori, l1a11no a diS})OSizio11e po~hi mezzi de gener almente al i11edico }Jratico, o di ri\'es11ssid.iari . aJJa diagnosi, oltre q11elli i)uramendere in breve tempo t u tta la materia od u11 te cli11ici. determinato g·ruppo d~ malattie ed i11 tal caso T . DE SANCTIS i\lONALDI. sarà p articolarmen te accetto aJJo studente. La disposizione della nlateria e gli oppoi-t11ni acf corgimenti tipogi:afici re11do110 assai age,role e ra1)i~ a la const1ltazione e la· lettt1ra. Il lavoro è a.ggior11ato in modo cl1 e vi si tro,ra110 acce11 nate le moderne vedute siccl1è esso l:>t1ò anche Congresso Internaziona]e di Talassoterapia servil~e a dare un'idea cle]lo ~tato odierno di Venezia. molte ql1estioni di i11edici11a. 111 me110 di tre 9, 10, 11, 12 aprile 192.3. anni es.so ha r aggi11nta la terza edizione. ciò È r oltn Yo della serie (I Boulog,1e s/ Mer 1894; che cli1nostra il fa·vore co11 c11i è stato gil1staII o. ·tenda 1 95 ; III Biarritz 1903: I'r Abbazia mente accolto.

ftCCRDEMIE. ·sotIETA MEDICHE, CONfiRESSI.

I

• fil. SCHLESI~ G ER .

190 : , .. Koldberg 1910; na('c)

19~0:

,-r

Canne~

1914: VII · Mo-

VIII . Venezia).

l\.rar1,khPiten lLer T~ilnae. cl es Bri1,st-tlrid Miltelff!-lls. Vol . VIII ,

X el Salone- Napoleonico del pala zzo reale, · gentilmeIJ.te eon e-esso dal :Niuni-

:!a ediz. Editore G. Tl1ie:rhe · I ..i1)sia. 1923. L. 11.25.

c-i11io. InterYe11uti: il Prefetto gr. llff. D 'Adamo,, i11· rap1)resenta i1za del Go~erilo : il Commissario ~traordi11 a rio della città di , . .enezia g·r. uff. prof. Giorda110; il R ettore dell 'l7ni--rer:':ità di Padova prof. Lt1catello e tutte le At1toritit Ci,'ili e Milita ri. nonchè gran i1umero di ra1)presentanti della sta111pa Rcie11tifica e politica italiana ed estera. Discorsi: il Prefetto gr. uff. D 'Adamo; il Com1nissario Str aordinario della citt<\ di \ 'enezia gr. uff. prof. Giordano: ' il Presidente ,d el Comitato Ordinatore prof. v''itali; il Segretario Generale prof. Ceresole; ·il dott. Terwaig11e. deleg·at<> del Belgio ; il àott. :Nlancioli, deieg·a to del Brasile; il comm·. Typaldo Forestis, delegato della Grecia; i l prof. Pasinetti, presidente dell'O~~aine dei Me- . dici di Venezia; il prof. Silvestrini. delegato di Rimini; il g'r. uff. dott. ~gnazio Carrieri, delegato delle Pt1glie; il prof. Faucello. delegato dell'Or·dine cle i :;.\ledici di ~Iessiua : il prof. Baudouin, s~gretario g·e11erale dell'Associazione Internaziona le di T a la ssotern.pia di Parigi: i1lfine il prof. sen. Edoardo l\Iàra.gliano, l)residente del 'ongresso. . Le sedu te scientifiche ebbero 111ogo al Lido nel gran salone dell'H otel des Bains. gentilmente concesso. Presiden te l)l'Of. Ma.ragli.ano. Presidenti Onorari Baudouin , .Cattaneo, Burci, L11cate-llo. Cheleschi, \Tiola, Pierrs, Terwaigne. Sat1-e. Rorrel,. I....amiot. A11drieu. Bagot.

Prof.

HERrvIANN

In semplice ma nitida veste tipografica è uscito in cp1esti gior11i, per i tipi di G. Tl1ieme, 1' 8° volume della collezione: Errori di cli a gnosi e terapia e 1nodo di preve1iirli, ))t1bblicata ' sotto l a direzione del prof. J. Srh\v-albe. Questo volume tratta le malattie del }Jolmone, del to!ace e cl el i11ediasti110, e , co11 111cida chiarezza, lo Scl1lesinger cl1e l'l1a dettato, pone in gI-1ardia i n1erlici cla q11 egli errori che occorrono fre '}ue.n te1nente, come 111i stesso l1a osservato, sia i11 Ospedale, sia nella clientela privata. Co1ne è detto nelln. stessa prefazione, questo libro i1on ha alti scopi scie11tifici, ma è d ettato da 1111 1neclico })ratico per medici pratici. 11 prof. Kienbqck 11a a rriccl1ito qt1esto volt11nètto co11 numerosi disegni cli radiografia, brevem·ente, ma a s11fficiehza annotati. Questa opera, che è già. alla Slla seco11cla edizione ed è stata anc11e tradotta in spagnolo, ris11onde perJettame11te alle int enzioni degli autori e al desiderio dei medici chQ avranno trovato e troveranno in qt1este pagi11e pie-

'I

e<l u,ta i1iaatg u ra le. -


IL POLICLINICO

Si iniziò la lettu.ra delle relazioni sul tema uffi-<!iale r){)lsto all'ordine del giorno : «Determinare iu modo scientifico sperimentale e in tutti i loro detltag·li i fatto ri Glie pr0 VOOano l e OZÌO'tti biologich e ' 1

1

nelle cliverse spiaggie >).

Riferirono : Il d-0tt. BacoT sulle spiaggie ùel Norcl .della Brettagna. II dott. LALESQUE sulla spiaggia di Atcachon. Il ·d ott. prof. DEL PIANO sulla spiaggia di Rimini. , Il dott. KuRr. ulle spiaggie del Ca1·11i1 i·o. I dottori BACC.-\RANI e PAOLUCOI sulle s·p iaggie marchigiane. Il dott. CARRIBRI sulle spiaggie leccesi. • Il dott. FAUCELLO sulle spiaggie messinesi. Il prof. ( ; ALAKDRA sulle spiagg·ie cli Pale1·mo e ·T rapani. II d-0tt. "\ 1IKCE~z'o· CuoMo sull'Isola di Capri. Il prof. LUISADA sulla -spiaggia di Viareggio. · Ii prof. CERE ·oLE sul Lido di \Tenezia . '.Il tema ufficia le aveva per iscopo di ricerca re le iearatteristicl1e indiYid11ali delle diYerse spiaggie in modo da couse11tir11e l1na e-la ssificazione. Una delle conclu.s ioni, fra le l>ii1 importanti, ~•lle1 quale si venne, è che le spiag;gie calcle meridionali ita.Iiane e francesi consento110 il sog·giorno dei nerYosi e clei reun1a tizza ti i quali noJJ . possono •soggi-0rnare .·ulle spiag~ie nordi·cl1e e<:l ocea1liche. Certe s1Jiaggie come· il Lido clj enezia, e:t seco11da delle stagioni, hanno cliYersi catatteri : in fJl'ima Yera e in autunno sono eccitanti, in estate, sedative. I11 certe spiaggie i tubercolosi polmo11ari miglio1·a110, come ad esempio nelle · Jiguri , jn quelle della Riviera france.se: altre, come ad .esempio il Lido di Venezia, determinano un grave peggioramento. 11elle for·me polmonari, sono quindi ·Controindicate, mentre sono lltilissime per le forme ossee ~e ghiandolari. 1

'r

Seg11irono le comu11icazio11i. '

Il clott. KuHZ di Abbazia riferì s11 osse1·,"azio11i talassoterapiche fatte nell'Istria orientale, riguatdanti specialmente le forme ginecologiche le quali pos ono trarre grandi vantaggi dalla talassoterapia, q11anto colle cure termali. Il dott. PAS.OAL sulla elioterapia associata all:J ,. ·cura niarina. II dott. l\IoR~.\U DEF'ARGES sugli esercizi fisici aJ ma re. Questo O. l)resentò clei i1oteYolissimi risultati ottenuti .aila Baule·, spiaggia oceanica ti:ancese. dall 'as ociazio11e della Ginna ._ tica ~ledica, con 1a cura eliomarina: presentò l)Ul'e una scheda in·diYid11ale l)er le valutazioni fiRic-l1e dei bambi11i. molto l)ratica ed t1tile. Il . dott: DE TONI sulla talassotel'étpia l)er le gioY~1 11i 011er<-lie. rifere11do ·u ciò che la Societit Xa-ziona le ItaJin11a di Patronato i)el' le Gio,·ani 01>etr.ie. di Tol'ino, con più di 60 ezioni e 5 colonie mnriue ha fatto 1n 20 anni. })er le giO\è1ni operaie . . . linfatiche, cloroticl1e, ecc. r. n re lit z1011p l11re1·e:-:;:--·n ntoltissimo l't1clitorio e proYocò u11 orrlinr (Jcl {!iorno ~he fu a1)11ro,-n to nd t~nflni111itù, co~i conc:e1)ito: •

(_WNO

XXX,

FASC.

19J

«Il Congtesso Internazionale di ~ra1assote1·apiu fa « voti l)erchè i differènti Governi considerino la «talassoterapia come uno "lei mezzi più in11lol'« tanti di profilassi contro la titbercolosi, ed ;t~­ « Ruffi<.i. carattere di funzione sociale non limitat;1 «a Il 'infanzia ma estesa anche all'aclole cenza ». Il dott. LEO ·!rulla stasi linfatica temporanea nei tes. uti infetti, chiusi o aperti, d-0vuta alla. elioterar)ia. L'O. illustrò il fatto che nei primi tem1ii • (lella e lioterapia la parte malata diventa sede tli t111a stasi linfatica che determina notevole gon· fiore se la forma è chiusa e ·g1·ande linforrea !:)e hl forma è aperta. Questo fenomeno dura qualche ~·ettimana ed è seguito dal miglior..1111ento. 'J, ·o. l"i domanda se non si tratti di · t1na forma -O.i autosiero-terapia, determinata dal sole . Riferì ane-0ra ·sul trattamento clelle salpi11giti tubercolari c:on pelviperitonite; egli espone dap1)1·i1na le mal~te per qualche mese al sole i1er liberar"B le aderenze e mobilizzare l'utero e gli an11essi; procede poi all'intervento operatorio per 8opprimere le grosse lesioni che il sole non può ridurte; fa di nuovo la elioterapia per sterilizza1·c: le lesioni para intesti11ali, e per guarire le fistole freqt1entemente residuanti. CASTr.01\" uovo. FIACOARINI~ AscroxE !Sulla elioternpia e spol't mari11i nel G·o lfo di Napoli e sul grado <.1i i)nrezza ba ttericn delle acq11e tli quello speccl1io 1ua rino. • BERNAY sulla cura delle affezioni cutanee colJf11ltra violetto. l\1r-YuTILLA s ulla cura climatica e balneare a Sferracavallo. " BOCCHETTI• s1Ji risultati e}Iln tologici e antr o1>0metrici ottenuti nelle Colonie aereo elioter apicl1e del lu Sani tu · l\lili tare istituite in J O stazioni 111c.1riue in Itnlia, e sulla tubercolosi pol~onare e cl1irurgica trattata al Sanatorio 1\1iìitare l\larittimo di Anzio: Furono trattati così 5GOO soldati i11 colonie nttendnte che vivono in mutandine da bug110 t11tto il tempo della cura, ottenendo brillautissiù1i i·i 111tn ti sul peso, s11l perimetro toracico, Rulla. funzione respiratoria e sullo stato sanguigno. Ill11strò inoltre i risultati morali di q11este · istituzioni. Il Congresso, estremamente apprezzando l'istituzi-0ne e i risultn ti, votò t1n plauso al Ministeri ~ della Guerra e i Cong·r essisti stranieri ,p r·o posero un . ordine aei gio·r no che fu a1>provato · ad unanin1ità, affinchè i Go·v erni esteri iu1itino l'istituzio11e del l\1inistero della Guerra Italiano. .JAUBERT m1i risultati del tratta111e11to eliomarino 11ella cu1·a nelle t11bercolosi e~te r11e e del rncl1itismo. DE FRANCF;sco Slli metodi e r isult;1 ti qeile c:ure e:limutiche alla spiaggia di l~ido di "\Tenezia 11ella tubercolosi ossea e ghiandolar~ . Lo. s tesso o. propose una scala cro11non1ctricfl da adottarsi da tutti gli. studiosi di talnssoterapia )Jer valutare la l)igmentazione della pelle dovuta . . t..erap1a. a 1la e lto Qriesta i1ro11ostn provocò tin ordirie del pior·n o 1


~ANNO

XXX,

FASC.

19]

SEZIONE PRATICA

.aflìncl1è la scala del dott. DE FRA~CEsco fos ·e adottata universalmente. BELLATI Sll' .JO anni cli cure all'O pizio , ~1èll'ill0 \ 't>neto di J.Jido di ' renezia. DELITALA sui rapporti fra mobilizzazione ed elio·terapin bre~enta11do vari tipi di up1)areccl1i di c:elluloide cl1e e:onse11tono contemporaneamente l'in1·mobilizz~1zione della })arte malata e la elioternpi<t. PARDISIAN sugli scopi e sui risultati ottenuti al 'Solariu111 <li I.id o <:li Venezia . Coì\rr~;"o sulla cura n1arina estiYa ed i11vernal0 <lell' Ospizio ~la ri110 cli V .aldoltra. Il dott. S.\CCOì\I .\XI .sui coettìcienti di adattn1ueuto nei militari di gt1arnigione al Lido, dimostrando che il cli111a di Liclo ·svi gio\ani Yentenni sani ha t1n'azio11e tonica note\olissima. nzione che si · fa sentire ancl1e sui gio\ani abitanti la cittit cli Venezia. I~o ste~ o O. riferì lJUre sulla a lb11min111·ia balneare dimoRtrando come buon numero cli soggetti com1)letftn1ente sani dopo i l bagno vr€>sentn 110 11nn t.tlbuminuria transitoria. Il clott. ~1ALENZA riferi sul sanatorio elioterapi• e,) per invalidi di Guerra a Ivlalamocco, sanatorio che no11 è altro ,se non u11a vecchia fortezza co11-cessa dal Ministero della Guerra e adatta ì.:'l u Snna torio. I C'on~:re. ·sisti si recarono a11cl1{) a ,·i~i­ tare questa i titnzione ed ebbero parole di vivissimo elogio per il modo semplice, pratico e completamente i·iR1>0uclente all-0 scopo col quale la vecchia fortezza fn trasformata in asilo di sofferenti. I C-0ngresi::;i, ti ~tranieri espressero il voto che anche a ll'estero si pos~ano avere clelle istitt1zioni simili. ('ERESOLE, Nrxxr . P!GORI:\"'I riferirono sopra l'istituzione cli 11nn .~ta ;ione di idrobiologia 1narina, e 7.an11na·r e e sopra l'istituzi0ne di un laboratorio 1

·

603

111are. Il prof. ~lARAGUAxo au. ·vica ndo la r>rossiruu traduzione in atto di questi Yoti dicl1iarò che al prof. CERESOLE si cleve l 'i11i~io del i1uovo carJitolo rig·uardante lo studio della tisiologia dell'uomo al nta re. C'anten11101·nuearnente si eles e u11a l ommi:ssione composta dai l)roff. Catta11eo. Ca 1.nbit.1so. C'omba , Ceresole , f)elitala, ('uomo. Del Pi.1110, Eardisian, Ruata, ver traàt1rre in realtà in Italia il. voto dell'istituzione di questi ce11tri di ~tt1dio. AR~1ENGAUD sull'elioterapia al uiare e alla montagna, co11cluèle11rto che la elioterapia rna rin~1 conYiene meg·lio ai soggetti deboli, 111ent1·e qu~lla della montagna 3:i soggetti cal)aci cli tollerare l'eazio11i fisiologiche più -violente . · PuLLÈ trattò q11estioni p ra tiel1e rig11ardnnti le opere di beneficiènza ul 1uare. 1

I.J 'A <3ociazlone Internazionnìe di '.r<1laissotera1)ia, riunitasi poi in :sedl1ta i>lenaria, vropo-se i segue11ti ordini del giorno che ful'ono a('{:ettati .a l! 'unanimità dal Congresso : 1) .A.filnchè sia 1uodifie;a to il Cal(:)ndario Scol<.lstico, iii modo cla a11tici1>a re le vn cnnze e conr€'dere ;\i l'agaz~i u11n n1igliore u t ilizzazione clella . sta gjone es ti V<l ver l <.\ e:n l'e clinl ll t ico-n1a rin e. . 2) Sulle misure da l)l·~ndere pe1 tratte11ere . in cnmpagna i malati .c11r,a ti al u1<trè i>er _la tn betcolosi. B) Sulle praticl1e ~1a fare presso le At1torità atlincl1è sia assicur·1t n. ln J:or11itura d'ac4ua imtabile alle stazioni clin1atieo-ma rine e sistema to lo Bmaltimento delle acque sndiciP. Fu Yota to come sede clel prossimo Congresso. che ayrà luogo nel 1923, Arcachon; presidente del (.ibngl'esso fu eletto il dott. J J .\ LESQUE e il tema posto .1ll'ordine del giol'no · ~' : «La et1ra marina clel 1achitiH1llO e ran r.t lisi della sua azione ». 1

pe r lo 8fuàio d ella fi siologia d el,l'uomo ai mare. 1

Alla fi11e del Congresso i Llottori Terwa igue per Anrora 14 anni or sono il prof. CERESOLE per pri- · il Belgio e Bat1<J.ouin per la IJ'raucia dissero paromo, con rnezzi prop1i, fond9 t1n osservatorio clile di ringraziamento per il u1oclo co11 cui ' renezia rriatoloe;ico tn lassoterapico .p er lo 1stu<lio della fisioaccolse i C·ongressisti e per l'orga nizzazione del logia de)l'1101110 al mare. avendone sentito il biCongresso che fl1 altamente e1ugiata. sogno. sia i11 :-i0gT1ito nlh\ constatazio11e q11otidi11na Il prof. VITALI salt1tò i C'ougres is ti a non1e del della 1na n f'<l 11za di ogni bn ~e scientifica nell~ L-1 Comitato Ordinatore. lassoteré1pin. ~scl11 siYamente empirica, generalmenIl prof. ì\JARAGLifu'o ring ra7'iò i Co11gre~ .. isti ver te seguitR. !=\i a per considerazioni teoricl1e. in lil loro opera a pro' della .seieuza, a ugu ranclo di quanto che esistono degli Istituti p er lo s tudio riyecler~\i tt1tti <11 ('011g1:esso di Arcachon c-011 eguadella fisiologin clell'uomo sulle Alpi i q1\ali raple cordialità e frater11itil. c-0n1e s i ebbe nel Conpresentano delle curiosità scientifiche. mentre non gresso di Venezia. esiste la pos~ibilità di uno st11di-0 metodico delle I Co11gl'essisti c1t1l'ante la loro i>erruanenza a '1·ereazioni clell'11on10 n l mare. dove migli~in di pernezia si r eca rono a ·risitare, oltre elle il f4a11atorio .sone · ogni anno si recano per Cl1ra. IJa guerrA ve1· . ll1Y<llic1i di Guel'rtl ùi :\Ialamocco, il llUOYO interruppe gli stndi del prof. CEREROLE il quale si Ospizio l\1arino Ve11eto di I .1ido e Je .n ltre l)rincipaa11gt1ra cl1e or·a le ricerche da 111i iniziate s iano li istìtuzioni ~a11it<ì rie, no1l:el1è il grande 0 8servariprese inetodican1e11te e con maggiori mezzi. totio l\ieteorologico clel l\llngistrn t o delle Aeq11e. Il Congre~o i1tteressato Yivamente da q11esta letPrima cli sciogliersi il Co11g1:f'S80 inviò un teletura yot<> nr1 orcl itie rlel giorno })el' la fond.azio11e grn lnn1a di · cle,~oz ione n S. l\tl. il R e che n ,e,·a d~­ ' (li istituti per lo studio de lla fisiologia dell'uomo gnn to <'oncedere il s uo a lto P<l trona t o alla rinuiual mn r~, e nel ca so speciale cli Venezia. i)el' l a 11e: a S. E . il Presidente del Consiglio, cl1e ne era vatro11a, e alle altre principali autorità cl1e coneesslone del Forte delle Quattro Fontane per pia11C'E'sser o il loro ~tl)poggio a lla riunione <:~ì brillantarvi ristituto }lf\1' lo studio della iclrobiolog:i<t 1n:1Z .\RDO. rina f\, la~ nnare. e <lella :fisiologt.1 dell'nou10 al • tc•n1~11tp rinscit:l .

..

.. •


604

(ANNO XXX, FASC. 1.9]

lL POLICLINICO

.

APPUNTI PER ·I L MED100 PRATICO. I

CASISTICA E TERAPIA.

f enon1eno, poichè non in tutti gli individui il

SISTEMA DIGERENTE.

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L'azione dannosa dei purganti. A. Pedro (Br1lZ'i l medico, 17 nov. 1922) richiama l 'attenzione sul pericolo che può derivare dall'uso inconsiderato dei pl1rganti. È noto che ir1 certi individui si possono osservare in seguito aile scariche da purgante sudori profusi, pall ore 'd ei tegu1nenti, scialorrea, nausee, \•ertigini, sincope e qualche volta anche ìa morte, come accadde i11 u11 amn1alato dell'A. a ffetto da insufficienza initralica, il quale nellé c1isi di asistolia trovava sollievo da iniezioni di strofantina o cli djgitalina; u11 medico cl1iamato d '11rge11za prescrisse invece dell 'acquavite alemanna e l'ammalato morì p ~r sincope cardiaca. Dant1os-0 è ancl1e il pl11·gante 11elle febbri tifoidi in cui provoca una. vera enterite medicamentosa irrita11do maggiormente l a inucosa, oltre a determinare llna. forte })e1·turbazione nell'equilibrio leucocitario. Nelle intossicazio11i alim1entari il purgante è p t1re controindicato ; in 12 casi B11rlureaux ha. veduto guarire pii1 rapidamente i 5 individ11i ai quali , i1on era stato somministrato alct1n purgante. Diversi autori han110 rile.vato i dan11i d el pt1rgante nell e forme ur3micl1e, in cui deter.: mina oliguria cl1e dura anche pareccl1i giorni, .riduce notevolme11te le sosta11ze eliminate CO!l l'urina, modifica 1)rofondame11te "la con11)osizione dell'azoto t1rinario, rompendo l'equilibrio azotato in favore di quello non dosabile e di; mi11uendo la quantità di urea. I fatti talor<1 impressionanti cl1e si 11ann o i11 seg11ito alle crisi di arroicl1e da p11rgant.e (clispnea, fenomeni anginoidi, sincopi, ecc. ) sono stati variafi!ente int.er1)etrati; non si può pit1 an1n1ettere l'an,e mia cerehraJ,e e nemme110 una intossicazione ; an~he l a teoria re.flessa no11 resiste alla clitica. pj tl verosimile sem. bra l interpetraTe tali fatti come u11a vera crisi e1nocla.sica ; so110 siate osservate di fatto perturbazi o11i deìla concentrazione sa11gt1ign a I e dell'equilibrio l e11cocjtario ; l'abbassam ento della. i1ressi one s ang L1ig11a spiega poi i fenomeni cli lipotimia e di sincope. Si deve ritenere ch e in seguito al J)Urgante si verificl1i 1111 g·ra,nde assorbimento cli albl1mina n1aJ.e desintegrata in conseguenza del turbà to chimisn10 e d ella p eristalsi esagerata; l a f11nzion e del fegato è i·n sufficien te a qu esto lavoro eccessi,ro sicch è si manifest a lo choc emoclasico. 111 tal i11oclo si spieg a~ anche l'in~o stanza d€1

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})t1rgante 1nanifesta gli effetti sopra descritti, ma solo Ìll q11elli a fegato inst1fficiente od !)articolare sen~ibi1ità J)roteica. Comt1nque il possibile danno del purgante cleve essere t enuto })resente per 11011 sommil1istrare tale rin1edio se 11on n ei casi in cui· lo si ritenga realm.e11te t1tile.

fìl. lnciclenti nell'appendiceetomià. Se })llre })OCo co111t1ni e spesso lievi, g1li inciden1 i cl1e lJossono occorrere dt1rante inter·venti })er app ·~ndicite, de·yo110 essere conosciu• ti. (A. Krecke , Munchn. M ed. lVochenscrift, n . . 50, 1922) : 1) I11cisione d,e]la cute. Se l 'incisione viene estesa troppo all'inte1no, si ,,, ris chia, specie i1ell.e donne, di sezionare l'apoJ net1rosi del.l'obliquo esterno, lì dov,e essa ricopre il muscolo i·etto: in tal caso sj deve eseguire l'incision e pararettaJe. NeJl'i11cisione p a1·a retta.le si deve evi lare con cl1ra di ledere il 11ervo intercostale (atrofia d el mt1scolo retto) ; esso va isolato per via ottt1sa. 2) Isolamento delra1JIJé11dice. e l'isolamento sii prospetta inclaginoso, è pref eribiJ1e l 'ir1cisio11e })ararettale {cl1e però con)porta la facilit~ di grandi ernie consecutive). Nei casi i11 cui non si riesce a tro"·a r e l a sierosa peritoneale ~ specialmente quando essa si è resa aderente rulla parete anteriore del cieco) ·l a si deve ricel'.'care più a ll'interno e in a lto. In q11alcl1e caso -O.a flessura sig1noiclea, mobile e spostata a destra \ 1 iene scambiata con il cieco. Il cieco ha un col orito più cl1iaro di quell,o delle anse del tenue. L'ap1)endice viene talvolta scambiata con lln appe11dice epiploica, s1)ecialmente i11 casi di a dere·n ze infiammatorie coh notevoJe infiltrazione del coJ011 e dei st1oi annessi. Per r it.l'ova r€ l'appendice è utile seguire le tenie \1erso il basso ; a1 1 01~0 p11nto di UI1ione si imJ)ia11ta l'apper1dice (po11endo attenzione di no·n seguire i e teni~ · in direzione O}'.)})Osta nei casi i11 cui jl colon ascendente forma t111'ansa e il cieco è sposta.to verso il feg·ato). · Nei ca.si in c11i le t enie no11 si 11ossono segl1ire si deve cercare l 'appendice col tatto. Nelle ma11ovre di isola m.ento cle l cieco dalle adel'enze è bene })roceclere dall'este rno all'interno (minore pericolo di led.er e j vasi importanti). NE>i casi nei quali è visibile soJi0 lai 1Jur1ta dell'appendice, liesce lltile incid erne la sierosa ed ·isol a rla a dito di gt1a11to. Stirando trÒJ)}JO l'<i lJÌJe11dice, si . ri scl1i a di d1etenni-11ar11e la. rottura . Talvolta è djfficile disting·l1ere l 'a1)pe11dice cla.l SllO m esenteriolo tspes1

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SEZIONE PRATICA

sito. 3) Casi co11 ascess0. Solo u11 cl1irl1rgo esperto deve operare: è necessa1i o cono~oe1·e Bsattamente l'ubicazione d ell'appendice.- Nel t~po lo.m\bare, l 'ascesso si trova a ll'esterno del c1·eco, ne~ tipo ingu inale àll'inter110, nel tipo p_eùvico . ned p:ieco:lo bacino, e n el tipo me.soceliaco medialmente tra le anse d€! tenue. L 'a1) ~en·d·i~ e nel 1° ~ipo va ricercata all'inf\1ori e indietro del cieco, nel 2° tipo in basso e all'interno, nel So tipo in basso e nel 4° tipo all'interno tra Je anse ·de} tenue. Svuotato il pus è spesso difficile trovare l'appendice: la si ricerca col dite• tra le adere11ze: il dito la palpa come t1n cordone grosso qt1anto un dito. 1

POLLITZER.

Funziani e reazioni dello stomaco osservate ai raggi X. U.rano (The Japan Med .. World , 1922, n. 10) ha esaminato rispettivamente gli effetti ' della somministrazione di sostanze alcaline od. acide sulla forma e sui moti dello stomaco, ottenendo i s~guenti risultati: 1) esiste cert~men­ te un intimo rapporto tra la reazione d·e l contenuto gastrico ed i mo,·· imenti della muscolatura dello ,sfintere pilorico. Mentre .p erò si riteneva .. generalmente che i content1ti gastrici .alca1ini passassero rapidamente nell'intestino ' le esperienze dell'A. proverebbero invece che di tutti i composti alcalini quelli dj sodio e di potassio passano facilmente nell'intestino ' mentre i composti di calcio, magnesio, bario, ecc., si vuotano con un certo ritardo. · 2) Mentre gli acidi· miner~li (acido solforico, nitrico ecc. )~ rifardant> tutti il vuotan1ento del contenuto gastiièo, gli acidi organici invece (acido. acetico, succinico, lattico, ecc.), sembra non abbiano influenza sulÌa ra.pidità del vuotamento. Il solo acido t a rtarico si comporta come gli acidi ·minerali. 3) Gli acidi e gli alcali non produco110 nes. s11n cambiamento di form~ dello stomaco, per quanto è possibile osservare coi r aggi X. · 4) I composti" di sodio, di ·potassio, di ammonio, ecc., d ànno movimenti gastrici d eboli e superficiali. · In egi1al mod') si comportano g li acidi minerali, ment ~e g'li aci di organici non ris11ltano in nulla simili arl essi nel comportamento~ , I. OCULYSTICA. .

Affezioni oculari causa di cefalalgie: Nel la pratica corrente è facile inco·n trar·e p.er$on~ ch e, n el mentre godono apparen't emente una buona sal.ute, · vanno frequ ent emente incontro a cefalea, a pesantezza di testa. Nella maggio.r parte dei casi tali disturbi possono essere attribt1iti a c.a11se genera.li : anemia, Stlrme1iage, retrmatismo, artritismo, anemia

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cerebrale, arteriosclerosi, .n 1alattie renaLi e digestive, ecc. A, molti . i11fe1..1ru, però, 1 1~ame delle orir1e, la \.Vasserma11n, ec-c., riescono neg·ative, e i11 ultirr10 vengono inviati all'esame diell 'oftalmoJ,ogo. . Le aff e,z ioni ocul:ari che posson~ produrre cefalea più o meno intensa, più o· meno localizzata a~la fronte o nella regione sopraciliare, o nella. reg·ione occipitale sono, secondo il Rt1bio (Bol etin -_de medie. y cir. àe l'Ecuador, 1B22, n . 146) ; i _Vizi .. di rifrazione-ip~rmetropia, asti~m.atis~o, ~iopia, il glau~oma, l1iìrite, l'irido-c1cl1te, 1 uve1te, J,e ulcerazioni ·della cornea ' le scl eriti, le ,lesioni infiammatorie de.ile palpebre, ecc. Senza occuparsi dei disturbi dolorosi chiari determinati da r~azione infiammatoria dell'occhio o delle palpeb1~e, esaminerem-0 le cefalal. gie di origine occulta. . .. I vizi di rifrazione, sia l 'ipermetropia s ia l'a.stigmatismo, sia la miopia., possono da; luogo a cefalalgie, e la :loro correzione esatta farà . cessare il dolore . . Ifl: alcu11e iperrpetropie la presenza del .vizio di rifrazione può essere ignorcita: .il p., forzando l'ampfezza dell'acco .. modazione del muscolo ciliare, c'e rca di dare al cristallino la form.'a e l 'indic'e di rifrazione . necessario: il muscol-0 ciliare, lavqrando esageratamente e costantemente, fa sì, che- sopravvengono neuralg·i·e peri-orbitarie, dolori al globo oculare .ed alla testa. Nel.l'astigmatismo, essendo l a rifrazione diseguale nei diff.erenti meridia11i del,l'occhio, · si ha un aff aticarnento inuti~e del muscolo ciliare ~ donde dolori di testa, s pecialmepte suJ. tardi, dopo il quotidiano lavoro di lettura e di scrittura. - Nella miopia, i distt1rbi dolorosi sono scarsi n ei gr ~!.di deboli; però nei gradi medi e forti sop ravven~ono cefalalgie per il meccani~ sino dell'astenopia muscolare per insufficienza di con trazione dei muscoli retti . interni: il p . dopo l a · lettura, acèuserà; dolori peri:orbitari, tensione d.aJorosa n ei globi, sonnolenza, bru,, ciori palrJebrali, fenomeni t"t1tti che determiner anno una ripulsion~ p-er la lettura, una fobia per og11i lavoro oculare. ,, L'.e-micrania oftalmica produce disturbi dolor osi cor1 sintomi oculari tipici : 1,e forme complete sono diagnosticabili con facilità, perchè i s11oi sintomi so110 caratteri stici : oscura m ento di un occl1io, scotoma vibratorio, fotopsie, sintomi subiettivi che scompaiono per dar luog0 a cefalee cl1e p ossono . flurare dei giorni accon1pagnate da nausee, vomito, vertigini. Nel g·laucoma, in alcu ne forme - fruste, nel ·q11ale gli a mm '.llati accusano cefal ea, tale distur bo con accurato èsa1ne oftalmoscopico può far scoprire la malattia. ,

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Il pronto soccorso nelle lesioni oculari. .

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gio t1n ago da s11t11ra non troppo a ffilato) contl'o il cor1,o estrQ11eo e provarsi a smuov.erl<.> ·r . , c10 r a pprese11ta la })arte più i11111ortante del l'operazio11e. In seg·uito si applicherà un debolé antisettico nel sacco congiuntivale; i pareri sono poi c) jvis i !'.)er · qllanto riguarda 1'01)portl1nità di ap1)licare un bend.agg·io. NeJ. caso che si tema 1tn 'ir1fezione corn eale si faranno is tillazioni di solfato d 'atropina all 'uno per ce11to, che devono essere rip et11te dallo stess,o ])aziente og ni 3-4 ore fino a cl1e il pericolo sia scompa rso. Una evenienza frequente . è la penetrazione di ca lce, rispettrvame11te di m a lta llell'occl1io; in tal caso, rovesciate ·le palpel1re. s i asporterà. co1npletam ente og·r1i })articeJ.la e si faranno poi i1·rigazio11i co11 d eb.ole corrente cli accp1a, sr a pplicl1eranno compresse fredde e si farà qualcl1e ist illazi on e di atropina. Le lesioni più g·ravi sor10 ind11bbiamente di clo111i.nio dello SJ)ecia lj sta ; l'import a nte è cl1e i11 q11elle ~ievi il n1 edico generico, cl1e per prim.o vede l 'accide11te, 11011 11si i)roced j111enti dannosi, come, p . e .; quello, cl1e pure è stato m esso jn l1so, di disinfettare l 'occl1io co11 tintura di j odio, e di anestetizzarlo con cJ.ort1ro d'.e tile. D a 1111n c11ra razionale delle piccole lesioni ,. r:>11 ò dipender e l'avvenire della '1sta del p a zj ente. , "{il .

L e l esio11i 0c11lari sono assa i freq11enti i11 tt1tte - le età ecl i11 tutte le classi sociali , neì bambini durante i loro giuocl1i, i1egli . operai, nei contadini,· cl1e si possono ledere con le SjJigl1e di fru1n e11to, ecc. E sse, prima. di essere veclute d a llo s1)ecialdsta , cadon o sotto il do1?1i11io del medico prat1co, il qt1ale deve sapere porvi rip aro , })Oicl1è lesio11j a111.)are11temente semplici~ n1al c11rate i:>ossono occasionare serii malanni ed . a11cl1e la perdita d ella vista. I i caso più frequ ente è q11ello cli corpi estranei che }Jenetra110 n ell'occl1io; t a lvolta questa sen1plice evenienza i111 ò dar J.11ogo a g·ravi mala·tt i e, come in 1111 caso cjtato. dn ' '' · I-I. Cris11 (Colora do Medicin e, nov. 1922) in c11i u11 m edico, per estr a t rP. u11 col'po estl'a neo probabilnìente in esj ~tente, l~a lavorato })er })iù di t1n 'ora s11ll'occl1io del paziente firto a le.dere l a cor11ea, provoca ndo l111a panoftalmite. La l ocalizzazjo11e meno pericolosa del corpo estraneo è 11el la faccia inter11a. della palpebra superiore; ancl1e 1'.)el' tale evenienza però, occorre essersi fa rniJiarizzati C011 la tecnica, sem-. p lice del rovesciaménto della palpebra. Un po' più d elicat a è 1.estrazione dei cor1)i estranei " localizzati s11l la cor11ea ; anzit11tto è necessario vedere il col'po estra11eo, ciò cl1e non è sempre facile con l'illun1 i11azione diretta, dovendosi i11- · • vece ricorrer e n. qnell a laterale od .oblii.qua; a t ale scopo si colloca la sorg·ente luminosa a NOTE· DI ME DICINA SCIENTIFICA. 20-25 cn1. d a 1111 l a to del paziente, cli solito a. Contributo sperimentale destra. del medjco, concentrando poi i raggi alla questione della circolazione del liquor nell'uomo. ]11minosi s1111·occl1io per mezzo di una lente Per cl1iarire la q11estione d ell'esistenza di convessa ; eve11tl1al1nent& si p11 ò osservare l'ocu na circoJ.azione d.el liquor, l 'a11tore u sò una chio co11 l111a l er1te . di ingrandim ento. E poi sostanza cl1e q t1ando perviene a,ssoJ.11tame11te · n e cessario l 'uso di 11n adatto . a contatto coi ce11tri sin11)atici termoregolatori (11ella vicinana nestetico; il l) ÌÙ consigliabile è una sòluzione (li cocai11a al 4 o 5 per cento. Per l'istill a - za ·del 3° ·ve11tricolo) determina lln i1)ertermia: la tetraido-l3-11 a ftjla.mina cloridrica. Nei co-' zione, il paziente deve g u ardare in basso ed i15 gli l'iniezione int1~acerebrale di questa soil m edi co ap11oggiando a piatto il J)ollice sinista11za è 10-20 volte più efficace dell'iniezione stro sul.'la i1alpebra superiore, l a stira in alto e11doven osa. L'A. vide cl1e in malati di parae l a 111a1 1ti en e anché dopo che 11a lasciato ca • • dere una g·occia di cocaina s11l,la s clerotica ; lisi progressiva l'iniezione endolon1bare d ella detta sosta.r1za era 100-150 voJ,t e J)iù effic ace se l'occl1io l ag·rim a molto, lo si asciuga e si ap' clell'inìezi.011e enclove11osa . In ' seguito a-ll'iniepltca t111a seconda g·occia di cocaina. Subito zjone endolombare di 6-15 mg. si manifestava clopo si deve proceder e all'estrazione poicl1è l 'azione a11estetizzante di1ra J)Oco tem1)0; lo 1111 ipe:rtermia di circa 2 g r .a di, 3-5 ore dopo l'i1ìiezio11e. Ciò dimostra che l a sostanza inietsg11ardo d el i1azi ente deve essere fissato in 11~ )')unto ·d et er1nina to. Si asrlorta J)Oi il corpo tata n el liqt1or era s t a ta trasportata verso il terzo ventricolo, dove sol o poteva manifesta r e estraneo con 11n po' di cotone sor>ra 11no specilllt s11a azione. Rimane così dìmostrato cl1e solo opp11re, se il corpo è inct1n eato, spostandolo ' ~tanze introdotte nello speco vertebrale peri1rima. co11 le a1)1)osite sgorbie; in caso d'urgenza })11ò 'a11cl1e servire l a l a m a di un tempe- ve11go110 al cervello eon una. velocità ],imitata, velocità cl1e lJraticamertte si può equiparare rino; ogni ogg·etto l1sato deve esser e però b en ad l1na circolazione atti, a del liquor. p11lito e sterilizzato, aJ,trim enti vi è il perico(II . STRECI<ER. lttfiln~h·. - med. Wocherisc hri ft, lo cl1e rie st1sseguano l1lcer1 corneali. Q11and o . 11. 50, 1922) . . s i tratta di corpi incuneati , l 'essenziale è di J?OLLITZER portare lo strumento (può usarsi con vant.a g \

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SEZIONE PRATICA

g·io1·11i ~ per lé nature vigorose il co1·diale più energico, esso affina la loro sensibilità, temr)eta il loro carattere. f)onde il ,l 'irnbalzo delFelicità e longevità. l'i11divid110 le cui facoltà di i11iziativa e di 111 1111 a.rt.icolo editoriale il J ournal (les Praln,vo.ro s i infinrn111c.1no con più ardore, mentre tici ens esa111ina la qi1istione della i11fluenza l'armatura contro l a disg·reg·azio11e fisica si delle emozioni sulla salute e sulla d11rata clel' aclatta e si fissa co11 n1agg·iore solid.ità. I ,se11la vita. ~on v l1a d1tbbio, Bcrive l'ano11imo a1tsitivi · attivi spesso vivono lungam ente, i)ercl1è tore, cl1e t1n morale be11 equilibrato cla un'alq11esti temperament~ salgono p iù in alto d·opo legria ìieve ii1fl11enza favorevolmente le funog·11i cri ~i deprimente. · zioni n11tritive . ' ma le cose non vanno i1el meLa ~vita ·s enza nubi e senza lll'ti offre vandesimo modo qua11rlo si tratta di gioie inten - . tag·gi .'llle a11ime l)lacide che l'attraversano s\.~ ed ~mprov ..1ise. In. tutti gli sl1ock co11viene co11 occl1io do] ce e cl1e non si ill11minano di tener conto sia delle reazioni immecliate cl1e ness1111a scintilla. Il piano della vita sul qt1ale di c111el] e lontane; la g·ioia stimola ed esalta, ql1este anime camminano senza fretta , e senil dolore deprime ed aJ)batte, ma l'eccitazione za i.nclt1g·i. si estencle con tinta grigia talvolta p1·odottà. dalla. prir11a non dura pil.1 a lungo Sll o rizznr1ti ~ In is11rati. Gli uomini })acifici rag, della depressione i11clottH. dal seco11do. D'al- · git111gono ·et à molto a.v anzat.e. lVla g11stano mai tra parte l 'uomo si abitua ai giorni g·ai come Ja felici.ti? La loro sensibilità . ott11sa ript1gna a q11elli tl'isti; a11cl1e ri1111ovellate J,e g·ioie per- al la 111ce : essi ~ono incapaci di ~e11tire il cadon.o la loro azione tonica, men~re quando le 1ol'e di u11 raggjo troppo vivo come dì lasciardiso·razie si ripetono il dorso sia })11re i11se11c . si in11)ressionare dal freddo. P assano indiffesibiln1Elnte si c11rva ·a11cora l)er sostenere 11 rE 11ti, 11on ag· itBi i, senza gioia e senza dolori, IlllOVO peso. sc!1.za infamia e senza lode. Com e le sensazioL' esaltazione di 11ua gioia nt1ova si s1Jeg·ne Jli clolor·ose r1on valgo110 a corrunt1overli e ad i11 11na snecie di inalessere cl1e interr·o mpe il alJbatterli, le se11sazioni piacevolj non valgorit1110 all~gro, n1e11ire la de1Jressio11e della sof- 110 ad acce11c1 ~ re nelle tenebre del loro spiri1'ere11za n ei se11sjtivi attivi dc\ una reazio11e to i111a scintilla di festa e di en ergia. sal11tare cl1e eccita l'organismo avvilito. È fa Il mor::t.le adu11q11e ag·isce sul fisico unicacile obbiettare cl1e q11esta reazione benefica è n1ente svelando le tendrniZe nascoste. La nat11tt'altro cl1e costa11te . lllla ,·olta abbatt11to tnra fa vi,rere; nelle s11e n1 anj l'uomo non è l'indi,rid110 resta lungameI1te annfentato, il n.ltro cl1e 11110 strt1mento di gioia o di dolore. lJOtei-e cli reazio11e resta abolito l)Oicl1è lo J:uon10 è t1n essere vivente che dalle sue pene sl1ocl<. trop1)0 violento 11 a IJaraljzzato t11tte le sa trarre ma,teria di· elevazione. . e di progresrisorse vita1.i Tn effetti Ja disg·razia apporta so in t11tti. i sensi. Q11ando si lascia sovercl1ia1111a di.::;integrazio11e psicl1ica e fisica. 1·e era stato ùi già co11rlannato. La felicità e :\Ia questo fatto cl18 'è di osservazione gior- la clisg·razia non m11ta.no il de~tino ultimo de11aJiera 11a secondo l'autore le sue eccezioni gl i 11omini, non l1anno 'jnfl uenza s11lla durata ed è s11scE>ttibile cli correzioni. Solo le i1at11re della vita. . fiacche e mo'lli ~i lascjar10 sopraffare dalla sordr. te. Il loro net.ere dj resistenza dfmin11i.sce, e le scosse ~orali corr1e le malattie fisicl1e li ' PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. trasforma110 ir1 troncl1i ir1attivi ed incapnci di ('ER 1J'.l'TI GIACO~ro. Pibronii ecl en1o·r raoie dell'utequalsiasi ritorno alle manifestazioni vitali, tra . ro. - R oma, P. Sansaini, 1922. le cr11ali - . è esRcr...ziale la lotta s11 l'amlJi.e11te na- l ) E BELL.\. ..A. r-retrite sifilitica. crilen1ato-vavulot11rale e sociale . rro.~ira. del periodo seconclario . Geno,·n, Stab. ..\1 rig11ardo occorre doma11darsi ~e il di. .~rti:-:;ti 'ripogr., 1922. Io. L ·auto8·i crote1·apia. r~ rnat-ica. ~1elìC' artriti gonost11rl)O fisico r.l1e succedè allo sl1ock morale cocciclle. n1ilano, Coop. Grafica degli Onenon si è installato a poco a poco ed indipen,, . . 19'>'> ra1, . --· dentemente dal fatto en1otivo. È J)iù prolJabiDE FAYEXTO PIERO. Jtt eri.::i.a, sifilide ccl arscnol>enle che l'emozione de 1)ressiva 11a precipitato zoli. - ~filano, Coop. Grafica degli Operai, 1922. 11 no stato di cose già pre1:>arato e co.v ante. La DE \TECCHIS IlE~L.\1\fIXO. La evoluzione storica deld 11rata clella vita quindi. sal'ebbe più breve la ." ton1atologia nel periodo del rina.scinzento e per gli individ11i a c11i la vita è d11ra per rl.el secolo d'oro. - Napoli, Soc. I11d. Ed. l\ledolori e disgrazie solo in quanto la loro forzll. ridionale, 192~. di vitalità sarel)]Je originariam ente ridotta. · Io. Le carie dentale e la, tubr.rcolo.C{i nei ·loro rapporti patologici e p1·ofilatt ioi. - Nnpoli, Rasse- · Per i forti le cose andrebbero in modo af _ gnn Int. Clin. e Ter., 1922. f~1t to differente. Il colpo di folgore d~i cattivi

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IL PCLICLINICO

[A~NO X-XX, FA.se. 191 J •

POLirIOA s ·ANITARIA E GIURI$PRUDENZA. (*) Provvedim~nti eccezionali

te J1eg·li ari. 1, 2, 3 e 4 del R. D. 25 gennaio per gli impiegati degli enti locali. 1923, 11. 87, co11cernenti l'esonero e il trattaUn .comunicato alla stampa annunzia che il mento di quiescenza del pevso11ale delle A.InConsiglio d~i i\lii1istri 11 a approvato uno selle- ministrazioni dello Stato; ma di decreto concernente lia revisione dei f ) nei casi di dispensa, .saranno preferite reg<?lament.i orga11içi degli impiegati delle l)~r il mantenimento i11 servizio le persone Provincie, dei 1Comuni e delle I stitltzioni di appartenenti alle categorie indicate nell'artipubblica b.en€ftcenza - compreso, si intende, colo 3 del R. D. 28 .gennaio 1923, n. 153, cioè: il personale sanita1io. 1° mutilati ed il1Yalidi di guerra, ex cornbatQuesto provvedimento è ispirato a criteri tenti feriti o decorati al valore mi1ita1~e o che di ecoi:iomia obbligatoria e consente le pitl a bbiano prestato servizio per terra, per n1are ampie facoltà. o per aria in zona di operazioni presso reparSulla base del comunicato, le princip ali di- ti operanti e, quanto ai' milita1i ad.detti ai sposizioni si posso110 riassumere così : comandi, che abbiano prestato servizio presa) le provin<!ie, i comuni e le istituzioni so i comandi mobi1itati inferiori, fino a quello di Pltbblica beneficenza dovrann.o procedere, di brigata compreso; 2<> vedove di guerra che el).tro due n1esi da1la pubblicazione del d,e cre- non abbiano co11tratto nuovo matrimonio, orto, alla revisione delle tabelle e degli orga. fani di g_uerra, sorelle nubili dei caduti in nici d·e gli impiegati e salariati; guerra, che sia110 t1nico sostegno di famiglia: b) qualora le Amministrazioni degli enti . So vedove non passate a seconde i1ozze, orfasud'detti non nrovvedano ·nel termine stabili- ne llon coniug·ate di impiegati o agenti morti · to, si · sostit11,i~c e ad esse l'lrttendente d·i Fi- in attività di ser-vizio o che non abbiano dinanza, con poteri di revisione e di lioenzia- ritto a pensione; · 4° impiegati ed agenti che, m'-epto, che devono essere eserci tati i1el ter- a giudizio insindacabile dell'Amministrazione, min·e dj tre mesi dalla scadenza di que 11.o as- si siano particolarmente segnalati per capasegnato alle Amministrazioni autarchiche; cità, diligenza e zelo n·ell'adempim e11t.o dei lo, e) la revisione deve essere fatta a llo sco- ro doveri ed abbiano a.ltrcsi dimostrato, in po di ridurr·e il nuniero <!,ei posti. ed il perso- q\1anto esercitino funzioni o . mansioni di inrtale, comunque nominato ed inqua·drato, 1ion- dole tecnica, di possedere in misl1ra notevole chè gli stipendi, i salari e gli assegni di quai.. la capacità specifica necessaria per l'esercizio s·iasi specie, in relazione alle condizioni fìnan- delLe attribuzioni loro affidate; la pr~ferenza ziarie dell'ente, a11lB esigenze dei servizi ed al- J)revista ai nn. 1, 2 e 3 non .sarà efficace quala importanza delle attribllzioni affidate al lora sia dimostrata la inidoneità o incompapersona.le stesso; , · tibilità dell'impiegato al servizio; nei casi died) dovranno essere. riformate le 11 orme re- . · g·li art. ·2 e 3 la preferenza è limitata ad un lative al trattan1ento di riposo, per ridurre solo membro JJer ciascuna famiglia; qt1esto ai limiti stabiliti per gli impiegati gog) le i1orm·e del decreto saranno applicate vernativi, intendendosi annullati anche per no1i ostante .q·uals-iasi contraria disposizione le istituzioni - pubbliche di. beneficenza, i re- di legg·e, di regolamenti generali o speciali Q golam·enti p.o steriori all'.entrata in vigorie. de1 dj ca1)it0Jcati; · ' J)elle parti R .. D. 19 settembre 1899, n. 394, li ) g·li impiegati e saJariati dis1)ensati dal che contravven gono a l divieto fatto dall'a rti- servizio saranno ammessi a liquidare la pencolo 65, lett. di del decreto stesso; sione o indennità loro spettante. a termini e) le Arn~inistrazio~i dovranno ,p roc.édere di leg·ge o dei regolamenti .o rganici; sarà inolalla dispensa dal servizio del personale re.g o- tre corrisposta ad essi, a carico dell'ente, una larmente n ominato a posti di ru.olo o avven- indennità la cui misura sarà fi ssata dalle ritizio che si trovi t uttora nel periodo di prova spetti've Amministrazi,on:i, ma che nio n potrà e indi di ql1eJ.lo che ha conseguito la stabi- in ness11n cas9 ·essere superiore a sei mesi nè · lità, qualora il perso·nale, in seguito alla re- inferiore a due mensilità d·e ll'ultimo stipendio; visione degli organici, risulti in ecceden:a al i ) contro i provvedimenti concèrnenti le nuniero dei posti 'fissato dalle nuove tabelle inateri€ sopraindicate è ammesso soltanto il ?rganich-e ; per tali dispense si osserveranno, ricorso per legittiniità, cioè per inco1npetenza, in quanto siano applicabili, le norm·e stabili- violazione di l egge ed ecc esso di potere, alla ' , <*)

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n rf>~P nte rubrica è affidata all'avv . G1ovA~NI SELVAGGI. consu1€nt·~ !~aie

del no~ro periodico.


[-.\~~O

XX\, FASC. 19]

609

I\. Sezio11e del Co11sjg·lio cii

·1ato, eri t l'O il

ter111i11e di 60 giorni ùana cu111t111icazion e de Ila relativa deliherazio11e

* **

i \l'atta di u11 l)l'Ov\·eclimento as ai gra Ye, cl1e pot enz ial111ente tisoJ.ve t t1tti i (li1·itti cp1es:lti, così pe1· la stabilità dell'uffici o co111e per la n1ist1l'a della l'etribt1zio11e, sia cl1e il dirit to scl'ga da no l'tne di l egg·e o di r eg·ola1neuto, s ia cl1e derivi da i)1·ovvedin1e11ti dell 'A111111inistrazi o11e at1tarcl1ica o della Git1nta P1·ovi11cia• le An1roi11istrativa in ede cli tutela. ~I a, !Jll 1· i1ella st1a an111iezza .eccezio11ale, qt1esto pote re, tl1e cl eve essei· e cse1·ci ta to oh11ligat0ria111e11te, è co11teut1t.o e11t1·0 ce1·ti l i111iti cl1e i·isl il tano <.laj la fi11a1ità di esso e s1)ec:i .. H 1111e11te dRlJa nat11ra clei se1·yizi ai qt1ali si tife1isce. Qt1esti J.i111iti l1an110 i) e1· i s a11i1 n1 i u11a. :o;1) ecia le i11l!>Ortanza, pe l'cl1è l a st<tbilit~t. cl el l'ufficio e la. niisllra del la rrtribu=.ione i1011 c:o l'ris1,ondo110 acl un i11teress e 1)1·j,;ato, rn a so110 stabilite i1e ll 'i11t eresse stesso cle l sel'vizio di a~­ s i s tenza e d i \rig·ilanza sa1lita1·i a , il c1t1al e np1)a rtic11e alle l)i t1 delicate p1·estazio11i cl1e g·li c11ti cleY0110 orga11 izzare. co11 s11fficie11zèt, pe r c,bLlig·o l egale . Perta11to, l a i·id L1zio11e d ell e co11clotte e di a Itri uffici sa11itarj - cl1e poteva essere clelib erata. i11 forza clei JlOteri no1·nz rrli co11 l o effetto delléL ::;0µ1)ressio11e clei JJO. ti es11her a11t i e cl el lice11zia1ne11to clell"i111piei.tato - e l a rid11zio11 e - .. degli · stipe11di - cl1e cost it11isce llllét n1is11ra ti11icamente ecceziouale, i11 q11anto s i è se 11 ~1Jr e rico11osci11to cl1e g li sti1Jend i so110 il'1·id11cil)ili q11alora s i sia acq11istaio 1111 cl i1 ·itto })€ 1' J.egge o J)er ca.pitolato --, la. 1 idt1zio11e d egli 11ffici e deg·li stip e11di diceva1no è co11te11uta, secondo lo i:pirito cl el cl ecreto, llei Ji1nitj tle lla 11ecessilà eco non1ica co11ipr1t ibi l e co n, l e esiuen~,. del 11 ubblico se·rt' izio. P er rafforzare q11esto co11cetto, che de\'e esser e Sl1bito fis sato al fi11€ cli evitare eccessi cl1e non so110. 11e1le i1Jte11zi oni del Goye1·110 e ' cl1e sconvolgeret.J)ero sitnazio11i legit1.iman1e11te acqt1i s ite. cr eçiiamo l tt ile rj 1)01·ta r e ùal «Co111unicato )> alct1ne i1ote · clel l1cidative cl1e staJ1ilisco110 l e fi11alità del cl ecr eto e, co11 q11este, i ]i.miti entro i qua l i cte·v e esser11e co11te1111ta l'applicazione. « Il provv edime11to trova l a r agjou e 11 el fat t o che 11egli a11ni Rcorsi e pa i·ti cola r111cnte 11el 1920-21, l e o rgani zzazioni deg li i lì1piegati deg·l i e11ti loca li, a1)profitta11do d el n1on1Pnt,:, 1)0Iitico favol' evole, i11izir r ullo 1111a. YiYa agitazio11e ch e ass11nse tal \ iO] ta ancl1e f o . 111 e ext l 'U ~e ­ gn 1i (co11 sci ope1·i. ablla11rJ 0110 di ser,·izi ta-

tali, ostr uzio11isn10 ) i1e1· i11 igU ora re g·li stipe11di e g'li asseg·11i d.egl i 0 1·ga11 1zzati, riuscendo, a c;ansa della. scaì-. n. resiste11za 01)posta alle esor bita11ti 1)1·etese da lrA111111inistrazione e dall·J Autorit à tl1 tori e, acl ot t eo ere tratt an1enti di eccezio11ule fa YO Le, 11Pl la i11aggior 1)a1te dei casi i1otevol111e11te 3ll!Jeriol'i u c111eJ.li s tabiliti l)er il lJCl'son a l e gove1·11ativo . cc Gli stip e11di i aucl1e di !)i c:coJj Comt1ni, specialn1ente i1e1~·1taJia sctt er1trio11ale e centrale, r agg·it111sero cifre elt·vatissi1ne co1t i11den11ità cli caro-vivel'i a scala inolii Je e co11 assegni di riposo cl1e i11 ta J ti11 j ca s i, dopo pochi anni cli servi zio, ngt1ng·lin\ra110 l'int ei-o :tipendio, oltre ad alt1·i be11efici i11g·iu st i flcati. · « I noltre inolt e ~i\111 m in i st1·az io 11j , ch e cìura11te la g·t1erra aYevano li ·su11to u11 i1t1meroso perso11ale avYe11tizi o p e l' sostitlli1·e r111ello d i piauta i·ichia mato alle at 111i , i1011 solo col rito rno di questo 11011 congedo 1·011 0 il l)l'imo, m a i11 rno lti casi Jo sjst eu1aro110 illegalmente j11 l) ianta ser1za concor, o, rie10Jlie11clo così gli uffici e.li t1n p e t·s o 11nl c est1J)era11te> assu n to se11za gal'a11zie, g;erte rn l rnen1 e i11icloneo. Gravissin ie furono Je c.:011segnenze (li c111esto sistema cli e di e cl e l· l1 !.ti1110 colJ)O (\.]le c1issestate finanz0 d eg'li e11ti l oca li 1)011endoli nel l a maggiol' parte dei casi 11eJla i1111)os~ ibilità di l) areg·giarc i b ilanci. se 11011 con i11 ezzi s tra orciinari, e a\'yiandoli così al fal li1ne11to. cc Il Go\-er110 11011 n\ 1 1·cJJbe J)Ot11t o, allo stato é1ttli ale cle.lla legislaz io11e, esercitn l'e t111a derisiYa effic a cia al l'ig na rdo. Occorr eva perta11to n11a. n or111a leg'is l nti\·8 cl1e in1po11esse la revi io11e d i t11tti i reg·ol arncr1ti 01·ganici delle pr0Yi11ci e, dei co111t111i e dell e ist itt1zioni l)UlJ])1 icl1 e di 1.Jen eftcellZH, i1oncl1 è il li ce11zia111ento elPg li j rnp ie ~r a ti ass11 n ti. cr11 al i n vvcn tizi o irr·eg·o la t·n1ente no111i 11a.ti ni postj di i 11olo qt1an( lO fos~e ro 1·i.:nllati i11 eccede11za a 11.e esige11ze di . ervizio» . ·i tratta, i11 s ostanza, cli 1111a i11isura eccezio11ale ]) er prov-veclere a ~ itt1azioni anor1na li costi t n ites i j11 cor1 cl izi on j e co11 111 ezzi non 01·cli11ari. Q·uesto crif ('1·io-lin1ilt è esseri:iale. Esa111incre11to le ~ i11g·ol e clisposizio11i, coordin a11dole all' or<lin a 1ne nto gi11 ridico sanitario, (111a11do tl t esto d el decreto :·arà pt1bb licato e, con note d i· co111mento, ro11corre1·emo a 1lét retta a 1)11licazio11e d ell e n\10\.· e 1101·1ne. <') 1· n. ci !11·cocc11pa J)011 ciò cl1 e s i dov rà far e, i)e r r aggi11 t1gel'e i fi11i cl1e il C~over110 si propo11e, ma ci ò cl1e si potrà fare, i1J forza di poteri così a111i:>i affidati a Provin cie, Com11ni, Opere p i e ed agli I11te11denti di Fi1ìanza, ir1 sede di eostitt1zio11e. B isogtt1erà, dt111qt1e, ' 'igilare rap11licazio11e d<ìli ~e i1or111e e i·11so clei pote1·i. _\ ci ò dovrà con1


610

l L. POLICLIN ICO

correre il Gover110 co11 isl»ll:.io1ii precise alle autorità i lltorie e . a 11zit.utto, con disposizioni tassative cl1€ co11te11gano la revisione entro limiti chiari e rigorosi, ~·vitando l a grave sproporzione, che rist1lta dal testo del comt1nicato. tra i fini c.l1e si ·vog·liono ra.ggiungere e i poteri troppo am1) i cl1e so110 att1ibuiti agli enti. con eff-etti di l eg·it tin1e a pprer1 "'i o n i e di fac ili

. e·CCeSR1.

Per le opere antitubercolari. IJ ì\Ii11istero clell'f11te r110, 1) irezio11e generale della Sa11ità pt1J)blica, h a diretto ai Prefetti t1na circolare i1er raccom a11dare cl1e le don1anc.le di enti, associazio11i e })livati dirette aù ott at1ere st1ssidi per op ere ed istitL1zioni di prevenzione e difesa contro la tuberc0Jr0si, in base alla leg·gr 2t luglio 1!119. 11. 1382, :;iano corredate di tt1tti g·li ntti r1ecessari, a 1nn1inistrattvi e tecnici. _.\_g·gi1111g·e il :\li11istero cl1e .invece d el parer e del Comitato l)rovinciale a11t itt1bercolare - le cui convocazio11i so110 sernpre fJiù meno frequ e11ti - 1 e don1a11de s ia 110 . accon1pagnate d a 1111a relaziori.e dettag·li v ta del medico provinci ale.

9U ESTIONI PllA TICH E.

XXIII. -

Concorsi - Esame incompleto dei titoli.

L ,esser e classificato primo, secor1clo o l1lti:. nlo i11 graduatoria, a n ch e C{i.1ando q11esta 11 0.11 abbia efficacia vi11coJ.a11te, co ... titt1isce se111pre 11n

inter esse legittimo dei co11corrent.i.

Il g it ldizio di me1·ito d ella Com1nissio11e git1d icatrice del concorso è in . . i1Lcì ucabile i11 sede di legittimità, ci oè q11an. l o il 1)ro\;vedi1nento ctefinitivo di nomir1a . ia in1pugnato da chi vi abbia j11teresse, i rit1anzi alla I\. Sezione del Consiglio di Stato; ma :a Com1nissi o11e deve con si derare e apprezzare tt1tti g·li elem e11t i clel g·il1dizi o. Se l'esame ris11lti incompleto, i L gi11dizio da es~a pro1111nziato è i J,legittimo e q ui11di. è nulla la no1l1i·n a delil)er ata in base a c111ella gradua to ri a. l)flvono esser e esamin ati P val11 ta ti integr a lme11te tut ti i titoli sia ci' ' ili ch e militari. (Qt1 este n1assime sono -;tate a.pplicate dalla IV Sezio11e clel Con3ig·Iio di t ato cor1 decisio118 12 g·é1l11aio 19'23, n. 3, s t1 ricorso del doltor Col ace, a1 caso di un concorso a m eùioo (lelle F errovie dello Stato, cor1 lo effetto dell1a11r1ulla m.e nto della n on1ina del dott. PitimRcla e d el r i11vi.o clegli atti a ll a Comn1issione per t1na l"ll1ova gr aduatori a).

XXIV. - Concorso a medico condotto costituzione della Commissione.

Illegale

11 Cons ig lio Provinciale sa11ita1io di COf\ezt-

za. atttorizzò

jl

P re fetto a i101r1i11are di \ olta

(ANN-0 XXX,

FASC.

19j

in \·olta. le Co1n111issio11i giudicatrici clei co11corsi 1)er i medici condotti. · ~fa, definito un c"ncorso, l1no dei co11corre~1ti (De Mt1sis) iicorse alla IV Sezione del Co11siglio di Stato d enu11zia ndo l a illegale cosi itnzione d ell a Commissione. E la. IV Sezione , co11 clecisio11e 16 g·e1111aio 19:?:3, 11. 18, 11a dichiarato illegitt ima la dele a clclla pot està di nomi11a d ellia Co1n111issione fntta dal Consiglio Provi11ciale al Prefetto, cc ta1Lto più cl1e non era giustificata da i1essu11a. ragione d i i1ecessità immediata ed era fatta in~ via generale per t111 moti,·o di i11era opl)Ol'tunjtà, cioè il sollec ito clishrig:o deg-Ii af- ~ fa ri >1 . « È l)rinci1)j o g·e11er ale - dice la decisio11e cl1e ch r da t1r1<1. i1orma g i t1ridica, legge o r egolame11to, derivi t1na d ata facol tà specificatamente acl esso riservata, 11on poRsa commet-

te rn.e ad a ltri. l' ese1""cizio n . Concorso - Limiti di età. É i1oto cl1e l'art. 95 del r egola111e11to

XXV. -

})el' la

r ·ecuzio11e (lel la legge com11nale e l)l'Ovinciale 12 fe hb ra io 1911, n. 297, dis1) one che. per ltam111issio11e al concorso a d impiegl1i comunali rtort l)tl 0 J) r esc rivers i a lcu11 limite di età per lllleg li aspi1·a11ti che si trovino in servizio di a.n11n i11istrazioni comunaJ i.

In relazione a qu est a cli spor-:izio11e, l a IV SeziOIJe del Consiglio di Stato, con decisione !) febbraio 192B, n . 65, h a dicl1iarato che il . ervizio valp~·ole- a n o11 far a1)1)1.ica re il limi.t e d i età i1011 11 11ò essere se i1on quello esclt1siva1ne11t.è di organico. calcolabile a gli effetti ù e lla pensione; « se cosi 11011 fosse si verrebbe n1~1 10 allo scopo esse11ziale del limite di . et à cl1e è qi.1e llo d.i impedire che imJ:'iega t i, non pi ù illonei per età o per sa l1tt e. rimangano tuttavia i11 servizio».

XXVI. - Concorso Interessati.

Notificazione del ricorso agli

11 ricors11 a!.ln I\. S ezio1te contro t 111 co11cor:o (11ella s1)eci e, per difE>tto di val11tazione dei t itoli cle,:e es -- ere notificato, oltre ch e all'autorità delibera11te, a ln1en o ad uno dei concorr e11t i. Il dife t to di n otifi cazione i rn1)orta l a i11nmn1ess1bi lit:i del ricorso. (Consig lio di Sta te ..._~ ez. 1\-. rlecisione 13 fel1hraio 1ç}?3, n. 73 . ) I

~- .

B. - ..<\i quesiti deg·Ii a bbo11a tl si risp•)11dc direttamente i--,er lettera . I quesiti debbono ess€re ill_viati. in lettera . aceorupagnati dal fra ncobollo ~r Li risposro e sempré intlirizza ti irnJ>er,'-'IOilil 1~nt:e alla Redazione de l « Policliuieo », via Ri~tloo.. 14 ·~ Roma (6). f ,e ri::,1)()..~ ai qµesiti che 11011 l'ichied<>no e~1ru~ di atti ò spec iali indagini . sono ~ratuite.


[AN)tO XXX, FASC. 19:

611

· SEZIONE PRATI CA

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento J>rofessionale. Sindacato medico fascista a Milano. • 11 ~in<lHcato 111edie<> fascista fu costituito a ~li­ luu1>, alln d ipenclenza del Sindacato Naz.ionale SalJ i ta ri-0. X<.•lJa seduta. di c:~'3tituzione il ùott . Nie:colini. vìce-segreta rio politico della ·Federa11,iune provin('iale fasci.sta milanese, prospettò i vari e oollegat' a~1:>etti clel sindac;_1 Ji-::1110 1nedieo ~ 1 qua le deve e~sere scopo, o1tre rintere~se della professione e la tutela igieni(-o-Mnita rin socia le, anche la sanità morale <.lella popol;17.ioue. concorrendo cosi a eomrJl~tare quell'oper:\ cli re~tanrazione della ('O· seienza civile ~ nazi01u\le a cui tende con tuttf> il ~uo inten o e> vigile yigore. il Fn~cj~1n. '?e.n11P eon unanime consen o .a1)f1rova1:41 1;1 tr<1 "f-0r1unzioue in Sindacato del (}n1ppo m~<lic·o fascista. cle le-g·ando llilft provvi. oria l'-<>n1mis~ione forn1a ta d.-ti dottori Care:'lno, Cresci f\11 Ettore . a l)rovve(lere :ul og·ni ulteriore i>ra ticn iniziale fH:' l' la si~t... 111 · 1zione (l~l Sindacato ~te. so.

Dott. Nardelli Dott. Righi f>ott. Sartoti

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CONCORSI. POSTJ \"ACANTI.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. ( (7onti1111azinnf' della sottosori~?· ion r"

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Jf pd icf'f 1'ridentin.a

&àd . 21) 111a.g. r ... HOOO e 5 quarlr. <lec. ; c.-·v .; L. 2500 1nezzo trasp.; lire 100 ogui grt11>rJn di 50 po,-. o fr<17tio11e in i>iù di 1000; L. 400 se t1ff. &tn . Brcc.\RI (l!..,oggia). - Scad. 10 mag. IJ. 4500; ttn c.-\.; L. 1000 uff. ;-an. Chiedere avvi. o. 1 CATANZARO. Cotigregazione d~ Ca ritti. Cllirurg<.> primario Ospedale Civile ; Yedi fase:. 1 . f4cad. ore 12 del 1.3 maggio. ('RIETI. Congregai. di Oa rifà. - Due H.·siste u ti nel Reparto Chirurgico dell' Ospe-d.ale Civile; lire ~014 (Sic) annue, c.-v . e a ltri proventi. Docum. alla Presid. Scad. ore 12 del 20 111ag. I.at1rea da BERGA:.'iTI~O

(Rovigo). -

tre anni . DoMooossoLi (Novara). Osvedale .~.:..:. B 'iagio. Prima. rio medico. Scad. 30 gi t1gno. I1. 2400 ( sic) annue pei poi;. , percentuali del 50 e GO % sullè tasse di cura, integrflz. fino a 'L . 10,000 pel primo bie nnio . Laurea da 10 anni. Doce11za in pat. o clin. med. Il Oons. d'amn1in. potrà ri11novare la gara. ESPERIA (Co&erta) . C-0ndotta soli poYeri. Fraz. )Iontic:elli. Stip. 6000 lorde; a nn1e11to 1/ 10 ogni quinqne11nio. in<l. 01 ro-Yi,·. •'C«ltl. 12 giugno. Rivolgersi Segreteria Comune F OGGIA R. Prefettura. Scud 30 ruag·.: 19 posti di uff. :-tan .. dei qn.a li 14 a L. 1000: 1:>er Vicote a I .... 2.500, Casteh1t1ovo della Dauuia a L. 2750, Bo,·ino e Rodi Ga rg~1 nico a L. 4000, Ortanu-0va a lire 4500 . .IDsami. Bie11nio di pro'>·a. ~erv. entro 30 g. IoRo (B ·r esoia-). ( 1.onsorzio. n h. 3413 di cui 1000 J >O.V.; I , . 7000 fino n 1000 }10V. : aù<lizion. ·L . 3 fino a 2000: JJ. 4 oltre : L. 2000 JWl' onudotta di~glatn _ : r... . 3000 indenu. mezzi di tras1,.: L. 600 utf. san.; L. 800 inden11. alloggio; due c.-v.; Lire 700 per ogni quinquennio maturato fino a sei. RAMAL"CA (t)atmiia). I .. 5000 oltre L. 1500 cnv .. 5 quinq. cl~ci~o. ~ c.-\·. Read. entro 12 mag.


r;, 1...·>

IL POLICLINICO

RAPA<~~ANO <Asooll Piceno). -

...-\ tutto 29 mag. Età lim. 45. L . 6500 resid., L. 1000 1:ier 1000 IYOV.,

a ddizion. J.J. 2.50; L. 3000 cava le.; tre sessenni di due decimi cia sc.: L. 500 uff. san.; L . 100 mensili cal'o-viv., ecc. L. -4500 temporaneam. 1J€l' i non facoltosi non poveti . Ab. 1752. ROCCA 01 ' C AMBIO (Aquila) . Scad . 10 ru:tggio . L 7000, <'.-\' ., -! ses~., L . 500 llff . san. , I ... 12'XJ di~giata re:·id. Etit limite 40. SACILi.; (F ri-u.li) . Ospedale Oivi l e. l\leòico cavorepa rto medicina e d etto chir11rgia ; vedi fase. 15. Se-ad . ore 18 del 15 maggio. As. OFERRATO (Ancona). ~econda zona. Scad. ore 13 del 12 ruag. L. 12,500 e bienni de l ventes. fino a f-'. lG,000, oltre L. 2400 rimborso spese cav. e le i11denn. c.-v. Età limite 40. Cl1iedere ann11nzio. S CANSANO (Grosseto). Scad. 10 mag. Due cond. , L. 10,000 per 1000 pvv.; 4 sessenni dee., addiz. . L. 2; doppio c.-\·.; L . 2000 cav. ; assicur. SEHSA .L\.URUSOA (Oaserta ). Tre cond.; non oltre il 10 maggio. , ,.edi fa~c· . 1 . RONCJ ~,~o (C!ren 1u11a°I. ~c·n<l. Xl n1nggio : \'ec.li

fnsc.

1~.

l "fflcio <li cuilocantenlu 11cr le tre lìen,,~ie. J,.a vtesidenza <lella Sezione Padovana A. N. ~f. C. fJOrta a conosceuzn dei ~1e<lici e delle •.\n1mini~tra~i-011i Oomu11n.li che l:Uflieio <li Collocamento <lei l\1edl<;i per il ,·eueto. ~·ieonos<:iuto dalla Pre-

Rid<?nz.1 (\~ntrale dell'~-1. X. :\I. ( '., c:ontinn a n fuuzion.a l'e rego la 1·111Cln te. · Le llvr1ue eh{' J'egoh:i no il f n11zioua rio cle 11·1·tfi<.-id di Ooll oc:H 111e 11to :-:ouo le seguenti : J ) I . ~ ric:l1it·~Le t1oYranno es~cte riYolte a l dotto r <~•1 s11c:c:io Gin. ·evpe Segl'etal'io de llu ~ezionr 1\1dov'"1na <lell' .\. )I. ~f. C., presso la Sede <ieJ1·c l'<l il1e d~i l\1edic:i d i l )acloYn : ' ric-olo l~ar;pellntu, li. B. 111 («100 cli nrge11za .·i JJUÒ telefonare ai n11ù1€ ti P..-77

o 5-3n.

21 J.;e clomn11de e le offette di intetini o s uv11leuze tle -ro n o PSS(:!te ncc:oUJ1)ag11a te c:ia&;u11a dnJJa

q11ota di lire 10 })E'l' i :\ie-clici e di lirf\ 13 r.>er le }lUbbliche A.111n1inistl'azìoni. I Ro<·i dell' ...\. N. JI. ( '. inyia11do la fascett ..1·i1l:· dirizzo t1el « . .,Iedico C'ouc1otto » pagheranno soJ ~ lire fi . ::: l f,.,e richicH..;tc clt-'Yono irèl'Y<..\nire a dt-t t0 l .. f. fic·io, i11 Yia ordino r in . i >e1· lo me no tre gi o rni I•l'i· 1na dell'inizio rlel ~erYizio di ~ul)pl<>r1za. 4) I.1 ricl1ieste deyono es ·ere: fa ttc ordina rian1en te lJ{\l' F\ll})p Jenr.~ <1el1a <lt1ratu n on i11feriorr:· ai

10 gior11i. 5) J,,e ..~mmini~trazioni Conlunali cl1~ .·i rivol gono :-tJ l ~ T ' fti c:i n di ·c-0Hoc:nmen to pér <.lY<?l't:· .· u1•i>l~11ti o int.PYini doY ranno cla l'~ 1e .·eg-11e11ti notizie suJl n <."011c1ottn medica : , .,. inbilìtà-Xnn1ero degl i ah H.anti e nnm<-'rn dei roveti - ~e j J n1ec1ic-o titolnrt-• l+a <·ontratti n furfa4t lJ~l' tutto l'anno o l ~r 11 ine~ - ~<' in <111pJ in<1P:ient-0 esimono e1litl\•u1ie. .6) Il medie") nll'a tto d1~l la ricl1iest.'l clovrà fo.ruire i ~egu(-)r,ti dn ti: Et~1 - Dn t a di la uren - ~~1" :!\·izi v l.'(>{:eòe11ti in O~t1eda Ii o in <-011dotte - ~ è !4~iq d1..~Jl 'A . X. ~1. ('. e in quale Ordine dei )JccJ ic:i è is-.. ritto.

(_i\.Nl\O XXX, FASC. 19)

CONCORSI A PREMIO. (} uncor.r.:o per piant e 11ietlici 11ali <'e/. aron1aticll c.

l/A.ssocia ~ione

i ta liana Jlro I •i,i11tc :\Ie<.licii1ali l1a bi:tndito nel 192.1, sotto g li <lUSpic·i del ì\li11istero d ' Agricoltura , n11 <:onc<>l'~'O fra rn ccoglitori e coltiy·a tori di fJ j ante n1etli('innli ed a rom a ti<:he, i q ua li non solo e~tencl n n o ln C'olti,«17.io11e e la raccolta delle }.>ia11te lll~tl icil1a li e cl a1·orna tic.:11~. iua abbiano riYo lto S}Jf'<:it1li c·u re n Ila loro es::::ic<:a zio11e , alla J)l't'})atnzione <lei 11rodotti e<l nl ennfezio11aruento con11netciale tle i procl)tti 8tessi già eHsic·ati. I :' ..:-\Rsoc·iazione di~11011e cli cl11e n1e<.laglie d'oro e medaglie <l ':1rgento e di bronzo e cli1)lomi dj

ùenemere11rra . La domnnda per 1 ' ~1u11 11iRsi-0ne a l <.:onco1·so de ye per,·enire nll'Associazi011t:• Tt<1lia11n I>ro I->ia11te ~1e­ <1icina li (nlilnno, c·orso ' "euezia, 22) non l>iù tardi ùe l ;-~1 n1agg·io p. Y . e eont<' n€' re 11otizie prec:ise intor110 .:tl lJl'Ogramma c:h~ il eon<-or1·~11te si propone, di .·volgere. C'hiu~<t1ra de l C«)llCor~o 31 dic. J). Y.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il vi·of. ~-\.lltù11io Gro:·sicI1, or n ri,·ei:::tito de-11<1 <lignità sen.r1tc1l'inle, è ben noto nl pubblico n1eclieo ino11clL1l~. g;l'a zie al suo metodo di nntise1)sri cuta11ea J)re-01Jerat-0tia, a<.l ottato e;orrenteme11te in t11tte le r~a le opel'atorie e cl1e reca il suo uo111{\. È anche llno dei J.,>iù abili e l'epntn t i chirurg·llj <le i nostri te1u1)i. . Le llltinle Yi<::ende 11nlitic:l1e i1e hùn110 f atto rifu l0·ere le a lt€' Yi rtù di JHl triottismo ferv-ido e 01:>er oso. Egli E>ra stato Sf' n11n·e nlla te ta del partito ita liano a }"i urne; {l11J ·~1n te Ja g ue rra Yenne ill tt>J'. nn to: ftl ~l capo della c:ittil durante la riscof-" ·A ~ RPco11c1ò r fiH11c:he-ggiò r i1uvre$a di D' Anni1n7~0 con i con sigli delln sna sag~rczZ<1 e d e lla s11a esp erien7'a; llÒil l1a Ulai 11el'd1~to la fede nella ilJ.elutta bil iti:t d e i des tini itali~ui de lla città e l'ha. saputa trasfond€re 11 c.-ìJn cittadina11za ecl iP. tutti .g·l'italiaui. 1

Il p r of. <; . .:.\Iiugazzini è stato nominato ad u11a • 1u111ità socio c.·ortispondP::...tte clell 'Ac<:ademia medieo-c:l1iru r g i <:a tl i f.\toe:colma.

11 « )In~'e<> ~<X·ial :\ l'gentino >> d i Buenos Ayres 11a conferito a l prof. E . I.evi, direttore dell'Istit ut0 Italh1110 cli PreYi(1e n 7.a e ~.\s~i. ·tenza socia le. iJ ti t ol-0 cl i men1bro eorl'isponden te « in ricon-0scimento d egli e1ninenti ser,·i.g i l)resla ti a·Ila ea u sa c1\~l mig·Iioraillento socia le e d economie'<> cl'I talia, e come I>€lgno tl i l'eciproca ami cizia tra quell'Istitn to e le .·i1uila 1·i A.ssociazioni iLl1liane ». Hn11110 c·ou~eguito la l ibera docenza : il vro"'.:. ' "ittorio Pnnto11i in igiene a Ro1na : il d-0tt. Do111enico Gioia <li Rresc·ia. in clinica o~tetrica a l'isu.

Il dott. Eug€'11io Polzoni ili C-0llev·ecehio (PE>rngia) è nomi11a to comme ndatore della Corona d'Ita lia fJer meriti f1r ofessio nali e s1Jee:ia li benemel'enze . stata conc:ewa la medaglia <li bronzo al mel'i to della ~anib\ ai clott-Ol'i : Roberto Russitano d:1 R:t ,·enna : .-\.n1n to .A111a ti da IS-Ola della Scaln. (°'.e 4"<.'lna) : ~.\.nt<>nin 1~n~~llo <la Licata <Girgenti ). È


• (i\NNO XXX, FASl.. 19~

SEZIONE PRAT l CA

613

Per inforruaz.io11i ri'\olger:-:i Jl ~<.·g·rptc.tri(, ciott:. G. Palomba, Tin Vittorio ,,.e11et0, n. OH. Ro111i1 t ·~.)>.

NOTIZIE DIVERSE.

. ll nostro giornale premiato.

Per la protezione sociole dei lavoratori.

J;a Casa Editrice del l>ozi-clinico 11a })artecipàto alln gra11ùiosa E~ì>O~izione Inte1·11aziona le organizzn ta dal Go' el'no I~ra siliano a Rio de .Janeiro. La collezione del iieriodico e delle 01)ere l)UbbliC.fl tn. clall<l cn~a figura,-a nella splendida ((Sala del l;ibro Italia110 >J, clovuta alla coraggiOf:,'<.l iJ1izk1t],·~t dell'« :\.11011imtl Libraria Italiana >) <1i Tori110 . . Ora viene coruu11icato alla nostra ~.\1nministrazione eh~ le è ~tt1ta a~egnata lu nu1~~imù onòri:fie~11za: In. n1f'r1aglia d'oro («Diario Ottìcb.ll,), 1 <' 20 febbraio u. s.). « lA1 Pn tria degli Itali.1ni » del 25 febbraio u. ~ .. • riportn i 1usingl1ieri g iudizi e~~ressi cù1 co1npete11ti s11lla riuscita della 1nostra.

Esposizione ioieralleala dei lavori degli invalidi della guerra a Gand. Con l'i11terYe11to dei Reali <l~l Belgio "'i è ~olt·H i1eme11te inaugnrat..ct i1 Gn nd 1·E~·q)osizio11e <lei lavori 11egli In va lidi. Là Sezione 1ta lia 11a eon i re1)a rti destiua ti a ll'org·anizz.1 z.ione tielle Ot">ere cl'A.ssiste11za de~li Invalidi., nlln prot:esi, ed i11 1110(10 Rf1eciale nl ln ,·oro i11 azione dei ('iec:l1i di Guerr.1, occupa ben ei11que rt-patti dell~l ~lustra. I SoY ra ni del Relgio ~;i "°Ho lu11g·amente e Yi' ainente inter<>s ati nell'os~rvare i n ostri t ieeh i al laYoro e gli. a1)1)areeel1i :,p~c iali i<le<1 ti <htlla geuinle iniziatiYtl. ltaUana t'ler ngeYolare la ripresa del i11a sshno poo'5ibi.1 r~ lle I r,1 tti \"itit la Yo l'fl ti Ya da parte ilei minorati di guerr:\. 1

Associazione I&allana per l'Igiene. Come abbiamo annunziato, terrù il 11 l'1>11gre~~o XazionHle a \'enez:ia cJal 24 a l 2H giug110. ' 'erranIlt) t\Yolti i temi segue11ti : . Prof. A. SclaYo (Fire11r..eJ : . PfJr un più 1.: alido inipull~O all'lgierie na·~·ioriole · prof. I'. l'.a11alit-1 (Genova ) : La, prepara .~io11e d<'i lllefli<.:i igieni ...,ti; .1n·o·f essor O. f)a sugra11di (PadoY<1J : I/ (Jpera di vropagancla cl.egli. ['ffiei d'Igie~1e nei suo i rapporti corl l'organi.:·zrt .z ione igienica. 1taz·ionnle; prol ....i\.. Di Vestea (I.>isa) : Progro. n11na ci rea la i11 t egrazione igienica della prepara .~ione pedagogico degli I1ise,q1ia.uti elenzentari e second ari; prof. T. Gualcli (Roma): Il reclutaniento e la prPparnzione df'gli agenti subalterni di poliziq sanitor;.n: i)rof. E ..:\bba (Torino) : Il coordinan1ento d·elle (Jperc Pie: ing. )J. Grablo,·itz (Trieste) : L ' igiPne ferroria ria. Al ('.011gresso Jìn rte<·ipernnno t1ftieia lu1e 11te la Fed2r n zione Nar.io11ale Italiana per ltt · l(>tt.a contro 111 tubPrco1o~i. 1>resie<luta <lall 'on. dott. l~. I>aoluc<·i ( Ro111a) ~ I' ..:-\s~cX'i :1 %ion.e Italin11a per l'Igie11e clt>lla ~cnoùl, prei;;ielluta clnl prof' . . ì\J. Rt1gnrzi 1

(Genorn). A I C'-0ngr~F1. ·o :-:.a rit annes.~1 un· E ~·rl'osizion<.'. ~ono pre,1nnnnz~ati feste~gian1enti. gitl' e vi~ite. A ,·rà uncl1e lnoµ:o il ('(>11ferimento dci premi r>~r i eonc·or~i nazionali bu 11diti. Qnotà d'iscri~ione T~. 20 pt=>r i eongressi:o\ti: L. 10 p.e1· i fa1ni liAi.

Nella · ~erle della l.'à:. ·a :\"azionale Inf1J1t111li . iu ' . l{oma, f.:i è 'r iù11ita l:.t pri1u·1 ~\~~n1l>lea della Sezione · 1talia11a delle .1.\.~i-;•.><.:i:.1zio11 i 111ter1lè1zionùli per la lJl'Otèzione legale ùei htVOl'tltori, IJet la di· soceupazio11e i11Yolontaria e ver le assicurazioni :-;ocia li. Alla riu11ioue, c.:he è riu scit;t i1un1erosiN~u1a n· . , ha ,. no 1>arteC'ipato i rnppre-,c::;pnta uti cl-elle vrinci1)n li org·èlllizzazioni })adronali etl operaie tlell<:.> (liverse t~ndenze C' molti ùei viù <l ntoreYoli c•o11111eter1ti e studiosi tli l)l'eYide11za ed <J:-:~isten7.-il :-;oeiale. Dopo llll vlbra11te snluto <lel i)res itlente clel C·om itato direttivo µ r oYYL-·orio. ~en. J<"l'rrero Di C,arubiano, il t111ale h11 ri11:-:~u11tf) la Ht1Jria e le benem ere11ze <l0lle tr-e ~.\Rsocinz io ni Inte1·11azionnli l · le r;.1gioni che 11an110 portattJ ulla <:o:-:tituzio11e di un' nni<'a 8ezio11e Itn liana c-lle tnttl' le ra1)1>re.senti, si è procecluto ad u11 esn urie11tt- e~a1ne dello 8tn hito che è stato a1~pr0Ya t(> alrunani1nitit. Si ~ addive11t1ti alli:t nou1i1in tlel ( 'omit<l to d i ·

rettiYo.

I padiglioni di profilassi antitubercolare ad Olgiate Olona. .r'1.lla l>l't'~enza cl.el Re, del proi::;i<lé11te · del· Consigli<>. del c..1rq. ToRi e òi ~lti~t--i1ne versonaljtit d~llo ~~'lto, ùel Co1nu11e e llella l>rovi11~. venne cle1>o:)t=1 la prlma pietra di un nuoyo l)adiglio11(:> clell .lstitu to di profilassi a·n titubercolare di Milanò, nel Olgiate Olona. Il l)fidiglione porterit il uome della regina Elena. Un altro padiglione Yerrit dedicato a .ffidda Mussolini. figlia del presidente flel Consiglio.

La scuola di Poericoltura a

~lllatno.

E ~tata i11augurata a lYiilano Ju ~<.:uola di ·l'ueri c-vlturn , con l·intervento {l(•lle ~l utorith e di n1olt0 publ)lir·o . Oratore 11ffi~inle f11 il l)l'Of. C1·e$ill'L' Cattaneo. .

Dispensarlo antitt1bereolare per bambini. Il ~1 aprile h.:'l iniziato il suo f11nzio11amento J)resso la R. Clinica Pediatrica rli Roma. diretta dal prof. Giuseppe. Caronia, uno s1Je<:-iale dispen~ario l>er la c ura e la i>rofiln ~~i <:lell:t tubercolo. i 1.ell'i1rfanzl~ . E~so è aperto òue v olte ln settimana • il martedì ed il sabato, alle ore 13, eù è n·solutamente gratuitQ. l harnbini a1nma lati o pretli:po~ti prin1a di ~.:\sere n1umessi alla cura debbono pa·S "are la visit~ pr€-$S-O l'ambulatorio ~etierale delln Htes~a c:linicu , ehe è aperto t11tti i giorni, meno i f(:>:::;tivi, dfllle ~ alle 10, e eh.e è ancl1e esso '1~~lul;t1n€'nte i:r•l· tuito. •

Per le Cliniche di Siena. Il Monte dei !'aschi di Riena ha a~segnato lire 50,000 all'Ospedale {li S. Marco della Scahl. i>erehè Riano migliorati e riordin!lti i l~a li delle C liniel1e, nell'i11teresse dei rruilati <.' dell'insegnn1nento:


~.L\XNO XXX, FASC. 19)

IL POLICLINICO

Donazioni e legati. 11 c-av. 11ff. _.\.nto11io S ei<1 ecul11g<1 . che tu assessore eomuna le ~ pr~idente della Con gregazi one di

c·aritù a Geno.-a, ha Jasc-iato !.J. 500,000 a lla C<>ngre-gazione di ù ariti1 e J.;. '100.000 3 ll 'A1bergo dei f•C'Vel'i di (jnella ei~tù. nette da t:i ~Ra di suceeR~ione.

11 <.lott. ?\la rio ('-0sta di G€aJYa ha legato a l la C'-Ongreg.1zione di Carità di 'l'orriglia 11na renclita a nnu a di L . 3000, p~rchè sia devoluta ad llD ru~­ dic-o, libe1·0 professionist~, 1.:he si reca~ in .quel C") m11ne a<l eR•~r<:iU\re. Fino ~d ora tuttavia seu1bra che volgano a l termine g li incombenti <li tale ·beneficn fonòa1~ionP.

La soppressione del laboratorio batteriologico di Zara T Esiste a Zara , la fedele e desola u1 :5entinella d)italianità :·11ll'a ltra sponda, n11 lnboratorio batteriologico cl1e 1' •.\.ustria aveva Juo11ta to con Yern J11sso e con int.unazio11e prettamente croata; di esso ft1 <1ire tto re per 1111 C"erto t<--n1110 il C'0nsigliere aulico prof. Gol1n. F inita la f!11erra . i l laborat.orio Ye11ne rirue.~ so i11 fnuzione dall'l talia e si dimostrò m olto utile per t t1tta l~ regione ta n to lontana da gr1llH.1i ee11tri. Ci giunge ora Yoce che si intenda sop11rimerlo. Ci ~mbra cl1e. l 't:·conomia che si ragginnger~ube i11 t<l l n1o<lo 'no11 l>iù di • 2!J,OOO lire ann11e tutto C'Ompreso) sia ma le intesa; Zara è in continuo contatto C'OI1 i JX>r1 i Ol'ientali, fomi te perma nente di ~pidemie, e (l <:- il pri• mo porto i taliano toccato <lalle navi cllf' provengono dn ll'Orie11te: è del tutto isolata, a<l ottò ore di mare da ~~nco11a. a 14 da ~rrieste. qna11do l~ :::K:ir0cc-a te o la bora non i11terrompono le cornunic;1 zi<Jlli : Yi è in j)l'Ogetto n n ser vizio gior11a li ero di fte1·011aye (·011 ..\.J1co11a. :--:o:,rg(\tto n11rol' d i niù' a lle Yitissitndini (lel ten11>0 e ben di~Jendioso. R agioni tìi i:nbblica ~àl11te P<='l' la J)e nisola e ve1· Ja 11obile Znrn inilita 11n dnntiue per Ja ron~E:'l..\·Rzione del l a b l)ta torio (:" ci n ngnl'inmo c·he 1e ''oci spa r..~ a bbinno l >l't>8to 1111 ' <1 i1torevole sn1e11tita.

.

'

,

T.Ja cn ttedra c1i · chi111ica generai€ di , . . ienna è va. cante da (1ne an11i. Qu attro noti cl1im ici te<le-schi

.

suecessiYnmente i11terpella ti ha11110 declinato 1'in<>a rico~ ~ia per le difficili. condizio11i de lla vita a 7 ' ienna . ~a pe:r I 'insufficienza d~i mezzi me....~i <l disposi z.i-0:qe deJla ea ttedl:r a dal ~nR t o accaòemioo.

N~l

J 922 sono . sta ti

46.:>~,

I

.

di cui 738 do11ne, co11 1111a lliroinu zi.011e. ri. ·petto nl 1921, <Ti 247, di cui 113 stranieri. •

Sol certlflc*1to medico prematrimoniale. l~na

« Il C-0rpo medie-o rullane-se, raccolto in assemb lea dalla R eale S ocietà Ita lian a d' l gie11e d i ~lj ­ Jn no, dopo m atura disc11ssione, approva la istituzione del certificato medico 1>r ematr imonia le c'Om~ semplice in forma tiva eugenetiea a i fidanza ti, de-Jle reciproche cond izioni <li salute, e com e mezzo di .t>ropaga11da per t1n 1uiglior arue11to d ella cos<.-ienza .igie nica P<>Pola l'e, 11on come p rovvedime n to dj legge dal q11a le debba d ipendere la concessi on e . (la )!8rte dell'n11torità, a l 1natri nonio» .

(,a lotta coniro .l 'alcoolismo in Turchia.. 11 C-orano vieta il consumo dell'a lcool ; ma i }"4)-

poli cri stiani lo h a nno iutrodotto e sempre viù tljffuso i11 Turchia : vi ha c•<)ntribuito in specie l:oc·cnvazione interalleata d i Costantinopoli. Il Governo d i An gora h a. com minato ~ne seve re con tro i1 conSl1mo di a lcool nella T u rchi.a asiatica e c·oJ 1° marzo le misur e repre~i'e sono state e!'-5te~ <tlla Turchia e uropea. •

La pe~&e nell'India.

Xon-0-5tante t1n!attiYissin1a campagn a topici<la, 1:1 pest.e infierisre ne lle lndie : 50 m ila casi si sono ' rer mea ti nel c~rso cli sei sett imane . ~ cifre ufficia li clan110 per le I11die 1nglesi 39,307 cal$Ì oon . R0.923 morti da I 1 ~ genn nio a l 17 febbraio di que~t · n11no.

:Xel 1922 ~i erano n ,-nti 17.855 casi con 5..Ci.fl2J n1orti. ... .... " •

Incendio di un Manicoruio. .

.:~

"Xe"\\· York 11n inee11dio ha distrutto un'intera a la del )lanicomio clì \\.à r<ls I s lands. Son o r11nn~ti br11cia ti YiT"i Ye.nt idne ricOYPl'a ti e tr(-l jnfermie1·e.

Un Martire della scienza.

Una cattedra ebe non trova titolare.

Gli studenti di Medicina a Parigi.

applaudite relazioni dei })1·off. Pasini e Patell:inl stguì a1n:µia di scussio11e, e fi1 approvato all'i1n..'in.imitil il seg..nente ordine del giorno , a firma Pasini, Patellan i e Daccò :

.

t

rin11ione di u1edici n1ilanesi. t€nutn i.1 1~) e. m. l>re~so la R. &>cietà I taliana (l'Igiene per (liS<:ntere questo .tema . ri11scì u11D1erosi ssima. -~lle

I l radi ologo fra n cese prof. Clares Vaillnnte. vitt i1na (]ella scienza, dovette subi re l'amp u tazione d'ambed11e le braccia. 0l'U Si apprende che, IDl l nito d i ottimo apparecchio di p r ote.si, ha potuto firmare l ' .i\lbp d'oro presso il Municipio di Parigi, essendo stato i11signit-0 della C-0111n1enda della IRg:io11 d'on ore. ,

I

Dimostrazione contfo un medico.

' •

A Son Ye è ~ta t-0 nominato · direttore dell '~ì 1e<l n le· Ct vile il dott. I n delli. ma · la popolazion e. ~be rite11e-ra i1sC'i~F:e vittorioso nel con corso il me<lie-0 e:J1e da oltre un anno l>I'e<";t~ ~rv1 zio nel l 'Osi.t(_~la ­ Je s tesso, ha fa tt-0 una dimostr azione di prot&..~"l C'011tro il dott. Indelli imped~dogli di entrare ne11~ospe,dale : egli ha su bito a bba n don ato il • paese. e il ~indaco e yn ri Con5ig-lieri :-:1 ~119 di111essi .

--


-EZI01'E l'RATl C:\

RASSEGNA. DEI,J,A STAMPA. MEDICA. 11, ·d ., C'lr. y ~·.-.p. 1 13 gt·n. -

.4.rch. d< CARO.

B rit i~ll. Med. Jo·urn., !?7

J. ·.rnoM 'OK- W ALKEH. Problemi della prostatectomia. Ga~. li. Hop., '2:7 ge11. .T. JEANNE:'iEY. G li ipotesi in cl1irurgia. • Jour-na.l. .!rneric . ..11ed . .4..,S()<' .. 1:J gen. - I1. HEI('T'OE~. ~C<1 rln ttina sperin1-enta le nelruomo. L. f}t1J\IP1'.;HTZ e :;\1. G. ' ""onrrA CH. 11 bacillo actd ofilo in batt€riologia e in c liui ea. ]~i f u/' 111 (( .lJrei. J 20 gen. - . l . BACCARA XI. T.1a febbri(•ol<.l tn bf\rcoL1re da plen rite la t(\Dtt'. 1'' f·1c 1-or"!i· Rt. ,Journ. of Mcd., ~<'11. H. A. ( 'O'l'TI~. Tl~ra rtamento e l>tofìla ·si dei di~ordini 1ne 11ta li da t~~si-inf<.YL:ioni. QuartPrl!I Journ. fJf _\le<li-0., ge11. J. W. R ussEL.L. I/albun1inuria orto~tn tica studiata grafioome11te. D. H1: ?"1'ER. I pa~ti di prova fra:oionn ti nello stn{lio della n1nzione gastrica . _!.. \ 1 • H!LL e H. Ll..·Prox. Eserc·izio muscolare,

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XuoYe ap11Iicazi-0ni dPll.<ll<:voJizznzione lo-

<:a le. lf-ien . lflin.

ll·ocll ens., J8 gen. - n. ,.OLK. J.,a roentgenterapia clella tubereol osi <..:nta nea. Jou·rnal .4.111eric. _\led . .!ssoc., u geu. - .1. 1.1. Don~~- T.1a rue<li<.111a preyentiYa e il pratico generai~. -

II. G. ,,.E~RII,L. Chil'nrgia de-lla tbc. Re·c . .Jléd. del l ·ruguay, ùic. - _.\. ~Ant· o. J>i~tl"i­ buzione radic,olate dei disturbi :-;ensitiYi C41Ill4('-

guenti ~t lesioni eortiea li. Pa ri.<s Mc'd .. 20 gen. - Xumero s11lle malattie

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1· a P1)al'Pe~:J1ii) re-~pira torio. Brit. Jled . .Juurn . . J:J gen. - U. IfoLMB . A.Jcnn<.' ma nife=--t.•1 iioni eJini<:l1e <le llH t.a ~ <lorsa le . - J. A. ~1.\C \''1Lu \:\I C"' ' '· .T. " .ldjsTEn. _.\.Jc·nne· a1)plicnzioni dt1 lla tì~iologia alla 111edicina. Gn<. d. Hop .. 20 gen. I~ . BER~Ann. I di~tnrbi respi1·at\)l'i nell'encefalite Jet. Jcrurn. <le Jfé<l . rie Paris, 2 gen. - P. HARTENBERG. J_-e Il('uro. i « fi ~ea li )) . Bo.~fo?i MPd . (l. i~·urn. J ourn .• 4 •g e J1u. ~;. R . WOODBl:.'R<; . I J)l'<.,gre-. si del ID<.1,·iu1~nt0 pro i!!iEln~

orale. Arneric. Jff·ri., dic. zione d<.:\l c:a11cro. -

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A. II. S. ~1.

Yitn df'1 me-dico. J>euf. Jlr·1/. lro C'/tr 11 .. .• :?~ì

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~CJI\\.ARZ.

J./origint del <·a n.e ro. -- J. _.\.. t:or.r."w. _.\ YitnminoRi t· <ligin110. Wien. Klin. 1l.<J(·ll<'118., 2.1 g-en. - R. ~JEYER. t'""-0n• ee:r,ione cnnsnle e teleologic-a in patologia. Rer. <l. ('ire. Jlt:rf . .4.1·gerit .. ott. - J. L. HERRERA. 1.~topn w logia

Rir.

t1ella

~ifili<te

n1nl':-iiin.."1.

<1~1l'apnea

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1

' ::\ATALI .• Dn1·ata

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- .A. Yolontaria.

ntilizznzione cleJl . oR~i geno.

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ScHI,AYER.

gen. -

Archivi. .~tu111a tol'J$/ {a, tlic-. (;.. GRANDI C·omplicazio11i e pericoli s ulla pratica c.lell'ar.~stef'ìia locale e pre ' ·n nzio11i necessari(\. .l111rric ..Jouru. Jicd. ~"3c-ien-0es, ge.n. - .T. T.1. YATE:;. Effett: del pneumotorac-e acnto e croJ1ico. .T. FnIF.DEX'VAl..D e K . H. TAN~J<;KBAl.ì ~L A.neuri ~ma delr~rteria epnticn. J. _.\. GAPPS. Tratta lllen to a rsenieale tlelPendoca.1'<lite cr9nic:a i11fettiY<l . - .T. Roc.F:Rs. Nenro&i c11irurp:iche della g la n<loln tiroidf'. <iiorn. <li (' lin. Jle<i . . 20 gen. E. GroK1. Asn1a btonchinl·-'"' nnnfi lnttico. - G. MODENA. Nenrastenin. llf'U ro~i .li ant-ia e Reerezioni interne. .4rC'hi ves of Med., Hyd/J"ologu, ge1i. - H. R. P1~ILL\. Cardiopatie e crenoterapia. A. 1\-loxc.JfffI. Potere antianafìlnttico delle ncque 1ni11erali. - W. EooENJ~!TE. l~alneo'terapk'l ed iper-

i1elln

1

615

~usione.

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Indice alfabetico per matierie. . Pag. C.02

..Ar pendice<-tu1D ia : in<:i<len ti 1

Antoftlgia (• anto1u11tilnzio11i in t.1<1rnlitiei ed e1)ilettic: i

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594

Bibliografia

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601

(1.eralall!ie cla affezioni r.)(,··ulari

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('isti <li ec:hinococe<> meiologia fisica

c.lel

Colonna Yertebra le : en. n~ <li l'eMu1e radiologie"() e

nt{'f-Zi

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Oo-n<:-.o rsi: qu e.r;tionl n1 e<li-00-legali

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Pag. 600 .

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l·1r1t1Jiegati àcgli. Enti 1n;enti eooe;:f.011ali

Oc·t·hio :

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Liquor: eircolazione r,onge\ltil e felicità

r>oln1011e : se•

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607

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Jitit ~tnnu1 C"(1:

fu11iio~i

<ti raggi X .

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osserva te

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THl<l~~>ter~pia: ('-0ngr~~~) intern~12ionale

111·r1rrr·di-

'l)·aromn : difeAA

~·iale

e{1nt1'0 · il -

Roma. 1923 -

Tip. Cartjere Oentrall.

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Per ricevere quanto sopra inviare il re!31ivo importo mediante cartolina vaglia al Cav. LUl61 POZZI - Via Sistina, num. 14 -- ROMA (


ANNO XXX

Fase. 20

Roma, 14 maggio 1923

fondato dai professori : GUIDO BACC ELLI FRA NCEsc-o DURANTE SEZIONE PRATICA R EDA T1,0RE C APO : PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. R ivis t e s i11t etiche : B. ~!a:,.ei: La. diagnosi di cisti idatidea del lobo sup eriore del polmone. Osservazioni c~ i ~ich e: E. :;nrtorelli: Sopra un caso di adiposi posten cefaht1ca. N ot e e con ~ ri.b uti: )J. Borgogno: La terapia calcica nella tubercolos1. · Not e di t ecni ca: G. Galli: un pratico rivestimento del mani· . \!otto p er la press ione sanguign a. D1vagazion.i : W. l<'ri · k ,..: L 'esperanto ed i medici. Sunti e Rassegn e : r1ao10E · G. :\furray: Sul gozzo esoftalmico. - ~erard e Dunet: Esiste un gozzo metastatico? - Santy e .B1zot: L'anestesia r egionale nell'operazione sul corpo tiroide. Cenni b ~t.llogr a fici . Aetad emie, Società m edich e, Congressi : Resoconto del X'"I Con· gre so d ella Società Freniatica Itali ana.

Dirit~ d~!!1~~~:iz~s~~~~;n;

1

~

tlf Ji!~~a · la i·iprodu,zione di lavori pi,bblicati nel POLICLJ~ICO e la pubblicazione dei Sl~nti '

RIVISTE SINTETICHE. OSPEDALE

Appunt i per il m edico pra tico : CASISTI CA e TERAPIA : Sifilogrà· fta: .l n ca so d.i f.ebbre sifilitica essenziale. - Contributo allo ~~url.10 .della. s ifilide n ervosa. Cur a d i alcune manifestazion i Vl'>cerali della sitilide. - Ca.so r a.ro di lue s urrenale - ~f r::o1c 1 ~A socJALE: Gli a · ili industriali. · pOfitica san i t a~i a e g_i ~r isprud e!1z a : . ~l nuovo r egolamento per l~ s~uole ?1 ost~trtc 1.a ..- .D.1sp_os1z1oni per il p e r sonale alien1stico dei ~an1com1 g1.ud1z1ar1. - Nuove disposizioni ci rca l ~ correspo~s1?n ~ delle 1?de nn.ità ca roviveri. Per una più n.~o:o~a d1s_c1phna d ell.eserc1zio profes ionale degli stra n1et1 1n Itaha. - Questioni p r atiche-. Nella vita pro~ess ional e: Cronaca. del mo-çimeuto profes::.ionale - Concor'>I - Nomine, promozion i ed onorificenze . Notiz:e div erse. Indice a lfabetico per materie.

POLICLINICO

~ l\iIBERTO

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Ro~L\

(Padi gl ione \·IrI ).

La diagnosi di cisti idatidea del lobo superiore del polmone per il d ott. BERNARDINO ait1to e docente.

l\I ASCJ,

Il metodo per proceclere alla diag·nosi di c~sti iclatidea del lnho superiore de] })Oln1011è i 1 011 Llifferisce affatto da ql1ello abitt1almentè seg11ito nella di agnoBtica ron11111e ger..erale. S11 ll' anarr111esi, sttlr os~ervaziorie, esan1e e desc rizior1e ùel re1Jert.o , s11llo scherr1a del con1f)le sso si11tomatologico rilevato , sulla ras~ eg·na cli t1ttte le forme di n1Rlattie polmonari ed extrapolmonari che i)resenta:no 1111 tale complesso di sintomi, s11lla diag·n,osi differe11ziale riposa il metodo tipico, ind11ttivo. a11alitico, cl1e noi dobb iamo sempre l1sare per g·it111gere ::ll l a esatta . diagnosi. La i11edicina, co1ne g·it1str1mente dice Maragliano, in ogni st1a parte è scienza po'3itiva e il m edico deve apprendere e sapere va l utare l'organismo no11 in via di int11izione ma per me~zo di investigazio.11i dimostrative con ·una semeiologia tt1t.ta i1uo·va, per ct1i la so luzione del proble1na sca.tl1-

r1sc e da i11vestigazioni fatte con l}etizia tecnica, i~1te rpretate e colleg·ate nei loro risultati con criterio scie11 t ifìco. St1cc~de tal volt.a, a Gche ad lin e ... 1)erto clinico, di trovarsi dinanzi a casi, mei q u:ili, neppure con la più accu rata analisi di tutti 1 i sintomi, è po'3sibile fare un'e·satta diagnosi : essi non si lasciano costringere sul letto d{ P roct1s te di qlt.:.t1s ivoglia tipo clin.ico. i\içi, questi casi, per fortuna, so110 estremame11te ra~ ri; e ai giorni 11ostri , con i i1umeros i proceclin1e11ti cl'i1n1dagine clinica e di · diagnostica cl1e r)ossecl ian10, il .... iconoscimento della cis ti idatide.a del polmone deve avve11ire co11 magg·iore facilità di <111ello cl1e abitl1A.l1nente accade. tanto 1)itt cl1e l. esper i enza 11a din1ostrato cl1e 1a sua frequ8'1za è cli gra11 111nga s11periote a q11ant0 s i crecle·va a 11 cl1e in tem1)i r elativamente r ecenti. L 'a ffe1n1azio11e dello StrumpelJ che in Italia si risco11tri molto rarameinte un caso di cisti idaticle<1 clel polmone è ora111a i sorpassata e p erciò d estit11jta di og·ni valore. Basti cli r e cl1e io, 11ell a n1ia 111ode~tiss ima pratica, nello spazio di soli tre a1111i, 110 avu to la fortuna di vedere quattro casi di cisti deg·li apici. dt1e dell e basi ed t1na for111a i11ultipla. Il l)l'ocesso morboso fi110 ad og·g·i, per l'ider1- · 1

1


618 .

IL POLICLINICO

ti.t.à cl ei sinton1i s11bi ettivì ,e obiettivi, è stato

quasi costanteme11te confuso c-0n altr·e aff ezioni dell' nr)parato res pirator1o ed. i11 specia l inodo con 1a t11bercolosi, forse per llll1ta s uggestio11e (leri\1a11te · dall'enorme cliffl1sionie di qt1est<.t. inalatt ia. Abbiamo visto così artificiosa111ente a1l1n e11tata, co11 l 'i11clt1si0ne deg·Ji in11ocl1i portatol'i . di cisti pol1nonare co11siclerancloli alla stessa stregua, la triste falange di ql1ei disgrazia ti che, altan:i~nte pericolosi. per la convive11za sociale, sono giustan1eo.1.t e te111uti, isolati e (lisereclati perfi110 cleg·]i affetti più iI1timi. PE-r c11i io p enso, a scanso di equivoci diagnostici, cl1 e, co111e nel cam p-0 neurologico la ( diagnosi di i1evraste11ia deve porsi solo quan do s i è eliminata, co11 una acct1rata indagine c]inica, la prBsenza di tutte qt1elle malattie c:rgrurliicl1 e che si possono i1ascondere dietro · il cal eidoscoi)ico quad1·0 nevra s tenico, così nel caso .in i$pecie, pri1na di g"iur1gere a lla diag11osi cti tl1ber c.,losi, e quindi alla co11danna qt1a si fatale clel i11alato e al s110 av v ilimento mora] e-, s i · d ovr ebb ero escludere le altre inala ttie, ].11 g ra t1 l)arte curabili, eh.e con la tubercolosi . posso110 essere sc a mbiate l)er la gra11de affin'ità di Bintomi.

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i11 terr11itte11te o costa11te, prese11ta i caratteri clella tosse }Jo lrnonare, è breve, interrotta da scosse co::.ne accade all'i11izio della bacillosi}c e dipencle clall'irritazio11e clelle branche nervose inspiratori~. La sua persistenza produce rirritazio11e 111~·~ca11ica d ei bl'onchi, per cui le Sl1ccede prog.r 3ssiva1nente l1na tosse broncl1ial e espiratoria, proll1ngata e i·11n1orosa. Nel ineclesimo tempo compal'e l'es pettoraziorie : l)escreato ordinarian1~nte è n1ucoso, attacc u ticc io, qualche volta mt1co-purt1lento; nel c1t1al caso, i) ersistenc.10 abbondante e a l dì là degli altri segni bronchitici, deve far temere l n. infezione perivescicolare. ,..

i\Iolto frequenti e l)i t1 ilnportanti sono le eniottisi, che, come dice Diel1la,foy, rapprese11tano il g·rido di rivolta del polmone dina11zi all' invasore, e, co1ne l1a d) mostr:ato E scudero> dipendo110 dalla facile lacel'azio1D1e, sotto g·li • stizzosi colpi di toss e, delìe numerose corone ,·ascolari ùi jleoformazione pericisticl1e. Esse sono per lo più precoci, l)lÙ ·cli rado tardive, di intensità ' ;aria, dalla semplice striatt1ra sai1gu ig'l1a degli s puti m11cosi all'emissione a piena bocca di grande q11a11~ità. di sangue puro ~ Iii ogni ca~o quest.o è recente e rutil~nte. La. L 'ana1nnesi, i11"l1 ogni caso, cle\"essere raccol- cspettorazion.e emoptoica persistente e rip·e tt1ta e vagliat.a con molta cura. ta., ribelle ad ogni trattamento, costituisce u11 Il ge11ere di professione, la v ita in co1nune eccellente segno di cisti di echinococco. Infatcon ·t cani possono avere la l oro importa11za; ti~ per differenziare le emottisi da echinococce> ma spessissimo si trovano mala ti che no11 11a11 tl <t quelle tt1be tcolari. ha importanza oltre la • n o av11to mai contatto con simili bestie. Se a~~. e11za di bacilli di Koch nell'espettorat0 e cl i s i11torr1 i ast;oltatorii nelle prin1e, il fatto q11esto contatto vi è stato, bisogna ' ' edere se ~'i sia c-0rri1 spondenza fra l'epoca in Clli si è c11e -esse si ripetono con 11na frequenza ·e d una cominciato a verifica1·e e l 'età approssin1 s.tiva t e11acia veramei~1te es·lsperar1ti. l1""'i11sen dice che· della c is ti.. È generalmente amn1esso cl1e fr a i11 I slanda si !) U Ò fo11darc qi.1a$i con sicurezza la diagnosi di echinococcosi polmonare sulla la dat,i <li fìs~n.zio11e dell'en1brio11e esacanto 11el polmon'e e la prima manifestazione sintol)resenza di sa:1gue nell 'escreato. 111 ogni caso bisog·n a indagare accuratame11r11atica })assa lln minimum cli t1n anno e mezt e, s ia ricl1iam ~ndovi l'attenzione dell'infermo, zo o di dt1e anni (Leuckart, E scl1dero) : dopo si r-t esamim.a 11do ripett1tament.e l espettorato, se quest(i) ])eriodo di latenza l'accrescim·e nto i:>ros ia110 state mai emesse insiem·e con questo delsegt1e lemtissimo, per n1odo cl1e s i richiedono l e v escicole o dei pezzi d·i 1ne1nbrane. Due n1iei degli anni pri:na che l a cisti raggiunga, per i11fermi, solo dietro ricl1iesta se avessero emesesempio, la grandezza di 11n'arancfa. Dirò a so ·v escicole o frammenti di membra11e paraproppsito che una volta vidi sacrificato, pel' g·onabili alla rhiara ct·,1ovo coag11lata, mi ririntracciare la fonte del contagi~, un povero s posero di avere più volte elimi11ato tali « pelcan e cl1e da solo otto inesi era stato ospitato in casa di una i agazza porta.trice cli una cisti ' l Et te » con lo sputo. Simile dichiarazione è dì capita.le importanza, poicl1è orienta senz'altropolmonare g r a nde quanto t111a testa di feto. i l pE>nsiero vers0 l echinococcosi e quindi ind11-· f·~ eviclente cl1e la cisti dove,·a avere parecchi ce a compiere le ricercl1e necessarie per conan1ni •li vita e che la bes tia immolata a scopo fermare UJila tale su11posizione diagn-0-s tica. di stt1dio nei nostri ospedali non poteva essere responsabile del contagio: e infatti nel Si attribuito in ogni ten11)0 tin valore sinS"lio int.astino n o11 si trovarono altro che nuton1atologico di primo ordine all'orticaria; m a merosi esemplari di dipylidiu11i .caninum. bisog11:1 notare che questo sintoma 'non è nè costante n è patognomonico. E eccezionale, i11Il segno funzionale più costante, cioè la tosff.,ttf, che l'orticaria compaia durante l'inte. · s e, illumitr1a ben. poco. Essa è stizzosa e secca,

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. grità della V3S".!icola idatidea . ~e si prodt1ce la' rottura, ed è general111e11te l'espettorazione cl1e ne fa fede, l"eruzio11e orticata pt1ò d'e1nblée ge11eralilzarsi, come pt1re restare localizzata al torace o ancl1e alla faccia con eclema. Nesst1no qei miei çuatt1'0 111alati vi a11dò soggetto, neppure i clt1e cl1.:! avevano la cisti 111ad1·e rot.ta e di ta11to i11 ta11to elin1i11a vano co11 lo es1JettoratJ delle ,·escicol~ figlie. Poicl1è le cisti del lJOlmone 11anno lJareti sottili e, giunte ad u1n1 certo ' 1 olu1n,e, 11an110 tende11za .a rotnpersi in co11segue11za delle va1iazio11i di pressione dell'aria res1)iratoria, di scosse, di tosse o di tra11mat.ismo, ed avve1.:. endo la rottura generalme11te i1ei broncl1i, bisogna 5e1111)rf! i11dagare e ''i siano stati i noti si11tomi della grand.e vo11iica idatidea polnionare . La sir1tomatologia tnmt1ltuosa cl1'3 racco111pag11a, alle volte a ca rattere così dra111n1atico, e infatti a tutti nota. Il dolore o ma11ca o è n1odetato, ridotto acl n11a "emplice sensazio11e cli pesa11tezza molto v rtgame11te localizzata : p11ò s imulare lt11 dolore p11ntorjo ple11ritico o l1na 11evralgia i11tel'(,Ostale. Sono soprat11tto le cisti perifericl1e che, per effetto clella loro sit11azione, JJ ~'ovo­ can-0 il dolore i11tenso e tenace, i:n, generale su11e1·ficiale. sim11la11te il tipo di nevralgia intercostale ribelle. ...t\d l1n· attenta osse1·vazio11e i1011 manca di rilevare ancl1e determinazioni lJleuriche febbrili e doloro se (1Jle11riti a ri1)etizione di ::\la rro11net). La dispriea, cl1e Hé:im e Davair1e co11side1 avano come costante, manca i11 realtà in n1olti casi, almeno i11 princi1Jio, e q11anclo esiste la s11a intensità è ass ai , ·ariabile. Non è certa1nente ques1io11e di ortopnea, ma l'affa.r1110 dei malati è co1nparabiìe a q11ello delle cloroa111Jemiche, ma11ifestantesi in occasio11e di uno sforzo, di 11na corsft, cl1e no11 lo provochereb1Jero in condizio11i normali (E sc11der·o). La dispnea viva è deterrr1i11ata nella magg ior parte dei ca3i da.1la sinfisi pleurica cl1e s11ccede a11e grancli ci~ti. •i\lct1ni ~tntori parlano a11cl1e di u11a sen.sa:.ione di prof01ida depressione che co11trasta con l'aspetto 1)i11ttosto florido del inalato: anche a me fu dato di riscontrarla assai accentl1ata in un'inferma dalla cui espressio11e dolorante del volto e dagli accenti pieni di ptofo11da malinconia traspariva tutto l'inti1no abt.attin1ento dell,a11imo. Passq,ndo, q11in1di, all'e same del rrialato, i10teremo prima di ogni altro che lo stato generale d.i · nutrizio1ie e sanguifica:.ione contrasta singolarinente ·!:On i dive1·si sinto1ni furi:.ionali

su-ac :ennati. Eccezio11almente esso s i tro,ra

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comprot113sso, il dimagra,i11e11to i1ou1l è marca.to, e c1ualcl1e giorno clopo i· emottisi ogni traccia di tell)peratura· vesp e1·ti11a, se vi era stata, srompare. È evide11ten1e11te 11ecessario di praticare l ,esa1ne ii1 piena l11ce, con il to1·ace del malato messo completamente a nudo. Poicl1è le cisti ap·i cali }tarino terideriza ad C'Volvere dal lato anteriore, è sulle fo·s se soprae sottoclavicolari cll!e bisog11a sopratutto portare l 'attenzione. \

L'edentll della parete co11 sviluppo di un reticolo 'L'etio so s·u pe1·fìciale i1011 si osserva che ..

eccezionalissima1nente, i11 caso di cisti antic11e ç suppurate. Ogni tiefor111azione circoscritta con allargame11to cleg1i s1)azi intercostali dovrà risvegliare i·a.tt.e11zio11e : potremo specialn1ente in un sogg·etto giovau1e, c1oè a pareti toraciche più cedevoli, notare la pro1nirienza clella regione sot- · toclavicolare, come ris:~1lta dal raffro11to con la i egi-011e omonir11a opposta cl1e rimane spianata. Si sa cl1e la cisti, nel suo accrescimento, 11a una 11otevole forza tensiva,. per cui . riesce sempre c.1.cl imprimere, quando ha raggiunto uno sviluppo cospicuo, nlodificaz1oni nel soo.s o espansivo a lla gabbia toracica. i\Iar1cano le c1,frofi,e ·m uscolctri. Non esistono qua si mai pu1iti dolorosi. Le nioclifìcazio n i del rit·nio l'espiratorio do\•ra11110 ltgua1m·e11te essere ricercate con cura, sebbene per le cisti apicalj sia110 me110 intense eh~ per l e ha.sali . difetto di ampiezza del1'emitoracc n1alato, talora i111mobilità allorchè J.:J, sinfisi i:>leu rica è diffu sa , accelera.ziom.e del ritmo nelle gra11di cisti. La palpazione non dà i11 g·e1l!erale g·ra11di 111mi. $i nota solan1-3 nte l'abolizione del fr emit9 1Joc1i,le tattile nel ce11t.ro della tumefazio11e; verso la periferia esso ricompare ma è debole; riacquista l'intensità i1ormale in pieno tessuto polm0011are. Si p11ò in oltre i1otare che la parte interessata dell\emitorace è dura, resi stente, anelastica; non vi s i riscontra alcuna. l)Ulsazione . Non 1Jillogna contare di ottenere il fremito iclatid eo, ~nora mai ri scontrato, . per qu'el -cl1'io sappia, stLlle cisti polmonari apicali. Sappiamo poi cl1e il suo valore 1)atognomo11ico per l'idatide è cadut o da cl1e lo si è riscontrato i11 altre circo~tanze (idrom,efrosi , cisti ovariche e s jerose, vescica cliste.sa da t1rjna e sangue, ecc. ) : noi, per esempio, l 'aJ)biamo constatato in un caso di peritonite tubercolare s accat.a e in un yolt1minoso ventre ascitico per i11orbo ùi Pick. La per-!;1tssione costituisce sicuramente uno dei processi d investigazione più pre~iosi. E 1


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r1ecessario tuttavia rettificare u11 po le idee arnmes·se comunemante su questo punto. Per i classici, in fatti; si otterrebbe t1n'ottusità franca, a margini netti, arrotondata, che passa bruscamente, con n etta delirnitazione, nella sonorità polmo11a.re peri.ferica, e di cui i limiti sarebbero sempre irrlillobili. Escudero ha dimostr·ato che i ri;;ultati della percu·s sione so110 abbastanza differenti ~ che conviene di iJnterpretarli. Allorcl1è il verme vescicolare è piccolo, qt1anto t1na noce per esempio, e resta profondamer1te situato nel lobo apicale, non ~i manifesta ancora con modificazioni percu'3sorie, ma parla con una sintomatologia fru;:;ta, unicamente funzio111ale. Se il volume è più g·.t 'ande, come un mandari110 per esempio, ma dista 5 cm. o più dalla parete t0racica, pur riman~ndo ce11trale, ad una percussiona legg3ra no11 si ottengono diffevenze · fonetiche, m·entre ad una percussio1r1e forte si avverte spiccata una s11b-ottusità. Se la cisti è abbastanza grande, venendo a toccare la parete costale anteriorm.ente, verso cui ha tendenza ad evolvere, dà t1na zona ottusa sottoclavicolare, urrotonda.ta e convessa in bassa; e poichè 11 più delle volte llna zona di atelettasia polmonare sopravescicolare impedisce di riottenere la sonorità all'estremo apica1e, si ha ottusità apicale completa. ~ raro però che si ottenga una tran·s izione brusca dalla sonorità all'ottusità: possono fare eccezione le cisti molto voluminose. Carducci ci ha abitl1ati ad t1na finezza di semeiologia, che è molto frequente riscontrare nelle cisti. apicali. Egli (1) cosi si esprime: « La cisti, svil11ppatasi nell'interno del polmone, quando giunge a toccare la parete toracica, riprod11ce nei suoi rapporti con il p<;>lmone qualche cosa di simil·e di qu.ello che fa il ct10te nei rapporti con il polmone stesso. Infatti essendo la cisti t1n corpo rotondeggiante, mentre per UJilJ tratto circolare più o m~no estes-0 è in contatto diretto con la parete costale, intorno intorno ne è separata da t1no strato che va aun1eptando di spessore n1an mano che dal cei1tro si va verso la periferia; ctuindi, se noi vogliamo !iportars sulla: c11te to:r'[cica corrispondente la zona di cisti .r icoperta dal polrnone ~ la zana scoperta., si hanno due aree concentriche, di cui l'int8rna più pie<!ola corrisponde alla parte d t cisti scopert~ e l' esterna più grande con·isponde alla parte di cisti coperta dal polmone, ed adoperando la nomen1

(1) A. CARDUCCI. Note di sem eiolo gia fisica sulle cisti di ec1iinococco del polmone. Riv. osped., ·vol. XII, 11. 13, .15 luglio 1922.

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clatura caruiaca abb]amo una piccola area ed una. grande area. . Queste due aree anatomiche si possono · detE·rminare semeioticamente, pre rche se rnioi perct1otiarno pi~no troveremo un suono ottuso circolare cl1~ è la I'iccola area, percl1-è su di essa ro.anca affatto il pol111one; se percuotiamo forte abbiamo una zona circolare ridotta che è la graJilde area, perchè in detta zona vi sono · polmor1e e cisti. Quindi alla piccola area corrisponde un'arJa di ottusità assoluta da deter1ninare con la perct1 ~ione leggiera, q,lla grfunde area una zona di ottusità relativa da dete rminarsi con la percussior1e forte». I dati fisici raccolti con la perct1ssione possono subire pr0fonde modificazioni in rapporto sia con i modi evoltttivi dell'idatide, sia con eventuali alterazioni della zona polmonare ci rcostainte. I~ a d~generazione grassosa o ca lcarea, osservata abbai.stanza comunemente i1egli ovini e nei bovini, è stata c-0ootatata eccezionalmente i1ell'uomo: ad ogni modo essa non modifica i11 g·enere la :f orma dell'ottusità, ma la rimpiccolisce e. porta alla guarigione clinica del morbo. La. rottura d.ella vescicola dei brom.cl1i-, rivelata dalla grande v6mica idatidea co11 tutti i gravi disturbi connessi, o, più raramente, dall'espettorazione idatidea frazionata, può far sutJire una profonda modificazione alla zona di ottusità in modo da alterarne completamente • l'aspetto caratteristico. I11 t1n mio caso essa aveva una forn1a rettangolare, con il 1naggior asse dtsposto trasversalmente e UID· po' obliquamente dall'esterno all'interno, in modo da simulare, anche per l'ubicazione nella fossa sottoclavicolare, 11na i11terlobite. . La suppurazione dello spazio perivescicolare, con o senza diffusione al sottostante interlobo ;· l'infezione d·el parenchima circosta.rrbte. con produzione di u11a polmonite bastarda o di t1na broncopolrnonite; l'atelectasia apicale sintomatica di una reazion~ infiammatoria di vicinanza, sono altrettante cause che possono indurre svariate alterazioni morfologiche al rep~rto perct1sso rio. QuMìclo jn 11~1 polmone si suppone llt presenza del parassita bisog·na procedere ad una ininuta ascoltazione. Poicl1è il vern1e \ escicol&re l1a un accrescimento lentissimo, tale da permettere al pol1none di adattarsi alla presenza dell'ospite, e poichè si sviluppa non rierr1pjendo gli alveoli ma sostituendosi ad essi, si. comprende eh~ se esso è piccolo• e centrale si può avere un inurmure vescicolare perf ett am~ nte normale senza che sia accompagnat.1 da alctt11 1·l1more accessorio. ,,.alga come 1


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SEZIONE PRATICA

r:egola che nell'asser!za di ogni re.i:>erto percussorio e ascoltatorio, con la sintomatologia unicamente funzio11a]e dia11zi accennata, è alla cisti di echinococco che bisogna sopratutto pe11sare. Se l'jdatide 11a. raggiu11to u111 certo volun1.e ed affio~a in superficie, per lo più domina lln indebolimento Jel respiro; qualcl1e volta qt1esto è accompagnato da. sfregamenti dovuti ad u11a pleurite secca reattiva concomitante. Se l e superfici pleuriche si sG110 saldat~ fra loro, Sll tutta la superficie di affioramento della cisti si può avere mt1tezza respiratoria. Si comprende be11issimo ch e un tale reperto può subire delle n1odificazioni se il poln1one sircostante al ,re.rme vescicolare è in preda a processi · patologici: si spiega cosi la prese1nza di ron.chi, di ra.ntoli fini da congestione, di soffio hronchiaìe. Qualche volta lo spazio per·ivescicolare è st1ppt1rante ~ la flogosi pt1ò guada.gnare jl vicino interlobo, dando luog·o a una interlobite s111)pm.rata. oppt1re infettare il parenchima vicino , prod11cendo una polmonite bastarda o u11a bro·n copolmonite con reperto di soffio bronchiale e rantoli crepitanti. L'esame microscopico dell'espettorato rivela per lo pii1 sola1nente la presenza di una flora micro])ica banale. E raro rinve11ire scolici od un.c1n1 : io mai li ho visti nei miei ca s.:i. Se vengono emesse delle . vescicol~ o dei brandelli di cisti, l'esame m acro- e microscopico, di essi ce li farà senz'altro ric0noscere. ., La punfttra esplorcitiv a a scopo diagnostico è assolutamente da J:)andirsi per ·timore dei gravj fenomeni ariafìlattici così frequ entemente mortali. Sono noti i disastri ad essa conseguiti: jl 60 ~~ dei m alatj ha perdt1to n1iseramente la vita p er colpa di questo apparentemente innocuo mezzo diagnostico. Senza dire che se 1a cisti è rotta e si è vuotata in parte o in tt1tto del contenuto, la puntura può rit1scire perfettamei:nit e negativ~. Condividendo il IJensiero di Groedel che un esan1e polnl-0nare og·gidì non è completo s'e n. za il reperto radiologico~ riteniamo che la radioscopia è specialmente preziosa nella diagnosi di echinoc0ccosi polmonare. _,\llrinfuori di og11i affezione intercorrente e del caso di suppt1razjone perivescicolare amiica, l'esame raèioscopic1J e la radiografia devono far porre ocl elimi11a.r e a colpo sicuro la diagno·s i di cisti del polmo11e. L'ombra. data da essa si proietta ordinariamente circolare e regolare, ovale o ~rrotonçlata, a contorni tracciati col compasso, secondo l'espressione classica, a_d opacità fran ca ed u11iforme che risalta in modo spiccato s11l fondo chj aro polmonare. Per le cisti

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del lobo superiore pt1ò a.ccadel'e cl1e il lin1ite inferiore -0ffra contorni regolari e che quello superiore si confom1da con l'ombra diffusa cl1e proietta l'apice del polmone atelectasizzato. La SJ)eciale ubicazione apicale dispensa in genere, per fa chiarezza d·e lla diagnosi, di ricorrer!:3 a speciali accorgimenti di tecnica, come al pneumotorace artificiale di récente applicazio11e, s~l c~i valore diagnostico_non è fa\ ile pronunz1a1's1 per ora. Però non è a credere che l~ im:Eagine radiologica sia sempre chiara e la diagin,o si perciò facile e sicura : spesso 1'01nbra data dalla cist i non è netta, non perfettam€:nte rotonda, l'opacità non liniforme, i contorni sfumati, diffusi, irregolari per le reazioni vicin·e e le complicanze brol).co-polmon·.tri. Se poi la cisti è r9·tta e si è in parte. o in tutto vuotata del co11tem.u to l'ombra radioscopica 11on riveste più il tipico aspetto ·ma si presenta più o m eno deformata, in"egolare, irriconoscibile nella sua reale ~ssenza. In un mio caso in cui, col solo esame fisico del torace sapendo del reperto nre·gativo del ba cillo di K9ch i1ell'espettorato, posi a colpo sicuro la diag11o·s i di cisti idatidea del lobo superiore del polrr1one, il radiologo per be11 due volte, fondandosi sull'aspetto rettangolare dell'ombra e stilla Sl1a disposizione all'altezza e secondo la direzione della scissura in1terlobare, aveva insistito s11lla diagno·si di interJobite suppurata . .t\.ncora un valido aiuto per la. diagnosi ci ·v iene dall'esanie morfologico del sangue e dallo st11dio del] e reazioni biologiche. Il valore cl el sinton10 di Memn1i , della reazio11e cli Ghedini-W.einbetg, della intradennoreazione alla Casoni,· della eottoct1tan.eoreazione alla Pontano della precipitoreazione di Fleig ~ Lisbonm;e, della reazione n'leiostagminica dell'Ascoli è a. tutti noto: qu·~st:e ricerche colla.tera li, dirette a svelare speciali anticorpi applicando i rnetocli biolog·ici diretti, non dovrebbero essere ma1 trascurate. Onde possiamo bene a r ag·ione concludere cl1e la regola di Frankel che vi sono soltanto due segni sicuri dell'.echinococco-si polmonare, la comparsa cioè di cisti inell'espettorato e la i:>articolare qu~lità d~l liqt1ido ottenuto · co11 la puntura esp~µrativa, oggi non vale più coml)letamente, in quanto çhe abbiamo imparato a conoscere nell'esame clinico accurato del malato, nella radiog·rafia, nell'esame morfologico e serologico del sangue dei metodi che spesso permettono di fol'ml1la1..e la aiagnosi con assoluta certezza. La pii1 gra11de difficoltà, in presenza di um'iqatide del polm-0ne, è di pensarci; ma una volta r11essi s11lla buona. via, le 1


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IL POLICLINICO

11umerose rice1~che complemex1tari diagnostiche varranno sicuramente a far luce s11lla reale i1atura del male. La tubercolosi è la malattia cl1e qttasi costantemente devia il nostro pensiero dalla giusta diagnosi. Quando la cisti è centrale, le tt11·})e ft1nzionali orientruno vevso la tt1bercolosi allo stadio iniziale. Non vi . è malato che no11 sia stato battezzato, alme110 all'inizio del morbo, per t11bercoioso e quindi assog·gettato ad intensive cure ricostit11enti e all'osservanza di intèmpestive regole igienicl1e. Ma di fronte ad llU·o stato generale buono, ad assenza di og·ni eréditarietà., a costante manca11za di baci1Ji di Koch nell'esp13ttorato, ad emottisi frequent.i, tenaci e ribelli ad ogni trattamento, nell'assenza di ogn.i m odificazione plessimetrica e, sopratutto, di ogni segno stetoscopico sugli apici, è all'idatide cl1e bisogna pensare. Ho visto malati di simil genere affetti da pitt mesi da tosse, frequenti emottisi ed espettorazio11e muco-purulenta abbcmdante, senza che all'ascoltazione del torace, più volte ripett1ta, si rit1scisse a sentir.e il lJenchè minim.o r11more accessorio della r espirazione. Più facile p11ò riuscire la confusione di llna veccl1ia caverna idatidda con una caverna t11bercola re, tanto più che questa è quasi costantem·ente localizzata all'apice polmonare. i\'1a la caver11a tubercolare non dà vomica: la aTia.mnesi ci informBrà se il ma~lat o ha av11to anteriormente emissione ])rusca dalla bocca di « acqua amara » insie1ne con men1brane. Lépicard, ri1)rend2ndo in esame le statistiche anticl1e e raccogliendo nuovi fatti moderni, ar~ riva a cor1clt1dere, contrariamente agli altri cla.ssicj, che la vomica iclat.idea è seg·uita da g·t1arigione - vera ' 7 ornica curativa - i1ell'80 % dei casi. Nia allorcl1è la ca,1 ità è vasta, insuf-· ficientemenite c1renata dai ])ro11chi di })iccolo caUbro, si })l1Ò assistere all'infezione della caverna, la q11ale si n1anifesta in capo a qualche giorno per i caratteri dell'espettorazione diven11 ta. pt1r11le11ta, verdastra, fetida, sopratutto mattutina. I sintomi generali fanno la loro comparsa: annunziata da brivido, l'elevazione t Prmica a.ffetta il tipo etico; nello stesso tem# po il inalato dirnag·ra, ha sudori m,ottur11i e inappetenza. Si pt1ò assistere all'evoluzione di l1na vera tisi idatidea, di cni parlava Dieulafoy. In c1ttesti rarissimi casi bisog·na dt1nq11e it-n er sopratutto conto cl1e nella caverna t111-1el'colare i1on precede mai la ,,omica; i11oltre l 'i11filtrazione del i)arench:ima pol1nonare circostante non manca mai, il bacillo di Kocl1 è sempre rinvenibile nell'espettorato. Q11alche voli a p11ò rit1scire assai delicata la 1

[ANNO

XXX,

FASC. ~)

differenziazione cli u11a cisti apicale da u11a pleurite apicale a Cltppitccio, for1na di tt1bercolosi guarita. ·Juesta è accompagnata tl1tta via cla atrofia muscolare; la Slla delimitazione i11feriore, co11 la perc11ssion€ e co11 i raggi X, a1)par~ i11olto me110 netta cl1e per l'idatide. Ben diverso è il con111ortamento dell'ottl1sità in 1una malattia, cl1e \·ier1e S})esso in diagnosi differenziale con l 'echinococcosi, e cioè la ple11rite saccata. cc T11fatti, scrive Cal'dl1cci, se noi peI1sian10 cl1e lJna plet1rite saccata dà riduzione circoscritta di suono co11 fremito indebolito o assente, se })ensiamo acl una localizza.zione s11periore del processo, vediamo subito quanto difficile debba essere la. diagnosi differenziale con la cisti. Ebben.e, se in tal caso noi facciamo la percus~ione p1·ima forte e poi l)iano, o i1on riusciremo a detern1inare che una sola area di ottl1sità, ovvero se ne determiniamo d11e, cioè una di ott11sjtà alla percussione leggiera, ed una di ottusità alla percussione forte, trovere1no nn rar1porto fra le due aree inverso a qt1ello della cisti. Irl:fatti, mentre nell ~t cisti l'area di ottt1sjt.4 della percussione leggiera è centraìe e 1)iù. piccola ed è perciò circoodata dall a1·ea d'.ott11sit.à della percussione forte })iù grande e periferica, nella pleurite l 'area di ottusità del1a perc11ssione leggiera è J)iù gra11de e contiene l'area d ottusità rilevabile con la percussione forte che è perciò centrale e l)iù pi~cola.. Q11esto speciale comportamento si comprende dalla osservazione di un taglio .schematico del polmone. Infatti", il liq11ido ple11rico svil11ppatosi in un punto dello spazio J)leurico si diffonde dal centro verso la periferia e se 11el1a sua es1)ansione rimane li- .. mitato da aderenze l1a Ja maggiore profondità al centro e poi è ineno profondo ai lati, ossj a si comporta come un piccolo laghetto che è più profond0 i1el mezzo e meno profondo alle sponde. Ora, se noi perc11otiamo piano, non ap1)e11a il liquido comi·n cia si ha la riduzio11e di s11ono, ossia si rj esce a determinare la vera estem·sione del liqt1ido, se invece percuotia1110 forte anche qt1a11do siamo s11l pelo del liq11ido jl i~olmone sottosta11te ris11ona e quindi r1on si riesce a sentire la ridl1zione che si fa e·yidente solo quando i)ercuotiamo all'interno élel margine de.I liq11ido dove il s110 spe.ssore è maggiore e si con11)rende che cosi riusciamo a determinare solo lo strato di liq11ido profondo e perciò la zona è più })iccola. Avviene coRì l'inverso della cisti». I segni fisici dell'idatide sottoapicale posson.o so1nigliare a. queJli. di l1na pleur{te i1iterlobare. I11 questo caso si ottiene l1n'ottt1sit.à a.r1

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~-.\.~~o XXX, FASC. 20]

SEZIONE I>RATICA

rotonclata od oblung·a e sospes~, i11 ct1i sì 11a11no le due aree cl1e 1 iprod t1co110 il con1i:>ortan1ento della ci..:ti. :.\ll:l la plettrite inizia se111lJre eia un processo act1to, uccede11do quo si costantemente acl l1na l)Olmo11ite. La reg·ior1e ~1natomjca in cui la J11alattia si è svilup1)ata. può salva··e da u11 errore: la radioscopia i)raticata secondo le regole precisate da Béclère, vale a dire tenendo conto della obliquità della scissura, d à in caso di versamento interlo])are un'o~bra i'n1tensa n1a limit atjs~ima n el sen so verticale. L 'ascesso pol1nonare r1011 è un'affezio11e pri-

niitiva, poicl1è segue ge11eral111ente ad l1na polmonite o ad una bro11copolmo11ite, e perciò si svilt1ppa nel parenchima polmonare, che, l)l'irna di essere ridotto ad 11na raccolta di pt1s, è ir1fi ltrato, dà soffio ])ror1chiale co11 bro11cofonia e ascoltazione di rantoli; la st1a evolnzio11e è rapida e febbrile; lo stato generale rimane subito compromesso per iì clep~rimento prog·ressivo; l'esa1ne del sar1gue d à leucocitosi. In cE-rti casi, però, la supJ)lli"azione della cisti polmonare più cl1e si111l1la re si co11fo11cle con lo a~cesso dèl polmo11e. Differenti sono le difficoltà diagnostiche a seco·r uia cl1e il inedico si t1 ovi a sospettare t1n ascesso in un ma lato di ct1i ha segt1ito l' evolt1zio11e n1orbosa, in cui si ~ia avuto la vomica caratteristicfl_ con 1111cini e membrane, ovvero a llorchè si })l'esenti al medico per la r~1i 1na \·olta un malato con s intomi di suppurazione l)olmorlare con 11n anamnesi negativa: in tal caso quasi sem.1)re la toracoton1ia illl1r11ina l' etiologia. · . Il neoplasma, carcinomù o sarcoma, sl. av1;ici11a molto al la cisti percl1è si svill1pp a sostituendo il polmone erl il suo svilt1p1)0 è lento; ma. la sua lentezza è sempre relativa (lo Zagari dice che la loro dt1ra,ta massima è di d11e a.nni), per ct1i manca 1a sporg·e11za della parete, si 11a diffic0ltà clella determinazione clelle d11e aree, per q11anto i1os~a ·verjficarsi ur1a compl eta m11t 1~zza rf>Sl)iratoria. È inneg·abile t111tavia che i rilievi se1neiologici locali noo11 hastano a dare t111 git1dizio assoll1to; però la cliagnosi si può far s11b.lto tenendo conto dello stato del malato, delJ a cliff11sione . a ll a 1Jle11ra. con i segni di u11a J)let1rite neoplastica, delle m.etastasi nelle g·landole ascellari e so1)raclavicolari, del seg·r10 di Pitres i11vertito, clel1'aspetto dell'espettorato color conserva di laropone, della pres.e11za di eleme11ti ca11cerig·r1i all'esan1e microscopico d_i esso, ecc. La dilata.:::ione bronchialP non è l111a malattia primarja, ma si svilt1p1) a i11 indivibt1i già sofferenti per ma latti e .bronco-polmonari; ir1 genere mt1ltipla, comporta 11n'espettorazione

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spU111osa, ben caratteristica co11 i suoi tre :--trati sovi·apposti; la tosse è l)a rossistica co11 violE:11ti accessi speciakn cnt0 i1el cambi~re di posizione, con espettornzio11e abhondantissin1a e spesso fetida (an1cl1e 300 eme. lJer \'Olta, fino a q11asi 2 iitri 11elle 2i or~ ) ; con l'andare del tf'mpo si hanno 1111 d~perjmento g·enerale }Jrcgressivo, febbre, sudo!'i, ingrossamento a cl a va delle dita; i seg11i fisici, . spesso molto evide11tj1 sono generalmente localizzati nel lobo m edio o inferiore e i·a.ssomigliano molto a quelli d8lla t.t1bercolosi (segni di caverne) . . ~a sifi, lide polmona,re l)llò assu111ere, con1e. scrive Ponta110, diversi as1)etti, dal tipo neqIJrod11ttivo (eomn1oso), al tipo infiltrativo (broncopolmonite), al tipo distrt1ttjvo (ca ver110so), al tipo sclerotico (sclerosi polmonare). Sintomi fisici com11ni delle neoformazioni delle ' . i11filtrazio11i, dei lJrocèssi distn1ttivi, delle sclerosi clel i10Jmone ne sono i·espo11ente clinico. Una •liagnosi di sifilide polmonare si fonda s11i segt1enti criteri: a) conoscenza del terreno sifilitico; b ) contemporanea esistenza di manifes t azioni. 1L1eti9l1e; e) particolari localizzazio~ 11i i1e l J)Ol1r1one (parti medie polmonari o base del pol111one verso l ilo); d) reperti radiografici (per Jo più om})l'e ilari con })Olmone di aspetto J)iccl1iettato con tralci radiali secondo le dira.mazioni vas3.li, cl1e sonro dati cla tess11to con11ettivale denso) ; e) criteri di esclusione ('p er es., assenza di bacjllo di Ko.cl1) ; f ) ricerche serologiche ; g ) criterio curativo. Ciò rr1algrado, ,-i possono essere dei casi che lasciano molto d11bbiosi: Pontano (1 ) 11a descrittr1 lln caso di sifilide polmonare localizzata al Jnbo super1or~ destro, in cui l'esame clinico del inalato or·ientava n~ttamente verso t111a cisti da ecl1i11ococco. T... e 'ln.icosi dell'apparato respiratorio (actinon1icos i, mcmilia.si, oidion1icosi, i1ocardiasi, n1ucormicosi. aspergillosi, pe11icilliosi, emi sporosi, s1)orotri·cosi) possono lontanamente ricorda re il corteo sintomatico dell ecl1inococcosi; tna il decorso di esse è più rapido e febbrile. lo stato gener ale è compromesso, i1on mancano segni catarrali dei bro11chi e d'infilt.razione dai polmo11i, l 'es ame dell'espettorato è positivo i)er i fu11ghi patogeni, q11asi sempre si ottiene ~·ag·gluti11,azio11e con si ero, specifico, la t erapia. iodica determina . la gnarigione della J11ass ir11a. parte cli esse. E r a ro che 111.alatfie extrclpol1norirtri vengano jn disc11ssi )ne diag·11ostica. Così la stenosi n.asale, le sin11-siti , le tonsilliti, le rinofari11gi1

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1

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Po~rA~O.

Conlribu,t o rtlla cono sce n:.a cli11ica e rad.iologica della sifilide polmonare. Il

Policlinico. 8ez. prat .. fase. 16, 1920.


II. POLICLJNICO

ti c1·011icl1e, le "egetazioni ade11oidi posso110 essére accompagnate da tosse e da espettorazim11e muco-pu.L'·ule11ta ed a.Ache sanguinolenta, cla una 1pofon3si in corrispondooza degli apici e modificazioni clel i~es1)iro con scarso repertu stetoscopico, da assenza dello scadimento della· i1t1trizi&ne, dalla inaricanza del bacillo 11egli sputi. Se11za attardarmi in inutili disq11i~izioni d iagnosticl1e. dirò senz a ltro cl1e il ricc"Ilosci.1nento di esse sca.turisce co11 estrema fo cilit.à da 11n· arlalisi accurata dei sintomi e del repe11o obiettivo. ( '. o$Ì pttre le n1alattie carçliacl1e ernboliz1.anti ed emoptoizzanti no11 cj potran110 dare preo~c11pazioni diag11ostiche: i1el }Jolmo11e troveremo i segni di u11 i11farto, al c1Jore di un Yizio della ,-alvola mitrale. Da qt1esta r<tpida rasseg11a scaturisce il co11cetto che in genere la diagnosi di cisti idaticlea del lobo ::-;\l))e1·iore del polrno11e è fr11t~o clella sintesi e dell'in.terpretazione di un insiem.e di si11to1ni e cli reperti: ma., })llr fissati i detti pri11cipii g·enerali. no11 s i deve nasco11dere che nei singoli casi le condizioni cleri·va11ti da n1olteplici s tati i)atolog·ici 110ssono essere più com1Jlesse. ed 11 gi11dizio resta allo1·a u.ffidat.o a11·ac111ne del n1edico. 1111 ogi1i caso, se il sospetto di echinococcosi si affaccia alla mente, n11lla 1'intentato devP restare nel campo diagnostico 1)1lr di a1J11ag are lo spir'ito indagatore, assetato di ' 'eritfi . Ut desint vires, ta'nien, est lctit4anda voluntas è il confortevole rnonito di Ovidjo. 1

1

Ro1na , 1° ·licen1b1·e 19..r2.

1Wonografie di nostra edizione: Dott, Prof. ACHI LLE CAPOGROSSI Docente tli P atologia ~Iedic a nella R. t:niversità di Hon1a ~1eùi co Primario e Diret t.ore del l' Ospedale Ch·ile « )fa.zzoni » di Ascoli Piceno

Concetto e diagnostica della Tisi iniziale. Un v olume in-8. di pag. 1,-·83, nitidaruE:ntc stampato ::.u carta distinta , con eleganti ssima cop ertina, L. 1 O. Per i nostri abbonati , :::ole L. 8. 5 O. Dott. Prof, GUIDO MENDE!S Dorent e ù i Patologia :\'Iedica. nella R. U,nh•ersità di Ro1na Direttore d el Sanatorio della C.R.I. « Ce.sa re Battisti »

.

Cf ubercoJosi e Sanatori. (Trattamento igienico-dietetico) Prefazione

del

Prof.

Sen.

A.

LUSTIG.

l ' n volume in-8, di pag. l'T·72. con 15 figure intercalate nei t ec:.to1 nitida.n1ente stampato su carta semipatinata e con elegantis. ima copertina. 'Prezzo L. 1 O. Per i nost.ri abbona ti !'.lole L.

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(ANNO

XXX,

FASC.

20]

OSSSRVAZIONI CLINICHE. Sopra un caso di adiposi poatencefalitica per il dott. EMILIO

SARTORELi.: .

I c~i tipici di adiposi post.encef a1,itica, in confronto con la molte1)licità e varietà dell e sindromi che con1unemente si presentano nel1.a malattia di Economo, sono sempr e importanti, perchè valga la pena di parl arne ancora, tanto più che il caso cl1e verrò esponendo f"embra differenziarsi un po' dalla maggior parte di qt1eJli cl1e ver1nero fin qui d escritt i, i)er il st10 andamento progressivo, men tre invece la lnaggioranza degli autori ha ri· s contrato in tali forme adipose un carattere di transitorietà e di l'egre~sività. Se diamo un rapido sguardo alla letteratura sull'argomento, troviamo che alcuni autori hanno notato, in i11divi d ni che soffersero di encefalite epid!e.miica, lln anormale aumento clelraclipe e deL peso corporeo. Tale aument-0, cl1 e sj 111anifesta a varia distan za dal! ' inizio della malattia e che può arrivare fino v parecchi cl1ilogrammi, ha una clt1 r ata , .a.ria, 111a i11 g·ene-rale, dopo un tempo l)iù o meno J.ur1go, le condizioni tendono a ritorn.a1~e lentamente a lla normalità. Per non dilt1ng·armi tro1)po, ricorderò ser1z'altro che casi di adiposi postencefalitica furono riscontrati dal Livet, Nobécot1rt, Stiefter, Fendel, Babon11eix, Nette1', Co11os di Costantinopoli, Gri.ln e'' aJ,c] , R11nge, B~ycho \\-ski, lioke, B ertolani, ecc. Tali constatazioni si s or10 inoltiplicate jn q t1esti ultimi terr1pi. Qu,esti casi di obesità transitoria in encefalitic.i con sindrome p.arkinsoniana ' 'en·n ero d escritti anche da.l Roger e Aymes. Interessante è l ,o•sservazione di Roger e l\!Iontaignier, pub])licata nella << l\far~eille ~féd. », n. 10, 191·2 , col titolo : « Obésité encépha litique énorme et transitoire a11 conrs d u11 s'jrndròme parl{insonien co11s éc11tif à un éI)isode aigu arnbulatoire ». Trattavasi di lln indi,·ic1110 cl1e nel 1919 soffers·e di encefalite . A questa· fece s·e guito profonda a &tenia, e nel n1aggio 1920 il malato con1inciò ad ingrassare notevolmente, fino a portare il s110 peso rta 44 a 72 l{g., i1el corso di sei mesi. In ta1'e periodo si sviluppò in 1ui la s indrome parkinsoniana, e nel dicembre 1921 la sua obesità cominciò a regiredire fino a 56 Kg. Gli autori non sanno dire se si tra.tti cli t1n àistt1rbo ipofisario o infundibolare. Non d eYesi pe1~ò dime11ticare, che invece dell 'nt1n1e11to dell ' adipe spesse volte furono riscont tati se1npre I1el quad1·0 delle manifestazioni 1


fANNO

XXX, FASC. 20]

SEZIONE PRATICA

postencefaliitiche, fenomeni .d i grave dimagramento, ribelli all'ipernutriziione e ad ogni cura ricostituente. Tre cas.i di notevole macies iurono riportati dal prof. Ottorin·o Rossi dell'Istituto n euròpatologico della Universdità di :Sassarj, nel « Policlinico » d·e1 1922 (Sez. prati r a ) , fa se. 1O. Dopo queste brevi premesse, passo alla de-scrizione del caso :

tri~ .. Nulla

.a carico dei m1o vimenti passivi e att1v1 degli arti. Forza muscolare dìm1nu.1ta. Non tr-e.mori, nè disordini atassici. Riflessi tendinei s uperiori appena acc.ennati tendinei inferi ori deboli ed eguali ne:L due 'arti. Nessun segno di lesione piramidaJ·e. Persiste .st,jpsi e difficoltà n elJa minzione. Ma la poliuria è. diminuita fino a due litri al giorno. L'esame delle orine n·on denota presenza di ••

Alberto G. , d'anni 30, contadino, da Povo-· 1etto. Nulla di notevole nel gentilizio. Ebbe una bronchite da bambino; d·el resito godette sempre buona sal.uite. Disimpegnò il servizio militare. Non s i oontagiò di malattie veneree, .n è .di sifi1id.e; non abusò di bevande alcooliche. È sposato da due anni, con prole vivente e -sana. Il primo m arzo 1922 cadde arrima,lato, con -cefalea, spasmi facciali e agitazione psicomotoria che si accentuava nelle ore nl()tturne e che durò per cir~a due giorni. In seguito, stato letargico per un periodo di tre settimane, -sia di giorno che di notte. Dopo di questo, in·so·n ni·a notturna ostinata oon · acoessi di sonnolenza; diurna, stipsi e diffic9Jctà neii.a minzione. Non fu mai .però ne~essario il ca tetertismo. Dopo tlre mesi oomin.ciò ad abbandonare il letto, accusando grande astenia. L'esame obbiettivo praticato nel 2° m ese di malattia d.ava i seguenti risultati: ~nisocoria con torpore nelle reazioni pupillari. Disord.ini n.ei movimenti associati dei bulbi oculari. Leggera ptosi palpebrale a destra. Ammiccamento raro delle palpebre. Qualche spasmo clonico dei muscoli mentonieri; tremori g·rossolani nelle dita delle mani protese. L 'esame delle orine fu negativo. In. questi ultimi sette m·e si i'l. p az:tente ha -accusato la persiistenza dei seguenti disturbi: Amiostenia di alto grado che gli impedisce qualsiasti lavorro. Insonnia o:stinata, stipsi ribelle, lieve difficoltà nel·l a minzione, poliuria (fino a tre litri al giorno) .· Oltre a ciò, il malato si accor.se di essere andato rapidamente e progressivamente i'Iligrassando e aumentando di peso, sp.ecie in questi ultimi mesi. Questo fen om.eno ha cominciato a manifestarsi al 4' m .ese di malattia. Dopo d'allora il paziente afferma d' essere aumentato ne1la misura di 5 Kg. per m ese, 1cosicchè in qu.esti ultimi cinque ·m esi il suo peso aumentò di ben 25 Kg. Infatti mentre prima di ammalare pesava Kg. 73, ora n e p esa 98 (ved. fig. 1 e 2). Stato presente (20 dicembre 1922). Giovane di alta -s tatura, ben proporzionato e di robusta co1s tituzione fisi.ca. Esame dei grandi app.arati organici negativo. Ipomimia facciale, nictativ rara, pupille €guali . a reazione torpida. La rima o·culare.. destr a è di poco più r:tstretta della sinisrtra. 1 mov1m1enti baterali dei globi oculari si compiono a piccole sicos-~e e in ·mo•d o non sempre sinergico.. Segno di Rosienbach presente (tremore a palpebre chiuse). s .olco nasolabiale di <lestra più accentuato. Lingua mobile in tutte. 1e direzi,o ni. Quando sporge dal1'arcata dentaria mostra fini tr emori f ascicolari alla punta. N ess.un disturbo della d1e glutizione, nè disar·

' Fig. 1

Prima· della malattia.

') '

albumina o di glucosio. Nessun disturbo obbiettivo e subbiettivo della sen·sib:hlità. L'appetito sessua1e è quasi abot1.ito. Per quanto riguarda i.1 trofismo generale, si nota ·considerevole volume delle masse muscolari, ma pà1~e che lo sviluppo maggii0re sia a carico del tes-

• •

\

Fig. 2

Lo stesso, dopo nove m esi dì malattia.

sl1to adipoS'o. Tanto la faocia qu·anto le mani pre5entano aspretto leggermente succulento. La adiposità è uniforme p1er tutti i segmenti del corpo. La deambulazione è niormaJ,e. All'infuori dell'ipomimia faoctale, il paziente non presenta sintoimi di p·arkin~·onismo. Notasi inerzia e torpore ·psi·chico, percezione piuttosto tarda, attenz.ione scarsa, memoria conservata. Questo è il c·a so ch'ilo ho voluto p·r esentare, e sul quale mi riserver ò di dare m altra epo•


IL POLICLINICO

'

ca ulteri-0ri comunicazioni, I1iel•l a eventualità che ],'adiposi debba ancora progredire. Nel1e ois servazioni contemplate dai vari autori di .cui sopra, l'adiposi, come · dicemmo, dopo un periodo di va.ria durata, ha per lo più mostrata. la tendenza a regredire verso la norma. Nel n ostro cas·o invece sia.mo an-' cora ben lungi da tale graduale ritoa."no allo stato normaJ,e, inquantochè s.i è osservato, prin:ia un aumento progressivo di 5 Kg. al miese, e solo da un m ese a questa parte si verifica una stasi nel fe.n'Omeno d ell'adip·o si:-. Di pari passo con tale progressiivo aumento dell>adipe vanno le funzioni renali; inquanitochè il paziente, nei· p·rimi mesi, ha avuto poliuria (circa 3, litri di orina, al giorno) e s·ol.o iri questo 11lti.n10 mese si è iiacontrata anche una diminuzione nella quantità d 'orina emessa nelle 24 ore, fino .a ridursi a due litri. Non avendo la maggior parte degli autori risoontJrato gran. di eff.ett>i dalla cura ipofisaria, ho creduto inutile ripetere la prova ed ho sottoposto. invece i1 paziente alla cura dell'adr·enalinia, per combattere l'astenia. Oom 'è noto, la magg·io1~· parte degli AA. mette l'adip·o si postencefalitica in rapporto con un disturbo endocrinico e più precisamente con una di1sfunzione d,e11'.ipofìsi (1), ma il meccanismo pato·g enetioo ·di questo sintoma, co' me degli altri che spesso. sono co·n comitanti (poliuria;, glicosuria, •frigidità sessruaJ.e) è an· cora incert10. Gli studi più recenti te.inderebbero a dimostr.are ohe la m,agg·iior parte delle sindromi fino ad ora attribu~te generalmente all'ipofisi, si d.ebbono inv.ece riferire a lesi· o ni della re, . gione opto-pecluncolare, e pitt ptecisamente a lesiio ni deJJ.'ìnfundibulum e corrispondente tuber cinerett11i (Cfr. relazione di Camus e Roussy e discus siorie sulle sindromi ·ipofi,sarie. Soc. de neurologie de Paris, giugno 1922). Per esen1pio l.a poliuria che appare s.p·esso in simili casi~ viene prod.otta sperimentalmente con lesioni superficiali del tuber c. e subìsce una attenuazio.n e oon la puntura lombare, prova qu:esta che· il meccanismo va ricercato nella decompressione o nella soppressa irritazione della base del cervello. . Alcune osservazioni cliniche, oonfermate dal reperto anatomico, già starebber-0 a sostegno di questo ooncetto. Per es. ili Liey ha ultimamente riferito il caso di un ammalato con (1) Come risulta dalla qui unita riproduz.i-0-

ne fotografica, non è improbabill·e ch e, oltre all'aumento deJ, tessuto adiposo (adiposi), in tali casi reaJmente vi sia anche una compartecipazione , del tessuto muscolare e di qu.ello osseo (vedi ad es. l'acromegalia).

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001

1

0

Povoletto, dicembre

192~.

_.. Di eccezionale interesse 1 ' E uscito l'importante I libro :

I disturbi del sonno e -loro cura. dal .Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA Docente di Neuropatologia nella R. Università di Roma Comp~la to

Prefazione del Prot. GIOVANNI MINGAZZINI Direttore della R. Clinica delle malattie nervose e mentali

dell'Università di Roma.

, Un volume in-8, di pagine VIll-196, nitidamente stampato su oa.rta. semlpatinata, con 12 figure nel testo ed una riusci· tissima illustrazione sulla copertina. - In commercio L. 1 8 più J.e sp~e di spedWone post.a.le. Per i nostri abbonati sole L. 1 5. 7 5 in porto franco. Inviare cartolina-n.glia aìl. Cav. LUIGI POZZI, Via Sistin"7 Jl.

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' sindrome adiposa, nel quale si trovò 1111 tumore del'1'infundibulum e si constatò l'integrità dell'ipofisi. (RePue neurolog., n. 4, 1922\ . . Noi sappiamo d'altra parte, specie dopo le ricerche sperimentali di KarpJ.us e di Kreidl,. ·che nell'ipotalam·o esiste un grande centro di coordinazione per tutta la vita vegetativa. La stimolazi.01n e del pavimento del III ventricolo determlina r.eazioni lontan e e complesse in tale campo, com'era già stato intravisto dal Budge fin dal 1865. 11 territorio occupato da questo centro vegetativo diffuso non è anc·oir a ben de~ limitato, ma si sa che, oltre ai gar;igli -0ptostriati, all'ipotalia mo e a:l pavimento del III ventricolo (t1J.b er ci1iereum, corpi mammillari), comprend e anche la s·ostanza grigia che circonda l'Acquedotto di . Silvio. Certamente in questa zona del cervello intermedio li.anno sedie dei meccanismi che r egolano iJ. ricambio organico e quin·di anche la nutrizione . Noi pensiamo p·erciò, d'accordo col Berto-lani, com.e la teo·ria più accettabi'le sia quella mista, che cioè fra l 'ipofisi e i vicini centri nervosi èsli.stJano dei rapporti recipr.o'Ci, per modo che J,a }.esione dell'uno o dell'altro · elemento, oppure l 'int.erruzione delle loro comunicazioni, possano produrr.e effetti eguali. L'ipertonia ~elle sindromi parkinso nia.ne posten.c ef aJ.itiche è dovuta allo scaricarsi dei centri sub-pa.IJi:dali, per mancata a zione sedatrice sui m ec'Canesimi d•el tono. Un fenomeno anaLogo d·eve ve-rificarsi nel nostro caso. L'adiposi postenaefalìtica è probabilmente prodotta da una disfunzione nei delicatissimi .ordegni trofici del centro vegetativo me~ence- , falico , n on più governati dai loro freni inibitori.

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SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI. lSTITL"TO .ANTITUBERCOLARE DI .i\.LESSANDRIA. '

La terapia calcica nella tubercolosi. •Dott.. ::.\lARCO BORGOGNO, direttore. La terapia l·ecalcificante sebbene non di recente data, inquantochè già in lontani temjpi ha trovat,o utili indicazioni, specie nel linfatismo e nella r achitide colla somrp.inistrazione di polvere d'ossa, e di fo sfati, ,e ntra ufficial,nente a far parte dell'armadio terapeutico del medico pratico confortata dalle interesswnrti e conclt1denti ricerche del Galippe e specialmente del Ferrier. Quest'ultimo, continuando nelle osservazioni iniziate da A. Robin sulla demineralizzazione generale dell'organismo, fu colpito dalla coincidenza della aumentata o diminuita climiJlazione dall'organismo umano, dei sali di calcio coll'insorgere ed acutizzarsi di fenomeni m01·bosi tubercolari o col loro progressivo attenuar.. si e scomparire. Ad esempio egli aveva i1otato in individui tubercolotici, molto frequentemente il riacutizzarsi di una carie dentaria coincidere con poussées di tubercolosi polmonare, e per co:n trrupposto, quando i focolai tt1bercolari guarivano o miglioravano, cessare pure i fenomeni della carie dentaria. Contemporaneamente a questi fatti, rilevava, e ciò è della massima importanza, poichè stabilisce le basi della cosidetta terania recalcificante del Ferrier, una maggiore o minore eliminazione ·d i sali di calcio. A questa osservazione altra ne aggiunse e di non mimi0re importa11za e cioè che, man mano eh.e il processo ·di decalcificazione del, l'organis,mo progrediva., d~minuiva il peso ~i:>e­ cifico del paziente, il quale però nuovamente si rinristinava col diminuire della elimiriia,zio .. ne del calcio. Su questi dati, suffragati da o.1tre considerazioni non meno importanli q11&Ji ad esemipio la calcificazione dei focolai .t"'Jberco.l ari riscontrata di frequente nelle auto1)3ie e la maggior frequenza della tubercolo~~i r1 ùlle regioni a suolo granitico e con acque uoco <'alcaree, il Ferrier stabiliva un razionale ruétodo rli cura e di· prevenzione della tuberco~o:·-;i che già dicem.m o va sotto il titolo di terapia r •Jra.1cjflcante del ·Ferrier. Il ff:ndamento di tale· terapia, basata su osserva.zioni· ed esperienze condotte con r~gore scientifico e s~nza preconcetti, non poteva lasciare indifferenti i cl1ltori 'd·ella tisiologia i~ genere, ed i tisioterapeuti in ispecie: indifferenza che sarebbe stata ingiustificata anche per l'insuccesso cui andarono incontro altri '

numerosi tentativi di cura. Per 11.0n anda1·e troppo alle lu11ghe con interminabili citazioni di esperim entatori, mi limito ·a ricordare i1 Sergent, uno fra i più mirabili ed entusiasti ?rociati nella gu·erra bandita alla tunercolosi. Egli ha S{perimentato su larga scala la cura recalcificante del Ferrier, condotta con scienza e costanza, e ne ha ottein1u to, si può dire, quasi in • tutte le forme di tubercolosi, risultati eccellenti. N élla tubercolosi polmonare poi in . ' quella rf orma di tubercolosi, che maggiormente è estesa, e cl1e da sola dà il maggior i1umero di morti, in quella forma la terapia recalcifica.nte secondo il Feni.er cc è da considerarsi fra tutti i trattamenti della tubereolosi quello che dà meno insuccessi: esso favorisce le guarigioni di coloro che soJ10 ancora curabili se queste possono trovarsi in coodizioni conve• nienti di igiene e di riposo». Se i iisultati ottenuti dal Sergent e confer1nati da altri, furono veramente brillanti nella . cura della tubercolosi conclamata, a maggior ragione esse dovettero essere tali ' nelle form-e pr~tubercolari, in qt1~lle in cui l'abbondante eliminazio1n e dei sali di calcio fanno prevedere a non lunga scadenza lo scoppio di un focolaio tubercolare. E ciò infatti avvenne nelle esperienze co11clotte dal Sergent che come corollario di queste ne trasse le seguenti conclllsioni « che il trattamento profilattico individuale della tubercolosi deve essere. tale da opporsi alla decalcificazione e che il trattamento curativo deve essere in grado di assicurare con mezzi a~ropriati la r~calcificazione di un organismo decalcificato » e che il m·e todo della r ecalcificazione e< è un agente preventivo <:fi primo ordine nei predisposti ed un mezzo curat.iv.o .meraviglioso all'inizio della malattia». Ulteriori esperienze di altri valenti terapeuti confermarono le vedute del Ferrier ·e del Sergent e la terapia remineralizzrunte in genere e quella recalcificante in ispecie ebbero il loro degno posto fra innumerevoli serie di medica111enti finora in uso nel trattamento della tubercolosi. La semplicità del metodo e la poca entità della spesa quando non si ricorra a preparati brev.ettati e di e.levato costo, sono tali da incora.ggiare l'esperiment.o, massime quando autorevoli giudizi 11w affermano l'efficacia. E questo si può mettere in evidenza solo quando ne si tenti l'uso s11 larga. · scala. Questo ho fatto esperimentando sul . grande numero di ammalati che ricòrrevano al Dispensario antitubercolare fra i quali mi è stato facile scegliere i casi che mi parvero particolarmente adatti. Devo dire che le n1ie osservazioni furono con-


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-0.otte esc1u-sivamente sui casi di tuber.colosi pol.monare glandl1lare e sugli stati di predispo:sizione sia gen,erica che specifica.. Di questi Tt1ltimi molti potei reclutare frà i ba:rmhini, e~ .i casi .di tubercolosi. polmonare che divisi in forme iniziali, e forme avanzate, queste t1lti1me :ancora suddividendole in forme febbrili ed .afebbrili mi furono dati in grossa parte da -0perai che formano la clientela più n11merosa .del Dispensario. · Il modo di sonuninistrazio11e del medicamenito fu .il p iù semplice, av~ndo ricorso ad una .ricetta 'Cne vedo raccomandata da vaJ.ehti tisiatri ed in cui i djversi sali di calcio, scelìì con 1criteri di opr)ortunità. sono combinati in modo rda assicurare il maggior assorbimento. 4 tale !trattamento cui aggiunsi .l'opoterapia suITenale :intervallare secondo il consiglio del Sergent '·ed un tenore di vita conveniente per quanto era ~~ossibile associai ~a dieta appropriata, cioè .una dieta la quale mi assicurava• la minore eli• imanazione di sali di calcio (Serg~nt). Devo anzitutto dire eh.e i risliltati che n,e ot:tenni furono tanto più incoraggianti quanto più il trattamento fu prolungato. Ho sotto osservazione ancora oggidì ammalati di p etto sottoposti da anni alla cura secon1do il metodo Ferri.er, i quali godono un invidiabile stato di benessere ed attendono alla loro professi-011e in modo cont]nuato e redditizio e che ancora continuano con costanza mirabilè tale modo di cura. Ma ri.tornap.do a 1111oi, credo utile es:porre partitamente i risultati che ot.tenni nei diversi casi secondo la classifica più sopra esposta. Come g·ià dissi le mie. esperienze si svolsero non su tutte, le forme , tubercolari ma limitatamente alle forme di tubercolosi polmonari, alle forme gllia~dolari e ai rpredisposti. Nelle tubercolosi polmonari i risultati varia• rono notevoln1e11te a seconda che si trattava di forme apirettich.e ·o pirettiche: (resta inteso cl).e da queste sono da escluder.si le forme ad evolu~iom\e rapida in cui il quadro morboso era dominato da jntensa tossi,e mia). . Nelle prime i risultati furono veramente sorprendenti. Ho assistito in queste ad un lento ma continuo prosciugamento dei fatti 11midi: siano dovute a fatti · bronchiali come piccoli fu.tti èavitari ; e ad una netta, chiara trasfor• mazione fibrose dei focolai morbosi. Di, pari passo si è constatato un miglioramen.to notevole delle condizioni generali ed una aun1ent ata resistenza alla fatica, tanto che i molti malati in cui una astenia grave inibiva quall1nqtle lieve Rforzo da lunghi mesi hanno ripeso senza inconvemiente alcuno le loro ahi-

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tu ali occupaziohi nelle fabbriche. Nelle forme fibrose i risultati non sono meno confortanti e furono ottenuti in lasso di tempo meno lungo i11 r~pporto appunto alla relativa benignità dell'affezione. Nelle forme polmonari pirettiche ho naturalmente associato il Ii{poso assoluto a letto alla sommini'strazione dei sali di calcio. Qui si sono cttenutd. risultati meno brillant] in quanto che se si è rius.citi a vincer·e la febbre, e.d a migliorare le condiziÒni gen·erali i fatti p,olmonari benchè ridotti cli inten.s ità si ma;Illtennero costantemente at~ivj, per r}prender~ tosto l~ loro funesta influenza al minimo tentativo di violare la consegna del riposo. In queste forme però non intendo aver detta l'ultima parola, e continuo nel regirne curativo prescelto. Il temPP dirà qualcosa. Nelle forme gravi fortemente tossiemiche come già dissi i risultati furono completamente negativi . Se nelle tuber·colosi polmonari aperte la cura del Ferrier di~de esiti così brillanti, ·a priori era lecito attendersi altrettanto nelle ,f orme polmonari iniziali ed in quelle glandulari. In questi casi, e segnatamente nei primi, dopo una cura relativamente· di breve durata, ho ottenuto la scomparsa totale. dei segni fisici e dei fenomeni <jovute all'impregnazione tubercolate per i quali i pa~ienti erano ricorsi alle cure dis.o ensariali. Non ho potuto estendere il trattamento recalcificante ad altre localizzazioni Kokkiane, perchè mi scarseggiavano i casi e dai pochi sottoposti alla cura non ho potuto tr.arre elementi di giudizio di una qualche importain.za. Concludendo: dalle mie esperienze posso dedurre quanto segue: .\

1) essere Ia cl1ra recalcificante del Ferrjer un potertte mezzo preventivo e curativo della tubercolosi allorquando è condotto con costan~a le con metodo~ 2) che essa è efficacissima nei casi di predisposizione sia generica che specifica, efficacissima nelle forme glandulari polmonari ini' ziali, in quelle apirettiche specie se tendenti alla sclerosi fibrosa; 3) che allo stato attuale delle mie esperienze la sua efficacia è i1on duratura nelle forme polmonari pirettjche ed inefficace nelle forme .g ravi pirettirl1e con fatti tossiemici predominanti; 4) che la cura del Ferrier dà buoni risultati quar1do il paziente è posto in condizioni d'igiene e di riposo come dice il Ferrier « raisonnables » .

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NOTE DI TECNICA.

Un pratico rivestimento del manicotto per la pressione_. sanguigna per il prof. GIOVANNI- GALLI. Quando si applica il manicotto di gomma per misl1rare la pressione del sangue, si nota ~pesso cl1e la perso11a esaminata prova una sensazione di fr·eddo., che distur·b a l'esattezza della misurazione. .t\.vvengono cioè modifìcazio. ,ni vasornot<?rie nella parte in esame, che sqno una cat1sa di errore non piccola, specialmente in soggetti nervosi, deboli e convalescenti. I ..a tra11quillità è una. condizione indispensabile per llna buona misurazione. Io ho fatto ricerche con1parative sulle cifre ottenute in successive misurazioni in diversi individui, esaminati i11 varii giorni, alla stessa ora ed in condizioni fisiche identiche ed ho trovato che le prime misl1razioni dànno sempre cifre più alte di qt1elle posteriori. L·individuo è di solito preocct11Jato dell'esame a lui ignoto, cui viene sottoposto, 11 che determina una vasocostrizione g~nerale con a11m ento transitorio· della pressio11'e sanguigna. Fidarsi perciò della prima misurazione può <?Ondurre ad illazioni errate, per esempio attribuire l'abbassamento s11ccessivo ai n1edicamenti o ad altro. Anche il contatto della gomma fredda del manicotto costituisce una causa di errore, e costante, in n1olti soggetti. Io cercav.o di ovviare a. tale i11co11veniente, avvolgendo il braccio con 11na l a rga e breve benda prima di applicare il manicotto, ma ciò richiedeva più tempo e dava luogo facilmente alla formazione di pieghe. Ho fatto per·ciò costruire t111 rivestimento semplicissimo di tricot elastico, una specie di sottile calzetta, che viene facilmente infilata sul manicotto per cui la gomma non è più a contatto coJ.11.a pelle. La pratica mi ha dimostrato che questo accorgimento . ha il suo , ralore per impedire i·insorgenza di fatti vasomotorii locali. Ho ottenuto anche la prova spe1imentale delle oscillazioni della pressione sa.n guigna per effetto clel calo~·e sulla pelle. Nel manicotto facevo pervenir~ dl1rante il rigonfiamento, alternativamente, aria fredda e calda, aspirandola da due .recipieQti, l'qno ri ~ca.ldato, l'altro contenente· ghiaccjo. Queste ricerch.e inte'• ress.a nti verranno pubblicate a parte. In .t alu.. · ni soggetti si avevano oscillazioni estr·eme sino a 4.0 ·mi1.limetri di mercurio. La fascia di rivestim·ento ha !La larghezza dì 12 centimetri; è costruita cio:è per un m anicotto largo. Bisogna dire 11na parola su que1

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. sto })Unto. E dav·vero si11golare cl1e vengano e:1 ncora. messi . in commercio manicotti di 5-6 centimetri, come in origine vennero usati da~ 11ostro Riva-Rocci. Una serie di ricerche ha chiaramente dimostrato che il manicotto stretto dà. se1n1)re cifre più alte della re.alé pressio11e sangt1ig·na nella omerale. Ciò si è visto r1er esempio i.11troducendo un manometro dil'ettan1ente nell'arte1ia, mentre si prende la pressione coil manicotto str·etto. Co,n qu,e sto _si 11n, llD errore che può toccare il 40 %. Invece col ma11icotto di 12 cent. ci avviciniamo assai bene alla, i ..ealtà e l'errore possibile si aggira soltai1to intorno al 7 %. Nello stesso 1ndividuo e nelle stesse condizioni col manicotto stretto si ha una pressione normale di 140-i50 mm. • di Hg . ~ mentre c0tl n1anicotto largo si ottiene l111a pressione di circa 110 mm. E ovvio come non siano possibili comparazioni di esami fatti in tempi diversi con fasci~ diverse e che è nec~ssa1io adottare un'unità di misura unica e q11ella che ci dà la cif1·a più vicina a lla reale. ' La fascia di rivestimento da me usata preser1ta infine anche il vantaggio .igienico di essere facilmente lavabile. Lecco (Como).

DIVAGAZIONI. L'Esperanto ed i medici. La scienza n1edica è di per sè stessa internaziona.le, e l'l111iversalità degli uomini è desti11ata a trar11e profitto. Appunto per ciò appare strano., come in generale presso i medici si noti lino scarso interesse per il movimento che 11a per sco·po di favorire la diffusione dell'Esperanto, lingua ausiliare internazionale, sorta per servire di mezzo com11ne di comprensione fra tutti i p-0poli. Ed 1anche })iù incredibile appare cl1e perfino presso gli studiosi, e presso i cultori della scienza medica - che pt1r sono profondainente convinti dell'internazionalità delle ricerche scientifiche - l'Espe. ranto no11 incontrò l'interessamento che meritere·bbe. TJna volta v'era un mezzo di comunicazione fra le persone coltè dj tl1tti i popoli civili, il latino; ma · ormai il latino non viene quasi più considerato come lingua· d'uso corrente. Quindi oggi più che mai si sente la necessità di una lingt1a internazionale, cl1e renda possibile la facile comprensione e lo scambio d'idee fra i popoli. · Se una lingua universale è i1ecessaria per tt1tte le scie112e, questo si può dire soprattut-


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to per la scienza medica: la soluzio11e di que- trattenerci più partico\armente su1l'or~anismo sto problema deve considerarsi come uno dei ling11istico dell'Esp~ranto. Basterà dire che le principali compiti dell'ora presente a cui noi basi della lingua sono costituite dalle radici medici - per l'indole stessa della nostra atdelle sing·o]e pa.role: vi si ritrovano anzitutto tività - siamo chiamati a portare il nostro i termini comu11emente usati, che sono per la contributo. Forse soltanto perchè non è abba- Jl1ag·gior parte di origine· latina o greca; poi stanza diffusa la notii;ia di ciò cl1e esso si i1on mancano le espressioni tecniche, tratte propone, l'Esperanto trova così pochi seguaci da ogni campo dell'attività umana, e - danella nostra classe. È superfluo illustrare i t a la professione d~llo Zamenhof - gran vantaggi che ne ritrarrebbero, per i rappo·r ti copia di termini della scienza medica. Ed ecco con la clientela interna.zi-0nale, i direttori cli che soprattutto i medjci vi trovano molte pasanatori, i rnedici di bordo, gli scienziati nello role ben note. studio di nuove scoperte fatte in paesi strani·eri. Fanno parte dell'Esperanto anche numerose La creazione ling~uistica dell'Esperanto è do- radici tolte dalle li11gue più disparate, semvuta ad un medico polacco, e precÌtSame11te pre pe1~ò vici11e il più possibile alla radicie coall'oculista dott. Zamenhof, nato ne1 1859 a mune: Altre in,·ece sono prese direttamente dalBialy~tok: egli non ·era lln filol-0go, ma semle singole lingue, con 11n criterio di scelta ben plicem.e nte un uomo dotato di squisita sen- . determi11ato . sibilità lingt1istica, congiunta ad un forte inMa La praticità dell'Esperanto nell'uso corg·egno·. Già stl1dente, a 19 anni, ·aveva. get- rente, è data sopratt11tto dall'applicazione ge-· tato le basi per la nuova lingua. Ma da niale di tutto un sistema di suffissi e prefissi. princi1)io non tr-0vò ìncoragg·iamento neppure ~11 taJ 111-0do si ottiene, con un numero di rada chi aveva intorno a sè ....~vven11e così che dici relativamente esiguo, una grande finezza per q11asi dieci a11ni tardò a far co11oscere il dj espres~io11e, che sp.esso non è raggiunta st10 progetto: lavorava però indefessamente, i1eppure dalJ.e al tre lingue. distrt1g·ge11do e riedificando senza posa. EserNei circoli accademici comunemente si ricita,~ a contemporan.eamente la prof essi one di tiene impossibile il sorgere di una lingua artimedico, per giunta con grave penuria di mez- ficiale capace cli sostituire nell'uso internaziozi. Un contrasto incessante lo agitava fra i nale vari idiorr1i natt1rali: ]'Esperanto avrebdue doveri: quello di essere tin dottore .coscien- be valore soltanto teorico, senza alcuna utizioso, e quello - im1Jerio'so, considerato e se11- lità pratica. Ma una cosiffatta opinione motito ,se1npre come· una missione - di dare l·a stra solo tlna scarsa conoscenza dei fatti. nuo·v a lir1g·ua all'umanità. L'Esperanto non è più una lingua artificiale: Noi medici, meglio di og·ni altro, si.amo in è invece una << vivanta lingvo » una lingua vigra do di comprendere :·iò che egli scriveva va, che ha dimostrato di poter servire in infinel 1887 ad un st10 amico, a pro·p osito della nite occasioni, in grandi ~011gressi che accopubblicazione : g·lievano cittadini di ogni parte del globo. Ancc Sentivo di trovarµii dinanzi al Rubicone, che qt1est'anno sarà tenuto a Norimberga un ed ero ben ·conscio che dal giorno in cui il Congresso internazionale di Esperantisti, per mio opl1scolo sarebbe apparso, non avrei più il qua1e sono giunte finora pii1 di 2500 adesio• potuto retroced.e re. Sapevo bene quale .destino i1i. Fra le adunanze speciali, ne sono annunsi prepara al medico, quando il pubblico co- ziate dt1e della TEK ..~ (Associazione Internamincia a vedere in ll1i un visionariro ; avevo zionale l\'.Iedici Esperantisti). E verrà il giorla percezione esatta di mette.re a ri~chio tutta 110 i11 cui l'Esperanto risonerà su tutta la ter• ra, accanto alJ.e lingue nazionali, e considela trar1quillità e l'a~, enire mio e dei ~iei; eppure no11 riuscivo a liberarmi dall'idea che rato .come un ben.e inalienabile ai ogni indimi possedeva tt1tto; e... varcai il Rubicone! ». viduo. sarà seconda ling11a per tutti. Il 11ostro collega dott. Zamenhof mo1i nel Così egli portò a conoscenza del pubblico la sua creazione, nella piena consapevolezza di 1917 in Polonia, durante la più terribile delle g·uerre; e profondamente ebbe a soffr.ire di ciò che lo attendeva. Il libro uscì col titolo: quella. atroce lotta di distrt1zione, che sembra« Lingvo . internacia n (ling11a internazional·e) del d.ott ..Esperanto, cioè di colui che spera : ,.a relegare la sua idea i1el regno delle più ir-. pseudonimo eh.e passò poi a denominare la rawgi"tingibili utopie. l\tia vogii-0 credere che lingua stessa. Da quel momento cominciò la egli sia spirato nella visione di tempi migliodiffusione di essa su tutta 1a terra, intral- ri, che sorgeranno per gli uomini, dopo la turciata dapprima nel suo progresso da.ll'indiffe- binosa ora prese11te e che non invano avrà ' . assunto il nome di dott. Esperanto. renza e dalle opposizioni generali. Dott. WrNFRIED FRICKE. Non ci è dato, nel presente breve cenno, in-

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SUNTl E l{ASSEGNE. ..

Tl~OIDE.

medico infruttuoso; il chirlhl'go d~·ve asporta.rie non meno dei tre quarti della glandola, per ottenere un miglio ramento duraturo. Alcuni (C. Wilson) tuttav:iJa ritengono che l :iintervento è inutile ed eccessiv.amente pericoloso. Pericolosissimi sono i casi di sindrome completan1ente sviluppata, sopratutto per le condizioni del miocardio. Secon.d o J. Berry la martalità operat9ria non super.a il 4 %, ed è' aniche inferi.ore se si compr~ndono niella statistica i falsi Basedow. Si ha miglioramento sensibile in un quarto dei casi. I raggi riducono l'attività tiroidea per azione sull '€pitelio e ·s ui vasi. J. Riddel consiglia di usare dosi forti singole, invece di dosi piccole ripetute che .s arebbero piuttosto stimolanti. R. Mac Car:rison os1serva che il g·ozzo eso.ftalmico è una malattia dei p~e.si civilizzati, perchè gli indigeni, in India, ne ,s ono immuni. Deve trattarsi di una condizione sostanzialmente differente daLl'iperplasia ttroidea per insufficiente ap po,r to di iodio, per~hè in que.-sta, lo io dio g·iova, mentre il morbo di Basedovv n e viene ag·gravato. 1

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Sul gozzo esoftalmico. {G. MuRRA1. British med. jour., 11 nov. 1922). ,

L'A. fin dal 1896 mise in evidenza che nel . gozzo esoftalmico si tratta di t1na tireotossi.cos.i, che viene -0otrretta dalla riduzione spontanea od operatoria della glandola, e può venire pro,voc.ata con la oommli.nistrazione di .e stratto tiroideo. Altre ghiàndole endocrine possono venire stimolate, come ·accade anche per certe ghiandole esterne, ad es. le sudoripare. La causa ~sse.nztale d.ell'esoftabno, che persiste anche n·el cadavere, e n.o n si riduoo con la press,i one sul bulbo, è l'accumtùo di grasso nell'orbita. L'esoftalmo non può dipendere da ingorgo venoso, nè dall'azione del muscolo di Mt1ller, troppo debole per tale effetto. Al grasso si può u11ire un certo gpado di edema locale. La guarigione spesso I.ascia come postumo l' esoftalmo o la m.iocardite. La malattia è rnolto piil frequente nelle donne: talora mostra l1r1a netta tend·e nza familiare o e1~editaria. Talora, in soggetti predisposti, basta l111 trauma psichico a provocare la malattia.' Ha pure i.mportanza il surmenage, m·a parè non ne abbiano i traumi fisici: le infezioni non vanno dimenticate , tra gl.i agenti etiolog1ci. Tr.a gli insegnanti si manifesta hl Basedow con una · certa frequenza. Secondo l'A., poi-chè nel gozzo esoftalmico il contenuto in i.odio della t:icroid,e è diminuito, l.a so,n uninistraziione di iodio .dovrebbe prevenirlo. Esperienze st1 vasta scala, facendo ingerire 20 ctg. di ioduro al giorno a tutta la popolazione scoLare di certe zo.n e, per dieci giorni consecutivi, ogni primav.era e ogni auturu10, sembr.a abbiano dato buoni risultati. Una misura preV1entiva da non trascurare consLste nel provvedere una buona acqua potabile. Inoltre bisogna combattere l'ilpertiroidi-, smo incipiente col riposo, la dieta adatta, la r.adi,o terapia, i farmaci. Il ,s oggiorno al mare è più dannoso che. utile. Le infezioni acute generalmente ag·gravano La .sindrome basedo- . • w1ana. L'A. fa notar.e che talara uno d.ei primissimi segni è la debolezza e La facile esauribilità. Le basedowiane duran·t e la gravidanza devor10 attenersi a scrupolose no.rme igieniche. L'intervento chi.rruirg1co non è indicato se non · dopo sei mesi o un anno di trattamiènto 1

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DORIA.

Esiste il gozzo metastatico 1 (BERARD

.e

Revue de Chirurgie, n. 9-10,

DUNET.

pag. 52). La maggior p·arte dei chirurgi · ed anatomi~ sti patologi col nome d'i gozoo benigno metastatico descrivono una affezione, nella quale pure avendosi metastasi miancherebbe il carattere di neoplrusia m.aligna, contrariamente . a quanto si ritiene per gli altri tumori. Amme.ttendo che un adenoma tiroideo benigno possa dare metastasi si sostiene che possono esservi due tipi di metastasi: benigna e ma· ligna. Tali giu·dizii però sono basati su criterii cliinici insufficienti e ·SU dati istologici incompleti. Divers'i .s ono gli aspetti delle proliferazioni epiteliali maligne tiroidee. Vi sono delle forme di epitelioma atipico (carcino·m a) o meta· tipico, caratterizzati da presenza di ammassi , cellulari o di travate ripiene senza aspetti follicolari, di cui gli element i p.I'1esentano numerose cariocinesi anorunali, rigonfiamenti e mostruosità nucl eari, ecc., tutti cara,tteri di malignità. Ma la difficoltà maggiore comiincia quando ,s i tratta di epitelioma tiroiideo tipico, simuJante un gozzo colloideo. In questi -Oasi occor!'le m·oltiplicar.e le sezi-0ni isto logiche in esame e ricercare sistematicamente quelle mo.- •. struosità cellula.ri, le qt1ali soltanto permet~ 1

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tono di · sorprendere u11'evoluzione maligna al dro clinico non è caratteristico esclusivamente principio, prim~ di ogni modificazione archidel gozzo, ma molto più probativi riescono tettuI·ale. Questi epiteliomi tiroidei tipici si ri- per i tumori metastatici a tipo S'llrrenale. portano a i tumori benigni, se non studiati Berard e Dunet riassumono ed analizzane> nei loro caratteri citologici, e sono quelli che le principali osservazi-01n i conosciute, di cui 18. vengono definiti gozzi metas,t atici. , Pe,r questo , riportate da un lavo·r ·o · di Patel~ ed un1dici ultimo criterio ci si basa su argomenti a.na- :riaccolte n-ella letteratura più recoote. tomici, isto-patologici e clinici. Da un' an.a lisi dettagliata gli AA. rilevano Argonieriti anatomici: Rapp.orti immedi'a ti che in diciannove il reperto istolog·ico della delle cellule adenoidi con i canali vascolari, metastasi non aveva il suo .T iscontro in altre a parete sottili ~sima di un solo strato endoric.ercl1e nella tiroide, per stabilirne la natuteliale. Corutro questo argome11to sta la gran· ra. In altri sette l'esame istologico defila tide freque1n za del gozzo co_lloideo e la rarità roide era st~to compiuto imperfett8Jm1ente su del cosid·etto _g;ozzo metastatico. Basta che le framm.enti, senza fare molti taglt· in serie e eellule di un follicol 0 d.iventino cancerose per in diversi punti, specie i più sospetti. Al c-0npoter attr.aversare la parete capillare, con la trario tre pubblicazi.o ni si rifertsc.ono a oasi quale sono in immediato contatto. ne.i quali dal semplice e.san1e istologic0 delle Argomeriti istopatologici: In genere sono inme.tastasi o dall'esame is,t ologico ·d i noduli ti- . eufficienti tutti i dati ·m icroscopici: manca roidei sospetti .&i potè stabilire la natura manella maggior parte dei :ca.si l'esame istolo- ligna delle lesioni rilevate. gico . d.el goz.qo che avrebbe dato origine alle Conclusioni: Le nozioni di gozzo_ benigno metastasi, .o se fu fatto si li111itò a qualche metastatico fl1rono introdotte da Conheim. erframim eniin·o. Rari s'ono quelli che hanno mol- roneamente, come impugnarono le più detta: .tiplicate le sezioni, e tuttie le altre cautel e di gliate indagini istologiche rivedute da Wolltecnica istologica.. fier. Le ulteriotri pubblicazioni trattrurono e riGli AA. credono che gli esarrni istologici, ta- ferirono gozzi benigni metastatici, quantunque li quali .sono praticati non peirmettono di af- niella maggi-Or parte dei casi l'esa:me istoloferm a1·e 1"integrità di una gla11dola c-0me ' la gico del gozzo primitivo non fosse praticato tir-0tide, n ella qua1e a livello del gozzo posso- o fosse praticato insufficientemente. no passia.re i naV\1ertiti dei punti di degeneraIn presenza di un gozzo voluminoso o dr zione maligna. Gli e·sa,mi isrt:ologici ·praticati un semplioe nodulo tiroideo oc·c orre ricercare con queste cat1tele dimostrano che le tiroidi le modificazioni istologiche nella tiroide. Alle quali parrebbero rare, sono istologicam.e nte lorquando esiste un t i1mo1re secondario l'asneoplasich·e. Ciò riuscì a provare W·ollfier nel- senza clinica dei segni di malignità, non perl'esaminare delile sezioni in serie già osserva- mette di affermare la benignità d1ella lesione te da Conheirr1 e da H eschl. Sugg·estivo è il, tiro.idea. Solo l'esame istologico può tronc.ar,e la quicaso citato da Mignon e Bellot, nel quale la metastasi lombo-do-rs:ale era partita da un pic- s tione, a . condizione che sia fatta su sezioni colo nodulo neoplasti·co della tiroid.e. Molto in serie e su tutta la Lesione iniziale. Non è circos,critto con la parte cancrènosa limitatis- raro così ricercare dei punti microsc,o pici di .sima. A1tr€1ttanto suggestivi su tale argomen- degenerazione neoplastica . La nozione quindi di gozzo J?enigno ~eta­ to sono i casi citati àa .crone. G1i AA. quindi sostengono che non s'i ha il statico deve dunque essere radilata dal .capidiritto di àpp.o rtaire una diagnosi definitiva tolo dei tumori tiroidei benigni, e ced-e;re il prima di praticar.e delle sezio11i in serie su posto alla n.ozione di cancro tiroideo meta.sta~ tico latente. JuRA. tutti i punti del tum0re. · A rgomeriti cl'inici: I so·s tenitori del g-0zzo metastatico benigno sqst.engono che la tiroide L'anestesia regionale nell'operazione osservata a livello del gozzo resta stazio·n aria, sul corpo tiroide. non dolor-0sa, senza inclinazioni occipi.ta·li ca(SANTY .e BIZOT (delia .C linica Chirurgica del ratteristiche della degenerazione maligna. prof. Bérard, Lyon). Revue de Chirurgie, Quanto alla fo:rana di cancro -tiroideo con11. 9-10, anno 40, pag. 546). clamato esi.stono le var]età mediche, nelle quaLe operazioni sul corpo ttroide possono utili ·Si rinvengono dei minu$coLi nuclei cancerosi non ricor1oscibili clinicamente, che sono lizzare grandtsS'imamente l'anestesia reg_ionale, suscettibili di spargersi a distanza, lasciand-0 ma il suo impiego è tuttora molto raro e mo- · ché le me1t.as.t asi evolvessero per loro proprio desto. Più utilizzata è la narcosi all'etere () · conto e dominan·do i·l quadro clinico. Tal.e qua- al cloroformio, mentre l'anestesia regionale 1

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resta anco•r a un processo di eccezione . . t\ssisten. tervento, che dura.va qualche minuto, e grande do agli interventi chirurgici sul collo o prati- Sl1ll'ammalato il suo ascendente _morale, per il candoli con anestesia regionale è impossibile quale ulti·m o poteva superare il dolore della di non riconoscere a questo m etodo una suincisione dei comuni tegumenti. E' evidente periorità in con testabile. La com.odità che ri- cl1e l 'ipoestesia dei piani profondi. facilita l'a, s ulta dall'assenza d 'an•e stesia data per via zione clella novocaina. orale rtò·n è trascurabile, anche se si impiega . Tecriica: classicamente .s i descrivono per l'ala pipa di Dèlbet, come fa Lebilau, nelJe opera- 11estesia l'egio11aJ,e anterolaterale del collo due zioni sulla glandola tiroide. Lo stato di veglia tecniche. Lo scopo è di anestesizzare ci~cuna del paziente che pe.rn1ette l 'orientamento della r adice del plesso cervicale, a livello dell'apotesta a volontà, che conserva ai movimenti re- fisi trasversa della vertebra co.rrispondente. spira tori il ritmo normale, e cl1e permette, con 1) P er t i ll laterale si 11a innanzi tutto la la. voce., di far controllare in qualunque istante precauzio11e di fare in tre punti di una vertile ·condizioni del ricorrente e del pneumoga- cale, cl1e ' ra dalla !)Unta della; m astoide al tustrico, rappresenta un non piccolo vantaggio. t.ercolo di Cl1assaigi1ac e cl1e segna la proie· Per la posizione semiseduta diell'operando, zione clella linea della apofisi t:i;-asversa, una ' per l'assenza di berretto o di maschera ad ina- piccola zona di infiltrazione dermica, con un lazione, cl1e determinano uno statp di conge- piccolissimo a.go e che dà tre punti cutanei ins tione venosa, il sistema circolatorio venoso ·sen sibilizzati, attraverso i quali sarà infisso resta vuoto e si sopprimono gra n parte delle l'ago pilì grande destinato alle .r adici spinali. cal1se che rendono la chirurgia ~iroid·ea una 11 primo di questi punti è un dito tr'a sverso delle più sanguinanti. Ciò veramente d eve pre- al disotto clellq mastoide, il più basso a liv·ello venire l'operatore per far esagerare l'emostasi della cartila gine cricoide, l'intermedio un cen· anch e sulle più . m·o deste ve11.uzze, le quali se tin11et1·0 a l disopra di 'questo . Attraverso il no11 ligate preve11tivamente, nelle p1ime ore primo (superiore) infisso un ago di 4 centicl1e seguono alrintervento, possono dare sot- metri pe1'1>eridicolarmen t e alla pelle, e facento il mini1no sforzo l111 .,,oluminoso emat-0ma. doJ.o i)roseguire orizzontalmente, si raggiu·n ge l'apofisi trasversa della 2a. cervicale (servirsi in ~la l anestesia regionale dà il lJiù grande vantaggio, consentendo di sop1Jrim ere o di dimi- questa r icerca dell' ago non montato, affinchè si sia avvertiti di u11'ever1tuale lesione della 11uire la soffocazi on e r es1)iratoria nel gozz0 profondo, in quello a11uJ,are, ed in gen ere in arte1ia. vertebrale). AJ)pena arrivati in contattutti quelli che dànno compressione o devia- to ~ell'osso si iniettano, ritirando lentamente J'ago 5 eme. di soluzione all'1 % dì novocaina. zione tracl1eale. Quali sono i motivi cl1e fanno limitare l'im- ... \ttraverso il medesimo punto risalendo un po' piego dell'anestesia regionale? Gli AA. credono più in alto, circa un ·centimetro, si inietta in che il principale stia nei numerosi i11successi, vicinanza d~ll'apofist tra sversa dell'atlante. dovuti ad imperfezioni di tecnica, ed al tempo Attraverso il punto inteTmedio si fanno delle che ricl1i.ede per prat1carla, per cui i chirurgi m anovre identich e per depositare la soluzione sotto la pressione del tempo, preferiscono l 'a- vici110 le apofi si trasverse della terza e quarta nestesia generale, la quale pe.r il SllO automa- cervicale; attraverso il punto inferiore si ragtismo e per la semplicità apparente, esige mi- giu11gon o le prime radici del plesso brachiale. 2 '1 1·ia posteriore. - Per evitare più sicunor tempo dell'anestesia regionale. Se questa t 8 111e11te la pt1ntura d.ell'arteria vertebrale .si quindi deve essere irregolare ed insufpciente, co11siglia la via post eriore, raggiungendo ciameglio vale rinunciarvi. . Gli AA. credono che con una tecnica sem- scuna. apofisi trasversa con due ag·hi i11fissi a plicissi1na e rapidissima è }Jossibile di ottenere 2 c1n. dalla linea dell e a11ofisi spinose all'alteznella grande mag·gioranza dei casi un'analge- za di ciascuna di queste a.pofisi, analog·amente sia ottima e con i vantaggi .enumerati. La all'anestesia paravertebrale dorsale o lombaregione tiroidea si presta mirabilmente a lle r e. Questo rp.etodo è l!Q stesso negli effetti di q11ello prima descritto. tecniche dell 1anestesia locale, tanto per la faci• Dal punto di vista chirurgico il collo si comlità con la quale si può gil1ngere alla origip.e dei n ervi rachidiani, i quali forniscono la sen- p one di organi sitl1ati in avanti dell'aponevrosi ' quanto per la scarsa p1·evet1.ebrale e degli scaleni; tali organi possibilità della glandola, son.o essere spostati lateralmente. Nel fare queintensità della sensibilità di questa regione, dopo a vere inciso i comuni t~gumenti. J aboulay sta manovra di rfcalcamento della massa anfaceva delle enucleazioni di gozzo senza ane- teriore, se il soggetto non è adiposo, si mette stesia alcuna, con .un'incisione mediana lon- in evidenza l'orlo della linea delle apofisi trag itudinale; grande era la celerità del suo in- sverse, dove emergono le radici del plesso. In 1

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IL POLICLINICO

alto questo rilievo è mascherato dall'apofisi mastoide. 1 rilievi delle apofisi trasverse e la mastoide sono gli unici punti di repere (1). E' necessario fare l'anestesia bilaterale. L'ammalato è messo in decubito orizzontale: dopo aver ottenuto un rilasciamento completo dei muscoli del lato sul quale si opera, si ricalca la massa cervicale anterio1..e in avanti in modo da mettere in evidenza le salienze delle apofisi trasverse, di cui il bordo si designa nettamente : in tale manovra si percepisce il polso carotideo con la mano che spinge. Dopo aver fatto l'anestesia dermica ad un centimetro al di sotto del.l'apice mastoideo, s.i · procede all'anestesia vera profonda con un ago di 8 cm. non montato, che daJ punto cutaneo innanzi detto è approfondito in piano frontale, perpendicolarmente all'asse del collo. Infisso l'ago profondamente ci si trova in avanti della 2:J, vertebra cervicale. Quando si ha la sensazione di essere in contatto di qu.esta apofisi trasversa si ritira l'ago di 2 cm'. e lo si approfondisce nuovamente dirigendo la punta verso . la faccia anteriore dell'apofisi trasversa della prima cervicale, indi si aggiunge· la siringa e si iniettano 4-5 eme. di soluzione 1 /100 di allocaina <?' ·novocaina, facendo costantemente variare la penetrazione dell'ago, in modo da infiltrarne una vasta zona. Dopo la prima inie2ione, . infossando l'ago orizzontalmente si raggiunge la zona della seconda radice e si ripete la iniezione di altri 4-5 eme. In un terzo tempo, mena.n do il padiglione in alto, quasi a con.tatto del lobulo òell'orecchio, in modo da fare con la prima direzione un angolo di circa 30°, si raggiunge l'apofisi trasversa d·ella 3a cervi·cale. Rinnovando questa manovra per la quarta apofisi tra.sversa, senza ritirar l'ago interamente, ci si limita a inclinare urt po' più il padiglione verso l 'orecchio, e penetrando per 2 cm. circa più che la volta precedente. Andando così a 6 cm. circa di profondità si raggiunge la quarta apofisi trasversa. Con quest'ultima manovra spessissimo venendo in contatto del plesso brachiale si desta un dolore al braccio, seguito da un certo. senso di parestesia. ·nata l'obliquità conside·r evole dell'ago in rapporto alla direzione delle apofisi trasverse non vi è pericolo di pungere la vertebrale. È utile di infossare l'ago a p8idiglione scoperto pér evitare le punture e le iniezioni ~ndovenose _della ;Soluzione anestesica, il che prodl1ce lieve malessere (pallore, piccola vertigine, sudore). (1) Utilizzando una soluzione madre di no-

vocaina o allocaina al 10 %, nel momento del1'uso, con soluzione fisiologica ne hanno ottenuta una diluizione all '1 %, aggiungendovi delle gocce di adrenalina.

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Il vantaggio di . quest 'ulti·m o metodo è grandissimo per semplicità e rapidità, permettendo di anestesizzare tutta la regione compresa tra il bordo mascellare inferiore e la clavicola. Si può estendere l'anestesia alla fossa sopra clavicolare raggiungendo il plesso brachiale dopo quello cervicale : si traccia un . nuovo punto un centimetro indieitro della linea delle apofisi trasverse, ed all'altezza del tubercolo di Chassaignac . . In tale punto si infigge un ago di 8 cm. in ~ modo da raggiungere il collo della prima costola. Quando si sente il contatto osseo sii iniettano 5 eme. di soluzione all'un per cento e dopo, ritirando progressivamente l'ago, si iniettano 2 eme. per centimetro percorso. · L'anestesia compare rapidamente e si estende a tutto l 'arto superiore, alla regione acro111iale, meno alJa faccia interna d~lla parte superiore d.el braccio.. Unico avvertimento di questo metodo è che con l'ago sii passi ~icuramente dietro del plesso, evitan_do così sicuramente la regione dei grossi vasi. Una buona precauzione è di disporre 1,ago in modo che· la sua bietta sia voltata in avanti, così si intaccano di m~no i cordoni nervosi. Dagli, AA. fu pr~ticata tale anestesia in numerosi ammalati sui quali si operava sulla regione anteriore del collo. Il prototipo è l' osservazione seguente : Donna di settantadue anni. Enfisematosa , . con leggera cifosi della colonna dorsale. Presenta un enorme gozzo con lòbo destro che ha rammo_llito la trachea, cagionando crisi dispnoiche. Anestesia paravertebrale cervicale per via su· periore, 30 eme. di soluzione d'allocaina all'l per cento. Anestesia perfetta, che permette di enucleare un lobo tiroideo, che comprime trachea ed esofago, produc,endo un largo intaglio a mezzo cilindro. La trachea era molle e depressa. Questa a·m malata, sulla quale tutti gli altri mezzi di anestesia erano controindicati, ha presentato un decorso postoperatorio perfettamente normale. Tale anestesia è ancora sufficiente in gozzi infossati, nei quali non vi sia alcun fenomeno infiammatorio per cui non abbia contratto ader enze còn i tessuti vicini. Se il tumore è aderente, infiammato, degenerato è buono di 'anestesizzare qualche n~rvo intercostale in vista di una resezione eventuale dello sterno. · Questa anestesia non è unicamente di superficie, ma anche di profondità, permettendo così dissezioni lunghe e minuziose. Citano ancora due casi importanti: 1) Di una donna di 50 anni, nella quale si


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praticò l'anestesia paravertebral.e del plesso cervicale e bracl1ial,e per via superiore: 45. eme. di allocaina-adr.enalina 1 %· Si potè così praticare una resezione della prima costola, operando senza alcun inconveniente sul plesso brachiale. L'ammalata compiva tutti · i movimenti ' con la spalla sinistra e col collo, perm·ettendo così di scoprir e la costola a l.l a base e allontanando sufficientemente i vasi. 2) Un ammalato di 60 a~ni, nel quale l'anestesia regionale del plesso brachiale e cervi• cale di ambo i· lati ha permesso di arrivare agevolmente sull'esofago neoplastico nel tratto cervico-toracico, con . possibilità di esplorare l'integrità del ricorrente. JuRA.

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Contributi biologici sono dati da Ragusa, Perazzi, Bolaffio; il fecondo campo di azioll!e sociale della ostetricia trova docl11nentazionie solida in Micheli. Di alcuni di questi lavori, quelli ch e pitL possano interessare la gen eralità dei medici, daremo separate recensioni nel giornale. Qui oggi ci limitiamo a segnalare il b el volume, che rappresenta un meritato omaggio all.à attività scientific.a ~ didattica sempre vivace del Pestalozza, e che è riuscita una pregevole raccolta di ·Seri tti ·ostetrici e ginecologici. È bene qt1indi che essa venga additata anche al grande pubblico m edico a cui si riyolge questo giornale, poichè vi sono trattati prob1en1i che vanno oltre il ristretto campo della specialità. G.

CENNI BIBLIO GRAFI CI. vol. XVI-XVII, 1922. (Ge- . nova, Passo acqltedotto 6-1, lire 80; per gli abbonati L. 60).

FoLIA GYNAECOLOGICA,

È un grosso volume di quasi 700 pagine,

con trenta tavole, dedicato al prof. E. Pestalo.zza nel suo trentesimo anno di insegnamento. Vi hanno collaborato 26 Autori. Vi figurano gli allievi antichi e recenti del Pestalozza, oltre a un-0 stuolo di maestri e discepoli della scuola di P,a via, quella steS1Sa che col Cuzzi fu guida all'attuale clinico di Roma. • Il vol11me rispiecchia ottimamente lo stato attuale d.ella ostetricia e ginecologia italiane, ~, quasi una mente direttrice vi avesse presi·eduto, i vari con.t ributi dei sin goli autori ·s i completano a vicenda nei campi svariati, dalla fisiologi~ alla p,a tologia ostetrica, dalla indagine biologica alla clinica e alla tecnica <>peratoria, •c on larga p.a rté alla anatomia ìpatologica genitale. . Dei maestri : Alfieri parla della patogenesi ·dei fenomeni simpatici e del vomito delle gravide; Clivio della associazione plurineoplastica utero-annessiale; Cova dei sarcomi dello ovaio e del connettivo pelvico; Ac~onci dello impianto dell'uovo sulla funbria ovarica per tubercolosi salpingea. Sulla funzion alità r enale, sulla · glicosuria provocata, sulle funzioni epatiche in gravidanza, portano contributi Rubbiani, Barzilai, F.erracciu, Dallie Pian.e. Illustrazioni 1nteressanti analitiche e di assieme anatomo-patologiche portano Santi, Gaifami, Cuzzi, Falco, Flamma, Bua, Marino, Brugna telli. Problemi di terapia sono discussi da Vassallo, Artom di Sant'Agnese, Cattaneo, Scotti, Poltronieri .

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G.

Il sistema cuta·neo riella gravida1i:.a fìsiologica e patologica. Un vol. in-8 PERONDI.

grande, di pag. 276. Roma, Tip. Soc. , 1923. (,P rezzo L. 50). Uno st.i.1dio sistem atico dei rapporti - così intimi e molt·eplici - tra sistema cutaneo e gravidanza norm.a1e e patologica finora mancava nella letteratura ginecologica d'Italia. QU1esta lacuna è colmata dal lavoro del Perondi. L,_.i\. .. della sct1ola diel prof. sen. Pestalozza, s i ba --a per la parte clinica sullo . studio dell 'i11tiero materiale ricoverato in 12 anni (19101921J 11el la frequentatissima Clinica Ostetrica di Roma, comprendente più di 22 mila cartel1e, e per la parte istol-0gica su preparati e.seguiti nel Laborato1io . an:atomo-patologico delha Clinica del prof. A. Duc.rey. Dopo un'introduzione gen.erale, d'in1d ole storica e is tatistica, .e un capitolo dedicato alla fisio-patologia deUa pelle in genere e della grav ida in particolare, segu e l'esposizio11e deÌle attt1ali cognizioni sulla autoiritoss·icazione yravid.ic a e sulle va1ie de1matosi t ossiche della gravidanza (eritema, o•r ticaria, prurito, prurìgo gestiationis, herpes gestatioriis, pemfigo dèlle gravid ~ , im.petigo herpetif ormis, eczem a ,

della gravidanza, })Orpora. gravidica ) : vi è anrtesso un capitolo generale sulla cura. Ven gono poi studiate le alterazioni del circolo cut an.eo ·(dermografismo, edema), le l esioni infìammatorie, specifiche e non specifiche (lupus, psoriasi', ... ), Illei loro rapp<?rti con lo .stato di g·est:azione, gli esiti delle alterazioni di circolo e delle in{ìammazion.i (ulcera, atrofia, ,elefantiasi, .. . ), le alterazioni nutritive deUa pelle (gangTena, sclerodermia, sebo.r rea, acm e), quelle a tipo neoformati·vo (fibroma mollusco delle gravide, morbo di Recklinghausen, ... ), le alterazioni del simpatico in rap-

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IL POLICLINICe

porto con la pelle (mal. di Raynaud, eritro-

m.e1algia, herpes zoster). Un capitolo assai diffuso, e contenente contributi personala, è quello che con.cerne la genesi e le anomalie del pigmento studiate nella donna gravida. Poi le ano1nalie dei peli (ipertricòsi, alopecia) e d elle un,ghie, le dermatòsi d'origine tossii1?.fettiva puerperale. Cl1iude il volume un'appendice su le alterazioni sto1111ato-den.ta'r ie e sulle malattie esterne dell'occhio in gravidariza. Ultimo a:rg-0mento I.e modificazi0ni indotte sul' sistema 1

cutaneo, sui denti e sul segmento esterno dell'occhio dalla tetania gravidica. Cias,c un capitolo è corr~dato da una vasta letteratura. C·omplletano il lavor9 varie figure in trrcomia, quattro fotagrafi.e ed una copiosa casistica. Nell'ins~em,e, come risulta dalla esposizione anali ti ca d·e l contenuto·, si tratta di una monografia es·auriente 1su un argom.e nto interessante .ed importanite, co·s ì niel campo ostertricoginecologico, c.o·m e in qUJello dermatoJ.ogico. Ed il m10diico pratico pure trover·à in esso una ottima guida nielle svariat~ contingenze cliniche che vi sono prospettate. Lo specialtsta poi ne avrà vantaggio, trovando qui riunite notizie che avrebbe potuto raccogliere solo faticosa.mente in sparse monografie. ) Col st10 lavoro, comp1etato d~ una ricca bibliografia, in cui si tiene conto ·anche dei contribl1ti. più recenti, l'A. ha fatto così, in questo interessante cap1tolo di patologia, opera utilissima, cl1e troverà la · più J,arga diffusione _nel pi.1bblico medico. , GAIFAMI . 1

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ltCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, ,CON6HESSI. · Resoconto del XVI Congresso della Società Freniatrica Italiana. Ron1a, 5, 6, 7 aprile 1923.

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soJ10 basati sul connubio indisoolubile fra clin:i!ca ed a11atomia p::i tologica. Qt1esto pri11cipio risale a l :;.\Jorgagni e al Virchow ed è l'unico fondt3.mento del progresso delle disci1)line n1ediche. L'O. chiud e il vigoroso <.liscorso deplorando che oggi si vada a bbandonan<lo ·questo principio con grave. dan110 J)er il 1'>rogres~o della scienza n1ec1ica. . 1° Terna genPrale : «A-oso.grafia e patogen,esi dei~ lr> p8iconeurosi )) .

Prof. GUSTAVO ì\IooE~A . .-- I nomi di isteria, ne.11ra."te11ia, nel1rr»si coatta, psiconeurosi da .infortunio ~ bellica, n1alattia dei tic, stati ansiosi, crampi vrofessionali, ecc., indicano un carattere delle sin<lrou1i le q11ali attendono ancora un concetto fon(larue11tale che D;e chiarisca la natura e ne stabilisca la posizione clinica. I/O. è convinto che il l)rogresso delle nostre conoscenze di biologia varrà a chiarire molti dei sintomi oggi compresi in questi gruppi che credia1110 <-)PJK>rtuno continuare a chiamare con i nomi trncli~ionali e semplicemente indicativi di is_ t eria,. iteurastenia, ecc., che non implicano, a llo stato attn~1 le, nessun preconcetto di interpretazione. Xegli u ltimi anni lo studio delle funzioni endocrine e i più cl1iari rapporti fra queste e le rea;1,io11i emotiYe hanno' illuminato a lcuni coefficienti orga1)ici e molti· sintomi sono passati a far parte dei disturbi <la nlterata secrezione interna, mentre :fino ad ora erano errone.amente inclusi nelle neul'Osi lJer il criterio di inorganiciUL ad essi attribuit i> (astenie degli iposurl'enali, èftcroparestesie degli ipogenitali e paratiroidei, eccitabilità degli ipertiroidei, ecc.). E l'influenza <lella funzione endocri11a, deli~ata. equilibratrice delle 11.1nzioni nervose, deve essere p,r e sa in considerazi.one anche per a ltre n1ariifestaziolli neu-rotiche. La funzione della vita ' sessu<lle · è .strettamente connessa con la secrezione ormonica: e come determinate insuffieienze e ' djsfuuzioÙi possono alterare a lungo andare la costit11zioue e la 1Jerso11alità del soggetto, si deve a1nmettere che particolari recrezioni che accom11agnano vari periodi dell'atto sessuale e dei rapporti reciproci fra i dt1e sessi, eccitino delicate e , t ransitorie <i ttiYitù ormoniche che, se irregolari e i11eomplete, . possono influire sulla personalità 1

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~tessa .

Apre i l Congresso, come .p res'idente della 'Società Frenia trica Italiana, il prof. ENRICO MORSELLI, che, con mirabile ffintesi, fa la storia della pslichiatria i t~1liana dai primi lavori del Verga fino ad og-gi . L'(). indaga il J)tincip,i o dir.ettivo ~auito <lalla psichiatria italiana, principio rigidamen.t e po-sitiYistico ed organicistico che fa. di essa una bran~'t della medicina, con lo scopo di pori:e le a.Iterazioni e le anomalie della J)siche in ra::r;>por •to con le alterazioni del siistepia i1ervoso e · d~ll 'intero orga1tismo. Termina con un sa luto a Roma dopo avere, con superba rieYocazione, messo in rilievo tutte le gloriose conq11i1ste scientifiche della psichiat1ia. Segue il prof. GIOVANNI :MINOAZZINI che dà il .sal11to ai Congressisti ed illustra le vie maestre che deve seguire la neuro-psichiatria, i cui progressi

' •

[A..'JNO

Oltre ai leg·arni tra funzione. endocrina e fenorueni em.) tivi, l'indagiae anatomica e ana.t.omo<:linic-a ci reca da ti note,·oli sulla sede di centri connessi con lo sviluppo e la espressione degli stat i emotivi, fondamento precip110 cli molte neurosi : lo studio delle sindr omi mesencefaliclle e dei nuclei della base chiarisce fatti che appartene,-ano, fino a poco fa, al dominio qella funzionalità. FJ i reperti vengono ad avvalorare la grande im11ortanza di queste zone nella espressione degli sta ti en1otivi che ci si presentano, in condizioni ' norn1a li, sintetici e complessi, ma che devono a vere Ùna catena di se1i a te sedi dai processi inferiori ai superiori , dai fenomeni percettivi e recettivi ai fenomeni es1)ressivi e cl1e. offr-0110 carattere di,.{frso a se0011da dell'anello della catena leso o a lterato. C<>sì alla diversa distribuzione di lesioni


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de~ono

essere attribuite alc"Une nua'nces differenlo dellè Yie di deflusso ìnter11euronico è diffuso, ziali fra stati postenc-efalitici e analoghe manifema r agg·iungè un maximum nell'area da cui parte stazioni psicòneurotic:he, diffe1·euze lievissime che la . carica. Con questa rappresentazione patogenedimostrano l'origine org<.1nica del complesso fenotica del meccanismo dell'accesso, noi ci possiamo Il'.eno. s1>iegare i sing·oli momenti di esso : le forme moCon l'esame della <.ielicata struttura e dei rap~orie, o sensorie, o psichiche, a seconda dei camporti .molteplici intracerebrali, c:on l'analisi della f.1i da dove la scttrica si diparte; la lentezza e le influenza ·dei coefficienti urnorali, c.:011 la giusta valesioni dei processi psichici, legate alle difficoltà lutazion~ di ogni causa organica anche extraceredelle comunicazioni interneuro11iche che, come si brale, si potrà meglio chiarire l'orig·i11e e la .succompr&nde, ostacolano maggiormente lo .svolgimencessione di molti sintomi neurotici i11 re1azione alto delle funzioni più ' alte, , e meno quelle delle più la bi-0logia della vita emotiva. 'l'ali concetti sobasse, che"hanno vie di de:flnss~ più antiche e più ma tici corrispondono più ad una logica scienti.fica largamente tracciate; l'inizio fulmineo e violento che non il concetto di un affetto fluttuante, quale dell'attacco dovuto all'improYviso scaricarsi della molti della scuola psicoanalitic.a J)Ollgono a base tensio11e; il fatto che !e intossicazioni favoriscono di ogni neurosi. lo scoppio degli accessi, p,erchè aggrava110 le diffiLa. discussione m1 qu~sta })rilllu relazione si -apre coltà de 1 defl11sso interneuronieo; gli sta ti prodro<X>n t1n disc-orso polen1ic:o di LE,·r-BIA..~CHINI, che mici che rappresentano il disagio del sistema nerdifende i concetti fondamentali della psico-analisi. v-0so centrale di c11i una part.e è in stato di abnorPrendono poi la parola i proff. BIA:'iCHI, MING ..\.Zme t ensione; le aure, che sono un primo aceenZII\I, MoRSlCLLI che ii8pondono alle osservazioni di no di scarica verso le aree sensoriali o motrici ; LEVI-BIANCHI:'il, RONCORO:\'l, AG-OSTINI, TREVES, BALil pr?fondo disturbo di coscienza, perchè ·ogni scaDI, che svolg·e una. sua romi;inicazione su «Istinti rica violenta determina una dissinergia di funzio-e ne-vrosi », e CoLELLA. Risponde il relatore alle dinp dei campi corticali, -arresta gli archi psichici "Verse osservazioni mossegli e iiafft-rma che solo i11 atto (salvo elle questi decorrano ft1ori dei C'an•lo .studio della struttura del sistema nervoso e la .p i dove produC€si Ja S<:'.arica) e quindi sospende indagine bi-OChhnjca varranno ad illuminare e a la. coscienza; l'a1nnesia consecutiva, perchè ogni spiegare ogni ordine di fatti nel1rotici. disturbo ·d i coscienza si riflette in un corrispondente -disturbo dei l)rocessi mnemonici. ~ Tema genera le : « PatogeneEti. dell'epilessia co-· .t,~Utetta essen,ziale »· Secondo questa concezione, la vertigine appare come una breve scarica; · l 'azione favorevole dei Prof. I..iUIGI RoNCORONI. - I"'a particolare modabromuri e · del luminal è probabilmente dovuta al lità con cui nell'epile:ssia avviene la dissinergia fatto che abbassandosi l'eccitabilità corticale è mecorticale consiste in questo che in essa si manino frequente che vengano raggiunte forti tensioni festa a(l acce:-isi una scarica violenta di energia dell'energia nervosa; l'enorme varietà della. sintonervosa, come se ql1esta, dopo essersi accumulamatologia è dovuta slla dive~sa sede e gravità ta, non avesse trovato vie di rlefiusso sufficient~ del processo e dei fatti automatici. })01' scaricarsi gradatamente. Noi possiamo farci Si intende che nei perjodi intervallari il defluslln'idea di questo meccanismo ricordando che norso delle energie ne1\·ose è insufficiente (particolarmalmente esiste un tono nervoso, ossia un certo mente in dati campi), ma non del tutto ostacolato, grado di energia p-0tenziale, l">er cui uno stimolo cosi da permettere la conservazione della vita òi procede lungo una data linea l>er una differenza relazione; nelle forme demenv.iali inoltre non si di po~nziale del punto di partenza in confronto a ha più soltanto 1111a deficienza ·della pervietà delle quello di arriYo; perchè il corso delle energie nercomunicazioni intercelll1lari, ma Ri hanno veri provose ~rvvenga normalmente, è necessario che le cessi psieolitict legati a più profonde lesioni degli vie di deflusso siano pervie in grado normale; se elementi nervosi. in un punto vi è lln ostacolo, anche se il deflusso Q11anto più si approfondi,sce ·la patogenesi deldegli stimoli non è d~l tutto arrestato, l'energia tende rà ad accumularsi a monte, dove 11• potenzial'epilessia, tanto più se ne riconosee la. complesle sJ innalzerà, fino a raggiungere una tensione sità, come del resto · avvit ne per ogni fenomeno tale da determina re una scarica epilettog·ena. Se naturale; una folla di leggi e di fatti tra loro noi ricr)rdiamo che nell'epilessia è frequente la .coordinati ·ed interdipendenti vi intervengono : la gliosi margi11ale, t1n'alterazione dell'orientamento legg·e della deficiente inibizione; il dato deIJa molteplicità dei processi (acuti reintegrabili, cerebroe della distribuzione degli elementi, ·un'atrofia delpatic:i, deviativi) che possono iuetter capo ad una ie fini diramazioni protoplasrn t ticl1e che rappresindrome in appare11za ide11tica; il concetto della sentano l'organo con decorso cellu~ipeto che raccoglie gli stimoli delle diramazioni dei neuriti, - e personalità costituita da ·una integ·razione dei campi architettonici. e delle alte1'.nzioni della personache, come ulti1ni venuti nella filogenesi, si alteralità dovute a di.ssinerg'ie dei campi stessi; le leggi no più facilmente i net1riti, come risulta anche delle connes~ioni interneuronjche e del tono ,nerdalla difficoltà di metterne in ~·videnza le J?iù fini diramazioni con quasi tutti i metodi istologici voso; il dato delle alterazioni del tono determipossi_a mo a mmettere che l'ost~colo nelle vie di denate da insufficiente pervietà delle connessioni; il flusso sia rappresentato precipuamente nelle strutconcetto di particolari forme di dissinergie accesture inter11euroniche, for,se a carico sopratutto dei suali dei campi proYocate da improvviJSe scariche d el potenziale; il dato della molteplicità delle caufini prolungamenti protoplasm itici. Questo ostaco1

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se, toasi<:he, infetti,~e, deviativf' ebe posso110 pronei norma.li si traducono in emozioni lievissime evoeo.re le <lissinergie funzionali. dànno agli atti stessi un colorito analogo al timI-" 'epilessia è una sindrome che comprende un bro degli strumenti musicali. Occorrerà chi.a rire campo immensamente vasto, come il Lombroso ha quali lesioni corrispondano a queste . diverae fordimostrato; indagarne la patogenesi non è possime e quan.t a parte vi abbiano fra l '-a ltro i <tisturbile senza tener conto dei ma~mi. problemi che bi endocrinict. sono a ba!Se della neurologia e della psichiatria S1ùla relazione prendono lo J)arola i proff. MoRmoderne; forse non ne comprende la vasta porSEI,Lr, DEL GRECO, RI.\)TCHINI, RONC'ORONI, MODENA,, tata chi crede di P-Oterla ~pd.egare con una teoria TREVES, A"NSALONE, ~IINGAzz1sr . .Agli OC·., che hansemplicista, o con un fatto unilaterale. no avuto tutti parole di vivo elogio per . il relatoSecondo relatore è il prof. BESTA che in base alla re, risponde il prof. lVIONTESANO. sua ricca casistica di traumatizzati di guerra con II prof. G. C. FERRAR! · 1egge la. ~ua relazione sul lesioni craniche illustra le varie modalità cliniche « Trattamento dei delinquenti pazzi >> secondo il eon le quali le manifestazioni epilettiche si sono progetto del Cotjioe Penale. Nella discussione che presentate nei S11oi casi a seconda le varie sedi ne segue prendono la r)arola i proff. MORSEIJJ, delle lesioni nel cranio. Descrive le aure che sogliono precedere l'attacco epile.ttico rispetto alla · AGOSTINI, RoNCORONI, DI Tur,r,ro, ALBERTI, l'on. C).ZZA:àL.<\LLI e il prof. CONSTC LIO che presenta un sede tle.lla lesione e doP-O aver ·1 ato i caratteri cliordine del giorno di plauso all'opera della Comruct coi quali si suole presentare l'attareo medemissione,,, per la riforma del Codice Penale. simo a seconda c:he è lesa l'una o l'altra delle aree corticali degli emisferi cerebrali viene alla conDò un elenco .delle interessanti cotnunicazioni ciusione che sono le lesioni frontali che dànno il SY-olte al C.-0ngresso, trattenendomj, per brevità, quadro clinico più tipico dell'epilessia essenziale.. solo su alcune di esse • · Segue una interessante discussione cui prendoDEL GRECO (Aquila). -·· I/idea di costituzione in no .parte i proff. SALMON,• TREYER, SEPPILLI, ALP.sichia tria. • BERTI, OORBÉ., AyALA, PELLizzr ed infine RONCORONI .t\.LBERTI (Pesaro) . - Isolamento e cura dei tue BESTA. bercolosi nei Manicomi. SANGUINETTI (Napoli). - Ricerche psicologiche e 3° '.rema generale : « Scnizof1·e11ie e pseuàosoh,i• psiconometriche in p.a rkinsoniani i)ostencefalitici . zofren,ie. SALMON (Firenze). - La bradicinesia postenceProf. G. l\10NTESANO (Roma). - -· Il relatore riJ..e.. falitica. va la tendenza predominante a considerare la scbiBONARELLI-MODENA (AncOik'l). - Forme larvate di zofreni<t come antitetica dellR frenos.i maniac<>-d(>encefalite. pressiva per rapporto specialmente alle manifootaTREv"ES (Torino). - a) Socrate psicoanaliista e zioni emozionali di risonanza all'ambiente, a conpsicoterapista; siderare a lti'P.Si la diff~renza come do\.~ta al .temb) Psiconevrosi, criminalità. e pazzia. peramento dei soggetti che ammalano, temperaLEVI (Roma). - lf'inalità e attività dell'Istituto menti rispettivamente schiootimic:o e ciclotimico, italiano d'Igiene, previdenza e assistenza sociale. riscontrn bili ai1cl1e J1ei normali e, per alcuni autoRUATA (Pesaro). Opoterapia plu1iglandolare ri, riconoscibili già da p·a'l'tioola ri segni morfolonell'idiozia roixedematosa di alto grado. gici. Secondo il R . nelle séhizofrenie spiccherebbe anzi tutto il sintomo delle bizzarrie, dell'in~n­ . SALM?N ·(Firenze) . - L'ipersecrezione deJ liquor considerata come uno dei più importanti elementi gruenZ<'l tra pe.a~iero, sentimento e azione, sintopa to.g enetici delle crisi epilettiche. . mo però riscontrabile anche in al.tre malattie quanANsALONE (Napoli) . Contributo all'istologia do ineorgano st1 base degenerativa, non esclusa patologica della demenza precoce (con presentatra di esse la frenosi maniaco-depressiva. Più cazione di preparati). ratteristica sarebbe la ottuffità emotiva che però AGOSTI"IT (Perugia). Il trattamento degli alienon è sempre dello stesso grado e in alcuni casi è . nati insanaoili nei rapporti di una maggiore ecoalmeno in -parte. apparente. 'L a catatonia può danomia nei bilanci provinciali. re di queste apparenze; è i1na complicazione neuPISA~ (R<>ma). La reazione del m~ice nel ropatica di varie psicosi e pur talvolta della freliquor. nosi maniaco-depressiva, producente intoppo di vaCIARLA (Milano). a) Nuove forme della spirorìe manifestazioni motorie fra cui quelle rivelatricheta nella sifilide. Loro '.lssenza nella paralisi ci di uno .st,a to emozionale. In altre forme, le paprOgressiva e nella tabe (con pl'€-Sentaziop.e di ranoidi caratterizzate dalla mancanza di risentiprepara ti) ; , mento delle idee morbose nella vita emotiva e b) Nuovi studi sulla natura delle inalattie ; nella condotta, l'indifferenza è spiegabile e-on l'ap1nentali fi11ora ritenute criptogeneti~he. pagamento che i soggetti traggono dalle costruA.-XALA (Roma). - a) Di un'anoma·lia di svilupzioni estremamente bizzarre ed a'Ssurde, tanto da po non ancora descritta del corpo calloso, ossersorgere il dubbio se trattisi di~ vero delirio o di vata in un frenastenico epilettico; giuoco di' fantasia. Unica forma con ottusità reab) Contributo alla conoscenza delle lesioni istole, oorupleta, · sarebbe l'ebefrenia, in CY.i l'esecupatologiche della demenza paralitica infantogiozione degli atti non è accompagnata da quei risvegli di tendenre, or affini or contrastanti, che vanile. • 0

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SEZIONE PRATICA

CosT.\.NTIXI (Roma). - Studio clinico ed anatomo-pa tologic'IQ òi un caso di sclerosi a piastre. CONSIGLIO (Roma). - Revisione delle pensio1li di guerra nelle malattie mentali e nervose. CoLUCCI (Napoli). - Presentazione di fotografie relative ad un cervello di bue con un solo emisfero. • RoNCORONI (Modena). - I.t{l dottrina dei campi corticali architettonici e le m.alattie mentali (considerazioni generali). .Sopra alcurii criteri. diar,1nostioi. differe·n:::·Lal,6 fra Cli oroi<loep P·n d·i n1itis sero ~a e Tunio1· oe rebrl. 1

rivano dalla distr'ltzione delle guaine mieliniche. C..ontra riamente al Biondi afferma che il metodo Bonfiglio è un metodo di colorazione elettivo per q11esti prodotti. Sulla ·r adiotera,v ·ia. del tu1nori de.l sistenia nervoso ceri,trale .

e BOLAFFI (I-torna). - Gli 00. hanno ai.)plicato la radioterapia coi metodi più • moderni in 14 casi di tumori del ,s istema nervoso centrale ottenendo retnissio11e dei sintomi generali e dei di.., sturbi dell'equilibrio per pel'iodi da parecchie set.., timane a parecchi mesi. Dopo le applicazioni os seryarono temporaneo aumento del vomito e cefalea, tachica1~dia, iperemia cong·iuntivale, edema palpebrale, radiodermite lieve. Un grave inconveniente constatato tal:volta e pal'ticolarmente nei tumori del cervelletto, è costituito dal peggio1·amento del visus con rapida formazione della papilla da stasi in atrofia. Questo viene dagli 00. spieg·ato mediante lesioni vasali provocate dai raggi. In un caRo si ebbe morte improvvisa della paziente cbn sintomi di paralisi cardiaca acuta rimasta inesplicata, a ll'esame ana tomico macroscopic.'O. G.

ARTOM

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G. AY.\LA (Roma). -

L'O: nfferma che criterj

differe11ziali molto utili $i possono trarre dalla valutazione della pre$$ione del liquor ottenuto con la P.L. mi urata col manometro di Claud e col ~o e< Racl1imanometro ». Nei tumori cerebrali in generale la pressione iniziale è n1olto a lta (70-120 cm. H 2 0)"1a qua ntità di liq11id"> ~~tr~1ibile per r iportare la pressione alla norma è scarsa, il quoziente rachidiano è basso, e la pre8sione iniziale nelle p·u nture sueeessiYe tende ad a lzarsi. Inv~ee nelle varie forme delle coroidoependimiti sierose la pre..9sione iniziale è aumentat.-'1 , ma solo ecoozionalmente raggiunge le cifre ottenute 11ei tumori cerebrali, la quantità. di liquor estraibile è sempre relativamente abbondante, il q. r . è alto per lo meno il doppio di quello ottenuto nei tumori cerebrali e la pressione iniziale nelle su~Bsive P. L. eseguite ad intervalli br~vi e regola ri tende a decrescere. A ciò si aggiungo.i ehe le ' rariazioni e le oscillazioni della pre ~io11e racllidiana sincrone a lle escursioni respirfitorie o determinate dalla iperflessione, <lalla ·deflessione del capo o d alla compressione delle giugulari, ecc., sono per lo più meno ampie o mancano nei casi di tumori cerebrali, specie in quelli <1el1'l fossa crani<:a ;x>steriore, mentre nella coroi<loependi1nite sierosa sono sempre presenti e RJW-Sso più .ampie d~ll'ordinario. Infine a favore c1€ll'ipotesi iii tumore cerebra le sta !'in.sorgere di l in dolot·e acuto alla nuca e raramente alla fronte nlla fine della P. L. e ia positi·v ità di una delle reazioni C.'IQlloidali sul liquor, reazioni c·be sono ~1n prf\ negative nella coroidoependimite sierosa. •

J pir1n1 cntl emosiderinici n ella paralisi '[>'rogressiva.

DE ~ANCTIS CARLO (Roma). - L'O. ha ripreso le ricert:l\e iniziate da Bonfiglio ed ha stabilito che l·emos-iderina sì riscontra costantemente nella P. P. e t:ll(\ può osservar.sj nell'interno dei plasmatociti.

l.; u.lle ·zolle di àisintegrazione di Busoaino. SALl.l~TRI

ENRICO (Rom.a ) . - Da num~rose ricerche dell'O. risulta che qu~ste zolle <li disintegrazione altro non sono che artefa t~ di tecnica . Produzione sperimentale 4ei prodotti ài disfacimento basojilo-'TMtacromatici.

SINISCALCHI RAFFAELE (Roma). - L'O. dimostra con microfotografie . che i prodotti di disfacimento ba.sofilo-metacromatici descritti da Bonfiglio, de-

Contributo olinioo eà anatomo-patologi-Oo allo stu,d·io dei t uni-ori della parte vo st erio r e del lobo t e?1i-

porale.

Prof. G. Fu~IAROLA (Rom.a). - L ·o. illustra un cf; F;O di gomma della porzione posteriore della T 3 di siuistra, la cui sintomatologia conferma la sindrome cbe il prof. Mingn.zzi11i ha descritto per quest'area corticale. Numerose altre comunicazioni furono solo presentate ma non svolte (alcune per mancanza di tempo) dai proff. Bonfìg·lio, Roncoroni, Pieraccini, Zanon Dal Bò, ~t\.ntonini, Corberi, Guidi, Bigoni, Fornaec'l, Menidicini, Micheli, Pighini, Volpi-Ghirard-i1li, Zilocchi. .. L'impor~tante Congresso si è <-hiuso con una conferenza sulla « N eu·ropsichiatria infantile » del prof. SANTE · DE SANarrs che volle l~sciare per oomn1fa to un progralllJna. òi lavoro. I/O. illt1 st1~a · lenumerose istituzioni sorte a ll'estero per lo sh1dio dei <~isturbi psichici dell'età infantile è tratta a lung·o e magistralmente dei va<Sti problemi scientifici connessi a que~ ~peciale disciplina. :L'O. finisce la sua dotta e applaudita conferenza proponendo che si sviluppino e a ttivino medicalmente i reparti· cc piccoli» o « i<lioti » nei pubblici ì\llani~omi, che si aprano Ambulatori per le malattie nervose e mentali dell'infanzia, che nelle Cliniche pediatriche e n(•gli ospedali destinati all'infanzia vi siano sezioni anche per neuropsicopatici, che si trasformino i modesti periodici dedicati alla infanzia anormale in Archivi e Riviiste. di neuropsichiatria infantile, che si riserbi nei Congressi psichiatrici e pediatrici una sezione per la neuropsichiatria infantile, che, insomma, si faccia nei margini della psichiatria e della pediatria una specialità a parte della. NeuropsichiBr tria infantile_ Dott. D.

PISANI .


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lL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL ME 'D I·c o CASISTICA E TERAPIA. SIFILOGRAPJA.

Un ea·so di febbre sifilitica essenziale. Un soldato di 34 anni entra nel maggio 1922 nell'Ospedale di Montevideo (Justo Montes Parej a, Rei)ista médica del Urugi1,ay, n. 12, 1922), poichè da un anno cliceva di soffrire di anoressia, lenta digestione, senso di peso all'epigastrio, con insonnia, abbondanti sudorazioni nottr!rne, febbre non rara. Nel 1911 aveva contratto ulcera sifilitica e nel 191 O bl~nortagia con artrite gonococcica del ginocchio sinistro. All'esame obiettivo: nutrizione deficiente, febbre persistente, quasi continua, con esacerbazioni ser,ali: fino a 39° e 40°, con remissioni incomplete il mattino. All'epigastrio modico dolore; stomaco ptosico; ·fegato lln dito sotto l'arco costale; pleurite apicale sinistra. Reazione Wasserman11 positi'va, urine con albumina ' scarsa e tracce di uro·b ilina. Radioscopicamente il torace appare norn;iale, lo storoaco ptosico. , Istituita la cura del riposo ed un trattamento antitubercolare, lo stato generale e la febbre non si modificano. Inutili ri·e scono la chinina, l'acido salicilico, ecc., contro la febbre. Negativa è · l'emocultura, la sierodiagnosi di Widal, la. ricerca del parassita ·m alarico, la ricerca di amebe. Il p. ha scarich.e dj arroiche, fetide, oscure; la cl1ra con emetina è inutile, l'esame d·elle feci pel sangue negativo. Giunge così l'A. dopo un mese a circo~cri­ vere la forma morbo$a entro il quadro di una cirrosi epatica, ipert~ofica, tubercolare, anascitica, o di una cirrosi veno.sa semplice o di un.a e·pa:tite sifi1itica ipertrofica. Con ad atta dieta, la .d iarrea scompare : persiste la febbre. Si pratica una iniezione ·di mercurio, poi .biioduro a dosi crescenti. Alla quarta iniezione la temperatura scende a 36°: il giorno seguente raggiunge 37°.2, poi è apirettico. Sospeso il merc11rio, riappare la febbre: llna iniezione di trepol e due giorni dopo la febbre cessa definitivamente, migliora lo stato generale, }'appetito, aumenta il peso. Una nuova Wassermann riesce negativa. Sa·ppinn10 cJ1e la r arità .d ella febbre in ·questione porta facJlmente ad erro1i diagnostici. I caratteri clinici che se ne hanno sono i seguen• ti : f ebhre prolungata, ·di diverso tipo, con o senza interessamento. dello stato generale, resistenza agli antitermici, sensibilità estrema al trattam e11to specifico. MONT. I

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PRATICO~ -

Contributo allo studio della sifilide nervos11.

l Jrecl1ia e Elekes (L'Encéphale, 1922, n. 10), ' seg11ala110 un caso di notevoli lesioni riscontrate nel cervello di un paraplegico, allo scopo di rr1ostrare e ·c onfermare· che la sifilide del midollo, al contrario di quanto ammettevasi fino a poco tempo fa, può produrre notevoli lesioni nel ·cerv'3llo, lesi0ni che possono rima11ere latenti per molto tempo. ' Si trattava, breven1ente riassumendo, di un cinquantatreen11e, con paraplegia sifilitica del nlidol1o, deceduto in seguito , ad una pielo-nefrite ..AJl'autopsia furono constatate lesioni caratteristiche di meningo-mielite, lesioni c.h e interessavano nello stesso tempo i filetti nervosi a livello della lesione. Benchè il malato non presentasse alcun sintoma psichico od a · fo. colaio del cervello, in più pt1nti si riscontrarono lesioni isolate di endoarterite sifilitica dei piccoli vasi; nello stesso tempo furono trovati nel cervello dei noduli sifilitici e delle rosette gliali. Ciò dimostra che le lesioni ana- . tomiche posso110 precedere l'apparizione di numerosi sintomi psichici. Gli AA. discuto110 ·il fatto che nel loro p. le prove sierologiche erano negati ve sia nel siero che n~l sangue: è una cosa ben conosciuta del resto, che la -d eviazione del complemie nto non è sempre positiva. in caso cli sifilide aperta: recentemente .J akob, Kafka, Plaut ed altri hanno dimostrato che si tratta, il ·Più. spesso, di forme anomali di sifilide cerebrale.=. paralisi • generale stazionaria, forme schizofrenoide, ecc. L'endoarierite dei piccoli vasi si accompagna spesso a reazioni negg,tive. Secondo Kafka, la endoarterite si accompagna a reazioni positinei casi nei quali si combini a lesioni in. ve • fia1111natorie delle meningi. In un altro caso brevemente descritto dagli AA. , riguarda un cinquantl1nenne affetto da paralisi g.e11erale: all'esame micros copicò del cerv~llo furono rinvenute le lesioni classiche, tuttavia in una regione vicino alla sostanza grigia. si trovò una gomma milianca, costituita da una piccola necrosi centrale . e da un ammasso di linfociti e di plasmatociti : verso la periferia della gomma si trovarono dei cilindrassi terminanti a bolla od' a masso. Gli AA. si iiitPattengono sul sigriificato dei no~uli Jinfocitari, concludendo che si . tratta di una questione non co.m pletamente risoluta.

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SEZIONE PR.4TIC.t\

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Cura di alcune manifestazioni viscerali della sifilide. Harrison (Tlie La1icet, 6 gennaio 1923) i11 1111 lungo articolo espone i n1etodi moderni di c11ra dell.e varie ma11if estazioni dell'infezione sifilitica, soffern1andosi specialn1ente sul trattamento. di q11 elle pres~ntat.e tardi,1a1nente dagli organi to1·acici ed addomi11ali. Nella miocardite ha otten'u to risultati incoraggianti dalle ini ezioni sottocutanee di solfarsenol (da 30 a 50 cgr.) combinate con la somministrazio11e orale di biioduro di m ercurio (otto nillole al giorno da m,ezzo cgr. ciascuna). Il soggetto deve essere nat.uraln1ent.e tenuto durante 1a c111·a acl 1111 l'egi1ne c:onfaciente per un cardiopaziente. Le miocarditi acco111pag11-ate da er1doarterite delle coro11a1·ie si g iova110 della so1111ninistrazione di JJicco1 2 dosi di arse11obe11zolo d11e volte la settimana. Negli aneurismi si può in\'ece l'icorre1·e a grandi dosi degli stessi prepa.rati se nza pericolo. Si otti e11e cosi lln an'<esto i1ella 1)1·ogressiva alte1·azione della pa1·ete vasale. Per le rr1é'..nifestazioni clella s1ft.ljde del feg·ato g li a rse11obenzoli devo110 essere adoper ati co11 precatizione a ca11sa clegli eff etii tossici di tali pre1Jarati, sulJ.a cellula epatica. È raccon 1andllbile di assog·getta~:e i pazienti cl11ra11te la cura ad llDa dieta jngrassante con carboj drati , percl1è Ìe c'3llu le epaticl1e ca ricl1e di glicoge110 sono m en o sensibili all'azio11e cli veler1i, co111e il clorofor111io e gli n1·se11obenzoli. L'a1Jp1icazione di questo n1etodo ha ridotto il numero llelle 1ua11ife"tazio11i ittPr ich e dt1ra11te le c11re arse11obe11zolicl1e. J.... a sifi lid e viscerale, e specie qt1ella gastrica, se111lJrn più diffusa di quel cl1e genera.l1nent.0 si era creduto fino 'a poc'arJzi. ~1olte affezior1i che s intomatologic~mente son1jgJ.iano al carci1101ua ed a ll'11lcera dello sto111aco o alla gastrite cronica. sono invece J'es1)ressio11e di lesio1Ji sifili ticl1e, e migliorano e g11a1iscono con ct1re :-;1)ecifiche. In ogni caso q11indi cli malattie gastriche <..;onvie11,:. J)Orsi il C[l1esito della loro probabile origine 111etica. Il trattamento f: a11aJ-0go a cruello cli ngl1i altra i11anifestazione della sifii1 de. Dr.

Caso raro di lue surrenale. Morbo di _.\dd ison i11 nrl lìambi110 di 12 a11ni, co11 V\'asserman11 positiva. U11'energ·ica Cllra antilt1etica migliorò tutti i sintomi: i primi a sco1nparire f11rono l'ast e11ia e la }Jign1e11tazione abnonne. In · segt1ito regredirono anche gli altri sir1tomi (<1 n c111ia). sol tanto la bas"'a pressione del sangue rimase imm11t.ata. (CROHN. Jfecl. J{li11 .. n. -18, 1022). POLLTTZER.

MEDICINA ·SOCIALE. Gli asili industriali. La protezione della operrua madre e della sua prole è uno dei più importanti problemi di igiene sociale dal punto di vista del benessere dell~ future generazì.oni. L' operaia mad1~e, di fatto, costretta a rimanere lontana dalla sua casa p er tutto il tempo in cui è occupata al lavoro, deve affidare il bambino lattante all' allattarnenito artificiale o mercenario', e qu·ello dd. vezzo a.Ila custodia di perso11€ inesp·e rte, sicchè ne seguon.o frequenti m.alatti~ gastrointestin.ali che sono la causa dell'elevata mortalità infantile e dell'infralimento dei teneri organismi. In verità la legge prescrive eh~ negli stabilimenti in cui sono occupate almeno 50 donne vi · sia una sala di allattamento; in prat ica però la sala 111anca od è un.a stanza adattata alla megli-0, cl1'e non vd.ene ne1n1neno t1sl1fruita, mancando alle operaie la possibilità di far ventre i propri bambini per la lontananza d·e~le abitazioni'. Lo scopo verrebbe raggiunto invece quando si iistitlùssero n egli st essi stabiln1enti o nelle loro vicinanze, degli asili in cui i bambini ve11jssero rico\·:Jra.ti sotto la direzio11e di do1mie e la vighlanza d el 1nedico, in modo ch·e le madri potessero recarvisi ad ore determi11at.e p e1· allattarli; in .essi dovrebbero alt:r-esì ter1er~ anche i bambini divezzi da 1 a 3 anni in modo da prevenire le inalattie gastrointestinali determinate da incongrua alimentazione e da deficiente assistenza igien.iiea. Lo Stato ha dato di questi asili 11n atti.m o esempio nelle Manifatture di tabaccl1i, raggiungendo eccellenti l"isul tati. St1 pro,p osta d el prof. A. Ranelletti, Ispetto.r e medico del lavoro, l 'Uffìcio municipal~ del lavoro di . Roma e l a Cl'oce Rossa Italiana, c-011 la collaborazion.e della Direzione g·enerale di Santtà e con il c.ont1~ibl1to della Unione Stearinerie Lanza, hanno fo11 d·ato in Roma un pri1no asdlo indt1striale. Esso rjcovera in media 20-30 ban1bini al giorno per la maggior parte lattanti; 1e madri \.i si recano tre volte al gi-orno dai vicini ·stabilimenti per l'allatta1nento; i bambini divezzi vi ricevono due refezioni al giorno: L ' a.silo è integrato d.a consultazioni gratuite J)er .l e madri allattanti -e per le gestanti, in modo da garantire sempre meglio le funzioni della matemi.tà. I risultati. 5,ono quanto mai i11corag·gi.anti, co me è dùno-strato dal fisiologico aun1e11t.o del peso e dalle inigliorate condizi•oni ge11erali. E da augurarsi che sull'esempio di questo primo asilo dovuto all 1i11iziativa del prof. Ranelletti, altri 11.e sorgano in R on1a ed in Italia, per il maggior benessere delle giovani generazioni. 1

fil.


642

IL POLICLINICO

[ANNO

XXX,

FASC.

20]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDEN'ZA. C*) Il nuovo regolamento per le scuole di ostetricia. La Gazzetta Ufficiale del 26 aprile, 11. 98, pt1bblica il testo del nuovo r eg·olamento per le scuole di ostetricia, approvato con decr eto Reale 11 gennaio 1923, n. 838. . Segnalia m o l e disposizioni oi11 i1n1)orta11ti. Gli studi p er il conseg11ime,11to del diplomc.t, che abilita all 'esercizio clella })rof.e ssi,one di Levatrice devono compiersi nelle scuo!.e annesse alle Clinicl1e ostetrico-gi11ecologicl1e delle Univ·ersità e deg·li I stitt1ti di studi s11periori di grado universitario od in quelle esistenti nelle città di Ac1uil a, Arezzo, Ba.1·i, Catanzaro, .Novara, Verona, Trieste. Il pe-rso11a le d·ell e sct1ole di ostetricia comprende oltr.e i professori-direttori, gl.i aiuti, glt' assistenti, le levatrici maestre e le levatrici assistenti. . Il p r ofessore direttore d-ella Clinica ostet1·ico-ginecol ogica delle RR. U11iversità e deg·Ji I stituti st1periori è ancl1e professore e direttore dell'annessa scuo] a per le- levatrici. Per tutte le al tre scl1ole i p1·of essori sono 11orninati per concorso o i)er trasferimento., secondo l e norme in ,.ig·ore l)e r i l)l'Of essori universitari. I profes3ori ha 0110 l 'obbljg·o cli in1J)ieg·are rlell'insegna1r1ento non n1e110 cli sei ore settirr1anali. La no1nina d el persone:tle assiste11te sarà fa tta con le norm e vig2nti }Jer j 1 i:>e rso11ale assistente universitario. l,a nomina delle ~evatrici maestre e assistenti è fatta dal ì\ Iinistero. Coloro che ·as1)irano a d essere an1messe a lle scuole dovranno aver co111pi11to l'età cli anni t 8 e non superati gli anni 30 L e aspiranti ùevono sostenere tin esame di ammissione, se 11011 abbiano conseguita l a lice11za complementare o J,a licenza da s cuola tecnica o la l)ron1ozior1e al] a 4a classe del ginn asio. L 'insegnamento è teol'ico-pratico, i11a sempre ampiamente dirnostrativo. · Gli esa1ni del corso s ono due: il p1·imo si dà alla fi11 e clel cor~o teorico; il seconclo al tf!rmine del biennio. L'esame di di1)l oma non p11ò esse1·e d a to piil di tre volte. 1

Disposizioni per il perso11ale alienistico dei manicomi giudiziari. La Gazzetta Uf'ficiale del 25 ap1i1e; n. 97, p11bbl.ica il testo del decreto 25 ma1·zo 1923, (*)

La

pre~ente

n. 867, cl1e provvede alla sistemazione del 1)erso11ale alienistico d ei ì\fanicomi giudizi ari. I clirettori <:1lienisti sono nominati in seg·t1it o a concorso lJUbbljco })er titoli scientifici e pratici. Gli as1)i ra11ti devono prov<:!-re di a·ver l)restato servizio in ì\.Ia.nicomi p11bblici o i11 Cli11iche lJSicl1iat.ricl1e p er a ln1 e110 i111 q11adr1ennio. A11cl1e i meclici assistenti sor10 nominati in seg·uito a concorso_ 11t1bblico. Gli aspiranti de,·0110 dimostrare Ja competenza tecnica acqui. stata l)er studi speciali compiuti o per ser vizi prestati in i\Ia11icomi o i11 Clinicl1 e })Sichiatriche. Gli art. 4 e 5 rig·t1ar<..lano le })l'Omozio11i. Al personaJ.e t ecnico alien.i st ico s i app'licano le ~isposizioni vig·enti st1llo stato g·i1lridico ed econon1ico degl'impieg·ati dell o Stato.

Nuove disposizioni circa la corresponsione delle indennità caro viveri. Co11 decreto Reale 5 aprile 1923, n. 853 (pt1bblicato nella Gazzetta Uffi.ciale clel 26 a1)1ile, n. 28) sono state en1anate n11.ove disposizioni })er le indenr1ità caro-viveri. Le indennità me11sili stabilite col 1° comma clelra.rt. 1 del D. L. '1 4 settembre 1918, n . 1314 e col 1° co111n1a dell'art. 1 del decreto 20 luglio 1.919, n . 1232 e relati ve loro modificazioni ed esten sioni, son o co·n servate nel1la mist1ra di L. 100 ciasct1na sol.: tonto J)er coloro che hanno coniuge oppure l1no o pi ù figli: per tt1tti g·]j altri sono ridotte ti L. 65 ci ascuna. La indennità st1ppl.etiva di L. 0.85, di c1li all'art. 3 del D. J.;. 14 settembre 1918, n. 1314 e relative modific azioni ed estensioni è _conser vata 11nicamente ai coni11gati per ogni fioo·lio i11 -u iù di tre e « ai non coni11gati per ogni figlio jn più di quattro». I,a i11dennità suppletiva, di cui all art. 2 del D. L. 3 g·i11gno 1920, i1. 737, è conservata pt1re in ragione cli L . 0.85 giornaJ,i era, t1nica 1n ent e i)er og11i figlio e per il · conit1~·e . Norl. si. tiene conto clei figli che abbiano rao·g·i11nto il 18° anno cli età . I,'im1)orto con1o i1liessivo delle inde11nità no11 pnò eccedere il do1)1)io deìlo st.ipendi o. I.e i11dennit à sono conser,-ate i1ei casi di a.spetta tiva per motivi di sal11te ; sono ridotte nella stessa i)roporzio11e deJla riduzio11e dello stipe11dio, dura11te l a cli.s1)onibilità e so110 sospese i.n t11tti g li altri casi di sospe11sione o ridt1zione dello stipendio o della retribt1zione o del sala rio. I i·eclami l)er 1'a1)1)licazio11e del nl1ovo decreto sono deci si dal -:\Iinistero delle Fina11ze.

rl1br ica è affidata ull'avv. G1ovA~NI

1

SELVAGGI. consulent·~

ìegale del

no~ro

periodico.

-


(.~NNO

XXX, F ASC. 20)

(E da

q,vvertire che fJ1.lf's te disposizioni si a1J-

SEZIONE PRATIC \

plicano agli i1n11ieg(Lti degli erili locali in qttrtnto siano state rtll essi estese da,gli enli 1nellesimi l e 1ior1ne ~oncprnPnti le i1tden1zitri ca roriveri per uli intpiegati llello S tato ).

Questo, nuo·vo decreto - forse no11 t1ltin10 della serie - è poco cl1iaro. In sostanza, gl i impiegati celibi avranno l1na dimin11zione cli L. 35 mensili; gli impiegati con l) l'Ole mantel'ranno tutte Je att11ali inde11nit à, ina solo i)er i figli ·di età i11feriore agli a11ni 18; g·li irr1 piegati il c11i coni t1ge sia jn1piegato non l1a n110 di1itto . alla inden11ità sup1)leliva; le })erso11e a carico per le q11ali !)llÒ essere concessa ind ennità sono sola1ne11te il coniug·e ed i fig·li, esclt1sa ogr1i altra ])ersona cli famiglia.

Per una più rigorosa disciplina· dell'esercizio professionale degli stranieri in Italia. È noto che, di fro11te al sistema trop1)0 ~ ibe-

rale della legge 22 clice111·b rc 1888, rart. 1 clella legge 1° lt1gltio 1910 segt1ì un i)rogetto regolando l esercizio J)rofessionale degli stranieri in Italia s11lla base della r eciprocità. Con recente decreto - del. quale 11a dato notizia questa rivista - ra1nmissione all'esercizio i)rofessionale nel Reg110 è stata suborcli11ata a nche a speciali accordi internazionali i11 aoclo cl1e sia consentita di \'olta i11 ,·olta, cioè i1er ciascun accordo, la ,.a lutazione scientifica, e pratica della lat1rea conseg11ita p1·esso le altre Università. Il fascio m edico pa1·lamentare 11a assunto la iniziativa. di 1111 l1Jteriore provvedime11to restrittivo, ed h a i1resentato all,a Camera dei cle1>11tati il seguente diseg·no di leg·ge : .4. rticolo unico. - « All't1ltimo ca1)overso de 1rart. 53 del testo t1nico d·elle leg·gi sar1itarje 1° agosto 1907, n. 636, è sostitt1ito il seg·ue11t e: « Possono altresì esercitare nel R eg110, colonie e st1oi l)rotettorati i di1)lon1ati di qnalcl1e Università o sc11ola di medicina al.l'estero, cl1e godendo dei diritti civili, prevjo esame di c11ltt1ra generale, abbia 110 superato gli esa111i su tutte le materie speciali di i11segna111ento nella facoltà di medicina e cl1irt1rgia e d abbiano, altresì, conseguito il dii:>loma l)rofessio11ale di la.urea. presso n11 Isti tuto clel Regno a.11torizzato n. rilasciarlo. «Con regolame11to, f)l'evio parere del Consi• gI,io di Stato, saranno stabilite le i1or111e l'elative agli esami e agli obblig·hi inere11ti all'ese1·cizi.o della professione sanitaria». Il disegno di leg·ge è prececll1to da l111a i1ote·vole rela.zione ill11strati,-a 1

I

QUESTIONI PRATICHE.

XXVII. - Medico ferroviario di reparto - Residenza.

Nomina

Ql1ando t1na norma giu1·idica o co11trattuale prescrive l'obbligo della residenza i11 una clet ern1i11ata località, sen·za l1lte1iore s1)ecificazione, non si p11ò, senza t111a ing·it1stificatn ljmitazi one d·el letterale sjgnificato delle i)arole adoperate dalla i1orma stessa, sostitl1ire Jn uarte ·al ttitto. Il Com11ne omonjmo a l I a localit à indicata i1el ])ando costit11jsce 11r1a circoscrizione terri toriale di c11 i fan1to ])arte e il capolt1og·o e Je frazjoni; e quindi se la nor111a 11a i11dicato la circo$Cl'izio11e territoriale, se11za ulteriore specificazione a i fi11i clell a reside11za. q11 est a potrà essere stabilii a ta ll to 11el cap1)luogo c1uanto 11elle frazio11i cl1e i1e fanno parte (Consiglio di Stato. Sez. l,7 . , decjsione 19 dicembre 192.2, n. 616, rie. Ceccl1ini).

XXVIII. -

Riforme organiche -

Limiti. Secondo i principi costantemente riconoscit1ti ed ap1)licati dalla gi111isprude11za amministrativa, ed a11cl1e da •:_[llella g'iLldiziaria, la sfera dei diritti acqui siti, cl1e sono dalila legge dir l1iara ti inta11g·ibili , i1011 si estende oltre lo stato eco11omico dello impiegato, cioè alla d€t.ermir1azio11e d.e] corris1)ettivo dovuto i)er la prestazio11e cl'o1)era, resta11done esclt1so t11tto quanto concerne l orclinar11e11to deg'li uffici, i t'apporti gerarcl1ici e disci1)li11ari e le aspirazioni rtel funzionaeio a s11ccessivi avanzamenti .. di carriera. 1'11tta q11esta parte deve l1ecessaria111e11te iitenersi rimessa all'insindacabile e discrezionale criterio d·elJe pt1bblicl1e amministrazio11i. rille qL1ali i1011 può disconoscersi 1a potestà di infeodt1rre i11 tempo n egli orclinamer1ti cle-i pt1bblici llffici tt1tt•3 quelle riforn1e e ql1elle inno-. vazior1i, cl1e sia110 ricl1ieste clall1i11teresse generale. ~n tutte le riforrne org·a11 icl)e debbono essere dirette ad ottenere 11r1a eco11omia di s1J ese, ina bensì son,·i riforn1e rivolte al pit1 s1)e-· dito e i)rofict10 ft1nzio11a me11to clel servizio ecl al migJ.i oraruento dello tato eco11on1ico degli impiegati, in relazione allo at1n1entato costo della vita; nè vi è alcuna dis1)osizio11e, che obbligl1i in tal caso le 1)1.1bhlicl1e amministrazioni a d osservare strettamente 11r1a mate1natica identità di i1ro1)orzione neglj 8 nn1enti degli sti1)e11di da asseg·11ars i alle ,.ari e categorie ed ai \rari gradi del pee "'011ale. (Co11sig·Iio di Stato, Sezio11e I\-. drcisi o11e ?I r1ovembre 1922, n. 54·1, rie. Ca11el!a). 1

N. B. - Ai quesiti degli abbonati si risponde direttamente per lettera. I quesiti debbono e::;serf' inviati in lettera, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizza ti impersonn lmen t~ alla Redazione del « Policlinico », via Sistina, 14, Roma (6). . Ai quesiti che non richiedono eoome di n tti o ~peci a li inrlagini si ris1)onde a-rn tuita rnente.

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644

IL POLICLI NICO

NEL~A

(ANNO X..XX , FASC. 20]

VITA PROFESSIONALE.

Cronaca del movimento professionale. • Il Congresso degli Ordini dei Medici. Nei g-iorni 28, 29 e 30 nprile n. s . si è riunito a Ro1na i1el salone del C-0llegio dei Parn1ccbieri J'VIII Congresso della :B"'ederazione degli Ordini ~i Medici. La riunione è stata molto numerosa: erano rappresentati tutti g li Or(lini del R egno. Il Consiglio federale era a l con1pleto col presidente prof. Silvagni, di Bologna. ~d i J)rofessori : Ga.rosci. di '.rorino: Sala. di ~a poli: Braccini, ài Terni: Tonioli, di Bolog-11.<1 : Zf-l nJ bler, cli Pa(lOYn : Lar3'è, di Roma. Erano pure presenti gli onorevoli Cirincione e Capasso; nonchè i proff. Ettore Torti e Antonio <}azzella ;per l 'Associazione i1azionale 'reterinaria; d-0tt. De ~Iercurio e aY\. Pesce i>er la Federazione degli ordini dei fa1·n1rrcisti ; tlott.ssa Lolli1li 1--,er l' Associazio11e tra le laurea te in medici11a; r•rof. Ilelli11r..011n J:>er l'Associazione stomatologica ed altre associazioni. lAl ~ied11tn i11.aug·n rale l l l nvertn ·c1a1 in·of. Rilvagni il qnnle ringrit:;;ia i colleghi inter,~e11uti dn ogni 11arte d'ItHlia a lr odierno ('011gresso per rec-nrYi il l or o i1rezioso contributo <li idee e di lll'Opositi. R iyo lge n11 cfl Ido sall1tcY a i ra1)Pl'fl\~ntn11ti degli Ordini delle leYa trici. d<-li f<l rmn eisti. dei \éterinal'i. delle lnureate in 1uedicina. dell 'Associnzio11e stowa tolog-icn. al ln·esidente del gr1111r,o me<lico parlan1 ~11tn re 011. Ci riHc·ione ~<l nll'on . C'apaf'SO. pre. enti nll'n<lnn.rlnza. Con1unica i:a<le~ione <1el sen. Pestalozza e clicl1it11·ando aperto l "\"III Congresso. (;\S11rime ra ngurio C'lle esso. per J'i1nvortanza <legli argo111enti da trattare. sia fecondo cli concl11sioni i1ra tic-J1e e preci.se e rispecchi fedelme nte. il p(>I1Biero e le af'piTazioni c1e11a ch1 SS(\ n1edica italia11a. !{i volge nn conJrnosso i1e11siel'o alla ni<.=>moria d ei co1npia nti collegl1i: GalyanL di Zara : Sa1vetti, cli Bolog·na: ]'iRChetti. di ~. Re1no. P Pugliesi. di Firenze, di cui ricorda le benemer~nze di stn<liosi e di filnntropj. Chiude, tra viYi appla ll~i . nnnu11ziando che la Federazione a~1no­ \'C1ra n el suo ~ieno nnche i iuediej di Fiun1e e cjò p er c-onfernlare jl $enti1uento di italinnitll eh~ ha ~1npre a11in1ato l'organi z.zaii.)ne. Il d-0tt. Borini di Tori110 JJl'OJ}One, e l'asRemblea ajlpro'".R. <l.inYiare nn tt>leg-1·nmn1a di a11g1.1rio e ~alnto a 11·011. :'.\It1ssoli11i. Si procede alla costitt1zio11e dell ~ufficio di vresi<lenza ed :tlla c·arica di prer.;idente Yiene co11fer11Jato il J}l'Of. 8ilvagni, fàtto seg110 ad 1111a caJoroRa <limo:trn zione di si111pa tia. :\. segrPtari Yeng-ono nomin<1. ti i do tto1i Da11io11i, <li Birlln, To.... nioli. <li Bologna. e. Schenarcli, cli Treviso. l)er la Yt-rifita dei potei·i sono eletti i i.1rofes~ori Bracci11i. di '.rerni: Felici, di ·Ancona, e Borghierini. di Pndo\a. Alr11fficio di ~rutatori Rono chiamati i })l'ofessori Riva, ,ii Parmfl. ~ Passarno11 ti. <.li _.\~<:-Oli. ~i in111rende q1tindi lo Yolgi111e11to ùellR relazh.1ne inorn 10 e-be ..'·jene e~po~ta lncidaruente e det-

tagliata.mente dal !)residente <lella x~ederartjone prof. Luig·i Silvagni. L'oratore jllush·a11do il funzionamento dQ!la organizzazione federale a \·yerte inrutnzi tutto, che la riduzione del nnmero dei consiglieri 11a recato i1otevole b~11eficio 11ell() svolgilnento delL'l sna attiyità : seg11ala quincli alla g·ratitudine dei colleghi l'opera ~pesa <la l prof. Tonioli in faYore del giornale di classe. dal prof. Braccio Braccini per la parte amministratiYa, dal prof. Garosci per la legg~ sugli ordini, dal prof. Sava per il Mezzogiorno, dal prof. Lazzè• per il di:brigo delle pratiche coi minii;;teri, · dnl prof. Zambler per la partecipnzio11e al Comitato l">el' l a. c-elebrazione del medico di guerra . Comuniea che il regolamento federale è stato com1Jtilato inentre l'attiviu\ dei singoli Ordini è andata nott:Yohneute aumentando. Rende noto un'aggi11ntn all'o1~cl ine del giorno col tema proposto dal dott. Pullè di Forlì sulla sta,tizzazione delle condotte e l)tlsr-;u 111 rassegna tntti gli altri argomenti posti i11 disc:ussio11e. nrgo111enti di cui rileva la grand~ i1n1)ortn11z.a ...\n11tmzia C'he il Consiglio ffil}ìeriore di Sa11iti1 è ora J)l'ivo del ra111)resentante delh1 cln s.se 1)€r le din1issioni del collega l\iIartinelli e rjchiama l'Atte11zione del ( ;ongresso sulla i1e·c-e ~~i­ til e:l1e i1el con$'ess0 della ~a nità pubblica i ~noi c:o1uvo11enti n bbiano cog11izione delle as1)irazio11i delle classi. sanitarie. r. . ·oratore accenna ai vari Congres8i e conYegni seguitisi in Italia ed a qnel10 dei laY<•rntori intellett11nli tenutosi a Parigi in <:11i fl1 ta:ppresentata la federHzi-0ne dal IJrof. Fr~111chini e-d n11nuncia poi le altre ill<1nifestazio11i o i~titnzioni ct1i fu cltiumata. i11 ra1)11resentanzn 'lelL1 e:las ·e. la presidenza generale. I ..a Federazi-011e poi ha -::volto la pl'optia a ttiYitù in fa,rore delle co11t1ott(' l)reside11ziali, dei ineclici careerarii, (1i quelli dei conYi tti nazion~1li, tlt>gli assi.stenti uni Yersitari, dei m edici odontoiatri. <lei sanitari coloJ1iall, dei medici cTi bordo, ecc. T.1a ~"'e<lerazione curò i rapporti coi meclici italiani all'estero, si interes::;Ò ~Ila i1omina, avvenuta senz:1 concorso, di 1111 chiru ego ne11 ·ospedale i1er gli ì11fortunati a Torino, ed adoperandosi altresì perchè i medici della Cassa Nazionale di previdenza siano nominati in avvenire i-,er concorso. RichinmH gli Orclini a {lent1nciare ooloro che i1on Yi sono i~critti e <.lopo aver esposto tutte le verte11ze trn medici ri$Olte 011orevolmente per l'interve11to del C-0nRiglio federale i1lforma l'assemblea come uno., ,clei dec.;.·eti. di l)rossima irnbblicnzione, ~ia quello relatiYo a ll'estensione di t11tte le nostre leggi ~1nitarie al~ proyincie redente. Esamina ed analizza gli altri decreti rig11arùanti i medici rimpatriati per le gueri::e, l'esercizio in Ita lia clei medici stranieri ed il liceiiziamento <lte-1 i~1·so11a le esuberante delle a1nministrazioni 1')ubbliehe e dopo aver dato cont-0 di tutta l'opera svolta su cui i11vita. l'n ~semble.a n disc11tere libernn1e11t~ termina formu lando i migliori auguri l :er ln i1ro~11f_)ritit clella <'la~se . 1•rosveritil ehe ~i id1.. ntjfi«a c·o11 l 'av-venire delln nostra Patria. l"ria-


(A~NO XXX, FASC. 20)

SEZ IONE PRATl C..\

nimi caloro. i. a1)pla u::;i prorom110110 alla fine del discor ·o d el prof. ~ilvagni etti l'assemblea rinnova la 11ropria calda sirn1)a tia. 8t1ll:i. relazione pronunziano notevoli t~d appla nditi discorsi : Ventu• Ri v<1, relli, di Zì\ra, ltena, lli Bari, l'on. Capasso, di Brescia. '.rorti presidente dell 'As~ociazione veterinaria; B eschi, di Ferrara, Oriani, di Vice11za, Martinelli, cli Sondriò . De :.V!ajo. di Napoli e:<J a ltri. Infinp si app,rova l a relazio1te mor ule ~n un plauso a l prof. Silvagni. Approvata la relazion e, il (t.ong·res~o sa11zio11a là r elazio11e de lla C-Ommissione t:>er la vel'ifica dei poteri. esposta dal dott. Braccio Braccini di Ter11i. Il prof. Sil,·agni, comunica quindi le adesioili per' e11t1t~, tra cui quella dell' on. Guaceero. Si pu s~ poi a<.l approvare la reh1zi9ne clel revisore dei conti 1>rof. r assamon ti, nonchè quella finanziaria illustrata lt1ctda.mente dal pro~. Braccini. Dopo l'invio di un telegramma di salut'O a l prof. Aug usto Rolli presidente de ll'Ordine dei mediC:i {li Zarn, e di t1n altro <li condoglianza a lla famig lia del compianto p r of. R e mecli di ~ien a , il congresso delibera un a umento d ella quota federale. I.a discussione <lella quistione delle assi.curazi~­ ni Qbbligatorie contro le 1na lattie è inolto a11imata. In n1erito, dopo il rigetto di una protJo~ta sosvensiva presentata dal dott. Gaudolfi di I•iacen 7Kt , pf"€nde la ]_}arola. ~ 1 pre.;;idente pr~. ~il...-agni. che svolge un'interec:::3ante t'elazionP. C-0n un ordine del giorno ·lel p rof. Ga11dolfi di Piacenza si approYa l'-0pera e la condotc-i del president:e prof. SilYagni e del consiglio federale. e si passa alla discus ione sul 1·efer<~nd·um. ' 1 engono illt1strati e i)re;:;entati ordi~i de l giorno dai proff. Gabrielli. Filè-13,0llilZZ<)la, . De Maio , Fatichi, Nardi ed a lt ri. Si approva .ad unanin1ità nn ordi11e del giorno di Gabrielli ed un a ltro di 'Ta rdi. Nell'ultima serl11ta prende Ja parola il prof. S.iva di :N"apoli, i l quale ~i occupa co11 n11a iatereR· sante relazio1H; dell'applicazione della legge sulle tariffe penali . Sullo stesso argomento svolgono .ana loghe coru unirnzi oni i proff. Tonelli d i Parma. Bertoldi (li R e.7gio En1ilia. De )lajo di ~apoll e B€ntivegnn. di P<t !ermo. Sull'« Albo d 'Oro )) dei ~ledici inorti in guerr a e n1onun1ento del :\1edico cadu to in g uerra si approva la relazione del dott. Zam ble1· <li i•adova, d opo aver tribt1tBto llll plan:.;o a l l)rof. Silvagni che fn l'ispiratore ed il vrim-0 esecl1tor e delle onor a n 7..e stesse. Si a})l)rova a 11c:he l ' invio ~l'un telegramma di omaggio e ringraziam~nto a Gabriele ll'Annnuzio per aver e accettato l 'inca rico di- dett a re .la prefazione all 'Albo a.' onore. Si approva, dopo elevata discus~ione da parte dei profes~ori ì\1oli11Bri; Nardi, Orinni, R en11a . Fatichi T o r ti la re lnzione del dott. Salpie tra · col ' ' . : seguente 01·di11e clel g iorno che In compend1n ccll Congr esso; con statato che 11er il 1nutato svirito dei tempi e l'insufficien1"''l ùella legge gli Ordini non posso110 realizzare le rivendicazioni dei diritti <li ogni categoria di medici e l'adempimento dei doveri di essi ~e u-011 si trasformano in corporazfo11i ·sindaèali legnli: · fèl Yoti: che 'il Gover-

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li•.• 11aziuua le i·agg ruvi~ando in unica <:ur1>orazioue tutte le forze l-»a nita rie ùel i•nese dii.\ 1J g li Or<lini att ribu t i sindaca li. lega li ». Il C·o ngl'e~so si occupa poi dell'e~rcizio al>u.s i vo e<l ap11to,·a le conclt1sioni illt1stra te dn l dott. t•ùlo1nba della A.ss0ciazione italiana i>er l 'Igien~. Si JJren<.10110 in seguito in1portanti de1iberazi-0ni su que::-;t ioni re lative : ai medici s1}ecialisti, agli stt1di u11iYersi ta1·i, a i concorsi tielle !1111rninistruzio11i l oc:~ li. Infine il Cong resso si ch iude eo11 u 11 diseo r~o di ~n luto ùel l)fe~;iùe11te p rof :$ilvagni.

Per la celebrazione del medico caduto in guerrtt. (Oon fi't'fuazio~

della. sottos(:r izione, 'VCdi fase. 19).

(TRENTO):

Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. l )ott. Dolt. Dott. Dott.

Ciurceutaler Gilardi Rostirolla Merll?r Gilli • , 1\lora.ldi Bezzi :\loser l iitchman11 Giuse1)lle T.ach'.11.lan L'flrl o ?intni)ra

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( VERO.KA) :

IJ. HO Col . Med. Ton1ln1 )) 50'.re1i. Col. Med. Brunello· )) 80 - · Cap. :Nled. Fanelli )) 80 Cap. l\iled. v-ita .. )) 70 Ten. Med. Monastra ')A ,__ )) ~ •• •j · Cap. Med. Ricolo (VARIEJ: Magg. Gen. Medi. Vieedomini I~ . 100 (Bari) » 100 -('ol. :V!ed. Donini (P esaro' ))• 50('ol. .\lf'd. Fn seia (F oggia) )) 50 C~ol. :Nled. Gt1n rnieru (Bari) ~l'e1i. (iol. ~led. Gallerani (lVIace)) !10 - . ra ta) . . Ten. Col. l\'.Ied. Ge1·n1ano t B n ri) . )) 50 Ten . Col. M ed. I.ùcciola (Bari) . )) J20 Ten. Col. l\led. Rainone (Foggia) )) 30 .:\-lag-g-. :\tledico Antognoli (~1ozw )) 50 cl' Alba) )) 50 ~.Lng·g. :Nled. Bacchiese (l esi ) )) 25 }l;lgg. )ilecl. Corugno (Bari ) )) J o - . 11agg. ì.\tied. Concetti CA-seoliJ Mag!2.'. Med . Natalucci (Portocivi>> 3H.r>O ta nova) )lagg. Mecl. Palombari (Fermo). )) 50 )) 50 )lagg. :Nl ecl. Salvatore (l~ari) )) 20 Dott. l Jma:r -(Urbin-0) Dott. Anto11acct (Bari.·ctuno - _\)) 30 c1ttila) )) 10 Dott. Ardit i (Presiece) )) 30 Dott. Abbe11nnte (Apricena ) )) 50Dott. Antonélli (JJMncssa) )) 20 Dott. _i\.micarelli (Acciano) )) 50 Dott ...<\bba.te (S . CaRRano) (Oontini"a) .

.. •


6i·6

lL POLICLINICO

CONCORSI. POSTI \'ACANTI.

llF..RGAX'II~o (Rov·i go). Scad. 20 mag. l ,. 6000 e 5 quadr. dee. ; c.-v. ; L. 25-00 n1ezzo trasp.: li1·~-- 100 ogni gl'uppo di 50 fJo,·: o frazione in più • di 1000; I.i. 400 se llff. san ('AERAxo 01 R. l'I.\nco (Treci.\;{}J. Htiv. J •. uouo fi110 a ·1000 110-r.: I •. 2 ogni l)OY. in i•iù; <:inque nu1 u~11 ti quinq. del <lecimo; IJ. 25QO 111ezzo tr<lF\po1to. Obbl. en Ytl ll o od a 11ton1ezzo; L. ·100 nff. ~1n. Dov1.iia jnJe u_n . c. -Y. temp. All-0g·gio yerso pig·io11e (li I ... 0f)f). ~end. ore 12 81 mng·gio. Etù lin1ite -lfJ l Jfll' c-l1i ll()ll v1·~sti ~er,·izio condotta . ('AT.\.\'Z.\HO. Condotta riel villag·gio (-inglin11i1: i-;c-a<.l. ore 12 del 30 m.ag. Etit lim. 4:) . J,. -1000 (sicJ e 5 q nn<lrie nni <1ec:i1110, J... .:JOO (sic> l)t'l' Yflttn1·:t, nn <:.-\·. CERO\ <l'r1l ernzo ) . Scad. 31 mag. J;. 300() fino a 500 pov., a<.l<.lizion. J,. 3 :fino a 1000, J. . . .) oltrP: l"lrimo C. -V . ' CHIE~.o\-I.iA~ZADA-CASPOGGIO ( So11d rio). - C-011sol'zio <:011 resj<l. n Chiesa. A.bit. 4300 dei quali 350 eura gl'a tuita. Stip. lordo L . 60-00 eleyn bil~. dopo biennio <li ·pro-ra, a L. 0500, oltre I.1. 11380 in<l. trasferta t> I1. 500 11ff. .s an., più d11e i11de,i1n. <.:aro-Yiveri. R~t«.l. 31 maggio. Ri'\'Olgersi Sin<laeo di ChieRa. CHIETI . Oo·n gregciz. di Oarità. Due nssjRtenti nel Reparto Chirurgico dell' Ospec:lale Civile; lire 2014 (sic) annue, c. -, 7 • e altri proventi. Docuw. alla Presid . Sca<l . ore• 12 del 20 mag. Laurea àa tre anni. FOGGIA R. Prefettu,ra. Scad 30 mag. ; 19 posti di uff. san., dei quali 14 a L. 1000; per Vicote a T.1. 2500, Castelnuovo della Daunia a L. 2750, B o\ino e Rodi Garganico a J.;. 4000, Ortanuova a lire 4500. Esami. Biennio di prova. Serv. entro 80 g. l~OLI(;l\o. ffon.,greg(l ~i.r111~ rl1 Carità. Due Riuti U1<.:1 <l. -<..'l 1ir .. uno assegn<ì to al reparto mecl., l'<ìltro n 1 chir., presso l'Ospednle di S . Gio,-. Batt. l . i . GOoo 1Drde f\ 1° c.-v. Titoli : R:i1·n11110 a1)r>rez2ati titoli c·o1n1jrOYè\ nti lll'<l ti ca di tecnica: mie:roRCop., <li riC'erche di l~ bora t. €{1 l1na sufficiente prati ca c-h]rurg-. 'Tota~i oni i1egli esami specinli . E\~ntualni. esnrui. Scad. · 40 gior11i dal 25 apr. Sfll'Y. 011tro 15 gior11i. (:k>RIZIA (t-dirie). Cas.s(I. Dist1·cttualP. -

('HIJO 111e -

clico; L. 27,000. Rinunzia all'esercizio libero. P eriodo reciproco {li proYa pe1• un a11no. S<-a<l. J 5 maggio. ~IILANO.

Polianibulan.~·a

d elle specialità ·n1ed icrJch i r u rgich c 0011. reparto cl ini C'r> o.ç;pftaliero . Dir iu-e nte la Sezione A.u1bula tol'ia <li ~le<licina le~a­

le infortunistica . Titoli, scad. 31 mag~;io. P1·esentare d<X'un1. di rito -e titoli ~cienti:fici a Ila Di1·E:>zione Medica {lell'Istit11to, Yin _i\.re11a, 40. 1\iIODE~A. Oong•rPga,z_ di C'arità. Tre posti grntniti cli primario effe~tivo di ruedicina, di cbirn1·gia e ostetrico-ginecologico. 11ell'Ospecl:\le: titoli ed eYentualm. esami. Età 30-44 anni: ln nren da <; Rnni: triennio in Ospedale o C1inica nni~'erRitarin . "No111i11a e conferine triennali non olt1·e il 30° a11no. Do1nancle fllla C-0ngregaz. (\ia S. _.\.go5:tino. 20) 11on oltre il 26 maggio. •• •

(ANNO XXX,

FASC.

20]

l~o:\rA . .ìlinistcru della J/11ri11r1. - ~-': tenenti 11.edic·i i11 ~- •.\.. 1). Esami. ~ono an11uessi i ten. p ·" ten. tli eo1ù1)leru. della R. 1Iar. e <lel R. Eser. ~ i inedi e~ eiYili: per questi nlti111i ljm. <li età :~o.

r..

7500 oltl'e J.J. 2.500 ìncle1111. l) l'Off':--ti., r... 220 men:::-. inde1111. lllìlital'e e c.-\.: ver ~·Ji uff. di comvlei11 . ~nril te nuto conto del se1·y. l•l'eRtnto durante hl guerra· ix-r il co11seguim. df'!l'ann1pnto <}nadrjenn. di I .. SO[). CJ1iedere bnndo di C'nneor~o, istrnzio11i e progran11ni nll"Js pettotfl to di ~n11it~1 .:\;filité1l'e i\1Hrittinia, . presso il l\Ii11i ste1·0 <Jel la Marina. Sca<lenza 1° a gost-0. SOLAl!' A,..'\I (Pa.lermo). Hl'ad. BO mag. L. SOOJ·, qninquenni, alloggio grntnito, c.-Y.; per nff. san. 1 1000. Soxc1:\o (0 renzuna) . ~e-ad. 31 inuggio; YeJi fase. 18. STAFFOLO (_4.nc:,na). - •.\ tutto 81 mag. 2a cond.: L. 9500 p . poY .. TJ• • 00 an1bnlat., I,. 500 co11{l. disa~gevole; in <:o rso 1·evi.~one elenco pov. e co1·rispondente ri<.lnzione di Rtip.: e.-,~. degli imJ)if'g_ C"(•tnuna.li; bienni fino a T.1. 16000 : <>nvalcat. elfi 1 00u1 unt'. Età lin1ite 40. J .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il l)rof. Gioynn11i lYlingaz~in.i è nominato socio <leJ R. Istituto J..omba rdo dl Scienze e ·L ettere. Il dott. B t? rnini ~~rancesco, ottu~1g·enario, ex-medico condotto. i1-0minn to ca\aliere clella Cotona d'Italia con D. 9 giugno 1919 per benemerenze, «on decreto in data 22 aprile J !l21 fl.1 insignito (lella medaglia. d'argento de tina tn a premia re ehi abbia prestato segnalati serYi2:i nel cam1)() del la igiene e salute pubblica.

· NOTIZIE DIVERSE. Comitato italiano per l'Esposizione d'Igiene di Strasburgo. I l prof. Sanarelli si è dirnesso <1:1 presidente del Comitato ordinatore della Sezio11e Italiana, perchè gli Enti sta tali - fn t t.t ,..,, eccezio11e per le FerroYie dello Stato - all'u ltimo momt:lnto si sono troYati nella impossibilità 'li partt:ici1i.1re alla Mostl'a . ()nesta 'Verrà eosì a perdere il sno specifico signi.fic-a to, JJer assumere un carattere preYalentemente ind11::;triale e C'Ollln1erciale. Da siffatte c-0ndizioni è se1nbl'a to all 'on. Sa11arelli cl1e l<-t presidenza doYf.Sse spettare, anzichè a 1111 ig·ienist.a, ad altra 11erso11a li ti1 })i ù specin lmen te es1>erta nelle cose industria li e commerciali. In n11a_ Jettera-cire::>h1re diretta ai componenti jl Co1nitato ordinatore, il Sanarelli illustra le ragio11i che lo h.an110 in<1otto a declinare l 'incarico afiì{la togli da l GoY~r110. Egli intende,ra cl1e la Sezione italiann. dell'Esposizione d'Igiene di Strasburgo doYe~Re for11ire u11a l)rova documentata dei progressi igienici e sanitarii realizzati dall'Italia 11e1 sessantennio della s11a unità iiazionale; costituire un'affer1nazione della 110.c::itra rinascita; compiere Oì>era di propaganda : riRpondere ad nJte


(_.\.NNO XXX, FASG. 20]

SEZIONE PRATICA

finalitù i>Olitiche, in n~ta (1~} siguifica to l>Hl'tiCOlare c-he la Frn ucin n unette giusta111e11te a questa rJsvo~izio11e internnziouale nella cittil riconqniHtata . P~r ragioni di stretta economia. che a n_oi paiono improvvide, le :lmministrazioni l)Ubbliche l'i sono ritirate. Di fronte a questa situazio11e, che toglieva alla Sezione ~taliana, il suo earattf)re s1.>ecifico, l'on. Sannrelli si è tratto i11 dispRrte .•.\1 suo posto è stato nominato il comm. ~. Targetti, 1nembro del Oo11siglio diretti'o (lella federazione nazionale dell'Industria.

VI Congresso della Società Internazionale di rorgla.

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indetto a I... ondra cl.al 17 al 20 luglio. Rotto l'nlto l')at1")11ato del Re Giorgio , . . e la r)reside11za <li sir ".illiam )lace'\\·en. 're111i di diRcnssioue : ~) 8ieroterèlpia e ,-aeci110terapia delle infezioni chirt1rgieJ1e (tetano eccettuato). r~lntote L .• Bazy (Pn!·igi): ~) .-\.rtroplasticl1e re1.1tori :\Inc _.\n81and (Boston), E. V\"'. Hey•· <.7roYes (Bri ;toll, ,~. Pl1tti (Bologna), Santy (Lionp); 3) Cl1irurgia del l~ gla11dole E:->11<locri11e (Rhock t"<.'C·ettu,1t-0J. relatori H. Cusl1ing (Bo ton), IJOrthiYin (Bruxellef-ì'I J)(ll' il ti·mo, P. 8;1rgent (Lon{ltn l per la gla11d<>l:l }JitnitnriR, ,,.illiems (I.iiegi) 1>€1" ltCa})Sule surrenali, Vea u (Parigi); .f) Hisultn ti rC'moti clegli interventi per lesioni trn n111a tic-l1e cl(' i nervi, relatori Frazier (Filaòelfia). Go~~Pt <l>nTigi), '"'ergn (r•ayia); ;)) Shock oper~1 torio. rel<1tori (~rile (C'leYela nd), (~uénu (Pa1·igiJ i11 co11nlx>razione coi proff. D11\al e :\Iocq11ot. J ..e seduw ~i terrano nei loc·aii della Royal Soc:iet:r .. of :\ledicine (1, V\"impole Street, J_;o11<lo11 W. l), oYe i congre~isti 11otrau110 fn.r i11tlirizz.1 re· t11tta. la loro corrispondenza. È organizzata una 8erie di feste t' di riceYime11ti. Una esposizione di pezzi n11atomici concernerà i t11mori delle glandole endocrine. Per informa~i-0ni rivolgersi al segrewrio generale, <lott. l\fayer, l'lle de la IJOi 72 - Brnx~lltis (Belgio). È

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Congresso francese della Tubercolosi. con\·ocHto a Strasbt1rgo dal 2 al 5 giug110 e ~rà ripa ttito i11 tre 8ezio11i: I. J.>roblerni biolo~}<;i: a) Assoeiazioni microbiehe nelPinfezione tubrrc·ulare relat. Bezançon; b) C-0stiti1zione chimica del ' bacillo tubercolare e terreni colturali sintetici, relat. Gori~. II. Problemi clinici: a ) Tuber<:olosi cl1iusa e a1)ettn, relatori Ris t e ~-\.meuille; b) C-Ompito della carenza aliment:'l1·e i1ell'eYol11zione della. tbc., relatori l\-l-0t1riquancl. Bréto11 e Ducarup. III. Problenli sociali: a) Il problema dell'abitnzione nei rapporti con la tu bei-colosi, rela t. Montet; h) L'importanza delle assicurazio11i sociali i1ella lotta antit11bercolare, relatori Scheiff e Weill; e) C-0mpito dell'i11fe1miera vi·sit<l trice 11ella lotta a11titubercolare e })rincipii della su.a edueazio11~ l>rofessionale, i·elatrici sig.e Hnio11n e De Retz. È

Congresso interna 1lonale d'Igiene mentale. l.ia Lega francese rl'igiene menta le, d'intesa con le Associazioni analoghe belga e i1ordan1ericana,

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lH'E-1)<1 l'n questo Cong-res~'O cl1e Hi nd1111eri1 <1 ~e"' ì~ork i1e11·n11rile 192-1. Per le utle:.;1<Hli cli nltri Paesi 1·iY 1lgel'si al segreta rio della Leg;l, dott. GenilI")ert·in, a Ye11ue de la Bonrdonnai~ , H!l, l">a ris. 1

XXV Anniversario della Société de Biologie di Parigi. ~ rà

c:e1ebra to il 26 iuaggio, c:o11 nn<1 sessione rileunrin, <'llla quale 80110 l·OllVO<:ate l~ varie fìlin-,_ li <lella F1·ancia e clell'Esteto. I.i'nc11111a112.a sn 111 pre~iednta c1<1 Carlo Ri(·l1et, :l ssistito cl.a Augusto J>ettit ro111e ~egretario; ver1·a11110 <..lisc:11ssi i segue11ti terni : Generazion.e e teco11<la%ioue, relatore n .raehet; .A.zione fisiolog·ica del i1ota ..~io e del C'alc:io, relatore H. ;~"·nnrdeiual~er; lÌ problema c1e ll 'i1nmunità n egli i11Yertebra ti, rela t. .J. CH nta4 .\..

<:nr.ène.

Congressi medici Panrussl. • ·ca il ,.II ConIl 22-28 1n.aggio si conYo<:a a ~Io gresso Panrusso (lei batteriologi, epidemiologi e ufficiali sa11itari. il Congre8~0 $3'oc:c11perà : 1) delle questioni d'immunità, ~ieri, Yn ccini, chim.i{)-tel'Hpia e diagnostica ; 2) di batteriologia e<.1 epicleniiologia delle più importanti n1al<1 ttie infettive. viù este-.__~ in Rnssia; R) ·1e lle qnel'tioni di di'si11f€:zi-0ne, clisinfestazion·e ; 4) dei vroblemi d'organi.zzazione. Per la fine di maggio è ar1che con,·ocato a :\l-0~-ca ltn Congresso J•anrusso pe1· le questioni .sulla tubel'colosi. Ai delega ti delle organizzazioni estere il C-0111missaria to della Salute l")ubbli~ offre gra tui fa wente l 'alloggio ed il Yitto. Per qualsiasi informaziene l'ivolgersi al dott. ~I. Sceftel, delegato della Croce Rossa RusStt" e del Co1umissarinto tlella salute pubblica R. S. F. ~. R. i11 Ita1i~1. Ro1u<1. Corso d'Italia , n. -:14-•.\..

Convegno• di malariologi a Roma. Il Comit..'lto cl'Igiene <lell;t S\ocietà dell~ Nazioni, nelle riunioni te11t1te n Gi11eYra i1el g·ennaio scorso, ed a l)e q11ali i>rese partè il Direttore ge11erale della Sa11ità l)llbblica, dott. Alberto Lutrario, riconobbe la grande utilità di lln i11vio in Italia di medici di 'rari Stati, particolarmente versa ti i11 ma la riologia, per esami11are il sistema i ta liano e<l i \art congegni cli lotta contro la malaria. che nel volgere di ·pochi anni sono riesciti fl realizz,are così n-0teYoli ris11ltn ti . Il nostro Governo C'{)nY~nnf\ nel ric.:011oscere la i1n11or.tanza e 1'opportunitì1 del [lro11osto convegno, ('Ile a vrit luogo i11 Ron1;1. trn il 2') mng·gio e il ;:i ging110: i11di a Gross~to: a 'l"orino per Yisita1·,i <rli impin11ti clel Nlinistero delle ~"'inanze per la ~reparazio11e del Chinino di Stato; a Venezia ecl a Jf'e rt·;1ra per constatnre i ris11lt1-1ti delle grantliose t>ouificnzioni ('Olll}liute dalle iniziative locali.. e sotto l'egida élel l\linistero dei La Yori pubblici, eh~ tanto impressionarono 'ì\' ikliffe Rose, direttore generale di quella erni11e11te Fondazione Rockefeller. ('he sosterrà le speRe clrlla importante riu11ione. I.a Direz.ione generale della Sn11itil pubblica sarh lieta di aecogliere g1i illu tri culto1i della ma-

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fL POLICLIN!CO

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l<lriologia, tr~1 cni il cl~>tt. I-Iaig·b, C'-0wmissarin delle epidemie della Società de-lle Nazioni: il eolunnello James, del }1in1stero dell'igie11e britannic·o; il dott. Palester, Oommissn rio straordina rio 1>er la lotta contro le epidemie in Polonia: i professori Nocht e 1\-iiihlens di An1b1!1rgo: il russo prof. ~larzinowsky: il dott. Bardaji y Lopez, ispettore di Sanità i11 Spagna; -il dott. Sfarcic dell'Istituto della nlalaria i11 Jugoslavia; il dottor Swellengrebel, professore arl ..:\msterdam; il dottor Betteneot1rt, dell 'Istitnto bn tteriologioo di Lisbo11a; il dott. Marker~-. i.s1:ettore della Sanitit pubblica in Bulg;arià: il dot t. Remai Libohova, per l 'Albania ecl a ltri molti. ~ pure atteso nn rappresentant.e del servizio federale degli Sta ti Uniti d'America. La grande autorità òe.gli scienziati e degli a lti funzionari tecnici delle varie . i\.mminisurazioni . sani ta1ie dell'estero co1lferisce t1na eccezionale im. port<1nza al Convegno.

' Il nuovo Istituto di Medicina Legale dell'Università di Roma. stato solennemente ina11gurato. al Policlinico Un1berto I, presenti i ministri Ge11tile e Oviglio ed altre alte autorità. Parlarono il sen. Sanarelli, i-ettore dell'U11iversità. il prof. Ottolenghi, direttorP. dell'Istituto, çhe tenné 11n elevato e brillante òiscor~so inaug11rale, e il prof. C-evida lii. àell'l"niversi t.'\ di Padova. • È

Commemorazione di Paisteur. II 2 oon·. fu solenne-mente commemorato IJuigi Pasteur in seno alla l)onti:ficia Aceademja Roma11n d ei ~uo:vi Lineei. alla presenza di molte spicc·a te personalità. , Oratore ufficiale fl.1 l'on. Antonino Anile. che illustrò l'immensa I)()rtata dell'opera pasteuriana e mise questa in rapporto con la fede religiosa <lil cui il somn10 Rtndioso fu ~mpre animato.

(ANNO XXX, FASC. 20]

VITTORIO REJMEDI. pl'ofessore di clinica chirurgie-a a Siena, si è s1>ento Pochi giorni fa dopo breve m.a. dolorosa ma hl tti<1, 11ella pie11a ma turi til della vita, q11a11do molto llOtevn ancora aspettarsi da lui la chirurgia, lil famiglia. lù m1a Siena diletta. Nato nei 1 JH e compiuti a Siena gli studi di Medicina, e11trò .·11bito eome i.\.:-.:~istente e poi c-0me Aiuto del Novnro, che nllor a dirigeva quella Clinica ('hir11rgic:a. l)assn to il N°<>Yn ro a Bolog·na, doPo breve tem1>0 ebbe egli l'ir1c·n1•ico dell'insegnarue11to. e lo ten11e onore,·olment:e per pareQChi anni, finc:hè ven11e nominato a Cagliari, dove rimase pure per va rio teu1po, iniziando la 9Ua C'arriera. regoù1 r~. Di li l)H :-;qò a ~lodena. r.>er <.-<>neo1·so, e da J\1oden11 . dopo la morte del Biondi, fu (lalla Facoltà òi Siena 0hiamato a voti t1nanimi. appagando e-osi jl st10 desiderio di tornaTe nella S11a cittù, che a111ava intensnmente, e clove a\·eva eon1inciato il tirocinio d'insegnante. Operatore felice, ricercatore accuratv, riir.n rranno deg·ui sempre di menzione molti i;;uoi OC'ritti sp.ecie i s uoi s tudi sulla pa toge11esi delle ernie e snlli.1 chirurgia ,d el pancreas; dt11•ante la guerra dette opera assidua alla cura dei nostri feriti, e prese .parte attiv<1 a lle discussi-0ni su l trattamento delle lesioni d'arma dn fu,oco, esr1011e111do eon g·rande chiarezza i concetti più n1oderni e contribuendo così a <Jjffondere in Ib:1lia idff e~atte sni compiti cambin ti <lella ehiru·r gia di gi.1err::t. Anin10 r etto. ça1·attere 111itP. ricC'o <l'~1l'gu~ia, la sua J)erditR è di0lorosame11te sentita n ou s.olo dalla Faooltit <li Sieua e d.n:t chirurgi italiani, ma dai nu1uern~i a1njci, ehe {'onta.va fra i professori e i <:ollegbi. e ~p~r-ie nelL'l :;;;1u1 r>atria, in -ogni ordine rlj persone. )

R. A .

Indice alfabetico per materie. .t\.cliposi poste11ce.t:alitie t Pag. 62-t .A11estesìa regionale nell'orterazione RUl corpo tiroide )) 632 .Asili iua terni i11dn•striali )) 641 Bibliografia )) 635 Cisti idatica del lobo . uveriore del pol111one : (liag11o"'i )) 617 Dir itti. a-equisiti e ·rifor111e orr1aniche: l i nL if i )) 643 .ffipilessi~ essenzia le: pa tog-ene~i )) 637 FJseroi.<."io professionale rleql i st rrtn ierb in Ital ia,: disoipl-ina. . )} . 643 Esperanto: I'-- e i n1edi<:i )) 629 Febbre sifilitica essenziale )) 639 è!) Frenia tria : comunicazioni Yarie )} uo Gozzo esoftalruico . )) 6.31 Rou1a. 1923 -

Gozzo meta~tatico:

esista . Pag . 631 lnde·nn1-tà. odro-vlveri: nuove disp08'iz i-0ni • per ia oorrespotisio1u: . )) 642 Jl a nioo·ni~ gi1tdiz iari: disvosi,zion1· pe1 u personale alien.istioo )) 642 Jf edico ferroi;iario d'i reJJarto: n orn ina, Be

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r esid~riz a

))

Ordi-n i dei ffif edici: Congresso federale

))

Pre~si one ~n11guig11a : nota di tecnica

))

rsicoi1eurosi : nosografia e J)A toge11esi Sc:l1 izofrenie e pseudo >~C11olP di Ostetricia: n uo vo i·eoolarn ento f'ifilid e : ruanife~tazioni visce1-:1Ji Sifilide n ervoi-:<1 Sifilide s urrenale : caso raro Tubereolosi : terapia calctca 1

~

Tip. Cartiere Centrali.

)) ))

)) )) )) ))

629 636 · 638 642 640 639 640 627

L . POZZI, ed. resp. •

))

643 644

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!NNO XXX

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Roma, 21 maggio 1928 ·

Fase. 21

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE

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SEZIONE PRATICA I

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI '

SOMMARIO. o sservazioni cliniche : R. Carnelli : Considera zioni sopra 15 ca si di ernia ombeli r nle. ~ E . Pallestrini: Considera zioni sull'ernia crurale ' 'uso-lacunare. - · S. Bile : l:n ca so di e rnia di La.uf,?i er 0perata. radicalmente con attorcigliamento del ~aC'C O. A. Catterina: Ernia crurale appendicolare stroz. Zilta . - )[. Dellavalle : l.: n caso d t aµpendi C'ite e rn iaria. C. Li cini: Ernia in carcerata (ovaio) t.lel canal e d i Xu ck. Cenni bibliografici. Appunti per il medico prat:co: CA s 1 s T 1 e,.. e TE R,.. p 1 >. : Sistema. chel etri co: Sulla. dia gn o. i ùifft?reu ziale delle n1alattie maligu e delle OS8a. - Spondilite an chilosante cro11ir·a e tubercolosi. - Sulla cosìddet;t.a scoliosi ischiati cu. - !

. Al

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Yaccini nell' osteite tifosa. - La cura del rachitbmo nell ~l. prim a infanzia. - NOTE 01 MEDI CINA l'C•EI"TiFI< A : Azione degli estratti di ipofisi sulla coagulazione del san gue . POSTA uEG LI ABBONATI .

Politica sanitaria e giurisprudenza: Legislazione idrologica a t tua le e sue auspi cabili mod ifir•a zioni. - Questioni pratiche. Nella vita professional e: Le t:oncl!:r. ioni det?li ufficiali sanitari. - Concorsi. -- Xon1in~ , prom ozioni cd onoriftrenze. - Cronaca epidemio logica. Nct1zie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alflabe·t ico pet' materie.

r1'tardatar1· '• '• e.il1n.arivolgiamo n~ovamente a q~egli abbonati che ~ià in·vita~mo, con carto= del IO aprile u. s., a corr1spondere la· propria quota d1 abbonamento

- - - - - - - - - per il 1923, ma che ~ino ad oggi non si sono fatti vivi, e li esortiamo a non frapporre ulteriore indugio. Per mantenere puntual•:! la pubblicazione del }Jeriodico e sempre più salda la sua compagtne e più nutrite le sue colonne, la nostra Amministrazione affronta oneri non lievi e fedelmente assolve il suo com·pito, anche a costo di sacrifici. Alla st·~ssa sia dunque consentito di chiedere, a coloro che, sia pure per semplice pigrizia, trovansi in mora, il sollecito adempimento del proprio dovere. E' vietata la. rip roduzione di lavori pubbli.oati nel POLICLINICO e la pubblicazione dei 8'u,ntf ,14,ài essi sen za citarne la fonte . Diritti di proprietà riservati. -

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OSSERVAZIONI CLINICHE. R.

:'.\foorGLIANA.

OSPEDALE CIVILE DI

Considerazioni sopra 15 casi di ernia ombelicale. 19ott.

CARNELLI, direttore e chir11rgo primario.

RICCARDO

L rnia ombe lica le è tnnto fr equente e cos i nota che n clil val'rebbe Ja pena d ' i nel ngia.1 Si a Ecrivetr1.e se non s tim assi 11tile quel cor1tributn perso.n·ale che ogni m8dico p11 ò a1) porta re ir1 qualsi a;si arg·omento del nositro s·cibile, s ia n· conferma cli quanto si cono.sce, sia i)el' cì1ia.ri1·e q11a11to ancora pt1ò offri re ogg.e tt o di critic.a, sirt. a valojr izzare qt1anto ancorn su ssiste s·o tt0 formfl d'ipotes i. Du po i lavori di Robi11, di 1Jerzog·, di Bérard. Gos~elin, Duplay, R·iichet, Berg·er, Broca, .:\ Cooper, ~Ial g·aign.e, Cl1ampio.n nièr e tanti nJ t1i s11ll a etiologia e patog·eneE-i d.ell'ernia on1be licale embrio11n.ria, infantile e degli adult:. e dopo i la,·ori d i i\1al1x. di Bacri, di Barb ier 1

di Bat1g·l1mann, di Ba111nelo11, di Biondi, di • Conda111in, cli Dej ard:Un , di J abau lay, di Saeng·er, di Savarial1d, Te1·r iel' e (li llll infinità cli 1

a ltri autori, Slllla terapeutica chirt1rgica di q11esto genere di ernie p·otrehbe sembra.re i) erfin o v anità o i1edante.r ia. ~.\cl og.n i modo, e.redo non f ar cos<.t del tutto inUJt.ile, se ho r a ccolti i)azi ente mente e con ogn.i ct1ra pos sibile, 15 ca.s i cli ernie 01nbelicali fra le tante capitat.erni .. otto o ~se rvazione d11r a11te diYer~i an11i d 'es·e rcizio })r ofe ss io11ale, sia n ella pratica rrri·v·ata, ch e j11 Osp e.d.ale. Giusta il conc-ettio su esp cis to, l 'i11 sieme delle con s iderazi.oni cl1e, d.allo sttld io di ql1 estj cas i, possono sc1at11rire, var.rà se J1on altro , r ome co11t r ib11to 8llo stt1di o delle er.nie omb.e licali. I).i qu e,sti ca si, un•o ri·g·n a r rl a 1111 'e rnia on1b-elicale c~-e l })e1·iodo emb r io·nal e; 12 rjgu a rdano· ernie oro.be 1i cali jnfantili; 2 ri:g11 a rda:ç.o ernie 01nb elicali dell 'adl1lto. l~s p ong o , s enz ' altro, le c.liverse osserva zior1i cl1e i11i S·e111br nno i1r estar i a.Ile consid erazion i che seguon o. • 1


Jl , POLICLI:\'"ICO

A.

[~.\!\NO :.\XX, FASC. 21 ~

EnNIE O:\JBELICALI DEL PERIODO E:\IBRlONALF..

b.e n nutl'ito, clel peso di kg. 6.558, alto m.etri 0.60, lTato da parto fisiol-0gic-0 in seguito a OssERYAZIONE I. - ì\1. P., f~mmi11a , i1eon·a:ta. gravidanza i1ormale. _.\ c001ferma della maidre La bambina ' 'iY e11te, n a ta a tenpine da 5 ore, fino a quell'età non ebbe inalattie. La dissei11 seguito a gra·vidanza e parto norn1ali ed.i in cazione e 1a mummificazio11e del coroone ompresentazione di vertice presenta un tumorrf~ belicale a~·en11e regola.rmiente entro 1'8° giio·rno assa i voltunino·s o che fuoriesce da, una fessura e la cic§ltrice ombelicale fu completa al 200 est esa dall'o111beli.co all ' appendi~e ensiforme g'iO:rn·o. E allattato 11aturalmente dalla madre. dello stc.1 no. Il turnar-e è fio·r mato da u•n.a sa.cca, dorn1a sana e ~oil:>u:sta. costituita da una n1embrana; a sisai s ottil,e co11 · All 'csa1n·e obiettivo deJl'a.dd.ome presenta, ir1 1.t1tt.i i caratteri della gelatina di Wart.hon, e corrispo·n denza della ieicatrioo ombelicale t111 pe.r trasparenza laiscia .intraved.e re ·oome il co11- twnoretto d·ella gr.01sseizza d'una no cciuo1a eh.e t ent1to 1S ia costituito da gran parte degli inai1menta mentre il bambino p.iaing.e; .scompare testini e del fegato. Co·i tenui ·v agiti .che la qu,andò è disteso sul dorso ed è tra.nquillo. Al hainib:Lna emette,. tutti ~i . v1siçéri ad.dominali centro del tu.more e sulla .sommità esiste u11 &em,bratThQ fu<>rius cir~ all'esterno, mentre rie11piccolo segno biancastro r.esultato evide11te deltrano so•l o parzialmente durante gli atti inspila cicatrice o.m belica1e. Il ball)bino è inolt r e ratori. La rid t1zione manuale è impossibile. Si affetto da fimosi per cui piange ogni volta eh~ tratta e videntem ente d 'un 'e.rnia embrionaria urina. Si f.a diagnosi d'ernia ombelicale ino ine.glio d 'un a vera .e ctopia viscer.ale da infantile e si consiglia l'operazione della 'fim osi co111pleta saldat11r a delle pareti addomirnali. che viene p:riaticata immediatamente con taglio De i genitori della bgmbina, il padre è un dors ale del prepuzio e riunio·n e siero-cutan.1.e.a r achitinoso affetto da ·a denoblefarite linfatica dei lembi resultanti con 2 ,o 3 punti di catgut. b ilate·rale ~ da anchilosi del g inocchio destro Per la cura dell'ernia pref eriarno invece i l in seguito ad artrite specifi. ca. La ·m adre è metodo incruento mercè riduzione ed .applid.o nina sana e di costituzione m.orm1ale. cazione d '11na striscia di cerotto adesiivo. RiveDietro insistenti pressioni d~i genitori che duto il .bambino dopo 4. mesi Jo troviamo con1in' invitarono a porre, in ql1alche inaniera, riP lietam e111te gt1 ari to. paro a lle co11diz~oni della l oro disgraziatr•. creiat1rra, pei quanto f a cessi loro conosice.r1:, OSSERVAZIONE III. - - L . G., mas·chi-0, di mesi che t11tto sarebbe stato inutil e, trattandosi d i 6, del pe_so di kg. 7. 6~0; a lto cm. 63, nato a lJDa vera mostruosità in S·egt1ito ad arresto di termine in seguito a gravidanza n 01rmale, ·co11 sv iltl})po, opera.i la ba.robina, ciò che mi die .. ap,p licazione di forcipe per dli.stocia materna. d e orca s1one di studiare più da presso la co · Bambino di costituzione sch:eletrica regolare e ~ Lit11zione e l 'n n a t omia · p 1 a tologica di que$t a ben nutrito; soffre però di stipsi. Secondo le 1. rt n oma.1.1 a. affe1mazioni della madre, la dissecazione e La J)arte a d·do111inale, p e·r il tr.atto compreso la mummificazione del cordone ombelicale av· t ra J· ombelico e lo s terno, mancava completa-· vennero con qualche .c,ompliciazione per suppt1m ente ed in stia \JeCe esisteva una fessura l"'lazione della leg atura, ed un eczema attorno larga circ'<1 3 cm., - d alle pareti d.ella quale si a·l la regione ombelicale per cui fu curato per cl is t.accé:Lva l a in.em}Jrar1a tra.sparente· e distesa ctTca 2 mesi. • cl1e fo11"l11ava la sacca di ·questa pse udo-ernia. All lesame obierttivo ·dell '.addome ;risc.o ntra&i Q.u esto in,1olt1·cro tenuis:simo si continu.ava da in corrispondenza d·ella .cicatrice ombelicale 1111a n arte oolla g·l1a ina amni.otioa del ·Cordol!le un turo.o retto dellia g·rossezza d'una n·o1c1c-iu-01la e cl a lÌ'altra coi tegu1n.enti a live1ll101 dei margini che amment.a. qu.ando il ban1bino· pi1ang:e e di lat e·r a li 1de1la fessura addominale. P er i 0010.i mint11sc~ ,quando si mette s1ll d.rors-0. Il tumo:rie ca.r a.tteri, di membr.ain.a amo·rfa e tr.aspar.ente, a ll' este-rn.o è r:iiooperto ·dii pelle tenuisisci·m ia e l)en distinti da queilli del l)eriton.eo fetale vapTendemdolo fra due dita, offre consistenza el:a. colarizzato l 'ernia in osservazio,n e, aveva tutti stica me11tre si riduc e facilmente con go1~g·o­ i caratteri de.Ila prima varietà di ernie ombegJ.io caratteristico. Si fa. diagnosi d 'ernia on1licali congenite, stabilita da Dupl·ay. belicale infantile, acqt1isita. e si consiglia l'apSe11za a nest esi a alcu11a e colla n1assim a J)ljcazione d 'u11 cerotto a des ivo . sec.on~o 1 osa~epsi, incisi S8condo q11anto Olshaus;en p re~ servazione precedente. .~ 2 m es1 d1 d1sklnza scriv.e . (vedii ::.\'loNon e \-ANVERTS. Trattato di il bambino f11 gua.rito completamente. T ecnica Opera toria, \'Ol. II, p.ag. 680, 1905) l 'inOssER\.AZION E IV. :!\C. N., femmina, di \·oluppo profondo d ella sacca della 11amina amlne:si 6. Ban1bina di gracile costit'll'Zione, del niotica e~.terr1a, e dopo ridotti i viooe1i, lo sut11ra i a nt1n,t i staccati di seta 11. O. Indi i·ecer1- peso di kg':- 6.53.0. alta cm. 61.30; nata da parto tati i l .1arg ini della perdita di s ostanza c11tn- prematuro spontaneo di mesi 8, da donn a . ne8 li r i11nii ~a fJ1111ti ·Staccati 1in catgut del g·racile, aff ett.a da a picite de~tra: La madre a1sserisce ahe 1 es1&1caz1one e la n. 2. La bambin.a sop.ravisse ·5 gi·o rni a q11es1to i 11 t.e l "Ve.11 t o. caduta del cordone a.v venner.o normalmente n1a c·h e la barr1bin1a ·oomin·ciò a presentare, fino B. ERN CE 0~1B~~LICALI INFANTILI. da 2 meis,i di età lll1 tumoretto in ·corrisp-0nCo1nprendo· i.n y:ue.sto gruppro 11 casd di ernie denza dell'ombelico. All'esa.m.e obiettivo si riscontra: 1° un tum<>re dopo il 3° m ese cl1e presentano un vero s·a cco, della ,grandezza d 'una nocciuoJa, di c:onsistenfor1nato da 11n devirticolo perito1I1Jeale, se~ondo za elasti.ca variabile di \'Olt1me col pianto del })8.mbino , facilmente ridl1cibile .spingendolo la -cln ssicn distinzi-0ne cli Duplay. co11 li.11 dito contro l 'anello omJbe1icale, .e -con r) s~F.R\'\z IO~E· II. C. F. , m aschio, di m.e&i 4. run1ore caratteristico di gorgog1lio ; Zo mano Ba111bi110 dii costituzione scheletri.ca r egolare, vara . c0111JCienitc.'l. bilatera le: a destra con as..... 1

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SEZJO,r.;E PRATICA '

seil1za a"'s.oluta. ~l pollice; a sinistra con pre-

senza d'un ' appendice carnosa pendt1la, in lt10go del pollice. Si fa diagnO!&i d:L .e1'11ia ombe1icale co11ge11ita infantileJ e, data la cp.1nli;t.à e i.a te11.e1lél. età d.ella. lY8J11b·ina, si consig·lia l a cura incru€m.ta 111ediant.e l'ap•p .Jk.azione d una striscia di cerotto aclesivo. Rivedo la bambina. 2 n1esi dopo perchè Mf€tta (ia gast.1"-0 enterite e la tl"O\'O co1n1>letan1ente gua1·ita d·e11 'ernia, ave11do la cicatric-e o·m belicale a cqt1i~st.a t.a consiste.n za n.o.r 111ale 0

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10 g·ior11i si dilnette il La111J.1i110 co11111l€ta111f!nte guariti0. \ ' II. - C. I) .. J)a1nbi110 d 'a11ni 2 e in·ezzo, del pes.o di kg·. 11.500; alto c1n. 80; r1ato a teirm.ine1 di gr.avicta112a normale, da 1)arto fisio1ogico. La ma<lre asse.r"isce che l'ess icazio11e e la caduta del cordo11e ombe1Jcale él\'\'e11nero senza complicazioni secondo un ter111ir1e che. possia.m o ritenere normale; che dul'ante il i)rimo anno di vita, il bambì110 non ebb1e alcuna ma1atti·a e !l1on prese!Il·tò niente di anorn1ale; ch e i11fine ancl1 essa da ba1nbina f11 affetta da ernia ombelicale di' cui guarì sen~ za 01J~razioni; cl1e il ba1nbino co·m inciò a presenta.re i p1rimi segni 1d'un tumo11"e 0ir11b.e licaJe dopo 1111 a t;ta.cc:o di toisse co•n vulsa 1che portò })er 3 l11esi, antiecedienti al i11omento della visita e c:l1e ql1esto tu111ore andò empre crescendo fi.110 a rag~·iu11ge1re il voltùllle d'un u.o·yo di piccione» . •.\11' e n 111 e .obietti y·o si co11.s tata : 1111 tt1 m or:e a. has.e assai larga della gros sezza sopra indicata, i·ico1)-erto di ct1t.e sottiliss.ima; che s ingro'"'sa. r-ol l)i.anto e spariJ.Sce nella posizto·n e dorsale del bambino, cl1e, si riduce facilmente colla 1)1·essione entro l'anello o.m belicale; che prese11ta ru1nore di gorgog·lio, .ecc. Si fa diiagno1&i di ernia omb-elicale infantile a contenuto intestin.ale, e si consiglia l'interYen to. Opera;;iorie. 9 n1arzo 1918. }Jaroosi clioroformica. I111cis.ione. ellittica cleJ1e pareti add omi1 1ali. De11udaJnento, eid isoil amento d·e\ sacco; ap erlt1ra di qu.esto -e ridu.zio11e. di .alc11ne anse intestinali del tenue, in esso CQ.P.te1111te e adel'er1 ti. ..\sportazjone del segme11ito di cute Cil"COsc,ritto ins.iem.e alla pia~rt.e co.T'Tisp.011cle11tc': del sac.oo; rifacinrento1 del1e p ar1et.i add1o mj;nali miecliante acc.avalla111ento d·e.i c1u·e margini de.IJ a11ello i11 -Q:t1inale al1a Savariat1d. . Esito. - Gt1arigione per :prima in 1oa gi.ornata. OSSEkYAZlONE

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V. - F. }I., baJ.nbino di mr~i 7, clel peso cli kg. 8. 04·2: alto c1n. 65~ di cot::1 ·t n:tio11e scJJ.eletrica regola.re; b-en sviln PlJato: n a1o d.a. J)oa1·t.o fisiologico a term,ine cli gray·iaar1za 1101male. >T<>n hc'"t avt1ta aJc111Ìa i11téllrttt.ia fi.110 a qu.e ... t'età. Seco1I1do cp.1anto a sserisc0110 i ~enitori, l'essi~az.io11e e la. c.a duta del curd-0I16 ombelitcale avve11n·e1o e11tro 15 g·i.01·11.i sc11za rompLi,cazioni. "'~Jl'età d'L 2 n1e~i s'acc.orsiel·) che il ban1bin-0 pre&entava t1n tumo,retto gLo!:'.s.o qnaJ1to u111 cece i11 corriSJ}O·ndenza d1e11 'ornbelico. ~011 ,.i <l iedero pe._o, JJer allo1·a, l)ercl1è, cretl c\·ano dovesse spontaneaJ11ente 1·egr·edire. fi11el1è alquar1to i.m1)reiBsionati (?) J)el' la ma11catn. ~c.:01r11)arsa di e.ss0 ed a.11zi per il st10 accrescin1-e nto, s'indt1giarnno a i10.1iar1nelo a 7 m ~s i. ..\ll 'esa111e obiettivo I"i•scontr o, •p areti acldo111~ ~1ali. perfeittarn.ente resistenti s11 tutt.a 1a lilLea a11Ja ft1orchè i11 co1r1·isponde11za dell'on)i;elico. o\·e esist~ ltr1 t11111ore dell.a grossiezza d't1na u ,·el lana di for1na rotonda cl1e di·venta 01)11111µ:o col piar1 to ecl il lJOnzio del ban1bi110. Il tun1ore è di consistenza elastica, cop.etto di pelle, facilmente l~idt1cil)ile con seu1so di go.i gogll o carattieristi1c-0·, ma. altrettanto facilr11ente si r'ifo1-ma no•n appe·11n cessa La compressio11e. . i fa cLiagno,s i di ernia on1belicaJ,e infanti·1e a conte . .1l1to i.nt.estinale € si co111sig·11a l'a.p pìicazi one d'un cinto ela. tic,::) 01nb·elicale. RiYeùuto il ba111bino, dopo circa 3 mesi, constato cl1e l'ernia è perfettamente sco·m 1 )arsa ed in st1a Yece .esiste t111a ben salda cjcatrice on1belicale. OssER\'AZlO:'\E

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\ "'I. - L. R., mascl1io. d an111 :!, del pes.o· 'cli kg. 11.300; aJto CJn. 80; I!ato, a te-r111ine cli g·1"avidanza normale, da l)·a.rto fì~~io1ogico. s,·ilupp.o sche1eit.1ico reg 0la.re; n1a.sse 1111hs-00I.ari ben sviluo·n ·a te . .S1econdo1affermazJo·n i della inétclre , i·es ~icàzione e l a cad11ta del co1·c1one ombelicale avvennero n ·ormalrr1ent\.! . ~.\li· e sa.in e· o·h iettivo· d·ell adaon1 e. si constata : 1" i~ livello dell' ai1ello onlbelicale, un tt11r1ore diella g·1·ossezza ·d 'ucria nocciuolia che l3 'ii1g·1,oss,a ·c.ol piant.o e· co1gli sfo1·zi ·del bamhir10. r~ i·i,·es.tito di cute, è elastico, ridt1cibile; di sonorità timpan.ica. Si fa diagno·si cli e:rnia 0111belicale infant.i1e.; • 2° Si co11stata ass.en.za, nello scroto, del testic0Lo1 destro che si pal1)a. a liv.elle;> d,'~J canale inguinale. Si fa d.iagm.01si di ectopia frzgurnale llel testicolo destro e si co11.sigliano ambe.due le oper.azioni pier la ~ura di queiste 2 affeziioni risicontrate. Si pratica prima l'orcl1idopessia cercando cli ric.ostruiire scrup1olooa111einte. 1~ pare,ti del ca11ale ingt1inale• seicond·o Bassini, e fissan.dc il testicolo in fo1ndo allo scroto. Do;po 12 g~iorn.i si proced.e .alla chelotd'11ia • 01nbe.lica1e s.econ{fo1 Condamin e, dopo altl'i. 1

ClssERVAZI ONE

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VIII. - ·C. T.; d'an11i .3, Lambino d el peso di k 1g . 12. G100; a lto1 cm~ 85, .di sviluppo .C'.1cJ1ehetrico no·I'Illale. ~ato ~ term.ine da i)a rt o fisiolog·ico. L'essicazione e la cadt1ta del c:o edo11e 0111}?elicale avvennero con complicazj 011.i pe1· s111)pt1razio11e de1 cordone ombelicale cl1e cic:a.trizzò dopo lJil. miese. La urima. de11tizi·oine e la deambulazionie si compii·ono re g·,:> larn1.entei. _.\. 2 a.n.n i fu affe.tt.o eia c.roup ,p er c.ui fu op1e rato di trach.eotomia sottocl'icoidea di cui vedesi la cicatrice. .Al in,01n·e11to1 d'eJl'10.s1s•ervazione, notasi 1n co·r rispo11denza de'1La sezione on1b1elicale lln tu1110r,e gro·~iso quanto1 t1n uovo di picci·o·n e cl1e E'ing1·an disce coi coJpi di to~se, di . consrist.Pn.za elastica, cl1e p.rese1lta rumore1 d1 gorgoglio, tenta11don.e la riduzione, cl1e del resto non avviie11e l}erf etta . ..t\ lla percuss<l.one pres.enta tii.1np,anis1110. Si fa d.iag·nosi di er1iia, ombelicale OssER\'AZIONE

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i?1/antile a co·ntenuto intestinale co1i probabile aderen:.cl di qualche arisa alle pctrti del sacco, e si consiglia l' 01perazionP.. cl1e viooe ,acc.ettaU:t. Opera.:.ione. 17 1n::tggio 1917. Narcosi clorofor1nica. Inciisi·one1 deJle 1J•ariet.i ad1 do~ni'nali, isola1n.ento e,d ap1ertu.1·a del sacco come al numero p1·ec-ec1ente. So.Jt.anto alla ,r iduzione delle anse intestinali si i-i.scontra una c erta difficoltà per llna , bri·glia eh-e fissa·va llna bran·ca dell'ansa

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f1lori11scita alla parete d el ~acco. Drig·lia cl1e, per a.ltr-o, potiemmo isolare fl'a 2 legatt1re. Esito. ~ Gl1arigione pe.r prima in 10 gi orr1i. OSSERVAZIONE I\:. - c. F ., bambina d'anni 4; graoil;e; flel peso di k g . 12.250; a lta cm. 85. Nata. a termine 1da l)a1·to normale ma da i11am11:i1a p;1·atci1.e. La ba1:r1bina fin o dalln, n ascita presentò pre<ltspo1sizio1ne all'ernia in ql1a.nt:J chè la .linea alba p·ooo rieis:ist.ente in tl1tta la sua e&t.ens i~~}ne dim ost rò fino cl'alJ.ora una i··e si•s tenza asE:ia i rn,in•ore i n oolrris1)ondemza ·della. semicirco-nferenz.a su101erio;re ·de ll' anello omb1eli1cale (pl111to• deb.o·J.e di -Her:zog·). A 2 anni ebbe t osse convuls a cl1e le dt1rò 3 mesi. Circostanza d eg·na di nota, ancl1e il padre e la madre asseriscono d'essere stati aff,etti d a ernia ùn1belic.al e da bambini. .i\ll'esame obiettivo d·e.lJ 'addome pre senta in coi·,rispondenza cùell'ornbe.lico un tt1m,ore clella grossezza d '11n u-0vo di l)iOci·one, oon tutti i caratteri dell'erni a , per cui si fa diagnosi di ernia ombelic.ale, e s i ·consiglia l 'intervent J che pratichiamo comie al numero· priece.aente e oon esito bli.Oùlo per g·11arigi1otI1'e in 10 gi:Q rni. OSSERVAZ LONE X. - L. F ., bambina d'anni 2; sorella delJa bambina d·e.ll'osseirvaz;ion·ej pre1 c~­ de11,te, del peso di kg·. 9.500; alta cm. 75; di costituzione scl1el etrica ·regolare m a con panniC·olo ·ad ip 01S·01 s·carE10. . N·ata a t.e rm.in·e in pir e.sentaz.ione P'o da lica. A·n ch' essa p·i·e.s enta fi.no da 3 m-esi dop.o la nascita facile p r ed isposizione a lle e·r nie addomir1.a li p er debolezza congenita della linea alba e pi lì sp~cialmente per l a semicirco11ferenza suJ)eriore dell'anello i•n gl1inale. Al n1omenl.ì dell'osservazione presenta i n fatti ernia. ombelicale fa.icilm-en te r idl1cib !le e p.er la c11ra ci atteni a1110 al metodo incruento mediante 1'applicazione d'una str iscia di cer otto adeRivo. Rivedt1ta 1'a bambina dopo 3 m esi ~i con sta.ta la g·narigione perfetta dell'erni a . OSSERVAZIONE XI. - G. c. , ba,rr1bil1·0 di a1rnj G; nato a t.ermine da p arto norm.ale. Peso cl1ilogra111rn i 15.765. Altezza cm. 98. L 'essicazion1e, la mi.11nmificaztone e la caduta del ·m oncone di cordone ombeli·cale avvenner·o senza complica.z.ioni entro 15 giorni. Fino a questà età J1on 1ebb·e malattie d·eg.n e di n ota: Al m.om c oto d ella osservazione è affetto da fimosi, malattia per l a quale m-i vie.ne portatJ. ma d11 rante I 'esame obi·ettivo, con statai a.nche la pres2nz a d'un ·ernia ombericaJe alla quale, i g.er1itori hen,chè. se ne fossero accorti, pon davano a lcuna imr>o.rta.nz.a. C·onsi.g•li10 J 'oip1erazi1one per t11tt' e due I.e- i11fern 1ità, P·Poce.dend·o prima olJ'ope.razion.e cìella fi111csi e l)Osteriarm-ente a aueJ.l a del l 'ie1 nla 0111beJ.icai.e. Il bambino·, ope~ato in Ospedal.e, vier1e d im eis so g·l1 ari t·::> in l !(}L gto r n a t a . OSSERVAZIONE XII. - L. R.' bambi110 d 'ar1:1 j ~· ; natio a te,rm.ine, cla p art.o no·rm,ale. P eso cllilogramn1i 13. 750. i\.lto c1n. 95. L essica2ior1e e la cadt1 ta del cordone prr1beli cale ft1rono coml)licate da 11rJ processo infettivo, per il quale, a detta dlelJ.a madre, si f.ormò un ascesso ù elle par·eti addominali, in tutta vicinamza de.ll 'nne llo -01rr1bel iicale, tant.ochè t1n collegrt ch e curò al11o.r a il bambino fu c.o stretto a prattcarc ltn incisione di c11i, al momento dell ' osservazione 1

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se ne vede a.11oora · la traccia. L a madre g·il1stan1ente anne.tte mtO!lta importanza a cr11;~sto fatto com e causa d.ell'ernia ombelicale volun1inosa ch e il b-ambin-0 p,resenta al n1oment-0 del1' osservaz.i one. Si consiglia l'operazione cl1e v iene accettata. All'apertl1ra del sacco si trova l111·ansa intestinale del tent1e fissa, p.er una brig·lia parieto-viscerale alla pare.t~ del sacco verso· il lato destro. Il bambtno vi1emie dimesso guarito· in i.oa g·ior~ nata. · C. ERNIE Olv.CBELICALI OI ADU LTO. OSSERVAZIONE XIII. - F. C., d'anni 40. Donna assai g·rassa del peso di kg: 80.275. Ha avuto cinque gravidanz.e ,a terrmine, 1seguite d a. parti regolari. Non h a avuto mai malattie· degne di nota . All'esame obiettivo J)resentu in corrispo11denza della re.girone ombelic.a le un tumore piuttosto voluin.1.inoso· della gi'ossezza ·d'un'ara11cia. A1la palpaz.ione si P·resenta di con::;istenza i11 partie elasitica ed i11 Jlial'te pastosa; colla p ercusstone i-n paJte esi.Sit a ipofonesi accentuata ed in part.e è di sonorità timpanica. È m·al r iclucibile e, lievem.ernte dol1ente da qualche· temto; produ•ce all'ammalata qualcl1e disturbo rapJ)resentato da stit~ch ~zza, qu.a lche conato di vomito ed' anor1essia. Lç. rcute ch'.e ·1o 1•i.c u.01pre n or1 è anr0rma1e n è presenta r·eti venose. La fon11a è ·em isferica e bernoccoll1ta e la cicatrice omb~.icale è volta in a lt o. l ,a. c11te che lo ricopre èJ al ce.ntro, ass.ai 11tile e qt1asi perg·amenacea. Si f.a diagnosi d.i p1s eudo-strozz.amento ombelicale e si propone l ' op1er:a.zictne i1nm-ed1ata. Operazion e. 9 Clttobre 1918. Anestesia l ombare no,·ooocainica. .D:Lsinfezione ·d·el camp,o O]Jeratorio alla GI'(}Ssirh. Incisione cl1tanea con 2 ta·gti semilunari. Isolani.ento d-el sacco tt1tto attwn o all'anello omtbelicale e,d em.uclea.zro11e jn i11assa. Apertura del sacco ed isolamento del contei1l1to consistente· in uno istrato ispessito di epiplbon co11 proll1ngamenti jmpegnati in ·gros 5€.'I 1incava;t11 rie ed in un'ànsa del tenu1e di c.Lrca 8 cm. : di as1)etto normale·, senza alterazioni. 8 eziona,ta, lJ!'evia Jeg·at11ra a catena, Ull<l cli~creta 1Jorzio11e d'e11iploon s i libera l'an sa a d e!1ent e1 in lJartie acl e~1so e alla p·aretè d.e-1 s acc-0 •e :si riiduce il tl1tt.o· 1n c,avità. Chi11sur a del •sa.ceo e iifacimento a. strati della p.arete addominale. G11a.r ig:iion e per pr·ima. L ' ammalata vteme Glim.ess.a guarita in 1oa. g iornata; prescrivenrlole. per qualcl1e tem po, l 111so d'l1na ventriera.. OSSERVAZIONE XIV. - L . i\II., d'anni 45 donr1a di ca.stituzion,e scheJ,ffi:.ri•ca r1egolare; polisn.rcica con ·ver1tre cad ente. H a avuto 7 gravid anze tutte lfl.orm.a lì Non ricord a d 'e~ s&re stata affetta, · n .eJl 'in:r'anzia, da ern1a ombeli·cale. Si r ivolg.e a me per vari dist11rbi dr0vu ti ad i· tap])etenz a . cattive dig·.estioni, stips.i ; facile stanc!'hezza, 1d is1rnea, ca1·diop·a l111·0, e JleT la , pres€nz.a di ltn tum·o•r e· in co·rrisp·0tnd,~r12a delln. r eg·ione' Dmlb elicale., cl1e irer a.1 tro nio n cli-edc i11a1 a 1·cun distt1rb·O. _.t\.ll'esa.me obiettivo riscontro: ,p tosi ge11c1·ttle d i qu.a;si tutti i visceri e.d in co11ispondè112a dell'ombelico, spostato in ])asso, nn ttunore be.rnoccolllto coperto da pelle sottile, ottuso ali.a i)ercussione, poco rid11cibile e pastoso. Facciq. diagnosi cli ernia ombelicale a cont.en11to e1)11)loico in donna a ffet1 n da morb o d1 Gle1

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i1al'd, e consigliò l ,operazio11e, la quale viene accettata ed eseg·ui!ta con1e ne.l'l'osiserva.zione i)receden te. La d-0nna viene 1dimessa, gi1arita, in 1~ gi.or-

11ata.

XV." - F . G., d'anni 53. Uomo di costituzione sch.eJ.eitrica r obt1sta ma ir:r·e gol-n.1-a P 1·esenta toraoe a botte· e v·e ntre sporger1t,e. H·a soffe,rt-0 dd\1.erse. v,q_Jt.e d.i 1b1'lo.n cl1ite1 ed è t1n eilfis.em.atoo..:>. No·n ha s offerto· mai di nJala.tti.e celticl1e; è stato stren.uo bevito1··e. Ricorre .a me oltrechè pex· i gravi disturbi di dispnea, ·dovl1ti ag1i access.i ,di asm.a d 1a ct1i è spess.o colto di notte, !ancl1e pe.r un tu111ore a ddominale, che egli d.iee d'ave.re da ci-rea 8 anni e cl1e si è andato sempre i·n grossando arre.candogli talvolta. dei vag_p t dolori e conati di vomito. . .\ll'esamie . obiettivo, oltre i &i:çitomi su accen11.at.i, 1·isoontro li·evei aumie.11to de ll'ottusità card:L'l.ca. a carico del v.e nt.r ico·l o 1dootr.o, .e· sl1ono ple....~in1etric.01 )'}To.fon·d-0· .e chiaro -s ull'ambit'Y polmonare. In1. col•rispondenza della ciie11attic~ omb·eliicaJie ersiiste• un girosso tumore a b as.e se1s.si1e, .con ten.d·e nza ·a. v.o lgers:i .i n basso, nella. posiz-km.e ,eiretta, ricop.e:rto·. da cute edema1 osa, poi p1~esso alla s11a ie.strie1n.ità -01v·e la p1e!le sri dimostra assai 1sotti1e. e come adeù"entie1 ooi tessuti sottostanti; non r iducibile, sen sib ile a lla pressione, di consiste11za pastosa. La p>ercussio11e riv~-la zone di ottusità e di timi:)a.n tsmo . I ..a forma è globosa e bernoccoluta. Faccio d'i·agnosi dj erriia 01nbelica.le a conte11,uto epiploico, in via di strozza.m ento, iJl inllividuo en:fise111-atoso. P1·e·&Crivo ]}er altro, l 'intervento immediato. L 'analisi cl1imica delle 11ri11e 1ivelò lievi traiccte ·di a.lbumi11a. (J perazio1ie. 15 mar.zio· 1919. Aniestesi.a Lotm l9a1·e i1ov-0 co c•ain1ca.. I diversi temp·i dell'oip-erazione vea.1;gon1<) eselguiJ;t.i .oom ie n.ell'osservazione XIII. All '·atJJietriura del sacco (assai esi1e) J;>eritoneale trovansi a1cuni s epime11ti, in uno dei quali s,insiinua un,ansa del tenue in via dì str·oo.zame11to p·erchè co·s.tretta da u11,a briglia pari-eto-pa:riieta.Le ·ver.so 11na paretei del sacco in cui è co11ten11ta altresì ur1a larga p0Tzio. 11e di omento. I .. ,ansa liberata non -presenta, i:>er al tro, alte1·az.j oni ~v ]denti, all':i!nfuori d 'un ti'eve re stringi!11en t.o in coir1·isp,011dern:za d·e'l cingolo cl1e la t en eva, costretta contro l a parete per cui v iene ri.clott a senz'altro . Dell \ )mento, -Lib erato· d.elle sue variie adel·eJ.1z.e, se ne estirpa una discreta porzione, previia l,e1gatu.1"a a .carena, e si chiudion 0 il s a cco e le pareti s.econdo il conSL1eto meto·do .o T'dinario a -strati. Il malato· viene , dimesso gu.a1·it.) in 12:t g-iorrn,a i.a . OsSEI}VAZIONE

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V

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Dall:esposiz.tone so1nm.aria di questi 1'5 casi si piosson-0 farre d'iver:oo considieraziani sullia etiologia, patogenesi, anatomia patol.o gica e 1reT.a.pia drell 'ien11a ·omJJeJiicale, n.ei t.re 1)eriodi d·e lla v-i ta in cui si rnarrife s~:a . L,osse.rva zione 1a, l'abbi.amo g·ià accennato, • J)iù cl1e llna vera · em,iia ombelicale è u11'e<!topia viscerale, t1n anon1altia cli S·v ill1ppo d'alto ,gra1

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SEZ lONE PRATIC.\

do, di qt1elle di cui i chirurghi non possono inteiressarsl i11qt1a11tocl1è non sono i)a,s sibili di cura op·eratorie; eh.e · se n-0i tea1tammo· un'oper1azdione, c1om1e megli·o ·C'i fu p.o·s1siibile e dietro alle 1p1ries,s1.o·n i dtei. .gìeniti0ri, av·evamo già la i:>erst1asione che .ciò n ·o n avrebbe valso· eh.e a toglier.e ur10 :s11,ettaco.10 ri.b uttante· agli occhi dei g·e11itori1 l1IOùl ·gii à a salv a1"!ff la b.a m:l) in.a. È nic to ·chie, emb:r:iJolog·i 0a;n1e11te p.arlando, la pa.to.g·en:esi di qt1e1sta an'Omalia è da 1r ip·otr tar-si 1al grupp·o d;elle ernie orp,b elicali embri101r1ar i e, I11,a di ern.ie veramente, niel sen.so anatomo-patoLLogioo n-0n sd. dovoobb,e parlarne pe.rchè, co·me osserva g·iUJStiament~ il Forgue, · l'intestino i'1on è mai stato chiuso nel ventre od i.m pegtnato nel peduncolo del cordon-e om.b elicale, per la mancanza di saldamento della parete .ad· do.mjnale ·cl'1e in tali casi son-0 sempli~emente chiuse da11a solia membrana dii Ratk:e.. 1

In questo senso., teotricameinte, le eTTIJi·e om.: belicaJi etmbr.ilona.rie non ·dovreibb·e ro· ·esistere· ' p.erahè, se anche ment0· volmnino.$e ·e più delìmi~ate' Jl..a nno ·p atogenit i oameuite J1a stessa ·o ri·g ine e. dQ,st1tllzii1on1e derlle. e citopie visceiT'a li ie quin·di la distinzione non è .che clinicam·enrte cc violumetrica » peirchè anche l,e e1ni.e f etali rim.ontan.o ·alla fine del 3° meisie di vita intrauteri11.a. e s i potrebbero perciò chiainare ugualme11te em,briona1·ie. L a distinzione fatta da Dt11) lay in er11ie clel p e.rioclo eml)rio11ario e del · J)e1iodo f ertale è basata t t1tta s11i caratteri anatom.o-pato1ogici d·e l sacco ie per que.s to merita di essiere conservata. È l 'assenza o Iià presenza de l p·e.rti.toneo al da.v anti d'tm .ern.ia ombelical e cong·eni.ta che serv1e a distinguere un ernia embrtona1ia d'a una f.etale. In quegt'ultimo caso, le dll~ l 8Jmine della membran.a q.i Ratke sono gia scomparse e t1"iasfor1nate in derma e s ierosa I 'interna, ed in ep.idermide l,esterna. 1

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I ·tentati'Vi d'o1J.e·razii.o-n e scino, quitndi i1111tili, nel caso come il nostro., p·e1~,chè J:a membrai1a ch e fiorn1a lo pseiudo-saccro1 è ancolf'a quel la di • R atke che .c.o me abbia~no v:i!sto è ur1a membrana a morfa, trasparente, non vascola1izzata ·e quindi ma11cante d"u!Ila potenz.:Lalità di ctcatrizz.azione. D'al:tra parte la difficoltà di avvicinamien to· ·d·ed. margint .1de.l le ·p·areti. addominali 1rend.eTà spesso v·ano og:i1i tent.aitivo di plastjca. 1S i interv.en"'à quindi soltanto n-egli altri casi ci1o è .im quelli i11 ~uir è poooibile· .avvicina.re i maT·gini e quai1do, come ha 1dimo·s trato De})OUt, non vi sia possibilità d'..una guarig·ione spo11taB.ea, 111ercè l>'o-ttoni cari1osi proveni8nti dai teg·lunenti laterali che si riunis:co no, sull.a. line..c.'1, m.e<lian1a, forn1ando uno strato soittilissi1n.o di cute . 1


[ANNO XXX, FA~C . .~lJ

IL POLICLIK reo

G1i 11 caisi che seguono sono di er11ie on1he-

l i cali infantili. i\. parte la !aro differenza patoge11etica di fo·r m·ar.si ci o·è e sYiluppal'l&i dopo la nascita e 1

di uscire, anzichè dal centro dell" orificio omb.eJi cale o dalla p a.rte laterale d·estPa come le fetali, daJla sen1icirconferenza superi·ore dell'orifizio ombelicale (punto debole di Herzog). in seguito al lavorio ·di cicatrizziazion e e retrazione ·dell'anello ombeli·cale e foTmaz.i one dell'omb~ l ico adulto, a parte qt1e st.e ·considerazioni, ripeto, esposte in o,g ni tr.attato dli patologia speciale chirurgica, nella II osservazione vediJam.o un bambino di 4 mes.i la cui ernia offre già qualche considerazione rispetto alla .sua pr.ecocità di co1nparizione. Ciò .s tar.ebbe ir1 relazi()(Ile a qu.anto afferm·a Gosselin, che cioè l'ernia compa·re prima del 6° mese e .a quanto afferma Beraro; che l'ernia si osserva anche pri1na del 4° mese. E n·el nostro ·caso, dobbiamo ritener.e corrlforme a verità l 'affe1im.azione di Berard perchè se l'ernia è caduta 1sotto nostra osserv.azione al 4° mese di età, è oeTto ohe essa -Oev·esi esser formata qualche tempo prima giacchè 11n'ernia dif:fi,:eilmente si forma d' emblée (all'inft1oll'i dell'ernia-infortunio) e per accrescersi ha bisog~n10 di te,m po e di u.n·a pliedis1Jo·sizione congenità della parte ove essa si presenta, il cl1è fa ·ritenete che, n·e l nostro caso, essa possa essere esi·s tita anche prima. E se consideriamo quanto affermano Forgue, B.erg'er e Braca c.h'essa compare ci<5è friequentemente già n.el 1° mese, si può ritenere, con tutta certezza, ·Che l'erni·a ·0 n1belicale infantile possa esistere già dopo la caduta del cord,o.ne ombelical~ e -cioè dopo 8-15 giorni a.alla nascita. In cinque dei nostri casi (osserva.z ioni II. III, VIII, IX, XI) esistono malattie . pregresse od in a'tto che possono ritenersi cause determinanti. Nell 'osservazi.onie I è un bambino affetto da 'fimo si; niell.a III um. bambino affetto da stipsi: nell''' III 11n ban1bino di 3 anni, ch·e a 2 fu affetto da croiip; nella IX u·n bam.b ioo di 4 anni che a 2 sofferse di tosse convulsa; che durò tre m·e s1i; n1ell 'XI è t1n bambino di 5 .wnni che è affetto contemporaneamente da fimosi. È noto infatti che tt1tti questi stati lJatologiri agiscono a 11me.11tando la pressione ad,diominaLe. La fimosi per gli sforzi mJj obbliga du;rante l't1rin.azione; la stip si abitiLale per il ponzio 11ell' atto del d.efecare; il croitp per la difficoltà del rBs·piro e fmti contrazioni diafra.mmatiche cl1e si ripercuotono sti.gli organi addominali; lia l osse con'vulsa per gli stessi effetti sulla re• spirazione ~ per la Slila lunga durata èiò che servirebbe a oonfermare la teoria del martellam ento amm.essa sulla produzione dse·l le urine. 1

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In 3 casi ( osserv~zioni III, IV, IX, XII esistono cattse p1·edisponenti <t1iatom'iche che tal,?olta s't1niscono a cp1elle patole-giche. >Jell'o.ss1eirvazio11e IlI, per e-s., è lo stesso bambino affetto da stipsi che J)resenta un probabile indebolimento ac.quisito della parete addon1inale per suppurazione d.el cordone al .mo. mento della legatura ed un eczema durato·g li circa 2 mesi.. Nella IV è una bambina di g·racile costitt1z1one con Ìlndeboli1nento della musoolatt1ra pari-etal.e e nata da donna gracile. Nella IX è una b.ambina che dimostrò sempre fino dalla na·scit~ poca resistenza della linea al'b a, specia:lmente i n oe.orri&J.J01I11denza della metà super1ove della circonfer.e nza d·ell'anel1o omJbelicale. Nella X è una bambina sorella della precedente che dimostra la stessa pr.edisposiz.ione. Nella XII, è una bambin·a, in cui la oaduta del cordone ombelicale, fu complicata da un prooosso flogistico 0011 for1nazione d'ascesso., ciò cJ:te de·ve certan1ente avere influito sulla resistenza delle i)aireti ad.d ominali. Queste n1alf-0rmaztoni cong.enite infatti sono ammess-e come oause anatomtch1e, m..el1.a 'mrurtifestaz.i.one precoce di tt1tte le ernie da. 1 a ~ anni di età. Nelle osS1ervazioni III, IX, X sono tre bambini in cui si dimostrerebbe da influenza del1'ier.edità sulla ·p resenza dell'ernia ornbelìcale. N.ell'osserva.zicxne VII, è un bambin,o la cui inadre sarebbe stata .affetta nell'infanzia, da ernia ombeli·cale, gt1arita spontaneamente; nelle oss.ervazi.oni IX e X .gièmo 2 sorelle le quali, oltre presenta.ire le -stess·e cause predisponenti amatomiche, h·ann.o nella loro anamnesi una eredità diretta n.ei genitori che affermano d'esser.e stati affietti a1nbedue di erniia ombelicale n.e1la prima i.nfanzia. Qt1esta predisposizione congenita, legata all'eredità è ormai ammessa. rrella etiologia g·enie11a!l.e d·e lle erni·e in quiruntochè n·on è l'ernia che si eredita, ma l'alterazione anatomica eh~ vi predispone. ' Cl1e poi la prediisposiziaine alle ernie s'accon1p.agni ·spesso BJd altr~· ma1forn1aztoni o vizi congeniti è .u na cosa r11ota e dimostrata edi i casi delle .osservazioni IV e VI lo conferma.n o. Nell'osse1.. vazion.e IV abbi·amo una bambina che oltre ad essere affetta da ernia ombelioale, presenta mano vara congenita bilaterale; .a dest1'a, con assenza assolt1ta del pollioe; a sinistra, con • t1n 1ruppendice -0arn.osa invece di qu·ello. Nell'oai.servazione VI è un bambino che insieme all'ernia omibelioole pres~ta ectopia ingui 0

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nale del testicolo destro .

Dal lato terapeutico, l'esposizione di questi 11 ca:Sì d'ernia infantile si presta a.di aJti""ie oonsiderazioni. In 6 ca.si e cioè in quelli delle oa•


[:\.~:NO

XXX,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

servazioni (II, III, l\r, IX, X) .aJbbiamo usato a ])referenzia ll n1.etodo irtcr11en to con l' applicazi~e di st1~isicie di cerott0 adesivo ed in un caso, quello dell '«>S·&e·rvazi-0nie \ T, l'applicazion~ d un cinto erniario di gomma elastica. Nella cura _d egli a1tri ca·si (VI, VII, VIII, XI, XII.) abbiamo invece i1 sato il nleto clo crt1e11to. P-erchè? i\.nzitutto è ·n oto che nell'etrnia 0in1'belica le d el })aimbino ' i è, di reg·ola, tentiiernza alla guarigione spontanea, sp ec ialmeinte quando l 'ernia. è i11olle e dep.ressibile e riootra facilmente per cui conserva:i1q.01a, n·el1a sua ridttz.iome, m ediante l 'a1)pli-cazione di strisci-e cli ·cerotto ade· s-i,'o o d 111n cinto, si facilita il lav-0rìo d 'ad·es i-0ne ctcatrizia.le ch e porta alla chiu·sura diel1' anell·o 01nbelica l e. Q t1e s:to ·l aivorì.o d' a ltronrte ~ p iù a ttivo .e più pronto qua.nto più è tene-ra l 'et.à deÌ b.ambino l)er ct1i. nei bambin.i, al disotto del 1° anno di età, è sempr e oonsiglia:bil e t-en tare prima le èure incruenti essend·ovi sem])l'e tempo ad mira.p1"€nd.ere la .cura operatoria, al111eno che speciali indicazi.oni (strozzamento o J)s.e11clo .st,rozz.amen to) noo facciano subito i)resc·egli.ePe quest ' ul t.im1a . i.\1a 11ei tm1eri •b ambini lo strozzan1ento è cosa assai difficile a veritìcf!.rsi. E se, n~l cas·o diell'oss·er:vazio1I1e X usammo la cura incr11m-ita, benich è s t t rattasse d 'un bamibino di 2 .a'nni, ciù facemmo perchè la sua .gracilità ci senwrò i111otivo siufficiente a ritenerla come una contro indicazion.e a.Il 'intervento. A qu-esto proposito anzi, è biene notare, ahe per la indicazione alla cura chir11rgica ·dell'eimia ornb·e lic.a le de i bambini valg'Q!no le stesse regole che gui1datno il chi·rt1rgo n el d·etermina:oo la opportunità o 1nen·o d'un intewento o·pier.ativo d'alt.ra natura. È bensì noto che le g11arigio1n i rSlpOntane.e nQIIl sono sempre stabi1i e ch e talvolta pred is p ong·ono all, en:n ia ombeltcaJe dell 'adulto; ma 'Il.ci a'"\·e-ndo riveduti tutti i mostri bambini, co1si t.1 'attati, a differenti epocl1ie · dal tra.ttamento , i1m1 abb iamo , in n e.ssu·n o, riscontrato tale ev.etntnalità, il che f.a ·r itenerie ·oh e qwe-sta gua,rigione sia, iit effetto, più stabile di q11ell-0 che non si creda. Niei cas i VI, VII, VIII, IX, XI, XII facemmo la operazi,o.n e perch-è tratta.vas i di ba.r ubin i ~ t utti dQll'età vwri.abile da 2 a 5 amni, ·n ei quraJi è. possibile una m.etico.losa n a rcosi cloroformica ed in cui . la differenziazione e la resi. stenza dlei tessuti pemnett'8 ·con p.iù st1coosso, l'op.erazi-O!Ile C'hiru.rgi«~a. In qua11te ai principii operatori che ìnforman-0 la cura chirurgica dell' eilnia ombelioale ~ non differiscono esser1zialment.e da quelli della cura di alt,re ern ie_ S-Oltam.t;0 1a ooetitu1

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zione a.natomica sp.e·ciale clella r egi,o ne e le partico1arità proprie a qt1esto genere di .e-rnia (volume~sottigliezza f1"eqtwnte c1el · saceo, 0011~ n esst1re i11ttme di questo co11 la piel1'e o cou1 I ' an.ell'O o corr1 gli organi con tenuti, la maiSSièl. con·s ider evole di questi ultimi e le ader.einze fra loro) hanno indotto i chi111r·ghi a modificare, su al·cuni punti, la t.eicnica abituale per cui e.stste gran numero di p rocessi che non è qui il caso di esporr.e. Solo, pos·sia:mo dtre, in generale,. cl1.e tt1ttii più o menD, r ig·uarda11-0 sopra. tt1tto il t en1po dell'opP-razione co·n oorn·ente il rifacim,m1to clella parete o quello dell'apertura · del s.acco in. certi ca si compli·catii&simi, ma t11tte Cfl1'e<Ste oon side·razio11i tecnicl11e ciasoono p t1ò trov.arle, benissin1 0 ·espo.st.e, ill'l o,gni mun t1ale di te-cni-c:a G>peratoria. In tutti queisti 6 e.a si operati, il reperto anato,m o-patologico è stato press,ochè ·egt1alie : cute sotti1e alla soo1mità del sacco o per ti1tta l a sua estension e ad.erente al sacco ed il .o onte1111to, in tutt i, el" a Papp.resent:'1.to dia lln a pi-L1 o meno 111·n ga aooa · ctel ten l1e libera -0 fissa d a aderenzie. Mai r111vieninuno eviploon e ciò in relaz10tDe all 1·e.poca di aecooscim1ento de l bambino per.ahè queisto g·rembia.l e pe·r it.on·eale n.e1 bambino non è an·cora c.on1pletamente ·sviluppato e nel fanciullo_ non copre Cth..e t1na piccola parte della mass.a intes tin.a le (Tilla1.1x) per ·c11i n.on ·a~riva a livel lo {le.ll1anello ombelicale, nè tanto pi11 pu0 far parte del contenuto, d'un sacco erniario ombelicale. Qu-est, ultim.o, in tt1tti i .casi operati, 1o t:rovammo i·n co rri:spondenza della oomici.rconferenza s.u periore d-ell1anello· ombelic1aJe ciò che è in relazionie al process10 d' obliterazion~ cicatriziàle dell '·ombelico; st11dia to da Robin € da Her~o.g· e colla pa1ogen e·si d elJ'•ernia omb.elicale infantile. In quanto ai tre ca&i di ernia omibelicalc di a dulto (osse1rv.az10'Ili Xlll, XIV. e XV) d 11e rigu1ard1ano donne; 11rI1a., t1n 'u-0mo enfì.sematooo con tra.cci e d' a.lbumin,a .nelle u rir ne. Le drt.1.e donne sono dt1e so·g·getti obesi: UD<l di esse (osservaziorn e XIII) pesa kg-. 80,??5; l,altra (osservazi.o.n e XIV) è affetta da ventre ca<le.nte e d'a p tosi v iscerale degli organi addo,m in.a li ·(morb 0 di Glenard ). QUieste 2 condizioni ·so·110 proprio quelle .g·ener.almen te ammesse per sr>ieg.,a re la patogene-si dell'ernia omb.elicaLe deg·li adulti e n on è qui il cas.o di ripetere ql1anto ,già è 11niv-srsalrn·e nte noto, pieT m ezzo deg·lJ studi di Champjo1111iere, stilla parte prepio nderante che h a il g1'asso liquido net viv.ente n ella produzione di tali ernie. I cara.tteri anatomo-patologici, riscontratr all 'op.era.zion-e di ciascuna di. queste ernie oonfer.mruno quanto già sì conosce sulla costituzion e e la direzione seguita dall'onfalocele det1' ad'Lllt-0 attvaverso l ' aa1·eJlo ombelicale . '

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[ANNO ~xx, Ji~A8C. 21J

IL POLICLINICO

Il co1)te11nto l'isco11 trato e co~t i tu i to cln i11testino e e.la ep iploo11 .e s p ecial1n ente cla c1t1esto ltlti1110 è carattere clifferenz iale già b€n l)oto co11 le er11ie oml)elicali cì-el fa11ci l1llo. f ,a sott ig·li-PLZf.t del ::;acco cl1e di111ost1'a con1e Lill·r te ern ie ~ i fo en1i11 0 ])er clisten stone d e lla s i ero~a }JUl'ie tale, per l 'aderenza cl1e il })erito11eo cor1t.r ae col co11tor~i10 fi})J·oso . dell'ar1el10 0111bei li ca Je è j rnportante e ci s1)i eg·a i dist111·bi p i·ese11ta ti d agJi i11clividt11 çl ell e osse rvn zio11i :\III e \V ed i caratt.eri d i ir1·iclucibilittv d c·J t11111ore ({ a essi l)rese11tato. L 'e1)i11loo11 ir1 g ro~sato e c li.e s'i111pe.g11ra i11 grosse i11ca ''a tt1re d.el sacco, co111e n e11 · o~se1r­ vaz io11.e >.ITT i1otc111mo riscc.11t.ra1 ·e, ci s piega iJt qual 1un11iera l) OS-sa a.v\·e11 i 1.e lo stl'ozza111.e11to e.r11 i a r io on1belicale e e i fa parago11a re questo, caso, ·al1ne·:1·0 lJer la costit11zior1.e a.nat 0n1jca del sacco, aJ caso classj co di S11lta11 e a quello si111ile clescritto a.a Riedel. Dal pt111to cli vista te1r:t1)et1tico lJotr eb J).ero j.11v.ece farsi .q11este consi<l e•razio11i. P e rchè, c cH11e affer1n él Cl1a1.11JJ io11rtieL e, i torl si è :riten11to <c'co1ne se L·io oistacolo a ll 'op.er azi 01le n J'.enfise111a ,accom 1pagnatn da al~t1minuria presentato d a ll'indivi<lt10 cl1e fo rma ogg·e·tto de11'11Jtin1a ossevvazione? ap1)ia1no infatti cl1e fra i portatori d 'er11ia orn])e}icale freq11 e11te111e11 te esisto110 g·licoi'11ricj e d a lb11minurici cl1e Cl1a1npion11iere riteneva JJericolosi pe1~ t1n 'operazione. i\Ia quando qt1esto auto1·e .scriveva, probabiln1ente i1011 si conosceva, lJBT l'an.est esia, cl1e l'uso del clo1·ofolmi o e la di1nin11zione de.i p ioteri secr etivj dell'organist110 cl1'esso pro dt1ce, e la nlor te -cl1e .avveniva cli si cnro e co11 lt11a s i11dron1 e tai1t-0 costa11te quanito enig·111atica, era da q11eto ai1to1·e IJrobabilune11te tnte1])retata com e in.o rte tardi,ra l).e1r cloroformi o. Oggi però, inercè l '11so dell'anes tesia lon1b à.r e, q11.esto i)erj colo cl1e l111a ' ' a lta J1r esent!tvan-0 i glicosu r ici e gJi ~t]])umi11nri ci, è q11asi sco1111)a.rso, percl1è in questi stati l)atoJog·ici la racY1ianestesia n on è controindicata ed a n oi l1a 11ermes.so di op.ern,re l)it1 volte arteriiosclm-.otici, cliabetici e nefriti·c i ser1za osservare il bencl1è i11ini·m o accid e11te. Ed i11 ciò sia1uo d, acco'rdo con qua11 to, n el 1910, s t a biiiro110 i dottori Caccia e P ennisi i1 ella Cljr1ica cl1irt u'gica di Ron1a, i n seguito ad 11110 stt1dio completo sulla racl1.ianestesia, })asato sopra 1258 osservazioni (1) . Però, se 11egli .albumi1111rici l)O·ss.iam10 SJJingere le i11 d i· aazioni OJJeratorie oltre 11n limite assai pit1 vas1 o, n .ei diabetici, con1e osservano i Sll ddetti a11t.ori, (( 1'01Jerazion e, per i)ratica ormai di tt1tti, nor1 sj esegt1e c l1~ in casi i11dis1)e11sal)ili » 1

1

e n el l1ostro ca.S-O di er11ie ombelicali, soltanto quando esis1a o minacc.:i tino strozzamento co111e nell 'osserva zion e \ , i_ Clonclt1de11do l 'insie111 e di questi 15 casi di en1ia 01n])eli-ca le, se 1·ve n co11fe1·mare qt1anto, pat olog·1ca1ne11te, s i conosce s11lla patoge.ne.si cl i c111est a enti tà lnorbo5a nelle tre età della vitn : in,t1·oufle ri11a, f etal e e dell' a dulto , i11ett e· in evidena;a l a varia . tl't1tt11·l'a anatomica di ci asc11na delle ernie di c1ueis1a età; l 'indi1' izzo Le·r a pel1tico d a seguirsi in ogni eventualità e c11tando sja possibiJ.e l'op•e t a zione i1ei teneri J)a.1 nbini. Per 1)ad11lto noi la ct1ra. ra dicale precoce ra1J1Jresenta sempre con eccelle11te intervent-0 se si t ie11e co11to del lo SY il11ppo ]) r ogressivo de ll'er r1ia 0111belicale, degl i acci d enti di ostruzione o di s trozza111en to ai quali espone e al deferin1ento o-rg·~1nico cl1e i:>orta con &3 e ai inoderni met,od'i. d 'a11est esi1a cl1e i)ermettono d '.operare ·s11esso ar1<.:l1e albun1 il1 nrici e glicos uI'lCl .

. OSPEDALE CIVJl.E SA:NTl DI

~ez.

Pl'at. u .

S~-39 .

:\LESSA ~DRJ A.

Sezi one Clii L t1l'. e,liretta. dnl l)l'of. E. CALAl\IID..\. .

Considerazioni sull'ernia cturale vaso-lacunare per il dott.

ERKESTO

PALLESTRINT,

assiste11te.

:'\el ge11na io 11. s . fll O})erato dal })I'Of. Cala111icla, r1 el nostro Ile})arto Cl1i1·t1rg'ico un caso di e r11ia crurale vaso-Lacunare; cred«> opport t1110 dcsc 1~i verlo l)el" le co11si d er azio11i eh 'esso 11er111ette di trn rre i11 rel azio11e specialmente ai co11tributi, portati t1ltin1a.iner1te, da autori vari ::tlla conosce11za dell' ~ffezio11 c . L.1' erni:a crt1ra le vaso-] H c11nare, d escritta per· l a 1)1·i1n8 volta. da Arnn11<i nel 1753, _v iene in seg11ito m enzio11ata assn j succintam.ente d ~1 'f ill aux, Til1na11n e Ko11ig·, nei. loro Trattati : (-SSi p e1·ò l a, co11fondo110 e l a ra.ggrl1ppa110 alrer11ia cru r ale 111uscolo-lac11nare (la cui possiJ)ilità. sarebbe i)ersino neg·ata da ìV.I eckel) nella categ·oria delle ernie cr11rali esterne. Scarpa, i1elle s 11c i\Ie.n1orie s ul1 'ernie, 11ega, 0 per lo 111eno d etinisce come rarissime, le erni e crura1i a ll'esterno d ei vasi1 fen1t1r ali, ed l1a un'osse rvazione, cl1e trascrivo, J)er l a quale vien fatto cli perlsar e si trattasse appunto, nel caso iJ1 esarne, · di l111' ernia crurale ·v aso-lacunare. Egli dice: ((Nel cadavere dell'uomo ernioso da 111e esarninaio, ~pi11g·e11do d ell'aria nella cellulosa. cl1e. Jegava iJ g rande sacco del peritoneo 8 Ila regi one jl en lomba r e corrispo11dente alla ~ede clel l'ernia fen1oral e, si gonfiò non sola111ent ~ _1t1eila cellulosa che ci11geva il s acco er~ :r1iario al cli fl1ori d ell 'a rco fem-0rale; ma si 1

(1) \ 1 ccli P O.llclin ico, 1910,

ANTO~JO E BJAGIO


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SEZIONE PRATICA

riempì d'aria, .e si sollevò altresi quella cellulosa eh~ circondava ed accompagnava fuori del ventre i grossi vasi femorali dello stesso lato». L'argomento vie11e ripreso con maggior esattezza nei Trattati del Forgue, del Bergmann, ecc., ed .in , varie monografie, ma le. copclusioni più recenti si possono leggere nella « Chirurgia dell'Addome » del Donati. Riporto: « Le ernie di questa varietà sono a mio parere meno rare di q11anto si crede comunemente, giacchè ne ho osservato personalmente 7 casi, 3 · volte in uomini e 4 volte in donne dai 34 ai 66 anni, per lo più si tratta di individui a pareti addominali deboli con legamento inguinale rilasciato n. Con le constatazioni del :qonati per molti rilie\'i si accorda il caso nostro; esso ha però bisogno d'l1na trattazione un poco estesa, poichè fra l'altro, è necessario dim~strare, innanzi tutto, che. l'ernia vaso-lacunare in questione non è la recidìva d'una forma d'ernia crurale com11ne dello stesso lato, di cui 3 anni avanti il nostro paziente era stato operato in questo Reparto.

6.57

g1one crurale destra. In questi ultimi tempi i dolori si fecero più frequenti e si açcorse ·prima di una tu1nefazione riducibile ad entrambi gli i11g11ini e solo da 1 mese, · notando che specia1mente a destra la tumefazione. s'ingrandi·v a sempre più. decise di farsi visitare. Già allora gli venne consigliato l'intervento. Entra in Reparto il 20 m&rzo 1922. L'esame obbiettivo generale corris:ronde al già sopra descritto, è 1l'n po' crescirtto il pannicolo adiposo sottocutaneo. I contorni dell'acjdome sono defor111ati, in basso per la presenza di due bozze, una alla regiorte inguinale sinistra, l'altra alla regi on e inguino-crurale destra. A sinistra la t11mefazione è grande que.nto una noce avellanea, si riduce spontaneamente col decubito dorsale ed ha i caratteri d'un'ernia inguinale diretta. Alla regione jnguino-crurale destra la tumefazione è grande ' q11anto un mandarino e si compone di due tumefazioni minori, la prima a sede ingtiinale ha gli stessi caratteri di quella già. descritta a si~istra. La seconda tumefazione invece si +rova in corris·p ondenza della porzione· s11periore· esterna del triangolo di Scarpa, ove si rileva anche una cicatri'ce sotti le, ben consolidata e lunga 7 cm. 'Circa , esito del subito intervento. La tumef azio. ne è 11n po' più grande d'una noce avellanea, ha. maggior diametro verticale, globosa, ped11ncolçtta, tinfa11ica, è infl11enzata dai colpi Riassumo le due storie cliniche: di tosse, non si riduce spontaneamente, ma con le manovre ·di Taxis. Introducendo il miG. Giaromo, di 39 anni, agricoltore, Valmagnolo 11ell'anell o ernif' rio si percepiscono aldonna l'esterno le pulsazioni dell'a. femorale. Non Un fratello soffre d 'ernia; per il resto, gen- varici dell'arto il.1feriore corrispondente, nè setilizio im1nun e e negativa l 'anamnesi :r;emogno alcuno di alterato circolo venoso. ta. Da 18 mesi è affetto d'ernia crurale destra Diagnosi. - Ernia ing~inale diretta bilatee l'affezione non può essere posta in relazione rale ed ernia c1l1rale destra. con gra~i fatiche. Ebbe per 3 volte · fenomeni Atto operativ o. - Anestesia locale col Cochredi intasamento. Da tre giorni datano f enone, ablazione della cicatrice operatoria. Opmeni di strozzamento. Entra in ospedale il 2 port11namente preparata la regione, appare 'febbraio 191~. 11n'emia crurale grande quasi quanto un uovo Esame obbiettivo. Stato generale buono. di g8lli11a, che si è aperta la strada internaNess11na alterazione patologica degna di men- mente all a guaina perivasale della vena fezione all'esame degli organi del torace. Addomorale. Incisa tale gi1aina si distaccano per me di forma normale. Pareti muscolari debo- via ottusa le aderenze con essa contratte dal li Nessun'altra affezione erniaria. Alla r egiosacco. II colletto si· palpa · assai in alto, per n~ crurale destra, porzione superiore del trianClli ~i m ette la vena allo scoperto per lln tratgolo di Scarpa si nota l1na tumefazione a !or- to di 5 cm. La porzione della loggia linfatica, ma e.rnisferica, grande quanto un mandarino. m erli~ lm entP posta è del t11tto chiusa e l'arC11te soprastante normale. Temperatura locale cata fe1norale- ad erisce strettamente al p11be. invariata, consistenz a. tesa, presenza di l1n Cnn 5 n11nt.i alla Bassini si ricongiunge il marped11ncolo che si aon1·ofonda sotto l'arcata fegine inferior~ dell'a,r cata femorale all'aponeumorale. Dolore sopportabile; tumore irriducirosi e muscolo pettineo. · . bile. Anerta l'ainoneurosi del g rande obliquo, si Diagnosi. - Ernia crurale destra strozzata; rileva i~. presenza di un'ernia diretta nella intervento d'urgenza. r'e gione ing11inal e destra, con sacco del vol11Atlo operativo. - Anestesia locale col Cochrne ili 11na nocci1101a. Legat11ra .ed escisioné .rene. Incisiotle s'olita. Ernia crurale destra. del Rncco, rico;::;tn1zione del canale inguinale Il sacco contiene lif'11ido sieroso ematico ed con il metodo Postemnski. 11n~ ansa del ten11e, che in corrispondenza del Alla reQ"ione ing11inale sinistra presenza di ·cingolo strozzante nresenta un solco, in c11i · 11n~erni a (liretta con sacco del vol1]Jlle d'una esistono sca l'Se ;'lJtera 1ioni della sola sierosa. nnce, ]P'?'!l t11ra . i~ esci.:jione del sacco, c11ra raRiduzione dell'ru1~n. erniata, legatnra ed esci0ic!l 1f' B::t~~ini anr enrln la f::tscia tr~sversale. .sione del sacco. Cl1i11sura delle oareti alla Bas- Pareti m11scolari eccezionalmente deboli . sini con ounti di set.a. Ho cred11to opportuno riportare un po' parDecorsò re~o la r n. g11a rigione i:er prima. Dim esqo gua ritn il 19 febbraio 1919. L'ammalato ticolarm ente le d11e storie cli~iche dell'infer. r acconta d.i non aver uiù avuto alcun disturbo mo, per poter meglio discutere se la seconda e di aver int.eramentè riprese le sue occupaaffezione erniaria della regione crurale destra zioni' ca1n1)estri. Tre mesi or sono, do'J)o una debba c-0nsiderarsi come r ecidiva, o se non lunga camminata, avverti un dolore alla re•

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piuttosto co11servi, no11o~tante il primo intervento, l'importanza dì un'affezione indipendente. Fra il pl'imo ed il secondo intervento decorsero quasi tre anni e durante questo periodo il nostro a1nmalato ottemperò a tutte le non lievi fatiche del contadino, senza avverti~e mai il mini1no dolore o qualunque altra manifestazione patologica alla r~gione crurale destra, che. p·o tesse-pur 1·0ntia.namente segnalare l'inizio di una recidiva. Oltre il criterio tempo, una maggior importa11za acquista, a parer. mio, il confronto topografico fra. l'esatta localizzazione della prima e quella della seconda affezione ernia.Iia. Infatti la prima era una ernia crt1rale comune per cui il viscere intestinale sospingend? il peritoneo con lo strato cellule-adiposo sottosieroso (fascia propria del Cooper), vinta la resistenza del septum crurale, era penetrato nella porzione alta del cariale fra i due foglietti, superficiale e profondo , della fascia lata. In questa località il sacco erniario si trovava ~11tOJ'nato: esternam.ente dai vasi femorali con la loro guaina perivasale, anterio1·mente dall'arcata f emoraJ.e, internamente dal legamento di Gimbernat e posteriormente dal legamen~o di Cooper. Nell el'nia crurale ·vaso-lacunare successiva • invece l'ansa avava spinto innanzi a sè, progredendo verso il basso, il peritoneo, lo strato cellulo-adipo50 ~ottosi~1~oso, poi scivolando fra la fascia trasversalis, il connettivo perivasale e la vena femorale, attraverso la porta dei vasi, aveva continuata la sua discesa in basso per t1na distanza cli 5 cm. da1:l'arcata di Poupart, mq.t1tenendosi sempre intrav3Jginale. Ben diversi quindi furono i ra.p porti assunti dal seco11do sacco erniario p~rchè un altro fu il tessuto principalmente interessato:- il connettivo perivasale, cl1e lo rivestiva per intero. Ancora i1n'obiezione rim·ane a muoverci: quale importanz::L sia da attribuire al primo intervento nella formazione dell'ernia crurale vaso-lacunare successiva. Qui occorre rifarsi allo stato della regiol).e quale fu rinven t1to durante il secondo atto operativo. La porta erniaria era moTto alta, si trovava limitata fra l'arcata fenTorale e la vena femorale; il sacco per aprirsi la strada verso il basso aveva scollato dalla vena fl connettivo 11er.ivasale, che ai comuni involucri si era aggiunto. La porzione interna della regione, e cioè la norzione linfe-lacunare, era complet amente chiusa, il septum crurale riman~va unito al pube da tessuto spesso e resistente; n e possiamo dedurre che la p.r imitiva porta erniaria permanPva del tt1tto chiusa e per 1

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conseguenza 11 pri1110 intervento era completan1ente riuscito al suo· scopo. ...\.vanti di trattare l'eziolog·ia de11·affezione in esaUJ.e, dopo aver eseguite rui11ute ricerch~ anatomiche in prop.)sito so1Jra 5 cadaveri venuti all'autop_sia, credo opportu110 riassumere i dati per esse ricr1vati sul n1odo di comporta..r·si della fascia trasvers:;tlis in q11esta regione, e sui rapporti da essa contratti co11 i vasi fe- · mor~li , la loro guaina, le vicine aponeurosi ed il peritoneo; .cosl solamente può apparire manifesta la possibilità di· tali ernie e . la loro p~togenesi. La fa.scia trasversalis inviluppa profondamente il muscolo trasverso dell'addome, assai sottile presso l'ombelico si va ispessendo sempre più rrian mano che si avvicina all'az:c.:1ta femorale, ove acquista i caratteri di u1:él: v_era aponeurosi indipendente, secondo il Cooper, secondo il Cruveill1ier invece rimane sempre il foglietto posteriore della guaina del muscolo trasverso ar1orma.lmente spesso e ter1din'izzato per la p~e ss ione a ddominale che i11 questo punto, dt1rante la stazio11e eretta acquista il suo valore massimo. La fascia trasversafis alla regione ing11inale, considerandola dal lato esterno fino all'interno; si inserisce a]. labbro interno della cresta iliaca alla ' sufaccia interna della spina iliaca anteriore periore e si congiunge quindi alla fascia iliaca subito posteriormente all'inserzione di questa con l'arcata cn1rale forn1ando una linea semilt111are per una punta i11sinua11tesi fra il muscolo psoas e l'i1i.aoo. Segue poi l'arcata crurale, e ove questa, lasciata la fascia iliaca, si. arrotonda sui vasi f en1orali, dopo aver rivestita la doccia in cui è collocato il cordone spermàtico, avanza ancora e si ' inserisce ar bordo ·posteriore dell'arcata crurale, al contar• no dei vasi ed alla guaina perivasale direttamente. Prosegu~ndo ancora verso l'interno oltrepassa l'arcata qi Poupa·r t p~r andare a fissarsi sulla cresta pettinea ed alla spina del pub~ di·etro il legamento di Gimbernat; in questo punto costituisce il septum crurale . teso,. a guisa di diaframma, sulla lacuna linfatica. Tre forn1azio·ui speciali rinforzano in questo punto la fascia, il legamento di Hçnle, il legamento di Hesselbach .e la benderelJa ileopubica. , Secondo alcuni autori la guaina dei vasi femorali sarehbe i11dipendente dalla fascia trasversalis e ben individualizzata da essa; altri più rece11tj .('festut, De Florio) sostengono che la guaina perivasale è rinforzata dalle vicine aponeurosi, che con e3"3a stabilirebbero continuità di fibre. App1111to per le ricerche eseguite constatai l'esistenza di questa continuità di

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fibre i·apprese11tate da piccoli fasci più o meno della porta ern1aria, dovuto a rilasciamenti ed r·obu~ti e numerosi a carico dei quali le variaatrofie dei tessuti, che la compongono; nel cazioni i11diviùuali non sono poche nè lievi. Ad so nostro esistevano appt111to due ernie ingt1iogni modo st1 questi rilievi collimano i ,·ari nali dirette concomitanti. reperti. A partire dalla porzione mediale della Nella statistica di Berger in 222 casi di erguai~a • e della vena f emora.le i piccoli fasci 11ia Cllr(ale vi era contemporanea presenza di i11izian.o le loro inserzioni per i due terzi a1111n'ernia i11guinàle dello stesso lato, ed, in 87, • ~eriori di esse, si infittiscono su tutta la loro ·cli qt1esti 222 casi, l'~rnia inguinale era bilafa.ccia anteriore, ove assumono particolare roterale. bustezza, quindi tra la vena ~ l'arteria, sulla Credo 01)port11110 a questo proposito citare p<>rzione laterale di qt1ella si insinuano a guila statistica s11gli 01)erati di ernia crurale in sa di semilt1na 'in sez. trasversale formano questo Rt3pa rto Chirurgico dal 1911 al giugno come un'o sp,erone) e; si app·r ofondan-0 in tale 1922, quale mi ri.t1scì di combinare· rivedendo spazio per circ~ 3 n1m. Si continuano quindi, tt1tte le storie cliniche di tale periodo: pur ri<i ucendosi sempre di numero e robustezUo1nini 54 Con eredità pos it.tva 19 aventi altre ernie 23 za su tutta la faccia anteriore dell'arteria feDonne 172 ,, ,, ., 67 ,, ,, ,, 42 moraJe. In dt1e casi particolarmente dimostraT otai e 226 Totale .. 86 Totale .. 65 tivi, tenta11do lli vincere le aderenze fra la fascia trasversalis e la guaina •p erivasale, dolSecondo qu-esta statistica il 38 % delle ernie cemente scollando, giunsi col: dito proprio sulcrurali 11anno eredità positiva. Nella statistila faccia anterivre della vena. femor:ale. Non ca del Donati ·s i ha p.e r le erni.e in gen.erale, ottenni maj simile ris11ltato da.I1a parte del- il 30 %; e secondo quella del Malgaigne, il l'arteria. 2'7.5 ~~ . ' Rilevai qui11cl1, come già scrisse il ·D-011ati, lja· concomitanza di altre forme erniarie, che la guaina venosa è più ampia ed estenprincipalmente sono ernie inguinali e ombesibile di q11ella arteriosa, per modo che con falicali. conta per il 23.4 %, cifra abbastanza alcilità si las'Cia di.s tend.ere dal sacco ern,i ario, ta che ben comprova, per questa particola~e quando la scoJla.. Vediamo ora quale può eslabilità degli orifici erniari, essere la crurale Sf.:re l'etiologia de11 ·ernia crurale ,,aso-lacuin genere un'ernia di debo~.ezza. Ma di notena re. vole importanza considero l'aver rinvenuto ben Bo:relli) co111e p1ima e più importante causa, l re forrr1e çlj ernia c11.1rale vaso-lacunare ·sulele11ca l'azione di lobuli adìposi dello strato· ly 226. Mio malgrado non posso su. questi due cellulare lasso preperitoneale in vicinanza delaltri casi dar~ particl)lari più numerosi, di la. pQrta erniaria. Tali piccoli IJ.pomi ipertro- quelli che sto per elr.ncare, non avendone tro, fizza~dosi e consecutivamente agli imp.rovvisi ,-ati altri nelle loro storie cliniche. e riRetut.i mutan1enti di pressione endoaddoEntrambi te forme n.ppartenevano ad uomiminali s'impegnerebbero nell'a:r1ello crurale ti- ni, uno dei quali aveva 48 e l'altro ,57 anni; randosi addietro il peritoneo, cosi da determi- 11essuno di essi aveva st1bìto interventi in prena1·e in esso 1111a depressione dalla quale oricedenza, nessuno era affetto da alterazioni od ginerebbe il futt1ro sacco erniario. Narath no- anornalie della corrispondente articolazione tò la concomita11z.a di ta.li ernie in 6 individuj coxo-fe111orale, n è aveva subìto in tale regi.one dai 7 agli 11 ar1ni cui era stata ridotta precea.Jcun trauma; il1 entra1nbi esisteva un'ernia dentemente una Jussazione congenita dell'anca inguinale dello stesso lato. ed il Graser, considerando tale fatto pone una. Sommando or:;i. i dati circa l'età dei pazienr elazione fra qùesta varietà d'ernia crurale e ti e la concomitanza di altre ernie non pare cause violenti agenti st1i tessuti che limitano ovvia la conclu.3ione di dover cons1derare anl'orificio erniario. i cJ1e queste · f or-i;n~, e già lo dissi trattando la loro eziologia, come delle vere e proprie ernie Nel caso nostro non esisteva alcun accenno di debolezza; anche il Donati era già pervea formazione di lipoma preerniario; e l'aromanutò a questa conclusione . .. lato av~va subito, unico trauma sulla regione, Per la nostra statistica la p·e raentuale di e tale. da poter causare un indebolimento .dei muscoli, delle fascie, della g·uai.na vasale e dei · questa varietà di erni,e sale a ll 'l.32 %; non è dunque così rara come potrebbe apparire dallegal{lenti, il precedente intervento operativo. Ma qui due importanti fattori predisponenti ie descrizioni cli essa fatte, specie in periodi non del tutto recenti; a mio giudizio però tale dobb~amo ricordare: · l'ereditarietà delle formazioni erniarie, concetto non d_el tutto tra- valore se1nbra i1n po' elevato. Poche parole sui concetti dominanti nei vasc11rabile, ed un particolare stato di d ebolezza

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IL POLICLINICO

ri autori per la classificazione delle ernie cru-

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vena safena alla cosci.a, in conseguenza de1 rali vaso-lacunari. Seguendone lo sviluppo crocc:lpi dii tosse, ·specialmente ne·l decubito dornologico appare una c0r1tin ua tendenza a mi- sa J.e. Infatti il rapido aumento di pressione gliorare con la più precisa conoscenza che del- endoaddominalie provoca un subito impegno l'affezione si venne acquistando grado a grado. dell'ansa nel sacco erniario, questo p.ar conGià il Graser notava l'improprietà del ter- tiguità trasmette l 'impulso alla vena femora, mine llnico di ernia crurale esterna potendo . le ed in que·s ta e nei gros•s i ira1ni affluenti si una tale ernia utilizza:re (sono parole del ci-· determina un arresto nella corrente sanguitato autore) alla. st1a -base tutta l'ampiezza gna, se non addirittura una hreve oorrente • com·p resa . fra jl legamento di Pou_part da una reflua. parte, e i vasi dall'alt1~a, dal leg·amento di Uno dei casi segnalati ne.Ila statistica aveva • Gimbernat fino all'unione d~ll'arcata crurale presentato ir1 modo molto manifesto i due secon la fascia iliaca. L'Aschausen distinse l'her- g:q.i descritti ultimamente, e si era fatta diania crural:ls vasculo-lact1naris che decorrendo gnosi di probabilità. Tale diagnosi ·fu dalall'inna nzi dei vasi occt1pa la lacuna Jinfatica, l 'intervento confermata. l'hernia cruralis intra,.vaginalis, che penetra . .J\.ltri ~ttribuiscono grande valore alla prenella guaina dei vasi, e l'hernia cruralis estersenza di varici, che sarebbero di indole mec-. na decorrer1te all'esterno dei vasi. P'iù precisa ca11ica; ma in troppe ernie crurali comuni ho • arLatomicamente è la .distinzione del De Flt>rio n otato varici anche voluminose dalla sola par. che considera11<lo solo le ernie crurali vaso-la- t e dell'affezi0ne, per cui penso non sia da tec~nari le chiama esterne,. anteriori ed interne nere un. tal fatto in considerazione . Pur' molta . a, seco11cla eh~ la , porta Prniaria è situata latetroppo, come si riieva dalla citata storia cliralmente all'arteri.a femorale, al davanti dei nica, nel caso nostro neosuno dei dati su devasi o medialmente alla ven~. scritti . si manifestava in modo caratteristico. Il caso nostro f:econdo la classificazione del- La t11mefazione esterna era ovoidale, la porta 1'Aschausen è Jn'hernia cruralis intravaginaerniaria . era assai stretta, attraverso ad ·e ssa . li&, seco11clo il De Florio un'ernia crurale vaso- appena penetrava la p11nta ·,dell'indice, il sacco lac11nare anteriore. era del volu1ne <li quasi un uovo, si e.spandeva Dopo quanto abbiamo detto su guesta varietà tra la vena e la guaina perivasale mantenendi ernia crurale 11on è ovvio cercare di dedur- do sempre la diTezione vertical.e per cui il magre quanto possa essere utile raccogliere dati gior diametro della turr1efazione era il longiche ne permettano la diagnosi precisa, in rap- tudinale. La ridl.1zione, appunto ·p er la stret· porto specialmente dell'intervento chirurgico tezza della porta non era spontanea, ~a opper la vicinanla dell'affezione. ai grandi vasi pone·v a una certa resistenza allo espletamento • f en1orali. Seconclo alcuni osservatori la tume- delle manovre di 'faxis. Il fremito venoso non fazione erniaria in queste .forme ha il diame- erf\ per nt1lla evideute, nè esisteva alcpn setro trasversale .maggiore del verticale, ne ri- g·no di varici dell'arto inferiore corrispondens11lta una pilì larga porta erniaria •p.er cui te o di altern.zion·t~ nel circolo venoso. P~r cui, una speciale facilità di riduzione che il più non avendo l'esame obbiettivo offerto alct1n delle volte sp·o ntaneamente avverrebbe per il segno, per l'avvaloramento del quale si potesse anche in via <li probabilità stabilire la ~a.­ solo passaggio clalla stazione eretta al dect1bito dorsale (Borelli). Questo come dato diffe- gnosi anatomican1e11te esatta, questa rimase renziale dalle comuni ernie crurali ove per reperto d'intervento. Una sola considerazione stimerei utile di la· strettezza della porta la riduzione non è fare d'ora innanzi, ed è il cercare dì m.eglio sempre facile e tanto meno spontanea. La tumefazione · esterna allora, quando alle solite va111t?re, speci1.Lmente qi1ando si riesce ad avnon si sovrapponessero altre condizioni anato- vertire con il dito la porta erniaria attr..averso esterni, dopo la riduzione dell'ermjche che ne n.lterassero la comune configt1- i tegumenti . . ra.zione, verre,.bi1e ad assumere grossolanamen- , nia, i rapporti di vicinar1za fra questa e i•arte la forma d'n. n tronco ùi cono. rovesciato con teria · fem·orale, nettamente avvertibile per la . sua pulsazione. la base in corrispondenza dell'arcata crurale, . ' m entre nelle comuni erniie crurali La tume• fazione esterna · è emisferica e ovoidale. Un altro seg·no che verrebbe ad assumere nna partirolare evidenza in queste forme vaAl termine di queste mie consider~zioni sen... s0-lac11na n è lln fremito vasale (specie di onda to il dovere di ri11graziare il chiarissimo prodi ritorno), percepibile lungo il decorso dehla fessor E. Calamida e per avermi permesso lo 1


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studio del caso descritto e per i c-0nsigli avuti durante l'estensione del lavoro.

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lis, ecc.), ..v. è una sottospecie detta « ernia di Laugi~r o d·el legamento di Gimbernat », che oggi è· oggetto di q11esto mio modesto contriBIBLIOGRAFIA. buto. clinico. Questa rara varietà fu messa in lu·cie e descritta dal Laugi.er, dal quale ha preBE~GM1~NN .(GRAS.ER) . Tratbato di Chirurgia praso il nome. , tica. C1iirurgia dell'addome, libro I, Milano, Sot:. Eùit. Libraria, 1908. Anatomia. - Nella r~g'ione inguinale si parFoRGUE. Corn.peridio di Patologia Chirurgicà. la di canale inguinale, che serve a trasmetteDONATI. Chiru,rgia dell'addo1rie. U. T. E. I. re al testicolo gli organi necessarii alla sua SèARPA. Merriorie sulì'ernie. Milano, Reate Stamperia, 1809. . nutrizione .e · a condur.re nella pelvi le vene e IlORELLI. Il Policlinico, vol. X'v, C, 1908. il con.dotto deferente. Non cosi accade nella reASCHAPSEN. Detttsche Zeitschrift filr Chirurgie, · Bd. LXXXII, 1906. · gione sottoposta al legamento di Poupart (~e­ gione inguino femorale) dove errone~mente si MoscHOWlTZ. Annals of Surgery, vol. LV, .1912. BERGER. Cure 1adicale des hernies crurales. parla di canalis femoralis. Ogni uomo certaSoc. ·d. cl1ir., 1'. XVIII. mente 11a un eanale inguinale, attraverso _il DONATI. Contributo alla patogenesi ed alla ansa quale passano gli organi suddetti, ma non ogni dell'ern.ia crurale voluminosa. U. T. E. I. DE-FLORIO. Ernia crurctle . Napoli, Tip. Sangio- uomo ha un ca11a.le crurale, o piuttosto questo vanni e F., 1910. · e~iste solo, quando attraverso di esso si è fatPILCHER. Annals of Surgery, vol. LIII, . 1911. ta strada un'ernia. NARATH. Eigenartige Form von. Hernia cruralis Canale crurale equivale quindi a canale e1·1iach Eiri1·tclitung von Lux. fem. cong. Arch .. niario. In contrapposizione dello anello crur·af. Clin. Chir-., Bd.· 59, 1899: JABOULAY e PATEL. Hernies. Trattato di Cl1i- le addominale che è il })unto in oui questo ca- rurgia. Le Dentu ·et Delbet, yol. XXV. nale abbandona la cavità dell'addome, ve ne TESTUT. Tra&tato di An.atomia normale. è un altro, detto anello crurale esterno per il TESTUT e JAcon. Trattato di Anatomia Topoquale il tragitto o canale sud<ifetto rag·giunge. grafica. TILLA ux. Tratta.to di A natomi a Topografica. la s1.1perficie (a11nulus femoralis subcutaneus). Se Si considera la regione inguinale dal lato del peritoneo si rilevano le tre fossette classiUn easo di ernia di L~ugier operata radical: che site in• vici11anza del legamento inguinale; mente con attoreigfiamen to del sacco orà, anche al disotto di_detta corda legarnéntosa si trovano alcune fossette, e cioè, una diper il dott. SILVESTRO BILE rettamente al disotto della fossetta inguinale Chirurgo, -~ssiste.nte d~ssettore ordinario presso il R. Istituto di Anatomia Uma1n a Norinterna, tra il ponte di Pouparì e )a branca male di Napoli , dir.etto dal prof. G. SALVI. orizzontale . del pl1be; e una al disotto di questa branca. Esse vengono inaicate col nome be var·i età più stran e si possono riscontrad ~ « fossetta crurale» la p·rima, e di cc fo·ssetre nella produzi )ne delle ernie, principalmente ingujnali e cr11rali ed il chirurgo che ha ta otturatoria » la seconda. • Ora è appunto per la 18" fossetta che si .fanavuto agio di operare sovente su dette regioni . no strada all'esterno le ernie crurali. Dette ha P.otuto constatare come spessissimo, da individuo ad individuo, il cpJa.dro clinico subisca ernie per venire all'esterno forzano la parete nel p11nto in cui questa si presenta di minore delle sensibili va.riazioni, e come la tecnica resistenza, cioè a dire n ell'ambito dell'artnulus eo1nune di detta opera.zione debba, a secondo ' rtbdoniinalis nel quale si distinguono comunedel caso, sp~sso cedere il posto a tecniche di mente tr e lati, ma che ineglio sarebbe ·cons:ipura necessità. Specie nella cura radicale dell'ernia crura- df! rarne quattro. Uno Sl1periore o a nteriore è costituito daJ tratto corrisponde11te del legale, ogni operatore è sperimentato in l1na data mento di Po 1J1)art; uno inferiore è dato da un tec11ica ed ogni volta cl1e interviene, certo si propone di attuare quel piano operatorio che nastro fibroso teso s11lJ.a branca orizzontale del in tanti e tanti altri casi gli ha corrisposto be- pube a lt.o q11alche mm. (leg·amento sovraplibinissim.o e che è frutto di pr.egressa esperienza co d~ Co,o per), e l'ultin1Jo, l' esterno è dato da~la e di allenamento. Ma, purtroppo, non rara- guaina della grossa vena femorale. Così descritto l'annt1ll1S fernoralis abdon1imente . accade ch·e i propositi stabiliti dal chirurgo, svaniscono innanzi a vere e proprie 11alis sa.rebbe di for1na ~pprossimativamente sorprese, starei per dire. Tra le tante varietà triangolare, da+,o che }Jer alc11ni il legamento dell'erl)ia crurale (I-I ernia femoralis pectinea; falciforme di Gimb·ernat sarebbe un angOilo e hernia f emoralis externa; hernia femoralis re- più precisamente l'angolo interno. Ora, più op~Jortuna.1nente e con maggiore trovascularis; hernia femoralis properitonea•


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esattezza il legamento suddetto costituisce il quatrto J.ato dell'annulus (l'esterno), siiia per la sua robustezza ~da per il suo orientamento. Detto legamento che altro non è che il rovesciam.ento in sotto posteriormente della estremità pubica del rilastro esterno dell'anello ingui11ale, si presenta sotto forma di una placca fibrosa che rie1npie in parte l'angolo di convergenza tra il ·pube e il legamento di Po11part. ·

Per forma il legan1ento in questione si presenta triangolare con l'apice al pube e la base a lla i1arete della vena; può · 'Presentarsi robusto in a1cuni individui, mentre in altri si presenta no11 solo debole, quanto ristretto assai nella s11a estensione, e viceversa. Normalmente la sua compagine fibrosa non presenta alcl1na lesione di continuo, ma pt1ò accadere che, attraverso a dei piccoli pertug·i, dei vasi li!!fatici per1etrino nella _pfacca triangolare indebolend10 la sua tesisitura e facendole acq11i stare un aspetto sottilinente cribato. Ed io ri. cordo beY1issin10 come l'anno scorso, pr.eparando la iiegtone inguino-crura.le' abbia tro. vato l'a1·ea t1iang·o1ate del leg·amento di Gimbernat fo1·ata i11 due i)unti vicinissimo l'uno all'altro dal carninino di due esili vasi venosi. Posso c111indi rite11·ere che assiem·e ai due organi s11rldetti, ancJ1e dei vasi linfatici vi d·ecorrevano, :liscontinua11c10 la integra compag'ine della placca legamentosa in. questione. Ora, se l 'espansione del leg·an1ento di. Gimbernat si presentasse .estesa, se vi fo.SJSe una discr·~ta aderenza tra la. falce e la guaina vasco)are da rid11rre al . minimum o a niente l'an·ello femorale e se ancora per anomali a di decorso e di t1b.içazio11e per necessità, i vasi linfatici, e qt1.1lche vasellina venoso si aprissero il varco attraverso detta la1nina; si capisce come ancha dietro reiterati sforzi e in lln individt10 con debolezza dei tesst1ti per di più, a nche t1n viscere addominale col st10 sacco potrebbe a poco a poco farsi strada attraverso q11esti orificii preformati e costitt1ire qt1ella sottospesie di err1ia crurale eletta d1 Laugier o del legamento di Gimberna.t. Solo così io credo si possa in1maginare l'evoluzione e la formazione di detta varietà erniaria, po.ichè se ciò non fosse, io non sa:prei capire come t1n'er11ia J)er farsj strada all esterno scelga· lln p11nto robusto, pi11ttosto ch·e cedere all'invito offertole dall'anrzulus abdominalis cl1e per se stesso costituisce un locus minoris resisten tiae. Queste ernie, più dell~ altre, vanno sog·gette allo strozzamrnto, poichè facilmente si capisce con1e il colletto del sacco. sarà circon1

dato in Loto da un anello stretto, robusto, no'n cedev·ole, e non tr.ov€rà il p.irù piccolo spazio (come quello della gt1aina vascolare) per espandersi; ber1sì sarà, rni si passi l'<es·p ressione, ca.roerato in toto. Formatasi, àd -0gni . modo, detta varietà d_i ernia, il peritoneo potrà esser e spinto in ·fuori o in dentro dell'arteria ombelicale, venendo però a riuscire nel canale femorale , sempre ad una certa distanza . dall) artetria. . Circa, il rap1Jorto del sacco con l~ parete venosa , può dirsi che sia identico o quasi a q1lello •i ella com une ernia crurale. Ctr11veilhi.eir, dopo Laugieir, risco,n •t rò anche 111i questa sottospecie di ernia; non solo, ma 11e studiò t1na classica duplicità disseccando · il cadavere di uria donna anziana. Demea11x, Legendre e Bastieu potettero studia1;e a·n cora tre casi; e, · ancora J aryavay ne pubblicò un altro nel quale gli, fu possibile assodare la diagnosi prima dell'intervento (!). Q11alcl1e altro autore ha piotuto riscontrare un vero e proprio idrocele i1el sacco crurale passante attraverso il l eg·amento . di Gimbernat; tale è il caso desc1itto da I-Iennig-. Berg·er ebbe occasione di riscontrare un am111asso li1)omatoso attraversante il medesimo legamento. , Per quanto sappia, credo che la letterat11ra medica , non riporti nessun caso di coesistenza di t1na ernia gimbernatica e di una comune. Certo simile caso si sarà potuto benissimo avverare nella pratica chirurgica e forse sat'à sf11g·gita all'operatore, anche potendosi dare il caso che la sottU.é lingi1etta connettivale· che divid·eva i due sacchi si sia ridotta ai rr1inimi termini da venire quasi eliminata dallo evolversi t1lteriore dell'ernia. Dai suesposti criterii scatt1risce di consegt1enza di qua11ta ,utilità sia il conoscere il normale e l'a·a orma1e decorso dell'arteria otturatoria in caso di strozzamento, il che è molto più freqt1ente ne.Ile ernie crurali che in quelle inguinali. , Ordinari.a.mente l'arteria crurale al davanti del lega.mie nto di Pou·part, fornisce l'arteria epig·astrica superficiale che si porta all'interno e jn alto. Subfto dietro il legamento di ' Pou1Jart ha origine l'arteria epigastrica inferiore che si orienta ugualmente in alto e al l'interno. Entramb.i i vasi dunque decorrono aJl'esterno del. canale . crt1rale. A sua volta l'arteria ott11ratrice origina dalla arteria iliaca: inter11a o ipogastrica, e, dirigendosi v·erso il ca11a.le ottt1ratorio segue il margine del baci110. Non di raclo però, anzi starei per dire, aJ)ba:stanza frequentemente, si osservano delle anomalie di decorso: I


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1° l'arteria epigastrica i11feriore origi11a

prettamente puntorio alla regione crurale di destra. dove ap•p arve dopo breve tempo' un .dalla iliaca e decorre ad arco lt1ngo il legamento di Pouuart verso la linea mediana, . piccolissimo tumoretto rotondeggiante. Parecchie volte ·è andato incontro ad incarceramenmette11dosi in intimo contatto col margine su- to per cui s'è dovt1to mettere in l~tto, con forlleriore dell'anello crurale; . tissimi dolori di . stiramento, e ha dovuto ap2° dall'arteria epigastrica inferiore si stac- plicare del freddo localmente. Stato presente. Condizioni generali non fio~ ca spesso 11n ramo co1n11nicante che va alla ridé; abito le.g germente linfatic,o con masse arteria otturatrice passando sul m,a rgine inmuscolari scarse. L'esame a carico dell'appaierno dell'a11ello crurale; recchio · respiratorio cardiovascolar.e . e digerente non rivel~ nulla d'importante, Alla re3° l'arteria ott11ratrice può nasoere dalla gione cr11rale di destra, e propriamente nel crurale, rasentando l'anello femorale; st10 terzo interno, si nota 1ln tumoretto della 4° l'arteria ott11ratric~ alla st1a origin.e dal- grandezza di una piccola nocciuola, di consil 'arteri<t cr11rale, forma 11n tronco unico con stenza moll·e, ' elastica, che alla pressione risveg·lia dolo,ri nell 'infe1~mo. La pelle che sol'epigi:ls trica inferiore; se questo è molto breve, p11ò sce11der e in basso all esterno dell'anel- vrasta il tumore si ·p resenta normale e lascia intendere molto chiaramente, per la scarsezza lo cr11r3.le; , del tess11to adiposo sottocutaneo. il decorso 5° se il tronco co111l1ne di origine è più della safena. Ridotto il tumore e infossando in profondilungo, l'arteria otturato1ia si mette in inti·m o tà il dito, a stento si pe.rcepisce un piccolo rapporto col margine s11periore dell'anello, e, foro resàtSitente a contorno circolare. passando sopra il legamento di Gimbernat Questa manovra risveglia maggi-ormente do(q11indi sul lato interno dell'anello crurale), lori all'ammalato. ~ ~101.to evidenti e tangibili al pal.pam.ento sosi dirige all'es't erno ·e in basso verso il ca110 parecchi gangli linfatici c11e attorniano la 11ale ottt1ratorio. piccola bozza. · · P11ò dnnqu.e, da to q11esto caso, la parte iniLa pulsazione d·ella fem orale, che è evidenziale di una er11ia crt1rale essere circondata tissima. si percepisce all'esterno del tt1more. l ,a perc1tssione rileva s11on.o ottt1so. Si fa diaall'intorno da vasi cl1e facilmente in 11n intervento possono veniT lesi; all'esteri.'n·o vi sa- gn os.i. di ernia crt1ra.le, a conten11to probabilm·ente epipl1oico. rà d11n4ue la vena femorale, all'interno l'arAtto opera ti vo. Assistito d.al dott. GiL1seppe teria ottt1ratoria, in alto il tronco coml1ne del- Ci eri procedo all'atto operativo. Aneste sia locale col Novostasin. Incisione la e1)i.gastrica e dell'ottt1ratoria. Questa temuta anomalia vascolare ebbe da pa.1'allela aì decorso dei vasi. _.i\.ppena incisa la p elle, compare il sacco. Hesselbach il nome di cc corona dei morti» ed S'inizia l'isolamento, che p or t a via molto temè t11tt' altro che .rara. Il Cloquet ·s u 125 cadapo per fitta aderenza ai tessuti circostanti. veri d·t1omini la trovò 21 volte da tutti e due Isolato in toto il sacco ernia.rio e ridotto facilmente il contenuto che per la consistenza i lati, e 14 volte da un lato solo; e su 125 gr aniulos a conferma la diagn.osti. di epiplocele, cadaveri di donne, 35 volte dai due lati e 13 si passa alla emostasi definitiva. Sol!.evata con da un solo. lato. Test11t e Jacob (Anatomia To- lln divaricatore comune la corcla inguinale si mette in piena luce la r egione della porta erpografira,) affermano che t1na volta ~u tre detniaria. · ta anomalia si riscontra. Il legamento di Gjmbernat apJ;>ar-e con una Scaturisce per tutto ciò che è stato detto soluzione di continuo nel mezzo della sua su'Che il miglior sito per sbrigliare u~o strozzaperficie. attraverso cui si fa strada il colletto del sacco erniar1o. Introftessolo parzialmente mento sia cl1e a ppartenga ad un'ernia cr11a dito di gl.1anto cerco di sentire l' a11 ello che rale comun.e, sia alla sottospecie di Laugier, sj prese11ta rigido i11 t11tto il suo contorno. 1a cui diagnosi non si potrà mai fare prima, Prem·~ndo col dito pi.1ì all'esterno, questo si è di tagli1are in sotto \rerso la branca orizzonaffonda a stento in un altro p11nto debole confinante lateralmente con la parete venosa tale del pube. • cl1e appare liberamente. * *~Si fa diagnosi di e1·nia girpbernat.ica e si passa subito alla c11ra radicale. Ecco il caso clinico capitato a me nel g·it1Siccom.e i tess uti del paziente no11 mi danno gno scorso in Abbruzzo , caso ch·e per la rara affidamento per poter impiegare il mio metovarietà e p·e1r la tecnica 11sata, credo meriti do Sl1lla ct1ra radicale dell'ernia c1•t1rale (Riun certo interesse pra tico. f or'Jna 111edica, anno XXXVII, n. 26), e sicc0me la p1orta erniaria. è stretta abbastanza ed V. D'A. , di anni 50, di Vasto Aimone (Abè profonda, tra.fig·go eon un ag·o ·m olto curvo bruzzo), ammogliato, con figli, tutti viventi e il colletto del sacco e lo 1igo con Catgut n. 3. sani. Contadino. Ness11n -orecedente erniario Attor·ciglio m1ediante l1na Kocl1.er fissata alla nella fn.111 iglia e i1esst1na malattia preg ressa estremità li'bera, il ,s acco, lo infosso e lo sudegr1a. di nota. tl1ro t.1ltto intorno al t.essuto co11nettivo amCint1ue o sei a11ni fa, a detta del p a ziente, bieilte. Toilette definitiva del campo operatosenza ca11 sa apJ)rezzabile ac-cusò l1n dolore . rio e chius t1ra r 11tartea con d11e punti di Cat1

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gut e t1·e ciappe del Mich~l (modello grande). sa manifesta, n'Otò nella regione inguino-crul.Jecorso postoperatorio ottimo. L'infermo la- ra1e di destra una tumefazione della gr.andezscia il letto all'undecima giornata. z.a di un uovo di piccione a .c ute sovrastante Nulla che sia al di fuori dell'ordinario ne1normal-e, · leggermente dolente alla pressione la tecnica. se si eccettua la manovra di attorche aumentava di volume se l'ammalata comcigliamento e la mancata escissioné della par- piva qualche sforzo. Detta tumefaziione poteva te eccedente del sacco. essere facilmente ridotta dall'ammalata stesl.'jnfern10 cl1e ho rivisto pochi giorni or so- sa, che non portò mai a1cun cinto. no, sta b r11issimo e mostra una ermetica chiuTre giorni prima dell'ingresso all'ospedale sura della :p orta erniaria. Invitato q. tossire l'inferma notò che non 1e era possibi1e di riforte, nulla, assolutamente nulla percepisce la durre come al solito il tumore del quale era afmano che preme. fetta e oontemp1oraneamente .a vvertì dei dolori Avrei potuto :impiegare non uno, ma parecdiffusi .a tutto l'addome ·e una più spiccata chi metodi per la cura radicale dell'ernia, e dolenzia della tumefazione. se non ho creduto far ci@ è stato per speri..i\..ssenza di vomito; alvo regolare; apiressia. mentare se u11 succo ligato alla sua base, atPersistendo tali fatti, per ç:onsiglio di un torcigliato e infossato m 'avesse potuto dare sani~rio, riparò al nostro osp e·dal.e dove venne dei b11oni risultati. Non solo, ma trattandosi accolta il 30 dicembre 1921. con diagnosi di di una porta erniaria str.etta abbastanza, che ernia crurale omentale destra strozzata.. i1on· lasciava passare nemmeno l'estremità de~ Esame obiettivo. - Donna di aspetto sano; mign-010, ho creduto mezzo .p iù spicciativo, ma sviluppo schelettrico regolare; panni colo . adinel contempo sicuro) quello · impiegato. . ·poso scariso; masse musco-lari normali. Temp. 36°. 9; I'olso 86 regolare r.itmico; respiro 21. BIBLIOGRAFIA. • NegatiNo l'·esame dei polmoni, del cuore, delle urine. CHIARABBA. U1i caso di ernia di Hesselbach. L'addome si presenta leggermente meteo.riGiornale di Ginecologia e Pediatria, 1906. oo; modica difesa peritoneale. CLOQUET. R ecerches anatomiques sur les erIn corrispondenza della .regione inguino crunies de l'abdomen. Paris, 1917. rale ·di destra si nota una tume·f azione della ' DONATI. Trattabo di chiritrgia dell' addome. grandezza e forma di un uovo di gallina a cute WuLLSTEIN, HALLE. Studio delle ernie. T'r attasovrastante tesa; · lucente, di colorito rosso vi- . to di Chirurgia, voi II. DOSO. 1ABOU LAY et PArEL. Hernies. Trattato di .chirurFaoondo aumentare la pressione endo addogia. I.e Dentu e Delbet, vol. XXV. mina1e la tumefazione non a11mènta di voluKoN1G. Trattato di Patologia chirurgica, 1889. me nè si modifica nella posizi-0n.e erètta, nè in RocHARD. Les h er1ii es. Paris, Octave Doin, 1904. quella di d,e cubito do,rsale. TESTUT e JACOB. Trattato di Anatomia topoAlla palpazione si nota leggero aumento di grafica. calore; la cute è male sollevaoile itn pieghe e 'TILLA ux. Trattato di Anatomia topografica. si p-resenta edematosa; .la superfic~e del tumoRUGGI S . .e CARLO NASI. Ernie. Trattato Italiare è liscia, la consistenza è tesa, elastica, flutno di chirurgia. tuante: vi è spiccata dolenzia alla pressione FonGTJE. Comp e·ndio di Patologia chirurgica, anche li·eve. vol. II. In seguito a tali· dati, confermata 1a diaPICQUÈ R . . Trattato pratico di Anatomia chignosi di ernia crurale omentale destra •s troz-rurgica e M ed'icina operatoria, parte II. za ta, si de·cide ·di operare di urgenza l' ammaBERGM.\NN .e BRUNS. Tra.ttato di chirurgia pra. lata. · tic a. In eteronarcosi, con incisione arcuata, si SULTAl~. Ernie. mette allo scoperto l'arcata di Falloppio e si HYRTL. 1Y.1 anuale di A natomi a topogra'[ìca. scopre subito il peduncoJ.o erniario. SCARPA. SulliErri ia. Memorie anato1no-chirurSi nota marcata infiltrazione de.i tessuti pegiche. · risacculari ed iso1ato il 1saooo si rileva di coRICARD e LAUNAY. Tecnique chirurgi cale, 1905. lore rosso cu·p o.. DUPLAY s. e RECLUS P. Traité de chirurgie, AJp,ertol-0 si dà esito a •d ue cucchiai circa di 1896. . liquido sieroso ematico fetido e vi si nota la TILLAUX. Chirurgia. clin.i ca. .pre.s enza di t1Il viscere a forma di verme della lunghezza di circa etto centimetri, di -colorito di foglia morta, con evidenti chiazze di no&OSPEDALE DUCHESSA DI GALLIERA IN GENOVA. crosi e ripiegato ad ansia P1el suo estremo diQUARTA SEZIONE CHIRURGICA stale e per circa sei centimetri. diretta dal prof. LUIGI MACAGGI . Lo strozzamento è dato dal colletto del sacco ·che si toglie facihnente facendo la divulsione del -coll·etto stess10, previa incisione del Ernia ernra1e appendicolare strozzata. Gimbernat. Dott. ATTILIO CA'M'ERINA, assistente volontario. Ricon.osciuto che l'organo strozzato è l'appendice, facendo modi.ca trazione su di essa si Riferiamo un caso clinico abbastanza raro. constata éhe l'inserzione ceca.le è perfettamenN. Santa, di anni 42, da Genova. Gentilizio te 1s ana e con scarso mesenteriolo. puro. T. . . a paziente n.on ri1cord~ d i aver sofferto Sezionato il mesenteriolg fra due legature ~ malattie degne di nota. Mestruò a 14 anni e strin.ge con una pinza l'appendice alla sua da qt1ell'epoca le ·m,e struazioni si seguirono base, si aJ.1aocia sul solco della ·pinza e si renormali. Si sposò .a 26 anni. cide al di sop~ caus.ticando col termocauterio Circa. cinot1e anni or so110. senza alcuna caula mrueosa .del monconre eh€ si introflette nella 1

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parete cecale mediante alcuni puntt alla Lem-

bert. llesP,inti i visceri nella cavità ·ad-dominale si chiude il sacco con una robUJSta legatura e si recide al di sotto d1 esso la porzione esuberante. Si affonda poi il moncone facendo)..o passare nel bacino al di• là del livello di i.rnboccatura dell'imbuto crurale. Con un ago molto curvo si sutura con · varii punti il legamento inguinale colla fascia pe~ti­ nea e 1S eparatamente la fascia suiperficialis. . Data l'infiltrazione dei tessuti perisaocillari si pone in grembo alla ferita operatorià un so"t11e drenagg10 cii ga1·za e si s utura la cute con ·qualche punto staccato. La guarigione de·l la ferita avvenne per secon.da intenzione come era b-en prevedibile da· te le condizioni dei tessuti di già in preda ad un discreto processo flogistico e l ' inf~rma potè abbandonare l'ospeda1e perfettamente guàrita il 29 gennaio 1922. 0

Abbiamo consultato attentamente la letteratura italiana e straniera se altri casi consimili fossero pubblicati precedentemente al nostro, e mentre anche in Italia ne fuTono illustrati varii di ernie crurali dell'appendice oon una frequenza abbastanza notevole, · solamente. Mlla letteratura straniera sono illustrati pochi casi clinici simili a quello da noi descritto. Al Tailcheifer, al Wulf, ·.al Bangle, aJ Mhor, al Verard, all'Olivier è occorso di osservare e di intervenire chirurgicamieinte per ernie crurali ·s trozzate dell'appendice e a tutti quoesti autori non. fu possibile di istabilire a priori la diagnosi · esatta dell ':inf er1nità, giacchè essa si 1p resenta coglt stessi sintomi e colle stesse caratteristiche delle ernie omentali strozzate. Lo Sprungel in ll;na 1statisti ca da lui pubblicata olt:re a descriverre due casi simili al nostro ne ha ~n terzo di ernia inguina~ stroz.. zata dell'appendice. .Quello che sorpr-ese gli altn auto1i e noi stessi fu di vedere all'esà.mei obiettivo una reazioM flogistica piuttosto intensa dei tessuti sia ,s uperficiali che profondi e le condizioni dell'ammalata per nulla altera.t-e. Il S·chaiJ)le osservò t1n caso di amputazione spontanea dell'appendice in ·ernia crtLTale strozzata e la consegi.Jiente f.ormazion.e di fis~ Ja; egli è poi di opinione che possa anehe avvenire la g-uarigione spontanea se non ..si interV€CI1i·sse chirurgicamente in sin1ill casi, meroè una intensa reazio1n e d·el sacco, dei tessuti peri sacc1.1Lari e diella oote stessa; reazione che darebbe come esito finale l'apertura sponta.n ea del S!aoco e la formazione di una fistola attrav.erlSO la qua1e la natura tenterebbe di espell·ere conw un sequestro il monrone di appendice crungrenata dallo strozzamento. Commento. -

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Un caso di appendicite erniaria. Dott. MICHELE DEI;LAVALLE.

Cavallermaggiore.

11 caso sul quale voglio richiamare l' atten-

zione, è .a ssai interessante sia per la sua rarità, comè per la storia clinica e per la mancanza assoluta di certi sintomi, che avrebbero dovuto manifestarsi assai imponenti, dato il reperto patologico riscontrato al tavolo operatorio. Si tratta in poche · parole, di uno di quei casi, già da parecchi osservatori citati e descritti, di · appendicite erniaria, ma reso cp1i alquanto più interessante dallo stato speciale del paziente, il quale, per un tempo tutt'altro che indifferente, e senza grandi distuTbi, portò uno di quei soliti cinti erniari, cosi diffusi ovunque, e che si appoggiava sulla regione dell'orificio inguinale, comprimendo talmente l ' appendioe, che se, pure la sua presenza ~01 sti­ tuì una oorpresa operatoria, fu anche sorprendente il pieTuS·are quanto tempo decorse senza U I· lla sintomatologia, e senza che si producessero nel viscere €rniato, delle pericolose alterazionri. Il caso s.i p:rie:sta ad :e:ssere considerato sotto vari aspetti, che esaminerò brevemente, ripottando la storia clinica ed il reperto ope!atorio, entrambi as....c::.ai dimostrativi nella loro semp lic~tà: · 1

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Si tratta di un contadino: :rvi. F., di anni 47, forte bevitore. Nell'anamnestico famigliare non v'è che un fratello morto per tl1bereolosi p·olmonare. L'ammalato non h a avuto malattie degne di nota; nega infezione luetica. Da 4 . anni è sofferente di ernia inguinale destra, che gJ'i cagi.ona tutti quei tipici sihtomii, che p.er brevità non descrivo. Da tale tempo porta il cinto erniario ed ha potuto sempre attendere ai lavori dei campi piuttosto pesanti. Da epoca indeterm.inata, che il paziente fa risalire a 5 inesi, notò un aumento dei dolori, tanto che qualche volta e·ra costretto a sospendere il suo lavoro. Accusa pure disturbi ga.s trici. Per i motivi sopra detti l'ammalato viene a farsi visitare. Obiettivamente, venendo a quanto ci interessa, in corrispondenza della regione inguinale destra., si nota una tumefazione che si estende alla borsia scrotale, che alla percussione dà un suono timpanico, e·d alla palp1azione un manifesto gorgoglio, mentre nelle manovre di riduzione, si fa rientrare nell'addome l'intestino, che co&tituiva la tumefazione. Il cordone si palpa come se f-0sse ingrossato. Nessun altro sintomo soggettivo ed oggettivo. Si fa diagnosi di ernia ing·uino-scrotale ri,ducibile e contenibile. L'ammalato è operato dal dott. Longo nell'ospedale locale: previa· rachianestesia novocainica, col solito taglio; si esterna il testicolo al quale si trova aderente un corpo allungat~, grande come un dito mig~olo, _l';lngo 6 cm. che si riconosce per l'appendice. 81 isola cominciando dal polo inferiore, l'apice dell'appendice, la quale segM .il funicol?, col qual~ è aderente. Si pratica poi l'appendicectomia, s1


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riduce il cieco, si asporta il sacoo e si pratica l 'op1erazione radicale. L'appendice asportata appare alquan:to infiammata, ingrossata e dura. Essa era ricoperta di briglie fibrose, che hanno richiesto un certo t.empo per l'isoil amento, che si fece con mezzi ott11si, facendo essa parte cogli elementi del funicolo, per l 'infian1n1azione di l~nga da.ta. Guarigione . p·er prima inte11zione.

fermentaz ione del contenuto; vi si producono delle sostanze emin.entemente irritanti, che da una parte aiutano notevolmente l'infettarsi della pa;rete, e a.all'altra ne di.minutscono ancora la motilità; ed a buon conto, se il cieco mobtle può essere discutibile come caus.a dell 'appendi·ciie, è ':iinveoo stato indubbiamente il primum m.ovens dell'ernia appendicolare. Nel caNon ritengo opportuno richiamare l'attenzio- · so attuale ci si potrebbe anch.e chiedere, se n~ su tutta J ' importan.Za che nella -s ua eccezionOIIlJ pote.sse per ca:so esserci qualche C01S1a di nalità poteva avere il caso che. sono andato congenito, dal momento che il processo infiamriferendo, ed è inutile p11re che io dica sulla matorio a.11 '·a ppendilce fu preceduto da una sintom.atologia che da un mome11to · all'altro erhia appendicolare : l 'id·ea non sarebbe da avrebbe potuto provocare, mentre invece è più scartarsi, se s i pensa che in tale eventualità, che tutto utile tenere presente l'eventuale in- la ca.u sa può benissimo riferirsi alle speciali sorger di p ericoli, che nessuno avrebbe rile- condizionj ,embr1i.ogenetiche e patogenetiche st1lvato se il p a zfente non si fosse sotto·m esso acl la dis locazione del ci-eco; fatti interessanti di un·a operazione cl1e oltre a salvarlo da un qt1esto genere furono descritti, mà nel caso esito assai })e ricoloso, ne inostrò tutta la ra- nostro si urta in primo luogo contro l'età: • rità ·e 1~ importanza. i'ammalato aveva 47 a11n1i, mentr·e tale spiegaI primi casi di ernia dell'appendice furono zione potrebbe servire solo per soggétti assai .citati da iVIorgagni nel 1785 e poi le osserva- giovani. Inoltre i disturbi riferibili all'ernia, zioni si s11ccedettero finchè nel 1842 Cataret e daterebbero da 5 anni, ed è ben difficile per Javanelli con.sid.erarono l ' insieme di tale qt1e- non dir.e impo's sibilé , che tale eventuale stato stione, fino ai lavori di Brieger, ove si pre- df cose sia decorso negli anni prima - assolusero in esam e le varie cause che avre})bero potamente asintomatico. Esistevano intanto ìntuto influire sulla g enesi di tale processo. 'Più dubbiamente delle 1speciali condizioni anatomireoentemente ricorderò un caso di Martini di che, come t1na aboJizione q11asi completa del . un ragazzo cli 8 anni, operato con diagnosi di canale inguinal e, il cui orifizio è abnorme- . épiplocele strozzato, uno di Maiocchi di ap- mie nt.e allargato, ed ·u.na lunghezza e m.obilità p endicite in sacco erniario, e. bisogna tenere abnorme dell'intestino. Quest'ultimo fatto è vepresente che sovente tale eventualità si com- rificabile assai di frequente e la letteratura ne bina c-0n lo strozzamento dell'intestino. Ci- è riccamente illustrata; fra le varie appendiciti gnozzi descriss.e casi analoghi al mio : 7 casi a S'ed.e anormale, ricorderò un'ectopia in· cordi appendicite erniaria, in cui cioè v'era florispondenza dell'epigastrio, un'altra a sede ingosi del viscere erniato, ed altri 7 casi di tramesenterioa, situata cioè fra i due foglietti erni.a appendicolare, che si •rid11ce in fondo dell'ultimo tratto del mesentere del tenue, e ad essere lo stesso, ma senza flogosi, . con sem- furono ripootati perfino casri di ernie ombeliplice presenza dell'appendice sana nel sacco cali .c ieco-appendicolari. I casi di ectopia d.elerniario; l.1n caso ancora più interessante fu l appendice, spi.egano una gran parte di que·l le descritto da Mainu.ei in un bambino, in cui cl1e venivano diagnostic'a te assai divers~ente entrava però in gioco ll"n fattore congenito: si come per esempio per , . ovarosalpingiti, anche trattava di un'ernia inguinale copgenita. sini- dia valenti ginecologi. Devg ricordare che 1111 stra, in ct1i fu ritrovata l'appendice con tali fatto no·n trascurabile, sal'ebbe stato una certa seg·ni di infian1mazione, che era aderente al lunghezza dell'appendice, un caso riferito da I sacco, e ciò senza che ,vi fosse il sitllS visc erum Barr·avv in un negro, misurava ben 29,4 cm. ed inverst1s. La questione di un'ernia dell'appen- in al tri casi, si notarono perfino fatti di indice, comporta natur.aJ.mente con s.è il fattò di tussuscezione; qui però tal.e fatto non dice nulun'abnorme mobilità dell'inte.stino, che può es- la , perchè la lÙnghezza riscontrata -di 6 cm. ser'e riferita a cause diverse ch e si può benis- è all''incirca la media. Qt1ello invece .su cui importa f er.m.arsi fu il simo pensare come causa prima del processo. Devo quj ricordare che se il cqsidetto cieco st10 stabilirsi nel sacco erniario assieme ad mobile, per alc11ni non comporta nt1lla di spe- llna parte più o meno g·rande di intestino; e c1t1antl1nque llna posizione insolita dell'appenciale n ella genesi del processo appendicitico, per altri a ss11me 11na ~mportanza notevole, poi- dice non .sia per molti AA. un segno neceschè l'abnorme mobilità, può per lo più com- sario di malattia, resta però indubitato che ogni qualvolta s i sia stabilita una sed-e .anoportare lln certo grado di atonia, · onde la facile p1·odt1zione di un catarro per successiva mala, con, più facilità, per cause che potreb1

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bero in gran parte essere ancl1e quasi esclusivam·ente meccaniche, può stabilirsi il processo infia:mmatori.o; qualche cosa di analogo ad esempio si hà nei casi c,itat1 di appendiéite consecl1tiva a rene mobile, in, cui secondo una -f ra l e più accreditate ipotesi che si contendono il campo, il rene, tirando in basso il colon, deprim1erebbe il cieco, onde l'app.endice viene :ad essere co1npromessa_ Nel caso . nostro però interviene una causa che possiamo definire v€ram.ente tr·aumatiic,a, · quella del ornt10, il ql1ale comprimeva ·esattamente sul viscere erniato; e certo ebbe t1na parte non indifferente nella genesi del processo infiammatorio, come ne fanno fede le aderenze flogistiche a,,l testicolo ed a parte del funicolo, il quale si palpava distintamente ingrossato ed indurito, per tl1tto il suo decorso, tanto che poteva essere giustificato i·l pensare ad t1na infiammazioine lenta del dotto deferente. Devo qui ricordare che il processo .appendi·cisltico, avrebbe con f acti.lità potuto <lare la sintomatologia dell 1ernia strozzata, il che sarebbe stato perfettamente simulato dalla irredt1cibilità pro,rocata dall·e aderenze: v"'I llar cita ur1 caso di eirnia ing·tlinale de.s1ra, ·con tale sintomatologia da f.ar p1ensare ad t111<t .ern-i a strozzata, ed al tavolo operatorio, si constatò l'ernia, con discesa del cieco e dell'appendic e, cl1e e1·a infiamm ata ed aderente al1' epiploon. Nel nostro caso ciò r1on si verificò, percl1è tutto il resto dell'intestino era perfettamente ridl1cibile ed anche contenibile, come infatti ne fl1 fatta la diagnosi. Data la pre:senlla e pilì che tutto l'eSJtensione delle aderenze, non è fuor di luogo pensare che se il m.0111ento in cui si trovava, av·eva la parvenza di uno stadi.o ~direi cronico, doveva probabil·mente essere stato preceduto in mo·do più o .m en·o mrunif esto, da un.a fase acuta, la cui esistenza sft1ggì, sia forse per l'anomalia della . sede, o per altri fatti sconosciuti, inglobandosi i1ella sintomatologia generale dell'ernia ingl1inale. Ad ogni modo, quello che intendevo ·spie cialmente far rilevare, è che nel malato in qt1estione, non vi era presumibilmente nell'inizio del processo, alcun fatto infiammatorio ri- · ierentes:i all'appendice: la mancanza. a.ssoluta del pi\'1 piccolo sintomo p·e r il passato, in un soggetto dedito quotidiana·m ente a lavori assai faticosi, permette di accettare tale ipotesi. P-er le già ricordate condizioni anatomiche del canale ingl1inale del soggietto, venne a stabilirsi attraver.sio la porta erniaria, l 'erni a ch·e abbiamo riscontrata, aiutata sienz'a dubbio in gran pa(te da un grado più o meno accentuato di discesa del cieco, legata naturalmente ad abnorme mobilità e lunghezza d·ell 'intestino. L'appendice ft1 dunqu.e trascinata sana, nella ~

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bQlrsa "scrotale, costituendo cosi in un primo momento, una vera ernia appendicolare; ed il . paziente stesso, fidando .sulla sua contenibilità, la favoriva _con l'applicazione del cinto, che, venendo a c.omprimere -direttamente il canale inguil!lale, comprimeva l'a1)pendice che rimaneva come l'unica parte di intestino erniato, e n9n riducibile. In un secondo tempo poi, dopo il lungo tra~matisrno continuamente sofferto per opera del cinto, si co·m prende come nel1'app endice sia venuto poco alla vo·l ta stabile11dosi l1r1 grado non indifferente di ftogo.s i, con esito in aderenz.e tenaci, molto estese, ' come ft1r.ono descritte, e testificanti una data certamoote non molto vicina del processo. Questo, cominciato con una semplice ernia appendicolare legata a speciali condizioni anatomicl1e, trovò in queste stesse e nel mezzo di contenzione usato dal paziente, la causa del s·econdario fatto infiammatorio, dando così luogo alla tipica appendicite erniaria.

LETTERA TlJRA. Riforma i\fedica, n. 30, 1919. Gazz·etta Ospedali e Cliniche, n. 35, 1915. Gazzetta Ospedali e Cliniche, n. 13, 1921. Gazzetta Ospedali e Cliniche, n. 70, · 1920. Policlinico, Sez. Chirurgica, n. 2, 1919 . Riforma Medica, n. 27, 1920. J ot1rn.a l de l\iédicine de Bordea11x, n. 1, 1920. JOlll'. of Am. Med. Ass.., nove1nbre 1920. BÉGuIN, BOURGEOIS, ECC. Compendio di Patolo-

gia Chirurgica.

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Brit. ~led. Journal, marzo 1920. Gazzetta Ospedali e Cliniche, n. 50, 1911. R. Accademia d·ei Fisiocritici, Siena, 23 dicernbre 1911. 0SPEDA.LE CIVILE DI ORTONA A MARE.

Ernia incarcerata (ovaio) del canale di Nuck. Prof. LrcrNI dott. CESARE direttore e primario chirurgo. ! .'ernia inguinale nella donna, è stata lunga·me11te studiata, e non è qnì il caso di ripeterne tutta la patologia, che trovasi in tutti i trattati di chirurgia. A me è ·capitata di operare una donna affetta da u-11a simile ernia, e che presentava quale cau a di complicanza, l'incarceramento dell '·ovaio dello stesso lato, complicanza non· frequ ente in simile affezione. Antonietta S. di 11otnenico, di anni 34, maritata, cas.aling·a, dia Palombaro. l\·11lla di speciale nel gentilizio, non fece mai rnal::1ttie degne· di nota, mestrl1ò a 16 anni, le 1ì.lestrl1 aziorii furono se·m pre regolari, andò a ' marito a 19 anni, con persona sana, nou ebbe a1ai concepimen·ti. Ricorda che i parenti le dicevano che fin dalla nia scita a ve va una t.u mefaz io11 e alla ri:gione inguin ale sinistra, tumefazione che s~ompariva con il decubito dorsale 0 con la pressione diretta, })er cui le fu applicato, per un certò temp o, tin cinto, in segl1ito

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a che la tumefazione non comparve più. Però una certa altezza del sacco erniario, accenno a quattro giorni fa la tumefazione, senza cause apprezzabili, ricomparv-e, dapprima riducibile cl1iusura che in appresso fu cat1sa di seria comed indolente, poi nel g·iorno successivo irridu- plicanza e.o n l'incarceramento dell'ovaio. Già cibile e dolente. Da due giorni la tumefazione primà dell'operazione si sospettò che un anè aumentata di volume provocando vivi dolori nesso dell'utero doveva essere l'organo strozlocali ed al basso ventre. All'esame somatico si' rileva una donna ro- zat-0, per il fatto che nell'esame vaginale, l'utebusta, nulla di speciale all'esame dell'apparato ro era portato verso sinistra e fisso da questo cardiovascolare e respiratorio, nulla all'esame lato, nello stesso tempo non era possibile la delle urine. L"addome è trattabile, l'alvo è palpazione degli annessi. L'ovaio incarcerato apertp, l'esam.e ginecologico fa 11otarè che l'utero è portato verso sinistra e fisso in tale po- nell'accenno a c·h iusura, aveva 'ostruito coms izione, gli annessi di questo lato non si pal- pletamente il lum.e del sacco jn (fll.el punto, p ano, quelli di destra non presentano nulla di così che la parte distale del sacco si era traspeciale. Alla regione inguinale di sinistra si . sformata in una cavità chiusa, in cui si ·era nota una tumefazione della grossezza e forma di u11 uovo di gallina, che dal canale ingui- formata un'essudazi-one dalla parete del sacco nale va fino alla radice del grande labbro dello stesso, dando luogo 'ad una raccolta liquida, st;esso lato; detta tum,efazione è fissa, ricoperta comè ad una cisti. Questo liquido, di aspetto da cute sana, ha consistenza elastica, alla per- s.iJer·o ematico, dovette fermarsi per una stasi cussione dà suono ottuso, alla pressione non cambia nè di forma · nè di volume. Operazione da compressione di tessuti per lo strozzamen24-6-1922. In anestesia lombare con stovaina si to, ed infatti segni di stasi sanguigna era.no incidono i comuni tegumenti e si perviene sul- evidenti sia dà. parte delle pareti del sacco, la tumefazione che è data da una membrana sia dalla parte periferica dell'ovaio. L'esame a pareti tese e che ha sensazione di contenuto liquido. Si apre i_l canale inguinale e si nota istologico delle pareti d·el sacco, rilevò la ricche al livello dell'orifizio esterno di esso, esiste chezza di fibre elastiche oonnettivali, e in più una costrizione ad aneillo, che divide la tume- delle fibre musicoJari, riscontrate anche da alfazione in due parti. Si apre il sacco erniario tri autori, e che non rappresentano altro se . alla sua -parte distale, e vien fuori un getto di liquitlo· sieroso emorragico, che trovavasi non residui del muscolo crem·astere. L'ernia in. sotto forte tensione. Esplorando l'interno del guinale esterna nella donna va sotto il nome sacco si nota che nella sua parte centrale è di ernia del canale di Nuck, è s·empre congechiuso da un corpo a superficie rosea, che è nita. Nel feto dal quarto all'ottavo ' mese il pefisso nella strittura del sacco. Pratioate due piccole incisioni con l'erniotomo nel cingolo ritoneo si prolunga sopra il lig·amento rotondo strozzante, si può estrarre il corpicciolo che fino alla spina del pub·e, formando un d1vertiviene riconosciuto per l'ovaio di sinistra. Esso col00 (Testut), la chiusura di questo diverticolo presenta un solco corrispondente , allo strozza- si inizia ordinariamente nel sesto mese e più ment:o, è leggermente edematoso nella sua parte distale, non presenta a1tre specialità. Viene non esiste alla nascita, però alle volte esso ridotto nell'addome, e si termina l'operazione resta aperto e Zuckerkandat lo trovò pervio nel seico11do il metodo radicale. Il sacoo presenta 21 % dei cadaveri da lui esaminati. Questa appena al di fuori dell'anello inguinale su- specie di ernia nella 'donna è stata ampiaper·ìiciale, lln. ac1cenno a chiusura molto accen' tuato C-01!1 un diametro di ci•rca un centimetro. mente studiata nella sua patologi·a, le. sue caL ' esam·e istologico de.hl.e pareti del -~acco di- ratteristiche, che la distinguono dalle altre mostra un'ipertrofia delle fibre connettivali ed specie di er·nie della stessa reg·ione, sono la elasticl1e, nonchè la presenza, specie nella sua . sporgenza che fa nel grande labbro, e, durante parte dis.tal-e, di fibre muscolari. L'epitelio di rivestimento è in certi punti largamente sfal- ]'operazione, la co·n statazione della connessione dato, e nel1e pareti del sacco si notano i vasi del sacco con il li'gamento rotondo e della si. sanguigni ripieni di .sangu1e che in parte è tuazione al suo. interno dell'arteria epigastris~ravasato nei tessuti; accumuli di -elementi ca .. Il ligamen t.o rotondo non è altro se non il sangutgn~ si trovanio · aneli.e nei puntì di sfaldamento dell epitel:Lo, in special modo. L 'in- ligamento inguinale che nel feto guida la diferma guarì di prima dell'operazione e fu di- scesa dell'ovaio dalla regione lombare e che m essa in declln.a giornata dall'ospedale.. Torno corrisponde al gubernaculum testis d-ell'uomo. a ripetere che non credo opportuno trattare Nell'adulta il ligamento rotondo è per un certo q11ii delle diverse specie di" ernie de11a regione tratto in rapporto con l'ovaio dello stesso lato, inguinale della donna. e queste connessioni possono essere la causa . Nel caso da me esposto trattavasi evidente- della trazione o ·dell'entrata dell'ovai.o nel sac.:. miente di• ernia congenii ta, tanto più che la stes- co preesistente. Testut parla perfino della possa malata dice che fu notata. fin dalla nascita. sibilità di riscontrare l 'ovaio nelle grandi labQuesta -ernia ebbe per un oerto periodo un bra. La presenza de-ll'ovaio nel sacco erniario avviamento alla guarigione, forse per l'appli- parla sen1pre per un 'ernia congenita, mentre cazione del cinto, e traccia di essa l'abbia.mo la presenza di altri organi nel sacco, parla. n1ell'acc-enno a chiusura che s i riscontrò ad per lo più per un'ernda acquisita . • •


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Per me l'ernia inguinale obliqua esterna ·g1nali, che,- abbattendo vecchie teorie, banno sia nell'uomo che nella donna, è sempre con.apeirto vie nuove all'epidemiologia; basti citagenita per quanto conc·erne il sacco. L'accenno r~ le vedute, ora generalmente acoettate sula chiusura appena al di fuori dell'anello in- la tifoide, sulla tubercolosi, i su-0i studii' su1 guinale superficialé si trova: spesso., e sta ad oolera. · La redazione del testo è molto accu• indicate il punto in cui il processo peritoneo- ' rata, le numerose figure e gli schemi s"ono di vaginale, di cui il canal e di Nuck è un ·residuo, notevole aiuto per . il lettore. comincia ad obliterarsi, procedendo poi la sua A. Z. obliterazione da questo punto in alto ed in A. GuTIE.RRKz. lniporta"nza· ,igieriica delle Istitubasso. La particolarità del caso da me esposto, zioni. parascolastiche. Un voi. in-8, di pag·iè data dal fatto clle l'ovai a era in.c.aroerata da · he' 400. Cooper. grafica d,e gli operai, Mila-· un accenno a chiusura, con una raccolta liquino 1922. · ' da siero ematica nella parte distale del ~acco , stesso, che in poco tempo aveva raggiunto il Il la·v oro del Gutierrez è stato . accolto favovolume di un uovo di gallina. L'ovaio P.res.enrevolmente dagli studiosi, tanto che in meno tava la solcatura del cingolo strozzante, ed di tre anni esso si presenta in una nuova ediera edematoso nella sua parte distale, non prezione ampliata notevolmente. Il co11cetto che senta va altre. particolarità degne di nota. La lo anima è che l 'istn1zione e l 'educazione scoraccolta liquida del sacèo, p er le sue caratte- lastiche non debbono andar· disgiunte dall.a ristiche e per il reperto istologico del ·sacco, edu~azione igienica e dalla .vit.a sana, concet-: era da attribuirsi ad un sempliC€ processo di to su cui non vi può essere disaccordo. L'A. essudazione per la stasi da compressione dei investe . tutto il -oroblema delle i stituzioni che tessuti, non esistendo sègni di processo infiamsono nece$sario complemento della scuola, non ' matorio, come è stato t rovato e descritto da trascurando la parte più strettamente· peda'a ltri autori in simili ernie str.ozzate. Non del g·ogica. Dopo alcune considerazioni generali, tutto da escll1dersi che il versamento ematico vengono tra'ttute: la tute) a e vigilanza della prima .e seconJa ·infanzia, 1~ istituzioni ge11es ia stato in parte favo rito dalle manovre di riduzione, à cui era stata sottoposta la · tumefa . riche di previdenzp. igienico-sociale parascolazione inguina1e. stica, le colonie scolastiche, la vigilanza igie• ' . nico-sanitaria nelle scuole, 1e scuole speciali, l'assi stenza agli anormali psichici, il tutto ilCENNl BlBLIOGRAFI·CI. lustrato da di verse fotografie. Il I.ibro non ha sol tanto scopo informativo, ma è anche un • Prof. G. SANARELLI. Leziorii d'igiene; redatte dal • lavoro d1 propaganda e di fede in un miglioprof. V. P UNTONI (supplente). Un vol. in-8, re a v·v enire della nostra scuola. di 616 pag. con 203 fig. S. Bucciarelli, ed. A. Z. Roma, 1923. Prezzo L .. 52. ' . d'aria pubblico in A. ROMANO. Il primo bagno Sono :State raccolte in questo volum.e le leItalia. Studio teorico-·pratico. Un vol. in-16, zioni che il chiaro Dirèttore d èll'Istituto di di pag. 94, con 22 fig. La «Promotrice». Milgien.e dell'Universìtà di Roma ha tenuto neLlano, 1922. Prezzo L. 4. l'e.nno accadEWtioo 1921-1922, sia agli studenti, sia ai. medici del corso di perf ezionarnento in Il ·b agno d~aria, abbastanza diffuso all'este·Igiene. ro persino in c1imi. fredrl.i , polari; è stato par. Il titolo di cc Lezioni >> noo deve però far ticolarmente propugnato in Italia dal dott. A. · pensare ad · un'arida e frarr1mentaria esposiClerici. L'A. se n.e fece attivo div11lgatoré e • zione didattica, adatta solo alla preparazioriuscì a farlo organizzare per il p11bblico a ne per gli esami; gli argomenti invece sono Milano nell'Arena, partecipando allo studio pienamente ed armonicamente sviluppati con t ecnico, all'impianto ed al fi1nzionamento.. Lo particolare riguardo a ll'applicazione pratica, esempio· di , Milano- è ·stato . segujto da q11alche somn1am.ente curata anche n·ei particolari. altro Comune, ma non si è. molto genera!.izLargamente trattata è l' epid emiologia, che oc- zato. c11pa i1na buona n1età de1 volume; la lettura · L'A. in questo lavoro, ornato da: diverse fodi q11esta ·parte è sornm.a mente utile e4 ·inte- togra fie, di'~ostra i 'vantaggi che si possono 1"essante, sia perrhè interessa maggiorfi?-ef!te ottenere con q11esta \1tile pratica e dà i conl'igienista, sia per l'~ndir·zzo pratico con cui ~igli per eseguirlo razionalmente, prospettanè svolta, sia infin e p erchè si ha cosi un'idea do la s11a tesi con ferma convinzione e con fede d·el n otevole ~ont ri b11to che il Sanarelli ha . pordi apostolo tato in qu~sto ca mp o, coli. i suoi concetti ori1

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APPUNTI PER •IL MEDlOO PRATICO . CASISTICA E TERAPIA. SISTEMA SCHELETRICO.

SuJla diagnosi dlflerenzlaJe I delle malattie maligne de.Ile ossa. C. Saberion (Brit h. med.' J ourn., 23 settembre 1922) ricorda l'osteite 1ìbrosa, ignota n elle sue cause (pa.re da traumi, in soggetti p:r:edisposti.) la quale può anche colpire un solo osso g.en,eralmente. la tibia. L osso si rarefà, s'incurva e sono facili le fratture spontanee. ' La diagnosi differenziale può dis1cu tersi coi segu entj stati morbosi: 1) L 'osteom·alacia, ch e se ne distingue perchè è 111 r a1)porto g,e neralmente con un parto~ e interessa varie ossa. 2) La n1alattia di Paget (osteite deformante)• che è delJ'età media, colpisce varie ossa, e dà 111-ogo di. rado a fta.ttuF.e spontanee. 3) L'artrite settica, in cui però si vedono alterazioni notevoli delle cartilagini articolari. 4) L'ost.~i te cronica e· la sifilid e, che però danno notevoli produzioni os•s ee periostee. 5) L'osteomielite, in qualche éaso. ' 6) Tumori maligni, e specialmente il sarcoma peri.osrtal1e, e il carcinoma della teista dell'omero. Il carclnoma è g.eneralmente secondario. 7) MaJattif1 cistica delle ossa, che . può aneli e essere una. forma lentissima di condrosarco1na o di sarcoma mieloide. Le fratture spontanee possono accadere in molte malattie delle ossa, turo.ori, osteomalacia, fra g ilità, atrofia semplice, senile, o di altra natura. • Di fronte a ir1grossamenti epifisari delle ossa lunghe bisogna vagliare anc~e ~'ipotesi di 11na J,e sione congenita, e di 11na malattia delDORIA. 1.ipofisi.

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Spondilite anchi1osant& cronica e tubercolosi. Di quiesta malattia sj distinguono due tipi: 1) ql1ello di Strump ell-Mairie ric<?Jlosce come momenti eziologici la gonerrea, la sifilide, il reumatismo arti.co~are ~cuto e la tubercol.o.si; ILa ooll.onn·a vertebrale sì irrigidj.soe e con essa an1c he l 'articolazione · della sp.alla e dell'anca ('spondilosi r izom elica); non vi son.o dolori, l 'irrigidimento progred~sce dall'alto al basso. l'irrigidamento pro.gredisce dall'alto aJ ba.sso. 2) nel ti-po di B.etcherew la causa vi.ene rif erita alla sifilide, all'eredità e, soprattutto a mom enti traumatiici; la rigidità ch e jn seguito si cambia in incurvamento rimane limitata alla colon.n a vertebrale, progredjsce dal basso all'alto e si accompagn~ a sintomi nervosi ; la malattia si inizia con. dolori. K. Griep (Zeit-

. schi·ift filr Ttlberkulose 1922 n. 5) riferisce largamente il çaso di un uomo di circa 30 a.nni

in cui unà tubercolosi po1monar.e oomplicava l 'irrigidim1einto e l'incurvam ento della colonna vertebrale ed, in mancanza di ·altre cause, dov~va riiconosicerai come il m,o mento eziologico. In tali casi si p-o ne la questione di decider e quale dielle .d ue malattie ·Siia stata la. prima, poichè iSi ammette che la tubercolo~i del lobo sup~riore · poss1a influire secondariamente sulla ca•ssia toracica; nel ~aso 'd.ell' A; il restringimento simmetrico del torace e l'irrr!gidimenito di tutta ia colonna. dimostravan0< che la def-0\I'Til.i:tà toracica era stata la prima ed av~va influ1enzato secondariamente il proce...c;;so polmonare. La ·m alattiq, deilla colonna è inguar.ibillie, ma prolunga 1a vita del pa· zie.nte mettendo in ripo·SO la cassa torac:ilca e quindi il polmone; qu.est-0 fatto dà anche deloo indicaziioni terapeutiche nel senso ·che si devono evitare la d~stensiOOJe e la m1obi!lizzazione a.ella colonna 1c he dtst11rb.erebb,e ro il processo di guarigio1n e del polmone-. N·o nostante la diffus1ion~ della tubercolosi, la complicazione d·ella spondiJite a.nch1losante è rara, e ciò è un bene poichè l'influenza fa~orev.o1e che ess·a può eser cita.re sul processo tubereol:aire viiene acqui·s tata a prezzo di una deformità permanente. 'fìl. Sulla cosiddetta scoliosi ischiatica. (P. HAGLll ND. Acta M ed. Scand. , 1922, p. 658). Questa denon1i.n a.zione è ·i nesatta perchè cÒnfonde due stati morbosi di diversa origine : la sci~tica accompagnata da posizioni obbligate di cui la scoliosi è il tipo p iù comune, e le alterazioni organiche o funz:1onali del tratto lombosacral.e della colonna vertebra!~ coi relativi muscoli e lega1n·enti, accom.p agnate talvolta da r1e,1ralgja ischiatica. È vero che la. distinzione non .. è sempr e tanto netta, perch è le posizioni obbligatè di lunga durata producono nevralgie. Secondo la proposta di Lindstedt l'A. ha trattato parecchi di qu.e sti casi médiante corsetti, onde correggere gradualmt?nte le posizioni vizios'e, ottenendo spes.so ottimi risultati contro le deformità e contro i1 dolore. In certi casi i I sollteyo anzi fu immediato : tali casi viengono da taluno considerati come nevrasi, ed il beneficio attTibuito ad azione Sl1ggestiva, ma l'A., ricordando gli effetti rapidamente analgesici degli apparecchi sulle lesioni . ossee, e in particolare sul]a snondilite, pensa che in parecchi di questi casi - nossa anche trattarsi di alterazioni organicÌ1e clella colonna o dei 1.egamenti : la •

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nevrosi eventualmente coesistente può essere in rapporto col dolore. Nei casi lievi basta il riposo a letto, che . primo .' deve sempre venire esperimentato 1n tempo. L'A. riferisce ql1attro casi.

yole s11lla nutrizione g·enerale; lo si sommi- · nistra a dosi di 20-~0 cg. a l giorno. Nei periodi di somministrazione -aei saJ,i di calcio, periodi che debbono essere di 15-20 giorni è utile dai·e dell'adrenalina, seoondo quanto è staDORlA. to consigliato per J)rimo dal Bossi; si dànno 15-20 g·-0ccie della soluzione al millesimo ·in I vaccini nell'osteite tifosa. due volte prima dei pasti per u11 periodo di T.' Scl1é)nfelder (rif. in Medical Review mar non oltre 15 g iorni. zo 1923), come esempio di cura delle osteopeL'olio di feg·ato d i n1erl~zzo · ha ora ritroriostit.1 tifose con i va.ocini, 'c ita i casi di 1 vato . l'antico favqre; l o si dà preferibilmente \ incent, fra cui quello di una ragazza di 18 d' inverno a dosi di 2-3 cuccl1iaini da caffè al anni che, 6 anni dopo aver avuto una tifoide, giorno. La cura a base di fosforo viene ritesi ammalò per paratifo B . Apparentemente nuta i1til e da Marfan solo quando la tetania guarita da tale malattia, aécusava violenti doconfermata o latente (segni di Chvostek e di lori alla regiJOne l·ombare ed addomin·a le destra; venne fatta diag·nosi probabile di ostei- "' 'Irousseau, ipereccitabilità galvanica dei nervi motori) complica la sindro1ne rachitica; in te delle vertebre lombari e dell'anca; le sue tal caso si prescriveranno 1-3 cucchiaini al condizioni peggiorarono continuamente tanto giorr10 _della soluzione di un cg. di fosforo in che si riteneva imminente la fine. Le i11iezioni ripetute di vaccino antitifico polivalente 100 g. di olio di fegato o di mandorle. Vanfatte ogni. 3-4 giorni diedero t1n rapido miglio- taggiosa è la somministrazione del ·fosforo in1 combina,zione ·organi ca (anche senza sintomi ram.ento; il dolore diminuì dopo la prin1a e di teta11ia) s.otto la forma di fiti11a o lecitina o scomparve dopo l a second~; scomparvero l a i1ucleinatci di . sodio. Buoni ·risultati si ottendiarrea e l'aThuminl1ria; la rag·azza guarì gono talora anche con l'opoterapia, sia con il bene. midollo osseo (estratto glicerinato secondo TeNel caso dell'A. si trattava di un uom.o di deschi ed Amistani, 15 g. a l giorno, oppure l e 42 anni in cui, dopo una tifoide tipica, si compresse) o la tiroidina, medicazione che si osservò 11n'area di dolorabilità con tumefazione alla settima costa destra; la tumefa- impone se vi sono sintomi di ipotiroidismo. In qualche caso, dopo aver corretto gli erzione andò crescendo sicchè venne in .. seguito rori alimentari e ristabilite le funz-ioni digestiincisa, dando esito a pus contenente baci~li ve normali, si può ricorrere alla m·e dicazione del tifo; nonostante d11e o tre raschiamenti, vitaminica, somministrando dei grassi (bl1rro, la ferita rimaneva. ancora aperta. Venne alolio di fegato) dei succhi d i frutta freschi (lilora preparato 11n vaccin·o autogeno con i bamone, arancio, uva) o delle preparazioni vicil1 i tifici che si tr0:V1avano nel pus in colt11ra taminiche, di ct1i a 1.cune sembrano avere real e ].)Ura e se ne iniettò un eme. contenente 500 efficacia. fi,l. milioni. Se ne ebbe una reazione violenta .con cefalea, brivid i, febbri alte durate par.ecch i NOTE DI MEDICINA S CIENTIFICA. • giorni. Si fecero a ltre due iniezioni ottenendo Azione de~li eFtrafti di ipoftsl reazione ancora violenta con la prima, e mesulla coagulaziune del sangue. no con la seguente. Dopo q11est'ultima, l~ doNe1 1911 \ Viggers mostrava l'utilità dell'el orabilità e J1a tumefazione scomparvero e la stratto del lobo posteriore di ipofisi nel tratfistola che era durata qua~i d-qe anni, si tamento delle emottisi. Rist, nel 1913, co.m u·chiuse spontaneamente in meno di un mese. nicava i risultati della sua esperienza clini. A. Z. ca, risultati brillanti ot+.~nuti nel trattamento La cura del rachitismo nella prima infanzia. delle emottisi. Stabiliti i fatti clinici e sperinjentali, anche ·da num erosi AA., si cercò di Oltre all'igiene generale ed alle cure di aria, • di luce, di bagni, G. L. Hallez (Progrès médi·· stabilirne il, meccanismo: seco·~do. Wiggers, la sosta i1za in questione agirebbe con azione ipercal, 16 dicembrP, 1922) dà alcune indicazioni ten.siva sulla· granè,~ ci rco] azione e con azione utili sulla c11ra medicamèritosa. Fra i prepaipotensiva nella circolazione polmonare; Rist rati di calce è opportuno scegliere quelli soammette un'azìone vaso-costrittrice sui vasi lubili; il glicerofosfato che va dato a -dosi di. . . 20-40 cg. secondo l'età (dosi più elevate posso- polmonari. I clinici rifiutarono queste ipotesi, avendo osservato cl1e gli estratti ipofisari eserno provocare fenomeni di €ccitazi one nervocitano sulla pressione sanguigna è~~gli effetti sa) ; il lattato è pure consigliabile (g.'--0.5-1 a l giorno), ma il formiato dà risultati ancor m i- variabilissimi, mentre l'azione emostatica è co- gliori, specialmente per la sua azione favorestante. )

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Feissly (La Presse mé-d., n. 92, pag. 997, 1922) cerca di studiare le proprietà coagulanti del1'estratto ipofisario. Già nel 1920 l'A., av.eva dimostrato la difficoltà grande · eh~ nello studio ·degli effetti consentiti alle medicazioni coagu~anti, si incontra nel modificare il tempo di coagt1lazione nei· so·g getti normali, e d'altra parte la facilità con la quale l'organismo ristabilisoe la stabiliità del suo plasma. È perciò da pr.~inettere delle riS.er-v e nel camp.o delle esperienze di laboratorio. ' coagulante degli estratOra du11que, l'azione ti ip ofisari è dovuta a,d una propri.étà specifi: ca appartenente al lobo p-osterior.e della glaDtdola? . Le esperienze compiute al riguardo dall'A., furono compiute util,izzando estràtti di organi ottenuti con la ma-cerazione a freddo, trattati dopo ·con l 'ebollizione in mezzo acido, la cui analisi dimostrava una reazione aci·da, forse per a cido lattico,. ' l'assenza di proteine, uno sviluppo notevole di azoto (cr.eatina, p1olipe.ptidi, acidi, aminici, urea), al contatto con l'ipobromito di soda, uri abbondante precipitato con il reattivo fosfotungstico (creati·n ina, ecc.). Le esp.erienze'• hanno dimostrato che l'estratto postipofisario ha in vivo un'azione accelerante dei processi di coagulazioo.e; ma gli stessi risultati . possono aversi usando prodotti si·m i.li : pituiglandol, pituitrina, luteoglandol, splenoglandol, antuitrina di Parke e Dawis. Tal.i risultati obbliga.no ad escludere quindi, ·u na specificità negli stati d'ipercoagulabilità che si manifestah-0 in seguito a queste inie" zioni. •' Dalle esperi.enze dell'A. risulta che non vi è aumertto della protrombina, nè la diminuzione delJa antitrombina: solo il -potere citozimico è netta mente aumen.t !ito: queste sosta:tlze agirebbero dunque, come le iniezioni del citozima lipoidico dì Bordet. L'A. conclude dicendo risultare dalle pr0prie esperienze che gli elementi coctostabili degli estratti di organi si comportano dal punto di vista della coagulazione sanguigna, come delle soluzioni p~ptonich.e di debole concentrazione; il J,orQ effetto si n1anifesta in oc,, casione ·delle iniezioni intravenose con uno schock emoclasico, all'inizio del quale la coag11 l azion~ san guigna è nettamente aumentata. Per \ ia sottocutanea non si .o sserva aleuna azione ipotensiva, ma. un'azione coagulante sonravveniente una, due ore dopo l'iniezione. Qu esti estratti di organi sono dunque molto • Atti vi, ma sprovvisti di ogni sr~cifi<!ità almeno per q11el che riguarda la coagulabilità sangli igna. MoNT.

POSTA DEGLI ABBONATI. I

Effetti della vaccinazione ·antirabica. bonato n. 6023-3:

La vaccinazione antirabica puo al più produrre esaurimento nervoso, ma non certameDr te alterazioni mentali. Sono poi da escludere gl~ effetti a distanza; infatti anche gli esauri.uienti nervosi, èhe qualche volta si osservano, cedono dopo qualche settimana o p,o chi mesi, specialmente se si abbia l'avvertenza di . prescrivere una cura fosforata. Al contrario in alcuni stati nervosi precedenti alla c.u ra, la vaccinazione antirabica può spiegare un'azione benefica; oom~, ad es., a vviene spesso negli epilettici. V. PUNTONI. Enberite muco-m.embranosa in un lattante e rapporti di causalità colla cura arsenicale fatta dall,a madre. - Al dott. G. P. da S. B. ·:

In tesi generale bisogna ricordare <!he minime d0si di As sono usate per cu:r:-a ipodermica e che scarsissima .quantità è e,liminata col latte. (la · maggior parte per i reni, il resto per molt.i: altri .e muntori, tra i qual.i anche la glandula mammaria). Considerando la grande tollerabilità che i bambini dimostrano per l'arsenico, credo inverosimile che 40 iniezioni di ferro ed arsenico, praticate dalla madre., . abbiano provocato l'enterite muco-membranosa nel bambino. E bene, prima di ricercare la ragione di una m alattia in t1na ca11sa còsi peregrina, esaurire tutte le indagini s11lle cause delle e~­ teriti nei · barnbini; esse sono n-qmerose, purtroppo qualche volta misconosciute, qualche volta ignorate, spesso di difficile id·entific~zione. T. PONTANO. •

O t·os-~ le rosi e ges lazione.

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All'ab-

Non possiamo, come si intende, che rispondere in ,modo generico. · I francesi nei rig11ardi della profilassi del.' l'otosclerosi , hanno il bisticcio ni mère ni rrter1 al.l11den do alla nefasta influenza sulla lesione auricolare dell'umidità e di altri fattori r eumatizzanti e <1ella gravidanza e dell'allattame11tu. Nei casi s9ecìali, nei quali resid1Ja soltanto parzialme11te 1'1rdito di un lato, e tutto fa pensa re chP 1,a malattia (ost.eospot1gio.si della capsula la bi rin ti ca) sia a decorso fatale e pro. gressivo, ~ consigliahile l'interrl1zione del:a gravid a11z.~. in qunnto tale intervento valga, in modo c-'.r 1ro e certo, a salvare la funzione acustica? 1 o ritengo di n-0. g. b. 1

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SEZIONE PRATl C..\

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. C*J Legislazione idrologica att11ale e sue a11spicabili modificazioni. ,

~11 '1U<.·sto arg-ou1e11to 1tn u~ al l~oug1·t>~80 di XavoJi

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l'i<.:hinn~ato

l'alten·zioper le llltìn:-itrie ...·a nit<.trie, il 1>rof. 1). l'i<'<·ini1ti. f:1c-enclo notn re <'hE:l il t.'-Oucetto d ella i·eHle i111J)nrtnnz.a <.lt•lle nostre in<.l11strie i clr ologic:l1e 11ou è :.111co1·.1 pe11etr<1 to b(:'11e i1el i;ubhlico e fori-,e ne111n1l'e ilell(· noi:;tre cla8si d il'ige11ti. È ben€' n11zitutto ~lffel'wn re c:hinrau1ent1' c-h~ 11e1Ia Ynlntc-1zio11 · <li qnP:-:t<' i nùuistrie 11on \.il n1ai di1nenli«ato c.:he {\~s~ :-;0110 a bnse e:-.se11zi:1l111ente W<'tlic:a P ·~c-iP11l ifi C'<l. iuentrf\ i11 lJl'atica ~i dit rn1rtrop1 ~0 inl]lell't<tnza del tutto ~(·ondal'iil :l <1ue...:to f:lttnrt'. il 1111nlc inYe('e inlplit·•\ tnttn ii ~i~tema di concpzione e <i i prograu1nii co11 i qn;tli si i11<1iri7.7,ano le sorti (l i nziencle ter1uali di notFYole i1uportanzn. f.! ...<\. esarnina qui11di la

legisla~ione

attuale in t1u1teria cl1e lla il suo fo11dn1uento 11elln l~gge J() l ngl io 1916 e 110 I re la ti \O r~goln UH'I1 to ; di essa , vure .fne:endo le d~bit·) riserYe st1 qnnlche in1nto, ~i t1eY~ lodarf' $(;1117.H testrizio11i il concetto geneta le, lo scopo a çni eYicleute111e11te il l{'gi8 1 ato1'<~ l1a inirato. È da la1uent<1 r si che i11 dett.1 legge sian·o sta ti fu~i in·s i e nJe ~li Rt'l bilin1e11ti tpr1nn li ed i<lrot(-lrapi('i <·on quelli tli ·ure fisiebe : s i i1osso110 inoltre n1110Yere delle critiche ~tl si!:;ten1a cli 1101nina cl e i 111edici cl egli sta hilimenti, ai criteri con cui ,-enuP co~titn i ta la (,om111i~sione consnlliY:i l)e1·1na11ente. ecc.. 1na. 11on Ti l1a dubbio che t.->~~<1. pn1·chè applicata :l {lovere, può apportare inolto bene nJl'idroJogia ital iana. .ill tte provvicle11ze lPgisla ti ve sono però cla a tt unrsi per fa v·orire la n-0stra industria i<lro1ogica: ,.a aJ1zitutto ripre:sa i11 esn ine la tassa di bollo P lJeneficenza. sui biglietti ver bag11i, che in qualche cnso costituil'cc n11 gravame eccessivo : an che la Uh'Ra cl i soggiorno non ha finora corris1)osto Rlle Si10ranze ro11 ct1i è st<l ta istituita, di co· ~i­ t.n ire f'ioè un fonclo da cl~~tinarsi a lle opere cli n1iglior;1 ro€11to, d i a bbellilnento e òi igiene delle sta filoni r1i curn. , . .:i inoltre tenuto pr0sc11te elle },;:'.\ nC'qu e 111i11e ra li Yengouo uHate n1olto 1)€1' la cura ;1nc-J1e Iontflno dal luogo cli scatnrigi11e; que~ta inclusttia collaterule è stata duran1~11te colpita d.a l rincaro t~norme dei retri, della mano <l'opel'•l , slag11ole, n1ateriale c1·in1ballaggio, ecc. : 11011<:hè <lall'aum0nto del lEl tnriffe per i trasporti, dall't' lflYnto bollo 1i~cnJ.e. ~i i1111)0ne quin<li in questo <·ampo l1na isPrii l difesn di fronte a !l'invasione clel~ le R eque estel'(-l, specie se pl'o,~eniPDti da 1Jfi08i (;]le noR .nceettnn<> n ffn tt-0 le nostre ( ra1u 1nenti amo fra l 'a l tto la Frn11cia dove si proibjscc l'importnzione c1ella lf'iuggi 11erchè ma11ca la J>rova clell'azibne *rapeutica ! I.Ja <1ifesu i1uò esser\' tluplice : tt cnica, in quanto t*) f.i-! presente

rubrica è affidata a ll'n:vv.

<:be t11tte le doc11mentazio11i" e gnl'a11zie c:h e esigiau10 l)er le no~tte acque clobbian10 esig~rle per quelle estere, eù econo111 ica, C~ne.' t'u l tima Ya a ttna ta ~otto for1ua di tariffe doga11c.\li, indipeude11tein<.'11te ùa 1111alsiasi ùiscu~­ sio11e teorica s11 libe1·is1110 o proteziouisn10; la t<l.riffa <lttua le {li 3 li r e-oro <ll quintul.e lJet le acque natul'a li e d i G ver le artiti(:ic1li 11011 lJUò ritenersi etc:essiva e laS<·ia adito .a lla i>iù graYe co11corr enzn. Pel' quanto rigunrdn. l 'iute1·110, l 'A. propone c-h e ,·engo. so1Jpressa o 111olto ridotta la tassa gra,·ante sotto for111a cli fa~eett a di bollo e t·he vengano r idotte le tariffe terr0Yin1·ip (le quali verò st<1 bili~cono già un trattc.tn}e11to di fnYore ller le n<:que 11.a.t11rali it<.t liaue in confron to (li quelle estere. _\-. del cu111pilator(>) e ('lle ~h1 110 HJ)l>lic:ate tarifl'p speci<1li i)er il traS}}Ol'to <1<'i Yetti ,-uoti e v~r <.1eello ui porti cl!imb<1rco . .:\.::;si<.;utata all'interno ltt YitoJità <lell'in<1nst1·ia, è neoo~sario p1·oyyeder e a l la possibilitc-ì de1r·espansio11e all't•steto, tloYe le u-0~tre acqllc ::;ono un i11diee della no~tr i\ nttiviti1 i11<lustriale. Noi dobbiamo fare tutto il i}ossibile vercl1è l l lavor o scientifico P<.l il ~osciente appoggio <lei Jued ici ·italiani siano l u bu~e siC't1ra ù i 1111 gra11c1ioso e meritato SYi i11!JJh) de lla idrologia italian~.

fi 1.

\

!)UESTIONI PR.A TICHE.

XXIX. - Accertamento dl Infrazioni della legge sanitaria. J n rnateria di contra vverlzior1i alla polizia clegli alimenti (nel caso c.lec iso si trattava cli ve11dita di latt0 a11r1acqt1ato) lJer l'accerta1ne11-

to della infrazione no.n è necessario che sia eseguita una l)erizia i1e.i modi orainari, cioè seco11do le forn1e stabilite dal Codice di procedura pe11ale, n1a è l egittima e sufficiente fo11te di i1ro,ra il verbale dell' n.genbe sanitario avvalorato dalla pel'izia cl1i1nica eseguita neil labo1·atorio murlicipa.le di vigilanza ig·ienica, c11e è a1)p1111to i stit11ito p er accertarn e11ti nelJ'i11tcr esse dell a igi-ene 1)11bbli.ca. Jn· tal se11so 11a deciso la Corte di Cassazio1te di P'-oma con se11ter1za 16 novembre 1922. Ai quesiti ·d~gli abbonQti si iis1)oncle {li1'ettè11u~nte ·p er lettera. I quesiti. debbo110 essere i11viati, in lettera, accom1Ja.g nati dal fra11cobollo per la risposta e sempre incliriz7,ati im1)ersonal1nc11te n lla R edazione <lel <e Poli<·li11ico ». via Sistina, 14 - Roma (G) . 'I.e risposte ai e:rif>...c::iti che i1011 l'icbiedono esaruf.' tli atti o spec1nli indagini. sono gratuite.

N. B . -

GIOVA:'f~I ~E!.VAGGI. consu lenc·~

iegale del no.~ro periodico •

i


674

JL

POLICLI~ I CO

[ANNO XXX, RASC. 2J]

.

NEbLA CEITA PROE'ESSIONALE . •

Le condizioni degli UfJieiali Sanitari.

f)u t t . ( ';1ttaro7'i (l)e rg·olal

1I clott. I>ietr0 R.otonde:1110 <la Tre<.:c:hina (ll•t ~ i ­ l i<:n t.a ) con n na ..11a lettera ricl1ia 1ua l 'atte nzioni?

sulla grave scottante QlleBtione della rifo1 ma d0i :;:;en-izii igieni ci, ~en1pre promess.1 e i1011 mai dat~t <lai JN1 s &t ti C~ 0Yer11 i i qua li, s olo J>reocc:uptt ti di n1 ..tntt\11er::;i i11 <)c1uilibrio , 11nnno se1111)re <~ 011~icl~\ra­ to la rn1bbli c·n iµ:i~ne «ou1e cosa di seconcln1·ia i1111>ort,t11zn. f,,o d i rno ~t l'à fl;t J.'n ltl'O il HeSSUll C'OUtO i11 cni b a1u10 t pnuto gli Ufficia li s a 11itnrii. che veugono r etl'il>uiti co11 ·ti pendii (se i1011 È' un'ironia c l1L·1u1n1·e c:o11 tal nou1e le ini~re 300 Jire an11ue <:h e e ln1·giscono o. lcu11i C'-01nuui) i1e1~vnre l>fl l'ftgona bi li n q11c lli Ilei J)ii1 nn1iJ i ln ,-or<1 t-0ri. ,.i è cla Sl)erhr l· c·h c.. i 1 11110Yo Go~e1·no, ~l ·111ale h a dato alla Xazl one u 11 11n0Y o i111pnJ~o cli Yita , si occupi de lla 1 ifo rn1 ;1 <lei . Re rYizii igienici loca li. ques t io11e c11e inYei-:tc 1)robJ{'u1i <li nlta importH11za F:OC-ia le . e ~ i1e ocC'l1Jli co11 quella one~t~\ e gins tiziil cl1e gli R!) 110 JleCtllic"tri e tnnto bene l'anno SI>erare i)el' l'aYYellire. Si p-0rrit così rue11te nlle coudizieni de.gli Uffic·in li Rfl njtarii che t <tnte be11cn1erenze. si so110 n cqnistat0, ai qt1ali si deve quest'opera. <li riparnzion c 1uorale, tale che dia loro nella Società il ginsto p-osto che loro compete r><~ r l'ait.1 111tssion0 rl i f'Hi son o inYestiti.

'

( \·_\RIE) :

della Rottor~cri:::ion e , vedi f<lSC. 201.

'

Dott . ~~rt~se (. . ~R lYO) r.. 10 )) .-,o DotL. A11nibaldi (Officia ) Dott. Bt1farale (Urbin o) )) 10 • D ott . IlelL'l rdinelli (Ct1pramontana) ·» ~o ­ Dott. Bottaglini (Orta110, ·a) >> 25 }) ]0 Dott. BaTbie ~i (Anditore) D ott. t";oJu cci (' ralen7.J:ln o) }J 50 )) 2') D ott. Colasonno (S. Nicandro) )) ~) Prof. Caldarol..'l Pietro (Ilari) )) :}[) Dott. Ohiola (Ortucchio) .._!;I .- ))" Dott. C'0ln ma ria (Giovinazzo) Dott. a rrozzini (Soleto) )) 15 Dot t. Caroli (Villa.castelli) )) 10 )) 20 Dott. C raga (C-0rato) D ott. Carrieri C~iartina Franca). )) 20 • )) 2f) D ot t . ( '.1 rriè ri (Gr0ttaglie ) D otr. ( 'am11anJ.ro (Cappellaccio). )) J:) )) 10 - . D o tt. U i}) l><'"llnni (Taranto) )) 10 Dott. Cas&13o (Tar-anto) )) 100 fJ.ott. Corm io (Fosf'ombrone) )) ;;{) Dott. Crinelli (Montegrignano) l)ott. Chi111ienti (i\1~ ruggi o) )) 20 -Dott. Casiere (Vol t11sino) » 2ti )) 80 -Dott. Cant:l lini (Baret€) )) ~30 Dott. Conf0rti (J\ilatelic.a) )) 1:) Dott. C-0lasurdo tMorr1)ne) )) 8') ·l)ott. Cozzo11 (Chieti) I) rof. Cognetti (P-e.ri) ~ ')

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Dot t. C.a·$tri<Jti (CilUl<:'rino) Dott. 'a l)ibl>() (Can1eriuo) J)utt. Ceecnr1~IIi (CH n1eri110) 1)1·of. Du l'an t~ (Ba1 i) l)ott. Di GiuE.:epr.>e (Cl1ieti) Dott. De Paolis (Sezze) . . Dott. De L;:iubertis (Chieti) D ott. Di Il,a ttista (Ola11zetto) Dott. D~ Bin se (Troia) I >ott. Di Do11 Fra11ceseo (Castri) Dott. D e I,a e~ (Taranto) . Dott. D '.d..lo.nzo ( :\I eRagne) . D ott. Dè :\,[ari11is (Can1pou1a.i·a-

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Alessa11dro

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stignnuo)

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Dot t. De IJuca Fiore (B olognola) )) 1!5. -D ott. Dc Sa.11tis (Cogullo ) )) 50J),)tt. l•e I,u('a ( Cn~t ig11ano) . . )) 20 Dott. Del "\ìeccl1io F1·ancesco (R. GioYanni GaJ«o) )) 10 Dott. D'_.\g·os ti no (Camel'ino) )) 4{)Dot t. irato (Bari) )) • Dott. Forcù1~tta (C,asala11g.lli dia) )) D ntt. Franc-esconi (~IonteAAnpie.trangelo) )) ]:1 Dott. lt1 ruscelln (San Giovanni Galdo) )) 70 Dott. Fl1saro (Galatone) . )) 10 Dott_ Fl.1sa ro (Galotone) )) 10 )) D ott. Fontana (C.ameril10) 40)) Dott. Gigliobianco (Gra vi11n.) 20 D ott. Gaffred<.> (Biccari) » 20 Dott. Giorda110 (Ischite lla) .. )) 20Dott. G11arrueri (Offidn ) )) 4f> )) D0tt. Gentile (Orte?.zani) 50• D o tt. Qjannotti (Bo11eto) )) 100 )) D ott. Grazin ni (lVIon tebisaccia) 20 )) 10 -· Dott. Gallo (TRra nto) )) D ott. GnbrieJli (M.aledugno) 10)) Dott. l .01nbarc1i (P u tignano) 20 - . DCitt. J_npi (Villalngo) )) 30Dott. J.ecce <S. Giova11ni Ro · 1

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. ( Oon tin11a :~ ionP

I ..

-

t ondo) Dott. Lip1}olis (Castellaneta)

D ott. JJil1o (Galatone) D òtt. J ,arini (Galatone) Prof. Lotti , Camerino) Dott. ~fastroglaoomo (Gl'avina) Dott. lVIanciui (Vico Gnrga nico). \ Dott . 1'i;1rotta (S . Cesario) Dott. )facchin (Maruggio) D ott. ::vra r chetta (Loro Piano) Dott. )'la rcu cc i ( l\'I.atlni) Dott. 1\Ionas~ero (Matini) Dott. Mnitilasso (Troia) .. Th1tt. :Yfasselli (S. Sevel'o) Prof . }Iancini (Se-nignllia)

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( 0o ntinua).

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Ji,ASC. 21

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SEZIONE PRAT1 CA

CONCO RSI. POSTI VACANTI.

(Ouneo). d(\nza 31 maggio. • •.\.LBA

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c·c-ru<l. I1.

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e quinq.

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I\' Rep. ...-\. tutto 31 mag. I.J . 5:>nu Tesi d.. , I,. 1000 fino a 1000 l)ov., L .. 4.500 a forfait. I.J. 4000 ca,-., {lue <:.-v., li) bienni ventes., I ... :)00 se 11.ff. saJ.1. Etù li1n. 3.5. ~rv. entro 20 g·. BASSANO (Bresc-ia ~. ~ Scatl. 31 ill<Lg. J, . 70ùn ti110 :"1. 1000 l)0~1 -, sei qni1H1. di T,. 700, due c.-v., J,,. 500 tuezzo trasp., I1. 300 nf(. san. CAERANO nI S . l\.iAROO (Trevi;so). 8cad. ore 12 del 31 maggio . \""edi fa. ·e. 20. CAMPAGNATICO (Gro~seto1. - . Sc;1,d . ore 19 del 30 ullag. ·L . 9000 oltre i c.-Y. ecc. Ser·v . e11tro 15 g . CASARSA (Udine). l . .l'orogi1 Ol'e 12 d e l ~5 mag. CATANZARO. Con<ùotk'l vel Yillaggio Gag·lia110; ~c~d.. 6re 12 del 30 n1ag. \~ecli fosc. 20. CERDt\ (PtLlerrno). - Scad. 31 mag. f.;. 5000 fino a 500 pov., addizio11. T.. :1 ft110 a JOOO. I~. 5 oltre; !)rimo e.-v. CHIESA (SoncJ. rio). - C'on~o17.io. Sc·Rc;l. 31 runggio. -1RQUATA DEL TRONTO (A.:c;oli J>ioen 1J). -

1

Vedi fase. 20. DoMonoss_OLA (No vara).

,'!. Biagio. Primario medico. Scud. 30 ging·no. 2400 (sic) Ospedale

r...

annue pei poY., percentuali dBl 50 e 60 % sulle tasse di ct1ra, integraz. fino a I J. 10,000 pel prin10 bie11nio . Lal1ren. cla 10 anni. Doce11za in pat. o clin. med. Il Cons. d'am1nin. potri1 rinnovare la gara. E SPERIA ((Jaserta). Poveri .fr.az.. Monticelli. Sti1). 'L. 6000 1orrl-e; aumento 1ln decimo ogni q11inquen11io, indenn. carn-YiY . Scud. 24 ging110. Rivolgersi Segreteria. FOGGIA R. Prefcf /lfra . -- Scad 30 mag.; 19 posti tli uff. san., dei quali 14 :.1 l.1. 1000; per ' ricote a T~. 2500, Castelnuovo della D-aunìa a L . Z750, Boyjno e Rodi Gu rga11ico a T1. 4-000, Orta.nuova a lire -i~. Esarui. Biennio di l)rovn. Serv. entro 30 g. For..1GNO. Oon,g~·egr.1~· io1t·e

ài Oarità. - D11e ail1ti ille<.1..--c:hir. Vedi fase. 20. Scad. 40 giorni dal 2.5 apr. GoDIASCO (Prt ria). ..\. h1tto il 31 mag.g'io: lire 6.50t 1i.ii1 T1. 1000 rter il 25 % por>olazione. Add.iztòn,_ .r.J. 5: J;. :JOO uff . .snn.; I1. 2000 cav. : 4 qnadrienni d ee-imo. ...~s~unzione entro 2 mesi. IDRO (Brescia). C·onsorzio . ab. 3413 di cui J 000 l>OV.; T.J. 7000 fino a 1000 po\.; addizion. f.J . 3 fino a 2000 : r,. 4 oltre; L. 2000 per condotta. di&l.gia ta; L. 3000 indenn. mezzi di trasp. ; I.i . 600 llff. san.; I.J. 800 indenn. alloggio; dl1e c.-v.; Lire 700 per ogni quinquen11io maturato fino a sei. :;\fALEO (Milano). Scad. 5 gin .: z> rei)a.rto ·: 1. . 11,500 cQ1npre~ quota <~ou11>lementare 111obile. c-.. -v. ten1poraneo ~{] inden11ità pel' uso di vel~ipe­ de; oltre I.J. 500 a ll'ncquisto della f:tabilitlt ed altri i.re decimi quinquennali c1i I.J. 6.50 e:iascuno. MILANO. Poliamb'lflanza

d elle speoial·i tà nledicv· ~irurgiohe con ,,~eparto ol·i rtf.oo o~pital1ero . Di-

t'igente la S·e z.ione A.mbt1latotia di ~ledicina legale infortunistica. Titoli, scad. 31 mag-g·io. Presentare docum. di rito e titoli scientifici alla · Di· i~z.ione Medica d<::ll'Istituto, via Arena : 40. ~I-ODE~A. 0011.gr(}(J{b.? . dii Qa,rità. Tre posti g·ra-

67;)

tuiti rli primario effettivo di medicina . di chirutgia e ostètr1co-ginecologico. ne11·o~d~tle. , . . edi fase. 20. Scad. 26 maggio. l\lONTEOR\NARO' (Asooli 1-'iC.). Scad~11za 25 111.a g . L. 13000 e 10 biem1i v~ntes., L. 3000 caY.; c.-v. ~ov1 nr :;\:lonENA (!Jlocleua) . -· Scacl. 25 i11;.tg.: 3it co11d. ; 11. 8000 e c .-v., oltrè L. 2.500 etLV . Nlrt~AMINIS (C'a.gllfil'i). - Scnd. 2;) lll.'l g . r,. 6000 oltre I.J. 500 t1ff. san. PAoovA·. Osp acl a le Gi·viJc . - ì\feclie:o p riru ari o del R epèl lto tuberc:olpsi 11·ol1no11are. i1ncliglione << D.1 )fo11te >> e «Ca Illeri11i » : r.. -1000 lorde di R. 1\'I. ;, 1 c.-·r . ~acle11za ore 14 tl~l 20 luglio. Etù liu1. 45 nl G mnggio. Bie11nio cli 11tovn. Ser,-. e ntro 15 g. At·c~tt.az . l)re\entiYn cli tntte lf\ eYentunli Yhria nti nel reg;ola men to . RAPAG~A~o (Ascol·l J>icenoJ. ....\. t utto 29 mng. Eti1 li111. 45. r,. 0500 resid ., L. 1000 i:>er 1000 pov .. n<ldi1.io11. I.J. 2.50 : L. 3000 ca Yalc. ; tre sessenni di due clecimi cinse.; L. ,500 uff. snn.; L . 100 mensili cn ro-viv., ecc. I 1. 4500 temporaneam. i>er i non facoltosi 'non poYeri. Ab. 1752. Ro~rA. J1inistero d~e lla. Jlar,i na. -· ~-~ tent«i rue(lici in S. A. P . , . . edi fase. 20. Scùclenza 1° ag·osto. RonETO (Aqu1/(1>-) . - I .1 . 5500 resid-enziali, I ... 1000 fino ù 1000 l>O,.... , l .1. 2.50 ad{liziona li, L. 3000 cav: . 3 sessenni di cll1e clecin1i ciascl1no. L. 500 q11alè uff. san., I.1. 70 mensili se Yeni sse affidatn al sa nitario in via tran~itoria là clistribuz. dei n1ecliciru1li ai poY. : c.-v. iu T,. l 00 n1ens. : pei facoltosi com11enoo a to ·r fa1,t di L. 4:3fl~) i11 a tt~sa di n1ntlifi<..~t7-io11L S.ca·d . 29 llln ggio. . SoLAl?'ANI (PaJ.e1·n10). -· Scacl. 30 111ug. L. 8000. quinquenni 1 a lJ oggio grntnito, c.-v.; per llff. Ra1L

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J.; . 1000.

Sl:SSA

~t\.. URU~C''

( C' a s~ rt a) .

-- Proroga 10 ?:iug·110. 8 :-"NICOLA r.A STHAD.\ ( Ga.serta) . Sca{l. 31 ma.g. Stip. r,. 6000 lorde, assist. soli 1)0\. aumentabili cli 1U1 decimo per ogni ql1inquen1ùo; u1k1 indenn. • c.-'\'. Età limite 40 n11ni. Doclu11enti rito. S. GER1'IANO DEI !~ERICI (Vicet11.~·a.) . - Scade-11za ~-; mag. L. 5000 resid. e L. 1000 p. C'irca 400 PO''· oltre 10 trienni vent., T,.• 40-0 llff. san., J_;.. 3()0f) tr<:1sp .. 1 c.-v., asseg110 IJ. GOO. a bi taz. So~c1:~0 (C1·en1u11a). Sc--nd. 31 maggio: ~redi fase. 18. S. PAOLO or JESI \A n.c. ona). Scad. 25 l.llag.: I.J. 8500 e dOl)J>ìo C'.-Y .. 1.·. 2-100 caY. J;. 500 11.ff. suù.. , bienni. R. PIETRO , ...ER~OTJOO ( TA:CCf'. J. - ('oue:nl'so ?,a- c-oudotta n1edico-ehiri1rgica-ostetrica per soli poveri 15oo. Stipe11dio I.. . 5000, I~ . 5 ogni poYero in piu; qi1attro aumenti quinq. di t111 decimo. Scadenz;1 31. maggio. Docume nti (li ri to. ST,AFFQLO (A.noo11a.). ~c.1<1. 31 Ut [lg . 2a. eo11<l. (Selva): L. 10.800, bie-n11i, dne c.-v. TlcRMINI !MERES:m (Pa.7ern1.n). Sca-d. 31 mag·gio. L . 5000 fino a 500 pov.: addiz . J.;. 3 fii10 n. 1000. 'I... il oltre; c.-v.; attitndine al lavoro di condotta. 1

lt!edico quarantaduenne, buona pratica oRpedali e eondotte a <:CE>tterebbe int~rina ti mesi luglio-ago-

sto ~r montagnu, riviera , Italill Settentrioµale o C-e11trale. Scrivei·e dott. Rossi Gil1seppe. Pi..'l~a ~ O laie-omo l\lln rina - C-rt>nova (7).


1L POL l CLl):ICO

[l\NNO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Sono. abilita ti alla liber a docenza i dottori: Peti Ala,~a11dro jn clinica e patologia de lle mali! ttie iirofes~;ioun li a Ge11ova : ...\.rton1 Cnruillo in tisiologia a ?\lessil1n : .-'I<1rillo SalYa tore i11 c:l1imi<:a 1ì.siologicn e Ct1cco ...-\Jfred-0 i11 t linica o<.:nlisti<'Cl. a Ro1ua: I)e Bonis , .. i ttorio in clinica me<lica a Nn• llOli ~ Scalia Epifnnio in clinic.1 ostetrica e gine<.-oJogica a Palern10: ' 1 a ren11a Piero jn c linica clèlle 111al. i1er,7 • e 1ne11t. a Pavia: In dott.a ~icolni T1nc·in in -iaringolog·ia a Geno\H . 1 _A\l tlott. i l!li11a ta .A.nto11i11-0. <l ~~i~t ~i1te IlP.u.li 01'-lJ...eclali di Ro1nn, g·ià ·a11itnno 111eclico 1101 1J2° 10gg;in1ento fanterin. è sta ta as~egnata ln ru~l<l­ g-lia cli bro117A> nl Yalor militn r e ron l:l seg·t1e11h.· 111otiYr-1zio11e: «Sebbene diretto1·~ del ser~izio sani tH rio reggiment.c'lle, con ::t bnegn zione e tranquillitit a1umirevoli. sotto l ' im1)er-rersa re del tiro nemi-

co. prest:'l,7 R

volontaric'lment~ l 'o1)el'~1

sua a lle tr11p-

pe cli i1rima lineà. Durante l 'n vanz.n t~1 della no~trn g-ranàe offensiYa. con s ia neio f:lCl esem1)la re <l ttiYit~1. in1pia nt1.1 Yà suecessiYi ])O~ti <li ooecorso.

11rocliga11c1o:':i in località espo:te al tiro. 11er lr• <:n1·0 n i1umerosi feriti i1ostri e del nen.i<:o. - \·ittorin ,~f' neto, 24-30 ottobre 1918 >) .

CRONACA EPIDEMIOLOOICA.

. MALATTIE

·a::s :o....

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• }..forbillo • •

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-Scarlattina.

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Difterite e croup . • .

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138

142, 21 9 •

98

142

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Meningite cerebr o-spinale Disse11 te ria

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Tifo petecchiale . . . Colera asiatico

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Peste bt1bbonica • • • •

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c11ure . la, dottrina. a.lla. pietà ed al rl isi 11t e res~e. Per(;iò i 1nc<li-0i. cli Ro·n1a. e d'Italia cloii're bbero

alto ·il rlorerr d'ess,, re i priu1i a concorrere all'erez ione dei n1011u1neuto a l Grailcl e. Do vrebbe svingerli un bi,.•ugnu d~ co ll egan~a < ; i 8Pnt ire

ri. petto -i:er~o llnu ·dei lu111inari della loro di-r·inrt

a1 t e.

:8 d.oloroso iin/t'l'Ce co nstatare clr<' la. cl·a:s-"'<: ~anita­ l'ia italiana. lra finora. ri::;pusto 111alr al7 'appe7ln riyoru ·o P ca l do del Co·n iitato per le onoran~. Ba sterPbbe ohe ogni 1ne<lic·o cT'ltalia .... otfo."le:rir' .'/"e una tenue oifra., a.ln1eno cinque lire

)

ohe a<l

concedesse l ' Ìl1nvo1·to di u1ia vis·i ta , pe·r chè il 1nu·n·urnen t o potessi• sorgere superbo, <Tegn.o di R on1a e <7ei Ma estro. 1J .1.;areube il 1no1111111cntn a.lla ~C"ien~a 111edica itar.anrr,

(-.<je 111 pio ogn-i a llic i;o à·i. R accell i

l

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pos~no inYial'si, i)er cn rtolina T";:i.g-Jh.1.

Si è ina11g11ra ta nella C'linica delle ?\lalattje del r,ayoro l a llllOYa 8ezione di Routge11ternpia cllt' i l J)l'Of. sen. .:\lnngiag·alli Ila do11a to nlh.i. C linictt, ju occaRione <.lPl • uo gi11bilPo didn ttico . .:~lla famigli~ r~ <:etin1011in il r>r of. DeYoto. a 1}0llle di t11tti i lllNlic-i. ri\ols~ l>fl r Ole di l'iI1gl'èlZÌUl11€'lltO al se11. ::\JHugiagalli, fac:e11do Yoti cll'ep:li 11€1' lP.Olti a1111i l}()~~ cl (."t,1l1tinuare ad essere il &O~tep:no

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162

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sci{'11.~a

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unire la

Agli fetituti Clinici di Perfezionamento di Milau<J.

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ifo addominale • • •

un 111edico, ch e 8eppr

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.... 110 . pirit() l·otle f>8 ·ere e fu, ~· oJlrat utto, u1i cli-

pel' le Onora11zf' 1 ComnL Fer1·uccio Ambro~i, ,~i:.1 S. I.>antaleo, HU, ì'. p ., sede del Comitato, pre:·~o il q11a le si ritirano le scl1e<ile, ogni g·iorno feria le. dalle 19.30 nlle 21.30 .

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\"ajuolo e vajo· loide . . •

Gui4o Ba cc(•77i. p u r nrllr~ n1oll<'plic« attiritil rlpl

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:1 1 11o~tro P eriodico Ol)l}ll-re al Cassiere del C'ou1i-

25.31 di-.:e1nbre

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Ai Medici di Roma e d'Italia.

Le offerte

11 17 18- 24 dicembre /dicembre I

Per il monumento a Guido Baccelli.

cl ei 1n.eclioi ita lian ·i .

JJ ri.,-e di DicenL bre 1922. dicembre

NOTIZIE DIVERSE.

1

Le malattie infettive In Italia. 4-10

XXX, FASC. 21_1

f

degli Istituti

tanto che si

1inici che sono OJ1f\1'<1 ll0~8n no

tutta stw. fe::;teggiare le i1ozze d'oro

clella S11a i1obile earriera, nella quale egli profl1~ tesori per il l~n~ della scienza e della i.1manitn. Ri11graziò eo11 b~lle parole i l ~n. )J;1ngiagnlli: il prof. Perus~in poi g·11idò i 1·i~iln tori nelle nuov\• ~:tlP illnstra11do il ft1nzionnrnento ci~~:?:li a111><.1r<?('(:hi.

Assicnrazione lofortnoi e malattie a Fiume. È stnta stipnlnta a 1~iu111('. trn il P1·eside11te del <-ioverllo fiun1a Ho, 011. l)epoli, e il 1•remdente -del-· 1~1 C<\ ~~'1 Naziona le cl' ..~ ssic-u rn zi·o ne per gli i nfortuni sul ln.-çoro, se11. 111urch. FerrPro cli Cambiano. n11R Convenzione in f0rza clell a Quale si affi<la la ge,stione dell ' n "sicn razio11e infortuni i11 Fiume ('$(·lustva ll1èllt~ a118 ca~M ~ilZiOilèl le Iufortuni. In V'11'Ì teIDJ)O, C'Oil J>roy-\·e-fìilUE>nto legislatt,~o . Yi~D€ regolato il sistemn clelle :1~~i<:nrnz1n11i ~oC'ia li in ...


( A~NO

XXX, F ASC. 21 j .

SEZIONE PRATIC.\

Finn1e, tra.sforn1ando iu ('11te <t l1Lono1110 1<1 C;1.:...s:1

loC'<tle <li HS "icurazione n1a1.1 tthl. i c·ui 8erYizi saran110 op11ortunarnen-te C'oo1·dinati <·011 tinelli <1<)1 eostituendo (;01npartin1c>nto tiuu1~1no d e lla (\tS."i<l Xnziona Jp I11fortuni, ~'<.>c·o1Hf q i ,-oti t:S!>l'f\S~i dalle -Ol'.2.'<l Ili zr.a zio11i f' ù SSOC'i n 7.i oni lo('a.li. I

Commemorazione di Puste11r. Il sommo seienz.iato fu ~·ol0 ntH:'11iente con1111<::'l\11>1a to il 6 maggio a lla H. ~.\<.·c-.ulewia <le i J..in<·Pi. c·ht> lo ebbe socio. I11terve11n0ro .illa ceriluon1n il 1ni11i stro Genti le . l'amba , ·c-i.t to1·e I~a 1·rète. il 1·('ttore dell'l1'11iversitit · sen. Sn11arPlli, 1:·('<·. Il sen. Fa110 ricordi> la Yit<t publ>lien <' rn·i,·ntit (li Pasteur; il prof. l~ ottnzzi 11e illn 'tl'L> l'oper<l ~' olta nel campo della thin1i(·tt: il se11. ::\lcJ r<:hiafaya fece ,ralere l'im1 iortnn:1,.1 clel1e ~c.:overte I>tt~teul'iane inerenti alln u1e<lici11a e al I .igiene.

Corso di perfezionamento. Dal 2 al 13 lug·lio, nel!' Osvt>cl;:tlP TronR~en ll di Parigi, il prof. IInllo1ienn t(:\rr~1 dieci le-zio11i di clinica tera11entien s nllf' è1 fff'zion i non tnb~rcnlnri del sistema o~seo i1e l fa11<·i11 llo: sPgi.1i rit, cla l lH al 29 111glio.' 1111 <'Ol'SO :-:11 lln tul> P r<·olo~i o~~tl'D-n:J'ti­ roln.re e ganglio11are, «011 t'l0111~nti <li orto1J€<1in i1ra ti ca! tenl1t<> all 'Os1:ef1<11 P u1a ri tthno di Ber"k da1'. clott. Sorrel c•oadi n Y:t to dn i cl ottori ~\1Hlri P n. Tri<lon e Ozer. I•e r infor111ar.io11i 1·iyolgcr:-\i rii·q>t-ttiYamente ai segue11ti inditi~zi: T-IG11it.1l 'l'rou:-;~au, l'Ue )Jicbel Bi7,ot. PariH: t11·. Pa I·1·i11, H1'1pitn 1 :\l<t ritin1e, Berck-J)lag:e (Pns cle (\\lai:-;).

677

l)it>z :-:ull'« In11}:>r-tHnz~1 ~oc: ir1le cle lla ed11c·azio11 e fa111ilinre ». J)l<.lude alla istitn~ione delle 8cuole di e:ultura fen11ninile (lif'ei fp1nn1i11ili) qnnli fu1'0110 l>en~,1 t e <lcìl 111i11istl'<J G~ntile: fa YOti <:l.te i1pi lJl'©g·ra rnllli <lal J.ii<:eo fe111111i11ilt' sia dato la 1·g·o R\·iiu1J110 <lll'inseg·nan1ento dell'ip;il'nl' rll)11Jit':(tta s1)ecialn1e11te nlla protezio11e dell'i.nf,t11zia , n ll'alimenta~ie11p e alrt.1gitazione: (•n11:-..i11erand-o c·l1e la <louu:1 p(lr con1piere i-..1zio11n lu 1eute la J>l'Ol)ria i11is:-:io11e i1ella Società l· Itf'll:1 f a iuiglia cleYe l)O,"Se<h.~re u1i,'am1)in c11ltura jg-J<.~11 i<·~l d~ll1l (Jlli\le è llE'te S~.<l l'iO cli \'E'llg'H 111 l lÌÙ c•on ,·inta ;1p1>lic-ntri<·e e. in·opi.1gancli};t;1: <·hiama a rac·eoltit lC' do1111e itnli;tnc· J er n11·<1zio11~ serrata etl ini11terrult:1 <li ri11110,·a1nento dei

costnuri igienici nazionnlj )).

Corso di propaganda medico-sociale nella scuola ' Allievi Ufficiali di Roma. Per ,·olonti1 del colonnello llnrl'P<.«t t111est ';111110 per la. })rima ,-olta In i11·opagc:i nel a c·ou tl'o le ma h1 ttie sociali fa i>arte del i>rog-ran1n1n. cl' insegn.1n 1ento della scuola 4.\llieYi r·ffi.C'i11li di Ro111;.1. Xt. 1 teutro <lella scnoln, prec·Plll1te cln u11 breYl' <lis(·orso <le-1 <... olonuello, si i-;0110 giit t(:'lln te a jcn1H· conferenze da 1 giova11e llott. C-l-n r ofali. 11 I>irettore l1el :\Ith 'Po cliclattico <lell'l.tli<:io di Ig:i~ne di Ro1na, l1a vrestn to n11 fil n1. <\ 1ue riea i10 1·i.~·11;t tcl;t11te le n1àlattie Y<:>B-E>l'Pt·. Ci augt1ria1no C:ht' qn e ~ta v1·op;1g:and.;1 i-:;ii1 i11eorn~~in tH. e si in1iti i11 tutte le sc:uol~ .dllieYi l~ffi­ (·i n li (' ~ottuffitiali d ltnlit.t: 11'!1' j!are d i eRSÌ, nella lottu contro le llHl la tti e soejali. gli :-;ti-nn1<~11ti J n·l.. zio:-·i. 11t>11'eserc·ito ogg-i. nPll.:1 fnn1iglia . nella ~o­ <:i<•l it do1nn 11i. 1

0

Per la profilassi della cecità infllntile.

.

F~der f\7. io11e

X11zi1n1·1 l<· dt·llt> I s tituzioni i1J·o· l:iecl1i, co1111i·r e~a della p;rHllde in1porta11z.•1 <·h t' l)llÙ a Y~re per la }Jre,·e11zio11e <l<'ll;1 tP<'i tit n11 ~1 nc:<:nrn tn n~Si $t<1 n7.n a llu nascita, s t ..'l invianclo ;.1 t ntb• l" {J~t.-'tti(·l~~ (lel Reg·110 u11 Bolletti110 cli i>ro1ln- . ganda, in c ui fa appello <1 lla c·o~c: i0nza e<.1 èl 1 enore <lelle leYatrici itnli<tllf) J>t>l'<'hè 1uettano ogni iu111e:r11-0 nel fll'E>Yenire qnei Cil. ·i cli (·Pcitit cl1e i1ox~nno essere eYitati mec1i;1nt<:> l'o ~sel'Y<lnza delle note n1isuré. In t.'lle riolletti110 $ Ì l'ilH>1'ta })E'l'Ci<'> }1'e l' esteso l'artiC'Ol O 7 de lll-' Jl'\tl'll7.l011Ì I)e•l' le }(lYUtri<:i già <li1·a111ate <lulla Direzione Ge11era l0 <lell e:t Snnibì pubblica 111 dn t.:1 :?J l n~:Uo J fi21. J/i1ul )011:a11za cl0lln queRtio11e u 1t>rit11 tutta l'attp11:r,lo11e a11che cln varte (lei 1ueclic:i pratic:i i q11<1li f•tranno bene nc.1 insi~trre 1>1' E::s~o le leYa trici J)E'l' 1:1 e~ntta e sc11111oloi:;a t)S~PrYanr.~1 cl~llt> 1101111P ci. J_,n

tate.

Per l'iosogoamento dell'igiene nellt' sruole. Nel tel'zo Cougres:j() X;1zin11.1lt~ ll{' J' l'e·d n<::1zio11P i11 f~1miglia

i11detto dal ('on~iµ;lio 1l<:>lle Donnt• itaJiallle, adunatosi a l{o1n~l <l<tl =~al:) maggio, 1:1 dott.a :\lùt'i'.l Gasea l)iez ha r>orto p:inRtanleDtl• ill

rilieYo Ia nece:;;siti1 eh~ a llP gioYnnette ~itt 1mp:1rti L.1 nelle sc11ole un'adf'j?;ua t<t cnl tur;1 ig-iPniC'a. C'i a11guriam·) cl1e il mini s tro {J~utile Y<>.;?:lia i>re11<.lere i11 ct:>nsider;.1zione l'im1}ortante Yoto. e. pre~~o <lftl ('ong1·esHO col seg11ente ordine cl~l giorno: «Il III C'ongress.o Xn zi o11.1Je delle Donne itnlin 11{'. 1Hlita la relazione <.1-elh1 clott.a :\Jnrin <7n ::::.cn

Corso di perfezionamento i~ '' nrll' Cnlversità di Roma.

1\Icdil~ina

del Lavoro ,,

Il :zo a1lrile e bbe tei'11ii11e il ( 'r>r8o di 1><' 1·fer.ion n1ne11to ii1 « )Ieclici11u clf'l J,ayoro » pre:-::o l'l?11iYe1·:-:1ith di R ·Olllél. di1·Ptto tla l pi-of. ~<l lYi.l torti Ottolc·nghi. C'ou1c è i1oto , c·oi C'Olltrillnti <.l~l :\li11i8terc> <1t•1 I.a Yoro, clellr1 ('<1~Ril >.-ar.io11nh' I11forh111i. tlt' l1a <.'rnce Ro~sa itafiana e tlel :.\fnnic:ipio tli Ito1n;l furono i~tih1i ti vre tni <li ~t 11rli <ltt ;ls:;;egnar ...·i èl g li Ìll ~C' l'itti <l l Corso (1istinti~i iu Jl<tl'tiC'olnr inod<> 11e1· 1>rotitto. Il C' on~iglio (l ei I}rofess-<~ri eo1111)0Rto d el DirPtto 1'l' J)l'Of. ()ttolt'ngl1i P <lei lì rofe~~nrl .\.. <.·111'0lli. T>ie7'. J. oricra, Jlnntoni. Ita n~ llt-•tti, ùt>lla ~fcl ntn <lPl:; nut ~~:g·io. i11 ba~e al ri~111tato cl0l1~ J!l'oY(-' cli es<11lL'.' Ji;1 en11ferito i ~·egn<'.llti l r e111i : 1° Dntt. l ) ì 1)01111:1 I•iptro I J;. 100f>l : 2° l)ott. Xeb11loni ..A.11to11iD ( L.100-0_); 0 :: J>ott. Zue<·hi G11i<ll) (-I •. 000): -l- 0 l )ott. C'n le nlli J1iagio (I •. :io 1i1: :->0 l )ott. ~ ( ·;t7zoec·l1io I1runo (IJ. ;)'lO) ; :)Ofn. ('onsegniron•> i] di ]Wrfezin1H11nP11t1), cn n buona ' Yot;1zion~

l i" l)Pl J)nea

(}iuse1>1le

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c1 i plon1a • 111H·lH' i St\J;llPllti <1ottori : n,l rbi<.'ri l~r11e~to. ( 'i1·e<o ~Pba~tiano; l)E-' Tictrbit•ri ..-\.tti lio; (iinstolh~i Gille r>n~ o ; ~rattj na . :.\ nto11i1); :.\lirng-li<l , ... ittl : ::\loro I1 n· b erto: Pel~1gnlli E~·i8to: .\ . i,·inni l1e ona1~l<>. ~.\..-.:-si:-;t~tt.er<> .a l C'Ol'~) qn:lli <· oUJ :t Utlil ti <lal1a Direzinne (}en~rnle di ~.111itù }Lilitare · il :\Iag~·i or<' :\I~lieo (lott. l\'.) rt.llli (}inY\lllBi (' rell~grini cl o tt. Orestl' .

-


678

lL POLTCLII\ICO

Congresso dei dermatologi e sifilografi di lingua francese

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDlCA .. 1. I.\.Coxo. P er la rapitln tliagnosi dell 'i11fel.ion~ c-olerica. G. ....\ rERLO. Il « 8eg110 di Tn11.:i11i » per la diagnosi di meta-

itiforJ11a Jfed., 3 feb. -

è indetto a ~t r<l~bnrgo dal '>ii nJ ~T J11g;lio. Teuii utneh1 li: la <1~sl.'nsibi li zzazione i1e ll(\ w<1lattie c:u-

t.n ne<': II ueYo-("1 re-i noma : 1'ra ttallle11to d ella si.fil1d€' nel periodo pre-urnorale : Iru1 1-0ru111za de11n YÌil d: introd11zione d~i 1net1 iC'inn li n pl trnttnD1ent.1.:> cleJ1<l sifili(l<?.

·taBi intestinale i10 l c.-a rei noma del piloro. - (,.. ~lADER::\fA . Il « n1iriou » 11el ln1111s eritematoso. Gaz. d/H()p ., l e j feb. - _.\ ..JACQr: r:LIN. Gli e-c1~1ni polmonari del c·ardio-ren-1li

La Società l{omaria rli Antropologia .

De·u tsclze

.Primo

buto alla 1norfornetria dorso-Jonibare in r'iguardu al problcn1a sessnale ed etnico_ ; prof. Aya1a: GiuSél)pe: ~':>u una anon1alia del corpo oallo. ·o non

Limiti d'età

'

L'ulcoo.l per i laboratori scJentificl, l\lusei ed Ospedali. Con Decreto J.fin isteria le 28 febbraio 1923 è eo·Dc-esso l'abb11ono o l't1cc:redita1nento clell'im1>osta per 1'nle:ool destinato ngli J~titn.ti sc:ie11tifìci lli istr112ione. ni 31usei ed Ospedali per usi scientifici e sa11itnri. 'l'ale RlJirito Y"iE>-ne ad11lte1·ato alla !Jre,·enz.9. clegli ng~nti cli fina11za coi àen.a turanti ~ve­ c:ific:a ti l le 1 decreto. L'alcool cosi denaturato deY~ essere cla to in con~eg~'l ai dir ettori od all 'eco110mo dell'Istituto. Kon è am.111esso il ricupero d ell'alcool ad11lterato, doyo il suo impiego . c-011 J)l"Ocedirnenti che i1e possano co1n11nque ~l Itern1·e lo st.'1 to primitivo <li ad11lterazione.

Il nostro Periodico all'Estero

O. l'ozzoL1xo. Enuresi esse11ziale, dismor.fìsmo delln <.:olonna lornbo. . sacrale e mielodisplasia di FuchR.

Pediatria, 1 feb . -

Z.'resse M éd., 3 feb .. -

R.

J,/endoane ul'ismo.rrafia. - H. I JAGRANGE. Congiuntivite ..t'originc a11a:filattica. :\J .\TAS.

JI ecliz. Kliriik, 4 feb. - H. CuRSCIIJ\rANN . Iperglubulia costituzionale e familiare. - E . PuL.\Y. Il ricambio in dermatologia. Journal Anzer. Med. Assoc., 20 gen. -

E. A. RIESEXFELD. Reazioni i11traéutanee n ella l"lertosse. S. Wu.,KER. Cheratite anafilattica. - H. Fox. Pne1rmolitiasi o broncolitia~ . Zbl. in·ne-r. Med ., 10 feb. - E. KYLIN. Sindro1nc ipertonia-iperglicemia-i1)ernricemia. Spitttlal, nov.-dic. C. P. 0APLESCU e D. P ..·\ :cLIAN . Turbe ne11ro-dispe1)ticl1e <l'origine appe11clicolare . - \"'. DIMl'rlll". c·~lll('l'O <.iel tl'i vio d.ei (10tti biliari. - 1>1TouLi..;~co. IJ rit1n-0 psicop·a tico. Pensie·r o Me<l ., ~7 ge11. I ,. GIUJJFRÈ . Fisiopatologia del l)a i1erea s. Folia 111ed .• 30 geu. - , •. SuSANNA. Azione deg·li estratti cli gn.ugli li11fatici sull'intestino. Bri-tlSll Jled. ~Journ., 0 feb. - · .J. BoRDET. L'autolisi microbica tra~n1i ·sibile. • Paris Jléd., 10 feb. - .JEAXXEI. Elementi progunsticf nello choc tra l1ma tico. .Japan Jled. Tforl<ì, l:i noY. e 15 dic. - Y. KAZAMA. K. Y A){AGI"\,·A. I{. :\IcRAlA~IA. Produzione ~1.rtificia le di nf\-Ovla$n1i. ,"::Jf 11rl i u n1,, 20 gen. - A. C.\ HDAR ~LI.,I. Tumor·e cerebrale con n1etnst~1si nl c-ollo e a l m€disstino. G . ~'10H cTo . ·1 ,a fagocitosi clelle piastrine . Bu77 . .-.\.c. Jlécl., 2B gen. - Per il 100° anniversnl'io clella morte cli Je1111er. (liorn . d . Jled . Prat., gen. - D. TADDEI. La dia·;:!'llo~l t>·T2eoe:e clel c-n rc-inon1a ~astrico. Biucllin1il·a e 7'cra1>ia sper .. 31 gen. A. BALnoxc. Rap1)orti c·hi1njc·i trn f<1r111ac:o e<l organi.smo . 1

Il n1arehese ' '"iti .J:Ia1·iani ....\nn~bali, ag·ente co11solare di Tampa (Florida), t i scrive : «Il Policlinico. comprendente le tre Sezioni :\le<.1ic:1, Pratica e Cl1ir11rg-ica, s i trova sempre esposto nella sa la d'aspetto di questa R egia A.g·enzia Con~·1h1 re e<l è letto con gr~1ude piacere dai c:ollegl1i it.« lliani <li qui: è una pubblicazione c·l1e Yerc"1meut•• fa onore all'Italia )> .

C'o-

Presse Méà., 10 gen. - R. PRous·r e ~i\.. ::..VlAl:'REH. 'l'rattamento <lel c:aucro della li11g11a. - P. SoLLIER e D. ~10HAT. Prova dell'e1uoclasia djgestiYa nel morfinismo .

a ncorc, clescritta.

Nella notizia sni « TJimiti l1'et~1 » })11bb1ic:ata sul n . 15. pag. 487, i cu i ele n1enti ern110 tratti dall 'ottima «I/Università · It.9Jia11a », è incorso un c·1·r ore circa l:.t {1a ta d i 11ascita <lel chiaro p1·of. J.,nigi Pog-lin11i, o. di igiene a 1,orino. Eg·li è n.a to il 23 ottobre 1847, e non il 9 a11rile 1848. E iu forzn della <lisposizio11e regoh1rnf\11tare e:he chi 110 ~ ' giit com i11r-in to il cor~o del n110,-o Ru110 accademie-o, 1·t:~t.<1 i11 cnrie:a fi110 alla 1ìue del corso, cosi il <·1 dn ri. ·. ·i.ruo l)rofe~sore, f'om·~ h1 tti q ue1li i1a ti do1"J il 1~ ottol>re (<la~'l. cli nvel'tnra dei Corsi l1niY(lr~itnri) resta in carie-il fì110 a lla fine dell 'anno nc·cad<?111ir·o. 11011 ostc-'lnte abbia so11J<lBsato i limiti (1 'etit sen:na ti c1alla lr•g:ge.

ScHLAYIDR.

l

DotP.llo: La s trutfttra, <lella n1au.d-ibula; prof. FabiD Frnssetto : Un nuuvu fto1iion1etro facciole_; prof. \ Telio Zanolli: Contril}l'Of .

!.l led. Woohe1is., 2 feb. -

me riconoscere le altel'azioni dei reni. 3filnoh. Med. li'Tochens ., 2 feb. H. SIEGM'CXD. Lesi<;>ni del cerYello infantile da parto e loro seq11ele . ·- B. KRATTER. J)azione del « Mirion )) nella sifilide e altre inalattie. .-1.rolz. :.l léd . Belyes. genn. E . HoVEN. Reazioni. antisociRli dei clelirnnti a l lucina ti.

~i ·, n(lti11«t tu il .30 fll>l'j le, ~otto Ja J)l'eSi{len7..u del }n·of. ~. Buglio1u: fu rono R\·<>Ite le seg11e11ti co-

1111111i1:azio11i:

[-~~NO XXX, F ASC. 21 J


( ..\NNO

XXX, FASC. 21]

SEZIONE PRATICA

ArcJiiv'i.

f. in,,1i • .M.edi~"i11) 1 . (Fes tun111 mer). - R. BAUER . Ittero e funzione e11atica. - "T~ FAI,K, F. DEPISCH e F . I-loGL1,;R. I1~rten sio11e arteriosa perm.a11e nte e suoi ra111w rti con l 'ins ufficienza.. renale. -· R. J AKSElr-"\VARTL~ROST. Policondropatia. - F. J(0, _~os . 11 ('Uore nell'arterioscle rGsi. - R. I~E~K, G. HoLzKX!lCHT e H. S1EL:W:ANN. Teravin. eziologica conserva ttra dell 'ulC.'e ra gastro-<lt1oclenale. - J. ::.\fA ~XABER G . 1.'ncbica rdi.a da iperten sione. - N. 0RT1;ER. Dia gno. i della Concretio e ·Accretio cordis . - F. Pll\ELES . R.apporti fra partcreas e necrosi. - H. WrNTENBERG. L'extrasistole interferenziale. M. WEIX.BBRGER. La c1~ti d'eehir:iococco intratoraèica. A. SrruASSER. La regola zione t ermica.

W ·i ener ..-l roJi iv

I

Arb1iales d e Jléd., gen.

- · G.

~1ARI~Esco

e S.

DRAGA-

~Esco.

Emisindroo:ne b11lba r e . - .J. DESQl.' EYROlTX. .A1uino-acidemia. ..A.. C.\IN e r . HILLE~IAND. I...a tb('.. di pl'ima infezione i1ell'adtùto. - D. DANTLIEPOULo e A. CAR:\J:OL. L·e1en1ento psichico nella n1otilità 'gastrica. - A. HA~""Ns . Acidità l1ri1v1 ria e a lbtlIDinuria.

a.

>r::tc·ien..<-·e Jied., n oY .-<1ice. - A. LORE~ z1:'\-r_. J.,a crentinina i1elle i1ri11~ <.lPi ban1bi11i. - G . PINI . Il << mirion )}, nuovo con)posto iodico. G. RoCCFrr. J.. 'emanazione tli radium (nito11).

Rull.

679

/ll'ch. Afal. ~·111pare il Di.[!e.-.tif, etc. , H. - · l'. D t:YA L . C-t ·\ TELLIEH e I:I. B f:cLÈRE. ~tu <.lio l'<ldiologico

de lle Yie l>ilia1·i . Edinb. Jl ecl . J ou1·11,., f eb. -

E. BRA~1"1i'ELL. IJ<l . l):'J.-

c-otera J)i a 11ella 1}ratica generale . .Jet a. rlern1 a to- i;enereologica, 1.-2. - I..1 . ...-1.RTz 0 H. 1

f 'i:.: cHs. Clinica e tetapj a {1ella mier oscol)ia cli ~<\.uclonin. .K . HEDÉ:.\T. Stt1c1i em.a tologic-i i1el tra tta1ne nto mercuria le . - J. ÀI.MGVIS'l'. Le cle r rua t,osi n1ercuria li. - J. J•"'ORRS~fA:.\TN . 'I. .a l)l'ù x j ~ delie tea ~. di W. e d'i ~.-G. - I..1. M. Dl!.: B uY "\ì\'EK~IG-E.R . Il trattamento biSml1tieo ùella Rifi-

lide. .J.

Arch. Epan. àe M ed. y Oi1·. y Esp ., 3 f Elb. -

F. F.

TET,LO.

Il neurotro1)is1uo. .,

E.

.JEANBRA N

P. CRISTOL. L'l1ricemia. _4 eta JI[cdi ca EfcandÌ!n., V. -- T. E. H. TH,~YSEN . e

Valore

prognostico d ella vVassermann. -- G . .i\..AHLGREN . Disid rogenasi n1 u scola ~j . .tl»:on. Jlal. _4.ppareil D 'igestif) ccc., 1. - R. BEr-:SA l J DE e E. A NTOI -E. .Angioma ca y~ rnoso diffuso de l retto . À. nn.. d'Ostetr. e Ginec., g<:-11. E . SANTI. I11i~­ zioni di tremBntina nelle i11fezi·o11e p11erpera li. -

E . "\7 ALLI. Gravidanza interstiziale. J>roc. R. .<)oc. Medio. , feb. F .. L. GoLLA. La bui;;e organica della sindrome isterica. W. IIAB111s . T,Ja polinel1r i te petiferica . Casistica .

La nostra SEZIONE CHIRURGICA, nel Fascicolo 5 (15 maggio) pubblica: - G. FANTozzr : ''Sulla tubercolosi della lingua,, I. - P. Dr MATTEI: '' Sui fattori complementari I. (oon. z.t,71.Ct, tavola a oolot·i ). · dell'alime.ntazione ,,. (Le vitamine dei funghi manII. - N. P1ccALUGA: ''La deviazione del complegererecei). mento con brodo Besredka nelle forme tubercolari. ·11. - P. F . Z uccòL A : La cura delle anemie gravi · I ( r. - R. RE or : ''Un caso di lussazione sopra· stermediante la trasfusione sangu-Jgna. nale della clavicola ,,. III. - .G. D 1ENA: Note di tecnica sulla determina- IV. - R. R rNALDI: ''Un caso di ulcera tubercozione della funzionalità renale . lare primitiva del lab~ro 0 •

La nostra SEZIONE MEDICA, i1el Fascicolo 5 (1° maggio) pubblica:

I no11 nbbonati a detta Sezion .. po Tanno or.tene re que. s to inteTessante Fascico lo. in.via n do car to lina·Yaglia di L. 5 al caY. Luigi P ozzi, \,- ia Sistina 14, Ro ina.

I J1o n a hb on ati a detta. Sezione pot.-ranno ottenere qtlE.>• s to inter€'ssante F asci<·o l ~ , i11viando cartolina-vagli a di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Rofl}-a .

Indice alfabetico per materie. •.\.p penilicite ernia ria · Patf. 605 )) 669 Bibliografia , )) 672 Enterite IDllCO-membranosa in lattan te )) 664 Ernia crttrulc n.1>venc1icolare strozzata Ernia cxt1r a le ,·aso-lac11Tu:'11·e : conside1·a)) 65G z.ioni . Ernia di Laugier operata radica l1ue11te » Hfil con attorciglia n1e11to clel .sacco

Jtlrnia incarcer a tn ( ova.io) de l can ale di :~\\1 Cl{ .. . . FJ1·niù 0111 beli cale : casistica e considera. . . . . . . . .. . .'

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1 d rol og ia.: l egisla;;·io1ie attuale e .-;ue

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sa,n.ita1·ia,: aocer/0111e·n to d ' infra-

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Ossa : cliagnosi differen ziale dei . tumori n1aligni Oste'ite tifosa: yacci11oterapia. .. Otosclerosi e ,_gestazione · . Rachitismo .nella p·r ima infa112ia: cur1-1. Sangi.1e: azione dell'estratto d'ipofisi 11el- · • la coag·ulazione . Scoliosi isel1in tica : .m1 Ila cosidetta ~1a>11dili te n11c·l1ilo8a 11te <:ronica e tube-roofu~

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Romfl, 1923 -

I.J. Pozz1, ed. resp.

Tip. Cartiere Centra li.

,


Pubblicazioni della nostra Casa per gli abbonati al "Policlinico " _...

Di eccezionale intePesse I.

È uscito l'importante libro:

• •

8

Dott. P_rof. A. RO.MAQNA MANOIA Docente di Neuropatologia nella R. Univetsit:i d1 Roma

I DISTURBI DEL S0NN0 ..

E L·eRe eUR11

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.Prefazione del Prot . GIOVANNI MINGAZZINI Direttore della R Clinica delle malatti e nervose e mentali dell 'Univers ità di Roin a

., • ..,

J.>~.bJ.ù,~\..'.%19NE. - ('.\~>l'J'OLO l'H! ~IO. 11" . >~ <)N~ U l •'f F/ lOLOGIOO. -- Ce1111i sto1·i<.:i - Jl sonno n e lle lli<l llte e. llt"\.g:l1 .n n1111al1 - C3:ra tter1 g-p11e1·;1 b. e 11.a rt:c~>l<1 r 1 cl P} :-:011110 nell'uom o - ::5onno 11ott11rno e sonno diurn o _ ( ·OllH.: ~·1 ac~{lorn1e11t1arno - J,t' <1 .l ln<:1n~1z1on1 1vnago 0 ·1<"1te - I11:flnP11:r.a delh1 ,-olonth Hnl sonno - I.e cn rntteri:.;ti«11<) ti~1?log·1che <lel 0011110 - II.1·i. ·yc..~·110 -.r. e. teol'ie.F:iuJ .so11110. ('APITOLO 8 .ECON oo . I >~<>fJ~-1. _ 1rattei·i g~Hc'r~ l1 clE:'l sog? o - çara~te-1· 1. }li11·~1 e~> la1· ~ cli. <l lc:nn.1 ~11g·11i - I F;ogni p110felic:i, seco11c10 p;li a11tichi, C' i l'l'ite1·i •1tt~1 ;l l 1 - I. ~og111 Ilf\f{ll 21111n)al1 •. Jlf\L ~auc·1ul~1. i1.(:\gli a <l t1lti. n ei · 11eurovntici, nei J)azzi, i1egli a leoolizzilti, 11pi <.l~Ju1quent1 - Tclee ò1 11, l'encl <\ <11 nltr1 antor1 s n1 :-;og;11i. - ( '.\PI"I OLO TEHZO. (}~J > '1'ATJ ..4.1'1QRJJALI JJJ 1'-' (J _\. )i() .. l)("-fi11!7'!<n1e. -.J .. o ~~<l .to .<1i ipn osi - J_,n .letargi a. i ~terlea - 11 sonno i1ell'Pl)ile.~ia . Il so11no 11r0Yoc..1to eogJ1 <111e-~tes1 c-1. g li 1p •11ot1e1; Jl ·~>11Bo f>k.l ttrH·o. - (:tl1. ~;tnt i c:o1natosi: per a11en1ia , asfi~sia. lJer fenon~ e11i <li c ·on1 1_>re~~1011e c·p ~·ebra Je, <--u1orri.1g1a P .1«1111ruoll1?Je11 t1 c·PrP·br.1li, i1ei 1n·ocessi infiammatori clell'eueefal <.> e n1p11111g1 (n1nlatt1a -<lf"l 801111 0 - ~11cefa l1 te letnrg1ca , t'é c· .) nelle into~s i c·~17.i o11i e ~1 ntointo~.de:azioni. ( '.\PITOL<~ Q C.\BTO. I nJ, .' :J'( ' f?lJ.I DEI..~()_\- ~' () . .-· ~)E:•tin~zionp - T..<l tenc1e11zn al 8011110 - J/iver.onnio - } . {> llè11't l - . les~u· - Il ~onno ;tuto1n<tt1c:o - Il pnrn;.;on1nn (1nenb1, t e l'l'Ol'i llottUl'll i il ~on11n1ubnlisn10 svonti:lneo) - J 11111 · Yin1t~nti .a110~·1~1;t li ll·C:'l . ~onno ~ ():li :-itati <li ~~hrezz~ <1;1 so11no - J,a tl~1:·1·0s"ione nl ris YC:lg1io - Stati ~ognanti ~ l'~1c:os1 ~>111ric.:l~e - J , in:-;0.111110 -. ( ctU~P ~l ell iusonnio - I/i1t~•o1111io ne1·yoso - J:insonnio dei p•icopatici - J~f­ fe tt1 clell'111so11n10 - Cenni 1ne ù1c:o-legal1 sul sonno. - ( 'APJTorJo QlTIXTO. Jj.J (il ·RA DEGI"'I S 'l1 A.Tl An-Uit.1.f,4 L.l DEI DTRT URBJ f)Ef, ~ 1 ()-:V·~~ (J . - ( 1011cetti generali - J_,a c:nr<t de 0 "li ~tati comatosi e delle forn1e n101·bo~P cli so11110 11ell'i st~ria e i10ll '~11ilessia - I.,a e:urèl di a 1C"u11e sn1111olt'u';.e (11a t·c:olessie ecc.:.) e <lei f eno111e11i di J)araRonnio (in('ubi, t e rror e nottnr110. e{;r.) - ('011eetti gP1H:~1·<t li snlln cura àell'i11sonnio - I coadin'"<lI~ti del so11110 (preeetti igienici, siste 1na cli Yita, ambie11te. c·ur~ c-li111ntic:l1e ecl ioclic:l1e. cure e lettriche, ecc .. ipu.otic il - r~a <"nra de ll'i11so11nio cla cat1se irritative , tosi::;ic:hf'. ert'. - ('oncetti su lla neurastenia e cura clell 'i11~011nio tlei neuropatici e clei psiCOJlatici. I~nioE ANALITICO del co11tenuto nel voll1me.

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Dott. Prof. FRANCESCO V ALAGUSSA MEDICO DELLA FA.MIG- LL\ REALE - DIRETTORE E PRIMARIO DEL PREVENTORIO PER LATTA NT I «E. MARAINl • '1KDJCO PRIMARIO NELL' OS PEDALE JNFA NTJL g «BAMBINO GBSÙ • - DOCENTE DI CLJNTCA PEDIATRICA NELLA REGIA U~ J VRRSITA OJ

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R OMA

CLINICA, DIETETICA E TERAPIA INFANTILE

Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTt, MUBRI

Prefazione dell' A. - .Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella - Scarlattina - Pertosse - Difterite - Meningiti purulente • Infezioni tifose e paratifose - Broncopolmoniti - Polmonite crupale - Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Bact. Coli ,, - Poliomielite anteriore acuta -. Tubercolosi - Meningite tubercolare - Rachitismo - Spasmofilia e tetania - MALARIA - NEFRITI ACUTE - STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO GASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione - QUESTIONI DI DIETETICA INFANTILE : Alimentazione ed economia alimentare - Carenza alimentare ed anemia alimentare nel lattante • Alimentazione infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. - CARDIOPA"" IE CONGENITE. CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WE tl LHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI ALCUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: Considerazioni sulla cura dell'ereslpela • Elioterapia - Vaccinazioni alla Wright e vaccinoterapia: PREPARAZIONE E DOSAGGIO DEGLI AUTOVACCINI; ANTIGE!':OTERAPIA PARASPECJFICA ~ ANTIGENOTERAPIA ASPECIFICA CON PEPTOALBUMOSE. Terapia medicamentosa • Me· dicamenti principali e posologia di essi - Indice. Riportiamo il giudizio ohe su questo volume, il Chiar.mo Prof. Carlo Comba ha consacrato nella sua RIVISTA DI CLINICA PEDIATRICA: e 11 li bro del distinto pediatra romano è arrivato in pocl.l i >'nui all a ~ua a· Edizione. Come di ce il Murrl nella bella prefazione, • b&sta già questo percbè i medici italiani si invoglino di leggerlo. . . . e Non è un Trattato e neppure un a arida esposizione di fatti gik uoti. Il Valagussa prende argomento dai diversi cap1tdh sopr.'malattie infettive. eopra sindromi dt'll 'appa rato digerente. <lei sistema nervoso, ecc., e sopra l'alimentazione del bambino e sopra l.• •terapia, per esporre i11 rorma cbiar11 non solo le questi oni più mo<Jerne della patologi~ .. della dieteti ?a ~ .dell~ cura delle me.latti~ e infantili. mll ezh1n tlio i r;s11 ltat.I cii uua larga esperienza personale. dantlo alla sua espos1z1one sapore eh ong1nal111l. . e tt certo che gli 5tudiosi delle m>tlattie dei bambini (non soltanto i merlici. ma an che ~li studenti colti) leggeranno con r1~­ c eere e con protltto il libro del prof. Yalagussa, a cquistando utili ammaestramenti per la loro cultura e per l'esercizio professionale. e Questa iut t- ressante pubbl icazione è stata particolarmente curata ciAlla C:•sa Editr ice. che le ba dato una beli!' veste t!pogr• ftca e l' ha ornata di numerose figure interca late nel testo >.

Un volume in 8° di pag. v11r-496, nitida.mente stan1pato sµ carta <listinta, con !f.2 fig11re intercalate n el testo e finissima ql"'atriorotnia sulla copertina T,J. 36. Per i nostri abbonati sole L . 30 in porto fran co. Pe>' otle12e1·p r11rrcnlo .~op ··a iri vi11, r•e .c;u,hito c11,1 ·!07.i11ri-1'a.qlia ((,7 Crr,1·. L U IGI POZZI - T,r;a S isl1:na, 14 - RO.\J A •

I


ANNO XXX

Roma, 28 maggio 1928

Fa8c. 22

fondato dai professori : ~

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATIOA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. t..avori originali: G. Sabatini: La determinazione qua11tit.:i t h·::i dei pigmenti biliari nelle orine. Osservazioni cliniche : P . Magaudda: Sulla l\'fioclonia cli Unver· richt. Not e e contributi: G. Bertaccini: Un raro a cc irtenLe da arsenobenzolo. Cinque casi seguiti ad uso e.l i fial e dcl la stess;.1 serie. Riviste Sintetiche: G. Romano: Il cancro. Biogra fie : .i\. Fi1'ippini : Edoardo J enner. Sunti e rassegne: MEDICINA: Bet chov: La gotta. - CHIRURG IA: K. Blond: Sul cosidetto circolo vizioso dopo le j!a stro-ente· 1ostomie. - I G I ENE: G. Fabbri: La tnal:triu. nella qui· i;tiooe meridionale. Cenni bibliografici. Accademi e, 8ocietà m ediche, Congressi: XXll r· on ~rcs.,;o ct~ ll ~ Società Italiane di Ostetrici c.1. e Ginecolotz iu . Indice alfa betico per m a t6f'i e.

Al·1:i ~r·1tardatar1· ' '

e.i rivolgiamo

Appunti per il m edico pra tico : D I AGNOSTIOA: Diagn os i differenziale di quattro tipi di ulcera. della lingua. - CASISTICA e TERAPI A: Sistema nervoso: Meningiti pseudo-c istiche della convessità in seguito ad otite. - P aralisi bilatel'ale de!{li abduttc.1 ri la ringei da a lcool. - Sulla paralisi fa cc iale CO'\ zo!:ter. - s:stema diger~nte: · Genesi e cura dei borborign1 i gastrici. - Limitazioni ne ll ' uso d egli al calini. - P .J r il tr~tt a m ento dell'ulcera ga strica Jlerforata. VARIA Politica sanit a ria e g i uri~r udenza : Disposizioni tran sitorie per la nomina. definitiva degli ufficiali s anitari provvi sori. - Questioni pratiche. Ne lla vit a professionale: P er la celebrazione del medil'O caduto in ,guerra . - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorifl. cenze. Notizie diverse. Rassegna della star... pa medica. Indice a lfa betico p er mat erie,

n~ovamente a q~egli abbonati che ~ià invita~mo, con carto;

l1na del 10 aprile u. s., a corrispondere la propria quota d1 abbonamento per il 1923, ma che sino ad oggi non si sono fatti vivi, e li esortiamo a non frapporre ulteriore in.dugio. · Per mantenere puntuale la pubblicazione del periodico e sempre più salda la sua compagine :! più nutrite le sue colonne, la nostra Amministrazione affront;i oneri non lievi e fedelmente .assolve il suo compito, anche a costo di sacrifici. Alla stessa sia dunque consentito di chiedere, a coloro che, sia pure per semplice pigrizia, trovansi in mora, il sollecito adempimento del proprio dovere. 1

Diritti di proprietà riservati. - E' vietata

\ ~di e8B i-

sen za oitarne ta f onte.

z,.,,

r?'.produ~ion e

di lavori pubblioati n el POLICLINICO e la pubblica.zione dei sun ti

LAVORI ORIGINALI. I STI TUTO DI CLIN ICA 1 1ED1CA

R . u N I VERSIT.~ nr ù iretto d a l Prof. V I TTOR!O DELLA

ROi\ TA

ASCOLJ.

L:t determinazione quantitativa dei pigmenti biliari nelle orine. Prof.

GIUSEPPE

SABATI~TJ,

aiuto.

L a determinazion~ qt1a11titativa dei p ig·111enti biliari cont e~t1ti nei liq11idi 01·g·anici normali .e piatologici h a rappresentato ttn b isogno vivamente se11tito clull a Cliriica, ma pt1rtroppo difficil e ad essere appagato. I n questi t1lt in1i tempi, per l a bilirubinen1ia, sono stati proposti metodi determinativi abbastanzn. esatt i, so1)ratutto con rap1)licazio11e d ella di1a~oreazione 1 di E l1rLi·cl1, in1:1·odotta in •

cli11ica da. H ijmans v. den Bergl1, e larg·a1ne11te usata da 1nolti ricercatori. Ancl1e qt1esto m etodo l1a av11 to obbiezio11i , critiche e p erfeziona1nenti : ma. è i11n egabile cl1e esso 11a inesso i n evid enza fatti del p iù alto interesse. Sen on chè, r ipeto, la diazoreazio11e cli El1rlicl1, 11ella tecnica di ,-, den Bergl1, è t1 s abile solo peir la determinazione quantitativa della bilirubina nel ~siero d i sang·:t1e. Per i l)ig·rr1enti ])i li ari presenti 11 eJJ e ltrir1e n1anca assoluta1n.e11te fi110 acl og·gi 1111 111etod o di determinazior1e quantitativa. Questa lacu11a è stata 1Jit1 vo:te 1a111entata. dag·li studios i ed 111.tirrtamente, nel Co11gresso teùesco di \v~ie bn rlen , in ct1i era come tema all 'ordine d el g·iorn.o l a rel azione sugl i itteri, molti orator i 11a i1110 insistito su lla i1ecessità }Jer la clinica di avere la J)OSsiJ)i lità di determinare


..

JL

POLICLINICO

quar1tiia.ti,·am~ente i pigmenti biliari, cbe possono t1·0, arsi nel1e orin·e~

111

t111 articolo recentissimo di Adler e ~1e}'é!l', comparso quando questo lavoro era già pronto per la. stampa (1), si fa un tentativo di dosaggio della bilirubina urinaria, 1)arte11do dal n1etodo di. Grimbert, e servendosi, come controllo in primo tempo per formare la scal? colorin1etrica, dei colori forniti dalla reazione di Ehrlich-v. den Bergh. Ma il metoçìo dà iisultati approssimativi. Io credo di poter oggi proporre finalmente un metodo che colma questa lacu·n a. Nel decorso anno i10 pubblicato (2) una nuova reazio11e chimica per la ricerca della biJi1·ubina, nei liquidi organici, con speciale riguardo allo studio della bilirubinemia. Questa reazione si è di.mostrata per la iicerca qualitativa dei pigmenti biliari equi valente alla diazoreazione, i11a di essa assai p iù se111plice, e sopratutto vantag·giosa per le eventuali a1)plicazioni aJJ'analisi quantitativa poichè ov-vi.a al più grave difetto della reazione di El1rlic11-v. den Bergh. cl1e è rappre•s .entato dall a l)erdita di pig1nenti biliari, i quali resta110 assorbiti dal precipitato albuminoideo })rovocato dall'alcool~ .'\.. l)l'Opos ito lJOi del principio sul qualie la mia i·eazio11e è fondata, lo Zoj a (3), nelle conclusioni della sua dotta relazione sugli itteri, fatta al 28° Congresso della Soci·età Italiana di Medici11a Interna (Fir~nze, 1922), diceva appunto che, p.o ichè l'indolo e il pirrolo p ossonò contenersi nel sangue, egli trovava giusta la 111ia proposta di valersi della trasformazione dell,a bilirubina jn biliverdina, come metodo qualitativo ·e quantitativo per la determinazione della bilirubina. lio dl111que cominciato coll'applicare la mia r~az ione a lla determinazione dei pigmenti biliari presenti nelle orine. Ancl1e per questa determinazione ho seguito la via -~olori1netrica, l'unica usabile finora i11 questo genere di ricerche; ina per pote~·vi giungere mi è stato necessario, preliminarmente, di risol.vere alcuni problemi riguardanti la chimica della bilirubina. · 1

Come Reattivo ho adoperato quello da me precedentemente descritto e costituito da: (1) ADLER e MEYER. Klinische Wochenschrift, 5 febbr·a1o 1923. (2) SABATINI G. Nuovo metodo chimico pe1~ la ricerca. della bili1-ubina con speciale applica:.ione ullo st·udio della bilirubinerriia. Policli-

nico, Sez. Pratica, 1922, 11. 26. (3) ZOIA. Gli Itteri. Relazione al . X~~llI Congresso di Meclicina Interna. Pol1cl1n1co, Sez. J>ratica, 1922, n. 45.

[ANNO XXX, FASC. 2".?) •

LI Q u r no I: Acido cloridrico puro cc. 12: acqua distillata q. b. per cc. 100 (la diluizione va fatta in un palloncino tara,t,o da 100 cc. ). LI Q u In o II: Soluzione di 11itrito di sodio all' 1 %. Per ottenere il iieattivo si uniscono al mome11to dell'uso 30 cc. di I .. iquido I e 1 cc. di Liquido II, si agita, per ben mescolare, eù il reattivo così ottenuto si mette in una buretta g·raduata.. Dopo qualche o.r a conviene di preparare di nuovo la mis.cela, perchè diminuisce la sua attività. Ag·giungendo questo reattivo a liquidi contenenti bilirubina (soluzione di bilirubina pura, sangue itterico, orina itterica, ecc.), si ha immediatamente una colora.zione verde smeraldo, che in u11 periodo di te1npo più o m·eno lungo vira verso il verde bleu. (Questo fenomeno della modificazio11e del colore è dovuto al fatto che la biJ,i 1ubina è un indicatore, e quindi il suo colore varia colla concentrazione di joni-idr'°geno e col valore di p. Questo fatto disturba notevolmente e rende difficilissime ad ap1)licarsi tutte le reazioni colorate per la determinazione di questo pigr11ento). . A pa1ità di volumi, la intensità del colore verde ottenitto è proporzionabile alla quantità di pig1nento biliare presente. QuiRdi è facile formare una scala-campione colorimetrica precisa, dalla quale dedurre poi la quantità di pigmenti biliari contenuti in un detern1inato .liquido in esame, e calcolarne i valori percentuali assoluti. Stabilito così il l)I'incipio del metodo e controlJat.a.ne sperin1entalmente l'esattezza, usando soluzioni titolate di bilirubina pura, io ho cercato di fissare 11na tecnica, che rendesse pratica la reazio11e per gli scopi clinici. lVIa, come accen11avo, ho d.o vuto prima risolvere alcuni problemi, che ostacolavano quest'applicazione. Infatti la prinia difficoltà, che s'incontra, è che le soluzioni titolate cli bilirubina, da cui bisognerebbe partire, so110 assolutamente instabili, e g ià dopo alcune .o re dal.la loro preparazionJe si alte:raino, decolora·ndosi e non reagendo più che debolmente o affatto. E questo è un inconveniente grave, perchè porta a preparare ogni volta la soluzione titolata di bilirubina lYU.ra, con i:>erdita di questa sostanza, assai rara ad aversi. In secòndo luogo la colorazione verde ottenuta p~r 1a trasf.ormazio11e della J5ilirubina in bjliveTdina, per mezzo del r.eattivo, è anche essa i.n stabile, e vi~a rapidamente al bleu, con tt1tta una serie intermedia di gradazioni, che rendono difficilissima la comparazione co- •


(_ANNO XXX, F ASC. 22]

~ EZ t 0 ~ E

lorimetrica. Per ov,·iare a qttesti i11conv-enienti, i.o ho cercato in primo tempo di studiare u11 metodo di estrazione della bilirubina e della biliverdi11a, tale da fornire soluzioni suffi~ ciente1ne11te stabili. Ed in questa iicerca 110 m€sso ib evidenza una proprietà dei pig1nenti bilia1i di notevole interesse: L'alcool amiJico p-uro ha la proprietà, in a?1tbiente acido, di estrarre 1>otal1nente dalle sue soluzioni la bi liverd.ina, n1entre no11 estrae la bilirubina

alcalina. Io non mi fermo per ora su c111esto importante dé"lto chimico non conosciuto; mi basta averlo accen11ato in quanto che esso trova la sua applicazion.e fn questo studio. I11f atti la })iliverdina ottenuta, con la colorazio11e cloro11itrica, per trasformazio11e delJa biliru1Jina, pt1ò es~ere total1nente estratta colralcool amilico. Per tal n1odo se 11oi l)l'endiarno una soluzione acquosa di bilir1Jbi11a, e la trattiamo col mio reattivo, ottenia1no im1nediatame11te il tipico colore ,·erde : aggi1111ge11do ora a questo liqt1ido l'alcool amilico nncl1e i11 piccole Cfi.1ai1tità ed ag·itando, ql1csto a ssorbe tutta la biliverdi1ta, e poichè non sii mescola con l ' acqua, forma al di sopra di qt1 esta u110 strato verde più o mEm.o intenso, 1ment1·e il primitivo liql1ido sottostante diviene assolutan1ente incoloro. L'affinità dell alcool amilico per la bili verdi11a raggiu11g·e gradi altissimi: qualche cc. di alcool amilico è capiace di decolo1rare 10-15 cc. di soluzione di biliverdina derivati claJJ'ossidazione di bilirubina. La sol11zione di biliverdina in alcool a111ilico è s11ffìcientemente stabile, e, prescincìenclo dal più o meno ra.pido viraggio verso il J)le11, <lipe11dente dall'eccesso o meno del reattivo t1 sato, e qui11di clall'i11tensità dell'acidità, essa si mantiene immutata })er l)arecchi g·iorni. . .c\naloga1n.ente, . come ho })Otuto ass-0clare cori l'este11sione delle mie ricerche, l'alcool amilico cori opportuna tee1Lica estrae completamente la bilirubina, ottenl1ta dalla reazione cloronitri.ca su un'io rina itterica, lascian do l'orina i)ressochè incolora. _i\11cl1e in questo caso la soluzione a111ilica, di biliverdina ottenuta mediante l'estrazione è assaj più stabile di quello che non sia la n1assa primitiva delJ'orina trattata co11 l'aggit1nta semplice del reattivo. Sicchè mediante questo sistema dell' estrazione, si ottengono soluzioni bilivercliniche stabili e confrontabili, quali, cioè, sono richieste per es'3guire la determinazione quantitativa oolori metrica del pigmento bilirubinico contenl1to in campi-one di orina, con una soluzio11e an1ilica titolata di biliverdina. ~la. a questo punto l111a nuova difficoltà si 1

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683

è presentata, ed è ~tata la segt1e11te ·: dalrori-

na itterica, che ha data la reazi.o ne verde, riesce difficile o quasi impossibile, estrarre totalmente, mediante l'alcool amilico, la biliverdina: l'orina non la cede tutta e quindi non si decolora, qualunque sia la quantità di alcool che si aggiunga. Così cl1e no11 sarebbe possibile 1a determinazio11e quantitativa esatta. Questo fatto trova un certo iiscontro nel doppio tipo di reazione diazoica des-critta nei sieri itte1ici di v. den Bergh, })er cui al~uni sjeri non dànno la reazione se prima i1on siano stati trattati con alcool (re·azione indiretta degli itteri dinamici) (1). Ora io ho peil!sato che potesse ciò esser dovuto al trovarsi la bilirubina eliminata dai reni legata a qualche altro composto, che 1e imp•e disse di reagire ,c ome la bilirubina chimicamente pura. Partendo da questo presupposto, ho pensat-0 di liberare J.a bilirubina u1·jna1ia, ro1npe11do questo suo eventuale legame organico; ed a tal fine ho trattato preliminarmente l'orin a co11 piccole quantità di alcali (soluzione 10 % di KOH) e iriiscaldamento a bagnomaria a 60°-80° 1)er circa 5 minuti. Ed 110 visto che esegue11rlo dopo quest'aggiunta d·' alcool la reazione (1) e quindi l'estrazione co11 l'alcool an1ilico, si riesce far passare tut-bo il pigmento neJJ'alcool, decolorando l'orina completamente. Come si ved€ dunque io ho dovuto studiare ed applicare due nuove proprietà dei pigmentj biliari (solubilità in «tlcool a1nilico della biliverdina e rottur·a per 111ezzo dell'alcali di li n eventuale legame ad altro corpo clel pig·111e11to presente nelle ori11e) per pote,r ottenel'e co11dizioni, che permettessero in pratica J,a determinazione quantitati,ra cl~l pig1ne11to biliare urinario. Stabilite dunque qt1.este basi chimiche e se1·vendomi di un colorimetro di Hellige-Autenrieth, di cui ho p~eparato e tarato un cono riempito con soluzione amilica di biliverdina 1: 10000, io quindi ho eseguito numerosissime ricerche, studiando soluzioni acquose 11ote di bilirubina pura (bilirt1binato d'alcali), soiuzio11i determinate antecedentemente aggiungenclo bilirubina in orina normal~, nonchè urine itpigmentaria. te1iche di ,-aria concentrazione • E calcoJa.ndo, m,e diante la tavol1a grafica annessa al cono, i valori trovati, ho potuto vedere come essi fossero sempre esatti, e stabilire cosi la bontà del 111etodo. Dopo ho ese(1) Cfr. SABATINI. Itteri statici e dinamici.

Policlinico, Sez. n1edica, 1922. (1) Natisi. che occorre. maggior q~antità di reattivo po1chè t1na pnma parte d1 esso va perdt1ta' per neutr.alizzare l'alcali aggiunto.


JL POLICLINICO

g·11jto la dete1·n1inazione ql1a11titativa del 1Jig·me11to (li i1u111erosissi111i liqt1idi })ilir11bi11ici, ecl 110 visto come esso abbia t11tti i req11isiti della praticità. E·cco q11indi co1ne va eseguito il metodo del dosaggio della ~ilirubina dell'urina mediante l'estrazione: 1°

PREPARAZIONE

DELLA

SOLUZIONE

TITOLATA

CONTROLLO.

A ) Solitzione lil·olalcl cli biliie1·di11a . .

DI

(ANNO

FASC.

2".?)

ii1tensità di tir1ta della soluzione titolata di biliverdi11a, ma che fosse stabile. Dopo J.-t1nghi tentativi, sono riuscito ad otte11erlo usando l'icorrere ai sali cli cromo. Ecco il metodo di l)reparazione : 20 gr. di a.ll11r11e cli cromo commerciale, esattamente p esati, vengono disciolti in 200 eme. di acqua distilJ ata : si ottiene t111a solt1zio11e azzurra })rnna, la q11ale J)Ortata ad ebollizione (no11 si cleve però far bollire) assume t1n colore rizzu1·ro verde. Percl1è coll'evaporazione not1 si n1odifichi la conce11trazione della solt1zione d11rante il riscaldame.nto e il succes.sivo raffre.ddamento, si munisce il palloncino di lln ta1)po a raffreddamento ad acqua, cl1e lascia ricadere le piccole quantità di ·v apore acqueo, che si formano dura11te tutto ql1e.sto tempo. Una JJesata del palloncino i1ri.m a e dopo l 'ebollizionre assic1u'a che non siano avvenut€ perdite. Da un altro canto si }ìrepara l1na s0Juzi-011e di bicromato i1ota sico 1 ~; . Ora si prendon o 100 c1nc. cleJ1a sol;uzione cli allume di cro1110 e vi si agg·i11ng·.0110 8 c1nc. clella solt1zione di bicromato })Ota.ssico (si ottiene co11 qt.1esta ag·gi11nta l1n to110 di tinta 11guale a quello cl1e sl1ole ass11mere la. biliverdina an1ilica quand'è estratta dalle orine); di qt1esta miscela f'i pre11do110 cc. 33.2 e ·vi si aggiu11gono cc. 66.8 di acqua distillata: la soJ,uz1011e che si ottie11e è llguale per intensità e oer tono a q11ella di hiliverdi11a in alcool amilico 1: 10000. Con q11esta soll1zione, cl1e è inalterabil e, si i·iem!)ie ~1 cono del colorimetro.

5 mmgr. di bilirubina pt11·a, esattame11te pesati, vengo110 disciolti, 11sando t1n pallo11cino tarato, in 50 cc. di acqt1a distillata debolmente alcalinizzata (0.8 cc. di soluz. 10 ~o di l{QH s11 100 cli acqt1a distillata ). La al.ca1i11izzazione è i1ecessa1ia, i)er ottenere il bilirulJinato d'alcali, essendo altrimenti la bilirl1bina i11solt1bile nell'acqi.1a l)Ura. i ottiene così u11a soll1zione titolata di bi lirtl bi nrl in a equa 1 : 10000. Di q\testa soluzio11e si i1renclo110 esattarne11te 10 c1nc., si mettono in un t11bo g·radt1ato da 25-30 g r. co11 tappo s1nerigliato : vi si lascia110 caclere, da t111a buretta g·raclt1ata 1.5-2 cc. clel r11io reattivo e immediatamente si l1a l111a colorazione verde; dopo ql1alcl1e seconde d'attesa) da l111'altra b11retta gradu ata con precisio11e si aggi11ngono nel tl1bo 10 cc. di alcool amilico; si tappa, si mescola rovesciando pit1 volta (non è consigliabile agitare forte), e si lascia in ripo o; si vede allora cl1e l'nlcool amilico l1a estratto t11tto il colore verde formanclo su1la solt1zione di bilir11bina, dive11l1ta incoLora, 1111a colo11na di esattamente 10 c111c. 2) DOSAGGIO DEL PIGlv.CEN ro BILIARE DELL'ORINA. (nesst1na qua11tità di a lcool amilico è andata A 2 cc . di 01·ina -oosti in aclatto tubo da pe.r duta pierchè questo non .si dilscioglie nell 'a.cq11a). Abbiamo ottenuto così una soluzione centrifuga, vengono aggiunti 0.2 cc. di solnzio11e 10 % di KOH; jl tl1bo viene imn1erso per di bilive rdina in alcool amilico 1: 10000. Coi1 cinque mi11uti in un becher, posto su una essa si riempiono il oòno del .c olorimetro di Auten.r ieth o"' la vasca del c-0l orimetro di Du- fia111ma a ga.s e .contenente acql1a tenuta fra bosq, oppure llil altro qualsiasi colorimetro. 60° ed 80°. Tolto quindi il tubo, raffreddatolo rapid·ainente sotto una corrente d'acqua (1), vi B ) Solit::.io1ie cromica titolata. s i fanno ·Cadle.:re da 11na buretta 2-3 eme. del L'espe1ienza n1i ha dimostrato cl1e ques ta reattivo, e si aspetta qual<ehe secondo finchè soll1zione amilica di biliverdi11a, q11and'a11che .s ia ben netta la trasforn1.azione \reTde della bipreparata evitando ogni eccesso di reattivo lirubina, quindi si aggi11ngono, facendoli caacido e t enuta lontana dall'aria e dalla luce, dere da un'altra hl1retta, 2 eme. di alcool a.mist1bi.sce, dopo alcun tempo, delle 1iev1 modifi- Jico, c;i chiude il tt1bo con t1n dito e si n1ecazioni nell'i11tertsità e nella tinta, cl1e tende scol a accuratame11te, rovesciandolo più volte. • a divenire sen1pre più bl11astra. Ciò rappre- Se l'orina no11 è bene decolorata, ciò cl1e acsenta u.n grave inconveniente ii1quantochè da cade specialmente i1ei casi cli presenza di abun lato altera i valori ·e dall'altr.o rende dif- bondanti pigmenti, si torna ad aggiungere alficile il paragone colle soluzioni di pigmenti tro Teatt.ivo, sen1pre agitando. La qitantità di l1rinari, le qtlali hanno un'altra nuarice cli reattivo adoperata rion ha irn,portanza. In ge, ·erde. r:.ere bastano 6-7 cn1c. Q11at1do si ,·ede che ltoPer evitare detto inconveniente iio ho l)en. sato di servirmi, come soluzione di controllo, (1) Il raffreddamen~o è ,~ecess~1~0 per evidi. un li<111ido, che avesse la stessa tonalità e tare che l'a1.cool amil1co s intorbidi. 1

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22]

SEZIONE PRATICA

rir1a è be11e scolorata (una lieve opalescenza azzl1rra non disturba), si centrifl1ga per separare J)e11e i 2 cc. di alcool amilico. A volte si forr11n., colla centrifugazione, 11ell'alcool an1ilico g·aJlegg·iante tm intorbida111ento , cla sos1)er1sioae di sostanza tenuissima: esso sco1npare l"'Om.p endolo media11te l'agitaz;ione c.on un'ansa di plati110, cl1e si rimescola. entro lo strato di alcool, e tornan:d o quindi a centrifugare pel' qt1alcl1e momento. Otte11uto così llrlo strato nettamente separato di 2 cn1c. di alcool a111iJ.ico, ii1 cui è passata t11tta la bilil'ubi11a dei cor1·ispo11denti 2 cn1c. tli ori11a (quindi si è mantenuta l a stessa concentrazione pigmentaria) .m ediante una pipetta sottile munita di ca1)puccio di g·om111a s j aspira presso<!l1è tt1tto l'alcool e si m ette nella vaschetta del colorimetro. Quindi si fa la lettt1ra, e sl1lla tavola annessa al cono, si trova il val.ore corrispondente a lla soluzior1e di bili,rerdina 1: 10000. Il calcolo st1ccessi\'O è fa cile, e si ottie11e così la cifra d~lla quantità d.i bilirubina contenl1ta in 2 c111c. di 01ina (espressa cla lla bili,1erdina contenl1t a i11 2 c1nc. cli alcool am ilico), da cui si i·isa!·e al valor e assoluto })e r centuale clella bilirubin a contenl1ta i1e]l'orina. È appena necessarjo di dire che se l'o rina l1a lln contenuto pigm e11ta1·io trop1)0 elevato. sì da <.l a re soluzioni a111 ilicl1e tro1Jpo i11tense, e~sa , ·:1 })recedentemente ir1 m odo op1)ortu110 diluita in acqlla (1: 2, 1: 3) e della tlilt1izio11e ,·a te11t1to conto nel calcolo. Qt1esto r11etodo, già cli l)er se stesso così facile, µu ò esser e ancora ei111)lificato, esegt1e11dolo cioè direttamente 511ll'o1·in a t r a ttata col reatti vo, senza bisogno di estr a rne )1 l'.> igme•nto v erde con ·l'alcool a m ilico. Senoncl1è i11 qnesto caso non è u sabile la stessa. soluzio11e cron1ica titolata , cl1e abJ)iamo 1)receclente1ne11te descritto, perchè la Slla tinta ed iriten.si t à no,n corrispondono. Bisogna quindi p re1)ara r e un liquido di controllo leggermente modificato. Ecco la tecnica per iI dosaggio immediato della bilirubina del-

l'orina : 1) SOLUZlONE

CRONI I CA

TITOLATA

PER

IL

COLORI-

i'v!ETRO.

A 100 c1nc. d el Ja soluzione cli a1l11111e cromico preparata e i·iscaJdata i1el modo de scritto, si aggitl11go110 c1nc. 14 di solli zio11e cli bic1·01nato })otassico 1 %. Di qt1esta inj scela si i)r endo110 c1nc. 33. 9 e ' ri si ag:g·i11ng·o110 c1nc. 66.1 cli acqua distillata: questa dil11izionc corris1)011de a lla soll1zio11e 1: 10000 cli bilir11bi11a. e rispetti\ amente biliverdina n elr 01·i11a. Preparata così Ja soll1zio11e se ne l'iempie 1L cono clet colo1·i111etro. 1

2) DOSAGGIO Dl!;L PI(iMENTO BILIARE DELL 'ORINA.

Si pre11dono 2 eme. di orina e ,,i si aggiungono 1 cc. di reattivo e 1 cc. cli acqua distillata J)er portal'e jl vol11111e a 4·. Se con l'aggiunta d·el reattivo non si ha dopo 1-2 minuti ·il colore verde inassimale, })a sta mettere il tubo in acqua calcla a 70°-80° per accelerare l'ossidazione della bilirt1bina. Se il liq11ido è i)OCo traspare11te si può re11derlo tal.e aggiung·e11do lln p~.io di g·occe di alcool etilico a 95° e cent1ift1gando. Qt1i11di con q11est'orina si rien1pie la vascl1et ta clel colorimetro, si fa la lettura, ed il n ttmero trovato si ri1)01~ta alla tavola annessa a l relativo cono; si legge così l a cifra della bilirt1bina co11tenuta nel liq11ido esaminato. NatUl'"a lm.ei11te co11 questo secondo procedimento diretto, il valore otte11l1to è la metà di qt1ello a,·uto col metodo i)receclente : infatti 11el primo caso i ])ig111enti b iliari di 2 eme. di orina erano passati in 2 eme. di alcool umilico trasformati ir1 bilive.r dina, mentre in questo secondo caso gli rs te·ss.i pigmenti di 2 eme. di orina si trov.ano dilt1iti in 4 eme. di liquido tota le (2 cn1-e. di 01·ina + 1.0 di reattivo+ 1.0 di acqua). Il calcolo è es.eguito perciò come p er l'alt.Te n1e.t.odo, i11a la cifra finale ' ra raddO]Jpiata. ~fol te d ecine di titolazio11i fatte co11 questo 1)rocedime11to diretto e cont e111poraneamente co11 quello della estrazione coll'alcool amilico mi 11a11no dato cifre o assolt1ta1nente eguali o con differenze conte11t1te n ei 1.imiti cl'errore di og11i metodo qt1a ntitativo cli qt1esto g·en ere (centesimi cli ru1llig·ram1110) . Q11esto seco11do proceclime11to, cl1e io cl1ia JJ1etei gJobale o clir etto, è c1uindi i:)iù se1nplice dell'a.ltro e de.I i1art e.satto, solam·entre esso no11 d~t r isultati egua1n1ente brillan1t.i e colori di i)ari. facile le.t tura. Per u110 studio J)reci :;o i dt1e procedi.1nenti possono completarsi e ', ice11devolm e11te controll.ar si..

Concludendo, sen za ii1)ortare qui i dati dell e n l1merosissim e clet er111i11azio11i cl1e 110 fatte Sll 01ine ittericl1e, st1 orine nor111ali, ct1i erano state aggiunte qt1antità deterrr1inate di bilirubina, no·n chè sopra solt1zioni acquose a contenl1to n.o to di bi11rl1bina, posso affermare cl'1e l'esattezza del m etodo di det e1~minazione c1ttantitativ a, che io in quesit a nota des.crivo 1 si è dimostra-ba .assolt1ta. E di tal e se1111)li cit~t, cl1e con un poco di lJratica la determinazione qt1a11titativa dei pig1ne11ti biliari contenuti in un cam1Jio11e di ori11a si p t1ò eseguire in pochi ·m inuti. I,'es1)e rienza dirà i servig·i, cl1e ql1esto inetoclo pt1r) arrecare alla cli.11ica, ri~poncle11do ad lln 1Jisogno così larg·amente s€ntito. ,


IL POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE.

[ AJ.'lNO

XXX, F ASC.

~]

crone, bilaterali, brusche al pari di contrazioni determinate da stimolo elettrico, accompa· CLINICA DF.LLE l\IIALATTIE NERVOSE E MENTALI g·nati da accessi di epilessia motoria, e sepaDELLA R. UNIVERSITÀ DI MESSINA. rati da intervalli di calma di dt1rata variabile. Il Lundborg ha diviso in tve periodi il deSulla Mioclonia di Unverrieht. corso della sindrome. Contributo ellnlco 1° Nel primo, che l1a una durata da uno per il dott. PAOLO MAGAUDDA, a.it1to. a due anni e cl1e ha principio verso il 12° anno Fra le sindro1ni della epilessia, un gruppo di età, si hanno accessi convt1lsivi epilettici ticlinicamente delimitato è quello delle poli- pici con perdita di coscienza ed emissione di clonie épilettiche. 1Caratteristica di tali forme feci ed urine. Nei 1sogg.etti colpiti si nota ben è quella di presentare associate nello stesso' presto un cambiamento di carattere con sinsoggetto policlonie ed accessi epilettici. tomi marcati di irritabilità e depressione delIl Salkind ha suddiviso tali forme in due l'11more. Successivamente subentrano tremori g·ruppi principali: policlonie epilettiche nel e scosse muscolari fibrillari. senso stretto e policlonie J acksoniane, a se· 2° Nel secpndo periodo insorg·ono le poli• conda che l 'accesso convulsivo riveste i carat- clonie: dapprima limitate agli arti e di breve teri dell, accesso epilettico generalizzato oppu- durata, in seguito estese a tutto il corpo e re dell'accesso parziale. tanto intense e frequenti da impedire agli amTanto nell'una come nell'altra forma, il po- malati di prendere i cibi con le loro mani e liclono può manifestarsi sia come equivalente di vestirsi. Scompaiono durante il sonno. dell'acc esso, sia com~ sintomo concomitante. Dopo alcuni anni insorgono dei distl1rbi La policlonia epilettica in senso stretto, nella psò.chi·c i : gli ammalati sono irritabili, agitati. quale il policlono rappresenta un equivalente altre volte apatici, sonnolenti. Il Lundb0rg dell'accesso convulsivo, forma · descritta per il ammette delle vere psicosi: conft1sio11e menprimo ·dal Lundborg, è nota sotto il non1e d i t:1le con allucinazioni visive e disartria; stati policlonia epilettica intermittente. mali11conici; stati maniaci; stati catatonici. In Le forme in cui il policlono rappresenta un tale f>eriodo i pazienti possono ·morire in istasintoma concomitante sono note sotto il nome to epilettico. · di sindrome di l{ojeivni1l'.01v se l'accesso rive:1° Nel terzo periodo scompaiono g·li acste i caratteri del tipo J aksoniano, di sindro- cessi epilettici, ma le clonie aumentano in me di Unve1·richt se l'accesso è generalizzato. inod 1 cht:i il paziente è obbligato a stare semOltre tali sindromi già note, il Salkind ne pre a letto in tino stato di rigirnaà generale. ha individualizzato una terza: la policlo11io Gli ammalati in questo periodo spesso preser1psicolettica, costituita dall'associazione del p otar10 esagerato il senso della fame e della sete, liclono alla psicolessia del Dana. I rapporti però dimagriscono rapidan1er1te. La n1orte avche in essa esist-0 no fr.a il policlono e l'acces- viene per maras1na. Dopo Unverricht e Lt1ndborg altri autori so convulsivo clinicamente sar.ebbero identici a quelli eh~ .esistono fra qt1esti dt1e siintomi 11anno portato notevoli contributi: D'Allocco, E uzière e i.\ilaillet, Pellissier, .J endrassik, Praut nella policlonia di Unverricht. lVIentre ricchissima è la letteratura delle mio- e J(lark, Fazio, Seppi.Ili, Schupfer, Salkind, clonie in genere, molto scarsa è queìla rela- Niccolai, Pedercini, ecc., però si djscute ancotiva alle policlonie epilettiche, data la rarità ra sulla etiologia e patogenesi, più che mai incerto è il reperto anaton10-1)atologico. di dette forme. St1lla patoge11esi delle mioclonie in gener e Scopo della l)resente no·ta è quella di p·o rtare un contribt1to clinico alla sindrome di Un- vi sono due teorie: l't1na che attribuisce la clonia ad uno stimolo corticale, l'altra ad uno verricht. Detta sindl'ome venne individualizzata dal- stimolo midollare. · I sostenitori della teoria corticale portano l'Unverricht, da cui prese il nome, nel 1891 e fin d'allora ve11nero n1essi in evidenza i carat- come argomenti clinici di111ostrativi : la deca denza mentale dei mioclonici, la coesistenzf\ teri fondamentali di essa: di essere cioè fadella mit>clo,n ia e della epilessia, l'influen za 1niliare ed ereditaria. delle cause morali sugli spasmi muscolari , Successiva:mente il Lundborg, nel 1901 e 1903, con la scorta di osservazioni personali, n e l'unilateralità o il predominio delle cloni-e da tracciò meglio i confini ed· il decorso metten- un is olo lato, osservaJta in qualche caso, 1'l clo sopratutto in e\ idenza, come essa si svi- presenza. del segno di Babinski alle volte r iscontrata, la clonia, cl1e alle volte insorge in lt1ppi sopra lln Sl1bstrato di deg·enerazione. !_, a sindrome è ca1~atterizzata da clonte asin- a.I cune forrn e come eqllivalente dell'accesso ed 1

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(ANNO XXX, FASC. 22]

SEZIO~E

PRATICA

infine, passando nel campo sperimentale, le ni nelle cellule delle' corna anteriori del miprove di elettrizzazione della corteccia, che dollo. Lafora e Glueok delle altera2.i.oni nelle determinano movimenti clonici nei gruppi mucellule gang11.onari nel 2°, 3°, 4° stra.to cortiscolari a seconda del punto d'applicazione. Il cale, nelle cell11le d·ei corpi quad1·igemini, dei Fr.a.gnito sostenitore della genesi corticale amtalami otti~i, del bt1lbo e del1e corna po.ster.i ori del midollo. mette che « una lesione corticale, perchè sia capace di provocare una n1ioclonia, deve inIn considerazione di tanta disparità di opiteressare direttamente la zona motrice e ·non nioni e di reperti, ogni contributo sia pure le sue vicinanze, penetrare nella stia compa- clinico, che possa delucidare qualche lato del• l)robleim a è certo cli t1na indiscutibile imporgine e non sfiorarla alla superficie ». L'origine midollare viene ammessa dal Ro- tanza. bitsichek, il quale dal fatto che nella cloronarNel Manicomio di Messina, ho avuto l'opporcosi profonda, in t1n ammalato di paramio- tunità di studiare dt1e casi in due fratelli, che clono, le clonie venivano a scomparire del tut- prese:p.tavano in modo 'completo il complesso to, mentre si accentuavano al principio ed sintomatico che caratterizza la sindrome di alla fine della narcosi, deduceva che la scom- Unverricht. parsa tardiva delle clonie fosse dovuta all 'aRiferisco breve1nente le d11e storie cliniche. zicme del cl.oroformio sul midollo spinale (che O. ·Calogero di Giuseppe, di anni 21, celibe, la risente più tardi della corteccia cerebrale). da Grotte (Girgenti), ammesso il 22 Restando nel campo sperimentale, l'ipotesi zolfataio, ottobre 1920. dell'origine midollare viene anche ammessa Preceden.ti ereditari. - Il padre vivente, sofdal Turtschaninow, il quale, in seguito ad fr e di bronchite facilmente recidivante, no11 iniezioni di fenolo nel cane, ottenne delle con- alcoolista, nega malattie veneree. · La madre . vivente, sana, ebbe 15 gravidanze condotte a trazioni simili a quelle del paramioclono, cl0- termine di cui dt1e gemellari, dieci figli vi11ie eme persistevano dopo l'asportazione del venti : 7 maschi e 3 femmine tuttt sani, 7 •m orti: uno per polmonite a sette anni, gli altri ce~vello, dei pe clt1ncoli, della parte più alta del midollo; ma scomparivano dopo la rese- per malattie l)ro1)rie dell'infanzia. Il padre condan11ato a tre mesi condizionali per rissa. 7ionr del crurale e dello sciatico. Il no11n o paterno alcoolista. Altri autori ammettono una doppia origine Precedenti personali. - Nato da parto a termine eutocico, allattò al seno materno, fece cerebrale e spinale. Il Lugaro ritiene che la clonia sia l'espres- le comuni malattie esantematiche, non avvicinò in a i la donna, parco bevitore, attende,,a sione dello stato net1roclonico : ora dei proto- al mestiere del zolfataio, frequentò le scuole neuroni motori delle cellule delle corna anteelementari fino alla terza classe. Nel giug·no del 1916 ebbe a subire un trat1riori (contrazioni fil)rillari dei neurastenici; ma psichico. iVIentre, insieme col fratello, c.1.1 corea fib.r illare e para·miclono puro del Frie- tel'mine della g·iornata di lavoro, si accingeva dreich); ora degli elementi motori di secondo a ritornare a casa, t1scito fuori •l ctlla zolf~ra, ordine (tics volgari, corea elettrica in cui sono proprio nelle immediate vic.in .::i.1~ze di essa e11?e a i)resenziare t1na grassaz10!10. Dtt ~ ml tln:tt: ecolpiti gruppi mt1scolari coordinati); ora degli ri che passavano innanzi !a zolfa,r.1 eJ>LJern elementi più elevati o psico-motori (malattia l'int in1azione di gettarsi facGia :.1. t erra e di dei tics in cui si hanno veri atti psichici). sborsare il denaro che avevano ali·i osso. 'l,ale I reperti anatomo-p atologici sono scarsi e grassazio11e veniva lJerpretata da CittaLtr·) m·:i Jviventi armati di ft1cile. contradittori. Il nostro paziente, terrorizzato ::t tA 1e ·vi-~1.a= In uno d·ei casi del Bresler ft1rono trovate : insie111e col fratèllo, fuggì ver so c:1s::i. S11lJit 0 aderenze della dura madre all'osso, due di- non ebbe a subire altri malanni, però .i g311jto· fetti di sostanza n-ei poli frontali della gran- ri i1otarono che nei mesi successivi c•Ymincjò a presentare scarsa resiste11za al lavoro, c1·1si dezza di un pisello, aderenti colla pia al loro d'irritabilità, periodi di depressione dell'111110orlo; nel secondo 1c aso, la pia., in corrisponden- re Nel dicen1bre dello stesso anno, venne colza delle circonvolt1zio11i centrali era torbida, pito cla un pri1110 accesso .epilettic.o .ge~eraliz~ zato con ner dita di coscienza, em1ss1one d1 le circonvoluzioni a1)J)iattite specialmente le hRva dalla bocca, l)erdita d1 urme. . occipitali. Nel caso dello Scl1upfer si notò Co11tin11ò a lavorare, ma in segu1t0, essen~ iperemia della sostanza cere])rale. Rossi e Gon- dosi resi frequenti gli attacchi e con qt1est1 zales hanno trovato diffusa atrofia degli eledeterminandosi t1n decadin1ento mentale non f11 pi ù ca1)ace di attendere a qt1als~asi ~avo.r~ . menti di tutta la cortecc ia, specialmente nelle Dopo due anni dai _Prin1i ~ttacch1. ep1l~tt1c1, zone rolandiche e nel piede della 3a. circonvocominciarono a roan1festars1 le pol1clon1e. luzione frontale destra e sir1istra, cioè nel punE. o. Soggetto a tipo longili11eo, di g~acile to dove si localizza la zona epilettog·ena. Al costit t1zione in istato cli m arcato deperimento organico.' Dal puntò di vista morfologico. da contrario il Volla11d in 4 casi ha trovato delle notare: testicoli discesi nello scroto) ·m a ipolie·vi alterazioni corticali, e marcate alterazio,

L


1L POLfCLJXICO

p lasici, rari peli, lunghi, isolati sulle parti laterali del labbro st1periore e al mento, assenza di peli sul torace e sugli arti, ipotricosi al pube ed · alle ascelle.· La tiroide no11 offre nt1lla di spe.ciale. L'esame degli appareccl1i respiratol'io, circolatorio, dig·erente ed urinario non offre nulla di patologico. Il paziente presenta delle clonie le quali 11anno come caratteri di essere simmetriche, aritmicl1e, spesso non interessan o tutto il inuscolo ma segn1ento di inuscolo, sempre brusche, r apide, q11asi reazioni muscolari a stimoli elettrici. Non determina110 i11 genere effetto locon1otore. A serié di 5, 6 deboli ne suLentra una l)it1 \ 7ioleI"J.ta. Cessano durante il sonm.o. Interessano· in special n1odo la lingt1a, i i11uscoli periorali, gli estensori delle dita d elle mani e d ei piedi, i quadricipiti crurali. Durante la scossa clonioa s i vedono nettamente sollevar.si sotto la pelle i tendini diegli esten sori. Non ne son o esen ti i muscoli clella deglt1tizione e (Lella fonazione. La l)arola è lenta, sillabata, alle volte es1)losiva, s1)esso tro11cata dall'accesso clonico. Il paziente cl1e ·3 voracissi·m o deve essere sorvegliato durart~e i pasti pte r l a minaccia di soffocazi one. Per la diffusione delle clonie ai mt1scoli J1111gl1i d el . dorso e a qt1elli del · collo, si determina no rn0vin1enti a scatto del tronco dall' a,1a.!.1t1 aJrin dietro, a lle ' 'olte il paziente é1~s ume br11f:c amente per i~tanti la posizio11e di OJJist0to110. La stazione eretta non è nossibile senza sos tegno. Il paziente cai11mina- appoggiandosi ai lnuri o fac endosi sostegno co11 le sedie. Se ne la stazione eretta vjene colto dall'accesso epilettico cade se·n1nre in avanti ed a sinistra, battenclo p1·i111a sul ginocchio. Sulla l)elle del g inocchio infatti si nota 11na cicatrice irrego1are, g1·ancte qt1anto t1na i11011eta da due sol cli, dovuta alle pregresse cadt1te. Le clonie sono orevalen.ti al lat o sinis tro. Non presenta alcun disttlrbo a, carico della sensibilita generale. Vi.s11s = 1. Udito i1or111ale. l:>l'o,v e del Rin11.e e \Veber nieg·ative. Olfatto e g·t1s.to normali. I rifles$i te11dinei s11periori vivaci. \ iivaci j l'otulei e gli achillei, più mal'cati a sinistra, do,·e esiste clono d el ni1ede. Asse11za clel B a1Jinski. Cremast erici ed ad(lo1ni11ali 1101·111ali, i)resenti il corneale, il congiuntivale ed jl faringeo. Pupill1e roto,nde, t1gt1ali, .r egolari, i·eagenti ai vari stin1oli. Neg·ati,·a la \\Tassermar1n st1l siero del sangue. La l)Untt1l'a lombare 11a dato esito a liqt1or cl1i aro, traspare11te, lieve aumento della presio11e. Assenza di linfocitosi, negati,?e le prove (lel No1me-A1)eJt e la Wasser111ann. Lo stato mentale caratterizzato cla una d eca<lenza intellettuale, con ·1 nerporia frammentatia cleficienza critica, torpore affettivo, apatia. Ii decol'so t1lteriore h a messo in evidenza coH1e le clonie non l)ersistono sempre con la stessa intensità e con l a stessa estensione. \.,.i sono periodi cli calma, (lt1r ante i quali le clonie senza n1ai scomparire del tutto sono li1nitate a qt1alcl1e muscolo o seg1nento di mu~colo non ostacolano la dearnbt1lazione, no11 18 cl~glt1tizione. In tale perioélo le condizio11i

(~i\.~NO XXX, FASC. 22}

generali vanno n1igliorando con sensibile aumento del })eso. Da tale periodo di calma della durata da qualche settimana ad un mese e più, si passa ad ~n. periodo che Ciiremmo di stato, per la s?m1gl1anza che presenta c?n lo stato epilettico: l'aumento delle clon1e progressivo sia })er estensione cl1e p_ e r intensità giunge a tal ptmto da obbligare il paziente a restare sempre a letto in istato di continua tensione, incapace di cibarsi da solo per l'impossibilità di prendere e portare gli alimenti alla bocca, incapace ancl1e a balbettare qt1alche parola. Tale periodo della d11rata di sei, sette giorni è ca1·atterizzato dall'insorgenza di veri accessi epilettici, con perdita della coscienza, bava alla bocca, cianosi d el volto, perdita delle urine. Da notare in siffatti accessi il fatto che i muscoli restano contratti in . fase tonica più a lung·o che nei comuni accessi ·epiletttci, con u1ì grido iniziale più prolungato. Profo·n do lo s tato sapor.oso c-0nsecutivo, della dt1l·ata di qualche ora. Esiste un rapporto fra intensità e frequenza delle clonie ed inte11sit ~t e frequer1za degli accessi epilettici. Durante tale periodo si determina rapidamente deperimento org·anico, si hanno disturbi enterici con diarrea. Da tale p·eriodo cosi detto di· stn,to, si ritorna g·radata1nente a quello di calma. 1 ,

O. l\:Iicl1el e, di Git1seppe, di anni 19, celibe, zolfataio, da Grotte. An1n1esso il 22 ottobr e 1920. Precedenti ereditari. - ' 1 edi storia del fratello· Calogero. P1'eced eriti persona.li. - Nato da parto gemellare a termine, allattò al seno materno, ebb e l e comuni malattie esantematiche, a sei anni tifo in seguito al q11ale residt1ò lieve cofosi, r1on avvicinò mai la donna, frequentò le scuole el ementari fino alla terza classe, sapeva scrivere correttamente, leggeva q11otidianamente i giol'11ali. Zolfataio. Nel g·iugno del 1916 ebbe a subire il trauma psichico, cui è fatto cenno nella storia del fratello. Giunto a casa in preda a 1)anico più accen tuato che 11~1 f~~atel_lo,. rin1ase a letto febbricita11te per sei g1orn1, il sesto giorno ebbe 11na convulsione a tipo epilettico: potè r itornare in seguito al lavoro per altri dl1e anni ma dopo subentraro110 nuovament e le convul~ioni fino a renderlo ir1adatto a qualsiasi lavoro. . l l a nit éc.n110 sono comparse le policlon1e. E. O. Giovane di media statura, a costituzione scl1eletrica regolare, discreto lo stato di nutrizione gen erale. Dal i111nto di "(ista m or~ folog·ico da notare lieve ip ertrofia dei due lobi laterali della tiroide. Rari peli al labbro superiore ed mento. Normali le ghiandole ses~ suali. . . t . Nl1lla a carico degli ap1)areccl11 respira or10, circolatorio, dig·erente ed llrinario. Dal lato inentale una clecadenza intellett11ale l)iÙ ina rcata che nel fratello. 11 paziente presenta delle clonie associate ad accessi enil et tic i. . . Per la esfensione delle clo11ie, la intens1ta, il clecorso ripete esattamente ~o _stes~o quadro d el fratello. lVIanca il predon11n10 d1 esse dal 1

al


[ANNO

XXX,

FASC.

22]

'

SEZIONE PRATICA

1'ato sini's tro e la cad'uta durante l'accesso non offre modalità apprezzabili. Identico il decorso in periodi di calma ed m periodi di esacerbazione delle clonie con insorgenza di accessi epilettici. Nessun disturbo apprezzabile a carico della sensibilità generale e dei sensi specifici ad eccezione di una lieve cofosi. Vivaci i riflessi tendinei superiori, vivaci ma uguali d'ambo il lati ,i rotulei e gli achillei, plantari in flessione. . . . . . Normali i cremaster1c1 e gli addom1nal1, presenti il corneale, il congiur:tivale ed ~1 1 faringeo: Pupille rotonde, uguali, regolari, reagenti .ai vari stimoli. Negativa la .Wassermann . su.I sie!o ~ sul liquor. Nel liquor assenza d1 11nfocitos1, negativa la Nonne-Apelt. I

Riassumendo la sintomatologia dei due casi .abbiaIPo che in due fratelli, di cui uno nato da parto gemellare, sui quali non grava una forte eredità patologica (soltanto l'alcoolismo del nonno paterno), lo stessb trauma psichico, che agisce nelle medesime circostanze di tempo e di luogo, determina l'insorgenza di un quadro morboso costituito dall'associazione di .accessi epilettici e di policlonie. Come nella sindrome di Unverricht gli ac.cessi epilettici precedono di .qualche anno le .clonie. Di notévole da registrare il fatto che i due quadri morbosi una volta sviluppatisi nella loro interezza sintomatologica ripetono ~sat­ tamente gli stessi caratteri per il numero di mus~oli colpiti, per la loro estensione, per il modo di manlfestarsi, per l'alternativa di fasi di masstma intensità delle clonie e comparsa degli accessi epilettici con fasi di calma caratterizzati da qualche cloni a. Nei nostri casi manca il carattere ereditario. In tutte e due, come il Seppilli, abbiamo notato disturbi del linguaggio per l'estensione delle cloni e ai muscoli fon a tori. L'influenza che ha il fattore endocrino nella genesi di tante sindromi, sia come ~au~a d·eierminante sia come substrato cost1tuz1onale ' . predisponente ci fa ,richiamare l'attenz1oné su alcuni dati somatici che abbiamo riscontrato ~ che potrebbero far sospettare una disfunzione plurighiandolare. Ci riferiamo alla ipertrofia dei lobi laterali della tiroide riscontrata in Mich ele ed alla ipoplasia dei testicoli con scarso sviiuppo dei caratteri sessuali secondari · 1n Calogero. Nulla infatti sappiamo ancora sulla patogenesi dell 'epilessja così detta essenziale . e fra le tante teorie quella fondata su una d1sfun-zione endocrina h a nume.rosi ~asteni.tori. Ricordiamo che il Levi, il Lavastine, il Buscaino ne sos~ngono la natura distiroidea. 11 Bui5Caino interpreta l'accesso _epilettico come uno

689

choc anàfilattico dovuto a sostanze di disinte. graziane proteica. Stevenson, Cotton ammettono un ipersur:renalis.mo. Il Wendel in epilettici ha trovato una degenerazione cistica dell'ipofisi, ~1asini e Vidoni ipoplasia del para. . ganglio sur.renale, Claude e Sclun:iergeld alterazioni surrenali. · · Le due osservazioni portano ancora un con- . tributo clinico alla natura corticale della policlonia epilettica. Sono dimostrativi al riguardo i disturbi psichici riscontrati nei due fratelli e che in uno, in Calogero, hanno , preceduto gli stessi accessi epilettici, il predominio emilaterale nello stesso infermo delle clonie, l'asimmetria dei riflessi tendinei con clono del piede a sinistra. Infine il rapporto costante nell'intensità fra le clonie e gli accessi epilettici, il fatto che questi ultimi si determinano nei periodi di maggiore intensità delle manifestazioni cloniche per scomparire quasi del tutto nei periodi di attenuazion!i di esse, darebbero ragione a quegli ,a ut9ri che ritengono non esservi che una differenza quantitativa e non qualitativa fra lo stato clonogeno ed epilettogeno della corteccia. .. I

RIASSUNTO.

\

L'A., dopo avere brevemente riassunto le forme di policlonie epilettiche e dopo avere ricordato le teorie patogenetiche ed i }Jochi reperti ·anatomo-patologici conosciuti, descrive due casi di sindrome di Unvérricht insorta in dt1e fratelli in seguito allo stesso trauma psichico che agì da causa occasionale nelle medesi~e circostanze di tempo e di luogo. Nei due casi n1anca il carattere ereditario.' Di notevole da registrare il fatto che i due quadri morbosi, una volta sviluppatisi nella loro interezza sintomatologica ripetono esattamente gli stessi caratteri per ·il numero di muscoli colpiti, la loro estensione, per il modo di manifestarsi, per l'alternativa di fasi di massima intensità delle clonie e compars.a degli accessi epilettici con fasi di calma caratterizzati da qualche clonia. L'A. richiama l'attenzione su alcuni dati somat1ci (ipertrofia della tiroide in un caso, ipoplasia testicolare con scarso sviluppo dei carateri sessuali nell'altro), ch e potrebbero far sos~ettare una d'isfunzione ghiandolare. . Le due osservazioni portano un contr1butp alla nat~ra corticale delle clonie. BIBLIOGRAFIA.

Un caso di mioqlonia f a:riitiare as: sociato all'epilessia. Rivista sperimentale d1 Freniatria, 1895.

SEPPILLI

\

,


.. 000

LANNO

lL POLICLINlCO

xxx,

F ASC. 2"2'1

LUGARO. Sulla rriioclonia. Rivista di patologia nervosa e mentale, 1896. D'ALLOCCO. Parecchi casi di mioclonia la maggior parte familiari. · Rifonna medica, 1897. ScHUPFER. Sulle mioclori.ie. Policlinico, Sezione medica, 1901 . EUZIERE et ~iAILLET. Myoclonies épileptiques. Gazette des Hòpitaux, 1910. . IENDRASSIK. Lewandoski. Haridb'llch der Neurolo(Jie. Band II, Berlin, 1911. SA... l<IND. Alc1tri.e considerazioni sulle policlo11ìe epilettiche. Rivi·sta Italiana d,i Ne uropatdlo·gia, Psic·h iatria ed Elettroterapia, 1918. r' •CCOLAI. La s·i11.drome di Unverricht. Rivista c.r1tioa di Cli1n ica l\lledic.a, 1921. l> E ~DE. Endocrinologia. Vallardi, 1921. 1' HA< NITO. Tu1nore rolandico e mioclonia. Con t unicazione fatta alla R. Accademia dei Fis .. ocritici di Siena, 27 febbraio 1920.

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NOTE E CONTRIBUTI . .

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percezione del polso radiale, percettibile invece a destra ; polso di frequenza poco st1periore alla norma (86-90), regolare, ritmico, valido. Un edema perfettamente simile si osser-· va alla parte di.s tale degli arti inferiori e specialmente ai malleoli, al dorso dei piedi, a lla parte più bassa delle gambe. Nessnn altro fenomeno: temperat11ra normale; non rosso;re al, viso nè ai b11lbi oc11lari, non pesantegp, al capo i1è co11ati di vomito. Viene praticata 11na iniezione endomuscolar~ di adrenalin.a (1 m.mgr.). Dopo due ore, essendo sensibilment,e diminuito l edema e non essendo sopravvenuto nessun altro disturbo la malata vuole andarsene. Torna il giorno dopo riferendo che la scomparsa completa della tumefazione è avvent1ta dopo alcune ore, e che nel pomeriggio ha avuto conati di vomito. e cefalea; non febbre. Nulla nell~ urine. Si sospea:de la cura. Non ho più rivisto la mal,ata. 1

CASO II. - V. M., di anni 2,4, luetico da un CLINICA DER~IOSIFILOPATICA anno, senza manifestazioni; in cura ambulatoria presso la Clinica ha avuto venti iniezioni DELLA R. UNIVERSITÀ DI .GENOVA di bicloruro di Hg e tre iniezioni di Neojacol . diretta clal pr-0f. F. RADAELI. (15, 30, 45, rispettivamente il 10, 17~ 24 dicemUta raro accidente da arsenobenzolo. Cinque bre, senza disturbi apprezzabili. Il 31 dicem·casi seguiti ad uso di fiale della stessa serie . . bre cgr. 60 (Neojacol. controllo 267). Dopo venti minuti dall ini·ezione prurito e formicolio l lu i.L. GIUSEPPE BERTACCINI,' assistente ordinario. alle mani e ai piedi, e poi legg~ero edema, simmetrico, circoscritto, accompa.gnato a leggera. Alla XIX Ri11nio11e del.I.a Società Italiana di cianosi. Non altri fenomeni. Tutto è scom.parDermatologia e Sifilografia, tenutasi in Roso dopo circa due ore. Dopo una settimana rr1a n el dicembre 1922, iÌ Tommas.i raccontò, si ripete la dose di 60 con fiala di altra serie: nessun disturbo. a · ' roposito cli accidenti da arsenobenzoli, di l.U t ;,1ng olare accidente osservato, un edema CASO III. - P. R., di anni 24, luetico da e r . ., critto e simmet1ico agli arti, chiedendo . tre annj, senza manifestazioni. In cura ams e a d 3Jltri fossero capitati casi &i.mili . .Il pro- bulatoria presso la Clinica ha Sl1bito 20 iniezioni di bicloruro e le st~sse dosi del caso pret, . r Radaeli ricordò alJora un èaso simile, cedente negli stessi gio.rnj. Il 3.1 dicembre c.·1.· ~o l)OC11i gior11i prima nella nostra Clicgr. 60 (Neojacol, controllo 267). Stessi fenomeni del cas0 precedente. Stessa dos~ di altra 111. serie t111a settimana dopo senza disturbi . .1.1 1·i1Jeter·si 'dello stesso incidente altre qrtatt nl te in poco più di un mese, sempre in CASO IV. - C. B., di anni 24, luetico da due anni senza inanif est.azioni; · ct1rato prececlenS lt., ' 1o ad uso di fiale ·della stessa serie, mi temente da quasi un anno con mercuriali e l1a ::-;p ii1to a · ptlbblicare le osservazioni cl1e j odi ci; 11a subìto cir1que iniezioni di N eoj acol r itt u m erò brevemente. (15, 30, 45, 60, 75). I.1u11tima dose ha dato febbre e vomito, per c11i si torna alla dose di CA •.lO I. - B. F., di anni 32, luetica da tre cgr. 60 (Neojacol, -controllo 267) 1'11 febbraio -an11 t. senza manifestazioni, ·da un anno in 1923: dopo 20 minuti formicolio e poi leggero ct1ra ambulatoria presso la Clinica; ha subit~ gonfiore alle mani e ai piedi, e contemporan ell'i11 ve rno e nella prin1avera del 1922 venti neamente senso di calore al viso, dileguatosi i11iez1oni di biclorur:o di Hg e cinque endove... poi rapidamente. Dopo un'ora scomparsa comn ose di N ovarsenobenzoJ.o Billon (15-30-45-60 x pleta dell'edema. La stessa dose della stessa x 2) senza disturbi apprezzabili. Il 5, il 1~, serie non aveva dato alcun disturbo 15 giorni il 19 nov: 1922 si iniettano rispettivamente l;:>, , prima. 30, 45 centigr. di N eoj acol, senza disturb_i apCAso V. - F. M., di anni 20, lu-etica in peprezzabili. Il 26 nov: centigr. 60 (Neo)acol, controllo 267). Venti minuti dopo l 'iniezione la riodo primario oon sifiJ.oma .al labbro inferiom a lata lascia l a Clinica sentendosi cornpleta- re e gangli ingorgati sottomascellari. Ha . s~­ bito quattro iniezioni (15, 30, 45 x 2) senza dim e1rte be;ne ; rna ritorna dopo un qt1arto d ora, dopo la spa ventata per lln senso di gra11de. pesantez- sturbi ' tranne u.aa l egg·era . cefalea . . ' . pr:ima dose di 45, ragione per cu1 si e ripeza agli arti' inferiori e t1na t11mefazio~e molt~ tuta la dose. L'11 febbraio cgr. 60 (Neojacol, visi h ile e tln poco dol1orosa alle mani e agli controllo 267). L'iniezione provoca fenomeni a vambra cci. Ness11n'altra sensazione molesta. iden.tici per sintornatoiogia e per gravità a, La r11alatn. viene trattenuta e fatta coricare: quelli descritti nel primo caso. Si sospende l~ presenta 11n edema abbastanza duro e accom~ pagnato da l eg·gera. cianosi alle mani e agli ct1ra arsenobenzolica iniziando i11iezioni di bia\-ambracci ' sfumante insensibilmente verso. cloruro. . De,,o aggiungere per verità che altri 17 in: l'alt o a metà circa dell'avambracc10, verso I tessu ti normali. A sinistra non è possibile la dividui tl'attati negli stessi ecl in altri giorni 1

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SEZIONE PRATJ CA

con fia!ie della serie incrimi11ata no11 11an110 av11to ùjsturbi. Ness11n appunto può farsi alla tecnica delle iniezio11i , nè all'acqua, a lla c11i distillazione e st~rilizzazione si proced.e in Clinica) con la p iù SCl'l.ll)Olosa esattezza. . La sindrome osservata è se11za dubbjo assai r ara: gli a11to,ri cl1e di recente s i sono occupati più an11Jiamente degli acciden ti e.la a rsenobenzoli, dandone cl.assifìcazio11i e descrizioni dettagliate, non fa11no parola di fen omeni simili a quelli su descritti. Edemi alla faccia, a lle labbra, a lla li11g·l.1a, al laringe, sono noti co1ne parte del q11adro delle più gravi crisi nitritoidi. ·Noti sor;i.o pure gli edemi diffusi che accompagnano le g·ravi eritrodermie da arsenicali. Nei nostri casi si tratta di u11 f enorneno apparso rapidamente, circoscritto,. simmetrico, e fortunatamente ternporaneo e non accompagnato da altri disturbi notevoli. Scorrendo la abbondantissi1na l etteratura s111.l'argom ento 110 trovat9 descritti soltanto dal Bargues, sotto il titolo di « Crisi 11itritoicli lo-· calizzate » fenomeni simili a questi . .Egli parla infatti di uri edema al dorso di t1na mano il giorno successivo all'iniezione (che era stata fatta nell'altro braccio ) accompagnato da dolori · abbastanza forti a tutto rarto ·e specj almente aJle articolazio11i del polso e cl elle dita.. Il fenon1eno durò .mezza gio.r nata. E si ripetè, più grave, a tutte due le. mani, dopo 1111a iniezione successiva, cl11ra11do otto giorni. I.' A. ricorda altri .3 casi simili: no11 clic e a q1lale distanza l'uno dall'altro nè se le fiale llsate ap11ar ten evano alla stessa serie. lVIi pare che anche alla sinclrome Q.a n oi osservata, dovuta indubbiamente a fatti di va~o­ paralisi, si -possa dare il ' 'alore di « crisi nitritoide localizzata». No~ voglio addentral'mi n ello stu·dio delle cause e del meccanismo del] a cri si i1itritoide , studio cl1e sorpassa i ] in1iti e i fi.I1i di questa breve nota. 1\!Ii pare de·g n·o cli r ilie,ro il fatto cl1e tutti gli accid·e nti osse1\7ati sono sèguiti all'l1s.o di fiale dell·a, st~ssa serie, m entre tutti i coJpiti avevano tollerato benissimo _le precedenti iniezioni (tutte meno una con fiale di altre serie) . Dob])iamo parlare di seri e tossica? Non si pu ò dim•eri!i,c are· che altri 17 malati hanno sopportato senza disturbi l e :fiale cl.ella serie incrimin~tta; e ancora di più -che uno dei colpjti a'revu sopportato magnificamente una fiala uguale l5 giorni prima. Bisogna perciò amm etter e ulmeno ancl1e la concomitanza di una. pa.rticoJ.are sensibilità individuale, vat:iabile forse per llno stesso individuo per cir-costanze che ci sfu ggono. Tut tavia il ripetersi in così breve tempo di

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1111. raro acci(lcr1te sempre i11 seguito a inedica1nento deJla stE}Ssa serie, deve mettere in s0spetto sulla. composizi one di quest'11ltimo, che in i1'lclividui particolarmente sensibili po. ti»ebbe provoca re disturbi assai }'.)iù gravi. Ho cr e.duto perciò utile di r er1der .noti questi , fatti, s11i q11ali molto opportuna.mente il Direttor e · della Clinic·a, prof. RadaeJi, ha già ricl1ian1ato l 'attenz:ione della c ·a sa pro·duttrice. Genova., fe·b braio 1923. PRINCIPr\LI LAVORI CONSULTATI. 1. BARGlì E.s . Crises nitritoides localisées . Bul-

. let,i11 de la Soc. Fran.ç. d e · Derm., 1921, 244. 2. D~ BELLA. Q'u ando e come si devono usare gli lirserio benzoli. R eazion·i e ae..cide1iti, pag: 186. Genov a , Pa,pi11i, 1920. 3. CHEiNISSE. Le·s accidents eri série dus · aux ctrséno be·nrzols. La Presse l\tléd. , l921, 39, 386. . -i .. EMERY. L e braite1nenl actuel cle la Syphilis. Paris, Bai11ère, 1921. G. JusTER. Le f acteur sympatique_ d.e la crise 1iit1ritoide, crise v agotonique. Bullet. de la Soc. Franç. , 1922, 168. 6. LACAPÈRE. Le traitement d'e la S ·y philis par . les co·!'Jipos és a1~sériicaux . Paris, 1\tlasson, 1918. ' . 7. LAURENTIER. l1itoxications et morts par les arsé'(l,Obenzèn,es . L eitr cau.se. Annales de · Derm. , 1921, 39. 8. L UCCHETTI. Sopra la crisi' riitritoide da Neosalvarsari. XVIII Ri11ni one di Dermatol. , 1921. D. i\1I ARIANI . Note sopra una serie di incideriti verificati'si nel trabtamento degli arsenoben.zoli. Policlinico, s .ez. Prat., 1921, 1154. 10. i\·I rf.IAN · et lV[OUQUIN. Er·ythème arsénical o~démate'uX. B11llet. de la Soc. Fra n ç., 1921, 234. 11. NAilDELLI. Di alcuri-e serie lossiclie di Nedsn..l1;arsrtrt. Giorn. I tal., 1922, 839. 12 . PoMARET. R ec lierches physiologiqttes sur le cli.oc et l~ hypote1isio11 a"rtérielle par les a.1·sénobe11,:è11,es . B11llet. de la Soc. Franç., · 1921, 115. 13. RAVAU T. Les n.cciderits prorluits par les ars éno ben:zèries . Essai de c.lcts sifi.<;ation · et de proirhilaxie . 'Annales .de Derm., 1921, 494.· .

'lrn.poPlanle pu.bbLlcazione

Prof. GUIDO 1'1 ENDES

La diagnosi dalle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolosi con specials riguardo alle ricerche radiologiche. L· A. eRpon e il pr oblemà diagnosticò della tub ~ rcolosi ini1ia.le. va len dosi cli ogn i sorta. di nozioni, rii intll'la:ni e di accnr. Rimenti nel campo cliuico, r a.d iologic:o, battèr.olug1co, - unmunologico. · Egli porta uJt.e1·iori raffin inoenti a Ila di a gnosi precoce; dif. tere.uzia e r.ircoRcr ive la sindrome ilàre; lun1eggia i r eperti radir>Joi?i ci . ra.ff rontandoli con Qtielli d'autopsia. Il lavoro. çorredato di t avole molto dimostrative, è destin ~t-0 a . forn11re un vai:do a.iuta ~ii medici pratici ed ai tisiologf l,;n volurne iu·f' gr~ncfe , di 116 pagine. r.on una figura nel - t.~Rto e 10 t ·1vole r1tdiogrntìrhe in earta americana. In oom. · merclo L . 10; per i nostri abbonati sole L .• 8.90 franco di porto a rl\croman<1 a.to. Inv:are Cartoli41a Vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via Si stina, 14 - Roma.

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IL POLICLINICO

RIVISTE SIN.TETICHE. 11· cancro. Dott.

GENNARO ROMANO.

Prima di esporre le varie teorie sulla g·e11esi dei blastomi, di cui l e più seducenti sarebbero: q·1J,ella degli stimoli traumatici , la paras~ita1·ia e qtlell~ dei germi aberranti, non ritengo superflt10, per logico completamento di esposizion,e, IJremettere sommariamente e genericamente quanto la patologia ha già da tempo acquisito circa le varie 1esplicazioni di dette ·entità morbose, passando dalle più sem• plici alle più complesse. La stru ttura sch ematica di tutte è costituita da un parenchima (cellulare), e da uno stro;ma .(connettivo di SIQstegno ie vasi nutritizi), che si forma -a spese della regione invasa. Gli elementi del p·a renchima si moltiplicano specialmente per cariocinesi con prevalenza della asim'nietria, hann-0 vitialità ed evoluzione imperfietta, e tendenza ~1lln, degenerazione. Il tutto costituisce un quid vivum parassitario, come lo chiama il Roncali, che im1Jeg·na ooll'organismo ospite la sua lotta; tendente a vincer.ne i poteri di difesa colla sua invaden. za e i s11oi pot,eri distruttivi. •

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Nei trattati di patologia si fa distinzione tra • epitelioma e carcinoma, e la differenza consist·el'lebbe nella maggiore specificazione degli elementi del primo; nella m]nore rapi.dità di accrescimento e d 'invadenza, e nella sede: men.tre l'epitelioma si localizza specialmente agli ,e piteli di rivestin1ento, il carcinoma sa1 vebbe invece un ·t umore ghiandolare. La forma più semplic.e del primo è data dall'epitelioma malpighiano, detto anche cancro piatto o cancroide, il quale si estende in gen.e re poco in profondità, ha decorso l entissimo, e il suo pà- ' renchima è costituito di elementi n<?n molto deviati dal tipo dell'epitelio 11o:tmale (pavimentoso). Del carcinoma si possono· distinguere quattro diversi tipi fondamentali macroscopicamente ed istol ogicamiente : l'aden·o-c arcinoma, il. cancro villoso o papillare, lo scirro o , cancro fibroso, e l 'encefalo.ide o cancro colloidale o gelatinoso. ' Il primo orig·inasi dagli epiteli cilindrici d elle ghiandole, ci presenta delle grossolane imitazioni di esse: è costituito da uno stroma alveolare e da cilindri solidi e tubuli, i quali · però so110 più lunghi, p iù am1>i e più profondi •

(ANNO ~xx, FASC.

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di quelli delle ghiandole normali, con tendenza a proJif erare verso la sup.erficie ie nella profondità de.i tess t1ti su cui si insedia. L'epitelio che li riveste è a più strati; ma a volte anche a strato unico; gli ·elementi sono disuguali e n-0n disposti · colla regolarità degli epiteli ghiandolari normali, con nuclei a livelli differenti. Detti elementi possono secernere un liquido sieroso che ne dilata le cavità a guisa di cisti (carcinoma microcysticum Hauser). Il cancro villoso o papillare (·es. vescica) si ori•gina dall'epitelio di rivestim ento della mucosa, ·ed è a cellule cjlindriche. Nella forma fibrosa o sciri:o c'è prevalenza d·ello stron1a connettivale s11gli elementi cancerosi, cl1e sono scarsi, disposti in tt1buli, con formazione di zaffi SJ)essi (scirro a grossi alveoli) o sottili (a piccoli alv.eoli), .costituirti da elem~nti polimorfi, tendenti ad infiltrarsi negli strati dei tessuti adiacenti. Non di rado gli elementi di detti zaffi subiscono degenerazione grassa, e scompaiono; men tre i fascetti connettivali dello stro1na1proliferano intensam.ente con successiva r re trazione, a guisa di qualunque connettivo cicatriziale. La forma colloide o 'gelatinosa è lma varietà nelJa form a cili.n dro- o globo-cellulare, co11 presenza di cellule caliciformi, ·e abbondante s·ecrezione di sostanza mucosa da parte di esse. Detta .sostanza p erò più spesso è dovuta a un processo degenerativo. delle cellule, il ·c ui protoplasma .si rigonfia, d iviene mucoso o gelatinoso, le cellule si sciolgono e le masse che ne risultano confluiscono. Ciò avviene spesso in tutte le c~llu1e di un intero alveolo, talora permangono alcl1ne cellule o i~esidui cellulari granulosi e grassi nell'interno di detti alv·eoli. Le masse colloidi sono spesso ~oncentricamente stratificate. Anche i setti possono divenire gelatinosi, e mostrar~ de5 prolung·amenti mucosi, d ecorrenti entro al cc'Jltenuto degli alveoli. Altre volte essi si scioltrt rio completame.n te,. dando luogo a fusione di alveoli, che costituiscono cavità assai gros~c . ';sibi.~j m acroscopicame·n te. · Ri1 errt;i :rnonc·a qu.oota prima parte senza ricordare la 1nalattia del Pag et. Quesla non è al ~ro, come s i sa, ·c he un epitelioma formanr tesi st1ll'ep itelio del capezzolo e dell'areola mammaria, e può · approfondirsi n el tessuto mammario o rim anere superflcial.e. Essa clin icamente si rivela comè una ulcerazione superficiale, splendente e di color.e rosso vivo, · con tendenza a estendersi in sup erficie. Da molti oar detta forma è ritenuta come un eczema- primario, dal. quale si svil upperebbe a: poco a poco un cancro cutaneo superficiale, •


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SEZIONE PRATICA

il qua.1:e p er molto tempo si conserverebbe re1?-tivaniente benigno (Karg). Negli ele111ent1 s] rinvengo~o altresl i corpuscoli fucsinofili del Russel, i quali però non sarebbero escll1si.vi del cancro (Pianese). Il Rossi a proposito di detti corpuscoli osserva che i , prodotti jalir.Li reagiscono perfettamente come i corpuscoli fucsino·fili, e cosi i corpi amilacei, la sostanza caseosa ' e quella colloide, in modo che per mancanza di m etodi differenziali non è ancora possibile definire con certezza in qua l e categoria si debbano collocare i corpuscoli di Russel. A proposito del cancro della m an1mella voglio anche rammentare la forma l e·n ticolare· di Schuk, o infiltrazior1e tuberosa, e lo scirro pustoloso o disseminato di V elp eau, che comincia come un piocolo indurtmento diella ghiand-0la mam·m aria, diffondendosi sotto forma di piccoli no, duli con grande celerità a tu tta la pelle de.Il.a parete anteriore del petto con frequente simmetria all'altra mammella. In ultimo si h a un indurimento di tutta l a pelle invasa come una corazza, onde il n,onie anche di cancro a

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g·oro.so di siffatte neoproduzioni a.rt.ificiali, no11 s~ sono riscontrati giammai dei veri blas tomi; ma soltanto iperpla.sie epiteliali di cellule adulte, e.on lievi .~ iniziali tendenze a.naplastiche. Inoltre un fatto ancl1e importaJ1tissimo che diversifiGa completamente qt1este neoproduzioni sperimentali dalle forme epiteliomatose e carc1•n omatose è dato dal rapido "regredir.e di esse, a l cessare dello stimolo traumatizzante o chimico. Vedremo i11 seg·uito quanta parte debba attribuirsi agli stimoli. meccanici e chimici nella gen esi del cancro; fi.11 da ora si può dire che è da ritenersi allo stato attuale della. scienza, che la teo1ia tral1rnatica, come principale o esclusivo movente etiolog·iGO del cancro, cade di fronte alla 1iprova spe1iment~le. P ·er quanto riguarda la teoria p a.rassita1·ia, qu esta è tuttora in istudio, però l1a assunto u:q carattere ben differente da quello con cui sorse, e che cedette di fr ont.e alle varie riprove sperime~tali e cliniche. l molteplici microzoi e micro:fìti che si cred ettero a.g enti specifici dell 'infezione blastomatosa (saccaromices neofor. corazza di V elp eau. mans; saccarom-ices nig·er; coccidium; sarcosporidium ecc.) no11 11ann o valore maggiore per tale infezione dei piogeni, saprofiti ecc. *** È risaputo pier es. che l'epitelioma cutaneo cl1e s i riscontrano Sl,li cancri ulcerati, ove tropuò sorgere sulla pelle sana; ma più di frevano ottin10 terreno di cultl1ra sulle masse di . quente s11lla pelle già affetta da l esioni trautessuto degenerato. Bisog·na. altresi n otare che maticl1e anche lievi, da infia·m mazioni (eresialcl1ni reperti microscopici per la ricerca del pela recidivante, ·ecz·emi, ecc.), da ninomaliie · niic robo d el cancro han dato n1odo ~ alcuni, genite o acquisite (x.eroderma pigmento·so, verentusiasti della ricerca stessa, di interpretare ruch·e, seborrea senile, ulceri varicose o trocome protozoi ele1nenti cellulari dell'org·ano infoneurotiche, ci sti dermoidi, ecc.), o quando ,·aso dal tumore. Così per es. il Von Hansia sottopois ta a continui stimoli irritanti: da seman nel 1903, in processi neoplastici riscon~ fuligine (canc·r o degli spazzaèa.mini), d a pat l'aii jr1 du e ,,e~,cjche 11rinarie, interpretò · come raffina, da catrame minerale, e da: altri sti.- })r otozoi le cellule carcinomatose propriamente dette ed 1aven do dato ·i preparati all'esa:me mo1li (es. ft11no). dell o Scl1a11dinn, J)e1· la classifica zool ogica, si Da ciù sorse ad alct1ni osservatori (Mariebbe la risposta che trattavasi di cellule vescalco, F ischer) l'idea ·che la azi.one traumatizzante fosse il movente etiologico alla produ- scicali d egeneràte. Vero è però che nei lavO!I'i del Ronca.li, del lVIafft1cci e Sirleo, de1 Sanfezior1e non solo d el canc.ro cutaneo; ma anch~ lice circa l 1.origine b I.astomicetica d elle neofordi quello di altre sedi (teo ria traumatica). E nelle l qro esperienze videro come una confer - mazioni maligne è stato notato che n el protoma di detta t~o·ria. Il Mariscalco ottenne, trau- p lasma delle cellule carcinoma.tose, e in mezzo all'intravat11ra con.n e'ttivale d.ell o stroma esimatizzando i1na ferita dello stomaco in regosto110 costante1nente dei ~ co·r pil sferici, della lare guarigione, un pro.cesso· proliferativo dai grandezza approssimativa dei corpuscoli rossi , caratteri a pparentemente simili al carcinoma. .a lcurti spl.end:enti ed altri 11-0, muniti la magIl Fischer iniettando sotto l a cute dell'orec' gior parte di capsula rif1..angente, ed a strati chio del co11iglio o della· cavia il Sudan III, il rosso scar·latto, sciolt i in olio di anilina, ot- conc,e·11tricj co1ne il disco di t1n b.e·rsaglio. A qt1esti alm·eno n1on si può da1·e l 'interpretaziotenne 1: insorgenza d'u11a proliferazione epiten1e di event11ali e banali parassiti; g·iacchè la liale atipica, mo1to simile all 'epitelioma. Gli loro costanza in dette forme conferisce pil1tesperin1e11ti su tale direttiva furono ripet"t1ti tosto v.aJ·ore all'ipotesi pa1·assitaria. Il Pianeda vari sperimenrtatori, i quali otten11ero su sie fi11 dal 1900 s i occtrpò di rintraciciare per per giù le stesse proliferazioni sulle mucose e via indiretta., mediante uno studio comparasulla pelle. Senonchè, come giustamente fa tivo dei bla ~ton1i un1<:111i con 111alattie s.imi1:i ri os~eTVa.r ~ il Piane.sei, al co11t r·o ll·O' i c:t.olc·: ;ic'o· 1"i•

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delle piante e degli anin1ali, la causa della insorgenza dei blastomi stessi. Ricl1iamò Sll tale argomento l 'attenzionie degli studiosi. Su.c<Cessivamente il Pianies·e stesso ed altri si sono occupati anc·ora di talli ri.cerche. Il Bra isolò dal cancro dell'uomo un mixomi.oete, in cui g"li parve riiscqntrare tutti i .c aratteri di un Il}icrofita analog·o.: la Ne·ctria ditissima, ii. scontrata in alcune produiio·n i p.a tologiche di m.olte piante che vanno sotto i~ nom.e di ca1icro delle piari.t e. Però gli studiO·Si di on·cologia han pott1to dim·o.sitrare cl1e il cancro tl.e.Lle piar1te 11a isto·l ogica,mente e bioiliogicamente ' mol~a diversità da quello degli anima.li in g·enere, e dell'uom 0 in ispecie. Così pure ln. malattict t'u berosa del cavolo, attribuita allia Plasrriodiophora brassicae dal Woronin, ~ r1ella sua istologia e nella sua biologia ben diversa dal cancro degli animali. . Vero è però che detto 1nissomicete, che si rinviene nelle cellule àel cavolo affertto dalla· ma,Zattia tub erosa, nelle sue linee, rassomiglia, come · dalle osservazioni di Bekla e Podvissotzky a inclus'ioni, che si rinvengono ne·i tessuti cancerigni. ìVIediante i)erò inoc11lazioni in animaJi della Plasmod'iophora brassicae, non si è ·m ai riuscito a riprodurre n.egli animali lesioni rassomiglia·n ti anche lontan am ente ai blasto.m i dell'l1omo (PianeS'e) . Per quanto riguarda gli animali poi è da p1"emettere innanzt tutto che non tt1tti sono eg·ualmente ricettivi pe·r i tumori maligni (cancro-sarcoma). Come frequenza è siata dimostrata la mag·giore ricettività n•e i rettili e anfibi, nei .pesci (specialmente i salmoidi) e negli u.ccelli (pollo), n·ei• carnivori e nei rodito·r i, ed .una cie:r ta rarità n1eg'li erbivori (equini, ovini, bovini). Per ql1anto. rig·uar·d·a il cancro dei s.almoidi, il Pianese dice poit ersi ritenere con sicurezza che detta formazione patologica, che si riscontra con più frequenza di sede n ella tiroide di detti pesci, sia dal lato istologico che da quello biologico, è molto diffe,r ente dal cancro degli animali e dell'uomo. Dippiù esso guarisce spontaneamente, è più ra1)idamente .sotto l'azione dell'jodo. La· diversità biologica, istologica .e chi1nica dei cancri e sarcomi descritti nei mammiferi, e SJ)ecialmente nei topi e nei ratti dai blastomi malig·ni d.ell'uomo, è anche ·essa dimostrata dal fatto, ch e quelli dei mammiferi non prodl1cono cacl1essia, non meta,stasi, possono guari1~e spo11taneamente, e, se est.i.rpati, non recidi vano. Un altro fatto· importante è che· possono negli animali raggiungere ancl1e dimensioni notevolissime, senza gravi fatti generali. Nè è da invocarsi analogia del cancro dei n1a1nmiferi almeno col cancro a cellule basali 1

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della faccia di Krompecher, o il sarcema del Kaposi, che non dànno cachessia nè metastasi essendo stato dirnostrato il primo una semplice .iperplasia, epiteliale senza a1iaplasia, e il secondo un granuloma. Il cancro e il sarcoma u·m ano non sono contagiosi, mentre quelli degli animali sì, Finalmente g·li altri caratteri differe•n ziali . . possono cosi' nasstuners1: a ) mancanza o quasi di anaplasia n.elle cellt1 le dei tumori canc~erosi o sarconÌatosi de g·l i ani.mali; mentre v'è · in quelli umani; b) scarse cariocinesi DJelle ceJlul!e tumorali degli animali, e tipiche; abbondanti cariocinesi e i!1 genere atipich-e, in quelle dell'uomo; c) prevalenza delle albumine sulle globuline negli elementi dei tumori animali, mentre in ql1elle dell 'uo1no si verifica il contrario; cl) 1~ esistenza alla digestione peptica € triptica delle cellule dei tumori umani; facilie dig·eribilità da detti fermenti di ql1elle dei tl1mori degli a11.imali (Pianese); e) per i blastomi umani riescono soltanto i trapianti autoplastici (sullo ste.ss.o oTganismo), in quelli dei mammiferi invece riescono sja gli autoplast'i ci, che gli 0111oplastici (da u11 organismo a ll'ailtro della stessa specie) ed eziandio gli eteroplastici. P€rcl1è il trapianto però riesca è neeessario cl1e le cellule sieno integre ·e viventi. Allo- stato attuale quindi deJl"esperienza, la riprova sperimentalie della . teoria parassitairia dei blastomi, sugli animali e sulle piante, incontra molti ostacoli, date le grandi e notevoli difficoltà cl1e, per i .m otivi su esposti sì incontrano; •e tutto quindi, o alm1eno in gra1~ parte, . ricade• nel campo ipotetico. La ben nota teoria dei germi aberran ti, alla quale s i rito1·na sempre, dopo l'enunci_ato d el Cohnhe:iim: cc che riel cancro sono elementi cel)

l:ulari dell'organisnio stesso, residui embrionali proliferanti, ·differenti dalle cellitle che costititiscon.o il tessuto adulto))' lascia anch'essa

nelle · varie r iprove sperimentali molti punti oscuri. Difatti ne i tentativi, che molti speri111entaJori han fatto e fanno di riproduzione clei blastomi coll' iniezi-0n1e di poltiglie o inn~­ sfi di frustoil i di embrioni, soit to la cute o in organi di animaJi, si è rillSciti ad ottenere d·elle n·e.oformazioni miste o co11iplesse, e persir10 dei teratomi. lVIa· il contrasto più stridente che tale riprova speri.m:entale ha colla teo1ia d·ei germj aberrRnti è nel fatto che con iniezioni o ipnesti di embrioni piil giovan,i si l1anno neoformazioni pi1) semplici, mentre con elementi embrio11ali adulti si ha più complessa strt1ttt1ra del tl1more sp-e.rim-entale. Infine tali produzioni s1Je1,im€ntali dopo t1n certo tem1)0 regredjscono


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SEZIONE PRATICA

scompaiono spontanean1ente. Da tali risul- r ebbe nè più e n è n1e110 che un'infezionè dotati parrebbe illazione spontanea, che i giermi vuta ad un « quid vivum » parassitario, che -embrionali innestati 11on sarebbero capaci di prima lo"Calizzato nella se.de d'insorgenza del produrre cl1e tt1mori apparenti, ossia non dei · tumore, tende a invadere il sangue e i viveri blasto1r1i, ma semplicemente una iperplasceri., n è più e nè meno oome una tubercolosi .sia locale. localizzata, il carbonchio cutaneo, ecc. Così Sicchè la teoria dello sti·molo, sia quella pa- • pure, come per le altre infezioni, l'invasione rassitaria, sia quella del germe aberrante, non generale sig11ifica cl1e l'ospite non solo non è 1·esistono completaim ente alle varie prove ed riuscito, coi SllOi pote1i def enzio11ali ad annier1tare in un pri'mo temp.o l infezione; ma ne .esperienZie. Però ta1e constatazione, allo stato att\1al1e della scienza, piuttosto ch1e disorientare è stato sopraffatto. Ancl1e · nei processi blastomatosi adunque si lo studioso, offre invece dei punti di contatto .cl1.e potrebbero completare a vicenda l e note tre tratta di lotta p er l 'esis teriza che s'impegna ' -teorie, liberando ciascuna da quell'esclusivismo tra l'orgariis1no blastomatoso e l'organismo con cui sorsero, e attribu• .. endo ai tre fatti: sti- ospite, quello, come tutti i processi infettivi lnolo, parassita, cellula, qt1èlla parte che niella e parassitari, cerca con tutti i poteri d'offesa for1nazi,o ne del tumore può attribuirsi. Nè deve e colle sue tossine d invadere e nuocere, que.dù11en1icarsi che la natura · non ha del tutto sto con tutti i mezzi di difesa di sor)raffare il cedt1to alla scienza tale importa nte seg·reto. parassita e liberarsene. Però m entre in certe È sempre per tentativi, per paztenti esperi- inf.ezioni l 'ospite riesce qua.si sempre vittorio, menti che si giungerà a t~le importainte con- so; contro quella hlastomatos3' primitiva, sen• -<}llista, abbandonando 'però il troppo rrgido za l ' exeresi chirurgica vince s olo in linea ultra-eccezioinal!e; e la guarigione diventa à.ncor .escl\11sivismo. Tra gli studio1s i di oncolog·ia il Roncali in più problematica, se non impo~ sibile, quando "Val'ie ·ed importanti opere h a m o1to contribuito vi ,s ieno l e m·eit.astasi (Roncali). Concorde·m ente l 'El1rlich, il quale pure opinò a r>rosp~ettare sotto una nuova Lt1ce il problema dei neoprasmi maligni, dando u11a dimostrazio- cl1e le cellule dei tumori agissero n ell'organismo ospite c9me gl i altri processi infettivi, :ne ill11minata , ch e questi debbano esser.e inter-pret.a ti com.e processi infettivi a decorso cto- adattò altresì allo studio della biologia dei tu.mori i criteri e i m etodi .acloperati nello studio nicissim10. Gli stimoli esterni (li1evi lesioni, traumi lievi, delle malattie infettive. azio11i irritanti di certe sostanze, infiammazioni Anche per i tumori quindi entra in ·camp o 4Cronicl1e, ecc.) ossia quelli invocati dai soste- l 'immunità sia congenita che acquisita, sia asnitori de1la teoria dello stimolo esterno hanno soluta cl1e relativa. Quella_ cong·enita è ass-0in1portanzét nel fatto che predispongono gli luta. Qt1e.lla acquisita è r elativa, ossia legata -epiteli, e gli elementi connettivo-vascolari a a l ceppo del tumore e alla resistenza delsottostar.e all 'in:f luenza dell'antig ene specifico 1'ospite. Inoltre anche per i t.urniori si ha l'im;del cctrcirlorrùa. p ,er tale influenza detti ·elemenmunità attiva (consecutiva a gu·a rigione del ti subirebbero modificazioni anaplastiche nel ti1more), passiva quando si ottiene mediante loro biochiniJSmo, trasf armandosi in cellule epi- · iniezione di sier-0 di anim ale già guarito dall'infezione. Di tali immunità s i è fatto lo studio le lia,li e conn.ettivo-vascolari carcinomatose. -n etta trasformazione costituisce la « selezione esclusi vamente st1gli ar1imali, a carattere spepatologica>> (l\1én eitrier-V e.rn euil-Roncali). rimenta-le: e dura nlolto menò di quella battel"n epitelio ·cl1e è andato incontro aJla sele- rica. E' stato dimoiStrato puranche che ·essa si può conferire (sempre però m1ediante mate--::.,io1le pat ologic a, diC'e il Roncali, offr·e tutte i.e garenzie ch e ai suoi rice ttatori possano legarsi riale vivente integ·ro) in senso non stretta'. i grt1ppi aptofori della tossina del fattore etio- 11iente sp ecifico, potendosi conferire con pezzi logico dei carcinomi, che modificandolo ana- sarcomatosi contro il cancro o viceversa, o con plasticam.ente, gli consentono di prosegui.re tessuti normali non n·eoplastici l)OCO differen11ell'invasione e distruzione de·i tessuti non co- ziati o embrionari (n1idollo osseo, milza, ecc. ) m.e epitelio ip erpl as tico; m·a come epitelio neo- cl1e siano ,però prelevati da animali della stessa specie, e siano omologhi (epitelio rivestimento, plastico da inf eziorie blastoniatosa. Agli .elementi cl1e forn1ano l'inti111·a struttura d'un fo- con cute ecc.). Il Brasfhord, il Murray avreb·COJa io neoplastico locale, non si deve ~are al- be110 provato cl1e l'immunità antiblastomatosa, tro significato, che qt1ello d'un aggregato di a differenza dell'antibacterica non è data da 1)arassiti, di cui il focolaio stesso rappr esenta anticorpi specifici, non essendo questi mai la colonia, .e l 'org·anismo ospite il te,r reno ct1l- st'a ti ritrovati nel sang·ue di animali imm11nizzati; ma tratter ebb e.si cli immt1nità cosidietta t1 1 rnle. In altri termini il p1·ocesso blastomatoso sa- istolog·ica, ossia cellulare. La immunità conge . . €

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nita, o comunque acquisita è spiegata da Ehrlic? con una sua teoria, che però ha avuto pochi seguaci, detta d.ell~ atrepsia. Dice Ehrl'ich, perchè .un tumore attecchisca oc. trapiantato . ' .corre una sostanza nutritiva comune, e un 'altra eccitatrice allo sviluppo. In mancaTuZa di dett e sostanze o di una di esse, il tumo:re non ins orge o attecchisce, e se attecchisce r egredisce. Altre teorie immunitarie ingegno~e (Brasfho::ç-d, Haalaud, Mur.ray) sono anch ,es82 poco soddisfacenti, altre volte, in caso di tumori multipli (Bertoochi, Tumori 1nultipli maligni diversi generis. Policl., sez. chl.r., fase. 7, 1922). L'insorgenza di tumori multipli, anche di specie diversa, può . , essere interpretata come produzione di blastomi dal ne.o plasma padre, che si impiantano sulle differenti c.e lll1le selezionate, riproducendo forme anaplastiche differenti dell'archiblasta · indifferenziato o del mes-encl1ima (sarcoma).

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STORIA DELLA MEDICINA.

Edoardo Jenner (Nel centenario della morte). I

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IN CONCLUSIONE. Benchè oggi l'etiologia e la genesi dei n.eo-

plasmi i11aligni abbia ancora molti punti' oscu· ri, si ' 'a aprendo una nuova luce sulla loro insorgenza ed evoluzione, mercè studi clinici ~ sp.e rim.entali, e, direi quasi per via indiretta, mercè lo studio collater.al.e delle forme infettive a decotso cronico, e ad inizio circoscritto. E benchè ciascuna delle ·tre t'eorie più in mostra: Il 26 gennaio di qu·est'anno sono compiuti ._ .stiniolo' esterno; parassitaria; germe aber100 anni dalla morte di Edoardo J enner. . rante - non sia da sol~ su ffrciente alla spieNato a Berkeley nella contea di Glocestergazione, in ciascuna d~ esse però si trovano . (Inghilterra), egli iniziò gli studi medici allo elem.enti teorici e sper imentali, per ulteriori Ospedale di S. Giorgio, sotto la diTezione del scoperte al riguardo celebre anatomico Hunter; esercitò dapprima. ' la chirurgi.a e la farmacia a Berkeley, poi I.1E'f TERATURA. , la medicina a Cheltenham ed in s·eguilto a BORREL. L es· t h éories parassi taires du ca1icer. Londra. I A;nn. Instit. Pa.s teur, 1901. LA SCOPERTA DEL VACCINO. MAFFUCCI & SICLEO. Policlinico, 1895. G. H. ROGER. L e cancer. Presse Méd., déc. 1906. Allo scopo d'i proteggere gli individui conSAi~FELICE. Policlinico, 1895. tro il vaiuolo, eh~ allora mi~teva in tnghilID. Ann. d'Igiene Sperim. , 1895. In. Rif. Med., 1902-1904. terra ni1m.erose vittim.e, praticava anch'egli la PFEIFER. Die Protozoen. vaiuolazione, rnetod.o introdotto d.a Lady MonMENETRIER. Cancro . Unjo.n e Tip. Editr. To.c., tagu. Egli aveva per-ò osservato che la mag1910. giar p.arte degli individui ref:rattari alla. vaPIANESE. Su d 'l.l1ia tort1ila patogena, 1900: ID. Sulla riatura dei corpi cancerosi. Gio.rn. iuolazione si trovava fra qu~lli che . stavano Inter. Scienze 1.VIediche, 1895. in contatto con. gli a,n;imali e che ·erano stati In. Ricerche sperimental~ e di patologia comaffetti da cow-pox. parata sulla genesi dei blastomi e i tumori delle piante e degli animali. Ann. Ital. di Sotto t'al nome però il volgo comprendeva Chir., Anno I, fase. 2-3, 1922. tutte lie affezioni pustolos;e .e vescicolo·s~ della RoNCALI. Stato presente delle nostre 'cognizioni regione mammaria della vacca, sicchè ·i primi · sop ra l'etiologia del cancro. Rel. Ali. XI con itentativi di J enner per I 'inoculazione del cowgresso Soc. Ital. Chir., 1897. Io. L'azione dei blastomice ti patog eni nell'etio- pox rima·S.eTO srterili. E, solo dopo lunghi stulogia del carcirioma. Ann. Patol. e Clin. Chidi e ricerche, egli riusci nel 1788 a descrivere rurg., Padova 1913. In. Trattato dei ·n eoplasmi maligni, ecc. Unione tutto il ciclo evolutd.vo del vero cow-pox. Arditamente poi inoculò il vaccino tolto dal maTip. Editr. Torin. 1 •

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SEZIONE" PRATICA

iale al proprio figli.o, rendetn.dolo così immune contro lie successive inoculazioni di vaiuolo fattegli nel 1791-92. Nel maggio del 1796 egli ebbe ad oss1ervare sull e mani di _una ragazza, Sarah Nelmes, una grossa pustola venuta in seguito ad •una scatlfittura prodoita>si nel munge.ire una va-coa; ne inocula :hl contenuto i·n un fanciullo di otto anni, certo J am1es Phipps, i·n cui si hanno i noti sintomli. dellia vaccinazione. La vaiuolazione eseguita sullo stesso ragazzo nell'anno seguente rimase senza alcun effetto, ciò che di ede ad Jenner la controprova dell'efficacia del suo metodo. · I risultati ottenuti venn:ero pubbli:cati in un opuscoJo intitolato: An inquiry into the causes and eff ects of the variola v accinae. Il primo ·ntu·s1asmo eh~ accolse la scoperta di J enn.er fu ben tosto seguito da una vivace• reazione1, specialm ente da prurte di colo.ro che praticavano la vaiuo1azione - contradditori non di!Siinrteressati - i quali si basavano p.artioolarmente ·suhle esperienze di WoodvilLe, a cui J enner p.otè Iispondere vittoriosamente con nuove ricerche, le quali convinsero lo stesso Woodville, che fu poi in seguito il p1rimo importatore del vaccilllo iin Franeia. Altre numerose •esp·erienze eg1i tntrapriese p1o i allo .scopo di ribattere molte obiezioni e diffidenze che dobbiamo riconoscere giustificate oggi che le nostre conoscenze di m1crobiolp·g ia ·Ci d.anno la spiiegazi·o nie di molti fenomerui ed il modo di previe·n ire m.oJti pretesi da·n ni. La scoperta varcò presto i confini dell'Ingh:ilteaTa e si diffuse in Europa; la portò in Italia il Massa di Genova, e n.e furono f~·rv.enti fautori il dottor Sacco, che pubbliicò a Milano nel 1801 )1 suo « Trattato di vaccinazione » ed iù. Principe di PiornbinÒ, chie per il . primo introdusse l'obbligatorietà della vaccinazd.one. Jen.n er fu appwssio·n ato is 1udioso e fece numerose iricerche e pubblicazioni, ·spec1a1mientie di fisiologia, sulle funzioni degli animali :ibernanti, sull'apparato uditivo dei pesci, ecc.; uomo di alta coltura fu .app.a ssionato amator~ d.e lle gioie arti'stiiche e · buon dilettante di musica e di poesia. L'Inghilterra gli tributò il proprio omaggio di riconos1cenza, decr:etandogli la somma di 35,000 :sterline, che Jenner · spese ..in opere drl. benefi1cenza. Ebbe onoiri e fama e la 1soddisf azione dt vede:re riconosciuti i propri mieriti; il ·mattino del 26 gennaio 1823 venne fulminato da un attacco apoplettico mentre era intento al lavoro. 1

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LE OPPOSIZIONI.

Centenario contrastato, aggiungono alcUIIli, ma i contrasti non sono che le ombre le quali

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servo·n ·o a dare maggiore rili.evo all'opera. Jen1ne.r, si vi.ene dicendo, non ha sreope~to nulla poichè la vaiuolazione era già in u-so a l suo temp.o . Qu·e.sto fatto, ben lungi dal diminuire i suoi meriti ce li fa apprezzare ancor maggiormente; la vaiuolazione (proce·s so tutt'altro che innocuo, poichè .a prescinde.re dal pericolo di trasmettere malatti.e i·n fettive, p·rovocava una mortal!ità d·el 3-10 % m.e ntre queJla della vaccinazione è nulla) si prati·cava da 65 anni in Inghilterra, eppure la mortalità per vaiuolo era piuttosto in aumento. Egli è che tale procedimento, che · può esseir e di relativa utiliità p.e·r l-'ind1viduo, è invece pernicioso per la colletti·v ità, pe·r chè il vaiuolato diffonde att01rno a sè il virus contro il quale si è immunizzato. Si aggiu1n ge poi d-ai contradd1tori che· Jenn er n1111'altro 11a fatto ·che app,r 1ofittare abilmemte di un'osS!ervaz:Lone volgaire; meritq non · piccolo del resto, perahè egli, .coin p·a zienti .ricerche durate molti anni, h.a saputo isolare il f eno·meino di reale irrnportanza dalla mass.a informe d1 vo.lgari o.sservazi1o•ni mescolate :1i più ridicoli pregiudizi e trarne un metodo indiscutibilmente efficace di p.r ofìlassi, come dall'informe blO·C'CO di marmo l'abile sct1ltore sa trarre l'op:eira d'arte. La storia della scienza c·i dimostr.a che una gran par.te d·ell.e scope•r te è partita da fatti già canosciuti da infinite generazioni; la lampada di Galilei e la mela di Newton infor.m ino; è appunto la consecutiv~ · elabo.razionre per a;ssurge1 r e .ad u·n co nieetto g enerale che costituisce l·a gen1talità del pensiero scientifico. Cente·n ario oontra·srtato , s.]: va ripete•n do perchè la vaccinazione nio n riis cuote l'unanime . ' ' consenso. Ma nessuno dei pr.o·cedimenti profilattici o terapeutici può aspirare a tale mèta irraggiungibile. La sparuta f.alange deglj an.tivaocini.sti ha tuttora qual1ch.e virtalità a.ncora in Inghilterra, dove ieontav.a fra le p.ea:sone più sigmj.fìciat:Lve ..... un generale dell'esercito; ugua1e comp.eitenza scientifica s'i può ri.conoscere a Bernard Shaw, il commediografo noto per i s,u .oi par.adossd1, il quale vorrebbe · che per sollennizzare il ce,n tein ario si bructasse Jenner in effige! F ~roce si mostra pure il dotit. Haw·d~n che tratta Jenner da ciarlatano con argomentaziooi talvolta meschine. Negli altri paesi gli antiviacciniisti sono ancor più s·oarsi ed i'solati, così in Italia dove, dop.o la morte del ,prof. Carlo Ruata (cl1e della v.accinazione fu critico acerbo e pugnace qua:nto ·o nesto ·e convinto), il movirn,e nto antivaccinista è ·del tutto ·cess·ato. Non è qui il luogo di insistere sulla: utilità della va ccinazione, di accennare alle a.ltre applicazioni che da essa 1

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sono rampollate, nè di dimostsra.re che nessun v.a.ccinista può pensare di opporre la sola vaccinazione all'infezione vaiolosa; ormai con, cétti acquisiti alla generalità dei m.edici. l\1a era necessario accennare anche a questo lato d ella questione, poichè ne rift1lge più pura la gloria ..di qu.es.to benefattore dell 't1man.ità . l\1algrad.o tutti i progressi dell'igiene, la vaccin.azione resta siempre in prima fila, co·m e il tri!Onf o iniglioJ·e d·ella med1icina pro.filattica; essa h a super.ato la prova più severa, quella del tempo ed 11a trionfato d•el mal vole11e degli uni, com e dell'ignoranza d'e gli altri . \

A. FILIPPINI.

D ICHIAR A Z IO NE. ve1ificato cl1e il Lavoro origiria le p11bblicato jn questo periodico, fascicolo 17, corrente anno, pag. 521 e segt1enti, sotto il titolo cc Ariastom1osi defe'renziale », · del dottore VITO SALVO di Trapanii, è una riproduziùne letterale e quasi completa, oo.m~ ciascuno può ri1evare, del Lavoro orig·inal.e pubbli1c ato un quarto di seco1.o fa nella no.stra Sezione Chi1'll1'gica, fascicolo 6°, vol. VII, C. (15 giugno 1900), sotto i1 titolo «Ricerche sperimentali ~.\bbi~l1no

s1llla an,usloniosi latero-laterale del d.otto deferen:.iale)) dai dott. GASPARE D 'URSO ed ENRICO TROCELLO, e della prima parte del Lavoro O•r iginale pubblicato nel. success1iv·o fascicolo 7, stesso anno, medesima Sezio ne, dai dott. GASPARE D'URSO ed ÀCHILLE DE FABI sotto iii. titolo « I~ic erche sperimeritali sul~a uretero-ete1

roplas tic a n E sta.ta sor1)resa la nostra buo11a fede. Di quanto so1)ra si dà atto per 1a verità e p er debito di g·iustizia verso il dott. E. TRoCELLO docente di Clinica delle malattie nervo' R. Università di Roma, ed A. DE FABI, se nella cl1ir11rgo prin1ario negli Ospedali di Ron1a, ~on riserva di azion e leg-.a le. LA REDAZIONE. •

Pubblicazione Interessante I prof. RINALDO MARCHESINI

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Docente d'Istologia e di Tecnica !llicroscop1ca. nella R. Università di Roma

Co1npendio di Ematologia ad uso dei medici pratici e degli st11denti. Prefaziono del Prof.

VITTORIO ASCOLI.

Un volume in-16 grande, di circ~ 200 pa~ine. co~ _74 figure e relath·~ spte{!azion i, su due doppie tavçle 1n fotot1pHl. Prezzo L. 10. Per i nostri abbonati sole L. 8. Inviare cartolina-vaglia al. Cav. LUIGI POZZI. ,-ia Sistina. o. 14 - Roma. ,

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SUNT·I E RASSEGNE. MEDICINA. La gotta. . ( BETCHOV.

Idee e lavori. recenti. Revue nièd. Suisse Romande,

1922~

n . D).

Anche og·gi, co·m e nel 1865, due tendenze sor10 forti ·nella medici11a contemporanea nei rig·uardi- clella gotta : l'una chimica in cerca d\ella ~oluzione del problema anzitutto nell0t studio della materia cc peccans », d·elJe sue trasformazioni, delle sue proprietà colloidali, ecc.; l'alt1'"a, clinica, cercante nella osser\'::t.zione del n1alato la confern1a delle vedute· e della terapia sug·gerita ci a1Je acquisizioni fi~ sico-cl1irmcl1e recenti. Alla prin1a ap1Ja11.e11gono Cl1at1ffard, Brodin,, Griga11t, ecc.; a1la seconda G11elpa, · Heilner,. ecc. E evid·ente cl1e l'acido 11rico è sempre meno considerato la ca.11sa del male che non lo ve11ga una particolare affinità, dei tessuti, od l1na particQlare deficit11za, .ct~gli apparati crganici di regolazione. F<1tti _11uovi sembrano acquisiti nella, fisiologia delle purine: Chauffu.rd ed a ltri h anno stabilito i1ell'uomo norma-le t111 tasso fisiologico del 0.05 per mille di • acido u1ico, t1n tasso mi11ore nelle infezioni act1te, in alcuni r eumatisn1i, negli itteri. L'acido urico è una d elle prime sostanze a rise11tire la ritenzione renale e costituisce 1'in..dicatore più precoce della sua insufficienza funzionale. Al fegato, la ct1i attività è coordinata a q11ella del r ene, spetta u11a funzione t1ricolitica. Nella gotta e nella litiasi esiste t1na iperuricemia, e preeipita i11 depositi articolari ·O viscerali con il favore di caus.e locali. L'uricemia è nella gotta accompagnata sove11te dalla colesterinemia. Potrebbe q11indi con1pararsi la regolazione urica alla regolazione glicemica: il fegato sernbra ' capace, com e p er lo zuccl1ero, a ncl1e per racido urico, cli esercitare « l'immagazzi11a111ento » e la secrezione. Le 1icercl1e cli Ullma11n vengono in ai:>poggio di tal e teoria : co1ne il. glicosio ancl1e i corpi purinici poss,o no esser e mobilizzati con una eccitazione degli splacnici: così a11cl1d l 'adr enalina, a.gendo st1l fegato provoca la 'm essa in libertà delle purine. Ma non si può concepire alcuna gotta senza tener conto di ipotesi fisico-cl1imiche .. Heiìner considera eh e t11tti i tessuti dell'organismo sia110 cl1ian1aii a vivere in contatt<> pern1anente con i differenti J)rodotti di rifiuto o di semnlice disintegi;.azio11e del metabolismo normaÌte. Per difendersi dall'azione tossica di qt1esti prodotti, essi elaborano, nelle


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SEZIONE PRATICA

condizioni fisiolog'icl1e, delle sosta11ze di difesa che li proteggono. Heilner chiama questa proprietà fonda111entale dei tessuti: difesa lo.cale del tessuto. Il distwbo di <JUesta funzione può interess are l'uno o l'altro o più pro.dotti del metabol.ismo. Così la gotta appare come lina incapacità ·Clei tessuti a difendersi -contro questo prodotto normale e necessario del inetabolisn10 int~l'medio: ,l'acido urico. La localizzazione clella malattia . alla cartilag·ine · .a rttcolare è dovt1ta al fatto dell'elettività d1 questo tessuto per l'acido urico: in assenza -di sostanze ])rotettrici jl tess11to cartilagi11eo -è il primo ad in1pregnarsi di rifiuti p11rini.ci. Heilner ap1.)lica ciò in terapia iniettando ~stratti di cartilagi11e, clicl1iaranclo di ottenere iisultati otti1ni nella gotta e in certi casi di reumatismo deformante. I controlli dei va·n ...\A. so110 discordi. Le Ger1dre co11sidera sempre la g·otta con1e uno stato patologico gen.e rale della costituzione: come il diabete e l'obesità so110 indici di ·di.sturbato m·etabol.isillo o dei . .idrocarbonato . :grassi, così la gotta' in·dica . u11 vizio di assimilazione delle materie azotate : riguardo alla terapia Le Gendre si attiene sensibilmente alle pr~scrizioni classiche. Siamo dt1nque lontani dal poter legittin1are 1e nostre presc1izio11i con ragioni fisiologiche 'Solide: l'empirismo, forse la fa11tasia, contint1ano a reggere J,a dietetica degli uricemici. E la conft1sionc che regna ancora in tale dominio viene accresci11ta dal G11 elpa: q11esti sconvolge tutte le nozioni classiche affermando che l'alcalinit8 eccessiva del sangue è la ca.11sa fisica del deposito della materia peccante, e <iel disturbo generale dell'ecenomia co-stit11ito dalla gotta cronica: a q11esta ci si ·arriva col ,troppo trattamento dell a gotta. L'accesso di gotta acuta sopravvi.ene in que-st'evoluzione com~ una crisi d1 acidificazione i1morale; il periodo morboso è rappresentato <tagli intervalli fra gli accessi che occorre provo~are. Le presc1·izioni del Guelpa si infor• mano a ciò, con giorni di digiuno, con giorni <li regime misto e di regime carneo per produrre altrettante crisi ac-µt.e e« purificatrici ». Le nozioni deI, G11elpa sono d'altra parie -confermate dal Fink secondo il quale l'acces-so è una mobilizzazione deg·li 11rati, non llna precipitazione, e dal Sydenham e Trousseau 1 q11ali ben misero in evidenza il benessere -che seg11e ad lln accesso di gotta. Al contrario Fink, ChatLff ard e i suoi collaboratori trovarono, all'opposto delle ricerche del Guelpa, <Costante l 'ruricernia nei g'ottosi aGuti e cronici. Non tarderà molto a cl1e il Guelpa d·ovrà ricredersi. . lVfoNT.

CHIRURGIA. Sul cosidetto circolo vizioso dopo le gastro-enterostomie. Si parla di circolo \ izioso quando dopo una gastro-enterostomia si manifesta un v-0mito incoercibile per un difettoso funzi~namento della, bocca anastomotica: incidente che se durevole, può condurre a m,o rte. Oggi però non può esser aJscritta al circolo vizio·so una pa~ogenesi soltanto. ·rn,eccanica, ma deve intenders,i con qu,e sto nome un complesso sintomatico ascrivibile a più fattori (K. Blo·n d. Med. l\l i nilc, n. 47, 20 novembre 1921). Certamente debbono and.are considerati vari mo1UJenti ed i ·singoli elementi della gastro er1terostomia per poter esaminare completamente il fenom.eno del circolo vizioso e dare così 1Lna spiegazione patogenetica esatta, ma ciò per i · dati manchevoli dei casi pubblicati non è stato ancma possibile. Considerando il meccanismo per iJ quale 1s i stabili!Soe il circolo viztoso, si d eve prendere in canside.razione : 1) l'esistenza di lina dilatazion,e notevole dell'an sa afferente. Non è spesso detto dagli AA. se I.a dilatazione .sia più corusiderevole in vicinanza del piloro o dell' anastomosi. Se il content1to gastrico circo.lasse secondo i principì teorici dcel circolo vizioso, esso dovrebbe provocare una dilatazione enorme, quale in realtà non si verifica mai. Se il piloro o il duoden.o sono ste·n otici, il contenuto gas.tri.co refluo spinito attraverso la nt1ova .apertura nell'intestino dovrebbe ristagnare, ma la dilatazione dovrebbe verificarsi più evidente in cor· rispondenza del punto stenotico e cioè il bulbo; inv·ece l'ansa aff.erente mostra talora la m.agg1ore dilatazione all'estremo aborale presso la bocca anastomotica. Per questo f enome.no non vi è cl1.1e 11na sola spi·egazione, e cioè ammettere una stenosi dell'ansa afferente in corrispondenza della bocca anastomotica; 2) l »ansa efferente è completamente vuota nel circolo vizioso tipico : i d11e tratti di intestin·o rimangono privi di comt1ndcazione sia tra loro che collo .stomaco. In realtà si viene p, .stabilire un 'incarc.erazione vera· e prop.ria, quantunque n.on siano dimostrabili dei veri strozzamenti; d'altra parte 1se si sitabiliooe nella mani'era co·m une un 'incarcerazione, allora non si verificherebbe il quadro del circolo vizjoso perchè questo, a differenza di quella, non termina in genere colla cangrena, ma quasi sempre regredisce. La spiegazione che si p11ò dare del fenomeno è unica: si tratta di 11n fenomeno spastico.

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Infatti prendendo a considerare quale possano iesserie le conseguenze della localizzazione di una gastro enterostomia praticata ·a livello della zona ir1 cui si manifesta lo s pasmo di uno stomaco a clès.sidra funzionale, si c·omprende facilmente che nello spasmo, la bocca anastomotica si vien e a cl1iuder.e e le due a·nse intestinali tratte in alto si addossano e si schiacciano l'una: contro l'altra, disponen-' dosi a canme di fucile; il '.mesiente.re spo,r ·g.e tra loro come uno .sprone : in b'r eve si ha il quadro dell'incarcerazione e si stabilisce la sindrome d~·l circolo vizioso. Qu·esta ipotesi è av,,alorata dal fatto Ghe il quadro del circolo vizioso non si verifica mai dopo l ' applicazione di un bottone di Murphy, perchè I.o spasmo· non può vincere il peso di un bottone ·metallico. Il pericolo forse qualche volta potr.ebbe esse:rie evitato te·n endo p resent.e la locàlizzaz:ione di una clessidra funzionale osservata già durante un esame radioscopico, ma più spesso è forse da incolpar~ una .e sagerata req.zione dello stomaco a queg"li stimoli che possono avere il punto di partenza a , livello della boeca anastomotica. Disgraziata mente non si può ·durante l'intervento giudicare d el tono ·dello stomaco, poichè .questo non reagiscè generalmente, ad addom.e .aperto, ad alcuno stimolo. L'A. h a tuttavia ritenuto opportuno a questo rig·uardo di istituire ric.erche elettrodiag1101stiche. Stimolando lo stom.ac-0· con · fo,r ti correnti, ponendo un elettrode sullo stomaco e 1'altro sull'intestino·, egli vide, i·n una metà dei ·casi lo stomaco .noDJ accennarsi ad àlcun movimento, talora s'il manif·eis tò una .contrattura transitoria, ma .solo una volta cosi inte,nsa, come saflebbe· stato l).ecessario per lo stabilirsi di uno stomaco a clessidra e quindi di un circolo vizioso. Anzi con questo sistema fu possibile pr.evedere, in un caso, lo stabilirsi di un ....circo11o vizioStO come effettivamente si manifestò qt1alclw giorn.o dopo l 'atto operativo. 1

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Il circolo vizioso fu, in 'quel caso, combattuto efficacemente colla somministrazione di a tropina, cloralio e lavaggi dello s·t omaco. Un altro fatto analogo ed interessante a notare si è che m.eDJtre lo stomaco durante gli interventi si addimostra flaccido e ip.otonico, dop.o la morte dell indivi1duo S'i contrae e ·Co.si si mantiene per circa sei or.e (Ascl1off). Un caso del gen,ere è stato osservato dalr.L\., il quale ebbe campo di assistere .ad una operazion.e e alla sezione praticata 4 ore dopo la morte. lVIentre prima lo stomaco giungeva fino alla sinfisi pubica, all'autopsia fu trovato 1

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contratto, tanto da presentare una vera .e propria ripiegatura ad angolo retto a livello del1'antro ove era stata prati~ata la ga$tro enterostomia. Il circolo vizioso dunque deve essere considerato, almeno in molti casi, un fenomeno di origine spastica, E.

MINGAZZINI.

IGIENE. La malaria nella qnistione meridionale. C0DJ questò titol~ gli Annali d'Igiene hanno pubbldcato, come supplemento, un lavoro del compianto doti. G.u glielmo F~bbri, che fu benemerito C.a po del Servizio Sanitario delle · Ferrovie dello Stato. Il lavo,ro, i ns.pirato da fervido am.or di patria, è ricco di notizie e di dati, scritto in lingua purissima ed infiorato di citazioni letterarie cl1e ne rendono gradevole la letturçi.. L'a11tore dimostra l'irnportanza del risanamento dalla malaria p·e r il tiis·orgimento agricolo ed econon1ico del Mezzogiorno d'Itàlia, e come questo risanamento J)ossa ess'e nzialmente ottenersi mediante la protezione delle persone dalla puntura delle ?anzare malarigene. I risultati finora òttenuti con la bonifica un1ana e la profilassi chininica non son·o tali da c~nsigld.are a fare assègnamento, per lo meno esclusivamente, su rli ·e ssi. La · b.onifica, a })arte le lacune accennate dal' Gosio, presenta inconvenienti di praticità ~d incertezza di risultati. La cura ·dei malarici i1on }) UÒ ritenersi un mezzo sicuro per la difesa dei sani. · Perr quel cl1e riguarda la profilassi chininica è oerto che della eno1m,e quantità del farmaco obbligatoriamente distribuito ai lavoratori delle zone malariche minima è la parte usata a scopo profilattico, an.che quando grazie a circostanze favorevol.i ne poteva ecc-ezionalmente esse~e sorvegliato il consumo. Ma olt:ce che un ass11rdo prati·co la profilassi cl1ininica è 11n errore sci en.tifico. L 'impe{lire la crescita del germe 1norbigeno non rientra riel concetto della profilassi per la stessa, ragion.e che a nessuno verrebbe in mente di chiamare profilattica della fecondazione una ma11ovra abortiva. Se il cl1inìno può qualche rara volta impedire lo scoppio de1la febbre, non esce per qu.esto dai (;anc3lli della terap.eutica. E che il chi11ino ahbia azione p:r:ofilattica o immunizzante prima che il germe della malaria sia penetrato nel sangue è un non senso che nessu110 11a mai pensato. Le leggi riguardanti la preparazione e la 1

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vendita dei preparati chinacei da parte dello re, le Stazioni, gli alloggi del personale ebbeStato e la obbligato1ietà de1la somministrazioro ben presto le loro finestre, le loro porte ne di essi ai lavoratori delle zone malaricl1e, munite di r.etìcelle atte ad impedire l'ingresso 8€ non hanno avuto la efficacia profilattica che delle zanzare negli ambienti. se ne ripromettevano gli autori, hanno avuto Le statistiche de1Ja morbosità del personale certo il merito di diminuire il costo ed acferroviario dal 1900, anno n·el ql1a le furop.o crescere la. diffusione del farmaco prezioso. impiantate su larga scala le protezioni, al 1905, I dati statistici delle morti per malaria dal anno n.el quale le ferrovie ritornar·ono all'eser1888 al 1914 dimostrano cl1e dal 1902, data del- cizio di Statq, il numero percentuale dei ma1.a benefica legg·e, si ha ltna imponente dimilarici scese da 90 a 36. nuzione della mortalità. Le protezioni meccaniche, anche solo con Ivia se dal 1902 la gènte si è messa a morire l'avere dato modo all'agente di dormire trandi m·eno, :qon per qllesto la terra si, è messa quill.o a finestre aperte, e quindi non più in a produrre di più. La diminuita mortalità al'ia confip.ata e corrotta, avevano contribuito non ha avuto alclma 1'1perc11ssione sulla vita con il miglioramento delle condizioni igieniagricola perchè il morir di meno non voleva che ad- affrettare le guarigioni; ma sopra tutclire che si morisse poco, ·voleva unicamente .to, con il portare al minimo i casi di inf edire che in ·passato si moriva troppo, e forse zione primitiva o di reinfezione, avevano prestroppi a11cora rispetto alla diff11sione della sochè disseccata la font e principale onde si malaria e nonostante la difft1sjone del cl1i11i- alimentava la morbosità malq,rica. no, erano i duemila mo1..ti del · 1914. · I /esercizio statale, durante il qt1ale la proCorr1u11q11e non è dubbio che il chinino non tezio11e meccanica rimase il fulcro delJ,a proha, neppure per via indiretta e lunga quanto filassi e ne fu aumentata la diff11sione e la si voglia, effic acia l)Onderabile D:ell'attenuare efficacia con nuove provvidenze, segna un semla ca11salità mala1ica; poicl1è, come l'esperien- 1>re progressivo decresc,e re della morbosità maza trisecolare ha climostrato, non può riusci- larica. Il numer·o J)ercentuale dal 24.64 nel 1906 ' re da solo a mantenere gli ag·ricoltori sul scese a 6.03 nel 1914. terreno malarico, fino a q11ando ad essi sia Nè si p11ò attribuire una tale decrescenza data smalarizzando con la coltura intensiva. all'L1so del cl1inino ·profilattico, ·essendo risaNon si dima11di dunque a l chinino p~ù di quel p11to el1e il clìinino distribuito per obb1igo di che possa dare, cl1e è già moltissimo. legg·e i11 parte yeniva incettato per essere venLa più efficace lotta contro la malaria è quelduto al di là d·ell'Adriatjco agli Albanesi ed la che in11)edisce il contagio. ai .Croati; parte e:ra t1sato com.e mezzo di scamIl Grassi, cui spetta il merito di avere indi- bio con i bottegai e gli ·osti; parte veniva mano' m.ano acc.l 1mulandosi pelle case dei ferrovid11alizzato l'insetto malarigeno, 11a scritto ,·ieri, donde })Otè essere in gran parte ricupecl1-e la malaria è un colosso dai piedi di creta. Questo piede, facilmente frangi-bile , corrispon- rato q1Lando I.a gu·err~ ne fece sentire la pede aJJ.e anofeli ohe si possono, se non tl1tte nuria e ne accrebbe di m oltissimo il .c osto. Pt1rtroppo il sistema di lotta che si era didistruggere, ridt1rre almeno così di numero da renderle pressochè innocu·e, ed alle q11ali ad mostrato tanto efficace non varcò i limiti del1a ogni modo si pu-0 im1)edire cl1e arrivino al linea ferroviaria, e le plaghe malariche d'Italia rima.ngono ancora inospitali e sterili malcontatto dell'uomo per st1ggerne ed i11oct1largli j} · gern1e della malaria. Con ·la scoperta grado si fosse data larga prova sperill\entale ' della possibilità della loro redenzione. · - del Grassi si venne a spostare l'obiettivo straNè ad illuminare i dt1bbiosi ed a spronare i tegico della J)rofilassi antimal.a-I ica. Tial giorno in cui fu dimostrato che, senza l'interven- pigri è val.so l'es1)erin1ento fatto dagli ameto · deJl e a.nof eli, gli attaccl1i di primitive erano ricani, che, riconoscendo la decisiva importa.nza dei risultati della profilassi mecca~ica impossibili, due corollarii profilattici si in!posero come imperativi categorici, cioè: di- ottenuti dalle ferro·vie italiane, adottaron9 nelstr11ggere per q11anto più fosse possibile zan- la Jo,t ta ·cont:r.o la febbre gialla è la malaria .. zare màlar1gene; schermjrci da.Ile lor() p11n- durante i lavori del taglio dell'istmo di Panama i1 sistema delle protezioni, il che perture. Ql1esto secondo corollario el1e è. ·di più fa- 1nise di restare sul posto del lavoro ai lavoracile attuazione, fu sfri1ttato, non appena enun- tori, prima taglie·g giati dalla morte. Nel nostro paese l'infatuazione per la illuciato ' dalJe Società esercenti le linee f·erro. viarie per . proteggere i propri age11ti costretti soria virtù profilattica del chinino e per la del'ivatane confusio11e clelle idee, si è ancora per rag'i oni di servizio a dimorare o a lavor a1·e in località malaricl1e. Le Case Cantonie- sotto il giogo tirannico della· mal.aria, di cui I

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paesi si vanrto rapitlamente lilJerando appl1cand o metodi · escogitati dag'li · italiani; sì che l'Italia ha fatto . . come quei che va di riotte che pnrta il lu,1ne dietro a· sè 1iori giovll, ma flO!JO sè fa le perso11e <lotte. •

lVla sarebbe te1npo di non smarrirsì più oltre. L'eccesso della nostra popolazione ed il difetto di pr,o dotti agr1coli non cons~nt~no ulteriori i11dug'i. Occorre risanare 11e nostre terre second0 il nuovo concetto strate~ico, che nato i11. Italia ha l)Otuto avere, con il taglio dell'istmo di" Panama, la Sl1a più celebrata applicazione in Am,e1·ica. Spezza11do il latifondo, co11cedendo a·g li agri- · , coltori in e11fiteusi i terreni malarici , 1·endendo P?ssjbile all'l1omo e.li prendere stabile di- , mora n elle campagne insalubri senz'al.cuno o con un minimo pericolo di contrarre le febbri, applicane.lo cioè su vasta scala ' la protezio,n e meccanica, si potrà risolve1"e il problema angoscioso del Mezz,o giorno d'Italia. G. DRAGOITI.

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Gli stt1diosi italiani saran110 grati e lieti di quest~ raccolta di lucide sintesi che mettono · al correr1te su lln argomento palpitante ancora di att11al1tà. T. PoNTA:NO. ~·

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Physiologie normale e patliologiqi1.e dtl foie. (l\1asson, éd., 1928. Fr. 22). RoGER.

L'A. ha una particolare coinpetenza sulLa fisiopatologia del feg·ato: eg·li, in 36 anni di attivit~ cli ricerca, ha pubblicato ben 82 lavori su questo importante capitolo di fisiologia e di patologia. La poliedrica f11nzione di questo organo cal)itale clell'economia animale, sinteti z~ata al lume delle moderne acquisizioni, convenientemente ll1meggiata per 1o studioso di fisiologia e per il medico, si trova in pochi libri di fisiolog·ia e di patologia. L'A. 11iguarda · il problema della fisiopatologia epatica nella parte che rjguarda la bile, la glicoge11ési epatica, l'azione del · reg.a to sui grassi e· st1i proteidi, sulla coagl1lazione del sangue. L'azione antitossica del fegato, l'azione sui germi ' i fermènti ri, duttori, ed ossidanti, la f11nzione termogenetica,_ la marziale, · l at1tolisi epatica, la sinergia funzionale e simpatie morbose, la .patoJ,ogia sperim,e ntale del fegato, sono capitoli originali cl1e fermeranno l'attenzione dello st11dioso. Nè sf11g·girà al medico l'importanza ·della esplorazione funzionale del fegato, tanto clisc11ssa è sempre 11na delle aspirazioni assilla11ti del clinieo. I.. ibro moderno, concepito da un competenie, desterà l'attenzione · e la m editazione degli T. PONTANO. st11diosi ita1,iani. 1

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CBNNl BIBLIOGRAFICI. •

~l\NAFILASSI . (L ezioni te1iute ai

RR. I stituti Cli-

11ici. cli Mila11,o) . ·(Pubblicato per ctlra dell'Islilitto Sieroberapi.r;o Milariese ), 1923. -

Prezzo L. 15. · • Queste lezio,n i sull'anafilassi, cl1e la Direzione dell'Istituto Sieroterapico Milanese 11a r accolto in un nitido volt1me di 350 pagine, sono state tent1te dai professori L11sti g·, Cesa:1is-Demel, Comba, Rondoni, Frugoni, Ficl1era, Ce.c\BDERT-IALDEN E. Handbruch ller biologischen sa-Biancl1i, l\1icheli, Zironi, BeJfanti. Arb~its1neiliodcn. Abt. IV Angewan.d'te cheIn un capitolo di biologia, cl1e tanta rip·er' mische und physikali.s'Che Metl1oden Te il F. cussione 11a avuto ed ha nella, inedicina mo~ H.eft. 2. (\.Vien., Uii·banr e Scl1\.''arzenberg, derna, qt1esta divisione del lavoro; senza rom1922. M. k. 316.80). pere l'armonia della trattazion/, h a dato ocQuesto volume dell'opera diretta dall'Abdecasione ad t1no svilupp.o co.rrispo11dente alla • rhalder1 è stato affidato a Fl.1hr1er di Lipsia e partico~are com1)etenza di ciasc11n autl)re. Del Lustig è il capitolo sulle generalità e tratta dei veleni. Come è sco1)0 di tl1tta l'o1)estoria dell'anafilassi; le alterazioni anatomi- ra ogni veleno è studiato dal pl1nto di vista che sor10 analizzate da Cesaris-Demel. Tra le · della sua azione st1gli organismi ·viventi o su anafilassi cliniche, quelle da siero, è trattata organi isolati e mantenuti i1ell.a lor.o funzioda Comba, q11ella alimentare da Rondoni. La 11e dalla circolazione artificiale. Per ciascuno sindrome di asma bronchiqJ e anafilattico di essi sono pure indicati gli animali più sensibili,_ sì da potere questi servire quale .mezzo (Ji..,rugoni), l'anafilassi in' chir11rgia (Fichera), la tachifiJ,a:ssi (Cesabiancl1i) sono seg·uite da 11i ù adatto per riconoscere anche minime tracuna ampia e completa tratta-izione di uno ,dei cie della sostanza ricercata, ed inoltre è detesposta la tecnica necessaria per più difficili capitoli dell "argomento : l 'ipersen- tagliatamente • ogni particolare ricerca. sibilità tubercolare nei suoi rapporti coll'anaQuesto volume che tratta di moltissime sofilassi, coll'immunità e colla terapia specifica della tubercolosi (Micheli). Ad t1n capitolo sul- stanze corre11temente impiegate come medicila idiosincrasia e fenomeno paradosso (Zi- nali, si presenta quindi di alto interesse non ma an,c he per il cli. roni) segue come chius11ra uno di sintesi solo per il farmacologo , TR. nico. (Belfanti ). ,


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SEZIONE PRATI CA

H . Die experimeritelle Bak-

ACCHDEMIE, SOGIETA MEDICHE~ CON6HESSI.

teriologie und dJ.ie I rif ektioris krariroheiten. (VI ediz., II vo1.). (Wien, Urban e Scl1warz.enberg 1922). Il seco~do volume de~ trattato di Koll1e e di H etsch è in qt1esta sesta edizione nortevolmente arrichit.o di tutt~ le più receiliti acquisizioni tanto nel campo delle malattie iAf ettive a germe già da tem.p o noito, quanto in quello delLe infezioni per le qu.ali la scop,e rta del1' elemento ez iolog~co ha costituito I 'inizio di un nuovo ordin e di st11di oltremodo in.t eressanti ed impo11tanti. In questo volume son o , trattate la difterite, la morva, la tuberco1osi, la lebbra, tutte 1e infezioni dovute a spiroch ete, quelle d.eterminate da i)rotozoi (dissenteria amebica, tripanorarniosi, n1alaria, coccidi osi, ecc.), quelle dovute a virus filtrabili · sia nell'uomo (febbre ' da pappatacci, rabbia, poliomielite ac11ta, .ecc.) che negli anim.Jali. Capito1i . imp,o rtanti: sono pure dedicati al tifo petecchiale, alla malattia di W emer-Hinche, e a quelle infezioni' delle qua.li ancora ignota è l'1eziologia (morbhllo, scarlattina, ros.alia, reumatismo articolrure ac11to, beri-beri, pellagra, ecc.). Inoltre ,infi.ne gli AA. trat~ano delle affezioni dovute a.Ile varte specie di funghi, ed a quelle determinate da alcuni vermi. La completa e chiara trattazione di ogni capitolo le 'numerose e nitid.e illustrazioni rendono questo volum·e particolarmente interessante ed oltremodo UJtile non solo per chiunque si d ed:Lch:ii allo studio delle m,alattiie ililf ettive e deùle ricerche di laboratori ad esso collega te, ma per turtti coloro cl1e seguono assid11amente lo svil11pp·o degli studi medici. . tr.

XXII C-Ongresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia. (RonLa, .J-8 aprile 19.eS).

Il Co11g·rooso ebbe su3. sede nella R. Cli11ica Ostetrico-Ginecologica . F u presieduto dai p rof. senatore PERTALozz.L \ 7 ice-presidenti : p,t of. CLIVIO (Gen oYa). i11·of. :\JrBA::\l'DA (Napoli); segretatio, dott. B.\DI~o (Siena) ; vice-segretari : dottori CEccAccr, 11oRODDE (Roma). I Dopo la seduta inaugu1·a le, 11elh1 quale pr onunci.t.rono ()Je\·ati discorsi il prof. GuzzONI (l\ilodena), Yice-preside1~te anziùno della Società·, ed il prof. PEST.\LOZZA (Ron1a) , pres:i(lente del Comitato or clinatol'e c1el Congresl:Yo, ebbe luogo l111a •s impatica CE·rin1ouia per Ja consegna i11 01naggio a l !)rof. Pe. sta lozw di un ,·oJurue di scritti di alta scienza dei Sl1oi Colleghi e dei Suoi Allievi per commemor ar~ il tre11tp11nio del suo insegnamento l1niversitario. Le sed utc scientifich e ebbero pri11cipio subito dopo con la lettul'a che il prof .....\.f.,li'IERI (P<rvia) fece dellu Bua Relaz·ip·n e sul terna :

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Interessante pubblicazione: Prof. A. CIAMPOLINI Docente di Medicina Legale degli Infortuni sul

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· Sterilita nella donna secondo le moderne vedute. Il Rt:>latore fa dappl'ima la storia del pensiero ·e:i~ntifico, t11tt'aITatto tecente, sulla })atogenesi e curn. clella ::)terilità muliebre iniziata con ~fa1ion Sin1s (18CH) per la stenosi del collo e seguìta con Noeggel'ath (1872) !Jet la gonorrea latente! Questo ultimo mome11to etiologico della sterilih\ muliebre naturaln1ente condusse a lla r icerca. della cat1sa della sterilità, oltre che nella d.o nna, anche nell'uomo e per questi s i passò dalla gonotrea, a lla sifilide, allo.. tubercolosi. Per lung·o tem1>0 per quanto riguarlla la donna 1:'l caus~ della sterilità timase confinata nel fatt0re nLecoa1iico (stenosi, ipoplasia) ed in quello infettivo . Venne poi il fatto:r e endocrino ovarjco anche in rappo1:to a lla funzione mestruale irregolare. Il Rf'latore ricor·d a i concetti fondamentali ,s tabiliti ormai p(>:r aver regolari fecondazione ed annidnmento dell'l1ovo fecondato: . J) OvuTa.~ionc e sperrnatogenesi regol ari.;

l~voro

2) Conrli.-::ioni favorevoli all'incontro ed alla, unionG dell'uovo e del nernaspcr1ua; :J) Attiltlcline della, 1n1toosa. uterina arl annidare e nutrire l'ovo.spr:rn1a. e clella carità uterina a contenerlo nella. sua evoluzio.ne. Considel'U il l{. i c;.1si (li St§rilità. rrlativa per 1

LA TRAUMATOLOGIA DEL LAVORO NEI RAPPORTI CON LA LEGGE ~

il più moderno e completo libro di infortunistica. :t un

volume denso di osservazioni e di considerazioni , che mettono alla portata di ogni medico pratico le complesse quistioni riguardanti i r apporti tra t raumi e malattie e la valutazione delle inabilità. derivanti dagli infortuni sul lavoro. La importanza della nuova disciplina medico-legale, cui ha dato notevole incremento la estensione della benefica legg@ 4gli infortuni dei contadini , rende questo libro indispensabile ad ogni medico. Volume in-16 di 1038 pagine; in commercio L. 32.00 più le &pese di spediÌione postale e dj imballaggio. Per gli abbona.ti al «Policlinico> sole L. 27,90 franco di· porto e ra·~e> mandato. Inviare Cartolina Vagha a.l Oav. LUIGI POZZI · Via. Sistina, 14 - Roma

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disa.rnlonia sessuale frn eoniugi p11r pel'fetta1nen-

te sani (8ecrezioni Yngi11ali spermaliticl1e - presenza di spel'n1a tossine nell' organjsmo muliebre nu1nca to consenso e inane:a to ~incronis1no nel soddisfucime11to ses~ualc). Di crt1i la p1atica dell'esame del liqni do i::e1uinalc raccolto cl,111.a Yagina dopo la ejaculazio11e, di qui Jo stuello della dispar eunia e<1 i tento livi della psicoterapia nel trattamento della sterilità. l\Iette in luce il R. le vie c1ù seguire per lo studio della pn togenesi e la cura clella sterilit:\ easo per 4

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IL POLICLINICO

caso: studio con fine tatto dei precedeqti sessuali e dei rapporti intimi ·dei coniugi. Ricerca di tare ereditarie e di malattie eventunli costituzionali nei coniugi, di affezioni generali e locali nella donna, affezioni infiammatorie delle viè g·énitali; reazione • di Wassermann nei coniugi; ricerca di fatti di blenorragia e di tubercolosi con tutti i moderni mezzi d'indagine, studio della funzionalità ovarica, della potentia f eco,n dandi del marito fondato sull'esame micros-copico del cont.enuto vaginale dopo l'avvici·namento •sessua,.le (mancato reperto di zoospermi per azoospermia o per i·apido deflusso del seme dopo il · coitus; reperto di zoospermi immobili o poco mobili o congJutinati o morti: segno di deficiente potere fecondante del marito o di secrezioni vaginali spermolitiche; I'>er contrario reperto di zoospermi numerosi agili, già nel can·a l cervicale : segno di attivi tù fecondan t~ nel marito) e di favorevoli condizioni genitali nel1a donna.. Di poi ·g ioverà lo 1studio di eventuali ostacoli all'ascesa dei nemaspermi (permeabilità. del canal cervicale e delle tube)-, quest'Jiltima ricercata con i moderni prooodimènti delicati , e non scevri di pericoli di Robin e Cavy, che possono valere però meglio del cateterismo ·r etr0grado a ventre aperto delle tube integre od aperte chirurgicamente .(salpingostomia) . 'Lo studio dell'infa11tilismo nei suoi .diversi gradi acquista speciale importanza per l'indagine della causa della sterilità, come l'esame psicosessuale per i casi di sterilità di coniugi genitalmente sani .(10-15 % dei matrimoni ·sterili) . JJa c11ra della sterilità deve esser preceduta da quella delle lesioni inflammatòrie (raro, prudente raschiamento nell'ertidometrite e solo se assenti lesioni annessiali, altrime nti pericoloso), dalla rimozione di eventuali neoplasie (fibromi, ctstonrl); dalla larga attuazione in caso di interventi op~ratori di processi conservativi ginecologici (resezioni tubo-ovariche, salpingoston1ia, miomectomia, ecc.), senza danno · delle pazie.nti. Dalla cura particolar~ della sterilità il R, vuole escluse le donne oltre i .35 anni di età, quelle nelle quali si può sospettare un'affezione tubercolare. L'attività fecondante del coniuge è da mettere i11 chiaro prima di ogni interv:ento sulla donna. Si debbono 1s cegliere gli interventi meno aggressivi : la cura della stenosi cervicale, quella .della ipoplasia specialmente con i mezzi atti alla stimolazione della nu t:r;izione dell'apparato geni t.'lle (cure termali, elettricità, ginnaiStica, massaggio, diatemica ecc.), l'organoterapia, endocrinoterapia, la ' actinoterapia. A condizioni normali genitali dei. coniugi, la secrezione vaginale è <la esaminare per la sua eventuale azione nociva sui nemaspermi e quindi non ·s olo la cura con alcalinizzazione della . vagina; ma -anche con mezzi biologici (colture di Bacillosan, autovaccini preparati con la flora vaginale). Utile, in n lcuni casi di reperto normale <:lei due coniugi con sterilità, il distanziare i ra1)porti coni11gali sia per ·dimin11ire gli. anticorpi spermatossici n~lla donna (ste rilit:à negli eccessi de l coito. nf\lle prostitute, ecc.), sia per stimolare una più atI

(ANNO XXX, FASC.

22J

tiva partecipazione all'amplesso. Sarà utile una psicoterapia razionale basata su una diligente psicoanalisi della vita sessuale dei due eoniugi. Sempre se la condizione anatomica ,sessuale dei coniugi sarà normale, la cura della loro sterilità può giustificare la risorSc'l della fecondazione artificiale, ora rimessa in onore dagli americani. Per i éasi ribelli a condizioni normali della moglie si deve ricercare la collaborazione d-ello ·specjalista delle vie genito-urinarie maschili prima di escludere la colpa del coniug~ nella sterilità. Lo st11dio delle condizioni del se1ne ejaculato in vagina sarà più utile di quello abitualmente praticato su quello raccolto nel eoitus condomale.

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DISCUSSTO~E.·

Prof. GovA (Siena) . -- Si ferma sulla radio- e raditrmterapia dell'ovaio ipofu~zionante. Per analogia con la radjoterapia del cancro, crede che la dose eecitante ova,rica sia di un decimo della dose ovaricrt tnnto per la sostanza radioattiva che per i raggi X. Prof. Pazzr (Bolog~). - A proposito della radioterapia · ovarica, crede difficile determinare la c>t1ra radioeccitante da quella radiosterilizzante . Prof. PESTALOZZA (Roma). - Nella sterilità fem1ninile trovò in causa lesioni infiam.mat<Yiie (280 c·asi, fra cui 42 volte tubercolosi, blenorragia 1.>er il resto) . I fibromi nella sua statistica compaiono i1el 15.6 % dei ca.si di st~rilità, alcuni così guariti c:on la ruiomectomia. La retroflessione uterina dà plù spesso sterilità. per le contemporanee lesioni annessiali. Se q11este .sono assenti il ~ario pu<'> guarire in m"o lti casi'. Anche gli interventi operativi dànno buoni risultati nelle retroflessioni senza aderenze (45 %). ' È favorevole ai metodi di intubazione (pessario endo11terino con o senza discissione del Collo stenotico) con la quale ebbe il 20, 40 % di risultati. favorevoli con scomparsa della dismenorrea in 90 % dei casi. Ritiene infido l'uso della laminaria. La salpingostomia come operazio·n e complementare di altri interventi può esser giustificata per la cura della sterilità . Prof. GELLI (Firen7.R). - Ebbe buoni risultati nella ·sterilità da ipopla-sia, sènza complicazioni. con la dilatazione graduale praticata per 2-3 me- · si a due sedute per' settima11a. Con la radioterapia (metodo frazionato Bèclére per la miomntosi) vi~e insorgere un gravidanza. Prof. GuzzoNr (l\!Iodena). - Si è valso anche egli della . intuba~ione uterina (Hegar, Petit, Lefour), nella ipopla'.sia e nella stenosi uterina. Nei casi di rifiuto· del liquor seminalis ebbe fecondazione col) l'applicazione di un tampone sterile post coitii.s. l\:Iolti successi ottenne con la pessa.rioterapia (Cuzzi) nella retroflessione uterina. corretta. In 11n caso il successo seg-uì alla fecondazione artificiale. Prof. DE GR1sooo:N"o (Trieste). - È contrario alla ·salpingostomin. per il pericolo che il contenuto del1:1 tt1ba a perta possa inquinare il peritoneo. Ricorda un caso in cui ciò avvenne. Prof. CAPPELLANI (l\ilessina). - Contrariamente a11·opiniòne del Relatore crede e~ non igi possa


(_L\1'NO

XX\:, FASC. 22]

SEZIO?-."'E PRATICA

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fare assegnamento sicuro sul valore della cutireazione, che .Può esser, se Positiva, espressione di processo tubercolare anche fuori della sfera · genitale e quindi non può guidarci nell'esclu-sione o · meno <lei c~asi per la Cl1ra operntiva del1a steriJjtà. Prof. REG.xou (Roma). -

Ha avuto risultati favorevoli nella cura òella sterilità . con i lavaggi alcalini vaginali, con la dilatazione graduale del collo uterino st:enotioo, con la correzione di deviazioni posteriori uteri.ne. .Dott. TALIEROIO (Napoli). - P,er gli accertamenti di eventuali tubercolosi genitali non dà alcun ere. dito alla c11tireazione, anche perchè è troppo freq~ente negli adulti la presenza di qualche focolaio spento di tubercolosi extra.genitale. .Prof. _-\.LFIERI (Pavia) . RELATORE. Risponde esa11rienteme-nte a tutti gli ora tori. • J.Ja II Rela~· iorie Sll La

dilata.zione permanente del bacino.

fl1 letta dal prof. COSTA (Novara). Scorre il R. la storia dell'argomento d.a Aitken (1775) che voleva la cic.at1~ice della sua nuova pubi0U:>mia. fosse sorvegliata eosi e guidata da derivarne un'ampiezza pelvica permanente. Il parto spontaneo nei parti suecessivi a quello ottenuto con la sinfisiotomia fa pen.9a re che con questa si sia ottenl1to nn ampliamento• permanente <lel bacino . Gli innesti oste-oplastici fra i monconi pubici dopo sinfisiotomia e pl1biotomia ebbero lo scopo di ottent1•e Ull an1plia~nf'nt-0 })Ure 11ermanente del baeino. Ricche cli pto111esse fl11·ono le proposte moderne per ottenere la <lila.tazio11e permanente del bacino. La resezione del p,ron1011 tori0 :socroverteòra.le fat- · ta nell'oceasione di un taglio cesareo non corrispo.~e a. queste }ìron1esse. Studiata in 5 casi cui seguì n110\·<:1 gravidanza, in 1 solo questa si espletò con parto sp-0ntaneo, in 1 occò1·8e i1uovo taglio cesareo, in 1 · si ebbe roth1ra d'utero che richiese l'isterectomia, in 2 si ebbe parto artificiale per le vie naturali. La s·i1ifisiectontia par~iale superiore, proposta dal R. già <la tempo, ha ri1sposto meglio a lla promessa <lella dilatazione permanente ITT1ccessiva del bacino. Il R. ricorda Ja tecniC'a della &'Ua operazion.e as- ' solutame11te nuoYa, r·J1e ~i diRti11gue nettamente dalle , resezioni sottoperiostee da tempo· proposte: ' . C<>n la SJ,la sinfisiecton1ia il R. ha risultati :permanenti , perchè asporta a11che il periostio. La tecnica del R. I.1e r la sin.fisiectomia par.zia.le superi.ore è s~mplicissim~ : l)iccola incisio;ne di PfRnneustiel, reeisione dei m. m. rètti e pira·mi(1.a li dalla loro inserzione pl1bica per 2 cm. circ'l a ' 9€'stra e<l a sinistra · della line.a mediana, a-spo·rta,zione (SCitlpello o tenaglia ossivora) clel tratto o.r;.seo-c.a rti.la.gineo· p-erlosteo rJ Ligamentoso oo·niprèso fra le s;pine del pitòe per l'altezza di 1 om. oiroa., dal margine superiore della sinfisi pubica v~erw ·il basso. La b0zza parietale a 11teriore del feto SJJOl'ge subito cla 11 'H pertura fn tta ed i1 parietn le 1.:>oste1iore

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seivola davanti il promontorio n.eija .concavità del , sacro, la testa scende nello sca''O. La sinfìsiectomia così condotta dà un guadagno ben apprezza bile quando la differe:Uza fra biparie~le ·e O. V. è di un centimetro, meno quando è· d1 due. L'operazione trova così sua applicazione fino alla O . V. di 80 mill. e pii.1 cautamente anche fino a q11ella di 75 mill • · · • . Gli effetti della operazione sono durevoli (espe:t·1enze del dott. Scotti di .Pavia, esame clinico e radiografico di pelvi sinfisie-ctomie anche doPo un anno e mezzo·. Il R . prese11ta una statistica di 24 donne operate secondo il .sno metodo con 11iortalità fetale prinio1ria 11ulla e .quella secondnria inferiore a quella ùe1la sill:tìsiectomia e pub io tomia, poco supe'r iore a quella 'del taglio cesa.r eo, ampiamente compensata da.Un. nessu111a mortalità materna,. :Nliglioreranno la prognosi fetale · secondaria · il non oltrepassare i limiti di stenosi pelvica indi, cati, la narcosi breve dell'operat:a, il successivo purto spontaneo qiligentemente sorvegliato, la version~ podalica, .se richiesta nelle pluripare a parti molli preparate, il ·forcipe nelle primipare tenendosi conto dell 'a-sinclitismo parietale, la disposizion.e clella opera. ta a cosce accavalla te nel p.art~ per a t1mentare .sensibil:m ente e il diametro ·trasverso dello stretto superiore e la inciisura sinfisie~tomica . Tenend.osi conto· che poi tal posizione di1ninuirebbe il diametro trasverso dello $tretto inferiore, al disimpegno della testa dovrebbe esser cambiata in q11ella a <!OS~e divaricate. Il relatore dice la sua operazione: intervento innoc·u.o, che p uò sostituire interventi gravi e pericolosi, che può esser praticata con . successo an· c~e da mani non molto addestrate, anche in umili ambienti sia in gravtdanza che fl1ori di gravidanza ed i11 travaglio di parto per deliberato proposito prestabiilito o dopo attesa dell'esperimento delle forze naturali, per~no a soffereil7At fetale · iniziata, ad iniziata sepsi. Il sno, risultato efficace va oltre il parto nel quale . vien praticata, per eRser utile nei parti successivi. ·

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DISCUSSIO~E.

Dott. BADER (Borgosesia). - Riferisce su di un s110 secondo caso di sinfisieotomia. alla Oosta nelia prati0<L di oondotta. La O. V. era di 8 cm., il BPO di 9 cm . Si valse. ,d ella tenaglia ossivora; operò verso Ja fine della gravidanza; nel tr·a vaglio la paz.iente fu messa a cosce accavallate . Iniziato lo abbassamento del parietale posteriore, il parto fu terminato col forcipe JJ€r sofferenza fetale. Feto vivo, fl1adre gua1ita regolarmente. 'L 'O. crede l'operazione debba entrare ne~la pratica di condotta. Prof. VARALDO (Savo11a). - Riferisce del suo contr·ib·uto alla sinfisieotornia secondo Oo$ta. Operazione pratica. ta a l VII mese di gravidanza (agosto 1922) : vizio pelvico di 2° grado; O. V. di 83 mi)l. Guarigione al 12<> giorno. Parto .a termine (novembre 1922) : sofferenza fetale alla rottura del vivo madre sana. ' Prof. J.J. A. OLIVA (Ge11ova). Dice di un n novo su.o oontr,ibu to all,a. s-irifis·ieotorrria parziale alla. Oosta. I.J'O. giù Ol)efÒ a ltra volta una gravida . I

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IL POLTCLINICO

con la sinfi.siectou1ia. In quei:;to secon(lo caso tratt.avasi di II I)ara, 24 anni (1° parto: rivolgimento feto morto I)()(:O dopo la nascita). Bacino g·eneralmente ristretto, piatto, C. V. 75 lllill. Operò con taglio longitt1dinale dei tegumenti: parto spontane<> 24 .ore dopo. Feto vivo .sano. Decorso Po:st-operatono regolare . Operata dimessa al 100 giorno di puerperio. Prof. PESTAL07..ZA (R oma). - I risultati delle operazioni dilatanti il bacino doPo i primi entusiasmi erano stati causa di diffidenza. IA pro1Josta del Relator~ di adottare la sua 01Jerazio11e cli dilatazione pelvica })ermanente eome operazione complementare in og·1ù cesarea rappresenterà, se adottata, la prova ~ri111entale pii1 rigorosa ed egli sr ripromètte di adottarla.

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to. con un bacino piatto a C. V. oltre i cm. 8, è da ten~arsi i·operazione di Costa, mentre ohe in trav.agl10 fra i 7 e gli 8 (!ID. <li C. v. è meglio il tng·l10 cesareo seg11ito dalla doppia resezione. Dott. MEDRI tì\filano) . - · Per l'allargamento pern1anente del bacino e per la ..sua statica è favoreYole all'innesto osteoplastico asSQciato alla sin fisiPctomia specialmente .se praticata negli ospedali · e nelle clini.che a scopo profilattico nel!' occasione cli atti laparoto.rnici . Prof. GuzzONI (~Iodena). - Pe1· l'operazione di c•osta preferisce a l1a. speciale pinza ossi,rora, allo sealpello e martello, che non })Ossono trovarsi i11 ogni sede, un robustò cuccl1iaio. Crede con il prof. ..c\..lfieri utile sia conservato il ligamento anteriore vnbico. E 1)nre fayore,·ole nelle primipare ad u11 i·ngionevole E>Sl)eri111ento clelle forze naturali prima cli })l'aticare l'ope1·azione. Non tr-0va che la resezio11e ~el pro1uontori-0 i11eriti gli e11tusiasmi giust<tme11te dovuti all'overazione di Costa.

Prof. CovA (Siena) . - Ha eseguito l'operazione di Costa in tre casi: ha seg·uito il parto solo in due donne, perchè t1na donna, operata in gravidanza, successi,'amente abortì. In t1na il parto fu spontaneo; nell'altra l'operazione ft1 praticata doProf. SA..~TI (Arezzo). - È per l'<.tttesa del trapo esperimento delle contrazioni espulsive. Si applicò il forcive allo stretto s u1Jeriore e si ebbe un · ' 'ag·lio eS})l1lsivo prima di praticare l'operazione di Costa non solo nelle primipare ma anche nelle feto vivo. secondipare. Crede non sempre si possa fissare rr Ore-de che l'operazione non p-0ssà dare lln au,p riori l'indicazione rigorosa per questa operazione. me11to della curiiu,gata vera supe riore ad un centi• metro e _però che no11 <lebba esser praticata nella Prof. I-'AN DUOOI (Bergamo). - Ha eseguito l'01Jt'1·èlzione di. (~osta due volte come complemento di con it1g·ata. vera nl clLsotto cli 8 cm. L'O. fa notare tag·Ii cesarei. Iia tecnica riuscì facile valendosi i vantaggi dell'oi.>erazione, qt1ando essa lascia una resic1uale supel'ficie postero-s uperiore del pube codello scalpello, la guarigione fu rapidamente ottenuta e l'allarg·ame11to (lei bacino fu constatato P€rstituente un lJiano inclinato sul quale il parietale 111nnente co11 la radiografia in un caso. anteriore J)UÒ ben sci,·olare e scendere i1el baeino. Prof. · COLOMnINO (Milano). - Non crede fondato i l timore espresso da alcuno per riguar·do alla deProf. ALFIERI (Pavia). - In base a lle ricer che SJ,>erimentali l)l'aticate nella ~ua clinicà dal dott. . molizione del legam.e nto p11bico anteriore, almeno a stare a ll'esperienza riSl1ltante dai casi operati Scotti, domanda al ·Relatore se non crede lltile connelristitt1to di ::\Iilano. servare integro nell'operazione il ligamento anteriore della sinfisi. Crede meglio ieno operate le Prof. ::.\IrRANOA (Napoli). - È invece per la conJ)rimipar~ in tra,·aglio, le plt1ri11are in grawidan~a. servazi-0ne del ligamento ~nteriore pubico a garanT.r ova u·tile la J)roposta di eseguire l'operazione tire la statica del bacino, come per l'attesa prima come complemento pelle cesaree. I.1a prop-osta può di i>rn ti.care l'operazione nelle primipare. Domanesser estesa a tutte le operazio11i laparotomiche da qua le sia la sorte l1lteriore delle parti molli quando l'operata abbia vizio pelvico nei limiti utidell'arco pel·rico anteriore <;}opo l'operazione. li. Domanda risulta frequente dopo l'operazione Prof. ·o r,rvA (Genova) . - Crede· sia meglio vala suppurazione dello SJ)azio di Retius. ler8i della jncisione longit"t1dina1e. invece che di Prof. CLIVIO (~enova) . - :'\on crede t1tile anche · quella e1ìi Pfa unenstiel per meglio conservare le nelle plur1pare di antici1)are t1'oppo l'operazione parti m-0lli. Essà non ostacola l'operazione . perchè nel l)rosi.eguo tlella gra' ridanza si potrebbe . Prof. qosTA (Novara). - Risponde agli 00. J,a ave1·e soYerchio al1mento di YOll1ll1e della testa feasportazione . in l)iccola pa.rte del ligamento ante•tale da tichieclere nuovi inter,·enti. Crede l'al1riore non nl1oce a lla statica come risulta da molti mento (}ella C. \T., ottenuto con l'opet.azione, Sl1casi di ~ovara e di l\Iilano. Esso però può anche periore a quello riferito dal prof. Cova perchè il esser rispettato senza per qll<~s to che ne risultino diametro sacro-pubico che si ottiene 1sottostante diminuiti i limiti rlell'inter,ento. Crede utile l'a tal })rimitivo promont.orio-.pubico, s·inizia posteriort esa del traYaglio espulsivo nelle primipare avnnmente già all'inizio della c11rva tnra del sacro ed ti. cli operare. I.ie radiografie oramai din1ostra110 offre q"t1indi llno spazio magg·iore. che gli 'SCO})i dell'operazione sono conservati do1)0 Dott. CATTA:\EO (Milano) - Nell'istituto di :Nliu11 a1mo e mezzo. L'associazione della resezione lano furono _praticate 10 operazioni per l:allarg·apubica a quella del promontorio, se questa sarà mento permanente del bacino: 4 di sinfisiectomia mantenuta, risolYerà il problema della dilatazione J)<.'1 rziale sl1periore ( Coota) ; 4 di resezione del proJ)e1manente nei casi gra,·i. Non è i1 caso di innesti montorio (Rotter). In 2 caf\i furono associate le osteoplastiçi nella sua operazione. T.1a pin7...a Ob'Sidl1e operazioni. Oonclt1dfl che i11 g·ra vida11z::i, a clist..1nza cl al parYo1·a n-011 è nece~aria : scalpe llo e cucchia io bn1

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[ANNO

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FASC.

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SEZIONE PRATICA

707

stano. Crede utile la pl'oposta del prof. Oliva per l'incisione longitudinal~ dei tegumenti i11vece di quella di Pfannenstiel: nell'operazione si e·viteranno meglio gli ematomi e le eye11tuali su~cessi­ ve suppurazioni. Queste però })OSsono seguire a easi infetti.

chè compaiono evidentissimi già all!inizio della malattia. ·Lo studio batteriologico del sangue di puerpere infette permetterà la. differenziazione delle forme infettive eziologicamente distinte. La presenza. di lesioni da in.filtrazione e n~robiosi è per ora indic-ata con riserva come caratteri:stica delle infezioni ,d a anaerobi. Certo è che, COD?e risulta da C01YltJ :\'If'AZIO:XI IXDIYIDl' ,\LI. una serie complessa dl sue ricerche, le lesioni del Prof. SA)\TI l!J:t\fILIO (Arezzo). - · J.>ost U'm·l .d'i en,miocardio sono d.iffere11ti a. seconda delle cause che .cefalite letargiCIJ, e gra,v ·i.d.atiza . - La gravidanza le producono. · può esser il momento caus~le !Jel' l'insorgenza o Dott. DossENA GAE'I'A.l~O (J\ifilano). - Oontributo 1,a.ggrava1,si di quelle forme di pseudo-parkinson cl1-nioo statistico sulla, tera;pia. dell'aborto infetto . .consecutive ad encefalite letargica, le quali quindi - - L'O. crede che il criterio clinico abbia maggior debbono costituire indicazione a11 ·interruzione delYalore di quello batteriologico per giudicare {lalla la gravidanza in qu.alunqt1e momento. Trae questa cura dell'aborto infetto. Rifcrisc-e diffusamente lo conclusione per l·9sservazione di un caso clinico, st.:'1to delle nostre conoscenze sull'argomento delche riferisce, nel quale yenne partorito un feto l'intervento nell'aborto settico ed alla. stregua di atrepsico, clle morì poco dopo la nascita, da una 904 casi osservati nell'Istituto o~tetrico di l\llilano madre che !)Ure morì poco èlPl)resso il parto. conclude, che i buoni risultati ottenuti si debbono attribuir€: Dott. Bo~rPIANI l{ost<;HTO (Roma). - Postumi d ·i 1) alla rigida esclusione del trattamento operaeiioefalite epidenziea e stato P'uerperale: Rifetivo cli tutti i casi presentanti anche le più lievi risce particolarme11te la sindrome osservata in complicazioni extrat1 terine ; donna g-iil n ffetta da encefalite espostasi G1 g1:a vi2) alla completa abolizione dell 'uoo . del cucdanza. chiaio i1ello svuota1nento dell'aborto febbrile . D isc,us siorie . Dott. FERRAOo ru DOJvIENICO (Siena). - SuLla patogerzità clegli streptuoocoh'i. Streptococchi d'i Prof. l\IIrcHEr.1 (Roma) . - ·Si com1)iace di queste provenienza ltn1ana, patogeni per il eoniglio e doconclusioni 3nchè l">el' l'autorità che ad esse viene ta ti di proprietà emoliti<:he non crescono sul lJrodall'lstitt1to ostetrico di l\lilano. Nella lVlaternitit prio filtrato, n1entre altri Yi si sviluppano. da lui diretta in R0ma su 1684 donne curate per aborto in un decennio il raschiamento uterino fu Prof. PER \ZZI PIERO (~ie11a). - FJtudio cl·iriico e solo praticato 50 volte, fu sempre escluso dal trata'nato·1 no-patologico sopra. d·ue casi di ilnfezione tamento dei 433 casi di aborto settieo curati nel puerperale da anaerobi patogeni. - E uno .studio Reparto di. ioolàmento della Maternità. Ricorda i che l'O. conduce da tre anni. Per esso conclude buoni risultati ottenuti affermati dalla piccola morche i germi anerobi pa tog·eni agi~ono colle protalità (1.48 %) osservata solo fra i casi settici. prje tossine pr-Odt1cendo necrosi, a distanz.a, dei · Anche '11ella Guardia Ostetrice:l ·d i Roma il ratessuti, cosi facile precla clai germi. Qt1ale corollascl1iamento fu solo praticato 290 volte &i 3150 cario pratico l'O. suggerisce id i trattare le infezio11i si di aborto ed i risultati ottilni conseguiti (nessun da anaerobi con mez3i sierol ogici per neutralizzaca~o di ru<.>rte) se x1on hanno valore nel caso spert~~ le tossine microbiche prima che ~roducano leciale, perchè in generale i1on si . trattò di ab.orti sioni irreparabili a carico di organi importanti. ·~ettici, per i quali le pa1J.enti -O•i solito non rest.aNel lavoro ùell'O. sono lJarticolarmente desciitte le no nelle loro case, hanno gr.an valore per abbatte: lesioni del n1u colo ltterino e quelle degli organi a rè l'opposizione che si suol fare alla escllJ,sione del dista nzn nel le i11fezioni pl1erperali da anaerobi. raschiamento nella c11ra dell'aborto i1ella pratica Di scus &io11 e. com1me a domicilio. . ' Prof PERAZZI (Siena). - Il raschiamento deve Prof. OAPJ.' ~LLA~TI (l\.leSSina) . - La clisassociazioesser bandito dalla cura dell'aborto settico .spene del polso dalla temperatura è sintoma di tutte cialmente da streptococchi. Esso distrugge le bar1~ setticemie gra \·i. Solo nella setticemia da bac. riere di difesa . Nella Clinica cli Siena è abbandodi Ebert la clissociazio11e è in senso in,rerso. f;e nata anche la proteinoterapia nelle fo1r1ne streptoinfiltrazio11i J)nl"vicellulari del miometrio verso la eocciche' generalizzate per lo shoc che s~oi.1e all~ <:avità l1terina setti<:a, che sono barriera di difeiniezione endovenosa ~pesso aggravante le condisa sono pt1re comuni a tt1tti i processi infiammatori' 1oralizz.1ti: così i processi di n~robiosi delle zioni generali. Dott-. IJIEBl\L.t\l~N (Trieste). - Riferisce <:ire<:1 .il fibrocellule nluscolari in sede più lonta11a dalla nietodo di espressione del contenuto aborti vi0 g1.à cavi t:\ 1.l terina . Prof. PESTA LOZZA (Roma). - fla visto ,un qua,d ro d1.s~ccatÒ ool dito dalla parete uterina e cons~­ clinico ana.lomo n· quello clescritto dal prof. Perazzi. ste11te nella compressione del :'°l'PO ute~no esercio tata dalle dita delle due maru : le une interne a tin un recente c:<tso d'infezione d<-t aborto con ogni traverso il fornice anteriore, le ultre es:erne. deprobabilitit (la <lnaerobi. La dissociazi~ne di pol s~ prime11ti la paret:e addominnl<' e compnment1 la e tempera tt1ra eccezionalmente e tardivamente sr parete posteriore de11·t1tero. ha nell'infezio11e da piogeni. Prof. PF;R\7.7.I ( ~ie·1a). - I sintomi rifuriti per (Continua ). .. le infe~ioni c1:1 nnùerobi so110 cart1tteristici per-

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7-08-

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APPU~TI

IL POLICLINICO

[A~NO

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FASC.

22)

PER IL MEDICO PRATICO.

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DIAGNOSTICA.

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Diagnosi di1Ierenziale di quattro tipi di ulcera della· lingua. - TUBERCOLARE

. .

Profondità.

.

Pareti .

.. .

Fondo .

Indurimento

.

. .

.

.

. ...

SIFILITICA

varia

profonda

poco profo11da

Colore . . . Marg ini

TRAUMATICA

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giallo- roseo

grigio

grigio sporco

s inuosi

var i ·

frastagliati e duri

sollevati e rov esciati

scoscese

,scoscese

a picco

granulazioni g iall o-pallido

pol ta ceo

p0ltiglia grigiastra

11ecrotico

nesst111 0

presente ma non marcato

presente

ma rcato

molto inarcato

marcato

manca

l eggero :· talora forti dolori riferl ti

carie dentaria, ecc.

con tagio

sco nosci nte

'

Altri segni . . . . .

profonda

g rigio-gia llastro

Dolore . . . . . . . . Cal,lse locali .

NEOPLASTICA

t ubercolosi pulmo11ar e, tubercolosi di alt ri organi.

irregolari

~

scoscese

placche mucose

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CASISTICA E TERAPIA.

SISTEMA NERVOSO.

. Meningiti pseudo-cistiche della convessità in seguito ad otite. Le meningiti sierose circoscritte sono gener a lmente cl1iamate · meningiti cisticl1e, perchè l'accumt1lo de1 liquido cefalo-rachidiano che le caratterizza, ass11me rappa.renza cli tumo1i. 1VIa q11esti tu1nori non hanno pareti proprie, istologicam ente differenziabili dag'li invol11cri cerebra.li : essi risultano da aderenze infian1matorie fra i foglietti dell 'aracnoide e della pi a madre, fra i quali si localizza iJ liq11ido form ato in .eccesso. Si tratta dunq11e di pse11do-.cisti, di m einingiti ci1r coscritte psel1do-cistiche, varietà clinich e della meningite sierosa ad evoluzione jpe.r tensiva. Le osservazioni più n11merose rigua rd ano le meningiti circoscritte spinali: q11elle di m eningiti circoscritte della. convessità sono rare . . Nelle ricerche fatte dall Aho11lker (P nris médical, 1922, n. 36), si riscontraJ:'ono solo sei osservazioni di meningiti circoscritte della convessità. Ta1.e affezicne sembra esser e consecutiva ad accide11ti infettivi .o traumatici rece11ti , od à fenom eni infia111matori meningei infa11t ili, di etio logia n1al determinata: in un caso si t.r atta di me11ingite tubercolare. Nel caso ch e l1 ...\. descrive, i .sintomi meningo-encefalitici erano co·n sec11tivi ad l1n'otite con mastoidite. Il m aJaio, affetto da otite acuta sri.niI

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I

st.ra con reazio11~ delia mastoide, aveva avuta a J)aracentesi e la trapanazion e della m astoide. Non molto tempo dopo il p. accusa cefalea t empor ale violenta, si nota cambiamento p rofondo del ·carattere, obnubila zion·e intellettuale, sor1nolenza I>1arcata: sei giorni dopo la temp eratura è di 40°.2; il polso è a 80; si .ha torpore e vomito; iperemia della papilla sinistra; ir liq1lido cefalo-rachidiano è rio·r male. Si eseg11e la trapanazion e d-el temporale un dito traverso al . d'i sopra .dell'arca.a zig.orna~ tica, al di ft101·i deJJa cavità mastoidea infettata. Si trova la dura madre distesa, assottigliata co1ne un fog·lio di carta da sigarette traspare11te, ricoprente una vera sacca con liq11id~ torbido. N11lla si trova a C?rico dei lo})i cerebrali o . del piano osseo. Il sesto gior- · rio dopo l'operazione, si nota la scomparsa dPlla stasi papillare. Un mese dopo le condizioni cleJ n1alato sono -eccellenti. ' L 'A. s i è trovato dunque di fronte ad un falso a scèsso · cer eb rale, n el quale il malato co11 sintom i cer ebra li inquietanti, è guarito con esplorazione cerebrale n egativa; nel malato si aveva a fare con una meningite asie-ttica ipertensiva con sindrome dissimulante l'aSIC-esso cerebrale. Queste du.e affezioni sono cal'atterizzate dalla stessa sindrome d'ipertensione; secondo l'A. è però possibile fare una diag11osi differenziale r icordanclo che la meningite asettjca ipe rtensiva l1a 11na. sintomatoJ.ogia n1olto p i ù ricca. che non l'ascesso del cervel-


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FASC.

22]

SEZIONE PRATICA

lo; per questo carattere l' A. nel caso in esame, pensando doversi trattare di 'una meningite asettica, ha rinunziato al metodo classico deùl'. operazione attraverso la mastoide infetta, tra1)anando e pungendo attraverso il temporale, a distanza, ed al di fuo1i dell'orecchio. La scoperta della. massa cistica fu una sorpresa. MoNT.

Paralisi bilaterale degli abduttori laringei da alcool. ·L'alcool è una causa rarissima di paralisi deg·li abduttori delle corde vocali. S. Salinger e 1V1: Cottle (Jour. A. M. A. 1922 p. 1596) ricordano il caso riferito da Uffeno·r de, di un bevitore di 59 anni, nel quale dopo una copiosa libazione si manifestò una paralisi parz ~ale delle corde vocali, con dispnea, tosse e cianosi. Abolito l'alcool, già tre giorni dopo era scomparso lo stridore e la d:spn.ea, e dopo altri sei giorni la funzione era• completamente ristabilita. Tale sintomatologia si ripetè nello stesso soggetto con maggiore gravezza, talchè fu necessario rièorrere alla tra~heotom i a . Gli AA. riportan o il caso di un uomo di 43 anni che si pr.esenò all'ospedale durante un accesso ~i dispnya, che durava da varie ore, e si era i11izj ata di notte con. una sensazione di strangolamento. La dispnea era prevalentemente inspiratoria. Ali' esame laringoscopico le corde vocali apparivano in quasi completa abduzione e si notava leggero edema delle pliche ariepiglottiche. Il giorno seguente la dispnea crebbe, l'infermo diverrne furioso, il polso era piccolo, molle, frequ entissimo, i respiri erano circa 50 per m inuto. Si 0sservò inoltre paresi della metà destra della faccia .e della lingua, dei muscoli accessori della respirazion~, esagerazione dei rotulei. Fu escluso trattarsi di lesione luetjca, perchè la R. W. era negativa. Ris,1ltò che il paziente aveva fatto molto t1so di bevande alcoolicl1e distillate in casa, le qu&.li, per l'imperfetta preparazione, danno una forma di alcoolismo che si manifesta spesso con psicosi, e si11tomi prevalentemente a carico d-ei m11scoli oculari. Il pazicr1tP dopo venti giorni era quasi completamente guarito·, ma residuò una paralisi permanente clella cor:da vocale sinistra. .

DORI A.

Sulla paratisi facciale con zoster. '

C. T. Nev~ (Brit. Med. Journ,., p. 643) dice che la p-aralisi faccia le è la più frequente del" le paraliisi, e la causa è spesso ignota. Rara-

m ente dipende da lesione c~ntrale, e rararpente entra nel quadro di una polineurite, nel

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quale caso è spesso bilaterale. Può accompagnare o seguire lo zoster della faccia o del collo, e si presume che allora sia interessato il ganglio genicolato, eventualmente insieme con altri gangli. La perfrigerazione può essere tutt'al più una concal1sa data la ·su a estrema frequenza. L 'infezione del gangli0 ' genicolato .d a virus zosteriano sarebbe seeondo l'A. tra le cause più frequenti di paralisi facciale. La sindrome genicolata completa produce herp·es auricolare, paralisi facciale, e interessamento dell'acustico : ma non sempre è completa, venendo risparmiate ora queste ora quelle cellule e fibre, cosicchè potrebbe darsi t1na lesione del g enicolato con sola paralisi facc iale eventualmente anche con integTità delle vie del gusto. Però spesso è possib ~le mettere in evidenza dolori prodromali, m alessere, febbre, o l'ingrossamento e la dolenzia è elle linfoghia.n dole ch e dr.enano l'area cutanea colpita da zoster. DORIA. 1

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SISTEMA DIGERENTE.

Genesi e cura dei borborigmi gastrici. Individui neuropatici od isterici soffrono talvolta per dei rumori gastrici, che udibili a distanza, riescono molto ,penosi al paziente &e si trova in compagnia di altre persone. G. Gauter (Arch . f. Verdaungs-Krankh. Numero 5-6, 1923) per mezzo di osservazioni radioli0gicl1e di· 11na malata affetta da stitichezza. spastica e che soffriva per i borborigmi gastr ici, ne potè dimostrare l'origine. Lo sto1naco della malata pe·r una ,c ontrazi.one spas.ti,c a pern1anente · della su a P'Orz1one medtana: era diviso in due reg:ioni sovrapposte e riempite di gas (a·erofagia). Il respiro· e·r a a tipo addominale: ad ogni i nspirazione il diafra.mma, preme<ndo sulla porzio ne gastrica superiore -cacciiava una certa q11anti1.à di gas oltre la parte Sltenio tica nella p.orzione gastrica iil)feri·or·e; rilasciatosi il diaframn1a (espirazione) avveniva il fenomeno opposto, per la pDessione più al ta del gas nella porzione ga~trica inferiore. Ogni passaggio del gas da una J)orz1one all'altra dava origine ai rumori udibili a distanza. Non ri11scì a ll'.autore . di eliminare alcuno dei due fattori predisponenti al fenomeno molesto: l 'aerof'1gia e -lo spasmo gastriico. Po tè i1n v·ece rimuove1·e il fattor e determi11.ant'e, ciioè · le forti escursioni del diaframma, i'n segnando alla paz· ente a sostituire al tipo addorpinale il tipo toracico di respiro: ciò che determinò la 8Comparsa déi bor.lJo1

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rigmi.

POLLITZER .

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IL POLICLINICO

Limitazioni nell'uso degli alcalìni. Gli allCalini vengono largamente imptegati ne,JJ 'ulcera gastrica e nelle form~ di acidosi, oltrechè in altri stati morbosi di minore imr>ortanza. l\'.Ia il loro i111piego, tutt.ochè spesso utile e 11ecessario, non è privo di inconv.en.i enti. J oslin fa notar:e eh~ l ' u.so diuturno degli alcalini 1mpo \rerisce il -corpo d i sali, S1peci1~ di c.lorl1ri. Inoiltre provoca •S pesso n .ausea e vomito, che po,ss,01110 e sser.e m olto diminuiti· dal1'aggiunta diJ creta al bicarbonato sodico. Altro danno è l'ingestio1n e ~ la sec.i~ione urir1aria di grandi quantità di liquidò, per elin1inare i sia1i f armatisi, con pregiudizio dello stomaco e d.el re·n e. Hardt e Rivers hanno po~ s.to in eviderua una s indrome tos1sica che t a· lo.ra in.sorge durante l 'alcaliterapia, a d esempio, dell'ulcera gastrica. Si l1anno lesio·n i renali, aumento d.ell'ure.a del sangu,e, norn1.ale od accre.sciuta avidità del plasma pel CO.,. La sindro.m e è più grave se il rene er~ precedan temente les.o : gli AA. la chiamano alcalosi, ma non ne dan no una definizione esatta, poichè l' arg·omen.to non è stato ancora sufficientem·ente studiato. ... (The jour11al of A. JJI. A., 17 marzo 1923). 1

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clell'ulcera, che fece uscire dall'angolo inferiore della fé1ita. E poicl1è la perforazione data,v a da circa 8 O·l"'e, seg·uendo il parere della maggioranza d,e i ·Chi1·11rgl1i, cl1e in casi di perforazioni ulcerative recenti è per l'oper azione ra.dicale, provvi,de all't1lcera n1ediante esclus ione per sezion1e .e gastro-enteros·t omia. I J)tl·n ti trranspa ri etaJi furoìilo . toi1ti al decimo giorno e la g11arigione proc edette r·egolar tne11te. B.

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VARIA L"opera della Fondazione Rockefeller.

Un capitale di circa 175 milioni di dollari, co11 una rendita annua di oltre otto milioni di dollari permettono a questn grandiosa Fo11dazione di ix>rtare in tutto il mondo la sua opera benefica. Quf>sta si esplica nel campo della salute pubblica, con particolare riguardo all'anchilostomiasi, alla malaria, alla febbre . gialla, alla tubercolosi, come p11re per ciò che riguarda la pratica dell'igiene; i·azione contro le tre J)rime malattie si svolge spe• <:ialmente nelle due . c\. meriche, nelle Indie, in Au·&tralia. La istruzione medica a~sorbe più che metà {lelle spese con oltrP due milioni di dollari per l'impianto ed il n1nzionamento di scuole mediche in Cina, con sussidi clati a diver·se Università americane ed europee .....\Itri fondi vengono elargiDoRIA . ti per l'alimentazione infantile in Europa (un mi· Per il trattamento dell'ulcera gastrica perforata. lione di dollari), pe!l.· i poY€Ti di New York, per il Oo11cili1111i Bibl iog1•(ip7l icu 111. di Zurigo, per ricerche I.a st1tura di una perforazione da ulcera ~Pe<:iali dell'lstjtuto Rockefeller, ecc. La Fonda, presenta spesso serie difficoJtà a causa del cazione è anche un ottimo organo di espansione amerattere calloso cl1e asst1mono i marg·ini e dei l'icana, fornenclo a<l alct1he l~niYersità europee rife11omeni infian1mato1ii acuti dei tessuti cir- Yiste scientifiche americane ell i11glesi .a prezzo ricostant1 . . Ag·giung·asi inoltre il pericolo della {lotto, dando su~~idi Hll' _<\.Rsociazione medica amepermea bilità dei punti a causa della i)eritoni- ticana per la l)Ubblicazione {1ell 'edi7Aone 1spagn11ola te giner·ale cl1e di so.lito esl!ste.. Si cercò di clel J ournaZ. ome risulta d..11 l'~~oconto annt1aJe per il 1921 (1) ovviare a q11este d.ifficoltà cl1i11dendo la perforazione con omento, tam11onandola - se- nell'Euro1Ja c·ontine11ta le, oltre ai Sl1ssidii per la condo Bennet - · con 11no zaffo di omento li- nlin1enta.zione· inf,1ntile, i mag·giori aiuti sono dati bero dove non vi poteva portare ome.n to dalle in Francia per la riorg;anizzazio11e dell'Istitl1to Pn.~eur e per la lotta antitubercolare; 1,Italia è . vicinanze. Se poi la perforazi one data da più . ·iell'Europa C€ntrale ' menzionata nel capitolo. .... cli 12 ore, vale a dire che l'infezione perito- fra l'Ungheria e la .Jt1goslaYU:l ver gli aiuti conr1eale è già progredita, la iicopert11ra con cessi a lle Univ·erRità di 8olog11n, Ge11ova, N.ap.oli, omento è, in quanto ·in1s e,gn•a l' e1sperienza, · Itoma, Tori110 per l'acq11isto di riviste sclentifìche eg11B~lm ente poco sicura. La chiusura ideale è (l:>.' lgamento ai prezzi di anteguerra). È veramente ammire-vole l'azione altamente uma certamente qt1elJ.a con peritoneo. Perciò in un caso del g·enere, vale a diire di ulcera callo- nitaria svolta dc'1 questa Fondazione, che contrisa, cl1e interessava la parete anteriore del pi- bui~ potent.f'men-te alla difft1sione dell'igiene ed . loro (Bu1·k, Cervlr. f . Cliirtl1'., 1920, 611), J)l'O- al progresso della scienza1 comf> · è provato dalle n11Il1erose men1orie pubblicate sotto i suoi a uspicii. cedette in q11esto modo. Urta iniziativa da segnalare è quella di fornire Circondò con due punti a filzetta la circon- l ' assi.stenza medi~'l a prezzi modesti e con certe fer enza dell't1lcera al di là de.ll'infiltrazione e, ·ag-evolazioni al ceto medio che lavora e che, pl1re passati i quattro capi estrem.i dei fili attra- avendo guadagni limitati, non può t1sufruire delverso il retto di destra a tutt-0 spessore della 1:assistenza gratuita. concessa a i po,~eri . fil. par.ete addomina1e, li annodò · all 'es:tern·o (1) The Ro cJ{ef~ll0r Fonn<1.ation . .·111nual Report. d11e a dtle - sopra batuffoli di garza. Poi apTJr1 vol. in-So, (1i -lO!> pag., co11 fotografi.e . The pose per s1c11rezza:, t1n çlrenaggio in vicinanza Rock:efellei· Fou11clntio11. :N"ew York, Broadw.as 61.

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SEZIONE PRATICA

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. <*) Disposizioni transitorie per la nomina definitiva degli ufficiali sanitari provvisori. Con decreto 29 aprile 1923, non ancora pubblicato nella Gazzetta [ Jf(icialc, sono state stabilite le s.egue11ti norme per la no111ina definitiva degli ufficiali sanitari provvisori. . Art. 1. - Dal giorno dell entrata in vigore d€l ·presente decreto e fìnro al 31 di·cembre 1923, è data facoltà ai Prefetti di confermare definitivamente, con dispensa dal conco.r so e dal periodo di i)rova })revisti dal Testo Unico delle l eggi sanita1ie 1° agosto 1907, n. 636, i1ei po.sti vacar1ti di i.1fficiale sanitario di 11n comune o co11sorzio, g:li ufficiali sanitari provvisori con regolare 11on1ina prefettizia che, dalla data del 1 mag·gio 1915, vi prestino ininterrotto servizio. i\J rigl1ardo . non è con.siderato come interru. zione il servizio ir1ilitare !)restato in dipendenza dell a rece11te gi1erra el1Topea. Art. 2. - I.a facolt à, di c11i all articolo precedente, non si a1)1)lica i11 confro!llto degli ufficiali sanitari i1rovviso1·i cl1e siano aiicl1e medici condotti,' ed è s11bordinata al conforme parere del Consiglio i)rovinciale sanitario, espresso Sll particola1·eggi:ita relazione del medico provinciale. Sl1 og11i non1ina clo\·1·anno inoltre essere previamente sentiti i consigli comt1nali o le rappresentanze consorziali. Art. 3. - I consorzi per i l)Osti di ufficiale sanitario, già banditi alla data della pubbl~­ cnzione clel 1)1·esente clecreto, sono annl1llat1. È fa.tta, eccezione solta11to 1Je1· ql1elli pei ql1ali siano ir1 iziate le prove scritte di esan1e. Art. ~. - Il presente decreto andrà in vigore dal giorno della Slla pl1bblicazione nella Gaz.... 1

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:,.e,tta fJfficiale. Q'l.Leste disposizioni corrispo11do1io ad es1gen:.f' di equità ma, purtroppo, la sc iano immuf ate le condizioni cli disorclirz e e di precarietà clie caratterizza L'ordiname11to della vigila1iza igie1iica. Il sis tenia legale è a1icora qilello della legge 25 febbraio 1904 11 . 57 : a) i11 carico provv isorio al niedico co11dotto in, qilei Co11i.i l1ii riei quali 11011, sia possibile l ' ese-rcizio separato delle due · fu1~.zi on.i; b ) 11eg li altri casi , nomina mediante con.corso per t'itoli ed e~ami; c) obbligo dei Comun.i di costililirsi in, consorzio se non siano in grado di provvedere isolatamente ad un reaùlare servizio di vi gilanza igienica. (*)

}fa l'ordin.a1nento l egale 1ia avuto applica::.iorie assai li11iitata. L art. 111 del regolamenlo 1906, n. 146 prescrisse che i consorzi fossero rosti f iliti 1io11. pi·ù tardi · d el 31 dicembre 1908 e ch,e, frattarito, n,on si procedesse a no11iine bi e?111 ctli e definitive 1iei comu11 i con popola:.i orie inferio r e ai tre·ntaniila abitant'i; alle <'1' fJ n.t ll rt li vaca1i:.e avrebbero provve duto i Pre' f <'lf i 1ed iant e incarico tempora1ieo lld uno r]ei 11ie( 1"i cliiritrgi esercenti liberaniente la profe ssio11e 11 el Co1nitne o, i11. clif etto, lli medico condotto. Il si~ te11ia dei co1iso rz i 1ion fil praticamente attual o; il terni·i11e stabilito dall'art. 111 del rego la11ie1i to ftl più volte prorogato sino al 31 dice1n bre 1911; 1na anclie dopo si provvi de a 11 omine provvisorie, e f'll di f a,tto nonrializ:atcl • un a sittlaziorie cli e coritrastava nettamente col sistema legale e costituiva legitti11ie aspettat ive del personale provvisorio , le quali --- ap71'11rit o perchè seriame1itP va lutabili r enllPvan o p iù difficile u11. 1-ior'cliname11to su 11.uove basi. 1

L 'art . 13 della legge 25 f ebbraio 1904 aveva re(f ol rlf o l Cl sitila~ion. e transitori a dispo'nendo clie ql i ufficiali sa1iitari provvisori, che presta7'f1 110 srrvizio da al1neno lre an1ii alla data df llrz lP gge stessa e· 1io11 era1i o anche medici condoili, potessero essere disperisati dal conrorso il al. 1>e riocio di p?'ova t norn.inati defìnitiva111e11.le, sil parere co11for1ne d·el Consiglio Prov inc 1 rlle rli sa1iità . . E ssen,li'.o .stata poi prorogata la durata d ella sospe ns: one d ell e ?1,onii11.e bie1inali e defìriitive uei comttni co1i popolazion.e inferiore ai 30,000 a11 ifan f i, e, qui1idi, essenrlosi provved1tto a 1l?lO?' P 11 0 n1i·n e provvisorie, un.a iriterpetrazion e ben r>'v ola e logica dell'art. 13 della legge 1 ~01: . a tl ottaia dal Go1' erno, considerò legittim,a la n o1nin cl d efìriitiva, se1iza . co1icorso, d egli uf(ì ci:.ili sani tari c1ie a.1>eva110 pres.tato . almeno tre anni di servizio alla data 31 dicembre 1911. •

.11ll , f ratta11 lo, si eran,o cosi itu il e n_uove silila:.i on i provvisorie ed altre se n e sorio fo1~111 ate successi.v a,11ien,.te, i1i attesa di quella ri[ o r'niri orgariica che ... si re11dev.a via via. piu dif /icil e a 1n ·i sura clie si co11.so l id_çiv~no situazi 01ii ii1,ridiche transitorie e slati di fatto. . P erc liè riegare agli uffìciali sa1iilari provvi- . so1'i, assu11ti iri 'llf{lcio dopo il 1° gennaio 1909, qiL el. trrLttamento ecce:.io11ul_e cl~e e r~t stat10 ~ni1nesso, iri condizio1ii oaaettii e ide11tiche, pe1 le ?iomirie provvisorie anteriori? •

'Il

a

La presente r11bTic:a è affi<lata all'aYY. G10, ..:\~ ·" 1 SF. r.v \CGT, eo11s11lentc Iegn le <lcl 11o~tro pe1iodic."O.


712 .

IL POLICLINICO

[ANNO

xxx,

FASC. 2-2]

Si contravviene, è 79ero, alla norma fonà_,aormai venten>iiale, si cliiuda con, questo p r oi·mentale del concorso, ma non sarebbe stato vedimento di giustizia e sia sollecitamente apgiusto clie un trattamento div.er.so 'fosse f atto pro1,ato, con opportuni emendamenti ch e non a condizioni identiche, tutte dipendenti dalne vulnerino la sostanza, il progetto di leggé l' applicaz.io1.ie incompleta ed imperfetta della che è da t~mpo innanzi alla Camera dei depu.legge. tati e che tende ad organizzare salda1nente A questo criterio di giustizia è ispirato il su nttove basi la v igilanza igien.i ca. decreto 29 aprile 1923. Alla Direzione generale della sanità pub"bliIn forza delle nuove disposizioni, son,o ne- 'ca nori è apparsa meno lucidamente la neces- . cessarie, agli effetti àella nomina definitiva sità ed ora anch,e la urgenza di un riordinacon dispensa dal concorso e dal periodo di mento radicale; dobbiamo anf.i riconoscere ch e provct, le seg-uenti condizioni : essa ha avuto cura di atte.n uare gli effet~i di a) che l'ufficiale sanitario provvis orio 11on 1.ln sistema di organizzazione inizialmente ersia a·n che m ed ic o condotto e sia stato 1iomirato e che il progebto presentato dal Governo 1iato median tè provvedimento del Prefetto, al Parlam ento è ben congegnato . .sen,tito il Consiglio provinciale . sànitario : in Ma occorre ormdi un atto di volontà decisa, questo senso si dei>e intendere la formula del"in forza dei pieni poteri. l'art. 1 (regolare nom.ina prefettizia); QUESTIONI PRATICHE. b) che il rn.edesimo presti servizio ininterrotto dal'ta data 1° maggio 1915 - salvo che la XXX. - Dichiarazione di dimissioni oer volontario interruzione dipenda dal .servizio militare pre·.abbandono dell'ufficio. stato in dipe·n denza della guerra; le 1iomine Accade no.n raramente -che i·mpiegçi.ti di enti posteriori al 1° maggio 1915 sono considerate locali siano dichiarati dimissionari per voloninefficaci alla stabilizzazione del rapporto di ' tario abbandono dell 1ufficio in casi che potrebimpiego, per un'alta ragione di giustizia, per bero se mail. i.egittimare un procedimento disciplinare. non sottrarre cioè alle aspettative dei niedici, che prestarono se'rvizio militare, quei posti che Questa forma di risoluzione del rapporto di si resero disponibili durante la guerra; impJego non è prevista dalla legge sanitaria, c) che il Consigl·i o ·provinciale sanitario ma è ormai ammessa, in base ai principi ge:esprima parere favorevole, su relazione partinerali òel diritto, c:he 11anno u·n a .espressa decolareggiata del medico provinciale e siano - terminazione nell'art. 42 della legge sullo staSi ntiti i Consigli com·u nali o le rappresentanze to giuridic-0 degli impiegati civili 22 novembre consorziali; se il parere del Consiglio ·provin1908, n. 693. Talv-0lta però se ne abusa sino a ciale non. è favorev ole alla nomina definitiva, sostituire al provvedimento disc1plinare la ioril P_ref ett<;> non può pro'l>vedervi in nessun ca- . ma me.no controllabile e più comoda della dichiarazione di dimissjone. so; se, inve ce, è fav orevole, ·i l Prefe.tvo non è ten'uto senz'altro a nominare, ma, consider4ti In un caso analo·go, a p~oposito di un insegnante elementare, la IV Sezi.on·e del Consiglio t·utti gl·i elementi di giudizio e gli altri pareri, esercita il suo potere discrezionale; è super-(f,uo di Stato ha posto n-ettamente la condizione esavvertire, però, che discrezionalità non è ar- · senziale alla legitt~ità del pro.vvedimento che dichiara dimissionario un impiegato: decisiobi trio di f çire o di non fare, ·ma i?1iporta obr1e 24 novembre 1922, n. 547, r ie. Bevilacqua. bligo giuridico di agire con le f orrne e secondo i fini voluti dalla legge. « Q11antunque non si rinvenga ha osserIl provvedi1riento positivo o 1iegativo del Pre · vato la IV Se·zion.e - nè nella legge T. U. 21 ottobre 1903, nè in qualsiasi altro testo legislafe.tto può essere impitgnato innanzi alìa IV Setivo o regolamentare una esplicita di1sposizio. zione del Co1zsig Zio di Stato., per violazione di • legg e o per eccesso di potere. ne, la quale contempli. la ipotesi della dimissione d )ufficio per volontario abbandono delSi tratta, dicevamo, di norme che hanno efl'insegnam-ento, tuttavia la giurisprudenza dì ficacia transitoria e corrispondorio ad una nequesto Collegio si è pronunziata costantemencessità di f q,tto per la tutela giuridica di le• te nel senso che sià legittimo il provvedimento, gittime aspettative; si deve anche riconoscere con cui si dichiari di al.ltoiità la dimissione che l e disposizioni sono state studiate ed elaborate con accortezza, co7i spirito di equità e di un insegnante, ogni qualvolta risulti in modo certo la prova del . volontario abbandono co1i senso di misura p er conciliare gli intedel posto ». ressi del servizio con quelli degli ufficiali sa.n iNel caso concreto, soggiunge la decisione, tari provvisori e per non. pregiudicare le aspete: non soltanto l'insegnante non aveva dato la tat ive legittime dei medi.ci chiamati alle armi. prova di voler abbandonare I 'ufficio, ma anzi Auguriamo, p erò, che il periodo transitorio,

.

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[ ..\.:K~O

xxx, F..\SC.

22]

SEZfONE PRATlL.. \

co11 ist.ar1zu. corredata da ~e1'tificato medico aveva chies to una lJroroga d el ter1nin.e per raggit1ngere la re·sidenza; cli fro·n te a qn ella domanda l'a11torità scolastica be11e avrebbe pot11to controllare la sussi~te11za o meno de ll'infern1ità attestata dal .n 1edico privato" ordiUJando una visita medica d'ufficio, ina non pote..va, senza addurre .alcuna ragione concreta, crualificare spec.ioso i)retesto la malattia, pro·· i1t111ziando senz'altro atto di i1reventiva diffida, l a. decad e11za tJe1· a.bbando110 volor1 t ario di posto». La situazio11e gi111·idica dei medici co11 dotti e ir1 genere dei sa11itari di11endenti da enti locali è identica a q11ella considerata dalla I\' Sezione, con la decisione sopra ricordata, ir1 rap1)orto agli insegnanti, perc11è nessu11a disposizione d el le ìeggi sanitar ie i1revede la dicl1iarazion.e di di1n issjo11i per abbar1dorto volontario dell n fficio. Occorre, d11nque, cl1e c1uesta volontà es ista e sia i1rovata: la volo11tà pl1ò essere e_SJ)I'essa Q l) res1111ta, i11a deve essere. L'assenza arbitraria p11ò legitti1nare eve11t11almente sa11zior1i disci1)linari, 1na no11 pt1ò fa.i· presl1mere senz'altro la volontà di abbandonare I 'ufficio ..

ba11do di concorso non se ne faccia esr)ressa condizio11e, il concorso medesimo è soggetto

a lle n.or1ne dello statuto e dei regolamenti delropera Pia. (Cons iglio di Stato, Sezione IV, decisi on·~ 22 dice1nbre 1922, n. 642). Ai quesiti degli abbonati si rispo11de çlirettamente per lette1--a. I quesiti debbono essere inviati i11 lettera, aCC<9mpagr1ati dal fra11cobollo per la risposta e sempre inclil·iz7-a ti impersonalmente alla Redazione del « PolicJi11ico )), via Sistina. 14 - R-0n1a (6) . Le risposte ai c~r.esiti elle no11 ricl1iedono esam~ di atti o si1eeiali indaginj. sono gratuite. N. B. -

Le malattie del cuore e dei · vasi Periodico mensile diretto dal prof.

\} ITT~R.10

l\e clattore : pr of. CE Si\ RE PEZZI

ASCOLJ r

1

XXXI. pene.

Sanzioni disciplinari, graduazione. delle

Nel ca111po ammi11 i st1·a ti vo 11011 è }Jossibile, l) arla re di g rrtd ua lo 1·i u cli p unizio11i se non ql1ando l1na fo1·1r1u la 110 11 eql1ivocu, clella legge i1npo11g·o. d i farlo. Ft1or~ di qu estt1. jpotesj si 11a u11a pl11ralità di pep.e, una od altra delle qt1ali viene applicata, secondo l'estimazion e d.ella minore o mag. giore gravità delle m a11canze. Il ca1npo dell azio·n e di.sciplina re amministrativo è irdipendente da q11ello giudiziario, onde l nr10 I>ll ò seg·uire il ~t10 corso non ostant.e la per1de11za cleJ g·i11dizio (Consiglio di Stato, Sezion e IV. D ecis io11e n. 293 del 1922). 1

1

1

.

XXXII. -

Nomina di impiegat.i di enti locali.

-

B

LAVORI ORIGINALI. I. - Dott. G. PoGGIO. Modificazioni della fun= I

zioin alità miocardica nel tubercoloso sottoposto ad iniezio1ni di tubercolina diagno.s tica. II. - D.ott. E. PERITI. Sul meccanismo· di pro"' duzio.n e del rumo,r e presistolico di Flint= Grocco nell'insufficienza delle val= vole aortiche. III. - Prof. G. GALLI. Del riflesso farin&o=eso,f a= geo=cardiaco. Effetto inve.r tito con att= mento della frequenza sistolica.

RASSEGNE, RIVISTE .E CONGRESSI. TH. F.

Le dita ?. clava quale segno di una endocardite subacuta infettiva. H . FREDERICQ e F . TERROINE. s.ull'azione cardiaca delle so.s tanze del gruppo della chino l·e ina. H. FREDERICQ, F. TERROINE, L. BRAYE ·e lVI. MoREAU . Azione cardiaca di alcune sostanze del gritppo dell'anilina. M. SElVIERAU. La influenza dei medicam 1~nti sul blocco cardiaco. 2a co mulllicazione : Ricerche meto.d iche. sulla farmacol ogia e sul val0tre te= rape11tico di alcu ni medicamenti. · J. HoRNOWSKI. Sulla persist 1~nza del iorame ova= le negli adulti e sulla diagnosi di tale malfor= Corro)(.

1

1

1

mazione.

.

Angina di petto e sindrome dt Stokes=Adams. J. HAJECK. Sul « fiutter » auricoliare. GALLAVARDIN.

~O TIZIA

BIBLIOGRAFICA.

P. PozzILLT. Sulle aritmie cardiache.

-

XXXIII. -

Esso contiene :

1

Nell'ass111.1.zione deg'li jrnr>ieg·~ti, l'a111n1iniEtr azione 11a facoltà di assicuI·a r si nel modo 11it1 libero della esiste11za sicura , no111 dubbia dei reqt:tisiti n1orali ct.eg·li a s p'irantj; specie poi ql1 ando l 'impiego importi esercizio di funzioni de licate e ciò a 11cl1e q11ando trattisi di aspitanti già a,1'.)1Jartej1enti ad aJtri in11)ieg·hi.. (Co11siglio di Stato, Sezione IV, decisjor1e 15 dicemlJre 1922, 11. 595). <;.;

È pubbli cato il 1° fa sc ico lo (30 apr.) del 1923.

Nomina di sanitari di Opere Pie.

in facoltà - di 1111a jstit-uzione di b enefi cenza dì adottare. o me110 i1ei concorsi per n omin ~ d ei :µropri sa11itari l e norme fissate l)f' l ' q11 elle clei m eùici conci atti ; i11a, ove i1el

.A.bbouamèuto annuo : per l'Italia L. 25; p~r l'Estero L. ~2. Per f.l1i ahbonati a l «Policlinico»: per l'Itah~ L. 20, p~r l Etero L. 25. Un fa scicolo separato L. 3. - Inviare carto11na-vn. ~lia a l Cav. Ll11Q[ POZ ZI, \ 'ia Sistina, n. 14. llomR . -

-~-- ·

x.B.

- Ai nuovi a.bbonati del 1923 a <Le 1\'f alatt~e ~el Cuore» si cottcedono le intere annate 1920-1921 del periodico stessn per sole L. 4 5 se in ltali a e per sole L. 5 0 se all'Estero. franc·o di port.o.

N

A richiesta si -invia nun1ero di sagqio.

...


714

lL POLICLINI CO

[ •.\NNO

XXX,

FASC.

22]

·NELLA VITA. PROFESSIONALE·. Per la celebrazione del medico caduto· in guerra. (Oon.ti.nl.1a..::::io11r> e/ella su t tosoriz·iune, 'l.'(J.fli fase. 21L (VARIE):

Dott. ~loro (Gala tone) . L. 10 • Dott. i\1accl1ia (Cursi) )) l)Dott. l\ilarinelli (Falerone) )) 25Dott. J\ilarsilli (Camerin-0) )) 40 Dott. .i\felcl1iostri ( Ca1nerino) )) 30 Dott. Nardo!1e (Gravina) . )) 20 Dott. Com 1.n. P err ott.a (J;11cito) » 120 Dott. Pollice (S . Euf~mia) )) 20 Dott. Paglione (Torna~cio) . )) 25Dott. Pastore lli (Taranto) )) 10 )) Dott. Palomòu. (S. SeYe rino) 50 J)ott. Pazien;r,.a (S. Severo) )) 25 Dott . I•istacchi, Chieuti (Foggia) )) 10 Dott. Panzani , Fano (Pesaro) . )) 50 l)ott. I>a lmn, Galatone <Lecce) . )) 10Dott. Pise~li, ~lacerata F'eltria (Pe~:1 r o) . . » 50I)ott. Pn ssa:·elli, J.seirnin (Campoba~so) )} J0 Dott. Rie-ci (Urbino) » 2.5)) Dott. R osati . Troia (Foggin) Dott. R ossi , SasRocoL·Yaro (Pesaro) . Dott. R oberti Qnin t ino. Carni)()· mar:1 no (Ca1np-0ùasso) » 20 .. )) Dott. R11sso, Pulzano (J..iecce) 50D ott. R11gge.·o Ro111eo . ~lug·git1 (Macerata) )) 30Dott. Rig·hi , )lontrn1aggio (Pesaro) )} 40)) Dott. R ug'l1sa, A.nqua (~iena) 70- ' Dott. Sciac1)\·el1i <Bari) )) 80 - )) Dott. Sa Yi110, Grn Yina (Bari) 20 Dott. Serr urcangelo, Cn stelpl anio (Anc.)na) )) '>5-· Dott. Sbarra, Castelcli::::nng·ro (•.\quila) )) 70 Dott. Santncci, Xa Ye lli ( ~l.quiln) >) 10 Dott . Scar1)i tti Giro In rno, (\l. teldisa ngro (..:\qniJa) . )) 2f5 Dott. Sacco, J.Jucel'a (F og·gia) » Z'> Dott. Saccl1itelli (S. Fercli11ancto cli I>ugli a) ') 1() • Dott. ~aett<l. ~Rrdò (I.ec-ce) » n ott. 8b·1 rr<ì . ~. SeYerino C>Ia0e;)<) -rnta) ~ 20 -' Dott. Stola (Tarilnto) >) Dott. Serio (Taranto) )) JO Dott. Spag11oli. Mob.~n1upiet1·~11 ]:) ~eli (.\scoli l >> Dott. Srrettn. Xardò (I.ecce) )) 20Dott. Serinelli Curn1e1o. TorchiRrolo (I.ecce) . n Jr>Dott. SoJimnni. l-rbi~èl g;lia (:\Ja)) ....'>(), rn t n ) Dott. Tereuzi (TTrbi 110) >> JO-

-

Dott. Tabassl, Lama (lei Peligni (Ohiet1) . L. Dott. Terlizzi Racaele, Serracapriola (Foggia) . . » Dott. Trerotoli, Maglie. (Lecce) . » D ott. Taglienti, Cerro al Volturno t Campobasso) . » Dott. Traversi (Taranto) » Dott. Tallei (Camerino) . >> Dott. Venturi (Urbino) . . >> Dott. Vernazz.a Giovanni, Ca li · mera (!;ecce) >> Dott. Vaglio, Galatone (Lecc-e) . » Dott. Ye-ntt1·r a, Casaldieri (Ca. . . . . » •sertsi) Dott. ZucC<'lla, Nardò (Lecce) » Dott. Zangardi Antonio, Apricena (11,og·gia) . » ( lNFERl\I.

5030 15 -

10 10 4-0 20 50 10 80 50 30 -

PRES. DI PAR:à.IA) :

Ten. Col. Med. Napolit:ani :.\1. • T.1. 100 Ten. Col. Med. Ferretti Arrigo )) 100::.\Ingg. ~led. '\ri.sconto Gi11seppe )) 100 Cap. l\1ed. P eroni l.1uciano )) 80 Cav. :'..\1ed. Grassi Virgilio )) 80 Cap. ì\1e-d. ì\lich e li Ercole )) 80Te11. Med. Ariotti Ca rlo » GOProf. ~1011guidi Coriolano )) 30.... Dott. 1Jgolotti Andrea )) 30(RCUOLA 0°.A.PJ'LICAZ. TERR. DI ] >.\H~T.\) :

ì\tlagg. l\tl ed . Corrndi N1 illH T•. 11P C·n p. ì\tlecl. G11bitosi ~IichelRu~:elo >) 7~ • Dott. Fore~ti Gi11seppe. :1° Ragg. )) :14Aereo, Parn1 l . .. {0.'PFD.tLE Cr,·rLE DI PARM:\ 1:

Dott. Eetti Tullio Dott. Iolli •.\ lber to Dott. Braga ..t\.ng-elo Dot.t. Maffeo IJ11ig:i Dot.t. Balest1~~t Ang-elo Dott. Prof. Gl1elfi Anìliba le Dott. :t\Iarehelli JVIario• . Dott. Rossi ...i\rmando Dott. ProYinciali "C1nbe-1-to Dol·t. Prof. Parbari11i Eu _g« ·nio Dott. Di Blao Carlo Dott. Capra ra Vittorino Dott. Carnisa Giu S€I)P.P

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(FIREXZE) :

Dott. Boccn cci Etl" ll't-' Dott. San soni .1\..nt1)11io Dott. Gnlli.11rr roti :\i;11io Dot.r. )ifont.agnani ~ f fl]·i , ) Prof. \ ·a1erio Gin.::-(l-J>Pf' rren. C\>l. Pi~na t~lli Fi!i11po Dott. Pa bis Ettot't? Dott. Chiodi ..A.lfredo Dott. ~<tstellini }. .ze~;Ji() Dott. Di Ra~si ~ fn rio 1

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[ •.\NNO

XXX,

2"2]

FASC.

SEZIONE PRATICA

l'lonte e « C.am e rini ». ~ad . or<' 11 rlel ~o luglio.

CONCORSI.

Vedi faac. 21. ROOOAL1~A (Ud·i rie). -

POSTI VACANTI.

Sc.:'ld. 10 giu.; 2& co11(l. I.ire 7500 per 1500 pov., addizion. L. 1 .50; cinqne quadrienni decimo; un c.-v. ALBA (Ouneo) . Dt1e cond. 5000 e quinq. ScaA.LATRI

(Ronia). -

r.J.

d€nza 31 maggio.

Scad. 31 inag. L. 7000 fi110 a 1000 pov., sei quinq. di I.J. 700, due c.-v., J.;. 500 mezzo trasp., I.J. 300 llff. san. CAERANO J)I s. MARCO (Trell/'i8o) . Scad. ore J2 del 31 maggio. Vedi fase. 20. BASSANO (Bre.saia.). -

f)ASTELl.~UOVO

&ad. 1 gil1gno. L. 8000 e q11adrlenni del decimo fino <1 r,. 12,000; L. 4000 cav.; primo c.-\·. e n1età del ~ec­ CERD\ (Palerm.o). Scad. 31 mag. L. 5000 fino a 500 pov., addizion. I J. 3 fi110 a 1000, I .. 5 oltre: primo c.-v. CmEsA (Sonà·r io). - Scad. 31 maggio. Consor:r. . L. 6000 e dopo biennio L. 6500, 2 c.-\ .. I-'. 13 o tJrasp., L. 500 uff. san. Pov. 350 s11 4300 ab.· DoMODOSSOLA (Novara) . Osvedal e .c::i. Biagi o. Primario medico. Sca<l. 30 gi11gno. , .edi fase. 21. ESPERIA (Oaserta). Poveri fraz . Monticelli. Stip. ·L . 6000 lorde; aumento un decimo ogni quinq11ennio, indenn. caro-viv. Scad. 24 g iugno. Ri,rolge-rsi Segreteria. FOLIGNO. Oongreg1J,~'io1ie di Carità . Dl1e a iuti med.-chir. Vedi fase. 20. &ad. 40 g iorn i dal 2.5 apr. GaGLii\NO (OatanzaroJ. Scad. 30 mag-. I.1. 4000 (&-le) e 5 qua<lrienni, 1 c.-v ., L. 500 per mez?.o economico di trasporto. GALEh'A (Fit·en.ze). - Proroga 31 mag.; due eo11cl. G-ODIASCO (Pall/'ia). A tt1tto i l 31 maggio ; lire 6500 pii:1 T.1. 1000 per il 25 % popolaz ione. Adélizion. L . 5; L. 500 uff. ~an.; L. 2000 cav .: 4 quadrienni ,d ecimo. Assunzione entro 2 mesi. GRU?i.iIELL-O CREMONESE ( Or·e1nona) . A lle or~ 1() del 17 g iu. Consorzio. I1 . 7800 per 2300 poY. s u 3677 a b.; L . 1500 trasp. : L. 500 llff. san. : I-'. 300 ambul.; c .-v. di legge. Serv. entro d11e m esi. Ai co11corr . che n on hanno prest. seryiz io milit. o non {li<!hiara t i i<lon0i a lla zona di g11erra è fatto obbligo di i>r ese11t . i certific. 11fficiali di inu bili~'\ o cli esonero. GUARDIA

715

VAL DI CECINA

"''1<;sET \

( Rovi.qo).

-

(J>isa). -

Scad. 15

gil1g110.

I J. 7200 oltre IJ. 2500 ~e rnvalc., L. 1000 se bic .. 2 c.-v., L. 400 llff . ...4t1n. abitaz. Pov. circa 600. 1

~rv.

e n t ro J;) g-iorni. 'I.JUGO (R a.venna) . - J>er S. Bernardino. ~caa. 12 g it1. I.1. 8200 e c1ie<·i bien11i ,-e11tes.: I J. 2000 C<lV.: tloppi o c . -,~ . l\fALF.O (nl ila110). Scncl. fi giu.; 2° re1)a.rto: IJ. 11,500 COJill}l'CSi CJUOta COill}Jleme11ta r e lD-Obile, e,-,-, te111poraneo ed i nde n11ità per u so di velocipede: ol tre I -'. 500 a ll'acquisto della sta bilitit ed a Jtri t re deci mi ql1inque1111ali di J-'. 650 ciasc11no. l\lloNTALR.\NO .Jo::-nco (Poten za). Scad . ~J 111ng·. L . 3000 (sio) fin9 n :10{) 1 ~0Y . : nàcli zionale T.1 . 10; poveri i Rcri tti 700. PADOVA. Ospedale Oi vile. - l\Tedic-0 primario del Rf\pfl rto tn~.rcol"fii })'()lrnonn re. padiglione «Da 1

1

Scad. =~o g in. J,. 1300 e 3 quinq., 2 c.-·v ., L. 8000 se caYallo, r.J . 1000 altro mezzo ; L. 500 u:ff. san. ; l>OV. 70 s11 1;)69 ab. RoMA. Mi1iiStero della ]}f a·r ina. - 2-:1 tenenti medici in S. A. P . _Vedi fase. 20. 8ca denza 1° agosto. SicssA AuRu~OA (Oaserta) . - Proroga {o gil1gno. S .. NICOLA LA STRADA (Oaserta) . - Scacl. 31 mag . Stip. L. 6000 lorde, assist. soli pov. aumentabili di ltn decimo , per ogni quinquennio : lllla inclenn. c.-v. Età liinite 40 aru1i . Docume11ti rito. SO:"{OINO (Ore·m on,a) . - Se.ad. 31 rnag. R esid.e nz. T.1. 6500, per 1000 po"-· 'L . 2000. nmbul. I~ . 200 (8ie), 4 quinquenni L. 870, un c .-v. Pratica biennale. Residenza a Gallignano. SoRANO (G.,.osseto). Scatl. ·1 gi u . Due r011d.: L. 13,000 o ltre indenn. c.-Y. cli J,. 100 n1ens. per gli a mmogliati, L . 6.5 per i celibi . S. PIE-mo VERNOTIOO (LeCCf>). - 2& condott a, ix>veri 1500; L. 5000; addiz. TJ. 5 : quattro quinq. declm-o. Scad. ~1 mag~o. S. RPERATO (Ca.(Jliari) . - Scn.d. m_ n1ag. r .. ('~)()() oltre L . 1000 q11ale llff. san. STA.FFOLO (.4ncona.) . - ~eaò. m. rnag. 2a cond. (Selva) . L.10,800. bienni, fino a f;. lG.000. due c .-~. ; C'nY. u ca rico C·om. TA> Rtipendio l•Otl'à (li111inuire diu1i11ne11do i l)Overi. TER1'IINI I~:rERESE (Pale-rrn,o) . -

Scad. 31 m.a·g gio. JJ. !SOOO fino a 500 pov.; addiz. JJ. 3 fino a 1000, 'L . 5 o ltre ; c. -v.; attitudine a l la voro di condotta. 1.' 001 ( Ron1a ) . ('on eorRO u1E>-diC'o-cl1irurgo 1 4a c·<n1c1otta rt1r a le iresidenzi<1 le fraz. Ilei. ~ tip. IJ. 6000 lorde. L. 1000 disag. resi<1 .. L. :)600 i11ezzi trasp .. due in(l. c.-Y. Sencl. ~O g i ugno D0C1.1rn. di rito. TOI.:\CEzzo (Udin e). - RC<ld. 3J ma~ .. 2° re1)arto : T1. 7:500 ol tre T1. ~000 1ner,zi tra ~1). '

,'JOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, .\llu R. Acc:uclerui<1. :\le<lico-C1l1irurgic:a c.1i ~apoli sou l> l4tfl ti eletti !)èr il bie1111io 192.3-1924 : Piauese lìl'Of. Gin seppe. presid('n te; Sta11ziale 11rof. Rodolfo . Yice-presideute : :\Inrfori prof. Pio, segretario ; B oeri prof. Giovanni, iesori0re.

La l\>n 1 llli:4~io11e g-i ucliC'cttl'i<·e dE_;l couc:or~o IJE.'l' titoli ~d e s:1rni fl t r e i 108ti tl i iuedieo a $si~ lente 1;ell' 0:-:1Jec.lale-i::,111n torio ~. 'L 11 igi in Torino pre-Rent:, hl srg·uente ' .~·r,1<l11n toria : 1<> 8c:;1g:lin Gill ~l'llllP ~ Girioc.li J>aolo 4~/:>0: :2" B nnantli E<lo;l rdo (l l 'lerien Din<t ~H/50: ~~·l .\..1'<liZZ1Jllt' ) fario f> \~are~p ('n rlo -15/~0: 40 Zor11 l•'etl<) ti00 -12/ 00: ;::;o Giorda110 Fra11c:e~<:1) -!O/ :iO. ~rutti i candidati furo110 ri tc.\u11ti i(1onPi n. cnpr ire il posto : l 'An1mini::::tl'n7'ioue prnc:Ed f\Yfl in primo tem po a lla i101nin'l. dei ti'(\ a s:-dr-;te11ti i1ell~ })ersone dei dottori Scag·liH. Girio tl i e nn na ndi; e'l e-Rsc-11dosi successi van1en te l(')ter1n in.~ W. la uece~­ si tit di provvedere aJlrr i1-01ninn cli due nltri a~~i ­ ~tenti . l' ~.\mmini~trnzion~. \ale11cln~i dei ri~11t~1 t i c.l<'llo st~:::so roncor~o sec011(lO la ri serYn <'• •11tenut;1 i1~1 r~ln ti ~·o a"fviso. no1nin::r'n i <lottori .\rdi zz 1 )n~ 1

p

7i0 1'11.

'


716

IL POLICLIN I CO

NOTIZIE DIVERSE. .. Onoranze al Prof. F. Durante.

[ A NNO XXX, F ASC. 221,

a ltri; i·ispose modesto e con a lt i sensi di pat1iottismo e cli fervore scientifico il pr of. Dura nte. Intervenn ero a nche Senatori e depl1tati della Ptò..vincta, i p r off. Roncali, P er ez. F ichera, Andò delL'l Scuola romana; Di Mat tei, ~Iu iscatello, Oitelli dell 'Università di Catania; ' Tinci, Pl1glisi e .A.lleg·ri di quella d i Messin a ; ecc.

Onoranze al prof. Clementi. sorto in Catania un Comitato provincia le P<:'l' le onoranze a l pl'of. Gest1aldo Clementi, dil'etto1·e di quella Clinica chir urgica. Fra le Yflrie forme di inanifestazioni atte a ricorda.re ed onorare l'illu8tre clinico, si è stabilito di proporre u11<1 borsa cli studio intitolata a l suo nome. È

Onoranze al prof. P. Bastlanelll . ...i\.. S . Giovanni Valdarno .si è degna mente 01101·a to il chirl1rg·o prof. Pietro Rastianelli, cl1e <la 2.5 an11i dirig·e quell' Osped<"tle ·J\lber ti, di ven uto, inercè sua, ui10 dei più moderni e r inomati della Toscana. _.\.. lln banchetto parln.rono l 'ing. Segni, il dott. Alleghi, il dott. Paoli, il dott. Castelli e i l rettore ~Iag11ardi clle presentò u11'artistica i:>ergame11a a l festeggiato, i l quale rispose ringrazia11do per la cordL.1le manifestazio11e con cui si sono vol11te sole11niz7~re le « nozze <l'argento» della iS'l.1a <tttività professionale. Nt1merose e sjgnifìcativ·e le adesioni.

,

In memoria dei sanitari dell'Ospedale Maggiore di Milano caduti In guerra. Nell'O.s pedale ì\t!aggiore tli ~Iiln 110, è stata sole1111emente inaugurata , con l'intetve11to delle autori tà e di numeroso p11bblico, l1na lapide in memoria dei sanitari e salaria ti cadi.1ti nella g·uerra

__ ..,.. .,

11 13 corr., ebbe luogo a Letoj~111ni (ì\les~iD<.t ) l'i11augurazioue di 1111 1nonulll-ento a Fra11cesco Dll1·nnte. L ·u1n ngUl'èlZio11e <lo,~e,·a a Yer lt1ogo agli ultimi e.li ottobrf\, iua Yenue .aJlo1'a riu1andata l>f'l' gli n YYenirnen ti ~torici che porta tono all' a "''"en to dei fn~l.illlo al G0Yer110. I 1 rnonu111e11to, 011era cli Ettore Ximenes, consta di 1111 mng11ifico busto in bronzo, sorretto e,la 11n gruppo di quattro figu re pure in lJronzo. rapvre~ n ta nti la chi1·11rgia che toglie le g·l'uccie ad 11110 storpio gua rito, la :cienz~1 e la cni·itù : tutto so1>rc1 una base d i ~:ranito grigio. J.,a eeri111oni<t " nne i·esa solennr· oprattutto <lall 'i11terve11to e.li un'in1me11sa folla , conyen11ta da 11n P-Ri viC'i11i e lontani, f or1uat a c1H. ammir atori, nn11c1, beneficati dall'iJl11stre clinico. Fra i telegl'amrui di a(lesiQne i1ote,·oli q uelli cli N. E. Acerbo a i1ome anehe di S . E. l\1ussolini, di S. E. Ca r11azza, del J)rof. Tric·omi. clel prof. Vittorio ..-\.r-:.coli. ecc. ParL:'lrono S. E. Di C~sa l'ò, rappresentante clel Go"'·erno, l 'on. Cefaly, Yice-vreside11te clel Senato. il })l'Of . .A.le~saudri a non1e degli <l llieYi del Durante e d ella ~enola cli Ron1R . il iirof. Dalla Ve<lova per ln Facolt it 111f\<lic0-thirnrp:ic:a di Roma ed

1915-18. A.Ilo scoprimento della lapide parlarono il Prefetto jn nome d{>l Go-rerno, l'on. r~a nfra.nco.ni, presidente degli lf'tituti Os1)eclalieri, e il prof. Bertazzoli a nome <1el Sindaco. I medici dell'O~pedu le lVlaggiore cadl1t i in g·uer~ ra, furono : Vismn rft Carlo, Piazza Renzo, Bai P ietro, Ballerio GioY<t11ni, Se<:·cJù Alberto, Alziator Cesa re.

IV Riunione annuale loternazlonale di Neurologia. .Avrà luogo nei g·ior11i 8 e 9 giug110 nel l' Anfitea tro della Set1ola <1ella Salpetrière n Parigi. ~ in discussione il tema sulle « C-0mprf8 sioni midollari ». 1

Unione internazionale contro il pericolo venereo. Si è costituita una Unione intern<1zionale contro il peric-010 venereo. a Parigi. A pr<?i:-idente fl1 eletto il prof. Bayet, <lella Lega Nazionale Belga contro il pericolo Yenereo ; a viC€-11resitiente. pe1· l'Italia, è stato chinmato jJ J)rof. Ettol'e Levi. :N"elL'l p rin1a rinnione è st:R to co11cretato i l pro~·ran1rua <l'azione per llna lotta effica.c-e. Federa1ione Nazionale per la lotta contro la iuber-

oolosi. Il eo1r,egno a11n11ale della Federazione Na7.ioru.1l t~ Italiana per la lotta contro la tuber colosi .a.vrit luogo 11ei gior11i 28, 29, 30 !',.ingno e 1° luglio p. Y . a , ...euPzin. inj7.innc1osi alle <1re }:) dC'l 2B i1ell'u11h1

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SEZIONE PRATICA

clell'Ate11eo \ "eneto. Gli e11ti fe<.lerati ~0110 prep;ati ili in,iare la propria ade ·ione prima d0l 30 rnaggio p . Y. a lla Seg'rPteria C'\.ia Toscana, 12. RomaJ. Oltre le com11nicazioni della Presitlenza, oltJ:e le proposte di alc:u11e moclificazioni allo Sta h 1to ~ l'esame dello schema del reg·ola me11to clella 1·"~­ derazi{)ll~, a Ve11cr.ia, saranno trattati i segt1enti argome11ti : 1)1 ovo:;tc't <lelht i~titnzione di 11111:1 sezione scientifi(·a i1ell.u Federazio11e per lo stud io dei problemi rn·atici di l:>a.tolog'ia e c1i ter<.ìJ)ia ùella t11berc-0losi, relatore U. Carpi; Riordinume11to clelle proT"Yide11ze per la tube1~olosi di guerra in reJazione con Jn tubercolosi ciT"iìe. relatore A. Fè1g·iuoli; Progrn n1n1n di organizzazione provinciale di lotta antitnberc'Olar~ . relatore C. Chiglio11e; I/evoluzione <le-11 'iclea 1sa.natoriale ed il ln ,-oro <l0i tubercolosi, relatore G. B. Roatta; La dife~a sociale antitubercolare regionale. relatore G. Ronzoni: Piano <li i>ropaganda educativa a11titubercolare nazionale, Tela tore A. Signore lli: I.;a iì.111zionp della l)U bblica l)eneficienza e la funzione <lcllo Stn to nell'organizzazione dP Ila lotta a11tih1bercolare, relatore , •. Fici : ScOJ)i e rnezzi in atto J)1·esoo il c'Omune di :Jiiln110 nel campo delL1 lotta antitubercolare, relatore Sal,1ni; La lotta a11titubere-0lare in provi11<:in di Palermo, relatore Fici. Altre comnnictlzio11i Ya 1'ie sulle condizio11i della l otta contro la tubercolosi nelle provilJ.Cie e nei comu11i. Ogni rappresentante d'Ovrà e-s. ere iunnito delln reg·olare deleg·a de-ll'Ente federato eh lo inYin a l conT"egno. Gli intervenuti J)Otranno fare le comunicazio11i che riterranno opportt1ne. t:'lnto s11i ten1i trattati dai reln tori. q11anto ~ll alt1i argomenti riguardanti la lott<l antituberc'Olare, tenendo la parola non oltre i {lieci n1inuti: cli tali co1n1111icazioni doYrit essere presentato, prima della sed11ta. 1111 riassn11to all 'Ufficio di segrete rin. 0

Ili Congresso del Pediatri di lingua francese. Si terrà nel settembre 1923 a Bruxelles, ove ~ sorta c1-'l r>oco una Società di Pe-diat1i.a. presied11ta d.al clott. Péchè,·re. Sono stati posti all'ordine del giorno i seg11enti argome11ti : J ) la p11euruococcemia nell'i11fanzia; 2) Diag11osi e cura dell '~cl11sione intestinale; 3) Cura dei ragazzi anormali. Presiclente del C-0mita to organizzatore è il dottor Péchèvre: segretario ne è il dott. Delcourt.

717

Viaggio di medici alle stazioni termali.

°?me

fu pubblicato, dnl 2.5 giug110 al H luglio a Yra luogo il seco11do ,~iaJ?;g·io cl 'l ~trnzione per ì\leclici alle Stazioni ".rer1nali (\'. I. ~I.), org·a11izzato dall'E.N.I.T. Gli i~critti a l \iaggio ~0110 giit u111uerosissimi; IU<-1 i>er Aderire al desiderio u1anife. ·tato da ·m olti

111e-tlici. la chiusura delle iscrizioni ai l)OSti ancora disponibili è prorogn ta •l 1 :~o inaggio. Ije don1aucle ynnno rivolte a ll'Ente X<l7.ione per le I11cl11Rbrie T11ristiche, via i\larghcr11 H. Roma (21).

Per l'Invio di materiale patologico. È stn tu deliberata d<l l l 'cn11~glio Llei :\li11istri la

esenzio11e della tas ·a vo~tale l.><'l' j11Yio cli ca1n1>ioni senza Yalore raccoma11dati di iua terièl le patologico e da sotto11orre ad esame hn tteriolog·ico, a Ilo scopo di uge,·olare l'azione })rottln ttica c~ontro le n1ala ttie infettive.

Elargizioni. Il ::\lini·stro del I;a Yoro. Hte:f'n 11n t 'a yazzoni, 11~\ eln rgi to lfl. ·omma di I,. ] O. 006 n l l' « As:..o<:iazioilL' .Ami~i ùel Sa11atorio l)O})Oh1r0 r·mbt'rto I )) i11 I>l'aROillél ·o, per 01101·a r e la i11e1noria <lella Sl1n clefunU\ Consorte, ()h e alcu11i ~111ni w 110 fl.1 ospite clt•ll'Ist.ituto ed ebbe a s'rolp;er,i, a pro degli amu1nln ti bisog·noRi, n11'or>-era amorosa cli assistenza . di rni tuttora J_1('r111ane g·rato ricordo. ~·

**

11 prof. G. Stradiotti. i1omi11ato dirigente' del Dis11ensario antituberC'olnre cli J~odi, ha indirizzato nl ~i11da co cli 'L odi u1ul lettPrn. con cui ri1111nzi<l ;1llo ::;tipendi o nell'intento c:l1e la ~mma eorri Rponrle11te sia de"' tina ta al 1uagg ior incremento d ell;1 ri1v1scente istit11%ione cittndinn.

As&anteri.a medica in Torino. Il 5 magg·io, al la i1r~se-nzn delle ~\.utorità ctttàcljue fl.1 sqle11nement€ i11ang·ura.ta <l Torino una. A8ta11te·ria. Aiedica, ·orta per i11i7.i;ltiYn ·d el dott. l)rof. Enrico :Nlartini. I.Jn i1uova. i·s tituzione sani- .. turic1 sorge alla Barrier~1 <li l\Iilano, località di Torino :1:::isai l)Opolosn, ove i11agp:iol'1nen'te si sentiva Rin1ile necessità, essendo fJriY~l cli qualsiusi as.-,istenza ospedaliera. Il prof. ì\In rtini è stato vivamente encomiato per la coraggiosa inizi.ati,-a.

Grave Infortunio del prof. Filè-Booazzola. '\

La lo&ta antimalarica in Dalmazia. Il prof. Mtillle118 dell'Istituto <li i\lec1icina Trop icale di Amburgo è stato nuovamente chiamato dal Governo jugoslavo per organizzare la campagna ~1ntim.nlarica nella Dalmazia. oYe egli si è recato il 25 .aprile. (M·Uncl1t. M ediz'. TI ·oohen,s., 4 in.a g. 192~).

Conferenze. .Il se11. E. ~Iaraglitlno ha ten11to i1ell'T~niYersiti1 di Palermo 11.na confe1:enz.a sulla lotta -.1 ntitube.1·colare. Il• })rof. Colombini, r ettore dell ..G11iyer~"itù di :J.Iodenu. e ordinario cli Clin ica der.inosifìlo1)aticn, hu ten11to in quella città una confe1·enza su « L'igiene della bf'llezza 1101 C'a1npo dern1atolog·iC'o )) .

IJ ',' 1uuggio il prof. ~-\. Filè-Bonazzola. l)re.c;ideutf\ della Fecler nzio11e dei :\ledici liberi i)rofes.~ioni­ sti in 'icina11z:t cli BiPlla fu yitti1na cli 1111 grave inc-id·e nte <1 utomobilistieo : riport<:) frn ttnre gra \i. e eo111mozione cerebrale. "\""e11ne tras1)orta to .ull'ospe<1ale c1i Biella. oYe rimase ricoverato. A t1g;uri cordialissimi elle egli i1oss<l pre to ri1)re11dere in pieno la 1m1n a ttivitù .

Studentesse di Medicina in Germania . Nel 1922 le -'St11de11t~se ùi 1nc-clicina i11 tutt~ le Università geru1an.iclle furono 77, oltre a 1:5H in dentisteria. Dal 1913 ul 1917 Ri ~bbe 11n al1llle11to progressivo delle iscrizioui feru1uinili: <lal 1918 è subentrata la discesa . I~a r1ercr'n tua le, ri~petto ai 11i:1sclti, è ora del 9.7 per cento.


718

ll

POLTCLI~ICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. \;. l )AI.Ml.l'.:HI. ~tlOYa reazion e cutanea nella tbc. (}ella pelle. - L. LE~Az . Rapporto fra p ression e SRnguig·u a e i1t1n1ero cl~i globt1Ii rossi. J>·r esse Méd., 7 fe b. I. . :\lARCHA~D. Epilessia e paralisi generale. Boston, Med . a. Su.r g. Journ., 2:J gen. - J. BRYA~T. La convalescenza . R ev. dc B ig. JJ Tuùcrc., 31 dic. - I . I . ~..\Ncru:z. Co1ne e l)er chè passa innYve1t ita la tbc. r ena le. Medicina Ibera, 3 feb. - C. GALICA. La se1niologia mentale normale e patologica. B ·r azil-M ed lco, 6 gen. - ·~... R. FrLHO. Il '" i ten1a di Taylor in cl1irt1rgia. Bull. A.o. Jféd., 30 gen. .\. 11on1N. Il fermento canceroso. . Wien.. Klvn. n ·ochens., ~ feb. E. ~C']I\\'AHZ. Strt1ttura e fl1nzioni d ei !reni. D eu,t. JJed ii· . 11' och ens., D feb. SCHOTT.11 e LLJ::H. Sul trattan1€"uto della aortitis lt1eticn. - .T . IJ. A~ PEt:Tz. f.;a r>a ncreolitiasi. • Al ilncll. JI e<liz. ll-vchens., 2H gt>n. •.\. ll11::R. ..\1cuui i)robleu1i fo11damental i d~Jla nntrizione. G. DEUTSCll . Stitichezza ti reo gena. l~ifor111a, Jled., 19 feb. L J ,.\TTt: .. . J.Ja di1nostral'iio11e biologica della paterniti1. - A. DE :\1AR. TINI. De\'iazioni tracheali n ella tbc. polm. M ed. Ibera., 10 feb. - BASTlf;RR.\. Xeurite ottica bilaterale acuta curata co11 la in111tura del 3° Yentric. attraverso il c. callo:-:o. Riv. d l 1-,citol. Nerv . e Me1it ., 31 ùic.:. - G. PELLACANI. Le lacune di disintegrn %ione uell'a1terioscl. cerebr . - G. P.\OLI. 1Vlanca11zn. completa del c. calloso. R·~·v . 08paila l ier(i, 1.5 gen. l·',. l'IH0"".··- 1>1~.-1. ' 'istoc:rafin nPl i1r0Rtn ti Rruo . ..._ Rifor11ia Med.. , 12 ft•b. -

1

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À. 1rO}ii vi .

)-ed·et·laru! soli '11 ijd scJl.ri.ft

t'oo·r Ge1tcesJcwnàe, 192"2,

n 24. - P. H . KRAMER . ~iegalosplenia familiare. Id., n . 25. - S. ME~DES DA COSTA. Sifilide dei vasi cutanei. - J . KUIPER. Azione delle malattie infetti,re sul cuore e Slti Yasi. - J. DE BRul~. R t1mo1i cardiaci accidentali nei bamlJini. Id., n. 26. - J. S UA..PPER e A. GnU~BAUM . Din1inuit.a secrezione e àin1inuita s intesi di acido ippurico nellH. ·sclerosi tena le . S. ' ' AN NIEJ.. SCHUUREN". Drenaggio lombare continuo. J d., n. 27. - B. VAN LIER. Sl1i do lori miSC<)IlO· scinti dell'intestino crasso. À.n·n ali d'Igiene, dic. - G. I~CORI. r_j 'immunità antidifterica nell'età senile. J (1urn,. • N erv. a. M en t . D isease, · feb . - K . l-'t.·•rnf:x e L. BRAll])IE. Immobilizzazione totale l)Oste1lcefalitica degli arti da ipertonia. - i\1. ~!.. H o\\' AHD. Si11drome cerebellare somigliante In sclerosi multipla. .4.roh. de Oariol. y H ematol., gen. - G. F. N1coLAI . Il d-0ppio funzionamento del (·11ore; cri ti<.:a d~lla t eoria miogena. Giorri. di Oliri. M ed., 10 feb. - H. :-\CHL0!:->8BERGEH e L . BONAccoss1. Reazione dei terr eni di colt ura e sviluppo d ei germi. - U . GABnr. Tu1llore <:('rebrale. A1~chivos de Mcd ., ecc., 17 feb. - ~. l{.\ "AIOA ) OAJAL. Alla R eale Accademia Nni'-io11ale di ~1e­ d icina. G. DARGALLO. Rapporti tra inflt1elli1,f1 ' 11ma na e l)astereullosi. An.nale.s de l' I 11stit·ut Paste·u r, gen. - C. TJEV.\DlTI e S. NIOOLAU . Ectodern1osi neurotr ova; stud i sul Yaccino. J..nnales de ltled., feb. - L. BARD. l >n toge11esi dt> 1 cancro e lotta a ntican cerosa. - (~. J\1ARANON e E. 0ARRA·3CO. "'\Talore clin ico clel mct;-1 bolisu10 bnL

~ale.

Indice alfabetico per materie. .AJcaliui: limitazioni i1e11·u80 f'ag . 710 )) ...<\.naisto1110Bi <lè.:fete11zia le 698 )) ()90 ....\.rsenoben:6olo : raro acciùeute cla )) Bacino: <lila,.tazio11e i1ermanente . 705 )) B ibliogl'afia 702 )) Borborigu1i gastric.:i : genesi e cura 709 )) Can cr o : il . . 692 I1iniissio1ii: d·iohia ra,zione <7' per CO· lontario abbaiidono dall'ufficio

Fondazione R ock efelle r Gastro-enteroanostomie : sul cosidetto citcolo ,·izioso con secl1 ti vo . . Gotta : idee e lavori recenti . . J~~1\"rER Ed. : biografia Malaria. nella questione m eri<lio11ale Meningiti pseudo-cistiche d e lla con vessitit in seguito ad otite . . r~ l{ dlll:\. l •. .._.,

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ANNO XXX

Roma, 4. giugno 1923

Fase. 23

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

.

REDATTORE

CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMAQIO.

Lavori originali: E. Peri ti : Lo schen1a di ..\ rneth n ella leuco··itosi da processi suppurati vi. Not e e contributi: A. Ro:;ica.: Slerovaccin oter:ipia n c>ll a congiunti vite gonococcica. Osservazioni o1iniche: L. Tiberio: Sopra un caso di meningite cosl d etta sierosa.. Apparecchi e strumenti r..uovi: G. Bottaro: Una. n1odificazion e a ll'a,pparecchio ordinario p er la proctocli si. Commenti: s. Corinaldesi : Sul pneumo-tora ce Forlanini. E. Curti: A proposito ùi intasamento rtell'a~o durante la cura col pneumotorace Forlanini. Divagazioni: La con cf.'zione fondam en tale dell:l. hiologia.. Sunti e rassegne: UR0LOG1A: Full e rton : I dolori renali. Quén u: L'importanza. della e.os tante n ('lla n ef rectom ia. E. P a piu: L"i1trofìa d ell o. prostata. - W. Ir,vin: Ca.us e e trattamento dell'incont.inenza. d ' urina. Cenni b ibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: XXII Cong resso della Società Italian.i d i Ostetricia e Gineeologia. - Il Congres-

so ~i .Idrologia a Pale rmo. - Ordini .d el giorno s u questioni soc1alt u1 X ,~1 Congresso della Socjctà Freniatrica Italiana. Appu.nti pe~ il 'medico. prati~o: SEMEI OTJCA : L'importanza d1agnost1ca della em1anops1a. - Sulla funzion e di alcune r nùici dorsali motrici. CASISTICA e TERAPIA : Sifìlogr a.fta.: · L a 1eu'Coplasia. - L a s ifilide osteo-articolare. )lori.lo d i Adruson di origine s ifilitica. - L e de rmatosi merc~riali. L'~·p.op~es~ia s ier osa. da ~rsenobenzoli. - Il pe· r.colo dell e 1n1ez1on1 endomuscol a ri di a r senobe nzoli. NOTE DI MEDICINA SCiENTIFicA: Sul pote re riduce r~t e del liquido c . r. e s ulle sostanze che lo d etermi nano. - PoSTA DBGLI ABBONATI. -

, , A RIA ;

politica sanitaria e giurisprudenza: La ri organizzazion e dei servizi igienico-sanitari del Regno. - Question i pratiche. · Nella vita professi\>nale: P a ngloss: La sede del 1'-!onumento al ~:I:edi.co caduto in gue rra. - Concorsi. - Medicina SO· eia.le. Notizie diverse. Rassegna della stampa meèlica. Indice alfabetico per materie.

Al. r·1tardatar1· '• '•

e.i rivolgiamo n~ovamente a q~egli abbonati che ~ià invita~mo, con cart&: lina del IO aprile u. s., a corrispondere la propria quota di abbonamento --------- per il 1923, ma che sino ad oggi non si sono fatti vivi, e li esortiamo a non frapporre ulteriore indugio. Per mantenere puntuale la p11bblicazione del periodico e sempre più salda la sua compagi,ne e più nutrite 1e sue colonne, la n@stra Amministrazione affront:i oneri non lievi e fedelmente assolve il suo compito, anche a costo di sacrifici. Alla stessa sia dunque consentito di chiedere, a coloro che, sia pure per semplice pigrizia, trovansi in mora, il sollecito adempimento de.I proprio dovere. E' vietata la riproduzione di lavori pubblica ti nel POLICLINICO e la pubblicazione dei sunti di essi senza citarne la fonte. .

llrtttl di proprietà riservati. -

LAVORI ORIGINALI. RR. OSPEDALI RilJNITI DI FIRENZE.

Turno medico diretto dal prof. G. GARIN.

Lo schema di Arneth nella leucocitosi da processi s11pp11~ativi. Dott. PERITI ENRICO, assistente ordinario. Quando l'organismo deve mettere in circolo un numero coosiderevole di leucociti e in grand·e prevalenza granulociti n.eutrofili, questi per lo sforzo che l' elemento mieloide compie, presentano una fison-0mia che si scosta dalla norma. È ooto il significato che ha dato Arneth al1a variabilità del numero d·e i nuclei dei granulociti neutrofili. Qu esto at1tore ha distinto nei neutrofili un nucl€o ad uno, due, tre, quattro e cinque lobi. Normalm,e nte sono pitl. numerosi quelli· a due e tre lobi; se invece

prevalgono quelli ad uno e a due, si 11a deviazione verso sinistra, e ciò l1a il significato di maggiore gioventù dei polinucleati, che si a vv1c1nan.o di più al mielocito. Viceverna, qua1l,dO prevalgono quelli a tre, quattro e cinque lobi, è indizio di m aggiore vecchi.ezza dei leucociti e tale deviazione Vierso destra indica una minore attiv1tà del midollo osseo. L'Arneth ~·ostituisce alle antiche espressioni di normoloococitosi, iperleucocitosi e ipole11cocitosi, quello di iso ed anisonormoleucocitosi, di iso ed aniso ipérleucocitos i, e di iso e anisoipo1eucocitos,i, intendendo per isoleucocitosi il normale aggruppamento delle varie forme di leucociti n eutrofili e per anisoleucocitosi la condizione opposta. Nelle malattie in cui la leucocito.si dei neutrofili è più intensa e l 'attività d.el midollo è più violentemente eccitata, sono i primi gruppi di leucociti, comprendenti le forme più gio-


IL POLICLINICO

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va11i, cl1e aumentano a spese degli t1ltil11i, per

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In tutte qulf3ste osservazioni, senza ecceziocui scconclo Arneth, l' anisoipolel1cocitosi rapne, il n11mero dei globuli bia.ncl1.i è stato mol})rese11ia la piì1 g·rave forma di risentimento to maggiore della norma (20,000, 30,000 e perùiel sang·ue e s i avvera nelle più g·ravi affefino a 40 o 50,000 per millimetro cubo): I raped all'anisoipolel1coci1 t osi segue, per la zio11i, po1~i fra i vari'i globuli bianchi hanno dato g·ravità del sig·nificato prognostico, l'ani1sol 'enorme prepo111de.ranza dei polinucleati ne11 normolet1cocitosi, e poi l' anisoiperleucocitosi, 1nentre la i·soiperleucocitos i es1)rime Ja rea- trofili, nei qual'i, facendo la classificazione secondo gli 1sch ~mi Sl1ggeriti da Arneth, ho trozjorte neutrofila più favo1revole. vato sernpre unia netta d~viazione verso sif>er ciò cli.e riguarda la presenza de1i mienistra, var·iabil1e da caso a caso. In ge•n er e Joci:iJti n eutrofìli alla periferia., c 'è da r1otare che s·e esisi si accom1Jagn.ano a polj11ucleosi in- tale deviazio·n e 1er.a tanto più s1p iccata ·verso dicano il tumultuario forma.r si di J)Olinureleati1 sinistra quanto più grave e!I'a iJ proces.s·o S·U J)riel 1n.idollo, al i)u·n to da bt1ttare i11 circoJo ptiratiVio e maggiorie la polinl1cleo1si neutrofila. eLementi a ncora immaturi. .Invecre i inielociti, I g·ra.di maggi1ori si sono avuti negli empieche con11paiono do·p o che no n ~ i r~scontra piit mi e neg"li ascessi a localizzazirone peritoneale. t1.11a l)Ol in11 cleosi, stanno ad indicare 11n esauIl caso ~i :parotite grave, cl1e, ripeto, fece rin1ento d el 1uidollo, che non riesce a m atutem.ere p.er la. stessa vita, presen,t ò un rerare le s11.1.e cellule bian cl1e, e nelle lnalattie perto .e.m atologico e uno sch<e1na di Arneth infet1ive in cui tale fenomeno si verjfica, esso si1nile a quello delle supp11razioni delle gran11a 11n cattivo significato prognostico ecl espridi .si erose. Q11esto caso, nonostante la stia gra1ne, secondo Arneth, il grado d ella leucolisi vità, com-e gli a ltri che 110 studiato, hannodielle cellule mature. avuto tt1tt] esito felic e, quindi i r e.-perti ema~ Io 110 volt1to studiare da q·u esto l)Unto di vista la formul a l euco,cita1"ia in cas i di p1·0- tolog·ici .anzidetti parrebbero dover avere un sig'11!ificato pro·g nostieo no111 &.favor.evole. cess1t suppura.tivi in genere. Dalla osservazione delle vairie formule ema· I cas~ da me st11diati sd. rif.eriscono a fl,e mtologichie si p11ò dedl1rre ch e in esse, dove è 1noni più o m'erro estesi degli arti o di a l tre maggiore la leuc.ocitosi e l a pol1nucleosi neu1)arti d16l corpo, ascessi a l ocalizzazione })eritrofila, Ja formula di Arnie th è m·aggiio·r mente t.oneale, empiemi, un caso di ascesso epatico, spo,stata veiriso slinis:tra; questo fatto può coned uno dr.i pa.r otite grave che fll sul punto di fermare il concetto che il midollo delle ossa essere causa di morte d~l paziente. Ordina1~iamente ho colorato secondo il mètodo lVIaynella iperproduzi'One di elementi b~anchi metGrun\vald-Giem1s a. ta iin circolo elementi giovani ~ vicini, p&r i I ris11liat1 s ono riassunti nella seg11en,t e ta- 'caratteri, ai mieJ.ociti. l)elJ a : Debbo in·o•ltre notare ch e doVie la formula .d i Arneth è maggiormente deviata v.ers10 si1 'AV0 LA RfASSUNTIVA . n.i stra, i granutociti a :un s,olo 1obo 1n i1cleare Polinucleati p·r esentanio questo .a feifro di cavallo, si d& ."CjQ.... ....... ...... ~ ricordare form e metamielocitiche a plI"otoplaM o o .... ~o ·.... ....... smia basofilo, con scarse e qualcl1e volta seno (.)..o ..... ;j Diagnosi . ..o ..o ..o ;::J o ..o o ..... s:: o o ..o o I-< ~=:'-1 ,..... za granulazioni; quesiti glob11li bianchi son0...... ...... ...... . ~ o ID "'"' c-2 CQ ' 8:;j g~ numero·s iss in1i dove esiste maggiore produzio~ u . z . . ne di ieucociti . (:suppurazioni g·ravi o delle __._ ) .' g·randti sierose) . ' Dati di questo g·ene.a-e, s~condo le mie ril F lemmon e ava in- 16500 88% 7 45 so 20 ~ cerche almeno, sembrano aver-e p.e•r il probracc io . • • • • . g·nostico un &ignifica.t o meno grav.e ai quello 2 Empiema. • • • . . 35000 94% 14 51 33 1 1 che non reputasse Arneth, anzi abbaistanza B Empiema. • • • . .. 32000 913, 12 bO ~9 5 4 fa voreivole·, se si tiene conto cl1e l 1ho risconl . 5 4 Ascesso epatico. • • • 36000 92% 14 45 35 trato i1IÌ .c asi, che pur prese.n tan.do una grave , 5 Ascesso peritoneale 40000 95% 2S 57 13 3 · 4 sinto1natol.0 gia, b.anno avuto t utti esito in g·l1a6 Flemmone piede .. 17000 86% 6 40 34 18 2 rigio11ie. . 7 Parotite grave . . • 38000 Ring-raz io vivamente . il priof. Oscar Mar5 .93% 16 50 28 o . ch etti, alla cui gentilezza debbo l'osservazio8 Flemntone mano.· . 12600 ·83% 2 42 26 16 4 n~ dei casi che mi sono serviti in questo la9 E1npie1na. . • • • • 37000. 91% 10 52 30 5 B voro . . 1

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[ANNO

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23]

SEZIONE PRATICA

723

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BIBLIOGR..\.FIA. 1. ARLOING e. BRISSA UD. Sign i {icat iori proa11ostiqu e de formule d'Arrieth dans la tbc. polniouriire. Gazette des IIòpital1x, 1D13, nu-

mero 62. 2. BERSANI. Lo schenia di A rneth. Policlir1ico, Sez. pra.t.ica, 1921, n. 19. 3. CHALlER e.t RouTAROlTL. Co1itribution à l 'étnde des élé1nerits fìgures tbc. Journal des pl1isi'olog·ie e de patologie g·énéral,e, 1912.

4. DAnnr. 'ul valore pratico dPll e fornLule islologiclie clel sc1,n.a·ue. Rivista crtt.tca di cl\i.-

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l\IICHELI. SHlla

8. Tozz1. 'tllle alteraziorii 1norfologiclie dei leucociti. Policlinico, Sez. l\ Iedica, 1908, n. 1. 1

NOTE E CONTRIBUTI. Sierovaccinoterapia nella congiuntivite go• nococe1ca l)er il dott. i\.LFREDO RosrcA (Cl1ieti). L'appello lanciato recentemente dal gtuppo iuedico parlamentare al governo ed al r)aese percl1è siano adottate lei n1isure atte a prevenire i danni proclbtti da qt1ella terribile malattia cl1e è la congiuntivite p11n1lenta dei neonati sta a dimostrare che do1)0 tanti anni da quando il Credè indicò un metodo efficacissimo• di profilassi d·ella forma più grave di congiuntivite, questa rappresenta ancora un pericolo pei: l'umanità ed l1na delle principali ca11se di perdita della vista (circa il 20 % dei casi). Quale il motivo? Come è 11oto, il mieto do del Credè consiste i1ell'inst.illare nel sacco congiuntivale d 'og·ni 11eonato 11na goccia d'una soluzione d·i n itr ato cl, argento al 2 % e tale misu.r a profilattica ha ridotto la freqti·enza della congiuntivite gor10coccica allo 0.1-0.2 % nelle sale di inaternità, ove essa è stata llniversalmente adottata. Fra i privati, invece, e tanto nelle classi agiate quanto nelle povere, la profilassi del Credè è assai trascurata sia per l'ignoranza di 111olte levatrici, sia, e sopratutto, per l 'opposizione che incontra da parte delle madri. le quali inorriqiscono all'idea dell'instillazione di lln ca11stico {per q11anto , dib1ito)' negli oc_ç hi dei luro teneri bambinj . .E frattanto· i casi qi co~giuntivit,e puru.len. . ta dei neor1ati contin11ano ad espl9dere con frequenza ed anche le infezio ni gonococciche della èongiuntiva degli a dl1lti, quantunqùé fortuDatamente più rare, contribuiscono a d aum.entare l'atroce statistica della cecità acquisita. -

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Bisogna, pe1·tanto, - e 111entre si attende che J)er la. prima di tali for1ne di congiuntivite ble1101·ra.g·ica venga stabilita IJer legge l 1obbligatorietà della i)rofilassi - inte11.sificarB la cura dell'affezionè i11 .atto associando ai rimedii chi1nici, di mediocre efficacia, un trattamento· biologico basato sulle scoperte del P asteur e del Behring relative ai poteri di i,m munità attiva e }J.assiva dell'organ~stno contro le infezioni, introdl1cendo, cioè, n1eil la terapia l'applicazione del siero o ·del va-cc in o ,specifico. Queis to p,rogresso terapeutico è tanto più necessario quanto .meno sono sviluppate la co· scienza igienica e l'educazione sociale di un po· polo, che rappresenta110 le condizioni inQ.ispen, sabili }Jer 1' efficace attuazione delle norme di profilass i collettiva. Nè si dica cl1e il m a gg·ior ostacolo alla diffusione d.e i nuovi iimedii consiste nel misoneis1110 o nell'apa.tia dei medici pratici, molti dej qua.li, inve·ce, sono proclivi ad esperimentare i più inconsueti prodotti tera1)eutici: la diffidenza e il diso1rient.amento Rono in realtà causati sopratutto dai risr1.1ltati diversi o in apparenza contradittorii otten11ti dall'uso dei varii sieri e vaccini, qtlantunque essi poggir10 sulla stes~a ba.se scientifica. Così nel mentre è riconosciuta da tutti l' efficacia ct1rativa dei sieri antidifterico, antitetanico e antidissenterico, lo stesso non })UÒ di•rsi di q11ello antico·1eirico e i1emn1eno dell'antitifico o dell 1antipnel1mococcico. E come meravigliar.s i dello scetticismo del n1edico pratico su alcune applicazioni curative o profilattiche della sierologia, cp.1ando dopo oltre. un secolo di successi prodigiosi ottenuti dalla vaccinazione jenneriana contro il vaiolo assistiamo ad un tentativo da parte di igienisti nordici per discon·o scerne l1in1portanza mentre invece occorrerebb·e solo disci1)linarne raziona.ln1ente l'uso? È, ql1indi, necessario cl1e i sierolog'i ed i cultori di tutte Je branche della medicina uniscano i loro sfol"zi per compiere· un processo critico di chia1ificazione delle teorie i·elative all'azione curativa e preventiva degli sva.riati sieri e vaccini, o.ffrendo al 1nedico pratico dei risultati inoppugnabili e concreti. In tal modo anche in' questo campo di rice-r che la verità potrà farsi. strada sict1ramentie. Con questo intento- mi sono ·occl1pato della imm1t1noterapia della' ·congiuntivite ·dei neonati e · deglt a d u1 ti: I primi · tentativi di sieroterapia- della con.giùr1tivité blenorragica vennero 'eseguiti n-el 1908 dal Gilbert, il quale llSò - in otto casi di congiuntìvìte g·onococ-cica - il siero normale frèseo ·d i ·liue-' }Jer instillazioni nel saceo con1


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gilintivale eseguite ogni due ore 1 ritenendo che jJ siero stesso, assai ricco di opsonine, eserci-· tasse un 'azione stimolante sull'attività fagoci:taria dei leucociti. Egli riconobbe l'efficacia .della cura sull'andamento della malattia, ma Je sue conclusioni 11on furono confermate dalle tprove s uccessive ed è quindi, giustificata l'opinio111e che i benefi.cii riscontrati fossero dovuti più .all' az:i:one detersiva· dei frequenti lavaggi .che al potere battericida del sieTo. Poco dop.o (1909) il Gallenga sp,e rimentò una :te..r api·a paraspecifica della congiuntivite ble:norr.agica con lo stesso m1ediocre risultato. Successivamente il Colombo curò nella Clini~a Oculistica di Parma, con siero antigonococ-cico polivalente, 10 casi di congiuntivite blenorragica (8 dei neonati e 2 degli adulti) . Eglj ~spresse il convincimento, che cc il siero antigonococcico è un mezzo che può ess-ere molto ef · fic a ce nella difficile e spesso inane terap ia della -congiuntivite gonococcica » . Ed aggiungeva: cc i risultati più evidenti che si ottengono (cioè la remissione rapida dei sintomi infian1!matori) sarebbero dovuti specialmente all e qualità antitossiche del siero., il quale tuttavia ha un'azione anche sul gonococco ed agirebb e attent1andone rapidamente la virt1lenza ». • Il prof. Gallenga i-n un suo articolo pubblicato nella Pratica Oculistica il 1914, confermò tale g iudizio. Il Colombo ricon·osceva, pe·rò, che le sue os· servazioni, scarse di numero e riguardanti qua- . si esclusivamente le manifestazioni della congiuntivi·t e gonococoica nei noeonati, non gli permettevano di trarrie delle conclusioni generali. Durante l'ultima-guerra la congiuntivlte purulenta provocata con l'inoculazione nel sacco congiuntivale di pus ble11orragico assunse nel nostro esercito (e verosimilmente anche negli altri es erciti belligeranti poiiehè rappl'!esentava un tentativo d'i1nboscamento d~lle classi pover e meni.re i ricchi preferivano esibire un elegante cardiopalmo o delle voluminose varict emorroidarie ) una diffu.sione quasi epidemica, tanto che nei primi mesi del 1917 ebbi modo di curare nel reparto Oculistico dell'Ospedale Militare di riserva di Treviso, da me diretto, e successivamente in quelli di Fil'!enze e di R·oma, una cinquantina di militari autolesionisti affetti da congiuntivi.te gonococci·c a (batteriologicamente controllata), nessuno dei quali presentava manif1estazioni di urietrite blenorragica e, pur appartenendo a Corpi diversi, provenivano ir1 grandissima maggioranza dagli stessi di· stretti di reclutan1ento (Girgenti, Caltanissetta, Catania, Palermo). Su quarantacinque casi accuratamente seguiti 16, vennero trattati, - oltre che mediante

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il metodo classico consistente in pennellature delle congiuntive palpebrali con soluzione di nitrato d'argento al 2 % e lavaggi frequentissimi, - con instillazioni di siero an tigonococcico nel sacco CDngiuntivale, e 29 con iniezioni ipodermiche di vaccino specifico. Come controllo e termine di confronto tenni i numerosi casi di congiuntivite gonoco"Ccica curati con soli preparati chitnici precedentemente nell'Ambulatorio della Cljnica Oculistica di Roma . Nei primi quindici casi, pur osservando una remissione dei sintomi infiamm·a tori (edema palpebrale, ch·emosi, secrezione purulenta) non riscontrai tuttavia una n-0tevole efficacia sul1'andamooto dell'affezione in confronto dei malati curati con sole pennellature di nitrato d'arg.ento; ed anche le complicazioni corneali furono fflequenti. Nè è da meravigliarsi dello scarso beneficio prodotto dal siero usato per instillazioni quando si pensi al brevissimo tempo in cui neces'Sariamente esso restò a contatto con la mucosa infiammata, venendo subito eliminato dall'abbondante lacrimazione e dall'essudato purulento che sgorgava a getto continuo dalla rima palpebrale. Qualche si.erologo, poco esperto di malattie oculari, ha proposto che il siero venga inoculato a l disotto della congiunt~va bulbare, ma, se le iniezioni sottocongiuntivali non riescono di danno quando la congiuntiva è in condizioni normali, diversamente accade quando vi è che.masi infiammatoria: in questo caso, infatti, si determina intorno alla cornea la fomnazione di un cercine congiuntival e che produce facilmente l'ulcerazione della membrana cheratica, s ia agend6 meccanicamente e determinando cioè ischemia vasale con grave danno della nutrizione d ella cornea, sia costituendo un nido per i germi che alla loro volta agiscono macerando la cornea e producendo una trombosi settica dei vasi del cerchio pericheratico. Recentemente lo Stérian ha usato il siero antigonococcico per iniezioni ipodermiche ed il Costantinescu che ne ha fatto esperienza in 32 casi àfferma che tale siero, introdotto nell'organismo per via ipodermica, riesce efficace nella congiuntivite gonococcica come il siero di Behring nella difterite. Queste conclusioni hanno, però, bisogno di essere confermate tenendosi anche present i i risultati della sieroterapia nelle altre complicazioni del! 'infezione blenorragica e cioè che la sua efficacia è c·o nsider.evol.e nelle forme chiuse (sopratutto artrite e setticemia) mentre lo è quasi affatto nelle localizzazioni aperte (uretrite blell!Orragica). Diverso fu il risultato della inoculazione del 1

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'Vaccino antigonococcico in 29 casi di congiun· lazione del vaccino è sufficie11te da sola a pro-· tivite blenorragica degli adulti. durre in breve tempo la guarigione senza l'auI vaccini antigonococcici furono preparati in silio del trattamento chimico finora usato. Nei gran n11mero, speeie dopo le esperienze vacci· 29 casi di congiuntivite gonococcica degli nali del Wright e tra i primi e più n-0·t i ricor- adulti, trattati con vaccino specifico polivaderò quello del Copelli (1912) in Italia, di Ni- lente (Pangon o dell'Istituto sieroterapico), colle e Blaizot in Francia. senza però abolire le pennellature di nitrato Questi du·e ultimi siero1ogì lanciarono nel d'-argento ed i lavaggi con la soluzione del 1913 un vaccino antigonococcico atossico che Kalt, ho constatato che in quasi tutti i casi fu chiamato Dmégon e che ve·r me dagli autori i sintomi infiammatori (edema palpebrale, chesperimentato e.o n eccellente risultato in 24 casi mosi ed es·s udazione purulenta) si attenuavano di congiuntivite purulenta ed in aJtrf numerosi assai più rapidamente e le co mplicazioni cordi uretrite ganococciica e di complicazioni di neali divenivano notevolmente più rare; in un tale malattia (reumatismo articolare ed orchi- caso, anzi, in cui il malato presentava all'iniep ididimite). zio della cura una infiltrazione della cornea, L'efficacia del vaccino (poli~lente) fu con- constatai con sorpresa .che essa, invece di differmata da1'le esperienze sucessive di Cuénod fondersi e dar luogo ad un 'ulcera perforante, e Penel (26 casi di congiuntivite b1enorragica) come accade ordinariamente, regredì invece e di Offret (32 casi); mentre altri tenta.vano dopo la seconda iniezione di vaccino antigol'applicazione di vaccino autogeno alla Wright nococcico. Tuttavia, in rapporto aJle complie tra questi ultimi ricordo lo Schumway che canze corneali ho notato che se queste mancurò con tale metodo un caso di irite gono- cavano al prinicip.io del trattamento vaccinotecoccica, il cui andamento fu favorevolmente rapico difficilmep.te si manifestavan·o in ,s eguimodificato fin dalla seconda iniezione di vac- to, mentre invece era raro che si arrestassero cino, il Mizuo (in 5 casi di congiuntivite ble- ove si er ano già iniziate. In tutti i casi ossernorragiea dei neonati.), l'Aroustain ·e qualche vati fu praticato ripetutamente l'esame battealtro. Data, però, la rapidità del decorso di riologico della secrezione congiuntiv.ale, i cui 1ale malattia e la tumultuosità dei suoi sinto- reperti non sono privi di importanza per illumi non è consigliabile la preparazione dei vac- strare il mecc.anisrno d'azion~ del vaccino ancini autogieni alla Wright per cui andrebbe tigonococcico. Intorno a questo fenomeno di r perduto del temp.o prezioso. I vaocini antigo- terapia immunitaria si sono svolte le stesse ·dinococcici più usati sono-, oltre il Dmégon, scussioni che per il ·siero c.orr.ispondente ed quello del Welcome, l'Arthigon (dello Sche- entrambe hanno per bas~ · la teoria gener.ale ring), il Gonargin (di Meister Lucius) ed in della dottrina del'immun"ità e quella partic.olaItalia il Pangon (del Volpino) contenente fino re del modo d'azione del gonococco. A tale ria 2 miliardi di ge:rtilli in un centimetro cubico, guardo osserva il Carbone ·nel suo organic_o il Bruschettini; ed il vaccino dell'Istituto siemanua letto « Dei vaccini e sieri in terapia ocuroterapico milan~se (da 5.000.000 a 2 miliardi lare»: di g~rmi per cc.); e rec~ntemente a tali vac« Sul modo di azione del gonococco le opicini si è aggiunta la stomosina aIJ..tigonococ- nioni sono controv·e rse: aJieuni ammettono che ei'ca Centanni. Nel campo oftalmologico l'au- il veleno al quale si ·devono i fatti morb.o si ostore che ha più largamente sperimentato in servati sia legato al gonococco (endotossina); Italia il vaccino ~ntigonococcico nella cura altri invece credono che questo germe possa della {!ongiuntivite blenorragica (sopratutto produrre una tossina che si trova disciolta · dei neonati) è stato il Prof. Cecchetto, prima- nel terreno dove viene coltivata. La stessa con:rio .oculista dell'Ospedale. ·Civile di Verona, il troversia esiste riguardo al ·m eccajlismo d' aquale ha trattato con la vaccinoterapia 59 casi zione ·del .s iero antigonococcico; sebbene non di congiuntivite gonococcica (di cui 55 in neo- lo sìi possa enumerare con sicurezza fra i sieri nati e 4 in adulti) . Egli ha usato (per via antibatterici, ·p ur·e il dosaggio di esso resta ipodermica) in special modo il vaccino d-el limitato esclusiva-mente agli anticorpi dimoNicolle di cui trova l'efficacia prodigiosa e, strabili in vitro, facendo la dimostrazione de· ultimamente, la stomosina Centanni, anché gli anticorpi presenti nel siero cioè de.Ile pre~ eon ottimo risultato.· cipitine e delle sostanze atte a deviare il com· Il Cecchetto rileva che con tale metodo di plemento » . Ma prima di indagare se il vaceura non soltanto il decorso della malattia di- cino antigonococcico possegga virtualmente ed venta più breve e l'andamento assai meno gra- indirettamente un potere antitossico oppure "fe, evitandosi quasi sempre le tristi compli- antibatterico, o l'uno e l'altro insieme, è ne. ianze della cornea, ma ehe, inoltre, la inoeu- . cessario considerare un problema più generhle 1

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e quasi preli111inare della sierologia, se cioè, i J)rodotti immunitari adop erati agiscano stimolando l'attiv.ità fagocitaria dei let1cociti, com.e afferma la teoria c.ellulare (l\Ietchnikoff, '''rigl1t), oppt1re conferendo ai succhi organici il potere diretto di distruggere i germi patogeni o di net1tralizzarne le tossine, secondo crue1lo cl11e sostiene la teoria 11.morctle (Fodor, Bel1ring·, Pfeiffer). Nei prep.arati batte.riologici di essud.ato purulento, eseguiti in tutti j casi di cong·iu11tivite blenorragica, ho potuto rilevare che durante il trattan1ento vaccinico i! numero dei gonococchi andava progressivamente diminuendo, so1)r~tutto quello dei germi fagocitati che era110 invece più.abbondanti al! 'inizio dell'infezione. Questa inversione del rapporto nun1erico fra i germi endocellt1lari ~d extracellulari è in contrasto con la teoria del Metchnikoff, secondo la qu.ale, invec,e, l'attiv.ità fagocitaria dei leucociti dovrebbe aumentare sotto lo stimolo del vaccino inoculato. Ed anche la detern1i.: naaione dell'indice opsonico, compiuta col metodo del Wright dimostra cl1e l'attività fagocitaria non awnenta in proporzione diretta del miglioramento dei sintomi della congiuntivite: occorre, dunque, amm ettere che il siero ed il vaccino antigonòcoccico r1ella loro azione immunizzante non si valgono dei leucociti come di elementi intermedia1j, Resta ora da risolvere il problema se il siero ed il vaccino antigonococcico esplichin-o direttamente l 'l1no, virtualmente l'altro - delle attività ar1tibatteriche propriamente dette o invece una azione antitossica. I reperti batteriologici ott~nuti non offrono l1na prova evidente di batterioli.si, com~ f.orm·e g·onococcicl1e in dissoluzione o scolor.ate o alterate nell 1aspetto. Si riscontrano, invece, ·casi abbastanza frequenti di addensamento di germi extracellulari come per l'azione di una sostanza agglutinante. Dalle ricerche batteriologiche e dalle esperienze in vitro si può, quindi, ammettere che il vaccino gonococcico non provochi nelI'organismo in cui viene inoculato la formazione di batterioiisine ma di: sostanze cl1e agiscano non di~t.ruggendo i gonococchi ma attenuandone la virulenza. Inoltre le osservazioni cliniche valgono a<.l integra.re le esperienze sierologicl1e perchè dimostrano elle il vaccino a11tigor1ococcico è efficace sopratutto r1·elle forn1e tossiemiche e nelle co·m plicazioni a.rticolari, in c11i - pur amm.ettendosi tina eventuale localiz~ zazione dei germi - si riconosce generalmente che jl processo infiammatorio è dovuto principalmente all'azione delle tossine, ed è, quindi, evidente che il vaccino esercita, oltre all 1attività antibatterica, un potere di ·neutralizzazione delle tossine gonococciche. E' ovvio che

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queste asserzioni non hanno la pretesa di essere delle verità assolute, ma semplici constatazioni approssimative, poichè l'esame batteriolog·ico non è sufficiente da solo a scovrire la complessità delicatissima dei fenomeni im111unitari. Detto brevemeri:te ùel n1ecca11ismo di azione dell' imml1noter al) i a g·o11ococcic.a aggi11ngerò poche osservazioni sul n1odo con cui ho u.siato il vaccino. I-Io eseguito le iniezioni con intervallo di 24 ore o a giorni alterni a seconda della inténsità dell'infezione ed 110 constatato, cl1e con le alte dosi (fino a 2 miliardi di germi in 1 cc.) il risultato era più efficace e rapido. Per ogni caso vennero eseguite complessivamente da 5 a 20 iniezioni di vaccino a seconda della gravità dei sintomi presentati e la regione anatomica prescelta per le inoculazioni fu la sottoclavicolare o la laterale dell'addome. Le reazioni provocate - locali e generali - furono trascurabili consistendo le prime in edema infiammatorio e c.lolore in corrispondenza del punto d'inoculazione del vacc.ino, della dt1rata di pochi giorni~ e le altre in un fugace elevamento della temperatura. In seguito ho trattato con vaccino antigonococcico - nella ·m ia pratica privata altri 6 casi di congiuntivite blenorragica - 5 in neonati ed 1 in adt1lto - ed in tutti ho otteIJ.Uto lo stesso eccellente risl1ltato già messo in rilievo nelle altre osservazioni. In complesso i casi di congiuntivit.e gonococcica sottoposti al tràttamento imrnunoterapico furono 51, di cui 16 (tutti di congil1ntivite blenorragica degli adulti) vennero ·Ct1rati c~l siero e 35 col vaccino antigonococcico. Questi lllti·m i comprendevano 30 casi di blenorrea co·n giuntivale degli adulti e 5 dei neonati. Riguardo alla que~tione, ancora discussa, dell'influenza e.b e può esercitare l infiamma zione congiuntivale di natura gonococcica sul decorso e l'esito delle complicazioni corneali da tracoma, even tualrnente preesistenti, ho potuto constatare che in t1n caso di congiuntivite gonococcica provocata da lln militare già affetto da tracoma florido con panno ed ulceri corneali, si verificò la distruzione purulenta di tutte e due le cornee con esito in let1comi totali aderenti. In base ai risultati ottenl1ti nelle osservazioni riferite ritengo di dover logicamente trarre le segt1enti conclusioni sull'uso del siero e del vaccino specifico riella cura della cong·iuntivite gonococcica : 1° Il siero antigonococcico usato per instillazioni si è mostrato di scarsa efficacia; il che non esclt1de che possa e~sere più utile se introdotto nell'organismo mediante iniezioni. 2• Efficacissimo fu invece 1'11so del va_çcino 1

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i)er ~ia ipodet111ica, modificando beneficamente i· andamento dell'infezione, abbreviandone il decorso e rendendo assai meno frequenti le -complicanze corneali. 3° È, pertanto, n.011 sol o opportt1no ma doveroso per tutti i inedici - spe.c ializzati o no - a cui si presenti l 'occasione di dover ct1rare t1na cong·iuntivite g·onococcica,. sia in neonati sia in adt1lti, associare la terapia vaccinica al metodo classico di cura locale, a cui non deve disconoscersi un notevole potere battericida. Dott. ALFREDO ROSICA. Da t1na tctbella annessa al presente articolo e che per ragioni di spazio non è possibile riprodt1rre, risulta che i casi di. congiuntiv"ite gonococcica osservati dall'autore in autolesionisti, d11rante la guerra, furono complessivamente 45, di Clli 41 nell' Ospedale militare di Treviso e 1t- in Qttello di Roma. Di essi, 16 furonò sottoposti ·ad instillazioni di siero antigonococcico nel sacco congiuntivale e 29 ad iniezioni ipodermiche di vaccino specifico, ed in questi l1ltimi le complicazionj corneali furono proporzionalmente meno fre quenti e m.eno gravi gli esiti. Nota. -

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sopra un caso di meningite cosi detta sierosa. Dott. LEONARDO TIBERIO (Casalbordino). Storia Clinica. - G. G., a. 37, proprietario. Nulla di notevole n el gentilizio e nell'anan1nesi individuale; nega lues; discreto bevitore; modico fumatore. Racconta che nei primi di marzo ha avuto d elle febbri non molto alte, irregolari, di poca durata, con caratteri d'infit1enza (a dire del paziente). S\1bito h a "ripreso le proprie occupazioni. Il giorno 10 1nar.zo, a sera, ha fatto abuso di vino, tanto che è stato ricondotto .a casa in istato di confusione mentale. La mattina seg·uente è insorta forte cefalea, ma il n. non ha chiesto l'opera mia di medico che - il m a ttino del 12. Trovo che la cefalea persiste, a tipo prevalentemente frontal e, con grande sofferenza dell'infermo, ,c}1e è costretto dal dolore ad emettere dei lamenti. Il termometro non segna alcuna elevazione termica febbriJe. Il polso è nor1na le, per ritmo e frequenza. La lingua è imp~niata. L'alvo leggermente sti~tico. . . . Già casi d 'influenza s1 erano ver1ficat1 ln paese, accompagnati o seguiti da cefalee e nevralgie intense. . . . . . Ma , alla somministrazione d1 ant1nevralg1c1, la cefalea del mio infermo non cede. IJa mattina del 13 torno e prescrivo la veseica di ghiaccio alla testa e il sanguisugio alle mastoidi. · La mattina del 16 vengo cl1iamato a consulto con lin collega e porto con n1e un ag·o-treqt1arti per p11ntura lombare. All'esame obbiettivo completo, noto un Kornig disc~e~o e un~ cert~ rigidità nuc ale; i nervi cran1c1 so~o inte~·1 perfettamente; non esiste alct1na lperestes1a

cuta11e a; I 'addome lln po· ipertor1ico i11a no11 avvallato; non \ omito, si.bber1e qualche male ap1Jena accennato conato d·i vo1nito; dern10grafism9 ev·idente; sfinteri integri; temperatura non febbrile; polso alquanto raro (60 battute al minuto); cefalea ancora intensa; sensorjo sempre integro; torace nulla; nlilza e fegato non si palpano. Il collega mi propone l'iniezior1e intrarachi-:. ,clea di siero antimeningococcico. _ Io f acc\J.o osservare la nessl1na indicazione di questo, mancando se:gnt capitali di l1na meil1lingite cerebro-spinale ep.idemica (febbre alta e i sintomi a carico della convessità cerebrale) . Ma, insistendo il collega e per defer·enza verso di ll1i, poichè il siero, se non ·l 'iusciva t1tile, non avrebbe certament~ i1ociuto, t1s1)etto. Il siero, però, non si riesce ad avere in paese e faccio la semplice l)llntl1ra lombare. Il liqt1or esce a gocce ravvicinate e si presenta leg·germente tinto di sangue in principio, ma poi limpido. Dopo 12 ore non si i1ota nella provetta cl1e 11r1 semplice sedimento ematico: ness11na forn1a zione di reticolo. Non è p ossibile, per mancanza di mezzi, fare alcuna ricerca più fine st1l liquido cefalo-rachidiano (come la prova di Nonne, la citodiagnosi ecc.). Nè s i può osservare, 1)er la stessa ragione, il fondo del1'occhjo; nè viene eseg11ita l a W. R. : nè sul sangl1e, nè s11l liqt1or. 17 marzo: Si comincia a notare l'effetto benefico della puntura 101nbare: la cefalea è meno continua e lo stato d ' irrequietezza gen·eral e t1n po' diminuito - il polso s i mantiene raro - il sensorio è integ·ro - i nervi cranici indenni - temperatura normale . Somministro l 'Urotropina. 18 marzo : Seconda pt1ntura l ombare, ç_on fuo ril1scita di liquor a pressione modica (gocce non molto ravvicinate), limpido. Consecutiva iniezione di 5 cc. di siero antimenigococcico, giusta ·1a J)roposta del collega. Subito dopo qt1esta, il p. avverte dolori agli arti inferiori ·ed è preso da uno stato d 'irrequietezza piuttosto rilevante. Circa un'ora dopo è assalito da forti brividi di freddo, seguiti da febbre. 19 marzo : La temperat11ra, durante le 24 ore s11ccessive alla iniezione di siero, si aggira intorno ai 39°. . . , . 20 marzo : La forte reaz1one al siero e finita· la temperatura è di 37,1; ness11n sintoma n~ovo; l 'esame delle urine non dà nè alb11mina nè zucchero. 22 ·m arzo: 3a puntura lombare decompressiva: liquor limpido a pressione discreta; t. ~7 , ~. 23 marzo: T. 37,1; p . 64; la cefalea va d1m1nuendo; l'appetito si conserva sempre buor10. 2~ marzo: T. 36,6; p. 66. 26 marzo: T. 36,7; p. 70; ~ammin istraz ione di (( j od11ro di potassio » . 27 inarzo : Il p . migliora; la sindro1ne m er1ingea va SCOJ?lP~·r endo. 29 marzo: M1gl1ora sempre. . 30 marzo: Si gil1dica st1perft11a ogni lllteriore assistenza medica. 1

Ho vol\1to rendere noto il caso e perchè non • capita certamente spesso osservarne di simil1 e perchè, soprat11tto, m.olto poco si conosce,


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finoca, circa l'etio-patogenesi e l 'a11atomia patolog·ica di questo quadro morboso, che può facilmente ~ssere scambiato per una comune meningite da meningococco, com.'è capitato al collega . Pochi sono i lavori fatti sopra l'ar gomento. Oppenheim, nel suo trattato ne parla scarsamente. Quir1ck~ ha descritto parecchie di queste così dette meningiti sierose, quasi tutte guarite bene con la semplic e pl1ntura lombare evacu atrice. Quali moventi etiolog·ici Concetti, l\funzer ed altr i danno sopratutto peso a lle infezioni acute. Altri portano in causa i traumatismi, 1 eccesso di lavoro mentale., l'alC'oolismo. C è anche cl1i dà alla tubercolosi e alla sifilide la loro parte 11ella produzione di questa forma morbosa. Per qua11to rig·uarda il meccanis1110 patogeneticò, siamo nelle stesse cond izioni. Quincke ri1Jorta tutta la sindrome a un idrocefalo interno, stabilitosi in modo act1to: l 'essudato proverrebbe in prima linea dal plesso corioideo. Nel mio caso il liquor aveva tutto l'aspetto macroscopico di un trasudato anzicl1è di \ln esst1dato. ·E non poteva, allora, trattarsi cli un edema acuto delle pie meningi sotto l'azione tossica sui vasi, detern1inata dall alcool, di ct1i il p . aveva abusato la sera precedente l 'insorgere della malattia? oppure il piccolo attacco .d'influenza aveva avt1to la parte causale maggiore? Io non posso nulla rispondere. Ricerche più fi11i, ripeto, e Slùl'ammalato e sul 'liquor sono mancate, indipendentemente dalla m ia volontà: esse avrebber o potuto, forse, chiarire un po' il prohlen1a etio-patogenetico. Son s icuro, però, cl1e il fattore ii1fettivo influenzale e il {attore tossico alcoolico devono avere avut o 1a loro importanza n ella provocazione della sindro1ne meningea. I . a mia nota, infin~, mostra crt1anto venga · superficialmente risolto ogni problema diagnostico, una volta possedut i tutti i sintomi di un qt1a dro morboso! J, 'iniezione di siero antimeningococcico portò al mio infermo 24 ore di sofferenze, mentre la semplice puntura lombare evacuatrie;e gli aveva dato solli evo~ Baccelli diceva che la suprem.a necessità della cura è la diagnosi; ma qui, n ei nostri paesi, la supre-ma n ecessità è la cura, comunque fatta ! Possa, intanto, la mia n1odesta nota clini.a spingere i .bravi e giovani colleghi, che h anno la fortu11a di frequentare le sale clinich e e anatomo-patologiche, alla conquista di nuove e più solide acqt1isizioni scientifiche nel campo, ancora poco esplorato, dcl.le così dette meningiti sierose . 1

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POL l CLI~ICO

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APPARECCHI E STRUMENTI MUOVlw Una modificazione all'apparecchio ordinario per la proctocJisi. Dott.

GAETANO BOTTARO

(Genova) .

La proctoclisi è Lla molto tempo entrata a far par-te dell'armamenta1·io terapeutico· chir ur gico, e quasi tu tti gli operatori hanno avuto occasione di rilevare la bontà di questo metodo nei casi di anemi a act1ta, di shock e d'infc·zione. Senza dilungarmi su1le indicazioni della proctoc lisi, posso dire che, seguendo essa la via fisiologica p er 1 assorbimento dei liquidi da parte del nostro organism o, ed essendo di facile applica.zior1e, dovrebb e sostituirsi interamente alla ipodermoclisi e d alle iniezioni endovenose, tranne nei casi di gr avità est.rema e d'intolleranza speciale. · i\bbandonate le irrigazioni a doppio tubo r ettale e quelle ad 1111 solo tu·bo, originariam e11te proposte clal Murphy, negli ospedali degl i Stati Uniti d,America si è andato ge11eralnzando l't1so dell'apparecchio comunemente chiamato Murphy drip. Come è. noto, esso consiste i11. un enteroclisma, sul cui tubo, a breve distanza dal recipiente, .è innestato un piccolo bulbo di vetro provvisto di 2 branche, una superiore ed una inferiore; la superiore si prolunga n ell'interno del bulbo, in un tubo lungo pochi centimetri> che finisce assottigliandosi come un contagocce ordinario. _.\l disopra di questo bulbo vi è una morsetta a vite p er m ezzo della .quale si può regoJ.are il nurnérn di gocce che si vuol fa r passa re n el retto. I.'Qstremità inferiore del tubo dell' en terocJ isma si connette con una cannula rettale lunga., di gomma molle, non molto grossa, con apertura all'estremità e non di lato come nei cateteri uretrali. Sul tubo dell'enteroclisma tr a la cannula rettale e l 'apparecchio contagocce è innestato, per m ezzo di 11nn. connessione a Y, un altro tl1bo di gomma, che serve per l'uscita dei gae e per -equilibr:1re l'eccesso di pressione end0rettal e causata dalla peristalsi intestinale e dalla rapida contrazione dei muscoli addomi· nali (fosse, vo1nito, starnt1ti, ecc.). Senza di esso . i gas ~d i ·liquidi eepulsi dal retto sarel>bero obbligati a passare tra la cannula rett~ le e l'ano . Quest'appareccpio, sebbene funzioni in modo soddisfacente , alle volte presenta l'inconveniente che i gas ed i liql1idi, espulsi dal retto, giunti alla cannula a Y, invece di uscire la maggi-0r parte pel tubo alt essi destinato, p~ ~ 1


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SEZIONE PRATlC.\

sano ql1asi tutti in quello che va al contagocce, e, trov~ndo la via chiusa, finiscono col venir fi1ori dall'ano. Dando un'appropriata inclinazione al tubo a Y si può din1inuire quest'inconveniente, ma con una piccola modificazione apportata da me al bl1ilbo, lo si può eliminare interamente e si semplifìca nello stesso tempo tutto l'apparecchio ed il Sll') funzionamento. Il bulbo, che io uso da qualche· anno, è p;rovvisto di ·una terza branca (fig. 1-C), destinata all'uscita dei gas e dei liquidi reflui. Essa so-

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Fig. 2.

stituisce l'apertura che nell'apparecchio co. mune è posta più in basso sul tubo dell'ente·roclisma, ed ha il vantaggio di dare ai gas ed ai liquidi espulsi dal retto un'1tnica via d'uscita ampia e facile. La brn.nca C, come si vede nella figura 2, si connette con u1t tubo di gomma, che si può portare a l recipiente dell'enteroclisma senza farlo però p escare 11el liquido. :r-.;e1 resto la tecnica non differisce da quella • comunerrientè usata.

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COMMC:NTI. Sul pneumo-torace Forlanlni. Dott. SILVIO CORINALDESI, Medico primario nell'Ospedale Mellini i'Il Chiari. Nel fascioolo XIII d~l corrente anno della Sezione Pratica il dott. Balsamo, prendendo . ·occasione da una precedente nota appars.a nel fasci colo XLVII del 1922, del dott. Capuani, eS'pone br~vemente la tecnica usata dal suo primario il prof. Cocci e da lui nell'Ospedale di Arezzo, nel praticare il pnet1mo-torace Forlanini. Come tutti saµno, la tecnica del pneumotorace ha subìto, attrave:nso il suo sviluppo, e coll'andar del ten1po, delle modificazioni, suggerite dalle esperienze dei diversi sperimentatori . Anche g,li apparecchi che furono proposti ed usati variarono a seconda degli intenti d egli auto.r i, m.a in coimplesso tutti quanti constano in genere di un aspiratore e pulsare a .spostamento di liquido. Mentre però essi rispondono convenientemente n elle mani ·dei loro inventori, la stessa cosa non si può dire per i metodi di puntura. Questi 'debbono soddisfare alle esigenze fisi~logiche del polmone·, che è contenuto nella cavità virtuale della pleura e devono guidarci sicuramente ad eludere gli eventuali impedimenti pleurici così freqi1en.t i .e così conosciuti da chi ha pratica di malati di tubercolosi polmonare, e ·di relativ.a applicazione del pne11mo-torace. Tutti oramai s·a nno con quanta facilità avvenga l'intasamento dell'ago comunemente usato e come ri.esca difficile poter talora penetrare la pr11m a volta nello spazio pleurico. Avviene così che il manometro può restare immobile nonostante gli spostamenti più o meno avanzati dell'ago ·e pur ritentan<:Io in al: tri punti, l'aspirazione del gas da parte della pleura non avviene. Il Forlanini i deò, è vero, la manovra della spremitura, che per lo più riesce sebbene non completamente a liberare la pervietà dell'ago, ma ci sono casi nei quali la spremit11ra non risolve la que·s tione e nei cp1ali le o·scillazioni manometriche sono indecise e dubbiose e spesso ci troviamo colla punta dell'ago in uno spazio vascolare, in un groviglio di aderenze o nel polmone, e possiamo con tale m.anovra determinar e jncidenti gravi, talora letali (embolia) . Il pericolo dell'embolia gassosa è perciò il più temuto nelle prime introduzioni e quindi 0

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numerosi sono stati i tentativi e le modificazioni apportate al prin1irtivo metodo di Forlanini, fino al1a proposta di Deneke (1910) d.el1'i:ntroduzione primitiva di ossigeno che, anche se introdotto in circolo, non dà fenomeni mortali; ha p1erò l'inco nveniente dell'.eccessiva rapidità di aissorbimento. Epperciò si pen.s ò di utilizzare dopo la prima intezione l'azoto-aria o semplicemente l'aria filtrata. Altri prop os.ero invece modifioeaziont nella tecnica d•e lla puntura. :E: giusto pertanto ricordare come già da molti anni il Saugmann adopri co me ago un trequarti ti po Potain da toir acentes.:h, di conveniente sio ttigliezza (n. ·3 d ella filie-ra· Charrièr.e) con punta a mandrino a tenuta, e così che serva di embolo aspiratore, facendolo scorre.re n ella can.nula ed infin.e mu·n ita di punta piatta perchè non n.e avanzi .sov·e rchi·amente dopo perforata la pleura pariie tale. NaturaJ.mente come nel trequarti del Potain, il mandrino durant.e l 'operazione rimane sul -tappo a stoppa che chiude lo est&rno della can.n111a al di là del rubinetto, sempre pr onto a l bis·ogno e a perfetta t.enuta. Tale modificazione dell'ago è senza dubbio utilissima, come io stesso ebbi a constata.re d·e vi su pocl1i mesi fa n.ei Sanatori ·Svizzeri, ove largo liso .si fa di tale mezzo. · Da quasi due anni senza saperlo io adopro p.ress'a poco lo stesso sistema del Cocci, ma invece di un ago semplic.e utilizzo lln piccolo trequarti sottil1e adatto per punt11ra lombare nei bambini, munito del ·s110 man.drino. Le p1'j m,e introduzioni specialmente, sono da me fatt.e così : Il trequarti sterÌllizzato a secco col suo mandrino viene intro·dotto nel torace senza. unirlo al tubo di g-0mma dell'apparecchi{) Forla·nini, al cui esiremo applico un raccordo di adattamento per l'ago t1~equarti. Si perfo:ra la parete toracica nel punto presce-lto fino a che si abbia la percezione o sensazilOne ·di ess.ere nel cavo pleurico; si pratica un movimento di va e vieni per assicurare la peTvietà dell'ago, p·e r lo più a·c certata da lln pi·ccolo run1ore o sibilo per aspirazio ne dc.ell'aria, e si innesta il tubo di g omm·a collegato col manometro dell'apparecchio Farla. . nm1. Anche a me è s uccess o, cadendo in un.o spazio vascolar~ o in forti· a derenze, di veder gocgiolare dal padiglione del trequarti del sangue, _non avve·n ire l'introduzione di gas e dover quindi mutare sede, ma in realtà debbo dire che pur av.enclo ·usato ed l1sando s.oltan.to l'aria filtrata tanto nella prima introduzione che nei successivi rifornin1enti, non mi è 0

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mai accaduto di avere alicun inconveniente e non ho mai dato alcuna importanza alla entrata della p•rima introduzione della piccola quantità di aria non filtrata. Con tale sistema non ho ma.i oS'servato embolia gass.osa. Osservo mfine che io adopro tale trequart~ solo nelle prime introduzioni: sucoeissivamente quan•d o la bolla di gas è costituita e controllata radiologicamente, uso, p1erchè non avvenga l'intasamento, aghi a punta più aguzza · e tagliente di quelli comunemente usati.

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A proposito di intasamento de1l'ago durante la ·cura col pneumotorace Forlanlni per il dott.

EÙGENIO CURTI

(Brescia) .

N°el fascicolo 13 del c. a. diella S1ezione Pratica del Policliriico, il dott. Michele Ba1samo richia.ma l'attenzione dei Colleghi su uno degli in.cidenti di tecnica f requenti durante le introduzioni di gas o di aria nel cavo pleurico per La costituzione del pneum,otoracei Forlanini, cioè sulla facilità con cui si occludei} lume dell'ago n•el passaggio attraverso t tessuti. L'incid·e nte può avv.enire tanto ne.i la prima introduzione (pur essendo l'ago gro,sso, sia p er essere l'ago men.o appuntito degli aghi usati per i :rifornimenti, si•a per il fatto che l'introduzione dell'a.go, nel p.rimo intervento, vien.e fatta molto l·entamente per i motivi a tutti noti); quanto durante i rifornimenti, sp.ecie n.ei soggetti 11n po' adiposi, per l'uso di aghi sottili. La chiusura, totaJe o parziale, d·e ll'ago con un frustulo di tessuto o con una goccia di sangu·e, o jm.pedistce completamente la ·funzione del manon1etro, togliendo la sicurezza di essere n1el oeavo pleurico, o alte-ra il funzionamento d.el manometro con oscillazi()ni della co·l onna d'acqua, ineerte·, incomplete, incostanti. Si è cercato di rendere n11eno frequente l 'intaisamenrto dell'ago usando aghi appui;ititi e taglienti, ana anche con questo mezzo l 'in con. . veniente non è eliminato. Forlanini, avendo osservato che tranne nel caso in cui il lwne vasale era chiuso da u~.a gocci.a di sa11gt1e, i·intasamento era d·o~uto ad un frustu.lo che si arrestava all'estremità dell'ago, aveva pr·oposto la mariovra della spreniitura del tubo, consistente in questo : Tra il pollice e l 'indice di destra comprimeva il tubo di gomn1a a 4-5 centim.etri dal1·ago, e col1le dita della mano sinistra spingeva la piccola quantità di gas esistente nel 1

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SEZIONE PRATIC.<\

t1lbo di gomma tra il punto compresso e lo ago, v~rs o il torace del paziente; il frusrtu1o veniva espulso, e l'ago disostruito permetteva la funzione del manometro. Il dott. Balsamo fa giustamle nte o,s servare i pericoli d:iJ questa m anovra: embolismo gaso.so o p·eggio ancora en1bolismo da frustulo, se disgraziatamente l 'ago è cadUJto in un va&o . sanguigno;-, -e ciò senza escludere l' ipotetico perico1o che a pneumio torace già avv.:Lato si possa lan ciare nel cavo pleurico un frus tulo di cute che può esseire vei~olo di germi patogeni. Molti ttsiologi si proposero di eliminare lo incidente d ell'intasamento dell'ago. Alcuni cons igliarono aghi forniti di finestr e laterali per il passagg·io del gas, in caso di chiusura del! ' a go. Saugmann usa a ghi sottili della foggia dei trequarti del P otai.n , munit i di m.andrino che permette di disostruire l 'ago chiuso. Wittig propone nel pneumotorace a lt1nga durata l11Ilo 1speciale ago-cannula il quale resterebbe a lungo infisso nel torace del paziente e faciliterebbe le s uc-cessire :itrnniiss,toni di azoto. Di Pietro propone un ago speciale munito alJJa base di due imboccature attraverso l1na delle quali è possibile lo scorr~re di un'anima mentre l'altra è in rapporto col manometro dell'appar eccl1io. Alla branca laterale Di Pietro adatta u11 tubicino di vetro term1na11te in un tubo .m unito di pip ~tta. Con questo m ezzo, chius·o con una p.inza, la comunicaztone coll' app ar ecchio si oonosce per la compa.rsa del sangue nel tubo di vetro, se l'ago è caduto in un vaso • sang111gn 0. R ecentemente (1uogo citat.o) Balrsiamo propone la manov ra del mandrino. Egli introduce n el torace lln ago ml1nito di un mandrino a.ffio r ante alla estren1ità d : l foro dell'ago . Git:nto nel cavo pleu1ico 1,1gli e il mandrino dopo :iver compiu to con que~ : ~) alc11ni n1ovin1 ~nti ù ~ va l~ vieni pe1" assicul·:.' l'Si della i)er vietft de:t'ago :~ innesta l 'ago · al tt1bo dell'appa1 ecchio. Eg: i afferma d ~ avere la prova di essere r1 cl cavo pleurico, da !.ln tent1is.s imo s ib ilo che l' (!ria aspirata nel cavo pl et1rico produce n e1 passaggio attraverso l'ago. Se manca il sibilo e stabilita ln. co1nunicazione tra ago e r11anometro i10n s i h nP n.o 01scillazioni d{l1la colonn.a d 'acqua, ripe ~ 3 la m8. novra del m andrin o, introd11ce11d0 più profor.~lamente l'a go. L'uscita di q11d.lche goccia di sa11g11e dal1

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l'ago, dimostTerebbe di essell'e cadu.ti colla punta dell 'ago in un vaso sanguigno. Schiettamente, se il metodo del dott. Balsamo pre;senta il vantaggio indubbio di evit are embo1lisn1i, mi sembra poco pratico. Anzitutto per i.a difficoltà di sitabilire quando si è giunti nel cavo pleurico, e poi per il fatto noto a ch1 pratica cure di pneumotorace, della facilità con cui nei movimenti dell'ag·o o in moose brusche del paziente si può spostare l 'ago dal cavo pleurico, specie nelle prim~ introduzioni o quando esistono adeTenze, rendend-0 vane le osservazioni m anometriche già fatte. Ed uno de·i pregi deil·apparecchio M,or elli è appunto quello dell'immediata percezione dello stabilirsi di un incidente di questo genere e evi tare embolismi gas osi. Ora per q11ante cautele si abbi ano nell 'inn eSltar·e l 'a"go al tubo dell'apparecchio, si imprimon.o m,o vimenti alla punta dell'ago. Infine perchè J'inunciare a priori all'uso diretto e im.medtato del manometro, che nella g·ran.de maggioranza dei casi ci indica e il momento in cui si p.erfora coll'ago il foglietto parietale pleurico, e colla entità della oscillazione e.i dà la quasi immediata nozione della possibilità o .m en.o di iniziare un,a efficace cura di pneUlllotorace? Per qu ei casi, del r esto non molto frequenti, di irlJtasamento dell'ago, u so da vari anni e con ottimo .risultato una m anovra che m i n1ette al sicuro da tutti qu ei pericoli ai qu ali il dott. Balsamo accenna, alludo alla manovra da me definita d-ella aspirazione forzata. Stabilito con un esam e del paziente la possibilità. -teoriie a della istituzione della cura, introduco l'ago al solito modo, ll.n ito con tubo di gomma ad un apparecchio sia esso Forlanini o f\!Iorelli, e in comunicazione col ma• nometro. Avuia la percezione, cosa frequente e nota a cl1i 11a pratica di pneumotorace, di aver perforato il foglietto p.arietale pleurico, se il manometro non entra in funzi one, sagg·o la p ervietà dell 'ago colla aspirazione forza.ta. (Ciò ch e si dice per la prima introduzione ale anche per i rifo rnimenti). Cl1il1do con d11e dita della mano sinistra il tt1bo di gorn.ma appena sopra l'ago, che vier1e così ai1cl1e t e_riuto immob jle, e con due dita della mano destra pratico schiacciamento, e scorr endo il t11bo di gomma, t1na. aspirazione ad li bitu,rn. verso il mannrnetro, il quale segn::r ,\ una 1iressione positi\ s.. Il tubo di ~omma resta così schi.acciato, VllOto per il tratto comp.reso tra le due n1ani; si I1a cioè una aspira zion.e p a ri a l ,·uoto ottenuto nel tubo. 1

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IL POLICLINICO

Ter1endo !)Oi compresse le dita verso il ma11ometro t.olgo la compressione delle dita ver8'0 l'ago e vengo ad .esercitare l'azione .aspirar1te, sopra detta, direttamente neil lume del 1'ago. Allora· se l'ago era entrato rwl parenchima. polmonar>e, o in aderenze, il tratto di gomma tra 1 ago e le dita della mano destra resterà compresso, e rilasciando Le dita della mano destra ill manometro ritorn-e rà alla posizione di partenza, Si liv.ellerà a zero. Se l' ag·o è caduto in lln vaso sa11gl1igno si avrà aspirazione di lln po' di sangue e si percepirà nettam enrte il gorgoglio d-e l sangue entro l'ag·o, _e il m·ano1netro anche in questo caso non e11trerà itn funzione. Se l'ag·o era hnve ce chi11so da u11a g·occia di sangLI.e o da un frustulo , goccia o frustulo sara,n no .aspira.ti nel tubo di gomma per azio11e d ella poca ari1a che .esiste nell'ago e n el tratto di gomma tra l'ago e le dita della mano sinistra., e il manometro potrà entrare in f11nzione. Se l'occ.lu·&i·o·n e dell'ago ·avvi.ene non alla I introduzione ma nei rifornim.enti, vedremo, otten,u ta l' as.pirazione d-e l frustulo, dilatarsi il tubo di gomma tra l'ago e le dita della n1an-0 diestra per aspirazio ne deJl'ruria già esistente nel e.avo p1eu!ico, e avremo la sicurezza di essere colla punta dell'ago nel cavo pleuricQ prima anco ra che il manometro lo abbia a palesare. Cqn quiesto n1·eitod.o mi pare si possa evitare il pericolo dell'emboliStmo tanto temuto dal dott. B·a1s.a.mo e da tanti altri tisiologi. Da anni, 1ripeto, uso questa manier:a, l'applicai non Sfl,.prei dire quante volte senza mai lamentar.e un incidente, e mi permetto perciò di 0om11nicarlo ai Collegl1i. Aprile 1923. 1

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Rvviso inapo,.tante I Prof. G.

PE~~ANDO

Direttore deU'lst1tu10 di Medtclna Legate della R. Unlversna di Genova

Manuale di Medicina Legale , Cap. 1. <}~neralità - Uenni deon tolog1ci. - Cap. Il. Cenni psico-fisiologici. - Cap. III . Del dellnque~te. e. rlel. pazzo in geuerale. Cap. IV. Ce11n1 sulle pr1nc1pah psicopatie. - <;ap. V. Natura del delitto e c_l~ssifi ca1. 1one dei delinquenti. - Cap. VI. Della respo11 sa_bih_tà penale ~ de.Ila capacità t·ivile. - Cap. Quest1on1 sul matr1mon10. Cap: \ ' III. Sui reati coutro il buon costume. - Cap. IX . Qut-stioni sulle f{ravictanze e sul part~ Cap. X. Del procl!rato ,,borto. - Cap. Xl. Trauma t~log1~ fore11s~ generale. Cap. X Il. Lesioni perso11ah l' r1sarc1mento d1 danni. - Cap. X t l r. Les 1011i e morte per agenti. termici e.d elettrici e pP.r ir1anizione. - Cap. XIV As fhss1e meccao 1che. - Cap. X V. Dell'infanticirlìo e delld vitalità.. Cap. XVI. Cenni rii tossicologia forense . Oa.p. XVII. 'fanatolo~a e necros•·opia forense. - Cap. XVIJl l\;f !l<'<'hiP e t r n""'e .-oi:ipettt: . U::. volume in-16°, di pag. XVI -916. con 273 fi~ure originali intercalate nel testo, in commercio L. -J.·! ; per i nostri abbonati sole L. 40 franco di porto e rac<'omandato 1"viare cartolina-vaglia .al Oav. LtlGI POZZI via Sistina.. N. 14, Roma ' aOMMARIO: Prefazione. -

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DIVAGAZIONI . La corleezione fondamentale della biologia.

La scienza moderna t.ende ad {d.entificare i f eno1neni ·della vita con quelli fisici e chirr1ici. Anche s~ienziati che professavano e professa110 religioni animiste concepiscono la vita come !'.espressione di fenomeni governati dalJ,e. stesse leggi che regolano il mondo inorganico. Cartesio, che pure 11011 era llll materialista, f 11 11 primo ad espQrre la dottri11a che l'organismo vjvente è un meccanismo, cl1.e funziona e si sviluppa per effetto di processi fisici e chimici. Contro questa concezio11e insol'sero g'li animisti che pretesero essere lo s1)irito, cosciente o incosciente, 11 fattore essen ziale, il g-0vernatore di tutte le funzioni orgarJi(he. La maggioranza dei biologi del secolo decimottavo e della prima metà del secolo deci1nonono non seg11irono nè la teo1ia meccanica r1è quella animistica. Essi furono vitalisti:' arnmisero cioè che l'organismo animale si trovi sotto la influenza di lln 'tge11te speciale, il principio vitale o forza vitale oualche cosa · tra lo spirito cosciente e l'azione meccanica. Per a ltro adottarono la interpretazione fisicochimica, ogni qual volta q11e;:;ta si prestava a spiegare i fenomeni vitaJd. Gli studi cellulari, .cl1e ebbero intenso sviluppo nella seconda inetà del secolo decimonono, rimisero in 011ore la teoria meccanica. I neo-meccanicisti trovarono che tutte le manifestazioni biologiche sono sotto la dipendenza. delle condizi0ni fisiche e chimiche dell'aml)iente. Tutti i fenomeni d el]a Yit.a per avverarsi hann•) bisogno di condizioni ambientali inerenti a1 mondo fisico : !)resenza di ossigeno, di acqua, di varie sostanz~ minerali di calo' re, di luce, e di adeguati stimoli di varia natura. In ogni caso manca qualsiasi dato che faccia amn1ettere la ·esi.stenza di influenze indipendenti da condjzioni fisiche e .chimiche, q11ale la pretesa forza. vitale. Hald ane (B ritish Jltledical J ournal, 1923, n. 3244) trova che la concezione meccanica, malgrado tutti i fatti m.e ssi in evidenza per renderla accettabile, è ancora insostenibile se la si afferma in mod·o esclusivo. La spiegazione meccanica delle funzioni organiche, egli dice, appa~a entro certi limiti, ma è aJtrE>ttanto sostenibile la interpretazione d11alista dei vita listi. Non è dubbio che nella estrinsecazione della vita entrano ·una serie di · 1•rocessi m eccanici, qnali il movimento delle articolazioni, l 'assorbimento di ossigeno da I

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SEZIONE PRATICA

!)arte dei polmoni e del ~a11gue, e di a1.i1nenti da parte del tt1ho djgerente e del sangue, la formazione di imn1agini sulla retina. Tuttavia la incapacità di estend.e re la interpretazione meccanica ai fenomeni della. vita i11cosciente dà. ragione al vitalismo. ln effetti la. i·ir1t1nzia a questa co11cezione h a ridotto la fisiologia ad un'incoerente raccolta di clettag"li, ed il cemento meccanicista che sembrava così soJ ido cinq11anta anni fa sì è sg·retoJ.ato. Per ])en co1nprend.ere la situazione basta considerare le caratteristiche dei. feno111eni vi. tali. Ciò che disti11g11e questi da quelli inorganici si è che nella vita la forma, il volume, le proprietà, la composizione e l 'attività di ciascuna parte. di t1n organismo. e del suo ambiente immediato è in relazione con le altre parti, e che l'affinità. è attivamente n1antent1ta nelle successiv·e generazioni. Pasteur fu il primo a riconoscere cl1e negli organismi superiori gli elementi viv ono in un ambiente i1tterno con .caratteri specifici mantenuti costanti dalla combinata attività delle · varie parti del corpo. Ciascun organo, ciascun tessuto, provvede non solo alla estrinsecazione della propria funzione specifica, ma anche a far sì che sia possibile la esistenza e l'attività di altri organi e tessuti. La esistenza di un sistema nervoso che avverte le modificazioni a1nbie11tali ester11e, mette 1'organis1no ir1 grado di adattarsi alle oscillazioni, entro certi limiti, dell'ambiente esterno. L'org·anismo contin11~ a 'rivere a nche in differenti condizioni esterne, ma ciò è possibile solo in quanto è capace di mantenere integro l'a1nbiente interno. E questa capacità è tanto più notevole quanto più complesso è l 'organismo. Gli a.n1bienti di ciascuna cel1ula in ogni tessuto o organo non sono con1uni ed eguali: particolari. condizioni ambientali dipendono dall'inftuer1za di cellule ,,icine, ed anche da cellule distanti, q1Lali sono, ad esempio, le cell11le degli orga11i endocrini. Anche nella costituzione dell'ambiente di ogni singolo eleme11to c'è u11n. cooperazione ed una dipendenza mutua. Così che forma, composizione, attività, ambiente s.o no inseparabili 1'11110 dall'al:t ro, la loro esistenza è dipendente 1'11no ct all'altl'o, sono relativi. Questa relatività è lo scoglio sul qua.le si frangono tt1tti i tentativi di concezion e n1eccanica della vita. Le modificazioni grossol ane esterne con le quali la vita si manifesta possono essere espresse in fonnol.e fisiche e chimiche, ma se si tenta di esrrj1nere in termi11i analoghi i processi da. ctli q11este n1anifestazioni so110 prodotte e r 2golate si cad·e nell'indefinito e nel complesso, perchè ciasc11n fen ome no è relativo ad altri fenomeni. • '

Vol.e11do aromett.ere Ja esistenza di definite quant1111qu~ invisibili costjt11ziond meccaniche in tutt.e le ce1lule \riventi, e Yolendo spiegare inecéanicam·ente tutte le delicate rie.azioni specificl1e, ci troviarno di fronte a difficoltà insuperabili. Noi sia1no costretti ad ammettere c·h e anche lo sviluppo dell'ol'g·anj~n10 sia go\··e tnato da leggi meccaniche e che quindi in ciascun ger1ne ci sia t1n meccanismo capace di costruire a sua volta il 111ecca11ismo del k.lturo organis·m o. · La teo1ia. rr:iecr.anica co11duce ad assul'dit.à. Quantunque sia evidente il fatto n1eccanico i11 alct111e. funzioni org·aniche, come ad es. nel movimento delle articolazio11i, è ass1t1·do i)ensare che lo stesso principio presieda alla riprorl uzione a,elle a.rticolRzioni nelle successive ge11crazioni. Più le fl111zioni del1'organismo diventano specifich e del la vita, quali ad es. la conservazio11e dell'individuo e la riprod11zio- ' ne della specie, e p'iù si trova inad.attabile la teoria meccanj ca. Sembra quindi rhr· i1 or1 3010 la co11cezionoe vitalistica, -ma anche quella mecca11ica no11 sia a. pie110 sod cli sfacr11te. L'attuale generazione è ancora troppo co1111)resa dei principii i11a te111aticj e fisici ereditati da E11clide, Gal.i lro. e Ne\\ tt)l1. ed è perciò che si tende ad applicare i pri11cjpii stessi a tutti i fenomeni, compresi quelli della vita. Conviene jnvece te11er presente che dal J)Uiltn di vista biologico l 'orgn11i n10 e i·an1bientt3 biologico, gli organi e l e loro f1111zioni, ciascttna. parte in rapporto ~cl altre l)arti d~l c:orpo, so110 ç!Ose inseparabili l't1na dall'altra, ccl intanto esistono in qna11to sono in reciprocl1e relazio11i d'intercì.i pe11denza e di cooperazione. D'altra pa1~te la vita è l)e1·sistente e co11tinua da generazione a generazio11e. La vita di ciasct1na s1)ecje non è l111a n1eteora fng·ace, 1na è persistente nei suoi caratteri esse11zj nli. E q11esiçi, persistenza di caratteri a.ttraver so le successive ge·r.ierazioni è t1n fatto così certo, che le bt'8nclte della biolog·ia, che chiamiamo fisiolog·ia ect a11ato1nin, sono a1)l)t1nto ba.sa te s11 ql1esta l)ersistenza. Tn verità. la biolog·ia e lt1 scier1ze fisiche h a11no caratteri disti11ti no11 pe1·cl1è trattano parti distinte dell'universo, ina })Cr cl1è llellra inter1)retazione dei risr> ettivj fe110111r11i occo rrono principii diff ere11ti. La relatività e Jcl p ersistei 1za clei fe110111eni s r•r10 gli el e111er1ti essenziali della concezio11e deJla vita, e tali principii 11011 e11trano 11ella concezio11e Galilea11a dell't111iverso fisico. Del resto la co11cezjo11e di GaJjleo 11011 può rjgtla1·dare la vita percl1è essa i1011 i·appresenta la r ealtà, ma solo un te11tati,·o i11otetico di 1

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considerar-9 la realtà. L'universo non è un didella peJ vi p er ostruzione dell'uretere. Il dosord,inato spettacolo di fatti indipendenti, stanlore di origine schiettamente renale è quasi ti di per sè e sparsi nello spazio e nel tempo sempre 1eg·gero, salvo ~he n elle lesioni infiaminfiniti. I fenomeni biologici, considerati nella matorie. loro essenza, rendono una tale ipotesi imposAl riguardo è interessante notar.e che lesiosj bile. ni di natura ed anche di sede diversa possoLa 1nterpretazione dei fenomeni biologici~ 110 dare una sindrome dolorosa identica. Il secondo Haldane, occupa un punto .di mezzo dolore è provocato da una causa comune : gli tra l'a eoncezione Gal,ileana e la concezione eccessivi movimenti peristaltici, lo spasmo desp,rit~1ale. Questa, dal l)Unto ·di vista materiagli urete1i che cercano di vincere l'ostacolo al listiço, è una mera illusione e la biologia, co- . libero d eflusso renale. m e scienza indipendente dalle sci enze fisiche, Il dolore può essere Lieve e passare anche è un non senso. M.a il tempo ha dimostrato la inosservato e grave fino a raggiungere una eccessività di tale affermazione. Tt1tti i tentaestr ema violenza; essere nettamente locaJ.l.zzativi di jnterpr etare con le leggi meccaniche i to o diffuso; compar]re e scomparire improvfeno1neni della vita hanno dimostrato che es- visamente o gradatamente; essere costante o se le spiegano fino ad im certo punto. n.ccessionale; manifestarsi d11rante gli sforzi o D'altra parte l e concezioni meccaniche apnel com1)leto riposo; assumere carattere diplicate a i f.enomeni c1e11la vita appaiono anverso, senso vago di malessere, dolenzia, sensazione brt1ciante, rodente, lacerante, pungen- . cora più assurde nei rigl1ardi della funzione te, tagliente, senso dt peso, di stiramento. psichica. Se è discutibile che si possa considerare ] a psicologia come un capitolo della La ]ntensità del dolore non è in rapporto alla gravità della 1esi one: caJieoli piccolissimi biologia, appare ingostenibile che essa i1ossa essere riguardata come t1na scienza fisica. possono dare dolori viol enti. Il rlolore di sol ito ~i irradia all'estremità inIl pee3istere n ella indagine dei fenomeni delferiori e particolarmente agli i11g11ini, ai tela vita esclt1sivamente con lo stesso indirizzo sticoli, alle grandi labbra, talvolta al.la parte e con g·li stessi metodi seguiti n·el1.e i·icerch e superiore delle cuscie, .e più raramente alle sul mondo fisico, rende l a ])iologia t1na s.ci eng·in·occhia, alle gambe ed anche ai piedi. Ecza infruttn osa. a,b bo. cezionalmente il dolore si irradia all'arto superiore, alla spall,a, al braccio, a lle dita. Non raramente si diffonde alla regione renale opposta ,e qualch·e volta si avv.erte solo in corriUROLOGIA. spondenza della regione sana. Di solito è accompagnato da fenomeni riflessi come nausea. I dolori renali. vomito, pallore, su.dare fretldo. (F CJLLERTON. Brit is li Medi cal J ounial, 24 febUna speciale forma di dolore è quella che brai.o 1923). può verificarsi nel r~ne mobile, e che vien deI dolori dei reni e Llelle pelvi re11ali possosignata come crisi di Diet1.. In questi casi il no dipendere da azioni i11eccaniche o traumadolore è dovuto a torsione del peduncolo, ripiegamento dell'uretere, stiramento del piloro, tiche .e da proc·essi infiammatorii. Le cause meccanicl1e sono: 1) l)istensione della cistifellea o di altri organi, e si può avedell'uretere, della pelvi, dei calici. 2) Distenre u11a tipica sindrome di colica addominale. L'accertamento diagnostico della natura e sione nel parenchima n ella capsula per congestione o edema dei reni. 3) Contatto di cor- della sede d,el processo determinante del dopi estranei con la parete della pelvi o dei ca- lore ha una importanza decisiva per l'indicazione ter.apeutica, e talvolta deve ·essere anlici. 4) Stiramento del ped11n.colo a.ei reni. che sollecita per gli evenJtuali interventi di 5) Compressione di nervi. 6) Sclerosi dei reni. Le ca11se infiammatorie sono: 1 ) Lesioni del- urgenza. La localizzazione, la diffus.i one, il carattere, la p elvi e dei calici, ad es. , pionefrosi. 2) Le, sioni del parenchima, ad es., pielonefrite. 3) Le- la intensità del dolore possono giovare fino ad t1n certo pun.t o, in ogni caso occorrono altri sioni del tessuto cellulare perirenalre, nd es., s inton1i sBmeiologici che i·n genere n on fanno perinefrite ed ascessi perinefritici. Generalmente si ritiene che il dolore renale difetto. L'esame de1'l'addome può 1nettere in evidenè di origine pelvica. Nella calcolosi, nella idro· nefrosi, nel rene rnobile, nella tubercoJ,osi e za spostamenti, deformità, ingrossamento del cancerosi r e11ale, nell'ematuria renale, senza rene, tu.rnefazion.e della regione renale, dolorabiJ ità, rigidità, o anee di i·pereslesia. d11bbio il dolore è provocato dalla distensione I

SUNTI E RASSEGNE.


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L' esam•e rettale o vaginale pq.iò svelar.e la presenza di un calcolo nell'e.str.emità i.n leriore dell 'uretere, ispessimento, dolorabilità o altre anormalità d>ell'uretere stesso. L'esame d1el cordon.e .s permatico potr.à far rilevare un varicooele, che · ,se a destra, potrà far pensar.e ad un tumo:r:e r.enale. L'analisi chimica, microscopica e b.atteriologica delle urine sarà spesso di importanza decisiva per la dtagnosi, ma conviene tener pre.s.ente che l 'assenza di qualsiasi anormalità non de·p one per la integrità del rene. Possono essere presenti piccoli calcoli senza çhe nelle urine vi sia sangue, pus o albumina; lo stesso può verificarsi neJJ 'idronefrosi ed in ~asi di tumori renali. L'esame radiologico potrà dimostrare presenza di opacità abnormi o alte.razioni nella posizione, nella forma e nel volume del rene. La cistoscopia potrà svelare alterazioni nella form a, nell'amp:iJezza, nei contorni de.gli orifici ureterali e modificazioni nel ritmo e nel carattere del deflusso dell'urina. Il cateterismo ttre.terale, eventualmente combinato con iniezioni sottocutanee, intramusco1e di sostaiilze coloranti, come 1ari o endovenos . l 'indaco~carminio e la fe.nolslilfoneftaleina, e combinato altresì con la radioscopia, potrà dare utili elementi sulla differenza della secrezione urinaria dei due reni, sulla forma, distensione e posizione degli ureteri. Talvolta nel dubbio che .s i tratti di una lesi·one addominale o renale occorre procedere .all'intervento esplorativo. Al riguardo si. presta beni·ss,imo una inc:iision-e obliqua d·ella parete addominal·e dell'ascellare ·media, in corrispondenza del margine costale, fino alla regio1n e il1aca. Questa inci!sione permett8 di esplorare tutti gli organi addominali senza grave traumatismo della parete addominale. In ogni caso di dolore renale convier1e anche tener presente la possibilità di affezioni della colonna vertebrale o del ·m idollo spinale. Le carie. vertebrali, l'aneurisma dell'aorta -con usura del.le vertebre, i tumori midollari, la tabe possono d·are dolori che simulano una colica r enale. La causa più frequente di dolori e coliche renali n ella forma p eggiore è il calcolo. In 72 casi l'autore l'ha trovato sempre pres.ente m·eno che in. due. Il dolore ha carattere vari,abile, può eccezionalmente. essere unilaterale , ed anch e a localizzazione indefinibile. Pt1ò . . irradiarsi agli inguini, ai testicoli, alle grandi labbra, alle natiche, alla parte Sllpero-inte.rn.a delle cosci-e, talvo1ta anche al pene, alle . gambe, ai. calcagni, alle dita dei piedi ed all'addome, nonchè alle spalle ed alla nuca. Ne1

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gli attacchi gravi c 'è nausea; vomito, pallore, sudore freddo, ed anche frequenza di min. ZLOne. L' eliminazione del calcolo determina un sollieyo rapido di tutte le ·soffer.enze. Il pa·s saggio di cristalli di ossalato di calcio e. di altri sali insolubili può provocare coliche analoghe a quelle date dai ealeoli. Il dolore non è un '8into·m a e.ssooztale della tubercolosi renai.e. In 117 L·asi era r)resente solo in 56, cioè solo n ella mieltà . In ogni m·odo il dolore, pur avendo il carattere e. la localiz, zazi·o ne di quello da calcolo, è se·m pre ·m eno intenso. Il dolore della tubercol·o·s i r enale è probabilmente dovuto akla pres·s ione intrapelvica, ma per la cronicità dell'affezione la distensione avvi.ene gradu.almente. Talvolta il passaggio di grumi di pus o di detriti necr.a.tici può improvvisamente ostrt1ire la pelvi, donde la produzione di colica, che peraltro di solito non as sume carattere di gravità percbè l'ur~tere ispessito ·e rigido riman~ · i11capéLCe qi spasmi. Nella pielite il dolore è frequente quasi nel1'80 % dei casi. Nelle forme acute si ha brividi, febbre, vomito, dolore, rigidità muscolare e talvolta alla palpazione si nota anche tl1mefazione dell organo colpito. Il dolore è più fiS1So e costante che nella calcolos i e nella tubercolosi. Anche nelle forme acute il dolore può miancare, e nelle croniche è s pesso assente ed j.l r ene affetto può .essere svelato soltanto dalla cistosc-0pia e d.al cateteri smo ureterale. Il dolore è dovuto probabilmente alla tUD;lef azione del par.e·n ohima ed alla diistensio-n ·e della capsula. Talvolta nella pie1lite si hanno coliche acc.essio·n ali con irradtazi1one all'inguin.e, al testicolo ed anche alla gamba ed ai piedi: esse sono dovute al pas·s aggio di coaguli purulenti nell'uretere. Nell'idronefrosi . e nella pionefrosi si ha ostruzione e distensione della pelvi renale, ossia le condizioni più favorevoli p er lo sviluppo della ·colica r enale. Il dolore come quello della calcolosi e della tubercolosi ha carrutteri e distribuzione variab.i li. Un fatto notevole si è che in qualche oaso, il dolore si iniizia .a ma.latti.a mo1to avanzata, far.s e perchè la disten.sti onie della pelvi è Lentamente graduale. Il dolore può mancare del trLtto n•elle foTme neoplasit.iche. Pt1ò av~re caratteri diversi: senso di peso, dolore lacerante continuo, o colicl1e a rcessionali. Il dolore può essere provocato da vari fattori: distensione della capsula, stiramenti dcl peduncolo, invasione di org·an1 vicin,i , occlusione più o meno con1pleta 1

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della pelvi, occlusio11Je dei vasi, passaggio di coaguli .s anguigni attraverso gli ureteri; questi ultimi darebbero le forme coliche. In parecchi casi di ematuria il sangue si versa in piccole quantità che si meseolano intimamente con le urine, ed allora manca qualsiasi dolore. '.Juesto manca anche quando l'e· morragja è così profusa che il sangue non ha tempo di coagularsi fino a quando non ha raggiunto la voo~i·ca. Quando inve.ce il coagulo si forma nella pelvi .si possono aviere coliche renali analogl1e a quelle date dai calcoli. La grossezza diel co.agulo non ha rappo rto con la gravità della colica. Nel rene mobile il dolore è spesso presente, ma siccome detta. condizione si associa ad altre manif estazi:oni di visceropto.s i la diagnosi differenziale in rapporto all'attribuzione del dolore può essere difficile. Specie .se il dolore è localizzato a destra si può p·ensare all' appendicite, al cieco mobile, e ad altre affezioni addominali. In tali casi conviene ricorreve al cateterismo ureterale ed . alla pielografia. Il peso .sp~cifi:co dell'urina defluente dal r ·e ne mobile è minore di quello dell'urina dell'altro lato, in lfapporto alla diuresi riflessa uni·l aterale. Qualche volta inveic.e il peso 1specifico è maggiore in rapporto forse ad un assorbimento del liquido durante la stasi. La pielografia può dimostrar~ alterazioni pelviche e modificazio·n i del calibro .e della direzione dell'u retere. I dolori renali p.os-sono essere provocati anche da altre cause: nefrite .cronica, infarti, ci!Sti idatidee, nonchè da .affezioni della vescica e dell ~ uretra (cancro della vescica, papi!· ìoma d..i un orificio ureterale, ipertrofia prostatica, restringimenti uret1ali). L'esame rettale, ll-t cistoscopia, il cateterism10, l'analisi dell'urina indirizzano in tali casi ad una giusta dia- · 1

gnosi.

La cura dei dolori renali si ba·s a oosenzialmente sulla rimozion1e della causa che li produce, e quindi sul trattarqento medico o chirurgico del pr-0ces·s o morboso. Recentemente è Btato proposto e mes•s o in pratica, sembra con buoni effetti, la r esezio•n e dei nervi renali ne le nefriti doloros.e, nelle piccol.e idronefrosi, nel1e neuralgie renali a carattere ben definito. 1

Dr.

L'importanza della costante nella nefrectomia. ( QuÉNU.

J ournal d''ll.rologi P, luglio 1922).

Q11ando un. chirurgo deve accingersi ad una nefrectomia per una causa qualsiasi, occorre sapere (fl1ale sia il rene malato e se l'altro sarà in grado cli f11nzionare sufficientemente p er tutto l'organismo. Vero è che oggi dopo nt1merosi tentativi e svariatj m etodi di inda-

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gine, possediamo nel cateterismo degli ureteri un mezzo assai sicuro e semplice per rispondere a tutte e due le doniande, ma qualch e volta, specie nella tbc. vescicale il cateterismo, non è possibile e non riesce.' Entrano in campo allora altri metodi, tra i quali l'autore non VDrrebbe veder.e scelto che 11no solo: la ricerca della costante di Ambard, dalla nota formula Ur

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in Clli U1· = azotemia (ossia la quantità di urea 11el sangue); D=quantità di urea nell'l1rina nelle 24 ore; P = il peso del soggetto; C = la concentrazione dell 't1rea nella urina e in cui il val.ore normale di K corrisponde a 0.070, mentre un valore di K = a 0.10· indica una deficenza funzionale della metà, 0.14 di 3/4; 0.21 di 8/9. I .. a costante offre ancora il vant~ggio di non essere influenzata dal regime alimentare mentre varia non solo con la quantità ma anche con ia qt1alità del parenclJ.i1na renale. D'altra parte non bisogna richiedere alla costante . alcuna in·dicazione nè sulla localizzazione nè sulla ripàrtizione delle lesioni. Quando il cateterismo degli lll'eteri fosse iml)Ossibile, una costante bassa non vuol dire unilateralità, ma solo operabilità . Quando la costante è più elevata allora è difficile stabilire il limite massimo della operabilità, ed è molto meglio non fissare dei valori-limite, poichè sono stati operati con successo anche mala.ti con una costante uguale a 0.204. Bisogna aJlora che l'esperienza personale gil1dichi caso per caso tenendo conto del risl1ltato delle indagini radiografiche, dell'aspetto del rene malato esaminato d11rante l'operazione o dall'esplorazione di ambedue. Quindi più elevata è la costante e più s'ha il diritto di richiedere dal rene che si toglie delle alterazioni importanti, affinchè si possa sostenere che malgrad~ l'elevata costante, l'individuo viva grazie all'efficenza del rene superstite. In ql1esto caso il cateterismo può porg·ere effettiva1nente un aiuto prezioso, ma soltanto Jler una com1)arazione dei due valori. Q11ando la nefrectomia è controindicata per costanti troppo elevata (ù.150 ad es.) possono giovare - · come effettivamente hanno giovato - le operazio11i palliative (esclusione, ureterostomia nefrostomia) oppure semplicemente u11 ' regime alimentare appropriato, agendo così sull'elemento n.efrite. Tutte queste considerazioni indirizzano -verso- le segi.1enti concl11sioni, che cioè non biso'


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gna scartare definitivamente dall'operazione tlna t11bercolosi renale ad esempio, per una costante troppo elevata, ma piuttosto occorre ·ripetere più volte l'esame a distanza di tempo variabili e in circostanze differenti, sottoponendo, ove al caso, gli amn1alati ad interventi temporanei onde dar loro la possibilità di migliorare la nefrite e permettere al1'altro rene di ipertrofizzarsi compensativa. mente. ' Un a ltro elemento, quanto mai importante r}e-r la decisione dell'intervento è rappresentato dallo stato g·enerale del malato : ma per questo giudizio non può valere putroppo n essuna formula nè alcuna cifra. Il senso clinico è l'unico che possa giudicarne, tene~do conto di tutti quegli elementi sottili ed imponderabili cl1e non possono essere mai trascurati in simil.i circostanze. Il dimagrimento rapido, una febbre elevata che non dipenda dalle lesioni re11ali,. la concomitanza di altre localizzazioni tbc. controindicano l 'intervento. Una volta stabilita la nefrectomia rimane a • stabjl'ire il lato delJa affezione. Per rispondere a tale quesito nella maggioranza d.ei casi basta: 1) stabilire con l'esame cistoscopico il lato del i>redominio della lesione vescicale o lo aspetto anormale di uno degli orifizi; 2) vagliare i segni clinici obbiettivi a!Ja palpazione : segni di ingrossamento del re~e, dolore provocato, contrattura, difesa muscolare, indurim ento dell'11retere avvertibile con la esplorazione vagi11al e ; 3) segni clinici subbiettivi: i dolori sord i o oer crisi hanno un grande valore come indice di localizzazione quando siano unilaterali, srJecie se d atano da tempo. · Tutti qt1esti segni hanno valore solo se presenti tutti insieme : gi11stificano 1.a messa allo scop erto del 'rene supposto malato e la sua exeresi se riconosciuto tale. In caso contrarjo doppia lombotomia esploratrice. La doppia lombotomia infatt'i permette nella grandissima maggioranza dei casi, nella tbc. in ispecial modo, di giudicar e se un rene messo allo scoperto, decorticato, sia malato ed in qual grado: permette cioè la ' nefrectomia. Legue, ad es., sostiene che gli basta ,,.e_ dere senza i11ciderli i reni nel loro aspetto esterno, 1ns1eme cGll'urétere, per giudicare quale dei due sia il più malato e procedere cosi senz'altro alla nefrectomja. La doppia lomibotòmia può anche occorrere per un errore di 1ocaljzzazione, qt1ando cioè si. è m,esso allo scop erto in un c.aso indubbio di tbc. renale· lln rene poi trovato sano o troppo poco malato e tale da non giustificare un valore elevato della costant e. Ma può anche invece avere la sua ragione ed esser previsto senz'altro, 1

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quando, ad es., non esis te alcun indice netto · per la sua localizzazione e quando si abbia a sospettare, seriamente, appunto per la .costante, lesioni bilaterali diffuse. In questi casi è m eglio andare a vedere prima il vene supposto sano e poi passare, nel caso positivo, senz'altro, alla nefrectomia di quello malato. Vero è che J,a doppia.. lombotomia ha anch'essa i si.1oi svantaggi: opL:razione più lunga; traumatismo o·p eratorio du.e volte più consider·evole, senza .contare la mutilazio·n e . che risulta per la presenza delle due breccie. Ma il vero rischio è quello che si fa correre al rene sano, chè anzi un incidente, quale la rottura di una arteria polare superiore, può costringere a so .. prass.edere alla nefrectomia dell'aJ,t ro rene da non intraprendersi che d-0po altri esami. Ciò 11onostante la doppia lombotomia, garentisce in modo quasi assoluto da molti errori e salva sopratutto dalla -e ·ventualit~ - cui bisogna sempre pensàre - di lln rene unico. La costante ha un grande valore sia nella nefrectomia secondaria che in tutte le altre lesioni renali che non 1e tubercolari. Per ·e sse, del resto, , vale tutto quello che è già stato detto: non solo, ma, della costante bisogna tenere un gran conto anche in quei casi in cui è stato possibile praticare il cateterismo sia uni che bilaterale. Infatti con il sondaggio degli ' ureteri non è detto che l'urina venga raccolta t11tta dal cate~ere o che i valori cosi ricavati corrispondano ai veri. Troppo note sono le cause che possono influire sui valori ricavati e su1 funzionamento 1·enale. Il cateterismo permette, è vero, un esame cito-battériologico, ma non fornisce assolutamente un'id ea esatta del valore funzionale assolt1to di un ren,e dal punto di vista secretorio, valore che la costant e ci fornisce e cui bisogna sem-pre domandare. / Cosi, quando la costante è favorevole il lato malato evidente, la radiografia positiva, il cateterismo degli ureteri è superfluo ed inutile. Dev'essere quindi talie mezzo di indagine. assolutamente abbandonato? No:· la sua indicazione però si p11ò limitare a ql1ei casi in cui in presenza di una costante elevata occorra stabilire il va)ore funzionale comparato dei due reni .. Tali sono i rest1ltati dedotti da una statistica di otto anni di esperienza con 631 r1 efre.ctomie (m0rt. 3.6 %) del prof. Legue. E. MINGAZZ~NI. 1

L'atrofia della prostata. (E. PAPIN. Le Scalpel, 16 settembre 1922). La prostata organo adeno-muscolare, può subire ogni Rorta di alter azioni dovute ad agenti · e proc13ssi quanto mai diversi. E se


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spesso è Ja pal'te glandolare ct1i spetta l'importanza ma:g·giore nei disturbi che riconoscono la prostata come lor-0 causa è pur vero .che ancl1e alla parte connetti,·ale talora e oggi tanto più spesso ql1anto p iù minùte sono • le indagini, so110 dovute ql1elle alterazioni cl1e va11no sotto nomi diversi, qt1ali atr;ofta della fJrostata, .prostatismo senza pro-stata, malattie del collo e via dicendo. .Dell'atrofia deJla prostata possono essere r1· conosciute diverse specie : 1) Atrofia congenita; 2) Atrofia se11ile semplice; 3) Atrofia senile con adenoma; 4) Atrofia da prostatismo cronico; 5) Atrofia per ' tbc. a forma sclerogena; 6) Atrofia i::er lesian1i o soppressione dei testicoli. Alcune dii. queste specie di atrofia sono ben conosciute, quali ad es. l'atr.o fta congenita, · quella prodotta dai raggi X o - da lesione o asportazione dei testicoli. Così l'atrofia semplice è lln fenomeno ben conosciuto da tempo e individualizzatq da Frisch. Ma è piuttosto rara ed è dovuta alla retrazione progressiva ùel tessuto connettivale: è un'atrofia cioè particolarmente fibrosa. lVIa bisogna di'a1tro canto esser prqdenti nel riferire ogni dtsturbo prostatico senza ingrossamento apparente della - prostata a quella forma di adenoma cl1e Zuckerkandl ha definito ipertrofia in miniatura e nei . quali in cui esiste sì un aq.enoma, ma è n1inimo. .. Invece esiste una vera e propria atrofia a1 di fl1ori di ogni adenoma e dovuta a processi ir1fiammatori torpidi ad andamento assai ero•

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XXX, FASC. 2.3]

Cause e tratta.mento dell'incontinenza d'urina.

(W. IRWIN. Practilio1ier, settembr~ 1922). L'A. distin1gu.e l'incontin·enza viera dalla falsa, in cui la pe.rdi ta di urina è dovuta a rigl1rgito. Distingue l' incontin ·~nza vera in attiva, do· vuta a contrazion1e spasrr1odica della vescica: .e l)a.s siva dovuta a insi\J,f:ficienza degli sfinteri. L'i1lcontinenza: atti.va si 4a quando la vescica è 1.agliH.ta fuori' del pontrollo cerebrale', q11ipdi nei ban1bini sotto due anni, nel Pott, 11elle lesioni spi11ali, ecc. . Si ha pure nelle i.n1f ezioni della vescica e del l 'uretra prostatica, specialme·n te nelle lesior1 i t11berco lari a va.r1zate; 11eJla fosìaturia, nell'ossaluria. nell'urina molto acida. L'enuresi notturna dei fanciulli è pure un'incontinenza attiva; di solito non compare- prima del ~yui:n­ to anno. L'eredità è un fatto1"e pr·edispo11en- · te; ·vi contribuiscono ancl1e anormalità ,lel1 urina, vermi intestinali, fimosi ed ogni altra causa cl1 ipereccitabilità riflessa: . es., calcoli vescicali. Nei giovani pensare all'epilessia. Oltre le cure ca11sali, sintomaticamente co11tro lo spasmo vescicale è utile la ti:n.tura di git1squiamo, la tintura di. belladonna, o suppo- · sitori con tintura di belladonna e morfina, e le ap.p lic.a zioni calde al pt1be. Nell'enuresi no1tt1rna, olt.re l'esame delle urine è t1tile la cjstoscopia; anche l'~ccessiva quantità di n rin~, distendendo· la vescica, pt1ò eccitare il detrasore . Bisog11a mìg'liorare le condizion1i ge11e:rali del )Jambino con la vita all'aria aperta, la ginnastica, il massaggio, i tonici. È rneglio non mardarlo a sc11ola. E da p :r oibire· il tl1c • DICO. e il caffè; e qual11nql1e liquido dopo · le sei È p1·obabile che si possa trattare di propomel'idiane. Il f.anci11Jlo deve cercare di tratcessi di difesa a tipo sclerotico contro un'i11- tenere l'urina durante il giorno più a lungo f ezione bacillare. Due casi personali dell'A. che può; deve dormire sul fia.nco, ~opra un avvalorerebbero l'ipotesi ·di tale processo il letto duro. Riconoscit1ta l'ora dell'e11utesi, si ql1ale si manifesta dapJ)rima con un'inconti- · deve svegliare ~ fargJi v11otar.e la vescica prinenza, disturbo delle fibre del collo che aprorn.a di tal.e ora, Se l 't1rina è alcalina giova no la vescica, e poi formazione d.i un tessuto il citrato potassico. Se contiene batteri è utile cicatriziale fibroso duro causa della ritenzio- l 'urotropina e il fosfato di sodio. Si possono ne. La cura in quei ,casi nei quali non si tenit are le iniezioni uretrali, le iniezioni epidt1tratta di adenoma deve tendere a sopprimere rali e le presac~ali, n.o nchè il trattamento elettrico. Se il fanciullo è tardo e so11nolento può l'ostacolo ossia il collo rigido, cioè lo sfintere interno senza intaccare quello esterno. La ~i­ giovare l'estratto di tiroide. È largamente 11sato l'estratto di })ellado11lataiione forzata del 1 collo per via alta o bas·· sa (·Chetwood e Choltzon) è poco raccomanda- r1a, ma bisog11a sorvegliare l'uso, per tema t·ile. E meglio scegl1ere tra un arrachement. di accide11ti tossici. Per ultimo si te11t·i il sigillamento dell't1retra del collo ed una resezione del labbro posterio. , la sera dono - la n1inzio11<» re di esso, o le operazioni eseguite per via encon cotone e collodio: la notte il far1ciullo i.; i doscopica, la sezione cioè del labbro posteriodesta, e p11ò i1rinare previa ablazione del sire d·e l collo (Yot1ng) o l'ap1plicazione. della dia- giÌlo. Il metodo si contin11a fincl1è l'incontitermia. nen.za gl1arisce. L'incontinenza attiva negli adulti cede spessc1 al passaggio delle so11d1.. E. MINGAZZINI . t

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SEZIONE PRATICA

e alle instillazioni l1retrali, oppu1·e àlla di · stensione della vescica sotto anestesia se è di. venl1ta contratta. Si PllÒ anche usare il sigilJamerito. L'incontinenza passiva dipende da paralisi o lesione, anche chirurgica, degli sfinteri, da difetti congeniti, da calcoli incuneati, da fistole vescicali. Le donne pluripare hanno ta- · lora una lieve incontinenza, manifesta ad es. 11el tossire, di origine traumatica; qua,ntunqt1e ,ionne che non hani!lo sofferto alcuna· lesione meccanica possono perdere temporaneatnente il controllo dei loro sfinteri vescicali · per lievi cause, come ad es. la diarrea. Queste incontinenze temporanee cedono all'elettroterapia: uri elettrode nell'uretra e gross elettrode i.n diff erente s11lla regione soprapubica. Spesso è lltile la stricnina e le istillazioni cl.i nitrato •d'argen to. Talvolta occorre un pres Rario. Nei ca:::;i g·ravi, qt1ando tali rimedi falli scono è cla ter1tare il trattamento operativo: tal v1) lta 11a giovato la torsione d·ell'uretra. Le paralisi degli .s finteri devono essere esattam.ente diagnosticate, e tr·attate causal1nente se nos sibile. Nei casi cl1e seg11ono alla 1)rostatect~min. perineale si pl1ò provare l'istil1azione di nitrato d'argento 1-2 % nell'l.1retra prostatica. Qunlcl1no raccomanda di ~l1tt1rare 1'11retra n1f'n1J)ranosa. I calcGli dell'11retra n1embranosa vanno r espinti in vescica, o eva- . c11ati per vi a perin.e ale. Se t11tto fallisce , -J paziente porter~t. la borsa di gomma. . . I.a falsa inrontin enza si ha nei prostat1ct, nei ristretti, nelle lesioni e malattie sptn1alj, l1elle tossiemie (nel es. febbri ac11te), nell'ato · nia temroranea da sovradisténsione, per .impeg·no cli 11n calieolo o di un corpo est.ranieo nell'uretra, per t11rr1ori ll:r.etrali; nell'utero g·ravido retroverso, ecc. Nelle lesioni nervose, la vescica va v11ot.ata J)eriodicamente e asettieame,n1te. Il vuotamento in ogni caso di ritenzione cronica va fatto lentamente: il pazierite va ten11t.o caldo, in letto; gli si darà del1'11rotropina, e con llD catetere a permanenza, m11nito di ruLinetto, si estrarrà circa un d'eci Iitro all'ora. Sj farà poi la c11ra causale, q11ando è pos5ibile~ .. DoRÌA. 1)

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Pubblloazlone Interessante T Prof. RINALDO MARC~ESl~I . Docente d.'Istologia e rii Tecn·1ca m1croscopica nella R. Università di Roma

Compendio di Ematologia ad uso dei medici pratici e degli studenti. Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI. Un volume in-16 grande, dii circa. 200 pa~ine, co~ . 74 figure e relative spiegazioni, su due doppie tavole in fotot1p1n. Prezzo L . 10. Per i nostri abbonati sole L. 8. . Inviare cartolina.vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, n. 14 • - "Roma.

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CBNNl BIBLIOGRAFIC.l . D.

Cardiog rafia ed Elettrocardiog1·afìa Angiografia. Prefaz~one d~l prof. S. MAESTRINI.

Baglioni. Un vol. in-8, di pag. VIII-168, con 6'4 fig. C~sa Editrice L. Pozzi, Roma 1923. p 1'82ZO L. 20. . La semiotica, la fi.s iopatologia ·e la ter&pia d eille aff ezi.on6. cardiache si sono completamente rinnovate ' nel corso di pochissimi ahni; i cardiologi parlano oggi un inguaggio che i medici laureatisi ·un decennio addietro non intendor10 più, se non l1anno seg11ito il rapido progresso di tali studi. Il progresso è dovuto in g.r an parte all'impiego di nuovi metodi di registrazione. Oppor. . tt1namente il prof. Maestrini ha provveduto a descrivere, analizzare e discutere qt1esti metodi nel volume che presentiamo, in cui egli dimostra la sua piena padronanza in tale campo. Il copioso corredo d'illustJ,"azioni rende più chiara ~ ·q uasi lampante l'esposizione. Reputiamo ·opportunio di riprodurr~ la prefazione çhe il prof. Baglioni· ha ,scritto per questa monografia. « Lo studio pratico delle fl1nzioni · degli organi centrali e periferici della circolazione sanguigna è uno dei ~ampi che· 11a m.ag·giormente attratto l'attenzion~ dei fisiologi e dei clinici, per la grande importanza che questi organi hann10 nell'economia del complessivo normale e patologico. I metodi di indagine, che ràp1)resentano i veri strumenti pratici di progresso nelle scienze sperj mentali, s~ sono andati, tn qt1esto campo, più che ip qt1alsiasi altro. ~ella fisi~l~gia umana ed animale ,e della cl1n1ca, vert1g1no. samente accumulailldo, tanto da riesci-re molto difficile, se non impossibile, oggi a chi voglia accingersi ad esegt1ire ricerche s~ l~'argom~11: to trovare nei comuni trattati teor1c1 o tecn1c1 u~'esatta descrizione di questi apparecchi, non disgiunta dalla neçessaria critica ·sui p.rincipi, su cui ciascuno çli e.ssi è fondato, e sui vantaggi da essi presenit ati. . Bene, quindi, ha fatto D. lVIaestrini n.el _raccogliere nel present~ voll1me, in forma ~1nte­ tica e critica, la descrizione dei nt1meros1 metod.i ed apparecchi sinora escogitati per l'esame ft1nzio·n ale d1el cuore e dei vasi sanguigni. L'utilità che ne trarranno. fisiolog·i e medici. pratici, ass ic~~erà aJl'opero. il meritato s11ca .. p. cesso ». ELIAS H., JAGIÉ N., LUGER H. Leitfaden der J(linischeri ·Krankenu11tersuchiLrlg. (BerAin, Urban 11 nd Schvvarzenberg, 1922). Gli AA. si sono pro posti il compito di da1·e a medici e stt1denti l1na g11ida che potesse lo•

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JL POLICLINICO

ro servire nell 'esame del malato in.di cando con esposizi.one concisa ~ sch ematica tutto quello che i mezzi comuni di osservazione del malato pos$ono far rilevare. Il volumetto tratta quindi della ispezione, palpazione, percussio11e ed ascoltazione. Il testo non è corredato nè da schemi nè da figure. • TR.

En. et

J. Le catéchisme d e l'asthmatique · e~ de l'arthritique. Paris, L'expansion · scientifique française, 1922.

DELTHTL

SÉDILLOT

La pubblicazione di questa 2a edizione è sta• ta cura particolare del SédiJJot, che, come dichiara nella prefazione, accettando, senza alcuna restrizione tutte le idee · del Delthil sulla patoger1esi dell'asma, ne segue esattamente le direttive terapeutiche. E in questo piccolo man11ale dedicato fors·e più al malato che al medico, si sforza di dimostrare come tutti i ratti recentemente osservati (anafilassi, emoclasia, ecc.) servano a dare una spiegazione scientifica dei principii enunciati e seguiti dal suo maestro. I

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TR.

X. B. LUNGHETTI. Tumori in generale. Trattato di anatomia patoldgica pubblicato dal • prof. PIO FoA. Unione Tipografica Editrjce Tonnese. •

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L'A. ha divisa il volume in due parti: neJ,l a prima tratta la biologia dei tumori; nella seconda la m·orfologia. Ha cercato così di coordinare e di discipiinare tutte 1e cogn.izioni che possediamo sopra questo oscuro problema dei tumori, il quale ancora nonostante tante ricercl1e non si conosce la patogenesi e la etiologia. 11 Lung·hetti, dovendo scrivere un capitolo di un trattato, ha saputo ~anten ersi serenamente obiettivo nell'esposizione dei fatti pur assoggettandoJ.i a- tlna critica equilibrata. Nella classificazione il criterio seguito è qt1ello istogenetico ed istologico e secondo esso i tumori vengo110 divisi in 8 categorie e in speciali appendici, l'A. tratta di quei tumori i quali p er i loro car·atteri molto difficilmente si lasciano riportare nei tipi f9nda- · mentali. Il testo è illustrato con 5 figure molte delle quali a colori e l'edizione, per l'eleganza. e la chiarezza, sta alla pari con gli altri fascicoli. M. A.

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ACCRDEMJE; SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. XXII Congresso della Società Italiana - di Ostetricia e Ginecologia. (Rom a,, 5-8 aprile 1.928) Dott. !VlASSIMI GIUSEPPE (Roma). ~ L'aborto t e.: rapeu,tioo. (Brevi considerazioni medico-legali). I/O. riassume le ragioni comprovanti la necessità di aggiungere agli articoli del Codice penale sul « vroourato abot·to » un capoverso che riconosca esplicitamente la legittimitc~ dell'abort-0 terapeutiCG. I

DISCUSSIO~E.

Prof. ìvlIR.\NDA (Napoli). - Non sembra necessal'ia la modificazione alla Legge. ~ necessario che l'indicazione 111edica per l'interruzio11e sia coni:;t;ltata pt·esente in un consulto medico. Prof. Pl:sTALOZZA (Roma). - Il consenso di uno o più medici, meglio se scritto, che dert:ermini l~ indicazioni per l'aborto terapeutico, specialmente se dato da medict di indiscussa competenza, basta a non far temere i rigori della I~gge senza bisogno -di modificarla. C-0si fu deciso ancl1c da Soci età ostetriche tedesche. . ' l..,rof. CovA (Siena). - Le considerazioni del dott. ìvlassimi non possono aver -valore pru tico: in nessun caso la corretta interruzio:g.e della gravidanza a scopo· terapeutico ben riconosciuto dett.e luogo a proceqilnento legale. Prof. GuzzoNI •(Modena). - È d'èlCCordo con gli 00. pre'Cedenti. Alla stregua delle condizioni futt<l dal dott. Mas~imi per l'aborto ternpet1tico, esse si dovrebbero fare per l'embriotomin n feto viYo, ch€1 pur rara1nente J) UÒ esser necessaria. Dott. BRIZI FRANCESCO (Roma). - Esperiniertti su rl1ie. oasi di analgesia del parto ooti la Tooatialgiria Laurent. - Gli esperimenti furono f&tti nella ìv1aternità degli Ospedali di Roma diretta dal prof. Micheli. L'iniezione dell'analgesico provocò tende11Z:l al sonno, cefalea, diminuzione del dolore. Il parto decorse spontaneo con contrazioni un po' raccorciate e slontanate. I feti ambedue asfittici furono rianimati non senza difficoltà. Questo è a cnrico del farmaco. Dott. PUCCINELLI VITI'ORIO (Roma). - Rot tu1·a d'·utero ooti forniaz: ,i one di' vasto e1natorna peli•iileo-lo·m,bare. - Riferisce estesamente il caso clinico importantissimo per la lesi'ot1e anatornopatolr·gica non comune, consiste.:.ite nello scolla.mento di tutto il peritoneo pelvico, di quello dellà fossa iliaca e lombare a sinistra per 11na raccolta sanguigna proveniente da vasi Incera ti del collo utflrino per l'assenza di emorragie esterne e t)er l'esi' tò felice malgrado la •Su1p purazione ayvenuto. di llll così vasto ematoma retroperitone~1le. I.Ja lJazient<>, })ortata alla Mat.ernità degli Osvednli di Roma direttc'l dal prof. C. l\iiicheli in grn Yissime c-ondizioni per l'avvenuta rottura 11el parto a domicilio, è guarita. . Dott. COLOMBINO C'ARLO (l\lila110). - E·m atu'rie in .Qravldanza. - Viene riportato lln Cfl!SO della cosi -

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SEZIONE

detta ematuria renale essenziale, che datava da due anni riapparsa in occasione di una gravidanza e subito mig·Iiorata dall'interruzione artificiale :11 terzo mese. Altri cinque casi riguardano emorragie di origine ,·escicale in gravi danza negli ultimi mesi, insorte Hu base infiammatoria (cistite del trigono l1na volta, e istite a focolai multipli le altre, con localizzazioni a chiazze per lo più sul l)avimento) e dove la perdita sa11guigna più o meno abbondante trovò, con ogni proba biliu1., il suo fattore predisponente ' nell'iperemia attiva e pa ssiva della gravidanza. Ottenuto sempre un rapido miglioramento: terapia particolarmente efficace : le istillazioni con ooluzione • di nitrato d'argento. DISCUSSIONE. Prof. GAIFAMI (Roma). - Ricorda t111 caso nel quale In emorragia Yescicale assunse l1n'im1ponenza insolita e fu cat1sa della mo1te della JJaziente terzipara cl1e si era !)l'esentata ,oon segrli che autorizzavano il sospetto di r ottura dell'utero gravido. All'operazione vuotato l'utero ed aperta la vescica si tro,rarono 1500 gr. di sangue coagulato. Nella patogenési crede si de, e indicare per queste emat11rie oltre l'iperemia attiva e i)assiva anche la pr~ssione dell'utero gl'avido, i dis~rbi conseguenti del circolo e la esistenza del circolo retrogrado . 7

Dott.

CoL0~1a1No

CARLO

(~lilano) .

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Le fistole 11reteriche post-operatorie in gi1iec0Zogia . - Su otto casi di fistola, 4 Yolte nretero-vaginale e 4 volte

PRATIC~

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r~rof. REGXOLI (Roma) . -

Riferisce un ·s uo caso di lesione ureterica guarito spontaneamente. Dott. PUCCL.~ELLI VITTORIO (Roma). - Le p e1·ito1iiti puerpe1:ali. L'O. riferisce suoi casi clinici ed a conclusione delle os.serv:izion1 fatte espone la .convinzione che la peritonite acuta d'origine puerpel'ale deve essere operata presto e eosl largamente da riuscire efficace e questo crede sia il passo che presso di noi ·deve compiere con tutta sicurezza la dottrina della peritonite puerperale per cercare di ridurre Ja gTave prognosi di ql1esta malattia. •

Dott. SPINELLI 1'1A~!ELI (Napoli). -

Ute·r o dtdelfò di cui il destro gravido non co1n un,ica.nte nè cori la vagina n è con l 'ittero sinistro. - I/uovo morto

da circa · 4 mesi era contenuto nell'utero destro. I/O. presenta il pezzo anatomico che per le sue particolarità è un bell'esempio di migrazione ester- . na degli spermatozoi in cerca dell'uovo da fecondare. DISCUSSIONE. Prof. CLIVIO (Genova) . - Ricorda 11n caso analogo nel quale la gra vi-Oanza era al VII mese con feto morto in i1tero bicorne. Prof. ·CAPPELLANI (lVlessina). :- Ricorda un ca,so clinico nel quale la diagnosi di gravidanza protratta in utero bicorne fu confermata all'atto operativo. ·La donna si era messa in travaglio che si , ROSJ)<'se dopo poco dall'inizio con la morte del feto.

uretero-cutaneo-addominale, <·on interruzione completa del condotto, si osserYn1·ono tre guarigio11i Applica,zioDott. SCONTRINO ALBERTO·' (Roma). spontanee per obliterazione del tragitto fi stoloso, ni al canipo ginecol ogico delle 1·eaziorzj precipitancinque volte 'Te11Ile praticata la nefre~tomia. I./0~.H. ­ f~ 111 eiosta.gmiclie e d·i deviaziorie del oomplenienme dei reni estirpati, qnnttro nel 1° o nel 2° mese to seoorirlo l zar. - 'L 'O. ha ripetl1to le ricerche di dO'l)O la costituzione della fistola, il quinto oltre 1\1 . .Ascoli e !za r per applicare la reazione meioun anno dopo, dimostrò costantemente delle gravis~tagmica alla di~nosi biologica dei tumori. malisirne alterazioni, per lo più in forma di glomerulite gni nel campo ginecologico. Espone tutto il dottrie di nef1ite i11terstiziale aifft1sa, oltrechè di infil11ale e riferisce dettagliamente le sue prove in nutraz1one e di sup1)urazio11e del bacinetto; 111 tre merosi quadri per oasi di adenomi m~mmari, epitecasi si potè facilmente rilevare un'infezione in a t- , liomi del collo uterino, tumori <;>varici, ca11cro del to. Tali alterazioni, compars~ assai precoceme11te col'po uterino, carcinomi vaginali, ponendo i resulcome si p11ò prèsumere da un diligente esame delta ti così ottenuti con quelli da tl1mori di altrrt l.i funzionalità renale, praticato poco dopo l'insorsede. genza della fistola, rendevano illogico qualsiasi Conferma JJer queste prove i buoni risultati della progetto di trapianto dell'uretere . l)er quanto prereazione di Ascoli ed !zar, riconoscendo ad essa cocemente esso potesse essere l)rospettnto. Si riR. ~l. una superiorità per sensibilità e facilità di chiama l'attenzione sopra il valore pratico di queesecuzione. sti reperti. Dott. CATE~{INA EUGENIO (Salerno). - Gaso rarisDISCUSSIONE. si1no di esonfal o ern brionario 001"b agenesie rnolfeProf. PESTALOzzA (Roma). - Osse1·va per la J)apli<>i. - Le anomalie ed agenc-sie si riferiscono al togen~si delle fistole l1reteriche che l'uretere i1elperiodo embrionario dei primi 3 inesi di vita iul'operazione per fibromi intraligamentosi è evitatrauterjna per incompleta chiusura della lamina to se, incisa la lamella aponevrotica nel cui spesdi Ratllke. Il feg·ato fl1oriuscito ha costitl1ito l}l sore scorre l'a. uterina, se ne apre una secondf.\. parte prese11tata in travaglio. Inserz~one in parte sottostante nel cui spessore è compreso l'uretere. ~·elamentosa del funicol 0 brevissimo. Assenza delAvvenuta la lesione ureterica preferisce all'innesto l'intestino tenue (~nterocistorua per anse isolate uretero-vesclcale la nefrectomia. 11on comunicanti), a s~nza dei reni e capsule surProf. DE GRISOGONO (Trieste). - Su 23G operarenali, della \escica, e.lei genitali. del sacro, delle zioni òi Wertheim negli ultimi 12 anni ha avuto ossa iliache. Al di sotto della regione lombare nel suo reparto 5 casi di fistole uretero-vaginali grossa tumefazione cistica : 11e)l'inguine sinistro per necrosi secondaria, guarite con la .nefrectoil'.lia. piccolo tubercolo spostabile impervio. La parete adRiferisce dalla 1s ua casistica le volute resezion1 dominale solo. costituita in avanti dalla membrana t1 reteriche sempre nelle Wertheim. 1

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IL POLTCLINICO ,

reunleu1; cli Ratl1ke, distesa dai YiS<:eti ernia ti, prima della rottt1ra. D1scu SSION1'.;. .Prof. CLIVIO (Genova). - Domanda se ft1 ossetvata l<l 1Jl'ese11z~1 di q11nlehe brigli~ a·mniotica a giustific:azio11e cli alcuna delle n1ol te1)lie:i ma.Ifo1·111,.1 zioni. Drof. VOLPE (Na1)oli). - Crede il caso meglio i11dira to con la .p arola gasti·osch ·i si., a11che in rapporto a l momento della vita embrio11aria n,el quale la 1ualfor1nazion~ si sa r ebbe stabilita. Era pure utile eo11oscere $e nella sacca di gastroschisi v'era o no il · l)etitoneo parietale. Io lo vidi in un caso, che descrissi, ·d istinto dal i·i,estimento n111niotico. Pu re sa rebbeTo stati lltili rilieYi <:ii-ca la l11e dei g·e11itori. Dott. CATERINA (SaJe rno). -. · Non furo110 riscontrate bl'iglie a runioti~l1e . I~a complessa malforma... ~ione a vev~t e i ca1·a tteri delli1 g~1 Htroschisi e q11elli clell'esonfalo. Non . ft1 })rntic<1ta la R. "\iV. per con~i·derazioni famiglinri. Dott ....·\J,B.\XO (R on1a). -- L 'urotropinu. 'nella, profilassi e tera1pla delle 001nplicazioni urinarie in gi1iecologia ed in, ostetricia. - L'O. fondandosi sulle Rne esperienze di circa 90 casi trH ttn ti con .urotro1>ina pe1· os e i:>er via endovenosa e l'icerca11do poi l'aldeide formica nell'urina, ritiene cl1e · il mig·lior lUOClO di somministrazione siano le iniezio11i endoY~!lOSe giornaliel'e cli 2 grammi di urotropina. DISCUSSIO,VE. rrof. DE GRI:30GONO (~rj.este) . - Ha ado1>erato le iniezjoni en<love11ose di llrt>tropiIUl dovo intel've11ti ginecologici l)er otténere minzio11i &J}011tanee. 11 i·is'ultato ft1 sod,dis~ace11te ir1 genern le <td eccezione che dopo le operazio11i di ettl1ei111 nelle quali fu nullo. Dott. ALB.\XO (Roma). - Il Vogt Jler il primo a(loperò l'urotro1)i:pa per iniezio11i endo,·e11ose co1ne profilassi n11te-operato1ia in 200 ensi. Crede che in tale lal'ga esperienza siano COlllIJrese anche ope1·nzioni di Wertheim. ,

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fJott.' BILE CARLO (Napoli).

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Hul v alo1·e sociale e clinico del taglio cesareo e su d~ un. rnetodo ·r apido di ta.r;lio cesareo a. clontioili.o. - Ecco ~a tecni-

proposta : Incisione media11a paraombel1cale sop1·a e sotto la cicatrice - fissazione del peritoneo 11nrietale alla parete ·t1terina, com1)ren.den.do anche Ju n1t1scolare circuendo , una zona el1ssoidale per la incisio11e ~esarea, escl11sa così dalla cn vità J)eritoneale. Estratti feto ed annessi fetali - liberar,ione dell'utero <lnl peritoneo parietale e sut11ra n doppio 'strn to dn ll'incisione uterina cesarea. DISCUSSIONE. Prof. PESl'ALor.zA (Ron1a) . - E co11trario al taglio ce~o reo esE-p;nito n domicilio. J,u ce~rizza_11da (leY~ esser ospita lizza tcl. Nei casi e{.-cez1onal1 la te-c11ica trnn~perito1leale s ul seg·mento inferi~re sarehl)e ctn preferjre. Non gli sembra 11ecessa ria una t<'c·11icn 11riov<l . I.1n fissazio11e dell'utero gravido all~ 11:1 rete aùdon1i11nle i>otrebbe· e~se r occasione di p1notrngie d<l a to1ri.n nel secondnmento. rrof. Guzz0NI (Moclena). - Non crede facile e 1·a11ido il me todo propo:sto dal ùott. Bile per il taC>t

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FASC.

23]

g·lio cesareo. A(l og11i modo si compi.ace del tentativo di diiuiuuire il nu1nero ancora troppo alto de lle è rubriotomie a feto vivo. • rrof. ,:0L1>E (Nap'oli). - Nella clinica e nella • l>ra tiC<l ostetl'ica dii N a pali l 'ern briotomia a feto YiYo è si può dil'e cancellata dal noyero delle operazioni, solo i>ra tie<lta in- casi eccezionalissimi, lù dove troppo grande è il pericolo materno. Dott. BILE (Napoli). - Ri·s ponde al prof. Pestalozza che la fissazione utero-parieto-addominnle ''iene annullata 001 suo metodo subito dopo la ~tltura cesarea. l1teriua, e quindi l'atonia• dell'utero teso libero, J)UÒ esser trattata alla m·a niera solita . Ai proff. Guzzoni e Volpe risponde che egli hn parlato di atti embrio tornici frequ€-nti solo per Ja ostetricia di condotta e di campagna, non per quel-' la che ,si fa dagli ostetriGi eletti in 0 1inica o in l\11 fl terni tà . Prof. SANTI EMILIO (Arezzo). - L'esplora z·ioirie rettltle d1tra1ite il travliglio d.i parto. - L' A. crede che l'esame ostetrico per via rettale debba avPr n1aggiore. clilfu.s ione, ad evitare il peri('Olo della infezione puerperale in massim.a parte provoco to dalle esplor-azioni vaginali ostetriche. L' A. cre<.le cl1e alla levatrice ùebba esser con·sentito l'esan1e ostetrico interno solo per via rettalè, che col sus~idtio dell'esame esterno dà modo çI.i riconoscere esattamente l'andamento del parto nel 90 % dei casi. DISCUSSIO!'{E. ' Prof. ~1lCHELI (Roma) . - Se l'esplorazione rettale vuole esser consig·liata per le levatrici inc9lte, qt1este, dopo averla praticata, av.ranno pil) facilmente le mani improprie per il clisi·m1)eg110 successivo della testa fetale e •si sa quante volte il b coli è in causa nella infezione p11erperale. Tro~a - che l'esplorazione pel'i11eale l)rà ticata in\1 ag·i11a·ndo col dito il petineo Yerso il 111me ,v aginale fino alla testa fetale è , meno pericolosa e p11ò dn re indicazioni circa il ·1i vello della testa stessa, tnlora anchè ci.rea ·la rotazione inte1·na. Dott. AnTOM (Roma). - I, ·esplora7.ione rettale è sempre mal sopportata dalle partorienti anche per la · facile presenza di emorroidi. Dott. SEVERI (IJ€gnago) . . - ' renti anni addietro il n1etodo dell'esplorazione. rettale era adoperato nella clin.ica dal prof. Fabbri a Modena ed ern . considerato utile. · · rrof. CL1v10 (Genova) . - Crede che colla cultura presente delle levatrici non sia o.p1XJrtuno Ili> utile rendere obbligatoria la esplorazione rettale. rrof. GELLI · (li"'ire11ze). - Convie11e eol professor Olivio sull'i1101)1l)Ol'tunità di consiglinre nlle l~­ vn trici odierne l'esplorazione rettale, che 'in ca~ J}nò ·esser praticatH_ solo cln11e levatrici elette de-11<~ Cliniche e l\iaternità . I'rof. ALFIEHI (Pavia). - I~ l1serve fatte dnl J>rof ì\:Iicheli e dngli nltl'i 00. trova - giuste. fAl · esr~lorazione retta le potrebbe essei· t1 t"l i e pe rò ne-1}(' Jlilrtorienti con sepsi vaginale.

Pr~f. COVA ERCOI,E (Riena). -

Il potere protco-

1itico del sa,1ng'ue sulla. placen ta, sl'ltdiato 1ned1(111 -

'


(ANNO

XXX,

FASC.

23]

SEZIONE PRATICA

Tenendo a coiitatto in tern1ostatp polvere di placenta con ~iero di sangue per 24 ore, si rileva 1111a se11sibile dimi11uzione di peso della 1>lacenta . No11 ,s i 11a1111o differenze evidenti usa11òo siero di sangiie di gravide o di donn~ non graYide. · te la d igesti<»ie arti/iota.le .

Dott. ~RONDI GIULIANO (Gnlluzzo-I!,ire11ze) . ._ 1"Julla ge1tesi del pigrn ento çutaneo. Esclude la origine ematica, ammette cl1e il pigmento ·sia dovuto a melanina. Ha fatto le .ricercl1e con i iuetodi di Bloch e <li Unna ed ha visto l 'nuruento della fu11zione J>igmentogena in gravidanza. (Roma) . - La frcque11 .~·a e le cause dell'<Lburto. - I/.A. calcola elle il rnp1>0rto fra aborti e parti sia nelln cittit <li Ron1a del 23 %. La. causa di aborto si troYa wlo nel 10 %: gli altri quasi eertame11te ·Houo })rocurati . Nella cittfL di Rowa vi sono ogni a11110 oltre ùiec:i1nila nascite in rueno in rappurto alle po1>olazioni dei piccoli paesi, però 2/3 di cl~tte u1anc<1 te nagclte non devono .attribuirsi agli aborti J)rocur:l ti, ma in parte alle 1>ra tielle malthusiane e in }lH rte ai postumi di ru~1 lattie Yeueree. Insiste nel1'idea ùi formare .una Loga d i 1Jropagan,da contro l'aborto proou,·rato. DI. CUSSIONE. J•rof. CAM~lARJ<~LIJA (Ro1na). - l'iù cl1e una Lega. contro l'aborto procurato vorrebbe veder costituiti dei Ooniitati pernra1ie11ti di persone elette, coru1>etenti per 1-0 stuùio di tutte le questioni connesse alla maternità. A questi Con1itati dovrebbe esi;;er ·devoluto ancl1e il co1111>ito di c0111ba ttere l'aborto crimi11oso con provvedi1nenti cl1e perSl1.udesHero l~va trici e med i<:i ad n bbanc1011are le prn ticl1c· abortive criminose (*). Dott.

RAG USA

B1Ac 10

1

Dott.

SIMONE 1\-IATTEO

(Roma). -

Tra-un1i gine(Illustrazio1ii rli oasi

cologici fu,01·i r1ravidan za. olin.ici). - Sulla scorta <li otto ca si clinici di cui

quattro personali, l' A. cre<le che i trauu1i ' ginecologici possono essere respo11·s abili, .oltre che di le~ioni contusive o laceranti, a 11che di fipostamenti utero-vaginali: più di frequente la retroflessione, rne110 il prolasso. Dott. CATEJINA EuoE1'ilO (Salerno). ·- 'l'aglio oe•

,'Jri,reo ripetuto sulla stessa don'na - Esito felicr per lfl, ·rnaàt·e e per ·i l f eto. Secondipara racllitiaa : O. V. di 6 cm. e mezw. Aderenze omentali clivi~e, non impedirono l 'eventrazi.one dell'utero. La \'eccl1ia cicat1ice cesarea quasi non era più ehial'è.l1ue11te i11dividualizzal;>ile. Fu praticata l'i11cisione <'esnrea t1teri1Ul alla Fritsch, trasversale ·sul fondo. :Non si praticò la •steriliz7..azione tu·b arica. I.Ja pi tu i trina valse a sedare l'emorragia da atonia. I/A. fa seguire considerazioni circa l'ospita lir.zazione antè partu,m delle cesarlzzan·d e e circa il rli,·erif'<) trattan1ento del bacino ''izinto nelle cliniche, 1na ternità e 11elJn condotta. Crede 11tile 1<1 sterilizr,azione temporanea a lla Cova. {t.:) I.Ja puoposta del prof. Ca·m marella venne diReu~Aa in seduta amministrativa e non venne adot-

tata.

743

Pro!. PAZZI l\luzro {Bologna). -

In t e111a. di gi-

nec?logia sociale . .- 1>11eriooltura e Gi'neoologia sooi~le legano la Ginecologia e I 'Ostetricia alla Medicina socia le . I/U11iversi1 à di Pavia ricl1iese l '.istituzione clell'i11segnamento ufficiale della « J>ne1·1coltu ra » a diino.·trare l'i1111Jortanza del pro1Jle1~a delle cure prenatali. f./A. Yuole provvedimenti n11aloghi 1>e.r la « Gi11ecologia sociale», da lui coltivata nell'inHegua1nento libero di 10 a11ni nelle Unive1~itit di GenoYa e Ilolog11a. · I

J>rof. ·r·Azz1 1vruz10 (Bologna). JluJJJ'urti fra 11107.a.l l ic 1n enf a.li e 111 ala.ttie gir~eoolo.gioll è. - L' A. hn diretto per quattro a11ni una C<l&l <li :alute i>er nPl'YORe. Ha stu(lin to n11a centuria di casi; ha visto elle la vsiolliatria, 11a 1>iù rapporti ro11 la gi·11 r coloyia. cl1e eon nltra branca speciale della me-

dicii1a . Ha visto cl1e per le psicopn tie <lege11erati \·~~. lo stimolo g·euitale, patologico o no, ra1>preRenta n11a pura conea11~t. Quale pr~iucliziale per ora insolubile resta per l'A. la predisvo~izio11e ad uno stato p~icosico 11ella donna, anche quando sia aecertRlo che. co1ue cau e determina11ti disturbi l)Si<:l1ici e \ere psicosi vi siano quelle i>sico-geuit.ali (l}Hssio11i o cli sillusio11i amorose, emozioni se~sunli) o quelle /isiolog,i oh e (pubertit, catn.meni, gr~t viclanzn, l)Uer1)e.J.'i<>, allattamenti, cli1uaterio) o quelle va.fologiche (ipoplnsie genitali, nffezioui t1tero-0Ya ricl1e, djHft11,iziope ei1docrine 1uono- o Illuriglandolnre, trnnn1i del J>arto, i11tos~ie<1zioni ed infezioni gravidicl1e <.-> puerr>erali). Crede l'O. elle lo studio fil tali raJ)l}()l'ti debba esser ri1)reso. 1

Dott. ROSSI FELICE (Forlillll)Opoli). -

P erfornn1ar1,ov1·a cli

~· ion.e

di 1ttero gra1:i<10 niio1nnto.~o ]H~r a.7Jorto. Riferisce ]l caSQ clinico. I/aborto fu i>ratica to da u11 1ne<lico elle a vea giudicato il par-

to a termine in1possibile per la l}resenza di

llll

fibroina dell'utero gra,·i<lo. l -:" na sonda uteri11a forR<' i1ttroclotta in utero nveva prodotto la perfol'a zio ne. 1>er la .si11c1ro1ne emorragica vrovoc:<1 ta ùn qi.~e­ t-:t-0 1'1\. fu clii.amato "-l ' curare la puzil'll1 e. i·r~­ tic:ò 1'istereeton1ia : la donna gl1atì. 1\ c0m n1euto <.li questo suo caso r ~\. ric.:ordn ·conte il fibroma complic.n11te la gra Yifl<J11za i1011 ric·llieg·ga l'aborto proYoc.c-1 to : 111a la terapia più a1l1>ro1>rièl ta, specialu1ente l' inte1·ve11to lavn roto1uico • :t ter1nine. Il -caso ' riferito dimostra i llericoli dell'aborto nel fibrorun. Dott.

GIUSEPPE (Roma). -

l/inon,dazione peritoneale da rottura di gra i:ida11 .za. tubarica. e l'autotra8f·usionP coi sangu e citratato. CASCIARO

Per il bt1on esito dei casi osserva ti nella MaterD·i~\ di S . Giova11ni in R on1.a, l'A. si ~ fatta lu convi11zio11e della necessità. dell 'interYento cbirurg·ico inJ1nediato. Esr>0ne ca si della l\1ater11it:~ cosi tl'n ttn ti. nei quali ftl a uel1e speri1nenta to u tiln1ente llll metodo di antot.ram:uRione sanglligna elle clescriYe (introd11zione in circolo de.I sa ngue peri· toneale citratato). 1

J•rof.

GuzzoNr

Jnon dn.~io·n e

DEOLI

.o\:-;cA R.\~I

(~Ioclena).

g1·a1Yi<lan:~a.

extrau.ter~11a.. __..;. Nelle inopdnzioni peritoneali da rottura pPrilonPale da


'

744

J L POLICLINICO

della tuba gravidica può esser talvolta indicata l'attesa anzichè il pronto intervento Iapa.rotomico. DISCUSSIONE SUL

Tf':MA : 1

.

Dott. PUOOINELLI (Romaj. - II problema è seruplice: condizioni gravi della donna colpita r.>er anern ia: parrebbe assurdo i:itardare l'emostasi. Condizioni gravi pér shock i1eritoneale; utile l'attesa ed anche ìl non inter~7ento (cais i di guarigione - non operati). La rliagnosi differenziale -però fra condizioni J)€ricolosc per anemia o per shock non è f4cile e i due iuoruenti patogeneti<:i possono esser insieme in atto - quiu<li migliol'e l'intervento immediato in ogni caso. È favorevole all'autotrasfusione del sangue i:;trnvasato peritoneale. I casi riferiti dn Bum1u di morte improvvisa seguiti all'autotrnsfusione in parola sono dovuti probabilmente nd ~1nboli ver sn11gue non citratato. • Prof. PERAZZI (Siena) . - Occol'rerebbero studi per il comportamento delle en1oag·gJutinine contenute nel sang"Ue stravasato nel C<1VO peritoneale. LJJ pra tictl dell'autotrasfusione vuò 11011 e~~r iu~cua. Val meglio la fleboclisi cli solnzione 1:ìsiologica di cloruro di sodio steri IP. Prof. l~STALOZZA (Roma). - I cnf'i di Ru1nrn cli morte improvvisa dopo autotrasfusio11e cl~l SH11gue contenuto nel cavo peritoneale nella rottura della tuba g.ravida fanno tener lontan-0 il metodo dalle nostre operate.

Dott. BAorNo PAOLO (Siena). -- Risultati remoti di 16 oasi di sa>lpingostorriia. - Ricorda che una sola donna ebbe dopo l'operazione gravid~nze regolari. Un'altra ebbe gravidanza extrauterina nella tub.t'l a1)erta. Incertezza (li risulta ti dunque e l)eticoli per tale operazione. · Prof. MIOHELI ÒESARE (Roma). _:... Rott11,ra spontrvnea · à'irtero in, travaglio di pa.rto dopo isteropessi. L'isteropessi era stata praticata anni prima da altri col metodo di Baldy e con :fissazione dei · ligamenti rotondi i11 un solco traversa le scavato nella parete po~te riore dell'utero. N~ era segt1ìta en<)rme antifiessione - il fondo dell'utero, al p11be anche al termine di gravidanza. I.;a rottura nel segmento inferiore parete posteriore, si y·erificò in periodo dilatante. :fJa c1onna gi.1arl con l'istere<!toruia. Dotl.a B \RZILAI GEMMA (Roma). -

I>rof. REONOLI ALEdSANDRO

(Roma).

Grarida 11 ~·a in 1t"n ca .~o di 'malfor·n iazione genitale. -

Y'agiua regolare nei àue terzi inferiori con a11ulo di co.s trizione ed ipoplu ~in i1el ter7,o s11periore. Utero norm.a le. Ri ebbero due grnvidanze. Nel pri111-0 parto intc'r\·enl o, quando -- di]~ ta ti la l>occa i1terina ecl il tr:itto i.PO!)lasie:o clel tubo vaii.nale 1:1 te~ta fetale ~ra giunta al punto ristretto. Inc·i~io11t? circolare ed aS})Ortazione di questò, colpotomin vosteriore 'ralsero ad apri.r e la via alla te:::;tn fetale trn tta col forci11e. C-0lporrafia. Guarigio11e. t;e~ondo !)arto spontaneo reg·olare.

.l.1<J,

Prof. DI

Il ' transperitoneale. -

l~ERNARDO

A. Lucio (Spezia) .· - A.ng·i onia della « portio )> . Presenta riproduzioni fotografiche e disegni dei reperti microscopici del tumo1·e. Trae argomento per considerazioni sui tuni'ori angioblasti in generale e su·I concetto patogenetico. Tratta della ·valutazione dell'angioma cavernoso come blastoma vero e proprio o come produzione telangectasica. La pres~nza di speciali gemmazioni. vascolari in seno nl connettivo. del caYernolllll farcobe avvalorare l'ipotesi che le lacune vascolari ripetano la loro origine da. un connettivo angioplastico. Fa in ultimo rilevare l' A. la rarità della sede del tumore e l'opportunit<\ ller esso dell'isterecton1ia totale per la possibilità dt eventuali tra sform.azi 011i maligne.

quale è sempre tenuto lontano il raschiamento • u te rin o. com u nicn u 11n ,·ta ti~tica dei ca si tratta ti negli ultimi mesi co11 esito buono. taglio oe-

Comunica una serie di casi tratta ti con tale tecnica nelln l\Iaternità di S. Giovanni in Roma, rileYando i moti\i che fanno preferire il metodo Sl1ddetto i·ispetto agli altri (limitato inter1,.ento peritoneale, minori probabilit:.'t d'infezionè peritoneale postoperatoria, semplicitè't della tecnica). Rico1~a il successo costante di t11tti gli inter-reuti. sareo so111·a&injisa.rio

i1i

Idehti:fica%ione del gern1e infettante per caratteri macroscollici, ct1lturgli e sperimenta li. • Osservazioni l)ersonali sul c:omportame11to .serolog·ico ed immunitario.

cura drll'abo1rto settico nella .J:lo,t ernità cli &. (Jioi·a. ·1111l in Ronta. - Ad illustrazione {lel metodo di cura, nel

Dott. SCOLLO GIUSEPPE (Roma). -

Pielite

graviclwn.za da bacillo di Nioolojer. -

Dott. RAGUSA BIAGIO (Roma) . ...-- 1-9ulla cura d cl p'rolasso uterino. - L' A. desc1·ive dettagliatam~11te il metodo e Io rivendica all'Italia,. dato cl1e all'estero viene chiamato con altri i1omi. Documenta che esso fu pubblicato clal J>estu lozza fin dal 1902 e praticato fin dal 1898, n10utre il lavoro di Halban e Tandler (come !{i ehiama 'fuori) fu pubblicato nel 1907. I risultati sulle operate nelln R . Clinica Ostetrica con t.ale met<Xlo furono senipre perfetti. (Rontu).

23]

lievi rialzi termici prima, improvvisa sindrome peritoneale poi. All'operazione: emope.ritoneo da vnsta ~acerazione della cicatrice cesarea e di una a1lsa intestinale ad essa aderente, ambedue penetra te da un ciuffo di villi coriali. Enterorrafia isterecto111ia subtota le. Guarigione. '

Dott. SEVERI (Legnago). - Ha operato le donne colpite da crisi di gravidanza tubarica rotta f5<?n1pre in secondo tempo e S<?illl)re con esito felice e quindi è per l'attesa i)atrocinat.a dal profesRo~· Guzzoni.

FE.RUARESI SAN TE.

FASC.

Rottiira spontanea dell'ittero in gravidanza, per azione de~truen~e dei. villi ooriali. - L'inferma - già ope1a ta di ~gl10 cesareo a lla Fritsch - nuovamentfl g·ravida, al ~sto mese, presenta enterorra2ia <'

I r11ondazione peritoneale da, gra'l;id . extra'Uteriu,a.

Dott.

XXX,

Prof. ~1AR.fNACCI SERTORIO (Roma). -

'

[ANNO

1

,

\


[ •.\NNO

xxx,

. F.\SC.

23]

SEZIONE PRATICA

Dott. DE PoRENTA (Trieste). - Ileo in gravidanza. - Ricorcla r>er la storia dell'arg-0mento i 96 casi raceolti da Fritz 'Ludwig (1914), i 25 raccolti dal oostro Santi (1915), la c1itica fatta per questi casi. la distinzione in casi di ileo gravidico, para- ed extragravidico. Riferi.sce i .due suoi casi nei quali riuscit1 inefficace la lapar-0tomia, con tiflostoruia ir1 un caso, lo svuotamento dell'utero gravido valse a ripri-stinarf) il circolo intestinale. Dott. MASIERI (Roma). - L'isterectomia nella inola vescicolare. -- Sulla ba se dell'esperienza dalla Clinica ostetrica di Roma le indieazioni per l'intervento demolitore nella mola sarebbero da te : a) dall'emorragia imponente .all'inizio del travaglio abortivo; b) dalla comparsa di nodi metastatici vaginali, che, come è noto, facilmente conducono al corion epitelioma: o) da un accrescimento rapido della mola con forte manifesto decadimento della paziente (mola maligna?). 1

Dott. CArrA~Eo L. (Pavia) . - Le i niezioni e~ido­ -r;e-11-0se di ·u rotropina nelle pieliti. - Riferisce su 11 casi trattati. L'urotropina adoperata, qt1ella Scheving, in sol11zione al 40 % iniettata molto lenta mente a dosi iniziali piccole (da gr. 0.40 .a gr. 1) . seg11ite da dosi più alte ogni giorno od ogni due o tre giorni fino a raggiungere dai 10 ai 20 gr. di t1rotropina complessivamente. L'urotropina compare nelle urine come formaldeide già un'ora dopo l'iniezione e la s11a comparsa precoce o tarda è h>llida nella eurva, sempre del resto ben tollerata. La piuria fu vinta· in tutti i casi. 1

DISCUSSIONE.

Prof. OrJI,.A (<.ienova). - Conferma i bt1oni resultati delle iniezioni endovenose di urotropina. che egli ebbe an<'he con dosi minime di gr. 0.40 e dosi complessive non superiori ai due o tre grammi. Dott. BOMPIANI R. (Roma) . - Taglio cesareo p er distopia renis. - Il rene ectopico era nel piccolo bacino al disotto del promvntorio. In due parti precedenti della pazi€nte aveva causato dirStocin per la quale i feti erano morti. Il taglio cesareo ebbe il più brillante successo. L' A. discute ampiamente circa l'influenza della ptosi renale sulla gravidanza e ·sul pa1 to e · le indicazioni <li ve1·se agli interventi ostetrici. Dott. PASQUINI (Roma). - Ri81tltati lontani della rnio1n<>c·toniia. - Nella Clinica ostetrico-ginecol. di Roma dal 1910 al 1922 furono praticate 113 mion1ectomie con l ca.so solo di morte. L'esito lontano fu controllato in 61 casi: esito ottimo in 52; esito poco favorevole in 7. D11e casi operati in gravidanza. questa si te rminò regolarmente in ltn caso; con aborto nell'altro. Prof. EvoLr (Melito Porto Salvo - Reggio C.). Tre tagli oesM'ei. - Due donne furono operate con la tecnica classica.; l1na con quella tran~perito­ n~ale soprasinfisaria (Schickele) . Ricorda le complicazioni che possono seguire al taglio cesareo sul fondo (cicatrice aderente agli organi vicini, alla parete addominale: rottura della cicatrice in un parto successivo. Riferisce i 1suoi casi (tutti vizii pelvici impervi). Fa vedere le ragioni di pre~-

745

renza del taglio cesareo soprasinfisario tl:ansperttoneale specie per i casi di non sicura asepsi. Dott. CATTANEO G. (Milano). -

Il trattamiento

della placenta previa nell,Istituto Ostetrico di Milano. - Si occ11pa solo dei casi di placenta previa centrale (186) e marginale (149) e oolo di quelle verificatesi oltre il 8ettimo mese. ·

Risultati: mortalità materna : 11.9 %; fetale: 68.4 %. Criteri . terapeutici: o~rare subito, appena diagnosticata la previetà pl. centrale, abbandono interessi fetali, placentosexi e Braxton-Hicks (abbassamento piede nelle present. podaliche) e trazioni sul piede con peso (800-1500 gr.); ptù di frequente negli ultimi anni: metreurisi senza migliori res-ultati, anzi con più frequente necessità di secondo inter,rento per la situazione fetale obliqua conseguente; estrazione fetale immediata solo u dilatazione permittente. Nella pl. previa margìnale quest'ultimo trattamento, ma più spesso solo a1nniorexi con ottimi resultati (aggiunta sommini strazione chinino per os, estratti ipofisari per via ipodermica) . 'L o zaffo vaginale iodoformico in primo tempo i·a ro perchè pericoloso per infezione. Evitata sempre la dilatazione D!ecca11ica. Mai il taglio cesareo vaginale (Ilumm). Una volta solo quello addomi11ale. Seeondamento manl1ale 42 volte. Tamponamento vaginale e Momburg post-partum di sovente. Raccomanda l' A. : spedalizzazione costante delle gestanti con previetà placenta re al primo segno emorragico; cure sempre date da ostetrico; evitar~ a domicilio esplorazioni, tamponamenti se non indispensabili. 1Oon tin,-ua).

Il Congresso di Idrologia di Palermo. Il grande numero degli interve11uti che hanno

partecipato ai lavori di questo Congresso, dimostra l'interesse sempre ctescente che assumono le questioni idro-clitnatologiche in Italia, dove medici e pt1bblico incominciano fi1ialmente a comprendere la grande importanza che esse hanno per il nostro Paese, cosi favorito per varietà e mitezza di climi e per ricchezza di acque minerali. Fra i convenuti si notava110 i senatori Di Stefan o e i\laragliano, i proff. 1\1. ..\scoli, De\oto, F~rrannini, Fichera, Giuffrè, Marfori, Piazza-Martini, Piccinini, Pillali, Sangiorgi, Ughetti, Vinaj, oltre a {live1·si deleg-ati d'i Associazioni idrologi<:he e~te l'c, del Belgio, dell~ Francia, dell'Olanda. Il saluto ai congressisti è stato portato dal professor Devoto, il quale ricordando <!ome il prece<len te Cong·resso di Ca:stellammnre di Stabia a bbia rive-I~ to le ricchezze idrote rapicl1e di q11ella reo·ione riafferma 1:111 prog·ram1na Inllltiplo di la,roro e> ' per l'idrologia ita liana e specinl1nente per le stazioni i<.1 roclima tiche del 1Vfez1,()giorno. Altri elevati discorsi i1ella , eduta irut11gurale R<>IlO sta ti tenuti ùa l gr. uff. Rebucci, J)tesiòe11te della F ederazione degli Stabilimenti termali, dal prof. f j. Giuffrè, dal Rettore dell'universitll di Palern10, dal Prefetto e da a ltri.


IL POLICLINICO ,

..

I lavori del Congresso si sono svolti in parte attorno a temi di indole ge·n erale, fra cui citiamo gli studi sulla radioattività delle acque minerali (Pinali); sulle emanazioni di radio ed anafilassi (Sangiorgi); sull'azione curativa delle acque minerali (Lotti). Le questioni eoono111,-iohe, legali e di p'r opaganàa sono state trattate da Rebucci, Botti, Saccani. 'L arga parte è stata fatta all'illustrazione di .singole acque minerali, fra. cui sono !State messe jn luce quelle di Sicilia, con uno studio generale di Piazza-1t1artini e con altre comunicazioni riguardanti le acque di Ali (Drancati), di Pozzillo (Salpietra), di Sciacca (Di I~), l' Acqt1asanta (Pandolfo). Altre singole illt1strazioni sono state qt1elle del Piècinini (Acqt1a ipomineralizza ta di Baveno), del Di TommaS'i (Terme di Agnana), di ~lannino (Levico-Vetriolo), di Testi (Castrocaro), del Di Martino (Francolise presso Caserta), di Carnevale (Terme Lunigiane di Guardia Piemontese). Nè trascurate sono state le questioni climatologiche ed elioterapiche; ricordiamo un lavoro dell'infaticabile prof. Piccinini S11lla climatologia del Lago Maggiore e le comunicazioni sull'elioterapia, tubercolosi chirurgica ed Ospizi marini di Ferrannini, Calandra, Comisso, Bo1Tuso, Maggio. St1lle .direttive e norme per lo sviluppo della climatoterapia in Italia, riferi il prof. Devoto nel .discorso di chiusura, esprimendo la. fiducia che la ~limatologia divenga una fonte di benessere fisico e di risoDse economiche e l'augurio che sorgano stazioni clima ti che in località propizie ed una v~ra catena d i Ospizi marini per ogni grande regione italiana. Per meglio valorizzare le nostre ricchezze è necessario che vengano incoraggia ti gli studi climatologici e che per ogni località si raccolgano i dati meteorologici, atti ad illustrare i luoghi destinati a divenire stazioni climatiche. Venne in seguito votato l'ordine .del giorno riassumente i voti espressi nel Congresso. A. Z.

Ordini del giorno su questioni sociali al XVI Congresso della Società Freniatrica Italiana. Alcune com11nicazioni che hanno dato luogo ad ordini del giorno approvati dal Congresso di Psi<!hiatria devono essere diffuse nella stampa medica, perchè trattano problemi di alto interesse so<:ia le. Il prof. ALBERTI ha parlato sull'isola:mento e O'llra dei tu ber ooi osi nei M an.i oomi rendendo noti i dati statistici di una sua inchiesta, dati che dimo~tra no come qt1esto grave problema sia nella grande m.aggioranza dei ~Ianicomi italiani ancora insoluto. Il Congresso ha approvato in proposito il seg'11ente ordine del gio:r:no presentato da AL'BERTI, FosC'.\RINI e KoBJLÌNSKY : ,< Il Congresso fa voti perchè il problema del1' Assistenza ed isolamento dei tubercolosi nei l\i!anicomi Italiani venga, con l'aiuto anche delle Associazioni per la profilassi contro la tt1bercolosi, \aiutato nella sua giusta importanza e risolto com~ la 11munitn e la scienza esigono ».

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'1.Ja relazione del prof. F'ERRARI sul «Trattamento dei delinquenti pazzi secondo il progetto del Co-

dice Penale » ha dato luogo alla. presentazione del seguente ordine del giorno presentato dal ten. col. CoNsrouo ed approvato dal Congresso: «Il XVI Congresso Italiano di Freniatria in Rom.a, sentita con molto interesse la relazione del prof. G. C. Ferrari sugli aliena.ti criminali, plaude vivamente all'opera della Comn1issione Reale per i concetti scientifici che hanno inspirato la formazione del uuoYo progetto di Codice penale, concetti derivati dalle dottrine essenzialmente italiane di Antropologia e di Sociologia Criminale . che ebbero il geniale creatore in · Cesare Lombroso, si augura che presto si possa fare un esperimento di vera Clinica criminale, attuando - in prova alcune delle nuove disposizioni da detta Commissione proposte per la difesa sociale contro il delinquente; fa . voti che, per ciò che riguarda i criminali presunti alienati. sieno istituiti presso le carceri principali - per provincia o per regioni - dei reparti cli osservazione neuropsichiatrica, ai quali confluiscano coloro l)er i quali ulla prima indagine presso le ca.rcPri mandan1entali non valse ad accertarne la realtà di una sindrome psicopatica, e che in detti reparti - organizzati e diretti da psichiatri competenti -- abbiano ad avere diritto di accesso e di esami i periti 3lienisti richiesti dalle famiglie degli impulfiti; ed infine invoca dallo Stato l)rovvidenze molteplici cl1e - accanto al Codice di difesa dal delinquente - permett..11no di fare un'attiv!l ra?.io11ale e larga opera di profilassi contTo la delinquenza, sopratutto dei minorenni, essenzialmente sulla base di una positiva biofiJassi (lotta contro la t11bercolosi, la sifilide, l'alcoolismo, la prostituzione, difesa igienica del matrimonio, tutela morale e materiale dell'infanzia abbandonata, ecc.)». Il prof. AGOBTINI ha svolto una comunicazione sul «Trattamento degli alienati inguaribili nei rapt)orti di uria ma,qgiore economia dei Bilanoi 0 11ente ordine P1·ovi1ioiali », e ha presentato il se.o

del giorno ch'è approvato: . «Il Congresso fa voti perchè in tutti i ~lanicomi venga esteso il più largamente possibile l'assistenza paramanicomiale e sieno istituiti reparti appo€iiti pe'r gli aljenati cronici, tranquilli. inutiliz7:abili al lavoro con quel sufficiente trattamento diet etico e di ctistodia che permetterà una sensibile economia per i bilanci provinciali». Un altro ordine del giornv approvato è stato present.'lto dal pro:t.. AMALDI: «La Società Freniatrica Italiana, consentanea al suo glorioso passato e a q11ei 11rincipii che, traendo inspirazione dalle finalità di progresso e di elevamento della Psichiatria, hanno guidata e informata tt1tta la elaborazione della legislazione sui Manicomi in Italin; nella im1nine1iza appunto di una riforma della legge sui :i.VIanicomi; . . esprime altamente e fortemente il voto. che. Sla garantit.a dq ogni oppor~u?!l n<;>rma le~i.sl.at1va, contro le invadenze amnun1strat1ve. la indiscutibile preminenza che è da riconoscers.i alla autori_tà tecnica direttiva dell'ali()nista nelle organlzzaz10. ni ospitaliere per alienati di mente)), I voti del Congresso di Psichiatria non banno bisogno di commento; basta solo accenn8 re al problema dell'assistenza e sopratutto dell'isolamento dei tubercolotici nei l\ilanicomi per notare quali gravi problemi di ~Iedicina Sociale si.ano ancora ir:.soluti. Dott. PISANI.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MED!UO PRATICO. SEMEIOTICA. L'importanza diagnostica della emianopsia. Il campo visivo viene raramente esa.minato nella pratica privata e soprattutto nei casi .cerebrali ?-Cuti, anche perchè si ritiene generalmente che s iia assolutamente nec·essario il -peri:metl'lo. Invec·e .. tale ric~rca .sp·esso può dare utili indicazioni pe·r decid·ere se· i sintomi ·OOrebrali generali siano dovuti ad una lesion~ a focolaio oppure ad epilessia, sincope, a qualche condizione tossica o ad alterazioni eerebrali diffuse non associate a lesioni a focolaio. R. T. Williamson (The Practitioner, aprile 1923) cita: tre casi in cui: dopo alcuni sintomi cerebrali già scomparsi all ,atto della visita, l' esame del paziente era d el tutto negativo e inemme.n o era accusato qualsiasi di, fetto di visione; in tutti l, esame del campo visivo fece ri scontrare· una limitazione e permis~ la diag11r0si retrospettiva dei &iintomi cerebrali. La ricerca dell'emianopsia può far si se11za perimetro nei seguenti modi: il medico si mette di faocia a.I paziente. e chiuae l 'occh io sini.s tro mentre il pazien te chiude il destro o viceversa; in tal modo le due metà del campo visivo di entrambi si corrispondono. Il medico muove poi qualche oggetto dalla periferia al centro del proprio campo; ciò ch e egli vede deve vederlo anche il paziente, il quale però deve costantemente tenere il proprio occhi-0 fisso in quello del medico, condizione ·essenziale per la riuscita. Oppure, tenendosi entra.ambi nella posizione descritta, il medico tiene due oggetti, p. es. una moneta ed una matita con le due mani, in modo che siano ad uguale distanza fra i du.e; quando li vede il medico li deve vedere anche il p aziente, altrimenti vi è emianopsia. Oltr.e che nella meningite sifilitica della base, nei tumori della base e nell1acromegalia, ecc., I 'emianopsia si riscontra . nei caisi cerebrali acuti, ciò ch·e è di maggiore importanza per il medico praiti<!o. In quest'11lttma contingenza essa è dovuta il pit1 spesso a ra.m mollimen.t o nelJ.a regione trrorata dall'arteria cecebra1e posteriore, ovvero ad emorragia ch e colpisc-e direttamie nte od indirettamente le fibre del tratto ottico fra la r egione dei gangli basali e la corteccia 0 ccipiita1e. In questi casi, specialmente se i ·s intomi cerebrali sono stati improvvisi ed il paziente si è riavuto, la ricerca d ell'emianopsia è necessaria indicando una 11esione a focolaio. A. Z. 1

1

Sulla funzione di alcune radici dorsali motrici. G. Soderbergh (Acta med. Sca~din., 1922, p. 677) indagando la funzione delle radici dorsali motrici m ediante la stimolazione con deboli correnti farad jche durante atti operativi sul rachide, è giunto alle seguenti conclusioni: D 5 partecipa all'innervazione del primo segmento del gra nde r etto dell'addome. D6 innerva i seg·met1ti I e II del g1·an rettu. D 1 ha influenza sul grande r etto, al disotto dell'ombelico e sulla parte più alta del grande obl.iquo. E proJ)abile che D 6 e D 7 abbiano influenza s11lla parte più alta del trasverso omolate~ rale. D8 ha influenza sopra una striscia del gr ande obliquo che parte dalla 9a e 1oa. cosola e va verso l'ombelico, ma anche ,sul gran r etto sopra l,ombelico e sulla muscolat11ra J.a terale dell'adGome fino a un livello un po' inferiore ·all'ombelico. D 9 è l'inn~rvatrice principa le del trasverso a livello dell'ombelico, partecipa a ll'innervazione della parte media dei muscoli laterali, e anche del grande retto al disotto dell'ombelico. D10 è un'innervatric~ i1nportante dal piccolo ob1iquo e di una striscia del grande oblicruo che s'inserisce all'll a e 12a costa, fa contrarre i1 trasverso al disotto dell'ombelico, ed ha influenza sul grande retto al disotto dell'ombelico. n11 è l'innervatric~ principale del grande r etto al disotto dell'ombelico. D 12-L 1. innervano il gr ande retto al disotto dell'ombelico e le parti più inferiori della muscolatura 1aterale. I..'A. consiglia la tecnica di riconoscere il nervo misto all'ingrèsso n ella dura madre, ove si può bene jnclividuare, 'isolarne ql1indi la radice motrice, deter gendola anche dal liquol', estimolarla con corrente fa r a dica debolissima, onde lo stimolo non si diffonda. I.J pazien te dev'essere disposto lateralmente in modo da . poterne ,,.eder e abbastanza bene 1'addome e poter segu ire in special m odo g·li sposta1nenti d€ll'on1belico. DORI A.


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TL POLICLIN l CO

CASISTICA E TERAPIA. SIFILOGRAFIA.

La leucoplasia. Si Llesigna con tal nome la f 01·1nazio11e di placéhe bian<:he persistenti sulle mucose; è <J.uesto un sintonia di irritazione de11·epiteJi0 rr1ucoso i11 rapporto con l 'evoluzione di una sifilide, che si trova in effetti nel 90 ~'<> dei casi ; la leucoplasia fa parte delle affezioni pa' rasifilitiche ed è spesso refrattaria ai trattamenti antiluetici. Tutte Jre int1cose possono esserne sede, specialmente la bocca (lingua e mucosa delle gt1ancie) ma anch e il collo dell'utero, la vulva, ecc. Essa compare in tutti i i)eriodi <lella sifilide : sia attorno alrulcera (ed in tal caso può avere anche significato diagno. stico in q11anto che, p . es., le ulcerazioni tub ercolal'i della lingua i1011 sono mai a.ccompag·nate da leucoplasia) sia attorno alle rr1anifestazioni secondarie e soprattutto attorno e sugli accide11ti terziarii. Particolarn1ente frequen ti sono le fessure leucoplasiche, che occupano sempre la st essa regione clella lingua, dove costituiscono una stim1nate permanente; talvolta sono li11eari od a for1ne diverse, ma tanto fini da richiedere u11a minuziosa ricerca con b1Jona i l1lun1inazione; il m alato le avv.erte mangiando cibi acri od acidi. E sse g·uariscono talora anche spontaneamente lasciando una piccola depressione, talora invece si ha aun1ento delle lesioni sottogiacenti della glossite o più spesso si forma l 't1lcera leu coplasica, r egolare, arroto11data o quadrangolare, atona, con margini tagliati a picco, fo11do liscio. Es-sa è dolente, specialmente sotto 1~in fluenza di irritazi.oni esterne (cibi caldi od acidi) e p11ò persistere durante settima11e o mesi, oppur e prendere aspetto papillo111atoso e m11tarsi in cancro. f -'a diagnosi differe11ziale . i·ig·u arda lJarticol arm·ente il lichen piano; questo è localizzato sul dorso della lingua, d'ambo i lati c:Iella linea mediana, al1'avanti del V li11guale, è una lesione a tendenza atrofica, che non lJresenta nè ulcerazioni nè cicatrici; i1el ~as.o che vi siano papl1le, si tenga presente che q11este nel li<:l1en sono grosse quanto l1na testa di spillo. bianche, mentre nella leucopla.sia hanno le djn1ensioni di 11na lenticchia ; 11ei casi dt1bbii i ricercherà il lichen st1 altre int1cose (vt1lva, glancle) o si farà una biopsia. Il trattamento sintomatico dà risuitat.i m edioc1i; invece secondo M. Milian (J o·i trn.al des praticieris, 3 marz.o 1923) buoni effetti si potranno ottenere con le c11re ant.isifilitiche inten ... e, contin11e, I11ulti1I1edicamentose; si useranno ~uccessivamente gli arsenobenzoli, il

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1\1ercu1·io, lo jod11ro di potassio, i sali di bismuto, ecc., continuando per 6-8 mesi senza in ter1 nzio11e. L'ulcerazione g uarirà per la prima, l)t1re essendo talora soggetta a recidive; più a lun.go persiste la m acchia bianca, qualche volta per anni, ina poco a poco e con tratta1nenti successivi la si vecle retrocedere. In qual.cl1e caso essa si fa sospetta ed aIJora si ricorrerà ad una biopsia oppure si interverrà cl1'irl1rgicamente, decorticando profondamente la lingua, ciò che per ò non esime dalla ct1ra specifica; .n essun effetto si ottiene con i raggi X o col radio.

A. Z. La sifilide osteo-artieolare.

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I.Je osit eo-artriti s ifiliticl1e sono caratterizzate da: 1) tumefazione con impastamento articola1·e e spesso perarticola.re, di solito senza rossore n è fluttuazione, fatta eccezione per l'idartr.osi; 2) dolor.e .spontan eo o prov.o cato dai mo·vimenti o dalla pressione in corrispondenza dei punti epifisari. e dei legamenti; 3) impotenza funz.ienale. Queste osteo-artrtti a.ccompag·nano le manif.e·s tazioni oocond.arie o si mostrano .al principio in for·m.a di artralgie, · artriti secch e, idartrosi, pseudoreumatismi; si localizzano il più srpesso al ginocchio e tal ora sulle pjrcooLe arti.colazioni; l'·evoluzione è lenta, cronica ad attacchi successivi, d.e termjnano malformazioni e possono terminare con anchilosi; son-0 spesso bilaterali od esrtese a parecchie articolazion ~. Ra,diograficamente si hanno tre tipi: 1) forma pro1iferan.tte con inspessimento p.eriosteo, ed osteofiti sull~ epifis•i o sulle cartilagini artilc·o lart; 2) forma r.aref.aoente e.o n macchie rhiare di rarefazione ossea che evolvono poi verso la sclero.si e l' ost~ite condensante; 3) forma distruttiva simulante il tumore bianco. Si • notano inoltre insp essi.menti articolari e periarticol'ari; nei casi gravi J'jnterlinea articolare è sinuosa e poco visdbile. Peir la diagnosi Gastou (Paris médioal 3 ina.rzo 1923) consiglia di tener presente il re11matismo cronico nelle dive.rse for1ne, le artriti e le osteomieliti infettive, il sarcoma e le artriti tuberco.I.ari; 1.a presunzjone dell'origine sifil.iti<:a è data dall'esame radiografico (presenza di osteofiti, i111sipessimentj p1e11:·'io,s1teO.) ;· n e ,,ie11e la i1ecessità di un esame sierologico ed eventu almente del criterio a jitvantibus. Buoni i·ist1ltati si otte.ng·ono associaTudo agli arsenobenzoli il bismuto ed inoltre l'opoterapia, in forma di estratti ossei. tiroidei, ipofisari. che aiutano la <:rescita diel tessuto osseo ed ha11n-0 buoni effettii ·s ulla nutrizione generale. 1

fil.


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SEZ IO~E

Morbo dì Addison di origine sifilitica. W. H. Crohn (Medizinische Klinik, 1922, pagina 1526) riporta il caso di un uoono, che da anni soffriva di stanchezza con rapido esaurimento dopo ogni lavoro; la perdita di forze divenne poi completa associandosi a pal1ore d·ella cute, della faccia e delle mucose ed a pigmentazior1e d~l resto del corpo. L'individuo aveva l'aspetto m·olto grave e stava rannicchiato n.el letto; era n·otevole il contrasto fra la f acc·i a di l1n pallore mortale e la pigmentazione della schiena, addo·me, aS'celle, inguini. Polmoni normali, rumore sistolico al terzo spazio, polso piccolo, molle, frequente, pressione al Riva-Rocci 95-45; emoglobina 15 per cento; emazie 1,650,000; leucociti 8,200. Null'altro di notevole; il padre era morto per emottisi, il pazientie negava qualsiasi malattia infettiva anche venerea. La diagnosi risultava chi.a:ra per il morbo di Addison; mancava però ogni ,s egno di tubercolosi; essendosi notato che il pazi€nte aveva il naso a sella, pur senza a vere altro segno di .sifilide congenita, si praticò la reazione d'i Wassermann, ch.e d1ede ri.sultato nettamente positivo. In seguito ad un energico trattamento antil11etico, .s i ebbe un rapido miglioramento si'a nelle. condizioni generali che nei reperti dell'esame del sangue; la pigmentazione si ridusse a P.ocl1e macchie, il palio.re scomparve; l'elioterapia, la cura con ferro, arsenico ed adrer1aliina ~omp1etarono il miglioramento, la reazione di Wasse1·mann divenne negativa d.opo c.inque mesi. L'A. ri.chiama la attenzione sulla rarità del caso e. sul fatto che la diagnosi eziologica nel senso accennato può permettere un.a p.ro.g no.&i diversa da quella solita. '{il. •

Le dermatosi mercuriali. La causa delle eruzioni idrargirich e risiede n ella idiosincrasia individuale od in u.n a ipersensibilità e non nella dose introdotta; a p arte però i casi in cui tali eruzioni sooo provocate da dosi minime, gli individui sopportano una certa dose di mercurio e ·m ostrano una idrargiria tanto più i·nten~a <1Uanto maggiore è la dose;. vi sono poi differenze indivi.duali secondo le vie di assorbimento, in quanto cl1e alcuni s.opportano bene le frizioni ed hanno invece una d ermatosi' intensa con l 'i.n troduzione per bocca. J. Al mikvist (rif. in Presse médicale, 31 marzo 1923) descrive come forme cliniche le placche eritematose, le follicoliti, le lesioni vescicolose miliari, orticariacee, pustolose, a tipo di po.rp.ora; la sede può e.ssere la faccia op pure la regione genitale, gli arti (mani e pie1

PRATICA

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di). Tali lesioni possono essere accompagnate

da altri segni di tntossicazione, come diarrea, vomiti, stomatite. Dal ptmto di vista ist.o~ogi­ co d~mi·nano la dilatazione vruscolare e la trasudazione, cl1e co.stirtuiscono la lesione iniziale di questa dermatosi; la rulatazione V8JSC01are produce. 11na paralisti. del simpatico, donde la formazio,n e di edema e l'aumento nel numero delle cell'Ule. L'esantema può complicarsi in ,se.g uito a .svilt1ppo di batteri provenienti dalla pelle. La terapia razionaJ1e co11sis:te nJell'accelerar€ l'eliminazio·n e del mercurto, nel lottare contro la dilatazione va.scolare medi.ante medic,a menti stimolanti d~l simpatico (adrenalina) e nell'tmpeidiir e lo sviluppo dei microbi con applicazi'On i di ittiolo e di catrame. .'fil. L'apoplessia sierosa da arsenobenzoli. Q11esto incidente tardivo della cura con a rsenobenzoli è sempre grave e spesso fatale. R. Gonin (R evu.e m édicale de la SiLisse Roniande, dicembre 1922) riporta il CClJs.o di una donna, che aveva sopp.ortato bene sette iniezioni, con una quantità totale di g. 3,15. Dopo l'ottava ebbe cefalea senza ipetermia; al terzo giorno, bruscamente si inizia una crisi di agitazio11e di estrema violenza, con perdita di conoscenza, nistagmo, disturbi degli sfinteri, stato comatoso; 47 ore dopo morte improvvisa. La causa di questa viene riscontrata all'autopsia nell 'ederna cerebrale acuto. Il trattamento consiste n·ell 'iniezione endovenosa di 1/ 4 di mg. di adrenalina in soluzione molto diluita (circa 20 omc.) continuando con tniezioni end-01nus·c.olari di 1-2 mg. e con la somminisrtra.zi-0ne per vi;a orale di 2-3 mg. al giorno. Quando ta1e trattamento si inizi.a precocemente si possono avere bt1one speranze; con l' adren.alina anzi si possono far tollerare le injez:iioni di arsenobenzoli che .avevano dapprima provocato fenomeni miinaccii0si. È importante per prevenire l'apoplessia sierosa tener nota della tem1)eratura nei giorni seguenti all'iniiezion-e, ed in caso di ipertermia agirre 1ron.tamente con l'adrenalma.

fil. Il pericolo delle iniezioni endomuscolari di arsenobenzoli. Pteges (Annales des maladies vén érierines, 1922. pn.g. 628), osserva che le inièzioni endomuscolari o sottocutanee di arsenobenzoli inco11tr.a110 sempre più il favore dei pratici i quali trova11-0 che la tecni.ca è pi1) semplice e ritengono che i pericoli siano minori. Ora ciò non è esatto, quando si oltrepass·no le dosi di 0. 45. L'A. ha osservato p arecchi casi di crisi nitritoidi eci un caso di apoplessia sie-


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IL POLICLINICO

rosa grave al terzo giQrno dall 'in:iiezione e ri· tiene .che il rischi10 dell'iniezione endovenosa è in fond·o più leale ~ meno grave di quello dell 'inie·z ione endom11scolare, p·o ichè in quella gli acci·d enti si verificano· poco tempo dopo l'in.iezicme sotto gli occhi stessi del medico eh~ può più agevolmente combatterli. Invece, con l'iniezione endomus colare, gli accid1enti si hanno cinque o sei ore dopo, mentre il medico cl1e l 'ha fatta si trova lontano e quello chiamato d'urgenza ignora spesso la cal1sa che li ha prodotti ·e non può comb atterli efficacemell1te. Il pratico deve quindi tenere in mente che per gli arsenobenzoli la via e11domuscolare o sottocutanea può essere facile, ma non può venir considerata come sempre inoffen.s iva. fi,l.

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All'abb. n. 8181: Non .conosco che un testo-atlante di coprologia, veramente pregevole: Coprologia, di Lynch (Buenos Aires). Il ·p rezzo del volume, .con numerose e nitide illustrazioni è assai ' T. L. elevato.

All'abb. n. 7318: Il tra.t tato di Me'dicina Lega1e del prof. Asc:ar f1elli è trutto·ra in corso di ip·ubbliJcazione e s.a rà certamenile posto in vendita Il!6·lla pvo ssima estate·. È p.erò di già edita la prima parte, cJ1e si trova in vendita p1,,00iso1 l'e ditore Sampaoìl1esi, via d ell 'Univ erisità, R oma. Un buono, coin cettoso• e pratico trattato di Medicina. L e1g ade1 è quello del Cevidalli. So·ci·e.. tà Editrice Libraria, Milano. L. p . 0

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sul potere riducente del liquido c. r. e s11lle sostanze che lo determ1na110. F-I'a tutte le sostanze messe in evidenza nel liql1or, molti AA. notarono una sostanza riducente il r eattivo di F el1ling. Bussy disse .c he era destrosio: r icerch e successive dimostraror10 che la ricluzione non era data da zuccheri. liallihl1rton credette trattarsi di. pirocatechina. Detta sosta.nza si trover ebbe nel liquido nelle pI'oporzioni del 0.185 per mi!.le, del O. 72 e del 6. 7'2-6.84 secondo altri. Altri chimici pensano si tratti di aleapto11i, acetone, nitriti, ecc. Lonero (R ivista di Clinica m ed. , 1922), in una serie di esperienze ha cercato di iso:l are la sostanza in questione. Con la t ecnica dell,Hallib11rton, desume trattarsi con rnolta probabilità di una sostanza a pparter1ente ai di. fenoli o fenoli oon due ossiduli, e che opport11no è togliere a1la sostanza riducente ·il nome di gl11cosio. MONT.

POSTA DEGLI ABBONATI. All'abb. n. 6391., B . P. : Ad una sua domanda ho analogamente risposto all'abb. n . 6111 (sez. Prat., •N. 15, del 9 aprile 1923).

Quanto ad un trattato pratico di r a diologia può cons11ltare il Jaugeas (Mase.o n) o il r ecente Guilleminot (Masson: Elettroterapia e Radiologia, ultima edizione) o il 1\1ignacca (Ed. Libr. l\1ilan.ese) . Per quanto altro desidera è consigliabile il Daddi (edito dalla Società Libraria Milan.ese). E. MILANJ.

VARIA Contro l'es<'rcizio medico abusivo in Argentina. I./art. 208 del Codice penale Argentino commina la prigione da 15 gioTni a 11n anno per chiunque Sf'n za titolo nè autorizzazione, }}rescri,re, somministra o applica medicamenti, elettricità, ipnotismo, anche .a titolo gratuito. Pari pena commina per chi, pur essendo autorizzato alle cure, promette guarigioni a termine fisso o con rimedi segreti o dicliiarati infallibili. Simile pena è assegnata a chi, avendone i titoli, presta. il suo nome ad altri che di titoli è sprovvisto. L 'art. 247 dello ·stesso C. P. dispone una multa di 500 pesos per chi si fregi.a di titoli o gradi accaclemici o professionali ai quali non ha diritto. (Se·nia'na Medica).

Per combattere il cocainismo. Il dott. W. Ko·ller, allo scopo di combattere la piaga del eocainismo ha fatto proposta di rendere

obbligatorio l'adulteramento della cocaina. con u n colore a base di anilina, con che non si modifica l'azione della droga : egli propon~ il Wasset bleu 2. R. È facile comprendere che y~nendt- ::- i a tingere spiccn tn n1en te le pinne nasali di ciii fiut:1 cocaina, f:i otterrà. un ostacolo estetico alla d:ffusi<;ne del '?i7.io, che potrà essere cosi scoperto e combattuto. (Avven. Sanit.). AVVERTENZE. quesiti della « Posta degli abbonati» devono prospettara eemi d'interesse generale; ':'on ·~evon~ com.portare .consulta· tioni c liniche; non devono r1ferirs1 a 1ndlcaz1oni bibuografiche !lU argomenti speciali. · St prega d1 non formulare più di un quesito per vol~a. Volendo 1noltri\re più quesiti, questi dovranno essere scritti au togli separati. Perche 1 qu esiti abbiano esito, devono recare la firrr.3, f:J re. cudenza ed il numero d'abbonamento del rlchlede11te i se questi ne esprime il desiderio, nel giornale figureranno soltanto fij sue 1nrz1a 11 0 il nu-n ~ro d'abbonamento od una sigla Cf\nvenz1onale. Le risposte seguiranno con la mas!'lma sollecitudine consen. uta c1,-.11e esigenze redazion;a•; ~ ma non è garantita una rtsp09ta Immedia ta. Non si risponde privatamente LA REDAZIONE. 1


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SEZIONE PRATICA

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) La riorganizzazione dei servizi igienico-sanitari del Regno. La Presidenza dell 'Assoc.iazione italiana per l'igiene presentò a suo tempo, al nuovo Governo, un memoriale contenente i criteri per J:e riforme che si riten.e v.ano più urgenti per una miglio1"'€· organizz.a.zione. igienico-sanita. ria. Il Ministero non man<!ò di prendere in considerazione la competente collaborazione ed invitò anzi la Presidenza a fornire tutti' i possibili elt:m€nti integrativi, ciò che venn.e fatto dal Presidente stesso, prof. Sclavo, il quale poi li espose in una lettera a S. E. il Sottosegretario p-er l 'Interno, lettera di cui riassumiamo qui i puntì principali. È anzitutto nece.ssario richtamare i ·attenzione sulla necessità che tutto ciò che ha attin enza con la t11tela dell'igiene e sanità pubblica venga accentrato al Ministero dell'Interno, com.e del resto dispone il primo articolo del·la Legge Sanitaria vigente. Un unico organo clevP ql tindi p1·ovvcdere a lla Igiene delle scuole, delle industrie, degli ospedali, delle carceri, caserme, ferr ovie, alla protezione dell'infanzia, alla profilassi delle malattie infettive in qualunque ambiente civile o militare. Vanno poi abolite tutte le Commissioni speciali, governative o provinciali, create per la soluzione di particolari problemi igienici; le loro funzioni vanno concentrate nel Consiglio St1periore di Sanità ed in quello Provinciale, dei q11ali si deve modificare la costituzione in modo che vi entrino elementi di notoria competenza nelle s ingole bran-che, facendo larga parte all' elemento elettivo e sostit11endo lo relative• Giunte con sreciali Comitati consultivi. Si p ropone jnoltre: di ridurre il numero degli Ispettori centrali, che devono essere adibiti alla continua sorveglianza dei vari servizi; che venga aumentata l'ope1~osità ed il r endim.ento dei laboratori batteriologico e chjmico della Sanità P11bhlica; il personale, assunto per concorso pubblico deve esser e sottoposto ad un'unica clire.zione medica e deve orgal1izzar.e corsi periodici di istr11zio11e per m antenere il person.ale sanitario dipendente dal ~fin stero dell'Interno al corrente dei pro. gressi scier1tifici; niessun altro incarico va dato al Direttore dei laboratori. I med ici provinciali vanno esonerati da t11tte lP t'11n1i ni non prettam ente tecnico-1sp ettive e non inerenti alla loro . ·coltura speci a-

lizzata, sicchè la loro attività si esplichi tutta nellla vigilanza igienica; della parte. amministrativa si deve occ11pare un segretario amministrativo posto alla loro dipendenza. Al Veterinari.o provinciale si potrà in qualche r.egi one affidare più di una provincia. È assolutamente necessario so·s tituire gli at-· tuali corsi bimestrali di perfezionamento in igiene con corsi semestrali, .seguiti da un rigor-0so Esame di Stato, p er tutti coloro che intendano far parte del pers onale di vigilan- · za igienica governativa o comunale. Spe<::iali corsi vanno organizzati per il personale subalterno addetto alla vigilanza igienica, co-· me pure per l'istruzione infermiera; anch e le Scuole delle Je.v atrici attendono radicali rifor1ne . Di grande urgenza è la razionale ststem.azio•n e dei servizi di vigilanza igienica locale; per .r agioni eoonìomiche non sembra possibile insistere 0 1ra s11l prog·etto di riforma già .elaborato dalla Direzione generale di Sanità Pubblica, ma frattanto si potrebbe incominciare a rendere obbligatoria la costituzione dell'ufficto nei capoluoghi di provincia ed in qualche oentro minore, dove la difficile accessibilità a particolari condizi oni locali J.o ri chiedano. Analoga:n1ente a quanto è stato proposto per la Direzion·e generale di Sanità Pubblica , anche nel Com11ne it1tto quanto l1a attinenza con l 'Igienie e Sanità, nulla esclu-· so, deve esseT1e sottoposto alla vigilanza dE}ll'Ufficio di Igiene. Nè si deve. trascurare di apportare le indi1spensabil~ migliori.e giuridico-economiche alla .condizione a.egli Ufficiali Sanitari; a tal~ i.Scopo sarà sufficiente attuare quelle modificazio.n i a l Regolamento san.itario 1g luglio 1906, già a llo studio presso la Direzio11e. Pe·r quanto riguarda i Laboratori sem.bra conveni·ente ch e per le città minori si utilizzi1110, a limitazion e di spese, i laboratori gi~t esistenti, che diano garanzia di buon funzionamento. L'Igien e, intesa nel suo grande valore educativo, può concorrere al nobiltssimo scopo che il Governo att11ale. si è prefisso di preparare il popolo Itali.aino ag1i aJ.ti destini che · l'avvenire gli' addita; a ciò m1olto può contri· huire la propag-anda per tutte le età, in tutte 1e forme, in tutti gli ambienti, ed una razionale educazioTue fisica; la Direzione generale della Sanità P11bblica dovrebbe jnter essa rsi a questi problemi. favorendo iniziative, indican1

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(*) La preoonte rubrica è affidata all'aYv. GIOVANNI. • J

SELYAG r.1.

consulente legale del nostro periodico_


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IL POLICLINICO

do le vie da seguirSli, esercitando controllo .e vigilanza. Rid0tti in. tale proporzione i provv·edimenti, non sarebbe grande il sacrificio dell'Erario, mentre il Paiese ne ritrarrebbe in1dubbian1ente sensibili vantaggi. È tempo che la nostra inferiorità di fronte ad altr·i paesi dove la coscienza igienica è più sviluppata, sia vigorosamente combattuta con una semplificazione d1ei congegni burocratici, con una severa applicazione delle leggi, con una .a ttiva propaganda, con 11~a riorganizzazione dei Servi. zi sanitari, e che si pensi a lavorare con la disciplina e !.a coscienza che il Governo attuale esige da tutti per il grande, immanca. bjle destino del nostro Paese. fìl.

I

'

9UESTIONI PRATICHE. .

XXXIV. - Il diritto di scelta per le nomine in bast a concorsi indetti da istituzioni di pubblica beneficenza. . ·

Il Consorzio parn1ense di beneficenza « Sanatorium >> di Salsomagg·ior~, bandi un concorso per la nomina del direttore del Sanatorio. N'ell' ~l vviso del concorso fu riservata la più ampia libertà di scelta al Consiglio di amrr1inistrazione e fu anche prevista la eventualità che nessuno dei concorrenti presentasse st1fficienti gara11zie; i11 questo caso, fu riservata la facoltà di non nominare nessuno. La Commissione giudicatrice del concorso ritenne idonei tt1tti i <'oncor1~enti ma limitò le sue proposte di eleggibil]tà al primo graduato prof. Lo:renzani. Il Con·s }glio di amministrazione n.orninò inv·e-ce il prof. Respighi. Sorse contestazio11E:: era leg·aJ.e la clausola circa il diritto di scelta? si era form.ato lln vincolo per la nomina del primo graduato? (Altre questioni non interessano i lettori dj q11esta rivista). La IV Sezione del Consiglio di Stato, con decisione 1° dicembre 1922, n. 568, l1a così sostanzialmente statt1ito: a) sebbene il regolamento organico stabilisca che la nomina degli impiegati è fatta in seguito a pubblico concorso ·e non preveda alcuna :iacoltà dell'organo deliberante circa la scelta, agli effetti della nomina, non si ·P UÒ ri . tenere escluso che la facoltà di scelta sia pre. vista e stabilita legittimamente nell'avviso del concorso; b) eventuali impegni tra il preisidente dell'ente e la Commi~!-0ne per limitare praticam ente la scelta e nominare il primo graduato, non possono avere valore giuridico, perchè soltanto una .delib.e razione dell'ente - e non una dtchia~azione del presidente - potrebbe e\1entt1almente modificare o revocare una condizione d ell'av,·is o del concorso.

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Si può ·ianzi ag·giungere che nemmeno l'ente potrebbe modifi.~are ravviso del concorso con pregit1dizio dei terzi, cioè dei concorrenti. Anc.h e in qu&sto caso è stato confermato che le delibera.zioni d·ell.ei istitlizioni ·di pulbblica be.. neficenza, per le quali non Q richiesta l'approvazione tutoria, son-0 provvedimenti definitivi e .devono essere p.erciò imp:ugnate con ricorso in sede giurisdizionale, non essendo ammissibile contro di esse ricorso gerarchico.

XXXV. -

Il servizio utile agli eJfetti degli a omenti

periodici dello stipendio dei medici condotti. A) È :valutabile il servizio già prestato in altri comuni? , B) O alla dipendenza della stessa am1nini-

strazione, ma per altro ufficio?

C) O per inca1·ico interinale, seguito poi da nomina de'fìnitiva? Per risolvere questi quesiti è necessa1io stabilire u.lct1ne pren1esse. Gli at1menti p.eriodic.i dello stipendio dei medi·c i condotti e degli ·a ltri sanitari dipendenti da enti locali (quadriennio, .sessienni,o e simili) non sono· previJStii e regolati dalla legge; l'obblig·o può derivare al Comune, alla Provincia ed alJ.e iistituzio·n i di ben·edì. cieinza, dalla deliberazione di nomin.a o dal regolamento organico : nell'uno e nell' al.tro caso il vincolo ha la sua fonte giuridica nell'atto amministrativ.o che -costituisce il diritto soggettivo dell'impiegato e stabilis-c~ le norme oggettive che lo regolano. Quindi, le condizioni ed i limiti dell'obbligo dell'ente devono essere ricercati, caso per caso, nella fonte dalla quale esso deriva. Ciasc11n rapporto fra ente locale e impiegato è autonomo: sorge dall'atto ecli nomina, senza relazione di contin11ità con altri rapporti precedenti, e si -esting11e per scadenza del termine. o per qualsiasi cat1sa legittima di risoluzione, senza che sopravviva alcuna conseguenza di contin11ità con ev.entuali rapporti successivi, salve speciali ed espresse .disposizioni di legge per limitati effetti: per esempio, servizio utile alla pensione, dispensa dal limite di età i)er i medici condotti in servizio, ecc. Da queste premesse è escl11sa nettamente la soluzione affermativa del primo quesito. Agli effetti degli a11menti periodici non è valutabile i1 servizio prestato presso altri enti, salvo che r1ell'atto cli nomina o nel capitolato sia stabilito diversamente: in tal caso, il diritto, la misur.a e la entità della concessione derivano dalla disposizione stabilita espressamente dall'ernte. M.a se l'atto di nomina e il capitolato nulla dispongano in tal sen1


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SEZlONF. PRATICA

è valutabile soltanto il serVIz10 prestato alla dipendenza dello stesso ente. La posizione è così semplice e chiara cl1 e non è n emmeno discutibile. .Ma può essere valurtato il servizio presta.to per la stessa amministrazj!Qne pubblica, p6r ufficio diverso? per es., ufficiale sanita1io, m edico necroscopo, ecc. La risoluzione è identica alla precedente. Ciasc,1n rapporto è distinto e indipendente e 'Se soltanto per uno - per es. per Vufficio di medico condotto - è stabilito un determinato a11mento periodico, non si possono estenderne gli e ffetti ad altr.i l1ffici cl1e sono obbietto di speciali e distinti rapporti giuridici. Fon• te dell'obbligo è l a manifestazione di volontà, in forma di deliberazione, la quale n e determina l'obbietto e i limiti. Il terzo quesito, invece, è discutibile. Ma anche per esso la questione d~ve essere risoluta caso per caso, sulra base delle disposizioni del capitolato e della deliberazione di nomina. Si può però stabilir-e lln crit.erio direttivo, che è comune a tutte. lie s"ituazioni speciali. L'aumento periodico - per la sua stessa funzione economica di integrazione prog·ressiva dell.o stipendio e per la s11a d estinazione è concesso agli impiegati assunti in ufficio stabilmente o, in ogni ipot esi, per servizio continuativo tendente a , stabilizzazione del rapporto giuridico ed economico. Non può, quindi, competer-e agli impieg·ati interini o, in genere, provvi!sori, per i quali sono stabilite norme speciali, uncl1e agli effetti del ~rattam-ento economi.cc, jn correlazione alla natura e alla precari età del rapporto. • Non è, dunque, possjbjle assimilare dal pun1-0 di vista economico e git1ridico i due rapporti di i~Pi.ego: precario l'uno; stabile o te11dente a stabilità l'altro. Q11-esta sit11azione non m11ta se al rapporto provvisorio segua, senza discontinuità di fatto ma con evid ente interruzione giuridica, la assunzione in ufficio stab ile, in base a nomina definitiva, normalmente i11 seg11ito a concorso.. Al servizio interinale era adeguato un de1erminato trattamento e.lC-Oinomico spe'Ciale; questo rapporto si esaurisce e ?od ess_o ne succede un altro al qual.e corri.spo11de · un trattamento economico congruo, che è pertanto ef- · ftcace dalla data in cui tale rapporto sorge e si costituisce. Se l'aumento periodico è correlativo al rapp.orto stabile o tendente a stabilità non si può senz'altro estenderlo al rapparto anteriore e precario, per il quale era siabilit.e uno speciale trattamento economico. iO,

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È stato osservato che il servizio interinale

dei medici condotti, seguìto immediatamente da nomina definitiva ir1 base a concorso, come è efficace agl.i effetti del p eriodo di prova così deve essere considerato valido agli effetti del termine per gli aumenti periodici. Ma a me sembra che l e d11e situazioni siano diverse. Gli ·e ffetti della nomina definitiva d.ecorrono dalla data del relativo provvedimento. Dottrina e giurisprudenza h anno ritenuto cerrettam ente ch1e, agli ~ffetti della prova e dell'esperilrnento pratico in un dato ambiente, e, quindi, della stabilizzazione giuridica del rapporto, si debba tene·r conto anche dell'attività esplicata dal medi·co condotto, per lo st.esso ufficio di assitstenza sanita.ria, tn quanto anche tale atttvità, per identità obbiettiva e soggettiva, costituisce un esperim·ento apprezzabile; e poichè la legge non prescrive che la prova segua i11tegral1nente la nomina definitiva, si è ritenuto correttamente cl1e s ia valutabile il ser\'izio anteriore. l\fa, in c111esto caso, la equiparazione - chB in realtà no11 è assimilazione - - ha una déstir1azione l-0gica e gi11ridica, in quanto rende valutabile, come elemento del giudizio di idoneità, il servizio di condotta, sia })Ure interinale. Ma nel caso deg·li aumenti pe1iodici si tratta di estendere a d un r apporto di impiego determinato, per il quale è s tabilito espressamente uno sp eciale trattamento economico, e dopo che qt1esto rapporto giuridico ed economico è estinto, le norme rela tive all'impiego stabile o t~ndente a stabilità che lo segue e non si confonde con esso, almeno .e.conomica·m ente. l..Jna diversa soll1zione può invece risulta.re dalle norme del capitolato o dalla deliberazione di nomina circa gli aumenti periodici: da questo punto di vista l a q11estion.e non è più di massima ina è di sp.ecie. · Se le .disposizioni locali si possano intender e nel senso che l'aumento periodico sia stabilito in rapporto a1Ja effettiva durata del servizio sanitario, si può nei singoli c~i dimostrare e sostene·r e che è valuta.bil~ anche il servizio interinale segu1to da nomina . definitiva.. Ma in questo caso fonte della norma - e quipdi de ] diritto soggettivo - . è l'atto a~mi­ njstrativo. Sarebbe in11tile ora una disamina dellB varie ipotesi che si possono rilevare in pratica. A me premeva di segnalare che sarebbe rischi-Oso agire eventual~nte in. · forza di un criterio generale che consideri senz'altro valutabile, agli effetti degli aumenti periodic~ anche il servizio interinale anteriore alla no .. mina definiti va.


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IL POLLCLIN !CO

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NELLA VITA PROFESSIONALE . .;

La sede del Mon11mento al Medico caduto in guerra. L ' a11no scorso quando il Comitato iniziatore della celebrazione del medico caduto in guerra cominciò a precisare la propria azione ed il proprio program1ma .esprim.e111mo il nostro avvi.so conrtrario al progetto di ·erigere il monl1mento commemorativo nell.a sede della Scuola di Applicazione di Sanità i\tli1litare a Firenze. Interpretando il sentimento di molti inedici, e soprat1.1tto apprezzando il significato che deve avere il monum·ento, indicammo Roma, come la sede più conveniente della g'lorificazione. Allora seri ve111n10 : « Oltre e<.l al di sopra deJ soldato, nell'ufficial,e medico deve essere glorificata la sua missione st1blime. In Ll1i deve essere glorificato il medico che ha servito la patria ubbidendo ai più nobili e più puri sentimenti umani, il medico che è morto p er l.enire e le soffer enze ed i dolori degli altri, che è morto p.er non f.ar morire gli a ltri. Ed il monumento deve significare la scienza che si fa pietà e sacrificio, e deve essere collocato in luogo dove ognuno J)Ossa liberan1ente deporre il fiore della riconoscenza » . Non insi.stemmo perchè ogni contrasto programmatico avrebbe pot11to dimir1 nire la solennità della manifestazione, e sopratutto pregiudicare la riuscita della sotto crizione che doveva fornire i fon di necessari. Ora cl1e questi si sono rag·git1nti nella quantità indispensabile, ci sembra doveroso ritornare sulJ,'argomento, tanto più che la classe medica 11a chiaramente mar1ifestato i proprl sentimenti e desideri al riguardo. in voti formulati da Consigli degli Ordini dei l\tiedici e cla altre Associazioni. E non possiamo riprendere n1eg·lio la nostra ~.ampagna che riportando un articolo pubblicato . recente1nente nel « P erisie l'O Sanitario))' del pro·f. Pietro Capasso, articolo nel quale l'onorevole collega ribadisce j concetti ed i sentimenti che ci spinsero a proporre Ron1a come sede del iVI011umento. La classe medica italiana con giustificato sentimento d'orgoglio e con profonda tenerezza si prepara alla grande manifestazion.e solidale in ·m emoria dei compagni cl1e caddero per la Patria. Poicbè molte discu.s sioni si vanno svolgendo intorno alla scelta del, posto dove bisognerà collocar.e il monumento, sentiamo il dovere di manifestare la nostra ragionata opinione cl1e probabilmente raffigt1ra qt1ella di grandissima

parte dei medici italiani e che certo incarna qu.ella delle famiglie dei medici caduti. Per considerazioni ovvie di storia e di etica nazionale, a noi piacerebbe -che il monumento al i11edico ·caduto in guerra: sorgesse in Roma me more ed immortale. ' Le ragioni addotte per la scelta di Firenze non ci convincono nè ci persuadono. Non è suffici·ente dire che a Firer1ze deve sorgere iJ monumento, solo perchè di là passarono tutti i medici che andarono ir1 zona di guerra. Anzitutto ciò è inesatto : i medici eh.e accompagnarono i reggimenti € le formazioni belliche nel mom1ento della mobilitazione n·on fecero alc1111a sosta a Firenze per alct1na ragio11e. Dai 15 a 18 mila m.edici ch·e prestarono servizio p·er la guerra, po·chi freqt1entarono l1a Scuola di sanità militare (che proprio negli anni della guerra non funzionò), e n1on molti vi s11birono la famosa visita d'idoneità. Ad ogni modo, se si è voluto o si vuol scegìiere Firenze come simbolo, pel fatto eh.e e olà esiste l'unico istituto di .s tudì sanitari militari - a parte jl fatto ch·e ben pocl1i ft1rono tra i medici andati in g·t1erra coloro che da quella scuol,a provenivano - noi ci ribelliamo vivamente al pen.s iero che il monumento, alla consacrazione del quale con così profonda commozior1e partecipano non i medici soltanto, ma le mig.l iori anime ital iche, debba rimanere clandestino entro le pesanti m11ra della scuola, così come se dovesse ricordare qualcuno cl1e soltanto n ell' a11tbito di quelle mt1ra si . fosse reso degn10 e m em·orabile. La scuola ricorderà, se non ha già ricordato, gli allievi di un tempo che morirono in g·uerra. Ma il significato di questo monumento è ben div.erse. Esso deve dire alla Nazione t11tta, ·e non ai pochi volenterosi soltanto che varcheranno qt1elle soglie, la divina opera che il medico compì, i sacrifizi cui si assoggettò, la vita che gettò per riaccendere 1.e spegnentisi lampade della vita nei corpi gementi ed • insanguinati dei difensori della Patria. Rinchiudere il marmoreo ricordo esaltator e di quest'opera fr.a terna e sublime in un cortile dov~ -gli occhi della Nazione riconosc.ente non avran modo di penetrare; sottrarlo alla contemplazione ed alla ammirazione devota di un popol.o tutto; circondare di n1ura, di porte, di sentinelle ' di piantoni il sacrificio consa. crato, significa ridurne la importanza na~10nale e diminuirne l' alto significato ammonitore ·p er le generazioni ventt1re. N-0i, per q11esto, insistiamo nel .dir.e e sostenere che il i11onumento al medico caduto in guerra d~ve sorgere in Roma. M.a, sopratutto, ci opponiamo con tt1tte le .nostre forze alla mediocre idea della carcerazione del monumento in un cortile cl1e il. progressivo riconoscimento della unicità de1la scienza, e l'attl1azi-0ne logica della Nazione armata dei medici (come accadde, del resto, nella nostr~ g11erra) potrebbe domani anche mettere ft1or1 uso. Noi chiamiamo a raccolta su questo argo1ne'nto i medici d'·ltalia. E chiediamt> anche il pensiero del Governo.


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SEZIONE PRATI CA

E siamo sicuri ch e tutti saranno con n oj. nel volere che nio n nell1e angustie opache di un cortile., ma alla gloria dell'aria, della luce, del sole italico, in una grande piazza o su di 11n immortale poggio di Rom.a Augusta debba esser e oonsacrato il r icordo nazionale ai medici che caddero p~r la grandezza de1,l a nostra terra. L'on. Capa.sso h a parlato chiaro per chi vuole int.eDJdere. E noi ci augt1riamo che prendendo inspirazione dalla grandezza del .sacrificio di colo·r o che si dovranno glo·r ificare, il Co111itato organizzatore alle sue g·r.andi benemerenze voglia aggiungere quella della rinunzia ad un programn1a, che per quel che riguarda la sede del monumento, non ha avuto L'approvazione di quasi tutta la classe medica. P a11alo ss.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. •

( O 01it in u a ~ io1ie della, . ot toscri.z ion e, i-ed i

fase.

2~ ) .

(VARIE) :

Dott. Paln1ie1·i Giuse1>pe, Ne~·al'k (N ..J .) I.J. 40 )) Dott. Cia ldea Pietro, . .~r<lea . ;~o l )ott. . Gatta . A.ntonio, Serl'tlCa· )) IJriola 20 D-Ott. Impaccianti Giulio, Rom a . » 10 I>ott. J a 11n11zzi Cesate, Col'to11a . » lO Dott. 1>ier.mari11i (~i a n 1 )orne nico, Ca1)l'ese ~Iichelang io lo » 13 Dott C-0nti Gino, ( ·a1nponocet<.!hio · )) 15 Dott. ~f u zza relli Attilio, :àiIO<lena )) 10 Dott. Dunn \\'" . T1., Col . medico <lell' E~rcito Amerie:ano (a mezzo dott. Sambali)) 100 no, Fire11%~) '~) )) 10 Dott. Masonl ...t\lfredc), I.,ari . J)ott. ì\!Iazzini I..R-Or1t1 rdo, Riano . )) 20 J)ott. Maro11e Cil1nillo, Tornim1)3.rte » 50 Dott. Sca1"a110 A.nto1lio, Roma . )) 2t Dott. Spera1l7..._'\ "Cmberto, Roma . )) 10 ·--· l )ott. Coen Cagli Gior gio, Roma. )) 10 Dott. C'olvara Achille, Fariglinno )) 10 Dott. Parisella Cesare. Norma . )) 10 Dot1 . Guidetti Pietro, San :F'ivt· » ~· )) 20 Dott. J)e1ni Gui<lo, Mo11ticiano l) ]5 Dott. Fab1·iui l{aoul. Gubbio . )) 10 Dott. ~lotta Antonio, Taranto D·o tt. ~Ie~n ti f ,Off\ IlZO, San r•aulo )) :30 )l 15 Dott. Mattei (';.1r1'0, Gubbio .

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·

(1) L 'offer t:i.. perviene a.ccompa.gnata dàlld c. Il Colonnello ~I edi co dell'Esercizio Am~rican~ toce parte del contin gente. tn y-iato d~glt Stati fronte ne.n'ultima. guerr~, 1nv1a., f\- ~o qiezzo, Josi veramente f eli co di potere 1ov1are la s ua i lone per tale opera. •.

26 16 -

·

seguentJ pa.role: ~· ~ · Dunn, che

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nardo T e n. l\Iec1. Gatti <lelso . S~ T e n. )led . Gro~ ·o Ang·t-Io Cap. :àtfed. lI'erro r , uig i . . S. ~re11. Mecl. kste rlgo OttaYio Cap. Me<l. l\Iastraianni Antonio 'ren . Col. Med. Fa11toli Giuli(> Alagg. l\1ed. Rampi Pietro Oap. Med. Di Stefano Giuse1)1:>e Cap. l\1e{1 . l"its seTa Tanc redi Cap. Med . Seia Giacorno Ca.il. ~1ed. Ricci A11t0Hi.-0 ('<.1 p. ~!ed. N egri l\I.a r io l)rof. Co rsini Andrea f>ott . .i\1.i nuelli Vince11zo l)ott. T agliaferri Ettore Dott. Pa larni desi •.rorqu;1to i•rof. Gasrierjni G11 .·tavo I ,

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755

s~l ~ ostro

L. 100 d1Qh1a~BJ1piccola contribu ·

] •'. 10 ùhi.ap11ini ..t\.11t(:'c.1eo Co$ta Alfonso (Ma rola) . )) 10 Bustighi Mario (Chiap1)a). )) 10 )) JO Carletti Ame<leo Lucia.rdi Agostino (Pegazzano) . » 10 )) 10 D ott. Gaglia :-di Loren zo . )) JO -Dott. Scopesi Giovanni )) 10 - · Dott. 'l'otre tiiuse11ve Dott. Valcln ttaro \'in~117..o (1V~i)) 10 gli&.1rin-0 a ì\lonte) )) 10Dott. Bertolini Edmo11do : )) 10 Dott. 13astia1ri Ferruccio Dott. lVlarsigli Filippr, (Migliari)) 10 no a Monte) . )} JO Dott . Marcianò Giuseppe • )) 100 -Car). ì\tfe(L. Sabati1li- Angelo }). 10 Dott. '1-0r.a<.iea ~\..ntonio )) 10 Dott. C.asa vecchia . .,, JO -· Dott. Beve1inlni » 10 Dott. Rapullini Rina lclo • )) 10 Prof. Cassane l1o Rinalclo )) 10 Dott. 1\.llegri lJuigi )) 10 Dott. Arnovas Giusep1~ )) JO ·Dott. r•ontrf'IllOli Frnnceisco )) 2l)ott. Della Torre Um~rto JO Dott. D i Bernnrclo )) 1()Prof. Pardi )) ]0 l'rot. Cape llini Carlo )) 2Dott. 7.:acutti Ac11ill12" )) 8Dott. Rollt.t11rl )) 10 ·Dott. Dapozw C-e-sare )) 100 Cap. }fed. "~ldoini FranceS('<> ))

( N .'.POLI) :

C-01. G11aldi Carlo ·

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IL POLICLINICO

- CONCORSI. POSTI VACANTI.

ALATRI (Roma). - Scad. 10 giu.; z.i. cond. Llre 7500 per 1500 pov., addizion. L . 1 .50; cinque g11adrienni decimo; un c:-v. DOMODOSSOLA (Novara). Ospedale S. Biagio. Primario medico. Scad. 30 giugno. Vedi fase. 21. ESPERIA (Caserta) . - P0veri fraz. Monticelli. Stip. L. GOOO lorde; aumento un decimo ogni quinquennio, indenn. caro-viv. Scad. 24 giugno. RivoJgersi Segreteria. FORNI AvOLTI (Lì<J.irie). Scad. 20 gilt:. L. 8000 oltre L. 3500 mezzo trasp., L. 500 uff. -san., doppio earo-viv. · GRUMELLO CREMONESE (Oremona). - Alle ore 16 del 17 giugno. Vedi fase. 22. GUARDIA VENETA (Rovigo). - Scad. 15 giugno. L. 7200 oltre L. 2500 se cavale., L. 1000 se bic., 2 c.-v., L. 400 uff. .san., abitaz. Pov. circa 600. Serv. entro 15 giorni. LEoNESSA (Aqitila). A. tutto 2.5 gin. Consol'. Kmq. 60. Poveri 5(10 circa su 3000 ab. Età lim . 40. L. 6000 oltre i c.-v. è L. 2000 disag. resid., I.1. 20-00 eavalc. T.iuoo (Ravenn,a) . - Per S. Bernardino. Scad. 12 giu. L. 8200 e çlieci bienni ventes.; L. 2000 ca V.; doppio c. -v. MESOLA (Ferra·r a) . - Sra d . 15 giu. Per Massenzatica. L. 7400 e 10 bienni ventes., L. 4000 cav. (L. 2.fJOO se altro mezzo a trazione me~anica, lire 700 ,se bicicl.), addizion. L. 2 oltre 1000 pov. MONTECATINI VALDINIEVOLE (Litcca). A tutto il 10 glug·. I;. 6000 e 8 t rienni decimo, oltre L. 200-0 ind. cav., revidibile; 600 pov. su 3376 a b. Serv. entro 15 giorni. PADOVA. Ospedale Oivile. Medic-0 primario del Reparto tubercolosi polmonare, padiglione « Da Monte e ((Camerini». Scad. ore 17 del 20 luglio. Vedi fase . 21. · SALGAREDA (Treviso). - Scad. 19 giugno. L. 6000 fino a mille poveri; L. 2 ogni povero in più; lire 2500 mezzo trasp.; L . 500 se incaricato uff. san.; doppio caro-;viveri. SASSOCORVARO (Pesaro e [ì 1·bino) . A tutt.o il 15 giu., za cond., ab. 3200 di cui circa 800 a cura grat.; I.J. 700-0 per 500 pov., L. 3000 cav. equina, L. 400 uff. san., L. 1000 disag. res., L . 1200 c.-v., L . .3 ad·diz. Residenza entro 10 giorni dalla nomina. SESSA AURUNCA (Oaserta) . Proroga 10 giugno. ·S. NICOLA LA SmADA (Ca.seria.) . - Scad. 30 giugno. ~tip. L. 6000 lorde, assistenza soli pov.; aumentabili di un decimo per ogni q11inquennio; una inden1i. caro-viv. :hltà limite 40 anni . Docum. rito. SoRANO (Grosseto). Scad. 4 lug. Due cond.; L . 18,000 ciascuna oltre c.-v. di I.1. 100 per ammogliato, L. 65 per celibi. TRASQUERA (Nova1·a). Scad. 10 gi11g. (Jondiz~ Bi concorda te. Diffide e

boioottagu~.

Revoca di diffide: To1mezzo (Udine), Trasquera (Novara), Portiro, S. Sebastiano e Galeata (Fo~ Jì), Codigoro (Ferrnra). Nuovo boicottaggio: Consorzio Chiesa·ùinzadaOaspoggi-0 (Sondrio).

(ANNO

XXX,

FASC.

23)

MEDICINA SOCIALE. Contro le pratiche abortiva e sulla o_pportunJtà del certlftcato prematrimoniale. I/ A·ssoctazione Ligure di Medicina Legale e delle Assicurazioni Sociali radunata in assemblea ha approvata all'unanimità. la relazione del prof' . .A. Mor~lli ·sull'impressionante dilagare delle pratiche aboTtive ed anticoncezionali, approvando un opportuno ordine del giorno esprimente i voti del1'assemblea acciocchè: 1) Le Autorità di P. S. provvedano più decisamente ad inibire ogni indecente reclame che SJ)ecialmente infesta le quarte p·a gine dei g·iornali e che, in modo malizioso e Rubdolo, cOstituisce criminoso incitamento a delinquere ed evidente offesa al buon costume; 2) che siano incoraggia te tutte quelle Istitu-

zioni che si propongono la protezione morale ed economica della donna caduta e della infanzia abband'Ona ta provvedendo a che di tali provvide Istituzioni, con più largo criterio u•m anitario, sia ac-cresciuta la potenzialità ed estesa la competenw medico-sociale; 3) che sia invitata la classe snni taria (medict,,

chirurghi e 1evatrici) a non avvalersi della eccezione all'obbligo del referto di cui all'art. 479 del O. P. in ca.so di assistenza a qualsiasi aborto gia0cl1è trattasi di fatto che, per sè, può essere conse.. gllenza di reato contro la persona; 4) che ogni aborto terapeutico ,-enga previamente deciso, come di norma, in base a competente

consulto medico; 5) che sia provveduto ad una prudente educa-

zione sessuale nelle Scuole nonchè ad una sana propaganda popolare i'ntorno all'igiene della pro-creazione elevando inoltre la cultura e la missione medico--sociale della levatrice più intimamente a~ ta a confidenza femminile e famigliare; 6) che ln classe medica, nei limiti della propria

competenza, e<:>0peri .acciocchè anche il problema sessuale, così come l'igiene della famiglia e la miesione della donna, possano conseg-uire più naturale risoluzione colla elevazione economica e con • più giusto assestamento delle clas~i sociali. In oPdine poi alla opportunità del certificato prematrimoniale, aderendQ in nlassima ai deliberati della Reale Societcì. d'Igiene di Milano, su proposta. del Presidente pro:t. Ferrando è venuta alla determinazione della necessità di un serio ammonimento opportuname11te redatto, da impartirsi per iscritto ed a cura dell'Ufficis.le di Stato Civile all'atto dti ogni richiesta di matrimonio e prima di ogni pu~ blicazione di rito; ammonimento diretto a segna,. lare i sacri e reciproci doveri ·d egli sposi anche Ill ciò che concerne la loro salute e l'eugenetica, cosicchè e~ comprendano in tempo tuttn l'impoP.. tanza non solo economica, ma anche igiehico-tPciale dell'atto che intendono compiere.


[ ..~NNO XXX, FASC.

23]

SEZIONE PRATICA

751

NOTIZIE DIVERSE.

·

Convegno di malariologi a Roma. Il 21 maggio, presso il Ministero dell'Inter110, nella sala del Consiglio superiore di Sanità i iniziò il Convegno di malariologi stranieri, qui ~011venuti per deliberazione del Consiglio d'Igiene della Società delle N.azioni, dove la proposta a vanzata dal direttore generale della Rookefelle1· Founàatìon, dott. Wikliffe Rose, venne riconosciu.ta ~eri~vole di attuazione in vista d·e l vantaggio san1tar10 che ne sarebbe derivato alle amministra7j·oni <lei paesi in cui è diffusa l'endemia mala-

rica. :b'ra i medici stranieri intervenuti, erano i dot-

tori: Rulot e I-Iaigh, .del Comitato d'Igiene della Societ:à. delle Nazioni, "\iVilliams (Stati Uniti), Nocht e ~lti.hlens (Germania), Swellengrebel (Olanda), Raabe e Jarniskj (Polonia), ~1outot1ssis (Grecia), Kemal 'L ibob.ona Nafiz (....\.lbania), Ront, cheff e Nazlamoff (Bulgaria), Sfarsic (Jugoslavia), Bettencourt (l.,ortogallo), 1ia1'Cl.aji y Lopcz Enrique (Spagna) . Altri erano 2ttesi. Un largo stuolo di 1)ersonalit:à della scienza medica italiana si era dato convegno per ricevere degnamente i colleghi stranieri. Gli onori di casa turono fatti dal vj ce-direttore generale della Sanità Pubblica dott. Alessandro Messea, in assenza del direttore generale dott. Alberto Lutrario, che tirov~vasi a Parigi per 1)artecipare alle sedute dell'Ufficio Internnziona.le d'Igiene; erano presenti i ~~. Grassi, 1\1archiafava, Sanarelli, i proft. V. Ascoli, Big11ami, Dionisi, Gosi-0, Gualdi, Badaloni, i gen. med. Della \Talle e Bressanin, i col. med. Baduel e Riva, i dottori Baldi, Basile, Giardina, La Branca, Della Set.a. e mo}\ti altri. Il comm. Messea porse a no1ne del Governo u11 8aluto beneaugu1·ale agli eminenti colleghi, i quali troveranno in Italia la maggiore cordialità, che deriva dalla comunanza d~~li studi e delle aspira~ioni umanitarie. Il dott. Rulot ri11grazia dell'accoglienza cordiale; ·AG(!enna agli scopi che la Società delle Nazioni si prefigge con gli scambi di personale sanitario; rileva i progressi compiuti dall'Italia nella lotta contro la malaria. Il prof. Swellengrebel, dell'Università. di Amsterdam, afferma la grantle importanza di questa riunione in Italia e particolarmente in Roma, ove gli studi sulla malaria banno avut:o la più antica e larga esplicazione. Sorge in ultimo a parlare l'illustre decano dei malariolog1 romani, il sen. prof. Ettore Marchiafnva, in nome dei colleghi italiani, e della Croce Rossa Italiana, la quale da. più di un ventennio, ba dedicato la sua azione alla lotta contro la malaria. Espone eommariamente la gravità del problema ed i benetìcii derivati dalla speciale organizzazione profilattica costituitasi in Italia. La mortalità per malaria è ormai contenuta e ridotta in modo considerevole, e tutti gli sforzi vànnG concentrandosi nei congegni profilattici

XVII Coagresso francese di lledlcina. Si terrà a Bordeaux dal 27 al 29 settembre sott~ la presidenza del prof. X. Arn<i>zan. Te~i in discussione : Esiti .remoti clella malaria; Rapport~ tra simpatico e glandole endocrine in patologia; Trattamento delle infezioni da menino·ococco. ~egretari? generale : prof. R. Cruchet: rue Ferrere, 12 - Bordeaux.

Nell'Associazione fra Direttori sanitari d' Istitt1ti ospedalieri. Il nuovo Consiglio direttivo clell'Associazioue fra direttori sanitari d'Istituti ospedalieri, in seg·uito alle elezioni avvenute in gennaio, è risult.:'lto cosl composto: presidente, prof. E. Ronzani, (lirettore Ospedale Maggiore di Milano; vice-presidente, dottor G. Guicciardi, direttore Ospedale Conare2'a . o o z1onale di Modena; consiglieri: prof. C. B<.1ldassari, direttore degli Ospedali di Firenze ; clott. El Ligorio, direttore dell'Ospedale ~Iaggiore di Venezia; dott. L. Giulietti, direttore dell'Ospedale di Novara; dott. A. Torti, direttore del Policlinico Umberto I di Roma; venne poi eletto segretario jl prof. Arturo Campani, direttore del &111atorio Croce Rossa di Cuasso al 1\1onte, già direttore degli Ospedali Civi li di Brescia.

Un medico filantropo. Il dott. cav. Carlo De Liso medico a Mandl1r~a ha donato a quell'Ospedaffi civile lire 100,000. Il 30 april1 ~ il Comt1ne di Manduria gli ha conferito la cittadinanza onora-ria e la Congregazione di Carità ha intitolato al suo nome il riparto chirurgico.

Conferenza. Il prof. A. Signorelli ha tenl1to un'affollata conferenza, in cui ha esposto le sue nuove concezioni sulla patogenesi e cura della tubercolosi: il bacillo specifico attecchirebbe su terreni anemizza ti ; la posizione alta del diaframma favorirebbe la replezione venosa dell,organismo e in particolare quella dei polmoni e ql1indi promuoverebbe l'immunità : da ciò il suo nuovo precetto terapeutico Jl tenere il diaframma j 11 sollevame11to massimo.

Attenti alle ricette degli stupefacenti. I.Al legge sugli stupefacenti all'art. 5 prescrive che i medici, che non segnino nelle ricette di stupefacenti cognome, nome e domicilio dell'ammalato a cui le rilascia.no incorrono i1ella pena pecnujaria da l.ire duemila a cinquemila! Siccome la. legge è andata in vigore mentre manca il regolamento, la. Presidenza della Federazione degli Ordini ha chiesto chiarimenti telegrafici al Minister<> dell'Internò, jl quale ha risposto che l'art. 5 deve essere applicato sin d'ora per la cocaina e la morfina espres~amente citate nell'a1t. 1 della legge stessa. Per le altre sostanze l'applicazio11e dell'art. 5 è subordinata alla prossima pubblicazione del Regolamento al quale verrà annesso l'eleneo délle sostanze stupefacenti rirescritto dall'art. 1~ della legge. (La Federa.i . Medi<xt).


758 .

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. l .1a11cc1, 17 feb. - O. MEYER.HOFF. 1 ..a r espirazi one cellulare . - J. FAV\'CErr. e .J .•J . R . RrLE. Shocks anafilattici ta rùiYi e i mmediati. J>url iat ria. 15 gen. - S . FABHIS. J.,a vressione arte1·iosa uel u eoua to. - F. I . . o I) RESTI-I JEMINERIO. 'l'rn tt.a m e nto cle lle bro11(·hiti e b toncopolru. 11ell 'in fauzict . La [.>1·e,:se 'l 'h c rn1a l e et C'li111at. , 15 feb. - SAY" r.<\YS. ll c1iu1a clelln Ri''ie ra. JJull . ~4c. d e Jl érl ., u feb . - F. IlEzA:çço~. F ebbre e ar tropatie tl'orig;ine J)l'<)teiuica. 11 'ie1i. ]( lin . l T'ochcn .~. , 13 feb. P. WALZELSEN'l'HEN . Nuovi i)11nti d i Yista nella ellirnl'gia <lelle ''je biliari. Uaz. d. H011., 11· feb. - ll. I~ O(a;n. Lo zo11a·. l )a9·'f8 M éd ., 17 f eb. - :\' nn1e ro ~ul ca11cr o. Jour11. d. Pratic-iens, 13 gen. - ('HAUL•'FAHD. I t t eri

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~ifilitic·i

e itt<!ri a rsi:' nicali . Ga.z.::·. <l. Os11. e d. Ol·in., Jl feb. F. Al.ti:SSI O. ...t\l terazioui d<-'l riJt>~Ro C'el iaco 11(_)1 diRbete ine11ito. [>resse J-1-éd ., 17 fcb. - nl . G. l'rf.A.RI~BSCO . Rnl mecca11ism-0 della febhte. }lc<l·i z'. Klinik, J f t'b. - 1'.,. KOi'I <l. Opetazioni f'Ontro il {lol ol'~ . - ,.. BAu. l )e1>ravaiione mora le c:onsecutiva :t<1 uu trauma cr ani co. J)eut~che _1f ed i::. 1Vuchens., 16 feb. I.1. S c H,YARZ {' a. HEFKE. Ca llse <l'errori llella ·d iag11osi prec·oce d. 'e11cet. le t.c1rg. Afiincll. 1liod . 1Voclz e11s., JO feb. - E. K1soH. Trasf-ni::io11i d~ ~a ngl1e in tubercolotici d epe-riti. E. BIRT. Lo « :ratren )) nella dissenteria an1ebic.a . lf ir . d·l Gi11 eo1Jlog ica, ecc., ge11 . M. l\.IOTIA. :à1eto<.1o Abbott l">er la cura delle l'eechie scolioRi. JJ 'Tgir n<> 1lfoder11a, gflI L S . CA"NNA'rA. I1a pro:fil<1ss i delln tbc. i1e ll' i11fnnzin . 9.bl . .f. ·in. jjf e<l., 24 f0b. - C. I~l .IJ!;NF~NBEROER. Tifo ndctomi11:1le e cirrosi e11aticn.

.

1

A <'rlerla1idsoh Tijd schrift 'VOur Ge11ceskunde, 192:),

i1. 1. - J . F . H ULK. Formnzio11e cavernosa atto r110 alla vena l)Orta. I à., Il. 2. - H. RooRDA SMITR . Sifilide del centro ll(li tivo . - O. DA LANGE e J . C. ScHIPPERS. Im111nnizznzio11e a ttiYa contro la difterite. Id., n. 3. - T.J. TIOLK . Sulle i1iegl1e cutanee m011:. goliC'he nell'idiozia ruo11golica . - H. "\TAN BL0~(1-IERTEI ~. I.1'esplorazione rettale clnra11te il parto. - .r. KooPl.-IA~ . D i a lcu11e l)l'oprietà fisiche del ~i ero cl i Rnngne i11 sani ed in ina lati.

_ La n ostr a. SEZIONE MEDICA, nel Fascicolo 6 (1° gingn J) pubblica : ·1. -- T. PoNTArxo: Sulla riproduzione sperimentale

della MaJarla per mezzo dei gameti.

reazione dell'oro colJoidale e la reazione del mastice nel liquor. III. ...:.... E. TRENTr: Anafilassi ed Antlanafilassi. IL -

C. DE SANCTrs e D. P1sANr : La

I no11 abbonati a det.ta Sezione po'ranno ottenere questo in teressante FaRricolo. in,i ando cartolina-vaglia di L. o al cav. Luigi Pozzi, Via Sis tina 14, Roma.

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)) . • )) I~iologia : concezi-0ue fo11<.la111e ntale 'ongi11nti,·ite g-0110<'occica : si erova cciuo)) ' te rn t> ia: .. . • . . . . )) I>ermn tosi n1e:rcuriali . , ·' )) Dol~) ri re11a li : i ,. , )) Emiano11sin : iruportan~'l di::tguostica I11continenz..'1 (t'n1ina: ca11se e tratta- , ••

Ilibliografìa

m e11to . . . . . T4e uc:oc·itosi d~L i1rocessi s11pp11l'n ti\i: ~cbema {li Ai,n e-th . • . . •. . I ...eu co1.,1asin . . . . L iqui<lo cef.-rachid. : l)Ote re r id'ucente ~llc<llci. eo ndotli: serrizio utile agli effe.tfi· d c.<1li aumenti di stipen,dio.

RomH, 1923 -

'J..'rv uc Neurol., dic. - IJ. CoRNIL e R. TaRoO,<\'L .. . Spasmo di tors ioue (distonia. l ~nticolare) cl 'otigine infettiva.

I

..t\ rsenobe-nzoìi : nr>e>r,Je ... s ju 8ierosa ·d a - Pag. 7-49 A1·se11oben zoli i1er j11iezìoui endomusco-'la•

Archivi.

Indice alfabetico per materie. '

ri : · !)el'i<:oli

Brit . .:l:lod • .Journ ., 24 feb. - A. FULLER. Dolo1·i e Roffereuze di origin e rena le . - - T. DRu ~c~-fo~o. ...\.sm a e insufficienza surrenale. f.>a1 ·is Ai éd. 24 feb. - CARNOT e nr . \MONTIEH. Trattamento dell'encefalite letargica co11 i11iczioni intrave nose (li salicilat-0 di sodi o. - · H.\:ì\IAXT e J\1ÉHY. Trattamento della tnber. volmonare COll la <liu rotro1)iJ1a iodobenzo1ne t ilica. Pren,sa Jl éd. A rgen,fina, 10 gen. - R. C HI.\l'PORI. Siringo1nielia tabetiforme. - 20 gen., A. A STRALnr. Infezione dell 'adenoma prostatico.

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Pag. 754 . . . 749 J\forbo «li Ad<li)son cli origine sifiliti<ta . • )) )) 727 )\ile11ingite eosl d etta sierosa . . .- . » 7~U Nefrectomia : importanza de lla co~tante Non·1in.e in, òase a, c<Ynf;orsi : dir~tto (ii )) 752 scelta . , . . . . . . Ostetricia e. gin~cologia : c-on1nnic:a4ioni )) 740 • .Y~\rie .. • 729, 730 Pneumotorace Forlanini . : tec11ica . Proetoclis i : modificazione all 'apJ)<'l recchio )) 728 ortlinarLo .· . • 7!>" Pi:osta ta : n trofia . ~ . .. . . . 747 R {l<lici . dors;ùi .m()trici: funzioni • . . )) $er,,; izi i,gienico-sanitar6 <leZ Regno : rior)) 751 . g(lni zza .-ziorie . . • • )) 748 Sifilicl~ o~eo-a rticolare •

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ffilodico . ca,àuto ,i n (-Ju crra: sede del zno·,

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ed. resp.


È uscito in questi giorni il volume degli Atti del 1° Congresso della

SOCIETA' ITALIANA DI UROLOGIA tenutosi in Firenze il 24 Ottobre, 1922. Esso contiene le seguenti interessa11tissi1ne pubblicazioni: Prof. C. Alessio. Sul priapismo essenziale . . . . . . . . . . . . . . . . P a y. Prof. Q. Alessandri. La radiografia nelle affezioni degli organi urinari . . . )) Prof. A. L. Bonanome. Sopra un caso di voluminosa idronefrosi congenita . )) Dott. C. Boretti. Cointributc alla chirurgia del rene unico . . . . . . . . )) Dott. D. Bosmin e Dott A. Qo mani. Sulle iniezioni endovenose di ~rotro)) pina nei processi mfìamn1atori delle vie urinarie . . ' . . . . . . . . Prof. C. Bruni. Una modifica all'ottica dei cistoscopi . . . . . . . . . . . )\ Proi. C. Bruni. Su di una ·rara complicanza nel decorso postoperativo della prostatectomia alla Freyer . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . )) Prof. N. Carraro. Un caso di adenoma e ·varici vescicali. . . . . . . . . . )) Prof. N. Carraro. Rottura traumatica della vescica. Necrosi. Eliminazione totale delle pareti e ricostruzione spontanea della vescic&i. . . . . . . )) Prof. N. Carraro. Ritenzione cronica incompleta d' urina. da glandole pro)) statiche accessorie . . . . . . . . . . . . . . . . . : . . . . . . . . . Dott. C. Cbiaudano. Colica nefritica e ritenzione nel rene superstite a nefr ectomia per tubercolosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Pl'of. G. D'Agata. Dilatazione cistica intravescicale dell' estremità inferiore dell' uretere, trattata con la diatermia . . . . . . . . ~ . . )) Prof. Delfino. Il metodo di 01nbredanne n ella criptorchidia . . . .. . . . » Prof. L. Ferria. Sui calcoli della porzione pelvica dell'uretere . . . )) • Pr·of. U. uardini. Risultati lontani della prostatectomia . . . . . . . . . )) Prof. U. Gardini. Di t1n ca~o curios.o di corpo estraneo nella vescica )) )) Prof. G. B. Lasio. I ris11ltati ren1oti della prostatectomia alla Ifreyer . Prot. P. Lil·l a. Adenon1a peril1retrale, uretros·copico . . . . . . . . . . )) )) Pl'of. P. Lilla. Sifiloma inizia,le dell' uretra . . . . . . . . . . . . . . . . Prof. V. Martini. Di uno strumeii1to per la incisione della mi1cosa vescicale nella prostatectomia ipogastrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Dott. Melanotte. L' espJorazione della funzione renale con la fen0lsulfonef'taleina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Dott. F. N assetti. 1Jn caso non comune di divèrticoli ml1ltipli d ella vescica » Dott. M. Negro. La prov·a della sl1lfofenolftaleina e la costante di Ambarcl in r appol'to al mutan1ento del regim ~ clorurato . . . . . . . . . . . . » Prof. N. • Pavone. Sull' anestesia dell' uretra e della vescica con soluzione di

134 8;1 44 31

1

co ca1na .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . .

Prof. E. Pellecchia. Ulteriori considerazioni sulla terapia dei tun1ori della vescica con le correnti ad alta frequenza . . . . . ·. .. . . . . . . . . Prof. A. Perrucci. Rottura sponta,nea della vescica in encefalite letargica: Su tura della vescica . Guarigio11 e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prof. A. Perrucci. Contributo alla conoscenza della sifilide vescicale. . . Prof. Qolando. Calcolo gigante del rene . . . . . . . . . . . . . . . . . Prof. Qolando. Sulla costante ureo-secretoria . . . . . . . . . . . . · . . . Dott. A. Qomani. Sopra un interessantP. caso di anomalia reno-ureterale. Dott. A. Romani e Dott . .D. Bosmin. SulJe i11iezioni endovenose di urotropina i1ei processi infiarnmatori delle "\1 ie urinarie . . . . . . . . . . . Dott. F. Qossi. Calcolosi renale bilat(•rale ecl ureterale destra. N efrolitotomia ed ureterolitotomia r:lestra. 'Pieioletotomia sinistra. Guarigione. . Prof. D. Taddei. Di una nefro-ureterotomia totale, secondaria , per calcolosi paravescicale dell ' uretere con pionefrosi . . . · . · · . · . · · · Prof. G. V. 'fal'do. Slllle alterazioni anatomiche dei reni in confronto con. i risultati clell' esame funzionale . . . . . . . . . . . ., . . . . . . . . Prof. G. V. 'fard<•. Sul valore ·iella r1rova della sulfbfenolftaleina . . . . Dott. G. Volante. Sopra un caso · di gangrena totale della mucosa vescicale

\

53

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Il volu1ne. ~he . ai . Soci · fondatori, ordinari ed onorarj della Società è oonce~so Gratis trovasi in comme:r;cio al prezzo di L. 25 più le s.p.ese postali di spedizione. · La ~o~tra ai1;u1inis't:razion~; in considerazione 'dell'importanza degli a~go1nenti trattati ed allo scopo. d.i render~ pitì. faqile, .ai. prop,ri abbonati,. no.n facen.ti parte della Società, l'acquisto del sudd'etto V"Olume, si è posta in gr·~~Q ' di pòt~rlo ced~re per.. sole

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Interessante pubblicazione : Prof. Comm. OIACINTO QUARTA già Medico aiuto negli Ospedali d i Roma. - Docente di P atol ogia. Medica nella R. Università di Roma

Come si assiste un malato? Come si soccorre un ferito? (Guida pratica per lnferlllierl ·ed infermiere) 3a. edizione a ccuratamente riveduta e· notevol1nente ampli ata. •

ECCONE IL SOMMARIO: PARTE

PRIMA. NOZI ONI GENERALI. - I. Qualità e doveri di cna buona infermiera. - II. L'assistenza del malato in casa. - III. Che cosa è un ospeda le. - IV. Sa natorii. - PARTB SECONDA. ELEMENTI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL OORPO Ul\IIANO. - r. Elementi di anatomia : A) Dello scheletro dell'uomo (Lo sch eletro osseo. Le articolazioni e le loro varietà) _ B) Apparato 1nuscolare - C) Apparato circolatorio (C uore. vasi. S'l.ngue) e lin fatico (Vasi l infatici. Linfa.) . - D) A.pparato respiratorio. - E) Apparato digerrnte e glandole anne.~se (Fegato. Pancreas. Milza) . - F) Sistema nervo-so centrale e periferico (Cervello. Cervelletto. Ponte. Du llìo. Midollo spinale. Nervi periferici). · G) Organi dei s '11si (Tatto. Gusto. Olf:itto. Vista ed Udito). - H) Apparato urinario. - I) !Je 1·egioni del corpo umano. - II. Nozioni ele1nentari di fisio logia: A) L'apparato sche let1·ico e muscolare. - B) Apparato circolat orio. - C\ Apparato resp-iratorio. - D) Apparato digerente . - E) B'stema n ervoso cen trale e periferico. - F) Organi dei · sen.9i ( Vista. Olfatto. Gusto. Tatto ed Udito). - G) Apparato urinario (L' urina, SJa composizionP. chimica. Principali caratteri fisici. Suoi compon enti normali. Priacipt.tli sostanze patologiche in es.sa conteoutf1, e met?rl i relativi di ricerca.). PARTE TERZA. DELLE ì\-IA LA.TTIE NEL (!A.MPO MEDICO E LORO Ctf RA. - I. Dell e malattie n el campo medico in generale. (Quali son·o le cause delle malattie. I principali disturbi morbosi di. ogni organo od apparecchio: tegumenti, apparato respiratorio, circolat orio, digerente, nervoso cent rale e p eriferico organi dei sen si , apparato urin a rio). - La f eb b·r·e (Sua de~c ri z i one, suoi caratteri. T€rmometria). - II. Delle malattie infettive in gene: raie. I nticrobi (P atogeni e noo patogeni) - I.e sorgen ti di infezio 11e.. • Le t•ie di penetrazione. - III. Della pulizia e dis infezione delle infermeri e p er « malattie contagiose ». (Isola.mento degli infermi. Acque di lavaggio. I d isinfettanti chimi ci solubili , i mezzi fisici. Di· sinfezione d egli ambienti, dei mobili, degli uten sili da tavola, dei li bri. Lavatura dello. bian cheria. L' autoclave. Le lisciviatrici). . I V. Mezzi d i d ifesa per l'infermi ere contro le ma latti e infettive. (Abiti dell'infermiere. le scarpe, la cuffia. ·veste di corsia. nagni generali, pulizia del viso e sue ·cavità, d elle mani. Toletta dei capelli)· - V. Assistenza ai malati in g enere, ed ai malati infettivi in ispecie: A) Le i71fermerie (Ventilazione, illurnLna?ione delle infe-rmerie. Il letto <lei malati. l a' ·pulizia dei m alati. Il camb io delia blancheria del letto e dell 'infermo. Posizione del mala~b nel letto. Decubiti. Oggetti p er defecaz ione e p er la minzione. L' a limentazione d~ll'io­ fermo). - J3) Tab elle dietetiche per infernii acuti. - C) Tabelle die tetiche per tubercolosi (in Roma). - D) Somministrazione dei medicinali (In forma solida, liquida, per via inte~na, p er uso estemr;, i revul sivi, i derivativi. Medicamenti p er via anale, per via vaginale). . E) Cateterismo ve.i;cicale. Irrigazioni uretrali. Lavaggi v escicali. • F) ltfedicatu.ra ipodermica (ln. siringa e s ue p arti costitutive. Vari tipi. Sua disinfezione Gli aghi. I liq uidi da ini ettare: soluzioni, s1spensioni. I podermoclisi). - G) Toracentesi, paracentesi, rach icentesi (relativo armamentario) . - H) I medicamcn~i per uso oftalmico. - I) I medica111enti per uso nasale. - L ) I medica1nénti per l'orecchio . . M) Bt1.gni e docce (Bagni semplici e n1edicati. Bagno freddo, t ie;>ido, cald-0, parziatc e general-e. Impacchi umidi. Bagni di luce, df fango, di sahbi.a ). - VI. Assistenza alla visita m edica. (T enuta d ell' in!ermiere durante la visita. Le cartelle clin iche. Oggetti n ecessari a ll'esame dell'infermo durante la visita). - ' TII. Nozioni di pato log ia medica: A) Le malattie infettive più frequ enti : 1° Tifo addomi· n ale; 2° Dissenteria; 3° T ifo esantcmatjco (distruzion e dei pidocchi) ; 4• Colera ; 5° Peste bubbonica; 6° Meningite cerebr0-spinale epi· demica; 7° Tuti.e rcolosi pol mon are; 8° iVIorbillo; 9° Scarlattina; 10• Vaiolo (vaccinazione); 11° Difterite; 12° Influ enza ; 13° Pe rtosse ; 14° Orecchioni ; 15° Polmonite lob are; 16° Carbonc hio; 17° M.aila.t t ie veneree; 18° La malaria.; 19° Cuore da sforzo; 20° Vizi valvolari del cuore ; 21° Enterite acuta o c ronica riacutizzata ; 22° La scab'Jia; 2:~· La sifi lide. - B) Avvelena1nenti: Alcoolismo. Cocainismo. Avvelenamento da acido n itrico, clorid1·ico, solforico. Avvelen amento da soda, potassa caustica, ammoniaca. Avvelenamento da acido fenico. Avvelena.mento d.a cia nuro di p otassio ed acido cianidrico. A,·eJenamento p er arsenico. ossido di carbon io, oppio e morfina. A vve lena.m ento per mercuTio, p iombo, stricnina . Avvelenam ento per ra'Tle, per cicuta. Avvelenamento per b elladonna, atropin a, acido ossalico, fungh i. Avvelenament-0 da bromo, da iodio. - C) Com e si ap,1resta un .i;occorso di urgenza in medicina esclusi gli avvelenamenti (Vert.i15ine. Lipomia. Sincop e. Asma c ardiaco. Asma bronchiale. A?oplessia. Colpo apoplettico. Convulsioni epilettiche. Attacco isterico. Vomito. Crampi di stomaco. Delirio acuto . Alcoolismo .acuto e de'.irium tremens. Epistassi. Emorroidi. Emottisi. Ernia strozza.tÀ. Ematurie. Enterorragi.e. Coliche intestinali ed epatiche. Asfissie [respi ·azion e artificiale). Folgorazione. ElettJrizzazione. Insolazion e e colpo di calore. Assideramento e colpo di freddo). - PARTE QUABTA. NOZIONI SULL'IGIENE, SULLA ALIMENTAZIONE, SULLA ASSISTEN· ZA DELLA PRIMA. INFANZI A - LE M.A.LATTIE Plù CO?rIUNI DELL'INFANZIA. - I . Sull'alimentazione del bambino. (.Necessità del· l'alimeT1tazione col latte materno. Controindicazion i all'allattamento materno. Allattamento a balia. Aliment.azione dopo l'ottavo mese . Indizi di allattan1ento soddisf a.cente. Svezzamen to. All att amento a rtifici ale) . - II . Nozioni aui principali disturbi del tubo gastro-inte· stinale dei bambinf. - III. Igiene generale infantile. (Camera del rieona.t.o. Idroterapia. Igiene ·p edagogica.; educazione fisica. Indumenti dell'infante). - IV . Sulle più comuni malattie infantili: a) Infezioni tiella muposa orale (Stomatite catarrale; mughetto. Stomatite aftosa); h) Scrofolosi; c) Sifilide ereditaria ; d) Malattia di Barlow ; e) Rachitide ; f) ·v egetazioni adenoidi del cavo naso-faringeo ; g) Convulsioni dei bambini; h ) L e paralisi infantili spinali e cerebrali ,· i)Jf eningiti (in sp ecie la tubercolare); 1) Tosse convulsiva 0 pertoaat; m) Emorragie ombellicali; n) Mastit e dei neonati; o) I ttero dei n 2onati: p) Oftalmoblenorrea dei neonati. - PARIE QUINTA. DELL'ASSI STENZA AI MALATI CHIRURGICI: A) T rasporto dei m alati - B) Delle sale di medicazione. - O) Delle sale di operazione (Sulla c loroformiz?.azion e e sulla eteron a rcosi). - D) Lesioni viole?tte (C )ntusioni. Distorsioni. Luesazjoni. F r.a.ttu re). - E) Delle ferite (Ferite da punta, da taglio. Ferite contuse). - F) Complicazioni delle ferite (Emorragie. Tetano). - G) Ustioni. - H) Lesioni violente dell'ocdlti• (Lesioni della. c ongiuntiva., della cornea, del cristallo). Lesioni violente dell'orecchio ( Traumi dell'orecchio esterno, della membrana del t impano). - L) Lesioni violente de! na<Jo. - M) Corpi estro.nei nella laringe. - N) Fa sciature (Del modo di fare una fa.scia.tura. Pa· rei a tura del cranio, faccia. naso, occhi, collo, torace, a ddome. arti superiori ed inferiori). · O) "!tf assaggio e mobUizzazione. - Bibliografia• • Termini tecnici più comuni. • fndice Gen~f'aie • Indice Alfabetico • Elenco degli Autori citati.

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Riportiam10 qui di seguito q.u,alcuno d€i giudjzii em·esisi intorn:0 a qu esta nostra pubblicazione: 1

Nel Giornale Uffi ciale dell a Croce Ross~ Italiana, Anno VIII. Fase. I (Gennaio 1923), il Chiar.mo prof. Tullio Rossi Doria., dapo u1ui completa di sami na del contenuto delle cinque parti d el volume , cos1 conclude : « Ria9sutnendo, .il libro del prof. Quarta !'on pot~et>be essere più chiaro, tacile, completo, preciso di così. È nel suo gen~re1 un vero capolav~ro e ~on una .sola_ persona - . medico od 1nfer· mit?f'a o madre di famiglia - dovrebbe mancare di questo tlbro d1 Croce Rossa al qwale auguriamo la d1ffus1one che merita ». La Rivista MineTva Medica di Torin o nel 1° fascicolo del 1° gennaio 1928, dopo una. estesa. relaziQne del contenuto del volume, conclude: «Il :'.\Iannale d el p rof. Quarta è stab? gl us~amente apprezz~t<? nell~ s~e preced~nti ed!zioni, si<:ch è è giunto _in p_ochi ~nni alla terza.; esso, oltre che p er l'istruziCJne degli 1nferm1eri e d ell e famiglie n ell assistenza n.i malati, è p~rt1c!larmente ut1J~ a1 medici_ the de~bone tl:!t'lere corsi di insegnamento ad infermieri, a militi della Croce Rossa, confet'e~ze di volgar1zzaz1one sulla assistenza agfl infef"'11, "" pronto soccorso e simili ;;. La Delegata. d ella PrPsiòenza Gene rale per le Infermie.ro dell_a. Croce Ro~a. ltalinna (Signora di Tnrgiani Gi~nt_i m~rch . Irene) io data 27 aprile 1923, scrive : cc La ringrazio dell'interessante ed at1te pubblicaztone ch'Ella ha voluto cortesemente 1nv1armr e della quale sto facendo ampia propaganda tra le nostre infermiere ».

Un vo1um·e nell'ampio f,011mato d ella nostra Collana, di pag. IV-327, nitidamente stampato su ottima carta. oon 104 figure inte~cal a:te nel testa. Prezzo L. 18. P er i nostri abbonati sole L 16 in

porto franco Inviare Car tolina vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA .


ANNO XXX

Roma, 11 giugno 1923

· Fase. 24 I

fondato dai professori: G U IDO BACCELLI FRA NCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA R EDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. osserva zion i cliniche : A. Sebastiani: Sul e ttutter > auricolare. Note e contr ibuti : C. Licini: Sulla rachiostoYainizzazione. Medicina sociale : D. Pollara: Per una più coordinata loiia contro la tubercolosi. titori.a defla medicina : D. Harùuzzi: A proposito della <•enesi della l'.-ifilide e della s ua invasione in Jtalia. "' Sunti e rass egne: E:-JnocarisoLOGlA: C. Sajou s: ln1port,u1za dt>ll"t'ndocrinologia nella soluzione dei 111ag~i1>ri probl emi della mc<iieini1. - Vv. I~. Uannon: Al cune forme d i con· trono delle ser re-zioni interne. - R . ?\Ieissner: Sui rappor·ti · tra. l'o .teop-,atirosi idiopatica e il si. tetna endocrino. Brain: Sindrorne di Frohli ch nei tumori ~op rapitui tari. · Cenni bibliografici. Accademie, Societ à mediche, congressi: XXII Congresso della Società Italiana. cli 01>tetrici:1 e Ginecolo~ i a. - XX.XV Congresso ct->gli Inte r nisti tedeschi. pr~prletà rlser.vatl. eRsi senza citarne

Gtrlttl .dt

di

IX •

-

CARDIOLOG IA

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S. P.

l)RAPER ».

PADJGLlONF. - POLLCLINICO - ROMA.

Sul '' flotter ,, auricolare i1er

il dott. A.

SEBASTfANI,

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ailltO.

Il tf u.tter è lln disturbo funzionale del cuo1--e, ma cl1e può avere conseguenze no11 i11difier enti .riel l'idraulica circolatoria. Di esso si è l)arlato poco i1ella letteratura italjana e, sebbene no11 eccessivame11te freql1ente, costituisce una erltità clinicçL lJene individualizzata: perciò i11i sembra opportl1110 p arlarne ii1 u11 giornale cledicato ai inedici pratici, i)rendendo occasio11e da t1no dei casi })iù tipici cl1e sia cadt1to sotto la nostra osservazione. •

G . ..R., i3 a11ni,

calpelli110. Bevitore (vir10), n1odico ft1matore, lavoro faticoso. Neg·a malattie veneree. La mogJ~e ha avuto ql1attro parti a terr1Yine e tre aborti. Non malattie })recede11ti cleg11e di nota. Entra i11 Ospedale (1) l ' o r1iof -fla,t le1·ri. Tac liisistolia. l 7 'i brazion e a·uric()la1·e. I.a parol a original e fitllter non a11cora tradotta i11 itnJjano sembra, pel momento, r>ref eribile alle a ltre de11ominazioni cl1e 11-011 riescono a definire esattamente il f enomeno. Sl1lla natura della contrazione muscolare nella fibrillazione al1ricolare e nel flutter vedi CARL J. '\"·1 GGERS. The A1neri.~an, ·1 oitr1ial of Ph ysiology, vol. LXII, n. 2. •

rina. -

Po,STA DEGLI AB BONATI. -

VARIA.

Polit•ca sanitaria e giurisprudenza: Le nuove" di spos izioni per le pensioni dei sandtari. Nella vi1a professionale: Concorsi. onorificenze. • Notizi e diverse.

Nomine, promozioni ed

Indice alfabetico per materie.

E' vietata lx riproduzion e di lavori pubblicati nel POLICLINICO e là pubblicazione dei su,n ti la fonte.

OSSERVAZIONI .CLINICHE. LABORATOR I O DI

Appunti per il m edico pra tico : CASISTICA e T E RAPIA : Sistema ctigerer.te: L'arterio-sclerosi intestinale. - Il trattamento della ptos i e della dilatazione dello stomaco. - Contro il dolore della ragade anale. - l\liscellane:i: Le scapole alate. - Il trattamento delle emottisi. - L 'i rrigazione endoute· rin a nelle linfezioni puerperali . ·_ I~liosincr·asia da aspi-

il 19 dicemLre 1922 per affar1110: Da otto mesi è colto di tanto in tar1to (c irca q t1attro volte in questo periodo) da attaccl1i di affanno che lo costringono al riposo a retto: i11sorgonb senza causa occasionale, ch1rano lln paio di gior11i; il P. non ne a vve l't.e un brusco stabilirsi e scomparire. Talvolta 11a avuto la sensazio11e soggettiva, durante l'attacco, clel battito cardiaco frequente; non 11a mai però c-0ntato il s110 polso. NegJi intervalli fra gJi attaccl1i il P . si sente benissin10. · L'affanno è r icompar'So 9 giorni prima ciel l' in·g·resso in Ospedal e e non è p iù cessato. L'esame obiettivo fa rile·\ 'a1·e : nutrizio11e buo11a; modic·o pallqre; J111lla ne11:apparato linfog'11ia11dolare. Polmoni : lieve grado di polipnea; numerosi rantol i a medie e IJiccole bolle dalla spina della scapola in basso. Cuore ing·randito leggermente; l'azione cardiaca assai frequente (150 circa.) i111pedisce t1na esatta perc.ezione e localizzazione nel tempo di eve11tl1ali n1mori a1Jn,o rmi (più tardi, ritornato il ritmo normale, si avverte alla pl1nta ·un ru1nore presistolico). Polso assai frequente con ql1alche intermittenza; non tutte le pulsazioni cardiach e a rrivano alJa tadial e. Giugulari ,risibili con ondulazione assai freq11e11te. Il feg·ato si palpa sotto l 'arcati:i, a11mentato di co11sistenza. Esame degli a ltri org·ani negativo. Nell e t1r ine : albt1n1ina (1/ 1 o/cl.o) ; glucosio a~­ sente; e:same microsco1)ico i1ègativo. R. ,,-. r1egativa. Riasst1mendo : pazier1te co11 seg11i i1etti n1a non accentuati di insufficie11za cardiaca. Tacl1icardia spiccata. L'elettrocardiogra1uma (figura 1) rivela l'esistenza di fiutter at1ricola re .


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IL POLTCLl:'\JCO

La pri~r1a osservazio11e i1ell'uo1no di u11 diza nat,iral~ sopra a 250-300 a l nJi11utoJ ptt& sturbo di questo g·e11ere è d0Vl1ta a He11 z e constatare, solo nei· casi e nei pt1nti in cui il Goodl1art (1) ; esso è stato l)Oi studiato da l>attito ventricolare è raro, delle min11te onduRihl (9), cla Jolly e Rjtchie (3) e da altri. Uno lazioni a a intervalli l'egolari l't111a ~1all'a1 sfl1dio co1111)leto i1e ha l)t1bblicato Thomas tra, schierantisi in ser1e tra le 1Jit1 t? vide11t L 011do e e v . r,ewis (4) nel 1912, illustrando otto casi personali e raccoglie11done alt1i .o tto dalla letteMa solo l'elettrocardiog·rafo ci ri,·ela uétto. tatura, aff erma11do che il distt1rbo non è })Oi 111ente 1 cssenza del fe11ome110. Come è 11oto. ta11to raro qua11to si pensa. c1uesto strumento registra separatamente ed l)a allora le co1nunicazio11i a l ii g·t1ardo si esattam ente i movimenti del1e dt1e camere del ' ~0110 ripetute. Per nostro conto lJoossiamo agcuore, i quali si riproducono nella curva fotogit1ngere che in un anno e mezzo, ne abbia- grafica con caratteri che li fanno facilmente 1110 osservati sei casi. E probal)ile, con1e. sug- ricon-0scere. Ora, l'elettrocardiogra1nma di c1ueg·erisce Lewis, cl1e l1affezione risulterebbe a.s- sti l)azienti ci rivela subito che n ell'or eccl1ietsai più frequente di quanto non sembri se ta le contrazioni si seguono con e1101mè fre. tt1tti i malati con tacl1icardja ve11issero esa- quenza; ciò è nettamente visibile nella fig. 1. . minati all'elettroca<liog·I·afo. .L\.pplicando gli elettrodi 11on agli o.rti~ comEClinicame11te il paziente si prese11ta spesso si fa generalmente, ma s,11 ma1111brio dello affan11ato e coi seg·11i delllinsufficienza cardia- sterno e sull'angolo epato-car<liaco f approssica : n1a non è qi_1esta una r.egola costante e mativamente), questi sta11no meglio disposti i1on ma11cano i rasi in cui solo come re1)erto . per iicevere le variazioni elettricl1e che si prod11cono nell'oi:e<!cl1ietta; tutti i tracciati che accidentale il medico scopr e una grande fre, qui pubblichiamo sono presi in qu~sto modo. qt1enza del polso o n1eglio del battito cardiaco. Non è difficile infatti che i1011 t,1tte le pul- Tt1ttavia ,,è pe1iettamente l)Ossibile riconoscertsazioni de.l cuore arri vino alla radiale; n'i·a i! fenomeno anche nelle comuni derivazio11i q11asi sempre coll'a.scoltazione si resta sor1)re- clinicl1e: solo esso si presenta pii1 èvidente. direi più elegante, nel modo suddetto . si dell'enorme accelerazio11e del battito: i.I reperto comune è dalle 120 alle 160 pulsazioni. L'elettrocardiogramma e cosi importante no11 Spesso il battito è J)erfettame.nte regolare, qua- so·lo per la diagnosi ma per la comprensio11e • si pendolare; in a ltri casi esiste una irregola- esatta .del flutt er che è necessario inc.lugiarci rità che consiste nell'1ntercalarsi di pa,1se sen- un po' ad esaminarlo. Consideriamolo separaza apparente regola. L esame clinico del cuo- tamente nei suoi elementi auricolare e ventricola.re : ciò equi vale allo studio del comportare e d-ei vasi arteriosi no11 !)UÒ scoprire di più. Soltanto è talvolta possibile in soggetti mento dell atrio e del ventricolo nel djst11rbo con giugt1lari turgide vedere l1n'ondulazio11e che ci interessa. frequentissima delle vene del collo. J_.'onda auricolare P h a una forn1a che si Trattandosi di un fenomeno così rapido è avvicina al no.rmale; ma i1el succedersi fre-• evidente che solo i me.zzi meccanici possono quente 'd i tali onde si vede, specialmente nei chiarirne l'essenza. Il tracciato radiale è già tracciati meglio riusciti, che non esiste mai istruttivo e può farci sospettare di che cosa un periodo isoelettrico: un'onda segue all'alsi tratti. Nella reg·istrazione le 011de arterio- tra ihi11terrottame11te. Ma due particolarità case si susseguo110 a grande: frequ.enza .e a in- ratterizzano la manifestazione auricolare neltervalli regolari, 1na sono di tanto in tanto l'elettrocardiogramma: la g·rande frequenza separate da pat1se: ora, la misura di queste delle onde P e la loro perfetta eguaglianza pause fa constatare che esse sono sempre u11 sia nella forma sia negli i11tervalli che le semultiplo del breve intervallo fra due nortrt!lparano. I,a frequenza nel nostro caso è di 280 li battiti radiali. Tale constatazione non au- a l minuto; ma essa può variare nei diversi torizza in realtà che una c-0nclusione genr. casi tra 200 e 350: perciò il feno1neno è stato rale e cioè che di tanto in tanto (ammesso che dE-tto anche tachisistolia at1ricolare. Ancor J)iù ad ogni contrazio11e ~el ventricolo corrispon- importante è il secondo carattere; anzi il fatda l1na p11lsfi.zione della radiale) mancano l na to essenziale del disturbo è che le contrazioo più risposte ventricolari a un impulso il ni auricolari sono esattissimamente a egualé quale ritorna ritmicamente a intervalli I 0go- distanza l'una dall'altra: Lewis propone di limitare il termine di flutter auricolare a quei lari, d-0vt1nque esso si produca. La registrazione dei tracciati venosi è dif- cl.isordini, sia110 essi clinici o sperimentali, in ficile; ma cl1i con tecnica abile e strumenta- cui le variazioni di lunghezza tra i cicli auricolari siano in• media inferiori a 0.0009-0.0077 l 'j o p erfetto vi riesca (è necessario avere t1n tn.111l1l1ro registratore c11e abbja t1no. frequen - e.li minuto secondo : ciò cl1e di fatto è ri~u lta 1

1

1

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Flutter auricol;1te; blocco 2:1; fre(1uenza auricolare 280, Yentrico1~1re 1-10 <ll n1inuto; U(l ogni d11e co11tl'azioni at11icolari (P) che si sussc~uo110 a ~.guali i11ter\·a lli corrisponde t111a contrazione ventric"Olare (S).

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In q11esta e nelle successive figure: dcriyazione sternale. te1n1)0 ii1 1 /3 1 '2.5 cli n1 1 '. st:.11ula l'dizzazioni a. 1 Clll. r1er inilli,·olt .

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Effetto della digita le sul flui ter: e) il rit1no norn1ale è ristabilito. •


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LANNO

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to dalle st1e sc1'l111olose misure. U11 altro fatto caratteristico di questa attività auricolare è ol1e essa nello stesso caso non subìsce variazioni (o queste sono minime) cla gior110 a giorno e coi cambiamenti di l)Òsizione e con l'esercizio: essa insomma i1on è i1iì1 dipendente, come qt1ando lo stimolo si forma normalme11t e sul nodo del seno, dai nervi acceleratore ecl inibitore. Tale ripetersi f1·eq11e11te clella co11trazione a11ricolare non è però sempre facile a vedersi nell'elettrocardiogramma, sebbene la derivazione così eletta sternale per solito no11 lasci d11bbi in proposito: quando il ve11tricolo batte con l1na freq11enza esattamente della m età di quel]a dell'oreccl1ietta, p11ò accadere che ogn1 contrazione alterna di questa venga a coincidere presso a l)OCo con · la contrazione ventricolare: la P a111·icola re in tali condizioni i~esta se1)olta i11 t1na parte de.l complesso ventricolare, deformandola leggern1e11te e facendo solo sosnettare ·1a realtà clelle cose; la nostra fig. 1 riprocluce in parte una simile circostanza. lVIa se spontaneamente o artificialmente il ritmo ventricolare si ra1le11ta (vedi 1'3 fig11re sucçessive) il compl~sso a11ricolare resta costante e s1;iccato, nel suo ripetersi incessante, nell'intervallo più lu11go lasciato dai complessi ventri col ari. 'l't1tto ciò significa cl1e, da qualunque parte i1rove11ga lo stimolo, si susseg·t1ono le contrazioni. auricolari i1erfettamente eguali 1'11na all'altra l)er ciò cl1e rigt1arda la loro eccitazione (cl1e è in realtà il fenomeno che l'apparecchio registra) : è questa llna differenza essenziale con la fib1·illazione a11ricolare (vedi fig. 3) . E veniamo all'attività ventricola1'e. La forma delle manifestazioni elettJ·ocardiografiche del ventricolo si rivela subito perfettam.ente eguale al normale: ciò indica, come oramai è regola fonda.mentale dell'elettrocardiografia, che rimpulso al ventricolo proviene, come in via normale, da 11n punto sitt1ato al disopra del nodo atrio-ventricolare, cioè da un impulso « sopra-ventricolare ». La freqt1enza del.ile contrazioni ventricol~ri è ,iariabile sia da caso a caso, sia nello stesso soggetto secondo varie ciricostanze; ma essa è sem1ìre inferiore a qt1ella a uricolare; e appar e evidente .dall'esame dei tracciati che, mentre alcu11e pulsazioni auricO'lari sono seguit.e nor1nalmente dalla contrazione del ventricolo, altre restano isolate: esiste lln blocco tra atrio e ventricolo. Per lo più q11esto blocco si ri1)roclt1ce r egolarmente: nel nostro caso nella fig. 1 ~sso si ha per t1na co11trazione aul'icolare su due, esisté cioè lln blocco 2: 1; n1entre in a ltri casi (e nel no. stra st esso caso per inftt1enza del trattamen-

xxx,

FA.._~.

24 l

to) esso p11ò avvenir~ per due contrazioni aul'icolari s11 tre (blocco 3: 1) o per tre s11 q11attro {blocco 4: 1; vedi fig-. 3) ; l)iù raramente si 11an110 altri tipi. Altre volte il bloccarsi dell 'impu1so dall'orecchietta al ventricolo non è regolare ma si altetnano i vari ti1)i di blocco 2 : 1, 3 : 1, 4 : 1. _>-\. differenza dell'attività auricolare, quella ventricolare è ancora sotto l'ir1ftl1enza dei nervi extracarc1iaci i qt1ali ag·iscono c1imin11endo o au1nentanclo il graclo di blocco esistente. La osservazione clinica pt1ò già notare cl1e facendo muovel'e g·li ammalati di q11esto tipo, il polso, rispettivamente il ventricolo, si accelera, .e l'eliettrocardiog·ramma conferma qt1esto reperto. i\-Ia t1na dimostrazione ancl1e l)iù b:rillante del fenomeno, la quale permette di porre in n1ag·g·iore evidenza la base del dist11rbo, cioè !l'attività frequente clell'oreccl1ietta, Si ottj_ene co11 la compression~ de·l vago al collo. E noto che la stimolazione del vago ha spesso azione inibitrice sul fascio atrio-ventricolare. Non in tutti i soggetti, per speciale disposizione i11clivid11ale, si riesce a provocare il fenomeno. Nel nostro caso, comprimendo il vago destro al collo, siamo riusciti (vedi fig. 2) a so11primere l'attività ventricolare, bloccando l'imp11'1so lung·o il fascio di cond11zione, per ben 8 secondi e 2/5 (!'.esperienza a questo punto fu sospesa perchè naturalme11te poteva essere pericolosa) ; durante questo lungo interva.llo nell'assenza delle manifestazioni ventricolari si vede continuare co11 la s11a frequenza l'attività a11ricolare.

... * * Il ftutter auricolare è un dist11rbo che pt1ò i)resentarsi ad accessi o Pllò persistere costanta per mesi finchè si riesca ad interromperlo • coi farmaci. Cbme abbian10 detto, esso può riuscire non eccessivamente molesto al paziente, specialmente se esiste un alto grado rli J'Jlocco; ma altre volte, come nel nostro caso, esso si accompagna, se non al quadro completo, a molti sintomi di insufficienza cardiaca (affanno , cianosi, stàsi epatica, stasi giugulare). La prognosi è variabile ed è in rapporto con le condizioni del miocardio: lln cuore cl1e sia dannegg·iato per vizio valvolare o per alterazione del muscolo stesso sopporta male il cc sur1nenage » a cui lo costringe il fiittter quando una metà, per esempio, degli impulsi auricolari passino al ventricolo e quando non si riesca ad ottenere la prodt1zione di lln blocco (li più alto grado. _.\bbiamo visto n1orire uno


(ANNO

XXX,

~~ASC.

24]

S~~lO~E

dei i1ostl'i sei casi due gior11i dopo il suo ingresso i11 ospedale. Si trattaYa di t111 soggetto • anzia110, senza reperto , di vizi valvolari, che da poc11i g·iorni era caduto jn scon1penso cardiaco 11011 n1olto acce11tt1at-0: la frequenza del battito- ventricolare era di circa 150; la digitale e la strofantina endovenosa i·imasero senza. effetto. Clinica1l1ente la diag·11osi pt1ò essere sos1)ettata di fronte a t111a notevole acceler'azio11e del battito cardiaco. Se il 1itmo è spiccata1nente irTegolar·e le inaggiwri l)robal)ilità sono i)er t1na fibrillazio11e clelle oreccl1iette. Se invece il iitmo è regolare o al massin10 con qualcl1e intermitte11za, occorre l)ensare al flutt·e1· specialme11te se il disturbo è contin110 e dura da parecchio te111po. Più difficile è invece il caso s e si tratta. di parossisn1i, p,ercl1è l)Otrebbe tra ttarsi cli l•n attacco di tachicardia parossistica. Possono servire da criteri diff erenzia1 i i)er <.111est'ulti111a: la freqne11za mag·g·iore del ])attito ve11tricolare (di solito 200 invece che 120150) · l'asse11za assoluta di inter111ittenze (cor' . r i spondenti al L'e\r,entual e acce11 tuai.si del blocCLl nel flulter ); l'i11dip ender1za d ella freq11enza ''entricolare dai ii ervi acceleratol'e e iniJJitore (cambiame11to cli J)OSizione, eserciz1o, pressio11e del vago). ~a tl1ralmente la soluzione precisa del 11robJema cliagnostico si l1a solo co11 la registrazione s1a }Jol igrafica cl1e elettroca:·cliog·rafica.

*** L 'a11aton1ia patoJog·ica del fi tltte r è co1111)letamente oscura: co1ne per molti. cl ist11rbi dcl r itmo è probabil e el1~ si tratti di l111·a1terazione puramente f11nzionale, ovvero cli.e l e lesiol'li sfugg·a110 a11cora a i nostri mezzi di indagine. Egu a ln1ente l)OCO o n11lla l)OSsiamo dire s11lla etiologia: si l)Otreb])e andare a ricercare quali foss~ro i !)recedenti r11orl)osi i1ei nostri casi e in q11 elli della· letteratura, ma, il trovare, come è di fatto il caso freq11ente, il reumatisn10 111 casi in ct1i conoo111ita.va ancl1e un vizio ' 'al volare, non ci autorizza a far risalire il dist11rbo a quella cat1sa. Invece è ol'amai ben nota, })er i l avori di rrhomas I .. ewis e clella sua sc11ola (7), la patog·enesi det distt1rbo. Cercherò di riassun1er·e, · nel inodo piit })reve e più chial'o l)OSSibile, le vedl1te del cardiologo inglese. Il modo migliore })er stt1diar·e l'essenza di 11na malattia è cercare di riprod111·la nell'anima le l)el' l)Oterne allora indagare a tutt'a.gio jl determi11ismo. Il fi:utter sp erimentale 11egli a nimali el'a noto prin1a della tacl1isist-0lia at1. ricola re cli11ica: esso fu prodotto nel 1887 da

PRATICA

765·

:\Ic \\-illia1n (9) con clebole faradizzazione dell'oreccl1ietta di a11i111ali messa aJlo scoperto;. J,e,vis (6) osser-vò lo stesso fatto dopo iniezio11i intravenose di acido gliossilico; Hirschfel<ier (2.) lo produsse con leg·atura delle corona.rie.; e osservazioni simili sono state fatte do})O il raffreddam.e11to delle orecchiette ·e dt1rante ra11estesia clorofo1·mica. N~lla lunga s erie di esperimenti che lo 11an110 condotto alla teoria· cl1e più appresso l'iass11meremo, Lewis Si è attent1to a.l primo in etodo, cioè la faraclizzazio11e debole delle ol'eccl1iette, cui segue (1Jurtro1)po non costanten1ente e di duratà molto variabile), co1ne effetto ])OStt1mo, talvolta il fiutt er, talvolta la fibrillazio11e. Nei casi i11 cui è riu scito a prodt1rre il fe11ome110, Lewis l o 11a st11diato col metodo da lt1i già co11 successo seguito pe1· molte a lt1·e ricercl1e, cioè dell 'a1)plicazione cli })iccoli elettrodi ·clirettamen te sulla parete a11ricolal'e. Il feno111e110 elettrico cl1e i11 tal modo si r·accog·lie è du1)Iice: uno più accent11ato, la così detta onda intrinsec~i d ovt1ta a1 i:>assag·g·io c.l ell or1da (li eccitàzio11e i1l11ncdiatamente sotto g·li elettrodi, l' altro, ond a estr·inseca, dovuta a fenome11i clista11ti. Qui c i i11te1·essa solo il primo, il q11ale ci indica cl11nq11e il n1on1e11to esatto i11 cui 1l'o11da di eccitazione l)assa nel punto esam inato. Se si ~p­ l)licano dt1e coppie di elettrodi i11 dt1e punti differe11ti e og·ni coppia è co1111essa a una col'cl ri cli t1n elettrocardiog·rafo a due corde o t.L du e elettrocarcliog·rafi cl1e inscriva110 co11te111l)Ora11eamente still a stessa la stra, s i comprende facil1nente cl1e si pot1·à sa1)ere quale clei due l)l111 ti in ql1estio1le viene eccitato prima; e se una cop1)ia vie11e ten11ta fissa e l'alt~'a st1ccessiva1ne11te spostata e si mis~ra l 'inter' ' allo di tempo che n elle singol e registra.zioni :esiste tra l'eccitazione clel p1111to fisso e quella dei vari r1t111ti sag·g·iati, s i potrà determinare Ja successione co11 cu i questi 1JU11ti vengon·o eccitati: in altri ter111i11i s i potrà seg11ire il p er corso clell'onda cli eccitazione. 1

Serven dosi di questo inetodo (in realtà alqt1anto più co::nplesso di qt1a11to jo 11on abbia pel' se1nplicità scl1en1atizzato ), Le\'\ris è riuscito a determinare cl1e riel flittl e r 1'011da di eccita.zior1e segue t1 11 i1 e1·corso circolare inir1t errotto presso a poco i11torno all'i111boccat11ra delle due v€ne cave. Di tale cleter1ninazio11e eg·l i si è servito pe1· co11validare la teoria del « movirnento circolare » o clell' « 011da rie11trante l> cl1e, proposta da. iVlines e Garrey è stata dal -cardiologo di Lo11dra ampliata e corroborata dalla prova dei fatti. .t\ccenniarr:.ola jn breve. e s i prende u11 a11ello cli i1111scolo e i11 t1r1


7t)e

IL

[AKi'ìù XXX. F .\.SC. 21]

POLICLI~ICO

l)llJ1to q11nlsiasi della circonfer-e11za. si a.pplica t1no stim olo, l'onda di eccitazione e s11sseguente cor~trazione s i propagl1erà in a mb ed,tle le clirezioni i11 dl!e onde cl1e andra11no ad inco11t rarsi e ad estinguersi al p1111to op1)osto clelr apello. ì\la se per l'Ila .cat1sa qttalsiasi, i l progredire dell'onda in un senso è impedito, l'onda che si è a.vviata in una direzione t1niéa, arrivata al punto opp-0sto a qu·e llo in c11i fu applicato lo stimolo, non si arresterà, m a trovando d el muscolo eccitabile continuerà il st10 percorso sino a ritornare al p1111to di partenza. È noto che nel muscolo, alla contrazio11e segt1e t1n periodo refrattario : l'onda di eccitazione-contrazione suddetta sarà seg"t1ita d n un'onda cli refr<.t_ttarietà ~he andrà man 1nano yJrogredendo i11 t1n senso e retraendosi nell'altro. Se ora le con·dizioni sono tali, per lentezza di co11dt1zione e i)er brevità rli periodo refrattario che l'eccitazione- co11trazione arrivata al plinto cli parte11za trovi che il pe1·iodo r efrattario (la essa provocato nel primo passaggio sia scon11)al"SO e il muscolo sìa di nt1ovo in stato cli eccitabilita, l'onda segl1irà ancor8. il suo cam111ino e eiò ininterrottamente, fi110 a ch e per varinzione dei clt1e fattori st1ddetti, conclt1zione e dt1rata del perioclo refrattario, le ci1·costanze si alterino. Tutto ciò non è llna sempli ce i1)otesi, ma è 1Jr1 fatto che si verifica in u11 anello di· m t1scolo. L e rice1·cl1e acclrrate clella . scuola cli J,e,,1is, cl elle •1t1ali abbiamo i11dicato il 1netoc10, 11anno din1ostrato che q11esto è quanto avviene n el fi Il t l Pr a 11ricolare . l\Ia c'è di più. Le\.vis no11 solo ha potuto din1ostrare cl1e l'ec~itazione si propag·a n el m.odo s11dd·etto, nel fiutter pro\1 ocato sperimento.lme11te nel cane, 1na ha pott1to constatare con stt1di ancora pit1 complessi, ma 11on pe1· questo meno esattj/ clalle modifica.zioni dell'asse elettrico n ei diversi successi,·i 111on1enti cleJla. contrazio11e n.uricolare, cl1e a.ncl1c nell'uomo, nel fi,utter cljllico, l'onda di eccitazione co1111::iie ininterrottam.e11te q11-est.o i1ercorso rientrante (8). Per q11ale cletern1inismo poi si staJ1ilisca qt1e- . s to inovime11to circolare (ch e pllÒ durare mesi ed anni), il quale sopprime 11aturalmente l'attiviti a ssai pi'L1 le11ta del 110<.lo del seno, ci è ancora ignoto .(1) . · (1) Accennian10 di passag·g·io cl1e 11n simile

rr1ovimento circolare, sebbene rneno regolare. più sinuo o, è stato da Lewis dimostrato i1e} disordine affine al ff.utter e così coml1ne, che e la fibrillazione a.1 1ricolare. In ba.se a. tal moclo di vedere l'A. inglese h::t. pot.t1to dare una elegante e sufficiente spiegazione dell'effetto tn.lvolta st.ra.ordina1io della cl1inidi11a s11lla fil>r i1l lazio11 fl n t1ri<'olnre.

**

:}e

St.raordi11ariar:nente inter.ossa11te è il ca1)it o. l o che rig11artla la terapia del fi:utter auricolare e ancl1e qt1i ritr-0viamo il nome di TI:iomas Le\vis. Egli fu infatti il prin10 a dimostrare (4) in t1n malato di !vlackenzie, che la djgit.ale è in g·rado di far passare il fi,utter irt fibrillazione; e, ciù cl1e è i1iìt importa11te, il secondo distt1rbo spesso non è stabile, ma dopo br~\re te111po si trasforma i11 ritmo nor1ri:~le. Il fatto è stato poi constatato da nt11nel'osi at1tori; ed r accaduto nel nostro paziente, il qL1ale dopo tre giorni di trattamento dig·it,alico (t1n gra1nmo in infuso al g·ion10 somrni11istrato in <.lt1 e ore) è passat-0 . alla .fibrilla.~ zione (vedi fi g·. 4). Co111tem1)oranean1e11te il c1 naclt·o cljnico i11dicava lln miglioramento con la scomparsa dei fa.tti polmonari, l a scomparsa dell'alb11111ina da1l't1rina e il miglioramento delle contlizio11i st1biettive. Poichè però lu ti])tillazione clo110 t1nclici giorni non era a11corn, scomparsa, abl)iamo somminist»ato la chinidina, Ia. q11ale rapicta1nente (dopo dt1e dosi di 40 centigramn1j ), ind11sse il ritn10 normale; e il soggetto usciva dall'ospedale il giorno 18 g(nnaio i11 pieno ])enessere. ì\1a otto g iorni dopo l'infermo d't1n tratto si t:enti\ n. di n11ovo affannato e s i ripresentav~t al nostro reparto: constatammo una recidiYa del fltttf er. Ancl1e .la seconda volta la clig·it.ale fJrodt1ceva il st10 bene.fico effetto : dopo ctue gior11i di so1ru11inist1"azione digitalica il flutl er passava a fib1 illazione, la qt1ale q11esta volta spontanran1e11te scom1)al'iva lasciando il i:> osto <:ù ritmo normale (cinq11,e gjorn'i clo11u l tL SOSpensiOI1.e de}] a Clig·ital.e) (vedi pg'. 5) · È importante notare che ancl1e q11a11clo i10:-i ottenga .Ja g·l1arig·ione, l a cligit.1le n1}po1i.a u11 ·v antaggio notevole. Ag·endo col st10 solito meccani smo cli blocco (a cui si deye in gran purt~ il noto effetto benefico del farmaco negli sco1n·pe11sati fibrillatori ) l a cligital e ralle11ta il ventricolo trasformando t111 blocco 2: 1 i11 ltn blocco 3: 1 e !~: 1 (verificatosi tra.nsito1iar11e11te nel nostro caso : vedi fig·. 3; in tnl modo essa dà riposo al cttore Nor1 è il caso òi.. rare q11i in fliscus~io11e st1l modo come la digitale riesca, a trasformare il fi1.t.tter i11 filyrillazio11e, ta11to più ~l1e finorn. s11 ciò non si hn.nno che jlJOtesi. E proba})i]e che l'azione clel· farmaco s i eserciti attra. ver~o il ''ago. 1

CONCLUSIONE. Abl1ifwno d~c1?itto u11 caso ti1)ico di fi1lfter auricolare che ci ha permessò di illustrare bre·vemente la patologia di questo disturbo, il qt1ale per la st1n nan g·ra11de infrequenza,


SEZIONE PR\TICA

70.

.

la sua eventuale g·ravità, per la · Slla cucabil~tà , è necessario sia t~nt1to presente e e.1me110 $0S!Jettato onde procedere alle opporttl.lle 1·ic:t-1·che e i11 ogni caso a.Ila ctira aclep €1'

. NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDAT~E C1 \ .ILE DI ORTO!\.-\

Stilla racbiostovainizzazione.

Q"lla ta."

~

Prof. LlCINI dott. CESARE direttore e chirurgo primaTio.

LETTERATLPt....\.

''r .). The s11eerl h eart. Ql1art. J o. of

1. H .F..RTZ (:\.. F.) e C-OODHART (G.

li·ni'it of t1ie Jiit1nan ~Ieùic- . , 1908-09, r1, 213.

A i\IAnE.

.

I l)ericoli della narcosi ge11erale, co11 l'etere

più ancora co11 il cloroformio, 11anno spinto i cl1irurgi a1lla ricerca cli r111ovi anestetici me110 ~. l-lJRSCHrELDER (A. D. ). Con.trlbutions to the pericolosi e di più facile llSO; . gli st11di fatti study of auricitlar "fi,brillctfiori, etc. John a tal rl11e, fecero trovare le iniezioni di uso Hopki11 I-Iosp. Bull., 1908, XIX, 32"2. ipodermicl1e, pe1· anestesia ,Jocale (Schleich, :3. JOLLY (\\t . A.) e RITCHlE (\,r. T.). Auri.!;·ular ftutle r a1id "{ìbril latio1i. Heart, 1910-11, Kollcr , I3ier) ~ ger1erale (Kotff, Kionka, H. ~ II: 177. ~., Moas). Si pensò pure a lle i11iezioni di • ~. LE\Vl~ ('fl1. ) . Obseri cttiorls upo1i disorders anestetico nel r1e1vo stesso, onde rendere inof tlt e heart, s act ion... Heart, 1911-12, III, sensibile la parte da esso innervato (Le11nan279. d er). l)i questi 1netodi nuovi non tl1tti sono .j. Io. Ob.sc·rvatioris upon a curious and not 8ntrati i1el patrimonio chiruI·g·ico comune, u1~co11i>non for1n of extre1ne acceleration of the aurici.e « aiLricitlar fl1ttter n. Heart, percl1è non sono 'imml111i da nericoli ed a lle . . 1912-13. IV, 171. volte l1anno l' inconveniente. . che l anestesia l). Io. Th1! Jn.echariisni and g raphic registrano11 dl1ra quanto l'operazione. Uno dei mezzi tio1i of the 1ienrt beat. London , Sl1aw, che !)er ò resiste alla critica e cl1e è e11trato 1920, !)ag. 264. 7'. l ..EWIS (Tl1 .), FEIL (H. S. ), STROUD (\ì\l . D. ) , nell'uso è l'anestesia spinale. Nel 1891 Quincke per dimi1111ire la pressione. endora.chidea. COTro~ (Tl1. F. ) , DRURY (A. N.), BuLGER (ll. A. ), ILIESCU (C. C.). Observations upon in certe i11alattie, r> ensò cli sottrarre il liquido tluttPr ctnd fibrillatiori. I-Ieart, 1920-21, dallo speco vertebrale, mediante l'introdtlZioVII e VIII. ne di nna sottile ago-cannt1la, nella parte più l,B\\ IS (Th.), DRURY (....\. N. ), lLIE~CU (C. C. ). bassa della colonna lombare.. Conosciuta così A derno1islrat·i on or cirC'l.lS niove·ment in clin.ical "ff,tttOer of t 1ie ait1'iclPs. Heart, 1921, quesb.ì. vin pe1.. cui si poteva penetrare facil VIII ) 341. . n1ente ccl in1p1111eme11te nello speco vertebra~ . 1-1c \VILLIAM (J. A. ). Fibrillar cont1·actio1i le, ve11110 in · me.nte per primo a Corni.ng di of th e heart. J o. of Physiol., 1887, VIlI, i11ie1.tarvi u11a sostanza anestetica per rendere 296. insen sibili i troncl1i nervosi, alla loro uscita ~n . RIHL (J. ). Hc.!;hgradige Vorhoftachysystolie mi.t Oberleituria,sstorungen und elektives dal midollo sp inale. Mossot dimostrò che l'apsui ne1·vi produVag-itsreizung. Zeitschr. f. experim. Pa- plicazione di lln . artestetico . thol. 11 . Therapie, 1911, IX, 496. ceva una insensibilità temporanea di essi, però 11011 si osservava nessuna modificazione o altern zionc della st111ttura anatomica. 'Importa.nte pubblicazio11e : Bier trac1llSBe in pratica tt1tte queste i'icer• cl1e,. e dimostrò come iniettando 1 eme. di Dott. AZEGLIO FILIPPINI u11a solt1zione di cocaina all'1 'lo', si poteva Dirigente il reparto di igiene appli cata ·a,1ere l'anestesia d~lla parte i11feriore del corpo nt'U' Jctitnto sperimentale delle F.F. S.S. in Roma. t1mano, e, sotto l'azione dell'anestetico, si potevo.110 esegt1ire ·delle operazioni chirurgicl1e. Si intrapresero altri studi p er vedere quale era ~Prontuario il posto n1ig·liore pel' p~·aticar e la iniezion e, e Prefazione del Prof. GIUSEPPE tiANARELLI quale m edicamento era il pitì. adatto allo scopo. Direttore del R.. Istitut.o d'Igiene dell'Università di Rom a. Klie11, con ricerche radiografiche, p11r consta~.!nnuale compilato con criteri en1inentemente pratici a,d u 50 ta11do 11na grande clifterenza . tra persona e periei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tuttii i fllnzio· <\rt addetti a1la. vigilanza. igienica. sona, potè stal)ilire cl1e lo spazio tra il 3<> e 4° arco vertebrale è quello che più ·si presta per Uu volume in-S, di pag. XVI·6G4, sta1npato su carta di lusso. la penetrazione de1'l'ag·o nello speco vertebrale . . a nitidissimi tipi tipografici e rilegato artisticamente in Gli studi di anatomia topografica della regio~µtta tela,. e-On iscrizioni sul pian.o e sul dorso. Prezzo L. 5 2. ne , ese :rt1it.i da Ilen le, dimostrarono cl1e il ini?eT gli a.bbonati al e Policlinico» sole L. 4 5. franco di port-0. dollo spinale, con il suo co110 t crn1ino.l e, n o11 Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI Pozzi V ta R1stina, 14 - ROMA. si })l'Olunga o1tre il liv6llo dell a. p1 imn Yert e1

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dell' igienista

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IL POLICLINICO

bra lombare, ~ che tutto ciò cl1e è al disotto di esso non è che coda eqt1ina, per c11i bisogna 111ante11ersi a questo liv.elio, perchè più in alt.o si rischia di ferire il midollo, cosa no11 pericolosa in sè, ma che può dare una emia11estesia, ~e non ci si mantiene più che me<.lialmente. Ciò fece osservare lo stesso Bier, che tanta espe~~ienza ha nel suo metodo. E n1entre l{ocher consiglia di mantenersi tra ~a_3a. vertebra lombare, Bier e Donitz consigJia110 la 1a._2a., se si vuole farla più in alto. È consigliabile Lli fare l'iniezione medial1nente, ·piuttosto cl1e lçtteraln1ente, come per di solito si fa. Tuftier consiglia invece il 4°-5° spazio lon1ba r e ; ma a qt1alunqt1e altezza si pratica ri11trod11zione (lell'ago, la sensazione della penetrazione nello speco vertebrale si 11a quando si sente la perforazione del robu sto ligamento, la sicurezza di essere entro le meningi ci è .clata dalla ft1oru scita di liquido limpido. Il midollo spina le non riempie completamente lo speco vertebrale, ~sso occupa solo una p a rte d ella cavj tà e sta come 3 sta a 5 (Testut) ; lo spazio resid110 è occupato dal l1iL111ido cefalo-rn.cl1idia110, contenuto dalle m eningj, all'esterno di quest~ si trova il plesso venoso e grass0. Tl1tti CJ11esti ele111e11ti cli tJrotezione del miclollo, devono essere attraversati dall'ago, oncle penetra re 11ello spazio sottoa r ac11oideo, dove deve essere im111esso l 'gt11estetico, cl1e deve agire s11i n er,ri . I.I liquido i11 parola è sotto una cer ta press.ione, cl1e gli d.e riva dalla :or essione intraarteriosa; questa pressione è varia a secondo gli individui, ecl è calcolata a 6·0-125 mm . del · m a11ometro acl acqua. Ali'atto pratlco si nota come alle volte il liquido esce a zampillo,, alle volte a g·occe, e, mentre a lcuni chirurgi vorrebbero far defluire il liquiclo, prima di iniettare l'à11estetico, altri invece sono co11trari a ciò, e t11tt'al più, vor:r:ebbero far defluire tanto · liquido qua11ta è la q11a11tità di soluzione di a11estetico da int,rodurre, r)er non turbare la pressione stessa. · La crunparsa perciò .di çerti disturbi che s~ verificano, come debolezza, ambasci a, cefale::.i. lJare clebbano attribuirsi ·più allo squilibrio i)rodotto clalla sottrazione abbondante di liqui clo, cl1e acl altro, data la ra.pidità con cui seg·t1ono alla iniezione ; e pare che in quegli infen11i a c:t1i jl liquido non viene sottratto, questi feno1neni i1on si avverano (Paln1a). Altre complicanze in seguito alla. anestesia spi11ale sono: vomito, cEfalea, collasso (Stt1m111e), ottt1sità del' se11sorio , .eccitamento, angoscia, affa11no, freqt1e11za clel !)O]so, inidriasi, esagerata. ser1sibilità d elle estr'e mità, febbre fino a 10° (Kocl1er ). Q11esti clistt1rbi più o meno grn'ri a lJ e ,·olte scornpaio110 })resto. alle ,·olte dura -

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(A.i.~NO

XXX, FASC. 24}

no a lungo (fino a due mesi) . Cusl1i11g 1iscontrò t1na influenz3. sfavorevole sul decorso del. l~ ferite operatone. Kocher, Dumont videro . degli esiti letali, per meningite tubercolare in i11dividui già predis1)osti a tale nlalattia. Però tutte queste comp.lica11ze gravi si notaro110 qt1ando, più che la tecnica, non era perfezionata la s ostarlza adoperata come anestetico. Scl1warz, Ne11gebat1er sostituirono la cocaina con la tropococaina. Però un perfezionamento maggiore ·si ebbe quando si scoprì la stovaina (Fot1r11eat1, Reclus, Tuffier, Czerny)~ Bier e Donit.z combinarono la stovaina con r aclrenalina. _t\lc11ni adopera110 la pt1ntura .. pi.nale da sol'J, altri la fann o precedere d a ttna iniezio11e sottocutanea cli morfina, o di caffeina e steic11ina (Palma). Io · 110 operato 300 infermi con i·a11estesia spinale per malattie d egli arti inferiori, per ernie, malattie degli orga11i uro -genitali, per lesioni uterine. per a p penclicite, ecc., e mi sono servito dapprima (l ella novocaina e della tro1)ococaina,. che in segt1ito 110 abb a ndonate, non percl1è ~t vevo a v11tn complicanze, n1a perchè ail le volto l 'a11estesia era dt1rata tro1)po poco tempo .. per interventi. un po' lunghi, e cominciai l'uso clella stovaina, che. in 250 casi non mi 11a dato 1nai inco11venienti serii. Io l1so le fi alette con1poste di: ~tovaina 0.10, clor11ro di sodio 0.20, aèido lattico 0.05, in soll1zione di 1 eme. e che inietto tl1tt a , senza preced ente uso di altro medicinale. Pratico l'iniezione a livello della 1a_2a. vertebra lon1bare, e non lascio defluire se l1on poche gocce di liquido rachide<>. Se (levo operare ii1 alto, dò t1na graclt1ale inclinazione all'infermo, fino a raggiungere la posizione a·el Trend elenburg·. . Su questi 300 infermi solamente 2 volte no11 si ebbe alct1na anestesia, e si dovette ricorrer~ alla anestesia .g e.n er·ale; questi due infermi non l)resentavano nulla di speciale: erano ])ersone robtiste, i1on avevano un carattere eccitabile, nè presentava.no alcuna ragione cl1e g iustificasse la mancata azione dell'anestetico, e sopportcu.·0110 se11za alcun inconveniente l'aneste~ia generale con cloroformio. Gli altri i11fermi ebbero 11na perfetta anestesia, però al1e volte essa dnrò J)OCo ten1po. Cosi in un i11fermo con ernia do1)pia, 11on potei compir~ nello stesso mo1nento la seco11da operazione, l)Oicl1è la plima, rl1 e era 11na volumi11osa er11ia il1guino-scrotale con 1nolte aderenze, era clt1ra ta circa ~:=> n1inl1ti, ql1ando ricompar\1 e la se11sibilifà, n è ì'infermo volle assoggettarsi al1a I1arcosi generale, per la seconda. In gener e però l'anestesia dt1ra da 1 ora e m ezza a 2 ore , temno - st1fficiente anrl1e per ll1ng hi int er,·e11 ti.


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SEZIONE PRATICA

I11con \·e11ier1tj gravi a. n1e non sono capitati. ·Così no11 ho l11ai 11otato forti e persistenti cefa lee, i1 è \'Ot11ito, 11è paresi degli arti infei-iori o cle!:!;li sfi11teri, i1è i11ereccita1Jilità. Irl ,·ece 110 vi::;1 o accelera.1ne11 to cl el l)Olso e r le' a.zio11e ter111ica (fi110 a 39°), ch e lJerò sco111pariv·ano in ~a.3a giornata, e che compa1ivano vo cl1 e o re tlo1)0 l'operazione, e ]Jerciò da mettt:-re in di1Jendeoza dell'anestetico iniettato per Yia 1·acl1icl en. Le ferite operatorie g11arivano ))e11e e per lJrima , Jlè i11ai 110 visto un pertt1r]}amento del loro decorso da attribuirsi al nletoclo cli ~' n estesia, con1e aveva pe11sato il Ct1shi11g. Il Palma co11 iglia, i11 s eg11ito a s11a iiersonale es1Jerirnza, cli l)1·ai.icare, s11cceclen• (lo incicle11ii respiratori e circolatori, la r e~p irazione artificiale, e, i11 casi più gravi, i11iezioni cl i caffeina per v ia SJJinale o per via endo,·enosa. i\ rn e sin1ili incide11ti gra,ri i1on n1i sono cap itati, ))erciò non ne ho esperienza; per ò se l'irif er1110 doves se avere senso di del1olezza o di a ltro. llso fargli pratica re delle iniezio11i ipode rn1icl1e cli caffeina o di olio . ca.nforato e con efficacia. Si è anche parlato da molti cl i r et€nzioni di 11rina, i11 s egl1ito all' anestesia s11i11a le. I o 110 osservato alquanto ~pesso si111il e disturbo cli mi11zione, tanto da. (lo,·er rico1 r e re al catet erismo per vuotare la \ 1 escira. l\ Ta. erti est o cli ·turbo jn gener e si verifica, co111e 110 lJOtnto vedere nei miei infern1i, i11 operazi oni nelle vicinanze delle vie i1ri11u.l'ie ( e rnir. e1norroidi , varicoceli , ecc.), e 1o ' 'ediarno com1)arire 11on di rado anche usan{lo la i1arco sj generale, p er c11i a..me sembra -cl1e esso no1) sia tanto in dipendenza del1'azione drll'arlestetiC(· sui n ervi sacrali, quante; 11n fenomeno rjflesso. S11i miei 300 casi operati con anestes i a spinale notai: 2 volte a s s.enza. clell'azion e a11est eiic a, me110 qt1indi clel1'1 °~ ( il Palma clà il 2 ~{,) ; 12 volte s i osservò eleyazio11e tern1ica (fino a 39°) ; 22 volte iiten1ione cli l1 rina (21 \r0lte in operazione di er11ia, 1 volt,1 j11 idrocel e) . La 1uia e51)erienza cli11ica s11ll'uso dell'ane:~t esi ~t s1)ina le, lJee la. qu a le il migliore per efficacia e per 1ninor -i p e1·icoli, s i è dimostrata la. stova i11 a 1ni llél con flotto a. certe restrizio' Jli clell '11s o <li es .. a.. P res ci11;j c11cl o d a l 1e J1or1ne di tecnica, cl1e <levo11 0 essPre ll sa 1e j11 og;ni cas o, io riteng·o, .::;ulln mia esp eriertza. cl1e ! 'anestesia s1)i11ale t1on debhn. ess•? t e a do11era t a })er tl1tti gl'inferm i, })er ciò cl1e rig·na rda l' età e le malattie. lo 1'11 c:;o i1egl i infe1·mi al disopra dei 15 a 1111i e n Plle i1er s o11e ro})l1ste anche in età j11ol trn tn . I . e mal a tti e cro11icl1e e l e forme di "'"a t1r i111er1 t o org·nn1co cl ovu t e a lle malattie '-

cJ1ir 11rgicl1e, })el' le quali l 'jnfer1no sj sotto1)011e all'o11erazio11e, n on sono una controindicazion e a.ll'uso cli tale a11estesia. Esclt1do in n1oclo assoll1to lutti ql1egli i11ferrni che presen1.a110 lesioni tubercola ri, sia che il processo ·pecifico Si mantenga generale o c11e abbia e.late delle loca1 izzazioni. Così pure escludo c1uelle i>ersone di carattere eretistico o comunqu e dj abito nevropatico. L/ nncs lesia . pinal~, come tt1tte le anestesie. t 1·ovè1. jl ::;uo g·i11sto uso nella. scelta del sog·g·etto adatto, e rico11osciuto per tale, nei lin1jti d elle nostre inclagini. Nella n1i a dimora, qnale a ssistente presso il prof. l~ ocl1er (cbe ' 18ava cli preferc11za l'etere precedt1to dal brom etile) ed in quella })resso il prof. Novaro (eh.e u sava j] cloroformio }Jreceduto dalla morfi11a) co~e nella mia. pratica ospedaliera in c11i a dop ero, q11a11do occorre, l'anestesia generale morfo-clorofonnica, o eter ea, io h o visto ed applic.:tto, lo studio dell'j nfermo, ~· c11i non clorofot1nizzo . llll .i11dividuo con lesio111 r e11ali o e11atiche, ecc., nè eterizzo 1111 infern10 con lesioni bronco-polmonari, nè assog·getto aJla narcos i general e llll indivicl110 cl1e •prima i1or1 sia s tato atl essa i1re1Jarato, i1el senso di l) nrg arlo bene e clj ter1erlo a sto1naco vuoto , magari con lo s v11otamento clello stom aco con l<~ sonc1a, se i1011 vi è tempo necessario, all 'atto c1elroperazione. Riferj s co ciò perchè si f(.l. stra.da sen111re pi"l1 i.1na certa avv.ersitH agli a11estetici , di cui si 11a. un a certa pal1ra nel l'adopera r li , l)er gli incide11li che possono causare ed i11 genere. da attrib ~irsi al mancato accerta 1nento clelle controi11djcazioni e a l l'affi<larlo R 111ani i11es1)erte (Cont. ctlla 71a1c. clor .. T~icirti·, R. Ace. l\lfec1., Ge11ova, a'. I'') . Io t1 so l'anestesia clol'oforn1ica o eterea o spinale, a secondo g·li i11diviclui e 1e i11dicazioni , e mi sono trovato sem1)re 1Je11e. Come statistiche di m or talità s i 11a: 1 cas o Sll 2073 infermi cloroformiz zati; 1 su 5112 eterizzai.i; 1 s11 500 co11 a11est esia lomb a1·e. Q11esti ca s i cli 1norte sono c1a a ttrib11irs i, •])are, a l·r arlesi etj co, e 11011 a cause cl1e conteoincljca \ C1.no cl jnica 111 e11t e il g·e11 cr e di a n est e ia. J .'an estesia ]on1bare è l1er ò se nlJ) l' e i111 _rn czzo i11fìclo, i)e l'cl1è bi sogna sem pre av ere a dis1)osizione un n a r cotizza tor e , , 11el ca so in11) r evedibile cl1 e la s11 a a zi on e ' ?eni sse a 111a11ca1»e del t11tto o i1 el ca so cl1e s i interromnesse cll1ra nte 1'01)e razio11e. inentr e al.. l'a.n c tesia con cloroforn1io ocl et e1·e, n essl1no s i s ottr ae. e l a n a rcosi ]) uù esser e proirattfl i) er qua.rido è 11ecessar io. ~-\. ciò hisogna agg·i11n gcr c cl1e lJa ssai a. cl or>o 1'011era.zio11e, l'azio11e dell'an e~tetico, gli i11fe rn1i 11a11no il dolore d el la ferit n 01)erat oria , pc·r cn i ])ii::0g11a s pe . . sn 1

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II. POLlCLINICO

ricorrere alla morfi11a. Gl i a11estetici gene1·ali invece, l asci ando una specie dj i11sensibi lità pos toperatoria., che dura a ll1ngo, e quand o è passata, l,infern·10 non a \rverte q11asi J)iù il dolore della ferita. In base alla mia es1Jerie11za, rite11go che la. anestesia spina.le è un a.lletteYole n1ezzo di anestesia, e che d ei medicinali fin ora adoperati , quello che d à mi gliori risultati e minori inconvenie.n ti è l a stovaina, e cl1e certamente n elJ a n1odifica e l1el1a ricerca di m ezzi più efficaci e meno tossici, sta il consolidamento de11·11so di que~to metodo. Ma anche questo sist e1na di ru.1estesia deve esser e adoperato con discernime11to, come tutti g li altri anestetici, l)erch è, tnolto probabiln1ente, - è n ello studio degli inf enni, che sl possono evitare molti degli incidcr1ti cl1e si verificano, poichù certamente no11 tutti gli orga11ismi, nè tutte le maJ atti e si co1111Jortano eg11a ln1 ente all'azjone di u 11 dato n1edicjnale . •

MEDICINA SOCIALE. Per una più coordjnata lotta contro

la Tubercolosi. Dott. DA:\TE POLLARA (rfrapa11i). L 'enorme mortalitù. di cui è respons~])ile la t uber colo1si per la sua spave11tosa esten s ione, i disastri m orali ed economici ch e ne derivano nel car11po pri,·ato e 1)1Jbblic.o, han posto dinanzi al Go,·e1·no la gravità del pericolo tl1berc0Jare. Di ~:onte all'indole eminenteme11te sociale della malattia, l)ju tto. ·to ch e e.on coorclin a ti provvedin1en ti l egjsJati\ i il Governo però 11a cercato fino ra .di in col'a.ggiare, con a il1ti fin anzia ri , solo le i stit ~1zioni e le op er e antitube1rcolar i, affidate alla pubblica caritt\ e alla be11eftce1 1?:a cittadina. Ma i1essun obbli. . g0 vien fatto ai Corn11ni e alle Provinci e, e tutto i limita a \rive racco1nandazi oni a lle Prefetture da estenderr-:i ai Com it ati Antitub e1·col ari Provi11cial i . Son o t1tili queste raccom anclazioni per c111ell e Provincie clo,·e coscienzio samente e r egolar1ne11tc funzionano tali Comitati· ma lascia110 il temuo cl1e trovano do re ' essi eEistono so1o di nome! (:om11nqt1e ritengo ormai cl1e il problema della lotta antitubercolare sia en trato nellrt co,.;1.;1enza non sol o del pt1bblj co medico, ma anche dei non medici, essendo il problema di pertinenza di tutti i cittadini e del Governo , in quanto la lotta contro la tuber col osi non h a solo un co111r>ito umanitario, ma anche quello sociale. ~ n ecessario JJerò la coordinazio11e dei metodi di lotta e la ob})ligatori età di certi mezzi. 1

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(-~NNO

XXX,

FASC.

Ormai è risaputo che per w 1a proficua lotta a ntitubercolare occorro110 mezzi fi11 a11ziari ingenti; or se le organizzazioni cl1e sor gono corl fini antitubercolari no11 nascono sin da principio ben dirette e coordinate, vedrer110 fallir e j nobili "'tentativi senza ch e a\'essero apportat o la benchè m1nin1a utilità alla società . Il prof. E. Levi, fondatore d ell'Istituto Ital iano cti Igiene, Previdenza ed Ass istenza Sociale, 11el recente convegno Antitubercolare di Roma, disse che la lotta antitt1bercolare si basa non su un cletermi11ato congegno, ina l1lrazio11e i)erfeitamente a r1nonica di una catena di co11g·egni, e preconizzò la costituzione di t1na salda e potente Associazione A1itit1t• bPrcolare Itali aria, riserva11do sempre la mission e coordinatrice alla Direzione di Sa11ità. Mentre questo avve·n iva a Rom a, a Ve11ezia jl 9 aprile 1922, 8i costitl1iva « L ' Uni orie l' e· neta di M edici11a sociale » eretta i11 Ente m orale con D e~reto Reale; nuova associazione che sorge con vasto prog·ramma, fra cui precipuo scopo l a lotta antitubercolare. I11 alc11ne P rovincie in·izian o il loro funzjona·m ento i Consorzi.. Provinciali antitubercolarj, i11 altre c'è g ià il la,roro lJreparatorio lJer la costi·· tuzione di questi. ·Tutto ciò din1ostra che orm a i il problema t ub ercolar e J)reoccl11)a e g iustarn e11te tutta lé) Nazione, e clo,1u11que è risentito il bj sogno di pro.n1uovere una lotta attiva contro qoosto g r an flagell o d ell'u111anità. Siamo p er ò sempre al l)erioclo clelle injziative locali e se11za a lc11nn coordinazione fr a loro. Or se si })ensa al \'asto p·r ogra111111a che ciascuna Associazione si propone, e alle g·randi ~­ s im.e. difficoltà ch e incontra per la sua attuazion e, prj11cipal111ente per l 'insufficienza di mezzi finanz iari, si de\re convenire che finora i denari s1)esi ri111angono infr11ttuosi. E bisogna ov,riare all' i11co~venie11te cl1e altri denari ·v engano S})esi p er l1na lotta incoordinata, ch e i1on potrà. rnai d are i i1ecessari frutti. Di grande utilit à potrà essere la Associazione i\J1titube.rcolare Itali a 11a p1·oposta dal prof. Levi; ina pe1·cl1è c1uesta l)Ossa assolvere il grandioso com11ito cui mira la rn.ente illur11 inat a e il fervente apostolato d el prof. Levi, occorre cl1e l'auspicata ri11nio11 e clelle forze sia ben sorretta e.la lln pia110 fi11anziario generale col concorso di ttìtti i cittadini (sottoponenqoli n d una tas a , a11cl1.e minima, con1unale e provincial e) e direttame11te dello tato. È llil<.1 delle IJitì. i1nportanti lotte ch e dovrà faffrontare l 'uma11itè't e c1uin<li })isogna interve11ire con mezzi finanzi.ari adeg11ati alla gravità d,ella minaccia, che insidia c;en1pre più da vi•

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.. SEZIONE PRATJ C \

cino tu it.i i ci tt adi11i e princfpalmente i gio,·ani e g·Ii adulti i1ell'età più produttiva. E <Jlte ta lotta per dare i voluti benefici, do\'rà esser condotta con tlnico indirizzo e impo·rsi dovt1nque col feen10 convincimento di una grande vittoria, la più grande cui possa aspi rare il g·e11eJ... e umano. Bisogna che le forz e, finora impieg·ate o d <:t irr.piegarsi i1ella lotta. ai1titubercolare, sian10 ri11nit e e coordinate, guidate da unico criterio direttivo, in inodo che l'associazior1e, o meglio l 'I s tituto abbia un 'organizzazione con autorità. mo.r ale e forza economica tali da. potersi dedicare senza difficoltà alla grandiosa lott8 tJer la rige11erazione llmana. In Francia, in l~eNDania, in Inghilterra , nell 'America d el Nord esistono e funzionano già tali grandi associazioni e se ne raccolgono magnifici frutti. l Jnico i11dirizzo, dw1que, che dovrà esser e ~tL1diat" e coordinato dalla Direzione di a11ità. Fino1·a la Dil'ez ione di Sanità i1on h a p otl1 to (lare nlla lo1 ta é111titubercolare qt1ell'jmpt11so feco11do di ri sultatj da tt1tt i ormai r eclarnato, p erchè le s on mancati i pieni i1oteri •· Ja sua 01)era s i è lin1itata a seguire Je as:--.ocinzioni a ntitubercol ari d elle varie r egLoni ~l1ll rL via cla cia scl1no di lor o t r accia ta. :R perc iò che as istian10 al fatto ch e mentre i11 a lc11ne r eg io11i - che so110 classificate e chia111ate 11iù evo111ft' i fa11no i11irabili sforzi p er p0rtare la lotta a ntitt1bercol a re nel campo pratico: ill altre si ri111a11e n e lla più con1plcta it1differe11za, attenclendo forse p r ovvidenze l egi~lative cli più lar~~;he fncilitazioni s pccinJ-

1ne11te fì11 a nz iarie. Sia cl1e si adùiv e11g·a éLlla costituzio11 e ùell'a.uspicato Mi11istero d i Sanità Previdenza ccl _A... ssi s t e11za ~ocialc con l 'aug·urio p er ò clic ehso r1011 a bh ia n. .·11bi1·t;l le fasi e le tr~tsfon11a­ z ioni contir111 fl d ell <1 11olitica ed in ctli quindi 1·e1en1ento pol it ico \·l-'r1ga a sovrapporsi al l 'elemento t ec nico coJJ gra,,·e danno e d ella classe ine<lica e cleJle qui ~t io11i ·ar1itarie cl1e da te1n110 si <igitunu n el 110'-'tro J.)nese sia cl1c l'att11a.le Djrczinnr cl i Sa11ità, r accogliendo a lla na dipencle11Z<t l e vari e a.tt ività sparse in tuttL i !\1inister i , senza tro1)JJO co111plicare i suoi congegni, · n~surga ad t111a funzio ne i1 iù importante con 11oieri pi-Cl largl1i, dovrà. sempre essere l a Dir ez ionr cl i Sanità a dare le direttive J)er la lo1 la a11titnhercol are. Quest a d eve eso:;ere in tesn, c·on1"' funzione precipuamente statale, n c11i co11corr<l 110 le Provincie, i Co111uni P tl1tti i c ittarli11i. E la J)irezio11e <li ~a11ità. dunque, conscia d el gra.rld e ro1n71ito accogliendo ecl armonizzand o n1eg·Iio le i1ro1)oste pratiche cl1e posso-

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no Ye11i1·ll' tlalle istittlzio11i

antitubert~olari at,~

t11 nlrl1ente l'~i te t1ti - crei l'org·ano e trovi i i11ezzi 11er t111 ·ope l'a (li t1n itaria ed org·anica lottr-t nazio11al c. Qt1a11do la. lotta sarà coordinata , otto unico i11dirizzo, ogni R egione, ogni l.>rovi11cia, ogni Citt~. diano ed intensifichir10 i l contriJJ u to cli .. cien za, di 1nezzi, di opera rlr ll n, g·l'a.nde 1otta civile. J ~ alta 111is·sio11e, in c ui potrà sempre me·g·Jio fog·giarsi la coscie11za e la educazione igie11ica del lJOpolo i1ostro. N ella gara civile fra i po11ol.i sia ll11'a i111ova vittoria di Italia ' l'i11izio cli una fo rt.e e ])ene coordinata lotta co11tro u11 1nale cl1e mi11accia continuamente e< l insidio. a111ente · 1a n111a.nità.

>. O\'P Il 1b re 1922.

STORIA DELLA MEDICINA. ~4..

proposito della genesi della sifilide e della sua invasione in Italia.

Nf)ta, del lJl'Of. D. BARDt izzr, en1erit o della R egia, l T11i\re rsità d i Sie11a .

I l dott. I . R osl1en 11a l)resio ùi i1t1ovo in iesa tne I tt llot t ri11a 11i co11ta.g'i di I~r ~ castoro esposta, ~in i1e l suo be11 i1oto trattato llidascalico: f) e 1llorbo yallico, e SOJ)1·at11tto nell'altra sua opera di pregio ancl1e i11aggior e: De contag io11.i bus et de con ta.gios. l\le11tre il Ro --I1 en deYe rico11oscere i grandi u\etiti dcell' j1Jsig11e .J11eclico \ teronese d el serolo ;\\'I, d a esse1·c s1ato g·i11clicato t111 precursore tlellc ùottri11 e Pa st u ria1le ;. r1011 illt1stra é· s1 1f1ici e11za, per 11 ostro 1)1oclesto g·iudizio, tlll <l ll(o si 1iferisce .a lla , ·e.ra g-enesi d ella sinli de, conte11t.a 11d osi di ri1)eterc ch e Fracasto1·0 ilt\rocò l'i1lftue11za degli a~tri n ella comparsa. clcJ nlal /r ctncc ..;e, (l eriva.1lt.e, a suo dire, d a ya J)O l'i prstilen zia lj, corro~iYi, con ten Pn ti orU'' ni.' nii in fi 11.i t <l 111,<' 11 te JJiccoli. 11 fi're:1ca~toro, tra cinnto j11fatt i tla.ll e co11gettltre n1ecl icl1 e clcJ te111110 . no s1ùla strage uuo,·n r tcrrilJilc cle1lèl sifllillt' alln ll11e. rleJ ~ecolo \\. i11 Et1t·opa, ·e .1>ecin ln1e11te iI1 I talia, 11 011 !-li µeritò di scri\re1·e «se Yoleif> co11oscere le 0rig·i1Jj ~ le cause del Jlag·ello \'olg·ete lo sg·u al'rlo verso gli 8l)azii eterri, tii111ora llegli in1111ortali, 1)er i11dag·nl'e la po$izin11ie d eg·Ii ~t. tri ed. i pr1e. ng·i clic fn\·ori~{~OUt) qni11lli il l ll ~L1n111111 <;l1e fece In suè.l app<t1· i z1 0 11 ·'· A1t1·i l1lecii ci. di rp1ei ten11)i pe11~nro111· i 11\·ece eh 0 fosse di origi110 re11Jota. ~ cl1e l' e \&li&~c ro col1Jiti èìncl1e g·Ji <t11t.icl1i roJ11a.11i. So l't1na e l'altra s u1)posizjo11 e so110 del pari contrar ie <11 ,,ero, ciò i1on toglie cl1e Fracastoro non intr aYcrlesse i)e1· il ll1~j111 0. l)eCi C' 1

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I L POLICLINI CO

r1cll'fJJlera. <lei co 11tagi i, J'esistenzu (li eJe111enti im1)ercettibili vettori dei contag·ij . lVf'a ciò cl1e 111erita di essere ogg·i ch iar arne.n te fissato non è ta11to la. contag·iositù della s ifilide }Jer n1ezzo cli un el.e111,er1to patog·er10 fisso, g·ièt r1oto, quanto Cli stabilire meg·lio l'orig·i11r ùi es~a fra noi. Ir1fnttj r1on 11a fond1a1n,e.n to la g·e11esi da. a11tico della 111e in El1ropa; anzi ci appare strH110 cl1e sianvi a.n 0ora stori,ci meclici e sifilog·rafi cl1e a1nmettono c111e.sta ipot,esi sie·n za alc11r1 doc Lunento din1ostrativo. I11vero noilJ 1)11ossi riconoscere alcttr1 v<:tlore étlle affermazioni cl i co1ol'o, cl1e cl a lla inter1::ir eta.zio'l1e di c11la]cl1'e passo oscuro C vag·o di ant.icl1i at1tori classici 11a11no vol11to intravedere la co11f e r1 na della esister1za g·ià i1 ella Roma anit i·c a d.el 111orLo i1111ominato. Gio\ra ricordar e cl1e cocl e.s ta ipotesi 1n1m.a g·inari·a ve111n 1e messa in·n a.nzi soltanto d a talt111i rl ei n1edici cl1e disorientati dalla violenta· epid01nia d ella fi11e clel .secolo Xv- non riuscjrono a sv,el•a rn.e la genesi vera. Basta del re·s to r iflettere ch e le p t e•st1nte de8'crizioni siftl iticl1 e deg'li scrittori cl a.ssici ant icl1 i 11on 11a11no a lcl1no de i caratteri cli:t1ici ecl anatomo-1)atolog·iri i1ropizi a lle manjfest[tzi<l11i sifiJiticl11e. D el re &t.o ni111)are cl1iaro, cl1e qt1e1s.t.e sono :ta,te co11f11 se cJag·li inter1Jreti dei classici an~ ticl1 i e dai lo rio seg-uaci 1n0Llerni con forme del l)l'Ocesso b le1101·rag·ico o cli c111ello e1cologico specie i11egli ot g·an,i ger1.itali,. di facil·e trasrn L si·on1e ~ 1sog·g·etti a freqt1enti e g1·av i co1nl)licanze ancl1e pe.r eff.etto del1e gra11di depravazioni e dei facili p er,1ertimenti sessl1ali irt t11tte le. cil n ss i diffusi. 'e l a sifilide avesse .don1i11ato realmente nel la Ro1n,a a11tica, non solo non sa1>jeb))ero passate ir1osservute le profo11de e gr·avi a.evastazion i, i1u1na1) cal) ili ag·li stessi scrittori satirici, ina avrel)be·r o propag-ato il contagio su vasta scala e d ancl1e epidemie, com.e pt1re l a n1ala.ttia Rarebbe stnta cag·ione di g·rande i11ortalità infantile, e di gravi deg·enerazioni nella razza, che 11,011 veniv.a 110 in alcnn·a g·l1isn ~eg11alate. • Non è 11ostro inte11d] tnen to ili f (' r1narci ~1 fare nn esa111e critico Slll }')OCO o niun valore cl1e J)l'è~enta n,o a n ostro a' viso ancl1e i doc11me11ti i11edic1nali i)osti ora innanzi per conf e 1·111a1r e l 'i1)ote1s i cl€lla orig:iine a111.~1c,a della sifilide , od almeno anteriore alla gra11de epiden1i1a cl e1 1 1.93. oltnnto crccliamo di e. sere i1e 1 vc1 o aff er111 n11clo cl1e Ja s ifilide i1on .s i p11t) r it er1ere di or igi11e amt.i ca 11 ell'E11ro1)a, e cl1e s i d0Ye in'\~eice a111n1ette,1·e cl1e ' 'i sin stnta. i1111Jort ai t1 J1el 1)eriodo indicato, s1llla fine del 1

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[ANNO

XXX, FASC. 24]

sec.o1o X' ' · È inf u tti co111pr0vai o cl1e vi }Jene- · trò aJ1ol'a. per la prima volta, e ch e vi a ·&S tll1se

I?resto form a epidemica violen ta, in' conseg·n·enza cl1ei costum i poco Célstignti e $pecie yre1· la })rese11za n el R e.a 111e cli Napoli (l l varii eserciti, di sold atescl11e , e sopratl1tto d elle tru11J)8 di Cail·lo VIII calate in I talia per l'as5'ecl io di. Napol i, e cl1e ri111aser o i11fette dal 1nurbo i.t111)ortato dall e trt1p1Je por tog-liesi e spag·11ol e, cllJe n e ·er:ano state it1f e.t te in co11seg·tleJ1za dcll1a. im 1)o•r taz1onie del rnorbo ~tesso in Portog·all o e qujndi r1ella Spagna per opé1·a della cil11·ma delle Caravelle d i Colombo, ~edt1ci tlal 111·imo o dal siecorJdo viaggio dall 'Ame1· ic:<1. l\l olti sono infatti i doct1men t1, le coincidenze, le attestazio1l,i cl1e ci f anno ogg-i ritenere c001 sempre magg·i-0r e cer tezza 1'01rigine i110 de1·111a in E t1r'O·Pè1 · d ella sifilid e ie l'invasione il1: It~.l1a n·el 14.93 cl\.1 11 'i\.11reirica. La ])O Jen1 j ca stessa del De,vi11g nel 1819 contro· jJ BJ.ocl1, {:}1e .s ostenne ,e ssere stati i i11nri11ni di Coloim.bo g·li im·p1or tatol'i, non 11a certo po'fta.ta alc11na seria dimostr azione cò11traria. Del re.sto og·gi è ormai provato ch e la. sifilil1e av,e va avl1to lrn focolaio a n tico e cl1e er.a es1stiJa a.ncl1e p iù anticamente nell'interno del!' A fr ica, n. Giava, nelle isole :\lol11ccl1e . S ia1110 i)e11.anto d' avv:iso sen za entrare c1ui in i1ai·tjcolnri dimostrativi cl1e sarebbe oran~ ai ternJ)O cl1 e ver1isse decisamente risolt1tn la co,n tr overs ia s1111 a i11v.asione recente d€lla sifilicle jn E11ropa, e . lilla Sl1a difft1sion€ dall'Ame,rica. È 1111 11rol1lem a cl1e è .stato fi,r wra ten11to dalla f?,'rn11,d.e maggiora11za dei sifi l.ografi e dagli storici di epidemiologia, mentre è neices~a­ L·jo .cJ1 e a.11cl1e per la dig·nità ·deill'inseg1rlame111t.o sia (lecisamente, senza alct1na cll1 bbi~z­ za, deciso. ' 1

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Pubblicazione interessante : Prof. LUIGI FERRANNINI della R. Università. di Xapoli

La Terapia Clinica nella Medicina Pratica

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Indicazioni· Prescrizioni igieniche, fisiche, dietetiche e farmaceutiche.

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Un grosso volu1ne di pag. ' 'III-574, nell 'ampio formato d~ll:i Collana Manuali del «Policlinico» nitidamente stampato su carta di lusso e· · rilegato artisticamente, in tutta teli1. inglese 0on iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 8 • Per i nostri abbonati sole L. 5 O. franco di porto.

11rviare Cnrtolina- \~aglia a l Ca,·. IJ°CIGI Pozzr Y' i:1 Sistinn . :f4 - Roma .

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SEZIONE PRATlL:.\

SUNTI E RASSEGNE. ENDOCRINOLOGIA .

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cla lJe st1·i1ttu1·e i11 i1un1 edi<J lo 1·tt.JJ1>orto col sangue, e11cloteli, i erose, eJ11azi r (e11101 isi), ecc. !"eco11cto l A. potrebl)ero così s11ieg«.1r sj a11cl1e clell e le iorti val,rola1 i, 11011cJ1è 1c l1Jcerazioni i 11t c.-tinali d ella fehllre tifoide, i focolai di 11e1

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Importanza dell'endocrinologia nella soluzione dei maggiori problemi della medicina. (C . s .\JO US. _{1H. Journ. u/' nie<i. Scic1ic., nove111bre 1922) .

ero. i i1elle 111alattie i)at1c1·cn.tich e, i focolai cerebro pi t1nli e.li scl0rosi i11 urie lnala.ttie, ecc. NatnrHltnentc se la. qt1antiti\ cli fe1·n1cnti in e i l'CoI o o r.. ei ' 'aì"i t essn 1i È' r1·csci n1a, ciò che si Httl'ibuisce n. st i1no li e11clocl'ini, 11011 occotre

! .. e f>111·e ii1ùag·ir1i d ei ·Jisiolog·i i1el ca111po ùel1·euclocl'inologia so110 ri111aste Jur1gan1e11te sieunn l'orl c jpr 1·ter:n1ja r'e1· l' ctntoJi s i. ril.i per. La cli11ica; te nei1do insieine corito clel- ,; l)nrant-e ra.11 es1Ps ja c!1orofo1·rnica o etel'ea, r osserYazi 01 1e cJ i11ica si è l)Otuto intuire qual- r ll e g i ~l st in 1olD ,·nno Je ~lll'ten a.li, nor1 si de,re cosa iii l)iù sebl)e11e -ai1cora non 1110lto. i 11 i<'ti are !)l'eYe11ti va tJ1e11te acl r e11a li.IJa, altriSeconùo f _L\.. <IU e8 to campo, studiato co11 Jt1r nti il fort e al1111e11to di lJl'Cssj one i1otrebbe adn,tti inctodi, I)Otrebbe portare a i1otevoli prop1·oyoca re l1na si11co pe. Nel Ie . i ne op i precoci gressi della u1edici11a. ~·· i o\tir·r,l)be il n]trj1o cli n1nilc. T.. 'ndre11alina è Egli sosti e11e cl1e l' aù re11alina 11a. g·rat1ùe i111i u VPCt~ 11 t iJ e i1ell e si nc nJ>i 1a rcl i ,·e, a Ile qtiali 1)01ianz<.L l>t: t· g'li ·ca1nbi. respirato1i, sia poll·ll Ò co1111·ih11jrc 11nn in sufnci eni c f111 1zio1l e cleln1011ari , cl1e d e i vari tessuti. L'aclrenali11a ùilv su t 1·c11al i da ecc;es:o cl j st in10 lo. lata i bro11chioli; è inotl tre capace cli co11ye1·Nou di l'<-1.clo i ,.·( c·cl 1i 1nnoio110 Jl e i- 1n1u ra11itire il sa11g ue venoso in a1terioso p er se111 du o l r iil"a cli1niu1i zio11 e cli nttività cl el le surl'epliice es1Josizio11e all'aria. Con la s~mplice difria Ii. S(\r,011(lo l )A. c:iò 1)1·0vocl1c 1·rJJ])e Ìl)Osistofusione non : i :spieg·h ercbbe come .negli a11i111ali èl, e Ie polrr1011:iti tern1j11 n I i sar eblJ erq seco11li t1ccisi lJ er s irang·ola1r1ento i1011 si trovi pi(1 da 1·ie n q11esta. I11 f:ijn1i l e inodo potrebb ero ag·iossig·eno llei br0ncl1i. l.'aù1·e11alina au111e11ta. iJ i-f\ le infr zio11j acut e, :i11c:l1e 11ei gio,ra11i. inetubolis1110 t.' fa crescere la t en1 pel'atura, ailF><1rec·r1·1i 111ed i ca 111 P1i ti agj l'e hbcro a i1cl1e s tit'l1e a lievi ùo: i. Così i tumori malig·iii surl:c- 11 10 1andn le sn rre11 Hli: così ln s tricnin él, l a clì11110 11aJi , L1ual t1114. tte 11e s i c.t la strt1ttura, lia llll g ital e. roJ"oo~.. Li cHlleina, ln 11i cnti11a , ecc. , clecur::;o febbrile i11dip endente111ente cla og1Ji n1c1 bisog L1n te11e1· cu11to c.lelln cl ose e cle1le alcomplicuzior1e. L 'adre11alina è stata clil11ostralu tre azio11i di cia .. c11110. E Ql1i11<li uUlc 11011 a1111el sa11gt1e, ed a11cl1e 11elle e111a.zie (ì\lt1 1011, ..... i 11r1 1in ,·11e 1:-01)po la d osf', n1 a. assoc-ju 1·e nel ef':Si . Battelli). 1, i ca ~ i o p!10 1·t1111i , l i11od 0 rn1 orli..::i nd r e11aliL'au1neuto di t e1r1pcr a.tura, e.leve rite11er si, selliz zatc. conclo le i ece11ti veclnte, u11a clifes a co11tro le Seco 11do C. Sa.ll c l1~· iu1te l e forn1 e cli t e 1·n10i11fezio11j e le i11tossicazioni. Rally, ''-' ct7.er , 4 · t ij rapi a, loc a le e g·enf'r·t.tle , e l'c li oi crn.J_)ia, a.gi.eh e a 11t-. :i. Loe,A, , ;, r) 1·ckte1· e a ., 1 11anno vedt1uo '\ n1alin J te11tlti j11 ter111ostato so1Jpol'tar10 uos L r ebbE' l'O RCCeleru11do l nz io n e dei fe1·111e11fj Cl e l maggiori di tossine e e.li batteri d ei testi111011 i lc·s::;n t i. tenllti a temperatur<1 ordinaria. Oltre le s urrcJrn l trn. l l<J l'le g li a 1i1i1) i1· ~t it:i c:l1i1nici ll o11 di 11ali anche la tiroid e co11tribl1isc..:c all'al1n1e1lto r n clo so1lo cla11o os i , 11 errl~ è clinlinne11clo la clidella teiniJcra t 11 ra , a cceJierando s1) eCi c~l111 c11ie ~ p e r~i ou e dcl caJore al r cste1·n o provoca110 1111a il 111 etabolis111o dei g·rat:si e clelle nt1clo111e. La ipert er111ia d eg11 organi inter11i cl1e n e favoregolazione <.Lella te1nperatt11·a se1ubr~ av~ e 1 1_risc t' r·a11toli.-j . E ssa è i11\«~ 1;e l·i<l oita d a i l )fl cra. coii fiiitei·n1 edio ù ei centri i1ervos1, i101cJic g·lti frr<lcli, 11 onc.;l1è dalla. ~01111n inist ru z :o11e c~i clistruzio11e de lla i·egtone s L1btaln.mica i·c11 nlcalill i e cli soJ,t1zionc fisiolot::irn (i1)ocle1·111ocl1rl e µec;ilotcrmi gli animali a an~e t:.aldo. s i, rettoclisi) . L IA . pensa cl1e possa110 così. Yen11·e inte1·rot:\folti. rn f'di ca n1 eJ11.i agisco110 j11 n1 nss in1<:1 ll a rf P. del.l e vie r1er·v0se cl1e dall'i1Jofi si van110 a lle t(• st in1 0Ja11rlo o j11ibc11do a lcunc ~rc1 ·czjo11i j11s11rrenali e alla tiroid e. tc'rne. clir·ettDt11 eute, 0 jJ1 cl 1r<'i1 ~ 1111 ,., nl e col tr10J _,~l fl!bhrc f8\·ori .;ce l1n zio11 e degli eJ1zir\1i d el clifica.1·e l 'n fftu oso su ugl1ig110 d e ll e ii SJle t.tive ang11 e e d ci t ess uti, enzjmi i11. ltt c.1ssi1na. ~~)n.l'te n·hia11dol e (e· . id rqb1·0111ato di c J1i11j1lo ecl e1·1riptici, 1) i·otetLivi contro toss~11 e, batte11 , e.d ~ot i Il a 11el g·ozzo e:;oftal111 i (' 0, a I' .", 1ico, cl1e ini 1· ) (n lt1·e sosta11ze estrai tee. Se pero aL1111e11ta 0Jt1 e 11isc" l1roicle E' ~ 11rr e 1~n I. t•c·c- . clato Ji.r. o ite, cieca 41°, ~acil1n ente .11r~1voca 1111 l )Onl.\. pericolosi fer1ome11i di a1ltolisi, co1n111c1011do 1

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IL POLICLINICO

Alcune forme di controllo ·delle seerezioni interne. (W. B. CANNON, ì\I. D. The J 01t rn al of the American Med . .~lssociatior1., .g lt1glio 1922).

Sian10 tt1tto1"a 10nta11i ùa.1 conosce:r·e i meccanismi con i qtiiali si e.s€T'c itano i · controlli regoJatori d elle ghia11dole endocrine. La g'ram.Lle i11flt1e.i12a che qiuest.e esercitano sopra im porr-ta.n t.i pro·c essi fisiolog·ici rend.e tt1rttavia necessario lo stllldio dJi tt1tti Cfllèi fattori ca.p aci v.erosimilmente nell'un 1n:odo o nell'alt1·0 di 111odificare le loro .attività. L, A. descriv·e un cont.rollo nervoso e un coni rollo 11morale. L-e prov'e d·el pa~imo sono rappresentate dagli effetti che si o.t.teng·ono suJle ca.psule surrenali, sul fegato e s11lla · tiroide dietro· azione ·di dJete.n ninati sti1noli nervosi. C·osi l' e1ccitame1rto dei nervi s·p lanénici provoca una sca.rica di adrenalina nel torrente circolatorio in qi.1antità tale a.a inft11enzare al tri organi: la stessa stimolazione libera z1l1cel1er.o dal ff'g;ato. S111jtJ1 e l'.t\.. pote.r on 10 recer1t e.mente dimostrare che l'·eiccitan1ento d€l simpatico cervicale stimola l a .seonezior1e della g·hiandola tir oide. Pa1ime11te, co11oscendosi che il dolol'e, l '.asfis·s1a e le ' riolente emozioni agiscono e cc ita:r1do1 jl sistem.a si1)1pat]co, è ·s tato osservato cl1€ tali co11dizioni possono influenzar.e i1.ote,Tolilne11te, au111entrundone l'attività, le capsule surre11ali. il fegato e la tiToide. E ·un 'altra g'11ia.n dola Sl1.scettibile di so·tto.sta.:re a .eccit1azio·11i di origi11e nervosa è il lobo po·steriore de1la pitl1itaria . . t\ . tal rigl1ardo alcuni AA. a'lnerica11i 11anno riferito c·h ·e la sti1no1azio11e d:e1 ·g ang·li10 si1npatico ceirvicale superiòre ·1 )rovoca g·licosttria e che tale f.en·omeno m,ar1ca. qualora siano stati in precedenza asportati il lobo posteriore della pit11itaria o o.--eseicati i ner,·i splan,cnici. In accordo con questi ri.s1u ltati .altri l1anno ,dim osfJra.t o che la stessa sti1nola.zio11e del ganglio cervicale produce, -0ltl'e alla. g'licosl1ria, diuresi l1g·uale a quella prodotta dalla somminist1..,azione dell'estratto pit11itario. P ·er il pancre.as inv'e ce mancano pirov€ d:ella ·d ip1endenza della su.a funzione e11docei11a d·al sistema sfu:npa.tico, sebbene t.a 11111.i abbiano osserva.to che 1a stimo,l az#one de,lle fibre àeJ. 'rago. al disotto dei ·r ami cardia.ci, dia come rjs11ltato lvna riduzi.o ne del cont.enrt1to di z11cchero dJel .s ang·ue. Del i·€sto il co11trollo nervoso 1delle g·hta.ndole a s·ecrezio11e interna porta seco l'idea ohe esse, corne a.Itri org·ani g·overnat.i dai nervi, . abbi.ano le loro nt.t.i,rit.à aidotta.te ai varii bisog11i d ell'organ1is1110 tnei rlifferenti niomenti. T.'apftR1-.ato 11~1·,r o so potrà 110-rmalment.e a.v ere ~·

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XXX, Ji'ASC. 24J

un'·az.ion·e tonica, mentre, nei momenti di bisogno, esplich.erà s1)eciali funzioni capaci di prodl1rre una rap-id:a mobili:zzaziooe delle forze del corpo, comprese le secr.ezion.i interne. allo .s.cop·o· di m·antenere il ben.esser.e dell'org·anismo. Qt1ar1to al controllo un1orale, nor abbiamo fondate ragioni di creder€ nella .sua esistenz·a osservrundo fra l'altro le modificazioni cui possono a111daire incontro1, in determinati p·eriod~ . ~,lcuni org·ani a secrezior1e interna sp.r :ovvist i di fibre r1iervose o assai scarsam.ente innervati. P e·r essi evidentemente la corr:ente sanguig·n,a ra.ppresenta la sola. via per 1a quale ~i effett11an:o gli scarnbi con le altre p.a rti del1' organisn10. Ma forse le migliori prove di que sLa forma di oontirollo sono fornite dalla dimostr.azio,11c degli stessi rapporti r.eciproci tra g~ltiandol e end1ocri11e> ·n.ello stt1dio dei quali. trovandoci però di fronte a un ve.r o groviglio c1i possibilità., di contradizi-0ni e d'incertezze . . ·<1rà più chiaro considerare brevemente l'i11flu~.n:za reciproca tli \na,rie g·l1iandole s.opra nn a ft1nzione ·Con1l111e . .i.\ i ale sc·OPo l 'A. ricfuj a . n1a l'attenzio11e c::ugli effetti clelle funzioni e11c.Locrine sop1~a l ' accrescin1.ento, la riproduzione e il metabolismo. I r~pporti tr.a ecces.siv.o acc.re·sci!J.nento s·chelctr ico, come nel g·ig·ant.is1110 e nell'acromegalia, e i l)erplasia del lobo anteTiore della pitu j_ tari.a soin o oggi fuo1i di dubbio. Eccessivo accire.s cimen.to scheLetr·jco s' assoc:iia anc·h e con l é'J castr.azione preoo·ce . D'altro lato n11mer·osi .st.udi clinici e sperimentali indicano la deficienz·a p.itJuit&ria prf•coce 1qt1.ale c·a us.a di mancl1e\rol.e sviluppo osseo. Una terza g·hiandola la cttl funzione è es· senziale i1ell'accresci1nento1 è. Ja tiroide: negli individui in ·cui e·s sa man<::a la statura è deficiente. Sonvi così tr.e organi .e nd•o crini la oui inft Llen.za si espli oa per il raggiungimento della stat11ra nonrnale. In mancanza di ulteriori dimostrazioni, si dovrebbe dedurre che la tiroide e la pituitaria agiscam.o insieme nel n1edesimo .senso, mentre, alle gonadi spetterebbe t1na funzione >inibitoria d~ c:ontroJlo. La ri·p rod1u zione è co1messa I1atura.1ment,e con le g·onadi, m.a anche con la pituitaria E> con la tiroicle. Se 1' animale .ancor giovane viene privato ·d,el l 'ip·ofisi o della ti·r oide, gli Qrg·ani genitali s i sviluJ)panoi lentamente. D'~ 1t ro ltlto l'jperpla~ia della pituitaria e della corteccia .surrenale si associa in qualche m odo nel g·iovane con inatt1rità e attività sessuali p.r ecoci. Tiroide ·e ieorl.eccia .surrenale s'ingros sano· durante la gra,ridJanza. In tal modo ln tiroide, l'ipofisj e la corteccia st1rrenal~ ra.p1

1


[ ..\~NO

XXX, FA:-.>C. 24)

SEZIONE PRATICA

pir esenterebbero· fattori essenziali per il n01·1nale stabilirsi della funzione cripI·oduttiva. Infine, quanto ·agli .effetti tSul metaboliSino, è 11oto come i1ancreas, capsuJe surrenali, fegato tiroide e pituitaria agiscan 0 1 sul rica.n1bio degli idrati di carbonio. Asportando il pancreas :; i }Jl'Oduce diabete, s timolando il fegato o iniettando .aidrenalina si .aum.enta lo zucchero n e1 saJ1g·ue e as-polI':tando la tiroid.e ·e la pituitaria si eleva il limite di assimilazion·e dello z.uccl1ero. Il diabete si .associa occasion·a1mente con l ' acromeg.,alia e con il gozzo esofta.lmico. In ·tal i11odo è probabile che le cinq1u.e ghiandole o t'a menzionate cooperino tra. loro o formino u11a .combinazione stabil€ dii oppost e inftue11ze. Ad ogni modo il meccanismo di nzione di qt1esti .organi sul metabolismo rin 1H11e t11t1.ora l11ngi daìl'essere dimo1

1

sti-:1 to.

J\II.

AGOSTINI.

Sui ,.rapporti tra l'osteopsatirosi idiopatica e il sistema endocrino. J~ . .L\LE1;-;s~EH.

1, ' [1 b11otrn e

1ltlerì. I\. lin.,

n.

4.i, 1922).

delle ossa può essel'e lo t5IJOtient1 di lesio11i scl1eletriche locali (tumori, ecl1i nococco J o ge11erali (rachitismo, osteo111a Jacih, l t1 c:-;,, s tati atrofici .n ella vecchiaia o _dopo gl'a vi cacl1essie) oppure può accompagr1are ma.latti e del sistema ner\' OSO (tabe, sirir1gon1ielia) . Di front.e a cìuesti casi stan1Jo CJll·3lli così ùeiti idiopatici, in cui la frag·ilità o:· set~ non e un sintomo di altre malattie, e dete!'111i11E1, i n seguito a traumi lievi, frattur,e, o già enclo11terine, oppure nei primi anni di ·v ita. S1)ess0 la malattja si osserva in bambini cl1e l1a.n110 delle sclere bleu e odono male. L·osteopsstirosi idiopatica è st ata messa 1n rapporto, da a lc11ni autori. con a lter azioni infian11natorie, d<.1 a ltri, co11 malattie del sistema nervt>so, con anomalie endocrine, con ano111ali.e costit11zionali, ecc. I. 'al1tore riferisce due casi di osteopsatirosi icliopat iC[L nei qt1ali esistevano indt1bbie lesioni del sist ema e11docrino. Nel 1° caso (ban1llin~), cli n v1111i co11 sclere bleu e calli ossei ' n1ultipli) esistevano 1111a })t1bertà precoce (e-. i11orragie vag·inali già n ei lJrimi anni di v ita, svillllJPO precoce delle m amm elle, svìl111)po di i)eli al pu])e e alJ e ascelle, g·enitali i11ter11i corriSJJOnde11ti ac1 lln'età. dj 15 anni), pig·memtazioni diffuse a l collo, al petto, ai cap ezzoli, e al do.rso , e l1n'iposensibilità all'a drenali11a. I .. a pt1l1ertà p1·ecoce, cl1e sicurainente non dipe11deva nn l111 t l1mo1·e dell'ipofisi (decorso favo ae.\ 01P, ~t. sr11za dei sinto111i di 11n t11more i111

1

~·rétg·ilità

775

tracranico) 11!è da un tun1ore ovarico, era probabilmente in rapporto con una lesione della corticale delle surrenali. Nel 2° caso (bambina d i 17 a1111i, con struma e\·idente, scle~e bluastre, calli ossei multipli) esisteva oltre al.l'osteopsatirosi uno sviluppo i>rccoce ed a br1orme di caratteri sessuali seco11dari: viso adt1lto, di tipo mascolino, con baffi evidenti; ossificazione precoce delle cartilagini epifisarie. Intensa r eazione, tanto al1:adrena lina q11anto a farmaci auton omotropici . POLLITZER.

Sind1·ome di Frohlich nei tumori soprapituitari. Il 70 JJer cento di tali t11mori si associa a si11clrome di Frohlich. C. Armstrong (Brain, giug·no 1922) ne r iferisce tre casi; uno in un bambino di 10 anni, uno in una donna di 35, il terzo in una do11na di 18. Nei primi due casi si trattav,a di ep,e ndimoma, costituito da r1idi di tessuto epiteliale che p étreva sorges~ e dal rece.sso infundibolare, i quali cir condav~t110 spazi cistici ·pieni. cli sierosità, o di sostanza fibrinosa, o di depositi calcarei, e da glia; i1el terza .si trattava di una cisti a struttura esclusiva mente fibr osa, piena di uill liquirto hrnnastro e dj cristalli di colesterina. E1Je11climomi i11 questa sede sono stati descritti spesso: essi prendevano talvolta orig·ine clal terzo· ventricolo o dai plessi coroidei. Fu pt1re descritta l1na cisti dermoide atipica (1\!Iott e Barratt). Talvolta in questi tumori fu trovato osso, di solito per inclusione di fram- . inenti della pelle turcica co·r rosa. Erdheim descrissie sette casi di tumore ipofisario derivato da resti del dotto cranio far ingeo: egli trovò persistenti questi resti in dieci feti su tredici esaminati. Questi tumori so110 talvolta solidi, ma generalmente cistici. contenenti liquido sieroso e colesterina; essi appaiono costituiti da epitelio simile a quello d ella mucosa boccale. In un caso di Jarnell itnzi si trattava di epitelio si1nile a quello dell 'org·a110 dello s111alto, talchè il tumore, oltrecl1è colesteatoma, poteva anche chiamarsi ada, inantinoma. L'origine della cisti del terzo caso è oscura poichè ma11ca 1'epitelio. . ' ..i\.ltri tipi descritti di tumore pituitario sono il te!J.~.atoma, il colestcatoma tipico, il mixoco11rlrosa.rcoma . I tt1mori della r eg·ione soprapituitaria presentano t1na sindrome abbastanza costante. I sir1tomi di localizzazione più importanti sono c1uelli dovuti all'inter essamento del chiasma e clei tratti. ottici, che consi tono di solito in


776

J L POLICLINl CO

l!~'emia11opsia

bite1nporale e l)it1 tardi in una cecità completa se il tun1ore non è parzialmente rilnosso da un intervento. L'aumento della pressione intracr a11ica può divenire notevol,e pe1· l 'impedito deflussd del liquor d a l terzo ventricolo. I s into111i ge11erali di solito si approssimano molto alla si11dro111e di Frohlich (distrofia acliposo-ge11itale) . V 'è adiposità, e la distri.bt1zio·n e d el g1·asso sul1e anche, sul petto, sull 'addome, sul pube, è a tipo fen1minile. I caratteri sessuali secondari non si sviluppano se il paziente è impubere, o si perdono in p a rte, e è a dulto. Ql1indi, n el primo caso, g·li organi g·enitali r estano infantili, il pube ~ le asc.ell e rimar1g·o110 quasi sprovvisti di peli, e le n1estruazion~ no11 si stabili~ono. P .recoci sintomi negli adl1lti s ono l a cessazione delle m.estruazioni, e, rteg·li l1om.ir1i, l 'i111potenza. Vi è non di rado l1U reg·resso dei genitali e del s1ste·m a pilifero del cor1)0 a llo stato preadolescente. La barba e i baffi dive11gono sottili, e la i1ecessità di raderli s i fa pi1ì tara. I capelli i1on sembrano aff.etti. La p elle ùivi~ne sot t ile, liscia, e delicata. Spesso vi è t t11 aume.11to d el la toller a.n za e.lei carboidrati; t alvolta fP i osserva il diabete ins ipido. l)uò a ncl1e esservi ipote11sio11e, acces.si e1Jilett ifor111i, debol ezza me nta le. • 1"'utti questi sinto111i so~o 8t ati attriht1iti ad ipopituita ri.sm o, e gli esp eri·m enti {s ui ca11i (Cushing) confer1nerebbero tale veduta: l a. isindrome sa rebbe in l'a pporto special1nente con la distruzione del lobo lJostériore. Rigua rdo alla J)Oliuria, dai dat i clinici e a natomop atologici (Ne\\'lU·a rk) esis a ris·ulterebbe in rap1)orto con una les io11e della parte L'ebbe in rapporto co11 t1na l esion e clella parte t1ervosa dell 'ipofisi: ina va ricordato cl1e l a so1111ninistr azione orale del lobo posteriore n egli animali produce diuresi. Per la patogen esi. d ella distrofia adi1)oso-genitale si può a ncl1e supporr~ cl1e il tumore ostacoli il normale versamento della secrezi.011e d el lobo posteriore clell'ipofisi n el terzo ver1tr icolo. D 'al· tl'a i1arte Erdl1eim cr ede cl1e i1oss a e.s ser e cagionata da i11ter ess<:1m ento di alcuni centri della base del cervello, i11d.ipe11d ent emente della gecr ezj 011e ipofisaria. . DORIA. 1

Recentissima pubblicazione : Dott. Prof. GUIDO MENDES Docen te di Patologia l\:Iedi ca. nella R. Universit?t di Ho1na Direttore del Sanatorio della C. R.I. « Cesare Ha ttisti ,.

Tubercolosi e Sanatori.

(Trattamento igienico-dietetico) Prefazione del Prof. Sen. A. LUSTIG. Un volun-ae in·S, di pag. l,._72, con 15 fi gure in tercalate nei testo, nitida1nente stampato su carta semipati nata e con elegantissima copert ina. Prezzo L. 1 O. Per i nostri abbonati sole L. 8. 5 O. InYiare ca rtolina vaglia al Ca,. I4l'JGI POZZf. \'ia ' i~tinn, o. 14 · Ro1n:t.

(~'lNO XXX, FASC. 24}.

CENNI BIBLIOGRAFICI. r~ . ( 1A. 1T<' \ !\r1. Pro1ztu,ario

cli 1'e1·a1)'ia Ost etri ca_ \ "c1clc111ecu1n del ì\Ie<lico 1)ratjco. Prefazion ecl el prof. se11. Ernesto Pf.-ls tPlozza. U11 voltt1n e ta scabile, con 78 fig·111·c i11tercalate 11 el testo rilPga t o i11 tela. l..>tezzo I~ . 18. Edit ore.I .11ig·i P ozz i, llorna. 1923.

Questo volume, che attesta l' a lacre attività; editoriale della casa Pozzi, no11 i:,otrebbe es~er e m.eglio prese11 t ato cl1e dalla prefa:zione luc icla ed ,efficace, . ··c ritta per esso dall'illustrese1L I>estal ozza. cc L'e ·e1·cizio l)ratic:o c.!<.: Ila ostet l'ica i11ette ~ p esso il in edico di f1·0111e a ll ét 11ecessità di ra!Ji cle. clecisi o11i €...di sollecita. attuazior1e di interve11ti, dai c1uali dip ende la 'it a clella i1a1·tori e11te e della Cl'1eat:11ra cl1e essa i>orta in seno. F orse i1ess11na a ltra bra11ca deJla 111edicina. cJ1ian1<t a. cimento il se11so di l·esi->011sa l>ilitit clel 1n edico q t1anto l 'ostetricia. S c1lvo pochissin1 i casi, 1() tesso cl1 irl1rgo g·er1erale 11a u11 i11 arg·ine di te111po tra l a i1roposta del i1robl1ema terapet1tico e la Sl1a i·i soluzio11e. 11 caso ostetrico che .-or1>rende ~pesso il n1 edico d 'improvviso, m a g·ar i nel ct1ore del1 a notte, in1pon·e un proble 111a cl1e tleve essere quasi se1n pre risoluto imr11ecliata.m er1te, a nche r1 ellc condizioni i11-0n o fa-· vol'e,, roli di ambiente. Chi 11a passato la sua vita i1elle sale .ostetrich~ 1e d è agguerrito dalla e "perienza . ·a con ser var e in tJ11esti ca s i t11tta la calm a 1tecessaria ad u11 sa via decisione e ad t1na tranquilla e risol11ta azione. Ma il mecl ico isolato, il 111edico condotto, anch~ se colt o,. 1ton Jl i1ò a in eno di s er1tire in ques ti casi t11tto il l)eso clel1a propria respons1abilità, il cl1e gli fa desiderare sovente una g11ida fidata, q11 a le potrebb·e essere for11ita da t1n manuale di con· s Lll tazio1 :i.e. Qt1esto spieg·abile sta to ù 'ani1110 del medico· 11a fatto l a fo1·tu.n a di diversi prontuarii, i llllèt li , se c.levo1 n o to111a.r e vertt1ne11te t1ti lj , cle \'0110 rispo11tle rc a talu11i l'eq ni. iti ir1di.1) e1i. ·uJ) ili. De bbo110 cioè essere scritti in stile piano,. r seg·t1ire t1n ordin.e pres tabilito, co·s icchè ag·ile r1e riesca Ja co1lsultazione. Devono presentare è1 l medico 11on le iclee ang·l1ste d'una scuola, n1a, scelto cot t sa na. c1·jtic:a, tutto quanto di n1eg·Jio assjcurato si t1·0, i 11el do11linio clell e attua.li 11ostre conosce11ze. Devono ris1)eccl1iarela 1Jl'l1de11za del clinico esperto di tt1tte le diffìcoltù., co n. cio di tt1ite l e lJOssibili cat1se di crl'ore, ma ~1ve11do : e1r1pre di i11ira Ja soluzion e }) ii1 se111 p li ce d ei ])l'Oble1ni })ÌÙ co1nplessi, senza l)ercler i ir1 VHJl e tli quisizionj. .L\. 111e })are clte il m a nt1ale J)resente rispo11da a questi req11·isiti · certo e · ~o è il fr11tto di 11n a \'U t a es1)er ie11za cl i11ica e di 11na cunosce1.tza i11tin1a cl elle esigen ze dell a llratica. È pie110 1


[_.\.NNO

xxx,

F.\~C.

24]

SEZIONE PRATICA

di prude11za i1ello stabilire le indicazioni ai tliYe r si intervent.i, per.spicu.o nella descrizione dei singoli n tti operativi. Nulla vi è trascurato d e i sug·geri1nenti terapeut ici che possono scat11rire d alle l)iù moderne cognizioni. Il se11 o i1ratico cl1e 11a guidato l' auto r e t1·apare ancl1~ cl ag·li . cl1e1nì di terapia ostetric:l pei casi i1 iit con1u1ti clella 11r ati ca : i1ella lol'o for111a s i11 tetica. 111a. p11r chia 1·a, essi fo 1·11irann o l111 a 11 ettn rliret1i'ra al i11 e di.co p l'a tic o, cl1e \~i trove1·8 1tt ilm e nte tracr.iata Ja via ctrt srgui1·e 11el l e singole co11t inge11ze clinicl1e. . I11 so111 n1a questo i11artuale p11ò esser e to11siderato co11 fict11cia come t111a g11ida i::jc11ra i)el' cl1i11nq11 e J1011 a})})ia av11to l 'occasione cli un lu11go tj rocirlio 11 eJla . pecialità ». ERNESTO PESTALOZZA.

Le alterazioiii. arialo1rio-palo· logich.e drgli ossicini 1ielle sii1Jp1irctzio1ii cro-

lllORGiv

}""'ERRERr.

Hic lie dPll"or eccl iio

rried·i n i1i rapporto alla

cilru. . -- 'fip . L e i\fassime. Ro111a, 1922. <ili ossi e i t1i cl el l'udito offJ·o110 urt lJar tico lare i11t er esse 't clii Ii st 11cl ia, percl1è so110 l)iccoli o tganj tli 11na straorcliJ1arja fu 1ezza <li struttul'a e· di t111a t>ecl1liure topo.grafia cl1e li espo11e a ;:;u])i re n11 e l'uzi o11i l)l'OCluttive e reg·res ive diffi<'ilrne11te col11it e da lln ricerca isto-1)atolog·ica i •elle a ltre o~. a dell'orgaLtis1uo. Es i si trova11u cl1iu~i itl c1nel piccolo lalJoratorio fisiolog·ico, c1nal è l'o r eccl1io ineclio, cl1e co1 n o llll tc1 i 1 1o~tato i1rese11ta tern1Jetatt1ra ed n111idità costante Offl'e11do eo11clizioni tali di ambi ertte da l)el'11 iet te re cli .-i.11 cl ia rrte l'anato111ia patolog i ca i11 il1tta, la ga 1r1n1u drllP aJtt'.) r az iorli, clal l e pi '1 i1ot e a Ue l)jll ra t·E>. La 1nono~·rafia, consta di 11~ ca1Jii.oli ed è corre cl a ta cl a 59 figure orig· i i1nli, tl'attc da rni.crofotog l'afir, cl1e si riferiscono a i i:>tu tti l)i\1 -·ulie11t i cle] te. io. I111 po1·ta11ti sono quelle cl1e i1lnst1·ano 1111 caso n1olto raro cl i gom111a dell a i11c11clir1e in u11 inclivicl110 l11 etico affetto da otite 111eclia p111·11le11ta cronica.. Do1Jo cen11i cli anato111iH ed i~toloµ;ia 11ot·n1ale e ct.01)0 alcuni })relin1i11 ari cli l)atologia generale e di a11atomia J)atologica l'~-\. tratt8 per esteso l'argo1ne11to <livid e11rlol o i i1 o'3t eo-11eriostiti cro111el1e se1nplici e ~pec ifì<'l1 0. ju csteo-111ieliti cro11i cl10 se111r1lici, o~tco-n1irliti l118ti.cl1e ed osteo-111icliti i.uhercolfl r i. U11 {.;~tp i toJo f> decl icai.o al co l c~teato­ n1a clo ll o r eccl1j o i11eclio. D a ll'n1tni.0111iR iJD.tolog·ica i l F errcri r isa.le al1~ tern1)i a clelle ."'111)p111·nzio11i c r 0Jlicl1e del tin1pano cli cl1i n ra11closi fa ntore dell'ossicu1 ectomi a: atto 01)e1·ativo i11tra-a11ricolare cl1e sove11te, ft1orcl1 è 11e l colesteato1na, risparmia al1'jnferrno lo Rvnot8.111e11to 1Jetro-n1tlstoideo; c11 i fatal111entc a11clreb))C incontro se il chir11rgo otojatr~ 110() lo 11re,·e11i.-se co11 J'a~portaz i one clegli 1

os:icini cariati e con i l Cé:LSSél.

777 l' él.

c.:l1ia111 ento cl ell a G. B l LANCIONI .

Erkranh·zlny e1i c/r's innere1i Oltres und rli r, vs ych ogenen H ors to 1· H11 geri. Diag·nostich e 111Hl Tl1·era1>e11tiscl1e I rrt\.i1ner llnd deren V e1·h.Cli.1111g-. z,,·eite. Ileft. Geo 1·g· Tl1ie111e, Lipia , 1923. P rezzo L. 1.95, l)ag. 34.

l (l'\J_\fEL.

l 1 celel)re clinico di 1-l ei cle lberg· è t i11scito in qu est o s no l1ltin10 l avo ro a 1·accog·liere in poco l) ÌLl cli 30 l)ag·ii1e d i nitida sta 1111:>a c1uanto di più 111ofler110 s i co11osce s tilla diag11osi e tera.pia. delle n1alattie dell'or ecchio inte1~110 e dei c.l istul'l1i psicogeni de1.l'ucl ito. 111 sett e })revi capitoli r auto1·e tratta Stlcccssiva.n1e11te d_ei sinto111i ve. ·tibolari, d ei dist111·])i 11diti,·i, clel·l e lab iri11titi tin1par1oge r1e, de lle l11a lattie en1atoge11c dc ll' oreccl1io interno, di q11elle del s istema 1tervo. o centl'al e e dell'a Pr>arato c ircolatorio; infine delle J,esio11i tra111natiche riel labirinto e clell a cocl ea. Questo volt1metto del Ku1n1nel, t a tto tla n11 pratico per i · m edici JJratici, pot.1·ù, co11 ver o l1tile essere co11s11ltato clall 'Otojat 1·a. tnnt.a è Ja d ovizia di dati e s11g·g·el'i1ne11t i racchi11 sa 11ella sna p iccola mol e. Sarà inclisper1sabile al i1ct1rolog·o e a quaJ.11nc1ue n1edico c11e 1)u1· non essendo otoi atra abbi a b i sogno cli 1111a g·njda nel campo, i11 i)arte ancorn. così o~c1 1 ro, 11ell e malattie d ell 'oreccl1io interno. EKDERLE. B1t:L~C:Hù\VSKY . •Stellungsanomalieri 1t1id

B eiueylich l:eitstoriingeri der Atlgc1i, Nystagmus, t·cc. J)i8g·11o"tiscl1e 11. '1'l1ernp e11ti Rcl1e I rrt'li.-

nter tl. deren ' ' erl1iit1111g-. A 11g·e11l1eilkunde. fase . I\'", !). 106. - Lips ia, G. Tl1i em .e, ed . ,. 1022. I~il'.e ita1ia11e 7.50. 1

Corr edato t l ti n11 1 i eco irta teriale iJ lustrati YO, t1uesto -vol11111e della 11ota c0Jlezio11e e< E1·1·0 l'L diagnostici r Lera11e11tici e 1nodo cli evital'li », eclito dal T l1ien1e di Lipsia, tl'atta irl ::i.ltretta11ti capitoli, ~el valore d iag·11ostico de1~ lo . trd))isn10, del le l)aral jsi oc1llari, clella pto. i pa l~) e)) r ale e del nistagn10. ·eg·uo110 altri al'g·n111 en ii speci a l1ne11te jntercssn llt i i1e t' il ne11r 0Jon;o, q11ali Cl I,e a11on1alie de1.Ja renzio11c lJllJ1i 11 aro », l'E11oftaln10 e E oftalmo, a 111·011osito del qt1nle so110 trattate c. ·n111·iPnternet1te anclle CJ.t1elle 111alattie cl1ir111·g·icl1 e i1rlle qnuli i pos. ono J)resa11ta1\} c.1u es1.j s i11ton ti. Il voll11ne ter1ni11a co11 1Pl\~.·a11rie11te tratial':io11e cl elle e< Ano1na!le clel ca111po vjsivo » e cl ei o lJi. tnrbi cerel) r ali ])Sicog·e11i )) (Cecitù. v cr J)ale. Alessia, An1a111·osi etl _<\1nhlio11ic f 1111zio11ali ). J.o stile pia-no e l'es11osizio11e lJrilln11te 1·1.")11clono l a 1ettn1·:1. cli a11e to 111tovo Yoln111e del 13iel~c;110\Y. k~- c111a 11to n1ai r,iacevo1e, mentre la 1·iccllt::.zza clel co11te1111to i1t· fa11110 nn a1L ilio 1)rezioso, i1011 soJ.o per l'ocnlista, rnn n11el1e i)e1-.. i l 11enrolog·o ccl il cl1irur~ro. ExDERLr:.


I

JL POLICLINICO

D. BAHDczzr. Jfanita,le di Sto-,;ia clella .iVleclirinct, vol. I, Sten, ed. To1~ino, 1fl23, in-8°, dj pag. 285. L. 12,50. Data la vastiità d1e1l'1 ,ai--giQ menrl:-0 era opera 1

[_t\NNO

~CtRDEMIE,

XXX. FASC. 24)

SOCIETA MEDICHE; tON6BESSI.

XXII ù>ngresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia.

-ard1.1a scrivere un libro che, p·er la s11a stessa J1,a t111·a, evitasse di .essere lln seg·uito farragil G'ou,tùnu(i.i lorie e fine_,· 1.:ecl i fascicoli 2+2 e 23). • noso di date e di fatti o lln '.arida •espo1sizioo.e Dott. ARToir (Ronla). - S·u Jla terapia d.ella f)la-tli biografie. Ad onta degli oppositor.i, è pi.11· r·e1lta previa centrale. Espone i soddisfacenti se1111)re vero cl1e g·li i11dividt1i, gli e>"oi nel se11resultati della cura della p lacenta previa centrale so del Carlyle, fanno la storia. nella Clinica di Roma . Mett.e in evidenza soprat n tt-0 l'opportunità. che J)er questa · grave complicaE jl Barùt1zzi n1el <letta.re il s110 n1ooua l.e . zione g ravidica sia p iù largamente estesn l'admiD11a te11uto ltn git11sto mezz.o, dando un quadro 11e del taglio ce~ateo. <lelle epoche e ponendo in luce le fig11re stoJ)rscus 'IQ_'{E SULL.\ Cl7R.\ riche, 11el loro ·esatto rili1evo. Forse alcuna di DELL.\ PLACE.:. \"I'.\ PREYI..\ CExTnAL.t:. ciueste app.are un poco dimint1ita nella reale statt1ra, ma in comp~esso il gil1dizio dell'A. l)ror. ALFIEHI (Pavia). - Ricorcla cl1t· lln anno l )l'itU<l delle l)l"o_poste di Kronig e Sellheim egli in è JJOnd~rato e b1en definito. unit sua pubblicazione esp1imeva il voto dell'adoQuesto prirr1'o volt11m.e va dalla. ·m edicina zione del T. C. nella })revietit placentare centrale. preiRtorica, da c111ella antica, 01:ientale ed egiLa J)riorità cli tale ·indicazione clel T. C. come meziar1a, da qt1ella ippocr.atica (anch e an.t e.r iorP todo di elezio n e spetta a l dott. Zamboni di Cast.ele p1osrteirio1~e a l g·rande1 dri Coo), d}a quella fra11eo Venflto, il qunle ~;ih prima clel 1900 u\·evn a.le.ssandrina, greco-romana, galenica, maooperato sei d-01ine con J)l. pre,ia con sei donne vi'\·f> mettana e git1daica, e infine meclioevale all<t e ~ctte bambini vivi (11na gra·r1cl. g·emellare). r11eclicj1n a del p1~imo rina.sc·im.ento, .a. q11eJJa. Prof. Guzzo~r (J\11odena). - Ricorcla le no1·llle fiorente 11el '500 e ·sino a t11tto il s,ecol o XVII. · del PJ.'of. .Alessandro t'nzzi · 1er la c 11r<l della l>l. Il tes t-0 è sobrio, po11e in risalto l'opera degli lJl'èYia, che ya1mo ~otto l'in<licnzione di «metodo ita1ia.ni, ancl1e oo·n opportuni rifCl1iami bibJjod~·lla. 8cu-0la di PaYi<t ». L'O. è contrario alla d1g·rEtficl. latazio11e forzata ed al inetod-0 di B1nxto11-Hick~. JJa rottura <.lelle 111e1ub1·ane nella r.d. in·e,ia lateIl Bard11zzi, illustre dermatologo, idrologo tale : il tamponamento v;.1ginale. le. metreurisi ed valoroso, cultore ap1)aissionato de lla st.oria deliJ rivl}Jgimento nella })lH e. }}revia cf'ntrale gli ha11la lnedicin·a - per inolti an.n i fu i)reisidente 110 cla to frequenti s u'C'cC·:'si. Questo iuetodo della d·ella società ]taliana per questi studi - ha S<:u o 1<1 <li Pa ;.ia deve es~er a dott·l to qllil n(l<> la dondato 11n libro l1tilissi1)10, da cui emerge co·n1e 11a 11ou poss<t esser Of.ìJ)i talizza ta e Jl()ll l>0~&1. fr11ila s toria delil.e soienze · qt1ale esame ·ob:L~.ttivo rA cl-el taglio resareo. del passato risulti indispensabile .ad ogni me• Prof. SA:XTI (Arezzo). - In cn~'O fli ~1dozione del dico che intenda la ·n ecoosi.tà di avere nozioni T C. i11 do11ne profo11dament.e an€1nizzate ricorda e.5atte sul valore delle dottrine che sd. S•ono i vantagg·i del metodo {l ella « istereet.omia 1>reces1tC'cedute nel corso dei secoli. sa rea>) (isterectomia, c:ioè. rapida c1ell'l1tero graUrli unico appunto m .i pern1.etto e rigua.rda Yi<lo e ~·ua ave1tu1·a iu11nediata u1>1:>ena tolto dallu clon11a . 01:>erò così con succ-e.sso . ...<\Jlu · pro1>aganda l ' assenza di figure nel voltune: d·ato il prover l'ospitalizzazione delle g·raYide co11 pl. previa g·ress.o dei m.ezzi ·Odi·erni, si prova ur1 se11so di bisogna ag·g'iu11gere q11ella Jler il clit"iet~) di ~splo­ disagio nel leg·gere un'opera degna di storia, r<tzioni vaginali a don1icilio. senza il conforto dei doct1menti g·rafici, dei Prof. l\IrcHELI (Roma). - Ricorda lBl caso <li ritratti, dei facs:Lmilj. G. BILANCIONI. Pl. previa cent1:ale, guarito co11 taglio ceAAreo lll'aticato co11 ~nccesso dal dott. J\IIattoli in 11u misero Interessante pubblicazione: n l:litnro. Il <:aso Yenn~ l)llbblica to nel « I>oli~linico » gi11sto i11torno a l 1900, IJel' osserv11re che il T. ('. Prof. Dott. DARIO MAESTRINI i n cel'ti ec~zionali e 1:>i i1 gravi ca~i p11ò esser praJ)ocente di Fisiologia nella R. Università rt i Ro1na ticato · anche nel domicilio me110 aclatto. quando Ynlga :l sal\'are la Yità di 11na madl'e e quando no11 si<t attuabile l'ospit.nlizzuzione della paziente come può avvenire in cnso di plac. previa centrale forte1nente emorrngica. Prefazione del Prof. S. BAGLION I Direttore clell' I stituto di Fisiologia nella R. Università di Roma Ricorda che oltre Yen ti anni fa a11che il prof. lìn volume in-8, di pag. \ TIII-168, nitidamente stampato su Pasquali in q11e~ta 8Ua Clinica di Roma ebbe llll carta semipatinata con 64 flgure intercalate nel testo. Prezz<;> ·L. 2 O. Per i nostri ahbonnti sole L. 1 6 . 7 5 franco eh succesHo, operando di T . c1. t1na d-011nn con 111. porto. previ.a centrale. 1

1

Cardiografia ed Elettrocardiografia , Angiografia

Inviare cartolin'.l 'agli a al CaY. LUIGI POZZl, \'ia Sistina. 14 - Roma.

ID..

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Prof. Cov.\.

(~ienn).

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Cr~le

f'ht> nt>ll'<ttnbie11tP


(i'ANNO

XXX, FASC. 24]

SEZIO~E

os1>e<.laliero il taglio <:e ·areo ùeYe ùive11ire il ti·<t tta111ento di r-l~zionc della l)lac. r>reYia centrale.

Prof. ilfIP..\::\DA (Napoli). r,iu dal lb97 nelln ~ll•l tesi flj libera <1ocen7~ egli propose il 'l~. C. nell..'l plac. preYi<l centrale, t.Lnanclo non ~ia sictlro il risultato {1Cl lrattam0nto pet Yaginaru. Ha seguito qi.1esto indirizzo tera1:>€t1ti<:o 11ellR .·na C'liniect 0011 ri$1.1ltati molto i11cor:i.gginnti. r•rof. I>J1;ST.\LO~Z:\ {Roma). - B lieto Lii Yeèlel' C<.111 ferm<.tta la c-onY t'11ie nza di dare 111ug·giorc este11~i(•nc al r_r. (). llellH. l11UC. l)l '~YÌ H centrctle ~ebbel1è egli 8ia lonl ano (la l ·yolel' estendere questo inetodo a tutti i ca ~i. l~Lr è <:onfortante r-11 · le stn tisticlH.' recenti confermino l<t vrugno. i granden1e11te u1igliornta per la inadre e p<•t il feto c.-011 l'n.d<:>zione del 1·1glio ('(?Hèll'CO .

Dott. C'Hoc1 (!{01Ha>. -

11otl111a :svo11lan<·a dell''titero nel 8Cg1n <n Io inferiore 7ler u .~u rn fl i vi/.l i <la placenta pr<>ri11 ccnt role. -- I~H don11n fu r icovera tn nelln Cli11ica O~tetrica {li Rorua 1>er g·rn vi~!')inH~ eou{li zio11i tla anemia u en tissi111(.t. :\iE> ·sn11 n

em<>rrag·ia el:5tcr11a. Si i1en8ò ad cmorr~1gia da rottnrn rl ·ntero: lt1 diagnosi fn c•o11f el'mnt.a .a lln lapa1·otun1ia i1Plln <1unle si })l'<Itic<) JH i:-:terectotnia. !11 gre1uho :111<1 lacel'a7.io11p si t1'0Ya1·ono <'<>tilecloni lllae<-nt.1 ri < pln<.'t'l1tn Jll'evia e;entr._Lle e liJ<-l'l';lZÌ<Hl<' Hl·1-

r iDk(' 1'% lOllP

] )};1 ~'l''l tn. J'e).

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111 ÌCl'O~éOpiCO ~ i

ogni ieazion ~ tl~ciònale .·ulla i>arete lltf\l'Ìll .t l:tC'Cl'f\ tn e<l invasj<HH- c1ei° \illi fill 11ellf\ Ullls1·nl:l l'l' e<1 olt1·0 ne lht- 11a1·<'t<·. La clonna g;u;1riì.

vide

n:-.se11te

1

Di•tt.a Il \HZII..AI (Ro111a). -· ,-..:.u

1111

ca.-o rli

vi"' To-

n< frilc da brtcillo cavRulr1to di ).7icolaier. - Il l>. Nicoln ie1· fu itl~ntifica ~o ver caratteri microscopi-

<:i-c11ltl1rali <• ~perimcnta1i. Es~o induce l)l'OJ>rietn aggl11tinanti ,n0l s iero (leg-11 fl111n1a lrtti e <legli n11imnli d'esperimento.

Dott.a.

I{.\RZIL,\I G~:àLi\L\

(Ilorun). - Nulla yliou.~uria ftori-zinic<i gravi<llca. - I~' ...\. fè«' delle ri<·f'rehe <li controllo della 1·eazion e per h.t diagnosi pre<"oc:c della g;ravi<lonzn. I,a reazione non è lttilizz.abile, J~l·cl1{·, se è r>o~itiva in lutti i cngi di gravi<la11za nnc:hc iniziale lo è ancl1e i1el .)O '}(I c1ei . ' cc·ntrolli nor1na li fuori cli gi·H '~idan7.il. DISC l . S IONl:..

Prof. C.\l'l 1 1':Lt..\~I (:\J0-:;~·.d11a). - Cunferlll<l i 1·1s11ltati ftell'~\. C-Ìl'f':l ln )IJ'(Y\R flOl'lZÌlliCil. in P,l'aYÌ<.la Il z:.1 • l:>ro[. l~al · <;:-..\·1t. r_,L1 ll':L\'Ìlt). lfalli111ntr rapia nelle 'IJLP;triti CJH'Jrrayiohr' . -· Htt aclo1>ernt-0 1Lno stelo cl i 49.6 n11ug. cli l)rOlllltro cli radio, i11t rodotto con filtri nH.~tHl lici e rivesti111enti di g·o1umi1 nei pri1ni ca ~i D('l fornice J)osteriore, noi nella <::<l vitù uterinn. Dice n ti le il rast•hia"Jnento pl'~1·€'11tivo nel-

1·1 nJetrite en1ol'rngica i)1·i1na <lf'lltt r<.tdiumter~1pii1 (il\ 11Il <.:!180 ~i $COl)l'Ì così 1111 ade11o{:arci11-0n1a). Al1<-l. ra di11Jnt0 rn i>ia Ruol seguire n11.è.1 molestiL iùrorrea. !11 llD C<.l ~o cli contem1101·a11eo diabete non vide <...4<>DS~g;11enze n1olcst0. Ritie11e a 11ch(\ ln l'<ì.d in1nterapi<t trovi indicazioue ~ic111·n nelle u1er1·0- 0 Ill('norrngie a~l c·1i1na t~ r·io.

PRATICA

l>ott.

779 ~J>1. ·i:1_ L1

:\l.\~11 .L1

(.:\ni>oliJ. '"a'1«.:on111 <, ra ricu curato con rontr1cn tera pia 111 etacl1 iru rgioa. t''on 1'01Jerazioue 11011 Ri er~1 l'iu:"citi <l clominare tutto j} <:aillJJo 11eoplastico ed <.·t~l no ~tate abbantlon..t te grosse inas:::e neopl<1stic-he . ..l distanza òi uu anno <lall '011ert1zione e dalla consec·utiYa RoPnt.~:en irradiu7.io11e. l'i11fe-rn1n i:.t.a b0nC' se11z'accenno nd ulteriore svilufJPO <1elle n1nsS0 i1~011lasticl1e nJJl>a11òonntP <:~tto 11eIl' op~rù ~ ion P <.liistru tte da ll<t Roentg·~ nt<:>rapia.

Ritiene da q tH?Rto e da altri sin1ili <.«i8i" consiglinbile ln <·111·n n8sociatn :-: i:-;tf'n1n.ti<";1 chi1·11rg·ic<:1 -nl'tinotern11i cn .

Dott. LIEBMANX tTriesto) .. - l!Jl(~ltro<ti per fa. r·;f ra rtiatern1ic!t assoc-i,ata al cfJl1Je'uryn,ter-masP-08izio11e declive del lJacino. })allone mol}(• tli gomma ripieno di inercurio (250-2000 g:raill111i) np l fornice J)osteri-Ol'{;' 1)er un q11arto d'ora a.d 1111 ·or.1 . grndu<:'\ ln1ente a1n11e11tando pçiso e tem1)0. l 'on questo mn:-:snggio a ptes~ io11 eombinando l<.l <lia t(:'ru1ia ?i nttie11e 1li riscn ldn r0 gJi orgaui del bneino in p1·ofo11<lità, det<-1l'Winanclone l' ipel'emia. Ila fatto eost1·11ir(\ J)et q ucst<.l ~i.>ec.:in.li elettrodi RafJ.<Jio. -

Yuoti cl1e pos:;;o110 eR_f' t' l'iempiti con mercurio (H:J0-800 gr. ) i quali <td 1u1 te111po sostit11iscono i pn llon i dj go111nHt ed u ttnnno Jn. cnr.a diatermiC';,l. Prof.

r;o 1,APt'Iù

(l{OlllU). -

L?uJt/[j('Nterapia df!lle

T.. · ~\. dinh>Stra con la s11a larga CS~J)Pl'ieuza i 1'a11t~1gg·i da Jui otten11ti nella Clinica o~ tetrico-ginecolog·ica tli l{on1a con il tratt<Jmento r0Pntgentera1ii{'t) dei diffPre11li di~tnrbi m~strunli q n.an<.lo non ~i~lllo le2:<1 ti ::id unn en. usa morboM nltrin1enti rimo,ibile. t11rù• 111e:str11r17i. -

Dott. DoRGER <Ron1a). - J~a v<isc.ola1·i.ç.?:a.~·ione <lei. fibronti uterini. - · Ottiu1i vreparatl sono J)re*ntat.i ùall'A. 11 di1uost1·are la \arietìt di T"ascolnrizzazione {li ~ll<:n11i. fibro1ni otte1111ti da operazioni ctel 1)ror. Pe.·tnlùv.zn nella CliniC'n di Romn. C. l\IIClIF.J,l .

XXXV Congresso degli internisti tedeschi. ·. 11 )/(/ • •() - J? ,.,, l - /(

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I teilla 1Jl'inci111tJe: J/c11cf·/11li t e lel <' 1·gic;a. JJi.·scrt nl·i: EcoN"o~1.1 C\'i~n 11a) ~ No~-:\"E CAmburg·o). Bco_,o~ro .

-

~cc-0nd.o i

l'€perti e11idemiologici e batteriologici ritie11c il cliss. cl1e l't•11ce.falitt.i let~1rgic:t è l111a inalattii.t di carattere anlunoruo. yi:;:;to <'lle i 111'i n1l easi, deBcritti dal dir-.~. stes~n. furnuo o"i:>el'vH rL lill a n110 i>rilllil clella g rn ncle pn11clt'111 ia d.e lla influeuza. :m probi1bil0 cllt· il gel'111e 11e11·e1H~ . let. ffia ide 11tico col ,·iru~· d<'ll'l1erpP,· fcùrif is i11 lllln for1na itl n1a~sin1p g-rncl<) y irulPnta (J)o0rr. Le,~nditi). T,a e:oin cide11za cpideruiologiCèl de ll 'e11cefc1 lit<' coll 'infi. U C'llZU no11 b:.1slereb})f\ n <l<'JHll'l'~ 1>er l'i<1~11titit cli qnc.·~te ò11e infllattie.

I,e u uoYt p1 ospettive t1i n1nR. in1a i 1111.>0rt<.t1tza per il l)sicologo e lo p .. ichiatru, conqui2tate dallo studio <1<'1l:ì ~int• n1ntologi:1 <' d011':111Htonli;1 J)atologi-


780 ca,

lL POLICLINICO

dal {lisf-5. •~p-e­ c.:ia l11Le11te la <:og1liziou e, e;he f un zio11i co11~i{lera te in·jn1a con1f\ c.'~clusi\·à1.lH:'llt · i>sic b ic:l1e, 11a uno u11 een t l'o . ·ottoc·orticnle, r>. es. il .·01111-0, i>orta a con :-:<.'g· u t'nz~ eh<' j 11 tt l'P~~-n no HJ1Ch e il 111011do i1011 n1eY~11go110

e;l1ja 1·a111e11t e

illn ~ tl'a te

d i<:u . XOXl'iE. l)a r la sulla ~i11to111a tologia dell'enc . let. c.:roni<:ù.. i•er il pratico è d i gr a11di1s simo interesl:ie l 'i11ter Yallo i1o ru1a le, cli p iù o meno 111nga dtLl'ù t<l, che il1tercede a-ssai 11esso tra la f orma a<.:n ta e la cr onica . P e r ciò ri~. ·ce i 1111Jossi bi le l111a 1 n·og1 1 u~i e. ·;1tta 11el ca o di u11a <'ll<'. Je t. < l<.:nta. () ltre i nnoYi r eperti 1)(-ll' la 1>s i cJ1ia tri a a n c.:l1e L.L 11e u rologia scn.·u st1·iot iori l.• l't:1 t <l ; 1t rlccl1i t a da 1lo studio <lell'eurefalite. I 6<.lngli <:c11tra li etl il s isten1;1 c x.t1·a 1)i1«.1111idale .·e1nbr<lDO 11ee;cssuri pe1· Ja cootù.inazio11e d elle f t1n.r.ioni mu:::;cola r i inYolontarie, Yist o c:he p er un uni<.:o JUOYi111oj1to f-;J )()lltanèO è n ecessario il sinergisu11..> i11Yolontari-0 di quasi l 'in ter o appa recch io mu~('o J a r~ cle ll'or ga nis m o . Il cor po p a lliclo è il ceu t t o cii qnesto s ine r g ismo ; il p11tamen in1p e disce che Ye11g-a110 eseguit i ino\i11Je11t i f uori della volon tc\. U11 cn1n1>lesso coreifo r me è i1crciò la co11seguema <.l 'n11a lesio11e dcl . i>ntn u1c11, men tr e le lesioni del <:o rpo pn lliclo J1or ta n o co11 . è i intomi de ll'atet o~i. de Jla (l i~kei11 csi<l, ecc:. J,a ~ostnnz n uer11 è d i 111<1ssi nu1 j 1uvor titll'l:éJ i)er i l tono 1unsc0Ja r e. I~n lesio110 ciel co11>0 cli J ,u ys si ma nifc~~t con 11n· Ni11 ton10 1u o lto . tr<.tno, il co8iclet to << e1niba llismo >L Tie11 co no ·ci11te son o le a1101na lie delle g lan,d o le ~e(' retorie J1ell'e11cefalite c1·ouica, SJ)E'<·in l mf'11te Ju i11er. a liyazion c . ~i tl istinguo110 t r e g·rt1ppi del 1·en cefalite c roni<:a : l tna J)Sichica, u na n1otoria, e d una ·on distntbi dcl m eta boli smo gt'nerale, speciàlme11te con funzione lesù del fcga t o. .A.ncl1e n ella fo1·u1a psi<'hica lllD l lCU assai S])eSSO Ul l <:li-stu1·bo de ll'intelletto ; le Iesio11i si nJanifestn.110 p iu ttosto co11 ina11ca117-u d e lla yolontù, rlell 'energia, ecc . 'f,a t~J 'UìJja 0 JJn r tr-0p1}0 :fi11ora poco efficace, forRC me rite r ebbe un tentatiyo col t r y11a:fiavi11. ~ella di8onssiorie Yie11e acce11h1a to da D OERR ( l~asilM) l 'id~ntità del YÌl'll S en('efalitico col vir11s ' l'J)etico . J 1UGER (Vj e1111a) r icordn che il ,-irt1s d e l1· c·rpete i1011 J1rodu ce soh1111c11tC' u n complesso neu rologico, ina <1.n ch e n11 ron11) le·R:so intern o la febbte er11eti ~l. . <111e la terapia dèll 'c11e:0f<! lit<..., 111H1 s i<1 1110Jto sncldisfacen te, si rioo11osc~ d a lle varie Jll'OJ)Oste f::ttte 11ella discu ssione : di l)ro,ra r e la soluzione iodica d i Pregi , il n1er c11r io. la ~COJJOlnmi na, i J t1«1ltnn1 nto co11 la n1HlariR . i rnggi di R oentgen < <·011tro lo 1Jtia lisn10). tlCC . 1 l'iSllltat i b 11011i riferit l. <lnll 'n n:1 o dall'ultra p al't<', ~ì u110 di qnesti 111(1 7.zi, Y0ng·ono qnftsi tutti 1 H~~a ti dn a l trj d isRe1·<·n ti.

lI

t0n1n i n·in(;iv 11l<':

Ri.fr> r<uli: DURTG

J)PHI<:. <l l't(1 1'io~<ì

/.,'iJJrl'/<· 11~ifJ11e

(\~i,,n1H1) : \ rol .TT.\RD

Già la <lefi nizi on0 1lella

porta

(;0Jl

::::l ingne l ' ipertnnin

arterio.~a .

(H a llo R. S.) . if)('rte11~i o11<'

~è 111011 !' tliffico~tc'1. I l rif. cli CÌ<lè l'nuuH•nto <lel touo 1n n 8CO-

[ANNO

XXX,

FASC.

24 ]

la re <.l e i YU ~i, l 'i JJCrten sione, cioè l°<t nn1en to tle lla e1astieitiL de lla m u~colatura Ya ~nle , P lo spa ~n1 0 cl1e significa la co11trazione te taniea di ques t a n: u scola t nra. Ogn11110 di tali sintomi l) UÒ essere co1n binato cou n11 a lt·r o o co11 ipert. n 1·t. ~ lolto d iffiejle, se n on in11)ossibile, è la .ti~Lz ione dell 'nltez~a .clella J)res8. art. 11ormale. I va ri . . n 1orli _e u1e t otli, cl1e n 1r on o finora n fìa t i l)et ques to sc:opo, nou <.-or r isponclo110 alle regole d e lla fi siologia . TT11a J)l'PS~. n it. n11u 1P11t Rta l)UÒ esser e ~olamerlte ri co-i10:-i<'i11 ta n<' 1 rfl so ùi a l1111e11to P<:-

<}Hn11to a lla ptobn bilc f/{'.1 1 e.~ri tle lltl ipert. art ., r·r0tle il r if . cl1° i l c:n o r <' vnò effe ttuare t a lvo lta llll il <1illlill UZ LOl10, lUU 111:1i 11 Il il U·ll11'\lllO deJla f ll'CSk i On e . Qn n~i 8en1prf' la prE:-'~s. art. •1un1. è ca u$U t a

d a 11n

COlll JlOl'tn1nE•nto

:lll Olll; ! ] t'

di

YaR i,

i11

inor fo logiC'o o f nuzionale . .\.~!-iai ~1 tesso : i \'('d <' nuu tlin1i1111%ione {le11·elt1ktjcitù Ya~i. le, <.:l1c ~i iuanifest u nella veccl1iez7,a qnn lP ~iutomo d el log·ora1ue11to e rlello ~possamen­ to dei t(>ss11ti. :È na tt1rale, che t1na dimi11uz.ion e dc ll'e la o:; ticitiL 11nò anche essere il prodo tto ù'u n a i11feri ol'itit cougeui tn o di l1na lesion e m orbosa. I n n l t ri casi Jn i1}ert. ~ 11·t. è la <'<>n.c-egu p11z.a cli l' ru"' c·essi obliter..1n t i end;1rteriti ci, d elle a tteriole o dei capillari. ~1a è a n cora incerta l"Jin:fit1e n za cli 111'0 cessi l)atologici localizzati esclusivame11te n e l sistema CUl)ilh.1 re $ ll 1ltl l)l'eSS. a rt. I,e cau·s e TilllZiOnaU clella lJress. a rt. auro. si distinguono i11 uu g·ru1)l)O n et tamente n ervoso e d 11n a ltro con · pr·ocessi chiu1ici a1101·mali. Ognuno di tali due g rtll)J)i pl1ò essere o d i origine ce11trale {1.J. e . l'i r tita7.ione clel ce11tro Yaso-cost r ittore) o pfltife tica (11. e . il n1orbo di R ayn n ud) . ~Iolto p robabile è I' e~i Rt 117.[i d i lllk'l press. a t t . è1 um. dopo u110 s1)as1no d c llP a 1te riole di 111nga. d l1rata . Inolt re l ~ lesioni del H('llf.io

ee11tro YUS.) n1otori o (le 1 midollo a ll n11ga to pos~ono Hn che J)l'Odn r r c . ì)el' irrit azion e cle l cen t ro vagale o clella corteccia cer• ebrale, 1111 a umento de lla pression~ n rt . :Jl a t a n to qui, qua 11to s nlle p art icolariti-t cl 'i1111erYazion e rlPi Y<lS'i, ci 111<.111en fino r n lllla cog11izio11e J)el'fetta. :\Io lto o cura è la questione della regolazio11~ chinlica tlella p ressione arteriosa. I l r if . 11011 cr ede Rll'i ntluen , 7.a {1Pi. Ya ri' increti. SI1€rial 111e11tfl dell 'aclre-11ali11a. T1a teo ria m o l to in~·i?g n oRa <li H fl Rebroek, ù.el << c11ore l'>eriferioo », 11011 ,·jcnf' n 1111roY~ta . I Ja ~'Olita co11st~tHzio11c d i 1111;.1 til'es:::i. a r t. n 11n1., 1nj st1ra ta ."111 braccio, i1on pPl'111ette di fn 1 e c:on<.:lusioni t 1·01ll)O r~tese Sll i pro·Ps. i 11a tolop:ici. Occorre u 11' n11a l i~i J> i i1 })recisa delJ(' C'<ln~e d<'lla ipert . nrt. e:o11 n110Yi n1etodi Jlii1 l'~<l t ti. 0

vo~,1L.\P.D. Dist\ngne, . C'Co11do l 'as110t to ae11"1l llllll:.1 lato, u11a i110rt. :.1 rt. ro.<:.~a e Hna pa l lido. I l grupr>o pa ll i(lo è («ll'<l tt~1' izzn to <la a1tcrio loxpaHn10. Tl r if. rreclf'. ('h <' qu asi PelllPl'C' la i 1re ~. a 1·t. attn1 . è <.:011s0p.:U(-'l1 :1.,L cl i n1n latti<' 1·<'n :1 li. !-'pee]n 1n1e11te cli $l)asn1i i1ell<' a rte rio lc 1lt"'i r eni. ~-0hl 1np11t•" i1ella ]pcr toni ~ C'S. ~11zin le (il tipo de lln ipprt . art . ro ~a) e ne l rcll l' g-rin7.o g'-'11u ino sareblie <1:1 ~1Jll )01·re 1111· originC' 0'trnr0n a le .


. '\-". "\._,, ._- -\..~NO .'\..'\.

fi' .\ SC. 2-'/,1 J

SEZIONE PRATIC.\

Vi scus.- ion e : S tl{•o11fl o R O)IBE!~G , I~ .\ILI.1·;n e<:l altri '-li11ici l<.t clistinzionc sopradett1 clf'lh1 iJ K' l't. :1rr. in 11n gn1ppo rosso e i.1110 p.nlliclo 11011 "'·0mbr.;1

molti0 soddisfacent0.

Tra le i1umerose co1u 1111 ic-r1.~· f (J11; leYare le segue11ti : ~.,- l)ICJ\:

~n 1·0bbPro

eia ri-

(Praga): Q1r<>8tio >1i di eredità . -- Ba1·ebbe necessario 1111 iBtituto ce11trnle int('1·11azio11alP per registrar(\ tut ti i c~si e l L1 <1u0s tio11i eù.e <.«>ll~er11ono il tenb1 de ll'erediti1. 1

B . .l\16LNAR e C~AJ.::r (B11cla1)e-st i : [ / i peraci<l·i.f à, gast,.,ica, è seg110, c:l1c lo ;ca n1l)i o Itl<lt<'riale cl('• l <:k>ruro di sodio è cliRtu1·ooto.

.t .

w.

FISCRER (1',l'~l JlCOfo1tc ~. ~J.I: J<ie JJ1j)ÌIJl('ll -

sin111llanei <lell.intestino cra.·80 CIJll vario e<l 11 ri a. ~ un mezzo diaguo&1:ico cli g·tan ,-.alore, ~pecialu1entc pet la· {lièlg11o~i del (·:1n<:ro P clelh1

Ji

t11bereolosi del era. so . :M. ~TERNBERG C\"ie1111n) . - Diu1ost r<l r l1e le ·tcnoca rdie nei vizii de lla YHl\ola initrale i.>0.·so110 e.'>Sere la con seg11e11za cl' u11a compl'e ~io11e anatomica dei ' rasi coronari. E. H. HERING ( olonia) . - Cl'e<l ch e 11e l ten t ati1;o cl ella pressi on<' dcl vario Ri tta tta, reg·olnrmente, d'u11a irritnzi o11c ri'fles~'l e i1on cli Ye1·a <.·(>illl >ressio11e d el 11. Yago. ScHNEYER (Ilag110 f.:h1 steiu) . -- 111 1111 (Jllilrto clei <:asi unc11e nell'incli,~icluo sa110 ma11cn l111a 7Julsa~ion c delle arterie <lr l vicde. Q11e ·tu tei:>e1·to è <li in1portnnza }}er la <lia~uosi dello zo11J)ica1uc11to i11rern1ittente. E. 1>. Prcr~ ( \ "iL' llTI<l): lì fe.r1 ato ho una f un: ione n el 1n eta bol f. 1JI <J cl ell "aoqua: im1)edisce spc<>ialmente che il c-01])0 ,-enga i1uproy\·i sa 1nent0

781

lì' R.\XJ( (Breslavia). - - l)in1o~tra la ven esi 1/clle pia8trine dai megacariol'ilì. ROS'l'Os1..:1 ( Dre~da ). - Crede c.:h e trn <:t:iP d] arsf'n ico e forse a nche di r adio, <.1uali ~i tr0Ya 110 l lPll'aria i 11 certe miui(\r <'. po:;;sono proyo<':ll"P <lei tun~ ori al pol1u one, i11e11tre al i:.: n rbone n1,1nca qnesto

I>otere onc:ogenco. ,V.E~r·1u~BACII

( 'V'ie1111n.) e I~ H.\c · ,.~ n (.\.1uburgo) . l\letto110 in clisc n ssione , l-'0 1:1 diagnosi de l cancro 1)ol1non,are, po1·ta ton to ~11c\;;.::;o J1ell'ultimo tempo, è il segn o di l1na freq11e n za a11 1u0utat~t di qt1estn 11lfllattia O I>illtto~to l'e ffetto dPl J)f:'tfeziona mento

cl ei n1etocli (lh1g11os ti<:i. Gorr7~ (Fl'ane:o for t{• ~. ::\I.) ~ ~.\Dt:J" (NuoYa ('olo11ia). - R a cc J111a 1H.ln 110 la /re J1 i col u>n ia. qu ..1 le oper~zione i)re1)a t il to1·ia ]1('1' il in1eu 111oto1·ace a l'tificiale.

l>oR'l' (Asb11rgo) . -

l{ iferi~<'e • 01Jra i suoi l'i l::iu 1tati i11terame11te l1€'!!·:1tiYi eol 111eto<10 inz11l uu1tariu ' r/.l P o11H r7 orf n e l tr<.1tt<tn10nto <lclla tnb<'r colosi i1ol-

1no11nre.

1

grUll<li ll1USSe d ·acrJU~\. JJE~ LE~rc <B elgrrulo). Su1)11onc- chf' JH~l la <I i'l(J €.'S'i <la 1nercuria li e tl.01Jo i11g·estio11e cli l)llrine {et1fillin.1 ) e~ista, oltre il fut~ore f•xtrn r e11nle, l111a <:omponf\11te l'e na l e. u1entre 11e-lla cli u1 ~~i {101>0 ingestio11e {li ure a ~i t rutte1·ebbe ~ol o tli ptocessi

iPOild R b) C'Oil

(_'()lloido-e:l1i1nic i.

K uxo ~ucclt ero

(C'openag-l1e11). sun r1nig11u ri1nane uua

I i,,\ l:ER

. oglia dello co. tu n te anche

I~n

n fllln ~I itosurin.

R. ••c1r:\r1nT (rl'aga l. - Riferì. ·ce sopl'<1 bno11i r isult<\ ti rlellil tera pia con 11rotcid i i11 ce rti casi c..l i a.dip nsit à f/enerolc. J>E'rH~:'

(I,uncl). l~ ;1e:c0ruc.t11ùn 11un rid·u~iun c 1lell' a:·oto cl(\ll"a lin1<·nta1e i1ei ea~i cli diabete grave .

(Lt'Ai nJ. L~1 n1n11ranzn {li ioclio J>l'Od U C'e tal\·olta 11 11 C' Olll}>h:•ssn c1·;11.'i:tf/icic11.:·r1 plur ig l (( J/ r7 <J la J'C. K OOP.:\L\:\X

!\o>' s· 1~. ·n1: V<'H (,'\.urzb11l'goJ . - Ko~tiPJ lC <:l1tr 1" u,.,,a, Yi<'ll<' 1n·odottn i11 inoltepliri 1)arti c1<>-1 corpo P i1011 Roln111011tc TI(ll feg·ato. Il(;c: r "11 ( \ ·ic..'fillé.I) {' RIYOLrJ.::LL.\ C\ "l'11ezht) . Dopo l111a {l ctcr1ni11at a rlose cli bilf' data per v ia stomncal(\, ~i Yede ne11 ·a1n1nnla to <li fegnto l1na urobilinogrnuria, cl1e manca i1ell'individu-0 sano.

Percit) (!11<'~t.1 pro'a l1a 11n ('<'lto \alor<' <liag110 :--ti<.:o.

I l Uo ugr e:::rso a egli In ter11isti ~re<l e~tlli fl.1 il pri1no gtn 11de congresso te11u to a \ ri enua dopo la c:nerra. I.re belle (·011fetp11ze, l e in t(•rcRsa nti <limoNtrn~io11i di malattie i·nre, di uuo'i n1etodi cli lal>oratorio, ecc., la freq tit)nzfl ì1111)oneute <? i1on :::-:olo cla parte tedesca e<l <l nRtriaca (ci ft1rou o J)ii1 <.li 2000 ospiti), le Sl)le n tlicle nl'p;<.1uizzazioni soeiali.

~

fecero sì che il C.011gres~o eo .. tituì u11 Yl·ro ~uc­ cesso sotto la circo.:..110ttn i1rc>. id011zn cli '\TEXCE'l~­ BACE.

Il Cono·resso .climostrò clic ln , cnola in cljen ger-

manic~ ~i1ppresenta,

malgrado le pessime condizioni n tt11ali, t1n fa ti ore di c111 tl11·a, che no11 l>ll<'> ye nire negletto o SJH~nto. Si. provava q11esta im111-essione an·f 'he nell' 1~ ·vosizion{\ a 11nessa, dove l'ind11 ·tria e la. tecnica gct111n11ic:a c1·a110 l 'àl)J)1·esentate in form a mng·11i fi<·•l. l ' n grn11dc- n11mero di n 11 ovi preparati far1 nac·t:ntiC"i , <Jspost.i i11 quest'occasione i:>er la l)l'in1a Yoltn. .•c1nb1·a ayere -ralore internazio11ale. ~ia. i1I1c·l1c l'i11cl1i. trin medica a 111 striaca otte11ne u11 lle l '- ll Cc:c·s~o. ( 011 c·iò p:iungo alla ·vera sen sazione <le 1 t 'on~r('~Fio - n 11 · in1pre~~io­ n e cù.iara per ogni pa r t<?c:i p n11t0, cl1e "\'ienna e l'.l\.11 stria cominciano ft11ll.ln1e11tc a ri1nettersi e .e~~ si)ecia l111ente 1<1 Vienna 111cdi('a Jtrt l'ic11p~r<1to gd1<~ ades 0 la s11a Yeccl1ia 710 .~i.~io11r intrrna-:·1011alc primo ra11g-0. 8:1PlìifllllO

.

.

be11e. c..:llP /)<'J' il nostro r1na~c11nenln

sirc 1110 in (lPbito 'i11 71rin1a. linea all'Italia fra t11t~ _ t<.': l e llt"\:Tiioni . l\ia sn111iia1uo anc·hP h~n~. c.l1e . nfJt 1111iti da qnL'~to htLo L''bllegl11 l talian·1. ed 111 ecl,i ci a,ustr,ia ci. -- abbian10 il santo dovere <l·l r-01nb~t­ tere, doce è possiùilc. i 1nali11lc~d e la. sfiduc:1a, , eh~ <?Rist.ono purtro11po n nrorn R(\n111rc e 11011 ~ola­ n~Pntc: llPl 111onclo politico !

T>n tt. .\.

~\"'F1.T ::.'.L\~:\. \ Tieilllil.

'


• •

,

...... _...., <)

I L POLICLI-:\J CO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. SISTEMA DIGERENTE.

L'a rte rio-scler osi intestinale. l~e 111a;i1ifes1tazion .L di quresta. tl11al attia no.n so110 a.i11cora b e:ue conosciute; la forn1a meglio i11dividualizzata . è l'angor abdominis, ch e si i)1·ese11ta co11 vioJ.ento d olore periombelicale irr acliantes i a.i fianchi ed .acoo·m pagnato, d a m eteor i ino e da sensa zione di tensione addominale, talora da a 11g·oscia, sicichè si può pe1i-sare acl un a pa11cr0::ì.tite n cl1t.a, alla perfo1·azione cli L111,ulc ~r1t dl1odena.le, a ll'occlusione intestinale. Con1e osseJ."Va F. W. Strauch (Jtllilnc heJl Cr 11l.ed. Wochc11..sc h rift, 19 genn. 1923) vi sono a 1tre form e fr11srt.e eon ·m anif estazi.oni pol imo.r f e iin cu.i jl dolore i1on è il s intorna dominant e; i pens~reà all' arterioS'clerosi intestinale, nei sog·getti: d~ oltre 1:0 anni ti1 ·cui si possano escl11ùere le · mal ai ti e l)Urame11.te intestinali o ga, . strjcl1e e l e affezi-011i croniche del fegato e clelle ,·ie ])iliar i. I/ individuo s i lagna di pe~a11tezza gastrica, di pienezza, di rinvii e d i ma.le... sere d or> o· ce1,t.ii alin1enti fi.1n .o all ora ben tollerati; il sonno lJllÒ essere disturbato al mattino ùa u11 JJi~og110 l)·r epotente di evacuare. 11011 seguit o cla ri·su Jtato, oppure da 2-3 .s ca1"iche n1olli. ' li è 111oltre un.a J).roduzione anort11ale d1i g·as ed un riasso1">bii111e11to difficile di q11esti d o·n de 1111a $en sazione d i pienezza. Si hanno a.n cl1e altri dJi st11rbi dtel sonno dovuti a nicturia, indice d.i art.erio.sc!l.eiros.i cerebrale e renia le, e de11e cefale e a rt;i.p o di emic1"'a.m ia cl1e devo110 far sos1)ett a r e l'.arteriosclerosi. Nei ' 1eL·cl1 i s.i 11a. nn.a diar.r ea p ers~.stente alternata con fasi di costip azio11e ostinata. l~a call a cli qt1esti disltt1rbi viene tabiljta :-:o p1·a tt1tto co11 l a.n·a111111:e•&i; l' eisaine fis1ico, Ja racl.io~cop.ia, 10 st11dio d el chimisn10 g as.trico d an·n o .. carse i11dicazio11i. Seco11do taluno avrebl)e i1ni::>o1·tn i1za jl i11et e.01is1110 tota le o loca.I.e; J)erò oon e.s1so i. \ ede coincidere talvolta lln ·viYo })erista1t is1no, dovl1to allo spasmo del colon. L'e.splornzione cl ell'a.pparato cardi-0va~cola1·e i:>uò cl a re indicazioni preziose; dati in1porta11t1 .si a\Tranin o a·111cl1e dal criterio terapet1tic-0; la dil1reti11 a, J: a.tropin.a , la papaverina, lo joclio lla11110 hl1011i ii s11ltati. Il regi1ne dietetico è dri i1np.ortanza seconda.ria e si avrà rig.ua.rdo })ÌÙ alla quantità che alla c1ualità dei cil)i; i dara 11no l)fccoli pasti sii istituirà il regi11le secco, si l)roi])il·a.nno l e frutta crude gli ali1ne11ti ch e fJroducono g as, il tabaceo; anche la })Sicott'ra.1)ia p11ò essere ten11ta in co11-.:ide0

1

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1·~z1 o ne .

fcl .

Il trattamento della ptosi e della dilatazione della stomaco . :..\I. Labbé {J o ll.J'rial des p ratici ens, 25 apr ile 1923) co11siglia d i far p render e i)rima dei pasti una pillola di un 1ug. di stricn ina ; dopo i pasti i1na delle segu en ti prese : bicarbonato di oo di-0, magnesia idrata, s.alicilato d i ])iS'muto ana cg. 20; betol cg. 30; polvere d i i1oce vo11Jica cg·. 1. Pri111a d ei lJast;i, a pplicare sull'addom e una co1npressa di g arza imbevuta d i acqua fred da. r~coprirla con baudruche e mantenerla in poto con una cintura di ·.flanella; 1evarl a solo t1r1,ora dopo i pasti; p1ortai-..e U·n a· cintura ipogastr ica con Cll ci110 insufflabile; fare tutle le m.attine della ginn.astirca addominal e. Masticare bene, mangiare l enta.m e.11te, non J)evendo dura11te i pasti; u n quarto d'ora dol)O, prendere una tazza d~ ì·n fu so caldo di ca111omilla.; stare disteso l)er un'ora dopo i d11·e pasti prin~ipali. Evi.tare gli alimenti indigesti, i g.r assi ftisi, l e fritt11re, le s:alse g·rase. l e sipezre, le f1t.1tta e v erdure crude, le co11scr,1 e, i gen eri di pizzicheria. Non prende1·e n1ine-Stre, 110,11 far·e 11s o ecce.s sivo d i· farinacei.

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fil. Contro il dolore della ragade anale. TJa ra.gade ana.le è un ottimo esempio di circolo ,-iziosQ; il dolore alla defecazione fa sì cl1e il 1:iaz.i1ente clifferista oontint1amente l'a tto ùel defecare, con la co11seguenza di accu m ulo di feci dure le tlllali prov-0cl1era11n-0 tanto magg iol' dolor·e ecl a1)1iranno I.a ragade. La d ilat a,zion e d ello sfintere è s1ern.za du bbio efficace; i11a oltr e ai l)O•..,sibili pericoli della anestesia ge111erale, si 11a talor:a l'jncont:im.enza dell e feci. Bast.Prebbe elirini11are · il dolore all1a def~­ cazione p~r ro·n1per e jl ciir'col·o vizioso e portare la gua.iigione. Ciò lJUò ottenersi se·co11do . 'yl,rilf:it (_\f erlicol R Pvie1u , n1arzo 1923) n1ediante la com1)1·e~s1"to11e esiercitata con un dito nel]a regione fra i·ano ed il coccige, dt1rante la defecazio11 e : com1)leta11dù que ta semplice procedura con tma diet a adatta ed un enteroc lismn. i)rin1a <li d efecare, il dolore viene più o me11-0 abolito e la ragad e g11arisce abb,a stanza rapida111e11te. Il meccanj . .1Jno cl ella so1)pressio·Ille del dolor e ,,ien e spiegato con la teoria di Heafi, in ql1a11to cJ1 e la p1..essio11.e nel punto occennato blocca gli in1pulsi dolorosi provocati dalla dilatazione dell'ano; in qualche caso l a p r essionf\ è \1gt1a.Jmente efficace se \iene esercitata


783.

SEZIONE PRATICA

sul sacro specialn1ente sulla p a rte b assa. A11alogamente il dolo1~ della disf ag·ia nelle lattie tonsillari. clolo1--e associato ad iperalgesia n ella parflte posteriore del meato uditivo, può venire calmato .e ercita11do l1na p ressione d 'amb o i lati st1l trago. '(i I. •

ma-

MISCELLANEA.

Le scapole alat'e.

infedeli; il cloruro di calcio, il cloruro di sodio, il solfato di sodio, g li est1·atti epatici, iso110 di utilità contestabile; qualche volta riesceil. si~ro gelatinato al 2 % (50-60 cn1c.) in iniezioni sotto-cuta1l.ee. . ._ e-co11do S. R. (J ournal des prctficie1is, 25 aprile 1923) due medicame11ti sono soyrani, l'-01)pio ed il nitrato d'a.mile. Il rimedio di sc.elt a s arà l a i11orfina (cinque mg. d.a ii1)eter.si dopo m ezz'ora se la emottisi per-

La nozio11e tli sc<:tl)Ola alata, con i e seg110 fi·c s~ste) ; l'oppio si s om111ini stra per via .orale, qt1ente n el torace ti ·ico, è assai co 111 u n e in mela a so.ciandolo ai vaso-dil atato.ri (estr. t ebaidicina; i pocl1i a11tori che parlano d ella sua co cg. 20; ,sol. di tri11itrjna a 1 % g occe 30;~ patogt?11esi l 'a ttribt1iscouo a cleficieiiza d el mu- . acqua distill·ata gr. 16; 15 g occe i n un cucscolo gra11 de11ta.to. s. Ficl1eea (1'ltberco lo si, chiaio d'a cq11a da ripetersi dopo d11e ore) op1922, 11. 10) cli111ost r a co111e iale coiic.:etto sia Pllre agli ip0te11~ori (estr. tebaico cg. u110; errato. La La c::e s1 t c ui i)og·gia la scai)ola è la .cstr. di vischio mg. 25; l)er u11a pillola; una gabbia toracica ; allorcl1 è questa i ino(lifica, og·n.i due ore, 6-8 al gior110). ferxn.e etl ng nali r~sta11cl o l e azjoni n111scolari, I.e inalazioni di nitrato d'amil e han110 talsi vi e11 e i11oclific811rlo la l)Osizione d el !a scapo - volta al'restato istanta11.eaJ.11ente delle emottisi la. Ora 11el torace cli 1111 i11fer1n o co11 g·rave l e- serie; ogni arnn1alato cl1e va sogg·etto a s puti sanguigni dovr~bbe !)Orta.r e sempre seco .a tisione tubercolnl'e s1)ecinln)e11te e:1 ti110 sc lel'otizza11te, la gaJ)\)ia to 1·ac ica, lJE: r la diminl1ita tolo di precauzione 11na fiala di tal e m edicafunzione res1)i ratoria e per la retrazione poln1 P11t.o . Emostatico lJrezioso è a nche l a p ituimonare, si a.clRtt a nlla i1osizione espir atoria; trina,. di cui s i inietta un c1nc.' L'ip.e cacuana le arcate co ._t t~li c::i alJbaRsano, la ct1rva delle P stata ltsa.ta rr1olto _in. passato; 10 ·cg. della costol e si <:ll)lJiatti~L'ei i l 1no11co11e d ella spalla polver.e ogni mezz'o1~a nno ad effett o naus eoi abbassa e si l)l'Oi etta 1111 })O. 111 ava11ti. Ne so, 01)pure sciroppo di i11eca, gr. 30 con gr. segt1e che l 'a,11golo Slll)er-inter110 della ~<iapolrt 1.50 ùi l)Oìvere di ipeca; l1n cuccl1i·a ino og11i ~·i11nalza qtlello i11fe riore lo segt1e e si avYi- i11ezz'ora fino ad effetto i1au seoso. Le iniezioci11a a lla co 10 11 n a Yertel)1·ale. In tale J>O~izioi1 i di en1etina (4 cg.) fatte quotidianam,ente so11e, dnto l' étlJlllat li111 e11to <lel t orace , il Jnargin e 110· assai efficaci se l'emottisi non è di origine scapolai e irit e t ·11 o !t011 pote11dosi èl )Jl)lico. l'e Sll 1ltlc eros a . L 'ergotina se non è da11nosa non le costole. s1JeciP pe r la proiezion e i11 a ,,a11 ti fa nulla, e così l'atlr€nali11a; le iniezioni di d<:!ll'articolazio11 e ac 1'0 Lnio-clavicolar e, si solleolio canforato 11anno dat-0 a cp.ialcuno buoni va. d al torace e viette a costit11 jrc il fe1io111eno r isultati. N el1e emottis i ulcerose n1olto gravi dell a scapola alata. Il s i11toina s i r e11d e a 11cor il !)J1eumotorace artificiale h a salvato a1ru111a pi Ll s1>iccato l)e1·cl1 è i in u scolj t otacici sono ln.t i che sembrava110 perùl1ti. fil. pii1 o m eno atrofici etl n11cl1 e jpotonici s icch(' maJ.e copro110 la 5}1orgenza. del 111cirg i11 e scaL'irrigazion :: endouterina nell~ infezioni puerpuerali.. pol are inter110. T/ irrigazio11e coniin11 a cu dou terina era caIl feno1neno è lli la t eral e i1el tor a te• racl1i ti d uta da tem~10 i11 d1sl1so e soltanto è tor11ata co })er difeLto .. a co11for111az io11e cli . v illl})}) O, e 1n vog·a d o1)0 l 'introdnzio11e d el metodo di Ca1 p11ò essere uni laterale ,,11 ella ti1})ercolo._i e, cor rl l)er l.n cura delle f eL·ite di g11erra . .l\lc1111i ~ i me h a ingegno snn1e11te d im ostrato l'~.\. ., n o11 ~Pr,·ono clel liq11ido di Daki11, altri cl1e rite1 1p11ò attrib11irsi a d elvol ezza o i)aJ.'e;:;i ù el g·rar1 g·n1to questo li-0111)0 irritartte, 11tilizza110 solt1dentato, n1a pinttosto alla i11a11cata ocl in s11fzioni <li toclo rina (5 p er mille), di cloruro di fici ente f11nzion e tlrJi clu e 1Jol111oni e specialn1e11 llla g n esio (25 °b) l11ette11do11e. 1· Cl1CChiai in llll te all a J.oro re1ra7ione. r\. Z . litro di a cc1ua bollito. ), l'nr ot.ropi11a (i %); il 1titr8to cl 'arg·e11i.o (10 g'occ·e della soluzione a li trattamento delle emottisi. 1 % i11 un litro di acc111 a distillat a); quest'ulti· È neces·sario I 'ass oluto riposo in letto e la 1110 d arebbe ris11ltati ottimi. dieta a Boluta per 24 ·ore, dando tutt 'al più Per l'i11tr od uzione i1e 11 'u.tero s i llt ilizza o u11a qualche pezzo di ghiaccio; in seguito dieta so11cla Nélaton N. ~6. circond a ndola con uno lattea iidotta, 800 cmc.-1 litro; dopo 24 ore stuello cli garza cl1e P-i ca111J)ia og11i 24 ore, opinteressarsi di r.egolarizzare le funzioni intepure lhlla candeletta ure tra le r esi$.tente, cl1e sti11ali. p en11ette un deflusso r egolare c.l el liquido . I l'vlolti m edica m ent i risultano p1'atican1entc 1

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784

1L POLICLINICO

[ANNO XXX, F_.\SC. 2} J

tubi ad duttori i1on \ anno introdoltti all.a cieca: POST A DEGLI ABBONATI. con una pi11za lVIl1&ellX, sj abbassa il c·ollo e,' • dopo s1)enn ellart11ra con tintura di j odio d-ella J11iez io1ii di ·1 rietilarsinato sodico. - Al dottor v-ag·i11a e del collo; si introduce il tubo che si C. S. Ct1ggiono : fissa alle labbra <l el collo con 11n p11nto da Poichè ella 11a riscontrato irritante ancl1e tog'liersi a cura .finjta . · la se1uplice .s•olt1zio·n e di n1etilarsinato, sarebbe ,~iene g·e11eraln1e11t'e consigliata l'irrigazione con,1eni.ente .rid11rre la concentrazione dal 10 % d.tscon1ti11ua, ùa 20 a 50 eme. og11i due ore; ala cp.1ell.a più comtmemente pre·scritta del 5 %. tri pref,e risoono l'ir.rigazione contiruua, regoSarebbe ·Con sigliabj le altresi di isotonizzar e lando il de.fluss.o con 11na pj1nzét di i\llohr, in la soluzione jodio-j odt1rata, t1sando la soll1ziomodo da <lare circa 30 g·occe a l ll1inuto, od ne fisiologica anzicl1è acqua distiJlata. anche secondo J>ierl'a 10-15. I.a dtl!ra.ta del Del . re~to il vantngg·io flel metilarsinato sul tratta1nento è varia; se nonostante ess-0 , percacoclila to co11 iste esse11zialme11te riel l)Oter 111ane la. fetid itù dei lochi o, p egg·io, se sj n1a; sommi11i trarlo se11za i1lco11venie11ti per via nifestano in seguito ad esso brividi e forti ,elevazioni termiche, lo si sospiend e; co,m .unqt1e orale, ed ella potrebbe ql1indi riserbare la via jl)Od.ertnica alla sola. so]11zione jodo-jodt1rata. non lo s i protrae per più di otto gi·orni. fil. (J 01l r1ial cl es p rclticie11. , 10 m arz.o 1923) . • 1~l ùott. U. Scalfi da Varer1na: A. Z. Recente e consigljabile è il seguente : P. Idiosincrasia da aspirina. ~\1ARFORT : 'l'1·attato (/ i Fflrn1({coloaio e terapia. E . B·an:at1di (Pensie ro medico, 3 febbraio Pieru, ed. , Na1>01i. · 1923) rilporta il caso di t1na bambina di 13 fil. anni a ct1i vennero ·som11~inistrati in tre riprese cg. 75 di a•s pirina; quasi imm.ediatament.e comparvero clei ponfi dapprim.a alle ginoccJ1ia precedt1ti a.a u11 senso dj dolenzi·a e di Agonia ed anestesia. irrequie~11di,ne g~nerale; nello s·paz:ilo di due ore i ponfi venn·er·o aumeniand·o rapidamente ~I aeterlink nelle pagine mera,·ig'liose dedidj quantit<\ e di super:fici,e, confl11e111do fino cate alla morte ha scritto: Ciò cl1e ci spavena. ricoprire qL1a si t11tto· il corpo. L'ammalata ta di più è sopra tutto la lotta tren1enda della acc11.s ava fo rte cefalea, cardiop,almo e males- fine e sopra tutto il Sll})remo, terribile istante sere generale. Il giora.10 seguente l'e·r uzione della rottura che f ol'se Yedre1no avanzarsi duave,ra t1n aspetto sca.rla.t tinifor1n.e, la bambi- rante le lunghe ore della i1ostra i1npotenza e 11a si lamentava cli non pot~1r apririe gli oc- che tutto di un colpo ci precipiterà n11di, dichi e rli i·espirarie con difficoltà; .anch e la pa- sar1nati, abbandonati da tutti, pogliati di rola era inceppa.ta; il viso appariva tumefatt o tutto in un ·m ondo sconosciuto cl1e è il ll1ogo specialn1 ent e all e )Jalpebrie, la cui rima a de- degli S})aventi più invincil)ili c11·e abbia i11ai stra ~oca n. . sai ridotta. L'esame somatico e provato l'anima 11rr1ana. delle uri11e risulta.rono negativi. L '.eruzione era Il dottor Barbillon (Pctri s Nléclical, 7 ottofortemente i)rurigìnosa; la faring:e molto arros- bre 1922) pone il problema se questa pa11ra sia sata, con tonsille en9rmem.en te ingrossate; era ,,era111ente gi11stifìcata. quindi evidente t1na partecipazione delle n1u Contro le tortt1re delle mal attie, egli scrive, cose. Ogni feno m.e110 dirrninuì gT.ad.atamente e la scienza dis1)one di 1nezzi potenti e la terascompar ve in 24 ore, per riaccen.der.si nuova- lJeu tica con i suoi calmanti adoperati senza 1nente dOJ)O la som111inistrazione di 25 cg. di J)arsi1nonia . si ingegna cli fare opera pietosa, s e i1on salutare; la morfina, l'eroina, I.a coas1J iri111a; r1on si ebbe alcun reliquato. I d:iist111·bi idiosincras.ici da aspi1·i11a })OSson o caina e tt1tte le droghe ca1)aci di lenire · lie divider.s i i·n tr e gr1111pi : 1) e1·11zi'On e ed efflo- .~afferenze appaiono come le fate bianche solre.sc·enze Cl1ta11ee; 2) edemi con i11:iiezione con- levatrici a l letto del 1nori])ondo. Q11anto alle gittntiv.ale, dist11rbi della cleglt1tizione, mani- s111)1Joste e temute sofferenze dell'agonia profestazioni faring,o-la1ing.ee, ronzi.i e vertigini; l)l'iamente detta, sofferenze fisicl1 e o morali, è l)ift verisimile cl1e e. . e non ·esistano affatto, 3) forme più gra,,.i. L'accddentie più frequente è l'ortica.ria. Non è impr.o·b abile che nel caso è JJiù verisimile che qtlanclo l'ora fatale scocdell'A. abbia i·11flt1ito sulla compar.s.a delle ma- cata cl1e nessuna tortura ci tormenti, cl1e nesnifestazioni descritt.e il linfa.tismo e rispettiva- s11na vertigine ci sconvolga e cl1e l'estinzione si verificl1i dolcemente se11za t1rto llrt1tale, men.te llna disf11n2io11e endocrina. senza catastrofé' psicl1ic~. fil. 1

VARIA

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SEZIONE PRo\TICA

L'ag·onia lungi llall'esser~ la lotta disperata tra lo spirito ed il corpo, si inizia con la perdita della coscie11za c-0me nell ,anestesia cloroforn1ica ed eterea, passa per le i11edesime fa- · si, discende la rnedes"ima scala ed al }Jrin10 scalino la sensibilità cosciente che si spegne trova un ri1)oso definitivo i11 u11 sonno che 11on avrà risveglio. A dir vero la natu.ra è semt)licista e fedele 11ei s11oi procedin1enti. Essa Ji impiega e li adopera a\1tomaticamente, mecca nicamente comunque variino le eccitazioni cl1e veng'ono di fuori. La retina i1on risponde a stimoli differenti dalla 111ce. P.er condurre un org·a11isn10 fino al suo completo sviluppo la vita segue un camn1ino determinato ed obbedisce ad 11n ordine non i11eno fisso quando si tratta di volgere alla fi11e È stato necessario per sviluppare i cor11i che la vita &i svegliasse dapprin1a 11ella cellula , cl1e successivan1ente !=;i manifestasse la vita ft1nzionale del cuore, del simt)atico, del bulbo l'achideo, del 111idollo spi11ale ed i11fine del. cervello; la co111parsa tardiva - della vita funzionale genitale completa l·organismo. Ed è questa potenza genitale, cl1e scompare l)er i)rima nel corso della vita, ed infine al mo111ento dell'ago11ia vanno speg·nendosi uno do1)0 l' altro ed irll ordine inverso tt1tte le funzioni cardinali la c11i manifestazione successiva aveva segn a to le fasi dello sviluppo dell,organismo. Come t111 fiore raro e delicato è la vita cerebrale, la vita psichica che appassisce e cade al principio dell'agonia, analogamente a quanto avviene n ell'anestesia clorofor mica. L 'anestesia e l 'agonia i)rocedono nello stesso modo, e l 'agonia. può essere considerata co1ne un 'an estesia nat1.1rale allo stesso modo _cl1e l'anestesia chir11rgica ptiò essere considerata un 'agonia sperin1entale. Gli anestesici i)ossono agire su tutti gli elen1enti organici v ive11ti e st1. tutte le forme di attività fisiologica: arrestano i n1ovimenti protoplasmatici delle a1nebe e dei l eucociti; arrestano i movimenti ciliari dei protozoi e delle cellule vibratili, le contrazioni ritmicl1e del cuol'.e dei batraci estratto dall'organismo, i movimenti delle foglie delle sensitive, l a germinazione del grar10, l'assimila zio ne clorofillica dei vegetali. Negli · animali RUl)er iori producono ef-fetti generalizzati a tutto il cor1)0 solo con dosi s uccessivament e crescenti, ma il sistema ner·voso è il primo cl1e.. s ubisce la loro azione, cl1e consiste nell'esti11zione successiva, ed in ordine costante, delle differenti attività. Conviene tener presente cl1e ogni vele110 cl1e ad ltna dose d eterminata soppri1ne una fun-

zione, co111incia sen1pr e, a dose media i)er eccitarla. Dapprincipio quindi si l1a t1n periodo· di eccitazion e cel'ebrale. Una verbosità abbo11dante co111e quella che accompagna l' ebbl'ezza alcoolica è l' eSI)ressione delP afftusso disordinato delle ra1)presentazioni m entali ne-p;Li emisferi cerel:>rali. L.a F;ensibilità affettiva si esalta: te11erezza 1. cor1fìdenza, pianto, riso, canti. (Tali fatti più cl1e con uno stato di eccitamento possono 111ettersi a11cl1e in conto della })ara.lis i dei centri inibitori superiori). Poi la lJarola si fa inceppata, le idee s i confondo110, so1)r avviene il delirio: lembi di frasi, fram111 enti d i l) a role._ si ll abe senza significato, lln mormorio che si: esa nrisce in lln sonno pro·fonclo senza coscienza e ·enza sogni, cl1e non },ascia al risveglio a lcun ricordo. Talora si 11a 11na l otta pe11osa con le perso11e vicine, t1na lotta breve cl1e Sllbito si esau risce in t1na risoluzio11e 1t1l1scolare com1Jleta. La sensibilità Cl1tanea è ~1)enta , i riflessi sono scompa1·si, i bulbi OCll1 ari rimangono insen sibili a 1 1a 111ce ed a l t occo. In questo stato il inidollo nJl11ngato f11nziona a nco ra n or1nal1nente. Ma se si spinge ancora a·v anti Jn. i1ttrcosi, la r esp irazione si rallenta e si (trresta, il cuore si indebolisce e cessa di battere. E la m orte è })ront a a }JTender e possesso clell'org·anismo se qt1esto stato si prolung·a per · J)OCO per modo cl1e l'arresto del c11ore di.venti definitivo. . Non a lteime11ti le cose procedono p er l'ag·on ia: sia bruscame11te, sia per fn si successive, sia subito, sia dopo 1tn periodo di eccit azione delira11te~ l'ag·onia SJ)eg11e i)rima il cervello ed abolisce ogni forma di sensibilitù. cosciente; spegne il potere eccito-motore del midollo spinale ed abolisce og·ni for111a di sensibilità r ift c sa; spegne i11fin e il ])ulbo e la r espirazio11e cliventa difficile e si arresta e })Oco do1)<> a11cl1e il cuore cessa di battere. Con1e l 'etere, come il cloroformio, l'agonia è 1t11 benefico narcoti co cl1e l a .mort e propina all'uomo. Grazie ad essa il tnorente r1011 può esser e lo s1)ettatore 111cido clella l)ro1)ria fi11e, e sr sottrae così alla l)itt s1)avent evole Ill"OYa eh ~ possa immaginar i. Dopo qu~sta devasta zi on e del pert~ i ero tL1tto ciò cl1e avviene i11torno n on l1a più i1nporta11za 1)er il morente. 'ft1tto il dran1n1a Ri svolge e si risolve 11elleten ebre e n el silenzio dell' incosciente, allo stesso modo che all'origine della vit8 individt1aJ e nelle . 111edesi111e tenebre e n el mede.:;inl() silenzio si sviluppa l 'or ga11is1no cl1 e solo dopo 11a reccl1io tempo prende coscienza di sè s tesso. dr .


JL POLICLINICO

[ •.\NNo XXX, FArc.' ·241

'

.POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. (*) Le nt1ove disposizioni pe1· le pensioni dei sanita1·i. La

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I~ 'i:..;<:rir.ione ste$AA è fae-oltn tiY~l 1:>er i medic·i evn-

Griz~etta ufficiale» del 1° giu,g1Lo; 1i. 1 ~ ,

'llf! 11uhblicato il decreto-legge 19 ciprile 1923. :1t. 1000, co1icernerite la Cassa di pre-videnztt per le JJen.sioni dei sanitari. i: no t o clie il lrattarnento di pen.sio11e è ~ tato .:.i1iora r egolato dal testo u1iico 2 gen1ict'io 1913. .n. 453, libro Ili , parte terztt e che con. D. L . 14 1iove1nbre 1919, n. 1779, /'ti1·0,no soppressi i '

icorit i inlli1 iduali. Il n1iovo decreto modifìcct f f' <lisposi::io11i del t es to unico e stabilisce nuot'<' .ltor1ne : l'a rticolo pri1no .~011.tie ne l e n.orm.e chf' . ·ostilttiscu1io rziielle compre.({ e negli art. 1 ci 40 {lel t esto itnico; gli altri articoli aggitt1lgon o ~lispos;-::io rii 1iitove . .~'eg u orio le tcLb elle e le r elati ve ·norme di a1J11 li e a:, i o Il e. R ias.c...u1nianio ora, lclra cl 1nc11te l ct 11art-e cr1.<)t ruttii-a. cl'et d ecre to legae.

Della Cassa di Previdenza. A4 rt·i.cu7-0 prirno. 4'1i. ·posi:,,,ioni segue n t i sono comp1·ese ootti , !l'art. primo del nt1ovo {1ecreto e modificano o so1 :J>n1.uono le corri i>onf1C11ti norn1e del testo un i'(;<• 1 V13). 1->a Ca:-::-;a. di previdenza lJfO\vetle ai n1e<1ici <..~)n ­ o(l otti. ai Yeterinari ed altri sanitari co11 nominn l'egolare in posti legalmente istiti.1iti alù"'l <lipeu<le11zn <lf'i com11ni , delle JJrovincie e delle i~itu ­ L1io11i i>u bblic-he di beneficenza, e agli l1fliciali sa1tiu1ri , 11onchè a i medici e veterinari coloniali e agJi i1 ltti wt-\dici in servizio dello Stato e:he non a bbii1 (IA·

n t> n ltrinJ enti diritto u peusioue . B.·~l è un <:orpo morale con facoltà di ucquist.1 l''~ f· 11•}:---seclerc. 'F-pou~;l bi litit dl

La rappresentanza leg·ale e la rcgestione c1ella Cas~a {li previdenza .'IJt>ttit1Lo al clirettore geneTn le r1ella Cassa depositi (' IH't•~titi e degli istjt11li cli })l'<'Vi(lc nz.a (art . J. t. n . 1.

·Obbligo della iscrizione. IJ:isl'.•'i.~··i<J'ne alla Gassa

è ubbl'igatoria per iutti i iUlt.'<li•·i co11<lotti o altri sanita1i muniti di 1~11irea. 1191niu<i ti regol.11rme11te dai co1nuui, dalle provinel<· -f> <la llo ~tn to, che si tro,auo nelle condizioni di 'C-Ui ~t lì\lrtic:olo 1 con stipen{lio non inferiore alle Jire U!l 1le annt1e, e che i1011 ab bis no servizi ante!l'iori rtlla cla ta di iRtituzione della Cassa, o a quélln <li cstc11sio11c delle rcla ti ve disposizio11i di Jegge all<.' altrP classi cli -sanitari . l/ i~c:rizione è pnre o bbliµ;<l tor:U1 pei me<.ìicl no111i11ati in poRti r eg·0In1·rnente istituiti 11res~'o isti ttt~ioui J1n bbliclle cli beneficenza, costitni te i11 -e11t(I u101-.\lc con re-d<lito annuo non inferiot\ ·n l)è li t·e :>OHO, che no11 siano per nltro titolo iscrJ t ti a lùl Cassa e che no11 abbiano uno stipendi~ io'feriore alle lire 1000 annue, sa Ivo il disposto clell'arti<-ok> 3 della legge ll giugno 1916, n. 720. ( *)

d<1tti o altri sanitari muniti di laure·a, con stipenclio i11feriore a lle lire 1000 nnnue o con servizi anteriori rispettivamente alle date predette per i sanitari coloniali, nonch~ f1ei meòioi alla dipenc1Pnz.n di istituzioni dl ben<-ficenza - COBtltui~ iit PiltL' morale co11 :re-<ldito annuo inferiore ali~ lire nooo, o che non abbiano 1.lintto a<i :.lcquistnre la ~tabilitil (nrt. 2, t. l l. J. 1

Contributi. 11 oontril>-uto <lei rn.edic·i oonilutti o altri :sall.itart' i nL·crit ti alla, Cassa, è .s ta b-illto in l-f~e seic.ento a nn ne.

I sanitari o altri a loro fa \·ore po&-:--'Qno fare ,-e-r!W.menti volontari che no11 ~11perino in m«lia i>an1montare di lire 1000 annue. da eapitalizzarsi ùt appositi conti i11dividl1uli , a l ~ggio di h1tere~e delle tabelle annes8e. Il c-apitale formato ron i ve1~'lmenti volontari è liqui<lnto n favore dei &'l.nitari o ùelle famiglie dei .$11111t.a1i all'atto della ce~­ sazioue dal servizio, qua 11mque ne sia la ragioilt." e quA.lt1nque la durata del serYizio pre.Q(:at.o. È r1erò data f<.1coltà al ~a mturio di chiede-re che tutto o parte · deJ ca1>itale ~te880 !'lia tra~formato in assegno vitalizio a supvlemento d(-11:1 pensione. quando esistano i titoli ll(:'C'eSSari per il e-0nsegui1nento di u11 q11al iasi assegno Yitalizio (nrt. ~. t. 11.). . Il cuntributo a oa.1'w-0 del C'<J1u uni, dl:llc J>rf)1iinole, dello Stat o, n-on.c hè <lellP l.fJti.tuz·ioni }J1l1>-

bliche di ben eficen~;"J le qt1ali abbiano u11 r<~lditt) rton i11ferjore alle lire cinq11emila. t: fi,ssa.to in lfrt' .(;<"ioento ann-1te, eù è per ef':~i obhlìgatorio per ogiti i1osto legalmente i stitul to, ~alv<> il ùiHpoAto <lel t(:àtzo comma <lell'art. 8 della IJrese11te leg~ e quello

dell'art. 3 çella legge 11 giugno 191 '3,

7'20. Le istituzioni di bené.fi('c·nza sono ew11€ ru te tLl ogni contributo quan(lo :si Yalgano di rnedi<:i giù iscritti alla Cassa di preYi<lenza dei .sanitliri. Quando trattisi d i Sànitari dip('n<lt-uti da if;tituzioni di beneficenza i qu ç li ~t trovino ne.Jle '"'Olldizioni di cui all'ultimo C{.lmrua dell'aTt. 3 dé lla prese11te legge, il cu11tri bn to i11di<"n to nel primo ("{>mmu. del presente a1tieolo è pap;.a to dal sanitario che intenda di inf-K:riY(\1'8i alla 01~sa, a meno eh~ J:t lstituzlone di benetìee11za non i1e as.....~ma I '•)nere (art. 6, t . u.). I contributi, nella misura c-01u1,Je~iva ~tubili~1 dalla presente leg·ge> saran110 pagati direttamen~ dai comuni, dalle provincie e dallo ~tuto, sa Ivo i t diritto 'di rival~a $ugli m ipe11di 11er le quo~ a c;:11·ico dei sanitari iscritti alln c~us::;a. I co~uni, le provincie e lo ~tu to sono. obbligati ·a l pagamento dei oontrib11ti J:?t•lla mim1ra anzidetta anche pei posti vacanti, e del wlo contribu to di cui all'art. 6 pei posti r-l1e sin i10 pron·i.~i cli titolari non iHC~itti alla (~!'.l~a. Qualora lo stipe11dio asseg·nato a l l)ONOO di &1nih1rio 8ia inferiore r lle. lire mille annue-. 11on ~ dovuto alcun contributo clnll'ente, saJ"Y·o il caso di cui all'ultim~ co1nmìl dell'art. 3 (art. S, t. u. ). I me-dici C'ondottl o altri sanitari C'he godrnnn<) \In a pensione a carico ò~lla 0aR-~ dl previdenza saranno soggetti alL'l ritenuta del due per cenlA>. Sono esenti da ogni ritenuro lP pensioni de11..v~1.lc1v~ e dt-gli orfani (art. 12, t t1. L D.

Ln prese11te rubrica è affidatn all'avv. Clro•.-.\:'è~ì. ~FI.\".\COl , coaS1.llente 1€-g<.1le del no.qtro periorl.l•"•·

'


787

Sf.ZIO:SF. .PR.\TIC\

Del diritto a pensione .

Diritti della vedova e degli orfani.

.:i0q uis tano ·i l diritto di c-0nsaguire la 1>cn .. ione l. sanit.:'lri iscritti nlla Cassa di i1re,·ideil7.a nei ~·­

Lt vedoYa ù~l ~n.11it:t1 io i~eritto nlla Ca::;sa no11 separata legalruente 1lal tnn1·ito per sc11tenza passata in giudicato i)ro11un ·iata pt-1' <li lei colpa, ha diritto ad una inde1111itit ..,e il . ·a11itario muore in attivitit <li se1\·izjo o <•11tro un trie11nio -<L'1lla ce ~azivne di esso,· <IOli<) un nnuo compiuto e prima

r..:nenti (•a ~i : a) ql1tt11do doµo 25 anni di serY izio t1tile C<.':-1~ino 1'4:»r eause diverse da quelle di <:ui alle lette1-e e) e fl ) del presente articolo; b) qt1ù11do dor>0 20 anni e pri1nc1 di 2J an11i 1.li Sèrvi'zio utile eessino <.l nl servizio pel' soppressi<)L'(! di 1><mto, · o per . co11dannn, o per p.assagg'io alla dipen<lenz~1 <1ello St.:'lto in po~ti pei quali non sin. ~\mme&'OO il ct1mulo coi servizi presta ti con iscrizl one alla C<..<:tssa ; e:) qi1a11do dopo 2-0 anni di serYizio utlle sia110

ti tent1ti iierma11entemente inabili a e<>ntinuare il seryizio per infermità contratte per oa11se diverse dit qtwllP ii1dica te a lla lettera d ) (lel presente urtiaolo' d) quando per ferite riportate o per infermità l-.>ntratte a cagione <lire tt..'l ed immediata delle loro funzioni siano diYenuti permnnentemente inabili a r restare ulteriore servizio, qualunq11e sia l a cluraw del ~rvizio stesso (art. 17, t. 11.).

Della Indennità. J..CCJl!l.'1lO,no iL <liritto alla ind Pn nltà i sanitari ii.scritti ttlla Oa sa di. previdenza che d opo cinque ~nni

compiuti e pri1na di venti anni di servizio u tile, siano 11tenutl permanentemente inabili a continu.a1'e il servizio stesso per infermità contratte ver cau~ diverse da q11elle indicate alla lettera d) dell'articolo J)reeedente, o cessino <lal servizio per una d e lle ea.11se indioate alla lettera b) {lell'a1ticolo ~t4?'."~ (art. 18, t. t1.).

Servizio utile. Il 8e r vizlo 'lt.tilc pel e<>nseguimeuto cle11c.t pen ·ione o d e lla indennità è q11e llo prestato con nomiua rt•golare in un 1><>sto legalmente i::;tituito, con vcr:-ezione di stiperidio e pagamento d ei contributi o

~.ltrimenti rie<>no ··ciuto o riscattato ai sen-si delk1 nr~11tt:)

legge .

- Per gli e ffetti della 1Jl'e~e11te legge, si c11m1;11a i~ M!rvizio prestato s11("<·ef-'sivamente nelle cond1zion1 di cui al con1u1a prec<*en te dai sanitari in diversi oomuni vrovincie od istitt1zioni di beneficenza, ovvero p;esso lo Stato, pt1rchè non abbiar10 a ltri1n e 11t1 diritto a pe n s io11e. Per la cle t erminnzione ùel ser viz io utile e delt'età dei sanitati, q11ando risulti 11na frazio 11e di arLno il periodo . c:he ecred e sei m esi è calcolatv t>er {1a nnno intero, jn rn.Fio diverso non è c-alcolat<;> (art. J9, t. u.). . r.. a pell~done ~ lictuitlata in ra1)porto ùllèl etit, allzt d.at.'l <le lu1 cessazione del servizio e<.l alln cll1rata tli ~el'viz i o vnlntabil~ nllu dattt stessa. · Pc·rò i1el ('aso di CPSR.èlzione dal ~er\·izio per unt\ Jt-.lle <·a11se di cui a lle lettere e) e à ) dell'.artie<>1.:> 17 la pPnaione d n lig11itlar8i al sanitario no11 t1otriL, e:;se1·e inferiore n lire d"?em~Ia: . Nel caso <li condanna 1'1 })ens1011e d1 cu~ al.la J()ttera b) de-ll'ar t ico lo 17 sal'à pari Rllfl n1cta d1 qu~l ta liqt1i<ln. tn. secon <:lo lo ta bell3: A: . . In nessun caso la pensione 11qu1daL'1. a l sa~1tar1 0 potrd ~uperare le lire clodiclmila (art. 20-ò 1.s) . . 'L'indenniti\ di c11i è parola nell'aTt. 18, eo1~s1At<' in una..;omnu1 per l1na . volta raggt_1agliata ~1 d 11t' terzi del ,Talore capit.'lle ·della pensione teor1<'.a ottenu to rnedin11tR l'applicazione delle tabelle _! e B, con le notwe indicate sulle tabelle stesse. Ne l caso di concl.ànntt l'indennit\ ~ conce~.l nelf.à misura <lella n1etit del va-lo:re capitale unz1tletto (art. 21. t . 11.) . (

<li venti an11i di ~ervizio n tile , .. ernvrecl1è il matrimonio ~ia ~~tu contra tto · 1)1·in1n della cessazione d.al sei·vizio ; quan<lo il matriwonio sia stato contratto <lopo ebe l ' i ~·ritto uvt•Ya compiuto l'etil cli 50 a n11i è i1ece:::sario i11oltre che esso sia di flue auni antel'iore .alla ces~azioue dn l servizio, ovvero vi ~ia prole, uncorct1è po~t n1n n. cl i inn trimonio più recente. In mancanza <le Ila Yed< >Yn, l' l11de nui t.il spett.c.ì. ;\gli orfani JJurchè lllinoten11i ecl alle orfa11e mi11Drenni che siano ii1oltre nubili. Sono parificati ag·li orfani minol'enni gli orfani e le orfane nnbili o YN.loYe i11aggio1·enni, i1urchè sia pro,·ato che alla (1àt.c'1. tl<.·lla IDorte del s anitario e1:a110 a c1i lui e-arico e inabili n quulsiasi la ,-oro e cl1e sia110 rimasti nulli1te11enti. L'inclennit~t è pari a lla inetù di quella t eorica o reale che ~arebbe Rpetta1·él al sanita ri.o al giorno delh1 morte, sèc-onclo la diR110. ir.io11e stabilita dnl i)recedente r r t. 21. L'ir1dennità quando lu vt·doYa n on nbbiu la leg;ale ra1lprese~ta11za clei figli. o ve ne siano cl'altro letto, ~al'it ripartittl. l*-'1' metà alla Yedova e J)e1· l'altra metà ;tgli orfuni i11 IHLrti egnnli: se ve ne è uno olo per tre quarti ~l lln Yetlova e l'a ltro quar' to all'orfano (art. 2:-J. t . u.). La yedo\u che si tro,·i i1elle eonclizioni indicate nell'articolo i)1·ec«ie11tt... , ha clirittu cli co11seg·uire ltl pc11 rloue : . a1 q11anc10 il -sanit~tl'io cl o po Yt'llt'~\n~i e P~'11?:l <.li .yenticinque cli f::el'Yi zio utile . muoia in ~tt1Y1t•~ rli ~r\·izio o e-utro t re nnni clc111il ccs&1z1onC' tll C:5..:0:

rnno1a d o})O venticinq11e anni di se1"\-izio utile; • e) qu ando il sanitario n1uoia in pe1lsione. ln mancanza {lelln vedo\a, o quando cessi il diritto di questa, la 1iensio11e spetta ~gli orfani che b) qua nd-0 il stl11i tari0

81 t rovino nelle COll(lizi~ni di Clii a ll"articolo pre-

ceden te. · · La _vedova che l)Ussi aà altre 11ozze perde 11 c.11ri tto alla 1.>e11Eion e .

. . . Gli orfani e le Ol'fane l)Crdono il d1r1tY> a lla con la :m.ao·giore etit, e le orfane i11 qn<lpensione .. o t . . ( t '>-t-

lunq11c caso, se c.-ontra~go110 ma r11no1110 ur . - , t . ll. ). ~ a J_,u misura c1éllù i>en-.:· ione ~J_)ettuntc _<l ~l!l. ve. o,·._: e agli orfani che ~i trcf,-nno nelle e:on~l1z1on1 d1 coi ncrli nrticoli prec-e<.le11ti è rc.lg'gtlUgl1at~1 a.d l lllU v~rcentuale della Ilf\IlSiOB? giil go<ln:~l (L~1 ll '1scritt0 0 {1i quellct c:he .;t qt1e~t1 :-;arehbe ~1~tti1 ta, cou1e seo··u e: b a.) vedo,·a &ell74l prole, il GO vcr ce11to; . • b) ,·p.cl oYcl con prole av(•nte diritto a l)e~~1011e ~ con {ln figlio il no pe r centn; ('011 dlle fì~ll il 65 r ce11 to ; con tre figli il IO l)C'l' <-e11to; con ql1at~o 0 p1ù figli il 10· per c~nt~;. e) orfani. soli ave11t t {l1r1tto a r>ensio~e: t:11 orfano il -10 per cent": clue o. tl'<> orfa11~ il ;)0 )er c:e1lto. qn~ Lttro o 11iù orf,t ni il GO ~er cento. 1 Q do'' olt re alla yt"(lovn ave11te c111itt-<:> a pen· on~n.i~~i~t.a 1)role dl l)l'e<..'tt le1lte ru.atrimoruo. ayeu~~ a1;ch~e~ d iritto a pen~ic)ue, alla ~-ed~va ~n~ ~ con fu:?.'li l) t«>pri.. flll:\lunque ma il nume10 1 pro e o · . ·i )() :en to della 1-,entli t?$$i, s.arà co rrL-3lhl~to i ' per c.: 1


\

JL POLICLINICO

··ione già gocluta dall'iscritto o a lui s1:>ettante ed ag·li orfani di precedente ma triinonio il 25 })e{· t•ento. Qualora la ved-0va i1on avesse la legale l'Hl)l)l'eSf'ntnnza clei I?l'OJ?t'i figli, la l)e11sio11e sn i·à ti1:mrtitil nel iuodo in<l1c:.1to ne ll'ultimo con1ma del pl'eceden tc nrticolo 2.'J. ~l din1i1111ire d~l 11u1nero dei compartecipi, la misura d~lla l)ens1011e sarà Yariata in co11formitil delle })el'ce11tua1i suindicate La misuro. dell~l pensi-0ne · liqt1ida ta alla vedoYa. con o senza i>role o agli orfa ili 11on può essere inferiore alle lire mille (a rt. 2.5, t .. 11.). r..,a ·v eùova o in rna11C'..anzn della vecloYa, gli 01·funi del sanitario cessato dal servizio o morto J:>er ca11sa avver.1tasi <lopo il matrimo11io, e cl1e · sia fra quelle considerate nelh.t Jett. d) dell'articolo 17, ha diritto alla pen~io11e qt1àluuqt1e s ia l<l clurata <lei servizi 1>restati dall'i~critto. T"a misura della J)ensione, da <letermilùll'si con le norn1e di cui all 'artie-010 J)recéélente, i1on potril e ssere inferiore a lire duemila (art. 26, t. u.).

Decorrenza della pensione.

Il godimento della l)ensione con1i11cia a ieleco1·l'ct e ·d al gior110 •successiYo a ql1ello i11 cui cessa Jler il sanitario la titolarità clel })Osto. Nel caso di un sanitario che pre ·ti conte1npor<lneo servizi0- alla <li1:>enclenza di u11 co1utme quale n1edico <:ondotto o llfficiale sa11itario o e-0n1unql1e alla di1:>endenza (li i1ii1 enti, il godime11to della pensio11e oon1i11cia a decorrere dal giorno st1ccessivo a quello in Clli ce sa il servizio nel J)O . to con stipe11dio più ·e levato. I~ pensio11i liquiclate sara11110 paga te n mesi n1aturatl, secondo le norme •St.'lbilite per gli im11iegati ci-vili clello Stnto. Jie rate di I">ensionc non domandnte dagli aventi <liritto o dai loro aye11ti causa entro due anni clnlhl loro scade11za, sono l)rescritte. Nè le pensioni, i1è gli arretrati di esse, 11è le indennitit possono C'edersi Qcl essere sequ estra te, eccettuati i cnsi contemplati dalle leggi vigenti. Il sanitario iscritto cl1e dopo aver lasciato il ser,rizio a ·o man<li la pe11sione di cui alla lettiera o) dell'art. 17 o la i11de11nitit di cui all'art. 18 per infermità, deve prov~ re che tale infermitit è la stes~a o è <>011~egue11~'\. di ql1ella per cui dQvette è1 bbanòo11are il servizio. · Perde il diritto alla pe11sione Q all'inde11nità cli cui al co1nma precedente il sa11itario che non chieda l'accertun1ento delL.'l. inabilità entro tre a11ni (lalla cessazione cl.al servizio (art. 27, t. ll . ). Quando il sanitc1rio, a favore clel quale sia stata già liquidata la indennità o la pensione, ripren·d a regolare servizio presso un ente di cui a ll'art. J. o, nel caso previsto dal secondo comma dell'articolo 27, continui a prestare i:;eryizio ne l posto con At.ipendio meno e levato, potrà. e-0ntinuare a gocle1·e (lella pe11sione e verrà i1uo·v amente inscritto n llo Cassa per conseguire l 'i11dennità o L'l pensio11e in i·agio11e del nuo1ro servizio prestato e seco11òo 1~ norn1e della })rese11te legge. ... :E) data faC'oltil nl snnitario dì ottenere el1e ht lll1ovn i11de-n11itit. o la 11uova i1e11sione gli vengano tl s uo te1npo liquidate in rn~io11e del ~m110 tota le pa~sato in f'l'\ i"'io, rifornendo a ll' I stit11to le so1u1ne pagategli n titolu di indennitit o di pensio11e, roi relnti"li interes i composti, rinl111cianclo altresi n 1 godi1uento clella l:>e11sione già liquidata. pt1rchè la domancln lli rei crizio11e sin fatta entro dne f\11ni dallR dat.a di iiassunzione in se-r,izio. J..rt 11uo\a indenniti\ o la i1uo\-a pensione sarit 1

'

1

[ANNO

xxx,

FAS<:. 2-1]

valutata i11 b<1se ai contributi sui quali ,.eJ1ne liquida.to ~l. primo assegno e su quelli pagati dopo la re1scr1z1one. I11 nes~un caso, .però, il sanitario c:he goda di u xin. pensione a ~neo della Cassa, potrà cumulare con ess..'l la. pens1one di cui alJa lettera d) d(\lf'articolo 17 (a rt. 28, t. u.).

Delle domande di pensione. l.1~ ista~ze l:>er l'ammissione dei medici <.:ondotti e cl~. altri sanitari al godin1ento dellt.1 J)ensione 0 <-!e~l 1nde~nitit dovro.11110 essere . prooeutat;e all'ufficio sa-?1ta~·io l)l'OYi11ciale, il quale le t rasmetterà

a lla ?.1rez1one Generale (]ella Cassa Depositi e l)rest1t1 e degli I stituti di l)reYidenza re~rolarmente i struiti (a1t. i33, t. u .). t:> .filntro 90 gior11i dalla <.:<>rnn11icnzione delle deliù0razio11i. della Cassa, g·li interessa ti J>0sso110 pre.8entare i·1co1·so alla Co1te dei con t i in Sezio11i Unite, la qt1ale r>rOce<:le C-011 le fol'me ·d ella s11a 0o·iu ri~cl izione co11tenziosa. Questo diritto cli rico1·so è cla to a 11che alla Direzio11e g~11era le clella Ca.·~l depositi e l)reE>titi e degli I::;tituti di i>reYicleuzn, alle pro.Yincie a i cownni e agli Istitnti di be11efice1iza (a1t. 34: t. u. ). J . e J~n. ioni e le in<le1111ità ·s aran110 i>agat;e 11ella ini-s111·a stnb,i lit.a (lalle deliberazio11i di conferimento. • I.1a i·isco~. ione della pe11~ione non vreg·iudicc"t il diritto <lei pensionato, della sua vedoya e <.lei suoi orfa~1i nel otter1ere il i)agamento d·e lla mag·giore J>en. ione elle ad essi i)Otes ·e spettur0 i11 se21.lito 0 <l de<:isione della Corte dei conti, nè q·n ello dell'Istituto di ricu1)erare quanto e\~e11tna lment;e a ves. ·e i.mgn to i11 pii1, qualora In 1>ensi-0ne clefinitiva. 1·isultnsse inferiore a <1nella precede11teme11te liqui-. cla ta. I.1a ri ·e::os8ione dell'indennità da })arte degli iuteres&1tl equivale all'nccettazioJJ.e di esi::;a ~1 al1a rinuncia al diritto cli ricorso (ai:t. 35. t. ll.).

Riconoscimento gratµito di servizi. I inedici ('()ndotti ocl a.Itri sani tari che, a Yendone

la facoltb, acleriro110 a 1lç,L Cassa di previdenza anteriormente alla pubblicar.ione della legge 2 dicembre 1909, i1 . 744, 11a11110 diritto a I ·riconoscimento gra tt1i to dei ser,·izi l)rer.;ta ti, presso gli enti di cui ull'a1·ticolo 1 (\ senz~ i1scrizio11e alle C·asse speciali o ni regolau1enti speciali di J>e11~ione degli enti stef'Ri, a11teriorn1ente al 1° gen11aio 1899 e · alle suc~essive cln te di esten sione della legge ui vet,erinari e-cl agli uffieiali R<lnitari, I">er un i>eriodo non superiore ni 15 a11ni (art. 36. t. u.). Sarà rico11osciuto 11tile alla liqui<lazione della i:>e11sione o òella i11dennitiL l'intero seryizio i11 qualunque tem1)0 prestato ])l'ima dell'iscrizione alla Cassa, presso i comuni, le 11rovincie e le istituz.io11i di be11efieenza dove esiRteYnno reg0Jan1e11ti spe('iali 1:>er le l)eu sto11i alla cl<l ta dell 'i~titnzione dello ("::t ssa o delle successi,~e le~i cli e-stension~ . re·tando il relativo onere ~ ca l'iCQ degli e11ti stessi. J,.a i>ensio11e o indennit~1 sarà i11 tal e-a~ liquiclo ta ai termini della }>rese11te ·1e~{1 , e ri1)nrtita ll ('al'i~o della Cassa P <l~gli enti interessa ti in relazio11e a lle quote teoriche <li J1ell~ione o di indennit,}ì derivanti dalla totfl liti1 dei seryizi 1·ispettiva 1ne11te reffi allèt cli1le1HJf111~l dei vari ~nti o ' co11 iscrizione alla Cassa. tenendo conto del tempo i11 cui i servizi ste~si furono etiettiva 1n ent~ presta ti. Il pag<.l mento del! 'intera 1~11e:done o delltl inòennitù liquidata sarà sen11)1-e fatto diretta1nent(• ct:i 1l:l Cnssa di Previden~a (nit. ~9. t. 11.).


[ •.\.?\~-O

XXX, FASC. 2-1]

SEZIONE PRATfC.\

:Ses~1.111a itissegnazione cl.indennità o IX>t~à ~s~re fatta ai meclici condotti

cli pens ione . o acl altl'i snn1L1ri quand<> no11 siano stati pagati i contributi nlln C-0 sa almeno I>er 5 anni ovvero qualora sia' si. ottenuto il riscatto di servizi, non ' sia stato pugtlt-0 il i1remio ocoorre11te peir riSC<'lttare ta11ti anni qua11ti 11e o<.-<:orrano per (;Otnpletarè il quinquennio. fntL1 ec<:e%io11e t:>ei casi cli ct1i agli <ll'ticoli J7 lettf'ra d.) e 39. ' Tnle disposizione 11on si apJ)lica alle v·e<love ed Ol'fùlli (ll l't. 40, t. 11.):

* *·X· ( JJe (li sposi.~ ioni segu enti ,·o no aggiunte e sono co1111>resc dall'art. 2, 1l. 17 · <lel nuoi'o d ecreto1. ~!·

*

-:~

.4.rt. du e.

L·art. 2 riguarda la ripartizione (;Onh1bile ùe l- · l'attiYlt~l della Cassa.

Del riscatto di servizi. Art. tre. Ai sa11itari iscritti a lla C'assa è e.lata facoltà di cl1iedel'e il riACatto agli effetti del truttament-0 di riposo, clel J>eriodo di servizio })r estato a lla dipendenza del :\tliniiste ro clelle colonie senza i scrizione

alla OaRAn. _.\. tale eff~tto il ~anit.n.l'io dovru preRenh1re domanda i1ei termini stabiliti nel su<:cessivo a1t. 7 ed a~Roggett.a r si Hl pagn1n ~nto cli un pre mio di ri scatto i1ella 111i8urn e co11 le modaliti1 indicate nel1' n rti<::olo .

783 Art. Q'ltattro.

l l Het·\.·1·z1' · eon iscr1z1one • o p1•ec"'~~ d L<l ._~ ne Ile co1o n1e alla Ca s&~ e ii-scattato ai termini de11·artieolo pre<.~ente, e valutato, agli effetti d ella det.erminaz1one della durata di servi zio (la te nersi presente IH:~ ll 'a 1)plicazione della tabella A nel m()(lO l)l'evisto <lull'~rticolo ()8 del test o unieo <.lelle leggi . snll~ ven.s 1oni civili e militari, <.ll)!)l'oYa to col R egio decreto 21 g·eru1aio 1~95, ii. 70. I.A}

1.t rt . oin q ue. Ai fo)auitari iscritti alla (~è\ SHc.t è dalit facoltit ·di chiedè re con ie n1odalitil di c ui al st1ccessivo articolo 7, il riscatto, agli e ffetti del tta tt<1mento di ri1}()so, col J)agamento del rela tiYo premio : a) dei periodi di seryizio effettiYo })restati dai sanit ari non obbligati alla isctizi-0ne, prima de lla loro iscrizione facolt.<1 ti va alla ( jnssa : b ) dei servizi interinali o l)l'OVYisori prestati prima o doPo la iscrizione nlla 1assa, purchè con i101nina e correspon~done clirett.1 cli stipe11dio da 1>arte d ell'ente alla cui di1)e11(lc nzt1 ft11·ono resi: e) d el periodo di servizio di esperimento prestato nei co1puni, co11 i1on1iua r egolate, ma senza percezione di stipendio, prirn~1 d~ll'attuazione d e lla leg·g e 22 clicembre 1888, n. 5R·J9 (serie terza); et) degli a11ni oorrisponde11ti alln. durata legale (,lei corsi uniyersitari neces!:ia ri pe r il c-onseguimento della lat1rea richiesta pe1· l 'anunissioue i11 sel'vhr,io: e) del serYizio ntilitare obl>ligatotio pl'estat-0 in qualunque tem1>0 senza contemporanea i scrizio11<' a lla Casl:la . (Oo·n tinua).

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI VACANTI. DoMODOSSOLA

(Nova ra). 1

Ospedale ~ . Biagio . -

Primario medico. Scad. 30 giugno. Vedi fase. 21. ESPERIA (Oa.serta) . Sc~ <l. 2-1 giugno. Vedi fac.n1·'. ,n ?Il ..,.-.,.

~

Scad. 20 giu. L. 8000 oltre L. 3500 mezzo traSJ)., L. 500 uff. san., doppio caro-viv. GRu~IELLO OREMO~ESE (Cr e1riona). Alle OJ.'e lG del 17 giugno. Vedi fa se. 2'.l. GU.\.RDIA VENETA (Rovigo). Scad. 15 giugno. . . _ _,. • f nsc. O'l , ~1 ~.JFORNI AVOLTI ([l di·ne). -

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LESOI,.\

(Caserta). -

,....\b. 3175. I1. GOOO pe i poY.

Età lim. 40. Scad. ote 12 de l 1;) luglio. LEONI:;$SA (A quila). - .A. h1tto 25 g iugno. Vedi · fase. 28. ~fESOLA (Jf'f rra r a ) . Rcn à. 1~ giug110 . Vedi fnscic:olo 2:1. MILANO. l stit'lttl Osvitalieri. Dirigente, viccàirigente e a ssistente clelr Ambulatorio Comunale Oftalmoiat1·ico ; dirigente e vice-dirigente clell'Ambula t . Co1nun. Ostetrico Ginecolog. e di quello Odontoiat1ico; medico .assistente dell'Ambul. Co1n. dl ~lcdic. intern a . Annt1e L. 2500 J:>ei dirigenti, L. 200.l l)ei vice-dirig·., J,;. 1200 r>er g'.li assist. Non meno di tlue ore <li f>el'Yiz . giornal. escluse le clo1uenie:he e 30 gior ni di ,~aca nza annuale. An110 cli

lH'OVà ; non1ine q11i11qt1ennali 1>ei dirigenti, triennali per i vice-ditig.; biennali i1er gli assist. ; eonferi.ne. Età 1im. 30. Serv. e11tro 15 g. Chiedere a11nunzi e inf0Tmazio1ti a lla Direr.io11e. Rcad. ore 16 clel 30 git1gno . Documenti a11 ·T fficio di Protocollo (vi<L Ospedale, 5) . lVION'rEc ~sTRILLI (Per11-g'i a ). Capoluogo, compJ. circa L. 12,500, oltre d11e c.-,.. .t\ b. 3:100. Mezzo trasporto a carico dei richiecle1iti. Età limite 35, snlYo per chi sia gih iscritto. C. P. Ce rt. situazione famiglia, iscriz. ad un Ordine. ; eert. 11011 nnter. di tre mesi al 23 maggio. Aria saluberrinl<t. Acqua Pot. JJu ce elettr. J<'errovi<1 a 5 km. Sraclen za 1° luglio. OccHIEPPO I sFERI OHE (l\..ovara). - I •. <>OOO per 300 l )OY. :-:n 278 ab.; inRc-ritti SO: J,. :lOO iier nff. •s an.; doppio c.-v. Rcacl. 20 giugno. PADOVA. Ospedale Civile . ~·led ico primario del Reparto tubercolosi polmonare, padiglione «Da Monte e «Camerini>). Scad. o re 17 cl el 20 luglio. Vedi fase. 21. PourùLA (No ra r a ) . - L. 6000 J)er 200 lJO'~ · :-:;ti 213 nddizio1l.; L. f>OO nfE. san.: doJ)pio c.-,-. Sca de n za. 13 giugno. llAr v::r..~ANO ( L4. scol i Pice·n o). - ....\ tt1tto 13 giugno. Età lim. 45; L. G::>OO resid.; r.•. J 000 i>er 1000 110,·.: a ct<lizion. L. 2.30 : L. ~000 ca Yalc.; tre r-:;essenni cli <lue decimi eia~-: T.1. 000- llff. sa n . ; r... 100 mensili caro-vi\ .. ecc. : L. 4:)00 temporanenmc11te ver i non fa colto i i1011 1)oyeri . . .'1b. 175~. 1


7UJ

lL POLI CL[~ lCO

giu. r.J . G06'0 fino a 1000 lJOY. e a.ddizion. I.J. 2; f,. :!.JOO trasp. : JJ, 500 se . uff. san. : (lne c .-v . SASSOCOUVAHO {Pesaro e l " ~·biHIJ). ~.\_ tl~tto il lii giug-no. Vedi fa:sc. 23. R. I.4oRENZO IN OA~l??O (Pc."·a1 :<J1 . - ~e-ad. 15 glu. Per S. Vito ;gul Cf'sa110. I.1. 7000 e 5 qt1adrienni decimo; IJ. 1200 indenn. c.-\., J.J. J:JOO cav., L. 1500 cli~g. resid.; ndclizion.' IJ. 3 .·oprn i 500 pov. S . NICOLA J.,.\ STRADA (Caserta ). - Scad. 30 giugno. Stip. I-'. GOOO lorde, nHSistc:>n za soli J)OV.; annJentabili di t1n decimo _p er ogni quinql1ennio; una inden11. · caro-,-i,·. Età lin1ite 40 anni. SORANO (Grosseto). S<:a{l. 4 lug. Due cond.; J;. 18,000 ciascuna oltre c.-\. di I.1. 100 per ammogliati, L. 65 per celibi. TODI (Pe-rugi.a.). ~<\I 30. giu ., per 9 frazioni; f;. 6000 oltre L: lOOO disag. resid. e disag. b'ervizio; due c.-v.; L. 3()00 (Yariab.) mezzo trasp., assicur. Serv. entro 20 giorni. .Yiedico-chir11rgo, biennio ass1ste11tato clinica chiJ'lll'gica, pratico ramo infortt1ni, cerca posto od interinato presso Società assicurazioni 1 stabilimento industriale, sta.zione climatica, condotta, ecc., preferibilme11te Piemonte e Lig·l1ria. Scrivere: Bertinotti Giova1mi - via Misericordia, 1 ~ Torino. SALOAHF.D.\

( T r ,. r iso). -

~«nd.

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niffide e boicottaggi. Nuove {1iflìde: Tagliolo ~lonferrato (Alessandr. ). Revoca di diffide: Codigoro (Novara). Nuoti boicottaggi: Tonco (A~essandria). "40MINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L' « Académie ùe Méclecine >> di Parigi ha eletto co1Tisponde11te straniero il prof. Giuseppe Sana1·elli di Roma.

Sono a bilitati a lla libera docenza i dottori: Filippo Auriti in clin. otorinolaring. a Roma; Giacinto Gatti in patol. medica a Napoli; Pasquale J.;ongo e Ignazio Visco· in clin. dermosifilop. a Catnnia; Giuseppe Reina in patol. medica a Parma .

Sono a11torizzati a trasferire la li.bera docenza i' dottori : Alessandro Pennini in }) U tol. chirurgica da Roma a l\!Iessina; Prassitele Piccinini in materia medica e farmacologica. da Parma a Pavia ; Gaetano Salvioli in batteriologia da Firenze a Padova. 11 dott. Filippo Rizzola di l\ilusile di Piave (Ve~zia) è nominato cavaliere della Corona d'Italia per meriti speciali o.equi.stati durante la guerra ultima in zona di operazione. ..-

PUbblicazJone lnteressente l Prof. RINALDO MARCHESINI

Docente d'Istologia e di · Tecni ca microscopica .nella R. Università di Roma

CompPndio di Ematologia ad uso dei medici pratici e degli studenti. Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI. Un volume in-16 grande, dli circa 200 pagine, con i4 Ogure e relative spiegazioni, su due doppie tavole in fototipi.a.. Prezzo L. 10. Per i nostri abbonati sole L. 8. Inviare cartolina-vaglia al Ca~ . L'CIGI PO~I. Via Sistina, o. 14 - Roma

NOTIZIE DIVERSE. Il Con~~esso internazionale di Medieioa e di. Farmacia militare. · ·~·I è ·:-volto a Roma. con ln rg'l1issin10 inte rvent•> d 1 rapp1·e~i11:.àuti stranieri. I"a sole11ne iruiugurazione ebbe luog·o al Campid?gli? il 28 maggio, alla presenza del Re, dei m!n:str1 ~!ussolini, Diaz, 'l'haon d~ Reve l. <lel R<1g·~o. ?ommissario sen. Cre1nonesi, di altre nutoritl\ e~ v1l1 e n1ilitari; il discorso inaugurale ft1 I>ronuu:G1a ~ dal gen. med. Della '\ralle, animatore instn1 !cab1le ·dell'organiz~zio11e. Daremo prol!lsimamente lln bre,·e resoco11to d1•i Ll \'Ori.

11 Convegno dei malariologi stranieri.' . È venuto svolgendosi secondo il pro-g-ra-illiiià p~ disposto dalla Direzione Generale della Sa1ùtà Pul1blica. Hanno avuto luog·o lln breve sog·giorno allt' Scuola di preparazione antimalarica di Nettuno. escursioni ad Ostia, a Fiumicino, a lle Paludi r•ontine, ecc. ; sono sta te tenl1 te <_-onferenze dai professori Nocht, '\7 Ascoli, Bjgnau1i, ~Iessea. Il programma è tl1ttorà in corso di eSN.;11zione. Su propos~1 del sen. Grassi, il Conveg"Ilo ha ,-.)tato un ordine del giorno, traHn1esso a lla Societi'l delle Nazioni pel trau1ite deJla Direzione Generalt.• <lella Sa11ità, affinc11è sorgn110 11110 o più Istitut) adibiti allo studio entomologico, i1u1nunoJ,1gi1V) P terapeutico della mala ria. Congresso per l'assistenza al minorenni. Con l'intervento dei ministri o,rig·li-0 e Gentil;;, del comm. Del Vecchio, in rappresentanza del Regio Co1nmissario e di altre autorità,' si è inaugrcrato in Roma il Congresso Nazionale per l'assistenza ai minorenni traviati o abbandonati. Parlarono il comm. Pate llani, il ministro Gentile, il comm. Del Veceh_io, il prof. Conti·. I lavori _$1 sono svolti 11ntriti e proficui. Il primo Convegno delle medichesse italiane. Vedono ora la 'lt1ce, con qualche ritardo, gli «Atti del I Convegno dell'Associazione Nazionale Italiana delle Dottoresse in Medicina e Chin1rgia ». Essi costituiscono un'affermazione di femminilità. intelligP.nt:e e Qperosa. In seno o.I Co11gresso sono stati svolti vari temi che con~.rnon<• la missione civile e umanitaria della donna: la tu -' tela della donna e la tutela del fa11ciullo, la· lotta contro le malattie sociali, l'assistenza agli ammR h1ti. Questi argomenti sono stati affrontati con serietà d'intendimenti e con preparazione severa: 1!4 dottoresse it:aliane non intendono tradire la lorc• femminilità, ma portare .u n contributo eflìca.ce alla vita sociale, valorizzando le speciali attitudini df\1la d-011na nel campo professionale. III Congresso d'Igiene scolastica. Avrà ll1ogo a v"enezia e sarà abbinato al Co1lgresso dell' ..i\ssociazione italiana per l'Igiene. I due Congret:;si avranno programma unico. Ne·v errà maggiore autorità e importanza ai voti cheAnranno fo1·111uk1ti .

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SEZJO?-;E PRA.TJt,\ ,·

Società Medleo-chirurgica della Romagna.

Viaggio . di Studenti americani in Italia .

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è c-ostituita \'On sede presso l 'O&pednle Civile <li Faenza. Essa ràceogli-e 111 un'o1Jera <-'Oncorde <li migliora111t•nto colturHle tutti i primari e molti medici tlel1~1 Iwn1agna (provincie di ForU e di Ravenna f> eirro11dario d'I1n oln) e ::l questo scopo te1Tù S(l(l11tc t1 conv~gni. i ri:':ultati dei quali saranno resi J'}ubblici nttrci verso i Jl<: riodici d i medicina. Pre8ident:e clella Socie-tà è il prof. A lberioo Testi; ~~gt\~Utrio il dott. Paolo Ga lli.

Scuola Medica Ospitaliert. di Roma. Un ciclo men~ile riservato a i nJedici condotti Yierle . Yolto dal 1° al 30 git1gno. C-0mprende corsi di tirocinio clinico affidati ai proff. Galli, Caròu<-ei, Lugli, R. Bastia nelli, :àla rgarucci, Ferretti, ~ Fabi, l")~lic'Oni. Pnccioni, Geronzi e Mit·heli: ror~i ~}Jft:iali <lffida ti a i proff. 'Ta lagus._.~, Manc·ini, Ascarelli, Panegrossi, Gualdi, E dra, ~"er­ retti , Rain1oncli, Pi~t rnva lle : eonfer€nze dei J)l'Off . Ualli e Bignami.·

Corsi di perfezionamento a Vienna. Prec:;s,) la Facolt:à medica di Vienna si terranno: t111 rorso internazionale di perfezionamento per inedi<:i rurali, dal 17 al 29 settembre; ~guirnn11<J e.~rcituzioni di seminario dal 1° a l 6 ottobre (tassa per gl'italiani 200,000 eoro11e); 11n corso i~ternazionale in laringo-otologia dal e al 15 dicembre; uu rorso 1nteruaziona le in rnedicinn intf'rna. pediatria e neurologia nel febbraio 1H24; una serie di corsi in t utti i rami dellR JU<'dicina durante il ciclo luglio-settembre'. Per programmi, informa zioni, adesioni, rivolg(~rsi nlla Facoltà Medica (Wien I, Ring d(lfi J 2 ~ Tovemoor, Uni,·e1~itat).

Conferenze. Il prof. M. I.J. Patrizi ha te.liuto all'Accademia scientifica d i Modena quattro letture su lla «psicofisiologia del lavoro manuale e intellettuale».

.:\.vrà luogo ad iniziativa della <f Ital,"-.d..n1eriean. ~o<'iety » e .si inizierà il 30 giugno J)~rtendo da ?-.;ew York : i gitanti giungeranno i11 I~liu it 14 ~iugno. a ttra ,-er so la Francia e la HYiz:;r,eru; vìsittranno Torino. Genoya , R on1a, Napoli, Pompei,. .\ mn lfi, C-<1l)ti, P ert1gia, Assisi, l<'ire uze, Pisa. Bologn.u . RaYeuna, Corti11a, Inni.chen Trento ·l \iila' ' IH>, lago di C<>mo e torne ra nno in Fl'ancin n ttra. '' <~l'Fl-0 la SYizzera.

Studenti scozzesi a Parigi. Anche qu~st'anno, come u01 1021 e 11t' l 19~. unw. r<l]>preseutanza d i stude11ti e <li ~h1clente~~e ~l'<JZ­ zesi i è rec..'lta a Pari gi lJer nu bre Ye cor~) dt perfezio11nmento :- 46 stude n t i :ouo stati {listribuiti t rn gli O pedali Baude locque (l Tarnier: lJ st u-· dentt:l$.~ f urono a.g·gr ega te nll 'O ~'lJ<'tlalc de llu l'iti~ . ·

RI forma delle Scuole n1edie e insegn amento delleScleoze.

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11a Facoltit clelle Se:ie11ze di Yia, in seg·ui t'> .ad · "\1na \.1Uig·ente disc11ssione, 11a. approyato un orclir1e..

(l<'l .~ iorno i11 cni deplora cl1e l 'i11segn...'l.mento (lelle:-;ci('llZ€ sia .stato quasi ban<lito da lla scuola media ita liana qua le è stata riformn ta dnl ministro.. <J·entilc : 8i clichinr.a intiru.umente persua•s a c l1e- i i; prc,vvecliu1ento a Yrebbe le più gravi riperc11ssion i s ul livello .già mo lto basso della cultura media. na zionale e della preparazio11e agli stt1di superiori ;. crede suo dove re di esprimere al n1inistro e al presidente del C-0nsio-lio la propria a ngosciosa preocc up..'lzione e l)l'Ofonda amarezza per Ja decr et:1t•14 riforma. ittin1a di 11n investime uto Hutomobilisticu, èruorto a ~apoli il prof. Ài\.lberto Solaro, libero· d oc-e11t:e di pediatria, medico del municipio; per· Iu 11ghi alllli era stato ·conS'igliere ùell' Ordine. Con tava 67' a 11ni. Godeva di larghe simpatie ecl er~ molto ar~prezzato con1e professionist~. '

1

Indice alfabetico per materie. Agonic'l ed anestesia . -~rteriosclerosi intestinale Aspiri1ui : idiosincrasia da -

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. Pag. 784 . » 782

.

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784 776

Emottisi: trattamento . . . . . . Endocrinologia: importanza in medicina . Encef<llite letargica: l' . . . . « F lt1tter » auricolare . . .. . . Idrologia : Congresso . . . . Infezioni . pue rpe rali: i'rrig-azioni endouterine . . . . . . . . . . Ipertensione arteriosa . . . . . . . Medici1111 interna : conxJ.nicazioni varie . Metilarsinato sodico per iniezioni . . . Oste0psatirosi ~diopatica e sistema endocrino : rapporti . . . . .

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783 773 779 761 745

Bibliograiiu

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Ostetricia e giueeologi.a : comu11icazioni Pao . 7Tu. varie • • • • P en.sion i del z·Loni

Rnchiostovainizzazione : sulla - . Ragade anale : contro il {lolnre . Scapole alate . " . . . Secrezioni interne: ·m ezzi <li co.utrollo . Stomaco: trattamento della pt-0sl e <le Jla • • dilatazione • • • Sifilide: genesi cd invasio11e in lt'llia . Sindrome di Frohlich nei tumori Roprapituitari . . . . Tubercolosi : per una pil'1 coordi11a ta lotta contro la - . . .

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L. Pozzi, ed. resp.

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Nostra recentissima pubblicazione :

CARLO

BASILE

Diplomato in ~edicina tropi_cale al R~y;tl çollege of Phisicians y Surgeons di Londra Libero docente in Parass1tolog1a - H. Clinica. Medica d i ROma. '

1>iagnostica delle malaffJe J>arassifarie Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI - Direttore della R. Clinica Medica di Roma

Ri11ortiamo alcl1ni JJranj dei gil1dizi espressi dalla. stampa medica italiana st1 q11esto Mariuale: L ';1lta co1111wten7_..l clc•ll'A. :-:i riflette ~tt tt1tt<t l 'opera. ~<'rivendo i)er i medici egli s i ~ lin1itato ulle nozioni <:hè li int~resHa110, cioè ai 1>ara.·siti I>iù in11> ortanti per la patologia uma~a e ~i è la~i~1to guida.re \1n ~cn?1ent€l cl~ll'i.m1x~rl.:'l.11za _pr~ttica le~a tH ·~cl og_ni c·a 1~itolo . . I-'n in:aticità è lo SC'OJ)() cl•1 cui nulla lo svia: el11n1na c1t<Lz1on1. cllsser taz10111, cl-0ttr111e : ::-il ntt1e11e Hl fatti. Varie tabell~ co11clen~ano e sistemano le nozio11i e8J>08te. 11 laYoro ~ ~orre<ln to di abbond<:lntj e cli1r1ostrative illnstrnzio11i in lJUl'te sc·l1en1ntiche n1olte originali. ' ' E~so riu11isc:e tutte le <."011dizioni 1>cr r end€'rsl utile : e ne:-;Hu11 medico colto cloYrebbe i>rivarse11c. Nella tec11itn clell'n llestin1e nto editoria le i1on è stu t;l traS<."ura.ta n essuna spe~Hl. Una lode va alla eoragg iosa c·a ~u e<litrice . (Da .411nali d'lgien.e, febbraio 192.3). Il prof, B .\ SILE ha <lato n11a bri llaut<.. l>l'o\«1 del con1e :-;i possano so1·mo11ta re le gra ,.i difficoltit didattiehe inerenti alla trattazion(• si ~tematic.~1 <li t111a materia tr<t le più agitate. l 1a parte <liag11ostic:a diff~r<_)11zia le - di grandi. ·~'i1na i111portanza quando ~i consideri il 1Jf anuale in ltna clelle f-:i'U~ fi111zioni es~enziali, quella d·i c·onstùta zion é - è svolta dal B.\~ILE con sYuriati e spesso nuoYi artifici i didà tti<:i: tigu1'~, tabelle, sci1erni; ne c·ousegue unèl for111a <:onc:isa, attraente, che dà al lettore un senso e11forico cli cl1ia 1·ezza e «li or<line. ?\(>Jla trat tazio11e <li c:oute11nto 1>;1rticolnr1ne11te inedico abbiamo 0011stntato uno sc1'11poloso ag-giornamento à e i dati J>iù in1vortn11ti. :VIolto seleziouatn, In })arte wnieo-diagnostic·n cli laboratorio che rivela un Ticercatore con su1nato: 11oc·l1i n1eto<li. ina prtttiei e attendibili . . f )osì, <"On <: i ~o e serrato 11e lh1 elnbornzione del la u1ate ria. limpido e c:hiaro nella e~1>osizione, corredato <lai J)iù Ol)Pè> rtnni sns:->icli gtafici, questo JJa 11 ua l e 8i 1>re.·ent.-1 agli stu<lio~i italiani in un oyportuno momento ecl è de~ti 1 1<:1 to ud u11 lungo ca111n1 i110. (Da l'athJJlogica, 1:J 111arzo 1933). Il libro del R .\ SILE n1irèl n i bisog11i clello ~tudio8o P. gli offre i mezzi cli diagnostica diretti: una eS})Os izione i111{la ffièl <;<))11ve ndio&l <1elle i1ozioni C'erte, una esposizione string:ata ma precisa che, in poche 1>arole, C'()11<len 8:t <le i c·avitoli; e, 111,·eee. n1olte fi~ure di1nostrative, che f)è-ll'l~1no JJer la loro precisione, auche sulla se>ùt .guida <lella legg·end<:l. Per l 'ntili.tit della materja, pel' ll' doti ]}e-<:uliari di chiarezza e cli di<lattica, il libro riuscirit cl~ E:on111lo giovan1ento al n1eclic-o pratico e agli ,,itnlle11ti. (Da .Afi·n erva M edica, 1° aprile 1923) . ...\.Jh1 insufficienza ed jnte111pestivitit dello studio clelln i>arassitologia animale, i1n1ntrtito nei i>rin1issi1ni anni cl 't;11iversitit a gioYnni c·om1>le tan1e11te digiuni di medicina, fa contra8tO la SU<\ gr<tncle importanza e va-stità ~-empre JJiù creRtente nel cn rn1>0 cli11ico. Il trattato qt1indi <lel }Jrof. 13.\ RILE arri\a n buon punto, porta11do a J)iene inn11i ln lnrga 111eH~e <li 111Qàerni stu<li e ,lf riC'erc."11e })ratic.~he . !Al breve e {'hi<-l l'll ·liill ton1n tologia. le <.:01u;idernzioni clia~11ostiche e cl ifferenziali a tfia nc·a t(.\ dall 'enuncinzione dei mezzi clinic·i di laborn tori o, <-onc:o1~·ono n comple tare· e Ttl vvivare i cliver~i qnndrl morl)()f.li. . ~i l)UÒ con lJie na <.:oR<·ie nza e e;on gil1sto orgogli<) aff<~r1nnre che que ·to illanualc, di pura marea 1t<~­ lia11a fori;e l'nniéo nc..1 n1on<lo li bl'a rio {• una otti1ntt e 11ecesHa1i<l guida . D(?llo intri<'fl to probl~1n~1 po raF-.-s1. t:l rio; agli stncleuti ed ai 1neclici. ' (Da L'Italia. Sanitaria . 10 n11rilP J9~1 >.

SAGGIO DELLE ILLUSTRAZIONI

J,,eptospi ra iclero-llae-. rn.ort'agi(te (Noguch1,

l\llicrofotografia. Leisll/tn ani a, inf a11 t un1. Originale. Ingr. 3000 diam.

1917). - A~ente patoge110 de1la Spirochetosi ittero-emorragica o ittero-infettivo.

Dis~·11te1·in

a inebicn. Sf\zione cli intestino crasso. }'\ota. i l'EntanzoelJa llistolityca nei tessuti e lo stnto di <:ongestio11e clei YiL ·i ~n nguigni. (Da un preparato a nito gentilme11t0 da 'Venyo11).

t .. 11 voll1me di ])ag. xrr-262, della Colla11a i\1an\1ali clel «Policlinico>> in cal'ta se1n ipatinata. co11 U1 figl1re e 18 tavole intel'calttle i1el testo e 2 ta.vo le a colori fl1ori t~sto. Prezzo L. 3 3 . Per i n ost1i ~tbbonati I~ . 28 fra11co di })Orto e raccomandato. lnl'iare cartoli11a vaglia al Oav. LUIGI POZZI -

1 i<L ~~istina 14, llorna. 1


Roma, 18 giugno 1923

ANNO XXX

Fase. 25

tondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO~ Osserva~ioni

cliniche: P. F ornara: La reaz:one ùi Wa ssermann nel liquido cefalo-rachidiano.

Not! d! ~cnica: C. Antonucci: Proposta di un perfezionamento n el trattamento ideale delle cistJi da echinococco steri li del JlOlmone. :Sunti e rassegne: GINECOJ.. OGJA "Id OSTETRICIA: E. Pestalozza: La tubercolosi genitale della. donna. S. Adler: Sugli edemi delle gravide. - P. Gaifami: Sulla sedimentaz:one delle em~tie nel campo ©inecologico. - P. Gaif ami : Corpo . luteo e mola vescicolare . . ·, · ,Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi : R. Accad émia l\fedica. di Roma. - R. Accad emia Medico-Chirurgica cli Napoli. Società Lombarda. di Scienze Medi che e Biologiche. Milano. - R. Accademia P eloritana.. Messina.

Appunti per il medico pratrco: CASISTI CA e TERAPIA : Sistema nervoso : Sintomi di allarme nella menin gite tubercolare del· l'ad ulto. - Sulla corea di Sydenham. - Il trattamento delle sequele dell'encefalite epidemica. - Sciatica. e malattia sacroiliac::i, - La demenza senile. - Lo shock da elettnicit à ed il suo trattamento. - SEMEIOTICA : Le iniezioni di a drenalina per la riattivazione della malari-a latente. - La mobilitazione del meningococco. - MEDICINA soCIALE : La lot ta contro ta tubercolosi in Prus ~i a. POSTA L>EGLJ ABBONATI

-

VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza: Le nuove dli sposizioni per le p ensioni dei san itari. - Questioni pratiche. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Cro· naca. epidem '. ologica. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetic9 per materie.

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Diritti di proprietà rlservatt. -

OSSERVAZIONI CLINICHE: LABORATORIO MEDICO- ~1ICROGRAFICO DEL i\1UNJCIPIO DI NOVARA

diretto dal dott. p. •

BANDINI.

La reazione di Wassermann nel liquido cefalo - rachidiano. Dott.

PIERO FORNARA.

L'aver avuto l 'opportunità di osservare e di studiare quest'anno a Novara urn discreto numero di Meningiti tubercolari e l'avere trovato in qualcuna cli esse un reperto inatt·e so all'esamtl biologico del liquido cefalo-rachidiano, n1i inducono a pubblicare questa nota preliminare. Passo ~enz 'altro a esporre in riassunto ques ti casi a cui farò seg·uire le considerazioni e le conclu5io11i che mie derivano.

Il p1·i·m o caso è quello di una bambtn·a ·.di dieci a n11i, G.· Regina, bella e robusta figliuola , cl1e entra a ll'Ospedale Maggiore nella 1a Sezione cli ~1I edieina, diretta da mio padre, il 24 maggi0 1922 : l 'a. è la terza di quattro figli vivi e sa11i, i genitori sono vivi e godono otti1na salute, e Ja mn.dre riferisce che la piccola non ebbe mai malattie degne di nota e che a 1nmalò bruscan1ente 6 giorni prima d·el1'entrata con cefalea violenta a febbre alta. J\ll'esame obbiettivo si nota che l'a. giace in

dec11bito laterale in posizio:n1e coatta di chieri de fitsil: sensorio discretamente libero; cefal E·a inten sa a predominanza occipitale. Pupill e be11. reagenti alla luce ed all'accomodazi-011e. ~t\ddon1e retratto ed alvo stittico. Riflessi tendinei e periostei difficili a provocare per la · notevole rigidità generale: Ken1ig intenso e notevole rigidità nucale ; i11tenso dermo,gr·a fisrno rosso. Polso lieveme11te bra dicardico ri .. sp etto a lla temperat11ra, ma perfettamente ritmico. l\IIodicA. micropoliadenia e subottusità d el lo.b o superiore polmonare destro. T emperat11ra oscillante tra 38°.7 e 39°.2. Il giorn~ 26. pratico una prima pu~tura . 10~­ bare : il l1qu1do esce a forte zampillo, 11mp1dissimo. .All'esame: 80 cellule (lir1fociti) per mmc. (240 al co·n taglobuli di Fuchs-Rose111thal). Notevole aumento delle albumine : Pandy + + +. Boveri positivo i11 60". Aumento d elle globuline: Non11e-Apelt-Ross-Jones positivo in 2 minuti. Zucchero diminuito: ·p ositiva la reazione dell'ipoglicorachia · di Mestrezat = al dosaggio col Mc=ì,rti~"i = 0.20 %0. All'esame diretto non si trovano mi~robi : si inocula una cavia in perito11eo col sedime11.to ottenuto .per centrifugazione prolungata d1 10 eme. di L. C. R. Il g·iorno 28 una seconda pur1tura lombare dà L. c. R. analogo, cl1e contiene 120 cellule per in mc. Intanto 1.o stato gen erale, ·dopo t1n fuggevole appare11te iniglioramento, precipita: com1)aiono midriasi e insensibilità cori1eale, pal'esi del faccia.le di clestra, stato soporoso, r e... spiro perioclico.


71J4

IL POLICLINICO

Il 30 si pratica una terza puntura lombare: il liquor è ora lievame.nte torbido e lasciato a sè forma 1a classica ragnatela: albumina e globulina fortemente a11mentate; cellule 1200 per mmc. Inoculazione in cavia. L'a. muore jl 3.0 al le ore 13: non ci è concessa l'autopsia. Le due cavie inoculate, sacrificate la prima il 23-VI, Ja seconda il 30-VI, rivelano tipiche lesioni iniziali di tubercolosi peritoneale e miliare. Il giorno 30 pratico la reazione di Wassarmann col L. C. R. delle tre pnnture lombari, fresco e inattivato per mezz'ora ~ 56° (1) : col L. C. R. estratto il 26 e il 28 è neg,a tiva in tutti i modi; col L. C. R. eRtratto in mattinata la reazione è positiva con 0.1-0.3-0.5-0.7-1.0 di L. C. R . fresco, dopo 1 ora di termostato e dono 24 or.e di conservazione jn ghiacciaia si conserva positiva a 0.1 e 0.3, si fa dubbia a 0.5 e negativa a O. 7 e 1.0; ·c ol L. C. R . inattivato è subito negativa a tutte· le dose da 0.1· a 1.0.. Le reazioni di Wassermanr1 sul siero di sangu ~ dell'a. e della madre sono negative sia con l'antigenie I. S. M. che con l'antigene colesterinato alla ~achs: pure neg·ative le SachsGeorgi. Il 1° agosto mio padre è chiamato in co11sulto a Omegna dal dottor Ma:.nifredi per un giovanotto di 28 anni il cui padre, già. affetto da Pott, mori di affezione polmonare (tubercolar·e?) a decorso lento: l'a. è l'ultimo di 4 figli vivi e sani; dopo di lui sono 11n fratello morto in glierra e una sorella morta nella prirpa infanzia: l'a., ammogliato da. un anno circa, presentò nel 1915 - linf orr1i fistolosi di presunta natura tubercola.re, di cui persistono le traccie: l'attuale malattia iniziò br11scam ente in pieno benessere 5 giorni fa con sintomi meningei a febbre elevata. All esame obbiettivo si11drome n1eningen completa con psiche discretamente libera: tempera.tL1ra oscillante tra 38° e 39°; polso lievemente bradicardico (80 P. a una T. di 38.5), 1·itmico Vie'Tlle praticata una p11ntura lombare c11e fa uscire un L. C. R. sotto forte pressione: esso è limnido e lasciato a sè non fa ragnflt ela, ma ìa,scia depositare n111nerosi piccoli coag nli fibri11osi: contiene u11a forte quantità di albumina (reazione di Pandy + + ; reazione di Doveri positiva in 65") e di glob11line (Non11e-A1)elt stratificata positiva immediatam e11te) ; di1nìnuite le sostanze riducenti (glucosio dosato col m etodo di Martiri 0.15 %0); celll1le 37 iJer mmc. = 112 al contaglob11li di Fl1chs Rosènthal. Le cellule sono in massima parte (72 'Yo) linfociti € grandi mononucleari (23 %) con sc(trsjssimi polinucleati (5 °/r,): ·R eazjone di V/assermann col L. C. R. praticate 11 2 agosto, circa 18 ore dopo la P. L. = Caso secondo. -

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1 •

(1) Tutte le V\Tassermann nel L. C. R. qui

<'Oine nei ca.si seguenti furono praticate con la tecnic~. classica originale, a dosi scalari di l,. C. R. (Auswertungsme thode di Hauptmann ) con l'antigene dell'Istitl1to Sierotera1Jico Milanese : qualche volta furono eseguite in aggil1nta ancl1e reazioni con un antigene di laborato1·io col es cri nato alla ~achs. ottenendo ric::11ltati se11sibil111ente ug·uali: il L. C. R. era s e1n!1re limpido (liq11or della III provetta) <' q11 a n<lo era n e<;e sa rio flt ce11trifugato.

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25)

= col L. C. R. fresco intensame11te positiva con le diverse dosi (0.1-0.2-0.3-0.4-0.5-0. 7-1.0) clopo un'ora di termostato; dopo 24 ore di temperat11ra d'ambiente (circa 28°) la reazione è ~ncora positiva a 0.1-0.2-0.3; dubbia a 0.4; r1egat1va a 0.5-0.7-1.0. Col L. C. R. inattivato = dubbia (emolisi incompleta) a 0.1 e 0.2; negativa coin le dosi maggiori.. Il dott. Gaidano di Torino pratica dietro inia preghiera la reazione al Benzoino colloidale su tale L. C. R. e me ne comunica i risultati: OO12 212 2 2 2 OOOOOO. Inoculo intraperitonealmente una cavia col sedi1n.ento di 10 eme. di tale L. C. R. e la cavia sacrificata il 5 settembre presenta lesioni di tubercolosi gl1j,anidolai9e e viscerale dissemi11ata. L'a. muore jl 4 agosto dopo due giorni di sinton1atologia bulbare.

Terzo caso. -

C. Aldo, giovine esile e n1agro, di 17 anni. Entra in Ospedale nel I Reparto il 9 agosto 1922: nell'anamnesi famigliare si nota che il padre mori a 35 anni di tubercolosi polmonare: l'a., che è figlio unico, non fece jn pre~edenza malattie degne di not~; ammalò nello scorso ge11naio di plet1rite essudativa destra, che dopo lln lieve miglioramento recidivò nel maggio, da allora p erdl1ra febbre, tosse ed il medico curante diagnosticò· una tuberc0losi de.ll'apice destro: da dieci giorni è compa.rsa ·ùna intensa cefalea. ,. All'esarne obbiettivo, oltre ai segni di una infiltrazione apicale bilaterale e di pleurite alla. base di destra, si notano: Kernig, rigidità nucale, dermografismo rosso, ventre retratto. 1· ~peratl1ra oscillante tra i 37°.5 e i 38°5. Il giorno 11 pratico una pl1ntura lombare: il liquor esce a goccie ravvicinate, chiaro, ma visto in profot1dità è di colorito lievemente giallo-verdognolo e pare ptù denso, più vischioso dell'acql1a di roccia: lasciato a sè per 4 ore dà una tipica ragnatela. Vi si contano 340 cell11ìe per mmc. (linfociti e cellule endoteliali ). L'albumina vi è fortemente aumentata (Pandy + + + ; Baveri positiva in 50,,); le globuline sono pure in at1mento (la NonneA pelt per stratificazione è fortemente positiva i1nmerliata) . Le sostanze rid11centi sono dimir1l1ite a lla re1zione di Mestrezat. e a.Ila reazione di l\fartiri (glucosio gr. 0.28 %0). La r eazione di Wassermann sul L. C. R. fatta, in giornata d,à i seguenti risultati: , d.opo 1 ora di termo5t.ato a 37°: a L. C.. R. fresco = 0.1 + + +; 0.25 + + +; 0.4 + + + ; 0.5 + + ; o. 7 + + ; 1.0 + +. a L. C. R. inattivato= 0.1+; 0.3; 0.5-; 0.7-; 1.0 ·~. .

dopo 5 ore di termostato : a L. C. R. fresco = 0.1 +; 0.25-; 0.4-; 0.5-; 0.7-; 1.0-. a L. C. R. inattivato tutto negativo. La reazione di Wa3sermann viene ripetuta sullo stesso L. C. R. il 15 e anche a liquor non inattivato dà già dopo un'ora di termostato risultati negativi. I.Ja reazione al Benzoino colloidale praticata dal dott. Gajdan10 dà. i segl1enti risl1ltati: o1 2 2 2 2 2 2 2 1 oooooo. La sieroreazione di V\lassermann praticat ·~


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SEZIONE PRATICA

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col siero di sa11g·ue flI 11eg·ativa: cosi pure ne- lori radicolari toracici con rapida comparsa. g·ativa la sieror·eazione di Sachs-Georgi. Indi una parapl-3gia a tipo spastico: durante tanto ]o stato generale dell'a. si aggrava: la degenza dell'a. nell'Ospedale Militare a l reco~1)aiono delirio, tendenza comatosa, conparto diretto dal dott. 1V1ong-uzzi f11rono prati' 'ulsioni e pareai del facciale di clestra: dopo 11n fugge,1 ole miglioramento nei giorni 15 e 16 • ca te tre puntu~e lombari: tutte e tre diedero l'a. si aggrava ancora e muore il 19. un liquor con r eperto tipico di dissociazione La cavia inoc11lata col sedimento di questo albumino-citologica (albumina più di 2 gramL. C. R: e u ccisa il 23 &ettembre presentava l esioni tubercolari al J)unto di innesto e tu- mi %o; globuli11e in forte a11mento; cellule bercoli milia1·i disse1ni11ati. 1-3 per mmc. ). La r.eazione di Wassermann col primo L. C. R. flI negativa sia a liquor freAccanto a questi tre casi di :Vleningite tusco che a liquor inattivato; devo però far noLìercolare voglio riassum er e lin caso di morbo tare che la reazione di Wassermann fu pratidi Pott con probabile pachimeningite ipertrocata per necessità di laboratorio quattro giorni fica tubercola1'e e con compressione midollare dopo che la. puntura lombare era stata fatta. che espo1·rò p er esteso in separata sede col Le altre due volte la rea.zione di Wasser-· dott. ::.\Ionguzzi : trattasi di un soldato ventumann sul L. C. R. eseguita nella giornata stesnenne cl1e dopo aver· avute parecchie riprese sa della l)Untura lombare, diede i seguenti ridi pl e11riti tubercolari è preso da febbre e dosultati : aLC R fr esco con dosi di 0,1 + + +. ,, ,, ,, ,, 0,1+++.

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0,25 +++. 0,5 + ++. 0,25 + + + . 0,5+++. " 0,1+++. 0,25+++. 0,5 + ++· 0,5., 0.1+++. 0,25++ o,25 _:._. ,, 0,1 + 0,502505, " 0,1-

0,7+++. t,o+ + + · 0,7 + + +. i,o++ +. 1,0+ 0,7 + 0,71,00,7 1,0100,7 ,

dopo 1 ora di termostato ..

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" " A L. C. R. inattivato i·eazione completamente sociazione elettrolitica dei clort1ri {Porcelli (1) ) :la si direlJb e cioè il tipo di reazione di una negati,1 a già dopo un'ora di termostato a tutmeningite sifilitica acuta o di una menimgite t e le dosi da 0.1 a 1. 0. in un sifilitico ere.dosifìlitico· (Guillain) : acl La reazione al Be11zoi110 colloidale dà i seogni modo si scosta assai dalla curva che guenti ri5ultati : 01. 22222122210000. Guilla.i n (2) descrive come tipica della lVIeninLa r eazione di \Vassermann sul sangue pragite tubercolare (assenza di precipitazione nei ticata due volte è sempre negativa ancl1e con tubi di testa: la precipitazione inizia alla t1n antigene colesterjnato alla Sachs, e pure \i' provetta e dt1ra fino alla XI-XII) : n è siamo11egativa è la Sacl1s-Georgi. noi i primi a div,ergere in ciò da Guillaiin. che: già vVeill, Dufo11r e Chahovitch (3) e D~ble (4) notarono in casi di m eningite tt1bercolare la * ** curva sifilitica con precipitazione nelle zone l.;11 tale corn1)ortan1e11to del liquido cefalo- · di concentrazione. Del resto in questi ultimissimi ten1pi a nche La roche (5) lJubbli-cò di ave. . r achidiano in a.ffezio11i in enirngee infiammato1·ie o Ineccanich·e i1on lueticl1e mi i11dt1sse a (1) R. PORCELLI. P er la. conosce·n za della. real'iprenclere lo studio della reazione di \:Vas:aione di p1·ecipitazio·ne del ben zoino colloidale nel liquido cefalo-rachidiano. Giornale italiaserman11 ~ a r icercar e n ella letteratur.a se no delle malattie ven eree e della pelle, fase. II, q11alche cosa di an alogo fu trovato da altri. 1~22, pag. 506. (2) G. G u ILLAIN, q... LAROC~ et P. LECHELL~. _.\.i risultati dell a r eazione del Benzoino colloidale accennorò brevem eute perchè credo che L a rér.ictio·n du ben1oin collo1d al daris la men.ingite tubercul euse. Comptes-R endu s de la il mio carissimo amico dott. Gaidruno che da Société • de Biologie, t. LXXXIV, 15 janvier 1921, tempo con serietà d i intenti e con dilig·ente pag. 81. (3) E. \VEILL, A. DUFOUR et X. CHAHOVITCH. cura si occupa di tale reazior1e ne tratterà .S·ur la réa.':;tion. de précipitation du benjoin tl'a poco per esteso. I reperti dei miei due collotda.l avcc l es liquides céphalo-1·achidiens C<1Si (n . 2 e n. 3) di lVIeningite tubercolare e 1>athologiques. Réu11ion biologique de Lyon? 4 juillet 1921. del caso di Pott, presentano un tipo di r·ea(4) J. HENRY, DIBLE. Thc colloidal benzoin zione mista p erchè Lia un lato prolung·andosi r eaclion in the cere bro-spinal fiu·i d. Tl1e Lanverso destra h anno il tipo della reazio111Je delle cet vol. CCII, 3 juni 1922, pag·. 1090. (S) G. LAROCHE. L e rea:;ioni colloidali del lil\feningiti, dall' altro iniziandosi alla seconda quido cefalo-rachid iano. Bulletin l\tiédical, n. 26, J)rovetta a ssumono il tipo della reazione po1922, riferito in « Gàzzetta degli Ospedali e delsitiva luetica paradossa lJer inst1fficiente disle Clinicl1e », n. 81, 8 otto])re 1922, IJag·. 9fl0. "

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IL POLICLINICO

re otte11-uto nel 15-18 ~{, dei casi di meningite tubercolare urnia curva di precipitazione del benzoino colloidale squisitam ente sifilitica con inizio fino dalle prime prov·ette. Lo stesso vale per la medesima reazione i1ef casi di compressione cerebrale o midollare : Guillair.1. scrive di avere avuto un benzoino colloidale a tipo sifilitico in tre casi di liquidi cefalo-rachicliani xantocromatici in cui nulla parlava per la lue e fra di noi Ferrero (1) .ottenrne lo stesso risultato in due casi di tumore cerebrale : a questi noi possiamo agg·iu11gere il i10stro 1-aso di compressione del midollo dor sale per 111orbo di Pott.

Ma quel cl1e più mi interessa è il reperto ·della reazione di Wassermann positiva sul L. C. Il. di questi casi in cui nessun dato parlu,ra i1er la lue nell'anamnesi ,e nell'esame obbiettivo e in cui la reazione di Wassermann ·miel sangtte era 11egativa : un tale reperto pe.rò non è nuovo, e con accurate ricerche bilJliografiche h o potuto raccogliere un buon nt1mero di casi analoghi. .Il primo autore che pubblicò di aver otte'r1uto una Wassermann p9sitiva nel L. C. R. di una m eningite t ubercola.r e è Zaloziecki (2) : sfguirono le osservazioni simili, a proposito di meningiti tubercolari e di memdngiti purulente, di Hauptman11 l3) , di Mucha (4), di Kro·nfeld (5) : tali .c;,a si i·o1 cit·o p1er1 amore di completezza pur osservando eh-e sono tutti o quasi assai discutibili perchè in essi o non furono fatte le necessarie ricerche per eliminare la sifilide (casi di Kronfeld) o addirittura questa coesisteva con certezza con la meningite da altra natura (come ad esempio 'Illei tre casi, due di m eningite tubercolare e uno di meningite purulenta otogena, di Ml1cha). Per lo stesso moti,ro 11on farò che ad accennare ai casi

(1) A. FERRERO. La reazione del benzoino colloid.ale stll liq·u·i do cefalo-rachidia1io. Il Policlinico, Sez. Pratica, n. 3, 26 geminaio 1922, pag. 77. (2) ZALOZIECKJ. Monatschrift fiir Psych1.atrie 1909 (Festschrift fur Flecl1sig), citato da. J AHNEL.

(3) HAUPTl\·IANN. Deutscl1e Zeitscl1rift fiir Nervenheilltu11de, Band 42,. citato da JAHNEL. (4) V . MucHA. Ue ber Salvarsanbehandlung der . ·yp1iilis. 'V'rie11er Kli11ische 'Voch enschrift, n. 28, 13 Juli 1911, pag. 1012. (5) KRONFELD. Zei tschrift fiir die ges .. Neurologie t111cl Psycl1iatrie. Band 1, 1910, citato da JAHNEL.

francesi di Goug3rot (1) e di Vincent ed a qt1elli pubblicati da Zaloziecki (2) in tm successivo lavoro. A J al1nel (3) spetta inclisct1tibilmente il merito di aver fatto 1Il!el 1915 il primo lavoro d'insieme, sintetico e critico sull'ar g·omento: in esso egli oltre al raccogliere e a vagliare i precedenti casi d ella letteratura ne espose 4 proprii che raccog·lie in due categorie: nei prin1i due coesistava ~ertamente una meriingite tubercolare •con una sifilide certa o probabile, rr1a n egli altri due pure di meni11gite tubercolare n è l'esam e clinico l!llè l'esame sierologico del sa11gue n è l'esame anatomico n1acro- e microscopico lasciavano sussistere la ])Ossibilità. della lue e ciò nonostante la Wasser1nann nel liquor era positiva. Successivamente osservazioni analogl1e fece Kramer (4) in un caso di m e11ingite tubercolare e in uino di m~ningite m eningococcica e le pubblicò sulla Milnchener M edizinische ivoch enschrift offre11do ìo spunto a una piccola, polemica, poichè se Zadelc (5) espose cinque casi simili~ tre di m eningite meningococcica, uno di m eningite pneuroococcica e t1no di m eningite tubercola·re, Plaut (6) sorse a difenclere la specificità d·ella Wassermann, sostenend o che in tali casi si deve trattare di meningiti non sifilit iche sopravvenl1te in indiviclt1i sifilitici. Poco più tardi Ei.cke (7) scriveva di avere egli pure osservato non di raro reazio11i di Wassermann positive nel L. C. R. di m e ningit1 tubercolare e di avere anzi avuto in tre di questi' casi positiva anche la Sachs-Georgi nel liquor, e più rece11temente lo stess.o autore in un lavoro fatto in collaborazione con LovvemÌJerg ritornava ~l1llo stesso argomento. L'anno •

1

(1) GouGEROT. Réaction de Wctsse rma1i1i. Jol1rnal Médical Français, 1911. (2) ZALOZIECKI. Archiv fur Hy~·ien e. Band 80, citato da JAHNEL. (3) FR. JAHNEL. Ue~~r das •l 7 orkomme1!, itn~

die Beioertung positiver Wa~ se~11!'ann sc h~1 Reaktion im Liquor bei Meningitis. Arch1v

fur Ps1rchiatrie und Nervenheilkt1nde, 1915, Band 56, Heft 1, VII, pag. 235. (4) C. KRAMER. ll eber positiv en Was se.rni~1~n im Liquor bei nicht

litetisc1ier M~ningitis.

Miinch en er medizinische 'Vocl1en schr1ft, n. 41, 8 oktober 1918, pag. 1131. . . (5) B . ZADEH. U eber 'I!ositiveri W!l ss~1:ma1in im Liqitor bei n i cht luisc he1· M enirigitis. 1\1:.

vv·.,

n . - 51, 7 dezember 1918, pag. 1435. (6) F. PLAUT. Ueber posi~iven wa.ss~rni.a?11i

1\1.

im Liquor

bei n.icht luetisc1ier M eriingi'i,is.

1\1. IVI. ,V., n . 45, 5 november 1918, pag. 1247. (7) H. EICKE. Vergleich e1ide U1itersucl~ung~·1i Zwischen der W ass ermannsc1ien R ea ktio1i i11i L iquor u1id den Flockung s1ne t1i? den 11qrc.h .Her·)nann-Pcrutz ~tnd Sachs-Georgi. i\led1z1n1scl1e J\.linik, m. 51, 21 dezember 1919. pag. 131 1.


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i5]

SEZIONE

scorso Lesse1· (1) J)Ub))licò di a'rer ottenuto più ,·olte reazio11i cli ' '' asser1nwnn positive i1el L. C. R . di mel1ingiti tubercolari ~ discusse le n1odalitH. di qn este reazioni .no11 specifiche. I niì11e qt1est'a11110 stesso Terzani (2) scrive cli aver trovato nel 18 ~!o del le affezioni ineningee 11011 s~fi J iti.cl1e , in casi di i11e11ingite me'Ild·n gococcic~, di i11'= ni11gite l)Urule11ta otoge11a, di pol iomielite. a11t.el'iore acuta, di tetano cefalico tina \Vassern1a n1t po iLi·ya nel liquor. A11cl1e r1€lla encefalite leta1·gica alcuni autori trova110 la -,,,.~ssermaJI111 positiva nel L. C. 1-{. : llil tale re1)etto i1otaro110 i11 si11goli casi isolati Lot1is. Ra111011d (3), ~.\cl1ard , Dircks Dill ':/ ~ sp.ecia.lmc11te, i11 sei casi, Dul1ot e Cra111p Jn (4) : m a i;::i deve trattare di re1)erti eccezio11ali l)Oichè in più di trenta liquidi cefaloracl1id_ia.ni da n1e esaminati con la massi1na cura i11 tale aff ezio11e mai io ebbi a osse1\4are u11a tale e,,e.11.t 11alità. J11 ci11que casi. di carcinosi g·èneralizzata v. Dungt')rn ed Hal1Jer1t (5) trovaro110 Wasserma11n .p ositiva nel l~ . C. R. ; n1a ben più spesso si tro,rò t1n ta.le reperto in casi di affezioni cl1e a111ner1tano la pressione endocramii.ca o e11cloracl1idea e di co11segue11za causano la ))e11 r1ota si11dron1e di diss ociazione Rlbu1ni110-cit.oJogica e di xa11tocroma del liquor. Qui il merito inaggio1·e delle ricerche s1)etta a i francesi: \ .i 11ce11t (6) fi11 dal 1912 a ve11do osservato st1 400 c~an1 i i11 sette casi di compressione cerel)rale (l ) FR. LESSER. ft'lUSSP ll Pi~1ikliorisflilssigkei­ t cri fur <ile l~ 'as sertnarinsche R eaklion inaktit·iert tuerdc1i? Arcl1iv fi.ir Dermatologie i1ncl Sypl1i1is-Orig1nali e11, Band 131, 1921, pag·. 87. (2) ...\. TERZANI. itl le pri·n cipali reaziorii del Lir1uido cefa,lo-rac1tìllinrio ri.elle malattie del si·' l r'nia n ervoso con, speciale rigua,rdo alla 11eitrosifilide. Rivista critica di clinica medica, n . 9 e 10, 25 inar zo e 5 aprile 1922, pag·. 97, 109. (3) Lours RAl\10.KD. .4. propos d' uh, cas d'~1i­ c1~pJiali te léthargique à for'm e a1nb·u latoire. .T 011r11nl des Praticiens, n. ~·9, 6 décembre 1919, l)Ug. 769.

(4) E.

D U H OT

et E .

C:RAMPON. Eric éphalite

d.é11ii.que et réactiori de Bordet- W

épi-

asser1n,a1in.

'ociété médicale des Ho1)ita11x de Pal'is, Séa11Cù du 21 avriJ 1921. (5) ' '· DuNGERN l1nd .HALPERN. U eber Iio11ipl~11 i e'n t bi1tdtt11 g s l'e.'lktio ri 1~iit Liquo1· ce1:e ?r.ospina li s bei Karzino,1n. Muncl1e11er r11ed1z1111sche \\ 'ocl1e11scl1rift, 2 september 1919. pag·. 1923. (6) CL. V1NCENT. P r ése 1tce de l a réactiori de ll.1tsser1narin clans l e liquid e cép lialo-rachidie1i <t1l cott.'l'S de ·1n a ln dies nerveitses d ont la naf itre sypliililiq'u,e 1i'est 1Jas dé 1n.ontrée. Socié~é d e Ne11rologie de Paris, séance du 25 a \rT1l 1012, 'in Re,111e Nel1rologiqn e, n. 9: 15 mai 1912, 1

})ag.

()~5 .

PR~ TICA

797

una ' Vasserrnann positiva nel l iql1or l)Ubblicò il primo lavoro sisten1atico: a parte i primi tre casi ir1 cui coesiste la s ifilide co11 l'affezione cli.e comprime il cervello (probabile ineningi.te sierosa nei orin1i due casi, tt1more 111aligno nel terzo) n ei quattro successivi era certa la presenza di un neoplas1na cerebrale e la ll1e era esclusa e dalla Wasser111anh i1eg·ativa sul sangue e dall'assenza di ogni dato cl1e parlasse per es3o i1ell'a11amnesi e i1ell,esame obbiettivo. Casi analog·I1i 111a i11 tumo1·i n1idollari osservò e pubbl icò Ge11dron (1) nella Sl1a tesi : in Ger-mania Stern (2) espose u11 caso che però è ben l)itt djs.:!·1tibile ir1 quanto a lln sarco1na d ell'a11go lo po;.1to-cerebellare coesisteva t1na malaria e la \ Vasser1narn11 el'a l)OSitiva oltre c11e n el ìiquor a11che n el sangue. Più netti paiono i11vece i casi di g·lioma cerebrale a cui acce11na Less-3r (1. c.) e qttello cl1e E1cke e I.owenberg espongono i1el già citato lavoro, ca~o di tun1ore micloll arf3 in cui la. V\1 asserm a 1111 positiva sul li•.:ruor fu snl l)U11to di fare sviare la diagnosi ma la r ·e azione all,oro colloidale cl eviata ' 'er:;;o destra fece eliminare l a lue. :-\ 111cora i11 Francia Guillain· (3) oss,e rvò t1na 3:11aloga reazione no11 s1)ecifica i1el L. C. R . i11 u11 caso di compressi one n1idollare p el' fibron1a e11doracllideo in t1n inorbo di R ecKlingl1at1seJ1 e in lln successivo l avoro co11 Larocl1e (.i) raccolse tre casi di liqt1idi xantocron1atici i11 ct1i la re.azio11e di ,,. assermainn e la reazion e al ber1zoi110 colloidale era110 l)Ositive st1l L. C. R. fresco, 11 egati,re: sul liquor i11atttrate. Nel morbo di Pott no11 mi co11Sta cl1e sia ...stato ma.i ossel'vato u11 tale reperto: SiGE;:\DRO~. Elud e

cli1iiqite d es ttt11ieit1·s cle la 1noelle et des ·n ié·1ii1iges spi1iales - Contr'ibut·io1i cì l'éttlde cles lo calisatio ris 11iédullaires en liaui cur. Tl1èse cl e Paris, 1913. (2) F. STER~. ( l eber positive. l~ ' assermlt1t'll1'eaktion, bei 1li clitltlisch eri Hirri erkrarikun.geri. Archiv fi.ir Psy·chiatrie t1nd Nerve11krank11eiten, 61 Band, 3 H eft, XX\' II, lVfarz 1920, p. 725. (3) (~. GuILLAIN. Corn1Jressiori de la ·1noellc cerv'icale <lans u1i ccis de 11ililadie lle R eckling Jiaits en. Bt1lleti11 et ì\Ién1oires de la Société ì\lédicale cles HòJ)it.aux cle Paris, 3e série, 37 a11née, i1. 9 (17 inal's 1021), }Jag. 357, séance du 11 n1ars 1921. (4) G. GuILLAIN et G. LAROCI-IE. Ét11,de de. la 1·éac tion. clit benjoi1z colloi.llal et cle la r éa cl1 011 de Bordet-Wa.sserm,(1 n1i 1Jratiq11,é es s ur 1es l iquides cép lia lo-rachid~e11s Ta1ith.ocliro1~if q,iies . Comptes-re11clt1s d es seances de la Soc1ete d e Biolog·ie, 'f. IJXX\: I,~, rJ. 19, i)a g-. 966. séan ce dt1 28 n1a i 1921.

· (1)

I


798

IL

[~.\~r\O XXX, FASC. 25)

POLICLL~ICO

card (1) a ;proposito della suddetta comunicazione di Guillain disse di no11 aver mai ottenuto reazione di Wassermanrn l)Ositiva coi liquidi iper alburninosi delle com·p ressioni midollari da spondilite tunercolare: il i1ost.r o caso sar ebbe perc.iò il primo e tanto più i,mportante tn quanto in esso il liqt1or era sì ip·e ralbuminosa m a non presentava i caratteri fisici della xantoc1~omia. (e onti1i tla). (1) SIC.\lW. Discilssione alla co1nitnicazione di Guilla·i ri. Tale discussio·n e n on è registrata

nel Bolletli110 della Société m édicale des Hopitau·x: m a nella relazion·e della comu11icazioil'te pubblicata sulla Presse médicale, n . 22, 16 mars 1921, pag. 218.

NOTE DI TECNICA.

riunione av\re1me p er prima intenzione. I rist1ltati furono buoni in 16 casi, nei ql1ali la g uarigione avvenne senza i11cidenti (1 J 011nesco, 2 Wood, 12 ' ' egas e Cra.nwel.l, 1 Aree). Secondo quest' ultimo i risultati sarebbero catt.i,ri nel 15 ~~ dei casi. N·ella statistica del Guimhellot ri$ulta t1n solo morto (Veg·as e Cranwell) : in c111esto m a lato bisognò fa1~e, 1'8° giorno, una incisio11e, che diede esito a del siero torbido; il 17° giorno, un ampliamento di questa incisione per dar·e -e sito a molto pus. i.\1algr a do ciò, l )i11fermo morì il 44° giorno. Un caso di \"\' altl1er manca cli notizie ulter iori. In 3 casi la guarigio11e avvenne dopo qualche jncidente. Un malato di Lemaire ebbe u11a pleurite purul e11ta ; 11n inalato di ·Vegas e Cranvv-ell ebbe t1n pio1)neumotorace due mesi dopo 1'1nter,rento. In un altro, degli stessi autori, r esifl11ò llna fi stola p ersistente do1)0 8 mesi, do\ l1t a però a llTI. tampone di garza .dimenticato nel ca.vo; ciò che ft1 constatato i11 un nuovo i11tervento. · }\It ri cl1irurg·l1i 11ar 1110 a·v uto a de·p lorare em orr~gie g ra·vi immediate e secondarie. Questi fatti s favorevoli rendo110 esitanti molti opera1ori 11elraccettazion e del m etodo. Lo stesso Cran\\·e.ll, clopo .1a pubblicazio11e del st10 lavoro nel 1901, ha cambiato parere e non r>ratica più la sutura senza drenaggio n.elle cisti idati<lee p1Jlmonari. La conclusione del Guimbellot è cli tener si p er ora. alla tecnica . del·l·a marsu1Jializzazione, che dà. quasi se1n11re eccelleriti rjsultati; e molti pensano che la rr1aggior sicurezza, ql1anto alle com1)l.icazi011i, cl1e dà la m arsu1)ializzazione . .possa pure p agar si no11 trop1Jo caI·an1ente con u11a maggior li.m gh ezza della cura l)ostoperatoria. D'altra !)art'3, la rnarsupializzazione nell e cisti polmonari non è esen te da inconve11ienti. Nei gior111 , cl1e seguo110 ai1a operazione, o a11cl1e tardivamente, si possono a\ ere emorragie più o meno ahbonda.n ti, cl1e può essere difficile domin are col tarnponan1ento, specie q11ando esiste nello stesso t empo coml111icazione con l'albero bronchiale. _.\.ccidente ancora pi11 fr equent e è l'infezio11e, a ncl1e in casi di cisti sicuran1~nt e ster ili; polm onite, bronco1'.>olmonite, raramente ascessi i11 ·p rossimità del cavo cistico aperto; ple11riti purt1le11te, pio1)net1motoraci. Qualj co1nplicazioni tardive, dovute alla le11t a cicatrizz:1zion e del cavo tamponato, specialn1ente se n1olt.o ampio, bisogna con sidera.ce l e deform aii~ni clel torace e le devia.zioni clel rachide. Co31·p.licazioni più frequenti ancora sono le fistole bronchiali, cl1e debbono essere c11rà.te corl. nt10,-i ii1ter,·enti. Esc11dero 1

Proposta di un perfezionamento nel tratta· mento ideale delle cisti da echinococco sterili del polmone. Dott.

C ES.ARE

ANTONUCCI.

Sarò bre·ve i1ella esposizione di questa m ia proposta, .p er due r agio11i ; primo, perchè la llovità di essa con siste solta nto nell'associazione, anzi successio11e, di due proc·e.climentj , egualmen te 1Jen noti ai chirurgi e ben defi11iti nei parti col a·r i tecnici; secondo, pe1·ch·è io n on 110 potuto a11cora sperim entare il metodo stesso, non avendo avuto l'occasio11e di operare ecl1inococcl1i steri-li del polmone, dopo cl1e ho avuta l'idea della modalità tec11ica cl1e espongo. Non posso quindi esser sicuro cl1e ulteriori perf ezio11amenti di dettaglio i1on debbano esser st1ggeriti dal·l'insegname11to della pratica. Il tra tta.n1ento ideale delle cisti da echinococco sterili i11 genere, e di quelle del polmone in ·p articolare, consiste nella sutura senza dr.enaggio del cavo lasciato .dalla cisti. Fu apr)licata dapprim a nelle cisti del fegato, sia sutt1ra11do semplicemente le labbra ·dell'incisione }Jraticata nel fegato per l'estrazione della cisti (Bond, Thorniton, Bobrow), sia dopo ccipitonnage clelle pareti del cavo (Delbet). Questo metodo ft1 ·u tilizzato egualmente per le cisti da ecl1inococco del polmo11e, sopratutto 11ella · Repubblica AI·gentina (Aree, Posadas, Vegas e Cra 11well, ec~.). Il Gi.1in1bellot 11a raccolto i1e1.1a sua t.esi (Sitr l e trait. ch ir. cl.es kystes hydatiqiLes de la Pl è-

vre et dit Pou 1nori, 1910), 21 osservazionj, co111prendendo i11 qt1esto nt1mero u11 caso di \\~ooll, in cui il drenaggio ft1 tolto dopo 15 ore, e la

1


[_.\.N~O

XXX,

25]

FASC.

SEZIONE PRATICA

• 11n i11sistito anche sulla

possibil~tà

di una tl1bercolosi l)Olmonare c8Ilsecutiva, che sareb-· be favorita, secondo la sua opinione, da un prolu11gato dre11aggio. Tt1tte qu·e ste ragioni farebbero desiderabile 1111 lJlu sicuro 1mp1ego del metodo della ridu:zione senza .dre11aggio. I.1 Gerulanos (Ober den jelzigen Stand den L1lngenchirurgie, Deutsche Zeitsch. f. Chir., Bd. 49) ha acloperato molte volte con successo llll metodo, cl1e sta in mezzo tra il largo tamponamento della cavità e la sutura primaria. Scoperto il pol1none, si suturano i due foglietti pleurici attorno al campo operatorio, si incide il polmone, si asporta la cisti, si aipre e s i pulisce attentamente per evitare che resti110 piccole cisti figlie con pericolo di recidiva (Garrè). Ne.Ila cavità si mette un drenaggio e attorno a questo si s11tura molto esatta.mente la ferita polmo11are con la incisione toracica. I .. 'impiccolimento del cavo è ai11tato mediante aspirazione del secreto con la siringa e con le forzate inspirazioni del paziente. Il drenaggio si toglie al 5° o 6° giorno. (Bier-Braun e J( ummell: Cliirurgische Operationsl ehre ). Ora, qu esto ra.ppr-esenta certamente un procedime11to più. sicuro rispetto alla riduzione se11za dr~na ggio: ma non esclude d el tutto il pericolo d ell'i11f czione e sopratutto dell'emorragia. Io propongo il seguente siste111a: 1° Riduzione senza drenagg·io co·n capitonnag e e sutura dei labbri della ferita polmo11a r e. Chiusttra ermetica della breccia tor aci ca. 2<> Pneumotorace artificia le, stabilito immecliatam·ente dopo .l 'operazione, secondo il processo co11 igliato dal i\lorelli per le ferite di gl1erra. L'operazion e si dov1"ebbe svolger e nel seg11ente modo: et) resezipne costale an1pia ; o anche résezione tempora naa con lembo a U secondo Posadas. Produzjo.n e del p enumotorace operatorio con le cautele ab_itu a li, se n on è ·p ossibile, come sarebbe }Jr efe ribile, operare sotto pressioTle differenziale ; b ) esplorazione della pleura e del polmo11e. Fissazione d el polmone alla breccia toracica non con sutura, ma p er trazione con apposite pinze (arr1arrage o 11arponnag·e del polmone - Mit·ller). Se esistono aderenze - eventualità i1on frecrn ente in caso di cisti sterili distaccarle cautamente; e) incisione del polmone col coltello e v110tamento d·ella cisti, senza formolaggio preventivo. Toilette del cavo; I

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e

e

799

d) capitonnage ~ sutura; o anche solta11to sutura dei bordi del.l'incisione polmonare. Toilette della pleu1..a; e) sutura ermetica della parete toracica; · f) p11eumotorace artificiale con l 'apparecchjo 1\ilorelli o Forlanini . I vantaggi dovrebbero essere molteplici: : Non si lascia ne.I polmone un cavo suscettibile d'infettarsi s ubito o anche tardivamente, con1e nel caso surriferito di Vegas e Cranwel'l. Si e·vita il fissarsi del polmone alla parete toracica con formazione di aderenze. Si e.vita, col sopprimere il tamponamen to, la sup·p urazion e prolungata del cavo, la possibilità di fatti jnfet.ti vi polmonari o pleurici, e quindi la necessità di operazioni secondarie. Si evila110 le emorragie, agendo il pneumotorace con lo stesso meccanismo stabilito d a l l\ilorelli per le ferite po.lmonari cli gt1erra. Si evitano le fistole bronchiali. La riespansione del polmone si farebbe avvenire lentamente dopo qualche mese, a cicatrizzazione del cavo avvenuta, control1abile radioscopicamen te. Nor1 so se alla prova questo procediment o si dimostrerà buono così come sembra logi co n ella idea zio11e. Io mi propongo di sperime11• tarlo e di riferire i risultati Qt1ali essi siano p er essere. Non mi co11sta che un processo simile sia stato proposto e attuato da altri. Il p~eluno­ torace pl1ò essere adoperato isola t a mente come cura di 1111a cavità p0Jmo11a re resid11ale a ll'espettorazio11e della cisti, alla cosidetta ,-o1nica idatidea: analcgamente. a quel che è stato fatto per cavità ascessuali o ga.ng:r:enose del po.lmone. Seguendo un tutt'altro ordine d 'idee il Blanco-Acevedo recentemente (in Pre sse M édicale, 1921, n. 85) ha proposto, ma non ancora effettuato, il pneumotorace alla Forlanini n el trattamento incruento clelle pi~cole cisti ilari . E n oto che jl Dé.v.è ha con sigliato cli trattare conservativa.m ente questi .echinococcl1i i1iccoli, ilarj , p a raJ)ronchiali, la c11i diagnosi è , tra ·l'altro, difficile e quasi costantemente incerta, e di aspettare la l oro perforazione spo11tan ea nell'albero bronchiaile. Per esse, il Bla11 co Ace,yedo h a pensato che « il pne11motorace artificiale a.1la J.-1., orlanini sembri indicato allo scopo di prodnrre la compressione della cist~ .e la s11a evacuazione per vomica». Com'è chiaro, tutto ciò non h a nessuna analogia col m etodo che io mi 1)ropongo di saggiare. Roma, 15 ottobre 1922.

I


80'.)

IL POLICLINICO

[ANNO XXX, FASC. 23]

SUNTI E J{ASSEGNE.

Tuber colosi ae1titale nella in,fanzia e 1iella età prepubere. - A ~i forme no11 è stato an-

cora riconosci,1ta la importanza cl1e esse ineritano anche dal punto di vista clinico. Ed è La tubercolosi genitale della donna. '1tiJ.e che se ne diffonda la conoscenza ancl1e i)erchè le forn1e locali della tl1bercolosi, esse11(E. PESTALOZZA. Atti Soc. Ital. di Ostetricia e do passibili di guarigione, possono lasciareGinecologia., \rol. XXI). postun1i cl1e si faranno poi sentire largamenFrequeriza. Dall'esa111e comnarativo dei t e nella fut11ra vita sessuale della donna, e• l?erchè la g11arigione in alcuni casi non è cheris11ltati di a11topsie di donne tubercolose, dalapparente rimanendo il focolaio g·enitale allo la disamina di dati clinici riferiti da a11toi·i italiani in co11fronto con gli stranieri, si pu ò stato di latenza colla possibilità di riaccensioni del processo morboso dopo la pubertà. affermare che la tube1~colosi genitale femminiSu 55 autopsie di bambine morte per tuberle è J)iù fr cQ11c11te in Jta.lia che in altri paecolosi all'ospeàale « Bambin Gesù» si trovasi; nelle do1111e t11])c1·c0Joticl1e si può da noi rono sei casi di localizzazione g·enitale. Ora co11tare su una inedia del 10 % di localizzazioni genitali. Complessivame11te nel materia- se si pe11si alla freql1enza delJ.a tubercolosi le clinico i casi di tub. gen. rappresentano il nell'infanzia, alla facilità della peritonite tu-. . 2 %. c .o me è noto la sede più colpita è la ])er'colare, alla fr.e quenza della gua1igion~, si tro1nba, n1a non sono rare coine si credeva ur1 l) UÒ dedurre la. importanza cli11ica della letempo le localizzazioni an·endom.etrio, al col- sione. Fra i postumi ha una speciale importanza. lo .e anche a l miometrio; eccezionale resta la l_:&-t.resia della cavità uterina cl1e an11ulla na·vera tubercolosi ova1ica. turitlmente t11tte le funzioni dell'org·ano. Se Patogenesi. - I.a infezione primiti,ra - etela atresia è limitata all'orifizio interno i1e deroinf ezione - dell'appar·ato genitale è eccezio- riva iJ, non raro J)iometra. nale; nella maggior i)arte si t1"'a tta di autoi11Altro post11mo freq11ente è data dalla ipofezioni. plasia della · sfera genitale in genere e più In un terzo circa dei casi la tub. gen. fem- particolarmente. dell'utero., col solito corteo 1ninile si trova . combinata· colla tubercolosi dei sintomi dismenorroici. pe1·itonea.le. Per questi cp.si, mentre si può ~'\lla ipoplasia genitale può co11correre lo ammettere come più probabile la infezione del stato delle ovaie cl1e sono be11sì raramente peritoneo per via ematica, l'infezione genitale colpite dal. processo tubercolare rr1a che venaccade i11 in odo secoI) dari o per pr-0pagazior1e gono menomate nelle loro f11nzioni dalle mem·diretta in via discendente. La propagazione brane infi:imn1atorie che possono avvolgerlo. della infezione dall'apparato ge11itale al periI.. a possibilità di una ipoplasia ge11itale alla toneo è un fatto eccezionaJ,e. cui base stia un vecchio focolaio tubercolar~ In circa due terzi dei casi, la tub. gen. no11 è di n.otevole importanza pratica s1)ecialmenè subordinata a una infezione !)el'itoneale e si te dal lato terapeutico; og:ii caso dovrà essesta.bilisce l)er lo pjù per via ematica: m·eno re particolarmente vag)iato da tal.e aspetto freque11temente per diffusion.e diretta da orgai1cr evitare in simili contingenze di eseg·uire , 11i \ ici11i (intesti110). interventi chirurgici, cl1e non solo sarebbero Co1r1e i1elle tubercolosi con1binate genitope- inutili, ma potrebbero anche divenire perico_rito11eali a11cl1e in. qu·elle semplicemente geni- Josi, in quanto potr-ebbero risveg·lia re un protali, la 1Jropagazio11e della i11fezione lungo il cesso latente anzicl1è spento. tra.tto genitale si fa. di preferenza i)er via discenclent e, cplalcl1e volta i)er via Linfatica. In Anatomia p [ttologica. - Oltre alle forme piu talur1i casi i1on si può escludere la propaga- note della localizzazione tubarica, meritano di zio11e per via a scendente: in alcuni di tali essere messe in speciale evidenza alcune macasi la diffusione él.l l)eritoneo è preclusa ~alla YJif est azioni meno freq11e11ti e me110 note . • sinfisi dei padiglioni delle due trombe. iVJerita anzitutto cli essere ricordata la forNon si 11anno ancora elen1enti probativi del- ma di .snctosalpi.nge co1lfluente talora co11 cola o.rigine dir·etta, nella do11na, di una tuber- n1uni l!azione a pieno canal,e delle due raccolcoJ,osi del collo prop·a gatasi })Oi in via asce11- te talora solo con avvicinamento sulla linea. ' rr1edia11a degli estremi ampolla1i delle du e dente (tubercolosi prin1iti,ra ). La ipoplasia ge11itale, sJ}esso co11sociata a l- tron1be più o meno distese secondo lo stadio rlel processo. Tl1tte le for1ne del genere dela tubercolosi, in molti casi i1011 è che '1n J) O~critte t>rano di natl1ra tltbercolare. stt11110 della tu])eecolosi stessa.

OINECOLOOIA ED OSTETRICIA.

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[_~1\1'0

XX:\, FASC. 25]

'

SEZIO~E PRATIC.\

U11a forma cl1e l1a analogia con questa è 'Jlì·ella d0ll'as~ec;so ir1tertt1barico. I11 essa l.r d11e trombe nor1 si abboccano direttaJ.nente, . ma si 11nisco110 o sboccano i11 una cavità corr1t1ne inter1)osta fra i dt1e pacliglioni circoscritti. da ·n na parete pro1)ria sn11cleabile dagli organi vicini a gt1isa clella ca1)sula di tln ematocele: a 1ale fo1·rna l 'A. ])ropone il i1orne di. Pio~el·e.

.A.ccant0 a lla più eom11ne sajpingite a t i. no ca eoso bj sogna ricorda re l a for1na vegetante <) papi1 1are nel·l a q11ale l e fra11gie del padiglione specialrn-e11te assumono climen sioni notevo · li ta1ora attegg·iantisi a p~eudotumori, e prese11tar1c.: istologicamente fatti cli i1Jersecrezione; talora ne p11ò derivare ancl1e t1na IJSe11do .. ascite. La tubercolosi O\' arica è ,·eramente rara. l:>er io più si tratta di i11capsulan1enti dell'ovaio da parte di i1seudon1embra.n e ti.1be rcol ari, cl1e sono tl1tta via ca1)aci di dare dist11 rbi l'i · levar1tt t\1nzionali. . I .. a endon1etrite tt1 bercolare ha te11cle11za ad arrestar:Ji a 1ive) Jo clell 'orifizio interno. Quanrlo 5i arrivi a11a atresia dell'orifizio inter110 . i fo1~rna il }Jion1etra, ese1n1)lari d el quale sono 5ta li li <:\Contra ti g·ià i1ella età · i11fantile. Altre volte si ha la atresia di tutta la ca,·ità t1tPri tliL. it•Jnif <' 11na ca 11sa ana to111ica di amenorreR . La tubercolosi della 1Jorzio11e \ aginale del <'ollo assu111e rr11asi srmpre la forrq.a papiJ,larf~ ed P, più freq11e11te cli qt1anto n 011 si .creda, speci::i.1P".9ntP f11ori cli. Italia, alla q11ale spetta jl I>rimato nello st11clio di c111est.a localizzazione. La tub'ercolosi peritoneale 11a tendenz,a a intensif.carsi a li v.Pl] o clel 1)erito11eo pelvico. 1

1

1

-! menor1·eo J1 cl I a tu be rcolosi geriitale. - La amen1)rrea, p1·in1jtiva o seco11daria. transitoria o i1P.rn1ane11te, è 11no dei sinton1i più freq11enti e lmportan~i. In un i111mero rile,rante di casi si riesce a rilevarne la ca11sa in alterazioni g·enitali anatomiche, tra qt1este hanno 11n posto importante le atrP-5i e ·p arziali o totali della cavità 11te1:'ina prodot.te dalla disft11zione della m11cosa per il p1·oresRo t11 l)erco la re. Di srrande val ore è anèl1e il ritardo nello sta.bi1i~si clell R. i11 thertà: Ancl1e i11 assenza. di altl'e l esio11 i AJ1a to11 ti.cl1r, la tubercolosi della portio specialn1ente ne11a s11a forma papillare è r.nnsa di an1enorrea. 1

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, .

I dist1 trt·i della t11b. g8n. sono i11 gene'r·e l)OCO acce11t11:iti, sopratutto prima clel1a etfl frconcla. Se rara111ente essa è ca11"a di1·rtta cli n1orte, Jlel'ò in circo tanze speciali. . · i?1,to1n i. -

801

IJUÒ crflare gra ,.i pericoli colle sue riacutizzazioni; così dicasi per la }Jt1bertà, per il malri1nonio, per i !)arti,. i trat1mi in ge11ere, o le malattie intercorre11ti. Sopratutto se consociata alla tub. peritoneale la t11b'. gen. può provocare sofferenze gravi e inca1)acità assolt1ta al lavoro, come avviene · d el resto i11 qt1asi t11tti le g·ravi l esioni fiogisticlre cleg·li annessi (siano di natura gon.ococcica, p11erperale o tub. ). La febbre no11 è costa11te, 11è sempre do·vuta. al fatto g·enitale; 11a s1Jecie im1)orta11za il rial zo termico che coincide col periodo mestrua1e. Dal lato te1~ape11tico se Ya data larg·a p~i,e alla cura medica i11 se11so largo, con tutti i noti sussidi, se si l)UÒ sperare be11e dalla radioterapia ancora alle prime prove,. non si deve affatto ript1cliare la terçi.pia chirurgica nei casi adatti, l)Oichè essa l)llÒ ridare la · sal11te n 1111 i111n1ero rag·gt1arde.\·ole di malate. P. G. 1

1

Sugii edemi delle gravide. (S. _t\DLER. Med. l{lin ., n. 15, 1923). Eclemi posso110 111antfestarsi i1elle gta\7 ide anzitt1tto lJer qt1el.le caus ·~ ~ }Jer etti si l)OSsono deter1ninare a11:ch e all'inft1ori della g·ravidanza: v1zii cardiaci (è neces"' ario sa1)ere cl1e clt1rantc la. gra viclanza si 11a lJesso 11no Sl)Ostamento e t1n ing1:andime11to ancl1e del ct1ore nor.._ i11ale e la com1)arsa di ru111ori accide11tali) e rnalattie renali esiste11ti g·ià i)rin1a della g·ravidanza (d1fficili da disti11g nersi da: qt1elle gravidicl1e se 11on ait1ta l'anatomia o la dirnostrazio11e di t111a reti11ite ) ; 11efri.ti ac11te casualmente insoi-te l)roprio .dt1ra11t.e la g·ravidanz.a, tt11nori maligni. I~o stato g·raYiclico, IJeg,g·iora11do le condizioni clel ct1ore o del re11e l)l'ecedenterne11te inalato predis11onr i1at11ralmente agli eden1i. Di fronte a q11esto g·rup1Jo di ede111i in g·ravida11za ~a t1n altro g·rt11JIJO i11 ct1i la gra,·icla11za rap1)rese11ta 1'11nico fattore det Prmi11a11te gli edemi: i·« Hydrops gravidal'llffi ». I11 questi ca5i ID cat1s a degli edemi è sempre . extrarenale e co11siste J1robabilmente i11 1111·a1terazio11e deg·Ji endotPlii clei capiìlari : seco11dariame11te si l)UÒ poi Yi1.tll)l)are t111a nefl'Ol)èttia~ · i11 s eg·t1ito ::i.ll»estensione cli tali alterazioni a ll'apparato ·v asale del rene: il rene stess o cUve11ta edematoso e soffre maggiorménte nella s11a ft111zione . ciò cl1e cletermi11a l'i})ertonia. Alterazio11i vasali ecl i1)ertonia i11sieme l)Osso110 deter111inare l'alb11min111ia; in segt1ito all'estendersi degli et1e111i agli orga11i ce11t1·ali si svilt1ppa lo stadio eclam1)tico. Da ql1esto gr1lppo si devo110 J)erò separare mol~i cn ~ i i1ei quali predominano i si11to111i determ111nti dallo s t ato gra\ridico a carico . del ci.10-

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I


, •

JL POLICLINICO

1·e, del rer1e o del sistema e11ciocrì110 (probabjJmente in seguito a particol511ità costituzi-0riali). . a ) rene. - In questi casi assieme alla co1nparsa a.e gli edemi (specialmente ag·li arti inferiori) si notano dei sintomi renali: albuminuria discreta (·1i2 %o), leucociti, molti cilindri jalini, pochi cilindri granulosi nell'urina,• oliguria. Può inancare l'ipertonia, mancano costantem·ente l ipertrofia del cuore e l'alterazio11e del II tono aortico. Questi so110 i casi, cl1iamati finora cc rene gravidico». 1

b) c1lore. ·- In questi casi si iua11ifesta-

..

no dei · sintomi di insufficie11za. cardiaca fu11ziona1e: i11grandimento delr ottusità cardiaca, accentt1azione d·el II tono polmonare-, nicturia. Non c'è albumint1ria, nè aume11to della pressione sanguigna. G1i edemi non so11-0 intensi. c) siste1na eridocririo. - Donne sui 20 an11i, piccole, co11 peile scu1"'a e sistema scheletrico bene sviluppato presenta110 spesso clura11te la g·ra,,idanza, oltre ad edemi localizzati alle estremità inferiori, alle mani e alla pelle dell'addome, dei sintomi di insufficienza tiroidea (pelle secca, caduta di capelli, varici, assenza di Sl1doré, ecc.); in queste donne la tiroide è molto piccola (1n€ntre 11el 70 % delle gra,rida11ze si 11a un'ipertrofia della tiroide). La co11oscenza clella natura degli ede111.i i11teressa so,p ratutto l)er la ,.Prognosi e la terapia. La prognosi è sempre seriét nell'edema che si n1anifesta in donne già p·r ima affette da.· ma- · lattia renale (nefrite cro11ica) o carcliaca. _.\nch e qt1esti edemi, talvolta reg-rediscono in segt1ito a cure scr11poJ,ose. (ri1)0S-O a letto, dieta povera di sale e di liquidi nella nefrite, riposo e digitale nello scompe11so ca rdiaco) ; se però gli edemi i1on scompaio110 ra1'.)idamente con queste c11re e se, nella nefri.te, at1m~nta l'albt1n1int1ria, si inanifestano Gef alea, disturbi gastrici, sintomi ca r-cliaci o i p1imi segni di u11a retinit e albtu11i11u1ica, è necessaria l'irrunediat'l interrt1zio11e . della gravidanza. Nelle gravide affette cla tenosi mitralica si d"eve interrompere .l.a g·ra.vida11za al l)lim.o manifestarsi di edemi. Le nef1iti ac11te• cl1e si sviluppano dura11te una gravida11za no11 ne rendono necessaria l'interruzione. i\Iolt.o mig·liore che nei casi fi11ora no111ina ti è la prognosi degli eden1i idioi)atici della g·raviclanza. Qt1elli che si accompag11ano a · disturbi ft111zionali del cuore regrecliscono rapidamente col riposo a letto, lin1itazio11e delle bevanàe, e,rent.ualmente colla cu1~a digitaJica; qt1elli associati a distu1~bi e11docri11i col ii1)oso a letto, dieta povera di sale e di liquidi, e ,~e11tt1almente opoterapia t.iroj dea cat1ta. Gli altri ca5i di cc H:vdrops gra/

(ANNO

XXX, F ASC. 25)

vidart1m » solo ra1·a.me11te re11dono 11ecessaria l'i11terruzione della gravidanza, questa può diventare 1 indis11e11sabile o per l'ede1na stesso o per le consegt1enze di esso. La prima necessi~à. si verifica negli edemi intensi dei genitali esterni: .la sca1ificazione multipla deU,e labbra ottiene allora il doppio effetto di detumefare la parte e di determinare l'inso1--genza delle contrazioni uterine. La seconda necessità si impone in quei casi, nei qt1ali l'edema sj accompagna a fenonteni gravi a ca1ico dei reni e degli organi · ce11t1~ali (aumento degli edemi, albuminuria l)rogressiva, cefalea, disturbi gastrici, olig11ria, edemi palpebraJ.i, eccita. zione moto~ia e psichic_a, ambliopia od amaurosi, ecc.). Sè c1uesti sintomi non regrediscono ir1 seguito a ci.ire aclatte (cure disidratanti, non però diaforetiche, e salasso) la gravidanza va senz'àltro i1Jt.errotta. 111 que~ti casi si devono evitare tt1tte q11elle ca11se che posso·n o d·e-· terminare lln a11rr1e11to della pressione sanguigna. L'interruzione della gravidanza va percjò fatta cercando di evitare l'i11sorgenza di con- . trazioni llterine : il taglio cesareo addominale o ''aginale sono i n1etodi di elezione. f'OLLITZER.

Sulla sedimentazione tielle ematie nel ca~po ginecologico. (P. G .A.IFi\ir1 J . .J\.tti Soc. Ital. di Ostetricia e Gir1ecolog1a., ' ' ol. X~I. L'A. riferisce clelJ,e i·icercl1e eseg·uite su lar30 materiale )nt.or110 alla ,-e]ocità di sedimentazione delle e1natie i1el sa.ng·11e citratato, secondo la tecnica di Fal1raeus e Linzenmeyer. Si usano l)ro,rette della capacità cli poco più di 1 centi11i. c11bo di 5 mm. di diam-etro; esse porta110 seg11ato i11 alto jl limite del centin1etro e sotto altri segn i a djstanza di 5 mm. l't1no dall'altro. 11 sangue si può preleval'e direttamente iµ llna siringa· di Pravatz da 2 cm. contenente già 0.2 eme. di citrato- di sodio al 5 %; agitata la miscela la, si riversa nelle provette fino al seg·no indicante il cm. Dopo qualch·e injnuto si vede separarsi il plasma in alto, si segna l'altezza. raggiunta àalla sottostante colonna rossa dopo 5, 10, 201 30, 60 minuti e poi di ora in ora. Più cl1e il risultato definitivo che presenta !)Oche differenze interessa la rapidita delJa sedimentazione che è ,-Fl ria secondo le contingenze cl ip.iche. La ' relocità di sedime11tazio11e è n1i11ima nel sangue fetale: per fo1·marsi una colonna di plasma di qualche n1illin1etro occorre qualche


[.~~~O

XXX , l~ASC . .25)

SEZIONE PRATIC.\ I

ora, e si ar1·i,1a a 15-20 m1n. solo dopo 24 e . ' ore. p1u Nella clo1111a gravid n. la sedi1nentazio11e è affrettata; dopo 11iezz'.ora, s i 11a.11110 i11 nleclia. 20 millin1., dopo 1111'ora da 30 a 35, e dopo sei da 35 fino oltre .}Q. In 11na clo11na i1on g·yavida in In erlia si l1a11no l'iS1)ettivan1ente \ralori di f>-10, 15-20, 30-35. È però da nota r e cl1e i val.ori più a.lti 11ella gravicla si trovano nella seconda metà e sopratutto verso i1 termine, m entre 1e oscillazioni Ilei p i·i111i i11 Elsì sono sca.r se, cosicchè la i·icerca no11 l1n. alcun val ore come su ssidio per Ja cliag11•)Si l1i0logica, della gravidanza iniliale. I#a i11agg·io 1·c cele1ità si ha i1el t1·avag·Jio e nei J)rimi ·t1·e gior11i di puerpe1io. Delle con dizi 011i çhe favoriscono la. se.dimentazi or1e a ll 'i11f11ol'i d ella gravi.d anza ricordiamo che ,,alori 11011 rnolto alti dànno i i)rocessi · flogistici an11essiali, n)e11tre altissimi sono quelli tl'ovati nei ca11 drj È l'epe11o fre rrttente i11 cancr i clell '11ter o t l'Ova.1"e <101)0 i11 ezza, 1111a, sei ore rispettiva1r1e11te 11na colonnn cli !)lasma di 15, 30, 45 inm. e più. ~.i\11che nella h1es si 11a n110 risultati sin1ili: i11 qtralcl1e caso già nei primi 10 111inuti s i ssit111se a 30 n11n. 1111r sr11za scendere sotto i .10-45 inm. co1ne valore terminale, dopo 24 ore. St1g·gestiYn è Jn. differenza sessuaJ,e. Nell'uomo in g·er1 er e esi tP 11Jaa noteYole lentezza. 1

coele ris

par ibit~.

Rig11 a.rrlo 811 e cal1se della ' ' aria. velocità, senza i1 ega re Ia · i1n l)Ortar1za clel fattore emat.ia > sopratutto del la sua ca1ica el ettrica, è certo fo11dant èntal e il i1lasma, 11iù per la qual jtà che 1)el' I a q 11 antità . Sug·gestivo è jl rar>porto proporzionaJ 1 ~ fr~ velocit à d] se<ljmen tazion e e cont e11t1to 1n 11poidi; 1111 ce1·tu l)~rallelis1no esiste a nche con Je v8riazio11 i 11eJla. glicemia.

Corpo luteo e mola vescicolare. .T. e() J"PO lu ,·eo e H1 ola ve se ico lare. Bolletti110 deJl a R. Accade111i a ~ redica tl i R oma , 1922, vol. XLVIII). In oltl'e 11na i11età clei casi di rnola YCSci, colare esistono lesioni policistjcl1e ovaricl1e. Si tratta di alt erazioni fo11da111€nta.Jme11te ana1oghe · a queJùe cl1e si riscont~·a~o g~ià n elle gravicl ::ti1ze i1or1nali; n1a tt1ttav~a il g1 a d.? che· ,,iene ragg·iu11to i1 ella mola, · 1 aspetto cl1 più t 1lmt1It 11 osa prolife1·azione, la tende11za ~ formazioni Jnteinsi111ili, il volt1111e i1lfine 1·agg1 u11to jmprimo110 all e lesio11i o\·a1i.che ~ella n1~1<-1 vescicoJ.are 11na caratteri stie a spec~ale , co~1~­ chè 111 erita.110 t11 1a dignità cliagnost.1ca e cl1n1ca a parte. I .. a c.lenoinir1a.zio11e l)iù al)itt1ale 11011 è i11vece p.

GAI FA'i\-f I

eol'retta, perchè s1 i1resta a ir1g·e11erarc co11fusioni. Il l)arlare i11fa tti di cj sto111i lutei11ici, di d egen.t> tatio policistica e cor11oribtcs li1,teis, di cisti l11teinicl1e o 1)eg·gio di cisti. del corpo lut eo, potl'ebbe fa r p ensar e a deri,razioni dal COl'}) O ltiteo g·ra,ridico, qt1asi cl1e si a.vesse a fare co11 1111 i11vei·osi1nil e nt1111ero di co11tem.. poranei corpi lt1tei. Ecl i11,rece è riconosciuto ' trattarsi di deriYé1.z ion i da follico1i at1--esici, n o11 scopp iati. Non . . olo; llli.L da <111e.ste ricercl1e risulta pot e r ~ i afiern1are c:l1e j} cor1)0 l11teo gravidico è e;çstantemente prese11te, e ta11to macroscopica.1nente qt1an to istologicamente no11 diverso da q11ello della g1~avida11za normale . Il ina ncato accen110 alla l)l'ese11za di un corIJO luteo g·r a 'ridico i11 C8 si dj i11ola ,,esci colare da parte dj n1olti a11tori cle1iva verosi1nil1nente clal fatto che la. g·ra.11de i11ag·g·ioranza deJle osservazioni fu eseg11ita. su ute1-i aspol'tati pareccl1i.o ten1po dopo . ],a es1)ulsio11e della .mola, qt1ando ormai il C. I... g ravidj co poteva già esse r e andato incor1tr.o a lJ a fi. iologica r eg·ressione pueepèrale. Per nltri casi si lJUÒ pensare che l'osser\rfttor e i1011 abbia fatto la necessaria atte11ta, espressa, l'icerca, volta a r i11tracciarlo nella. i11assa delle cisti, i1011 indirizzando a tale indag·j11e il l)l'O])rio stt1dio. ~~fferma11do cl1e è costa.i1te e i1011nale il corl)O lt1teo g ra.,ridico nP11 a mola ,·e-scicol a r e tJos. ja1110 derivaJ·11e lln argo1ne11to cont1--o alle ipotesi che ri11ortava110 acl a110111alje clel C. L. la it·regoJ.are 1 e';olt1zio11e clell'110,1.o; e. possiamo n.nch e derival'ne la 11ecessità di t111a i1omenclatura più precisa per caratterizzare l e le~j 011i ova.1icl1e i11ol1<:11·i e 11ei r ig·uardi d elle ci$1i Jnteinichfj, i t1 t esi g·e11era l e. .È opp ortl1110 i11ver o cl1e nella i10111enclatura. de.lJ e cisti ll1tei11icl1 e ci si attenga a u11 crite1i.o i·estrittivo, adotta11do il no111e cli cisti del coTpo l11teo o d~ COl'!)i lt1tei ci tiçi solo per le rorn1azto11i che deriva110 da t111 corpo luteo , ·ero, sia esso n1estrt1~l e o g raYidico. Per le a lterazio11i delle oYa ie 11ella 111oln. potremo parlal'e di 1111a (l eg en e1·at io 1J07icisticu luteinalis o di cistj lut.eo-follicolAri. Interessante pubblicazione : Dott. Prof. PAOLO GAIFAMI

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Dooeute rJi Uhn ica Ost et.rico-Gin ecologi ca uelJa R. l ' nh'. di Rou1 ·'

Prontuario di Terapia Ostetrica #

VADEMECUM DEL MEDICO PRATICO

Prefazione del Prof. Sen. ER:NE T~ P~ST~LO~ZA Direttore della R. Clin ica O stetr1 co-G 1 u e~ol og1ca deU' Universit·à di Roma . • rn. ,.01un1e ·ii pag. , .Ill-294, in forn1a t.o ta sca b ile d e ll.i_ IH?:>tra < ~lE~fORA~DA ». n:tidamc.nte ::.t :ll~1pa to .;;u cart a d1st1nta. t'O:l 11 tìgu r~ ed una tavola a . c_olor1 nel t e · to t:d elegante_n1en· le rilegato in piena t ela 6ess1b1le. Prezzo °'!-'· 1 8, Per 1 n" .;;tri abbona ti sole L. 1 5 e 9 0 fi anco <l1 port.o. Inviare Cartolin a ' ra glia a l CaY. Ll:"IGT POZZI - \-ia Ristina, n. 14 · Ron1a. •


80i

IL POLICLINICO

CENNI BIBLIOGRAFIC.l. C. F. ZtANELLJ. Ele'm enti di Diater1riolerapia. Eclit. Licir1,io Cappelli, Bo1ogna. Prezzo L. 12:

Ecco un libro l)er il qlt ctle 11011 è

fra~e-

vieto a11'ermar.e che colma una lacl1na. nel campo della. letterat11ra · i11edica. N!er1tre ·case cost.ruttrici italiane allestiscor10 appareccl1i di diater1nia che~ ga.reg·g·iano in p erf ezion1e con gli stra.n.i eri, tale im1)iego delle correnti di alta fre. qlleDZ·a non è ft_ThCOra ben IlOtO fra i JlO"tri dici , e c.h i a., ·esse volt1t.o renc1 ersene padrone cl.aveva necess.::t1·ia.mente ri•co 1~ e1·e al rnanuale tedes~o o fran-cese . C. F. Zan,eJ li Q.vvert.e r1e.]la frt1ardia. del libro di a.ve1.- vol11to o.1tar1to dji fo11dere l a COilOSCenza ciel IlllOVO procediment~> c11rativo ma l a n1odestia de.ll'at1tore nion ci vieta d1 a pprezzai-e ·com1pletam,ent.e la fa.t.i ca dello stt1dioso. In piccola mol.e, con f a.cile stile, h.a ' condensato tIUa. n to teori·camente è bene sapert\ slLlla l)rod11zi·one d~lle correnti di alta freq11enza ad effetto diatermico, q11indi 11a svolto l t"' arJplicazioni l)raticl1e del meta-do confortando 1'altrt1i e$perienza consacrata ol'ama.i s11i testi f ondame11tali con la mess~ dei casi personalrr1ente trattati. L'intento quindi cl1 era n10 desto è di gran lung·a sorpa.ssato e al nlanual e d•e1lo Zanelli non potrà pon arridere il i11igliore successo. F. SABATUCCI. • , 1

me·

1

H. RoRDIER. Diathe1·1nie et diatherrnothérapie. - Baillière & fils, 1922, pag. 512-137 con figure. Frs . 30.

'

XXX, FASC. 25)

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lazio11i elettricl1 e) me11tre altri tre ca1Jito!,i l'A. declica allo stu(lio deg·lj ap1}areccl1i i)roduttori cli cliatetmia e ftltri tre allo stnclio cleg·li effetti fisico-cl1imici e fi$ iolog·ici cle l la cli ater1nia . • lnteressa11te è t11tta l~t i)a1·te rig11ardante le • - a ì)Plicazioni te1·a1Seuticl1e clella cliatermo-coagl1lazione (tuinori e affezio11i i:>e11e - lesioni c.l elle ml1cose - ma.la ttia i1aso e g·ola - affe.zioni genitoul'inarie) e le a1)1)lioazio11i te1;a1)eu, · ticl1e della d Arsor1vallizzazione cli a termic a (malattie clelr a1)1)a.rato ciroolatorio : a11g'ine, ipe1iensione; del sistema i1ervoso - nevralgie - Ra)'lla11d, ecc., clell'a1)1)al'ato d]g·ere11te: apJ)e.11c1i citi, gastro1)a tie; de1 istema mt1scolare '• e articolare , dell'a1)1)a rato g·e11itot1rjnario, clella i)elle , ecc. ) . Il 1ib1·0 è co1npleto so.tto tl1tti i ra1)1)orti, è semplice, pratico ed originale e dettato dall'esperienza dell'A. e colma una lacuna in q11esto can1110 og·g·ì così utile })e1· le app'licazio11i chirl1 rgicl1 e. l\IILA~T E.

' elet-

Il libro inte1:essa non solo lo specialista trologo ma ancl1e il cl1irt1rgo, l't1rolog·o e l'otorinolartngoiatra date le applicazio11i che oggi ha la diatermia. La diate.r mia è llno. forma cli cl'Arsonvallizzùzione la q11ale noJl è cl1e l'a.p11licazjone tera1)el1tica delle correr1ti d 'alt.a fr~­ quenza. lVIa nella diatermia gli effetti calorifici delle correnti d 'alta frequenza sono portati al massimo 1nediante l 'imIJieg·o (li oscillazioni elettricl1e i1raticame·n te non smorzate. I.a diatermià è er1trata i1ella pratica n1ec1ica 11el 1910 dopo le 1111bblicazioni di Zeyneck, Do')~en, NageJ,scl1miclt , ecc., e il nom8 11on sigr1ifica a lt10 cl1e C8 lore nerteirar1te. lVla 8l1111e11ta11do la cle11sitù. elettrica a li.Yel lo cli n110 cleg·li P let trodi (a sezion e piccola) è l)Ossibile otte11ere effetto coagt1•la.nte oncle il non1e di -elettrocoag11lazio11e con n11me1~os1 e ap1Jlicn.zio11i cl1ir11rg·i<·l1e. Co11 la diatermi.a i.l ca101"e è creato r1e1·l'i11t ern o tlei t essl1ti, r e ta11d.o freddo l 'el'ettrocle attivo 111e11~ rc1 c0 i ca·u teri è dall'est.er110 cl1e u\·vie11~ l'adcl ! ~i \Jì1" d lii ~:; ._1t 1rn zio1: c c'.i. calorr ai tesst1ti. 'f11tta qltest a l)Hl'iL~ iì s icn t' sYo1tn 1nag:i _trn.1.. i11 P11te dnll'A_ i11 5 ca11itoli ( t11clio del le o-cil-

(l\.:\fNO

1

1-i..\NS DrErLEN. H er-:: 'u11cl Gefasse im Rderitge1i-· bild , 31 tabelle,. 239 ng·L1re. 451. 1)ag·. Leipzig·, J. Aml)rosius Ba1·tlt: eclit. 16 f1·_ 1• '

Il libro di Diet1e11 - i1ome bE>n i1oto ai radio• logi -- è tln libro (C1l.01·e e ·vasi all'immag·jne ra.diolog·ira) destinato arl a ·vere fa,rore , non so lo r>resso .g li speciali sti racliologi ma J)resso tt1tti coloro cl1e si i11tere sano di carcliologia. · lnfatt.i clopo una. prima i)arte breve (pag. 41) s11lla tecnica radio1og·ica per le i1cercl1e sul ct1.01 e, l'A. affronta larg·ame11te in dt1e ca1)itol.i lo st11clio radiologico d el c11ore r1or1nale / e del c11ore 1)atolog·ico conforta11do lo stn.dio radiologico clel CllOl'e co11 arg,01nenti ai1a tomi-ci e ' . . . cli11jci. I ca11itoli S\li \rizi cli c1101\e.. st11 v·1z1 conge11iti, s11lle ali tmie (capitolo scritto in colla.borazi.011e cli \\-eber), ttlle miocarditi. sulle c3lterazio11i del Cl1ore da malattie d,ell'a,1Jpa~·ato respiratorio: ve11gono letti ~011 _vero interesse: l'ultima parte clel libro è clesti11ata allo studio radiologico clel l)e1·ica rdio. dei grossi , , ·asi edei vasi i)erif eri ci. :\1JLA~l E. ' 1

w.

Biologisch e Gr'undlagen :.i1r Strahlen.therapie ller bosartigen Gesch1t•iilste. T . Steinkopff, ed . .DTesda, pag. 32J. li1~e 2.50. CASPARl.

La piccola monog·rafia del C. compJ.eta l~ due monografie precedenti d.el Dessat1er ed e · · · il r iass11nto cli q1.1 anto i·__\_ 11a esposto cl11rante il ' corso per medici a Francoforte. L'élrgoroento è l)er i ra;diologi provetti fra le qu.estioni l)ift importa11ti: bas-ti ricordare . l~ qll'estioni st1 l 'azione biologica, se qL1es.ta eroe sja rtov11ta aµli e1 1~ttYoni $econdari o a feno-


' EZI OXE PRA'f fC.\

nie11i di io11izzazio11e o all a co111binazio11e dei dt1e fe110111e11i e alla questio11e e l'azione biologica è <lovl1tn all'azione diretta dei rag·gi primari ~nlle cell11le del tt11nore o ad aun1ento dei fer111e11ti at1to1itici, ecc. I,a 111011og·1·ufia Ya })e1tanto a a i raccomandata. .NI1 LANI E .

P.

!Jie p liysika iisch en Gru11cl la gen (/Ps Retriebes VO JJ R oé·n..tge1i ro lire·n, m it d em Jncl11 l\ I 01'itl l1L Ur bane Scl1-vvarzen beir g, pag, 130, fig-. 1:52· nel testo. Prezzo base L. 7.5-9.6.

'

. 8{).)

ra, offro110 al 111 ed ico J)1·atico tfn esto ma11uale t1el c1ua·1e "i fo11do110 il e11 o i1ratico d el cot-:tru ttore -e lo S])ir i to co11ci o cii lln fisico, e ' il 111 edico l)l'at ico pot1·à 1argi:tme11te g·iovarsene. IJ trattato· di cil'ca• 200 J)ag·ine è d iviso in 7 • CH l)itoli: (i:>r incipi fo11 da1nen tali fli r a d iologia, a 11lJpolJ.e radiogerte, cos truzio11e e f11n zione, tra.• . for1nètzi on,e deJ.1-e corren it i di b a ssa tensi on e ir1 co1·1·enti di a.lta te11sione, g·Ji a.ppa1·eccl1i elet, . t 1·ic i 11ecess.81·i p er u na is tallaz io11e radiologica, e,1i a1)11areccl1i accesso1·i , le applicazi on i d e Jln 1·a<lio Iogi a la r a.d iote1·a1)i a) .

l . {-,DE,VIG.

Il 1ibro del L. non dovrebbe mancar e nella bil)lioteca clel rad jologo, se qt1esto non . i conte11ta di 11st1re n1ieccanica111ente il st10 appareccl1io, 111a clesidera .co11oscere i fo11dan1enttj fi'" ici ~ 11 i ql1aJi ra1)J)areccl1io stesso è costruito, qt1ali :0110 1e cara tteristicl1e deg·li appa~·ecchi <lcl i11c.luttore, él lJtlali i)rinct1)i e a qt1ale scopo (a c11i l)ltb corris1)011der€ nat11ralrnente t1na a zio11 e ])io Iog:i ca diversa) si isp ira la costrl1, zio11e, d eg·Ji n1)parec cJ1i ad ind11tto·r e. S e og·gi a i11olti l)t1è1 ~e111h1·are "' t11)erftt1a la 1)arte fis.i ca , in reaJtà ciò non è, anzi essa . è ltna base necessaria l)er l'a oluta i)adrona11za e per il perfetto n1a n egp:io d e 1110 strL1me11tario. l\I ILAN[ E.

..

:YIILAKI

E. I

.Le malattie del cuore . Periodico m~nsile diretto dal prof. VITTOftlO ASCOLI nL") dattor e: p r of.

CES.~RE

PE ZZI

È pubblicato i l 5° fascicolo (31 lll<tggio) del 1923.

Esso contiene : LAVORI ORI GIN. t\.I~I. . I. - Prof. .A.. Ros I. Appunti di elettrocardio=

• · logia.

II. - Dott . F .

\\i \LTHER H.\l .~1'L\~:\. Gru11~uae

o-01nen tì t1·attati rlnll 'A . e della vasta inateria : r111011 icat11ent e 01·dj11a t.EL · Alle genel'a.lità sul~a ~ zio 11e della 111ce Sl1g·li orga11ismi vive.n ti e s ui r ap11orti fra fot ocl1i111ica e fotobiolog'ia segue lino stndio su ll 'az ion e d ell·a luce s t1i fer1n.enti, t1lle tossine, s ulle a ntitossin e, Slli catalizzatori; c111i11di l.' ..~. pre11de in esa111e r azione della luce llll' accresci111ento, Sl1gli 01·g·ani di rr1ovirnento, . ulla i)e] I-e e ~lti tesst1ti · 1)rofond i. Seuue lln capitolo i11teressante s ui rap1)orti f l'a ~ig·n1ento e 111ce, e sl1ccessiv a 1nente 11ell 'ulti~ ma metà d el libro sono riass11nti i r appor ti (lella 111ce con le i1i"l1 i1 ote i11aJattje e l'azione della 111ce su a lc1111e m alattie·1 e fra C[11este sui processi ti1bercolal'i. l\1TLAN I E. 1

CASTELLOTT L.

La pressione det

sangue durante il sonno negli ipertesi. III. - Prof. P . MARI CONDA. Su alcuni reperti r a= ri di aneurismi . •

RASSEGNE, RIVISTE E C O~GRESSI. H.

Azio.n e degli acidi aminati sulla contrattilità, sul tono vascolare e sul meta= bolismo del cuore isolato di èooiglio. . T. L E\vt s. Considerazio,n i anate>mo=patolog1cl1e s u di un caso di blocco atrio=ventricoJ.are os= servato dal Dottor Starli ng. R. \V. S c o TT. Consider.azioni su u n ~aso di ta-o chicardia ' entricolare con conduzione retro= grada. . s:fi • C . .P EZZI e V. FORLÌ. Un caso di 1nsu1 c1enz a d ell ·~ valvole polmonari. . A. OLERC. Il problem a clinico dell' ipertens1one arteriosa permanente. . . R. T . GRA~T e C. ILcEsc ~~ • . ~1 cerche comp.ar at1: ve fra l'azione d·~ IJa cb1n1d1na ~ q uel~a dt a l~r1 alcaloidi della co r teccia di china nella fibr11= . . Iazione auricolare. Lo E, vENBERG. Azione c.ar41o!on1 ca e azione diu-= retica del cloruro dt calcio . FREDER I CQ.

1

1

1

1

Abbonaincnto annuo : per l'It~ili a L. 2~ i P.er l'Estero L. ,a2. Per nli abbonati al «Policlinico»: per l ItaltD: L. 20, p ~r l E"t "' L 25 un fa.s cicolo separato L. 3. - Inviare cartohna-va. al~ Ca;. LUIGI POZZI, Via Sistina, n. Uoma .

;,f:o

14.

l\IA~R I OT

e B101 ·..\RD. L 'i nslru111 e11f·(itiori en Radio logi e µratic1u e. ~I aloine, -ed., Parigi, 1923~ Prezzo 1 ~ fra11cl1i.

Gli AA., co1ne terza edizio11e d el « T~·attato del radiolog·o », l)UblJlicato in tempo cl1 g~1er-

e dei vasi ·== = = =

I

der Liclitbiolo yiP 11.nrl Lic litpai l1ologie. Urban e Scl1vvarzenberg. 1Jag . 216, flg. 10. PI~ezzo base lire 12-15. Il libro coJ111a n11a lact111a e d è ir1tere.._ s a11te j11 t11tt i i . 11oi ca ]) itoli, e basta l'ir1dice di questi · 11er i11te11der e t11tta ] 'importanza deg·li ar-

I

x 13

nuoYi abbonati del 1923 a < Le )lalatt~ e ~l ei ~d - ·si. concedono le intere annate 1920-19~1 del pe~1od1co nore » ole L · 4 5 se in lt.ali a e per :lole L . 6 O se ~te:. s o per s ali "Estero. f rauco <li porto. _

Ai

A richiesta si invia numero di saggio.


806

· lL POLICLINICO

[ANNO

BCCftDEMIE, SOtlETA MEDICHE, tON6RESSI. R. Aècademia Medica di Roma. ~~eduta straordinaria ·llcll' l i 111ar.zo 1920. t>1·etiid~nza

: Prof. ' ' · . t\sco1,1, . prè~ide11te.

l: ita n1ine de·i

f angh·i 1n.<.t,1igereo<::i.

' I

Dott. Dr ~IA1vrEI. - E'ung·l1i secchi del commetcio sò1umini tl'ati a colombi ma11te1ruti u diett1 oriza11ica eYltnrono per oltre ù11e n1esi l'insorgere dei f:1 tti beribel'ici ecl l1gna le azione svolsero i ft111ghi teuuti per oltre d11e ore a temp. cli 130o in autoclnYe. 'Cn estrR tto idroalcoolico si dimostrò ineno attiT"o. La sca.rsa sol11bilitit' in alcool e acqua. e la resiste11za ::ti calore ·differenziano nettamente q11este sostanze co11tenute nei fnnghi dalle tipicl1e vitf11n i11e del }j"unk · e confetmu110 secondo l'O. là pluralitù delle vitt1ruine. Egli ottenne ancora Ja di~$OCiazio11e dei sintomi del quadro betiberico spiega bile con l'incompleto agg·1·u1)pamento di q11el complesso di nuclei vitaminici che mpl)l'esentnno lù co.sidettn ,·itamina_ e che potrebbero a:vere isolatamente influenza. elettiva. sopra cleter- · lQ.inati orga11i e apparati. 1/0. uttribnisce l'azio11e spiegata dai funghi al loro abbo11dante contenuto in azoto non IJroteico. Lic11e11i, da lui provati, .gi din1ostrarono inn tti vi. . ' 1 O o·n tributo a 11 a C<rn osc-e 1t~ct, <I egli en zin1 i nell',, riria

XXX, F ASC. 25)

gliol'ate le condizioni costituenLlo l·asta vertic-aleanzichè cilindrica ~nalata alfi11e cli <lare 11ella seanalatur~ ricettQ all'uretl'a. Ciò non pertantù 1'0. l1a voluto studiare la CORa per vedere se uo11 fosse l)OSsibile risolvere il proble1na della trazione srtgli ~rti inferiori scaricando l'azione traente anzichè sulle parti molli perinea.Ii sulle tnberositit jscli.in.tiche: A tale scopo l1n fatto eostruire, rileYandolo dai calcl1i in gesso, nn tip<) di pelvisupP-Orto cl1e dà UJ)poggio al sacro e alle tubero\sitlt ischi..'ltiche, lascia11clo libero da og11i azione coatprimente profo11da il diafrawma peri.neale. Trattand·o si di pren<.lere apPog·gio su clne st1perfici ossee (le tnberositù ischiatiche) che sono più o meno distanti a seco11da dell'etit (le differenzè dovute al sesso s:ono per questo scopo pres80chè traset1rabili) l'O. dice di aYer fatto costrui1·e tre modelli di questo SO$tegno, nelle tre din~e11sioni medie utili. Tale pelvi!St1pporto in pratica 11n risposto allo scopo. · La- orist(tll·i z.za ziotie dell'enloglobina

tucliata

coi 1netoclo

clellçr,

~aponin,a.

l>rof . G . .l'\MAXTJ!~A . - L'O. ha già avuto occasione di illu·s trare, in collaborazione con K. K1·zyskowslii, llll metodo 1.uolto se1nplice e pratic:o per ottenere cri:sta lli di emog·lobina. l)l'ese11taudolo sopratutto per la sua lltllità a scQpo didattico. Da l1lteriori sue ricerche ris1.1lta, che, a<1oper~1ndolo con tecnica t1niforme e nella s11a mais sim.n ~11J11Ii­ ficazione, p11ò rendersi unche n tile per indagi11i di nor1r:ale <' patologic./1 oon .<:7JCC'ifJ7e rig·u arrlo a.i ]ndole biologica e di applicazione medico-legale. rliabc te e al ·n1orbo di Adcli~o,11. Esistono sangui, che, saggia ti col metodo della saProf. D. ~L\ES'l'Hl NI. - Stndiando la presenza cli ponina, si comportano in modo costantemente poenzi1ni nell'urina llOl'lllùle e patologica 1'0. ha trositivo, mentre rutri si comportano sen1pre negatiVH to : J)resenzn <li ~1milnsi, proteasi ecl. assenza di vamente. Tra i primi, a lcuni lasciano sempre oslipa i:-i . Nei diabetici il 1>otere ~ milolitico è aun1enser,rare solo cri~talli cli ossi~111oglobiua, altri r-.-olo tnto. 1nentre neg·li _•\.d<.lisoniani è al disotto del di emoglobina ridotta. e a ltri iufine 'gli u11i e gli · 11orn1~11e. L'O. ne tr.ae la concl11sione cl1e nei dia<1 1tri. • • betic:i I' <"tmila si . . i legl1i ai prodotti della digestioÈ possibile diffel'enzial'e frit loro i diversi ~n 11ne e che I>Oi fuoriesca coll'l1ri11a insieme con il gl1i a comporta1nento positiYo. teue11tlo co11to i1on glicosio. ~olo rlella forma ùegli elemeuti cristallini sempliAnel1e le piccole q1ia11titit di ùmilnsi che si txoe:i, n1~1 anche ,deg-li ag·gruppumenti specifici <the vano 11ell'n rina i1ormul<'. ~ono facillnente spieg·a- ' vosso110 presental'e. Il sangl1e umano appartiene bili C'Oll la stessa ipotesi. Quindi 1'0.! nei riguaralla (\il teg·oria cli quelli da c11i si possono ottene'r e di · del dia be.te, si ·crede nl1torizzato ad .appogg·iare solo cristalli di e1uoglobina ridottu. Dal sangue la teorin. cl1e ammette come genesi l'alu-rnerztata di uomo adulto si hanno c:ristalli, che permettono glicolisi e nei rigl1urdi tlell't11·ina normale iitiene di differenziarlo da qt1ello del neo11ato. La diffeln teoria cl<• 11' origi·ne a 111 ooton a. de~li e11zimi delrenza persiste :1nche doPo prolungata autolisi.l'urin<1. Dal complesso dei dati raccolti tisultano argo1nenti favore'\'Oli nlla specificità d€ll'emog;lobi11a ~- uo·vo nzod.ello · di v elvisupport". delle diverse spetie animali. 'L a capacità di essa a cristallizzn r0 r>i ù o meno fnciln1e11tf:>, come ossiePro!. I~. G. GAZZOTTI. - I i>elvistlPJ)Ol'ti ébe sono mog·lobinu o en1')globina ridotta, 11011chè la forruil· in 11~0 i1ei letti ortopedici, 1se rispondono bene per soste11 re il bt1cino no11 "i prest.ano ugual wente al- dei crit'k'llli e là loro tendenza ad aggrupp"1r i in maniera · determinata semb:r~ J)il1ttost-0 legata a 1orc11è si <lc,·e esercita re l1na truzione sngli arti peci.fiche proprietà dell'emoglobina stessa. <lnzic·hè inferiori. J,, ';1 ta metallic;a o la cordll. riYe~tite plasn1atioo. a pro11rietà dell'ambiente <·,·e11t ui1ln1ente di tubo di gomu1a. Slllle q U<:l li pren• de n1)1>oggi<.l il primo, 11anno nzione maltrattante Es·it·i loritani di trapi'l11to · d·i ner·vo alla ·);a[feotte. sui t~S~l1ti tlelli1 regione. L't1retr..1. lH base dei . Prof. A. C'HIASSERINI. Riferisce sui risultuti <..><>1·pi <:aYer11osi. rami i1eri;ro~. i ge11itnli este1·ni lonta11i (3 <1nni e 1/ 2) di un tra1)ianto di circ·tt nella <lonun Yengono a sopportare la préssione. ' cm. di ner,·o umano conser,·nto in alcool, J>er effetto dell·1 tr~1 zio11e e ercttnt~1 sngli .1rti. l~l1 TTI ri11n rn re :1.cl u11a perdita cli so~tn nz"1 del ue-~·v.-> ~nl pPl\·i~nj)tlOrto dèl . .·no letto ortop0tliC'o l1n 1ui1

1

~

'


[ANNO

XXX, FASC. 25]

SEZIONE PRATICA

I

mediano llell .à ,·u1nb1·..1ce10 destro. Il trai)ianto fu tollerato, e il rePHI">ero motorio e sensitiYo fn parziHl~.

pertanto c1:1e il }-.alloppio sia il ,-ero pl'ecursore del ì\~eckel. Nota come posteriormente molti al1tori ab· b1ano imitata o c~_h1ta la rles<:rizione di Fallop1)iO.

.4l<:1111 <' o.ssc rra .:::io ni ~u ll a J> re~sion.c ve·n osa.

Un nuovo itietodo operati vo pe'r il tratta 111en to clel piede tor to congenito v aro-eq·uino.

1

Dott. I .. J•.\l'FH XI. - I/O. riferisoe ric'er clle sulla pressione Yenosa, i:>er m ezzo dell'apparecchio di Cla11de. In <l11e casi uno cli vizio congenito di c uore, l'altro ùi n1orbo di Va.q11ez la !)ressione venosa -e r~1 al disotto clella norma. Ne prende occasione per ricorda re ·come gi111Sto sia .stato l'appre zzamento de.Il' Arcang·eli sulla pressione venosa nella st1a teoria sulla cianosi. Il prof. ARCaNGELI l'i<:orcla le basi della s u ·a teol'ia sulla cianosi, di c11i 11n dato fo11d.amentale. il i1on aumento della pressione venosa ha avuto conferma dalle iicerC"he eseg·nite dal I)n ter111 . E. ( tRORSl.

R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. >

e<lutn orrli1:aria d el 18 >nar.zo 192j.

P1-esi(1en7,,..l: l 1 l'oJ.

Grcr~Jt;PPE

PIAX)!:SJ4~ • .p1·e~i<len te.

Un r·o so rl i '" tl l l i11l <' a no111 alie ctP.f!li a rt·i. l >1·of. J)' l~\'.\~1' r.rl!:ODORO. -

P1~senta llil

fa11c:inll<> con a 11omalie mt1ltiple degli a1ti inferiori e su})Priori. La n1ano destra :l>resenta due dita cl1e sembrano il l e• etl il 3° con sindattilia membranosa. . I due piedi souo bida ttili. con assenza del i>erone a ~inist ra ed inct1rvamen to diafi~ario {(ella tibia al11na nto ip(:)rtl'otica. Esiste .solo, in ambo i lati llll infonue ea lcag·no ed abbozzi di qualche osso del ta r so. ' ' i è dunq11e parziale eétromegalia. digitale. ~on vi è lu ~ nei genit.-Ori ed il bambino 11a tre fratelli di 1uagg·i-0re età, sani. ' 1 i sarebbe un forte spavento sofferto dalln inn(ll'<i nel secondo mese di gest u 7'ionc·. I/O. um111ette come can&a for111ativa i l l>robabile ritorno •ata~·ic.'O al piede bovino, ma come ca11bsa ueneticri, t111 ·d isturbo ormo11ico generale (provocato dall'em-0zione) nell'organismo materno, precisamente n el t em1;0 dello snln:PPO degli arti, il q11ale ~ivrebbe intll1.ito Sllllo S\"ilu ppo anomalo de~;J i R rti, pel' m ez?io clel ln f unzi one ipofisaria feta le.

l ·11a ri'Ve11,dicazione storica. Rie-orda c:on1e tin dal 188.<) egli dimoHtrù che la descrizione dei rami del i1e1·vo masc:ellare 11ella fossa rnaxillo-palatina d ell'11omo si t1·oyn . molti secoli prima di qt1ella fornita dal ì\1ecke I, nelle 01Jere <li G. Falloppio il qu.ale per ))l'imo ha notato elle jl detto nervo si dilata n ella, à etta, fossa ed i'ri fo r>na 1t'n piccolo reticolo cb e llia 11da. (rarni aJ n,a.so, all' 01·b·i ta alle piccole arterie c:l1e iYi 1si trovano e le abb1'acoia. Se non ba desc:ritto (e certo non poteva ) la parte c-ellula re del g-a11g·lio Sf. Pal. ne 11<1 ,-ectu,to esatta-. 111ent~ le fibr(' el1c g·it1diea tibl'e del N. rntlsrellal'e ~t~so, la qna le d~scrizione 11a mol ti J)11nti di co11tatto con le idee rnoder11E> e cl~11ro. stesRo pr o11n2'l1f\t'.e fin cln l l e 7 ~l lla te-.."-~itnrn rle l g·a11g·lio. C\reòe I>rof. D'EY.\ :\'f

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1.'EODORO. -

j- ~

8i).

Dott. GIAr"\'TURC'O GIULIO. - r,·o. passa in rivista i metodi attt1almente in 1100 ed espone quali sono i requisiti che dovre bbe posse<lere il metodo ideale e cioè: 1) Permettere 111i:1 e-orrezione integ·1·a 1e della forma ·d el piede; 2) Ottenere questa C,:Orre'.tione a s1.>ese ·di tm alltmgamento delle parti r etrn t t.e; 3) Rispe~tare le ar.t ico1azioni .p er ottenere un piede mobil~ in tutti i .suoi segmenti: 4) Essere applicabile a ncl1e a quei sog·g·et.ti in c11i l'accrescimento de llo ~cheletro abbia raggiunto il SllO terrr1i!1e; 5) Richie(lere un JJeriodo breviRsin10 cli t ratta mento post-operativo. L'O. ha rivolto la s11a :t tten?.ione a l metodo del C<Xlivilla il ql1ale consiste nella sezione dell'aÌ'ca t:1 p lantare , nell'a·lll1ng·amento plastico dei tendini retratti. (tibiale anteriore, a d<luttore d ell'alluce. flessore c-omune , ~essore dell'alluce, tibiale posteriore, tendine d'Achille) e nell'apertura {li tutte le articolazioni del margine interno de l J)ie de. Questo ottimo inte rvento, mentre ri·SJ)o11cle assai bene ai req11i iti 1) è 2), è in difetto nei rigt1arcli dei post11la ti 3), 4) e 5). TuttaYia iJ metodo è possibile. a ttra ,-er ..o 1llUl m odificazione se1n·p lice ~a essenzia le, cli poter far propri a11C'l1c :2:li attrib11ti 3>, t

4)

\

e 5L. 1/0. qui11di a tenenclosi d<lll 'aprire le ·articolé.l· cl~l

margine intPrno del l)iede . .1Jratica iuveCè a 111ez.zo cli uno scal1:>ello largo e sottilissimo, una serie cli sezioni sul primo c:t1neiforme. sullo scafoide, ·.Stil collo dell ':lstraga lo e {:)'111 cal{;agno. Qi.1este sezioni sono esatta mente intermedie alle su .perfiçi delle articolazi-0ni nperte d el Codi villa . In· tal modo : I. Si ri:spetta110 al pii1 i1ossibile le linee articola11.. II. Il riempimento dei Yuoti prodotto da11 ·aper t11ra delle a rticolazioni e da lla correzione. riempiruent.-0 affidato ne lla Codivilla origina le a ll'accrescimento ulteriore delle ossa sotto la g·ttida dell'appa r ecchio gessato, diYiene fl.1nzione di leg·gi biologiche non limitate nel tempo come 1 accrescimento, ma verificabili in og·ni età e cioè di q11elle che regolano il ~sa Jdament-0 delle ossa crl1entate. III. Si o ttien e la gt1arigione in brevi ssimo t;empo e senza possibilità. di recidiva : ciò in rapporto ancora alla rapidit<.\ dei processi di ripa r azione i11 contrapposto alla lentezza dei proceesi di accresc:i1ne11to. L 'O . rept1ta ch e il s\10 iuetodo i)Ossa essere CX>nsiderato come il procel'iso di sceltn neg·Ii jndiT"idui al di sopra dei 1O anni e so1)ra t11 tt-0 11eg·Ii a duJtt che fino a(l ora ben~ficiavano quasj e cl 11 stvament~ della tn.rsectomi.a. cuneiforn1e. Il rn~todo hn gii. av11to il confort-0 rtella pra tic-n. zio11i

1

•.\.. CHI. TO:\~ .

, I


808

IL POLICLINICO

Società Lombarda di Scìenze Mediche e Biologiche - Milano. . del u aprile 1928. (Preside11za : prof. 4.\.. I'As1:x1, presidente).

;::Jeduta. <lel 16 uiar~o e

1

J. e11on1e1ii 'Ìin1n1t11.1ita1:ii uelle '11 igne e roa-~·ion·i cuta·n ee generalizzate. AMBROSOLI

G. 4~.

Ri<ì.· ·t1nte breYemente le at-

-

t11ali <.:onosce11ze ~ni fen.0111eni i1n1nunitarii nelle • Ti.gne, l 'O. ricorda come lo .'tl1clio di questi abbia portato al~<1 c-011os<:e11za cli lln nuoyo c:apitolo delJa Derma tologiè1. il capitolo delle rea:tiorii cu tariee r1en.erali.zzate alle 11 ig'l'te, assai intei-essanti 1Jercl1è ~rmetto110 di Yal11tu.re tutta l'importa11za che il ft>no1neno u1ot·boso tig11a lJUò a Yere i1er ·1'org·anismo, e co11seguentemente cli orieutare Yerso opportt1ni te11tattvi <.li cura <.lella ste·s sa. ecl ancora J)er l'an;.llog·ia loro c:olle tuberculicli,' alle quali è possi-bile riferire alcl1ne concezioni genetiche che hanno a n1ta in ql1esto campo conferma sperimentale. me1~tre per le tube1·cl1lidi, ammesse pe1· ipot~i non sono a11cora dimostrate. In tè~le capitolo · annovera le T»iCtJfifi(li, di cui ~a potuto racc:ogliere 4 cai, i11 n110 dei quali otten11e j.J reperto u1icotico colturn Ie <l~~l R<l11gn~ :ircola11te, cl1e ancora mancava: le JI icrosporidi, e le Fa vidi, queste lùtime :fi110 a.d o:ra sc·onosci11te, clelle quali riferì ce 11n caso pers01ù.1 le r accolto nell'Istitt1to Dermooifilo1)atico {lell'O petl;1le ::.\Iaggio..:e cli )1ila110, colle relativt:\ ·ùe<luzioni e <:onsiderflzioni. , 'ulZa, c1u·a. rlella1 ~icos'i triicojitica, .solit.~ioni. iorlio-ioclurate pe!' 1;ia. eri<lore1iosa.. A

con

L . - Ra.ra11t ha i1ltimamente preconizzato la Cl11·.a della sicosi tricofitica con soluzioni jodiclle per Yia end0Ye11osu. metoclo di cura portato i1ella terapia un1n ·o a dallo SpolYeri1ù ·ed l1sato jn SYariate malattie lla 11t1merosi a11tori. L'O. ha tratt~1to nel comparto dermatologico cle11·ospedal~ J\faggiore, tre ammalati di sico~i . ecl llno affetto ,a;a lllPllS. In due sicotici 11a avuto g·t1arigione, ch(\ f11 clubpia nel terzo. e migliori1m~nto notevole nello stato generale e loca le del luposo. Dal lato delJe vene iniettate, note,Toli inyece le alterazioni: da llllU biopsia praticata rislllta Ìl1 m-0do evi<lente i·esistenza di una flebite con obliterazione totale . del l11me vasale data da· tm trombo in \ia · di <.>analizzazione. Pure esperin1.e ntalmente prova11do s11 conig·li l'O. b a avt1to la formazione ùi tro1ubosi lJarziale. 111 egt1ito a tali risultc"lti i::co::isiglia l'u so di tale u1ctoclo terapeutiéo. CA1v1'ANEO

I

0

1

Papilloniatosi

E. -

1

XXX, F ASC. 25)

IJico er ..1 henjguo l"esa1l1e u1i<.:1·osco1Jico i·ivelaYa ~in clc1ll'i11i7.io dei caratte1·i di lllalig11ità. r•er que~to fn tto, e l)er l'andamento <;li nico analogo .a quello tlelle forme n1aligne, l'O. ritiene cl1e In <:leno111inn zio11e pa1Jilloma del baci11etto o dell 'ul'etere debba i1H.:luclel'e il concetto (li n1alig11itù (poic:l1&· i vochi casi rii:><>rtati come benigni non furo110 rii:isti a clistanza {li tempo sufficiente) e <:he la tliao·nosi, t1ifficile, ~i basa 1-)Ul re1Jerto di elerne11ti e1~ite­ liali nell 'uri11a e sulla giusta i11terpretazione della J)ielografia. Rileva inoltre <.: 11e ~l>t'tta al I.n sio il inerito di .av·e re per IJrimo richiamata l'atte11zione sulla replezione incom1)leta del bueilletto 11ei <·aRi di tumori e conclude con la !)recisa i11clic-i,tzione dell<.1 te~·apia raclica·le ~iu tlnll 'inizio tnefrouretercctomja). La. !:llliauclola dl i/arder nella. proteolu-'i.isic-osi.

BELFA~·rr S. -- L 'O. fa t111a rapida et:;1;o~izio11e di ciò che s'intende J)~r proteotossi<;osi, ùimo. ·trando i i·a1)1X>rti che intercedono tra questi subitanei

a YYelenamenti da proteine jntrodo,tte per via endoYenosa e l'anafila~si. Riferisce poi i11torno ad un 1singolare fenomeno da lt1i osse1·yato nella cavia in seg11ito all'iniezione di siero d'a11g11illa. A seco11<la della dose ini.ettata si osserva, con la mor.te subitanea dell'animale, llil'ipersecrezione lacrimale aceompag-nata da 11n forte quantitativo ·d i globuli di gl'a~so, si da dare ;t questa lacrimazione l'aspetto di l1na secrezione lattigiuosa. 'l'ale fenomèno è <:ostante sotto l'azione dell'ittiotossina·, in.a si risc.:ontra anche. Rebbene più raramente, i11 altri sboc]{S, ad. es. nel- · lo shock anafilattico da istamina. Qne:;;ta i11Pr~e­ crezione, che in con(lizioni normali non si osser,-a (avendoSi nel secreto lacrimale della ·Cè1Yin solo 1)0<.:J1i g·lobuli di geasso), proviene dalla gl1ié.111dola di Harder, ghiandola ~ituata ùit->tr.o il bulbu vculare, presso la lac.r1m.ale, e che è c:onoscil11:<1 fin dal 1675. L'O. si domanda se la fuoruscita Yiole11tH del grasso conseguente allo shock ittiotossico sia ùovuta soltanto ad 11n'ipersecrezione gl1iandoJare, quale f11 osservata rell'ana:filassi anche pe1le ghia11dole saliva ri, per la li11fa del clotto toracico e per la !~eC'rezione p;1ncren ticn, opJ)Ul'e ~e tale eliminazione del 0 ·1·usso degli ac.:iui della g·l1iai1dol~t si accompagni acl u11'alterazio11e l)rofonda dellt:' cellule. Le ricerche istologiche in cor. o potTanno forse <lire quali. altern zio11i si <·01npiono i11 ~e110 alla ghiandola. • Occlusiorie in,testinale da. r.ara forma di 1?rnia intern.a.

0AS'l'IC~Lrox1

ctreteralc.

1..:i trhtta di t111 infermo 01)e1·ato nel)'ottobre 1921 di nefrectomia per papilloma tipico àel bae111etto, rioperato 1111 anno rlopo di 11reterectomia per diffusione 11reterale e che, a ttt1almente. a <listarusa <li soli tre mesi l1a già una disseminazione ,-escicnle. 1~·0. dall'esperien?:a di q11esto <. n~o e tla11·esame della !ettet'atnra è conyjnto che . :Jn t11tti i c:i i. nncl1e quando l'asvetto ll)acroscoETfOR}!;

[ANNO

'L 'O. riferisce un C<.Iso da lt1i 01)erato in ct1i un'ansa del te11ue era .. ti·ozzata entro al recesso ileocecal.a St1periore. Lo ~briglian1en­ to della fossetta e la riduzione dell'ansa furono seg·l1ite da guarigione. J./ O. pre11de argomento p~r illustrare l'u11atorni<l delle fQ "'sette ileocecali e trarne roncl11~ioni sn lln flin.~11o~i e Rulla terapja operatoria preventiYn t-> c111·atiYa cle11fl l)<ltolop:ia <lelle fo~settP e:e<:nJi. G. -

, \.

('ERE ..'OLI.


SEZIONE PR·"'"'TI c., ·' -

R. Accademia Peloritana - Jlessina. Sccl uta. d el 29 gennaio 1923.

l' l"t' ~i<h\uza : l)rof. Gio\.

1~.1 tt.

Rrzzo.

L,a ri,11'v· ·11tcrapia JJl'<Jf un<la 1t el l e lesioni. urga11ieltf <i<'l .-.;i.~l<'•na neri:o~o ce1tlralc e perife ricu.

l 'rof •

1/0. ria &>ume i i·isultati tli oltre sei anni di l)r o·ve <1seguite metoclicaruente c.-ollo scopo (li precisare qt1ali sono le I)OS ibilitù tc:rapenticl1e d e lla l'ontgentera1)ia ne l campo net1ropa tologico. -Cn i>rimo e più am1')io numero ùi proYe è sta to f.atto su feriti al .. istema uerYoso centra!~ e i>e riferi(;o. Da ess~ ri. 11lta cl1e Ja rontgenterèlL>ia <.lii rapi<li ris ultati in tt1tti i casi cli lesion e re<..'€nte, 1u~r(;hè c.letermiua il ria s. o rbiu1ento tli ~tra y,\,'i ::;;tnguigni, di ess11ùati, cli. tessuti ci catrizia li molli. capaci di produrre fenomeni irritativi od agg rava111ento tlei sintomi <.:linici 11er compre~ io11e <lirett :1 , e vitando i l)ericoli cli o t gn.nizznzio11e e di i~pes­ simenti cicn trir.iu li. In 1nodo specin le l101lll0 benetic-ia to i <:n f-i tli e pilessia, cli ema ttMnielia e ùi cni,1BE8T.\ C ARLO . --

$algia. Un vautagg jo i1oteYole. llan110 pure otte11nto i (·a ~i meno r ece11ti, nei ql1 a li ln ~i11tomatolog in clinica clilno trD Ya l 'esiste-nzn. di i~pessi111cnti })iii compatti : casi cli epiles ·ia cla ferita da tante <la oltre lln a11no. di ùolo1i ne\'1·algici l~l' <làercnza <~ttorno <li tes=--uti llervo ·i. J. .' 0 . 11<1 otte1111to YHllt~lggi in c:asi <li epiles ia cl1e l>C'rsi ~tflY;l <101>0 1:1 c·ranio}>h.1 ·tiea tardiva. Dai risultati ottenuti sui feriti tli gtLer r<.1 r<>. è :-\tato tratto alle J>to,-e J1ei 111a h.1ti organiei. J>er 1ina oramai 11111g ù esvc·rienza egli ritiene in<lieat<' le ap1)li.ca~ioni r éS11lge11t e1·:1vic-be i11 tutti i casi nei quali è stato ]>l'à t i c-cito 11n 111terve11to operativo snl siste1118 nervoso ce11tra1e {tt1111 ori cct ebra li f' spina li , n d e1·p11ze m<:\ningee. ecc.) atl <'Yitnre il fotmarsi di co~pic:11i .·tr aYusi . anguig11i, il loro organizzar~i c:o11 forn1azio ne di ispes~imenti ('icatriziali sen1pre i10<.:iYi, come pure i1ei postumi <li emorragia f·erebr ;1 le . H a ottenuto buoni ris11lta ti in casi di epilessia a focolaio trn11111atico o 110. anche se datante da lungo tempo, ecl i11 casi <li scl~ro ·i in pl<1<·c:11e. <.li _siringon1i<-'lia, di i11e nin-

!!ite ~pinale sieto~a , cli ·r adicoliti , di ueYriti. Da clue anni Yèl f;1ce11<lo ricerch<=' i:d~ten1n tichP n e i l)OStu.mi di <'n cef a lite le?targica : per q uanto yoglia essere ri:-;eJ.·va to i1elle co11clu:-;i o11i, t r a tta11<.108i di 1111 ca n11>0 o1t1·emodo delicato può (l ire1 che nella m e tit c ir<:a d ei (;asi 11a ottennto se118ibili miglioramenti, in a lt1i J1u potnto arrestare il ùeeorso progressi Yo clella ma lattia. n1entre llll certo i111mero di mala t i 00110 stati r efratta ri nll0 c:ure. È un campo n e l c111n le J">el' co11cluclere 11a bisogno fli un'esperienzn su i111 n11n1ero 1naggiorc <li inalati. . I ..'0 .. pnr rileYf\ 11dc1 cli~· lèl r H11lg:e11tel':ll}ia ]Hl(> in 11~uro1><l tologia c:o~tituire un :-;u:-:sicli o ~r;l}le11ti­ ·o notC',·oie nl<'tte i11 g nar(l i a <lai f:.1c:1li ~ntu . i;1-

809

11111a11Zi "Lutto è 11e<...~'\:{;tria u11;1 tliaguo::::i lli ~le molto p recisa. })iù ue lle forme i11\eterate sono in(liSlleD"'abili (;Ute molto prolungate e pazienti (in qua lche caso c:l1e 1'0. ha descritto anchE:' oltre cltH.-• a11ni). infine egli cleYt') ricordare che ~11 11cnro1)a t ologia el':iiste ~in11re t1na limitazione as~olu la d~1t..,1 dal fatto <:he i dis tu1·bi funzionali do,·nti a dis tru zi one degli ele1ne11ti nerT·osi sono per se irreparabili. no11 esseind·o gli e lementi stessi :-;uRt:ettibili (]j riprolluzioue . 1. .~1 rGnt_g(:)uterHpia può ag~re solo su qt1e i "intomi dO\U ti a oomp1•es~\one o ad irritazione tlC'gli elementi 11ervosi l)er or>eru cll tessuti c ica trizin li (prolifera zioni nevrvg;Jiche. is1le~"'imeuti c-011netti,·a li. ess11da ti. ecc.). Xt)n è mai i1os"}bile dire prima t1Plh1 c·ura q11anto risultato potri'l e~SC'l'I..' ottenuto. ~-\.1la c.:omnnicaziout• è ~eg·11it;1 nna ùisc:11~::-io11e <l Jla qnal ~ banno i1re~o p:.1 rt(_") i prof(\Ssori Ciaccio,. 1''iclH:'l'<l e T r l1ffi. llli.

~

specinlr re perto <' JJ1af(Jl o~1ic·u 11('77·e11 cef a lite l eta ry ica .

• '"11ro

11110

lJott. :\lAG.\.l'DD.\ ll_\ OLO. - J:o. h:-1 <1 Yl1tn l' O})l)Ortnnit~l Lli stt1di;\ re tliYersi <'<1 ~i cli en cefalite le ta l'gjcti ue1re1)icleu1itt del 1n20 e i1elh1 bre\e i·icomvnr&1 del 192~ e i1oi di segnir110 i })osl urni.

Fn not;:tre <·llt\ tutti gli

~\~\ ..

elle lu111no studiato i11 <lettn m alattia, hanno

le altl3tazi0ni del &1ngn ~ riferito <lei reverti dal J)UDto di Yistn quantitatiYo. 1nn i1esstlllo . a ineno ch e no11 l'ic.1 fuggito al1'<). qualche dato bihliografic.:o. ~i è or·c1111ato fin 01·n thl l 1111nt o di Yi~·tn qualiL1ti,·o. I,·o. · J1a riscontrato ta11to in ca i i1el i1eriodo <l('uto della m a lattia . q un11to in casi di postumi. tlclJè forme imn1a ture ap11arten enti a lla erie gra ~ i1nlociticn . Fo1·1u'..) r:.11'atterizzate <la llrotopla smu fortt~1ue11te b<t~ofìlo c:on g:rn11nlazio11i eosinofile as~ocia te aù a ltre grà1111ln ziqni l'OSSO-Yi ol ette. g·ros-

sr in alcuni ta~i spn1 se :';Oltnuto i1el l)rotoplasma. i1t ' <lltri acltl o~~a tP a11<·ll0. qun~i e 111bl'ica te opra il nnc1eo. 1;0. Ri Jimit<l a $t gnalai-e il r c11erto sen za n.zznr(la rr• a lct1n a i11terpretuzio11e pn tog·e11etica. 1

Jn/l11e11~·n

ed

encefalit e

spPri1ne11talc an1icrobica .

(II Con1111licazi o11e). ,~oLPlXO e

R .\.ccnrusA. - C'ontinnauc.10 i1elle loro 0:perienze in parte comunicate 1·~\nno scorso e la yoranclo con 16 ca i di inft r1€'11za l:' 21 casi di Jnalattie di\erse degli orga11i r(_)sp iri1 tori ha11110 ottenuto i seg;1.1e n t i ri "11ltn ti: 1) L 'encefa lite amicrobica. qu<ìSi sem p r e i11orta lf\ . con prod11zione di focolai <·ireoscritti d'e11«rfalite e n).n11icotti cell11lari i1etivnsali si ottien e i1el 30 °~ tle i casi a:·influ e11r.n inoc-u l:l11t10 ai conigli sott o d11ra gli es1)ett ort1ti g lic:erinati: 2) r:e11cefalite . a nùcrobica 11011 ~i ottie11e mai c:on es11ertorati g·licerinati cli ammah.1 ti non infiue11za ti e i1011 porta. tori tli virt1s: 3) r:encefo lite amicrobi<:a tl a i11oculazione di ~vuto inft11enzale glicerinnto l)Uò eYol':ere oltrechè ~otto la forn1a ~nb-acnta g·ià <l e~critta llPlla i1ota


810

'

(_.\~NO XXX: FASC. 25

lL · POLICLI:KICO

pre<:edente e elle rk.-orda. i ·encefalite epidemica, .anche sotto lllla forma. acltta. In tal caso si tro· vano nel cer,~eJi o dei polinuelea tt; fatto che 1nanc:a nella forma lenta; ) 4) I/al:)senza dei batteri e la non reinoculabilità dell'encefalite sperimentale ùa influenza so11 fatti che si ·verificano tanto nella forma a cutn q11anto nella st1b-aeuta; [)) La pres(\11za di corr)i microscopici , in ·parte in<:l11isi nelle cellule (digliu, nervo~(-) nobili) in Jltl rte liberi e colorabili col metodo del ~1ann in rosso è stata notata i11 tutte e due le forme. I eletti corpi l1anno una strt1ttura speciale e ·sono caratteri::;tici (tell'en<:efaljte sperimentale da. sp11to infì11enzale non tro,-andosi Lelle forme di e11cefalite settiea, otten11ta con l 'i-noeul.azione sotto-d111·ale di coltl1re cli diplo-stre1)tococcl1i; 6) Nell'esf:>ettorato di indiYid11i infl11e11zati fissato in toto nel liq. di ~lingazzini, i.11cl11so in paraffina, sezionato al n1icrotorn-0 e colorato col metoclo del :Vlan11 ~i trov..1110 nel protoplasma delle <:ell11le epiteliali corpi che per il colol'e, le dimensioni e la s truttura. ricordano q11elli tl'ova.ti nel C"ervello rlei corligli inoculati con gli stessi materiali. Gli 00. si propo11gono di 1·erifìcare ft1-0ri clel pe1~iodo infiue11znle la s1:ectfìcità o ine110 <.li qn~~o "ltltimo reperto : 7) Gli 00. iiafferruuno con n110Te ei:;1>erie11zt• <li contr-0110 che l 'e.noof.alite spei·imentale .amicrobica da spt1to glicerinato, nel coniglio non dipende tla alct1na delle specie batteriche prese11 ti i1ell 'espettorato. nè dlalle loro tossine, nè dai f·or1)i batterici uccisi. nè dal vir11s dell 'erpete, nè da quella normale saliYare e sono perciò condotti a(l ammettere l'ei:;i tenza cl'n11 vir11iS infl11enzn le specifico. '

S 117le rnodifica .z ioni istologiche ciel panorea8 nei c olomb'i in alvitantin,os·i . 1

t '-' :\IlLLO

..AR1.'0~r. -

L'O. l1a studiato oornpal'ativan1eute l'aspetto istologico del pa.n creas dei colombi no-rlllali rugiuni e beriberici. In questi t1lti1ni. i gl'Dnuli zimogeni appaiono aumentati di 1111mero, SJìeSso raggrt1ppati in zolle e granulazioni più grossolane, con lU1a. disposizione assai p ii1 irregolare cl1e non neg·Ii animàli dei due gruppi precedenti; i canalicoli esc1·etori presentano frequentemente il lt1me ingombro da formazioni, tingjbili con gli stessi colori dei granuli . zimog~ni. liberi nell'i11terno del canalicolo, · talora riprod11<"enti q11asi «a stampo>) il decorso dei canalicoli stessi e clelle sue ramificazioni. Queste modificazioni caratteristiche dell'immagj11e istologica sembrano Yerosimilmente dovt1te <-1 stasi o rite11zio11e di secreto, e eonferrnuno i r isultati d·e lle rice'N:he precedenti, in cui lo stesso O. aveva rilevato. oon metodi biochimici, un esalt.a1ue11to delle utti-vità enzimatiche negli estratti del pnncrens di colombi beriberici. Esse tendono inoltre n far llenoore che le alterazioni delle fl111zio1li digerenti ne11·a,itaminosi sieno da attribuirsi. non :l·d una d~\i;t zione cl~l normale })roc-e~ro di ela boI

J

razione degli enzimi, ma ad ullà diminuzione t.l. n1anc:au7.-.t della loro mobilizzazio11t' t.·d e~ere7.i•)n~ Ye1·su il tt1bo digerente. Il bacteriuf<l"JO l>t rapporto al.l'a zitosteril iz.'!az ione.

a.el terre·no.

Dott. S. RACCHIUSA. - L'O. ria:;~llllle le ricerche fatte sino ad oggi stil bacteriofago ed e~pone le s11e ricerche s ul terreno. Istitt1endo delle rieerche sisteiµiatiche sul t;erreno lJrclevato {la dire1·si strati e {li diversa specit.. l1a trovato: ,, 1) nel terré110 superficiale e preeisamente n.ell·t polYere di stanza la ric<?"rca del bacteriotago è nega ti\.· a; 2) s11l te~·reno battuto e quello smosso la i· i- <·ercu è positi,·a al 1°· passaggio. In •111ello di gi.ar· clino a l 2° passaggio : 3) sul terreno prelevato da unn l)l'vf-0ndità di c:m. 10 al 40 passaggio~ a cm. 50 al -1°-5° passaggio, a 1 metro e m. 1.50 al 20-30 passag·e;io ed infì11e a :1 metri positiva. al 2° pas.-saggio. Concl11d~ <fue il bac:teriofago nel terreno è in l'ìlPPorto :h11·erso ulla quantità di ~rmi per cui ~i può i:>ensare ad llna sterilizzazione cl~·l te-rren·o prn· fondo 1:>er 111ezzo fle l bncteriofago. . • •

rontriùutu . allo

.~t11dio

riel 7.JaffPri1>faf111. -

'

G. ('A'\-AC.IERE tm111-eanclo i11 medicina 1. L'O. riferisce ·n alcune r icerehe fatte di:1l 'batte1iofa!?:I) clalJe q11ali iisult.a : l ) la i1r~senz-a del bn tteriofago nelle urine nor111ali e patologiche: 2) la presenza del batteriofago 11el liquido a sci tico (tras11d.'lto) : 3) l'i11c-a1~1cit~t del bn tt~riofag•) <l Jisare cultt1re uccise: 4) l'incapacità del batte1·iofago a dare emolisi ed a deTiare il eo1upl~n1ento: 5) che il batteriofago, dopo Cf\ntrifugazionoè 1wr () oré <1 4000 g:iri, si tro'n ancora nello stra t \) J)iù ~t1perfic ia lP del liquido centrifugato. ~

s.

RAC'CHI(TSA.

Pt1bblicazione in1port.ant.e: Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA Docente di Neuropatologia nella R. Università di Rom..L

I disturbi del sonno e loro cura~ I

Prefazione ùel Prof. GIOVANNI MINGAZZINI . · Direttore della R. Clinica delle malattie nervose e ment:lll dell'Università di Roma. t"n volume in-8, di pagine ,-III-196, nìtiidamente scamp<1. ~ > su carta semipatina.ta, con 12 figure . nel testo eJ uua rius..:L· t issin1a illustrazione sulla. copertina. - In commercio L. 1 8 più le spese di spedi~ione postiale. Pet i nostri abbl)(\ati -:,.)(" L.

1 5. 7 5 in porto franco.

Inviare cartoUtHl-vnelia al Cav. LUlG1 PùZZC · Vi'.l Sistw~ . ~- 1-t . Roma .


.. (ANNO XXX, FASC. 25]

..

SEZIOl'iE PRATICA

I

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

di fenomeini cLi tperestesia, di formicolii, di cries.t esi a, di a.i1estesia; .ocoorr~ però l a massima prt1de11za e la diag·nosi ·va fatta per via di elimin,azion e, non din1enti.c~ndo che tali segni possono esis-ere dovuti ad una sindrome di ir1itazione radti.colarie, sp.eci alrrrent e , a d ì.1n inorbo di Pott. J.n t1n caso dell 'A. il solo segmo è stato t1n 'afasia prog·re&siva, rapida. JJiotilità. - Le lesioni 111ot1--ici son.o multiple neLla l oro varietà coin p1·edominanza di qualcl1e seg no IJarticola re ; t a lvolta è una enliplegia inizilaiasi con rnono1)regia dell 'arto inf~rtore e co.n l)aresi del sup eriore; tal 'altra è colpito soli a11to t1n g·ru-ppo di nervì (paralisi dell'ocuJomoto l'è com1 1ne od ester110, del faGciale) ; abbas.ta11za frequentemente 1s ono colpiti i nervi della base. Sono a ffatto eccezionali le convulsioni e le contrattl1r~ looa lizza,te; quelJe generalizzat:e appartengono al periodo terminale. Ip erte1ision e. - Può esisere 1s·o lata oppure acco1npagnats.i a tuttJa la g·amma della rea.zi-0ne del 1iqu.i do cefalo-r.achidiaino; e sp ecia1me11te a lla iperalburnino.si; con questa s·i ha a11cl1e la linfocitosi, sebbene 'a ll'inizio si abl)i ano talvolta delle crisi di polinucleosi; con una li11. foçitosi n1a r cata, è costa.nt.e la presenza di bacilli di l{ocl1, che esigono per essere trovati u11a ce11trift1gazione di un'ora con 3-4.000 giri. L'ipertensione del Ziqu.01· si accomP.agna il più Sì)esso a lla cefal ea ed oscilla fra 45 e 70 di te11sione nlassima. Si ha spesso una :ripro~u­ zione rapida del liqt1ido e talvolta una caduta rai:>ida della pressio11e dopo l 'evacuazione di soli 3-5 crnc. L'A. richiama l 'attenzione sulla rarità dei fenomeni di compress ione e sull'interesse clin ico d el inanometro di Claude nel trattamento ora divenuto classico mediante le l)Unt11re lon1bari ri pett1te; l'effetto si rivela con la scon1parsa della cefalea, delle crisi -convul sive dello stato di torpore,· ecc. I11 com1)lesso, si de\ e t ener 1)resente cl1e la mening·ite tubercolare dell 'adulto è sempre se con,daria ad tùna lesione tubercol are latente o manifesta; attacca di solito 1a corti,c alità speci,a}m ente n ella convessità dell\enieefalo e cost~tt1i.-"'ce dei piccol1i focol.ai s1)esso nettamente localizzati sia .s ulle meningj , sia attaccando an·cl1e l1a corteccia, sia nel pariencl1in11a cerebrale; tale localizzazione, opposta alla g·e11eralizzazi0tr1e d ~ll:a f oruna :iinf antile, spiega la frecrt1etDza delle fo.nne •mO·DooiJnto·m a.t icl1e . Affatto ' 'ariabile è l ,e·voluzio11e per cui -..i 11anno t a.lvolta an1ma.1ati che m11oiono i11 po · cl'1e ore con sintomi impressionanti ed altri i111 ru L i ~i 11to111i BCOillJ)aiono 1)€1' ritor11are in "•·1

SISTEMA NERVOSO. Sintomi di allarme nella meningite tubercolare dell'adulto . L 'evolu zi1011e della meni11g·ite tubercolai--e ~lel· 'l'adulto è anormal•e in confronto di quella ci· elica del bambino; è p.er ò necessari:o precisare i si11tomi elle possono attirare 1)rococemente l 'attenzion<e, i quali, sebbeue insufficienti . per confermare la cliagnosi, la indi1rizzano YerS() le ricercl1e cta farsi sit1l liqt1ido cefalo-rachi. di·ano. Ta.li s int omi cli allarme so110 stati &tudiati da E. TEER1s (<3 azette de" . H òpitaux, 3 e 5 • aprile 1923) sopl'a l1na ve.t1tina cli ca ,i e a,r ebbe~o i seg·t1en ti : .Cef al e a. -

Pt10 esS:ere rup.ico 1seg·no clinioo; Tarame11 r~ ,·iole11ta, è tal,·olta tanto leg·gera da non attirare nen1m~no -1'.attenzion.e del m alato; di solito diffllsn , raramente localizzat a a lla • region e fr ontale o parieto fro11.tale, è s1)esso intermitte11te ro11 1encl enza , ·es1Jel'a le; 11011 e aurnie·r1tata dai col1)i di tos se. nè clai ca111bia111.e11ti di posizione. "\'a ricercata siste111atica111e11te nei bacillari in cui p uò g·t1idare e far · ca.m biare l a i) rognosi. Obnubila:,io1ie. - È l egger a discreita e colpisce particolarmente quando si oon.o sc,e ben e 1·ammalato. cl1e si i11t cr e . a me110 di prin1a a lle letture, che rispo11de con torpore all€ don1ar1de ed lia un as1)Ptto cli assente; talvolta questo stato fa pa,ssaggio brttsco o gr aduale a d 11n vero stat-0 comatoso in cui La diagnosi .nu ò essere e.siitantJe con la m eningite ceir ebrospinale e con l ' encefalite epidemica; i11 tali casi è di SL1prem.o aiuto la puntu·r:a lombare. Cos tip azi one . -- Qt1esto seg1w è tanto più importante in quantD cl1e la dtarrea è aS1Sai freq11ente r1ei · tt1berco·Iotici. ·, Questi tre segni sono talYolta i . oli cl1e risult ano c.ta11·esame del caso e, r1el corso di l1na tub-ercolosi v isce1·a1e de1Jbono far sos-pettane l a oomplicaziooe i11enir1g·ea; . rarissim,i so• no il trirpode inening·itico cla,~ico, la posizione di can,e d a cacci.a, l e '"ertig·ir1i; i vomiiri· i1011 riveston o di solito il cal'att ere cerebrale. R i "{le ssi . - In qtlalcl1e ca.so i 11a 11na es.ag·e- razi·on e, la qtlale 11a va.lol'e i·eale quando è t1nilaterale; essa 1Jred omina agli arti inferiori, è variabile di .ampiezza e si accompagna spesso a clono del piede od a mo, ·i111enti epilettoidi • lJ ~·ovocati clella rot1.1la o del l)iecle. 1

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. .Sensibilit<L - Trattasi di solito di se~ni loca.l1izzftti, frusti. in forma di sem1)lici cran1pj .

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LAKNO xx:\, F ASC. 2.5 j

LL POL LCLINJCO

gu i:t o sotto as1Jetti clir1ici

vari•ati. Nel decorso i11enti-11.a; la l'iv11lsione alla spj1n a dorsale, l a di 11na tuJ)e·l'colosti visterale, il lJratico farà. · idroterapi a ed 1111 regime ipotossico. qt1indi lJene ad esami11a1·e le funzioni motric.i, Co11 tro 1e sequele vere e proprie, quali sono · , riflesse sen sitiVie, ecc; e i11on rà1·a1nente potrà le . sin dro111i park iniso,n ian.e e le m toclonie, sei11 tal n1 odo sospettare la com1Jlicazi1one m,e., co·n do L. Cl1einisse (.4-rcl iivos de 11iedici1ia, cii1ingea cl1e la l)t1ntt1ra lombare pe1·111ett·e di 1·tlgia y especialidades, 20 g·en11aio 1923) ven• co11f e1·n1ar.e. g·ono consig·I.iati i ri1nedì seg·ue.n .ti: fil. ...\ rse nicali ad alte dosi; :hr1 form:a di in,iezior1i di cacodilato di soda; i rj. t1ltati non soSulla corea di Sydenham . ' 110 d11rev.oli e si possono avere fenoim enà di inG1·ue1tfieltl e \ \ ·olfsol111 11anrio potuto studiatos. icazione a11.cl1e gravi. Bro111idrato di cicu J"e -cli11ica1nente ed a11atoinoJ?atologica1nente un 1i na, in s·oluzio11e a 1 %o~ iniettata s ottocute caso di corea. a dos i creS'ceJ1ti da cinque decimilligra:mmi a ~i tra tt è:l,,.tl ( T lie Lu rie et, 11. 5168, 1922), di ire mg·.; nelle fo1·me miocl oniche gravi si fanl111a. J)a111bi11a di sette an11i co11 manifes,tazioni 11q inieztoni g·iornalie re) a ltrjmenti 2-3 la setco reicl1e gr avi da otto giorni. Durante la detimar1a; quando si ' 'igilino feg·ato, reni, t.e11g·enza i11 ospedale, 11011 furono notati violenti inoyj1ne11ti, ma un aggra,ramenio clelJo stato 1sj one al'teriosa, ·non so·110 da temere inic onvenjenti; le scosse miocloniche e gli spasmi g·e11e t·ale e la rnorte. ' All' a n tò1) ia -si 11otò il ct1ore dilatato co11 ve- doloro&i diminui.s-cono fino an,cl1e a sco·m parire. I o d1Lro di sodio JJ e1· iniezioni endoven·o se; getazioni sulle ·valvole mitralica e aortiche. • non avrel)be dato i11 igli·orame11ti m a nifesti . ~t.\..ll 'esam e i tologico del cervello, in tutta l a F eni l-nialoriil-11,r ea (lumin.al) · a lc11ni 11ann,o o parte siLa a l diso1:>ra clella i:>rotubera11za, si se1"vato bt1oni ris1Jltati, seco.ndo altri l e dosi i1otaro110 l esio11i lievi cl~ encefa lite consistenti di 20 cg. al g·iorn 0 in due vo·l te danno perdita in i11filtrati di piccole cellule rotonde, con cli forz e notevole; viene a11che co11sigliata la dilatazione ·dei Yasi sangt1igni e lesioni , degeassociaztone deJ 111min~l con la copol.amina. nerative delle c;ellnle 11ervose. Tali lesioni so• Risultati c·onitl'additori sono .stati ottenuti rr1ig·lia110 a cp.1elle dell 'encefalite epid_e1nica, n1a con ni eto di biote rapi ci, qt1 ali le t11iezio;n i e11i11 qt1es ta affezio11e le lesioni infìarnmatorie dovenose del proprio liqt1ido cefalo-rachidiano, i1redor11ina110 generaJ1ne11te nei ped11nco.li e sol e iniezioni di s i ero di convaleis centi, la .at1tollo lJi ù ina.1·eate i1ella sostanza grigià, in·e11tre e111.oterapia, ecc. Nel g·tt1dicare l 'efficacia di ..:he i1el caso in esa1ne esse sono lirnitate al tt1tti i rimedi nella enoef a.J irte e1)'idemica, non cervel l o, e so110 marcate in alcune regioni bisogna dim~ntic ar e che le si11dromi i:>a4rl\:inso• biancl1e, ~o m e )1ella ca1)st1la esterna ed interni.ane coin secutive a tate 1nalattia subiscono 11a. Ir1filtrazione cli cellt1le rotoncle si osserva soste s1:>onta11ee e cl1e si poti-e})be int e11)etr a1 tella. testa del nt1cleo ca11clato sini stro, nei re come st1ccesso · d el ri111edio ciò che non è g·a11g·J i clella ha ~ e e i1egli strati ottici: corteccia se no11 migliora m ento spontaneo . e cer1tro ovale sono ineno })r esi. Le alterazioni fil. ''ascol ari consistono in t rombosi, infiltrazioni perivascol ari, distensione cl ei capillari, JJ..rol ifeSciatica e malattia sacroiliaca. razione cleg·li endoteli. Go,,·e1·s co11siclera tutti i casi cl-i scjatica co1l I t11bercoli c111aclrig·en1i11i sono poco lesi; i })ersistent.e dolorabilità clr1 n e.l'vo co1\Je neuriti. • nuclei dell'oct1lo motore, il nucleo rosso, sem-· Jlla ciò se111J)r a ecçes ivo a f-Tolmes il c111 a l e' o. brano 11ormali. ser,ra cl1e 11ella· n evr alg·ia faiccial e, a ll 'infuori I..' . I\. . concl11de clice11do cl1e le lesioni rassodi og·n i nevrite, i troilJclli nervo si sonio dol entj _ 111igl ia110 a quelle cl1e si trovnno in alcune forJ 01hn Cowan ( B rii. 1ned . .l O'll1'1l., 1923, p. 372) 111e di ei1cef a lit e e che sono talora localizzate ha osservato clìe il dolore rlell'articolazio11e sal') t11olto scarse. croiliaca è soesso associ.ato a clolo1·e ciel 11er' I i\t!ONT. vo , cl1e persiste dopo la sc orn.1)al'~èì {lel dolore articoJ.are. Il trattamento delle sequele dell'encefalite epidemica. Bar·rè e l)11prez clesc1·i vono f ale $i11 d ro1ue col i101n e di sciatica sacroiliac.a. Si tratterebbe di I ,e recenti ep ide1nie di encefalite epidemica l1a1111 0 dimostrato cl1e 111olte d elle cr ed11te se- 11na diffusio11e del process,o :flogistico reumatico a 1 11e1·,ro, come si 11a p11re i11 quelle f orn1P l1nelP non erano cl1e for111e di e11cefalite ad di lon1baggine cl1e interessano gli att~cc hi fie,·oluzioin e Jenta; con tro que te. manifestazioni })1·0. i dei i1111gcoli alla faccia 1)osteriore del si l'icorrerà all'11r ot1~opina per \'ia orale a dosacro. ...,i tlecre . ce11ti da ? a d 1 g·ra·miino, associanVj è l1na tretta. r e Iazione tra l' nrticolazione tlovi le i11iezioni sotto·c11ta 11ee di esse11za di treI

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L-.\~NO

xx\:

FASC. 25]

sacroiliaca e il i1ervo sciatico. Il i1lesso lorr1bo!::-acrale innerva _l'articolazione e qt1indi una. lesione di questa pt1ò 1)rovoca1·e dolo1·e irradiato nel nervo. Il plesso è separ a to dall'articola.zio11e per 111ezz0 del solo m11scolo i1i.rifor1 me, 011de è fn.ci.le cl1e t111a periartrite este·n d et1(losi })J'Oi<.1 uca. una ne11rite. Il cammi110 è do .~oroiso n ella. sc i.atica e n el· I' osteoa rttite sacro ili aie a : in ent1·ambe è clolorosa La 1na11ov1·a di Lasègmie. e reca olli evo il ri1::>oso a l etto ir1 posizio11e semi1)1·ona del cor}JO e sen1i fle ssa dell~ coscia. · Ottimi rist1ltati si sono ottenuti con la ct1ra loca le ùell'al'ticolazi.one sacroiliaca in i11olti casi cli sciatica (ca.lore racliante, inassa gg·io, ionizzazio11e iocl ica) . Talora occorre rompere Llelle aclere11ze con g·li esercizi svede i, o m el'cè la n1anovra cl1e si ll a per l a clistensione del nervo. La diatel'mia sen1})ra a\ er clato ris11ltati 1nigliori di ogni altro trattamento. La corrente galva11ica ~ anod e s11i 1Jt1nti cl oloros i cl el 1 tel' ,~o) insien1e alla ionizzazione t\ S.pesso t1tile. 1

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DORIA.

La demenza senile. È carat.t erizzata da inattit11dine allo sf.orzo, •

i 11erzia, facil e stanchezza, difficoltà di attenzion.e e di critica de.i fatti e degli at.ti. L 'am.11e~ia rig11ardè\. specialment e i fatti r·ecenti e si manifesta })n 1·ticolarn1ente corne asse11za di men1.oria v e rb al e, p er cui il n1a lat o u sa delle 1)erifrasi per indi ca11e gli oggetti e s i ait1ta cor1 le esi:>ressi,on i cc maccl1ina », cc cosa»; l e idee a. tratte ecl i I valore s i111bolico degli oggetti ~i cancell::ino rapidame11te. Il caratt.ere s.i 'altera, L'irl'itn.bilià dive11ta tale cl1e i i11alati l].anr10 tendenza a 11erc11otere; a1n cl1e 'l ' aff et.tività è t11rbata con tn anifestazio 11i di .egois1nQ, di a utorjtarismo , di t.e11erezza l acrimosa; si oss.e r·v a talora un sen so di e11for ia . La personalità sociale è d ì solito conservata almeno a.ll 'i11izio, ma invec e è profor1damente tnrbato il ser1-=:.o inorale, ar riva 11dosi a 11cl1e acl att i delitt110s.i, com e ft1rt.o, falso, oltraggio a l l)l1dore; gli atti sess11 a li però l1or1 11anno q11as i m ai conseg:11l1enze g r avi pe1 cl1è la ca1)acitù i·m m.ag·ir1a:t i;va oltr e1)assri q11ella f1111ztonale. Dalla d.e11l er1za Glaltde (Jo urn a l des prciticie1l.S, 31 i11a rzo 1923) dist.ing111e la p1·es b·i of r e· niet, ch e sarebb e llrn a sìndrome preimonitoria cl elJ a ùe1n e nza; in e.ssia i dist11rbi del!la me1110ria sono pii1 accentl1at.i e do111inano tt1tt10 il c111aclro d eli1·a11t e, portn11dosi s11i fatti r ecenti, m e11tre i i·ico rd.i an ticl1i so110 ben co11servati. \ t i sono tencle11ze n1arcate a lli:t fabl1lazione; l 'indebol:Ln1ento intelletn1ale è me11-0 profondo che 11 ella demenza, le con:yenienze sociali sono g en.eralmente iispettate . 1

813

SEZIONE PRATICA

f ,e cau se della demenza arteria-sclerosa so· n o difficili da determinare; 11anno parte nnpo·rtante l 'eredità e Je i11tos.sicazioni special111ente l'alcoolismo; sono s tate invocate ancl1e le i11fezioni (sifi.l ide, tl1be1·éolosi). La corn1)a rsa della clem e11za 11 on 11a r elazio~e diretta nè con l 'ejà, nè con ] a sensibilit it dell'incl i\ridl10 ; l 'inizi10 è genier .a lmente lento e progressivo, ma tailv.olt a ancl1 e brti.sico; s.ono pdi caratteristici di q1testa n1alattia gli attaccl1i s11 cc~ssivi interr~o tti d a periio di di calma. It1 qnalcl1e caso s•i hanno a ll'i·n izio legge.ri dist11rb i psichici: poi 1111 leg·g.e1·0 ictus cl1e si riduce a tiorpo1ie od a cefalea ed a incontinenza intermittente; in alt.ri casi si ha i11vece . ur1 accesso delirante act1to, in altri ancora t1na clemenza lentamente iirogressiva co11 disorie11tazion e, confusione, delirio 011irico. Nella clie11te1a citta:dina n·on soo10 rari i casi in cui solo l 'apparenza fis.i ca è del)illitiata, me1itr:e invece · J)ersiste una· attività }) icl1ica notevol e poi· si svil11p1)ano i·m provvisa1m,ent.e idee deliraii1ti, seg·ui'te da sem.ic·o ma e Lia .accidenti cardiio-1·e11ali che po1·ta no éli 1l1 o rt e i11 2-3 settimane. 0

fìl.

Lo shock da elettricità ed il suò trattamento. L'a rg·ome11to è stato cl i. c11sso a lla Royal SociciJ· of 1Vledicin e e vie11e l arg·a1ne11te riferito in ' .-lrchives of Rariio l oa lJ ancl El ectro tli era py del marzo 1923. S. .l ellin.el~ osserva cl1e la i11ort e pu ò essere ista11tanea. Je11t a , ritardata OlJl)Ure può veTuire interrotta.. L e ca"L1se cl1e la })ro,·uca·no son o : lo shocl{, i ·1rrita zi o·r1e eccessiva o la pa,l'ali1Sii del si.sterna nie,r vo1s o , la paralisi d el CllOl'e o quell.a c1el , si.~tema r eS])ir:atorio. I fenomeni sono però es-. enzialm ente di n atura f1111zion 9'le e di fatto l. a11to1)s ia è qua;s,i d.el t1ttto negati.va; l1nici ... eg·ni s10no q11el,li locali . . in forn1a di emot·r ag ie ct1tan ee al pl1nto d e11trata ecl a 11cl1e J1e i 11111$COli; l'Pcle111a. del cervello e d ei pol n1oni i11clica ·~ olo cl1e la m ·orte è tata J)rotrattn, le le _ior1i deg·er1erati,·e microsco1J icl1e d1el s istema 11ervoso e di altri organi 11on sono n1ai tali cla S})iegare la m orte. È 1)erò ·importante conoscere cl1e l a i11orte. 11ella maggio·r l)n,1-te tie i casi è solt a nto a1111a re1tte ; l 'O. cl1P h a "-etluto migliaia cli accitl enti cla eleit.tricità ìnsi1ste q11 indi .s11lla neces· s ità t'li -nraticarie su bito e. cli co11t.ir1uare a lu11go la respirazio,11e a rt ificial€, cl1e agisce non solo s11l pol1no11e, 111a n ncl1e tll c uor e e s1ll circolo. ~i\.11che altri 0{). a 1)J>og·g·ia 11 0 LJt1esta l) r at ica la qt1nle c.t ovrebhe venil'e i11seg·11ata a tt1tti c1t1elli che la,·ora110 i11 \'icinanza di a1)l)il rercl1i elettrici. I.n. respieazi.011 ~ a 1·tificjale ,~a co11ti11 nata fi110 a el1e 11011 si ia sict1r i della I11011;e <lelrindiYiclu o col1)ito; q11e ta. l)llÒ ,·e11i1

1


I

IL

POI.ICL ~ICO

re accertata seco11clo P. Cumbel'})a tcl1 a,pplicar1do l a cori-ente f a.i·aclica a.i 11luscoli degli <~rti; la m a ncanza di eccita bjlità è segno sic11r o di n1orte. ! 11 q11alcl1e ca o la i11orte potreJ)be attribui r sj a :fibrj l1 azion.e \7e11tr icolare ed allora 1'L1nico i:i1nedio arebbe il 1nassa.ggio cliretto clel cuor e, cl1e però è e, ridente111e11tc di cljfficil e ap11l ica.zione; l)Otrebbe for --e te11tarsi l a \ iJ)razj one violenta st1l torace.• cl a far!'i co11 lln \ribrato r e i11 t1so in elettroterapia: • ìl concetto d ella 111orte p er :fibrillazione nei colpiti da elettricità è l) ÌÙ cl1e a ltro teo1ico e i1011 risulta cl1e si a stato co11fer1nato i1ell'11on10; la fibrill azio11e. l)llÒ e ~ cl11de1·si quar1do si pe1·cepisce il polso o si ascolti110 i toni cardia ci ; la, i·es1Jitazio1) e a r tifìcia1 e, iniziata s ubito e contint1ata a lu•11g·o 1'i111ane il ri1nedio da· a·p pJicarsi i11 og11i caso. fil.

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1

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SE1'lEIOTICA. Le iniezioni di adrenalina per la riattivazione della malaria latente. G. Co1npo1·ti (I g'ie·n e lll oder11a, ott. 1922), 11a trattato co11 c111esto metodo 27 n1a la rici, soegJiencl o inrli,1icll1i i1011 curati o 1naJe ct1rat i , J.>er lo pit1 1n·o1,to pallidi, con milze g·rosse. t.on a.lterazio11j del s a11gue cl1e facevano sospettare 11na i11fezio11 e i11al a1·ica jJ1 atto (e111azie J)llnteggiatP. , policro1natofiJia , leucopenia). Jn i1esst1no dei casi trattati le i11iezioni l1an110 determinato l'in1n1issio11e in circolo di i)arass it.i; in q11attro i11cli,-id11i, i11 ct1i i)rim a delle iniezioni si era110 ri~ co11trati rarissimi parass iti, t111esti no11 a11n1e nta ron o cl opo le ir1j ezioni~ llè s i ca111biò l a for111a l)al'assitaria. N ess11n<t. dimin11zione si os et,1 ò n el ,·ol11n1e deJla m ila: a; i11 cl11e ca si si n1a i1ifestò la febbr e s1)i egabile però co11 altri ' 111otivi. L ·..\. co11cl11<.le aff ern1 n.11do il J1ess11n val 01·e cl erle ii1iezio11i di ~1 dre11 0 lin a pe!~ la rjattiYazion e dell a 1nalaria latent e. . ..\.. Z.

[AKNO

'

XXX, FASC. 25)

MEDICINA SOCIALE. La lotta contro la t,ubereolosi in Prussia. La legis lazione i1russiana ha intrapresa l1na pertina<.-e ea mr>ag1u1 oontro la tt1berc:olosi. U110 dei n1ezzi è dato dalla. de111mcia obbligatoria deg·Ii an11nalati. )folti casi di t11bercolosi polmonare e laringea cle\'0110 ·es~'(\l'e ùe nunziuti in \ita: altri , ù v~ o })el' scritt\.) . nello :s1Jazio di :?-1 ore ad t1n.a. ~ttiman.a dopo il {le<:e8so. È <l'obbligo il referto del medic"O <.: ura11 te, o, se i1on è stato chiamato lln medic."O, del capo di ca sa . · Quando il pazi.eute cambia resi(lenza, il cambiamento deve essere denunciato a Yoce o per scritto. dal capo di ca l:'n e dall'ufficiale sanitario del di~tretto, e sili rn}J.port.t1 <.l eYono essere indica ti l'antico e il nuovo i1l!dirizzo. Nel caso c:l1e manchi il c-apo di C.'lsa, 1'1 llen11nc:'ia p11ò essere fatta dallosteisso paziente. l.dl cle11unc1a delle morti che a vYengon o negli 0R1>ell;_1Ji, nei ,s ana t<:>rii. nelle case di i11aternità, nell~ prigioni è <.tovuta dal cnpo <li que:::;ti i stitl1ti o da persona cl1e può essere designata <]all'ufficiale sa11itario. Le ai..1torità debbono fornire gratis, sit1 richi~sta, i foglietti in bianco per 1€ de11unzie. I labor atori batteriologici de\ono forni-· l'e i risulta.ti d pg·ii esarbj di e~ttorati .sospetti al medico c11ra nt.e ed <1lrl1fficia le ~anitario. Questi ha p'.oi 1 ~inc"<>1nbeuza di dare ~li ordini per la. disinfezione degli appartamenti. Le s pese della • disinfezione de•vono §{rava re s ui fondi p11 bblici soltanto -se il paziente · 11on è in grado di sostenerle. ' J,;a spesa 11on de'--e K'C'edere 11n certo limite (1500>

mitre-bi) .

(..:in nali <I. ' I gi-<' ne , 19"22, J). !187).

...

'

POST A DEGLI ABBONATI. La cur.a rica lcifican te cli Fer1·ier 11ella tubercolosi. ..i\i dott.01i L . ... \ncl a lò da ~fedicina, S. Tede co da _.\lJi1ne11a e G. D. P., ab}). 9799 =

E basat.a sui pri11cipi segu en ti:

1) Guarigio11e s1)ontanoea con calcificazione dei tl1bercoli _ · 2) Coincide·n za di attaccl1i di car ie dentaria . La mobilitazione del meningococco. at.tacc·h i l)OlmQ11a,ri e\1 ol11tivi e di fosfaturia. Se in l1t1 sog·g;etto ~ osp étto di ineningite ce- 3) Variazione d el pes o s1Jecifico degli indivi1·ebro~1)inale, tYJB lgraclo lln liq11icto cl1iaro, a.1d11i secondo i p.eriodi cli d ecalcificaz ione e di la .p I·i111a pu1ttl11"a., --"iniett·a uria ·l )iccola. quantii·ica.lci:ficazioJ1e. 4.) Variazione corrispo11dent.e tà di siero a11timeni11g0coccico n ello peco ver- del corrispondente èti de·1 niner a lizzazione (raptebrale (5 o 10 c.n1c. ), si 11 a l11"a reazio11e dil)Orto fra re.-=-iduo organ jco e re sidt10 totale delie11siva clelle n1e11ingi. co11 1•11 affl11sso di i)oli1'11rina ), che da 30 olo s i el eva a 37 °~ .e si abnl1cleari, f a ,-or eHclo in tal moclo , la i11obiliz1Jassa nel perioclo di r ecalcifìcazio11e. 5) VariaL.n zio11 e ciel 111eni1 igococco. cl1e si t 1·0,1 a nl1zion e di freqt1 e11za. aella tt1bercoJ osi secondo i rneros0 l1el1o e. nn1e diretto clel liquor di l111a. caratteri del ' llo1o e d~lle acqu-e de lla i·egiQne. ~~co n,ln pu11t11r a . P. Sa.into11 ed E. Schuln1anr1 Ne vie11e quindi di consegi.1enza l'id ea di so(Rolletin 1nr(f.i.cal, 11. 23) citano quattro casi stituire l e perdite che l 'or ga11isn10 s11bisce; 1a 11ei 1111al i l1Hn110 p0t11to ut1lìzzare que~to prosen1plice introduzio-ne degli eleme11t.i perd11ti è CP<lin1e11to cl1e parago11f\no · alrapparizio11e del })el'ò affatto i nutile se l'organismo non è in grado di fissarli. Si deve q11indi: 1) Evitare _gnnococro 11el 1iq11irlo di alcune l1retriti. la d emi11era.lizza zione. Tidt1cend o al n1inirno la FAt-STO _.r\:\IA:\IE..\ . 1

1


f _\NNO ~

~xx.

:t"" ~..:C. 25]

~EZ IONE

ìor11lazion-e di acidi (correzi-0ne di dispepsia acida, di stasi gastriche) e proscrivendo dal1· alimentazion.e gli acidi (vino, a-ceto, insalate, frutta acide, fra cui aranci e limoni, acetosella) od i produ tto1i di acidi (gras"i, salse). 2) Saturare gli acidi con alcalino-terrosi (far e uso di acqt1e dure per carbona.ti di calce e i11agnesia, somministrare a metà di a·gni pasto polveri di: Carbonato di calcio cg·. 50; Fosfato tribasico di calcio cg. 20; )fagnesia calcinata .e cl oruro di sodio a11a cg. 15). R en1ineralizzare I 'organismo specialn1ente })er 111.ezzo dell'alimentazione; la calce $Ì trova a !)referenza in u ova, latte, fagioli. cavoli. as1)aragi, fichi; la magnesia ip. t1ova, ce.rvello, anri1nelle <ii ~itello, castagne; il fosforo in t1ova, latte, pesce, formaggio , legumi, carote, ma11dorle, fichi; il ferro in uo·va, carni rosse. legumi secchi, asparagi; la ~ iljce i11 fagioli. fave, ca volfiort La medicazio11e recalcifica11te è co11t l'oindicat a negli arteriosclerotici; essa i11oltre può essere mal tollerata per irritazior1e delle vie di escrezione da parte di ossalato ed ura.to di calcio. I segni di intollèranza consistono i11 malessere, con ventre meteorico e costipazione alter11ante con diar1·ea, inappetenza. pr11rito cntaneo. pitiriasi secca, eritemi e tosse . a tipo di J)ertosse. La fissazione intensiva d ella calce si traduce con nliglioramento generale e locale. Oltre a ll a formola sopra citata si })Ossono 11sare le seguenti: Ca1·bonato di calcio gr. 5; ..\equa distillata, .L\cqua di inenta a11a gr. 440; Sciroppo di zucchero gr. 10; a cucchiaiate d opo i -pasti. Oppure: Carbonato di calcio, Fosfato di calci.o ana gr. 5; Ca1·bonato di 111ag11esio gr. 1,50; Silicato di calcio g.r. 0,30; Fl110rt1ro di calcio gr. 0.10; per carte 10. nnR prima di ogni p asto. · La Cl1ra recalcificante va co11ti11t1a ta tsa1 vo "le con tr oindicazioni stabilite· dall a intollera11zaJ per 2-3 m esi, poi la si continua pér serie di 10-15 giorn.i alternati con periodj di i11terruzione di uguale durata. La somministrazione della sola calce però non farebb e cl1e e:1l1111e11tar.e l a foaf aturia e quindi aumenterebl)e la demi11 eralizzazione; è dt1nqt1e necessario <:1ssociarvi l 'l1so del1 'a drenalin a . .1\ . F I LI P P l ?\ I .

Potert' 011.t isPtti.co d.ell.c sotu:.ioni fii acido sttlicilic o. -· All'abb. i1. 8284:

Le soll1zioni acquose di acido salicilico, sature a.1 2 o/oo, o eventualmente in concentr.azione maggiore, nelle combinazio11i borosa.licilic he, s~rvo 110 per Ja disinfezione e d etersiooi.e Ji superfici o cavità settiche (piaghe, cavità asces-...1~ ali. e11àometrit.i . •

PRATICA

815

J..·azio11e ar1tisettica d ell' aciclo sa li cilico però

11011 assicura la sterilizza.zio11e dell' acqua sol\•e11te, se questa 11011 sia stata. bollita, 01)pu1·e se ve11g·a versata i11 recipienti (irrigatori, baci11elle, ecc.) no n iigorosame11te sterilizzati. Dette soluzioni non posso110 adottarsi per la dj sinfezione delle mani; non possono servire, ir1edia11te iinmersio11e più o meno })I'0l.ung:ata, per la disinfezione di strumer1ti di g omma, ' retro, metallo (cateteri, siringh e, agl1i , ecc.) . F. 1

1

..\l dott. G. D. da C. : Il volume di U. Beesly & T . B . J ol1nston « A ì\Ianual of surgical A·n atomy » è edito da Henry Fro\vde e Hodder e Stoughtòn. 1-2 Bedford Str. Strand. London, W -: C. 2. - Prezzointorno a lle 80 lire it. L. D .

All'abb.

11.

8796:

L'anestesia Joca1e i-11'cl1irurgià pedi.atrica ed in ortopedia di O. Nlizzi. Editore L. Cappelli, Bolog·na , 1922. _ . L. D. \

Al dott. S. 1\1., Zara : Gli studi recenti sulla febbre biliosa emoglobir1u1ica sono riassunti in e< Annali d'Igiene n, 1922, p. 910 e ss .. e 1923, p. 219 e ss. R. B.

·VARIA _ '

Dieci milioni di diverse sindromi endocrine. . ,. R . G. Hoskins redattore capo di « Enc1ocril1ology »

una S11n. brillRn te e :l (.'llt.a co11fere11za all'Ol1io ~t;~ te Unive rsitJ· ll opo riferito elle n el 1920 si ebbe ~·) ,;11 al'gomenti eadocrini 2200 la 11·01i diluiti in 400 i:>eriodici, calcola cl1e i;>otendo~i co11sidera1·e come quasi · dimostrate no\e diverse ghia noole ad az-ione .endoc1ina e doYendosi di eiascuna considern re disfun zio11e. iperfunzione, ipof'n nzjone, disfunzione più iperfunzione, disfunzione I>iù ipofn11zjoue e normalità. cioè sei casi, Il(> eon~gne cl1e il numero l)OSSibile (li <"'a si o di sinòrou1i cliniche di\-erse, rappr esentc'l la n onn potenzH di ~i cioè: 10,077.(i96 possibilitH, d~Jl e qna]i 11 11:~ SOlcl l'HJ)}H'<'- . senta la n orma . Vi è quindi ìa l'go inal'g-ir1e l)fl'l' tlescl'iYere le 10.077,690 ~ind r-0111i c li11iC'l1e residue e:he il calcolo f~l prevollere, ma tntto no11 è ql1i. percl1è se si tien conto delle possibilità di sup1Jle nYR fl1nzio11ali e clegli 1squilib1ii ·li ipe1·fu1izione o <li ipofunzione rlle possono conseguire . i arri'a •1 calrolj NRi roniple~si che possono essere ri!":OJti. f' solo ron nppro~sjmazione. dal i1iù astru~·o ca l<.:olo inte~rale. i11

1Da Patl1olo{1ica, 15 gennaio 1923) .

I


816

\

IL POLICLINICO •

[ ..l\.NNO

XXX. FASC. ~5]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. C*

1

)

Le nuove disposizioni per le pensioni dei sanita1i. • 1 ((

..

011t i11nazione e jinr, 1 ecli fase. :.!-!>.

Riconoscimento dei servizi. :1rt. se i. B <;olle: •s:-;o il i·icouost:illl~nto, agli effetti clel tra tW.mento e.li ri1>oi:>o, clei lJeriocli cli servizio di assi:::;tente effetti,·o lllli\e1,sita:l'~o i11 qualsi.i~i catted1·<1 d'in~egH:.L1ne11to e e.li assi::;tente 'neg li os1~clali e nellB <.:li11iche nuiYe rsitarie . ch e il sa nitario ins<·ritto abbia lJl'e tn to {101>0 il <.:011~'€gtùmeuto della la t1rea e i>1·i1na o llOl)O lù i s<:rizione alla Ca ·sa. A tù le effettto il animrio deYe !)l'esentare clolL;.an<.la 11~ i t€rmini stabiliti llel s ucc-es:si,·o Hrticolo 7 ecl n 1 s~0gg·ettal'Hi al 1>agame11to (li t111 IJremio <li ri <:atto n ella 111i~nra e con le moda lità i11di<:ute negli <11·ti<.:oli 8, 9 e 10. I sa11itn1i tli quali d11r~tnte i serYizi !)restati :prima o dO!)O l 'iscl'izione ,tilla Cassa c:ome assis tenti effettivi di catteclre t111iYeusital'ie o come assi- · s tenti u egli o s1Jecla li o llelle cli11i<:l1e siano sta t > eseguite le ritenut:€ i11 conto entrà ta del Tesol'o, ai sensi dell 'art. a della legge 7 luglio 1876. n. :J212, se1ie 2a, l1a tu10 diritto cli c:ulll11lare, ngli effetti d ella i11den11itù o della l)en sio11e da liq11idarsi ai terrui11i ùel J)re~e11te cle<":reto, i . e rYizi J)redetti con quelli }.)re~tnti con Yer~ame11to cli c:ontrib11ti alla u.1 ss..t cli l)l'e ,·iden7ta. I.Ja i)e11s io11e o l'iuden11ittt ~n ti1 ip. tnl et1so liquidata <.1 i teru1i11i clell 'a rt. 1 de l i1rese11te tlecreto . 1

•..i r t.

set I o.

Quauùv il ~erYi~io da l'ic.:ouo~cere al ~a 11ita1tio agli effetti del trn tta11u.•11to di ri1}0 ·o, a i Rell8i de i precede11ti n rticoli 3, 3 e () sia sta to !)~·~stato JJl'ima d e lla i scri~io11e <llla Cassa, la. doma11da di ri<:ono1

scimeuto de,·e esset e prei:;entata da l ··111itario entro due an11i dalla st1a isc1·izio ue : qna11tlo iuYe<:e il serYizi.o 1)redetto .s ia. !)restato dopo l 'i~c:riz ione alla Cns~il . l<t tlo111..1udù deve essere p1ese11tatù clnl sanitario t'11tro tlue anni dal snccessi,·o re i11gresso i11 regolare ~~ rYiz io J)t esso \.1no de.gli e nti tli c·l1i all'a rt. 1, ~nb. 1, clel prese11te cleereto . I a ui t~1 l'i in serYi7.io alla cla ta di J)ll l>blic<.l zio11e de l 1)1·ese11te <lecreto clo-rranuo l)l'Odurre ln clo111u11tla ili riconosc:irnent-0 clei setvizi el1~ i11te11clono di risenttn re. e11t.ro d11e a11ni cl.1lln. dn.t;l , tessa. ~~er1n i re~ta ndo

i termi11i (li cui ai con1mi lJl'Bced enti, ht clon1a n cla cli riconoscimento deYe e· er e sottoscritta e presentata <lal sa11i tn 1· io p1·i111a della s ua ce~snzio11e {lefi11itiYa tlnl ·erv1z10. J,,~ do1u.'l11òn Ropi·adett<1 sarà :-\Ottoposta alla c1eliber<tzion( del l'o11:--'iglio di ammi11istrazio11e. 011t110 tal€' a~Iibe1·f1 7.ione . i t0tr~1 essere presentn to ric·or so <tlla Corte (l ei c:o11ti in ~iezioni unite nei tel'111ini e 11~i 111odi di <:t1i all 'nrt. 34 del test-0 t1.nico a1>pro1·n to cn11 R egio decreto 2 g·e1111a io 1~13 . 11. 453, libro III. lì<'t i·~ Ba. 1uodi.fi<«l to c·ol l)l'ec:ede11te :1rti,

colo 1. I ;e d •lil>~ril zioui e.le1 Co11siglio di a111u1 ini~tra zio­ n e cli,·entano deti11iti'~ o i)er acc:ettazio11e delle pn rti intere~sa te. o per clecorre11za cl i te rin ini o l">el' de'·i. i-011l.) tle I la Cortt~ dt'i ro11 ti.

..4.rt. otto. ' Il pr~1uio di riscH t to a c:t1i ùe-re assog·gettarSi il ~a11i t~1 rio }Jer otte11ere il rico11osci1uento di servi~i agli e ffetti del trn ttu111~nto di ri1)0Su, <ti sensi tlel J)l'L'('etlenti artic:olj 3, 3 e H. è tlato dal ca1)itaJe <l<:C1lU1ul ato corrispondente ai cll1e te rzi dei cont rib11ti <:on11)lessi\i di Cl1i all'n rt. 1, s11b. 5 e 6 del presente decreto, i>er 1111 l:>eriod-0 di tempo uguale a que llo di cui si c:l1iede il riconosct·me11to , dete rmi11ato ·c<;on<lo le i101·u1e n lleµ;ate <11 ùecreto. P er il servizio })re~tato J)l'i1na della data cli n tt uazi o11e del vteRe11te clec:reto, il 1)ren1io di ri:-5Catto, cli c ni a l <.-omma i1rececle11te. l' ridotto clel -!U JJ()r reato . < .4. rt. nova. Il ·n ni tn rio lt<I l<t fac-0ltiL cli ' "ersare il premio di r i:-;c:atto di c.:ui .a l l'al'ti<:ol o precede nte i11 u11a Boln Yoltn. OY\ero di cl1ieclere che la somma corl'if'1X>11c1ente ia tra::iformata. i11 base alla tabella O u 11ita n 1 p1'e~11te <1ee:r et o, ,·i sta d' ordine 11ostro dal ~Jinit'it1·0 delle 1i11a11zt•. iu unn annu ..1litit \italizia tempora11e.a cla llagarl'3i ;.t rate ineu.sili ver t111 p(->riodo di tempo 11on ~lll)eriore al n11n1ero (legli

di sel'T"izio rico11osciu ti. e in 0~:11i Cè1 so inai ... :illl)e1·io ri ai ql1incli~i .nn11i. Il sa uittt rio che abbi<l otte nuto l'ac.:<:oglime nto · della clo1nanda di risc.-.1 t to 0 <:be non , ·eri:;i l'i11tero premio o i 1011 il1i zi il Yersam ento rateale entro t1n rrtese ·cL.1lla data in c ui la r elH tiYa deliberùzione del Con. ig·Iio (li ammi11istrazione sia ctiYennta clefi11itiYa, tlec:acle dalla ottenuta eonc-essio11e. Il sanitario cl1e pn ·si <lllu rli1J<~11denza di nn e t1te cliY el'~O d.a quello l)l'eSSO CUi ha iniziato il pa~;.ame11to r<.t teale o cl1e riassuma il ~l?rYi7.io dotlo ' n1ir1 i11terrn7'io11e, clovrà iiprendere il "Versamento cl~ll ~ l'èl tt:> auc-or<l do,·t1te a partire d;.1 l mese l'\Ut:<:es8i \·o <l qu~llo del i1u0Yo ingresso in ser,izio. I dt'bitori n1orot'i c:aran110 tenu ti ~ l pagament-0 degli i11tere ·:-;'i eom1)0.·ti {lel ci11q11e i)er ce11to. s1111~ rate scucl11te e i1011 i1n cora 1)<1g<1t e. an11i

1

. Art. cliec i. ,

Il sn11it<1 rio c:l1e ,ia c:olloeato a ripo~o lJl'illl<l di aver c·o1111)let:1to il ,-ersnme11to delle annnalitit di c11i a 11 \ trtic:olo t)reeecle11te, Ila lo. facoJtil cli ,-er~a re i11 nun sola YOlta il valore capitale delle· me11silitil 11011 a 11corn J)èlga t e, o di chiedere che la pe1tsione ~11ettantegli s ia ridotta cli l1na q11otn 'litali7iia . cln ea leolar "i iri base a lla tabella J~, corrisr>011d~11te

<11 'lalore ea1)i tltle pretle tto.

Al Rn1titario c l1e lase:i il ser-rizio co11 diritto aJJ<l liqniclazioue 'della i11<.lennitit di c11i all'art ... 1. -uh. 18, !)l'i111:t rl e l termi11e de l periodo di verRnmeuto clelle ~t 111111nlit~t cli c ui a i corullli J)t·ec-edenti. verrit t r a tte1111to ~11111 in(1ennitù il Yalore c-.11)itale de-llf\ .in11t1n lit~t i1011 a ncor.a i>aga te. <le terminato eo1ne al c-0111nu1 l)l'ecede11te'. 111 <:a~o di lnorte de l ~tnitario prima d e l ter1ui 11e del lleriodo , di Yer s;1mento de lle <lnn11alità d i c ui ai a.::on11ni precedenti. ne~sun.a. rid11zi-0ne o tratte1111ta yerrà fatta sull '<1~g110 ~petta nte allt.1 VPcl()Ya <> agli orfani: l'erò. ~e il snnit<.1 rio s ia dive11t1to n1oroso. i s11perstiti .ove11ti diritto n11 ·aRSP· g-110 do,-ra11110 }lag.are lè r~te senù ute e:o11 i reh1-

(*) I ..a J)resente rubricn è :.1 flìdn ta u11 ·a Yv. G1ovA~ N1

Premio di riscatto.

i..:

Er.\· \GG L. consule nte leg~11~ del nostro periodiro .


(A~NO

XXX, FASC. 25]

SEZIONE PRATICA

tivi inte1·essi a nol'ma dél i•en ultimo comma dell'a.r~icolo precedente, e ove essi non paghino tale debito, i1on sarà comp11tato, agli effetti dell'assegno loro spettante, il servizio di cui n1 concesso il riscatto. Art. u1id ic-i. ~eterinari isctitti a Ila Cassa ulla data <li pubbl1caz1one del presente decreto, è concesso il riconc,scimento agli effetti del trattamento di riposo dei pe1iodi di servizio prestati con nomina regolare e con percezione di stipendio, !)rima de ll!a ttuazione della legge 2J giugno 1902, n. 272, presso <X muni che non aveva110 regolarmente istituita la condotta ,-eterinaria . A tale effetto il veterinario dev·e 1>resentare domanda entro due a11ni tlalla data di pubblicazione del presente d ecreto, e se a quella da.ta non fosse in tegolare servizio J)resso uno degli enti <li cui• all'articolo 1, sub. i , e ntro due anni dal suo • • • reingresso i11 ser,T1z10 tegolare l)resso uno di tali

no11 riscattati sararu10 calcolati utili a.i soli effetti del .raggiu11gimento del diritto a indennità o a P~ns1one, secondo le norme da stabilirsi dal reo-o0 lnme11to.

Disposizioni transitorie.

:Ai

1

enti.

817

Art. quattordici. A. partire dalla data di attuazione del presente ?ec~et?, la indennità e la pensio11e ai sanitari J scr1tt1

alla Cassa alla data sopra<ietta e al.le loro vedove e <>rf.ani, verram10 liquidate in base alle tabelle A e B unite al presente decreto, viste (l'ordine Nostro dal Minisiro delle fi11an7~ con la riduzione del 40 pe1· ce11to per le quote teo~·iche di indennità o di pensione relative ai servizi prestat i prima della data stessa, secondo le norme indicn t-0 neJla tabella .1 . A decorrere dalla data predetta le tabelle A e B annesse al testo t1nico approvato con Regio decreto 3 g·en11aio 1913, i1. !n3, libro III, parte terza, sono sostituite da quelle annesse al presente decreto. · La valutazione de lle maggiori quote d'indem1ità e di J">ensioni dire tte e indirette da liquidarsi i11 corrispondenza ai contributi di categoria superiore alla normale versate per il periodo si110 al 10 ge!maio 1909, conti11uerà ad essere eseg11ita ten11to conto delle dis1:>0sizioni degli articoli 16, 1 o capoYerso, e 18 della legge 14 luglio 1898, n. 335, e ùegli articoli 20 e 21 del testo unico, a.1)provato con Regio decreto 2 gennaio 1913, n. 453, libro III. i1a rte terza, mediante l'applicazione d elle tabelle _4_ C' B a nnesse a l testo unico n1edesimo. Per Jn. tra8formazio11e i11 assegno vitalizio dei ca1)ilali acc•un1ulati coi versamenti volontari di cui alrart. 1, sub. 5, del presente decreto sarà applicata l'annessa tabella B. 1

Fermi restando i termini ùi cui a l com.ma precedent:e, là domanda. di ricouosc-imento deve essere sottoscritta e pre~enta ta dal yeterinario !)l'ima della sun cessazio11e <lefiniti,·u dal servizio. P er ottenere il l'iconoscimento dei ser\izi di cui al primo con1n1a del prese11te articolo, il ,·eterinario deve assoggettarsi a l pagamento di un p1·emio di riscatto nella misura e con le n1oclalità indica t:e negli articoli precedenti.

Situazioni speciali. Art. dodici .

..-\.i sanitari nominati regolal'me11te ver la i>rima Yolta dopo i~ attuazione del J{pg·io decreto 18 settembre 1919, n. 182.5, è eonces~o il riconose;ime11to, agli effetti del tratta111e11to di riposo, del

periodo di servizio vrovvisorio o interinale eventualmente prestato 1Jrin1a (lella i1omina regola re nello stesso ente ove furono voi regolarmente nominati, pl1rchè i servizi .·tessi siano stati, iniziati <lopo rattuaziòne del decreto luogotenenziale 31 agosto 1915, n. 1420, e prima dell'entrata in vigore del R egio decreto s11ddett-0. e fra i servizi medesimi e quelli !)resta ti con nomina regolare no11 vi sia stata inte rruzione, e ~emprechè la doma11da (li riconoscimf>nto 'Tenga presentata (lal sanitario nei termini indicati ne11·articolo 7 d el pre$en .te decreto . Il premio di rise-atto da vagarsi <1all'iscl'itto che ott.enga il riconosci.me11to dei servizi di cui al comma precedente, è dato dal capitale corrtspon d~nte al contribl1to perso11ale di cui all'articolo 1, sub. 5, d e l pre!'iente decreto, per un periodo di tempo egual~ a quello l'iconosciuto, con i relativi interessi composti al saggio legale. Per jl ser,·izio !)restato priu1a de lla data di attuazione del present.e decreto, il premio di riscatto è commisurato a l con tribl1to di cui al comma precedente, ridotto del 40 per ce11to. lR modalità <li pagamento del premio di riscatto di Cl.l i ai due commi préeede11ti so110 q11elle inclicn te 11egli art. 8 1 9 e 10 de l presente decreto. •4. rt. tred i ai.

Servizi non riscattati. P e r i ~anitari iscritti alla. Cassa a n teriormente alla pubblicazio11e del !)l'esente decreto, il servizio militare con interrt1zione di carriera e i servizi i11terina li e J)l'<>V\i~o1·i. 11oueh(~ i ~r,'ili reg·olari

Art. qui1iàici. A. parità dalla <'lata di attua:tionc del prese11tQ clccreto, alle pe11sioni liqltidate o da liqt1ida rsi dal-

la Cassa ai sanitari e alle fan1iglie dei sanitari cessati dal servizio con decorrenza anteriore alla data soprade tta. verrà apportato un aumento determinato secondo le perce11tuali sottoindicate: a) pensioni dei sanita ri: . il cento per cento s11lle prime mille lire; il cinquanta per cento sulle seconde mille lire; il venticinque per cento sulle somme eccedenti le prime fluemila lire; b) pensioni delle- vedove e degli orfani: il ceuto per cento sulle prime cinquecento lire; il cinquanta pe1~ cento sulle seconde cinquecento lire: il y·E>11ticinque per cento sulle somme eccedenti le pri1ne mille lir~ . Sono escluse .clngli a u menti sui11djcuti le quol(\ ·ai petlsione deriva nti dai versan1enti volontari o dai contributi relativi all~ soppresse catey:orie di cui all'art. 4 della legge 14 luglio 1898, n. 335. Per le pensioni liquidate dalla Cassa e ripartilP co11 altri enti, l'aume11to conceF;so <lai 11resente art icolo rimane 3 carico della Cassa. A'rt. sedici.

A far parte della Commissio11e tecnica degli Istituti di previdenza in rapprese11ta11za degli iscritti a lla Cassa sono chiamati tre sanitari di cui du'\ medici iscritti alla Cassa e un veterinario parimenti iscritto, da scegliersi sec-0ndo le norn1e che sn ranno d(\terminu te dal regolamento.


818

IL POLICLINICO

Art. <liclas8ette. Il presente decreto a''rà effetto dal 10 genuaio 1923. ~ Entro sei mesi dalla pubblicazione_del presente <lecreto~ il Governo del Re, provvederà a l coordinamento ed alla pubblicazione del testo unico delle leggi sulla ·c.assa di previdenza. Con regolamento da approvarsi con decreto reale in sostitt1zione di q11ello ' 'igente saranno dettate 1e norme per l'attuazione clel p1·esente decreto e delle disposizioni delle leggi })recedenti sulla Cassa di previclenza che restano in vigore. Nello stesso regola.mento saranno ,s tabilite le norme e le modalità per .accertare le cause di morte o <li invalidità dipenclenti dal seryizio, la invalidità a l ser,rizio negli altri casi, nonchè la inabilità. al lav-0ro, la nullatenenza e il carico, secondo i yari casi previsti dal presente decreto .

[ANNO

XXX, FASC. 25)

ce a concludere che, almeno u·n o dei caroviveri concessl1i deve essere so!)presso. E, infine, con decisione 10 no\Tembre 1922, n . 268, rie. Rovatti, la V Sezione esaminando gen·ericamente il caso dell'aumento dello stipendio degli impiegati d.ei Comuni che superano il limite legale della sovraimposta - ha stabilito che l'aumento deve esser e concesso in r·elazione all'aumentato costo della vita per effetto della guerra e tenendo presenti ancl1e gli: aumen ti deliberati da altri Comuni.

XXXVII. -

A ehi Incombe l'obbligo di

pagar~

la

ricchezza mobile per lo stipeJldio.

La ricchezza mobile deve essere pagata da coloro che peroepiscono l-0 stipendio e non d.al9UESTIONI PR.ATICHE. 1'·ente che li retribui·sce; se un diverso sistema XXXVI. - La indennità caroviveri può essere sta- sia seguito, è chiaro che le delibe·r azioni Cobilita· dai Comuni eh., superano il limite legale munali che attribuiscono l'onere della R. M. della sovraimposta ? all'ente, ~e an.che siano approvate dall'AutoÈ noto che la prima indennit à caro viveri rità tutoria, e consacrate in un regolamento o non è p.iù obbligatoria ,e la secon·da fu sem- da lunga co11suetudin·e·, n-0·n possono giustifip:rie facoltativa in confronto degli impiegati de- care la coni inuazion,e indefinita di 11no stato gli enti locali, salvi i vincoli validamente co- di cesie contrario alla legge. Cosi ha stabilito stituiti dalle singole ammini·s trazioni. con dr.cisior1e 15 dicembre 1922, n. 304, la·V SeE sorta questione circa la legittimità della zione del Consiglio di Stato, la quale, con alconcessione della indennità non -Obbligatoria tra decisione 30 dicembre 1922, n. 326, ha conda partie dei Comuni cl1e .supe·r ano il limite f.ermato che « dev e ritenersi illegittima la d.elegale della sovraimposta e cl1e perciò n on pos- l.jb8'razione d.el Comune o d·ella provincia che, sono iscriv·er e in bilancio s·p ese facoltative, non sotto qualsiasi forma, esoner.a dal pagamento • della imposta di R. M. l 'impieg.ato, che è il necessarie. Ma la V Sezio11e del Co11siglio di Stato, co11 vero d~bitore per accollare l 'on ere al Comune d.ecisi1one 7 ottobDe 1922 . n. 249, rie. Parrini, o alla Provincia, cioè alla massa dei contriha dichiarato ·cl1e, non potendosi disconoscsre bt1·enti ». 1\1algrado queste .dec1sioni, la q\1estione è dila n.ecessità che i dipendenti dagli enti locali siano posti in gTado di pr.ovv·edere convenien- scutibile qualora Jo stipendio sia stato attritemente alle esigenze della vita possano i Co- buito al n.etto della R. 1\1. con deliberazioni apn1uni, a.nche quando eccedono nei loro bilanci provate ed .eseguite ~ vi sia, quindi, costituito la sovri·m posta, concedere I.a inden•n i tà caro- t1n vincolo giuridico che, in sostanza, ha p·e r v.iveri nella misura cl1e le condizioni locali esi- og·g·etto, la misura dello stipendio. Però, la git1gano. In senso. conforme decise la va. Sezione risprudenza a.r nministrativ.a tende a • dichiarare illegittim.o ed inefficace il provvedimento con sentenza 30 c1icembl'e 1922, n. 797. Qu este decisioni sono notev·oli i)ercl1è in mol- che attribuisce l'obbligo del pag·am.ento della ti casi l'autorità tt1toria orclina la radiazione R. i\II. all'ente, anche se la relativa delibe~a­ dal bilancio della spesa per la incle11nità ca- zione sia 1stata approvata e da tempo eseguita roviveri, conside1~anclola 11011 obbligatoria e - di questa corrente ·conviene tener -conto ai c1uindi non consentita a,i Comt1•11i cl1e su1)erano · fini della determinazione dello stipendio, è pref,e ribile, cioè, che la R. M. sia stabilita a ~a­ il limite legale della sovraimp.o·s ta. Con .altra clecision.e (27 ottobre 1922 n. 257 rico dell'impiegato e ch e lo stipendio sia deterrie. Olivie1·i) la V Sezio11e clel Co11siglio di mi·n ato in misura congrua,, in considerazione .. tato ha dicl1iarato cl1·e la indennità caro,·i- dell'onere che lo grava per la R. 1\1. veri non oJ)bligatoria può essere - ed è giu- - sto che .sia - concessa qt1anclo rappresenti lln N. B. - Ai quesiti degli abbonati si risponde complemen.to necessario allo stipendio stabili- direttamente per lettera. I quesiti debbono essere inviati, in lettera, accompagnati dal francobollo to dall'orga11ico; m.a se l'aw11ento ra1)presenta per la risposta e sempre indirizzati impersonalin media - com e nel caso deciso - almeno mente alla Redazione del «Policlinico», via Si14 - Roma (6) . quattro volt.e il co1npenso cl1e gli impiegati stina, Le risposte a.i c~t.esiti che non richiedono esame avevano 11el periodo prebellico,• tale fatto ind11- cli n tti o speciali inclaginj. sono gratuite . 0

1

1

1

1

1


{ ...\NNO

XXX,

FASC.

25]

819

SEZIONE PR\TIC.\

NELLA Vl.TA PROF,ESSIONALE. Cronaca del movimento Drofessionale. Sindacato Medico Fascista di Roma e Provincia. Hi è riunita l'ass~mbl~a straordinaria, nella sa.L.c:t ·tlelln Federazione Laziale dei Sindacati Fascisti. Il segretario prof. Ermanno Fiòretti esrJOse ai ll1lmerosi intervenuti le varie questioni in cui il ~ind~1c~to è intervenuto. Per l'accettazione degli infermi a pagamento ne_gli Ospedali si è ottenuto che venga limitata a coloro c:he hanno lln reddito lordo annuo di lire q11in<licimiln ; il Sindac:a to insfsterà ora perchè Yenga f<t tta pagare la prestazione medica ne lla mis ura da lln terzo ,l metà della tariffa delf'ordine . .dei ruetlici a i <legenti con un reddito •S11periore a lire 9000. Si hanno sic11ri affidamenti che il serYiz io di <1mbulatorio sarà limitato solo agli econon1ien1ne11te deboli. Per t}nanto rig11~t rda il passaggio di alcuni rel)Ol'ti (li specialità a lle cliniche il ·Segretario ri.corcln. che il Sin&1 c~to si.11 dal 28 marzo ll. s . aYev~t a~sunto risoluta posizione avversa u tale passaggio tanto éhe ft1 votato il seguente ordine del giorno pubblicato Sll tutti i giornali cittadini : « 11 Consiglio diretti,ro del S. M. F. ,·enuto a .co11oscenza d ei ripetuti tentatiyi fatti presso i competenti l\'Iinisteri tJer il passaggio degli Ospedali riuniti di Roma alle cliniche univer sitarie protesta ·contro simili manovre che qualora raggiunge. sel'O lo scopo aYrebbero per effetto di aumentare .enorn1emente il <."Ost-0 delle degenze e quindi l'onere de llo Stato. senza aJ.c11n beneficio per l'assi:stenza . anitaria oggi eosì egregiamer1t~ di ·impeg 11a tn dal personale ospedaliero». J.. ·azione 11lteriore del Sindacato si svolgerà in ~1 rm uui•t a qt1esti concetti.. Per l'accettazione degli infermi i1elle ('linic11e si è raggiunto un accordo sul tipo cli quello intervent1to con gli ospedali. Ql1in<li il seg1·etario espone le tratta tive con il R. ~om­ n1issario e con Ja Con1missione di finanza ·m uniPÌl)ale per la riforma dell~Ufficio d'igiene, trattatiYe che sono ancora jn c-0rso, anche per il tratta1nento pensioni <da farsi ai sanitari del Com11ne. L'opera del Sindacato è stata di tutela di tl1tte le c·uteo·orie di mediei: ed il Segretario illtLstrò 0 ampiamente i favorevoli risultati raggiunti i:>er il miglioramento delle condizioni di carriera dei me(1ict ec,'1.rcerari; le assicurazioni ricevute da S. E. l'on. Torre riauardo alla conservazione in ser\jo . ' . zio clei medici cli reparto delle ferrovie; l az1011e :;;volt.'l per ottenere 1a conces~done senza esami del titolo <li medici di bordo per gli l1fficiali meclic:i · di marin:1 in congedo, ed infine q11ella per impedire che con troppa facjlità venga concesso ~i ~~ic:i stranieri la faeoltà di esercitare la professione medico-chirurgica in Italia. Un.a delle questioni che a~sorbirono l'atti,·itit del ~ 'i11 dacato fu q11ella dell'a·s sicurazione obbli0'3 tori a sulle malattie. Dopo le {limissioni dell'ono~eyole Ca ,-azzoni da Ministro del lavoro, la que· stioi1e hn perdl1to il SllO carattere di llrgenza. 111

ogni mod0 il Sindacato fu e rimarrà contrario a tutti quei progetti che ledano gli interessi della classe medica e valorizzerà il concetto clie all'asf'icurato venga soltanto concesso il sussidio di malattia . L'ampia relazione del Segretario fu approvata ulF11nanimità. Si procedette quind~ alla discu·s sione ed alllapl)rovazione dello ·statuto compilato secondo le norme emanate dalla Confederazione delle Corporazioni. L?assemblea si ~iolse con un fervido saluto al Duce, al Fascismo ed al capo della Confederazione Edmondo l{o~soni.

Al C. S. S. Per la elezione del rappresentant:e degli Ordini al Consiglio Superiore di Sanità i votanti sono stati C,8; il dott. Vacino ha raccolto 49 voti, il dott. Sa ya 10, il prof. Gallenga 5; due schede recanti il nome errato di 'racino furono dichiarate llUlle.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. ( C'on tin.uazione cl ella sott oscri.rion,e, vedi fase. 2-'l). ( b"'IR~ZE) :

Falooni Lap . . . . L. 5-Venturi Tommaso . . . » 10)) 20Mazzetti Carlo . . . )) 20Franchetti Umberto . Catanzaro Santini Demetrio . . . . . » 20Dott. Valle Tito . . . . >> 10Dott. Franceschini Guido . . . » 10)) 25Prof. Ferroni Emilio . )) 10• • • Dott. Ba:!ialli Luigi 10)) • Dott. Sca:glioue Salvatore )) 5• • • Dott. Tretterrero Mario )) 10• Dott. Aymerich Giacomo )) 10 • Dott. Cantoni Vittorio . )) 5Dott. Federici Gio'r. Battista Dott. Farn~tani Fausto . . . » 5)) 5• Dott. Paroli Giovanni )) 5J)ott. Patanè L11ciano . Ten. Medico Giannautoni )lario )) 36(1a (~.) . )) 67Ten. J\llecl. ì\tlanieri Alberto . Dott. Vercliani Luigi . . » 67Dott. Corsini Fortunato . . » 21Dott. Pagani Olinto . . . . » 22CRp. Med. Giannotti Dino, 84° F . » 80Ca]). Med., Fabi.a.ni Luigi . . . » 83Cap. 1\1(-ld. Carletti Ezio . . . » 80Ten. l\iled. Gelanzè Celestino . » 64)) 20Dott: C-Oss11 Albert.:> . . . Cap. Med. Pedrazzi Arrigo . » 90 Prof. l\ila rri Ezio . . . . » 20Gen . l\Ied. Cionini Giulio . » 85Gen. Med. Scil1mbata Giuseppe . » 100 -

Dott. Dott. Dott. Dott. Dott.

(Con tinl1ta).


820

J L POLICLINICO

· CONCORSI

FASC. 25)

NOMINE, ~ROMOZIONI ED ONORIFICENZE ..

POSTI VACANTI.

CoROIA..'iO (Pe·r ugia). Per l\lantignana; cura • piena; L. 21,000 a fo1·jait com1)resi doppio c.-v., mezzo t r asp., mese congedo, affitto ambul~t. , assicuraz. Serv. entro 15 giorni. Scad. 30 giugno. DOMODOSSOLA (Novara). Ospedale s. Biagi o. Primario medico. Scad. 30 giugno. Vedi fase. 21. ESPERIA (Oaserta). Scad. 24 giugno. Vedi fa. 23 . scie.

.

LENOLA (Caserta) . - Ab. 3175. L. 6000 pei pov. Età lim . 40. Scad . ore 12 del 15 luglio. 'LEONl!:SSA (Aqttila). - .A tutto 25 giugno. Vedi

fase. 23. Istituti Ospitalieri. -

Dirigenti, Yiceclirigenti e assistenti .d egli Arnbt1latori Comunali; ,Tedi fase. 24. Scad. 30 giugno. 1\loNT~CASTRILLI (Per'l1tgia) . Scad. 1 luglio. Con1l)less. L . 12,5000 oltre due c .-·v. Vedi fase. 24. OcCHIEPPO I NFERIORE (No·vara) . L. 6000 per 300 l)O\. su 2780 a b.; inscritti 30; L . 500 J:>er uff. san . ; doppio c.-v . Scad. 20 giugno. PALl!A~OVA ( U<l·ine) . C-0n S . Giorgio di Nog;aro. Scad. 30 git1. L . 7500 fino a 1500 pov., addi z. 11. 1 fino a 3000 (sio); obbligo cli tenere sempre il cavallo a disposizione ; 3 quinqt1enni.; c .-v. Po\. circa 800 su 2600 a b. R .\ CCALA:XA (Ulli rie). Scad . 30 giu. L. 7500 e 3 qui11q., 2 C' .-Y . , L . 3000 se cavallo , L. 1000 altro inezw; L . 500 uff. san.; po\, 70 st1 1569 a bita11ti... Ro1'rA. Ministero della JJia ri11ta. - 24 tenenti medici S. A. P. Scad. 1 ag. "\redi fa se. 20. S. NICOLA LA STRADA (Caserta). - Scad. 30 git1g no. Stip. L. 6000 lorde, Assistenza soli pov.; aumentabili di un decimo per ogni quinquennio; una i11<.lenn. cnro-viv . Età limite 40 anni . SORANO ( Grosseto). - Scad. 4 lug. Due cond.: L . 13,000 ciascuna oltre c.-v. di L . 100 per ammogìiati, L . 65 per c-elibi. TERAl'\ro. Oorigregazio>ie di .Oa1·ità. - Direttore <lel l\Ianicornio. Sf'ad. ore 12 del 30 git1 . JJ. 12,000 lorde e 4 sessenui; c.-v. Iscrizione a lla C. P. Età lin1ite 45. Quadriennio in l\ianicom. o Clin. psichiat. Ae:cettaz. preventiYa norme attuali e future. No• • n1ina fra i primi tre cla~sificn ti . Assunz. ser-v1z10 c11tro 1 mese. '.rEHA~ro. ll!u1iioipio. Uftic. sanit. capo dell'Uff. cl'lgiene e dirett. d el Labor. del Comune. L. 9000 e 4 trienni; c.-,~.; i11denn. wi,s sione. Titoli ed esa1ui . Per dettagli i-ivolgersi Prefettura o Comune . (.\ - .B. Con decre to in corso di pubblicaz. sono ~111nullati tutti i concorsi per uff. san., eccettuati qn~lli pel' i qua.li sia110 già iniziate le prove scritte). TODI (P eru,gia) . - Al 30 giu., per 9 frazioni; L. GOOO oltre L. lOOO disag. resid. e disag. servi7-'io; due c.-v.; L. 3600 (variab.) mezzo trasp., assicuT. Serv. entro 20 giorni. l\1ILt\ NO .

xxx,

[ •.\NNO

A direttore dell'Ospedale dei Pellegrini <li Xnpoli è risultato in esito a concorso il i)rof. I ... uigi Gaetano . Il sen. Lt1igi l\1angiagalli è no1ninato Gran Cor-done 11ell'Ordiì1e della Co1·011a d'It~lia.

Il dott. Ducrey Cesare è stato abilitato per esa1ne alla libera docenza in patologia e clinica dermosifilopatica, con voto una11ime della Commissione, p resso la R. UniYersità di Bologna. P ubblicazione J)resentata <(La dermatosi precancerosa del Bowe118» .. Ralleg·ra1nenti cordiali a l i1ostro esimio collnbo• ratore. Hanno r ec:e11temente conseguita vresso la R egi a Universit<ì <li Rom.a la libera docenza it1 radiologia e elettr oterapia i dottori Sord~llo Attilj, aiuto alla Cattedra e aiut-0 degli Ospedali cli R oma e Giusep~ Sig·hinolfi di Bologna. La Commissio11e giuùicatrict~ €11't-t e:o1n1)()stn d(li proff. P estalozza, Ghilarducci, .Sg·obbo, ~Iingazr.i11i e Pesci. Rallegrame11t i sentiti.

1

)ledici cl1e sa1)pin no seri rere in forma brilla11t t' e sem1)lice e cl1e <lfl<siderino colln bo1·are o (1 1111a riYista di educazio11e e propaganda igie nica sono pr gati ùi sc·riYere al ~,g11ecte indirizzo : dott. 'J'o1un l'f'h i11i. <. n:-:ell::l 174 - Ron1:1.

CRONACA EPIDEMIOLOOICA. Le malattie infettive In Italia. Jlese di Ma-rzo 1928. I

5-11

12 18

marzo

marzo

I

19-25

I

marzo .

I

MALATTIE

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Scarlattina. .

Tifo addominale • • •

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3

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103

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1061 148

129

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Dift e ri te e croup. • • Meningi te oore bro-spinale

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Morbillo • • •

Vajuolo e vajo· Ioide . . •

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Tifo petecchiale, Cole r a n ica : i111 lln .

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f1 sia tico.

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I leste l)n l)hn-

Lieve recrl1t1e~eenza cli 111orbillo srK'{'ia 1111en te in L ombar<li<i, , .fl11eto, :\larc·lle, (~~n1pnnin.


[.~~~O

XXX,

FASC.

25]

SEZIONE PRATl C\

NOTIZIE DIVERSE.

821

I Congresso Odontoiatrico Pan-Rosso .

. Si terrà in l\1osca dal 4 i ll'8 . ett~rnbre. org.1""Un sanatorio per I tubercolosi di guerra ad Aspro· n1z~ato dalk'l Sezione odontojatricn {le! ·eommi~­ monte di Calabria. sar1ato della Salute Pt1bblica e dalla Società Oclo11tologica di Mosca. ~ stata firmut.:'t a Roma 11na c:o11Yenzione tra 111onsignor l\littiga ed il presidente clell'Oper~ NaSi tratteranno temi delle <liYerse branche clelzionale clegli in\·alidi della guerra, sen. l)l'Of. Ales- . l'~~ontol<Y6ia, come: Chimica, Chir11rgia della <:asantlro Llt~tig, rigt1arclante la erezione Lli un Sa- Vlta boccale, 'L a protesi se1nplice e composta. Il nntorio a11tit11bercolare pel l\1ezzogiorno d'Italia, q11antitativo dei tea1i 11on è lintitato . ·<:110 tloYrit sorgere sul Piano d i Aspro1n o11te, in Il progr amma clel Co11gresso con11)renderà pure 11roviucia di Reggio Calabria. questioni sociali: 1) e.a rie, come ma lattia sociale: _,lons. ì\Iittiga ha versato a ll'Opera ~azio11ale profilassi della carie ed igiene della cavità bocl llla llarte tlei fonùi sinora raccolti a t ale •scopo i11 ca le. 2) Malattie professionali dei <lenti e della Italia e nell' ...\1nerica del Nord. mentre l'Opera Na- cavità ·boccale, e mezzi d i lotta contro di essi. zio1l<"l le ha <.levol11to, a favore del Sanatorio. i fondi 3) "\,.aloriz7.sazione dei mezzi <li pronto soccorso denl'e~icl11ati cl1e ln Federazione Xazionale (lei Comitario e dell'igiene dentaria. ·1) Registrazione e stntn ti di assistenza ai militari ciechi, ·storpi e iuntistica '.1elle malattie dei denti e della cavità boctilati 11a reee11temente ceduto a ll'Opera stessa . ca le. 5) Corsi di perfezio11nmento . .\ nlbo le parti si son0 con detta conye11zione imRivolgersi a l delegato per l'Italia (lella Croce 1:eg~aj:e <li ra(;C~liere le somme occorrenti per Rossa russa, Corso cl'I~'lli a. 44 - Roma . l er1g~ndo Sn 11a torio, che doyrà a Yere ·u na <:apienZà ùi cento letti e che doYrà accogliere . oltre ai Per l'igiene mentale. t11bercolosi di guerra del wiezzogiorno d'Italia an11 29 maggio ebbe luogo alla Sol'bona un'impor<:·lle i figli tubercolosi degli emigrati calabresi . tante riunione della Lega d' igien~ mentale, a lla r>resenza di un pubblico immenso, d'i alte notabiAll'Ospedale V. E. Il di ~pezta. lità e di alcuni deleg·ati stranieri adunati a PaL'Amn1inlstrazione dell'Ospeda le CiYile cli Spezia rigi per l'organizzazio11e clel Congresso internazio})resieduta dal glorioso ml1tilato magg. <:::tY. Mari~ na le d'Igiene mentale, indetto a Washington nel Giaume, fece inaugurare dal Re il 24 maggio un 1925. I delegati stranieri erano: Ferrari per l'ltanuovo Padiglione, l)er il quale tutti · hanno espresso lin, Boyle per l'Inghilterra, Ley per il Belgio, Hala loro ammirazione ed approvazione. Essa volle scovec per la Czeco-Slovacchia, Arias per la Spache rilnanesse eterno· ricordo di riconosc-enza per gna, Chris~i.ansen per la Danimarca, Eversen per i benefattori che avevano contribuito con il loro la Norvegia, Beers rappresentava gli Stati Uniti. obolo a facilitare la ultimazione della magnifica Furono tenuti discorsi da Toulo11se, Claude, Goopera. dart, Beers, ecc. I generosi oblatori erano i la\oratori clel Porto , che avevano donato L. 20,000, ed il comm. prof. All'Accademia dPI Llneci. Cassanello Rinaldo, l'insigne cl1ir11rgo e filantropo, Il 3 giugno ebbe luogo la sole11ne tornata delche ha donato L. 25,000. 1' Accademia, alla presenza del Re, del Principe L'Amministra~ione del Nosocomio volle accomt1nare la generosità dei forti lavoratori a quella ereditario, dei ministri Gentile e Diaz e di altre spiccate personalità della scienza, della politica e <1ellò scienziato. dell'amministrazione. l Congresso della Mutualità e delle Asslcnrazlool > Tennero discorsi il presi<lente sen. D' Ovidio e il sociali. sen. Ricci. Si è tenuto negli scorsi giorni a Roma, sotto la Il premio di S. M. il Re per la ~lorfologia norpresidenza d ell'on. Cingolani. Sono stati ampia- male e patologica, di L. 10,000, è stato conferito me11te discussi importanti problemi. dall'Accademia in parti uguali ai proff. G. Levi e U. Pierantoni, dell'Untversità di Torino. I

Congresso Olandese di Ortopedia.

Per festeggiare il XXV anniversario di fondazio11e deTia Società Ortopedica Olandese si ·è tenuto a<l Amsterdam nei giorni 25-26 maggio u. s., un Congresso sotto la presidenza del dott. Murk Jansen di J,eida. Al Congresso, inaugurato con llD discorso del l\'.Iini stro del Lavoro, pre5-enziavano, come invitati, rappresentanti di varie nazioni: per l'l11gl1ilterra., sir Robert J ones ; per la Francia, il clott. Calot; per l'Italia, il prof. Putti; per la Gerrua11ia, il prof. Biesalski; per l'Austria, i proff. Lore1iz e Spitz3·. Un dettagliato resoconto <lel Congresso si troYerà nel prossimo ntlDlero della «Bibliografì:1 Ortopedica », supplemento a lla « Chir11rgia tlegli organi di movi·m ento >) . 1

Elargizione cospicua. Il ronte gr. uff. dott. Bo1tolo Bellati di Feltre, ex-deputato, presidente dell'Ordine dei medici di Bel)uno, ha donato alla Congregazio11e d1 Carlti1 T.J . 63,000 in memoria del figlio unico tenente Valerio, che oomba ttè eroicamente tra gli alpini, gua<lagnando una medaglia d'argento; fatto prigionie· ro, contrasse in Austria 11na esauriente malattia c:l1e lo uccide,·a, a Z7 anni, <111rante lo scorso aprile. La Congregazione di carità di Feltre ha accet· tn to la donazione, con la quale ha eretto in Ente l\Iorale Je Cucine di Beneficenza, intestate al com· pianto Valerio Btllati.


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IL POLICLINICO

Corso di perfezionamento In Ortopedia. Si terrà a Berck-Plage dal prof. F. Calot. Vi sono ammessi medici e studenti di tutte le nazio11alità. Per infor1n:-1zioni rivolgersi al prof. Calot, 61, rue Rothschild , Berck-Plage (Pas de Calais, Francia). Società Medlco-Chlrur·glea di Padova. Si è costitt1ita allo scopo di incoraggiare e pron1uovere gli studi medici e affini; include medici, veterinari, chimici e na tl1ralisti. Lo statuto e il regolamento n1rono approyati in un'adunanza tenuta il 13 novembre u. s.; fnro110 eletti presidente il prof. Luigi Lucatello e segretario il prof. G. Cevelotto. I..1a Società ha ora iniziato la pubblicazione dei propri Atti : il 10 fascicolo, che reca la data di marzo, include pregevoli ]avori di L. Lucatello, .:\1. Donati, C. Foà e F. Valtorta. Per il dott Carlo Pelle2'rinl. I medici co11dotti della Sezione di Como hanno tribt1tato cordiali 'o noranze al dott. Pellegrini, presidente dell~Ordine dei medici della Provincia, che lascia va la presidenza della sezione. Gli venne offerto un artist~co bronzo e furono pronunzia ti vari dlscol'si in cui si rilevarono le sue qualità e l'opera spesa ~ beneficio della classe.

LANNO

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F ASC. 25 j

In memoria di Giovanni Ninni. Si ì~ in.aug·urato a Venosa un monumento ma1n1oreo alla memoria di Giovanni Nimii, la cui carriera scientifica, ospedaliera, professionale, Clùminò nella direziona dell'Ospedale dei Pellegrini a Napoli. Com'è noto, morì vittima del dovere. L'on. Capasso rievocò la nobile figura di chirurgo, di scienziato, di cittadino «C'he visse per gli altri e per g·li altri mori». Furono pronunziati altri efficaci discorsi. Vittima professionale. Il ?himico farmacista Alfredo Franci, di anni 38, da Siena, addetto alla Farmacia Fa villa d1 Lucca ebbe completamente asportata la testa dallo scop-' pio di un cilindro di ossigeno, che egli stava travasando. Grave infortunio del prof. Filè-Bonazzola. L' 8 maggio il prof. A. Filè-Bonazzola, i;1·esidente della Federazione dei l\1edict Liberi I~:o.fes­ sionisti, in vicinanza di Biella, fu vittima di un grave incidente automobili•s tico: riportò fratture gravi e commozio~e cerebrale. Venne trasportato a ll'ospedale di Biella. ove rimase a lungo ricoverato . .Auguri cordialissimi che. possa presto riprendere in pieno la sua attività.

Onoran1e al prof. Carlo Moresc·hi C'asi di peste a Parigi. Il giorno 8 corrente a Cermenate con solenne ' che i conSi sono avuti cinque casi di peste bubbonica in austerità, è stato in<lugurato il ricordo una stessa famiglia a Parigi : si sono registra ti cittadini hanno ' 'oluto consacrare alla memoria due detiessi di giovinetti i qt1ali si erano trastuldel prof. C~arlo Moreschi, morto vittima del dola ti oon un topo · di fogna dalle cui pulci si supveré, ed al quale la scienza deve importanti studi pone siano stati punti. Il servizio delle epidemie nel campo biol0gico. è intervenuto praticando numerose vaccinazioni Alla lapide, murttta sul fronte della casa elle lo vide nascere, è sovrar>PO~to il busto in bro11zo e provvedendo alla deratizzazione. dcl l\ioreschi, opera d'arte pregev·olissima dello . se;ultore Francesco Confalonieri. Alla cerimonia RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.. erano presenti, fra gli altri, i professori Vittorio Ascoli dell'Univer::;ità di Ron1a, Alfieri e Zoia delD eutsche Mediz. Woolie ns., 23 feb. - W. GRÒss. l'Univer sità di Pavia, T.1ui.gi Devoto, Cesa-Bianchi, Stato attuale delJa dottrina dell'infiammazione. C'Rrnezzi, Preti, l~erruccio '&larcora, .Agazzi, ecc. - H. LIPP1.IANN. Il bromuro di sodio per via Il prof. Alfieri, presidente del Comitato ·per le endolombare nei dolori lancinanti della tabe. onoranze, dopo avere riE.•vocato la figtira scientifiA. WITTGENSTEIN . Valore clinico diagnostico dello zucchero nel liquido c. -racb. - K. O. RosEN- · ca e morale di Carlo Moreschi, ha dato in con~gna al Comune la lapide. Qui11di gli inte1·venuti 'I'HAL. Valore prognostico del quadro leucocitario e una fitta schiera di popolo di Cermenate' e dei , nella tbc. polmonare. • dintorni, si sono rflcati in corteo al teatr-0 dell'OraPresse Méd., 21 feb. - J. LERMOYEZ e T. ALAJOUAtorio, dove il prof. Alberto Ascoli dell'Università NINE. Urticaria ed emiplegia. di Moòena ha fatto la commemorazione dell'illuGaz. d. Hnp., 24 feb: - A. BouTEI.,IER. Le eruzioni stre scompar.so. Egli, dopo aver tratteggiato il eritematose vost-arsenobenzoliche. C<lmmino percorso dalle scienze immunitarie, da Aroh. f .. Sch.. , 'lt. Tr.-Hyg., feb. - V. ScmLLING. Pasteur a Behring, ad Ehrlicb, ha delineato la I/emogramma nella pratica tropicale. M. posizione eminente che a Carlo Moreschi spetta AKASKI. Diffusione della chinina nei globuli rossi. nella nuova corr~ntc di studi. Ha rilevato come Britisli M ed. JO'' lt·n., 3 mar. - .J. S. HALDANE. Le il suo spirito critico e creatore ad un tempo riuconcezioni fondamentali della biologia. - W. scisse a far sorgere la lllagnific::i . creazione della YoRKE. Il Bayer 205 nella cura del kala-azar . • sierodiagnostica inoderna, dove oggi la sua figuRiforma, Med., 26 feb. - G. ARATA. Metodo Sicard ra troneggia: infine ha rivendicato a Carlo Monella tabe dQrs. - G. BELLONI. Complicanze e reschi l'_ispirazio11e alla scoperta di WRssermann. postumi rari dell'influenza. Hanno parlato il pre''•)Sto don Vintienzo BrogJou,r ·ri. de M éd. de Bordea·u:r, 25 feb. - J. CARLES. gi, il òott. Piero :Soseda e infine il preside del Rinofaringiti e infezioni generali. - G. PORTliceo Parini di Mi1ano, prof. Rosta.gno, che ha rinl\fANN e E. J uxcA. Botriomicomi delle due orecgraziato tutti a nome della famiglia. chie.


(ANNO

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SEZIONE PRATICA

F. ZIBORDI. Reperti istologici <1el tin10 e del testicolo in segt1ito a interruz. dei dotti defer. Glo·r ·n. di Oli'n. Meà., 28 feb. - U. GABBI. 'L e otto ore di lavoro. Journ. de Méd. de Lyon·, 20 feb. - M. PÉHN. Le forme attenuate del mongolismo infantile. P'ract·i tiorier, ma r . - C. SYMONDS. Valore terapeutico del vomito nell'occlus. intestin. - I. BENNETT. Condizioni generali e disordini gastro-enterici. - C. MonsoN. Problemi di prostatectomia. Quaàerrii di Psiohiat1·., gen.-feb. - E. MoRSELLI. Neuropatologia e psichiatria in rapPort't> alla biologia e alla patologia generale e speciale. - G. PORTIGLIOTTI. Sopravvivenze terapeutiche. Rev. lòero-A.m'3 r. de Cienc. M éd ., feb. - B . CARRAXZA. Diagnosi délla tbc. iniziale. Riv. di Olin,. Pediatr., feb. - A. F . CANELLI. _.\.na.t. fJatol. delle gastro-enter. dei lattanti. Polia. 3Ied., 28 feb. - P. G. CASTELLINO. Autosieroterapia nel reuma t. gonococcico e in aleune der1natosi. Lancet . 3 mar. - E . J . STORES e A. E . WRIGHT. Nuovi principii della terapia d'inoculazione. A. C. JonoAN. Il caolino colloidale nella cura della i:;tasi intestin. cronicn.. 01 in. P edi atr., gen. -

Archiv i. Radiologia Jled., feb. -

L. MAzzoTTr. Cura del rino-faringoscleroma. ·- L. PIERGRossr. P ellicole a doppia emulsione. A.ota M ed. Scandin., \ TI. - W. K~RPPOLA. I pertonia essenziale . - E. KtLIN. Determinaz. clinica della tensione capillare. - I. HoLMGREN. Rifies.so frontale in certe affezioni cerebrali. L'Encéph.ale, feb. - W. MoT'r. Organi sessuali e, demenza precoce . - H. CLAUDE e H. SoHAEFFER~ Istopatologia della sindrome parkins. post-encefal. - s. DE SANCTIS I fanciulli distimici. A rohi·1J f. Verd.-Krankli., gen. - G. GANTER. - I borborigmi .stomaca.li. - F. Kr.EEBLATT. Patologia del sistema nervoso vegetativo nella oolite grave. ·- H. WIENEn. Il cloro totale del contenuto gastrico a scopo <liagnostico differenziale. Anales d . l. Faculrlad de JJ1eil., Lima, 3. - 1\1. G. OL!\ECHEA. IJa n euroassite coreo-atetosica. A.rclz. f. Sch.- 1t. T1·.-H·y g., mar. - E. NAUCK. Microbon typhi exanthematici. D ·iagnosi, X-XII. R. SILVESTRINI. Reviviscenza man1maria nell'uomo in casi di cirrosi epatica atrofica. A.rin. di Ostetr. e Gvnec. , feb. - M. MASSAZZA. Tumori del oorpo luteo. 1

Int.11ce alfabetico per materie. Pag. 815 salicilico : pote re anti. ettico )) 807 -~rti : anomalie multiple . A Yitaminosi : modificazioni istologiche del )) 810 pancreas • Batteriofago i11 rapporto all'autosteriliz)) 810 zazione del terren') . . )) 810 ·Batteriofago: ricercoo )) 804 Bibliografia . . . . Cisti da echinococco sterili <:l e l polmone: )) 798 trattn.me11to . . . . . . . )) 812 Corea di Sydenham . . Corpo luteo e mola vescicolare . . . )) 803 ~.\cido

Crotiaoa del movinien~o p1·of essionale Demell7~

senile . Edemi delle gravide . Emoglobina: ricer che Elncefnlite epiden1ica : speciale reperto ematologico . . . · · · Encefalite epidemica : trattamento delle sequele . . · Encefalite ed influenza sperimentale amicrobica . . . . · · · ·

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I1n.posta di ricchezza rnobile : a clii in,oombe i'obbligo di pagamento . Indennità caro-viveri: l egittitniità della concess·i one . · · · ·

l\1alaria latente : riattivazione . . · !1eningite tuber colare dell'adt1lto : sinto• • mi di a llarme . . . · · • • • Meningococco: mobilitazione Occlusione intestinale da rara forma di • • • • • • er11ia interna . • it~•ll.lfi, 1U2a -

Tip. Cartiere Centrali.

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Pu Dillomatosi ureter ale

Pelvisupporto: nuovo modello

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Pensio·n i dei sanitari: nuove di sposizioni

Piede torto congenito varo-equino : nuovo metodo 01)erG1tivo . Pre&sione venosa : ossei·vazio11i Proteot.ossicosi : comportamento della gla ndola di H a rde r . . . . Beuzione di Wassermu 11n nel liqui,do cefalo-rachidiano R oentgenterapia p r ofo11cla i1elle lesioni organiche del sistema uervoso . Sciatic-J. e malattia sacroiliaca . Sedimentazione del1e eiua tie rie l campo ginecologico . . Shock da elettricità e suo trattamento . Sicosi tricofitica : cura con soluzioni iodoiodura te per via endoveu osa . Storia della medicina: ramificazio11e del n . mascellare . . . . . . . . Tigne : fenomeni immu1titari e r eazioni cutar1ee ge neralizzate . . . . Trapia-i1to di nervo alla Nageotte : esiti lontani . · · · · Tubercolosi: ct1ra rica lcifica nte di Ferrier . . · · · 'l'ubercolosi genita·le della <lonna . Tubercolosi : lotta contro la - in Prus• sia . · · Urina normale e patologica: enzi1ni . • Vitamine dei ft1nghi ma ngerecci

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L. Pozzr. ed. resp.


Prontuario dell'Igienista DEL

Dott. A. FILIPPINI cott p refazione del Prof. G. SANARELLI Ad attestare jl valore e l'utilità clella pubblicazione, riportiamo alct1ni g·it1dizi clella stampa medica= Questa pu~blicazione eostituisce un avvenimento librà1·io. i1el senso che ha ra1)ic1aruente incontra to un favore la rghissimo tra i medici. Il fatto si spieg·a, i11 quanto che essa .·i rencle preziosa agli t1fficiali sanitari, ni direttori <li laboratori mi cro~rafici e batteriologici, ni funzio11ari ad·ùetti ai servizi igienici, a tutti i inedici pratici. Si trntta di 11na rae<:olta assai estesa e <:ompleta delle co11osrenze necessarie per }!eser cizio corrente dell'igiene. Jl!itlta paitois: tale può essere la sua di Yisa ; concle11::::a in 11no spazio r elativamente ristretto 11n'immensa mole di materiale e cioè i dati fondam entali (lell'igiene e la tecnic~ (strumentario, reattivi, 111etodi scelti tra i più precisi e moderni, manuale 01)eratorio). Il lavoro persegue ed attua · un piano nt1ovo: 11011 è ingombta11te come un tra ttato, non è arido come 11n for1nl1lario. Nulla ha di comune con un trattato, ma se~ondo noi , ·ale, il1 pl'atica, assai (li più, perchè r isparmia tempo. Non eade nel riassunto schematico; anzi dà nozi oni complete e minuziose: per es., insegna come si deve procedere per mettere in opera i mezzi tecnici e ne spiega i dettagli. Di dettagli tecnici è ricchissimo : l' A. è troppo <:onsapevole ehe spesso basta trascurarne o dimenticarne t1no, per frustrare. il Yalore di t1n esame L:"tborioso. Il libro risponde, per ta l modo, ai bisogni effettivi dell'igienista. il ql1ule vuol essere informato in modo preciso sulle modalità. (li 1111a ispezione, di i.1n esame, di una · (ten11nzia; esso mette in grado l'igienista di fare da sè, anche nei cnropi ove non sia molto esperto e l)T<>"vetto. Non si -cerchera nno in q11esto v-olume nozioni astratte, disqui.sizioni e <liscu·ssioni; vi sono ricordate alcune dottrine solo perchè direttamente necessarie a .comprendere i procedimenti tecnici. <.lhiarezza e co.neisione costituiscono le sue doti precipt1e. L'A. ha pot11to attingere la p reparazione e la Coltura specifiche necessarie alla redazione del lavoro, grazie alla sua lu11ga esperienza, .acquistata nella Direzione del Laboratorio d 'Igiene applicata presso le Ferl'ovie {lello Stato. À{l attestare il valore di questo pronb1ario basterà riPortare il .seguente giudizio del ·sen. SA:NARELLI: « È una guida rapi<la e sicura offerta all'igieniBta cl1e, in qualunque momento, è wesso in grado di richiamare alla memoria tutti gli elementi necessa l'i all'esplicazione dei st1oi atti (l'ufficio e alla esecuzione delle sue ricerche di la bora torio: dalla compilazio11e cli un rapporto su (li un'inclustria insalubre, a un controllo batteriole>g·ioo ; dall'ordinamento di un dispensario. a lJna perizia bromatologica; dalla risoluzione di 11n problema d'igiene edilizi.a o dei trasporti, al la esecuzione della più ardua rea zione sierologi~a ! Nulla vi è trascurato». Come per tutti i ma nuali della collezione, grande cura è stata rivolta al lato tipografico e artistico; il formato è comodo ; la stampa nitida.. La Casa P ozzi può essere felicitata per la bellezza dell'edizione.

D a.gli Annali d'Igiene, marzo 1923. Il volume .... è una. guida copiosa, documentata e aggiornata, che si offre all'igienista per la esplica· zioue (lei molteplici.compiti che nella sua mission~ gli inoombono. Proporzioni veramente enciclopediche ha raggiunto la mole delle conoscenze scientifiche e tecniche necessarie a ll'igienista oggidì. Nihi l itmani a me alie1111,m puto egli potrebbe ripetere. Il classico manualetto di Ermarch appartiene ormai alla preistoria e il prontuario compilato dal FILIPPINI con coscienziosa e intelligente fatica è tale da riuscire prezioso in molte contingenze. Guide tecniche speciali sar anno sempre necessarie per ri~rche 1singole; ma il libro che abbiamo ott'occhio, completo e sYiluppato. nel complesso, armonicamente, non PllÒ tt1ttavia mancare fra gli utili str11menti di lavoro.

Da L'Igiene Moderna, febbraio 1923.

Prof .

G.. GARDENGm.

lJn volume in-12 gr., elegantemente rilegato in pie11a tela, di t})a g. xv-i-562. (Collana l\1anuali del « Polic]inico », n. 10). R 0111a, .casa Edi trice caY. · J,1 ·1c r I)ozzr, 1923. Prezzo I ,. 5 2 • Per g·li abl)o11ati al «Policli11ico» J. . . 45.


ANNO XXX

Roma, 25 giugno 1923

Fase. 26

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO . DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO :

PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: li'. Honft,glio: Heperti ùel liquor 111 co nigli « norm;l li ». Osservaz!on~ cliniche: P. F ornara: L ~t reazione tli \Ya;:.::.-ernH\1111 nt>l liquido ~ef alo-rru;hitlian c;. Sunti e ~asse.gne: Fegato: P. E. \Yeil, J~OL'H!!è, 1.,ch·\Yall: L<\ sindrome dell'in s ufficenza en1ocra ica cfel fe~ato. )!. ne ' Tega: Ri cer che :; ull'urobilinuria e s it!nifh:at'O di

I.:'a ce so paranefritico. TERAPI.\ : Tratta1neuto delL ~ h erpe . z_oster ». , - 'l'ra_ttament11 dell a diate:,i essudativa nei .bamb1n1. N OTB DI MEDJCI :-iA SCIENTIFI CA: ,-eccbit: teorie e nuovi fatti s ulla tetania paratirt?upri\·u. - PosT A uEGLJ ABBONA T J !

-

V ARIA.

Politica s~~itaria e . giuris~r~denz~: . Il . te::.-t? tlel decreto per la r~v1 s1one. deg l? .organ1c1 deglt 1mp1t>gat1 degli enti locali. ~;:.:::a . - Nuove ~ll~pos1z1oni pei: gli ono~a ri dei periti in materia Cenni bibliografici. penale e c1v1le. - Questioni pratliche. Accademie, ::iocietà mediche, Congressi : II Cou 0•Tre :::o i11t e1·naNel la vi~a professionale: Insegnamento superiore . • - Concor si. l ionale cli J\Iedicina e Farmacia militare. - R . . \.cl'<tdemia Nomine. promozioni ed onorificenze. }[edito-Chirurgica ùi :Xapoli. _.\.ccaden1ia :i\Tedi.:o-Fisica Nostre corrispondenze: Feste centen arie 111 unore di Pasteur cli Fjrenze. - .Acc:aden1iél Gioen ia di \:i1:>nzc nat nrali in ' in Francia. (~atani u . Noti2ie diverse. Appunti per il medico pratico: SEMBIO'rl CA: l 4a trasn1i sE-i0u :: Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie. a uricohire ciel soffio <ti ÌJJ 13ttfftcien za mitralit•<I. C .\ Sl T I CA : ~

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DirittJ .di pr~prietà rlsrr.vau. - E vietata la riproduzione di lavori p1tbblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione dei sunM ài essi senza citarn e la fonte. #

LAVORI ORIGINALI. LABORATORI

SCJE)\TJFICI

PEL ~L\X I COi\110 PRO,.IKCT.-\LE Dr RO::.\I _.\

S. ONOl<"RIO 1 N Direttore: P.rof. A. lK

CA:\IP.-\GN.\..

GIAN~ELLI.

Reperti del liquor in conigli '' nor1nali ,,. !)81'

il dott. FRANCESCO

BONFIGLTO,

libero doce11te.

Nell,Istituto di ricerche per la Psicl1iatria in ~fonac.o di Baviera il Plaut (1) , servendosi ùi un .metoclo da lui trov.ato per l'estrazione del liquor nel coniglio \·ive11te, ha eseguito i11 collaborazione col l\1ul,z er (2) delle ricercl1ie sistematiche sul liquor dei co-n igli sifilizzati s1)erimentalme11te, riscontrando in tali condizioni alterazio11i del liquor consistenti in un au1nento dei linfociti, in t1n aumento delle globuline e r1ella capacità a flocculare .so1uzioni colloidali (oro, mastice). Dalle ricerche di questi autori risultano molti dati im11ortanti J)er il problema della sifili(1 ) PLAUT.

U ebe1· ei1ie Methode ::.i'r Liqit.or-

gewi1ir1,1t1ig beirn, leben,d en Ka1ii1iclie1i. Zeitschrift f . die ges. Nel1r. u. Psycl1. , ,-ol. LX"\' I, pag. 69, 1921. • (2) PLAUT e l\iULZER. ~runcl1ener med. ' '' ocl1, 1921, n . 27 e 38; 1922, n. 14 e 52.

ùe n ervosa e del n.eurotropi~1110 dei ùiversl st.il)iti di spirochete. Ma particolarmente interessanti s6no le ricerche cl1e essi 11anno eseguito sulla paralisi progressiva. Gli autori hanno inoct1lato nei testicoli di conigli poltiglia di cervello paralitico ·ed 11anno osservato che negli animali così trattati, sebbene non si siano mai !)rodette manifestazioni sifiliticl1e nè nel punto di inoculazione nè in altre parti del corpo, i1 liquor, dopo qualche tempo dall'in.oculazion€, 1>resentava delle alterazioni le <fùali erano an·cl1 e trasmissibili me, diante successivi i)a ssaggi da coniglio a coniglio. Gli autori -sono del i)arBre cl1e queste al.terazioni rappresentino un sintoma sifilitico e che quindi le loro ricerche da un canto dimostrerebbero che la sifilide si può trasmettere ai conig'li n1ediante inoculazione di materiale paralitico e dall,altro avvalorerebbero l 'ipotesi dellia pecul,iarità biologica delle spirochete della paralisi progressiva. Con ciò sarebbe finalmente aperta la via allo studio sp erimentale della paralisi progressiva. Sebbene gli autori adducano arg:o111e11ti molto i.mp&tanti in favore della loro opinione, e opportuno però tenere presente cl1e in queste esperienze man.ca la prova dir ett a de!l 'avve· 1

1

..


Il

nt1to atteccl1i111e11to ùella ·i(jlic.ie, poicl1è i1~gli a11i111nli inoct1la.ti 11on f111·0110 l'iscontrat e 1na11i.festazio11i sifiliti(;l1e i1el !)U11to (li i11oc,1lazio11e, i1è s i pot.i=i r o 110 . n cttè t' ~ j1t e,·icle11zn. lt' spil'OCll cte. I .. a diag11osi di Q iiilicle s i ha a va 11nicar11 11te ulla presenza d ell e altcrazionj. d el 1.i<1l1n1·, le tit•ali co11si teva110 l1ell aume11to i1111netico tlei linfociti e n el i·i ulta.t·o })O it'ivo della l'eazio11e di N 01111e, d ell a r en z ione del i11astice e ùclla 1·caziot1e d e ll'oro c.:olloidale; Ja l'eazior1e di ' '' n. s~r11l H 1111 ]) el' cont1·0 ftl co ta11teme11te n egat i va. Ora noi sa1>1) ian10 c h e 11ell'l1on10 i1è la Jj11focitosi, nè la reazione del Norln!e, i1è l e divPl'.f\ reazio11i coll1oidali sono SJ)e'Cificl1e per 1' i nf ez i 011 e s iiì1itica. E ci11i11rli orin1a di i)otcl' ;1vf\1'e lit s jc11rezza C'he nel conigUo l e elette ;1Jtera2io11i tlel liql10l' ra1)1)resentino l1n sintonia si/llitico, occoere din10. trare cl1e in ql1re~1 o n11in1nlc da e ·1)erim·ento alterazionri a11alog·l1c 11011 po. sa 110 n.vvera.r "' i. }Jer :1Jtce ca11~e o 1 1r1· lo 1ne110 accertarsi cl1 e q11este ca11se i1on e11trino jr1 g i11or o i1el caso d ci co11igli i11oct1lati. l\ t]11esto l)rop os ito jJ. Pla11t ed il j\f t1Jzcr 11an110 e.,am il1ato 20 co11igli « i1or1nali » cl1e i1on aveva110 ttY11to J1es Ull trat.tam·ento. In t11tti que ti ca/ ·i il 11t1111e1·0 dei linrociti i1e~ ll1m:i. si 111a11teI111 e ~e111p1·1:. i11ferior-e a 5, la r eaz ione di Non11e ft1 i1eg·a1 iv<l, tranne 1.111 ca o ir1 ct1i s'i el)l)e tln ris11ltato dubbio, le r eaz io11i del rnastice e d ell' oro colloidnle f11rono se1n1)re n egati,1e . . Data l 'in1porta11za d e i risultati ottenuti d al Plaut e clal l\tiul·z·el', 110 pensato di eseguire a11cll'io delle ricercl1e stllla sifilide S})erime11tale ed ho co111inciato, come era i1atl.11·ale, a(L esa111i11are il l iqltor <Lei conigli « i1ormali » ai c1t1al i si dovcva110 l)Oi 1>raticare le inoculazioni di n1a.teriale sifilitico e di inateria1e paralitico. !11 que 1e l'icer h·e prelin1inari 110 ottenuto ris11ltati <.liversi da c:ruelli avuti dal Pla11t e <.la.I lVlulzer e i)erciò credo op1)ortuno rl.i con-r1.l11icarli bre\1 emente. Per l 'est.razione del liq11.or 110 praticato ai conigli la puntura sottooccipitale con la· tec11ica co11 --ig liat.a dal f>tn11t cl1e ria s111110 hre' 'eme11te: ' i inietta110 nel co11ig·ljo .sottoct1ta11ea1ne11t~ da 3 a 4 cgr. lli 111orfina e si <-1 petta 1111 paio cl'ore l)rima di praticare la p11nt11ra. T.'animale \iene quinùi di teso sul dorso; u11 a.ssistente lo t ie11c fer1110 per le za111.pe, t111! altro afferra la tflstn i11cu rvandola quanto più è !)Ossibile in avartti. c' ·ital1do q11al iasi n1ovimento di lateralitfl. f .'ope·rato1·e col'ce con }'.i11dice della n1a1to '"' inistra dalL' i11diet.ro all ava11ti sulla li11ca 1r1ediana della colon11a c.er, icale finchè :ulla , llU ])Orzio11e 11i 1) pro si111ale av,rerte una 1

,

r•OJ.TCLINJCO

1

1

,'-, - 11· ARC. ' • ·J6] ( .-\ ::\·x - O •"-"· '\. .'\._ ...

lJOrge11za i11olto p1·0111111ciatu dttta dal 11roccss1"s s71in..osils dell'e11istrofeo ed llll 1)0 })ÌÙ i11 · <tva11ti di questa t111a seco11da sporgenza 111olto i11eno ))l'onunciata, il tuhercill1l11i posteriits del1' . .\.tlante. . ..' jntroduc-e un .ag·o Recorcì n. 1 con l)t111tn ~111ussa imrnediatamente al. clava11ti di y11esta ~l)Orger1za · n1aniene11do: i sull n. linc ::i ln ediana,. Perforé1tn, la J)elle si procecl e lenta111ente fi ncl1è si se11 te una resistenza eJ astica data clal liga1ne11t1111i obtitratoriil1n, si spinge cru indi cal1tamcnte l'ago e ci i ferina ap1)ena 111>P rato il Jeg·a11Jento, ciò cl1e sp.es. o vie11e n vver1.i to ct.a t1n leggero e secco scricc11iolio. J11~ie n1 e col l ega111 e11to 1,·ag·o 11a l)erforato anc l10 l <-t à ttra e la })t1nta di esso vier1.e a tro,·arsi i11 un l> icct>lo spazio libero dietro al bulbo; il l iq11or fnoriesce allora J.entar11ente a gocce. Di g·occe in g·E>nere se ne possono raccog'lie re da ~ a 16 e talvolta u11che 18. ()11a11do s i pl'ocede con Ja dovt1ta cat1tela, a ve11do soprnt111 to i· aYvertc11za di fer1narsi a tc1111)0 a1)1)enn si è })a sn to il legame12.tu11i obl11,1·atori~17n, l 'operazio11 e riesce se111pre bene e 11on dù. luogo ad i11co11ye11ienti di sorta. In c1 l1<:i.lcl1e caso io . ho a11cl1e provato con success0 ìa l)Unitt1ra senza i11orfi.11izzare l'animale, ma c1ues ta l)l'atica no11 è ceYra di pericoli, poichè la riuscita dipende in prima linea cla1la asso1 n ta in1mobìlità <l r 1l 'nr1 j111ale da esperi111e11to. I co11ig'li da ll1 ' fì no acl og·g·i esan1inati sono i1t tt1tto 19, tl1tti, dltne110 'a11pare11te111e11tc, 11orn1 <"t l i. Nc!1 liqt101· el1e, 111ediante la puntura sot· tooccj.lJii,ale, ve11iva e. tra.tto da q11e tl co11igli, 110 1)raticato le eg·l1enti ricerche : 1) Conta del li llf oc i ti; 2~ dosaggio ct ell' a.I })llt11i11a total-e; 3) 1·enzior1e di Non11e; ~) reazione del i11astice. D<1tn, la scarsa quantità del Jic1uor cl1e si può c. trarre dal coniglio, 110, })er ora, rinunciato ~t lla r eazione di \Vassermann, tenuto ancl1e co11to cl1e il Plnt1t J.'l1a tro,·ata costante,11ente 11cg·ativa ancl1e nei tloi a11i1.11ali. sifiljzzati. l ... a tec11ica da J11e . ., eguita per qt1esti diversi .C' ami è stata la seguente: 1) Con.t lt "cl ei 1i nf ocit i. Ho fatto la co11ta sen11)re immediata111e11te do1)_0 l'estrazione del li qt1or, ... el'v e11do111i del 1a ca1nrra di F tlcli s-Rose n t ho 1. 111 1111 vetri110 da orologio facevo in l)l' ec~denza . .ecca te 11nn piccola frazion e di goccia di 1111 a solt1zione al1'1 %o di bleu di to!1 1idi11a e so1)rà di essa facevo cadere una goccia del liquor da esa111i11are. Il liquor cosl colorato veniva passato, n1ediante una pipetta capillaI·e ul vet1·i110 di Fit.~ll s-R ose ntltal. Ho "' em1)re co11tato i linfociti di tntti i quadratini della camera e• qltando la quantità del liqt1or c'ra s ufiìciente, iipetè, ·o, :)er 111aggiore i)recisione la conta con 11na seconda goccia. Le diffe· ' re11Ze così tro,,ate sono state sp1npre insignificanti. 1

1


" ~::'\O X,. [ -~ - . ."\... . .\. ,

2)

I:' _\ . ' l.·....·)r,:] u

SEZlO"\E PR.\ 'll C\

Si~éon1e

Dosaggio (l ell'alb 1111zin a totale.

a n1e non interes.sa\•a di fare lIIla esatta misl1razione della qua11tità clell'albu1uina, per econon1 ia di liquor 110 adottato p er questa ricerca la pro,·a con l 'acido nitrico di Bisgaa1·d, la quale, pote11do n1.ett.ere in evidenza fino ai 5/ 1Z per mille di all)t11nina, ci permette di stabilire rapidamente se c'è o i10 n al liqt1or cl1e s~ esamina un at1mento del· co11tenuto normale in albumina. E, segu endo 1 esempio del Plaut, in vece di diluire cc. 0.1 di liquor con cc. 2.4 di solt1zione fisiologica con1e fa il Bisgaard, 110 i11escolato una goccia di liqu0r con 2-J: g·occe di ~oluzione fisiologica e questa miscela 110 fatto stratificare cori 11n l)O' di acido i1itrico che viene introdotto al fondo clella pro, etta co11 11na pipetta ca1)illa re. 3) Rea.::ione di 'J\T0111ie. Ho pratica.to questa r i:azione servendom1 di pro,·ette piccolissi1ne del dia.metro di 8 m1n. e n1escolando cc. 0.1 di liquor oon cc. 0.1 della soluzione satura di solfato d'ammonio. 1.) Reaziorte rlel niastice. P er questa reazione ho adottato la modificazion.e ultima del Kafka, cominciando, . con1e c o ~siglia ii Plaut, coP l~ diluizione al 1/ 2 ed a doperando in tutto cc. 0.1 di liquor. Si prendono 12 provette del cal.ibro di 8 mm.; in ciascu11a di esse si ver. ano cc. 0.1 di una oll1zione di cloruro di sorlio al 0.8 °(, addizio11nta co11 11na soluzione di 1

1

827 .

carl)o11ato clt sodio al 0.5 % 11el ra1)porto di D9 '1. Si aggit111gono qt1indi 1tella i)rima pro\'e tta cc. 0.1 di liquor; si i11escola e cc. 0.1 di <.!LlCSta · ll1e::;cola nza i lJUSSal10 llella seconda proYetta, daJla q11ale, a.opo aver mescolato, si llU ~. ar10 CT.1 CC. n ella terza pro,retta, e COSÌ via !ì110 al,la undicesi111a provetta. Si hanno così 11elle i)ri111e u11ùici i)1·ovette le seguenti dill1izio11i del liquor cla ·e.saminare: 1/2, 1/ 4, 1/8, 1/ 16, 1/32, 1/64·, l i128, 1,'250, 1/ 500, 1/ 1000, 1/2000; la 12a tJrovetta cuiiti-ane soltanto soluzione fisiologica· e serve da controllo l)er la soluzion e del mastice. I.a sclu.zio11a d2l n1astice Si prepara mescolando cc. 8.5 di alcool assoluto con cc. 1.0 di 1111a f;O lnzione alcoolica satura di n1 e:L tice e con cc . 0.5 ùi 11na soluzione alcoolica satura di Scl1arlacl1 B, e facendo cadere lent.ame11te a goece qnesta iniscela in un matraccio con ten ente. cc. 40 di acqua distillata, c11e Yie11e l eggerm·er1t'3 ~git.ata durante l'oJ>erazione. Dopo aver tenuto questa soluzione per 1/ 2 ora all'oscuro, sé n& versa cc .. 0.1 per ciascu11a delle dodi~i pro,rette;_si agita e .si f a I.a l.r tt 1.1:::' c~ ùopo 24 ore. Nella tabella N. 1 sono riportati i risultati di q11esti esami da m e o servati n ei miei 19 co11ig·li. Nella tabella N. 2 sono riprodotté le curve della r eazione del n1n . t ice osservate nei diversi conigli. •

T A BELLA N. 1. Xumero dei linfociti

Reazione di

pt>r mmc.

Provfl di R1 sga11rd

12 nul~gi o 1923

o

negatiYa

Con. 2

12 n1 aggi o 19'.!3

23

n ~gatiya

Con. 3

26 n1aggio J 923

o

negatiYa

Con. 4

26 1nnl!i;?io

(;on. 5

26 n1a!;!gio 1923

1

neg:atiYa

I posit iYa.

Con . G

2G 1na:;rgio 1923

o o

negativa

uegaiiya

negatiya

negativa

Data della pun t Hra

..

Cou. 1

. I 29

Con . i

19"~3

n1a ggio 1923

·

.

Reaz ione del lnast !ce

~on ne

negativa

ne..,ativa o

p<>s itiYO.. (curva di parali si)

opa lescenzn

negatiYa.

negativa

negatiYa

po itiva. (curva di paralisi)

Con.

29

19'23

{)

negativa

negatiYa

negativa

Con. 9

29 n1aggio l !J-23

4

negati"Va

n~gatiYa

negativa

1923

u

1na~~1 0

Con. 10

.

Con. 11

. I 29

Con. 12

. 29 n1aggio

C011

29

negativa

negativa,

1923

4

negativa

positiYtt

giugno 1923

1

n ~gati va

I negativa.

4 giugno ] 923

13

negati va

negativa

. I 4 giugrM> J923

10

negativa

negativa

4 I . I

111 l'l ggi O J923

.

I

Con. l:J ('011. 16

..

4 giugno 1923 I

Con . 17

.I

Con. 18 Con. 19

negativa

l

13

(!on. 14

ma~g,1 0

:j .

4

Nj lJNfiQ

....

"'

19'.!3

ojunno 19-23 e

,)

,.,,

:)

::ri uuno 1923

I

ll

negativa

7

negativa

o

negativa

3

negat iva

1

(cur,•a abortiva)

ne!!ath a

llt~a tiva

11e!!ativa

( Clll'\' a

abot•ti \' a )

\


[ANNO XXX, FASC. 26]

l L POL J Cl.I.i'\lCO

828

(curva abortiva) ; in tre (con. 14, 15 e 16) soltanto t1n modico aun1ento dei linfociti (13,10,7 lJer mm .3). .

Co111e si vede da i rù,ulta.ti esp os.ti in qu este cl ue t abelle, so1)r a 19 conigli esaminati, soltanio 1.11 12 il li c111or h a dato t 1n r ep erto complc-

· TABELL~ N. 2. ~eazione 1: 2

In l orbid nu1en to

..

_

1 2 3 41'' locculaz1onr

4

8

16 32 64 128 256

p ~

1: 2

del mastièe. 4

8

16 3 2 64 128 256

' -·

+-- i - -

f

'

.

I: 2

4

8

16 32 64 128 256

l---------

-j-- ~--~--

,

,, }J

.

7T _...

+

-

1ìLì rJ,.

+

+ + +++

I

,'j

__ v ·-- --

I•

:I

Con . l , 3, 6, 7, 8,

Cul'va di parali si Con. 2 - - C'ou. 4 - - - -

Curva Hb or t iYt\

<.:urYa norn1ale

Con. 5 - - - Con . 12 - - -

9, 10, 11,

13, 14, 15, l G, 17, 18, 19.

Nei conigli n. 1, 4 e 5 la puntura sottooccipitale è stata ripetut a un'a ltra volta parecchi g·iorni dopo il :itrimo esam e; nel coniglio N. 2 ] a p11ntu1·a è stata ripetuta altre due volte. Nelle tab elle N. 3 e 4 sono riportati i risultati

ta1n ente n otma le. Nel liquor degli altri 7 co11igli invec,e sono st at e notate alterazioni pi"l1 o meno accentu a te. In 1 di questi 7 conigli (Con . 2) esist eva: spiccata linfocitosi, (23 linfociti per n1111. 3 ) , r eazione di Nonne debolm e11•

TABELL A N. 3.

per mmc.

Bisgaard

o

negativa

negativa

n egat i,·a

o

n egativa

n egativa

n egativa

23

opalescen za

n egativa

p ositiva. (curva di paralisi)

17

n egativa

negativa

pos itiva ( curva di paralis i)

29 maggio 1023

21

op nlesc. lievissima. ,

n egativa

positiva (curva. di paralisi)

26 maggi o 1923

s

n egativa

positiva (c ur\a di parali si)

I 5 g iug no 1923

1-1

negativa

positiva (curva di parali ·i)

l

n e gati ve:~

positiva (curva abortiva )

1

n egativa

posit iva (curva abortiva)

d ei linfociti

c;lella puntura

Con. 1 - 1• P. 2" P.

.. .

1~

. .

24 maggio 1923

maggio 1923

Con. 2 - i :. P. 2" P.

. .I -

} •?

I

8" P.

Con . 4 - i • P. • . .

C..: on

Prova di

Heazione di Konn o _

Numero

Data

24 1naggio 1923

~Ci

5 - 1 • P. . .

maggio 1023

maggiu l U2:3

., g i ug11 0 J 023

2"' P. .. . .

l

I

I

.I I

t e }JOSl ti va r ea zio; te dcl ì11a ·ti c e }Ju~it i va (cur\ ' <.1 < li l)ft1·ali i ) ; i11 1 con . 4) i11odico aume11to d e i l ir1fuci ti ( lJer l l l ll). 3 ) e t e<:lzio11 e del m asticr i>o~iti,· a (c11r\Ta di })ar a lisi ' ; i 11 :! (con. 5 e 1;?) ~ ol tu 11 to r eazio11e d el 111 a:-;tice })Ositiva 1

I

I

I

.

I

Reaz ione del mas t ice

di qt1 esti su cce~ivi esami messi a raffronto col

risultato dcl primo esa1ne. Come si yede da qt1esta tabella, il risultato degli esami successivi è stato presso a pocc: 11g t1ale a quello del i1rimo esame. L \intervallo


I

(.;\.N~O

XXX, FASC. 26]

829

SEZIOì\E PR\TI C..\

fra la 1a e la 2a. puntura è stato di 12 g iorr1i 11el coniglio n. 1 e 2, di 10 nel co11ig'lio 4 e i1el coniglio 5. Nel coniglio n. 2 la 3a p11ntura è stata praticata 19 giorni dopo la prima. C'è soltanto da notare che nel coniglio 4, me11trc nel primo esame la conta dei linfociti aveva

dato lll1a cifra (8 per 1nm. 3 ) che non oltrepassa la zona che per l,l101no vien.e consideratFi int ermedia fra la l1orn1ale e la pat ologica (cl a 6 a 10 linfociti 1)81' m111. 3 ) , n el s eco11do e~u111e in,~ece si è d·o vuta. 11na cifra schiett amente i)at ol ogica (14 li11fociti r>er 111111 . 3 ) .

T A B E L L ..i\ N . ~.

Coniglio n. 2. 1:2

4

8

t 6 32 64 12B 256 1:2

B

4

16 32 64 128 256 i:2

4

16 32 64 128 256

8

(

Intorbidamento

o i

.

2

'

3

~ 4

Floccu lazione

--

f

(1

-r

Jl

'

(

'

-+

"

+

+ + f--t---+--+--+t + + +i±==t=:=t::::!::.::::1=:t=±:::jj 1-f---+---T- - + -

I

...!..

l" Puntura: 12 m aggi o l 923

3" Puntura : 29 maggio 1923

Co11iglio n. 4. 4

f:2

Intorbida1ncnto

8

16 32 64 128 256 f:2

o

4

8

f 6 32 64 128 256

rr

· ~

1

2 3

4 Flocc ulaz1oae

V

+

-

y

V

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-~

'

lJ

.

~

(

.

+ ++ +++

..:..

'.?.' P u ntu1;1: 5 gi ugno 1923

1 ' Punturn. 26 1naggio 1923

Coniglio n. 5. 1~2

4

8

I 6 ·32 64 128 256 f:2

4

8

16 32 64 128 256

.. I ntorbidamento

t

o

!Zl

i.

2 .3

kE

4 Floccula zione

/J

.

..

+

+ + + +++

---

h

N

1-

,_J. l ' Punt ura 26

1n n~g 1 0

1U2:J

~· Pnnturn · 3 gingn o 1923


830

LAN~O

TL i:·OLJ CLlfll l CO

Riassurpendo, d.all1e mie ricercl1e rist1lta cl1e ' . sopra 19 conigli appareritem.eri.te 1lOrmal i 7 prese'1 itano alterazi ori.i del liqitor. Quale è la causa cl ella differ.e.n za fra i ris.ul. tati ·da ine ottenuti e c1u·elli a'\·uti ·d al Plaut. ? E come si devono ji1t erpr eta1·e i reperti da 111e osservati ? Alla prima domanda non è possibile, almeno per ·ora, dare l1na risposta soddisfacente. Per spi·eg.are i r eperti da me oss.e r,-.ati si possono far·e due ipotesi. O 'si amm·ette cl1·e n-e1 liquor del conig·lio ariche in co'nclizio11 i ?1or1riali possano eventualmente av~rsi reperti che. n el1:uomo si riscontrano soltanto in condizio11i patologich·e, 01Jplire si de, ·e ammettere cl1e i ris11ltati positivi d·ella citodia.g11.os i, della re azion e di Nonne e di quella del mastice d.a n1e ossel'vati, dipe.n dano da coriP,izioni morbose dei conigli n ei qt1ali sono stati riscontrati. La soluzione di qu·esti qu€siti potrà essere data s oltanto da lm estlllle accurato e prolungato ·di questi coniglj in ' ita e st1ccessi,-.an1ent e dall'esame anato1110-1)atologico di essi. P er qt1esto scopo mentre t-L1tti gli a.1t1~i co11igli co11 e senza alterazioni d·el liquor sono mantenuti in ,-ita e vengono da m e osservati attentamente, il coniglio 2 è stato sacrificato il 1° di qt1esto nlese. All'autopsia, tranne una lie'\-e coccicliosi del fegato, non sono state riscontrate altr.e J.e toni macroscopiche n è n.eg1.i organi addominali e toracici nè nell'encefalo. nè n el midollo spinale. Gli orga11i ner\-osi centrali ed alcuni pezzetti del fegato, dei r er1i, del pancreas, del cuore e clell aorta SOl10 stati conservati per l'esame .istologico. Ri!erirò a1 l)iù presto il risultato dell'esame istologico di qu esto coniglio. Ma intanto 110 vo~uto far precedere questa bre,-e not.à perchè, qt1alunquc sia l'interpretazio11e ·cl1e ~ i })Otrù da r e ai miei re})erti, mi è se1nb1·ato ·or11)ort11110 cl1e coloro i quali si accingo110 acl e egtiire r ice1·cl1e s11l liquor e.li co11·igli s1)erir11ent al1neote sifilizza ti, sappia1no che ariche in co n.i gli appa1

1

1

rerite11iente sa ni e cli e ?l01i lia111io aruto alci<n trci tl1li'n1 cnto , si posso110 r ic ontr are alte1·a::io1z.i

xxx,

FASC. ~ ]

OSSERVAZIONI CLINICHE. LABOR.-\ fORIO i\ lEDICO-::.\lJCROGRAFICO

DEL ~IL~lC lPIO D I XO\".~RA,

cl]retto dal clott. P.

BANDINI.

La rea.zione di l\rasse1~mann nel liqtiido cefalo - rac bidian.o. Dott. P

CERO FORt\ARA.

( l' on t·i tiuazioiie e fin.e, ve di fasci colo n. ZZ>) .

lliassumen.clo no11 solo da rne ma da U'Il· i10tevole l1Jumero di altri autori è stata osservatn, la possibilità di ottenere una reazione di \Vassermann po ~j t.i\"a col L. C. R. di varie alterazioni meningee i11fian1n1atorie o meccaniche, sicuramente no11 lu eti-cl1e: dato un tale reperto è 11ecessario ricercare se è possibile in base alle moda lità di queste reaziooi i1on specifiche differen ziarle dn.11~ reazioni d·ei luetici. Ed appu11to in base alla considerazione cl1e tali ,,-asse.r~1a1111 non specifiche diventa110 con1pleta1nente n egative s111 I ... C. R. inattivato col riscaldarl1'e11to ho iniziat-0 per paragone ricercl1e st1ll'infiuenrza del riscaldame11to del l iqt1or 11elle varie forroe di sifilide dei centri i1er,yosi. P erò <.1ato lo scarso numero di casi da me studiati in tal modo finora, preferisco co11tint1a1,e le r1cercl1e i11 corso anzi che esporl e già a,desso: in tali esperienze però sono sta to J)l'ecedl1to cla Rizzo (1) che in un caso cli sifilide cereb1·ale ossej'vò ]a Wassern1ann I~·ositìva del liqijor cli,·enire i1egativa ilfl segt1ito a 1 riscalda111ento e da Ejcke (2-3) che con ricerche praticate Sll 118 casi conclude che il riscaldamento clel L. C. R. d1mi11ui8'ce la positi,7ità! della \\-asse rmann a nche nei casi di lue e cl1e tale dimirt11zjone è massima nelle sifilicli secondarie e nella tabe, mediocre nella lt1es cerebri, minin1a i1elle 1)ara1isi progressive. Davanti a Ui11a sì jn1ponente statistica scarso ,·alore pot:vebbero avere le mie contracldizio111 11asate st1 l)Ocl1i casi: acl ogni modo ql1el cl1e è cert-0 e che a11ch'io ebJ)i ad osservare è. che la r ea,zione di \\1 asser1nar1rt sul liquor del-

d el liq itor an a log1i e et quelle che dal Pl.a'ut e so1i o state osse rva.te i11 conigli ·i1ioc tllati cori m .ctteria l c sifi..l itico e con ?11.1:t t e- ·

dul Mulz et

r ia le para.1 itico.

Do1)0 la s1)edizione clel r11a1108Critto i11 ti1)ografia, ho ésamin ato i J)rirni l)reparati istolog· ici clel -cervello del Co11. _:.( e de! Co11 . 1·. che er a morto nel fra.tten11)0. Da q·t1esto e... an1 e prelin1inare risulta cl1e ta11to nel Con. 2, quru1to i1el Con. 4, si riscont1·an o abbonda11ti i11filtrati plasmatocitari sia i1ella pia n1eninge. sin nel tesst1to n ervoso. P11bblicherò presto 1111n dé c1·izione con11)leta clel reperto istop ntologirn nej dt1e conigli. Vota. -

(1) C. Rizzo.

1_..

p eciale co11iportarriento del li-

tfltido cefalo-rlt-c lii1l iano nella neurosi'(ìlide per la prese·nza di a11ticorpi specifici termolabili.

Lo Sperimentale. ' yol. LXXT\' fase. I e III, pag·. 144. 19.?0 (R.ènclicon1.o dell'adunanza del1'..\ccademia m edico~fisica Fiorentina del 27 n1aggio 1920). (? H. EICKE 1111d E. LO\\'E); HERG. Ueber l ' erschiccle·n heiten in ..4.11sfall ller 1v·assermannscli en ll ea ktion mit aktit•e1n u11 d inaktivem Liquor. ':\Iecliziniscl1e Klinik, n . 14, 7 april 1921, p. 421'. (3' H. E1c.KE. UebeJ' eerscliiedenartige Beei11'fl,uissu1ig des Liquoru·asser11iann.s bei ln.fllt·fi i- i ertrng m.if rPrschiecl1'n.en Hitz engraden. l\1etiiziniscl1e Klinik, 11. ~:?. ?O oktober 1921, p. 1273.


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